I poveri di Bologna – Berlusconi il più ricattato d’Italia – E fate una colletta per il Cavaliere! – Siamo all’8 settembre – Il presidente povero dell’Uruguay – Cavalieri dell’Apocalisse – I 98 miliardi delle slot machine e la ludopatia – L’oscuro sequestro del cassiere di Berlusconi – Lacrimogeni dal palazzo di Giustizia – Monti mette il redditometro, non è ridicolo? – Solo dopo lo sciopero della fame dei malati di SLA, Monti regala ritira i tagli ai loro fondi, ma 223 milioni alle scuole private – Il finto neo partito di Montezemolo come una Dc arragianticcia per sostenere Monti – Grillo e la Palestina- Le minacce di Monti- La val d’Aosta contro l’inceneritore – Quella porcheria della legge anticorruzione
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Chi ci libererà dal liberismo?
Peppino Mazzea
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Mia figlia è stata una bambina molto precoce.
A un anno e mezzo ha fatto i suoi primi disegni.
Li conservo ancora.
Ha disegnato un tetto da cui usciva del fumo e ha detto ‘Etto’ =tetto.
Poi ha fatto uno scarabocchio nero nero tutto calcato: ‘Upo’ = Lupo.
Due simboli fondamentali della vita umana: due archetipi.
Il Movimento 5 stelle da un po’ è la mia seconda casa. Mi permette un sogno, un futuro, un nuovo mondo.
Amo questa casa.
Attorno si aggirano i lupi.
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Siamo in un banco di pegni
e gli strozzini mettono all’asta
la nostra stessa vita.
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Viviana
L’unica isola che posso immaginare:
quella della mia immaginazione
Non c’è scampo alla brutalità del mondo
Solo il sogno di un altro universo
mi tiene in vita e mi conforta
orienta la mia rabbia
e ne fa una spada e un libro
una fede e una via.
Meschino chi si è arreso
chi non crede più,
chi non tramuta la rabbia
in opera e progetto.
Ma più di tutti
meschino assai e perduto
chi difende questo mondo che muore
sotto la sua inciviltà,
chi alla sua brutale avidità
si è arreso e convertito.
Chi è morto
tra morti.
Jakov
Monti:”Anche in futuro governi responsabili”.
“Minchia signor tenente, il nuovo premier chi sarà? Antonio Razzi o Domenico Scilipoti?”
LUCE
Viviana Vivarelli
Bologna è una città del centro-nord ed considerata una città benestante. A Bologna la Caritas dà da mangiare a 5.400 persone e tra di loro il numero degli Italiani cresce di giorno in giorno. A Bologna 1.500 persone non sanno dove andare a dormire.
Anche mia figlia è andata a lavorare alla mensa della Caritas. Si dichiara atea, ma la compassione non è chiesastica, è umana.
La Caritas è un’opera benedetta in un Paese che è stato avviato al Terzo Mondo con ferma premeditazione, un Paese dove si governa contro i poveri e dove non esiste reddito minimo di cittadinanza. Dove un ministro dichiara che dovremo fare a meno dello stato sociale perché è un lusso che non ci possiamo più permettere, mentre continueremo a permettersi evasori e corrotti. E dove la televisione è piena del parolaio Renzi che intende privatizzare ogni servizio ma gli Italiani sono avvinti dal suo scilinguagnolo e non lo capiscono.
Penso a questo Paese che si dichiara ancora cristiano. Penso al Vaticano che ha sostenuto per 18 anni Berlusconi solo per preservare i suoi interessi materiali e che ora è pronto a sostenere Monti purché di nuovo faccia solo i suoi interessi materiali.
Penso al lestofante Berlusconi che si caccia in bocca l’ostia come fosse un salatino.
Penso a Monti e alla sua cricca di bocconiani e professori della Cattolica e al loro stranissimo senso di cristianità. Anche i nazisti si denominavano cristiani. E persino Stormfront ha la faccia di dichiararsi difensore della fede. Cristiani erano i nazisti dei lager, e portavano la scritta “Gott mit uns” sulla cinta, mentre macellavano i loro fratelli.
Essere cristiani oggi è una strana nomea, pretesa da strani personaggi.
Ammiro la Caritas e quelli che ci lavorano. Spero che i suoi locali siano bene illuminati, perché al momento è l’unica luce che si vede in fondo al tunnel di Monti.
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BRECHT
IL DORMITORIO
Sento che a New York
all’angolo fra la 26.a strada e Broadway
durante i mesi d’inverno ogni sera c’è un uomo
e ai senzatetto che là si radunano
pregando i passanti procura nel dormitorio un letto.
Il mondo così non si muta,
i rapporti fra gli uomini così non si fanno migliori
l’éra dello sfruttamento così non diventa più breve.
Ma alcuni uomini hanno un letto per la notte,
il vento per una nottata viene tenuto lontano da loro,
la neve a loro destinata cade sulla strada.
Non chiudere il libro dove questo leggi, uomo.
Alcuni uomini hanno un letto per la notte,
il vento per una nottata viene tenuto lontano da loro,
la neve a loro destinata cade sulla strada.
Ma il mondo così non si muta,
i rapporti fra gli uomini così non si fanno migliori
l’éra dello sfruttamento così non diventa più breve
PERCHE’ MANCA L’ABIGEATO?
VV
B stato ricattato 2 volte dalla mafia. E non l’ha denunciato.
E’ stato minacciato di morte. E non l’ha denunciato.
La mafia gli ha messo una bomba. E non l’ha denunciata.
Mangano gli fece un mezzo rapimento del figlio. E non l’ha denunciato.
Denunciò un ridicolo microfonone che nemmeno lo scemo del villaggio glielo avrebbe messo così male, e che non era certo della mafia e fece ridere tutti.
Ora si viene a sapere che quello che fa il suo cassiere da 30 anni e la moglie furono sequestrati un mese fa “per dargli informazioni contro De Benedetti”!
Ma quando mai un ‘ricattatore’ darebbe informazioni utili al ricattato?! Pericolose per il ricattato, semmai, sennò che ricatto è? Comunque, B questo ricatto non l’ha denunciato.
E quel che è peggio è che nemmeno la polizia adibita alla sua scorta ha detto alcunché, con preciso reato di omessa denuncia.
Ora, quando mai un cittadino per bene sotto bombe, ricatti e sequestri, si guarda dallo sporgere denuncia contro la criminalità organizzata??!
E quanta gente pensa di poter impunemente minacciare o ricattare B? Non bastavano la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, i suoi cari amici tipo Tarantino o Lavitola, Fede e Mora, ci dovevamo vedere anche gli albanesi? Ma…ricattare B è diventato uno sport internazionale?
Quante cose ci nasconde il cosiddetto Cavaliere?
Quando ho sentito che avevano sequestrato il cassiere di B, ho pensato: “Dai! E’ la volta buona che qualche tupamaros nostrano si è svegliato da coma e dalla sua occupazione preferita che è molestare il blog di Grillo e farà cantare costui svelando tutto il porcaio di 20 anni di sciagure, meglio di Assange!” Invece erano ‘solo’ dei comuni delinquenti albanesi,che accorrevano addirittura ‘in suo aiuto’!
Ormai è chiaro che qualunque peracottaro voglia ricattare B, può farlo impunemente, ricavandone milioni a vagonate. Altro che ospedali dei bambini nel mondo! Lo sciagurato non li denuncerà mai. Loro non sapranno mai perché, ma lui sì. Come dice Natangelo: “Ormai gli manca solo l’abigeato!”
Ma il meglio è Maroni che, richiesto se la Lega si alleerà di nuovo, con B ha detto: “Ci penserò”!
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UNA COLLETTA PER BERLUSCONI
Viviana Vivarelli
Gli elettori italiani sono 56 milioni.
A oggi il Pdl conserva il 16 %, il che vuol dire che, per quante B ne abbia combinate, ci sono ancora 8.960.000 Italiani che voterebbero per lui. Sono tanti! Sono troppi! Sono orrendamente troppi! Anche a volerci infilare tutti i preti e le monache e i vescovi del Regno, restano comunque una esagerazione! Di quelle cose per cui dici che non c’è speranza di futuro!
Ora se ognuno di questi potenziali elettori desse al suo boss 100 euro, B avrebbe quasi un miliardo di euro per pagare i propri debiti e far fronte ai numerosi creditori impropri e ricattatori.
Si pensi ai soldi che ha dovuto dare per alimenti alle due mogli, ai figli che sono come idrovore, alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta, a Previti e a Verdini, a gente come Scajola o Larussa, e i 500.000 euro a Tarantini, i nonsoquanti a Lavitola, la villa da 21 milioni a dell’Utri, persino 2 case al cantautore Apicella e al pianista Mariani per stare zitti su quanto avveniva nelle cene ‘tanto eleganti’, le paghe ad altre testimoni perché chiudessero la bocca, poi tutte le spese vive per le ragazze, le case, le auto, le collanine, le bustine, e la quarantina di loro tutt’ora foraggiate a 2.500 euro fisse al mese…!
Ci credo poi che il povero meschinello non ha i soldi per pagare l’affitto alla sede del Pdl! E non metterà un cents per le primarie del suo partito!
E figuriamoci poi fondare ospedali per bambini nel mondo!?
E aiutatelo, corrotti d’Italia! Senza di voi non avreste fatto la strada che avete fatto!
Conoscendo la scarsa dimestichezza di certi TROLL
per la matematica, faccio per loro un piccolo conto
2.500 X 40 = 100.000
ogni mese Berlusconi spende 100.000 euro solo per pagare 40 cimbraccole che sono andate da lui a fare qualche spogliarello e qualche strusciamento… e le paga, chiediamo, ‘vita natural durante’???
E’ un mondo grottesco dove tentano di farci passare per normali autentiche atrocità.
Il Governo Monti tenta di tagliare i fondi ai malati di SLA ma non tocca le frequenze regalate a Berlusconi né l’Imu regalata alla Chiesa dal 2006, e ci mette un anno per imporre (forse, può darsi, chi lo sa..) qualche tassa in più ai 160 miliardi di fondi neri nascosti in Svizzera, permettendo quindi ampiamente che si delocalizzini altrove (la Germania li ha beccati subito nell’agosto scorso senza tante manfrine).
Briatore da Santoro fa il gradasso promettendo 500 euro mensili alla figlia di un malato di SLA, soldi che poi non darà, gli basta fare lo sciantoso, ma Berlusconi nemmeno il gesto, pensa solo ai suoi ricattatori e alle sue sciacquette. Non gli esce un euro a fin di bene da un orecchio nemmeno se lo scuoti e lo metti a testa in giù!
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Carla g
Certo che essere governati dai banchieri e fallire è la BEFFA del secolo!
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Mrs Spock
Dove sono i tricolori sulla bara e i ministri commossi? Dove sono i funerali di Stato e le dirette televisive? Dove sono le lacrime e gli editoriali….Forse è meglio così, gli eroi muoiono in silenzio, con il giubbotto della Protezione civile. Era SANDRO USAI, volontario morto a Monterosso nell’alluvione del 25 ottobre,…..
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Sgarbi si candida?????? .. e per fortuna che Alfano aveva detto “Con queste facce impresentabili non vinceremo”!!
E’ proprio vero che non c’è fine alla protervia dei peggiori!
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Alfano: “Con queste facce impresentabili non vinceremo”. Bellino lui!
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SIAMO ALL’8 SETTEMBRE
Beppe Grillo
Le immagini sono tutto. I fotogrammi accelerati dell’Italia, in apparenza sconnessi, hanno la logica, dell’ultima spiaggia, del prossimo 8 settembre. Viviamo in un Helzapoppin’ all’amatriciana. Istantanee. L’elicottero che porta in salvo Passera e i sottosegretari dalla furia degli operai del Sulcis. Fini, Napolitano e Schifani che ridono e scherzano mentre si apprestano a modificare la legge elettorale. I fumogeni sparati dal ministero della Giustizia sui manifestanti a Roma (qualche magistrato sarà esiliato in Guatemala o nella Terra del Fuoco per punizione?). Cinque comparse impalate come stoccafissi su un palco a rispondere a domande prepagate nell’imitazione di supereroi che dovrebbero salvare il Paese. Uno con il telefonino per i suggerimenti da casa. La Toscana devastata, la gente sui tetti delle auto o schiacciata sotto un ponte, solo per una perturbazione temporalesca più abbondante del solito. Berlusconi nell’imitazione della mummia di Tutankamon con l’itterizia giallo cagarella da elezioni stampata sul volto. I salotti esclusivi dei talk show dove le disgrazie del Paese servono a far aumentare lo share e a rendere felici mummie politiche, come Forminchioni e Polverini, sedute in poltrona o sui trespoli, l’intervistatore di partito pensoso. L’ aeroporto di Fiumicino trasformato in una discarica. Renzi sindaco errante. La guerra totale in Medio Oriente ormai alle porte trattata come notizia di cronaca. L’importanza quotidiana h24 di Casini in televisione. L’election day, ma anche no, lo sbarramento al 42,5%, al 40%, ma anche no, la preferenza diretta, ma anche no, il premiolino del 10% al primo partito, ma anche no, eliminare il M5S, ma anche sì. I conti risanati di Rigor Montis con il debito pubblico schizzato a 2.000 miliardi (si possono risanare i conti aumentando il debito? Si. Certo. Miracolo! Miracolo bocconiano!). La legge anti corruzione che premia i corrotti. Monti in loden, la Frignero in tailleur. La Val di Susa militarizzata come l’Afghanistan. Il tabernacolo di Bersani. Nuove liste elettorali di giornata, come le uova: la montezemola libera e bella, la giannina con il papillon, la tremontina no global. Il sangue dei ragazzi che colpiscono il manganello con le loro facce.. Lo spread crescente tra stipendi dei politici (e dei tecnici al governo) e quelli degli impiegati e degli operai. Il fisco più “leggero” per le famiglie dei disoccupati. La trattativa Stato mafia scomparsa dai media (sarà emigrata?) dopo le telefonate quirinalizie di Mancino. Gli esodati al mattino, pensionati la sera ed esodati ancora il giorno seguente. La metastasi dell’ILVA, la peste di Taranto. I voti comprati dalla ‘ndrangheta in Lombardia a 70 euro e in Sicilia dalla mafia a 300 euro (è l’Italia a due velocità mafiose).
Qualsiasi somiglianza tra l’Italia e la realtà è puramente casuale.
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LACRIMOGENI DAL PALAZZO DI GIUSTIZIA
Stefano
Scontri studenti. Alfano: “Il Pdl sta sempre con chi ha la divisa”
Allora quello che dice Berlusconi, quando vede la Finanza, è una barzelletta?
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Stefano
Ultima ora: Questura di Roma
I lacrimogeni non provengono dal Ministero bensì da Gaza, sparati dagli estremisti di Hamas. La Cancellieri, sospirando, ha detto “Lo sapevo”.
Effetti collaterali.
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Lily war
Stavo pensando a quei lacrimogeni che rimbalzano come una palla dalla strada allo spigolo di una finestra…
Saranno forse della stessa fornitura dei proiettili del g8 di Genova, quelli che rimbalzavano da un calcinaccio in volo?
Certo che i nostri armamenti ce li invidia tutto il mondo!
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Silvanetta
Insomma ,dopo le bombe ecco a voi i lacrimogeni intelligenti…
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Harry Haller
E’ un brevetto dell’Esercito SpA: il “lacromogggeno” viene inserito dentro l’apposito foro in una palla di gommma molto elastica, quindi gettato dall’alto: in questo modo, il “lacrommogggeno”, rimbalzando, spande le sue venefiche esalazioni dall’alto in basso , da sinistra a destra e puro in diaggggonale….
IL PRESIDENTE PIU’ POVERO DEL MONDO
Gian Antonio Orighi
L’uruguayano José Mujica? È il presidente più povero del mondo. Guadagna 250 mila pesos mensili (10.040 euro, di cui il 90% viene devoluto in beneficenza). Non solo: il suo patrimonio personale consiste in una Volkswagen da museo, prezzo stimato 300 euro. Di più: non vive nella elegante palazzina presidenziale di Suarez y Reyes di Montevideo, ma nella casa di campagna di sua moglie, ex leader dei Tupamaros pure lei, Lucía Topolansky. E la sua dimora presidenziale l’ha destinata ai senza casa.
“Pepe”, il vecchio nome di battaglia di quando faceva il capo dei guerriglieri Tupamaros, è al potere dal 2009, ha 77 anni, ed è un presidente molto speciale. Stende personalmente i panni in giardino, la moglie gli stira ancora le camicie, non usa Twitter né manda mail, ha un cellulare preistorico. I suoi hobby sono il giardinaggio, i fiori e l’orto, i cui prodotti vende in un mercatino popolare la domenica. Non usa auto blu, odia le scorte, veste in jeans. Dice: «Non mi travesto da presidente e continuo ad essere come ero. Le cose più belle della vita sono avere degli amici, godere moderatamente del cibo e molto della Natura. Io non sono povero, ho tutto ciò di cui ho bisogno».
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Orlando Masiero
I derivati tutt’ora in circolazione sono pari a 10 volte il Prodotto Interno Lordo mondiale. Resta indiscutibile un fatto: il mondo dal punto di vista finanziario è virtualmente fallito in quanto questi contratti sono matematicamente non esigibili.
L’economia reale del mondo sta pagando le conseguenze di questo capitalismo sfrenato, lasciato a briglie sciolte. Una finanza che ha perso il ruolo legato alla produzione di beni e servizi e che è ormai fine a se stessa. Basti far riferimento al caso dei mutui sub- prime americani: che non sono stati l’UNICA causa della crisi. La radice del problema è da ravvisare, anche, in tutte quelle operazioni di breve termine e movimenti speculativi che hanno distrutto il capitale sociale, che continuano a inoculare veleno all’interno del sistema, annullando la fiducia ovunque. Le dimensioni sono drammatiche e la situazione in peggioramento , se verrà lasciato che le operazioni speculative proseguano al ritmo di 3.000 miliardi $ giorno.
Poi la domanda è “perché si debbano salvare le banche socializzando (con denari delle tasse tolti al sociale, alla sanità ecc ) le loro perdite”.
CAVALIERI DELL’APOCALISSE
Beppe da Monaco
Come si può uscire dalla trappola che ci stanno preparando i quattro cavalieri dell’Apocalisse, le quattro più alte cariche dello Stato? Sono sereni, si guardano soddisfatti in volto, sanno che faranno un lavoro sporco e lo faranno fino in fondo.
Tornare indietro per loro è impossibile. Cambieranno la maledetta legge elettorale per metterlo in quel posto una volta ancora di più ai cittadini, che avrebbero nel movimento 5 Stelle l’agognata arma in più per spazzarli via tutti.
Quando la protesta degli studenti si salderà con quella dei lavoratori e degli imprenditori, quando la gente non sarà incollata ai televisori ma si darà da fare sul proprio territorio, per la propria città o paese, allora potremo tirare un sospiro di sollievo, forse. Al momento siamo in balia dei quattro cavalieri dell’Apocalisse e dei loro osannatori dalla penna facile. Napolitano sembra il generale Petain che gestiva la repubblica di Vichy dopo l’armistizio con i tedeschi. Gli altri tre sono dei meri burocrati che gestiscono la loro poca vita da vivere tentando di trarre il massimo con il minimo sforzo.
Uno di essi è il referente della Mafia, prima c’era il Grande Gobbo. L’altro è il referente delle banche europee che non rischiano più i loro quattrini in un paese fallito.
Il terzo è il saltimbanco della politica, passa da destra a sinistra come noi andiamo in bagno. Pare sia lì per difendere gli interessi dei militari e della polizia. Se ci sarà un colpo di stato tipo repubblica delle ciquitas, sarà lui il suo presidente.
Questa gentaglia ha tradito la nostra Patria. Noi non lo dimenticheremo mai.
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DI’ QUALCOSA DI SINISTRA
Massimo Gramellini
Alla domanda del conduttore di Sky su quale fosse la loro figura storica di riferimento, i candidati alle primarie del centrosinistra hanno risposto: De Gasperi, Papa Giovanni, Tina Anselmi, Carlo Maria Martini e Nelson Mandela. Tutti democristiani tranne forse Mandela, indicato da Renzi che, essendo già democristiano di suo, non ha sentito il bisogno di associarne uno in spirito.
Scelte nobili e ineccepibili, intendiamoci, come lo sarebbero state quelle di altri cattolici democratici, da Aldo Moro a don Milani, evidentemente passati di moda. Ma ciò che davvero stupisce è che a nessuno dei pretendenti al trono rosé sia venuto in mente di inserire nel campionario un poster di sinistra. Berlinguer, Kennedy, Bobbio, Foa. Mica dei pericolosi estremisti, ma i depositari riconosciuti di quella che dovrebbe essere la formula originaria del Pd: diritti civili, questione morale, uguaglianza nella libertà. Almeno Puppato, pencolando verso l’estremismo più duro, ha annunciato come seconda «nomination» Nilde Iotti. Dalle altre bocche non è uscito neppure uno straccio di socialdemocratico scandinavo alla Olof Palme.
Forse i candidati di sinistra hanno ignorato le icone della sinistra perché temevano di spaventare gli elettori potenziali. Così però hanno spaventato gli elettori reali. Quelli che non possono sentirsi rappresentati da chi volta le spalle alla parte della propria storia di cui dovrebbe andare più orgoglioso
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TAGLIATORI SOTTILE
Massimo Gramellini
Sosteneva il sommo Brera che in certe persone l’intelligenza va considerata un’aggravante, come l’ubriachezza nei fatti di sangue. E Giuliano Amato, si sa, è molto intelligente. Intelligentissimo. In un’intervista a «Sette» intrisa di fosforo, l’uomo che sussurrava ai cinghiali (in un’altra era geologica era il camerlengo di Craxi) ha proposto di garantire un’indennità agli onorevoli disoccupati, qualora malauguratamente passasse la proposta di fissare un limite di due legislature alla loro presenza in Parlamento. «Un trentenne eletto, dopo due mandati, cioè a 40 anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i 65? L’esodato di Stato?» si interroga Amato, interpretando l’ansia di un Paese intero per la sorte di quei negletti. «Che cos’è, un nemico da punire solo perché ha fatto politica?» Il quadro descritto da Amato è obiettivamente drammatico: immagino il parlamentare licenziato nel fiore degli anni, mentre vaga per le strade senza corona e senza scorta, riducendosi a chiedere l’elemosina a qualche precario della scuola.
A sua scusante, va detto che Amato sconta una certa inesperienza in materia, avendo avuto in sorte un destino diverso: 31 mila euro lordi al mese di pensione. Certo, reclamare l’indennità di reinserimento (che peraltro già esiste) per una categoria che dovrebbe interpretare la politica come servizio anziché come mestiere non richiede solo intelligenza ma anche parecchio coraggio. Per quanto il più coraggioso di tutti rimane colui che ha affidato l’incarico di preparare un piano per il taglio dei costi della politica proprio ad Amato.
I 98 MILIARDI EVASI E LA LUDOPATIA
98 miliardi di euro, quanto 4 finanziarie.
98 miliardi evasi dai gestori delle macchinette che contano il fior fiore della mafia e della partitocrazia corrotta e che Monti si guarda bene dal toccare, come i governi precedenti, anzi Monti dà alcune centinaia di milioni di ‘premio’ ai gestori perché il consumo delle slot è aumentato, come fosse merito loro e non del vizio che sta consumando schiere di giocatori coatti.
È il 2005 quando il Gat (Gruppo Antifrodi Tecnologiche) della Finanza comincia a occuparsi della storia. Decine di migliaia di slot machine non sono collegate alla rete che registra le giocate. Addirittura in un locale di Riposto (Catania) risultano depositate 26.858 slot in 50 metri quadrati. È solo l’inizio. Quando gli agenti tentano una stima della penale non credono ai loro occhi: 98 MLD.
Intanto una commissione di esperti guidata dall’allora sottosegretario all’Economia, Alfiero Grandi (Pd), e dal generale delle Finanza Castore Palmerini produce un documento: una bomba che però non esplode. In troppi sono interessati a disinnescarla. È soltanto grazie all’opinione pubblica, alle inchieste giornalistiche, se il lavoro della Commissione, del Gat e di alcuni magistrati coraggiosi della Corte dei Conti non finisce sotto silenzio. Le slot sono una miniera per tanti. E le conclusioni dei pm sono un terremoto per un settore senza controlli. La Procura inizialmente parla di penali per 31 MLD e 390 milioni per il concessionario Atlantis World. A seguire Cogetech con 9 MLD e 394 milioni, Snai con 8 MLD e 176 milioni, Lottomatica con 7 MLD e 690 milioni, Hbg con 7 MLD e 82 milioni, Cirsa con 7 MLD e 51 milioni, Codere con 6 MLD e 853 milioni, Sisal con 4 MLD e 459 milioni, Gmatica con 3 MLD e 167 milioni e infine Gamenet con 2 MLD e 873 milioni. In totale, 88 MLD.
Emergono i contatti di alcune società con la politica. A cominciare da quella che fu An, proprio con i finiani. Amedeo Laboccetta, ex plenipotenziario di Fini a Napoli era amministratore di Atlantis Italia (poi in Parlamento, vicino a B). La Atlantis World Nv, con base alle Antille olandesi, è controllata da una lunga catena di off-shore e trust che sarebbe riferibile a Francesco Corallo, figlio di Gaetano, condannato a 7 anni per associazione a delinquere. Ma nell’universo dell’Atlantis si trovano altri nomi: come James Walfenzao che compare anche nelle società off-shore dell’appartamento di Montecarlo. A occuparsi degli affari di Atlantis in Italia ci sarebbe stato anche Giancarlo Lanna, già commissario napoletano di An scelto dal ministro Adolfo Urso come presidente della Simest – finanziaria a controllo pubblico – e oggi è approdato a FareFuturo. Ds e Lega a suo tempo si erano buttati, senza fortuna, nel Bingo, mentre An aveva puntato sulle slot. Non è un caso che la delega per i giochi nei governi Bani sia andata a uomini di An. Una delle poltrone chiave dei Monopoli dello Stato era andata a Gabriella Alemanno, sorella del sindaco di Roma. Così, mentre la Procura della Corte dei Conti conduceva in solitudine l’inchiesta, i Monopoli guidati all’epoca da Giorgio Tino non esigevano le penali. I pm hanno chiesto 1,3 MLD di danni a Tino, nel frattempo nominato vicepresidente di EQUITALIA GERIT.
Intanto lo Stato rinegoziava le convenzioni stabilendo nuove penali irrisorie. Dagli atti parlamentari dell’audizione di Tino emergono le posizioni degli onorevoli. Gianfranco Conte (FI) disse: “Chi è esperto del settore si è accorto della stupidità della Commissione (gli esperti che denunciarono lo scandalo, ndr). Prodi, sommerso da migliaia di mail, promise: “Non ci sarà un colpo di spugna”. B ha sempre taciuto.
Nel frattempo, il Consiglio di Stato accennava a una “rimodulazione” delle penali. Bisognerebbe tenere conto delle nuove concessioni che sono infinitamente più indulgenti delle precedenti per la gioia dei privati. E poi ci sarebbe il rischio di mettere in ginocchio un settore economico. Insomma, da 98 MLD si scenderebbe a un millesimo. Ma davvero i concessionari che hanno incassato 15 MLD nei primi 6 mesi del 2010 non possono pagare la penale?
La Cancellieri arriva come l’ultima faccia di bronzo della serie.
Dice che con 98 miliardi si potrebbero fare molte cose, per es. destinarli a scuola e ricerca
beh, con una somma simile pari a 4 finanziarie si potrebbe fare molto di più, si potrebbe rilanciare lo Stato e uscire dal buco di recessione e disperazione in cui questo governo sciagurato ci ha messo!!
Ma come mai la stessa Cancellieri o la Severino non lanciano contro i gestori evasori quell’Equitalia che va a pignorare la casa per debiti di mille euro?
Forse perché ci sono tra i fruitori proprio membri del cast di Equitalia?
Quando ci tenga la Stato a tenere le mani sul bottino dello slot lo ha dimostrato la contesa col sindaco di Varese che voleva limitare l’apertura tra le 9 e le 22 e allontanarle a oltre 200 m dalle scuole. E’ subito intervenuto il Tar della Lombardia per bocciarlo “per esigenze di sicurezza pubblica”. Cosa temevano? Che orde di ludopatici impazziti assaltasse i locali chiusi? Ma subito il governo ha dichiarato che la materia delle slot è di stretta competenza dello Stato “comprimendo la libertà di iniziativa economica dei privati”. E’ questo che conta! Che gli affari girino! E ha dichiarato che le denunce del sindaco sugli abusi del gioco e degrado sociale e familiare “apparivano vaghe e indimostrate”! Questo è Monti uno che si dichiara cattolico, ma è fedele solo al Dio Denaro, un servo di Mammona, come direbbe la Bibbia. Peccato che per quanto il suo asservimento ai poteri finanziari sia più che esplicito nel suo schiacciamento a deboli e poveri, si stia ricostruendo una DC sotto Montezemolo e Riccardi (patrimonio di S Egidio) che radunerà movimenti cattolici e residui(si immagina di CL) per riproporre proprio Monti.
Copio:
Posizionate, ormai, in luoghi strategici alla portata di tutti, minorenni inclusi, le slot machine riducono sul lastrico le persone che si accaniscono a buttare i propri soldi, convinti di vincere più di quanto spendono. Quando la sporadicità diventa dipendenza, non è più solo una questione di soldi ma di vera e propria patologia. Una malattia i cui danno economici coinvolgono anche i familiari dei diretti interessati.
Per questo, politica e associazioni varie si stanno mobilitando per arginare l’epidemia, adottando accorgimenti che regolino, tra l’altro, l’apertura di nuove sale giochi a distanza di sicurezza dai luoghi pubblici.
Pavia è la città italiana con il più alto indice di “dipendenze da slot machine”, un triste primato divenuto, ormai, piaga sociale. Le famiglie che denunciano alla Magistratura il proprio caro affetto da tale patologia crescono giornalmente. Dichiarando il congiunto “incapace di intendere e di volere”, lo stesso non può più accedere al proprio conto in banca, né disporre dei suoi beni. Un’interdizione che fa comprendere quanto grave sia la condizione in cui sono costrette a vivere le famiglie interessate.
Pavia, quindi, con la più alta densità di slot machine disseminate nel territorio, si confronta con un problema che possiede anche dei risvolti di tipo burocratico, oltre che sociale ed economico. Le soluzioni, infatti, messe in atto per combattere il fenomeno non sembrano sortire gli effetti sperati. Nonostante i divieti di aprire esercizi che invitano al gioco vicino a scuole e ospedali, l’offerta della controparte (con pacchetti creati ad hoc per attirare i clienti) invoglia sempre più.
Non so fino a che punto il “proibizionismo”possa essere efficace. Me lo auguro per chi si trova in condizioni economiche disperate a causa della scelleratezza di un suo familiare. Buon senso, educazione civica e attenzione familiare ritengo siano gli unici mezzi vincenti, nel medio e lungo periodo, soprattutto per le generazioni più giovani.
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Per la disperazione le famiglie chiedono al giudice che il loro parente non possa più disporre del suo conto in banca e dei suoi beni, cosa che si fa di solito con persone affette da una patologia psichiatrica o senile. Finora nessuno ha mai tentato di estendere il concetto a chi è schiavo del gioco e probabilmente questo tentativo si risolverà in un nulla di fatto, perché la dipendenza dal gioco non è riconosciuta come malattia sociale e non è dimostrabile nei Tribunali. Ma l’azione di protesta rende l’idea dello stato di disperazione delle famiglie. A Pavia c’è una slot machine ogni 136 abitanti e il denaro giocato nelle scommesse equivale al 7,8% del prodotto lordo locale, pari a oltre 2 mila 800 euro all’anno pro capite. In città c’è stato persino il primo corteo contro le slot machine, aperto dal vescovo. E il consiglio comunale si sta dando da fare: lo scorso giugno ha votato una delibera che impedisce il funzionamento delle slot machine a meno di 500 metri da scuole, chiese, ospedali e obbliga i gestori dei locali ad adottare rigide misure edilizie e sistemi di sorveglianza. Ma l’ostacolo rischia di essere aggirato perché le società che installano le macchinette offrono un “pacchetto” che include sistemi di videosorveglianza e d’allarme, tivù al plasma e abbonamento a Sky.
E quello che è successo a Verbania costituisce un precedente che rischia di vanificare questa lotta: l’amministrazione aveva introdotto un regolamento simile a quello di Pavia, ma i “signori” delle slot machine hanno presentato ricorso e lo hanno vinto.
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A Padova il vizio del gioco ha contagiato più di 2000 persone, al punto che l’Usl ha attivato un numero verde. Gratta e vinci, Win for Life, videopoker. E poi poker online, scommesse sportive, slot machine e molto, molto altro. I Casinò ormai interessano solo l’1% delle dipendenze di questo tipo. Tutto il resto è a portata di click, sul proprio pc, sul telefonino, in tv, dal tabaccaio o nel bar sotto casa. Praticamente ovunque. E i numeri della dipendenza sono impressionanti: 1900 giocatori problematici d’età compresa tra i 15 e i 64 anni nella sola Ulss 16. Per questo è stato attivato mercoledì un numero verde (800-629-780) per l’ambulatorio per la Prevenzione e il Trattamento della Dipendenza da Gioco d’Azzardo. A rispondere al telefono (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 18 e martedì e giovedì dalle 8 alle 14) è un equipe multidisciplinare: Guglielmo Cavallari, psicologo, Antonio Stivanello, medico, e Rosa Ranieri, educatrice.
Ma uscire allo scoperto è ancora molto, molto difficile. Anche e soprattutto perché in molti rifiutano ancora oggi di considerare quella per il gioco una vera e propria dipendenza. Nel 2009 si sono presentati nell’ambulatorio in 9, in 22 nel 2010, in 41 nel 2011 e in 50 nel 2012. Si tratta per lo più di uomini: 87 per cento contro il 13% delle donne (cosa che più che dimostrare la maggiore vulnerabilità degli uomini parla della chiusura di donne sempre più sole di fronte a questa dipendenza). La maggior parte di loro, il 32 per cento del totale, hanno tra i 40 e i 50 anni. Ma compaiono anche casi particolarmente curiosi come quello di un ottantenne ex professionista affermato padovano vittima, ha spiegato ai medici, «della noia mortale della pensione» o come di diversi studenti universitari convinti di essere i più bravi giocatori di poker mai esistiti e di poter così arrotondare la magra paghetta. «Il problema è che oggi il gioco è alla portata di tutti – spiega Cavallari – ce l’abbiamo sempre sotto gli occhi e per questo abbiamo abbassato le nostre difese. Si tratta di una facile emozione che “combatte” la noia della vita quotidiana».
Purtroppo anche la crisi ha peggiorato la situazione. In molti confidano nella sorte per moltiplicare i pochi soldi in tasca o si lasciano convincere da ragionamenti deviati («tanto comunque non riuscirò a pagare l’affitto, tanto vale sperare in una vincita»). Tra le 120 persone che dal 2009 ad oggi hanno chiesto aiuto si riconfermano le differenze di genere: gli uomini amano poker e slot machine, le donne preferiscono invece gratta e vinci e giochi di fortuna. La terapia, hanno garantito al complesso Socio-Sanitario dei Colli, funziona. E soprattutto può evitare ad alcuni progetti di finire davanti agli usurai o di essere costretti ad assistere impotenti al fallimento del proprio matrimonio o della propri azienda.
MONTI METTE IL REDDITOMETRO. NON E’ RIDICOLO?
La Chiesa non paga le tasse sugli edifici commerciali dal 2006: 3 miliardi. Non si muove Befera?
I gestori delle slot devono ancora allo Stato 98 miliardi per truffa su migliaia di macchinette non collegate. Non fa niente Befera?
In Svizzera 160 miliardi di fondi neri di dubbia provenienza nascosti per non pagare tasse. La Merkel è scattata nell’agosto scorso,16 mesi fa! per tassare i suoi fondi neri al 25%. Noi potremmo ricavare almeno 40 miliardi da tasse non pagate, ma il governo “ci sta ancora pensando”, dando il tempo agli evasori di spostarsi su paradisi fiscali più sicuri.
Le casse dei partiti sono fuori controllo e, tra mazzette, soldi abusivi, furti, truffe e finanziamenti pubblici, godono di somme ignote che nessun organo statale controlla e di cui nessuno sa bene provenienza e destinazione. Ma si permette ai partiti stessi il come e da chi controllarli e i partiti vietano alla Corte dei Conti un controllo superiore, mentre ci sono Stati Ue dove ogni carica pubblica ha l’obbligo di esporre in rete la propria contabilità e si fa uno screening agli eletti prima e dopo il tempo di ogni carica.
Però ci si inventa giochini come questi,utili forse, ma ridicoli di fronte a una piaga come l’evasione che in Italia è sempre stata alimentata, blandita e lodata proprio dagli stessi che devono estirparla, mentre persistono vergogne pubbliche come Equitalia che ti prende la casa per mille € di debito o Antonio Mastrapasqua, Vicepresidentedi Equitalia e Direttore dell’Agenzia delle Entrate oltre che di Telecom e Fandango,che assomma su di sé ben 22 cariche, rifiutando di dar conto del totale dei suoi incassi superiori al milione di €, contro ogni senso comune e contro la famosa lettera della Bce, che ‘impone’ di eliminare la piaga delle doppie cariche.
E Attilio Befera, il mastino del fisco,304 mila € l’anno solo come direttore dell’agenzia delle entrate,e da Equitalia quanto prende?
Il capo dell’FBI riceve 116.00 € l’anno, ma i nostri sono pasciuti oltre ogni decenza, ma ovviamente si vietano tetti ai superstipendi!!
Sul sequestro del cassiere,che puzza di truffa lontano un miglio, la penso così
Vv
Berlusconi nella sua sporca e cinica vita ha fatto ogni sorta di reato e si è colluso con la criminalità peggiore, quella del tritolo,quella finanziaria e quella delle cricche che si arricchiscono sulle opere pubbliche e i furti di Stato.
La banda è venuta a scoprire qualcosa, ma credo che qualcuno interessato a far fuori Berlusconi li abbia proprio assoldati dando loro il materiale con cui ricattarlo. Lui ha pagato come ha sempre fatto di fronte ad ogni tipo di ricatto, escort o compari di vizio o Mangano di turno.
Ora lui e Ghedini inventano frottole imbastite a tavolino, non sono credibili ma non lo sono mai stati.
Gli esecutori materiali sono stati presi ma non diranno gran che e se la caveranno con poco, anche perché B stesso sta ritrattando i fatti, per cui mancheranno le prove materiali per incriminarli.
I mandanti resteranno oscuri e magari sono nelle stesse liste del Pdl, addirittura qualcuno che si è candidato o che comunque vuol fare le scarpe a Berlusconi.
Berlusconi ormai è un impiccio per i suoi stessi compari.
Che la mafia lo abbia scaricato è evidente dal voto in Sicilia dove la mafia non ha votato come non hanno votato nelle carceri i mafiosi, ubbidendo ad ordini superiori e in attesa di un altro paravento.
Allo stesso modo lo avrà scaricato la P2, tant’è che in Parlamento i suoi votano ormai solo le leggi che fanno comodo a Berlusconi, l’interesse dei dominatori di capitali ora si è spostato su Monti.
Dunque i due soggetti criminali sceglieranno un altro referente, le primarie saranno solo caos e fumo negli occhi, e se non sarà Samorì, molto simile a Berlusconi ma davvero odioso, con la sua claque ridicola di anziani pagati, sarà un altro con le sue stesse funzioni: favorire la criminalità organizzata, quella finanziaria e il golpe antidemocratico, con l’aiuto di Monti, più presentabile e molto più affidabile (per la finanza e il crimine, si intende). I media embedded faranno da cassa da risonanza a questi sporchi affari, come sempre. Nel popolo chi intende intenda e chi non vuole intendere, crepi!
SOLO DOPO LO SCIOPERO DELLA FAME DEI MALATI DI SLA, MONTI RITIRA I TAGLI, MA REGALA 223 MILIONI ALLE SCUOLE PRIVATE
Mauro Romanelli (Sel)
“I 223 milioni alle scuole private sono un’offesa all’Italia democratica che crede nella Costituzione e nel Bene Comune. Incredibile e inaccettabile che tale ingiuria provenga dal Partito Democratico”
“In uno dei pochi Paesi occidentali che disinveste in Istruzione, negando il futuro alle giovani generazioni, mentre si mandano a casa migliaia di precari, e si aumentano le tasse universitarie a chi ancora scommette sulla cultura e sullo studio, la scelta di regalare altri 223 milioni di euro alle scuole private cattoliche, suona come una beffa, un’offesa, una vera e propria provocazione, ed è gravissimo, quasi incredibile, che tutto questo arrivi non dall’Udc, dal Pdl o dalla Lega, ma dallo stesso Partito Democratico” – è il commento del Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli alla notizia del voto in parlamento a favore delle scuole confessionali cattoliche, portato avanti dallo stesso Pd, che suggerisce di far erogare quei fondi in deroga al patto di stabilità. Patto di stabilità che però non viene derogato per i lavori di ristrutturazione delle scuole stesse, o per gli investimenti di difesa del suolo dalle frane.
“La ricerca spasmodica dell’alleanza con l’Udc di Casini, la volontà pervicace di compiacere con regalìe e privilegi i centri di potere più vetusti e arcaici di questo Paese, testimonia una disarmante perdita di orientamento di una sinistra che sempre meno riesce a parlare al proprio popolo, e sempre meno è capace di motivarlo, coltivarlo, riportarlo alla politica e alla speranza. Si rinuncia scientificamente a questa dimensione, per ricercare soltanto il placet, il lasciapassare di “affidabilità”, da parte dei poteri forti, dei quali le gerarchie ecclesiastiche sono senza dubbio un’espressione”.
“Ci sentiamo tristi e umiliati nel prendere atto di come, mentre tutti insieme stiamo cercando di ridare entusiasmo, speranza, di ricoinvolgere i cittadini in queste primarie, i nostri alleati in Parlamento continuino ad insultare le intelligenze dei loro elettori, dei loro militanti, persino di tanti loro quadri dirigenti. Non è su queste premesse che costruiremo un domani diverso per l’Italia. Bisogna cambiare tutto, e per cambiare tutto, per prima cosa dobbiamo cambiare noi stessi. Se quando governeremo lo faremo con queste scelte, dureremo lo spazio di un mattino” – conclude il Consigliere di Sel
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Carlo B
Sig. Monti, avrei qualche domanda da porle:
1) E’ vero che 12 miliardi di euro derivanti dai tagli alle pensioni sono finiti a JP Morgan per pagare gli Equity Swaps?
2)Crede che un bravo economista avrebbe scelto una politica economica come la sua, fatta di tagli e aumento di tasse, in un periodo di forte recessione?
3)Sig Monti, quali sono i suoi rapporti con Goldman Sachs?
4)Sig. Monti lei fa parte del Bildeberg, ci spiega cos’è il Bildeberg?
5)Quando lei va a dormire, si sente la coscienza tranquilla?
6)Sig Monti, so che lei si professa cristiano. Le chiedo: cosa pensa di Gesù Cristo quando parla di sepolcri imbiancati che sono belli a vedersi ma che dentro nascondono ossa di morti e ogni putridume? Pensa che in qualche modo queste parole possano riguardarla?
7)Sig. Monti, sarebbe in grado di guardare negli occhi un pensionato, un esodato, un padre di famiglia senza lavoro e dirgli che il suo operato al governo è stato equo?
8)Sig. Monti, perchè non risponde mai alle domande dei giornalisti: la mettono in difficoltà oppure non li ritiene degni della sua scienza?
9)Sig. Monti, crede che gli italiani avranno ancora molta pazienza nell’accettare le sue politiche lacrime e sangue?
10)Sig Monti,pensa di continuare a vivere in Italia in futuro?
Fiducioso di una sua risposta porgo cordiali saluti.
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Il Pdl cambia volto.
Sì ma sono le impronte digitali che lo inchiodano.
(Il F.Q.)
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IL FINTO NEO PARTITO DI MONTEZEMOLO COME UNA DC ARRANGIATICCIA PER SOSTERE MONTI
Belpaese
Montezemolo vuole altri 5 anni di regno Monti, altri anni di grandi risultati. Risultati eccellenti per la diminuzione del Pil, l’aumento della disoccupazione, l’aumento del debito, quest’ultimo di gran lunga il miglior risultato ottenuto. Grazie a questo successo, le banche potranno continuare ad avere soldi all’1% dall’Europa per prestarli a strozzo all’Italia in modo che il debito diventi sempre più grande e continui all’infinito questo ciclo perverso. Anche Marchionne vuole ancora Monti, bisogna capirlo dopotutto una grande azienda ha sempre bisogno delle banche. Occorrono che gli ominicchi si uniscano per continuare a tenere Monti saldamente al potere. Tutti lo vogliono: lo vogliono i banchieri per continuare ad avere soldi nostri gratis da prestarci a caro prezzo, lo vogliono in Europa quale garante della politica tedesca e l’adesione ad ogni trattato scellerato, lo vogliono i grandi industriali perché si sentono garantiti da un presidente banchiere, lo vogliono i politici perché sanno che continuerà a garantire loro tutto quello che hanno ed anche di più. Non lo vogliono tutti gli altri, quelli che sono la massa più debole e che stanno subendo l’arroganza del potere, che si trovano pensioni minime ridotte, diritti diminuiti, sanità ridotta, che patiscono Equitalia che semina terrore nelle famiglie e nelle imprese. Ormai basta l’arrivo di una raccomandata per gettare una famiglia o piccola impresa nella paura e nello sconforto. Se una impresa non può pagare un mutuo non te lo rinegoziano più, tu perdi tutto loro guadagnano, in immobili, un valore maggiore. Più le piccole imprese chiudono più saremmo disposti a cedere i nostri diritti per un posto di lavoro. Dopotutto delocalizzare costa, delocalizziamo i diritti così portiamo la Cina in Italia. Più siamo deboli e poveri meno ci interesseremo di politica, l’astensionismo cresce e questo favorisce i giochi di potere. L’unico problema é il Movimento 5 stelle, sono il nemico che potrebbe vanificare i loro piani.
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GRILLO E LA PALESTINA
Vv
Molti accusano Grillo di non parlare della Palestina. Ovviamente questo non è vero, come sa benissimo chi frequenta il blog. Ma il pensiero del M5S si è formato inizialmente avendo di vista i Municipi e solo da poco gli si è aperta la possibilità di adire al Parlamento per cui sono rimasti a latere i problemi di politica estera come quello gravissimo dei rapporti di Israele con la Palestina irrisolti da 65 anni e creati dalla pessima situazione statuita dopo la 2a guerra mondiale e dalla costante protezione che gli USA hanno dato a Israele, in virtù del peso che i suoi banchieri hanno sulla finanza americana.
Dire che Grillo non ha mai detto il suo parere sulla questione palestinese è falso.
Per es. questa è una intervista di due ore che Grillo ha rilasciato proprio su questo argomento e che ha fatto molto irritare Israele.
Ricordiamo anche che la bella moglie di Grillo Parvin Tadjik è iraniana da parte di padre, il che fa capire alcune cose.
Primo: che Grillo non può essere uno xenofobo come alcuni hanno insistito a dire.
Secondo: che può avere delle opinioni sull’Iran non condivisibili e che gli provengono da quanto ha imparato sull’Iran da sua moglie.
Qui la foto della moglie,
che non ha comprato una villa a Malindi, in Kenia, per sfizio, per sfoggiare lusso accanto a Briatore, come hanno scritto, ma ha delle capanne piuttosto modeste prese per visitare la sorella che abita a Malindi.
LA MINACCIA
Monti:”Non garantisco stabilità al Paese dopo di me”. Chiara e inquietante intimidazione!
Monti è sempre stato il maggiore elogiatore di se stesso, sfidando la protervia vanesia di B. I media gli hanno fatto eco elogiandolo con articoli palesemente falsi che sono anche stati sconfessati dalla stampa mondiale, millantando applausi internazionali del tutto inesistenti, per pura piaggeria e per servilismo partitico.
La casta gli si è buttata addosso come a una ciambella di salvataggio.
La razzia di questo Paese gli è stata comandata dal Fondo Monetario, dal sistema bancario USA(vd quella Goldman Sachs dei cui interessi è fedele esecutore),dalla Bce, che è al servizio degli interessi del sistema bancario Ue, e dalla cricca di magnati del Bilderberg che domina il mondo per le sue sporche speculazioni (e abbiamo visto come Fornero e Monti e Passera sono corsi al suo richiamo pochi giorni fa a Roma per concordare meglio la nostra distruzione, fingendo di partecipare a una cena di Telecom, in realtà per prendere ordini dai veri padroni, come prima era successo per le riunioni del Goldberh ad Atene e a Madrid, i paesi vittima-designata che il Bilderberg ha deciso debbano finire come l’Argentina).
I cittadini italiani, reduci dalle schifezze dei due governi incrociati e in fondo non dissimili, Prodi e B, che hanno rovinato entrambi l’Italia senza restaurare un minimo di equità sociale (Prodi forse meno, ma anche Prodi fa parte del Bilderberg), lo hanno accolto con favore,sperando che alla sua immagine sobria corrispondesse una onestà di sostanza. Niente di più erroneo. Nell’errore sono caduti i più, fidando in una apparenza che è stata subito smentita dai fatti. Il Governo Monti ha praticamente distrutto il Paese senza applicare un minimo di equità e democrazia,imponendogli un regime di ultra-dx come non ha osato proporre nemmeno Romney, con una protezione vergognosa alle forze di polizia più retrive, una protezione torva ad evasori, inquinatori, corrotti, politici e potenti, mantenendo le turpi leggi ad personam e le depenalizzazioni dei furti e delle truffe societarie e della P.A. e riversando tutti i tagli sulla classe media e bassa, con la recessione totale dell’economia e la crisi delle famiglie.
Siamo arrivati a un punto di non ritorno nella distruzione del Paese. E costui ha anche la voglia di fare minacce?
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Il giorno dopo, Monti ha capito la gaffe e ha ribadito che ha la massima fiducia nei governi dopo di lui, ma ormai…
LA VAL D’AOSTA CONTRO L’INCENERITORE
Superata la soglia del 45 % per rendere valida la consultazione: raggiunto il 48,92. Alle urne oltre 50 mila valdostani per decidere la costruzione di un termovalorizzatore. Per il 94% dei votanti non si deve fare.
Ha votato oltre il 48% dei valdostani e dunque è valido il referendum per decidere se la Val d’Aosta deve costruire il suo inceneritore oppure no. Un referendum, voluto ormai quasi 2 anni fa dagli ambientalisti, per abrogare un provvedimento che la giunta di cdx, guidata dall’Union Valdotaine, ha adottato nel 2010 e che prevede la chiusura della discarica di Brissogne, a due passi da Aosta e dall’autostrada, e la realizzazione di un pirogassificatore. Alla campagna contraria ha partecipato Beppe Grillo. L’inceneritore avrebbe dovuto bruciare le 65 mila tonnellate di rifiuti della regione, oltre ai fanghi di depurazione, rifiuti speciali e carcasse animali. Un investimento da 220 milioni in project financing con una concessione ai privati che lo gestirebbero per 20 anni. 2 anni fa era stato voluto dal cdx insieme al Pd. Ma il Pd poi ha cambiato idea (le sue idee in materia ambientale sono perlomeno ondivaghe, visto che la voluto e appoggiato quello di Gerbido di Torino).
I promotori del referendum per impedire questo scempio hanno lanciato una campagna allarmistica per l’aumento, vertiginoso, in caso di realizzazione dell’inceneritore, di malati di cancro.
Per la Confesercenti il pirogassificatore avrebbe portato danni al turismo. I fautori hanno rimpeito la val d’Aosta di manifesta dicendo che se non lo facevano la Val d’Aosta sarebbe diventata una discarica come Napoli. Forte la sconfitta dell’Union Valdotaine che da quasi 40 anni riesce, con diverse maggioranze, a riciclarsi e governare incontrastata questo piccolo angolo d’Italia.
QUELLA PORCHERIA DELLA LEGGE ANTICORRUZIONE
Vincenzo Marinelli, cittadino e Procuratore Generale Aggiunto Onorario della Corte di Cassazione
La legge anticorruzione recentemente approvata in via definitiva dal Parlamento.
è una “legge manifesto”, una proclamazione di buone intenzioni o una legge biglietto da visita che serve a Monti per fare bella figura in Europa, dicendo: “Guardate, siamo riusciti a fare anche la legge anticorruzione che l’Europa ci chiede da tanto tempo”. Bene, come è riuscito questo miracolo in un Parlamento in cui sono presenti oltre 100 tra imputati e indagati per reati, nella maggiore parte dei casi di corruttela? E proprio da parte di un governo che viene sostenuto da una minoranza composita in cui il maggiore pacchetto è quello del partito di Berlusconi? È riuscito questo miracolo perché si tratta in gran parte di un falso miracolo! Ci sono ombre inquietati in questa legge e vanno prese in seria considerazione. Non mancano degli aspetti positivi, ma gli aspetti negativi sono molto gravi, in particolare non è stato ripristinato il falso in bilancio. Il falso in bilancio è un reato molto importante, perché serve a scoprire altri reati, è un reato cosiddetto “mezzo” o “reato spia”. Non si fa un falso per il gusto di farlo, lo si fa perché, per esempio, si vogliono nascondere i soldi serviti per la corruzione, e allora non avere ripristinato il falso in bilancio significa dare ai magistrati delle armi spuntate.
Ricordiamo brevemente che il falso il bilancio è stato cancellato da B nel 1995 con una delle tante leggi vergogna! La pena è stata resa ridicola e è stata ulteriormente ridicolizzata inserendo la previsione che la punibilità è esclusa se non viene alterata sensibilmente, parola testuale, se non viene “alterata sensibilmente la realtà del bilancio”. E questa è una formula da saponari. Vi immaginate un dibattito giudiziario? Dice: “No, il mio cliente non ha mai falsificato niente, in ogni caso ammesso e non concesso che abbia falsificato la falsificazione non è stata sensibile, non ha sensibilmente alterato la realtà”.
Non è così che si fanno delle leggi serie, così si fanno delle leggi di comodo! Il mancato ripristino del falso in bilancio, come reato degno di questo nome, è una grave omissione.
Prendiamo un altro esempio, la concussione, il reato più grave nell’ambito di quelli che si possono definiti fatti di corruttela. Si è andati avanti per decenni con una formula “costringe o induce”, cioè viene punito il pubblico ufficiale, o l’incaricato di pubblico servizio, che costringe o induce altre persone a dargli soldi o altre utilità. Adesso questo reato è stato spacchettato, diviso in due, dividi et impera, da una parte c’è “il costringe”, la concussione propriamente detta, e dall’altra parte si è messo “l’induce” in una nuova figura di reato, che sarà pudicamente chiamata “indebita induzione”. A che serve questa differenza? Tra una concussione diciamo gentile e una concussione ruspante? Urbana, addomesticata e una concussione rude, sanguigna, una concussione, in guanti gialli e un’altra forte, aggressiva. A cosa serve questa distinzione? Una concussione come dire “alla puttanesca” e una “olio, pomodoro e basilico”? Non si tratta solo di parole, ma di fatti! Avviene esattamente quello che ho detto per il falso in bilancio, si moltiplicano controversie di confine del tipo: “Signori giudici, il mio cliente non ha richiesto niente, ma ha soltanto rivolto una frase gentile al Tizio, che ha capito male e non c’è stata nessuna richiesta di denaro o di altra utilità, anzi come dire, c’è stato soltanto un pour parler!” Vogliamo queste controversie? O perseguire seriamente i reati? Ci vogliamo rendere conto che spesso la richiesta subdola, indiretta, obliqua, è proprio quella più grave? Io trovo molto inquietante questo spacchettamento del reato di concussione. Perché la figura minore di concussione, quella che non è più neanche chiamata così, viene punita con una pena molto modesta che spesso resta sulla carta, figurativa, perché non si fa in tempo a celebrare il processo. Questo ci porta al terzo punto, quello della prescrizione. Una prescrizione che matura in breve tempo, brevissimo in rapporto alla realtà delle cose del nostro Paese, in cui i processi durano per anni, perché bisogna fare tre gradi, in cui l’effettività della pena viene spesso sacrificata. Il termine di prescrizione decorre non da quando il reato è stato accertato, ma da quando è stato commesso, se viene scoperto dopo anni, e quegli anni si perdono ai fini della prescrizione. E sono proprio i delinquenti più pericolosi che riescono a tenere nascosto il reato per tanto tempo, magari con l’aiuto della depenalizzazione del falso in bilancio. E questo quadro va esposto ai cittadini in modo chiaro e incisivo, perché devono sapere che ciò che va sotto il nome di legge anticorruzione è una legge in gran parte non adeguata. Non ci servono le liturgie processuali, non possiamo essere appagati di questo. Servono processi che vadano a buon fine, che si celebrino efficacemente e si concludano con una condanna o con una assoluzione e, nel caso di condanna, con una pena che sia effettivamente irrogata e espiata. E qui si innestano tanti giochini, non abbiamo il tempo di parlare di tutti, ma ne possiamo accennarne. Uno è tirare il processo per le lunghe. Si fa presto perché, tra tempi tecnici e tempi morti dovuti a un arretrato giudiziario molto pesante, accumulatosi nel corso degli anni, si fa presto a tirare il processo per le lunghe fino alla prescrizione. Un altro gioco, sul piano comunicativo, è confondere volutamente prescrizione e assoluzione. Un altro gioco è dire: “Si possono presentare alle elezioni anche quelli che hanno ricevuto condanne, magari già in secondo grado, perché conta solo la condanna definitiva in terzo grado di giudizio”. Eh no! Il giudizio processuale è una cosa e i diritti dei cittadini sono un’altra. I cittadini hanno il diritto di sapere che votano per delle persone pulite, hanno il diritto di vedere sul web le fedine penali dei candidati, hanno il diritto di formarsi un’opinione indipendente dall’esito di un processo, che segue le sue regole e ha purtroppo le strozzature che abbiamo visto, perché ci sono i processi che non si è riusciti a fare in tempo utile, magari tra un legittimo impedimento e un altro. E a questi diritti dei cittadini io voglio soprattutto fare riferimento. Legalità, trasparenza, tutela dei diritti, è questo che ci interessa, non la legalità puramente formale, ci interessa quella sostanziale, ispirata a principi costituzionali. È questo che noi vogliamo e che dobbiamo volere, per non perdere il diritto alla speranza per noi e i nostri figli.”
RIDIAMARO :- )
JENA
NESSUNO
Quando Berlusconi ha lanciato le primarie nessuno ha capito che era una barzelletta.
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GIA’
La situazione sta visibilmente migliorando, sono passati già cinque giorni dall’ultimo monito di Napolitano.
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SFORZI
La tragedia è che tutti i cinque candidati si sono sforzati di essere se stessi.
VV
Chiesa? Ma fammi il piacere..
Prima gli scandali dei pedofili
Poi quelli finanziari con lo Ior iscritto nella lista nera delle banche sporche
Poi lo scandalo del maggiordomo
La faida dei cardinali contro Bertone
La tassa sugli immobili commerciali evasa fin dal 2006
Gli abusi sessuali nelle carceri
L’appoggio dato a Monti dopo i 18 anni di appoggio a Berlusconi….
Finisce l’annus horribilis della Chiesa
col Papa che conclude la sua storia di Gesù levando dal presepe il bue e l’asinello
Non c’è più religione!
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Commenti sul web all’abolizione del bue e dell’asinello dal presepe
“Bene. Faranno le primarie del Pdl!”
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Il Papa: nella grotta nessun bue e asinello. Okei, già mi facevi poca simpatia. Ora dimmi pure che Babbo Natale non esiste e completiamo l’opera!
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Al posto del bue e dell’asinello, simbolo di pazienza e di umiltà, metteremo le scarpette rosse di Prada del papa.
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Niente bue e asinello??? E ora lo dice, che sono quelli che ho pagato di più?
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Nella capanna non c’erano il bue e l’asinello?? E Lazzaro era un falso invalido già noto alle forze dell’ordine.
…
E’ chiaro che nel 2012 il bue e l’asinello nel presepe non ci possono essere
Maria e Giuseppe erano extracomunitari. Di questi tempi, se li saranno mangiati
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e un giorno ci levano il Limbo
e il giorno dopo santificano i mercanti del tempio
e quell’altro eleggono Caifa e applaudono Pilato
e il terzo via il bue e l’asinello
e il quarto censura sul canto dei pastori
e il quinto taglio sugli angeli
e ditelo che non è l’Avvento del Liberatore ma il Governo Monti!
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PORCI SIGNORI
Niente bue né asinello???
E che la volete far morire di freddo ‘sta Creatura?!!
Anche il riscaldamento a fiato ora vi dà noia?
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Video stupendo in un imprecisabile dialetto siculo-romagnolo
Notte infernale a Betlemme perché
nella stalla è successo un bel casino ahimè!
Ci sta la Madonna che dice “oddio!”
Giuseppe dice: “Non son stato io!”
Di chi è la colpa? Chi è stato? Non so.
Gesù nella sua culla fa il vago, però
finché non si scopre il colpevole, qua
dal Presepio nessuno uscirà.
Hanno ucciso l’asinello. Chi sia stato, non si sa:
forse il bue o la Madonna, San Giuseppe non lo sa.
Hanno ucciso l’asinello, non si sa neanche perchè.
Avrà detto “Caro bue, non ci ho più fiato, continua te!”
Il bue si discolpa, e accusa Gesù:
“T’ho visto mentre l’ammazzavi, sei stato tu!”
“Ma che cazzo dici, bastardo di un bue?
Per me son stati loro due!”
Terminator
Ultimora: Errata corrige nel libro di Joseph Ratzinger.
Nella stalla c’erano il bue e l’asinello (come è logico), ma non c’èra nessun bambino.
