MASADA n° 1847 25 aprile 2017 UN PAESE SPACCATO IN DUE
Blog di Viviana Vivarelli
25 aprile, festa della Liberazione – Ma allearsi a chi? – Zanda e die Grose KoalitionPd-Fi – Due Renzi, due misure – Le elezioni francesi- Macron, il Mozart della finanza – Prescritto il processo di Cucchi – Renzi e il M5S- Il M5S e la guerra – Unisci i puntini – Ecce Bomba – La sinistra in Europa è fallita su tutta la linea – La scomparsa dei partiti -’Italia è il paese europeo con più poveri – Gli orrori di Rondolino –
Silvana Sicoli
“Oggi ho letto un articolo di giornale dove hanno intervistato il figlio di Teresa Gullace la cui storia fu portata sul grande schermo dalla indimenticabile #AnnaMagnani in ‘Roma città aperta’.
Quella scena capolavoro, in cui viene falciata da una sventagliata di mitra mentre corre verso il suo uomo prigioniero e portato via, destinato alla morte, è l’emblema dell’ingiustizia e della crudeltà ma soprattutto spiega meglio di mille parole come la libertà sia un bene irrinunciabile, come quello di amare qualcuno.
E così vorrei oggi, insieme a voi, celebrare la libertà, il bene più prezioso che in questi tempi difficili di crisi economica forse sottostimiamo, eppure intorno a noi ci sono guerre dichiarate e altre che lo sono anche se non ne hanno l’ufficialità.
Guerre anche di pensiero dove l’intolleranza si manifesta in tutti i campi, da quelli legati a temi importanti fino a quelli di minore rilevanza, ma con un unico denominatore: togliere la libertà in favore di qualcuno o qualcosa.
Sapete cosa vi dico? Auguro un buon 25 Aprile a tutti, anche alla mia libertà.
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Ovviamente il Pd non parteciperà alla Festa della Liberazione, per reazione al No dei partigiani alla sconcia riforma di Renzi che era un vero attentato alla Costituzione italiana. Non può provare nessuna empatia con la Liberazione nazionale chi briga oscuramente per soggiogarla ai signori del Capitale e per distruggere i suoi diritti civili.
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“Per questo 25 aprile un mio pensiero commosso e compassionevole va alle odierne sinistre che scelgono la via dell’antifascismo in assenza di fascismo per non essere anticapitaliste in presenza di capitalismo”. (Diego Fusaro)
“Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli ed educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è libertà. La libertà senza giustizia sociale è una conquista vana.”
Sandro Pertini
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CARA FRANCIA
Doriana Goracci
Cara Francia quando sarà per noi la Festa di Liberazione, il 25 aprile, voi avrete già deciso di chi liberarvi per i prossimi anni. Non è la paura che fa diventare forti e mette tutto il suo coraggio nel votare una persona ma è un popolo che risponde al suo desiderio di vita dignità e libertà.Grazie anche per chi hai accolto, sempre, e respinto al mittente violenza e fascismo. Cara Francia tu sei il Paese nel quale tanti nostri figli vivono e hanno trovato lavoro e ospitalità, perchè cittadini europei e puoi immaginare il batticuore e l’ansia di noi genitori rimasti in Italia, quando nel video appare un’edizione straordinaria del telegiornale…a chi sarà toccata la sorte di vedersi tolta la vita? L’ultimo è stato un ragazzo francese che aveva scelto di unirsi in unione civile con un compagno, che si batteva per la pace e i diritti umani per tutti, con una divisa da poliziotto. Questo gli hai dato tu cara Francia la possibilità di farlo, ed esistere con pari dignità.Non perdere un giorno in cui hai diritto di Voce e di Voto democratico.
Cara Francia non è tempo di piangere non è tempo di chiudersi in casa non è tempo di astenersi da una scelta politica, a voi in Francia, auguro che il voto nell’urna sia segno di liberazione della pace, di giustizia per noi tutti.Cara Francia vota per il popolo, unito dalla Libertà dall’ Uguaglianza e dalla Fraternità.
Un saluto e un abbraccio forte guardando verso quella Spiaggia del Profeta a Marsiglia
Qui si sono fermati. Ciao Francia
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E ora tocca
a voi battervi
gioventù del mondo;
siate intransigenti
sul dovere di amare.
Ridete di coloro
che vi parleranno di prudenza,
di convenienza, che
vi consiglieranno
di mantenere
il giusto equilibrio.
La più grande
disgrazia che vi
possa capitare
e’ di non essere
utili a nessuno,
e che la vostra
vita non serva
a niente.
Raoul Follerau
Secondo voi in Francia vincerà Le Pen o Le Matit? (Maurizio Guido)
“Le cancellin”.
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Giuseppe Barone
Quindi Renzi sta vincendo le elezioni in Francia, la Merkel sarà felice.
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“Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.”
Antonio Gramsci
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Nelly Naranjo
Il 7 di Maggio, i Francesi dovranno scegliere tra un verme o uno scarafaggio,non hanno alternative.
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Cosa dovremmo dire di quel partito che da Gramsci è nato e che da lui nel tempo si è sempre più allontanato? Ma come è accettabile che nel corso della storia, la vigliaccheria umana si sia talmente distaccata dalle origini da iniziare un lunga linea storica che comincia con Gramsci e finisce con Zanda? Poche cose mi stanno tanto sullo stomaco quanto i Giuda politici, coloro che annichiliscono quanto di buono c’era nella loro parte riducendola alla degradazione della fogna!
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Michele Galgano
Non abbandonare un cane! Morirà di fame. Abbandona un politico. Ha sicuramente già mangiato.
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Gianfranco Leri
C’è chi sbaglia i congiuntivi…
e c’è chi governa con la condizionale.
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Bruno Liberato
Viviamo nella modernità. Nel mondo della specializzazione.
Abbiamo anche cretini altamente specializzati !!!!
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In effetti basta vedere gente come la Boschi o la Moretti…
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Viviana
Non ho capito se continuare ad essere dei renzioti cretini o dei berlusconiani cretini o dei leghisti cretini è una vocazione o una specializzazione.
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MA ALLEARSI A CHI???
Viviana Vivarelli
Ci provano, ci riprovano. Cercano di spingerci alle alleanze in ogni subdolo modo. Purtroppo anche giornalisti stimati come Travaglio ci offendono con questo trabocchetto. Capisco che 10 milioni di voti farebbero comodo a chiunque. Siamo diventati fin troppo appetibili e, se avessero un minimo di giudizio, invece di continuare a farci una guerra a oltranza, dovrebbero cominciare a discutere con noi sul merito delle leggi veramente da fare. Ma su quello che occorre veramente all’Italia nemmeno ci si mettono, continuando questa politica neoliberista perversa di austerity, di balle, di sprechi, di corruzione e di asservimento al grande capitale che ci sta distruggendo. Vorrebbero i nostri voti gratis, come pensava lo stolto Bersani, senza cedere di una virgola sui contenuti. Facile, eh? Non gliene frega mezza di razionalizzare il Governo nel senso positivo di una ricostruzione sana ed etica. Lo sentono che con la loro politica dissoluta stanno perdendo gli elettori e i nostri voti gli fanno gola, eccome se gli fanno gola! Ma a chi dovremmo darli questi voti? Ai corrotti come Renzi e la sua ghenga che hanno rovinato questo Paese e fanno leggi solo per proteggere la loro impunità? Ai voltagabbana (312) acquartierati in Parlamento e attaccati alle poltrone? Ai partiti che ora si alleano a sx e ora a dx avendo perso ormai ogni identità e rispetto? A chi ogni giorno ci attacca con insulti e calunnie? A gente come quella insulsa della Moretti, come il vizioso Rondolino, come il viscido Mieli, come quel fatuo di Caprarica, come quel sadico di Debenedetti, come quella accanita della Merlin, come quella figlia di banca corrotta della Boschi? E’questa la gente con cui dovremmo allearci? Ma con che faccia, con che spudoratezza, qualcuno sano di mente potrebbe chiederci una simile aberrazione? E quegli stessi bastardi che ci chiedono alleanze con i nostri nemici continuano tuttavia a martellarci di insulti e di calunnie. E sarebbe questo il modo per chiedere una alleanza?
LE ALLEANZE FATELE TRA VOI CANI E PORCI CHE’ CI SIETE ABITUATI!
Errare humanum est, sed perseverare diabolicum. E persone come Travaglio la dovrebbero piantare di offenderci insistendo su alleanze improponibili. Ma andrebbero da un giudice onesto a proporgli una ‘alleanza’ con i criminali che è suo compito perseguire? Non offenderebbero gravemente lui e il compito sacro per cui occupa il posto che ha? E allora come si permette questa gente di proporci alleanze con gentaglia come il Pd, Fi, l’NCD o la Lega? Non siamo nati proprio per combatterli e farli sparire dalla direzione de nostro Paese? Cos’abbiamo noi da spartire con loro? Non siamo insorti proprio per l’indignazione e la rabbia della loro corruzione e del loro malgoverno? Ma sarebbe andato, Travaglio, dai Milanesi delle 5 giornate di Milano o dai Napoletani della rivolta di Napoli contro i fascisti a insistere con loro perché si alleassero con i loro nemici? Mostrateci dunque il rispetto che meritiamo in questa odierna rivoluzione popolare e non offendeteci consigliandoci alleanze che fanno vergogna solo al pensarle, come se lo scopo della nostra lotta non fosse la liberazione dell’Italia ma l’occupazione di qualche vile poltrona di Governo.
Franco Ranocchi
Travaglio vedrebbe bene un alleanza di governo fra un MoV di onesti ed il Pd, partito fra i più delinquenti d’Italia. E’ come se le guardie carcerarie si alleassero coi carcerati per amministrare il penitenziario.
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Daniele Td Martina
Allearsi con questa classe politica vuol dire “associazione a delinquere”
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Viviana
Travaglio, ma non ti vergogni a proporre questa oscena alleanza del M5S col Pd?? Montanelli si rigirerà nella tomba. Lui Non sarebbe mai arrivato a tanta bassezza.
Col Pd ci si allei la Cassimatis, sempre che domani l’uno o l’altra significhino ancora qualcosa!Se uno doveva fare tanta lotta per allearsi col Pd, allora tanto valeva che entrasse direttamente nella fogna del Pd. E poi quale sarebbe il fantomatico Pd ‘delle origini’ di cui Travaglio travaglia? I DP che è fatto da quelli che finora hanno votato tutte le sconcezze del Pd? Persino durante il ventennio berlusconiano i Ds o PDS hanno operato nascostamente per favorire la destra. Forse Travaglio si riferiva alla sx italiana di Pertini o Berlinguer? Fategli sapere che ormai quella sx è morta da troppo tempo per pensare a una resurrezione!
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Profumo (ex-Presidente Mps) va a processo per falso in bilancio e usura.Il malgoverno Renziloni gli affida Finmeccanica.
I requisiti c’erano tutti.
Piero Froio
DUE RENZI, DUE MISURE
Marco Travaglio
Se c’è una cosa che invidiamo ai francesi, oltre alla legge elettorale, è che si capisce esattamente cosa vogliono i loro politici. Macron, l’enfant gâté dell’establishment che viene dalle banche e dal governo Hollande, vuole più Europa sul solito asse franco-tedesco. Idem, dal centrodestra e dal centrosinistra tradizionali, Fillon e Hamon, che infatti votano per lui. Invece la Le Pen vuole meno Europa, possibilmente nessuna, ridiscutendo i trattati e ridando la Francia ai francesi: infatti nessun altro la appoggia, ma il leader della nuova sinistra Mélenchon, anche lui contrario a quest’Europa e ai suoi trattati, non dà indicazioni di voto perché la parte più antieuropeista dei suoi voterà Le Pen.
Chi vota sa per chi e anche per cosa vota. In Italia, mai. A parole, sono tutti contro questa Ue, anche se poi chiunque va al governo si guarda bene dal metterne in discussione una sola regola. Anche Renzi, che ora si traveste da Macron mentre è una via di mezzo tra il centrodestrismo (e il familismo) di Fillon e lo pseudosocialismo di Hamon, ci ha regalato tante parole e qualche sceneggiata (tipo levare la bandiera dell’Ue o minacciare di tagliare i fondi a Bruxelles e di porre il veto sull’eurobilancio già approvato fino al 2021, sai che paura), ma nessun fatto concreto: anzi, i fatti concreti sono tutti a difesa dell’assetto attuale.
Mentre la Francia si divide sui contenuti, l’Italia si divide sulle etichette: se una cosa la dice o la fa chi piace al Sistema è giusta, se la dice o la fa chi dà noia al Sistema è sbagliata. A prescindere. Il “merito” non conta nulla.
Si parla molto di migranti per l’indagine della Procura di Catania e le denunce di Frontex sulle Ong (alcune, non tutte) che colluderebbero con i trafficanti per prelevarli nelle acque libiche o lì vicino e traghettarli in Italia, lucrando più fondi pubblici.
L’altro giorno La Stampa, citando fonti del governo Gentiloni, risultanze della Procura catanese e della commissione parlamentare guidata dal renziano Latorre, dichiarazioni di Renzi e del dg di Save The Children, titolava: “Il governo: sbarchi record non casuali: ‘Una regia guida i migranti in mare’”. E fin qui tutto bene.
Poi Luigi Di Maio ha sintetizzato il concetto parafrasando Frontex sui “taxi del mare” che aiutano gli scafisti e mettono i migranti vieppiù in pericolo.
Apriti cielo: fascista, razzista, sciacallo, Pinochet.
Il ministro Pd Minniti annuncia più rimpatrii per gli irregolari e accoglienza per i profughi: vivi applausi alla “svolta” del governo.
Peccato che qualche giorno prima le stesse cose le avessero chieste Grillo e Di Battista: xenofobi, leghisti, lepenisti, trumpisti.
L’ anno scorso il Fatto rivela che l’Anac contesta la legittimità di 11 contratti Rai ad altrettanti dirigenti chiamati da fuori dal dg Campo Dall’Orto senza il job posting, con l’avallo della maggioranza in Cda ed enormi sprechi di denaro pubblico. Tutti zitti. Poi Renzi decide di cacciare CdO perché gli ha soltanto renzizzato tutte e tre le reti e i tg Rai, ma non è ancora riuscito a silenziare Report e a licenziare la Berlinguer.
E – come per incanto – tutti scoprono lo scandalo: i partiti si scatenano contro Cdo, la Procura di Roma apre un’inchiesta, Cantone la rivela in un’intervista su La7 a Minoli, noto fustigatore di illegittimità e sprechi Rai (specie da quando non c’è più lui) e il Corriere moltiplica per 5 i contratti incriminati (“Cantone indaga su 55 assunti”).
Del resto pure Cantone piace a intermittenza: il governo gli leva i poteri con un decreto del renziano Delrio gestito dalla renziana Boschi, e Renzi lo sconfessa. Ma non incolpa Delrio & Boschi, bensì misteriosi “tecnici” piovuti da Marte, ovviamente scelti da lui. Persino gli errori di grammatica e sintassi diventano armi di lotta politica: Di Maio sbaglia un paio di congiuntivi e i giornaloni lo dipingono come un somaro da classe differenziale. Poi Renzi, nello stesso post di Facebook, scrive “qual’è” e “scenziati”, ma tutti tacciono. Stessa solfa per le balle. Se tal Sibilia (M5S) dice una stronzata sulle sirene, ancora se ne parla dopo 5 anni: è la prova che i 5Stelle càmpano di fake news. Se invece tal Moretti (Pd) inventa un’emergenza sanitaria nella Roma della Raggi e persino un bambino di 2 anni ucciso da un topo a 5Stelle, nessuno parla di fake news, al massimo di “gaffe”.
Franceschini accusa di fake news Virginia Raggi perché ricorre contro il suo decreto che scippa il Colosseo al Comune, mentre la fake news è tutta del ministro che, in un altro decreto, affida il monumento proprio al Parco archeologico comunale. E tutti parlano di “scontro Franceschini-Raggi”, così non si capisce chi dei due mente.
Il Tg1 s’inventa la riapertura della discarica di Malagrotta a Roma e poi censura la smentita della giunta Raggi, ma nessuno parla di fake news: anzi tutti strillano all’“assalto squadristico” perché due tizi dei 5Stelle armati di videocamera ne chiedono conto per strada al direttore Orfeo. Poi c’è il caso vaccini, con il partito della scienza (Renzi, il Pd e la grande stampa al seguito) contro quello dei ciarlatani (il M5S, più Report più tutti quelli che vorrebbero sapere cosa c’è nei medicinali e nei vaccini prima di assumerli).
Eppure il noto scienziato di Rignano sull’Arno che vuole radiare tutti i medici contrari ai vaccini obbligatori, un anno fa scatenò l’Avvocatura dello Stato a difesa della legge oscurantista n. 40 sull’eterologa, finita alla Consulta per il divieto di utilizzare per la ricerca su Parkinson, Sla e Alzheimer gli embrioni residuali non idonei per le gravidanze e destinati al freezer in saecula saeculorum.
Renzi è fatto così. È pro scienza, ma anche anti. Pro migranti, ma anche anti. Pro Europa, ma anche anti. Pro Italicum, ma anche pro Mattarellum e pure pro proporzionale. Anti fake news, ma anche pro. Dipende.
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DIE GROSSE KOALITION
Ovviamente il Pd aspetterà fino all’ultimo per fare poi una nuova legge elettorale con cui non si presenta il partito ma ‘la coalizione’ e sono già cominciate le trattative per il Nazareno 2. E’ già tutto deciso. Faranno die Große Koalition, le larghissime intese, ci daranno ad intendere che l’ha fatta anche la Merkel. Il il Pd si alleerà con FI. E la Lega, come ha già fatto in passato, andrà a ruota con Berlusconi, perché se n’è sempre fregata dei suoi elettori e gli affari sono affari. Già in passato, la Lega prima ha attaccato violentemente Berlusconi, poi per fare i suoi affaracci, ci è andata al governo assieme senza battere ciglio. I suoi elettori sono tanto scemi da non averla punita prima e non la puniranno poi. Ormai la moralità ce l’hanno sotto le scarpe. E ai ladri di Statoi ci sono abituati. Ma siccome qualche elettore del Pd o di Fi o della Lega si potrebbe sdegnare di queste infami alleanze, faranno una legge elettorale, in cui le alleanze le decideranno DOPO il voto!! IL massimo della truffa!!! Ma ormai lo abbiamo visto quanto sono falsi e capaci di tutto!
Alessandro Di Battista
Esiste il favoloso mondo di “Renzì”, un mondo dove il “bulletto” di Rignano ormai delira quotidianamente. Prova a spaventare gli italiani, stesso schema utilizzato dal suo modello di vita, Berlusconi, per le europee del 2014. E allora dice che dopo il referendum il paese è in balia del Movimento anche se lui ha fatto le nomine di Stato, lui ha messo il timbro sul governo fotocopia Gentiloni, lui ha spinto per il salvataggio delle banche (20 miliardi di soldi nostri messi a debito) tra cui MPS. Vedrete, adesso inizierà l’ennesima crociata di menzogne, riprenderà con le scie chimiche, con i complotti e con i vaccini. Sosterrà Urbi et Orbi che il M5S è contro i vaccini, la più grande sciocchezza del mondo.
Purtroppo per lui il Paese ormai lo conosce bene. Le ha viste le inchieste che hanno travolto il suo partito, li ha notati i suoi comportamenti profondamente immorali, ha preso atto che gli unici “rottamatori” sono stati i carabinieri che, negli anni del suo governo, hanno scoperchiato scandali su scandali. Gli italiani che vivono nel Paese reale e non nel favoloso mondo di “Renzì” non ne possono più delle sue menzogne, della sua totale estraneità all’etica, della sua eterna arroganza.
Nel Paese reale gli italiani lottano ogni giorno contro la povertà, contro il cancro del voto di scambio, contro la corruzione. Soltanto oggi a Guidonia, il terzo comune del Lazio per numero di abitanti, sono state arrestate 15 persone tra funzionari e imprenditori “amici della politica”. Proprio a Guidonia, dove qualche mese fa, era stato già arrestato il sindaco. Le procure italiane, la finanza, i poliziotti e i carabinieri fanno un lavoro enorme e lo fanno nonostante gli strumenti che la politica (quella più corrotta d’Europa) gli ha messo a disposizione siano insufficienti.
Il M5S al Governo approverà un pacchetto anti-corruzione durissimo. Anche per questo, soprattutto per questo, molti politicanti ci vedono come un pericolo. Se Renzi non fosse quel Renzi che ha contribuito a distruggere il Paese gli diremmo: “stai sereno, non essere ossessionato dal M5S, piuttosto dicci quel che vuoi fare”. Il problema è che quello che vuole fare l’ha già fatto e gli italiani l’hanno visto e gli hanno dato svariati avvisi di sfratto che lui – circondato da una schiera di leccapiedi e servitori che lo ossequiano quotidianamente – non vuole proprio vedere. Mentre lui continua ad occupare salotti TV per infangare il M5S noi continuiamo a stare in piazza a presentare la nostra idea di Paese.
“…Pace sono le mani strette degli uomini
e il pane caldo sulla tavola del mondo
è il sorriso della madre.
Nient’altro è la pace.
E gli aratri che tracciano solchi profondi in tutta la terra,
scrivono solamente un nome: Pace.
Nient’altro. Pace.
Sui polpastrelli dei miei versi
il treno che avanza verso il futuro
carico di grano e di rose
è la pace.
Fratelli,
nella pace respira profondamente il mondo
con tutti i nostri sogni.
Datemi la mano fratelli miei.
Questa è la pace.”
Yannis Ritsos
LE ELEZIONI FRANCESI
Elezioni francesi: Hamon prende il 6,4%. I socialisti sono persino meno di quelli dell’ISIS. [@Tenebrosio]
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Padoan è il cosiddetto esperto di finanza che in realtà si è meritato l’appellativo di ‘esperto in fallimenti’, per questo è stato appositamente mandato dalla Troika prima in Argentina, poi in Grecia e infine in Italia per promuovere il fallimento di queste Nazioni, cosa che puntualmente ha fatto. Se ancora qualcuno non ha capito che questa è una guerra finanziaria che il grande Capitale ha dichiarato contro i popoli dell’Occidente, può anche andare a nascondersi.
Io non parteggio né per l’Isis né per le destre europee come la francese Le Pen ma dovrebbero capirlo tutti che se la Le Pen dovesse vincere in Francia (cosa che non accadrà) la botta che ne riceverebbe il grande capitale finanziario e massonico europeo dell’austerità e della distruzione dei diritti dei popoli sarebbe peggiore anche della Brexit.
Paradossalmente la lotta che si sta combattendo in Europa, nell’estinzione di ogni sinistra, è tra due destre diverse. Solo il Movimento 5stelle, assurgendo da una rinnovata volontà popolare ma senza contenere elementi di destra, può rappresentare la speranza dell’occidente.
EMMANUEL MACRON
39 anni, giovane bello, carismatico, è stato funzionario al fisco, banchiere e Ministro dell’economia, dell’industria e del digitale dal 2014 al 2016, nel secondo governo Valls. Era banchiere d’affari presso Rothschild. Alla fine del 2010 è promosso ad associato all’interno della banca e subito nominato dirigente e dirige una delle più importanti negoziazioni dell’anno. Questa transazione, valutata a più di 9 miliardi di euro, gli permette di diventare milionario. Alla fine del 2016, il responsabile della comunicazione di Macron dichiara di aver già ricevuto 3,7 milioni di euro di donazioni per le presidenziali, cioè 3 volte il budget di Fillon e Juppé per le primarie della dx. Il suo partito politico ‘En marche’ non beneficia ancora di finanziamenti pubblici quindi il denaro proviene solo da donazioni private. Dice di non essere né di dx né di sx. Due anni e mezzo fa nessuno lo conosceva ma Hollande lo scelse facendolo diventare ministro dell’Economia. Oggi Emmanuel Macron è il più votato alle regionali assieme alla Le Pen e si contenderà con lei la presidenza della Francia nel ballottaggio del 7 maggio. Intanto ha avuto al primo turno più voti dei candidati dei partiti tradizionali francesi. E’ stato definito “liberale di csx”, “centrista” e “moderato”. Mescola apprezzamenti alle riforme di mercato e all’Ue ad appelli all’unità sociale. Poiché si è formato alla École nationale d’administration, ha lavorato in una banca d’investimento e ha la protezione di Rotschild, la Le Pen lo ha accusato di essere espressione di una “élite europeista finanziaria” che vuole controllare la Francia. Dal 2006 al 2015 è stato iscritto al Partito Socialista. Nei suoi comizi dice cose che nessun altro candidato francese dice, per es. «l’Europa siamo noi. Bruxelles siamo noi. Abbiamo bisogno dell’Europa». Macron si definisce un progressista liberale in economia, ma di sx sulle questioni sociali: dice che ognuno deve essere libero di praticare la sua religione ma che lo stato deve essere laico. Parla molto di istruzione. Dice che non bisogna cedere a coloro «che promuovono l’esclusione, l’odio o la chiusura in noi stessi».E’ un brillante oratore e molte cose che dice sono convincenti. Ma è la Casta finanziaria europea che ha alle spalle che non convince affatto. La sua vittoria rafforzerebbe le élite finanziaria dell’Ue. La vittoria della Le Pen sarebbe un duro colpo per l’Europa.
MACRON
Emmanuel Macron, 39 anni, giovane, bello, carismatico, è stato funzionario al fisco, banchiere e Ministro dell’economia, dell’industria e del digitale dal 2014 al 2016, nel secondo governo Valls. Era banchiere d’affari presso Rothschild. Alla fine del 2010 è promosso ad associato all’interno della banca e subito nominato dirigente e dirige una delle più importanti negoziazioni dell’anno. Questa transazione, valutata a più di 9 miliardi di euro, gli permette di diventare milionario. Alla fine del 2016, il responsabile della comunicazione di Macron dichiara di aver già ricevuto 3,7 milioni di euro di donazioni per le presidenziali, cioè 3 volte il budget di Fillon e Juppé per le primarie della dx. Il suo partito politico ‘En marche’ non beneficia ancora di finanziamenti pubblici quindi il denaro proviene solo da donazioni private. Dice di non essere né di dx né di sx. Due anni e mezzo fa nessuno lo conosceva ma Hollande lo scelse facendolo diventare ministro dell’Economia. Oggi Emmanuel Macron è il più votato alle regionali assieme alla Le Pen e si contenderà con lei la presidenza della Francia nel ballottaggio del 7 maggio. Intanto ha avuto al primo turno più voti dei candidati dei partiti tradizionali francesi. E’ stato definito “liberale di csx”, “centrista” e “moderato”. Mescola apprezzamenti alle riforme di mercato e all’Ue ad appelli all’unità sociale. Poiché si è formato alla École nationale d’administration, ha lavorato in una banca d’investimento e ha la protezione di Rotschild, la Le Pen lo ha accusato di essere espressione di una “élite europeista finanziaria” che vuole controllare la Francia. Dal 2006 al 2015 è stato iscritto al Partito Socialista. Nei suoi comizi dice cose che nessun altro candidato francese dice, per es. «l’Europa siamo noi. Bruxelles siamo noi. Abbiamo bisogno dell’Europa». Macron si definisce un progressista liberale in economia, ma di sx sulle questioni sociali: dice che ognuno deve essere libero di praticare la sua religione ma che lo stato deve essere laico. Parla molto di istruzione. Dice che non bisogna cedere a coloro «che promuovono l’esclusione, l’odio o la chiusura in noi stessi».E’ un brillante oratore e molte cose che dice sono convincenti. Ma è la Casta finanziaria europea che ha alle spalle che non convince affatto. La sua vittoria rafforzerebbe le élite finanziaria dell’Ue. La vittoria della Le Pen sarebbe un duro colpo per l’Europa.
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Renzi si affanna a salire sul carro del vincitore francese. Salirebbe anche su una baguette, pur di risalire su qualcosa.
Ha la sindrome della corona spezzata.
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Rocco Gazzaneo
In Francia al ballottaggio vanno la destra moderata e la destra estrema. Sarebbe come dire CasaPound contro il PD.
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George Clone
Sarà ballottaggio tra Macron e Le Pen. E cioè tra il Renzi di Francia e la Salvini di Francia.
Post di Giovanni Napolitano
In Francia la sinistra non ha più consenso. In Italia la sinistra non ha piùconsenso. Sono defunte entrambe.
In Francia hanno Macron che si finge il nuovo. In Italia abbiamo Renzi che si finge il nuovo.
In Francia hanno la Le Pen che fa sul serio. In Italia abbiamo Salvini che blatera, blatera e poi si allea con Berlusconi.
Solo in Italia abbiamo il M5S ,CHE NON E’ FASCISTA E NON E’ DI SISTEMA, il suo elettorato è trasversale . Va dall’operaio alla casalinga. Nelle piazze 5 stelle non ci sono svastiche o bandiere rosse.
Il M5S viene attaccato quotidianamente dal potere. Eppure è il cuscinetto sociale che tutti dovremmo ringraziare. Se in Italia ancora non c’è stata alcuna rivolta sociale è perché loro rappresentano la speranza. Sono quindi orgoglioso di essere un 5 stelle. E speriamo di cambiare insieme questa classe politica putrida! Sono convinto che il M5S governerà. Un sistema partitocratico al servizio dei potenti, e totalmente avvolto su se stesso e sui suoi luridi affari ,mentre affama il popolo, e’ destinato a implodere. La storia ce lo insegna.
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Macron è un personaggio costruito a tavolino e manovrato dalle solite lobby economiche e finanziarie che dominano l’Europa e l’Occidente.
I bankster hanno inventato un candidato di plastica e lo stanno portando alla vittoria. Giulietto Chiesa
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Viviana
Augias ha avuto la faccia di dire che gli piaceva Macron perché “non era contro”. Ma Macron non è contro l’austerità, non è contro questa Unione europea che distrugge i diritti dei popoli, non è contro la cricca di magnati e finanzieri che vede solo il proprio profitto, non è contro chi distrugge 300 milioni di cittadini per far prevalere l’arricchimento di pochi finanzieri e di poche multinazionali. Che c’è di positivo in questo non essere contro? Augias avrebbe attaccato i partigiani perché erano contro il nazismo e il fascismo. Ma che senso ha? Ho sentito solo questo, poi mi è venuta voglia di vomitare e sono andata a vedere Rai dire nius, almeno qualche risata l’ho fatta.
Le promesse di Macron sono anche belle: In politica, il risanamento morale, la fine del nepotismo, il divieto di assegnare incarichi a familiari retribuiti con soldi pubblici. Una giustizia che sia uguale per i giovani nelle periferie e i colletti bianchi. Il taglio di 120.000 impieghi pubblici. La conferma della settimana di 35 ore ma affidandone l’applicazione ad accordi azienda per azienda. Per i disoccupati, obbligo di formazione durante il periodo in cui si percepisce il sussidio, che verrà sospeso nel caso colui che lo percepisce non accetti proposte di impiego a ripetizione. Il sistema pensionistico dovrà essere semplificato e unificato, consentendo una modulazione dell’uscita dal mondo del lavoro fra 60 e 67 anni in funzione del settore. Alle imprese, si promette alleggerimento degli oneri sociali e fiscali. Il divieto dei cellulari nelle scuole elementari e medie. Sul piano dell’ecologia e della “transizione energetica”, Macron varerebbe una rottamazione su ampia scala, con 1.000 euro per chiunque passi a un’auto non inquinante.
FRANCIA: LA SCOMPARSA DEI COLPEVOLI
Manlio Di Stefano – M5S
L’unico dato veramente interessante di questo primo turno delle presidenziali francesi è la scomparsa dalla scena dei partiti tradizionali. Zero socialisti, zero repubblicani.
I francesi hanno dato un messaggio chiaro che sembra far eco a tutto il resto del mondo: non ne possiamo più della politica di chi ha distrutto il nostro Paese, la nostra economia e il nostro benessere.
Questo significa che io veda nei due candidati al ballottaggio qualcosa di diverso dal passato? No. La loro storia parla chiaro e noi abbiamo veramente poco in comune col programma di Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Nessuno di loro ha fatto entrare nelle istituzioni cittadini qualificati provenienti dalla società civile. Nessuno di loro si taglia lo stipendio. Nessuno di loro parla di limite dei due mandati. Nessuno di loro finanzia le PMI del suo Paese attraverso un fondo di microcredito.
Ma in politica conta anche la percezione di massa e, evidentemente, il popolo francese ha scelto di punire chi li ha traditi negli ultimi anni sostenendo misure come il Fiscal Compact, il pareggio di bilancio in costituzione, il taglio delle pensioni e l’austerity. Esattamente come PD, Forza Italia e Lega Nord in Italia.
Ora attendiamo il secondo turno consci che, chiunque vinca, sarà un interlocutore del M5S per il futuro dell’Unione Europea sperando che desideri, come noi, cambiarla per renderla più umana e non voglia ripetere gli errori commessi dai suoi predecessori, Sarkozy e Hollande. Il primo con la guerra in Libia nel 2011, quando la Francia si prese il petrolio lasciandoci le carrette dal mare. Il secondo con una nuova “francafrique” che ha trasformato il Paese in un bersaglio dei jihadisti mettendo in pericolo tutti i suoi vicini europei, Italia inclusa.
Parola ai francesi. Parola al popolo sovrano.
. Avrei preferito che non fosse esplosa questa ulteriore e inutilissima polemica con Saviano. Il tuttologo non si può permettere di attaccare Di Maio su fatti di cui non è a conoscenza, attaccandolo a testa bassa come un toro perché Di Maio ha denunciato il fatto che certe ONG sono in combutta con gli scafisti. Il fatto, del resto, non l’ha inventato Di Maio per incomprensibili rigurgiti razzisti, ma è uscito dai report di Frontex = agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Ho sentito già volare parole forti, come accuse a Di Maio di essere ‘fascista’. Sarebbe meglio non dire simili stupidaggini!
Quello dei migranti è un problema enorme
Non possiamo aderire ad una accoglienza indiscriminata perché non abbiamo le risorse per farlo e non sarebbe giusto se ciò dovesse far venir meno le tutele ai cittadini italiani. Ma non possiamo nemmeno parlare stupidamente di bombardare i barconi o di rifiutare persino il pronto soccorso o la scuola ai nuovi arrivati come vorrebbe la Lega, perché sarebbe criminale. La posizione del M5S è di non aderire a nessuna delle due posizioni estreme e di cercare con l’aiuto di tutta l’Europa (cosa che finora ha fallito clamorosamente) come governare questo esodo che non farà altro che aumentare e che alla fine, se non sarà regolato, farà fallire l’intera Europa. Io lavoro in una associazione di volontariato per migranti e ascolto storie terribili, ma le tragedie che avvengono nel mondo non possono essere sanate con una accoglienza a 360 gradi che non ci possiamo in alcun modo permettere. Come la giustizia, che deve ascoltare tutte le istanze, così anche l’accoglienza deve esistere all’interno di regole bene applicate o sarà solo caos e rovina.
LA SINISTRA IN EUROPA E’ FALLITA SU TUTTA LA LINEA
Giuseppe Stelluti
Gli intellettuali di sx, italiani soprattutto, che hanno fatto da contorno all’anti-berlusconismo di facciata del PD ora sono orfani. Orfani politici perché non sanno a quale delle 200 formazioni che rivendicano la “sinistrità” affidarsi, soprattutto visti i fallimenti politici dei suoi esponenti, prima, durante e dopo Vendola. Al punto che si lanciano all’estero su Varoufakis ed il suo ultimo libro politico-economico. Varoufakis che dopo il fallimento politico greco rilancia qualcosa che è al 98% quello che dice da anni il M6S, e per il restante 2% un “vorrei ma non potèi..”
Sono, questi intellettuali, orfani soprattutto – e lo ammettono loro stessi (sentire De Masi ad Ivrea) – di un modello sociale ed economico. Perché rivendicano la supremazia della filosofia, dell’intellettualismo sulla politica che mette in pratica tali teorie.
Prima pensavano che il comunismo fosse la giusta etichetta filosofica e sociale ed ha funzionato per molti anni come propaganda alternativa al neo-liberismo, ma il trend è degenerato negli anni in una vuota, a tratti incomprensibile, dialettica puramente ideologica.
In seguito, rincorrendo la storia… queste personalità in Italia si sono trasformate. Appoggiandosi, infatti, agli es. delle social-democrazie di welfare e di sviluppo dei Paesi Scandivi, con relativi impianti teorici economici di supporto di stampo keynesiano.. hanno provato a traghettarci verso quel benessere e quell’organizzazione, fallendo.
Ora sono davvero orfani. Orfani perché la globalizzazione spezza e distrugge le logiche delle social-democrazie (la tassa, strumento di distribuzione del welfare, oggi viene pagata ad uno Stato-Pirata come il Lussemburgo, l’Olanda, o la Svizzera.. per transitare il capitale svelto verso paradisi fiscali).
Il M5S non è nei cuori di questi intellettuali. Sapete perché?Perché, pur spaesati e senza risposte, non accettano che una politica di denuncia, di indignazione, di popolo e non di elite culturale o sociale o politica o economica, sia arrivata prima di loro nel denunciare questa finanza con i suoi intrecci nel sistema Europeo che hanno difeso fino a ieri. E sia arrivata prima a promuovere un nuovo lavoro a chilometri zero, agro-culturale, turistico e di tecnologia e sostenibilità associato a formazione, riconversione industriale, e quaternario, tutto sostenuto e protetto da strumenti per tutelare e modulare il lavoro, come il reddito di cittadinanza.
A parte gli intellettuali italiani a sx che sono ancora a scriver libri, a leggere quelli altrui, a re-inventare la ruota e scopiazzare il programma dei 5 Stelle…..
….Nessuno deve rimanere indietro.
IL TRAMONTO DEI PARTITI E DELLE IDEOLOGIE OBSOLETE NEL VECCHIO CONTINENTE
Gerlando Patti
Il voto delle primarie presidenziali francesi è stato chiaro e inequivocabile: L’epoca delle ideologie,l’epoca dei partiti avvelenati dalle ideologie ormai stantie e residui di inizio 900 è sul passo del tramonto,e se un fatto rilevante del genere,dopo l’Italia,succede anche in Francia,ossia i 2 Paesi storicamente coi più grandi partiti comunisti del continente,allora il processo è irreversibile e il futuro e il ruolo che era dei partiti comunisti,passa e appartiene a sinistre socialiste spostate verso un centro tendenzialmente liberista e a Movimenti popolari tendenti al variegato mondo di centro sinistra e di centro destra moderati,giustamente distaccati dai fondamenti ideologici che non hanno più ragion d’esistere. Un futuro immediato appartiene anche ai nuovi partiti o movimenti nazionalisti o di destra i quali nascono e crescono in virtù di una folle,suicida e insensata politica delle frontiere spalancate a flussi di ondate incontrollate di immigrazione provenienti da Paesi e culture che nella quasi totalità sono inconciliabili,non integrabili e non assimilabili ai valori democratici dei Paesi europei per loro stessa natura soprattutto religiosa,di pari passo ad una aumentata criminalità e insicurezza in ogni Paese del continente.
. Augias: “Salvini e il M5S prendono rottami qua e là”
Dunque dieci milioni di italiani sarebbero rottami?
Noi tutti saremmo rottami?
Mi spiace dirlo ma non tutte le vecchiezze sono felici.
Viviana
Anche di fronte alle disastrose elezioni francesi, noi italiani facciamo la figura di peracottari.
Se fossi un elettore francese mi metterei le mani nei capelli e non voterei affatto. E’ desolante vedere che fine ha fatto il partito socialista francese che sembrava il più forte dell’Occidente. La perversione dei partiti tradizionali e la loro degradazione ideale si misura proprio qui, nel Paese che in Europa sembrava il più politicizzato e con maggiore partecipazione popolare, dove ora il ballottaggio sarà tra una destra moderata e una destra estremista e dove la sinistra non è nemmeno in grado di alzare il capo avendo perso qualsiasi charme e ideologia. Macron rappresenta il totale fallimento ideologico del socialismo francese. Chiunque vincerà, vinceranno i banchieri.
Si sente, ma si sente molto, la mancanza in Francia di un Movimento che salga veramente dal popolo e superi la tenaglia finanziaria distruttiva in cui è imprigionata l’Europa e che si maniesta nei partiti della grande massoneria occidentale ormai supini agli interessi del Capitale e della Finanza e indifferenti di fronte ai bisogni dei popoli.
Lo spettacolo desolante resta comunque quello di una Francia spaccata tra due destre, una cosa che 50 anni fa sarebbe sembrata del tutto impensabile.
Gerardo de Martino
Il disegno che la finanza globale porta avanti, ha espresso la figura di Macron. Abile comunicatore, enfant prodige e banchiere dei Rothschild a soli trent’anni, avvalendosi dei modelli di comunicazione del m5s. Nulla di nuovo. Sembra che i paesi fondatori della UE si confermino nel loro disegno di condizionamento dei Governi Europei. Macron è un uomo di Rothschild: il nuovo che di più vecchio non ce n’è.
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Il controllo del territorio dovrebbe essere una delle prime funzioni dello Stato. Ma in Italia, per colpa di questi governi di fantocci, è ormai inesistente. Ciò è l’esito nefasto della legge Bossi-Fini, una delle peggiori leggi italiane, che non ha raggiunto nessuno degli obiettivi che si proponeva, non ha posto nessun freno utile all’invasione e, malgrado la sua inutilità e inefficienza, da 15 anni sgoverna in Italia il fenomeno gravissimo dell’immigrazione incontrollata senza che nessuno dei governi successivi a Berlusconi abbia mai tentato di fare qualcosa per migliorarla. La Casta se n’è proprio fregata dei migranti, e non ha nemmeno posto dei freni e dei controlli ai gestori dei campi lager dove sono costretti a stare per periodi inutili e infiniti. Per verificare i diritti di un migrante a Berlino ci vogliono due ore. Ma a Bologna per es. ci vuole un anno. Di chi è la colpa di questo? Oggi Salvini regge il suo partito prevalentemente sull’odio ai migranti ma nemmeno Salvini né a livello nazionale né a livello europeo è stato capace di proporre qualcosa di intelligente per migliorare la situazione e il suo lavoro come europarlamentare risulta nullo per massimare la sua visibilità sugli schermi italiani. E nemmeno i grandi dell’Ue fanno il minimo sforzo per regolamentare i flussi migratori, dell’Italia e sei suoi problemi di accoglienza proprio se ne fregano, e anzi troppi politicanti ci speculano alla grande per mortificare ancora di più i diritti dei lavoratori e per arricchirsi coi fondi destinati ai migranti (la frase a Mafia Capitale di Buzzi: “Con immigrati si fanno molti più soldi che con la droga” è emblematica di una politica che si arricchisce laidamente sulla pelle di tanti disperati e poi fa anche attacchi demenziali al M5S alla Saviano. Così il problema già enormemente tragico non farà che peggiorare, producendo una orrenda lotta tra poveri e pervertendo qualsiasi ideale umanitario con un imbarbarimento nei rapporto sociali e nelle leggi.
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Trovo abbastanza grottesco che ci sia chi tenta di paragonare Macron a Renzi o ai 5stelle o metta la Le Pen in parallelo a Salvini. Semmai potrebbero esserci delle somiglianze tra il movimento ‘En marche’ di Macron e gli ex radicali (i quali però ormai dopo la morte di Pannella e le divisioni interne si stanno dissolvendo).
Il concetto di libertà per i radicali ha molte cose buone quando si riferisce a comportamenti sociali: divorzio, aborto, nozze di gay, uso di droghe leggere, protezione dei carcercati ecc. Scompare totalmente e si pervertisce quando entriamo in altri campi come quello dei diritti del lavoro, che essi negano attaccando i sindacati e negando qualsiasi statuto dei lavoratori, o nella finanza, in cui palesemente stanno dalla parte dei magnati del mondo e dei finanzieri. Basti pensare al fatto che la Bonino è sempre invitata alle riunioni del Bilderberg. Mi pare che Macron sia sulla stessa linea. Molte buone proposte per i comportamento sociali. Un ferreo legame di interessi con i magnati dell’Occidente.
Macron, soldi a palate che gli arrivano da Roschild e dai magnati finanziari : ….dimmi chi ti finanzia e ti dirò chi sei!!
DEBITO PUBBLICO
Luigi Di Maio
Il debito pubblico può diventare sostenibile in due soli modi: facendo ripartire l’economia ed eliminando gli sprechi. Per il primo obiettivo servono gli investimenti che in questi anni tutti i Governi hanno abbattuto, per il secondo serve un Governo dalle mani libere.
Il MoVimento 5 Stelle ha già dimostrato nei Comuni amministrati che il debito si può abbattere. In nessuno dei Comuni 5 stelle il debito è aumentato e in molti di essi ha cominciato a scendere, con i risparmi reinvestiti nell’economia reale. Solo per fare qualche esempio, a Pomezia, Comune di 66.000 abitanti, il MoVimento 5 Stelle ha vinto nel 2012 quando il bilancio era in passivo di 7 milioni di euro e oggi il risultato è in attivo di 15 milioni. A Torino abbiamo immediatamente tagliato del 30% i costi dello staff, a Roma con una centrale unica per gli acquisti abbiamo risparmiato in un lampo 40 milioni di euro e Virginia Raggi spende oggi per il suo staff meno della metà di Marino e Alemanno. Potremmo continuare a lungo.
Meglio i “populisti” o chi ha fallito clamorosamente portandoci ad un passo dalla Grecia?
PRESCRITTO IL PROCESSO DI CUCCHI
I medici che sono stati complici della morte orrenda del giovane Cucchi hanno visto annullata la loro assoluzione, ma il processo non potrà riprendere perché le leggi infernali imposte da Pd-Pdl-Lega lo chiudono con una rapida prescrizione. Trovo assolutamente demoniaco che esista la prescrizione per chi è imputato di omicidio e che un assassino, se è tanto furbo da allungare i tempi del processo, possa scansare la pena che gli spetterebbe secondo un criterio minimo di giustizia. Forse i governi che hanno votato leggi processuali così inique, Pd, Fi e Lega, sono così corrotti che, temendo, di avere nelle loro fila anche degli omicidi, hanno pensato bene di renderli impunibili per legge. Non esistono in nessun Paese del mondo 3 gradi di giudizio. A cui si aggiunge anche un ulteriore giudizio del Tribunale della Libertà. A cui può aggiungersi, a maggior beffa del diritto, l’assoluzione e la cancellazione della pena operata da un Parlamento complice (ved Minzolini). Come se ciò ancora non bastasse, si danno poche risorse alla Magistratura, si blocca la carriera dei Magistrati più capaci, si creano Ministro della Giustizia fantocci, si ingorgano le aule di giustizia per mancanza di personale. E infine, beffa suprema, si bloccano i processi ‘per decorrenza dei termini’. E Renzi ha ulteriormente accorciato i tempi del processo, così che un milione e mezzo di processi in dieci anni sono stati troncati e un milione e mezzo di colpevoli o più, sono stati rimessi in libertà. Quelli infine che hanno ricevuto condanne inferiori ai 5 anni, per legge di Renzi, non subiranno alcun carcere né ripagheranno la società finanziariamente del male che hanno fatto. Siamo una Repubblica, basata per colpa del Pd-Fi, sul crimine impunito. Solo per questo, Pd, Fi e Lega andrebbero cancellati dalla faccia della Terra, come criminali o complici di criminali.
Luigi Di Maio
Renzi continua ad andare in televisione ad attaccare il Movimento 5 Stelle con argomentazioni false. Un ex presidente del Consiglio che va in giro in Tv a sparare dati a caso, ha credibilità zero.
Renzi a Otto e mezzo ha detto: “Qui viene Casaleggio, in questa seggiola o quella, non so qual era, e dice: ‘Io voglio fare il reddito di cittadinanza per tutti’, penso a quelli che sono fuori da un posto di lavoro e che quindi seguono con attenzione queste parole. Lei gli dice: ‘Come la copri la cifra che va dai 20 ai 96 miliardi di euro necessaria per il reddito di cittadinanza? Da 20 a 96 miliardi di euro’ ‘Ah beh però possiamo fare per esempio… le pensioni d’oro e i vitalizi…’ Al massimo sta roba qui vale, al massimo esagerando, 100 milioni di euro. E devi arrivare a 96 miliardi di euro. Tu stai prendendo in giro gli italiani.”
Qui l’unico che prende in giro gli italiani è Matteo Renzi. Uno che ha governato per 3 anni questo Paese, e finge di non conoscere le coperture del nostro reddito di cittadinanza, parlando di cifre che vanno da 20 a 96 miliardi, facendo disinformazione con cifre a caso. Eppure questi sono atti depositati, sono atti depositati al Parlamento della Repubblica, e le coperture del reddito di cittadinanza sono approvate dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle costa 14,9 miliardi di euro, non lo diciamo noi, lo dice l’Istat. A quei 14,9 miliardi di euro si aggiungono 2 miliardi di euro per la riforma dei Centri per l’Impiego, che servono a far trovare lavoro a chi prende il reddito di cittadinanza. Renzi finge di non conoscere queste cose, e tra l’altro continua a difendere i privilegi della casta quando dice che con le pensioni d’oro non si può coprire il reddito di cittadinanza. Noi abbiamo individuato 25 voci di spesa che mettono insieme 17 miliardi di euro per erogare questa misura, tra queste ci sono anche le pensioni d’oro. Lui usa la retorica per continuare a difendere i privilegi della casta che durante il suo governo non ha mai voluto tagliare ma che noi taglieremo col primo decreto che istituirà il reddito di cittadinanza in Italia.
Renzi ha continuato: “In questi anni il lavoro giovanile… la disoccupazione è scesa, non troppo, purtroppo ha ragione, ma è scesa dal 46 al 35%.”
Utilizza un dato vero per dire una falsità. L’unica verità è che i giovani occupati italiani non aumentano, o emigrano o per disperazione smettono di cercare lavoro. Solo l’anno scorso sono andati via 115 mila italiani, non solo giovani, anche pensionati, over 40 che hanno perso le speranze di stare in questo Paese. E a quelli si aggiungono gli inattivi, quelli che restano in Italia ma perdono la speranza di trovare un lavoro e quindi non lo cercano più. Questi dati sono la dimostrazione del fallimento totale delle politiche di Matteo Renzi che lui ha anche il coraggio di sbandierare, ma che in realtà dimostrano che Jobs act, bonus, trovate elettorali che ha utilizzato, hanno fatto solo scappare gente e aumentare i giovani disoccupati. Queste sono le sue falsità sui dati che riguardano gli italiani, e con altrettante falsità attacca il Movimento 5 Stelle, ad esempio sulla democrazia diretta.
Il Movimento 5 Stelle ha oltre 2200 eletti nelle istituzioni grazie alla democrazia diretta, che non devono ringraziare nessun capobastone come nel suo partito, e nessuna lista bloccata per essere entrati nelle istituzioni. Lui è quel presidente del Consiglio dei Ministri mandato a casa da un referendum, quello del 4 dicembre, in cui il 60% degli italiani gli ha chiesto di andare a votare, ma lui e il suo partito tengono in ostaggio questa legislatura impedendo agli italiani di andare al voto perché devono prima risolvere i loro problemi interni, e lui deve tornare a fare il segretario. E lui viene a farci lezione di democrazia a noi! E’ ridicolo. E siccome non ha il coraggio di confrontarsi con noi sui temi seri, ad esempio sul nostro programma di governo che stiamo votando insieme ai nostri iscritti -abbiamo già chiuso il capitolo energia adesso stiamo affrontando il lavoro sempre con strumenti democrazia diretta-, allora Renzi utilizza fake news come microchip e le sirene, o strumentalizza temi seri come le mammografie, i vaccini su cui abbiamo ampiamente spiegato la nostra posizione, per attaccarci. Un modo di attaccare veramente di basso livello, di uno candidato alla segreteria del Partito Democratico che non ha argomenti per attaccare la prima forza politica del Paese e deve utilizzare questi mezzucci.
Dice anche che non vogliamo confrontarci con lui sui temi concreti, sulle questioni importanti di questo Paese o sulle proposte che noi abbiamo presentato negli anni del suo governo e che loro ci hanno sempre fermato. Questo è falso: il Movimento 5 Stelle è sempre disponibile a confrontarsi sui temi concreti anche con lui, glielo avevamo chiesto più volte durante la campagna referendaria, e si è sempre rifiutato: anche per questo ha perso. Quindi quando vuole, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, noi siamo disponibili ad un confronto con lui.
Alessandro Di Battista
Da quando sono entrato in Parlamento ho chiesto più e più volte il ritiro del nostro contingente dall’Afghanistan. La guerra in Afghanistan è la guerra più lunga dalla II guerra mondiale ad oggi. Sono morti militari italiani (oltre che decine di migliaia di civili afgani) e ci è costata oltre 5 miliardi di euro. Ogni qual volta abbiamo votato sulle missioni internazionali ci è stato detto che l’Afghanistan era un Paese ormai quasi “pacificato” e che l’Italia si avvicinava alla fine della sua missione. Ma poi che succede? Che sganciano la bomba più potente dopo l’atomica. Trump è stato criticato da più parti nelle prime settimane della sua presidenza. Poi sono bastate qualche dozzina di missili o una bomba devastatrice per renderlo simpatico ai guerrafondai di mezzo mondo come se il rispetto dipendesse da quante armi si è capaci di usare. Per qualcuno parlare di Pace e mondialità significa parlare di utopia. Ma senza utopia saremmo tutti morti da un pezzo.
I MISSILI DI TRUMP
Franco Cardini
“Quando la notte è più buia, non combattere contro le tenebre: però mantieni accesa la lampada”.
Da anni muoiono purtroppo bambini innocenti. Ne sono morti tanti, nei secoli: ma, ora che le democrazie liberali e liberiste hanno sconfitto il nazismo, sbriciolato il comunismo, quasi messo in corner (o almeno così sembrano voler far credere) il fondamentalismo islamista, tutto dovrebbe far credere che i piccoli siano fuori pericolo. O almeno, lo speravamo.
E invece no. Ne hanno ammazzati a migliaia, dall’Afghanistan ai Balcani alla Palestina al Libano all’Iraq alla Libia alla Siria: a parte quelli che muoiono di fame, di sete e di malattia in Africa e quelli che annegano nel Mediterraneo fuggendo al disastro continentale africano (tanto redditizio invece per certi adulti…).
Ma il presidente Trump ha un cuore grande così, più grande ancora del suo ciuffo arancione….
La dittatura perfetta avrà le sembianze di una democrazia, una prigione senza muri dalla quale i prigionieri non sogneranno mai di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù.
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ECCE BOMBA
Marco Travaglio
Laura Boldrini è tanto una cara persona, ma forse qualcuno dovrebbe spiegarle che non è sola al mondo. Dunque non esistono solo le fake news contro di lei: ci sono pure quelle (che noi preferiamo chiamare balle) contro gli altri. E purtroppo c’è poco da fare, nel villaggio globalissimo della Rete, se non cercare di identificare i falsari e, se diffamano, denunciarli alla magistratura. Noi per esempio, nel nostro piccolo, non più tardi di tre giorni fa, siamo stati bersagliati dalle balle di quel teppistello detto il Bomba che lei senz’altro ricorderà, perché per tre anni fino al 4 dicembre sedeva al banco del governo a Montecitorio senza che nessuno l’avesse mai eletto. E pazienza: gli abbiamo risposto, lo denunceremo e intanto ce ne siamo fatta una ragione. Ieri intanto il Quotidiano Nazionale ha pubblicato, in un pezzo dedicato ai presunti stipendi dei dipendenti dei gruppi parlamentari 5 Stelle, la foto del fratello di uno di essi, che purtroppo non percepisce alcuno stipendio perché è morto due anni fa per un terribile male. E, siccome non si chiamava Boldrini, non se l’è filato nessuno. Ma la lista è lunga.
Il 31 marzo la Procura di Genova iscrive nel registro degli indagati Beppe Grillo e Alessandro Di Battista per diffamazione su querela di Marika Cassimatis, la candidata sindaco 5Stelle che ha vinto le “comunarie” online ed è stata poi esclusa dal nuovo voto con l’accusa di essersi schierata contro il movimento. Tutti i siti dei giornaloni sparano la notizia “Grillo e Di Battista indagati” (il presunto reato è ben nascosto negli articoli per evitare le risate omeriche dei lettori), e tutti i tg Rai e la grande stampa in prima pagina. Tutte testate che, come pure la nostra, sono dirette da giornalisti letteralmente sommersi da querele per diffamazione e cause civili per danni. Per Repubblica l’indagine di Genova è addirittura la notizia del giorno. Pagina 1: “M5S, scoppia il caso Genova: indagati Grillo e Di Battista”. Pagina 2: “Genova, Grillo e Di Battista indagati: a rischio il sistema delle comunarie”. Pagina 3: “L’asse tra forzisti e 5Stelle: la svolta anti-toghe che sconcerta i magistrati”. Cioè: il crimine contestato a Grillo e Dibba è talmente grave da indurli ad allearsi con Forza Italia contro i giudici, anche se di quest’alleanza purtroppo nell’articolo non si trova traccia, e neppure dello sconcerto delle toghe. Anche il Corriere dedica due pagine alla clamorosa inchiesta, con sapidi retroscena del tipo: “I leader minimizzano: ‘Ma in questo clima prepariamoci a tutto’”. Processo per mafia? Strage? Narcotraffico? Stupro? Chissà.
Grillo, secondo il retroscenista (forse ignaro di tutte le querele e cause subite da Beppe quando faceva il comico e attaccava tutti, dalla Telecom a Craxi alla Montalcini), è in preda alla “rabbia”. E Di Battista è “molto irritato”, anche perché “i suoi si chiedono se il fascicolo aperto dal pm Cotugno possa indebolire la leadership del deputato romano”. Una carriera stroncata sul nascere.
Su La Stampa un noto giallista politico, già celebre per aver scambiato la moglie di Brunetta per una blogger grillin-putiniana (nome di battaglia: Beatrice Di Maio) specializzata in fake news contro il povero Lotti, unisce l’utile al dilettevole, cioè ai fantomatici annunci del Pd su imminenti accuse di evasione fiscale (“presto sorprese sul fisco”). E chiude in bellezza: “Il paradosso di questa storia è che la forza politica che più ha coccolato e invita i magistrati a sé, potrebbe esser sommersa, e infine illuminata, da una valanga di cause, penali e civili” (come può una valanga illuminare una forza politica? Ah saperlo: più o meno come può uno scoglio arginare il mare).
Purtroppo l’altroieri, com’era ampiamente prevedibile trattandosi di critiche politiche mosse da due politici a un politico, la Procura di Genova chiede l’archiviazione per Grillo e Di Battista: niente diffamazione, solo legittima critica politica. La notizia è molto attesa sulle copertine dei tg e sulle prime pagine dei giornaloni che l’avevano sparata come se fosse un’inchiesta per mafia, anche perché, in caso contrario, c’è da aspettarsi il solito stracciar di vesti dei “garantisti” contro il giornalismo giustizialista e manettaro, anzi il circuito mediatico giudiziario imbeccato dai pm politicizzati che scambia gli avvisi di garanzia per sentenze di condanna e prima sbatte in prima pagina le indagini sui politici per metterli alla gogna, poi le nasconde quando finiscono nel nulla.
Invece niente di tutto questo: zero tituli sulla richiesta di archiviazione nei tg e nelle prime pagine dei giornaloni, zero sdegno per la censura. E un solo commento sui 5Stelle: quello a pagina 6 de La Stampa, firmato dal giallista dadaista della valanga che illumina. Un commento di scuse (peraltro tardive) al M5S e a Putin per l’accostamento alla moglie di Brunetta, o per la panna montata sulla querela della Cassimatis? Nossignori. La richiesta di archiviazione è confinata in 10 righe al fondo di un articolo sulle firme false a Palermo, mentre il commento riguarda l’italiano malfermo di Di Maio (Luigi, non Beatrice). In basso, un altro titolo: “Corruzione, nuovi indagati per il maxi appalto Consip”. Che strano: solo due giorni fa, in prima pagina su La Stampa, un altro immaginifico giallista decretava che “l’inchiesta su Consip, sul padre di Renzi e sul ministro Lotti, è in buona parte un’invenzione… L’inchiesta è morta… Un corpo dello Stato fabbrica e manipola e occulta prove contro lo Stato medesimo, contro il presidente del Consiglio, contro un suo ministro e strettissimo collaboratore. Ed è su un episodio di tale portata eversiva che si è condotta battaglia politica. Se non ci fermiamo, siamo perduti”. Ora, nel breve volgere di tre giorni, lo stesso giornale non si ferma ed è perduto: annuncia che l’inchiesta morta, inventata, manipolata, eversiva è viva e lotta insieme a noi, tant’è che produce addirittura “nuovi indagati”. Una delle due dev’essere una fake news: chissà quale.
Ma su La Stampa, almeno, la schizofrenia è a giorni alterni. Su la Repubblica, invece, lo stesso giorno (ieri) e nella stessa prima pagina. A sinistra, il commento di Roberto Perotti che definisce la manovra finanziaria del governo “una finzione”, “fumo negli occhi”, “una presa in giro”: “tutti lo sanno, eppure tutti perdono tempo a discutere e commentare numeri puramente fittizi” (compresa Repubblica, che da giorni magnifica i balsamici effetti della manovra). Perbacco: una fake news diffusa da Palazzo Chigi, rilanciata dai giornaloni e spedita a Bruxelles nella speranza che ci caschi pure l’Europa, mentre “tutti vedono che il re è nudo, e nessuno osa dirlo”.
A destra, in lievissima controtendenza, il commento di Stefano Cappellini contro i populisti e le loro fake news: “Il nuovo mantra dei complottisti web: ‘Nessuno ne parla’”, “L’effetto è un’inversione dell’onere della prova che oltraggia impunemente la logica. ‘Siccome nessuno ne parla, è vero’… Additandone la presunta censura, qualsiasi bestialità può essere inoculata nel dibattito politico e avvelenarlo in modo spesso irreversibile… Una paranoica cultura del sospetto travestita da emancipazione e da ribellione sociale”, dagli “spettacoli di Beppe Grillo e le dichiarazioni dei suoi adepti” in giù.
Chi non viene assalito dalla da labirintite è colto da un atroce sospetto: oddio, il Cappellini a destra non ce l’avrà mica col Perotti a sinistra (“il re è nudo ma nessuno osa dirlo”)? Chi invece ha buona memoria non ha dubbi: Cappellini ce l’ha proprio con il suo giornale, che quando uscì nel 1976 si presentò così ai suoi futuri lettori: “La Repubblica, quello che gli altri non ti dicono” (e che oggi, 41 anni dopo, non ti dice neanche la Repubblica).
Ps. Viva sempre la libera informazione e abbasso sempre le fake news (degli altri).
Povero Matteo ! ormai è penoso
Pur di far parlare bene di se ha fatto fuori dalla Rai tutti i conduttori di talk che non gli andavano a genio (regalandoli alla concorrenza). Poi è passato ai direttori di Tg, facendo fuori quelli che durante la campagna referendaria osavano dare gli stessi spazi al SI e al NO.
Adesso vuole fare fuori anche l’amministratore delegato che gli ha consentito di portare avanti i suoi “editti bulgari”.
Evidentemente vuole ancora di più, vuole “TeleRenzi”.
Una persona che ha paura della libertà di informazione è destinato a perdere, per sempre.
Il suo atteggiamento resterà sempre quello di un perdente e infatti nonostante tutta questa oscena macchinazione, ha perso tutte le competizioni elettorali degli ultimi 2 anni.
Con l’ultima, gli italiani lo hanno mandato a casa.
Ora vorrebbe tornare, con gli stessi metodi e gli stessi argomenti. Faccia pure, continua così Matteo: verso lo 0% ed oltre.
UNISCI I PUNTINI
Marco Travaglio
Facciamo un gioco con i fatti dell’ultima settimana: la “pista cifrata” della Settimana Enigmistica, quella dei puntini numerati da unire con la penna. E vediamo che disegno ne esce.
1. Report, programma cult di giornalismo investigativo di Rai3, firmato per anni da Milena Gabanelli e ora da Sigfrido Ranucci, svela uno dei tanti misteri gloriosi: perché il costruttore Pessina fu ben felice di buttare un po’ dei suoi soldi per acquistare un bidone come l’Unità, organo Pd al disastro che perde 400 mila euro al mese; e perché Romeo, imprenditore di successo, tentò di svenarsi per portargliela via. La risposta, secondo Report, è nei lauti appalti che Pessina ha poi ottenuto da amministrazioni e aziende pubbliche controllate dal Giglio Magico: dal gasdotto in Kazakhstan all’ospedale di La Spezia. Risultato: Renzi bolla Report di “pura follia” e annuncia querele e cause; i suoi sgherri bombardano il programma in tutti i talk e i tweet; il centro e la destra, anziché difendere l’impeccabile inchiesta mai smentita nei fatti da nessuno, mettono pure loro mano alla fondina.
2. Anche Bianca Berlinguer, licenziata dal Tg3 per leso renzismo, poi confinata in un programma pomeridiano (Cartabianca) e infine chiamata a rianimare l’encefalogramma piatto del talk narco-renziano Politics, entra nel mirino dei renziani. Guelfo Guelfi, il Matteo boy del Cda Rai, invoca da un mese (in un’intervista al samiszdat clandestino Il Foglio, per non dare troppo nell’occhio) la chiusura del programma, reo di ospitare anche Bersani, Di Maio e financo Travaglio. Sarebbe invitato anche Renzi, ma il suo nuovo comunicatore-epuratore Michele Anzaldi, dice no per non legittimare uno dei pochi programmi liberi rimasti.
3. Siccome il dg Rai Antonio Campo Dall’Orto non si decide a chiudere Report e Cartabianca, che purtroppo raccolgono buoni ascolti, mentre le tre reti di Viale Renzini e i tre TgRenzi (soprattutto il terzo deberlinguerizzato) colano a picco, i renziani e gli ascari di centro-destra cannoneggiano pure lui, da essi stessi nominato per meriti leopoldi due anni fa e ora vogliono rimpiazzarlo con uno ancor più leopoldo in vista della campagna elettorale.
4. Il Tg1 spara balle a raffica (tipo la Raggi che riapre la discarica di Malagrotta), censura le smentite alle sue balle (tagliata la rettifica dell’assessora Montanari), nasconde notizie sgradite al governo (la tesi plagiata dalla Madia) e gonfia quelle sgradite alle opposizioni (titoloni su Grillo e Di Battista indagati per l’orribile delitto di diffamazione).
Due 5Stelle con telecamera avvicinano per strada il direttore Mario Orfeo per chieder conto delle balle. Scena muta, seguita da una canea di tartufi trasversali che strillano all’“assalto squadristico”, allo “stalking”, all’attentato alla libertà di stampa del nostro eroe. Così a nessun cittadino verrà più il trip di verificare l’uso che si fa del suo canone in bolletta alla voce “informazione”.
5. L’ex premier ed ex segretario Renzi, mentre i suoi e Repubblica attaccano i 5Stelle che rifiutano i confronti in tv con altri politici, rifiuta i confronti in tv con gli altri candidati alle primarie, Emiliano e Orlando. Poi si presenta a Ottoemezzo senza confrontarsi con altri politici e insulta uno dei pochi giornali non ancora al suo servizio (“il Falso quotidiano”), pretende che chiediamo “scusa a mio padre” (ma non dice per cosa), racconta che “Travaglio fugge dal processo” nato da una citazione del babbo (ma i processi penali si celebrano anche se l’imputato fugge, e in quello non c’è stata alcuna fuga perché è una causa civile su atti scritti presentati dagli avvocati e non dalle parti in lite) e annuncia che “il buonismo è finito”, ora “iniziamo a denunciare”: ci farà sapere lui a chi toccherà con opportuni comunicati. Per molto meno, quando Di Maio diffamato da tg e giornaloni annunciò querele e si rivolse all’Ordine, fu tutto uno stracciar di vesti per le “liste di proscrizione”. Per Renzi invece tutto tace: se denuncia chi sta al potere è democrazia, se denuncia l’opposizioneè fascismo.
6. Il capitano del Noe che ha coordinato per la Procura di Napoli l’inchiesta Consip scoprendo tangenti e traffici per truccare il più grande appalto d’Europa, viene indagato per falso per aver invertito nell’informativa ai pm (ma non nella trascrizione, che è corretta) due nomi in una delle migliaia di frasi intercettate. Apriti cielo: a reti, social ed edicole unificati si urla alle “intercettazioni falsificate”, all’“inchiesta taroccata”, a “papà Renzi scagionato” e ovviamente al “complotto” con tanto di “mandanti”. Uno su tutti: il pm napoletano Woodcock (che non c’entra nulla: l’informativa era per i pm romani che hanno ereditato l’indagine). Così tutti gli investigatori e i pm sono avvertiti: non si indaga sugli amici e i parenti di Renzi.
Unendo i puntini, emerge un disegno che sapremmo descrivere meglio di così: “Io sono costernato, perché tutto questo mi evoca dei ricordi poco simpatici. Questi pensano: ‘Ripuliremo la stalla’, ‘faremo piazza pulita’… Ma questo linguaggio chi glielo ispira? Ci ricorda delle cose che avremmo voluto dimenticare. Era Mussolini che parlava così”. Parole di Indro Montanelli del 20 marzo 2001 sui deliri epuratori di B.&C. dopo una famosa puntata del Satyricon di Daniele Luttazzi. Il grande Indro ce l’aveva col centrodestra: “Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello”. Ora basta sostituire “destra” con “PdR” e il gioco è fatto. Se non vi piace il presepe, ritagliate e spedite la cartolina a pag. 4, oppure postatela sui social. Così capiranno che siamo in tanti.
Povertà: Eurostat, l’Italia è il Paese Ue con più poveri
Quasi 7 milioni, il doppio della Germania e tre volte la Francia
L’Italia è il Paese europeo con il numero più elevato di persone che vivono in “gravi privazioni materiali”, ovvero la definizione istituzionale di ‘poveri’. E’ quanto emerge dai dati Eurostat relativi al 2015, che segnalano una discesa sensibile del numero di poveri in Europa, ma solo marginale in Italia. Nel 2015 in Europa il tasso di povertà è sceso a 8,2% sul totale dei cittadini europei, dal 9% del 2014.
In totale, sono 41,092 milioni i poveri in Europa. L’Italia, invece, è passata dall’11,6% all’11,5%, ovvero un totale di 6,982 milioni di persone che vivono in conclamate condizioni di povertà. Per Eurostat, si tratta di persone che non possono affrontare una spesa inaspettata, permettersi un pasto a base di carne ogni due giorni, mantenere una casa. Il numero è molto più basso in Germania (3,974 milioni), dove il tasso è appena del 5%, e anche in Francia (2,824 milioni), con un tasso del 4,5%, entrambi Paesi più popolosi dell’Italia. In generale sono poveri soprattutto i genitori ‘single’ (17,3% del totale Ue) e gli adulti senza compagno (11%).
Fabrizio Rondolino, direttore dell’Unità:
“Emergency è un’organizzazione politica antioccidentale mascherata da ospedale ambulante, va isolata e boicottata.”
“Il suffragio universqale comincia a rappresentare un serio pericoli per la civiltà occidentale”
“Vi do una buona notizia. Virginia Raggi non andrà al ballottaggio”
“Ma perché la polizia non riempie di botte ‘sti insegnanti e libera il centro storico di Roma”
“Se gli insegnanti del Sud che urlano in tv conoscessero l’italiano, almeno capiremmo cosa vogliono”
“Lo si sospettava da tempo ma dopo la pubblicazione del video postumo, ora è una certezza: Casaleggio era un cretino!”
“L’insurrezione corporativa e ignorante dei sindacati della scuola andrebbe affrontata con licenziamenti esemplari e di massa”.
Poi uno si meraviglia che l’Unità non venda copie? Si dovrebbe meravigliare che non le diano fuoco!!
RIDIAMARO :- )
A Pasqua non mangerò un agnello, detesto l’idea che un essere senziente venga ucciso… credo che mangerò un vegano!
(SnoopyThewriter, Twitter)
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La prima cosa che gli apostoli chiesero a Gesù appena risorto fu #chefaiapasquetta?
(RubinoMauro, Twitter)
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Gesù Che fai a pasquetta?
– Mah, mi sa che vado in un risort.
(tragi_com78, Twitter)
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Dopo il pranzo di Pasqua e il mega pic nic di pasquetta, mi sento come la pietra del sepolcro: rotolo.
(dondindan, Twitter)
VOLEVO INFORMARE COLORO CHE SIEDONO SULLA RIVA DEL FIUME AD ASPETTARE CHE PASSI IL MIO CADAVERE, CHE IO DI SOLITO VADO AL MARE.
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Fulvio Maranzano
Onde evitare altri rischi, ‘sti cavalcavia non si potrebbero costruire già crollati?
La moglie al volante: “Ma guarda tu questi pedoni, sempre in mezzo alla strada”. Il marito: “Ti prego cara, scendi dal marciapiede !!!”
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Piero si lamenta con l’amico Sergio che la vita sessuale con sua moglie sta diventando sempre piu’ noiosa. “Devi essere piu’ creativo, rompi la monotonia” dice Sergio “Perche’ non giocate al dottore per un’oretta? Io faccio cosi'”. “Bella idea” risponde Piero “ma come fai a farlo durare per un’ora?”. “Semplice, la lasci nella sala d’aspetto per 55 minuti!!”.
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Samuele Megna
“Non si scherza con i vaccini”
Disse chi ha nominato la
Lorenzin Ministro della Salute.
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Un passerotto si lancia dal nido e, con pochi insegnamenti ricevuti dai genitori, comincia a esplorare il mondo.
Un giorno incontra un cane e gli chiede:
– “Tu chi sei?”
E il cane:
– “Sono il cane lupo!”
Il passerotto:
– “Non può essere! Uno, o è cane o è lupo!”
E il cane con tanta pazienza gli spiega:
– “Mia mamma era una lupa, mio papà un cane, hanno fatto sesso e sono nato io, il cane lupo!”
Il passerotto si reca perplesso presso un ruscello per bere e qui vede un pesce:
– “E tu chi sei?”
E il pesce:
– “Sono la trota salmonata!”
– “Non è possibile, uno, o è trota o è salmone!”
E la trota:
– “Mia mamma era trota, papà salmone, hanno fatto sesso e sono nata io!”
L’uccellino perplesso si gira e vede un insetto:
– “E tu chi sei?”
E l’insetto:
– “Sono la zanzara tigre.”
E il passerotto: – “Mavvaffanculo!”
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“Dal numero di persone che ho mandato affanc… ci deve essere un bel traffico!”
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Maurizio Di Simone
+++ ULTIMA ORA +++
Grave incidente in uno zoo lombardo. Salvini cade nel recinto delle scimmie orangutans, ed è subito capobranco.
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Un uomo entra in una farmacia e chiede un pacchetto di preservativi. Subito dopo aver pagato inizia a ridere ed esce fuori. Il giorno seguente succede la stessa cosa, con l’uomo che esce ridendo piegato a mezzo. Il farmacista pensa che sia pazzo e chiede al suo assistente che lo segua la prossima volta che torna. Difatti, il giorno dopo entra il tizio in farmacia, chiede i preservativi e, dopo averli pagati, esce ridendo. L’assistente e’ pronto a seguirlo ed esce subito dopo il tizio. Una mezz’oretta dopo torna in farmacia. “L’hai seguito?”. “Sì, l’ho fatto”. “E… dove andava?”. “A casa tua”.
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