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MASADA n° 1448 28/2/2013 ORRIBILAND

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Siamo alla liquefazione del sistema politico? – Rivoluzione civile, un suicidio in 8 mosse – Ha perso lo spread, le banche – Lo smacchiatore di giaguari insiste – Il M5S è l’unica vera novità di queste elezioni – Ma davvero il M5S dovrebbe appoggiare il Pd?? – Don Paolo Farinella- Hanno perso ma continuano a non capire

Vedasto Meneghini
Ci sono! Ci sono per mio figlio! Ci sono per la mia azienda! Ci sono per i boschi che coprono le montagne dietro casa mia! Ci sono per i vostri figli! Ci sono per le persone che conosco e per quelle che non conoscerò mai! Ci sono per i diritti di tutti! Ci sono per chi non può difendersi da solo! Ci sono per la acqua che scorre nei fiumi che voglio puliti e gratuiti! Ci sono per FARE! Erano quarant’anni che volevo emozionarmi ad essere un CITTADINO! E ora ci sono! Sono emozionato, galvanizzato, pronto, ATTIVO!!!

Davide Pezzoni

Nuovamente Vivi e Consapevoli, Convinti della Nostra Forza, Felici di Riscoprirsi Attivi e Pieni di Speranza.
Adesso Ci Siamo…
Non sarà Facile, ma Ci Proviamo.
E anche se non sarà, per Domani o Dopo…
comunque abbiamo già tracciato la Nuova Strada,
che poi Riporta, Tutti Noi degli Anni Ottanta, indietro a quel percorso, così subdolamente abbandonato.
A quando ancora giovani e capaci s’immaginava un Uomo Senza Macchia, un Uomo Libero e Incapace di Soprusi, un Uomo Semplice che Senza Imposizioni, Potesse Condividere il Proprio Essere con Esseri Diversi!
Non è Mai Troppo Tardi…recitava un programma di divulgazione RAI, quando ero bambino ed iniziavo ad imparare la vita.
NON È MAI TROPPO TARDI, DICIAMO ORA…
PER RIPRENDERCI UNA VITA, CHE A TROPPI È STATA TOLTA, PER RISCATTARE E RISCATTARCI DA UNA SITUAZIONE AVVILENTE, MORTIFICANTE, CHE CI HA PRIVATI DI VOGLIA E DIGNITÀ!!
FATTO!!
Io l’ho fatto!
Ho votato con lo spirito giusto, e dopo anni di rassegnazione, sono FELICE di Aver Votato, come quando ragazzino sentivo il piacere del “diritto” che avevo fra le mani e nella testa; e quella magica sensazione l’ho riprovata OGGI!!!
Chi me l’avrebbe detto, soltanto un mese fa!!?!!
E come è stato BELLO sentire la “Mamma Carolina”, che dall’alto dei suoi SETTANTASETTE anni di vita, dirci…
“Sono FELICE! Mi Sento Proprio Bene Adesso!!!”.
P.S. Amore… Ho votato anche per te e magari fra dieci anni…..!
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Enzo di Natale
A Piazza S. Giovanni c’era l’Italia al completo: operai, studenti, impiegati, statali, artigiani, imprenditori, medici, ingegneri, precari, pensionati, disoccupati, uomini, donne, bambini ed anziani. Tutti in piazza ad urlare la propria rabbia, a far capire ad una classe politica autoreferenziale che la misura è colma e che il dado è ormai tratto. Indietro non si torna e preferiamo fare un salto nel buio piuttosto che assistere inermi ad un suicidio assistito; preferiamo attraversare un ponte che ci porta verso l’ignoto anziché una strada che ci conduce nell’abisso.
Il tempo è scaduto. Il palazzo inizia a tremare e gli inquilini hanno una paura tremenda perché sanno che da lunedì nulla sarà come prima…
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Blogger
FATTO!!
Mi sembra di essere tornato ai primi anni ottanta, gli anni della mia adolescenza!
Gli anni in cui credevo ai cambiamenti, alla prosecuzione di rivoluzioni incominciate da altri, prima di me! Anni dove tutto sembrava maturo e possibile, dove la consapevolezza era uno spirito condiviso, che rendeva gli animi liberi e nascondersi era una sconfitta, mentre emergere una dottrina di vita, oltre che una speranza.
Abbiamo attraversato anni di indifferenza e di possesso.
Possesso di e per ogni cosa fosse possibile, sventolare in faccia a chiunque.
Abbiamo tutti, tutto o quasi e chi non ce la fa, resta indietro, indietro come un’anima persa e non c’è tempo per recuperare nessuno, non abbiamo forza e volontà per recuperare l’uomo.
Bisogna lasciarlo lì, da solo; se non è riuscito a farcela, vuol dire che non è degno di stare con noi, noi che……
Noi che ormai non ce la facciamo più, noi che sopravviviamo e non sappiano ancora per quanto, noi che ci sentiamo inerti, inermi, incapaci, inutili, ignoranti e stanchi.
Stanchi di tutto, di tutti, di ogni insetto ci passi accanto, di ogni suono fuoriesca da bocche aperte in modo meccanico, di ogni gesto apparentemente inconsapevole, di ogni mano protesa all’essere stretta, ma unta di falso!
Noi cinquantenni, che credevano di migliorare il mondo ed invece ci ritroviamo a raccogliere i pezzi, di quello che non siamo riusciti a fare, perché demandato ad altri prima, dopo e poi…
Ci siamo illusi che bastasse Avere per Essere e insieme abbiamo illuso i nostri figli, insegnando loro, bisogno di Possesso, e Appartenenza a Nuclei Circoscritti che dessero indirizzo e uniformità!
Adesso noi… sconfitti ma ancora incredibilmente vivi, percorsi da moti di speranza e scossi da conati di disgusto…
ci RIPROVIAMO!
RIPROVIAMO ad incamminarci nuovamente, convinti come siamo, che le sconfitte non durino per sempre, ed i percorsi possano mutare… mutare ed anche in MEGLIO!!
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Dario Fo: “Straordinaria vittoria dei giovani”"Questa è una straordinaria vittoria dei giovani. Giovinezza e pulizia stanno vincendo”. Così il premio nobel Dario Fo, nel corso della diretta streaming del M5s sul voto, commenta i orimi dati elettorali. “Il disastro- commenta ancora Fo- e vedere cosa succede d’altra parte della barricata con B che torna grazie a imbecillità..”. Su un possibile ritorno al voto a breve aggiunge: “Osservando e discutendo mi sono reso conto che il pericolo è quello. Una breve parentesi e poi di nuovo al voto”.
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Giorgia Vezzoli

Ci unisce una diversa lingua,
autentica per poche bocche.
Qui la verità stilla dai bordi
di ciò che si poteva essere,
mai compiuti,
mai saziati di bellezza.
Beati di sguardi,
scarni di memoria,
l’arte inchiodata alle aule
poco illuminate.
Qui, si calpestano umanità
e meraviglie
in bilico sulla tempesta,
nel perfetto equilibrio
di un frammento irrequieto.
Siamo un luogo senza,
privato di una moltitudine di donne,

di altri,
di portatori di nuovi sensi,
che cerca, ancora,
l’eroe che condurrà alla commedia
di un nuovo domani.
Siamo come un verso
che giace
in attesa di comporsi.

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Viviana Vivarelli

Che ci piaccia o no si sono spostati 16 milioni di voti(gli elettori sono 50 milioni e mezzo).
Il Pd ha perso 1/3 dei voti, il 28% dei consensi rispetto alle precedenti politiche,
il Pdl ne ha persi metà, il 46%.
la Lega dal 14% è scesa al 4%.
Il Movimento cinque stelle strappa un successo quasi omogeneo fra Nord, Centro, Sud
Scompaiono dalla scena politica: Casini,Ingroia, Di Pietro,i Verdi, gli estremisti di dx e sx, CasaPound,Bocchino, Fini, Miccicchè, Lombardo, Giulia Bongiorno, Paola Concia, Franco Marini, Crosetto, Paniz…
Monti prende un misero 10%, 2 milioni di voti quasi tutti a Nord.
Il 57% degli Italiani ha detto chiaramente che non vuole altra austerity ed è contro la Merkel il Fm, la Bce e le politiche assassine dell’Ue.
Il csx, grazie agli errori costanti di Bersani, prende solo 10.047.000 voti e perde 3 milioni e 400.000 elettori, persino nelle regioni rosse perde il 26%
Il cdx ha 9.923.000 voti e grazie ai misfatti di B perde la metà dei suoi voti, 6 milioni e 300.000 elettori.
La Lega nord perde metà dei suoi elettori, il 54%, cioè 1 milione e 600.000 voti, addirittura il 61 % nel Nord-est e il 64,3 nel Piemonte. In Lombardia perde meno anche è pur sempre il 44,2%.
La sx radicale ebbe la sua massima sconfitta nel 2008 con la sx arcobaleno ma con Ingroia ha preso solo 400.000 voti.
I partitini della Destra sono scesi da un milione di voti a 400.000.
Grillo ha 8.700.000 voti, viene votato un po’ dappertutto e in Lombardia prende 1.130.704 voti, ottiene 108 deputati e 54 senatori,è il 1°partito alla Camera,il 3° al Senato e probabilmente il 1° partito in Italia, in 6 regioni è la prima forza politica e in altre 9 è al 2° posto. Alla Camera è al 25,54%,il che vuol dire che ogni 4 deputati 1 è un 5stelle. Il dato impressionante è che a differenza di Pd e Pdl che sono localizzati,il M5S trova consensi ovunque,è sopra il 20% praticamente in tutte le regioni,meno il 17,3% della Lombardia (dove sono più forti Pdl e Lega) e il 15,1% di Trentino Alto Adige (autonomisti).E’ il 1° partito in Veneto(!), Liguria, Marche, Abruzzo, Molise e Sicilia (!). E anche dove arriva 2° si afferma dietro i partiti più radicati sul territorio: in Emilia Romagna e in Toscana,ad es.,supera quella di tutto il cdx, mentre in Sicilia scavalca il csx. Ma è penalizzato dalla legge elettorale, che premia chi vince nelle singole regioni più di chi si afferma in modo uniforme su tutto il territorio nazionale (è la porcata di Calderoli, che dà anche un enorme premio di maggioranza alla Camera alla coalizione che ha anche solo un voto in più, ma non al partito, altrimenti le elezioni sarebbero state vinte del M5S. Per avere la maggioranza in Senato occorre avere 148 seggi ma nessuno ce l’ha, il csx ha 119 senatore e il cdx 117). Col proporzionale puro, i 5stelle al Senato sarebbero stati almeno 75 invece di 54.
In Valsusa Grillo stravince col 40% dappertutto, dal momento che è stato l’unico partito a difendere la popolazione dall’assurdo progetto della Tav che avrebbe bucato un monte pieno di uranio, uccidendo la valle per 10 anni, per un’opera inutile che la Francia e l’Europa avevano cancellato e che il Pd insisteva a tenere in vita sia per la mazzette spropositate che avrebbe potuti trarne, sia per il lucro delle Coop del cemento che ci avrebbero lavorato e per favorire la ‘ndrangheta che avrebbe avuto l’appalto del trasporto dello sterro e che in cambio sembra abbia dato voti per l’elezione di Fassino a Torino.
11 milioni di persone non hanno votato, per cui il non voto era e resta il 1° partito italiano.
Ora il Paese risulta diviso in tre: il blocco del Pd che vince alla Camera ma non al Senato, ottiene 340 deputati grazie al premio spropositato del porcellum, mentre B ne ha 140, e Grillo 108, Monti ha 37 seggi e il famoso centro corteggiatissimo di tutti che per mesi non hanno fatto che parlarci del moderati o sparisce, come il corteggiatissimo Casini, o sopravvive con 6+8 deputati. Sel ottiene 37 seggi. Spariscono la Destra, Grande Sud, Mir, Partito Pensionati, Intesa popolare, Liberi per un’Italia equa, Futuro e libertà cioè Fini, Rivoluzione civile cioè Ingroia, e Fare cioè oscar Giannino..
I risultati danno dunque un Paese ingovernabile, perché non ha vinto nessuno. In termini di voti hanno perso tutti meno Grillo. Per aversi un governo occorre che due di questi si alleino tra loro, e dunque che Bersani, se insiste nel voler fare un governo, scelga se allearsi con B o con Grillo. Al momento ha scelto Grillo, nella speranza di ripetere l’esperienza siciliana, dove Crocetta del Pd ha vinto in quanto più votato, ma il più votato è stato il M5S, per cui Crocetta non avendo i voti per governare, ha accettato una alleanza ‘esterna’ del M5S, il quale vota solo i provvedimenti che rispondono al proprio programma e Crocetta deve adeguarsi a questo. Ma a Roma Grillo al momento ha risposto che non ci sta. Mentre il programma di Crocetta permetteva dei punti in comune, il programma di Bersani è agli antipodi di quello del M5S, non ha alcun punti in comune, tanto più che Bersani ha dichiarato di voler continuare l’Agenda Monti a cui il M5S è nettamente contrario come la maggioranza degli Italiani.
Malgrado questo no iniziale Grillo ha presentato un minimo di richieste assolute su cui non transige: tagli immediati ai numeri del Parlamento e ai costi della politica, legge immediata sul conflitto di interesse, reddito minimo di cittadinanza, abolizione dei contributi pubblici ai partiti (come del resto aveva chiesto un referendum popolare), nuovo sistema elettorale rigettando il porcellum, legge anticorruzione per levare i pregiudicati dalle istituzioni e dalle liste. Grillo ha già detto che non si piegherà ai diktat di nessun partito e che in parlamento voterà solo le leggi che rispecchiano il suo programma. Il no alla prosecuzione dell’agenda Monti che ha distrutto il Paese è assoluto.
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Inutile dire che fioccano la critiche a Bersani, alle sue scelte, al modo con cui ha condotto la campagna elettorale, alla sua ricerca vana di un’unione con gli inesistenti moderati del centro, al suo corteggiamento all’ininfluente Casini, alla mancanza di programma, alla macanza di idee per risollevare l’Italia dalla crisi, alla sudditanza con la Merkel e la Bce. Ma, se molti chiedono di allearsi a Grillo, i giornalisti di sx rinnovano accuse velenose e insulti al M5S.
Inutile dire che i mercati hanno reagito malissimo all’instabilità italiana (ma avevano reagito malissimo anche alla rielezione di Obama), e che si guarda con vero orrore ad una alleanza del Pd sia con B, che con Grillo. Il primo è scaduto da sempre nella valutazione internazionale, il secondo, presentandosi come il primo Movimento popolare a democrazia diretta d’Europa, potrebbe costituire un pericoloso precedente che manda all’aria tutti i giochi di potere della Bce, del Fm, del sistema bancario e finanziario e di quel liberismo che avanza con l’intento di tarpare i diritti civili e del lavoro, mettere sotto sudditanza la sovranità nazionale, portare alla recessione l’intera Europa e far vincere sull’ideologia ultraliberista che intende trasformare l’Occidente in un feudalesimo governato da una aristocrazia del denaro. A questo progetto di arretramento della democrazia popolare a favore di poche élite di magnati Bersani ha piegato la testa, Grillo invece rappresenta la maggiore reazione organizzata d’Europa.
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BEPPE GRILLO

Bersani è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. E’ riuscito persino a perdere vincendo. Ha superato la buonanima di Waterloo Veltroni. Bersani ha passato gli ultimi mesi a formulare giudizi squisitamente politici, ricordiamoli:
“Fascisti del web, venite qui a dirci zombie”
“Con Grillo finiamo come in Grecia”
“Lenin a Grillo gli fa un baffo”
“Sei un autocrate da strapazzo”
“Grillo porta gente fuori dalla democrazia”
“Grillo porta al disastro”
“Grillo vuol governare sulle macerie”
“Grillo prende in giro la gente”
“Nei 5 Stelle poca democrazia”
“Grillo fa promesse come B”
“Grillo dice cose sconosciute a tutte le democrazie”
“Grillo? Può portarci fuori da Europa”
“Basta con l’uomo solo al comando, guardiamoci ad altezza occhi, la Rete non basta”
“Se vince Grillo il Paese sarà nei guai”
“Siamo di gran lunga il primo partito e questo vuol dire che siamo compresi. Perché a differenza di quello lì che urla, noi ci guardiamo in faccia, noi facciamo le primarie, stiamo tra la gente”
“Indecente, maschilista come B”
“Da Grillo populismo che può diventare pericoloso”
Ora questo smacchiatore fallito ha l’arroganza di chiedere il nostro sostegno: “So che fin qui hanno detto ‘tutti a casa’ ora ci sono anche loro, o vanno a casa anche loro o dicono che cosa vogliono fare per questo paese loro e dei loro figli”.
Negli ultimi venti anni il Pd ha governato per ben 10 anni e nell’ultimo anno e mezzo ha fatto addirittura il governissimo con il pdl votando qualunque porcata di Rigor Montis. Strette di mano e abbracci quotidiani tra Alfano e Bersani alla Camera, do you remember?
Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (nè ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione.
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Viviana

C’era un supplizio etrusco che consisteva nel legare un uomo vivo a un uomo morto.
Era una morte orribile, perché il vivente si necrotizzava via via che il morto andava in putrefazione.
Il M5S è un movimento vivo. Il Pd è un partito morto.
Traete voi le conclusioni.
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SIAMO ALLA LIQUEFAZIONE DEL SISTEMA POLITICO?
Redazione InfoAut (sunto)

Il paese è istituzionalmente ingovernabile. Il sistema politico è fallito e sta implodendo.
In Italia è avvenuto un grande rifiuto delle istituzioni politiche: il 25% non è andato a votare e quasi altrettanti hanno espresso un voto che è sicuramente di protesta e di contrapposizione al ceto politico dominante.
Questo è il risultato e la risposta a come è stata gestita e affrontata la crisi economica. Partiti, media e lobbie hanno imposto il loro dominio. Hanno salvate le banche, difesi i profitti per i capitali finanziari, garantiti gli interessi delle grandi imprese e delle aziende multinazionali come Fiat, Eni, Finmeccanica, Ilva, Cmc, Telecom, Mediaset e per contro hanno colpito i redditi e le condizioni di vita e di sussistenza della maggioranza della popolazione. Il progetto era quello di fare pagare i costi della crisi al ceto medio, a chi ha potuto conservare un lavoro subordinato, ai giovani, alle donne e ai pensionati.
Il Pd aveva programmato una alleanza con Monti che avrebbe venduto il nostro futuro alla BCE e al Fm. I media si sono asserviti a questo progetto di svendita del Paese. Ma il sogno che nessuno avrebbe disturbato il manovratore si è infranto.
Le istituzioni hanno perso di legittimità ma non solo per la corruzione, la frammentazione o l’incapacità dei politici, degli imprenditori e dei burocrati. La legittimità si è annullata perché il liberismo non può governare la crisi né garantire sviluppo. Il liberismo è fallito, dimostrando di essere solo uno strumento di morte. In questo quadro anche la struttura della democrazia solo formale ma non sostanziale è saltata.
Ma l’Italia non è un paese piccolo come la Grecia. Se salta l’Italia, salta l’Europa. E salta l’intero sistema capitalista che ha usato l’Europa come terra di conquista sulla pelle dei popoli.
In Italia la protesta non ha assunto il carattere della sterile manifestazione di piazza o dell’inutile rivolta armata, ma ha usato lo strumento elettorale e il web che ha sostituito i media embedded. Il M5S si è presentato come nuova forza capace di raccogliere e potenziare il malcontento che si esprimeva spontaneamente in molte categorie sociali e generazionali anche molto diverse ed eterogenee fra loro, ma ha avuto anche il pregio di sapersi rapportare con territori ed esperienze diversificate. Esso è oggi un veicolo che viene utilizzato da chi dissente. Siano esse la popolazione che lotta contro il tav o componenti del ceto medio private di rappresentanza, siano esse pensionati e piccoli imprenditori disillusi, lavoratori dei servizi, della sanità e della scuola non importa.
Certo non si capisce bene quali prospettive e quali traiettorie potrà e vorrà prendere. Sarebbe un grave errore oggi demonizzarlo e bollarlo come velleitarismo istituzionalizzante…
“…grande è il disordine sotto il cielo, la situazione è eccellente.”

https://www.infoaut.org/index.php/b…?

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RIVOLUZIONE CIVILE. UN SUICIDIO IN 8 MOSSE
Senza Soste (sunto)

Rivoluzione Civile ha fatto flop, in maniera forse inattesa rispetto ai sondaggi… Cercherà colpe ovunque al di fuori di sé (Ingroia ha già dichiarato che “è colpa di Bersani che non si è voluto alleare con noi”…), ma i fatti dicono che le responsabilità sono della sua proposta politica (nda: del resto se lo scopo era quello di allearsi con Bersani, non aveva senso fare un nuovo partito). Un’offerta elettorale pessima per 8 motivi principali.
1 – Progetto di emergenza elettorale calato dall’alto
Dopo il fallimento dell’Arcobaleno nel 2008, la sx aveva una sola cosa da fare: creare di un nuovo soggetto politico, con facce diverse, parole d’ordine diverse, progettualità e prospettive diverse. Doveva farlo subito, il giorno dopo le elezioni. Ma non solo non l’ha fatto, ma si è decisa solo 5 anni dopo, un mese prima delle elezioni con un cartello elettorale raccogliticcio. Voleva essere l’alternativa a chi protestava ma non voleva dare il voto a Grillo, ma, calata dall’alto dalle segreterie di 4 partitini, è risultato incomprensibile e quasi sconosciuto all’elettorato.
2 – Disponibilità alla sottomissione
Quando i giornalisti ponevano ad Ingroia la fatidica domanda “ma così non portate via i voti al Pd?”, lui rispondeva che era il contrario, perché Rivoluzione Civile avrebbe portato in Parlamento i voti necessari affinché, quando Bersani avesse avuto bisogno dei numeri per governare, anziché guardare a Monti avrebbe guardato a sx. Un autogol strategico e comunicativo pazzesco: perché io elettore di sx anti-Pd dovrei votare per una lista che si dichiara già in partenza disponibile alla sottomissione? Magari in cambio di qualche puzzolente poltrona fra l’altro. Se voto per una lista alternativa al Pd, è chiaro che NON voglio che governi il Pd. E Grillo in questo senso dava maggiori garanzie.
3- Impronta fortemente legalitaria
Magistrati e poliziotti, categorie che a sx piacciono a pochi. In Rivoluzione Civile c’è un poliziotto, sindacalista Cgil, che è contrario ai numeri identificativi sui caschi e sulle divise, quindi per l’impatto complessivo sulla gente, Rivoluzione Civile è il movimento che è per la repressione poliziesca. L’impronta legalitaria era stata pensata per sfondare almeno nelle regioni del sud tipo Campania e Sicilia, ma alla prova dei numeri è stato un fallimento anche lì.
4 – Assenza di idee nuove e mancanza di parole contro la Casta
L’approssimazione dal punto di vista della comunicazione politica si è vista anche dall’assenza di proposte nuove, d’impatto, rivoluzionarie ma per davvero. B si è inventato la restituzione dell’Imu, ben sapendo che in campagna elettorale vale tutto e che tanto gli italiani hanno la memoria corta. Ad Ingroia bastava anche una sola proposta rumorosa, ma non l’ha trovata. Paradossalmente sarebbe bastato copiarne alcune di Grillo sull’antipolitica, magari personalizzandole con un vestito di sx, invece niente. Bastava dire che anche Rivoluzione Civile è per la restituzione dei rimborsi elettorali e per il limite a due mandati in Parlamento, magari aggiungendoci idee sulla partecipazione diretta alle decisioni politiche. Invece nulla, tabula rasa.
5 – Nome debole
Rivoluzione Civile è un ossimoro. A livello di comunicazione politica ha un effetto latente, inconscio, penetrante nelle menti delle persone. La Rivoluzione non è un pranzo di gala, diceva Mao. Ingroia e compagni hanno dato invece l’idea che volevano andare al buffet di Montecitorio a farsi una bella mangiata. L’impatto del brand “Rivoluzione Civile” è praticamente lo stesso del “metteremo dei fiori nei vostri cannoni”. Perdente.
6 – Candidature di dinosauri impresentabili
Diliberto, Di Pietro, Ferrero, Bonelli. Pensavano forse che gli elettori non si sarebbero accorti che dietro ad Ingroia c’erano comunque loro? Diliberto è quello della scissione cossuttiana voluta perché i “comunisti-italiani” ci tenevano un sacco a fare le guerre in giro per il mondo insieme al governo D’Alema. Ma è anche quello del sostegno ufficiale a Bersani nella campagna per le primarie (!), che poi quando lui non li ha ringraziati dopo la vittoria si è anche offeso (incredibile, ma vero). Come può un elettore pensare che appena seduto sul seggiolone parlamentare Diliberto non avrebbe iniziato subito ad elemosinare un posto da alleato di Bersani? Di Pietro, dopo la famosa inchiesta di Report, è diventato il simbolo dei privilegi della Casta. E in quanto tale, destinato ad essere polverizzato in un momento come questo in cui la congiuntura politica parla il linguaggio di Grillo.
7 – Assenza di carisma e di una rappresentazione della rabbia sociale
Ingroia è Crozza che fa Ingroia. Giusto? Sbagliato? Non importa, è così. In una campagna elettorale contano (molto più di quanto si pensi) anche le caricature, la satira, le prese in giro. Crozza ha fatto l’imitazione di tutti i leader tranne Grillo (perché lui è già la caricatura di sé stesso, o forse più semplicemente perché non lo sappiamo ma Crozza parteggia per Grillo). B era lo strafottente, Monti era il robot, Bersani era l’uomo delle metafore di provincia. E Ingroia? Era lo svogliato. Cioè, il leader della parte politica che doveva rappresentare la rabbia sociale, la rivoluzione, il grido di opposizione, non ne aveva voglia. Parodia ingenerosa quella di Crozza? Forse un po’ sì, ma è innegabile che il carisma Ingroia o non ce l’ha o l’ha lasciato a casa. Ci voleva un leader che parla alla pancia della gente, che fa sussultare il cuore e fa vibrare le emozioni. Una mente appassionata e che appassiona. Invece no, candidano l’addormentato.
8 – Mancanza di un rapporto diretto con i movimenti e col mondo del lavoro
E questo è il punto più importante. Da una proposta politica di sx vorremmo aspettarci tutto ciò che il Pd non offre. In primis una riforma strutturale, organica, nuova, coraggiosa, del diritto del lavoro e del welfare. Una prospettiva per i giovani disoccupati, per i licenziati che non trovano più lavoro, per i precari, gli atipici, i sottopagati. Ma una proposta vera, credibile, concreta, con cui identificarsi per anni fino al suo ottenimento. Possibile che non siano riusciti a partorire niente in questo senso? E’ incredibile. Non basta parlare in termini generici su quell’argomento, ti devi differenziare con proposte che non produce nessun altro. Deve essere quello il cambio di passo, altrimenti perché la gente ti dovrebbe votare? E andando al di là del lavoro, su tutti gli altri temi fondamentali come l’ambiente, le battaglie contro le grandi opere inutili tipo la Tav, contro le privatizzazioni dei beni comuni (acqua, scuola, sanità, trasporti), contro le guerre, contro l’emergenza abitativa, perché non è stata percepita la vicinanza da parte dei movimenti? Non era difficile, perché la piattaforma politica era già scritta da chi ogni giorno combatte nelle trincee dei luoghi di lavoro e dei territori.
Da domani avranno 5 anni di tempo, forse meno, per costruire tutto questo. Scommettiamo che non lo faranno?
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HA PERSO LO SPREAD, LE BANCHE
Giorgio Cremaschi
Comitato No Debito – Ex Segretario Nazionale Fiom/Cgil

I mercati hanno reagito male. Era ovvio, banche e finanza volevano la vittoria di un PD aperto a Monti. Se poi le elezioni avessero dato addirittura il successo a quest’ultimo per i mercati sarebbe stato il massimo, ma erano disposti ad accontentarsi.
E invece no, il popolo italiano non ha votato come avrebbe dovuto per senso di responsabilità e degli affari. Le politiche di austerità, perché questo han subito capito all’estero, sono state bocciate.
Come si fa a non provare soddisfazione per questo sconquasso?
600.000 licenziamenti in 9 mesi, il più grave impoverimento di massa dalla fine della guerra, le previsioni sul futuro tutte pessimiste e gli italiani avrebbero dovuto farsi ammaliare ancora dal teatrino di B Bersani e Monti?
Il palazzo e anche i sondaggisti si erano illusi che sarebbe stato così. In fondo le terribili controriforme delle pensioni e dell’articolo 18, i tagli alla scuola e alla sanità erano passati senza quella rivolta sociale che abbiamo visto crescere in Grecia Spagna Portogallo.
CGIL CISL UIL o approvavano o subivano tutto e i loro gruppi dirigenti si erano equamente distribuiti tra il sostegno al centro e quello al csx. Anche le ruberie scandalose della classe politica sembravano suscitare più rancore che protesta.
Si poteva credere alla rappresentazione di regime di un popolo italiano passivo e in fondo disposto a votare secondo le indicazioni di quella Troika europea che esercita la sua dittatura in Grecia.
E invece sono andati in minoranza. Perché B e Bersani, che ora comunque fanno finta di aver vinto qualcosa, raccolgono il peggior risultato della storia delle loro coalizioni, che ora rappresentano ciascuna poco più di un quarto dei voti espressi. Perché Monti ha mostrato gioia per il solo fatto di essere riuscito ad entrare alla Camera per il rotto della cuffia. Perché tutti costoro, che ci hanno governato in alternanza negli ultimi 20 anni e assieme negli ultimi 13 mesi, sono oggi minoranza nel corpo elettorale e nel paese.
È stato duramente sconfitto, assieme a loro, Napolitano che viene ora sottoposto ad una dura legge del contrappasso. Dopo aver imposto la governabilità a tutti i costi in nome dello spread, si trova adesso a dover amministrare il più ingovernabile dei responsi elettorali, mentre lo spread risale.
Siamo dentro una crisi di sistema che le vecchie politiche e i vecchi schieramenti possono solo aggravare. C’è da augurarsi che il M5S sia consapevole che il suo successo non è una scelta definita né tantomeno una delega, ma è segnale e parte della rivolta che sta crescendo in tutta Europa e finalmente è cominciata davvero anche da noi.
Siamo solo all’inizio di un processo lungo e doloroso, dal quale si potrà uscire positivamente solo con l’eguaglianza sociale e il rovesciamento dell’austerità, con il pubblico al posto dei mercati e con la democrazia diretta per controllare il potere pubblico. E questo si potrà fare solo facendo saltare i calcoli e i conti dell’Italia e dell’Europa di banche e finanza. Siamo di fronte ad una crisi di sistema che si può affrontare solo cambiando sistema.
Sarà dura come dicono in Valsusa, ma intanto prendiamo un po’ di fiducia dal fatto che gli elettori italiani hanno cominciato a mandare a quel paese i signori dello spread. E prepariamoci a lottare.
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LO SMACCHIATORE DEI GIAGUARI INSISTE
Paolo De Gregorio

Invece di ritirarsi a vita privata, dopo una brillante carriera passata a demolire la sx all’ombra di D’Alema e del mastodontico “apparato” del suo partito, delle Coop, del sindacato, Bersani annuncia la lieta novella, a reti unificate, che lui non abbandona la nave, come se questa scelta di continuare a collezionare sconfitte fosse un vantaggio per il partito che dirige.
Accanimento terapeutico si potrebbe definire, ostinazione ottusa di chi non riesce ad imparare dagli errori, sconcertato dal fatto destabilizzante di essere stato raggiunto da una organizzazione di incensurati senza soldi e senza esperienza politica, da lui e dal suo partito catalogati e additati come “fascisti del web”, “antipolitici”, “populisti”, “pericolo per la democrazia”” e via diffamando.
Ora, ad elezioni avvenute, con una faccia ed un tono più adatti ad un funerale, attenua la sua critica verso il M5S e lo definisce, con malcelata commiserazione, portatore di una visione “semplicistica” della politica, con cui però bisognerà pure parlare, naturalmente esprimendosi in politichese stretto, alla De Mita, per capirci. Insopportabile, fuori dal tempo, defunto politicamente.
Per Bersani parlare chiaro, mettere per scritto il proprio programma con in evidenza i 20 punti più importanti a cui dare la precedenza assoluta, e diffonderlo in rete a disposizione della cittadinanza attiva e informata, è un fatto da sempliciotti digiuni di politica, che ingenuamente pretendono di aver solo incensurati nelle loro file, e dopo due legislature, per impegno d’onore con il loro movimento, si impegnano a considerarsi ineleggibili. Un vero affronto ai politicanti di mestiere!
Il miracolo è che per la prima volta un terzo del popolo italiano ha abbandonato i partiti tradizionali, stanco delle ruberie, dello spolpamento della cosa pubblica, della incapacità di fronteggiare la crisi economica, e ha dato fiducia a dei perfetti sconosciuti di cui però si capiva che erano espressione di iniziative sul territorio, giovani incensurati, con facce pulite, capaci e moderni nella presenza in Rete, competenti e pragmatici, senza ideologie soffocanti, pronti a smascherare le magagne, gli inciuci, le ruberie nelle pubbliche amministrazioni.
108 deputati alla Camera e 54 senatori in Senato garantiranno agli italiani una informazione in diretta dal cuore delle istituzioni, probabilmente faranno tornare di moda l’onestà e renderanno la vita difficile agli inciuci e ai ladri e, pur non facendo nessuna alleanza di governo, il Movimento voterà quelle leggi che considererà utili all’Italia, con pragmatismo e trasparenza.
A Bersani e B resta in mano il cerino acceso della governabilità, e dovranno per forza trovare una intesa, magari imbarcando anche Monti, soluzione che non credo avrà un brillante futuro. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere!
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IL M5S E’ L’UNICA VERA NOVITA’ DI QUESTE ELEZIONI
CLAUDIO MARTINOTTI DORIA

http://www.cavalieredimonferrato.it

Il M5S è l’unica reale novità politica di queste elezioni..sapevamo che avrebbe avuto un risultato straordinario, e dopo l’oceanica folla presente (e pagante le spese dell’evento) a piazza San Giovanni a Roma alla chiusura della campagna elettorale, abbiamo capito che sarebbe stato un risultato storico.
Ma non è stato sufficiente per avere la maggioranza in Parlamento, unica possibilità per cambiare veramente il paese, riformandolo radicalmente e cacciando tutti i vecchi arnesi della politica, i corrotti, i mafiosi, i millantatori, i parassiti, ecc..
Occorre ancora resistere qualche mese per arrivare alle prossime elezioni anticipate ed avere la maggioranza assoluta.
E’ vero che i libertari ed autonomisti, cioè quelli che non credono allo Stato ed alla democrazia, neppure quella diretta e partecipata, hanno preferito astenersi dal votare, però votare il M5S è l’unica possibilità che rimane a questo paese per sganciarsi dalla partitocrazia e dalla democrazia rappresentativa, che ha fatto fallire questo paese.
Presupposto indispensabile per portare avanti istanze di vero decentramento, autonomia locale, alleggerimento istituzionale, monete locali, ecc., che sono i valori cui tende chiunque abbia a cuore la libertà, la dignità, le pari opportunità (non solo tra i sessi).
Quindi speriamo che i ragazzi del M5S e Grillo resistano alle lusinghe, strumentalizzazioni e mistificazioni tendenti a ricorrere all’alibi della salvezza del paese, lo spread, l’UE, l’euro, il debito pubblico, ecc. cioè tutte falsità tecniche finalizzate a continuare ad esercitare il potere, garantirsi i privilegi facendo gli interessi dei poteri finanziari, soggiogando gli italiani a livello di sudditi (cui purtroppo sono abituati, ma anche esasperati), e speriamo il M5S continui a comunicare alla popolazione come stanno veramente le cose, proponendo punti programmatici semplici da capire e veramente innovativi ed efficaci, per sottrarci da questa oppressione suicida.
Bisogna andare fino in fondo, senza aver paura delle conseguenze che questi parassiti paventano, l’importante e rifiutarsi di continuare a pagare noi il prezzo del loro fallimento, iniziamo a farlo pagare a loro che ne sono i veri responsabili. Basta coi privilegi e le menzogne, applichiamo un minimo di buon senso, senso della misura, del pudore, della responsabilità, manifestiamo quella dignità che questi infami hanno rinnegato da troppo tempo.
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MA DAVVERO IL M5S DOVREBBE APPOGGIARE IL PD??
Viviana Vivarelli

C’è chi insiste che bisogna appoggiare il Pd per salvare il Paese e che è l’unica soluzione, ma appoggiare un partito vuol dire svendere i nostri 8 milioni di voti a un tizio che ha un programma esattamente contrario al nostro e che non ha fatto che denigrarci e calunniarci… Che senso avrebbe? C’è chi dice che così potremmo migliorare il Paese. Ma quando è stato in 18 anni che il Pd abbia avuto intenzione di migliorare il Paese?? Ma se non hanno voluto fare né un fisco serio, né un sistema elettorale decente, né una legge sul conflitto di interessi, né una difesa dello stato sociale, né una lotta seria alla corruzione o all’evasione, né un recupero del territorio, o un piano per i giovani o di difesa del lavoro o di realizzazione dei valori fondamentali della Costituzione, una patrimoniale, una riduzione degli abusi della casta…!!!! Mai, nulla di nulla!! E cosa ha fatto invece il Pd? Allearsi al club Bilderberg? Cedere vilmente al Fondo monetario? Votare “senza se e senza ma” tutte le atrocità dell’Agenda Monti a cui il 57% degli elettori ha detto di no? Sabotare i referendum? Difendere gli sprechi e la corruzione politica? Correre a Bruxelles a giurare che avrebbero proseguito l’agenda Monti?? Sono queste le referenziali di questo partito? Ed è su queste che dovremmo regalare il nostro appoggio? Ancora non si riesce a capire come abbiano fatto a votarlo tanti milioni di persone. Può darsi che lo abbiano fatto per una fede politica, ma quella fede storica e ideologica il segretario del Pd l’ha rinnegata da tempo.
Ditemi un solo motivo positivo negli intenti del Pd (dico intenti perché un programma vero e proprio da Bersani non è saltato fuori mai) per cui il Movimento dovrebbe sostenere il Pd e dargli credito. Ditemi un solo motivo per cui dovremmo aiutare a stare al potere un Pd che ha sempre e solo seguito vili interessi di bottega (come la Tav in Valsusa per es. il MPS o la difesa della casta) ed è stato sempre e solo finalizzato a un accanimento di potere, mentre se ne fregava dei bisogni, delle aspettative e delle difficoltà della gente. Ditemi un solo motivo che non sia una vuota retorica elettorale (ma Bersani non è stato capace nemmeno a fare quella) e che mostri con prove alla mano che il Pd si ricorda che esistono dei diritti civili, dei diritti del lavoro, dei doveri e diritti costituzionali, uno stato sociale, degli obblighi seri verso i disoccupati, i poveri, i malati… o un preciso dovere verso la pace..
Potrete ricordare che il programma di Bersani era l’attuazione dell’Agenda Monti? e che questa era dettata dagli speculatori internazionali per succhiarci il sangue come alla Grecia? Potrete ricordare per che per 16 mesi Bersani non ha fatto che votare tagli e scelte barbari a cui il 57% degli elettori ha detto di no e che hanno devastato il paese? Ma dove sta l’affidabilità di un simile soggetto? Ma qualcuno di quelli che spara a zero contro Grillo esaltando Bersani riesce a ricordare cos’è lo stato sociale? Il cosiddetto welfare? Qualcuno di questi che ha votato Renzi si è accorto che nei 100 punti del suo programma, Renzi si proponeva espressamente di privatizzare ogni servizio e bene pubblico (come l’acqua) ? Ha per caso notato che il governo Monti aveva già preannunciato che per curare la crisi avrebbe dovuto abolire lo stato sociale? Si rende conto di cosa vuol dire, per es., far sparire la sanità pubblica? O passare ad assicurazioni private come in USA? Pensando pure che qui sarebbe anche peggio mancando gli aiuti sociali che ci sono in tanti paesi liberisti o il reddito minimo garantito di tutti i paesi europei, salvo noi, la Spagna e la Grecia?
Riesce quel qualcuno a capire che quando Bersani ha giurato di proseguire l’Agenda Monti, voleva dire che avrebbe eliminato lo stato sociale? Ed è questo programma che Grillo dovrebbe sostenere coi suoi voti, contro la volontà della maggioranza degli Italiani? Ma con che faccia si può chiederlo? Lo volete proprio ammazzare questo Paese?
Ma a chi si ostina a voler difendere il Pd contro ogni evidenza e chiede una alleanza Pd-M5S contro B forse sfugge il concetto che l’Italia non è stata rovinata solo dal cdx ma anche dal csx, dal momento che hanno governato 8 anni a testa, nessuno dei due schieramenti ha risolto i problemi gravissimi del Paese, sono stati uniti tra loro in inciuci più di quanto si siano realmente combattuti e ci hanno fatto scendere tra tutti e due orrendamente in tutte le classifiche internazionali, sia per la corruzione, che per l’equità dei processi, che per la parità femminile, che per i diritti del lavoro che per l’istruzione, la ricerca.. tutto! In più nessuno dei due ha affrontato seriamente il problema del conflitto di interessi, della corruzione politica, della riduzione del carrozzone politico che pastura oscenamente un milione e trecento mila parassiti
Per cui i nemici di questo paese e quelli che lo condannano a morte non sono solo quelli che sostengono B ma anche quelli che sostengono Bersani.
Il Pd è morto.
Bersani è uno zombi.
E chi ancora crede che questo sia un partito di sx o sia una forza che deve stare al governo per difendere gli interessi dei poveri, dei disoccupati, dei malati, dei giovani, degli onesti, dei senza potere… ha preso un grosso abbaglio, e vota il proprio sogno che diverge orrendamente dalla realtà

B ha votato per 14 mesi l’agenda Monti infischiandosene dei pensionati, degli esodati, dei disoccupati, dei precari, dei malati, di chi falliva o si suicidava, ma appena è arrivata la condanna per grave truffa fiscale a 4 anni di carcere con annessa l’esclusione di qualunque pubblico incarico, è tornato in campo,non per difendere il paese, ma per difendere se stesso.
Maroni aveva dato la Lega già persa, aveva addirittura dichiarato che non si sarebbe presentata alle politiche, ma appena B è tornato, gli si è appiccicato fregandosene se l’antico compare ne aveva fatte di cotte e di crude, con la mafia o la P2 o le varie cricche di corrotti, ha visto solo un’occasione di rivincita. Il potere per il potere. Se vincerà in Lombardia, ci allargherà Roma ladrona. Altro non sa fare.
Per chi dice che se Pd e M5S non si mettono insieme spariranno entrambi. Non credo proprio. Il M5S ha una speranza e un progetto. E questo progetto si chiama democrazia diretta, riconquista della sovranità popolare, rifiuto del regime assassino dell’austerity e distruzione della casta partitica con modifica costituzionale per spostare il potere dai partiti ai cittadini. Il Pd non ha nessun progetto, solo quello di andare dietro Monti come un cagnolino a guinzaglio e lasciarci depredare dagli speculatori internazionali.
E perché credete che Enrico Letta sia stato invitato dal club Bilderberg? O la Merkel voglia tanto Monti? O la maggiore banca americana ha dichiarato che approva Bersani?
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“Pesanti ruote ci sfiorano la fronte
e scavano un solco nella nostra memoria.

Da troppo tempo siamo una schiera di maledetti
che vuole stringere le tempie dei suoi figli
con le bende della cecità.

Quattro anni dentro a una palude
in attesa che irrompa un’acqua pura.
Ma le acque dei fiumi scorrono in altri letti,
in altri letti,
sia che tu muoia o che tu viva.

Non c’è fragore d’armi, sono muti i fucili,
non c’è traccia di sangue qui: nulla,
solo una fame senza parole.

I bambini rubano il pane e chiedono soltanto
di dormire, di tacere e ancora di dormire…

Pesanti ruote ci sfiorano la fronte
e scavano un solco nella nostra memoria.

Neppure gli anni potranno cancellare tutto ciò”.

“Mif”, 1944, dati anagrafici non accertati
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ALESSIO SANTI

loro vogliono il modello grattacielo baracca, che è il modello delle economie emergenti, dalla cina in giu’, dove hanno delocalizzato le fabbriche e la produzione mondiale.
Vogliono un pugno di miliardari e milioni di poveri, di schiavi.
I modelli sono le multinazionali, l’ikea ad esempio che compra materie prime e le assembla in india col lavoro schiavizzato degli indiani e poi le vende a 1/10 dei ns prodotti, dell’industria delle cucine, dei mobili in italia, servendosi di ragazzi a 800 1000 euro al mese, di precari e poveri lavoratori. In questo settore la classe media degli artigiani e dei commercianti collegata scompare e riamane il miliardario di ikea e i suoi manager e la massa dei dipendenti poveri e controllabili, ricattati e ricattabili, a tempo determinato e a scadenza dei dipendenti ikea.
E questo per tutti i settori.
Il mondo cosi’, senza la classe media, senza le pmi, che potevano e facevano concorrenza alle multinazionali, e’ piu’ controllabile da un punto di vista politico e l’economia e’ nelle loro mani: dall’acciaio, alle bambole che pettina gargamella, ai film porno che compra B, alle cassapanche delle chiese su cui anche casini un giorno dovra’ inginocchiarsi e chiedere perdono.
Noi bisogna rovesciare la loro visione del mondo che purtroppo e’ la realta’ di crisi che stiamo vivendo tutti noi. Senza le pmi l’italia e’ una colonia di quest’europa fatta solo di banche e di finanza, che serve se stessa e le caste illuminate massoniche dei suoi stessi manager politici, come monti. L’italia e’ il primo banco di prova di questo braccio di forza fra le multinazionali, che hanno comprato la politica di dx e di sx, e i cittadini che vogliono mantenere gli assets di produzione e il welfare tenacemente conquistato dai nostri padri e dai nostri nonni
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DON PAOLO FARINELLA

Il 3 ottobre 2012 scrivevo: Occorre una rivoluzione radicale, profonda, senza misericordia. “Questi» partiti non possono autoriformarsi. Bisogna mandarli tutti a casa, tagliando loro il maltolto che devono restituire. Allo stato attuale delle cose, sul mercato esistente, il M5S nonostante le difficoltà, in parte vere, in parte costruite dai suoi moltissimi avversari, «è inevitabile», cioè un male necessario … Dico che «è inevitabile» perché potrebbe essere, nell’arco di una stagione, la ruspa che fa piazza pulita e spiana il terreno dalle sterpaglie e dai rovi che indisturbati hanno cresciuto per colpa di coloro che avrebbero dovuto fare pulizia. Ora non basta più la ramazza, occorre la ruspa e il lanciafiamme.

2. A distanza di un mese e mezzo il 18 novembre 2012, scrivevo: Grillo è una meteora inevitabile e il suo impatto sarà deflagrante. Egli al 90% è frutto dei partiti che oggi offrono ricette salvifiche, è figlio di Monti, è nipote di Bersani, è cugino di Di Pietro e tutti costoro gli stanno spianando una autostrada senza fargli pagare nemmeno dazio. Avremo Grillo al parlamento. Sarà un bene? Non lo so. So che peggio di così non può andare. So che non si può fare una legge per non fare eleggere Grillo e i suoi. Se volevano scongiurarne l’elezione, dovevano operare bene, fare buona politica, non rubare, non candidare delinquenti e prostitute, venduti e comprati, ignobili e debosciati. Non dovevano mangiare a quattro palmenti, affamando un paese intero. Ora è troppo tardi.Che Dio li perdoni e illumini Grillo che si trova sulle spalle una responsabilità enorme.
Monti di fatto è caduto il 7 dicembre 2012, quando il maggiordomo, Angelino Al Fano, ha ritirato la fiducia del postribolo di B al governo. Di conseguenza scrivevo quelle parole e quelle valutazioni due mesi prima che si dimettesse il governo e quando non si parlava ancora di elezioni e tutto faceva supporre che si sarebbe arrivati alla fine della legislatura. Il Movimento5Stelle aveva vinto le elezioni regionali e aveva sconvolto la Regione siciliana, ma ancora veniva dato intorno al 10% e tutto pensavano che fosse un bluff.
Ho scritto e detto tante volte che «Grillo è inevitabile».La frana Movimento5Stelle, preparata da chi ha dissestato il terreno, minando la consistenza della terra e disboscando all’impazzata, è caduta come conseguenza logica e necessaria. Essa inoltre avverte che è solo l’anticipo perché il bello deve ancora venire e il botto sarà devastante per chi si è gingillato, credendo che bastassero battute sceme come «smacchiare il giaguaro» o «pettinare le bambole» per esorcizzare una valanga che si abbatteva sul sistema consunto e corrotto.
Ho vissuto sulla mia pelle questa demenza che ha colpito il Pd, ormai da anni: qualcuno mi ha detto che non mi hanno mai voluto invitare alle feste del loro partito a Genova con la motivazione che «lui ci critica». Imbecilli! Se invitano chi li loda, ecco i risultati. Avrebbero dovuto invitare solo quelli che li criticavano perché li mettevano in guardia e gli portavano il polso della strada, della gente e della vita, quella che essi avevano smarrito come hanno dimostrato le primarie e formazione delle liste. Hanno difeso la casta e le loro rendite. Alla Camera ho votato Movimento5 Stelle e non sono pentito. Ci mancherebbe altro. O si cambia o si muore. Non si «cambicchiare». Qualsiasi altro voto sarebbe stato una rassegnazione all’inciucio, all’imbecillità e al vuoto. Costoro non hanno capito che il re è nudo, anzi era nuda da anni e ora non è morto di freddo.

La fine del PD. Agli amici del Pd dico: ma veramente voi pensavate di vincere le elezioni con «questa» campagna elettorale, dopo vent’anni di virus Berlusconiano iniettato nel sangue della Nazione? Davvero pensavate che bastava un Bersani che ne ha fatte una più di Bertoldo per perdere le elezioni? Davvero pensavate che potevate vincere con la gente che avete presentato e senza uno straccio di programma, ma solo con confusioni del tipo «vedremo … faremo … questa roba qui … quella roba là …»? Quando la vittoria si profilava sicura, ecco che il partito tira fuori il Monte dei Paschi per garantirsi la sconfitta. Non bastava ancora, perché, rovina delle rovina, avete preso l’impegno di andare al governo con Monti, anche se aveste avuto la maggioranza assoluta. Non vi siete accorti che Monti ha strangolato l’Italia e voi gli andavate dietro, anzi lo rincorrevate; più quello, patetico, vi dava botte e più voi dicevate: «ancora, ancora, che mi piace tanto»? Questo non è masochismo, ma è sadismo masochistico patologico. Vendola ha iniziato a scomparire anche nella sua Puglia, da quando ha cominciata a garantire che non avrebbe creato problemi con un eventuale, anzi certo, governo Monti, che significava anche Casini e Fini. Possibile che non vi siete accorti che vi stavate impiccando da soli, senza aiuto esterno? B non c’entra nella vostra perdita, perché B non ha vinto e non ha perso. La vostra colpa è solo vostra.
Avete salvato B almeno tre volte e anche quando era col rantolo in gola gli avete praticato la respirazione bocca a bocca per farlo risorgere, riuscendoci egregiamente. Avete voluto governare con Monti che ammazzava il vostro popolo e volevate continuare a governare con lui che nulla ha da spartire col l’odore stesso di sx. Oggi mi chiedo se anche voi avete qualcosa di sx. Per questo vi dico: andate al diavolo, perché quando potevate non avete voluto governare. Quando potevate non avete cambiato la legge elettorale né avete fatto una legge per l’ineleggibilità di B, predatore del bene comune e nemico della legalità.
Costui ha promesso la cancellazione dell’Imu e voi avete parlato di «rimodulazione», senza andare a vedere che la gente stava annegando e annaspava perché disperata. Quella legge l’avete votata voi in parlamento. B se l’è scrollata di dosso subito, voi no e avete cincischiato. Quando Monti ha messo l’Imu avreste dovuto fare saltare il banco ed essere voi a pretendere di andare alle elezioni. Avete ammazzato il cavallo e pretendevate anche di andarci in groppa. L’ignobile di Arcore ha scaricato su di voi ogni responasabilità di quella indegna tassa. Siete fuori della Storia. Non avete diritto di parola, perché l’avete persa definitivamente.
Invece hanno tenuto in piedi le due anime, assolutamente divise, espresse da Letta e da Bersani, restando bloccati e a mezz’aria. Un po’ con Monti e un po’ con Vendola. Letta vuole Monti e Casi e Fini ad ogni costo; Bersnai lo deve subire, pena lo squartamento del partito. Ora Casini e Fini sono scomparsi, Monti è azzoppato, ma «contento» e il PD è alla frutta «ora e nell’ora della morte». Molto centro e poca sx, anzi niente. Immobilismo totale, senza programma. Lo stesso giorno della disfatta, Letta, nipote del Letta (il «Nobil Uomo») in tv è andato a parlare contro Grillo e a rimpiangere l’Europa. Non si è reso conto che gli elettori hanno votato contro un’Europa finanziaria che aveva affamato i poveri, ucciso la Grecia e in Italia aveva creato quattro milioni di disoccupati, ma aveva salvato la finanza e gli interessi delle lobby. Questo Letta, perché lo buttano giù dalla finestra e non lo mandano da suo zio con B perché il suo posto è solo lì? Nemmeno Grillo si aspettava un successo così enorme: è diventato il primo partito alla camera e il terzo al Senato, ma solo perché c’è una legge fatta su misura di B e della Lega. Altrimenti Grillo sarebbe stato primo anche al Senato. Grillo non ha fretta, ma sta seduto sulla riva ad aspettare i cadaveri dei suoi avversari. Nell’attesa non spenderà un centesimo, non cercherà rendite, ma si godrà il meritato silenzio dell’Aventino e osserverà dall’alto quello che succede tra i folli che Dio ha fatto impazzire.
Il suo risultato grande è questo: avere portato un esercito di oltre 100 deputate e deputati giovani, freschi, appassionati, forse inesperti (impareranno), puliti (almeno per ora) e decisi a scalzare le cariatidi abbarbicate alla poltrona. Nessuno più in Camera e Senato potrà fare quello che vuole, perché ora vi sono i cani da guardia che diranno tutto, sveleranno tutto, impediranno tutto e costringeranno ad abolire la casta che ha resistito contro ogni decenza. Diminuiranno gli stipendi così che molti daranno le dimissioni perché c’erano andati solo per quello. Pd riceverà l’incarico di fare un governo. Lo sventurato accetterà. B sarà magnanimo e lascerà fare in attesa di dare la zampata o di scaricare ogni responsabilità, pretendendo per sé il Quirinale. Offrirà la presidenza di una camera a Grillo. Il PD, condizionato, non potrà gestire nulla, assumendosi ogni colpa.
2. Il PD rifiuta di fare il governo (se fosse furbo, ma non lo è!). L’incarico viene dato al PDL che non accetta (non è scemo). S’incarica una figura terza, da fuori del Parlamento: non può essere Monti che è il grande sconfitto di queste elezioni, così impara a improvvisarsi politicante. Una figura esterna gradita a PDL e PD che traghetti a nuove elezioni, previa riforma elettorale con elezione diretta del capo dello Stato e collegi uninominale a doppio turno (si accontenta la destra e la ex sx). In questa ipotesi, Grillo porrà sul piatto la spada di Attila e pretenderà di votare solo queste riforme: riduzione dei parlamentari, abolizione di ogni benefit e grassaggio, fuori dal parlamento chi è inquisito anche in primo grado, fuori tutti dopo due legislature, riduzione dello stipendio. Solo a queste condizioni, egli voterà «una tantum» con questi partiti.
3.Al momento della fiducia, al Senato, il Movimento5Stelle, esce dall’aula; alla camera si astiene o esce per dare fisicamente l’immagine plastica di non appartenere alla casta. Voterà solo quelle leggi che vanno nella direzione del suo programma e della distruzione di questa inetta classe dirigente che ha spolpato il paese, riducendolo in macerie. Il Movimento5Stelle farà da becchino ad una legislatura di mezzo, di passaggio di transizione; non voterà quelle leggi e proposte che sono frutto di «compromesso». Sarebbe suicida.
4.Tra due mesi si voterà per il capo dello Stato. B che «concede» il governo a Bersani, pretenderà per sé il Quirinale, sapendo che non potrà riceverlo, ma questo gli serve per alzare la posta e il ricatto. La situazione di stallo dovrà per forza portare all’elezione di una figura «extra», che deve essere gradita a B che non transigerà e vorrà garanzie «scritte» sui processi e sulle sue imprese. Il suo scopo è raggiunto. Grillo si asterrà perché non vorrà partecipare alla spartizione. Il PD non potrà proporre un nome proprio. Forse dal cilindro delle impossibilità, salterà fuori Emma Bonino, così sarà contento il card. Ruini e Bertone che non l’hanno voluta alla presidenza del Lazio e ora se la ritroveranno al Quirinale, nel palazzo che fu dei papi. Con la Bonino, B tratterà, perché Emma non gli è avversaria, ma spesso gli è attigua come cultura. In questo caso avremmo la Papessa Emma I e ci sarà da ridere.
5. Grillo si asterrà perché non vorrà partecipare alla spartizione. Grillo ha tutto l’interesse di starsene alla larga da dx e da sx, e non farà un governò con alcuno, anche se Bersani gli prometterà metà del suo non-regno. Pur di governare, Bersani offrirà a Grillo anche la pompa di benzina di suo padre (manco più sua), ma senza risultato. Se Grillo accettasse di governare con PD e PDL perderebbe in un solo colpo il consenso che ha raggiunto. E’ suo interesse, e anche interesse del Paese, che non accetti, in attesa che
6. Fra un anno si vada a votare con una nuova legge, diminuzione di parlamentari, riduzione degli stipendi azzeramento della casta e allora Grillo, prenderà il 99%.

Onestà cercasi con rivoluzione. A urne ancora scottanti, infatti, Grillo ha mandato un messaggio chiaro via internet: «Ora l’onestà diventerà normalità». Questa è la vera novità di queste elezioni. Non è detto che sia proprio così male. Senza legalità e moralità non può esserci riforma della società e della politica. Aspettiamo con Speranza e fiducia.
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L’Europa stia attenta e i mercati, o meglio, gli speculatori ricordino che in democrazia le elezioni vanno rispettate, chiunque le vinca, se siamo ancora in una parvenza democratica, cosa di cui dubito.
I vescovi italiani meditino e riflettano: il loro impegno e le loro manovre hanno fallito su tutta la linea, come ha fallito il pontificato che finisce in concomitanza. Fallimento totale, irreversibile. Sarebbe ora che dessero tutti le dimissioni per incompetenza profetica e inadeguatezza pastorale.

Una mia cara amica, O. di Padova, mi manda un link che analizza l’origine dei voti di Grillo in Veneto: la Lega ha travasato nel Movimento5Stelle, anche nella Verona di Tosi, e solo in minima parte è rimasta con B, segno che hanno stomaco di ghisa. Questo mi preoccupa, perché non sono d’accordo con Grillo che non esiste più «destra» e «sx». Purtroppo non abbiamo più né l’una né l’altra e per questo si fa tutto un amalgama indifferente per cui si può cambiare vestito come capita. Bisogna avere una idea di società e di giustizia, di Stato e di mercato che non sono indifferenti. Le proposte di togliere i privilegi ai politici e il pensiero di un assegno di esistenza ai disoccupati e precari fanno paura alle lobby. I mercati hanno reagito male e lo spread è salito. Proprio per questo bisogna andare a fondo e fare sul serio per dimostrare che tutti hanno diritto di mangiare, bere, dormire e a volte anche divertirsi. Lo spread deve rassegnarsi. In Belgio, manca il governo da anni e l’economia va a gonfie vele.
Alla mia amica faccio notare che questa situazione l’hanno voluta chi come il PD ha espulso i suoi aderenti che erano con le popolazioni della NO-TAV, cioè contro gli sprechi per oggi e per le future generazioni sulle opere inutili e dannose. Chi ha basato la propria politica sullo spreco e sulla iattanza, compreso Vendola che ultimamente parlava come un libro stampato, forbito, ma annaspando senza appigli, ora deve o andarsene o cambiare, ma sarà difficile fare notare il cambiamento perché la gente è imbestialita e nessuno la ferma più. Al Senato ho votato SEL, nello spirito di Salomone, ma vedo che non è servito a niente perché alle prossime elezioni SEL scomparirà del tutto.
Mi limito a fare una lettura della situazione e poiché la storia si scrive con i fatti, i fatti sono questi. Ora bisogna lavorare perché la RIVOLUZIONE vada fino in fondo, eliminando ogni SPRECO, e riportando la POLITICA a vero SERVIZIO e non a strumento di potere per il proprio tornaconto. In questo senso, buon lavoro Movimento5Stelle: nessun accordo con alcuno, specialmente con B, non siate teneri, non siate accomodanti, siate il maglio del rinnovamento e poi andiamo di nuovo a votare per eleggere non più di 120 deputati e 70 senatori, compresi i rappresentanti delle Regioni. Togliamo la biada ai mangiapane a tradimento e poi … «vamos a la playa».
Spero e prego che possa avverarsi e io possa vedere questo cambiamento frutto di una rivoluzione senza spargimento di sangue. Senza Grillo, avremmo avuto l’assalto al palazzo d’inverno con le conseguenze che tutti possono immaginare. O no?
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PAOLO BECCHI (da byoblu)

Non hanno capito niente! Vengono sconfitti, umiliati, e continuano a non capire. È un fenomeno che non ha precedenti, e che rivela la forza del M5S, la sua novità assoluta. Ci vediamo in Parlamento!, ha sempre ripetuto Grillo: ed in Parlamento, ora, il MoVimento l’ha conquistato, imponendosi alla Camera ed al Senato. Ma loro continuano a non capire.
Basta leggere le recenti dichiarazioni di Vendola: «Interlocuzione con Grillo è un dovere»; o di Moretti (Pd): «Dialogo possibile con loro». E pensano alla “responsabilità nazionale”, alle larghe intese, alle maggioranze trasversali. Possibile che non abbiano capito? Possibile che continuino a ragionare come se il MoVimento fosse un partito della Prima Repubblica? Possibile che non riescano a capire che siamo al tramonto, al collasso non della Prima, ma della Terza Repubblica?
Ora, finalmente, è tutto finito. Sono finiti, non hanno più possibilità di salvarsi. Ma loro continuano a non capire. Ha ragione Grillo, quando scrive: «Non riescono a capire, non riescono a concepire. Bisogna che li analizzi psichiatricamente. Sono falliti». Non capiscono: continuano a parlare di coalizioni, di intese, di dialogo (ossia: di trattative, negoziati e compromessi tra i corridoi e le segreterie di partito). Pensano, ormai, che il MoVimento sia diventato un partito, come i loro, la cui forza sarebbero i seggi che ha conquistato in Parlamento. Pensano, come scrive Grillo, ad un «governissimo pdmenoelle – pdelle. Noi siamo l’ostacolo. Contro di noi non ce la possono più fare, che si mettano il cuore in pace». Ma perché non avete capito? Eppure Grillo, ancora oggi, ve lo ha detto: «Saremo 150 dentro e qualche milione fuori». Sono i milioni fuori dal Parlamento la forza del MoVimento.

Il M5S è e resterà una forza antiparlamentare ora entrata in Parlamento per metterlo in scacco dall’interno. Una forza democratica, che non crede nei fallimenti e nelle illusioni della rappresentanza, ma nella partecipazione diretta di tutti i cittadini alla politica del Paese. È così semplice: i 150 sono dentro per trasformare la democrazia rappresentativa in democrazia diretta. Nessuna “intesa”, nessun “governissimo”: i partiti sono finiti, perché è iniziata la democrazia.
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RIDIAMARO : – )

Capire chi ha votato PdL è un po’ come individuare chi ha scoreggiato in ascensore. [franks - Spinoza]
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Questi è il de profundis dell’Italia. Non solo del Pd. Sta crollando tutto.
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Non ho capito bene. Ma era Bersani che faceva scouting sul M5S? O erano i 5 stelle che facevano scouting sui piddioti?
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Certo che perderà Ingroia, perderà Casini, ma la perdita dei sondaggisti è epica!!
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Domenico
La mia soddisfazione piu’ grossa e’ vedere Favia escluso dal parlamento!
I can’t help myself…
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Maurizio
Sì, va bene….Tutto vero.. ma la rivoluzione civile adesso si fa in Guatemala?
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Rokkerduck
“L’imbroglio perfetto”
potrebbe essere la definizione di queste elezioni; il porcellum è stato studiato per la ingovernabilità del Paese: stando ai risultati finora visti, l’imbroglio è perfettamente riuscito.
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Aurum
Quando i giovani andavano a morire al fronte tutto andava bene madama la marchesa, ora che andranno molto probabilmente al governo invece la cosa rimane indigesta alle varie cariatidi.
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Spinoza
Gente vende il voto per 2kg di mozzarelle…spero sia una bufala!
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“Aspetto i risultati nell’orto” ha dichiarato Grillo annaffiando le matite.
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Solite stravaganti burle nei seggi: c’è chi mette la mortadella e chi scrive insulti, chi disegna cazzi e chi vota Giannino.
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Fassino vota a Torino: nella confusione lascia le schede in cabina e si infila nell’urna
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Molta gente non è andata a votare a causa del maltempo. In effetti c’è una brutta ondata di freddo popolare.
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L’Italia nell’Urna. Non sanno ancora dove spargere le ceneri
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I grillini invitano a leccare la matita. Sono per il sistema elettorale alla francese.
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Grazie ad Ingroia viene finalmente dato un senso all’espressione “voto perso”
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Decisamente non è stata la notte dell’Oscar.
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Ma SC sta per Scelta Civica? Pensavo fosse “Sono Cazzi”.
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Darwin, spiegami gli elettori del Pdl.
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Bersani: “Siam mica qui per vincere le elezioni!”.
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MICROSATIRA DI ALBERTO

Monti lancia lo slogan “L’Italia che sale”. Monti scenda, cazzo!
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Dopo “Monti per l’Italia” presentato il simbolo “Italiani munti da Monti”.
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Con Monti abbiamo avuto l’epoca delle vacche magre, con B avevamo avuto quello delle vacche.. e basta.
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Elezioni, i sondaggi danno la nuova coalizione B-Santoro vincente sul PD.
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Grillo: «Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno». Così tenero che si taglia con un pizzino.
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Gesù faceva resuscitare i morti. Monti ha iniziato con Fini e Casini
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B invece il solito egoista! Si autocertifica, si autocandida, si autoreferenzia. Si autoresuscita.
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Dopo “Vita di Pi” esce al cinema “Vita di emme”, ispirato agli italiani che non arrivano a fine mese
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Ma dopo la distruzione delle intercettazioni a Napolitano, gli distruggeranno anche i pizzini?
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Che bel Paese! Tutto mafia, coca e chiesa!
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