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MASADA n° 1600 17-12-2014 FAVOLINE DELLA NONNA

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Favoline per bambini dai 4 ai 7 anni)
Viviana Vivarelli (nonna)

La nonna con la valigia

C’era una nonna che abitava a Bologna.
E due nipotini che abitavano a Londra. Si chiamavano Matteo e Sofia.
Ogni due mesi la nonna andava a Londra e abbracciava a baciava i suoi nipotini. Stava una settimana con loro ma poi doveva ripartire ed era molto triste.
Allora la nonna pensò di portare via i suoi nipotini con la valigia.
Cominciò con Matteo.
Prese un valigino e disse: “Matteo entra in questa valigia, stai tutto rannicchiato e dormi!”
Matteo entrò nella valigia, e siccome era un bravo bambini si mise tutto rannicchiato e si addormentò. Così la nonna andò all’aeroporto con Matteo dentro la valigia. Matteo era buono buono e dormiva, ma mentre dormiva russava. La gente sentiva fare: “Ron ron” dalla valigia e la guardava male.

Il problema era che qualche volta Matteo, quando dormiva, faceva dei brutti sogni, e fece proprio un brutto sogno: sognò le streghe e, dentro la valigia, cominciò a gridare: “Le streghe! Le streghe!” Così tutti guardavano per aria per vedere se c’erano le streghe che volavano, ma non vedevano nulla.
Poi Matteo sognò un mostro, e gridava: “Il Mostro! Il Mostro!”. La gente credeva che ci fosse un mostro vero e tutti scappavano.
Ma in aeroporto c’erano i poliziotti con i cani lupo che sentivano l’odore della droga e un grosso cane lupo sentì l’odore di Matteo e cominciò a guaire vicino alla valigia. Così i poliziotti ordinarono alla nonna: “Signora, apra subito questa valigia!”. Credevano di trovarci la droga, invece ci trovarono Matteo che dormiva. Il cane lupo vide che Matteo era molto simpatico e cominciò a leccargli la gota. Matteo si svegliò sentendosi leccare e vide un grosso cane lupo vicino a lui ma non si spaventò, anzi abbracciò il cane che si chiamava Tom e diventarono amici.
Però i poliziotti si arrabbiarono molto e sgridarono la nonna: “Questa cosa non si può fare! Non si possono mettere i bambini nella valigia!” E così la nonna dovette pagare la multa di un milione di sterline. Intanto Matteo e il cane Tom erano diventati amici, giocavano nell’aeroporto e facevano le capriole insieme, perché Matteo era bravissimo a fare le capriole. E tutti dicevano: “Guarda quel bel bambino e quel bel cane come giocano insieme e come sono felici! Guarda che bella capriole fanno!”.
Quando si dovettero salutare, si fecero molti abbracci e Matteo chiese al poliziotto se veniva a trovarlo a Bologna insieme al cane Tom. E Il cane Tom uggiolò quando Matteo andò via, gli dispiaceva lasciarlo, perché Matteo era proprio un bravo bambino.

Un’altra volta, quando la nonna doveva andare via da Londra, Sofia le chiese di portare lei nella valigia. La nonna non ne aveva tanta voglia, perché aveva già pagato una multa di un milione di sterline, ma Sofia tanto disse e tanto fece che la nonna disse di sì. E mise Sofia nella valigia grande. Le disse: ”Sofia, mi raccomando! Non parlare, non tossire, non sbadigliare! Tieni le gambe piegate e le braccia strette al petto, non ti muovere e non ti far sentire!” Ma Sofia era molto irrequieta. E dopo un po’ si sentì la sua voce dalla valigia che diceva: “Ho fame!” e allora la nonna aprì un po’ la cerniera della valigia e spinse dentro un biscottino. Ma dopo un po’ la vocina di Sofia di nuovo: “Ho sete!” e la nonna aprì un poco la cerniera e infilò dentro una cannuccia con l’aranciata. La gente guardava male la nonna cha dava da bere l’aranciata alla valigia e la prese per matta. Ma dopo un po’ riecco la voce di Sofia: “Mi fa male un piede!” Tutti si girarono e la nonna fece finta di aver parlato lei e si grattò un piede. Ma dopo un altro po’ si sentì di nuovo la voce di Sofia nella valigia che diceva: “Mi pizzica il naso!” E tutti guardarono la nonna, che fece finta di averlo detto lei e si grattò il naso.
Sofia ne aveva sempre una e si dimenava dentro la valigia e la gente vedeva questa valigia che si muoveva da sola e non stava ferma ed era un poco spaventata. Alla fine la voce di Sofia disse: “Mi scappa la pipì!” La nonna non sapeva come fare e così Sofia si fece la pipì addosso, e tutti videro un fiume lungo di pipì che usciva dalla valigia. E un signore disse: “Signora, le si è rotto qualcosa dentro la valigia e ora il liquido sta uscendo”. La nonna faceva finta di non capire. Ma arrivarono i poliziotti con un cane lupo. Il cane annusò la pipì per sentire se era droga ma sapeva solo di pipì. Ma siccome è molto strano vedere una valigia che fa la pipì, ordinarono: “Signora, apra subito quella valigia!” Così la nonna dovette aprire e dentro c’era la Sofia tutta rannicchiata e un po’ bagnata di pipì. Questa volta i poliziotti si arrabbiarono moltissimo e volevano mettere la nonna in prigione. Ma Sofia fu così carina e fece un balletto così bello e fece loro tanti sorrisi che li convinse a non mettere la nonna in prigione e così le fecero solo pagare una multa di due milioni di sterline.
E arrivarono a Bologna tutti contenti, la nonna un po’ meno perché aveva pagato tutte quelle sterline.

Ma questa nonna era proprio zuccona e aveva così tanta voglia di portare con sé i suoi nipotini nella valigia che ci riprovò con Sofia, però le fece fare la pipì prima perché non la facesse quando era nella valigia.
Ma accadde che all’aeroporto una signora di Venezia aveva la valigia uguale uguale a quella di Sofia e prese la valigia con Sofia al posto della sua valigia. Anche la sua era una valigia blu, anche la sua aveva un fiocco rosso, anche la sua aveva anche un fiocco giallo.
La nonna tirava la valigia e diceva: “Come sei stata brava questa volta Sofia che non hai detto niente!” Per forza! Nella valigia c’erano solo delle mutande sporche, delle scarpe da ginnastica vecchie e dei regaletti per i nipotini!
Quando la nonna arrivò a Bologna, aprì la valigia e rimase a bocca aperta perché dentro non c’era la sua nipotina.
E quando la signora di Venezia aprì la sua valigia, rimase con la bocca ancora più aperta, perché dalla valigia saltò fuori una bambina.
La nonna di Bologna era molto spaventata, ma la nonna di Venezia era spaventata ancora di più perché Sofia diceva: “Mi fa male un piede! Mi fa male la testa! Ho fame! Ho sete! Ho sonno! Mi scappa la pipì!”
E diceva ancora: “Tu non sei la mia nonna! Voglio la mia nonna di Bologna! Voglio la mia mamma Nicoletta! Voglio il mio papà Davide! Voglio il mio fratellino Matteo! Voglio la mia tata Federica!”
La signora di Venezia era molto disperata e allora le diede da mangiare tutte le caramelle e le cioccolate e i dolcetti che aveva in casa e così Sofia, mangia mangia, ebbe tanta sete che si bevve tutta l’acqua dei Canali di Venezia, e le gondole non avevano più acqua e i turisti ci restarono male.
Ma poi Sofia disse alla signora come si chiamava la nonna di Bologna, e le telefonarono e la nonna di Bologna arrivò di corsa in elicottero a riprendere la sua Sofia. E la signora di Venezia disse: “Per fortuna che se l’è ripresa! Non sapevo più cosa darle da mangiare! Questa si mangiava anche i ponti di Venezia!”
E così la nonna e Sofia ritornarono a Bologna. E la nonna promise solennemente che in futuro non avrebbe mai più messo i bambini nella valige.
Ma chissà se poi lo ha fatto.
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(e alla fine della storia Sofia mi ha chiesto: “Ma è tutto da vero?” Ma io ho scosso la testa e non ho detto né sì né no.)
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http://masadaweb.org



MASADA n° 1601 19-12-2014 PODEMOS

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Le false promesse renziane sulla severità delle pene – Il Capo dello Stato difende i corrotti e rampogna gli onesti – Schifo sarà lei – Il sacco di Roma – Politica e crimine non si distinguono più – L’onnipresente Salvini – Podemos – L’orrore delle donne

In Italia i fascisti si dividono in due grandi categorie: i fascisti e gli anti-fascisti“.
(Ennio Flaiano)
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Napolitano accusa di antipolitica chi attacca i politici corrotti. Analizziamo meglio qual è la vera antipolitica: “…’indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la CIA, uso illecito di enti sporchi come il SID, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna, distruzione paesaggistica e urbanistica, degradazione antropologica degli italiani, condizioni disastrose delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, responsabilità dell’abbandono selvaggio delle campagne, esplosione selvaggia della bassa cultura dei media, stupidità delittuosa della televisione, distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori’…Mi pare una rappresentazione abbastanza fedele.” (Guest 1)

Frandiben
Napolitano mette in guardia dall’antipolitica. Forse è di questo che discuteva con Mancino.
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“Bello, quando sul mare si scontrano i venti
e la cupa vastità delle acque si turba,
guardare da terra il naufragio lontano:
non ti rallegra lo spettacolo dell’altrui rovina,
ma la distanza da un simile sorte

(Lucrezio, De rerum natura).
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Renzi dice che nelle carceri italiani ci sono 275 condannati per corruzione, ma il procuratore Cantoni lo nega. In realtà non sono più di una decina, mentre in Germania i condannati per corruzione sono 8700. Le leggi che Pd e Pdl hanno concordato per salvare dalla galera i corrotti sono le leggi che hanno deciso a salvaguardia di se stessi. E se sono riusciti a salvare se stessi dal carcere con un eccesso di garantismo, c’è da credere che, essendo ancora gli stessi in parlamento, nessuna delle leggi di Renzi di aggravamento delle pene per corruzione riuscirà a passare, mentre passerà la sua sostituzione del carcere fino a 4 anni di pena, con i domiciliari. E noi ci chiediamo: ma se tutti i corrotti d’Italia fossero condannati ai domiciliari, dove lo troveremmo l’esercito di poliziotti per vigilare sulla loro pena restrittiva?
Renzi è la menzogna vivente: ciò che promette è sistematicamente negato da ciò che fa. E anche questa promessa di maggior severità sui corrotti resterà lettera morta come tutto il resto. Che vergogna infinita! E che schifo questi renziani che insistono nel difenderlo contro ogni ragionevolezza!

Sulla porta di un manicomio c’era scritto:
“Qui si entra sani e si esce malati”
Su certe porte istituzionali dovrebbero scrivere:
“Qui si entra onesti e si esce corrotti”.
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Travaglio
“… i 5Stelle sono fuori dagli scandali. I soldi pubblici non li rubano: anzi, restituiscono anche quelli che spettano loro per legge. Nelle fogne Expo, Mose e Mafia Capitale, i grillini non ci sono mai, il Pd c’è sempre. E quando qualche 5stelle viene pizzicato, come nel caso dei rimborsi regionali, viene espulso, non promosso sottosegretario o governatore o consigliere regionale.”
Ma Napolitano offende gli onesti, provando oltre ogni misura di essere sempre stato dalla parte dei colpevoli. Tali gli elettori, così l’eletto. Cane non morde cane. Il simile cerca il simile, anche nel peggio. Avevano bisogno di un presidente della repubblica che garantisse leggi incostituzionali e lo hanno trovato. Avevano bisogno di un capo del governo che garantisse il proseguimento della depredazione dell’Italia e lo hanno nominato.

SCHIFO SARA’ LEI
Marco Travaglio

Qualcuno, per favore, avverta Renzi che non è il capo dell’opposizione, ma del governo e della maggioranza. E che il Pd beccato con le mani nel sacco di Roma lo dirige lui da un anno. Quindi, quando dice “schifo”, parla di se stesso e del suo partito, non dei gufi che stanno fuori.
La responsabilità politica e morale è sua e dovrebbe scusarsi con gli italiani per non aver saputo bonificare per tempo il Pd, imbarcando tutto il vecchio establishment in barba alla rottamazione. Che, com’è ormai noto, è una truffa: perché non ha mandato a casa i pezzi più vecchi, più sporchi e più compromessi del partito, ma solo quelli che non si sono genuflessi al renzismo dominante. Se “Roma è troppo grande e bella per lasciarla in mano a gentaccia”, quella gentaccia l’ha fatta entrare o l’ha lasciata lì lui, riciclando ex rutelliani, ex dalemiani, ex fioroniani, ex veltroniani, ex bettiniani in cambio di una semplice professione di fede renziana.
E ora non può cavarsela col commissario Orfìni, l’ex dalemiano, ex bersaniano, ora ovviamente renziano, che nella federazione romana è nato e cresciuto accanto a quelli che dovrebbe cacciare, senza mai accorgersi di quanto accadeva. Nel 1983, quando il Psi torinese fu spazzato via dallo scandalo Zampini, Craxi nominò commissario il ras torinese Giusi La Ganga, che fu subito indagato e sostituito con un altro dirigente eletto sotto la Mole, Amato. Che non bonificò un bei nulla, tant’è che dieci anni dopo il Psi torinese finì in Tangentopoli. Se davvero Renzi vuole voltar pagina nella Capitale, il commissario deve prenderlo a Bolzano, non a Roma. Invece opta per un commissariamento omeopatico, gattopardesco.
Ma ci è o ci fa? Un po’ ci è (è superficiale quanto basta) e un po’ ci fa (è molto spregiudicato e si crede sempre più furbo di tutti). Come se bastasse estrarre poche mele marce da un cestino di mele sane. Ma qui è marcio il cestino e qualunque mela, anche sana, anche acerba, ne viene immediatamente contagiata.
Marino non è un ladro, e neppure la Bonafè. Tra l’altro, nessuno dei due è romano e ha mai bazzicato la federazione capitolina. Eppure, appena sbarcati a Roma – l’uno per candidarsi a sindaco, l’altra a eurodeputata – furono subito portati in processione a rendere omaggio all’omicida Salvatore Buzzi, padre padrone della Coop 29 giugno, asso pigliatutto delle opere pubbliche, sodale di Er Guercio e finanziatore delle campagne elettorali di chiunque s’avvicinasse al Campidoglio, nero o rosso non importa.
Nessuno poteva fare a meno di lui, prima del voto, per avere soldi, tessere e voti. Nessuno poteva negargli, dopo il voto, la ricompensa sotto forma di appalti: per gratitudine o per paura di finire incaprettato in qualche discarica. Il tipico conflitto d’interessi che diventa voto di scambio e associazione mafiosa. Renzi dice che non c’è bisogno di cambiare le leggi: in teoria è vero, basterebbe non prender soldi da chi lavora per la Pubblica amministrazione.
Ma l’elenco dei finanziatori di Renzi di oggi e di ieri (do you remember Carrai?) ci dice che così non è. Molto meglio di vietarlo per legge, per allontanare le tentazioni. Renzi aggiunge che, “se Grillo torna a fare i suoi tour, è grazie al nostro lavoro: con il 41% del Pd alle europee abbiamo messo la parola fine al rischio della demagogia e del populismo di Grillo”.
Ma forse sopravvaluta il suo lavoro (gli indicatori economici e sociali di nove mesi di cura Renzi sono catastrofici) e gli errori del M5S. Per quante cazzate facciano, i 5Stelle sono fuori dagli scandali. I soldi pubblici non li rubano: anzi, restituiscono anche quelli che spettano loro per legge. Nelle fogne Expo, Mose e Mafia Capitale, i grillini non ci sono mai, il Pd c’è sempre. E quando qualcuno viene pizzicato, come nel caso dei rimborsi regionali, viene espulso: non promosso sottosegretario o governatore o consigliere regionale. Finché il Pd non riuscirà a far politica senza inquisiti e senza soldi pubblici, qualche milione di italiani onesti continueranno a votare 5 Stelle. Schifati da tutti gli altri.

Abbiamo amato l’Odissea, Moby Dick, Robinson Crusoe,
i viaggi di Sindbad e di Conrad,
siamo stati dalla parte dei corsari e dei rivoluzionari.
Cosa ci fa difetto per non stare con gli acrobati di oggi,
saltatori di fili spinati e di deserti,
accatastati in viaggio nelle camere a gas delle stive,
in celle frigorifere, in container, legati ai semiassi di autocarri?
Cosa ci manca per un applauso in cuore,
per un caffè corretto al portatore di suo padre in spalla
e di suo figlio in braccio
portato via dalle città di Troia, svuotate dalle fiamme?

Benedetto il viaggio che vi porta, il Mare Rosso che vi lascia uscire,
l’onore che ci fate bussando alla finestra.

Erri De Luca

CONSIGLI NON RICHIESTI
Marco Travaglio

I 5Stelle pubblicano una divertente (si fa per dire) cronologia di tutte le volte in cui Renzi ha stoppato le norme anti-corruzione in Parlamento. Il 13 maggio il M5S fa votare dal Senato la discussione urgente delle sue proposte, che prevedono pene più alte e prescrizione più lunga. Il 27 maggio Grasso dichiara in aula che l’esame delle varie proposte di legge sul tema inizierà il 10 giugno. Ma a quel punto il premier, per salvare il Nazareno, annuncia che ci penserà il governo con un decreto, e le mazzette passano in cavalleria dinanzi alla decisiva urgenza di sfasciare la Costituzione. Il 12 giugno e il 7 agosto i pentastellati incontrano il ministro Orlando per chiedere di discutere subito le norme pronte in Parlamento. Nisba. Per mesi il fronte Pd-Lega-Ncd-FI vota no (con la sola eccezione dell’isolatissimo capogruppo pd in commissione Giustizia, Felice Casson). Tutto vero. Com’è vero che solo quand’è saltato il cupolone di Mafia Capitale il premier s’è deciso ad annunciare (per oggi, forse) il ddl anti-corruzione.
Ma l’emergenza è talmente drammatica che bisogna cogliere l’attimo e seguire Mao: “Non m’importa se il gatto è nero o bianco, purché acchiappi i topi”. Renzi va preso in parola e, se quello che uscirà oggi dal Cdm sarà un buon testo e servirà davvero ad aumentare le pene e ad allungare la prescrizione, va votato subito. Poi però bisogna insistere: l’inquinamento dei partiti e della pubblica amministrazione è così tentacolare e antieconomico che occorre ben altro, subito dopo. 1) Uno degli scandali emersi dalla fogna romana è quello delle municipalizzate: in Italia le società pubbliche o miste sono 7800 (e in continuo aumento), con 19mila consiglieri di amministrazione e 300mila addetti; per un terzo hanno i bilanci in rosso e ci costano 15 miliardi l’anno. Oltre a disboscare il carrozzone riducendo sigle e posti inutili, è troppo chiedere che gli amministratori vengano scelti per merito e curriculum, con concorsi nazionali a evidenza pubblica, e non fra i soliti compari dei politici? 2) Un’altra cloaca è quella delle fondazioni: ogni leader o leaderino ne ha una. Raccolgono soldi da chicchessia e, quando si chiede di conoscere i finanziatori, la risposta è “no, c’è la privacy” (nda anche D’Alema ha la sua brava fondazione). La stessa risposta che riceviamo da giorni alla domanda su chi ha partecipato alle cene pro Pd organizzate da Renzi (compresa quella romana con Buzzi & C.) e quanto ha versato. Ogni euro che va a politici o a partiti, direttamente o tramite fondazioni e altri marchingegni , dev’essere tracciabile e cristallino: se davvero la legge sulla privacy lo vieta, la si cambi e si dia trasparenza a questi buchi neri chiamati fondazioni. Può capitare di ricevere soldi da qualcuno che poi si scopre un delinquente: nel qual caso bisogna saperlo e restituire il maltolto. 3) Anche a questo dovrebbe servire la legge sul conflitto d’interessi, attesa da 20 anni: a impedire che chi lavora per la pubblica amministrazione finanzi politici che poi, una volta eletti, si sdebiteranno con appalti, incarichi e consulenze. Questi non sono finanziamenti privati, sono tangenti preventive. 4) Raddoppiare le pene di tutti i reati dei colletti bianchi, compreso l’illecito finanziamento ai partiti (e ripristinando finalmente il falso in bilancio), è essenziale per consentire le intercettazioni e la custodia cautelare, oggi precluse quando la pena è fino a 3 anni. 5) La corruzione privata, istituita dalla legge Severino con sanzioni ridicole (niente intercettazioni e custodia cautelare, prescrizione assicurata), va equiparata a quella pubblica, sia per le pene, sia per la procedibilità d’ufficio (e non a querela): altrimenti la fanno sostanzialmente franca tutti i trafficoni delle società municipalizzate e partecipate dallo Stato che, avendo la forma giuridica di Spa, non ricadono nella corruzione pubblica. Tutto ciò, si capisce, se si vuol fare sul serio contro la corruzione. Se invece si pensa, come il presidente della Repubblica, che la “patologia eversiva” che si mangia il Paese e corrode la democrazia sia l’“antipolitica”, cioè la critica radicale a questo sistema marcio, si lasci tutto com’è. E si prepari a pie’ fermo il terzo mandato di Giorgio Napolitano.

Claudio
Visto che la nostra disinformazione crea le coscienze degli italiani e milioni di italiani credono in questo presidente, credo che non è il caso di contrattaccare il Presidente della Repubblica Italiana, tra qualche mese ce lo ricorderemo come il presidente del fallimento della nazione e il presidente difensore di questa classe politica ladra e vigliacca.
Tra qualche mese la storia ce lo ricorderà come il peggiore Presidente della Repubblica Italiana di tutti i tempi.
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Viviana
Napolitano invece di ‘monitare’ contro i politici corrotti se la piglia con chi li condanna, parlando di antipolitica e di eversori. Da non credere!
Il cambio di rotta di Renzi ci porta da un paese da primo mondo a uno di terzo.
Il cambio di morale di Napolitano rovescia la verità con l’errore e l’etica pubblica con la difesa della corruzione privata.
E abbiamo scampato, grazie ai grillini sul tetto, uno scempio ancora più grave di quella Costituzione che un Capo dello Stato onesto avrebbe avuto il dovere di salvare.

Davlak
Il “garante della Costituzione” nostro esimio PDR, sbadatamente ha omesso di dire che la nostra Carta Costituzionale non è mica tanto in buone mani se a riformarla ci sono un condannato in primo grado per danno erariale dalla corte dei conti e un condannato in via definitiva per frode fiscale. s’è pure scordato di dire che l’antieuropeismo è “leggermente” dovuto alle migliaia di suicidi di imprenditori non più in grado di pagare i danni provocati dai governi dei suoi cari partiti che hanno portato sul lastrico questo paese, senza contare le centinaia di migliaia di imprese andate a gambe all’aria da quando c’è l’euro, per non citare lo strozzinaggio delle banche e quello di Equitalia, e il malaffare delle amministrazioni locali, i danni delle alluvioni, la cementificazione selvaggia, la sanità che non funziona, i trasporti pubblici a pezzi, le tasse più alte dell’occidente, e un debito pubblico mostruoso che, guarda caso, sempre frutto del lavoro dei beneamati partiti sono…
…buongiorno, Italia!
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Daniel Fortesque
Giorgi’, non ci si crede! Uno, fa una Legge Elettorale incostituzionale, per metterci, in Parlamento, chi pare a lui… …poi, detta Legge Elettorale incostituzionale, quanto lo sia, incostituzionale, lo fa decidere ad una Corte Costituzionale nominata da quello stesso Parlamento nato da quella stessa Legge Elettorale incostituzionale… …e Corte Costituzionale che, guarda caso, sentenzia come la Legge Elettorale della quale anche essa stessa è “figlia”; è una Legge Elettorale sì, un tantinello incostituzionale… …ma poco poco poco! Tanto che non solo tutto quanto legiferato dai precedenti governi resta assolutamente valido e lecito… …ma anche l’attuale governo, nonostante “figlio” di quella Legge Elettorale incostituzionale, può tranquillamente continuare a legiferare, arrivando liscio liscio fino a fine legislatura! Poi, uno, mette su un bel governozzo senza opposizioni, come quello Monti, con Bersani. Casini, e il facente funzioni di Berlusconi… …e con questo governo, incomincia a massacrare i lavoratori dipendenti del settore privato, saccheggiandogli pensioni per 20 mld l’anno, e cominciando col sottrargli ammortizzatori sociali e le tutele derivanti dall’Art.18! Poi, uno, si accolla un ulteriore settennato come Presidente della Repubblica, sostenendo, in definitiva, quel governo Renzusconi-Alfano, che altro non è se non l’esatta prosecuzione di quello Monti, col quale continuare a sottrarre poteri al popolo (modifica del Titolo V!) e tutele e diritti sempre ai lavoratori dipendenti del settore privato! Naturalmente, preservando da tanti accidenti, banche, potentati, lobby varie e posizioni di rendita delle più magnifiche! E dopo tanti sforzi e tanti impegni, con l’evasione rimasta, da quel dicembre del 2011, esattamente attestata alle stesse cifre di un tempo, e così dicasi per corruzione, riciclaggio di denaro sporco, riciclaggio di denaro pubblico, e DP che continua a salire in cambio di un Paese in braghe di tela… …dopo tanti sacrifici, uno dovrebbe pure sopportare populismo ed eversione?
E quando è troppo è troppo no, Giorgie’?

Qfwfq
Certo che è oggettivamente grottesco additare l’antipolitica come il male assoluto del paese mentre continuano a fioccare arresti e avvisi di garanzia su un’intera classe dirigente.
All’elettore medio non resta che continuare a tapparsi il naso. Che paese straordinario…!
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Cobra89
Prendiamo atto che per il Presidente della Repubblica il problema dell’Italia non è lo scandalo EXPO, lo scandalo MOSE, lo scandalo di Roma capitale…al contrario il problema sarebbe rappresentato dalle proteste dell’opposizione contro le continue vergogne che vengono votate in Parlamento. Poi se l’antipolitica dilaga si lamenta anche?
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Come diceva Benigni: “Il problema di Palermo è il traffico”.
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Non vedo l’ora che questo uomo orribile che è attaccato al Quirinale scompaia.
Non mi è mai successo prima di provare tanta avversione contro qualcuno.
Nemmeno contro Cossiga o Leone.
.. se non fosse per l’orrendo sospetto che questa Cricca orribile di mafiosi metta al suo posto uno addirittura peggiore!
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filippo49
“Patologia eversiva” è questa politica corrotta e collusa con ogni forma di delinquenza, dalla mafia in giù, e per giunta assolutamente incapace, che governa (si fa per dire) da decenni.
E che il Presidente conosce benissimo, non avendo fatto altro per tutta la vita che proteggerla.

Berluscameno
Ma è proprio vero che Padoan è d’accordo con Juncker?
Non mi sembrerebbe troppo strano quando apprendo dai testi ottenuti dal network giornalistico ICIJ – relativi alle transazioni preliminari presentate- per l’approvazione, dalla Pricewaterhouse, a nome dei propri clienti, al “bureau d’ imposition” dello Stato del Lussemburgo , conosciuto in gergo come “sociétés 6”. In Lussemburgo hanno sede (oltre Fondi Comuni ed Holding a go-go) n.149 Istituzioni Bancarie (anche Italiane) con un attivo di Bilancio complessivo di circa 750 miliardi di euro. A quanto ammonteranno gli utili (in nero) delle Istituzioni Bancarie Italiane con “banche ombra” situate nel Paradiso Fiscale UE del Lussemburgo?
A farne le spese sono i Paesi d’origine delle società o Istituzioni bancarie , costretti a rinunciare al gettito sugli affari dirottati nel paradiso fiscale. Secondo ICIJ, sui 95 miliardi di dollari di profitti che le grandi società americane hanno realizzato oltremare nel 2012, passando per il Granducato, hanno lasciato al Fisco del Lussemburgo poco più di un miliardo di dollari, appena l’1,1 per cento del malloppo.
E poi il nostro Padoan parla di lotta all’ evasione fiscale in Italia realizzata tramite il divieto ai cittadini di prelevare in Banca cifre in contanti superiori ai mille euro!? Ma mi faccia il piacere… Lui e di suoi amici banchieri italiani (di nero vestiti) !
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Berluscameno
Il mondo “curioso” in cui viviamo.
ARRIVERANNO ALL ’ESPROPRIO DI MASSA. Weidmann e la Merkel vogliono la patrimoniale (in Italia). E che la voglia il numero uno della Buba (cioè la banca centrale tedesca, non esattamente quella dello Zaire) lascerebbe pure il tempo che trova, se solo avessimo una classe politica degna di tale nome.
Anche il Fondo Monetario Internazionale vuole la patrimoniale. Ma, anche in questo, sarebbe poca cosa.
Poi, però, si arriva in Italia e ci si imbatte in un esercito di personaggi che, a vario titolo, occupano la scena pubblica e i luoghi di potere: la vogliono anche loro. E di quelle feroci, pure. Avete bisogno di nomi? Vabbè, facciamoci male: diciamo i nomi.
La Camusso &C, Bersani, Fassina, Vendola, Renzi, Cuperlo, Modiano, Monorchio, Bonanni, Angeletti, Civati, D’Alema, Saccomanni, Letta, Bindi, ecc. ed i grassi banchieri al comando di banche italiane con le relative “banche ombra” situate nei paradisi fiscali .
In modo da poter liberamente “riciclare” il denaro “truffato” agli italiani dai delinquenti e dai politici loro complici (“Mafia di Roma” docet!). I Banchieri non fanno credito alle imprese reali ma speculano sui “derivati tossici” con i soldi che la BCE gli fornisce al tasso di interesse del 0,15% annuale. SI sono pure aggregati “alla banda” qualche migliaio di politici di minore importanza, che si lavano la coscienza (in anticipo) dicendo che quanto incamerano serve “solamente “per una redistribuzione della ricchezza. Ma, in realtà,” la patrimoniale”, serve solo per mantenere lo status quo globale e dominante dei grassi Banchieri e dei loro “complici colletti bianchi politici”! Sono tutti alti esponenti del mondo accademico ( magari laureati alla Bocconi ), e “fanno finta di non sapere” che quando un Paese è vittima di recessione, deflazione, alta disoccupazione ed alto debito pubblico l’unico modo per condannare il Paese alla morte “certa “economica è proprio quello di aumentare a dismisura la tassazione sui cittadini, anche appartenenti alla classe media (in via di distruzione ed annientamento programmato dalla globalizzazione !). Tutta gente che, nella loro onorata carriera (di speculatori in camice bianco), hanno lavorato assai poco ma che capiscono il sacrificio del risparmio, insomma :certo il vostro risparmio, non il loro. Perché, secondo “loro”, sarebbe “peccato capitale” aver lavorato onestamente senza poter accumulare risparmi ( pochi o tanti che siano )proprio solo col frutto di solo impegno concreto , di lavoro onesto , ingegno e sacrificio( senza neppure aver affrontato i “disonori” collegati ad un qualsiasi concorso o partecipazione ad asta di interesse pubblico per quei posti (pubblici o privati )super –pagati e con super –poteri che i politici dei colletti bianchi hanno immeritatamente acquisito ,escludendo -con arroganza e senza farsi alcun scrupolo – i più meritevoli. Magari questi onesti cittadini (che dovrebbero anche essere super tassati ) hanno dovuto sopportare un livello di tassazione tra i più alti al mondo . Mentre “LORO “- i più scaltri -si facevano rimborsare -abbondantemente e direttamente.–tramite lo stipendio statale o degli Enti Locali – i soldi utilizzabili per vivere alla grande.
Soldi versati allo Stato dai cittadini onesti ( e non prelevati dalle casse dello Stato come hanno sempre fatto i politici collusi con i soliti “ banchieri e finanzieri d’affari” dal camice bianco ) .
E il tutto si compie mentre le cronache giornaliere ci raccontano di miliardi di euro che vengono “elargiti” -in modalità legale – ai partiti politici e dell’uso che le varie segreterie fanno del maltolto.
Dei veri parassiti sociali, che godono del denaro estorto al popolo italiano, talvolta usando queste risorse come se fossero degli “Hedge Funds”, per fini per nulla riconducibili al miglioramento e allo sviluppo della politica e dell’economia (denari esportati illegalmente all’ estero) e della pessima classe dirigente che questa esprime. Le ruberie perpetrate servono per mangiare ostriche e champagne o per finanziare lussi e privilegi di una classe politica (e dei loro complici banchieri e finanzieri d’assalto) priva di ogni elemento morale, civile e sociale: degna del peggior basso impero, insomma. Oggi, come ieri, i partiti occupano tutte le istituzioni statali, centrali, intermedie e locali.
Occupano banche private (creando banchieri “tutto fare”-ed anche a rubare per loro ), enti, luoghi di potere, televisioni, università e aziende pubbliche nazionali e locali. Anzi, queste ultime, talvolta, vengono mantenute in vita proprio per riciclare poltrone da riservare a politici falliti, corrotti o addirittura condannati, e concedere a questi il favore di poter vantare un incarico, apparentemente di prestigio. E’ sempre la stessa Repubblica delle tangenti, della corruzione, della concussione e dell’illegalità diffusa; dei favoritismi, delle sopraffazioni, della difesa di interessi di parte, corporativi e lobbistici e delle raccomandazioni. Questi elementi appartengono ai politici di oggi come a quelli di ieri, proprio come se fossero una naturale eredità trasferita dal corso dei tempi. Il risultato di questa degenerazione è sotto gli occhi di tutti: una nazione prossima al fallimento, con una pressione fiscale ai limiti dell’esproprio e un apparato burocratico e amministrativo degno della peggiore unione sovietica, volontariamente mantenuto poiché enorme bacino di voti e quindi di privilegi monetari(“arraffa –arraffa”). E proprio mentre gli italiani sono chiamati a sacrifici enormi in nome della salvezza di una NAZIONE che “loro” (politici collusi e banchieri) hanno distrutto e stanno conducendo verso il fallimento, questi continuano a farsi beffa del futuro della popolazione e delle generazioni a venire. Continuano nel “nulla” della loro azione (in favore del Popolo) in maniera spregiudicata e ad anteporre gli interessi personali a quelli della collettività, depredando la Nazione delle sua democrazia e del sogno di un futuro migliore. Con questo operare dissennato stanno inducendo la popolazione onesta alla disperazione e all’ esasperazione con terribili e prossime conseguenze sociali. Che poi, verrebbe da chiedersi: salvarsi da chi, da cosa, se non da “loro”?
Ah, se vi fosse sfuggito, tra poco, scatterà il controllo sui conti correnti, da parte del fisco.
Ovviamente, sui giornali sussidiati che POTETE leggere, troverete scritto che lo faranno per sconfiggere l’evasione. Ma in realtà lo faranno per controllare i risparmi degli italiani. I vostri, non i “loro”.
Il concetto della “patrimoniale” è assai semplice da capire. Se è vero che al credito di un soggetto, corrisponde il debito di un altro soggetto, quale soluzione migliore che quella di compensare debito e credito? (nda i 5stelle lo avevano proposto per i debiti che lo stato ha con le aziende, 90 miliardi, da parificare con le imposte, ma i partiti hanno votato contro).
In questo modo il debitore sarà stato reso solvibile, mentre il creditore sarà stato espropriato. Chiaro, il concetto?

Berluscameno
E’ difficile accettare quello che appare.”Ma così è se vi pare .”
“Alemanno indagato è solo l’ultimo caso: politica e criminalità ormai non si distinguono più.
Ormai non ci fa più caso nessuno e nessuno più si scandalizza: politici e pezzi interi di varie istituzioni indagati, imputati e condannati per associazione mafiosa.
Insomma non è più una novità che la mafia sia completamente dentro le istituzioni e completamente ramificata.
Non passa giornata che non si legga di politici coinvolti in vari reati di mafia.
Certo, tutti da verificare e da vagliare dopo eventuali sentenze ma che porta sempre più a galla una situazione sempre più desolante. Il rapporto tra politica e mafia è oramai talmente frequente che non si capisce dove inizi uno e finisca l’altro.
La notizia del giorno è l’indagine che vede coinvolto Gianni Alemanno: non si può ancora entrare nel merito, ma le accuse sono molto pesanti. Un quadro molto serio e sempre più assurdo. In via generale, grazie al lavoro di magistrati seri e coraggiosi, si scoprono casi e situazioni veramente desolanti. Non esiste più neanche la capacità di meravigliarsi ed indignarsi nel vedere e leggere certe cose: tutto è visto come il sistema che funziona e si muove così. Leggere i discorsi di certi politicanti e criminali (molte volte i due ruoli combaciano) ti fa veramente capire in che razza di società viviamo. Dove chi è furbo fa strada e dove chi cerca di fare il suo lavoro onestamente passa per coglione. Certo non lo scopriamo oggi. Ma non se ne vede la fine. Non ci sono partiti immuni e tutti hanno le loro gravi responsabilità. La cosa assurda è che tutti ormai abbiamo cognizione di quello che accade o succede all’ interno della nostra società ma una grossa fetta dei cittadini non disprezza questo mondo, anzi ne fa parte o cerca in qualche modo di servirsene.
La connivenza e il disinteresse, poi, fanno il resto. In tanti si servono di questo clima criminale-clientelare. Fa comodo a molti pezzi della politica e delle varie istituzioni riconosciute e non: il vero perno è il denaro e il potere, il fine pubblico della politica non esiste più o forse non è mai veramente esistito.
E in tutto questo il povero, onesto e molte volte ignorante cittadino si trova sulle spalle e sulla testa il peso di questi crimini impuniti.
Difficile un cambio di mentalità e di rotta in un sistema veramente marcio sin dalle fondamenta. E’ un problema strutturale e incancrenito.
La cosa triste è che non si vede più neanche l’ombra di una vera indignazione sociale: ci si ferma a qualche piccola presa di posizione e incazzatura.
Poi, come al nostro solito, ci si dimentica e si va avanti.
Forse l’unica soluzione per non rovinarsi definitivamente il fegato è non pensarci.
Ma dobbiamo prendere atto che come al solito se ciò accade tutti noi abbiamo le nostre responsabilità. Se non si inizia a sporcarci le mani per lottare veramente contro questo sistema malato e patologico sarà impossibile uscirne. E certe parole e certi significati dovranno sicuramente essere rivisti e rivisitati.
Per ora dobbiamo solo ringraziare il lavoro dei PM e delle Procure che cercano di lottare in un mare di sterco.”

Sergio di Cori Modigliani
Ciò che è esploso a Roma, come una bomba inattesa, è il prodotto della trentennale, gestione del nostro paese che, dopo aver firmato l’ordine di esecuzione del piano di genocidio culturale e avere abbattuto i valori fondanti della collettività, ha affermato il principio in base al quale il denaro, qui inteso come banali soldi cash, è diventato la priorità assoluta.

Roma è il simbolo dell’idea veltrusconiana della politica. A danno di ogni altro valore che non conta nulla.
E’ diventato legge sociale condivisa il principio in base al quale “in Italia vale soltanto chi conta”, abbattendo quindi ogni principio di rispetto per la competenza. Questa idea del mondo ha lanciato la promozione degli inetti “che servono” e la valorizzazione dei falliti di successo.
(Su questo *erdaio sociale il monito di Napolitano contro gli onesti è la perfetta ciliegina sulla torta – di *erda, si intende).
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Quando il capo di uno Stato difende i corrotti e denigra gli onesti, ciò vuol dire che la cancrena omertosa ha penetrato lo Stato fin nel profondo e non resta ai cittadini perbene che una enorme rabbia e vergogna.
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Desmond
Non siamo un paese curioso, ma un paese dove una élite corrottissima ha ormai occupato tutte le istituzioni e imposto di fatto una dittatura, cioè una ferrea subordinazione del potere legislativo a quello esecutivo. Inoltre, come in ogni dittatura, i processi decisionali del potere esecutivo, e quindi anche i processi normativi, seguono strade extraistituzionali, occulte o comunque private, come sono privati il patto del nazareno e le decisioni riguardanti la normativa sul lavoro e la modifica della costituzione. Un tale sistema decisionale informale e incontrollabile, in cui il parlamento è ridotto a organo ancillare e ratificante, mero passacarte di decisioni prese altrove tra pochissimi attori, è anche come vediamo un sistema di generale stato d’eccezione. Non esistono regole stabili in una dittatura, se non la regola della convenienza del momento per i pochi decisori che ne sono al vertice.
In una condizione di generale eccezione e instabilità, e quindi ininfluenza della norma scritta e dei precedenti fattuali, è normale che il decisore neghi oggi quello che denunciava ieri e viceversa. Quindi è normale che un partito fondato da un mafioso chieda provvedimenti (di facciata e ininfluenti) contro la mafia, è normale che il segretario del “partito della nazione” denunci la corruzione del “partito della nazione” (Mussolini era ufficialmente colui che ripuliva il fascismo dai corrotti), è normale che il legame tra spesa elettorale e rendita economica goduta dall’eletto non sia coerente con la logica, ecc.
Insomma una dittatura, come è quella renziana, è un regime di incoerenza tra dichiarazioni e realtà verificabile e la seconda è sempre nascosta dalle prime. L’apparente curiosa incoerenza del renzismo non è per nulla curiosa e l’incoerenza è appunto solo apparente.
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Ma con chi avrebbero dovuto fare l’alleanza i 5stelle? Con mafia capitale???

Giorgio N
E sono pure fregnacce quelle che vogliono il M5S responsabile perché non ha voluto fare un governo con il PD. Se lo ficchi chiaramente nella zucca: il PD avrebbe fatto solo finta di fare un governo con i cinquestelle per poi farlo cadere al primo contrasto sul reddito minimo garantito o su qualche altra questione “di sostanza”, far invocare dal PDR il bene supremo del Paese e giungere alfine al pastrocchio attuale con un PD supportato da una fetta del PDL staccatasi momentaneamente in modo da poter far dire a Berlusconi: “Noi siamo all’opposizione” quando in realtà stanno facendo tutto insieme… (solito giochetto da 20 anni a questa parte).
Francamente non se ne può più di sentire invocare, a fronte dello schifo incarnato dal PD e dal PDL, il mancato ruolo dell’opposizione invece di dire chiaramente che la responsabilità dello schifo è di coloro che hanno votato e che continuano a votare questi farabutti.
Avete avuto l’occasione e ve la siete fatta sfuggire. Io mi chiamo fuori.
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SALVINI (L’Amaca)
Michele Serra

SALVINI va a Mosca, Salvini è a Ballarò, Salvini è per la castrazione chimica, Salvini è per l’aliquota unica, Salvini è a Porta a Porta, Salvini è al campo Rom, Salvini è ad Agorà, Salvini cambia felpa, Salvini torna da Mosca, Salvini ha l’orecchino, Salvini è al telegiornale. Forse nemmeno il Berlusconi dei suoi giorni migliori (ovvero i nostri peggiori) fu altrettanto ossessivo: lui almeno al mattino dormiva per recuperare un poco di energie dopo le cene eleganti, e poi gli ci volevano un paio d’ore ogni tanto per rifare il cerone e ridare il bitume alla pelata. Questo qui invece è giovane, energico, non si fa la barba, al mattino di buonora è già davanti alla Rai per chiedere in quale talk è di turno, e se non ha un aereo che lo porta dall’amica Le Pen o dall’amico Putin tira diritto fino a sera davanti alle telecamere. È il suo momento di gloria ed è normale che se lo goda. Però, fossimo il suo spin doctor, gli spiegheremmo prima di tutto che cosa vuol dire spin doctor; poi gli suggeriremmo di diradare almeno un poco la sua presenza mediatica, perché di questo passo nel giro di poche settimane la gente, quando lo vede, cambia canale. Perché la gente, si sa, si annoia facilmente e perché i media sono in grado di ridurre anche il più duro dei duri in una pappa insipida. Tre ore al giorno di televisione tutti i giorni ucciderebbero in culla anche Churchill o Lincoln o Gandhi.

PODEMOS
Da uno scritto di Gilioli:

Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena pubblicano il libro “Podemos, la sx spagnola oltre la sx” (editore Alegre, 128 pagine, 12 euro).
Questo partito spagnolo fondato nel gennaio scorso, ha debuttato alle urne alle elezioni europee di maggio, prendendo un già incredibile 8 % e ora, secondo un sondaggio di “El Pais”, sarebbe la prima forza del Paese con il 27,7 %: un punto e mezzo sopra i socialisti e addirittura 7 in più rispetto ai popolari di Mariano Rajoy, attualmente al governo.
Pucciarelli è un giornalista di “Repubblica” e Russo Spena di “Micromega”). Partono da quella Spagna arricchitasi nel post franchismo (anni Ottanta e Novanta) e rapidamente sgonfiatasi dopo la crisi iniziata nel 2008; quel connubio di bramosia e corruzione che ha reso quasi indistinguibili i due partiti che si sono alternati finora al potere, popolari e socialisti; fino allo spaventoso allargamento della forbice sociale causato dalla cura imposta dalla Troika, un divario che ha finito per pesare soprattutto sulla generazione più giovane e precaria, privata anche del diritto alla speranza.
Così si è arrivati prima alla protesta (gli Indignados, le manifestazioni di massa alla Puerta del Sol) quindi alla sua canalizzazione in una proposta politica.
Nasce così, Podemos: una trentina di intellettuali, di ex politici di sxe di attivisti usciti da quelle manifestazioni che si incontrano in una libreria nel quartiere Lavapiés di Madrid, un giovedì del novembre 2013, con l’idea precisa di «trasformare l’indignazione in cambiamento politico». In un partito, con un programma: lotta ai poteri forti, alle grandi imprese, alla grande finanza, alla casta dei politici; per contro, sostegno alla piccola impresa, alla produzione locale, al trasporto pubblico; “empowerment” dei cittadini, azione diretta e democrazia diretta; massicce politiche di redistribuzione, innovazione, orario di lavoro massimo 35 ore, pensione a 60 anni, eliminazione dei contratti a termine, reddito minimo garantito; e poi: sanità pubblica, istruzione universale e laica, tasse sulla finanza e sui capitali, carcere per gli evasori fiscali sopra i 50 mila euro, imposta patrimoniale, recupero della sovranità rispetto a diversi trattati internazionali, controllo della politica attraverso il massimo della trasparenza, riduzione degli stipendi degli eletti (che non devono guadagnare più di tre volte il salario minimo), diritti pieni delle persone gay ma anche di intersessuali e transessuali. Infine, ambientalismo, territorio, pacifismo, beni comuni, internet.
Alcuni tratti sono in comune con il programma del M5S, altri con i pezzi più svegli della sx radicale italiana.
Nel nascente Podemos emerge presto la leadership di Pablo Iglesias Turriòn, 36 anni, figlio di un’avvocatessa e di un docente di storia, detto “el coleta” (il codino) per il capello lungo legato sul collo. Studi universitari di Scienze politiche e sociali, ha trascorso un primo periodo in Italia (a Bologna) con il programma Erasmus, quello che Renzi cita sempre senza averlo fatto. Poi si è laureato con una tesi sulle esperienze dei Disobbedienti che trattava anche di quelli italiani: per questo è tornato a lungo nel nostro Paese, questa volta a Padova, dove tra l’altro è diventato amico di Luca Casarini. Grazie a queste due permanenze, Iglesias possiede un italiano quasi perfetto.
Prima di buttarsi a tempo pieno in politica, è stato professore, autore di libri e conduttore televisivo: insomma, ha back ground culturale e parlantina sciolta in abbondanza. Respinge per sé e per il suo partito la definizione di “sx”, ma cita Toni Negri e Naomi Klein; in ogni caso, alla contrapposizione tradizionale preferisce quella “basso contro alto”, “democrazia contro oligarchia”, “cittadini contro casta” e forse anche in questo ricorda un po’ il M5S. Ma se per Iglesias «dx e sx sono categorie del Novecento», poi gli eletti di Podemos a Bruxelles non hanno dubbi nell’aderire al gruppo del Gue, la sx europea il cui azionista principale è il greco Alexis Tsipras. Quindi le contraddizioni non mancano.

Gli economisti spagnoli di area liberale accusano Podemos di “neomarxismo” o, semplicemente, di fare promesse per le quali mancano le risorse.
Probabilmente, alcune delle critiche sono anche fondate e se per caso Podemos dovesse davvero diventare governo, non sarebbe facile per Iglesias e soci mantenere gli impegni elettorali (a iniziare da quella del reddito minimo, che costerebbe 140 miliardi di euro). Ma in Spagna si vota tra un anno e, come talvolta accade, per adesso la migliore volata a Podemos la stanno tirando proprio i due partiti tradizionali, popolari e socialisti, che mescolano scarsi risultati pratici a continui arresti per corruzione tra le loro fila.

Cordy
Voto di sfiducia a Juncker, Podemos si astiene. Ecco qui il sogno di Gilioli, dove va a finire. Esattamente dov’e’ finita la Spinelli di Tsipras (astenuta pure lei, la compagna del fu’ Padoa Schioppa – padre dell’euro -)
Anche i verdi europei hanno votato tutti contro la sfiducia a Juncker.
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Andrea Chiari
Affascinante esperienza. Il problema però è sempre di tipo economico. La Spagna ha il fisico per un welfare e per servizi così avanzati? Ricordiamoci della Grecia. Il problema greco non era banalmente di politici che hanno imbrogliato le carte. Era un popolo (e i suoi dirigenti) che si sentiva europeo, ambiva – giustamente – a una struttura sociale e a servizi europei (perbacco, se non sono europei i Greci chi lo è?) ma – purtroppo per loro e per noi – producevano un po’ di turismo, un po’ di olive, un po’ di fichi e del vino resinato che bevevano solo loro. Erano una economia levantina con una cultura europea. In sintesi: non avevano il portafoglio per essere ammessi al club anche se avevano studiato (storicamente) più di tanti altri. Ora non vorrei che la stessa cosa si ripetesse in Spagna. Un bel programma di sx, scusate l’immodestia, lo so scrivere anche io. Ma il problema è un altro, è triste e squallido: ce lo possiamo (se lo possono) permettere?
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Domenico P.
Fino a quando le regole del gioco saranno truccate , avremo un bel divertirci sui blog , a parlare della sx, di idee , rimedi, e tutto quanto rimane virtualmente minoritario. Come ho avuto modo di sottolineare, chiunque avesse la soluzione ai problemi, non avrebbe modo di comunicarla e farla conoscere. Se non si riscrive una regola di giustizia sociale, politica e democratica, il nostro paese, più della Spagna, della Francia, del Portogallo, rimarrà un paese a compartimenti stagni: quello dei precari, della casta politico-affaristica, dei dipendenti pubblici, dei tassisti, notai, farmacisti, autotrasportatori…Tutti intenti a salvaguardare il piccolo, personale orticello contro qualunque idea di società giusta e libera.
A riscrivere le regole dovrebbero essere uno di questi compatimenti stagni che ovviamente non vuole intaccare i suoi privilegi….
Non vedo vie d’uscita soft né rivoluzioni dolci. La maggioranza degli italiani vive un perenne conflitto d’interesse personale a cui non rinuncerà e la minoranza che la prossima volta voterà un Matteo qualsiasi lo farà solo per ignoranza e malafede.

Cristiano
Aggiungiamo dei legami di Iglesias con il governo venezuelano di Chavez (ne è stato consulente, la fondazione di Podemos ricevette molti soldi da Chavez, che è stato incensato pubblicamente da Iglesias…)?

http://politica.elpais.com/politica/2014/06/17/actualidad/1403039351_862188.html

E che persone che hanno lavorato con lui in TV testimoniano che riceva finanziamenti dall’Iran?

http://www.abc.es/espana/20141205/abci-pablo-iglesias-negro-201412042146.html

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D.
Ora non esageriamo con la nostalgica descrizione di Podemos come un gruppo di intellettuali di sx che si riuniscono in una fumosa osteria progettando rivoluzioni. Non è l’ottobre 1917, eh.
Il leader di Podemos è diventato famoso perché faceva il conduttore televisivo, e forse è anche il caso di menzionarlo da qualche parte. Capisco che è meno romantico e meno de sx, peró i fatti sono fatti.
Naturalmente ora in Spagna i sondaggi sono in calo, anche perché l’informazione sparge la voce che Podemos è finanziato dall’Iran e degli eredi di Chavez… Ma qui nulla di nuovo sotto il sole, anche sul m5s le favole si sprecano.
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María Laura Bufano
Vivo da anni in Spagna. Davvero mi dispiace che l’informazione fra sinistre dei paesi europei sia così superficiale e “mitologica”. Il discorso su Podemos non può essere così lineare: un primo programma, molto sui “massimi sistemi”, uscito prima delle europee (se lo volete leggere sono una trentina di pagine con scrittura larga) viene ridimensionato di giorno in giorno, in vista delle politiche d’autunno. Contemporaneamente ci sono conflitti interni, sorti quando Podemos si è organizzato in partito, e tra i parlamentari europei (ed altri) e Iglesias e i suoi. Sto seguendo giorno dopo giorno questo movimento-partito, come sto seguendo la trasformazione e il rilancio del Psoe con Pedro Sánchez. Ieri ed oggi El País dava i dati di nuovi sondaggi: pare che il Psoe abbia guadagnato la prima posizione nelle intenzioni di voto. Ma a parte questo, certamente Pablo Iglesias e il suo movimento hanno intercettato la scontentezza degli spagnoli sia per la sciocchezza che fece Zapatero con l’introduzione nella Costituzione spagnola del pareggio di bilancio, sia per gli episodi di corruzione che hanno coinvolto anche i socialisti. Comunque la corruzione in Spagna è molto inferiore che in Italia e quella del PP è immensamente maggiore di quella del Psoe. E, a proposito della Spagna, “arricchitasi nel post franchismo e poi rapidamente sgonfiatasi” forse manca un’analisi un poco approfondita: lo stato sociale messo in piedi dopo la morte di Franco, l’integrazione di minoranze (tra i 600.000 e gli 800.000 gitani, con altri che continuano ad arrivare), l’accoglienza, non certo priva di contraddizioni, di un gran numero di immigrati (Sudamerica, Asia, Paesi islamici…), e altro, poi la laicizzazione non completa, certo, dello Stato, i diritti di tutti, l’inclusione scolastica davvero universale, a differenza che in Italia, pur se la scuola spagnola ha difetti e lacune. Beh, queste cose non si possono proprio ridurre “all’arricchimento degli spagnoli rapidamente sgonfiatosi” .
Sull’università spagnola di cui a vario titolo (lo stesso Iglesias non era professore di ruolo nella Computense, è stato nominato professore “honorífico” per un provvedimento molto discutibile del rettore) andrebbe fatto un lungo discorso. Proprio oggi è uscito su El País un articolo interessante e, per l’esperienza che ho, rispondente al vero, sui gravi difetti dell’Università spagnola… In molti casi c’è al suo interno una casta con atteggiamenti feudali non più limpida di quella politica. Insomma, per poter prendere come punto di riferimento un movimento relativamente lontano, sarebbe forse il caso di andare un poco più in profondità. Poi si possono fare tutte le alleanze che si ritiene giusto fare. Altrimenti si va a sbattere il naso un’ennesima volta.

DIFFERENZE TRA PODEMOS E IL M5S
Podemos è chiaramente un partito di sx, mentre il m5S non è né do sx né di dx. In Podemos non c’è traccia di democrazia diretta, si mantiene il vecchio sistema parlamentare, manca un interessamento all’ambiente, non c’è un attacco così forte al sistema finanziario che sta rovinando il mondo e nemmeno all’austerità europea. Non si vuole così tanto l’epurazione dei corrotti e un sistema di voto continua e controllo diretto da parte dell’elettore sugli eletti, non si dà tanta importanza al web, e infine non si chiede che la Spagna esca dall’euro. Le differenze in verità sono molte.
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http://www.reset-italia.net/2014/12/09/nazanin-armanian-iran-donne

Nazanin Armanian nel suo I blog scrive di se stessa: “Il mio nome è Nazanin Armanian, vivo in Spagna dal 1983 … ..¡ tutta una vita! Sono laureata in Scienze Politiche e sono dottore di Filosofia, ho lavorato nell’ UNED; dal 2008 sto insegnando on-line presso l’Università di Barcellona. Porto avanti corsi e conferenze in vari centri civici e culturali, preparo analisi di attualità sul Medio Oriente e il Nord Africa, faccio traduzioni giurate (Persiano / Farsi-castigliano), scrivo in quotidiani nazionali e da un paio di anni fa, il quotidiano Público mi dà l’opportunità di pubblicare su una rubrica domenicale …… .senza censura! Ho pubblicato 15 libri su vari temi e ora ho altri progetti letterari. Questo è tutto!”
Nazanin Armanian vive da iraniana un amaro esilio in Spagna, fino ad oggi non la conoscevo. Segue un suo “magnifico e terrificante articolo sulla condizione della donna nella maggior parte dei paesi del mondo”. Ringrazio Michele Basso che me lo ha inviato e lo condivido senza distinzione di generi e aree geografiche. Con profonda riconoscenza

Doriana Goracci
L’ORRORE DELLE DONNE: DOVE, COME E QUANDO VUOLE

Chiedete ai leader del vostro paese come molte donne sono state violentate sessualmente o uccise finora in questa settimana o mese. Chiedete a Barack Obama se è dispiaciuto per il rapimento di ragazze nigeriane, se si è a conoscenza che i “compatrioti” di Boko Haram hanno violentato 22 milioni di donne.
Molte ragazze americane sono state violentate non in baraccopoli, ma in un campus universitario: Harvard ha registrato un centinaio di aggressioni sessuali negli ultimi tre anni. Ha studiato lì, ad Harvard, Todd Akin, politico che divise le violazioni in stupro legittimo e illegittimo? Chiedete anche a David Cameron, in quale Paese sono state violentate lo scorso anno circa 69.000 donne e 9.000 uomini (!). O chiedete a Vladimir Putin se è stato informato che ogni 40 minuti muore un suo connazionale; e chiedete perché le leggi non considerano un reato la violenza contro le donne (VAW) in casa. Oppure chiedetelo ai leader danesi, i quali hanno detto che avrebbero mandato truppe in Afghanistan per salvare le donne, mentre il 53% delle loro connazionali vengono picchiate da uomini. Come si può sconfiggere la misoginia se si condivide l’essenza del suo della sua prassi, la legge del più forte?, come se fosse una giungla?
Per affrontare un problema, e questo è un grosso problema per qualsiasi leader sensibile, la prima cosa da riconoscere è la sua esistenza, ma, in fondo, tutti credono che l’abuso è una “questione femminile”.
Come vediamo, tra le innumerevoli immagini scioccanti di alcuni uomini occidentali ammanettati decapitati, o di centinaia di soldati siriani giustiziati a sangue freddo da una banda criminale in Medio Oriente, non ci sono immagini di stupri, torture e omicidi di migliaia di ragazze e di donne da parte dei terroristi stessi. Sono invisibili, come i 700 milioni di donne in tutto il mondo che hanno subito grave violenza sessuale fisica da un uomo del suo entourage. Una situazione peggiore, se possibile, per l’estremismo religioso, l’aggressione militare e un capitalismo senza cuore e selvaggio, che viene innescata contro i più poveri, contro la maggior parte delle ragazze impotenti racchiuse nei campi profughi … La violenza sessuale è una delle manifestazioni di una società sessista, costruita sul dominio degli uomini in competizione per possedere più ricchezza, più potenza e più donne.
In molti paesi vige una radicata apartheid contro le donne, anche se in misura diversa: paesi del Medio Oriente e Nord Africa considerano le donne un sottogenere, esse hanno bisogno per tutta la vita, come minori o handicappati mentali, di un tutore maschio che le priva dei diritti fondamentali come avere una propria carta d’identità, la partecipazione politica (diritto di votare e di essere votate), libertà di circolazione, diritto allo studio, al lavoro, a camminare da sole, cantare, ballare amare, ridere ad alta voce, scegliere il colore del vestito, etc. In Spagna, una donna non può, per una legge non scritta, essere allenatore di tennis maschile, invece un uomo può addestrare altre ragazze.
Almeno un miliardo di donne in tutto il mondo sono state maltrattate e vittime di abusi sessuali, tra cui sono state abusate 120 milioni di bambine violentate e vendute, 133 milioni hanno provato il terrore e il dolore quando hanno loro mutilato i genitali con coltelli e forbici, 41 milioni non hanno accesso all’istruzione primaria, mentre ogni anno, 60 milioni di quelle che vanno a scuola sono sessualmente aggredite nel mondo; 57 milioni di ragazzine hanno subito la pedofilia legale diventando spose bambine. Decine di migliaia di donne muoiono per le violenze del marito durante la notte delle nozze o quando partoriscono a 11-12 anni. In Nepal, muore una ragazza su 24 durante la gravidanza o il parto; in Mali, la proporzione è una su 10 .
Ora che Papa Francesco ha alzato la voce contro l’abuso di sacerdoti sui ragazzi, si apre l’opportunità anche per i religiosi musulmani e induisti di vietare matrimoni aberranti con bambine di 7-8 anni. Una delle molte forme di “femminicidio” diverso dall’ “omicidio” di uomini uccisi da altri uomini nella misura dell’ 8% rispetto alle loro pari, umiliate e maltrattate.
In India, milioni di bambine tra gli 8 ei 14 anni sono offerte dalla famiglia alle divinità, ma dato che per alcuni “dio” è sinonimo di “uomo”, sono state convertite in prostitute eternamente disponibili, senza diritto di sposarsi. Altre migliaia di donne vengono riservate agli uomini di casta superiore e da questi violentate. Una donna a casa per uso privato e altre mille prostitute da usare “dove, come e quando lui vuole”.
In alcune zone della Nigeria, le donne non solo non hanno il diritto di ereditare, ma sono ereditate insieme ad altri effetti personali del defunto. Nel democraticizzato Afghanistan, dove la NATO ha speso 6 miliardi di dollari al mese dopo l’occupazione nel 2001, l’aspettativa di vita per un’afghana è di soli 45 anni, e ogni mezz’ora vi è una morte per parto; in questo inferno il tasso di suicidi di donne è superiore a quello degli uomini. Non c’è un solo paese al mondo sicuro per le donne.

CASA E MATRIMONIO
La “dolce casa “, l’unità fondamentale della società in tutti i paesi del mondo, è il luogo più pericoloso e spaventoso per l’integrità fisica dello donne. L’opinione che “i panni sporchi si lavano in famiglia ” è stata utilizzata per nascondere l’abuso di potere da parte del “capofamiglia” in un sistema basato sulla autorità gerarchica e la proprietà privata : “Finché morte non ci separi “. Quasi la metà delle donne negli Stati Uniti volevano la separazione prima della loro morte.
Se l’abuso sessuale delle donne è la forma più orrenda di abuso fisico, la guerra è la somma di tutte le calamità che una donna può soffrire.
La violazione è stata legittimata dalle religioni semitiche all’interno del concetto di “doveri coniugali”. Prima, hanno stabilito che le povere donne avessero diritto a tetto e cibo, purché conformi con questo dovere. I “NO” della moglie, della partner, dell’amica o vicina di casa, che si ribellano contro il ruolo assegnato all’uomo, sono stati i motivi principali dell’abuso sulle donne nel mondo: “Adamo non è solo” (Bibbia); o che “devono servire quietamente immobili l’uomo” (Corano); o che debbano essere responsabili del controllo della sessualità maschile per preservare il suo maledetto onore.
Credo che abbiano consolidato i matrimoni precoci e forzati di ragazze. Una delle ultime vittime, 16 anni, afghana. strangolata dal marito tre giorni dopo le nozze, in una battaglia impari, in cui lei si è rifiutata di giacere con il nemico. Nell “aldilà”, dovrebbe essere inviata anche all’inferno?
La violazione è parte integrante del sistema patriarcale (che spesso inizia con la pedofilia e l’incesto inter familiare) ed è così diffusa che, se il mondo si interessasse a conoscere le sue reali dimensioni, il potere basato sulla “famiglia”, il nucleo del mercato, si disintegrerebbe, continua QUINDI lo stupro coniugale. Allo stesso modo in cui l’adulterio viene letto come l’invasione di un uomo nella proprietà di un altro uomo.
Il cosiddetto “destino biologico” è servito alle élite politiche per rafforzare la maternità della donna con premi e punizioni in base alle esigenze demografiche del potere: dalla sterilizzazione forzata di centinaia di donne ebree nere in Israele al divieto della vasectomia in Iran, dove circa 100.000 aborti clandestini vengono eseguiti ogni anno, sradicando la vita di decine di adolescenti e giovani.
La relazione tra la violenza “domestica”, la guerra e le violazioni dirette alla donna ha le radici non solo nella militarizzazione degli abusi contro le donne, ma anche nell’ostentazione dell’esercizio del potere su altri: così è stato in Armenia, Kurdistan, Ruanda, Palestina, Guatemala, Colombia, Jugoslavia, Libia, Sudan (Darfur), Somalia, Congo e Liberia, tra gli altri paesi. Come oggi in Iraq e in Afghanistan i soldati di occupazione hanno violentato donne in presenza del capofamiglia . Nel 1937, dopo che i soldati giapponesi ebbero massacrato 300.000 cinesi a Nanchino, costrinsero i padri e i fratelli a violentare le loro figlie, sorelle e madri. L’industria di “Sesso e violenza ” (una è la pornografia ) non conosce crisi: le guerre si incaricano di fornire continuamente carne fresca.

PERCHÉ NON C’ERA NESSUNA LOTTA ORGANIZZATA
Nello stesso modo in cui le differenze biologiche non causano disuguaglianza, la violenza non è incrostata negli ormoni maschili; quindi, non esiste la “violenza maschile” come categoria biologica, ma “la violenza degli uomini” di costruzione sociale e categoria di genere. Una donna dopo aver ucciso un aggressore per legittima difesa, l’iraniana Rejhaneh Yabbari 25 anni prima di essere giustiziata, non solo ha rotto gli schemi del patriarcato, ma quelli del sistema di potere stesso. Ha rifiutato di rispettare la legge : “sposati e sii sottomessa”. Mettere fine alla violenza richiede cambiamenti strutturali della società, delle leggi e della lotta organizzata di donne e uomini.
Il “no” e la sovversione delle donne è una delle principali cause di aumento generalizzato della violenza che a sua volta è dovuto più ad una ristrutturazione automatica del capitalismo, piuttosto che alla lotta organizzata dalle donne che stanno elaborando alcune strategie tra le quali sarebbe importante un lavoro educativo tra i bambini e gli uomini. La violenza viene appresa e trasmessa.
Sherazade, narratrice di fiabe che è riuscita a rieducare un monarca misogino e assassino, ha raccontato la storia di una donna-fata, dotata di ali magiche che indossate le permettevano di volare fino a toccare le stelle. Un giorno, sulla sua strada incrociò Hasan, che si innamorò della sua bellezza. Nel suo desiderio di possederla, egli le rubò e le nascose le ali. Poi, per farle dimenticare il volo, la compiacque con bambini, gioielli e sete. Convinto di aver distrutto lo spirito indomito della sua preda, riprese lunghi viaggi per aumentare la sua fortuna. La donna, che non aveva mai smesso di cercare le sue ali, le ritrovò, afferrò i loro figli e volò in terre lontane, attraversando “sette creste senza picchi, sette mari senza rive sette deserti senza limiti”. Nessuno dovrebbe essere spogliato delle proprie ali.

NAZANIN ARMANIAN

Il parco del tramonto: i popoli o le oligarchie
Sergio Di Cori Modigliani

Il mondo è in subbuglio, ormai dovunque, tranne qualche isola fortunata.
La gente protesta, si indigna, manifesta, in tutto il pianeta.
Vale per gli europei quanto per gli americani, gli africani e gli asiatici.
In ciascuno di questi continenti avviene in maniere diverse perché -apparentemente- le problematiche sono distinte, e quindi localizzate.
Chi (in Africa) se la deve vedere con i terroristi, le guerre civili, la fame e la militarizzazione da parte delle grandi multinazionali dell’energia e dell’alimentazione, chi invece se la deve vedere con la diffusione capillare di un neo-schiavismo e un neo-colonialismo di ritorno (in Asia); non stiamo meglio noi (in Europa) perché ce la dobbiamo vedere con 40 milioni di nuovi poveri, la fine della democrazia, l’austerità e una moneta da strozzini; infine c’è il continente americano, da sempre terra d’assalto e d’occupazione della forza imperiale statunitense che ha sempre imposto le politiche e lo stile di vita che voleva.
Nonostante le diversità culturali, etniche e geografiche, c’è un elemento unificante in tutte le manifestazioni planetarie di opposizione. Parcellizzati, sparpagliati, senza alcun collegamento, i movimenti antagonisti e di resistenza al Nuovo Ordine Mondiale delle neo-aristocrazie, hanno in comune due elementi fondamentali: a). Al di là di ogni localismo e regionalismo, pongono la tematica dei diritti civili (nonché la salvaguardia dei principi basici nati con la rivoluzione francese) come l’elemento cardine della propria opposizione; b). Le avanguardie di tutti questi movimenti, siano africani, asiatici, americani o europei, pongono il “progetto culturale” come il perno fondamentale e inossidabile di una nuova e diversa interpretazione del mondo che riguarda le esistenze quotidiane di tutti noi.
Non da noi.
Nel senso in Italia, come nazione e popolo.
Intendiamoci, i demagoghi e capi-popolo di bassa lega si trovano dovunque e comunque, non siamo certo originali. Ma, nei luoghi occidentali più interessanti dove, in questo periodo, sta montando la protesta collettiva, come in quasi tutto il Sud America, in Messico, in Usa, in Spagna e in Portogallo, la caratteristica da sottolineare consiste nel taglio inedito dei movimenti antagonisti emergenti.
C’è un progetto culturale collettivo forte e, se da una parte abbiamo (com’è ovvio e consuetudine) la truppa mediatica che riprende la folla inferocita e intervista i più accalorati facinorosi, dall’altra parte abbiamo invece il riscontro provato di una classe intellettuale emergente che sta mettendo a disposizione della collettività la strumentazione critica di cui è dotata. Questo è ciò che manca in Italia, dove l’antagonismo è ormai identificato con lo sdegno generale, tinto di malumore, rabbia, livore e aggressività, che i talk show amplificano dando voce -tranne rare volte- a chi è in grado di alzare il livello dell’audience esprimendo ferocia al posto delle argomentazioni sensate, delle elaborazioni, dell’offerta di soluzioni alternative immediate, efficaci ed efficienti.

I movimenti collettivi sono tutti autoctoni, questo è l’aspetto positivo.
Non potrebbe essere altrimenti.
In Messico, dopo anni di atroci nefandezze e di coinvolgimento della classe politica locale negli affari criminali dei produttori di cocaina, una protesta nazionale guidata dai maestri rurali e dagli accademici delle facoltà umanistiche, sta bloccando la nazione.
In Usa, è iniziata da novembre una protesta di cui in Italia arrivano pochi echi, e niente notizie, forse non a caso. Non vengono diffusi reportage su ciò che sta accadendo a Berkeley, Princeton, Stanford, Columbia, e su come la popolazione reagisce a quella che i sociologi statunitensi definiscono “la prima grande ondata generazionale di protesta collettiva dal 1962″. E non riguarda i soldi, neppure il razzismo. Non è una protesta di afro-americani contro il razzismo, non è solo questo.
Si tratta anche di altro.
Quarantacinque giorni fa, il mondo mediatico statunitense (la sezione affari) è rimasto sconvolto dagli ultimi dati: i talk show letteralmente crollati come audience. CNN da 25 milioni di telespettatori al giorno è scesa a un milione, con una perdita di investimento pubblicitario pari a -85%. Poi c’è stato l’episodio di protesta in Missouri e CNN ha tentato disperatamente di cavalcare la vicenda ingigantendo a dismisura l’evento.
Ha funzionato per due giorni. Da 1 milione l’audience è risalita fino a 18 milioni.
Poi è uscito un editoriale sul New York Times che spiegava la questione minimizzando l’aspetto “strettamente razziale” ma amplificando l’aspetto “decisamente civile e di protesta per il ripristino dei diritti democratici”. Dopo una settimana, CNN è ritornata ai suoi livelli. Anzi, ancora più bassi, al di sotto del milione di utenti al giorno.
E sono iniziati gli scontri tra polizia e manifestanti a Berkeley, a Stanford, a Ucla a Los Angeles. Ma non erano neri contro bianchi. O meglio, non erano solo neri o soprattutto neri. C’erano, invece, soprattutto professori e studenti, professionisti, cittadini appartenenti alla classe media massacrata dai colossi della speculazione finanziaria. E per la prima volta negli ultimi cinquant’anni, in Usa si è aperto il fronte di una fortissima identità collettiva antagonista contro il potere costituito, come non si era mai visto prima. E tra i manifestanti c’erano anche cartelli contro la CNN e contro i talk show televisivi.
E’ stato definito “occupywallstreet 2.0″, con la consueta superficialità manipolatoria. Ormai ipnotizzati da twitter, gli schiavi digitalici mediatici reagiscono come robot: devono identificare, attribuire un nome e una firma riconoscibile e poi ridurre il tutto al numero di caratteri sufficiente per lanciare il mantra dei nostri tempi: l’annuncio.
Ma in Usa, la socialità e le nuove modalità della comunicazione inter-attiva tra cittadini sta cambiando e in modo molto diverso che da noi. E gli americani che protestano vantano quattro aspetti che da noi sono tragicamente latitanti.
1). Gli Usa sono diventati una nazione post-televisiva. I telegiornali viaggiano su un indice di gradimento mediamente intorno al 5% di media nazionale. Per non parlare dei talk show, che hanno una media anagrafica di telespettatori intorno ai 65 anni.
2). I movimenti organizzati di protesta sono tutti inequivocabilmente post-ideologici e caratterizzati da una fortissima identità territoriale, legati alla comunità di riferimento, e sono tutti leaderless, ma sul serio, non come da noi.
3). L’economia va molto molto meglio, il tasso di disoccupazione è in netta discesa ed è assestato su un 5,6%, il che -è intuitivo- aiuta la richiesta di salari più equi e una maggiore redistribuzione delle ricchezze perché, venendo meno l’assillo della ricerca del lavoro, ci si può occupare di cose come la dignità e il decoro del lavoro. Tanto è vero che lo slogan unificante di questo tipo di protesta ha davvero perforato l’immaginario collettivo della nazione: no more slaves, mai più schiavi. I professionisti bianchi che marciano accanto agli afro-americani non lo fanno nel nome di una solidarietà o di un principio ideale, bensì perché intimamente complici nella consapevolezza che il nemico da battere è comune, per tutti i popoli e i cittadini del mondo: il neo-schiavismo imposto dalle neo-aristocrazie del mondo iperliberista di centro-destra o centro-sinistra.
4). A differenza dell’Italia, la media dell’istruzione e della cultura nella generazione dai 18 ai 35 anni è aumentata nell’ultimo quinquennio in maniera eccezionale (e questo è il più grande merito dell’amministrazione Obama) e i dati del mercato sono davvero confortanti: chiudono le grandi catene di librerie in franchising che monopolizzavano il mercato e aprono a raffica piccole librerie indipendenti. Nascono come funghi case editrici indipendenti che fanno lauti profitti. Nel 2012 i lettori sono aumentati del 12% rispetto all’anno precedente. Nel 2013 del 24% rispetto al 2012, e la ABA (American Booksellers Association) l’associazione dei librai, ha annunciato un mese fa che nel 2014 i lettori sono aumentati di un ulteriore 35% rispetto al 2013 battendo il record storico di alfabetizzazione e di diffusione di lettori. Questo ha stimolato la genesi di una nuova generazione di intellettuali e scrittori che partecipano attivamente al dibattito politico in atto.
Lo si poteva capire, il trend che si andava sviluppando, già qualche anno fa. L’immagine che vedete in bacheca riguarda il romanzo “Sunset Park” scritto da Paul Auster, uno scrittore affermato che ha oggi 60 anni. Questo libro, uscito nel 2012 (pubblicato con un’ottima traduzione in italiano dalla casa editrice Einaudi alla fine del 2013) racconta la storia di un gruppo di persone che occupa abusivamente una casa. Un tema a noi caro e di stringente attualità. Il romanzo, quando è uscito, ha avuto un enorme successo (meritato, meritatissimo) sia di critica che di pubblico. Era lo stesso periodo in cui da noi si chiudevano le librerie, gli indici di lettura crollavano al minimo storico, il gruppo Mondadori lanciava la piattaforma “glaming” (sintesi di glamour e gaming) entrando nel mercato delle slot e dei casinò on line e il corriere della sera (e la Rai) decidevano di lanciare Fabio Volo come il nuovo maitre a penser dell’Italia attuale. L’aspetto interessante di questo romanzo consiste nel fatto che i personaggi sono tutti membri di una classe media socialmente degradata ma spiritualmente consapevole. Uno dei protagonisti ha iniziato a lavorare in una multinazionale ma poi se n’è andato, invece di far carriera, “perché qualcosa, ad un certo punto, è andato storto”. Acquista un vecchio deposito fatiscente e lì apre “la clinica per oggetti rotti” dove s’inventa una nuova forma di artigianato: ripara frullatori, tostapane, aspirapolvere, oggetti che le persone, di solito, buttano quando non funzionano più. Lui li ripara, e i suoi clienti sono individui che con quegli oggetti hanno stabilito un rapporto quotidiano, e si sono stancati di partecipare allo spreco collettivo. I personaggi sono persone alle quali, nella vita, ad un certo punto qualcosa è andato storto. Si ritrovano insieme in quest’epopea ribellista, completamente inusuale per loro. Finirà (siamo in Usa) in maniera brutale e violenta, quando la polizia, all’alba di un giorno sotto Natale farà irruzione per sgomberare l’edificio.
Questo libro ha innescato un poderoso dibattito sociale in America, perché ha centrato la questione: “qualcosa è andato storto”.
E’ l’incontro di tutti nel mondo post-moderno, post-ideologico, post-democratico.
Dove si abbatte la solfa dei partiti, il narcisismo dei leader carismatici, la burocrazia del denaro, e si prende atto che siamo -noi popoli tutti- sulla stessa barca dove dobbiamo porci l’un l’altro la domanda base, l’unica che davvero conta: “che cos’è che è andato storto?”.

Porre domande è il compito di una classe intellettuale responsabile, attenta, rigorosa e militante.
E da qui ripartire.
Perché è ormai chiaro a tutti che non si tratta di crisi economica, non si tratta di euro o non euro, non si tratta di restare o uscire dalla NATO, si tratta della resa dei conti tra due diverse e opposte interpretazioni dell’esistenza: la neo-aristocrazia oligarchica che deve salvaguardare i privilegi a tutti i costi, spesso difendendo una società immonda di corrotti criminali e analfabeti e la novità dell’irruzione dei popoli sullo scenario della Storia: l’imprevisto regalo che il web ha fatto a tutti.

Mentre noi dobbiamo vedercela con mafiosi di varia natura e inevitabilmente il livello del dibattito si abbassa, esistono zone del mondo dove le tematiche di una nuova idea di comunità, di una solidarietà fattiva e partecipativa, di una diversa interpretazione dell’esistenza che metta al centro l’idea dell’essere umano come risorsa da valorizzare, salvaguardare, difendere e promuovere, avanzano poderosamente entrando nella società post-moderna e nel clima della post-democrazia. Lo stesso discorso che vale per gli Usa si potrebbe fare per l’Argentina, il Brasile, l’Uruguay e la Spagna, nazioni dove si registra un enorme fermento culturale e tutti gli indici della diffusione di istruzione, di lettura e di vendita di libri viaggiano verso l’alto: loro hanno invertito la tendenza. Perchè hanno una forte progettualità culturale e solide avanguardie colte che partecipano, fornendo strumenti di elaborazione utili e necessari per la crescita collettiva della comunità.
La democrazia diretta che non vuole avere più niente a che fare con i partiti verticali, che non considera più i leader politici come referenti e che si rapporta con la creatività dei giovani, comincia a farsi strada e si afferma come nuovo modello di socialità.
La strada è quella, a mio avviso.
Come al solito, da bravi provinciali mitomani, dall’impero Usa seguitiamo ad importare il peggio e gli aspetti più deteriori e criminali, senza raccogliere il meglio delle loro suggestioni.
Suggerimenti da non sottovalutare.
Leggete quel romanzo e lo capirete da voi.
P.S.
La settimana scorsa si è conclusa a Roma la fiera della piccola e media editoria. I dati diffusi segnalano un calo notevole delle presenze e delle vendite rispetto all’anno scorso, -45% di presenze, -72% di vendite. I media nazionali non hanno ritenuto opportuno discutere di questo argomento, forse perché considerato irrilevante per la salute del Paese.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1602 ALLUCINAZIONI

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MASADA n° 1602 21-12-2014 ALLUCINAZIONI
Viviana Vivarelli

Dal libro di Oliver Sacks “Allucinazioni” Adelphi, 2012.

Le allucinazioni sono diverse dall’immaginazione e molto più simili alla percezione.” (Oliver Sacks)

Anche nei visionari si è osservato questo meccanismo di formazione delle allucinazioni: Giovanna d’Arco vide innanzi tutto una nube luminosa dalla quale, poco dopo, uscirono San Michele, Santa Caterina e Santa Margherita. Swedenborg vide, per un’ora di seguito, solo sfere luminose e fuochi risplendenti. “ (Carl Gustav Jung)

“Essi mi hanno detto: “Queste cose sono allucinazioni”. Mi sono informato su che cosa fosse un’allucinazione, ed ho scoperto che sta ad indicare un’esperienza soggettiva o psichica che non corrisponde ad alcuna realtà oggettiva o fisica. Allora mi sono seduto e mi sono meravigliato dei miracoli della ragione umana.” (Sri Aurobindo)

Forse la vita è anche altrove”.

Questo è un riassunto del libro “Allucinazioni”, scritto nel 2012 dal neurologo Oliver Sacks. Non contiene nulla che attenga al paranormale, data la natura del suo autore che è uno scienziato rigorosamente materialista e razionalista.

Si intendono per allucinazioni delle percezioni sia visive che olfattive che foniche o di altro tipo sensoriale, che la mente ritiene essere reali e oggettive, mentre non lo sono. In pratica sono false percezioni in assenza di una fonte esterna e hanno perciò carattere soggettivo. Sono percezioni che la mente riceve come vere ma in assenza dell’oggetto percepito. Secondo Sacks, le allucinazioni possono avere origine nel cervello, per il modo con cui esso è fatto o per eventuali patologie.

Il fenomeno ha portato nel tempo vari soggetti ad immaginare la cause più remote e fantastiche rinvenendole nello spiritismo, nella spiritualità, nella religione, nell’ufologia, nella demonologia…
Il termine deriva dal latino ‘hallucinere’ o ‘allucinere’, che significa ‘vagare nella mente’.
Il fenomeno è straordinario e può produrre le emozioni più diverse: paura, curiosità, interesse, terrore…anche orgasmo, estasi e grande piacere in certi casi, per cui le allucinazioni possono essere anche ricercate attraverso droghe o riti particolari, digiuni, deprivazioni fisiche o induzioni mentali, come una via di avventura, un vero viaggio di esplorazione, per oltrepassare la percezione ordinaria e viaggiare in altri universi sensoriali.
E’ con vero piacere che ho letto questo libro di Oliver Sacks “Allucinazioni”, sulle patologie che possono produrre allucinazioni.

OIiver Sacks è un neurologo nato in Inghilterra ma vissuto negli Stati uniti, molto famoso per i suoi bellissimi libri, in cui analizza varie patologie del cervello, trattando i suoi pazienti come meravigliosi fenomeni naturali. Da uno di questi libri, ‘Risvegli’ è stato tratto un film di successo, dove il dottor Sacks viene impersonato da Robin Williams, e che narra la cura miracolosa dell’encefalite letargica (o malattia del sonno, epidemia che in 10 anni colpì 10 milioni di persone) e fu curata con la L-Dopa, farmaco che, purtroppo, dopo le prime risoluzioni miracolose cessò di avere effetti mentre i malati ritornavano alla precedente letargia.
Sacks opera da lungo tempo negli Stati uniti e i suoi avvincenti libri sono diventati dei best-seller mondiali, interessando non solo medici e neurologi, ma ogni tipo di lettore, per la passione e l’entusiasmo che Sacks mette nel suo lavoro e per il rapporto caldo e umano che instaura con i suoi pazienti, che sono per lui costante oggetto di attenzione e meraviglia.

Scrive Sacks: “Mi sento infatti medico e naturalista al tempo stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse sono anche insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall’aspetto romanzesco non meno che da quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia”.

E ancora:
La storia individuale del malato e l’intera vita del malato non devono mai passare in secondo ordine.”

Sacks è un personaggio molto particolare, ha girato tutto il mondo per le sue ricerche e ha studiato molte anomalie del comportamento umano. Ha anche prestato il suo servizio di volontario presso ‘le piccole sorelle dei poveri’, istituendo un istituto per usare la musica come terapia.

“Il potere della musica di integrare e curare è un elemento essenziale. La musica è il più completo farmaco non chimico”.

Il modo che Sacks ha di raccontare i suoi pazienti e le loro patologie è avvincente, non è solo un resoconto clinico, ma un modo letterario e insieme partecipativo, il che dà una particolare bellezza alle sue opere e le rende simili a romanzi. La sua è una osservazione empatica per cui la narrazione non fa solo parte della descrizione ma significa entrare nella vita del paziente che è sempre e comunque una incredibile ‘storia’ umana.
Uno dei suoi libri narra di se stesso e di come, a causa di un tumore maligno all’occhio destro, perse la capacità di distinguere il viso delle persone.
Io sono sempre stata affascinata dai suoi libri; conoscevo la sua ‘Emicrania’, in verità molto pesante, l’entusiasmante ‘Risvegli’ dal finale così triste, i divertenti “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello’, ‘Un antropologo su Marte’ e ‘Su una gamba sola’ e l’interessante ‘L’isola dei senza colore’.. mi mancava ‘Allucinazioni’, che è, appunto, una specie di antologia dei fenomeni allucinatori, una serie di racconti umani di casi molto strani di persone con patologie cerebrali.
La straordinaria capacità narrativa di Sacks e il suo carattere umanistico trasformano il materiale clinico in vita calda e vibrante, conferendogli quel calore e quell’affettività che fa di un medico un grande uomo, perché per essere un grande medico la competenza scientifica non basta, né basta la veste professionale, occorre anche avere la dote rara di stabilire un rapporto umano con l’altro e sentirlo come parte di se stesso, qualcosa che è importante per la tua stessa vita.

Il fenomeno delle allucinazioni mi interessava personalmente, dal momento che, all’età di 35 anni e dopo una diagnosi di morte a breve per grave deficienza respiratoria dovuta a una malformazione bronchiale congenita, ho avuto un periodo della durata di 29 anni popolato da fenomeni allucinatori. A quel tempo sarei stata molto sollevata dalla lettura di questo libro, che è arrivato purtroppo solo 35 anni dopo, perché piombare di colpo dalla percezione ordinaria in una situazione percettiva insolita in cui ero sconvolta da profumi, visioni, figure, suoni e voci allucinatorie fu per me un secondo trauma che si aggiunse al primo, perché, oltre ad aspettare con terrore quella morte che mie era stata diagnosticata, pensai di essere schizofrenica, per cui reagii malissimo: non ne parlai con nessuno, vissi il mio stato modificato con costante sgomento, lo nascosi anche al medico e ai famigliari, me ne vergognai e cercai in tutti i modi di farlo sparire negandolo anche a me stessa.
La prima cosa, invece, che Sacks spiega nel suo libro è che le cause delle allucinazioni possono non avere nulla a che fare con la schizofrenia ma essere varie e complesse con precise cause organiche. Più tardi io riferii le mie allucinazioni ad uno stato di percezione paranormale che era emerso di colpo dopo la diagnosi di morte e che durò 29 anni per sparire con pari subitaneità per motivi imprecisati, ma Sacks non avrebbe mai considerato una simile ipotesi, data la sua natura scientifica e poco propensa a versanti irrazionali. Il suo testo è comunque interessante per la profondità con cui studia il fenomeno allucinatorio dal punto di vista medico razionalista.

Le mie allucinazioni durate 29 anni non furono frequenti e invasive come nei casi descritti, ma compresero la visione di strane forme aleggianti nell’aria (‘ i vampiri’), figure umane realistiche che passavano in punti precisi della casa (‘ i morti’), forme umanoidi in parte aliene anche come abbigliamento o caratteri del viso (‘ i marziani’ o ‘le larve’), la sensazione di essere toccata da mani fredde o di avvertire correnti d’aria fredde, profumi in genere buoni e molto localizzati (‘ i fiori’, o ‘i biscottini di vaniglia’ o ‘la colonia di mio marito’), voci dirette (per la durata di sei mesi) con frasi brevi echeggianti fuori di me nella stanza, ragnatele nere inesistenti, campanellini, suoni forti come di una batteria di piatti che si schianta a terra, rumori come di uno che bussa energicamente alla porta o sul tavolo o dentro i mobili, bolle luminose silenziose che salivano in aria, meteore scintillanti di luce variopinta, figure femminili sospese per aria all’interno di aure luminose, risposte mentali alle mie domande ma su cose che non conosco e che verificavo in seguito… infine quella situazione che io chiamo ’il video’, per cui se qualcuno si sedeva davanti a me e me lo chiedeva, vedevo al centro della mia fronte su una specie di video scorrere immagini che si riferivano al suo passato o al suo futuro o vedevo le persone che avevano a che fare con lui, infine aure lampeggianti di vari colori sopra la testa e le spalle delle persone.
I fenomeni non furono molti nel tempo, furono di tipo diverso, tattile, olfattivo, mentale, fisico, sonoro.. non si confondevano con i sogni, potevo riconoscere la loro irrealtà anche se avevano una loro durata percettiva. Erano in genere fenomeni molto brevi salvo una allucinazione lunghissima che durò sei ore, non si somigliavano tra loro, non dipendevano da un apparente stato di malattia o di alterazione per droghe, alcool ecc., spesso mi spaventavano per cui ero la prima a disconoscerne la realtà e non erano da me provocati in alcun modo. Restarono qualcosa che non sapevo razionalizzare, accettare e di cui avevo un sano terrore.

In un primo momento, avendo a disposizione solo l’ipotesi della schizofrenia e temendo diagnosi cliniche restrittive che mi avrebbero emarginato socialmente, ho avuto a disposizione come spiegazione alternativa solo il vasto settore del paranormale, dove quei fenomeni sembravano essere noti, senza scomodare la patologia, e si mostravano in modo simile a un numero incredibile di persone che ne discuteva come di esperienze possibili e normali. Certe persone avevano avuto queste esperienze dalla nascita e ci erano abituate, altre ne erano stati travolte dopo un infarto o una morte improvvisa da cui erano tornati indietro, alcune avevano vere e proprie ‘specializzazioni’ in campi precisi e ne avevano fatto addirittura delle professioni.
Io cercai di contattare questo genere di soggetti per anni per capire quali analogie avessi con loro e se la mia fosse una patologia, oppure, come molti affermavano, se mi si fossero aperte capacità percettive paranormali, che la scienza non ha ancora capito e definito e che non richiedono necessariamente una causa patologica.
Così per anni contattati e studiai medium, sciamani e guaritori e lessi ogni sorta di libri sul paranormale, imparando molte cose su culture antiche e straniere, sugli uomini medicina, i santoni, gli stregoni, l’esoterismo, l’alchimia.. e tutto quel mondo che ogni cultura possiede e manifesta a lato delle scienze ufficiali.
Intanto la curiosità sulla mia persona dilagava in tutta Italia e portava a casa mia un fiume di persone che volevano partecipare a qualcosa che sembrava loro strano e affascinante, qualcosa che è molto frequente e comune nelle culture antiche ma che viene emarginato come anomalo e bizzarro nella civiltà attuale.
La società di parapsicologia di Bologna mi chiese se volessi essere studiata come sciamana naturale, ma mi rifiutai, non ritenendo di saper produrre fenomeni a comando in un laboratorio di analisi. La televisione, che ha i suoi canali informativi, mi telefonò due volte offrendomi di partecipare a programmi vari ma mi ritrassi con ribrezzo dalla cosa.
In particolare la mia capacità di leggere il futuro doveva essere di buona qualità e aveva dei riscontri, visto che mi portava in casa persone da ogni dove, che verificavano poi nei fatti quello che dicevo loro, mandandomi altri visitatori. Questa processione durò finché di colpo e per caso non riuscii a tornare alla normalità precedente, interrompendo i fenomeni allucinatori, dopo di che dissi a tutti che ero ‘guarita’, che non vedevo e non sentivo più nulla di strano, e così, quel flusso dovuto al passaparola come di colpo era cominciato, di colpo finì. E mi ritrovai, come certi pazienti di Sacks, tornata alla normalità ma vuota di quel ricco mondo straordinario e rutilante che mi aveva accompagnato per 29 anni e quasi orfana delle allucinazioni perdute.

Ora vi racconterò, secondo la fisiopatologia razionalista di Sacks, qualcuna delle cause patologiche che possono produrre allucinazioni, perché è bene sapere che esistono e non spaventarsi se arrivano, ma vi dirò anche una cosa che Sacks non ha mai spiegato. Io ebbi, in questo nuovo orizzonte che mi si apriva, una capacità che nelle mie ricerche presso personaggi bizzarri non ho mai trovato. Se tra le persone presenti ce n’era qualcuna che aveva capacità particolari simili alle mie anche solo potenziali, senza che io parlassi delle mie allucinazioni, quella vedeva e sentiva le stesse cose che vedevo e sentivo io. E questo contrasta un po’ con quello che dice Sacks o che dicono i neurologi in genere, e cioè che le allucinazioni sono soggettive, perché questa alterità dava una sostanzialità molto oggettiva alle mie percezioni, le mostrava come reali, solo appartenenti a una realtà più grande in cui io facevo entrare anche altri, come se la mia mente funzionasse da antenna, uno strumento di amplificazione sensoriale che funzionava per contiguità. Ovviamente io non so spiegare questo fenomeno. Per cui, posso solo sperare che esca un altro libro che spieghi le allucinazioni partecipate, e, fino a quel momento, terrò per me dubbi e ipotesi, trovando la mia unica certezza nel credere che non si può esser mai certi di nulla. Gli scienziati spiegano le allucinazioni collettive (per esempio una folla che crede di vedere due sfere solari o la Madonna) come stati indotti da forti emozioni. Le Bon ne parla per spiegare anche le induzioni delle masse, che Hitler, per es., produceva, ma non credo ci sia in questo nulla di somigliante alla calma di un incontro in un comune salotto e al visitatore non avvertito che vede passare una creatura fantasmatica nella stanza e ne chiede spiegazioni, scambiandola per reale e chiede: “Chi è quell’uomo (o quella donna) che passa?” Queste persone che, improvvisamente e senza avviso alcuno, si trovavano a dover partecipare a esperienze paranormali, potevano trovare il fenomeno divertente o eccitante, alcuni le accoglievano come corpi reali e io potevo solo appurare con domande se quello che percepivano era lo stesso che percepivo io, sapendo che reali non erano. La cosa era ancora più interessante se capitava a più di una persona nello stesso momento, mentre mi domandavano con curiosità e stupore chi era la persona che si era aggiunto a noi. Ma, capite bene, che in questi casi le ipotesi cliniche di Sacks non funzionano più. Nondimeno i suoi libri restano con tutto il loro interesse. Bisogna solo accettare il fatto che anche il neurologo più bravo ha una zona grigia dove la sua scienza non riesce a penetrare.

Se io ho creduto per lungo tempo di essere affetta da schizofrenia, il libro di Sacks mi avrebbe aiutata proprio perché le sue ipotesi evitano proprio di parlare della schizofrenia come di altre patologie psichiatriche. Sacks si occupa invece delle psicosi organiche, per cui il suo libro è rassicurante. Purtroppo il malato di allucinazioni anche nei nostri tempi corre il rischio di essere diagnosticato come schizofrenico e di essere curato come tale per il solo fatto di avere dei fenomeni allucinatori, mentre la sua patologia può essere diversa. Ma, per capire la patologia di una persona, occorrerebbe conoscere meglio quella persona e saperne anche di più delle scienze ufficiali. L’analisi dei soli sintomi non basta a formulare una diagnosi. L’essere umano è ben più complesso del riduzionismo di qualsiasi scienza che fidando troppo in se stessa rischia di farlo apparire come quel quadro surrealista dove una macchina da cucire e un pesce stanno sul tavolo di un obitorio.

Scrive Sacks: “Ognuno di noi ha una storia del proprio vissuto, un racconto interiore, la cui continuità, il cui senso è la nostra vita. Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce un racconto e che questo racconto è noi stessi, la nostra identità. Ognuno di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, inconsciamente da noi, in noi e attraverso di noi- attraverso le nostre percezioni, i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le nostre azioni; e non ultimo il nostro discorso. L’uomo ha bisogno di questo racconto interiore continuo, per conservare la sua dignità e il suo sé.

Il pessimo medico, il cattivo scienziato, è chi tradisce la dignità della persona, calandola nei suoi sintomi e riducendola a quelli, ignorando la sua storia, trasformando l’umano in un manichino. Questo, Sacks, non lo fa mai.

Un organismo, e soprattutto un organismo umano, deve creare un mondo, oltretutto reagendo a specifici stimoli. Un cane vive nel mondo di un cane, un pipistrello in quello di un pipistrello. Le esperienze conducono a un mondo, e allo stesso tempo sono definite da esso. Henry James una volta disse che le avventure accadono solo a coloro che sono in grado di raccontarle. Quindi, per una mente creatrice di avventure, queste ultime accadono; il mondo, in realtà, consiste in larga misura di avventure. Creiamo uno spazio interiore in cui possiamo muoverci in modo relativamente facile con l’immaginazione e il sentimento. Esiste una notevole libertà di azione… Anche se, quando si è depressi, si perde tale libera volontà e si ha la sensazione che nessuno la possieda. Esiste un bel passaggio, nelle Meditazioni di Cartesio, in cui egli guarda fuori dalla finestra e, vedendo le persone sotto di lui, afferma: “Sembra che esse abbiano volontà e libertà di scelta, ma come posso sapere se non sono ingegnosi burattini o parti del meccanismo di un orologio?”. La volontà è essenziale per definire un organismo e la consapevolezza.”

Ecco, io credo che la specificità di Sacks sia quella di considerare i suoi pazienti come delle ‘avventure’, rimanendo in grado, anche in quanto medico, di guardarli come persone, in grado di intendere e di volere, di sentire e di soffrire, e osservandoli con una grande meraviglia come opere d’arte. Ma quando parti del nostro cervello creano mondi che in realtà non ci sono, ci chiediamo dove siano finite la nostra libertà e la nostra consapevolezza. Siamo noi eppure non siamo noi, è il mondo eppure non è il mondo. E tuttavia mai come in quei momenti il cervello dell’uomo assomiglia a un dio creatore. Sacks ha l’intuizione di questo e arriva ai livelli più alti a cui può arrivare una mente totalmente razionale, che non è stata soccorsa in tutto il corso della sua vita da una percezione paranormale. Sarebbe interessante che uno scienziato attento e sensibile come Sacks studiasse non solo persone catalogate come malate ma medium, sensitivi o veggenti per capire cosa succede nel loro cervello, ma temo che la sua impostazione clinica non gli permetterebbe di vedere in loro altro che soggetti affetti da patologie, mentre io mi chiedo dove siano i confini tra una persona dotata di modificazioni di coscienza e un malato cerebrale.
Credo che ognuno di noi abbia dei limiti cognitivi e non capisco la priorità tra questi e i suoi preconcetti e quale sia tra i due poli quello che inficia l’altro, ma mi rendo conto che per una persona abituata ad usare la propria razionalità positiva in un certo modo e a valutare tutto sola in funzione di quella, l’aggiunta della sola sensibilità non è ancora sufficiente a produrre una visione allargata dei fenomeni, anche se è una buona integrazione al giudizio umano che può derivarne.
Scrive Sacks:
Nella prima guerra mondiale ci fu un giudice che subì una grave lesione al lobo frontale: essa lo rendeva incapace di provare emozioni, ma non colpiva le sue facoltà intellettuali. Si sarebbe potuto pensare che ciò avrebbe fatto di lui un giudice migliore, invece egli abbandonò il seggio, dicendo che, poiché non era più in grado di comprendere o immaginare i motivi degli altri, non si riteneva adatto a quel lavoro. Aveva un intuito raro.”
Oliver Sacks capisce benissimo che la sola impostazione scientifica non basta e la integra con l’intuizione e la visione artistica. Manca ancora quel punto in più che Jung aveva e che porta ad oltrepassare anche l’intuizione, la sensibilità o la visione ‘artistica’ del mondo per una funzione ancora superiore, che è ‘l’apprensione diretta’.
Il mistico Bohme fu colpito dallo scintillio di un raggio di sole su un piatto di peltro e ‘immediatamente’ vide Dio. Uscì all’aperto, ‘capì’ immediatamente le piante come se ognuna gli trasmettesse le proprie virtù curative e divenne un guaritore che usava le proprietà terapeutiche della natura. Similmente nell’uso rituale dell’Ayahuasca il fedele ‘comunica’ direttamente con lo spirito della pianta che gi fa da ‘maestro’, gli insegna il suo uso terapeutico gli mostra lui stesso e i suoi problemi sotto forma di visioni e gli dice come guarirne. Ovviamente non ci si può aspettare questo da uno scienziato moderno. Siamo qui in un percorso ‘magico’ che ha a che fare con l’alchimia, cioè con la visione partecipativa di un mondo di energie intercomunicanti, in cui la conoscenza diretta si fa trasformazione. Questo è il limite, ovvio e comprensibile di Sacks, che resta, tuttavia, nel suo ambito, il meglio che ci possiamo aspettare. La differenza enorme e insuperabile tra un ‘curandero’ e un medico credo che sia che il primo partecipa da dentro all’energia del suo paziente, e il secondo, per quanta sensibilità e buona volontà abbia, resta fuori. Nel medico non c’è o può esserci solo in scarsa misura una trasmissione da ‘energia e energia’. Malgrado ciò, apprezziamo Sacks e gli siamo riconoscenti per la sua impostazione medica col paziente, visto con amore e meraviglia come ‘opera d’arte’. Anche questo è un passo avanti in quella che lui chiama ‘consapevolezza’.

Ci sono dei momenti in cui si è più sensibili, in cui il proprio intuito è più vasto e profondo. Uno dei poteri dell’arte è rendere più grande e profonda, in modi diversi, la consapevolezza di una persona, che si tratti di consapevolezza estetica, morale o mistica. Questa è una funzione anche della scienza e della filosofia: favorire forme di consapevolezza intellettuale più ampie e profonde. Una persona ha degli stati d’animo, o degli umori, nei quali la consapevolezza sembra espandersi e farsi più comprensiva, accogliente, generosa, sensibile e anche particolareggiata, mentre in altre occasioni sembra restringersi. L’educazione andrebbe considerata come educazione della consapevolezza, e non solo come l’insegnamento delle varie professioni”.

William James pensava che le droghe, compreso l’alcool, fossero mistagogiche, e certamente l’espressione “espansione di consapevolezza” era molto in voga negli anni sessanta. Anche la perdita e il dolore possono espandere la consapevolezza. Ho scritto la maggior parte di ‘Risvegli’ subito dopo la morte di mia madre. Tutti i tipi di esperienza possono espandere la consapevolezza, e forse in questo c’è un elemento mistico.”

Quando stavo in Sudafrica, ho incontrato un mio quasi omonimo, un uomo chiamato Albie Sachs (poi abbiamo scoperto che i nostri nonni venivano dalla stessa regione della Lituania). Egli è un grande amico di Nelson Mandela, e come lui ha vissuto moltissime esperienze: quando cercarono di assassinarlo, ha perso un braccio. Ma, come Mandela, egli è completamente privo di amarezza o risentimento. La sua presenza mi incuteva timore reverenziale. Avevo la sensazione di trovarmi di fronte un genio morale, un essere straordinario, con una consapevolezza… una coscienza morale trascendente ed espansa. E semplicemente camminando con lui, penso di avere assorbito qualcosa, così come quando, passeggiando con una persona molto sensibile e poetica, si comincia a condividerne la visione per un po’. E forse qualcosa resta anche dopo.”

Le allucinazioni possono comparire anche una sola volta nella vita di una persona, o abbracciare un intero arco di esistenza o scattare a comando quando si precostituiscono certe condizioni, come l’aura che precede l’attacco epilettico, o dipendere da infiammazione di precise zone del cervello, e rientrare nel Parkinson o nell’Alzheimer. Sono più frequenti negli anziani. In Olanda, Roberto Teunisse e i suoi le riscontrarono nel 15% dei 600 pazienti esaminati. Possono essere di ogni tipo: odori persistenti spesso sgradevoli, note musicali o interi spartiti, lettere dell’alfabeto, alter ego o doppi di sé, figure misteriose, suoni o musiche, persone, scene spesso sfarzose, percezioni fisiche presenti o assenti. Ci sono allucinazioni legate a problemi degli occhi, altre del cervello. A volte il soggetto si rende conto che esse non sono reali, a volte attribuisce loro un tale senso di realtà da restare confuso. Può capitare che le immagini si moltiplichino. Ci sono allucinazioni piacevoli e divertenti come interi spettacoli, come quella della CBS (malattia del metabolismo), che sono bizzarre e fantastiche. A volte si trovano terapie che le fanno sparire. A volte il malato stesso è affascinato dalle proprie allucinazioni e non vuole perderle, gli fanno compagnia o lo divertono. Ma ci sono casi in cui sono ossessive e perturbanti.
Frequenti i motivi geometrici che, come i mandala, sembrano una produzione specifica di certi recettori cerebrali, appaiono sotto l’assunzione di certe droghe, e sono anche causa di produzioni artistiche etniche simili in tutto il mondo. Kluver parlava di 4 forme costanti: reticoli, spirali, ragnatele e tunnel.
Spesso le allucinazioni sono fortemente colorate, e interessanti anche nei minuti dettagli, anche con colori solitamente inesistenti, ce ne sono che si muovono e anche parlano, e altre che sono piatte, statiche e in bianco e nero. A volte le figure o le scene sembrano avulse dal soggetto che le percepisce, a volte, più raramente, hanno rapporti con lui. Nel caso di pazienti anziani affetti da demenza, dall’Alzheimer per es., la capacità di distinguere i fenomeni allucinatori dalla realtà è molto bassa.
Capita che il soggetto riesca ad avere una vita normale malgrado le sue allucinazioni, che le tenga nascoste e non ne parli ad altri, ma ci sono casi in cui esse interferiscono in modo pericoloso sulle sue azioni (per es. Zelda non guida più perché potrebbe vedere la strada che si biforca di colpo o che qualcuno le salta sul cofano).
Nella sindrome di Charles Bonnet (degenerazione della macula o anomalia della corteccia occipitale) si producono dei veri teatri con figure in movimento, scene movimentate ecc. che possono anche essere la fonte di vere produzioni teatrali, poesie, romanzi..
Queste visioni possono insorgere anche in persone cieche (nella mia esperienza con l’ayahuasca c’era un cieco che dopo aver bevuto il succo, faceva delle facce con gli occhi chiusi come se vedesse cose piacevoli o spiacevoli). Essendo un fenomeno interno, le allucinazioni non hanno bisogno di organi di senso particolari o di stimoli esterni. Anzi si hanno allucinazioni anche in persone in situazioni di deprivazione sensoriale (prigionieri in isolamento al buio). Il cervello non ha bisogno di ricevere input percettivi, se li produce da sé. Negli anni ‘60 si fecero molti esperimenti di deprivazione, immergendo i soggetti in vasche di acqua calda al buio o mettendo loro delle bende. Queste camere di immersione producevano stati alterati di coscienza in cui si perdevano le proprie coordinate corporee. Le scene apparse avevano colori molto intensi e luminosi. La deprivazione sensoriale, entro pochi minuti, sembrava aumentare l’eccitazione di certe aree della corteccia, producendo immagini. Ma l’area che produce le allucinazioni è diversa da quella dell’immaginazione.
Un risultato analogo si ha con stimoli monotoni e ripetuti, come certi canti rituali e mantra, o suoni monotoni di tamburi. Anche un mare sempre piatto può produrre allucinazioni nei marinai, come la ripetizione di una strada piatta e uguale ne fornisce ai camionisti.
Una caratteristica comune a queste immagini è di non avere alcun significato. Sono immagini in libertà.
Ma quando le deprivazioni sensoriali o le situazioni di stress avvengono in un contesto rituale, si può avere un carattere mistico collegato ad un preciso culto (si pensi ai riti di passaggio dei nativi americani).
Le allucinazioni più rare sono quelle olfattive, non tutti infatti hanno una capacità evocativa legata agli odori. Un tempo questa era sviluppata nei medici che riuscivano a individuare dall’odore l’urina dei diabetici o un accesso polmonare putrido. Gli anosmatici perdono l’uso dell’odorato e di conseguenza parte dell’olfatto. Noi non ci pensiamo ma una vita senza odori o sapori è molto impoverita. Mio marito aveva perso entrambi i sensi dopo l’asportazione della laringe, eppure dopo un po’ cominciò a dire che sentiva qualche odore, in genere odori strani, come di copertone bruciato. Ma il suo amato odore di tartufi non tornò mai più.
Gli odori fantasma fanno seguito spesso a sinusiti infettive e a traumi cranici e a volte sono associati ad emicrania, Parkinson, epilessia, stress…

C’è infine la schizofrenia vera e propria che si cominciò a curare ai primi del 1900 nel grande ospedale psichiatrico svizzero di Burgholzli, dove lavorò anche Jung, e dove il suo superiore fu inizialmente Eugen Bleuler, uno psichiatra umano e attento ai suoi malati. Sotto la sua guida, Jung prese ad osservare le ‘voci’ udite dai pazienti, per cercare in esse il filo rosso che lo guidasse nella malattia mentale. Bleuler diceva che “le voci erano importanti perché indicavano le aspirazioni dei malati, i loro stati mentali, i loro deliri”. Capitava che le voci fossero localizzate in una parte del corpo. Quasi tutti gli schizofrenici sentono le voci, ma la maggior parte di chi le sente non è schizofrenico.
Anche persone sane e normali possono avere avuto nella loro vita l’impressione che ci fosse qualcuno nella loro camera o che qualcuno le toccasse. In genere si ha la tendenza a non raccontare queste cose ma la percentuale di chi sente voci è molto alta. Sentire voci non è affatto raro o insolito.
Ovviamente nel mondo antico a questi fenomeni si dava una lettura diversa. Le voci provenivano dagli dei e portavano messaggi o ordini o predizioni. Solo verso la metà del 1700 si localizzarono delle zone del cervello che ne erano ritenute le cause.
Ognuno di noi ha una specie di discorso interiore continuo che è il proprio pensiero, ma a molti è capitato di sentire una seconda voce in situazioni di grande pericolo o stress, che incoraggiava a superare la prova o dava indicazioni utili a salvarsi, come una specie di angelo custode.
Io ho fatto l’esperienza con l’ayahuasca e per tutta la settimana successiva ho sentito una doppia voce interna che mi aiutava con brevi incitamenti ad essere migliore: “Sii paziente!”; “Questo non lo dire!”; “Cerca di fare dei complimenti!”; “Guarda quella persona con simpatia!”; “Sii più gentile!”: “Abbraccialo!”.. poi la doppia voce è scomparsa. Ma scalatori, rocciatori, viaggiatori in luoghi impervi hanno spesso sentito questa voce che li ha salvati in situazioni di grande rischio.
Ovviamente questo tipo di voce è nettamente diversa dalle voci della schizofrenia che invece possono ordinare al soggetto di uccidersi, di farsi del male o di farne a persone di famiglia. Voci salvifiche sono spesso raccontate da chi è stato sul punto di uccidersi e la voce l’ha salvato in estremis.
Ci sono infine le allucinazioni musicali che possono anche essere molto complesse e persistenti e in genere scompaiono quando si cura la malattia relativa: ictus, tumori, aneurismi, malattie infettive, disturbi tossici ecc.. Queste musiche possono essere lievi e sopportabili o anche molto alte e invasive. Spesso terrorizzano il soggetto, compaiono e scompaiono d’improvviso, possono essere anche prodotte da una situazione di ilarità. Molti le trovano tormentose, alcuni imparano a conviverci.
Il famoso saggio di Parkinson che dette nome alla malattia è del 1817, individuava un male che colpisce movimento e postura ma lascia intatti sensi e intelligenza, ma per 150 anni non ci si occupò delle allucinazioni parkinsoniane, anche se un terzo dei pazienti le manifestava.
Su questi malati Sacks scrisse ‘Risvegli’, parlando della sua cura con L-dopa che scatenava le allucinazioni. Una paziente cuciva un copriletto fantasma, un’altra vedeva auto che la investivano e anche facce che la terrorizzavano.
Un artista parkinsoniano trovava giovamento nel ballo e quando andava in discoteca vedeva gli altri coprirsi di tatuaggi, ma come artista trovava l’esperienza affascinante.
Le varie visioni possono essere varie e interessanti: scene complicatissime ed esotiche, personaggi vestiti in modo sfarzoso, cani che saltano sul tavolo, monumenti inesistenti, piste di pattinaggio fitte di persone, lunghe storie come sogni affascinanti e bizzarri.
C’era una simpatica signora postencefalica che vedeva scene bucoliche in cui stava sdraiata al sole su un prato o si lasciava cullare dalle acque di un bel ruscello. Ma come prese L-dopa cominciò a ricevere le attenzioni affettuose di un signore molto gentile anche se fantasmatico e ne fu molto contenta. Quando i parenti venivano a trovarla, dopo un po’ li congedava perché “aspettava visite”, e così si intratteneva con il suo amico allucinatorio che veniva a visitarla e a corteggiarla tutte le sere.

L’essere umano – dice Sacks - non ha bisogno solo di mangiare, bere e dormire. Ha bisogno anche di trascendenza, estasi, evasione. Vuole anche spingersi oltre se stesso. Vuole viaggiare in altri mondi e trascendere la realtà immediatamente circostante. E’ bello anche avere momenti d’estasi che rendano più sopportabile la consapevolezza del tempo e della mortalità. Cerchiamo una vacanza dai vincoli, interno ed esterni, cui siamo soggetti: una percezione più intensa del qui e ora, della bellezza e del valore del mondo in cui viviamo”.
Molti hanno cercato questa evasione con sostanza psicotrope.
William Jones cercò la trascendenza col protossido d’azoto e scrisse che attorno alla coscienza ordinaria ci sono altri tipi di coscienza che convergono a un significato mistico: “E’ come se tutti gli opposti del mondo tendessero a una ‘riconciliazione’, un’unità dove tutto si fonde”.
Attraverso l’arte, la religione, la filosofia, molti tendono ad avere intuizioni di immortalità. Ma ci sono sostanze chimiche che abbreviano il processo, in quanto stimolano precisi recettori cerebrali. Ogni cultura ha usato sostanze psicotrope per avere queste visioni mistiche e queste intuizioni di infinito, e le ha usate in modo sacramentale (come le tribù amazzoniche hanno fatto con l’ayahuasca o i greci antichi facevano con l’oppio, o gli sciamani toltechi hanno fatto col pejote).
Ci sono circa 900 piante psicotrope al mondo e da migliaia di anni i popoli le hanno usate a fini mistici. Lo sciamanesimo, che è un fenomeno presente ovunque sulla Terra, ha sempre fatto uso di sostanze psicoattive, che inducono un senso di piacere, o addirittura l’estasi.
Queste piante contengono degli agenti psicoattivi che interagiscono con i sistemi neurotrasmettitori e i recettori presenti nel nostro cervello.
L’Europa dopo il 1840 vide la moda dell’hashish, 50 anni dopo fu la volta del mescal, che dava esperienze più ricche e coerenti e trasportava in universi mistici di bellezza e significato ultraterreni, poi fu la volta dell’LSD per cui si coniò il termine ‘psichedelico’. Daniel Breslaw negli anni 60 fece uno studio universitario sulla psilocibina. Aldous Huxley “si concentrò sulla trasfigurazione del mondo visivo, sul suo essere investito di significato e di luminosa, divina bellezza”.
Huxley paragonava queste esperienze con le droghe a quelle dei grandi visionari o artisti. I suoi testi “Le porte della percezione” e “Paradiso e inferno” sono emozionanti.
La psicolicibina produceva una sinestesia, mescolanza di sensi diversi. Ogni esperienze stava a sé, le esperienze erano diverse per soggetti diversi, o anche per lo stesso soggetto in momenti successivi. Si studiarono la cannabis, la mescalina ecc., notando come il tempo sembrasse espanso o contratto, le percezioni fossero estreme ecc.

Ma ci sono allucinazioni prodotte per es. dall’emicrania che fanno variare enormemente la luce. Il momento precedente l’insorgenza del dolore si chiama ‘aura’ e può essere accompagnato da allucinazioni luminose, per il passaggio di un disturbo elettrico a forma di onda attraverso il cervello e l’apparire conseguente di forme e disegni.
L’autore di Alice nel Paese delle meraviglie, Lewis Carroll, soffriva di emicrania e forse furono proprio le visioni prodotte dal suo male a suggerirgli le alterazioni di forme e dimensioni descritte nel suo libro. Ci sono persone che 30 minuti prima dell’insorgere dell’emicrania avvertono anche forti odori, pane tostato, sigari, burro di arachidi o qualsiasi altra cosa. Possono esserci anche visioni, alcune ripetute e sempre uguali. Un uomo per es. vedeva sempre sbucare da un tombino un operaio con un casco protettivo bianco con la bandiera americana. Un altro vedeva un occhio gigantesco formato da migliaia di topolini celesti.
Sacks dice che furono proprio le sue visioni emicraniche a spingerlo a studiare neurologia.
Anche nell’aura emicranica compaiono le strutture geometriche colorate che si vedono col mescal, come se esse “fossero incorporate nell’architettura stessa dei sistemi visivi del cervello. L’attività di milioni di cellule nervose può produrre motivi complessi e in continua mutamento. Le forme allucinatorie sono dunque universali fisiologici dell’esperienza umana. Ecco perché stiamo così attenti alla regolarità e che le nostre arti decorative sono piene di motivi geometrici (o mandalici).. le mattonelle, i mosaici, i disegni sulle tende, i motivi dei tessuti… Alcuni di questi motivi ci sembrano famigliari perché sono gli stessi che appaiono prima delle emicranie o in situazioni simili di eccitamento cerebrale. Questi motivi si ripetono identici da migliaia di anni, nell’arte islamica, negli elementi decorativi dell’arte classica o medievale, sulle cortecce d’albero degli aborigeni australiani, nei tratteggi incrociati delle pitture rupestri, sui vasi, negli intrecci di paglia, praticamente dappertutto. L’arte nasce dall’autorganizzazione spontanea del nostro cervello ma si ripete poi in natura, nei cristalli di neve, nei vortici d’acqua, nelle reazioni chimiche, nei cristalli…”.
E dunque arte, natura e cervello si corrispondono.

Tra le cause delle allucinazioni c’è anche l’epilessia. Gli attacchi sono prodotti da una scarica elettrica anomala nel cervello che porta a scatti violenti e senza controllo, perdita di conoscenza ecc. Durante un attacco, il paziente descrisse una parte di sé che si staccava e guardava se stesso da fuori. Fino al 1930 gli epilettici furono ritenuti incurabili o si usò su di loro la chirurgia.
Dostoevskij che soffrì di epilessia soprattutto dopo i 40 anni quando tornò dal suo esilio in Siberia, ci parla delle sue ‘crisi estatiche’ con gioia trascendente. La moglie narra che quando era preda del ‘grande male’ lanciava un urlo terribile e poi cadeva a terra incosciente. Molti di questi attacchi erano preceduti da un’aura estatica. Per lui queste esperienze erano sovrumane e lo mettevano a contatto con Dio. “Tutti voi che siete sani non riuscite minimamente a capire che felicità ci possa essere.. non so se questo senso di beatitudine duri secondi, ore o mesi, ma, credetemi, non cambierei tutte le gioie della vita con quello stato assoluto di felicità!”.
Dostoevskij presenta nell’’Idiota’ una crisi epilettica del principe Myskin: “In quell’attimo che aveva la durata di un lampo, la sensazione della vita e il senso dell’autocoscienza sembravano decuplicare di forza. Il cuore e lo spirito si illuminavano di una luce straordinaria. Tutti i dubbi, tutte le ansie e le agitazioni sembravano acquietarsi di colpo, si risolvevano in una calma suprema, piena di armonica e serena letizia, di speranza, di ragionevolezza e di penetrazione suprema.
L’ultima parte della vita di Dostoevskij fu il suo periodo di massima creatività; egli ebbe molte aure estatiche con rivelazioni della verità suprema e straordinarie modificazioni della personalità. Era come se avesse due personalità una razionale e una mistica e quella mistica prendeva il sopravvento sull’altra.
I medici hanno constatato che chi ha crisi estatiche da epilessia del lobo temporale desidera altre crisi e cerca di indursele (anche Maometto era epilettico e dalle sue visioni nacque una grande religione).
Le allucinazioni epilettiche somigliano alle allucinazioni di comando delle psicosi. E’ difficile resistere specie quando appaiono come rivelazioni divine.

Straordinario fu il caso di Giovanna d’Arco. E’ davvero incredibile come una pastorella figlia di un contadino e senza alcuna istruzione abbia potuto e influenzare migliaia di soldati portandoli in una grande guerra contro gli Inglesi per cacciarli dalla Francia.
Ovviamente non è affatto facile fare una diagnosi medica oggi basandosi sulla sola leggenda e sugli atti del processo. La diagnosi attuale dei neurologi scarta ovviamente l’ipotesi di San Michele Arcangelo e ipotizza che Giovanna soffrisse di epilessia del lobo temporale con aure estatiche.
Giovanna ebbe visioni e sentì voci dall’età di 13 anni, esse duravano pochi secondi, una Voce accompagnata da una grande luce le ripeteva che doveva andare in Francia. Il comando tornava due o tre volte ogni settimana e le ordinava di togliere l’assedio attorno alla città di Orleans. Ma lei era una ragazzina che nulla sapeva di armi e di battaglie. All’inizio le Voci la spaventarono, poi le dettero gioia e il senso di una grande missione. Giovanna era una ragazza semplice e modesta, eppure fu in grado di liberare la Francia dagli Inglesi. E’ piuttosto raro che chi ha epilessia del lobo temporale abbia crisi mistiche, ma questo fu probabilmente il suo caso.
Le crisi estatiche scuotono una persona nelle fondamenta della sua fede e nella sua visione del mondo. “Può darsi – dice Sacks – che il senso del sacro faccia parte della natura umana. Noi possiamo anche trovare nel cervello una zona specifica da cui potrebbe nascere, ma nulla ci spiegherà il valore, il significato o la funzione di tali emozioni, né dirà niente sulle narrazioni o sulle credenze che a partire da esse si possono costruire”.

Sacks si sofferma poi su quel tipo di allucinazioni che sorge in prossimità del sonno. Si chiamano ipnagogiche se vengono poco prima di addormentarci, e ipnopompe se vengono dopo. Cominciano ad essere studiate verso il 1950 con Peter Mc Kellar che analizzò il corpo studentesco dell’Università di Aberdeen, confrontando queste allucinazioni con quelle indotte dalla mescalina. C’è chi ha allucinazioni visive e auditive (campane, campanelle, animali…). C’è chi si addormenta sentendo musiche bellissime. Chi si sveglia con l’impressione che accanto al suo letto ci sia qualcuno.
Le immagini ipnopompe non sono avvertite come reali né proiettate nel mondo esterno.. Gli scienziati parlano di reti cerebrali in default che generano immagini. E’ come se la corteccia visiva facesse un gioco di permutazione senza alcuno scopo o significato, in modo casuale, il che dà il senso di libera creatività del cervello, mentre i sogni hanno una loro storia, coerenza e continuità. Ma quando le visioni appaiono con gli occhi aperti, si entra nella sfera delle allucinazioni vere e proprie perché le immagini proiettate nello spazio esterno sembrano reali. Nascono da qui le storie su angeli e demoni, spiriti e fantasmi.
Una storia a parte sono gli incubi, ‘nightmare’, parola che indica una donna demoniaca che soffoca i dormienti stendendosi sul loro petto. Negli incubi il soggetto addormentato è preda di una paura tremenda da cui vorrebbe scappare ma non può farlo sentendosi paralizzato.

Ci sono infine menti tormentate da traumi del passato che vi ritornano in modo compulsivo. Può trattarsi di una persona cara perduta, un luogo amato verso cui abbiamo una cocente nostalgia, il terrore di qualcosa che ci è successo, uno schiacciante senso di colpa per qualcosa di male che abbiamo fatto. Tutte le letterature sono pervase da queste storie: Amleto che vede il fantasma del padre, la moglie di Macbeth che lava continuamente le proprie mani sporche di sangue… L’allucinazione può essere significativa e portatrice di una grande emozione. La morte di un coniuge molto amato e con cui si è a lungo vissuti può riportare ai nostri occhi la sua immagine terrena, la sua voce o il suo profumo (due volte io sentii il profumo del dopobarba Atkinson di mio marito).
W. D. Rees medico gallese intervistò 300 persone che avevano perso il coniuge di recente e la metà aveva avuto allucinazioni sul defunto. Queste possono durare anche anni e sono molto importanti e di conforto per l’elaborazione del lutto.
Ma ci possono essere anche allucinazioni tremende da stress che fanno riemergere episodi traumatici del passato, incidenti, guerre, prigionie, stupri, torture… Tutte queste situazioni terribili possono comportare sindromi post traumatiche che possono durare anche degli anni. In particolare sono persistenti e intollerabili le memorie di stupri subiti da bambini che possono rovinare intere vite.

C’è poi il caso dei bambini che hanno amici immaginari. Gli studiosi dicono che fino ai 7 anni i bambini non distingue con molta sicurezza la fantasia dalla realtà e in genere accettano di buon grado le allucinazioni positive. Solo dopo i 7 anni le allucinazioni scompaiono.
E’ come se la natura integrasse in qualche modo mentale ciò che manca o ciò che è stato perduto o ciò di cui si ha bisogno.
Questo vale anche nello straordinario caso degli arti fantasma.

Nel settore allucinazioni Sacks mette anche le OBE, o esperienze extracorporee, l’impressione di levitare in aria, di uscire dal proprio corpo, di volare attraversando le pareti, di vedere se stessi da sopra, nulla di strano dentro culture particolari, come quella tibetana per esempio, ma Sacks pensa come uno scienziato americano moderno, anche se apprezza “l’immenso senso di libertà e di gioia, la sensazione di poter vagabondare a proprio piacimento nell’universo”. Sacks non parla certo di corpo astrale ma di stimolazioni particolari della corteccia. Le stesse produrrebbero anche il senso del proprio doppio, una figura identica a noi che ci può accompagnare nella nostra vita.
Nel caso dell’arto fantasma, invece, colui che è stato privato di un braccio o di una gamba, continua ad avere l’impressione di averlo. L’arto mancante è come se ci fosse ancora, può fargli male, prudergli, paralizzarsi, avere un crampo.. Quando il soggetto viene munito di una protesi, l’arto fantasma ci scivola dentro come in un guanto. Abbiamo il caso di un pianista privato di un braccio che suonava come se avesse ancora entrambe le mani e sentiva tutte le dita sui tasti come prima. Sembra che col tempo questi arti fantasma si restringano; la mano del braccio mancante, per es., si attacca alla spalla.
Il dottor Ramachandran inventò qualcosa che doveva ingannare il cervello: una semplice scatola di legno oblunga con i fori destro e sinistro separati da uno specchio così che il soggetto muovendo un braccio aveva la sensazione di veder muovere anche quello mancante. In questo modo il medico poteva ordinare alle due mani o alle due braccia o gambe di fare lo stesso movimento e correggere così dei dolorosi crampi.

L’ultimo caso trattato riguarda la sensazioni che ci sia qualcuno alla nostra destra o sinistra o dietro di noi, specie se siamo al buio. E’ una sensazione che hanno anche gli animali, un senso primario che ci avvisa di un pericolo, ma che diventa, negli esseri umani più evoluti, una base biologica, forse, per avvertire la presenza di Dio.
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NATALE

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NATALE

A TUTTI I CARI AMICI DI MASADA MOLTI AUGURI DI BUON NATALE

OGNI GIORNO DOVREBBE ESSERE NATALE
PERCHE’ OGNI GIORNO DOVREBBE RINASCERE
L’AMORE

VIVIANA

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MASADA n°1603 23-12-2014 LE FAVOLE DELLA NONNA 2

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Pappagallo fatto con le impronte delle mani (si può anche far fare al bambino le impronte delle sue mani su cartoncini colorati, poi ritagliarli e incollarli).

Viviana Vivarelli

Questa favola l’ha fatta la nonna Viviana di Bologna insieme alla nipotina Sofia di 7 anni e al nipotino Matteo di 5. Sofia e Matteo parlano due lingue: l’inglese e l’italiano, ma si sa che i bambini non sanno dire bene tutte le parole e quando diventano bravi a parlare ridono di quelli che ancora non sanno dire bene le parole.

IL PAPPAGALLO FOFEGO

C’era una volta un signore che voleva fare un regalo a un suo amico. Gli regalò un pappagallo. Lo mise in un sacco e glielo mandò.
Il pappagallo dentro il sacco non respirava e voleva gridare: “Soffoco! Soffoco!”, ma, siccome non sapeva parlare, diceva: “Fofego! Fofego!”

La gente vedeva il sacco che si muoveva tutto e chiedeva: “Ma c’è qualcuno lì dentro? Chi c’è?” E il pappagallo rispondeva: “Fofego! Fofego!” (“Affogo! Affogo!”) così tutti pensarono che si chiamasse Fofego.
L’amico fu molto contento di avere un pappagallo. Lo chiamò Fofego e gli disse di fare la guardia alla casa e di avvertirlo, la notte, se arrivavano i ladri, così lui avrebbe potuto dormire tranquillo.
E infatti una notte i ladri arrivarono e il pappagallo che stava di guardia si mise a strillare per svegliare il suo padrone. Avrebbe dovuto dire: “Aiuto! Aiuto! Ci sono i ladri!”, ma non sapeva parlare e disse invece: “Fafuto! Fafuto! Fi fofo i fafi!”
Il padrone continuò a dormire e così i ladri rubarono in tutta la casa.
Quando il padrone si svegliò fu molto arrabbiato contro il pappagallo Fofego che non aveva fatto la guardia bene e lo vendette ai pirati.
Così Fofego si ritrovò sulla nave dei pirati e dovete sapere che su questa nave c’era una pappagallina molto carina che si chiamava Isabella e il pappagallo Fofego si innamorò di lei. Le voleva dire: “Ti voglio bene!”, ma non sapeva parlare e disse invece: “Fi fofo fefe!”. La pappagallino pensò che le dicesse delle cose brutte e non gli volle più parlare. Il pappagallo Fofego era molto triste.
I pirati lo misero in cima all’albero più alto della nave e gli dissero: “Se vedi la nave dei soldati, svegliaci! Così scappiamo!”

Il pappagallo Fofego stava in cima all’albero più alto e guardava di qua e di là. Arrivò proprio la nave dei soldati e lui doveva gridare: “Aiuto! Aiuto! Ci sono i soldati!”, ma non sapeva parlare e disse invece: “Fafufo” Fafufo! Fi fofo i fofafi!”
Così i soldati assalirono la nave, fecero prigionieri tutti i pirati, li incatenarono e li misero in prigione.

Il pappagallo Fofego finì in mare e non sapeva nuotare. Ma arrivò il delfino birichino che sapeva tutte le lingue e sapeva anche la lingua dei pappagalli che non sanno parlare. Lo prese sul dorso e lo portò attraverso il mare fino all’isola dove c’erano tutte le maestre del mondo.
C’era la maestra che insegnava ai bambini, c’era la maestra che insegnava ai papà, c’era la maestra che insegnava alle mamme, c’era la maestra che insegnava ai cani, c’era la maestra che insegnava ai cavalli, c’era anche la maestra che insegnava ai pappagalli.
La maestra era molto bella e gentile. Chiese al pappagallo: “Come ti chiami”. Lui voleva dire “Piccino” e disse: “Fiffino!”, ma la maestra era tanto brava che lo capì. Capiva tutto quello che diceva. Se gli chiedeva: “La vuoi la cioccolata?” e lui diceva “Fi!”, lei subito capiva che voleva dire: “Sì”. E se diceva: “Ora vuoi andare a dormire?”, e lui diceva “Fo!”, subito lei capiva che voleva dire:”No!”. Era una maestra molto intelligente.
Questa maestra era così carina che il pappagallo Fofego si innamorò di lei e siccome, quando uno si innamora, fa delle cose straordinarie, anche lui imparò a parlare e un giorno le disse: “Maestra carina, ti voglio bene, mi vuoi sposare?”
Ma la maestra rise e gli spiegò che le maestre non sposano i pappagalli.

Il pappagallo Fofego ci rimase male, ma ormai aveva imparato a parlare e quando la sua pappagallina Isabella arrivò con una nave nell’isola delle maestre, le volò incontro e questa volta le poteva dire: “Ti voglio bene. Mi vuoi sposare?”.
La pappagallina Isabella gli disse di sì e così si sposarono e vissero felici e contenti. E fecero tanti pappagallini piccoli. Alcuni sapevano parlare, altri non tanto, ma si sa che alla fine imparano a parlare tutti, i bambini come i pappagallini.
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FAVOLE DELLA NONNA PER LA NANNA

Per bambini di 4 anni

LA FAVOLA DEI COLORI

C’era un volta un pulcino molto carino. Si chiamava pulcino Pio. Era GIALLO morbido e tenerino.
Pulcino Pio era molto curioso e voleva fare il viaggiatore. Un giorno preparò la sua valigia piccina piccina, tutta ROSSA, ci mise dentro qualche chicco di granturco da mangiare e un librino piccino piccino da leggere in viaggio. Salutò i suoi fratellini e partì per l’ampio mondo.
Cammina cammina… era una bellissima giornata, il cielo era BLU e faceva un bel caldo. Il pulcino Pio arrivò a un fiume e non sapeva come attraversarlo. Ma venne a riva un bel pesce ARGENTATO e gli disse: “Ciao, pulcino Pio, ti ricordi di me? Il pescatore mi aveva pescato e stava per mettermi in padella, ma tu lo hai distratto col tuo ‘pio pio’ e io sono scappato tuffandomi di nuovo nel fiume. Cosa fai? Dove stai andando?”
“Ciao, pesce ARGENTATO”, disse il pulcino Pio, sono in viaggio con la mia valigia e vorrei vedere il mondo. Ma non so ancora nuotare e non so attraversare questo fiume!”
“Ti aiuto io- disse il pesce ARGENTATO- Sali sul mio dorso e nuoterò quasi fuori dell’acqua, così non ti bagnerai e ti porterò dall’altra parte!”
Il pulcino Pio salì sul dorso del pesce ARGENTATO con la sua valigina ROSSA e lui lo portò a nuoto dall’altra parte del fiume. Là il pulcino Pio gli disse: “Ciao, pesce ARGENTATO, grazie. Byby!”
E continuò a camminare in mezzo al prato VERDE, ai fiori GIALLI e alle farfalle VERDI e ARANCIONI.
In fondo al prato c’era un bel bosco e da un cespuglio saltarono fuori tanti pulcini BLU, erano bellissimi, tutti BLU, e molto allegri e furono molto contenti di vedere il pulcino Pio. Si abbracciarono, gli fecero le feste, e gli fecero vedere che sapevano ballare benissimo. Due di loro si misero a suonare. Uno aveva una piccola chitarra e uno aveva un piccolo flauto. Fecero una musica bellissima e tutti si misero a ballare. Erano bravissimi! Anche il pulcino Pio si mise a ballare, non lo aveva mai fatto ma gli piacque moltissimo, faceva dei bellissimi salti e poi le giravolte e si muoveva a tempo con la musica e tutti i pulcini lo applaudirono molto contenti.
Tra tutti i pulcini c’era una pulcina bellissima, tutta BLU; era una pulcina molto dolce e sorridente e il Pulcino Pio se ne innamorò. Così restò sempre con lei, si sposarono con una bellissima festa e una grandissima torta, e, quando furono grandi, ebbero tanti bambini, cioè pulcini, e siccome pulcino Pio era GIALLO e pulcina Lei era Blu, fecero tanti pulcini tutti VERDI, perché GIALLO con BLU fa VERDE. E vissero tutti felici e contenti. E ogni sera il babbo pulcino Pio li metteva a letto, apriva la sua valigia piccina piccina e ci prendeva il librino delle favole, piccino piccino. E sapete che favole erano? Le favole della nonna per la nanna!

RIME DELLA NONNA CLAUDIA
per la sua nipotina Sara di 4 anni di Francoforte che è bilingue.

Inno al Pandorino

Pandorino, pandorino
fai felice ogni bambino
tutto bianco e zuccherato
sei la gioia del palato
e per questo senza indugio
ti diciamo con tripudio:
“Jetzt wirst du aufgespeisst!”
( e ci tuffiamo sul Pandorino confezione mini per divorarlo!)

Errare humanum est!

Perché ci pensi?
perché non tenti?
che c’é di male?
é umano errare
non ti preoccupare
dai, lasciati andare!

Il Bastian contrario

Io dico sì
tu dici no
io dico si puó
tu dici non so
io dico qua
tu dici là
io dico dai
tu dici mai
io dico su
tu dici giù
ma perché litighiamo?
É semplice, ci amiamo.

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MASADA N° 1604 25-12-2014 PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015

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Viviana Vivarelli

Gli uomini di tutti i tempi hanno sperato di prevedere la sorte. Ma la sorte è sempre un misto di inimmaginabile e di previsto”.
Viviana

L’astrologia è una scienza immensa che ha regnato sulle più grandi intelligenze.”
Honoré de Balzac

Se credete che le previsioni astrologiche siano delle grandi sciocchezze, pensate a quanto maggior danno fanno le previsioni economiche”.
Viviana

Forse prevedere il futuro è come sognare, ma sognare non è anche creare in parte il nostro futuro?
Viviana

Credere che il nostro destino possa dipendere dalle stelle è un altro modo per pensare che siamo uniti all’universo”.
Viviana

Dovremmo assistere alla nascita di un nuovo anno con lo stesso amore e la stessa trepidazione con cui assistiamo alla nascita di un figlio
Viviana

Non vivere su questa terra
come un inquilino
oppure in villeggiatura
nella natura
Vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre
credi al grano al mare alla terra
ma soprattutto all’uomo.

Ama la nuvola la macchina il libro
ma innanzitutto ama l’uomo.

Senti la tristezza
del ramo che si secca
del pianeta che si spegne
dell’animale infermo
ma innanzitutto la tristezza dell’uomo.

Che tutti i beni terrestri
ti diano gioia
che l’ombra e il chiaro
ti diano gioia
che le quattro stagioni
ti diano gioia

ma che soprattutto l’uomo
ti dia gioia.


Nazim Hikmet

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Ariete 21 marzo 20 aprile
Toro 21 aprile 20 maggio
Gemelli 21 maggio 21 giugno

Cancro 22 giugno 22 luglio
Leone 23 luglio 23 agosto
Vergine 24 agosto 22 settembre

Bilancia 23 settembre 23 ottobre
Scorpione 23 ottobre 23 novembre
Sagittario 23 novembre 21 dicembre

Capricorno 22 dicembre 20 gennaio
Acquario 21 gennaio 19 febbraio
Pesci 20 febbraio 20 marzo

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER L’ARIETE

I segni più fortunati nel 2015 saranno Ariete, Gemelli e Scorpione.

L’Ariete ha un carattere intrepido e combattivo, è dominato da Marte.
Dopo 4 anni di blocco e gli ultimi due anni sono stati molto duri, finalmente il 2015 porta grandi cambiamenti all’Ariete e un periodo di grande fortuna che durerà 4 anni. L’Ariete è ambizioso, desidera il successo e ha molti sogni nel cassetto che finora sono rimasti inascoltati ma sembra che finalmente qualcuno di questi sogni potrà essere realizzato. L’anno nuovo sarà l’anno del successo. Non mancheranno conseguimento felici e sarà un anno emozionante. Per tutto il 2014 non avete fatto altro che aspettare con pazienza, avete lavorato sodo, vi siete impegnati ma i risultati non si sono visti. Ebbene ora è arrivato il momento del raccolto sia per quanto riguarda ai vostri rapporti personali (molte persone vi vogliono bene) che per quanto riguarda sogni più ambiziosi. Vi sarà resa giustizia e voi vi comporterete con misericordia e gentilezza con chi si rapporta con voi giustamente.
L’anno comincia con molti buoni auspici fin dai primi dell’anno sentirete arrivare un’ondata benefica di positività, arriverà un grande successo e dovrete solo stare attenti che non vi vada alla testa, che non vi ubriachi troppo. Tutto poi dovrà essere programmato in modo esatto.
La primavera vi porterà affetti bellissimi, ci sarà molto romanticismo, l’amore favorirà anche chi è solo, in cambio voi avrete molte cure per i vostri amici e la vostra famiglia, convinti che si deve essere generosi e gentili con chi ci vuole bene.
La seconda parte dell’anno richiede che siate molto attenti e stiate in campo per non perdere la fortuna dell’inizio.
Dovrete prendere delle decisioni importanti e dovrete pensarci bene. Se non vi sentite sicuri consigliatevi con un amico o con un esperto. State attenti soprattutto se dovrete firmare contratti. Dovete mettercela tutta per non arrendervi e non lasciare le cose a mezzo. Il compito deve essere portato fino in fondo.
In autunno saranno molto importanti i rapporti interpersonali. Non siate testardi. Vi occorrono dei compromessi, fateli abilmente, imparate la dote della diplomazia che finora avete praticato scarsamente, imparate a trattare la gente con gentilezza e con umorismo. Fate piccoli regali e usate attenzioni dolci con chi amate.
Ottobre sarà piovoso ma la salute regge bene. Cercate comunque di fare del movimento, in effetti ne fate sempre molto poco, rinforzatevi il sistema immunitario.
L’anno finisce in modo brillante per la carriera. Sarete notati per la vostra verve e la vostra vivacità. Riceverete una bella ricompensa con cui aiuterete i vostri cari in ciò di cui hanno bisogno. Natale sarà bellissimo.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER IL TORO

I nativi del segno del Toro hanno molto senso pratico, attaccamento alla famiglia e affidabilità. Queste doti saranno utili per il lavoro che sarà molto importante nell’anno che viene. Il 2014 vi ha presentato molti problemi che hanno riguardato sia voi che i vostri famigliari per cui ci sono stati molti momenti difficili, ma l’anno che viene sarà molto più tranquillo e potrete finalmente ritenervi sistemato.
Il 2015 sarà un anno molto bello per il Toro, un anno che lo ripagherà pienamente della fatica del 2014 che ha avuto momenti un po’ tristi. Andrà molto avanti in tutti i sensi, sia nel lavoro dove sarà riconosciuta la sua serietà e affidabilità, che negli affetti.
I risultati buoni non mancheranno già dall’inizio dell’anno. Ci sono attorno a voi motivi di malinteso o dissapori in corso e dovrete darvi da fare per sanarli, fare da paciere, ricondurre gli altri alla ragione. Farete anche nuove conoscenze e verrete a conoscenza di fatti spiacevoli.
Cercate di curare e allargare le relazioni sociali sin dall’inizio dell’anno.
Vecchi problemi saranno risolti in modo quasi magico e sarete anche in grado di aiutare gli altri con i loro problemi. Ci sarà una persona vicina a voi di cui potrete partecipare le emozioni e che aiuterete.
A metà anno ci potrebbe essere una crisi per stanchezza o emozione. Siete sicuramente troppo stanchi per tutto il lavoro che avete fatto e chi vi sta vicino non sempre riesce a capire la vostra stanchezza. Cercate di stare calmi, di essere concessivi, di ristabilire la pace.
L’estate sarà molto bella e tutto andrà bene. E’ una stagione che vi piace e in cui vi piace stare a contatto con la natura che è spesso la vostra amica migliore. Fatevi qualche regalo.
Nel lavoro potrete avere solidi miglioramenti, lavorate sodo e tutto andrà bene. Avrete un periodo di successo e gloria e qualcuno mi invidierà.
Cercate di mantenere l’umore stabile e sereno senza alti e bassi. Se nascerà una relazione affettiva, cercate di prenderla con calma e di pazientare e tutto andrà bene.
L’estate sarà bellissima con una vacanza meravigliosa, tutto sarà perfetto, ma anche in agosto cercate di migliorare la vostra situazione di lavoro.
L’autunno è stabile e sereno, e capirete di poter prendere decisioni importanti. E’ il momento di realizzare il sogno della vostra vita, rilassatevi e godetevi la vostra felicità.
A fine anno sarete un po’ stanchi, con le forze in calo. Riposatevi, ne avete diritto. E’ stato un anno molto impegnativo ma in cui siete stati utili e fattivi in molti campi migliorando la vita di tante persone.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER I GEMELLI

L’inizio dell’anno è lento poi tutto andrà alla grande. Il 2014 ha presentato molti problemi sia di salute che di operatività e nemmeno il periodo estivo è stato fortunato, gli ultimi mesi del 2014 sono stati pieni di preoccupazioni e le cose sono andate lentamente in attese snervanti e pratiche pesanti che hanno messo a prova la vostra pazienza e vi hanno fatto apparire distanti e poco partecipativi alla persona amata. Ma il 2015 per fortuna sarà decisamente migliore.
I segni più fortunati nel 2015 saranno Ariete, Gemelli e Scorpione.
Per i Gemelli potrebbe essere l’anno delle grandi avventure o dei grandi cambiamenti. Saturno vi darà la vista chiara e la capacità di tagliare i rami secchi.
Avrete l’aiuto di Venere che vi renderà più affascinanti. E anche la fortuna sarà dalla vostra parte. Saturno creerà dei problemi a ottobre. Ma Mercurio sarà in vostro aiuto tutto l’anno favorendo l’agilità mentale e i rapporto sociali e anche l’abilità negli affari per cui si potranno fare buoni investimenti.
Voi dei Gemelli siete delle persone molto sensibili e agili mentalmente. Nel 2015 avrete l’aiuto di Mercurio che agevola le qualità mentali e dà vivacità e capacità di comunicazione, per cui tutti i rapporti personali saranno avvantaggiati.
Giove porta con sé una ottima forma fisica e mentale e quindi potrete riprendervi da un periodo stressante, faticoso, debilitante. Vi sentirete come rinati, ottimisti, fiduciosi ed è possibile che arrivino belle notizie, belli eventi all’improvviso senza che voi ve li aspettiate. La fortuna gira infatti almeno fino a Settembre del 2015.
L’amore è privilegiato e ci saranno molti momenti bellissimi. Rispetto al 2014 l’anno nuovo sarà decisamente migliore con grandi cambiamenti e positivi sviluppi personali. E deciderete finalmente sulle vostre faccende affettive, o consoliderete un amore difficile o troverete un nuovo amore che dopo il periodo di rodaggio sarà più forte e coinvolgente. Diciamo che per l’amore il 2015 sarà l’anno decisivo.
Il rapporto col vostro partner è intenso sin dall’inizio dell’anno anche se con molte scintille. Ma dovete fare un piccolo sforzo per andargli incontro e cercare di capirlo. Vi riuscirà bene e tutto andrà in modo migliore.
Il lavoro invece è un po’ fermo, non rattristatevene, ci saranno momenti migliori.
In primavera cercate di non cedere a un eccesso di sensibilità, siate realistici, non sempre l’immaginazione vi aiuta, a volte può essere eccessiva e portarvi in malinconie.
Probabili problemi in famiglia, discussioni con parenti. Scoprirete che ogni tanto staccarsi dagli altri aiuta e fa riprendere il proprio equilibrio. Dovete individuare ciò che è importante e ciò che lo è meno. Fate anche un po’ di sport, vi farà stare meglio e vi permetterò di distaccarvi dai pensieri.
La seconda parte dell’anno è nettamente migliore della prima, sarete più energici e fattivi, sarete in grado di fare un bilancio del passato e di riflettere sulle esperienze fatte. Cercate di riordinare i problemi e vedrete con chiarezza cosa deve essere fatto. Anche il lavoro va meglio e vedrà dei progressi. L’estate soprattutto vi dà molta creatività e iniziativa.
Il periodo migliore del 2015 comunque sarà l’autunno, metterete da parte i motivi di scontro, e anche in famiglia le cose andranno meglio, con armonia e amore. Farete nuove esperienze. E sul lavoro sarete bravissime e notate. Ci sarà qualcuno che lavora con voi di cui non vi dovete fidare ma nel complesso le cose vanno bene. Non fatevi rubare le idee, c’è chi vuol fare il pavone con le penne degli altri.
Alla fine dell’inverno state attente alla vostra salute e state attenti anche agli incidenti. Fate più attenzione a voi stessi e tutto andrà bene.
Se oggi ci sono dei dubbi in amore, può darsi che il 2015 veda dei grandi cambiamenti. Può darsi addirittura che lasciate un vecchio amore che vi crea troppi problemi per trovarne uno migliore, In entrambi i casi ci sarà un periodo di rodaggio tumultuoso con molte discussioni che supererete brillantemente entro settembre.
Settembre segnerà un discrimine importante sia nel lavoro che nell’amore, e tutto dovrebbe essere sistemato prima di quella data perché dopo le cose potrebbero essere più difficili. L’anno finisce con una maggiore chiarezza che vi permette di eliminare le cose e le persone che non vi servono più.
Può darsi che il lavoro all’inizio sia fermo e ci sia ancora da aspettare ma nulla di grave.
Siate realistici, non fasciatevi la testa con problemi che non sono gravi come pensate. I rapporti con alcune persone di famiglia non sono facili come dovrebbero e sono possibili fraintendimenti o opposizioni. La cosa migliore è distrarvi e fare qualche sport, anche solo passeggiare. Vi farà bene al corpo e alla mente.
La seconda parte del 2015 andrà decisamente meglio. Ma il periodo splendido sarà l’autunno. Vi dimenticherete finalmente liti e passato difficile e vedrete migliorata la situazione in famiglia. Vivrete nuovi contatti d’amore o di amicizia, farete nuove esperienze di lavoro. Insomma la vita vi sorriderà e vi sentirete più sereni.
Al lavoro sarete brillanti e in successo, qualcuno potrebbe esserne invidioso e approfittarne per cui vigilate. Curate di più la salute, specie alla fine dell’inverno.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER IL CANCRO

I personaggi del Cancro sono energici, costruttivi, ideatori e sognatori ma anche passionali, emotivi e ipersensibili, attaccati alla famiglia ma anche proiettati socialmente, capaci di grandi sogni e di grandi progetti e dotati di determinazione e costanza.
Sono governati dalla Luna, il che vuol dire che sono permalosi e orgogliosi ma anche volubili e vulnerabili.
Il 2015 promette ai nati in cancro grandi cambiamenti che saranno conseguito solo se questo soggetto sarà in grado di dominare le sue cadute d’umore, le sue crisi emozionali. Il 2015 sarà decisamente migliore del 2014, annoi in cui sono stati fatti degli errori e si sono subiti degli attacchi ingiusti. Nel 2015 questo soggetto imparerà a migliorare i rapporti interpersonali.
Nei mesi invernali la lotta sarà dura e anche in casa ci saranno motivi di dissapori. Ci si accorgerà che il partner ha nascosto qualcosa di importante che non vi farà piacere. Occorre passare sopra questa cosa e concentrarsi di più sul lavoro che darà molte soddisfazioni. A primavera non bisogna perdere una occasione importante che assolutamente non va sottovalutata. Occorre fare molta attenzione a come si giocano le carte o si rischia di perdere la partita. Concentratevi, fidatevi solo di voi stessi, non condividete i vostri progetti con persone non totalmente degne di fiducia che possono tradirvi e sarete traditi, siate sicuri che presto tutto migliorerà, cercate di essere pazienti e di superare i momenti difficili, convinti che sempre più persone stanno venendo dalla vostra parte. Riprendete in mano i vostri grandi propositi iniziali e ribaditeli con decisione: sono i vostri punti di forza, quelli che vi hanno reso dei vincenti e vi contraddistinguono nel mondo. Puntate di più sui vostri progetti positivi con la massima chiarezza, lasciando perdere la tendenza alla critica non costruttiva e alla polemica protratta troppo a lungo e inutile.
Concentratevi sulle cose positive, quelle fatte e quelle da fare, e elencatele a voi e al mondo con forza, così da migliorare la vostra immagine anche agli occhi di voi stessi.
Avete fatto grandi cose, siatene fieri!
Lavorate più che potere per dare di voi una impressione positiva, così che quando uno vi pensa, pensa immediatamente alle cose che vi piacciono, che partono da voi, che danno luce al mondo.
Ci sono molti progetti ancora in cantiere soprattutto verso la primavera inoltrata. Ma il punto di svolta decisivo sarà a metà estate, con la Luna che vi favorisce, il lavoro andrà alla grande, l’impegno sarà enorme ma si avranno
buoni risultati con un grande allargamento della situazione e un futuro più agevole per cui varrà la pena di impegnarsi tanto. Il mondo si accorgerà di quanti sforzi fate verso il meglio e riceverete lodi e gratifiche. Vi sentirete felici e soddisfatti, con un allargamento del vostro successo, dei vostri beni, della vostra sicurezza.
In autunno resta ancora moltissimo su cui lavorare, ma molte persone saranno fiere di quello che avete fatto assieme a loro. Accanto a voi apparirà un collaboratore di grande utilità sociale che vi integrerà compensando i vostri difetti e questa persona vi sarà di grande aiuto.
Il 2015 finisce splendidamente con successo di tutto quello per cui avete lavorato tanto. Lo spirito è alto, la gioia grandissima. Le persone attorno a voi vi stimano e vi amano. Le idee zampillano e darete allegria a tutti quelli che contattate.
Sarà un grande anno, dunque, difficile, tosto in tutti i sensi, pesante e faticoso in molte situazioni, ma sarà un anno magnifico, degno di essere vissuto!
La parola d’ordine è: “Usate pazienza! Smussate i vostri difetti! Non perdete l’entusiasmo! Non ripetete errori fatti nel passato! Ma soprattutto lavorate sul positivo, non sulle polemiche che finora sono state fin troppe, lavorate sulle cose positive!”.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER IL LEONE

I nati nel segno del Leone sono coraggiosi, energici, intraprendenti, sono dei leader naturale che esercitano il fascino e la generosità più del potere. Devono essere al centro dell’attenzione e danno molto di se stessi per essere amati, senza paura del sacrificio. Sono pieni di attenzioni e delicati con quelli che amano e riescono a non vedere i loro difetti, che in realtà la loro intelligenza perspicace vede benissimo.
Il 2014 è stato un anno molto pesante anche se hanno sopportato con grande pazienza tutti i problemi, resistendo fino all’ultimo, per cui diciamo che quando finalmente ottengono i loro risultati se li sono proprio sudati.
Il 2015 per molti versi e per fortuna sarà migliore anche se avrà alti e bassi.
L’anno comincia tranquillamente anche perché i grossi problemi stanno alle spalle.
Siete ancora un po’ prudenti, non vi esponete troppo, continuate ancora un po’ a proteggervi.
Dovete avere ancora un po’ di pazienza prima di impegnarvi in un progetto o in un hobby o in una impresa nuova, restate per il momento attaccati a quello che conoscete meglio e che non costa troppo sforzo.
A primavera si presenterà una grande opportunità che affronterete con coraggio e determinazione, vi sentirete molto motivati. Gli inizi saranno difficili ma non vi dovete scoraggiare, un po’ alla volta sistemerete le cose come le volete e raggiungerete i vostro obiettivi. Cercate di non arrendervi e di mantenere la vostra natura impavida di Leoni e alla fine sarete molto contenti di come andranno le cose e sarete ricompensati per i vostri sforzi. I risultati saranno tanto materiali che affettivi.
L’estate sarà il periodo di maggiore successo e felicità, con la protezione del Sole.
Sprizzerete fascino ed energia e l’amore vi corrisponderà appieno. Farete anche delle belle conoscenze nuove. Cercate di non trascurare il vostro partner.
In autunno occorre fate attenzione perché qualcuno cercherà di sfruttarvi finanziariamente, non firmate contratti, non date via soldi con facilità, siate prudenti, perché i furbi purtroppo possono cercare di sfruttarvi e sono poi le stesse persone da cui non avete avuto aiuto quando ne avevate bisogno.
In autunno dovete fare anche attenzione alla salute, non valutate i problemi di salute con leggerezza, ma trattateli con le serietà che meritano.
La fine del 2015 sarà molto bella. I problemi sul lavoro si ridurranno, magari qualcuno vi farà una ramanzina ma non sarà una cosa importante.
Date tutto il vostro amore alle persone care, siate tolleranti e avrete un Natale bellissimo.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER LA VERGINE

Come sono stati faticosi questi ultimi anni! Eppure non avete mai abbandonato la speranza né avete trascurato l’aiuto ai vostri cari! Sempre con dedizione e spirito di sacrificio, sempre cercando di fare le cose al meglio, e non sempre ricevendo i consenso e le lodi che meritate.
Per quanto cerchiate di amare chi vi sta vicino, un Mercurio assillante vi spinge ad essere molto critici e a pensare costantemente. Il pensiero fisso è spesso vostro nemico e vi crea ansia e preoccupazioni per tutti i vostri cari.
Il 2015 comincerà bene anche se a un certo punto avrà una svolta non desiderata. Purtroppo il 2014 non è stato nemmeno lui un anno ideale e ci sono stati molti motivi di preoccupazione.
I primi mesi vanno alla grande, tutto va bene e riuscirete ad avere successo in ogni cosa che fate perché siete attenti e precisi e curate ogni particolare.
Avrete come sempre dei momenti molto impegnativi e gli altri avranno una grande fiducia in voi.
Per conto vostro, fate tutto con calma, senza affrettarvi e fate attenzione perché la fretta può portarvi a degli incidenti.
La primavera sarà abbastanza tranquilla con pensieri sereni e razionali. Porterete a termine i progetti iniziati. Curerete ogni cosa nel modo migliore.
A metà anno arriveranno dei problemi da varie parti e si aggiungeranno ai vostri fino a un punto critico. Vi costringeranno a non pensare a voi stessi ma a pensare a loro. Per quanto potete, cercate anche di rilassarvi e divertirvi, cosa per cui siete poco portati, ma cercate anche di fare delle pause tra un impegno e l’altro. Non si vive solo per lavorare.
Grandi cambiamento in autunno e inverno. Non tutti saranno capaci di non intralciarvi con le loro beghe. Cercate di fare chiarezza e di distendere le acque.
L’anno poi procede e finisce bene.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER LA BILANCIA

I nativi della Bilancia desiderano stare con persone armoniose, pacifiche, gratificanti. Vivere una vita semplice ma in pace è il loro desiderio maggiore. Venere li aiuta ad essere simpatici, creativi, originali, piacevoli.
Il 2015 porterà molti cambiamenti alla loro vita e, se il 2014 tutto sommato è stato un anno tranquillo, il 2015 lo aprirà a molte nuove esperienze.
All’inizio dell’anno il lavoro sarà un po’ troppo impegnativo senza che riceviate il merito delle buone cose che fate. Sembra che i vostri datori di lavoro non se ne accorgano nemmeno, per cui se ci fosse la possibilità di fare qualche cambiamento o spostamento prendetela al volo perché potrebbe essere benefica. Se c’è un’offerta migliore, prendetela, potrete arrivare a una sistemazione lavorativa migliore in cui non
ci sono più tante cose che ora fate malvolentieri.
Sarete molto più vicini a un famigliare che si sente solo, e scoprirete che qualcuno ha dei problemi che nasconde agli altri.
La primavera sarà molto bella e vi troverete a contattare una persona molto interessante che vi darà esperienze nuove e vi farà godere maggiormente la vita.
La seconda parte dell’anno è anche migliore della prima, la vostra carriera andrà avanti con notevoli progressi e riuscirete a realizzare idee innovative e originali.
Sarete romantici e vivrete al massimo la vostra affettività.
L’estate è bellissima e sarà ricca di notti calde e passionali.
Una grande svolta in autunno, attenzione a qualcuno che vuole danneggiarvi, affrontatelo faccia a faccia! Siete più forti di questa persona e sarete determinati a sconfiggerlo.
In autunno dovrete però fare attenzione alla salute.
Il 2015 finisce in modo gioioso. Se dovete prendere decisioni importanti, pensateci con calma e magari rimandatele. Godetevi tutte le situazioni armoniose, in famiglia, col vostro partner, con gli amici e non dimenticate nessuno.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER LO SCORPIONE

I segni più fortunati per il 2015 sono Gemelli, Ariete e Scorpione.
Il tuo oroscopo del 2015 ricorda quanta incredibile energia e vivacità ci sia in uno scorpione e quanta determinazione e costanza nei loro propositi che sono perseguiti con intelligenza a pazienza. Sono personaggi davvero notevoli, molto coraggiosi e intrepidi che sanno prendere decisioni velocemente e fare cose fuori dal comune.
Il 2014 è stato un anno molto duro sia per vari motivi di salute che per problemi che hanno riguardato persone vicine. Ma nel 2015 lo Scorpione sarà sotto l’influsso di Plutone. Plutone è un pianeta lento e misterioso, che gira in un’orbita lontana dal Sole e ha una grande forza magnetica. Plutone è il dio che governa gli Inferi, il mondo sotterraneo, le passioni, il mistero. Rappresenta le ambizioni del potere e la capacità di ammaliare un pubblico. Porta competenze psicologiche e capacità di rinnovamento delle energie.
Se lo Scorpione gode del potere di Plutone, ciò vuol dire che qualunque cosa faccia avrà un balzo in avanti, dunque porta grande successo sia nel lavoro che nei rapporti personali.
Il 2015 sarà dunque l’anno delle grandi intuizioni e state attenti che qualcuno non cerchi di rubarvele. I rapporti personali andranno alla grande, conoscerete persone magnifiche e sarete apprezzati e lodati. Molte amicizie nuove mentre col vostro amato ritroverete le delizie del primo flirt.
La primavera porta qualche difficoltà operativa per cui dovrete darvi molto da fare e sarete molto apprezzati per il vostro impegno. State attente solo alle allergie primaverili. Curate sempre la salute. Da fuori sembrate di ferro ma siete più delicati di quel che appare.
Grandi cambiamenti d’estate. Se quella del 2014 è stata piuttosto deludente, la nuova estate sarà molto importante. Anche qui Plutone vi darà il suo aiuto. Dovrete decidere rapidamente qualcosa di importante, fatelo in tempi brevi o poi ve ne pentirete.
Valorizzate al massimo i vostri cari.
L’autunno e l’inverno scorreranno bene, in armonia. Tutto andrà nel modo migliore, sia negli affetti che nel lavoro, e di nuovo arriveranno nuove e belle conoscenze. Nasceranno nuovi hobby, corsi interessanti magari, non li trascurate perché ne raccoglierete piacere. Avrete la possibilità di incontrare persone interessanti.
L’anno finisce con un grande successo che vi ispirerà anche per l’anno successivo.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER IL SAGITTARIO

I nati sotto il segno del Sagittario sono molto intelligenti, avventurosi, indipendenti. In genere hanno un carattere ottimista e aperto agli altri. Amano i viaggi e sono bravi nel volontariato.
Agli inizi del 2015 dovranno affrontare delle prove e troveranno delle difficoltà, ma nella seconda parte dell’anno tutto si trasformerà nel meglio e metteranno alla prova le loro capacità di essere fiduciosi nel futuro e di basarsi sulle proprie forze. Per sua fortuna, i Sagittari sanno prendere rapide decisioni e sanno capire al volo i problemi e assumersi delle responsabilità.
L’anno comincia con delle difficoltà sul lavoro. Per quanto uno si impegni, a volte sembra che gli sforzi siano vani e non si riesca a vederne i frutti.
Ma siete tenaci e determinati e non arrendersi sarà la vostra carta vincente.
I problemi non dipendono da voi ma da Giove che è messo in modo sbagliato. Quando vedrete le cose farsi difficili cercate rifugio nella famiglia, con gli amici più cari e rigeneratevi.
Con la primavera i problemi svaniranno. Arriveranno allora altre difficoltà nei rapporti personali. Se siete in una coppia vedrete dei nodi venire al pettine, come spesso accade tra le coppie. Sono fenomeni passeggeri e fisiologici. Non drammatizzateli, non prendete decisioni improvvise. Una volta tanto decidere rapidamente sarebbe sbagliato, per cui il consiglio è : in amore tergiversate, prendete tempo, non fate colpi di testa, state calmi e rimandate i problemi a quando avete la mente più fredda. Se siete agitati, andate a correre, vi farà bene.
In estate e in autunno Giove torna a darvi fortuna. Il punti di svolta verrà in agosto. E’ questo il momento delle decisioni, perché vedrete tutto con maggiore chiarezza. Tornerete a essere ottimisti e vedrete subito le occasioni favorevoli.
Sul lavoro finalmente tutto andrà bene, gli altri saranno affascinati dalle vostre idee.
In autunno cercate di migliorare la vostra preparazione professionale.
Alla fine del 1015 sarete soddisfatti di voi e di quello che avete fatto.. Se siete single, questo sarà il momento buono per un incontro amoroso ricambiato. In ogni caso l’amore vi farà vivere momenti bellissimi.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER IL CAPRICORNO

I nativi sotto il segno del Capricorno sono bravi nel fare progetti a lungo termine e sono ancora più vincenti se li fanno da soli senza interferenze di altri. Di progetti voi ne avete fatti parecchi, siete molto ambiziosi e le vostre idee sono molto buone. Il 2015 vi permetterà di realizzare i vostri progetti. Nel 2014 avete passato dei momenti di chiusura al mondo, è ora di tornarci.
Negli ultimi anni Saturno è stato pesante con voi e vi ha dato da portare grossi carichi. Nel 2015 la sua morsa si allenterà. Il 2015 sarà l’anno del vostro successo. In realtà per voi desiderate molto poco: pace e tranquillità, ma non sempre gli altri lo hanno permesso.
Siete grandi lavoratori e non vi lamentate mai della fatica ma c’è chi in passato ha approfittato di questo senza nemmeno essere riconoscente. E’ più facile che siate stimati dagli amici che dai famigliari.
Nel 2015 farete grandi cose, se avete una professione avrete il successo, se siete casalinghe riuscirete ad organizzare la vostra vita nel modo migliore. Sicuramente arriveranno soldi e soddisfazioni.
Il freddo porterà come sempre acciacchi alle ossa, ma con la primavera e il nuovo caldo vi aprirete a vita nuova. L’estate vi vede calmi e riflessivi. Siate molto prudenti con ogni forma di sport o rischiate degli incidenti.
Cercate invece gli amici con cui siete più in sintonia, vi farà bene all’umore.
In autunno sarete molto soddisfatti di tutto quello che avete fatto, anche se alcune cose non ci sono più, ma state attenti anche alla stanchezza, trovate sempre il tempo di rilassarvi.
L’autunno porterà bellissime notizie per la famiglia.
A fine anno potrete fare un buon bilancio dell’anno passato ed essere orgogliosi di voi stessi e guardare fiduciosi verso il nuovo anno.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER L’ACQUARIO

I nati sotto il segno dell’Acquario si contraddistinguono per essere persone originali, notevoli, fuori dal comune. Sono dotati di grande sensibilità e fermezza. Hanno una chiara distinzione tra bene e male e concetti elevati che mantengono per tutta la vita.
Devono stare perciò con persone buone di cuore e altrettanto intelligenti e sensibili o rischiano di non essere capiti e di soffrire per dissintonie e abbandoni.
Sono dei creativi, appassionati alla bellezza e fedeli ai propri valori.
Il 2015 sarà per loro movimentato, anche se amano la pace, e porterà molti colpi di scena imprevedibili e bizzarri.
L’anno sarà molto più agitato del 2014 dove avete avuto i vostri momenti di riflessione. Nel 2015 non ci sarà quasi tempo per riflettere perché tutto accadrà vertiginosamente, a causa un Urano molto instabile. In astrologia, Urano rappresenta la forza di decisione, il gusto del nuovo e del diverso, l’intuizione, il progresso, l’inventiva, le riforme. E’ un pianeta generazionale ed esercita la sua influenza soprattutto nel campo delle trasformazioni culturali, dei rinnovamenti, dei cambiamenti e conoscere dove si trova e se è in favorevoli aspetti con altri pianeti può essere di aiuto per capire le proprie doti e capacità di indipendenza e di innovazione.
Segno del suo domicilio è l’Acquario.
Urano è il pianeta delle cose nuove, smuove molti archetipi interessanti. Fa uscire dalla abitudinarietà delle cose acquisite e apre a esperienze eccitanti. Può darsi che ci sarà un senso di precarietà perché molte certezze svaniranno, ma in qualche modo la vita mostrerà tutto il suo carattere più giovane e intraprendente. Lo scopo di Urano è quello di farci abbandonare le vecchie sicurezze per mandarci alla ricerca del nuovo che è nel mondo. Ci permetterà di vedere le nostre contraddizioni, dove abbiamo paura, dove non siamo coerenti, dove ci sentiamo veramente liberi, cosa ci condiziona nel nostro profondo.
Tuffatevi dunque in questo anno nuovo in ogni senso! Avrete tanto lavoro, fin troppo e dovrete lavorare sodo. La sorte vi farà vedere chiaramente chi sono i vostri veri amici e non rattristatevi se qualcuno vi volterà le spalle, si tratta di persone che non vi meritano.
All’inizio dell’anno avrete dei timori sul futuro ma a marzo saranno già stati superati e siete pieni di energia. Cercate di fare anche un po’ di sport, se vi è possibile e starete meglio. Fate cose naturali e semplici come passeggiare, camminare, fare ginnastiche morbide senza strappi. E passate il vostro tempo libero in famiglia tra le cose e le musiche a voi care.
In primavera sentirete che l’amore va bene ed è una grande sicurezza, ma cercate di non idealizzare le persone che amate.
A metà dell’anno ci possono essere delle grande svolte affettive.
Se la vostra relazione è stabile, diventerà ancora più bella ma lasciate lo spazio anche a amicizie interessanti.
Luglio sarà bellissimo.
In autunno cercate di distrarvi e siate più sociale, non restate solo in casa. E se proprio non siete in vena di compagnia, lavorate. Potete essere più creativi e sfrutterete meglio e di più la vostra capacità di pensare. Proprio nel pensiero creativo sarà la soluzione a un problema di lavoro, che vi farà fare un passo avanti in un progetto per cui il vostro datore di lavoro sarà molto contento e vi gratificherà.
Il 2015 finisce in modo tranquillo, con rapporto famigliari e sociali armoniosi. Farete il bilancio di un anno di successo e farete delle bellissime e meritate ferie natalizie.

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL 2015 PER I PESCI

I nativi del segno dei Pesci hanno una mente agile e nervosa, sono intuitivi e iperattivi mentalmente, ipersensibili e permalosi, generosi ma orgogliosi.
La prima metà del 2015 non vi piacerà molto perché dalla vita volete molto di più e vi sembrerà di aver fatto tanti sforzi senza che gli altri ne ve riconoscano il merito, ma poi l’anno cambierà in meglio. Aumenterà la loro parte buona e spirituale, quella parte che li spinge spesso a fare sacrifici per la persona amata. Nel 2014 Nettuno vi ha portato a riflettere a pensare troppo, e spesso questi pensieri ossessivi e non positivi vi hanno rattristato la vita. Nel 2014 capirete da soli che si deve usare il pensiero in modo meno ossessivo e negativo e farete dei grandi cambiamenti interiori, sfuggendo i cattivi pensieri con l’azione o la lettura.
L’anno nuovo vi porta inizialmente qualche difficoltà nei rapporti interpersonali, non siate gelosi in modo ingiustificato. Cercate sempre di risolvere i problemi a mente fredda e rimandatene la soluzione se siete troppo eccitati. Restate coi piedi per terra e pensare in modo piano e semplice a ciò che volete veramente, ciò che veramente conta per voi al di là delle semplici gratificazioni personali. Sul lavoro non ci saranno all’inizio molte soddisfazioni perché voi vi date molto da fare e giustamente volete poi essere notati e elogiati per quello che fate ma le cose non andranno come desiderate e il mondo è spesso indifferente o lontano.
La primavera potrebbe essere un po’ difficile e dovrete avere molta pazienza. Ci sarà anche la perdita di una persona importante.
Nei momenti difficili rifugiatevi in famiglia, confidatevi con chi amate, leggete un buon libro, ritrovate voi stessi.
La seconda metà dell’anno sarà, per fortuna, molto migliore e vi darà una vita felice di maggiore soddisfazione e gioia
L’estate poi sarà bellissima, ritroverete buone energie, la salute andrà meglio, sarete affascinanti. Tirate su il vostro coraggio e prendete nuove iniziative. Sarete amati o risulterete simpatici. Riacquisterete la fiducia in voi stessi e il vostro fascino.
L’autunno sarà un periodo fortunato per l’amore con molto romanticismo e finalmente una sensazione di armonia.
Anche l’arrivo dei primi freddi vi porterà fortuna e successo. Sarete fieri di voi stessi. State solo attenti a chi vi invidia. E’ il momenti di dedicarsi a un’attività nuova che può essere un hobby e vi darà grande soddisfazione. A Novembre farete delle conoscenze molto interessanti sia per le vostre attività e i vostri interessi che per motivi più personali. Farete buon uso di queste conoscenze nuove che vi verranno molto utili.
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MASADA n° 1605 24-12-2014 1602 DANZA SULL’ABISSO

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Viviana Vivarelli

Un Governo fallimentare – Il bersanese- Contenti e turlupinati – Abolita ogni pena per il reato di scambio – Napolitano monita contro l’antipolitica – Ci hanno rubato anche la speranza – La rosa dei candidati al Quirinale, il migliore è Carminati- Condannati con vitalizio – Uscire dall’euro – La crisi si avvita sempre più portandoci al disastro – In margine alla crisi russa – La necessità di svincolarsi dal petrolio – La ripresa americana- Italia repubblica illegale

C’è una realtà per l’assurdo di una vita che non è vita? Dove si è rifugiata la realtà?
Nella dissoluzione di ogni forma, nel crepuscolo di una torpida incertezza sopra un mondo spettrale, l’uomo, come un bimbo smarrito, avanza a tentoni, tenendosi al filo di una qualche logica di corto respiro, attraverso un paese chimerico, che chiama realtà sebbene non sia per lui che un incubo
”.
(I Sonnambuli- Ermann Broch)
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“Vedi, ci sono ancora deboli residui di civilizzazione rimasti in questa barbara carneficina che un tempo era conosciuta come umanità. Ed è proprio quel che noi cerchiamo di offrire con il nostro umile, insignificante… oh, chi se ne frega!
(Da Grand Hotel Budapest)
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Nulla fa paura ai disonesti quanto l’onestà.
Nulla temono i manipolatori quanto la verità.
Nulla spaventa chi è nato suddito quanto la democrazia diretta cioè l’autonomia e la responsabilità.
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Incamminarsi verso una migliore democrazia sarà possibile solo quando il vero concetto di una partecipazione democratica e la sua esigenza saranno entrati chiaramente in ognuno di noi.
Per questo una rivoluzione culturale è ben più difficile di una rivoluzione armata
Per questo arrivare a capire il concetto e il diritto di una democrazia diretta non è un cambio di ideologia ma un progresso di civiltà.

LA SCARNA VITTORIA DI RENZI
Renzi dice che ha vinto e che è l’uomo più amato d’Italia. Ma le vere percentuali dei voti presi con lui dal PD sono: il 22,68% alle Europee; il 25,79% alle regionali in Calabria con Oliverio; il 17,79% alle regionali in Emilia Romagna con Bonaccini. Quindi il premier RENZI rappresenta solo 2 Italiani su 10….! E non piace a 8 Italiani su 10. Questa è la verità! Tutto il resto sono solo parole…E 2 su 10 non sono certo quel 41% sbandierato dai media insistentemente come la più spudorata bugia.
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PODEMOS
I giornalisti dovrebbero stare attenti ai termini che usano come fossero noccioline.
Iglesias si offenderebbe a sentirsi chiamare il grillino spagnolo.
In verità tra N5S e Podemos le differenze sono molte.
Podemos è un partito come gli altri e non intende infrangere il sistema parlamentare attuale.
Il M5S vuole cambiare il sistema intero e aumentare gli istituti di democrazia diretta.
Podemos non ha la necessità tutta italiana si attaccare la corruzione partitica, forse in Spagna non è capillarmente diffusa come in Italia.
A Podemos la democrazia diretta non interessa e dà meno valore al web così come non parla di democrazia digitale. Iglesias ha invece capito perfettamente il valore della televisione, mondo del resto da cui proviene e qui segna un punto a suo vantaggio rispetto a Grillo che dovrebbe rivedere i suoi rigorosi veti al mezzo televisivo che ha permesso, per esempio, a uno scalzacane come Salvini di raggiungere il 14%.
Molto diverse sono tra Iglesias e Grillo le opinioni sulla zona euro, Grillo chiede di uscirne o di cambiare le regole, a Podemos la zona euro sta bene così. E sulla questione Junker, per cui il M5S aveva chiesto le dimissioni dopo la scoperta che il paradiso fiscale del Lussemburgo aveva sottratto miliardi agli Stati facendosi rifugio degli evasori fiscali, Podemos si è astenuto.
Questo pone enormi differenze anche circa l’attacco che il M5S fa alla cricca plutocratica che sta distruggendo i paesi mediterranei e al turbocapitalismo come alla Troika che ci obbligano all’austerità. In Podemos tutto questo manca o è meno accennato.

IL PATTO ETERNO
Ho sempre visto con chiarezza una cosa.
Sono 23 anni che tra il Pd e Berlusconi c’è un patto occulto per cui nessuno dei due attaccava veramente l’altro, altrimenti non si spiega come mai le leggi ad personam non sono mai state eliminate, una seria legge sul conflitto di interessi non è mai stata fatta, i patrimoni di Berlusconi non sono mai stati toccati, le sue prescrizioni sono rimaste vergognosamente intatte, il falso in bilancio non è mai tornato reato, Pd e Pdl si sono sempre spartiti le cariche delle massime istituzioni, e soprattutto come mai la legge tuttora vigente per cui è vietato di presentarsi in politica al concessionario di giornali o televisioni non è mai stata applicata.
Con Renzi questo patto non ha fatto che evidenziarsi ma è sempre esistito. Ovviamente era nascosto a livello elettorale, così sia il Pd che B hanno ingannato gli elettori facendosi votare come se si opponessero ognuno al suo nemico naturale mentre di accordava nascostamente con esso. Ma poiché il Pd in realtà era un complice di Berlusconi, ecco il perché del No a Prodi e a Rodotà e del No a Grillo. Era tutto concordato da più di 20 anni (d’Alema), una truffa continua ai danni dell’elettorato. E in questa truffa avrebbe dovuto entrare anche il M5S?????
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MARIAPIA CAPORUSCIO
Il discorso che vorrei sentire da un rappresentante di governo:

“Ma perché in politica dire la verità equivale ad una bestemmia, quando dovremmo essere uno specchio? Noi dovremmo agire alla luce del sole come fossimo trasparenti, come vivessimo in una casa di vetro invece pugnaliamo alle spalle chi ci mantiene! Noi politici dovremmo essere portatori di virtù, essere d’esempio per tutta la nazione. Dovremmo essere cacciati da quest’aula anche solo per delle ombre che potrebbero offuscare la nostra immagine, perché il danno arrecato al paese dal comportamento ambiguo di uno di noi, è incalcolabile: E’ di noi che si fa scudo la malavita se gliene diamo l’occasione. Noi dovremmo “essere al di sopra di ogni sospetto”. Dinanzi agli interessi di un paese il prestigio personale (morale ed economico) non deve avere alcun senso, noi non siamo pagati per affermare il nostro “valore” ma esclusivamente per amministrare il bene pubblico: il bene personale DEVE SEMPRE essere messo in discussione per cui l’immunità parlamentare è una bestemmia contro il paese che ci ha dato fiducia! Quando uno di noi commette un reato dovrebbe essere condannato dieci volte di più di un comune cittadino (anche se colpevole di reati più gravi) in quanto noi rubiamo per abuso di potere oltre che per avidità. Purtroppo succede esattamente il contrario e questo non può essere liquidato come immoralità ma è un crimine, una vergogna, un calcio alla coscienza e alla giustizia. Ci chiamano “onorevoli” ma quanti ne siamo degni e quanti purtroppo sono i “disonorevoli”? Essere al servizio della propria nazione dovrebbe essere un onore e non un modo per arricchirsi o circondarsi di privilegi indecenti”!

Aldo Antonelli
C’è stato qualcuno che ha fatto una cattiva scuola.
Ha insegnato ad usare la Libertà per i propri interessi.
E’ entrato nella stanza dei bottoni per fare bottini.
Ed ancora oggi, tramite patti, vorrebbe riaccreditarsi in questa ginnastica delinquenziale.
Altri, cresciuti a questa scuola, hanno imparato la lezione.
Vogliamo un Paese libero dalla corruzione e dalla criminalità?
Sottraiamoci a questo trend infame e lottiamo!
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Cobra89
Con un anno di Renzi al governo:
– sottoscritte clausole di sicurezza sui conti che prevedono di aumentare l’IVA fino al 25,5% entro il 2018.
– disoccupazione al record storico del 13,2%.
– disoccupazione giovanile al 44%.
– pressione fiscale al 43,2% in aumento rispetto all’anno scorso.
– debito pubblico al massimo storico di 2.157 miliardi.
– recessione in tutti i trimestri dell’anno.
– consumi sempre in calo tutti i mesi.
– aumento delle tasse su fondi pensione, casse di previdenza, rivalutazione TFR.
– cancellato il taglio dell’IRAP che torna dal 3,4 al 3,9%.
– blocco salariale protratto fino al 2020.
– Italia declassata a BBB-
– demansionamento del lavoratore consentito per legge.
– il braccio destro del boss Carminati tra i presenti alla sua cena di finanziamento da mille euro a testa.
– contro la corruzione soltanto un ennesimo disegno di legge.
(e ora arriva pure il libero licenziamento collettivo!)
Un completo disastro!
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Ddr. Manhattan
In un anno di governo Renzi abbiamo tutti i parametri economici – e di conseguenza sociali -peggiorati significativamente, la politica squassata da innumerevoli scandali, EXPO, MOSE, MAFIA CAPITALE, RIMBORSI ALLE REGIONI nei quali il PD è implicato direttamente. A fronte di questa corruzione dilagante, ruberie di soldi pubblici, i cittadini sono vessati da una tassazione criminale, che blocca l economia insieme a una burocrazia asfissiante.
Che cosa ha fatto il governo in un anno ? Ha compresso i diritti dei lavoratori, messo telecamere sul posto di lavoro, aumentato la licenziabilità, fatto mobbing legale col demansionamento, inoltre ha fatto sparire la spending di Cottarelli (e pure Cottarelli), quindi nessuna diminuzione del costo del carrozzone dello Stato, legge finanziaria, DEF, che nei prossimi tre anni prevede un aumento di tasse di 73 miliardi, senza contare le clausole di salvaguardia che scatteranno sicuramente con un ulteriore aggravio, probabile collasso definitivo, della situazione economica.
Con quale faccia, gli ascari del governo, possono sfottere il M5S?

UN GOVERNO FALLIMENTARE
Ass. Sylos Labini

“Il bilancio dell’azione di governo dopo 10 mesi è molto magro. Non ci aspettavamo miracoli perché i problemi sono tanti, ma certo con gli annunci non si campa. Se poi ci mettiamo gli errori, per evitare i quali era stato messo in guardia, non ci si può dichiarare incolpevole. Meglio davvero sarebbe cambiare verso subito, se non vogliamo nel 2015, in Italia ed in Europa, andare a sbattere contro un muro. Per evitare questo, ci vorrebbero forti azioni economiche. E ci vorrebbe anche più democrazia! In Europa, occorrono azioni per una ristrutturazione dei debiti dei paesi dell’Unione con un intervento della BCE, per una seria politica di investimenti pubblici con fondi propri del bilancio europeo da innalzare verso il 3-5% del PIL comunitario, per una armonizzazione fiscale che miri ad una riduzione dei vantaggi nelle aliquote nazionali che producono elusione fiscale e movimenti dei capitali e dei profitti tra paesi che condividono la stessa valuta, per introdurre un welfare universalistico…”,
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IL BERSANESE

Bersani e la famosa svolta linguistica: «Senta, io negli anni settanta parlavo in un modo che oggi mi fa quasi schifo: fra il politichese e l’ostrogoto. Ho fatto uno sforzo, adesso credo alla nobiltà della metafora, che consente a tutti di capire. Prima parlavo politiche e ostrogoto e nessuno mi capiva, ora dico: «Il consenso è come una mela sul ramo: balla, balla ma cade solo se c’è il cestino»,oppure quando parlo agli artigiani: «Facciam l’amalgama (costruire il partito) a forza di cacciavite». E se parlo ai vecchietti delle osterie: “Siamo rimasti col due in mano, non possiamo portare vino annacquato». Se mi eleggeranno parlerò il bersanese.
Ce lo vedo Bersani che parla a Obama o al Fondo monetario e gli dice: «In un bocciodromo la boccia si può tirare “a punta”, “a bocciata” o in altro modo, ma se uno va in una bocciofila non può tirare come gli pare». O che parla ai mostri della finanza e dice: Oh, ragassi… a proposito di apple, siamo mica qui a mangiar le mele morsicate da qualcun altro.”
Il problema per Bersani è che crede di andare incontro al popolo così, ma la bocciofila, la cascina, l’osteria, la bottega sartoriale, l’officina.. come le ha in mente lui non esistono più. Bersani è già morto e sepolto. Praticamente è morto prima di essere nato. Un provincialotto inadatto al mondo reale che farebbe bene a tornare in provincia in quelle bettole che gli piacciono tanto. E’ quello l’unico posto dove ‘la nobiltà’ delle sue metafore funzionerebbe.

Ci sono cataloghi di cataloghi.
Poesie su poesie.
Ci sono drammi su attori recitati da attori.
Lettere in risposta a lettere.
Parole che spiegano parole.
Cervelli impegnati a studiare il cervello.
Ci sono tristezze contagiose come il riso.
Carte nate da carte macerate.
Sguardi veduti.
Casi declinati da casi.
Fiumi grandi per il copioso contributo di piccoli.
Foreste infestate da foreste.
Macchine destinate a produrre macchine.
Sogni che all’improvviso ci destano dai sogni.
Una salute di ferro necessaria a riacquistare la salute.
Scale che portano giù come portano su.
Occhiali per cercare occhiali.
L’inspirazione e l’espirazione del respiro.
E ci sia anche, almeno di tanto in tanto,
l’odio dell’odio.
Perché alla fin fine
c’è l’ignoranza dell’ignoranza.
E mani ingaggiate per lavarsene le mani.

Wislaswa Szymborska

The Who – Won’t Get Fooled Again

Combatteremo per le strade
Con i figli ai nostri piedi
E la morale che loro adorano verrà spazzata via
E gli uomini che ci hanno incitati
Siedono a giudicare tutti i torti
Decidono loro e il fucile canta la canzone.

Mi toglierò il cappello per la nuova costituzione
Farò un inchino alla nuova rivoluzione
Sorriderò e sogghignerò di fronte al cambiamento intorno a me
Prenderò la chitarra e suonerò
Proprio come ieri
Poi mi inginocchierò e pregherò
Che non resteremo fregati un’altra volta!

Il cambiamento doveva venire
Lo sapevamo da sempre
Siamo stati liberati dal nemico, tutto qui
E il mondo sembra proprio uguale a prima
E la storia non è cambiata
Perché le bandiere sono sventolate tutte nell’ultima guerra.

Mi toglierò il cappello per la nuova costituzione
Farò un inchino alla nuova rivoluzione
Sorriderò e sogghignerò di fronte al cambiamento intorno a me
Prenderò la chitarra e suonerò
Proprio come ieri
Poi mi inginocchierò e pregherò
Che non resteremo fregati un’altra volta
No, no!
Mi trasferirò con la mia famiglia in disparte
Se per caso resteremo mezzi vivi
Raccoglierò tutte le mie carte e sorriderò al cielo
Perché so che gli ipnotizzati non mentono mai!
E voi?

Non c’è niente per la strada
Che mi sembri diverso
E gli slogan sono stati rimpiazzati, per inciso
E il partito di sinistra
È adesso il partito di destra
E le barbe si sono tutte allungate in una notte.

Mi toglierò il cappello per la nuova costituzione
Farò un inchino alla nuova rivoluzione
Sorriderò e sogghignerò di fronte al cambiamento intorno a me
Prenderò la chitarra e suonerò
Proprio come ieri
Poi mi inginocchierò e pregherò
Che non resteremo fregati un’altra volta
Non resteremo fregati un’altra volta
No, no!
Ecco il nuovo capo
Uguale a quello di prima…

CONTENTI E TURLUPINATI
Rosario Amico Roxas

L’invito nazionale rivolto a Matteo Renzi nella sua duplice qualità di segretario del PD e di Presidente del Consiglio, fu di passare dalle parole ai fatti.
Tale invito avrebbe voluto essere perentorio, senza vie di fuga, senza tentennamenti, con severità e giustizia. Fu proclamato dopo lo scandalo del Mose a Venezia, ribadito dopo lo scandalo dell’Expo di Milano, reiterato dopo l’esplosione dello scandalo “Mafia capitale” che ha annoverato l’associazionismo tra imprenditoria d’assalto, mafia di tutte le specie, e politici dell’intero arco parlamentare; anche l’assoluzione per avvenuta prescrizione al processo Eternit di Casale Monferrato, dette la spinta per promettere l’allungamento dei termini di prescrizione.
In atto tale prescrizione, voluta dai governi il cui presidente doveva avvalersi per evitare la galera, ha salvato i peggiori politici che hanno inquinato le regole della democrazia, assolvendo i colpevoli, azzerando il reato e perseguendo le vittime.
Renzi fu deciso, bisogna… bisogna… bisogna…, elencando misure repressive tali da scoraggiare ogni ulteriore malversazione. Promise misure …”al prossimo consiglio dei ministri”, così arrivo l’ora della Giustizia. Gli italiani, stanchi di pagare e di dover subire la truffa dei sudati quattrini elargiti allo Stato, abbiamo atteso le nuove regole, i nuovi mezzi di contrasto, idonei a rettificare l’andazzo criminale.
Quando una casa brucia arrivano a sirene spiegate i vigili del Fuoco e scaricano sull’incendio il loro carico di acqua e di speranza di salvare il salvabile; in questo momento è la “Casa Italia” che brucia e l’unica componente in grado di spegnere tale incendio è la Presidenza del Consiglio, in uno con il Parlamento e i partiti politici di tutti gli schieramenti; ma la presidenza del Consiglio e, quindi, il Governo, attualmente si regge con i voti determinanti proprio della banda criminale che non permetterà mai di essere minacciata da norme punitive.
Attendevamo un Decreto Legge, immediatamente esecutivo, come segnale della volontà di porre un rigoroso freno; attendevano un forte getto di acqua sull’incendio, invece è arrivata un lieve brezza di vento, che, invece di spegnere l’incendio, ha soffiato sul fuoco, dimostrando che l’impunità funziona ancora, più e meglio di prima. Con la proposta di un Disegno di legge si rimanda al Parlamento ogni decisone, con alcuni suggerimenti del Governo utili solamente a tacitare la rabbia popolare.
Cosa accadrà adesso ?
Non serve essere veggenti, basta rivedere le cronache parlamentari per anticipare come l’intera nazione sarà turlupinata.
Intanto c’è in vista l’elezione del Capo dello Stato, che farà slittare la discussione in aula di alcuni mesi; quindi ci saranno elezioni regionali e amministrative, per far passare ulteriori mesi.
Quando il Disegno di Legge arriverà in aula, sarà accompagnato da, almeno, tremila emendamenti, tutti da discutere e votare, cosa che impegnerà il Parlamento per almeno due anni.
Nelle more non si discuterà di falso in bilancio, di legge anticorruzione, di legge anti evasione fiscale, in quanto non fanno parte dell’immondo “patto del nazareno”, con il quale le bande criminali decidono le sorti del paese e le loro, con molta attenzione agli interessi mai interrotti.
Scadranno i termini di custodia cautelare, spunteranno testimoni in difesa corrotti e corruttibili, così si arriverà alla prescrizione generale, in quanto le promesse misure punitive, non essendo retroattive non potranno formare alcun argine protettivo alla Giustizia.
Proseguirà, invece, la volontà di negare ai cittadini elettori, il diritto di provvedere in proprio a cacciare dal Tempio della Democrazia, i ladri, i corruttori, i corrotti, i corruttibili, i turbatori d’asta, gli evasori fiscali, gli esportatori di denaro all’estero.
Contro la Giustizia vince il crimine, contro il sistema democratico vince la legge del più forte, contro lo Stato Sociale vince il liberismo capitalista, contro la volontà di rinascita vince il mantenimento dello “status quo” che ha permesso al 10% della popolazione di possedere il 55% della ricchezza nazionale.

LA POSIZIONE GROTTESCA DI RENZI SULLA GIUSTIZIA
Giovanni M.

La nuova legge sul voto di scambio politico-mafioso, sbandierata da Renzi come il colpo di grazia ai collusi, è stata scritta in modo da impedire qualsiasi condanna per voto di scambio. Così come la legge Severino: si chiama “anticorruzione” ed è stata scritta proprio per salvare Berlusconi e Penati dai loro processi per concussione.
Ora si scopre che il reato di autoriciclaggio, votato dal Parlamento, renderà impossibile la galera per chi ripulisce il bottino dei propri delitti. Mentre Renzi annunciava la linea dura contro i corrotti (“una specie di ergastolo, di Daspo”) e spediva il commissario Orfini a bonificare la federazione romana del Pd di cui fa parte da quando aveva i calzoni corti e il commissario Cantone ad annunciare l’ennesima “task force”, il suo partito al Senato votava con FI, Ncd e Lega per respingere la richiesta dei giudici di usare le intercettazioni contro gli inquisiti Azzollini (Ncd) e Papania (Pd). Una scelta fatta proprio per quei sospetti pesanti come macigni.
In Italia se una persona onesta chiede udienza a un politico, deve fare lunghissime anticamere, e anche nell’eventualità che venga ricevuta non ottiene quasi mai ciò che chiede: perché non ha nulla da offrire e nulla da tacere. Un delinquente invece viene subito accontentato, spesso prim’ancora di chiedere. Come disse Giuliano Ferrara: “Chi non è ricattabile non può fare politica in Italia”. Anche perché, di solito, chi è ricattabile è anche ricattatore.
Grazie per esserci,….ma è tutto una schifezza !!

NAPOLITANO MONITA CONTRO L’ANTIPOLITICA

L’antipolitica è nata come reazione sana e vigorosa alla politica corrotta staccandosi dal coro dei corrotti e venduti a falsi e cortigiani che sono buoni solo ad incensare qualunque potere in quanto potere senza alcuna autocritica e in preda a una faziosità turpe che è solo collusione coi peggiori
l’antipolitica è esigenza fortissima di una politica migliore, al posto di questa attuale che è immersa in una tale volontà omertosa da essere diventata sinonimo di malvagità, e proprio in virtù di questo l’antipolitica è oggi in Italia sinonimo di bene, rinnovamento, speranza, democrazia, pulizia morale, futuro migliore. E coloro che ancora usano questa parola in senso dispregiativo mostrano in ciò tutta la loro perversa volontà di male, tutto il loro volgare intento di rovinare ancora di più la nostra repubblica, di defraudarla dei suoi diritti, di distruggere il nostro futuro, di portarci a una depredazione neoliberista dei nostri beni e della nostre prerogative democratiche, senza più diritti, senza più stato sociale, senza più tutele del lavoro e dei deboli.
A questa degenerazione della politica Napolitano appartiene con tutti coloro che lo difendono. Alla sana e onesta reazione dei migliori Italiani spetta di diritto ormai il titolo fiero e orgoglioso di antipolitica

CI HANNO RUBATO ANCHE LA SPERANZA
Paolo De Gregorio

La “diversità” di questa crisi economica incominciata nel 2007 e di cui non si intravede ancora alcuna via d’uscita, è determinata da due fenomeni epocali: uno è quello della globalizzazione che ha stabilito il primato della economia sulla politica, lasciando fare al mercato che premia chi più taglia diritti e comprime salari degli operai fregandosene della loro salute e di quella dell’ambiente, l’altro è rappresentato dalla fine di ogni speranza di vedere il tramonto del capitalismo, mentre sotto i nostri occhi i regimi comunisti si trasformavano in monarchie ereditarie (Corea del Nord, Cuba) o in regimi ipercapitalisti come la Cina.
E’ la speranza di vedere cambiare qualcosa che si è spenta, e come eredità evidente ci ha lasciato un elettorato che per più del 50% non va più a votare perché ha capito che non serve a niente e che il capitalismo regge perché non c’è nessuna alternativa di sistema.
C’è grande tristezza in giro, depressione, alcolismo, droga, passività, pessimismo perché ci troviamo di fronte ad un sistema economico fallito, come è quello che in Italia lascia il 43% dei giovani disoccupati, con un debito pubblico che ci vorrebbero 40 anni per ripianare, e ignobili sprechi e ruberie di cui tutti i partiti storici sono responsabili.
A un certo livello più subliminale pesano sensazioni negative, tipo il cambiamento del clima, la sovrappopolazione, con quei disperati, che invadono paesi con milioni di disoccupati, e fanno la felicità solo di chi li usa in nero, peggio degli schiavi.
Un’altra preoccupazione che si aggiunge a questo scenario globale è quella di una possibile guerra, che negli ambienti anglo-americani, sionisti e Nato è una opzione sempre presente, basta fabbricarsi un nemico, naturalmente “terrorista”, e, visto che senza l’atomica non vincono una sola guerra, temo che si arrivi ad uno scenario del genere, naturalmente in nome della democrazia e della eterna lotta tra bene e male.
Purtroppo a questo quadro poco confortante, ma vero, si somma la negatività delle due grandi religioni monoteiste, che apertamente impediscono qualunque diffusione dei contraccettivi per limitare l’esplosione demografica e, nel caso dei musulmani, vi è l’appello esplicito a diffondersi in tutto il mondo, fare tanti figli e mettere in minoranza gli “infedeli”.
E’ lecito sostenere che il mondo contemporaneo è schiacciato da forze distruttive: il capitalismo delle multinazionali, delle banche, la potenza oscura dei guerrafondai e dei complessi militari-industriali, e le religioni che impediscono qualunque intervento che faccia diminuire le bocche da sfamare, questione che alla lunga esploderà drammaticamente.
Se si usasse la ragione e non i dogmi religiosi, se l’economia fosse a misura d’uomo e non di solo profitto, si aprirebbe una strada maestra valida per tutti: la terza rivoluzione tecnologica per portare ogni paese, ogni nazione, ad essere completamente indipendente in materia di energia e di alimentazione, mettendo tutti i migliori cervelli e risorse a lavorare per soluzioni sempre più efficienti ed ecologiche in materia di energie rinnovabili e di una agricoltura totalmente biologica, che usi antagonisti naturali e concime bio allo scopo di tutelare la salute sia dei contadini che dei consumatori.
Una nazione indipendente in questi due settori è capace di mettere in equilibrio risorse e numero di abitanti, ed è una nazione libera, che può fare a meno di eserciti e di padrini internazionali, fuori da ogni alleanza militare, dall’Europa, dall’Euro, dal FMI, dalla WTO, con autonomia della propria moneta e con la possibilità di affrontare il problema del debito pubblico.

LA CARICA DEI 25 AL QUIRINALE
Marco Travaglio

Siccome è sommamente inopportuno fare nomi per evitare di bruciarli, la rosa degli aspiranti al Quirinale citati nell’ultima settimana è estremamente succinta: appena 25 candidati.
Amato Giuliano. È il prediletto di Napolitano e B. (infatti ha due pensioni). Potrebbero essergli fatali l’inesperienza politica (ha avuto solo 76 incarichi) e la tenera età (appena 76 anni).
Cassese Sabino. Leggermente più maturo (79 anni), piace molto a Re Giorgio e soprattutto all’infanto Giulio. L’altra sera sparava cassate da Floris. Ieri ha scritto sul Corriere che il nuovo presidente “tornerà al modello einaudiano”. Tradotto: se eleggete me. non rompo i coglioni, dove mi mettete sto. S’offre parecchio.
Draghi Mario. È riuscito nella mission impossible di fare il banchiere senza finire imputato, e per giunta non piace alla Merkel: il che, in Italia, è un doppio handicap. Inoltre, se eletto presidente, farebbe il presidente: ergo non garba a Renzi, che per il Colle sta cercando un portachiavi.
Visco Ignazio. Come sopra, con un’aggravante: denuncia troppo spesso la corruzione. Non si parla di corda in casa degl’impiccati.
Prodi Romano. Piace ai nemici del Nazareno: minoranza Pd, fittiani FI e Sel potrebbero votarlo contro Renzi&B., bruciandolo. Ma Renzi potrebbe anticiparli e candidarlo contro di loro, bruciandolo. Lui sta pensando di anticipare tutti e darsi fuoco.
Padoan Pier Carlo. Essendo ministro dell’Economia, vuol fare il ministro dell’Economia: perciò Renzi lo manderebbe volentieri al Quirinale, se lì non volesse fare il presidente della Repubblica.
Fassino Piero. Renziano di scuola gregantiana, dunque non sgradito ai Pd antirenziani, nel 2006 si prostituì con un articolo fantozziano sul Foglio chiedendo a B. i voti per eleggere D’Alema. Così fu eletto Napolitano, che per questo lo adora. Chiamparino Sergio. Candidato anfibio: renziano non ostile agli anti-Renzi, Pd gradito a FI, politico ma pure banchiere, curriculum pieno di poltrone ma anche di buchi (di bilancio: ieri al Comune di Torino, ora in Regione Piemonte). Ce la può fare.
Veltroni Walter. Sponsor di Odevaine ma anche di Renzi, nostalgico di Craxi ma anche di Berlinguer, avversario di B. ma anche dei demonizzatori di B., è Nazareno dentro. Quasi perfetto.
Muti Riccardo. Era la prima scelta di Renzi. Poi il Fatto l’ha scritto e il premier l’ha smentito: quindi era vero. Non ha alcuna esperienza, ergo va benissimo. Molto favorito pure dal cognome.
Finocchiaro Anna. Stoppata nel 2013 da Renzi per via della foto all’Ikea con la scorta, gli diede del “miserabile”. Ora però si dà un gran daffare per la riforma-boiata del Senato. E poi è donna. E poi Matteo, oggi, è più di bocca buona.
Severino Paola. Avvocato di tutti i grandi gruppi italiani, piace a B., Letta zio, Curia e Caltagirone: quindi in un paese serio sarebbe out anche per l’Arcicaccia. Qui invece è in pole position.
Franceschini Dario. Da quando qualcuno ha invocato l’alternanza laici-cattolici, si cerca disperatamente un cattolico. Al punto che s’è pensato persino a lui. Ma solo per questo motivo.
Mattarella Sergio. Vedi sopra.
Casini Pier Ferdinando. Vedi sopra.
Gentiloni Paolo. Vedi sopra.
Rutelli Francesco. Vedi sopra.
Grasso Piero. Già nel 2013, appena eletto presidente del Senato, si disse disponibile a un più alto incarico (l’unico esistente). Ma nessuno se lo filò. Vedi mai che quest’anno vada di moda il nulla mischiato col niente.
Boldrini Laura. È l’altra soluzione istituzionale in caso di impasse. Lei insiste molto per una donna al Colle. Può contare già sul suo voto, sempreché non sbagli a compilare la scheda.
Bonino Emma. Candidata al Quirinale dal 1976, è stata con B. e con l’Ulivo. Né cattolica né comunista, pacifista ma pro guerre, non è più in Parlamento: non può contare neppure sul suo voto.
Pinotti Roberta. È l’unica Renzi-girl sopra i 50 anni, il che la rende sospetta agli occhi di B. Peccato per il vizietto di usare i voli militari come taxi per tornare presto a casa. Ma chi ci dice che in Italia sia un handicap?
Baresi Franco. Già capitano del Milan e della Nazionale, è il candidato di Matteo Salvini. Quindi ha qualche chance più di Massimo D’Alema.
Caprotti Bernardo e Feltri Vittorio. Il patron di Esselunga (classe 1925) e l’ex direttore del Giornale e di Libero sono i candidati di Roberto Calderoli. Chi ha voglia di ridere, pensi al Porcellum.
Napolitano Giorgio. Nessuno ne parla, ma una nuova, eventuale paralisi di veti incrociati potrebbe indurre i partiti a chiedergli un altro estremo sacrificio. Del resto, come titola l’Huffington Post, “Gli italiani vogliono ancora Napolitano”. Se lo meritano proprio.
Carminati Massimo. Non l’ha (ancora) candidato nessuno. Ci permettiamo di farlo noi, sperando di non bruciarlo. Uomo del fare, decisionista, sufficientemente esperto di giustizia e anche di economia, è forse un po’ troppo a destra, però non disdegna il dialogo a sinistra (è persino socio della coop rossa 29 Giugno). Potrebbe rivelarsi prezioso presso i grandi elettori per sbloccare l’impasse con uno dei suoi celebri intercalari: “Ti fratturo la faccia”.

CHI HA PAURA DI ROMANO PRODI?
Rosario Amico Roxas

C’è la certezza che gli accordi del saraceno condizionino la scelta del Presidente della Repubblica, magari con accordi non scritti, ma solamente garantiti in parola.
B esige una sola certezza: che non venga eletto Romano Prodi.
L’ex-tutto non teme Prodi perché lo ha sconfitto ben due volte e per far cadere il suo governo ha dovuto comprare un bel po’ di parlamentari, cosa per la quale è sotto processo come corruttore di De Gregorio.
Non lo teme perché riconosciuto docente universitario di Economia e politica industriale all’Università di Bologna, per cui competente nella materia.
Non lo teme per le altissime relazioni internazionali, di cui gode, essendo stato presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004, senza mai lanciarsi in apprezzamenti volgari come invece consuetudine di Berlusconi, come quando insultò la Merkel trattandosi di “una culona inchiavabile”.
Lo teme per una caratteristica che lo rende, di fatto, un nemico da combattere. Non ha trovato nulla su cui realizzare un dossier diffamatorio da affidare ai suoi scagnozzi de “Il Giornale”, per ledere la sua onorabilità. Prodi non è ricattabile e questo deve escluderlo sia dalla candidatura al Colle, che dalla politica attiva in Italia. Giuliano Ferrara, sostenitore prima di Craxi e poi di Berlusconi, ebbe a sostenere che ”una persona non ricattabile non può fare carriera in politica”. Prodi va escluso, e già ci avevano pensato i 101 che non lo votarono, che saranno gli stessi che non lo voterebbero, trattandosi di parlamentari sui quali pende un “metodo Boffo”
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P.S. Chiuse le greppie dell’Expo di Milano, del Mose di Venezia, di mafia capitale di Roma, Renzi ha l’obbligo di ridare fiato ai truffatori, ai ladri, ai ricattatori, ai ricattati e a tutto quel panorama di delinquenti che ruota intorno all’attuale politica; così promette tutto il suo impegno per ottenere le Olimpiadi a Roma (sic !) per 2024, con una previsione di costi di sei miliardi, che diventeranno non meno di trenta; il Disegno di Legge Anticorruzione sarà ancora nei polverosi cassetti delle varie commissioni, così non ci sarà nessun rischio.
Truffatori di tutta Italia, unitevi !
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CONDANNATI CON VITALIZIO
In Italia ci sono ex parlamentari che pur essendo stati condannati in via definitiva per mafia e corruzione prendono ancora il vitalizio di Stato. Soldi di tutti, soldi di noi cittadini, anche oltre 4mila euro al mese.
Ogni anno più di 60 miliardi di euro vengono rubati ai cittadini e finiscono nelle tasche di funzionari, politici e imprenditori corrotti. Ma che bel Paese! E i troll non hanno di meglio da fare che controllare gli scontrini del M5S, i quali sembra siano per la maggior parte dei media il problema fondamentale dell’Italia.

USCIRE DALL’EURO

http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11734772/Edward-Luttwak—Per-salvarsi.html

“Se l’Italia vuole una speranza per il futuro, deve uscire dall’Euro”. Edward Luttwak, politologo ed esperto di scienze strategiche, non usa mezzi termini in un’intervista a Italia Oggi, per indicare quale possa essere la via di salvezza per l’Italia stretta nella morsa della crisi del debito pubblico. “Se l’Italia non lo farà, crescerà la sofferenza sociale e la situazione si farà estrema. Anzi mi meraviglio che il collasso politico non sia già avvenuto”, afferma Luttwak. Poi aggiunge: “È stato un errore enorme per l’Italia. Voluto dai politici per sentirsi più europei e, qualcuno l’ha persino detto, per guardare in faccia in Tedeschi: una cosa ridicola, come quando Benito Mussolini voleva cercare di essere all’altezza di Adolph Hitler. Gli Italiani non sono i tedeschi”. A questo punto punta il dito contro chi ci ha portato a tutti costi sul carrozzone dell’Euro: “Uno degli uomini che disse di sì all’euro, Romano Prodi, torna in questi giorni come possibile candidato al Colle. Prodi è un economista provato e una persona onesta. E di onestà, nella politica italiana, non c’è un’offerte illimitata, però lui dovrebbe dire: «Sono onesto e competente ma ho fatto un grave errore: l’euro”.
L’uscita dall’euro – Secondo Luttwak l’errore dell’euro ha radici lontane: “Fu un gruppo di politici che vedevano alcuni vantaggi. Il primo era quello di realizzare una disciplina monetaria sul sistema politico italiano: in questo modo, si pensò, quelli del Nord Europa ci controlleranno e ci imporranno dei limiti, ci renderanno fiscalmente responsabili. La seconda ragione, però, è tutta psicologica: quei politici erano piccoli, bassi e scuri e pensavano, con l’euro, di diventare alti, biondi e con gli occhi blu”. Luttwak poi afferma: “Con l’euro non c’è e non ci sarà crescita. E ci sarà maggiore disoccupazione. Ma guardi che è una questione aritmetica. Faccio due conti…Il debito italiano è oltre 2mila miliardi ma l’Italia ha dovuto aderire al fiscal compact per cui, ogni anno, deve ridurre di 100 miliardi circa. Significa che, oltre a non fare deficit, come ora stabilisce anche la Costituzione, ogni anno si debbono trovare risorse pari a 20 Imu. Ora, chi voglia rimanere seriamente nell’eurozona, ragiona di patrimoniale”. Insomma a quanto pare secondo il politologo il destino dell’Italia è segnato.
Il nodo Renzi – Ma per quanto riguarda la politica italiana, Luttwak guarda con fiducia a Matteo Renzi: “Il premier vuol ridurre il peso dello Stato parassitario. L’Italia è un asino che sulla schiena un peso enorme, tanto che ormai cammina a stento. Quel peso, quella soma insostenibile, è questa macchina pubblica che, alla fine, farà piegare le gambe alla povera bestia. Renzi è l’unico che ha un piano per ridurre quel peso e rendere il Paese più competitivo”. Infine dà un consiglio a Matteo: “Non può continuare a circondarsi di ministri così inadeguati, per sentirsi bello e saggio. È un lusso che non si può permettere, né lui né l’Italia. Un’altra critica che ha un fondamento è stilistica ma non è così ridicola come potrebbe sembrare”.
Chi ancora parla di “ripresa” e vuole illuderci che prima o poi “tutto tornerà come prima” o è in totale malafede o non sa cosa dice e perché. Ci piaccia o no, la situazione attuale, è come quella che vivete quando finisce una bella e lunga storia d’amore per la quale tenete ancora moltissimo. Vorreste tanto ricominciare, rivivere quella gioia ma non c’è niente da fare: lei è andata via e non tornerà mai più perché ha smesso di amarvi. Chi vi vuol bene vi farà affrontare la realtà, spingendovi ad andare avanti e ad affrontare il “lutto”. Chi vi vuol male o semplicemente se ne frega, vi illuderà dicendovi che “tanto tornerà”. Ma certe cose della nostra società consumistico-capitalistica non torneranno MAI PIU’ e non si tratta di disfattismo ma di senso della realtà. L’idillio è finito, l’Occidente non è più il solo ad esigere e prendersi tutto il superfluo possibile e certi cambiamenti sono irreversibili, certi spazi di sviluppo e benessere per le nuove generazioni non ci sono più e sarà sempre peggio se non si cambia mentalità. E meglio quindi prepararsi a pensare e vivere in maniera diversa, invece di attendere con ottusità e miopia il ritorno di un’era passata, sepolta e non ripetibile.
Ai giovani bisogna dire questo, non imporre loro vecchi schemi di desiderata figli del vecchio sistema (studia-conformati-lavora-consuma ecc) ma tensioni esistenziali più ardite e per certi versi esaltanti ed emozionanti (studia-differenziati-condividi-risparmia ecc). Dite questo ai vostri figli, non abbiate paura di anticipare i tempi. Oggi chi è in vantaggio è in verità solo in pari con un mondo che corre sempre più veloce. Vogliamo più libertà? Bene: iniziamo a capire che per ottenerla bisogna lavorare meno, consumare meno, produrre meno ecc. E’ il prezzo di una felicità più piena ed è il prezzo più basso che possiamo pagare per evitare il tracollo totale del nostro mondo. H&M che passa dalla Cina all’Africa perché oramai produrre nel continente asiatico “costa troppo”, è l’emblema più eclatante e preoccupante di questo capitalismo malato di parassitismo autodistruttivo. Siamo passati dai paesi occidentali a quelli dell’est, poi a quelli asiatici ed ora a quelli Africani: il tutto per pagare sempre meno chi lavora. Il punto è: quanto ancora potremo andare avanti così senza la scoperta e la colonizzazione con relativo sfruttamento di altri pianeti? Eppure il declino inesorabile è tutto intorno a noi, è ovunque ma noi non vogliamo vederlo; proprio come l’innamorato che non accetta la fine inesorabile del suo rapporto e si autoconvince che potrà ricominciare, un giorno.
Ma la verità, piaccia o no, è che noi occidentali non avremo più assunzioni di massa negli enti pubblici, contratti di lavoro blindati, tredicesime, quattordicesime, ferie e malattie retribuite, titolo di studio che spalancano tante porte ecc. Un ciclo socio-storico sta volgendo al termine e continuare a negarlo significa costruirsi da soli un futuro orribile. Ma gli esseri umani, si sa, sono fatti per strafare e non accontentarsi mai. E’ la croce ed insieme la delizia della nostra specie. I Romani seppero fermarsi prima di diventare troppo grandi? E gli Spagnoli? E i Portoghesi? E gli Inglesi? E i Nazi-fascisti? Nessuno, ad un certo punto, dopo aver vinto e conquistato molto, si è detto:” Ok ragazzi: direi che va bene così, fermiamoci qui ed evitiamo di invadere la Russia d’inverno”. No: tutti i passati imperi caduti si sono accasciati sotto lo stesso peso della propria ingordigia. Noi stiamo facendo la stessa miserevole fine ma abbiamo un’arma importante in più per raggiungere la giusta autoconsapevolezza prima che sia troppo tardi e cioè la possibilità di accorciare le distanze della conoscenza fino ad azzerarle. L’enorme capacità di condivisione della nostra società 2.0, può infatti rappresentare una grande occasione per creare quella famosa “coscienza collettiva” di cui tanto si sente parlare. E, al contrario di ciò che molti pensano, non è affatto un mito o un’idea utopistica e comunque non risulta più utopistica di quella contrabbandata dai sostenitori dell’inevitabile status quo. Quando polacchi, cinesi, indiani e congolesi inizieranno a desiderare in massa i nostri beni di consumo ed i nostri “diritti” ed i nostri stili di vita, quale altro popolo e quale altro suolo sfrutteremo per accontentare tutti? E’ sul serio tanto folle pensare di cambiare, almeno nelle giovani generazioni, la filosofia del possedere con quella del conservare e condividere? Se anche fosse, varrebbe la pena tentarla questa “follia”, invece di rincorrere una love story finita da tempo che non ha alcuna base per ricostruirsi, come una minestra che ha un sapore sempre più insipido ed è sempre più costosa da riscaldare.

LA CRISI SI AVVITA SEMPRE PIU’ PORTANDOCI AL DISASTRO
Viviana Vivarelli

Ormai tutti gli economisti sono d’accordo che in Europa e soprattutto nei Paesi mediterranei andremo sempre peggio. Gli Stati uniti si stanno riprendendo alla grande ma la loro ricetta è esattamente l’opposto dell’austerity imposta alla zona euro: Obama ha voluto: opere pubbliche per ricreare lavoro, immissione di grande liquidità nel Paese, sforamento enorme del debito pubblico (18.000 miliardi di dollari) per finanziare la ripresa. E così in 3 mesi il Pil è salito del 5%, si sono trovati mezzo milione di posti di lavoro in più, una maggiore sicurezza energetica, i consumi sono saliti del 3,2%, gli investimenti fissi non residenziali sono aumentati del 4,8, mentre quelli in prodotti di proprietà intellettuale sono cresciuti dell’8,8%, gli investimenti in nuove attrezzature sono saliti dell’11%. Era dall’estate 2003 che non si registravano dati simili.
La ricetta di Obama è chiara e semplice: una sorta di Piano Marshall interno da oltre 300 miliardi di dollari per dare il giusto sostegno all’economia degli States. Parola d’ordine: investimenti infrastrutturali. L’idea base è stata quella di destinare in 4 anni fondi al rinnovo della disastrata rete viaria degli Stati Uniti. Renzi aveva vagamente parlato del recupero delle scuole dicendo sempre vagamente che ci sarebbe stata l’urgenza del ripristino idrogeologico del territorio, ma tutto si è vanificato (ridotti gli investimenti a 2 miliardi, si sono vanificati anche quelli) sia per i suoi intenti personali che per l’aberrazione voluta dal Pd di aver messo il pareggio del bilancio in Costituzione, che ci impone di non fare alcun tipo di investimento, per cui non ne abbiamo fatti nemmeno nel caso gravissimo della Liguria.
Ma in Europa non va meglio e ci stiamo avviando verso la crisi più grave che abbia mai colpito il capitalismo moderno.
Anche la crisi americana del 29 fu combattuta con mezzi che sono esattamente l’opposto di quelli della Merkel, del Fm e della Bce. E’ proprio la logica di questa maledetta politica europea che va rovesciata. E la Germania non può continuare a imporcela e dovrebbe capire che alla fine le cose andranno male anche per lei, che, intanto, ha dimezzato le previsioni di crescita per il 2015.
Non riusciamo a capire quale sindrome mentale abbia colpito i leader dei pesi dell’Europa mediterranea che, malgrado il peggioramento della situazione economica, insistono nell’infierire con ricette che portano solo alla distruzione dei diritti del lavoro e dello stato sociale in cambio di un peggioramento costante di tutti i dati economici.
Se questi leader (e Renzi per primo) si rendessero conto dell’abisso del loro errore, potrebbero consorziarsi e pretendere, uniti, delle modifiche forti dei trattati europei e principalmente di quella Bce che finora ha fatto solo gli interessi delle banche private.
Siamo in un’agonia che se continua così ci porterà al disastro.
Keynes ha insegnato in modo chiaro che se si vuole uscire dalla depressione e maggiormente dalla deflazione bisogna investire, creare lavoro e domanda, rimettere in modo l’economia. Quello che avviene adesso è talmente l’opposto che non farà che peggiorare il male. Basterebbe che i paesi mediterranei facessero fronte comune e imponessero che la Bce stampi moneta (come fanno la Banca d’Inghilterra o quella del Giappone o la Fed) e comperi Bond pubblici allo stesso 0,15% di interesse di cui gratifica le banche private, e i debiti pubblici dei vari Paesi crollerebbero ridimensionandosi e uscendo dalla spirale fatale di aumenti dovuti ai tassi usurai. L’euro si svaluterebbe e le esportazioni di beni europei diventerebbero competitive senza bisogno di deprezzare il costo del lavoro e falcidiare i diritti dei cittadini o stuprare le costituzioni. Ovviamente, siccome le banche tedesche sono piene di titoli pubblici dei vari stati, ci rimetterebbero e avrebbero una minusvalenza, nel loro patrimonio, che le metterebbe a rischio di non superare gli stress-test. E si ridurrebbero di valore i fondi pensione tedeschi, con conseguenti minori pensioni ai futuri pensionati tedeschi. E questo la Merkel non lo vuole. Ma per mantenere la sua ricchezza, getta però in un abisso tutti gli altri Paese, obbligandoli alla catastrofe.
Nella crisi americana del 29, le pensioni erano private e milioni di lavoratori le persero. In Germania ci sono moltissime pensioni integrative che con la svalutazione dell’euro diminuirebbero. Per questo la Merkel non ne vuole sapere di sviluppo europeo. Le sta bene che tanti Paesi siano in crisi per il bene della Germania. Non vuole indebolire le banche tedesche e farà di tutto per sostituire Draghi con un banchiere tedesco che imponga ancora di più l’austerità per rinforzare la Germania con danno dei paesi mediterranei. La Germania pensa egoisticamente ai propri interessi. Ma cosa pensano un Renzi, un Hollande, un Rajoy? Quali sono gli interessi che curano quando tagliano stato sociale e diritti civili e non iniziano mai una politica economica di investimenti?
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ARMANDO DI NAPOLI

Struggente è affascinante sopravvivenza
scivola da dietro le finestre degli operai assonnati
l’odore squisito del caffè riempiendo i vicoli d’armonia
nei letti sfatti teporosi testimoni di una notte sudata
scorre l’infinito attimo scavando nei meandri della solitudine
solchi di emozioni nell’ombra appesa di corpi coperti
da trasparenti vestaglie illuminano la musicalità passionale

mentre un cane vagabondo bighellona nel rione
mordendo pezzi di aurora tentando di stracciare ogni traccia del buio
da labbra carnose esce il primo fumo di sigarette di contrabbando
non lontano nei borghi di pescatori si preparano le reti
alla ricerca di pescare un briciolo di speranza che alimenta i nostri sogni smarriti…

PER RIPARTIRE OCCORRE INVESTIRE
Berluscameno
Per ripartire alla grande in Italia con la crescita e lo sviluppo occorre “prioritariamente” fare investimenti pubblici e privati “molto” produttivi.
Infatti un grande sistema economico che abbia subito i danni di una lunga guerra e che abbia ritrovato occupazione e reddito rapidamente, senza aver fatto leva sugli investimenti, pubblici e privati, non si è mai visto.
Il discorso può valere in generale per l’Europa, che al suo interno presenta casi diversi, diverse velocità di uscita dalla crisi e profondi divari innovativi, ma che comunque si ritrova nel complesso più che un passo indietro rispetto agli Stati Uniti.
Di sicuro il problema investe l’Italia, che dentro di sé – anche nel Mezzogiorno- rintraccia i numeri di una catastrofe demografica e sociale e un orizzonte di abbandono non solo industriale.
Senza investimenti nell’ economia reale(ad esempio per far ripartire l’edilizia residenziale pubblica e privata!), può esistere un presente che compra un po’ di tempo per la sopravvivenza giorno per giorno, ma non c’è futuro.
Così la “fiducia” dei cittadini e delle imprese, entrambi contribuenti super tartassati, non corre e non si propaga.
Alcuni economisti sono indifferenti alla dipendenza degli investimenti privati dagli investimenti pubblici complementari e “auspicano una riduzione della spesa pubblica” pensando, ingenuamente, che il settore privato possa magicamente colmare le lacune, ma purtroppo se si riducono gli investimenti pubblici si ostacolano –di fatto – gli investimenti privati». Nella pratica l’Italia, oggi anche in nome di un pareggio di bilancio costituzionale che non prevede però tetti né per l’aumento delle tasse né per quello delle spese, ha fatto per anni e anni la scelta peggiore e più miope: “giù” gli investimenti pubblici strategici e produttivi per il futuro del Paese, “su” le spese correnti e la pressione fiscale. E quanto alla “ricaduta” degli investimenti sulle industrie grandi , medie e piccole private, che questi, i privati, si arrangino (ma loro fanno anche assai di più, come dimostra il progetto per la Grande Milano -anche edilizia- degli industriali lombardi).
E questo accade all’ interno di un quadro di governo dell’economia dove l’aumento dei costi burocratici e amministrativi si accompagna, nel rapporto con lo Stato e i suoi bracci operativi, a un assetto giuridico incerto, mobile e improntato alla più ampia discrezionalità anche sul terreno dei diritti proprietari.
Tutti parlano di crescita e sviluppo degli INVESTIMENTI (addirittura fatti in contemporanea e quindi assieme –come se fosse possibile – alla politica dell’Austerity e del rigore più bieco), ma nei fatti questa della” crescita” diventa una parola abusata, ricorrente all’infinito, che fatica però a ritrovarsi nei numeri che servono e soprattutto nei fatti. Non è una sorpresa, ma deve essere chiaro che senza questi ingenti investimenti (prima pubblici e poi privati) tramite una economia improntata all’ espansione monetaria con ingenti operazioni di Q.E. (tipo made in USA e realizzati dalla BCE)non si esce dall’ ”economia di guerra “-per la sola sopravvivenza fisica- in cui siamo immersi sino al collo e da troppo tempo !.

IN MARGINE ALLA CRISI RUSSA
Sergio Di Cori Modigliani

La Russia traballa (così appare) e di conseguenza i mercati finanziari tremano (così sembra). Vladimir Putin non è il buono della tragedia in corso che va in scena. Ma non è neppure il cattivo. Ci sono individui, come Marie Le Pen, Giulietto Chiesa e Matteo Salvini, che lo hanno eletto a eroe dei due mondi. E altri, come Cameron e Renzi, che ne hanno fatto il responsabile principale della “crisi in corso”.
Nell’aprile del 1920, Lenin (tra i pochissimi al mondo che negli ultimi 200 anni la rivoluzione l’ha fatta per davvero) pubblicava un piccolo saggio fondamentale che già dal titolo annunciava la grande sfida che attendeva le forze progressiste planetarie “L’estremismo malattia infantile del comunismo”.
Questo testo preannunciava la furibonda lotta che, di lì a quattro anni (dopo la sua morte) si sarebbe scatenata tra Josif Stalin e Lev Trotzky. Con i risultati e le conseguenze che sappiamo.
Putin è un burocrate piuttosto ottuso, iper-liberista, grande sostenitore dei mercati finanziari, che sta all’est nello stesso identico modo in cui Angela Merkel sta all’ovest.
Sono entrambi due facce della stessa medaglia, non a caso convivono entrambi nella stessa importantissima loggia massonica internazionale (la loggia Eurasia) come viene accuratamente e diligentemente spiegato da Gioele Magaldi nel suo esplosivo libro “Massoni, la scoperta delle Ur-lodges” pubblicato da Chiarelettere, in questi giorni in libreria. Leggere facebook e i siti on-line italiani, oggi, è davvero molto interessante oltre che avvilente. In Italia si insiste a cavalcare la contrapposizione ideologica per coltivare il proprio osceno orticello elettorale, letteralmente “inventando” comunisti e fascisti, localisti e globalisti, rivoluzionari (a parole) e reazionari, quando, in verità, il mondo post-moderno si sta avviando verso un Nuovo Ordine Mondiale (planetario, nei fatti e nella realtà, nessuno escluso).
Il tentativo di costituire un regime neo-aristocratico, oligarchico e liberticida per portare al successo il piano di “cinesizzazione” del mondo del lavoro e di abbattimento dei diritti civili, si sta scontrando contro un’opposizione progressista (post-ideologica) che cerca di organizzarsi per garantire la realistica esecuzione di piani socio-economici alternativi, nel nome della re-distribuzione della ricchezza e della diffusione di un nuovo benessere collettivo.
Il Messico, ad es. -qui inteso come società civile- comincia a insorgere indignato e scende in piazza protestando contro il sequestro e la scomparsa di 27.000 giovani. L’Ufficio internazionale dell’Onu che si occupa di combattere il traffico degli stupefacenti ha calcolato che soltanto nell’ultimo quinquennio 1500 aziende europee hanno investito complessivamente nella borsa messicana circa 2000 miliardi di euro, creando una gigantesca ricchezza monetaria in quel paese che ha consentito al 5% della popolazione di decuplicare la quantità delle proprie rendite massacrando la classe media e depauperando l’intera società, oggi ridotta alla fame.
Il crollo del prezzo del petrolio è una concausa della crisi russa.
Ma è una conseguenza della politica iper-liberista che ha distrutto in Russia l’ambiente, che ha costruito una nuova oligarchia di mega miliardari, non investendo in infrastrutture, azzerando gli investimenti in istruzione, ricerca scientifica, innovazione, per scegliere di impiegare tutte le risorse dello Stato nel petrolio, nei carboni, nel gas, basando l’intera economia sui fossili e sui bisogni energetici altrui (nel senso di nazioni estere acquirenti).
Ma il resto del mondo sta andando da un’altra parte, in cerca di autonomia energetica, soprattutto da fonti rinnovabili.
In Usa il più grande investitore finanziario nel mercato fotovoltaico e nella diffusione di energia alternativa eco-sostenibile è la Texaco che solo nel 2013 ha investito ben 14 miliardi di dollari soltanto in pubblicità. In Germania e in Giappone (due colossi che non hanno neppure una goccia di petrolio o di gas) hanno iniziato a investire massicciamente grosse risorse statali con un unico e dichiarato obiettivo: raggiungere entro il 2040 la totale indipendenza e autosufficienza energetica.
Il clamoroso risultato elettorale delle amministrative in Turingia, un mese fa (importante regione della Germania orientale) la dice lunga sulle nuove tendenze in atto. E’ la regione con la più vasta diffusione di investimenti nell’energia alternativa. Contrariamente a tutti i sondaggi, ha vinto la Linke (sinistra radicale) che ha “asfaltato” (termine di moda) sia i democristiani della Merkel che i socialisti di Schulz. Il loro leader ha annunciato che formerà un governo locale di alleanza con i grunen (i verdi ambientalisti tedeschi) e a febbraio del 2015 lanceranno il più avanzato piano energetico mai proposto in tutto il continente europeo.
In Italia, nessun dibattito, nessuna analisi, nessun rilievo alla notizia.
La Russia paga oggi il prezzo delle proprie scellerate scelte politico-economiche.
E’ il risultato della miopia iper-liberista. Basta che cambi il vento della domanda e dell’offerta e crollano le nazioni, per intero, come castelli di carta.
Questo è il vero problema di cui bisognerebbe parlare.
Bisogna essere dei bambini come Salvini ( ultraliberisti che amano il petrolio e i fossili) per avere come punto di riferimento un’idea perdente dell’esistenza.
Di sicuro non ha mai letto lo squisito libro di Lenin.
Se è per questo, non deve averlo mai letto neppure Putin.
Infatti, si comporta come un bambinone.
Il guaio è che, a rimetterci, come al solito, sono i popoli.
Questa è la logica contro la quale dobbiamo andare per combatterla.
Da adulti.

LA RIPRESA AMERICANA
Kuroshiro
La crescita del PIL USA oltre le stime preventivate è legata all’aumento dei consumi interni e degli investimenti interni. Una politica economica espansiva, permessa dal fatto che gli USA hanno una moneta con il cambio flessibile e una banca centrale che funge da prestatore di ultima istanza, che ha generato una crescita del PIL tale che:
rapporto deficit/PIL=2,5%;
rapporto debito/PIL=105%;
tasso di disoccupazione intorno al 6% , in una popolazione di circa 300milioni persone
L’Italia sta perseguendo la politica economica dettata dalla Germania, nostro primo competitor manifatturiero e nei confronti della quale l’Italia non ha una moneta con cambio flessibile e può solo:
aumentare l’esportazioni abbassando il prezzo dei prodotti attraverso il taglio dei salari, sacrificando il mercato interno con tagli lineari e aumenti di tasse/imposte “verso l’infinito e oltre”
Risultato: recessione da domanda da 3 anni e 3 mesi consecutivi;
rapporto deficit/PIL 2014=2,6%;
rapporto debito pubblico/PIL intorno al 134%;
tasso di disoccupazione quasi al 13% in una popolazione di circa 60milioni di persone
I confronti dei dati macroeconomici non lasciano alcun dubbio su chi sta andando nella direzione giusta e su chi si sta suicidando
Il motivo per il quale l’Italia potenzialmente si ritrova sotto il ricatto della finanza privata internazionale è che sono loro a decidere i tassi d’interesse che l’Italia deve pagare per piazzare i titoli del debito pubblico.
Questa minaccia di ricatto è iniziata nel 1981, anno in cui si è deciso che la banca d’Italia non era più obbligata a comprare i BTP che i mercati non volevano perché i tassi d’interesse offerti dall’Italia era troppo bassi. Da quel momento il rapporto debito/PIL è passato dal 60% a circa il 134% a causa in primis dell’aumento della spesa degli interessi sul debito pubblico.
Il FMI afferma che dal 1999 (anno in cui l’Euro ha esordito sui mercati internazionali come valuta di scambio) al 2013 l’Italia è diventata il secondo paese con la più alta spesa per interessi sul debito pubblico in rapporto al PIL (1° posto Grecia, mentre USA è al 6° posto).

ITALIA REPUBBLICA ILLEGALE
Paolo De Gregorio

Non credo che sia una mia personale fissazione considerare fasulla la nostra democrazia, delegittimata anche dalla Corte Costituzionale in merito alla legge elettorale, fatto che esigeva una risposta istituzionale (di Napolitano e Renzi) di immediato adeguamento alle osservazioni della Corte andando subito a nuove elezioni in regime di correttezza costituzionale.
La legge elettorale, in quanto base e sostanza della democrazia, deve correggere molte lacune che si sono manifestate negli ultimi venticinque anni in cui abbiamo assistito ad una degenerazione delinquenziale della classe politica, la sua vicinanza alle mafie, lo strapotere del denaro e dei media, che hanno portato un monopolista delle TV al potere politico, in spregio ad una legge dello Stato (361 del 1957 tuttora vigente), che dichiara ineleggibili i titolari di concessioni pubbliche.
Sono consapevole di toccare materia costituzionale, che comunque non va vista come un tabù, ma una nuova legge elettorale deve essere profondamente innovativa ed evitare per prima cosa il peso del denaro e dell’uso dei media vietando tassativamente l’uso dei manifesti, vietando la pubblicità su giornali e tv, vietando il finanziamento pubblico ai partiti, consentendo solo i comizi in spazi messi gratuitamente a disposizione dai comuni e la propaganda porta a porta.
Nessun candidato partirebbe favorito e non vi è alcun limite alla espressione delle proprie idee, semplicemente viene abolito il potere del denaro, per quei 45 giorni di “par condicio” in cui oggi c’è chi parte a cavallo e chi a piedi.
Per avere una nuova classe politica è necessario essere incensurati, risiedere nel proprio collegio da almeno una legislatura, bisogna abolire l’immunità parlamentare (la legge è uguale per tutti), e, per evitare quelle oscene compravendite di parlamentari, non si può passare da un partito ad un altro nella stessa legislatura, per il principio che il voto espresso dai cittadini pesa di più delle scelte individuali del singolo parlamentare, e l’elettore deve restare sovrano. Questo esige una correzione costituzionale.
Altra regola di salute pubblica dovrebbe essere quella che ci si può presentare solo in un collegio. Devono essere vietate le coalizioni, che generano solo spartizioni, litigi e ingovernabilità, e il premio di maggioranza deve essere dato al singolo partito che riceve più voti, garantendogli l’immediata responsabilità di governo.
Non c’è futuro per il nostro paese senza una rivoluzionaria legge elettorale che generi una classe politica diversa, che dopo due legislature è ineleggibile, senza pregiudicati né voltagabbana, con uno stipendio massimo di diecimila euro, senza voci aggiuntive che si prestano a imbrogli e ruberie.
Proprio in una nuova legge elettorale andrebbe incluso il Referendum propositivo senza quorum, che stimola la partecipazione dei cittadini alle decisioni più importanti, come è giusto che i cittadini tolgano il potere alle segreterie di partito, con primarie di autocandidatura sul modello 5stelle, cosa che viene vigliaccamente definita “antipolitica” da chi mette in lista ladri, mafiosi, capibastone.
La gente si riavvicinerà alla politica solo quando si renderà conto di decidere veramente, con una legge elettorale comprensibile, come è quella a doppio turno utilizzata per eleggere i sindaci, mentre il fasullo “rottamatore” Renzi è infognato in un nulla di fatto per aver scelto come referente istituzionale un pregiudicato legatissimo alla vecchia politica fatta di accordi segreti sottobanco per lasciare le cose come sono.
Se il Movimento 5stelle sarà capace di puntare con chiarezza su una nuova legge elettorale, per cercare il voto di quelli che oggi non vanno a votare (più del 50%), e sul reddito di cittadinanza o meglio reddito di sopravvivenza per tutti i disoccupati, cercando anche di compattarsi al proprio interno dando il potere di elaborare la linea politica ai deputati e senatori eletti, sempre con il voto finale degli iscritti, può forse avvenire il miracolo di poter affrontare il futuro senza incubi, senza uomini della provvidenza, in una ordinaria e mai vissuta democrazia.
Se poi volessimo esagerare ed onorare il concetto di democrazia, sarebbe giusto che ogni partito avesse come candidati rappresentanti delle categorie produttive del paese, in proporzione numerica al peso di ogni categoria. Per capirci se i contadini sono due milioni e non hanno nemmeno un rappresentante in Parlamento mentre gli avvocati come categoria sono circa 200.000 ma hanno più del 50% dei seggi parlamentari, il problema c’è ed è grave.
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Accuse di Sabina Guzzanti alla corruzione di stato

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Desmond
“Qui l’unica cosa evidente è l’opacità. E il ristrettissimo gruppo di decisori: Renzi con Lotti, Berlusconi con Verdini. Tutti gli altri al massimo schiacceranno un bottone in Parlamento.”
Il copione di tutte le dittature: il capo si rivolge alla folla con parole d’ordine roboanti, e le decisioni sono prese da pochissimi attori nel modo più riservato, o addirittura segreto, possibile.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1606 27-12-2014 UNA SECONDA POSSIBILITA’-ULTIMO CAPITOLO

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Viviana Vivarelli

CAPITOLO 23
(Questo è l’ultimo capitolo del mio romanzo. In parte ripete quanto già scritto sull’Ayahuasca)

Il sogno della nuova casa- Il sogno della nave dei morti -Il rito sciamanico del Santo Daime- Conclusioni

Tregua

… ed ecco nei campi del nostro cuore
ritorna la pace
Il sereno si specchia nei laghi
tranquilli
Se pure disgiunti camminiamo
per mano
Il roveto risplende purpureo
Le due parti spezzate
formano ancora
un pane.

..

Ogni volta che sogniamo una casa, facciamo un chek up su noi stessi.
Io sogno sempre case di montagna vecchie, rotte, gelide, spazzate dal vento e dalla tempesta, senza tetto né focolare. Oppure sogno che la mia casa è una cattedrale medievale, antica, altissima, sacrale, rigorosa, grigia di polvere e tempo, e da una navata laterale devo ricavare la mia camera, ma tutto è troppo grande e freddo e l’arredamento è quello severo e antico di una chiesa, anche se all’esterno c’è sempre un bel giardino. A volte sogno una casa sempre vecchia ma in cui scopro porte che aprono stanze che non sapevo di avere, a volte sono interi piani che scopro scendendo scale e che portano a larghi spazi interiori, a volte si aprono sulle macerie dell’esterno come una via di fuga, e spesso in questi spazi vivono famiglie di profughi che hanno trovato riparo, migranti, bambini.. oppure scopro stanze e quartieri ignoti e penso che posso farne luoghi di ospitalità per chi non ha una casa.

Ma questa notte ho sognato un luogo bellissimo, una collina verde e dolce immersa nel sole di primavera, che scendeva lentamente col suo pendio erboso su un pigro e lento fiume che vedevo in lontananza come nell’Antologia di Spoon River con la sua pace, perché è così che me lo immaginavo
Sulla cima della collina, nel sole, c’è la mia casa, è tutta bianca, classica, con le colonne davanti come in Via col vento, ha grandi porte aperte e grandi vetrate luminose. Nell’interno vedo un salone vuoto col pavimento chiaro come miele e scintillante, non ci sono mobili ma è tutto molti piacevole, la luce entra a fiumi, il soffitto è alto, è un luogo bellissimo come una grande e spaziosa sala da ballo e dà un grande senso di pace.
Poi il sogno diventa confuso ma si parla di dodici coccinelle, se ne vanno via tutte meno tre che io mangio.
La coccinella è il miglior simbolo di rinascita che conosco, dà il segno di un cambio di vita, di una rinascita, di una nuova primavera e il tre è il mio numero, quello che mi rappresenta ed è anche un numero connesso col divino, e il fatto che io le mandi via dice che il rinnovamento sarà interiore.
Il sogno mi ha riempito di una gioia infinita.

Lunedì scorso ho spiegato al mio corso del lunedì quali sono i sogni che preannunziano la morte. Il principale è il sogno del piroscafo che attraversa l’oceano per andare nel Nuovo Mondo, la nave dei morti.
E, puntualmente, stanotte ho sognato che andavo negli Stati uniti con una grande nave.
Sopra c’erano i miei genitori (morti), i miei suoceri, (morti), mio marito (morto). Nel viaggio doveva venire anche mia figlia e vedere gli Stati uniti ed era una grande occasione per lei. Il viaggio era stato pagato, le sue valige imbarcate e lei era al porto, ma diceva che era arrivata in ritardo e non poteva salire.”Ma come?” dicevo io “Com’è possibile che tu sia arrivata tardi se sei già qui e la nave non è ancora partita”. Ma lei diceva molto calma: “Non è il mio tempo”. Il viaggio durava due mesi, ma nei sogno i mesi spesso sono anni. Io ero già arrivata all’altra sponda e rifacevo le valige per scendere, togliendo le cose che non mi sarebbero più servite, in primo luogo i giornali politici che gettavo nel cestino.
C’era una gran confusione nei vestiti che dovevo prendere e non sapevo se li avrei usati negli Stati uniti, certo la valigia sarebbe stata molto più leggera che all’andata, molte cose non mi sarebbero servite più. Dovevo preparare anche la valigia di mio suocero (forse si doveva reincarnare anche lui) e in un armadietto del bagno (il bagno rappresenta la purificazione) trovavo degli effetti per la barba lasciati da un viaggiatore precedente e gli chiedevo se potevano servirgli ma lui diceva di no, che nella nuova terra non avrebbe avuto la barba (mio suocero in realtà aveva i baffi, ma la barba in un sogno rappresenta il comando e l’autorità, cosa che mio suocero aveva esercitato esageratamente e forse in una vita migliore quelle caratteristiche non gli sarebbero più servite).

Sabato scorso ho fatto una cosa che non ho mai fatto nella mia vita: un rito sciamanico per avere una forte dilatazione di coscienza: l’assunzione dell’Ayahuasca, la bevanda degli dei, all’interno di una cerimonia brasiliana che mescolava modalità cristiane ad antichissimi culti amazzonici.
Ne avevo sentito parlare da due miei allievi, Marco e August, che l’avevano fatta diverse volte e, come questa possibilità è apparsa all’orizzonte, subito nella mia mente ho sentito esplodere la felicità improvvisa di mio marito perché avrebbe potuto comunicare con me in un modo diverso. Sembrava che proprio si dilatasse dalla gioia all’idea di parlarmi in modo diverso. Sentivo la sua energia che girava come una trottola, come la prima mattina dopo la sua morte, una energia di vita ai massimi livelli, con una felicità illimitata.
August ha detto che c’era una nuova cerimonia del Santo Daime di lì a pochi giorni e di colpo ho chiesto di andarci anch’io, quasi senza pensare, anche se Marco, vista la mia età, ha espresso dei dubbi sulla mia capacità fisica di sopportare 6 o 7 ore di ballo e canto continui. Ma, grazie a un colpo di fortuna, era solo una meditazione, cioè si poteva fare tutta la cerimonia da seduti.
Così, dopo aver fatto di corsa una ricerca teorica sull’Ayahuasca, il succo della ‘liana degli dei’, usata da migliaia di anni in Amazzonia, che mette in contatto con energie superiori, ho deciso che avrei fatto anch’io una ‘cura’ col succo (cioè avrei bevuto un bicchierino di yagé). E’ stata la mia prima e unica esperienza sciamanica indotta della mia vita ed è stata forse anche l’esperienza più forte che abbia mai avuto con gli effetti di una vera metamorfosi della coscienza.
Io non ho mai fatto uso di droghe, spinelli o simili, né ho mai avuto esperienze di ubriachezza o avvelenamenti casuali da medicinali; nella mia vita ho fumato una sola sigaretta a 14 anni e non ho mai avuto forme di avvelenamenti da funghi o altre sostanze venefiche. Ho scritto il resoconto di quanto è successo a 20 ore di distanza dall’assunzione di yagè (un solo bicchierino) e ancora facevo fatica a scrivere perché mi restavano in circolo effetti disturbanti della pianta psicotropa con dislessie ed errori di scrittura; avevo degli sfalsamenti della vista e non mettevo a fuoco le parole ma ho cercato di scrivere i miei ricordi prima che svanissero, anche se in un certo senso era come se lo yagè non volesse il mio resoconto per non creare aspettative negli altri, ma avevo la necessità di fissare tutto quello che era successo come mio compito fondamentale.
L’effetto successivo allo yagè è stato di grande vivacità nervosa e irrequietezza. Ho parlato ininterrottamente per ore senza riuscire a rilassarmi o a dormire. Dopo il rito, ognuno di noi tre ha detto di non aver preso sonno dopo il ritorno in camera, ma probabilmente non era vero perché ognuno ha sentito gli altri russare. Anzi io ho visto un ometto che girava per la camera facendo dei segni sopra il capo di ognuno di noi, per cui penso di aver dormito e sognato.
Io ho 72 anni, August 38 e Maria qualcuno di più. August è alla quarta esperienza con l’Ayahuasca, io e Maria alla prima.
A differenza di me, Maria ha avuto da ragazza varie esperienze con droghe. August ha provato un po’ di tutto perché è molto curioso e ha una enorme facilità di andare in estasi anche senza droghe, per quel che so gli basta un semplice rilassamento. Io, come ho detto, non ho mai provato niente di indotto, salvo fenomeni allucinatori spontanei dovuti a me stessa, per il modo con cui sono fatta.
Mi hanno spiegato che ogni organismo produce delle sostanze che normalmente sono tenute a freno da fattori inibitori, i quali ci impediscono di avere percezioni paranormali. Il succo dell’Ayahuasca solleva questi inibitori, liberando le capacità di ognuno di mettersi in contatto con lo spirito della pianta, come direbbero in Amazzonia, ovvero col nostro Sé superiore.
August ha spiegato: “In natura due principi attivi sono su due piante diverse e distinte, l’Ayahuasca li unisce con estrema precisione. Ora, come abbiano fatto degli uomini praticamente primitivi, migliaia di anni fa, a mischiare i due fattori giusti per avere l’effetto allucinogeno è un mistero che ha del magico o del divino.. Uno di questi principi è la DMT o dimetiltritptamina, che normalmente la nostra ghiandola pineale secerne durante il sonno e produce i sogni; esso è contenuta nella liana degli dei, ma viene bloccato, se assunta per via orale, da un enzima MAO nello stomaco che lo blocca e digerisce. Solo assumendo un MAOINIBITORE che è contenuto in un’altra pianta, impedisce che questo accada libera effetti psicotropi”.
L’Ayahuasca non è una droga. Tuttavia ha effetti allucinogeni molto forti e produce alterazioni percettive imponenti. Queste alterazioni sono minori tenendo gli occhi aperti ma diventano fortissime a occhi chiusi.
La funzione dei canti e delle musiche molto ripetitive è quello di scatenare le condizioni della alterazione (o liberazione) della coscienza.
La secondo cosa che ho capito è che ogni esperienza è diversa per ognuno, diversa per la stessa persona nel tempo, diversa a seconda del luogo dove la cerimonia viene fatta, diversa a seconda del modo con cui l’assunzione avviene, diversa infine secondo l’intensità del succo che ogni volta viene preparato.
August dice che lo yagè che abbiamo bevuto noi aveva una frequenza più alta del solito, per cui è ‘partito’ dopo due bicchierini, mentre in altre situazioni ne ha bevuti fino a 4.
Per partecipare al rito del Santo Daime bisogna essere tutti vestiti di bianco. Così ho tagliato un vecchio vestito di cotone da mare e ne ho tratto una gonna su cui ho messo una camicetta bianca e un pullover bianco, perché nel luogo della cerimonia faceva molto freddo. August ha comprato dei pantaloni da infermiere bianchi da poco prezzo in un negozio che vende divise da lavoro. Maria aveva una gonna lunga nera, ma andava bene lo stesso.
Abbiamo partecipato a una ‘meditazione’. La meditazione si fa seduti, con il canto degli inni alternato a momenti in cui ci si alza.
Una ‘cura’ più completa sarebbe stata quella della sera seguente, di nuovo inni sacri, di nuovo Ayahuasca, ma noi siamo usciti così sconvolti dalla prima prova che dopo qualche ora di sonno siamo ripartiti.
Un’altra cosa che ho capito è che lo yagè non funziona solo sul momento, quando lo bevi e finché durano gli effetti dello yagè, ma cambia qualcosa dentro in modo radicale, qualcosa che può essere fisico, psichico o spirituale e che continua a lavorare dentro anche dopo. Insomma produce una trasformazione strana e benefica.
Siamo dunque partiti da Bologna e siamo arrivati in tre ore ad Assisi. Era notte. Lo spettacolo della città con le sue luci contro il monte scuro, il cielo tempestoso e le basiliche chiare era impressionante. Il cielo era cupo, ma c’era la luna piena.
Per uno stradino molto buio in mezzo ai campi siamo arrivati a una porta, con davanti un fuoco. August aveva descritto il luogo come molto bello, in realtà era un capannone poco riscaldato da due stufe, col pavimento a cemento dipinto di verde su cui avevano incollato delle strisce bianche a forma di poligono per i balli. Al soffitto strisce di bandierine di carta colorate formavano una stella. In fondo: un altare con sopra un arazzo con la regina della foresta che tende le mani a un indigeno. In mezzo: un tavolo con la croce del Santo Daime a due bracci orizzontali e altri simboli sacri. Intorno sedie di vario tipo messe a circolo.
I suonatori sedevano in cerchio attorno al tavolo, suonando chitarre, percussioni e macaras. In seconda fila i seguaci, parte brasiliani e parte italiani, più esterni i visitatori, i maschi da una parte e le femmine dell’altra.
Sul fondo della sala una parete di cartone separava una zona più privata con un materasso sul pavimento. Ai lati panche, attaccapanni e secchielli di plastica bianca per vomitare.
Tutta la cerimonia era in portoghese. I libretti con gli inni sacri sono stati distribuiti per essere letti e cantati. I versi erano semplici, molto ripetitivi, poco comprensibili. Ogni strofa formata da 4 versi, due cantati e poi ripetuti, poi altri due con una leggera variazione e poi da capo. Si ripeteva l’invocazione “Dio dammi” =Santo dai me, dunque Santo Daime. Le musiche erano abbastanza simili e tali da indurre uno stato di incoscienza.
Io ero desiderosa di sapere e qualche storia sono riuscita a farmela dire, anche se le persone erano restie a presentare qualcosa di molto privato che lo yagè portava allo scoperto e che non poteva essere raccontato.
La prima storia che ho sentito raccontare è stata quella di Franco, eroinomane da 15 anni, che è capitato a una cerimonia dello yagè per caso. La prima volta che ha bevuto il succo ha percorso velocemente tutto quello che aveva provato dopo ogni dose di eroina. Dopo di che si é disintossicato di colpo e ha cessato totalmente l’uso della droga. Lo yagè viene usato spesso dai tossici a fini di disintossicazione. Ma le finalità sono tante e una è anche la depressione.
Nella camera accanto alla nostra, all’agriturismo, c’erano due giovani e belle signore brasiliane. Una veniva da Vienna e l’altra dal Brasile. In Brasile l’uso dell’Ayahuasca, è molto diffuso e loro ci hanno spiegato che lo danno in minime dosi anche ai neonati e ai bambini, perché sono convinti che faccia bene a tutti e lo ritengono un farmaco portentoso per tutti i mali, un rimedio miracoloso. In ogni centro del Santo Daime si tiene una ‘cura’ (cioè una cerimonia sacra con assunzione di yagè) il 15 e il 30 del mese, più le feste cristiane. La cerimonia è una specie di messa cristiana che inizia con tre preghiere, Ave Maria, Padre Nostro, Salve Regina e finisce dopo 5 o 6 ore con altre tre preghiere, sempre in portoghese.
Noi abbiamo cantato ininterrottamente, a volte in piedi, a volte seduti. Ogni tanto le persone si mettevano in due file ai lati dell’altare di fondo e a ognuno veniva dato un bicchierino di yagè.
Nella mia cerimonia ne sono stati offerti 4. Io ne ho preso solo uno, August e Maria ne hanno bevuti 2.
La prima volta non si paga nulla, salvo una offerta volontaria. Le persone che ci hanno accolto erano di varie età, tutte molte semplici e gentili, quasi tutte donne molto anziane e premurose che parlavano portoghese e non ho avuto l’impressione che ci fosse in loro malafede o desiderio di lucro o proselitismo. Il Santo Daime non invita nessuno. Viene trovato da chi lo deve trovare.
Maria ed io, che partecipavamo la prima volta, siamo state tenute in osservazione costante da alcune anziane signore che erano pronte ad aiutarci e che nei momenti critici sono venute a abbracciarci o a toccarci gentilmente le spalle. Alla fine della serata ci hanno fatto capire con molta sensibilità che ci erano vicine e ci capivano.
Mentre aspettavamo, una delle due sorelle brasiliane, ci ha raccontato la sua prima volta con lo yagè. Era da anni in una profonda depressone con dolori in tutto il corpo; era andata da uno psichiatra inutilmente, aveva cambiato medico e terapia ma sempre inutilmente. La sofferenza continuava ad aumentare e lei non sapeva come uscirne. Come ha assunto l’Ayahuasca, sono sorte dentro di lei immagini bellissime, si è vista davanti Shva con tutte le sue braccia che danzava, poi le è apparsa la divinità principale di ogni religione fino al Buddha che apriva le braccia e si moltiplicava in tanti Buddha, finché è stata circondata da divinità di ogni tipo. Infine le è sembrato di avere attorno a sé tutte le persone della sua vita in un circolo e si relazionava con ognuna di loro in modo da perdonarla o da esserne perdonata. Ricorda poi una moltitudine di uccelli che si dirigevano verso di lei diventando angeli con le braccia aperte. Ogni visione era estatica.
Dopo la ‘cura’, la depressione è sparita di colpo e non ha più avuto alcun dolore fisico. Era rimasta quasi incredula del risultato con la paura che tutto ritornasse come prima, ma ha dovuto constatare che era guarita.
Io sono andata alla cerimonia con uno scopo preciso: parlare con mio marito che è morto ormai da quasi due anni e a cui chiedo spesso molte cose per me e per altri, e sapere da lui quale sarà il mio compito vitale negli ultimi anni della mia vita. E devo dire che le mie risposte le ho avute.
Prima della cerimonia una signora salmodiando ha girato attorno al tavolo centrale con un incensiere. Anche durante la cerimonia avremmo risentito profumo di incenso.
Tutto è cominciato con le tre preghiere in portoghese. Ci è stato dato l’innario e sono iniziati i canti e la musica. Poi in fila siamo andati a ricevere l’ayahuasca. Non aveva il pessimo sapore che ci avevano detto, sembrava Fernet, era quasi piacevole. Per 20 minuti o mezz’ora non è successo niente. Io e Maria ci guardavamo ogni tanto perplesse. Io ero ipnotizzata dall’arazzo di fondo, soprattutto dalle braccia chiare della Madre Divina che dava il suo aiuto all’indigeno inginocchiato ai suoi piedi.
Quando cominciavo a essere stanca, ho visto che le mie mani che tenevano l’innario tremavano. Mi tremavano anche le gambe. Mi sono seduta anche se non dovevo e ho chiuso gli occhi.
A quel punto sono precipitata in una serie di visioni fortemente perturbanti, tridimensionali, con una intensità di colori vivissima e colori anche mai visti, simile a una serie di mandala violenti che si muovevano e mutavano a grande velocità. Dicono che quando sogniamo a colori molto forti, questi sogni provengano dall’inconscio profondo e in questo caso quello che vedevo era così intenso, quasi impossibile da definire, che doveva per forza provenire dalla parte più profonda di me, ma quelle immagini che si ripetevano simmetricamente in forme sempre diverse erano impossibili da gestire e intollerabili. Io ‘odio’ le cose ripetute, ma per ore ho dovuto affrontare la tortura di queste immagini dinamiche, sempre in forma di mandala, che si succedevano velocissime fino allo spasimo. Era come essere dominati da un enorme caleidoscopio tridimensionale; i colori erano soprattutto il cremisi cardinalizio e il nero, come enormi rose di velluto pressate tra loro in incredibili e diverse forme cangianti. La visione era ultraterrena ma disturbante. I colori lussureggianti, le forme perfette, un grande effetto scenico, ma quella successione violenta e dai colori fortissimi mi era insopportabile. La Voce ha detto che stavo guardando il mio cervello, il brulicare convulso della mia mente che si rifletteva in mille schegge su se stessa, un EGO dominatore e smisurato, preda della sua stessa energia, ma il tutto era così ossessivo da darmi grande sofferenza, per cui facevo scatti col capo per respingerlo, tossivo, sbadigliavo fino a slogarmi le mascelle. Allo stesso tempo sentivo con una insofferenza intollerabile la musica ossessiva, i canti ripetuti, i versi interminabili e martellanti. Volevo sfuggire a questo incubo, e, se aprivo gli occhi, le immagini sparivano, ma ero troppo stanca per stare con gli occhi aperti e, come li richiudevo, il caleidoscopio ricominciava da capo. Ogni tanto sbirciavo Maria che stava sempre con gli occhi aperti, cantando come poteva gli inni portoghesi e muovendosi dondolando. O sbirciavo August, che stava dalla parte degli uomini ed era subito partito col capo riverso all’indietro e un sorriso beato. Era tutto vestito di bianco e il suo viso sembrava fatto di luce. Ma se guardavo un altro giovane con la felpa e il cappuccio dietro il tavolo ecco che il suo viso che si deformava in modo orribile (e anche Maria dirà di averlo visto deformato e mostruoso).
Al secondo giro di Ayahuasca mi sono rifiutata di prenderlo e anche di stare in piedi, ero troppo debole, volevo solo andare via, e anche Maria e abbiamo chiesto di andarcene, ma le gentili signore ci hanno detto che non potevamo per non disturbare l’energia degli altri.
Non ho guardato più August ma Maria dirà che dopo il secondo bicchierino si è seduto sulla sedia e ha cominciato a scivolare verso il basso, allora alcuni sono accorsi a prenderlo prima che finisse in terra, lo hanno portato dietro il paravento e lo hanno steso sul materasso coprendolo con un panno di lana. August è sprofondato in un sonno profondo da cui hanno tentato varie volte di svegliarlo e lui racconterà ciò che è successo confusamente come una grande gioia, un momento in cui ha fatto domande molto importanti e ha ricevuto grandi risposte. Maria ha detto che ogni tanto si sentiva la sua voce da dietro il paravento che ripeteva in tono stupito a voce alta qualcuna di queste risposte, ma più tardi lui non ne ricorderà nessuna. Alla fine, dopo 40 minuti, sono riusciti a riportarlo al suo posto, attaccato alla sua coperta e sempre con l’espressione beata.
All’inizio della cerimonia, una signora anziana tutta ammantata di grigio si è stesa per terra e subito una assistente è corsa a vigilarla ed è stata in ginocchio accanto a lei finché non si è rialzata. Poco dopo, un’altra si è alzata ed è andata verso la parete svolazzando le mani a braccia aperte come se volasse.
Io stavo veramente male, l’effetto dello yagè sulla mia testa era insopportabile, volevo che tutto smettesse, volevo andarmene, volevo che quel caleidoscopio folle finisse e mi dava noia tutto, mi dava noia la musica, la porta scorrevole del capannone che si apriva, due bambini che piangevano e volevano entrare, un gatto rosso che passava, i colori nella mente che continuavano a perseguitarmi in modo massacrante. Era tutto insopportabile. Quando mi pareva proprio di scoppiare, Maria mi ha messo una mano dietro la schiena e questo mi ha dato molto aiuto. Mi sembrava l’unico appiglio di sicurezza in tanto sconquasso. Avevo un forte dolore alla nuca e al cervelletto come nei sette anni in cui sono stata in depressione e mi sembrava che una mano adunca mi tenesse ferma la testa dietro come allora. Mi doleva forte la spalla sinistra come mi aveva fatto male per due anni e il chirurgo aveva parlato di operare. Una vecchia signora dai capelli bianchi è venuta a chiedermi com’era quel che provavo e io ho detto: “Orribile!”. Mi ha chiesto se mi piacevano i canti. E io ho risposto: “Non li sopporto!” Sembrava che l’incubo non finisse mai. Allo stesso tempo mi veniva impartita una lezione di cui ogni tanto sentivo le parole ma che più che altro agiva dentro di me in modo gigantesco e solenne e mi si diceva che io passavo la vita a dire: “Questo non mi piace! Questo lo odio! Questo non lo sopporto!” ma non era così che dovevo vivere. Dovevo sviluppare L’ACCOGLIENZA anche di ciò che non mi piaceva, soprattutto di ciò che mi sembrava insopportabile. E quel dolore alla nuca, alla testa dietro che avevo avuto per i sette anni di depressione e quel dolore alla spalla sinistra che avevo avuto per due anni erano solo tensioni a cui mi costringevo per non accogliere il mondo. Bastava che io sviluppassi l’accoglienza e quei dolori sarebbero svaniti.
L’ACCOGLIENZA E’ PARTECIPAZIONE, diceva la Voce. Ma io sentivo amaramente che non ne ero capace. E mi pentivo di colpo con dolore di aver respinto pochi giorni prima una povera ragazza che aveva bisogno di aiuto ma io non credevo di poterle dare altro che parole e le ho detto di non cercarmi più. Quello che provavo era terribile, insopportabile. La purga che avveniva dei miei difetti era immane. Non sapevo come farla smettere, mi premevo le mani sul viso per la disperazione, poi ho scoperto che, se passavo in un certo modo, la mano sopra gli occhi chiusi, il caleidoscopio rosso e nero cessava e vedevo una enorme cascata che cadeva dalla destra e, quando passavo la mano sugli occhi, sulla cascata si formava un arcobaleno. E questo mi ha dato un po’ di pace.
Ma io avevo chiesto di parlare con mio marito. Ed ecco che si è aperto un libro enorme, pallido e chiaro, come fatto di pelle umana, e al centro del libro c’era un crocifisso stilizzato e ho sentito la voce di mio marito che rideva e diceva: “Ma credevi davvero che mi avresti visto come ero da vivo?” e poi ancora: “Tu chiedi sempre, chiedi sempre, mi chiami perché vuoi sapere, vuoi avere…” E io dicevo: “Ma, allora, come mi devo rapportare a te?” E lui rispondeva:
CON AMORE INCONDIZIONATO”.
Io ero sbalordita e non capivo. E ricordavo solo che ogni volta che mi abbracciava, io gli puntavo una mano contro. E lui mi diceva, allora, che io “MI OPPONEVO ALL’AMORE DATO, ALL’AMORE RICEVUTO” e diceva ancora che “Davanti all’amore non ci si oppone. Ci si abbandona.“
E io scoprivo che non ero capace di farlo. Che non lo avevo mai fatto.
E allora compariva a destra una grande montagna nera e in alto si apriva un occhio gigantesco, e da quell’occhio fluiva giù una cascata di luce calda molto bella… ma io ero a sinistra, in basso, come schiacciata, come una macchia nera di catrame e la luce scendeva, scendeva, ma non riusciva a raggiungermi, perché ero proprio io che non lo permettevo.
Allora mi ha preso la disperazione perché volevo quell’amore e sentivo la mia degradazione e non sapevo cosa fare. E capivo che il problema era tutto per come ero fatta, per le mie resistenze all’amore. “LASCIATI ANDARE” diceva la voce, ma io non ne ero capace. Ed ero così disperata per il fatto che quella luce calda non mi raggiungeva che ho cominciato a piangere dentro di me e a dire “Santo Daime, Santo Daime, aiutami! Abbi pietà di me! Io sono imperfetta! Sono limitata! Più di così non so amare! Non so cosa fare. Aiutami!”. E non sapevo più se parlavo con mio marito o con Dio. E allora ho chiesto: “Ma sei tu?” E la voce ha risposto: “IO SONO UNO, MA SONO TUTTI!” E io vedevo una piccola sagoma nera di uomo che si allargava per diventare tutto il mondo. Ed ero sbalordita perché quello non era l’uomo che conoscevo, anzi non aveva più nulla di individuale e personale.
Avevo chiesto anche quale fosse il mio compito negli ultimi anni della mia vita. E la Voce ha risposto: “DEVI ESSERE LA MADRE CHE ABBRACCIA!” Ma questa frase mi lasciava sgomenta, sbigottita, come davanti a un compito insormontabile. E mi pareva che intendesse ‘anche: che abbraccia fisicamente’. Non c’è sempre bisogno delle parole, a volte si deve andare oltre le parole e accogliere il pianto degli altri e basta, ascoltare e abbracciare, e basta. E allora mi sono girata e ho abbracciato Maria e le ho detto di chiudere gli occhi e di sollevare il viso verso l’alto (perché me lo aveva detto la Voce) e Maria finalmente lo fatto e subito si è messa a piangere, e tutte e volte che chiudeva gli occhi, ancora le lacrime sgorgavano giù, perché riviveva la morte di sua mamma. E io non sapevo perché piangeva ma la abbracciavo.
E la Voce mi diceva: “PERCHE’ NON HAI PIANTO QUANDO SONO MORTO? ANCHE IL PIANTO E’ SENTIMENTO”.
Intanto erano passate 6 ore e l’effetto dello yagè cominciava a svanire e ho riaperto gli occhi. E mi sembrava tutto un sogno molto strano e terribile, un sogno incompleto da cui però io non avevo avuto beneficio fino in fondo, come un lavoro fatto a metà, e per colpa mia. E per tutto il tempo ho avuto un forte desiderio di vomitare e forse sarebbe stato meglio perché avrei tirato fuori qualcosa che voleva uscire, qualcosa di me che doveva essere rigettato fuori. E le due sorelle brasiliane erano uscite nella notte, verso il fuoco, forse una delle due aveva vomitato, non so.
Dopo, Maria ha spiegato che ogni volta che lei chiudeva gli occhi vedeva la morte di sua madre che era avvenuta anni prima e che lei non aveva mai saputo superare, e quella vista era intollerabile e capiva che questo significava qualcosa di profondo che lei doveva superare ma non ce la faceva.
Quando ci siamo chiesti se avremmo rifatto una esperienza simile, io ho detto “No, assolutamente!”. Maria invece: “Sì, io vorrei andare avanti, e farlo ancora” . August ha detto per lui era l’ultima volta, ma lo aveva detto anche le altre volte e poi era tornato.
Io non so se lo yagè abbia funzionato e se mi abbia cambiato qualcosa dentro. Capisco che il problema maggiore non è fuori di me ma dentro di me, ma non so come risolverlo. Ma la signora coi capelli bianchi mi ha detto: “Abbi speranza! Tutto si trasforma”. E mi è sembrata una grandissima frase. E io voglio crederci.

……………..
certo la vita è anche l’amico che quando ti senti sola non ti scrive
o è il dolore che non ti fa dormire la notte
o la lontananza di chi ti è più caro
o l’impotenza quando sei impotente
ma la vita è anche molte altre
bellissime cose
che, se oggi ti sei dimenticata,
rincontrerai domani

Nella settimana seguente gli effetti dell’Ayuhauasca sono continuati. Sentivo dentro di me un secondo pensiero. Come una voce che mi seguiva e mi diceva: “Sii gentile!”, “Dille un complimento!”, “Usa pazienza!”, “Questo non dirlo!”, “Stalla ad ascoltare!”. Era una voce gentile, non invasiva, come un amico che ti parla col cuore. Poi, anche quella voce non si è sentita più.
Mi pareva confusamente che le parole magiche fossero: “Silenzio”, “Ascolto!”, “Meditazione”.
Ma io non so fare meditazione e non credo nemmeno che sia una cosa facile, sinceramente non saprei nemmeno da che parte cominciare. Ho una mente pensante molto attiva, brulicante, penso fittamente e a molte cose insieme, è una mente che non riposa mai e vederla oggettivata nella forma di quel mandala rosso e nero in costante proliferazione è stato sconvolgente, mi sono resa conto di colpo di come funziona il mio cervello e l’ho visto con orrore, come una cosa che doveva essere calmata, che doveva respirare, che così non andava bene. Mio marito era iperattivo, ma aveva le sue forme di distacco quando faceva manualità, allora smetteva di lambiccarsi con la testa e si calmava, diventava tranquillo, gli bastava anche mettere in ordine i suoi strumenti in garage o mettersi a cucinare. C’è chi usa la musica per rilassarsi e anche il sesso. Ma poi ognuno ha i suoi modi per calmare la testa che pensa troppo e evitare un eccesso di vigilanza e anche di ansia. C’è chi corre o nuota o canta o dipinge, chi fa torte o cura il giardino. Bisogna sviluppare quelle vie a cui siamo predisposti e che ci fanno stare bene, affinché la mente non diventi nostra nemica, perché ogni eccesso può essere pericoloso. Io ho visto il mio problema ma non sono arrivata alla mia soluzione. Ma in qualche modo ho fede che questa arrivi per suo conto. Quella frase finale “Tutto si trasforma” mi è sembrata fondamentale. Avevo sentito quella frase mille volte ma solo in quel momento ne ho capito l’importanza. Bisogna arrivare a sentire con disperazione ciò che siamo e anche tutta la nostra impotenza a cambiare ma a un certo punto bisogna affidarsi a qualcosa di superiore nella speranza di migliorare perché da soli non ce la possiamo fare e ciò che siamo ci vincola terribilmente e ci impedisce apparentemente di essere diversi, di uscire dai nostri difetti, dai nostri schemi ripetuti. Ma, se ‘tutto si trasforma’, tutto diventa possibile, anche migliorare. Forse la salvezza è questa: affidarsi a qualcosa che non sappiamo. Poi è la vita stessa che ti cura. E’ l’amore stesso che ti raggiunge.
Io sono una mente fatta di parole. Scrivo, leggo, penso. Una vita di parole. Una vita scritta, non vissuta. Ma l’amore non si può scrivere. L’amore si vive.
Allo stesso modo l’esperienza di Dio o qualunque esperienza superiore non si può raccontare. Si può solo vivere. Per questo lo yagè non voleva che io scrivessi, per non farmi rientrare in quel mondo di parole che non è la vera vita.
Quando ho raccontato la mia vicenda ad altri, ho capito di non essere capita. Sembrava che dicessi cose ovvie, cose che ognuno sa, cose sentite tante volte. Gli amici me le ripetevano dicendo di capirmi ma era chiaro che nessuno capiva cosa avevo provato. Come ha detto Fabio, è la differenza che c’è tra parlare di uno schiaffo e riceverlo in pieno viso.
Lo yagè mi ha preso in pieno viso con la visione del mio cervello brulicante, ed era male, con la percezione di essere una creatura desiderante, ed era male, con la convinzione di sapere cose sulla morte e sull’infinito, ed era semplicemente ridicolo.

Ora molte cose sono cambiate. Quello che è entrato dentro di me è stato troppo forte perché tutto possa essere come prima.
Da quando sono tornata da Assisi non ho più parlato con mio marito, ho cessato quella conversazione con cui ho comunicato con lui per quasi due anni. La nuova veste con cui mi è apparso me lo rende lontano. Non è più lui.
Mio marito è morto. Per un istante sono crollata nella realizzazione della sua morte, nel lutto che di colpo mi faceva soccombere. Ho tremato nella mia nuova solitudine che mi ha riempito di sgomento.
Mio marito è morto.
Ma la consapevolezza illumina. In qualche strano modo la verità dà forza. La verità fa crescere.
Mio marito non c’è più. Non c’è più la forma fisica in cui l’ho conosciuto. Non ci sarà più la sua voce, il suo sorriso, non ci sarà più l’amore che mi veniva da lui.
Ma la sua energia non è morta. E’ più viva e splendente di prima. Si diffonde nell’universo. In ogni persona a cui sorriderò sorriderò a lui. Ad ogni persona a cui vorrò un briciolo di bene, vorrò bene a lui. Ovunque andrò io sarò con lui. Io non sarò mai sola perché sono col mondo.
Ma devo accettare il mistero che ora l’energia che si è incorporata in lui adesso sia un’altra cosa. E questa cosa è troppo grande perché io possa capirla.
Mi ero illusa, coi miei piccoli poteri paranormali, di familiarizzare la morte, di parlare ancora con lui, di averlo vicino a me in qualche forma a me accessibile. Ma ho capito di colpo che non era così. Quello che mi si chiede adesso è di accettare che vi sia un mistero come la morte, di fronte a cui io sono impotente, di fronte a cui la mia piccola mente non può fare nulla. Devo accettare questa cosa e ne sono sbigottita.
Ora non sono più triste, non sono più sola, sono tranquilla. E’ come se fossi maturata di colpo e questa salto esistenziale mi fa sentire molto calma. Ho la tranquillità della verità e la verità è che della morte io non so nulla. Di Dio io non so nulla. Di me stessa io non so nulla. Del mondo intero io non so nulla. Ma soprattutto dell’amore io non so nulla, ma è la sola via che posso praticare.
E’ come se di fronte all’enormità di questo mistero mi fossi placata di colpo.
La mia testa ha bisogno di riposo. In qualche strano modo ha trovato la pace.
Per tutta la vita ho cercato di spiegare, mi sono sforzata di capire. E ora vedo che non c’è nulla da spiegare, nulla da capire.
L’oceano ribollente si è calmato di colpo.

Due sere dopo mi stavo rilassando, guardavo un filmetto e in televisione e sorridevo delle vicende dei giovani protagonisti. Il filmetto finiva con la vittoria dell’amore e io ero pacificata con me stessa e mi sono sentita finalmente bene, leggera e spensierata. In quel momento il tavolino piccolo che ha costruito mio marito ha suonato violentemente come fa sempre quando lui arriva. Ma ho capito finalmente con un velo di tristezza che non era più lui. Qualunque cosa fosse ora non è più la persona che ho conosciuto e amato. La sua energia si è sciolta nell’universo. Il ricordo del mio amore per lui è rimasto e forse in futuro parlerò ancora con lui. Ma mio marito è morto. Lo dico senza più tristezza. Ora è enormemente più vivo e presente di prima, ma non sarà più quello di prima. L’uomo che ho conosciuto e amato non c’è più. E’ nata una vita nuova. E credo che anche una nuova parte di me sia nata a nuova vita. Ciò che chiamiamo morte è solo una forma diversa di amore.

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l’amore,
sono come un bronzo che risuona
o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi l’amore,
non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l’amore,
niente mi gioverebbe.
L’amore è paziente,
è benigno l’amore;
non è invidioso l’amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse,
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell’ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L’amore non avrà mai fine”.

(Lettera ai Corinzi)

L’amore è tutto
L’accoglienza è tutto
I limiti non sono altro
che quelli che creiamo
coi nostri pensieri
Le condizioni sono possibilità
Ma anche noi stessi siamo
una possibilità
per noi e per gli altri
Nell’universo tutto si trasforma
e anche noi con esso
in virtù di un infinito Amore
che si chiama Vita.

AUGURIO
Possano le nostre parole essere limpide e trasparenti
possano i nostri pensieri essere calmi e profondi
il nostro cuore restare aperto e fiducioso
e i nostri passi seguire il sentiero del nostro compito
Possa la nostra vita essere una carezza
e la morte non avere rimpianti
Possa il mondo accogliere con gioia il nostro passaggio leggero
E ritrovarsi migliore

FINE
..
INDICE ROMANZO

CAPITOLO 1 : http://masadaweb.org/2014/07/13/masada-n-1545-13-7-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-1/

Regressioni a vite precedenti – La guarigione a distanza – Le visualizzazioni- I numeri simbolici

CAPITOLO 2 : http://masadaweb.org/2014/07/17/masada-n-1546-17-7-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-2/

Le malattie psicosomatiche – Induzione e ipnosi come forma di terapia – Le verruche

CAPITOLO 3 : http://masadaweb.org/2014/07/22/masada-n-1547-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-3/

Tutto comincia dalla testa – Talismani: la croce di Ankh – Rievocare altre vite o momenti traumatici del passato – Incubi ricorrenti – Leggere negli altri una storia fatta di tante storie

CAPITOLO 4 : http://masadaweb.org/2014/07/28/masada-n-1550-28-7-2014-una-seconda-possibilita-romanzo-capitolo-4/

Isobare psichiche – Rane – La lezione del dolore – La lezione del piacere – La sessualità sacra – La verginità eterna – Ma cos’è l’orgasmo? – Eiaculazione precoce, vaginismo e omosessualità

CAPITOLO 5 : http://masadaweb.org/2014/07/29/masada-n-1551-29-7-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-5/

Pene d’amore – Il tradimento – La trasgressione – Amare l’impossibile

CAPITOLO 6 : http://masadaweb.org/2014/08/06/masada-n-1552-6-8-2014-una-seconda-possibilita-romanzo-capitolo-6/

La casa infestata – Sogni premonitori – Messaggi dall’al di là – Le vite precedenti

CAPITOLO 7 : http://masadaweb.org/2014/08/13/masada-n-1554-13-8-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-7/

Storia di Deneb – Testimonianze sulla premonizione – Sentirsi estranei a questo mondo – Rispettare la propria unicità – La diversità è un dono – I prescelti

CAPITOLO 8 : http://masadaweb.org/2014/08/13/masada-n-1555-13-8-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-8/

Le discriminazioni – La cultura è il frutto del potere – Rifiuto sociale delle diversità – Chiaroveggenza – Il motivo per cui siamo venuti a nascere – Un compito che si realizza in più esistenze successive – Profezia – Il terzo occhio – L’archivio globale

CAPITOLO 9 : http://masadaweb.org/2014/08/16/masada-n-1557-16-8-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-9/

Il mio amico omosessuale – I segni sincronici – L’essenza di una coppia

CAPITOLO 10 : http://masadaweb.org/2014/08/21/masada-n-1560-21-8-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-10/

Esistere come non umani – Nostalgia delle esistenza perdute – Altri mondi-
Siamo tutti angeli caduti – Un messaggio dell’Imperatore

CAPITOLO 11 : http://masadaweb.org/2014/08/23/masada-n-1562-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-11/

Vedere i fantasmi – Bachi vampirici, boli, ragnatele, girandole di luce – I punti nodali – Figure non terrestri – Una guarigione miracolosa- Uscire dal corpo – La psiche, l’anima, lo spirito – il Tunnel – L’Osservatore- L’Aldilà

CAPITOLO 12
: http://masadaweb.org/2014/08/25/masada-n-1563-25-8-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-cap-12/

Un ignoto chiamato l’angelo – La potenza energetica di un gruppo – Messaggi da lontano – L’animale totemico – La voce diretta – La scrittura automatica – Storia di Lucina

CAPITOLO 13 : http://masadaweb.org/2014/08/30/masada-n-1565-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-13/

Omaggio a Elisa – L’amore è più forte della morte- I figli. Un mistero

CAPITOLO 14: http://masadaweb.org/2014/09/02/masada-n-1567-2-9-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-14/

Entrare in pensione – L’arte dell’ospitalità – La meraviglia del cucinare – Metti la passione in ogni cosa che fai e supera te stesso a la vita diventerà meravigliosa

CAPITOLO 15 : http://masadaweb.org/2014/09/05/masada-n-1569-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-15/

Una antologia di fatti paranormali – Il sogno premonitore – Un profumo dall’al di là – Il cane nero – La Bologna delle acque – Santa Caterina de Vigris – Bene e Male camminano vicini

CAPITOLO 16: http://masadaweb.org/2014/09/09/masada-n-1570-9-9-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-16/

Rituali – Sogni di premonizione – Telepatia – Ciò che è in alto si lega a ciò che in basso – Sogni lucidi – Le coppie kahrmiche – La vacuità

CAPITOLO 17 : http://masadaweb.org/2014/09/16/masada-n-1572-16-9-2914-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-17/

La memoria delle cose: la psicometria – Psicometria ambientale – I cadaveri del Teatro Gorki – I prigionieri di Parco Talon – I rastrellati delle Caserme Rosse – Il deja vu – Memorie di vite precedenti

CAPITOLO 18: http://masadaweb.org/2014/09/21/masada-n-1574-21-9-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-18/

Regressioni e progressioni: tornare nel passato, vedere il futuro – John William Dunne e i sogni premonitori – I livelli della coscienza e i livelli del tempo – Le immagini ipnagogiche

CAPITOLO 19: http://masadaweb.org/2014/09/30/masada-n-1576-30-9-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-19/

Nostalgia dell’amore perduto – Guarire a distanza – Si può trovare lavoro con una progressione? – Vedere l’aura – Funghi allucinogeni – La ciclosporina e gli gnomi – Silenzio e meditazione – Percepire l’energia in forma allucinatoria – Sentire l’energia con le mani – Leggere i colori con i polpastrelli – Il guscio aurico – Le energia vampiriche

CAPITOLO 20: http://masadaweb.org/2014/10/01/masada-n-1577-1-10-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-20/

Perdere e ritrovare la speranza- Combattere la depressione- Uccidere la morte e riaccendere la luce- Cambiare l’Io con un Noi

CAPITOLO 21: http://masadaweb.org/2014/10/10/masada-n-1579-10-10-2014-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-21/

Deprivazione di energia – Il fantasma della depressione all’orizzonte – Curare gli altri può farti ammalare – Esperienze fuori dal corpo

CAPITOLO 22 : http://masadaweb.org/2014/10/16/masada-n-1581-romanzo-una-seconda-possibilita-capitolo-22/

Aspettare colui che non ritorna – Apparizioni – Allucinazioni – Fobie

CAPITOLO 23 : http://masadaweb.org/2014/12/27/masada-n-1606-27-12-2014-una-seconda-possibilita-ultimo-capitolo/

Il sogno della nuova casa- Il sogno della nave dei morti -Il rito sciamanico del Santo Daime- Conclusioni
.

http://masadaweb.org



MASADA n° 1607 29-12-2014 NEI PANNI DELL’ALTRO

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Walter Lazzaro

Blog di Viviana Vivarelli

Nuove sinistre in Europa: l’ascesa di Podemos e Syriza – La sinistra che in Italia non c’è – Da oggi si possono licenziare anche gruppi o licenziare chi ha fatto un giorno di assenza dal lavoro – La miope e sciagurata formazione europea – Homeless – Un racconto molto bello di Alessandro Gilioli – Ebbene no Napolitano – La Russia in stato fallimentare finanzia Le Pen

Un uomo salì su una montagna, dove c’era una casa.
Bussò alla porta.
La voce dall’interno chiese: “Chi sei?”
“Sono io”
“Poiché sei tu non puoi entrare”
Dopo dieci anni di nuovo l’uomo, fatto greve dagli anni e dalle esperienze, tornò sulla
montagna.
Bussò alla porta.
La voce chiese: “Chi sei?”
“Sono te”
“Allora poiché sei me puoi entrare.

Ecco, l’onestà, anche per i partiti, è questo: uscire dai propri panni e mettersi in quelli dell’altro.

DUE PARTITI DELLA SINISTRA EMERGONO IN EUROPA

Il partito di sx Podemos in Spagna sale nei sondaggi e a novembre si assicura il 23,8% dei consensi, superando Pp e Psoe. Chiede un controllo democratico della Bce e la rinegoziazione del debito.
Il partito di sx Syriza in Grecia col 30% è in testa ai sondaggi per le elezioni del 25 gennaio.
Syriza promette di cancellare parte dell’austerity concordata con la Troika, che ha ridotto alla fame il paese e chiede un taglio netto dei 303 miliardi di debito greco, in mano per l’80% a Bce, Ue e Fm.
Nessuno dei due partiti di sx ha la violenza di impatto del M5S (a oggi 19,5% nei sondaggi) che attacca più decisamente il sistema finanziario bancario che governa l’Ue minacciando di uscire dall’euro se le sue regole non saranno cambiate, ma questa avanzata prelude a possibili cambiamenti nelle regole che stanno portando al fallimento l’Europa mediterranea a tutto vantaggio di una cricca di banchieri e speculatori capitanati dalla Merkel.
Se anche in Italia ci fosse un leader pronto a dar battaglia alla Troika al posto di un Renzi che accetta come un succube qualsiasi condizione negativa iperliberista, si aprirebbe la possibilità di quell’alleanza dei Paesi mediterranei che potrebbe modificare le regole dell’euro, e cambiare finalmente la Bce in una banca a favore degli Stati, come la Fed, e non che rifocilla solo le banche private contro gli interessi nazionali, stritolandoli col peso crescente dei tassi di interesse e col veto a investimenti e sviluppo.
Capisco il valore e il legame psicologico fortissimo delle appartenenze, ma la realtà è che in Europa e massimamente in Italia esse ormai sono state pesantemente svuotate del loro significato ideologico e chi continua a sventolare vecchie bandiere e a parlare vecchi linguaggi si mette da solo fuori dalla storia. Chi ormai in Italia riconoscerebbe una sx moderna e funzionante, nella frammentazione della ex sinistra che fu il terzo partito comunista d’Europa negli attuali 50 partitini sconnessi e litigiosi, o riconoscerebbe tracce di sx nel rampantismo iperliberista di Renzi? Diamocene atto: la sinistra in Italia ha ucciso se stessa. E non si può sperare che dalle sue ceneri risorga un’araba fenice, quando da 50 anni non ha fatto che dilaniarsi, isolarsi, staccarsi dalla base popolare e perdere ogni contatto con la realtà delle nuove generazioni.

Podemos ha un programma economico in 12 punti (copio da IFQ):
una politica di investimenti e politiche pubbliche per l’occupazione, la riduzione della settimana lavorativa a 35 ore e dell’età pensionabile a 60 anni, una pensione pubblica dignitosa per tutti di importo pari al salario minimo, la fine delle leggi e dei meccanismi che incentivano la precarietà del lavoro.
Analisi del debito pubblico e privato per identificarne le parti che sono illegittime e quindi non vanno pagate, ristrutturazione del resto del debito, eliminazione delle clausole vessatorie nei rapporti debitori.
Controllo democratico sulla Banca centrale europea, che va orientata al conseguimento di obiettivi di interesse pubblico (non si capisce come), in particolare occupazione, contrasto degli attacchi speculativi e sostegno al debito pubblico dei singoli Stati membri dell’Unione europea.
Creazione di un’Agenzia europea di rating pubblica che prenda il posto di quelle private esistenti che non garantiscono alcuna obiettività e sono viziate da evidenti quanto enormi conflitti d’interesse.
Riorientamento del credito verso le iniziative di rilievo sociale, tassazione dei profitti bancari, proibizione degli strumenti finanziari speculativi.
Recupero del controllo pubblico sui settori strategici dell’economia quali ad esempio telecomunicazioni, energia, alimentazione, trasporti, sanità, educazione, medicinali.
Cooperazione effettiva e trasparente tra le autorità fiscali dei vari Paesi europei.
Obbligo di rendicontazione da parte delle imprese multinazionali, anche al fine di porre fine ai loro abusi fiscali e di altro genere.
Persecuzione dell’evasione fiscale, che va penalizzata a partire dall’importo di 50.000 euro, con appesantimento delle sanzioni previste.
Politica fiscale orientata alla redistribuzione del reddito, con eliminazione di tutti i meccanismi di elusione delle imposte.
Sostegno alla ricerca pubblica e riequilibrio dello sviluppo fra i vari Paesi europei.
Introduzione di un reddito di base garantito non sostitutivo delle prestazioni sociali già in essere.
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Viviana
Inutile sperare di importare Podemos in Italia. Sarebbe l’ennesimo tentativo di importare un movimento straniero o di risollevare e unire i partititi della sx extraparlamentare italiani, cosa già fallita precedentemente con
-Rivoluzione Civile di Ingroia (Camera 765.188 voti 2,25 % nessun seggio-Senato 455.995 1,79% nessun seggio)
-L’Altra Europa con Tsipras (1.108.457 4,03 3 seggi)
Con la nostalgia non si fanno i partiti vincenti e in Italia Podemos sarebbe l’ennesimo partito di importazione che si aggiungerebbe ai 50 partitini della sx che già abbiamo, uno più inutile e dispersivo dell’altro (Vedi il pietoso elenco dei 50 frammentini di sx nel sito http://sitoaurora.altervista.org/italink.htm)
In quanto a una coalizione com’è Syriza, in Italia mancherebbero proprio i componenti. Non esiste una opposizione di sx al governo Renzi/Berlusconi che più a dx di così non potrebbe essere. Il M5S non è un partito di sx, e per suo stesso statuto non si alleerebbe con altre forze politiche di opposizione che del resto in Parlamento nemmeno esistono, fatta accezione per l’improponibile Salvini, e dopo l’inciucio fatale Renzi-Berlusconi, il M5S da solo e con l’attuale 19,5% di consenso non potrebbe nemmeno costituire una forza di sbarramento fondamentale alla fascistizzazione in corso. A differenza della Spagna e della Grecia, la sx extraparlamentare italiana non ha più alcuna forza attrattiva sugli elettori, e questi sono in gran parte così poco convinti della possibilità di una democrazia allargata e così facilmente acquistabili con 80 euro e così manipolati dal gioco massiccio dei media disinformanti e calunnianti, che si vedono poche possibilità di arginare la deriva a destra del nostro Paese.
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Cristina
Ma quale contagio? Qui da noi neanche ritornassero Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer potrebbero ricostruire un partito di sinistra. E direi proprio che non li vedo qui in giro.

SYRIZA
Alessandro Gilioli

Fallito l’ultimo tentativo di eleggere il presidente, la Grecia va verso elezioni anticipate, fra un mese o poco più. Secondo i sondaggi è al momento in testa (con maggioranza relativa) il partito di sinistra Syriza, la “sinistra radicale”.Tuttavia il suo programma è tendenzialmente socialdemocratico, neokeynesiano e a tratti addirittura rooseveltiano. Il Psi di Nenni, cinquant’anni fa, era probabilmente più radicale. Non è che se da noi si autodefiniscono di sinistra Boschi, D’Alema e Gutgeld, debba andare così per forza dappertutto.
Altro equivoco diffuso è che se in Grecia vince Syriza, Atene uscirà dall’euro e questo potrebbe essere l’inizio della fine della moneta unica, a domino.
Syriza in realtà non chiede l’uscita dall’euro, ma la rinegoziazione del debito greco; in particolare degli interessi, che soffocano ogni possibilità di investimento pubblico finalizzata alla ripresa. Il modello a cui Tsipras ha fatto più volte riferimento è quello che ha permesso alla Germania di rinascere quando, nel 1953, la sua economia era strangolata dai debiti (tra cui quelli di guerra) e il governo di Bonn ottenne una rimodulazione con moratoria di cinque anni.
In merito al rapporto con l’Europa, il tratto forte di Syriza è la richiesta di un cambiamento nel ruolo della Bce perché finanzi direttamente gli Stati e i programmi di investimento pubblico: «Siamo in attesa di vedere la portata e soprattutto i risultati del Quantitative Easing, che Draghi ha promesso e che dovrebbe apportare benefici tangibili all’economia reale», ha spiegato recentemente Dimitrios Papadimoulis, vicepresidente del Parlamento Ue e principale esponente di Syriza nella Ue. Non è esattamente una posizione bolscevica, né lunare.
Ovviamente non mancano gli interrogativi, il primo dei quali riguarda la stessa Syriza (che, non dimentichiamolo, nasce come coalizione, per di più di sx: dunque con tutti i limiti di compattezza derivati) e la possibile maggioranza di governo che attorno a Syriza può formarsi. Ma credo che gli elementi forti di una possibile vittoria di Syriza trascendano gli aspetti programmatici che riguardano la Grecia e siano invece altri due; questi sì, potenzialmente molto rilevanti anche per il resto d’Europa.
Il primo è che per la prima volta, nel Continente, potrebbe andare al governo una forza esterna all’accoppiata classica centrodestra-centrosinistra, le due forze che si sono alternate per oltre mezzo secolo e che oggi ancora dominano (talvolta in alleanze più o meno allargate) dalla Germania alla Francia, dalla Spagna al Regno Unito, Italia compresa. In altri termini, sarebbe la prima prova di governo, con tutte le responsabilità connesse, per uno di quegli aggregati politici che – in diversissimo modo – tendono a rappresentare la cosiddetta maggioranza invisibile (il turno dopo potrebbe essere quello spagnolo).
Il secondo aspetto, ancora più fondamentale, è che per la prima volta da molto tempo avremmo uno Stato europeo che tenterebbe di rapportarsi alla stessa Ue, alla Troika e più in generale ai poteri economici con tutta la forza che deriva dal suo essere uno Stato e una democrazia, cioè cercando di restituire alla politica la sovranità che le spetta.
Questa sì che sarebbe una rivoluzione, dopo gli ultimi trent’anni.
Chissà se gliela lasceranno fare.

Gabriella Gallingani

ESSERE CONTRO CORRENTE
Cordy
Gli uomini di sx più miti come Gilioli non comprendono che per combattere questo mondo serve una determinazione ed una convinzione politica, unita ad una aggressività mediatica imponente. Andare contro-corrente significa cominciare a dare segnali contro-corrente. Se il mondo è denaro, la sinistra dovrebbe avere nella rinuncia al denaro il proprio simbolo ed orgoglio. Se il mondo è quantità, la sinistra deve difendere la qualità, la particolarità, la specialità, la località.
Quante, quante battaglie cognitive e concettuali ha perso ormai la sinistra, e quanti treni si è lasciata alle spalle, non tocca a me dirlo. Toccherà forse a chi la giudicherà e cercherà di comprendere i motivi della sua scomparsa.
Non è più tempo di auspicare una sinistra che non c’è. Non è più tempo di “buona non sinistra a te, a me!”. E’ tempo di seguire e supportare progetti che hanno i cavalli, le idee e l’approccio che la sinistra ha definitivamente perso.
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Anthony
Abbiamo di fronte la decadenza strutturale, cognitiva ed intellettuale oltre che politica della sx; è un fenomeno talmente evidente che è impossibile da non riconoscerla e da non riconoscere che quella sx rappresentata da Renzi ha rinunciato al velo dell’ipocrisia mostrandosi in tutto il suo squallore.
Quella che un tempo chiamavamo sx ha già da tempo fatto le sue scelte, si è schierata dalla parte dei più forti e ha lasciato che crescessero le disuguaglianze sociali, la precarietà del lavoro e le ingiustizie; da lì non si torna più indietro, se non con progetti e uomini che siano totalmente scevri o lontani da quel contesto storico e politico. Almeno ora il quadro è più chiaro, Renzi e i suoi sodali incarnano alla perfezione lo spirito di una sx che non c’è e che ha abdicato ai suoi compiti; dunque, sono meno ipocriti di quanto lo fossero i loro predecessori.
Perché bisogna andare contro corrente e la sx questo non lo ha mai fatto, dal momento che ha preferito invece scegliere la strada più conveniente rappresentata da uno sterile quanto ignobile spirito di adattamento con il quale ha abbracciato il capitalismo più sfrenato e ci ha consegnati nelle mani di un mercato che detta le regole della vita sociale creando incertezze e disparità sempre più crescenti.
Sperare dunque in una sx che non c’è è pura follia, equivale ad avere un destino segnato; occorre invece scegliere altre strade, seguire percorsi alternativi pur nel rispetto di certe idee che devono servire come base attorno alla quale costruire il futuro.
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Elpolloloco
E’ inutile pensare di vivere ancora come se fossimo trent’anni indietro purtroppo oggi in Italia non esiste più una netta distinzione tra le idee di sx o di dx sul 99% degli argomenti se intervisti un politico di dx e sx ti risponderà allo stesso modo quindi parlare oggi di ideologia di sx almeno per noi non significa assolutamente niente ecco perché è nato il M5S, per rappresentare una sorta di distaccamento dalla politica tradizionale che in questi ultimi anni si è occupata solo di vedere come risolvere i problemi giudiziari di uno o di come fare ad ingrassare le banche che pagavano le campagne elettorali dell’altro poi mi perdoni ma l’80% delle cose promesse da Podemos in Spagna sono anche depositate nel Programma elettorale del Cinquestelle come la divisione tra banche commerciali da quelle finanziarie, e, quando Podemos parla di “pensioni dignitose”, il Movimento propone in Italia il taglio delle pensioni d’oro e il rialzo delle minime e poi non si può dire che il M5S non si opponga alla propagazione dell’evasione fiscale, quando in Italia è oggi l’unico che sostiene la reintroduzione del falso in bilancio come reato, la penalizzazione della delocalizzazione delle imprese all’estero e il M5S è ad oggi l’unica forza politica che ha presentato un piano anti-corruzione lodato anche dallo stesso procuratore anti-mafia Franco Roberti….(per non contare l’attacco a Equitalia).

Norma Mascellani

DA OGGI SI POSSONO FARE ANCHE LICENZIAMENTI A GRUPPI O LICENZIARE CHI HA FATTO UN GIORNO DI ASSENZA DAL LAVORO

Viviana

Il Pd prima ha sostenuto quel governo Monti e quella Fornero, che hanno fatto a pezzi i diritti dei lavoratori, poi ha votato con la massima fretta per avere in Costituzione lo sciagurato pareggio di bilancio che cui impedisce di fare investimenti pubblici, e ora appoggia come un folle tutte le riforme sciancate e terroristiche di Renzi che non creeranno un sol posto di lavoro, mentre distruggeranno due secoli di lotte operaie facendoci tornare all’800. Grazie a questo gradasso venduto al capitale, ora anche i licenziamenti di massa saranno liberi e leciti e si potrà licenziare liberamente un lavoratore per aver fatto un solo giorno di assenza dal lavoro. Mi chiedo cosa accadrà adesso per chi si ammala o aspetta un figlio o per la bella ragazza che riceve molestie sessuali da un superiore.
Al diritto del potente di delinquere grazie alle prescrizioni e alle leggi penali ammorbidite, è stato aggiunto il diritto sempre del potente a licenziare o seviziare il lavoratore e, grazie alle sciagurate riforme del lavoro di questo disgraziato leader, è stato riesumato il diritto del padrone a far morire di fame il sottoposto.
Ci sono 23 milioni di persone in Italia che hanno un contratto che finora era a tempo indeterminato e ora anche loro saranno come zattere sbattute dai flutti.
L’arroganza stronfia e cinica di Renzi li ha buttati nel terrore del futuro.
Quando il bel tomo dice che “L’articolo 18 non interessa più a nessuno” sputa in faccia anche a quei 23 milioni di famiglie. Non c’è nessuna possibilità di capire come ci sia in Italia qualche lavoratore o precario che possa appoggiarlo ancora! La passività e l’inerzia di questo popolo è spaventosa.
Renzi è il prototipo del disonesto.
Come sia possibile che tanti onesti ne restino infinocchiati è un profondo mistero della natura umana che spesso non difende gli onesti dotandoli di acume e di capacità di autodifesa dai cialtroni rendendoli loro vittime inconsapevoli, mentre i malvagi e gli ipocriti godono della crisi morale e sociale di questo Paese che va soddisfa gli intenti peggiori.
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Branka
L’Italia può guardare agli USA, criticare le Germania, compatire la Grecia ed equiparasi alla Francia ma la crisi italiana è causa degli italiani che, andando a votare a frotte con percentuali da governo cubano, hanno eletto e rieletto in cambio di mancette ed elemosine coi soldi pubblici, politici corrotti, incapaci ecc. che, senza una visione per il futuro del paese, hanno basato il proprio consenso sull’esplosione degli sprechi pubblici, magna magna della casta e mancette.
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Traurig
L’unica cosa che riscatta questo popolo è l’astensionismo al 60%, cioè una denuncia palese del disgusto profondo per questa casta corrotta e rapace, che tassa ferocemente i pochi che producono un pochino di reddito autonomo, ammazzando sul nascere qualsiasi possibilità di ripresa e di riassorbimento della disoccupazione.

Norma Mascellani

IDA MAGLI
“Romano Prodi è il responsabile del nostro ingresso nella moneta unica. Con l’euro siamo tutti più poveri. L’idea di Europa è un progetto sbagliato. Non esiste un’idea di Europa. Non esiste un popolo europeo. Non era possibile fare l’Europa se non perdendo tutte le ricchezze europee. Si è pensato di fare l’Europa con una moneta unica, quando una moneta è lo strumento di un popolo e non la si può imporre fuori dall’economia dei singoli Stati. Questa Europa è il progetto della Massoneria, che ha vinto la massoneria ha vinto e ora esca allo scoperto! La massoneria passa da Prodi a Renzi, e le sue riforme imposte all’Italia sono solo un male per il nostro Paese. Berlusconi vuole salvare se stesso e s’è messo a praticare le larghe intese, che sono la fine della democrazia”.
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LO SCIAGURATO DISEGNO EUROPEO
Berluscameno

Ma questi scagnozzi dove ci vogliono portare ? Per quale motivo desiderano tanto distruggere l’Italia ? Le mafie prosperano in Italia perché i capi ottengono completa obbedienza e rispetto dello statuto dell’organizzazione ed ai riti di iniziazione. Se li tradiscono li aspetta il giudizio del capo e la punizione da lui decretata. Perciò, salvo rare eccezioni, i mafiosi sono coerenti. I non mafiosi no. L’esercito ausiliario della mafia è fatto da non mafiosi il cui “fai da te” ha scelto quella zona grigia che tiene un piede dentro la scarpa mafiosa ed uno fuori. Senza di loro la mafia conterebbe assai poco ma con loro conta moltissimo. Le mafie sono Stati nello Stato perché lo combattono ma ci vivono dentro.
E così vediamo che il Fiscal Compact e la Bce di Draghi ancora indecisa e flemmatica aggravano l’asfissia economica in Europa.
“Il 2014 non è l’anno della ripresa, come stimavano le previsioni, ma probabilmente il terzo di recessione per l’economia italiana: un prolungamento che chiama alla memoria la crisi vissuta dal nostro Paese negli anni trenta e che suggerisce un confronto storico, condiviso con molti altri paesi europei, da cui lo status quo si rivela ancor più drammatico. Oggi come allora, la recessione ha una sola causa: la caduta della domanda aggregata. Su questa avrebbero dovuto intervenire le misure per la ripresa a livello europeo – basate su una politica monetaria espansiva, consolidamento fiscale e riforme strutturali – che hanno invece sospinto i Paesi verso una pericolosa trappola di stagnazione e deflazione. Il fallimento deriva dall’impotenza della politica monetaria rivelatasi non adatta a sostenere il ciclo economico in una situazione in cui i tassi di interesse reali – necessari per promuovere la ripresa – sono divenuti probabilmente negativi, andando oltre la portata della Banca centrale. Una situazione che richiederebbe la creazione di aspettative inflazione, mentre invece la dinamica dei prezzi è andata in direzione opposta, in costante calo, allontanandosi dall’ obiettivo del 2%. La perdita della capacità di incidere della Bce ha amplificato l’impatto “depressivo” dell’austerità fiscale e tende a neutralizzare gli auspicati effetti favorevoli sulla domanda delle riforme strutturali. Il successo di quest’ultime implica, infatti, l’abbassamento delle aspettative sui futuri livelli dei prezzi per l’abbattimento di rendite e protezioni. Se la politica monetaria non può ridurre simultaneamente i tassi di interesse, perché sono già a zero, ne deriva “un effetto depressivo” che compensa gli auspicati impatti positivi.
Altro aspetto da non sottovalutare è ciò che riguarda l’aggiustamento intra-area UE, questione che resta elusa a livello europeo: se l’inflazione in Germania viaggia a ritmi dell’1%, il riequilibrio competitivo europeo obbliga i paesi periferici a spingere le dinamiche dei loro prezzi a zero e anche sotto tale livello per un periodo di tempo prolungato. Le difficoltà della Bce nel riportare l’inflazione media dell’area euro verso il target del 2% risentono anche di questi aspetti: l’inflazione in Germania è troppo bassa e comprime all’ ingiù le dinamiche di tutta l’area, favorendo il diffondersi di tendenze deflazionistiche. La contestuale realizzazione dell’obiettivo Bce del 2% e del riequilibrio competitivo intra -euro richiede che l’inflazione tedesca salga al 3% e oltre per tutto il tempo necessario all’ aggiustamento.
Tre anni di recessione e l’assenza di prospettive per una vera ripresa dovrebbero essere sufficienti a certificare il sostanziale fallimento dei provvedimenti europei di politica economica (Austerity).
Tra gli economisti vi è ormai una diffusa consapevolezza di questo fallimento e aumenta il consenso nei confronti di un disegno nuovo, radicale che miri a fare uscire dalla stagnazione con alta disoccupazione. Tale alternativa prevede che alle misure monetarie non convenzionali – applicate in modo incisivo dalla Bce solo a partire da quest’ estate – di immissione della liquidità, si affianchino forti politiche espansive volte a una riduzione della pressione fiscale e all’ aumento degli investimenti pubblici (in infrastrutture a rete, ricerca, istruzione, edilizia popolare ), da realizzare in deficit e in maniera coordinata tra i paesi europei.
L’entità dello stimolo fiscale dovrebbe essere ben più consistente di quanto prevedono i piani di cui si parla già da mesi in Europa. Un’azione troppo timida su questo fronte potrebbe rivelarsi inefficace, rendendo vani gli effetti di un’idea valida (Piano UE di Junker).
Inoltre, per eliminare il rischio di contraccolpi dei maggiori disavanzi sui mercati finanziari ed esser certi che la maggiore liquidità fornita dalla Bce arrivi effettivamente all’ economia “reale” (ossia alle imprese reali e non solo finanziarie), i provvedimenti da adottare in ambito fiscale e monetario dovrebbero essere applicati in un rapporto di stretta interconnessione fra loro: “i deficit pubblici andrebbero finanziati direttamente dalla Bce”, con una monetizzazione dell’incremento di debito che aiuterebbe a rivitalizzare l’inflazione e ad abbassare, nella misura necessaria, i tassi di interesse reali in territorio negativo.
La maggiore crescita del Pil nominale aiuterebbe a stabilizzare e poi a ridurre il rapporto debito/Pil dei Paesi periferici.
Da questa panoramica risulta evidente come lo schema alternativo, qui illustrato, infranga le regole della costruzione europea, da quelle più recenti e miopi – come il “Fiscal Compact “– a quelle che sin dall’ inizio hanno imposto il divieto per la Bce di finanziare direttamente i debiti pubblici, o hanno strutturato le modalità di funzionamento dell’Unione, come il Patto di Stabilità e Crescita.
Tuttavia sarebbe forse opportuno chiedersi se le norme europee attualmente in vigore non siano da forzare, trattandosi di regole stabilite e sottoscritte quando non si sarebbe mai pensato che il drammatico arretramento della domanda, registratosi negli anni Trenta e amplificato da errori di politica economica, si sarebbe potuto ripetere in termini ancor più gravi.
L’esito disgregante di quell’esperienza dovrebbe servire a sollecitare iniziative ben più radicali e consistenti di quelle attualmente in discussione nelle riunioni europee.”

Gustave Caillebotte

HOMELESS
Berluscameno

“Il presidente di Sant’ Egidio Marco Impagliazzo ha fatto notare che le Ferrovie dello Stato ormai ci impediscono di portare cibi e coperte ai “senza fissa dimora” perfino sui piazzali esterni alle stazioni ferroviarie , dicendo che le nostre attività portano degrado».
A mio parere sono quelle parole “ senza fissa dimora “ o “senza tetto” o “barboni” (riferite ad alcuni cittadini italiani)che ai nostri giorni e nella attuale Italia democratica- ossia civile- fanno semplicemente “scandalo” !
I ministri del nostro governo discutono animatamente su ciò che vengono considerate come “opere prioritarie ed urgenti “ e molto produttive nel prossimo futuro al fine della crescita e dello sviluppo economico della nostra nazione.
Si progettano trafori delle montagne, al fine della creazione di nuove reti ferroviarie per sviluppare l’alta velocità o nuove reti autostradali , ponti giganteschi per attraversare stretti marini o fiumi importanti, altre opere straordinarie di alta ingegneria (Mose o Expo) , oppure nuovi stadi per accogliere le Olimpiadi del 2024 e si progettano nuovi aeroporti per accogliere degnamente masse di turisti in Italia, ecc. Ma non si sente nessuna parola e proprio riferita da nessuna autorità che si esprima pubblicamente per “promettere “ di evitare che esistano (nel prossimo futuro) ancora “famiglie di senza tetto” in Italia .
Certo che alcuni insegnamenti del passato recente ci dicono che si può porre rimedio a certe “presenze scomode” ricorrendo alla eliminazione fisica dei cittadini” senza fissa dimora” in Italia.
Il regime “nazista” ne ha fatto una verità indiscutibile e con eccellenti risultati per i relativi intellettuali tedeschi che credevano alla costruzione dell’ “impero millenario nazista tedesco”.
E’ inutile ricordare che le legioni romane (che hanno conquistato il mondo allora conosciuto) erano formate non solo da eccellenti guerrieri ma anche da superbe maestranze edili capaci di costruire strade , fortificazioni e nuove città con straordinarie comodità “moderne “.
Attualmente è mai possibile che l’Italia “avendo a disposizione” milioni di muratori, carpentieri, manovali, ferraioli, idraulici, elettricisti, ecc., oltre che eccellenti progettisti (ingegneri ,architetti, geometri) e capi cantiere, tutti senza lavoro per la cessazione dell’attività delle imprese edili italiane, piccole, medie grandi a causa della attuale crisi economica reale globale provocata dai banchieri, non si possa rilanciare in Italia il mercato della industria edilizia abitativa pubblica e privata ?
Non si può più pensare di nascondere il concetto- basilare per una società civile -che è estremamente importante creare le condizioni per poter dare un “tetto di casa” a quei cittadini che non lo hanno più o non lo hanno mai avuto.
E’ vero che per poter costruire delle case di civile abitazione pubbliche o private occorre “consumare il suolo “ su cui le abitazioni vengono edificate.
Quindi, anche se è molto utile per la sopravvivenza fisica, che esistano associazioni che porgono aiuto ai senza –tetto donando loro coperte e cibi caldi, non è però sufficiente a supplire la mancanza di una dimora per le stesse famiglie che ne sono prive. In pratica attualmente si vorrebbe far credere ai cittadini che, dato che in Italia il potere di erigere case di civile abitazione è “controllato” (specie in sede locale) dalla mafia dei colletti bianchi, il solo fatto di erigere una costruzione edilizia di una casa di abitazione costituirebbe una violazione della” tutela del paesaggio “.
E poi si permette la costruzione di depuratori delle “Acque Nere “proprio sulla spiaggia demaniale del mare!
Ma chi ha potuto solo affermare che non è possibile progettare (tramite ‘opera di validi architetti o ingegneri ora senza lavoro) e poi costruire una casa di civile abitazione (tramite le maestranze edili ora disoccupate) che non sia rispettosa della normativa comunale, regionale e nazionale in merito ai relativi Piani regolatori creati appunto per permettere uno sviluppo edilizio abitativo pubblico o privato rigorosamente rispettoso dell’ambiente ?
A me pare che si stia attualmente facendo una grande confusione (forse creata ad arte dai banchieri per poter creare e distribuire pacificamente tra i cittadini – senza concorrenti- la loro produzione di “derivati tossici”) tra il concetto della “eliminazione necessaria” delle varie mafie che dirigono il nostro Paese (“Mafia Capitale” docet !)e quella di impedire anche lo sviluppo della edilizia abitativa (pubblica o privata ) e di non permettere -così – alla stessa di espandere i suoi influssi benefici sulla necessaria ed urgente produzione delle nuove case o di ristrutturazione di abitazioni in Italia.

Giorgio Morandi

Antonio Padellaro (IFQ)
Chi giunge alla stazione Termini di Roma non può non vederli: una lunga fila di giacigli abbandonati sotto i portici dello scalo ferroviario simbolo della Capitale dove, ricoperti di poveri stracci, altrettanti esseri umani affrontano le notti sempre più gelide, sperando di risvegliarsi all’indomani. E come loro, sono circa ottomila sparsi in tutta la città, gli uomini e le donne che hanno perso tutto e che sanno di poter perdere l’ultima cosa che gli resta, se la temperatura dovesse scendere ancora. Ebbene, di fronte a una tragedia permanente, il Comune dice di poter mettere a disposizione poche centinaia di posti negli appositi ricoveri. Di letti al riparo ce ne sarebbero molti di più ma, questa l’incredibile risposta burocratica, appartengono a cooperative e associazioni comprese nella “lista nera” dell’indagine su Mafia Capitale e sono quindi inutilizzabili.
È come se un’ambulanza non potesse soccorrere la vittima di un incidente stradale agonizzante sull’asfalto solo perché il conducente non ha la fedina penale pulita. Il sindaco Marino che, come da comunicato, il giorno di Natale distribuiva a Sant’Egidio pasti caldi ai poveri dovrebbe altrettanto lodevolmente trasformare l’atto caritatevole di un giorno nell’emergenza di tutto il tempo necessario, facendo il possibile e l’impossibile per salvare la vita a coloro che i Buzzi e i Carminati trattavano, appunto, come appalti da spolpare.
Del resto, a Milano, di clochard al gelo se ne contano addirittura 14 mila, ma chi se ne occupa? Sono, come del resto i naufraghi della Sicilia, i fastidiosi scampoli di un’umanità frantumata dalla crisi economica, dalle guerre e dalla disperazione che nel Natale degli auguri sdolcinati e dal cuore di pietra preferiamo ignorare.
E Pisapia cosa fa? E Marino?
Claudia Cerino: “Sono stimati in 77.000 i sentatetto italiani. Puzzano e usano i binari o gli angoli della stazione come fossero il loro bagni. S’accampano sulle panchine o davanti alle porte dei negozi. Mendicano. Rubano. Le ferrovie ne risentono, per il “danno” d’immagine delle stazioni cittadine. Polizia e autorità locali li arrestano. Oppure alzano le spalle e, per dovere istituzionale, si danno un po’ da fare per assisterli. Sono 76.794 i clochard che vivono in 10 stazioni d’Italia: Roma, Milano, Napoli, Catania, Foggia, Bologna, Firenze, Chivasso, Pescara e Genova. Il 73% sono uomini; il 27% donne. Il 22% italiano ed il 78% straniero. Numerosissimi i nord africani (Marocco, Eritrea, Egitto, Somalia, Algeria e Tunisia). Tra questi anche molti braccianti di Rosarno che, dopo le rivolte dell’anno scorso, hanno lasciato la Calabria e si sono sistemati sulle panchine delle stazioni d’Italia.”
Si parla di giovani tossicodipendenti, donne abbandonate, anziani, ex carcerati, deospedalizzati, spesso affetti da patologie psichiche. Le donne sono tendenzialmente est europee e il loro vagabondaggio è spesso provvisorio, legato ai tempi di attesa per una sistemazione come colf e badanti
I senza-dimora, spiega il sociologo polacco Zygmunt Bauman, trovano nella stazione l’approdo provvisorio di un’esistenza che non offre alternative. Dalla ricerca emerge infatti che, in Italia, c’è chi baratterebbe volentieri il suo posticino in stazione per un letto vero.
Peccato che strutture e alloggi di prima accoglienza non riescano ad accoglierli tutti.

Ottone Rosai

Come si diventa senzatetto

Fuga dall’abuso domestico (sessuale, fisico e mentale).Ciò vale per metà delle donne. /Vedovanza o separazione/Abbandono delle cure ospedaliere o di lungodegenza: per problemi fisici o di salute mentale (Ci sono 50.000 malati di mente senza tetto nella sola California per lo sgombero degli istituti psichiatrici)/ Disabilità e malattie croniche/Fuoriusciti dal carcere / Casi di malagiustizia, in cui le vittime, deprivate di tutto da rei ignoti, non ottengono né giustizia né risarcimento/ Problemi di salute mentale. Secondo stime circa la metà di tutte le persone senza casa hanno qualche forma di malattia mentale/ Difficoltà economiche per perdita del lavoro/ Tossicodipendenza o abuso di alcol (38%)/Crisi finanziaria o accumulo di debiti/ Sfratto /Alto costo delle case e inadeguatezza dei servizi sociali come carente costruzione di alloggi popolari/ Mancanza di salari che consentano una vita decente/ Disastro naturale (vd uragano Katrina)/Veterani di guerra in dissociazione psichica/Ragazze-madri…
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Ci sono molte lamentele riguardo alla sicurezza e alla qualità dei rifugi per homeless. Le case popolari sono una soluzione più costosa che secondo alcuni sociologi potrebbe ridurre di molto il circuito perverso che porta a diventare un senza tetto. Alcune strutture di ospitalità hanno modificato la propria organizzazione offrendo, oltre alla risposta ai bisogni primari, percorsi educativi rivolti alle persone senzatetto, finalizzati al cambiamento rispetto ai comportamenti che hanno condotto alla situazione di marginalità e al successivo reinserimento sociale. Si cita ad esempio l’esperienza del Nuovo Albergo Popolare di Bergamo.

Norma Mascellani

Purtroppo non avere una casa impedisce anche di avere un lavoro.
In Italia, se non hai una residenza non puoi aprire un contratto, essere iscritto alle liste elettorali, aprire una partita Iva e avviare una propria attività, accedere all’assistenza sanitaria, fare domanda per le case popolari, iscrivere un figlio a scuola, ottenere prestazioni previdenziali e assistenziali spettanti dall’INPS.
In Francia, c’è proprio un meccanismo analogo di veti incrociati che impedisce il reinserimento dei poveri nella collettività, fra il possesso di una residenza (proprietà di una casa o contratto di affitto), l’apertura di un conto corrente e la registrazione di un contratto di lavoro.
La residenza è per la Costituzione un diritto inalienabile del cittadino. Negando la residenza, si preclude ai senzatetto il diritto alla salute e l’esercizio del diritto di voto, non secondario per avere una rappresentanza politica e dei diritti.
Alcuni Comuni programmano la concessione di un certo numero di residenze all’anno riservate a senzatetto, pongono delle limitazioni subordinandole all’adesione a un progetto educativo o di inserimento in comunità. Talora le quote sono tassative, e il Comune rifiuta la residenza a persone che comunque hanno ottenuto un contratto di lavoro regolare.

Ottone Rosai

Come si creano campi per i rom, si potrebbero per esempio creare campi di roulotte, o vagoni o casette prefabbricate per i senzatetto con la possibilità di prenderci una residenza. E questo faciliterebbe il reinserimento di molti di loro.
Il reddito minimo previsto dal M5S e rifiutato dal Pd darebbe un’altra mano alla sopravvivenza di questi emarginati, che la Patria respinge come non cittadini, in quanto non riconosce loro i diritto fondamentali che la Costituzione attribuisce a ogni persona.
Burogu scrive: I senzatetto nel mondo dovrebbero essere intorno ai 100 milioni, dai 20 ai 40 milioni nelle zone urbane ed il restante nelle zone rurali. I paesi con il numero più alto sono posti come il Brasile, con 20 milioni, l`India con 78 milioni, e così via. In Giappone siamo fortunatamente lontani da quei numeri, dovrebbero essere intorno ai 25000, con circa 6000 a Tokyo e 7000 a Osaka. In Italia, tanto per far un paragone nostrano, sono circa 17000, con Roma che ne ospita da sola 7000.
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New York è l’unica città americana che si preoccupa dei sentatetto . Ha 2000 associazioni solo per questo. Gli homeless sono stati stimati in 50.000 e l’amministrazione ci spende 1 miliardo di dollari all’ anno.
Quanto spendono per i senzatetto ogni anno città come Milano o Roma?
Negli Usa, ci sono quasi due milioni e mezzo di ragazzi senzatetto. E il numero è in continuo aumento.
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Secondo la commissione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, la stima di persone senzatetto nel mondo è di 100 milioni, un problema ricorrente che sembra non trovare soluzione.
Le 10 città con il più alto tasso di persone senza dimora sono:
S.Paolo : 10.000 -Budapest : 10.000 (sono anche criminalizzati)- Buenos Aires : 15.000- Mumbai : 25.000 – Jakarta: 28.000 -Città del Massico : 30.000- Russia : 5 milioni (metà sono bambini) non esiste nulla per loro- Ben due città americane: Los Angeles: 58.000, e New York : 60.000 ( di cui 22.000 sono bambini) e questo la dice lunga sulla pretesa degli USA di essere di modello al mondo!
(mi scuso con i dati non univoci ma stabilire dati esatti in questo campo è impossibile).

UN RACCONTO MOLTO BELLO DI ALESSANDRO GILIOLI

Ciao mamma, come stai?
Okay, probabilmente non stai in nessun modo: me lo hai insegnato tu a non credere al paradiso, all’inferno, quelle cose lì.
Ma mi hai insegnato anche che qualcosa di noi sopravvive comunque, dopo: almeno per un po’. Le parole che uno ha detto, l’amore che ha dato, i sogni che ha fatto crescere.
A me in verità è rimasta anche una piccola cicatrice sul polpaccio destro: avevo sette anni quella mattina che mi hai portato a scuola in motorino e io, scendendo, ho sfiorato con la gamba la marmitta rovente. Ricordi? Quanti sensi di colpa ti sei fatta: «Almeno fossi un ragazzo ti crescerebbero i peli, invece sei pure una femmina!», dicevi. E quanto mi sei stata dietro perché il segno svanisse: creme all’aloe, gocce di limone, olio di rosa canina, cerotti d’estate che «per carità, non devi prenderci il sole». Oggi a quella cicatrice sono affezionata neanche fosse un diamante di famiglia.
Sai, ieri era domenica e finalmente ho rimesso a posto casa tua. La settimana prossima arrivano gli inquilini, non posso fargli trovare una tonnellata di carta in giro. Non è stato facile, ma dopo un’ora di meditazione e tre caffè, sono entrata: ho alzato le tapparelle, ho fatto partire Ella Fitzgerald e ho giurato che non mi sarebbe scappata neanche una lacrima, come mi hai sempre ordinato tu.
Però un po’ ti ho disobbedito anche questa volta, perché non ce l’ho fatta proprio a buttare via tutto senza aprire niente. Senza sfogliare nemmeno un attimo quelle pagine, quelle con la tua firma da qualche parte, intendo.
Oh, a proposito: chili e chili di pagine, mamma. Ma quanto cazzo hai scritto in giro? Articoli di giornali, capitoli di libri, prefazioni, postfazioni, interviste, sceneggiature, appelli, volantini, pamphlet, invettive, difese, risposte, discussioni, analisi. Ho trovato perfino una lenzuolata per il tuo avvocato: se ho capito bene, qualcuno ti aveva querelato per diffamazione, anche se questa cosa non me l’hai raccontata mai.
Ma quando le scrivevi tutte quelle cose? Mentre io stavo al doposcuola? Nei week end pallosi che passavo a casa di papà? O di notte, dopo avermi messo a dormire raccontandomi la storia di Kalibù? Ed è a quello che servivano le troppe cicche di Marlboro che trovavo al mattino torturate nel portacenere, accanto alla mug sporca di caffè americano?
Sai, mamma, ieri in quelle carte vecchie ho trovato anche le tracce di tutte le persone buffe che invitavi a pranzo la domenica per parlare di tutto – e di politica prima di tutto. Giovanna, che la settimana prossima sarà da noi a cena (sei contenta?); Ezio, che quando poi è diventato onorevole ci hai litigato di brutto e non s’è visto mai più; Emanuele, che adesso vive a Lublino con la sua compagna polacca; Roberta, che se n’è andata via prima di te; Bibi, che arrivava con il vino scadente perché si vergognava di essere ricco.
E poi, naturalmente il LucaRodioli, che tu pronunciavi sempre tutto attaccato. L’unico a cui attribuivi anche un cognome, in effetti. Non ho mai capito se con lui avevi una storia o no, con quegli sguardi che vi si intrecciavano a tavola – e al tuo funerale era ridotto peggio di me.
In un libro c’era anche qualche vostra foto insieme, sai? Niente di compromettente, stai tranquilla: eravate con altra gente a un sit-in imbandierato, credo in via Larga. Sembravate un po’ sbronzi o forse ci giocavate soltanto. Comunque lui ti teneva il braccio sulla spalla, facendo le smorfie all’obiettivo. Però quelle foto le ho buttate via subito, perché sono forte ma mica fatta d’acciaio.
Anche tutto il resto, poi, è finito come avevi deciso tu: sono andata al negozio dei cinesi a comprare le scatole, e via nel cassonetto della carta. Niente feticci, mai guardare al passato, me l’hai detto mille volte. Alla fine l’ho imparata, la lezione dei monaci che abbiamo incontrato a Muktinath: quelli che dipingevano una ruota della vita tutta colorata sopra un affresco di tre secoli prima. E a noi occidentali attoniti rispondevano ridendo: «Ma non vedete che quello sotto è vecchio? Bisogna rifarlo, no?».
Bisogna rifarlo, questo l’ho imparato davvero. Del resto sono una ricercatrice, una scienziata: non sai quante volte faccio e rifaccio prima di arrivare a qualcosa che dia un po’ di senso al tutto. Quanti fallimenti, quanti errori, quante cadute. «Si impara solo sbagliando» era il mantra che ripetevi più del nam-myoho-renge -kyo. E poi, a ogni problema: «Ci siamo passati tutti», «non sei mica l’unica ad aver paura, sai?». E quella frase di Gibran che avevi appeso in camera mia, i genitori sono archi e i figli frecce, quindi bisogna mandarli lontano.
Mentre buttavo via tutto, davanti al cassonetto, mi è tornata in mente una sera che ci siamo fermati a parlare fino a tardi.
Avrò avuto sedici anni ed ero incazzata perché dovevi lasciarmi sola tre giorni: chissà che impegno avevi, con quale associazione o movimento, e dove. Tu, paziente, a spiegarmi la generosità, l’etica, il mondo migliore, fino a quella stronzata che «lo facevi anche per me». E io allora, implacabile, a prenderti in giro: «No, scusa, se lo fai per me resta pure a casa, grazie».
Abbiamo riso, così ti sei un po’ smollata. Avevi i tuoi dubbi anche tu, alla fine, dopo tanti anni di lotte.
Poi a un certo punto il discorso si è spostato su di me e su quello che avrei voluto fare da grande. Allora hai fissato il soffitto e hai sospirato: «Forse riuscirai a eliminare la sofferenza delle persone più tu, inventando una pillola, di quanto ho fatto io con tutte le mie parole e i miei cortei». Quindi ti sei alzata, stanca, e sei andata dormire.
Adesso ti lascio anch’io, mamma: è lunedì mattina e devo essere in laboratorio entro le nove. Ho già bevuto il caffè, ma devo ancora fare la doccia.
Sarà una giornata pesante.
Ma soprattutto devo finire entro le sei e mezza, che alle sette alle Colonne c’è una catena umana per la pace – e no, non posso proprio mancare.

Mario Bonazzi

Armando di Napoli

Resisti bambino nudo
in un mare di guai
sbattuto da onde arroganti

resisti resisti bambino
annodato su un barcone fatiscente
dimenticato da ogni misericordia

resisti bambino anche quando
un pescecane trangugia le urla
impazzite di tua madre moribonda

resisti bambino mentre tuo padre
con le ali congelate non riesce a volare
e viene travolto da melma e razzismo

resisti bambino il traguardo è vicino
non mollare ti prego cavalca il freddo
sconfiggi ogni paura resisti bambino mio

c’è tempo per morire annegato nell’ipocrisia
che ti circonda…

D. Bunico

EBBENE NO NAPOLITANO
Cordy
Napolitano è la persona più colpevole del disastro morale, politico e sociale del nostro paese.
Non solo ha stralciato la Costituzione.
Non solo ha posto il Segreto di Stato sulle rivelazioni che 15 anni fa avrebbero permesso di bonificare tossine e rifiuti cancerogeni nella Terra dei Fuochi.
Non solo ha deciso 3 governi, con operazioni di palazzo e pressioni politiche.
Non ha solo fatto da bomber per una squadra, a dispetto di tutte le altre con cui si è impegnato con giuramento di fare da arbitro e garante, ma ha anche mantenuto i cartellini, ed il fischietto, con cui bollare di eversività addocojocojo, evocandovi addirittura la NATO con le spese militari a corredo, ovvero gli f35 (e non è uno scherzo).
Nella sua carriera di studente universitario è stato un giovane fascista abbastanza tempo per sentirsi in obbligo di rinnegare ed affondarsi nel comunismo. Comunismo di cui ha difeso i crimini in Ungheria tanto da dover ricredersi dal comunismo e diventare un correntista filo-socialista. Filo-socialismo che ha dovuto abbandonare dopo Mani-pulite.. predicando le grandi intese ed i grandi inciuci con il partito fondato dalla mafia. Stracciando intercettazioni, muovendo gli organi della Repubblica a proprio vantaggio.
Una persona che ha rappresentato degnamente la politica del nostro paese, e che ha coerentemente svolto il suo ruolo di garante del mondo di mezzo, d sopra e anche di sotto.
Ebbene no Napolitano. Non le auguro la stessa fine del povero eroe Ungherese Imre Nagy. Lui sì dissidente. Lui sì espulso, imprigionato, processato dal partito sovietico, e messo a morte … per un intervento che lei ha reputato giusto, per la stabilità dell’Unione Sovietica.
Ebbene no Napolitano. Non le auguro di morire di cancro, per una delle rare malattie sofferte dai bambini della Terra dei Fuochi su cui lei ha taciuto, e imposto che si tacesse.
Le auguro solo di essere ricordato dalla Storia per quello che è stato.
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Gianni Pinelli
Che a Napolitano non piaccia molto la democrazia lo dimostra la sua storia, a cominciare dall’elogio dei carri armati sovietici che misero fine con violenza alla rivolta di Budapest nel 1956. Sono cambiati i suoi riferimenti ideologici (dal comunismo stalinista al mercantilismo-liberista) ma l’imprinting culturale è rimasto integro.
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MauriB
Napolitano è talmente saggio e lungimirante che da tre anni a questa parte ha sostenuto e difeso i tre governi più indifendibili e ridicoli della storia repubblicana. E non era facile fare peggio dei governi Berlusconi. Ha sostenuto gente che ci promette da tre anni “l’uscita dal tunnel” come imminente e ha portato puntualmente all’aumento di debito pubblico, disoccupazione, spoliazione dei diritti e azzeramento del PIL. Senza contare che difende un’Europa cialtrona e cinica, che fa morire di fame milioni di greci, spagnoli e portoghesi, pretende rigore e poi candida un mago dell’elusione fiscale. Altiero Spinelli farebbe i salti di gioia.
Ma quant’è saggio e capace, questo Napolitano!
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Tone
Da Mario Monti in qua è avvenuta la trasformazione di Napolitano, che ha via via sconfinato spesso e volentieri dal campo delle normali attribuzioni presidenziali previste dalla Costituzione, assumendo sempre più il ruolo di Deus ex Machina dei destini della nazione in una visione solipsistica e con modalità oligarchiche in ragione della salvezza di un paese ritenuto incapace di autodeterminarsi da solo. Sempre più lontano dai problemi reali del paese: deindustrializzazione, disagio sociale, antipolitica, alluvioni, questione morale, integrazione, diritti civili, quisquilie trattate come elementi destabilizzanti o questioni non meritevoli di un messaggio alle Camere, al Parlamento, al Paese. Si prega di non disturbare il manovratore. Le sue auto-dimissioni è l’unico elemento di saggezza nel suo secondo mandato, chissà se per implicita ammissione di un proprio fallimento. Bye bye Napo, non ci mancherai, il nostro destino è solo nelle nostre mani.

Paolo Pasotto

CITAZIONI DA TRAVAGLIO
Giorgio Napolitano, il presidente che trovò una repubblica e ne fece una monarchia.

Antipolitica è celebrare Falcone e Borsellino e poi trattare con la mafia o chiedere i voti alla mafia o stringere la mano ad Andreotti, a Cosentino, a Cuffaro, a Lombardo, a Dell’Utri.

Se si vota subito, gli elettori ci asfaltano; allora noi li addormentiamo per un anno e mezzo col governo Monti, travestiamo da tecnici un pugno di banchieri e consulenti delle banche, gli facciamo fare il lavoro sporco per non pagare pegno, poi nel 2013 ci presentiamo con una legge elettorale ancor più indecente del Porcellum che non ci costringa ad allearci prima e, chiuse le urne, scopriamo che nessuno ha la maggioranza e dobbiamo ammucchiarci in un bel governissimo per il bene dell’Italia; intanto Alfano illude i suoi che B. non c’è più, Bersani fa finta di essere piovuto da Marte, Piercasinando si nasconde dietro Passera e/o Montezemolo o un altro Gattopardo per far dimenticare Cuffaro, la gente ci casca e la sfanghiamo un’altra volta, lasciando fuori dalla porta i disturbatori alla Grillo, Di Pietro e Vendola in nome del “dialogo”.
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Alla veneranda età di ottantotto anni: quando un cittadino non può più guidare l’automobile. Ma lo Stato sì.

Dopo i 40 anni ciascuno è responsabile della faccia che ha. E anche delle cazzate che spara.

Antipolitica è dire «ce lo chiede l’Europa», ma se poi l’Europa ci chiede la legge anticorruzione, allora l’Europa si faccia i cazzi suoi.

Grillo l’hanno creato loro: rifiutando le sue proposte, asserragliandosi a palazzo, barricando porte e finestre, alzando i ponti levatoi per tenere lontani dalla politica i cittadini e rovesciando su di loro pentoloni d’olio, anzi di merda bollente.
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Antipolitica è chiamare le guerre «missioni di pace», l’impunità «garantismo», la legalità «giustizialismo», la prescrizione «assoluzione», l’inciucio «dialogo», i fischi «terrorismo», i bordelli «cene eleganti», le orge «gare di burlesque». Antipolitica è dire «a mia insaputa».

Politica non è un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsi o circondarsi di servi.

Il non voto, anche se massiccio, non viene tenuto in minimo conto dalla partitocrazia: anche se gli elettori fossero tre in tutto, i partiti se li spartirebbero in percentuale per stabilire vincitori e vinti.

Norman Smith

LA RUSSIA IN STATO FALLIMENTARE FINANZA LE PEN
Berluscameno

Ma cosa servono le parole quando è tempo di “FATTI ” ?
L’”UE” E PUTIN ,CON LA GRANDE RUSSIA PROSSIMA ALLA BANCAROTTA.
Ma è mai possibile che i tecnocrati al comando del governo della UE non si rendano conto che con il loro operare tramite una obbedienza cieca ed assoluta alla politica economica dell’ AUSTERITY e del rigore voluta dalla Germania (Merkel) possono solo provocare la totale disintegrazione dell’Unione Europea stessa?
E’ questo il fine recondito della “incomprensibile” politica economica dell’ Austerity voluta applicare anche nei Paesi UE dove risulta in vigore una brutale “deflazione” con altissima disoccupazione ?
Ma la Merkel ed il suo socio russo Putin (forse entrambi ex dipendenti degli apparati spionistici dell’ URSS e della Stasi della Germania dell’Est?) vogliono proprio “distruggere” le economie più deboli dei Paesi UE ? Ed a che scopo ?
Come tenere insieme i pezzi della futura disastrata UE?
Il problema non tocca naturalmente gli sfasciacarrozze, i vari movimenti anti -euro, né in Italia né altrove. Riguarda o dovrebbe riguardare tutti gli altri.
Ha creato scandalo la notizia secondo cui la Russia finanzia massicciamente il Fronte Nazionale della Le Pen, ha rapporti con i leghisti italiani (che simpatizzano con Putin) e forse anche con altri movimenti anti- euro.
Ma non c’è da scandalizzarsi: sono le normali regole della competizione geopolitica.
C’è un rapporto inversamente proporzionale fra l’arroganza militare della Russia e la sua fragilità socio-economica(confermata dal crollo del Rublo in questi giorni!).
Gigante dai piedi d’argilla, la Russia ha bisogno che i suoi interlocutori in Europa siano ancor più deboli di lei.
Per questo soffia sul fuoco, dà una mano ai movimenti anti – europei.
In fondo, avrebbe solo da guadagnare da una irreversibile crisi dell’Unione.
Un’Europa ulteriormente indebolita e divisa sarebbe, per i russi, un interlocutore malleabile. Del resto, già oggi circolano, nei vari Paesi europei, forti correnti di simpatia (magari interessata) per Putin. In un’Europa a pezzi diventerebbero ancora più forti le voci di coloro che chiedono rapporti sempre più stretti con la Russia.(I banchieri tedeschi e i grandi finanzieri ed imprenditori germanici sono molto contrariati dalle misure anti –Russia poste in essere dai Paesi occidentali e dagli USA per ritorsione del recente conflitto Russo -Ucraino ).
Basta guardare una carta geografica per constatare la sproporzione territoriale fra la Russia e il resto degli Stati europei (a favore della prima) per comprendere quale, fra le rispettive tradizioni, finirebbe per prevalere sul Continente. Difficilmente, nel lungo periodo, la “tradizione liberale” dell’Europa occidentale potrebbe cavarsela di fronte alla concorrenza dell’autoritarismo russo. Nel lungo periodo, effettivamente, la crisi dell’Unione sarebbe probabilmente pagata da tutti gli europei. Nel breve termine, però, le cose andrebbero probabilmente in modo diverso. Non ne risentirebbe più di tanto la Gran Bretagna. La Francia, forse, pagherebbe un conto economico salato, ma la Francia è anche un vero Stato-nazione, con istituzioni solide, in grado di resistere alla bufera. Anche la Germania pagherebbe un prezzo elevato, ma nemmeno le sue istituzioni correrebbero rischi immediati. La situazione sarebbe assai diversa in altri Paesi UE in deflazione, Italia in testa. È proprio perché l’Italia non è un vero Stato-nazione che, per decenni, ha investito simbolicamente notevoli fondi , e certamente molto più degli altri Stati, nell’ integrazione europea. Se l’integrazione UE verrà meno, l’Italia si troverà immediatamente ad affrontare i propri fantasmi, a fare i conti con la propria fragilità istituzionale. Ricordiamo agli “immemori incoscienti” quale sia la reale situazione.
La Gran Bretagna ha già un piede fuori dalla casa europea e l’insorgenza dell’ Ukip, il partito anti- europeista, minaccia di modificare radicalmente fra pochi mesi, nelle elezioni parlamentari, la fisionomia del sistema partitico britannico, un sistema tradizionalmente ultra-stabile che affronta forti cambiamenti solo una o due volte per secolo. Se poi la Gran Bretagna, nel giro di un paio d’anni, sotto la pressione dell’ Ukip, uscirà dall’ Unione, l’impatto sarà fortissimo, il «rompete le righe» risuonerà in tutti i territori europei. Ma ciò non basta. Quanto accade in Francia è ancor più grave. Con i socialisti ai minimi storici e la destra gollista incapace di intercettare l’insoddisfazione dei francesi, il pieno dei consensi, secondo tutti i sondaggi, lo farà, a meno di imprevisti, il partito ultra- nazionalista, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen. E se fosse proprio lei, nel 2017, il prossimo presidente francese? Sarebbe la fine dell’Unione Europea come la conosciamo. I segnali indicano” un maremoto” in arrivo. All’ Unione servirebbe oggi una leadership carismatica. Altro che Juncker!
Occorrerebbero, nelle posizioni di vertice, menti creative capaci di proporre innovazioni, allo scopo di cambiare il tanto che non va e che è all’ origine dell’ostilità di settori crescenti dell’opinione pubblica europea.
Se l’Unione andrà in rovina – si dice abitualmente – sarà un guaio per tutti gli europei. Nel lungo periodo, probabilmente, è vero.
La consapevolezza di ciò, in teoria, dovrebbe bastare a spingere anche i vincitori del momento, i tedeschi, a rifare qualche conto. Basterebbe da parte loro un po’ di «egoismo illuminato», un egoismo che sappia guardare al di là del breve periodo, per convincerli della necessità di non assistere passivamente alla possibile rovina della “casa comune”. Ma sappiamo anche che l’egoismo tout court di breve periodo, la vince di solito sull’ egoismo illuminato. Né, naturalmente, si può gettare la croce solo sui tedeschi. Vediamo- in merito – l’ operato di Juncker ,attuale Presidente della Commissione UE. È accaduto sovente che alla vigilia di grandi svolte storiche, e anche di tragedie, la scena fosse occupata da figure incolori, inadeguate, molto al di sotto dell’altezza e dello spessore, politico, morale, culturale, che sarebbero stati necessari per affrontare “la tempesta” in arrivo. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker sembra una di quelle figure: oggi è un “grigio burocrate”arraffone (già politico di lungo corso la cui attività è risultata assai eccepibile) che bacchetta e ammonisce questo o quel Paese. Apparentemente, sta solo facendo il suo mestiere di presidente della Commissione. E Lui agisce come se vivessimo in tempi normali. Solo che i nostri tempi non sono “tempi normali”, è come se l’Europa stesse oggi danzando sull’ orlo di un burrone. Dietro a Juncker, naturalmente, non c’è il vuoto, c’è la “dirigenza politica tedesca”, uomini e donne per lo più solidi (a casa loro) ma anch’ essi, apparentemente, incapaci di affrontare la crisi europea. Tra i principali protagonisti del” dramma “solo il presidente della BCE – Mario Draghi- appare consapevole della sua incredibile gravità.

Norman Smith

LEGGE DI STABILITA’
Viviana
Questi criminali non si tagliano un euro nei loro abusi, aumentano il prezzo dei beni di prima necessità come la casa, il latte, la carne, le uova, il pane, lo zucchero..non tolgono un euro ai gestori delle slot machine a cui hanno già regalato 98 miliardi. Quel delinquente di Renzi toglie ai Comuni 625 milioni di euro che Letta aveva destinato per le detrazioni alle famiglie con figli a carico e per mettere gli 80 euro in busta paga li toglie dal fondo delle piccole e medie imprese. E come se non bastassero le leggi vergogna, Renzi dà un aiutone alla Sisal.
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Adolfo
La politica è marcia più di prima, l’economia continua a peggiorare, il livello di vita degli italiani è ancora in discesa, di cultura e scuola neppure si parla più. Al di là delle chiacchiere, il governo Renzi si è limitato a una mediocre amministrazione mentre il parlamento è ingolfato dai decreti governativi sugli argomenti più disparati ed è costretto a subire l’iniziativa del governo senza poter legiferare come Costituzione prescrive,
I grandi argomenti della “rivoluzione” renziana, riforme costituzionali e legge elettorale, sono ancora in alto mare, un mare agitato dall’innaturale alleanza con la destra berlusconiana e dalle conseguenti lotte intestine al PD e Forza Italia. Il semestre di presidenza europea non ha portato alcun frutto.
Il problema vero è che le cose vanno fatte a regola d’arte e non a pene di segugio
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Cobra89
L’incompetenza di Renzi e dei suoi ministri è ormai un caso da studio scientifico.
Ordinano il voto di fiducia su deleghe in bianco senza l’indicazione di nessuna copertura economica, spacciano delle previsioni economiche come fossero i dati economici reali, dicono di essere pronti al dialogo ma non a trattare.
Un concentrato di arroganza e di incompetenza fine a se stesso da lasciare allibiti.
Questo governo ridicolo non può continuare.

Ottone Rosai

METODO SUPERCAZZOLA
Marco Travaglio

Il Metodo Supercazzola, tutto chiacchiere e distintivo, non l’ha certo inventato Renzi: la cosiddetta seconda Repubblica è piena di annunciatori, promettitori, declamatori che a parole ci hanno salvati non una, ma cento volte, poi nei fatti ci han rovinati. Renzi l’ha solo affinato ed elevato alla massima potenza. Funziona a tappe.
1. Scoppia uno scandalo o giunge una notizia negativa.
2. Il piè veloce Matteo lancia subito un messaggio di segno opposto – via Twitter, Facebook, slide, conferenza stampa, Leopolda, video – per scacciare o declassare il precedente dai titoli di tg e giornali.
3. La stampa più credulona del mondo abbocca compiacente e strombazza la reazione del premier oscurando l’azione che l’ha provocata: “svolta”, “stretta”, “giro di vite”, “linea dura”, “così cambierà”, “rivoluzione”, “subito”, “ora”, “scatta”, “spunta”.
4. Le rare volte in cui la tradizione orale diventa scritta, e cioè il messaggio si traduce in testo di legge, tg e giornali ripetono paro paro i titoli già fatti sull’annuncio renziano. Chi legge si divide fra due possibili reazioni: “ah, allora era proprio vero, questo Renzi è un uomo di parola”, oppure “ah, credevo che la legge ci fosse già, vabbè comunque ora c’è”. Naturalmente la legge non c’è nemmeno ora: è solo un ddl che il governo lancia come un aeroplanino di carta nell’oceano delle aule parlamentari e va a marcire sui fondali senza lasciar traccia di sé.
5. Al primo nuovo scandalo o fatto negativo, la maggioranza ripesca quel che resta dell’aeroplanino e annuncia che il ddl è in discussione e verrà presto approvato, anzi adesso, subito. I giornali riannunciano: è fatta. Intanto il Parlamento ha altro da fare (di solito qualche decreto o legge delega da approvare alla svelta con la fiducia: roba perlopiù inutile tipo le ferie dei giudici o dannoso come il Jobs Act), o comunque la maggioranza si spacca (di solito per le norme davvero utili o urgenti, tipo contro la corruzione e la mafia); segue bombardamento di emendamenti e il ddl torna sul binario morto.
6. All’ennesimo nuovo scandalo o fatto negativo, confidando nella smemoratezza generale e nella complicità della stampa, Renzi riannuncia lo stesso annuncio già annunciato qualche mese prima, strappando gli stessi titoli nei tg e sui giornali, e riparte la rumba.
Risultato: zero, nessuna legge sulla Gazzetta Ufficiale. E, anche nel caso rarissimo in cui la legge venga approvata, dopo mesi o anni si scopre che:
a) nessuno s’è curato di varare i decreti delegati o le norme attuative, dunque il provvedimento è rimasto lettera morta e nulla è cambiato;
b) oppure la legge contiene un codicillo infilato all’ultimo momento che la rende inapplicabile o sortisce l’effetto opposto a quello annunciato (vedi legge Severino e voto di scambio).
Ora torna di gran moda l’anticorruzione. Martedì: “Renzi: non lasceremo la Capitale ai ladri, chi sbaglia paga” (La Stampa). Mercoledì: “Corruzione, pene più dure” (Corriere), “Stretta sui corrotti: carcere più duro e soldi restituiti”, “Il giro di vite di Renzi” (Repubblica). Venerdì: “Ecco il piano anticorruzione: pene aumentate del 50% e prescrizione più lunga” (Repubblica), “Pene più alte e beni da restituire” (Corriere). Sabato: “Corruzione, pene più dure. In cella anche chi patteggia”, “Sì alla stretta anticorruzione: pene più alte e beni confiscati. Il premier: ora processi veloci” (Repubblica), ”Stretta del governo sulla corruzione”, “Corruzione, così aumenta la pena” (Corriere), “La svolta di Renzi: ‘Pronto a mettere la fiducia’”, “Renzi: ‘Non daremo tregua’” (La Stampa).
Leggendo meglio, si scopre che gli ora e i “subito” sono balle: non è un decreto, è il solito ddl che non ha i numeri in Parlamento, perché Ncd e FI non lo voteranno mai e, se Renzi chiedesse aiuto ai 5Stelle, farebbero cadere il governo. Un’altra pera di droga ed estrogeni nelle vene esauste del Paese, aspettando che passi la nuttata. Come diceva Sabina Guzzanti ai tempi di un altro celebre supercazzolaro: “Il canale di Sicilia è pieno di auto di cittadini convinti che il Ponte sullo Stretto sia stato costruito”.
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Alessandro
Altro che combattere la corruzione…! Molti non sanno, e i giornali si guardano bene dal farlo sapere, che il Consiglio dei Ministri ha varato, in notturna, il testo del Decreto legislativo di attuazione della Legge delega 67/2014 che prevede, di fatto la cancellazione, ma loro preferiscono chiamarla depenalizzazione, di alcuni reati definiti lievi. Tra questi, solo per citarne alcuni, la truffa, l’istigazione a delinquere, l’evasione, l’omicidio colposo, il furto, la corruzione del pubblico ufficiale (art. 318 c.p.), la malversazione a danno dei privati (art.315 c.p.), la malversazione a danno dello Stato (art.316 bis c.p.) ecc.

Brecht

Un grande temporale
per tutto il pomeriggio si è attorcigliato
sui tetti prima di rompere in lampi, acqua.
Fissavo versi di cemento e di vetro
dov’erano grida e piaghe murate e membra
anche di me, cui sopravvivo.
Con cautela, guardando
ora i tegoli battagliati ora la pagina secca,
ascoltavo morire
la parola d’un poeta o mutarsi
in altra, non per noi più, voce. Gli oppressi
sono oppressi e tranquilli, gli oppressori tranquilli parlano nei telefoni,
l’odio è cortese, io stesso
credo di non sapere più di chi è la colpa.
Scrivi mi dico, odia
chi con dolcezza guida al niente
gli uomini e le donne che con te si accompagnano
e credono di non sapere. Fra quelli dei nemici
scrivi anche il tuo nome. Il temporale
è sparito con enfasi. La natura
per imitare le battaglie è troppo debole.
La poesia non muta nulla.
Nulla è sicuro, ma scrivi.

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AUGURI PER IL 2015

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Miei cari amici
questo pesante e difficile anno è finito e siamo tutti in attesa trepida di qualcosa di nuovo e bello per l’anno nuovo che arriva.
A volte le cose che non ti aspetti sono meglio di quelle su cui hai fatto voti e sicuramente la speranza è meglio del rimpianto o dei bilanci negativi o dei pensieri tristi.
Dopo sei anni di grosse difficoltà personali, ho intenzione di rinascere a vita nuova e avere intenzioni positive è già essere a metà dell’opera.
Per l’anno nuovo vorrei finalmente presentare un mio libro a un editore, sarebbe un passo in più rispetto alla ritrosia del passato e, se pure non avesse esito, mi darebbe più forza in me stessa, poi riprenderò il giovedì mattina il corso gratuito di pittura questa volta iniziando anche la pittura a olio, il lunedì pomeriggio proseguirò la terza parte del corso di Jung, voglio provare ad andare al centro di meditazione qui vicino per imparare le virtù del silenzio, continuerò a pubblicare Masada e a battermi per una politica migliore… spero di conoscere nuove persone e di avere nuovi amici uscendo dal mio isolamento, riprenderò a seguire le bellissime lezioni sulla pittura giapponese..
Visto che la cosa che mi piace di più è scrivere, mi piacerebbe avere un’idea su un libro nuovo, ma in quanto a immaginazione valgo poco per cui per ora non ho nessuna idea ma sono fiduciosa. In verità sogno molto e potrei trasformare i miei sogni in racconti o scrivere delle bellissime persone che vengono da me e mi raccontano la loro vita. Quello che non viene dalla parte di noi che conosciamo meglio potrebbe venire dalla nostra parte ignota. Il futuro è sempre pieno di sorprese per chi le sa aspettare.
Poi continuerò a curare a distanza con la forza delle mani, sembra che la cosa funzioni, forse anche solo sintonizzarsi con la forza del bene su chi soffre può essere di sollievo. In fondo siano solo pensieri coinvolti in un oceano virtuale e migliorare il pensiero di uno può fare bene a tutti.
Voglio esercitare la mia ospitalità in misura maggiore e cimentarmi in cose per me ardue come buoni pranzi per gli amici.
La cerimonia con l’ayahuasca mi ha fatto capire le virtù del pensiero tranquillo, della mente che riposa, dell’ascolto partecipativo, della preghiera silenziosa, dell’abbraccio caldo, perché siamo tutti soli in un modo o in un altro, e partecipare alle gioie o ai problemi degli altri è il modo migliore per esserlo meno. Chi è col mondo e nel mondo non sarà mai solo.
Spero che iniziare un nuovo anno porti anche a voi proponimenti di vita migliore e sarei contenta di ascoltarli perché entrare nel mondo delle speranze degli altri è un grande sollievo al presente.
Io sono sempre qui per tutti e leggere le vostre lettere e ascoltare i vostri casi mi rende vicina a voi
Che l’anno nuovo sia propizio alla parte migliore degli uomini e che sia possibile sentirci tutti più umani e più vicini
Auguri da Masada e da Fuoriadio

VIVIANA


MASADA n° 1608 3-1-2015 OMBRE SUL FUTURO

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Napolitano promette dimissioni – Vizi mortali del Capo di Stato – E’ l’ignoranza degli elettori che ci rovina, non la corruzione degli eletti – Il discorso di Beppe Grillo – Basterebbe… – E’ dal 92 che la Comunità Europea ci chiede di introdurre il reddito minimo garantito – Ma con Renzi né salario minimo, né assegno generale di disoccupazione –Monologo di Gaber: dittature – Troppa austerità fa male anche alla Germania – Schiavismo in Italia – Il successo strabiliante del M5S contro la disinformazione massiccia di governo – La strada di Papa Francesco – Tutti i fallimenti del semestre europeo di Renzi – Tempesta di aumenti in arrivo – Delega in bianco sui licenziamenti – Berlusconi solleva le sue pregiudiziali su Prodi, dunque Prodi è bruciato

Viviana

Col riemergere della vita
sale la poesia come un’onda
e ti stordisce

Noi siamo il progetto
che la vita ha in serbo per noi
il dono di noi stessi
al mondo
la fiaccola
che illumina
la nostre stesse tenebre
il seme del lievito
che nelle nostre mani
si farà
offerta di pane


Considerare lo spettacolo del mondo
per l’interesse che si ha
per le cose varie
e mutevoli
Confidare che il mutamento
ci migliorerà l’andare
aiutando quello degli altri
Sommergere il cuore
della luce che non vedi
e che ti abbaglia
come il sole alle spalle.
.

Inizio l’anno
come il bambino
i primi passi
estrosamente incerti
Lascio indietro il passato
Non voglio ricordare
Spalanco gli occhi
sulla promessa muta
invisibile cuore.

.
Amore è abbandonarsi
a una volontà numinosa
che non conosci ma che
ti conosce
Guidata
come essere in braccio
Pensare
coi suoi pensieri
Celebrare
nella sua luce
tutte le ore passate e future
Come un dono
imperscrutabile e certo
fatto di fede.

.
Ero solito pensare di essere povero. Poi mi dissero che non ero povero, ero bisognoso. Poi mi dissero che era autodistruttivo pensare a me stesso come bisognoso, ero solo privo di mezzi. Poi mi dissero che privo di mezzi era una cattiva immagine, ero sottoprivilegiato. Poi mi dissero che sottoprivilegiato era abusato, ero svantaggiato. Non ho tuttora un centesimo. Ma di certo ho un gran bel vocabolario.”
(Jules Feiffer)

Redmachine
Se ne va Napolitano
che peccato, così giovane!
.
Mariuccia
Dal discorso di Napolitano “”Dobbiamo tutti contribuire a bonificare il sottosuolo marcio” Sì, certo domani andrò a comprare gli swiffer.
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Il 2014 è stato un anno incredibilmente tenace: ha fatto schifo dall’inizio alla fine.
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Nebbia fitta
La figura istituzionale del Presidente della Repubblica è stata mortificata e ridotta da Napolitano, durante il suo mandato, a quella del palo quando i suoi compari (pdl-pd) svaligiavano il caveau. Difficile salvare qualcosa del suo operato, specie se si pensa alla solerzia con cui firmò i famigerati lodo Alfano e legittimo impedimento, prontamente bocciati dalla consulta. Sulla vicenda delle intercettazioni di Mancino meglio stendere un velo pietoso. Che dire degli ultimi governi fantocci, i cui presidenti sono stati imposti dallo stesso Napolitano!!? A questo punto viene spontaneo domandarsi se, prima di lasciare, Napolitano abbia già deciso chi debba essere il suo successore. Il caveau non è stato ancora completamente svuotato!!!
.
Viviana
Napolitano ha garantito la Costituzione
come Schettino ha garantito il Concordia.
Vi ricordate la famigerata commissione di saggi che in tre giorni in un hotel termale doveva scompisciare metà di quella Costituzione nata dalla resistenza, per ordine di Giorgetto e commissione della Goldman Sachs?
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Ma erano dimissioni
o abdicazioni?

Napolitano: l’uomo che distrusse una democrazia
per fondare un impero.
.
Napolitano abdica.
Chissà come si dispiace la Goldamn Sachs,la banca americana di speculazione, quella che disse. “La Costituzione italiana è troppo democratica. Abbattetela!”
E prontamente Giorgio trotterellò all’opera. Poi i 5stelle salirono sul tetto in un estremo tentativo di salvare la Costituzione, poi 15 tra ‘ ‘Saggi’ furono trovato con le mani nel sacco. Alla fine lo stesso Napolitano desistette dall’incauto attacco. Ma ovviamente l’eversione era dei 5stelle che la Costituzione l’avevano salvata!
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Spinoza
La commissione di saggi lascia il Quirinale da un’uscita secondaria. Lo sciacquone
.
Però non gli manca il senso del comico
Ha chiuso rimettendosi all’affetto degli Italiani! :-DDDD
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Notturno concertante
Napolitano, l’ultimo discorso: “Non posso sottovalutare età e affaticamento”,
Ma la corruzione, quella sì che l’ha sottovalutata!
.
Napolitano: “Solo riconquistando intangibili valori morali la Repubblica potrà andare avanti”.
E Verdini e Berlusconi sembrano ben attrezzati alla bisogna.
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Viviana
Ha declamato: “Non lasciamo l’Italia in mano agli indegni”.
Beh, presidente, se lei si decide ad andarsene, saranno sempre meno uno!

Assonanze
Dopo di lui, l’Italia si sente
come l’Ungheria dopo i carri armati sovietici
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SPINOZA: “Napolitano lascia a fine anno. Il nuovo Presidente lo avremo con i saldi”.
.. ma non ci sono più i saldi di una volta. Ormai siamo ai resti di magazzino.
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Il mago di Floz
“Ho fatto del mio meglio per rafforzare l’unità nazionale.” In effetti lo criticano quasi tutti. Unanimemente.
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Viviana
Napolitano in tutta la sua vita ha sempre servito le forze di poteri oscuri che non volevano esattamente il bene dell’Italia ed ha finito la sua carriera come servitore della Troika: Bce, Fondo Monetario e Commissione europea, tre forze nere del grande Capitale, che dovrebbero essere combattute dai cittadini onesti e dai lavoratori, perché guardano al nostro Paese come a una preda da scannare e dividere.
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Gli uomini malvagi si riconoscono dai loro padroni.
L’uomo onesto non ha padroni.
Per questo i malvagi lo odiano come odiano le loro catene.

Finalmente Napolitano ha annunciato le dimissioni.
E’ stato il peggior presidente che l’Italia abbia mai avuto.
Non è mai stato super partes.
Ha escluso dalle decisioni una parte cospicua di quegli eletti che erano la prima forza politica per voto italiano.
Ha firmato leggi incostituzionali.
Ha nominato di suo pugno tre governi senza l’intervento degli elettori violando la democrazia.
Ha cercato di stuprare la Costituzione con un famigerato gruppo di pseudo saggi di cui alcuni erano anche truffatori patentati.
Ha ordinato la distruzione di intercettazioni che lo indicavano come ammanicato con la mafia.
E ha forzato la mano a Renzi per imporci come ministro delle Finanze quello stesso Padoan che ha portato alla rovina l’Argentina.
Peggio di così sarebbe stato difficile fare!
La sua seconda nomina è stata palesemente illegittima, dal momento che la Costituzione parla in modo chiarissimo di eleggere “IL NUOVO” presidente e non indica in nessun punto una rielezione di quello vecchio e proprio per questo lo dota di un periodo di potere lunghissimo: 7 anni.
Il Pd dovrà rispondere agli Italiani e alla storia di questo abuso come di tutti gli altri.
La sua condotta, dal patto con Berlusconi all’elezione di Renzi, al pareggio di bilancio in Costituzione, all’aumento spasmodico di tasse, al porcellum e all’italicum, alla distruzione dello stato sociale e dei diritti del lavoro, alla spesa strabiliante in armi, alle perverse riforme costituzionali è stata tutta una eversione malefica contro tutto quanto è giusto e legittimo fare per un popolo libero che è stato trattato come un popolo di ebeti e di schiavi.
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Vorrei dedicare a Napolitano la scritta che era stata affissa su un portone di Napoli:
“Si prega di accompagnare con la mano il Palazzo!”
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Scritto su un manifesto funebre sempre a Napoli
“Si è spento serenamente a 101 anni…”
e una mano anonima aggiunse: “:: e vulevo vede’ ca faceva pure storie!”

Nostromo
Legittimo impedimento, l’indulto extralarge esteso ai reati dei colletti bianchi, il decreto Mastella per distruggere i dossier della security Telecom, l’ordinamento giudiziario Mastella-Castelli, la legge salva-Pollari, il lodo Alfano, la norma della penultima finanziaria che raddoppia l’Iva a Sky, i due pacchetti sicurezza Maroni contenenti norme razziali anti-rom e anti-immigrati, lo scudo fiscale Tremonti, il decreto salva-liste del Pdl…
Queste soltanto alcune delle leggi vergogna firmate ”immediatamente” dal signor Napolitano. Per non parlare dell’incostituzionale e in edizione prossima ventura Italicum più incostituzionale ancora del Porcellum, e del profondamente incostituzionale Jobs Act (o delle riforme delle Province e del Senato o del nostri ritorno in guerra firmato a ferragosto senza nemmeno il voto del parlamento).
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Venite siori e siore, qua si firma di tutto, il pudore e l’onore non sono il nostro mestiere, siamo pronti a venderci al massimo offerente e al diavolo i valori della sinistra!
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PARADOSSO
Viviana
Visto che il parlamento ormai non conta più niente e Napolitano ha dichiarato che lui le leggi le doveva comunque firmare, visto che Napolitano ha dimostrato che un capo dello Stato non serve a nulla di buono mentre può prestarsi a servire molte cose cattive e che dunque non tutela la Costituzione ma tenta di storpiarla, firma qualunque nefandezza incostituzionale, è immischiato con la mafia, protegge i peggiori, stronca i diritti democratici, impedisce al popolo di votare, crea governi non democratici, impone ministri delle finanze ordinati dal Fondo Monetario, non protegge i suoi magistrati …migliori ma anzi li obbliga alle dimissioni
Visti i precedenti dei quali non uno è a favore di Napolitano..
potremmo abolire il presidente della repubblica (la Svizzera non ce l’ha e vive benissimo) e avremmo molte meno grane, un po’ più di democrazia, con 235 milioni in più l’anno da destinare a chi ne ha bisogno. Ovviamente questo è un paradosso a cui mi chiama non la Costituzione, ma l’uso che ne ha fatto Napolitano.

Berlusconi ha sollevato il veto a Prodi, ma la stessa idee di avere al Quirinale il principale responsabile che ci ha messo nella peste delle regole europee fa rabbrividire, vuol dire non aver capito nulla della leggerezza e della criminalità di quello che è stato fatto consegnandoci come agnelli sacrificali alla peggior cricca di ipercapitalisti che di noi hanno fatto macello condannandosi a una progressiva spogliazione di diritti, di beni e di democrazia (quello appunto che Renzi fa, addossandosi il lavoro del boia).

Visto che il parlamento, il governo e le massime istituzioni sono ormai in mano a inquisiti, condannati, corrotti o gente che li protegge e che distorce il diritto penale per non metterli in galera..o vorrei al Quirinale sopra questa masnada di indegni uno che in tutta la sua vita non ha fatto che combattere il crimine.
Un DI MATTEO mi andrebbe benissimo.
Ma anche una persona proba come GIANCARLO CASELLI.
E se dovesse essere una donna, non ho dubbi: ILDE BOCASSINO
che ovviamente Berlusconi non vorrebbe :-) Ma nemmeno gli altri.
Altrimenti vorrei un costituzionalista serio che almeno i diritti sanciti dalla Costituzione li difenda, non cerchi di distruggerli come ha fatto Napolitano con i famigerati ‘saggi’ che avrebbero fatto macelli se i 5stelle non si fossero asserragliati sul tetto in difesa della democrazia.
Gstavo Zagrebelsky è quello che mi viene in mente, almeno porcherie come il porcellum o l’italicum non le firmerebbe come ha fatto quell’altro..
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Viviana Vivarelli
Abbiamo un bisogno estremo di gente onesta.
Basta con questi cialtroni delinquenti che rovinano l’Italia!
Basta coi disonesti o gli incolti che ancora li sostengono!
Basta coi ladri di Stato, i truffatori di Stato, i plagiatori di Stato, gli uccisori di Stato!
Basta con le menzogne, le calunnie, i tagliatori di democrazia, gli annientatori del welfare, i tassatori a oltranza, i cinici, gli immorali, i venduti e i rinnegati!
Quelli che se ne fregano della sofferenza della gente!
Quelli che sul futuro dei nostri figli ci sputano!
Quelli che pensano solo a tagliare diritti e protezioni!
Quelli che fanno solo leggi per i loro sporchi interessi!
Quelli che hanno tarpato i processi per non finire mai in carcere!
Quelli che si depenalizzano i reati per apparire come sepolcri imbiancati che dentro brulicano vermi!
Quelli che distruggono la democrazia, il nostro futuro, la nostra stessa vita!
Quelli che difendono la loro immoralità, che proteggono i loro criminali, che distruggono le loro intercettazioni, che mettono paletti nella macchina della giustizia e della stampa e le fanno prostituire al servizio del male!
Napolitano è l’emblema di un sistema avido e meschino, cinico e crudele, che ha sempre campato sul nostro male, che ci porterà solo a rovina, che disprezza l’onestà e il bene sociale per fare solo l’arricchimento e il rafforzamento di una cupa e spregevole banda a delinquere.

BASTEREBBE
Viviana Vivarelli

Basterebbe che gli Italiani onesti si liberassero dal plagio mentale di questi media che riducono il loro cervello in polpette e li trasformano in zombi che applaudono il proprio suicidio.
Basterebbe che gli italiani onesti aprissero gli occhi e guardassero quanto le balle di regime sono anni luce lontane dalla cupa realtà dei fatti.
Basterebbe che gli onesti si ribellassero al martellamento dei servi del potere che tentano di fare trippa dei loro neuroni trattandoli come imbecilli.
Basterebbe che gli onesti si unissero tra di loro contro i disonesti che ci hanno messo in questo squallore e che ci promettono solo altre tasse, altre distruzioni di democrazia, altra morte…
Basterebbe che gli onesti capissero che l’onestà è un valore, che l’Italia è un valore, che la libertà è un valore, che la democrazia un valore, e che si deve lottare uniti e vigili contro i malvagi che attentano ai valori del nostro Paese..
Basterebbe questo. E personaggi tragici, squallidi, cinici e immorali come Napolitano, Renzi, Padoan, Berlusconi o Salvini non avrebbero nemmeno ragione di esistere.
Perché non c’è alcuna ragione ragionevole al mondo per cui un popolo debba restare ipnotizzato da una banda a delinquere e non possa rivendicare il proprio onore e svegliarsi a un futuro più vero.
..
IL DISCORSO DI BEPPE GRILLO (pur senza televisioni, ha avuto 5 milioni di ascoltatori)

… cosa potremo rimpiangere del 2014 che se ne va? Renzi, le balle di Renzi? Un attentato alla democrazia e alla costituzione di due partiti il PD e il Pdl? Ricordate il PDmenoelle? Sembrano cose del passato remoto, due partiti che si sono uniti per disfare la Costituzione. Un partito dove il fondatore Dell’Utri è in galera, ha preso 9 anni per associazione esterna mafiosa e il suo Presidente è stato mandato via dal Senato per leggera evasione fiscale, condonata con “4 giorni” in un ospizio, è fantastico, questo è un Paese meraviglioso!
Tutti i parametri sono peggiorati…nel 2014 se ne è andata un po’ di produzione industriale, il Pil si è abbassato, questi dati ormai fanno parte di un mondo in decadenza. I nostri Bot, i nostri Cct sono ormai declassati a titolo spazzatura. Abbiamo una disoccupazione a livelli memorabili, abbiamo 10 milioni di poveri con le code chilometriche della Caritas. Il problema dei problemi poi non è neanche la mafia di Roma, l’Expo, il Mose. Ci stiamo abituando a questo marcio, forse ci stiamo abituando e non lo percepiamo neanche più, è la percezione quella che ci arriva. Ecco perché bisogna parlare sottovoce!
Forse il 2015 ci porterà dei risultati straordinari! Può darsi che l’ebetino si toglierà di mezzo, magari con le Olimpiadi allenandosi con i 100 metri ostacoli quando sarà rincorso dalla popolazione. Forse avremo una grande soddisfazione perché per raggiunti limiti di età Napolitano, che ha condiviso questo sfacelo, si toglierà da questa posizione molto precaria che ha oggi come Presidente della Repubblica.
Magari Forza Italia – Forza Mafia, chiamatela come volete, non ci sarà più, avrà percentuali da prefisso telefonico. Forse succederà qualcosa.. In Parlamento ci hanno preso in giro, ci hanno messo in un angolo, andiamo sui tetti, facciamo provocazioni, andiamo… cerchiamo di far conoscere quello che succede veramente dentro del comma 5 che modifica il comma 7 del comma 9, del comma 11, della legge 45 poi vai a vedere, chi è? Cos’è? Non si sa!
Stiamo cercando di fare, siamo nati da una legge popolare e stiamo adesso coadiuvandoci tutti con i banchetti in tutta Italia per una legge di iniziativa popolare per uscire dall’euro! Ricordate il 2007? il primo V-day. Legge di iniziativa popolare: via i parlamentari condannati, due legislature sennò ti fai le combriccole, voto di preferenza per la legge elettorale, ma anni fa, sembrano anni luce. Siamo quelli per la democrazia dal basso, condivisa, non vi chiediamo né voti, né niente. Fate quello che credete più opportuno.. se volete, il MoVimento vi apre le braccia, se collaborate e se vi impegnate un po’. Se invece continuate a dare deleghe a questa gente qui, io non so come andremo a finire!
Stiamo portando in Parlamento una legge di iniziativa popolare che ci permetterà di chiedere un referendum consultivo per uscire dall’Euro! Perché essere schiavi? Vogliamo diventare un Paese normale! Avere la nostra sovranità monetaria, la nostra sovranità economica, avere il nostro fisco senza che sia delegato a una banca a mille km. Lo so che è chiedere una cosa gigantesca! Vogliamo rimanere in Europa bella, diversa, con i francesi, con i tedeschi, vogliamo starci in mezzo a questa gente qua, perché siamo diversi, SIAMO ITALIANI! Uscire dall’Euro è una partenza, diventeremo competitivi, facciamo ancora delle cose meravigliose. Il piano B, l’unico che c’è in Italia è quello del M5S
E’ una partenza. Poi ci sarà da riformare la burocrazia, le tasse, avere delle tasse più eque. Lo faremo con i decreti che hanno usato loro, lo faremo in brevissimo tempo: leggi anticorruzione, proteggeremo il Made in Italy, la piccola e media impresa, faremo il reddito di cittadinanza. Vuol dire che se uno perde il lavoro può avere la possibilità in 3 anni di avere tre lavori e se non accetta perde il diritto di cittadinanza, l’abbiamo fatto, abbiamo le coperture, abbiamo tutto in modo che nessuno deve rimanere indietro.
Sempre coerenti con i nostri principi
Noi siamo forse la causa, gli effetti li vedranno i nostri nipoti. Stiamo cambiando! Una classe politica di giovani! Abbiamo fatto poche cose, ci dite, può darsi, ma non abbiamo mai tradito quello che abbiamo detto, abbiamo fatto, non abbiamo preso soldi, siamo nati dalla Rete senza soldi. Loro, adesso vogliono rimettere rimborsi elettorali perché hanno messo il 2 per mille. “Diamo la possibilità ai cittadini di finanziare i partiti” dicevano. Toh, non gli danno niente! Abbiamo avuto sempre ragione, siamo stufi anche di avere sempre ragione, non voglio imporvi nulla, giudicate voi.
“C’era un paese dove erano tutti ladri – provate a indovinare che Paese è… – La notte ogni abitante usciva con i grimaldelli e la lanterna cieca e andava a scassinare la casa di un vicino, rincasava all’alba carico e trovava la casa svaligiata – fantastico! – E così tutti vivevano in concordia e senza danno poiché l’uno rubava all’altro e questo a un altro ancora e così via, finché non si rubava a un ultimo che rubava al primo. Il commercio di quel Paese si praticava solo sotto forma di imbroglio da parte di chi vendeva e da parte di chi comprava! Il governo era un’associazione a delinquere ai danni dei sudditi e i sudditi dal canto loro badavano solo a frodare il governo. Così la vita proseguiva senza inciampi e non c’erano né ricchi e né poveri. Ora non si sa come accadde nel paese si venisse a trovare un uomo… onesto. La notte invece di uscirsene con il sacco e la lanterna stava a casa a fumare e a leggere romanzi, venivano i ladri, vedevano la luce accesa e non salivano. Questo fatto durò per un poco. Poi bisognò fargli comprendere che se lui voleva vivere senza fare niente non era una buona ragione per non lasciar fare agli altri, ogni notte che lui passava in casa era una famiglia che non mangiava l’indomani. Di fronte a queste ragioni l’uomo onesto non poteva opporsi, prese anche lui a uscire la sera per tornare all’alba, ma a rubare non ci andava. Onesto era e non c’era nulla da fare, andava fino al ponte e stava a vedere passare l’acqua sotto, tornava a casa e la trovava svaligiata, in meno di una settimana l’uomo onesto si trovò senza un soldo, senza di che mangiare, con la casa vuota, ma fin qui poco male perché era colpa sua.
Il guaio era che da questo suo modo di fare ne nasceva tutto un cambiamento, perché lui si faceva rubare tutto e intanto non rubava a nessuno, così c’era sempre qualcuno che rincasando all’alba trovava la casa intatta. La casa che avrebbe dovuto svaligiare lui era intatta, fatto sta che dopo un po’ quelli che non venivano derubati si trovarono a essere più ricchi degli altri e a non voler più rubare e d’altronde quelli che venivano per rubare in casa dell’uomo onesto la trovarono sempre vuota, così diventavano poveri. Intanto quelli diventati ricchi, presero l’abitudine anche loro di andare la notte sul ponte a vedere l’acqua che passava sotto, questo aumentò lo scompiglio perché ci furono molti altri che diventarono ricchi e molti altri che diventarono poveri. Ora i ricchi videro che andare la notte sul ponte dopo un po’ sarebbero diventati poveri pensarono: paghiamo dei poveri che vadano a rubare per conto nostro. Si fecero i contratti, furono stabiliti i salari, le percentuali e naturalmente sempre ladri erano e cercavano di ingannarsi gli uni con gli altri, ma come succede i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. C’erano dei ricchi così ricchi da non avere più bisogno di rubare per continuare a essere ricchi però se smettevano di rubare diventavano poveri perché i poveri li derubavano, allora pagarono più poveri dei poveri per diventare la roba dagli altri poveri e così istituirono la polizia e costruirono le carceri. In tal modo pochi anni dopo l’avvenimento dell’uomo onesto non si parlava più di rubare o di essere derubati, ma si parlava solo di ricchi e poveri, eppure erano sempre tutti ladri, di onesti c’è stato solo quel tale che era morto subito e di fame”. (Calvino)

DAL VANGELO DI LUCA
C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Il padrone lo chiamò e gli disse: “Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.” L’amministratore disse tra sé: “Che farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi aiuti.” Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?” Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?” Quello rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.” Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce“.

(Così essi perdonarono ai ladri e se li fecero amici e così tutti insieme continuarono a prosperare sulla pelle degli onesti).
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I sacrifici valgono per tutti tranne che per la casta. Intanto Napolitano si è alzato lo stipendio oltre i 239.192 euro che già prende, aggiungendoci altri 8.835, ossia più dei 112 dell’Eliseo e dei 43 di Buckingham Palace messi insieme. E non dimentichiamo la ricchissima pensione da ex parlamentare.
Addirittura il suo stipendio è cresciuto negli anni. Era di 215 mila euro nel 2006, al 2011 è di 239 mila euro. In cinque anni è lievitato dell’11,26%, perfino più della dotazione del Quirinale (salita dell’8,57% nello stesso periodo).
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Napolitano ha sempre sorretto una cricca politica e finanziaria di malaffare, ed è quella che in misura pesantissima ci sta straziando dall’Ue. La sua imposizione di Monti prima di Letta e poi di Padoan e Renzi adesso che non fanno che allargare la distruttività cieca e fascista di Monti e non fanno che aumentare il potere della destra peggiore. Ciò prova chiaramente a servizio di quali padroni Napolitano si sia sempre messo: banche, sistema finanziario, speculatori di Borsa, grandi evasori, criminali di Stato, proprio quei poteri neri, dunque, che qualsiasi sinistra seria dovrebbe avere in progetto di combattere.
Napolitano è stato tre volte traditore: ha tradito tutti gli ideali e valori della sx. Ha tradito il popolo italiano consegnandolo ai suoi carnefici. Ha tradito la propria coscienza umana mostrando che se ne fregava della giustizia e del futuro della gente, se ne fregava di qualsiasi valore democratico o civile, se ne fregava del bene collettivo.
Scrive Marco: Non ritengo certo di essere la persona migliore su questa faccia della terra comunque nella mia vita non mi sono mai permesso e né mai mi voglio permettere di fare neanche un milionesimo di quello che hanno fatto certi personaggi noti o meno noti della vecchia politica, quindi sono ben felice di essere un eversore perché fondamentalmente onesto. Anche l’onesto può sbagliare ma almeno ha la capacità di riconoscere l’errore e capire quando è il caso di togliersi di mezzo, magari non troppo tardi facendo penitenza su quel che ha sbagliato. Se vogliamo salvarci da questa vecchia classe politica corrotta e da tutti i suoi euro-conniventi e non ha importanza di quale nazione siano, dobbiamo mandarli tutti a casa ed uscire dall’euro. Grillo ha ragione fuori dall’euro, sovranità monetaria e vecchia casta politica corrotta a casa. Non ci sono altre soluzioni. Se è solo bastata la così detta moneta EURO a sfasciare l’Europa, vuol dire che NON E’ MAI ESISTITA UNA VERA UNIONE O COMUNITA’ EUROPEA. IN EUROPA ESISTE SOLO UNA DITTATURA MONETARIA E NULLA PIU’.

(Siamo stati venduti per un pugno di denaro e di potere da gente avida a corrotta che si è servita degli sciocchi e degli ignari come dei suoi squadristi. Siamo stati buttati in un pozzo e venduti come schiavi, come Giuseppe, da quelli che credevamo nostri fratelli).
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E’ L’IGNORANZA DEGLI ELETTORI CHE CI ROVINA, NON LA CORRUZIONE DEGLI ELETTI

Non basta l’onestà per salvarsi dal male.
L’ignoranza e la credulità possono distruggere l’uomo onesto peggio del peggiore padrone.
Ma la terza forza di autodistruzione può essere l’inerzia.
In un Paese che non fa che scendere in tutte le classifiche internazionali, che è ormai votato alla fine come la Grecia e l’Argentina, dove lo strapotere è in una cricca di collusi ormai del solo colore della morte e dove il livello politico di onestà e competenza è il peggiore d’Europa, vedere bande di teppisti che attaccano ancora l’opposizione e milioni di stolti che si vendono per un tozzo di pane desta più che stupore una pena infinita.
20 milioni di persone che non sono andate nemmeno a votare danno il quadro desolante di un paese collassato anche dal proprio suicidio.

E’ DAL ‘92 (12 anni) CHE LA COMUNITA’ EUROPEA CI CHIEDE DI INTRODURRE IL REDDITO MINIMO GARANTITO
Livia

Vogliamo dire anche quanto di quel lavoro sotto i minimi contrattuali è semplicemente lavoro NERO, che andrebbe pagato con una bella condanna penale non condonabile ai datori medesimi, visti invece come benefattori della comunità e protetti dallo stato? Vogliamo ricordare anche Barletta?
”Tutto cominciò il 24 giugno 1992: con la raccomandazione 92/441, la Comunità Economica Europea sollecitava gli Stati a introdurre “il reddito minimo garantito, inteso quale fattore d’inserimento nella società dei cittadini più poveri”. Le richieste si sono ripetute nel corso degli anni: dalla Comunicazione della Commissione Ue COM (2006)44, alla raccomandazione 2088/867 CE, fino alla Risoluzione 2010/2039 del Parlamento Ue, che sottolinea “il diritto fondamentale della persona a disporre di risorse e prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana”. Nella lettera inviata al governo il 5 agosto 2011 la Bce chiede di introdurre “un sistema di assicurazione dalla disoccupazione” e tra i 39 punti della richiesta di chiarimenti del 10 novembre 2011 si legge della necessità di “rivedere il sistema dei sussidi di disoccupazione oggi molto frammentario entro la fine del 2011″. Tutti appelli caduti nel vuoto.”
“Il primo governo Prodi tentò di venire incontro alle richieste di Bruxelles con il Decreto Legislativo 18 giugno 1998, n. 237, che istituiva il Reddito Minimo di Inserimento, introdotto in Finanziaria per il 1998. Nonostante i discreti risultati raggiunti, il Rmi venne progressivamente smantellato e il governo Berlusconi smise di finanziarlo nel 2003.”
Per ricordare l’ipocrisia dei partiti, alla vigilia delle elezioni politiche TUTTI i partiti italiani promisero che se fossero stati votati avrebbero introdotto il reddito minimo di cittadinanza.
Il Pd proponeva 500 euro al mese, Sel 600, il M5S 1000, poi ridotti 600.
Ma quando il M5S presentò la sua legge, e elencò le fonti da cui esso avrebbe potuto essere preso (tasse sulle slot, diminuzione delle spese dei ministeri, patrimoniale, vitalizi, armi…), Pd, Pdl e Scelta civica votarono contro. Il 26 giugno l’Aula lo bocciò con 181 voti di Pd, Pdl e Scelta Civica.
Questo per dire ai cari piddini e ai cari berlusconiani che valore da carta straccia hanno le promesse dei loro partiti. Ma poi basterebbe guardare le promesse fasulle di Renzi!!! Che se solo uno avesse un minimo di cervello e di onestà si accorgerebbe da solo di quante balle racconta e di quanto male al Paese fa. Ma certo … se i suoi seguaci sono quelli che sono non possiamo aspettarci gran che.
E quello stesso Bersani che aveva promesso ai suoi elettori il reddito minimo di cittadinanza, quando glielo chiese Grillo, rispose picche.
Ma i piddini asini continuano a pascere la biada del padrone e a calunniare chi le promesse le mantiene.
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MA CON RENZI NE’ SALARIO MINIMO NE’ ASSEGNO UNIVERSALE DI DISOCCUPAZIONE
ALESSANDRO GILIOLI

«Nella legge delega ci saranno sia il salario minimo sia l’assegno universale di disoccupazione». Sono parole di Matteo Renzi, del 31 marzo scorso, intervistato da Aldo Cazzullo del Corriere della Sera. L’assegno universale di disoccupazione è diventato la Naspi, una forma di sussidio per chi ha perso il lavoro che coprirà solo la metà dei mesi lavorati negli ultimi 4 anni per un massimo di due anni (al massimo sei mesi, invece, per gli atipici). Un topolino, insomma, e comunque niente a che vedere con i sistemi di sostegno per i disoccupati che ci sono quasi in tutta Europa.
Il salario minimo (per chi un lavoro ce l’ha) invece è del tutto sparito, nonostante le promesse non solo di Renzi, ma anche del viceministro Morando, che addirittura aveva invocato la galera per chi avesse provato a pagare di meno. In Germania, invece, il salario minimo partirà l’anno prossimo, cioè tra pochi giorni: otto euro e mezzo l’ora, nessuno potrà essere pagato di meno. Il caso tedesco è uno dei più interessanti, perché avviene in un Paese con un sindacato forte e attraverso un sistema che non dovrebbe togliere rilevanza e forza ai contratti nazionali di categoria. La paga oraria minima è stata voluta dalla Spd, in particolare dalla sua componente più di sinistra, ed è stata una delle condizioni poste dagli stessi socialdemocratici per entrare nelle larghe intese con i democristiani. In Italia invece, purtroppo, c’è un altro tipo di larghe intese in merito: quello tra i datori di lavoro più spregiudicati (che pagano 3-4 euro l’ora nei call center, nell’agricoltura, nell’edilizia, nei servizi di ristorazione alberghiera etc) e il sindacato, che guarda con paura al salario minimo perché teme di vedersi tolto potere contrattuale, insomma di diventare meno indispensabile. Il che è un po’ lo stesso tipo di resistenza (paura di non svolgere più un ruolo) per cui il sindacato italiano non ha messo il reddito minimo per i disoccupati tra le sue principali battaglie.
Secondo il sito Lavoce.info circa il 13 % dei lavoratori italiani percepisce salari sotto i minimi contrattuali. La Rete è piena di storie di persone pagate meno di 5 euro l’ora. La Rai sta producendo un film che si intitola “Due euro all’ora”, diretto dal regista Andrea D’Ambrosio, ispirato alla storia di ispirato alla storia di Annamaria Mercadante e Giovanna Curci, morte per un incendio nel garage adibito a fabbrica di materassi in cui lavoravano, vicino a Salerno.

IL COSTO DEL LAVORO ORARIO IN ITALIA E’ SOTTO LA MEDIA EUROPEA
ALESSANDRO GILIOLI

Il costo del lavoro orario in Italia è di 27,5 euro, sotto i 28,4 euro che sono la media dell’area euro. Anche per retribuzione oraria, siamo sotto la media: 19,9 euro da noi contro i 21,2 dell’Eurozona. Tra i Paesi che ci superano per costo del lavoro, non solo Germania, Francia e Paesi scandinavi, ma perfino l’Irlanda.
Sono i dati dell’ultimo rapporto Istat, che oggi non appaiono quasi da nessuna parte perché vanno contro la narrazione corrente secondo la quale “il problema dell’economia italiana e degli scarsi investimenti esteri è che abbiamo il costo del lavoro troppo alto”. Si tratta, quindi, di una balla. Una balla in base alla quale in Italia vengono progressivamente ridotte le retribuzioni e diminuiti i diritti. Non abbiamo il costo del lavoro più alto rispetto agli altri Paesi euro, anzi lo abbiamo più basso.
Se gli investitori stranieri non arrivano quindi forse occorre cercare altre ragioni.
Comprese, magari, le mazzette che devono pagare ai politici.
Spesso gli stessi che dicono: “il problema è il costo del lavoro”.
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D’altro canto gli stipendi non crescono perché crescono le tasse con cui le aziende sono affossate dallo stato. Quando una azienda decide di assumere, ha un budget a disposizione, facciamo 100. Se le tasse sono 60, ne darà 40 al lavoratore. Se le tasse sono 65 al lavoratore ne offre 35. Più lo Stato tira la cinghia sulle imprese più si abbassano gli stipendi ai lavoratori, presto detto. Parte del costo del lavoro poi, o meglio del costo di aprire una impresa in Italia (motivo per cui non attiriamo aziende estere) sta nell’ammasso burocratico che è il nostro paese. Nessuna azienda di buon senso investe in Italia, dove per licenziare qualcuno devi dargli 15 mensilità, dove per un arbitrato ci vogliono anni, quando a due passi ci sono Stati con flat-tax-rate al 19%, si licenzia con due mesi di stipendio, stipendi più bassi, qualità della vita in molti casi migliore, giustizia certamente più veloce.
Aggiungiamo che siamo uno stato che mette tasse RETROATTIVE alle aziende.
Quale azienda vorrebbe investire in un posto dove non puoi nemmeno fare un business plan, ché comunque rischi che te lo mandino all’aria? Siamo ridicoli, è questo il problema.

MONOLOGO DI GABER: DITTATURE

Dopo anni di riflessione sulle molteplici possibilità che ha uno Stato di organizzarsi sono arrivato alla conclusione che la democrazia è il sistema più democratico che ci sia.
Dunque, c’è la democrazia, la dittatura… e basta. Solo due. Credevo di più.
La dittatura in Italia c’è stata e chi l’ha vista sa cos’è, gli altri si devono accontentare di aver visto solo la democrazia.
Io, da quando mi ricordo, sono sempre stato democratico, non per scelta, per nascita. Come uno che quando nasce è cattolico, apostolico, romano. Cattolico pazienza, apostolico non so cosa vuol dire, ma romano io?!…
D’altronde, diciamolo, come si fa oggi a non essere democratici? Sul vocabolario c’è scritto che “democrazia” significa “potere al popolo”. Sì, ma in che senso potere al popolo? Come si fa? Questo sul vocabolario non c ‘è scritto.
Però si sa che dal 1945, dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto. È nata così la “Democrazia rappresentativa” che dopo alcune geniali modifiche fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri ti dice giustamente: “Lei non sa chi sono io!”. Questo è il potere del popolo.
Ma non è solo questo. Ci sono delle forme ancora più partecipative. Il referendum, per esempio, è una pratica di “Democrazia diretta”… non tanto pratica, attraverso la quale tutti possono esprimere il loro parere su tutto. Solo che se mia nonna deve decidere sulla Variante di Valico Barberino-Roncobilaccio, ha effettivamente qualche difficoltà. Anche perché è di Venezia. Per fortuna deve dire solo “Sì” se vuol dire no, e “No” se vuol dire sì. In ogni caso ha il 50% di probabilità di azzeccarla. Ma il referendum ha più che altro un valore folkloristico perché dopo aver discusso a lungo sul significato politico dei risultati… tutto resta come prima e chi se ne frega.
Un’altra caratteristica fondamentale della democrazia è che si basa sul gioco delle maggioranze e delle minoranze. Se dalle urne viene fuori il 51 vinci, se viene fuori il 49 perdi.
Dipende tutto dai numeri. Come il gioco del Lotto. Con la differenza che al gioco del Lotto, il popolo qualche volta vince, in democrazia… mai!
E se viene fuori il 50 e 50? Ecco, questa è una particolarità della nostra democrazia. Non c’è mai la governabilità.
È cominciato tutto nel 1948. Se si fanno bene i conti tra la Destra – DC, liberali, monarchici, missini… – e la Sinistra – comunisti, socialisti, socialdemocratici, ecc. – viene fuori un bel pareggio. Da allora è sempre stato così, per anni!
Eh no, adesso no, adesso è tutto diverso. Per forza: sono spariti alcuni partiti, c’è stato un mezzo terremoto, le formazioni politiche hanno cambiato nomi e leader. Adesso… adesso non c’è più il 50% a destra e il 50% a sinistra. C’è il 50% al centro-destra e i
l 50% al centro-sinistra. Oppure un 50 virgola talmente poco… che basta che uno abbia la diarrea che salta il governo.
Non c’è niente da fare. Sembra proprio che il popolo italiano non voglia essere governato. E ha ragione. Ha paura che se vincono troppo quelli di là, viene fuori una dittatura di Sinistra. Se vincono troppo quegli altri, viene fuori una dittatura di Destra. La dittatura di Centro invece… quella gli va bene.
Auguri!!!
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TROPPA AUSTERITA’ FA MALE ANCHE ALLA GERMANIA
Berluscameno

La crescita della Germania sta rallentando e l’Europa è ferma. Infatti nei Paesi UE più deboli c’è stata “solo” troppa Austerity. Serve un cambio di regole a livello europeo:
tutto è incentrato sui parametri dei trattati di Maastricht che sono stati decisi a priori senza un voto del Parlamento UE.
All’Eurozona serve fiducia e senza democrazia non ci può essere fiducia. E poi, i parametri di Maastricht su debito e deficit sono sbagliati. Sono stati proposti in anni di grande sviluppo economico, ma non sono affatto adatti per condurre sulla retta via una economia (specie quella italiana e dei Paesi più deboli della UE) affetta da grande recessione, deflazione, alta disoccupazione ed alto debito pubblico.
Sono stati fissati, quindi, (specie col Fiscal Compact) parametri economici in modo totalmente sbagliato e soprattutto senza la possibilità di un intervento correttivo del Parlamento europeo.
l’Eurozona va ripensata.
Come possiamo avere una moneta unica e poi 18 deficit diversi e 18 debiti pubblici diversi? Come è possibile creare fiducia quando ci sono Paesi che pagano meno dell’1% di interessi sul loro debito pubblico e altri che ne pagano il 4 o 5%?
A questi livelli di debito pubblico l’uno % in più o in meno equivale a un punto in più o meno di Pil: stiamo parlando di più dell’intero budget destinato alle scuole e alle università .
Gli Stati UE devono capire che se vogliono creare fiducia tra i popoli europei non possono più fissare paletti in anticipo (e tramite solo Trattati UE )senza che ci sia –come minimo -un voto del Parlamento europeo.
Eppure qualcosa sta cambiando. In Svizzera è caduto il segreto bancario e la UE sta attuando una “stretta” sull’elusione fiscale. Per arrivare a questo punto si sono dovute aspettare le sanzioni degli Stati Uniti nei confronti delle banche svizzere, altrimenti, probabilmente non sarebbe successo nulla. Certo sarebbe utile che fossero istituite anche delle sanzioni commerciali sia per i Paesi UE e sia per i soggetti (Lobby UE) che sfruttano queste attuali falle nel sistema.



SCHIAVISMO IN ITALIA

Andrea Chiari

Perché nessuno parla dello schiavismo sugli stranieri nelle raccolte agricole del sud (ma anche nel Lazio e altrove)? Com’è possibile che l’autorità (i prefetti, la polizia, gli ispettorati) non reprimano questo obbrobrio che è peggio del caporalato classico? Si tratta di un caso di economia tollerata perché se pagassero il dovuto ai lavoratori agricoli (magari sarebbero anche italiani, se la paga fosse regolare e decente) il riparto dei guadagni imporrebbe una strutturazione diversa della catena economica ed è quello che non si vuol fare. Prima di lamentarsi delle leggi che non ci sono, bisognerebbe preoccuparsi di quelle che ci sono e non vengono applicate. In Italia, per inefficienza o per dolo, la repressione non funziona.
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Cordy
(C’è chi accusa i 5stelle di difetto di comunicazione) eppure tutto quello che sono i 5 stelle, lo devono ad una comunicazione strabiliante. Talmente forte, da bypassare i canali di comunicazione tradizionali. Il 25% delle politiche, ed il 21% delle europee sono stati ottenuti con un trattamento demonizzante o escludente de media, tutti concentrati nell’unico scopo di distruggere l’opposizione.
Nonostante questo, nessun partito politico era mai riuscito ad ottenere un simile risultato alla sua prima uscita in pista (25% contro l’8% di Podemos e il 4,50 di Tsipras). E nessuna forza politica ha mai resistito così fortemente ad una disinformazione massiccia di lobbie e gruppi di potere direttamente ed indirettamente controllati da tutto il partito unico al governo uscito dalla collusione Pd/Pdl.
Se il M5S avesse a disposizione anche solo la metà degli strumenti di controllo finanche nei mezzi-busti e direttori in rai, mediaset, nei programmi di intrattenimento retti da uomini e donne di sistema e di tessera. Se anche avesse a disposizione un quarto delle testate gestite da gruppi di potere collegati a doppio filo con il potere politico. Se anche avesse un centesimo degli uomini e delle donne nei gangli delle amministrazioni pubbliche, posti a ruoli di garanzia, dagli stessi che oggi si vedono, di ritorno, garantiti e difesi – enti e authority di ogni tipo -.. ebbene.. sarebbe ben oltre il 50% di consensi.

LA STRADA DI PAPA FRANCESCO
Rosario Amico Roxas

Papa Francesco, parlando ai cardinali in Concistoro, ha indicato un percorso irto di ostacoli, sconnesso, disadorno, faticoso, che dovrebbe, o avrebbe dovuto costituire, l’itinerario della Testimonianza, abbandonato da gran parte degli alti porporati, che transitano e sono transitati per comode e larghe strade, lastricate, con comodi angoli per il riposo; strade da percorrere con comodi e morbidi mocassini, mentre lui stesso, da tutti indicato come Francesco, porta scarponi robusti, assolutamente privi di comodo e di eleganze.
Più in alto si guarda alle gerarchie della Chiesa e maggiore dovrebbe risultare la testimonianza di un percorso che non offre cedimenti da “dolce vita”; un discorso severo ma non penalizzante, che offre se stesso come primo esecutore del messaggio di povertà, altro che “Capo di Stato in carica”.

La rivista “Esquire” nel 2011 indicò Papa Benedetto XVI tra gli uomini più eleganti del pianeta, dopo aver compilato l’annuale lista dei «meglio vestiti» al mondo. Nel numero di settembre 2011 la rivista gli conferì il titolo di «accessorizer of the year» , ovvero l’uomo che indossa l’accessorio dell’anno, per le sue scarpette in pelle di capretto di color rosso di Prada

Non oso pensare come stilerebbe il suo elenco la medesima rivista, ove pensasse di occuparsi dell’attuale Papa Francesco.
Molte malattie infettano il mondo cattolico, ma i primi a dover dare l’esempio di morigeratezza devono essere proprio i “principi della Chiesa”; la parola latina princeps, affine a primus, è traducibile come “primo tra pari” (primus inter pares), cioè colui al quale si guarda per trarre insegnamento attraverso la sua stessa testimonianza.
Papa Francesco vive e opera da Francesco, rifiutando i privilegi di una condizione che contrasta con le parole di Cristo: “Il mio regno non è di questo mondo”.
Francesco non ama le apparenze da sovrano assoluto, Papa Francesco cerca di attualizzare i gesti con le parole che hanno stravolto il pianeta, realizzando la “sua” rivoluzione, esaltando le semplici parole del discorso della Montagna con le Beatitudini.
Papa Francesco vuole essere il primo a dare l’esempio e fornire la testimonianza che identifica il credente, dentro i suoi dubbi, dentro le delusioni, ma avendo accanto il conforto della Fede, della Speranza e della Carità.
Nel pianeta del Concistoro, chi ha orecchie da intendere, intenda !

BEPPE GRILLO
Tutti i fallimenti del semestre di Presidenza europea di Renzi e le proposte del M5S

A. come Austerity. Prendendo le redini dell’Europa per sei mesi l’Italia poteva essere il croupier che distribuiva carte nuove. E invece nulla è cambiato. È sempre la Germania a imporre rigore e disciplina. Renzi si è accontentato delle briciole: una proroga di ulteriori tre mesi per fare riforme draconiane e adeguare il bilancio italiano ai diktat della Commissione europea. Forse i falchi del rigore concederanno uno sconto di qualche decimale di virgola sul calcolo dell’”output gap” con il quale si definisce la quota di rientro del debito, ma l’austerity è ancora il mantra indiscusso di questa Europa. Il Movimento 5 Stelle ha proposto un piano pluriennale d’investimento pubblico mirato, abolendo di fatto i vincoli di bilancio che stanno uccidendo l’Italia di tasse e tagli.
B. come Bilancio UE. Tra i “grandi successi” della Presidenza Italiana c’è sicuramente quello sull’accordo sul Bilancio dell’UE. Per il 2015 verrà ampliata la forbice tra impegni e pagamenti fino a oltre quattro miliardi di euro (145 miliardi in impegni e 141 in pagamenti). Il Ministro Padoan – che ha condotto i negoziati in qualità di Ministro della Presidenza di turno dell’Unione – ha nascosto la realtà di questi dati perché, così facendo, non si farà altro che aumentare il numero delle fatture non pagate, che già adesso ammontano a 25 miliardi di euro. Renzi è riuscito a esportare tutti i difetti tipicamente italiani in Europa, dove non esiste un piano concreto di rientro dai debiti. I portavoce del M5S avevano proposto nelle Commissioni competenti del Parlamento europeo degli emendamenti per ridurre gli euro-sprechi: taglio degli stipendi e delle indennità dei burocrati e meno fondi ad Agenzie e programmi di dubbia utilità. I partiti delle larghe intese PPE e S&D li hanno bocciati tutti.
C. come Cambiamenti climatici. Nel 2015 a Parigi ci saranno i negoziati sul futuro accordo internazionale per il dopo 2020, con l’adozione degli orientamenti per prevenire gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici. Per il M5S si deve puntare sul risparmio energetico e sulla sostenibilità ambientale. No al rilascio di nuove concessioni petrolifere, vero Renzi?
E. come Energia. L’accordo sul pacchetto Energia e clima raggiunto dai 28 Paesi dell’UE è deludente. L’Italia ha svolto un mero ruolo notarile fra le parti: manca un significativo impegno sulla efficienza energetica ed espone l’Europa ai ricatti delle aziende e degli Stati che fanno affari con il petrolio. Non convince anche la strategia dell’Ue per la sicurezza degli approvvigionamenti. Si investe solo in costruzioni di grandi infrastrutture per l’importazione. Complessivamente, però, questi gasdotti – fra cui il TAP, che dovrebbe trasportare ogni anno 10 miliardi di metri cubi di gas in Puglia – hanno una capacità in eccesso pari al 70% circa. La strada da percorrere, secondo il Movimento 5 stelle, è invece quella dell’autosufficienza energetica, cioè energie rinnovabili ed efficienza energetica ottenuta attraverso una miriade di piccole opere sul territorio, come l’installazione di pannelli fotovoltaici su tutti i tetti delle case.
F. come Federica Mogherini. La nomina dell’ex ministro degli Esteri a capo della diplomazia europea altro non è che l’emblema della politica renziana. Tutta apparenza, zero sostanza. La Mogherini è infatti un Commissario senza portafoglio. Con la Russia i rapporti restano pessimi ed è ancora non pervenuta sul caso dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il nuovo no al rimpatrio giunto da Nuova Delhi pochi giorni fa testimonia il flop del suo operato.
I. come Immigrazione. Renzi ha fatto il maquillage. Grazie al suo portabandiera Alfano ha sostituito ‘Mare nostrum’ con ‘Triton’, cambiando nome ma non la sostanza alle fallimentari politiche europee su questo tema. Questa Europa non vuole gestire in comune i problemi legati all’immigrazione, scaricando l’emergenza sugli Stati frontalieri che poi – come ricorda il caso di Mafia Capitale – usano i fondi messi a disposizione per ingrassare le lobby amiche. Bisognerebbe intervenire alla radice, nei Paesi di origine o di transito, al fine di evitare che i migranti rischino la propria vita pur di fuggire da conflitti interni o da persecuzioni. Papa Francesco, durante la sua visita a Strasburgo, ha affermato che non si può tollerare che il mar Mediterraneo diventi un grande cimitero. Dov’era Renzi?
L. come LuxLeaks. Altro che Cayman o Isole Vergini, i paradisi fiscali si trovano nel cuore dell’Europa e i loro inventori ne hanno le chiavi. Renzi ha sostenuto come presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, votato poi al Parlamento europeo da PD, FI e NCD. Grazie a lui e al suo (complice?) silenzio decine di miliardi di euro son stati elusi dalle multinazionali a vantaggio del Gran Ducato di Lussemburgo e a danno di tutti i contribuenti europei. L’Europa di Juncker ha credibilità pari a zero.
M. come “Made In”. Sì, perché l’Europa non avrà l’etichetta con l’indicazione di origine degli ingredienti, un requisito fondamentale per tutelare le aziende italiane di qualità dalla concorrenza estera e per ridurre il rischio di frodi e infiltrazioni delle ecomafie. La presidenza italiana è riuscita a fallire su un dossier talmente vitale per la nostra economia che anche un quotidiano non certo “sovversivo” come il Sole24Ore non ha lesinato critiche al Governo.
O. come OGM. Sotto la presidenza italiana si è chiuso l’accordo sulla controversa direttiva OGM. Ci sono molte ombre e pochissime luci. Sebbene, infatti, siano indicate le procedure per vietare la coltivazione degli OGM sui territori degli Stati membri, si lascia ampio spazio alle multinazionali nella fase di autorizzazione. E’ chiaro, dunque, il ruolo centrale attribuito alle aziende biotech che potranno quindi stilare la lista dei paesi “buoni” e di quelli “cattivi” ed avviare dei ricorsi contro quei Paesi che imporranno il divieto di coltivazione, appellandosi alle deboli motivazioni dal punto di vista giuridico con le quali gli Stati possono vietare la coltivazione di OGM. La sovranità non può essere messa in discussione e per questo motivo il M5S Europa voterà contro questo accordo, quando a gennaio verrà presentato in plenaria per la sua ratifica.
P. come Processo di Khartoum. Su una debolissima impalcatura poggia anche la cooperazione avviata con i paesi dell’Africa Orientale (in base alla strategia del “Processo di Khartoum”) per fronteggiare i flussi migratori. Il “Processo di Khartoum” prevede il dialogo con regimi repressivi e sanguinari come l’Eritrea (una dittatura militare de facto con migliaia di oppositori politici rinchiusi ) o il Sudan (dove da decenni avvengono crimini contro l’umanità). E’ una cooperazione piena di ipocrisie che, anziché combattere le cause dell’immigrazione, si interessa solo a bloccare i migranti che fuggono dalle guerre. L’Europa non può avallare la costruzione di ghetti e campi profughi senza nessuna tutela per i diritti fondamentali.
S. come Strategia Europea 2020. Come combattere la povertà e l’emarginazione? Per l’Europa bisogna creare nuovi posti di lavoro, peccato però che, nel frattempo, le aziende licenziano e non assumono più. È buffo vedere come in assenza totale di risultati il sottosegretario Gozi del pd cerchi di appropriarsi anche di meriti non suoi. La revisione della strategia 2020 è infatti “figlia” di una riflessione nata ben prima dell’inizio del semestre italiano e cioè nel marzo 2014, quando la Commissione Barroso ha pubblicato una comunicazione che faceva un primo bilancio sulla revisione di questa Strategia. Per il M5S c’è un solo modo per rendere l’Europa più coesa: estendere a tutti i suoi cittadini il reddito di cittadinanza. Italia compresa.
T. come Tonno rosso. Durante il semestre italiano si è concluso uno scandaloso accordo che mette a repentaglio l’ecosistema del Mar Mediterraneo. A partire dal 2015 aumenta del 20% la quota del tonno rosso che potrà essere pescato. L’incremento complessivo nell’arco dei prossimi tre anni sarà pari a circa il 72%! (da 13.500 tonnellate odierne a 23.155 previste per il 2017). I piccoli pescatori non ringraziano, perché questa decisione farà crollare il prezzo del tonno rosso, favorendo di fatto solo chi lo compra e cioè il Giappone.
Z. come Zero all’Europa di Renzi. Al di là della retorica di Palazzo, cosa è cambiato per i cittadini durante questi sei mesi di presidenza italiana del Consiglio europeo? Qualcuno se n’è accorto? Che fine ha fatto il #cambiamoverso del Presidente del Consiglio? Meglio #stendereunvelopietoso e #voltarepagina

TEMPESTA DI AUMENTI IN ARRIVO
Blog di Grillo
Renzi come Monti porta Iva e Tasi alle stelle: casa, carne, uova e latte costeranno di piu’. Buon Anno a tutti!
“In arrivo per gli italiani un bel pacco di Natale da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi: è l’aumento della tassa sulla casa, la Tasi, infiocchettato con una pioggia di aumenti di beni alimentari come la carne, le uova, il latte, prodotti di panetteria. Sono gli effetti della Legge di Stabilità che il governo farà ingoiare al Parlamento a colpi di fiducia.
Nel maxiemendamento in arrivo c’è l’aumento dell’Iva a partire dal 2016. Quella oggi al 22% arriverà gradualmente fino al 25,5% e quella che oggi è al 10 arriverà al 13%. Stiamo parlando dell’Iva applicati a prodotti di panetteria e pasticceria, carni, salumi, pesci e frutti di mare freschi, latte, yogurt, formaggi e latticini, uova, zucchero.
In questo modo Renzi saccheggia le già misere tasche degli italiani, andandoli a colpire su beni di prima necessità. E lo fa con la sua solita arroganza, senza guardare in faccia nessuno. Mentre Enrico Letta, prima di lui, aveva previsto l’aumento dell’Iva solo come possibilità a cui ricorrere in caso ce ne fosse stato bisogno, Renzi la infila automaticamente nella legge di Stabilità. Dunque, dal 2016, il costo della vita schizzerà alle stelle e gli italiani dovranno ringraziare il premier che, a colpi di tweet e di slogan, farà credere all’Italia di aver abbassato le tasse e di aver fatto una Legge di stabilità che aiuta i più poveri e le famiglie.
Renzi dice anche di aver bloccato le aliquote sulla famigerata Tasi (giochino interessante: era stato lui stesso a prevederne l’aumento e ora fa finta di essere lui il benefattore degli!). Ma anche questa è una menzogna che racchiude invece un’amara realtà: con questa Legge di Stabilità, il governo toglie ai Comuni 625 milioni di euro che Letta aveva destinato per le detrazioni alle famiglie con figli a carico. Questo significa che una coppia con due figli, ad esempio, non avrà modo di poter detrarre alcun importo e sarà costretta a pagare l’imposta sulla casa al 100%. Quindi altro che riduzione delle tasse sulla casa: Renzi le ha aumentate di 625 milioni!
Cosa resta in mano ai cittadini e alle famiglie? Il costo del cibo da portare in tavola aumenterà, le tasse sulla casa pure, e poiarriveranno i tagli ai Comuni per un totale di 1 miliardo e duecentomila euro. Mentre in un primo tempo era previsto che questi soldi potessero essere recuperati con tagli alle spese correnti (ad esempio le consulenze), ora si lascia libertà ai Comuni di recuperarli tramite tagli agli investimenti. Meno investimenti significa che i Comuni potranno decidere, per risparmiare, di non aggiustare una strada o un argine di un fiume distrutto da un alluvione. Dulcis in fundo, abbiamo la farsa degli 80 euro in busta paga, il cui costo ricadrà in parte anche sulle spalle delle piccole e medie imprese. I soldi, infatti, arriveranno dalla riduzione di quel Fondo con cui lo Stato dovrebbe pagare i crediti alle imprese. Cos’è questo se non un raggiro?
Buon natale, italiani!”
Barbara Lezzi, M5s Senato, e tutto il MoVimento 5 Stelle
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DELEGA IN BIANCO SUI LICENZIAMENTI

Affonda ancora di più la scure di Renzi sui diritti del lavoro.
Jobs act. Le nuove misure, dice la Cgil, danno “il via libera alle imprese a licenziare in maniera discrezionale lavoratori singoli e gruppi di lavoratori. Più che di rivoluzione copernicana, siamo ad una delega in bianco alle imprese a cui viene appaltata la crescita”. E aggiunge: “Queste misure ledono diritti collettivi ed individuali”. Secondo il sindacato di corso Italia “con il decreto al posto delle tutele crescenti si passa alla ‘monetizzazione crescente’ dei diritti. I lavoratori (operai, impiegati e quadri), infatti, potranno essere licenziati anche senza giusta causa ottenendo il solo indennizzo e questo varrà per i licenziamenti economici, per quelli disciplinari e per quelli collettivi”. Ulteriore svalutazione del lavoro, data l’impossibilità di svalutare la moneta, per puntare illusoriamente a crescere via export. Insomma, un’altra tappa del mercantilismo liberista raccomandato dalla Troika”.

Ididit4love
Berlusconi ha governato per 3337 giorni in 4 governi; il Resto del Mondo per 3059 giorni. In totale sono trascorsi 6396 giorni. Si evince quindi che Berlusconi ha rappresentato circa il 52,39% del danno provocato al nostro Paese.
Tutti i politici della casta (senza distinzione di colore) hanno contribuito a polverizzare l’Italia, per poi non ammettere le proprie responsabilità, ma anzi scaricandole su altri. Ma in pratica hanno sempre governato con larghe e criminali intese.
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Dr. manhattan
Che orrendo teatrino la politica italiana,
Danzano funesti sulle ossa dei lavoratori italiani scambiati come merce sull’altare del ‘mercantilismo liberista raccomandato dalla Troika’.
La finta sx italiana, il Pd, riesce a fare più danni della pessima dx. Nemmeno una cosa giusta, peggio del famoso orologio rotto.
Dove sono le proteste dei sindacati?
Si sono lavati la coscienza con lo scioperetto a favore del weekend lungo?
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Ivo Serenthà
Con la piagnucolosa Fornero hanno aggiunto 3-4 anni per andare in pensione, ora Renzi, il twittatore telecomandato da Confindustria, vorrebbe i licenziamenti collettivi, così i lavoratori più anziani possono essere buttati fuori con un po’ di denaro, lasciandoli in balia di se stessi.
Renzi = come ritornare al XIX secolo senza diritti e tutele, sfruttati per una vita e buttati nel bidone della spazzatura.
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BERLUSCONI SOLLEVA LE SUE PREGIUDIZIALI SU PRODI, DUNQUE PRODI E’ BRUCIATO

Ma chi è Prodi? E’ quello che nel 2000 fece carte false e ci fece fare sacrifici indicibili promettendo: “Per noi italiani sarà come lavorare un giorno in meno al mese e guadagnare per un giorno in più. L’Italia diventerà più forte. Io sono contento e credo che tutti siate contenti. Due anni fa abbiamo preso questo impegno, e lo abbiamo mantenuto. Lo abbiamo preso senza esitazione perché era la garanzia del nostro futuro. Con l’euro si sta realizzando una cosa che mai l’umanità ha realizzato, nella pace, nella concordia, senza guerra, un meraviglioso e grandioso atto di fede… »
.. e infatti abbiamo visto come è finita l’Italia con l’euro!!!
Scrive Luca Maurelli: “È chiaro che Prodi è un uomo politico condannato dalla storia, un leader che ha fatto di una battaglia europeista persa la sua ragione di vita, e dunque dovrebbe mettersi le pantofole e tacere. Invece Romano Prodi, senza un briciolo di autocritica, insiste, si fa invitare, parla, consiglia. Sogna il Colle, ovviamente. E ha buone possibilità. Ha sbagliato tutto e in Italia questa è una roba che fa curriculum.”
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Ma chi? Prodi?
Quello che è presidente dell’International advisory board (Iab) di Unicredit, una delle banche peggiori e da lista nera?
Quello che era in ottimi rapporti con Andreotti e De Mita?
Quello che ha finito per rovinare l’Iri?
Quello che fu presidente della famigerata Commissione europea e dunque di una parte consistente della Troika?
Quello che ha fatto parte del consiglio direttivo del Bilderberg per l’Italia?
Uno legato tanto alla massoneria quanto alla CEI?
Quello che fece parte della dirigenza della BP crollata dopo il disastro ambientale del Golfo del Messico?
Quello che già 101 piddini hanno respinto come franchi tiratori e che oggi sarebbe respinto da 200 renziani?
Ma a chi la volete raccontare?

Inutile parlare col senno del poi.
Questa cricca si avvale di tutti gli asserviti media italiani che praticamente una infestazione sistematica dei cervelli.
Fanno credere agli Italiani che Cristo è morto di sonno o che è stato crocifisso dai grillini e quelli diligentemente ci credono.
Al tempo dell’ingresso nell’euro non un economista, un analista, un politico ci mise in guardia contro i rischi che correvamo. A che serve chiedersi ora ‘chi fece nel 2001 previsioni funeste? Nessuno. Per decisione unanime.
Era il 2001, 14 anni fa Grillo non c’era e le critiche all’euro sono nate con lui.
Se guardate bene, nessuno degli altri partiti si permette nemmeno oggi di fare critiche all’euro e se ci fosse un referendum consultivo, di nuovo la cricca dei media italiani spanderebbe disinformazione e terrorismo d’accatto.
Viviamo ancora in un contesto dove un capo di governo che distrugge ogni diritto del lavoro sbraita che così facendo aumenta l’occupazione e gli stessi diritti del lavoro!! Siamo orwellizzati.
E nel 2001 non c’era Grillo a denunciare le nefandezze della Troika. E a tutt’oggi nessun tg lo sta facendo.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1609 4-1-2015 RENZI, IL RE DEI DELINQUENTI

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Renzi ci prova a depenalizzare Berlusconi – Elenco sterminato dei reati depenalizzati da Renzi- Diventeremo il Bengodi dei delinquenti – I turpi numeri dell’Italietta – Le domande cui Napolitano non ha mai risposto – Libera evasione fiscale in Stato renziano – Supercapitalismo – Scempio su scempio – Quale futuro? – 545 miliardi di euro evasi che Equitalia non toccherà mai –Padoan il distruttore di Stati – Grillo e il fisco – Federica Guidi- L’Italia è diventata un premierato

UN DECRETINO LEGISLATIVO DEPENALIZZEREBBE BERLUSCONI

“Il governo ha approvato alla chetichella, il 24 dicembre, un decreto fiscale nel quale all’ultimo momento è stato aggiunto il comma 19-bis che esclude la punibilità della frode fiscale “quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato”. Un dettaglio che sembra scritto su misura per annullare la sentenza definitiva di condanna per frode fiscale che sta scontando Silvio Berlusconi, al quale verrebbe così restituita piena agibilità politica. Per la verità il tribunale ha accertato una frode sui bilanci Mediaset ben superiore al 3% della dichiarazione, ma in seguito a prescrizioni varie ha punito Berlusconi “solo” per una somma di 7 milioni, percentuale minima del totale evaso.” (Gad Lerner)
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Già , e Renzi non era uno che si vantava di “metterci sempre la faccia”?
e sulla legge Salva-Grandi-Evasori che faccia ci ha messo?
il lato B?
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Ci provano.. ci riprovano…
Non basta che abbiamo una evasione fiscale di 180 miliardi. Abbiamo pure un premier che la protegge. La vigilia di Natale, nel condono fiscale, Renzi ha infilato un decreto legislativo che cancellerebbe 4 anni di pena e dunque consentirebbe a Berlusconi di candidarsi. Cadrebbe la sua sentenza e anche l’interdizione dai pubblici uffici. Renzi nega, ma la verità è plateale. Questa gente, Renzi in testa, ha davvero la faccia come il culo.

Dunque la soglia sopra cui si può essere puniti sale di 3 volte, il che allarga smisuratamente il numero degli evasori che non saranno puniti, in pratica non sarà punito nessuno. Anzi chi froda il fisco viene premiato. L’articolo 19-bis, infatti, stabilisce chiaramente che non si viene più puniti se Iva o imposte sui redditi evase “non sono superiori al 3% dell’imposta sul valore aggiunto o dell’imponibile dichiarato”. In pratica non c’è nessun limite, ma solo una proporzione, sotto cui il reato penale scompare. Insomma se sei molto ricco, evadi quanto ti pare. Più è alto il reddito meno pagherai e non andrai mai in carcere (ma in Italia per evasione fiscale chi mai c’è andato?), nemmeno se hai fatto una chiara frode fiscale. I ministri si dichiarano tutti innocenti, ma l’aggiunta è apparsa nel passaggio al dipartimento affari giuridici, governato da Antonella Manzione, braccio destro di Renzi ed ex capo della polizia locale a Firenze quando era sindaco. E’ un po’ strano che Renzi non ne sappia niente. Con le nuove norme rischia il carcere (ma quando mai?) solo chi evade oltre 150mila euro (ora sono 50mila) e le fatture false saranno reato solo sopra i mille euro. In pratica, chi fattura un milione di euro, può evadere fino a 30 mila euro e fino a 150 mila grazie alle altre norme. Lo fanno “per non ingolfare le procure”, ma pensa te ! Su 3 processi ne salterà uno. Dei 180 miliardi persi dal fisco che ora diventeranno molti di più chi se ne frega? Poi ci diranno che mancano i soldi per le scuole o la sanità, i mandrucconi! Ma i Piddini devono stare attenti solo a Grillo, Renzi può far loro di tutto. Gli hanno venduto l’anima. Come al diavolo.
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I poveri piddini sono ridotti a dire che Matteo ha firmato il decreto ‘a sua insaputa’. Che lo sapesse o non lo sapesse (ma sapevalo) resta il fatto che assolvere i grandi evasori e lasciare che Equitalia vittimizzi i piccoli è una immane porcata.
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Aumentare le tasse ai poveri e non farle pagare ai ricchi. Questa sì che è un’idea di sinistra!
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180 miliardi evasi che non sono entrati nelle casse dello Stato
200 miliardi di fondi neri non tassati in Svizzera
545 miliardi che Equitalia dice che non può far pagare ai grandi evasori
Il Pd che in Europa vota ‘contro’ le dimissioni chieste dal M5S di Junker che per 18 anni ha accolto i peggiori evasori europei in Lussemburgo
… e poi la colpa sarebbe nostra che ‘siamo vissuti sopra le nostre possibilità”!!!!
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Per i berlusconiani impenitenti
“E’ stato provato oltre ogni ragionevole dubbio che Berlusconi, quando già era in politica e formalmente non più al vertice delle sue società, ha nascosto cifre imponenti al fisco italiano e agli altri azionisti di Mediaset. La condanna riguarda “solo” 7,3 milioni di euro, occultati negli anni 2002 e 2003. Altri 6,6 milioni riguardano il 2001 e sono stati cancellati dalla prescrizione già prima della sentenza d’appello. Ma in totale, scrivono i giudici, “le maggiorazioni di costo realizzate negli anni” sono di ben “368 milioni di dollari”. Rase al suolo dalla prescrizione anche le imputazioni di falso in bilancio e appropriazione indebita, in un processo durato 6 anni solo per il primo grado (compresi i 2 di ibernazione per i “lodi” Schifani e Alfano). Prescrizione dimezzata (da 15 anni a 7 e mezzo) grazie alla legge ad personam ex Cirielli. Quanto a una contestata frode fiscale da 120 miliardi di lire di imposte evase, è prosciugata quasi interamente dai condoni fiscali. Molti documenti utili a ricostruire i passaggi dei soldi tra le società offshore di Berlusconi, comunque, erano già svaniti durante le prime perquisizioni ordinate dai pm milanesi: “Quindici anni di carte”, secondo la teste Silvia Cavanna, “furono fatte sparire da Lugano in Lussemburgo, credo con camion”.
Ma vi pare che B avrebbe comprato il paradiso fiscale di Antigua e fatto lo scudo fiscale o pagato testimoni come Mills con 700,000 dollari per 7 milioni??

Dastardly
“Renzi blocca il decreto e lo rimanda alla Commissione (come se poi una commissione avesse mai contato qualcosa!)”, e ora la faranno passare pure come mossa eroica “Avete visto grillini? Il nostro beniamino non è al servizio di Berlusconi!”
Come dire che uno che uno che sorpreso a svaligiare un negozio, colto con le mani nel sacco dalla polizia posa il malloppo, è uno onesto.
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Questa è una barzelletta mimata per cui dovreste immaginare la mossa
Un cacciatore di frodo uccide un enorme cinghiale. Se lo mette faticosamente sulla spalla e cammina piegato in due sotto l’immane peso. Ma incappa in una guardia forestale: “ALT! preso in flagrante per caccia di frodo!”. ” Ma quale caccia di frodo??” “.. Il cinghiale!”
“Cinghiale? Quale cinghiale???” Si guarda la spalla stupito e : “Ops! ” (gesto con cui si toglie un bruscolino con due dita)

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La mano destra lava la sinistra
e tutte e due fregano il popolo italiano.
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La firma , in calce al decreto , non è di Mario Rossi ma di un signore che risponde al nome di MATTEO RENZI. Delle due, l’una : o non sapeva del codicillo, oppure ne era perfettamente a conoscenza. Ci sarebbe, poi , una terza ipotesi che vede il nostro premier del tutto ignorante in materia , tanto da non rendersi conto delle conseguenze “pratiche ” del provvedimento appena firmato.
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Ci provano
Più sono corrotti, più ci provano
E’ un vecchio vizio della criminalità italiana al potere
Nella legge contro il femminicidio ci infilarono il ripristino delle Province, soldi regalati ai pompieri e un aiutino alla TAV
Nell’ultimo decreto legge sulla Casa ci hanno infilato un rifinanziamento per
l’Expo 2015 di altri 20 milioni di euro (e lo hanno fatto proprio il giorno dopo gli arresti per tangenti) e hanno aumentato le accise sui carburanti
Nel decreto sull’aria pulita ordinata dall’Ue ci infilarono un rialzo del benzo(a)pirene
Nel decreto SalvaItalia ci misero una licenza per costruire in aree urbane depositi per materiale radioattivo
Nella legge per le olimpiadi invernali si misero addirittura la riforma sulle droghe
Ma Grasso e la Boldrini che li paghiamo a fare??

RENZI HA DEPENALIZZATO UNA SERIE DI REATI GRAVISSIMI

Di fronte a mafia capitale e a una serie di fatti e reati pesantissimi che ci classificano come il Paese più corrotto d’Europa, Renzi ha promesso leggi penali più severe, e infatti, da quel marpione campione dei bugiardi qual è, ha addirittura ‘depenalizzato’ una serie di reati gravissimi.

Il Consiglio dei Ministri ha varato, in notturna, il testo del Decreto legislativo di attuazione della Legge delega 67/2014 che prevede, di fatto la cancellazione, ma loro preferiscono chiamarla depenalizzazione, di alcuni reati definiti lievi.
Visto che siamo il Paese più corrotto d’Europa, non bastava che Renzi decidesse che non si va più in carcere per reati fino a 5 anni, ora ha anche depenalizzato una serie di reati che non sono lievi affatto con l’incesto, l’omicidio colposo, la truffa, l’adulterazione di cibi, la corruzione di minorenne, il disastro doloso… Mafiosi e delinquenti gioiranno:

Abbandono di persone minori o incapaci
Abusivo esercizio di una professione
Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina
Abuso d’ufficio
Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico
Arbitraria invasione e occupazione di aziende agricole o industriali .Sabotaggio
Adulterazione o contraffazione di cose in danno della pubblica salute
Appropriazione indebita
Arresto illegale
Assistenza agli associati (anche mafiosi)
Attentato a impianti di pubblica utilità
Attentati alla sicurezza dei trasporti
Atti osceni
Atti persecutori (stalking)
Commercio o somministrazione di medicinali guasti
Commercio di sostanze alimentari nocive
Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari
Corruzione di minorenne
Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi
Corruzione
Danneggiamento anche a seguito d’incendio, o seguito da inondazione,frana valanga
Danneggiamento di informazioni e programmi informatici
Danneggiamento di sistemi informatici o telematici
Detenzione di materiale pornografico
Deviazione di acque e modifiche dello stato dei luoghi
Diffamazione
Divieto di combattimento tra animali
Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza
Evasione
Fabbricazione o detenzione di materie esplosivi
False informazioni al P.M.
Falsità materiale del P.U.
Favoreggiamento personale
Favoreggiamento reale art.379 c.p
Frode informatica
Frode in emigrazione
Frode nelle pubbliche forniture
Frode processuale
Frodi contro le industrie nazionali
Frode nell’esercizio del commercio
Furto
Gioco d’azzardo
Impiego dei minori nell’accattonaggio
Incesto
Inadempimento di contratti di pubbliche forniture
Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato
Ingiuria
Ingresso abusivo nel fondo altrui
Insolvenza fraudolenta
Interferenze illecite nella vita privata
Interruzione di pubblico servizio
Intralcio alla giustizia
Introduzione nello Stato e commercio di prodotti falsi
Introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui
Invasione di terreni o edifici
Istigazione a delinquere
Istigazione a disobbedire alle leggi
Lesione personale
Lesioni personali colpose
Maltrattamento di animali
Malversazione a danno dei privati
Malversazione a danno dello Stato
Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice
Manovre speculative su merci
Millantato credito
Minaccia
Occultamento di cadavere
Oltraggio a P.U.
Oltraggio a un magistrato in udienza
Omessa denuncia di reato da parte del P.U.
Omicidio colposo
Omissione di referto
Omissione di soccorso
Patrocinio o consulenza infedele
Peculato mediante profitto dell’errore altrui
Percosse
Possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi
Procurata evasione
Procurata inosservanza di pena
Resistenza a P.U.
Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio
Rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro
Rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio
Rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale
Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione
Rissa
Simulazione di reato
Sostituzione di persona
Sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro
Sottrazione di persone incapaci
Sottrazione e trattenimento di minori all’estero
Stato d’incapacità procurato mediante violenza
Traffico d’influenze illecite
Truffa
Turbata libertà degli incanti
Turbativa violenta del possesso di cose immobili
Usurpazione di funzioni pubbliche
Uccisione di animali
Uccisione o danneggiamento di animali altrui
Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine
Vilipendio delle tombe
Vilipendio di cadavere
Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza
Violazione di domicilio
Violazione di domicilio commessa dal P.U.
Violazione di sepolcro
Violazione di sigilli
Violazione degli obblighi di assistenza familiare
Violenza o minaccia a P.U.
Violenza privata
Violenza o minaccia per costringere uno a commettere un reato

http://catania.livesicilia.it/2014/12/04/reati-depenalizzati-addiopizzo-disagio-nel-promuovere-la-legalita_320319/

Con la legge 28 aprile 2014, n. 67 il legislatore ha, tra le altre cose, delegato al Governo un’ampia revisione dei reati contemplati dal codice penale e non. Così, si è certamente deliberata una vera e propria depenalizzazione per una serie di reati minori, spesso realmente “bagatellari”. E’ un cammino iniziato anni fa per giungere ad un sistema caratterizzato da un “diritto penale minimo”.
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Davanti all’elenco sterminato di reati gravissimi che grazie a Renzi non saranno più tali, io, privato cittadino, vorrei avere davanti le facce di quei piddini che pervicacemente stanno su questo blog a calunniare gli onesti 5stelle e prenderli a ceffoni dal primo all’ultimo
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Dunque Renzi ha DEPENALIZZATO 112 pesantissimi reati (e ovviamente anche quella corruzione di minore per cui B sarebbe sempre perseguibile) e ha reso impunibili le forti evasioni fiscali (sempre per favorire il caro amico Berlusconi), lasciando mano libera a imprenditori o commercianti di fare impunemente disastri dolosi, scempi del territorio, vendita di cibi o medicinali guasti, crolli, contaminazioni, e chi più ne ha più ne metta.
Da oggi l’Italia non solo non è più un paese libero ma è anche il regno dei malfattori dove il cittadino normale è senza tutela e in balia dei criminali, tutti graziati per legge.
E quando il caro DemocraticoNonDiretto o il caro Steve Caren o il caro ConteZero o il caro Andrea Persi o un troll piddini a caso si proverà ad attaccare gli onesti 5stelle, sarà d’uopo chiedergli: quale dei tuoi reati stai proteggendo con Renzi? L’incesto? L’evasione fiscale su larga scala? Lo stalking? La frode? L’omicidio colposo?
Perché è chiaro che qualche reato grave lo devi aver commesso se voti uno come Renzi che te lo depenalizza!!!

ANDANTE CON RITMO
Marco Travaglio

L’Italia è il Paese europeo col maggior numero di leggi e col più alto tasso di illegalità. E’ prima in Europa, nel G 7 e nell’intero Occidente, per corruzione percepita, al 69° posto fra le nazioni più virtuose (fonte Transparency International)”. La corruzione si mangia il 40 % di ogni grande opera: solo l’alta velocità ferroviaria costa da noi una media di 61 milioni a km contro i 10,2 della Parigi-Lione, i 9,8 della Madrid-Siviglia e i 9,3 della Tokyo-Osaka (Commissione Ue). Abbiamo i cantieri più lenti d’Europa, con tempi allungati di un terzo negli ultimi 5 anni (Dps-Uver): ogni opera sopra i 100 milioni dura in media 14 anni. La nostra evasione fiscale è la più alta d’Europa (la terza nel mondo, subito dopo Turchia e Messico), come pure la pressione fiscale (44 %, la quarta dell’Eurozona, la prima per il suo aumento in base al Pil nell’ultimo decennio: nel 2002 era al 40,5). Ogni italiano evade in media 38 euro ogni 100: merito dei 10-11 milioni di evasori su 40 milioni di contribuenti, per almeno 180 miliardi sottratti ogni anno al fisco (Ocse-Corte dei conti). Un italiano su due dichiara meno di 15 mila euro, il 50 % dell’Irpef la paga il 10 % dei contribuenti e gli imprenditori risultano più poveri dei loro dipendenti. Il 40 % delle imposte evase in tutt’Europa è made in Italy. Primato mondiale per il sommerso: l’economia in nero è il 21 % di quella legale, 340 miliardi l’anno. Per risolvere una lite commerciale, impieghiamo 1.185 giorni, il triplo dei grandi paesi europei. Nel ramo giustizia, a fronte della magistratura più produttiva d’Europa, abbiamo così tanti processi (5,2 pendenti e 4 milioni nuovi ogni anno nel civile, 3,4 pendenti e 3 nuovi nel penale) che durano in eterno. Le politiche di austerità, oltre a non risolvere nessuno dei guai sventolati per giustificarle, hanno aumentato diseguaglianze e ingiustizie sociali, raddoppiando il numero dei poveri: il 12,4 % della popolazione (nel 2007 erano il 6,8). Intanto siamo affondati al 24 ° posto dell’Ue per capacità d’inclusione nella vita sociale e lavorativa: solo Ungheria, Bulgaria e Grecia stanno peggio. E al penultimo per giustizia intergenerazionale.
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Se fino a 10 mesi fa l’Italia era prima in Europa per corruzione, ora, grazie alle sue depenalizzazioni, saremo il paese più corrotto della galassia. A questo punto è chiaro perché alcune persone odiano con tutte se stesse i 5stelle: perché sono onesti. E il disonesto, il delinquente, il criminale ha sempre avuto in odio gli onesti. E Renzi dunque è il suo eroe perché i disonesti li premia, li depenalizza, li prende con sé, fa far loro carriera. E dove lo trovano un altro eroe protettore del crimine come Renzi? Viva dunque il re dei delinquenti! Con lui il crimine prospererà. E tutti i malnati d’Italia vivranno corrotti e contenti.

Vincenzo Mastrangelo
Certo che Renzi è di parola: aveva promesso di portare l’Italia fuori dalla melma e lo sta facendo; peccato che dopo la melma finiamo nella mer*a.
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SUPERCAPITALISMO
Blog di Grillo

C’è qualche attinenza tra due date: il 9 novembre del 1989 e il primo gennaio del 2015? 26 anni fa crollò il muro di Berlino e l’economista Francis Fukuyama: profetizzò la fine della Storia in quanto il processo di evoluzione sociale, politica ed economica dell’umanità aveva raggiunto il suo apice e si sarebbe avviato alla sua fase finale. Era sottinteso in questo il trionfo finale delle democrazie contro i totalitarismi espressi dalla dittatura sovietica. Invece si trattava di tutta un’altra storia, dell’avvento del super capitalismo che avrebbe travolto le democrazie, una minaccia più seria del comunismo. Dal 1989 la parola democrazia è stata sostituita da libero mercato che però non è per nulla libero in quanto dominato da imperi bancari ed economici che sovrastano i governi nazionali senza bisogno di usare le armi, neppure una pistola giocattolo, usano più semplicemente il denaro.
Dio o Mammona? Non c’è più distinzione. Non si può più scegliere. Mammona è diventato Dio. Non c’è più dualismo. La politica è compravendita di voti alla luce del sole. Di alto e (come si diceva un tempo) e nobile non ha più nulla. Ci si vende per 80 euro senza vergogna e la ricchezza si concentra sempre più in poche mani. Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio, diceva Gesù, ma oggi Cesare ti chiede il pizzo, non la partecipazione sociale e Dio è morto quando si uccide per 15 euro e ci si fa corrompere senza vergogna rimanendo al proprio posto quando scoperti. Il capitalismo moderno e la democrazia sono nemici giurati. Il trucco del capitalismo è di fingersi necessario per l’attuazione della democrazia. Ma è una balla. Il capitalismo attuale è un lupo travestito da buon pastore che divora qualunque cosa, a partire dalle coscienze per arrivare a divorare l’intero pianeta con parole magiche come Pil e crescita insostenibili nel medio termine. Cosa è importante più della vita? Oggi è il denaro. Il primo dell”anno del 2015 si è aperto con una tragedia di un paese post comunista diventato supercapitalista. Neppure nei peggiori incubi di Mao in una strada di Shanghai dal nome Bund il cui significato è “le rive della baia fangosa” lungo il fiume Huangpu, costellata da edifici che ospitano importanti istituti bancari, 36 persone sarebbero morte nella calca per afferrare mazzette di dollari falsi. Sono morte sotto le insegne di grandi banche per afferrare il nulla.

LE DOMANDE CUI NAPOLITANO NON HA MAI RISPOSTO
Marco Travaglio

Signor Presidente, quando uno dei suoi migliori predecessori, Sandro Pertini, fu eletto capo dello Stato nel 1978, Indro Montanelli gli inviò il seguente telegramma: “Che Dio le conceda il coraggio, Presidente, di fare le cose che si possono e si debbono fare; l’umiltà di rinunziare a quelle che si possono ma non si debbono, e a quelle che si debbono ma non si possono fare; e la saggezza di distinguere sempre le une dalle altre”. È un vero peccato che Montanelli, essendo scomparso nel 2001, non abbia potuto inviarlo anche a lei quando fu eletto nel 2006 e rieletto nel 2013. Le sarebbe senz’altro servito a evitare un sacco di errori, abusi di potere e deragliamenti dai confini fissati dalla Costituzione, che invece hanno costellato l’intero suo settennato e anche il post-scriptum degli ultimi 20 mesi. Manca lo spazio per riassumerli tutti: li troverà, nel caso in cui le servisse un ripasso, nel libro Viva il Re! uscito un anno fa. Qui ci limitiamo a quelli del suo secondo mandato, che da soli bastano e avanzano a fare di lei il peggior presidente della storia della Repubblica.

A termine e a condizione. Lei, il 20 aprile 2013, quando smentì ciò che aveva ripetutamente giurato agli italiani e accettò la rielezione al Colle su richiesta delle cancellerie europee, di Mario Draghi, del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, ma soprattutto dei vecchi partiti (terrorizzati dalla candidatura di Stefano Rodotà, che avrebbe impedito la riedizione delle larghe intese Pd-Berlusconi, già peraltro bocciate dagli elettori due mesi prima), annunciò subito che il suo secondo mandato sarebbe stato “di scopo”, limitato a misteriosi “termini entro i quali ho ritenuto di poter accogliere in assoluta limpidezza l’invito ad assumere ancora l’incarico di presidente”. Sarebbe così gentile da indicarci quale articolo della Costituzione prevede l’elezione condizionata e temporanea del capo dello Stato, visto che l’articolo 85 stabilisce in assoluta limpidezza che “il presidente della Repubblica è eletto per sette anni”?
In quei giorni il Corriere scrisse che – per indurla ad accettare il bis – “decisivo sarebbe stato il colloquio tra Napolitano e Berlusconi. Il presidente avrebbe dato atto all’ex premier di avere avuto, in questa difficile fase, un ‘comportamento da statista’. Prima del congedo, fra i due vi sarebbe stato un lungo, caloroso abbraccio, talmente toccante da suscitare emozione nel portavoce di Napolitano, Pasquale Cascella”. Dal Quirinale, nessuna smentita. Davvero, Presidente, bastava un sì alla sua rielezione per trasformare un pluriprescritto per reati gravissimi, plurimputato per concussione e prostituzione minorile e per corruzione di senatori, nonché condannato in appello per frode fiscale, in un insigne “statista”?

Il 22 aprile 2013, mentre lei preparava il suo discorso di reinsediamento, i giudici di Palermo erano costretti da un’inaudita sentenza della Corte costituzionale a distruggere i cd-rom contenenti le quattro conversazioni legittimamente intercettate sui telefoni di Nicola Mancino, coinvolto nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia. Vuole spiegarci, una volta per tutte, cosa contenevano di tanto imbarazzante per lei quelle telefonate, al punto da spingerla a sollevare un inaudito conflitto di attribuzioni con la Procura di Palermo per sottrarre ai cittadini un fondamentale elemento di conoscenza su un capitolo così buio della storia d’Italia?
Lo stesso 22 aprile 2013, nel pomeriggio, lei si affacciò alle Camere riunite per un discorso programmatico del tutto sconosciuto alla Costituzione e alle democrazie parlamentari, tipico dei discorsi della Corona e dei capi delle repubbliche presidenziali.

Dopo aver giustificato il suo bis con la favola del “drammatico allarme” per l’“impotenza” del Parlamento a eleggere il suo successore (si era votato per appena due giorni, mentre in passato i tentativi a vuoto per l’elezione del Presidente erano durati anche 12 giorni), lei intimò al Parlamento di “riformare la seconda parte della Costituzione” in base ai “documenti dei due gruppi di lavoro da me istituiti il 30 marzo” (“riformare la seconda parte della Costituzione” in base ai “documenti dei due gruppi di lavoro da me istituiti il 30 marzo” (i famosi “saggi” nominati al di fuori del Parlamento, non si sa bene con quale legittimità democratica). A che titolo lo fece, visto che aveva appena giurato per la seconda volta di difendere la Costituzione, non certo di rottamarla? Non contento, lei minacciò il Parlamento che l’aveva appena rieletta e il governo che lei stava per formare: “Ho il dovere di essere franco: se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al Paese… Eserciterò le funzioni fino a quando la situazione del Paese e delle istituzioni me lo suggerirà e comunque le forze me lo consentiranno”. Cioè: se e finché fate come voglio io, resto e vi salvo dai guai; se mi disobbedite, me ne vado e vi lascio nelle peste. Si è mai reso conto che questo si chiama ricatto a due poteri dello Stato – il legislativo e l’esecutivo – che da quel momento non sono stati più liberi né sovrani di operare, sotto la spada di Damocle della sua minaccia?

Incurante del popolo sovrano che appena due mesi prima aveva platealmente bocciato le larghe intese (e dell’impegno preso da Pd e Pdl con i rispettivi elettori di non governare mai più insieme), lei aggiunse di aver accettato la rielezione per propiziare un governo di “convergenza fra forze politiche diverse”. Ma non tutte: solo quelle dell’“appello rivoltomi due giorni orsono”. Cioè dei partiti che le avevano chiesto il bis (Pd, Pdl, Centro montiano, Lega Nord). Esclusi dunque i 5Stelle, Sel e Fratelli d’Italia. S’è mai reso conto che il capo dello Stato, durando in carica 7 anni e avendo il potere di nominare il capo del governo e i ministri (che durano in carica al massimo 5 anni), non può subordinare la sua elezione al crearsi di questa o quella maggioranza governativa? Appena due giorni dopo, lei incaricò Enrico Letta, scelto da Berlusconi persona, cioè da colui che aveva perso sonoramente le elezioni con 6,5 milioni di voti in meno. E fece subito capire chi era il vero premier, imponendo al Letta travicello 5 suoi fedelissimi in altrettanti ministeri-chiave: Saccomanni all’Economia, Bonino agli Esteri, Cancellieri alla Giustizia, Giovannini al Lavoro, Quagliariello alle Riforme. Conosce qualche precedente simile, nella storia delle democrazie parlamentari?

Il 29 maggio il governo Letta, in accordo con lei, nominò altri 35 “saggi” extraparlamentari, quasi tutti di stretta obbedienza quirinalesca, per scrivere le riforme costituzionali da approvare in Parlamento “entro 18 mesi” per “dare immediato seguito all’impegno preso nel momento in cui si è chiesto a Napolitano di essere rieletto”. E, per abbreviare i tempi, partorì un ddl costituzionale che stravolgeva tempi e modi dell’art. 138 della Costituzione, quello che regola le riforme costituzionali, e apriva la strada a ogni possibile scassinamento della Carta a tappe forzate. Il 1° giugno lei diede a governo e Parlamento un anno per varare le riforme che le garbavano: “Di qui al 2 giugno del prossimo anno l’Italia dovrà essersi data una prospettiva nuova”, anche perché l’esecutivo “è una scelta eccezionale e senza dubbio a termine”. Come lui. Il 5 giugno Barbara Spinelli criticò sul Fatto l’ennesima sua interferenza nel potere esecutivo e legislativo, e lei si autosmentì, definendo “ridicolo falso” la notizia che lei avesse “posto un termine al governo”. Poi il 6 giugno, non si sa a che titolo, ricevette i nuovi saggi ricostituenti col ministro Quagliariello, per giunta a porte chiuse. Può dirci quali articoli della Costituzione le consentivano quelle invasioni di campo?

Il 24 giugno B fu condannato a 7 anni dal Tribunale di Milano per concussione e prostituzione minorile e sparò a palle incatenate sulla magistratura, paragonata a un “plotone di esecuzione”. Due giorni dopo lei invitò e ricevette il neocondannato “per un ampio scambio di opinioni sul momento politico e istituzionale”. Tutto normale, Presidente?

Il 29 giugno Camera e Senato approvarono una mozione Sel-M5S che impegnava il governo a sospendere l’acquisto di cacciabombardieri F-35 dall’americana Lockheed fino al termine di un’indagine conoscitiva del Parlamento sui costi e la sicurezza dei velivoli. Lei, furibondo, il 3 luglio riunì il Consiglio Supremo di Difesa ed esautorò il potere legislativo: “La facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni che… rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’esecutivo”. Se n’è mai pentito?

Il 16 luglio il ministro dell’Interno Angelino Alfano lesse in Parlamento una relazione piena di bugie sul rapimento in Italia e la deportazione in Kazakhstan di Alma Shalabayeva – moglie di un dissidente kazako – e della figlioletta Alua a opera della polizia e dei vertici del Vi-minale. I 5Stelle e Sel presentarono una mozione di sfiducia individuale contro di lui. Il Pd di Epifani, su pressione di Renzi chiese le sue dimissioni, ma poi fece marcia indietro quando lei monitò: “È assai delicato e azzardato invocare responsabilità oggettive per dei ministri”. Presidente, s’è poi accorto dell’art. 95 della Costituzione: “I ministri sono responsabili… individualmente degli atti dei loro dicasteri”?

Il 1° agosto 2013 la sezione feriale della Cassazione presieduta da Antonio Esposito emise la sentenza definitiva del processo Mediaset: B. condannato a 4 anni per frode fiscale. Mentre il Caimano tuonava contro i giudici in un video-messaggio eversivo, lei monitò dalla Val Fiscalina un incredibile elogio per il “clima più rispettoso e disteso” che aveva accompagnato il verdetto e auspicò “che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli” per la riforma della giustizia. I berluscones chiesero a gran voce la grazia presidenziale per il capo. Lei non la escluse, anzi: “C’è la legge a stabilire quali sono i soggetti titolati a presentare la domanda di grazia”. Poi ebbe una lunga conversazione telefonica col neopregiudicato. Bondi, Cicchitto e Santanchè intanto le rammentavano i protocolli segreti della sua rielezione e delle larghe intese: “pacificazione”, cioè grazia. Il 5 agosto, di ritorno dalle ferie, lei ricevette i capigruppo Pdl Brunetta e Schifani venuti a chiederle la grazia e promise di “esaminare con attenzione tutti gli aspetti delle questioni prospettate”. Csm e Pg della Cassazione avviarono col suo consenso un procedimento disciplinare e una pratica di trasferimento per il giudice Esposito, imputandogli un’intervista a Il Mattino e ignorando che era stata manipolata per inserirvi riferimenti alla sentenza su B., mai pronunciati dal magistrato. Il 13 agosto lei diramò una lunga nota in cui spiegava a B. che fare per ottenere la grazia: “presentare una domanda”; accontentarsi di una grazia sulla “pena principale” (quella detentiva e non quella accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici); “prendere atto” della sentenza e rispettare i giudici, anche se è “comprensibile” il “turbamento e la preoccupazione per la condanna a una pena detentiva di personalità che ha guidato il governo… leader incontrastato di una formazione politica di innegabile importanza”; sostenere lealmente il governo. Ripensandoci, non trova incredibile che lei, appena 12 giorni dopo una sentenza, abbia speso tanto tempo e tante parole per far balenare una grazia incostituzionale a un politico condannato per un delitto così grave e ancora imputato in altri processi?

A settembre la giunta per le elezioni del Senato iniziò a discutere della decadenza del condannato B., prevista in automatico dalla legge Severino. Ma ecco farsi avanti un plotoncino di giuristi legatissimi al Quirinale e capitanati dal “saggio” Violante che invocavano uno stop in attesa che la Consulta e le Corti europee si pronunciassero sulla legittimità della Severino e della sentenza della Cassazione, per salvare il seggio al neopregiudicato che ricattava tutti minacciando il governo. Lei fece sapere di aver “letto con attenzione e apprezzamento” il “lodo Violante” (poi fortunatamente ignorato dalla maggioranza in Senato). Presidente, s’è mai vergognato di quell’ennesima interferenza? E, già che ci siamo: intervistato da Bruno Vespa per il suo ultimo libro, il ministro Alfano ha rivelato che lei, in un incontro a quattr’occhi nel settembre 2013, si disse “pronto a concedere la grazia”, anche motu proprio (cioè senza domanda), se B. si fosse dimesso da senatore prima che il Senato votasse la sua decadenza e, per soprammercato, a lanciare un appello al Parlamento per un provvedimento di amnistia e indulto (cosa che fece l’8 ottobre, fortunatamente inascoltato). Lei non ha mai smentito. Sono dunque ridicole panzane quelle che lei ha poi raccontato il 20 ottobre 2013, quando definì “ridicole panzane” le notizie sulla sua promessa di grazia a B.?
Da quando, il 17 ottobre 2013, la Corte d’Assise di Palermo la convocò come teste nel processo Trattativa, lei fece il possibile e l’impossibile per sottrarsi al suo dovere di testimoniare, sostenendo di non aver “alcuna conoscenza utile da riferire” su quanto le scrisse il suo consigliere Loris D’Ambrosio (poi scomparso) su confidenze fattele a proposito di “indicibili accordi” fra Stato e mafia. Perché allora quando il 28 ottobre 2014 si decise finalmente a testimoniare, parlò per più di tre ore, rivelando importanti fatti che aveva taciuto per vent’anni (il progetto di attentato mafioso contro di lei e Spadolini nel luglio ’93; il timore di un “colpo di Stato”; la consapevolezza dei vertici dello Stato che le bombe mafiose fossero finalizzate a ricattare il governo Ciampi per ottenere l’alleggerimento del 41-bis)?

Nel novembre 2013 finì nei guai la ministra della Giustizia Cancellieri, indirettamente intercettata sui telefoni della famiglia Ligresti mentre solidarizzava con gli amici imprenditori plurinquisiti per il crac della Fonsai (di cui era manager il figlio), si metteva a loro disposizione, brigava per fare scarcerare Giulia Ligresti e si abbandonava a dure critiche ai magistrati. Dinanzi alla mozione di sfiducia di M5S e Sel e alla richiesta di dimissioni avanzata anche da Renzi, lei tornò a interferire, ricevendo la ministra e auspicando “l’ulteriore pieno sviluppo dell’azione di governo da lei avviata”. Letta telefonò a Renzi: “Ho sentito il presidente della Repubblica, ti chiediamo di ritirare la tua richiesta”. E l’indecente ministra si salvò, come Alfano. Signor Presidente, che cos’è per lei il Parlamento?

Il 4 dicembre 2013 la Consulta cancellò il Porcellum, giudicandolo illegittimo sia per l’abnorme premio di maggioranza al partito o alla coalizione più votati, sia per le liste bloccate che “alterano per l’intero complesso dei parlamentari il rapporto di rappresentanza fra elettori ed eletti… coartano la libertà di scelta degli elettori… contraddicono il principio democratico, incidendo sulla stessa libertà del voto”. E così delegittimò in radice l’attuale Parlamento eletto con quella legge, il presidente della Repubblica e il governo da esso espressi, nonché la maggioranza che non esisterebbe senza il premio abnorme ora cassato. Ce n’era abbastanza per mettere subito in cantiere una riforma elettorale purchessia (sempreché non si condividesse quella disegnata dalla Corte depurando il Porcellum dai suoi profili incostituzionali: il proporzionale puro con preferenza unica, simile alla legge elettorale con cui si votò nel 1992) e poi sciogliere le Camere infette e restituire rapidamente la parola agli elettori, cioè al popolo sovrano. Lei invece, il 5 dicembre, prim’ancora che la Corte depositasse le motivazioni della sentenza, se ne infischiò: decise che “questo Parlamento è legittimo” e gli dettò un programma per l’intera legislatura: “riforma elettorale che superi il sistema proporzionale” e “modifiche costituzionali almeno per il numero dei parlamentari e per il bicameralismo perfetto”. Ma come si permise il presunto “garante della Costituzione” di imporre a un Parlamento appena dichiarato antidemocratico e abusivo dalla Consulta di restare in piedi sino a fine legislatura, e addirittura di modificare la Costituzione e la legge elettorale, dandogli per giunta precise indicazioni sui modelli da seguire?

Il 2014, che sta per concludersi, è stato l’anno di Renzi. Che il 18 gennaio siglò, con la benedizione del Colle, il Patto del Nazareno con B per farlo rientrare dalla finestra dopo che era uscito dalla porta a fine novembre, abbandonando il governo Letta all’indomani della sua decadenza da senatore. Il giovane e spregiudicato segretario del Pd, a metà febbraio, defenestrò Letta per prenderne il posto e il 22 febbraio giurò nelle mani di un Napolitano addirittura complice. Lei comunque, Presidente, non rinunziò a mettere le mani nella lista dei ministri: non per escluderne gli impresentabili, ma per cancellare dalla casella della Giustizia l’elemento migliore della lista renziana: il pm anti-’ndrangheta Nicola Gratteri, cassato in nome di un’inesistente “regola non scritta” che escluderebbe a priori i magistrati dalla carica di Guardasigilli (e allora perché lei, nel 2010, nominò a quell’incarico il magistrato forzista Francesco Nitto Palma, nel terzo governo B.?). Con Renzi a Palazzo Chigi, i suoi moniti ed esternazioni si sono fatti più radi, ma non per questo meno discutibili o indecenti (almeno quanto certi suoi silenzi).

Presidente, non conosceva proprio un giurista meno compromesso con l’Ancien Regime e in conflitto d’interesse di Giuliano Amato da nominare alla Consulta? Sicuro di aver detto tutta la verità sulla nascita del governo Monti nel novembre 2011, alla luce delle rivelazioni di Alan Friedman sui suoi abboccamenti col Professore fin dall’aprile di quell’anno?

Perché lei ha smesso di sferzare il Parlamento affinché elegga il 15° giudice costituzionale, lasciando la poltrona vacante ormai da 6 mesi?

Anziché telefonare un giorno sì e l’altro pure ai due marò imputati in India di un duplice omicidio ed elevarli a eroi nazionali, perché non ha mai trovato il tempo e le parole per esprimere la solidarietà e la vicinanza dello Stato al pm Nino Di Matteo, condannato a morte da Cosa Nostra (con tanto di tritolo già acquistato dai boss e nascosto a Palermo) e al pg Roberto Scarpinato, minacciato fin dentro il suo ufficio da uomini di apparato ben sicuri dell’invisibilità e dell’impunità?

Con che faccia il 2 aprile scorso ha ricevuto al Quirinale il pregiudicato B. “per parlare delle riforme e del fronte giudiziario” ?

Come si è permesso, a luglio, di bloccare il Csm che stava per votare per Guido Lo Forte come nuovo procuratore di Palermo, costringendo il Plenum a seguire l’ordine cronologico delle nomine (mai seguito prima) solo per rinviare la decisione al successivo Consiglio, che poi ha nominato Franco Lo Voi, guardacaso il candidato meno titolato ed esperto, ma più gradito ai politici di dx e di sx, e naturalmente a lei?
A che titolo una figura super partes quale dovrebbe essere la sua ha continuato a difendere il Jobs Act e le controriforme della giustizia e della Costituzione, invitando opposizioni, sindacati e Anm a non opporsi?

Come si è permesso di imporre al Csm, con una lettera rimasta segreta, di sbianchettare le critiche all’operato del procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati nella gestione del conflitto aperto con il suo aggiunto Alfredo Robledo, incancrenendo così lo scontro nell’ufficio giudiziario più cruciale d’Italia?

Quando ha scoperto che “il bicameralismo perfetto fu un errore dei padri costituenti”, visto che lei entrò in Parlamento nel lontano 1953 senza mai dire una parola? E perché non s’è accorto che “il Senato è un inutile doppione della Camera” nel 2005, quando accettò la nomina a senatore a vita senza fare un plissé?

Che le è saltato in mente di cerchiobottare fra guardie e ladri, mettendo sullo stesso piano il dilagare di corruzione e crimine organizzato – divenuti un tutt’uno nel sistema Mafia Capitale – e il presunto e imprecisato “protagonismo dei pm”?

Come può chiedere ai magistrati di “non guardare con diffidenza i politici”, quando i politici sono i più corrotti dell’Occidente? E con che faccia può definire “eversiva” la cosiddetta “anti-politica”, quando la politica si riduce alla fogna degli scandali Expo, Mose e Mondo di Mezzo, questi sì “eversivi”?

Perché non ha detto una parola – da garante della Costituzione – sull’Italicum che riproduce gran parte dei profili di incostituzionalità già sanzionati dalla Consulta nel Porcellum?

Quando invoca il “rinnovamento” contro i “conservatorismi”, non le viene da ridere, essendo il primo freno al cambiamento, con la sua rielezione a 88 anni e con l’imbalsamazione dell’Ancien Regime di cui è sempre stato il santo patrono e il lord protettore?

Non s’è pentito di aver così platealmente attaccato, anche in campagne elettorali, un movimento politico con milioni di voti come i 5Stelle, tacendo invece sull’ultima versione sempre più razzista e fascistoide della Lega Nord?

Perché, dopo averlo duramente censurato ai tempi di Prodi e in parte di B., ha smesso di denunciare l’abuso di decreti e fiducie da parte dei governi Monti, Letta e Renzi, guardacaso i tre creati o avallati da lei all’insaputa degli elettori?

S’è mai domandato perché, fino a tre anni fa, lei godeva di oltre l’80% di consenso nei sondaggi, mentre dal governo Monti in poi è sceso sotto il 50?

Non crede di aver abusato del suo potere lanciando continue minacce al governo e al Parlamento, tipo “riforme o me ne vado”, ma anche “riforme o resto”?
Siccome tutti nel Palazzo sanno che il 14 gennaio 2015 lei annuncerà le sue dimissioni, non le pare il caso di comunicarlo anche ai cittadini italiani, anziché seguitare a sfidarli con sciarade e indovinelli?
Siccome è al passo d’addio, non crede che il bilancio del suo secondo mandato sia un fallimento totale, con tutti gli indicatori economici in picchiata (tranne quelli della corruzione, dell’evasione e delle mafie) e nessuna delle riforme da lei dettate nel messaggio di reinsediamento approvate?
Può rassicurarci sul fatto che ora non interferirà nella scelta del suo successore per rifilarci un suo clone, tipo Giuliano Amato o Sabino Cassese?
E, siccome considera il Senato un ente inutile, si impegna a evitare di frequentarlo da senatore a vita e a ritirarsi a vita privata?

SCEMPIO SU SCEMPIO
Armando Di Napoli

Nel 2006 il debito pubblico era di 1.582.009 miliardi di euro l’Italia è stata declassata nell’ottobre 2006 perdendo la sua doppia AA dall’agenzia di rating Standard&Poor’s che ha abbassato la sua valutazione da AA- ad A+
Oggi il nostro debito pubblico è di 2.168,6 miliardi di euro quasi 600 miliardi di euro dal 2006 e per colpa del debito così alto i titoli italiani sono stati declassati a BBB MENO, sono in poche parole carta straccia, titoli spazzatura. E chi ci rimetterà per questo scempio finanziario??? Logicamente la povera gente.
Nel 2006 le famiglie che vivono in situazioni di povertà relativa erano 2milioni 623 mila e rappresentavano l’11,1% delle famiglie residenti si trattava di7 milioni 537 mila individui poveri pari al 12,9% dell’intera popolazione…Nel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila). Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila)…nel 2014 quasi 12 milioni di poveri…quasi 5 milioni in più dei poveri del 2006…
Di chi e’ la colpa??? Degli incapaci che ci hanno dato in pasto agli usurai e lobbie internazionali del mercato usato di carne umana…
Nel 2014 disoccupazione record: vola al 13,6% nel trimestre al 46% tra i giovani.
Nel 2006 disoccupazione al 6,8% giovani disoccupati erano il 20% la colpa dei nostri classe politica.
Hanno distrutto lo stato lavorativo sociale e ogni tipo di sovranità mettendo il nostro futuro e quello dei nostri figli nelle mani di parassiti senza scrupolo lasciando sterminare il Paese. In Italia chiudono due imprese ogni ora, chiuse in media 58 imprese ogni giorno un nuovo record di 4.295 fallimenti, in crescita del 25% rispetto al 2006 e del 54% rispetto al 2009…
Mentre gli inaffidabili servi guadagnano milioni di euro all’anno i manager delle catastrofi chi li ha nominati?
Sono aumentati sproporzionatamente anche le ipoteche, i disastri ambientati per colpa della noncuranza, i decessi per causa rifiuti tossici seminati nei nostri mari e campagne, ed i competenti che sapevano dov’erano state seminati queste sbocciare
della morte con omertà mafiose non hanno svelato il secreto nei loro associati. In questi anni c’è stato lo sfacelo dei trasporti italiani. Le scuole costruite con scarti di amianto e cemento scadente. La nostra acqua è stata svenduta a contrabbandieri compiacenti. Siamo la prima nazione in Europa per corruzione, traffici illeciti, appalti truccati, prostituzione giornalistica, maggiordomi ruffiani, accattoni ricattieri dei potenti.. Questo potere marcio in 23 anni ci ha portati alla deriva in tutti i sensi, facendo di noi una nazione allo sbando con una guerra fra poveri…Questi sono i patrioti condottieri che ci hanno condotto nello stato in cui ci troviamo esaltando ogni servilismo.
Le scuole costruite con scarti di amianto e cemento scadente. La nostra acqua è stata svenduta a contrabbandieri compiacenti. Siamo la prima nazione in Europa per corruzione, traffici illeciti, appalti truccati, prostituzione giornalistica, maggiordomi ruffiani, accattoni ricattatori dei potenti.. Questo potere marcio in 23 anni ci ha portati alla deriva in tutti i sensi, facendo di noi una nazione allo sbando con una guerra fra poveri…Questi sono i patrioti condottieri che ci hanno condotto nello stato in cui ci troviamo esaltando ogni servilismo.

QUALE FUTURO?
Paolo De Gregorio

Titola Massimo Fini su “il Fatto Quotidiano” del 27 dicembre: tanti auguri di collasso economico, per salvarci. Siccome vorrei restare nei limiti di un articolo pubblicabile, farò come la mia vecchia professoressa di italiano che, accanto ai blu e ai rossi, scriveva un brevissimo commento. “di intelligenza in Italia ne abbiamo a carrettate, siamo diventati tutti furbissimi”. Credo che anche in terza media si sia in grado di distinguere tra furbizia, soprattutto quella degli “intellettuali” che si vendono un tanto al chilo, e intelligenza, che viene dal latino intelligere, cioè capire, che significa avere del mondo una visione d’insieme, non solo materialista ma anche umanista e storica.
“fin dagli albori della nostra civiltà sono stati i filosofi a orientare la politica”. Se fosse vero che i filosofi fossero ascoltati presso le corti o le cancellerie, dovendo giudicare i risultati di questa eventuale influenza nella storia europea, non riusciamo a ricordare altro che orrende sanguinarie, interminabili guerre imperiali, religiose, basate su una sola filosofia riconoscibile: mors tua, vita mea, a cui, dal 1500 in poi, si è sommata l’occupazione coloniale dell’America (dal Nord al Sud), con genocidi, conversioni forzate, importazione di schiavi neri dall’Africa il cui sfruttamento bestiale creò le basi economiche della ricchezza della peggior feccia di europei calati sul continente americano come avvoltoi. “destra e sinistra non sono più in grado di comprendere le esigenze più profonde dell’uomo contemporaneo che non sono economiche ma esistenziali”. Destra e sinistra sono ormai omologate dalla accettazione del mercato e hanno ucciso la dialettica politica, ma parlare di motivazioni esistenziali dei disoccupati italiani e di quei poveracci che arrivano mezzi morti con i barconi fa ridere i polli.
Massimo Fini poi cita il giornalista per caso Beppe Severgnini, che parlando seriamente, sostiene: “il mondo ci riconosce che per adesso non si è inventato niente di meglio della democrazia e del mercato”. Se Severgnini fosse vissuto quando si facevano i sacrifici umani per placare l’ira degli dei e si aveva il diritto di vita e di morte sugli schiavi avrebbe detto che la civiltà era quella e che non era stata inventata soluzione migliore.
Magari ci saremmo accontentati di una evidenza terra-terra, che il cosiddetto mercato lascia senza lavoro il 45% dei giovani italiani, e che la democrazia non è mai esistita perché le classi capitaliste dominanti possiedono tutto, cioè le imprese, i mezzi di comunicazione, con cui orientano cervelli e consumi, e l’80% degli eletti in Parlamento sono avvocati che con tutta la loro cultura ed esperienza non sentono la mancanza del confronto con le categorie produttive, milioni di operai e contadini, totalmente assenti nel Parlamento di questa fasulla democrazia.
L’unico punto in cui sono parzialmente in sintonia con Fini è quando vede questo sistema economico ed ecologico al collasso e prima viene giù tutto meglio è, così si può ricominciare da capo.
Io il collasso lo vedo, ma credo che quelle grandi forze oscure che sono le multinazionali, le banche, i circoli guerrafondai e sionisti, le massonerie, che sono i diretti responsabili del disastro prossimo venturo, sono in grado di reagire a tutti i livelli, anche quello atomico, e non ci sono ragioni filosofiche o etiche che tengono, hanno la forza militare, la useranno senza scrupoli e imporranno regimi autoritari fascistoidi che già si vedono all’orizzonte.

Otello
Destra e sinistra. Il punto in comune qual’è?
Semplice, sono saltate le appartenenze come storicamente intese, le idee del millennio scorso di politica economica sono diventate obsolete ed inefficaci mentre il debito consuma oggi il futuro dei giovani privandoli di una propria vita dignitosa.
Inoltre c’è il rischio globale che le grandi conquiste delle rivoluzioni liberali del millennio scorso vengano perse per sempre e questo produce disagio sociale e confusione di interessi.
Ecco il punto in comune, un movimento vastissimo di elettori che non ha ancora una risposta soddisfacente dalla politica e dai partiti.
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545 MILIARDI DI EURO EVASI CHE EQUITALIA NON TOCCHERA’ MAI

Il primo punto che Grillo ha chiesto nel suo programma non è stata la patrimoniale (che peraltro compare nella legge per il reddito minimo di cittadinanza chiesta dai 5stelle) ma l’eliminazione di Equitalia.
Lo sapete che Equitalia ha ‘accertato’ il mancato pagamento di 545 miliardi che non saranno mai riscossi? 545 miliardi praticamente regalati!!
Credete che siano debiti di poveracci? Vi siete mai chiesti come mai i partiti tollerano che somme gigantesche se ne vadano nei paradisi fiscali e siano patteggiate o tornino in Italia con tasse ridicole o non siano mai toccate? Non credete che una cifra come 545 miliardi sarebbe anche meglio di una patrimoniale? E abbatterete il debito pubblico? Avete mai sentito Renzi dire una sola parola in proposito? Lo sapete che il Pd ha votato contro la richiesta del M5S di far dimettere Junker che per 18 anni ha gestito uno dei più lucrosi paradisi fiscali d’Europa sottraendo tasse per miliardi ai vari stati? In pratica un protettore di ladri? E che Podemos ‘si è astenuta’??? Hanno protetto il re dei ladri e poi però a sbagliare sarebbe Grillo che si è alleato a Farage!!!!!

GRILLO E IL FISCO
Viviana Vivarelli

Frequento tanti blog e discuto con tante persone. Ormai due sono le accuse più frequenti al M5S: non avere un programma fiscale e essersi alleato con Farage (ora il gruppo è anche peggiorato con l’acquisizione di un neonazista). Sul 2° punto sono sempre dell’idea che sia stato una cazzata che ci porta solo disonore.
Sul fisco amerei qualche passo in più, ma forse Grillo ritiene che parlare di tasse solleverebbe troppi vespai, per dire parole sue: ”Ci ridurrebbe a prefissi telefonici”, ma lo aveva detto anche sui migranti e poi è stato grazie ai nostro parlamentari se quella vergogna del reato di clandestinità è stata eliminata. E amerei che qualcosa sortisse dalla base anche sulle tasse, patrimoniale o non patrimoniale. Visto che Iglesias lo ha fatto.
C’è comunque un punto che troppi continuano a ignorare.
Grillo e Casaleggio avrebbero potuto stilare da subito un programma articolato in tutti i punti, calato dall’alto, come in qualunque partito, per metterlo lì come programma civetta per acchiappare gli elettori e poi ignorarlo, come ha sempre fatto B, come fece purtroppo Prodi e come sta facendo Renzi. In verità anche i programmi di Iglesias e Tsipras, appena il loro consenso è aumentato sono diventati più moderati, e cambierebbero ancora se arrivassero al governo.
Ma il presupposto di una democrazia dal basso implicava che non ci fosse un programma fisso, tipo tavole della legge, stilato da uno solo, ma che si predisponesse un sistema attraverso cui il popolo avrebbe via via fatto le sue scelte, ed è appunto la democrazia diretta, che presume forti cambiamenti costituzionali e che potrebbe essere realizzata a piccoli passi, con allargamenti graduali dell’attuale fasullo sistema parlamentare in cui il popolo è stato defraudato della sua sovranità e tutti i poteri si sono accentrati del capo dello Stato e sul Capo del Governo, tradendo il dettato costituzionale. Tutti i paesi occidentali hanno più istituti di democrazia diretta di noi, hanno il recall, per es., hanno referendum senza quorum o l’epurazione immediata dei politici corrotti. La tendenza di Renzi al contrario è annullare gradatamente la sovranità del popolo (vd cancellazione delle scelte elettorali dal basso, annullamento del voto popolare su Province e Senato, peggioramento del referendum, volontà di vendere l’acqua, Italicum senza le preferenze e con un abnorme premio di maggioranza che peggiora l’incostituzionalità del porcellum, prescrizioni ai potenti, esautoramento del Parlamento, lotta ai sindacati, pareggio del bilancio in Costituzione con modi e tempi non costituzionali, spesa in armi ecc…)
Faccio un es.: nella Costituzione svizzera non c’è una legge che regoli l’immigrazione. E’ il popolo che ogni anno decide cosa fare. Per cui ci sono degli anni in cui l’economia va bene e i cittadini svizzeri richiedono immigrati e anni in cui non ne vogliono più o non ne vogliono da certi paesi.
E’ chiaro che questo non si può fare per tutto.
La Costituzione dovrebbe esistere per salvaguardare certi diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e dare certe regole fondamentali di funzionamento dello Stato. Ma si vede bene che in 60 anni di repubblica italiana sono stati proprio questi punti ad essere violati.
E’ vero: sul fisco Grillo non ha detto nulla. Ma secondo me non avrebbe nemmeno diritto a dire nulla, resterebbe comunque la sua opinione privata. Finora, via via che i punti salienti di governo sono venuti a galla, è stata la base a decidere. E’ vero è una base piccola, 50.000 persone. Ma la base di Renzi qual’è? Se stesso? La Troika a cui obbedisce passivamente? E quando Renzi dice che l’acqua deve essere venduta o dà libertà di licenziamento per gruppi o per solo un giorno di malattia, che base ha sentito? Confindustria? Se le cose non fossero dominate da faziosità e disinformazione, la base che decide potrebbe essere più ampia e in Italia ogni volta è stato il popolo a decidere coi referendum, la risposta è stata sempre migliore di quella che avrebbe dato la corrotta cricca politica Ma credete davvero che se fosse stato per il popolo italiano, questo sciagurato Jobs Act sarebbe passato? O sarebbero passati i 45 miliardi destinati alle armi o la Tav in Valsusa?

PADOAN IL DISTRUTTORE DI STATI
Gianni Lannes

Visto che Napolitano ha fortissimamente voluto alla finanze quello stesso Padoan che è stato l’autore della crisi argentina i peggiori timori diventano certezze.
Copio: “In Argentina lo ricordano per un’unica ragione: aver spinto il Paese sudamericano nell’abisso economico. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell’Ocse. Ecco un telegrafico identikit del nuovo titolare dell’economia telecomandata dall’estero. In altri termini, uno sicuro per il sistema di potere dominante. Rammentate cosa dichiarò sulla riforma Fornero? «La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell’Italia». Avete capito ora cosa ci attende? ” Di lui disse il premio Nobel per l’economia Paul” Padoan era responsabile in Argentina per conto del Fondo monetario internazionale nell’anno in cui il Paese sudamericano fece bancarotta. Allora a cosa si riferiva il professor Krugman?
Padoan è stato l’uomo che ha gestito per conto del Fm la crisi argentina. Nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo che le politiche liberiste e monetariste imposte dal Fmi (suggerite da Padoan) distrussero il tessuto sociale del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e Portogallo. Krugman scrisse che furono proprio le ricette economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi». Ecco cosa ha detto Padoan a proposito della crisi greca: «La Grecia si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell’amministrazione pubblica e nel lavoro». In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più flessibile, licenziando i dipendenti pubblici. Cosa che ha fatto a migliaia. Mister Padoan è stato per 4 anni responsabile per conto del Fmi della Grecia. Successivamente, ha influenzato le politiche economiche di Atene in qualità di vice presidente dell’Osce.”

Krugman: «Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all’Ocse».
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FEDERICA GUIDI

Quando ho chiesto a un piddino di una casa del popolo se era giusto delocalizzare il lavoro dove costa meno, portando a un appiattimento ovunque del costo del lavoro e creando un’arma di ricatto contro i lavoratori nostrani, ha risposto: “Alla fine anche i lavoratori stranieri sottopagati si ribelleranno!” Ma alla fine quando? E nel frattempo?
E’ questo il tipo di risposte che ha portato al potere Renzi, che, conformemente alle sue idee iperliberiste ha fatto Ministro dello sviluppo econimico (sigh) proprio la Federica Guidi, figlia del famigerato Guidalberto Guidi, già vicepresidente di Confindustria e membro di numerosi consigli di amministrazione di importanti industrie italiane, tra cui FIAT e Ferrari (poteva Renzi dimostrare in modo più plateale il suo appoggio a Confindustria?) e la Guidi è vicepresidente di Confindustria e membro del Gruppo della Regione Europea della Commissione Trilateralea. Si poteva scegliere peggio? Ma chi sviluppo può dare una così? Ed è una che delocalizza la Ducati in Romania!

L’ITALIA E’ DIVENTATA UN PREMIERATO
ALESSANDRO GILIOLI

Il nuovo sistema parlamentare, così come è previsto dalle riforme di Renzi, prevede una sola Camera con poteri legislativi e di fiducia al governo, composta al 60 per cento da parlamentari nominati dai leader di partito; e il capo del partito vincente (che quindi diventerà premier) avrà almeno 340 deputati, quindi una larga maggioranza assoluta.
La questione è noiosetta e per qualcuno troppo tecnica: infatti Salvini la evita accuratamente, preferendo parlare di immigrati, tombini e tostapane. Il segretario leghista pensa che il tema sia troppo complicato per il suo elettorato e forse ha ragione. Del resto non è l’unico politico che pascola nell’ignoranza e nella semplificazione.
Tuttavia è interessante – per chi invece pensa che la democrazia non sia un orpello radical chic – il fatto che il prossimo presidente della Repubblica sarà il primo ad avere a che fare con il nuovo sistema parlamentare.
In pratica, il primo Capo di Stato che opererà in un sistema in cui il potere legislativo sarà nominato e ritagliato su misura dal presidente del Consiglio.
Detta ancora diversamente: sarà il primo Presidente della Repubblica nell’epoca del premierato italiano.
Il premierato, di per sé, non è nuovo né satanico: un’ipotesi ispirata a questo sistema era già emersa dalla Bicamerale di D’Alema nel 1997 e poi nella proposta di revisione costituzionale di Berlusconi, Fini e Bossi, nel 2006. La principale differenza è che all’epoca l’avevano chiamato con il suo nome: premierato appunto. Adesso viene introdotto surrettiziamente dal combinato disposto di riforma del Senato (in pratica, eliminazione dello stesso per quanto riguarda il potere legislativo e la fiducia al governo) e Italicum (60 per cento di deputati nominati dai partiti più super premio di maggioranza per chi vince).
Il tutto ci porta alla conclusione che in questo Paese un po’ ipocrita si raggiunge più facilmente un obiettivo (in questo caso, sostituire il parlamentarismo uscito dalla Costituzione del 1947 con un nuovo sistema di potere più accentrato nelle mani di una sola persona) se non lo si dice; e non con una riforma chiara e organica, ma con un mix di leggi costituzionali e ordinarie ciascuna delle quali di per sé non porta a quel risultato, ma il cui mix ottiene esattamente l’effetto desiderato.
Tuttavia a me questo sembra un discreto bug in termini di trasparenza e di rapporto con i cittadini: volendo il premierato, sarebbe stato corretto proporre con onestà un impianto che lo prevedesse, magari sottoponendolo nella sua interezza al voto dei cittadini, dopo un dibattito pubblico. Così invece lo si fa entrare dalla porta di servizio, con leggi diverse che stanno seguendo iter diversi e che tuttavia, messe insieme, producono appunto il premierato, una volta giunte tutte a conclusione. Con rispetto, una mezza truffa.
Ciò detto, il prossimo Presidente della Repubblica avrà a che fare con questo super premier.
Quindi quale sarà il suo compito, in questo disegno?
Esattamente quello che Giuliano Ferrara, ormai renziano quanto berlusconiano, ha spiegato l’altro ieri sul ‘Foglio’: dev’essere un signore con funzioni «non direttamente politiche» e che «non abbia alle spalle una storia politica troppo spinta», il cui nome «si ricorda a stento».
Sostanzialmente, quindi, un taglianastri.
Anche questa, s’intende, in sé non sarebbe necessariamente una disgrazia, dopo anni in cui il Quirinale ha giocato un ruolo politico al limite, e forse oltre, rispetto a quanto avevano previsto i padri costituenti nel Dopoguerra. Tra l’altro, proprio per reazione all’interventismo di Napolitano è probabile che un presidente «sbiadito» (cito sempre Giuliano Ferrara) alla fine venga accettato quasi con sollievo un po’ da tutti.
Tuttavia, di nuovo, le cose vanno viste nel loro insieme, non una a una. E di fronte a un monocameralismo di fatto, a un premier che nomina i parlamentari e gode di un super premio di maggioranza, il presidente della Repubblica resterebbe come uno dei pochi contrappesi al suo potere.
Resterebbe, condizionale, se non fosse in corso in questi giorni la ricerca il più possibile accurata di una persona “sbiadita” o che comunque non disturbi il manovratore, cioè il premier.
Per questo nelle scorse settimane sono emersi soprattutto nomi extrapolitici (Muti) o di fidatissimi di Renzi (Padoan, assai più credibile del primo).
Ecco: i giochi per il Colle sono ancora da fare e ieri in conferenza stampa Renzi ha schivato le domande in merito dicendo che lui non gioca a “Indovina chi”, insomma facendo un po’ il simpatico cazzaro, cosa che peraltro gli riesce sempre benissimo.
Ma in effetti più che il chi, qui ci si sente abbastanza di indovinare il come, cioè i criteri con cui si arriverà a scegliere il prossimo Capo dello Stato: il cui principale compito sarà quello di non scassare le balle in alcun modo al premier, dopo che questi si è già tolto dai piedi gli altri contrappesi previsti dalla Costituzione.

RIDIAMARO :- D

Spinoza
Premiato con l’Oscar il film che rappresenta la decadenza italiana. Non l’ho ancora visto ma ho letto i quotidiani.
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Microsatira.it

Napolitano: «Comunque resterò vicino all’Italia». Il becchino.
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Capodanno a Roma, 83% dei vigili assenti per malattia. Il traffico è migliorato.
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Il Q.I. medio degli utenti Facebook è 78, equivalente a un bambino di 13 anni neanche tanto sveglio. Renzi sta scrivendo il post di fine anno.
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Salvini è andato in Russia e il rublo è crollato.
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La vita, la libertà e la proprietà di ogni uomo sono in pericolo quando il Parlamento è riunito.
(Mark Twain)
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Totò Riina sta malissimo. Al pensiero di non aver potuto partecipare a Mafia Capitale.
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La storia è ciclica, i coglioni si ripresentano.
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Ci si preoccupa tanto delle vittime dell’Ebola, poco di quelle dell’ignoranza.
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Renzi-Berlusconi, scricchiola il patto del Nazareno. I due ladroni che si disputano chi deve stare a destra.
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Il Papa: «Il diavolo esiste». Ti compra l’anima con 80 euro.
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Questo Natale i Re Magi porteranno a Gesù Bambino oro, incenso e 80 euro.
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Nasce l’agenzia nazionale per l’occupazione. Delle poltrone.
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10 PICCOLI CONSIGLI PER IL 2015
Alessandro Gilioli

1. Se qualcuno vi dice “la soluzione è semplice”, diffidatene e – se è un politico – cercate di non votarlo. La soluzione oggi non è mai semplice perché abbiamo costruito una società complessa. Certo, una soluzione complessa implica più fatica non solo a essere elaborata ma anche a essere comunicata, eppure ha di certo qualche probabilità in più di funzionare rispetto a quella semplice.

2. Se un politico vi fa innamorare, o comunque provate verso di lui/lei una forte empatia emotiva, siete probabilmente sulla strada del carisma e della delega in bianco, quindi della sospensione della critica. Insomma, della dittatura. Poi, se vi piace azzerbinarvi, fate pure: ma almeno siatene consapevoli.

3. Ogni volta che criticate un politico avversario per qualcosa, chiedetevi se sareste altrettanto severi verso un politico della vostra parte. Se la risposta è no, la soluzione non è smettere di criticare il politico avversario, ma farlo anche con quello che vi piace. Ah, si chiama onestà intellettuale.

4. Un lasso di tempo superiore alle due ore trascorso a difendere il vostro partito o leader su Facebook o altrove non è sano, chiunque sia il vostro interlocutore e qualunque sia il vostro partito o leader. Oltre le tre ore, siete da considerare clinicamente morti e quindi buoni per l’espianto.

5. Se vi piace seguire per più di quindici minuti una conferenza/show di Renzi, Grillo, Berlusconi o Salvini e non siete obbligati a farlo per motivi professionali, parlatene con qualcuno che vi vuole bene. Se non ce l’avete, questa potrebbe essere la causa del fatto che vi piace seguire una conferenza show di Renzi, Grillo, Berlusconi o Salvini. Nel caso, parlatene con un professionista.

6. Ricordate, in particolare, che per essere politicamente attratti da Salvini non è necessario essere stupidi, razzisti, livorosi e un po’ fascisti: tuttavia ciò aiuta.

7. Chiunque oggi azzecchi qualche congiuntivo, in Italia, viene accusato di essere radical chic. Se siete normali cittadini, fregatevene e parlate come vi hanno correttamente insegnato alle medie. Se siete politici e dovete conseguire consenso a “La Gabbia”, allenatevi a sbagliarli.

8. L’anno scorso Francesco Piccolo è diventato lo scrittore di regime per antonomasia spiegando che la mediazione al ribasso è cosa giusta e di sinistra. Se condividete questa visione della sinistra, per portarvi avanti l’anno venturo teorizzate il compromesso anche con la prostituzione intellettuale, lo spaccio di stupefacenti e i cori razzisti allo stadio: in questa logica, infatti, l’importante è essere come tutti, non un po’ meglio del peggio. Se non la condividete, no: e provate per contro a migliorare voi stessi e chi vi circonda.

9. Se avete meno di trent’anni e nessun vincolo familiare, sarete tentati senz’altro di cambiare Paese. Qui più che un consiglio, la mia è una preghiera: vi capisco, ma non lasciateci soli a lungo. Se una speranza questo Paese ce l’ha, passa soprattutto attraverso chi ha tenuto un po’ il naso fuori.

10. Per il resto, le solite cose: amate, che è divertente e spesso porta a essere amati, che pure è divertente. Ridete, molto. Ricordate chi vi ha fatto del bene o avrebbe voluto farvene. In generale, cercate di non fare male a nessuno: ma tenete anche conto che un segno molto piccolo lasciato su un’auto molto grossa da molte ore in seconda fila vi verrà facilmente perdonato dal Signore, dagli dei o dal Karma.
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http://masaadweb.org


MASADA n° 1610 5-1-2015 IL PATTO DEL RAZZIEREMO

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Ma la democrazia non è quel sistema dove siamo tutti uguali davanti alla legge, senza differenza di censo? Ora non più? Ora è il censo che disfa il reato? – E i 112 reati depenalizzati da Renzi a cosa obbediscono? Alla richiesta europea di combattere la corruzione? – Ma l’evasione fiscale non era un furto? Ora, se sei ricco, è un optional? – Incostituzionalità della riforma fiscale – Avevamo giusto bisogno di un po’ di incentivo all’evasione. Nella prossima riforma cosa si incentiverà? Il massacro?- E il regalo è retroattivo per Silvio, eccome! – Iniquità fiscale – Ora ci manca una bella riforma della Giustizia di stampo arcoriano per darci la botta finale – I patto dei Lazzaroni- Ma i renzichenecchi non demordono – BRRRODI!!!- Regali ai ricchi, pernacchie ai poveri – L’ex Cavaliere ora spera: non ci sarà più bisogno della Corte di Strasburgo – Ma quante sono le diminuzioni di tasse garantite da Renzi? – Il nostro dovere – Chi non salirà al Colle: Cantone – Dall’omertà all’amnesia – Scorie nucleari in Sardegna

A tutti quelli che parlano al vento.
Ai pazzi per amore, ai visionari
a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno.
Ai reietti, ai respinti, agli esclusi.
Ai folli veri o presunti.
Agli uomini di cuore
A coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro.
A tutti quelli che ancora si commuovono.
Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.
A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato.
Ai poeti del quotidiano.
Ai “vincibili” dunque, e anche
agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo.
Agli eroi dimenticati e ai vagabondi.
A chi non ha paura di dire quello che pensa.
A tutti i cavalieri erranti.
A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà.

Miguel de Cervantes – da “Don Chisciotte”

Ma come fa l’articolo 3 della Costituzione a dire che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di censo o condizione sociale, se poi si permette loro di evadere sotto il 3% del loro reddito?
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Silviuccio è palesemente seccato, giusto ha litigato con la Pascal e Dudù gli ha morso un polpaccio. Questa cosa non ci voleva. Eppure avevano fatto le cose così benino. Era stata una soffiata, che dico.. una sveltina, un tocca e fuggi e via, una ‘ncrofata! Tre frasette messe all’uopo, come l’apostrofo tra la parola Renzi e “ce lo mettono in cubo a noi!” e i baci Perugina avrebbero scritto il finale con le parole t’amo. Non sia mai che si faccia strada nel paese (sulla stampa no sicuro) una campagna montata ad arte per delegittimare il patto del Nazareno, proprio ora che stava andando così bene, con le riforme che più riforme di così si muore e il prossimo capo dello stato servitore reverente di due padroni. Sabotaggio, sabotaggio!
Qui dentro il Pd c’è qualcuno che lavora per sabotare la diarchia. Eppure l’aveva detto Napo: “Pacificazione.. e mettiamola insieme nel mazzo ai fetentoni!”
E ora, per dirla da Rignano: “…gli è tutto da rifare!”

Ma quella storia che i cittadini erano tutti uguali davanti alla legge dove è andata a finire?
Ora ci sono evasori di serie A e di serie B? C’è a chi non sarà concesso di evadere più di 50 euro e chi avrà una sinecura di 300.000.
E poi ci saranno anche mariuoli in genere di serie A, B, C e tutte le lettere dell’alfabeto?
E pure sabotatori ? Terroristi? Furfanti e manigoldi? Seviziatori? Stupratori ? Tutti di varie serie dell’alfabeto? Come le graduatorie sportive. A seconda del censo? Del partito? Della loggia? Della chiesa? Della parrocchietta? Della sezione?
“E tu che delitti puoi commettere?” “Io sono passato in A, ora ho un’ampia scelta! Ho più patrimonio grazie a molte truffe ed evasioni fiscali, dunque ora mi posso permetterne di farne di più!” A noi la Svizzera ci fa un baffo! Noi ci abbiamo il diritto a delinquere di Stato!
Quando uno commetterà un reato, il PM chiederà: “Lei a che fascia appartiene? Alta da assoluzione immediata? O bassa, da povera pecora al macello?
Non è il reato che farà il delinquente, ma il conto in banca.
Ma che bella democrazia!
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Davanti agli scempi di Renzi appellarsi alla magistratura non basta: qui ci vuole la Consulta.
Siamo in piena violazione dei principi fondamentali della Costituzione.
Ma violazione è poco.
Questa riforma è un ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE!! Peccato che Renzi l’attentato alla Costituzione lo abbia depenalizzato. Che preveggente!
E queste fetenzie vengono pure in tv a dirci che lo fanno per attrarre investitori!
E allora depenalizzate anche la sodomia dei bambini così aumenteremo il turismo sessuale!

Loschifo.it
Il “Decreto svuota carceri” di Renzi che prevede “domiciliari ai reati con pena fino a 6 anni“. Un decreto vergognoso se si pensa che tra questi ci sono reati come “Atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi”. In sostanza, rimettiamo in libertà (perchè gli arresti domiciliari non sono altro che questo) gente potenzialmente pericolosa per la società. Ma la cosa ancor più grave e francamente più ridicola è che tra questi reati è presente anche quello di prostituzione minorile, per intenderci, quello per cui è stato recentemente condannato Silvio Dunque, il decreto svuota carceri non è altro che l’ennesimo “Decreto Salva Silvio“. Come al solito, nell’indifferenza dei media, il governo e il parlamento tengono a galla l’ormai pluricondannato e delinquente B. Gli unici ad opporsi sono stati i parlamentari del M5S, che con un emendamento, hanno cercato almeno di eliminare la prostituzione minorile dalla lista dei reati per cui sono previsti i domiciliari. Ovviamente l’emendamento non è passato. Gli unici a votarlo, insieme ai 5 Stelle, sono stati i leghisti.
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SDOGANARE I DELITTI-SI PAGHINIO PURE LA AMMENDE IN COMODE RATE
Viviana Vivarelli

A tutti gli effetti, giuridicamente, l’evasione fiscale è un furto. Non è un furto fatto ai privati, è un furto fatto alla collettività, che da questo furto ci rimette il denaro che serve alle scuole, ai trasporti pubblici, alla sanità, alle pensioni sociali, all’aiuto ai più deboli…L’evasione fiscale è un furto è particolarmente sgradevole perché abbassa le tutele dei più poveri, dei più incapaci, di quelli che non possono contare sulle proprie forze per sopravvivere e che, in uno Stato civile, hanno diritto ad aiuto e protezione.
Ora se l’evasione fiscale è un furto, essa deve essere punita in relazione al suo ammontare e ai modi che si sono messi in essere per effettuarla, non in relazione a chi l’ha fatta. Quello che ha commesso Renzi è particolarmente ripugnante, perché ha detto: “Non consideriamolo reato penale se uno ruba fino al 3% del suo reddito, quindi tu povero avrai una piccola multa se ruberai poco ma a te, ricco, do il consenso di rubare molto di più, con una multa di poco superiore, che pagherai con facilità guadagnandoci comunque o che, in quanto ricco, riuscirai a scansare grazie ai tuoi legali”. Ovviamente il ricco in qualche modo riuscirà a pagare o a non pagare l’ammenda proposta, mentre per il povero inadempiente resteranno solo le porte del sequestro del poco che ha o la prigione. In questo modo la democrazia viene sotterrata e si trasforma in uno Stato classista, fatto per i ricchi, contro i poveri, uno stato medievale, dove non il diritto conta, ma il censo. Ma tutto questo in quale mai parte del mondo può essere costituzionale?

Massimo
Un bambino romano al padre “A’ papà, che è er condono ?”
“Zitto, Marietto, e rubba!”
…non ci sono commenti…….
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Alla fine Renzi ha detto che la norma l’aveva infilata lui, ma non senza aver sentito dei fini giuristi.
Ghedini e Coppi, si immagina.
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Frank che zappa
“La norma l’ho fatta inserire io”.Ha detto alla fine Renzi. L’ipotesi che fosse stata dettata dallo spirito santo cominciava a non reggere.
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In tutti i Paesi civili i ricchi che evadono finiscono in carcere.
In USA finisce in carcere per evasione fiscale Lauryn Hill, cantante dei Fugees.
E viene arrestato Andy Stein, il politico democratico della Grande Mela – ex presidente del New York City Council – sposato con la miliardaria inglese Evelyn Robert de Rothschild .
In Portogallo va in carcere come evasore addirittura l’ex primo ministro Socrates.
In Spagna l’infanta Cristina è stata rinviata a giudizio per evasione e rischia quattro anni di carcere.
Ma in Italia no, il caro Renzi è amico degli evasori, ricchi si intende, perché quelli poveri i butta nelle fauci di Equitalia, che possono loro sequestrare casa o bottega per 500 euro. Ma lui i suoi amici straricchi li protegge e dà loro un bonus di ‘evasione legale’!
Non so se ci si rende conto! Siamo il Paese con l’evasione fiscale più alta d’Europa (180 miliardi), il più alto livello di lavoro sommerso (420 miliardi), una evasione fiscale che si mangia il 27% del gettito fiscale, e abbiamo un debito pubblico di 2200 miliardi di euro, e diamo un bonus di ‘evasione consentita’ ai ricchissimi!!!?? Roba che nemmeno Rockfeller l’avrebbe pensata! Caro Fassina, non ci prendere per scemi con i tuoi mugugni del cavolo, che Berlusconi ne benefici o no, questa è e resta una emerita porcheria!

E IL REGALO E’ RETROATTIVO, ECCOME!
Viviana Vivarelli

Dopo aver infilato occultamente il famigerato codicillo Salva-Silvio in una riforma fiscale già di per sé perversa e iperliberista, come nemmeno i neocon statunitensi avrebbero mai potuto concepire, Matteo Renzi ha avuto anche la spudoratezza di dire che: “Sono sicuro che no favorirà Berlusconi perché non era retroattiva”!
Se fosse stato un sindacalista come Lula con la terza elementare, glielo avremmo provvisoriamente perdonato, ma sentire un laureato in legge dire con perfetta faccia tosta questa schifezza lascia allibiti. Tanto più che poi è stata ripetuta fedelmente dai piddini più ligi al servire.
Immagino che il 99% dei piddini siano digiuni di diritto come di Costituzione, e che la condotta settennale di Napolitano che ha firmato ogni sorta di schifezza abbia confuso ancor più le idee, ma anche un discente del primo anno di legge impara subito e benissimo che ci sono dei principi fondamentali del diritto. E che uno di questi è che qualunque legge depenalizzi un reato o riduca una pena deve essere applicata “con effetto retroattivo”.
Si parla di depenalizzazione di un reato quando questo viene passato dal penale (carcere) all’amministrativo (multa). Renzi lo ha fatto con bel 112 reati, in osservanza all’Ue, si immagina, che richiedeva una più dura lotta alla corruzione e meno gente in carcere. Ma c’è da chiedergli se l’Ue in nome di carceri più sgombre avrebbe voluto proprio che depenalizzasse la frode fiscale (pur sapendo che in carcere per corruzione abbiamo la bellezza di 11, dico UNDICI, corrotti).
Dunque, se un fatto non è più reato penale, cadono immediatamente le pene previste precedentemente e ovviamente se un reato cessa di essere tale la depenalizzazione ha effetto retroattivo. L’abolitio criminis travolge il giudicato: cioè anche se c’è già stata una sentenza di condanna divenuta irrevocabile, l’intervenuta depenalizzazione ne fa cessare immediatamente l’esecuzione e gli effetti penali.
La spudoratezza con cui Renzi nega questo principio fondamentale del diritto, il favor libertatis, prova tutta la sua malafede. (ma la cosa più trista è vedere quanti piddini la ripetano a pappagallo, convinti che il codicillo non fosse retroattivo perché l’aveva detto Renzi!!!!! Ma vi rendete conto? Lo dicevano “perché lo aveva detto Renzi”!!! Renzi in 10 mesi non ha detto una cosa, una, che fosse vera e ANCORA GLI CREDONO!!!!!! Io non mi capacito…

INIQUITA’ FISCALE
Viviana

Ma c’è un punto molto più mostruoso che sarebbe ora che il M5S affrontasse una volta per tutte: l’iniquità fiscale. Le argomentazioni per cui i ricchi è giusto che paghino meno tasse perché pagano comunque troppe tasse e non potrebbero godere dei privilegi di uno stato sociale come in Svezia sono argomenti bastardi. Prima di tutto togliere tasse ai ricchi vuol dire solo aumentare le tesse dirette o indirette ai poveri e tartassare ancora di più i meschini che non possono sottrarsi. Poi in Italia, il Fisco è un colabrodo, dove è dato ai ricchi di evadere quanto e come possono, tra delocalizzazioni, esenzioni societarie, paradisi fiscali, scarichi abusivi, lunghezze e prescrizioni processuali, patteggiamenti per cifre ridicole, delocalizzazioni, sedi sociali impiantate in luoghi di favore, pieghe tra le leggi scovate da esperti commercialisti… Abbiamo già 180 miliardi di evasione presunta e 545 miliardi di debiti su cui Equitalia non può rivalersi, più 200 miliardi di fondi neri spostati solo in Svizzera, per non parlare di 400 miliardi stimati nel sommerso. In quanto ai privilegi di un buon stato sociale, chi è ricco non lo usa nemmeno, perché ha scuole private, va in cliniche private, vola in business class, usa hotel di lusso, pranzi e cene che anzi scarica dalle spese societarie guadagnandoci sopra.
Ma c’è qualcosa di profondamente antidemocratico e iniquo nella riforma fiscale di Renzi, ignorando pure Berlusconi. L’art. 53 della Costituzione dice in modo chiarissimo: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Dunque in una democrazia (altrimenti si chiama plutocrazia) chi ha di più deve pagare in tasse di più, IN MODO PROGRESSIVO, non con gli scarichi progressivi previsti da Renzi che istigano all’evasione. La progressività delle imposte è un criterio DEMOCRATICO. E’ un principio fondamentale di giustizia fiscale, così importante che la sua trasgressione grave in ogni Paese civile è sancita col carcere.
Per cui tutta la riforma fiscale di Renzi (B o non B) è gravemente incostituzionale!

Cobra89
Dopo aver legalizzato 7mila sale slot illegali in Italia, ecco che il governo Renzi passa ai favori per gli evasori Berlusconi in primis..
Una proposta di legge assurda che rende non punibile le evasioni fiscali sotto il 3% indipendentemente da quanto sia questo 3%.
Quindi, uno con reddito altissimo che evade per milioni di euro potrebbe non essere sanzionabile, mentre lo sarebbe uno con reddito basso che evade per 100 euro.
Questo è il governo più vergognoso di sempre… altro che #lavoltabuona.
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ORA CI MANCA SOLO UNA BELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA PER DARCI LA BOTTA FINALE

E poi, come non bastasse, per l’anno nuovo i due ladroni hanno in preparazione una bella riforma della giustizia, ovviamente con blocco delle intercettazioni e prescrizioni a gogo e magari ci salterà fuori anche la depenalizzazione delle bancarotta fraudolenta per assolvere il padre di Renzi e si tarperanno le mani ai giudici, poi diranno che è per chiamare investitori esteri! E la Picierno e la Boschi andranno a pigolarlo su tutte le reti.
Renzi non fa sbagli, agisce inesorabilmente secondo un piano stabilito in partenza che porterà l’Italia più a destra dei neocon statunitensi, distruggendo in modo preciso e sistematico la repubblica nata dalla resistenza, duecento anni di lotte operaie e sociali, e ogni traccia di democrazia.

I CHING
Ho tirato l’I Ching a Renzi. Non credo sia corretto farlo, perché ognuno dovrebbe tirare le monete da solo. Ma tirai l’I Ching a Di Pietro, a titolo didattico, quando si dimise da PM e il responso fu che avrebbe avuto 8 mesi di guai (glielo scrissi pure e ovviamente era troppo serio per rispondermi) e che i suoi nemici avrebbero tentato di sporcarlo buttandogli sopra ogni sorta di terra nera (i processi per le calunnie lo tennero appunto fermo 8 mesi). Poi tirai l’I Ching a Bossi al tempo in cui girava in canottiera per il parco di Arcore, e venne che stava volando troppo alto e questo gli sarebbe costato molto caro, una catastrofe che lo avrebbe azzoppato per sempre (e infatti venne l’ictus, dopo le orge con B). Ci riprovo oggi con Renzi. Purtroppo nel presente mi viene ‘la ragazza che ride’, circondata da tutti i suoi amici, allegrotti anch’essi e molto soddisfatti, ma tra loro ci sono elementi pericolosi il cui effetto disgregante agirà in modo subdolo e sicuro, sarebbe meglio allontanarli o contamineranno gli altri, ma poiché “la ragazza che ride” non lo farà, la sua situazione si farà precaria e incontrerà sciagure; non riesce nemmeno a vedere le troppe difficoltà di ordine morale e materiale che sta suscitando per cui non gli sarà facile scongiurare gli errori derivanti dal fraintendere il proprio ruolo e dall’usare del suo potere in eccesso, così tutto si capovolgerà e nulla gli sarà più propizio. E speriamo davvero che sia così.
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Antonio
Reddito da 30.000 euro, evadi 3,5%, cioè per 1.051 euro vai in galera o Equitalia ti sequestra la casa.
Reddito da 10 milioni di euro, evadi 2,9%, cioè 290.000 euro e la fai franca.
Et voilà!
Fonzie ha detto: se trovo quello che ha inserito la clausola, gli faccio un culo così.
Non vi ricorda quello che disse: “.Se trovo quello che mi ha REGALATO la casa a mia insaputa, gli faccio un culo così”?
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Renzi è straordinario.
Ci regala la dittatura del capitalismo “a nostra insaputa” !!! Pensa se è bravo!
Chissà Pertini, Berlinguer e Matteotti come si rigirano dalle risate nelle tombe! A quest’ora le avranno tutte sconquassate!!
E si chiama pure ‘uno di sinistra’! Pensa la beffa massima! UN MITO!!
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L’Europa ci chiede una legge anticorruzione e Renzi che fa?
DEPENALIZZA 112 REATI, DEPENALIZZA PERSINO LA FRODE FISCALE E RIMETTE IN SELLA BERLUSCONI!!! ???
Da non credere!
Uno che al convegno di Nizza lo scansavano e lo lasciavano con la manina tesa nel vuoto e lo sguardo e facevano tutti finta di non vederlo per lo schifo che fa. Uno che è conosciuto a livello mondiale come grandissimo delinquente e che non lo vuole vicino nessuno nemmeno nelle fotografie ufficiali per non contaminarsi.
E RENZI LO SPOSA E GLI FA DA TIRAPIEDI!!!
Il massimo dell’eleganza e della finezza democratica!!!
E quei fessi dei piddini dopo aver creduto per 20 anni di aver votato contro Berlusconi ora lo acclamano pure!
ACCLAMANO BERLUSCONI!!??? FANNO IL TIFO PER SILVIO FOR LEADER!!!??
Gente, ma è in questo Paese accadono fatti straordinari!! Gli impiccati osannano il nodo scorsoio!! Gli sgozzati adorano la mannaia. Il masochismo impera. I miseri tifano per le frodi fiscali dei ricchi.
RICCHI SEMPRE PIU’ RICCHI
POVERI SEMPRE PIU’ POVERI!
E’ il nuovo socialismo di sinistra!
Siamo il paese delle meraviglie!! O piuttosto il paese dove non si può togliere il diritto di voto agli insipienti perché sono troppi e fa male, ma sarebbe una mano santa farlo, visto le fecce che riescono a votare!

Marioz
Nel paese dove nel decreto tributario si depenalizza la frode fiscale fino al 3% giusto per dare un aiutino al complice del Nazareno a ripresentarsi in parlamento, dove un sindacalista può andare in pensione con UN MESE di contribuzione !! Il capo del Governo che va a sciare con l’aereo militare parre quasi come un peccato veniale, praticato perché Lui è LUI e noi non contiamo un casso.
Mi raccomando, elettore italiano, continua a votare Piddì !
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Metodo Juncker: “Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno”.

Metodo Renzi: “Prendiamo una decisione molto sporca, la infiliamo di nascosto in un decreto, magari la vigilia di Natale o quella di ferragosto, e poi stiamo a vedere l’effetto che fa. Se passa sopra questo popolo bue, inondiamo i palinsesti di scimmie ammaestrate che diranno quanto è buona e giusta per l’occupazione, per richiamare investitori stranieri o per qualche altro pretesto a caso. Se la gente se ne accorge e si rivolta, la ritiriamo provvisoriamente, chiedendoci stupiti e indignati: “Ma chi mai sarà che ce l’ha messa?”
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REGALI AI RICCHI

Renzi condona i grandi evasori e regala mezzo miliardo alle Coop rosse, ma Poletti non è reo di conflitto di interessi? Regala alle Coop ma taglia diritti ai lavoratori, un bel ministro davvero!
E Lupi che allunga i tempi di concessione delle autostrade? 7 miliardi di regalo, tiè!
Il decreto Renzi porterà benefici anche alla Brescia-Padova del gruppo BancaIntesa e del costruttore romano Astaldi (la concessione finisce tra nove mesi). O alla Torino-Ivrea (gruppo Gavio e Mattiona costruzioni) che scade esattamente tra un anno e all’Autostrada del Brennero, posseduta da comuni, province e Camere di commercio emiliane, venete e lombarde, più la holding finanziaria Cis e banche popolari, gestita dall’Anas sulla base di una concessione scaduta alla fine di aprile. Il decreto si occupa anche della Orte-Mestre (costo oltre 10 miliardi) per cui è prevista una defiscalizzazione, cioè potrà essere costruita senza pagare tasse. Il dominus dell’operazione è Vito Bonsignore, una condanna definitiva a due anni per corruzione e svariati procedimenti in corso, passato di recente con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Ma che bel governo!

FRODE FISCALE, COSÌ IL COLPO DI SPUGNA DI RENZI SALVERÀ B.
Carlo Di Foggia

LE 5 RIGHE INSERITE A NATALE DA PALAZZO CHIGI NON SOLO DEPENALIZZANO I REATI TRIBUTARI, MA “GRAZIANO” L’EX CAVALIERE, INTERDETTO DOPO LA CONDANNA MEDIASET.
Niente grazia, non serve. Questione di tempi e dettagli. Mettiamoli in fila: elezioni per il Quirinale alle porte, un provvedimento approvato alla vigilia di Natale, un articolo infilato in extremis, cinque righe di testo, e il patto del Nazareno si sublima: la riabilitazione di B. Tecnicismi a parte è questo il possibile risultato della norma infilata da Palazzo Chigi nel decreto di attuazione della delega fiscale approvato lo scorso 24 dicembre. NEI GIORNI scorsi il Fatto ha raccontato l’incredibile genesi di una modifica che non figurava nel testo uscito dal ministero dell’Economia (che l’aveva bocciata) e che – all’ultimo giro di boa – è comparsa poco prima di entrare nel Consiglio dei Ministri: di fatto permetterà al fu Cavaliere di tornare in campo, libero, cancellando con un tratto di penna la condanna a 4 anni – e due di interdizione dai pubblici uffici – per frode fiscale nel processo per i diritti tv Mediaset. Quella che lo ha fatto decadere da Senatore per effetto della legge Severino. La norma è l’articolo 19-bis. Questo stabilisce chiaramente che non si viene più puniti se Iva o imposte sui redditi evase “non sono superiori al 3% rispettivamente dell’imposta sul valore aggiunto o dell’imponibile dichiarato”. In pratica non c’è nessun limite, ma solo una proporzione, sotto la quale il reato penale scompare: quella che in gergo tecnico si chiama “soglia parametrata” e che ha fatto infuriare l’ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco e – stando al quanto appurato dal Fatto – preoccupa anche i vertici dell’Agenzia delle Entrate, a partire dalla neo direttrice Raffaella Orlandi, allieva di Visco. L’intervento avrà effetto non solo per il futuro, ma anche per i processi in corso e quelli ormai conclusi per effetto del “favor rei”, per cui le disposizioni penali favorevoli valgono anche per il passato. Non solo, la norma è stata scritta in modo da sanare non solo i reati di infedeltà fiscale, come l’evasione, ma anche la Frode fiscale. Su un miliardo di reddito si può evadere o frodare il fisco fino a 30 milioni di euro. E QUI ENTRA in gioco B. L’altro contraente del patto del Nazareno (oltre Renzi, s’intende) è stato condannato per aver evaso il fisco, negli anni 2002 e 2003, per circa 7 milioni di euro, attraverso ammortamenti gonfiati dei diritti televisivi acquistati. È il residuo di una somma ben maggiore – i pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro avevano calcolato in 368 milioni di dollari la cifra gonfiata ai fini dell’evasione fiscale – via via erosa dai tempi della prescrizione. Stando alla sentenza, nel 2002 l’importo evaso è di 4,9 milioni di euro su un reddito dichiarato di 397 milioni: l’1,2%. Sul 2003 si tratta invece di 2,4 su 312 milioni di euro: lo 0,7%. In entrambi gli anni la soglia del 3% non viene raggiunta. La percentuale è ancora più bassa se calcolata sul reddito vero (e non dichiarato), che per entrambi gli anni è superiore di qualche milione di euro. In questo modo il reato di frode non sussiste, e si paga solo la sanzione amministrativa. Cosa comporta? In gergo tecnico si chiama “incidente di esecuzione”: vista l’estinzione del reato, il condannato fa richiesta al tribunale, e il giudice fa decadere la sentenza di condanna. E con essa, in questo caso, non solo i servizi sociali – cui B è stato assegnato – ma anche la pena accessoria, cioè l’interdizione (e quindi la decadenza da Senatore). È già successo ad altri condannati illustri, grazie proprio alle riforme berlusconiane (come quella sul falso in bilancio). Se così fosse, l’“agibilità politica ” per l’ex Cavaliere auspicata ieri da una fedelissima di Arcore come Stefania Prestigiacomo (Fi) come primo atto del prossimo inquilino del Colle sarebbe invece un dato già acquisito: “Serve un pacificatore”, ha spiegato. E invece è arrivata una manina in extremis. A poche settimane dall’inizio del round che porterà all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano non è un dettaglio da poco. Tramontata definitivamente l’ipotesi di una convergenza con il M5S, i voti di Fi saranno decisivi per evitare una nuova empasse. LA MANINA risolve molti problemi. Ed è orfana. Come confermato da più fonti, e ieri dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti (Sc), la norma è stata infatti inserita all’ultimo da Palazzo Chigi dopo che il Tesoro l’aveva bocciata. E anche nella forma peggiore. Per intenderci: quella cassata dal Mef prevedeva l’applicazione solo per l’evasione, non per la frode. La modifica è comunque passata al vaglio del dipartimento affari giuridici della Presidenza del Consiglio, guidato dalla renzianissima Antonella Manzione, ex capo dei vigili urbani di Firenze. Secondo Visco la norma è un “enorme regalo ai grandi evasori”. A cui si aggiunge anche la triplicazione delle soglie di punibilità (da 50 a 150 mila euro) che – secondo il Sole 24 Ore – “farà saltare un processo su tre”. Zanetti ha auspicato una modifica (almeno per la frode). Tocca però a Matteo Renzi disporla.

Persino Repubblica si è svegliata
Solo il blog di Grillo dorme della grossa

L’EX CAVALIERE ORA SPERA: NON CI SARA’ PIU’ BISOGNO DELLA CORTE DI STRASBURGO
Carmelo Lopapa-Repubblica

In FI esultano:“Nessuno potrà accusarci di avere tramato per una legge ad personam”.«Hip,hip, hurrà-hurrà-hurrà»,urla B guidando il coro dei giocatori. Tradisce entusiasmo e gioia incontenibili durante l’ora e mezza di visita pomeridiana alla squadra. Le notizie da Roma travalicano le più rosee previsioni.«Se davvero decadono l’interdizione e gli effetti della Severino,torno dunque in campo e potrò ricandidarmi senza bisogno di aspettare l’esito di Strasburgo» Perché è questa la svolta che si prospetterebbe,con la norma contenuta nel ddl di Renzi del 24 dicembre:sulla sua condanna avrebbe l’effetto del tanto sospirato colpo di spugna. Perfino sull’impossibilità di ricandidarsi fino al 2019.Non a caso il pacchetto «salva vita» per B è stato tenuto sotto chiave anche allo stato maggiore del Pd.Riservatezza era l’ordine di scuderia. Ma chi deve sapere sa,alla corte di Arcore.«Il bello è che nessuno questa volta potrà accusarci di aver tramato per sfornare una legge ad personam,è tutta roba di Palazzo Chigi» gongola uno dei fedelissimi. Il ddl (con la sua parte relativa alla disciplina penale fiscale) dovrà passare l’esame delle commissioni Finanze di Camera e Senato,ma per un parere non vincolante. Certo si leggono ora in chiave diversa le parole di B 5 giorni dopo la data del ddl:
«Sono ancora qui,assolutamente determinato. Appena mi lasceranno libero mi scatenerò, dobbiamo rimediare a questa situazione di mancanza di democrazia e di libertà in questo Paese. Dopo il 15 febbraio sarò con voi per preparare una grandissima campagna elettorale»
«Il 1° passo da compiere per il nuovo presidente sarà restituire a B l’agibilità politica e riconoscere che in Italia la politicizzazione della magistratura è un cancro da sconfiggere”
come ha detto la Prestigiacomo.

MARCO TRAVAGLIO
Tenetevi forte, perché questa è strepitosa. Il Caimano è stato condannato il 1° agosto 2013 a 4 anni per frode fiscale. Una sentenza che gli è costata pochissimo sul piano penale (mezza giornata a settimana a Cesano Boscone per 9 mesi e 10 milioni di euro da rifondere all’Agenzia delle Entrate), ma moltissimo da quello politico: 2 anni di interdizione dai pubblici uffici, 6 anni di ineleggibilità e decadenza immediata da senatore in base alla legge Severino. Che cosa prevede la nuova legge penale tributaria, in base al codicillo-colpo di spugna (art. 19-bis)? Che i reati fiscali di evasione e frode sono depenalizzati se l’Iva o l’imposta sul reddito evasa non supera “il 3 % rispettivamente dell’imposta sul valore aggiunto o dell’imponibile dichiarato”. Una vastissima area di franchigia regalata a evasori e frodatori al riparo da procure e tribunali. Ora, B. è stato condannato per aver frodato il fisco per 7, 3 milioni: 4, 9 sul bilancio Mediaset del 2002 e 2, 4 su quello del 2003. Tutto il resto della monumentale frode fiscale (368 milioni di dollari) con film comprati dalle major americane a prezzi gonfiati e rimbalzati su una serie di società offshore occultamente controllate da lui o da prestanome fra il 1995 e il ’ 98, si è prescritto. Ma, alla mannaia del fattore-tempo, accelerata da varie leggi ad suam personam (falso in bilancio, condoni fiscali ed ex-Cirielli), sono scampati gli effetti fiscali “spalmati” sugli ammortamenti delle due annualità contabili. Ora che Renzi, o chi per lui (a proposito: di chi è la manina?), ha inventato il salvacondotto del 3 %, la domanda è semplice: quella frode residua è sopra o sotto il nuovo tetto? La risposta, nell’era del Patto del Nazareno, è scontata: sotto, e di parecchio.
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Albert Einstein:
Bisognerebbe rendere tutto il più semplice possibile, ma non troppo semplice.
Le tre regole di lavoro:
1. Esci dalla confusione, trova semplicità.
2. Dalla discordia, trova armonia.
3. Nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione favorevole.
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Berluscameno

Il nuovo Presidente della Repubblica avrà la capacità di evitare il default dell’ Italia?
Ci stiamo avvicinando ad un baratro o ci siamo già dentro ?
Euro a rischio, ecco il piano di Draghi per salvarlo. La crisi greca e la crescita che non arriva rischiano di mettere a dura prova la tenuta dell’euro.
Così a Bruxelles e a Francoforte all’ Eurotower (BCE)è allarme rosso.
Draghi prepara un piano per evitare la fine della moneta unica.
Gli interventi dovrebbero toccare alcune delle innovazioni che i governi europei lanciarono due anni fa per fermare l’implosione del sistema, a partire dall’ unione bancaria.
La vigilanza sulle banche fu affidata alla Bce, ma ora rischia di entrare in conflitto con le scelte dell’ Eurotower (BCE) sui tassi d’interesse o la liquidità da offrire agli istituti stessi.
Di qui l’idea di creare un’autorità europea indipendente votata a sorvegliare gli istituti di credito.
Il 2015 dovrebbe essere l’anno decisivo per capire se l’area euro può rafforzarsi andando avanti e avere un futuro, ma l’anno inizia da un nuovo terremoto con epicentro ad Atene.
Syriza si sta avvicinando al potere in Grecia grazie alla promessa di ripudiare buona parte del debito verso gli altri Paesi europei.
Nel 2015 Atene deve rimborsare agli investitori privati titoli per 16 miliardi di euro:
se voltasse le spalle all’ Europa e i creditori le tagliassero i rifornimenti, il prossimo governo greco non avrebbe altra scelta che tornare a stampare moneta propria per continuare ad esistere.
Sarebbe un segnale per tutti, Italia inclusa, che l’euro non è per sempre e il solo sospetto che la porta d’uscita si è aperta può bastare a far salire i tassi d’interesse verso livelli pericolosi.
Per questo il calendario del prossimo mese ricorda il percorso in un campo minato.
Fra nove giorni il consiglio direttivo della Bce si riunisce per discutere se e cosa decidere all’ incontro seguente, fissato tre giorni prima delle elezioni greche del 25 gennaio.
Le ipotesi sul tavolo sono note:
fra i 24 banchieri centrali al vertice dell’ Eurotower c’è un’ampia maggioranza per iniettare nuova liquidità nell’ economia lanciando un piano di acquisti di titoli di Stato da almeno 500 miliardi di euro.
Senza interventi di questa portata l’Europa non può emergere dalla deflazione che ora sta aumentando in modo insostenibile il peso dei debiti pubblici e privati in tutta l’area.
Ma al piano Draghi si oppone la Germania. Jens Weidmann, il presidente della Bundesbank, è contrario:
per lui mettere sul bilancio della Bce titoli di Stato di Roma, Madrid o Lisbona significa esporre la Germania a perdite se quei Paesi facessero default, perché la Bundesbank è azionista dell’ Eurotower(BCE) per circa il 30% del capitale. Così, per Draghi resta tutt’ altro che facile mettere in minoranza la Bundesbank e obbligare la Germania a farsi carico tramite la Bce del rischio su centinaia di miliardi di debito italiano, portoghese o spagnolo. Il rischio sui Btp del Tesoro di Roma comprati dalla Bce sarebbe concentrato tutto sulla Banca d’Italia, quello sui Bonos alla Banca di Spagna, e così via. Anche questa ipotesi però ha controindicazioni, perché può segnare un cambio profondo nella natura delle istituzioni europee.

Berluscameno

Non è utile agli italiani mandare al Colle l’ennesimo servo di Bruxelles. Nessun popolo è stato tradito durante tutta la sua storia dai suoi governanti in maniera così determinata, cinica, perversa quanto gli italiani.
Governanti che, a partire dal predominio del cristianesimo, hanno odiato, disprezzato, calpestato i loro sudditi in modo tale che la storia degli italiani potrebbe configurarsi come una «storia per tradimenti».
Se si esclude la breve parentesi del periodo del Risorgimento, non si vede altro che i detentori del potere intenti al disprezzo, ossia a poggiare i piedi sugli italiani come «corpo», come pedana dalla quale slanciarsi per raggiungere i propri scopi, offrendo ai magnati di turno, di volta in volta papi, re, imperatori, dittatori, banchieri, commissari europei, il territorio, l’indipendenza, la civiltà italiana.
L’Italia è il loro «mezzo», il loro ricchissimo patrimonio-strumento.
Così ha fatto Prodi da quando si è presentato sulla scena politica offrendo l’Italia alla “super loggia “di Bruxelles: senza lo Stato italiano, senza il territorio italiano, senza la civiltà italiana, nessuna Europa unita è possibile.
Altrettanto ha fatto e sta facendo Renzi: le sue famose «riforme» non sono altro (come ripete il ministro Padoan – “socio della Merkel”) che l’esaudimento delle pretese dei commissari europei. Bruxelles, del resto, è talmente sicura che il nostro capo del governo sia al proprio servizio che Renzi può permettersi d’ingannare gli italiani lanciando ogni tanto con la sua abituale villania qualche “finta sbruffonata” contro l’Europa senza turbare nessuno. Renzi del resto è un politico che aspira alle cariche più alte: l’impero europeo è stato costruito appositamente per questo tipo di politici, calpestando ogni diritto del popolo italiano. «Meno tasse, meno tasse, meno tasse», grida Berlusconi. Il problema delle tasse è nato con gli obblighi dell’Unione europea, con il fiscal compact, con i limiti di bilancio imposti da Bruxelles, con la montagna del debito pubblico, con la rinuncia alla sovranità monetaria, non per un capriccio di Renzi.
Occorre dire con più forza che il “problema vero” dell’Italia è la sua appartenenza alla Ue e alla moneta unica. In una democrazia il compito dell’opposizione è quello di opporsi, altrimenti si suicida, ma uccide anche la democrazia. La Consulta ha forse dichiarato che non è valida la sentenza con la quale ha sancito l’illegittimità della legge elettorale?
Un’opposizione degna di questo nome non dovrebbe mai aver paura delle elezioni e avrebbe dovuto obbligare le forze politiche a rientrare con il voto nell’ ambito della legittimità. L’attuale degrado anche morale in cui vive l’Italia con gli scandali che scoppiano ogni giorno nell’ ambito dei politici e degli amministratori deriva anche da questa atmosfera di abbandono di ogni norma scaturito dall’ illegittimità generale.
Quale validità possono riconoscere i cittadini a un governo non eletto da nessuno, che cambia la Costituzione con un Parlamento illegittimo e che si appresta a nominare il presidente della Repubblica con elettori illegittimi?
Sarebbero sufficienti i primi nomi venuti alla ribalta come quelli di possibili presidenti della Repubblica (Prodi, Amato, Severino,ecc.), lasciando allibiti gli italiani che credevano di essersi liberati per sempre di simili personaggi, a ricordarci invece che proprio da queste persone siamo stati venduti alla Ue e che è ancora dalla Ue che siamo governati.

MA QUANTO SONO LE DIMINUZIONI DI TASSE GARANTITE DA RENZI?

+4.8% per 40 milioni di italiani [Acqua Potabile]
+671 milioni di euro di aumenti di accise [Benzina e Gasolio: Trasporti]
+2% circa annuo delle multe ora adeguate a inflazione [Trasporti]
+tasse per auto e moto storiche
+1,5% per i pedaggi autostradali [Trasporti]
+0,65 p.p. agli Artigiani e +0.45 p.p Commercianti [Lavoro]
+10% per la gestione separata Inps [Lavoro]
+10% accise birra [Consumo]
+90% Tassazone sui fondi pensione sul netto maturato [Lavoro]
+50% Tassazione per rivalutazone TFR [Lavoro]
+Riduzione esenzioni irpef sulle assicurazioni sulla vita [Investimenti]
+120% Iva sul PELLET [Lavoro]
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Galactus’79
Pensate un po’ se una frase al limite del sovversivo: “Il Bicameralismo perfetto fu un errore dei Padri Costituenti” l’avessero detta o scritta Grillo o Salvini. Giù mazzate mediatiche a colpi di editoriali strappavesti dei soliti zerbini prezzolati di regime! Ditemi in quale Repubblica si trova un Capo dello Stato che sputa sull’Ordinamento Istituzionale previsto dalla Costituzione sulla quale ha giurato per ben due mandati (e non menzioniamo tutti i ruoli istituzionali tra Parlamento e Governo da lui ricoperti).
E così, Napo Orso Capo, a fine carriera, si accorge che il Bicameralismo perfetto fu un colpo di sole dei vari Calamandrei, Vittorio Foa, Valiani, Terracini, Galante Garrone, Moro, Emilio Paolo Taviani, Dossetti, Saragat, Einaudi, V. O. Orlando, Nenni, Lelio Basso, Pietro Mancini, Luigi Preti, Ignazio Silone, Ugo La Malfa, Ferruccio Parri, Gaetano Martino, Arturo Labriola, Francesco Saverio Nitti, solo per citare i più eminenti. Davvero un bel finale di mandato, non c’è che dire!
Buon 2015, con un Presidente della Repubblica veramente Garante della Costituzione della libera Repubblica Italiana.
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IL NOSTRO DOVERE
Rosario Amico Roxas

Che la situazione sia grave è sotto gli occhi di tutti
Che le previsioni per il futuro non siano rosee, è chiaro
Urge sostenere la speranza,senza cui la stessa storia dell’Italia minaccia di esaurirsi.
Non siamo chiamati a grandi sacrifici,come la precedente generazione,che si ritirò sulle montagne per collaborare attivamente,quando gli orrori della guerra avevano ridotto in macerie la Nazione
Non occorrono eroi che inalberano la bandiera, diventando bersaglio di un fratello,in quel momento nemico.
Non sarà mai una rivoluzione armata o il ritorno a una guerra civile,che potrà risolvere i problemi che si sono accumulati e ci stanno travolgendo.
I Padri Costituenti sapevano che di nuovo un uomo, rappresentante della peggior genìa, poteva tentare la via del potere profittando del Bene Comune a vantaggio di quello privato. I Padri Costituenti ci hanno lasciato una Costituzione, che è l’arma di distruzione di massa della banda di malfattori che ci sta opprimendo.
La nostra Costituzione ci impone il VOTO come diritto e dovere.
Oggi possiamo anche rinunciare al diritto di votare, ma non possiamo sottrarci al Dovere verso i nostri predecessori che ci hanno lasciato in eredità la Libertà e la Democrazia.
Dovere verso noi stessi,rifiutando il ruolo che ci vogliono imporre “di bovi al giogo inchinati contenti”.
Dovere verso i nostri figli,che hanno messo il loro futuro,le loro speranze,i loro sogni,nelle nostre mani,fiduciosi,perché non possiamo tradire le loro attese.
Ciò che ci viene richiesto prevede che ci scrolliamo di dosso l’apatia che ci hanno iniettato e ci riappropriamo del nostro dovere di esercitare il VOTO,per scacciare i mercanti dal Tempio della Democrazia.
Non è più tollerabile che il 50% degli elettori rinunci a intervenire nelle scelte politiche e lasci che la parte peggiore della nazione continui a decidere secondo interessi che non tutelano il Bene Comune.
Solo esercitando il nostro dovere possiamo recuperare i diritti di cui siamo stati privati
profittino fino al latrocinio..
Solo esercitando il nostro dovere possiamo recuperare i diritti di cui siamo stati depredati.

CHI NON SALIRA’ AL COLLE
Rosario Amico Roxas

Nella condizione assurda nella quale ci troviamo, a nulla può valere il toto-Colle che disegna la persona più gradita dal popolo italiano; il massimo che ci è consentito è di escludere proprio i migliori, colpevoli di essere “migliori”, categoria che mal si adatta in un panorama di “peggiori” che non mollano la presa, neanche sotto tortura né dopo avvisi di garanzia o condanne passate in giudicato.
Comanda B, grazie alla sconsiderata acquiescenza parolaia di Renzi, assurto ad un ruolo che lo ha solamente galvanizzato, ma non reso responsabile.
L’accoppiata Renzi/B risulta essere la peggiore jattura che poteva colpire la nazione, già ferita mortalmente dalla crisi; da una parte un ambizioso infantile, pieno di sé e di slogan promettenti, ma vuoto di idee concrete che tenta di colmare seguendo i contorni di un liberismo che ha gravemente danneggiato tutto il mondo occidentale; dall’altra parte un pregiudicato che pensa solamente ai suoi interessi, alle sue aziende, ai suoi processi penali, alle condanne maturate e a quelle in itinere; uno squallido personaggio che dimostra di non aver capito che è giunta la sua ora e non vuole arrendersi all’evidenza, avendo trovato uno sciocco esecutore dei suoi ordini.
Ci è lecito elencare le persone che NON saranno nella cerchia dei nominabili, perché all’ultimo momento, magari sotto la pressione di un qualche evento minaccioso, sarà scelto il peggio del peggio, non ci illudiamo, finchè avrà voce in capitolo il pregiudicato Berlusconi, non ci è lecito sperare diversamente.
Il primo da escludere dalla lista dei nominabili è Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale anticorruzione, nominato da Renzi, è vero, ma svuotato di potere perché privato di un Decreto Legge che avrebbe reso immediatamente esecutive le nuove norme per colpire corruttori, corrotti e corruttibili; al DL pose il veto proprio l’alleato/complice B, così c’è un’autorità Nazionale Anticorruzione, e c’è anche un Presidente, ma ammanettato e impossibilitato ad esercitare pienamente il mandato, in mancanza di una legge severa e permissiva di stampo liberista che non vuole uno Stato controllore, ma uno Stato colluso e omertoso, al suo posto c’è un DDL, analogo a molti altri giacenti nei polverosi cassetti dei provvedimenti da NON prendere.
Raffaele Cantone è assurto, legittimamente, al ruolo di tutore della legalità, di difensore del Ben Comune oltraggiato da volgari manomissori, per cui il 60/65% dei “grandi elettori” (cediamo volentieri alla speranza che siano solo il 60/65%), non lo voterebbero neanche sotto tortura, sarebbe come aspettarsi che i condannati insaponino la corda che deve impiccarli, oppure che sia il tacchino che organizza il cenone di Capodanno.
Ma c’è il rischio opposto ! E’ diventato chiaro che il magistrato Cantone, non appartiene all’affollata schiera dei corruttibili, per cui, pur disarmato dall’assenza di una legge severa, porterà avanti la sua lotta contro la numerosissima schiera da neutralizzare, per cui non appare impossibile che proprio i corruttori, i corrotti e i corruttibili, possano esercitare il potere che loro (abusivamente) compete, per eleggere Cantone alla massima carica dello Stato: “promoveatur sed amoveatur”, vedendo in tale soluzione la sola exit strategy, per liberarsi di una persona non altrimenti “avvicinabile”. E’ una ipotese da non trascurare, perché di tutto si può dire di certa gentaglia, tranne che non abbiano la furbizia dei disonesti. Solo così potrebbero neutralizzare l’attività dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, regalandoci un simpatico tagliatore di nastri.

DALL’OMERTA’ ALL’AMNESIA
Rosario Amico Roxas

Regola fondamentale delle mafie è stata l’omertà, che, più che regola, possiamo chiamare legge. Questa norma di base ha funzionato finché ha resistito, poi sono sopravvenute norme dello Stato che hanno stimolato il “pentimento” da parte di personaggi mafiosi, per i quali veniva impostato un trattamento di favore e ben precise condizioni. Talvolta i pentimenti sono stati pilotati per eliminare dal circuito mafioso personaggi troppo esigenti e concorrenziali con altri gruppi di mafiosi; così lo Stato si è fatto “collaboratore di in-giustizia” eliminando i personaggi che le stesse mafie volevano eliminare.
Ma il concetto stesso di “omertà” divenne aleatorio, svilito dai pentimenti, dalle “soffiate”, dai depistaggi, per cui le informazioni delle quali le forze dell’ordine potevano servirsi, diventavano trappole di falso contenuto, idonee a proteggere le sfere più alte.
Ma nessuna “cupola” poteva più contare sull’omertà, diventata un optional trasgredito o sfruttato per altri scopi. Così bisognava cambiare rotta e inventare un sistema diverso per proteggere la segretezza dei programmi mafiosi.
Fu così che menti sopraffine, in possesso dei mezzi adeguati per sfruttare il pianeta delle comunicazioni a loro vantaggio e a loro uso e consumo, studiarono il sistema per operare la globalizzazione del lavaggio dei cervelli. Attraverso i media come le TV, i talk, la stampa, e il costante lavaggio del cervello di massa, a poco a poco l’omertà venne lentamente abbandonata per imporre ad un popolo distratto e/o impegnato in problemi di sopravvivenza, la nuova regola dell’amnesia, dell’oblio, cancellando il ricordo e la memoria delle malversazioni di stampo mafioso, sostituiti con l’esaltazione di eventi o fatti marginali.
Lo scandalo Mose di Venezia, lo scandalo Expo di Milano, lo scandalo mafia capitale di Roma, diventano fatti da dimenticare, basta non parlarne nei media, sostituendo il diritto all’informazione con il dovere di credere a ciò che i media impongono. Diventano notizie da trattare giorno dopo giorno quelle inerenti un brutale omicidio, una violenza familiare, uno dei tanti femminicidi, mentre con riservato silenzio, i responsabili delle le truffe di Stato e degli scandali vengono posti in libertà per decorrenza dei termini, pronti così a mascherare i loro misfatti con ulteriori corruzioni, minacce e compartecipazioni agli utili.
Una signora viene beccata all’aeroporto con 25 kg. di droga e si scopre che la medesima era solita viaggiare insieme alle delegazioni diplomatiche guidate dall’allora presidente del consiglio, in quelle nazioni dove la droga è di casa ? Ecco immediata la regola dell’amnesia; non se ne parla più, non si indaga più, non si cerca di sapere se i quei viaggi protetti da dignità diplomatica abusiva altro non fossero stati che una copertura per un traffico internazionale di droga.
Esempi di indagini dormienti se ne potrebbero fare fino alla nausea, ma non servirebbe a nulla, perché si è formata una associazione a delinquere che vede le mafie associate all’imprenditoria e insieme collusi con la politica, coprendo un raggio di azione che spazia sull’intero cursus della vita civile.
Per illudere il popolo si parla di inasprire le leggi anti corruzione? Ecco pronto un DDL (e non un DL immediatamente esecutivo) che dovrà essere discusso in commissione, quindi in Parlamento, ovviamente nei tempi e nei modi utili a vanificare le buone intenzioni che rimangono sulla carta; intanto già viene avanzata una proposta: rendere impunibile i corruttore, così da stimolare la sua confessione e punire i corrotti.
Praticamente si dovrebbe penalizzare l’effetto e assolvere la causa, fornendo al corruttore, oltre che l’immunità, anche la forza del ricatto nei confronti dei corrotti, costretti ad agire secondo quanto verrebbe loro imposto, altrimenti il corruttore minaccia di pentirsi, non va in galera e fotte allegramente gli stessi corrotti che hanno favorito le sue tresche.

SCORIE NUCLEARI IN SARDEGNA
Paolo De Gregorio

Leggo su “La Nuova Sardegna” di oggi 3 gennaio un promemoria sulla situazione dei siti nucleari sparsi in Italia visto che la Sardegna, pur non avendo mai posseduto centrali è candidata a diventare sito di stoccaggio di rifiuti nucleari a bassa e media radioattività.
Ma non finisce qui! Per i rifiuti altamente radioattivi, la cui pericolosità si abbatte nei secoli o forse millenni, è previsto che la Comunità Europea costruisca un sito unico di cui non si ha notizia.
La nota giornalistica ci ricorda che in Italia vi sono ben 24 siti destinati a deposito di scorie nucleari, la cui gestione è stata affidata ad una società statale chiamata SOGIN (Società gestione impianti nucleari) che ha lo scopo di controllare, smantellare, decontaminare e gestire i rifiuti radioattivi.
I costi di tale attività sono a carico dei cittadini attraverso la bolletta elettrica alla voce (fraudolenta e ingannatrice) “A2 oneri di sistema”.
Questo “carrozzone statale” ci costa la bella cifretta di circa 300 milioni di euro l’anno e non brilla in velocità visto che dalla sua nascita ad oggi ha compiuto il 12% del suo lavoro, ossia meno dell’1% annuo.
Allo stato delle cose, si ipotizza per i rifiuti nucleari a bassa e media intensità una spesa di un miliardo e mezzo di euro che, sapendo come vanno le cose in Italia, lieviteranno all’infinito perché è evidente che questa Sogin vuole durare in eterno, se teniamo conto che viene premiata la sua inefficienza affidandole i lavori del deposito di scorie invece di licenziare tutti i suoi dirigenti.
Ma la cosa che più mi fa soffrire in questa vicenda riguarda la casta sempre in vendita dei giornalisti che senza vergogna ignorano la loro etica professionale che imporrebbe di scrivere la verità e soprattutto con completezza della informazione. Nemmeno oggi, che è evidente che i costi del nucleare sono stratosferici e che costa molto di più dismettere un impianto che costruirlo, non c’è un solo giornalista che ricordi nomi e cognomi di chi sosteneva che il kilowattore prodotto dal nucleare costava di meno di quello prodotto con combustibili fossili.
Non solo, ma allo stato delle cose è praticamente impossibile determinare quanto ci è costato il kilowattore prodotto col nucleare perché si tratterebbe di valutare i costi di stoccaggio, sorveglianza, manutenzione per dei secoli, senza contare eventuali incidenti, terremoti, alluvioni, deterioramenti dei contenitori.

L’alternativa c’è ed è la via maestra da percorrere. E’ quella pulita e semplice delle rinnovabili (eolico, fotovoltaico, solare a concentrazione di specchi di Rubbia, geotermico, idroelettrico), non grandi impianti, ma microgeneratori diffusi su tutto il territorio, di proprietà degli utenti, abolendo quella legge sbagliata del governo Prodi che pagava l’energia prodotta con le rinnovabili tre volte il suo valore, attirando così capitali mafiosi. Il problema invece doveva essere quello di finanziare a fondo perduto chi diventava autosufficiente energeticamente (con una potenza certificata dalla bolletta elettrica) allo scopo di rendere più competitive centinaia di migliaia di piccole e medie imprese industriali, artigiane, agricole, abolendo ogni pastoia burocratica per velocizzare questa vera rivoluzione industriale, indispensabile per lasciare i combustibili fossili sotto terra,e fermare l’effetto serra che sta sconvolgendo il clima.

Il sito unico di stoccaggio va costruito in superficie, presso una delle centrali dismesse (sito già valutato sicuro geologicamente e idoneo tanto che vi costruirono una centrale), ispezionabile e non con fusti gettati in una vecchia miniera. I costi dovrebbero essere sostenuti da tutti coloro che hanno partecipato a progettare, costruire, sfruttare questa follia nucleare e non scaricando allegramente la loro incapacità e superficialità sui cittadini che pagano la bolletta elettrica.
Qualche anno fa il tentativo di collocare le scorie in Basilicata, nel territorio agricolo di Scanzano Ionico, fallì per la mobilitazione massiccia dei cittadini che, autonomamente dai partiti, si costituirono in Comitato di lotta, occuparono strade accampandosi giorno e notte fino alla vittoria.
I sardi devono fare lo stesso, senza farsi incantare dal miliardo e mezzo di investimenti e 1.500 posti di lavoro promessi, facendo anche valere i danni economici, ambientali e pure sulla salute umana, derivanti dall’imposizione di servitù militari su tanta parte del territorio che fanno della Sardegna la regione più penalizzata d’Italia.

RIDI AMARO :- )

Luce so fusa
Nel condono fiscale del governo Renzi c’è una norma che salva Berlusconi.
È il comma ” grazie papà “.
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Pirata 21
Renzi blocca il decreto “salva Berlusconi” sulla frode fiscale. Ora toccherà inserirlo di nascosto da qualche altra parte.
Renzi blocca il decreto “salva Berlusconi” sulla frode fiscale. “Credevo si trattasse di un omonimo.”
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Maurizio Neri
Il testo del governo sui reati fiscali è un classico esempio di come renzi combatte l’evasione.
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Frank che zappa
Dopo le polemiche Renzi blocca il decreto “salva Berlusconi” sulla frode fiscale. Incredibile quello che ti fanno firmare senza dirtelo.
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http://masadweb.org


MASADA n° 1611 10-1-2015 LA CULTURA DELL’ODIO

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Nel nome di Dio – Spargere l’odio a piene mani – Solo Muchetti chiede spiegazioni sul decreto fiscale – Quei giornalisti che su Renzi hanno la faccia come il cubo – Tutti zitti sulla depenalizzazione della frode fiscale – Un gigantesco immondo condono fiscale – Differenze tra Letta e Renzi – Renzi spergiuro – La società di Renzi padre salvata con soldi pubblici – Contro il popolo italiano – Una gigantesca sanatoria per le truffe di banche e grandi società- E i buchi delle casse dello Stato chi andrà poi a risanarli? – L’Italia affonda ma Renzi fa regali miliardari ai frodatori fiscali – Candidati per il Quirinale: Imposimato, Scarpinato…

L’uomo può fare a meno dell’amore, ma non può fare a meno dell’odio.
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Ci sono persone che si riscaldano solo con l’odio.
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Il delitto maggiore di chi uccide per odio è di moltiplicare l’odio di chi ha solo bisogno di un pretesto lecito per odiare. Ma esisterà poi un pretesto ‘lecito’ per odiare?
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Più ci è impossibile amare, più abbiamo bisogno dell’odio per esistere.

Wislawa SZYNBORSKA.
L’ODIO

Guardate com’è sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l’odio.
Con quanta facilità supera supera gli ostacoli.
Come gli è facile avventarsi, agguantare.
Non è come gli altri sentimenti.
Insieme più vecchio e più giovane di loro.
Da solo genera le cause
che lo fanno nascere.
Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno.
L’insonnia non lo indebolisce ma lo rafforza.
Religione o non religione -
purché ci si inginocchi per il via
Patria o no-
purché si scatti alla partenza.

Anche la giustizia va bene all’inizio.
Poi corre tutto solo.
L’odio. L’odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.
Oh, quegli altri sentimenti -
malaticci e fiacchi!
Da quando la fratellanza
può contare sulle folle?
La compassione è mai
arrivata per prima al traguardo?
Il dubbio quanti volenterosi trascina?
Lui solo trascina, che sa il fatto suo.
Capace, sveglio, molto laborioso.
Occorre dire quante canzoni ha composto?
Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
Quanti tappeti umani ha disteso
su quante piazze, stadi?
Diciamoci la verità:
sa creare bellezza
Splendidi i suoi bagliori nella notte nera
Magnifiche le nubi degli scoppi nell’alba rosata.
Innegabile è il pathos delle rovine
e l’umorismo grasso
della colonna che vigorosa le sovrasta.
È un maestro del contrasto
tra fracasso e silenzio
tra sangue rosso e neve bianca.
E soprattutto non lo annoia mai
il motivo del lindo carnefice
sopra la vittima insozzata.
In ogni istante è pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare aspetterà.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta del cecchino
e guarda risoluto al futuro.
– lui solo

ANNA’ AR BAR
Travaglio

Vauro immagina i vignettisti di Charlie Hebdo che, appena saliti nel paradiso islamico, si trombano tutte le vergini promesse ai kamikaze. A noi piace figurarceli affacciati a una nuvoletta mentre sghignazzano rivedendo il raid che li ha portati all’altro mondo. Una tragedia che solo la pietà e il politically correct ci impediscono di guardare con gli occhi della satira. Una scena a metà fra I soliti ignoti con Totò, i film dell’ispettore Clouseau con Peter Sellers e quelli di Louis de Funès tipo Tre uomini in fuga, Sei gendarmi in fuga e la serie di Fantomas. Mentre in Italia i soliti esperti prêt-à-porter di nonsisachè, assisi h24 nei talk show con le piaghe da decubito, esaltavano il commando “perfettamente addestrato” e “altamente professionale”, il non plus ultra dell’efficienza terroristica e della “geometrica potenza”, si scopriva che i due macellai di boulevard Richard Lenoir avevano, nell’ordine: sbagliato il numero civico dell’obiettivo, perso una scarpa durante la fuga e infine lasciato una carta d’identità sull’auto abbandonata.
Come a dire alla polizia francese: se non ci prendete subito siete proprio una civiltà inferiore; o volete pure un selfie? I gendarmi, dal canto loro, facevano di tutto per eguagliare e persino superare l’imperizia del commando, buono solo a sparare col kalashnikov su cittadini inermi (e ci mancherebbe pure), infilando una serie di errori da prima elementare del corso di perfetto poliziotto. In questo aiutati dagli agenti segreti più fantozziani della storia. Nessun servizio di osservazione sul prode Cherif che già nel 2005 annunciò a France3 l’intenzione di farsi esplodere, poi fu fermato in partenza per la Siria con destinazione Iraq, poi fu condannato a 3 anni e dopo 18 mesi uscì. Niente camionetta dinanzi al giornale più a rischio di Francia. Al primo allarme, l’invio di un agente in bicicletta. Poi la scelta di affidare le indagini alla Polizia anziché all’Antiterrorismo. Infine la figuraccia mondiale di 88 mila uomini che per un paio di giorni non riescono a stanarne due. E così abboccano a un vecchio trucco-diversivo da serie tv (vedi Homeland) e lasciano sguarnita Parigi, dove il terzo uomo (con fidanzata) uccide una vigilessa e completa l’opera indisturbato nel market ebraico. Intanto i servizi segreti del geniale Hollande, affidati a Clouseau o all’ispettore Dreyfus (quello che si pugnala col tagliacarte e si amputa un dito col trinciasigari), danno la colpa alla Cia. Poi ammazzano tutti e morta lì. Una collezione di cialtronerie che i vignettisti in paradiso staranno immortalando per un numero speciale di Charlie Hebdo. Se poi Lassù arrivasse il segnale delle tv italiane, ne verrebbe fuori un almanacco extralarge. Il presunto ministro Alfano che annuncia “una legge per punire quelli che intendono arruolarsi per diventare terroristi” (già al lavoro battaglioni di mentalisti e fattucchieri esperti nella lettura del pensiero). Giuliano Ferrara che ha la soluzione pronta: “Impiccare quel panzone del califfo e mandare 2-300 mila uomini a bombardare l’Isis” e, si presume, si offre volontario per il primo sgancio. Il noto islamologo Matteo Salvini che spiega a Sky come l’estremismo musulmano derivi “da un’errata interpretazione della Torah” (il libro sacro degli ebrei che lui confonde col Corano, forse per qualche reminiscenza nibelungica del dio Thor, figlio di Odino, nel cui culto furono maritati da appositi druidi padani il Calderoli e il Castelli). E poi, meraviglia delle meraviglie, Pigi Battista che sul Corriere addita Vauro (ma pure Saramago, Ellekappa, Chiesa e Ruotolo) come nemico di Charlie Hebdo per aver osato criticarne alcune vignette “islamofobe” che “possono provocare reazioni violente”. Ergo – ammonisce il Battista – “chi criticò nel 2006 si astenga ora dalla virtuosa identificazione con le vittime del massacro”. Peccato che nel 2006 anche un giornalista del Corriere invocasse “un supplemento di attenzione per scorgere qualcosa di repellente in quelle vignette”. Indovinate chi era? Pigi Battista. Il bue che dà del cornuto all’asino. Anzi, viceversa. Mentre a Parigi si spara al grido di “Allah akbar”, Roma risponde e pie’ fermo: “Annamo ar bar”.

BASTA CON QUESTO DIO!
Padre Aldo Antonelli

“Allahu Akbar!”, “Allahu Akbar!”, “Allahu Akbar!”.
Il grido assassino, ritmato dagli spari dei kalashnikov, che strozza il rumore felpato di una redazione di giornale in rue Nicolas Appert 10, al centro di Parigi, non è un neologismo dei tempi moderni, né la nuova, orrenda strategia inventata dagli estremisti islamici dell’Isis, ma l’aggiornamento agli anni duemila di una aberrazione antica quanto la storia dell’uomo.
Non vogliamo sminuire la gravità e la drammaticità di quanto è accaduto a Parigi, ma semplicemente denunciare l’ipocrisia di quanti (e sono molti, molto più di quanto si possa immaginare) rivendicano per sé una innocenza inesistente, vantando una superiorità tutta presunta.
Quel grido osceno e assassino, noi occidentali lo abbiamo scritto, proclamato e patentato a più non posso, nelle più svariate traduzioni.
Qui a noi preme ricordare le più recenti, tre in modo particolare.
La versione storico-politica, tutta europea, del “Gott mit uns”. Il motto, di origine teutonica, venne usato dai Re di Prussia e successivamente dagli imperatori tedeschi, fino a finire sulle fibbie dei centuroni dell’esercito del Reich tedesco e della Repubblica di Weimar.
C’è poi la versione economica, tutta americana, del “In God we trust”, consacrato motto nazionale nel Congresso del 1956 e che capeggia, impudente, sul dollaro Usa, quel dollaro ingrassato dal sudore degli schiavi, inzuppato del sangue di tutte le guerre di conquista, dall’odore affumicato delle canne dei fucili e delle pistole, nero plumbeo del catrame e del petrolio. Un storia che ha fatto scrivere a Raymond Chandler: “Organized crime is just the other (dirty) face of the dollar” [Il crimine organizzato è solo l’altra faccia (sporca) del dollaro]. Il presidente Theodore Roosevelt, invece, che era contrario all’uso del motto sulle monete perché lo riteneva sacrilego, è stato zittito!
C’è infine la versione terroristica, tutta occidentale, del “Dio Patria e Famiglia” che ha fatto da belletto alle violenze fasciste in Italia e alle dittature sanguinarie di tutta l’America Latina, dal Messico al Cile, passando per il Guatemala di Rios Mont, El Salvador di Daubuisson, il Venezuela di Marcos Jiménez, la Bolivia di Garcia Meza , il Brasile di Castelo Branco, il Paraguay di Stroessner e l’Argentina di Videla.
Bene ebbe a scrivere Adrana Zarri, teologa, giornalista e scrittrice, a proposito di questo detto: “Dio mi sta bene, e anche la patria e la famiglia; ma il trilogismo Dio-Patria-Famiglia non mi sta più bene. Dico no a quel dio usato come cemento nazionale, a quella patria spesso usata per distruggere altre patrie, a quella famiglia chiusa nel proprio egoismo di sangue. Non mi riconosco tra quei cittadini ligi e osservanti che vanno in chiesa senza fede, che esaltano la famiglia senza amore, che osannano alla patria senza senso civico”!
“DIO”! Quale altra parola del linguaggio umano è stata così maltrattata, macchiata e deturpata? Tutto il sangue innocente versato in suo nome le ha tolto il suo splendore. Tutte le ingiustizie che è stata costretta a coprire hanno offuscato la sua chiarezza”. (Martin Buber citato da Vito Mancuso in: Io e Dio p. 73).
“Abbiamo esaltato all’infinito – scrive padre Ernesto Balducci -, sacralizzandoli, i nostri istinti di aggressività nell’idea di Dio. Dio è la cifra assoluta della aggressività umana. Il Dio a cui siamo stati assuefatti è un Dio aggressivo , discriminante, implacabile”.
La narrazione di questo “Dio”, come si evince, è tutta occidentale, a dispetto di quanti vorrebbero vedere nell’Islam la fucina di tanto male.
Da tempo, comunque, nutriamo il fondato sospetto che le truppe addestrate del Califfato non siano altro che un’organizzazione terroristica internazionale nella quale Dio fa solo da copertura.
P.S.
Sarebbe, ancora, da psicanalizzare l’ipocrisia di coloro che oggi consacrano eroi i giornalisti, soprattutto quelli che fino a ieri hanno criticato come libertini e dissacratori e che avrebbero fatto di tutto per metterli a tacere. Se la situazione non fosse tragica ci sarebbe da ridere, in ultimo, su questa ubriacatura mediatica che vuol fare della Francia la patria della Libertà di stampa. Nella classifica mondiale la Francia non è al 1° posto, bensì al 39°. Per non parlare dell’Italia, posta al 49°, dopo Niger e Haiti!

VIVA LA SATIRA
Travaglio

Commovente questa appassionata difesa della libertà assoluta di satira da parte dei peggiori censori italioti. Gente che per vent’anni ha leccato politici e potenti di ogni colore, praticato e giustificato censure, chiesto e ottenuto la cancellazione di programmi in tv fino alla totale abolizione della satira dalla Rai, si lancia ora come scudo umano a protezione dei corpi ormai esanimi dei giornalisti e vignettisti di Charlie Hebdo, quindi a costo e rischio zero, difendendo il diritto-dovere della satira di attaccare chiunque, senza limiti di tono né di buon gusto, foss’anche una divinità o un’intera religione, in qualunque parte del mondo. Purché, of course, non in Italia. Il loro motto è: scherza coi fanti e pure coi santi, ma lascia stare i politici italiani.

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PD, SOLO MUCCHETTI CHIEDE A RENZI DI SPIEGARE LA SALVA B
Wanda Marra

IL PARTITO NON APPOGGIA IL PARLAMENTARE CHE VUOLE CAPIRE COS’È SUCCESSO COL DECRETO. ANCHE LEGA E M5S RECLAMANO IL LEADER DEM IN AULA.
Credo che questa Assemblea sia interessata a capire quale sia stato effettivamente il testo del decreto fiscale licenziato dal ministero dell’Economia, quale testo sia arrivato in Consiglio dei ministri, se sia lo stesso o se abbia subito modificazioni di contenuto e, qualora tali modificazioni di contenuto siano state apportate, chi le abbia apportate e come”. Così il senatore Pd, Massimo Mucchetti ieri, intervenendo in Aula a Palazzo Madama, chiede formalmente a Renzi di andare a riferire sulla delega fiscale. Non sul merito, però. Sul metodo, con cui il governo fa le leggi.
Soprattutto sull’uso dei provvedimenti in delega: un modo per farsi votare di fatto un mandato in bianco. “CI INTERESSA sapere, nei limiti del ragionevole e del possibile, se su questa materia ci sia stato dibattito in Consiglio dei ministri oppure no e chi sia intervenuto dicendo che cosa. Infine, dovremmo essere informati su quale sia stato il testo votato e come, in base a quali procedure, si sia deciso di ritirarlo”, spiega Mucchetti in Aula. Aveva chiesto al capogruppo Luigi Zanda di intervenire già il giorno prima. Gli era stato detto di no, per ragioni di opportunità relative all’attentato in Francia. Poi, ieri, ha parlato. Intervento duro, che evidentemente ha creato dei problemi alla maggioranza renziana. Tant’è vero che subito dopo a correggere il tiro interviene Giorgio Tonini, segretario d’Aula e membro della segreteria dem: “Il gruppo del Pd ha accolto la richiesta del senatore Mucchetti, di intervenire su questa vicenda, anche confidando nel senso di responsabilità e di equilibrio del collega. Ma i contenuti del suo intervento impegnano Mucchetti e non il gruppo democratico”. La questione si chiude così. Anche se Lega, Movimento 5 Stelle e Sel si uniscono alla richiesta. Intanto Renzi evidentemente accusa il colpo di un inizio d’anno non proprio brillante, tra passaggi su aerei di stato e “manine” per salvare Berlusconi: secondo l’Huffington Post, che ha sentito i maggiori sondaggisti , ha perso 5 punti di gradimento. E non fa niente che il malumore intorno alla questione sia palpabile. Bersani in diretta a L’Aria che tira rilancia la richiesta. E con l’occasione rimette il nome di Prodi in pista per il Colle. Tanto per agitare ancora di più le acque in cui naviga il governo. Ma il premier non cede: non ha nessuna intenzione di andare a riferire. “Su cosa poi?”, si chiedono i suoi. Già su cosa? La richiesta di Mucchetti riguarda non un testo, non un fatto. Ma una prassi. “Se siamo in un regime monocratico, in cui decide tutto il presidente del Consiglio, qualcuno ce lo deve dire”, si sfoga un senatore della minoranza Pd. La risposta ufficiale arriva dal ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi: “Il governo non riferirà. Gli atti del Cdm non sono oggetto di informativa parlamentare”, spiega alla capigruppo di Palazzo Madama. La tesi dell’esecutivo è esattamente questa: il Consiglio dei Ministri è segreto. In questo caso, poi, pieno di segreti inconfessabili. Il rinvio al 20 febbraio, intanto, scontenta pure quelli per cui era stata fatta la delega: deve andare avanti “il prima possibile”, secondo la Confindustria. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Confcommercio.

Politico = chi si occupa solo degli affari propri a danno di tutti gli altri
È significativo come in moltissime città sia stato eretto un immenso monumento dedicato ai politicanti, non già ai politici: la tangenziale,
nome che indica la pratica più frequente nell’attività dei politicanti,
cioè la riscossione delle tangenti. In certi casi, quando la tangente è
povera, si dovrebbe parlare di mazzetta, ma non sono stati ancora
eretti monumenti di tipo mazzettale (Nonciclopedia).

Peccato Che questi non siano governanti, ma paccottari!
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IFQ: L’Istat: “Sforato il tetto Ue deficit-Pil, siamo al 3,7%,
La Corte dei Conti: “I tagli del governo danneggiano i servizi essenziali”.
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QUEI GIORNALISTI CHE HANNO LA FACCIA COME IL CUBO
TRAVAGLIO

Stefano Folli su Repubblica sul decreto del 3%: “L’operazione era maldestra, tanto maldestra da rendere verosimile che né Renzi né B fossero i diretti responsabili della “buccia di banana” messa lì da chissà chi (!) per far inciampare l’Infallibile Renzi. La prova? Eccola: “I due avrebbero scelto meglio argomento e modi, se avessero voluto mettere a segno un colpo di tale rilievo come la riabilitazione pubblica di B. Nessuno dei due ha (sic) il minimo interesse a riaccendere i riflettori su una stagione passata.Quindi è possibile che la norma sia passata per l’ECCESSO DI ZELO di qualcuno”!!
Ma va??? Par di sognare. Se non fosse stato per i gufi di IFQ,che ha raccolto la denuncia del sottosegr. Zanetti sull’abnormità del 3% (non solo di evasione, ma persino di frode), nessuno ne avrebbe parlato o l’avrebbe collegato a B e il decreto dello scandalo sarebbe approdato alle commissioni parlamentari per il visto finale(non c’è neppure dibattito né voto:attua una legge delega)e a quest’ora sarebbe già legge dello Stato. E B avrebbe già chiesto di farsi cancellare condanna e incandidabilità. A quel punto tutti avrebbero recitato la parte delle vergini violate: “Oddio, non ce n’eravamo accorti, ma purtroppo cosa fatta capo ha” Il guaio di Renzi e di B è che c’è ancora qualche sprazzo di libera informazione,che l’ha colto con le mani nel sacco. Ora Renzi può dire:”Ehi socio, io ci ho provato, ma i soliti gufi mi hanno sgamato”. Dove sarebbe dunque l’Operazione maldestra”? Mistero.
Sempre su Repubblica anche Gianluigi Pellegrino, in un articolo peraltro severissimo sul contenuto della “riforma” fiscale, ipotizza la presenza di misteriose “serpi covate in seno a Palazzo Chigi che giocano proprie indicibili partite” all’insaputa del povero Matteo, e se la prende con quelli che “non l’hanno avvertito ne messo in campana”. Anche il Duce era innocente per definizione: la colpa era sempre di chi lo circondava e lo mal consigliava. Ragazzi, sveglia: l’ha detto Renzi che la norma l’ha fatta Renzi. Fatevene una ragione, è andata così.
Il governo depenalizza scientemente, consapevolmente, alla luce del sole la frode fiscale sotto il 3% dell’imponibile dichiarato. Chi vi viene in mente, alle parole “frode fiscale”, con tutto quel che è accaduto a terremotare la politica italiana nell’ultimo anno e mezzo? Silvio Berlusconi, naturalmente, che per una condanna per frode fiscale è decaduto da senatore, è divenuto ineleggibile e interdetto dai pubblici uffici, ha mollato le larghe intese e il governo Letta, ha subito la scissione dell’Ncd, è finito ai servizi sociali ad assistere i vecchietti a Cesano Boscone, ha tempestato Quirinale, governo. Parlamento, giornali, tv. Consulta e Corti europee per riavere l’agibilità politica”. Possibile mai che, cambiando le regole della frode fiscale, nessuno si sia chiesto che ne sarebbe stato della condanna di B.? Chiunque abbia una laurea in Legge o in Economia (dove si studia il Codice penale, che già all’art. 2 prevede la revoca delle condanne per un reato che non c’è più) sa benissimo che, quando si depenalizza un reato, le relative condanne vengono cancellate. Ora, Renzi risulta laureato in Legge e Padoan in Economia: possibile che non lo sapessero? E il battaglione dei loro consiglieri giuridici che ci sta a fare: la birra? Nella migliore delle ipotesi, siamo governati da dilettanti, anzi da ignoranti allo sbaraglio.
L’impronta digitale. Prendiamo sul serio le parole di Renzi al Tg5: “Se qualcuno immagina chissà quale scambio, non c’è problema: ci fermiamo. Questa norma la rimanderemo in Parlamento solo dopo l’elezione del Quirinale e dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone, e dimostreremo che non c’è nessun inciucio strano”. Delle due l’una. O la norma non è stata fatta per B. anche se salva B. come giura Renzi, appellandosi all’eterogenesi dei fini – e allora non si capisce che c’entrino l’elezione del nuovo capo dello Stato e, a maggior ragione, la fine dei servizi sociali di B.; ergo abbiamo un governo di cialtroni. Oppure è stata fatta per B. (o anche per B.), e dunque attendere le due scadenze che lo riguardano ha un senso; ma allora abbiamo un governo di bugiardi. In ogni caso, siamo in buone mani.
Tutto il decreto fiscale (non solo il famigerato 19 bis) è improntato alla più selvaggia depenalizzazione delle evasioni e delle frodi. Con una mano il governo aumenta alcune sanzioni penali e amministrative, per fingere la faccia feroce; ma con l’altra fa in modo che non venga condannato quasi più nessuno col trucchetto delle soglie di non punibilità, aggiunte ai reati che non le prevedevano e alzandole a quelle che già le avevano. È il sistema-droga: chi evade o froda in modica quantità (si fa per dire) non finisce più sotto processo. La sintesi di Luigi Ferrarella sul Corriere è implacabile: il decreto rende non punibili “la dichiarazione infedele fino a 150 mila euro, l’omessa dichiarazione fraudolenta mediante artifici fino a 30 mila euro di imposta evasa e 1,5 milioni di imponibile sottratto al fisco o 5% di elementi attivi indicati, e la dichiarazione fraudolenta mediante fatture per operazioni inesistenti fino a 1.000 euro l’anno”.(e quel che mancherà nelle casse dello Stato chi ce lo mette? noi? e con un debito di 2200 miliardi ci permettiamo anche questi regali? E poi dello stato sociale che ne facciamo? lo eliminiamo perché mancano soldi? O aumentiamo ancora di più le tasse ai poveracci?)
Un gigantesco, immondo condono fiscale che salva dal processo e dalla condanna quasi tutti gli evasori e i frodatori, anche quelli grandi, accontentandosi – quando va bene – di incassare le tasse che non hanno pagato (sai che sforzo: evadi tutta la vita e, la volta che vieni beccato, rinunci a qualche briciola del bottino, sempreché l’amministrazione finanziaria più inefficiente del mondo riesca a sfilartela). Nessuno, diversamente che per il 19-bis SalvaSilvio, può dire di non averlo saputo. Dov’erano allora i giornaloni, ma anche la sinistra Pd, che oggi s’indignano solo perché c’è di mezzo B? Davvero il colpo di spugna per gli evasori grandi, medi e piccoli è cosa buona e giusta purché non salvi anche B? Sarebbe interessante conoscere il pensiero del premier, dei ministri, dei partiti e dei giornali che li sostengono, ora che il decreto torna indietro per essere modificato (molto meglio cestinarlo e riscriverlo daccapo per mandare evasori e frodatori in galera).
Sallusti da Il giornale parla di ‘norma fisco giusto e di buon senso’, tolta solo ‘perché aiutava il Cavaliere’.
Ma la norma non è affatto di buonsenso perché sana le megafrodi e non solo col 3%, più guadagni più puoi evadere impunemente, ma, se ti sei arricchito proprio evadendo e pagando mazzette per corrompere, sarai più premiato!

Ma quel Bersani a cui dovevano regalare i voti di 9 milioni di persone aggratis cosa dice?
Ce l’ha la bocca per parlare?
E quel Papa di cui tutti cantano meraviglie dice qualcosa? O pure la Chiesa ci guadagna da questa truffa fatta sulle spalle dei poveri?

DIFFERENZE TRA LETTA E RENZI
Viviana Vivarelli

Le differenze tra Renzi e Letta sono solo sceniche.
Letta durò 300 giorni-Renzi ha superato i 300 giorni.
Letta è ricordato per non aver fatto un bel nulla. I piddini credono a torto che Renzi sia un fulmine di operatività. Nei fatti confrontando questi 300 giorni le differenze non si vedono.
Il Rapporto Debito/Pil è peggiorato con entrambi, ma di più con Renzi.
Letta trovò una media Ue del 92,6% e arrivò a 127,9%. Renzi ha trovato una media al 93,8% ed è arrivata al 132,8% .
Con Renzi il Pil è peggiorato molto di più. Dopo i 300 giorni di Letta la produzione industriale aveva guadagnato un punto; con Renzi l’ha perso.
I problemi di Taranto e Termini Imerese non sono stati risolti.
Con Letta i disoccupati non aumentarono, Renzi li ha fatti crescere di 156mila unità.
Letta fece 144 leggi, Renzi 119. Non si vede né la legge elettorale né la riforma costituzionale.
Letta portò in fondo 52 leggi, Renzi 22.
Nei suoi 10 mesi Letta ricorse alla fiducia 13 volte, Renzi 32.
Letta tolse il finanziamento pubblico ai partiti rendendo 60 milioni agli Italiani ma non lo sa nessuno, mentre tutti sanno degli 80 euro che sono solo costati tasse in più agli Italiani. Potenza della propaganda mediatica!
Entrambi dissero che lo Stato avrebbe pagato i debiti con le imprese, ma con Letta ne vennero dati 47,2 miliardi contro i 9,3 di Renzi.
Per la scuola solo Letta in realtà mise dei soldi, Renzi ha fatto solo chiacchiere.
Letta ha lasciato Letta ha lasciato 415 leggi a mezzo per mancanza di decreti attuativi, Renzi ha tuonato ma di fatto ne ha aggiunti 274 non portati a termine.
Quando Renzi ha fregato il premierato a Letta, questi aveva il 47% di consensi, Renzi è sceso al 39%.

RENZI SPERGIURO
Viviana Vivarelli

Dopo aver tradito Letta a cui aveva detto di star sereno, Renzi affermò solennemente “Mai più larghe intese” e strinse immediatamente il patto del nazareno.
Aveva promesso di ripristinare il falso in bilancio, ma a questo punto ci aspettiamo che depenalizzi pure la bancarotta fraudolenta, visto che tale padre tale figlio, al momento ha pagato i debiti di Renzi padre con soldi di Stato.
Non ha certo tolto una sola legge ad personam, anzi se n’è fatta una su misura per sé per togliersi di torno il processo per danno erariale, nel più puro cinismo berlusconiano. Allo stesso modo ha depenalizzato ben 112 reati penali, allargando multe che spesso non saranno mai pagate e domiciliari per cui mancano le forze di sicurezza.
Aveva garantito che la legge elettorale non avrebbe MAI previsto liste bloccate e ne ha messa in cantiere una che è più incostituzionale del Porcellum stesso, una Porcata seconda, e che dopo 10 mesi è ancora fumo e vento, rendendo impossibile il voto, mentre ha tagliato a man bassa la sovranità popolare, accentrando su di sé ogni potere e svuotando di potere ministri, parlamento, corte dei conti, sindacati, organi di controllo e garanzia… mentre azzerava i diritti del lavoro e attentava gravemente allo stato sociale che è sua intenzione azzerare.
Renzi non ha mai voluto fare la seria legge anticorruzione di stampo europeo che l’Ue gli chiede da 12 anni, o norme anti-evasione, o sul conflitto di interessi, o sugli sprechi di stato, o limitanti quelle prescrizioni facili inesistenti altrove… anzi ha depenalizzato l’evasione fiscale fino al 3% del reddito offrendo al pregiudicato un facile reintegro nella politica ufficiale, visto che da quella occulta non è mai uscito.
Dopo gli scandali di Milano, Venezia e Roma, Renzi ha promesso una rigorosa legge anti-corruzione, ma ha accuratamente evitato quel Decreto Legge che avrebbe reso immediatamente esecutiva la norma e si è impantanato nella riforma lacunosa, indecente, inconcepibile di un Disegno di Legge che non avrà mai fine e che i due lazzaroni useranno per reciproci ricatti, in uno Stato ormai in ostaggio di due mafiosi, di cui l’uno è intento solo a ricattare l’altro per non caderne preda a sua volta. A Natale ci rifila la riforma fiscale, e sa il cielo se questo Paese di combattere iniquità e sperequazioni avesse bisogno, e ci dà la peggiore riforma fiscale che un Paese democratico possa immaginare, quella che aumenta addirittura le iniquità e le disuguaglianze, quella che porterà alle stelle il buco nelle casse del Tesoro, quella che non riduce lo strapotere esoso di Equitalia, che penalizza i poveri già violentemente tartassati mentre assolve i ricchi, quella che, soprattutto, salva Berlusconi con un colpo di genio retroattivo reintegrandolo a pieno diritto della politica ufficiale. La grazia fiscale agli evasori di genio per arricchirli ancora di più, mentre si stroncano gli onesti.
Quando i piddini strillavano che i 5stelle avrebbero fatto entrare in parlamento casalinghe e sprovveduti, non potevamo immaginare che le ‘astute’ scelte del Pd e del Pdl avrebbero fatto arrivare nelle istituzioni la banda di yesman di un rapinatore d’assalto compare di un pregiudicato, mentre il capo di Stato plaudiva ai nuovi vandali, assicurando che l’Italia fosse schiantata dalla Troika e che l’opposizione stesse sotto minaccia di moniti, ghigliottine, bavagli, assalto di media servili e col timore fondato di essere cacciata per legge dal parlamento. Quelli che hanno fatto questi abomini sono gli eredi di Matteotti, Gramsci, Amendola, Berlinguer, Pertini, Don Sturzo, De Gasperi, Dossetti, Don Milani…. Non li odierò mai abbastanza per il male che fanno oggi al nostro Paese, per il tradimento delle nostre radici, dei nostri valori, della nostra storia migliore. Per la distruzione in cui ci gettano del nostro futuro e della nostra speranza. Per aver sostenuto al potere una banda di briganti, che sanno solo buttare in merda ogni cosa che toccano. E non mi basterà pensare che molti di loro sono ignari, analfabeti di ritorno, plagiati dai tg, inconsapevoli. Ci sono dei limiti oltre i quali cade ogni alibi. Che ognuno si prenda la responsabilità di quello che accade, perché oltre una certa soglia ognuno è colpevole!

ALESSANDRO DI BATTISTA

“Ultimamente Palazzo Chigi sembra uno di quei rioni in mano alla camorra dove all’inizio nessuno sa nulla e poi, alla fine, qualcuno parla per proteggere qualcun altro. Renzi si è trasformato da rottamatore a protettore e sta proteggendo Denis Verdini, pluri-rinviato a giudizio anche per corruzione. È lui che ha fatto inserire la norma (ovviamente con il beneplacito di Renzi). Una norma salva maxi-evasori probabilmente utile a B. ma certamente utile allo stesso Verdini il quale dovrà affrontare anche un processo per il crack del Credito Cooperativo Fiorentino, la banca che gli apparteneva, fallita, secondo i giudici, in modo fraudolento. In Forza Italia e nel centrodestra molti lo odiano. Il curriculum di Verdini è indecoroso anche per loro. Il governo è ancora saldamente nelle mani di B. il quale usa suoi uomini e gli chiede di portare risultati. Verdini un risultato il 24 dicembre scorso lo aveva ottenuto, poi è stato scoperto. Oggi in aula ho denunciato tutto. Siamo stanchi di occuparci solo di queste schifezze. Gli italiani hanno bisogno del reddito di cittadinanza ma la maggioranza si dedica a salvare i delinquenti. Mi auguro che chi ancora pensa che abbiamo sbagliato a non scendere a compromessi con questa gente abbia finalmente aperto gli occhi!”
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LA SOCIETA’ DI RENZI PADRE SALVATA CON SOLDI PUBBLICI
(blog di Grillo)

La storia è quella della Chil Srl (poi Chil Post Srl) che si occupava di distribuzione di giornali e campagne pubblicitarie, società fondata nel 1999 da Tiziano Renzi, premuroso papà di Matteo.
L’azienda ha avuto una vita molto burrascosa ed è finita in fallimento nel febbraio 2013 con tanto di inchiesta della Procura di Genova per bancarotta fraudolenta, inchiesta che coinvolge padre e madre del nostro premier.
Ma facciamo un passo indietro. A un certo punto la Chil chiede un prestito bancario da circa 430mila euro dotato di garanzia della Fidi Toscana Spa, la finanziaria della Regione che ha tra i soci anche la Provincia e il Comune di Firenze. La vicenda parte nel 2009 e a giugno la Fidi Toscana delibera la garanzia in favore dell’azienda dei “Renzis”, garanzia che viene erogata il 13 agosto di quell’anno.
Nel 2010 c’è una cessione di ramo d’azienda a Chil Promozioni (poi Eventi 6 Srl), società sempre riconducibile ai “Renzis”, che si pappa il grosso del patrimonio. Di conseguenza, la situazione della Chil Post diventa via via sempre più grave e nell’agosto 2011 la società manca di pagare per la prima volta una rata del finanziamento. Due mesi dopo la banca mette in mora l’impresa e a febbraio 2012 l’istituto fa scattare la richiesta di attivazione della garanzia alla Fidi Toscana. La finanziaria regionale eroga sull’unghia 263mila euro nell’agosto 2013 e a sua volta ottiene, nell’ottobre 2014, ben 236mila euro dal Fondo Centrale di Garanzia a titolo di controgaranzia statale.
Morale? La Fidi ha sborsato per conto della Chil Post Srl quasi 27mila euro (la differenza tra quanto erogato e quanto ricevuto dal Fondo del Mise) e il Fondo di Garanzia ben 236mila euro, appunto.
Peccato che la richiesta del finanziamento garantito sia partita quando Renzi era presidente della Provincia di Firenze (ente socio della Fidi Toscana, il secondo per importanza). E sia partita da un’impresa di cui Renzi era unico dirigente (ed ex titolare di quote).
Peccato che la deliberazione della garanzia da parte della Fidi Toscana (partecipata anche dal Comune di Firenze) in favore dei “Renzis” sia stata decisa quando Matteo stava diventando sindaco di Firenze. Ed è stata erogata quando lui era appena stato eletto primo cittadino.
Peccato che il Fondo Centrale di Garanzia (che ci ha rimesso la cifra maggiore) dipenda dal ministero dello Sviluppo economico e, quindi, dal governo presieduto da Matteo Renzi. La controgaranzia è stata peraltro escussa quando Renzi era già premier.
Risultato? La Regione Toscana, la Provincia, il Comune di Firenze e soprattutto il governo italiano, presieduto dal giovane premier, hanno elargito soldi pubblici, soldi dei cittadini italiani alla famiglia dello stesso premier e alla sua società piena di debiti. Soldi erogati a fondo perduto e buttati nel pozzo nero di un’iniziativa imprenditoriale fallimentare e fallita.
Su questa vicenda il M5S depositerà “ad horas” un’interrogazione parlamentare, perché è scandaloso che certi “imprenditori” possano giovarsi così facilmente di una garanzia pubblica sui prestiti bancari, garanzia che per tanti altri, magari molto più meritevoli, è merce rarissima. Persino in Toscana, le Pmi devono passare dalle forche caudine della garanzia regionale che mostra di aiutare soprattutto gli amici degli amici. Uno spreco moralmente intollerabile di danaro pubblico alle spalle dei tanti datori di lavoro che soffrono, lottano e a volte si tolgono persino la vita. Quegli stessi imprenditori che il governo ha mostrato più volte di disprezzare e che, invece, il M5S fa di tutto per ascoltare e sostenere.
Stiamo portando avanti, non a caso, il “Pmi Tour” in tutta Italia. Il primo scopo è raccogliere il punto di vista delle piccole e medie imprese, raccontando al contempo le nostre proposte e iniziative finalizzate a un alleggerimento fiscale e a una semplificazione delle regole e della burocrazia per chi crea ricchezza.
Berlusconi maestro di conflitti di interessi? Alla scuola del Nazareno l’allievo fiorentino è sveglio e impara presto…” M5S Parlamento
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Sapete cosa ha detto Toti, quello che doveva essere il dopo di Berlusconi? “Che anzi la soglia è troppo bassa e dovrebbero portarla al 6% perché in un paese civile non è accettabile che per due soldi di evasione si vada in prigione”. Due soldi? il 3% del reddito totale di una banca o di una grande società che fattura miliardi sarebbero due soldi??? Ma con che specie di gente si è alleato il Pd??? Senza contare che un evasore incallito ha già dichiarato un reddito inferiore al dovuto e che poi gli si debba depenalizzare anche il 3% come premio ulteriore è davvero una bella porcata.
L’articolo 19bis della delega fiscale, una norma che di fatto sana la “modica quantità” di frode fiscale, in compagnia di un altro codicillo che fa la stessa cosa per le fatture false. E che magari, senza il clamore del “Salva-Silvio” sarebbe passata inosservata, a beneficio di evasori e frodatori. Con “un effetto dirompente” sui processi in corso per frode fiscale, false fatturazioni e altri reati, si legge in un documento interno della Procura di Milano.
In pratica la legge del Nazareno ci dice che più sei ricco e più puoi evadere. Un simile livello di sfregio alla dignità delle persone oneste, neanche sotto il Berlusca triumfans si era mai visto”. Soprattutto in epoca di tagli, in un Paese in cui l’evasione fiscale sottrae alle casse pubbliche circa 180 miliardi di euro l’anno.
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Gli Usafora: Art. 18: si tolgono diritti ai lavoratori. art 19: si ampliano i diritti degli evasori. Il ritmo dell’arco prostituzionale è inarrestabile.
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Marco Padova82
Al di lá del colore politico, l’Italia sta andando nella direzione opposta rispetto al resto del mondo sviluppato. Tutti i paesi avanzati stanno mettendo in atto regole per punire sempre piú pesantemente gli evasori e gli elusori fiscali e per riuscire a tassare quelle aziende (come Amazon) che eludono il fisco, pagando le tasse in paradisi fiscali.
In Italia invece, si depenalizzano i reati di evasione e frode fiscale, incentivando di fatto chi é ricco a rubare per diventare ancora piú ricco, a spese ovviamente del cittadino onesto. Dal punto di vista etico é vergognoso e dal punto di vista pratico dimostra l’ennesimo fallimento in Italia della legalitá, di fronte allo strapotere delle criminalitá. Un ulteriore passo verso uno sprofondamento imminente della nazione, segnato da una forte perdita dei valori e del decoro umano. In tutto questo, fa da contorno il silenzio assordante dei media e dei cittadini, spettatori collusi o ignavi di fronte allo smantellamento del paese. L’Italia é morta.
Comunque c’è un’altra meraviglia in questa Italia delle meraviglie
Possibile che quegli istituti di sondaggio che appena Grillo starnutisce si affrettano a dire che il M5S ha perso 10 punti, non ci abbiano ancora detto quanti punti ha perso Renzi dopo questa clamorosa riforma del fisco?
Va bene che ci sono state le feste ma il pastrocchio è stato combinato il 24 dicembre e sono passati 12 giorni e non ce n’è uno di questi cari sondaggisti che ci dica se ci sono riscontri elettorali
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Trattandosi di mafioso, elusore o corrotto, mi fa proprio ridere la norma che gli sarà perdonato il 3% del reddito DICHIARATO!!!!!! Ma dichiarato cosa???

Davvero questa è una repubblica fondata sul CRIMINE ORGANIZZATO!!
E Renzi e Berlusconi ne sono la cupola.
Anzi, Renzi è il cupolone.
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Davide Zaccaria
In soldoni più sei ricco più puoi rubare.
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Renzi salva Berlusconi. Berlusconi salva Renzi.
Non ho capito chi all’insaputa di chi.
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SOCCORSI
Hai presente quegli affogati
che più li tiri su
più ti tirano giù?
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E’ evidente che un miracolo Renzi lo ha fatto:
la moltiplicazione dei polli.
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CONTRO IL POPOLO ITALIANO

Di tutte le leggi che sono state emanate negli ultimi venticinque anni da questa maledetta classe politica, ce ne fosse una in favore dei poveri ma tutte contro. Tutte indistintamente tutte, studiate di proposito per depredare la classe lavoratrice e gettare nella miseria anche la classe media, nonché l’intera popolazione italiana. Un bel sistema per trasferire l’intera ricchezza prodotta, nelle mani di predatori nascosti dietro nomi come politici, imprenditori, banchieri. Purtroppo questi malati di mente sono senza limiti e l’ingordigia di possedere sempre di più, ci sta portando verso la distruzione non solo del nostro paese e del nostro continente, ma stanno trascinando l’intero pianeta verso l’estinzione. Lo sfruttamento senza alcun ritegno di tutte le sue risorse per il solo, lurido scopo di ricavarne profitto, ne fa dei veri e propri criminali: le malattie vanno curate e i virus distrutti!
La follia dettata dalla loro feroce sete di potere li ha resi ciechi e sordi, non solo alle grida disperate della gente che muore per fame o suicida, ma anche dinanzi agli avvertimenti sempre più catastrofici con cui la natura cerca di difendersi. Queste belve non più umane, sono arrivate ad un punto tale di dominio da riuscire a tenere sotto scacco, miliardi di esseri umani.
Di cosa ancora vogliono appropriarsi se tre quarti della ricchezza mondiale è nelle loro mani mentre miliardi di persone le hanno vuote? Cosa ci dobbiamo augurare continuando su questa strada visto che non esistono extraterrestri a cui rivolgersi, o un Dio che si occupi di quel che succede sulla Terra? Come difendere le nostre vite e il nostro habitat se non una rivolta planetaria, che ponga fine e per sempre a questi pazzi, indegni di vivere in questo meraviglioso pianeta?
Invece tutti ci rintaniamo nel nostro guscio e ci affidiamo ad una impossibile speranza, che qualcosa o qualcuno compia un miracolo!

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Da TRISKEL: “Con maniacale cura nel selezionare le parole più adatte, l’avvocato Franco Coppi fa un’annotazione al momento dei saluti: “Mi chiede se la polemica sul 3% per i reati fiscali e sul mio assistito Silvio Berlusconi c’entri con la partita per il Quirinale? E io le rispondo di sì, altrimenti perché Matteo Renzi promette che la pratica sarà rinviata a presidente eletto e dopo la fine dei servizi sociali a Cesano Boscone?”.

CARLO DI FOGGIA (IFQ)
NEL DECRETO INCRIMINATO, TANTE LE AGGIUNTE IN EXTREMIS CHE SEMBRANO SCRITTE SU MISURA PER GLI ISTITUTI DI CREDITO E I GRANDI GRUPPI FINANZIARI.
C’è la “manina” che l’ha inserita e c’è la penna che l’ha scritta. La norma salva Berlusconi non è più orfana, ma ha molti padri. “L’ho voluta io, ma mi avevano dato rassicurazioni avvocati e magistrati”, ha spiegato Renzi. Alcuni dei consulenti – lato magistratura – negano di averla mai vista. Chi ha seguito da molto vicino l’iter del provvedimento, però, parla di “molte modifiche”, “calibrate”. UN TESTO, quello cambiato all’ultimo da Palazzo Chigi – non quello elaborato al Tesoro – arricchito di aggiunte tecniche che vanificano l’impianto originale, e sembrano scritte da fiscalisti esperti, su misura per i grandi gruppi bancari e finanziari. È una norma salva banche perché di fatto svuota la frode fiscale, e in questo modo aiuta gli Istituti che in passato hanno messo nero su bianco le operazioni sospette temendo un’azione penale: se ne avvantaggerebbero gli ex ad di Unicredit, Alessandro Profumo e Banca Intesa, Corrado Passera. Nel giugno scorso, la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di Profumo in merito alla cosiddetta “operazione Brontos”: 245 milioni di euro che sarebbero stati sottratti al Fisco con operazioni di finanza strutturata. Visti gli utili, il caso potrebbe rientrare anche nella famosa norma pro Berlusconi (che cancella il reato di frode se l’importo evaso è inferiore al 3% del reddito dichiarato). “Ma quel comma preoccupa soprattutto per il futuro”, confida chi ha lavorato al testo. Il cavillo riavvicina i contatti con il mondo bancario, raffreddati non poco dopo il colpo inflittogli dal decreto sugli 80 euro, che ha alzato l’aliquota (dal 12% deciso da Letta al 26%) sulle plusvalenze derivanti dalle rivalutazioni delle quote della Banca d’Italia in pancia a molti istituti. Il riavvicinamento passa soprattutto dal lavoro sotterraneo compiuto in questi mesi dal sottosegretario e uomo ombra di Renzi, Luca Lotti.
I POSSIBILI beneficiari sono molti, da Prada, che ha pagato 470 milioni (ma c’è un fascicolo aperto dalla Procura di Milano per “omessa o infedele dichiarazione dei redditi” nei confronti di Miuccia Prada, Patrizio Bertelli e il loro commercialista, ad Armani (270 milioni). Tornando alle operazioni strutturate, ad avere contraccolpi potrebbe essere anche il processo al patron dell’Ilva Emilio Riva – morto nell’aprile scorso – due ex dirigenti del gruppo e un ex manager della filiale di Londra di Deutsche Bank, in relazione a una maxi evasione da 52 milioni. Soldi sottratti al Fisco con una falsa rappresentazione nelle “scritture contabili obbligatorie”, proprio la circostanza esclusa dal comma inserito in calce all’articolo 4. Peggio ancora accade con l’articolo 17, che elimina la possibilità di raddoppiare i tempi di accertamento (da 4 a 8 anni).Fonti di governo fanno sapere che verrà modificata perché “è impossibile che la Ragioneria possa farla passare”. Il motivo è semplice: “Cancellerebbe centinaia di accertamenti, facendo perdere molti miliardi all’Erario”. Il combinato disposto fra tutte queste norme – spiegano fonti della magistratura – cancellerebbe circa 8 processi su 10 in materia di reati tributari.

Eposmail
“Non vi è nulla che faccia più danni ad una nazione come la gente astuta che passi per intelligente.”
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Cobra89
In realtà non c’è solo la “Salva Berlusconi”… Il decreto sul fisco del governo è pieno zeppo di favori ai grandi evasori fiscali.
Citiamo ad esempio l’articolo 17, che elimina la possibilità di raddoppiare i tempi di accertamento (da 4 a 8 anni). In questo modo verrebbero cancellati centinaia di accertamenti, facendo perdere miliardi all’Erario. Verrebbero cancellati circa 8 processi su 10 in materia di reati fiscali.
La politica del governo Renzi è la seguente: “aumentare le tasse ai cittadini su fondi pensione, casse di previdenza, rivalutazione TFR, partite IVA ai minimi… per coprire i favori ai grandi evasori”.

CANDIDATI AL QUIRINALE

Ferdinando Imposimato (79 anni) è un magistrato, politico e avvocato italiano,presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Si è occupato della lotta a cosa nostra,alla camorra e al terrorismo in Italia:è stato giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Moro,l’attentato al papa Giovanni Paolo II,l’omicidio del vicepr. del CSM Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Ha istruito alcuni tra i più importanti casi di terrorismo,coniugando la legislazione speciale emanata durante gli anni di piombo col rispetto dei diritti civili. Si è occupato di processi contro mafia e camorra. Tra gli altri il caso di Sindona, il banchiere siciliano legato a Cosa Nostra,accusato di bancarotta fraudolenta per il fallimento di banche italiane e straniere. Nel 1981 istruisce il processo alla banda della Magliana. Ha rappresentato l’Italia a Strasburgo per la lotta al terrorismo. La mafia gli ha ucciso il fratello e lo ha spinto a dimettersi. Dopo di che ha lavorato per l’Onu nella lotta al narcotraffico.
Si occupa di diritti umani e dei principi del giusto processo in America Latina
Attualmente si occupa della difesa dei diritti umani ed è impegnato nel sociale.
Ha presentato numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo e sulla dissociazione. E’ collaboratore e consulente di Don Gelmini,direttore di 150 comunità terapeutiche per il recupero di tossici,in Italia ed all’estero. Si occupa del lavoro dei detenuti per la comunità in collegamento con l’associazione “Liberi di San Vittore”.
Ha denunciato il governo USA alla corte penale internazionale, perché sarebbe stato a conoscenza degli attentati dell’11 settembre ma non avrebbe fatto nulla per fermarli. Ha affermato che il gruppo Bilderberg sarebbe stato il mandante delle stragi di Falcone e Borsellino.
Il 13 aprile 2013 il suo nome era nella lista dei candidati alla carica di Presidente della Repubblica Italiana scelti a seguito del 2° voto online degli iscritti al M5S.

Il 13 maggio 2013 ha scritto sulla propria pagina personale su facebook:
« Non sono aderente al M5S ma trovo esagerati e ingiusti gli attacchi a Grillo. Egli ha denunziato la paralisi e l’impotenza del Parlamento, che non si può disconoscere. Il Parlamento, quale organo che approva leggi per il bene comune, di fatto non esiste. È un’amara realtà. La Boldrini non si deve offendere, deve prenderne atto. Vorrei sapere quali leggi il Parlamento ha approvato nei suoi primi mesi di vita! E quali sta discutendo, di quelle che interessano i giovani e il lavoro. Nessuna! La finta legge che cercava risorse, abrogando il finanziamento pubblico dei partiti, dovrebbe entrare in vigore solo nel 2017! Vergogna!»

Riconoscimenti
Nel 1984 riceve in Francia il titolo di Uomo dell’Anno-Giudice Coraggio e il premio dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l’assassinio del fratello.
Nel 1985 il Times di Londra gli dedica una intera pagina definendolo lo scudisciatore della mafia. La rivista “Reader’s Digest” gli dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia. Nello stesso anno un libro dell’ONU lo sceglie, nell’anno della gioventù, come “Il Simbolo della Giustizia”.

Ha detto: “Presidente Napolitano, democrazia è governo della maggioranza nel rispetto dei diritti della opposizione e non tirannide della maggioranza nel disprezzo della opposizione, come accade adesso. Tra le funzioni del Presidente della Repubblica previste dall’art 87 della Costituzione, non vi è quella di accusare la opposizione di settarismo. Ringrazio il M5S per la sua corretta e responsabile opposizione e le sue battaglie in difesa dell’eguaglianza dei diritti sociali, del lavoro dignitoso, delle forze dell’ordine, della indipendenza della magistratura, della scuola pubblica, dell’etica politica.”

Candidare Roberto Scarpinato significa attaccare il sistema massonico e mafioso che ha ridotto in brandelli l’Italia.
Ha fatto parte del pool antimafia con Falcone e Borsellino, occupandosi dell’assassinio politico-mafioso di Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa.
Partecipa alla rivolta di 80 sostituti procuratori contro il procuratore capo Piero Giammanco, al quale viene addebitata la responsabilità di avere progressivamente isolato Falcone.
Attacca per anni Andreotti, 7 volte presidente del Consiglio e 24 volte ministro, processato (assolto e poi prescritto) per partecipazione mafiosa. Accusa i Sistemi criminali con retroscena politici per le stragi del 92-93 e conduce pressanti indagini sui rapporti tra la mafia e la massoneria nella trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra nel periodo delle stragi, e sui rapporti tra mafia ed economia. Assume la direzione del Dipartimento mafia-economia all’interno del quale crea un gruppo di magistrati e investigatori specializzati, che smantella colossali patrimoni illegali, giungendo a sequestrare dal 2008 al 2010 beni in Italia ed all’estero per un valore di circa tre miliardi e mezzo E’ nuovo Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Palermo.
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Scarpinato a Borsellino nell’anniversario della morte di Falcone
“Stringe il cuore a vedere talora tra le prime file, nei posti riservati alle autorità, anche personaggi la cui condotta di vita sembra essere la negazione stessa di quei valori di giustizia e di legalità per i quali tu ti sei fatto uccidere; personaggi dal passato e dal presente equivoco le cui vite – per usare le tue parole – emanano quel puzzo del compromesso morale che tu tanto aborrivi e che si contrappone al fresco profumo della libertà. E come se non bastasse, Paolo, intorno a costoro si accalca una corte di anime in livrea, di piccoli e grandi maggiordomi del potere, di questuanti pronti a piegare la schiena e a barattare l’anima in cambio di promozioni in carriera o dell’accesso al mondo dorato dei facili privilegi…. verrebbe da chiedere che almeno ci facessero la grazia di tacere, perché pronunciate da loro, parole come Stato, legalità, giustizia, perdono senso, si riducono a retorica stantia, a gusci vuoti e rinsecchiti.
Voi che a null’altro credete se non alla religione del potere e del denaro, e voi che non siete capaci di innalzarvi mai al di sopra dei vostri piccoli interessi personali, il 19 luglio tacete, perché questo giorno è dedicato al ricordo di un uomo che sacrificò la propria vita perché parole come Stato, come Giustizia, come Legge acquistassero finalmente un significato e un valore nuovo in questo nostro povero e disgraziato paese. Un paese nel quale per troppi secoli la legge è stata solo la voce del padrone, la voce di un potere forte con i deboli e debole con i forti. Un paese nel quale lo Stato non era considerato credibile e rispettabile perché agli occhi dei cittadini si manifestava solo con i volti impresentabili di deputati, senatori, ministri, presidenti del consiglio, prefetti, e tanti altri che con la mafia avevano scelto di convivere o, peggio, grazie alla mafia avevano costruito carriere e fortune. “ Lo Stato siamo noi”. Falcone e gli altri caduti nella lotta contro la mafia ci hanno insegnato che per costruire insieme quel grande Noi che è lo Stato democratico di diritto, occorre che ciascuno ritrovi e coltivi la capacità di innamorarsi del destino degli altri.
Falcone è riuscito con la sua vita a restituire nuova vita a parole come Stato e Giustizia, prima morte perché private di senso. Ed è riuscito con la sua morte a farci capire che una vita senza la forza dell’amore è una vita senza senso; che in una società del disamore nella quale dove ciò che conta è solo la forza del denaro ed il potere fine a se stesso, non ha senso parlare di Stato e di Giustizia e di legalità. Noi non ci siamo fermati. Abbiamo portato sul banco degli imputati e abbiamo processato gli intoccabili: presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari nazionali e regionali, presidenti della Regione siciliana, vertici dei Servizi segreti e della Polizia, alti magistrati, avvocati di grido dalle parcelle d’oro, personaggi di vertice dell’economia e della finanza e molti altri. Uno stuolo di sepolcri imbiancati, un popolo di colletti bianchi che hanno frequentato le nostre stesse scuole, che affollano i migliori salotti, che nelle chiese si battono il petto dopo avere partecipato a summit mafiosi. Un esercito di piccoli e grandi Don Rodrigo senza la cui protezione i Riina, i Provenzano sarebbero stati nessuno e mai avrebbero osato sfidare lo Stato, uccidere i suoi rappresentanti e questo paese si sarebbe liberato dalla mafia da tanto tempo.
Si racconta che la mafia è costituita solo da una piccola minoranza di criminali, da personaggi come Riina e Provenzano. Ma sappiamo che questa non è tutta la verità. Sappiamo che dietro i carnefici delle stragi, dietro i tuoi assassini si celavano forze oscure e potenti. Falcone disse: “Mi ucciderà la mafia, ma saranno altri che mi faranno uccidere, la mafia mi ucciderà quando altri lo consentiranno”. Paolo anche dopo la tua morte per cancellare le tracce della loro presenza. E per tenerci nascosta la verità, è stato fatto di tutto e di più

Milella
Chi ha memoria storica e consapevolezza culturale sa che la storia del nostro paese è anche la storia di poteri criminali che ne hanno condizionato lo sviluppo sociale, politico ed economico.
Chi ha una coscienza morale e professionale e il coraggio di non rassegnarsi a quello che è accaduto ed accade nel nostro Paese, ha il dovere civico di associare il proprio impegno professionale e culturale alla difesa intransigente dei valori costituzionali e di opporsi al rischio di un progressivo svuotamento dello statuto della cittadinanza che, lasciando spazio al crescere di una rassegnata cultura della sudditanza, determina il degrado del vivere comune a causa del proliferare di sopraffazioni, arroganze e cortigianerie interessate.
Chi, oltre a possedere quella coscienza e quel coraggio, può spendere la credibilità di una vita passata a combattere i poteri criminali, ha il dovere e il diritto di marcare la differenza tra l’agire autenticamente democratico e quello di chi si adatta alle situazioni e preferisce il vivere mediocre che supporta e stabilizza le ingiustizie e le mistificazioni.
E’ il dovere della verità e della conoscenza ciò che qualifica la statura etica della persona, qualunque sia la sede o il contesto in cui si concretizza la sua esistenza.
La verità e la giustizia insite nella coscienza, nel coraggio, nell’impegno di ogni cittadino non possono essere fonte di equivoci o divenire espressione di un sapere egoistico in quanto socialmente limitato. Esse devono, invece, manifestare il pregio della chiarezza, della trasparenza, del riconoscimento, anche ricordando quanto la fatica giurisdizionale ha accertato nell’interesse primario del sapere collettivo.

LA TRASPA-RENZI
Rosario Amico Roxas

Nei sistemi democratici, specialmente in quelli risorti dopo le dittature nazi-fasciste, il perno su cui deve (o meglio “dovrebbe”) ruotare l’attività dell’esecutivo, è “la trasparenza”, termine usato e spesso abusato, che dovrebbe offrire ai cittadini la possibilità di controllo, sancita dalla Costituzione che dichiara essere il popolo il più alto detentore del potere nazionale e sovranazionale che coinvolge gli interessi del “Bene Comune”.

“La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.”

E’ questa una delle definizioni in letteratura che chiarisce la dimensione totalizzante che deve assumere la trasparenza, in grado di favorire forme diffuse di controllo da parte del popolo sovrano. Ma oltre la Costituzione, altre leggi ne garantiscono l’efficacia.

Il principio della trasparenza, infatti, inteso come «accessibilità totale» alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato affermato con decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Obiettivo della norma è quello di favorire un controllo diffuso da parte del cittadino sull’operato delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. (Dlgs n.33 del 14 marzo 2013).

Il legislatore ne ha fatto un Decreto Legge, per renderne immediatamente efficace l’applicazione.

La locuzione decreto legislativo (spesso abbreviato in DLgs) o decreto delegato si intende, in particolare nel diritto costituzionale, un atto normativo avente forza di legge adottato dal potere esecutivo (Governo) per delega espressa e formale del potere legislativo (Parlamento).

Ma cosa sta accadendo in Italia nell’attuale frangente di crisi economica e disordine politico ?
Sta accadendo che di tutto si può e si deve parlare tranne che di “trasparenza” dell’esecutivo, con un presidente del consiglio (rigorosamente minuscolo) non eletto dal popolo, sostenuto da un pregiudicato condannato dopo tre gradi di giudizio, espulso per indegnità dal Senato, dichiarato dalla Banca d’Italia “privo di onorabilità, tant’è che gli è stato vietato possedere la quota di controllo della Banca Mediolanum, interdetto dai pubblici uffici, privato del diritto di voto arrivo e passivo, in candidabile per sei anni. I due, messe insieme le loro debolezze, che ritengono essere le loro forze, hanno stipulato un patto segreto, diabolico, dove uno garantisce l’eternità del governo, in cambio non dell’anima, bensì delle sorti dell’intera nazione.
Con tale “Patto del Nazareno” è il governo stesso che è entrato a gamba tesa nel conflitto di interessi che ha dominato la politica degli ultimi venti anni, diventandone complice ed esecutore materiale. La trasparenza, che dovrebbe illuminate i provvedimenti dell’esecutivo, si è trasformato in una omertoso accordo segreto tra le due parti, vietando, inoltre, al popolo italiano di esercitare il diritto/dovere di pronunciarsi, con elezioni “trasparenti”, sulla scelta dei proprio rappresentanti e di cacciare i mercanti dal Tempio della Democrazia.
Tra le righe si potrebbe anche leggere un attentato alla Costituzione, essendo mortificati i principali diritti che Essa garantisce.
La Costituzione è LA LEGGE, la sola legge che non ammette interpretazioni di comodo o particolari forme attenuanti che ne alterano la volontà.
In natura tutto accade seguendo ciecamente secondo l’eterna legge naturale; soltanto l’uomo, fornito di ragione autonoma, agisce nella rappresentazione della legge.
Di fronte alla ragione la legge avrebbe carattere oggettivo, obbligatorio e universale; ma così non è.
Se l’uomo fosse solamente ragione, obbedirebbe alla legge, la quale acquisirebbe anche un carattere soggettivo, in quanto la ragione coinciderebbe con la volontà individuale.
Ma l’uomo non è solamente ragione, valutazione che bloccherebbe l’intera umanità dentro gli angusti confini di un illuminismo statico, l’uomo ha passioni, inclinazioni, esigenze, bisogni, impulsi, egoismi, a volte, contrari alla ragione, ha anche tendenze criminali che si scontrano con l’esercizio del Bene Comune; per questo motivo l’esigenza oggettiva della legge razionale DEVE imporsi sulla volontà in forma imperativa, con un comando, punendo severamente che ne ostacola l’universalità.
E’ così che in Italia non possiamo più parlare di trasparenza, ma di una sua fallace e interessata interpretazione, che possiamo identificate con questo nuovo termine che ne chiarisce bene l’itinerario individualista: la TraspaRenzi.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1612 11-1-2015 MARCIA A PARIGI PER CHARLIE HEBDO

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Due milioni di cittadini hanno manifestato a Parigi contro l’attentato, davanti a loro: 50 capi del mondo con le loro polizie.

Obiettivamente
Comunque c’è qualcosa di sarcastico nel vedere il re di Giordania, che ha appena stato condannato un giornalista a 15 anni di galera, manifestare per la libertà d’espressione
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Erdogan, Rajoy, Hollande, Netanyahu, Renzi, il re di Giordania, pure Poroshenko,..
Come nei funerali di mafia … i “colpevoli” stanno sempre in prima fila.
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SnowWhite
Oggi eravamo tutti Charlie, ma eravamo anche Ahmed… giusto per ricordare a Salvini che i musulmani non sono tutti terroristi e gli occidentali non sono tutti come lui, per fortuna!
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Franco Torre
Capisco che nel mondo di oggi quel che conta è l’immagine, ma quanta ipocrisia nel fare sfilare oggi a Parigi, a favore della libertà di stampa e d’espressione, i capi di quei Paesi nei quali non vengono rispettate né l’una né l’altra!

Davlak
Io non sono affatto Charlie.
Io non sono d’accordo con quelli che insultano i sentimenti religiosi degli altri.
Io sono ateo, ma io credo che ogni essere umano debba essere libero di credere nel suo dio.
Il rispetto è il fondamento di tutte le libertà.
Voi non potete insultare i simboli religiosi degli altri uomini.
Io sono contro la violenza e voglio un mondo in cui gli uomini vivano in armonia con la propria specie.

Antonino Sicari
Cosa fa Netanyahu, l’ideatore dell’operazione “piombo fuso” che causò centinaia di morti a Gaza di cui moltissimi bambini, alla grande manifestazione di Parigi? Quell’uomo, nei suoi comportamenti è allo stesso livello dei criminali autori della strage di Parigi, con la semplice differenza che lui appartiene ad una casta, la quale sembra potersi permettere la possibilità di scelta se fare ammazzare tanta gente, o no. La mia morale condanna atti, non persone e la condotta di NETANYAHU FU DA CRIMINALE. Purtroppo l’occidente continua ancora a comportarsi nella maniera per cui “io posso permettermi di fare degli atti criminali nel mondo, tu no”. Fare certe affermazioni in momenti così tragici è fuor di luogo?
Meglio che non farli mai. Stare uniti contro il terrorismo? Certo, ma non assolvendo automaticamente personaggi dello stampo di Netanhyahu dai loro crimini efferati, terroristici, contro i palestinesi di Gaza. La manifestazione di Parigi dovrebbe invece essere mezzo per poter meditare sulle cause che hanno armato le mani di questi ignoranti, dementi e pazzi criminali. Da tempo ho come coniato un detto: “Non fare armare lo stolto, il rachitico di mente, dell’arma della ragione: se ne servirà come se fosse una clava”.

Challenger
Tutti gli esponenti politici si sono affrettati a condannare il massacro ed hanno trasmesso il loro cordoglio per le vittime degli attacchi terroristici. Lo ha condannato energicamente anche il presidente Francois Hollande, il quale ha definito “barbari” i terroristi come i due elementi che hanno attuato l’attacco, reduci dalla Siria. Eppure era proprio lui, assieme al suo ministro degli Esteri Fabius, a definire i terroristi che combattono in Siria come “ribelli democratici”, ed era sempre lui che si era persino vantato (vedi: intervista a Le Monde) di aver fornito armi ed equipaggiamenti a quei terroristi jihaddisti per rovesciare l’odiato regime di Bashar al-Assad. Vedi: Il presidente Hollande riconosce che la Francia ha armato le milizie antisiriane che collaboravano con i terroristi dell’ISIS
Grazie a quelle armi, fornite “graziosamente” dalla Francia (assieme agli USA, al Regno Unito, all’Arabia Saudita, al Qatar ed alla Turchia) i terroristi hanno potuto disseminare morte e distruzione nelle città siriane, hanno ucciso civili, torturato, sgozzato uomini donne ed anche bambini, hanno bombardato con i mortai le abitazioni civili della popolazione siriana, le scuole, bruciato Chiese e moschee sciite, hanno sistemato autobombe imbottite di esplosivo micidiale, una delle ultime a Damasco davanti ad una scuola secondaria che ha fatto strage di bambini (39 bambini e due insegnanti). Vedi: Siria, autobomba esplode davanti ad una scuola .
Per quegli atti barbari non c’è stata alcuna condanna da parte delle autorità francesi e dal presidente Hollande, anzi i media asserviti hanno cercato di silenziare quanto avveniva in Siria nascondendo le responsabilità francesi ed occidentali, hanno continuato a parlare di “rivoluzione siriana” nascondendo il fatto che in Siria era stato infiltrato, con la complicità della Francia e degli altri paesi occidentali, un esercito di migliaia (circa 90.000 secondo le stime) mercenari jihadisti fanatici, parte dei quali venivano addestrati nei campi allestiti dagli USA, dalla Francia e dal Regno Unito in Giordania, altri nel Qatar, con istruttori americani, francesi e britannici, come documentato da molte inchieste e testimonianze.
Adesso il “vento siriano” arriva anche in Francia e sono iniziati, come ampiamente previsto, gli attentati e gli attacchi terroristici. C’erano stati gli avvertimenti anche dall’intelligence, poiché si sapeva che diverse migliaia di terroristi in Siria erano stati arruolati anche in Europa e presto sarebbero rientrati nei loro paesi, in Francia in particolare da cui oltre un migliaio di “volontari” sono andati a combattere in Siria. Persino dal governo siriano, lo stesso presidente Assad, nel 2013, aveva inviato un avvertimento all’Europa, avvisando: “badate che il terrorismo si rivolgerà anche contro i vostri paesi e l’Europa ne pagherà il prezzo”, aveva detto Assad con parole profetiche ma era stato snobbato e dileggiato dai media francesi ed italiani, che lo avevano accusato di “minacciare l’Europa”, lui che invece la metteva sull’avviso. Vedi: Siria, Assad minaccia l’Europa: pagherà se darà armi ai ribelli
Hollande aveva alzato le spalle ed aveva continuato ad inviare armi ai suoi amici “ribelli democratici”, anzi se ne era vantato come un “dovere” per la Francia sostenere i ribelli anti Assad, con la complicità di Fabius che spesso si recava ad incontrarli.
Adesso il presidente francese, grande amico dei sauditi, notoriamente sponsor e finanziatori di tutti i gruppi terroristi salafiti e wahabiti esistenti dal Medio Oriente al Caucaso, ci viene a raccontare che “bisogna lottare uniti contro il terrorismo”. Con quale faccia gli crederanno i francesi? Qualcuno dovrebbe adesso chiedergli conto della sua scellerata politica.
Anche il presidente del Consiglio Italiano, Matteo Renzi andrà a stringere la mano a questo personaggio tanto ambiguo ed ipocrita e magari si vanterà di essere stato presente a questa grande marcia contro il terrorismo dove sarà presente, oltre ad Hollande ed a Cameron, anche il leader israeliano Netanyahu, altro “campione” delle lotte al terrorismo, lui che rappresenta uno Stato come Israele che opera disinvoltamente massacri e genocidio dei palestinesi ed utilizza cinicamente il terrorismo in Siria per il proprio obiettivo di destabilizzazione del paese arabo, paese da sempre ostile al regime sionista.

Marx 2
Il massacro Charlie Hebdo – Un altro segnale del declino del capitalismo nella barbarie.
Per più di 1,9 miliardi di musulmani nel mondo le azioni di qualche salafita (il salafismo jihaidista ha meno di 10 milioni di sostenitori in tutto) sono anatemi. E malgrado il fatto che i salafiti proclamino che si ispirano al Profeta, la vera causa dei loro attentati ha radici più materiali. Non è una combinazione che l’imperialismo occidentale lo abbia creato. Nel corso della guerra fredda il regime reaganiano fornì armi ai mujaiddin mentre i suoi alleati sauditi costituivano le madrasse (centri di aggregazione religiosa e militare) in Pakistan. Gli studenti di queste madrasse (i talib) divennero i Talebani che poi occuparono Kabul e dai mujiaiddin, finanziati dai governi Usa, venne fuori Al Quaeda. Quando Saddam Hussein invase il Kuwait il regime saudita permise agli Stati Uniti di costruire basi sul “suolo sacro”.
L’11 Settembre, con tutte le sue tragiche ombre e complicità, portò all’invasione imperialistica di Iraq e Afganistan. Solo sull’Iraq gli Stati Uniti e i suoi alleati buttarono più bombe che in tutte e due le guerre mondiali; 200.000 iracheni morirono in seguito all’invasione. La tragedia è continuata con la Libia e la Siria. Paragonati ai milioni di innocenti che sono morti in questi paesi da quel momento, il numero degli assassinii al Charlie Hebdo impallidisce.
Tuttavia gli assassinii sono già diventati dappertutto un regalo per la propaganda degli “stati democratici occidentali”. Il governo francese ha sapientemente trasformato gli assassinii in una questione di difesa della “libertà di parola e di democrazia”.
I dimostranti “je suis Charlie” che cantano la Marsigliese, si sono avviluppati nella difesa dei valori patriottici della Rivoluzione Francese…
Dimenticate (sembrano dire) la crisi economica che ha trascinato il nostro livello di vita verso il basso! Dimenticate i contratti a ore zero, i part-time e la natura precaria nel e del lavoro, la disoccupazione e il progressivo impoverimento dei lavoratori! Dimenticate il declino dello stato sociale e del sistema sanitario nazionale! Aderite al “fronte unito” (Ministero interno francese) in difesa della democrazia!
Ma di quali “valori democratici” si sta parlando? Senza uguaglianza economica non ci può essere ciò che si chiama democrazia, libertà!. In un sistema basato sul profitto,
le banche vengono salvate mentre la classe lavoratrice deve affrontare un’austerità sempre più dura.

Di Renzi, noi italiani non possiamo certo meravigliarci, conoscendo il suo servilismo, visto che aveva affermato (nel corso della visita del presidente USA in Italia) di aver trovato la sua ispirazione in Obama e nel suo motto “yes we can”, niente esclude che sia “ispirato” anche da Francoise Hollande e magari si senta onorato di sfilare a fianco del criminale sionista Netanyhau. Sono loro dopotutto i personaggi “che contano”.
Hollande e Cameron sono gli stessi personaggi i quali, in accordo con Obama, hanno diretto ed attuato i bombardamenti della NATO sulla Libia per abbattere Gheddafi, seminando migliaia di vittime fra la popolazione civile, che hanno portato la distruzione ed il caos in quello che era considerato dall’ONU il paese africano con il miglior indice di sviluppo umano.

Viviana

Eccoli qua i re d’Europa! I vuoti monumenti del potere! Nella loro sceneggiata trionfale! Hanno svenduto i loro popoli! Li hanno piegati a tutto pur di conseguire potenza e ricchezza! Hanno messo sotto i piedi i diritti degli altri, pur di far prevalere se stessi. Hanno ceduto per un palmo di corona anche la sovranità nazionale, accordandosi in cieche rovine. Hanno girato indietro gli orologi della storia in nome di balle che si chiamano crisi, mercato, liberismo, cultura occidentale! Hanno costretto i propri figli, quelli che dovevano tutelare e difendere, a rinnegare secoli di lotte per la civiltà, ad accettare privazioni nel nome di una cricca di magnati, in overdose di obesità. Ma oggi sono tutti qui, a Parigi, a recitare la gran beffa. A urlare al mondo contro il nemico islamico. Ad atteggiarsi a grandi esaltatori della verità, della libertà, del rispetto umano. A osannare alla grande civiltà europea! Contrapposti a un nemico invisibile, di cui loro stessi si nutrono, al di là della cruda realtà degli attentatori, un nemico che si chiama vita, futuro, pace e che loro mai hanno riconosciuto nei propri cittadini. Cannibali della loro stessa carne, contro la carne di un resuscitato nemico. Vestiti dell’ipocrisia mandano in onda la grande sceneggiata dai pasteggiatori di carne umana che si presentano come salvatori. E dietro a loro la folla urlante, assurta a grandezza infinita, nella grande utopia etica, di cui è essa stessa la vittima. Oh, com’è facile, per un giorno, per una marcia, noi che non siamo nessuno, sentirci ancora qualcuno!
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David Maria Turoldo (prete)

Ma devo anche maledire
se no è impossibile
liberarmi

devo anche disperare
se no è impossibile
raggiungere la sua speranza

morire e risorgere
e bruciare ogni odio
nel suo rogo d’amore

mia preghiera
tempo di fuoco
l’attimo dove l’antico
si fa cenere.

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La derisione di ogni religione è una forma di intolleranza fanatica come i peggiori integralismi
Viviana

Daniel Fortesque
In Italia ci sarebbero 7 milioni di disoccupati e 6 milioni di italiani sotto la soglia di povertà assoluta… …in Europa, i disoccupati sarebbero ben 29 milioni! Gli europei sotto la soglia di povertà assoluta potrebbero essere altrettanti quanti i disoccupati. Volendo ipotizzare una cifra per 25 milioni di europei, che siano contemporaneamente disoccupati e sotto la soglia di povertà assoluta, ci saremmo comunque attestati da una cifra paurosa, no? Ebbene, diciamo la verità: 25 milioni di europei disoccupati e sotto la soglia di povertà, ai nostri Capi di Stato, gli fanno un baffo! Per 25 milioni di europei disoccupati e sotto la soglia di povertà, non si canta, la Marsigliese! Non si radunano, i Capi di Stato! Non si fa niente di niente!
Perché? Semplice: perché sono 25 milioni di persone tenute, evidentemente, tutte sotto controllo! 25 milioni di innocui!
L’ISIS; invece, li fa preoccupare, i nostri Capi di Stato: si vede che l’ISIS deve essere per davvero quel qualcosa che potrebbe anche essere capace di mettere il tutto seriamente in crisi.
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Viviana
Ma Renzi non lo stesso che governa con metodo assolutistico in Italia e si fa votare le leggi dal parlamento senza nemmeno fargliele vedere e mette la ghigliottina all’opposizione e domina incontrastato media unanimi e supini? E mentre uccide la libertà di democrazia in Italia, va a fare gli elogi della satira in Francia?
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Stefano1155
Se come risultato di tutto questo si inizia a parlare di abolizione/revisione del trattato di Shengen, restrizioni su internet….insomma comincio a pensare che stiano preparando qualcosa di poco di buono per la democrazia che tanto decantano.

Viviana
Il giorno che vedrò un milione di persone in una qualunque città europea e 45 capi di stato dell’Ue riunirsi unanimemente a rivalutare i diritti del lavoro, il futuro per i nostri giovani, la protezione dello stato sociale, i diritti della democrazia e il potere della sovranità popolare, quel giorno io mi vanterò di essere europeo.
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Danila
A me spaventa tutto quello che è accaduto in Francia ma per i motivi opposti a quello che il mainstream ci propina da giorni.
Renzi auspica un’intelligence unica in Europa.
Juncker: A breve nuovo piano antiterrorista europeo.
Sky Tg24 Venerdì 09/01/2015 lancia un sondaggio dal titolo:” Assalto Charlie Hebdo, per contrastare questo tipo di terrorismo saresti disposto a limitare la tua libertà?”
Il 39% dei partecipanti risponde di si.

http://tg24.sky.it/tg24/sondaggi/home.html.

Cominciano le prove generali per l’Eurogendfor?
Obbiettivamente , senza voler essere complottisti a tutti i costi, i governi europei stanno strumentalizzando ad arte questa paura per imporre regole di controllo più ferree su tutta la popolazione,una volta si chiamava strategia della tensione.
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Winnie
A tutti quelli con la memoria corta che sembrano parlino da un pulpito e predicano quanto siano pacifiche e tolleranti le religioni cristiane.
Il conflitto religioso nell’Irlanda del Nord , che durò fino agli anni ’90 che vedeva contrapposti CATTOLICI contro PROTESTANTI causò la morte di più di 3000 (!!!!!!) persone, principalmente civili.
Il livello di barbarie e crudeltà raggiunto dai TERRORISTI CATTOLICI e dai gruppi PARAMITARI PROTESTANTI fu sconvolgente.
Ora, prendere a pretesto questo attentato per inaugurare (alla SALVINI) la crociata europea contro l’ISLAM è da imbeciIIi.

Divoll79
Gli USA hanno già annunciato di voler “aiutare” l’Europa nella “lotta al terrorismo”, motivo per cui ci manderanno 3000 marines e 150 carrarmati…

http://rt.com/news/221471-us-t…

I fatti di Parigi assomigliano sempre di più a un’azione finalizzata a qualcosa di perfino piu’ sinistro del cosiddetto terrorismo. Si comincia con l’arrivo di 3000 marines e non si sa dove si va a finire. E poi, da quando in qua ci vogliono i carri armati per combattere i terroristi? Gli americani hanno deciso di trasformare l’Europa in una grande Beirut, questa è la mia opinione. Per questo, se prima avevo dei dubbi sulla matrice dell’attentato a Parigi, ora non ne ho più: gli estremisti islamici non c’entrano nulla. Può darsi che il tentennamento dell’Europa sul TTIP (il trattato commerciale che gli USA stanno tentando di rifilarci) sia uno dei tasselli alla base di quanto sta avvenendo. Se non lo accettiamo con le buone, vogliono farcelo accettare con le cattive.
La verità è che la loro economia è diventata talmente virtuale da essere un nulla rivestito di belle apparenze (un terzo della popolazione disoccupata e oltre la soglia della povertà), i pesi emergenti stanno per sbarazzarsi del dollaro come moneta mondiale di scambio e il crack e’ vicino. Ma gli USA non ne vogliono sapere del mondo multipolare, loro devono per forza fare la primadonna.
E sono disposti a qualunque cosa. Qualunque cosa. Perché chi dirige il ballo in quel paese è ormai una manica di psicopatici.
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Viviana
Tutti i media e i capi italiani pronti a difendere come un sol uomo la libertà di satira in Francia. Avete visto qualche reazione quando la Boldrini ha tappato la bocca all’opposizione in parlamento con la ghigliottina per regalare 7 miliardi in pace alle banche? Avete visto qualche opposizione quando Napolitano ha radunato 60 famigerati per distruggere mezza Costituzione? Avete visto molta reazione quando la Fornero e Renzi hanno distrutto i diritti del lavoro in Italia? Avete visto molta reazione quando Zanda del Pd ha proposto di fare una legge per escludere per sempre l’opposizione dal parlamento? O quando hanno cancellato il diritto di eleggere i presidenti di provincie e i senatori? O quando Renzi ha fatto il trucchetto della depenalizzazione della frode bancaria per farci ritornare il Condannato?
Pensate che si debba arrivare al morto e dover fare la sceneggiata della libertà e della democrazia per saperle rispettare?

MASSIMO MAZZUCCO
-Domenica Renzi, Rajoy, Merkel, Cameron e Hollande si incontreranno a Parigi. Ne uscirà certamente un qualche accordo “per contrastare il terrorismo”. Naturalmente, non faranno nulla che possa servire veramente anche perché loro sanno meglio di noi quale sia la matrice reale di questo “terrorismo”. Ma vorranno certamente dare l’impressione che “l’Europa sia unita”, perché questo è il messaggio fa comodo a tutti loro. Prepariamoci all’ennesima messinscena!
-Sul fatto che i due assassini di Parigi siano stati identificati grazie alla carta d’identità “dimenticata” non ci sono parole, anche i “terroristi pakistani” degli attentati di Londra del 2005 furono identificati grazie alla carta d’identità nello zainetto. Insomma, fare il poliziotto oggi è facile:basta saper leggere un indirizzo su una carta di identità,e la medaglia è garantita
-Dai vari tg è venuto fuori che gli attentatori di Parigi erano molto ben noti ai servizi francesi, quindi molti si domandano come mai abbiano potuto agire in piena libertà, mentre avrebbero dovuto essere tenuti sotto stretta osservazione. Pensiamo ai due “fratelli assassini” della maratona di Boston. Anche loro erano ben noti all’FBI, ma anche a loro fu data ampia libertà di agire, tanto che si sospetta che siano stati in realtà manovrati dalla stessa FBI. (Poi per fotterli basta il video che li vede passeggiare tranquilli fra la folla di Boston, o piazzi nella Citroen la carta di identità del patsy di turno)
-Infine, una domanda a tutti i nostri giornalisti: è stato molto bello vedervi difendere a spada tratta i vostri colleghi francesi, nel nome della difesa della libertà d’espressione. E’ stato molto bello vedere i vari santoro che inneggiavano a Voltaire,sciacquandosi rumorosamente la bocca con il “diritto inalienabile che ciascun uomo ha di esprimere la propria opinione”. “Siamo tutti Charlie”, ma dov’eravate quando in Europa sono state fatte le leggi che proibiscono di mettere in dubbio l’Olocausto, o comunque di parlar male degli ebrei?
Perché “va bene” fare vignette satiriche che offendono il Corano e l’intero mondo islamico, ma “non va bene” offendere, criticare, o deridere in qualunque modo gli ebrei?
(Dov’era la vostra voce, cari “Charlie” da strapazzo, quando il famoso diritto inalienabile che ciascun uomo ha di esprimere la propria opinione è stato brutalmente calpestato, con il vostro silente assenso, da una particolare minoranza di persone che si ritengono palesemente al di sopra di tutti gli altri e al di sopra delle leggi dei comuni mortali? Perché allora siete stati zitti? Perché allora non avete detto niente? Resto in attesa di una risposta, che con certezza assoluta non arriverà mai, perché siete solo dei vigliacchi, degli ipocriti, dei codardi senza spina dorsale

Maria Pia Caporuscio
Come si può negare che questa Unione Europea ha generato e genera disoccupazione, povertà e deindustrializzazione crescente, oltre ad aver smantellato i sistemi di protezione sociale, la deregolamentazione del lavoro se non le stesse Democrazie? Questa “crisi provocata ad arte” ha prodotto il trasferimento di ricchezza dal basso verso l’alto, impoverendo la classe lavoratrice e arricchendo i ricchi in modo indecente e incontrollabile.
L’Europa è ora divisa in due schieramenti: ricchi e poveri, mentre la classe di mezzo è scomparsa. Era proprio la classe media a far pendere la bilancia verso la crescita economica dei paesi, però a loro signori era di intralcio. Disintegrando la classe media si è garantita la stabilità delle classi dominanti, responsabili della repressione salariale, della cancellazione dei diritti, del fallimento delle piccole e medie imprese e della disoccupazione galoppante, che si abbatte come una mannaia sulla testa dei poveri lavoratori.
Come scusa per giustificare queste oscene politiche mercantilistiche, inculcavano nella mente anche della stessa classe lavoratrice, che era colpa dei diritti di cui godevano, era colpa della difficoltà di licenziarli in virtù di certe leggi che necessitava cancellare, affinché gli investitori stranieri potevano investire nei nostri paesi, quando erano balle gigantesche, propinate allo scopo di realizzare la repressione dei salari e lo smantellamento dello stato sociale.
Quello per cui ci dobbiamo battere ora, non è come cercare di salvare il progetto europeistico, ma come rigettare queste politiche disumane, questi immorali politicanti, questo degenerato potere finanziario e rilanciare politiche che garantiscano benessere, occupazione e una vita dignitosa per i cittadini di questo meraviglioso continente.
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Mario Massini
Non c’è dubbio che il raid a Charlie Hebdo sia stato non solo un atto criminale da condannare, ma da esecrare e combattere.
Ma quello che sta passando in Francia e in Europa è un altro messaggio, non di pace ma di guerra futura e persino di giustificazione per quelle passate, fino alla guerra di Algeria che la Francia “democratica” di allora addirittura nascose ai francesi per anni e anni. E’ un messaggio di “pace” che nessuno ha lanciato per esempio nell’ultima vera strage compiuta a Gaza dall’esercito israeliano: duemila morti, migliaia di feriti, case e attività commerciali distrutte in quello che è un immenso ghetto.
Quei morti non fanno scattare l’indignazione dell’Occidente “democratico”, non fanno bollare come criminali assassini i responsabili. Niente. “Siamo tutti bambini palestinesi,iracheni, afghani”? E quando mai.
Che bella la civiltà occidentale.

Giovanni
PARIGI blindata per la Marcia in difesa della libertà di parola.
ROMA blindata per il derby.
A ogni popolo, la sua dignità.
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Viviana
Ma dove stavano tutti questi giornalisti italiani pronti a difendere la libertà di espressione quando cacciavano dalla tv Biagi, Fo, Santoro, Grillo, Luttazzi, Massimo Fini e Guzzanti? O quando imponevano la ghigliottina in parlamento contro le opposizioni? O quando la polizia faceva dei blitz per devastare le sedi di blog? O si deve credere che la parola libertà e verità e rispetto valgano solo quando degli assassini efferati seminano la morte?
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Viviana
In verità, di carne al fuoco ce n’è parecchia. C’è in arrivo il TTP, il progetto di un grande mercato americano-europeo. Gli USA devono salvare la loro vacillante economia, muoiono dalla voglia di metterci uno scudo spaziale (utilissimo con gli jaidisti !!) e hanno un fracco di armi da venderci. Già si parla di sospendere il Trattato di Schengen. Passata in secondo piano l’austerità e la necessità di rimettere in moto lo sviluppo. Un bel e sano terrorismo è eccellente per il mercato
Lasciare che degli osservati speciali jaidisti facciano un bello sconquasso ha sempre fatto comodo all’economia USA.
E poi vuoi mettere l’orgoglio di difendere i veri valori della cultura occidentale!!
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Zioberto
88.000 poliziotti per i terroristi che hanno ucciso 12 persone. Toccherà schierarne 15.000.000 per quelli che in Nigeria ne hanno uccise 2.000.
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Ordinary madness
Giuliano Ferrara sbotta: “E’ guerra santa!”. Macaroni, l’avete provocato.
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Miguel Mosè
Squilibrato si barrica in televisione urlando minacce farneticanti contro il mondo arabo. Ah no, è Salvini..

Naima84
Rientrato l’allarme, riparte la metropolitana di Parigi. Ancora ferma per sicurezza quella di Roma.
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Pirata21
Assalto armato ad un giornale satirico francese noto per mettere nel mirino Maometto. Forse è stato un errore lasciare che “La Padania” chiudesse.
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Hollande:”Sventati diversi attentati nelle scorse settimane”. Noi uno solo a capodanno nascosto nel decreto fiscale.

Enrico Cameriere
Integralisti islamici contro i comici. Alzate le misure di sicurezza per Renzi
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Eccomi
Non hanno voluto i Le Pen, in compenso hanno accettato Erdogan, che ha fatto imprigionare giornalisti perché parlavano male della sua politica. Questa si che è coerenza illuminata.
Vergognatevi.

Marx2
STRAGE DI PARIGI: CUI PRODEST?

“L’esercito francese è impegnato in operazioni militari offensive non solo in Afganistan contro i talibani, ed in Iraq contro i takfiri dell’ISIS. In Africa, in difesa della sua tradizionale geopolitica coloniale, Parigi è impegnata in Mali (Opération Serval, 2800 soldati), in Ciad (Opération Epervier, 950 soldati), in Centroafrica (Opération Sangaris, 1200 soldati + Opération Boali, 410 soldati), nel Golfo di Aden (Opération Atalante 200 soldati), in Costa d’Avorio (Opération Licorne, 450 soldati). Dispone poi di basi permanenti in Gabon (922 soldati), in Senegal (343 soldati), in Gibuti (1975 soldati) , nelle isole dell’Oceano Indiano Mayotte e La Réunion (1277 soldati). Anche non tenendo conto delle centinaia di agenti militari e civili “coperti”, siamo ad un totale di più di diecimila mercenari armati fino ai denti.
Aggiungiamo anche i continui tentativi di destabilizzare lo Stato laico siriano (a cui la Francia partecipa attivamente) e il quadro è completo. In parole povere, un paese in piena attività neocolonialista, come è evidente. E la Le Pen, su questo non c’è dubbio, ha un terreno fertile entro cui disseminare il suo veleno islamofobo. Je suis Charly? Ipocriti!!

Federico Masini
Ciao, sono Benjamin Netanyahu, ho il cognome che sembra un modo per chiamare
il gatto, sono il responsabile del massacro di svariate migliaia di persone e, nel mio paese, se critichi la politica del mio governo, è facile che ti licenzino dal lavoro e i tuoi vicini ti tolgano il saluto. Per questo mi becco una bella gita premio a Parigi, dove sfilo facendo finta di essere una persona civile.
Il bel tomo alla mia sinistra (Sarkozy) è noto alle autorità internazionali per aver
dato l’assalto alla Libia, col bel risultato di eliminare Gheddafi e lasciare il paese nel caos più completo, vale a dire la situazione perfetta per il proliferare di organizzazioni terroristiche fondamentaliste islamiche. Lui a Parigi ci abita, per cui nessuna gita
premio.

Jaques Sapir
Andrò Domenica al raduno.

Andrò con tristezza, rabbia, disgusto, ma lo farò comunque.

Verrò alla manifestazione per esprimere il mio rifiuto della barbarie e difendere la libertà di espressione. Questa libertà, che si esprime nel quadro della legge, è il nostro bene più prezioso.

Io vengo a questo incontro, perché sarà come tutte le altre riunioni che si sono svolte o si svolgono in Francia, la possibilità a tutti di religione musulmana francese e non il “musulmano” o “musulmani francesi” ulteriori scostamenti pieno di significato per venire gridare il loro orrore per questi crimini efferati e il loro impegno per la libertà. Queste sono le due ragioni principali che mi ha convinto a venire.

Non verrò a questo rally per protestare “contro l’islamofobia” come detto, molto triste, Clémentine Autain, il Fronte di Sinistra. L’Islam è una religione che è un’ideologia. Si può essere islamofobo o contro questa ideologia come può essere critica nei confronti della religione cattolica, la religione protestante, la religione ebraica, ecc … E ‘scandaloso quello che è criminale, c è ridurre un essere umano per la sua religione. Questa è precisamente la trappola che tendiamo terroristi che vogliono prendere per il tempo delle comunità religiose stanno combattendo e uccidendo a vicenda. E ‘avversione di persone in realtà hanno a combattere né più, né meno. La confusione che è una parte integrale della sinistra e l’estrema sinistra qui tragiche conseguenze e gravi. Gli attacchi contro i musulmani (come quelli contro gli ebrei, cristiani, buddisti, ecc …) sono indicibile e intollerabile. Ma abbiamo il diritto di criticare, ridere, deridere e persino odio tutte le religioni. E ‘anche per questo motivo che io verrò questa Domenica 11 Gennaio.

Eppure so che avrò un gusto amaro in bocca. Mi sento un disgusto immensa e profonda rabbia e ammetto che mi ha portato a superare di farsi avanti. Disgusto e rabbia contro la ripresa politicking spudorato che questo evento è l’oggetto. E il signor Rajoy, primo ministro della Spagna, che ha appena approvato una legge che limita il diritto di protestare che è drappeggiato in abiti di un difensore della libertà mentre strangola la sua paesi. Si può dire dei leader della Turchia, che saranno presenti a questo incontro, ma sappiamo i compromessi vergognosi con il cosiddetto “Stato islamico” (due bugie per un titolo). La presenza di Merkel, il cui l’austerità non è senza effest sulla crisi nella società francese, il signor Tusk Junkers o come rappresentante delle istituzioni europee sono stati anche pesanti responsabilità nella crisi sociale, di essere ad un livello inferiore di scandalo è comunque perfettamente mosso. Più in generale, la trasformazione di ciò che è stato e dovrebbe essere la protesta di un popolo raccolto e l’affermazione della sua unità era sporco e distorto. Sappiamo che i funzionari, i politici illegittimi senza il progetto e senza futuro. Noi non dimentichiamo. Pagheranno, come dobbiamo prestare in democrazia, a tempo debito.

http://www.reveilcommuniste.fr/article-a-dimanche-helas-par-jacques-sapir-125359841.html

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Challenger
Esprimo il mio cordoglio per le vittime, tutte, ma non mi sento Charlie Hebdo per nulla; la sua non è libertà di espressione e non è neanche satira, è solo violenza, un’altra forma di violenza (ce ne sono di tanti tipi), violenza nei confronti di miliardi di persone che traggono sollievo dal loro Credo per lenire le proprie disperazioni. Fare una vignetta con Dio che viene sodomizzato che cos’è ? Dio, Allah, Buddha sono ed hanno tutti la stessa sacralità che impone RISPETTO. Ci sono tanto bene i politici e i cosiddetti vip che offrono talmente tanti spunti satirici che c’è l’imbarazzo della scelta! E’ inutile blaterare se non ci mettiamo in testa tutti che dobbiamo rispettarci e che qualsiasi uomo vale quanto qualsiasi altro. Il potere, la prevaricazione, il denaro sono il chiodo fisso di coloro e sono pochi, che stanno distruggendo una intera umanità che è ben lontana dai loro lerci obiettivi.

Nicolass
dov’era tutta quella gente e quei capi di Stato quando l’esercito israeliano uccideva sotto le bombe 400 bambini palestinesi innocenti?? questa pantomima intrisa di retorica in salsa occidentale la trovo francamente ributtante.
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Armando Vai
Che avranno da starnazzare i nostri giornalai che non si prendono nemmeno la libertà di pubblicare le previsioni del tempo se il loro politico di turno glielo vieta?

Dreckandride
Jesuischarlie e tutta Parigi si riempie anche di politici dalle mani sporche di sangue lavato.
Chi ha favorito la guerra civile in Siria ? Chi ha favorito le sparatorie sulla Maidan, a Odessa ed in bombardamenti nell´est dell´Ucraina con oramai decine di migliaia di morti e Paesi distrutti ?
Fra questi politici a Parigi ci sono coloro che i giornali qualche anno fa´accusavano di organizzare e sostenere gruppi armati che volevano andare in Siria a combattere, chissà cosa avranno pensato oggi, nel bel mezzo di una manifestazione scaturita da eventi per i quali anche questi politici sono responsabili.
A Parigi oggi c´erano quei politici che hanno avuto un ruolo da protagonisti nel conflitto ucraino, fin dall´inizio, quello che hanno prodotto è sotto gli occhi di tutti , eppure anch´essi oggi si sentono Charlie.
Certo che per essere politici ci vuole una enorme dose di cinismo, una pelle da elefante e un cervello limitato nelle uscite. Come fanno a non provare un minimo di vergogna dopo così tanti casini ?
A Parigi sono tutti Charlie, ma non una parola su Odessa, non una parola sugli 8 giornalisti uccisi nell´Est dell´Ucraina in 3 mesi, non un ammonimento al regime di Kiev di non bombardare i civili. A Kiev furono uccise 100 persone sotto gli occhi di telecamere di tutto il mondo eppure nessuno finora ha pagato per quelle uccisioni, hanno preferito amnistiare e l´Europa ci ha messo il timbro .
A Parigi oggi c´erano tante persone grigie ma mancavano i valori europei .

Challenger
Tutti gli esponenti politici si sono affrettati a condannare il massacro ed hanno trasmesso il loro cordoglio per le vittime degli attacchi terroristici. Lo ha condannato energicamente anche il presidente Francois Hollande, il quale ha definito “barbari” i terroristi come i due elementi che hanno attuato l’attacco, reduci dalla Siria. Eppure era proprio lui, assieme al suo ministro degli Esteri Fabius, a definire i terroristi che combattono in Siria come “ribelli democratici”, ed era sempre lui che si era persino vantato (vedi: intervista a Le Monde) di aver fornito armi ed equipaggiamenti a quei terroristi jihaddisti per rovesciare l’odiato regime di Bashar al-Assad. Vedi: Il presidente Hollande riconosce che la Francia ha armato le milizie antisiriane che collaboravano con i terroristi dell’ISIS.
Grazie a quelle armi, fornite “graziosamente” dalla Francia (assieme agli USA, al Regno Unito, all’Arabia Saudita, al Qatar ed alla Turchia) i terroristi hanno potuto disseminare morte e distruzione nelle città siriane, hanno ucciso civili, torturato, sgozzato uomini donne ed anche bambini, hanno bombardato con i mortai le abitazioni civili della popolazione siriana, le scuole, bruciato Chiese e moschee sciite, hanno sistemato autobombe imbottite di esplosivo micidiale, una delle ultime a Damasco davanti ad una scuola secondaria che ha fatto strage di bambini (39 bambini e due insegnanti). Vedi: Siria, autobomba esplode davanti ad una scuola .
Copio: Stephane Charbonnier, Georges Wolinski, Jean Cabut e Bernard Verlhac si staranno rivoltando nella tomba, nel vedere di essere celebrati da quegli aguzzini planetari che sbeffeggiavano nelle loro vignette, probabilmente gli stessi che hanno favorito la loro eliminazione, prendendo due piccioni con una fava:
eliminare dei giornalisti libertini, anarchici, comunisti e atei che davano fastidio e creare un pretesto per dare il via ad una riorganizzazione geo-politica a livello mondiale.

IL FUNERALE DI PARIGI
Max Stirner
A Parigi, nella marcia per la libertà di Satira, tutto assomiglia ad funerale mafioso. La vittima è la libertà dei popoli europei; tutto in funzione della conservazione dei più grandi criminali europei degli ultimi 20 anni, e della restrizione delle libertà e delle pretese dei loro popoli.
Se guardi bene, tra i partecipanti al funerale, vedrai i mandanti e/o i killers della vittima.
CHE RETATA DI CRIMINALI!

Ndjock Ngana (poeta del Camerun)
Prigione

Vivere una sola vita,
in una sola città,
in un solo paese.
in un solo universo
vivere in un solo mondo
è prigione.
Amare un solo amico,
un solo padre,
una sola madre,
una sola famiglia
amare una sola persona
è prigione.
Conoscere una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà,
conoscere una sola logica
è prigione.
Avere un solo corpo,
un solo pensiero,
una sola conoscenza,
una sola essenza,
avere un solo essere
è prigione.

Viviana Vivarelli
Finora ho scritto molto poco sull’attentato e su Hebdo perché sono sconcertata. Mi sembra che il tragico evento abbia scatenato una ipocrisia e un fanatismo di massa, pari a quelli di tempi oscuri
Io lascerei perdere la presunzione di democrazie che sono tali solo in teoria ma dove di fatto si mettono in pratica strumenti per tappare la bocca alle opposizioni, per manipolare profondamente l’opinione pubblica, per impedire al popolo sovrano di esercitare la sua sovranità e dove si predica che la democrazia si esporta con la guerra e che per esercitarla meglio si tagliano i diritti dell’uomo e del cittadino.
Continuerò a lottare per la difesa di diritti universali e inalienabili, continuando a meravigliarmi di come mai nessuno attacca gli emirati dove le donne non possono nemmeno guidare la macchina, ma non mi sento di difendere nemmeno una Italia dove le donne prendono il 30% in meno di stipendio a parità di mansioni e dove ora una donna, grazie a Renzi, potrà essere licenziata senza giusta causa perché incinta o perché non si prostituisce al direttore.
Vorrò sempre libere chiese con un libero Stato ma non capisco perché il sud Italia debba essere senza consultori, debbano mancare gli asili, si debbano tollerare movimenti contro l’autodeterminazione femminile o che negli ospedali vi siano medici e persino portantini obiettori di coscienza.
Rispetto la Chiesa e i suoi preti ma non sopporto che la Chiesa emargini le donne, condanni i gay, se la faccia con i potenti e perdoni i pedofili.
Francamente credo che la religione uno possa amarla o rifiutarla come gli pare ma che la scelta debba essere sua, un fatto che riguarda solo la sua coscienza, se non mette a repentaglio la vita di altri, e penso che si debbano rispettare le religioni o gli ateismi o gli agnosticismi di ognuno e credo fermamente che Hebdo avesse violato con le sue vignette insultanti qualunque libertà e rispetto personale.
Francamente a me le vignette di Hebdo facevano schifo.
Io posso anche ritenere che la tua religione o ogni religione siano assurdità, ma la satira non è certo insultare la fede degli altri. Questa è imbecillità.
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Sono d’accordo con Davide Lak: tutti insultano l’Islam, ma si guardano bene dall’insultare la religione di Israele, anzi questo è espressamente vietato e ci sono persino Stati europei che lo hanno messo tra i reati penali.
In fondo alla base di tutto c’è solo la reverenza sacra per il denaro.
Parlando in generale, io non sono osservante, posso dire tutto contro gli abusi della chiesa di Roma, come contro gli abusi di altre chiese o di governi integralisti, ma credo che la fede, per chi ce l’ha, sia un valore troppo profondo per cui chiunque si possa permettere di insultarla.
In fondo anche un esploratore che trova nel cuore della foresta una tribù dimenticata che vive ancora all’età della pietra può ridere in cuor suo dei suoi idoli ma si guarderà bene dal pisciarci sopra.
Io non dico che chi oggi lo faccia debba essere ammazzato, ma farne addirittura un eroe della cultura occidentale, di quel sistema che ogni giorno che passa fa un passo indietro sulla strada della civiltà e del rispetto umano mi sembra sia una colossale frode, un colossale inganno e una colossale presunzione di superiorità
Anche Bush faceva le catene di preghiere su internet e insultava la religione dell’Iraq nello stesso momento in cui lo attaccava per depredarlo del suo petrolio.
E ora che l’Europa sta vacillando sotto il peso delle sue vergogne, mentre distrugge le proprie libertà e i propri diritti civili, è proprio questo il momento per esaltarsi con una presunta libertà e democrazia?
Non faceva diversamente Hitler quando attaccava le libertà e le democrazia degli altri al grido “Got mit uns!”
Ho l’impressione che sia proprio quando il rispetto umano e i diritti umani sono in pericolo che abbiamo i maggiori attestati alla presunta libertà personale.
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In dieci mesi di governo Renzi il debito pubblico è aumentato di 87 miliardi
i disoccupati sono cresciuti di 55.000 unità
sono fallite 10.000 imprese
la spesa dello Stato è aumentata di 30 miliardi
la pressione fiscale effettiva è salita al 54,4%

AGGUATO ALL’EUROPA
Rosario Amico Roxas

Più che un atto terroristico al periodico satirico Charlie Hebdo di Parigi, si tratta di un attentato all’Europa intera, teso a dimostrare l’incontrollabilità delle azioni terroristiche, che possono colpire chi vogliono, quando vogliono e come vogliono.
Sorge spontanea una domanda: “E’ questo il momento più idoneo per lanciarsi in vignette ironiche, che ledono i principi religiosi e nazionalistici di questi terroristi ?
In Italia abbiamo avuto alcune forme di aggressione verbale indirizzate agli islamici in generale, ma dirette ai fondamentalisti in particolare. Ricordo Calderoli e la sua maglietta con le vignette contro il Corano, che gli valse la dimissione da ministro, stante la reazione in Libia, con parecchi morti, con la seguente motivazione: “Dimissioni per accertata stupidità”.
Fu ancora la Santanchè, quando non era nulla e non tollerava di non avere visibilità; fu allora che, pubblicamente, accusò Maometto di pedofilia, per questo gesto “eroico” il governo Berlusconi
(e chi altri sennò ?) assegnò alla pitonessa una scorta con auto di rappresentanza.
Poi ci fu quel battesimo in mondo visione dell’apostata Magdi Allam, il più grave errore diplomatico, teologico e morale di Benedetto XVI, che lo costrinse a recarsi in Turchia a pregare nella moschea più importante. E’ superfluo ricordare le amene passeggiate di Calderoli con un maiale al guinzagli per rendere impura la zona dove era stata progettata una Moschea.
Nessuno, però, interpreta il terrorismo o, almeno tenta di farlo. Eppure basterebbe saper rispondere a poche domande, eludendo la voglia aggressiva rimanendo, ben protetti, nella propria casa.
Chi se la sente di rispondere concretamente e con un minimo di conoscenza alle elementari domande che potrebbero indicare una via risolutiva ?
Dobbiamo (o dovremmo) chiederci :
“Qual è lo scopo dei terroristi ?”
“Quale strategia li ispira ?”
“Come contrastarli ?”
Innanzitutto si deve prendere atto di avere di fronte una costellazione frazionata e non un soggetto monolitico, tant’è che ognuno dei gruppi tendenti al terrorismo, appartiene ad una delle tante deviazioni dell’Islam; le definizioni siamo noi stessi a fornirle legittimando il terrorismo con l’ attribuzione di una compattezza ideale, programmatica e operativa che non ha.
Questa compattezza viene riconosciuta identificando nel terrorismo un nemico da abbattere con una dichiarazione di guerra totale. Ma le guerre si fanno in due e il terrorismo è, per definizione, unilaterale, non porta divise, non innalza bandiere, opera e agisce all’improvviso, vilmente, e colpisce nel mucchio con il solo scopo di seminare terrore. Il suo obiettivo non è “il nemico” da abbattere e combattere, ma il popolo-spettatore, vittima passiva, primo attore di una tragedia che non vuole recitare. La guerra globale al terrorismo dichiarata dall’America serve solo all’America stessa che può, così, incrementare il lucrosissimo circuito del commercio delle armi, e qui tocchiamo il tasto più importante.
Le azioni terroristiche sono destinate ad incrementarsi, per diventare, quello che aspiravano ad essere: una minaccia diretta non alle nazioni, ma ai popoli. Per questo non può essere combattuto come si combattono le guerre vere, perché non si tratta di una guerra, mancando l’elemento primario che contraddistingue tutte le guerre e cioè lo scontro frontale.
La predicazione impotente dichiara che “occorre alzare la guardia, inasprire i controlli”, trascurando che basta un coltellino per improvvisare una tragedia come quella dell’11 settembre.
Blindare l’intero Occidente significherebbe accettare e riconoscere la vittoria del terrorismo. La sola via praticabile è quella della politica, della diplomazia e del dialogo e, finalmente con una decisa azione di disarmo delle bande di terroristi.
Il terrorismo non ha una strategia perché non ha un modello di società da proporre, una eventuale destabilizzazione dell’Occidente non gli servirebbe ; nello stesso tempo è sbagliata la strategia occidentale con la convinzione che il suo modello di vita possa e debba essere imposto a livello planetario ed esportarlo con la forza.
Il terrorismo si ribella a questa pretesa, mirando a terrorizzare, non a conquistare: il terrore è un mezzo, mentre il programma di conquista è un fine. L’idea di convertire il mondo intero all’Islam non è praticabile, a tale ipotesi nessuno potrebbe credere.
La guerra totale al terrorismo indossa, però, gli stessi panni del terrorismo, colpendo nel mucchio, evitando lo scontro, stimolando, così, quella reazione rappresentata dagli atti terroristici. Dalla guerra totale bisogna trasferirsi sul terreno della politica, della diplomazia e del dialogo accettando, riconoscendo e rispettando le differenze sociali, culturali e antropologiche. Sono gli interessi delle lobby delle armi che conducono verso un mare in tempesta, che finirebbe con l’annientare tutte le parti contendenti.
La terza domanda: “Come contrastarli” non potrà mai avere una risposta definitiva, perché il solo modo possibile, oltre ad una adeguata diplomazia, è quella di non fornire più armi, ma ci si scontrerebbe con i potentati che producono armi.
L’Italia, grazie alla partecipazione alle guerre volute da Bush e condivise da Berlusconi, è diventata la seconda nazione al mondo produttrice ed esportatrice di armi ed esplosivi. Negli USA la produzione e il commercio delle armi, rappresenta il 35% del PIL, per cui nessun presidente oserebbe mettere un freno ed un controllo sulle esportazioni.
C’è poi una realtà ancora più inquietante, perché le realtà a sfondo terroristico non dispongono della liquidità necessaria all’acquisto delle armi, per cui pagano, attraverso triangolazioni, con pani di droga, coinvolgendo nell’affare anche le mafie che infestano l’intero pianeta.
Le armi prodotte dall’America sono gestite dal Pentagono che autorizza la vendita e l’0esportazione, ma non può , certamente, ritrovarsi coinvolto in una baratto con la droga, così avviene il coinvolgimento con le mafie che guadagnano due volte: con la compra-vendita delle armi e con la commercializzazione della droga.
L’Italia non è immune da tale realtà, anzi è considerata una specie di “porto franco” da dove far partire le armi e dove far giungere la droga. Chi produce armi in Italia ? Innanzitutto: Finmeccanica : di proprietà del governo per il 35% e dei privati per il 65%. Possiede: – il 100% dell’Alenia Aerospazio SpA: aerei militari / – il 100% dell’Alenia Difesa che a sua volta possiede il 100% della Divisione Otobreda (sistemi di armi), il 50% dell’Alenia Marconi (italo-britannica: armi teleguidate, sistemi elettronici di difesa) e il 47% della Elettronica SpA (italo-francese: sistemi elettronici di difesa)/- il 100% dell’Ansaldo / – il 100% dell’Elsag: radar / – il 50% dell’Agusta Westland (italo-britannica): elicotteri – il 50% dell’European Aircraft JV (italo-franco-inglese) / – il 25% della New Matra Bae Dynamics (britannico-francese): missili teleguidati.
E’ da notare che le partecipate anche al 100% non appartengono a Finmeccanica, ma nella proporzione azionaria del 35% con il 65% in mano a privati. Chi sono questi privati ? Sappiamo benissimo che il possesso di una quota azionaria consistente permette di operare all’interno dell’azienda- madre e gestirne quota-parte della commercializzazione. FIAR SpA: sistemi elettronici di difesa- Fiat SpA, che possiede: – il 100% dell’Alfa Romeo Avio SpA: motori aerei – il 100% della Fiat Avio SpA: motori aerei – il 100% della BPD Difesa e Spazio: munizioni – il 100% dell’Iveco SpA: veicoli armati – il 75% dell’Aermacchi: aerei militari e civili, Fincantieri SpA: navi da guerre, sottomarini, Beretta : pistole, fucili, munizioni
Sono, ovviamente, da escludere i produttori di aerei, elicotteri, motori di aero, perché le bande di terroristi non dispongono della manodopera necessaria al loro utilizzo, ma i produttori di armi d’assalto e di esplosivi, stanno facendo affari d’oro; circolano anche mitragliatori di varie nazionalità, ma prodotte in Italia, a prezzi più contenuti e con facilitazioni nella loro manutenzione. Se un rigoroso controllo verificasse l’itinerario della produzione bellica, dalla messa in opera al collaudo e, infine,m all’esportazione, già sarebbe un bel passo avanti, che, però, concluderebbe ben poco, perché il grosso del commercio di armi ha il suo centro nevralgico negli USA e dentro i segreti ben custoditi del Pentagono .

Da La gabbia

Massimo Fini: “Sono 15 anni che l’Occidente attacca, bombarda, distrugge i Paesi islamici: Afganistan, Irak, Libia, Somalia… Questa reazione è proprio il minimo che ci si potesse aspettare.
I valori della Francia sono i valori di questa marcia: LIBERTE’, EGUALITE’, FRATERNITE’. Ma sono davvero questi i valori che la Francia ha esportato? Subito dopo è cominciato il colonialismo e la Francia per prima ha invaso e depredato i paesi africani. Poi le imprese occidentali per decenni sono andate a inquinare e a sfruttare il lavoro di tanti trattandoli come schiavi. Oggi ci ritroviamo con due totalitarismi contrapposti: quello islamico e quello occidentale. Ognuno pretende di essere la verità e l’assoluto. Ognuno pretende di imporsi a tutto il mondo. Gli Europei sono 800.000, gli americani sono 300.000. Gli islamici sono un miliardo e 400.000. Finora gli Europei sono stati i più forti e hanno preteso di imporre il loro potere al mondo. Ma ora non sono più i più forti e anche gli americani vacillano. Il mondo ha 7 miliardi di abitanti e gli Occidentali hanno oggi a che fare con altri che si contrappongono a loro e non sono solo islamici, ci sono i Cinesi, gli Indiani, i Sudamericani, gli Africani.. I tempi sono cambiato dal colonialismo. Non si può più pretendere rispetto quando non si dà rispetto agli altri”.
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Ma davvero è la libertà di espressione il valore identificativo dell’Europea delle banche e dei mercati? O questo sistema si è talmente impoverito di valori da non avere più una sua identità? Siamo un sistema che impoverisce a affama e ha bisogno di iniezioni progressive di paura.
Paolo Ferrero: “Il meglio che ha prodotto l’Europa è “Libertè, egualité, fraternité”, ma sono davvero dei valori praticati? (L’unione europea sottrae libertà ai popoli e diritti civili ai cittadini, non esiste davvero, nemmeno grazie alle radici cristiane, alcun senso di fratellanza, e gli stessi Paesi europei sono disuguali davanti al sistema finanziario, così come dentro i Paesi europei i cittadini sono disuguali davanti alla legge). Il razzismo stesso calpesta le radici europee rifiutando tutti e tre questi insegnamenti di civiltà, presentando ogni stranieri come terrorista. Sarebbe come presentare ogni Italiano come mafioso, ogni cittadino onesto come delinquente. Le Br furono sconfitte perché furono isolate, non fu detto che ogni Italiano di sx era una Br. Questa società è ubriaca di odio. Possono due omicidi riassumere in sé un miliardo e 400.000 uomini? E non dimentichiamoci che un pezzo del terrorismo islamico è stato addestrato e armato proprio dagli Americani, degli Inglese e dai Francesi per attaccare certi Paesi islamici.
Io non sono Charlie e non sono nemmeno chi lo ha ucciso. Non condivido il suo modo di fare sarcasmo mancando di rispetto a qualcuno.

I terroristi non applicano il Corano, perché il Corano dice: “Se tu uccidi un’anima, uccidi tutta l’Umanità”.
Che lo vogliamo o no, gli Islamici in Italia aumenteranno e saranno cittadini italiani da trattare come gli altri Italiani. Nel 2000 gli Islamici in Italia erano 6.000, oggi sono 1 milione e 700.000, e hanno 217 moschee. La loro fede è forte. Ogni anno 4.000 Italiani si convertono all’Islam, perché predicano un ideale di giustizia simile al socialismo.

Giulietto Chiesa: “Questa marcia è l’espressione di un gigantesca retorica. E’ stata messa in piedi dai dirigenti europei, che sono davanti a una crisi gravissima e non sanno cosa fare. Ma in quello che è successo nulla torna. Si è dato per scontato che la versione che la polizia ha dato degli avvenimenti parigini fosse vera. Ma alcuni giornalisti intelligenti hanno fatto confronti con l’11 settembre e anche allora troppe cose non tornavano. Nessuna versione dei fatti è attendibile. In questi giorni circolano tanti documenti sul web che pongono troppi interrogativi. Ci sono dichiarazioni sospette. Un ministro francese ha detto chiaramente che gli Inglesi lo contattarono chiedendogli di partecipare all’attacco alla Libia e lo fecero 3 anni prima che l’evento accadesse. L’11 settembre fu la stessa cosa (già nel marzo precedente gli Americani avevano cominciato a spostare le loro bombe e la loro flotta verso il Golfo Persico come preparandosi a una guerra). Il pretesto poi sempre si trova. Ma troppi eventi apparentemente riferibili a pochi attentatori li precedono sempre, e ogni volta si ripetono delle circostanze sospette e simili che li fanno apparire degli sciocchi.
Chi semina tempesta raccoglie tempesta. Tutti attaccano i terroristi. Nessuno dice che sono stati Americani, Inglesi e Francesi a prepararli e ad armarli. Ma si crede davvero che un esercito di 500.000 persone si prepara di colpo un anno, nascendo dal nulla? La versione che si dà alla gente è semplicistica e muove reazioni viscerali. Ma la verità è sempre un’altra. L’occidente ha creato con la sue mani il terrorismo islamico e lo ha scagliato contro una parte del mondo islamico prima e contro lo stesso Occidente poi. Ci sono sempre troppe persone interessate a questi eventi, che hanno anche lo scopo immediato di distogliere gli Europei dai loro guai immediati scagliandoli in un odio comune.

Giulietto Chiesa: “Perché nessuno attacca il Qatar o l’Arabia saudita? Non lo fanno perché sono amici della Cia, perché fanno gli interessi dell’America. (perché l11 settembre fu fatto il divieto ad ogni volo però la famiglia bin Laden poté lasciare in aereo il Paese? perché fanno parte delle famiglie del petrolio e tra ricchi non ci si attacca). La guerra contro la Siria è stata organizzata dagli USA due anni fa. E da dove arrivano oggi le armi in Siria? Ho partecipato all’inchiesta sulle carceri delle torture americane e ho visto cosa hanno fatto gli Americani e a quale civiltà e rispetto si sono attenuti. L’ISIS è una creazione degli Americani e Francia e Inghilterra hanno armato Al Qaeda fino a ieri. Ma la propaganda queste cose non le fa sapere. Insegna solo l’odio, propaga la strategia della tensione che funziona sempre. E serve ai governi per imporre ai popoli qualsiasi cosa.”

Paolo Ferrero. “Qualsiasi religione può essere usata per delle porcherie inimmaginabili. E’ nella storia del mondo. Io posso ben dirlo perché sono Valdese e i Valdesi sono stati sterminati dalla Chiesa. La storia stessa della Chiesa di Roma è una storia di massacri.
Si parla qui di identità europea, ma l’identità non è solo la religione, l’identità è fatta di molte cose. Non posso considerare una persona solo per la religione. “

Giulietto Chiesa: “Ma se per qualcuno il fattore religioso è fortissimo, e lo insulti per la sua religione vai cercando una guerra.
Ci dicono: Voi siete venuti in casa nostra e noi allora veniamo in casa vostra.
C’è una strategia evidente per portare l’Europa in guerra.
Troppe domande sono senza risposta: perché l’Europa ha organizzato un colpo di stato in Ucraina per portare al potere dei nazisti?

JOSEPH STIGLITZ, economista e saggista USA, Premio Nobel per l’economia nel 2001, scrive sul Guardian:

L’Europa ha bisogno di riformare la struttura della zona euro e di invertire le politiche di austerità.Finalmente gli USA danno segni di ripresa dopo la crisi alla fine dell’amministrazione di Bush,quando l’implosione del sistema finanziario è rimbalzata in tutto il mondo,ma non ha un forte recupero.Se la crisi si ferma,lo fa molto lentamente e i suoi danni sembrano essere a lungo termine
Da noi ci sono pochi segnali di anche una modesta ripresa e il divario tra l’Europa com’è e come sarebbe stata senza la crisi continua a crescere Nella maggior parte dei paesi,il PIL pro capite è inferiore a come era prima della crisi. Dietro le fredde statistiche ci sono,anno dopo anno,vite rovinate,sogni delusi, famiglie a pezzi, stagnazione e depressione.
L’UE ha grandi talenti e persone molto istruite.I suoi paesi hanno forti quadri giuridici e società ben funzionanti.Prima della crisi, la maggior parte di loro aveva avuto anche economie ben funzionanti.In alcuni luoghi,la produttività o il tasso di crescita erano tra i più alti al mondo.Ma l’Europa non è una vittima,il suo malessere è auto-inflitto,a causa di una successione senza precedenti di decisioni economiche sbagliate,a cominciare dalla creazione dell’euro. Anche se lo scopo era quello di unire l’Europa, alla fine l’euro l’ha divisa.
Il danno attuale deriva in parte dall’adesione a un credo a lungo screditata di mercati ben funzionanti,senza imperfezioni di informazione e concorrenza. Non si spiega altrimenti come mai, anno dopo anno,le previsioni delle politiche europee siano state costantemente sbagliate
Questo non perché i paesi UE non siano riusciti ad attuare le politiche prescelte,ma perché i modelli erano errati. In Grecia, ad es. le misure volte a ridurre l’onere del debito hanno lasciato il paese più gravato di quanto non fosse nel 2010 e il rapporto debito-PIL è aumentato. I leader europei sono convinti che la riforma strutturale debba essere la loro priorità assoluta. Ma l’Europa ha bisogno di una riforma della zona euro in sé e di una inversione di politiche di austerità,che non hanno il tempo e il modo per riavviare la crescita economica.
Se la struttura della zona euro non sarà riformata e l’austerità non sarà invertita, l’Europa non si riprenderà. Il dramma è tutt’altro che finito. Uno dei punti di forza dell’Ue era la vitalità delle sue democrazie, ma l’euro ha corroso le democrazie, ha tolto ai popoli in crisi la voce sul proprio destino economico. Ripetutamente, gli elettori hanno buttato fuori i politici,insoddisfatti della direzione dell’economia, solo per avere nuovi governi che hanno continuato lo stesso corso dettata da Bruxelles, Francoforte e Berlino. Ma per quanto tempo si può continuare così?
Il risultato è il crescere in tutta Europa di partiti nazionalisti estremi e di separatismi, in contrasto con i valori dell’Illuminismo che hanno reso l’Europa un successo.
Il calo del PIL greco dal 2010 è di gran lunga peggiore di quello dell’America della Grande Depressione del 29. La disoccupazione giovanile è superiore al 50%. Il governo del primo ministro Antonis Samaras ha fallito, e ora, grazie alla incapacità del parlamento di scegliere un nuovo presidente greco, ci saranno elezioni anticipate il 25 gennaio. L’opposizione del partito di sx Syriza, che si impegna a rinegoziare i termini del piano di salvataggio della Grecia nell’UE, è in testa nei sondaggi. Se Syriza vince ma non prende il potere, sarà per la paura di come risponderà l’Ue, ma la paura è una pessima consigliera. Il problema non è la Grecia. E’ l’Europa. Se l’Europa non cambia i suoi modi,se non si riforma la zona euro con l’abrogazione dell’austerità,ci sarà una reazione popolare. Questa follia economica non può continuare per sempre. La democrazia non lo permette.
Ma quanto dolore dovrà sopportare Europa prima che la ragione sia ripristinata?
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Stiglitz è stato insignito del Premio Nobel per l’economia nel 2001.
Ha scritto: “Whither Socialism”, sul fallimento economico del socialismo nell’Europa dell’est, il ruolo dell’informazione imperfetta nei mercati e le concezioni erronee su quanto sia realmente libero il mercato nel sistema capitalista-liberista. Nel 2002 pubblica “La globalizzazione e i suoi oppositori”,dove analizza gli errori delle istituzioni economiche internazionali – e in particolare del Fondo Monetario Internazionale – nella gestione delle crisi finanziarie che si sono susseguite negli anni 90, dalla Russia ai paesi del sud est asiatico all’Argentina. Mostra come la risposta del FMI a queste situazioni di crisi sia stata sempre la stessa, basandosi sulla riduzione delle spese dello Stato, una politica monetaria deflazionista e l’apertura dei mercati locali agli investimenti esteri. Tali scelte politiche venivano di fatto imposte ai paesi in crisi ma non rispondevano alle esigenze delle singole economie, e si rivelavano inefficaci o addirittura di ostacolo per il superamento delle crisi.
Afferma che il Fm, perseguendo il cosiddetto “Washington consensus”, non protegge le economie più deboli né garantisce la stabilità del sistema economico globale, ma fa in realtà gli interessi del suo “maggiore azionista”, gli Stati Uniti, a discapito di quelli delle nazioni più povere. Le argomentazioni di Stiglitz sono particolarmente degne di attenzione perché provengono da un economista inserito nelle istituzioni finanziarie internazionali, e contribuiscono a spiegare perché la globalizzazione ha generato l’opposizione dei movimenti sociali che hanno organizzato le proteste di Seattle e Genova.
Nel 2011 appoggia e partecipa al movimento Occupy Wall Street
Ha preso ufficialmente le distanze dai movimenti no-euro ed anti-europeisti come Front National o Fratelli D’Italia, che in vista delle elezioni europee del 2014 spesso lo citavano come fonte autorevole.
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MASADA n° 1613 14-1-2015 SCONTRO DI CIVILTA’

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Il timore di un Patriot Act europeo – 15 anni di distruzioni sistematiche di Paesi islamici da parte dell’Occidente – La strategia del terrore – A chi giova l’attentato francese? – La guerra e l’onore – Mi dispiace ma io non sono Charlie – E’ lecita una provocazione?- Truffe nelle primarie del Pd in Liguria – Cofferati – Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph

Papa Francesco
: “La “tragica strage avvenuta a Parigi alcuni giorni fa nasce da “una cultura che rigetta l’altro, recide i legami più intimi e veri, finendo per sciogliere e disgregare tutta quanta la società e per generare violenza e morte. Constatiamo con dolore le conseguenze drammatiche di questa mentalità del rifiuto“.
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Benjamin Franklin: “Qualsiasi civiltà che sacrifica un po’ di libertà per una maggiore sicurezza non si merita nessuna delle due cose e le perde entrambe.”

Viviana: A chi gioverà questa manifestazione di Parigi? Non certo a chi per le sue idee espresse viene attualmente cacciato, radiato, insultato, inquisito, messo alla gogna, licenziato, rimosso, espulso, silenziato, picchiato o addirittura ammazzato.
La manifestazione gioverà come una potente arma di distrazione di massa dai guai causati dalle regole di questa scellerata Europa.
E dunque gioverà alle immagini dei peggiori gestori politici che ci potessimo ritrovare e ai loro compari, la Troika, le banche, la Cia, i fabbricanti di armi, i neoliberisti più sfegatati, i distruttori di popoli, i razzisti, gli odiatori per professione, i giornalai di regime, gli squadristi genetici. E permetterà restrizioni pesanti sulla libertà di ogni europeo e spese pesanti in armi e forze di security. Cioè il contrario esatto di quello che Charlie voleva.

IL PATRIOT ACT
La strategia della tensione o del terrore è sempre stata usata dai regimi antidemocratici per far passare qualunque abominio. L’alibi della difesa da un opportuno nemico permette di stroncare le libertà dei cittadini portandoli sempre più vicini alla condizione di inerti sudditi.
Dietro l’attentato alle torri c’è un’ombra talmente oscura che pensare qualunque cosa anche la più terribile diventa lecita. Basterebbe il fatto che lo spostamento di armi e navi americane verso il Medio Oriente cominciò nel marzo 2011, dunque ben sei mesi prima dell’attacco dell’11 settembre. Esso dunque fu previsto come fu prevista la guerra successiva a tal punto che l’attentato DOVEVA avvenire.
E la conseguenza immediata sui cittadini americani fu il Patriot Act, legge federale fatta nell’immediato ottobre con cui si limitava grandemente la libertà privata di ogni americano, rinforzando il potere dei corpi di polizia e di spionaggio, CIA, FBI e NSA, per ridurre, si diceva, il rischio di attacchi terroristici negli Stati Uniti, intaccando di conseguenza le libertà dei cittadini. Il Patriot Act fu dichiarato incostituzionale ma 14 disposizioni sulle 16 previste sono diventate permanenti (come la possibilità di effettuare liberamente intercettazioni telefoniche, l’accesso a informazioni personali, il prelevamento delle impronte digitali nelle biblioteche, l’irruzione della polizia in casa senza un mandato..)

MASSIMO FINI

“In realtà nessuna democrazia rappresentativa è una democrazia, ma un sistema di minoranze organizzate che prevalgono sulla maggioranza dei cittadini singolarmente presi, soffocandoli limitandone gravemente la libertà e tenendoli in una condizione di minorità. E un sistema di oligarchie o di poliarchie”
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“Nel settembre del 1997 Emma Bonino, commissario dell’Ue chiese di visitare l’Afghanistan. I Talebani non avevano alcun obbligo di farla entrare poiché la Ue non riconosceva il loro governo. Tuttavia le diedero il visto e la trattarono con gentilezza come han sempre fatto con gli ospiti, anche durante il periodo drammatico dell’aggressione Usa dell’ottobre 2001, e com’è nella tradizione afgana. Emma poté visitare l’Afghanistan e vedere tutto quello che voleva. Il 28 settembre, seguita da un codazzo di 19 persone, fra delegati Ue, giornalisti, fotografi e cameramen, entrò in un ospedale di Kabul e si diresse dritta e di filato nel reparto femminile dove i fotografi cominciarono a fare i loro scatti e i cameramen a filmare. Un atteggiamento molto sciocco perché nella cultura islamica la riproduzione della figura umana è vietata. Basta guardare un tappeto persiano; è ornato con elementi vegetali, con animali, con pesci, ma non ci sono figure umane. E questo valeva di più nell’Afghanistan talebano. Del resto anche da noi non si possono fotografare o filmare i degenti senza il loro consenso o l’autorizzazione dei dirigenti dell’ospedale. Arrivò il “Corpo per la promozione della virtù e la punizione del vizio”, acchiappò la Bonino e gli altri e li portò al primo posto di polizia. Per un reato del genere era prevista la fustigazione con “le verghe sacre”. Alla Bonino fu spiegato come andavano le cose da quelle parti e poi fu rilasciata dai funzionari, perplessi e un poco disgustati. Avrebbero fatto meglio a fustigarla. Con le “verghe sacre”, naturalmente. Forse avrebbe capito ciò che, da buona radicale occidentale, non ha mai capito: che anche la sensibilità e i costumi degli altri meritano rispetto. Lei invece ne volle fare un caso internazionale e, tornata a Bruxelles, ottenne che la Ue tagliasse i fondi umanitari per l’Afghanistan.”
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“Quando nei talk show televisivi e radiofonici, finché ci sono andato, dicevo che nella prima guerra del Golfo le “bombe intelligenti” e i “missili chirurgici” avevano ucciso 32.195 bambini iracheni, che non sono meno bambini dei nostri, mi aspettavo una reazione da parte dei miei interlocutori, che mi dicessero che era una provocazione, che mentivo, che non era vero, che non poteva essere vero. Ma questo non lo potevano fare perché sono dati del Pentagono e quindi al di sopra di ogni sospetto. Mi attendevo allora grida di sdegno, di raccapriccio, di orrore. E invece niente. Silenzio. Si glissava e si passava rapidamente a parlare di Berlusconi, di Rutelli, di Fini, di Follini, di Prodi o di altre nullità della politica e della vita. Non credo si tratti sempre di indifferenza. È anche passività.”
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“Ma il problema non sono gli americani e chi li comanda. Siamo noi europei. È da quel dì, dal crollo dell’Unione Sovietica, che avremmo dovuto capire che gli Stati Uniti erano diventati, da alleati obbligati, degli avversari se non proprio dei nemici. Noi europei non abbiamo alcun interesse a seguire gli Stati Uniti nella loro politica oppressiva nei confronti del mondo arabo-musulmano, se non altro perché lo abbiamo sull’uscio di casa e non a diecimila chilometri di distanza. E in economia sono stati gli americani, inseguendo il demenziale sogno di ipotecare il futuro fino ad epoche siderali, a provocare una crisi devastante che hanno poi scaricato sull’Europa permettendosi anche di colpevolizzarla per una crisi che da loro è partita e di affossarla ulteriormente a colpi di previsioni negative delle loro agenzie di rating. Per gli americani noi siamo stati sempre degli “utili idioti” da usare a loro piacimento. “

Attilio Borroni
Negli anni ’50 i meridionali erano sinonimo di mafia, ndrangheta e camorra.
Negli anni ’70 la sinistra di Brigate Rosse
Nel 2.000 l’Islam di terrorismo.
Ogni volta gli stessi errori.
La quasi totalità dei meridionali non aveva nulla a che spartire con mafia, ndrangheta e camorra….
La quasi totalità della sinistra non aveva nulla a che spartire con le Brigate Rosse.
La quasi totalità degli Islamici non ha nulla a che spartire con il terrorismo e lo scopriremo strada facendo, perché dovremo fare molta strada insieme, volenti o nolenti
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Noncicapiscopiunulla
Noi europei siamo veramente fantastici…
In questi ultimi decenni ci hanno tolto tutti i diritti sul lavoro conquistati dalla fine dell’800 a ieri, ci hanno dimezzato il potere d’acquisto, hanno distrutto lo stato sociale, ci hanno rifilato la “sola” dell’euro per impiccarci alle banche, ci hanno letteralmente “schiavizzati” e riempito la testa di frottole e non siamo stati in grado di riempire neanche il cortile di casa….
Tutta questa partecipazione commossa a convenienza è veramente ipocrita.
Detto ciò massimo rispetto per le vittime. Qualsiasi vittima. Di QUALSIAI TERRORISMO… anche quello occidentale…

Biasini
Eccoli tutti là, a braccetto, i responsabili dello sfascio civile, morale ed economico d’Europa, i nostri cari leader, che si chiamano fuori con una bella marcia che sfrutta la giusta spontanea e meraviglioso indignazione popolare. Come gli avvoltoi che utilizzano a loro uso e consumo i cadaveri. Fanno schifo come non mai. Ci sono tutti: i filo islamici, i garanti dei grandi evasori fiscali, i tutori degli interessi massonici, i re del politicamente corretto, i buonisti in servizio permanente attivo. Ho sentito pure, ne poteva mancare, una nuova frase dello stupidario giornalistico: c’erano tanti bambini ribattezzati “Generazione Charlie” dalla deficienza televisiva. Da oggi ognuno ai propri affari: incassano il successo mediatico gli schifosi di tutta Europa.
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MASSIMO FINI
“Scrivevo in agosto: “E’ evidente che se i caccia americani e i droni continueranno a bombardare i guerriglieri dell’Isis, sottraendogli una vittoria che si stanno conquistando legittimamente sul campo di battaglia, intromettendosi così in una guerra civile senza averne alcun titolo, essendone anzi la causa originaria per la sciagurata aggressione all’Iraq del 2003, l’Isis porterà la guerra in Occidente. Con le armi che, in questo caso, ha a disposizione: il terrorismo.
Dovevamo quindi aspettarcelo. E’ indubbio infatti il legame, diretto o indiretto, del piccolo manipolo, militarmente ben attrezzato, anche se logisticamente un po’ ingenuo, che ha attaccato Charlie Ebdo, con l’Isis o comunque concenrtrici della galassia del radicalismo islamico che si sta estendendo a macchia d’olio in Medio Oriente e in Africa, dagli Shabaab somali, a Boko Haram in Nigeria, ai guerriglieri del delta del Niger, ai focolai, per ora minori, in Algeria (i due attentatori sono di origine algerina), nel Sinai, nello Yemen. Ed è sorprendente che la polizia francese si sia fatta trovare impreparata e maldestra nella difesa di un obbiettivo così ovvio come il giornale satirico diretto da Stéphane Charbonnier.
Pierluigi Battista sul Corriere riporta un principio espresso dal filosofo Lucio Colletti, l’essenziale delle democrazie europee e occidentali è “la critica di se stessi”, anche se, nel suo articolo, come del resto in quelli di tutti gli altri commentatori, si guarda bene dal praticarlo. Ci proviamo noi.
Sono più di dieci anni che l’Occidente è all’attacco del mondo musulmano: invasione ed occupazione dell’Afghanistan, che non costituiva un pericolo per nessuno perché gli afghani, talebani o no, storicamente non sono mai usciti dai propri confini, aggressione ed occupazione dell’Iraq, sanzioni all’Iran, Somalia (per interposta Etiopia) nel 2006/7, Libia (2011), bombardamenti contro l’Isis che, al di là del fanatismo religioso, vuole ridefinire confini disegnati arbitrariamente dagli Inglesi nel 1930, fino al vergognoso appoggio al generale tagliagole egiziano Al Sisi che ha messo in galera i dirigenti dei Fratelli Musulmani che avevano vinto le prime elezioni libere in quel Paese e ha ucciso migliaia di suoi militanti bollandoli come terroristi (i Fratelli Musulmani non sono terroristi, di questo passo lo diventeranno).
Ovunque siamo intervenuti militarmente (Afghanistan, Iraq, Somalia, Libia – vero presidente Sarkozy?) in nome della libertà naturalmente, abbiamo fatto danni, non solo per il numero impressionante di vittime civili che abbiamo causato (650 mila solo in Iraq), ma perché abbiamo distrutto equilibri, disgregato società e culture, ponendo le basi per feroci guerre civili.
Cosa intendo dire con questo? Che è stata l’aggressività dell’Occidente a fomentare il radicalismo islamico contro di noi e ad allargarne le basi. E così ci siamo messi in una situazione pericolosissima. Perché abbiamo grandi eserciti, tecnologicamente avanzatissimi, ma difendersi da un terrorismo interno che ha le sue basi all’esterno è estremamente difficile perché gli obbiettivi possibili sono innumerevoli (l’altro giorno è toccato a Charlie Ebdo ma poteva essere qualsiasi altra cosa) e perché combattere il ‘terrorismo molecolare’, come l’ha definito il ministro Alfano, è come prendere a cannonate un moscerino.
Certo noi abbiamo il sacrosanto diritto di difendere la nostra libertà. Ma lo stesso diritto dovrebbe essere ammesso anche per altri popoli che hanno culture diverse dalle nostre e a cui noi pretendiamo di imporre, spesso in buona fede, istituzioni, principi, valori, costumi che sono loro estranei. E’ quello che ho chiamato ‘il vizio oscuro dell’Occidente’.”
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(Lo capite perché il programma di Massimo Fini in televisione è stato censurato ancora prima che fosse trasmesso? E lo hanno fatto in nome di quella famosa libertà di espressione su cui ora si dicono tutti d’accordo.)

Daniel Fortesque
Immaginiamo che l’Europa sia un paziente che vada dal dottore.
Il dottore lo tocca nel punto dove sono ben 29 milioni di disoccupati: “Fa male, qua?”
E il paziente: “Direi di no… …non tanto almeno! Sento sì, che mi sta toccando…”,
Dottore: “Bene… …fa male qui?”, toccando dove sono quei milioni di europei sotto la soglia di povertà assoluta…
Paziente: “Mah..insomma… …direi che, praticamente, nemmeno lì, sento niente! Forse, un po’ come se la zona fosse un pochino addormentata… …ma non provo nessun dolore!”
Dottore: “E se tocco qui?”, pigiando col dito sull’organo nel quale stanzierebbero i così detti “omicidi di Stato”…
Paziente: “Niente, nemmeno lì!”
Dottore: “E se tocco qui?”, premendo nel punto nel quale potrebbe essere rappresentata l’azione terroristica……e qui, il paziente, ha una contrazione involontaria, uno spasmo, dovuto ad un gran dolore, come una fitta lancinante, con conseguente emissione di un grido straziante, di dolore anche questo: “Sì dottore! Lì, mi fa malissimo!”…
Perché?
Perché le cose starebbero così?
Perché si dovrebbe poter morire di disoccupazione, di povertà, di inquinamento, di ingiustizie…ma non di terrorismo?
Davvero mi incuriosisce ferocemente capire perché, di fronte a quelli che, almeno in Italia, vengono, a vario titolo, definiti “omicidi di Stato”, i quali credo che quanto a “limitazione della libertà”, sian cose non certo seconde ad altre, non si raggiungono manifestazioni così “istituzionali”! Capire come mai di fronte ai 29 milioni di disoccupati che ci sarebbero in Europa con, immagino, un numero prossimo, di europei da considerarsi sotto la soglia di povertà assoluta, non si levi nessun grido disperato e straziante! Come non esistessero, dette persone! Persone che in Italia sarebbero ben 7 milioni, come disoccupati, e ben 6 milioni, in quanto sotto la soglia di povertà assoluta! Parlando di libertà, quale libertà appunto riserverebbero l’Italia, l’Europa, a queste persone? La libertà di essere poveri?
Come faccio a conciliare il mio coinvolgimento, in questa orrida vicenda che ha riguardato la redazione del Charlie Hebdo, con la presenza, e in prima fila, in quel corteo, di un Renzi che dire “stimo per nulla”, equivarrebbe a far ricorso ad eufemismo? Un Renzi Presidente del Consiglio “non eletto”, ma nominato da un Parlamento di nominati, “figlio” di una Legge Elettorale INCOSTITUZIONALE quale è il “Porcellum”?

Umberto Eco: “..a New York sono capitato con un tassista pakistano. Mi ha chiesto da dove venivo, gli ho detto dall’Italia, mi ha chiesto quanti siamo ed è stato colpito che fossimo così pochi e che la nostra lingua non fosse l’inglese. Infine mi ha chiesto quali sono i nostri nemici. Al mio “prego?” ha chiarito pazientemente che voleva sapere con quali popoli fossimo da secoli in guerra per rivendicazioni territoriali, odi etnici, continue violazioni di confine, e così via. Gli ho detto che non siamo in guerra con nessuno. Pazientemente mi ha spiegato che voleva sapere quali sono i nostri avversari storici, quelli che loro ammazzano noi e noi ammazziamo loro. Gli ho ripetuto che non ne abbiamo, che l’ultima guerra l’abbiamo fatta cinquanta e passa anni fa, e tra l’altro iniziandola con un nemico e finendola con un altro.
Non era soddisfatto. Come è possibile che ci sia un popolo che non ha nemici? Avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell’affrontarlo, il valore nostro. Pertanto quando il nemico non ci sia, occorre costruirlo
(E tu, per esistere, sei uno che ha bisogno di un nemico?)
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SALMO
VIENI DI NOTTE

Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni, tu che ci ami, nessuno è in comunione col fratello
se prima
non è con te, o Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti,
ne sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore. Vieni sempre, Signore.

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NDJOCK NGANA

Il sangue non è indio, polinesiano o inglese.
Nessuno ha mai visto
Sangue ebreo
Sangue cristiano
Sangue mussulmano
Sangue buddista
Il sangue non è ricco, povero o benestante.
Il sangue è rosso
Disumano è chi lo versa
Non chi lo porta.

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Viviana
Credo che con mafia capitale, lo squallore della Paito, un Cofferati riciclato a Genova dopo che era stato sputato a Bologna, e queste primarie liguri con cinesi pagati per votare con pacchi di pasta, e troll a libro paga sui blog per spargere calunnie, il Pd abbia toccato il livello più infimo della sua storia.
Ma se qualcuno credeva col laidume di Renzi di ritrovare le ali e di riprendere il volo, gli auguro solo che la caduta sia dura e gli faccia molto male!

LA STRATEGIA DEL TERRORE
Rosario Amico Roxas

La strategia del terrorismo non coinvolge un nemico da abbattere, ma una popolazione da atterrire; così è stato. A Parigi domina la paura, mista ad un senso di impotenza come se una resa senza condizioni avesse imposto un fatalismo ancestrale.
Hanno paura i comuni cittadini che, adesso, cercano di evitare i luoghi popolosi, come supermercati, locali di intrattenimento, banche, e altri luoghi di aggregazione.
Hanno paura i cattolici che disertano le Chiese.
Hanno paura gli ebrei che si sentono nel mirino, tant’è che nel solo 2014 ben 7.000 ebrei, nella sola Parigi, sono riparati in Israele ad ingrossare le fila del sionismo; anche loro hanno deciso di rinunziare alla preghiera comune rituale.
Hanno paura i musulmani della banlieue, guardati con odio, come se fossero corresponsabili del terrorismo, oppure additati come se tra di loro si nascondessero potenziali terroristi pronti anche al sacrificio pur di colpire e atterrire.
Hanno paura gli atei, gli agnostici e proprio perché atei e agnostici.
Il panico sfugge alle regole della logica, quando assale contagia e coinvolge, rendendo irrazionale ogni comportamento.
Pochi uomini, decisi a morire, hanno avuto il potere di atterrire una città, una nazione, l’intera Europa, coinvolgendo anche l’intero pianeta, perché potrebbe diventare, in ogni momento, platea di una ripetitiva aggressione incontrollabile.
I servizi dei media, oltre a mostrarci la diffusione del panico e l’orrore della strage, ci hanno mostrato scene di addestramento degli aspiranti terroristi; è stato impressionante vedere tanti giovani armati di moderni strumenti di morte e ci viene spontanea la domanda. “Chi li ha armati ? ”. “Chi ha speculato fornendo armi a questo nemico invisibile, ben sapendo contro chi avrebbero puntato le loro armi ?”
Testate giornalistiche di ogni parte del mondo hanno sottolineato uno “stato di guerra”, ma non è così. Le guerre si fanno in due ed hanno una specificità nella loro funzione, potendo essere guerre interne di difesa o guerre esterne di conquista. Tertium non datur. Ma l’Occidente ne ha inventato una terza, terribile, ed è la guerra preventiva, che diventa guerra esterna di difesa, quando l’ipocrisia non arriva a identificarle come missione di pace”, pur se le regole di ingaggio parlano di Codice militare di guerra; in pratica certezza di una guerra per evitare l’ipotesi di una guerra, con al centro il lucrosissimo commercio di armi.
La guerra esterna di difesa diventa una aggressione mascherata, perché utilizza gli stessi metodi che, reattivamente, saranno utilizzati da chi ha subito, subito identificati come terroristi per giustificare l’incremento aggressivo.
Ora che la paura ha coinvolto città, nazioni e continenti, ci si chiede “come” contrastare tali pericoli che, ormai, sono ovunque incombenti. Ma nulla cambia; mentre milioni di ettari di terreni fertili vengono abbandonati e la fame aggredisce miliardi di persone, l’opulento Occidente continua a costruire carri armati al posto di trattori, lanciamissili al posto di mietitrebbiatrici, mine anti-uomo al posto di diserbanti ecologici. Si uccide per il petrolio, scatenando reazioni terroristiche; si uccide per l’occupazione abusiva di territori da sottrarre ai legittimi abitanti; se ne uccidono mille per condizionarne 100.000. L’uccisione pianificata segue logiche perverse: i Talebani vennero armati in funzione anti-sovietica, poi si rivoltarono contro accendendo una guerra, servendosi delle medesime armi ricevute prima.
L’Iraq venne armato in funzione anti Iran, cosa che provocò una guerra tribale, dove la presenza del petrolio fornì l’occasione di intervento, mascherato dalla menzogna sostenuta di volere eliminare armi di distruzione di massa, di cui non si trovò traccia, ma vennero annientati eserciti in fuga, aviazione inesistente, flotta che non avrebbe potuto essere utilizzata neanche per la pesca d’altura; vennero bombardate moschee nel giorno sacro della preghiera, mercati rionali, autobus carichi di studenti, banchetti di nozze, tutto definito come “effetti collaterali”.
Il panorama che ci viene offerta è quello di un pianeta impazzito, dove un manipolo di finanzieri specula sulla vita stessa del pianeta, che sembra volersi avviare ad un suicidio apocalittico.
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A CHI GIOVA L’ATTENTATO FRANCESE?
Viviana
E’ indubbio che, al di là del terrorismo e delle sue bestiali follie, questo atto eclatante e dissennato ha avuto anche un risultato immediato indiretto non fa poco: ha oscurato di colpo tutti i problemi presenti in Ue, costituendo un potente diversivo di massa che ha distolto l’attenzione dalle scelte scellerate e dagli errori pesantissimi della Troika, che sono stati ripresi e amplificati da governi nazionali succubi come il nostro. In particolare Renzi si è potentemente avvantaggiato da una reazione popolare, se pure sopita o nascosta dai media, per i suoi atti scellerati che gli hanno fatto perdere 5 punti ma che gliene avrebbero fatti perdere molto di più, se la questione del Jobs Act e la depenalizzazione della frode fiscale con il seguito di miliardi distratti dalle casse del Tesoro per gli enormi regali ai grossi evasori fossero stati alla ribalta su stampa e tv e fossero stati discussi come meritavano, mentre, adesso, l’attentato francese ha messo i nostri problemi di sopravvivenza in secondo piano.
Per tutti coloro che vogliono insistere sugli sciagurati errori delle politiche economiche europee, negando i danni progressivi dell’austerità, l’attentato francese è un vero colpo di fortuna. Come la storia insegna, non c’è miglior modo per distrarre l’attenzione dei popoli dai problemi interni che creare un nemico esterno e il terrorismo risponde benissimo a questo e permetterà anzi imporrà nuovi tagli ai nostri diritti, sacrificando il nostro livello democratico in nome della difesa da pochi pazzi fanatici.

LA GUERRA. E L’ONORE
Rosario Amico Roxas

Tornano nella memoria le notizie di quel teatro di guerra-infinita, voluta dal presidente degli USA Bush, e sostenuta dai suoi soci inglesi e dall’ Italietta dei governi Berlusconi. Ai soliti smemorati ricordo che l’allora presidente del consiglio, per partecipare alla guerra di Bush, costrinse il ministro degli esteri Renato Ruggero, europeista contrario all’interventismo di Berlusconi, alle dimissioni, per assumerne, temporaneamente, la carica; il tempo giusto di sistemare le cose che più gli premevano, a cominciare dai finanziamenti di sprovveduti (???) finanziatori americani che versarono, nelle fallimentari casse di Mediaset 6,5 miliardi di dollari, come se non avessero altri investimenti da fare e con migliori risultati.
In quella guerra che l’ipocrisia governativa identificò come “missione di pace” morirono a Nassirjia 19 nostri soldati, in missione di pace, ma sottoposti al Codice militare di guerra e sottomessi al comando inglese, dichiaratamente in guerra, vittime incolpevoli dell’interessata arroganza dell’allora premier.
Questo serve per contrastare le recentissime affermazioni del medesimo Berlusconi, oggi diventato un noto pregiudicato, condannato in tre gradi di giudizio, con le quali ha esaltato l’interventismo anti arabo e anti musulmano, sollecitando un ritorno all’aggressività occidentale come ritorsione ai gravissimi fatti di Parigi.
Un predicozzo che viene da un pulpito scaduto, dettato dai sondaggi che indicano una maggioranza degli italiani atterriti dalle stragi francesi e, quindi, più propensi ad una reazione che al ragionamento.
Fu allora che l’Iraq venne aggredito in forza di una serie di menzogne, da parte dell’allora presidente degli USA, elaborate ad arte per convincere la popolazione americana dell’urgenza di quella aggressione; menzogne scoperte e riconosciute, ma non condannate da nessuno, accettate come un gioco delle parti dove è lecito tutto pur di agire indisturbati. Venne bombardato un esercito in fuga, distrutta una aviazione inesistente, affondata una flotta inidonea anche alla pesca d’altura; quindi missili intelligenti, bombe a grappolo con testate all’uranio impoverito riversate sulla popolazione civile, sui banchetti di nozze, nelle moschee il giorno della preghiera, contro autobus carichi di bambini e ragazzi che si recavano a scuola: il tutto per seminare terrore nella assurda convinzione di poter dominare l’intera popolazione attraverso il panico e la minaccia di nuove e sempre più drammatiche azioni punitive. Un missile “intelligente” colpì un autobus di studenti, trasformandolo in un unico hamburger di carne umana, non si salvò nessuno; la prima donna che venne accettata come kamikaze dalla reazione all’aggressione fu la madre di tre bambini uccisi in quell’autobus esploso, indicato, vilmente, come “effetto collaterale”.
La reazione, inattesa e immediatamente posta all’attenzione del mondo intero affinché la condannasse, venne subito indicata come “terrorismo”, e fu il terrorismo che ha sconvolto e distrutto l’Irak che ha generato il terrorismo di difesa che si è trasformato in terrorismo di offesa.
La reazione all’azione violenta, provocò un circuito perverso di reciproche azioni terroristiche, che da allora stanno annientando ogni certezza, avviando l’intero pianeta verso uno scontro che non potrà mai vedere un vinto ed un vincitore, ma solamente vittime.
Pur nella condanna senza “se” e senza “ma” delle guerre e di tutte le guerre, tocca evidenziare l’ineluttabilità di salvare l’onore che dovrebbe guidare le azioni belliche. Ma le guerre che mirano a terrorizzare le popolazioni, non guardano per il sottile, così manca anche l’onore, da entrambe le parti e rimane solamente la brutalità e l’interesse delle lobby delle armi che si adoperano in tutti i modi per mantenere sempre vivo il focolaio .
Per documentare la mancanza del senso dell’onore basta un esempio per tutti, che ci mostra una nuova arma di distruzione totale: la macchina fotografica; quella macchina fotografica che ci ha mostrato la soldatessa Lynnie, nel carcere di Abu Ghraib che teneva al guinzaglio un iracheno nudo, umiliato, dolorante per le torture subite; immagini degne di un film dell’orrore e del sadismo.
Ma Lynnie non se ne curava, era la rappresentante di un cristianesimo (ha sostenuto di frequentare regolarmente la Chiesa) neoconservatore entrato in rotta di collisione con l’Islam in maniera violenta, disgustosa, oscena.
In una logica che divide i colpevoli dagli innocenti, chi era il colpevole in quella foto, Lynnie che reggeva il guinzaglio o quell’anonima vittima torturata nel corpo e umiliata nello spirito, per aggiungere un ulteriore tocco di degradazione al suo destino.
Anche l’uomo incappucciato con i fili elettrici legati alle mani è diventato, per quei popoli, un simbolo, ancora più significativo di quello delle Due Torri abbattute in un attentato che ancora attende di essere chiarito nei modi, nelle incongruenze e nelle false verità propinate.
Quelle foto non furono un “incidente di percorso” ma una programmata regia per raggiungere il punto di rottura in grado di esaltare la capitolazione degli sconfitti.
Anche nella sua irrazionale bruttura, la guerra esige l’onore:
• un uomo, pur se Presidente degli USA, quest’onore lo ha perso quando ha dovuto mentire al mondo intero per giustificarsi di un’aggressione neo-colonalista, camuffata come guerra preventiva contro i terroristi che avrebbero ordito l’attacco alle Due Torri;
• l’onore lo ha perso l’esercito che ha usato mezzi sproporzionati contro un nemico inesistente;
• l’onore lo ha perso il Congresso e il Pentagono che hanno permesso che oltre 3000 giovani americani morissero per una ingiusta guerra di conquista, al cui sfondo nereggia il petrolio.
Anche il terrorismo ha due primi attori, pur se entrambi privati dell’onorabilità; per neutralizzare gli effetti che si stanno dimostrando deleteri, non rimane che interrompere il circuito perverso che si è generato e cedere il passo alla politica e alla diplomazia, mettendo da parte gli interessi che muovono le azioni e le reazioni; non c’è primato di nefandezza, nessuno è più nefasto dell’altro, perché entrambi responsabili, per motivi abietti, da entrambe le parti. Se da una parte c’è l’avidità delle lobby delle armi e del petrolio, dall’altra ci sono i vertici arabi che hanno promosso la fusione tra nazionalismo e fondamentalismo religioso, creando una miscela altamente esplosiva, per tenere sotto controllo le masse popolari che delle ricchezze prodotte dal petrolio non vedono nulla e ne attribuiscono la responsabilità all’Occidente.

MI DISPIACE, MA IO NON SONO CHARLIE
da http://www.fabionews.info/View.php?id=18607

Due interessanti articoli di Karim Metref, un algerino che vive a Torino da diversi anni, educatore, giornalista, blogger.
Nel 1° (su “Internazionale”: http://www.internazionale.it/opinione/karim-metref/2015/01/09/io-non-mi-dissocio) Karim risponde ad un intervento di Igiaba Scego, una scrittrice italo-somala che collabora anche con il manifesto (come Karim)
L’altro è sul suo blog: http://karim-metref.over-blog.org/2015/01/mi-dispiace-ma-io-non-sono-charlie.html
Mi vengono in mente i tempi in cui non bastava condannare gli attentati delle BR, dovevi anche schierarti a fianco dello stato altrimenti eri un potenziale brigatista. Passano gli anni, la musica non cambia.

Io non mi dissocio
Cara Igiaba,
in questi giorni saremo messi sotto torchio e le prossime campagne elettorali saranno fatte sulla nostra schiena. Gli xenofobi di tutta Europa vanno in brodo di giuggiole per la gioia e anche gli establishment europei che non hanno risposte da dare per la crisi saranno contenti di resuscitare il vecchio spauracchio per far rientrare le pecore spaventate nel recinto. Da ogni parte ci viene chiesto di dissociarci, di scrivere che noi stiamo con Charlie, di condannare, di provare che siamo bravi immigrati, ben integrati, degni di vivere su questa terra di pace e di libertà.
Ebbene, anche se ovviamente condanno questo atto come condanno ogni violenza, non mi dissocio da niente. Non sono integrato e non chiedo scusa a nessuno. Io non ho ucciso nessuno e non c’entro niente con questa gente. Altrettanto non possono dire quelli che domani dichiareranno guerra a qualcuno in nome di questo crimine.
Tu dici: “Oggi mi hanno dichiarato guerra. Decimando militarmente la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo mi hanno dichiarato guerra. Hanno usato il nome di dio e del profeta per giustificare l’ingiustificabile. Da afroeuropea e da musulmana io non ci sto”.
Io con questa gente sono in guerra da trent’anni. Li affrontavo con i pugni all’epoca dell’università e con le parole e con le azioni da allora e fino a oggi. Sono trent’anni che li combatto e sono trent’anni che il sistema della Nato e i suoi alleati li sostengono regolarmente ogni dieci anni per fomentare una guerra di qua o di là.
Anche io sono afroeuropeo, sono originario di un paese a maggioranza musulmana ma non mi considero un musulmano: non sono praticante, non sono credente. Ma anche io non ci sto. Non ci sto con questi folli, non ci sto quando lo fanno a Parigi ma non ci sto nemmeno quando lo fanno a Tripoli, Malula o a Qaraqush.
Non sto con loro e non sto con chi li arma un giorno e poi li bombarda il giorno dopo. Non ci sto in questa storia nel suo insieme e non solo quando colpisce il cuore di questa Europa costruita su “valori di convivenza e pace”. Perché dico che questa Europa deve essere costruita su valori di pace e convivenza anche altrove, non solo internamente (ammesso che internamente lo sia).
Tu dici che questo non è islam. Io dico che anche questo è islam. L’islam è di tutti. Buoni o cattivi che siano. E come succede con ogni religione ognuno ne fa un po’ quello che vuole. La adatta alle proprie convinzioni, paure, speranze e interessi. Nelle prossime ore, i comunicati di moschee e centri islamici arriveranno in massa, non ti preoccupare. Tutti (o quasi) giustamente si dissoceranno da questo atto criminale. Qualche altro Abu Omar sparirà dalla circolazione per non creare imbarazzo a nessuno. La Lega e altri avvoltoi si ciberanno di questa storia per mesi, forse per anni. E noi ci faremo di nuovo piccoli piccoli, in attesa della fine della tempesta. Come stiamo facendo dopo questi attentati (forse) commessi da quella stessa rete che la Nato aveva creato per combattere una sua sporca guerra. Loro creano mostri e poi, quando gli si rivoltano contro, noi dobbiamo chiedere scusa, dissociarci e farci piccoli. A me questo giochino non interessa più. Non chiedo scusa a nessuno e non mi dissocio da niente. Io devo pretendere delle scuse. Io devo chiedere a questi signori di dissociarsi, definitivamente, non ad alternanza, da questa gente: amici in Afghanistan e poi nemici, amici in Algeria e poi nemici, amici in Libia e poi… non ancora nemici lì ma nemici nel vicino Mali, amici in Siria poi ora metà amici e metà nemici… Io non ho più pazienza per questi macabri giochini. Mando allo stesso inferno sia questi mostri sia gli stregoni della Nato e dei paesi del Golfo che li hanno creati e li tengono in vita da decenni. Mando tutti all’inferno e vado a farmi una passeggiata in questa notte invernale che sa di primavera… Speriamo non araba.

Lettera di Igiaba
Mi dispiace, ma io non sono Charlie!
In questo momento l’uccisione delle 12 persone e in modo particolare dei giornalisti/artisti nella sede del periodico satirico Charlie Hebdo, sta prendendo le pieghe di un nuovo, mini 11 settembre. E fioccano ovunque messaggi di sgomento, di cordoglio, di solidarietà, di condanna… Anche io sono sgomento, lo sono per ogni persona che muore nel modo in cui sono morti questi ultimi. Sono solidale e feroce sostenitore della libertà di espressione. Sono triste perché alcuni dei vignettisti di Charlie Hebdo (Wolinski in modo particolare, che ho anche conosciuto ad Algeri un secolo fa) mi appassionavano e hanno accompagnato con loro feroce e dissacrante satira tutta la mia adolescenza e i miei desideri di allora (ma anche di oggi) di mandare tutto il mondo a farsi f…
Ma mi dispiace, io non scriverò che sono Charlie Hebdo. Non metterò una bandiera nera sul mio profilo Facebook e non posterò nessun disegno di Charb e nemmeno di Wolinski che mi piace tanto… E se avete tempo di leggere il mio lungo ragionamento vi spiego il perché.
Charlie Hebdo nasce nel 1992 ma la squadra che lo fonda viene da una lunga storia di giornali di satira libertaria. Quello che si può considerare come l’antenato di Charlie è “Hara-kiri” dove lavoravano già vari membri dell’attuale redazione. Hara-kiri se la prendeva con i potenti, con De Gaulle, con l’esercito, con la chiesa e fu varie volte chiuso e riaperto sotto varie forme e titoli.
Era divertente, dissacrante, feroce qualche volta. Ma sapeva di quella aria di libertà dell’epoca. Oggi il Charlie Hebdo è cambiato. Lo si compra ancora, qualche volta, perché ha un nome. Il suo pubblico non è più l’operaio o lo studente senza una lira, ma la “gauche-caviar” della Parigi bene.
Negli ultimi anni poi ha preso una linea editoriale apertamente islamofoba. Non è il fatto di prendere ogni tanto in giro una religione. Quello l’ha sempre fatto anche con la chiesa cattolica. Il problema non è qui. Se prendesse in giro i musulmani, l’islam, il profeta, dio o qualsiasi altro persona o simbolo sacro non ci vedrei personalmente niente di sbagliato. Ma le numerose campagne di Charlie Hebdo contro i musulmani, l’islam, i simboli sacri di questa religione sapevano di accanimento. Faceva parte di una certa cultura molto diffusa negli ambienti che una volta erano stati di sx e che oggi sono solo sinistramente cinici. Ambienti che hanno definitivamente deciso di stare dalla parte dei forti e che non hanno più nessuna battaglia vera da portare avanti. Una ex sx che si è arresa mani e piedi legati alla logica di mercato, al dominio delle banche e ultimamente anche alla retorica dello scontro di civiltà. Una ex sx che considera che l’integralismo islamico sia l’unico e ultimo pericolo che minaccia l’umanità. Una ex sx che non ha più sogni né progetti del resto e che si accontenta di guardare il mondo dall’alto della sua presunta superiorità culturale.
Ma non è per questo che non metterò nessun segno di cordoglio per i morti di Charlie Hebdo. Non riconosco a nessuno il diritto di ammazzare nessuno in nome di niente e ancor meno in nome di una qualunque discordanza di opinioni. Le mie ragioni sono altre. L’attacco alla redazione del giornale satirico viene in un momento particolare. Ancora un anno fa non si parlava per niente di integralismo. Era quasi scomparso dalle prime pagine. E se si vedevano immagini di barbuti in armi nelle strade di Tripoli o di Aleppo venivano chiamati “Rivoluzionari”. E si cantavano le lodi di questi bravi ragazzi. Si legge ovunque che i bravi ragazzi ricevono aiuti da tutte le parti. Si legge un po’ meno che in Siria i ragazzi prendono il controllo di varie stazioni di estrazione di petrolio e che la Turchia, uno stato membro della Nato glielo compra tranquillamente. Si legge ancora meno che oltre agli aiuti e alle migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo in aiuto dei bravi ragazzi ci sono anche consiglieri militari che insegnano ai bravi ragazzi a combattere…
Poi all’improvviso tutto cambia. Ritornano a chiamarlo terrorismo, le uccisioni di membri delle minoranze finora taciute vengono a gala. I servizi segreti di tutti i paesi della nato (e i loro numerosi alleati) fanno tutti finta di cadere dalle nuvole scoprendo che migliaia di giovani sono partiti dalle loro città per dare man forte ai “rivoluzionari”. Non sapevano nulla, pare. E noi a scandalizzarci con loro.
Sono ormai decenni che questo giochetto va avanti. Le reti che oggi si chiamano Al Qaeda e poi Isis, Boko Haram e compagnia bella sono stati messi in sella in piena guerra fredda in chiave anti-sovietica. I paesi del Golfo persico in collaborazione con la Nato hanno fatto un montaggio finanziario, propagandistico e organizzativo per far arrivare combattenti da ogni dove. Al Qaeda è l’alleato principale della Nato e ovviamente dei paesi del golfo fino agli anni novanta. Poi poco a poco scivola verso l’area di illegalità.
Intanto la guerra fredda stava finendo e Samuel P. Huntington preannunciava un nuovo conflitto e lo battezzava “scontro di civiltà”.
Nel frattempo arriva la guerra d’Algeria. Centinaia di giovani rientrati dall’Afghanistan contribuiscono a formare i primi nuclei dei Gruppi Islamici Armati. Gruppi che, insieme all’esercito algerino (che anche lui non ha scherzato) hanno fatto passare al paese due decenni infernali. Nel frattempo nelle moschee londinesi soprattutto ma anche francesi, italiane tedesche, individui poco raccomandabili predicavano la lotta armata in Algeria e raccoglievano soldi e facevano fare affari d’oro all’industria delle armi. L’Algeria stava uscendo da una era socialista e aveva bisogno di una piccola spintarella per privatizzare le sue enormi risorse energetiche. E come per miracolo ad ogni concessione firmata con una multinazionale veniva chiusa una rete di sostegno all’integralismo armato. Poi quando le multinazionali presero il controllo del petrolio algerino, le reti diventarono terroristiche e furono smantellate ovunque. O almeno così ci disse la stampa libera del mondo libero.
Fatto sta che nel 2001 ci fu l’11 settembre e ci fu una vera e propria isteria. Chi non aveva terroristi islamici da arrestare se li inventava. Tutti volevano avere la loro minaccia il loro mini attacco. Non fu mai chiaro né chi né perché né come furono eseguiti gli attentati di quel giorno ma cadevano a fagiolo per giustificare le nuove politiche di controllo militare dell’area del medio oriente volute dai neo-cons americani. Sono ormai 14 anni che va avanti la loro war on terror e non ha prodotto che sempre più terror e sempre nuove wars.
Ma poi i Neo-cons se ne sono andati e arriva Obama, che dice di voler ritirare le truppe e se ne va al Cairo e fa un discorso lungo e forte in cui dice che tende la sua mano per aiutare alla creazione di un “Nuovo medioriente”. Poco dopo quel discorso le piazze arabe cominciano a muoversi. Il mondo scopre che nel mondo arabo non ci sono solo militari baffuti e ribelli barbuti. In mezzo ci sono popoli colorati e variegati che aspirano, tutto sommato, alle stesse cose di tutti i popoli: dignità, libertà, benessere… Gli islamisti sono del tutto assenti dalle piazze o quasi. Comunque non hanno l’iniziativa. Seguono qualche volta. Qualche volta si ritirano. Ma il “La” lo danno giovani laici, colti e amanti della libertà e dei diritti umani.
Ma questo non soddisfa tutti, sembra. Già nel maggio del 2011, i servizi segreti russi (generalmente ben informati per quel che mi risulta) davano l’allarme sull’imminente ricostruzione di reti integraliste internazionali sotto il commando dello specialista saudita in materia: il principe Bandar Assudairi Ben Saud, artefice di vari gruppi e varie guerriglie islamiste attraverso il mondo. L’obiettivo riportare l’islamismo politico alla testa delle rivolte. L’informazione fu ripresa soltanto dalla rete Voltaire, ufficialmente classificata nel rango dei complottisti e tutti fecero finta di niente.
Oggi tutto quello che era previsto in quell’avvertimento si è avverato e anche di più.
In Libia un comandante “ex” Al Qaeda alla testa di un esercito armato dal Qatar e l’Arabia Saudita e addestrato dalla CIA prende la città di tripoli che le milizie tribali non riuscivano a conquistare e il paese diventa una specie di territorio liberato per i gruppi armati di ogni tipo. In Yemen l’Arabia Saudita rimette il vecchio regime in piedi ma stranamente gruppi armati spuntano ovunque come funghi. In Egitto e Tunisia i fratelli musulmani sono portati al potere su un tappeto di petrodollari. In Siria non ne parliamo… Il resto della storia lo sappiamo.
Nel frattempo in occidente le moschee (non tutte per fortuna ma quelle più estremiste e che sarebbero in teoria anche quelle più monitorate dai servizi) hanno ripreso a diventare luoghi di raccolta fondi e reclutamento. Domani forse se qualche giudice indaga troppo da vicino sul perché, potrà esserci più di un nuovo caso Abu Omar. E poi adesso, da meno di un anno, tutti a gridare al lupo. Ma a che gioco giochiamo? Qualcuno ce lo può spiegare?
Sono ormai 30 anni che i servizi di tutto il mondo giocano come si gioca con il fuoco con i gruppi integralisti. Sono controllati, sono infiltrati, sono gonfiati quando servono e sgonfiati quando non servono. Del resto è quello che si è anche fatto e che si continua a fare con vari gruppi estremisti di destra e di sinistra dalla seconda guerra in qua. Chi si ricorda della sigla “Stai Behind” e dei finti attentati (ma con veri morti) attraverso tutta Europa sa di che sto parlando.
Oggi c’è bisogno di far salire la posta in gioco. La crisi chiede guerre. Le nuove guerre per il controllo del MO hanno bisogno di legittimità. La crisi ha sputtanato tutta la classe politica europea e solo la salita degli estremismi di dx può spingere la gente a rivotarli di nuovo. Non ti piace Renzi ma siccome c’è il rischio Salvini (chi sa come mai è sempre in Tv quello?) allora ci vai e lo voti. Del resto anche le reti dell’integralismo armato hanno bisogno di far salire il livello di tensione. Chi vive di violenza e per la violenza ne ha bisogno come dell’ossigeno. Stanno nella stessa logica anche loro.
E allora adesso, commesso il fattaccio, tutti i fascistoidi, che avrebbero volentieri fatto esplodere la testa al gruppo Charlie Hebdo per le vecchie posizioni antifasciste o per le loro posizioni sull’omosessualità e altri temi del genere… Tutti hanno già pubblicato sulle loro bacheche messaggi di cordoglio e tutti piangono lacrime di coccodrillo su questa Europa, che loro vorrebbero libera, ma che è minacciata dai musulmani, dagli africani, dagli asiatici, portatori di valori antidemocratici!!!!!! E sui set televisivi hanno già cominciato a raccogliere i frutti di questa vera e propria mana politica servita loro su un piatto… di piombo.
É per non fare parte di questo gigantesco teatrino delle emozioni su ordinazione, degli sgomenti selettivi, della solidarietà di facciata, delle amnesie collettive e dell’ipocrisia generalizzata che non metterò bandiera nera, né scriverò “Io son Charlie” Io non sono Charlie. Lo sono stato da piccolo, quando anche Charlie era Charlie. Oggi non lo siamo più né lui né io.
Oggi Charlie non fa più ridere nessuno e a me mi viene voglia di piangere, ma da solo, ma in disparte. Mi vien da piangere, ma non solo per Wolinski o per i suoi colleghi. Mi vien da piangere per tutti i morti di questa sordida storia. Mi vien da piangere per le centinaia di migliaia di morti durante la guerra sporca in Algeria, per gli amici che vi ho perso. Mi vien da piangere per le vittime del world Trade Center, per il mezzo milione di Iracheni, le centinaia di migliaia di afghani, pachistani, per le decine di migliaia di libici, di yemeniti, di palestinesi, per le centinaia di migliaia di persone uccise in Siria, il tutto in una tragica farsa chiamata Scontro di civiltà.

E’ LECITA UNA PROVOCAZIONE?
Rosario Amico Roxas

E se la strage di Parigi fosse tutta una montatura organizzata per giustificare futuri interventi aggressivi ?”
Accetto una coincidenza, ma la seconda mi fa riflettere, la terza poi alimenta i dubbi, dalla terza in poi le coincidenze irrobustiscono le convinzioni contrarie. La presenza di vittime incolpevoli dimostra solo l’assenza di ogni minimo scrupolo pur di salvaguardare interessi enormi.
Fu studiata la partecipazione degli USA nella prima guerra mondiale; allora la motivazione fu l’affondamento del Lusitania e dell’Arabic, che trasportavano merci varie destinate all’Intesa, garantite da banche americane; gli attacchi sottomarini tedeschi mettevano a repentaglio le somme dovute dagli importatori dell’Intesa.
V. http://www.lagrandeguerra.net/ggstatiuniti.html
Anche la partecipazione alla seconda guerra mondiale fu provocata dall’ attacco giapponese di Pearl Harbor.
V. http://www.storiainrete.com/25/storia-militare/pearl-harbor-il-grande-inganno-di-franklin-delano-roosevelt/
Quindi la prima guerra del golfo, provocata dall’invasione da parte di Saddam del Kuwait, con la discreta approvazione dell’ambasciatrice americana a Bagdad Aprile Glaspie.
V. http://www.voltairenet.org/article184348.html
Sarà poi l’11 settembre a scatenare le forze americane e inglesi, insieme a quelle italiane, ipocritamente chiamate in “missione di pace”
V. http://www.viveremeglio.org/conovive/guerra/11sett_collasso.htm
Ora abbiamo questa strage di Parigi, che probabilmente scatenerà una reazione basata su fatti che potrebbero essere stati costruiti; non lo sapremo mai. I terroristi colpevoli sono stati abbattuti, ma non prima di avere “dimenticato” la carta di identità; come se uno scassinatore di banche si premurasse a timbrare il cartellino di uscita dalla banca. Si sa che i morti non parlano.
Un’altra coincidenza ? Di certo è in atto una gross coalition tra nazioni, alcune delle quali hanno finanziato l’armamento di questi terroristi, vuoi che siano Al Queda o ISIS, poco importa. E’ risaputo che l’ISIS veicola un milione di dollari al giorno con il contrabbando del petrolio, che compiacenti petrolieri acquistano sottocosto, tutti utilizzati per mantenere gli uomini dell’organizzazione e acquistare armi da compiacenti contrabbandieri che accettano in pagamento anche pani di oppio.
Bisognerebbe individuare chi sta dietro i fanatici che accettano anche la morte, chi li arma, chi li sostiene, chi gestisce la regia. I frazionamenti abusivi dell’Islam rendono incomprensibile la ricerca di una motivazione che giustifichi tanta violenza che finisce inevitabilmente nel sangue. Gli aggrediti si preparano alla reazione, ma non deve essere troppo efficace, altrimenti questo gioco al massacro rischierebbe di finire.
I capi religiosi sono gli stessi capi politici che finanziano le azioni e sfruttano il fanatismo religioso e il nazionalismo arabo religione, per mantenere il loro potere, tenendo a bada le masse popolari.
Gli esempi non mancano, suggellati da ragioni storiche, da antiche consuetudini e da radicate convinzioni.
I sovrani del Marocco vantano la diretta discendenza da Maometto.
I sovrani della Giordania preferiscono definirsi “re degli hascemiti” piuttosto che dei giordani; gli hascemiti appartengono alla tribù di appartenenza di Maometto, e vantano il diritto di essere considerati “custodi delle città sante”, che si trovano in Arabia, sotto la dinastia Saud che ne rivendica l’appartenenza, con una insanabile frattura tra le due case regnanti.
A loro volta i Saud legittimano il loro potere con l’appartenenza alla confessione Waabita, alla quale, per motivi di cartello petrolifero, hanno aderito gli emiri del golfo , gli Al Sabbah del Kuwait, e i gli Yemeniti e i teocratici Omanidi; ma questi sono intoccabili, altrimenti chiudono i rubinetti del petrolio.
La Siria ufficialmente è una repubblica presidenziale, ma presidenziale al punto da non potersi distinguere da una monarchia assoluta, anch’essa avallata dall’appartenenza alla confessione alawita.
Anche il laico libano di Jhumblat è governato in nome di una enclave drusa che trae origine da Al Darazi, che secoli fa fondò una delle tante scissioni sciite che approdò ad un movimento politico fondato da Khālid ibn al-Walīd ibn al-Mughīra, e oggi ripreso da Jhumblat, come prima da suo padre.

Truffe e imbrogli nelle primarie del Pd in Liguria. Vince la Paito, ma Cofferati denuncia

COFFERATI
Viviana
Io e i cittadini rappresentanti dei quartieri di Bologna lavorammo per mesi per raccogliere le richieste della gente e presentarle al nuovo sindaco Cofferati. Prese i nostri dossier e li cestinò. Poi governò come un dittatore senza ascoltare nessuno. Inqualificabili le incursioni all’alba con le ruspe per distruggere le baracche dei disgraziati con tutte le loro povere cose. Inqualificabile il regime dei centri temporanei per immigrati clandestini. In televisione raccontava delle gran balle e figurava come un sindaco illuminato. Nella pratica fu un tiranno.
A Bologna il sindaco di dx Guazzaloca aveva approvato opere inutili e già finite male altrove come il Civis o un metrò da km 1,5 Stazione-Fiera. Il 1° è una tranvia elettrica che sconvolgerebbe la viabilità e devasterebbe il centro storico con un impatto terribile sulle Torri e gli altri edifici antichi. Ovunque il Civis è stato messo l’hanno poi tolto. Il 2° doveva sostituire 5 minuti di un veloce bus Stazione-Fiera più che sufficiente, distruggendo strade e case e paralizzando la città. Troppi palazzi di Bologna sono già in grave disastro per i danni della TAV che ha aperto crepe negli edifici rendendoli pericolanti e abbassandone il valore. Ovviamente queste due opere furono immediatamente bocciate dalle commissioni di cittadini eletti dai quartieri (io c’ero) che per un anno lavorarono per costruire il programma di richieste e lavori per il neo-sindaco Cofferati, allora digiuno dei problemi di Bologna e che arrivava qui scaricato da D’Alema che non lo voleva a Roma. Ma la prima cosa che Cofferati fece fu di buttare nel cestino le nostre richieste-proposte e di adottare l’inutile metro e il devastante Civis, contestato anche da Italia Nostra. Governò male, tanto che dopo non poté ripresentarsi a Bologna o i Bolognesi infuriati lo avrebbero bocciato. Per questo il Pd lo ha ripresentato a Genova. Il peggio torna sempre a galla. Ma se vince la Paito il Pd ha trovato uno anche peggio di Cofferati.

Dopo 5 anni da sindaco di Bologna l’indice di ‘Sgradimento’ di Cofferati era altissimo, per cui fu unanime il consiglio di non ricandidarlo e lui tirò fuori l’alibi che essendosi risposato e con un bambino piccolo voleva stare vicino a sua moglie a Genova. Dopo di che si candidò a Bruxelles (!).
La crisi di rigetto di Bologna verso di lui era irreversibile e si allargava ben oltre la sx radicale coinvolgendo lo stesso Pd. Bologna è una città facile e tranquilla ma non ha mai sopportato gli autocrati e Cofferati che era partito parlando di partecipazione si rimangiò ogni promesse governando in modo assolutistico e seminando solo antipatia.
Trattò male anche la Curia. Da ultimo aveva contro anche il filosofo Bonaga.
Voleva governare in modo autarichico ma non è riuscito a fare nulla perdendo anche il sostegno di quelli che lo avevano votato. E’ stato particolarmente odioso il suo accanimento protervo contro PRC e Verdi, che uscirono dalla giunta, contro i baraccati, i lavavetri, i tifosi del Bologna, gli studenti, i bevitori di birra nella notte e gli osti che la servono e, infine, contro i gestori delle polisportive di quartiere, accusati di essere “abusivi” e dediti alla “illegalità”, contro gli impiegati comunali, contro i negozianti, contro tutti.
Come abbia fatto il Pd a candidarlo a Genova è un mistero. E assieme a lui l’odiosa Paito che doveva essere cacciata per come si era comportata durante l’alluvione e sempre. Davvero questo partito non ha più nessuno a cui attaccarsi!
.
Ce ne vuole di faccia per il Pd a continuare su questa linea.
Dopo aver votato Monti, Letta e Renzi.
Dopo aver sostenuto l’inqualificabile Napolitano e il suo tentativo di golpe contro la Costituzione.
Dopo le ghigliottine e i bavagli alle opposizioni.
Dopo i media e le agenzie dei sondaggi che ci hanno messi agli ultimi posti nella verità di informazione.
Dopo aver azzerato i diritti del lavoro prima con la Fornero e poi col Jobs Act.
Dopo aver votato ogni sorta di regalo ai potenti, col pareggio del bilancio in Costituzione, l’assoggettamento pecorino alla Troika, i miliardi regalati alle banche, i miliardi ai gestori delle autostrade, lo scempio dello stato sociale, l’innalzamento delle tasse, l’ascesa del debito pubblico, il salvataggio di Berlusconi, il tradimento dei programmi elettorali, la depenalizzazione dei reati finanziari e persino della frode fiscale…
Ora il Pd si presenta con facce come quella Picierno e quella della Paito
Credo che non occorra nemmeno Lombroso per dire cosa manifestano!!!

TRAVAGLIO
Mentre Orfini inviato da Renzi a bonificare il Pd romano coinvolto in Mafia Capitale col contorno di tessere false e primarie truccate per scongiurare ogni cambiamento, in Liguria il Pd bandisce le primarie per il candidato governatore con le stesse non-regole che han prodotto lo scandalo romano…Plotoni di cinesi, ecuadoregni e maghrebini, ma soprattutto orde di scajoliani, ex fascisti e berlusconiani (doc o travestiti da alfanidi) assiepati ai seggi per fare da scudi umani all’Ancien Régime. Cioè al blocco di potere dei due Claudii – Burlando e Scajola – che da almeno 10 anni fa il bello e il cattivo tempo (soprattutto quando piove) e che solo qualche ingenuo poteva vedere in declino per le note disavventure che hanno azzoppato i due Diarchi. Altro che viale del tramonto: è bastato un colpetto di maquillage, rimpiazzando l’ormai incandidabile Burlando con la sua fedelissima Raffaella Paita, indimenticabile assessora alla Protezione civile e alla Difesa del suolo (sic) letteralmente desaparecida nei giorni fangosi e luttuosi dell’alluvione, per garantire l’assoluta continuità col recente passato degli affari, delle cementificazioni e dei dissesti idrogeologici elevati a sistema. Il vero sconfitto non è tanto Cofferati…la vera sconfitta è la speranza di cambiamento di tanti cittadini che sono rimasti a casa. Lasciando campo libero alle truppe cammellate che hanno deciso la partita. Una partita ben più importante delle primarie del Pd, visto che il cdx ha praticamente rinunciato a giocare: dunque il vincitore sarà il nuovo governatore della Liguria. Il rischio che a decidere il candidato del Pd fossero forze estranee al Pd era stato ampiamente denunciato dai media. Resta da capire perchè Renzi non abbia voluto regole trasparenti per prevenire i prevedibilissimi imbrogli. Sarebbe bastato limitare l’accesso ai gazebo agli iscritti al Pd e alle altre forze della coalizione. Ma evidentemente si voleva che le cose andassero proprio così: la Paita, in quanto burlandiana, è anche renziana, e ci siamo capiti. Delitto premeditato. La vincitrice fa la finta tonta: “Dov’è il problema? Gli stranieri vogliamo farli votare o no?”. Se fossero cittadini italiani, la risposta è sì (…)
.
Il bello dei piddini è che ormai si fanno fuori da soli.
Un tale tafazzismo politico condito con una forte vena criminale lo si vede raramente in natura.
Persino nella natura politica.
Ormai, come diceva Montanelli, è la feccia che risale il pozzo.

Nei verbali dei garanti del partito tutti gli episodi – dai cinesi accompagnati ai politici di dx – che possono riaprire la sfida ligure persa dall’ex Cgil contro Paita

File di cinesi che votano, amici del Pd che si presentano al seggio con un codazzo di 30 persone, esponenti di cdx che chiedono l’elenco dei votanti, seggi chiusi per i troppi flash di macchine fotografiche che ritraggono le schede. Non è il racconto delle elezioni in una repubblica delle banane. Sono episodi riferiti nei verbali presentati ai Garanti del Pd.
Chissà se il voto in massa di cinesi, marocchini e sudamericani ha segnato il destino delle consultazioni che hanno portato alla contestata vittoria di Raffaella Paita. Guardando i risultati ufficiali pare probabile che siano stati decisivi gli scajoliani e gli ex An del Ponente ligure. Due dati: ad Albenga, cittadina del Ponente ligure, si contano 1500 voti in tutto. Di questi ben 1300 (quasi il 90%) vanno a Paita e appena 200 a Cofferati. Percentuali bulgare, si diceva una volta. Da queste parti meglio dire scajoliane. Caso simile a Pietra Ligure: una cittadina che ha regalato a Paita 800 voti di differenza. Messa insieme con Albenga ha pesato nel risultato complessivo quasi quanto Genova (che ha un numero di abitanti superiore di 20 volte).
Già, di rappresentanti politici del csx alle urne se ne sono visti molti: a Beverino, è scritto nelle carte destinate alla Commissione dei Garanti, hanno votato consiglieri comunali Ncd. Ai seggi di Albisola si è presentato il sindaco Franco Orsi (già scajoliano doc) con tutta la sua squadra. Anche questo è nelle carte. Infiltrazioni diffuse, massicce. Alla fine forse determinanti.
A La Spezia, denunciano i rappresentanti del seggio Allende, “di prima mattina si sono presentati gruppi di decine di cinesi. Erano accompagnati da italiani, perché loro non sapevano nemmeno dove mettere la croce”. Ma il troppo stroppia e alla fine le urne sono state momentaneamente chiuse: “Si continuavano a vedere dei flash di macchina fotografica dentro il seggio”.
Cinesi, ma non solo. A Lavagna è stata verbalizzata la frase sfuggita a un’elettrice al momento di pagare i due euro previsti per il voto: “Ma come, mi avete appena pagato per venire a votare e ora mi chiedete già i soldi indietro?”.
I rappresentanti di seggio di Certosa (periferia di Genova) si lasciano scappare accuse pesantissime: “Il voto qui potrebbe essere stato inquinato dalla malavita”. Raccontano di file di cinesi e marocchini. Walter Re-petti, presidente del seggio, riferisce di gruppi di anziani siciliani: “Li ho visti a metà mattina, saranno stati una quarantina. Non sapevano cosa erano venuti a fare, hanno firmato e poi se ne volevano andare. Gli ho chiesto se non volevano la scheda… ma non sapevano cosa fosse”.
Provincia che vai, polemica che trovi. A Villapiana (Savona) “ci è stato segnalato un rappresentante del Pd locale che come un tour operator accompagnava al seggio interi gruppi di persone”. Ma non solo: “All’uscita ritirava il cedolino per essere certo che la gente avesse votato”. Fino alla provincia della scajolianissima Imperia: a Badalucco – secondo le denunce alla Commissione – un simpatizzante di Cofferati si presenta a votare alle otto del mattino, quando il seggio dovrebbe aprire. Ma scopre che sul registro risultano aver già votato venticinque persone. Fino a Santo Stefano a Mare. Racconta Giuliana D’Antona, rappresentante di seggio: “Si è presentato un tale, che mi è stato detto essere un sostenitore del centrodestra. Voleva, pretendeva gli elenchi dei votanti. Voleva controllare se i suoi amici avevano votato o se l’avevano fregato… ha detto così, giuro, non credevo alle mie orecchie. Mi ha quasi minacciato: ‘Tu quelle cose me le devi dare, capito?’, ha urlato”. Finirà anche questo nelle carte inviate ai garanti .

Ormai è risaputo che la truffa è parte integrante del Pd.
Le tessere diminuiscono, a votare ci vanno sempre meno persone.
E così in tutta Italia il Pd ormai avanza con queste sceneggiate da terzo mondo.
Pacchi di pasta, due euro a voto se lo fotografi col telefonino che ti presto, tour organizzati con votanti a greggi. Anziani presi dagli istituti.
“Tutta la storia di queste primarie ormai è una sequela di truffe, costellata da ricorsi e denunce dei candidati che sono rimasti fregati. Sono gli stessi membri del Pd a ricorrere al giudice. C’è un metodo. Ci sono le iscrizioni all’ultimo minuto, per cui in poche ore prima del voto il numero dei votanti aumenta inverosimilmente. Poi c’è sempre il rinforzo estero. Cinesi, marocchini, senegalese, ucraini, rom, tutto fa brodo. Tutti con la fregola improvvisa di votare Pd? E’ difficile da credere. Grottesco. Ma c’è chi indica bus con tour organizzati, stranieri o vecchi che arrivano a branchi, guidati. Pacchi alimentari, mancette. E poi capibastone, firme false, o triple, gente che è stata iscritta a sua insaputa, seggi fantasma, voti che lievitano, c’è chi ha la tessera ma non l’ha pagata. In Sicilia nel 2013 hanno dovuto sospendere le primarie in 3 paesi. Persino quattordicenni che votano”.
Ma le povere capre piddine continuano a negare, chiedono le foto, le prove
sembrano i poveri leghisti che continuavano a negare che Bossi rubava.
Pietosi e imbesil oltre ogni limite di sopportazione!
CAPRE!!!
Dalle primarie del Pd siamo passati alle primarie degli scajolani e dei berluschini con contorno di cinesi e marocchini
ma che bella democrazia!!!!
Cofferati ha goduto di un grande successo, era il 2002
da allora sono passati 13 anni
Il Pd non è certo più quello che portava in piazza 3 milioni di cittadini a difesa dell’articolo 18. Oggi è diventato il partito che l’articolo 18 lo cancella
e Cofferati non è più l’uomo che difendeva i lavoratori. Anche lui oggi è diventato il contrario di quello che era
C’era anche mio marito a Roma in quel 2002 in cui ancora i diritti del lavoro erano diritti. Ora mio marito è morto. E quel Pd è morto anch’esso
.
Renzi chiude il suo inutile semestre europeo. In aula c’è Grillo che lo ascolta:
“Sono qui per sentire il nulla che parla. In questi sei mesi il debito pubblico italiano è aumentato di 74 miliardi, un semestre fantastico”.

Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph
“Senza cambiamenti urgenti, il sistema politico italiano esploderà presto. Il tasso di disoccupazione giovanile ha addirittura raggiunto il 43.9%. Il Mezzogiorno sta portando la depressione al collasso sociale. In contrasto, la Germania ha generato 27 mila lavori a dicembre con la disoccupazione scesa al record negativo del 5%. Le cose non sono mai state così buone dalla riunificazione ed è l’esempio più emblematico dell’insostenibilità dell’unione monetaria. Per l’Italia è una “lenta tortura”. Le politiche contrattive hanno già portato il debito dal 116% al 133% del Pil in tre anni. Ogni unità di percentuale in meno di inflazione per il Paese significa dover aumentare il surplus primario dell’1,4% del Pil per rispettare le regole della zona euro. Ma per agire su questo imperativo sarebbe necessario rivitalizzare l’economia e bloccare la spirale negativo debito-deflazione in corso.
La zona euro non è in grado di rispondere a tutto questo perché è una costruzione disfunzionale. Non c’è da incolpare chi è oggi a prendere le decisioni ma è la cornice che è fallata. Il Telegraph ha argomentato sin dai tempi di Maastricht che un’unione valutaria di culture disparate senza un Tesoro Europeo e un’autorità politica in grado di guidare una crisi sarebbe finita nella paralisi. Draghi ha fatto il suo personale cri de coeur in un intervento a Helsinki sei settimane fa, elencando i “requisiti minimi per un’unione monetaria”, vale a dire un super Stato europeo, con una sovranità economica esercitata congiuntamente. E’ un’utopia. Non c’è nessuno spazio per un tale balzo in avanti e in più, qualora dovesse essere attuato, implicherebbe una dittatura tecnocratica senza più nessun controllo democratico. I creditori del Nord hanno passato gli ultimi quattro anni ad evitare che venissero messi in comune i rischi o ogni passaggio necessario per la creazione di un’unione fiscale. Nel lanciare questi passaggi, Draghi ci sta dicendo in realtà che, anche lui non pensa più che la zona euro possa funzionare.
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MASADA n° 1614 21-1-2015 AFFETTI E LONTANANZE

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MASADA n° 1614 21-1-2015 AFFETTI E LONTANANZE

Viviana Vivarelli

Quanta vita ci vuole
per riuscire a vivere
la vita!

Giro nella mia solitudine
come in una cella
Lato nord
lato sud
lato est
lato ovest
Giro, giro e non incontro
che il vuoto di me stessa.

Piero Ciampi
ALÉ ALÉ

Non star seduto senza parlare,
alzati e corri, datti da fare.

Alé alé, alé alé,
butta nel mare i tuoi ricordi,
metti da parte le delusioni,
non pensare al passato.

Alé alé, alé alé,
lascia il tuo viso, prendine un altro
con un sorriso, senza illusioni:
non c’è altro da fare.

Ma tu continui a star seduto,
se fai così tutto è perduto.

Alé alé!

Viviana

Bambina mia
cara bambina
nata da me
unica figlia e sorte
nel tuo gelido astio
in cerca di rissa
io oggi trovo solo
la mia morte.

Piero Ciampi
CONFESSO

Io confesso
che non ho fatto la guerra
ed ho parlato alla gente
come se fossi un eroe.
Confesso:
ho parlato per anni
perché qualcuno capisse
quello che sento.
Stasera ti confesso
che sono entrato in un porto
ed ho cercato una nave
che mi portasse lontano.
Non voglio più vedere le cose
che mi hanno fatto sentire questo silenzio.
E sappi che per me
passerai la vita così ad aspettare.
Stasera ti confesso:
non ci capisco più niente,
io voglio solo dormire
per non vedere nessuno.
È tardi per pensare all’amore
e per andare sui monti
a parlare col sole di noi due
e per svegliarsi al mattino
con la pace nel cuore.

Viviana
CI SARAI

Qualche volta sogno che verrà un giorno
in cui penserò:

non ho lavorato per te
non ho raccontato storie ai tuoi sogni
non ho giocato coi sentimenti del tuo cuore
non ho fatto ricatti
non ho recitato parti
non ho giocato l’insolito
per stupirti o sconcertarti
non ti ho corteggiato
non ho pagato nessuna moneta
né d’oro né d’argento
per saziare il mio bisogno di te
Eppure tu sei venuto lo stesso
e anche se non parliamo
non siamo silenziosi
e anche se facciamo lavori diversi
non siamo lontani
e non ho bisogno continuamente
di comprare e vendere
non ho bisogno di fare nulla

di agitarmi o di soffrire
perché semplicemente

io ci sarò
e tu ci sarai.

Piero Ciampi
FINO ALL’ULTIMO MINUTO

Fino all’ultimo minuto
ti ho tenuta accanto a me.
Fino all’ultimo minuto
non volevo dirti addio.
Ma non ci sei mai
quando piangono i miei occhi
nelle sere senza fine non ci sei.
Fino all’ultimo minuto
ho sperato che laggiù
fino all’ultimo minuto
sarei stato insieme a te.
Ma tu non ascolti
quelle voci senza suono
che si cercano sul mare
e han bisogno di qualcuno
fino all’ultimo minuto.

Ma tu non ascolti
quelle voci senza suono
che si cercano sul mare
e han bisogno di qualcuno
fino all’ultimo minuto.
.
Viviana
NAUFRAGIO

Si ha talora il senso
D’improvviso naufragio
Si barcolla
in un mare fosco
inospitale
Dove l’amico è perso
Ed anche il cuore
si fa nemico
Dove le ali
si ripiegano
morte
La voce rauca
Lo scopo
inespresso
Com’è duro
allora
il mare…
E tu
raccogli le sartie
alzi le vele
con uno sforzo
immane

per l’ultima
battaglia.

Piero Ciampi
IL TUO RICORDO

Il tuo ricordo
è una strada piena di luce,
una cometa luminosa,
mi segue sempre, ovunque vada,
sempre.
Ora che non ci sei più
credo ancora di averti vicina
e torno ogni sera dove tu stringevi la mia mano.
Ed il tuo viso è una sera piena di ombre
ed il ricordo dei tuoi passi
mi segue sempre, ovunque vada,
sempre.
Ora che tu non ci sei più
io desidero silenzi,
infiniti silenzi,
infiniti deserti,
usignoli tutti bianchi
e pensieri sereni
su una strada piena di luce
che non ha mai fine.

.
Viviana
FIGLIA MIA DOVE TI HO PERSO

Figlia, dove ti ho perso, dove
eravamo uno
crescevano insieme
io camminavo i tuoi primi passi
ero nei tuoi primi sfolgoranti disegni
mi risollevavo dalla prima caduta
ridevamo di un solo riso
piangevamo agli stessi film
sentivamo le stesse canzoni
o ci innamoravamo dello stesso ragazzo
Eri lì
con me
e credevo ingenuamente che ci saresti sempre stata
che saremmo stati sempre uno
madre e figlia
figlia e madre
mai divise

Poi di colpo mi sono voltata
e non c’eri più
Al suo posto una creatura aliena
astiosa
che sottolineava tutte le differenze
che cercava solo le lontananze
che metteva solo limiti e barriere
Brigadiere della polizia, dove è andata la mia figlia lontana
Veggente che leggi il futuro guarda dove è nascosto il mio dolce cuore
Cieco che tutto vedi, dove è finita la mia cara figlia?
Sono rimasta con una sola gamba

un solo occhio
una mano soltanto
Non posso camminare
vedere
abbracciare
vivo come un tradimento
la tua emancipazione
che passava per la mia morte
La mia testa di madre lo capisce
ma il cuore di madre non smette di dolere.
C’è un giorno che i figli
smettono di fare i figli
ma il giorno in cui le madri
smettono di essere madri
quello
non arriva mai.

Piero Ciampi
NON SO PIÙ NIENTE

Non so più niente della tua vita,
non so neppure se mi vuoi bene,
se io ti manco, se vivi sola,
se hai la pace: non so più niente.

E questa vita che continua
amara, senza di te…
Continua sempre questa esistenza,
continua anche senza di te, senza di te.

E questa vita che continua
amara, senza di te…
Continua sempre questa esistenza,
questo deserto pieno di voci.

.
Viviana

Com’è triste la sera stasera
com’è cupa la solitudine
a cui dovrei essere
abituata
Metto in piega i vestiti
le scarpe allineate
ma il cuore non si allinea
e non si piega al destino
L’intolleranza di chi è solo
e non vuole star solo
si allarga tutto intorno
come uno sciame di pensieri impazziti
di cui nemmeno uno
riconosce il suo nido..

Viviana

FEDE

Muore l’estate e muore la mia fede
Fede nell’uomo che mi sta d’accanto
Fede nel giorno che arriva dal mattino
Nel granello di senape
Che cresceva in tutta la Terra
Fede nel mio, nel tuo, in quello di tutti
Nel bambino mai nato
Nella cosa non fatta
Nella parola sbagliata
Nella disperazione risorgente
Nelle mani vuote senza più richieste
Nel silenzio sordo di ascolto
E negli occhi ciechi di sorrisi
Nella sicurezza fatta insieme
Nel riemergere della libertà
Nella perdita della fiducia di sé
Nel buio improvviso dell’anima
Che cede

Che cede
Ed annegando in tutta quella fede
Che manca
Come una piccola immagine di carta
Nell’oceano nero e solitario
Eppure vedo che l’ometto di carta
non affonda
Galleggia stranamente
Su quel nero
Si fa vela
Chiara
Non si perde
Cammina…

NAVE BURRASCA
……………….
e me ne sto qui
su questo pc
come su una nave burrasca
e filano coste
accidentate
isole di sirene a me sorde
inutili risacche
filano albatros
come file di parole vaganti
… al di là…al di là…
oltre questo mare
che ci tiene
come corrusco sogno
E indomita mi sento
come se elmo d’Ulisse
e spada di Achille
io portassi
e con voi la nostra Odissea
sospesi

tra speranze
infantili
e torbidi presenti

……………..
IL BORDO DEL CAMPO

…non si tira indietro, non si nasconde negli angoli
…non si cela dietro montagne di libri
non ha occhiali che la separano dal tuo cuore
il suo viso è una pozza di acqua chiara
dove puoi immergere le mani e gli occhi
e ti circonda come una verde valle
non è lei ma sei tu in ogni momento
è nel vibrare della tua passione
nel tuo pianto sconfinato
nella tua ricerca avventurosa
ti segue come il vento leggero
ti protegge come un mantello caldo
o ti veglia come il cipresso se vuoi stare dentro di te
Ha dimenticato la sua storia
le sue pretese giovanili
le ambizioni e i comandi
non ti chiede amore né ti avviluppa col suo amore

ma è la tua pace
e la sua pace
Ride con te, piange, si incammina
dove tu vuoi cercarla o lascia
che tu sperimenti da sola senza il tuo sguardo
Sa che tutte le cose che ha fatto e che ha desiderato
portano a esserti madre e figlia
o anche nulla,

come la pratolina su bordo del campo
che si ricorda a primavera….

SIAMO TUTTI LONTANI

in fondo siamo tutti lontani
tutti uno
con sofferenza divisa
La vita è difficile
il pianto dietro la porta
la stroncante morte a un passo
Basterebbe porgersi la mano
riconoscersi umani
non attaccarsi con costanti
coltelli, ferirsi per ferire
in una giungla permanente.
La cosa più difficile
non è sopravvivere a questa lotta
ma viverla insieme.

.
PARTI

Quante volte ci tocca partorire
è come un destino ricorrente
L’aver figli per la donna
è un mistero del cuore
Qualche volta le doglie
si ripetono lungamente
in un parto che non finisce mai
siamo estenuate
Qualche volta il pericolo
per il bambino già nato
è così forte
che vorremmo rimetterlo in seno
finché non sia più saldo
… ma a volte girandole di battesimo
bagnano il soffitto delle nostre giornate
Il soffitto è pieno di stelle
in pieno giorno.

DOVE SEI, MAMMA

Tu che penso perduta e non so dove sei
tu che non voglio pensare com’eri alla fine
e che tento di ricordare quand’ero bambina
all’inizio della tua casa
progetto che venivi dal nulla
da un passato smarrito
senza casa né radici
Tu tutta volta al futuro
e in quello c’ero anch’io, nuovo seme, speranza
cucito insieme con mille punti serrati
silenziosi
quando gli occhi ancora splendevano
tu dove sei, ora, mamma?
Tu danzi con occhi giovani
una musica che non sento
in un’isola lontana lontana
col tuo vestito fumé a fiori neri
di vera seta pura
cucito da te a punti sottili

il tuo primo vestito elegante
il tuo vestito da sposa.

..
DI COSA È FATTO IL PIACERE

…………………..
non sentirsi soli
una voce che affiora dal buio
e ti chiama
donare quel che fai intensamente
al lampo di un sorriso
un bambino che grida dietro il muro
e vuole proprio te
uscire all’aria aperta del mattino
come appena nata
scrivere, leggere,
sapere che qualcuno ti ha aspettato
ricordare
quanti hai amato, ami
come fossero nella stanza
ancora
conoscere persone morte anni fa
per sentire che vivono per te
e tu per loro
sapere che la vita è una presenza totale

sacra
………….
provare anche a sentire per te stessa
un po’ di gentilezza.

L’AMORE NON È QUELLA COSA

…………………………………………..
tu credi che l’amore sia quella cosa
che ti hanno raccontato
non metti in conto le solitudini le delusioni i tradimenti
non metti in conto le giornate rotte o spezzate
le parole di troppo quelle sbagliate
le notti nere i momenti bui
le albe pallide e vuote
e quelle domeniche
che non passano mai
non metti in conto i denti stretti
i pugni nelle tasche
le lacrime schiacciate nel cuscino
e a volte quell’abulia tremenda
la vita che sembra un barattolo vuoto
da prendere a calci
L’amore non è quella cosa che ti hanno
raccontato
è come la vita stessa
che ci vuole grande vita
per viverla

l’amore è quella cosa che ci sei dentro
come un sopravvissuto
un naufrago a volte
un martire un eroe
un rompicoglioni
L’amore è quella cosa che o ci sei fuori
o ti fa dio

.
SI VIVE COME IN UN SOLILOQUIO
…………………………………………..
Qualche volta la vita è uno stillicidio
che riempi pazientemente di fili
gettati lontano
a gente che non vedi
di cui non conosci il cuore
vivi come su un’aeronave
spaziale
mondi ti circondano lontanissimi
forse già morti quando li raggiunge il tuo suono
e incapaci di un contatto umano
ognuno in fondo non fa che girare
attorno a se stesso
mentre sembra che vaghi nello spazio cercando chissà cosa
e il buio profondo diventa più profondo
mentre aguzzi l’orecchio agli echi lontani
insensibili
passano meteore che non vedi
potrebbero illuminare il tuo mondo di una luce bellissima
ma gli occhi si sono accecati nel buio da se stessi

piano piano
come per abituarsi a non vedere

.
IMMAGINIAMO CHE QUESTA VITA SIA UN TAVOLO
…………………………………………………
immaginiamo che questa mia vita sia un tavolo
-si fa fatica a immaginare quando si è tristi
quando si è perduti al sé-
ma immaginiamo che questo me sia un tavolo
quante volte ho apparecchiato e preparato
-le mani di una donna sono inconsapevoli
nel rassettare il mondo-
e dunque devo sforzarmi di immaginare che metterò sul tavolo
come fosse il lavoro quotidiano
ci sono ospiti sempre
al mio mondo
basta attraversare
la sottile linea tra stare di qua e esserci
in fondo anche immaginare è un buon lavoro
devi immaginare che il tuo cibo sia buono

che qualcuno lo voglia
devi cucinare il cibo
di cui l’altro ha bisogno
in fondo basta chiedere
e ascoltare
e stare attenta
non devi tramortirlo l’ospite
non viene qua per te
sei tu che sei per lui
l’ospite che ospita
la casa aperta
sono tutti stanchi
del loro attraversare
stanchi e confusi, anche tu lo sei
ma hai un lavoro da fare bene
basta apparecchiare
immagina di avere meno sete e fame

di lui
per cui puoi ascoltare la sua fame e sete
e dargli sosta
abbiamo tutti bisogno di amore
siamo tutti soli nella notte
siamo tutti
cattivi perché abbandonati
immagina che la tua vita sia un tavolo
so che è difficile ma comincia a apparecchiare

NON MI HANNO DATO LA VITA

Mi hanno dato il tempo
Non mi hanno dato la vita
È la vita un’arancia arancia
Piena della sua pienezza
Col succo che allegra le dita
Che non ha tempo e corre avanti al tempo
È la vita una giovane ragazza
Impazzita d’amore amante amata

Il tempo è una scatola vuota
Un cubo grigio fatto di prigione
Dove ti muovi da un angolo silenzioso all’altro
nel non senso
E in mezzo trovi il nulla
E quel cubo è il tuo specchio
La ragnatela d’ombra grigia
Che ti stringe la testa
Scorre la vita attorno rimbombando
E viva in un torrente fragoroso
Dentro il silenzio è peso
Il tempo è fermo
Come le vacue camere dei pazzi

..
FRAGILITA’

quando proprio non ne puoi più
e hai provato tutte le strade
ma troppe si affollano le ombre
l’angelo è l’ultima chance
che temi e sfuggi
proprio in bordo al pianto:
“La tua fragilità ti conduce
sempre uguale
dopo che credi di essere di ferro

e spezzi gli altri con finta sicurezza
L’onda ti si ritorce sempre contro
per provare che sei inconsistente
e debole
Come un’eco
lo smarrimento è la controfaccia
dell’arroganza
della fretta ciarlona
del giudizio
che ti si ribalta
insostenibile
Piccola montagna umana di insipienza
montagna di niente
che ti devi ricostruire ripartendo ogni volta
da meno di niente…
Questa pausa è la necessità forzosa
di una coscienza infelice e imperfetta
dove le ali si mozzano al mattino

senza più luce
Il noi è l’io
E sempre ti attraverso
il riflusso dell’incomprensione
quando l’io è l’io
Oltre di questo: niente.

.
LE MANI NELLE MANI

Non riconosciamo, attoniti,
chi non si riconosce.
Chi non offre l’aiuto
non ci offre
aiuto.
Aneliamo un domani luminoso
che all’ospite sia colomba
al compagno mano
tesa
palmo consenziente
occhio aperto.
Sogniamo un domani
di pace
che nutra la pace
con la modestia dell’attesa
la buona condivisione

il farsi indietro personale
per la causa più alta.
Scegliamo dalla storia passata
il fior da fiore
ciò che nutre l’umano universale

SAN VALENTINO

Auguri, oggi, agli innamorati
All’uomo che ama la donna
Alla donna che ama l’uomo
All’uomo che ama l’uomo
Alla donna che ama la donna
A chi ama la propria nonna
Alla nonna che ama il suo bambino
A te che ami la tua gatta, il tuo cane
I tuoi fiori, la tua poesie, il tuo lavoro
La tua passione
A te che ami il tuo paese
La tua terra, la tua patria
A te che ami la tua chitarra
La tua canzone
I tuoi amici
A chi ama le belle idee
Il sogno, la visione
La bellezza
Il futuro
A tutti gli innamorati del mondo

Che il cielo e le terra
Siano pieni della vostra gloria!

.
Ci amiamo come degli sconosciuti
Ci lasciamo e siamo ancora sconosciuti.

.
SPAVENTO

…è bastata una tua parola
per rompere il gelido silenzio
e il mondo ha ricominciato
a respirare
Mi sento come il malato di cuore
che ha creduto di morire
e ora che sente il battito normale
il cielo è ancora il cielo
l’albero l’albero
la stella è la stella
ma tutto è ancora intriso di spavento.

Poesia attribuita a JORGE LUIS BORGES

Con il tempo si impara la sottile differenza
fra sostenere una mano e incatenare un’anima,

e si impara che l’amore non significa andare a letto,
e una compagnia non significa sicurezza

e uno comincia a imparare… Che i baci non sono
contratti e i regali non sono promesse
e uno comincia ad accettare le sue sconfitte
a testa alta e con gli occhi
aperti

e uno impara a costruire tutti i suoi cammini nell’oggi,
perché il terreno di domani è troppo insicuro per
far piani..e i futuri hanno la forma di cadere
a metà.

E dopo col tempo, uno impara che se è troppo
anche il calore del sole brucia. Così uno pianta
il suo giardino e decora la sua anima, al posto
di aspettarsi che qualcuno porti fiori. E uno
impara che realmente può reggere che uno
è veramente forte, che uno realmente vale
e uno può imparare. E impara…e ogni giorno
impara.

Con il tempo impara che stare con qualcuno
perché ti offre un buon futuro significa presto
o tardi voler ritornare al passato.

Con il tempo capisci che solo chi è capace di amarti
con i tuoi difetti, senza pretendere cambiarti,
può offrirti la felicità che desideri.

Con il tempo ti accorgi che, se stai a fianco di questa
persona solo per accompagnare la tua solitudine,
irrimediabilmente finirai per non volere più vederla.

Con il tempo ti rendi conto che gli amici sinceri
valgono molto più di qualsiasi quantità
di denaro.

Con il tempo intendi che i veri amici sono contati
e chi non lotta per loro, presto o tardi
sarà circondato da false amicizie.

Con il tempo impari che le parole dette
in un momento d’ira possono continuare
a dolere a chi feristi tutta la vita.

Con il tempo impari che discolpare chiunque lo fa,
però perdonare è solo delle anime grandi.

Con il tempo capisci che anche se sei felice
con gli amici, un giorno piangerai
per quelli che lasciasti andare.

Con il tempo ti rendi conto che tutta
l’esperienza vissuta con ogni persona è irripetibile.

Con il tempo ti rendi conto che colui che umilia
o disprezza un essere umano,
presto o tardi, soffrirà le stesse umiliazioni
o i disprezzi elevati al quadrato.

Con il tempo impari a costruire tutti i cammini sull’oggi,
perché il terreno di domani è troppo incerto per fare piani.

Con il tempo capisci che se fai pressione
sulle cose o le forzi in modo che accadano,
come conseguenza alla fine non sono come speravi.

Con il tempo ti rendi conto che in realtà
il meglio non era il futuro, ma il momento
che stavi vivendo proprio in questo istante.

Con il tempo vedrai che anche se sei Felice
con chi ti sta al fianco, ti mancheranno terribilmente quelli che ieri
stavano con te e ora se ne sono andati.

Con il tempo imparerai che cercar di perdonare o chiedere
perdono, dire di amare, di desiderare, di aver bisogno,
dire di voler essere amico, di fronte ad una tomba, non ha più senso.

Però, sfortunatamente, solo con il tempo…
fortunatamente o sfortunatamente solo con il tempo…

Anonimo
POESIA INDIANA

“Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere,
se sei stato aperto dai tradimenti della vita o ti sei inaridito e chiuso per la paura di soffrire ancora.
Voglio sapere se puoi sopportare il dolore, mio o tuo,
senza muoverti per nasconderlo, sfumarlo o risolverlo.
Voglio sapere se puoi vivere con la gioia, mia o tua;
se puoi danzare con la natura e lasciare che l’estasi ti pervada
dalla testa ai piedi senza chiedere di essere attenti,
di essere realistici o di ricordare i limiti dell’essere umani.
Non mi interessa se la storia che racconti è vera,
voglio sapere se riusciresti a deludere qualcuno per mantenere fede a te stesso;
se riesci a sopportare l’accusa di tradimento senza tradire la tua anima.
Voglio sapere se riesci a vedere la bellezza anche quando non è sempre bella;
e se puoi ricavare vita dalla Sua presenza.
Voglio sapere se riesci a vivere con il fallimento, mio e tuo,
e comunque rimanere in riva a un lago e gridare alla luna piena d’argento: “Sì!”
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai,
voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione,
sfinito e profondamente ferito e fare ugualmente quello che devi per i tuoi figli.
Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui,
voglio sapere se rimani al centro del fuoco con me senza ritirarti.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato,
voglio sapere chi ti sostiene all’interno, quando tutto il resto ti abbandona.
Voglio sapere se riesci a stare da solo con te stesso e se
apprezzi veramente la compagnia che ti sai tenere nei momenti di vuoto.”

http://masadaweb.org

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MASADA n° 1615 23 -1-2015 IL PAESE DOVE TUTTI I GATTI SONO GRIGI

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MASADA n° 1615 23 -1-2015 IL PAESE DOVE TUTTI I GATTI SONO GRIGI

Gasparri che va a trans – Moderati e Terroristi – Truffe nelle primarie del Pd in Liguria – Cofferati sbatte la porta e se ne va – Satira- Tornano le guerre di religione – Ipocriti che ballano alla sfilata di Parigi – Anche le agenzie di rating ammettono che uscire dall’euro è una opportunità – Chi sceglierà il prossimo Presidente della Repubblica – I benefit di Napolitano – La giustizia non tocchi i colletti bianchi! – Resta impunito l’autoriciclaggio – Guerre intestine nel Pd- Lo Stato paga i debiti della bancarotta fraudolenta di Renzi padre – Gli errori tragici di Draghi: piano di acquisti per 1160 mld di bond da parte della Bce- Multa di un miliardo di dollari a Standard & Poor’s

C’è una barzelletta di qualche anno fa che aveva per protagonisti tre politici famosi.
Saddam Hussein va da Dio e chiede: “Come sarà l’Iraq tra 5 anni””. Dio risponde: “Distrutto dalle bombe americane” e Saddam piange disperato. Anche Bush va da Dio e chiede: “Come saranno gli Stati Uniti tra 5 anni?”. E Dio: “Distrutto dagli attentati islamici” e Bush piange disperato. Infine va da Dio Berlusconi e chiede: “Come sarà l’Italia tra cinque anni”. E Dio piange disperato.
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MICHELE SERRA
«Gli analisti politici si rivolgono quasi tutti la stessa domanda: “E’ possibile che gli elettori del Pd debbano scegliere tra la rendita di posizione di vecchi satrapi incanutiti che hanno cominciato a fare politica con Turati e la Kuliscioff e non ne hanno mai indovinata una; e giovani avventurieri furbastri che quando vedono un operaio lo fotografano come ai safari in Botswana e pur di far carriera sarebbero disposti a chiedere il voto anche alla vedova Kappler?”. La risposta, sempre secondo gli analisti politici, è: “Sì, è possibile”.
(A questo punto però giova ricordare che Serra è lo stesso che è saltato subito sul carro renziano. Sembra che ormai questo sia lo sport preferito degli Italiani. Se lo mettono alle Olimpiadi, ci vinciamo il medagliere d’oro).
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Monty: “Non so voi ma io sto dalla parte di quelli che sono cresciuti nelle sezioni, hanno attaccato i manifesti, si son prese le botte davanti alle fabbriche. Se poi si sono incanutiti o se tra loro c’erano degli emeriti stronzi, va nel conto del tempo e della coscienza individuale. Non voterei per i giovani-vecchi che sono ai piedi di uno che è stato scolarizzato da Verdini, su testi di Gelli e ordini di un satrapo debosciato”.

Maurizio Candido
Strano concetto di Renzi sulla partecipazione: “Se non mi dite sì, vi state chiamando fuori”.
(Insomma libertà di idee, purché siano le sue).
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Vauro
Renzi sequestrato.
Trattativa con i sequestratori,
che dicono: «Va bene, va bene, ve lo consegniamo anche con uno sconto, però diteci come si fa a spegnere sto coso».

TRUFFE NELLE PRIMARIE IN LIGURIA
Tredici seggi sotto inchiesta per aver portato al voto stranieri senza la cittadinanza italiana. La Paito votata dagli scajolani.

Ante volat
Primarie PD in Liguria : Cofferati denuncia brogli. Avvistati ai seggi persino elettori di sinistra.
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San.Gancillo
Paita: “Vi assicuro che saranno anni rock”. Speriamo di non fare la fine di Jimi Hendrix.
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Rocco Gazzaneo
Paita: “In Liguria saranno anni rock”. Dopo anni di surf…
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Camataru
Primarie Pd in Liguria, altissima presenza ai seggi di cinesi e nordafricani. I classici lavori che gli italiani non vogliono più fare.
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Viviana
Renzi dice che le primarie vuol farle direttamente a Lampedusa.
Dal produttore al consumatore.
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E’ la famosa democrazia alla Renzi.
Praticamente un involtino cinese.
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Primarie.. primarie..
…ma fare un gratta e vinci?
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Raccolta di firme tra i Liguri: “Alle prossime primarie vogliamo il polpo sensitivo!”
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Ora per frenare le inondazioni metteranno tanti cinesini a far diga.
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Primarie al veleno
…e pensare che dovevano essere al pesto!
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Ora, conoscendo la proverbiale tirchieria dei Liguri…
Ma come? Loro pagano due euro e ai cinesi gliene danno 5? Insomma coi soldi di due piddini normali si comprano due cinesi e mezzo!
Pazienza il dissesto idrogeologico, due alluvioni disastrose l’anno e un ventennale governo di merda, ma questa come gliela fanno passare?
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I 5stelle si litigavano sugli scontrini.
Ma questi hanno tenuto le ricevute?
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Siamo passati dalla democrazia della pompetta alla democrazia della mazzetta.
Visto che i 5stelle non si lasciavano scoutizzare, hanno scoutizzato i Cinesi??
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Pirata 21
Cofferati:«Inaccettabile il silenzio del partito». Sì, ma non lasciarci così! Quale Partito?!

Giorgio N
Spiegateci una cosa
Uno come Renzi che prima dice: “L’intesa sul PDR si fa con tutti”
e poi annuncia che il nome che avrà deciso (chi? solo lui?) lo comunicherà il giorno prima dell’inizio delle elezioni, se non addirittura la mattina stessa;
Quindi aggiunge: “Se qualcuno si chiama fuori faremo senza di lui”…
Ma questo è il profilo di uno che soffre di seri disturbi di personalità!
Ora, siccome il confine tra estro genialoide e follia è molto labile e non potendo dimostrare con certezza la seconda fattispecie (pur essendone personalmente e professionalmente fermamente convinto!), credo che ogni affermazione sia studiata a tavolino e serva a creare quel terreno fangoso, quell’aria torbida, quell’atmosfera dove tutti i gatti sono grigi e quindi ogni scelta avrà alla fine una sua giustificazione.
Anche dire: “Se falliremo è colpa nostra” fa parte di quella cortina fumogena.
Ma la domanda è: perché chi fa informazione non esercita il suo mestiere mettendo in evidenza le enormi contraddizioni che sussistono in merito alle dichiarazioni del premier? Ormai usiamo un linguaggio orwelliano che ci ha distrutto ogni capacità neuronale.

GASPARRI CHE VA A TRANS
Viviana
Il moralista Gasparri che va a trans è ormai l’emblema di questa cricca schizofrenica.
I paradossi sono la norma e non riguardano solo la doppia morale di un Gasparri qualsiasi, che moralmente è sempre stato ai gradini più bassi della scala umana.
Il Pd si configura come un partito che usa solo metodi delinquenziali per trattenere un potere che ormai gli sfugge (3 milioni e mezzo di elettori persi alle politiche, crollo delle tessere, truffe elettorali, costante discredito tra gli elettori, chiusura dell’Unità e crisi di Europa, perdita di tutte le radici storiche, ideologiche e sociali, inciucio permanente con la dx delinquenziale e massonica di B, coinvolgimento con una cupola mafiosa a Roma, denunce a raffica ai piddini negli enti locali sostegno alle peggiori leggi mai viste in parlamento, leggi fatte a favori di ricchi e banche e contro i poveri e i lavoratori). Non si capisce più cosa sia più questo essere geneticamente modificato che si chiama Pd, ma certo è un Frankestein.
Gli ultimi troll che sui blog tentano disperatamente di negare l’evidenza di una cricca ormai senza etica e piegata a votare ogni nefandezza con quelli che dovrebbero essere i suoi nemici ideologici e morali dà l’idea di una voragine ormai senza fine dove affoga ogni credibilità e onore.
E’ gravissimo vedere un Pd ripiegato a Genova su un candidato fallito e decotto come Cofferati che a Bologna ha fatto solo del male al punto da essere impresentabile, e su una candidata ridicola e indecente come la Faito, responsabile come assistente al territorio assieme a un inetto come Burlando di quel dissesto idrogeologico che sta distruggendo la Liguria. E che i voti a questi due vengano addirittura dagli scajolani è ancora più grottesco.
Ma che partito è uno che si fa votare dai suoi nemici per sopravvivere?
E che leggi sono quelle imposte ad imperium da un Renzi che ha per consigliori:
-Verdini, indagato dalla Procura di Firenze per concorso in corruzione su appalti a Firenze e a La Maddalena, indagato dalla Procura di Roma per la cupola detta P3 , che avrebbe gestito appalti pubblici in maniera illecita, indagato dalla Procura di Roma di aver esercitato forzature sui giudici della Consulta e favorire il Lodo Alfano e per aver sostenuto la riammissione della lista civica regionale ‘Per la Lombardia’ collegata al candidato di cdx alle elezioni regionali del 2010 per Formigoni e aver favorito la nomina a Presidente della Corte d’Appello di Milano del pm Alfonso Marra, rinviato a giudizio per corruzione, indagato con l’accuso di tentato abuso d’ufficio su 4 appalti del terremoto de L’Aquila, indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla P4, indagato per truffa allo Stato con la sua banca Credito cooperativo, e per concorso in corruzione per la scuola Marescialli di Firenze, e per bancarotta fraudolenta nel fallimento della Società Toscana Edizioni-
-L’altro consigliori di Renzi è Michael Ledeen, mente strategica della Guerra Fredda di Reagan, ideologo degli squadroni della morte in Nicaragua, consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione, una delle intelligenze nella guerra al terrore promossa da Bush, teorico della guerra all’Iraq e della potenziale guerra all’Iran, uno dei consulenti del ministero degli Esteri israeliano. Che ci è andato a fare uno così da Renzi?
Prima i soldi e gli indottrinamenti di Verdini, poi i contatti con questo ambiguo personaggio. Ma a chi ubbidisce Renzi? Di chi è l’uomo di paglia?

MODERATI E TERRORISTI
Viviana
E poiché il linguaggio è pensiero e il pensiero definisce l’essere umano, il danno che questi media e questi politicanti hanno fatto alla capacità di pensare e dunque di essere degli Italiani è incommensurabile.
Moderato è chi abolisce l’articolo 18 e azzera lo stato sociale o depenalizza la frode fiscale e il falso in bilancio.
Estremista è chi sogna la democrazia diretta, vuol chiudere la stagione dello strapotere partitico e lotta per restaurare la sovranità popolare.
Moderato è chi spende 45 miliardi in armi e decide di rientrare in guerra in agosto senza il voto parlamentare.
Estremista è chi è pacifista e cerca strade per limitare le guerre e le aggressioni vicendevoli cercando vie diverse di contatti dagli scontri armati.
Moderato è chi decide di metterci sotto il torchio di una cricca bancaria travestita da Europa.
Estremista chi rivendica autonomia e indipendenza da qualsiasi banda finanziaria.
Moderato è chi protegge un gruppo di potere mafioso delinquenziale salvandolo da qualunque responsabilità penale e politica.
Estremista è chi riconosce sovranità solo nel popolo e dà al popolo il diritto di espellere le male piante e di porre limiti tassativi al potere.
Moderato è chi straripa dai poteri che la Costituzione gli ha dato e tenta di scempiare la Costituzione stessa.
Estremista è chi sale sul tetto per salvare i principi ineliminabili e universali della Costituzione per salvare con essa la dignità e il rispetto dei cittadini.

La crisi de coscienza” (Trilussa)

La crisi de coscenza pò succede
da un dubbio che te rode internamente:
come ridà la fede a un miscredente,
pò rilevalla a quello che ce crede.
In politica è uguale. Quanta gente,
che ciaveva un principio in bona fede,
s’accorge piano piano che je cede
e je viè fora tutto differente?
Te ricordi de Checco er communista
che voleva ammazzà de prepotenza
tutta la borghesia capitalista?
Invece, mò, la pensa a l’incontrario:
e doppo quarche crisi de coscenza
s’è comprato un villino a Monte Mario
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Viviana
Liberi elettori sempre più rari nel servo stato di Bananas.
Pd paga 80 euro gli elettori per indurli a votare.
Pd imbarca pullman di vecchietti e cinesi per portarli a votare.
Pd mette troll al libro paga sui blog per indurre a votare.
Fi per tenersi a galla imbarca pure lei elettori propri sui pullman del Pd per tenere a galla il Pd che tiene a galla Fi. E’ la legge del domino, tu reggi me che io reggo te insieme ci facciamo un fracco di affari, alla faccia del popolo asino e bue. Già in 15 giorni le azioni di Mediaset si sono arricchite di 500 milioni. Non c’è miglior incentivo agli affari che qualche Patto del Nazareno.
Già in Piemonte la Lega portava in macchina i vecchietti a votare e si sono viste le truffe di Cota. Se la Lega non si mette a imbarcare anche lei pullman di immigrati, vecchietti, scajolani, gente pagata 80 euro al mese e troll a libro paga sui blog, qua finisce a schifìo.

Antonio Carano
Cofferati lascia il PD. Per far vedere che è di sinistra.
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Viviana
L’avesse fatto vedere quando era sindaco di Bologna, sarebbe stato meglio.
Ormai si è condannato. Non lo compra più né chi gli crede né chi lo ha provato e non gli crede più.
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Renzi ha rottamato la democrazia
ha rottamato la Costituzione
ha rottamato la divisione dei poteri
ha rottamato la sovranità popolare
ha rottamato il Parlamento
ha rottamato il Pd
ha rottamato l’Unità
ha rottamato la giustizia
ha rottamato il fisco
ha rottamato lo stato sociale
Gli importa un fico secco se Cofferati si rottama da solo!
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Notturno concertante
Cofferati: “Renzi approva le primarie inquinate dai fascisti”.
Il partito a vocazione delinquenziale maggioritaria.

Viviana
La triste decadenza di un partito
Quando si chiama PCI si faceva pagare dai russi
Ora che si chiama Pd è lui a pagare i cinesi
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Gente comprata dalla mafia, gente comprata dalla camorra, gente comprata dalla criminalità comune, gente comprata dai partiti, gente comprata persino per le primarie, gente comprata per le tessere elettorali, gente scoutizzata in Parlamento, gente comprata per scrivere sui blog contro Grillo…Gli stessi parlamentari e ministri e capo del governo a libro paga di qualcuno. E’ il mercato, bellezza!
Ma che bel mercato, Madama Dorè!

Ascanio Celestini e Hebdo
Luz parla della copertina che ha disegnato. Dice di aver pianto mentre la componeva e poi piange di nuovo alla conferenza stampa. Mi sono venuti in mente quei commentatori e quei politici che sminuiscono la satira che li deride dicendo “a me non fa ridere”. E infatti non serve a far ridere una vignetta di Wolinski o di Vauro come non faceva ridere la Modesta Proposta di Swift.
Un certo modo di utilizzare la satira nella letteratura, nel teatro, nel cinema, nella pittura… (da Beckett a Buñuel, da Kafka a Dalì…) risiede nella capacità di rivoltare il tavolo attorno al quale siedono giocatori di carte apparentemente pacifici e mostrare che sotto sono appuntati i coltelli. La genialità di vestire il re con abiti invisibili per mostrarlo nudo al popolo. E anche la forza di porsi dalla parte dei deboli. Non per denunciare soprusi, perché le inchieste sono compito dei giornalisti. Le denunce non si fanno in letteratura, ma in questura. E le condanne sono roba per i giudici.
Attraverso la satira si mostra uno sguardo rovesciato sul mondo e sul linguaggio attraverso il quale cerchiamo di dirlo. La scrittura si serve dello sguardo satirico per dire che l’essere umano è debole e per stare dalla parte degli umani bisogna scegliere la debolezza, bisogna ridere rovesciando le barzellette. I forti sono quelli che uccidono. Loro (con il Kalashnikov o con i bombardamenti chirurgici) sono disumani. Noi siamo umani, perciò disarmati. La nostra satira è una barzelletta rovesciata. Ridiamo del fantasma formaggino, ma non siamo Pierino.
Siamo il fantasma spalmato sul panino.

TORNANO LE GUERRE DI RELIGIONE
Paolo De Gregorio

Scomparse le ideologie del ‘900, soprattutto per il fallimento del comunismo da cui ci si aspettava nascessero uomini nuovi da un sistema sociale più giusto, oggi è in crisi anche il modello capitalista delle multinazionali, delle banche, della globalizzazione. Questo ha portato un paese come l’Italia ad avere il 44% di giovani senza lavoro, l’invasione di nuovi schiavi che fanno la felicità di tanti imprenditori che usano il lavoro nero, la svendita dei nostri marchi più famosi, la delocalizzazione all’estero di migliaia di imprese italiane nella perenne ricerca non del bene comune, ma di pagare meno manodopera e tasse.
Lo scontro tra sistemi economici diversi, culminato in un pericolo di guerra atomica USA-URSS, per il blocco navale di Cuba del 1962, finì con il dissolvimento del modo di produzione socialista a favore della concorrenza globale, del mercato, le contrapposizioni ideologiche furono messe da parte, gli arsenali atomici dimezzati e per qualche anno, dopo la caduta del muro di Berlino, si pensò ad una pace duratura.
Sembra però che gli uomini non sappiano vivere senza crearsi un nemico, magari per giustificare le enormi ed assurde spese militari, perché non è stato spento il desiderio, quasi sempre dei più forti militarmente, di vivere meglio e a spese degli altri, soprattutto cercando di rubargli materie prime, sfruttandoli attraverso prestiti bancari, impadronendosi, corrompendo le classe dirigenti, di concessioni di sfruttamento minerarie, boschive, di pesca, di controlli commerciali, di imposizione della propria moneta (dollaro) come mezzo di pagamento.
Per coprire tutte queste porcate, visto che la scusa di combattere il comunismo è evaporata, bisogna inventarsene un’altra: la lotta contro il terrorismo. Ma non un terrorismo qualunque, un terrorismo di matrice religiosa, islamica, capace di unire tutto l’Occidente in una guerra di religione che, come si sa, sono guerre più durature e feroci delle guerre economiche.
Il sogno dei guerrafondai atlantici era, ed è stato esaudito, quello di essere colpiti proditoriamente da qualche cellula terrorista, magari finanziata dall’Arabia Saudita (grande amica degli USA), per creare così le condizioni di una guerra permanente, di scontro tra civiltà. Una guerra tra religioni che sostituisca lo scontro ideologico del ‘900 capitalismo-comunismo.
L’episodio Charlie Hebdo si colloca dentro questo percorso e credo
che sia profondamente sbagliato puntare sull’amplificazione della islamofobia già diffusa in Occidente, perché le religioni meno sono pubblicizzate meglio è.

Gianfryb
Come si fa a voltare davvero pagina? Bastano Bellissime parole, fotografie, intenzioni e tanta commozione? Ma “l’oceano pacifico” di cui si tratta perché in testa mostrava tra gli altri squali che hanno massacrato civili a migliaia e bambini a centinaia tutti rinchiusi da un muro altro 8 metri in un territorio occupato da mezzo secolo dall’esercito di uno stato confessionale? Chi le fa le vignette per costoro?
E quelli in prima fila che hanno arrestato e condannano giornalisti a dozzine al loro paese, che cosa mai avranno da insegnare in fatto di libertà? E quanto ci avranno da guadagnare quei massimi fabbricanti e venditori d’armi del pianeta che si tenevano per mano in nome di una non precisata tolleranza?

IPOCRITI CHE BRILLANO ALLA SFILATA DI PARIGI
PEPE ESCOBAR
sputniknews.com

La marcia unitaria di Parigi, a cui hanno partecipato oltre 40 capi di stato di tutto il mondo, ha messo in luce il “doppio standard” dell’approccio occidentale al problema dalla libertà di parola e della guerra al terrorismo.
Che parata senza precedenti di ipocrisia politica. La vista del generale Hollande, conquistatore del Mali; di David Cameron d’Arabia; di Angela “lasciate morire gli ucraini dell’est” Merkel; di Ahmed “Assad se ne deve andare” Davutoglu; anche quella di re Sarko Primo, liberatore della Libia; per non menzionare Bibi “soluzione finale” Netanyahu, tutti che marciano per la “libertà”, la “libertà di parola” e la “civiltà” contro la barbarie, per le strade di Parigi, avrebbe fatto nascondere dal disgusto qualunque paladino della tradizione intellettuale occidentale, da Diogene a Voltaire, da Nietzsche a Karl Kraus.
Visto dall’Asia, questo sequestro politico è sembrato ancora più grottesco. Non fa quindi meraviglia che in tutta l’Asia sud-occidentale, patria dei social network arabi, sia diventato virale un mixaggio particolare: la “marcia per l’unità” di Parigi accoppiata con Hitler e i nazisti che vanno in parata con la torre Eiffel sullo sfondo. Ecco ridotto ai minimi termini tutto il dibattito sulla “libertà di espressione”. Potrebbe una cosa del genere avere l’onore della prima pagina su un giornale occidentale, magari anche satirico?
Uno dei più grandi trucchi che le “elites” alla guida della civiltà occidentale hanno escogitato è stato il mito della “libertà di parola”, che fa il paio con il mito del “libero mercato”. “Libero”, certo, ma solo fin dove lo permettono i signori dell’universo. Ogni discorso (geopolitico o di economia) che vada contro i gruppi di potere atlanticisti, che esponga doppi o tripli standard di comportamento, e parli in modo dettagliato di cose veramente serie, dai crimini finanziari a quelli di guerra, soprattutto del terrorismo sponsorizzato dall’occidente, viene bloccato senza pietà.
Così, sparlare di tutto quanto l’Islam, compresi 1,6 miliardi di mussulmani, è accettabile, o almeno tollerato. Denunciare però il sionismo è “antisemitismo”. “Libertà di stampa”? La Press TV iraniana è esclusa da tutti i territori controllati dagli Atlanticisti. RT è continuamente presa in giro come grancassa di un dittatura del “male”. Questi “leaders” potrebbero sfilare nel Donbass o a Damasco in difesa della “libertà di parola”? Scordatevelo.
I “nostri” bastardi della NATO
Probabilmente la ciliegina sulla torta avvelenata è stato il “sostegno “ alla Francia offerto da quella Casa Saud, che ha appena terminato la prima serie (50 su 1000 frustate) di flagellazioni pubbliche del blogger incarcerato Raif Badawi. Il suo crimine: un sito web a sostegno della oh, così preziosa “libertà di parola”, ma in Arabia Saudita.
Oh – piangono all’unisono le illuminate orde – ma quelli fanno parte di un “regno conservatore”! Sono sicuramente degli alleati chiave dell’occidente – sia per tutto il petrolio che hanno, sia perché sono un mercato favoloso per i nostri giocattoli da guerra. Sono i “nostri” bastardi, Si, certo a loro si può permettere tutto.
La differenza è che adesso i signori dell’universo non possono più fregare così facilmente la stragrande maggioranza del sud globale, che ha ormai capito come non ci sia nessuma sostanziale differenza fra Casa Saud, la miriade di varianti di Al-Kaida e l’IS/ISIS/Daesh, Il fasullo Califfato che ora comanda in “Siria”.
La radice di tutto l’inferno jaidista è fondamentalmente il Waabismo medioevale e la sua primitiva ed intollerante interpretazione dell’Islam. Con tutto ciò non si può neanche incominciare a discutere di questo fenomeno sui mezzi di comunicazione ufficiali dell’occidente. Nessuna “libertà di parola” qui. La Casa Saud e i vari plutocrati assortiti del Golfo Persico sono i “nostri” bastardi. Stanno anche aiutando la coalizione dei volenterosi guidata dall’Impero del Caos a combattere il Daesh!
Anche gli intellettuali francesi che cercavano di dare un qualche senso allo jaidismo, come Oliver Roy, si interrogano sui “legami fra l’Islam e la violenza”. Domanda sbagliata: la questione non riguarda l’Islam, ma l’ideologia/proselitismo di stampo religioso esportata dai sauditi.
Internamente, la società francese non è “minacciata” da una presenza mussulmana, è invece seriamente minacciata da una islamofobia esacerbata. Il problema principale è che la Francia non sa come integrare la sua popolazione mussulmana, cosa che rende possibile quella che il sociologo Farhad Khosrokhavar chiama “casa dei terroristi”. Questi terroristi “made in France” cominciano come ladruncoli da strapazzo, sono de-islamizzati e poi re-islamizzati dagli imam di quartiere e soprattutto dalla devastazione portata nei territori islamici dall’Impero del Caos e dalla NATO.
La NATO, che include la Francia, ha fatto di tutto, dal bombardare civili (Libia) al finanziare/armare/”sostenere” i cosiddetti “ribelli moderati” in Siria. E non va molto meglio sul fronte della libertà di parola. Secondo il tribunale di Brussels, almeno 404 giornalisti sono stati uccisi dall’invasione/occupazione americana dell’Iraq del 2003, di loro 374 erano iracheni. Per questi non si può certo dire che abbia portato il lutto tutta la banda degli atlanticisti amanti della libertà. Lutto che non c’è stato neppure per il milione e oltre civili iracheni decimati dall’Impero del Caos in oltre tre decadi di furia imperiale. Per non parlare dei 200.000 siriani vittime della guerra di “Assad se ne deve andare”.
Dov’è il nostro Patriot Act?
Sul fronte dell’antiterrorismo, tutto il bailamme post-Charlie è un regalo che continuerà a dare frutti in modalità “guerra alla terra”. Tutti i presunti colpevoli sono convenientemente morti, così le probabilità di ricostruire la vera storia sono praticamente zero. Potrebbe essere stata Al-Kaida nella penisola araba (AQAP), ci potrebbe essere stata una divisione del lavoro fra l’AQAP e l’IS/ISIS/Daesh, potrebbe essere stato un commando di jaidisti che hanno agito come professionisti fino a quando, come ha ammesso il ministro degli interni francese Bernard Cazeneuve, hanno commesso l’ “errore fatale”, ma guarda un po’, di lasciare una carta di identità nella loro Citroen abbandonata dopo la fuga.
Il Ministero della Paura ha diramato comunicato globale riguardo “la continua minaccia di azioni terroristiche e violenze contro cittadini e interessi americani in tutto il mondo”. Ci sarà un summit sulla “sicurezza” alla Casa Bianca il 18 febbraio, anche se il ministro degli interni francese insiste che l’Europa ha bisogno di uno “scambio di informazioni” su quelli che ritornano dal “Siriaq”.
Non è venuto in mente a nessun “esperto” che è stato l’”occidente” a creare in primo luogo il terreno di gioco in cui “queste persone” vanno a rifinire la loro preparazione jaidista.
Re Sarko Primo, come previsto, va a gonfie vele. La sua nuova trovata è la “guerra di civiltà” che è essenzialmente un rifacimento “made in France” della “guerra alla terra” di Dubya, che spiana la via ad un Patriot Act francese. Il gioco vero, tuttavia, non ha nulla a che vedere con “democrazia” o “libertà di parola”, per non parlare di “guerra di civiltà”. Prevedibilmente, l’unica risposta dell’occidente è quella di moltiplicare i tentacoli dell’Idra orwelliana: sorveglianza e sicurezza; un vicolo cieco perché così si rifiuta di affrontare le vere cause che sono alla radice del jaidismo.
Prossimamente: una Guantanamo made in france sponsorizzata da Dior. Grazie a Dio abbiamo così tanti illuminati politici a difenderci.
Versione originale: http://sputniknews.com

http://sputniknews.com/columnists/20150112/1016795879.html

http://www.vineyardsaker.it

http://www.vineyardsaker.it/europa/francia/ipocriti-che-brillano-alla-sfilata-di-parigi/

Eshin
I Governanti guidavano la marcia funebre a Parigi? Niente affatto!
Tutti abbiamo avuto l’impressione che la grande marcia di Parigi fosse stata guidata dai capi di stato di tutto il mondo. Ma è stata una messinscena che ha ingannato il pubblico mondiale. Le cose si sono svolte in tutt’altro modo. I leader si sono incontrati circa un’ora prima della marcia. Hanno fatto un servizio fotografico. Hanno camminato, isolati e protetti dai servizi di sicurezza, per qualche centinaio di metri, si sono abbracciati e salutati. Insomma hanno recitato la loro parte. Poi si sono allontananti, nelle loro macchine, prima che arrivasse la folla. Questo è lo spettacolo che è stato confezionato per il grande pubblico. La manipolazione dei sentimenti popolari raramente ha raggiunto livelli paragonabili a questo.
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Luisa Loffredo
Non so se ‘Charlie Hebdo’ si renda conto di come lo stiano usando per introdurre più controlli e leggi più restrittive! Certo è che sono in buona compagnia in quanto a inconsapevolezza! Sono per la libertà di parola sempre e comunque, e dunque anch’io sono Charlie Hebdo; detto questo, vorrei sottolineare il fatto che ora in Europa si sta preparando l’Eurogendfor e il bavaglio alla rete! Non a caso oggi hanno detto che hanno violato i computer dello Stato Maggiore Americano e che attraverso la rete i terroristi fanno proseliti: oltre ad allegare il nuovo numero, mi piacerebbe che si approfondisse anche questo aspetto della questione! Chi sono i veri terroristi?! Non vorrei dover aspettare altri vent’anni per sentir parlare di Trattativa Stato-Terrorismo!

ANCHE LE AGENZIE DI RATING DICONO CHE FUGGIRE DALL’EURO NON E’ UNA MINACCIA MA UNA OPPORTUNITA’

“L’agenzia di rating Moody’s sostiene che un’uscita dall’euro della Grecia sarebbe positiva per gli ellenici, rilanciando nel medio periodo l’economia.
Il ragionamento degli analisti finanziari è corretto, per tre motivi:
1) La Grecia tornerebbe ad una moneta compatibile con la sua economia, e svaluterebbe quindi rispetto all’Euro e alle altre valute. Questo renderebbe più competitive sui mercati esteri le merci greche, aumentando le esportazioni e l’occupazione interna.
2) La sovranità monetaria consentirebbe al Governo greco, di concerto con la Banca nazionale, di fare deficit positivi, di investire, per l’economia in infrastrutture, nel rilancio dell’occupazione e dei redditi, invece che al pagamento di enormi interessi sul debito pubblico.
3) Lo stesso debito pubblico sarebbe molto meno costoso, perché la Banca centrale greca potrebbe acquistarne la parte non venduta sui mercati, abbassando i tassi di interesse.
Queste manovre rilancerebbero i consumi insieme all’occupazione e ai salari. Alla domanda estera (esportazioni) si affiancherebbe una accresciuta domanda interna, garantendo alle aziende greche profitti più stabili.
Per la Grecia il pericolo arriverebbe solo nel breve periodo. L’uscita dall’Euro è difficile da gestire, perché buona parte del debito pubblico ellenico è stato contratto in Euro con istituzioni sovranazionali e non può essere riconvertito nella nuova dracma. La Grecia, a differenza dell’Italia, dovrebbe contare sulla benevolenza dei creditori esteri per dilazionare il debito negli anni. La svalutazione, inoltre, renderebbe più oneroso il debito in Euro e aumenterebbe il costo delle importazioni, necessarie alla Grecia per ripartire perché il suo tessuto industriale è stato messo a durissima prova da Euro e austerità.
La conclusione di Moody’s, però, rimane valida: un Paese con la sua moneta può trasformare il debito in ricchezza dei suoi cittadini, investire in ricerca, scuola, innovazione e infrastrutture, agevolando il settore privato e la collettività. Lo stesso debito, stimolando il Pil, si ripagherebbe da sé.
L’Italia, nonostante la crisi prolungata, ha un’economia ben più avanzata e solida di quella greca. Le nostre difficoltà con il debito pubblico, l’impoverimento delle famiglie e la disoccupazione sono strettamente legate all’assenza di sovranità monetaria. Sebbene l’uscita dall’Euro vada gestita con attenzione e competenza, le difficoltà di breve periodo sarebbero irrisorie rispetto a quelle greche. Il 94% del nostro debito pubblico potrà essere infatti convertito in lire, perché contratto sotto diritto italiano. Imponendo il controllo dei movimenti dei capitali e costringendo le banche commerciali ad acquistare parte del nostro debito, la nuova lira si stabilizzerebbe molto presto sui mercati valutari e il Governo potrebbe indirizzare l’economia verso il rilancio della domanda interna, alti salari e alti profitti, rendendosi indipendente dai mercati esteri e dalla speculazione.
L’uscita dall’Euro va preparata con grande serietà, con un piano di rilancio industriale e di gestione finanziaria dell’uscita, ma ciò che nemmeno Moody’s riesce più a negare è che dentro l’Euro ci aspetta un lento e soffocante declino, mentre fuori avremo sovranità, sviluppo e democrazia. Dopo un grasso grosso matrimonio greco, ci sarà un grosso grasso matrimonio italiano. E’ solo questione di tempo. Fuori dall’Euro.” M5S Senato

CHI SCEGLIERA’ IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLE REPUBBLICA?
Alessandro Gilioli

1009 persone, dette Grandi elettori. Di loro, 630 sono deputati, 315 senatori eletti, 6 senatori a vita (compreso Napolitano), più 58 delegati scelti dalle Regioni. Curiosamente, tra loro non ci sono i due decisori più importanti, i contraenti del Patto del Nazareno, cioè B e Renzi, che non sono parlamentari. Né c’è, ovviamente, il capo politico del M5S, Beppe Grillo. Il numero di 1009 stabilisce il quorum ed è abbastanza teorico: i due presidenti delle Camere, ad esempio, per tradizione non votano.
Il gruppo più numeroso è il Pd, con 446 (ma ora si sta spaccando). Segue Forza Italia con 147 (ma anche questo è spaccato), quindi il M5S con 139. Un’altra piccola curiosità: il M5S ha più parlamentari di Forza Italia, ma viene superato per via dei delegati regionali. A seguire gli altri gruppi: Nuovo Centro Destra-Udc (Alfano e Casini) con 73 Grandi elettori, Lega Nord 38, Sel 34 eccetera, fino a Fratelli d’Italia con 12. Quelli che stanno nel Misto sono una trentina.
Quando si inizia a votare?
Giovedì 29 gennaio, in seduta comune, a Montecitorio. Nelle prime tre votazioni, che sicuramente si svolgeranno prima del weekend, serve una maggioranza di due terzi, cioè pari nel caso a 673 voti. In linea puramente teorica, se votassero in modo compatto, Pd, Forza Italia, Ncd, Gal e Scelta Civica supererebbero anche questa quota. Ma non se ne parla proprio. Lo stesso Renzi ha messo come obiettivo la quarta votazione, quella in cui basta la maggioranza assoluta degli aventi diritto, cioè 505 voti.
Perché?
Perché nessuno dei gruppi di governo e del Patto del Nazareno è compatto, specie i due maggiori – e il voto per il Presidente della Repubblica è a scrutinio segreto. Del Pd, si sa: con poche eccezioni, i suoi Grandi elettori sono più o meno gli stessi che combinarono il casino di due anni fa. Nel frattempo ai Renziani “originari” (una cinquantina) vanno aggiunti quelli che sono saliti sul carro dei vincitori (franceschiniani, un bel po’ di ex Giovani turchi e di ex bersaniani, un po’ di ex veltroniani etc), ma nessuno è in grado di giurare su quello che faranno i singoli, in segreto: il caso dei 101 dimostra che in queste occasioni spesso si mescolano rivalità antiche, calcoli personali, vendette trasversali. In più ci sono quelli che nel Pd fanno l’opposizione a Renzi in modo aperto, come Civati, Fassina, Ricchiuti, Mucchetti e altri (non molti, per la verità). Un quadro non dissimile è quello che appare in Forza Italia, dove ci sono i cosiddetti “fittiani” e gli scontenti in genere del Patto del Nazareno. Quanti? In pubblico, pochi, nel segreto non si sa.
Quindi?
Quindi i due contraenti del Nazareno contano sul quarto scrutinio, che in teoria potrebbe già avvenire anche domenica 1° febbraio, la data indicata anche da Renzi, o al più tardi il giorno dopo. A quel punto – calcolando FI, Pd, Ncd-Udc, Psi-Autonomie, Per l’Italia e Gal – si possono mettere in conto pure 230-250 dissidenti e franchi tiratori (un’enormità) e farcela lo stesso.
Renzi fa l’ottimista ma la realtà è un po’ più complessa perché quando si vota per il Quirinale ogni Grande elettore si sente un po’ Dio in terra e la tentazione a fare di testa propria è più forte che mai. E ciascuno, come si diceva, ragiona con la proprie simpatie-antipate, con i propri calcoli personali, così via. Tuttavia in termini di numeri sì, Renzi può essere ottimista guardando al quarto scrutinio: del resto anche i voti che ha preso Franco Marini due anni fa, 521, sarebbero stati sufficienti se il suo nome non fosse stato bruciato al primo voto. Un errore che ovviamente questa volta non verrà compiuto. Oggi si sa che le cosiddette larghe intese sono tali solo in apparenza e che, a conti fatti, valgono poco più di metà del Parlamento. Quindi Renzi sa che per non rischiare deve trovare un personaggio che a B vada bene, anzi benissimo. La “strada stretta” del premier è appunto individuare un nome che al contempo non lo sputtani troppo in termini di autorevolezza, credibilità, rinnovamento – e che però abbia il placet dell’ex Cavaliere.
Insomma, B è nel pieno dei giochi.
Esatto. Uno degli effetti di questa elezione del Quirinale è che B, pur con tutto quello che gli è successo, lascerà le sue tracce forti nella politica italiana e nelle istituzioni del Paese fino al 2022. Può sembrare paradossale ma è così.
Non c’è nessun’altra maggioranza possibile?
In teoria sì. In primo luogo, Renzi potrebbe fare la scelta politica di espungere il Quirinale dal Patto del Nazareno e contare solo sui partiti che appoggiano il suo governo: ma la maggioranza tra i 1009 in questo caso sarebbe troppo risicata per non essere in balia dei franchi tiratori, uno scenario che il premier teme moltissimo, dopo il flop di Bersani nel 2013. L’altra scelta possibile sarebbe quella di puntare invece su un nome votato da Pd e M5S, ma questo sarebbe un rovesciamento totale di prospettive politiche, al momento non ipotizzabile. In linea teorica, comunque, la maggioranza Pd-M5S-Sel conterebbe su 619 Grandi elettori. Anche in questo scenario (al momento solo accademico) è tuttavia ipotizzabile che una fetta di Pd – quella “di destra”, per semplificare molto – poi vada per conto proprio. Insomma non sarebbe comunque una passeggiata.
I totonomi si fanno per riempire i giornali, di qui a fine mese ne avremo la nausea. E in ogni caso sono fatti tutti con i personaggi più scontati, prevedibili: Veltroni, Fassino, Mattarella, Castagnetti, Gentiloni, Delrio, Padoan. Oggi ‘La Stampa’ lancia molto Ignazio Visco, governatore di Bankitalia. ‘Il Giornale’ fa il nome di Piero Grasso, ma per bruciarlo, e include tra i papabili anche Rutelli, Franceschini e Bassanini. Di Amato si parla sempre, come dell’umidità a luglio, e l’effetto non è dissimile. Tra le donne, esclusa (anche) per motivi di salute l’ex eterna candidata Bonino, vai con Pinotti, Severino, Finocchiaro, Lanzillotta (Bassanini-Lanzillotta è il primo caso di marito e moglie dati per quirinabili contemporaneamente). Poi ovviamente si parla sempre di Prodi, ma il prezzo che B fisserebbe per accettare il Professore sarebbe probabilmente troppo alto. È possibile che il Presidente esca davvero da questo mazzo, ma per saperlo bisognerebbe svaligiare l’appartamento di Luca Lotti e rubargli l’iPad, Luca Lotti è l’uomo che sta lavorando e trattando sul Quirinale per conto di Renzi.
Pare che a questo giro si porti molto “un cattolico”. Qualcuno dice che è l’effetto papa Francesco. Qualcuno che dopo il laico Ciampi e l’ex comunista Napolitano, ci sta per rotazione. Qualcun altro, che Renzi e Lotti sono due cattolici e che la matrice cattolica è alla fine quella su cui è più facile trovare un nome comune con il centro e con la destra. In fondo, di nuovo: Franco Marini è quello che ha preso più voti, all’ultimo giro, prima del bis di Napolitano: molti di più di Prodi e Rodotà. Ecco perché sono quotati i nomi di Mattarella, Castagnetti, Gentiloni, Delrio ecc: tutti molto cattolici.
Se regge l’asse del Nazareno, non dev’essere antiB, ovvio. Non deve essere “sgradito alle cancellerie europee”, che tradotto vuol dire che dev’essere una persona ben vista da Merkel. In più non deve entrare a gamba tesa nelle questioni partitiche, insomma essere un po’ più “taglianastri” del suo predecessore, perché Renzi vuole occupare tutto il campo, come noto, e avere meno contrappesi possibili. Di qui la parola che solo Giuliano Ferrara ha avuto la faccia tosta di usare in pubblico ma molti usano in privato: un «Presidente sbiadito». E quest’ultima cosa forse è la più difficile di tutte.
Perché il Quirinale ha straordinari poteri vivificanti ed energizzanti. Saranno gli arazzi, saranno i corazzieri, ma anche i conigli lì dentro si trasformano spesso in leoni.

Dopo i proclami di riforma, un emendamento dell’esecutivo al ddl anticorruzione in discussione al Senato ripropone letteralmente lo stesso testo voluto dalla maggioranza Berlusconiana nel 2003. Con la non punibilità sotto il 5% dell’utile e dell’1% del patrimonio netto che salvò l’allora premier nel processo Sme.
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Roby Robertis
La maggioranza in parlamento fa leggi di questo genere, quindi non ci si deve stupire se non si fa la guerra alla mafia ma anzi la si agevola, non si taglia la spesa dello Stato ma anzi aumenta, non si fa la lotta all’evasione fiscale ma anzi si fanno leggi per rendere l’evasione una pratica legale, non si combatte la corruzione ma anzi ci si candida alle olimpiadi, cosi oltre al Mose, l’Expo, i mondiali di sci etc etc spariranno miliardi che potrebbero andare ai cittadini in difficoltà perché hanno perso il lavoro, chiuso l’impresa, serrato la saracinesca del negozio, almeno per farli sopravvivere dandogli un piccolo contributo per sfamarli in attesa di tempi migliori!!! Viva il democristiano Renzi, in lui rivive il meglio di Andreotti o di De Mita o Forlani o di Craxi , sicuramente di B, Prodi, Monti, Letta, Amato, D’Alema, Dini…wow che bella banda!!!!
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Intervista a Grillo in occasione della chiusura del semestre europeo di Renzi

http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/01/13/beppe-grillo-risponde-alle-domande-dei-giornalisti-in-dirette-streaming/

I BENEFIT DI NAPOLITANO
Napolitano si è dimesso, tuttavia malgrado i tagli annunciati nel 2007 e le dichiarazioni solenni che avrebbe ridotto le spese, da ex Presidente avrà una lunga lista di benefit: un ufficio di 100 mq, una scorta, un maggiordomo, un guardarobiere, auto con autista per lui, moglie e figlio, uno staff di almeno una decina di persone (in tutto 30 persone al seguito), una serie di linee telefoniche dedicate, telefoni satellitari, collegamenti televisivi e telematici. Avrà 15.000 euro al mese più una lunga serie di vantaggi e regali.
Ridurre i privilegi? Nonostante i tagli annunciati nel 2007, e le dichiarazioni solenni che avrebbe ridotto le spese, da ex Presidente avrà di tutto e di più… Ha vissuto come un re. Continueranno a tributargli omaggi regali. Senza contare la pletora di giornalisti ossequienti e omaggianti che si sono accecati apposta per non vedere i suoi attacchi alla democrazia e alla Costituzione.
Enorme la balla del suo ufficio stampa che ha detto che non ha avuto tempo in 8 anni di ridursi le spese perché ‘gravato da impegni enormi’. E quali? Straripare dai doveri e compiti che la Costituzione gli assegnava per spaccare l’equilibrio dei poteri? Firmare prima ancora di leggerla qualunque legge incostituzionale gli mettessero davanti? Fare moniti solo contro l’opposizione? Essere sordo e muto davanti agli attacchi ai diritti del lavoro, alla sovranità popolare, all’autonomia nazionale, ad ogni principio di eguaglianza di tutti davanti alla legge, all’autonomia nazionale? Ubbidire ac perinde cadaver ai diktat della Troika? Mettere su 60 complici, chiamati ‘saggi’, per storpiare mezza Costituzione? Scegliere lui i capi di governo e i ministri delle Finanze su suggerimento del Fm, saltando il popolo elettore? Evitare con cura di proteggere i pm che indagavano sulla corruzione politica e quelli messi a rischio di morte dalla mafia?
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francobsd1
Pensate che Lech Walesa in Polonia dopo aver terminato il mandato da Presidente della Repubblica tornò a lavorare in fabbrica ed ora è un semplice pensionato…. Siamo proprio il paese dei balocchi; analoghe prerogative spettano anche agli ex Presidenti di Camera e Senato per dieci anni. Irene Pivetti, ad esempio, ne godette pur facendo la “star” televisiva ed alla scadenza dei dieci anni protestò pure perché avrebbe dovuto scriversi le lettere da sola e perché le avevano tolto la scorta. A proposito, cosa fa adesso?

LA GIUSTIZIA NON TOCCHI I COLLETTI BIANCHI!

Il giudice dovrà motivare in modo più preciso la “attualità del pericolo” prima di escludere misure alternative. Alla fine sarà quasi impossibile punire i reati economici anche si tratta di persone che fanno accordi con la mafia. Intanto il Senato si prepara ad approvare una riforma sulla misure cautelari personali che limita drasticamente il carcere per chi è in attesa di giudizio, insomma l’ennesimo svuota- carceri. Non solo ma si rende più complesso il lavoro dei giudici senza risolvere il problema del sovraffollamento carcerario per cui ci arriveranno delle penali dall’Ue. Le carcerazioni preventive oggi riguardano 23mila persone su un totale di 63mila detenuti. Dunque si salvano i colletti bianchi mentre la nuova legge continuerà a mandare in galera ladruncoli e spacciatori. La riforma si muove contro i “pacchetti sicurezza” degli ultimi 15 anni, che “hanno potenziato il ricorso al carcere, anche in attesa di giudizio, ogni volta che un delitto impressionava l’opinione pubblica”, ma lascia immutato “un sistema da giustizia di classe che manda in carcere gli emarginati per reati di microcriminalità e non colpisce quasi mai chi è gravemente sospettato di manovre illegali nella pubblica amministrazione”.
La “rilevante modifica” subita dal testo nel passaggio dal Senato alla Camera, ha cancellato dai casi di custodia cautelare obbligatoria, nell’ambito dei reati di mafia e terrorismo, il reato di scambio politico-mafioso.
Insomma abbiamo una giustizia di classe che manda in carcere gli emarginati e non colpisce quasi mai chi è gravemente sospettato di illegalità nella pubblica amministrazione.
Si rischia di non poter mai più ricorrere alle misure cautelari al di fuori dei casi di flagranza o minima distanza temporale mentre pregiudicati, recidivi e stranieri continueranno ad andare in carcere. Con la riforma (e le norme svuota carceri precedenti) scomparirà invece, definitivamente, l’ipotesi detenzione per la stragrande maggioranza dei reati dei “colletti bianchi”. Sarà così anche per chi è gravemente indiziato di reato di voto di scambio politico-mafioso. Nell’ultima versione del testo il riferimento al reato non compare neppure tra quelli più gravi, come l’omicidio o i reati a sfondo sessuale, per i quali vigerà l’obbligo di ricorso al carcere se le esigenze cautelari non potranno essere soddisfatte con altre misure.

Alessandro
Anche questa volta colletti bianchi ed evasori fiscali possono tirare un sospiro di sollievo. Martedì 7 ott. il governo ha depositato in commissione Finanze della Camera il suo emendamento sull’autoriciclaggio, ovvero la norma che punisce chi ricicla il denaro frutto dei suoi delitti. Lo ha inserito nella legge sulla “voluntary disclosure”, pensata per favorire il rientro dei capitali nascosti all’estero. Ma quello che poteva essere uno strumento di contrasto micidiale contro l’evasione è stato annacquato proprio lì dove tocca i reati finanziari. E rischia di trasformarsi in un pannicello caldo, perché prevede la non punibilità di chi usa il denaro riciclato per “utilizzo o godimento personale”. Il nuovo testo presentato dall’esecutivo prevede due soluzioni differenziate: la reclusione da 2 a 8 anni e una multa da 5mila e 25mila euro per chi ricicla il denaro frutto dei suoi delitti, quando quei delitti sono puniti con una pena superiore ai 5 anni, e da 1 a 4 anni per tutti i reati che prevedono una pena inferiore ai 5 anni. Ma la possibilità di reclusione da 1 a 4 anni è stata di fatto già eliminata con lo strumento della “messa in prova” varata lo scorso maggio, che prevede per tutti gli imputati per reati puniti con pene fino a 4 anni di carcere la possibilità di sospensione del processo e l’affidamento ai servizi sociali
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Daniel Fortesque
Il giudice dovrà motivare in modo più preciso la “attualità del pericolo” prima di escludere misure alternative. Che roba!
Quando si tratta dell’Art. 18 e di licenziare, i lavoratori dipendenti del settore privato, praticamente stanno a chiappe aperte, e “aperte” con lo speculum! Quando si tratta invece dei calzettini loro, “il giudice dovrà meglio motivare…”!
E vai, col Napolitan-Renzalfanusconi!
Più palesi e maldestri altri casi sempre presenti nei verbali destinati ai Garanti.

GUERRE INTESTINE NEL PD
Stefano Fassina ha accusato senza giri di parole Renzi di aver capeggiato i 101, quelli che silurarono Prodi due anni fa. Certo poteva anche dirlo subito. Gilioli ne chiese conto a Renzi appena arrivò al governo, ma egli ovviamente negò. Sul siluramento di Prodi da parte di chi aveva il compito di portare in vetta Renzi hanno scritto un libro Geloni e Di Traglia “Giorni bugiardi“. Distruggendo Prodi, i renziani mandavano a sbattere anche Bersani, cosa che poi avvenne. «Il cavallo azzoppato va abbattuto», era il loro motto. Dunque i silurati dal cinico Renzi sono stati 3: Letta, Prodi e Bersani. Diciamo però che a quel tempo i parlamentari renziani erano una cinquantina, non 101. Non era ancora avvenuto il grande trasformismo. Nemmeno della corrente di Franceschini.E si può pensare che a quel tempo anche qualche 5stelle abbia votato Prodi. Certamente contro Prodi fu Ugo Sposetti che telefonò indefessamente chiedendo di non votarlo. Prodi, avvertito di questa trappola, capì, prima del voto, che non sarebbe passato, tradito dal suo stesso partito. Insomma fu una grandissima porcata. Ed è questa la gente che deciderà chi mettere al Quirinale!?? Civati disse chiaramente che per capire chi erano quei 101 bastava scorrere le nomine di ministri, viceministri, sottosegretari e presidenti di commissione scelti alla nascita del primo governo di larghe intese. Insomma nel Pd nessuno è innocente. E il tradimento sempre paga. Questa è la gente che dovrebbe avere a cuore il bene del Paese!? Il Pd è un covo di vipere. Speriamo solo che muoiano del loro stesso veleno!
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Come nei migliori gialli il colpevole è il maggiordomo, in questo caso un partito di maggiordomi” (Villeharduin)

Osvaldo: Insomma sembra un po’ l’8 settembre del Pd, la guerra è finita ma continuiamo a combattere… e non si capisce più chi sono i nemici e chi gli amici, non si capisce chi sta con chi e per cosa, gente che si allea per una singola battaglia poi, girato l’angolo,si spara addosso… Fassina, oggi scaricato da Renzi, quanto era detestabile quando faceva il vice ministro del governo Letta? Tutto tranne che uomo di sinistra… Oggi vuole l’aiuto del popolo…vien voglia di mandarli tutti a…
Anonimo: Il PD, un’accozzaglio del peggio che si può avere in Italia, peggio di quella che fu l’accozzaglia di Berlusconi, come si dice il peggio deve ancora venire. Mi sembrano quelle telenovele sudamericane dove come ti volti ti accoltellano. Che brutta gente! Ma brutta è anche chi continua a stargli dietro ed alimentarli.
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Fassina: un caso umano
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Intanto Renzi sta eliminando con calcolo scientifico un bel po’ di gente. 29 senatori su 100, e li dentro troviamo i Dalemiani, i Bersaniani, i Civatiani, i Bindiani, i Prodiani e qualche battitore libero. Bella democrazia, eh?
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Nel Pd c’è solo gente che si vende e si rivende, cambiando gabbana secondo l’interesse del momento. E Fassina lo sa benissimo.
Enrica
In questo momento mi interesserebbe di più conoscere la “vera” verità sui retroscena della manina che ha inserito nottetempo la norma salva Silvio (depenalizzazione della frode fiscale e dell’evaso per il 3% dell’imponibile). Soprattutto quali e quanti erano i 30 denari in posta.

Desmond
Lo scrissi allora e lo ripeto: l’evento chiave non furono i 101, ma la mancata elezione di Rodotà il giorno prima
Ricordiamo le parole indegne che Fassina disse allora su Rodotà cercando grottesche scuse per non votare chi dal Quirinale avrebbe impedito l’assalto criminale contro la Costituzione! Fu allora che si consumò la rottura definitiva tra PD e legalità democratica e non il giorno dopo con i 101, che l’oligarchia si dichiarò apertamente ostile ai cittadini
Il siluramento di Prodi fu solo un regolamento di conti interno tra le cordate oligarchiche che ormai da tempo si erano impadronite del PD. Certamente i renziani furono tra i primi a silurarlo. Fu detto immediatamente che Renzi lo aveva ordinato ma il siluramento riuscì perché furono diversi gruppi, ognuno per i propri interessi a volerlo. Renzi in quel momento ne trasse vantaggio, nella lotta per il potere, e per l’accesso al saccheggio di risorse, tra oligarchi all’interno di un quadro in cui lui era solo il peggiore tra altri nemici dello stato democratico simili a lui.
La rottura definitiva del PD con il paese e la democrazia avvenne il giorno prima: fu il rifiuto a eleggere Rodotà, che avrebbe difeso la democrazia e la legalità, rappresentando il momento storico di svolta tra democrazia e dittatura. In tal modo il PD non solo chiudeva violentemente la porta in faccia al M5S rendendo manifesto che il rifiuto ad un governo comune veniva dal PD, non da un pur maldestro M5S come ripete la propaganda , ma soprattutto rompeva tutti legami residui dei vertici della politica con la Costituzione e il sistema democratico nato nel 1945.
Con l’ostilità manifesta verso Rodotà il PD si dichiarò apertamente partito antisistema e successore di FI nella rappresentanza di interessi criminali ed eversivi
Dunque era ovvio che neanche Prodi poteva essere eletto, perché in ogni caso, sebbene meno caratterizzato di Rodotà come difensore della legalità e della costituzione, non poteva garantire la copertura degli interessi illegali dei capibastone del PD. Ma i 101 sono solo un episodio minore. La speranza che tutti dobbiamo avere è che il conflitto tra oligarchi che si sta riaccendendo porti il regime a crollare prima che sia riuscito a cambiare la Costituzione. Ma non ha senso sperare che ci sia un vincitore tra loro. Che si scannino tra loro è ottima cosa, ma solo se questo li farà cadere tutti.
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.. e dopo tutto questo, i fascisti sarebbero i 5stelle???

Cordy
Francamente.. mi fa piacere scambiare pareri, ma sentirmi dire fascista da chi comanda in Italia in parlamento, nelle istituzioni, organizzando ghigliottine, canguri, muovendo il 60% dell’informazione direttamente o indirettamente..mi fa venir voglia di cambiare paese, e portare le mie attività dove, almeno, non mi tocchi dare pure da mangiare a questi smargiassi.

LO STATO PAGA I DEBITI DEL PADRE DI RENZI

Fidi Toscana ha saldato 236mila euro, parte del prestito concesso alla società di Tiziano Renzi. Ad ottobre è stata rimborsata dal ministero del Tesoro. Donzelli (Fdi): “Uso indecente dei soldi pubblici a fini familiari”
A saldare i debiti del padre ci pensa il governo del figlio. Debiti, tra l’altro, concessi da una banca guidata da un fedelissimo del figlio, già in società con il fratello del cognato, a sua volta socio in un’altra azienda di famiglia riconducibile alla madre. Cose che capitano in casa Renzi.
La Chil post, la società di Tiziano Renzi, è stata dichiarata fallita nel marzo 2013, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati il padre del premier con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Secondo i magistrati liguri, Tiziano avrebbe ceduto la parte sana dell’azienda alla Eventi 6 intestata alla moglie, Laura Bovoli, società che all’epoca dei fatti aveva tra i propri soci anche Alessandro Conticini, fratello di Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del premier e a sua volta socia nella Eventi 6.
ALLA CHIL POST rimangono così solo i debiti tra cui un mutuo di 496.717,65 euro stipulato nel luglio 2009 con il Credito Cooperativo di Pontassieve. Una cifra sostanziosa, concessa con un mutuo chirografario: senza accensione di ipoteche, quindi, ma solo basato sulle garanzie. La banca è guidata da Matteo Spanò, grande amico e sostenitore del premier. Nel 2005, Spanò era stato nominato direttore generale della Florence Multimedia, società della Provincia di Firenze creata dal neoeletto Renzi per la comunicazione e poi finita nel mirino della Corte dei conti che ha inizialmente ipotizzato un danno erariale di 10 milioni di euro. Non solo. Spanò era anche socio di Conticini nella Dot Media, società che ha ricevuto appalti diretti dal Comune, negli anni in cui Renzi è stato sindaco, e da altre controllate come la Firenze Parcheggi guidata dal fidatissimo Marco Carrai. Dot Media oggi cura fra l’altro la campagna elettorale dell’eurodeputata Alessandra Moretti candidata alla presidenza della Regione Veneto.
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Diventato Presidente della banca, Spanò elargisce il prestito alla Chil post di Tiziano Renzi che per ottenerlo riceve la copertura a garanzia del fondo per le piccole e medie imprese da Fidi Toscana spa della Regione guidata da Enrico Rossi e partecipata anche da Provincia e Comune di Firenze oltre alla Cassa di Risparmio nel cui board siede Carrai. Fidi Toscana delibera la copertura dell’80% e il 13 agosto 2009 la banca versa i soldi alla Chil. I ratei vengono regolarmente pagati per due anni. Poi la società, nel frattempo svuotata della parte sana e poi ceduta ad altri titolari (ora indagati assieme a Tiziano Renzi), non rispetta più i versamenti e dichiara il fallimento. Così nell’estate 2013, la banca, ammessa al passivo dal Tribunale fallimentare di Genova, si rivolge a Fidi ottenendo il versamento di 263.114,70 euro, l’80% dell’esposizione complessiva.Il 18 giugno 2014, il ministero dell’Economia delibera di rifondare Fidi di 236.803 euro e liquida la somma il 30 ottobre successivo attraverso il Fondo centrale di garanzia. E così il debito contratto dal padre di Renzi è stato coperto dallo Stato. (IFQ)

SUI BOND EUROLANDIA RISCHIA LA DISINTEGRAZIONE
Lo dice Orphanides, che conosce Mario Draghi e la Bce come ex governatore della Banca di Cipro. Oggi insegna e consiglia al governatore italiano di non cedere alla pressione di mettere gli interessi di qualche Stato membro davanti a quelli dell’Unione.
Athanasios Orphanides fino al 2012 ha partecipato al Consiglio direttivo come governatore della Banca di Cipro. Prima ancora è stato consigliere del board della Federal Reserve americana. E oggi e insegna al Massachusetts Institute of Technology di Boston, dove sia lui che Draghi hanno ottenuto il dottorato in Economia, Orphanides ha una certezza: un piano di acquisti di titoli della Bce attuato nella forma preferita dalla Germania, quella che oggi sembra prevalere, può mandare l’euro in mille pezzi.

“Un programma di acquisti di bond sovrani da soli 500 miliardi sarebbe miseramente inadeguato. Mille miliardi servono solo a riportare il bilancio della Bce ai livelli di inizio 2012. Purtroppo però rimediare l’errore di averne ridotto la taglia e riportarlo dov’era tre anni fa non basta più. La banca centrale ha permesso che l’inflazione cadesse a livelli pericolosamente bassi, incompatibili con il suo mandato. La tragica ironia è che aver ritardato il QE quando serviva, esitando tanto a lungo, ha fatto sì che le quantità di acquisti ora debbano essere molto più vaste. Secondo me, a questo punto servono duemila miliardi. La Bce è la banca centrale dell’area euro. Sarebbe illegittimo se mettesse gli interessi di qualunque singolo Stato membro sopra quelli dell’area nel suo complesso. Il Trattato la rende indipendente e le dà mandato di preservare la stabilità dei prezzi, un’inflazione al di sotto ma vicina al 2%. Per questo la Bce deve perseguire una politica monetaria unica nell’interesse dell’area, anche quando non coincide con gli interessi particolari di questo o quel Paese. Nel Trattato, la Germania non ha uno status speciale. Mancare di fare l’interesse dell’area per evitare l’opposizione tedesca sarebbe una violazione. Il QE può riportare la dose adeguata di sostegno monetario nell’area euro. Certo, va attuato evitando ulteriori, disastrosi errori. Una politica monetaria unica per l’area significa responsabilità comune per le operazioni e responsabilità congiunta su profitti e perdite. Alla Bce è sempre stato così. Sarebbe un tragico errore se ora l’istituzione deviasse dalla norma e chiedesse a ciascuna banca centrale nazionale di comprarsi i bond del proprio Paese. Un errore di questo tipo porterebbe a un’ulteriore disintegrazione dell’area euro. Sarebbe il segnale che la Bce si prepara alla rottura della moneta unica e ciò può creare una dinamica capace di rendere quella rottura inevitabile. Sarebbe sventurato se un errore così tragico venisse commesso in nome di un compromesso simile. Una decisione a maggioranza più ampia nella Bce è un bene, ma solo se riguarda disaccordi legittimi e oneste differenze di opinione sulla politica monetaria adeguata all’area euro. Proteggere gli interessi di un unico Paese non è una ragione legittima. Ricordo che i componenti del Consiglio direttivo hanno tutti il mandato di perseguire quella che ritengono la politica migliore per l’area nel suo complesso. Non rappresentano i loro governi o Paesi. Se lo facessero, violerebbero il Trattato. Gli eventi in Grecia mi preoccupano. Ma per la tenuta di lungo periodo dell’area euro, mi preoccupano ancora di più le azioni e le politiche di governi di altri Paesi, e quelli delle istituzioni europee. Il dibattito in Germania, in particolare, dovrebbe preoccupare chiunque altro nell’area. La Germania è il Paese che ha beneficiato di più dalla crisi nella zona euro, eppure le conseguenze del suo ruolo non sono state valutate adeguatamente. Durante la crisi la Germania ha bloccato un certo numero di decisioni che, se adottate, avrebbero molto migliorato le prospettive dell’area nel suo complesso. Il governo tedesco è riuscito con successo a proteggere l’economia tedesca e l’interesse nazionale, ma bloccando certi passi avanti ha creato le condizioni della stagnazione nel resto dell’area. Per esempio, aver impedito una vera unione bancaria implica che le condizioni del credito nella zona euro restino molto diseguali. Il problema di fondo è questo rifiuto di accettare una comune responsabilità per il disastro degli ultimi anni.

(Cosa è poi successo? Draghi ha deciso di lanciare un piano di acquisti di titoli ampliato alle emissioni pubbliche per 1140 miliardi in 19 mesi (troppo pochi per Orphanides e tardivi), 60 miliardi di euro al mese, che proseguirà a quando l’inflazione si riporterà a livelli ritenuti coerenti con i suoi obiettivi (2%). La Bce acquisterà titoli di stato con scadenze fra 2 e 20 anni (ha detto finora che i patti iniziali le vietavano di farlo, ma come si vede, essi valgono quando vogliono farli valere, sennò li sospendono). Gli acquisti saranno effettuati in base alla quota di ogni banca centrale nazionale nel capitale della Bce. Quota dell’80% a carico delle singole banche centrali (proprio quello che Orphanides paventava come grave errore) L’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce prevede un criterio di ripartizione del rischio. Le banche centrali dei paesi interessati garantiranno per una quota pari all’80% del totale (pazzesco!) .Qualcuno mi sa dire che questi bond saranno comprati allo stesso 0,15%, tasso concesso finora alle banche private per speculare contro gli Stati?

Berluscameno
Il Governo di Obama vorrebbe applicare una multa di un miliardo di dollari all’Agenzia di rating Standard & Poor’s, per le transazioni -con consegna a vari investitori dei Derivati Tossici (Mutui sub prime)-nello scandalo del 2007 sui Rating gonfiati e sempre riferiti a Derivati (cartolarizzazioni).
Il New York Times ha scritto che il colosso della “valutazione del credito” se da un lato ha resistito alle accuse di aver manipolato i rating, dall’ altro sta conducendo intense trattative per raggiungere una transazione
Il governo USA e una dozzina di procure generali degli stati americani chiedono a Standard &Poor’s (S&P) di pagare una multa di oltre un miliardo di dollari (profitti di un intero anno della società controllata dal gruppo McGraw Hill).
S&P avrebbe fatto sapere di essere disposta alla transazione per quell’ ammontare.
Due anni fa, il governo aveva offerto a S&P un’intesa simile ma il gruppo l’aveva rifiutata, a differenza di molti “colossi bancari “che (riconoscendo la propria colpa) hanno invece accettato transazioni multimiliardarie pur di chiudere i procedimenti penali legati agli scandali finanziari che hanno determinato la crisi finanziaria del 2007 e 2008 negli USA e poi in tutto il mondo occidentale.
Mi chiedo: ma il futuro Presidente della nostra Repubblica sarà in grado di interessarsi anche dell’operato (per nulla chiaro) delle Banche italiane -tramite lo Shadow Banking (banche ombra), dal 2008 in poi – e diretto a fornire abbondanti importi di derivati tossici agli stessi ministeri del Governo italiano di allora e di Enti locali?

Oreste manda
Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale: hahahaha

ER MINISTRO NOVO (Trilussa)

Guardelo quant’è bello! Dar saluto
pare che sia una vittima e che dica:
— Io veramente nun ciambivo mica;
è stato proprio el Re che l’ha voluto! —
Che faccia tosta, Dio lo benedica!
Mó dà la corpa ar Re, ma s’è saputo
quanto ha intrigato, quanto ha combattuto…
Je n’è costata poca de fatica!
Mó va gonfio, impettito, a panza avanti:
nun pare più, dar modo che cammina,
ch’ha dovuto inchinasse a tanti e tanti…
Inchini e inchini: ha fatto sempre un’arte!
Che novità sarà pe’ quela schina
de sentisse piegà dall’antra parte!

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http://masadaweb.org


MASADA n° 1616 27-1-2015 LA FESTA DELL’ONESTA’

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MASADA n° 1616 27-1-2015 LA FESTA DELL’ONESTA’

Tutto quello che Grillo aveva predetto
si sta fatalmente realizzando per la rovina di noi tutti,
rovina morale, economica, sociale, politica.
rovina totale,
nella più lunga e perversa pagina della storia italiana.
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Ricordiamoci che chi di spada ferisce di spada perisce. Renzi non è mai andato al Governo per pubbliche elezioni ma per una congiura fatta con Napolitano in cui si è silurato Letta, e prima si era silurato Bersani con quei 130 franchi tiratori che avevano rifiutato Prodi. Di questo una trentina poteva essere dalemiani, ma almeno 70 erano già renziani e spianavano la strada alla rielezioni di Napolitano che avrebbe fatto il terzo governo truffa: quello di Renzi. Tutto concordato.

Ma dentro il Pd e dentro Fi ci sono troppe lotte intestine e un numero maggiore di quei 130 potrebbe ripresentarsi per far fuori, questa volta, proprio Renzi. Qualunque cosa accada, le opposizioni non potranno fare niente. E’ perfettamente inutile che partecipino alla pagliacciata di pura apparenza di Renzi che finge di raccogliere le richieste dei partiti. Le uniche richieste che finora ha raccolto sono quelle di Berlusconi che gli garantisce quei voti senza cui Renzi non può governare (e abbiamo visto come anche questo numero può essere precario per le lotte intestine in seno a Pd e FI)E, comunque vada, il nuovo presidente eletto non sarà mai il tutore della Costituzione e della democrazia, ma sempre il garante dei corrotti.
In quel che sta accadendo non vediamo alcuna traccia di democrazia. In corso c’è solo una lotta tra boiardi, col solito suk di gente comprata e venduta alla giornata, che mentre si vende sparla di inesistenti ‘valori’. Li abbiamo visto alle primarie del Pd con le mancette a cinesi e marocchini quali fossero questi ‘valori’.
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Prima Bersani il vile
poi Monti il saccente
poi Letta l’imbelle
infine Renzi il mariuolo col Padoan del Fm che ha già distrutto Grecia e Argentina e il provvido Napolitano ha imposto anche per l’Italia, per il ‘buon’ lavoro fatto altrove
e come si potrebbe cambiare linea??
Stiamo andando verso la voragine a passi rapidissimi.
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Ho raccolto su Masada quel che è stato detto alla Festa dell’Onestà, anche per sopperire al pesantissimo silenzio dei media, che evidentemente hanno avuto l’ordine di stendere un velo di silenzio omertoso per oscurare la presenza e la voce degli onesti. Il silenzio dei tg è stato impressionante e maligno, tenendo anche conto delle fatuità e delle inutilità di cui spesso sono infarciti,con un Renzi straripante.
Solo IFQ ne ha parlato raccogliendo le reazioni irose dei piddini, furiosi per essere definiti implicitamente disonesti, come se non fosse abbastanza chiaro dalle retate, arresti di massa, denunce, processi, quanta sporcizia ci sia in quell’agglomerato omertoso che è il renzusconismo, gruppo di potere (ma meglio di abuso e violenza), lontano anni luce da qualsiasi dx o sx storiche, e connotato per essere solo il bacino di raccolta degli Italiani peggiori, mafiosi, massoni, corrotti, collusi, servi, sudditi, speculatori, profittatori…senza più alcuna dignità etica o politica, per distruggere le istituzioni democratiche, violentare i principi costituzionali, annullare la sovranità popolare, azzerare lo stato sociale, calpestare i diritti dei cittadini e dei lavoratori, con l’unico scopo di arraffare aumentando il proprio potere di casta infame, svendendo il Paese, portandolo sistematicamente alla rovina e piegandoci come schiavi ai signori della finanza e della speculazione contro l’autonomia delle Nazioni e i diritti sacri dei popoli.
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I FUORILEGGE
Mariapia Caporuscio

A ‘sto paese chiunque fa ‘na legge…
è sempre er primo che nun la rispetta,
ma nun se sentono d’esse…forilegge
e ce convincheno ch’à lloro nun je spetta!
Chi governa ‘sta povera nazzione…
se crede sempre d’essene er padrone,
quasi che co’ li voti l’avessero comprata…
e diventata proprietà privata!
Da secoli assistemo a ‘sta lezione…
ma er popolo, testardo più der mulo,
se comporta lostesso da… cojone
Chissà pe’ quanto ancora po’ durà
a ‘sto paese ‘sta bella cuccagna…
che calpestanno la legge se guadagna?

100.000 5stelle in Piazza del Popolo a Roma per la Festa dell’Onestà del M5S.

FERDINANDO IMPOSIMATO

“Ringrazio Beppe Grillo per tutto questo, quello che mi hanno dato i ragazzi del movimento a me basta”. State accanto ai ragazzi del M5S e vicino ai magistrati” di Roma che indagano sullo scandalo di Roma capitale. La corruzione è una tassa occulta, un ristretto gruppo di persone si arricchisce alle spalle degli Italiani. Abbiamo bisogno di nuove leggi. Il Codice oggi è forte con i deboli e debole con i forti. A Roma non ci sono differenze tra le amministrazioni comunali che si sono susseguite. Tutte hanno partecipato allo sperpero del denaro pubblico, permettendo ai corrotti di prosperare. Hanno concesso appalti in cambio di tangenti favorendo la distruzione del territorio. Vergogna sindaco di Roma, vergogna, Roma sta diventando la nuova Terra dei Fuochi”.
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SALVATORE BORSELLINO

Il patto Stato-Mafia dura da 20 anni, e Napolitano ne è stato il garante.
Violante dichiarò in pieno Parlamento che mai avrebbero fatto una legge contro il conflitto di interessi o avrebbero posto limiti al potere televisivo di Berlusconi. Bene ha fatto Grillo a non raccogliere il falso invito di Bersani, invito che era solo una pantomima.
Napolitano è stato il peggiore Presidente della Repubblica italiana, votato solo per garantire il silenzio sul Patto Stato- Mafia.
Sono passati 7 anni da quando lanciai il mo grido ma ancora lo ripeto. Crediamo sempre di aver raggiunto il fondo, ma scendiamo sempre più in basso e io questo grido posso ripeterlo (e qui Borsellino urla con tutta la forza della sua voce roca):
RESISTERE ! RESISTERE ! RESISTERE !
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PAOLA TAVERNA

Fuori la mafia dallo Stato!
Ma secondo voi è normale che ci sia una piazza piena di cittadini onesti per chiedere la mafia fuori dallo Stato?
Ma perché si diventa mafiosi? Per denaro o per potere!
Andreotti diceva che il potere logora chi non ce l’ha, ma non è vero: il potere logora chi ce l’ha. I politici hanno speculato sui disoccupati, sui migranti, sui malati… In questo gioco sporco si è sviluppata la corruzione che ha aumentato del 20% il costo degli appalti pubblici e che produce 16 miliardi di mancati investimenti.
I 5 stelle sono scomodi perché sono 2 anni che chiedono una legge anticorruzione. Noi gridiamo quello che non vogliono sentire: libertà, verità, democrazia…
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ROBERTA LOMBARDI

(Ha ripercorso le tappe dello scandalo che ha travolto la politica capitolina). Sono stati giorni drammatici, ma oggi apro gli occhi e vedo questa piazza, vedo solo persone oneste. “Roma se la ripiamo!
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STEFANO VIGNAROLI

Da questa sera questa piazza si chiamerà Piazza del ‘popolo degli onesti’.
Io mi occupo di rifiuti. Torno da Genova dove ci sono persone che danno permessi in cambio di prestazioni sessuali. E basta pensare a Mafia Capitale, col suo sodalizio criminale che munge la pubblica amministrazione. Politici e criminali operano insieme e chi tra i carabinieri combatte questa corruzione rischia di perdere il posto.
Cerroni (il re delle discariche) chiede un risarcimento danni per 900.000 euro. E lo pagheremo noi!
Come 5stelle ci occupiamo di questo da sempre. Abbiamo visto mappe false, documenti contraffatti… Ci guardano straniti, non abituati, ma a me non fanno paura loro, mi fa paura IL SILENZIO DEGLI ONESTI!
SOLO TUTTI INSIEME POTREMO VINCERE!
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FEDERICO DAGA

Io mi occupo della battaglia per l’acqua pubblica
ACEA è finita in Mafia Capitale ben prima che lo scoprissero. E’ una società per azioni che usa in modo privatistico i soldi pubblici. Si prende tutto il Centro Italia col Sud in mano alla criminalità organizzata. Il referendum del 2011 è stato calpestato. Ma noi ci batteremo perché la volontà popolare sia rispettata. E’ chiaro che la mala gestione dei beni pubblici crea solo corruzione mafiosa.
Ma noi dobbiamo ricordare che si scrive ‘acqua’ ma si legge ‘democrazia’.
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MASSIMILIANO BARONI

Con noi comincia l’era in cui essere onesti diventerà normale.
Andiamo noi a Rebibbia! E chiediamo ai Buzzi, ai Carminati di fare i nomi! Vogliamo sapere chi sono i loro complici! Vogliamo sapere le loro collusioni con le cooperative rosse! E come mai siamo sempre in emergenza e, quando siamo in emergenza, scompaiono le gare di appalto, spariscono le regole, e tutto viene assegnato agli amici degli amici! E come mai i politici hanno abdicato al bene collettivo per curare solo i loro interessi privati.
E questi corrotti sono TUTTI! E TUTTI vanno a cena insieme e si spartiscono gli affari. TUTTI meno i 5 stelle!
Non vogliamo più questo tipo di situazioni!
Noi siamo un RIVOLUZIONE CULTURALE! Siamo una moltitudine di cittadini seri e responsabili. E vogliamo farla finita con questo orrore!
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CARLA RUOCCO

Vi voglio bene! Voglio citare una scrittrice americana che diceva: “Chiunque ha un sogno deve venire in Italia. Non importa se il sogno è morto e sepolto, esso tornerà a camminare”.
Sono anni che sento grandi paroloni economici: QE, Fiscal Compact, Pil… non sono queste parole che salveranno il mondo, non sono le formule economiche che ci salveranno.
Siamo noi l’onestà. E la passione. E nessuno ce le porterà via!
Dietro la notte lunga ci aspetta sempre un’alba meravigliosa.
Il Pd ci ha invitati a un tavolo per parlare del Presidente della Repubblica. Noi la risposta la daremo qui, non al Nazareno!
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PIERCAMILLO DAVIGO

(Gli chiedono: “Che messaggio si sente di dare in questo giorno?”)
“Intanto non disperate! Poi ricordate che i derubati sono molti di più dei ladri e io non credo che i cattivi potranno prevalere per sempre.
Lincoln scrisse: “Potrete ingannare qualcuno per sempre. Potrete ingannare tutti qualche volta. Ma non potrete ingannare tutti per sempre”.
E’ stracciato il vero dell’ipocrisia da quello che è emerso dall’indagini giudiziarie che ormai vanno avanti da oltre 20 anni la reazione degli appartenenti alla classe dirigente stano sorprendendo. Invece di smettere di rubare hanno smesso di vergognarsi raggiungendo livelli di improntitudine inimmaginabili in altri Paesi.
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ALESSANDRO DI BATTISTA

3.500 cittadini hanno dato 62.000 euro per questa piazza, in media sono 17 euro a testa. Abbiamo fatto questa manifestazione senza finanziamenti pubblici, senza mazzette. Questa è la rivoluzione!
E se abbiamo tanti finanziatori piccoli, ciò significa che abbiamo un solo padrone: IL POPOLO ITALIANO!
Orfini ci ha convocati martedì al Nazareno, ma noi risponderemo tutti insieme.
Questa è la nostra risposta a Renzi:
“Caro Renzi, è il popolo che ti parla.
Il Presidente della Repubblica non può essere una persona di parte.
La sua scelta deve essere condivisa.
Lei invece ha già deciso che tutto sarà deciso alla quarta votazione quando occorre un numero minore di voti. E allora emergerà il nome che lei e Berlusconi avete deciso nel Patto del Nazareno.
Dunque, solo se il Presidente della Repubblica sarà eletto entro le prime tre votazioni, il popolo sarà garantito.
Al Nazareno ci è andato Berlusconi. Noi non ci andremo perché abbiamo a cuore l’interesse del popolo italiano.
Fuori i nomi, Renzi! E poi noi lo sottoporremo ai nostri elettori.
Mafia Capitale è solo l’ultimo scandalo, ma prima è esploso lo scandalo del Mose e lo scandalo dell’Expo. Quanti soldi sono stati rubati da questi scandali al popolo italiano?
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FEDEZ

Noi siamo un grande esempio di cittadinanza attiva.
Anche io penso come Salvini che abbiamo un nemico in casa ma non penso sia di fede musulmana..
Le più grandi stragi italiane sono di matrice italiana.
E la più grande organizzazione criminale che miete più vittime in assoluto è la mafia che è italiana.
E prima di chiedere agli Italiani di prendere le distanze dai terroristi islamici bisognerebbe chiedere loro di prendere le distanze dalla mafia.
C’è stata in Germania una strage mafiosa ma nessuno chi ha chiesto di dimostrare la nostra onestà in quanto Italiani.
Non dimentichiamo mai che il più grande nemico dell’Italia sono gli Italiani.
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I portavoce del Veneto e della Lombardia hanno messo su una falsa gara a chi portava più esempi di corruzione:
la cupola degli affari mafiosi a Milano, gli affari assegnati in modo illecito,
il Mose con una società creata per la corruzione come la perfetta tangentopoli del terzo millennio,
e il Mose è una delle opere pubbliche più costose di tutti i tempi, e dopo 25 anni ancora non funziona! E dai 3.000 miliardi di lire iniziali ha aumentato il suo costo di tre volte, ma non è ancora a termine,
poi lo scandalo dell’expo dove ogni voce è inaccettabile, dove si spendono 67 milioni di euro solo per i servizi,
l’Expo è una associazione a delinquere in cui hanno commesso ogni sorta di reato (uno davanti alla polizia ha persino tentato di nascondere la contabilità delle mazzette nelle mutande)
In questi scandali sono andati addirittura oltre le tangenti: c’è gente che continua a pagare la tangente anche a politici non più in carica, perché non si sa mai…
Galan per 5 o 6 anni si è dato un milione l’anno per curare che i lavori procedessero bene e si è visto come.
La polizia di Venezia ormai indaga un centinaio di persone di TUTTI i partiti.
In Lombardia la Guardia di Finanza scopre che Primo Greganti (già cassiere del Pci-Pds) faceva da collettore per le Coop rosse e ogni mercoledì riferiva in Senato. Chi è che veniva a trovare?
Galan si è fatto un villone da un milione e 300.000 euro. E per il suo matrimonio ci ha invitato 300 persone. Sapete chi erano i suoi testimoni di nozze? Berlusconi e Dell’Utri!
A Galan per 10 milioni per fatture false hanno dato 2 anni e mezzo di domiciliari! Ovviamente nel suo villone. Provate a farlo voi e vediamo!
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PAOLA TAVERNA

Tangenti, finanziamenti illeciti, corruzione, concussione…i reati i contestati a Galan.
Ha creato una organizzazione criminale a suo esclusivo vantaggio
E intanto continua a ricoprire la carica di Presidente della Commissione Cultura alla Camera! Cultura???
Il M5S ha chiesto che fosse rimosso.
La Boldrini ha detto: “Non è compito mio”
Napolitano ha detto: “Non è compito mio”
Brunetta addirittura: “Trovo illegittima la proposta”. Illegittima???
I Padri Costituenti hanno messo la Cultura all’articolo 48, pensando che fosse fondamentale per l’economia e i valori di questa repubblica.
E’ da qui che vogliamo ripartire!
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ROBERTO FICO

L’onestà è la volontà umana di comunicare col prossimo in modo sincero e meritevole.
L’onestà si contrappone all’ipocrisia, alla menzogna, al segreto.
Onestà è dire in campagna elettorale che rifiutiamo 42 milioni di euro e farlo.
Onestà non è utilizzare un volo di Stato che costa 9.000 euro l’ora per andare a sciare.
Invece onestà è rifiutare mezzo stipendio per darlo alle Piccole e Medie Imprese.
Non è onesto fare alla vigilia di Natale una legge che depenalizza Berlusconi dai suoi reati e lo fa tornare agibile politicamente.
Io non uso l’auto blu.
De Maio non usa l’auto blu.
Onestà è non usare i privilegi. Ci sono 1353 auto blu per i ministri quando si era dichiarato di volerle togliere.
Onestà è fare una legge sul reddito di cittadinanza.
Non lo è mettere il padre della Boschi a capo di una banca
L’onestà non è una legge, è un valore.
Non è onestà fare una legge per salvare un condannato in via definitiva e farlo sedere di nuovo in Parlamento.
Ma tutti, meno i 5stelle, hanno votato questo.
Onestà è proteggere chi denuncia reati o abusi.
Ed è punire l’autoriciclaggio o il falso in bilancio.
Non mi interessa fare nomi su chi debba essere il Presidente della Repubblica.
Deve essere una persona coraggiosa, che abbia cuore.
Che rispetti e tuteli la Costituzione.
Che metta al primo punto la difesa dei più deboli, affinché nessuno resti indietro.
Che non firmi qualsiasi schifezza, come il Lodo Alfano o il Porcellum o la legge Fornero, perché sarebbe non un tutore ma un complice. Io non voglio un Presidente così.
Voglio un Presidente che rispetti la sua comunità anche contro il Parlamento.
Perché mai dovremmo andare sul luogo del delitto, al Nazareno? Nel luogo dove Renzi e Berlusconi hanno creato un sistema occulto, antidemocratico, contro il bene del Paese?
Quel giorno è nato un nuovo partito: il Pd si è fuso con FI, e ora le due persone che sono a capo di questo nuovo partito imporranno un Presidente della Repubblica scelto da loro, contro ogni regola della democrazia, e lo sceglieranno in modo da garantire i loro interessi contro il bene del Paese.
Se hanno già deciso che il nuovo Presidente della Repubblica garantirà il loro patto, come si pretende che il M5S lo accetti?
Se salirà al Colle Amato, come hanno deciso, il Paese si rivolterà, noi ci rivolteremo.
Stanno facendo leggi ad personam.
Stanno buttando fuori la democrazia.
Renzi, tu sei responsabile di tutto questo! E’ finito il tempo dei giochi di Palazzo. Ma coma fai a chiederci dei nomi quando tu stesso non hai detto un solo nome al tuo partito? Mentre quel nome lo hai già stabilito con Berlusconi e quel pregiudicato di Verdini!
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Tre attori hanno letto frasi famose:

“A che serve avere le mani pulite
se si tengono in tasca?
” (Don Milani)
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Ma io sono un uomo che preferisce perdere
che vincere in modo sleale
” (Pasolini)
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Pertini: “L’appello che faccio ai giovani è questo: Essere onesti prima di tutto! La politica deve essere fatta con le mani pulite!”
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Brecht: “Chi non conosce la verità è uno sciocco. Ma chi la conosce e la nasconde è un delinquente”.
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(Dal film Valerie): “L’onestà è il nostro ultimo spazio ma all’interno di quel piccolo spazio noi siamo liberi”.
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Il corrotto non ha amici, ma solo complici”.
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Pertini: “Da noi deve partire l’esempio dell’attaccamento agli istituti democratici e soprattutto un attaccamento all’onestà, perché il popolo italiano ha bisogno di questo. Non dimentichiamo che la corruzione è nemica della libertà”.

“A voi onesti dico: Siate contagiosi!”
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Essere onesto può non farti avere molti amici, ma ti farà avere quelli giusti.”
John Lennon
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SABINA GUZZANTI ha appena fatto un film denuncia sui rapporti tra Stato e Mafia. E’ stato proiettato in Parlamento, ma è stato ritirato dalle sale. Gira in forma privata. E’ un film profondo che lascia gli spettatori sbalorditi. Le chiedono, sconvolti da tanti reati impuniti: “Come possiamo cambiare? Gli Italiani resteranno sempre così?”
Ma gli Italiani siamo noi! Siamo noi quelli che potrebbero cambiare! Ci fanno credere che non contiamo nulla, che non siamo nessuno. Ma non è vero. Siamo migliori di loro, siamo più intelligenti, più educati. Basta sentire le intercettazioni per capirlo. L’Italia non è sempre stata così. E’ diventata così soprattutto dopo il ’94, dopo la trattativa Stato-Mafia, quando Falcone con i suoi e la procura di Milano con Mani Pulite stavano attaccando con forza la corruzione e la classe politica si è organizzata per non perdere il potere, per non perdere il controllo, e ha usato le stragi per impedire il cambiamento. E’ da allora che il voto e il Parlamento sono divenuti sempre più inutili e i delinquenti si sono uniti contro l’informazione, la cultura, la scuola… Sono 20 anni che questo popolo è stato privato di qualsiasi stimolo intellettuale. Davanti alla tv ci sentiamo completamente impotenti.
La Guzzanti ha fatto questo film senza finanziamenti pubblici, con sacrifici, ma ne hanno impedito l’uscita nelle sale. E’ stato vietato che si facesse una riflessione sui 20 anni che hanno distrutto questo Paese.
Gaber dice che “la libertà è partecipazione”, ma solo mettendoci in moto possiamo capire cosa fare. E’ salendo una montagna che scopriamo che quello che sembrava impossibile diventa possibile.
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NICOLA MORRA

La Maria de Filippi è simbolo di un sistema che prende qualsiasi cosa, emozioni, affetti, e la commercializza. E’ un tale sistema che ci ha allontanati dalla verità, che distrugge la scuola, che dequalifica quella che un tempo era la cultura, anche in televisione. La RAI una volta era una delle più grandi aziende culturali del nostro Paese. Abbiamo ereditato un grande patrimonio culturale che ora degli sciamannati stanno distruggendo.
Noi siamo persone serie che vogliono cambiare il Paese in modo serio, non con delle chiacchiere o dei mercimoni. Non dobbiamo sposare la logica della rassegnazione con 4 scalzacani che pensano di turlupinarci sottraendo ai giovani risorse e futuro.
Io i giovani li voglio pensare in Italia e non costretti ad emigrare altrove!
L’informazione è il vero problema di questo Paese.
La cultura è la strada che ci porterà a garantire l’onestà perché chi ci vuole ignoranti ci vuole asservire.
Noi vogliamo il rispetto della verità, del diritto e dell’onestà in questo Paese!
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IACOPO FO

Noi siamo qui davanti alla più grande rivoluzione nella storia d’Italia. Perché gli altri non lo capiscono?
Per far capire quanto è grande il furto in atto, ho cercato di calcolare la cifra complessiva. Ma sul web non la trovavo. Allora ho ricercato le cifre parziali di questa rapina. Ho tenuto le stime al minimo, per cui anche il totale sarà per difetto
Solo le pensioni d’oro danno un miliardo e 300 milioni.
Ma le spese della politica ammontano a 23 miliardi.
E se prendiamo il costo della corruzione complessiva siamo a 273 miliardi.
L’inefficienza porta a una perdita di 60 miliardi.
La burocrazia con le sue leggi fatte apposta complicate = 80 miliardi.
Poi gli incidenti sul lavoro, i crack finanziari, la contraffazione dei prodotti, l’usura…_ 100 miliardi.
Le mafie : 100 miliardi
La somma totale è talmente orribile che l’abbiamo abbassata a 500 miliardi di euro.
Ma se dico che hanno rubato 500 miliardi di euro, la gente ancora non capisce.
Formano una colonna di mezzette da 100 euro alta 500 km.
Se le stendo per terra ho 60 km di banconote da 100 euro.
Per portarle con dei camion, me ne occorrerebbero 200.
Davvero le tasche di questi ladri sono immense!
Eppure sono solo una parte del danno. Poi ci sono i danni collaterali.
Se ci confrontiamo con la Francia che ha un funzionamento decente, il loro Pil è superiore al nostro di 250 miliardi.
Questi furti bloccano nella società la possibilità di realizzare il meglio e di fare impresa buona perché vanno avanti solo quelli che fanno solo affari sporchi.
In Francia hai una tessera elettronica dove il medico ti mette la prenotazione ospedaliera, le medicine, tutto. Non ci rubano solo i soldi, ma anche il tempo. Ci deprimono.
Noi vogliamo cambiare e non solo perché è assurdo che ci derubino di 500 miliardi (almeno). Non ci interessa il PIL, ma il PIF, prodotto interno felice.
Se potessimo recuperare solo una parte di questa rapina colossale, elimineremmo lo sporco da questo Paese e avremmo persino politici che parlano d’amore.
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DARIO FO

Sarò sincero. Scusate, trovo inutile che noi si faccia giravolte di linguaggio per non ferire eccessivamente il nostro senso di patria e orgoglio civico. Guardiamoci bene in faccia, prendiamo un profondo sospiro e diciamocelo schiettamente: noi siamo un popolo di ladri. Fermi! Ho sbagliato la forma. Secondo le statistiche il numero di furti da noi in negozi, banche, nelle cassette per le elemosine nelle chiese è a un livello del tutto accettabile, anzi, siamo a una media che ci classifica come popolo di furfanti moderati. Ma è nella rapina contro i beni pubblici che siamo a livelli inimmaginabili. L’evasione fiscale, per esempio, è di 180 miliardi di euro l’anno. Ma attenti! Chi concorre con maggior slancio a questa cifra? Quasi esclusivamente il 10% della popolazione: industriali, grandi manager, banchieri, ecc. Insomma, i grandi abbienti. Il restante 90% – è incredibile – paga le tasse. Lavora e paga le tasse. Ma poi ecco l’aggiunta degli scandali.
A Venezia, città degli innamorati, qualche mese fa è scoppiato lo scandalo Mose. Cos’è successo? Tanto per cominciare ci sono stati 35 arresti, fra cui il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e la richiesta d’arresto per l’ex-governatore Giancarlo Galan. Un miliardo di euro è stato bruciato in tangenti e consulenze e la finanza ha sequestrato beni per circa 40 milioni di euro. Il gip di Venezia, Alberto Scaramuzza, ha dichiarato che gli indagati avrebbero “asservito totalmente l’ufficio pubblico che avrebbero dovuto tutelare, agli interessi del gruppo economico criminale, lucrando una serie impressionate di benefici personali di svariato genere”, e il procuratore aggiunto di Venezia, Nordio, ha detto che il giro di mazzette è stato “più complesso e sofisticato di Tangentopoli”. Che grande popolo che siamo, riusciamo sempre a superare noi stessi!
Ma spostiamoci a Milano, dove un altro grande scandalo, quello dell’Expo, è stato definito dal Financial Times analogo a quello che aveva abbattuto il potere politico italiano nei primi anni ’90. Come a Venezia, anche in questo caso si sono trovati coinvolti nell’inchiesta politici sia di destra che di sinistra. Anche nella corruzione, si sa, va rispettata la par condicio! Si è parlato addirittura di una cupola criminale che si spartiva bellamente gli appalti per la costruzione degli impianti per l’esposizione universale del 2015. E volete sapere a quanti anni di carcere sono stati condannati i protagonisti di questa immensa ruberia di Stato? Ebbene, la pena massima è stata di tre anni e quattro mesi! Cioè a dire che sono stati liberati immediatamente.
Non parliamo poi delle infiltrazioni mafiose presenti da anni ormai in Lombardia e in tutto il Nord Italia. Pensate che nel novembre scorso la Direzione distrettuale antimafia di Milano ha arrestato nel corso di una sola operazione ben quaranta persone coinvolte negli affari della criminalità organizzata.
Ma per il gran finale eccoci a Roma, dove circa due mesi fa è esploso lo scandalo detto di Mafia Capitale. Salve a voi, romani! Giulio Cesare.
La polizia, con l’operazione Mondo di mezzo, ha arrestato 37 persone per associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio di denaro e altri reati. Dio, che città stracolma di fantasia!
Insomma, ci troviamo di fronte a una vera e propria orgia di scandali e ruberie, con assessori, consiglieri, faccendieri, sindaci e funzionari in genere che fanno a gara per aggiudicarsi la palma di ladro migliore d’Italia, dove la concorrenza, si sa, è spietata.
Ma scusate, fermiamoci un attimo. Non trovate che questa sia una coincidenza a dir poco curiosa? Esplode uno scandalo di tangenti e corruzione che sembra far vacillare i potenti e tutta la casta al completo, e immediatamente ecco che sempre in Italia ne scoppia un altro dello stesso livello se non ancora più stupefacente. Sembra quasi fatto apposta perché la gente si scordi dei vari scandali grazie all’esplosione immediata di altri scandali sempre più gravi e spudorati che all’istante attraggono l’attenzione del pubblico, di modo che tutto si perda in un grido generale di “al ladro, al ladro!” che ormai non è più rivolto contro qualcuno in particolare, è generico, così che alla fine in galera non ci va nessuno.
È la stessa tecnica che usano i borsaioli sugli autobus e sui tram. Non ve ne siete accorti? Qual’è questa tecnica? Semplice. Un ladro ruba un portafoglio, il derubato se ne accorge e all’istante si mette a gridare: “Il portafoglio, qualcuno mi ha rubato il portafoglio!”. Tutti si guardano intorno per cercare di individuare il malfattore, ma ecco che una signora urla improvvisamente: “Aiuto! La mia borsetta, mi hanno portato via la borsetta!”. E un altro: “La mia valigetta! Era piena di mazzette! No questo non dovevo dirlo…”. Si aprono le portiere e tutti si mettono a gridare: “Eccolo là! È quello il ladro! No, è quello lì! Prendetelo, arrestatelo, chiamate la polizia, al ladroooooo!”.
E così tutto viene distrutto dalla messa in scena, dalla rappresentazione, come dire dal teatro. Le situazioni si susseguono con un ritmo tale che non si riesce a stargli dietro, ogni truffalderia viene assorbita, dimenticata. E dietro a queste vere e proprie operazioni pubblicitarie, non dimentichiamolo, c’è sempre il governo, che con maneggi vari e manovre sottobanco, riesce a far passare sotto silenzio le situazioni che rischierebbero di metterlo in imbarazzo. Salta fuori nel testo di una legge una postilla infilata all’ultimo momento che stranamente sembra fatta apposta per risolvere i problemi di un certo condannato alla galera per frode fiscale che così potrebbe di nuovo tornare in politica? Ed ecco che all’immediata il presidente del consiglio gridò: “Niente paura, è tutto regolare, ce l’ho messa io! È mia la manina”. “Ah beh, allora è tutta un’altra cosa! Abbiamo un presidente manina! Evviva la manina! Manina d’Italia, l’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa, dov’è la vittoria? Le porga la chioma, che schiava di Silvio Iddio la creò”.”
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LUIGI DI MAIO

L’affare mafia-capitale ci ha dimostrato che in Italia la mafia è un sistema criminale che si basa sui politici corrotti. Se questi politici non ci fossero, non ci sarebbe nemmeno la mafia. Essi truccano le gare di appalto per trasferire soldi pubblici e interessi criminali. La Mafia Capitale ha colpito TUTTI i partiti meno il M5S.
Questo sistema sfrutta il dolore di 10 milioni di Italiani in miseria, di cui 6 in miseria assoluta.
Uno Stato civile deve dichiarare ILLEGALE LA MISERIA!
E deve usare uno strumento esistente in tutto il mondo: il reddito di cittadinanza!
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NUNZIA CATALFO è stata la prima firmataria della legge sul reddito di cittadinanza per dichiarare illegale la povertà in questo Paese.
Racconta la storia di un ragazzo, Francesco, per mostrare come il destino di una famiglia può cambiare se lo Stato se ne prende cura.
Francesco ha 19 anni. Il padre è un piccolo imprenditore ma il suo esercizio commerciale fallisce lasciandolo in un mare di debiti e senza la possibilità di pagare il suo mutuo. Ogni giorno esce per trovare lavoro e torna a mani vuote. La madre ha trovato un politico che in cambio del suo voto l’ha messa in un call center a 500 euro al mese. Il figlio minore ha 15 anni e frequenta una scuola alberghiera. Sono disperati. Erano una famiglia felice, ora non sanno dove sbattere la testa. Francesco lascia la scuola e cerca piccoli lavoretti in nero.
Immaginiamo ora che 6 mesi fa questa famiglia avesse avuto un reddito di cittadinanza cui accedere. Esso ha reso anche funzionanti i centri per trovare lavoro. La famiglia avrebbe diritto a una integrazione di 1.400 euro e potrebbe respirare. Francesco riprenderà la scuola a condizione di fare 8 ore di volontariato la settimana. I centri per l’impiego hanno attivato per il padre un corso di riqualificazione e anche lui al momento farà 8 ore di volontariato la settimana. La madre ha potuto usare la sua specialità di assistente per l’infanzia, attivando un piccolo asilo in casa. La vita è tornata serena.
Ma immaginate cosa sarebbe loro successo senza il reddito di cittadinanza! Eppure esiste in tutti i Paesi occidentali mano Italia, Grecia e Ungheria.
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MONTESANO

Per loro questa non è la capitale, sò sempre pronti a sfruttà la zinna della lupa de Roma nostra. (Quindi ricorda una massima di Gioacchino Belli, prima di ironizzare sullo stato delle strade). L’altro giorno sono caduto con il motorino in una buca a Piazza Bologna e so uscito a Conca d’Oro: più veloce della metropolitana. Io l’auto blu non ce l’ho, altrimenti che la lascio in divieto come Marino? S’è fatto cresce la barba per non fasse riconosce dai romani. Ce vole vende pure i sampietrini, ma ce lasciasse qualche sercio che ce serve. Se i fessi sono onesti, allora io voglio i fessi al governo della città. Forza col movimento!

BEPPE GRILLO

Per me l’onestà è l’onestà intellettuale, non quello che ruba e non ruba e poi si stanca anche di rubare. Non è quello. Parlare con persone leali, la politica aperta, noi siamo questo

L’onestà è qualcosa che o ce l’hai dentro o non ce l’hai
E’ un tic, non è un merito
Mio padre mi ha insegnato ad agire in un certo modo e questo mi è rimasto dentro per sempre
Nessuno di noi è perfetto, ci difendiamo un po’ tutti, ma quello che è grave è la mistificazione di parole come libertà o democrazia, queste sono parole che per molti hanno ancora un significato
Renzi dice ‘fate i nomi, fate i nomi’. La disonestà intellettuale rovina i rapporti tra le persone. Oggi abbiamo un buffoncello che ci ricatta, non fa i nomi neanche al suo partito e li chiede a noi..ma andate a affanculo! E’ schizofrenia!
O i fatti sono falsi o la verità non c’è più, te la devi immaginare.
Alcuni parlano di democrazia con altri che intendono cose diverse.
Che cos’è il patto del Nazareno? Vanno lì con una manina di plastica plurindagato, che è capo di un partito fondato da un altro, Dell’Utri, condannato a 9 anni per associazione mafiosa! Il Nazareno? Io non so cosa sia il Nazareno. Per me l’onesta è l’onestà intellettuale. Non quella di chi ruba o non ruba perché si stanca anche di rubare. Non è quello. E’ parlare con persone leali. E’ la politica aperta: noi siamo questa. Si tratta per il presidente della Repubblica con un criminale ai servizi sociali.
Ci parlano di riforme! Quali riforme? Noi siamo orgogliosi di essere contrari a queste riforme! La riforma per cui se evadi fino al 3% del fatturato sei salvo! Ma che riforma è? Ma allora noi siano controriformatori!
Ci dicono: questo è il Presidente della repubblica! Ma quale repubblica? Quale Parlamento? Non c’è più niente!
Dobbiamo prendere qualche decisione molto drastica. E tutto viene falsato dai media.
Sentiamo Don Ciotti che dentro la miseria ci lavora. La miseria è peggio della povertà. La povertà è in campagna. In città c’è la miseria. 25 milioni di persone sono sotto la soglia della povertà. Ci stiamo abituando alla miseria, alla morte. Non ci fa più effetto niente.
E loro lavorano dentro e hanno deciso in due sette anni di futuro del nostro Paese!
Io non ci sto
Siamo una sottocultura, milioni di persone semianalfabete
Noi abbiamo fatto un miracolo e se non fosse stato eletto un Presidente che è andato contro questo Paese, noi saremmo alla guida dell’Italia.
Ma che Europa è un’Europa dove 250 milioni di persone non vanno a votare?
C’è qualcosa che non va. Non so come andrà a finire.
Non so se dovremo rimanere sempre duri e puri e onesti.
Andiamo avanti!
Fino a oggi, grazie al M5S, l’Italia ha evitato movimento sociali violenti.
E malgrado questo ci hanno definiti ‘eversori’!
Oggi quasi ti vergogni di essere onesto! Ti giochi anche le amicizie!
Bisogna tirare fuori i coglioni!
La cosa fantastica è che continuiamo ad andare avanti! Anche questa pizza, 17 euro a testa e siamo qui! Loro sono costretti a pagare i Cinesi, i Marocchini…
Io sono vecchio. Non è più Beppe. Non è più Grillo. Dobbiamo passare a un’altra fase. Ognuno di voi è Beppe, è Grillo!
I media deridono il nostro pensiero ma noi gli alziamo gli ascolti, si servono di noi per non morire. Fanno queste manovre finanziarie che nessuno capisce ma è il loro scopo non farsi capire. La complessità è voluta.
Daranno mille miliardi alle banche e voi pensate che quelle li daranno alle famiglie? Scordatevele! Finanzieranno la finanza.
147 banche sono in coma a tutto e comandano 132.00 società nel mondo.
Alla Bundesbank non interessa l’economia reale o la gente.
Dobbiamo andarcene immediatamente fuori dall’euro e riprenderci la sovranità.
Siamo stati l’unico partito che si è presentato in Europa con un programma in 7 punti.
Il 1° è la riduzione del debito
poi via il fiscal compact (i regolamenti hanno modificato i trattati dal 99 ad oggi. Andrebbero messi tutti in galera per questo.
Se si mette il fiscal compact in Costituzione siamo bloccati, non possiamo più investire e non avremo nessuna ripresa. Potremo solo tagliare i servizi, lo stato sociale.
Ma sono furbi: mettono la gente contro i vigili, per cui quando ne licenzieranno metà la gente sarò contenta
E poi taglieranno le pensioni, la sanità, poi arriverà il patriot act e chi brucerà un cassonetto prenderà sette anni di galera
E ora andate dai vostri nipoti a dire: “Non vi preoccupate del futuro, Non c’è più!”
Io sono felice e orgoglioso di aver fatto arrivare tutte queste persone dove sono arrivate.
Io non voglio più sperare.
Io voglio fare!
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Tutti attentissimi i media a inventarsi notizie farlocche pur di non fare assolutamente cenno a questa Festa dell’Onestà,
casomai questa imbarazzante parola, ‘Onestà’, non avesse a cadere loro improvvisamente sui piedi, acciaccandoli come un macigno pericoloso mentre si inchinavano ossequienti al potere,
e casomai in questo scontro fortuito con l’Onestà’, qualcosa di loro non avesse a contagiarsi pericolosamente con l’Onestà medesima così da provare un inusitato moto di orrore verso quella casta a cui sono succubi compiacenti e meschini.
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MARIAPIA CAPORUSCIO

E’ davvero surreale che una popolazione si mobiliti per chiedere ai propri governanti di diventare onesti. Giuro che se non vivessi in questo paese penserei ad una favola di cattivo gusto, raccontata da gente fuori di testa. Che i governanti (da che mondo è mondo) non sono mai stati dalla parte dei deboli non è una novità, si tratta pur sempre di gente presuntuosa, che si ritiene superiore agli altri, afflitta dal desiderio di primeggiare, se non da una patologica sete di potere, però agire in modo disonesto è tutt’altra cosa. Tradire la propria nazione e la fiducia dei connazionali, che votandoli avevano creduto nella loro buona fede e che oltretutto li mantengono (col sudore della fronte) ad una vita faraonica, è un crimine imperdonabile paragonabile ad un padre che per comprarsi il vino e ubriacarsi vende i suoi figli per mandarli ad elemosinare oppure consegnarli ai pedofili!
Non si possono favorire i nemici in quanto i nemici vanno combattuti, se questa categoria possiede un briciolo d’onore. Contribuire ad impoverire la propria nazione, quando si è pagati per difendere la qualità di vita dei cittadini, gettare nella miseria la classe lavoratrice, costringere i pensionati a rivolgersi alla Caritas e privare di un futuro i giovani, costringendoli ad abbandonare la nazione che li ha visti nascere, è qualcosa che grida vendetta. Gente siffatta non è degna neppure di vivere e andrebbe messa nella condizione di non nuocere.
Ma quello che è accaduto ieri sera a Roma è una iniezione di speranza, è la certezza che non si permetterà a questa degenerata classe dirigente di continuare la devastazione del nostro paese e la sottomissione della nostra ancora viva e civile società!
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Lo scorso mercoledì, 21 gennaio 2015, la maggioranza ha ripristinato i senatori a vita, votando un emendamento alla Legge Elettorale. “Noi li avevamo aboliti”, afferma il deputato 5 Stelle Luigi Di Maio intervistato da Sandro Ruotolo per Servizio Pubblico.
Di Maio ha poi sparato a zero sul premier Matteo Renzi e sul patto del Nazareno: “I partiti stanno facendo i pigia-bottoni di Renzi e Berlusconi” commenta, prima di chiarire che la convergenza nel voto sull’emendamento Gotor con la minoranza democratica è stata solo un episodio. “La spaccatura nel PD in due parti ci consegna due gruppi con la stessa concezione della politica, con un leader che decide e gli altri che acconsentono” attacca “ma in queste battaglie dove sono i cittadini?”.
E sul presidente della Repubblica ha le idee chiare: “Napolitano non è stato un arbitro, serve qualcuno che dica ‘io queste porcate non le firmo”.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1617 27-1-2015 DONNE

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MASADA n° 1617 27-1-2015 DONNE

Viviana Vivarelli

PROGETTO

Col riemergere della vita
sale la poesia come un’onda
e ti stordisce

Noi siamo il progetto
che la vita ha in serbo per noi
il dono di noi stessi
al mondo
la fiaccola
che illumina
la nostre stesse tenebre
il seme del lievito
che nelle nostre mani
si farà
offerta di pane.

COME IL SOLE ALLE SPALLE

Considerare lo spettacolo del mondo
per l’interesse che si ha
per le cose varie
e mutevoli
Confidare che il mutamento
ci migliorerà l’andare
aiutando quello degli altri
Sommergere il cuore
della luce che non vedi
e che ti abbaglia
come il sole alle spalle.

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CUORE

Inizio l’anno
come il bambino
i primi passi
estrosamente incerti
Lascio indietro il passato
Non voglio ricordare
Spalanco gli occhi
sulla promessa muta
Invisibile cuore.
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FEDE

Amore è abbandonarsi
ad una volontà numinosa
che non conosci ma che
ti conosce
Guidata
come essere in braccio
a Dio
Pensare
coi suoi pensieri
Celebrare
nella sua luce
tutte le ore passate e future
Come un dono
imperscrutabile e certo
fatto di sicurissima fede.

IL NUMERO MAGGIORE

Sono sempre stata un numero nelle vostre battaglie
spesso un numero maggiore
Vi ho sempre sostenuto nelle lotte
della storia e del mondo
sono stata dalla parte dei poveri, dei meschini, dei vecchi, dei malati, degli strozzati,
degli handicappati, dei diversi, dei senza potere, dei dimenticati…
ma mai in questi millenni di lotta
siete stati, voi, dalla mia parte
di donna
e anche oggi che elogio ed esalto
i principi di una nuova battaglia
per un mondo migliore, per un paese migliore,
per una democrazia migliore
io non trovo nelle vostre leggi di rinascita
qualcosa
che somigli minimamente a una difesa
dei diritti
delle donne.

.
Camminai come l’erba gramigna che si insinua nelle fessure
Mi abbarbicai come l’alga che si fa piatta per veleggiare
Mi chiusi come la chiocciola che porta su di sé la propria dimora
Mi feci onda e vento per resistere alla bufera
Ma non dimenticai, neppure un istante, di essere una donna
Perché’ non ti fa donna solo la natura, ti segna la storia
E una donna non è una persona, è una lotta in cammino.

LA NUBE NERA

L’angelo mi ha detto di portare entusiasmo
nella mia lotta
passione e fede e di gridarla alto
Mi ha mostrato le schiere dei compagni
La battaglia comune
Le risorse
Lo scopo altissimo ch’ogni uom sovrasta
I valori lucenti, lo splendore, vivido, del fuoco
Mi ha mostrato i vessilli
E ho sentito il vigore degli inni, delle parole-simbolo
Dei canti
E l’abbraccio e la gloria
E a tutto mi son data con baldanza
La lancia in resta
La parola intonsa
Il cuore impavido
Poi la torre ha iniziato a crollare
Lentamente
corrosa
La malattia, la morte, la sconfitta,
l’unione astiosa dei malvagi
la stupidità inarrestabile che non vien mai meno
la fuliggine nera sul sole della vita.
la guerra, il male che non muore mai.
Il mio spirito che cede
piano piano.
Dove sono i passi degli uomini savi
Che si intrecciano agli altri verso il fine?
Dove è il nuovo liberatore
L’uomo dell’Acquario
Che porterà l’acqua della Vita?
Dov’è la rete che altre volte
Ci unì e ci portò speranza
E la forza degli umili che insieme
sono più dei tiranni
a salvezza del mondo?
Ognuno dei vecchi eroi
si trova nel deserto
buio e inospitale
Ognuno conosce
il sapore amaro dello sconforto
la spugna bagnata di aceto
che avvilisce il coraggio
il timore di restare solo
sotto una nube nera.

..
FRAMMENTI DI MONDI

Ancora oggi donna
Fatica dell’universo
Ultima per voi
Prima per tutto
Riprendo questa mia giornata
Con le cose solite
Da qui a stasera
Avrò
Raddrizzato un frammento
di mondo
sarò stanca
come sono sempre stanca
la sera
e anche la mattina
Ma sorrido
Una cerchia di sorelle
Sorride con me
E tutte le creature
Che comprendono
Mi ringraziano
Io so l’infinita bellezza
La grazia
La pazienza
La virtù
La conosco e ringrazio
Iddio
Di avermi fatta donna.

LA RIVOLUZIONE MANCATA

Stavo morendo quando dovevo nascere
È stata una lotta anche venire al mondo
Poi per essere una donna in un mondo fatto dagli uomini
Essere riconosciuta ovunque fossi
Come una persona
E quando dovevo lottare stavo lavorando
E studiavo mentre lavoravo
E quando dovevo vivere ho dovuto lottare per sopravvivere
Per la malattia e la malformazione del respiro
E la stanchezza della schiena che non tiene
E quando dovevo scendere nelle strade
Portavo la mia lotta estenuata
Tra le mura domestiche contro il padrone di sempre, il padre
Poi c’è stato da partorire, e ancora da lavorare
E ancora padroni
E ancora l’uomo, padrone, il marito
Una lotta dopo l’altra
E per arrivare al 27 del mese,
E per farcela da sola col marito lontano e i figli
E per tenere in vita la madre tornata bambina
E tenere insieme casa e lavoro
Ora, avrò tempo, dicevo
Per fare la lotta di tutti
Ora avrò tempo, dicevo
E intanto la mia lotta mi succhiava il midollo
Mi portava a consunzione
E la rivoluzione mi arrivava dalle finestre
Come un’eco lontana
Che mi faceva battere i polsi
E dolere il cuore
Quando avrò tempo, dicevo
Aspettatemi, ci sono anch’io nella vostra battaglia
Già col cuore ci sono mentre finisco questo lavoro
Quando avrò tempo, dicevo
Quando arrivavo a sera estenuata
Dalle cure, dalla manutenzione
Delle vite degli altri
Quando avrò tempo…
E ora che il tempo è venuto quasi non cammino
Ora che il tempo è tutto mio non ci sono più io
Dov’è corso il mio cuore in tutto questo tempo?
Dove ho fatto la mia rivoluzione?

AMO

Quante vite…

Mi piace il vento forte e selvaggio dell’inverno
Che spinge i nuvoloni corruschi a pulire il cielo
Come un nitido cristallo
E la brezza nella calura estiva sulla fronte che scotta
E le foglie che prendono vigore

Mi piace l’acqua forte e fresca quando ho sete
E mi piace avere molta sete e inondarmi di fresco fino al collo
E trovare il filo della sorgente nascosta nel verde del bosco
E vedere la prima viola

Mi piace l’odore del pane appena cotto e la crosta croccante e bruna
E quel sapore dolce di grano come un antico sentore
Di aia e di frumento battuto giallo e biondo
Mi piace la semplicità della spiga, scheggia di sole
Che tende verso il sole

Mi piace la lotta aspra e fulgente, le lame delle parole
Misurarsi con un avversario pari a te
Il vibrare delle idee, la luce dei principi alti come spade
Ma anche la mano
Che si posa silente sulla tua
E l’abbraccio tiepido senza parole

CONSIDERO VALORE

Considero valore la fine dell’inverno
una intuizione improvvisa dopo la notte nera
l’incontro non aspettato
il bambino che vuole ridere
un gatto che ti riconosce come amico
la foto dove eravamo insieme
un ricordo come una falena
Considero valore non essermi arrabbiata quella volta
essermi distratta dalla vita
e a volte essere stata troppo viva
e anche sprofondare nel sonno
e sapere che si è sognato di essere felici
ma non ricordare come
Considero valore la resistenza delle donne
madre di tutte le resistenze
Considero valore la lotta come la pace
perché tutto fa l’uomo
e non esiste uomo
che non sia al proprio interno
anche un po’ donna

.
VANNO GLI INNAMORATI

Vanno gli innamorati
per liete strade
Non incontrano altro
che i loro occhi
le mani profumate
i passi di danza.
I loro cuori
fanno anelli d’oro.
Sono gli innamorati
in sguardi persi.
Nella loro bellezza
sono stravolti di luce

AMORE

Cos’è questo mutare che sento?
È come il grano di giugno
come l’uccello che vola
e i semi dei calici.
Cos’è questa creatura che sento?
È come un fanciullo
che si alza e cresce e diventa vento
e albero e montagna.
Che cosa sono io adesso?
Che cosa sono stata fin’ora
per tutto il tempo che non c’eri?

.
LUCCIOLA

L’amore si versa
come un sorso di fuoco
in un artificio di luci
Tu serri le labbra
e lo perdi

L’amore si tiene
come una lucciola trepida
nel cavo buio
che palpita
Tu appena respiri
e si fa chiara la notte.

DOVE DOVE CERCARTI

E’ facile scrivere d’amore
ce n’è sempre troppo o troppo poco
dove dove cercarti?
mi resta di te
un’assenza dolorosa nel cuore
una mancanza viva come una spina
come l’angelo senza le ali
la mamma senza il bambino
il corpo senza la testa

dover accettare tutta una vita
dove il senza di te
mi fosse compagno permanente

dove dove cercarti?
piena mancanza non avuta mai
il dolore cocente
di perderti senza conoscerti
per scelta consapevole
per matura responsabilità

ma che ha a che fare
la matura responsabilità
con la follia dell’amore?
rinunciando a te
ho dovuto rinunciare alla follia del mondo
chi mi renderà la mia dolce follia?

senza di te vago come un corpo vuoto
una parvenza di vita
un pianto inespresso
che si attacca con rabbia alle cose
presenti
per mascherare l’assenza

come c’è sempre troppo o troppo poco di noi

sola o in compagnia
sono sempre sola di te
ogni giorno mi interrogo
cosa farà oggi il mio amore?

ho detto di no alla tua presenza
per dire di sì alla tua assenza
per tutto il resto della mia vita.

il mio corpo è rimasto qui e vive
gli altri lo vedono vivere
è tutto normale
dio come odio questo normale
ma io sono la mia rinuncia

e la mia rinuncia ha
ali e testa e cuore e te
ed è felice altrove
dove tu sei
e ti vede venire
di nuovo
bello come una volta
solo per me.

RIVOLUZIONE

Spezzeremo le nostre barriere interne
pesanti, insidiose
quelle prossime e quelle
remote
degli orrori e dei terrori
bambini

taciteremo le colpe che inibiscono il
piacere
confonderemo le illusioni giovanili
con tetti di realtà più robusti
o più irreali
lasceremo che il giovane e la giovane
giacciano vicini
non più timorosi e sospetti
o nemici
e accetteremo il leone e la colomba
la fiamma e il gelo
con lo stesso imperscrutabile
senso
del viaggiatore
che ripone in bisaccia lama e pane
per mangiare
per uccidere
per conquistare la sua strada
affacciandosi al bordo ignoto
della sua determinazione cosciente
pronto a sorvolare il grande fiume
che lo circonda.

PARTO

Sento le doglie oscure del parto
la tensione dell’attesa ignota e inenarrabile
il cui esito oscuro è la vita o la morte
O madre mia
figlia di te stessa
in procinto di partorirti di nuovo
Ti sono leggere compagne
le amiche che ti tengono per mano
i dolci innamorati che si baciano
sui tavoli di un bar
la cantante negra che dal sagrato
canta alla fresca notte

È l’aria tutta piena dei vaghi
nonnulla dei pioppi….

.
NON IMPORTA CHI SEI

Non importa chi sei
Sei un uomo
Il dolore è l’unica tua patria
che ci fa cittadini a buon diritto
Io porterò il tuo per un poco
insieme a te
per farlo più leggero

Non importa chi sei
sono in te
ma solo per un poco
perché le mie forze sono umane
e non tengono a lungo

Porterò col tuo anche il mio peso
Ma non troppo
Questo è l’unico modo
che abbiamo
per beffare la vita che non ci amò
per amare la vita
che non amammo..

GUIDA DOVE SEI?

Camminiamo confusamente
senza sapere chi è amico o nemico
con un senso di provvisorietà
dove anche i sentimenti si confondono
e gli estremi si toccano
sentiamo l’urgenza di una battaglia
quasi trabocchiamo d’ira o di passione
ma tutto si stempera
in un nulla peggiore della morte
Sentiamo che sopra si alza la caverna
di una immane cattedrale
ma insistiamo a rinforzare una casa
fatta di cantine
Portiamo vessilli
fatti di luoghi comuni
in cui inseguiamo invano
un senso epico, una vana grandezza
un’appartenenza che ci dia valore
e nel nostro dibattersi si perde
quello che siamo, quello che potevamo….

.
PERSONE

Ci sono persone
che guardi appena per pudore
e sei tutta avvolta da una cara
fragranza
come se l’anima entrasse
nel palmo di una mano
Dolce sorriso
occhi cari e profondi
Siano benedetti i fati
che ti hanno portato sulla mia strada
Il cielo è azzurro
l’ala della colomba
trema appena nel sole.

FINE ANNO

La notte tra un tempo consunto
E un tempo nuovo che arriva
Ho fatto un sogno
Una maestra in cattedra
E tanti pennarelli
Di tanti colori
Poi di colpo quei colori erano solo nero
Nero di macchia che macchiava
La cattedra
I vestiti, il collo, le mani, i bordi, le essenze
Macchie nere che deturpavano ogni cosa che vedevo
Che esplodevano nei luoghi più impensati
In un mondo che si colorava tutto di nero
Ma avevo dell’ovatta e un liquido
Magico
Non era così difficile da pulire e asciugare quel nero
Quelle macchie
Venivano via se solo si strofinava tutti insieme
Con cura e allegria
Tentava il nero di riemergere
Come sua natura
Tentava e tentava
Ma tutti insieme si strofinava e puliva e asciugava
Con allegria e costanza
Ridendo delle macchie nuove che affioravano
Senza mai dar loro vittoria
E il mondo tornava lindo
Come per sempre dovrebbe essere
Il mondo tornava ad essere bellissimo
Come da sempre dovrebbe essere

FINE D’ESTATE

L’estate che non muore matura in sé l’autunno
come un bisogno
di quiete
Le cose che non divengono
raddoppiano la morte
È la trasformazione la legge
sicura della vita
Il diavolo è uguale a se stesso
Cangia sempre lo spirito
libero.

.
LA NONNA DIABETICA

Io ho una nipotina di panna montata
con delle pieghette qua e là
nei punti più carini
E vorrei darle settemila baci
alla mia bella panna montata
o ottomila con lo schiocco
o novemila
col doppio schiocco
sulle gotine
e sui piedini
La mia nipotina ride con l’aria furba
sa come prendermi
con un risolino
e l’aria furbetta
ha già capito tutto del mio cuore
Ma tutta quella panna montata
non mi farà girare la testa?
Cosa se ne farà la mia bella nipotina
di una nonna con la testa che gira
come una trottola d’amore?

.
SPADA

…e rialzarsi ed emergere
forse per questo mi provano
mi temperano
come si tempera la lama d’acciaio
nel fuoco
più forte
perché devo essere acuta e libera e lucente
per tagliare e conoscere e uscire da me stessa
per questo il fuoco parte ogni volta sporco
delle impurità
che dal metallo
cadono disordinatamente
Ma se dovevo essere coltello da burro
nessuno si sarebbe dato tanta pena
e avrebbe messo fuoco dentro e fuori
perché io ritrovassi la mia luce dritta
e sfavillante
perché ne illuminassi la terra…

A MONICA CHE COMPIE GLI ANNI

Quando ci sei so che ci sei, anche se nascondi
il tuo viso paffuto, i teneri occhi da innocente
il tuo corpo colonna e i ciuffi di capelli
impazziti

Viene da te una forza come dalla terra
dalle giovani dee dei campi, delle acque
del grano, del lavoro mite e tranquillo

Vedo nelle tue braccia amorevoli frutti
e bambini, ammiro la tua forza fattiva
paziente, tenace, mentre stai nascosta

con la maestà di una regina
tradita che perdona, paga dell’ombra
in sé potente

passano su te innumeri
generazioni di grandi creature
che raccolgono il mondo
da battaglie, drammi e rovine

e con mani pazienti e cuore accorto
lo rifanno
misericordiose piene di perdono

tu sei la radice, il sogno greve
l’alba che si fa nuova
la speranza che risorge al mattino….

CONSIDERO VALORE 2

Considero valore ricordare gli amici
serbare pezzi di paesaggio
muovere le mani e la mente
essere ancora viva e senza fame
parlare con l’Altro
credere
di poter essere liberi
e democratici
aver fede nell’uomo
nell’uomo vivo e nei morti
e soprattutto nella donna
Considero valore l’umanità
che soffre
e avanza lentamente
e
i bambini
soprattutto ‘questi’
bambini
che dovranno salvare
il mondo
Considero valore
la farfalla fucsia
che, dicono, posata su una tomba …
………..

IO COM’ERO

Una febbre, un delirio,
poi un ghiaccio che tutto assorbe
Una pietra grigia con punte di saetta
Un vespaio che sibila
Silenzio
…e, di colpo, vola l’angelo Stupore
E mai la calma verdeggiante e serena
mai il cuore di smeraldo
O troppo veloce o troppo lento
Come un’edera avvoltolata, un vincastro
abbarbicato, o, in caduta, uno scoglio sgomento
in un oceano desolato
dove non c’è nessuno
e nemmeno io ci sono
comando malvagio
senza via di uscita.
E sempre questo cervello che pensa….
E un arruffio di righe e parole e parole e righe
Una prigione di parole scritte a vita
E giudizi e concetti e parole e parole
nell’asfissia dell’anima
del senso…
Difficile convivenza
Con sempre questa
continua
pressante mancanza
La mente che si mangia tutto
sovrana smisurata
E poi di squarcio:
fiumi di visioni
immissione violenta di suoni, colori,
e tempi e spazi
e il mondo degli altri….
e il mondo degli altri….
e il mondo degli altri….

.
AMICI

E così quando
Tu credi di camminare
Solo come sempre
Solo nei tuoi pensieri pisoli
La strada si popola
Di sorrisi
E di mani gentili
E gli amici ti stanno accanto
Come le ali dell’angelo
E ti guardano
Con occhi dolci e lucenti
E tu ringrazi il giorno
E il sole
E tutte le costellazioni
Visibili e invisibili
Per il tuo cammino più chiaro
E per un poco
Cammini in compagnia
Di dolci nomi carezzevoli
E l’universo diventa un girotondo
Dove anche tu sei preso per mano
E un arcobaleno è la vita
Per il tuo cuore di bambino

L’ALBA BOREALE
……………………….
nello sfacelo universale
mentre piovono cannoni
e la pioggia trincera
nelle strade buie di Bologna
l’amore fiorisce di nuovo
e si leva dai vicoli
bianco di ali bianche
che portano il sole

Nella città di pioggia nera
quest’alba boreale
che allumina di lontano
mi emoziona come ogni volta
di una nascita mai vista

gioia a te, ragazza,
gioia a te, ragazzo
sulle macerie del mondo
voi create il nuovo mondo
siate gentili l’un l’altro
siate fedeli l’un l’altro
Nel vostro rispetto
ricominceremo a sperare.

PAUSA

…e ogni tanto la mia furia cade
la vita si sospende
come un frutto al ramo lattiginoso
Si stendono paesaggi quieti
Girano ninfee assorte
e lenti i pensieri vanno senza meta
Si bea ritrovata placidezza
come in un dopopranzo sonnolento
Si sfoglia la rosa
e cade lentamente sul piano
fra briciole di vita
e il vino sazio rimasto nel bicchiere.
.

ACQUERELLO

…come sono lontani i miei pensieri
di giovinezza
i cavalli al galoppo, le cadute in abissi
sconfinati
i desideri dell’io potenti e franti
in un sussulto atroce
Ora la calma ha un colore di rosa
pallido e smorto
-come delicato-
la mente si dilata
morbidamente
persone e cose se ne vanno piano
e tutto sfuma
come un acquerello
dove i bianchi
ti allargano il respiro

PARADISO

Come sarà il paradiso?
Come essere tra cosa e cosa?
Tra mondo e mondo
tra io e non io?
La pausa tra il respiro in dentro e in fuori?
sapere tutto ma non più soffrire?
Un altro modo di essere neonati
senza pensieri
Un mondo imaginale
dove le cose passano leggere
come flussi di nuvole
Una morbidezza senza mutamenti
o forse un eterno presente
dove più non si costruiscono sogni
o rimpianti
Un abbraccio indefinibile
costante

senza nessuno che ti abbracci…
.
NIENTE REGALI

niente regali quest’anno
io per te, tu per me, ci bastiamo
niente pensieri di carta dorata
fasulla
musichette da carillon
paccottiglie
angeli che volano in cieli finti
cartapeste
lungo corsi pieni di gente nera falsamente intenta
mentre piove sul fitto di negozi barocchi
sulle pubblicità impietose
i giornali bastardi
niente più
La figlia tanto amata ci sarà vicina
e ci stringeremo l’uno all’altro
dimenticando le lontananze
e godendo una piccola quiete
ritrovata
ai margini di un nonsappiamo
cercando un nonpensiero
Metteremo su Hendel
brinderemo col fragolino
gusteremo i panini fatti dal babbo
accenderemo le candeline
e rideremo di un nulla tutto lieto
per celebrare il nostro
stare insieme

È IL MONDO A VENIRE

è il mondo a venire
un seme di senape
tu innaffialo e curalo
difendilo e proteggilo
portalo nel tuo cuore
Tu sei la sua terra
il suo giardino..
Tu sei la sua pioggia
il suo dolce sole…

.
Per l’8 marzo- DONNA

Ognuna con le sue battaglie. Ognuna insieme
Donna
La metà del cielo? No, tutto il cielo
Sulle mani.
Donna-aria, pilastro della terra, cavità che vi accoglie
ruscello che ride, alberi sul capo, fiori ai piedi,
ponte
donna per sé
ricerca, donna
per voi
donna universale
o in me
strega, arcana, svagata, intenta
donna che comprende
pesce
serpente
ondina leggera
riso
sesso senza sesso
creatura alata
non-uomo, non-donna
Donna.

.

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