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(quadro di LUISA TARANTOLA)
MASADA n° 1628 5-3-2015 IL BUIO ATTORNO
Un’oscura minaccia – Triste Portogallo – La crisi in Spagna – I mostri del Jobs Act – Accuse alle Troika – Accuse alla Lega – La Banca HSBC e i megaevasori – Alle primarie di Napoli vince il condannato De Luca – Intervista di Grillo al Corriere – I distruttori della democrazia europea – Volete Barabba o Barabba?- Vogliamo la procorruzione
Che Berlinguer li maledica tutti dalla tomba per il male che hanno fatto all’Italia e alla sinistra italiana!
Nel 1981 Berlinguer diceva: “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”.
“I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti.”
“Molti italiani si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più. Vuole una conferma di quanto dico? Confronti il voto che gli italiani hanno dato in occasione dei referendum e quello delle normali elezioni politiche e amministrative. Il voto ai referendum non comporta favori, non coinvolge rapporti clientelari, non mette in gioco e non mobilita candidati e interessi privati o di un gruppo o di parte. È un voto assolutamente libero da questo genere di condizionamenti. Ebbene, sia nel ’74 per il divorzio, sia, ancor di più, nell’81 per l’aborto, gli italiani hanno fornito l’immagine di un paese liberissimo e moderno, hanno dato un voto di progresso. Al nord come al sud, nelle città come nelle campagne, nei quartieri borghesi come in quelli operai e proletari. Nelle elezioni politiche e amministrative il quadro cambia, anche a distanza di poche settimane.”
Noi pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza. Non vogliamo seguire i modelli di socialismo che si sono finora realizzati, rifiutiamo una rigida e centralizzata pianificazione dell’economia, pensiamo che il mercato possa mantenere una funzione essenziale, che l’iniziativa individuale sia insostituibile, che l’impresa privata abbia un suo spazio e conservi un suo ruolo importante. Ma siamo convinti che tutte queste realtà, dentro le forme capitalistiche non funzionano più, e che quindi si possa e si debba discutere in qual modo superare il capitalismo inteso come meccanismo, come sistema, giacché esso, oggi, sta creando masse crescenti di disoccupati, di emarginati, di sfruttati. Sta qui, al fondo, la causa non solo dell’attuale crisi economica, ma di fenomeni di barbarie, del diffondersi della droga, del rifiuto del lavoro, della sfiducia, della noia, della disperazione.”
La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono provare d’essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude…” “Il principale malanno delle società occidentali è la disoccupazione. L’inflazione è l’altro rovescio della medaglia. Bisogna impegnarsi a fondo contro l’una e contro l’altra. Guai a dissociare questa battaglia, guai a pensare, per es. che pur di domare l’inflazione si debba pagare il prezzo d’una recessione massiccia e d’una disoccupazione, come già in larga misura sta avvenendo. Ci ritroveremmo tutti in mezzo ad una catastrofe sociale di proporzioni impensabili. Fummo i soli a sottolineare la necessità di combattere gli sprechi, accrescere il risparmio, contenere i consumi privati superflui, rallentare la dinamica perversa della spesa pubblica, formare nuove risorse e nuove fonti di lavoro. Dicemmo che anche i lavoratori avrebbero dovuto contribuire per la loro parte a questo sforzo di raddrizzamento dell’economia, ma che l’insieme dei sacrifici doveva essere fatto applicando un principio di rigorosa equità e che avrebbe dovuto avere come obiettivo quello di dare l’avvio ad un diverso tipo di sviluppo e a diversi modi di vita (più parsimoniosi, ma anche più umani). Questo fu il nostro modo di porre il problema dell’austerità e della contemporanea lotta all’inflazione e alla recessione, cioè alla disoccupazione. Precisammo e sviluppammo queste posizioni al nostro XV Congresso del marzo 1979: non fummo ascoltati.”
Quando si chiedono sacrifici al paese e si comincia con il chiederli -come al solito- ai lavoratori, mentre si ha alle spalle una questione come la P2, è assai difficile ricevere ascolto ed essere credibili. Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire.”
Io Berlinguer l’ho votato. Questi delinquenti attuali che portano sempre più indietro il Paese e il Pd mi danno il voltastomaco. Conoscete qualcuno dei grotteschi parolai di oggi che valga anche solo una frazione di Berlinguer?
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Ciao a tutti
oggi parlavo ad alcuni amici di tante persone che in questo periodo vengono da me chiedendomi una protezione magica perché si sentono assaliti da forze oscure. E’ una cosa strana che, in tanti anni e con centinaia di persone che vengono da me, non mi era mai successo di raccogliere tanti timori di questo tipo e questo ripetersi mi ha molto colpito, tanto più che io posso fornire ascolto e consigli umani ma non certo riti e talismani.
Stasera ero stanca, avrei dovuto essere contenta perché la giornata di festeggiamento del compleanno di un amico con altri amici è stata bella, e invece quella sensazione di cui tanti mi hanno parlato ha assalito improvvisamente anche me.
Mi sembrava che qualcosa di molto brutto mi attorniasse e non potevo vederlo e mi dava molta paura.
Io non parlo mai del Male, anche nei miei corsi, e questo mi è stato anche rimproverato, ma parlare del Male mi sembra sia come evocarlo e ho sempre preferito orientarmi sul Bene, almeno tutto il Bene di cui sono capace.
Di colpo mi è venuta la voglia insopprimibile di parlare con mio marito, che è morto da due anni, e assurdamente ho pensato che forse se lo chiamavo su skape c’era una remota possibilità che mi rispondesse e mi desse una qualche forma di protezione o di luce. Ho immaginato realmente, vividamente, di poterlo chiamare e di parlare con lui. Per un breve istante ho creduto quasi che questo fosse possibile, ho riacceso il computer andando su skape e l’ho cercato. Ma sul computer il suo nome non c’era. Forse mia figlia lo ha levato, non so. Io non ho tolto mai nulla che riguardi lui, e non capisco nemmeno se è stata Nicoletta a toglierlo, ma prima quel nome c’era e ora non c’è più.
Sono andata vicino a questa follia per quasi un millimetro.
La speranza è una cosa strana. E non guarda in faccia se una cosa è possibile o no. Tenta di fare l’impossibile e basta. La speranza è una forma di certezza.
Ma stasera sono nel buio.
Viviana
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Mia cara
il nostro mondo è crollato, Viviana, quel mondo in cui avevamo impiegato un’intera vita per imparare a muoverci, a capire come funzionasse. L’abbiamo visto sgretolare giorno per giorno e quello che sta sorgendo al suo posto non ci piace. Non ci piace perché a differenza del nostro ci abbiamo messo poco a capire come funziona, ma non abbiamo più tempo e energie per imparare a muoverci dentro.
Non so se gli equilibri della storia andranno verso qualcosa di meglio o di peggio di quello che abbiamo vissuto finora. So solo che in molte più persone si sta facendo strada sulla loro pelle la percezione di essere dentro un gioco più grande di noi, in mano a poteri oscuri di pochi coalizzati contro le masse.
Forse c’è davvero un gruppo di illuminati discendenti di antichi colonizzatori venuti dallo spazio che ha una visione d’insieme più chiara di quella che possiamo avere noi dal nostro piccolo orizzonte individuale.
Forse loro sanno in anticipo che quello che stava accadendo non era sostenibile per il nostro pianeta: allungamento dell’aspettativa di vita, benessere diffuso, consumo illimitato delle risorse naturali, migliore qualità di vita per un numero sempre crescente di esseri umani, cose che nel nostro egoismo sembrano conquiste di civiltà forse sarebbero state esiziali per l’umanità, forse avrebbero portato molti più danni in futuro di quanto possiamo immaginare noi nell’arco della nostra breve vita.
E’ un pensiero che sembra assurdo anche a me, ma è l’unico che spiega questa corsa folle a distruggere tutto quello che abbiamo costruito inseguendo l’illusione illuministica di migliorare la qualità della vita di tutti.
Secondo me, confusamente, la gente comincia a percepire delle forze superiori, non tutti hanno avuto la fortuna di aver studiato la storia, non tutti hanno una minima visone generale di quello che sta succedendo, e anche quelli che credevano di avercela sono sconcertati.
Per questo ci si rivolge a qualcuno che appaia in comunicazione con quelle forze oscure che inconsciamente si percepiscono. Quando ci si ritrova sul ciglio di un’autostrada interrotta si va in cerca di qualcuno del posto che ti indichi i sentieri di campagna per continuare il viaggio. Poi, chissà, al di là di pietraie, fossi, dirupi e rovi, alla fine ci aspetta un nuovo sentiero comodo, una nuova autostrada superveloce.
Lo vedranno i nostri figli, noi non ci saremo, come diceva quella vecchia canzone.
Lily
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Si fa sempre più silenzioso ed alto
il mare degli anni.
(Pier Paolo Pasolini)
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Cara Viviana
Stanotte ho fatto un sogno. È molto lungo e non sono in grado di descriverlo. C’era di tutto: soprannaturale, pedofili e stupratori di bambini, un gruppo di assassini malvagi. Poi alle cinque mi sono svegliato e ho letto il tuo messaggio. Poi mi sono riaddormentato e il sogno è ripreso esattamente da dove è cominciato. Una cosa mai successa. Nel sogno cercavo di chiamare la polizia al telefono con un numero 333, ma sbagliavo e facevo sempre il 666.
Nel tempo ho sviluppato una mia idea del bene e del male, molto cinese e rassicurante. Il principio di yin e yang non dice come tutti pensano che ogni cosa si definisce dal suo contrario ma, molto più semplicemente, che ogni cosa è, in sé, il suo contrario. Ora: c’è una collina di fronte a te, metà è illuminata dal sole e metà non lo è. Ma è la stessa collina. Ma non è cosi semplice. Forse tutte queste persone che ti scrivono percepiscono una cosa di cui parlavo con un padre esorcista mesi fa, un monsignore, un illuminato che ha capito quello che riesco a vedere e mi insegna tanto quanto impara da me. Le sacre scritture dicono che quando i tempi stanno per finire il male si fa più attivo, cerca pecore da soggiogare prima del giudizio finale.
Guarda l’oggi, Putin che sembra Hitler nel 39, l’Isis che sgozza la gente e prende like su youtube…
Stiamo uniti, restiamo forti nell’unità!
Paolo
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Cara Liliana
la tua lettera esprime pienamente lo sconforto che provo. Sappiamo entrambe che cercare l’indirizzo di un morto sul computer è perfettamente assurdo. I tempi sono bui e non sarà cercando luci nel paranormale che ne verremo fuori. Vista la follia della maggior parte degli umani non ci resta che sperare comunque in un atto di grazia invisibile che ci conceda di nuovo ciò che con tanta scelleratezza abbiamo dilapidato
viviana
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Emily Dickinson
Bussò il vento come un uomo stanco
e io senza indugio
da padrona di casa dissi “avanti”,
ed esso venne dentro.
Un ospite veloce, senza piedi,
cui offrire una sedia era impossibile
come invitare l’aria
ad accomodarsi sul sofà.
Non aveva ossatura a sostenerlo.
Il suo parlare era come l’empito
di tanti colibrì in una volta
dall’alto di un cespuglio,
il suo volto un’ondata.
mentre passava le sue dita sparsero
una musica, come un’armonia
vibrante soffiata sopra un vetro.
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(DARIO MARCHESI)
Lettera dal Portogallo di Nicoletta
Ho letto un po’ su internet e pare che il Portogallo sia la regione più povera del Europa occidentale e che la povertà ha colpito ancora di più negli ultimi anni.
Lisbona è una città che mi ricorda il nostro sud Italia. Avrebbe un bello stile, uno splendido castello, una bella geografia, tante case a colori pastello a ridosso del mare, ma rovinata da un edilizia incontrollata, case fatiscenti,grafiti imperanti e tanta tanta povertà.
Abbiamo camminato molto, non solo nelle zone turistiche e ho visto aree che dovrebbe essere pieni di turisti o di persone all’uscita da ufficio e scuola, quasi deserte, con invece sparpagliate persone ovviamente disoccupate in giro con l’aria triste, vestite molto poveramente.
Siamo andati in un bel ristorante ieri sera, molto fuori copertura turistica dove c’erano lo stesso molte persone che parlavano inglese. La famiglia portoghese vicino a noi non ha quasi toccato cibo e mi sono chiesta se fosse per dieta o per non spendere troppo.
Il Portogallo come la Grecia ha chiesto un bailout (liquidità) nel 2011 e ha dovuto introdurre severe misure di austerità che hanno spinto la classe media sotto la linea di povertà, in particolare le famiglie con bambini.
Anche Firenze ha le strade che puzzano di pipì (veramente è l’odore di un pessimo disinfettante), e anche Milano ha i quartieri di casermoni squallidi, e anche Bologna ha molti graffiti. Quello che mi ha colpito qui è trovare tutto ciò in uno spazio relativamente piccolo, senza quasi trovare una area che fosse ben conservata.
Le persone con cui ho comunicato sono state tutte cordiali e guardando la gente per la strada, piccola di statura, un po’ scura di pelle, e con i pochi portoghesi che ho conosciuto a Londra, mi ha dato l’idea di un popolo che potrebbe essere tosto, pronto a tirarsi su le maniche e lavorare sodo, ma che però ha un’ala di depressione al momento molto più forte che quella che sento in Italia.
Mi ero, portata tanto da leggere da Londra e ho finito spendendo il mio tempo leggendo articoli sull’economia in Portogallo. Questo viaggio è stato un’incredibile opportunità per capire di un paese così vicino e di cui sapevo così poco. Ma che tristezza!
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Wislawa Szymborska
Il gatto in un appartamento vuoto
Morire – questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare un gatto
in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi sulle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto è mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto è fuori posto.
E la sera la lampada non brilla più.
Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.
Qualcosa qui non comincia
alla solita ora.
Qualcosa qui non accade
come dovrebbe.
Qui c’era qualcuno, c’era
poi d’un tratto è scomparso
e si ostina a non esserci.
In ogni armadio si è guardato.
Sui ripiani si è corso.
Sotto il tappeto si è controllato.
Si è perfino infranto il divieto
di sparpagliare le carte.
Che altro si può fare.
Aspettare e dormire.
Che lui provi solo a tornare,
che si faccia vedere.
Imparerà allora
che con un gatto così non si fa.
Gli si andrà incontro
come se proprio non se ne avesse voglia,
pian pianino,
su zampe molto offese.
E all’inizio niente salti né squittii.
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ALLE PRIMARIE DI NAPOLI VINCE DE LUCA
Alle primarie di Napoli, gli elettori piddini con a fronte un partito di inetti, poltronisti e delinquenti, non hanno trovato di meglio che far vincere il delinquente De Luca, uno che un minino senso del pudore avrebbe respinto immediatamente dalle candidature.
Iscritto nel registro degli indagati nel 2013, nelle indagini sul “progetto Seapark”. Nel corso dell’inchiesta il sostituto procuratore incaricato ha presentato per tre volte richiesta di custodia cautelare, ma le istanze sono state respinte dal GIP. La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati ha negato l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche. Nel 2009 De Luca e altri 13 imputati vengono rinviati a giudizio
Processo per gli ”Stipendi d’oro”, condannato in primo grado dalla Corte dei Conti di Napoli nel 2010 a pagare 23.000 euro.
Diffamazione aggravata ai danni di Travaglio condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli nel maggio 2013 a un risarcimento di 1.000 euro.
Condannato in 1° grado per il Termovalorizzatore di Salerno-nomina project manager, a un anno di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici. (abuso d’ufficio)
Procedimenti in corso: Sea Park. (corruzione, truffa aggravata, truffa, falso, associazione a delinquere e concussione) – Prescritti nel 2012 i reati di corruzione, truffa aggravata, falso e truffa e per il processo Crescent. (abuso d’ufficio, falso ideologico, lottizzazione abusiva)
Mai come oggi ho desiderato la vittoria dei 5stelle, l’unica forza politica di persone oneste, contro la sciagura di partiti corrotti che hanno ormai distrutto anche il senso comune e la coscienza etica degli Italiani.
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De Luca non doveva neanche partecipare alle primarie perché glielo vietavano le regole stesse dello statuto del Pd, articolo 2 comma 1. Lo statuto fa riferimento all’articolo 51 della Costituzione che rimanda alla legge ordinaria (legge Severino). Ora, se uno per legge non è nemmeno candidabile, perché il Pd lo ha candidato?
Questo statuto del Pd è una merita buffonata. Per es. uno non può essere governatore di regione per più di due volte. Ed Errani allora?? La buffonata massima è che per statuto del Pd un piddino non può essere parlamentare per più di 3 mandati. Davvero da sbellicarsi! La Turco e la Finocchiaro stanno in parlamento da 25 anni, D’Alema da 24, le Rosy Bindi e la Melandri da 19, Veltroni e Castagnetti da 18. Ma come fanno a rispettare le leggi se non rispettano nemmeno il proprio statuto interno? Sono dei buffoni privi di ogni credibilità!
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Da un articolo di MARCO TRAVAGLIO
“L’Asl di Prato organizza un corso anti-corruzione per i suoi 150 dipendenti e affida le cinque lezioni a S. S., ex direttore generale dell’Asl di Pistoia, appena condannato dalla Corte dei Conti a restituire all’Erario 60 mila euro per consulenze esterne inutili e anzi dannose per le finanze pubbliche, e perciò pure indagato dalla Procura per abuso d’ufficio. Alcuni dipendenti-studenti della Cgil protestano con una lettera in cui contestano anche la nomina di S. S. nell’“organismo indipendente di valutazione del personale”: “Che esempio dà la nostra Asl?”. Ma il direttore amministrativo dell’Asl pratese che ha organizzato i corsi e li ha affidati al condannato replica testualmente: “La scelta è ricaduta su S. S. per le sue indubbie capacità nella materia: non è un caso che tuttora collabori con Il Sole 24 Ore in qualità di esperto. Il fatto che sia stato condannato dalla Corte dei Conti perché ha firmato una delibera su un incarico esterno per noi significa veramente poco. Io stesso firmo centinaia di quelle delibere, solo ieri ho messo 2-300 firme. Anche altri direttori generali toscani sono finiti nel mirino della Corte dei Conti e lo stesso presidente del Consiglio ha avuto problemi da sindaco di Firenze. Incappare in incidenti di percorso perché si firma una delibera che poi si rivela sbagliata fra centinaia non mi sembra così scandaloso”.
Qual è la notizia? Che un dirigente pubblico condannato per danno erariale e indagato per abuso tenga corsi anti-corruzione a dipendenti pubblici? Che venga per questo – e per la sua collaborazione al giornale della Confindustria (nota culla di legalità) – ritenuto “un esperto”? Che una sentenza che lo dipinge come uno scialacquatore di denaro pubblico venga ritenuta da un collega una quisquilia, quasi un titolo di merito, perché così fan tutti, compreso il premier? Che alcuni discepoli si siano ribellati a cotanto maestro? Oppure la notizia, semplicemente, non esiste perché è così in tutta Italia?
In Sicilia, nel breve volgere di un mese, il consigliere comunale di Palermo Giuseppe Faraone, primo dei non eletti in Regione nella lista dell’antimafioso Rosario Crocetta e ultimamente passato alla Lega Nord, finisce in galera per estorsione mafiosa (…).”
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IFQ: “Veneto, Tosi fonda un gruppo separato contro la svolta a destra della Lega. E pensare che fu condannato per razzismo. Tipico caso di pena rieducativa”.
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VOLETE BARABBA O BARABBA?
MARCO TRAVAGLIO
Spunti per il copione di una sceneggiata napoletana. Nel 2012 un partito, il Pd, incalzato da un movimento, i 5Stelle, si batte come un sol uomo per approvare una legge, la Severino, che estende finalmente ai parlamentari le norme sulla sospensione, la decadenza e l’ineleggibilità già in vigore per gli amministratori locali arrestati e/o condannati per reati gravi. Il partito degli arrestati e dei condannati, Pdl, tenta di opporsi ma non è aria e alla fine subisce. La legge passa, ma con un codicillo: per sospendere gli amministratori locali basta la condanna in primo grado, per i parlamentari invece no. C’è solo la decadenza e l’ineleggibilità dopo la condanna definitiva, per giunta sopra i 2 anni. Sotto i 2 anni fa niente, anzi: averne, di pregiudicati. Dopo vari amministratori locali semisconosciuti, il primo utilizzatore finale famoso della legge è il senatore B., 4 anni per frode: decaduto e ineleggibile. Tutto bene. Il secondo è il sindaco De Magistris: 1 anno e 3 mesi per un abuso d’ufficio demenziale (tabulati telefonici di parlamentari usati senz’autorizzazione, peraltro prima che potesse sapere che erano di parlamentari e che richiedevano l’autorizzazione), per giunta commesso non da sindaco, ma da pm: il Pd gli intima giustamente di dimettersi, lui resiste, il prefetto lo sospende, il Tar e il Consiglio di Stato lo reintegrano. Il terzo è il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca: ha più processi che capelli in testa, con una collezione di imputazioni da Guinness; uno finisce male con la condanna a 1 anno per un abuso d’ufficio commesso da sindaco. Il Tribunale sposa la tesi del pm,secondo cui De Luca nominò il suo capo staff Di Lorenzo a project manager del “termovalorizzatore” di Salerno al posto di un altro: scelta “illegale, dannosa, inutile e illecita”, tantopiù che “Di Lorenzo non aveva neppure i titoli” e la spesa per stipendiarlo fu uno sperpero di denaro pubblico. Solita trafila: il prefetto sospende De Luca, il Tar lo reintegra in via cautelare, in attesa della pronuncia della Consulta sulla Severino. Stavolta, essendo De Luca del Pd e renziano, il Pd renziano non gli ordina di andarsene, come dovrebbe avendo voluto e votato la Severino. Anzi tace e acconsente alla sua candidatura alle primarie per il governatore della Campania: carica da cui, se eletto, decadrebbe un secondo dopo essersi seduto in poltrona. Ma un deputato suo fedelissimo, tal Fulvio Bonavitacola, ha già presentato una legge ad De Lucam per togliere dalle cause di decadenza un reato a caso. Indovinate quale? L’abuso d’ufficio, of course che passa per una quisquilia, un incidente professionale per pubblici amministratori, un’afflizioncella quasi obbligatoria. Invece, dopo la riforma del 1996, è un delitto grave: quello di chi abusa della carica pubblica per danneggiare un nemico o favorire patrimonialmente un amico: e di solito nasconde un tornaconto, cioè una mazzetta. Se la Severino, fatta apposta per tutelare la Pubblica amministrazione da chi ne approfitta per i suoi porci comodi, non includesse l’abuso d’ufficio, tanto varrebbe raderla al suolo. Come se la Chiesa tollerasse i preti che bestemmiano e, nei ritagli di tempo, fanno le messe nere con l’ostia consacrata. Ma, si sa: i reati degli amici sono sempre meno reati di quelli altrui. De Luca punta il dito contro la disparità di trattamento fra parlamentari e amministratori locali: e avrebbe ragione, se non fosse che vuole abbassare l’asticella dei secondi al livello dei primi, non certo alzare quella dei primi al livello dei secondi. L’idea che un condannato non debba amministrare denaro pubblico non sfiora nessuno.
Renzi, per non saper né leggere né scrivere, fa sapere che il governo la Severino non la tocca. Però la Boschi aggiunge che, se vuole toccarla il Parlamento, chi è il governo per impedirglielo? Ma che carina, ma che graziosa sensibilità istituzionale. Diciamolo pure: ma che sceneggiata. Bersani invece, da bravo oppositore interno, la Severino la vuole cambiare senza se e senza ma: del resto chi era il segretario del Pd che fortissimamente la volle? Bersani. Un tempo si diceva: fatta la legge, trovato l’imbroglio. Ora è l’inverso: fatto l’imbroglio, cambiata la legge. Pare quasi che la colpa dell’inguacchio sia della legge e del Parlamento che non la cambia due anni dopo averla approvata all’unanimità, anziché del Pd che non ha neppure la forza di escludere dalle proprie primarie – dove le regole le stabilisce il partito – un condannato in primo grado. È lo stesso partito che, già sotto Renzi, aveva escluso dalle primarie in Sardegna Francesca Barracciu, “soltanto” indagata per peculato, salvo poi risarcirla con un sottosegretariato. Ora, anziché scegliere una volta per tutte fra il primato della legge (regola cardine dello Stato liberale di diritto) e il primato della politica (che non esiste), i presunti rottamatori pensavano di risolvere la cosa candidando contro il renziano De Luca il neorenziano Gennaro Migliore (che non voterebbero neppure i parenti stretti, infatti si ritira) e il bassoliniano Andrea Cozzolino. Che, a furia di elettori cinesi, aveva già mandato in vacca le primarie per il Comune: meritava un’altra chance anche per la regione. Ma è andata male: non basterebbe tutta l’Asia a scalfire il sistema De Luca. Comunque non tutte le primarie vengono per nuocere: quelle in Campania hanno definitivamente chiarito il significato di “rottamazione”.
Cittadini, siccome siamo democratici, la scelta spetta a voi: volete Barabba o Barabba?
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BEPPE GRILLO intervistato dal Corriere della sera ha detto:
“Il reddito minimo di cittadinanza è un diritto civile, è destinato a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a secondo del numero dei componenti familiari. Per es. una coppia con figli, lei casalinga avrà 1.200-1.300 euro. Nel frattempo chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito. Sarà molto diverso subire i licenziamenti del Jobs act con il reddito di cittadinanza. In Italia solo il 40% delle persone ha un reddito da lavoro, il 30% sono figli, persone a carico, il 20% vive da reddito indiretto – con le pensioni – e il 10% con i sussidi. I soldi li troviamo. Spendiamo 45 miliardi per gli armamenti, 20 per la formazione professionale. Poi c’è il gioco d’azzardo e le persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l’1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei…e credo che papa Francesco sarà sulla nostra stessa lunghezza d’onda. La povertà va affrontata come una malattia, non come un reato. Se ci sono proposte, siamo aperti a qualsiasi discussione. Nessuno deve rimanere indietro, sennò vanno su le destre, i fascisti, le persone che…. Dicono che Salvini può sottrarre voti al Movimento. Io non ho niente contro Salvini, ma la storia della Lega è diversa dalla nostra. La Lega è stata al governo, è artefice del patto di Dublino e ha investito fondi in Tanzania. E’ vero che sul palco diciamo tutti la stessa cosa, ma noi abbiamo sempre fatto le cose che abbiamo detto. Tante nostre proposte sono state bocciate a priori anche se stavano nei programmi dei partiti, le hanno proclamate per avere voti poi se le sono rimangiate. Il reddito minimo ce l’avevano tutti, poi non lo hanno votato. Possiamo dialogare con tutti, anche con il Pd. Ma ci deve essere onestà intellettuale. Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di prim’ordine. Le piazze non funzionano più. Il Movimento non è una cosa che possiamo gestire solo io e Casaleggio, siamo cresciuti, abbiamo altri numeri. Sono sempre contrario ai talk show, ma ognuno è libero di scegliere il da farsi. Alla tv credo meno perché siamo un Movimento nato in Rete però capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io. Vorrei una Rai senza partiti. Mi ha colpito che (la società controllata da Mediaset che ha lanciato l’opa su Rai Way) abbia una struttura congegnata esattamente come Rai Way. Non un caso: è scandaloso, vuol dire che era già tutto preparato».
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I MOSTRI DEL JOBS ACT
ALESSANDRO GILIOLI
Nel decreto legislativo di attuazione del Jobs Act è stata inserita, alla fine, una postilla che modifica anche l’articolo 13 dello Statuto dei Lavoratori: quello che impediva il demansionamento e che recita: «Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto».
Questa modifica non si applica solo ai lavoratori che saranno assunti dal primo marzo, ma a tutti. In sostanza, è retroattiva. E permette a qualunque azienda di modificare in peggio in modo unilaterale le mansioni del dipendente, in caso di «modifica degli assetti organizzativi», che ovviamente può autodichiarare l’azienda stessa.
In altre parole, per esempio, se siete un quadro o un impiegato e quale che sia la vostra funzione, da domani la vostra azienda può mettervi a fare le fotocopie.
È, in sostanza, la legalizzazione del mobbing. Una delle modalità del mobbing (non l’unica) avviene quando un dipendente poco gradito al capo diventa per questo suo obiettivo in azienda. Ciò può accadere per svariatissimi motivi – caratteriali, professionali, ma anche politico-sindacali o per rifiuti di avance sessuali – e fino a oggi l’articolo 13 impediva, nella più parte dei casi, che ciò si trasformasse in un demansionamento; quando avveniva, c’era la possibilità di ricorrere al magistrato.
Con la postilla, da domani, il mobbing è di fatto legalizzato.
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Cave canem
I lavoratori precari, i sottoccupati, i disoccupati, gli esodati, i senza diritti si sono fatti sobillare dai padroni dell’informazione, finendo per vedere nei lavoratori garantiti i loro nemici di classe. Adesso che i diritti sono stati azzerati per tutti, statesereni!
Come ci insegna la Storia, la democrazia è un equilibrio instabile che si basa sull’esistenza di una classe operaia solida e su un ceto medio acculturato e solidale.
Sospingere tutti nel sottoproletariato economico e culturale è il sogno realizzato delle oligarchie totalitarie.
Del resto, detto in soldoni, i poveracci sono i peggiori nemici di se stessi, rappresentando l’anima e il sangue di ogni reazione.
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Francesco48
Nella vita ho imparato che niente viene dato in cambio di niente
I diritti acquisiti nel tempo dai lavoratori, che così facilmente oggi sono stati quasi aboliti , sono stati il frutto di dure battaglie e, talvolta, spargimento di sangue dei lavoratori stessi
Non illudiamoci, pertanto, che possano esserci modifiche migliorative della situazione attuale, se non facciamo sentire con forza la nostra voce.
Costoro hanno alle spalle poteri forti nazionali e sovranazionali. Li vota un popolo letteralmente manipolato e abbrutito da una informazione serva e prezzolata.
La scuola di massa ha fallito. La cultura è affossata e derisa.
Mi dispiace, ma i conti tornano.
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Carla Ruocco, M5S Camera
In un Paese in cui le imprese sopportano un carico fiscale che può arrivare, complessivamente, a tocca¬re il 70% del fatturato e un imprenditore brucia, mediamente, in un anno, un mese del suo tempo per sostenere il peso degli adempimenti burocratici, il governo Renzi decide di intervenire su un tema, l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che riguarda appena il 2,4% delle imprese italiane. Piuttosto, quindi, che interessarsi del dato allarmante sulla mancata competitività delle aziende e dell’assenza di commesse, cause principali di 2 fallimenti all’ora in Italia, il premier decide di dare “il via”, pensate un po’, ai decreti attuativi del Jobs act su flessibilità in uscita (da dove se non crea lavoro?) e ammortizzatori.
Introduce il cosiddetto contratto a tutele crescenti ed elimina il reintegro pure per i licenziamenti collettivi. “Rottama”, quindi, per utilizzare un suo termine, l’articolo 18 e 200 mila co.co.pro., monetizza il diritto al lavoro, che viene così umiliato, lasciando “il reintegro” solo in caso di licenziamenti discriminatori o per quelli disciplinari in cui il fatto materialmente non sussiste. Di crescente resta, quindi, solo la precarietà, culla della depressione economica; rimangono, per l’appunto, forme iper-flessibili come il lavoro a chiamata e viene incoraggiata la “somministrazione”. Viene promosso l’ allargamento selvaggio dell’uso dei “vouchers”. Insomma, tutti provvedimenti che sviliscono lo sviluppo delle professionalità di impresa.
Per il Movimento 5 stelle non servono queste chiacchiere di Renzi; serve subito, un reddito di cittadinanza, combinato con massicci investimenti in politiche di sviluppo, per settori con immensi margini di crescita (ricerca, tecnologia, agroalimentare, turismo, cultura, ecc.). L’Italia con le sue imprese ce la può e ce la deve fare, ma è vitale una politica economica coraggiosa, che passi anche per il recupero della nostra competitività e quindi della sovranità monetaria in Europa. Un’Europa cucita addosso alle esigenze dei cittadini, e delle singole economie che essi rappresentano”.
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MARIO LUZI
Questa felicità
Questa felicità promessa o data
m’è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove il molteplice nell’unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.
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LA CRISI IN SPAGNA
Doriana Goracci manda:
http://www.reset-italia.net/2015/02/21/grecia-spagna-pah video foto e documenti
(leggetelo perché è molto molto interessante)
Ho ricevuto una mail da Andrea De Lotto, insegnante che vive in Spagna, ma la lettera contiene un articolo dedicato alla Grecia di Rodrigo Rivas, economista cileno, parlamentare ai tempi di Allende, esule dal 1974, direttore di Radio Popolare e che oggi lavora in Umbria per le politiche sociali di Città di Castello. L’ altro messaggio è dalla Spagna, con un video. Fatene buon uso dovunque. E l’ Italia? Speriamo di non ricantare come fece il meraviglioso Gaber “E l’Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar…”
Blackstone, la più grande società finanziaria statunitense specializzata nei settori di private equity, investimenti immobiliari, hedge funds, ha acquistato proprietà immobiliari dalla Banca della Catalogna, un istituto finanziario spagnolo salvato con 12 milioni di euro (15,4 miliardi dollari) di soldi dei contribuenti. Blackstone compra i prestiti in arretrato scontati, ma questi prestiti sono in realtà le famiglie, le famiglie che hanno perso il lavoro e sono ora in procinto di essere sfrattate dalle loro case. Il popolo non ha ricevuto alcun aiuto o soluzioni ai propri problemi, mentre le nostre tasse portano hedge fund internazionali.
Per gli attivisti PAH (Plataforma de los afectados por la hipoteca), tutto questo è abuso e ingiustizia per tutti i cittadini. Queste case appartengono al popolo e non agli speculatori finanziari. Pignoramenti e sfratti stanno aumentando rapidamente in Spagna sotto la pressione di Blackstone, ma la PAH ha un messaggio: “Si tratta di una lotta globale per il diritto alla casa, non ci fermeremo, e vinceremo. Sì, si può”
1) Tra il 2009 e il 2014, grazie alla cura della Troika (Fondo monetario, Bce e commissione europea) il PIL greco diminuiva del 26% e il debito pubblico passava dal 129,7% al 175% del PIL. La disoccupazione balzava al 25% (50% tra i giovani), i livelli di povertà si duplicavano, ai pensionati venivano ridotte le pensioni, i costi dei servizi pubblici fondamentali aumentavano, il budget del Ministero di Sanità diminuiva del 23,7%, tutti gli impiegati pubblici subivano forti decurtazioni dei loro stipendi, un terzo delle aziende esistenti chiudeva definitivamente i battenti…
Se i perdenti di questa politica sono chiari, lo sono anche i vincenti. Sono, anzitutto, i creditori, ovvero le banche, principalmente francesi e tedesche, che hanno conservato i loro bilanci inalterati e si sono disfatti dei buoni dello Stato senza perdite (dal 2012, il 90% del debito greco è in mano agli Stati, il BCE e il FMI, un’altra splendida e grafica rappresentazione del processo di socializzazione delle perdite). Gli altri vincenti sono “i falchi dell’austerità” (Paul Krugman), “fautori di politiche stupide” (secondo Joseph Stiglitz).
Ad essere schietti, più che fautori di politiche stupide mi sembrano fautori di politiche di classe. Comunque, esse non hanno avuto alcun effetto positivo, nemmeno da una prospettiva neoliberista. Non è un caso: gli effetti positivi erano esclusi. La sola intenzione era, ed è, garantire a qualunque costo l’enorme affare del debito, i profitti dei creditori e delle grandi aziende. La Troika non ha mai preso in considerazione le condizioni di vita ed i diritti dei cittadini né il debole tessuto produttivo greco. Depurate dalle bugie (il FMI parla di “errori tecnici”), tutte e ognuna delle loro misure sono servite a smantellare le leggi che proteggevano i lavoratori e garantivano i loro diritti (anche quelli dei professionisti, dei lavoratori autonomi e delle aziende familiari), a beneficio esclusivo delle grandi corporazioni e del capitale transnazionale, ai quali è stato offerto un territorio libero di restrizioni (lavoro, ambiente, fiscali), per arricchirsi senza limiti.
Le dimensioni colossali del furto spiegano la scelta degli elettori greci, scelta con un’unica certezza: l’accanita e rabbiosa opposizione dei poteri forti e dei loro cantori, in Grecia e all’estero. Forse non era una preoccupazione fondamentale dei greci ma, non finiremo mai di ringraziarli a sufficienza, con la loro scelta hanno ristabilito in Europa il “principio speranza” . Era ora.
2) Da una semplice lettura del programma in 40 punti del governo di Syriza si vede che questo si basa nel senso comune più che nelle ideologie. Per molti versi risulta assai meno radicale delle proposte della dx europea e non si osservano parentele con altre pratiche di governo contemporanei (ad esempio, quello di Renzi).
In estrema sintesi, propone:
a) Realizzare l’audit (verifica ispettiva) delle oscure origini del debito pubblico, rinegoziarlo e condizionarne il pagamento alla ripresa dell’economia; ridistribuire il carico fiscale per far pagare di più i più ricchi (ad esempio gli armatori e la chiesa ortodossa); proporre una legge elettorale proporzionale; vietare la speculazione finanziaria; ridurre la spesa militare.
b) Reintrodurre il salario minimo ai livelli precedenti all’’aggiustamento strutturale’ imposto dalla Troika; ospitare i senza casa in edifici del governo, le banche e la chiesa; offrire la prima colazione e il pranzo gratuitamente agli allievi delle scuole pubbliche; includere i disoccupati, i poveri e i senza tetto nei servizi sanitari pubblici; assistere finanziariamente le famiglie strangolate da ipoteche; ampliare i programmi rivolti a disoccupati, famiglie monoparentali, anziani, portatori di handicap e persone senza reddito; ridurre l’IVA sui prodotti di prima necessità.
c) Nazionalizzare la banca privata, le ferrovie, gli aeroporti, la posta e l’acqua potabile; stabilire la parità salariale tra uomini e donne; limitare i contratti temporali; ampliare la protezione lavorale e salariale per gli occupati a tempo parziale; riformare la Costituzione per garantire la separazione Chiesa-Stato il diritto all’educazione, alla salute e alla protezione dell’ambiente.
d) Sottoporre a referendum vincolante i trattati con l’Unione Europea; abolire tutti i privilegi dei parlamentari e dei ministri (i tribunali ordinari potranno sottoporli a processo come ad ogni cittadino).
e) Demilitarizzare la guardia costiera, sciogliere le forze speciali e vietare la presenza di poliziotti armati alle manifestazioni; cambiare i piani di studio delle accademie di polizia enfatizzandone i temi sociali, l’immigrazione, le droghe e l’esclusione sociale.
f) Garantire i diritti umani nei centri di detenzione per immigranti; facilitarne la ricomposizione familiare; dare loro pieno accesso alla sanità e alla educazione (anche ai non documentati).
g) Regolare il diritto alla obiezione di coscienza riguardo il servizio militare.
g) Eliminare il ticket nei servizi sanitari pubblici; eliminare ogni partecipazione privata nel sistema sanitario pubblico.
g) Ritirare le truppe greche dall’Afghanistan e dai Balcani (“nessun soldato greco dovrà restare fuori dai confini nazionali”).
h) Interrompere gli accordi di cooperazione militare con Israele e appoggiare la creazione dello Stato palestinese entro i confini del 1967.
i) Negoziare un accordo stabile con la Turchia.
l) Chiudere tutte le basi militari straniere e abbandonare la NATO.
3) I tenori travestiti da giornalisti e, forse, buona parte della disinformata opinione pubblica europea, dicono che molte proposte sono proposte campate per aria. E’ falso. Ad es., riguardo il punto più controverso, il debito estero, non solo è d’accordo persino Obama, ma lo stesso “Regolamento della UE per i paesi sottoposti ai piano di aggiustamento strutturale” recita: “Uno Stato membro sottoposto ad un programma di aggiustamento macroeconomico realizzerà una valutazione delle sue finanze pubbliche allo scopo, tra altre cose, di valutare le ragioni per cui si è indebitato eccessivamente e accertare ogni possibile irregolarità”. (“Regolamento UE 472/2013”, art. 7/9, adottato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo il 21 maggio 2013). Ciò malgrado, il 4 febbraio 2015 la BCE ha deciso di dare un ultimatum alla Grecia cin firma di Mario Draghi (l’Europa vuole imporre l’alternativa fascista di Alba Dorata?), e questa è una decisione imbarazzante se si considera che fu proprio l’attuale capo della BCE ad avallare – in quanto responsabile della Goldman Sachs per l’Europa – i conti falsi con cui il governo greco riuscì ad entrare nell’euro dando inizio alla tragedia greca in corso.
4) Oltre alla crescita dei fascismi, lo scenario conflittuale in Europa non si riduce all’economia e include tensioni geopolitiche nella regione orientale, legate al controllo territoriale e alla sovranità sulle risorse naturali strategiche, che hanno portato la UE ad annunciare nuove sanzioni contro la Russia (gennaio 2015). In un contesto di caos globale, questa ipotesi è stata respinta dal nuovo governo greco secondo il quale “la Grecia non ha alcun interesse ad imporre sanzioni alla Russia”, trasformando la crisi ucraina e l’atteggiamento verso la Russia in elementi vitali della trattativa con la UE: “La Grecia può svolgere un ruolo particolare nella mediazione e lo sviluppo delle trattative Unione Europea-Mosca”. Va da sé: poiché il Kremlino cerca di diminuire l’intensità dell’offensiva economica della UE e degli USA, si è affrettato a dichiarare: “Se c’è una richiesta di aiuto dal governo greco al governo russo, la prenderemo seriamente in considerazione.
Se alla diversità di opinioni sulla Russia si aggiunge il preannunciato rifiuto di Atene al TTIP, il trattato commerciale con cui i neoliberisti delle due sponde dell’Atlantico intendono santificare il loro dominio per secula seculorum, si deve concludere che la scommessa delle classi dirigenti europee sembra chiara: o Atene si arrende alla ineluttabilità delle loro decisioni, o viene messa fuori dalla porta. Meno chiaro l’atteggiamento dei progressisti europei che per ora, Gaber dixit, giocano a carte e discutono di calcio nei bar.
5) Il caos globale ha ragioni e motivazioni comunque riducibili alla decadenza imperiale e, forse, dei sistemi democratici come li abbiamo conosciuto finora (l’idea della democrazia come costruzione permanente fondata sulla partecipazione cittadina che potrei chiamare “ecosocialismo”, è tutt’altra cosa e ne presuppone il superamento).
Nel caos si distingue con nettezza la direzione di marcia scelta dalle classi dirigenti: barra dritta verso il Medioevo. Difficile interpretare diversamente i dati. Ad esempio, nel 2016 l’1% più ricco della popolazione mondiale possederà una ricchezza superiore al restante 99% (nel 2014, ne possedeva già il 48%) e gli 80 multimiliardari in testa hanno incrementato la loro ricchezza di 600 miliardi di dollari in 4 anni, equivalenti alla somma dei PIL di 11 paesi che hanno una popolazione di 2.300 milioni di persone. Ciò si trova alla base, ad esempio, della disoccupazione giovanile (40% a livello complessivo).
Ciò non può essere modificato senza affrontare le disuguaglianze globali: alla fine del 2014, il 79% della popolazione mondiale aveva solo il 5,5% della ricchezza mondiale e la sua partecipazione si è ridotta di 750 miliardi di dollari in 4 anni.
Perciò, mentre qualcuno afferma che è arrivata l’ora di “mettere il turbo alle riforme” (quali?), i severi banchieri olandesi hanno deciso che, dal 2016, tutti loro si sottoporranno ad un nuovo giuramento: “Giuro che cercherò di mantenere e promuovere la fiducia nel settore finanziario. Che Dio mi aiuti!”, per trasformare Dio nel regolatore del loro sistema bancario. Non solo loro: Lloyd Blankfein, presidente esecutivo di Goldman Sachs, assicura che i banchieri stanno mettendo in opera la volontà di Dio, Wall Street e la City londinese garantiscono la loro disponibilità a introdurre il giuramento. Sarebbe un ottimo succedaneo all’etica mancante.
6) Cosa farà la sx progressista in questo quadro. Forse continuerà a giocare a carte, ma vale la pena provare a discuterne ancora seriamente. Mi limito a chiudere citando Winston Churchill: “Mai nel campo dei conflitti umani, così tanti dovettero così tanto a così pochi”.
Rodrigo A. Rivas
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ACCUSE ALLA TROIKA
Viviana Vivarelli
Intanto che i magnati dell’Occidente sono intenti a rendere sempre più poveri con le loro depredazioni i popoli dell’Occidente con un cinismo che supera quello dei seguaci di Attila, e mentre i leader dei disgraziati Paesi mediterranei per attaccamento cinico e infame ai loro poteri personali continuano a manipolare l’opinione pubblica e a svendere i loro cittadini come capi di bestiame, i ricchi evasori possessori di capitali sporchi continuano a portare il loro bottino nei paradisi fiscali, primo fra tutti quel Lussemburgo, in cui Juncker ha protetto i maggiori ladri e corrotti d’Europa per 18 anni, col plauso dell’Europa che non ha esitato a riconfermarlo come capo della Commissione europea (cioè come uno tre responsabili della Troika) contro la richiesta di sfiducia dei 5stelle. Dunque, mentre all’interno degli Stati dell’Unione, il poveraccio che si trova in difficoltà economiche viene gettato sul lastrico e i suoi debiti sono penalizzati orrendamente, l’Europa tollera non solo l’usura della Bce, ma addirittura elegge come capo della sua massima istituzione un protettore di ladri, evasori, corrotti e mafiosi, uno che ha protetto e arricchito chi ruba alle casse dello Stato, aumentando il deficit pubblico e costringendo i governi a tagliare la spesa sociale. Ciò indica che in questa vergognosa Europa ciò che è reato infame per chi è povero diventa elogio ed onore per chi è molto ricco e protegge altri corrotti, due pesi e due misure, che fanno di questa costruzione europea una cricca di delinquenti di alto livello costituitasi per devastare un intero continente stracciando due secoli di lotte civili e democratiche.
ACCUSE ALLA LEGA
Viviana Vivarelli
In questa disfatta del mondo di sotto da parte di poche centinaia di magnati e speculatori, non mi pare che quella Lega che oggi si schiera contro l’Europa si sia comportata coerentemente. Quando i suoi capi gli sghei li hanno controllati, non li hanno certo impiegati per il bene degli iscritti, ma hanno cercato proprio di indirizzarli ai paradisi fiscali addirittura col consiglio della ‘ndrangheta, tanto che le casse del partito sono state svuotate dai ladri del partito, e ora Salvini licenzia 70 dipendenti. Bossi non è stato punito e ha tenuto il malloppo. La Rosy Mauro non è stata punita e ha tenuto il malloppo. Salvini si permette di attaccare i ladri di stato ma nello stesso tempo blocca il processo contro Belsito, il tesoriere della Lega per evidente timore che possa parlare anche sui soldi che potrebbero essere finiti nelle tasche di Salvini stesso o che possano uscire altre accuse di furti al ‘cerchio magico’ di Bossi e family.
Belsito aveva stanziato oltre 7 milioni di rimborsi elettorali in investimenti in paesi stranieri come Tanzania, Cipro e Norvegia. Aveva evidentemente violato il segreto bancario sui conti correnti liguri della Lega, staccando assegni per 450.000 euro, aveva trasferito dai conti liguri 700.000 euro ad altri conti correnti della Lega mentre le sezioni lamentavano mancanza di fondi. Belsito viene accusato di appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato, in relazione ai finanziamenti pubblici che la Lega percepisce come rimborsi elettorali, e che sarebbero stati utilizzati dalla famiglia Bossi. Il 24 aprile 2013 Belsito viene arrestato dalla guardia di finanza per appropriazione indebita, riciclaggio,truffa e false fatturazioni. il 6 febbraio 2015 Bossi e Belsito vengono rinviati a giudizio per truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato (40 milioni di euro). Belsito è accusato anche di appropriazione indebita aggravata per essersi impossessato della somma complessiva di 5,7 milioni di euro: 1,2 milioni stornati dal conto della Lega in favore del conto inglese di Paolo Scala di cui 850.000 euro sono stati restituiti nel febbraio 2012 e altri 4,5 milioni trasferiti sul conto di Stefano Bonet in Tanzania e restituiti anch’essi nel febbraio.
E il resto?
Ricordiamo che se siamo in una crisi spaventosa e abbiamo cambiato tutte le nostre leggi in leggi peggiori a favore di dimostrati delinquenti, ciò è avvenuto anche grazie all’appoggio che per 20 anni la Lega ha dato a Berlusconi, ai massoni, ai mafiosi, ai camorristi, dei palazzinari, al peggio di questo Paese.
E dopo tutte queste infamie, ancora i leghisti hanno la faccia di scendere in piazza??????
I clandestini fanno comodo alla Lega
Il razzismo fa comodo alla Lega
Perché se togli quello, resta solo una banda di ladri.
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MARIO LUZI
Ridotto a me stesso?
Ridotto a me stesso?
Morto l’interlocutore?
O morto io,
l’altro su di me
padrone del campo, l’altro,
universo, parificatore…
o no,
niente di questo:
il silenzio raggiante
dell’amore pieno,
della piena incarnazione
anticipato da un lampo? –
penso
se è pensare questo
e non opera di sonno
nella pausa solare
del tumulto di adesso…
.
VOGLIAMO LA PROCORRUZIONE
MARCO TRAVAGLIO
Basta, pietà, fatela finita. Non ne possiamo più di sentir parlare i politici di legge anticorruzione, visto che più che parlarne non sanno fare. A giugno era stato il governo Renzi a bloccare il testo, emendato infinite volte, che compie due anni proprio in questi giorni, visto che Piero Grasso lo presentò appena fu eletto in Senato, prim’ancora di diventarne presidente. Quando finalmente era pronto per la votazione in commissione Giustizia, il premier bel bello fece sapere che bisognava fermare tutto, in attesa di un epocale “decreto ad hoc”, ovviamente mai visto. Ora, otto mesi dopo, fra promesse di “Daspo per i corrotti” e leggi antiprescrizione, il gioco delle parti prevede che tocchi a Forza Italia lardellare la legge di emendamenti ostruzionistici per paralizzarla in Senato.
Tutto per non ammettere che un Parlamento con 100 fra condannati, imputati e inquisiti, senza contare chi non è stato ancora beccato, con un governo d’affari tuttora ricattato da un detenuto ai servizi sociali, non può e non potrà mai permettersi una legge anticorruzione. O, meglio: può farne quante ne vuole, ma finte. È questa la vera differenza fra gli anni dei governi Berlusconi e quelli delle larghe intese più o meno dichiarate. Ai tempi di B. passavano leggi vergogna la cui ragione sociale era almeno dichiarata fin dal titolo: prescrizione dimezzata, falso in bilancio depenalizzato, impunità per le alte cariche, condoni e scudi fiscali. Ora le porcate sono più raffinate: si scrive una cosa per fare bella figura e strappare qualche titolo encomiastico sulla stampa al seguito, poi di nascosto si fa in modo di ottenere l’effetto contrario. È stato così per il voto di scambio politico-mafioso: in teoria, punisce chi traffica voti con mafiosi in cambio sia di denaro sia di altre utilità; in pratica, grazie a un codicillo in caratteri lillipuziani (la prova dell’uso dichiarato di metodi intimidatori tipici delle mafie per la raccolta dei voti), si rendono impunibili sia l’uno sia l’altro. È stato così per la concussione per induzione degradata a induzione indebita: non basta più l’ingiusto vantaggio per chi induce (tipo B. che chiama in Questura per far rilasciare Ruby), ora ci vuole anche quello per chi è indotto (il funzionario Ostuni che rilascia Ruby). È stato così per l’autoriciclaggio: il reato c’è, ma è impossibile applicarlo a chicchessia, perché va dimostrato che i soldi sporchi sono stati lavati non per “godimento personale”, ma altrui (e chi dovrebbe godere, di grazia, se non l’autoriciclatore?). E sarebbe già così per i reati fiscali, se Renzi non fosse stato sgamato la notte di Natale mentre regalava il condono a evasori e frodatori sotto il 3% dell’imponibile e altre soglie pressoché illimitate. Per il falso in bilancio, invece, si fa come per i reati di traffico di influenze illecite e corruzione fra privati, istituiti nel 2012 col metodo Severino: che, come dice la parola, consiste nel fare la faccia severa mentre si infliggono pene talmente basse (fino a 3 anni) da garantire quanto segue: niente carcere né prima né dopo la condanna; niente intercettazioni né interdizione dai pubblici uffici; e prescrizione dopo appena 7 anni e mezzo (dalla data del reato, non della sua scoperta). Il sistema ha funzionato a perfezione: non si ricordano, dalla legge Severino a oggi, processi per quei due reati. Così il ministro Orlando l’ha subito adottato per il falso in bilancio: a che serve sputtanarsi con le soglie di impunità? Basta fissare per il grosso delle società la pena massima a 3 anni per non far intercettare né arrestare nessuno e assicurare la prescrizione a tutti. Ieri M5S e Lega hanno proposto un emendamento che raddoppiava i termini di prescrizione per tutti i reati contro la PA: tutti gli altri, Pd compreso, han votato contro. E così si spera sia chiaro a tutti a che gioco giocano. Quindi, per favore, basta perder tempo sull’Anticorruzione: rinviamola alla prossima legislatura o al prossimo secolo. E concentriamoci sulla Procorruzione: quella sì avrà una maggioranza oceanica e passerà in un battibaleno. Così magari al prossimo giro gli elettori apriranno gli occhi.
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LA BANCA HSBC E MIGLIAIA DI GRANDI EVASORI
Da Avaaz
Sono migliaia solo in Italia i mega-ricchi che la banca HSBC ha aiutato a evadere le tasse! Noi saremmo già in carcere per una cosa così, ma per loro i governi non faranno nulla se non lo esigiamo subito. Ci sono due persone che possono cambiare le cose, firma subito e fagli capire che nessuno è troppo importante per finire in manette:
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Passaparola con Hervé Falciani, autore assieme ad Angelo Mincuzzi, del libro “La Cassaforte degli Evasori” Ed. Chiarelettere
Hervè Falciani: “Le liste Falciani sono elementi raccolti da anni, che permettono un controllo della Banca HSBC: un esempio unico di una banca offshore internazionale, una delle due più grandi al mondo e che spiega come funziona questa rete di banche che oggi lavorano nell’opacità e nascondono la metà del debito mondiale. La metà degli interessi che paghiamo, vanno nelle tasche di queste banche. Ci sono tante piccole cose da fare che potrebbero avere un effetto molto grande. Oggi il controllo delle banche è inefficiente perché sono gli stessi che sono pagati per controllare che controllano quelli che pagano. Per evitare quello bisogna aggiungere gente della società civile. Si potrà fare paura a quelli che organizzano dentro le banche questi sistemi di evasione fiscale e inoltre ottenere l’informazione quando sono nascoste.
Il più grosso problema che abbiamo è con la politica è che subisce un conflitto di interesse gigantesco. Hanno come consiglieri gli stessi imprenditori che non pagano le tasse. Occorre un archivio dedicato alla politica, ai giornalisti, ai magistrati e anche alla società civile che permetta ai cittadini una forma di controllo. Col M5S stiamo lavorando da anni per spiegare le cose e mostrare dove agire. Il controllo sul cittadino delle banche si ritrova nel programma del M5S.
La clausola del 3% voluta da Renzi si riferisce a un problema molto grave che si ritorce sullo stato sociale. Abbiamo bisogno di soldi per pagare i servizi pubblici ai cittadini, gli ospedali, per es., ma creiamo una soglia del 3% fino a cui evadere non è reato, mancheranno soldi per i cittadini. Il problema non è di ridurre le imposte ai più ricchi ma fare in modo che tutti ne paghino meno. Le grandi imprese non pagano e ognuno di noi ha qualche modo per non pagare le tasse. Dunque quel 3% è un problema, non una soluzione.
Occorre una legge che sostiene chi aiuta altri cittadini, che protegge chiunque ha informazione di interesse generale e denuncia chi compie una frode. Anche qui il M5S è dalla nostra parte insieme a Di Pietro. E’ lui che storicamente, dal tempo di Mani Pulite, è stato un testimone molto importante in questa lotta.
Io, Hervè Falciani, per aver denunciato i grandi evasori, se metto piede in Svizzera o in tanti altri Paesi, finisco in prigione. Quando ho iniziato a lavorare con la giustizia francese, violavo la legge sul segreto bancario svizzero e facendo quello gli svizzeri hanno potuto aprire un mandato di cattura con l’Interpol e questo mandato di cattura rimane e rimarrà, dunque fuori dall’Italia, fuori dalla Francia, fuori dalla Spagna anche se sto lavorando con le altre giustizie. Se ci vado mentre lavoro con una giustizia, un’altra parte della giustizia mi metterà in prigione. Oggi i risultati cominciano a arrivare. Insieme possiamo fare cose incredibili, qualche volta con poche persone e dopo aggiungendo gente di vari orizzonti, facciamo sempre di più. Oggi quello che mi spinge a continuare a andare sempre più avanti, è unirmi a gente coraggiosa e che ha voglia di cambiare le cose per il bene di tutti.
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DA AVAAZ
La banca HSBC aiutava a evadere le tasse migliaia delle persone più ricche del mondo, tra cui tantissimi italiani! Al posto loro noi saremmo già in carcere, ma i governi trattano questi potenti come se fossero troppo importanti per finire in manette. Dimostriamo che non è così! Ogni anno solo in Italia l’evasione fiscale ci ruba 180 miliardi di euro, siamo i peggiori in Europa. Nel mondo si arriva a 3mila miliardi di dollari: per sconfiggere la povertà estrema ne basterebbero molti meno! “SwissLeaks” è il più grande scandalo bancario di sempre: abbiamo un’occasione unica per fare giustizia, ma dobbiamo agire subito. Due persone possono cambiare le cose: il ministro delle finanze inglese che si sta preparando alle elezioni e la candidata come prossimo Procuratore Generale USA che è in attesa della nomina. Entrambi sono al centro dell’opinione pubblica e la nostra campagna può spingerli ad aprire un’inchiesta e colpire l’élite dei grandi evasori, mandando un messaggio chiaro: nessuno è troppo importante per finire in manette! La HSBC è una banca inglese, inoltre migliaia di questi evasori rispondono alle leggi di USA e Gran Bretagna. Se spingiamo questi due paesi ad avviare azioni legali, possiamo innescare una reazione a catena globale. Questi mega-ricchi e le loro speculazioni incontrollate sono spesso la causa di gravi crisi finanziarie. Poi però vengono salvati con i soldi dei contribuenti, e hanno anche il coraggio di dire che bisogna tagliare i fondi alla scuola e alla sanità per coprire i debiti. Il tutto mentre molti di loro sono i primi a evadere le tasse! Questo circolo vizioso sta facendo aumentare rapidamente le diseguaglianze in tutto il mondo. Al giorno d’oggi, 85 miliardari possiedono più ricchezze della metà più povera della popolazione mondiale. Soldi che poi troppo spesso sono usati per comprare politici e manipolare le nostre democrazie a loro vantaggio.
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La Costamagna straccia la Picierno
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I DISTRUTTORI DELLA DEMOCRAZIA EUROPEA
Berluscameno
IL”VELO DI MAYA “CHE PROTEGGEVA IL” VENERABILE” MARIO DRAGHI E’ FINALMENTE CADUTO.
Qualche giorno fa, molti riflettendo sul caso greco, hanno constatato come oggettivamente alcuni tristi “figuri” abbiano già di fatto abolito la democrazia in alcune nazioni d’Europa: Draghi,Schaeuble e Merkel, Padoan sono chiari e diretti: “i cittadini non possono cambiare attraverso il voto l’indirizzo politico dei rispettivi governi”.
Anziché inviare i carri armati a reprimere nel sangue eventuali proteste, Draghi può semplicemente “schiavizzare” un Paese intero minacciando di interrompere la liquidità che tiene in piedi le barcollanti finanze elleniche. Le forme divergono, ma la sostanza non cambia: in Grecia si è instaurata una evidente dittatura.
Nessuno può quindi più fare finta di non sapere che un manipolo di oligarchi, capitanati dal Venerabile Maestro Mario Draghi (UR Lodge Three YES) , promuove e realizza nel Vecchio Continente un golpe strisciante e continuo. Ora, la situazione di fatto appena dipinta si presta ad una lettura bivalente: da un lato la consapevolezza di essere governati da”nuovi fuhrer “-che non possono essere fermati attraverso libere elezioni – incute timore; dall’altro il consolidarsi di un simile equilibrio pone gli odierni torturatori in una posizione scomoda e in prospettiva decisamente pericolosa.
Una cosa è “raggirare la pubblica opinione” (tramite “false” dichiarazioni in TV) carpendone la fiducia cavalcando l’inganno dello spread e dei sacrifici umani indispensabili; un’altra è voler sovvertire il risultato delle urne con la forza bruta.
Ecco, come dimostra la storia, gli uomini affetti da un” delirio di onnipotenza” che hanno battuto temerariamente la seconda strada sono quasi sempre finiti molto male.
L’avere costretto alcuni contro-iniziati a mostrare al mondo il loro vero volto rappresenta perciò il più grande ed insperato successo che potessimo sperare di ottenere in questa fase .
Adesso inizia una partita mortale. La posta in gioco non riguarda più il prevalere di una impostazione neoliberista (e reazionaria) a discapito delle teorie keynesiane, da consumarsi sempre e comunque all’ interno di una cornice fondamentalmente ispirata al rispetto dei pilastri che contraddistinguono una democrazia liberale e uno stato di diritto. La posta in gioco riguarda “adesso” la salvaguardia della nostra nazione e delle nostre libertà politiche, sociali, economiche e civili, messe apertamente in discussione da una “masnada di barbari “antidemocratici.
In estrema sintesi stiamo dicendo che, al di là del merito della trattativa tra Tsipras e la Troika ora ribattezzata “Istituzioni”, teatrino divenuto oramai stucchevole ed irritante, un altro fatto politico importantissimo si è consumato: il” velo di Maya” che permetteva al Venerabile Draghi di colpire nell’ ombra è finalmente caduto.
Arrivati a questo punto è giusto chiedersi: a noi, sinceri democratici e progressisti, cosa conviene? Che Draghi si ammorbidisca, continuando a rispettare le forme per violentare all’ infinito la sostanza; o, al contrario, è preferibile sperare in un ulteriore irrigidimento di “stampo liberticida” messo in bella mostra da parte del nostro nervosetto banchiere centrale?
E’ molto meglio sperare nella seconda ipotesi. Per capire meglio si può ricorrere ad un paragone di tipo storico che vale solo a titolo esemplificativo. Mentre la sicumera e l’arroganza condannarono Hitler ad una fine terribile e vergognosa, la prudenza e la temperanza permisero al dittatore spagnolo Francisco Franco di morire nel suo letto.
A chi è andata peggio? Ai tedeschi, che all’ indomani di una sanguinosissima guerra mondiale poterono ripartire su basi diverse e migliori, oppure agli spagnoli, i quali dovettero vivere sotto il regime di uno spregevole individuo fino al 1975?
Ecco che per noi oggi si profilo lo stesso bivio.
Se i “nazisti tecnocratici” al comando della UE dovessero spingere sull’acceleratore ubriacati da “una provvidenziale sindrome di imbattibilità” ci farebbero un grosso favore. In caso contrario, nel caso in cui cioè i” padroni della UE ” recuperassero un rispetto solo epidermico per i riti della democrazia, l’Europa andrebbe invece probabilmente incontro ad una lenta ed inesorabile agonia che potrebbe in astratto durare decenni. Non disperiamoci quindi nel notare come gli “orchi” (anche non islamici) riescano ad affondare il coltello nella carne viva delle vittime.
Trasformeremo l’”odio provocato da alcune crudeli condotte” in balsamo di liberazione e di futura implacabile giustizia.
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(LUISA TARANTOLA)
MARIO LUZI
La notte lava la mente.
Poco dopo si è qui come sai bene,
file d’anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.
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Spinoza
L’Isis vandalizza un sito archeologico. Pensate che delusione quando arriveranno a Pompei?
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