Quantcast
Channel: Nuovo Masada
Viewing all 509 articles
Browse latest View live

MASADA 1865 11-7-2017 JE NE SUIS PAS FANTOZZI’

$
0
0

MASADA 1865 11-7-2017 JE NE SUIS PAS FANTOZZI’

Renzi e la censura staliniana – Due anni fa Berlusconi, Maroni e poi Letta e Renzi hanno offerto l’Italia come unico sbarco a tutti i migranti dell’Africa perché l’Ue chiudesse un occhio sui nostri conti pubblici sbalestrati – Sadomasochismo – Fatta una pessima legge sulla tortura – Per oscurare Consip si colpiscono il pm e il giornalista – La crescita della corruzione – Il neoliberismo ha conquistato lo Stato, complice la sx – Correzione ai vaccini – Fantozzi – Quale democrazia? – Poesia: Ko un

Blog di Viviana Vivarelli

L’Italia, unico Paese al mondo dove il simbolo della Repubblica è la poltrona, anzi il divano.

Crisi italiana. La situazione è così grave che il Pd impiegherà più tempo per NON risolverla.

RENZI E LA CENSURA STALINIANA
Nemmeno al tempo delle stragi, nemmeno negli anni di piombo, si era visto un tale accanimento contro i pm (Woodcock) o la stampa libera (Lillo di IFQ), come quello fatto scattare da Renzi per oscurare lo scandalo della Consip che avvolge come una ragnatela l’ex presidente del Consiglio. In qualunque altro Paese del mondo uno scandalo simile, un appalto da 3,7 miliardi, l’appalto pubblico più grande d’Europa, che diventa merce di scambio in cambio di mazzette tra i vertici dello Stato o i loro parenti e amici con imprenditori già nel mirino della giustizia in cambio di mazzette… in qualunque altro Paese uno scandalo di tali proporzioni e con soggetti inquisiti di grado così alto avrebbe raso al suolo non solo Lotti o Tiziano Renzi ma l’intero Pd, morto per secoli a venire.

In Italia le alte sfere rignanesi infieriscono sul pm che ha sollevato l’indagine e sul giornalista che l’ha pubblicata, il quale ha tutto il diritto di difendere le sue fonti come la legge gli permette di fare.
Il giornalista è tenuto al segreto d’ufficio e non è tenuto a svelare le sue fonti (articolo 622 del codice penale). Ma Renzi è vendicativo e distrugge tutto quello che gli si oppone come un capo sovietico. Per cui aspettiamoci ritorsioni proterve sullo stesso Fatto Quotidiano. La democrazia e la legalità con Renzi sono morte. Abbiamo solo un tiranno che pretende di coartare lo Stato secondo i suoi voleri.
Grande fervore legislativo per salvare i colpevoli. Ma chi li salva gli innocenti???? E chi li tutela i cittadini?
Un giudice ha dato 4 mesi di carcere in direttissima a un uomo che ha rubato un pezzo di parmigiano in un supermercato: ma ci sarà uno solo di questo ladri di Stato che pagherà le sue malversazioni?
..
Beppe Grillo scriveva:
“La Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l’Italia”, lo ha detto Marchionne, senza neppure un balbettio, un minimo rossore, senza vergognarsi. E’ l’Italia che avrebbe potuto fare di più se avesse tagliato da tempo la Fiat che ha succhiato per decenni contributi statali, casse integrazioni, l’attività di decine di migliaia di operai, impiegati, ingegneri. Senza lo Stato italiano e senza il lavoro degli italiani, compresi tutto coloro che hanno comprato macchine Fiat, la Fiat non sarebbe nemmeno esistita.
.
GLI ZOMBI RITORNANO
E ci risiamo con la Lega+Berlusconi+Renzi, la lurida accozzaglia che difende i forti per calpestare i deboli.
Non possiamo augurarci che l’Italia vada ancora peggio. ma con questa gentaglia è sicuro.
L’Argentina mostra che chi non ha sarà falcidiato, idem la Grecia. Ora tocca a noi. L’ultimo Paese d’Europa, grazie al caro Pd. Nella distruzione dei tre Paesi ‘c’è sempre stata, anima nera, Padoan che da noi è stato imposto a gran voce da quel criminale di Napolitano.
I poveri hanno solo da tremare ma chi ha scapperà all’estero col malloppo o lo imboscherà nei paradisi fiscali starà benissimo.
Gli elefanti possono anche andare a calpestare altra erba (come fa Marchionne) ma l’erba calpestata da noi rischia di non ricrescere mai più.
Vedi come i soldi vengono da vent’anni rimpiattati nei paradisi fiscali? Persino Moro aveva centinaia di milioni rimpiattati in Svizzera. La Lega se li faceva consigliare addirittura dalla ‘ndrangheta! Berlusconi di paradisi fiscali ne usa 63 e Antigua è addirittura di sua proprietà. Sai quante cose si risanano coi 40 (ormai) miliardi regalati da Renzi alle banche, coi 24 miliardi portati di corsa alla Nato, coi 124 miliardi di debito pubblico in più prodotti dai ladri di Stato renziani e dall’inetto Padoan, col 23 % di spesa militare in più voluto da Renzi per ingraziarsi l’Ue e con l’offerta vistosa di accogliere, noi e solo noi, tutti i migranti del mondo, purché l’Ue chiudesse un occhio sui nostri conti a rotoli e permettesse a Renzi una pratica di regalie e bonus per tenerlo appiccicato alla poltrona?
Vedi come l’inchiesta Consip su un Governo che ha fatto dei suoi appalti merce da suk sia affossata con una censura da Ghestapo? Mentre stampa e televisione sono sotto l’imperio di uno solo che è solo segretario di partito? Ti sembra democrazia tutto questo?
Can you see?
Riesci a vedere?
Can you think?” “Riesci a pensare?” (da Matrix)

Xanadu: “Il maggior limite della sinistra piddina (prima ex-piccina) sta proprio nella sua cieca fedeltà alla linea della ditta, anche quando è scomparsa sia la linea, che la ditta.”
.
Seafruit: “E’ tutto colpa di Grillo e del M5S, Renzi prima di fare il presidente del consiglio diceva che abolire l’articolo 18 era perfettamente inutile, che la scuola aveva necessità d’essere ricostruita a cominciare dalla messa in sicurezza degli edifici, che era inutile toccare le pensioni, che mai avrebbe toccato il nostro welfare, che i nostri istituti bancari erano sani ed invitando ad investire in Monte dei Paschi, che era a favore della riduzione dei compensi dei parlamentari e dell’eliminazione dei vitalizi, che bisognava rinunciare alle auto blu ed ai voli di stato, che la riforma della giustizia avrebbe visto delle serie leggi anticorruzione, contro il voto di scambio, antiriciclaggio e contro la tortura. Ma poi è arrivato Grillo ed il M5S, che viene accusato di essersi preso i voti della sinistra ed allo stesso tempo di avere contribuito alla vittoria del centrodestra nelle recenti elezioni amministrative, che lo ha costretto, poverino, a fare il contrario di quel che aveva promesso.

Mario Mauro: “Renzi e Alfano hanno accettato di accogliere tutti i migranti in cambio di più soldi dall’Ue”

Il governo di Matteo Renzi si è venduto l’Italia sui migranti. A sostenerlo, senza troppi giri di parole, è il senatore Mario Mauro, ex ministro della Difesa con Enrico Letta premier, ora di nuovo in Forza Italia. Intervistato dal Giornale, il big del Ppe ricorda come sia stato proprio Renzi, e il suo ministro degli Interni (fino a ieri agli Esteri) Angelino Alfano, a sottoscrivere con gli altri partner dell’Unione europea un accordo “che ci garantisse maggiore flessibilità sui conti pubblici in cambio di una accoglienza unilaterale dei migranti”. Tradotto: più soldi (spesso spesi per mance elettorali e iniziative di dubbio impatto sulla crescita) a patto che la patata bollente degli sbarchi fosse nelle mani della sola Italia. Mauro conferma dunque quanto rivelato anche dalla sua ex collega agli Esteri, Emma Bonino. “Sia Frontex Plus, sia Triton sono accordi caratterizzati dall’impegno di una parte dei paesi europei a offrire assetti per il salvataggio in mare senza farsi carico dei migranti. Quella svolta è arrivata con i trattati siglati dal governo Renzi. Fino alla firma di Triton un migrante recuperato da una nave inglese risultava di fatto in territorio inglese. Con il governo Renzi si è accettato che tutti quelli recuperati dalle missioni di europee arrivassero sul suolo italiano”.
.
“Ci sono le impronte digitali di Matteo Renzi e dell’ex ministro degli Interni Angelino Alfano, oggi agli Esteri, sull’accordo «segreto» con i partner europei in base al quale tutti gli immigrati recuperati in mare da chiunque devono finire nei porti italiani.
Ce l’hanno fatta sotto il naso per motivi indicibili e questo spiega molte cose, prima di tutte la tranquilla fermezza con cui la Merkel e Macron rimbalzano qualsiasi richiesta di condividere la scomoda ospitalità. Germania e Francia hanno infatti già «pagato» all’Italia l’esenzione dando il via libera allo sforamento dei conti del governo Renzi grazie al quale l’Italia non è stata commissariata.
Renzi avrebbe, insomma, fatto uno scambio con l’Europa: io mi tengo i clandestini, voi digerite il mio disastro economico. Ora rimane da capire quale sia stato il vantaggio dell’allora ministro degli Interni Alfano, l’unico membro del governo che, per competenze, avrebbe potuto non accettare e denunciare il patto scellerato sulla pelle degli italiani.
La prima risposta è ovvia: pur di non perdere la poltrona, Alfano accetterebbe qualsiasi cosa. La seconda è veramente maligna. C’è chi, infatti, ricorda come persone a lui vicine e membri del suo partito abbiano messo in piedi a tempo di record il Cara di Mineo, il più grande e finanziato centro di accoglienza d’Italia, nonché un business milionario, peraltro finito nel mirino della magistratura per una sfilza di reati”. (fonte: Dagospia)

Questa, più o meno, è la verità che sta emergendo in questi giorni: noi ci facciamo carico di tutti i migranti che arrivano in Europa e il Pd può aumentare il debito pubblico buttando via soldi in mancette elettorali e leggi inutili quando non dannose.
Ma temo che ci sia dell’altro che ancora non è venuto fuori.
Dopo anni che, a parità di condizioni geopolitiche, il numero degli sbarchi era pressoché uguale, già con Mare Nostrum è cominciato ad aumentare e, con Triton di Frontex, è letteralmente esploso. In pochi anni sono sorte dal nulla decine di Ong che hanno l’unico scopo di prelevare questa povera gente dalle coste libiche e portarli in Italia. Perché? Vero che i finanziamenti fanno gola ma non potevano non sapere che presto saremmo arrivati al collasso, Cara o non Cara.
Non sarà che, affiancato allo sfruttamento di Stato, c’è anche qualche accordo mafia-scafisti? O peggio, non sarà un accordo a 3 (mafia-scafisti-Stato) visto che, quando Zuccaro sollevò il problema di queste Ong, tutta la stampa di regime, più qualche utile idiota in buona fede, si lanciò in una infame campagna denigratoria nei suoi confronti e in chi si permetteva di sollevare anche solo qualche dubbio?
.
Chelli Otello
Vedere cose come questa mi fa dire che Europa e Italia sono da tragica barzelletta. La decisione della prima sezione della Suprema corte rischia di spazzare via un quarto di secolo di condanne per concorso esterno alla mafia. Chiunque sia stato ritenuto colpevole per fatti precedenti al 1994 può vedere annullata la sua condanna. A partire dall’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri. È la prima volta nella storia che una sentenza europea incide direttamente su una sentenza italiana passata in giudicato. Siamo alla mercé di uno stato europeo che non esiste.
.
BLOG DI GRILLO
Mentre tutta Italia commenta sbalordita le parole di Emma Bonino, che in un’intervista ha rivelato come sia stato il governo italiano nel 2014 a chiedere all’Europa di gestire “noi” tutto il traffico di migranti nel Mediterraneo, chi è direttamente coinvolto brilla per il suo silenzio. Sarà forse un silenzio-assenso, quello dell’ex premier Renzi e dell’ex ministro dell’Interno Alfano, chiamati direttamente in causa dalle rivelazioni nonché dal Parlamento stesso per voce di Roberta Lombardi?
Non sanno che dire perché le cose stanno davvero così. Lo si è capito ascoltando ieri sera l’attuale ministro della Giustizia Orlando: interrogato in proposito, si è impappinato e non ha spiegato nulla. La Bonino ha detto il vero: il governo Renzi ha chiesto che fosse l’Italia a ricevere per intero, e da sola, tali migrazioni spesso descritte come “epocali”.
Non solo: Orlando ha anche aggiunto che fino a qualche tempo fa i migranti si limitavano a passare per l’Italia dirigendosi in altri Paesi, ma che ora “questo sistema è saltato, per una serie di ragioni”. Quali? Sta dicendo che non solo dobbiamo incaricarci di tutti gli sbarchi, le identificazioni, le richieste di asilo ed il mantenimento, ma dovremo ora tenere qui tutti, incluso chi non vuole starci (e sono la maggioranza)?
Il motivo di questa follia firmata a nostra insaputa e a spese di un Paese già in ginocchio per la crisi, lo sanno solo Renzi, Alfano e i loro accoliti al corrente dell’affarone servito all’Europa. La colpa è solo ed unicamente loro e devono prendersene la responsabilità. Perché l’hanno fatto, ci chiediamo di nuovo? Solo per foraggiare quel mondo di mezzo in cui il PD sguazza? O anche per vantaggi sui conti pubblici? E soprattutto: ora come ne usciamo? Non certo facendoci elargire 4 spicci, e tornandocene a casa da Tallin con le pive nel sacco e i porti aperti.
Siamo lo zimbello dell’Europa, che ci ha chiuso i confini in faccia, e per giunta in violazione di Dublino grazie ai masochistici accordi firmati da governi Pd che pensano ai loro interessi e non a quelli dei cittadini.

SADOMASOCHISMO
Giulio
Secondo Erich Fromm, il carattere psicologico dominante nella nostra società è il
“sadomasochismo”, inteso come sottomissione ai potenti e conscio o inconscio disprezzo dei deboli. Secondo Fromm, chi non è “sadomasochista” è sano in una società mentalmente malata. Il modello di Fromm è una possibile spiegazione del come mai persone di intelligenza e cultura sopra la media sembrano contestare il potere, però alla fine, com’è come non è, sono dalla parte del potere. Io penso che tutti noi decidiamo con la pancia, e poi razionalizziamo con supercazzole più o meno raffinate e più o meno colte, più o meno vere. Ci possiamo dividere in due macro categorie: quelli che di fronte al potere sbavano e quelli che di fronte al potere hanno l’ irrefrenabile desiderio di mandarlo a quel paese.
.
Scoperta la famosa particella Xi, il collante dell’universo. Renzi la sta cercando furiosamente dentro e fuori il Pd, per tenere insieme il suo universo. Per ora ha trovato solo la particella VaffanXu che è quella che disgrega ogni universo.

PROFEZIA
Viviana Vivarelli
Sono nata alla fine della 2° guerra mondiale, prima di Nagasaki.
Ho cavalcato il miracolo italiano quando ricostruzione e sviluppo ispiravano tutti e l’Occidente si rialzava dalle rovine della guerra.
Ho superato i terrori della bomba durante la Guerra Fredda.
Ho gioito degli stop alla proliferazione atomica e della perestroika di Gorbaciov.
Ho visto allargarsi nel mondo le menzogne neoliberiste, le grandi multinazionali, gli organismi economici planetari che ancor oggi dettano ordini ai Governi e li piegano alle ricette della debitocrazia, che riduce in rovina gli Stati e li obbliga a svendere beni e diritti, a distruggere il welfare, a prostituire il lavoro. Che racconta loro che i debiti si pagano facendo altri debiti, ma questo nel privato si chiama USURA, e nel pubblico COLONIALISMO. Nessuno è mai uscito dai debiti facendo altri debiti. Fare altri debiti significa solo diventare più schiavi.
Ho visto sorgere di contrappasso un nuovo pensiero che non era né marxismo né mercatismo e non era basato sul lucro o sul PIL, ma universalizzava tutto il mondo partendo da una democrazia dal basso. Ho visto i dubbi e le crisi e le speranze che si accompagnano a una nascita nuova.
Ho visto gli attentati alle Torri e il barbaro regime bushiano, la democrazia esportata con la guerra e l’indebitamento che cresceva e cresceva, ho assistito al fallimento del sistema di mercato, imposto dal capitalismo statunitense per un nuovo “colonialismo da sistema”, che spezza le reni ai popoli, non con le bombe, ma con le Borse, le Banche e le Agenzie di Rating.
Ho visto un nemico molto più subdolo di Al Qaeda, molto più feroce degli eserciti mercenari o degli ordigni nucleari, che atterrava gli Stati non col napalm o l’uranio impoverito, ma attraverso le perversione di un sistema bancario e borsistico intoccabile e considerato come sacro, fatto di derivati, sub prime, vendite allo scoperto, tassi di interesse usurai, speculazioni senza controllo, paradisi fiscali.. con l’arroganza di non sottostare a nessun freno o limite, sopra ogni senso di giustizia e di sopportazione.
Ho contato l’inanità degli interminabili e vacui G8, sempre dei soliti pochi pagliacci, mentre il 3° Mondo cominciava a divorare il 1°, e i Ministri andavano a prendere ordini dal Fondo Monetario e dalla Banca Mondiale, o da quelle Europea che era la sua filiale, come un grande Moloch che avrebbe digerito tutto, anche la nostra libertà di vivere.
Ho visto acutizzarsi i poteri politici delle Chiese, che quanto più si gonfiavano di potenza terrena, tanto più si svuotavano di spiritualità e di umanità e infierivano su donne e bambini.
Oggi vedo fallire i dinosauri del Capitale, quelli che si muovevano nel mondo come Imperatori: gli Stati uniti, il Giappone, l’Inghilterra, l’Europa…schiantati dalle loro stesse armi come terroristi a cui deflagra la bomba in mano.
Eppure stentano ancora a riconoscere i segni della fine. Come lebbrosi le cui piaghe sono plateali agli occhi di tutti, continuano a credersi immortali nell’accanimento di un sistema economico che era in agonia 30 anni fa e che oggi mostra solo segni terminali.
Ma ancora lo zombi avanza, ancora i suoi funesti guardiani credono di poterlo usare per dominare la Terra, finché il decrepito Frankenstein non li atterrerà definitivamente.
L’Utopia Imperialista del Grande Capitale Internazionale è fallita, il Neoliberismo è fallito, l’atroce Pil è fallito, il mito della Crescita continua è fallito, eppure il Male non si arrende.
Negli anni tardi della mia vita sono destinata ad assistere a questa scomposta agonia, la morte tremenda di un malato che non muore, di un sistema marcio e fatiscente che non si arrende all’evidenza della sua fine.
E allo stesso tempo l’ineluttabilità di questa fine riempie il Mondo di speranza. Un’Era Nuova sta per nascere. E si chiama Nuova Democrazia. E che io la veda o no, non importa. Essa splenderà sul mondo , anzi essa ha già cominciato a sorgere. E io, se voglio, posso farne parte.

ESSERE OTTIMISTI
Il futuro può sempre superare le nostre previsioni più ottimistiche.
Lumiere (inventore del proiettore cinematografico) disse: “La mia invenzione è priva di applicazioni commerciali”.
E l’IBM valutò che la costruzione del computer portatile (pc) non avrebbe avuto futuro. Il primo elaboratore programmabile immesso sul mercato dalla DEC, il PDP-1 del 1960, vendette solo 49 esemplari.
Il famosissimo libro “L’interpretazione dei sogni ” di Freud, uno dei libri più diffusi nel mondo, che avrebbe segnato la nascita della psicoanalisi moderna, fu scambiato per un testo esoterico e in 6 anni vendette solo 354 copie.
Marconi non era nemmeno laureato, e la sua invenzione strepitosa, il telegrafo senza fili, la cui evoluzione portò ai moderni sistemi di radiocomunicazione, la televisione ecc. trovò solo critiche e rifiuti negli accademici dell’epoca che lo considerarono un millantatore.
Anche la democrazia diretta ha avuto notevoli denigratori.
Tutto questo è rassicurante se non entusiasmante.
Non abbiamo che da sconfessare gli scettici e i molestatori. E, per Diana, lo faremo!

Conoscenza significa libertà
Oggi il neoliberismo tiene in pugno i popoli grazie ad una disinformazione diffusa che fa leva soprattutto sugli anziani, spesso analfabeti di ritorno oppure omologati a preconcetti creati dal potere per non destabilizzare i gruppi di comando che desiderano solo la conservazione dello status quo
Non è un caso se i giovani, che sono informatizzati e si liberano più facilmente dalle false credenze politiche, rompono coi tabu ufficiali e sono la parte più consistente dell’elettorato a 5stelle.

FATTA UN PESSIMA LEGGE SULLA TORTURA
Dopo 4 anni si sono decisi finalmente a introdurre nel nostro ordinamento il reato di tortura, ma mai che facciano una legge chiara e netta, per cui perché si possa parlare di tortura ‘una pluralità’ di condotte criminose, per cui se ti stuprano o ti buttano in fondo alle scale o ti bruciano i cogliono con i fili elettrici, ma lo fanno in una volta sola, “tortura non è”!!! Per dirla meglio, con questa legge i delitti della Diaz e di Bolzaneto resterebbero impuniti.
Hanno votato a favore dell’inutile legge sulla tortura: Pd e Ap. Contro Forza Italia, Cor, Fratelli d’Italia e Lega. Ad astenersi sono stati M5S, Sinistra Italiana, Mdp e Scelta civica. La legge fa così schifo che Manconi che l’aveva presentata si è rifiutato di votarla. Magistratura democratica aveva giudicato il testo ” confuso, inapplicabile e controproducente” e invitava deputati “a tornare alla definizione del crimine scritta nella Convenzione Onu contro la tortura, cioè la versione più seria, equilibrata e condivisa al momento disponibile”. A chiedere all’Italia di colmare il vuoto normativo era stata la Corte europea dei diritti umani con la sentenza Cestaro contro Italia (sul caso Diaz) dell’aprile 2015 e lo aveva ribadito con la nuova condanna inflitta al nostro Paese il 22 giugno scorso. “Il testo in esame non sarebbe applicabile alla maggior parte dei casi che la Corte europea qualifica come tortura”.Il commissario europeo per i diritti umani ha bocciato il ddl oggi approvato esprimendo mille preoccupazioni di fronte alla sua concreta inutilità. I deputati del M5s si sono astenuti: “Dopo quasi 30 anni dalla ratifica della convenzione Onu dopo ben tre condanne in sede di Corte europea dei diritti dell’uomo, non sono riusciti ad approvare una legge che punisca per davvero il reato di tortura. È un giorno amaro, in cui il Pd partorisce l’ennesima normativa che troverà difficile applicazione, con paletti e scappatoie che di fatto potrebbero lasciare impuniti i colpevoli e creare caos nei tribunali. Ecco perché ci asteniamo, perché questa legge è scritta male”.Lo stesso dice Sinistra italiana.
Fratoianni: “Questa legge è un pasticcio perché non permetterà di perseguire in modo efficace chi si rende autore di questi orrendi atti”.
.
Commenti di vari Blogger:
-Quindi se io prendo un tizio e gli faccio il water boarding – ma solo una volta, eh – vado liscio? Evvai!
-Ignazio Silone diceva che esistono due tipi di fascisti: i fascisti e gli anti fascisti
-Per fare il male ed essere coperti basta essere politici o agenti di polizia.
-Funziona così in Italia. Loro sono loro e noi non contiamo niente.
Ricapitolando: il pianeta di guarda come cacche per via di quella “cosuccia” capitata a Genova al G8, una pagina infamante nella storia della Repubblica, della società e della legalità del paese. Siccome vengono TORTURATI ragazzi provenienti da ovunque nel Mondo, inizia il tam tam che fa puntare tante dita accusatrici verso il paese.
Passano gli anni e tra una porcheria e l’altra nel tentativo di depistare e di impedire che i COLPEVOLI fossero puniti, si arriva ad una legge che potremmo catalogare tra le SOLITE PORCHERIE A CUI SIAMO ABITUATI che non risolve il problema, che non serve a nulla se non a poter dire che “NOI ALMENO UNA L’ABBIAMO FATTA” , lasciando ovviamente tutto come prima perché nel nostro paese un po’ di sana tortura non la si nega a nessuno.
Credo che nella legge ci sia anche qualche comma specifico che obbliga ad alzare di grado qualsiasi colpevole delle forze dell’ordine, meglio se apicale e RESPONSABILE…
Le cose si fanno per bene o non si fanno, vero Renzi?
-Squallidi pagliacci.
-Finalmente c’è la legge …ma se ti torturano una volta sola è tutto a posto. La seconda ..ti chiedono scusa. La terza ti fanno un bel funerale.
-Rivotateli ..questi sono quelli competenti!!
-Quindi si può picchiare a sangue un cittadino inerme per ore, senza incorrere nel reato di tortura, purché non ci siano pause nel pestaggio.
-Complimenti allo chef e ai suoi camerieri.
-Questa legge ë una vergogna..una presa per i fondelli..una totale vergogna e un’ulteriore violenza contro tutte quelle persone che subirono atti di tortura..e verso quelle persone che purtroppo li subiranno perché questa legge é del tutto inutile ed inapplicabile..per cui gli uomini in divisa avranno ancora per molto tempo mano libera nel torturare e picchiare cittadini che dovrebbero vivere in uno stato di diritto..uno stato che di diritto ha ben poco..VERGOGNA!

GUARDIE E LADRI
Marco Travaglio

Lavorare con la Guardia di Finanza in redazione senz’aver evaso un euro di tasse né essere accusati di averlo fatto è già piuttosto seccante. Ma leggere nel decreto di perquisizione della Procura di Napoli che essa “sorge sulla base di una denunzia-querela dei difensori di Romeo Alfredo, in cui si lamenta la pubblicazione di notizie coperte da segreto che peraltro avrebbero natura diffamatoria per la posizione del loro assistito”, non sappiamo se faccia più ridere o più piangere. Il preclaro denunziante che il noto criminale Marco Lillo avrebbe diffamato pubblicando atti della Procura che ci perquisisce è quel Romeo che la Procura che ci perquisisce ha fatto arrestare quattro mesi fa per corruzione e indagato un anno fa per associazione per delinquere e concorso esterno in associazione camorristica. Cioè: quello che per i pm di Napoli è un ladro e un amico della camorra chiede da Regina Coeli alle guardie di punire il giornale che ha pubblicato le loro carte che gli danno del ladro. E le guardie eseguono. In trent’anni e passa di cronaca giudiziaria ne avevamo viste tante, ma questa ci mancava. L’accusa di aver diffamato Romeo potrebbe sussistere se avessimo pubblicato atti falsi, ma in quel caso i pm non potrebbero procedere per rivelazione di segreto d’ufficio. Siccome abbiamo pubblicato atti veri, non può sussistere alcuna diffamazione. Ergo la perquisizione “sulla base di una denunzia- querela dei difensori di Romeo” non sta né in cielo né in terra.
Ciò che la Procura non può dire è che della reputazione di Romeo non gliene può importare di meno, altrimenti non l’avrebbe fatto arrestare. Ciò che cerca, dietro il paravento di Romeo, è la nostra fonte. Ma non può ammettere neppure questo: la Corte europea dei diritti dell’uomo ha diffidato più volte gli Stati dal tentare di risalire alle fonti dei cronisti attraverso perquisizioni, intercettazioni, incriminazioni per reticenza. Tutte violazioni dell’art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, come ha confermato la Cassazione. Eppure quella norma ieri è stata ripetutamente violata dai pm di Napoli, a maggior ragione in quanto Lillo non è neppure indagato, con un mega-blitz che nemmeno per la camorra: una ventina di militari sguinzagliati fra Roma, Padova e la Calabria (dove il putribondo figuro tenta di farsi qualche giorno di ferie).
E precisamente: nella sede del Fatto, nelle case romana e calabrese di Lillo, in quella dell’ex moglie, in quelle del padre 96enne a Roma e in Calabria, nella tipografia di Grafica Veneta a Trebaseleghe. Perquisizioni, ordini di esibizione, cassetti scassinati, computer e telefonini sequestrati ‘ndo cojo cojo, persino all’ex moglie e alla compagna giornalista di Lillo e financo all’art director e responsabile grafico del Fatto, Fabio Corsi. Quando viene perquisita una persona, tipo un giornalista, che può opporre il segreto professionale, per evitare atti invasivi come il sequestro indiscriminato degli strumenti di lavoro e di comunicazione, è obbligatorio per legge l’“ordine di esibizione”. Lillo non era a Roma, ma ha acconsentito via telefono (quello del figlio: il suo l’avevano sequestrato) a esibire tutti i file richiesti. Ma i finanzieri hanno avuto l’ordine di sequestrargli tutto indiscriminatamente, aggirando la legge con la scusa che poteva esserci “altro”. E tanti saluti al suo diritto di tutelare le fonti, senza che neppure un giudice l’avesse sollevato dal segreto, imponendogli di rivelare il suo informatore per cause di forza maggiore. Tutte queste forzature sono state verbalizzate dal nostro avvocato, che presenterà ricorso contro questa catena di atti abnormi e illegittimi.
Ora però è il momento di uscire dai tecnicismi, che pure ci pare doveroso far conoscere ai nostri lettori, e alzare lo sguardo. Non siamo né il primo né l’ultimo giornale a pubblicare notizie segrete e a subirne le conseguenze. Anzi, ce la siamo proprio andata a cercare: quando si tocca il più intoccabile degli intoccabili – Matteo Renzi – bisogna prepararsi a tutto. Anche a due inchieste parallele e invasive quant’altre mai, a caccia delle fonti (solo le nostre) che ci hanno svelato notizie segrete (ma anche, come vedremo, non segrete). Non solo quella della Procura di Napoli, ma anche quella dei pm di Roma, che per la prima volta nella storia hanno indagato un pm, Henry John Woodcock, e la sua compagna, Federica Sciarelli, sequestrandole telefono (Lillo ha già dichiarato, e metterà a verbale quando sarà sentito, che le sue fonti non sono loro: altrimenti non avrebbe parlato al telefono neppure con la Sciarelli). Pare che le due Procure si siano convinte di una macchinazione eversiva di uomini del Noe tramite fughe di notizie sull’inchiesta Consip (quella su tangenti, traffici d’influenze, appalti truccati e soffiate istituzionali agli indagati: tutti fatti che non sono minimamente in discussione) per colpire presunti nemici interni: il comandante dell’Arma, generale Tullio Del Sette (che a fine anno, quando il Fatto parlò per primo dell’inchiesta, doveva essere confermato dal governo); e il servizio segreto civile Aisi (con accuse false a vari 007). Così giustificano l’incredibile spiegamento di forze, mai usato da alcuno per una fuga di notizie, nè da loro per le soffiate che hanno rovinato l’inchiesta principale, quella su appalti truccati e tangenti pagate o promesse.
Se i telefoni di Lillo, della sua compagna e di quella di Woodcock sono nelle mani degli inquirenti, quelli di babbo Tiziano e del figlio Matteo, ma anche dei generali Del Sette e Saltalamacchia ecc. non sono mai stati sequestrati e i loro uffici e abitazioni non sono mai stati perquisiti. Come se fosse più grave pubblicare notizie su un giornale che avvertire una banda di presunti ladri perché tolgano le cimici, smettano di parlare e trafficare per pilotare il più grande appalto d’Europa.
E di quali notizie segrete stiamo parlando, poi? Quella su cui indaga Roma, che poi scatena il bis di Napoli, è la perquisizione del Noe alla Consip il 20 dicembre 2016, con l’interrogatorio di Marroni che accusa Lotti, Del Sette e Saltalamacchia, indagati subito dopo. Quanto poteva durare il segreto su quel plateale blitz di un manipolo di carabinieri in un ufficio pubblico popolato da decine di dipendenti e funzionari? Se la notizia non fosse uscita sul Fatto il 21 dicembre, l’avrebbe raccontata qualche altro giornale il 22, perché era un fatto pubblico, un segreto di Pulcinella, che fra l’altro non ha danneggiato nè avvantaggiato nessuno (gli indagati sapevano già tutto da mesi grazie alle loro fonti istituzionali). E il registro degli indagati, almeno a Roma, non è mai stato top secret, viste le infinite notizie di iscrizioni anche eccellenti pubblicate quasi in tempo reale. Non solo: dell’inchiesta Mafia Capitale sapevano diversi giornalisti molto prima degli arresti, tant’è che avevano già riempito fior di articoli, libri, persino film e fiction. Infatti i due poliziotti indagati per aver avvertito Massimo Carminati furono poi prosciolti perché la notizia era ormai di dominio pubblico. Qualcuno ha mai perquisito giornalisti, fidanzate, stampatori, grafici, fuochisti, macchinisti e ferrovieri per smascherare la fonte? Non risulta.
La Procura di Napoli indaga invece sulla pubblicazione delle due informative del Noe su Consip: quella del 9 gennaio e quella di febbraio 2017. Ma la seconda era stata depositata agli atti dalla Procura di Roma, dunque non era segreta. E la prima, segreta, fu pubblicata da tutti i maggiori quotidiani il 4 marzo, mentre il Fatto una volta tanto la ebbe solo l’indomani: eppure gli unici perquisiti siamo noi. Il Fatto pubblicò la telefonata top secret dei due Renzi, così come un noto settimanale riportò il verbale segreto di Marroni: e gli unici perquisiti siamo sempre noi. Il che ci rafforza nella convinzione che non ci abbiano perquisiti per tutelare l’onorabilità di Romeo, ma per farci sputare la fonte. Cosa che, purtroppo per loro, non possono fare.

CORREZIONE AI VACCINI
Sotto l’onda delle rimostranze popolari e con l’emergenza delle Regioni che non sanno come coprire i costi, la Lorenzin ha deciso di togliere dall’obbligo due vaccini, di togliere delle pene la sospensione della patria potestà e di abbassare la multa da 7.500 euro a 3.500.
Ricordiamo che altrove si agisce diversamente. Il 10 maggio il Parlamento svedese ha respinto 7 proposte che avrebbero promosso le vaccinazioni obbligatorie. Il governo svedese ha deciso infatti che le politiche di vaccinazione forzata sono contrarie ai diritti costituzionali dei loro cittadini.
La Svezia, invece di aderire alla pressione delle aziende farmaceutiche o delle tattiche spaventose dei media mainstream, ha adottato la decisione di rifiutare l’applicazione della vaccinazione obbligatoria ai suoi cittadini. Infatti, un tale mandato, hanno affermato, violerebbe la Costituzione del paese.
Anche altri fattori hanno influenzato questa decisione. Da un lato c’è stata la pressione dei cittadini che hanno manifestato chiaramente il loro dissenso oltraggio al concetto di vaccinazioni forzate. Il testo di uno dei moti relativi alla decisione ha rilevato che i parlamentari avevano osservato una grande resistenza a tutte le forme di coercizione per quanto riguarda la vaccinazione.
I politici hanno anche citato alcuni dati dal sistema sanitario svedese (NHF) che hanno rivelato frequenti e gravi reazioni avverse al vaccino MMR (morbillo, orecchioni e rosolia) ed hanno osservato che tali reazioni sono specificate anche nel foglietto informativo del vaccino. I politici hanno affermato che siccome i bambini dovrebbero ricevere due dosi di questa vaccinazione, questi considerevoli rischi sarebbero raddoppiati. Inoltre hanno sottolineato che tali rischi non erano limitati al vaccino MMR, ma che altri vaccini causavano reazioni avverse simili.

Cettina de Giosa
Prendo spunto da un post per una riflessione: un governo che vuole farci credere di voler incrementare il lavoro approvando la legge Biagi, i voucher lavoro, contratto a progetto (poi abolito), ed altri similari, che governo è?
Un governo che obbliga un cittadino a corrispondergli la metà del proprio guadagno senza ottenere nulla in cambio, che governo è?
Un governo che ci costringe ad accettare che la loro corruzione dilaghi senza operare alcun provvedimento per frenarla ed eliminarla, che governo è?
Un governo che, con i nostri soldi, ci costringe a salvare le banche asserendo che, salvando le banche, si salva anche l’economia traballante del paese, che governo è?
Un governo che non ci permette di curarci operando continui tagli alla sanità, ma ci costringe ad iniettarci ben 12 vaccini, che governo è?
Non abbiamo bisogno di un governo che ci maltratti, abbiamo bisogno di un governo che ci rispetti ed agisca per il bene comune!

Il NEOLIBERISMO HA CONQUISTATO LO STATO, COMPLICE LA SX.
Berluscameno
Fantozzi non poteva neppure immaginare che il fine ultimo del Socialismo si trasmutasse in quella avventura senza senso di condurre l’umanità degli attuali dipendenti nella più cupa schiavitù, tipo laogai cinesi.
E’ falso che il liberismo fosse contro l’ingerenza dello Stato in economia. Mentivano: il neoliberismo ha assoluto bisogno dello Stato, per creare leggi favorevoli alle multinazionali e alle banche, moltiplicando i loro profitti speculativi.
Senza la complicità della sx, il neoliberismo non avrebbe raggiunto un tale grado di penetrazione e perversione.
Le politiche ultra liberiste, dalla Thatcher a Reagan nei primi anni ’80, si sono perfezionate con la terza strada di Blair, che ha cantato le lodi del mercatismo facendone il principio ispiratore di un’intera stagione di contro-riforme (alla Renzi) che ha smantellato welfare, diritti del lavoro e solidarietà sociale.
La sx si è convertita alle ragioni del management, ripetendo l’arrogante bugia di presentarsi come portatrice di un valore in netto contrasto con strategia della spoliazione statale attribuita dalla dx..
Due bugie: la SX NON HA DIFESO UN BEL NIENTE , e la dx – anziché svuotare lo Stato lo ha plasmato in funzione pro-business.
Già da tempo il neoliberismo aveva precisato la funzione fondamentale dello Stato subalterno ai mercati la priorità nei programmi economici e sociali. Quindi uno Stato in funzione di grandi interessi economici.
Il cosiddetto laissez faire è rimasta solo una delle posizioni del neoliberismo. Invece proprio lo Stato garantisce la realizzazione non della concorrenza sempre e dovunque, ma della prevalenza degli squali del mercato e la monetizzazione di ogni cosa.
La distinzione tra dx e sx è stata un falso. La sx attuale si è consegnata anima e corpo al predominio del profitto più alto, distruggendo il patrimonio di Keynes.
Questa è una post-sx, che ha realizzato la scomparsa della lotta delle classi ma non nel senso di Marx, nel senso dell’annientamento totale delle classi media e bassa.
La responsabilità della sx, specie nell’accettazione dell’euro, ha fornito alla dx finanziaria e bancaria i suoi strumenti istituzionali. Lo Stato a servizio delle banche e dei potenti. La sx ha fregato un’intera umanità di lavoratori, stravolgendo giorno dopo giorno il modo di intendere il ruolo del lavoro, la dignità della persona, il rispetto della vita. La solidarietà sociale è scomparsa, risucchiata dalla cessione della sovranità monetaria ai nemici della classe subalterna! Ed è stato grazie a questa cessione che il neoliberismo ha vinto.

(E ora siamo arrivati alla chicca finale: come nella Germania hitleriana lo scontento della gente fu buttata su un capro espiratorio che furono gli emarginati e gli ebrei, i poveracci di oggi, disoccupati e malpagati sono buttati contro i nuovi emarginati: i migranti. E il cerchio si chiude).

Quando milioni di poveracci sono convinti che i propri problemi dipendano da chi sta ancora peggio, siamo di fronte al capolavoro delle classi dominanti.

LA CORRUZIONE
Il Governo ha sfornato l’ennesima riforma della giustizia con leggi contro la corruzione, non certo un miglioramento etico ma l’ennesima presa per i fondelli che non colpirà nessuno degli imputati eccellenti.
Diceva 7 anni fa uno degli uomini migliori d’Italia, Pier Camillo Davigo, Consigliere della Corte Suprema di Cassazione ed ex pm del Pool di Mani Pulite ai tempi di Tangentopoli, autore del volume “La corruzione in Italia: percezione sociale e controllo penale”.
«Credo che anche questo disegno di legge non abbia in realtà alcuna efficacia nei confronti dei reati che dice di voler perseguire. Si possono anche inserire pene più severe per la corruzione, persino l’ergastolo, ma questo non risolve nulla. Si devono invece introdurre delle norme che aiutino a far emergere la notizia di reato. Altrimenti si finisce per avere delle pene molto severe per dei reati che non si possono scoprire. Le faccio un es.: in 20 anni alla Corte di Appello di Reggio Calabria ci sono state solo 2 condanne per corruzione. Se si vuol credere che quella è un’isola felice va bene, ma forse c’è qualcosa che non va.
La corruzione è un reato che solo in minima parte viene denunciato. La differenza tra i casi denunciati e quelli che davvero accadono è molto elevata e si deve trovare un modo per far emergere questo sommerso».
Oggi questo è molto più difficile. Le leggi degli ultimi anni, approvate sia da dx che da sx, hanno depenalizzato una serie di reati finanziari che aiutavano a smascherare la corruzione. L’abuso di ufficio oggi è molto difficile da provare, il falso in bilancio è stato in gran parte depenalizzato. Ed era proprio dal falso in bilancio e dai fondi neri creati in questo modo dalle aziende che partivano spesso le indagini per corruzione. Senza parlare dei tempi di prescrizione che hanno trasformato i processi in una corsa contro il tempo prima che scadano i termini.
La corruzione non ha effetti nefasti solo dal punto di vista etico, ma anche pratico. In altri termini, costa moltissimo a tutto il Paese e a tutti i contribuenti. Ci sono settori economici che dopo la scoperta di vicende di corruzione hanno visto crollare i prezzi degli appalti anche del 50%. Senza dire che prendersi un appalto con le mazzette è una distorsione del mercato e della libera concorrenza, e ha come conseguenza una minore efficienza delle imprese.
..
Sono passati 7 anni. Nulla è stato fatto. La corruzione italiana ha continuato ad aumentare. Nella diligentissima Germania c’erano in carcere per corruzione 8.600 persone, in Italia UNDICI! 11 nel Paese che per corruzione è primo in Europa per un ammontare di denaro frodato che equivale alla metà dell’intera corruzione europea: 60 miliardi. Ed è così che arriviamo al caso Consip che coimvolge la prima autorità dello Stato e i suoi amici, il padre persino. E cosa fa il Pd per combattere la corruzione? Attacca il pm che ha aperto l’inchiesta e attacca il giornalista che l’ha fatta conoscere!!! “Bisogna fare emergere il sommerso. Deve uscire allo scoperto la notizia del reato”, diceva Davigo. Ma il Partito democratico oggi lo sotterra più profondo intimidendo, come una nuova Gestapo, chi vuol far luce sui delitti del Potere.

FANTOZZI
Gilioli
Villaggio ha descritto lo schiavismo umiliante del mondo del lavoro com’era prima della globalizzazione e prima che l’epocale vittoria del liberismo estremo polverizzasse ogni argine, ogni regola, ogni patto. Ci faceva ridere, perché caricaturava e portava all’estremo quello che milioni di persone realmente vivevano nei loro polverosi e grigi luoghi di lavoro. Lo schiavismo di oggi non è nemmeno caricaturabile perché è già all’estremo in sé, non può essere portato oltre con la chiave del grottesco.
Non si riesce più nemmeno a ridere, parlando di lavoro, oggi.
Ai tempi del ragionier Fantozzi c’erano almeno uno stipendio fisso, un orario di lavoro, dei compiti precisi, dei ruoli. Non c’era il disfacimento attuale, quel limbo di insicurezza e di annientamento a cui la politica perversa di Renzi e del Pd ci ha portato, con un Ministro Poletti che spara numeri a caso negando anche l’aumento di disoccupazione e la crisi senza futuro di cui è la vestale demenziale.
.
Non ho mai sopportato Fantozzi. Soffro di un caso raro di accentuata empatia. Mi faceva stare troppo male. Mentre gli altri ridevano, a me veniva il mal di stomaco. Guai a risvegliare il Fantozzi che c’è in te!

Citazioni di Ugo Fantozzi
-Il megapresidente è uno stronzo, è! Certe volte mi viene voglia di scriverlo in cielo, così… (Fantozzi contro tutti)
.
-Io, Pina, ho una caratteristica: loro non lo sanno, ma io sono indistruttibile, e sai perché? Perché sono il più grande perditore di tutti i tempi. Ho perso sempre tutto: due guerre mondiali, un impero coloniale, otto – dico otto! – campionati mondiali di calcio consecutivi, capacità d’acquisto della lira, fiducia in chi mi governa… e la testa, per un mostr… per una donna come te. (Fantozzi contro tutti)
.
-Io non mi permetterei mai di giocare, si figuri se mi permetterei di vincere, sire. (Il secondo tragico Fantozzi)
.
-Mi scusi, le spiace se mi sago, mi sidio, mi sagghio… (Fantozzi va in pensione)
.
– Carriera di Fantozzi, primo scatto: direttor. lup. mann. figl. di putt., aveva diritto a: segretaria in minigonna, cartella per la firma in pelle di vitello e macchina con autista a disposizione. Secondo scatto: direttor. dott. ing. gran. ladr. di gran croc. pezz. di merd.: due segretarie in body, quattro telefoni cellulari, cartelle per la firma in pelle di cobra… e fastosa limousine con autista omosessuale. Terzo scatto di Fantozzi: gran farabutt. ladr. matricolat. paracul.: quattro segretarie in topless, cartelle per le firme in pelle umana di extracomunitario… elicottero personale e tre portaborse. Ma quando ottenne un cocchio a due pariglie bianche con lacchè e il diritto al potere temporale, Fantozzi si trovò di fronte ad una nuova inquietante qualifica: natural. prestanom. omm. di pagl. gran test. di cazz.. (Fantozzi alla riscossa)
.
Voce Narrante : Dopo quella diamantata pazzesca la contessina Serbelloni Mazzanti Vien Dal mare gli fece conoscere alcuni amici e gli presentò nell’ordine: la signora Bolla, i coniugi Bertani, la contessa Ruffino, i fratelli Gancia, Donna Folonari, il barone Ricasoli, il marchese Antinori, i Serristori Branca e i Moretti, quelli della birra. A metà di quel giro di presentazioni Fantozzi era già completamente ubriaco!
[Fantozzi e la Contessina Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare]
.
. ‘Megapresidente Arcangelo: Lei è convinto di quello che ha scritto di me? – Fantozzi: Io non l’ho scritto, io l’ho solo pensato! – Megapresidente Arcangelo: Lei non deve pensare, Fantozzi, questo è il suo errore’.
.
‘Il suo è culo, la mia è classe, caro il mio coglionazzo!’
.
‘Era il Mega Direttore Galattico in persona, colui che nessun impiegato al mondo era mai riuscito soltanto a vedere. Correva anzi voce che non esistesse neppure, che non fosse un uomo, ma solo un’entità astratta’

QUALE DEMOCRAZIA?
Paolo De Gregorio

Il termine “popolo”, pur abusato e quasi sempre a sproposito, è un sostantivo generico in cui ci può essere di tutto, da Berlusconi all’ultimo barbone, e l’etichetta “populista”, che si vuole appiccicare a chi si riferisce al popolo, ha un carattere denigratorio e dispregiativo come se si trattasse di una parolaccia.
In realtà quando parliamo di “ceti popolari” non facciamo certo riferimento ad avvocati, notai, imprenditori, commercianti, alti gradi militari e di banche, ma tutti pensiamo che si tratti di persone a basso reddito e bassa cultura, che pur tuttavia rappresentano la maggioranza della popolazione italiana. I segmenti principali sono pensionati sotto i 1.500 euro mensili (10 milioni), disoccupati (3 milioni), salariati sino a 1.500 euro (circa 4 milioni, dato non individuato da fonte ufficiale), percettori di pensione e assegno sociale (857.000), invalidi civili (2.960.000), lavoratori pagati con voucher (1.932.905 nel 2015) e quelli precari.
Sarebbe giusto fare riferimento a questi strati sociali, che hanno interesse materiale a migliorare la loro condizione di vita, quando si parla di popolo, anche perché la matematica ci dice che rappresentano la maggioranza della popolazione. Questi strati sociali, non solo vivono nelle ristrettezze, al punto di rinunciare a cure mediche e ad una dieta equilibrata, ma, per quanto riguarda gli occupati, anche nella costante provvisorietà, imposta loro, proprio da chi li doveva difendere, con l’abolizione dell’art, 18 e con i voucher, reintrodotti subdolamente dopo aver finto di abolirli.
La stragrande maggioranza di questo popolo non legge libri, non compra giornali, forma le proprie opinioni esclusivamente attraverso la televisione controllata in modo dittatoriale da partiti e da Berlusconi, e ultimamente sentendosi tradita da una sinistra falsa e bugiarda, non va più nemmeno a votare, nella convinzione che i politici siano tutti uguali.
C’è un brutto clima anche tra i giovani, catturati da alcol, droghe, gioco d’azzardo, disimpegnati in politica, pronti con la valigia in mano a scappare ovunque ci sia una possibilità di lavoro e di futuro.
E, come se non bastasse, va aggiunto a questo idilliaco quadretto la insopportabile pressione dei flussi migratori, una pacchia per scafisti, Ong, gestori dei centri di identificazione, caporali che li utilizzano come schiavi nei lavori agricoli, un successo per gli emiri che gli pagano il viaggio allo scopo di islamizzare l’Europa, una pacchia per le destre che su questo problema prendono voti, una calamità per quel “popolo” di cui sopra, che sopporta nei propri quartieri e nella ricerca di lavoro disagi e concorrenza tra poveri.
Aggiungo, a proposito di immigrazione, con il punto fermo che essa è pilotata e gestita, che non serve a nulla per risolvere i problemi dell’Africa (essendo quasi tutti migranti economici e non perseguitati politici), che ha ormai quasi un miliardo di abitanti e non può risolvere questo problema esportandone una piccolissima parte in una Europa che ormai sta chiudendo (saggiamente) le frontiere. L’unica strada da percorrere è quella di far arrivare alle donne africane tutti i presidi contraccettivi a disposizione delle donne europee che se ne strafregano di quello che dicono i preti e hanno raggiunto l’OTTIMO risultato di crescita zero e decidono loro e non gli uomini se e quando avere figli. In pochi anni, come è accaduto qui in Europa malgrado la tradizione cattolica, si potrebbe ottenere in Africa lo stesso risultato, alla faccia degli imam, e vedere le ONG usare le navi non per trasportare schiavi, ma per esportare contraccettivi.
Ma torniamo alla nostra precaria democrazia, dove si dimentica allegramente che siamo sgovernati con un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale dalla Suprema Corte, che richiedeva l’immediato ritorno alle urne con una legge elettorale emendata secondo le osservazioni della Consulta. Addirittura il governo Renzi, con questo Parlamento illegale, ha tentato di stravolgere buona parte della Costituzione, per fortuna fermato dai cittadini nel Referendum del 4 dicembre 2016. Io mi domando, scandalizzato, a che serve il Presidente della Repubblica (che deve essere il supremo garante della Costituzione) se non scioglie un Parlamento eletto con una legge incostituzionale e indice nuove elezioni con una legge costituzionale.
Il problema della legge elettorale è veramente serio e andrebbe risolto a livello europeo se si volesse veramente una Europa con regole omogenee, più vicina ai cittadini, mentre qui in Italia vi è un eterno scontro tra partiti che vogliono una legge funzionale ai propri interessi, mentre sarebbe giusto tenere conto soprattutto della voglia dei cittadini di scegliere direttamente persone di fiducia, senza dimenticare il problema della governabilità che può essere assicurata solo dando al primo partito il premio di maggioranza, senza ammettere le coalizioni che generano un eterno litigio per la spartizione del potere con conseguente immobilismo.
Comunque le elezioni si vincono solo se si riesce ad avere un programma credibile e attuabile, che si leghi ai bisogni di quelle categorie sociali in sofferenza oggi intimidite dalla precarietà, dalla possibilità di essere licenziati, dalle pensioni di fame, dalla pressione della immigrazione, e ai giovani disoccupati che non vedono il futuro,, per riuscire a incrinare il muro di scetticismo e di rifiuto della politica

POESIA- KO UN, UN QUASI NOBEL
Ko un, è il più grande poeta coreano ed è anche pittore, scrittore, saggista e autore teatrale. Ha 84 anni. E’ candidato al Nobel.
A 19 anni, stanco degli orrori visti, trova rifugio diventa monaco buddhista dedicandosi alla meditazione. Viaggia per alcuni anni senza sosta vivendo di elemosina finché nel fonda un giornale buddista. A 29 anni, deluso dalla corruzione dei preti buddisti, abbandona la vita monastica. Per tre anni, vive sull’isola Cheju dove insegna gratuitamente coreano e arte in una scuola di carità. In questo periodo legge Il placido Don di Michail Sholokhov ma la vastità e grandezza del testo lo sconforta e brucia tutti i suoi manoscritti che ritiene misera cosa. Depresso dall’alcool e dall’insonnia tenta nuovamente il suicidio. A 34 anni torna a Seul e inizia un terribile periodo nichilista in cui si ubriaca e a 37 anni tenta per la terza volta il suicidio con il veleno rimanendo in coma trenta ore. A 40 anni ha un profondo cambiamento e diventa un appassionato militante nazionalista. Profondamente coinvolto nel movimento per i diritti umani e nel movimento dei lavoratori dirige la sua protesta contro il tentativo del presidente Park Chung Hee di emendare la costituzione e salire al potere. Nel 1978 sarà eletto rappresentante dell’Associazione per i diritti umani. Inserito nelle liste nere dei servizi segreti viene arrestato. Nello stesso anno riceve il “Korean Literature Prize”. Nel 1979 viene eletto vicepresidente dell’Associazione per l’unità nazionale e, imprigionato per la seconda volta. Intanto la situazione del paese si sta facendo sempre più critica. Assassinato il presidente, la dittatura riprende il potere con il colpo di Stato di un generale. Ko Un viene imprigionato per la terza volta e condannato all’ergastolo ma sarà liberato grazie ad un’amnistia.
A 50 anni la sia vita subisce una nuova svolta. Si innamora di una docente universitaria di inglese, la sposa e ha una bambina.
Nel 1987 riceve per la seconda volta il “Korean Literature Prize” ma viene incarcerato per la quarta volta. Nello stesso anno riceve il “Manhae Literary Prize”.
Ha scritto poesie in quasi ogni genere immaginabile, di ogni lunghezza e su ogni tema. La politica e la lotta non sono mai state pervasive nei suoi lavori , benché egli leggesse poesie di protesta a tutte le più importanti manifestazioni pro-democrazia durante gli anni 70 e 80. Le sue poesie sono intensamente spontanee, con un linguaggio dialettale. Ha scritto 120 opere.

La strada non c’è.
Da qui in poi, speranza.
Mi manca il respiro,
da qui in poi, speranza.
Se la strada non c’è,
la costruisco mentre procedo.
Da qui in poi, storia.
Storia non come passato, ma come tutto ciò che è.

..
Un poeta nasce negli spazi tra crimini,
furti, uccisioni, frodi, violenze,
nelle zone più oscure di questo mondo.
Le parole di un poeta s’insinuano tra le
espressioni più volgari e basse,
nei quartieri più poveri della città,
e per qualche tempo dominano la società.
L’animo di un poeta è un solitario grido di verità
nato negli spazi fra mali e bugie del nostro tempo,
picchiato a morte da tutti gli altri animi.
L’animo di un poeta è condannato, non c’è dubbio.

.
A volte sogno.
Dopo il volo lontano d’un pellicano sull’Oceano Indiano
io sogno.
Come usava fare mio padre al paese natio.
Scomparsa la luce dopo il tramonto, in quell’oscurità
io sogno.
Risvegliato dal sogno
sono vivo come una linea elettrica che piange nel vento.
Finora ho respinto i miei sogni.
Persino in sogno
ho lottato per respingere i sogni.
Così,
che fossero fantasie
o teorie dominanti di un’era
le ho respinte.
Esistevano solo le cose così come sono.
Ho visto
luci fosforescenti brillare sul mare notturno.
Ho visto
le bianche fauci delle onde scintillare appena
mentre l’oscurità le seppelliva.
Esistono solo le cose così come sono.
Ho visto
lo scintillio della luce fosforescente e il suo nascondersi,
simili allo sguardo che unisce la madre e il suo neonato.
Ora accetto i sogni.
Le cose non sono più solo come sono.
Io sogno.
Ieri
non è oggi.
Oggi
Non è domani.
Ma io sogno il domani.
La Madre terra è tomba d’esperienze.
Mi resta un sogno:
possa in un futuro lontano il mio Io-fossile sepolto nella terra
diventare un canto fossile.

..
Ciò che ora io penso,
chissà dove nel mondo,
qualcuno l’avrà già pensato.
Non piangere.
Ciò che ora io penso,
chissà dove nel mondo,
qualcuno lo starà pensando.
Non piangere.
Ciò che ora io penso,
chissà dove nel mondo,
qualcuno lo vorrà pensare.
Non piangere.
Che gioia!
In questo mondo,
chissà dove in questo mondo,
io sono composto di molti Io.
Che gioia!
Io sono composto
di molti Altri.
Non piangere.

.
A volte sogno.
Dopo il volo lontano d’un pellicano sull’Oceano Indiano
io sogno.
Come usava fare mio padre al paese natio.
Scomparsa la luce dopo il tramonto, in quell’oscurità
io sogno.
Risvegliato dal sogno
sono vivo come una linea elettrica che piange nel vento.
Finora ho respinto i miei sogni.
Persino in sogno
ho lottato per respingere i sogni.
Così,
che fossero fantasie
o teorie dominanti di un’era
le ho respinte.
Esistevano solo le cose così come sono.
Ho visto
luci fosforescenti brillare sul mare notturno.
Ho visto
le bianche fauci delle onde scintillare appena
mentre l’oscurità le seppelliva.
Esistono solo le cose così come sono.
Ho visto
lo scintillio della luce fosforescente e il suo nascondersi,
simili allo sguardo che unisce la madre e il suo neonato.
Ora accetto i sogni.
Le cose non sono più solo come sono.
Io sogno.
Ieri
non è oggi.
Oggi
Non è domani.
Ma io sogno il domani.
La Madre terra è tomba d’esperienze.
Mi resta un sogno:
possa in un futuro lontano il mio Io-fossile sepolto nella terra
diventare un canto fossile.

.
Ciò che ora io penso,
chissà dove nel mondo,
qualcuno l’avrà già pensato.
Non piangere.
Ciò che ora io penso,
chissà dove nel mondo,
qualcuno lo starà pensando.
Non piangere.
Ciò che ora io penso,
chissà dove nel mondo,
qualcuno lo vorrà pensare.
Non piangere.
Che gioia!
In questo mondo,
chissà dove in questo mondo,
io sono composto di molti Io.
Che gioia!
Io sono composto
di molti Altri.
Non piangere.

.
RIDERE :- )

Un giornalista va ad intervistare un’anziana ex maitresse di quello che era stato uno dei più frequentati ed eleganti casini d’Italia.
“Bei tempi quelli.. avevo al mio servizio 20 bellissime ragazze e come clienti avevamo i più bei nomi della società, persone che hanno dato lustro al paese!” dice la maitresse.
“Perbacco, non potrebbe rivelarmi qualche nome?” chiede il giornalista. “Beh, è passato tanto tempo, penso non ci sia niente di male.
C’era quello dei panettoni, quello famoso…”
– “Intende il Cav. Motta?”
– “Proprio lui, arrivava sempre con panettoni per tutti!”
– “E poi?”
– “Beh, c’era l’avvocato!”
– “Vuol dire l’avv. Agnelli?”
– “Proprio lui! Ci portava dei modellini di automobiline!”
-“E poi? Altri Vip?”
– “Ah… c’era il Presidente del Consiglio”
– “Ma non intenderà mica Matteo Renzi??”
– “Proprio lui!”
– “Ma non può essere, a quei tempi era un bambino, sicuramente si sbaglia…
” e la donna: “No! Era lui, veniva tutti i giorni, si mangiava il panettone, giocava con le automobiline e poi, quando sua mamma aveva finito il turno se lo riportava a casa!”
.
Il PICCOLO THOMAS CHIEDE DI ANDARE DIRETTAMENTE AL LICEO PER QUESTO GLI VIENE FATTO UN TEST*…

Il piccolo Thomas chiede alla sua maestra se può parlare con lei dopo le lezioni.
– Cosa volevi dirmi Thomas?
– Maestra, penso di essere troppo intelligente per stare in questa classe! Vorrei andare direttamente al liceo.
– Informerò il Preside!
Il preside chiede di fare un piccolo test a Thomas. E inizia ponendo alcune domande:
– Vediamo Thomas sai dirmi quanto fa: 36 x 36?
– 1296 …!
– E 363 x 363?
– 131.769, Signor Direttore …
– Capitale del Taiwan?
– Taipei
La prova continua per mezz’ora, Thomas non sbaglia neanche una domanda. Alla fine del test, il Direttore sembra abbastanza soddisfatto, ma la maestra chiede di porre qualche domanda a Thomas.
– Beh, Thomas … … la mucca ne ha 4 e io ne ho due, che cosa sono?
– Le gambe, signora maestra!
– Corretto. Cosa hai nei pantaloni che io non ho?
Il Direttore si sorprende della domanda …
– Le Tasche!
– Dove è che le donne hanno i peli più ricci?
Il Direttore si prepara ad intervenire quando Thomas risponde:
– In Africa, signora maestra!
– Che cosa è morbido ma, nelle mani di una donna, diventa duro?
Il preside sgrana gli occhi, sta per bloccare il test ma Thomas dice:
– Lo smalto, signora!
– Cosa c’è in mezzo alle gambe degli uomini e a quelle delle donne?
– Le ginocchia, signora!
– Bene, Cos’è che la donna sposata ha più largo della donna single?
Il Direttore non poteva credere alle sue orecchie.
– Il letto, signora!
– Qual è la parte del mio corpo che solitamente è più umida?
– La lingua, signora!
– Quale parola che inizia con la lettera C si riferisce a qualcosa che può essere bagnato o asciutto, e che agli uomini piace guardare?
– Il cielo, signora!
Il preside sbuffa, finalmente riesce a bloccare quel test ed esclama:
– Altro che al liceo, io ti mando direttamente all’università! Sei stato più bravo di me, io avrei sbagliato sicuramente questo test!

Morale della storia:
E’ con l’età che si diventa perversi* …
.
BIBBIA
E’ uscita un’edizione più moderna della Bibbia. Talmente moderna che…
Il serpente offre a Eva un posto in Parlamento facendole l’occhiolino
L’arca di Noè era piena di migranti senza permesso di soggiorno
Mosè spiega che i Dieci Comandamenti non valgono per le quattro più alte cariche dello Stato e che per gli altri politici si chiuderà un occhio
Adamo ed Eva si sono conosciuti su Facebook
Nelle tavole della legge c’è il processo breve e praticamente tutti i peccati vanno in prescrizione
Mosè ha i 10 comandamenti scritti sull’Ipad
La ricostruzione del tempio di Gerusalemme è affidata a Bertolaso
I romani sono in missione di pace in Palestina
e Pilato è là per esportare la democrazia
Maria aveva rischiato di morire durante il parto per una lite tra i medici
Maria dice di esser rimasta incinta a sua insaputa
Giuseppe chiede l’esame del DNA
La strage degli innocenti è fatta con le bombe al fosforo di Falluja
Gesù trasforma l’acqua in spritz
eviterà il processo appellandosi al legittimo impedimento
riscatta l’umanità dal peccato facendo balconing
la Maddalena viene chiamata escort
Nell’ultima cena Gesù ha spezzato un cheeseburger
Gesù viene battezzato nel Po con Rito Celtico e la coppa dell’ultima cena era una ampolla
è stato condannato a morte da giudici di sx coi calzini turchesi
ma ci sono sospetti su Woodcock
“Date a Cesare quel che è di Cesare” lo dice uno della loggia P3 sponsorizzato da Previti
Lazzaro risorge dalla tomba gridando: “ITALIA UNO!!”
Ponzio Pilato si è rivolto alla Consulta che lo fa attendere 10 anni
Barabba è difeso da Ghedini
Gesù intesta i suoi miracoli al fratello per non finire sulla croce
e si fa chiamare PierDio
I Romani hanno comprato la croce all’IKEA ma sono ancora lì che devono capire come si monta
I 30 denari saranno intascati da Anemone
Non convince la casa di Giuda a Montecarlo
Quando Pilato lascia al popolo la scelta di liberare Gesù o Barabba, Gesù è sostenuto dal Pd ma Barabba è pagato da Soros
Lazzaro viene ripescato col televoto
Andreotti dice che Gesù se l’è cercata (fu la frase usata nel delitto Ambrosoli)
Gesù tenta di far spostare il processo a Brescia
Dio non vuole pubblicare con la Mondadori
Minzolini dice che Gesù è stato assolto
Caino viene proclamato eroe e candidato per il Pd
i due ladroni non vengono più crocefissi. Il primo per intervenuta prescrizione, mentre il secondo perché il fatto non costituisce più reato
E infine al posto di Erode c’era Renzi e i neonati non li ha fatti uccidere ma ha fatto fare loro 240 vaccini
.
LISTA PD
«Cameriere? Vorrei ordinare, mi porta la lista?».
«No. Per lei abbacchio scottadito con verdini».
«No, grazie, a me i verdini mi restano sullo stomaco, vorrei la lista».
«Che lista?».
«La lista, per scegliere cosa mangiare».
«Qua non si sceglie: scegliamo noi quello che è meglio per lei. Di antipasto lotti di zucca, di primo renzi al ragù, di secondo boschi allo spiedo con contorno di finocchiaro, per dolce un bel gelato al poletti fresco il tutto annaffiato da un bicchiere di Zanda del ’98».
«No, per carità col Zanda del ’98 me ce so presa ‘na sbornia che ancora me la ricordo. Mi girava tutta la testa! Sbandavo da tutte le parti, confondevo la destra con la sinistra…».
«Allora madia alla zucca».
«No, guardi sono allergica, mi dia la lista!»
<>
«Dio me ne guardi! Ma come no, io voglio scegliere…».
«Renzi al ragù, è deciso».
«Ma non avete il menù?».
«…Poi le porto i verdini allo spiedo con contorno di finocchiaro e gelato al migliore. Basta una puntina di esposito e vedrà come le va giù».
«Ma il migliore è quello fresco? perché c’è il migliore a lunga conservazione che fa venire le malattie, indebolisce il sistema immunitario…».
«Signò, forza che io c’ho da lavorare, fanno 95 euro».
«Ma, si paga prima di mangiare??».
«E certo!».
«Ma allora sa che c’è? Io me ne vado!».
«E che fa, non mangia?».
«Ma voi non mi fate scegliere!».
«Signò, la legge mica l’abbiamo fatta noi! Si metta a sedere, si magni i verdini allo spiedo e poi a casa e si piglia tre bustine di digestivo alla DelRio e quello che non le torna su le va giù».
«Ma me volete fa’ morì…».
«Signò, è la democrazia!».
«Quale democrazia, a me mi pare una porcheria!».
«È porcellum o italicum o rosatellum che fa lo stesso, ma a lei che le frega. Beva beva, tanto mica è musulmana. E magni questa porcata e basta!».
«La prego, mi dia la lista!».
«No. Questo è il ristorante Italia. O così o renzì”.
.
http://masadaweb.org



MASADA n° 1866 13-7-2017 NON CI RESTA CHE RIDERE 2

$
0
0

MASADA n° 1866 13-7-2017 NON CI RESTA CHE RIDERE 2
Blog di Viviana Vivarelli

Monica Murgia
Il 29 settembre è il compleanno di Berlusconi, ma anche quello di Bersani. Giusto per sottolineare che le disgrazie non vengono mai da sole.
.
La vittoria di Berlusconi è iniziata quando il berluscone occulto si è mimetizzato nell’opposizione. Vedi Renzi. E’ un’infezione peggio della mucca pazza, e il problema è che si è berlusconizzato anche il vaccino. Ora corpo e anticorpo faranno una alleanza insieme. Questo è peggio dell’invasione degli ultracorpi. Prima eravamo delle zucche. Ora diventeremo dei baccelloni giganti.
.
Io sono fiera dei 5 stelle
Sono fiera dei no global

Sono fiera dei volontari(l’Italia è il Paese del mondo che ne ha di più)
Io sono fiera di Lilliput che raccoglie 800 associazioni di volontariato italiane
Io sono fiera di chi fa del bene nella sua casa, coi suoi amici,coi colleghi di lavoro,a scuola,in ufficio,in fabbrica,per le strade,a chi conosce e a chi non conosce
Io sono fiera di tutti gli italiani perbene e sono lieta di conoscerne tanti
Io sono fiera di chi rispetta gli esseri umani,di chi rispetta l’ambiente,i popoli,il mare,il cielo,le cose visibili e quelle invisibili
Io sono fiera di tante persone oneste che hanno valori etici e sociali
Io sono fiera di chi fa politica o non la fa se entrambi vivono secondo rettitudine e giustizia
di chi segue una religione o non ne ha se è ugualmente sulle vie del cuore
Io sono fiera di chi crea bellezza anche solo con un sorriso,un atto di gentilezza,una mano che aiuta,una parola positiva
Io sono fiera di chi mette il bene del suo Paese sopra il suo interesse personale e il bene del mondo sopra l’interesse del suo Paese
Io sono fiera di chi ha pazienza ma non servilismo,di chi ha coraggio ma non spregiudicatezza,di chi ha intelligenza ma non furbizia
Io sono fiera di chi si indigna,di chi vuole pensare,di chi cerca di capire,di chi vuole migliorare fuori e dentro,di chi non si lascia clonare o imbrogliare,di chi è cauto e critico ma anche generoso e altruista
Io sono fiera di essere italiana perché gli Italiani non si esauriscono nella cricca che comanda e i migliori non sono certo tra i più ricchi e potenti,ma sono comunque la parte maggiore e più bella di questo Paese
Io sono fiera di chi dice:voglio cambiare il mondo e comincio da me,e non mi fermo ai primi insuccessi perché so che la battaglia sarà lunga e troverò mille oppositori e calunniatori ma andrò avanti lo stesso e non importa se sarò solo o con tanti amici,perché credo nel mio progetto di vita che oltrepassa me e te e noi tutti perché è di tutti.

L’AMACA (Michele Serra)

Sarebbe non solo bello, ma anche sensato, che si facessero primarie di coalizione per scegliere tra Renzi, Pisapia ed eventuali altri coraggiosi un candidato premier del centrosx o alleanza progressista o come la volete chiamare. E sarebbe non solo bello, ma anche sensato, che i perdenti considerassero ovvio non solamente accettare il risultato, ma mettersi a disposizione della coalizione per cercare di vincere le elezioni e governare.
Ma ciò che è bello e normale raramente è possibile in quel luogo di vanità e di sospetti, di faide interne e di rancori personali che è la sx italiana: e non solamente il Pd, che ultimamente rassomiglia a una corte papalina (se i Borgia avessero twittato, il Pd sarebbe nato già nel sedicesimo secolo), ma anche la sconclusionata galassia di partitelli e movimentini alla sua sx, la cui ragione statutaria è fare le pulci al vicino piuttosto che accorparsi contro gli avversari. Se fossero gli elettori a contare, una larga maggioranza di loro deciderebbe per un’alleanza che provi a tenere insieme la sx dem e quella neosocialista; e deciderebbe per le primarie. Ma non sono gli elettori, sono i partiti a decidere, e questa non è l’ultima delle ragioni della loro crisi.Ma ciò che è bello e normale raramente è possibile in quel luogo di vanità e di sospetti, di faide interne e di rancori personali che è la sx italiana: e non solamente il Pd, che ultimamente rassomiglia a una corte papalina (se i Borgia avessero twittato, il Pd sarebbe nato già nel sedicesimo secolo), ma anche la sconclusionata galassia di partitelli e movimentini alla sua sx, la cui ragione statutaria è fare le pulci al vicino piuttosto che accorparsi contro gli avversari. Se fossero gli elettori a contare, una larga maggioranza di loro deciderebbe per un’alleanza che provi a tenere insieme la sx dem e quella neosocialista; e deciderebbe per le primarie. Ma non sono gli elettori, sono i partiti a decidere, e questa non è l’ultima delle ragioni della loro crisi.rmale raramente è possibile in quel luogo di vanità e di sospetti, di faide interne e di rancori personali che è la sx italiana: e non solamente il Pd, che ultimamente rassomiglia a una corte papalina (se i Borgia avessero twittato, il Pd sarebbe nato già nel sedicesimo secolo), ma anche la sconclusionata galassia di partitelli e movimentini alla sua sx, la cui ragione statutaria è fare le pulci al vicino piuttosto che accorparsi contro gli avversari. Se fossero gli elettori a contare, una larga maggioranza di loro deciderebbe per un’alleanza che provi a tenere insieme la sx dem e quella neosocialista; e deciderebbe per le primarie. Ma non sono gli elettori, sono i partiti a decidere, e questa non è l’ultima delle ragioni della loro crisi.Ma ciò che è bello e normale raramente è possibile in quel luogo di vanità e di sospetti, di faide interne e di rancori personali che è la sx italiana: e non solamente il Pd, che ultimamente rassomiglia a una corte papalina (se i Borgia avessero twittato, il Pd sarebbe nato già nel sedicesimo secolo), ma anche la sconclusionata galassia di partitelli e movimentini alla sua sx, la cui ragione statutaria è fare le pulci al vicino piuttosto che accorparsi contro gli avversari. Se fossero gli elettori a contare, una larga maggioranza di loro deciderebbe per un’alleanza che provi a tenere insieme la sx dem e quella neosocialista; e deciderebbe per le primarie. Ma non sono gli elettori, sono i partiti a decidere, e questa non è l’ultima delle ragioni della loro crisi.
.
Fiano presenta una legge per punire l’apologia di fascismo. Siccome ne abbiamo già due funzionanti, non si capisce questo exploit, che sembra tanto un mezzo qualsiasi per distrarre l’attenzione da altre cose e attaccare il M5S come fascista.

L’ESPRESSO RACCONTA BALLE COME IL PD

Il M5S ha espresso parere contrario, in commissione affari costituzionali, alla proposta di legge Fiano perché il provvedimento presenta alcuni aspetti incostituzionali.
Cioè va contro quella Costituzione che il 4 dicembre passato noi abbiamo difeso, anche e soprattutto per i suoi valori antifascisti, ed il PD voleva modificare.
La legge di Fiano è una legge tanto antifascista che, per capirci, senza l’emendamento M5S a prima firma Ferraresi approvato in commissione, concedeva uno sconto di pena a chi avesse propagandato l’ideologia fascista!
Cioè il Pd proponeva una legge che faceva sconti a chi inneggiava al fascismo. Ma giacché era presentata dal PD era chiaramente antifascista e chi si fosse opposto sarebbe stato inequivocabilmente a favore del ventennio…(Nicola Morra)

A proposito della legge antifascismo, evocata da qualcuno, la posizione del M5S:
“Proprio Vittorio Ferraresi, relatore di minoranza, spiega che la legge in discussione “è stata criticata da diversi giuristi: parliamo di un pastrocchio non necessario, visto che esistono già due leggi in vigore che puniscono l’apologia del fascismo che per noi è da condannare senza se e senza ma: questa legge non serve al nostro Paese perché si andrà a sovrapporre alla legge Scelba e alla legge Mancino, infatti i comportamenti previsti in essa come le manifestazioni di propaganda e il saluto romano, come ricorda la Corte di Cassazione, sono già punibili e puniti”…E il testo, continuano i grillini, “rischia seriamente di essere incostituzionale“. “L’antifascismo per noi è un valore, per loro un spot” conclude Ferraresi.”(Il FQ)
L’obiettivo è fornire al legislatore i mezzi per colpire alcune condotte individuali: dal saluto romano alla vendita o produzione di gadget a tema.
Manca un coordinamento con le leggi esistenti. E la norma finirebbe nei delitti contro l’integrità dello Stato. Ma il saluto romano di qualche pirla o un accendino col nome del Duce sono pericoli per la democrazia? C’è anche un vino che si chiama Dux e io ne ho regalato una bottiglie per ridere a un mio amico di sx. Cosa facciamo? Chiudiamo anche quella?

COMPAGNI CAMERATI
Bruno p Napoli

E’ ormai chiaro che il Partito Democratico ha perso ogni collocazione ideologica ed il suo inesistente leaderismo è il frutto di una crisi di nervi scaturita da uno dei più grossi abbagli della politica imperante che vaga per mete fin ora inesplorate.
Dopo continue mutazioni e mimetizzazioni si è arrivati all’attuale Pd ma chi conosce davvero cosa sia e quale sia il suo elettorato deve avere delle doti davvero paranormali.
Sono emblematiche le dichiarazioni ad intermittenza,appunto,del suo segretario che un giorno è europeista e l’altro completamente anti UE, fa discorsi strazianti e buonisti sull’immigrazione quando c’è un bimbo morto in spiaggia ma di colpo si sveglia nei panni del peggior nazionalista minacciando di chiudere porti e varchi se l’Europa non concede strappi ai nostri conti.
E’ un umore ad intermittenza,drogato dal consenso che quando cala manda in astinenza intere amministrazioni che crollano sotto il peso dei fallimenti politici a giunta Pd.
E’ ancor più emblematico però che ci sia una intera compagine che appoggia e sottoscrive queste strane pulsioni quasi schizofreniche di essere una cosa ed un’altra completamente diversa allo stesso tempo confondendo ed erodendo l’elettorato che come un bambino non ha più la guida dei genitori che sono in disaccordo su tutto.
Alla rinfusa in Parlamento arrivano proposte di legge di una maggioranza variopinta e liquida,che baratta di tutto pur di non dichiarare fallimento,arruola il peggio nelle sue fila e non pensa più al domani forse neanche più al quotidiano.
Ci sono fior di opinionisti e giornalisti che hanno scritto fiumi di articoli per cercare di inquadrare l’elettorato del M5S ma non si sono accorti che nel frattempo il Pd si è liquefatto con la sua base,il suo segretario è un morto (politico) che parla per non parlare della maggioranza governativa che bivacca sulle macerie economiche e sociali di una Repubblica che somiglia sempre di più al Titanic.

Alberto Airola:
Bruno Vespa ti lamenti con Virginia Raggi di non aver mai visto una Roma cosi sporca? Io invece non ho mai visto una tv così spazzatura.
.
Gli italiani non li capisco. Nasce il M5S e lì tutti a sbraitare che è un movimento di estrema dx, che i naziskin gli fanno un baffo, che Grillo è Hitler redivivo, che Grillo sostiene la mafia e Casaleggio il Bilderberg, che solo Berlusconi prima e Renzi dopo rappresentano il meglio del nostro Paese, e ancora sono lì che scrivono su tutti i giornali che il M5S è pappa e ciccia con la Lega e i cloni tutti a giurare che solo Renzi porta avanti la vera sx mentre Grillo, come i lupi mannari se si toglie il giubbotto ci ha sotto la camicia nera.
E poi, appena esce che in Liguria, che il M5S ha votato contro una legge razzista che escludeva dalle case popolari gli immigrati più poveri, ecco altri italiani sbraitare che il M5S è da mettere al muro perché prima gli italiani, e su questa bella frase leghista, razzista, da veri cristiani, si svolge tutta la battaglia per il Comune di Genova, come se 30 anni di disastri del Pd fossero cancellati in un attimo.
Ma SPQR: Sono Proprio dei Rimminchioniti Questi italiani!
.
Per fare un esempio davvero demoralizzante di quanto possa scendere in basso l’intelligenza di un uomo, prendiamo il caso disperato di un giornalista dell’Unità, Marco Lavìa, quello che accusò Travaglio di essere alleato di Berlusconi, quando sono 20 anni che Travaglio attacca Berlusconi il quale lo ha querelato 60 volte! Travaglio rispose all’indecente Lavìa : Si sciacqui la bocca quando parla di me e di Berlusconi. Lavìa ha avuto la faccia di scrivere un articolo intitolato “I quattro motivi per cui il Pd cresce nei sondaggi”, “cresce”??? Certo che se i giornalisti lecchini di Renzi sono questi….
.
.. e se Cristo oggi rinascesse non più figlio di un falegname in patria ma di un immigrato palestinese in Italia (e ricordiamoci che anche lui da piccolo dovette fuggire per colpa della politica) come lo trattereste? Non gli dareste il diritto di partecipare all’assegnazione di una casa popolare perché ‘prima gli italiani’?
Ma fatemi il piacere…..
.
Allora spiegatemi:
D’Alema ha eliminato il lavoro fisso
Prodi ha introdotto i vaucher
Ichino ha allargato la precarietà
Bonanni e Angeletti hanno indebolito il sindacato
La Comunità Europea vuole venderci al minimo strappando lo statuto del lavoro e se ne frega del flusso dei migranti che ci rubano i salari
Ammortizzatori sociali non se ne vede
La Marcegaglia chiede licenziamento libero e salario sotto la sussistenza
I padroncini preferiscono extracomunitari in nero
Berlusconi voleva far lavorare anche di domenica, Natale e Pasqua
Renzi ha tentato di eliminare le domenica
Ma prima aveva eliminato l’articolo 18 e il lavoro fisso, i diritti del lavoro, i sindacati dal tavolo delle trattative, e aveva allargato i vaucher fino a coprire tutto, infine li aveva pure abbassati di valore e intanto ha fatto in modo che l’agenzia delle entrate ci sequestri i conti correnti
Brunetta vuole che si lavori anche ammalati
Rotondi vuole annullare la pausa pranzo
Marchionne ha eliminato nel silenzio delle leggi il diritto di fare pipì
..ma, se al posto dei politici prendevamo dei robot, non era meglio?

LA FANTAPOLITICA DI ALESSANDRA DANIELE
PUNTO A CAPO

È ancora riconosciuto come capo. Nonostante l’età, è ancora lucidissimo, e in grado di dare ordini.
Giorgio Napolitano è intervenuto a condannare il patto per la legge elettorale, e subito un commando di franchi tiratori del PD ha fatto secco il Tedesco, cioè il disegno di legge concordato dal Cazzaro con le opposizioni.
È stato facile poi mettere la pistola fumante in mano al M5S, già incalzato dalle giustificate proteste della sua base, schifata dalla porcheria della quale stava per rendersi corresponsabile.
Un problema che la Lega non ha avuto.
Con tutta la loro rabbiosa intransigenza apparente, gli elettori della Lega sono in realtà fra i nasi più tappati d’Italia. Presunti secessionisti che si fanno andare bene il nazionalismo neofascista.
Presunti moralizzatori che si fanno andare bene Berlusconi.
Gli basta un facile capro espiatorio, e digeriscono di tutto.
Stavolta però l’inciucio è saltato. L’esecuzione di Gentiloni è rinviata, Renzi è stato di nuovo sconfitto, e ha ricominciato a rimpiangere quel sistema maggioritario che in Gran Bretagna, dove l’elettorato s’è spostato a sx, produrrà invece un Governo più a dx, dichiaratamente già pronto a stracciare le leggi sui diritti umani, tanto per provare la superiorità morale dell’Occidente.
L’anno scorso dopo la Brexit molti nello stesso Labour Party avevano cercato di silurare Jeremy Corbyn, con l’accusa di non aver sostenuto il Remain con sufficiente convinzione. Praticamente uno psicoreato.
Prima della trionfale rimonta di Corbyn, Theresa May aveva come il Cazzaro incautamente promesso di dimettersi, se avesse perso la maggioranza assoluta.
Prevedibilmente, neanche lei ha mantenuto la promessa, alleandosi con gli Unionisti Irlandesi per restare al potere.
Ognuno ha l’Alfano – o la Meloni – che si merita.
Arrogante quanto incapace come la May, Renzi ha fallito di nuovo, e s’è ridotto a Corteggiare Pisapia, dopo averlo sbeffeggiato quando contava ancora sulla Grossolana Coalizione con Berlusconi, adesso però riavvicinato alla Lega dai buoni piazzamenti Comuni ottenuti alle elezioni amministrative, dove il M5S s’è invece ribaltato sulla linea di partenza. In termini d’immagine, trattare col Cazzaro al M5S non ha giovato.
A Renzi non rimane che guardare Macron, che il suo sogno napoleonico lo sta realizzando, e rosicare.
.
DEMOCRAZIA A TERMINE
Alessandra Daniele

Dopo averli aboliti temporaneamente per evitare un’altra disfatta referendaria, il Governo ha reintrodotto i voucher.
Se Renzi tornerà premier, anche la sua controriforma costituzionale rispunterà dalla tomba allo stesso modo.
Smantellare la Costituzione è il compito affidatogli dall’establishment, e il Cazzaro sta facendo di tutto per ottenere una seconda chance di portarlo a termine, benché i suoi stessi committenti non si fidino più di lui.
Le prossime elezioni politiche saranno il secondo tempo del referendum.
Come tutte le riforme renziane, la nuova legge elettorale in preparazione è una porcheria scritta col culo. È un proporzionale mezzo maggioritario, ma a liste bloccate, un Maggiorinale di costituzionalità molto dubbia che non garantisce né governabilità né rappresentanza, ma soltanto le esigenze speculari dei due partiti più grossi: per il PD poter governare senza dover vincere, per il M5S poter vincere senza dover governare.
Nelle intenzioni di Renzi c’è riesumare la Grossolana Coalizione con Forza Italia, mentre il voto antisistema finisce di nuovo congelato all’opposizione dal M5S, e Alfano resta decapitato dalla soglia di sbarramento.
La Vendetta degli Alfaniani (che sembra il titolo d’un vecchio episodio di Doctor Who) non preoccupa il Cazzaro, anzi: un casus belli per scannare Gentiloni è esattamente ciò che gli serve.
Il conte è comunque DOA. Resta solo da decidere la causa ufficiale della morte.
La campagna elettorale è già cominciata. Si parlerà di migranti, di vaccini, di cinghiali, Renzi si sforzerà di sembrare un uomo del popolo e far dimenticare il suo tentato golpe, ma se riuscirà a tornare a palazzo Chigi, stavolta lo realizzerà.
Non si vendicherà soltanto di quei quattro stracciaculo degli scissionisti, si vendicherà di noi che abbiamo osato negargli il trionfo sperato, e l’abbiamo costretto a mandare Gentiloni al G7 al suo posto.
Renzi sognava di conoscere Trump, e conquistarlo col suo inglese farlocco. A Renzi sotto sotto The Donald piace, è un bancarottiere di successo come entrambi i suoi papà, Silvio e Tiziano. Ed è un piazzista da televendita, come lui.
Il Cazzaro non vede l’ora di tornare a vendere il suo pentolame sul palcoscenico internazionale. E se ci riuscirà, per cacciarlo stavolta non basterà un No.

Enzo Del Re

C’è troppa gente in giro
piena di nostalgia
che vive nel passato
e mette bombe dove vuole.
C’è troppa gente in giro
che è malata in testa
perché dentro la testa
nutre quel verme che si chiama Io.
Prima di tutti Io
innanzitutto soltanto Io
il superuomo e niente più.
C’è troppa gente in giro
che non sorride mai
perché se ti sorride perde l’autorità.
C’è troppa gente in giro
che sfrutta in ogni modo
e la sopraffazione la chiama libertà.

– Dottore, mi cresce lo scetticismo. ¬
– Vuole che la mandi da uno scettologo? (da un post)
.
Storielle
Due giovani monaci studiavano in seminario, ed entrambi erano incalliti fumatori.
Il loro problema era: Posso fumare mentre prego? Non riuscendo a risolverlo, decisero di rivolgersi ai loro superiori. Più tardi, uno chiese all’altro che cosa gli aveva detto il superiore.
Sono stato rimproverato aspramente solo per aver parlato del fatto, – disse il primo. – Ed il tuo superiore, cosa ti ha detto?. Il mio fu molto compiaciuto, – disse il secondo. – Mi ha detto che facevo benissimo.
Ma dimmi, che domanda gli hai fatto?
Gli ho chiesto se posso fumare mentre prego.
Te la sei voluta tu. Io gli ho chiesto: posso pregare mentre fumo?.
.
Un’anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all’estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l’altro era perfetto, ed era sempre pieno d’acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto. Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d’acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati. Ma il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.
Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l’acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa.
La vecchia sorrise: Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell’altro vaso? È perché io ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi.
Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa.
Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto. Ma sono la crepa e il difetto che ognuno ha a far sì che la nostra convivenza sia interessante e gratificante. Bisogna prendere ciascuno per quello che è e vedere ciò che c’è di buono in lui.
..
Un matematico ed una matematica hanno una relazione ma un bel giorno lui le dice: Cara, dobbiamo mettere alcune cose in chiaro nel nostro rapporto. Lei: Va bene caro, cosa?. Lui: Beh! tanto per cominciare, io preferisco stare al numeratore…

Tonio Dell’Olio.

A quelle donne che,
forti della loro debolezza,
ci hanno insegnato a stare al mondo.
Donne che non si vergognano di piangere
per dire un dolore fitto nella carne e nell’anima.
A quelle donne che ci hanno spiegato
che amare non è solo l’infinito di un verbo… infinito,
ma anche aggettivo femminile plurale
che si addice alle lacrime e a certe giornate.
Donne capaci di danzare tra le macerie del tempo e delle storie
e di cogliere la grazia nelle cose quando tu vedi miseria.
Donne che se sono nate dalla costola di un uomo
lo hanno fatto una volta sola.
Poi hanno iniziato a partorire loro:
futuro, speranza, bellezza e bambine e bambini.
Né angeli, né nuvole le donne d’Africa
per le quali chiediamo a voce alta il Nobel della pace
perché pagano il prezzo più alto e tengono più alta la lampada.
Donne dell’8 marzo ma anche del 9, del 10 e dell’11.
Donne veline poche.
Donne vela tante.
Capaci di raccogliere il vento per spingere in avanti la barca.
Donne che modellano la creta della precarietà a scultura.
Opere d’arte che profumano il mondo.

.
Rainer M. Rilke

…nella speranza che porti esattamente quella visione di cui ciascuno ha bisogno esattamente in questo momento della vita.

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e…
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poiché non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta.

Una donna entra in farmacia e chiede se hanno dei preservativi formato extra-large. Certo gli risponde il farmacista, ne vuole una scatola?. No, ma le dispiace se aspetto qui finché non arriva qualcuno a comprarli?
.
Una suora che aveva il singhiozzo va dal medico e dice al dottore che soffre di questo disturbo che non le passa. Il dottore la visita e poi le dice: Lei è incinta. La suora torna al convento e raccontata tutto alla Madre superiora che, il giorno seguente, si precipita dal medico: Dottore, come ha potuto dire una cosa del genere a una suora?. E il dottore: È stato per farle paura, in modo che il singhiozzo sparisca. E la Madre superiora: Quello che si è preso paura è il vescovo che si è gettato dalla torre.
.
IL MARE
Io credo che siamo immersi in un oceano di energia comune che tutti ci comprende così come il mare comprende le sue onde. Ma credo anche che il movimento totale del mare dipenda dal movimento di ogni sua singola onda. Così io, pur nella mia piccolezza, sono partecipe ma anche responsabile di questa totalità. E ogni mio sia pur minimo pensiero, moto emotivo, istinto passionale, volere o fare, fa parte di questo Tutto e lo compone.
Mi pare anche, ed ebbi questa illuminazione che ero una ragazzina, che tutto quello che si muove convulsamente in superficie sia, sostanzialmente, una battaglia passeggera, così nei rapporti con me stessa come in quelli di tutti gli esseri umani tra loro, e che, se riuscissimo anche di poco a scendere in profondità, troveremmo una pace infinita, un non movimento, dove tutte le differenze di superficie spariscono per creare un’unione incommensurabile, una pace immensa dove ogni cosa entra in un’empatia assoluta con tutte le altre e si confonde.

PENSIERI
Ogni giorno scrivo il mio pensiero di giornata ad una trentina di amici, anche per ricordare loro che io ci sono e che loro ci sono per me.
Oggi Concetta mi ha mandato una citazione di Alda Merini:
“Mi sveglio sempre in forma. Mi deformo attraverso gli altri.”
Sì, certo, e il problema è dunque questo: ricreare ogni giorno fuori e dentro di noi l’armonia delle origini.
.
Borges-QUALCUNO
Un uomo modellato dal tempo,
un uomo che non aspetta neppure la morte
(le prove concernenti la morte son mere statistiche
e non c’è alcuno che corra il rischio
d’essere il primo immortale),
un uomo che ha imparato ad esser grato
per le modeste elemosine dei giorni:
il sonno, il ritmo dell’abitudine, il sapore dell’acqua,
un’insospettata etimologia,
un verso latino o sassone,
la memoria d’una donna che l’ha abbandonato
ormai da tanti anni
che oggi può ricordare senza amarezza,
un uomo che sa bene che il presente
è già futuro e oblio,
un uomo che è stato sleale
e col quale son stati sleali
a un tratto può sentire, mentre va per la via,
una misteriosa felicità
che non proviene dalla speranza
ma da un’antica innocenza,
dall’intima radice o da un dio sperso.
Sa che non deve guardarla da vicino
perché ragioni più tremende di tigri
gli mostreranno che ha l’obbligo
d’essere sventurato:
riceve tuttavia con umiltà
la raffica felice.
Morti, forse saremo per sempre,
quando la polvere sarà tornata polvere,
l’indecifrabile radice
dalla quale l’anima sempre crescerà,
sia equanime sia atroce
Il nostro solitario cielo o inferno.

ArsenaleKappa:

Prova di matematica allo scientifico: Dando un bonus di 80€ al mese, il candidato calcoli la % di aumento dei voti.

Il figlio di Salvini ha superato gli esami di terza media. Ha avuto solo qualche problema con il tema in albanese.
.
Blogger francese uccisa da bomboletta spray: sono quindici le marche che hanno venduto apparecchi difettosi. L’isis le ha rivendicate tutte.
.
Maturità: dopo Caproni e bici a ruote quadrate, per la terzaprova ci si aspettano quesiti su folletti, iperuranio ed unicorni.
.
Consip, Travaglio: Che differenza c’è tra mafia e politica? L’immunità parlamentare.
.
Codice antimafia, Forza Italia: no al sequestro dei beni dei corrotti. E questo vale più di un’ammissione di colpa.
.
Berlusconi che dà lezioni di morale è un po’ come un vegano che spiega come cucinare la coda alla vaccinara.
.
Manca l’acqua: è allarme in molte regioni e ci aggiungono pure le ordinanze anti alcool. Questa è cattiveria.
.
Salvini: Lo ius soli è un errore culturale. Quindi di quelli da lui non rilevabili.
.
Maturità. Prova di Fisica: Dopo la spaccatura del PD si calcoli fino a quante volte possono scindersi i partiti di sx
.
Il latino sarà anche una lingua morta, ma dopo Traccie scritto sul sito del MIUR nemmeno l’italiano si sente tanto bene. [@zenocataway]
.
Berlusconi: Se vince Grillo espatrio. Francia, Austria e Germania chiudono le frontiere. [@antonio_carano]
.
Prova matematica: Si può pedalare su una bicicletta a ruote quadrate?. Se la Fedeli è ministro MIUR, tutto è possibile.
.
Prova di latino: Il candidato spieghi cosa significano secondo i nostri politici i nomi delle leggi elettorali messi a cazzo
.
Prova generale: Dato un Caproni su una bicicletta a ruote quadrate, quanti vaffanculo spettano al Ministro dell’Istruzione?
.
Esplode dispenser di panna: muore nota blogger francese. Verrà cremata per la seconda volta. [@Pardomicio]
.
Saggio tecnico-scientifico:Le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Il candidato consegni immediatamente lo smartphone
.
Ragazzi consolatevi: nel 2040 ai maturandi toccheranno i poeti di Twitter.
.
L’unico che conosceva Caproni è Gasparri perché l’aveva già bloccato su Twitter.
.
Con l’euro é aumentato il divario tra poveri e ricchi. Però si può comprare una Banca con 1 euro
.
Tema Italiano: Caproni, ecologia e tecnologia. Dove smaltire correttamente il vecchio iPhone quando esce il modello nuovo.
.
Nasa: Scoperti altri 219 pianeti, 10 sono abitabili come la Terra. E in tutti Radio Maria prende benissimo.
.
Quando apri twitter manda qualcuno affanculo. Tu non sai il perché, ma lui sì.
.
Ho rimproverato mia moglie per aver distrutto l’auto un’altra volta. Si è giustificata urlando: Allah Akbar
.
Asti, motociclista dimentica la moglie in autostrada e se ne ricorda 40 km dopo. Chissà cosa gli serviva. [@giulysua].
.
Sondaggio: durante gli esami di #maturità 1 studente su 3 riscopre la fede e prega. Mentre 2 su 3 sperano nell’invasione di extraterrestri
.
Quando apri twitter manda qualcuno affanculo. Tu non sai il perché, ma lui sì. (antico proverbio bolognese)
.
fisburypark Falcia passanti urlando: voglio uccidere tutti i musulmani . Poi ha fatto un frontale con quell’altro che urlava Allah Akbar.
.
Incendio in Portogallo. Mattarella: Pronti ad aiutarvi. Adesso qualcuno gli dica che i soldi dei Canadair li abbiamo spesi per gli F35.
.
McDonalds non sarà più sponsor delle olimpiadi. Il CIO continua a rifiutare di mettere 5 hamburger come simbolo
.
Governo dimentica le esenzioni x Amatrice: le famiglie delle vittime pagheranno le tasse di successione delle macerie. Ma Renzi vi è vicino.
.
Trump cancella l’accordo di Obama con Cuba: Vogliamo che Cuba sia libera. Poi ha aggiunto: Con molto ghiaccio, grazie.
.
Renzi che cerca l’alleanza con Pisapia sembra Verdone nel film Un Sacco Bello quando cerca qualcuno a caso per andare in vacanza a Cracovia
.
Scioperi, Delrio: L’Italia è ostaggio di minoranze, servono nuove regole. Tipo l’anello al naso e la palla al piede. [@antonio_carano]
.
Agnes Heller: l’uomo moderno si aspetta solo pochi momenti di felicità. Perché sa che Renzi dice che lascerà la politica ma poi ci ripensa
.
Gli immigrati che vogliono la cittadinanza italiana, hanno una vaga idea di che cifra di debito pubblico gli tocca a testa? [@LVIX1].

Se si va avanti di questo passo andrà a finire che daremo la cittadinanza italiana anche ai napoletani. [@BaoloGhiro, piemontese]
.
Non capisco tutta questa voglia di avere lo IusSoli in Italia, quando è pieno di italiani che vogliono la cittadinanza a Montecarlo.
.
E’ morto Helmut Kohl. Fu uno dei maggiori artefici della nascita dell’Euro. Ora l’importante è controllare che venga seppellito bene.
.
Addio a Messegue, una vita spesa a trarre benefici dall’erba, senza mai capire che si poteva anche fumare. [@katadaniele]
.
Le 5 regole auree dell’informazione (Who? What? When? Where? Why?). Ma Calabresi adotta il metodo Alla cazzo di cane.
.
I dubbi di Calabresi: Mi si nota di più se rispondo a bassa voce e che non si sente o se non rispondo per niente?
.
Forse Al-Baghdadi è morto per la quindicesima volta. Ma noi vogliamo ricordarcelo così: vivo e imbottigliato sul raccordo.
.
NEWS! Calabresi rettifica: Ci siamo sbagliati: Casaleggio a Milano ha incontrato una trans che assomigliava a Salvini.

I conti del Pd tornano in rosso di oltre 9 milioni di euro: solo per la campagna referendaria spesi 11 milioni. Per fortuna è andata bene.
.
Ho letto su Repubblica che Grillo si sta alleando a Rifondazione Nazista e vuole invadere la Polonia. FATE GIRARE!!1!!

Degli stranieri hanno letto i vostri commenti sullo IusSoli. Hanno detto che preferiscono essere apolidi. [@ReNudo79]
.
Dalla Raggi linea dura sull’ingresso degli stranieri a Roma. Occhio Virginia: quelli son turisti giapponesi e quello è il Papa. [@LVIX1]
.
Bindi su Riina: Ha cure ed assistenza migliori di quelle che avrebbe fuori. Mia nonna mi sta chiedendo come si fa a diventare capomafia.
.
Giappone: gatti in ufficio per ridurre lo stress. Da Napoli fanno sapere che è per lo stesso motivo che tengono le formiche in ospedale.
.
May profondamente rattristata per le vittime del rogo di Londra. Per tranquillizzarla le hanno detto che avevano tutti votato Corbyn.
.
A Napoli sappiamo arrangiarci. Il parcheggiatore sotto all’ospedale San Paolo oggi sta vendendo i formichieri. [@jackbass68]
.
Se davvero Riina ha diritto ad una fine dignitosa si accontenti del fatto che almeno lui in ospedale non ha formiche nel letto [@slevinkrz]
.
L’anno nero della Gran Bretagna: attacchi terroristici ed ora palazzi in fiamme. Qualcun altro vuole uscire dall’Unione Europea? [@LVIX1]
.
Napoli formiche nei letti in ospedale, guardiamo il lato positivo: non ci sono briciole.
.
Comunali, l’analisi de voto: c’è il ritorno del bipolare. Nulla che un buon psichiatra e un buon psicofarmaco non possano risolvere.
.
Sembra che Pizzarotti sia stato votato anche da Igor il russo.
.
Comunali2017, 5Stelle fuori da tutti i ballottaggi. Quando bastava accordarsi con mafia e camorra e promettere favori per vincere ovunque.
.
Macron vince anche le amministrative in Italia.
.
elezioniamministrative2017 9 mln alle urne per eleggere mille sindaci. Per sveltire le procedure quelli del PD si presentano già indagati.

TRAVAGLIO
La giustizia italiana ha appena sgominato un pericoloso ..manigoldo che aveva addirittura rubato un pezzo di parmigiano in un supermercato di Mondello (Palermo): 1 anno e 4 mesi di reclusione.
Galera vera, non finta come per i colletti bianchi, incensurati per definizione (plurirecidivi, ma sempre prescritti): il giudice infatti non gli ha concesso la sospensione condizionale perché ha la fedina penale sporca. E gli è pure andata bene, perché il pm aveva chiesto 2 anni.
Malagiustizia? No, tutto regolare. Le pene massime e minime non le fissano i giudici, ma il legislatore, cioè il Parlamento, popolato da gente che per i furti ordinari non fa sconti. Anzi, non fa che aumentare le sanzioni per presentarsi dinanzi agli elettori come garante della sicurezza. È sui furti in guanti gialli – la specialità della casa – che il legislatore fissa pene sempre più ridicole, quindi niente intercettazioni né manette, prescrizione-lampo e impunità garantita a quelli del giro; o pene inesistenti, perché le condotte più sono gravi e più vengono depenalizzate.
Un giudice munito di retta coscienza e buona memoria, in grado di ricordare cosa prevedono la Costituzione e la giurisprudenza della Consulta sulla proporzionalità fra pena e gravità del reato, dovrebbe vomitare ogni volta che queste norme infami lo costringono a stangare innocui poveracci e a lasciare a piede libero a norma di legge riccastri e potentastri che, per i danni che fanno, dovrebbero stare all’ergastolo.
Purtroppo sono in continuo aumento i magistrati che non si pongono neppure il problema e danno per scontato che i tribunali e le galere sono roba da sfigati, non da signori. Un tempo, per ottenere una giustizia debole coi forti e forte coi deboli, bisognava almeno corrompere qualche giudice. Oggi si risparmia: fanno tutto da soli, col pilota automatico, e soprattutto gratis. È bastato bombardarli per 25 anni dai palazzi del potere e dai sottostanti giornaloni e tv sul dovere di tener conto delle conseguenze delle indagini e dei processi su politica ed economia.
L’ha ripetuto per nove anni Napolitano, rovinando intere generazioni di neomagistrati, con moniti lanciati fin nelle scuole per giovani toghe sull’esigenza di un’amorevole collaborazione fra potere giudiziario, politico ed economico. Ora, provate voi a rubare del formaggio e poi a invitare il giudice a collaborare: immaginate le risate. Se invece un ministro o un top manager inquisito per aver rubato l’equivalente di qualche milione o miliardo di pezzi di parmigiano piagnucola per gli effetti del processo sul Governo o l’azienda, funziona alla grande.
Nel caso Consip, per dire, c’era una combriccola che brigava per truccare un appalto da 2,7 miliardi in cambio di mazzette: appena scoperta, uno stuolo di generaloni, ministri e dirigenti pubblici si sono precipitati ad avvertirla di non parlare e non incassare più, visto che nell’allegra brigata c’era pure il padre di Renzi. Immaginate la stessa scena per una rapinuccia da 2,7 milioni: un carabiniere amico avverte il rapinatore che lo stanno pedinando e gli consiglia di far sparire tutto. Li ficcherebbero entrambi in galera e getterebbero la chiave. Invece per la rapina da signori restano tutti al loro posto, santificati in Parlamento: ministro, generaloni, dirigenti pubblici. Tranne uno: il testimone che li ha denunciati.
Il Governo caccia Luigi Marroni da Consip perché – confessa il deputato Pd Emanuele Fiano – ha confermato le accuse a Lotti, Del Sette, Saltalamacchia e Tiziano Renzi, ergo conferma di non avere più alcun rapporto di fiducia col Governo che l’ha espresso. E ora, se tutto va bene, cacciano pure i pm di Napoli che hanno scoperto lo scandalo: Celeste Carrano ed Henry Woodcock (sul quale già pende un processo disciplinare del Pg della Cassazione per un’intervista mai rilasciata). Neanche loro godono della fiducia del Governo che non li ha espressi: dunque si impapocchiano accuse fumose su altre indagini per avviare al Csm l’iter del trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale.
Con quale ambiente? Quello di Napoli o quello del Governo?
Il vicePresidente del Csm Giovanni Legnini, per la prima volta nella storia, arrivò direttamente dal Governo Renzi. E il Presidente della commissione-traslochi è Giuseppe Fanfani, amico della famiglia Boschi ed ex legale di banca Etruria (su cui indaga il procuratore di Arezzo, già consulente del Governo Renzi). Se si mettono d’impegno, forse riescono a cacciare Woodcock e Carrano prima di nominare il nuovo procuratore di Napoli, sede vacante da appena sei mesi, quindi c’è tempo.
Il 26 aprile, in un’intervista al Fatto, il ministro della Giustizia Andrea Orlando fece capire che la banda Renzi voleva una bella ispezione contro i pm di Napoli, alla maniera berlusconiana, ma lui aveva rifiutato. Poi, in un dibattito organizzato dal Foglio, fu molto più preciso: Mi ha dato fastidio che… miei compagni di partito… mi chiedessero perché non avessi mandato gli ispettori a bloccare le inchieste. Domanda: chi gliel’ha chiesto? Risposta: Il vicePresidente della commissione Giustizia (Franco Vazio, ndr) e il viceDirettore dell’Unità (Andrea Romano, ndr). È accaduto qualcosa? Niente, a parte il fatto che, indisponibile il ministro, a sistemare i pm di Napoli hanno provveduto il Pg della Cassazione (a cui il Governo aveva appena prorogato il pensionamento) e il Csm.
Dal che si intuiscono almeno due cose.
1) Perché i ladri, per farla franca, devono rubare molto: se si accontentano di un pezzo di formaggio, sono spacciati.
2) Perché B. ha detto che, in caso di un Governo a 5 Stelle, opterebbe per l’espatrio. Che poi, tecnicamente, si chiamerebbe latitanza.

Le parole sono pietre. Suscitano umori, li fanno sedimentare, li trasformano in consenso, ne fanno la componente profonda di un modello culturale inevitabilmente destinato ad influenzare le dinamiche politiche. Parliamo chiaro. Una ventata razzista e forcaiola sta attraversando l’Italia, e rischia di consolidarsi. La reazione può essere quella di chi alza le mani, si arrende culturalmente e politicamente e si consegna al modello messo a punto dagli altri, con un esercizio che vuol essere realista e, invece, è suicida? Se si pensa che vi sono emergenze che devono essere fronteggiate con forte spirito politico, e il degrado culturale lo è al massimo grado, bisogna essere chiari e necessariamente polemici.
.
Quali sono oggi i temi per l’auspicato ritorno ad una seria elaborazione culturale, per mettere a punto programmi non raffazzonati?
Comincio con l’indicarne tre: i diritti fondamentali; i servizi pubblici; i limiti alla libertà d’iniziativa economica privata.
Non li scelgo a caso. Dietro ciascuno di questi temi si trovano soggetti reali, iniziative concrete. Molti comuni e gruppi si adoperano ogni giorno perché trovino effettivo riconoscimento i diritti degli immigrati, delle coppie di fatto, di quanti vogliono liberamente decidere sulla fine della loro vita. La questione dei servizi è simboleggiata dal servizio idrico, dall’acqua come bene comune: l’Italia è l’epicentro di un largo movimento, che ha visto 27 milioni di elettori votare contro la privatizzazione dell’acqua, che produce analisi sempre più accurate, che ha visto convenire a Napoli e Roma rappresentanti da molti Paesi, che è all’origine di una rete di comuni europei e di iniziative popolari rivolte alla Commissione di Bruxelles.
Altrettanto intensa è la discussione intorno ai limiti del mercato, accesissima intorno ai temi del lavoro e che vede l’inquietante tentativo di cancellare l’articolo 41 della Costituzione che congiunge il decreto berlusconiano di luglio e il decreto Cresci Italia, ponendo il problema se sia ancora possibile in economia una politica costituzionale. Questa è l’altra politica.
E ciascuno di questi temi pone la questione di quale idea di società debba oggi sostenere l’azione politica

STORIELLINA
Quattro chirurghi discutono in ospedale della loro professione in un momento di pausa.
Il primo comincia:
“Preferisco avere degli ingegneri sul mio tavolo operatorio. Quando li apro, tutto all’interno è numerato correttamente…”
Si, ma dovreste vedere gli elettricisti! Tutto è codificato a colori all’interno, impossibile sbagliarsi!”,
Aggiunge il secondo.
“Io penso sinceramente che i bibliotecari siano i migliori. Tutto è classificato in ordine alfabetico”, replica il terzo.
L’ultimo chirurgo prende quindi la parola: “I più facili da operare sono i capi. Non hanno cuore, non c’è cervello, niente colonna vertebrale e la faccia e il culo sono intercambiabili!”.

Ernest Dowson

La brevità della vita ci impedisce di nutrire una lunga speranza
“Non durano a lungo, i giorni del vino e delle rose:
da un sogno confuso
il nostro cammino riemerge per poco,
poi nel sogno si chiude”.

.
Storiella
Un camionista viaggia di notte per una strada di campagna ad un tratto si accorge che c’é un omino rosso sul bordo della strada, allora il camionista si ferma, scende e si avvicina e nota che l’omino sta piangendo.
A quel punto gli domanda: “Perché piangi omino rosso?”
“Sai”, gli risponde l’omino, “Io vengo da Marte, sono ricchione ed ho tanta fame”.
“Guarda, io posso darti il mio panino, ma non posso fare altro per te” gli dice il camionista. Gli da il panino e riparte.
Dopo un po’, vede un omino verde a bordo strada. Si ferma, scende e si avvicina, e si accorge che anche l’omino verde piange.
“Perché piangi omino verde?”. Sai”, gli risponde l’omino, “Io vengo da Venere, sono ricchione ed ho tanta sete”.
“Guarda, io posso darti la mia Coca-Cola, ma non posso fare altro per te” gli dice il camionista. Gli da la lattina e riparte.
Dopo un altro po’ vede a bordo strada un omino blu. Allora si avvicina e gli chiede:
” E tu, piccolo ricchione, da quale minchia di pianeta vieni?”.
” Patente e libretto, prego !”…

Un carabiniere e va in pensione e parlando con il suo collega gli domanda preoccupato come farà a passare il tempo in pensione. Il collega gli dice: “Se hai un po’ di terra puoi mettere delle galline per le uova e dei polli per la carne”. Soddisfatto il carabiniere pensionato va al negozio degli animali e ordina 50 pulcini. Il giorno dopo torna al negozio e chiede altri 50 pulcini. Il proprietario contentissimo per il guadagno consegna i pulcini e saluta calorosamente il carabiniere. Il giorno dopo il carabiniere torna al negozio e chiede altri 50 pulcini. Il proprietario per non perdere il cliente e per servirlo al meglio gli dice: “ma qualcosa non andava nei pulcini che gli ho dato finora?” il carabiniere risponde: “N,o no, tutto a posto sono io che non ho ancora capito se li pianto troppo profondi o se gli do troppa acqua..fatto sta che mi muoiono tutti”.

Andrea Scanzi
Non è probabilmente mai esistito nulla, nella storia della Repubblica italiana, più ridicolo, vuoto, stolido, insipido, dannoso e involontariamente tragicomico del renzismo. Gli storici del futuro si chiederanno in eterno come abbia fatto un paese “democratico”, già oltremodo gonzo da credere a Mussolini, Andreotti, Craxi e Berlusconi, a puntare (io no) su ‘sti circensi puerili e oscenamente privi di qualsivoglia talento. Ogni giorno ne inventano una, in un tripudio inesausto di mestizia politica e morale, ma oggi si sono persino superati. Prima pubblicano questo post rubato a Salvini, che non è un fake ma un estratto dal nulla (cioè dall’ultimo libro di John J. Fagiolo, la cui attesa nei lettori è pari a quella dell’ultimo disco di Memo Remigi tra i nativi d’America). Poi lo cancellano, convinti che nessuno se ne accorga: una roba che neanche la pagina Facebook della Beppina di Vitiano. Se tutto questo (troiaio) lo avessero fatto Raggi o Appendino, don Zucconi, Padre Augias e Fra’ Calabresi avrebbero marciato sui loro attici gridando al neo-nazismo, canticchiando una messa laica qualsiasi di Vecchioni e sorseggiando la Barbera migliore di Gad Lerner. Ma vedrete che anche stavolta troveranno una scusa e crederanno ancora al Poro Citrullo, “ultimo baluardo del populismo” e verosimilmente anche dell’immanente stocazzo. Che fine pietosa e ingloriosa, per il cosiddetto “centrosinistra”. La pochezza di questa masnada di paninari invecchiati male (anzi malissimo) è ogni giorno più accecante. Come diceva Gaber, coi soliti quarant’anni di anticipo: “fate più schifo che spavento”. Una prece.

CAZZARI SI NASCE
Alessandra Daniele

Padri, madri, figli, figlie, è la next generation del familismo amorale, il familismo cazzaro.
Parenti serpenti, amici degli amici, fratelli di sangue e di loggia, interi clan che salgono da un centro di potere al successivo tutti insieme, col montacarichi.
Perché il potere è un affare di famiglia. Mai permettere che ci arrivi un estraneo. E sempre spacciare i prescelti per outsider.
Dopo la Brexit e il No al referendum, in Europa la democrazia sembra aver ricominciato a funzionare come previsto, cogli elettori che si limitano a ratificare le scelte già fatte dell’élite.
Emmanuel Macron è stato allevato e addestrato al comando come un principe ereditario. Le elezioni devono essergli sembrate una bizzarra formalità protocollare.
I sondaggi prevedono anche un’ampia riconferma sia di Theresa May che dell’imperatrice Merkel, ormai al potere dai tempi del telefax.
A fare il gioco dell’establishment sono gli anticorpi residui degli europei contro i nazionalisti esplicitamente fascisti. Una reazione immunitaria che il M5S ha finora astutamente schivato.
I conduttori di talk show che durante la campagna elettorale francese hanno avuto ospiti del M5S si sono impegnati molto a cercare di farli schierare apertamente con la Le Pen, cosa che tutti i grillini hanno evitato invocando la Prima Direttiva della Federazione: Decideranno i francesi, non vogliamo interferire.
Lilli Gruber in particolare ha ripetuto la domanda a Di Battista una decina di volte con negli occhi la scintilla del waterboarding, ma non c’è stato niente da fare.
I grillini vanno da sempre a caccia di voti ovunque, da sx a dx, in cielo, in terra, e in ogni luogo. Fra Soldatino Di Maio e Dibba il Folle cercano di coprire tutto lo spettro, dalla Lega all’Isis.
Ma è dai frutti che si riconosce l’albero.
La speranza di cavalcare la temporanea ondata di riflusso è invece un altro dei motivi per cui il PD ha fretta di scannare Gentiloni e tornare alle urne.
Un Macron all’italiana però non è immaginabile, e i nomi proposti – Renzi, Letta, Orlando, Parisi – sono uno più ridicolo dell’altro.
Dopo averne sponsorizzato l’ascesa, è chiaro che l’establishment non si fida più di Renzi, e non è intenzionato a ricompensare il suo fallimento con una facile seconda chance. Oltretutto sarebbe un cattivo esempio per i suoi successori.
Riesumare il nipote d’arte suo predecessore però sarebbe persino più fallimentare.
Paolo Mieli è considerato uno dei massimi esperti di politica. Lunedì 15 maggio, a Otto e Mezzo, ha consigliato a Miguel Gotor dei fuoriusciti del PD di provare a ricostruire un partito di centrosx che recuperi i voti persi dal PD, scegliendo come leader Enrico Letta, con lo scopo dichiarato di allearsi e governare con Renzi dopo le elezioni.
Paolo Mieli, considerato uno dei massimi esperti di politica, s’è detto convinto che gli elettori di centrosx disgustati dal PD non vedano l’ora di votare per Enrico Letta. E che Enrico Letta non veda l’ora di portare in dote questi voti al PD, per favorire un ritorno di Matteo Renzi al potere.
Questo fenomeno ha solo due possibili spiegazioni:
1 – Paolo Mieli è stato sostituito da un mutaforma alieno che non capisce un cazzo della razza umana.
2 – Paolo Mieli ha cercato di fregare Gotor. E a giudicare dal sorriso beato col quale Gotor annuiva a tutti i suoi consigli, ci è riuscito.
Le elezioni però non sono così a portata di mano.
Attualmente, fra il mezzo Italicum alla Camera e il mezzo Porcellum al Senato, la legge elettorale italiana è come quei cavalcavia lasciati incompiuti coi due monconi protesi nel vuoto che non s’incontrano, perché sono sfasati.
Il prossimo obiettivo per Renzi e il suo secondo padre, Berlusconi, è quindi il Cazzarellum, una legge elettorale disegnata apposta per consegnargli una maggioranza che in realtà non è affatto nelle intenzioni degli elettori.
La democrazia è solo una formalità.

Storiella tremenda
Un anziano, sul suo letto di morte, ha improvvisamente il desiderio di un ultimo biscotto del quale sente il profumo salire dalla cucina. Raccogliendo le ormai scarsissime forze si toglie la maschera a ossigeno, stacca la flebo e rotola penosamente giù dal letto. Strusciando sui gomiti raggiunge la scala interna, lungo la quale si lascia lentamente andare con un respiro sempre più flebile. Ormai prossimo all’incoscienza, cianotico e stremato si trascina in cucina. Con l’ultimo anelito, si aggrappa alla spalliera della sedia e allunga una mano verso la teglia di biscotti fumanti appena sfornati. Con la mano tremante ne raggiunge uno proprio nel momento in cui la moglie, con uno schiaffo sulla mano, gli toglie di sotto l’agognato tesoro: “Pussa lì, sono per il funerale!”.
.
Bersani: “Non abbiamo fatto un cazzo per fermare Berlusconi.”
Ma neanche Renzi.

LAUREE O NON LAUREE
Vedo che molti accusano la Lorenzin di non essere laureata, ma per quello nemmeno la Fedeli, e non sono laureati nemmeno Poletti o Orlando. La squadra di Renzi non è il massimo in fatto di titoli scolastici. Il 23% di quelli che ci governano non ha la laurea. Pochissimi hanno un master o un dottorato di ricerca. Il M5S, semmai, è il partito che ha più titoli di studio (credo che ci siano 154 laureati su 163 parlamentari, correggetemi se sbaglio). Ma l’Italia è maglia nera in Europa, dove invece la preparazione e la competenza contano. In Francia tutti i Ministri hanno almeno una laurea, in Germania c’è uno solo che non è laureato, compensato da tantissimi ricercatori. E, se guardiamo agli Usa, la situazione peggiora: i laureati sono pochi.
Ma potremmo ricordare che Pertini non era laureato e che Lula aveva solo la terza elementare. Invece sono laureati e proprio in legge sia Berlusconi che Renzi ed entrambi hanno tentato di distruggere la Costituzione. Per cui smetterei di sottolineare il fatto che la Lorenzin non è laureata. Contano altre cose. Semmai balza all’occhio la totale mancanza di ideologie di costoro e il loro essere stati scelti da Renzi solo come yesman, in grado di dire sempre sì a qualsiasi cosa venga loro comandato, senza neanche capirne il senso. La Lorenzin, poi, ha una piccola personalità e capacità e, se ci fossero in Italia giornalisti capaci di fare domande pungenti, crollerebbe al primo colpo. Certo che con questa classe di giornalisti imbelli e ammanicati anche una come la Lorenzin ha il gioco facile.

Io ho passato tutta la mia vita studiando, ho due lauree e una abilitazione, ho scritto libri, studio e scrivo ogni giorno per almeno 8 ore, ho passato tutto il mio tempo sui libri, dunque vado contro la mia stessa categoria
Ma non credo che per governare bene ci voglia una laurea, occorrono invece ideali, valori, buon senso, scopi di bene Comune, interesse sociale
Prendi Maurizio Landini, che io stimo molto, dopo le scuole medie si iscrisse a un istituto per geometri, ma fu costretto ad abbandonare la scuola dopo due anni per contribuire al sostentamento familiare, trovando occupazione in un’azienda metalmeccanica in qualità di apprendista saldatore.
Mario Monti ha una laurea in economia presa alla Bocconi, ha fatto un anno all’Università di Yale con una borsa di studio, avendo come professore James Tobin, Premio Nobel per l’economia nel 1981. Nel 1969 è professore ordinario presso l’Università degli Studi di Trento. Dal 1970 è docente presso l’Università degli Studi di Torino, che lascia nel 1985 per diventare professore di economia politica presso l’Università Bocconi di Milano, dove diventa Direttore dell’Istituto di economia politica e dove, dal 1985 al 1995, è anche Direttore del Giornale degli economisti e Annali di economia…
Bene, io a Landini un Ministero del Lavoro glielo darei. A Monti no.
.
Krishnamurti
“C’era un uomo che riparava una strada; quell’uomo ero io; il piccone che teneva in mano ero io; la stessa pietra che lui stava spaccando era parte di me; il tenero filo d’erba era il mio essere, l’albero accanto all’uomo ero io stesso. Potevo anche sentire e pensare come il cantoniere, e potevo sentire il vento che passava tra gli alberi, e la formichina sopra il filo d’erba potevo sentire. Gli uccelli, la polvere e il rumore stesso erano parte di me…Ero in ogni cosa, o piuttosto ogni cosa era in me, animata e inanimata, la montagna, il verme e tutto ciò che respira. Per l’intera giornata restai in quella felice condizione”.
.
RAMANUJAN
Con grandissimo piacere ho visto il bellissimo film L’uomo che vide l’infinito che narra la storia di uno dei più grandi matematici del mondo: Srinivasa Ramanujan.
Era nato nel 1887 in India, in uno sperduto villaggio a nord di Madras, da una famiglia estremamente povera anche se di casta superiore. Il padre era un bramino di modesta condizione sociale, impiegato in una ditta commerciale e la mamma cantava a pagamento nei templi. Era povero, brutto, e di solito anche sporco. Ma fin da piccolo ebbe straordinarie doti matematiche. A 15 anni trovò un antiquato libro di matematica e, partendo da esso, riuscì a sviluppare un imponente corpo di matematica superiore, molto più avanzato delle matematiche evolute europee, risolvendo con eleganti equazioni alcuni dei più difficili problemi che avevano assillato i più grandi matematici degli ultimi secoli.
Ora la cosa assolutamente incredibile è che le soluzioni dei problemi di alta matematica il ragazzo le aveva avute dormendo. Ogni notte la dea NAMAGIRI, protettrice del suo villaggio, gli appariva in sogno e gli dettava importanti formule matematiche. Il ragazzo teneva della carta vicino al letto e, appena desto, scriveva le formule, impiegando poi dei mesi per verificarle. Ramanujan era molto religioso, studiava i Veda e le Upanishad e frequentava assiduamente il tempio. Namagiri era dea protettrice della sua famiglia. Si diceva che la nonna fosse stata una devota di Namagiri e che entrasse in trance per parlare con lei, Così il ragazzo era cresciuto pregando la dea e invocando la sua protezione.
Questa storia straordinaria unifica la dea Namagiri, cioè un elemento mitico e irrazionale, che può comunicare alla mente dx, alla matematica moderna, una disciplina logica e razionale, che in genere riguarda la mente sx. Namagiri avrebbe donato intuizioni matematiche attraverso i sogni, scrive Robert Kanigel in ‘The Man Who Knew the Infinity’.
La storia di Ramanujan divenne un libro che ebbe immenso successo e ha dato origine a molte trasmissioni tv.
Il ragazzo non aveva grandi ambizioni, gli bastava stare in un angolo tranquillo, sognare la dea Namagiri e occuparsi di matematica. La sua incredibile intelligenza era apparsa alla scuola elementare e poi, a quella superiore. Fu il migliore allievo che la scuola avesse mai avuto, tanto che vinse una borsa di studio al Pachaiyappa College di Madras (considerato la Cambridge del sud dell’India). Ma quando trovò il libro che gli avrebbe cambiato una vita, un volumone di problemi matematici di grado superiore, si appassionò ad essi a tal punto che trascurò tutte le altre materie tanto che fu bocciato. Così nel 1907, a vent’anni, si ritrovò senza borsa di studio, senza titolo e senza soldi, ma continuò nella propria attività di matematico praticamente autodidatta. Lo fecero sposare, secondo l’uso del tempo, con una bimba di 9 anni, poi, nel 1911, un suo articolo sui numeri di Bernoulli fu pubblicato dal Journal of the indian Mathematics e divenne famoso, gli studiosi di matematica si accorsero della sua straordinaria intelligenza e lo convinsero a chiedere una borsa di studio in Gran Bretagna che sarebbe stata pagata dall’università di Madras.
Il suo benefattore fu il matematico Hardy, che restò strabiliato dalle enormi capacità del ragazzo e decise di portarlo a Cambridge e a Oxford. A questo punto la madre di Ramanujan, spaventata dal lungo viaggio, si oppose, ma la dea Namagiri le apparve in sogno convincendola a dare il suo assenso. Così il giovane partì per l’Inghilterra con i risultati dei suoi sogni che gli avevano permesso di condensare 50 anni di ricerca matematica e di oltrepassarli, una impresa ciclopica come non era mai avvenuta nella storia del pensiero. In Inghilterra il giovane visse cinque anni, soffrendo per la differenza di cibo, clima e abitudini. Ebbe molti riconoscimenti e ottenne una ricca borsa di studio di 310 sterline (5 volte la paga annuale di un operaio) che gli permise di mandare soldi alla sua famiglia.
Ramanujan non era laureato ma venne fatto dottore ad honorem (Bachelor of Science), a soli 31 anni fu eletto membro della Cambridge Philosophical Society, e poi della Royal Society (a soli 31 anni) e ivenne Fellow del Trinity College, con un contratto di sei anni.
A Cambridge incontrò menti matematiche pari alla sua e pubblicò 21 ricerche (oltre alle sei che aveva già prodotto).
Nel pensiero indiano si dice che esiste un piano dell’essere dove esiste la conoscenza di tutto, una specie di archivio di tutti i saperi: l’Akasha. Forse un Akasha c’era davvero e la dea Namagiri era lo spirito guida che apriva il contatto, relativamente alla matematica. In sogno Ramanujan accedeva al luogo dell’accresciuta consapevolezza.
La storia purtroppo finisce male, il giovane aveva una salute debole e morì improvvisamente all’età di 33 anni, ma aveva fatto in tempo a comporre 4000 teoremi originali.
A tutti gli allievi che vanno male in matematica non resta che sperare che anche a loro la dea Namagiri appaia in sogno con le soluzioni già fatte.

Ramanujan ci ha lasciato 4.000 teoremi originali e tre spessi quaderni di appunti. Il suo sterminato lavoro è conosciuto solo in parte. I matematici affermarono che ci sarebbe voluta una vita intera per venirne a capo. Nel resto del secolo vari matematici di genio hanno intrapreso l’acquisizione del suo lavoro che a tutt’oggi resta in gran parte non compreso.
Molte statue e molte lapidi sono state dedicate a Ramanujan, ma in nessuna compare la dea Namagiri che pure in questa storia ebbe un ruolo importante.
Un giorno Hardy andò a trovare il ragazzo indiano che era malato e in ospedale. Come entrò nella Camera, gli disse che il numero del suo taxi era 1729, un numero piuttosto insulso, a suo vedere. Al che Ramanujan replicò: ‘Ma no Hardy! Ma no! E’ un numero molto interessante: il più piccolo numero esprimibile come somma di due cubi in due modi diversi’. Anagrammando quel numero, nel 1927 appariranno le sue opere al mondo, presentate da Hardy.
.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1867 21-7-2017 UN PAESE BUTTATO VIA

$
0
0

MASADA n° 1867 21-7-2017 UN PAESE BUTTATO VIA
Blog di Viviana Vivarelli

Le pseudo condanne di mafia capitale- Gli incendi divorano l’Italia senza mezzi di soccorso sufficienti- Triton e il regalo di Renzi dei nostri porti a tutti i migranti del mondo – Dov’è che i migranti prendono i soldi del viaggio -La grande accozzaglia – E mentre mezza Africa vuole sbarcare da noi l’emergenza sarebbe l’apologia del Duce???- Il re è nudo ma la gente comincia a riconoscerlo – La separazione delle carriere – Entriamo in guerra in Siria – Le prescrizioni facili – Il Senato ha votato i 10 vaccini obbligatori – Intanto il sistema bancario precipita verso il disastri- Lavorare meno, lavorare tutti

Il futuro dell’umanità sarà l’utopia o il fallimento“.
(Fuller)
Noi abbiamo scelto l’utopia.

“Sosteniamo i progressi di Forza Italia”. (Luigi Zanda,capogruppo PD al Senato, mediatore del patto Renzi-Berlusconi)
Non ci sono parole!
.
C’è un solo modo per superare il fascismo come il comunismo: non ripetere i loro errori. (Viviana)
.
Bruno Sannucci: “Non si può fare un barcone per far sbarcare quelli del Pd in Africa?”
.
Stefano Curti: E’ uscito il libro di Renzi, ma purtroppo noi avevano già visto il film.
…alla fine lui sposa un nano e la democrazia muore.
..
Le parole del mondo sono infinite
I pensieri dell’uomo sono infiniti
La voglia di libertà è infinita
Se qualcuno vuole limitarti in queste tre cose
possa l’inferno prenderlo
in sprofondo!


LA PAURA
Aung San Suu Kyi

All’interno di un sistema che nega l’esistenza di diritti umani fondamentali, la paura tende a essere all’ordine del giorno. Timore del carcere, della tortura, della morte, timore di perdere amici, parenti, proprietà o mezzi di sussistenza, paura della povertà, dell’isolamento, del fallimento. Una forma molto insidiosa di paura è quella che si maschera come buon senso o addirittura saggezza, condannando come sciocchi, inconsulti, insignificanti o velleitari i piccoli atti di coraggio quotidiani che contribuiscono a salvaguardare la stima per se stessi e la dignità umana. Non è facile per un popolo condizionato dai timori, soggetto alla regola ferrea che la ragione è del più forte, liberarsi dai debilitanti miasmi della paura. Eppure, anche sotto la minaccia della macchina statale più schiacciante, il coraggio continua a risorgere, poiché la paura non è lo stato naturale dell’uomo civile.

INCENDI
Mezzo Paese in fiamme senza che il Parlamento abbia mai discusso un piano di emergenza.
Aumento del 23 % di spesa in armi e ora siamo entrati anche nella guerra in Siria, ma solo due Canadair per far fronte agli incendi per cui dobbiamo chiedere aiuto alla Francia.
Migliaia di sbarchi ogni giorno con due governi e 3 partiti (Fi, Lega e Pd) che hanno regalato le coste italiane all’Africa per farsi passare dall’Ue dei conti in disordine
5 milioni di italiani sotto la soglia di povertà e Renzi regala 86 miliardi alle banche
Uno scandalo Consip che attornia l’ex presidente del Consiglio e si mette la museruola ai pm e ai giornalisti.
Ma la cosa più orribile è che questa gentaglia ha ancora i voti degli italiani!!!
E per fortuna si usa il parlamento per una legge che punisca gli accendini del Duce!!!
.
L’Italia brucia, e i pompieri sono senza soldi e senza mezzi.
La situazione incendi è ancora più drammatica a causa della riforma della Pubblica amministrazione: meno finanziamenti, elicotteri fermi, sempre meno personale. I vigili del fuoco sono il corpo peggio pagato.

Carmine Gazzanni

Il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio l’aveva detto a fine giugno: «Sono 6 le Regioni che non hanno mezzi aerei per intervenire nello spegnimento di incendi. Dobbiamo essere ancora più attenti e pronti». Il suo monito, a distanza di un mese, lascia riflettere visto quanto sta accadendo al Sud Italia, specie in Campania, Sicilia e Calabria.
Anche perché, nel frattempo, se si consultano i dati relativi alla disponibilità di elicotteri Aib (Antincendio boschivi) regionali, si nota che nel giro di 30 giorni le Regioni che sono sguarnite di mezzi sono diventate 7: Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Umbria e – per chiudere – proprio la Sicilia. Tuttora, dunque, sull’isola mancano elicotteri antincendio, mentre villaggi vengono evacuati (come capitato due giorni fa a San Vito Lo Capo) e decine di ettari nel catanese e nel messinese sono stati mangiati da incendi, nella maggior parte dei casi di natura dolosa.
In Campania, invece, sono operativi solo 5 elicotteri (erano 10 nel 2007): un po’ pochi – a sentire chi sta operando sul campo – per fronteggiare un’emergenza per la quale ora non resta che chiamare l’esercito. Certo, c’è la flotta aerea dello Stato che si accompagna a quelle regionali (16 Canadair e 12 elicotteri della Difesa dislocati su 14 basi), ma i buchi restano. E mai come in questi giorni si mostrano in tutta la loro drammaticità.

LA RIFORMA MADIA SOTTO PROCESSO
Ci sarebbero i 32 elicotteri antincendio del Corpo forestale. Peccato, però, che di questi 28 sono a terra. Inutilizzati. La ragione? Tutto sarebbe da imputare alla riforma Madia che ha tagliato i forestali accorpando mezzi e personale ad altre forze dell’ordine. E qui arriva il dramma: gli elicotteri sono stati divisi, 16 e 16, tra Arma dei carabinieri e Corpo dei vigili del fuoco, ma per mancanza di brevetti e adeguamento ai nuovi criteri imposti dalla legge, soltanto quattro sono stati messi in volo. In alcuni casi semplicemente perché ancora non sono stati riverniciati con la scritta del nuovo corpo di appartenenza. Eppure l’accorpamento è diventato esecutivo a inizio gennaio: sette mesi fa. Ma i pasticci della riforma non finiscono qui. Perché c’è poi il personale: su circa ottomila forestali, 6.400 sono andati a rimpolpare l’organico dei carabinieri, 1.240 sono finiti a vari livelli nella pubblica amministrazione e solo 361 sono andati ai vigili del fuoco. Una sproporzione piuttosto evidente, aggravata dal fatto che le competenze proprio sugli incendi boschivi sono finite agli stessi vigili che, privi di mezzi e organico, si sentono abbandonati dallo Stato. «Errori madornali», li definisce Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo, che sentito da Linkiesta elenca tutta una serie di situazioni inverosimili. Clamoroso il caso del bosco del Cansiglio, uno dei più estesi d’Italia: lì vicino c’era un eliporto in forza alla forestale e ora passato in mano ai carabinieri, i quali in caso di incendio non avrebbero le competenze necessarie per un intervento immediato. «Ecco – taglia corto Brizzi – forse una massaia o un mezzadro del primo ‘900 avrebbe fatto meno errori rispetto a quanto combinato dal Governo». Non è un caso che, per meglio definire le competenze dei vigili dopo la soppressione dei forestali, l’Esecutivo abbia approvato una nuova legge (a maggio scorso): le norme, per diventare attuative, avrebbero bisogno di 15 decreti ma finora nessuno di questi è stato approvato.

SE I POMPIERI STANNO A CASA
Il problema, intanto, resta. E non è solo un discorso di mezzi e competenze. Ma anche e soprattutto di personale. «Oggi abbiamo un buco organico di circa 3.500 unità rispetto a quanto previsto dalle tabelle ministeriali», dice ancora Brizzi. Si viaggia, in effetti, sulle 32mila unità, tenendo conto che circa 5mila sono impiegati amministrativi. Parliamo, dunque, di un vigile in servizio ogni 15mila abitanti, ben al di sotto della media europea. Si sarebbero potuti “sfruttare” gli ex forestali per rimpolpare, senza costi aggiuntivi, l’organico. Difficile capire perché nessuno abbia pensato a una soluzione del genere. «Non sarà per caso che mandare duemila forestali nei vigili del fuoco avrebbe creato problemi economici?», si chiede ancora Brizzi. La ragione? I pompieri sono il corpo meno pagato in Italia: gli stessi forestali percepivano in media circa 700 euro in più al mese rispetto a un vigile del fuoco. Tanto che tutt’oggi i 361 ex forestali prendono un’indennità diversa rispetto ai vigili. Insomma, il dubbio è che per evitare squilibri troppo evidenti e il rischio di dover poi alzare le indennità a tutti i vigili del fuoco, si sia preferito scegliere un’altra strada e un’altra destinazione. Ma non basta. Ci sarebbe infatti un altro modo per colmare il gap di organico: attingere alla lista di tremila idonei di un concorso del 2010 che da anni attendono di essere assunti. Peccato che, al di là di mille promesse, nulla sia stato fatto.
.
REGIONI INADEMPIENTI
Accanto ai ritardi nazionali ci sono quelli regionali. Secondo Legambiente, ad oggi Campania e Lazio non hanno ancora approvato il Piano Aib 2017 (piano antincendio boschivo) e le relative modalità attuative per organizzare la prevenzione, il lavoro a terra e gli accordi con i vigili del fuoco e con la Protezione civile. La conseguenza è che gli operatori lavorano senza direttive ed esposti a turni massacranti: «Il personale sta facendo turni da 24 o 36 ore», racconta a Linkiesta un pompiere in servizio in Campania. Ora la decisione del Governo è quella di inviare l’esercito sul Vesuvio, ma così «si rischia di mandare persone impreparate, che non hanno competenze dell’antincendio boschivo». Ci sono, invece, i cosiddetti discontinui (precari dei vigili del fuoco) che potrebbero tornare utili ed essere chiamati al servizio vista l’emergenza, ma per il fatto che non è stata siglata alcuna convenzione con la Regione Campania – sebbene il pressing dello stesso dipartimento dei vigili del fuoco – resteranno loro malgrado a casa. Stessa situazione in Sicilia: nessuna convenzione siglata, nonostante nel 2017 gli incendi abbiano divorato qualcosa come 13.052 ettari di bosco sull’isola.

IL DELIRIO DI TRITON
Mi rendo conto che a molti risulta incomprensibile come sia stato possibile per un Governo italiano firmare prima i vari Patti di Dublino, poi Triton che ha sostituito Mare nostrum, patto in cui si accettava di accogliere TUTTI i migranti del Mediterraneo, qualunque fosse la nave che li trasportava, ma il punto è, come dice Di Maio, che Berlusconi, Maroni, Letta e Renzi hanno firmato patti infami con l’Ue affinché chiudesse un occhio sui loro conti pubblici che erano pessimi (con Renzi 124 miliardi di debito in più) e ci concedesse un po’ di flessibilità, quella poi che ha permesso a Renzi di creare consenso distribuendo bonus e regalie (come gli 80 euro) senza che migliorasse l’economia e anzi con 5 milioni di italiani in povertà assoluta e la crescita peggiore d’Europa, peggio anche della Grecia. Insomma Fi, Lega e Pd ci hanno venduti per conservare le loro poltrone, mentre gli altri Governi europei hanno protetto i loro Paesi e si sono opposti a una invasione incontrollata (Schengen ormai non esiste più. I migranti non passano a Ventimiglia e l’Austria minaccia di bloccare il Brennero)
Il fatto è che l’Italia doveva raccordare solo gli sbarchi (con Triton) e smistare i migranti che poi sarebbero stati ripartiti in quote tra i vari Paesi europei, ma a questo punto è scattato solo Dublino per cui il Paese dove i migranti arrivavano se li doveva tenere. Un mix micidiale, perché quando si è passati alla fase della ripartizione per quote, ogni Paese europeo si è tirato indietro e le ha rifiutate.
Inutile recriminare attaccando il M5S, Di Maio e gli altri hanno denunciato l’obbrobrio appena lo hanno conosciuto, ma per due anni tutti hanno taciuto finché la Bonino non ha parlato. Eppure era tutto lì, scritto nero su bianco nei patti firmati dai vari Berlusconi, Maroni, Letta e Renzi, nel silenzio complice dei media, ed era ridicolo poi che Gentiloni facesse le sue sceneggiate “dopo”. Ci siamo incaprettati da soli.
.
Di questo si è parlato con la Bonino, Telese, Parenzo e Cerno nella trasmissione ‘In onda’.
Guardatela, è interessante:

E’ chiaro che le colpe o i limiti o le scelte dell’Unione europea sono ben strani perché nel trattato detto Triton è scritto che devono sbarcare tutti qui per essere smistati, poi però quelli che hanno diritto di asilo devono essere RIPARTITI tra i vari paesi europei. Questi però ora non ne vogliono sapere di prenderseli venendo meno al trattato e l’Europa, quella stessa che è molto brava a penalizzarci se sforiamo i conti o non applichiamo le sue esiziali riforme, non fa nulla quando si rifiuta Schengen (vedi muri vari) o si rifiuta Triton, dimostrando la sua completa inefficienza.
Insomma l’Europa è capace di darci multe miliardarie se non applichiamo i suoi ordini sulla finanza e i conti pubblici, non riduciamo i salari o non tagliano i diritti del lavoro, ma poi non fa niente se i Paesi costruiscono muri o rifiutano i migranti.
E’ ben strana questa Europa che alla fine serve solo al grande capitale e dei Paesi in crisi se ne frega e anzi aumenta la loro crisi con totale indifferenza!
Si chiama sindrome del pollaio. Se in un pollaio c’è una gallina debole, tutti la beccano in testa finché le perforano il cervello e muore. E noi oggi, grazie a Pd, Fi e Lega, siamo la gallina debole del pollaio.

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-0/s480x480/19905128_836939849828440_8032572302733288253_n.png?oh=48488792c310f775a8a6221d4a0a891c&oe=59FB173D

(In Onda)
Quando la Bonino era ministro degli esteri del Governo Letta, era in vigore il patto di Dublino. Con Renzi si passa al Triton.
La Bonino chiarisce che non ha rivelato nessun patto segreto, era tutto lì scritto e chiunque poteva leggerlo e il protocollo operativo dell’operazione Triton era ben noto ai gruppi parlamentari Schengen. Dal 2003 è in vigore Dublino, per cui il primo Paese di arrivo si deve fare carico dei migranti. Ma esiste anche la Convenzione del Mare, per cui se una nave batte per es. bandiera spagnola, è territorio spagnolo e se salva dei migranti dovrebbe portarli in Spagna. Ma il nuovo protocollo Triton (con Renzi) stabilisce che il coordinamento di tutte le navi e delle ONG e dei mercantili che salvano migranti deve essere gestito dalla Capitaneria di porto di Roma (dipendente da Alfano, Ministro degli Interni) per cui tutti i migranti devono essere sbarcati in Italia. Arriva poi Sofia, che deve contrastare il traffico illecito di migranti ma Triton viene rinnovato (da Renzi). Ora il protocollo c’è e ci vincola. Cambiarlo non è facile, perché ci vorrebbe l’unanimità, i Parlamenti di tutti i Paesi europei dovrebbero votare per cambiarlo ma non vogliono.
Renzi nel suo libro si difende dicendo che anche in Dublino era già contenuto Triton anche se non in modo così esplicito ma la Bonino nega, perché l’operazione Mare nostrum suo e di Letta (2013) era una iniziativa italiana che aveva solo navi italiane per chi sbarcava in Italia. “Tentammo all’epoca di farne un iniziativa europea e non ci riuscimmo. Poi arriva Renzi chiude Mare Nostrum e dopo un anno e dopo naufragi di gran drammaticità parte l’operazione Triton”. I 5stelle denunciano che Renzi ha fatto questa variazione perché ci allentassero i cordoni sulla stabilità, dandoci la possibilità di fare debiti in cambio di questo onere che ci assumiamo.
I migranti sbarcati in un solo giorno (ieri) in Italia sono 6.963.
Dal 1 gennaio 2017 a oggi 86.123, + 10,005% rispetto al 2016.
Cerno, direttore dell’Espresso dice che il commissario europeo per l’emigrazione Avramapolous ci ha dato 600 milioni per gestire l’emergenza fino al 2020, più 150 (ma alla Turchia per fermare i siriani hanno dato 7 miliardi!), soldi tra l’altro che sono stati spesi male. Ma cosa è successo perché Renzi passasse da Mare nostrum (che regolava solo navi italiane) a Triton (che ci porta i migranti di qualunque nave) ? C’è qualcosa che è stato dato a Renzi in cambio ma non l’ha mai detto, nessuno ne ha parlato a livello governativo o parlamentare, e questo è gravissimo in una democrazia. Se il Governo Renzi aveva questa intenzione, doveva dirlo e non c’era nulla di strano se in cambio il Governo fosse stato aiutato con la finanziaria. Ma non è stato fatto.
Ora accade che un conto è la prima accoglienza, un altro l’ospitalità per sempre.
Ammettiamo pure che l’Italia si prenda l’onere di farli sbarcare tutti qua e di smistarli per vedere chi ha diritto e chi no, poi però quelli che hanno diritto dovrebbero essere divisi tra i vari Paesi europei. Ma i Paesi europei non ci pensano nemmeno a prenderseli.
Bonino dice che in Italia non danno nessun fastidio i 7 milioni di immigrati regolari che lavorano, contribuiscono all’8% del Pil, pagano le tasse, pagano le pensioni degli italiani, quello che scatena la rabbia sono i circa 500.000 non regolari, perché in Italia, grazie alla Bossi Fini, non c’è alcun modo di entrare in modo legale per cercare lavoro, quindi tutti si fanno passare come rifugiati. Il 60% delle richieste viene respinto ma questa gente non torna in patria, finisce nel mercato nero del lavoro, costruzioni, agricoltura, narcotraffico, microcriminalità, prostituzione, mafia…
La prima soluzione è legalizzare quelli che lavorano in nero (proposta radicale di Eros Rainero). Fu proprio il governo Bossi-Fini nel 2000 a fare la più grande sanatoria mai fatta in Europa, 700.000 persone (quasi tutte badanti) che si sono integrate.
A chi ha paura e parla di invasione, la Bonino dice che ci sono nel mondo 60 milioni di profughi, parlare di ‘invasione’ per 500.000 persone è ridicolo. Noi però siano anche in grande declino demografico per cui sottraendo ai nuovi arrivati i morti, arriviamo a un + 30.000. Noi abbiamo bisogno di gente nuova proprio per sostenere il nostro welfare. Ci sono poi interi comparti economici dove gli italiani non vogliono lavorare e che senza i migranti fallirebbero. (qui però ci sarebbero molte obiezioni da fare perché in agricoltura per es. è vero che i coltivatori senza i migranti fallirebbero, ma è perché i loro ricarichi sono bassissimi in una filiera dove chi sta sopra prende tutti i guadagni perché vanno tutti in alto). Nel 2016 in Italia sono morte 130.000 persone più di quante ne siano nate, l’anno prima 170.000, e i migranti salderebbero la differenza.
La prima soluzione è quello interna. Gli Italiani hanno una percezione errata del fenomeno, pensano che gli immigrati siano un 40% mentre sono l’8%. Ci sono partiti che fomentano la paura e persone che godono nell’abbinare immigrazione e criminalità, quando basta aprire la cronaca nera per vedere quanti italiani commettono reati. Integrare vuol dire anche aiutare la sicurezza e rendere queste persone responsabili La campagna di Eros Rainero vuol dire anche questo e non per buonismo. “Certo un po’ di umanità non fa male. Di Italiani fra le due guerre se ne sono andati 20 milioni e non è vero che fossero tutti perbene e la prima generazione si trovò male ovunque andasse. Il problema è difficile ma è governabile. Il 2° livello è la pressione sugli stati membri dell’Ue”. Macron per es. li rifiuta perché dice che non sono rifugiati ma migranti economici. Radicali e Comunità di S Egidio riprendono la proposta Maroni, n° 55 del 2001, di dare un permesso temporaneo per lavoro di 6 mesi, che farebbe emergere il nero, legalizzerebbe ed è una direttiva in vigore in Ue. Molti pensano però che oggi parlare di politica dell’accoglienza faccia perdere voti. Tuttavia 2000 sindaci hanno aderito e ci sono molte esperienze positive, cooperative, piccoli paesi montani vuoti ripopolati, pastorizia, allevamento, cura del verde pubblico, pulizia delle strade, ristrutturazioni ecc., tutti lavori che gli italiani non vogliono più fare. Il limite è la Bossi-Fini che va superata. Bonino dice che tutte le battaglie di civiltà sono impopolari e i radicali ne sanno qualcosa. Di fronte agli imprenditori della paura la reazione anche del Pd è stata timida con molta disinformazione mentre si deve capire che l’integrazione produce più sicurezza. Dice Cerno, direttore dell’Espresso, che il modo con il Pd ha trattato il problema è privo di valori forti, mancante di ogni senso di civiltà, mancante di dati etici perché hanno perso il controllo culturale del Paese. La gente ha paura anche perché è priva di conoscenze. La gente si chiede: “Perché non li rimandano indietro?” La domanda è legittima ma rimandare indietro qualcuno significa avere degli accordi con i paesi di provenienza, ma occorre che il Paese abbia un governo stabile, noi finora ci siamo riposati perché c’era l’America che faceva tutto, ma dopo il vertice dell’Estonia è chiaro che i Paesi del nord stanno scaricando sull’Italia proprio i migranti economici che loro non vogliono. Noi siamo deboli. Quando Macron ha incontrato Trump si è presentato come potenza militare non economica. E’ facile dire “Aiutiamoli a casa loro”, facciamo che stiano in Libia, ciò significa che 600.000 soldati prendono a vanno in Libia ma se tu questo non lo puoi fare…
Chiedono alla Bonino: “Se tenere i migranti è tanto vantaggioso, come mai non li vogliono?” Risponde: sarà per gli stessi motivi di manipolazione politica che abbiamo noi però la Polonia per es., zitta zitta, ne ha integrati un milione e 300.000 contro 800.000 polacchi che sono andati via. Ci dicono: rimandate a casa loro questi 500.000, ma dove li mandiamo? Saremmo capaci di organizzare una deportazione di 500.000 persone? e poi in quali Paesi se abbiamo accordi solo con 3 Paesi africani: Tunisia, Marocco e Nigeria?”
E’ evidente che manca qualunque idea di Europa. Ogni Paese parla per interessi nazionali. L’Europa intergovernativa non funziona perché i Governi hanno interessi divergenti. E’ chiaro che il Mediterraneo, come diceva Pannella, non è un mare che ci divide ma un piccolo lago che ci unisce e se da una parte hai un continente ricco ma in declino demografico e dall’altra un continente di giovani in estrema povertà, si riverseranno da noi. E’ inevitabile. Aiutiamo a casa loro, ma come? Noi li stiamo aiutando a casa loro da 20 anni, anche se l’aiuto europeo è stato molto tagliato, ma diamo ancora 55 miliardi mentre le rimesse degli immigrati sono sopra i 70 miliardi, quindi sono loro che aiutano casa loro.

FINALMENTE IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UN EMENDAMENTO SUI MIGRANTI ASCOLTANDO IL M5S

Finalmente ammette la realtà! In Italia la crisi migratoria ha raggiunto un punto di non ritorno e il Parlamento lo riconosce approvando un emendamento del gruppo Efdd – M5s. Il Parlamento europeo “si rammarica – recita l’emendamento approvato dall’aula – dell’assenza finora di un sistema efficace di redistribuzione, che ha provocato un carico disomogeneo per alcuni Stati membri, segnatamente Italia e Grecia; ricorda che nel 2016 sono arrivati nell’Ue 361.678 rifugiati e migranti, di cui 181.405 in Italia e 173.447 in Grecia, e che finora nel 2017 l’Italia ha già accolto l’85% dei rifugiati e migranti arrivati; si rammarica che l’Italia abbia ricevuto finora solo 147,6 milioni di euro, che coprono solo il 3% delle spese totali”.
Il M5S sta facendo di tutto nel Parlamento europeo per svegliare questa ipocrita Europa. Il 12 luglio si è tenuta nella Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni l’audizione sulle ONG che chiede trasparenza sul loro ruolo e lotta contro i trafficanti di uomini: ci sono comunicazioni satellitari e telematiche, movimenti delle navi ONG e persino flussi finanziari che devono uscire dall’ombra in cui sono oggi.
Il governo invece brancola nel buio e prende solo schiaffi. A Tallinn i Paesi europei rifiutano le quote e respingono i migranti, fregandosene dell’Italia. Un fiasco che ha un solo responsabile: Matteo Renzi. È lui che ha voluto l’operazione Triton che apre i porti italiani a tutte le imbarcazioni che operano nel Mediterraneo. È lui il responsabile di tutti questi sbarchi in Italia.

LA GRANDE ACCOZZAGLIA
Zanda invita a sostenere Forza Italia, dicendo che da una parte ci sono i partiti ‘democratici’ (ossia tutti i vecchi partiti) e dall’altra ‘le forze antisistema’ (ossia l’unica forza politica nuova, nonché la prima per consensi: il M5S”. Zanda invita Pd, Forza Italia, Lega Nord, Alternativa Popolare, Campo progressista e altri a “reagire” contro il M5S e li esorta a trovare i punti di collaborazione per ‘un’operazione di interesse nazionale. Insomma propone che tutti si uniscano in una armata comune contro il M5S per impedirgli in tutti i modi e con chissà quali giochetti di andare al governo nonostante la volontà popolare. Un intento eversivo e pericoloso”, dice Grillo: “Oggi Il Foglio ha pubblicato un’intervista al senatore Pd Luigi Zanda dal titolo: “Un fronte anti Grillo” che è doveroso segnalare. Già il titolo è ingannevole: la guerra non è al M5S, ma alla volontà popolare”.
Ma, dice Grillo, “la sovranità appartiene al popolo, come stabilisce l’articolo 1 della Costituzione, non ai partiti. Zanda si fa scudo dietro la difesa della democrazia rappresentativa, da proteggere contro l’avanzata della democrazia diretta che definisce ‘dittatura dei clic’ togliendo ogni dubbio a chi pensava fosse una persona di buon senso. La democrazia rappresentativa è in crisi irreversibile, il web però può salvare e migliorare la democrazia”. “È inevitabile, nonché auspicabile, che con i nuovi strumenti della Rete la democrazia diventi sempre più diretta e partecipata. Chi contrasta questa evoluzione lo fa perché vuole tenere il popolo lontano dalle stanze dei bottoni, il M5S vuole dare una stanza dei bottoni a ogni cittadino”.

IL VESTITO INESISTENTE
E’ incredibile la capacità dei renzioti che insistono nell’oscurare alle loro stesse menti gli errori clamorosi di Renzi e i suoi delitti verso la legge o verso il popolo italiano: il suo accanimento nel distruggere la democrazia, l’attacco violento alla Costituzione, il suo carattere dittatoriale e fascista, il modo con cui ha spinto alla scissione e demolito il suo stesso partito, la crisi in cui ha buttato l’Italia, la sua incapacità assoluta di governare con giudizio e buon senso, il servilismo verso banche e finanza, la sua nullità in Europa, la mancanza di qualsiasi piano serio di ripresa unita alla megalomania delle spese inutili, la distruzione dei diritti del lavoro, lo scandalo Consip, gli scandali di banca Etruria e Banche venete, gli 86 miliardi regalati alle banche in cambio di niente e senza correggere niente, gli errori plateali di Padoan che ci ha fatto perdere 30 miliardi per la sua incapacità e lentezza, la firma di Triton che ci butterà addosso i migranti di mezza Africa, la guerra inedita in Siria, i 120 reati depenalizzati con l’accorciamento delle prescrizioni, l’insieme costante di menzogne, balle, diffamazioni, intimidazioni, censure… tutto dà l’idea di una mente impazzita o malefica che peggio di così non poteva fare. Renzi è stato il peggior capo di Governo italiano del dopoguerra. Ma le menti accecate dei suoi cloni ancor oggi non vogliono riconoscerlo. Il re è nudo e ancora si pavoneggia in un vestito inesistente, ma i renzioti quel vestito fingono ancora di vederlo nello sghignazzamento generale.

SCIAGURATI
Vi rendete conto che questo governo di sciagurati ci ha messo dentro anche alla guerra in Siria!
Vogliamo buttare altri soldi anche in una nuova guerra in un Paese distrutto?
Vogliamo aprire le porte anche ai profughi siriani?
Non bastavano i 23 miliardi che Gentiloni è corso a portare alla NATO per nuove guerre americane?
Non ci bastava che Renzi avesse aumentato del 23% la spesa italiana in armi?
Con quali altre tasse o tagli allo stato sociale pagheremo questi orrori?

SONDAGGI
Ipr Marketing: Renzi continua a perdere voti ed è sceso sotto il 24%. Il Pd si sta polverizzando, continuando a perdere potenziali elettori. Prima delle primarie oscillava tra il 27 e 28%, ma dopo l’elezione di Renzi a segretario è sceso tra il 25 e 26%. Ora però, dopo la scissione, è finito sotto il 24%, per cui la situazione è diventata critica. E la conoscenza di Triton, quando si allargherà nel Paese, non migliorerà certo le cose perché l’insofferenza per gli sbarchi sta crescendo ovunque come cresce ovunque la reazione negativa all’incapacità del Pd e di Padoan di gestire i fallimenti bancari e alle enormi somme regalate alle banche. C’è un’emorragia di voti causati dal dissenso nei confronti di Renzi. Il calo però non sposta i consensi verso altri partiti, perché il 90% degli elettori che abbandonano il Pd sono disgustati e dichiarano di non voler votare più e quindi vanno a ingrossare il gruppo già affollato degli astensionisti.
Forza Italia è scesa all’11,5%. Meglio la Lega Nord al 14%. Leader preferito Salvini su Berlusconi. Nel Pd il consenso a Gentiloni straccia Renzi 34 a 30, confermando il trend per cui lo stile arrogante e strafottente di Renzi non paga più anzi provoca reazioni di rigetto.
Ipr Marketing è il sondaggista di cui si serve Il Fatto Quotidiano ed è il più attendibile, in quanto non addolcisce i numeri per far piacere al Pd come altri sondaggisti che sono pagati addirittura dal Pd.
.
E L’EMERGENZA DOVREBBE ESSERE L’APOLOGIA DEL FASCISMO???
Post di Reiyel Rhode
Oltre alle puntuali emergenza caldo ed emergenza roghi in questa torrida estate scopriamo di avere anche l’emergenza fascismo.
Urge correre ai ripari e quindi, visto che all’emergenza caldo ci pensa come sempre il tg2, grazie ai cui ottimi servizi milioni di italiani non muoiono bevendo vin brulé nei parcheggi assolati alle 2 del pomeriggio, e per l’emergenza roghi, non potendo per ovvi motivi incolpare la riforma Madia, si maledice il fato avverso e i napoletani che il caldo lo combattono omeopaticamente dandosi fuoco, politici e giornalisti si stanno giustamente concentrando sull’emergenza fascismo.
Dalla politica arrivano soluzioni concrete, che vanno da quelle democraticamente repressive, tipo mettere in galera e/o al confino (ma solo social) tutti gli idioti (purché non senatori o parlamentari) che postano le foto del duce e chiunque divulghi scritti e simboli sul ventennio – quindi anche ogni accenno nei libri di storia, nei film, nei romanzi e nei musei – alla distruzione stile Isis dei monumenti.
Ma il meglio, come sempre, lo produce la stampa. Specialmente quella ‘de sinistra’ che, tra la pubblicazione dell’ennesimo stralcio del nuovo vangelo secondo Matteo, la milionesima intervista/monologo al Matteo in questione e il solito resoconto del solito congresso che i soliti personaggi indicono sulla nuova, nuovissima sinistra, ci dicono che forse dipende dal fatto che la politica è un po’ troppo autoreferenziale e si rivolge a se stessa e non pensa ai cittadini. Cittadini che oltretutto, nonostante le buone scuole gettate loro come perle ai porci, mancano anche drammaticamente di cultura e, per questo, si fanno irretire dai populismi, fascismi e razzismi.
Ma a nessuno viene in mente che, dovendo scegliere tra il fascismo che stiamo vivendo, quello che priva del lavoro, della casa, che deruba i risparmi, che manganella il dissenso, che fomenta le lotte tra miserabili per un tozzo di pane, che costringe all’espatrio, che butta in galera per un pezzo di formaggio rubato al market mentre assolve e giustifica sprechi e ruberie di politici e amministratori, e un fascismo idealizzato che, proprio perché non vissuto, s’immagina garante di legge, ordine, contrasto alla criminalità e al degrado e protezionista verso i propri cittadini, qualche italiano possa cominciare a trovare preferibile il secondo?….

LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE
Sul blog si vota sulla separazione delle carriere di giudice da politico.
Su questo argomento non so cosa pensare.
In questi giorni i radicali raccolgono firme per la separazione tra giudice e pm, vecchio cavallo di battaglia delle destre.
Davigo dice: “La separazione delle carriere ha un padre, che l’ha sempre rivendicata come personale copyright:Licio Gelli,fondatore della loggia massonica P2. E’ stato lui a lanciare questo disegno,codificandolo nel suo piano di rinascita democratica”.
Anche B voleva fortemente la separazione delle carriere.
In realtà l’argomento è complesso.
Non si tratta solo di separare chi rappresenta accusa e difesa ma anche di toccare il delicato equilibrio tra i poteri dello Stato e l’indipendenza della magistratura.
E’ vero che anche Falcone parlò della necessità di una specifica formazione professionale del pm, diversa per esperienze, competenze, capacità tecnica, da quella del giudice “figura neutrale, non coinvolta, al di sopra delle parti”, ma solo nel senso di sì alla separazione delle carriere come percorsi professionali; no a riforme lesive dell’autonomia del pm attraverso la creazione di un ordine distinto, col rischio di attrarre la funzione della pubblica accusa sotto il controllo del Governo e no alla eliminazione del principio di obbligatorietà dell’azione penale
Il timore è che sia il preludio di un bavaglio alla magistratura che finirebbe, come in Francia, col dipendere dal Ministro degli Interni
Scrive Libertà e giustizia: “L’Italia è il paese delle mafie e delle sue collusioni e infiltrazioni nella politica, della corruzione endemica, del terrorismo, delle stragi impunite e delle complicità nelle istituzioni, del sovversivismo delle classi dirigenti, della P2, cui risale il progetto di separazione delle carriere, in una parola,della illegalità dominante e quasi sempre vincente da parte delle classi dirigenti in danno dei meno tutelati. Troppo spesso la magistratura, per propri limiti culturali e forse etici, non è stata in grado di garantire adeguatamente i diritti delle persone, soprattutto delle più deboli ma sarebbe assurdo pensare di risolvere questo con la separazione delle carriere, e si rischia l’autonomia del pubblico ministero che potrebbe cadere sotto il controllo del Ministro degli Interni, con la conseguenza di far sparire tutti i processi in cui è implicata la Casta”..
.
MAGISTRATI E POLITICI
Per separazione delle carriere non si intende quanto enunciato nel blog di Grillo, bensì la separazione della carriera del pubblico ministero da quella del giudice e di questo ho parlato.
In quanto, invece, del fatto che un giudice non possa diventare un politico o viceversa, di nuovo ho i miei dubbi.
Travaglio esamina la tempesta suscitata dal fatto che i 5stelle vorrebbero come Ministro degli Interni Nino di Matteo (il che è in contrasto con quanto presentato qui dal blog). A me sembrerebbe un’ottima scelta. Perché negare allora questa possibilità? Di Ministri degli Interni incapaci mi sembra che ne abbiamo avuto abbastanza.
Dice Travaglio che il Pd si scandalizza dei magistrati che passano in politica solo quando non passano al Pd.
Il quale Pd ha tentato di candidare Piero Grasso a governatore della Sicilia, ha messo a capo della Commissione Giustizia la Ferranti che è un giudice, e come viceministro della Giustizia Ferri che è sempre un giudice.
In nessuna democrazia è vietato che si passi dalla magistratura alla politica o viceversa
Emiliano era un magistrato, è passato alla politica e nessuno ha mai avuto niente da dire.
Peggio è quando il procuratore di Arezzo è nello stesso tempo consulente di Renzo e giudice sulla Banca Etruria, in pieno conflitto di interessi.
Giovanni Inarda era assessore siciliano di Lombardo (poi condannato)e ora è pg a Trento.
Lanfranco Tenaglia era deputato di Renzi e sarà il prossimo presidente del Tribunale di Pordenone.
Renzi ha affidato direttamente ruoli di governo a molti giudici in barba a tutte le regole e ora si scandalizza se i 5stelle pensano a Di Matteo??
Dunque il Pd tuona contro le toghe politicizzate ma ne è pieno e spinge col suo comportamento le toghe a inseguire amicizie politiche più che a dare giuste sentenze.
Dice Travaglio:”Nemmeno Mussolini era riuscito a manomettere così spudoratamente l’indipendenza della magistratura. Ma oggi, com’è noto, il fascismo è sulle spiagge di Chioggia e sull’obelisco del Foro Italico”.

TRITON
E dunque due anni fa Renzi, per farsi passare dall’Ue i conti pubblici in dissestò, accettò che in Italia approdassero i migranti di qualunque nave qualunque fosse la sua bandiera, cioè svendette turpemente l’Italia a una invasione incontrollata e insostenibile.
Ho letto migliaia di parole di renzioti fanatizzanti e non un solo commento sulla rivelazione della Bonino: “Fu il governo italiano nel 2014 a chiedere all’Europa che il coordinatore fosse a Roma alla Guardia costiera che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia. L’accordo l’abbiamo fatto noi, violando peraltro Dublino, al passaggio da Mare Nostrum a Frontex” (Emma Bonino, ex ministro degli Esteri del governo Letta, Radio Radicale, 5.7).
.
Se la risposta di Spagna e Francia sui migranti è di chiudere i loro porti e mandarci anche quelli che vogliono andare da loro e se la risposta dei Paesi membri dell’Ue è di chiudere le loro frontiere con un respingimento assoluto che rifiuta le quote, possiamo dichiarare morto il Trattato di Schengen e dichiarare morta l’Europa stessa.
E’ tutto talmente chiaro che l’unica cosa che non riusciamo a chiarire è di che cavolo Gentiloni si rallegrava dopo aver visto Rajoy e Macron. Ma ci sta con la testa o cosa? E di cosa si rallegravano tutti quei media che gli hanno fatto coro festante neanche avesse raggiunto chissà che accordo. Qui l’unico accordo eclatante è quello del Menga: chi i migranti ce l’ha se li tenga.
.
Tutto oscurato? Oscurata la miseria. Oscurati i patti infami fatti con l’Ue. Oscurata la corruzione delle banche protette dal Pd. Oscurato il fatto che Renzi ci ha fatto diventare l’ultimo Paese europeo, che per crescita è perfino sotto la Grecia. Oscurati i 134 piddini indagati o accusati di corruzione. Oscurato lo scandalo Consip. Oscurato il comportamento dittatoriale e le censure di Renzi. Oscurato l’attacco alla Costituzione e la distruzione progressiva della democrazia. Oscurato il licenziamento di Paragone, l’unico che accusasse il neoliberismo. Oscurata la svendita del Paese alle multinazionali. Tutto oscurato. L’unica cosa che i renzioti sanno dire è che il M5S è fascista e che Grillo si allea con Salvini! E se non è delirio questo !!!!
E in questa situazione tremenda a cosa pensa il Governo? A una legge sui vaccini per arricchire le società farmaceutiche e a una legge che penalizza gli atti di apologia al Duce, come se non bastassero le due leggi penali già esistenti!!
.
Questo lo scriveva Grillo nel 2015
“Giovanni Falcone diceva “Segui i soldi e troverai la mafia”. Ogni immigrato che arriva in Italia ha diritto a 1.050 euro al mese per vivere. Di questi una quota va alla mafia. Dalle intercettazioni il tariffario è tra un euro e due euro al giorno. Per la mafia un immigrato è una rendita. Vale più della droga. Meglio un carico di africani che un carico di cocaina. E quindi ha tutto l’interesse a farne arrivare il più possibile. Ci sono poi gli scafisti che vengono pagati dagli immigrati, le cifre si aggirano intorno ai 1.000 euro per persona. Ma chi paga gli scafisti? L’immigrato che con quella cifra vivrebbe per anni al suo Paese? O qualcun altro? L’immigrato si indebita forse vita natural durante per ottenere il passaggio sul barcone? E in questo caso con chi? E’ irrealistico pensare che gente che “ha perso tutto”, indigente, senza neppure i soldi per un cambio d’abito possa disporre di 1.000 euro o più. Da dove arrivano questi soldi? La risposta più ovvia è che paghi chi ci guadagna e quindi le mafie. E in questo caso il cerchio scafisti-immigrati-mafie si chiude. Certo, ci sono anche i partiti politici che creano “le emergenze” in modo da aprire centri di accoglienza su cui lucrare insieme alle mafie. Mafiacapitale è solo la punta dell’iceberg. Dove c’è immigrato, c’è odore di soldi. E’ una risorsa da mettere nel Pil con droga e prostituzione. Dopo Roma ci saranno altre città, altre tangenti, altri politici. E’ solo questione di tempo. Per risolvere il problema immigrazione va prosciugato il fiume di soldi che si porta con sé.”

LUIGI DI MAIO….Ora basta. Sulla questione migranti, oggi muore definitivamente l’Europa: Francia e Spagna minacciano di chiudere i porti, l’Austria di schierare l’esercito al Brennero. Si alzano le frontiere e l’Europa “premio Nobel per la pace” rivela il suo vero volto: nel momento del bisogno, ognun per sé.
In Italia, siamo soli.
Siamo soli con milioni di persone che premono ai confini sud, siamo soli a mantenere centinaia di migliaia di persone senza documenti, senza meta e senza lavoro, sul nostro territorio e coi nostri soldi. Oltre 85 mila in soli 6 mesi.
Scopriamo oggi che il confine europeo, che ieri Minniti proclamava come “a sud della Libia”, in realtà si trova saldamente a nord delle Alpi. Renzi, Monti e Gentiloni sono riusciti a farci sbattere fuori dall’Europa, ma in compenso ci mantengono saldamente dentro l’Euro…
Eppure i francesi hanno votato Macron, gli austriaci hanno votato il verde Van Der Bellen: o forse anche i meno sospettati di “populismo”, quando si tratta dell’interesse nazionale, poi non guardano in faccia nessuno? Probabile. Il nostro governo, invece, gli unici che non guarda in faccia sono proprio i cittadini italiani. Non a caso oggi la Farnesina mette su il teatrino del richiamo dell’ambasciatore austriaco. Domani chiameranno quelli di Francia e Spagna? E poi, dopo che ci avranno tutti riso in faccia, a chi si rivolgeranno?
Intanto, ONG e navi militari da tutta Europa continuano a trasportare migranti nei nostri porti. Che continuano a restare aperti, anche alle ONG con bandiere di fantasia che fanno servizio taxi dalla Libia.
Questa emergenza l’avevo denunciata mesi fa e sono stato offeso con accuse di insensibilità e razzismo, dispensate da qualche pseudo-buonista qua e là. Oggi non chiedo le scuse, ma pretendo i fatti:
– va subito rivisto il regolamento di Dublino III, ridistribuendo i migranti per quote negli altri Paesi e sanzionando gli Stati membri che se ne lavano le mani;
– i porti italiani vanno chiusi alle navi delle ONG che non esibiscono bilanci in trasparenza e che quindi non permettono di conoscere i loro finanziatori;
– va inoltre subito inibito l’approdo nei nostri porti a tutte quelle imbarcazioni straniere, impegnate in queste operazioni, che non accetteranno la presenza della Polizia Giudiziaria a bordo, come proposto da una nostra proposta di legge a firma Bonafede.
Se siamo soli, ebbene allora lo siamo fino in fondo. E provvediamo da noi!
.
Pier Paolo Pasolini:”Esiste oggi una forma di antifascismo archeologico che è poi un buon pretesto per procurarsi una patente di antifascismo reale. Si tratta di un antifascismo facile che ha per oggetto ed obiettivo un fascismo arcaico che non esiste più e che non esisterà mai più. (…) Ecco perché buona parte dell’antifascismo di oggi, o almeno di quello che viene chiamato antifascismo, o è ingenuo e stupido o è pretestuoso e in malafede: perché dà battaglia o finge di dar battaglia ad un fenomeno morto e sepolto, archeologico appunto, che non può più far paura a nessuno. Insomma, un antifascismo di tutto comodo e di tutto riposo”.
.
Credo anch’io che l’argomento fascismo sia rognoso e gravido solo di inutili perdite di tempo, è un’arma di distrazione di massa. E vediamo come anche cervelloni come Augias o Flores d’Arcais ci siano cascati e lo stiano usando per dare contro i 5stelle. E lo scopo poi era quello: fare una finta legge contro il fascismo morto e sepolto di Mussolini per distrarre da quello vivissimo di Renzi, e dare di fascisti ai grillini che una tale legge pastrocchio non l’hanno votata.
Ma Renzi ha bisogno massimamente di decentrare l’attenzione dai guai che ha combinato, la Consip, Triton, la pessima legge sulla tortura che non colpirà mai nessun torturatore, i conti che non tornano, le sanzioni europee che stanno per colpirci, il casino dei vaccini con la rivolta delle Regioni e di 10.000 cittadini, i sondaggi che lo danno sempre in perdita, le coalizioni che non si riescono a fare e se non si fanno sarà la morte politica per il Pd, Berlusconi che ha risollevato la testa ma fa la sfinge e si ricompatta con Salvini…
e allora il capoccia tira fuori questi pretesti di discussione fasulla come questa inutilissima legge contro l’apologia fascista, non solo mal fatta, ma costruita tanto male che finirà col rendere inapplicabili le altre due che già ci sono e che bastano e avanzano. Quando si fanno troppe leggi, si finisce col non applicarne nessuna, dando materia utile solo agli avvocati
Dicevano i Latini: “Corruptissima republica plurimae leges”, “Le leggi sono moltissime quando lo stato è corrottissimo”. (Tacito)
Se vuoi rendere uno Stato ingovernabile, moltiplica le sue leggi.

STRONZATE E ANCORA STRONZATE
Blog di Grillo

E’ più reato fare un saluto fascista o alzare un pugno chiuso?
E sentiamo cari moralisti dei miei stivali perché imitare un gesto sessista in Parlamento non dovrebbe essere severamente punito come pessimo esempio da parte delle istituzioni nei confronti di tutte le donne? Alzare il dito medio, mandare a fanculo una persona per poi vedersi investire da un transit è considerata istigazione alla violenza?
E poi la storia,quella sul fascismo e le sue limitazioni alla persona ma perché il comunismo alla Stalin era migliore?Non c’erano gli stessi campi di concentramento,le stesse violenze e le stesse ingiustizie?
E’ considerato forse un reato avere incontri con la famiglia Assad,con Erdogan o con quei veri fascistoni degli sceicchi arabi che ti evirano perché hai guardato qualcuna delle loro mogli ma dai quali accetti volentieri un Rolex?
E’ reato vendere armi a coloro che fomentano il terrore,ai talebani o a quei dittatori che ti torturano solo perché hai azzardato un po’ di democrazia nel loro territorio?
Cari governanti confusi,il fascismo come il comunismo in Italia sono diventati solo dei banali termini per poter fare interminabili discorsi nostalgici, di chi stava meglio, di chi stava peggio, dei ricordi andati, di periodi bui, di propagande all’olio di ricino senza nulla togliere ai morti di freddo e di fame nei gulag.
Più se ne parla e più ci si distrae dai veri problemi ma in questo i nostri governanti sono maestri.

MANDIAMOLI IN AFRICA
TRAVAGLIO
Sembra trascorso un secolo, e invece sono solo tre mesi.
Nel mese di aprile, audito in alcune commissioni parlamentari che l’avevano chiamato a riferire, il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro rivelò ai cosiddetti “legislatori” e anche al governo ciò che avrebbero dovuto sapere da soli: e cioè che è sempre più difficile individuare, incastrare e arrestare gli scafisti che fanno la spola dai porti della Libia a quelli della Sicilia con i loro carichi di migranti perché questi trafficanti di carne umana non si muovono quasi più dalle acque territoriali (e spesso neppure dalle spiagge) libiche: caricano i disperati su zatteroni sempre più pericolanti, nella certezza che dopo qualche miglio, ai limiti o addirittura all’interno delle acque del loro Paese, ci sono pronte e sincronizzate le navi delle Ong pronte a caricarli e traghettarli in Italia (e solo in Italia, anche se i natanti battono bandiere di mezzo mondo, anche di Malta, della Spagna, della Germania, del Belize e di vari paradisi fiscali).
Un “servizio taxi”, come lo definì Luigi Di Maio, da un lato benemerito perché salva un sacco di vite; dall’altro dannoso perché consente agli scafisti di non superare i confini e dunque di rendersi invisibili, inafferrabili e inintercettabili dall’Italia; ma anche pericoloso perché questi, sapendo di dover garantire viaggi molto brevi, risparmiano vieppiù sui barconi, usando bagnarole talmente pericolanti che possono sfasciarsi appena salpate.
Zuccaro – ripetiamo: chiamato dai nostri politici a spiegare loro ciò che non sapevano e avrebbero dovuto sapere – suggerì una serie di misure per agevolare le indagini (agenti di polizia giudiziaria sulle navi, transponder sempre accesi, intercettazioni oltre le acque territoriali, sbarchi anche in altri paesi del Mediterraneo, controlli sui bilanci e i finanziatori delle Ong), e fu sommerso da uno tsunami di insulti, attacchi e critiche, insieme ai pochi che osavano difenderlo.
Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che passa la vita a perdere occasioni per tacere, anziché difenderlo (come dovrebbe fare il Csm), minacciò iniziative per deferirlo alla prima commissione, quella che trasferisce i magistrati “incompatibili”. Il premier Paolo Gentiloni disse le solite ovvietà sulle Ong che “salvano vite e vanno ringraziate”, cosa che nessuno aveva messo in dubbio (il problema erano gli sconfinamenti nelle acque libiche, lo spegnimento dei transponder, gli sbarchi solo in Italia e i contatti diretti tra alcune navi di soccorso e gli scafisti). Il presidente del Senato Piero Grasso disse che le frasi di Zuccaro erano “fuori dall’ordinamento”.
Anzi, di più: “calunnie gratuite” alle “Ong che salvano vite di migranti” e blabla. La presidenta della Camera Laura Boldrini parlò di “Ong infangate da speculazioni politiche”. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando lo accusò di “generalizzare”, di spacciare “la menzogna delle Ong colluse con i trafficanti” e gli intimò di parlare solo con “atti concreti e indagini” (quelle che Zuccaro aveva appena spiegato di non poter più fare).
Matteo Renzi si posizionò nell’abituale modalità-supercazzola: “Vanno combattuti gli scafisti, non i volontari. Se diamo la colpa ai volontari che salvano in acqua le mamme che rischiano di morire”.
E, siccome M5S e Lega difendevano Zuccaro, tutti scrissero che era già pronto il governo fascista, lepenista, trumpista e xenofobo Di Maio-Salvini.
Zuccaro capì la lezione e si tacque. Intanto però il Pd e il governo cominciarono a parlare (parlare, s’intende, mica a risolvere qualcosa) come lui, e improvvisamente quello che era fascismo, lepenismo, trumpismo, xenofobia e lesa Ong divenne Vangelo.
Breve antologia dai giornali degli ultimi giorni.
“L’Italia dice basta: porti chiusi alle Ong. Emergenza migranti, il governo a Bruxelles: stop agli attracchi delle navi Ong straniere. La richiesta è portare i profughi negli scali dei soccorritori.
Mattarella: situazione ingestibile” (Il Messaggero, 29.6).
“Migranti, Italia pronta a chiudere i porti: ‘Stop a Ong, navi europee portino migranti nei loro Paesi’. Minniti: servono subito atti concreti” (la Repubblica, 29.6).
“‘Vietati i porti alle navi straniere con i migranti’. “Ultimatum italiano alla Ue”, “Fermezza inevitabile” (Corriere della sera, 29.6).
“Migranti, l’Italia vuol chiudere i porti” (La Stampa, 29.6).
“Ora basta parole’. Migranti, dall’Italia ultimatum alla Ue” (Il Messaggero, 30.6).
“Niente blocco dei porti, non sarebbe umano” (Graziano Delrio, ministro Pd delle Infrastrutture, 1.7).
“Piano per sequestrare le navi. Linea dura dell’Italia sulle Ong. Proposto codice europeo (con sanzioni) per i soccorritori in mare” (Corriere della sera, 1.7).
“Il pressing di Gentiloni. Norme più dure per le Ong. Ipotesi sequestro per le navi. Palazzo Chigi: rivedere i criteri che definiscono lo status di rifugiato” (Il Messaggero, 31.7).
“‘Sbarchi anche negli altri Paesi’. Il Viminale prepara la battaglia: sui porti chiusi non bluffiamo” (la Repubblica, 1.7).
“Minniti: ‘Fermiamo i migranti in Libia. Mi basterebbe anche che una nave attraccasse in un altro Paese’. Ipotesi sbarchi a Malta e militari al confine col Niger” (Il Messaggero, 2.7).
“Migranti, un patto sul ruolo delle Ong tra Italia, Francia e Germania” (La Stampa, 3.7).
“Così fermeremo i migranti in Libia”. Patto tra Italia, Francia e Germania: ‘’Nuovi limiti alle Ong e frontiere europee in Libia’'(la Repubblica, 3.7).
“Agenti italiani sulle navi Ong. Il Viminale presenta il codice di condotta per i soccorsi: ‘Vietato prelevarli sulla costa libica’. Dietrofront di Francia e Spagna: da noi porti chiusi. L’ipotesi di sbarcare i profughi in Tunisia” (Il Messaggero, 4.7).
“Divieto di avvicinarsi alle coste libiche e polizia giudiziaria sulle navi delle Ong” (La Stampa, 4.7).
“La sfida di Minniti sui porti e sulle Ong. Il ministro soddisfatto: ‘Ottenuto 6-0 sulle nostre richieste’” (Corriere della sera, 5.7).
“Minniti scrive a Frontex: l’Europa apra i suoi porti” (Il Messaggero, 5.7).
“La stretta anti-sbarchi. ‘Navi Ong al setaccio’. Maggiori controlli a bordo per frenare gli arrivi dei clandestini. Verifiche sulle capacità dei privati di prestare soccorso: molti irregolari” (Il Messaggero, 6.7).
“Il governo: ‘Pronti a gesti eclatanti’. La mossa: via da Triton. L’uscita dalla missione aiuterebbe a piegare le resistenze degli altri Paesi. Più verifiche sulle navi Ong e l’ipotesi di tenerle bloccate nei porti” (Il Messaggero, 7.7).
“Fu il governo italiano nel 2014 a chiedere all’Europa che il coordinatore fosse a Roma alla Guardia costiera che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia. L’accordo l’abbiamo fatto noi, violando peraltro Dublino, al passaggio da Mare Nostrum a Frontex” (Emma Bonino, ex ministro degli Esteri del governo Letta, Radio Radicale, 5.7).
“Triton, Minniti vuole cambiare l’intesa che inchioda l’Italia” (la Repubblica, 8.8).
“Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere i migranti. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli a casa loro… Ci deve essere il numero chiuso” (anticipazioni del libro Avanti di Matteo Renzi, lo stesso che nel 2015 definiva “una bestia” chi rifiutava l’accoglienza e il 19.9. 2016 dichiarava che il numero dei migranti era di “qualche migliaio di persone, non una vicenda emergenziale”, e ora dice cose che né Di Maio né Zuccaro si sono mai sognati di pensare).
“Il piano del Viminale: blocco dei porti siciliani. L’obiettivo del governo: costringere le Ong a viaggi più lunghi e onerosi” (Il Messaggero, 8.8).
“Dobbiamo affrontare la questione africana con un piano di investimenti se non vogliamo essere destabilizzati” (Laura Boldrini, la stessa che l’11.3.2016 invocava “più immigrati in Italia, salveranno il Paese dall’invecchiamento” e il 10.7.2017 teme che ci destabilizzino).
Naturalmente, di tutti questi annunci, controannunci, ultimatum, penultimatum, assi europei e planetari, vertici, summit, patti, tavoli, strapuntini e supercazzole, non c’è nulla, nada, nisba, nihil che si sia tradotto in un atto concreto, una legge, un regolamento, uno scontrino, un post-it. Zero.
Sono trascorsi esattamente tre mesi da quando il procuratore Zuccaro chiese di fare qualcosa e gli dissero di starsi zitto. E tre settimane da quando il governo italiano, quello che “fa sul serio”, intimò all’Unione Europea: “Ora basta parole”.

ENTRIAMO IN GUERRA IN SIRIA
L’articolo 11 della Costituzione dice: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”
ma, grazie al governo Renzi-Gentiloni, ‘ci siamo offerti’ di entrare nella guerra siriana e manderemo soldati anche lì. Ora ci manca anche che ci ‘offriamo’ di accogliere ‘anche’ i profughi siriani e il disastro sarà completo.
Ma vi rendete conto che il Governo Renzi ‘si è offerto’ di usare i nostri bambini come unico Paese al mondo che ‘si offriva a fare da cavia’ nella sperimentazione di una vaccinazione multipla tentata dalle multinazionali del farmaco???
E sempre i governi di Berlusconi, della Lega e del Pd di Letta prima e di Renzi, dopo ‘si sono offerti’ di accogliere e smistare i migranti di TUTTO il Mediterraneo, anche qui unico Paese europeo a fare una cosa del genere?????
A quale altra aberrazione si sono offerti o si offriranno questi sciagurati? E in cambio di che???
Certo i mali dell’Italia sono giganteschi ma con questi partiti che ‘offrono’ le nostre vite in cambio dei loro favori andremo solo in un baratro.
.
LE PRESCRIZIONI FACILI
Ogni anno in Italia la prescrizione falcidia oltre 100.000 procedimenti penali (nel 2014 ben 130.000). Milioni e milioni di soldi pubblici dei cittadini spesi per personale, strutture, interpreti, cancellieri, ecc. buttati al vento dalla fine anticipata dei processi senza che i responsabili siano stati puniti. L’attuale legge poi aiuta delinquenti e corrotti che riescono quasi sempre a sfuggire alle pene (i detenuti per reati di corruzione sono, nel 2015, solo 299 a fronte di una popolazione carceraria di oltre 54.000 persone). Il M5S, per ovviare a questa situazione che non garantisce in alcun modo la certezza della giustizia, propone due diverse alternative: o la sospensione della prescrizione dal momento dell’inizio del processo (ovvero con l’assunzione della qualità di imputato) oppure la sospensione della prescrizione dal momento della sentenza di primo grado (sia essa di condanna che di assoluzione).
.
COMUNICAZIONE
Ormai è chiaro e solo gli stupidi non lo sanno: ci sono due tipi di comunicazione, uno è quella che i Governi hanno con l’Unione europea (e non fa differenza che ci siano al potere Berlusconi, Maroni, Letta o Renzi, Tremonti o Padoan, Forza Italia, Lega o Pd) e un’altra comunicazione è quella che gli stessi Governi hanno con la popolazione italiana.
Nel primo tipo di comunicazione noi siamo i cialtroni cenciosi d’Europa, quelli con le pezze ai gomiti, che pur di farsi perdonare i conti in disordine e le spese pazze sono pronti a regalare brani interi del Paese alle multinazionazionali, diritti del mare ai petrolieri e sbarchi e accoglienza a mezza Africa. Nell’altro tipo di comunicazione, quello dei Governi con i cittadini, considerati semideficienti o boccaloni pronti a bersi di tutto, abbiamo le glorie fasulle, le vanterie conclamate, i numeri alla Poletti, le promesse magniloquenti alla Renzi, ma, soprattutto, l’oscuramento non solo delle vergogne dei reati dei politici all’interno ma anche delle vergogne dei Governi all’esterno. Ed è solo in questa seconda comunicazione fasulla che i Governo battono i pugni sul tavolo con l’Europa, “si fanno sentire”, rifiutano gli sbarchi, difendono l’Italianità, tutelano i nostri diritti. Due pesi e due misure, ovvero la faccia davanti e quella del culo.
E i media, compiacenti, questa seconda comunicazione marcia e fasulla ce la continuano a spacciare per moneta sonante.

IL SENATO HA VOTATO I 10 VACCINI OBBLIGATORI
Questo lo dice Ivan Cavicchi che è docente in Politiche sanitarie e non un quaraquaqua qualsiasi:
“L’Organizzazione Sanitaria Mondiale ha chiesto ai Paesi di uscire dai vaccini obbligatori e di basarsi sul consenso informato e sull’alleanza terapeutica. Di conseguenza i Paesi europei che avevano vaccini obbligatori li hanno ridotti (mezza Europa questo obbligo nemmeno ce l’ha).
E in Italia regioni come il Veneto hanno già una buona copertura vaccinale senza obblighi ma informando le famiglie. Non si capisce dunque perché il Governo italiano imponga tanti obblighi e addirittura con la fiducia che un metodo antidemocratico che esclude la discussione parlamentare. Non si capisce perché l’Italia abbia fatto questo accordo con gli USA e Big Pharma per fare da paese pilota per vaccinazioni allargate, unico Paese al mondo (il che ha fatto pensare immediatamente a grosse tangenti) . Il decreto stesso imposto alla fiducia risuona come un grave atto incostituzionale e antidemocratico.
Dice Ivan Cavicchi: “Il significato della fiducia parlamentare è inequivocabile: obbligare ad obbligare cioè obbligare il Parlamento a varare una legge per obbligare alla vaccinazione una intera popolazione di persone tra zero e sedici anni, con un numero esagerato di vaccini, senza che vi sia nessuna ragione di emergenza, cioè senza epidemie tali da giustificare un così alto numero di rimedi, obbligando di fatto il paese a subire una sperimentazione di massa. In nessun altro posto del mondo esistono esperienze simili a cui far riferimento.
Mentre sono più o meno noti gli effetti collaterali di ciascun vaccino, non si conoscono quelli riconducibili ad una batteria di vaccini così alta né nel breve né nel medio e lungo periodo. A scanso di equivoci, e per non passare per quello che non sono, ricordo che non esiste nessuna emergenza (politici e giornali hanno mentito). Il decreto è un incomprensibile atto di arroganza. Si rifiuta qualunque discussione e qualunque compromesso. Si dà uno schiaffo in faccia ai 10.000 che a Pesaro hanno manifestato contro questo atto di imperio. Si schiacciano anche le Regioni che dovranno sopportare il peso dei miliardi di maggior costo mentre il decreto non prevede come trovarli. Che sviluppo è quello che impone le sue logiche sfruttando i bambini come consumatori di vaccini andando oltre qualsiasi regola di moralità?

A questo punto, visti i metodi da Gestapo del Governo, è impossibile non pensare che non si sia qualcosa di sporco sotto. Poi ci sono i falsi idioti che fingono di non capirlo
o la Lorenzin che minaccia querele se qualcuno fa un accenno ad affari poco puliti ma è la situazione stessa a portare a questa conclusione.
Ma basterebbe vedere come questi governi sono tutti poco puliti!!! Da Berlusconi e Bossi a Renzi-Gentiloni si va sempre peggio.
Non siamo noi che dovremmo dare a loro prove dei loro reati, sono loro, impelagati come sono in reati di tutti i tipi e con la reputazione ormai nello sprofondo, che dovrebbero convincerci delle motivazioni ‘giuste’ di quello che fanno perché ormai non hanno più nessuna credibilità per quante cose sporche hanno fatto
E gli imbecilli che ancora li difendono dovrebbero vergognarsi di stare dalla parte di carogne simili.
E come si può pensare che non ci siano sotto degli interessi sporchi per cui questo Paese è incaprettato e venduto e i suoi bambini con esso???

TRA INCUDINE E MARTELLO
Bruno p di Napoli

Siamo ormai alla frutta e con la Commissione Europea e col il nostro sistema bancario malato che in pochi giorni ha visto polverizzati i risparmi di migliaia di azionisti e bondisti subordinati di Banca Veneta e Popolare di Vicenza.La prossima è MPS dove la notizia di oggi è che alle perdite contribuiranno azionisti e obbligazionisti non privilegiati per un totale di 4,3 miliardi mentre il restante 70% lo metterà lo stato,cioè le nostre tasse.
Padoan e la Commissione Europea si sono rimbalzati la palla per mesi stando seduti ad aspettare il tonfo del fallimento delle banche tanto a pagare sono i soliti idioti.
Ma che razza d’Europa è questa?
Ci hanno messo una corda al collo,o le banche o i migranti altrimenti ci usano come un tappetino.
Gli Italiani non hanno ancora capito che stiamo dilatando il nostro debito fuori ogni principio di sostenibilità e solo col patto di impedire che i migranti escano al di fuori dei nostri confini e diano fastidio agli europeisti dei miei stivali.
In ogni nazione del vecchio continente c’è in ballo la credibilità dei governi che se la giocano sul filo del consenso e nessuno in Europa aprirà le frontiere e perché dovrebbe tanto c’è l’Italia che accoglie pagando a babbo morto o peggio faremo la fine della Grecia prostrandoci alla Troika perché saremo costretti a ricorrere al fondo ESM.
Cari nuovi e vecchi compagni ma vi rendete conto di che caxxo avete combinato?
.
Lavorare meno, lavorare tutti!
Paolo De Gregorio

Mario Barcellona, professore ordinario di diritto civile all’Università di Catania nella facoltà di giurisprudenza, in una intervista concessa al Fatto Quotidiano del 1° luglio, dichiara quanto segue, alla domanda ancora tanti perderanno il lavoro? :
ha sentito una sola riflessione su ciò che avverrà tra 10 o 20 anni? La robotica produrrà altre espulsioni dalla produzione e non saranno solo braccia ma anche menti. L’unica strada che resta è la socializzazione del lavoro. Non reddito minimo garantito ma dividere per due le ore che oggi fa un solo lavoratore. Avere il coraggio di dirlo. L’intervistatore: chi dovrebbe dirlo? Risposta del professor Barcellona: io purtroppo non so risponderle, spero però che qualcuno si prenda la briga
Caro professore, ci aspetteremmo qualcosa di più da un accademico del suo livello, che oltre a dire, denunciare fuori dal coro, dovrebbe spiegarci perché la classe politica e quella industriale ci mantengono in questa palude sociale, dove i vecchi sono al lavoro e i giovani a spasso.
Un anno fa, nel mio ebook, pubblicato gratuitamente e tuttora scaricabile gratis da varie librerie online (amazon, mondadori, bookrepublic, etc), intitolato Le regole del gioco, parlavo della necessità di andare in pensione a 60 anni e di lavorare meno per lavorare tutti, 4 ore al giorno, come gli unici provvedimenti capaci di generare piena occupazione.
Il problema che lei, ex cathedra, avrebbe il dovere di denunciare, è che noi siamo nelle mani di una classe politica che non ha alcun interesse a risolvere i problemi dei cittadini, e per uscire da questo immobilismo è urgentissimo che si capovolga il modo di far politica, non partendo dai leader o dagli esperti, ma cercando il consenso elettorale su un programma chiaro e comprensibile che metta proprio al primo posto la questione lavoro.
Dx e sx non esistono più, sono postideologici, non hanno valori di riferimento, sono partiti di centro, governativi, totalmente subalterni alla globalizzazione e alla logica capitalista, pesantemente corrotti e da gettare nella pattumiera della storia.
Dalla disintegrazione dei vecchi partiti, stanno prendendo forma degli anticorpi, nell’unico tentativo in atto di rifondare la politica, dando il potere di decidere programma e candidati alla base degli iscritti e attivisti, e non alle gerarchie di partito.
L’unico tentativo in Italia di capovolgere il modo di fare politica ha tutti contro, è accusato di essere populista e antipolitico, come se legarsi agli interessi del popolo ed essere contro la vecchia politica siano comportamenti da censurare.
Mi rendo conto che gli intellettuali, abituati ad essere considerati per le loro specifiche competenze, trovino strano che la politica e le decisioni vengano prese dal basso, e che le prime qualità di una nuova classe politica devono essere onestà e legame con il territorio dove si vive e si lavora, dove ci si deve far conoscere per le iniziative concrete a favore della popolazione, la conoscenza delle persone, dei problemi e della storia sociale. Tutte competenze che non si improvvisano dall’oggi al domani, ma senza le quali si resta generali senza eserciti e senza elettori.
E’ da questo rapporto con il territorio, corretto, impegnato, onesto, trasparente e con un programma discusso con i cittadini che può e deve nascere una nuova classe politica che affronti gli enormi problemi del nostro futuro, con quella credibilità che i vecchi partiti hanno perduto per incapacità, corruzione, interessi personali, bramosie di potere, che hanno generato il fallimento economico e morale al quale stiamo assistendo.
Caro professor Barcellona, l’unica strada possibile per far camminare le nostre comuni idee sulla indispensabile diminuzione dell’orario di lavoro, è quella dell’appoggiare e aiutare l’organizzazione politica che metta questo impegno nel proprio programma elettorale e cercare di vincere le elezioni. La cosa non è proprio facilissima, ma la strada è questa e il metodo è l’unico possibile.
Se è vero che tutta la vecchia politica (falsa dx e falsa sx) ci è saltata addosso vuol dire che siamo sulla strada giusta e offriremo una speranza a quel 50% di cittadini italiani che non vanno più a votare.
Paolo De Gregorio

Uno studio choc da Londra rivela che tra massimo 10 anni l’Italia sarà una nazione finita.“Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale o politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà”.
Così Roberto Orsi,italiano emigrato a Londra per lavorare presso la London School of Economics, prevede il prossimo futuro del Belpaese.
.
.Abbiamo assistito passivamente alle bugiarde strategie globali del debito, abbiamo lasciato che si impiantassero nei nostri sistemi sociali ed economici.
Scrive bene il compianto Luciano Gallino:
“Fare in modo con metodi appropriati che il maggior numero di soggetti economici, privati e pubblici, sia indebitato al limite delle sue possibilità e oltre fa parte della strategia globale del sistema finanziario:
una strategia volta ad estrarre da essi un flusso continuativo di denaro generato da altro denaro, in gran parte fittizio perché creato dal nulla.
Il tutto, si noti, senza produrre nulla di utile per l’economia reale o la società in generale.
Al tempo stesso siamo dinanzi ad un preciso progetto politico: ottenere che il maggior numero possibile di persone ed enti privati e pubblici sia fortemente indebitato è il miglior modo per far si che essi OBBEDISCANO alla cosiddetta “disciplina dei mercati” – strumento principe del dominio dell’oligarchia finanziaria al potere, nel nostro paese come in tutta l’UE.
Per ottenere i suddetti scopi è necessario per il creditore (LE BANCHE) che i debiti aperti nei suoi confronti non vengano mai saldati.
Questa situazione si realizza precipuamente quando il debitore, che può essere un privato quanto uno Stato, deve pagare sul debito preesistente degli interessi così elevati da essere costretto a fare altri debiti per pagare gli interessi sugli interessi senza mai riuscire a restituire quote rilevanti di capitale”.
.
Da “GANGBANK” di Gianluigi Paragone
Lo capite, sì, come mai lo hanno estromesso da La7?
Mai dire la verità. Il popolo potrebbe svegliarsi dal letargo e cominciare a capire qualcosa.
.
DOV’E’ CHE I MIGRANTI PRENDONO I SOLDI DEL VIAGGIO?Luca Licata (Sicilia)

Dal Corno d’Africa per arrivare in Italia si possono spendere dagli 800-900 € ai 1500-2000, mentre per chi parte dalla Siria la cifra può aumentare fino a raggiungere i 7000-8000 €. Dal Nord Africa intorno ai 1.500 €.
Le organizzazioni criminali sono specializzate nelle diverse tipologie di trasporto
Anche se i prezzi in questo periodo si sono abbassati perché la domanda è aumentata e,quindi, i barconi vengono riempiti il più possibile,il guadagno dei trafficanti è sempre molto lauto. Il volume di affari si aggira intorno ai 30 mila € per viaggio. In una settimana, con più viaggi,si arriva a 700 mila euro. Il margine che ruota attorno a questo ignobile traffico rimane sempre un vero e proprio business.
I migranti lavorano,si aiutano,trovano il sostegno di parenti già all’estero, si prostituiscono, cercano ogni mezzo per trovare i soldi. Qualcuno, invece, ipotizza che, in realtà, paga chi ci guadagna. Dunque le mafie. La mafia del nostro Paese guadagna su ogni immigrato, attraverso i centri di accoglienza dei rifugiati, tra 1 e 2 euro al giorno. Un investimento di mille euro per il viaggio avrà una rendita di 12 mila euro l’anno. Un volume di affari superiore a quello offerto dal traffico della droga. Quindi, è altamente probabile, che gli scafisti siano pagati,almeno in parte, dalla mafia. Al connubio mafia-scafisti si aggiungono i politici che, dichiarando l’emergenza immigrati, spingono l’apertura di centri di accoglienza sui quali lucrare pure loro. Insomma, più affari di così. A questo, va aggiunto lo sfruttamento attraverso il capolarato e il lavoro nero. Non c’è dubbio, infatti, che le mafie italiane speculano sulla situazione di precarietà degli immigrati e li utilizzano all’interno dei traffici illegali e dello spaccio.
.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1826 31-7-2017 VARIE ESTIVE

$
0
0

MASADA n° 1826 31-7-2017 VARIE ESTIVE
Blog di Viviana Vivarelli

Siate l’anomalia. L’aberrazione. L’errore. L’inconveniente. La diversità. Il dato indecifrabile. Lasciate che guardandovi scuotano le loro teste uniformate.
Lasciate che si vergognino di voi. Che si imbarazzino. Che si incazzino.
Vi insulteranno. Voi lasciateli fare. Lasciate che si prendano gioco di voi. Che vi additino. Che ridano. Resistete al loro scherno. Siate la loro vittima, il loro zimbello. Siate ai loro occhi un clamoroso fallimento. Una tigre non perde il sonno curandosi di ciò che pensano le pecore. Andate avanti. Siate la cicatrice sul loro modo di vedere le cose e sulla loro normalità. Vi detesteranno.
Vi temeranno.
Desidereranno essere come voi.

(David Icke, “Phanton Self”, 2017)

Oggi vorrei consigliarvi come lettura estivo un autore sardo il cui stile mi piace molto: Gesuino Nemus (‘La teologia del cinghiale’ e ‘I bambini sardi non piangono mai’).
Vi copio questo brano che chiude un racconto d’amore e che per me è straziante, ma, se non avete perduto una persona cara, non potrete capirlo mai:

“Ora darei tutta la mia vita e tutti i miei premi per poterla stringere solo per un minuto e sentirle dire che anche là, dove è ora si sono i telefoni a gettone e che non è vero che i morti non possono comunicare coi vivi. Ché dal teatro ho imparato che il vero Mistero Buffo è quello della vita e dell’amore, che nessuna morte riuscirà mai a vincere”-
.
STALKING
Il Parlamento tunisino ha approvato all’unanimità una legge contro i maltrattamenti delle donne. Renzi invece ha avuto l’unanimità dei piddioti su una legge che depenalizza 120 reati tra cui lo stalking, forma di aggressione persecutoria a una donna che spesso finisce con un femminicidio.
Ma lui l’ha declassata a infrazione amministrativa passibile di semplice multa, per cui perseguitare una donna è come mettere un’auto in sosta.
Poi qualcuno dice che il terzo mondo sono loro!!

MACRON
Macron è attivissimo e non perde tempo, si fa rispettare da tutta Europa, sequestra Fincantieri a Saint Lazaire (affare da 40 miliardi), tratta con la Libia dove impianta hotspot o centri di preverifica prima ancora che la gente si imbarchi, ignorando i divieti dell’UE e le richieste dell’Italia. Intanto Gentiloni dormicchia, non muove foglia e in Ue nessuno lo stima. Eppure, dopo poco più di 2 mesi, Macron perde il 10% dei consensi, mentre il Pd che non ne azzecca una neanche per sbaglio trattiene più o meno gli stessi consensi.
E’ il mistero degli elettori piddioti che nessuno in Europa è riuscito mai a capire. Forse sono una razza a parte: “i figli di Masoch”.
Masoch era un romanziere austriaco degenerato che aveva una parafilia: godeva quando soffriva.
Lui era un caso isolato ma nel Pd questa è una epidemia.
.
ATAC
Nel menefreghismo dei politici corrotti, l’ATAC di Roma ha accumulato un miliardo e 350 milioni di debito + 350 milioni verso i fornitori. La Raggi licenzia il direttore Bruno Rota, eppure nessuno critica chi negli anni ha permesso tanto scempio né i partiti che ne sono responsabili pagano di tasca loro questo furto di denaro pubblico.
Ora la Raggi vuole ristrutturare il debito di Atac così da pagare meno interessi. Ma dove è finita la ristrutturazione prevista del debito di Roma che supera i 15 miliardi con interessi spaventosi?
Quando un’azienda privata è in rosso, scatta la magistratura e l’obbligo di portare in Tribunale i libri contabili, perché qui no? Da notare il paradosso per cui i costi dell’ATAC salgono a 1 miliardo e 800.000, di cui un miliardo solo per i 12.000 dipendenti e 800.000 per il servizio. Insomma i dipendenti costano più del servizio!!
Il 10% dei Romani il biglietto nemmeno lo paga. Ma perché non fanno come a Londra dove si entra solo accanto all’autista (o il bus non parte) si vidima il biglietto sotto i suoi occhi (o il bus non parte)?
I bus sono 1800, 500 sono rotti, gli altri stravecchi. Basterebbe vendere 3 depositi non in uso per tirar su qualche soldo. Ma lo Stato non è responsabile in nulla di questo disservizio della capitale?
.
IL PD NEOLIBERISTA
Il connubio tra Pd e neoliberismo è un capolavoro di inefficienza e mala amministrazione.
Prima vengono i due bocconiani Monti e Fornero e rovinano l’Italia, poi fallisce Sole 24 Ore, organico a Confindustria, e fallisce per la seconda volta l’Unità che ha definitivamente chiuso, ora salta fuori che il Partito Democratico, che ha 194 dipendenti, malgrado tutti i benefit e gli aiutini è in rosso di 9 milioni e mezzo e deve fare dei licenziamenti. I dipendenti, pur di restare, hanno chiesto di avere stipendi di soli 1500 euro, ma com’è che ce ne sono che prendono 15.000?
.
TRUMP
Bella l’America dove Trump regna ma non governa!
Bloccato dal Congresso e disubbidito dai Governatori degli State che compattano contro di lui repubblicani e democratici, vogliono proteggere il clima e l’ambiente, sono a favore del libero commercio, accolgono i migranti, non hanno in odio i musulmani, fanno addirittura politica estera separata con i Paesi dell’Ue. Insomma non ci sono solo i deliri di Trump ma anche un’America normale che difende la Costituzione e i diritti civili.
Magari avessimo anche noi dei Governatori di Regione pronti a difendere la Costituzione e i diritti civili dai deliri di Renzi invece di strisciargli ai piedi come l’ultimo dei lecchini!
.
VITALIZI SI’ E NO
L’eliminazione dei vitalizi ha dato una gloria effimera al M5S ma quegli scrocconi del Pd sono già pronti a rinnegare al Senato il loro sì della Camera e la Consulta sicuramente è d’accordo che, ove la legge passasse, sarebbe incostituzionale ” perché toglie diritti acquisiti”.
Ma com’è che i vitalizi non si possono abolire, però hanno annullato l’articolo 18, l’obbligo di concordare coi sindacati le leggi sul lavoro, i contratti a tempo indeterminato, le tutele dei lavoratori, la difesa del risparmio, il dovere di non entrare in guerra, il diritto di andare in pensione a 60 anni dopo 20 di lavoro, il divieto di privatizzare l’acqua, la scelta referendaria di abolire i finanziamenti ai partiti, le libere scelte elettorali, il diritto alla salute che vietava l’imposizione dei vaccini…
Ma questi “diritti acquisiti” valgono solo per la Casta più pagata d’Europa e scompaiono quando si parla di comuni cittadini?
.
MEGLIO STARE SENZA GOVERNO
Da quando non c’è più il riformismo dissennato e distruttivo di Renzi, l’Italia ha cominciato ad andare leggermente meglio, ma ancora passano leggi-mostro come quella che ci mette nella guerra in Siria o quella che regala 56 miliardi alle banche senza cambiare nessuna delle loro regole o punire i responsabili del loro fallimento, o quella che dà 24 miliardi alla NATO per fare altre guerre che produrranno altri profughi, o quella che passa migliaia di utenti che non hanno scelto il gestore alle aziende che aumenteranno loro bollette della luce e canone tv, o i 10 vaccini obbligatori per arricchire di qualche miliardo le società del farmaco.
Ormai l’unica speranza di sopravvivenza italiana è (se non vince il M5S) quella di restare un lungo tempo senza governo. Si pensi al Belgio che è rimasto due anni senza governo, ha diminuito il debito e aumentato il PIL.
Insomma il popolo sta meglio senza governanti che con governi come quelli italiani che sono stati la sua rovina.
Io proporrei una legge per gli astensionisti: votate non per un partito ma per commissariamento dell’Italia affidata a gente lontana da ogni partito come un Davigo o un Di Matteo, come si fa con le aziende fallite, decotte e contaminate che devono essere tolte dalle mani di chi le ha distrutte.
.
STORIELLA
Un marito rientra a casa e trova la giovane e bella moglie completamente nuda seduta sopra al termosifone: “Ma, cara, che stai facendo?”. E la moglie: “Sai, caro, è venuto il padrone dell’appartamento… beh, vedi, erano 6 mesi che non pagavamo l’affitto.. “. “E allora?”. “Bene, caro, sto asciugando la ricevuta!”.
.
ACQUEDOTTI ROTTI
Roma senz’acqua con gli acquedotti che perdono il 40% e Governo e Parlamento che se ne fregano, nessuno che obbliga i gestori a ripristinare i tubi rotti, mentre si danno 56 miliardi alle banche e 24 alla NATO. Intanto il Parlamento è deserto perché i poverini super pagati, superviziati e supervitaliziati non hanno niente da fare, i nostri cari parlamentari più pagati d’Europa e più lavativi d’Europa che difendono coi denti i loro vitalizi guadagnati, si fa per dire, anche con soli 5 giorni di lavoro, si fa per dire, parlamentare.
E intanto che i cari (in senso di costosi) estinti si dileguano in altre faccende affaccendati, slittano lo ius soli, il testamento biologico, il sistema elettorale, le casette ai terremotati, le leggi regolatrici delle banche, le leggi antimafia, le leggi sui fondi neri nei paradisi fiscali, il ripristino del territorio o delle scuole che crollano, i Canadair che mancano, e chissà quante altre leggi di cui il Paese avrebbe bisogno ma che i cari parlamentari non hanno tempo, o voglia, di fare-
.
La deputata romana del MoVimento 5 Stelle Federica Daga:
“La situazione al Lago di Bracciano è a rischio da anni ma Zingaretti fino ad ora ha fatto finta di non vedere le criticità. Stiamo aspettando da ben tre anni che il Presidente della Regione crei i nuovi ambiti di bacino idrografico: non sappiamo cosa aspetti visto che il suo mandato è ormai agli sgoccioli.
Il Pd, che è alla guida della Regione e del governo, negli anni in cui ha governato Roma ha usato Acea per piazzare uomini di fiducia che hanno massimizzato i profitti senza fare investimenti per le ristrutturazioni delle reti colabrodo. Sono loro ad averci portati sull’orlo di una crisi idrica senza precedenti e adesso hanno anche la faccia tosta di cercare di smarcarsi”.
.
MA PRIVATIZZATE I VOSTRI CERVELLI !!!!
Renzi e il Pd procedono sparati verso le privatizzazioni a 360° indifferenti del fallimento totale di tutte quelle già fatte da noi o altrove. Si veda l’acqua, che doveva essere pubblica a furor popolare (75% dei votanti), in cui il popolo sovrano fu bellamente calpestato con Bersani che il 2° giorno già presentava una legge a favore dei gestori privati, e dopo è accaduto esattamente quanto era stato funestamente previsto, i gestori privati maggiorarono le bollette lasciando cadere in rovina gli acquedotti (40% di acqua perduta), incassando gli utili e ignorando la manutenzione. Ma di tutto questo a Renzi e al Pd non gliene può fregare di meno.
Le domande sono due:
-se si comportano con le privatizzazioni come i peggiori neoliberisti, con che faccia possono continuare a presentarsi come csx?
-e, se ogni perversa legge che fanno la fanno sempre e sempre a favore di beneficiari privati, fregando il popolo, che cosa ci guadagnano loro personalmente a fare questo?
27 milioni di cittadini chiesero che l’acqua restasse un bene pubblico perché di uso collettivo e di interesse primario, i partiti calpestarono la loro scelta sovrana come degli schiacciasassi, e non servì che una sentenza della Consulta ribadisse il loro diritto, fu calpestata anche quella. Così ora ci ritroviamo con acquedotti colabrodo che nessuno ha il dovere di riparare.
E com’è allora che tanti di questi cittadini burlati e fregati hanno continuato a votare per i loro distruttori? Come è stato possibile che addirittura il 40% di loro arrivasse a votare quel Renzi che già dalla prima Leopolda prometteva privatizzazioni a go go? Ma l’eletto riesce a capire quello che fa o è come un bambino dell’asilo che segue ciecamente il pedofilo?
.
LA GRANDE FUGA DAL PD
Stare con Renzi diventa sempre più precario, non solo per le sorti traballanti del Pd e per la rimonta del cdx ma anche per i ghiribizzi folli del rignanese che promuove o licenzia alla cavolo, secondo come gli gira, cercando l’ubbidienza assoluta, come un signorotto medievale che ha perso la tramontana.
Con questi cambi di luna, già 300 parlamentari pensano di riaccostarsi a B (abbiamo nel Parlamento su 980 persone ben 500 voltagabbana!), il quale B, a parte Fini, non ha cacciato mai nessuno e per i transfughi di ritorno ha già preparato una casa-partito di accoglienza, perché in Italia, oltre ai migranti di guerra e i migranti economici abbiamo anche i migranti parlamentari, che ci costano più di tutti gli altri e che tanti metterebbero sui barconi di ritorno e via!
Dopo le ultime tranvate ancora non percepite (si dice che il dolore non si sente a botta calda) Renzi perde pezzi in Parlamento e nel Paese ma il modo rincitrullito e ondivago con cui ha cercato nuovi alleati dopo il licenziamento di Alfano, ha schifato un po’ tutti. Non puoi patteggiare con B e il mattino dopo cercare Pisapia. Non puoi licenziare la Gabannelli, Paragone e Cattaneo e passare per amante del merito. Non puoi regalare utenti a società elettriche private che aumenteranno canone e bollette o imporre 10 vaccini ai poveri bambini italiani e passare per liberale. Non puoi tradire tutti i valori della sx e favorire banche e capitalisti e poi cercare l’estrema sx.
A questo punto l’unico alleato che lo aspetta al varco è B. Ma B (lo dice Ingrao e lo conferma Di Matteo) è il referente tradizionale delle 3 mafie. O ci siamo dimenticati che Dell’Utri era il consigliori che mediava tra mafia e B? O ci siamo scordati i 61 seggi su 61 presi da B in Sicilia?
Di Matteo si batte da 24 anni contro la mafia senza mai farsi comprare e deflettere. Sarà per questo che, quando la Raggi gli ha dato una onorificenza, ad assistere alla premiazione c’erano solo i 5stelle. Spariti tutti gli altri partiti, quelli che non hanno mai voluto dargli una scorta, quelli che “i voti mafiosi non puzzano”.
In Tv B ha presentato Dell’Utri (da Rebibbia) come “l’italiano perfetto”. Renzi aveva scelto Marchionne, uno che prende i soldi e scappa all’estero e in Italia non ci paga nemmeno la tasse e gli operai li farebbe pisciare addosso mentre non staccano dalla catena di montaggio.
Quando Caselli stava per sgominare la mafia, ci pensò B a disarmare la magistratura, dopo distrusse i processi con le depenalizzazioni e le prescrizioni e Renzi perfezionò la rovina perché il Diritto italiano doveva essere quello che premiava i delinquenti e puniva gli onesti. E l’operazione è riuscita!
.
STORIELLA
Un tizio entra in un bar supertecnologico per bere qualcosa.
Il barista è un robot e gli chiede qual è il suo quoziente d’ intelligenza:
“150” risponde il cliente.
Allora il robot gli serve un whisky di malto di 16 anni, e inizia a parlargli del riscaldamento del globo, dell’interdipendenza ambientale, di problemi di meccanica quantistica, nanotecnologie ecc…
L’uomo incuriosito decide di testare ancora il robot.
Ritorna il giorno dopo ed il robot, gli domanda qual è il suo quoziente d’intelligenza:
L’uomo risponde: “90”
Allora il robot gli serve una birra, e inizia a parlargli di calcio, di donne, dei suoi piatti preferiti ecc…
Sempre più intrigato, il tizio ritorna ancora nel bar il giorno dopo, ed il robot gli richiede qual è il suo quoziente d’intelligenza:
Il tizio risponde: “40”
Allora il robot gli serve un bicchiere di Tavernello e poi gli chiede:
“Allora, si vota per Renzi anche stavolta, eh?”
..
ALLA PROCURA DI NAPOLI
Il Csm ha nominato il capo della procura più grande d’Italia, quella di Napoli, che deve combattere la camorra, e che, guarda caso, è stata quella che ha scoperto lo scandalo Consip che inguaiava il Lotti amico di Renzi e il babbo di Renzi.
C’era un candidato, De Raho, forte dei suoi titoli che da anni combatteva le mafie ma Renzi ha imposto il proprio candidato, più giovane e inesperto, Melillo, che era già stato scelto come vice di Orlando ed era anche commissario del Pd a Napoli, dunque ha scavalcato titoli, meriti e facoltà del Csm, nominando direttamente un uomo di sua fiducia che certo non gli romperà più le tasche con le accuse al padre e che affonderà nel buio il caso Consip.
Poi si dice che il Pd vuole punire l’apologia del fascismo, invece l’apologia del capo fa curriculum… e se non è fascismo questo…
.
IL NULLA GENTILONI
Gentiloni, che è uguale a Macron preciso preciso, è talmente impegnato a bloccare le centinaia di migliaia di migranti che ha previsto 2 navi (due!) . Almeno con Mare Nostrum erano 5. E non ha aumentato i fondi stanziati contro l’invasione. Insomma è come il dittatore Kim che ha fatto l’ennesimo flop col suo missile caduto in mare. E sarebbe questo “l’enorme invio di grandi flotte e squadriglie aeree?!”
Insomma con Gentiloni se non è zuppa è pan bagnato, ovvero sempre nulla di fatto è.
In quanto alla dichiarazione per cui il Governo libico avrebbe accettato che le navi italiane riportassero in Libia i partenti, è stata smentita clamorosamente dal mezzo Governo libico: “Guai a farlo! La Libia lo prenderebbe come un’invasione territoriale”-
Per ora l’Italia spende per i flussi la ridicola somma di 34 milioni, salvo che poi, una volta arrivati, ci costano 4 miliardi e mezzo. L’inutile Pinotti ha detto: “Risponderemo al fuoco se saremo attaccati!” Da chi? Dai migranti non credo. Dal capo che difende la Libia? Ma dov’è stata finora questa Pinotti che dovrebbe fare la faccia dura contro tutti i Paesi europei che ormai trattano l’Italia come il tappetino del cane?
Non bastava essere entrati in guerra in Libia e in Siria, ora entriamo anche in Egitto, alla faccia della Costituzione che vieta guerre aggressive. Ed è per questo che Renzi ha tagliato lo stato sociale, la polizia e i Canadair per spegnere gli incendi ed ha aumentato le spese militare del 23%?
Fronti bellici del mondo, aspettateci, non abbiamo niente da fare che entrare in nuove guerre!
L’Italia freme al comando renziano di “Armiamoci e partite!”-
Per respingere i migranti non ci sono mezzi ma per mandare elicotteri e droni per aiutare Al Serray che come alleato ha solo l’Italia sembra di sì, mentre il suo avversario Haftar è aiutato da mezzo mondo. Ma chi li sceglie questi alleati? E in nome di che?
Applicherei come motto al Pr (Partito Renziano) la frase che ho letto su una tigelleria di Sestola: “Qui troverete solo prodotti appena sformati”.
.
Luigi Di Maio
Il nostro Paese è nelle mani di incompetenti che fanno solo danni all’Italia e non sono in grado di affrontare le sfide di oggi. Subiamo ogni giorno le strategie degli altri, ma non c’è nessuna strategia messa in atto dal governo per lo sviluppo del nostro Paese, né alcuna strategia di risposta alle azioni degli altri. Il caso Fincantieri e l’acquisizione di Telecom Italia da parte dei francesi, avvenuti tragicamente in contemporanea, testimoniano lo stato delle cose. Per non parlare di tutto lo shopping francese in Italia: 25 miliardi di euro negli ultimi 5 anni (aziende alimentari come Parmalat, Orzo Bimbo, Eridania, Boschetti, Galbani e altre o in campo finanziario Cariparma al Credit Agricole, Pioneer ad AMUNDI e BNL a BNPP).
L’Italia non è stata in grado di difendere il prorio patrimonio strategico (o non ci ha nemmeno provato), men che meno il comparto più importante, la sua dorsale telefonica che francesi e tedeschi invece, con le loro Orange e Deutsche Telekom, continuano a tutelare. La dorsale telefonica dovrebbe essere nelle mani dello Stato, riacquistata a prezzi di costo da Telecom Italia, e invece finirà addirittura nelle mani di privati francesi. Non solo: passerà sotto il controllo francese anche Sparkle, l’azienda di Telecom Italia che possiede e gestisce una rete di telecomunicazioni internazionali ad altissima capacità, l’unica in grado di veicolare dati sensibili, riservati ed eventualmente criptati da un capo all’altro del pianeta: tutte le informazioni sensibili dei servizi segreti europei passano attraverso questi cavi. Un’infrastruttura chiave consegnata agli stranieri, mentre in molti Paesi, Francia compresa, lo Stato si riserva di mantenere il diritto di controllo sulle attività che possono nuocere alla sicurezza nazionale. Come è possibile non rendersi conto della gravità di questa operazione? Come è possibile che davanti a questa eventualità, Telecom non sia stata protetta ed eventualmente nazionalizzata? Per obbedire al mercato?
Dall’altro lato la Francia ha nazionalizzato i cantieri navali STX per evitare che venissero comprati da una società italiana: Fincantieri. Ossia ha fatto esattamente quanto avrebbe dovuto fare l’Italia per proteggere le aziende che reputa strategiche. Sulle motivazioni sorvoliamo, ma possiamo sapere perchè è stato così facile per i francesi far saltare trattative e accordi che andavano avanti da mesi? E ora cosa ha intenzione di fare il governo? Sanno solo dire “inaccettabile, grave, incomprensibile”. Sì d’accordo, ma poi?
Ci sono delle leve per far sì che la Francia torni sui suoi passi, usiamole! Per esempio la Francia fa enormi affari mettendo all’asta il nostro debito pubblico, una montagna di soldi su cui le banche estere, tra cui anche quelle francesi, lucrano con enormi profitti grazie ai derivati sui titoli. Si tratta di una ventina di banche che hanno il ruolo di “specialisti in titoli di Stato” e che collocano i nostri titoli, garantendo una percentuale di acquisto, e facendo vagonate di soldi grazie anche ai privilegi loro concessi. Non possiamo rinunciare a tutti gli specialisti del debito, ma a quelli francesi sì. E’ sufficiente depennarli da questa lista. I francesi a quel punto potranno scegliere se il gioco vale la candela.
Gli interessi degli italiani per me sono al di sopra di ogni altra cosa, come per Macron lo sono quelli dei francesi. Ma se per perseguire i loro vanno a discapito dei nostri, allora è dovere di chi governa farlo presente. Dopo questi due schiaffi d’oltralpe non ci restano più guance da porgere. Gentiloni, Padoan: battete un colpo e fate rispettare il nostro Paese! Oppure fatevi da parte.
.
Post di Antonio Zanzarella

Con il detto ‘ce lo ha chiesto l’Europa’, ci hanno tolto pezzi della nostra sovranità.
Gentiloni, Renzi, Letta, Monti, Prodi, tutti sottomessi all’Europa. Prodi si gongola nel dire che la Germania è ammirabile, per i successi raggiunti.
In realtà costoro sono l’espressione di una politica stanca, che non affronta i problemi, ci mette nelle mani altrui, per poter continuare a svolazzare, sopra la realtà degli italiani, e sfilare negli incontri, come fossero persone importanti.
Non lo sono, tutti ci sfottono, con una pacca sulla spalla e non ne vogliono sapere dei nostri problemi.
Non sono in grado di risolvere nulla, se non penalizzare sempre più il cittadino italiano.
La Spagna è potuta andare al voto, noi invece dobbiamo assolutamente aspettare la fine della legislatura, sempre che ci facciano votare.

—a proposito dell’immigrazione SELVAGGIA, mi viene in mente una barzelletta di qualche anno fa……….Scoppia la guerra fra RUSSIA e CINA, il primo giorno di guerra i RUSSI fanno prigionieri 1 milione di cinesi, il secondo giorno i Russi fanno 2 milioni di prigionieri cinesi, il terzo giorno i RUSSI fanno addirittura 3 milioni di prigionieri cinesi. Il quarto giorno i CINESI mandano un dispaccio a MOSCA…E ADESSO VI ARRENDETE ?????
.
STORIELLA
Un giovanotto si trasferisce in città e va a cercare lavoro in un grande magazzino.
Il responsabile: “Hai già qualche esperienza di vendita?”
“SÌ, al mio paese ho fatto il commesso nel negozio di mio zio”.
Il responsabile trova il ragazzo simpatico e lo assume.
Al termine del primo giorno di lavoro il capo va dal ragazzo.
“Quante vendite hai fatto?”
“Una, signore”.
“Un po’ poco. Normalmente i tuoi colleghi in un giorno ne fanno una trentina. E che incasso hai fatto?”
“201.237 € e 24 centesimi”.
Il capo è allibito.
“E… che cosa hai venduto per tutti quei soldi?”
“Be’ è entrato un cliente, gli ho venduto un amo da pesca piccolo, poi ha voluto anche quello medio e quello grande. Poi gli ho venduto anche una canna da pesca. Poi gli ho detto che avrebbe avuto bisogno di una barca, l’ho accompagnato di sotto e gli ho venduto un Chriscraft cabinato di otto metri con due motori da 100 cavalli. A questo punto ha cominciato a pensare che la sua Fiat Punto non ce l’avrebbe mai fatta a trainare la barca, così l’ho portato dal nostro concessionario e gli ho venduto un Pajero 4×4 iniezione”.
“Cioè mi stai dicendo che quello è entrato per comprare un amo da pesca e tu gli hai venduto più di 200mila euro di merce?”
“No signore, non è andata proprio così. Era entrato per comprare degli assorbenti per sua moglie. Allora gli ho detto beh, visto che questo weekend non si tromba perché non va a pescare?”
.
IL LAGO DI LOCHNESS…
Bruno Fusco
Che una donna potesse in un anno essere capace di:
svuotare un lago intero e rovinare l’ecosistema, fare un miliardo e trecentomilioni di euro di debiti all’ATAC, e 13 miliardi di debiti al comune di Roma, creare scioperi dei trasporti, causare incendi mentre dorme, sotterrare rifiuti tossici in tutto il Lazio, bruciare i mezzi di trasporto senza fumare, portare siccità in combutta con il Padreterno, bucare le strade di giorno e rifarle la sera, portare Gabbiani, topi, elefanti marini nel centro città, pappare appalti con Mafia Capitale, riempire i campi di Rom, distruggere le periferie, non far pagare gli affitti, non far pagare i biglietti agli utenti, mangiare sui migranti che è meglio della droga, se una donna ha potuto tutto questo in un solo anno, mentre quelli del PD come la moglie di Franceschini all’opposizione, e le altre donne si rifanno l’imene e tornano vergini, e gli uomini come Giachetti, Orfini e Zingaretti, non ricordano nulla .., allora posso dire che nel lago di Bracciano c’è il mostro di Lochness che beve tanto, naturalmente è amico di Virginia Raggi!
.
DISTRUZIONE DELLE AZIENDE ITALIANE
Gran parte delle grandi aziende italiane è passata ormai in mani straniere Motta, Nestlé, Bertolli, ma almeno avremmo potuto difendere quelle strategiche: aerei, cantieri, navi, telefoni….come fanno tutti i paesi europei. Noi no. I vari governi hanno svenduto tutto il possibile per fare cassa, via le aziende alimentari, poi le banche , Telecom, Bnl, Eni, parte di Enel, autostrade, parte di Finmeccanica. Alitalia….ora il governo Renzi Gentiloni sta per fare altre svendite per 15 miliardi, e non è che questo sia servito a ridurre il debito o a fare investimenti, no, tutto si è perso in un magma di ruberie e mazzette.
Così ora Macron mette le mani su Finmeccanica e l’Italia non fa niente. Altrove succede diversamente, in Germania le imprese pubbliche sono dei Lander e non si toccano e lo Stato vigila sulle privatizzazioni, come è avvenuto con la Volkswagen, prima nel mondo con una banca nata nel dopoguerra col Piano Marshall, che per l’80 per cento è dello stato e per il 20 dei Lander. Volkswagen per es non è scalabile per il veto di due membri pubblici.
.
STORIELLA
Due camionisti si fermano in un autogrill per andare al bagno. Dopo qualche minuto il primo ha finito, si è lavato le mani ed ha acceso una sigaretta. Spazientito dice al secondo che sta ancora cercando nei pantaloni: “Allora, ti muovi? Si può sapere cosa stai facendo?”. E l’altro: “Accidenti, dove mette le mani mia moglie non si trova mai niente!!!”

http://masadaweb.org


MASADA n° 1869 2-8-2017 PSICOANALISI. JUNG 1. LEZIONE 2

$
0
0

MASADA n° 1869 2-8-2017 PSICOANALISI. JUNG 1. LEZIONE 2 – Replay

(Questa lezione fa parte di un corso sulla psicoanalisi junghiana tenuto dalla prof. Viviana Vivarelli)

IL PROBLEMA DI ESSERE DONNA

Nell’ottobre del ‘96 si tenne a Bologna un convegno internazionale di psicoanalisi, che coinvolse un migliaio di persone con due novità: l’apertura al convegno anche a chi non era analista e il forte numero di analiste junghiane.
Il titolo era: “Sintomi: corpo e femminilità, dall’isteria alla bulimia”.
C’erano persone famose: Lella Ravasi Bellocchio , Silvia Vegetti Finzi , Juliet Mitchell … Il convegno puntava sulla sofferenza femminile, il disagio psichico che si inscrive nel corpo, e ricordava quanto la psicoanalisi ha fatto per rafforzare l’identità della donna, soprattutto di quella esclusa, che non trova riconoscimento, non ha voce e può parlare solo con la malattia.
Qui parliamo di donna, ma il discorso degli esclusi si allarga a molte categorie: vecchi, bambini, malati, poveri, diversi sessuali, migranti…
La psicoanalisi cura i sintomi fisici e i disturbi del comportamento a causa psichica, ma apre nuove vie di liberazione non solo terapeutiche ma sociali, vere vie evolutive. E’ la creazione straordinaria del 1900 che ha contribuito, più di ogni altro sapere medico, alla formazione di un io consapevole e liberato, offrendo alla psiche oscurata una grande via di ‘liberazione’, una via buona per tutti, ma soprattutto per la donna, perché la donna è in gran parte la grande prigioniera del mondo, anche del mondo occidentale, il soggetto storico che meno si riconosce nell’immagine che la società le impone.
Per questo tante studiose occidentali della liberazione femminile partono dalla psicoanalisi per una ricerca di identità, lavorano sul disagio psichico e guardano ad esso da un punto di vista non solo terapeutico ma anche sociale, costituendo un discorso politico.

La donna è un ‘diverso’ sessuale e sociale, che si inserisce nel problema dei diversi. Ciò che troveremo sulla psiche individuale varrà anche per il corpo collettivo, con categorie simili, che partono dal non riconoscimento e dalla emarginazione per una maggiore armonia personale e integrazione sociale.
La psicoanalisi è stata una grande invenzione che ha trasformato la cultura occidentale. E’ una via di guarigione che tende a reintegrare una identità perduta, ma è anche una via sociale, perché, se cambiamo l’immagine dell’io, cambiano anche le relazioni tra gli esseri umani e dunque la società.
Il titolo di questo libro è “Lo specchio più chiaro” perché aumentare la consapevolezza significa autoliberarsi e insieme partecipare ad un movimento di liberazione collettivo, aprendo la comunità a una visione più armonica e meno separativa e conflittuale.
La psiche, come lo Stato, è un sistema d’ordine, dunque un sistema di potere.
C’è una distribuzione di diritti e doveri, spesso ineguale e distorta, in cui ci sono valori e disvalori, risorse e mancanze, poteri e debolezze. Non sempre la distribuzione è giusta e c’è equilibrio e collaborazione.
Un cattivo Stato come una cattiva psiche può emarginare qualche energia, può non dare pari considerazione e dignità a tutte le parti e creare esclusioni e abusi. La natura ci mostra che le differenze esistono e producono effetti. Se un sistema funziona bene, le differenze si integrano, non sono opposte ma complementari e contribuiscono ad aumentare il patrimonio totale.

Mentre Freud esamina la psiche sessualizzandola e guardandola dal solo lato maschile, per Jung, la psiche di ognuno ha valenze tanto femminili che maschili, così come una Nazione ha cittadini donne e uomini. Già questa affermazione pone la lotta tra generi in una prospettiva totalmente diversa, per cui femminile e maschile sono spostati all’interno della stessa psiche ed esaminati nel loro positivo o negativo. Le differenze, da sessuali, diventano qualitative per uno scopo che dovrebbe essere la complementarietà energetica.
Ma in genere questa integrazione non avviene e nasce la sofferenza, si determina uno stato di ingiustizia psichica che crea problemi psichici quanto sociali.
Una psiche sana come una società sana si dovrebbe muovere per l’integrazione di tutte le sue parti. Una comunità dovrebbe aiutare l’integrazione tra diversi, in base alla considerazione che il diverso non è una anomalia ma una qualità dell’essere. In particolare l’uomo è una modalità della natura come la donna, due parti create per completarsi.
La psiche è la prima comunità in cui mettere ordine. Ognuno di noi, ogni famiglia, ogni aggregato è cellula dell’organismo sociale. Jung dice che per fare una buona società si deve partire dalla singola persona.
Quando uno Stato è retto da un cattivo potere, non ha interesse ad armonizzare i diversi, anzi, per aumentare la forza dominante, aggrava le discriminazioni e i conflitti, accentua le divisioni, trascina il tutto nella barbarie. Sta a noi scegliere un mondo di pace o di armonia o uno stato di guerra permanente di tutti contro tutti.
Ovunque ci siano diversità non integrate, parti del sistema emarginate o energie rimosse, c’è un centro dominante che valorizza solo una parte, escludendo le altre, attraverso le immagini, le leggi, il costume.
Cambiare una immagine culturale o sottrarre noi stessi all’imperio delle immagini che ci vengono imposte dalla propaganda o dalla pubblicità, è una rivoluzione.
Purtroppo, anche in Europa il lavoro di integrazione sociale è rimasto grezzo. In particolare la parità uomo-donna. Ricordiamo che in Occidente il divieto legale della discriminazione tra lavoro femminile e maschile è del 1967 e non è ancora del tutto applicato, tant’è che la donna, in tutti i paesi europei e massimamente in Italia, è esclusa dalla carriera alta (il famoso tetto di vetro) ed è pagata il 20% meno dell’uomo.
Una parte fondamentale dell’essere umano è dato dalla sua immagine. Questa è in parte prodotta dall’Io, in parte dalla società e dai media.
Freud non prendeva nemmeno in considerazione l’immagine della donna. Jung la rivaluta.

Oggi, in Italia, l’immagine della donna è adulterata da una politica fatta di mercato e di interessi incivili, che hanno mercificato tutto l’esistente, riducendo l’essere umano ad oggetto, ma principalmente riducendo la donna a merce sessuale o strumento di servizio. Possiamo affermare che oggi, in Italia, l’immagine della donna è stata devastata oltre misura.
L’immagine è molto importante. E chi non ha una buona immagine di sé è destinato a soffrire e ad esprimere la sua sofferenza con la malattia.
La figura della donna come viene imposta dai media italiani è di degradato oggetto sessuale, succube del piacere maschile e dipendente dalle sue scelte.
In pochi anni si sono distrutte tutte quelle conquiste di civiltà per cui la donna aveva lottato per secoli e si sono arrecati danni devastanti all’immaginario femminile e maschile e al conseguente rapporto tra sessi.
E non possiamo consolarci dicendo che in altre culture le sorti femminili sono andate anche peggio.
Dobbiamo dire che le patologie psichiche non sono uguali nella storia, ma prendono forme simboliche in relazione al messaggio che vogliono lanciare e quel messaggio non è solo individuale ma anche sociale e contro-culturale.
In Italia la donna è presentata dai media non come persona ma come oggetto di consumo, come fosse cibo, nessuna meraviglia se i disturbi più diffusi del mondo femminile sono bulimia e anoressia, comportamenti patologici in cui si consuma o si rigetta il cibo. Se la filosofia imperante è il consumismo, la protesta patologica sarà una malattia relativa al consumo, in particolare a quello del cibo, in quanto il cibo ha una forte valenza affettiva e simbolica, è fortemente connesso con la relazione, con l’esistere in relazione a qualcuno che ti riconosce (in genere la madre) e può esprimersi anche prima di qualunque apprendimento già nel neonato che rigurgita o respinge il latte materno.
Se l’immagine di sé è fondamentale, la psicoanalisi ha il compito di migliorare l’immagine che ognuno ha di sé.

Qui parleremo molto della donna, in quanto la società tratta la donna come un diverso non riconosciuto. E avremo una rivoluzione culturale ogni volta che cambieremo l’immagine collettiva di un diverso: la donna, il diverso sessuale, il bambino, l’ebreo, l’islamico, l’extracomunitario, il povero… Trattare in modo integrante un diverso è sempre una rivoluzione politica. Dunque fare psicoanalisi sarà anche un discorso sociale.
Noi parleremo della donna ma pensando a qualunque emancipazione umana.
Il valore della psicoanalisi non è solo terapeutico ma anche politico e, come vedremo, anche spirituale. Fu per questo desiderio di liberazione e integrazione che il cristianesimo attecchì soprattutto tra le donne, e fu per lo stesso motivo che la psicoanalisi di Freud incontrò un ampio interesse femminile, per quanto fosse uno schema maschilista. Ma ovunque nasce un discorso di liberazione, la donna è presente per una rivendicazione che nasce all’interno di lei che la fa attenta alle premesse innovative.

Per Jung, analisi non vuol dire abolire il sintomo ma rendere alla persona la sua interezza, aprirlo ad una conciliazione tra le sue valenze maschili e quelle femminili, come preludio di una conciliazione sociale. Se l’uomo fa questo, impara a percepire e gestire diversamente se stesso, modificando prima il contesto famigliare, poi quello sociale. Ecco che la psicoanalisi si fa, da via di terapia o conoscenza, via di libertà, mezzo di trasformazione e di evoluzione, personale e sociale. Questa ovviamente non sarà mai una esigenza del Potere, ma può essere una esigenza collettiva in cui si uniscono tre istanze: essere tutto ciò che si può essere, stare meglio con le persone con cui viviamo, partecipare meglio alla propria Nazione.
Mentre la psichiatria ufficiale si ancora alla difesa di un potere politico riconosciuto e di un sistema di ordine consolidato, la psicoanalisi può essere una delle tante vie per costruire un mondo nuovo.
La psicoanalisi junghiana è dunque molte cose: una terapia per la psiche sofferente, un modo per gestire meglio i conflitti interiori, un sistema di valori, una via di autorealizzazione e anche un processo iniziatico.
Questa disciplina comincia come discorso clinico ma arriva a essere un percorso spirituale.

La visione junghiana è una filosofia, una Welthaanschuung, tant’è che la troviamo nei testi di filosofia, per un mondo migliore, per il passaggio evolutivo dal vecchio quadro culturale stretto nelle opposizioni (maschio-femmina, malato-sano, corpo-mente, cittadino-non cittadino ecc.) a una nuova dimensione sociale più armonizzata e integrata.
Questo mutamento, secondo Jung, può cominciare dall’interno, dalla psiche di ognuno di noi, come centro di creazione del nuovo.
Parleremo del malato, della donna, del bambino… come soggetti da liberare, rivolgendoci però ad ogni diverso, che ha corpo ma non ha voce.
Il discorso della psicoanalisi verte sul non riconosciuto e perciò emarginato.
In psicoanalisi esso entrerà nei nostri pensieri col nome di inconscio. Ma ci dovrà portare dall’inconscio psichico a quello politico.

Ci rivolgeremo alla donna dimenticata e a quelle parti di noi che non sono venute alla luce, poi al diverso fuori di noi, la parte che non riconosciamo e di cui dobbiamo avere consapevolezza.
Ognuno è un piccolo Stato dove ci sono parti emarginate, oscurate o represse…, spesso queste, non avendo voce, parlano col corpo, col sintomo e la sofferenza. E meno la mente parla, più parla il corpo.
Jung dice: “Se il singolo non è rinnovato nello spirito, nemmeno la società potrà rinnovarsi, perché essa è la somma dei singoli”.
La rivoluzione fondamentale non è più solo contro le vecchie categorie sociali e economiche del potere-sapere, che esercitano il controllo sulla produzione dei beni, il flusso dei capitali, la cultura e il consenso, occorre agire all’interno della rappresentazione che ognuno ha di sé, la propria immagine e il proprio compito, individuale e sociale, uscendo dalla gestione degli esseri umani come fossero merci per l’autodeterminazione della propria anima.

Alla base del potere c’è il consenso, ma alla base del consenso c’è il diritto dell’uomo a non essere plagiato e a scegliere come vuole essere.
Più l’uomo è oggettivato e privato della sua libertà e della sua anima, più è portato a dare consenso senza capire, contro il suo vero interesse. Perciò occorre ripristinare il dialogo interiore, il senso critico, la logica e la creatività, liberando l’uomo dalle dipendenze ed educando i suoi istinti primari (in particolare quello aggressivo) verso una nuova spiritualità.
Il compito dell’educazione è complesso. Famiglia e scuola sono insufficienti e deboli, o perpetuano vecchi schemi conservativi. E conosciamo le manipolazioni perverse dei media e la volontà malevola della politica.
Il futuro è invenzione del nuovo, un nuovo che può prendere vie informali, avvalendosi dell’immaginario, e sciogliendo vecchie catene culturali, vecchie dipendenze gerarchiche.

Libertà presuppone apertura ed espressione, ma in noi ci sono troppe induzioni subconscie e troppi contenuti inconsci che ci legano e impediscono al nostro specchio di diventare più chiaro.
La psicoanalisi ha il compito di illuminare parti di noi che sono oscure, farci evolvere da oggetto a persona, non vuole solo curare il dolore ma anche migliorare la nostra posizione del mondo.
Il primo messaggio è quello del corpo. Il convegno di Bologna si occupava del corpo femminile come luogo di una sofferenza pre-verbale, prima della parola.
Affinché vi sia una comunicazione occorre porre un io consapevole che si riconosce e sa relazionarsi, ma l’io sorge dove c’è un ‘noi’ che funziona.
Il bambino nasce quando un adulto lo riconosce e lo ama e amore vuol dire presenza ricettiva, ascolto interiore e attenzione calda dello sguardo.

L’isterica, la bulimica, l’anoressica si presentano come poli di una ‘comunicazione interrotta’ , un ‘non detto ’, un rapporto mancato, un messaggio di sofferenza che parte da un soggetto che non è in grado di comunicarsi verso un soggetto che non è in grado di comunicare, perché latitante, egocentrato, sordo o negatore del senso dell’altro. E può essere la madre, la famiglia, il medico, l’insegnante, in partner, il padrone, la cultura diffusa, lo Stato, i media…
Col sintomo corporeo l’oggetto negato comunica il suo disagio, non con le parole che non ci sono, perché può non esserci consapevolezza, ma attraverso la visibilità del corpo, la drammatizzazione, l’immagine, la rappresentazione, la postura, la forma, il gesto…
Poiché è il cibo che ci fa vivere, la patologia inerente al cibo diventa protesta sociale. Il messaggio si inscrive nella carne e va dal soggetto ‘che non è ancora’ verso il soggetto, che ‘non è stato’.
La tossicodipendenza non è molto diversa, perché anche qui abbiamo l’assunzione di un alimento come sostituto di un mondo, di un modo di essere.
Madri depresse o isteriche o proiettate verso ambizioni sociali… padri abulici, fuggitivi o violenti… famiglie sconnesse dove non c’è tenerezza e tutela… possono produrre figli deboli, smaniosi o inquieti che cercano fughe impossibili, come la trasgressione, la violenza, la droga, l’abbuffamento di cibo o il rifiuto ad ogni alimento. Il cibo, la droga, l’alcool.. possono diventare sostituti affettivi o identificativi, sostituti di senso e relazione.
Se la comunicazione richiede la presenza di due soggetti completi e vitali, si possono avere rapporti monchi, relazioni mancate tra assenze che denunciano il fallimento di un ‘noi’ di senso compiuto.
Ognuno esiste in quanto appartiene. Solo tardi e con difficoltà si può esistere solo in quanto si è.
L’anoressia, la bulimia, la tossicodipendenza possono essere i risultati di un ‘progetto di appartenenza’ fallito.
A chi appartengo io? In cosa mi riconosco? Chi sono? Per cosa vivo? Per chi vivo? Se il genitore è il mio primo specchio, ma in lui non mi posso guardare, cosa guarderò per esistere? Dove cercherò l’immagine da cui partire?

Vedremo dunque l’importanza dei genitori, in particolare della madre, la sua funzione, i suoi possibili errori.
In una società dominata dall’ego, il ‘noi’ è latitante. Per questo sono utili le terapie collettive, il lavoro di squadra, le comunità di recupero, i gruppi di volontariato, i lavoro sociali… funzionano perché sono un ‘noi’. Alimentano il bisogno di appartenenza.
Ognuno esiste in quanto appartiene, almeno da principio. L’uomo è un essere sociale; stimolare solo il suo egoismo senza nutrire la sua socialità porta a gravi perdite. Si comincia a esistere in quanto si appartiene a una madre, una famiglia, un gruppo di amici, una classe, una squadra sportiva, un oratorio, un gruppo musicale, si lavora insieme a persone a cui si vuole bene o di cui ci si occupa. Solo tardi, e non tutti, possiamo esistere in quanto si è per il mondo.

Il convegno di Bologna legava la patologia delle isteriche di fine ottocento alle moderne malattie alimentari: l’anoressia, la bulimia, la tossicodipendenza come risultato di un progetto di appartenenza fallito. Quell’altro da me che è importante affinché anche ‘io’ sia.
Freud parlava di isteria e pensava all’utero, come organi fisiologicamente deficitario. Oggi non si parla più di isteria, ma dopo un secolo il corpo della donna continua a essere spesso un corpo senz’anima, perché l’anima può esserci dove c’è un riconoscimento sociale.
Tutti gli esclusi sono soggetti senza parola, non riconosciuti dalla comunità, che hanno difficoltà ad esistere e possono far esplodere la loro sofferenza inficiando l’intero insieme .

Nei grandi manicomi del 1800 l’isterica era irrigidita nelle sue pose catalettiche e lo psichiatra non la guardava in modo diverso dal cadavere sul marmo dell’obitorio ed era sordo al suo messaggio umano. L’isteria era il male del secolo, e la malata era vista come lo scarto sociale, irriducibile alle categorie cliniche, l’altro da noi, nel suo dolore senza parola che veniva trattato come una colpa. L’isterica era considerata ‘cattiva’. Allo stesso modo noi cerchiamo di incolpare tutto ciò che rifiutiamo di comprendere.

Nelle civiltà antiche, anche in quelle primitive, il diverso era onorato, il folle era rispettato e anche l’epilettico era considerato sacro, come lo straniero. Ma oggi viviamo nella società della non accoglienza, deve questa si fa legge e instilla in ognuno la paura di essere ugualmente rigettato.
Oggi l’isteria è sparita perché ogni tempo ha le sue malattie. Ma il corpo della donna continua ad essere luogo di sofferenza e la sua anima non viene nemmeno riconosciuta. Ricordiamo che il cattolicesimo riconosce l’anima femminile solo nel 1300.
L’ambiente accademico, il servizio pubblico, la cultura ufficiale, la clinica, l’ospedale, la scuola, i media, il mercato, i luoghi della politica… continuano a negare l’anima della donna, e a considerarla un oggetto, un cadavere rivestito di proiezioni che non le appartengono, in un costante disconoscimento di valore che l’abbassa sempre più al ruolo di non persona.

Dopo un secolo di psicoanalisi, alla base della psichiatria troviamo ancora la medicina del corpo, si dimentica che la sofferenza della persona nasce dal contesto, dalla sua storia, dalle sue costrizioni, dal suo vissuto… e la donna come ogni altro escluso, ogni esistente senza potere, stenta a diventare soggetto attivo, portatore di rispetto e libertà.
La donna diventa paradigma del luogo del non-potere ed è in grado, più degli altri, di capire le esclusioni inique.
Per i medici essa è ancora un apparato organico, ghiandolare, funzionale. Per la tradizione ebraico-cristiana è un contenitore di figli, un oggetto di sfogo sessuale, uno strumento di funzione o servizio, mai una persona .
Dopo migliaia di anni di separazione, subalternità e misconoscimento, ancor oggi la donna è medicalizzata, repressa, amputata, castrata, incompresa, emarginata. La sua immagine sociale è sempre più una immagine fisica, che non si è ancora vestita ufficialmente di pensieri, parole, valori e sensi, non è una immagine d’anima.
Su questa presenza grossolana la medicalizzazione agisce di preferenza castrando in modo menomante ciò che è più tipicamente femminile (clitoride, ovaie, utero, seni…) e il medico è abilitato a farlo anche senza il suo consenso. Nel mondo islamico integralista va anche peggio e le castrazioni possono essere comandate da riti disumani.

Nella cultura cristiana, ebraica ed islamica (le religioni del Libro), la donna è espulsa anche dai luoghi religiosi del potere ed è frenata nella sua ascesa politica ed economica.
La nostra religione ripudia persino le sue antiche capacità di mediatrice del sacro e le vieta il sacerdozio, luogo privilegiato dello spirito.
Nel fondamentalismo islamico le donne sono ancor più oggetti d’uso. Nel mondo cristiano o ebraico restano figure subalterne. Ma, anche fuori dai parossismi fondamentalisti, notiamo che, ogni volta che c’è un estremismo religioso, politico o economico, di sinistra o destra, laico o integralista, la donna viene rimossa o adulterata con lo stesso accanimento maniacale.
In tempo di pace il rimosso sprofonda la donna nell’inconscio collettivo come oggetto da usare, dimenticare o possedere impropriamente attraverso la manipolazione della sua volontà. In tempo di guerra lo stupro riafferma il diritto di violare il suo corpo negato. Ma quotidianamente la molestia sessuale riafferma il tentativo di negazione e disvalore, che si pongono in ogni grado e classe come veri pregiudizi culturali.

Anche la psichiatria ha i suoi integralismi e spesso perpetua il vecchio potere patriarcale. Invece, la terapia non convenzionale può aiutare la donna a capire meglio se stessa e a liberarsi da un sistema che la schiaccia così da riemergere nella sua interezza, con l’orgoglio della propria identità.
Noi dipendiamo dai mezzi che usiamo; se useremo il potere, dipenderemo dal potere; se useremo lo spirito saremo dello spirito.
La psicoanalisi può essere un mezzo per svelare gli imbrogli e permettere una migliore realizzazione delle risorse, è una via etica e sociale di liberazione collettiva.
Jung è uno psichiatra, ma dobbiamo distinguere la psichiatria materialista, che riduce la vita a macchina, dalla psicologia spiritualista, che guarda l’uomo tutto intero. La psicoanalisi junghiana è spiritualista, e porta l’uomo non solo a liberarsi dal sintomo ma anche a riscattare l’anima.
La scienza materialista parla di ghiandola, ormone, secrezione, sinapsi, neurone…ma, se non avrà intuizione e amore, non capirà mai l’essere nella sua interezza, né gli insegnerà a stabilire relazioni vere con l’altro. Il discorso junghiano è invece un lavoro per la reintegrazione di un sé totale.

Ogni persona è una creatura a metà, una immagine mancante. Ognuno rimuove parti della propria energia, che restano fuori dallo sguardo. Cercare di far sparire il sintomo può avere l’effetto di spostarlo da un’altra parte, se il sintomo è l’espressione di un male vivere.
A volte l’uomo per stare meglio deve cercare risposte più ampie nella sua vita, allargare il quadro, introdurre nuovi compiti e fini.
Capire cosa si è e per cosa si vive è molto importante, ne dipende l’immagine che ho di me, la mia salute fisica e mentale, il mio benessere ma anche quello che potrò fare per gli altri. Nessuno è solo, ognuno è utile al mondo.
Il pensiero junghiano aiuta a trovare una definizione migliore di sé e a capire meglio la propria immagine, inserendola in un discorso sociale, in un quadro di valori universali.

Oggi viviamo un’enorme crisi di valori. Il neo-liberismo tenta di ridurre l’uomo ad oggetto, ne fa un produttore o un consumatore, attenta al suo valore intrinseco.
Non si può ridurre l’essere umano a semplice presenza materiale, a merce o a funzione del mercato, l’io è molto più ricco e complesso, è un’opera d’arte, con un valore integrale che va rispettato. Chi che non capisce questo, ha perso il valore della propria anima e non ha diritto di manipolare gli altri.
L’uomo è una complessità di emozioni, memorie, speranze, paure, possibilità, compiti, valori, ideali… ed è un progetto che egli stesso deve realizzare. La psicoanalisi è un aiuto per chi voglia decifrare le proprie dinamiche, è uno specchio per capirsi e capire meglio gli altri, ma non per dominarli o comprarli o venderli. Dalla nostra consapevolezza dipende la qualità della vita, nostra e del mondo, dipende l’evoluzione della specie.
Quando l’uomo avrà imparato a capire l’energia, prima in sé, poi fuori di sé, avremo un mondo migliore. Per questo il discorso oltrepassa il sintomo e la terapia si volge a una filosofia.
La malattia è un segnale, è la spia di un ambiente, di una civiltà. E’ lo scarto tra l’energia imprigionata e la vita che rifiuta di farsi imprigionare, l’indice che fa saltare i punti di riferimento e mostra la crisi del sistema. Capire vuol dire anche smascherare l’inganno in cui viviamo ed aprire gli occhi anche agli altri.

Dal punto di vista sociale, i parametri freudiani legati ad una famiglia chiusa e patriarcale sono limitati. Tutto viene ridotto a sesso, dunque a corpo, ogni relazione è ricondotta a quella primaria infantile coi genitori, con una psiche poco evoluta e narcisistica, tesa solo al proprio piacere. Freud parla di una famiglia astorica, claustrofobica, separata dal mondo, dove sono ambivalenze e conflitti, ma tutto è condotto al desiderio.
La felicità consiste nel realizzare il proprio piacere senza essere puniti. Credo che questo sia ancora poco. Non si può ridurre tutto a sesso e piacere. Con Freud lo spirito dell’uomo è negato, l’analisi diventa interminabile, alla fine il malato resta malato e con lui il sistema che lo porta.
Quando lo spirito non è riconosciuto, la vita soffoca, Jung dice: “Siamo infelici perché siamo poveri d’anima”.
Se riduciamo l’uomo alla materia, sarà il corpo a dover parlare e l’aumento delle malattie psicosomatiche lo prova. Dovremmo invece sollevare lo sguardo dalla base animale e guardare all’uomo intero, trarre energie di liberazione al di là del dolore.
L’anoressica è il simbolo che riflette le storture del mondo. La rifiutata si rifiuta, la vittima si uccide. Non ha un sé, ma il mondo l’attraversa.
Dandole un sé, ritroveremo una scheggia di universo da cui ricominciare a camminare verso la luce. L’analista è l’alleato, la lotta ha senso politico nella misura in cui egli ha consapevolezza dell’esito sociale della guarigione, curare la malata vuol dire curare il mondo, un compito etico.
La guarigione è un atto di contestazione del sistema, in cui la vittima è salvata. E chi salva se stesso può salvare l’altro.
Chi gestisce il potere non guarisce nessuno, rinforza catene e dipendenze.
Il potere finisce per essere la malattia del mondo.

Freud parte dalla sessualità maschile, vecchia categoria ottocentesca; del resto egli è incapace di comprendere l’universo femminile e lo confessa, mentre Jung afferma che ogni psiche contiene valenze femminili come maschili, e tutte patiscono eccessi o difetti.
Freud è chiuso in un mondo unilaterale e sessista, dove non c’è posto per la donna, che resta la grande sconosciuta. Per Jung la psiche è più complessa e profonda, oltrepassa la fisiologia delle passioni per tendere all’anima ed ha un afflato sociale. Freud è semplice ma chi si finge troppo semplice parla col diavolo, la realtà è complessa, semplificare vuol dire falsare. Il mondo diviso in gerarchie, maschi e femmine, e gestito per opposizioni, è un mondo barbaro, dove la gerarchia, spacciata per naturale, è un inganno del potere.
Gaber, con una bellissima definizione di libertà, ci dice che “libertà è partecipazione”. Se accettiamo la divisione gerarchica tra maschi e femmine ne accetteremo altre: potenti e senza potere, razza superiore e razze inferiori, capitalisti e proletari, popoli egemoni o emarginati, Occidente e Oriente…
Al potere tutte le divisioni fanno buon gioco, ma sappiamo che con la guerra di tutti contro tutti si va poco lontano e si distrugge il mondo. A livello mondiale le discriminazioni e le esclusioni non portano pace e benessere, la vita non ha bisogno di una guerra permanente ma di fattori complementari e armonici. Il pensiero integralista e discriminatorio è un pensiero che divide e porta alla barbarie. Ma il nuovo pensiero parla di dialogo e incontro, armonia e conoscenza, integrazione e collaborazione.

Jung dice che tutto si corrisponde. Ciò che l’uomo è in se stesso si riflette nel corpo sociale. Persone involute formano stati incivili, viceversa ogni buon lavoro che il singolo fa in sé migliora il mondo, la responsabilità è collettiva, in ogni cosa che facciamo c’è un risvolto sociale, ogni atto è sempre politico e si ripercuote sulla comunità.
Il corpo della donna anoressica, bulimica o depressa è dunque metafora di un bisogno sociale. Guarendo noi stessi possiamo guarire il mondo.
Dobbiamo divenire ‘soggetti’ e c’è sempre una speranza in questo; anche quando non siamo stati riconosciuti, possiamo sperare e rinascerci da noi. Come disse una mia allieva: “Possiamo essere le madri amorose di noi stessi”.
Dunque il compito è: far più chiaro lo specchio, integrare l’ombra, eliminare le distorsioni, tendere all’armonia.

C’è un rimosso psichico e un rimosso sociale, da cui possono nascere risorse indispensabili all’intero organismo, ma occorre che il soggetto ne sia consapevole, liberandosi dalle autoillusioni, dai pregiudizi e dalle categorie fallaci del potere. Nulla sarà domani come è oggi, nulla ha ragione di continuare a essere come è adesso. E’ una legge di vita. Il cambiamento è la natura dell’essere.
Noi possiamo migliorare il mondo come distruggerlo, non ci sono più deleghe superiori ma solo assunzione di compiti, e il fine di vivere meglio non è avere più felicità, ma più responsabilità.
La Costituzione americana dichiara che il fine dell’uomo è la felicità ma io credo invece che il compito dell’uomo sia proprio la responsabilità. Se cerchiamo solo di essere più felici, possiamo fare errori gravissimi arrecando sofferenze gravissime agli altri.

La psicoanalisi può essere una riflessione utile a una svolta dimensionale anche se i tempi sono lenti e si ha spesso l’impressione di tornare indietro.
Duemila anni fa Cristo portò un messaggio di pace, uguaglianza ed amore, e le donne, gli schiavi, i reietti accorsero in massa, intuendo una grande possibilità di riscatto. Oggi il bilancio è amaro. Dov’e’ quel riscatto? Dov’è la pace? Dov’è l’uguaglianza?
L’Antico Testamento parlava delle donne in modo negativo, le chiamava “femmine, meretrici, stolte e lunatiche.. creature del diavolo associate al male”. Una vecchia preghiera ebraica dice: “Benedetto sii tu, Dio nostro, per non avermi fatto né pagano, né ignorante, né donna…”.
Con Gesù comincia la riabilitazione etica, ma non quella ufficiale, quella politica. Con occhi attenti le donne guardano a nuove prospettive e a un mondo nuovo dove si diffondano i migliori valori femminili, quelli della cura e della tutela, il servizio, il volontariato, l’accoglienza, la solidarietà, la protezione della vita, la relazione armonica, la pace… valori che esistono anche negli uomini migliori, come in Gandhi, che fu chiamato la Grande Madre, o in papa Giovanni, che viene sognato come vecchia madre.

La malattia è una spia del male del nostro tempo, si esprime nel corpo in modi diversi, secondo la storia. L’intelligenza del corpo crea i messaggi per la situazione; il corpo si esprime con ciò che ha più probabilità di essere guardato, esprime un messaggio. L’Ottocento ebbe le isteriche, l’antica Grecia i deliri delle menadi, il 1500 le possessioni diaboliche, il 1600 le scene epilettiche nei cimiteri, il 1700 le epidemie delle donne che abbaiavano in chiesa.. la casistica dell’immaginario patologico è amplissima.
Oggi abbiamo un afflusso di intolleranze alimentari, problemi connessi col cibo, con la quantità o la qualità del cibo; siamo la civiltà del consumismo, mangiare, possedere, dunque la bocca simboleggia questa avidità, un modo per esistere, si è in quanto si consuma con la bocca: cibo, fumo, alcool, droga, mangiare poco, mangiare troppo, vomitare, rigettare, avere danno dagli alimenti…, siamo la civiltà del consumo, la civiltà della bocca.
Anche la politica cessa di essere mondo di valori per diventare suggestione operata con la bocca, il parlare ossessivo, ipnotico, è un altro modo per divorare l’anima, per possedere l’altro, manipolarlo, La bocca cessa di essere strumento comunicativo o espressivo e diventa voragine. Non ‘sono più, in quanto penso’, ‘esisto in quanto consumo’.
Un noto uomo politico, sbagliandosi, ha detto ‘consumatori’ al posto di elettori’, sintomatico! I media ci danno sempre più programmi sul cibo. Allora, se sono solo un animale che consuma, mi ammalerò secondo le forme del cibo. La malattia è una protesta, i modi cambiano nel tempo, ma è sempre dolore, disagio che non sa parlare e si esprime attraverso il corpo, disturbando il comportamento o le funzioni della vita.
A quel dolore, quando è possibile, la psicoanalisi dà una voce; se il dolore riesce a esprimersi, se si arriva alla causa primario del disagio, allora il sintomo si attenua.
Nella civiltà dove tutto è rumore e nessuno ascolta, l’analisi è il luogo dell’ascolto, la cura delle parole. Il corpo è il primo teatro in cui il disagio si manifesta, il malessere ha la sua ritualità e cerca forme di riconoscimento, secondo un codice. Si parte dal corpo per arrivare all’anima. L’analista guarda tutta la persona, aprendosi ai suoi racconti, entra in un discorso, dunque in una coscienza.

Alla fine dell’Ottocento, dunque, c’è il fenomeno eclatante delle isteriche, da ysteros = utero. I medici dicevano: “L’utero è un animaletto vagante che si sposta nel corpo della donna, un animale folle che va domato” e bollavano l’isteria come affezione d’utero. Per quanto il cadavere dell’isterica, sezionato sul tavolo dell’obitorio, non mostrasse nessuna lesione uterina, si continuava a ripetere, contro ogni evidenza, che l’isterica aveva un problema fisico oppure la si tacciava di essere ‘colpevole’, di ‘nascondere qualcosa’. Un film sulla prima guarigione del giovane Jung è intitolato “Cattiva”, perché le malate erano considerate “Cattive”.
Così le isteriche restavano le grandi sconosciute, che i medici definivano moleste, menzognere e ribelli, perché non entravano nelle loro teorie.
La scienza cade spesso in questo atto di presunzione, di insultare quello che non capisce, come se fosse la natura a doversi adattare alla teoria, non il contrario. La medicina capiva di non comprendere l’isterica ma incolpava lei dei suoi scacchi.
All’inizio del 1900 le isteriche, in Europa, erano un fenomeno di massa che colpiva soprattutto gli strati più miserabili della popolazione, le emarginate sociali. Nell’enorme manicomio di Parigi, le Salpetriere (la vecchia polveriera), 5000 povere infelici, violate ripetutamente dalla vita, esprimevano il loro tragico disagio col corpo irrigidito da spasmi. I medici erano sprezzanti, facevano compressioni ovariche e castrazioni.
Ancora in un film del 1908 si vede il prof. Camillo Negro che manipola il corpo nudo di una povera isterica, che ha il viso coperto da un cappuccio nero; le fa una compressione ovarica e l’azione sta fra lo stupro e la pornografia.

Alla Salpetriere il giovane Freud, studente fresco di borsa di studio, osserva la gestualità epilettica o catatonica delle isteriche, siamo alla fase preverbale della psichiatria, Freud non ha ancora inventato il lettino dove la ricca borghese parla e racconta i propri sogni o i propri traumi infantili; le isteriche sono poverette senza voce che esprimono la loro tragedia vivente con il corpo, perché tutto comincia dal corpo, il mondo inizia con la materia e il primo io è quello corporeo.

La società le ignora; i corpi delle donne, e soprattutto quelle poverissime, non esistono, non hanno dignità o riconoscimento, perché il discorso del potere si svolge altrove. Ma le isteriche escono dal buio con la spettacolarizzazione del loro corpo, le posture rigide e drammatiche, mistiche o deduttive. Se il sistema le nega, esse fanno del loro corpo un teatro dove il corpo è gesto.

Ancor oggi l’anoressia e la bulimia sono drammatizzazioni di un corpo che non c’è e che richiama su di sé l’attenzione del mondo, un corpo non considerato, che lancia il suo grido vuoto sfidando la morte. Attraverso questa ‘mostrazione’, lancia la sua identità negata, gridando: “Io non ci sono, guardatemi!”.
Le isteriche venivano ipnotizzate o immerse in bagni gelati, poi verranno drogate con oppiacei, stordite con chimiche che agiscono sul corpo, mentre la mente resta altrove, inascoltata.
L’io corporeo è il guscio dell’anima, ma esiste solo quando entra nello sguardo positivo, quando viene accettato: sei visto, dunque ci sei; è lo sguardo sull’anima che mette al mondo il corpo. La vita è relazione, ma, prima di ogni altra cosa, è visibilità e accoglienza. Io ti vedo, ti guardo, mi curo di te, ti amo e nel mio amore tu esisti. L’amore crea, mette al mondo. Ma l’amore nasce dagli occhi; il primo contatto col mondo è lo sguardo che ti riconosce, che ti accetta e ti crea. Noi nasciamo in quanto siamo sognati e desiderati, siamo ammirati, solo allora il corpo si fa base dell’io, centro di soggettività e portatore d’anima. Il bambino cresce e sviluppa nello sguardo amoroso della madre. Se quello manca, la mancanza lo dilanierà tutta la vita.
Il corpo non visto è senz’anima, è un guscio vuoto, privo di esistenza e incapace di relazione.

Isterica

Freud analizzerà pazienti nevrotiche. Jung si occuperà di un altro tipo di malati, nella sua clinica si occuperà soprattutto di schizofreniche.
La schizofrenica non ha anima e non ha corpo, è un non nata, un non voluta, un rimosso sociale, privo del proprio io. La schizofrenia è la psiche divisa, l’essere che non è integro e non si comunica, chiuso nel suo autismo , una interruzione gravissima della comunicazione, e, quando la comunicazione raramente riprende, è perché la malata riparte dalla scoperta del proprio corpo, perché, miracolosamente, è entrata nello sguardo dell’altro, sguardo generatore, materno, che la trasforma da ‘non nata’ in ‘neo-nata’.
L’altro la vede, dunque la mette al mondo.
La schizofrenia, come l’anoressia o la bulimia, si situano nella dialettica del riconoscimento, anche quando il rifiuto è in fase prenatale. Non è un disturbo d’organo, come pensava la vecchia scienza, ma il messaggio di una sostanza rimossa, che ‘rifiuta il rifiuto ’.
Il corpo non nasce col parto ma perché entra in una serie di relazioni che cominciano prima del parto e producono attenzione, amore, attesa di ciò che il nascituro è, specchio, abbraccio, accoglienza e dunque rendono possibile l’immagine accettata di se stessi. La malattia congenita, la deformazione irreversibile possono essere, con ipotesi estrema, la reazione che il non ancora nato oppone al rifiuto.
Non può riconoscersi facilmente ciò che non è stato riconosciuto; la malattia è lo specchio negato. L’identità nasce con la prima cellula nel desiderio di un uomo e di una donna di avere un figlio, nel loro progetto comune, nell’unione affettiva che li lega. La malata grida per vie diverse: “Io ci sono!”, anche sfiorando pericolosamente la morte, io affermo il mio diritto di essere, la bellezza trionfante del mio esistere, la mia unicità, la vita nel preciso modo in cui la rappresento”.
L’anoressia” dice Lella Ravasi Bellocchio “è una passione divorante che si autoconsuma, che brucia la vita; in cui la donna muore per non morire”.
L’isterica parla col corpo perché nessuno le dà altro linguaggio. L’anoressica gioca una sfida fatale con la morte. La bulimica oscilla tra il desiderio di vita e il rifiuto.

Il corpo si costruisce nel rapporto primario con la madre e col padre, soprattutto la madre. I genitori ti vogliono, ti amano, ti curano, ti riconoscono, sono le prime divinità della vita. Ma padre e madre possono riuscire nel loro compito solo quando, a loro volta, si riconoscono, si vogliono, si curano, si amano, apprezzano la reciproca identità, sono esseri equilibrati in evoluzione e in sintonia. Cosa rarissima! Il corpo non è una sostanza, è una immagine, come il riflesso in uno specchio. Inizialmente lo specchio è colui che ti pone al mondo o ti cura, poi sei tu stesso nella tua possibilità di porti al mondo, di aver cura di te, di creare la tua autonomia, di dare agli altri quello che non ha ricevuto tu stesso.
Il corpo, primo seme dell’anima, cresce e si rafforza con l’assunzione di ruolo, senso e fine, finché diventa la seconda matrice, la prima per nove mesi, la seconda per tutta la vita. Dopo la prima madre sta a noi avere altre madri o altri padri: la famiglia, gli amici, il gruppo, la scuola, la società, il mondo, gli ideali, i valori… Noi siamo la risultante di molti specchi, di molti sguardi che ci formano o ci deformano, sensi che devono incontrarsi per dire che cosa uno è, e chi è, verso cosa evolve. L’io corporeo è la base, la componente essenziale dell’io psichico, e si costruisce attraverso tutte le relazioni. Noi esistiamo attraverso i molti sguardi dell’altro, convergenti in una immagine bene-accettante. Ma l’immagine può essere scarsa o svalutante, disgregata o lontana.

Noi siamo la focalizzazione di molti raggi e uno di questi è formato dai media.
Oggi i media portano messaggi disarmonici ad adolescenti fragili e spostano sul corpo femminile un peso eccessivo e squilibrante, i cui effetti perversi sono imponderabili. I fragili corpi senz’anima si fanno crocevia di interessi economici, politici o sessuali di basso livello. I media danno cattive immagini guida.
Dove tu sei oggetto di mercato o servi a giochi che sono estranei alla dignità della tua anima o del tuo corpo, il risultato è il caos dell’immagine, la formazione di una identità insufficiente. Dietro questi condizionamenti si giocano poteri forti, mercati, politiche, governi… totalmente indifferenti alla pericolosità dei messaggi che mandano in modo martellante: compra, consuma, mostra, arricchisci, vendi, vendi tutto, anche te stesso…! Non è così l’uomo.
Mentre la società tribale creava ruoli e identità precisi, mirati all’economia del gruppo, lo spostamento dei valori sul ‘consumo’ e sul ‘mercato’ ha svalorizzato l’uomo e lo ha mercificato, gli ha tolto ogni funzione sociale, dissolvendo ogni legame interpersonale. E la famiglia stessa non è più centro di conoscenza, sicurezza e preparazione al futuro, spesso è disgregata, in fuga, stressata, assente, malata…
Bulimica e anoressica possono avere genitori non realizzati, sbilanciati, iperattivi, inerti o viceversa tesi ad ambizioni smisurate. Jung diceva che ogni volta che si presentava un malato bambino, bisognava curare la madre.

Ognuno di noi lavora per costruire una identità, l’io corporeo ne fa parte, ma è anche la mappa e il comunicatore delle mancanze del vissuto. Non assumere cibo o mangiarne troppo diventa un segnale che dice: non accolgo o accolgo male la qualità di relazione che ricevo. Non voglio mangiare questo cibo, oppure: mangerò fino a sfinirmi più cibo che posso nel tentativo di riempire una mancanza che sta altrove. Il cibo diventa simbolo, sostituto di felicità, ha il compito vano di saziare un’insoddisfazione che non è nel corpo. Il corpo è la rappresentazione visibile dell’anima. In fondo tutto si gioca sul discorso di ‘esserci o non esserci ’. Essere voluti, accettati, amati, ma anche emergere, essere gratificati e applauditi, corrispondere ai canoni del successo… l’apparire e l’essere si confondono. Ma l’apparire è una cosa molto diversa dall’essere.
La patologia emerge nel corpo, ma si origina nel vissuto e prima di tutto nel sociale e non solo il tessuto familiare, come voleva Freud, ma in ogni possibile sociale, dal sottogruppo allo Stato.
L’epidermide è la giunzione tra corpo e mente. Quando la consapevolezza entra in scacco, il sintomo si esprime a livello pelle: ulcerazioni, eritemi, cicatrici, cisti, orticarie, dermatiti, vitiligo, psoriasi, tumori… La pelle si fa spia di conflitti e sofferenze interne. Le emozioni sopite, gli affetti negati, i diritti sottratti si iscrivono nel corpo, nella pelle, nel sangue, ed ecco allora l’allergia, l’intolleranza, rifiuto simbolico, sotto forma di reazione al cibo, cibo del corpo – cibo dell’anima.

Le nuove patologie si iscrivono ai bordi tra nevrosi e psicosi, mentre una cultura pervasiva predica l’accaparramento, l’esibizione, l’apparenza, l’ambizione senza limite, la violazione della norma, la trasgressione… senza accrescere le risorse individuali, aumentando la violenza dell’uomo sull’uomo. In questo contesto il malato rivela incertezze fra lo psichico e il corporeo e accusa crisi di identità, si sente straniero in una vita senza pelle o si richiude in corazze corporee, modificando la geografia del corpo e con essa la memoria che vi è impressa, o rifiuta il proprio corpo e lo manipola, nella ricerca di un’altra identità.
I pensieri un tempo erano corpo e conservano ancora traccia della loro origine. Il corpo è ciò che c’è di più profondo nella mente. La mente si costruisce sulla esperienza fisica e va dall’io pelle all’io pensante. Ma certa psichiatra attuale sembra ignorarlo. Ridurre tutto al corpo espropria l’uomo di ciò che lo fa tipicamente umano: il pensiero, lo spirito.
Pensare vuol dire scegliere, contestare le strutture grottesche della politica del mondo e questo può essere scomodo o rischioso. Ogni volta che ci richiamiamo al pensiero rischiamo la rivoluzione. Chi è arrivato in alto non fa rivoluzione, non fa realmente riforme, preferisce mantenere la posizione acquisita, con la massima rendita e il minimo sforzo, e, quando parla di riforme, è solo per resuscitare il passato peggiore. Ogni potere stabilito è conservativo e retrogrado, perché il suo fine è mantenere la posizione conquistata e rinforzarla, escludendo che la volontà dell’uomo libero si inserisca nel cambiamento. Ogni sistema ha interessi economico-politici da salvaguardare.

Finché la scienza ridurrà tutto al corpo, questo sarà il suo limite; rifiutando il pensiero, si fa una scelta politica e, dove non si vuole guardare, nemmeno si troverà. E’ per questo che anche il duemila si è chiuso, malgrado le premesse, con le stesse categorie cieche del positivismo che dominavano il 1800. Il paziente continua a subire passivamente trattamenti farmacologici di cui non sa niente, è ancora considerato una macchina materiale, non ha nemmeno il diritto sulla propria morte. Finché la medicina non penserà che forse il paziente è qualcosa di più di un corpo non avremo liberazione.
La scienza positivista vede l’uomo come una macchina isolata e astratta, eppure la vita dice continuamente che ognuno di noi non solo evolve ma è il centro di un continuo intrecciarsi di relazioni. Non c’è l’uomo in astratto, isolato da un contesto, c’è la famiglia, la comunità, lo Stato, il mondo, onde di perturbazioni che si incrociano sull’io. Nessuno è un ente isolato, siamo dinamismi interconnessi.
Quando non tolleriamo più ciò che ci accade, quando siamo soverchiati, si presenta il ‘sintomo’, spia nel corpo che qualcosa non va nella psiche, perché i due piani sono interconnessi, dunque qualcosa non va nel mondo.

La donna parte svantaggiata e può rivelare la sua crisi anche in una ossessione di immagine: troppa attenzione all’abbigliamento, alla pelle, alla pettinatura, alle forme del corpo, al peso..; troppi specchietti per rassicurarsi e ritrovarsi: nella moda, nelle convenzioni, nell’apparire, mai meno delle altre, sempre troppo uguale alle altre… un conformismo che uccide. Le diete ossessive, le plastiche facciali, le infiltrazioni di silicone… spesso tradiscono una fragilità di identità, atteggiamenti omologati, l’essere dove tutti sono, l’essere come tutti sono.
Ugualmente gli uomini possono affollare i bar come le palestre, gli stadi come le buvette. Possono spendere fortune in medicine o prodotti per la bellezza o lo stordimento, il sesso o il piacere o per mantenere una giovinezza impossibile. Si è sempre fuori, mai dentro, sempre nello specchio esterno, mai nella riflessione interna, perché i media insistono sempre sull’immagine, mai sull’anima.
Chi è più fragile si lamenta di tutto, trova nemici immaginari, non ha una posizione definita in famiglia o nella società, soffre di contraddizioni, non ha un interesse concentrato, non trattiene affetti, mostra incertezze sul lavoro, evade la responsabilità verso sé o gli altri…

Con l’analisi la donna entra nel discorso, comincia a parlare; l’essere vista diventa l’essere ascoltata. Le isteriche della Salpetriere erano povere emarginate urbane: alcolizzate, prostitute, ladre… donne violate ripetutamente dalla vita, ma le pazienti di Freud, ai primo del Novecento, sono le ricche borghesi di Vienna, che possono permettersi gravose parcelle in ‘analisi interminabili’. Si dà parola alle donne ma solo a quelle ricche; le alto-borghesi sono un sesso a parte, mentre le escluse del proletariato continuano ad ammassarsi nei nosocomi fino ai giorni nostri, morendo nell’incuria. Ogni tanto qualcuno, abbandonata la castrazione delle ovaie, userà quella del cervello, l’elettroshock che brucia le sinapsi, riducendo le malate a vegetali, ammutolendo l’urlo perturbatore della loro sofferenza.

Con le borghesi di Freud nasce il dialogo, l’analisi, è la paziente stessa che guida il medico, e, Freud, ascoltandole, fissa le sue teorie. Freud non sa nulla, è uno psichiatra senza psichiatria, ma è ambizioso e intelligente, ascolta le pazienti e organizza la teoria sulle loro parole.

Oggi non ci sono più le isterie… abbiamo piuttosto le depressioni, male che sta tra il corpo e l’anima, che colpisce l’umore ma anche gli ormoni, e si sposta tra gli organi fino a lederne qualcuno. Anche il cancro può nascere dalla depressione. Le malattie psicosomatiche continuano ad essere misteriose, eppure sono un codice che può essere capito se il medico non ignora altri luoghi della persona: la memoria, l’intelletto, la creatività, il sentimento, lo spirito, la volontà… e soprattutto se impara a riconoscere i simboli.
L’essere maschile, almeno, ha goduto di una buona investitura corporea, la società gli ha dato una identità forte, non gli chiede un certo aspetto, non lo valuta per la bellezza o il peso, non lo costringe alla dipendenza; l’uomo può sempre essere il capo della casa, il padrone della donna o dei figli, secondo una immagine gratificante di sé. Alla donna invece la società dà immagini negative: la pornodiva, la velina, l’escort, l’oggetto sessuale, la madre massaia, la serva, la strega, la schiava…; sembra ovvio che la donna vera di queste immagini non riesca a accettarne nessuna perché sono immagini in subordine, strumentali e dequalificanti; la donna non si riconosce in questi specchi, lontani dalla sua identità intera, non è al suo posto, non trova il suo posto. Inoltre essa non cerca mai una immagine quanto un rapporto e spesso soffre proprio dei rapporti che ha.

Jung diceva: “Il 90% dei miei casi riguardano problemi coniugali”, oggi potremmo dire problemi della relazione o problemi sociali.
Nella relazione la donna esce sempre male, lui cerca il potere, lei il sentimento. L’amore può nascere solo tra due soggetti egualmente liberi e equilibrati, invece è spesso un tentativo di prevaricazione o di omologazione, una lotta mortale, sfiancante. L’amore può esistere come rapporto tra pari, tra due soggetti che sono in grado di gratificare ognuno se stesso, e di riconoscersi portatori di diritti e doveri, ognuno col suo spazio legittimo e la sua possibilità di espressione. L’amore dice: “Io voglio il tuo bene”; iI potere dice: “Tu sei la mia proprietà.” Non c’e’ storia.

Per Jung occorre che l’uomo riconosca la propria energia femminile e la donna la propria energia maschile, altrimenti non ne usciamo. Oggi vediamo anche uomini migliori, più dolci, che si prendono cura dei figli e donne più volitive ed energiche, che si assumono responsabilità anche pubbliche. Ma Jung è convinto che solo quando l’uomo avrà contattato la propria energia femminile, solo allora potrà comprendere il femminile fuori di sé. Lo stesso per la donna in relazione alla propria energia maschile. Finché le due energie staranno in un rapporto gerarchico o schizofrenico, non c’è relazione possibile. Dall’io può nascere il noi, dal noi il mondo. Un uomo a metà produce una donna a metà e un mondo a pezzi.

Noi non vogliamo il mondo così com’è e nemmeno vogliamo tornare indietro, vogliamo un mondo migliore. Occorrono modi nuovi di agire: pensare, conoscere, staccarsi dal conformismo, sfuggire le mode, criticare le tradizioni, riconoscere le reazioni coatte e i pregiudizi, contestare i media, allargare i propri spazi, non vivere solo per sé ma per gli altri… una rivoluzione.
Siamo un insieme connesso; se cambia uno, cambiano tutti; camminiamo intrecciati, vediamo che da quando il femminile ha cercato la propria immagine, l’uomo è andato in crisi, ma ognuno alla fine ripartirà da se stesso per un orizzonte nuovo. La vita è un atto di creazione e nessuno vuole più vivere in sudditanza o secondo vecchi modelli di dolore.
La psicoanalisi è stata spesso una storia al femminile, un luogo di emancipazione per la donna, una via per sfuggire i condizionamenti ma uomini e donne devono uscire dalle divisioni stereotipate per l’integrazione, la collaborazione e la complementarità.

Le malattie del consumo esprimono la ribellione contro una nuova divinità. Non è vero che siamo indifferenti alla religione, la nostra religione è il consumismo, siamo la civiltà del falso piacere, della felicità imposta, del mercato senza un’etica.
Anoressia e bulimia esprimono un opposto rituale di assunzione e rigetto del cibo, inghiotto e vomito, subisco o rifiuto. Mangio per non sentirmi una cosa. Rigetto perché mi sento una cosa.
Ciò che le malate rifiutano è un mondo senz’anima, dove tutto è oggetto.
Chatwin dice: “Gli oggetti riempiono l’uomo di timore. Più oggetti gli uomini possiedono, più hanno da temere. Gli oggetti hanno la specialità di impiantarsi nell’anima, per poi dire all’anima che cosa fare”.
Chi tratta oggetti diventa esso stesso un oggetto, cioè investe la sua energia nel solo livello materiale e ci resta agganciato. Di qui la ribellione strisciante delle intolleranze respiratorie e alimentari e il diffondersi di droga e alcool. L’aria o il cibo rappresentano l’informazione, l’identità, il piacere, l’affetto che ti nutre, di cui non puoi fare a meno.
L’oggetto è ‘la percezione ’ in un mondo anestetico, dove si cercano sensazioni forti perché si è perso il sentimento. Ma nel piano dove ti metti, là sarai. Il cibo o la droga è ciò che sei, ciò che ti forma, cibarsi implica scelta, è un’arte che si impara; il cibo è cultura, anche negativa quando è l’alimento ti cerca per divorarti o respingerti.
Ti impasti delle cose con cui ti mescoli e diventi come loro, cominciando dall’energia di tua madre. Se la senti cattiva rifiuterai il cibo, in un’eterna fame insoddisfatta, o il latte o un altro alimento che la rappresenta. Ma puoi anche morire di fame se hai ‘troppa madre ’ che ti schiaccia. Rifiutando il cibo rifiuti la relazione.

Sono passati più di cento anni dall’inizio della psicoanalisi, eppure ancora leggo su un giornale: “La paziente accusa forti dolori al torace ma non ha nulla al cuore; tuttavia i medici la curano per vent’anni con farmaci cardiaci, del tutto inutili perché il cuore è sano; alla fine i medici la lasciano andare con questa diagnosi paradossale: “La signora soffre di ‘morsa del diavolo“. Morsa del diavolo???!!!

L’isterica nelle sue pose convulse, l’anoressica col suo corpo emaciato, che tenta di tornare ad un luogo pre-vita, la depressa caduta nella non-vita, l’obesa che si nasconde in un corpo gonfiato… sono segni… ma il messaggio è sempre lo stesso: “NON CI SONO, FATEMI ESSERE !”
..

Prima lezione

masadaweb.org/2009/10/06/masada-n%C2%B0-1003-6-10-2009-jung-1-psicoanalisi-lezione-1/

..

[1] Analista junghiana. Leggete di lei lo splendido ‘La lunga attesa dell’angelo’, Raffaello Cortina editore, o, dello stesso editore, ‘Di madre in figlia, storia di una analisi ’.

[2] Analista freudiana, tiene un corso triennale su Freud all’Università di Pavia alla facoltà di Filosofia. Di lei citiamo: ‘Storia della psicoanalisi’, Arnoldo Mondadori Editore, e ‘Il bambino nella psicoanalisi’, Zanichelli Editore.

[3] Grande femminista americana degli anni ’70 del gruppo Women’s Liberation Workschop.

[4] L’anoressica è l’adolescente che rifiuta ossessivamente di nutrirsi; la bulimica invece ha un impulso ossessivo ad assumere cibo che poi rigetta con vomito forzato.

[5] Se il dio delle religioni, il Logos o Verbo, crea dalla materia l’uomo, insufflandogli l’anima che gli dà nome, essenza e valore, la donna malata manca del riconoscimento e del valore che costituisce la sua identità e la sua vita. Essa è materia non nominata, esprimerà dunque nella sola materia il suo disagio di incompiuta non accolta.

[6] La Chiesa riconosce alla donna un’anima solo dopo 1500 e anche allora solo parzialmente. Il riconoscimento della persona avviene solo attribuendole compiti e funzioni, cioè potere. Ove vi sia limite e preclusione in questo, il riconoscimento cade e c’è discriminazione di diritto. L’esclusione della donna segue quella della Grande Dea dal cielo cristiano. Dove la Dea non compare, anche la donna viene emarginata dal mondo che conta.

L’assunzione al cielo di un principio sacro femminile (Assunzione di Maria) avviene solo nel 1950; di contro, le antiche religioni matriarcali avevano sacralizzato l’energia femminile al pari di quella maschile. C’è una caduta rapida dalle ere delle antiche DEE MADRI al mondo moderno governato dal potere maschile anche nel sacro, una degradazione dello spirito lateralizzato, che manifesta la caduta di un valore primario nella psiche dell’uomo, che all’armonio ha sostituito la violenza. Ma, ogni volta che si nega l’autodeterminazione di un essere o di una cultura in nome di valori di parte, si fa decadere il proprio essere o la propria cultura, in nome di un falso principio di identità che si rafforza negando quella altrui.

[7] Aristotele diceva che la donna è un’incubatrice e che il bambino è solo figlio del padre.

[8] Vedi i Talebani afgani o gli integralisti algerini.

[9] Lo chiamò così Bleuler, collega di Jung, indicando la perdita di contatto con la realtà, quando l’energia psichica non riesce a collegarsi con l’esterno. Un’allieva di Freud, Melania Klein, fu tra i primi a studiare l’autismo infantile. Vedi il ‘Diario di Dibbs’ sulla ludoterapia (terapia del gioco) applicata a un bambino autistico in età prescolare. Il vissuto del soggetto si separa dalla realtà, l’io è ripiegato su se stesso, la realtà è inaccettabile e la vita mentale si isola nella propria autonomia. Secondo Freud la libido resterebbe bloccata sull’io anziché trasferirsi sull’ambiente.

[10] Per es. padre indefinito o troppo teso ad una sua realizzazione personale, madre frigida o vanitosa e narcisista, sorella troppo bella o brava… La figlia meno considerata può ricevere il messaggio che ognuno cerca di essere il massimo di ciò che è e ci riesce mentre lei non sa cosa può essere e dunque cerca di non esistere.
..
ELENCO LEZIONI Di JUNG 1

Lezione 1: masadaweb.org/2009/10/06/masada-n%C2%B0-1003-6-10-2009-jung-1-psicoanalisi-lezione-1/

Lezione 2: masadaweb.org/2009/10/13/masada-n%C2%B0-1007-13-10-2009-jung-1-lezione-2/

Lezione 3-4: masadaweb.org/2009/10/27/masada-n%C2%B0-1020-27-10-2009-jung-1-psicoanalisi-lezione-3-4/

Lezione 5: masadaweb.org/2009/11/06/masada-n%C2%B0-1025-6-11-2009-jung-1-psicoanalisi-lezione-5-malattie-psicosomatiche/

..
http://masadaweb.org


MASADA n° 1870 15-8-2017 FERRAGOSTO

$
0
0

MASADA n° 1870 15-8-2017 FERRAGOSTO
Blog di Viviana Vivarelli

Vitalizi, che passione! – Lettera al padre operaio – Poesie dell’amore che ritorna – Marco Ribani – Balle sulla Raggi e il lago di Bracciano – Vittorio Sgarbi, ecco chi è – Renzi, la sciagura – Lettera di un padre al figlio – Un Paese basato sulla mazzetta – Contro reati e corruzione le 120 depenalizzazioni di Renzi- Per debellare il femminicidio Renzi premia lo stalking – Lingue a mezzasta- Bisognerebbe – Andrea Romano – Poveri ricchi – Diario di ferragosto

Vacanze finite. Voglia di lavorare saltami addosso e fammi lavorare meno che posso. Dietro i giorni felici e gli amici nuovi. Davanti quello a cui ora non vorresti ritornare.
.
L’ultimo giorno delle vacanze ti prende la malinconia, delle cose che non sono più e di quelle che non sono mai state e che speravi potessero essere.
.
Ogni parola ha conseguenze.
Ogni silenzio anche.

.
Per i lecchini di oggi la vita è dura. Per dirla con Altan, “Non si trovano più culi che valgano la pena” . (TRAVAGLIO).

Franco Antonio Perrone

È finito l’impero Romano.
È finito l’impero Ottomano.
È finita l’URSS.
È finito il nazionalsocialismo.
È finito il fascismo.
Finirà anche questo sistema partitocratico.
Tutto finisce.
Dobbiamo solo resistere e avere fede.
Non emigrare.
Non suicidarsi…piuttosto cospirare!
L’ONESTÀ ANDRÀ DI MODA! (G.M.)

Vedovi, ereditieri, miracolati. Gli assegni pazzi dei politici
Chi ha fatto una settimana in Parlamento, chi neanche una seduta d’Aula. Ecco i più bizzarri tra i 2.600 vitalizi

L’ultima volta che qualcuno gli ha chiesto conto degli oltre duemila euro di vitalizio che percepisce per aver fatto una settimana in Parlamento, l’ex radicale Angelo Pezzana è stato colto da un raptus d’ira e ha preso a spintoni il povero inviato delle Iene.
«Basta, che dovevo dire di no quando tutti dicevano di sì?». L’ex collega Piero Craveri, il nipote di Benedetto Croce che in Senato non ha registrato nemmeno una presenza quando ci è entrato nel 1987, si è limitato a un «ma è la legge, vergognatevi voi», quando è stato punto da la Zanzara su quell’assegno che gli ha permesso di incassare finora oltre 500mila euro. Comunque briciole, se si pensa che quando il radicale varcava, si fa per dire, Palazzo Madama, Claudia Colombo aveva appena 15 anni ma oggi, che ne ha 41, è già titolare di un vitalizio da 5.100 euro. Guai a chiamarla però baby pensionata, semmai il copyright ufficialmente sdoganato è «miss vitalizio»: la sua carriera è iniziata da giovanissima, eletta 21enne per la prima volta in consiglio regionale della Sardegna e nel 2009 ne era già presidente, fino al 2014.
La Sicilia, che ha festeggiato a maggio i settant’anni dalla prima Assemblea regionale ogni mese fa i conti con 307 assegni da firmare a ex deputati e loro eredi, per un totale di 17 milioni di euro l’anno. Qui, al settantenne Salvatore Caltagirone sono bastati soli tre mesi e cinque presenze nel parlamentino per percepire oggi tremila euro al mese, e ogni volta è costretto a precisare che «comunque sono 2mila netti». Sono passati 40 anni invece dalla morte del padre Natale, messinese che nel 1947 si candidò col Partito Monarchico, ma da allora la figlia Anna Maria Cacciola percepisce per i 4 anni in Parlamento del babbo un vitalizio da oltre duemila euro al mese.
Speriamo che questo schifo finisca.

BELLISSIMA E COMMOVENTE LETTERA di un figlio ad un padre operaio.
Fatela leggere a Renzi, Monti, Fornero, a tutti i Piddioti e ai sindacalisti venduti.
Antonella Antonelli

Ero tornato da poche ore, l’ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera.
Per anni l’ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.
L’ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.
L’ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie.
L’ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’università.
L’ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro.
L’ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.
Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro.
Ma mi è mancata l’aria, quando lunedì 26 luglio 2010, su “ La Stampa” di Torino, ho letto l’editoriale del Prof . Mario Deaglio. Nell’esposizione del professore, i “diritti dei lavoratori” diventano “componenti non monetarie della retribuzione”, la “difesa del posto di lavoro” doveva essere sostituita da una volatile “garanzia della continuità delle occasioni da lavoro”, ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del “tempo libero in cui spendere quei salari”, ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal Prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e la 18,00 di Martedì 27 luglio 2010).
Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’aria.
Sono salito sull’auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino.
Sono corso a casa dei miei genitori, l’ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis.
ODORAVA DI DIGNITA’.

“Se uno juventino passa al Milan (Bonucci) a Torino scoppia la rivoluzione con minacce fisiche a lui e ai suoi parenti.
Se un Napoletano passa alla Juventus (Higuain) revolution e minacce di morte.
Se Alfano va con Renzi Bersani Berlusconi e D’Alema tutti zitti.
Chissenefrega!!!!!!”
Italianiiiiiiiii !!!!!!!!!!!

Antonio Codari

(In questa legislatura su 980 parlamentari ci sono stati 534 cambi di gabbana. Mi auguro che la prima legge che il M5S al potere farà sarà quella di radiare chiunque cambi partito dopo essere stato eletto fino alle prossime votazioni)

Palestinese
nata sotto dominio straniero
extracomunitaria
incinta a 14 anni e di padre ignoto
sposa a uno molto più vecchio di lei
costretta a emigrare da casa
espulsa da qualsiasi struttura di accoglienza
partorisce in una stalla
povera tutta la vita
silenziosa e paziente
sempre lavoratrice
con un figlio diverso dagli altri
emarginato
considerato eversore
messo al bando sociale
respinto dalla plebe
e trattato come l’ultimo bandito da strada
uno che diceva: Bisogna abbandonare il padre e la madre”
morto ammazzato a 33 anni dopo lunga tortura
poi sputtanato per 2000 anni
Lei, tenuta come un essere senz’anima dalla Chiesa da lui nata e grazie a lui ma stronfia a imperante
lei considerata senz’anima fino al 1963
e poi finalmente e faticosamente assunta in Cielo
come se non vivessero in Cielo tutte le Madri
lei che non aveva fatto male alcuno
penalizzata per essere nata donna
scelta dallo Spirito
ma respinta dalla Chiesa degli uomini
Lei, ancora in una posizione subalterna
Archetipo infinito
che solo la pietà popolare accoglie
nel seno delle Grandi Madri.

(Viviana Vivarelli)

quando l’amore torna
comincia come un fuoco nel tuo cuore
è quel faro l’attesa della nave
sperduta nella notte
che ha perso la tua via
ma tu la chiami
paziente
e a te la riconduci
col tuo abbaglio lucente
stanno come straniti i marinai
le mani inerti, le gomene stanche
la nave da sola si conduce
e tu sei la sua meta all’orizzonte.

quasi non respiro stamattina
in attesa di non so cosa
come il racconto che finisce
e apri la pagina nuova
bianca ancora
come la promessa
di una storia che ti aspetta
un incontro
o una vita….

sono qui, devo stare qui
ma l’anima parte
per le sue destinazioni misteriose
cattedrali nei deserti, abbracci sotto la luna piena
miraggi risorgenti nella piana sconfinata
sentimenti e sensazioni dimenticati
come innamorarsi un’altra volta
ché sempre è la prima
con stupore
come rinascere di nuovo
quando la vita meno se l’aspetta
come il ramo rugoso
che fiorisce
un ultimo raro fiore.

Viviamo in una sindrome abbandonica permanente
Anche il bambino con 4 genitori si sente
a volte
come un orfano dimenticato
Andiamo incontro alla gente come in un abbraccio
mancato.

.. nei ritorni è la malinconia
delle cose lasciate e poi perse
delle vite iniziate e non vissute
degli abbozzi di nuvole al tramonto
Nei ritorni sei come nei guadi
coi piedi sulle sponde già di casa
ma il cuore lasciato chissà dove
strade si incrociano
mondi che hai sfiorato appena
dolci persone fuggitive baciate
di corsa, bambini
che potevano essere i tuoi
per un momento, risa interrotte, giochi…
è una vacanza, un viaggio,
l’infinità più breve della vita.

Viviana Vivarelli

Il problema delle donne sono gli uomini.
Il problema degli uomini sono gli uomini.

Battuta
Una volta a Londra ho visto uno scozzese col kilt, lo sporran ecc., insomma vestito da scozzese punto per punto. La mia nipotina ha chiesto : “Nonna, ma cosa porta sotto il gonnellino ? ” La sua tata mi ha detto in un orecchio: “Meglio non chiederglielo. Io una volta l’ho fatto e mi ha risposto : “Tracce di rossetto”.
.
STORIELLA
Un turista legge il menù di un ristorante all’interno di un villaggio di cannibali:
“Guida turistica bollita 6 euro, missionario in padella 8 euro, cacciatore arrosto 10 euro, turista al forno 12 euro, politico del PD al cartoccio 50 euro”.
Stupito, il turista chiede al cameriere:
“Mi scusi, ma come mai l’uomo politico del PD è così caro?”
il cameriere ribatte prontamente: “Ha mai provato a pulirne uno?!”…
.
Marco Armando Ribani

viene un vento che trema il paesaggio
e rende incerti persino gli orizzonti
viene il vento del tuo respiro caldo
che fa d’ ali di farfalla una preghiera
e poi le nubi a inaugurare un tempo nuovo
viene un vento fanciullo irriverente
a scuotere la polvere dei giorni
forse si apre un varco nello spazio/tempo
e io non so se vivo

da “Dialoghi tra “mr e MR”
.
Eravamo innocenti totali
Non capivamo perché facevamo quella guerra
Capivamo proprio niente.
Ne parlavamo solo tra noi
tutta gente che non aveva scuole
Io a scuola avevo imparato l’alfabeto
a coltivare i ravanelli e il prezzemolo
ho ancora quel libro sul quale abbiamo
studiato sei tra fratelli e sorelle.
Ecco era guerra senza scampo
imboscati ce n’erano tanti
chi faceva il bandito chi scappava in Francia.
chi si faceva il thè con il tabacco per avere febbre
chi si martellava le mani per non sparare
e poi chi andò al fronte per spararsi
alcuni portarono con sé un ufficiale
Ma io guardavo la luna
e ci vedevo dentro il tuo semplice sorriso
e a lui dicevo “Spetame,
spetame che sono vivo e torno”
e poi lo ripetevo finché non mi veniva il pianto.
ad offuscarmi gli occhi

(da “ Le piccole vite” un progetto working in progress ispirato da “Il Mondo dei vinti” e
“L’anello forte” di Nuto Revelli. op. Arshele Gorky)
.
Marco Armando Ribani

Ma il giorno quando sorge è il dio supremo
e generoso dona il suo vigore ai vecchi e stanchi rami
alle radici esauste
ai vasi costretti alle cortecce malate e decomposte
Come le amo
Come profumano per me di deliziosa ambra
Come è possibile che tu non pianga quando respiri?
Non ti fa male il cuore quando fa giorno?
E poi
non è forse il mattino di ogni giorno
che ci restituisce e ci rinnova
incoscienti e sani e innocenti?
E poi
Come le foglie
un grande bisogno di luce
che ci alimenti e trasformi
Oh! Metamorfosi attese e quotidiane
Quali simbiosi o simiglianze e osmosi
come non essere sposi fra tante radici e foglie e fiori?

Marco Armando Ribani

ho fatto il possibile per avere una vita libera
un’innocenza clandestina
aderendo dopo le lotte armate di violenza
alle cospirazioni degli angeli
agli scontri nei vicoli di notte
tra giovani stregoni streghe schiavi e polizia
ho disegnato una geometria della passione
ma con il passo incerto e un po’ sperduto
del desiderio folle e marginale
voglio solo vedere ora quanto é lungo il vivere la morte
in questo amore che gocciola elisir da un magico alambicco
Dove sono i sogni dei poveri?
al piano di sopra o al piano di sotto?
Io non voglio granché solo piccole indomabili eresie
mentre ti scrivo tra le tue righe nel solco profondo
delle tue mammelle.
Forse ho cambiato idea sai? Sull’incenerimento di me stesso
Vorrei piuttosto che tu mi attendessi fatto d’ossa
e poi fare di me degli strumenti a soffio per il vento
quando tira forte. Sarebbe la mia voce tutta nuova.
per te. solo per te.

TELEFONO
Una signora livornese va a risponde’ ar telefano: “Pronto?”. “Ni (fa una voce arrapata d’un maniaco sessuale) Indovina cosa ciò in mano!”. E lei sfavata: “Dè, se ti sta tutto in mano ‘un m’interessa!”

Luca Bavaro

I sogni non spariscono mai se le persone non li abbandonano.
.
Facciamo chiarezza sul lago di Bracciano
Alessandro Bertone

L’amministrazione di Virginia Raggi per prima ha messo in campo misure straordinarie per affrontare l’emergenza idrica, portando la questione del lago di Bracciano alla ribalta nazionale. La sindaca ha incontrato i sindaci dei Comuni lacustri nei mesi scorsi, ha sensibilizzato la nuova governance di Acea favorendo un incontro proprio tra l’azienda e i primi cittadini. Ha emanato un’ordinanza contro gli sprechi d’acqua, derisa all’epoca da chi ora invece si è accorto che avevamo ragione.
Giachetti pontifica senza conoscere i dati. D’altronde, non presentandosi in consiglio comunale, non può conoscerli. Glieli rammento.
Grazie alla nuova governance di Acea SpA, dopo 15 anni di mancati investimenti sull’infrastruttura idrica e di gestione privatistica della risorsa naturale, da maggio scorso è iniziato un fitto controllo sulla rete mirato alla ricerca delle perdite occulte e alla riparazione delle tubature. Ad oggi sono stati controllati più di 3000 km di infrastruttura idrica su 5400 km totali, recuperando così 500 litri al secondo di dispersione.
Si presume che la conclusione dei lavori avverrà in tempi brevi. Inoltre, sul lungo periodo Acea SpA investirà in modo importante per mettere in sicurezza l’acquedotto del Peschiera. Questa è la prima grande discontinuità con il passato. I mancati investimenti sulle reti hanno portato alla situazione che è ormai sotto gli occhi di tutti. Noi li stiamo facendo, loro per 15 anni no.
È importante porre l’attenzione anche sulle perdite di rete non dovute all’ammaloramento delle stesse. In queste vanno calcolati i tanti allacci abusivi trovati sia lungo tutto il Lago di Bracciano che in tanti nasoni cittadini. Su queste stiamo facendo un gran lavoro di ripristino della legalità. Ma non basta.
Il 4 luglio scorso abbiamo presentato in aula una mozione sull’Acqua e sulla sua gestione, con indirizzi riguardanti la prossima Conferenza dei Sindaci dell’ATO2 e il gestore del Servizio Idrico Integrato dell’ATO2 (Roma e Provincia).
È necessario ripartire dalla Conferenza dei Sindaci, fondamentale agorà dalla quale dovrà cominciare anche il percorso di ripubblicizzazione dell’acqua e l’attuazione del referendum del 2011. I 13 impegni proposti nella mozione hanno avuto tutti lo stesso obiettivo: la gestione oculata della risorsa acqua e la garanzia della stessa alle generazioni future.
Si tratta di mettere in pratica i principi contenuti nella prima stella del MoVimento, come del prosieguo di quanto fatto finora dai territori, dal Parlamento ai Comuni.
Tra le richieste abbiamo inserito l’istituzione di un tavolo per avviare uno studio di fattibilità che promuova la ripubblicizzazione della gestione del Servizio Idrico Integrato nel territorio dell’Ato 2, includendo la partecipazione di tutti i soggetti interessati.
Questa richiesta è stata rafforzata anche da una successiva mozione presentata in aula dal collega Giuliano Pacetti M5S Consigliere Roma Capitale con la quale abbiamo chiesto di stralciare dalla Delibera di Assemblea Capitolina n. 13/2015 la cessione del 3,53% delle azioni di Roma Capitale in Acea Ato 2, mantenendo così la partecipazione pubblica nella società controllata da Acea SpA.
È impegno indiscusso di questa Amministrazione anche avere cura di tutto il territorio, coscienti di quanto in questi anni sia stato sfruttato il più possibile solo per fare profitto…..

Per la prima volta, dopo anni, in Campidoglio si scelgono i nuovi vertici delle aziende partecipate e i collegi sindacali attraverso una call pubblica, aperta a tutti.
E i dati parlano chiaro: 1.300 domande di partecipazione pervenute finora per oltre 3.500 candidature – ogni candidato aveva la possibilità di presentare fino a tre opzioni tra le società oggetto della call pubblica. Oltre 200 colloqui effettuati dopo che i curricula arrivati sono stati analizzati da assessori, presidenti e consiglieri delle competenti commissioni capitoline. Questo è un metodo che spaventa perché per gli amici degli amici è finita la festa.
In questi mesi coloro che hanno contestato la call pubblica e l’esame dei curricula forse hanno dimenticato chi per anni ha imbottito le partecipate di amici e parenti. Ogni giorno leggiamo di fanta-nomi alle partecipate, di presunte pressioni da parte di esponenti della Giunta o dei consiglieri. Mai una dichiarazione virgolettata, tuttavia, è accompagnata dall’identità del presunto dichiarante.
Consiglio a certa stampa di ricominciare a scrivere non solo di gossip ma di fatti veri e riscontrabili, e di valutare, con noi, l’operato di queste persone che coraggiosamente hanno deciso di aiutare Roma e le sue partecipate a migliorare la città e i servizi.
A tutti i nuovi nominati facciamo i migliori auguri per un lavoro serio e proficuo e spero che tutti i romani facciano lo stesso.
.
Un vecchio troll mi disse che, una volta, a Roma, gli autobus erano puntuali.
Ma non erano autobus: erano BIGHE!

Ma lo sapete chi c’è tra i candidati per diventare il futuro presidente di Regione della Sicilia?? VITTORIO SGRABI !!!

VITTORIO SGARBI. ECCO CHI E’ …..
David Divad

Caro Vittorio Sgarbi, vediamo un po’ chi sei:
Nasci a Ferrara l’8 Maggio 1952.
Celibe.
Due figli riconosciuti e una vita spesa a seminare sperma come una trota fario in risalita lungo l’Adige.
Hai dichiarato di aver generato almeno una quarantina di figli rifiutandone però, la presa in carico.
“Nessuno può obbligarmi ad essere padre”, hai detto.
D’altronde sei persona responsabile, altruista e fortemente empatica, come mostrasti già nel 1989 quando augurasti la morte al tuo Maestro Federico Zeri e come confermi ogniqualvolta chiami assassino Beppe Grillo.
Inizi la tua carriera politica nel 1990 all’insegna della coerenza, candidandoti, senza successo, a Sindaco di Pesaro per il PARTITO COMUNISTA, dopo aver militato, per anni, nella federazione giovanile del PARTITO MONARCHICO.
Nel 1992 diventi prima consigliere comunale a San Severino Marche per il PARTITO SOCIALISTA e poi sindaco sempre a San Severino, sorretto dalla DEMOCRAZIA CRISTIANA e dal MOVIMENTO SOCIALE.
Dal 1992 al 1994 sei LIBERALE.
Dal 1994 al 1996 sei FORZA ITALIOTA. Poi sei RADICALE, poi, per qualche tempo, ti parcheggi al GRUPPO MISTO.
Nel 1999 dai il tuo nome ad un partito, nel 2001 torni con Berlusconi e con lui sei deputato fino al 2006 e Sottosegretario ai Beni culturali per due anni.
Nel 2006 ti candidi in una coalizione di CENTRO SINISTRA.
Nel 2008 sei DEMOCRISTIANO, e diventi Sindaco di Salemi.
A Salemi fai istituire un museo della mafia e ti opponi con vigore ad ogni proposta di installare sul territorio impianti eolici e fotovoltaici.
Nel 2012 la tua amministrazione comunale viene SCIOLTA PER MAFIA.
Fiero di questo risultato ti candidi a sindaco di Cefalù, sostenuto da tre LISTE CIVICHE.
In primo e in secondo grado i giudici ti ritengono INCANDIDABILE.
Nonostante questo partecipi alle elezioni. E perdi.
Fondi nello stesso anno il PARTITO DELLA RIVOLUZIONE.
Oltre a figli e tessere, collezioni anche diverse condanne:
Diffamatore prescritto nel 1995, sei condannato nel 1996 per il reato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato per produzione di documenti falsi e assenteismo.
Nel 1998 sei condannato per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo.
Nel 2008 subisci una condanna civile per ingiurie contro Marco Travaglio.
Nel 2009 un’altra condanna per diffamazione viene tramutata in risarcimento pecuniario grazie all’indulto.
Altre due condanne a risarcimento pecuniario per diffamazione arrivano nel 2010 e nel 2011.
Dal punto di vista religioso ti sei definito talvolta cattolico e talvolta ateo, per non farti mancare proprio nulla.
Nel 2010 sei stato indagato per uso illecito di auto blu. Percepisce un vitalizio di 8000 € al mese, più un assegno per l’indennità di fine mandato per essere rimasto in carica per 4 legislature!
E tu con questo curriculum ti permetti di aprire bocca e giudicare Virginia Raggi?
Datti fuoco.

Cerbottana: cervo femmina di facili costumi.
.
🙂 Nicolò Bongiorno
La notizia è che, il maledetto caldo di questi giorni è causato da venti africani. Ora, dico io, si può sapere chi sono questi africani? E come fanno, in venti, a sconvolgere un clima in questo modo? Trovateli e rispediteli a casa loro. #aiutiamoliacasaloro
.
I dipendenti di Camera e Senato torneranno presto a incassare i loro stipendi d’oro, anche superiori al famoso tetto dei 240mila euro riservato ai dipendenti pubblici d’Italia. GRAZIE AL PD dal primo gennaio 2018 avremo ancora barbieri e uscieri da 136mila euro l’anno, elettricisti da 156mila euro e consiglieri parlamentari da ben 358mila euro l’anno, vale a dire stipendiati più di Mattarella o della Merkel. ASSURDO! In poche parole; il PD cancella una norma voluta dal PD stesso – E addio TETTO AGLI STIPENDI D’ORO
L’ITALIA DEI BALOCCHI – Pierre Cantagallo
.
Leonardo Minnozzi
Prima di morire riuscirò a vedere una vecchietta che aiuta un adolescente che chatta ad attraversare la strada.

OUI, JE SUIS UN TEST DE CASS
Andrea Scanzi

Ho sempre pensato che Renzi fosse non solo la più grande sciagura possibile per il “centrosinistra”, ma anche uno dei politici più improponibili e caricaturali nella storia dell’umanità. La sua pochezza è sempre stata accecante e mi fanno sorridere quelli che “all’inizio ci speravo”. Ma “sperare” cosa? Neanche al bar di Vitiano lo prenderebbero sul serio. Magari però sono io a essere criminoso e bieco. Ecco perché mi piace leggere riflessioni come questa: sono scritte da persone non antipatizzanti nei confronti di Renzi, ma danno comunque il polso esatto di un politico (già) al crepuscolo e di un uomo che ha perso ogni contatto con il reale. E nessuno, tra coloro che ha accanto, glielo dice: non ne hanno il coraggio, altrimenti non sarebbero i pretoriani che sono. Per questo vi segnalo queste parole, a firma “Fahrenheit Libreria Pistoia” (immagino il proprietario). Non è importante che lo condivida o meno: è importante che sia uno spunto stimolante. E lo è senz’altro. Leggetelo (e magari nei commenti evitate di scambiarlo per un mio scritto: leggere interamente i post non è reato, anzi è proprio il minimo sindacale. Almeno da queste parti).
Fahrenheit Libreria Pistoia
“Piccola digressione non libresca. Ieri sera ero a Santomato dove Matteo Renzi è intervenuto per presentare il suo nuovo libro. Del Renzi politico non m’importa nulla; mi interessa invece il suo modo di raccontarsi, lo storytelling – per usare un’espressione tanto di moda quanto, almeno in questo caso, opportuna. Sono tornato a casa con molti dubbi, in parte quelli che avevo già, ma decisamente rafforzati. Renzi. Da Presidente del Consiglio ha fatto due anni, 2014-16, e quello che è successo lo sappiamo. L’ascesa era cominciata tempo indietro, con la prima Leopolda nel 2010 e quelle degli anni successivi, gli endorsement di Baricco e Farinetti, l’appoggio di una certa classe finanziaria, il crescente consenso popolare. La sua narrazione funziona. Molto. Dopo Berlusconi nessuno come lui aveva saputo usare così efficacemente i media, vecchi e soprattutto nuovi. L’arte oratoria è pungente, efficace, arriva dove deve arrivare, cioè alla gente che nel suo caso, come in Berlusconi, diventa Il Pubblico, platea televisiva. Ieri mi ha fatto un’impressione differente. Sono passati alcuni anni dall’ascesa – bè, non molti a ben vedere; l’arte oratoria è sempre brillante, compiaciuta e piaciona sin troppo. Ma il mondo è cambiato e lui ne è stato travolto. Ha commesso errori, sbagliato valutazioni, le ambizioni frenate. Alcuni nomi forti lo hanno abbandonato senza dirlo apertamente. Il cambiamento c’è stato ma non nella direzione voluta. Oggi la sua oratoria è arroccata davanti la porta. Difende se stesso, alcuni collaboratori, la bontà delle sue scelte nonostante la bocciatura elettorale. Ma dietro le battute e gli ammiccamenti ho visto un politico sconfitto. L’orizzonte è ristretto, la visione – se mai c’è stata – finita e la rottamazione ha fallito prima ancora di aver capito che non poteva essere solo un problema anagrafico. Resterà ancora lì, per un bel pezzo credo, solo perché gli avversari politici sono di una pochezza sconfortante. “Non ho smesso con la politica come promesso perché dopo le dimissioni di dicembre ho ricevuto migliaia di lettere e mail di sostenitori che mi chiedevano di non mollare e io sono qui per loro” è l’affermazione infantile di uno che si è portato via la palla (è mia! è mia!) e torna a giocare in cortile con gli amici corrotto da un pezzo di torta. Perché fare il leader gli piace tanto. Il sottotitolo del libro è Un Viaggio Per Cambiare L’Italia. Quel viaggio si è interrotto. Se ripartirà (lo spero, come tutti) non ci sarà lui davanti. Ho l’impressione che non abbia più niente di nuovo da dire ma soprattutto da offrire ai suoi elettori. E quella palla non è più sua da un pezzo anche se ancora non lo ha capito”.

STORIELLA
Una ragazza facile va da un chirurgo plastico e gli chiede di farle un’altra vagina. Il dottore, stupefatto, le chiede il perché e lei: “Sa, dottore, gli affari mi vanno così bene che vorrei aprire una succursale”.
.
Mario Angelino.”Molto intelligente ridurre la durata della scuola superiore da 5 a 4 anni.
I giovani non vedevano l’ora di diventare disoccupati con un anno di anticipo.”
.
Ci sarà sempre guerra tra la mente che pensa e il cuore che sente.

Lettera di un papà al figlio. ❤ ❤
Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi… abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere… ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare… ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso… dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto… non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio.
Cristiano Sallustri
.
STORIELLA
Tre bambini stanno discutendo di chi ha la memoria migliore. Il primo dice: “Mi ricordo del tempo in cui mia mamma mi allattava e sentivo il calore del suo petto…”. Fa il secondo: “Beh io mi ricordo del giorno in cui sono nato, quel tunnel scuro e il medico che mi tirava la testa…”. E il terzo: “Questo non è niente, io mi ricordo di essere andato a un picnic con mio padre e di essere tornato con mia madre”.

Iacopo Felugo
Verdone Carlo vuole “un sindaco con le palle”. A parte il chiaro riferimento fallocratico sessista, di quali palle parla il Verdone? Di quelle che lui non ha avuto per un buon ventennio, camminando in silenzio sotto le buche di Roma, mentre la mafia (a me non mi fregano con la semantica!) gli saccheggiava e distruggeva la città? O forse intende che Roma (e, ne deduco, tutta Italia) ha bisogno dell’ennesimo pallonaro smerciafrottole che tenga buoni e zitti i romani mentre la mafia traffica, gli imprenditori mafiosi s’allargano e Roma sprofonda nella decadenza e nella corruzione marcia? Non può parlare di palle chi le palle non le ha e lo ha ampiamente dimostrato. Verdone, a volte un bel silenzio, quello che usavi prima, aiuta ad evitare colossali figure di …

LAVORI
HAHAHAHAHAHA…lei lavorerebbe gratis per D’alema?
-certo
-E per Berlusconi?
Assolutamente!
-E per Renzi?
-Ancora di più !
– Scusi lei che lavoro fa ?
IL BECCHINO

UN PAESE BASATO SULLA MAZZETTA
Corrotti in carcere: Germania : 8700, Italia : 11. Bossi due condanne , 2 anni e 3 mesi per aver rubato 48 milioni, il Trota un anno e 6 mesi.
Ogni 9 ore un politico italiano viene beccato con le mani nel sacco e su 980 parlamentari 530 in un anno hanno cambiato partito.
Indovinate perché Renzi non manda in carcere chi ha condanne fino a 5 anni ?
Credete che di mafia capitale ce ne sarà qualcuno che finirà in carcere ?
Ladro non mangia ladro.
“Urge mobilitazione dell’opinione pubblica. Dobbiamo gridare allo scandalo. Fare un processo internazionale ”
È Ferrara che parla , ovviamente contro i grillini. Non si sa se è più la ciccia o la sfacciataggine.
Ma non si vergognano mai ?
.
Ogni 9 ore un inquisito per tangente. Non sarà che per caso alla fine non paga nessuno ?
In 7 mesi 548 indagati per corruzione . Non sarà che la nuova legge anticorruzione varata dal Pd ha maglie così larghe da far sfuggire dalla rete tanti di quei corrotti che non ne resta più nessuno ?
Dei resto di che meravigliarsi dopo che Renzi ha depenalizzato il furto e sotto i. 5 anni di pena non va in galera nessuno. ?
Questi sono governi che in carcere ci mandano solo i poveracci e che i corrotti di alto bordo li premia.
In Italia tutto è in vendita, appalti, licenze, permessi, cariche politiche, spiagge, vaccini , migranti, cittadini….
E finché gli italiani continueranno a votare chi
campa sulla tratta dei voti, quella degli uomini e quella dei diritti andremo sempre peggio.
L’Italia è un paese basato sulla mazzetta, ridotto a un suk da terzo mondo da politici di basso livello e finché sarà così non sarà mai una democrazia di diritto ma una cosca di omertosi.
Viviana Vivarelli
.
CONTRO REATI E CORRUZIONE LE 120 DEPENALIZZAZIONI DI RENZI
Ogni 9 ore un inquisito per tangente. Non sarà che per caso alla fine non paga nessuno ?
In 7 mesi 548 indagati per corruzione . Non sarà che la nuova legge anticorruzione varata dal Pd ha maglie così larghe da far sfuggire dalla rete tanti di quei corrotti che non ne resta più nessuno ?
Dei resto di che meravigliarsi dopo che
Renzi ha depenalizzato il furto e sotto i. 5 anni di pena non va in galera nessuno. ?
Questi sono governi che in carcere ci mandano solo i poveracci…
VERGOGNA!!!!! Flavia Perina, chiedo con che faccia ha scritto questo articolo sul femminicidio dopo aver votato la depenalizzazione che Renzi ha fatto della corruzione di minore e dello stalking.
Contro la depenalizzazione che Renzi ha fatto di 120 orrendi reati che sono diventati semplici infrazioni amministrative passibili di multa, chiedo l’intervento del M5S e chiedo che questa mostruosa depenalizzazione per cui non è punibile penalmente nemmeno il furto, e di cui il Ministro Orlando è correo, sia fatta conoscere al maggior numero di persone e sia additata come una delle operazioni più vergognose di Renzi e del Pd.
.
5STELLE FATE QUALCOSA !

120 donne uccise dai loro ex partner nel 2016 ma Renzi agevola i loro uccisori
Non solo femminicidi, benvenuti nella società della prepotenza
I casi di violenza alle donne si susseguono. E ormai sono quasi solo statistica. La verità è che siamo sempre più assuefatti alla violenza, non solo di genere
di Flavia Perina

L’ultima è Nadia di Udine, aveva solo 21 anni, e il modus operandi è sempre il solito: lui che le chiede un appuntamento “per chiarire”, il litigio, lo strangolamento. Anche il racconto dei media è lo stesso di altri cento casi. Box con immagine sorridente – l’immagine di lei ovviamente (le foto dei maschi richiamano meno attenzione) – e poi fotogallery presa da Fb, privilegiando gli scatti in costume, che saranno di certo più cliccati. Ordinaria amministrazione, routine. Così come è routine la notizia dei cinque ragazzi di Bari che attirano un’amica quindicenne nella città vecchia, gli menano e la violentano a turno. Un piccolo branco che si confonde con l’altro branco di Pimonte, Napoli, undici minorenni che hanno stuprato G.C., la quale poi se ne è dovuta scappare in Germania perché in paese non ci poteva più vivere. Un caso via l’altro, e dopo due giorni non è più emozione, non è più scandalo, è solo statistica.
La palese assuefazione dei media e della società alla violenza estrema contro le ragazze è la cartina al tornasole di un cambiamento piuttosto profondo. Quarant’anni fa lo stupro e l’omicidio di due ventenni, Rosaria Lopez (che morì per le botte) e Donatella Colasanti (sopravvissuta perché creduta morta) provocò nel Paese un’ondata di inorridita riprovazione. Strage del Circeo, la chiamarono. Produsse uno choc collettivo. È vero, fu un delitto con risvolti di sadismo e crudeltà insuperati, ma non basta questo dato a spiegare l’abisso tra il moto dell’animo collettivo che generò quell’antico delitto e l’attuale indifferenza verso Nadia e le altre. Si può semplificare dicendo: è il maschilismo che ritorna, l’idea della donna come proprietà che si riaffaccia, e senz’altro c’è del vero. Ma il sospetto è peggiore. Il sospetto è che stia consolidandosi una società della prepotenza dove la sopraffazione del più debole è moralmente sdoganata e ritenuta in qualche modo normale.
Si può semplificare dicendo: è il maschilismo che ritorna, l’idea della donna come proprietà che si riaffaccia, e senz’altro c’è del vero. Ma il sospetto è peggiore. Il sospetto è che stia consolidandosi una società della prepotenza
La prepotenza è già da tempo cifra emergente dei rapporti di lavoro, sociali, delle relazioni tra quel che resta delle vecchie classi, del conflitto anagrafico tra vecchi e giovani. Cifra vincente e riconosciuta come valore positivo: sono anni che sentiamo elogiare l’uomo forte, il manager aggressivo, la “grinta” come elemento determinante per il successo. Il modello “The Apprentice”, il Boss che si fa rispettare, che ti fa piangere e ti strapazza se ti dimostri fragile, ma spesso anche se cerchi di tenergli testa. Negli Usa quel profilo di aggressività estrema ha fatto eleggere un presidente, da noi – più modestamente – ha costruito il personaggio Briatore, ma ovunque porta con sé lo stesso messaggio, circondato da un larghissimo consenso: vale la legge del più forte, chi è debole deve rassegnarsi e obbedire, oppure soccombere.
Nella motivazione della condanna all’ergastolo di Vincenzo Paduano, che nel 2016 a Roma strangolò e bruciò con una tanica di benzina la fidanzatina Sara Di Pietrantonio, i giudici hanno scritto che l’uomo ha ucciso perché la ragazza si era ribellata al ruolo sottoposto su cui era costruita la relazione e all’improvviso “si rifiutava di riconoscerlo come suo padrone”. La ribellione della parte debole – o di chi è ritenuto parte debole – nella società della prepotenza non è accettata e va punita, stroncata. In questo senso, molte delle storie malate che emergono dietro gli omicidi delle ragazze sono in perfetta sintonia con quel che accade altrove ai più fragili, certo con conseguenze meno drammatiche – il licenziamento, l’esclusione, la retrocessione di paga o di ruolo – ma comunque sempre in linea con la legge del più forte.
In altri tempi l’avremmo considerata una patologia sociale. Ora siamo rassegnati, va così, e l’antico “Elogio della mitezza” di Norberto Bobbio ci sembra roba per accendere il camino: i miti, i buoni, quelli senza risorse e artigli da usare nelle relazioni sociali e personali, soccombono e basta. L’indignazione per le giovani donne ammazzate, forse, è più tiepida di quel che era una volta anche per questo, perché l’atto di forza contro gli inermi è cosa di ogni giorno, regola accettata, e non muove più i cuori.
..
Che senso ha fare queste considerazioni e poi non aggiungere che nel 2016 le donne italiana ammazzate sono state 120, ognuno di questi efferati omicidi è stato preceduto da uno stalking persecutorio e malgrado questo lo stalking, grazie a Renzi, è stato depenalizzato, non è più reato penate ma è diventato una semplice infrazione amministrativa punita, quando il colpevole sia preso, con una semplice multa. E la depenalizzazione è stata confermata da Orlando, il ministro della Giustizia renziano. Ma quale giustizia? Possiamo chiamare giustizia quella che depenalizza 120 reati orrendi tra cui lì’accanimento persecutorio a una donna, la corruzione di minore e persino il furto?? Ma se ogni volta che si parla di femminicidio, questa operazione di Renzi fosse sottolineata, ci sarebbero meno persone disposte a votarlo.

LINGUE A MEZZASTA
Marco Travaglio
“Martedì, non si sa come, a Renzi è scappata di bocca una frase di senso compiuto: “Li ho visti i leccaculo professionisti, potrei tenere un corso per riconoscerli. Non lo immaginavo, ma la discesa dal carro è un momento spassoso: quelli che prima ti adulavano smettono di salutarti. Ma è un gioco e io sto al gioco” –Ci sia consentita una confessione. All’inizio, quando non contava nulla, faceva il sindaco di Firenze, perdeva le primarie contro Bersani e si preparava alla rivincita, Renzi ci stava simpatico. Una sera, dietro le quinte di Servizio Pubblico (all’epoca ancora accoglieva con gioia gl’inviti di Santoro), raccontò divertito e divertente una scena che gli capitava di frequente: “Vado a inaugurare, che so, un giardinetto pubblico e mi trovo davanti un inviato della Rai mai visto prima che, a telecamera e microfono ancora spenti, mi sussurra all’orecchio: ‘Oh, Matteo, io sono sempre stato dalla tua parte…’”. Il guaio è che poi, appena divenne segretario e premier, Renzi li imbarcò tutti, ma proprio tutti, sul suo carro. Non solo le neolingue in erba alla prima leccata (tecnicamente dette “leccaculo”, perché dedite a un solo oggetto del desiderio), ma anche le lingue-scuola, le veterane di seconda, terza e quarta mano e generazione (denominate “leccaculi” per la loro flessibilità e versatilità), insomma l’usato sicuro.
Nessuna fu rimandata indietro, neppure quelle consumate dall’uso prolungato nel ventennio berlusconiano, che anzi gli si appiccicarono a ventosa eleggendolo a erede universale del Cainano.
Ora, com’era inevitabile dopo la triplice scoppola comunali 2016-referendum-comunali 2017, qualcuna è scesa dal carro e già si applica ai nuovi venuti (anche se trovare qualcosa da leccare in Gentiloni o in Mattarella è dura: per dirla con Altan, “non si trovano più culi che valgano la pena”) e soprattutto a quelli che potrebbero venire (dalle parti di Pisapia si nota un certo rifrullo di bave, senza dimenticare Calenda e Minniti, grandi stimolatori di ghiandole salivarie). Ma il grosso della truppa linguale è lì sospesa a mezz’aria, a compulsare nervosamente i sondaggi, nel terrore di sbagliare culo e doversene pentire: basta una leccatina fuori posto e, a parte l’inutile dispendio di saliva, ti giochi la carriera fino al prossimo giro. Una vita d’inferno: come diceva Corrado Guzzanti nei panni di Emilio Fede, “nulla è più difficile che leccare culi in movimento”. Bei tempi quand’era tutto più chiaro e prevedibile: quelli di B., quando non occorreva particolare preveggenza né fantasia; e il quadriennio renziano, che ispirò al Vernacoliere un’immortale copertina.
Questa: “Vuoi fare carriera? Partecipa al grande concorso di Stato ‘Lecca anche te il culo a Renzi’. Più lecchi più vinci posti in politica, nei giornali, alla Rai e su tante altre poltrone di successo. Possibili anche leccate di gruppo”. Anzi la sovrabbondanza di offerta rispetto alla domanda creava il problema inverso a quello odierno: “Ir vero problema è che Renzi cià un culo solo, e chi nielo vole leccà sono milioni. Mapperò la Serracchiani ha già penzato a tutto: ‘r culo dell’amato Premier potrà esse’ leccato anche ‘n fotografia”.
Ora che le lingue, come i ghiacciai, si ritirano, Renzi fa il divertito. Ma siamo sicuri che se la spassi, e non preferisse prima? Ed è proprio certo di potersela cavare con battute pseudosimpatiche?
Siccome il salto sul carro del vincitore presuppone che il vincitore sia d’accordo, dovrebbe spiegarci perché non ha mai respinto una lingua. Anzi le ha promosse tutte: al partito, al governo, nelle aziende statali e parastatali, ha sempre preferito alla meritocrazia la linguocrazia, che ne è l’esatto contrario, visto che avanza leccando solo chi non ha sviluppato altri organi. Non è “un gioco”: se siamo comandati da mediocri buoni a nulla capaci di tutto (soprattutto a leccare), è colpa di chi li ha messi lì. Ma non tutto è perduto: Renzi rivela di aver imparato a “riconoscere i leccaculo” e ora potrebbe “tenere un corso” ad hoc. Bene, cominci subito dal vertice del Pd, per poi passare a ministri, sottosegretari, manager e amministratori pubblici, candidati alle prossime elezioni politiche e amministrative, giù giù fino alla Rai. Lì i leccaculo/i sono ancora tutti sul carro o con le lingue a mezz’asta, non tanto per devozione o gratitudine, quanto perché non gli hanno ancora comunicato chi verrà dopo.
Che ne dice Renzi di liberarsene subito? Non sappiamo quale tecnica usi per riconoscerli. Ma, al suo posto, adotteremmo quella di Fortebraccio che, sull’Unità, prendeva di mira il direttore del Resto del Carlino, Girolamo Modesti, ribattezzato “il maggiordomo del cavaliere Attilio Monti” (petroliere ed editore del quotidiano), “Modesti Girolamo-ai -suoi-comandi”, “Girolamo-c’è-da-portare-giù-il-cane”, “Girolamo-per-favore-il-portacenere”: “Quando Modesti la sera smette di lavorare, lucida la cancelleria col Sidol, spolvera il tavolo, abbassa le tapparelle, si toglie la giacca a righine coi bottoni d’ottone. Poi, silenzioso e discreto, lascia la sua stanza, che i redattori chiamano ‘office’, e va a bussare alla porta dello studio del principale: ‘Signore – dice inchinandosi – io avrei finito. Ha bisogno d’altro?’. ‘Andate pure, Girolamo. Se mi occorrerà qualche cosa mi servirò da solo’… Gente così, nata in casa, ormai non se ne trova più”. Ecco, la prossima volta che riceve Alfano, o Martina, od Orfini, o un direttore di tg o di giornale a caso, Renzi faccia la prova: “Un caffè macchiato con molto zucchero!”. Chi scatta sull’attenti e corre a prenderlo è fuori. O domandi a bruciapelo: “Caro, secondo te qual è il mio peggiore difetto?”. Chi risponde “Sei troppo buono, Matteo” è fottuto. Perché non c’è niente da fare: a furia di leccare – diceva Flaiano – qualcosa sulla lingua rimane sempre.

BISOGNEREBBE
Marco Travaglio
“Appena un politico dice “bisognerebbe”, dovrebbe ricevere una bella cartella esattoriale e pagare una tassa, cara e salata. Così gli passa la voglia. “Bisognerebbe” possono dirlo i cittadini al bar. Non i rappresentanti delle istituzioni, pagati per studiare i problemi, trovarne i rimedi e poi risolverli. Prendiamo l’immigrazione. Soluzioni facili, prêt-à-porter e a buon mercato non ce ne sono. Esistono però politiche di contenimento, gestione e controllo, come quelle tentate dal ministro dell’Interno Marco Minniti, con una visione d’insieme sugli assetti in Libia, le regole per le Ong nel Mediterraneo, l’accoglienza e i respingimenti in Italia. Si possono contestare singoli aspetti delle singole misure (noi per esempio tremiamo all’idea dei migranti respinti dalla Guardia costiera libica verso i “campi” del cosiddetto governo di Tripoli assediato da milizie e tribù), ma a patto di allegare alla protesta alternative concrete e fattibili. Specie se si ricoprono cariche istituzionali o governative. Gl’intellettuali, non avendo compiti operativi, possono pure sognare l’impossibile e chiedere la luna: i governanti no. Se non condividono una soluzione, hanno il dovere di indicarne un’altra, possibilmente realizzabile ed efficace. O di dimettersi dagli incarichi pubblici per sedersi al bar a pontificare in libertà con i milioni di citì della Nazionale.
È il consiglio che, con tutto l’affetto del mondo, ci sentiamo di dare a Laura Boldrini, presidente della Camera a sua insaputa. O almeno così si spera: altrimenti non si comprende come la massima autorità della maggior assemblea legislativa possa dissociarsi su Repubblica dal Codice per le Ong dettato dal governo, approvato dall’Ue, condiviso persino dalla Cei e firmato da 5 su 8 di quelle operanti nel Mediterraneo. “Non si spara sulla Croce Rossa, non si colpiscono i soccorritori che intervengono in situazioni di pericolo”, scrive la Boldrini, senza peraltro indicare chi mai avrebbe sparato sulle Ong (e il motivo è semplice: nessuno ha sparato a nessuno: semplicemente una Procura, applicando le leggi della Repubblica italiana, indaga su alcuni operatori che platealmente la violavano, senza arrestare nessuno, ma limitandosi a sequestrare una delle navi usate per favorire i traffici degli scafisti). C’è “una pesantissima, indiscriminata campagna di denigrazione”? No. Molti criticano alcune Ong, quelle indagate dai pm, perché alcuni loro operatori erano in combutta con gli scafisti e li aiutavano (si spera che abbiano smesso) nella loro moderna tratta degli schiavi. Ma la parola “scafisti” non è mai usata dalla Boldrini.
Eppure è ansiosa di “rimettere le cose e i valori al loro posto, nonostante una propaganda assordante che spinge molte voci al silenzio per paura di vedersi investire da insulti e minacce”. Addirittura. E le Ong che, per aver collaborato con la Polizia italiana e i pm di Trapani, sono tacciate da altre di collaborazionismo, sbirritudine, spionaggio al servizio di razzisti e fascisti? Peggio per loro. È il momento della solita geremiade sulle Ong che “salvano migliaia di vite” e “meritano la nostra gratitudine”. Forse che qualcuno è stato indagato per aver salvato vite, con l’ordine di non farlo più? No: è indagato solo chi è sospettato di fare da taxi agli scafisti, di concordare le consegne di migranti con chi li depreda e di restituire ai trafficanti i natanti perché possano subito tornare a delinquere senza rischi penali né economici. Fra questi, secondo i pm, ci sarebbe un prete eritreo: un minimo di senso delle istituzioni dovrebbe indurre la Boldrini ad affidarsi ai magistrati; invece la terza carica dello Stato lo assolve, salvo poi trincerarsi dietro l’altra giaculatoria di rito: “Se qualche Ong… ha violato leggi, è giusto che i singoli responsabili vengano sanzionati” (poi però, appena un pm tenta di farlo, scatta la scomunica boldrinesca). Ed “è inaccettabile la criminalizzazione di un intero gruppo sociale. Se un chirurgo sbaglia un intervento e fa morire un paziente deve risponderne, ma non per questo chiudiamo le sale operatorie di tutta Italia”. Giusto, ma siccome non sono indagati tutti gli operatori di tutte le Ong né si propone di cacciarle dal Mediterraneo, non si capisce di che parli e con chi ce l’abbia la Presidenta.
O forse si capisce: “Meritano rispetto le ragioni delle Ong, anche di quelle preoccupate per la presenza di armi a bordo prevista dal codice… va compresa l’esigenza di essere disarmati sempre, comunque e dovunque”. La presidente della Camera sta incitando le Ong a ribellarsi al governo? Lo sa o no che le famigerate “armi” non sono quelle delle SS, ma della polizia giudiziaria di un Paese democratico, a disposizione di un potere indipendente chiamato magistratura e incaricato di prevenire e reprimere reati? Le Ong hanno diritto di accettare (come 5 di esse) o di rifiutare (come le altre 3) la polizia giudiziaria a bordo; ma il governo italiano ha diritto di affidare salvataggi e sbarchi alle Ong munite dei requisiti minimi di legalità e non a quelle che seguitano a fare come pare a loro. L’obiezione di coscienza è una cosa seria: va esplicitata prima di uscire dalla legalità, accettandone poi le conseguenze; qui invece la si dichiara dopo (quando si viene scoperti) e poi si strilla contro chi applica la legge. In Italia – diceva Longanesi – si pretende di fare la rivoluzione d’accordo con i carabinieri. Ora che facciamo, li vogliamo pure disarmati? E poi: cosa propone, la Boldrini, in alternativa al Codice? Testuale: “Dobbiamo ‘accoglierli tutti’? No. Il flusso dei migranti va gestito dall’Italia e da un’Europa che deve riuscire a farsi carico delle proprie responsabilità”. La supercazzola sull’Europa, perfetta per gettare la palla in tribuna. “Bisognerebbe”. Manca solo “la pace nel mondo”, poi la Presidenta è pronta per Miss Italia.

MESSI MALE
Massimo Gramellini
Non c’è dubbio che uno dei temi più sentiti dalla popolazione mondiale sia la condizione drammatica in cui versano i miliardari. Sono sempre di meno e per esorcizzare il fantasma della solitudine ricorrono ai pretesti più vari, come il ritrovarsi al matrimonio di uno di loro, il calciatore Leo Messi. In calce all’invito era precisato che, invece del classico regalo di nozze, gli sposi avrebbero gradito una donazione a favore dell’edilizia popolare argentina, perdurando anche in quel Paese il rifiuto dei poveri di abitare nelle ville. La colletta ha raccolto una somma pari a 37 euro per invitato, meno di quanto versa a Telethon un ragioniere di Busto Arsizio.
Bisogna però tenere conto che tra i sottoscrittori abbondavano i casi disperati. La cantante Shakira, che a ogni vibrazione d’ugola incassa come il prodotto interno del Mozambico, aveva il portafogli colpito da un attacco di raucedine. E il marito Piquè, difensore del Barcellona con la passione per il gioco, aveva appena fatto una donazione di 15mila dollari a un casino (con l’accento) poco distante: in tasca gli erano rimasti solo spiccioli. Quanto a un altro collega dello sposo, Neymar, i 30 milioni di euro che gli passerà ogni anno il Paris St Germain bastano a stento per l’affitto, considerato il costo delle case a Parigi.
La ricchezza è una condizione dello spirito. Chi è nato povero, lo rimane anche dopo avere fatto i soldi. Propongo di aprire una sottoscrizione a favore degli amici di Messi. Sono peggio che poveri. Miserabili.
.
STORIELLA
Una suorina viene mandata per la prima volta fuori dal Convento per chiedere l’elemosina. A mezzogiorno, ora in cui sarebbe dovuta tornare in convento ancora non si vede. Alle cinque la superiora, molto preoccupata, informa la Polizia della scomparsa della suorina. Finalmente, alle dieci della sera, la suorina torna in condizioni pietose, lacera e con i vestiti a brandelli. La superiora, dopo averla consolata, chiede cosa le fosse capitato. La suorina, agitatissima, risponde che in una casa di periferia era stata violentata da alcuni ragazzotti per tre giorni. La superiora la interrompe: “Come per tre giorni? È solo da stamattina che manchi”. La suorina ribatte prontamente: “Sì, ma dovrò tornarci domani e dopodomani!”.

Andrea Romano, uno degli esseri più spregevoli del Parlamento, alla pari con Zanda. Acerrimo nemico del M5S, è capace di dire in tv le cose peggiori e più false su Grillo senza fare arrossire nessuno dei suoi nei. Volgabbana a oltranza, ha svoltato come una trottola l’intero arco politico, dall’estrema sx all’estrema dx, passando senza batter ciglio dal comunismo assoluto a Scelta Civica al renzismo.
È attualmente il direttore di ‘Democratica’, il giornale Pdf del Pd, quello che sostituisce la defunta Unità e partecipata a sotterrare il partito che ‘fu’ di sx, ma un po’ di becchino sa anche lui con la sua voce smorta e incolore e la sua divisa da tutte le stagioni, perfetto nella sua parte funebre da fine impero. Parte da comunista stagionato. Accesso marxista, impara persino il russo e va in Russia a studiare il sistema staliniano. Entra nel Pds come socialdemocratico, è diventato un blairiano di D’Alema. E’ direttore della fondazione Italiani europei di D’Alema e di Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo (altro comunista di ferro!!). Ma poi passa nel partito iperliberista di Monti (e addio definitivamente a Stalin). Eccolo infine con Renzi, fine della parabola da rosso a rosé, come quei vini che l’oste annacqua sotto banco per ingannare l’avventore. L’ex comunista, già iperliberista, diventa il cane da guardia di Renzi. E’ talmente inespressivo, ebete e controproducente, che ogni volta che va in tv, Renzi perde vagonate di voti. Ma lui persiste. Assieme alla Serracchiani fa il pieno delle comparsate in tv a fare il trombettiere di Renzi (che dovrebbe riflettere anche su quanti dei suoi hanno contribuito pesantemente alla sua sconfitta perché c’è un limite anche alla sopportazione dei teleutenti che poi vanno a votare e, se mandi in tv gente come Romano, Esposito, la Picierno, la Moretti, la Bonafé, la Morani…, poi non ti devi lamentare se il popolo nell’urna ti volta le spalle.

CON QUESTA SPERANZA NEL CUORE
vv
Tutto ciò che B tocca va a puttane
Tutto ciò che Renzi promette di voler fare va a puttane
Con questi due ci è toccato di tutto
terremoti, alluvioni, guerre, depressioni, deflazioni, emigrazioni, 458 voltabbana su 980, un indagato politico ogni 9 ore, il record delle tasse più alte del mondo e dei politici più corrotti d’Europa
sono pure iettatori
persino si perde alle Olimpiadi se Renzi fa gli auguri
o il campionato se B è mister
Sono i signori della sfiga (non della figa come crede Renzi)
Sono due menagrami, due re Mida all’incontrario che trasformano tutto quel che toccano in merda
Immaginiamo se si mettessero insieme, menagrami al doppio
Oceani di merda
“State sereni”, diceva Tremonti, “la miseria è una percezione”.
Pure la democrazia lo è diventata. E Padoan è pure peggio
.
Ayak citava al tempo del re di Arcore:
B: Non ho tempo per il teatrino della politica. Sulla mia scrivania c’è il decreto sviluppo. Peccato che sotto tutti quei tanga, reggiseni e perizoma non riesco più a trovarlo…
.
B: non ho tempo per il teatrino della politica. Preferisco quello della Minetti, con suore e poliziotte con sotto il vestito niente.
.
Ghedini: “Oggi uno schiaffo alla Corte Costituzionale”. Dopo tutti quei calci nei coglioni con le leggi ad personam si è passato a qualcosa di più leggero. La Suprema Corte ringrazia.
.
..e il re di Rignano non è stato meglio.
Dunque, o da dx o da sx, tutto questo schifo deve ritornare?
Ringraziate Salvini o Zanda, non c’è solo lo schifo dei predatori, c’è pure quello dei cani da riporto.

STORIELLA
“Voglio il divorzio!” dice un tale al suo avvocato. “Per quale motivo?” gli chiede il legale. “Mia moglie mi ha dato dell’imbecille!” “Mi sembra un motivo un po’ fiacchino – risponde l’avvocato – comunque, mi dica esattamente come sono andate le cose”. “L’altro giorno, sono tornato a casa prima del solito e l’ho trovata a letto con un tipo. Le ho urlato: che cosa stai facendo, Deborah?! E lei mi ha risposto: ma non lo vedi, imbecille!”
.
OSSESSI
Ormai per non essere invisa ho statuito di non parlar di politica ai conoscenti. Metti che uno ti sta simpatico e dopo poco scopri che è un renziano recidivo. Non ci sono chiacchiere che tenga. Lì occorre un esorcista. Ma chiaro che io con gli ossessi non ci parlo. Metti che si mette a ruotare la testa come ha fatto con i suoi valori, che il davanti diventa didietro e il didietro davanti. Non è uno spettacolo per minori. E per maggiori nemmeno. Le cose ributtanti io non le sopporto. Dopo tutto sono una dama gentile.
Così cazzeggio con tutti. Ma di politica parlo solo con gli estranei, quelli che di loro non mi importa. Ma con gli estranei vado giù duro. Perché se uno è disposto a rivotare Renzi (ma anche Salvini o Berlusconi o Alfano), allora vuol dire che l’aggressione se la cerca, che la provocazione ce l’ha scritta in faccia e io sarò pure educatina come Donna Letizia ma ci sono cose che sfidano il Galateo e se uno proprio a torte in faccia vuole finire, è giusto che se le pigli tutte fin nel cavo degli occhi, perché oggi, Signori miei, il vero Galateo non è di chi ti bacia la manina ma di chi coi distruttori d’Italia non ci va a né a nozze né a colazione.
..e per ogni evenienza..,come diceva il sommo Poeta: Pape Satàn, pape Satàn aleppe
.
DIARIO DI FERRAGOSTO
Oggi 15 agosto.
Come sono tornata dalle vacanze, una mole sterminata di cose da fare mi è crollata addosso, la lavatrice si è rotta, il bancomat si è smagnetizzato, è scaduta la carta prepagata, l’assicurazione mi ha stornato le fatture, il giardino è una giungla, il pc zoppica, io pure, una zanzare mi ha pinzato nel girovita, ecc ecc ecc. Qualcuno mi spieghi perché quando uno torna dalle vacanze si rompe sempre tutto. Sono gli elettrodomestici che se ne hanno a male perché li hai abbandonati e te la fanno pagare come le mogli gelose? Oppure ogni cosa, dalla fica alla lavatrice, se non la usi, si vendica?
Ieri sera sono andata al cenone in giardino del condominio accanto, solo 30 persone perché gli altri erano in vacanza: fiorentine alla brace, salsicce, patatine fritte, costine di maiale, friggione, tre qualità di dolci, gelato, sorbetto, uva fragola, cocomero, ammazzacaffè…vino a scorrere. Il condomino ex macellaio nel friggione ci aveva messo anche le costine. Si sa, i macellai mettono la carne dappertutto. Come i politici le tangenti. Certo che lì un vegano ci faceva la muffa…
Per una volta ero al tavolo giusto, senza quei musoni del mio condominio, e mi sono divertita. C’erano dei boulgneis, come a dire ‘in età’, che si raccontavano storie totalmente inventate sul tempo che fu, con aria serissima, si passavano la palla come il Marchese di Muchaunsen, allargando vieppiù le fole e bacaiando tra un bicier e l’altro.
“Non m’arcord più”, diceva uno “se i pinguini sono al Polo Nord o al Polo Sud”. “Come?”, diceva l’altro sempre in lingua semilocale “A t al degg mi. Non t’arcord quando facemmo la società dei pinguen?”
“Ah, sì, andammo al Polo Sud perché dicevano che le uova di pinguino erano molto stimate e si poteva fare affari”
(Erano in tre, uno più serio dell’altro, mangiavano, bevevano e strologavano in tutta calma)
“Sem partì con l’aereo frigo. Ne abbiam presi 80. Li volevam purté ai Giardini Margherita per far mercato”.
“Quando l’aereo è passato sull’equatore son morti in due. Per il troppo caldo”.
“Sì, ma poi, quei 78 rimasti steven bene brisa”.
“Intanto steven tutti a capo all’ingiù coi piedini in aria, come al Polo Sud”.
“Sì, e poi si erano invertiti, i maschi eran femmine e le femmine maschi.”
“Così non facevan più uova”.
“E la Società è fallita”
“Perché avevam fatto proprio una Società con le uova di pinguino, c’era anche investitori stranieri. Uno dalla Spagna. Gli interessavan le nova di pinguino, oi!”
“El se ciamava “la società de le oche sarvatiche”.
“Ci aveva anche lo stemma”.
“Di legno, marchiato a fuoco, fatto dal falegname el Bepi, el marangon”
“La società dei Tiro-lesi”.
“Sì, perché se sei leso della vista ti chiamano videoleso, sei non ci senti ti chiamano audioleso, ma se non ti tira, sei un ‘tiro-leso”.
Sono andati avanti così per tre ore. Da registrare. Io e le altre due signore a bocca aperta e poi a ridere, a bere tutte quelle fandonie ben raccontate che parevan vere. Come a teatro.
Io ho stramangiato. Oggi la glicemia era solo a 102. Qualche volta questa glicemia è più ragionevole di me.
No, oggi, Ferragosto non faccio niente.
Il giardino mi aspetta cupamente là fuori con tutte le sue erbacce inestirpate e i fiori secchi. E’ che io non ho proprio voglia di far niente. Ci vorrebbe una vacanza per quando si torna e siamo stanchi della vacanza appena fatta.
Sono le 8 e un quarto e non è ancora giorno. Il meteo dice ‘soleggiato’. Però mica tanto.
Ma quanto si sono accorciate le giornate?
Oggi mi sa che mi guardo le puntate arretrate del Trono di spade. Avercelo un drago che passa sul Quirinale e il Parlamento e abbrucia tutto!
baci
Viviana
.
Draghi regista, Soros sponsor, Napolitano mister, Bersani e Vendola in panchina. Renzi al mercato delle vacche.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1871 19-8-2017 CERCASI CIVILTA’

$
0
0

MASADA n° 1871 19-8-2017 CERCASI CIVILTA’
Blog di Viviana Vivarelli

La strage di Barcellona- Altre stragi dimenticate- La banalità del male – I 4 balordi della morte – Ricordando Falluja – La grande rimozione – La strage nascosta – Sprechi pubblici e vizi privati – La crescita del Pil: l’Italia è penultima in Europa- I giovani, questi eterni assenti nella vita dell’Ue – Archiviato il caso Regeni, il petrolio libico tira di più – Prove di razzismo, italiani brava gente

La follia domina il mondo, nei grandi consessi internazionali, nei G8 e nei G20, nei duri organismi economici che danno ordini ai Governi, nelle società di rating che segnano la morte e la vita per interi Paesi, nei dittatori sempre pronti a nuove guerre e nei presidenti che le appoggiano, nei partiti pronti a tradire i loro elettori, nei generali trucidi e negli eserciti mercenari, nella banche assassine, nella Borsa demenziale, nelle società dei servizi, nelle polizie di tutto il mondo, nelle religioni ormai fallite nel migliorare gli uomini, nei media che ingannano le menti dei lettori e servono poteri oscuri che non vogliono certo migliorare il pianeta.
Come meravigliarsi se la follia domina anche la mente di 4 balordi ragazzetti che meditano di fare una strage con un furgone preso a nolo?
.
Ipocriti! Gentiloni esprime le solite frasi di circostanza e ha appena firmato l’ingresso Dell’Italia nella guerra in Siria.
Cosa altro vogliono distruggere in un Paese dove è stato distrutto tutto?
.
Ennesima strage a Barcellona. 13 morti. L’attentato di Manchester era il tredicesimo attacco terroristico compiuto in Europa dall’8 gennaio 2015, quando due uomini entrarono nella redazione parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo e uccisero 12 persone. A Manchester 22 morti.
Dal 2014 i morti a seguito di stragi rivendicate dall’Isis nel mondo sono stati 1.743, centinaia i feriti.

Le stragi si succedono sulla linea del terrore. I terroristi attaccano sempre la gente comune, fanno le loro stragi nelle chiese, nei mercati, nelle piazze. Non attaccano mai i signori del Potere che restano ben protetti, i cafoni dell’Isis non li raggiungerebbero mai o forse c’è proprio qualcosa di sbagliato nelle loro teste, per cui è più facile per loro prendere un camion e fare stragi di gente comune. In questo modo non realizzano nessun risultato militare, solo quello di aizzare odio contro di loro, mentre chi è causa dei loro guai continua a perpetrare i suoi crimini nella più totale impunità. L’odio unito alla stupidità produce solo stragi di pura violenza che non servono a niente e a nessuno e paradossalmente favoriscono la causa di chi diffonde guerre e altro odio, come in una insensata catena che non finisce mai, dove uno è alibi per le efferatezze dell’altro.

Nell’editoriale “La banalità del male”, Travaglio dice:

“….questi macellai da qualche mese a questa parte hanno abbandonato persino le presunte “regole” della guerra e del terrorismo tradizionali, scagliando i loro furgoni a tutta velocità contro folle di persone inermi con l’unico scopo di falciare il maggior numero di vite umane, senz’alcun rischio per la propria. È una guerra-non-guerra globale, dove chiunque può colpire ovunque, senza bisogno di grandi risorse, armi e strutture. Una guerra-non-guerra che di primo acchito lascia annichiliti e fa sentire disarmati e impotenti, come i veleni di cui non si conosce l’antidoto. ..1) Il movente è l’ideologia jihadista, che si nutre di interpretazioni letterali o fantasiose del Corano per combattere l’Occidente in quanto tale, ma anche la gran parte del mondo islamico ritenuta troppo debole con gli “infedeli” (il maggior tributo di sangue agli attentati jihadisti l’hanno pagato i musulmani). Quindi chi continua a sragionare di “Islam contro Occidente” e “musulmani contro ebreo-cristiani
2) Le etichette dei jihadisti – al Qaeda, Isis, domani chissà – contano poco. Conta il carburante che le alimenta: una propaganda unilaterale sui crimini dell’Occidente e sulla “democrazia” che pretendiamo di esportare in casa loro. Finora l’Occidente ha fatto di tutto per legittimare quella propaganda, scatenando guerre con la scusa di abbattere le dittature, ma solo quelle antioccidentali, mentre appoggiamo quelle “amiche”. Se vogliamo regalare altri adepti al jihadismo, seguitiamo pure a sostenere Assad, Al-Sisi, Erdogan, Putin, l’Arabia Saudita e gli sceiccati ed emirati del Golfo e a usare le fazioni islamiste in Nordafrica come pedine per i nostri doppi e tripli giochi.
3) Gli attentatori di ultima generazione non sono migranti sbarcati sui barconi, ma cittadini dei Paesi in cui colpiscono; o globetrotter del terrore con visto turistico o documenti falsi. Chi mescola terrorismo e immigrazione non capisce nulla, o fa propaganda che confonde le acque e crea psicosi dannose, mentre servono ragione e freddezza.
4) Lupi solitari o branchi di macellai che fossero, i jihadisti che hanno insanguinato l’Europa nell’ultimo triennio non hanno, singolarmente presi, nulla di raffinato né di invincibile: colpiscono nel mucchio, sorprendendoci proprio per la rozzezza dei mezzi usati. Ma non è vero che i loro agguati siano del tutto imprevedibili. Anzi, molti dei loro bersagli, quelli che hanno creato più morti e più scalpore (dunque più ammirazione agli occhi degli altri fanatici), erano prevedibilissimi: la redazione di Charlie Hebdo, il Bataclan, gli Champs Elisées e l’Arco di Trionfo a Parigi; l’aeroporto di Bruxelles; il London Bridge e Westminster a Londra; la Manchester Arena durante il concerto di Ariana Grande; il mercatino di Natale a Berlino; la Promenade di Nizza; le Ramblas di Barcellona. Il che non vuol dire che tutti questi attentati fossero evitabili, ma certamente che almeno in molti casi non è stato fatto tutto quel che si poteva per prevenirli, o almeno ostacolarli.
5) Ancor più prevedibili degli obiettivi erano gli attentatori: non c’è stata strage in Europa che sia stata perpetrata da insospettabili ma tutte si sono rivelate opera di soggetti schedati, talora addirittura pregiudicati, o comunque noti all’intelligence o alle forze dell’ordine del Paese colpito o di Stati alleati che li avevano segnalati, di solito invano, come “radicalizzati” e attivi anche per la web-propaganda jihadista.
È il caso anche di Barcellona: il diciottenne fuggitivo Moussa Oukabir postava già due anni fa su Facebook incitamenti a “uccidere gli infedeli e lasciare solo i musulmani che seguono la religione”. Che altro doveva fare il giovanissimo Moussa per insospettire l’intelligence spagnola? Conosciamo la risposta: i governi non hanno i mezzi per controllare tutti i radicalizzati che girano per l’Europa. Ma anche l’obiezione: se il terrorismo jihadista è la prima emergenza internazionale, che aspettano i governi europei a trattarla come tale, investendo i miliardi necessari nell’intelligence, nel controllo del territorio, nell’analisi, scambio e coordinamento delle informazioni?
Il New York Times rivela che l’Amministrazione Obama, un anno fa, aveva trasmesso al governo Renzi un dossier dettagliato sul coinvolgimento dei servizi di Al-Sisi nell’omicidio Regeni. E il trio Renzi-Gentiloni-Alfano fa spallucce: il primo addirittura fa sapere che “non occorreva la Cia per sapere del regime del Cairo”. Peccato che la Procura di Roma abbia continuato a fare inutili spole fra l’Egitto e l’Italia per raccogliere carte false e carta straccia. Vi prego: diteci che quel dossier l’avete insabbiato apposta. Così almeno nessuno sospetterà che non l’abbiate neppure letto. O, peggio, capito.

I QUATTRO BALORDI DELLA MORTE
Il massacro di Barcellona ha come autori 4 deficienti, la cui età va da 17 a 24 anni. 4 idioti fanatizzati con ideologie di morte che la loro piccola testa nemmeno capisce, che hanno agito con bombe artigianali, 4 ragazzetti che la propaganda filo americana tenta di far passare per i feroci assassini di una grande esercito, quando sono 4 balordi di cui il più giovane non ha ancora 17 anni.
Nel Barrio El Principe si sogna di diventare qualcuno come nella “Paranza dei bambini” di Saviano e, se a Napoli il modello è la camorra, nel Barrio di Barcellona il modello è il Jihad. Modelli demoniaci, modelli perversi, che l’intelligence spagnola ha ignorato perché i grandi Servizi ignorano i ragazzetti e parlano di macroguerra e di grandi eserciti invasori.
Se l’eccidio è stato commesso con l’avventatezza dei folli, quello che crolla nel ridicolo è l’impianto di sicurezza spagnolo, come crolla, del resto, quello di ogni sistema di servizi segreti occidentale.
Sono stata a Barcellona, una città bellissima con una popolazione amichevole, allegra, ospitale, dove si può incontrare gente lieta di tutto il mondo, l’ultimo luogo dove ci si aspetterebbe una strage. Ma il demonio ha sempre odiato il riso, l’allegria, l’amichevolezza e ha sempre tentato di estirparli dal mondo, da un giornale satirico a una discoteca. E il diavolo può usare per i suoi fini anche 4 ragazzetti con ancora il latte sulle labbra. La sofferenza più grande è proprio questa.

Nel terzo mondo abbiamo seminato vento e ora raccogliamo tempesta.

RICORDANDO FALLUJA
Ma davvero qualcuno potrebbe credere che stiamo da 14 anni in Medio Oriente, a distruggere, depredare, torturare e da questo non sarebbe nato niente?
La battaglia di Falluja nel novembre del 2004, fu la battaglia più imponente, sanguinosa e misteriosa della guerra iraqena: 10 giorni di assedio e distruzione di una città di 350.000 abitanti. Su di essa gli USA imposero il più assoluto silenzio e ancor oggi il Pentagono nega questo crimine enorme e non ci sono cifre attendibili sui morti. L’operazione rase al suolo 36.000 case e uccise con armi al fosforo 5000 persone. Dopo la strage, una squadra di medici volontari entrò per ripulire la città delle migliaia di vittime civili che nessuno ha mai contato. Si aspettavano di trovare una carneficina, visto che i bombardamenti erano stati fittissimi col divieto di acqua, cibo e soccorsi, ma quello che i medici trovarono superò ogni orrore: di cos’era morta tutta quella gente? I ripulitori fecero dei filmati che girarono il mondo, rompendo la pesante censura americana. Il filmato fu visto dai nostri parlamentari che tacquero, come tacquero di fronte alle foto del cadavere di un imam perforato orrendamente dai buchi del trapano, strumento molto usato degli americani.
Il filmato passò su Rainews24 di Sky e su Al Jazeera che le mostrò al mondo intero, al mondo arabo soprattutto, visto che i nostri governanti (FI e Lega e Pd) fecero di tutto per occultarlo. Il video è di una ferocia senza limite. Ma la menzogna più cinica ha coperto tutto. Hanno tentato in tutti i modi di secretare la verità: il falso dossier SISMI sull’uranio nigeriano con un Berlusconi complice, la battaglia dei ponti dove i nostri soldati massacrarono civili e uccisero anche una partoriente in un’ambulanza, il vero carattere di una missione ‘umanitaria’ che di umanitario non aveva niente e in cui abbiamo aiutato stragi feroci, con i nostri elicotteri che indicavano alle truppe Usa dove colpire, facilitando l’avanzata delle truppe distruttive, la consegna di civili inermi, donne e ragazzi ai torturatori di Abu Graib, la complicità e il silenzio.
Bush passerà alla storia come uno dei più feroci criminali di tutti i tempi, ma i governi italiani (Fi e Lega) e l’opposizione (DS) figureranno come i suoi complici.
Ma voi avete dimenticato tutto questo?

Fa specie vedere come tanti si attaccano visceralmente a messaggi di odio, ad aizzamenti feroci sul genere della Fallaci, a fanatismi sanguinosi, al peggio di loro stessi, dimenticando totalmente quello che noi occidentali abbiamo fatto e continuiamo a fare nel terzo Mondo, nel Medio Oriente: le carneficine, i saccheggi, gli stupri, le torture, i bombardamenti, le armi chimiche, che vanno avanti da 14 anni devastando e distruggendo interi popoli. E noi, come se nulla fosse mai successo, come se noi occidentali fossimo ciechi e sordi, come se l’occupazione di interi Paesi per depredarli del gas, del petrolio, distruggendo interi territori, non fosse mai successo.
Sui nostri media complici è come se l’Isis fosse un fiore del male che si nasce in un giardino del bene e della santità. Ma non è così. Morte richiama morte. Stupro e tortura richiamano orrore e strage. Quello che a noi non viene detto,quello che noi tacciamo anche ai noi stessi, nelle anime arabe brucia e arde e chiede vendetta. Certo la vendetta è orribile e va punita, ma quando le guerre, le stragi, le occupazioni, le torture saranno almeno denunciate? Almeno esecrate? O vorremmo davvero credere fino in fondo che le nostre mani sono pulite? Che il male stia solo da una parte?

LA GRANDE RIMOZIONE
Viviana Vivarelli
Il terrorismo è orribile. Le stragi sono orribili. Ma come possiamo dimenticare quello che noi occidentali abbiamo fatto nel resto del mondo? Quello che i nostri partiti hanno fatto, appoggiando guerre aggressive terribili, aiutando stragi e depredazioni, attaccando Paesi che fino a un momento prima erano nostri amici, solo per favorire i grandi alleati americani? Con elettori succubi che volevano con tutte le loro forze credere al mito degli italiani buona gente, degli europei portatori di libertà, degli americani tanto democratici?
E anche ora che ci indigniamo sui poveri fidanzatini di Barcellona uccisi mentre si tenevano per mano, come possiamo accettare che Renzi abbia aumentato del 23% le spese militari, abbia conservato il progetto dei 60 F35 portatori di armi atomiche (e non certo per spengere incendi come disse lo stupido Boccia) ma per ardere città e distruggere popolazioni, come possiamo accettare che il Pd e Fi siano entrati senza nemmeno un voto parlamentare nella guerra in Siria? A far cosa? A permettere ai fidanzatini siriani di passeggiare mano nella mano?
Credete che queste armi e queste partecipazioni militari in guerre sempre più sanguinose salvi e preservi i cittadini del mondo? Lo sapete che persino le torture di Abu Graib sono avvenute col consenso e col silenzio italiano?
L’ipocrisia più spaventosa copre questo voler credere a tutti i costi che le nostre mani non sono imbrattate di sangue e solo quelle dei terroristi islamici lo siano.
I politici coprono tutto col silenzio e l’omertà ma noi che inneggiamo alla furia spaventosa e demoniaca della Fallaci e inneggiamo alla perversione islamica, siamo preda di un cinismo che calpesta ogni verità. Siamo come i bravi cittadini e le brave massaie di Auschwitz che non sapevano nulla dei lager, che credevano nel mito della bontà della razza tedesca e nella malvagità dei gruppi che la stampa diceva loro di odiare.
Siamo vittime di una rimozione collettiva che mette tutto da una parte il male e fa di noi le sante creature detentrici di ogni bene, proprio mentre continuiamo a votare e sostenere quelli che le guerre le ordinano, che i massacri li fanno.
E voi volete che i massacrati, che i torturati, che gli stuprati, che le vedove, e gli orfani, e i superstiti non si ribellino? Non ci attacchino a loro volta coi mezzi che hanno, con le possibilità che hanno? Per farci capire dall’interno cosa si prova ad essere uccisi, feriti, seviziati, terrorizzati? Ma non vi sembra che sarebbe troppo chiedere?
Ma davvero credete che il mondo potrà vivere in pace attaccando altri Paesi, distruggendo intere civiltà, aumentando la spese militare e moltiplicando le guerre? E davvero credete che la propaganda di odio e di aggressione sparsa a piene mani dai politici e dai media possa coprire e occultare i nostri delitti?

MENZOGNE
La menzogna più cinica ha coperto tutto col silenzio.
Hanno tentato in ogni modo di secretare la verità. L’onorevole Letta di FI secretò il falso dossier del SISMI sull’uranio nigeriano che mostrava un Berlusconi complice delle menzogne di quella guerra; si secretò la battaglia dei ponti irachena, dove i nostri soldati massacrarono civili e uccisero anche una partoriente dentro un’ambulanza mentre si divertivano a fare da cecchini sui civili, si è silenziato il vero carattere della missione ‘umanitaria’ in Medio Oriente, in cui supportammo le feroci stragi USA, i nostri elicotteri facilitarono l’avanzata delle truppe distruttive, gli italiani consegnarono civili inermi ai torturatori di Abu Graib e tacquero sugli orrori visti. Ora nessuno chiede inchieste su Falluja, e i partiti di Governo continuarono nella menzogna del “manteniamo l’ordine” e nell’ipocrisia del “ritiro graduale” mai fatto e nella grande truffa dell’esportazione della democrazia e della vendetta per la distruzione delle torri, che è e resta uno dei più grandi segreti militari dell’occidente dove nulla fu come era stato raccontato, visto anche che avvenne nel settembre del 2011 mentre lo spostamento delle truppe americane verso il Golfo e dunque la decisione di Bush di attaccare l’Irak partì da marzo dello stesso anno e dunque 6 mesi prima.
Il demenziale Bush passerà alla storia come uno dei più feroci criminali di tutti i tempi, ma il governo italiano e parte dell’opposizione figureranno come i suoi docili fiancheggiatori.
Quello che veramente spaventa non è nemmeno quello che è accaduto ma che continuino ad esserci persone che, anche di fronte alle prove di tanti orrori, persistano a negare la verità per difendere delle posizioni prestabilite, per non riuscire a dire: “Mi sono sbagliato”.
Non dobbiamo respingere la verità ma vergognarci del nostro errore.
Oppure Falluja morirà due volte.

Forse dovremmo ricordare anche tutte le manovre che la CIA ha messo in essere per uccidere capi di stato, coartare elezioni, destabilizzare paesi, manovrare governi, premere organismi mondiali.. oltre naturalmente ad attentati, violazioni del diritto nazionale o internazionale, diffusione di epidemie, distruzione del clima, minacce politiche e economiche, embarghi, proliferazione atomica, uso di armi proibite, torture, basi nucleari, protezionismi interni per far crollare le esportazioni del terzo mondo, imposizione di OGM, inquinamenti climatici planetari, manovre finanziarie di
distruzione di stati…
.
Pensiamo solo al silenzio che ha nascosto la strage di Falluja.

Abbiamo le testimonianze dei medici che sono entrati nella città rasa al suolo delle bombe americane, con le vittime scarnificate dal fosforo. I media italiani, i partiti italiani non dissero nulla di questo. E sì che dell’orrore fu data loro testimonianza filmata in parlamento. Restarono sbigottiti ma tacquero. Perché non si doveva disturbare il grande alleato americano. Quello stesso che ci distrugge con le sue banche assassine, con le sue agenzie di rating, con i suoi trattati commerciali distruttivi della nostra economia.
Migliaia di morti, di feriti, di torturati.. Ma quale ordine pubblico?! Ma quale democrazia?! Ma quale “salvare un popolo dalla dittatura di Saddham”?
Ma non vedete che qui più nulla è credibile’!? E volete credere alle urla piene d’odio scomposte di una assatanata come la Fallaci? Volete illudermi che esista solo un lato della medaglia? Volete che strage, morte e disperazione non generino strage, morte e disperazione?
Anche al di là di Falluja, tutte le guerre americane rigurgitano di cose orribili. Ma in Italia, al tempo di Abu Graib, ben 43 senatori su 55 respinsero che si facesse luce sul
trattamento dei prigionieri. E’ democrazia questa?
Non attaccatevi alla parola fosforo pensando sia un gas illuminante, le armi letali hanno nomi precisi che sui media non appaiono, queste sono armi chimiche letali vietate in
tutto il mondo.
Bufale! False piste!
Nella guerra che gli USA vollero sferrare al Medio Oriente per impadronirsi delle risorse petrolifere e per conquistare una posizione di predominio territoriale tutto fu spaventoso, m ai media e i politici passarono da menzogna a menzogna,
da infamia a infamia. Violarono tutte le leggi internazionali, tutte le regole civili.
E davvero si vorrebbe che tutti questi orrori fossero passati senza reazione?
L’Occidente è marcio. Qua ormai più nulla è difendibile. Tutto crolla nell’inferno. Volete difendere l’inferno?
.
LA STRAGE NASCOSTA

VOI POTETE NON SAPERE, POTETE FINGERE DI NON SAPERE, POTETE DIMENTICARE
MA LE VITTIME E I SUPERSTITI NON HANNO DIMENTICATO

Attentato di Barcellona, la verità è orribile. Per questo non viene detta
Gianluca Ferrara
La notizia dell’ennesimo attentato che ha colpito l’Europa sta riempiendo giornali, tv e blog di immagini e video. All’indignazione per le tante vittime innocenti si intrecciano i commenti di intellettuali, giornalisti e politici. Purtroppo, come al solito, si tratta di commenti fuorvianti che cavalcano l’emozione del momento, completamente incapaci di mostrare una visione d’insieme. La quasi totalità delle opinioni che ci apprestiamo ad ascoltare nello tsunami disinformativo che giungerà nelle nostre case non ci spiegheranno i perché di tali gesti che sono solo sintomi di una grave malattia. Una malattia che è la fine del modello di sviluppo del mondo occidentale che, per perseverare nella sua folle crescita economica, deve depredare nuovi territori sempre con maggiore voracità.
Il fine nei prossimi giorni sarà sempre lo stesso: dividere in modo ipocrita il mondo tra buoni e cattivi, in modo da permettere a coloro che esercitano il vero potere di raggiungere gli obiettivi prefissati. Obiettivi atti a giustificare nuove spese militari, ulteriori restrizioni delle libertà in Occidente e la possibilità di usare, ancora un volta, la religione come maschera per celare la vera posta in palio che è la razzia di petrolio, gas e stupefacenti. Negli ultimi anni pianificate guerre dirette e per procura hanno destabilizzato un’importante area geografica. Le aggressioni all’Iraq, all’Afghanistan, alla Libia, alla Siria hanno fatto montare la rabbia. Rancori e odi che si sono incanalati in tanti disadattati europei usati come concime per seminare paura ma anche in gruppi radicali e terroristici. Gruppi come Al Qaeda e Isis, che però sono stati usati e finanziati, come è accaduto in Siria, in maniera strumentale dagli Stati Uniti che si sono autoproclamati portatori sani di democrazia e libertà.
L’invito che sento di rivolgere è di non limitarsi a voler interpretare l’immagine di un puzzle solo con l’ultimo pezzo che ci viene mostrato dai mass media. Per rispettare le vittime degli attentati non serve essere informati su che musica ascoltassero e di quali film fossero appassionati, la vera sfida è spegnere la Tv e trovare gli altri tasselli del puzzle, quelli che poi danno la possibilità di vedere il quadro d’insieme, quello che è vietato mostrare. Secondo uno studio dell’associazione privata Council on Foreign Relations, solo nel 2016 il premio Nobel per la Pace, Obama, ha permesso che fossero sganciate ben 26.172 bombe su ben sette Paesi sovrani (Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Yemen, Somalia e Pakistan). Si tratta di tre bombe ogni ora per 24 ore al giorno che hanno ucciso migliaia e migliaia di civili innocenti come coloro che passeggiavano sulla Rambla a Barcellona.
Secondo un rapporto del 2014 dell’Ong britannica Reprive, per ogni “terrorista” ucciso nella guerra dei droni combattuta dagli Usa, le vittime civili sono state 28. In dieci anni, su 41 terroristi assassinati i droni hanno ucciso 1.147 innocenti. Uomini, donne e bambini di cui giornali e Tv non ci renderanno mai conto.

COME SONO FINITI
Berlusconi ha baciato Dell’Utri e Previti, ha baciato Gheddafi, ha baciato Bossi…
Speriamo che baci anche Renzi.
.
Non c’è peggiore Destra di una forza di Sinistra che fa una politica di Destra.
………………………………..
Dobbiamo cambiare discorso per forza.
O la forza della verità ci uccide.

Giuseppe Barone
Dopo che si sono mangiati e bevuto di tutto, si arriva la frutta, scatta sempre quello che vede una luce in fondo al tunnel tra un rutto e un singhiozzo.
.
Quanti dilemmi per il governo che, invece di lavorare in modo efficace, pensa a sopravvivere e a “magnare” qualche mese in più, mentre tutto va in vacca. To beef or not to beef.
.
Karl Marx. Il capitale
Il capitale fugge il tumulto e la lite ed è timido per natura…Il capitale aborre la mancanza di profitto o il profitto molto esiguo, come la natura aborre il vuoto. Quando c’è un profitto proporzionato, il capitale diventa audace. Garantitegli il dieci per cento, e lo si può impiegare dappertutto; il venti per cento, e diventa vivace; il cinquanta per cento, e diventa veramente temerario; per il cento per cento si mette sotto i piedi tutte le leggi umane; dategli il trecento per cento, e non ci sarà nessun crimine che esso non arrischi, anche pena la forca. Se il tumulto e le liti portano profitto, esso incoraggerà l’uno e le altre.

E anche se il vento ci soffia contro, abbiamo sempre mangiato pane e tempesta, e passeremo anche questa.(BENNI)

Roma è messa a ferro e fuoco dagli attacchi biforcuti dell’esercito perdente.
Come ad ogni fine impero.
.
Se i grandi non si sono ribellati, lo faremo noi. La storia ci guarda e non vorrei che vomitasse. (STEFANO BENNI)

STEFANO BENNI
Questa sinistra mi mette tristezza e non me ne frega più niente di dirlo. A costo di far rivoltare nella tomba mio nonno stalinista. Non capisco questa corsa al Grande Centro che poi è un centrino da tavola, con due o tre ideuzze perbene apparecchiate. Non capisco questo mimetizzarsi da camaleonti dentro una politica che non s’ interessa più della polis, della comunità, ma solo della lotta per il danaro e per il potere. Tanto che bisognerebbe cambiarle nome, invece di Politica che so, Lucratica, Imperiotica. Sono stufo di sentirli parlare soltanto di Borsa e cambi. Di vederli copiare l’avversario, alla rincorsa dell’immagine. Berlusconi veste i suoi da ginnasti dell’Ottocento e li porta alle Bermuda? D’Alema convoca i Vip in convento. Dov’è la differenza?”

È una tranquilla notte di Regime. Le guerre sono tutte lontane. Oggi ci sono stati soltanto sette omicidi, tre per sbaglio di persona.
L’inquinamento atmosferico è nei limiti della norma. C’è biossido per tutti. Invece non c’è felicità per tutti. Ognuno la porta via all’altro. Così dice un predicatore all’angolo della strada, uno dall’aria mite di quelli che poi si ammazzano insieme a duecento discepoli. Ce n’è parecchi in città. Dai difensori dei diritti dei piccioni alla Liga artica. Siamo una democrazia. Ogni tanto, sul marciapiede, si inciampa in qualcuno con le mani legate dietro la schiena. Forse la polizia lo ha dimenticato la notte prima. Ho guardato in alto, oltre le insegne illuminate e, obliqua su un grattacielo, c’era la luna.
Le ho detto: Cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?
..
Se i tempi non chiedono la tua parte migliore inventa altri tempi.
.
Uno non può fare l’eroe tutta la vita. Anzi, il più delle volte non può farlo per più di 10 minuti. Certo, in quei dieci minuti si vedono le cose diversamente.
.
STEFANO BENNI
E’ vero, c’è un clima nuovo in Italia. Avevamo tanti partiti ora ne abbiamo due: il centro destra e il centro-sinistra-verso-destra. Avevamo quattro stagioni e ora ne abbiamo due: afa o diluvio. Ci estingueremo pieni di sicurezza.”
(Lo diceva nel 96. Come non passa il tempo!)

Berlusconi: 57 voti alla fiducia su leggi troiaio.
Renzi: 59 voti alla fiducia su leggi troiaio.
Siamo in balia di poche centinaia di teppisti che causano danni incalcolabili al Paese da 23 anni.
Votando la fiducia.
A questi i black bloc gli fanno un baffo.
.
Ah, guarda, è saltato il piano per lo sviluppo!
E’ saltato il ripristino del territorio!
Pure quello delle scuole pericolanti o minacciate dall’amianto!
Sono saltate pure le casette per i terremotati!
Non ci sono soldi
però c’erano 59 miliardi per l’aiutino alle banche
23 miliardi portati di corsa alla NATO per nuove guerre
15 miliardi che sono diventati 30 per gli F35
il 23 % di spese militari in più per le nuove guerre compresa quella in Siria
30 miliardi per mantenere il carrozzone politico
un miliardo e mezzo solo il Parlamento
4 miliardi per la Chiesa
17 miliardi per mantenere le Province
4 miliardi per Palazzo Chigi
98 miliardi evasi regalati alle lotterie
20 miliardi per la Tav in Val di Susa.
il 50% di spesa in più per le auto blu
una cifra indefinibile per i 10 vaccini obbligatori da pagare chissà come
ma si sono dovuti tagliare 4 miliardi alle forze di polizia
si pensa di ridurre le scuole superiori di un anno per risparmiare 1 miliardo
è stata chiusa la DIA per non combattere la mafia
è stata chiusa una scuola su 3
e non parliamo dei piccoli ospedali
è stato tagliato un altro mezzo miliardo alla sanità
si sono ridotti i fondi alle guardie di finanza -chissà che dolore-
si sono tagliati anche i pompieri, tanto in Italia gli incendi non scoppiano mai
Renzi voleva tagliare persino 100 milioni ai malati di SLA
e guai a toccare i vitalizi
epperò non ci sono soldi per lo sviluppo.
Ma va?!
Scilipoti smentisce chi gli aveva dato del venduto. Si trattava di noleggio.
Nell’ultima legislatura 500 voltagabbana su 980 parlamentari, alcuni con anda e rianda multipli e ripetuti.
Ormai sono la maggioranza.
Passano da partito a partito anche nella stessa notte, come le donnine sui viali da cliente a cliente.
.. e nessuno fa niente per cancellare questo schifo.
Almeno si tassino le transazioni!!
Facciamo una Tobin tax sui mercimoni parlamentari!
Un 15% su ogni acquisto effettuato e bottino incettato.
Noi non eleggiamo rappresentanti del popolo. Nominiamo escort di extralusso che si vendono al primo offerente.
Col nuovo Parlamento assisteremo a esodi di massa.
Come quando nell’esercito vincente si spostano tutte le prostitute di quello che ha perso.

Di due cose mai in Italia si parla
P2 e mafia
Eppure il Patto del Nazareno 1 e 2 è vivo e vegeto
Anche gli incappucciati,
a modo loro, hanno votato
la fiducia a ogni governo.
Le cose meno dette
in fondo
sono le più durature.

BLACK BLOC

I 300.000 indignados li abbiamo visti
I 500 vandalos pure
I 300.000 di Bossi li stiamo ancora aspettando
Ora se procede il Nazareno 2
vedremo un’adunanza di corrotti, voltagabbana, banchieri e multimilionari con mafia, camorra e ‘ndrangheta
Praticamente l’armata dei non morti del Trono di spade
.
C’era un supplizio etrusco che consisteva nel legare il corpo di un uomo vivo a un cadavere. Il corpo vivente del popolo e il cadavere di un corpo politico in disfacimento.
.
PROVE DI DITTATURA
Renzi ha già ordinato che i candidati delle prossime elezioni li sceglierà lui e basta.
Prove di dittatura avanzano.
Almeno Berlusconi prendeva tutti (e tutte) e di più.
Nulla può essere altrettanto squallido e altrettanto opprimente dell’agonia di un vecchio decrepito e di un giovane marcio attaccati al potere in un paese che va in pezzi..
.
SCONCI PARLAMENTARI
Ma cosa è peggio? Quei 314 deputati che votarono che Ruby era la nipote di Mubarak o quelle centinaia di parlamentari che continuarono a votare le 59 fiducie di Renzi a leggi e riforme orrende e anticostituzionali?
O quei milioni di Italiani che nello sfacelo totale del Paese, ciechi e sordi e cerebrolesi, continuano a sostenere le sorti di Renzi, l’Attila italiano, come se nulla fosse successo, e come se il tradimento di tutti i valori, storici, sociali, civili non fosse stato perpetrato sistematicamente, ostinatamente, con l’orrenda insensatezza dei despoti?

“Non c’è insensatezza così grossolana che la società non faccia diventare, a un certo momento, una sua dottrina e difenda con ogni arma di stupidità comune“.
Robertson Davies

Non sarebbero altrimenti salite al potere tutte le canaglie di tutta la storia.

Crescita del PIL: la verità è che l’Italia è penultima in Europa
Marco Valli, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa

Gli esponenti del Pd che esultano hanno preso troppo sole. Scambiano per ripresa economica il pieno fallimento della politica economica dei loro governi. Lo pensano i cittadini, lo dicono i dati. Il confronto con il resto d’Europa è impietoso: nel secondo trimestre 2017 in media la crescita del PIL nei 27 Paesi europei è stata del +2,3%, 0,8 punti sopra il dato fatto segnare dall’economia italiana. Siamo fanalino di coda, facciamo meglio solo del Belgio. Cinque anni di governi a guida Pd hanno prodotto zero risultati, anzi…hanno contributo con le riforme del mondo del lavoro e le privatizzazioni ad aumentare gli scoraggiati, i precari e sottoccupati e quindi la disuguaglianza economica e la povertà.
La droga monetaria senza precedenti immessa dalle banche centrali sta trainando una crescita malata. La trasmissione delle politiche monetarie verso l’economia reale è sempre più difficile e pericolosa, perché la liquidità finisce principalmente nel circuito finanziario.
La BCE soffre comunque di un ulteriore problema incurabile, in quanto deve trasmettere la sua politica monetaria a 19 economie diverse, con bisogni diversi in termini di tassi d’interesse e d’inflazione. In Eurolandia tra l’altro non esistono e sono fuori da ogni discussione veri meccanismi di condivisione dei rischi, come gli utopici Eurobond e strumenti di compensazione tra aree in surplus e aree depresse. Perciò una volta che la droga monetaria finirà ci saranno enormi ricadute in particolare per l’Italia e i paesi periferici.
In Europa, l’area euro cresce meno dell’area non euro. I tassi di crescita di Polonia, Danimarca e Repubblica Ceca (Paesi che conservano le loro monete nazionali) non sono casualmente più alti di quelli dell’Italia. L’euro è la gabbia della crescita economica. Bisognerebbe adesso mettere da parte l’orgoglio e chiedere scusa per tutta la sofferenza causata da politiche economiche sbagliate per imprese e cittadini italiani. È arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni concrete per uscire da questo declino inesorabile.

DARIO FO E L’IMPEGNO CIVILE
In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po’ le teste. Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa.”

I GIOVANI, QUESTI ETERNI ASSENTI DALLA STORIA DELL’UE

“La nostra generazione è stata l’agnello sacrificale sull’altare dell’Europa”.
Assenti dalle finanziarie. Dai giochi di potere. Dai G8. Dai paradisi fiscali, ovviamente. Come dalle Borse assassine. Dai programmi dei partiti. Dalle encicliche della Chiesa. Sconosciuti e rimossi dalla Bce, dal FM, dal WTO, dai sindacati perfino.
Imbarazzanti per le loro stesse famiglie.
Vittime prime della macelleria sociale, senza diritto di studio o di lavoro, prima generazione senza futuro nemmeno sognato.
Ora una ministra solerte gli ridurrà pure gli anni del diploma per portare un miliardo in più allo spreco del carrozzone statale e avviarli prima al mercato di lavoro della manovalanza o dei call center. Avulsi da ricerca e innovazione. Trattati come massa di decerebrati. Costi morti. O pagati a vaucher. Spinti dai ministri del lavoro persino a levarsi dai coglioni per andare all’estero. Impossibilitati a farsi una famiglia, a costruirsi una vita non parassitaria, persino a comprarsi una macchina, figuriamoci a pagare un affitto o pagarsi una casa.
Mai nella storia d’Italia ci sono stati governi che hanno trattato così i propri figli anche quelli migliori, come una zavorra da buttare, rendendoli il peso morto dello Stato.
Poi, per massima ironia, una idiota di Ministra ha fatto pure una propaganda fascista per la proliferazione della razza: mettere al mondo altri figli!! Per chi? Per cosa? Per quale futuro promesso o sperato?
E davanti, come cupa previsione: la distruzione delle tutele del lavoro, il lavoro aggratis già da scolari, i vaucher se ti va bene, i licenziamenti a go go, l’aumento dell’età pensionabile, la privatizzazione dei servizi pubblici, lo smantellamento totale del welfare….
Renzi promise un Governo giovane per i giovani, rottamando il vecchio. Ma, grazie anche a lui, il vecchio è lugubremente seduto sulle spoglie dello Stato e se i giovani non lo cacceranno li farà tutti fuori.

Renzi ha aumentato la spesa in armi del 23 %.
Nel 2016 spesi per materiale bellico 17 miliardi.
32.000 euro al minuto,
1.920.000 milioni l’ora,
46.575.342 milioni al giorno.
Le cifre della violenza di Stato.
Non ci pensano nemmeno a stornare i 60 inutili F35 che dopo 5 anni non sono stati ancora consegnati, ancora non funzionano, e hanno raddoppiato i loro costi.
Tutti i governi li hanno respinti.
Noi no.
Perché qualcuno dovrebbe rendere le tangenti intascate che hanno già preso il volo dei paradisi fiscali. E avete mai visto in Italia qualcuno rendere le mazzette?
Nemmeno in galera finiscono.
Renzi ha depenalizzato persino il furto. Figuriamoci se tra Renzi e Berlusconi non proteggono i ladri di Stato?
Il M5S dovrebbe stabilire un nuovo reato: si chiama MAFIA POLITICA.
E chi ne è preda dovrebbe subire il 41 bis, veder sequestrati tutti i suoi beni ed essere additato al pubblico ludibrio.
Non ricomparire nelle liste elettorali e essere messo a capo delle istituzioni e delle società pubbliche di questo Paese!
.
Mario ricorda
“Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.
La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.”

Elsa Morante. 1945 . Lettera su Benito Mussolini

Archiviato il caso Regeni. Il petrolio libico tira di più.

Alessandro Di Battista
Quanto scritto dal New York Times è gravissimo e chiama in causa quattro personaggi oscuri, che da più di tre anni tengono in mano il Paese a proprio uso e consumo: Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano.
Il New York Times rivela che l’ex amministrazione Obama informò Renzi e Palazzo Chigi di un coinvolgimento diretto dei servizi di sicurezza egiziani nel barbaro omicidio di Giulio Regeni.
Malgrado cio’, questi soggetti in tutto questo tempo hanno continuato a lanciare appelli per la verità, facendo finta di nulla. E proprio in questi giorni, alla vigilia di ferragosto, Gentiloni in persona ha ben pensato di far tornare al Cairo l’ambasciatore Giampaolo Cantini: una misura che per modalità e tempistica ci indigna profondamente e che, oggi, uccide Giulio una seconda volta.
Che Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano fossero dei traditori della Patria non avevamo dubbi, ma questa volta hanno superato il limite. Non possiamo accettarlo. Non può accettarlo la famiglia di Giulio che ancora piange suo figlio.
Per un fatto del genere, in qualsiasi altra parte del mondo i diretti responsabili avrebbero rassegnato le dimissioni ritirandosi dalla vita politica, ma sappiamo bene come vanno le cose in Italia e conosciamo la spocchia e l’arroganza che questi signori hanno mostrato in più di una circostanza.
Sia chiaro, non voglio aprire alcuna polemica, nessuno deve azzardarsi a speculare sulla morte di Giulio Regeni, ma chi ha mentito al Paese questa volta deve pagare.
Gentiloni e Renzi in primis, e poi a seguire tutti gli altri, devono fare chiarezza e rispondere, subito, alle seguenti domande:
1. Confermate o no le rivelazioni del New York Times?
2. La Procura di Roma, che sta portando avanti le indagini, è stata messa al corrente dei fatti? Quando e in quale data?
3. Cosa vi ha spinto, il 14 agosto, a rimandare il nostro ambasciatore al Cairo, quindi a riallacciare i rapporti diplomatici tra il nostro Paese e l’Egitto?
Chiedo ufficialmente ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, di convocare le Camere affinché i diretti interessati vengano a riferire in aula. Vogliamo la verità e la vogliamo ora!

IL SUICIDIO REGENI
Marco Travaglio
Quando l’Amministrazione Obama, come rivela il New York Times in un lungo e documentato reportage, consegnò al governo italiano le prove del coinvolgimento del regime di Al-Sisi nell’omicidio di Giulio Regeni, il premier era Matteo Renzi e i ministri degli Esteri e dell’Interno Paolo Gentiloni (oggi a Palazzo Chigi) e Angelino Alfano (ora alla Farnesina). Quindi spetta, nell’ordine, a Renzi, a Gentiloni e ad Alfano il compito di rispondere con la massima sincerità ed esaustività alle domande di uno dei più autorevoli quotidiani del pianeta.
Quali prove ricevettero da Washington? Che uso ne fecero? Le trasmisero o no alla Procura di Roma, che continua a brancolare nel buio a causa della finta collaborazione del governo egiziano e – si teme – anche di quello italiano? E che ruolo svolsero i nostri servizi segreti?
Siccome ormai lo scandalo è mondiale e – casomai qualcuno se ne fosse dimenticato – è costato la vita a un cittadino italiano innocente, i magnifici tre non pensino di cavarsela come con i casi Shalabayeva, Consip ed Etruria: silenzi imbarazzati e imbarazzanti, menzogne à gogo anche al Parlamento, evocazioni di improbabili complotti, querele annunciate e mai presentate, rimozioni di capri espiatori o addirittura di testimoni, diversivi e supercazzole nella speranza di far dimenticare tutto a un popolo smemorato e mitridatizzato.
Proprio due estati fa, a Rimini, Renzi si pavoneggiava al Meeting di Cl per essere stato il primo premier occidentale a stringere le mani insanguinate del generale Al-Sisi, il dittatore egiziano che ha rovesciato il presidente democraticamente eletto Mohamed Morsi con un colpo di Stato militare e una feroce repressione degna di Pinochet, nel silenzio complice dell’Occidente (ben felice di aver eliminato i Fratelli Musulmani insediando un regime “laico”). Renzi lo definì “grande statista”, lo elogiò per “il merito di avere ricostruito il Mediterraneo” (addirittura), insomma “un grande leader”, “l’unico che può salvare l’Egitto”, dunque “Italia ed Egitto sono e saranno sempre insieme nella lotta al terrorismo”. Aggiunse: “Sono orgoglioso della nostra amicizia e lo aiuterò a proseguire nella direzione della pace”. Poi passò direttamente al tu, come fra vecchi scout: “La tua guerra è la nostra guerra, la tua stabilità è la nostra stabilità”. Parole che nessun leader occidentale ha mai pronunciato, roba da far impallidire i baciamano di B. a Gheddafi. Dinanzi a un simile zerbino, Al-Sisi si sentì autorizzato a trattare l’Italia come una colonia egiziana, complici due formidabili armi di ricatto.
La prima sono gli interessi miliardari dell’Eni in Egitto. La seconda i rapporti privilegiati del Cairo col capobanda libico Haftar, pedina decisiva nell’eterna emergenza-sbarchi. Così quando Giulio Regeni, a fine gennaio del 2016, fu arrestato e torturato (come migliaia di oppositori) e infine assassinato da uomini in divisa per aver visto e scoperto troppo, il regime ci rifilò una sfilza di “verità” di comodo nella certezza che, dopo le ammuine di rito, l’Italia avrebbe chiuso il caso e riaperto gli affari: l’“incidente stradale”; il misterioso “atto criminale” senza torture; i rapporti di Giulio con fantomatici servizi stranieri; la rapina di due delinquenti comuni (arrestati e poi rilasciati); l’atto terroristico dei Fratelli Musulmani per mettere in cattiva luce quel sant’uomo di Al-Sisi e guastare l’amicizia Italia-Egitto (lo sostenne pure l’ex ambasciatore Antonio Badini in un’incredibile intervista alla genuflessa Unità renziana); il colpo di coda dei vecchi agenti segreti di Morsi, per mettere zizzania tra Roma e il Cairo; le “vite piene di ambiguità” di Regeni e dei vicini di casa, quindi il delitto passionale, magari in un festino gay; la “vendetta personale” (non si sa bene perché).
Mancano solo il suicidio, i marziani e la droga. Infatti ecco pronti cinque predoni che avrebbero agito travestiti da poliziotti, purtroppo tutti uccisi durante l’arresto, col contorno di effetti personali della vittima, compreso l’immancabile hashish. Il tutto dopo una strana “intervista” a Repubblica di Al-Sisi, che prometteva “tutta la verità” e intanto minacciava l’Italia: non si impicci in Libia (“rischiate un’altra Somalia”) e lasci fare a lui che sta lavorando per noi. E il governo italiano, per un anno e mezzo, che fa? “Chiede”, anzi “invoca”, pardon “pretende”, o meglio “esige tutta la verità” e “piena luce”, in un rosario di penultimatum da operetta. “Noi dagli amici vogliamo la verità, sempre, anche quando fa male”, dice subito Renzi, continuando a chiamare “amico” il Pinochet d’Egitto che ci prende in giro.
Il deputato Pd Giampaolo Galli si guadagna l’Oscar dell’Idiozia arruolando il corpo del povero Giulio nella campagna elettorale contro il referendum anti-trivelle: “Asteniamoci per Regeni per i Marò”. L’ambasciatore al Cairo viene richiamato solo tre mesi dopo il delitto, e chissà che paura in casa Al-Sisi. Poi l’altro giorno, profittando della distrazione ferragostana, viene rispedito a destinazione come se tutto fosse risolto, mentre a 19 mesi dal delitto ne restano ignoti non solo gli autori, ma pure la dinamica e il movente: tutto, a parte le condizioni del cadavere, che i poveri genitori di Giulio dicono di avere “riconosciuto dalla punta del naso”.
Ora si scopre quello che si era sempre saputo: il regime Al-Sisi depistava le indagini per cancellare le proprie impronte e il nostro governo lo sapeva, ma essendo un ostaggio del dittatore s’è voltato dall’altra parte, confidando nella nostra memoria da pesci rossi. Però, una volta tanto, ha fatto male i conti. La famiglia Regeni è viva e battagliera. E ora la stampa americana comincia a fare ciò che i nostri giornaloni non sanno più fare: le domande.
.
Ci fermeremo solo quando troveremo la verità, quella vera e non di comodo: il dolore della famiglia Regeni è il dolore di tutta l’Italia” (Matteo Renzi)

L’omicidio di Giulio Regeni è stato una ferita per le nostre coscienze”. (Paolo Gentiloni)

VIGLIACCHI !!!

E dovrebbe questo Paese essere affidato a due bugiardi seriali?
Uno, Renzi, rovesciava la sera le promesse del mattino.
L’altro, Berlusconi, giurava sulla testa dei suoi figli e poi tentava di rinnegare quelli di secondo letto.
Ma che esempi di moralità e di coerenza sono costoro che prima dicono di combattersi, poi vanno a letto insieme, contornati dalla canaglia e dai voltagabbana peggiori d’Italia?
.
Ci sono due modi di guardare la vita.
Uno è pensare che nessuna cosa è un miracolo.
L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.

(Einstein)
..ma certi giorni è proprio difficile.

RIDIAMARO :- )

A Gentilo’, ma che ce vai a fà a Bruxelles???
Nun ce fa fà n’artra figura de merda! Ma lascia stà! Dije che c’hai da fà ! FA VALE’ ER LEGITTIMO IMPEDIMENTO….!
.
Renzi, Berlusconi e Salvini sono alla stazione di Bruxelles, si avvicinano a una guardia e gli chiedono: “Scusi, per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?”
.
Insomma, in Italia, il governo o lo fa la P2 o lo fa Cosa nostra o lo fa Mafia capitale.
Il popolo è una parentesi rosa tra la parola Mafia e la parola Golpe.
V
.
-Tryton..Regeni…
Gentiloni furioso perché si ridicolizza l’Italia. Pensava di averlo fatto abbastanza lui.
.
-Da face book
Basta, vogliamo un premier foggiano. Uno che se Macron, la Merkel o il governo libico lo sfottono gli risponde: “Ridit mbacc a stu cazz” Sti figje e ndrokkie!
.
Carlo
Settimana scorsa, a mia figlia hanno dato da fare un tema in classe con il titolo:
‘Proponi una serie di soluzioni che possano salvare il nostro Paese …’
Da allora non ha ancora finito di scrivere …deve ancora tornare a casa … sono preoccupato : ha solo 6 anni!
.
Un tedesco un americano e un italiano al bar discutono dei tempi della guerra vantandosi della propria flotta navale. Il tedesco: “Noi avevamo delle portaerei così grandi che per spostarci da poppa a prua utilizzavamo le biciclette”. L’americano: “E allora? Le nostre erano così grandi che per spostarci da poppa a prua utilizzavamo le moto”. L’italiano allora: “Mi fate ridere tutti e due. Le nostre portaerei erano così grandi che a prua c’era la guerra e a poppa non ne sapevamo niente!”.
.
Davide Pertici
“Per essere sicuri di non essere cacciati dal tempio, i mercanti se lo sono comprato”.
.
MEETING DI CL
Venghino al Meeting degli affari di Comunione e Liberazione. E non abbiate paura, come diceva papa Karol Wojtyla. C’è posto per tutti, devoti e atei, progressisti e reazionari, sfruttati e sfruttatori: l’importante è partecipare. E semmai sponsorizzare. Roba da far schiattare d’invidia le feste dell’Unità, ormai reiette. Contribuiscono al momento di riflessione sui destini dell’uomo Intesa Sanpaolo, Eni e Wind come main sponsor, e come official partner Ania, Eni, Nestlè, Unipol-Sai, Poste e Autostrade. E c’è l’Arena Unipol-Sai, il salone Intesa, la sala Poste.

PROVE DI RAZZISMO, ITALIANI BRAVA GENTE
Davide Pertici
– una coppia milanese di origini cubane, si è vista respingere dal locatario dell’appartamento che aveva affittato a Margherita di Savoia (FG) perché non si affitta “a gente di colore”.
– una quindicenne italiana si è vista respingere l’iscrizione a una gara canora per giovanissimi. Era stonata? affatto, le hanno risposto che accettano solo “italiani autentici”.
– l’Austria ha mandato un centinaio di militari al Brennero onde evitare che qualche decina di immigrati valichino irregolarmente la frontiera. Evidentemente non si fidano dei controlli italiani.
– durante il ponte ferragostano. il primo atto concreto del neo Commissario alla sanità campana De Luca ha aumentato gli stipendi dei manager delle Asl e degli ospedali, perché la loro gestione meritava senza dubbio un premio.
Notizie apparentemente distinte e per nulla legate l’una all’altra, pare. Eppure io trovo che tutte siano l’espressione di un assoluto disprezzo per la vita altrui.
Invito a fare attenzione: accade che non si sia sempre dalla stessa parte.
A domani

STORIA
Si narra di un uomo che decise di avventurarsi negli inospitali territori dell’Africa, accompagnato soltanto dai suoi portatori.
Ciascuno di loro impugnava un machete con cui si aprivano la strada tra la folta vegetazione.
Il loro obiettivo era avanzare a tutti i costi.
In presenza d un fiume, lo guadavano nel minor tempo possibile.
Se spuntava una collina, affrettavano il passo per non perdere neppure un minuto.
D’un tratto, dopo solo qualche ora di marcia, si fermarono, lasciando interdetto l’avventuriero.
Egli chiese: ” Perché vi siete fermati?
Siete già stanchi dopo poche ore di cammino? ”
Allora uno dei portatori lo guardò e rispose: ” No signore, non siamo stanchi.
Ma abbiamo avanzato talmente velocemente da lasciare indietro le nostre anime.
Adesso dobbiamo aspettare finché non ci raggiungano”.

Anonimo…post di Eliodora Zen
.
Dal film satirico “Il dittatore”
Perché siete tanto anti-dittatori? Immaginate America come dittatura: potreste lasciare a uno per cento di popolo tutta ricchezza di nazione, potreste fare vostri amici ricchi più ricchi tagliando loro tasse e pagando cauzione quando perdono al gioco. Potreste ignorare esigenze di poveri come salute e istruzione! Vostri media sembrerebbero liberi, ma segretamente controllati da una persona e da sua familia! Potreste intercettare telefoni! Potreste torturare stranieri prigionieri! Potreste avere elezioni truccate! Potreste mentire su perché vai a fare guerra! Potreste riempire le prigioni con un gruppo razziale di un certo tipo e nessuno protesterebbe! Potreste usare i media per spaventare il popolo, in modo che appoggi politica che va contro i loro stessi interessi! Lo so che è difficile per voi americani da immaginare, ma provateci, dai!” (Generale Aladeen)
.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1872 22-8-2017 I BUONI E I CATTIVI

$
0
0

MASADA n° 1872 22-8-2017 I BUONI E I CATTIVI
Blog di Viviana Vivarelli

Chi ci guadagna dalle stragi – I rapporto tra Al Qaeda e Isis con gli USA- L’Islam moderato – La balla del suprematismo – Morire per cosa? Morire per chi? – La sindrome del nemico – 20 milioni di musulmano hanno manifestato contro l’Isis, perché nessuno ne ha parlato? – Fuori Renzi, dentro Berlusconi. La Merkel si prende gioco degli italiani – Cinque tesi sul terrorismo – Il dovere della paura – Islam – Ma chi dobbiamo bombardare con questi F35? – Una sintesi sui vaccini – Il caso Errani – M5S e migranti – Renzi e i suoi cloni di terracotta – Il gioco della balena blu – Il debito pubblico è cresciuto a 2.281 miliardi- La ripresina- Spiritualità e varie

“C’erano attentati continui e ingiustificati. Fatti a caso. Servivano allo Stato per limitare le libertà dei cittadini. Ad ogni attentato, si facevano leggi restrittive della libertà!” “
George Orwell – 1984
.
Viviana Vivarelli
MA DAVVERO CI SONO I BUONI E I CATTIVI?
…..e noi stiamo dalla parte dei buoni e loro da quella dei cattivi?
Ma chi vi ha messo in testa questa baggianata?
Non vi è mai venuto il dubbio che questa divisione del mondo tra buoni e cattivi sia un po’ troppo semplicistica? Noi i buoni, loro i cattivi. Come nelle favole o nelle avventure del Far Westì che si raccontano ai bambini. Non vi è mai venuto il dubbio che il mondo come i media e i governi ce lo fanno vedere non sia altro che una favola virtuale ad uso e consumo dei citrulli?
Per parte mia, vedo qualcosa che amerei fosse evidente anche a quelli che amano gli slogan demenziali di stile leghista con le loro soluzioni ilari e demenziali, tipiche delle tribù primitive: “Cacciamo gli arabi! Fuori gli stranieri! I musulmano sono tutti assassini”. Bestie!

Quel che è loro poco evidente è invece che i capi di chi combatte di qua e di chi combatte di là sono amici, peggio: sono soci, fingono di combattersi usando stupide pedine e idioti fanatici, ma quando si siedono ai tavoli di trattative fanno interessi insieme e quando trattano il business delle armi o del petrolio o qualunque altra merce sono pappa e ciccia e quando sono molto ricchi appartengono alla stessa religione, quella del denaro. Sul tavolo degli affari non ci sono buoni e cattivi ma solo business. Gli F35 sono business. Le direttive europee sono business. Il CETA o il TTIP sono business. Anche i nostri diritti e valori sono business, come le nostre vite, roba da comprare e vendere. Le ideologie, le fedi religiose, i messaggi mediatici sono solo strumenti. Il bottino e il potere sono la sostanza.
Ma ve lo ricordate Bush padre, nella Guerra del Golfo, che vendeva armi americane a quegli stessi iracheni che i soldati americani stavano combattendo? E con Saddham o i terroristi di qualsiasi denominazione è stato sempre lo stesso. In Afghanistan gli americani armarono e addestrarono i guerriglieri di Al Qaeda per combattere l’Isis. Nel 2011 l’Isis era solo delle tante cellule della galassia jihadista. L’America si buttò a capofitto nella guerra civile siriana perché c’era da guadagnarci. Se ne infischiavano dei poveri bambini siriani, delle vedove, delle città distrutte, della contaminazione del suolo, dei bambini che nascevano deformi. Celebri le parole della Clinton: “Selezionare e addestrare ribelli in modo efficace può essere utile contro Assad”. Si potevano armare gli estremisti per poi isolarli e godere il bottino conseguito. E abbiamo visto con questi giochetti cosa è successo alla Siria, all’Irak, all’Afganistan, a tanti paesi africani.
Non vi siete mai chiesti chi arma i ribelli? Ci dà loro armi e soldi? Non lo vedete come Russia, America e altri Paesi (e non manca l’Italia) vendono o regalano armi per fomentare stragi e ribellioni e guerre da cui trarranno lauti guadagni, risorse, posizioni strategiche, assoggettamento di popoli ? Non vedete come quegli stessi terroristi islamici che tanto esecriamo sono mantenuti proprio da quegli stessi leader che dicono di difendere la libertà del mondo e che, guarda caso, hanno polizie segrete che chiudono sempre gli occhi quando li hanno individuati, quando non li liberano intelligentemente sempre in momenti strategici per il Paese in questione, prima di una votazione, un referendum, una guerra già decisa…? Ma ce li vogliamo ricordare i campi di addestramento americani in America da cui sono usciti i guerriglieri di Al Qeda o dell’Isis? Le scuole americane di tortura? I fiumi di soldi e armi che chissà come e perché raggiungono i ribelli di tutto il mondo?
La politica Usa è sempre stata un apparente fallimento militare ma senza le guerre, senza le invasioni, senza le depredazioni, senza gli opportuni organismi mondiali (il Fm, la Bm, il WTO…) il dollaro sarebbe finito da un pezzo e l’America non sarebbe lo sceriffo del mondo. Nel Medio Oriente i ribelli ‘moderati’ (non esistono ribelli moderati !!) passarono in massa tra le file dell’Isis, portando con sé armi e addestramento ed erano entrambi americani.
Fallimento americano? No, certo, tutto prestabilito! Quello che sembra un fallimento militare a noi, è per le multinazionali delle armi e gli speculatori della Borsa e i politicanti di Whashington, Mosca o Dubai, il miglior successo. Perché le guerre, anche quelle che a noi sembrano perse, inutili o scellerate, servono agli uni e agli altri per spartirsi il mondo, mantenere il potere, comprare e vendere armi, comprare e vendere petrolio, riscuotere tangenti, riempire di fondi neri i paradisi fiscali, e intanto coartare i popoli, comprare i governi, tenere Paesi interi bloccati nel terrore del nemico, rubare i voti degli elettori minacciandoli con la paura, ingannandoli con le promesse, disinformandoli con la propaganda, rubando loro la sicurezza proprio mentre si garantisce loro una effimera ‘sicurezza’.
E’ un gioco che esiste da sempre e noi ci caschiamo come polli. Non diversamente fece Hitler col popolo tedesco. Il popolo più aggressivo della Terra dette il voto a chi gli prometteva di difenderlo dai suoi nemici, “creandoli appositamente”.
E così anche i piccoli idioti come i 4 ragazzetti rei della strage di Barcellona sono burattini minuscoli, manovrati dentro giochi molto più grandi di loro, per cui dopo ogni strage sia i capi n° 1 che i capi n° 2 ci guadagnano, eccome! Lo abbiamo visto con Arafat che, intanto che fingeva di difendere la causa palestinese, ammucchiava enormi capitali. Lo abbiamo visto nell’attacco alle Torri dove, molto stranamente, nel blocco aereo totale che conseguì, volarono solo gli aerei che portavano in salvo la famiglia di bin Laden. Lo abbiamo visto nei comportamenti contro gli emirati arabi che hanno sempre armato questi e quelli e hanno trafficato col petrolio con questi e quelli, calpestando ogni principio di democrazia senza che nessuno aprisse mai bocca. Lo abbiamo visto nel silenzio occidentale verso i vari dittatori africani come Gheddafi o Amin, che erano cattivelli però servivano a vendere petrolio, comprare armi, sotterrare scorie tossiche…. Lo vediamo nella condotta vergognosa del Governo italiano nel caso Regeni o nel caso Shalabayeva, nel silenzio sulla morte di Arrigoni, nell’oscuramento delle dichiarazioni su Falluja della Sgrena. O nella quiescenza con cui i Paesi europei tollerano gli orrori antidemocratici di Erdogan a cui addirittura si regalano miliardi e chi se ne frega se ha messo nelle terribili carceri turche migliaia di persone? I capi si accordano, i piccoli si muovono, le polizie e i servizi chiudono un occhio, le stragi avvengono. I piccioli sono presi o uccisi, ma i grandi sempre ci guadagnano. E ad ogni strage c’è qualche idiota telecomandato che chiede: “Siamo disposti a rinunciare a parte dei nostri diritti per garantire la nostra sicurezza?”. E’ la domanda di rito. E i pesci abboccano. Come se non ci fosse una stridente contraddizione tra rinunciare ai nostri diritti e garantire la nostra sicurezza, visto che la nostra sicurezza sta proprio nei nostri diritti.
Ed ecco che, sarà o non sarà, le stragi fatte dagli idioti, come i 4 delinquentelli di Barcellona, capitano sempre in momenti furbissimi: prima del voto della Brexit, prima del referendum indipendentista della Catalogna, in un momento critico per il governo francese…il piccolo idiota diciassettenne non sa nemmeno quello che fa, ma chi lo ha lasciato lavorare lo sa benissimo. E salta fuori, cosa strana, che tutti gli attentatori erano attenzionati dai servizi segreti, tutti schedati, tutti sotto sorveglianza, tanto sorvegliati che i servizi sapevano tutto di loro me non hanno fatto nulla e li hanno lasciati lavorare. E, dopo, arriva quello che non serve certo agli attentatori: Patrioct Act, perquisizioni libere illegittime, aumento della spesa in armi (come se coi caccia portatori di bombe atomiche si potessero evitare i furgoni!), voti ai partiti più razzisti o meno democratici, altre guerre perché non ce n’è mai abbastanza, riduzione del welfare perché se si spende di più in guerre mancano ovviamente i soldi per la vita ordinaria, altri debiti, gente che specula sui debiti, antidemocrazia, aumento di potere di qualche leader che nemmeno se lo merita ecc. E davanti a tutto questo i soliti scemi che vociano slogan razzisti o antiislamici perché non hanno capito niente. Da Hitler a Trump è sempre avvenuto così. I lupi urlano al lupo per intimorire le pecore. Gli asini ragliano. Ma i lupi coi lupi ci mangiano benissimo e mangiano pure le pecore.

L’ISLAM MODERATO
Non è vero che l’Islam moderato non manifesta il suo dissenso all’Isis e alle stragi. Lo fa ma nessuno dei nostri media ne parla. Dall’altra parte sono gli islamici a chiederci come mai non manifestiamo contro l’aumento delle spese militari, contro l’aggressione che anche l’Italia fa a fianco dell’America dei Paesi del Medio Oriente (Renzi ci ha messi anche contro la Siria), contro l’occupazione che dopo 16 anni continua ad esserci su Irak e Afganistan.
D’altro canto qualche domanda dovremmo farcela su questi servizi segreti che attenzionano i pacifisti ma ignorano i terroristi.
I fratelli El Bakraoui erano belgi di nascita e avevano entrambi pesanti precedenti penali, tendenza che conferma quel che già si è potuto osservare in passato nel caso di diversi foreign fighters: “sono giovani non in tutti i casi con un passato criminale così pesante, ma che sicuramente sono cresciuti con un disagio sociale notevole e che non sono riusciti a trovare un posto per se stessi né nella loro società né, in alcuni casi, nelle loro famiglie. Hanno avuto un passato da giovani delinquenti, sempre borderline. La propaganda dell’Isis punta a dargli un obiettivo nella vita”.
Dice l’imam di Lecce: “Questi giovani ignorano il Corano, sono ‘analfabeti’ dal punto di vista religioso, non sono cresciuti in un ambiente in cui i veri principi dell’Islam sono stati trasmessi: non hanno ricevuto alcun insegnamento sulla misericordia, sulla pace, sull’amore, e dopo dei momenti di difficoltà si vorrebbero pentire o vorrebbero trovare un vero motivo per vivere, o peggio, per morire. L’Isis li accoglie nella propria ideologia, dicendo ‘voi sarete coloro che alzeranno di nuovo alta la bandiera del Profeta sopra la terra dei crociati’, ma il principio di andare ad attaccare, a terrorizzare le persone deliberatamente, non fa parte della cultura islamica. Creare uno Stato non è un obiettivo nella religione, non è un precetto, non è richiesto: uccidersi è peccato, uccidere è un peccato capitale, e chi lo fa non può sperare di andare in paradiso. Il loro non è un martirio. L’Islam moderato – continua l’Imam Saifeddine – è vittima dello Stato Islamico tanto quanto gli occidentali”. ”Creare uno stato non è un obiettivo nella religione, non è un precetto, non è richiesto: uccidersi è peccato, uccidere è un peccato capitale, e chi lo fa non può sperare di andare in paradiso. Il loro non è un martirio”..”Gli imam che fomentano l’odio sono pochissimi ed io sono d’accordo con la politica italiana quando si dice che, nel caso in cui si trovi un imam che fomenta l’odio e cerca di trascinare dei giovani verso la guerra e incitare al terrorismo, questo debba essere imprigionato, espulso e che debbano essere percorse tutte le misure necessarie a bloccarlo”.
C’è stato anche un consiglio internazionale dei sapienti musulmani e tra le dichiarazioni, le loro sentenze emesse, fatwah, si dice chiaramente che è un dovere di ogni musulmano di questo mondo di combattere l’Isis. Perché nessuno ne ha parlato? È una battaglia che va combattuta insieme, occidentali e Islam moderato, per sradicare dalle nostre società quel fondamentalismo che semina morte e terrore dalla Tunisia al Belgio, da Ankara a Parigi. Con la vittoria dei muri non muore solo l’Europa delle istituzioni, come si augurano alcuni, ma anche un modello di società votato all’integrazione che non può essere abbandonato di fronte a pericoli di portata globale come quello dello stragismo di matrice islamica. Chi muore a Parigi e a Bruxelles non è solo cristiano o occidentale, ma anche musulmano: un dettaglio non trascurabile e che non possiamo dimenticare.

Quattro associazioni islamiche catalane marceranno stasera sulle ramblas contro il terrorismo. Tutti dicono: questo non è Islam questa è follia.
Chi ha detto che l’Islam moderato non prende le distanze dai pazzi dell’Isis?
Perché gli italiani non scendono in piazza per protestare per l’ingresso dell’Italia nella guerra alla Siria? Perché non scendono in piazza per chiedere il ritiro dei soldati italiani da Irak e Afganistan? Perché anche noi occidentali, noi italiani, non prendiamo le distanze dalla costante politica di guerra portata avanti dai nostri Governi?

LA BALLA DEL SUPREMATISMO
Lo so che il modo più facile per una nullità di sentirsi superiore è credere che qualcun altro gli sia inferiore. Lo hanno fatto i nazisti con gli ebrei. Lo hanno fatto i cristiani coi pagani. Lo stiamo facendo noi con gli islamici.
Ogni civiltà ha la sua storia e i suoi tempi. Noi abbiamo superato mille anni di medioevo, le crociate, l’inquisizione, le guerre agli eretici, il colonialismo, ma avevamo alle spalle l’impero romano, la cultura greca… Idee come democrazia, libertà hanno seguito in Occidente e nel mondo islamico percorsi diversi. L’occidente h conosciuto giganteschi mostri ma ha anche avuto cose come il positivismo, l’illuminismo, il liberalismo, il socialismo. E’ inutile dire che il mondo è un villaggio globale. Lo sarà a livello dei ricchi, ma per le masse conta l’evoluzione culturale che è lentissima, una evoluzione dove purtroppo i regimi politici e i regimi religiosi hanno avuto la loro parte nel guidare l’evoluzione o nell’imporre una involuzione. Noi giudichiamo il mondo come se fossimo tutti alla pari. Ma non è così. E anche noi abbiamo poco da gloriarci, Hitler e Stalin erano appena ieri. Abu Graib è ancora oggi. Il Ku Klux Klan e i suprematisti bianchi ci sono tutt’ora, anzi Trump è andato al potere proprio grazie a loro. La destra xenofoba e fascista si sta ancora diffondendo in Europa. Vogliamo parlare di civiltà agli altri e abbiamo appena depenalizzato 120 leggi tra cui lo stalking, che è l’anticamera del femminicidio, la corruzione di minore e il furto, e mandiamo assolti tutti i corrotti di Stato, anzi li premiamo; non abbiamo ancora una legge seria che punisca la tortura; on estromettiamo ancora i delinquenti e i voltagabbana dal Parlamento; il Vaticano non ha ancora abrogato la pena di morte e il caro Bergoglio non ha mai cacciato dalla Chiesa e scomunicato i preti pedofili. Il governo ha tagliato il welfare ma ha aumentato le bombe e quando taglia lo fa sui diritti, sulla scuola e sulla sanità, mai sulle mazzette, sulla corruzione, sulle spese del carrozzone statale, sui clientes e sulle armi.
Ma che civiltà è? Abbiamo perso la fede religiosa senza sostituirla con un’etica civile e quando sentiamo le urla sconnesse dei terroristi del Jiad non sono diverse dalle becere grida dei razzisti nostrani. Ma di cosa dovremmo gloriarci e ritenerci superiori?

MORIRE PER COSA? MORIRE PER CHI?
Il terrorismo verrà sconfitto quando prevarrà la critica illuministica ed eretica all’idea di una comunità di destino i cui membri sono pronti a ‘morire per’. Morire per qualcosa, per un ideale, per la religione, per Allah. Per secoli l’Europa ha insistito su questo principio, sull’obbligazione politica come leva per mandare la gente al macello. Quest’etica del sacrificio, che ha prodotto sia la difesa delle libertà che gli orrori di guerre ingiustificabili, è sempre più indebolita dall’idea che il sacrificio sia possibile solo laddove esso sia determinato dai soggetti stessi che lo mettono in atto, e dall’intuizione che esso sia stato usato per conseguire i fini della spoliazione, del colonialismo, dell’estensione del dominio economico.
Dove c’è qualcuno che ti dice di andare a morire, c’è solo da sperare che l’etica del sacrificio deperisca e si estingua….. ma in verità è solo dalla consapevolezza che l’etica del sacrificio non ci fa soggetti ma oggetti, non decisori ma strumenti, che può derivare la salvezza dell’Europa e la sconfitta del terrorismo.

http://www.ilfattoquotidiano.it/…/terrorismo…/3802462/

(Non mi piace la parola ‘eretica’ ma accetto la tesi e la condivido. Il contrario di fanatico non dovrebbe essere eretico ma agnostico o laico)

(Murales a Livorno)

Ci hanno creato la SINDROME DEL NEMICO.
E in USA è anche peggio. Pensiamo alle televisioni americane dove in onda massicciamente un martellamento costante sui nemici dell’America che attorniano l’America, che attaccano l’America, che vogliono rubare i diritti americani, che vogliono distruggere i valori americani. Hanno tenuto un Paese enorme in armi continui con la sindrome del nemico e in nome dell’autodifesa hanno perpetuato un regime da Far West, dove in nome della sicurezza sono stati spacciati gli orrori peggiori contro democrazia e libertà. LA SINDROME DEL NEMICO. Il terrorismo esiste perché i governi americani lo hanno creato.
Chiediamoci perché ci sono popoli come quello svizzero, canadese, svedese o norvegese, che la sindrome del nemico non ce l’hanno e dove i cittadini vivono meglio e sono più protetti. Poi, si sa, i pazzi (come Breivik) ci possono essere dappertutto e le sindromi possono essere anche esogene e importate dalla stessa Europa. Ma la sindrome del nemico che ci accerchia e ci attacca è la stessa con cui Hitler è andato al potere. La sindrome del nemico è sempre funzionale al potere
Il critico letterario bulgaro Cvetan Todorov diceva che al suo Paese sotto il comunismo il concetto di nemico era indispensabile al regime per poter attribuire ad esso ogni errore ed ogni malfunzionamento che si fosse verificato nell’andamento della vita sociale. Ciò è tipico dei regimi totalitari ma infetta anche le democrazie, dove costituisce anche una forte arma di distrazione di massa affinché gli elettori non si avvedano delle operazioni sporche commesse dal Governo e rivolgano la loro rabbia contro un nemico invisibile.
Tutti coloro che sembrano non pensare ad altro che a un odio razzista, religioso, etnico.. fanno senza accorgersene il gioco dei cattivi politici che deviando il malessere popolare contro un ipotetico nemico, riescono ad alleggerire il malanimo contro di loro e a proseguire con la loro politica efferata di sporca economia, di tasse in aumento, di sperequazioni nella spesa, di distruzione dei diritti civili, di protezione alla corruzione…
Il paradosso è che gli americani, che considerano se stessi il popolo più democratico del Pianeta, sono stati contagiati dalla propaganda da una vera sindrome di accerchiamento, quando poi sono loro ad aver portato la guerra in ogni parte del globo. Il processo di proiezione è stato gigantesco così che hanno attribuito agli altri i propri orrori, come il mezzo più facile per pulirsi la coscienza. Non è stata da meno la Russia (che ora più che altro ha una sindrome da isolamento) e ora anche la Cina manifesta gli stessi sintomi.
Michael Moore diceva: “Sfruttano la morte di quelle persone per cercare di fare a pezzi le nostre libertà civili, per cambiare la Costituzione, per raggirare la gente. Non è questo il modo di onorare quei morti, usandoli per cambiare il nostro stile di vita da paese libero”.

Curzio Maltese ha scritto: “Michael Moore è diventato un divo spiegando che le guerre in Medioriente sono il frutto di un piano studiato a tavolino da due famiglie, Bush e Bin Laden. Purtroppo il vero complotto è ordito dai due terzi della popolazione statunitense, duecento milioni di persone, che si ostinano a consumare ogni anno un terzo delle merci mondiali, senza neppure riuscire a pagarle, e dieci volte l’energia usata dal miliardo e trecento milioni di cinesi.”

FUORI RENZI, DENTRO BERLUSCONI
LA MERKEL SI PRENDE GIOCO DEGLI ITALIANI

MoVimento 5 Stelle
C’era una volta Angela Merkel mano per mano con Matteo Renzi. Sguardi complici e parole sussurrate per nascondere i taciti accordi che hanno piegato il nostro Paese. Ma qualcosa in Europa è cambiato. E Angela, a quanto pare, non è una che perde tempo. La Merkel ha cambiato cavallo. Ha scaricato il suo pupillo Matteo Renzi per puntare sull’usato sicuro, Silvio Berlusconi, l’uomo che ha fatto dell’Italia il suo reame.
I giornali proveranno a fregarci. Ci racconteranno la storia romanzata di un amore tormentato fra due alleati che non si sono capiti: tutte balle. Italiani, non facciamoci fregare dal re delle Televendite e dei giornali amici dei partiti. Berlusconi e Merkel sono fatti della stessa pasta, figli della stessa cultura politica: quella in cui i cittadini comuni devono servire gli interessi dei burocrati. Oggi mi voti perché ti convinco a farlo, domani ti fotto e tu sorridi.
Rinfreschiamoci un po’ la memoria per non dimenticare. C’è lo zampino della Merkel dietro le più grandi truffe europee degli ultimi 20 anni. Ha imposto tasse e tagli in nome dell’austerity. Ha arricchito il sultano Erdogan con l’accordo sui migranti, solo per fermare la rotta balcanica e spostando la pressione migratoria verso l’Italia. Lei che i migranti se li sceglie e poi li paga 1 euro all’ora, ma questa non è schiavitù. Ha costruito l’attuale governance economica europea per imporre il dominio tedesco sulle economie del Sud Europa. Ha ordinato la deflazione salariale per rendere più competitive le proprie imprese. Ha svenduto la Grecia alle banche. Ha rovinato il popolo greco, spremendolo come le nostre olive che non produciamo più, perché i tedeschi hanno detto sì all’invasione dell’olio tunisino. Ha imposto trattati commerciali suicidi per l’Italia, come il Ceta, il Mes alla Cina.
Ci ha privato persino delle nostre arance, mettendo al lastrico migliaia di produttori e annesse famiglie. Ha dato il disco verde ai bombardamenti in Libia e in Siria e favorito le guerre civili, per poi marciare nel nome di una pace che conviene solo a parole. Ha nascosto lo scandalo Volkswagen che ha avvelenato mezza Europa. Non rispetta le regole europee, come il surplus della bilancia commerciale, ma fa la maestrina quando si tratta di qualche decimale nei conti degli altri. Idem sulle banche, ha salvato finanzieri e banchieri con i soldi dei cittadini europei.
A tutto questo Berlusconi e il suo partito azienda hanno sempre detto di sì. È stato complice e protagonista di questa buia stagione della nostra storia. E sia chiaro: Renzi come, se non peggio di, Silvio. Ma da mesi nei corridoi di Bruxelles tutti hanno compreso che il segretario del Pd non conta più niente. Ogni tanto manifesta disappunto rispetto accordi suicidi che lui stesso ha siglato, ma nessuno lo ascolta. Peggio: nessuno lo sente. Un lento ma inarrestabile declino.
E allora la storia che è ciclica, si ripete: il fantasma di Berlusconi ha bisogno della Merkel per dimostrare che può contare ancora qualcosa. La Merkel ha bisogno di Berlusconi perché teme che il MoVimento 5 Stelle smantelli una ad una le politiche che hanno regalato al popolo tedesco 20 anni di benessere alle nostre spalle. La Merkel deve finire il lavoro che ha iniziato e chiudere la camicia di forza che ha cucito per l’Italia. Il suo prossimo obiettivo è integrare il Fiscal Compact nel quadro giuridico dell’Unione Europea e istituzionalizzare un super-ministro delle finanze per l’Eurozona. Insomma, commissariare il nostro Paese.
Berlusconi è la stampella della Merkel. Gli italiani non sono fessi. E’ la boa di salvataggio per l’attuale progetto di un’Europa molto distante dal meraviglioso sogno di comunità. Un progetto suicida che noi cambieremo. E non soltanto noi, perché per fortuna sono sempre di più i Paesi che si stanno attrezzando per cambiare le carte in tavola e far crollare una volta per tutte questa dittatura fondata sull’austerità che minaccia i Paesi più poveri.
Ps. siamo curiosi di leggere l’ultimo tweet di Matteo Salvini sulla sua nuova alleata

DIEGO FUSARO (filosofo della storia, marxista)
5 TESI SUL TERRORISMO:
1) Gli attentati si abbattono sempre e solo sulle masse subalterne, precarizzate, sottopagate e supersfruttate. L’ira delirante dei terroristi non si abbatte mai, curiosamente, sui luoghi reali del potere occidentale: banche, centri della finanza, ecc. I signori mondialisti non vengono mai nemmeno sfiorati. I terroristi avrebbero dichiarato guerra e poi attaccherebbero solo le masse schiavizzate, rendendo – guarda caso – un buon servizio ai signori mondialisti della finanza sradicata: i quali vedono il loro nemico di classe (le masse sottoproletarie, precarizzate e pauperizzate) letteralmente bombardato e fatto esplodere da agenzie terze;
2) Il terrorismo produce un grandioso spostamento dello sguardo dalla contraddizione principale, il nesso di forza classista finanziarizzato. A reti unificate ci fanno credere che il nostro nemico sia l’Islam e non il terrorismo quotidiano del capitalismo finanziario (guerre imperialistiche, ecatombi di lavoratori, suicidi di piccoli imprenditori, popoli mandati in rovina);
3) Ci fanno ora credere che il nemico, per il giovane disoccupato cristiano, sia il giovane disoccupato islamico e non il delocalizzatore, il magnate della finanza, l’apolide e sradicato signore del mondialismo che sta egualizzando il pianeta nella disuguaglianza del libero mercato. Per questa via, il conflitto servo-signore è, ancora una volta, frammentato alla base. Si ha l’ennesima guerra tra poveri, della quale a beneficiare sono coloro che poveri non sono. Il terrorismo frammenta il conflitto di classe e mette i servi in lotta tra loro (islamici vs cristiani, orientali vs occidentali);
4) Il terrorismo permette l’attivazione di quel paradigma securitario che, ancora una volta, giova unicamente al signore globalista e finanziario. Si attiva il modello Patriot Act Usa: per garantire sicurezza, si toglie libertà. Meno libertà di protesta, meno libertà di organizzazione, più controlli, più ispezioni, più limitazioni. La massa terrorizzata accetta ciò che in condizioni normali mai accetterebbe: la perdita della libertà in nome della sicurezza;
5) Si prepara il terreno – prepariamoci – per nuove guerre: guerre terroristiche e criminali contro i crimini del terrorismo. Come accadde in Afghanistan (2001) e recentemente in Siria. Il terrorismo legittima l’imperialismo occidentale, l’interventismo umanitario, il bombardamento etico, le guerre giuste, e mille altre pratiche orwelliane che, chiamate col loro nome, rientrerebbero esse stesse nella categoria del terrorismo. L’imperialismo occidentale coessenziale al regime capitalistico viene legittimato e fatto accettare alle masse terrorizzate e subalterne.
A differenza di Pasolini, io non so i nomi. Credo, tuttavia, di sapere che cos’è davvero il terrorismo. È la fase suprema del capitalismo. È il momento culminante di un capitalismo che, avendo la propria egemonia in crisi (per dirla con Gramsci), deve adoperarsi in ogni modo (letteralmente: in ogni modo) per favorire il consenso, per riallineare le masse, per disarticolare il dissenso, per sincronizzare le coscienze, per fare sì che l’odio e l’amore delle masse siano indirizzati, secondo le debite dosi, dove i signori del mondialismo hanno
deciso debbano essere indirizzati.”

20 MILIONI DI MUSULMANI INSIEME CONTRO L’ISIS, PERCHE’ NESSUNO NE HA PARLATO?
Il tradizionale pellegrinaggio sciita a Karbala, nel sud dell’Iraq, è diventato una manifestazione di protesta contro l’Isis, che il giorno prima aveva seminato una strage in una cittadina nei pressi di Karbala. La marcia è diventata forse la più grande della storia: si calcola che abbiano partecipato dai 17 ai 20 milioni di musulmani (secondo il quotidiano britannico The Independent).
Ora, 20 milioni di musulmani tutti insieme contro l’Isis è una notizia o no? Eppure, sui giornali italiani non l’abbiamo vista, perché contraddice l’assunto ideologico “musulmani uguale terroristi”. L’articolo e il video dal britannico The Independent.

IL DOVERE DELLA PAURA
Marco Travaglio
Ma è proprio obbligatorio, dopo ogni attentato, ripetere cazzate a macchinetta, tipo che “non cambieremo il nostro stile di vita” e continueremo a “non avere paura”? Non so voi, ma io da tre anni a questa parte ho una paura fottuta e il mio stile di vita l’ho cambiato eccome. Per esempio, quando vedo un tipo sospetto, cerco di memorizzarne il volto. E se, alla stazione o all’aeroporto o sul treno, noto un bagaglio incustodito, lo segnalo al personale. Non servirà a nulla, ma hai visto mai. Il guaio è che, prigionieri come siamo della retorica e dei luoghi comuni (a ogni attentato corriamo a cercare tutti gli scrittori, gli attori e i cantanti del Paese colpito, come se non bastassero le scemenze e le banalità che produciamo in casa nostra), confondiamo la paura dannosa che annebbia i pensieri e paralizza le azioni con la paura utile che sveglia le menti e attiva i corpi. Il guaio non è tanto per noi, che possiamo far poco. Ma per i governanti di tutt’Europa: anche se non lo dicono, sono molto più terrorizzati di noi (anche perché un attentato in campagna elettorale può mandarli a casa per sempre, e Aznar ne sa qualcosa) e la loro paralisi danneggia noi. Che avremmo bisogno di fatti subito. E ben venga la paura, se serve a propiziarli.
Le cose da fare e quelle da evitare sono stranote, ce le ripetono puntualmente gli esperti (quelli veri) a ogni strage. E sono un insieme di piccole, medie e grandi scelte. Quelle grandi si chiamano guerre, alleanze, traffico d’armi e sono decisive per ingrossare o per prosciugare le file dello jihadismo.
Forse ce lo siamo dimenticati: ma – lo ricorda Alberto Negri sul Sole-24 ore – tutto cominciò nel 1979, quando l’Armata Rossa di un’Urss già in piena crisi invase l’Afghanistan e in dieci anni fu sconfitta dai mujaheddin, appoggiati dall’Occidente e finanziati dall’Arabia Saudita, che iniziò a imporre in tutta l’area l’ideologia wahabita. La stessa ideologia prima politica e poi religiosa che, mutatis mutandis, fu poi propugnata da al Qaeda e ora dall’Isis, in una guerra santa che anzitutto spacca il mondo arabo-islamico e solo dopo l’Oriente e l’Occidente. Un Occidente che vi si è cacciato dentro col suo demenziale interventismo: prima usando i regimi islamici come pedine per i suoi doppi e tripli giochi nelle guerre per procura (tipo Iran-Iraq) e poi, dopo l’11 settembre 2001, scatenando conflitti senza fine (Afghanistan e Iraq). Senza dimenticare i disastri combinati in Africa, dalla Somalia alla Libia. Il tutto sempre col pretesto della “guerra al terrorismo”: perduta anche questa, visto che, da quando lo combattiamo armi in pugno, il terrorismo si è centuplicato.
E ora gli americani e gli inglesi, che hanno appiccato incendi un po’ ovunque, si ritirano in buon ordine lasciando a noi, fedeli zerbini, il compito di spegnere il fuoco. Cioè di contare i nostri morti. E noi – i nostri governi imbelli, intendo – ce lo meritiamo pure, perché continuiamo a combattere il terrorismo come facevano loro: islamici buoni (perché momentaneamente e apparentemente amici) contro islamici cattivi (perché nemici o presunti tali), tutti peraltro armati fino ai denti con ordigni nostrani, di ultima o penultima generazione (a seconda delle “amicizie” del momento). Come se l’Isis non fosse nato proprio dal revanscismo dell’Iraq sunnita. E come se Al-Sisi o Assad e, dall’altra parte, Erdogan, i sauditi e il Qatar potessero essere nostri amici anche per un giorno. La scena si ripete in Libia, con Macron che ci sorpassa in curva annettendosi il governo Al Sarraj e noi subito riallacciamo i rapporti con l’Egitto (fregandocene di Regeni e delle altre migliaia di morti ammazzati come lui) che telecomanda l’altro capobanda Haftar.
Le piccole scelte, invece, sono decisive per agevolare o per ostacolare i terroristi già in azione. Se questi sono i testimonial pubblicitari della guerra santa e prediligono i luoghi simbolici per galvanizzare le truppe mostrando un Isis trionfante e un’Europa in ginocchio, fargli trovare la Promenade des Anglais a Nizza, nel giorno della festa nazionale, senza posti di blocco, non fu proprio una grande idea. Come non lo è stato regalare loro la Rambla di Barcellona in pieno agosto pedonalizzata e dunque ricolma di gente, ma senza dissuasori anti-traffico, né barriere di cemento anti-tir, né cecchini pronti all’uso. Specie se la Cia da settimane avvertiva i Servizi spagnoli che Barcellona era tra gli obiettivi dell’Isis e che le Ramblas erano il bersaglio ideale. Specie se qualche giorno prima, nella stessa Catalogna, era stata smantellata una cellula jihadista.
Certo, con quei piccoli accorgimenti la rete dei ragazzini, già ridimensionata dall’esplosione della bombola di gas, avrebbe magari ripiegato per un’azione più rozza e un bersaglio meno eclatante (e però anche meno affollato): tipo gli accoltellamenti alla finlandese. Ma almeno l’effetto-spot si sarebbe evitato e qualche vita in più si sarebbe salvata.

RAZZISMO O GIUSTIZIA
Servirebbe a qualcosa ripetere che il M5S non è la Lega, non ha il razzismo della Lega e non vuole accogliere nel suo seno gente assatanata dall’odio razzista come quelli della Lega?
Il M5S chiede che l’Italia abbia sugli immigrati leggi chiare e applicate, dotate dei fondi necessari (come era prima con Mare Nostrum e anzi di più), rapide e tempestive (come avviene in tutti i Paesi europei dove a smistare gli ingressi ci mettono pochi giorni quando non poche ore) e correlate a giuste leggi europee (non certo il Patto di Dublino e non certo il Tryton firmato indebitamente e orrendamente da Renzi). Chiede che siano poste sanzioni ai Paesi che calpestano il Trattato di Schengen così come viene fatto ai Paesi che calpestano il patto di stabilità.
E che le navi ONG non si comportino in piena anarchia facendo i taxi del mare ma osservino le regole e le leggi che sono state fatte nei Paesi di sbarco, per non cadere nel reato di invasione illegittima di Stato altrui. E’ legittimo invadere casa altrui? ? No. E allora perché dovrebbe essere legittimo invadere con masse di persone non autorizzate Stati altrui?
Il M5S chiede che i migranti che hanno diritto di asilo siano accolti in quote proporzionali non solo dall’Italia ma da TUTTI i Paesi europei.
Il M5S chiede che l’Italia ottemperi ai suoi impegni di asilo politico a chi viene da paesi in guerra.
Ma che sia abrogata e totalmente cambiata la Bossi-Fini che persiste da 17 anni e che ha fatto solo danni incalcolabili senza che la Lega o Salvini siano stati mai in grado di proporre miglioramenti utili.
Chiede che siano messi sotto controllo, frenati e regolati i CPT, che finora sono serviti solo all’arricchimento di amici o parenti di politici (vedi i due Giovanardi) o di appartenenti alla mafia al punto da costituire un vero business criminale.
Ma chiede anche che sia messo un freno all’arrivo tumultuoso e indiscriminato di qualsiasi tipo di extracomunitario, mentre si chiudono tutti i porti e le frontiere d’Europa, perché è in gioco non solo la legge e il principio di umanità, ma anche la tutela del nostro Paese, la nostra economia, la difesa dei nostri confini, la sostenibilità di flussi incontrollati e perché accogliere tutti senza regole e senza ordine sarebbe una offesa non solo verso i cittadini italiani ma anche verso gli stessi migranti ai quali non si è in grado di provvedere poi in modo civile.
Quello che chiediamo è ordine, regola e giustizia, come corrisponde ad ogni Stato civile. Non possiamo essere i contenitori di mezza Africa o di gran parte del terzo mondo. Non possiamo accogliere la fame universale. Non possiamo trattare il fenomeno migranti con una completa anarchia.
Ma chiedere ordine e legge non è razzismo, non è odio antiislamico, non è assatanamento mostruoso. E’ un giusto criterio di sostenibilità.
Per cui chiunque venga qui e si dichiari 5stelle per fare propaganda razzista e manifestazione di barbarie, sporca il Movimento e non è degno di appartenervi.
Tra l’odio assoluto della Lega e il lassismo inetto del Pd ci deve essere un giusto mezzo, essendo gli estremi entrambi pericolosi e indegni di un Paese civile.

Devis Bonora
Purtroppo con questi attentati il mondo si è diviso in buoni e cattivi. Dietro questa guerra si celano tutti i governanti del mondo che non vogliono altro che ci scagliamo e ci facciamo la guerra tra di noi in modo che possano controllarci meglio. Il mondo lo dividiamo purtroppo in buoni e cattivi credendo che loro sono pazzi assassini, credendo che non lo siamo noi. Ma noi occidentali siamo uguali. Perché dico questo? Do giusto due dati. Solo nel 2016, il premio nobel per la pace Obama, (e già questo mi fa ridere) ha contribuito a sganciare 26000 bombe su ben 7 paesi sovrani(Siria, Iraq, Afghanistan, Libia Yemen, Somalia e Pakistan), si tratta di 3 bombe ogni ora per 24 ore al giorno che hanno ucciso migliaia e migliaia di civili innocenti.. Il problema del terrorismo è ampio. Si sta scatenando una guerra e non si vuole fare niente per fermarla, per molti interessi e business.. Loro stessi che dicono a parole di voler contrastare il terrorismo sono gli stessi che prima gli vendono le armi e li finanziano e poi li bombardano ammazzando civili e soprattutto bambini innocenti!! Gli autori di queste stragi sono anche qua, seduti comodi in giacca e cravatta dietro le loro scrivanie!!

IL GIOCO DELLA BALENA BLU-EMULAZIONE
Le mode sono peggio dei deliri. Ora è diventato di moda salire su un furgone e andare addosso alla folla anche senza essere dell’Isis. Marsiglia: butta l’auto sulla gente alla fermata dell’autobus, no è dell’Isis ma ha solo problemi psichici.
I 4 della strage di Barcellona erano ragazzi, uno non aveva ancora 17 anni.
Il “Blue Whale Game”, il Gioco della balena blu: ha visto mietere, negli ultimi 6 mesi, più di un centinaio di vittime, tutte giovanissime che si sono tolte la vita. E’ un horror- game che chiede ai partecipanti prove cruente. Per 50 giorni viene chiesto alle giovani vittime di guardare film horror tutto il giorno, di svegliarsi ad orari improponibili del mattino e tagliarsi con lamette e coltelli per incidersi l’immagine di una balena o di altre scritte, come per esempio dei codici, direttamente sulla propria pelle. Al termine dei 50 giorni, la prova finale richiesta per “vincere” è quella di uccidersi e la frase che viene ripetuta è “Trova l’edificio più alto della città e salta giù”. Anche a questi giovani sciagurati viene detto che sono degli spirito ‘eletti’ e che uccidendosi andranno a far parte di un mondo migliore.
Si potranno fare guerre e si potranno fare paci, ma la demenza non sarà estirpata mai dal genere umano.

ISLAM
Islam vuol dire sottomissione alla volontà di Dio.
Il paradosso è che Islam viene dalla radice s-l-m che in arabo forma “salam” e in ebraico “shalom”, cioè pace. Esso quindi significa pace e rimanda alla pace del cuore e della mente che si ottiene quando ci si sottomette a quella verità ultima del mondo tradizionalmente detta Dio. Questo sottomettersi però non è da intendersi come cessazione della libertà, come intendono gli integralismi islamici di ogni sorta, Is, Al Qaeda, Boko Haram, Hezbollah e affini. Si tratta piuttosto di sottomettersi nel senso di “mettersi sotto”, ripararsi, come quando piove forte e ci si rifugia dall’acquazzone. È la medesima disposizione esistenziale che porta i buddhisti a recitare ogni giorno “prendo rifugio nel Buddha, nel Dharma, nel Sangha”, e che porta i cristiani a dire “Amen” cioè “è così, ci sto, mi affido” o a recitare Sub tuum praesidium. La sottomissione equivale alla custodia e al compimento della libertà del singolo che trova un porto a cui approdare e quindi una direzione verso cui navigare: è questo il fondamento originario alla base dell’Islam e di ogni altra religione.
Oggi però nella mente occidentale l’Islam è ben lontano dal venire associato a ciò a cui la sua radice rimanda. Evoca piuttosto il contrario, la guerra, la lotta, il terrore. Un duplice grande compito attende quindi ogni persona. C’è dunque in Islam pacifico, spirituale, ordinato e un islam demoniaco, guerresco, sanguinario. Esattamente come è avvenuto nel mondo cristiano.

Hector Ettorre
Nel darvi il mio buongiorno vorrei dedicare a tutte le vittime di questo ennesimo, ignobile attentato, e a tutta la cittadinanza del capoluogo Catalano questa canzone intitolata proprio “BARCELONA” eseguita in maniera splendida dal soprano Monserrat Caballé e da Freddie Mercury.
E’ un inno alla bellissima città sul Mediterraneo dove ho passato momenti bellissimi della mia vita di giramondo e quindi dove andavo sempre molto volentieri… e lo faccio anche io urlando col popolo spagnolo:NO TENGO MIEDO ( non ho paura).
Buona giornata..

antonnio d.
Ma chi dobbiamo cacciabombardare per conto degli USA? Per caso la Russia? (quella, fa una scorreggia, ci ammazza tutti).Testate nucleari nel mondo.
– Stati Uniti: 7.260 (2.080 dispiegate)
– Russia: 7.500 (1.780 dispiegate)
– Francia: 300 (290 dispiegate)
– Cina: 260
– Gran Bretagna: 215 (150 dispiegate)
– Pakistan: 100/120
– India: 90/110
– Israele: 80
– Corea del Nord: 6/8

Enrico Piovesana, giornalista e analista dell’Osservatorio MIL€X sulle spese militari italiane

Della relazione della Corte dei Conti sul programma F-35 tutti hanno evidenziato i problemi già noti (costi raddoppiati, ritardi di anni, ricadute occupazionali minime) denunciati da anni dalle campagne pacifiste, senza soffermarsi sul dato politicamente più eclatante: la critica dei magistrati contabili alla Difesa per aver disatteso la decisione parlamentare di dimezzare il costo di questo programma.
La Corte certifica infatti che con la rimodulazione delle acquisizioni operata dal Ministero della Difesa in risposta alla mozione votata dal Parlamento nel settembre 2014 “non vi saranno effetti di risparmio nel lungo periodo, considerata l’invarianza, almeno per il momento, del numero di velivoli da acquisire. (90 ndr).
Non solo: la relazione svela l’interpretazione distorta quanto surreale che la Difesa ha voluto dare alla decisione parlamentare: non un obbligo a dimezzare il budget originario (18,2 miliardi di dollari del 2008 ndr) ma a spendere non oltre la metà di quella cifra per le acquisizioni in corso (fino al lotto 14, cioè una trentina di aerei), attualmente stimate in 7,8 miliardi di dollari. Come se di fronte alla richiesta di un committente di costruire una casa spendendo 50mila euro invece di 100mila, l’impresa rispondesse con un preventivo da 50mila euro per la costruzione delle fondamenta: un nonsenso che sa di presa in giro.
Anche l’altra fantasiosa argomentazione cara alla ministra Pinotti, quella dei ritorni economici del programma che ne compenseranno i costi, viene diplomaticamente ma chiaramente smontata dalla Corte parlando di “illogicità concettuale di una compensazione della spesa a carico del bilancio Difesa con poste attive in favore dell’industria”. I ricavi del programma – non più di 10 miliardi di dollari secondo Leonardo – finiranno nelle casse dell’azienda, non in quelle dello Stato.
Il resto della reazione della Corte dei Conti, come già detto, conferma e ufficializza le critiche da tempo mosse al programma F35: la lunga lista di gravi e imbarazzanti difetti di progettazione non facilmente correggibili (dalla vulnerabilità ai fulmini al casco che acceca i politi), i conseguenti ritardi del programma (almeno 5 anni) e l’esplosione dei costi (da 70 a 130 milioni di dollari ad aereo), senza contare gli imprevedibili costi dei futuri upgrade e retrofit – con questi si superano i 190 milioni ad aereo, il che farebbe lievitare il costo dei 90 F35 italiani dai previsti 14 miliardi a circa 19 miliardi.
E ancora: ricadute occupazionali molto inferiori rispetto a quelle propagandate dalla Difesa (1.500 occupati oggi che potranno diventare 3.500, la metà di quelli previsti), ricadute industriali molto scarse e addirittura dannose per il futuro dell’industria aeronautica italiana (in passato denunciate dagli stessi vertici di Finmeccanica) e problemi di sovranità nazionale legati alla gestione solo americana dei software (ALIS e Mission Data File).
Un quadro che porta la Corte dei Conti a giudicare “rischioso, oltre che contrario alle indicazioni parlamentari, impegnarsi fin d’ora in un “block buy” anche limitato”, cioè ad acquisti in blocco per il futuro. Peccato che, come denunciato dall’Osservatorio MIL€X sulle spese militari italiane, l’Italia abbia già sottoscritto a giugno un accordo preliminare per un block buy per altri 17 aerei da qui al 2020.

UNA SINTESI SUI VACCINI
Ricevo e riassumo questo dalla SIPNEI, la Società Italiana di Psico Neuro Endocrino Immunologia che promuove lo studio dell’organismo umano nella sua interezza.
Il dibattito sui vaccini è stato confuso e violento e con poca chiarezza da parte delle autorità. Da una parte C’è chi rifiuta i vaccini tout court con motivazioni extra-scientifiche (“è l’industria che condiziona il governo”) e a volte antiscientifiche (“I vaccini causano solo danni alla salute”), dall’altra il governo e le autorità sanitaria che non hanno saputo dare una risposta pacata e razionale con prove scientifiche, ma hanno agito male, con imposizioni violente e dichiarazioni dogmatiche, parlando di allarme sociale anche quando non c’era e bollando con marchio d’infamia tutti coloro che, anche medici e ricercatori, hanno espresso valutazioni articolate e di merito fino al punto da sottoporre a procedimento disciplinare, con radiazione dagli Albi, alcuni medici critici.
Certi accademici hanno diffuso una visione della scienza di stampo dogmatico, col risultato paradossale di produrre un rafforzamento delle convinzioni anti-scientifiche per cui il danno è stato enorme.
Non si difende e non si diffonde la cultura scientifica con un modello medievale di ordine e minaccia, ciò non è democratico né intelligente.
Sicuramente i vaccini sono essenziali e lo prova il debellamento di malattie importanti come vaiolo, poliomielite e difterite. Mancano ancora vaccini come per la malaria e l’AIDS).
Il Governo ha agito con mano pesante, imponendo l’obbligo delle vaccinazioni per legge con pene dure (multe salate, sospensione della patria potestà e divieto di iscrizione scolastica) poi i toni si sono smorzati (10 vaccini invece di 12 e pene minori). Diciamo che la questione è stata gestita malissimo dalla Ministra Lorenzin e dal Governo Renzi.
La Lorenzin ha gridato a forti rischi per la collettività perché si era pericolosamente abbassata la copertura vaccinale del morbillo, così da non garantire l’“immunità di gregge”, parlando della crescita del morbillo nel nostro Paese, ma non era vero. Non c’era nulla di eccezionale e allarmante nell’attuale diffusione del morbillo. Al 16 luglio 2017 c’erano 3672 casi, nel 2013 erano un po’ meno (2258), ma nel 2011 erano stati di più (4671). In altri Paesi i dati sono più alti e nessuno sparge allarme (Io: resta il fatto che nel 2013 il Governo italiano aveva offerto l’Italia, unica al mondo, come cavia alle multinazionali del farmaco per sperimentare l’immissione di colpo di 12 vaccini, cosa che avrebbe portato miliardi su miliardi nelle casse delle stesse multinazionali).
Nella realtà, i dati italiani del morbillo sono inferiori a quelli di altri Paesi per cui non ci doveva essere nessun allarme, In Francia nel 2011 ci sono stati quasi 15.000 casi di morbillo con una copertura vaccinale superiore al 90% e ad oggi il morbillo è endemico in molti paesi europei tra cui Germania, Belgio, Svizzera, Francia, Polonia, Romania e altri, ma nessuno di loro ha l’obbligo della vaccinazione MPR (Morbillo Parotite Rosolia). (Io: dunque si è creato un falso e questo non giova alla credibilità né della Lorenzin né di Renzi. E ancora ci sono dubbi sul perché anche se la Lorenzin ha minacciato querele se qualcuno parla di tangenti).
“Immunità di gregge” vuol dire che se si ha il 95% della copertura vaccinale si ottiene la protezione totale della popolazione, ma non è vero nemmeno questo. In primo luogo, i vaccini non sono tutti uguali. Alcuni sono per patologie che non si trasmettono da soggetto a soggetto, come il tetano. Poi ci sono vaccini, per cui sono moltissimi i vaccinati che non rispondono o i cui effetti durano poco per cui essi non sono in grado di bloccare l’infezione. Per es. il vaccino per le pertosse ha un alto numero di soggetti che non reagiscono e svanisce dopo 2-3 anni.
Ma anche il morbillo, che è infettivo, non raggiunge una copertura del 95%. Quindi non c’è effetto gregge.
Per es. la Cina, che ha una copertura vaccinale del 97%, ha ancora focolai di morbillo; il Belgio, superiore al 95% ha avuto focolari di morbillo. E così Portogallo e Repubblica Ceca. In Portogallo si sono avuti focolai quando da 12 anni il morbillo era scomparso e sono state infettate sia persone non vaccinate sia persone vaccinate, con due o più richiami per MPR o singolo vaccino antimorbillo. Lo stesso negli Stati Uniti e in Corea.
Dunque il famoso effetto gregge non è come ce lo raccontano né l’effetto dei vaccini è come molti pretendono.
Nella Repubblica Ceca, che ha introdotto la vaccinazione antimorbillo nel 1969, gli anziani non vaccinati hanno anticorpi naturali, sia che abbiano avuto il morbillo o no.
I vaccinati invece, risultano meno immunizzati perché l’effetto del vaccino svanisce nel tempo. Insomma l’immunizzazione naturale dura di più ed è meglio.
Notiamo poi che nei focolai c’è sempre una quota di bambini infettati con meno di un anno di vita, un’età a rischio, in cui ancora non è raccomandata e praticata la vaccinazione antimorbillo. Il bambino, in questo periodo critico, può ricevere una protezione dalla madre che gli trasmette i suoi anticorpi antimorbillo ma le mamme immunizzate naturali trasmettono più anticorpi di quelle vaccinate.
Registriamo anche il fatto che l’informazione che è stata data al pubblico e agli stessi operatori sanitari, sulle percentuali di copertura vaccinale necessarie per raggiungere il cosiddetto “effetto gregge”, è stata falsa e parziale. Secondo fonti ufficiali (OMS e Istituto Superiore di Sanità), le coperture vaccinali critiche per l’immunità di gregge sono molto variabili: il fatidico 95% viene indicato solo per il morbillo. Questa soglia non garantisce in modo assoluto l’effetto gregge, ma è bene sapere che per la poliomielite si dà come copertura necessaria 80-86%; per la parotite 75-86%; per la rosolia 83-85%; per l’ Hemophilus infl. B il 70%.
Attorno al bambino ci saranno comunque persone non immunizzate, per cui la sua probabilità di infettarsi resta alta.
Per cui concludiamo che l’obbligo per 10 vaccini non è solo inopportuno, ma anche infondato sul piano scientifico, ed è stato imposto con dati falsi, e che lo Stato può chiedere alla persona (o al suo tutore) la violazione della libertà individuale, riguardo alla propria salute, solo se dimostra che le misure obbligatorie servono a scongiurare un rischio collettivo, cosa qui impossibile.
E’ sbagliato mettere tutti vaccini sullo stesso piano: alcuni non producono alcun effetto gregge, altri svaniscono nel tempo. Nessun vaccino è mai completamente sicuro.
Non è nemmeno vero che non ci sono mai effetti dannosi, ci sono eccome. (io: lo prova il fatto che in molti casi lo Stato ha rimborsato le famiglie per i danni ricevuti dal bambino).
Oltretutto gli studi sulla sicurezza di vaccini come il trivalente MPR sono largamente inadeguati (sono almeno 5 anni che le società farmaceutiche non ne fanno. Perché? Perché non c’è una legge che ordina loro riscontri e controlli?).
Nel 2014 su 8.873 vaccinazione ci sono stati centinaia di casi gravi con alcuni decessi, in particolare sul vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) ci sono stati 201 casi gravi e lo scorso anno i bambini con danni gravi sono stati 479 mell’abbinamento del trivalente con il vaccino contro la varicella e anche l’esavalente ha un tasso elevato di segnalazioni gravi: 166 ogni 100.000.
Mancano tuttavia dati precisi da parte dei medici e manca un sistema di sorveglianza strutturato, capillare e affidabile. Perché?
C’è poi un aspetto che è stato completamente trascurato: gli effetti dei vaccini sul sistema immunitario del bambino.
Mentre da un secolo ferve la ricerca farmacologica sui singoli prodotti, nessuno studia l’impatto dei vaccini sullo sviluppo dei bambini. Perché? (Io: conta solo venderli questi prodotti o lo Stato può imporre di studiarli un po’ meglio l’effetto che hanno?)
(Io: chiudo nella speranza che in futuro chi ricopre la carica di Ministro della salute e di Presidente del Consiglio abbia più esperienza, più conoscenze, più serietà, più cura dei propri cittadini, e meno dipendenza dalle multinazionali e dai loro interessi al punto da non diffondere allarmi ingiustificati e dati falsificati per interessi di mercato e da non cacciare, come nella ex-Inquisizione, gli esperti del settore quando divergono dai diktat di Governo)

TALE IL PADRONE, QUALE IL REGGIBASTONE
Vasco Errani aveva già variamente calpestato la legge, facendosi rieleggere per 3 volte governatore dell’Emilia Romagna malgrado il divieto di reiterare le candidature (la protesta legittima del M5S viene respinta dal giudice con un cavillo), essendo condannato in appello per falso ideologico a un anno di reclusione (pena sospesa con la condizionale) per aver procurato in modo illecito un milione di euro alla cooperativa del fratello e aver spinto due funzionari Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti (in appello condannati a un anno e due mesi), a scrivere un dossier falso con l’obiettivo di depistare eventuali indagini che si sarebbero potute aprire (e che infatti partirono subito) sulla vicenda che riguardava il fratello Giovanni e la sua cooperativa vinicola (reato di truffa aggravata). Poi assolto perché “il fatto non costituisce reato!” Tesi alquanto stramba visto il caso di corruzione aggravata che la dice lunga sulle cosiddette toghe rosse. Ovvio che uno che se ne infischia della legge e che la usa per arricchimenti di famiglia doveva sembrare perfetto a Renzi, che i collaboratori li sceglie col lumicino, per dirigere la mancata ricostruzione delle zone terremotate. In un anno non ha saputo fare nulla? Elementare, Watson!

In che stima Renzi tenga la sofferenze dei terremotati mi pare abbastanza evidente.
Prima mette a capo delle ricostruzione lo stesso Errani che se l’è cavata per il rotto della cuffia in una accusa di truffa aggravata per aver fatto avere un milione di soldi pubblici alla cooperativa di suo fratello e che ha voluto essere per tre volte Governatore di Regione contro la legge che vieta il terzo mandato.
Poi, dopo un anno di inettitudine totale dello stesso Errani, lo sostituisce con la Boschi, una che non vorremmo vedere nemmeno in cartolina. Così sicuramente la casette i terremotati continueranno a non vederle e continueranno a vivere tra le macerie ma probabilmente ad Amatrice si aprirà una succursale di Banca Etruria.

L’ESERCITO DELL’IMPERATORE
2000 anni fa un imperatore cinese si fece costruire un esercito di 10.000 soldati di terracotta.
Non diversamente Renzi ha fatto il suo governo: ministri, parlamentare e capi delle istituzioni non sono stati scelti in base all’esperienza, al merito, alla competenza, ma come un esercito di figurine di terracotta prone ai suoi voleri e prim’ancora che il sistema elettorale sia fatto, il piccolo Boss di Rignano ha già stabilità che deciderà personalmente e autonomamente ogni singola candidatura a livello locale e nazionale. Il potere assoluto in una sola persona. E dietro e attorno a lui un esercito di teste… di terracotta.
Non fosse per altro, Renzi andrebbe bocciato solo per questo, una colossale arroganza, una visione del potere autarchica e antidemocratica.
Così ogni persona scelta da lui e portata dalle stalle alle stelle, brilla (si fa per dire) per incompetenza, impreparazione, incapacità ed arroganza.
Prendiamo la Lorenzin, scelta chissà come e chissà perché (oltretutto una ex di Forza Italia): una totale mancanza di physique de rol, un chiacchiericcio banalotto da comare, mancanza persino di un titolo di studio e non parliamo della sua ignoranza sulla sanità; in cambio una ubbidienza cieca al capo, un agire da marionetta asservita, e la stessa arroganza di riporto che ogni piddiota ci tiene a mostrare come proiezione di quella renziana.
Dunque questa occupante abusiva di un ruolo che non le compete si permette di acconsentire ad ogni taglio disumano alla sanità (per aumentare del 23 % le spese militari, si suppone), se ne frega se per avere il riscontro di un cancro si deve aspettare anche sei mesi, ma
-prima in un Paese che è l’ultimo in Europa e con una disoccupazione giovanile che a Sud sfiora il 54% si mette insulsamente a lanciare una campagna per “la moltiplicazione delle nascite” con toni da proclama fascista di difesa della razza
-poi accetta che l’Italia, “unica nel mondo” si faccia da cavia per blocchi di vaccini da 12 botte ognuno (in realtà 14) sui poveri bambini italiani per massimare i guadagni miliardari delle multinazionali del farmaco e li impone con metodi da gerarca, addirittura con la pena della patria potestà e con multe stratosferiche. E se qualcuno obietta qualcosa, minaccia querele mentre applica la radiazione dall’albo dei medici che portano prove contrarie (e purtroppo veritiere).
Certo che anche in precedenza la Lorenzi aveva dato prova di sé: divieto di usare libri di testo su internet per non danneggiare le case editrici. Passaggio da Fi al Nuovo centrodestra di Alfano. Poi passaggio in Alternativa Popolare. Nemica della legalizzazione delle droghe leggere. Ostile ai matrimoni tra gay e all’adozione da parte di gay e nemica della fecondazione assistita (il suo divieto sarà giudicato incostituzionale dalla Consulta). Aggressiva del metodo Stamina. Ce l’hanno con lei i governatori di Regione che non sanno come trovare i miliardi necessari per i vaccini, le famiglie italiane che sono considerate come pecore, ce l’aveva con lei il sindaco Marino per una querelle sull’igiene delle scuole, ce l’ha con lei il sindacato dei poliziotti Silpcgil, che in campagna elettorale per le elezioni Europee 2014 l’ha pubblicamente accusata di aver inopportunamente adoperato uomini e mezzi di Stato per attività non istituzionali, ce l’hanno con lei le categorie delle professioni sanitarie per l’intenzione di voler qualificare come sanitarie pratiche non convenzionali senza il preventivo parere tecnico scientifico del Consiglio Superiore di Sanità[. È stata oggetto di critiche per aver bloccato l’introduzione di norme in favore della liberalizzazione e della concorrenza nel mercato della farmaceutica (sempre per favorire le multinazionali dal farmaco) e per essersi dichiarata pubblicamente favorevole al rincaro del ticket per l’accesso al pronto soccorso con codice bianco.
Ma quanto ci scommettiamo che Renzi la rimetterebbe in un nuovo governo.
Ah, l’esercito di terracotta!

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO E’ ARRIVATO A 2.281 MILIARDI
Dalla morte di Enrico Berlinguer ad oggi, i vari Governi che si sono succeduti alla guida del Paese Italia, hanno quadruplicato il debito pubblico degli italiani, dai 500 miliardi del 1987 ai 2300 miliardi circa del 2017! Pensate che solo il Governo Monti, ci ha indebitato per oltre 230 miliardi di euro, oltre a tutto quello che ha truffato ai lavoratori italiani! E Renzi in mille giorni ha aumentato il debito di 124 miliardi!
Quando mai da destra a sinistra abbiamo visto migliorare la nostra situazione economica? Da Monti ad oggi , i governi Letta, Renzi e l’attuale, ci hanno indebitato per altri 300 miliardi circa! Ma che se ne sono fatti di tutti questi soldi?
Pensate che nel 1966, anni del boom economico, il nostro debito era pari al 46 % del PIL e oggi siamo al 140 % circa e non c’è alcuno spiraglio che possa diminuire! Solo questo prova abbondantemente il fallimento di tutti i governi italiani.
Ma quante tangenti si sono fottuti i politici e le varie associazioni a delinquere delle imprese che realizzavano i lavori pubblici per averci portato a questo punto?
Ecco perché ritengo indispensabile oltre che abbattere il debito pubblico nel modo adeguato, bisogna “sequestrare” tutti i beni ai politici e a tutta quella pletora di delinquenti vari che hanno lucrato sulla nostra pelle e su quella dei nostri figli!”
Giovanni Buzzetta

LA RIPRESINA (m5s)
1 – L’Italia è tornata ad una (fragile e modesta) crescita principalmente a causa di fattori esterni, che hanno trascinato la nostra economia fuori dalla recessione senza alcun merito dei governi degli ultimi tre anni.
In particolare, il Quantitative Easing della Bce ha consentito di risparmiare risorse dagli interessi sul debito pubblico e quindi di diminuire il ritmo del massacro sociale, che è comunque proseguito (tagli alla sanità, alla spesa per investimenti e agli enti locali).
Il deprezzamento dell’euro ha spinto le esportazioni.

Il crollo del prezzo del petrolio ha avvantaggiato un Paese trasformatore come l’Italia, povero di materie prime che deve importare.
Questi fattori esogeni sono temporanei e presto cesseranno di esistere. La Germania sta aumentando le pressioni su Draghi perché metta fine all’espansione monetaria, e in ogni caso il mandato del governatore italiano finirà nel 2019. Senza QE che ne sarà del nostro debito pubblico e della spesa per interessi?
2 – L’Italia è fanalino di coda in Europa già dal 2016 e si conferma tale anche nella prima metà del 2017: mentre l’Ue cresce nel secondo trimestre ad una media dello 0,6% l’Italia fa 0,4% e su base tendenziale (rispetto cioè al secondo trimestre di un anno fa) l’Italia è nettamente ultima, con il suo 1,5%, mentre la media europea è del 2,3%, la Spagna cresce del 3,1%, l’Olanda del 3,8%, la Germania del 2,1%, la Francia dell’1,8% e persino il Regno Unito, rallentato teoricamente dalle trattative per la Brexit, fa meglio con l’1,7%
3 – La crescita italiana è squilibrata a favore dei grandi mentre penalizza lavoratori e PMI: è evidente a chiunque viva nel paese reale che l’occupazione stia crescendo a discapito della qualità del posto di lavoro e dei salari. Una volta scaduti i costosissimi incentivi renziani per il contratto a tutele crescenti, infatti, hanno smesso di crescere i contratti stabili e sono cresciuti solo contratti a termine e voucher. Questi ultimi sono stati aboliti per evitare un referendum popolare per poi rientrare dalla finestra nella manovrina imposta da Bruxelles.
La disoccupazione ufficiale, inoltre, continua ad oscillare tra l’11 e il 12% e quella reale, che comprende anche gli scoraggiati e i sottoccupati involontari è a livelli superiori che in Grecia, al 30%, come dimostra Alberto Bagnai in un recente articolo sul Fatto Quotidiano
4 – il nostro sistema bancario è sull’orlo del baratro, e basterà una corrente negativa, come la fine del QE o un nuovo capitolo della crisi greca, per mandare sul lastrico altre decine di migliaia di risparmiatori. A quel punto non ci saranno vie di uscita per una classe politica che ha nascosto per anni la realtà
5 – L’Europa ci chiede di ratificare il Fiscal Compact e di pareggiare il bilancio pubbliconei prossimi tre anni: questo significa che l’era della flessibilità è finita. Nei prossimi anni si tornerà a sputare sangue per rispettare parametri di bilancio insensati e già dall’1 gennaio 2018 l’Iva crescerà dal 22 al 25%.
Siamo quindi di fronte ad una ripresina fantasma, che si accompagna alla precarizzazione del lavoro giovanile, alla stagnazione tendenziale dei consumi e della produzione industriale e all’aumento delle diseguaglianze sociali. Non appena finirà la congiuntura esterna favorevole, l’Italia tornerà nella spirale della recessione, e chi oggi gioca con la pazienza dei cittadini italiani dovrà raccogliere i cocci del suo partito e della sua breve carriera politica.

RIDIAMARO :– )

Stefano Bucci
Eliminare tutte le persone di religione #islamica perchè 4 ragazzi invasati hanno sbroccato
è come condannare tutti i #cattolici per pedofilia.
.
E vabbè, quante storie; gli F35
vengono a costare il doppio? E LORO, li chiameranno F70 e tutto andrà a posto.
antonnio d
.
Vogliono spendere 350.000 euro per commemorare Gramsci (Renzi: “Gramsci, chi?)
Facciano un asilo intitolato a Gramsci e tutti saranno contenti!
Viviana
.
La costruzione di questi F35 è una delle più grandi stronzate della storia della produzione industriale mondiale.
GIORGIO S.
La costruzione non so, ma l’acquisto forzoso da parte dell’Italia sicuramente sì.
..
Il governo è lento di comprendonio. C’ha messo tutto un anno per capire che la ricostruzione non è nemmeno cominciata. #FallimentoErrani
Danilo Toninelli
..
Le eroiche citazioni di Gasparri:

Biagi e Santoro stanno cercando con tutti i mezzi il martirio mediatico. Verrebbe proprio da dire: allora diamoglielo, quello che cercano. O no?

Il Moretti politico del Caimano, ha delle turbe psichiche

L’opposizione in democrazia è essenziale. La strumentalizzazione dei bambini dimostra invece la natura criminogena dell’opera di falsificazione in atto. Veltroni e Di Pietro non prendono le distanze dai loro manovali, i cui figli vengono intossicati da cattivi genitori dal cervello bruciato dalla droga e dalle bugie dei capi della sinistra.

A volte, il Senato, la Camera, votano leggi che noi stessi che le votiamo non è che le capiamo bene, nel senso che c’è “l’articolo che sopprime il comma del tale anno…”. Insomma, a volte, leggere le leggi è uno sforzo evidente

Io sono considerato un’icona gay.

Patto paramafioso quello tra Raggi e Casaleggio.

I grillini come un gregge di pecore. Uno decide cosa si deve fare e tutti a seguirlo senza chiedere perché. È chiaro a tutti che la giravolta europeista ha una sola motivazione: i finanziamenti pubblici.

I Cinquestelle “sono diventati cagnolini, rivoluzionari solo quando fa comodo a loro”.

Alessandro Di Battista? E’ l’erede di Bombolo, che era un grande comico romano ed era meglio. Anzi, chiedo scusa a Bombolo che è in Paradiso: rispetto a Di Battista è Dante Alighieri“.
.
Ma che fine ha fatto Igor il russo? che poi era Ivan il serbo?

Luce so fusa
Igor il russo smentisce di aver incontrato Romeo, e non conosce il padre di Renzi.
A parte gli errori sul nome, sembra che non sia nemmeno vero che mangia insetti.

P.akita
Gli investigatori: “Igor il russo mangia di tutto”. Quindi non è vegano, meno male.

NoveVonBismark
È ammirevole lo zelo messo nella ricerca di un pericoloso latitante. A proposito, a casa sua stavolta avete già citofonato, sì?
(Non vorremmo il bis della storia di Provenziano che non si era mai allontanato da casa sua)

Cecco Bravo
Svanito nel nulla l’omicida di Budrio. E gli elettori del PD.

Pirata 21
A giudicare dalle tecniche efficaci con cui riesce a non farsi trovare, Igor il Russo deve aver lavorato nella sanità italiana.

Andre21
Per catturare Igor i Carabinieri hanno mobilitato il Reparto scelto dei Cacciatori di Calabria. “Vediamo se mangia pure la ‘nduja”.

Birbo bicirossa
Nel ferrarese mille uomini stanno ancora cercando Igor il Russo: perché se non lo si arresta in fretta c’è il rischio che si perda la prossima amnistia.
Comunque resta il fatto che prima dei delitti Igor il Russo aveva 164 follower su Facebook, e invece adesso a seguirlo sono già più di mille.

Conteottenfeld
L’unica speranza è che Igor si rifugi sotto un cavalcavia….

Simone Fabbri
Le previsioni del tempo segnalano la presenza imminente del vortice IGOR sull’Italia. Per dire l’ironia dei meteorologi
………………………….

SPIRITUALITA’ E VARIE. Viviana Vivarelli

Per me la spiritualità è una cosa
Le chiese un’altra
Credo nella spiritualità perché fa parte di me
Non credo alle chiese ufficiali perché non faccio parte di loro
Circa il mistero, mi sembra ovvio che dovrebbe accettarlo anche il più pragmatico dei positivisti, altrimenti cadremmo nel dogma di pensare che esiste solo ciò che abbiamo potuto dimostrare secondo le regole poste a priori dalle scienze ufficiali. In tal caso le scienze prenderebbero il posto delle chiese e sarebbero altrettanto dogmatiche e illiberali.
Il dogma altro non è che una imposizione che un gruppo di persone impone ad altre per decisioni di potere o per osservanza di una consuetudine.
Chi rispetta la propria libertà e l’altrui rifiuterà ogni dogma, essendo questo un limite alla sua libertà di esperienza e di ricerca, una negazione della libertà intrinseca di ogni persona.
Poi ritengo ovvio che ognuno creda o a ciò che la sua mente sceglie di credere o a ciò che ha sperimentato nella propria vita.
In tal senso il concetto di spiritualità di ognuno sarà per forza di cose individuale e personale.
Non ci possono essere due visioni uguali, entrando in ognuna di esse una fusione particolare di scelta della volontà e di esperienza personale.
Pertanto rispetto gli atei, gli agnostici e i diversamente spirituali, ma vorrei che anch’essi mi rispettassero per le esperienze che ho avuto che non devono per forza essere simili alle loro.
Sono stata una sensitiva per 29 anni e ho avuto delle esperienze, anche partecipate da altri, che hanno foggiato la mia spiritualità in un certo modo.
Chi non ha avuto le mie stesse esperienze ovviamente è libero di non credervi come facevo io prima di averle, ma non gli permetto di dubitarne o di aggredirmi solo perché il suo livello esperienziale è stato diverso dal mio.
D’altro canto, non permetto nemmeno ad una persona di chiesa di credere che quello che gli hanno insegnato o ha scelto di credere sia più valido di ciò che uno sperimenta di persona.
Leibniz diceva che ogni uomo è una monade e che il mondo è ciò che egli riesce a vedere (e a costruire) dal suo particolare punto di vista.
“Le monadi sono limitate non nell’oggetto, ma nel modo di conoscere l’oggetto: esse tendono sì all’infinito, al tutto, ma confusamente, appunto perché sono limitate e differenziate a seconda del grado di distinzione delle loro percezioni.”
La quantità e qualità delle mie percezioni costituisce il mondo in cui credo e corrisponde al modo con cui sono.
Io non so perché le percezioni di ognuno siano così diverse, Le cause di maggiori o minori percezioni dipenderanno forse dal livello di consapevolezza in cui siamo che in qualche modo dipende da noi e in qualche modo ci trascende per cause a noi ignote. (viviana vivarelli)
.
http://masadaweb.org



MASADA n° 1873 27-8-2016 CA’ DEI LADRI

$
0
0

MASADA n° 1873 27-8-2016 CA’ DEI LADRI
Blog di Viviana Vivarelli

Quer pasticciaccio di via Indipendenza- Dio è il big bang – Hawking – Raggi non ruba e non fa rubare – Qualcuno si ricorda i 100 punti di Renzi ? – La cura della Bce ammazza l’Europa – Un anno dopo il terremoto non hanno nemmeno sgombrato le macerie – Mai rubare il formaggio – La ripresa fantasma – Di chi sono i giornali italiani – Province e Regioni – Condoni e abusi edilizi – Cosa fa la Chiesa per i migranti

Cristiano Mazzoni

Siamo soli,
ma non bruciamo,
ci hanno spento l’utopia,
ci accusano di essere ammalati,
di malinconia.
Dove siamo ?
Oramai siamo uguali,
a quelli che combattevamo.
Volevamo cambiare il mondo,
ma il mondo ci ha cambiato.
Dove siamo ?
C’è gente che dice di pensarla come me,
ma non è vero, la mia bandiera,
non ti servirà ad abbigliarti,
di finta umanità.
Dove siamo ?
Il nostro sole non ci scalda più,
eppure è ancora la,
che combatte la miseria
e la schiavitù.
Siamo soli,
ma non siamo come voi,
per sempre ci troverete,
sconfitti ed in disparte,
ma orgogliosamente,
sempre e solo dalla stessa parte.


IL MALE ASSOLUTO
MARGHERITA
Condivido il senso di spaesamento e di estraneità di fronte al ‘male assoluto ‘disumanità, razzismo, indifferenza… espresse tanto da semplici persone comuni sull’autobus, per strada, in internet, quanto da politici, giornalisti, addirittura docenti universitari (con diversi gradi di responsabilità: alcuni fomentatori d’odio andrebbero rimossi dall’ordine dei giornalisti e interdetti dalla politica e dalle cariche pubbliche) metamorfosi antropologica degli italiani che non hanno mai rielaborato una memoria collettiva intorno al passato che non passa, residui fascisti evidentemente mai spenti, condizione acuita dalla crisi economica ( con l’inevitabile deriva culturale e morale) che porta nuovamente una parte consistente dei civilissimi europei, di cultura laica o cristiana, come negli anni Trenta, alla ricerca di un capro espiatorio su cui scaricare rabbia e violenza verbale e non solo (ma “si comincia sempre a fare violenza con le parole”, scriveva Primo Levi). Non possiamo restare in silenzio anche se minoranza nel Paese, non possiamo non manifestare pubblicamente il nostro dissenso e la nostra disobbedienza civile se le leggi e le azioni di chi esercita il legittimo monopolio della violenza, governo e forze dell’ordine, sono in contraddizione con i diritti umani universali degli adulti e dei bambini che non ammettono deroghe o sospensioni a meno di non precipitare nello stato d’eccezione in cui tutto può di nuovo accadere..

Colonna
Sono convinta che le minoranze hanno fatto la storia e che tante minoranze possono divenire maggioranza, se si è disposti a mettersi in gioco per le cose in cui si crede, e non nascondersi dietro la sterile critica. La vera battaglia sta nell’agire quotidiano, inverando per quanto possibile e senza violenza, con i comportamenti le proprie idee. Esse camminano sulle braccia e le gambe degli uomini;restano utopie se rimangono solo nella mente o nell’auspicio di ciascuno di noi .Buona fortuna a noi e a tutto il genere umano!
.
Giacomo
C’è qualcuno che mi può spiegare cosa ci va a fare il Segretario della NATO, generale Stoltengerg, al meeting di CL?

DIO E’ IL BIG BANG
Oggi vi mando un video che ‘l’amico’ Sergio mi ha mandato proprio su Facebook dove l’astrofisico Stephen Hawking parla del big bang (una delle ultime frasi di Matteo, sette anni, è stata proprio: “Dio è il big bang”).
Naturalmente Hawking è un convinto materialista e non ci pensa nemmeno a porre una intelligenza costitutiva dell’universo e continua a dire frasi come “per un caso fortuito”, “per una eccezionale fortuna”…ma quello che il video ricostruisce (preparatevi, è un po’ lungo) è di una tale meraviglia e complessità che è difficile non pensare a una immensa intelligenza che ha precostituito tutto.


.
Stephen Hawking è un cosmologo, fisico, matematico e astrofisico britannico, fra i più influenti e
conosciuti fisici teorici al mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e sull’origine dell’universo.
Ha la mia età, 75 anni. A 21 anni fu stato colpito dalla SLA; una malattia neurodegenerativa progressiva dei muscoli, che gli impedisce di muoversi, di parlare, persino di respirare. Non ci sono cure e di solito il malato muore dopo una decina di anni e il malato muore per insufficienza respiratoria. Gli avevano dato due anni di vita ma è ancora qua. Hawking è una delle menti più visionarie e brillanti del mondo, ha avuto due mogli (con la prima è stato 25 anni, la seconda è l’infermiera che lo curava) e tre figli.
La sua ‘TEORIA DEL TUTTO’ è nota in tutto il mondo e ha rivoluzionato le teorie dei buchi neri.
Nel 2009, Obama gli dette la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d’America. La cosa strana è che gli manca il Nobel. Nel 1975 Stephen Hawking affermò che i buchi neri erano oggetti in grado di “divorare” tutto, distruggendo anche l’informazione di ciò che inghiottivano per, forse, farla riapparire in un altro universo. Ma 30 anni dopo disse che forse si era sbagliato.
In una serie di documentari su Discovery Channel, “Into the Universe with Stephen Hawking”, affermò che verosimilmente nello spazio potevano esistere altri esseri intelligenti ma che il contatto con noi potrebbe avere esiti catastrofici: se gli alieni riuscissero ad arrivare fino a noi, significherebbe che hanno una tecnologia talmente avanzata da consentire la colonizzazione della Terra e la sottomissione del genere umano. In modo non molto differente da come fecero i conquistatori europei dopo la scoperta dell’America nel 1492.
Ha scritto anche una trilogia (George’s Secret Key to the Universe, George’s Cosmic Treasure Hunt, George and the Big Bang) per bambini realizzata a quattro mani con la figlia Lucy, dove racconta le eccezionali avventure del giovane George per spiegare con parole estremamente elementari concetti misteriosi e affascinati, come i buchi neri o l’origine della vita.

A luglio, in occasione del suo 75° compleanno, ha detto alla BBC: “La decisione di Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi potrebbe far diventare la Terra come Venere, con temperature fino a 250 gradi. Siamo vicini al punto di non ritorno in cui il riscaldamento globale diventerà un processo irreversibile. “La scelta di Trump potrebbe spingere la Terra oltre questo margine e farla diventare come Venere con temperature di 250 gradi e piogge di acido solforico»
“«il cambiamento climatico è uno dei più grandi pericoli che dobbiamo affrontare e se vogliamo fermarlo, dobbiamo farlo ora”.
Da tempo Hawking non dispone della voce ed è costretto a comunicare servendosi di un sofisticato computer che gli consente di esprimersi con grande lentezza: basti pensare che non può digitare più di quindici parole al minuto.

Nel 2013 è stato realizzato un altro film sulla sua vita, intitolato sempre “Hawking”, in cui è interpretato da diversi attori per ogni età della vita.
Nel 2014 è uscito il film “La teoria del tutto” (The Theory of Everything), diretto da James Marsh, dove Hawking è interpretato da Eddie Redmayne.

Da una decina d’anni, Hawking riesce a controllare solo un muscolo della guancia: grazie ad un sofisticato sistema progettato dalla Intel, il grande scienziato britannico comunica con l’esterno, e scrive tutte le sue pubblicazioni, solo tramite i movimenti di tale muscolo. Negli ultimi anni, però, la sua malattia del moto-neurone, pur progredendo molto lentamente rispetto ad altre malattie analoghe, gli ha reso più difficili anche i movimenti di tale muscolo, e di conseguenza anche l’utilizzo del software della Intel. Ma Hawking ancora una volta non si è dato per vinto e si è munito di una tecnologia ancora più avanzata: il software della Intel è stato integrato con l’interessantissima tecnologia SwiftKey, in grado di prevedere le parole che il professor Hawking ha intenzione di scrivere. A volte, come spiegheremo, le parole compaiono prima ancora che il Professore inizi a digitarle!! Grazie a tale tecnologia, lo scienziato riesce a scrivere a velocità doppia, e, come ha dichiarato il professor James Osborne, il capo del progetto, “ha più tempo per pensare ai segreti dell’Universo”.
Ha detto:

È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha.”
.
L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento.”
.
Quando si ha di fronte la possibilità di una morte prematura, ci si rende conto che la vita vale la pena di essere vissuta e che ci sono innumerevoli cose che si vogliono fare.”

QUEL PASTICCIACCIO DI VIA INDIPENDENZA
Franco Bechis
La vera storia del palazzo liberato dagli immigrati abusivi Roma.
Proteggere i profughi fottendo i pensionati. Il palazzo sgombrato a Roma è di un fondo di ex dipendenti del San Paolo: in questi anni di occupazione hanno perso 5 milioni di euro in affitti mancati, e dovevano pure pagare 500mila euro l’anno in bollette! Dentro all’immobile, oltre a veri rifugiati, si sono nascosti (poi arrestati) 5 scafisti, più centinaia di persone senza diritto d’asilo.
Le autorità romane che accettavano quella situazione di illegalità, costrinsero il proprietario (Idea Fimit con i fondi dei pensionati) a non staccare le utenze. Non è noto invece chi paghi eventuali abbonamenti tv collegati alle numerose parabole che gli eritrei stessi hanno installato sul tetto del palazzo (da terra se ne vede almeno una decina).
Se c’ è qualcuno che faceva un tifo da stadio per lo sgombero di quel palazzo che si affaccia su piazza Indipendenza a Roma erano i bancari pensionati del San Paolo di Torino. Perché i soldi della loro pensione da quattro anni e più si erano volatilizzati insieme all’occupazione abusiva di 556 persone, in gran parte eritrei ed etiopi, ma anche sudanesi e italiani.
La polizia li aveva identificati la sola volta che è riuscita ad entrare in quelle mura – il primo dicembre 2015 – per un controllo straordinario dovuto all’inizio del Giubileo della misericordia, trovando fra gli occupanti molti richiedenti asilo e profughi, ma anche un certo numero di immigrati clandestini privi di documenti che furono portati via per essere identificati in Questura, fra le urla e le proteste dei loro vicini di stanza.
I bancari in pensione del San Paolo di Torino insieme ad altri pensionati sono proprietari della maggiore parte di quel palazzo di 32 mila metri quadrati su 9 piani (più 2 interrati), acquistato nel 2011 attraverso il Fondo Omega di Idea Fimit. Il palazzo avrebbe dovuto essere affittato prima per farne un centro direzionale, poi un grande albergo di lusso alla società Sea, ma proprio mentre il contratto stava per chiudersi, una sera all’inizio del 2013 i vigilantes che lo proteggevano furono assaliti e messi un fuga da un gruppo di violenti di alcuni centri sociali e del Movimento per il diritto alla casa che fecero entrare centinaia di stranieri: quei 556 che furono poi censiti.
Con l’ occupazione fu cambiato il contratto di affitto, con l’intesa che sarebbe entrato in vigore con lo sgombero dell’edificio. Che però fino al 19 agosto scorso (con la coda finale di ieri in piazza e le polemiche annesse) non è mai avvenuto: non se l’ era sentita di procedere l’allora sindaco di Roma, Ignazio Marino, né di usare il pugno di ferro l’allora prefetto della capitale, Giuseppe Pecoraro, che avrebbe lasciato l’ incarico nell’aprile 2015 all’attuale capo della polizia, Franco Gabrielli.
Da allora ad oggi i poveri pensionati del San Paolo e di altre aziende private hanno visto andare in fumo almeno 5 milioni di euro, che sarebbero stati la redditività di quell’investimento fatto con i soldi accantonati per la loro previdenza integrativa. Non solo: le autorità che accettavano quella situazione di illegalità, costrinsero il proprietario (Idea Fimit con i fondi dei pensionati) a non staccare le utenze, continuando a pagare per quegli abusivi la bellezza di 500 mila euro l’ anno di bollette della luce e dell’ acqua. Non quelle del gas, perché l’immobile non era residenziale e quindi non aveva quel tipo di allacciamento. Non è noto invece chi paghi eventuali abbonamenti tv collegati alle numerose parabole che gli eritrei stessi hanno installato sul tetto del palazzo (da terra se ne vede almeno una decina).
Quel primo di dicembre 2015 nel palazzo insieme alle forze di polizia che procedevano all’identificazione entrarono anche i vigili del fuoco, per controllarne la sicurezza. Iniziarono l’ispezione, ma una volta andata via la polizia, gli abusivi che abitavano quelle stanze si schierarono minacciosi davanti ai pompieri, impedendo a loro con violenza la verifica su quasi il 75% dell’ immobile. Quel che avevano visto però bastava ed avanzava ai vigili del fuoco, che fecero partire l’ 11 dicembre successivo un fonogramma diretto al prefetto Gabrielli, al commissario del comune Francesco Paolo Tronca, alla Questura e ai commissariati di polizia.
“Il fabbricato”, scrivevano, “già destinato ad uffici, costituito da due piani interrati e nove piani fuori terra, attualmente occupato da circa 500 immigrati, manifesta una condizione di reale pericolo dovuto alla presenza di decine di bombole di gas gpl distribuite su tutto l’edificio, si riscontra la presenza di numerose stufe elettriche utilizzate per il riscaldamento degli uffici adibiti ad abitazione. Si accerta l’ assenza di qualunque mezzo di estinzione portatile e la mancanza di funzionalità dell’ impianto idranti e di rilevazione incendi”. Quindi, “considerato l’ elevato rischio di incendio/esplosione e la mancanza di adeguati mezzi di protezione, si ritiene necessario procedere con lo sgombero dell’ edificio e la bonifica dello stesso dalle sostanza infiammabili presenti“.
Sgomberare era dunque una scelta obbligata a protezione dell’ incolumità degli stessi profughi o immigrati. Ma non si è fatto, un po’ per la presenza continua e minacciosa dei movimenti pro casa, uno po’ per la timidezza incomprensibile della politica e delle istituzioni. Tre mesi dopo quei fatti, nel marzo 2016, dopo lunghe indagini della Guardia Costiera, il Tribunale di Roma emetterà un ordine di cattura nei confronti di 17 scafisti eritrei che avevano venduto profughi e migranti.
Cinque di loro vengono arrestati all’interno di quell’immobile, e sarà la seconda volta che la polizia italiana vi entrerà. Ma non l’ultima, perché altri arresti sono stati compiuti in quell’immobile per spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione (la polizia secondo alcuni informatori, sospettava che all’ottavo piano si esercitasse pure con una tariffa di 80 euro a notte).
..
René Modena: Devo necessariamente condividere la riflessione di Alessandro Bertone.
Fatelo anche voi dopo averla letta.

“La rivoluzione romana di Virginia Raggi: NON RUBA E NON FA RUBARE
La Raggi in via Curtatone nella vicenda degli sgomberati ha fatto solo rispettare la legge.
Ma in Italia non siamo abituati …e si cede ai più furbi ..ai delinquenti.
A quelli che si fingono bisognosi ma sono solo prepotenti.
Mentre magari le persone silenziose e veramente indigenti ….vivono in macchina coi bambini piccoli.
Ma in Italia non paga essere persone per bene.
I nostri governi sono da sempre deboli con i forti e forti con i deboli. Il Pd è il Robin Hood al contrario per antonomasia. Basta vedere i 18 emendamenti per le banche e le ZERO misure per i ceti sociali poveri. Infatti l’odio contro la Raggi ha a mio modesto avviso due chiavi di lettura:
una…quella che ormai tutti hanno imparato a conoscere ..e che riguarda il lato politico.
Parola d’ordine:Tutti i media contro la Raggi per dimostrarne una presunta incapacità ,
funzionale affinché faccia da monito e da freno …..per un futuro governo a 5 stelle.
Ma a mio parere c’é una seconda lettura a tutto questo accanimento contro la Raggi ,che è più sottile, ma che ha (soprattutto a livello territoriale) una sua grande valenza:
quando c’era il PD il vero padrone e dispensatore di lavori pubblici era Buzzi, che dirigeva praticamente lui gli appalti. Molti erano dati per via diretta..altri erano gare camuffate con sempre le stesse aziende a fare i lavori. In Italia funziona così…non sto dicendo niente di nuovo. Ma con la Raggi di punto in bianco LA LEGALITA’ ! Gare trasparenti. Vince il migliore offerente e rapporto qualità prezzo LA NORMALITA’ INSOMMA !
Ma per Roma questa non è la normalità ma LO SMANTELLAMENTO DI DIRITTI ACQUISITI NEGLI ANNI CHE LA DELINQUENZA ROMANA TRATTA PARADOSSALMENTE COME UN’INGIUSTIZIA RICEVUTA.
Ma chi è sta’ Raggi…..come se permette…ma questa lo sa che gioca cor foco?
E schiumano rabbia…odio…sguinzagliano delinquenti a bruciare macchinari..giornali, locali e siti appositi per tentare disperatamente e con ogni mezzo di mettere in serie difficoltà la giunta della Raggi.
Vi rendete conto cosa ha contro la Raggi e cosa si trova a combattere quotidianamente?
E allora fate una cosa: quando sentite i cani abbaiarle contro,ripensate alla situazione che vi ho descritto…immedesimatevi….e andate sulla sua pagina a darle una parola di incoraggiamento.
Credetemi se vi dico che quella piccola coraggiosa donna sta sopportando l’insopportabile.
Forza Virginia…e vorrei che chi legge…andasse ora sulla sua pagina a dirglielo.
Grazie.
.
Gli occupanti dello stabile della Sea sono un numero imprecisati tra 550 e mille. Per ora sono state offerte soluzioni abitative temporanee sono a un centinaio di loro.
La Raggi ha disposto di mandare 40 migranti più deboli, donne e bambini, in 6 villette di Fiorano, peccato che il sindaco Pd(!)li rifiuti!
La Raggi dice: «In Italia l’accoglienza è una vera e propria emergenza ma, piuttosto che affrontare la questione, stiamo assistendo a un vergognoso scaricabarile. Il Comune ha compiuto fino in fondo il proprio dovere, un dovere che non tutti hanno compiuto. La Regione ha disatteso il decreto legge Minniti che la chiama direttamente in causa e mancano adeguate politiche nazionali. È bene sapere che a Roma ci sono un centinaio di stabili occupati abusivamente che attirano l’attenzione della criminalità e di alcune frange estremiste dei movimenti per la casa. Negli scorsi anni l’accoglienza dei migranti è finita nel mirino di Mafia Capitale come testimoniano le inchieste e le condanne. Significa che dobbiamo intervenire per ristabilire la legalità».
La Raggi si è accordata con la società Sea (gestore dell’immobile), che ha messo a disposizione 6 villette per accogliere questi 40 per 6 mesi a comodato d’uso gratuito, ossia senza alcun onere finanziario per l’amministrazione .
Altri 48 sono stati prese in carico dal circuito di assistenza capitolino nelle strutture di accoglienza a Torre Maura, Boccea e sulla Cassia.
28 donne e bambini sono stati accolti dal centro umanitario Intetrsos.
Altri hanno rifiutato gli alloggi offerti.
Le occupazioni abusive sono state tollerate per anni senza che nessuno facesse qualcosa. Gli stabili occupati a Roma sono un centinaio (a Torino uno solo!) e anche qui 30 occupanti non erano rifugiati ma infiltrati. Restano 900 persone che non si sa dove mettere.
L’ex commissario Tronca fece 3 bandi regionali con 130 milioni (certo erano pochi!) e andarono deserti, nessuno li ha mai utilizzati.
La Regione Lazio ne ha offerti 161 (sempre pochi) ma anche qui nessuno li ha usati.
La prefetta di Roma Paola Basilone ha difeso l’operazione a piazza Indipendenza, parlando di sgombero “perfettamente riuscito” (con un solo giorno di preavviso??) e di poliziotti aggrediti e ha detto che saranno presi provvedimento per il poliziotto che ha detto quella frase idiota (ma mettetelo a una scrivania!).
Orfini ha detto che non si risponde agli idranti gettando bombole ma trovando soluzioni politiche. Ci dica allora quali sono le soluzioni del Pd! Ci sono 800 o 900 persone buttate per strada. Cosa intende fare? O forse è il Vaticano che intende fare qualcosa dopo tutte le chiacchiere che preti e vescovi hanno detto?
Noi per ora abbiamo sentito solo chiacchiere strumentali e che Travaglio ci abbia aggiunto le sue non gli fa certo onore.

Maria Luisa segnala:
COSA FA LA CHIESA PER I MIGRANTI

Le strutture legate alla Chiesa negli ultimi anni hanno dato la disponibilità ad accogliere 10mila migranti. Un numero che è andato aumentando. Il lavoro sociale delle 23.000 parrocchie, attraverso la rete dei centri di ascolto, hanno generato migliaia di servizi di prima necessità (mense, prestiti, ambulatori, dormitori) che oltre a servire gli italiani in difficoltà servono anche i poveri migranti. Si tratta di oltre 1500 servizi ai migranti.
Per citare soltanto la distribuzione dei pasti, le mense per i poveri sono 449, per un quarto promosse dalle parrocchie, per un altro quarto dalla Caritas, per un terzo da ordini e congregazioni religiose, per l’ultimo quarto da realtà diverse come le diocesi. Il dato relativo al 2009 indicava un totale di 6 milioni di pasti erogati. Oggi queste cifre vanno decisamente ritoccate al rialzo. «Considerato come le mense prive di aiuto pubblico siano quattro su cinque – ha scritto Giuseppe Rusconi, nel libro “L’impegno” (Rubbettino) – e che un pasto ha mediamente un valore monetario di 4,5 euro, si può calcolare che in questo campo la Chiesa faccia risparmiare allo Stato non meno di 27 milioni di euro l’anno.

Servizi di tutela per gli immigrati impiegati in lavori precari sono stati approntati dalla Caritas, con il Progetto Presidium in 10 diocesi italiane, e la fondazione Migrantes con il progetto «La legalità paga». Sono nati centinaia di doposcuola nelle parrocchie e negli oratori per i figli di immigrati, le scuole cattoliche si sono aperte alla presenza dei bambini stranieri (oltre il 12% delle presenze, superiore alla scuola pubblica), sono nati asili multietnici. Gli oratori sono diventati quasi una seconda casa per molti bambini e ragazzi immigrati (6 su 10 li frequentano). Sono attive anche iniziative di aiuto al ricongiungimento familiare, attraverso la disponibilità di case o attraverso progetti di Housing sociale (a Torino, Firenze, Milano, Cremona).

Un impegno importante che si sta rafforzando nelle diocesi è la tutela dei minori non accompagnati – oltre 13.000 oggi – attraverso una rete di affidi familiari. L’Associazione «Accoglirete» nata in parrocchia a Siracusa e ad Augusta, si è già impegnata nella tutela di 1000 minori, senza alcun compenso. E non va dimenticato che la fondazione Migrantes ha approntato da 4 anni un fondo per il rimpatrio delle salme dei migranti che muoiono in Italia e non hanno familiari: oltre 200.000 euro per contribuire a circa 190 rimpatri in 32 nazioni del mondo.

Dei diritti e dei doveri
Marco Travaglio
Secondo certe cronache e commenti su giornali, tv e social, pare che l’Italia sia il nuovo Terzo Reich che, nella sua capitale ma non solo, perseguita i migranti e addirittura i rifugiati per il colore della loro pelle. Secondo altre, si direbbe che l’altroieri a Roma non sia successo niente di strano: un normale sgombero che ristabilisce, pur tardivamente, la legalità violata. La verità non è nessuna delle due e non sta neppure “nel mezzo” (come dicono i paraculi). Ma – come sempre più spesso avviene in questa società isterica e impazzita – procede a zigzag: tipico andamento di un Paese che ha perso il senso non solo dell’orientamento, ma anche dello Stato. E, le rare volte in cui lo Stato appare, non lo riconosce. Partiamo dai fatti.
Nel 2013 circa 500 migranti etiopi, eritrei e sudanesi, al seguito di una ventina di romani dei centri sociali e dei “movimenti per il diritto alla casa”, occupano con la forza un palazzo di 11 piani e 32 mila metri quadri su piazza Indipendenza, a due passi dalla stazione Termini, di proprietà di un fondo pensioni di ex bancari del San Paolo di Torino e di altre aziende. E mettono in fuga con le spicce i vigilanti che lo sorvegliano, proprio alla vigilia della sua trasformazione in centro direzione e poi in grande albergo. La giunta Marino e l’allora prefetto Pecoraro non fanno nulla, come racconta Franco Bechis su Libero. Del resto gli abusivi a Roma occupano più di 100 case e alle “autorità” va bene così, per non ritrovarsi per strada altre migliaia di senzatetto incazzati neri.
Il 1° dicembre 2015, inizio del Giubileo, la polizia entra nello stabile per censire gli occupanti e ne conta 556: molti sono richiedenti asilo, altri hanno già lo status di rifugiati, altri ancora sono clandestini senza documenti (condotti in Questura fra urli e strepiti per l’identificazione). Uscita la polizia, entrano i Vigili del fuoco per i controlli di sicurezza, ma gli occupanti minacciosi li costringono alla fuga dopo aver ispezionato un quarto dello stabile. Quanto basta perché i pompieri spediscano un’allarmante relazione al prefetto Gabrielli, al commissario Tronca e alla Questura: “Reale ed elevato rischio di incendio-esplosione” dello stabile per la “mancanza di estintori” e “la presenza di decine di bombole di gas gpl e numerose stufe elettriche utilizzate per il riscaldamento degli uffici adibiti ad abitazione”, dunque è “necessario procedere con lo sgombero dell’edificio e la bonifica dello stesso dalle sostanze infiammabili presenti”. Che fanno Tronca, Gabrielli & C.? Niente. Intanto i pensionati del San Paolo vedono volatilizzarsi il loro investimento.
Il loro fondo pensioni perde 5 milioni di mancata rendita e ne spende 2 per le bollette di acqua e luce (che devono continuare a pagare perché le tremebonde “autorità” non osano neppure staccare le utenze). Sul tetto, in compenso, sorgono almeno una decina di antenne paraboliche per apparecchi tv (chissà chi li paga, con relativi abbonamenti). Nel marzo 2016 la polizia torna nel palazzo, per arrestare cinque scafisti eritrei che, travestiti da profughi, partecipano festosi all’occupazione. E in seguito scattano altri arresti per traffico di droga e sfruttamento della prostituzione (pare sia una specialità dell’ottavo piano). Intanto il Tribunale accoglie la denuncia dei proprietari dell’immobile e ne ordina lo sgombero. Solo che, dopo quasi quattro anni di occupazione, nessuno sa più chi siano gli occupanti. E ogni tentativo dei servizi sociali di censirli sortisce il solito effetto: minacce, violenze, rappresentanti dello Stato in fuga. In presenza dell’ordinanza del giudice, la Prefettura è costretta finalmente ad agire e sei giorni fa sgombera il palazzo con circa 400 occupanti, che finalmente possono essere censiti: quasi tutti stranieri; in gran parte (ma non tutti) con lo status di rifugiato; non tutti privi di alternative abitative; un centinaio di fascia “debole” (minori, donne e anziani), che infatti – diversamente dagli altri, portati fuori – vengono lasciati nel palazzo, al primo piano, in attesa di una sistemazione. Che non è facile trovare: a Roma – specie dopo Mafia Capitale, o come diavolo si chiama ora – l’accoglienza era in mano al malaffare (Salvatore Buzzi: “Il traffico di droga rende meno dei migranti”); e il Comune è senza soldi né strutture (ma, quando la sindaca Raggi osò farlo notare, le fu risposto che era una razzista e che nella Capitale i migranti sono ancora pochi).
In ogni caso i proprietari dell’immobile liberato offrono agli ex occupanti villette a schiera nel Reatino di loro proprietà in comodato gratuito per sei mesi. E il Campidoglio, tra i soliti ritardi e rimpalli con la Regione altrettanto lenta e pasticciona, sistema 50 soggetti fragili (su un centinaio) in case-famiglia, centri di assistenza, strutture della rete Sprar (sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati). Ma almeno altri 70, aizzati dai movimenti per la casa e da un prete eritreo, rifiutano quelle soluzioni e invocano una “sistemazione unitaria”. Cioè pretendono di decidere dove andare e con chi. Intanto, dei 300 occupanti espulsi dallo stabile, la metà si allontana e si disperde per la città, mentre gli altri restano in piazza Indipendenza, accampandosi nei giardini insieme ai membri dei “comitati”. E lanciando sassi e bottiglie contro i netturbini dell’Ama che tentano di pulire la piazza. Di qui il secondo sgombero dell’altroieri, accompagnato da lanci di sassi, bombole piene di gas e bottiglie incendiarie dal primo piano sulle forze dell’ordine, che rispondono con cariche e getti d’acqua dagli idranti. Un funzionario sbrocca: “Devono sparire, se tirano qualcosa spaccategli un braccio”. Ma per fortuna sono solo parole (ovviamente da punire): niente violenze gratuite della Polizia.
Morale (anche un po’ banale) a zigzag. 1) Non si occupano le case altrui e chi le occupa va sgomberato, specie in presenza di un’ordinanza del Tribunale, che solo in una Repubblica delle banane può restare inevasa. 2) Posto che il sopruso è l’occupazione e non lo sgombero, la polizia deve usare metodi democratici (“spezziamogli le braccia” non si dice e nemmeno si pensa). Ma, se qualcuno resiste, l’uso della forza non è fascismo: è legalità. 3) Lo status di rifugiato non dà alcun diritto a chi lo ottiene di violare le leggi del Paese che l’ha accolto. 4) Il Paese che l’ha accolto deve trattarlo come tutti gli altri cittadini: né peggio né meglio. Stessi diritti, stessi doveri. 5) Casa e lavoro sono un diritto, ma anche un miraggio, e non solo per i rifugiati, ma anche per milioni di italiani. Salvo i soggetti deboli, che rientrano giustamente nell’assistenza pubblica, i rifugiati autosufficienti devono cercarsi un lavoro e, per la casa, mettersi in fila nelle graduatorie pubbliche insieme agli italiani, senza che nessuno sorpassi nessuno.
6) Se il Comune trova una sistemazione a un rifugiato, il rifugiato ci va; o, se rifiuta, perde il diritto di protestare perché non gli trovano una sistemazione. 7) I veri colpevoli di quanto è accaduto sono le “autorità” che hanno permesso l’occupazione abusiva di oltre 100 edifici a Roma, incoraggiando altri a fare altrettanto e fingendo di non vedere le condizioni disumane di bambini, donne e anziani. Perciò la piantino di nascondersi dietro gli scudi della polizia e il parafulmine della Raggi-causa-di-tutti-i-mali. 8) Roma ha 4 milioni di abitanti e gli occupanti abusivi (italiani e stranieri) sono poche migliaia: è tanto difficile mettere attorno un tavolo Comune, Regione e Governo per stilare e soprattutto finanziare un piano di sgomberi e ricollocamenti (almeno per le fasce deboli), sfruttando i tanti edifici inutilizzati (case sfitte, ex caserme, ex ospedali ecc.) e varando un serio piano nazionale di edilizia popolare?

I CENTO PUNTI DI RENZI
Mi lessi al tempo il faldone di 300 pagine di Prodi di cui Prodi non realizzò nemmeno un punto. Mi sono letta poi i 100 punti di Renzi alla prima Leopolda, una strana miscela di vecchiume, banalità, mondo cattolico e volontariato scout, condito con un abbondantissimo neoliberismo, nessun elemento di sx nemmeno per sbaglio, nessuna difesa dei beni collettivi (ha votato a favore della privatizzazione dell’acqua), uno Stato leggero con un diluvio di privatizzazioni, nessuna crescita della democrazia dal basso, molti aiuti all’impresa, nemmeno una parola su disoccupati e precari, poco su scuola, ricerca o energie verdi, silenzio assoluto sui nostri rapporti con l’Europa, nemmeno una parola sulla guerra e la spesa in armi, né sulla difesa del territorio, sul trasporto merci, sui costi della Chiesa..

http://www.unita.it/polopoly_fs/1.347521.1320063485!/menu/standard/file/renzi_100_punti_proposte.pdf

una Camera sola, abolizione del Porcellum, abolizione dei vitalizi (mai fatta), costo standard alle Regioni, abolizione delle Province (mai fatto), addensamento dei piccoli Comuni (mai fatto), abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali (è rientrato in altro modo), le camere di commercio non siano imprese, abolizione del CNEL, dimezzamento dei consiglieri, abolizione delle agevolazioni pubbliche a sindacati simili, eliminazione dalla politica dei corrotti (mai fatta), razionalizzare le missioni militari (siamo entrati in guerra anche in Siria!!), maggiori scambi coi paesi mediterranei, privatizzazione di Rai e Rai2 e fuori i partiti dalla Rai (mai fatta), agire sul debito privatizzando imprese pubbliche e municipalizzate, parificare le pensioni delle donne a quelle degli uomini con finestra 63-67 anni, evitare il cumulo delle pensioni, tassare il reddito personale e di impresa e tassare di più immobili e rendite finanziarie (mai fatto), abolire l’Irap, far uscire le imprese dal sommerso riducendo l’IRES (le tasse sono aumentate), facilitazioni agli imprenditori usciti dal mercato per tornarci, no condoni, riformare gli ordini professionali con abolizione delle tariffe minime e dei veti pubblicitari, liberalizzare i servizi pubblici locali, antitrust obbligatorio, liberalizzare le assicurazioni malattie, ridurre le leggi (sono aumentate), mettere in competizione privato e pubblico, creare presso il premier una unità di controllo dell’esecuzione del programma, bilanci annuali nel pubblico come nel privato, eliminare l’economia assistita nel sud ma creare sviluppo (quale sviluppo?), contratto unico precari e lavoratori indeterminati a garanzie successive (l’abolizione dell’art. 18? e della contrattazione collettiva? annichilimento dei sindacati? vaucher?), ammortizzatori sociali anche per le piccole imprese (?), contratti aziendali superiori ai contratti collettivi, quote rosa, spesa sanitaria uniformata (?), riforma della medicina di base, ospedali in rete, chiusura degli ospedali piccoli, percorsi diagnostici su base regionale, razionalizzare le esternalizzazioni, fondo nazionale per la ricerca (ma quale ricerca?), detrazioni fiscali per chi dona alle università, task force di giudici per smaltire l’arretrato giudiziario (? invece si sono accorciati tempi della prescrizione e si sono depenalizzati 120 reati), avvocati pagati a preventivo, riduzione dei giorni festivi per i tribunali, accorpamento delle sezioni staccate, tribunali informatizzati (?), premi ai giudici più produttivi (o a quelli di regime?), semplificazione e accorciamento dei tempi processuali (ma va!?), riduzione dell’inquinamento urbano (l’avete vista voi?), annullamento degli incentivi alle energie inquinanti e incentivi alle energie verdi (ma se sono spariti!), ammodernamento della rete elettrica e semplificazione delle bollette (questa è una barzelletta), raccolta differenziata e riciclo (ma dove?), tutelare l’agroalimentare, auto verdi per la PA, banda larga (questa poi…), digitalizzare i servizi pubblici, investire più dell’1% in cultura, difesa del patrimonio artistico, defiscalizzare i contributi alla cultura, ogni museo sia un’unità economica autonoma, coordinare il marketing turistico, rivedere le competenze delle sovrintendenze aumentando i poteri dei Comuni (sono state aumentate le spese degli enti locali), fondere gli istituti culturali italiani, puntare su poche grandi opere certe, liberalizzare il trasporto ferroviario regionale, dare affitti di emancipazione ai giovani che escono di casa (?), garantire con un fondo bancario i prestiti agli studenti, bonus da 2000 euro ai più meritevoli per la formazione, contratti di lavoro per studenti, incentivare le imprese di giovani, diritto di voto a 16 anni, competizione tra università, abolizione del valore legale del titolo di studio (?), retribuire gli insegnanti in base al merito (con le nomine fatte dal preside sceriffo??), selezionare i corsi di formazione, dare ebook a tutti (divieto ministeriale di avere libri di testo in internet), 5 ore di inglese la settimana dalle elementari, quoziente famigliare, detrazione spese anziani e educazione figli, riconoscere e regolare le unioni civili, promuovere la natalità (beh questo è stato fatto!), adozioni internazionali, più nidi e asili d’infanzia (?), progetto per la sicurezza stradale, chiunque nasca in Italia è italiano (ius soli, poco elettorale), immigrazione intelligente (col TRYTON?????), permesso di soggiorno veloce (e i fondi per farlo?), il 5 per mille diventi legge, un altro 5 per mille per le organizzazioni no profit, servizio civile di 3 o 6 mesi obbligatorio, sequestro più facile dei beni mafiosi (ma dove???).
Oltre a quanto detto, colpisce l’assenza di provvedimenti per un fisco equo e trasparente, la superficialità con cui si pongono degli obiettivi senza dire come raggiungerli, le tre I di Berlusconi, Inglese, Impresa e Informatica e il diluvio di privatizzazioni su tutti i servizi dello Stato, digitalizzare i servizi pubblici, investire più dell’1% in cultura, difesa del patrimonio artistico, defiscalizzare i contributi alla cultura, ogni museo sia un’unità economica autonoma, coordinare il marketing turistico, rivedere le competenze delle sovrintendenze aumentando i poteri dei Comuni (sono state aumentate le spese degli enti locali), fondere gli istituti culturali italiani, puntare su poche grandi opere certe, liberalizzare il trasporto ferroviario regionale, dare affitti di emancipazione ai giovani che escono di casa (?), garantire con un fondo bancario i prestiti agli studenti, bonus da 2000 euro ai più meritevoli per la formazione, contratti di lavoro per studenti, incentivare le imprese di giovani, diritto di voto a 16 anni, competizione tra università, abolizione del valore legale del titolo di studio (?), retribuire gli insegnanti in base al merito (con le nomine fatte dal preside sceriffo??), selezionare i corsi di formazione, dare ebook a tutti (divieto ministeriale di avere libri di testo in internet), 5 ore di inglese la settimana dalle elementari, quoziente famigliare, detrazione spese anziani e educazione figli, riconoscere e regolare le unioni civili, promuovere la natalità (beh questo è stato fatto!), adozioni internazionali, più nidi e asili d’infanzia (?), progetto per la sicurezza stradale, chiunque nasca in Italia è italiano (ius soli, poco elettorale), immigrazione intelligente (col TRYTON?????), permesso di soggiorno veloce (e i fondi per farlo?), il 5 per mille diventi legge, un altro 5 per mille per le organizzazioni no profit, servizio civile di 3 o 6 mesi obbligatorio, sequestro più facile dei beni mafiosi (ma dove???).
Oltre a quanto detto, colpisce l’assenza di provvedimenti per un fisco equo e trasparente, la superficialità con cui si pongono degli obiettivi senza dire come raggiungerli, le tre I di Berlusconi, Inglese, Impresa e Informatica e il diluvio di privatizzazioni su tutti i servizi dello Stato,in pratica uno Stato in mano alle multinazionali o a derivati della mafia
Anche sulla mafia c’è una omissione pesante persistita in tutte le finanziarie
Poi ci sono cose inutili:il ministero per l’attuazione del programma c’è già
altre ridicole:promuovere la natalità quando siamo 7 miliardi è un programma demenziale persino per la nipote del Duce,ma Renzi è uno scout,molto osservante di Santa Madre Chiesa ed essa gliene sarà grata
Anche sul diritto di voto a 16 anni avrei da ridire e mi spiace che sia anche nel programma del M5S
Renzi ha nominato all’Ambiente e allo sviluppo economico persone come Galletti e Guidi, difensori del nucleare,dei termovalorizzatori,della Tav in Valsusa e del Ponte di Messina. E nulla è stato fatto per la difesa idrogeologica del territorio, fiumi,sorgenti,laghi, case, scuole. Eppure è questa la vera grande opera italiana e non si tratta solo di un problema di risorse ma anche di regole troppo spesso ignorate o derogate da Comuni e Regioni. Ma mentre 59 miliardi sono stati regalati alle banche assassine,23 miliardi alla NATO per nuove guerre e 15 sono tutt’ora vincolati ai cacciabombardieri che portano bombe atomiche con un aumento del 23 % delle spese militari,poco o nulla è stato speso in 3 anni per il recupero del nostro Paese,e ad ogni terremoto queste mancanze bruciano,mentre i terremotati sono ormai tra i più abbandonati degli italiani
Insomma un gran ammasso di chiacchiere in cui le parole d’ordine sono: portare più dx possibile il Pd, smantellandolo dalle fondamenta, circondarsi di un cerchio di cortigiani scelti non per merito o per intelligenza ma per lecchinaggio, smantellare i presidi democratici,svuotare le istituzioni accentrando tutti i poteri nella persona del premier, accentrando tutti i poteri nelle mani del premier, diminuire i diritti del lavoro e privatizzare, privatizzare, privatizzare.. Il programma di sx si è trasformato nella più grande cessione dello Stato ai privati, proprio quello che i Padri della sx non volevano!!!
.
Manuela Bellandi segnalava: “E sapete chi ha scritto il programma politico di Renzi? Non certamente un uomo di sx, ma un personaggio né nuovissimo né stimato dalla società civile, un rampante senza scrupoli, uno dei più irriducibili applicatori del berlusconismo, Giorgio Gori (ex direttore di Canale5 e di Italia 1), presente assieme al supernuclearista Chicco Testa alla convention del rottamatore Renzi”. Ma lo sapevano gli applauditori piddioti di Renzi che la prima cosa che Renzi avrebbe rottamato non erano certo catafalchi come Zanda o la Finocchiaro, ma proprio il Pd, con ogni sia pur restante valore di sx, rottamato in blocco con tutti i suoi Padri fondatori, i suoi valori etici e storici, la difesa dei lavoratori, la tutela dei deboli, l’aiuto ai proletari, la lotta alle multinazionali e al corrotto sistema bancario, la realizzazione di una maggiore democrazia dal basso, l’attacco al Capitale???

Visto che il sindaco piddiota di Firenze fa da modello, andiamo anche noi in parlamento a urlare, d’improvviso a pieni polmoni: “ALLAH AKBAR!”! E poi vediamo l’effetto che fa.
.
ALESSANDRA DANIELE
Un anno dopo il terremoto, solo il 10% delle macerie è stato rimosso.
La ricostruzione non è neanche cominciata.
Le casette prefabbricate garantite entro Natale non sono arrivate neanche per Ferragosto.
Sgombero, rilancio, esenzione fiscale… tutte promesse renziane, ovviamente tutte cazzate.
Intanto però l’incazzatura popolare continua ad essere efficacemente deviata verso capri espiatori e bersagli simbolici.
Laura Boldrini ha annunciato che cercherà di difendersi per vie legali dalla costante fiumana di insulti e minacce di stupro che le viene costantemente scaraventata addosso sul web. Il Tempo ha titolato a nove colonne “Taci, il nemico ti ascolta – Come se, fra lodi ai profughi e sparate antifasciste, servissero altri motivi per non sopportarla”.
Il Tempo di Roma trova insopportabile il fatto che una donna sia esasperata da anni di insulti e minacce di stupro, ma soprattutto trova insopportabile l’antifascismo.
Qualche anno fa questo avrebbe suscitato qualche polemica, oggi non farà altro che conquistare all’araldo dei palazzinari e degli sfruttatori un po’ di nuovi lettori fra gli sfruttati, perché al Fascismo è riuscito di nuovo il trucco di spacciarsi per l’unico vero difensore e vendicatore delle classi subalterne, quando invece è sempre stato uno strumento dei padroni.
La colpa storica, politica, e culturale di questa ricaduta è di quel Centrosinistra elitario, oligarchico, e affiliato all’establishment finanziario, col quale anche Laura Boldrini viene genericamente identificata, cosa che fa sentire i facebookinari moralmente autorizzati a vomitarle addosso insulti e minacce di stupro, a volte senza neanche il riparo dell’anonimato, tanto sono certi d’essere dalla parte della ragione.
Il Fascismo ormai è mainstream.
Il Tempo ha poco da sopportare. La sparata fascista è ormai la reazione mainstream al disagio e al sopruso.
E il neonazionalismo dilaga con supremo sprezzo del ridicolo.
Salvini twitta “La cittadinanza italiana bisogna guadagnarsela”. Cos’ha fatto Salvini per guadagnarsi la cittadinanza italiana, a parte nascere in Italia, e vegetare per vent’anni in un partito secessionista che esortava a pulirsi il culo con la bandiera italiana, e ancora oggi si definisce Lega Nord per l’Indipendenza della Padania?
La pretesa di superiorità basata sulla “purezza del sangue” è particolarmente grottesca da parte d’un popolo come gli italiani, col DNA storicamente più bastardo del mondo. Eppure endemicamente razzista.
La complicità del Centrosinistra coi peggiori sfruttatori nazionali e internazionali ha riconsegnato l’Italia al peggiore spettro del suo passato, quello che il nostro paese ha generato ed esportato in tutto il mondo.
Un parassita che continua a crescere ogni volta che si nutre, e che alla fine immancabilmente uccide l’ospite.
E che difficilmente s’accontenterà d’un governo Minniti come spera il PD, benché il ministro, la testa più lucida dell’esecutivo Gentiloni, stia facendo di tutto per corrispondere ai requisiti del caso.

MAI RUBARE IL FORMAGGIO
Marco Travaglio
La giustizia italiana ha appena sgominato un pericoloso manigoldo che aveva addirittura rubato un pezzo di parmigiano in un supermercato di Mondello (Palermo): 1 anno e 4 mesi di reclusione. Galera vera, non finta come per i colletti bianchi, incensurati per definizione (plurirecidivi, ma sempre prescritti): il giudice infatti non gli ha concesso la sospensione condizionale perché ha la fedina penale sporca. E gli è pure andata bene, perché il pm aveva chiesto 2 anni. Malagiustizia? No, tutto regolare. Le pene massime e minime non le fissano i giudici, ma il “legislatore”, cioè il Parlamento, popolato da gente che per i furti ordinari non fa sconti. Anzi, non fa che aumentare le sanzioni per presentarsi dinanzi agli elettori come garante della sicurezza. È sui furti in guanti gialli – la specialità della casa – che il “legislatore” fissa pene sempre più ridicole, quindi niente intercettazioni né manette, prescrizione-lampo e impunità garantita a quelli del “giro”; o pene inesistenti, perché le condotte più sono gravi e più vengono depenalizzate.
Un giudice munito di retta coscienza e buona memoria, in grado di ricordare cosa prevedono la Costituzione e la giurisprudenza della Consulta sulla proporzionalità fra pena e gravità del reato, dovrebbe vomitare ogni volta che queste norme infami lo costringono a stangare innocui poveracci e a lasciare a piede libero a norma di legge riccastri e potentastri che, per i danni che fanno, dovrebbero stare all’ergastolo.
Purtroppo sono in continuo aumento i magistrati che non si pongono neppure il problema e danno per scontato che i tribunali e le galere sono roba da sfigati, non da signori. Un tempo, per ottenere una giustizia debole coi forti e forte coi deboli, bisognava almeno corrompere qualche giudice. Oggi si risparmia: fanno tutto da soli, col pilota automatico, e soprattutto gratis. È bastato bombardarli per 25 anni dai palazzi del potere e dai sottostanti giornaloni e tv sul dovere di “tener conto” delle “conseguenze” delle indagini e dei processi su politica ed economia.
L’ha ripetuto per nove anni Napolitano, rovinando intere generazioni di neomagistrati, con moniti lanciati fin nelle scuole per giovani toghe sull’esigenza di un’amorevole “collaborazione” fra potere giudiziario, politico ed economico. Ora, provate voi a rubare del formaggio e poi a invitare il giudice a collaborare: immaginate le risate.
Se invece un ministro o un top manager inquisito per aver rubato l’equivalente di qualche milione o miliardo di pezzi di parmigiano piagnucola per gli effetti del processo sul governo o l’azienda, funziona alla grande.
Nel caso Consip, per dire, c’era una combriccola che brigava per truccare un appalto da 2,7 miliardi in cambio di mazzette: appena scoperta, uno stuolo di generaloni, ministri e dirigenti pubblici si sono precipitati ad avvertirla di non parlare e non incassare più, visto che nell’allegra brigata c’era pure il padre di Renzi. Immaginate la stessa scena per una rapinuccia da 2,7 milioni: un carabiniere amico avverte il rapinatore che lo stanno pedinando e gli consiglia di far sparire tutto. Li ficcherebbero entrambi in galera e getterebbero la chiave. Invece per la rapina da signori restano tutti al loro posto, santificati in Parlamento: ministro, generaloni, dirigenti pubblici. Tranne uno: il testimone che li ha denunciati. Il governo caccia Luigi Marroni da Consip perché – confessa il deputato Pd Emanuele Fiano – ha confermato le accuse a Lotti, Del Sette, Saltalamacchia e Tiziano Renzi, ergo“conferma di non avere più alcun rapporto di fiducia col governo che l’ha espresso”.
E ora, se tutto va bene, cacciano pure i pm di Napoli che hanno scoperto lo scandalo: Celeste Carrano ed Henry Woodcock (sul quale già pende un processo disciplinare del Pg della Cassazione per un’intervista mai rilasciata). Neanche loro godono della fiducia del governo che non li ha espressi: dunque si impapocchiano accuse fumose su altre indagini per avviare al Csm l’iter del trasferimento d’ufficio per “incompatibilità ambientale”. Con quale ambiente? Quello di Napoli o quello del governo?
Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, per la prima volta nella storia, arrivò direttamente dal governo Renzi. E il presidente della commissione-traslochi è Giuseppe Fanfani, amico della famiglia Boschi ed ex legale di banca Etruria (su cui indaga il procuratore di Arezzo, già consulente del governo Renzi). Se si mettono d’impegno, forse riescono a cacciare Woodcock e Carrano prima di nominare il nuovo procuratore di Napoli, sede vacante da appena sei mesi, quindi c’è tempo.
Il 26 aprile, in un’intervista al Fatto, il ministro della Giustizia Andrea Orlando fece capire che la banda Renzi voleva una bella ispezione contro i pm di Napoli, alla maniera berlusconiana, ma lui aveva rifiutato. Poi, in un dibattito organizzato dal Foglio, fu molto più preciso: “Mi ha dato fastidio che… miei compagni di partito… mi chiedessero perché non avessi mandato gli ispettori a bloccare le inchieste”. Domanda: chi gliel’ha chiesto? Risposta: “Il vicepresidente della commissione Giustizia (Franco Vazio, ndr) e il vicedirettore dell’Unità (Andrea Romano, ndr)”. È accaduto qualcosa? Niente, a parte il fatto che, indisponibile il ministro, a sistemare i pm di Napoli hanno provveduto il Pg della Cassazione (a cui il governo aveva appena prorogato il pensionamento) e il Csm. Dal che si intuiscono almeno due cose.
1) Perché i ladri, per farla franca, devono rubare molto: se si accontentano di un pezzo di formaggio, sono spacciati.
2) Perché B. ha detto che, in caso di un governo a 5 Stelle, opterebbe per l’espatrio. Che poi, tecnicamente, si chiamerebbe latitanza.

Simone Pennino
L’Isis minaccia l’Italia:
“…colpiremo i luoghi dove si sviluppa la massima cultura italiana!!!!…”
Io, se fossi in voi non andrei più allo stadio.
.
Franco Bechis:
Lo Stato si prende i soldi degli sms per i terremotati.
Per undici mesi 33 milioni versati dagli italiani per aiutare i terremotati di Amatrice e dintorni sono stati congelati, ora forse verranno sbloccati e utilizzati per tutto meno che per i terremotati. Le donazioni furono fatte a partire dal 24 agosto 2016 attraverso sms o bonifici su un conto Mps ufficialmente per aiutare i terremotati di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto e poi tutti quelli colpiti dalle scosse successive che hanno allargato il cratere della sventura in quattro regioni: Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria. Per lunghissimi undici mesi nessuno si è sentito i dovere di spiegare alle centinaia di migliaia di italiani che si erano precipitati a donare i propri soldi davanti alle immagini di quella povera gente che aveva perso familiari, case, negozi, lavoro, che cosa si intendesse fare di quei soldi.
La protezione civile solo mesi dopo di fronte alle prime polemiche sulle donazioni fantasma spiegò che quei fondi sarebbero stati versati in una speciale contabilità a disposizione del commissario per la ricostruzione Vasco Errani e impiegati sotto la vigilanza di uno speciale comitato di garanti.

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/20729476_1609479499096579_1683264513168769324_n.jpg?oh=5229f865a8aa4edbfe4aa1f2d7e683a8&oe=5A13DBFB

Spinoza: primo spot di un vibratore sulle reti Mediaset. Mia nonna ne ha ordinato uno per montare la panna.
.
DI CHI SONO I GIORNALI ITALIANI

1- “Repubblica” appartiene a De Benedetti, tessera n. 1 del PD
2- “Il Messaggero” a Caltagirone, palazzinaro di Roma e suocero di Casini.
3- “La Stampa” all’ex gruppo FIAT, ora insieme a De Benedetti
4- “Il Corriere della Sera” è partecipata da Mediobanca ed è indebitata con Unicredit, che è socia di Mediobanca.
5- “Il Giornale” appartiene alla famiglia Berlusconi.
6- “Libero” appartiene alla famiglia Angelucci, immobiliaristi.
7- “Il Foglio” appartiene alla famiglia Mainetti, immobiliaristi.
8- “Il Sole 24 ore” appartiene a Confindustria.
9- “Agi (Agenzia giornalistica italiana)” è partecipata dall’ ENI.
In pratica l’informazione è in mano a banche, immobiliaristi, all’Eni (…..) alla famiglia Agnelli, a Berlusconi ed ai grandi imprenditori, che a loro volta sono indebitati con le banche che la politica protegge in Parlamento.
La domanda banale da porsi è : i direttori dei quotidiani, scelti dai proprietari, ed i giornalisti dipendenti di questi giornali sono LIBERI o devono fare gli interessi del loro datore di lavoro?

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/20664801_771229633041205_162077442363570605_n.jpg?oh=55c46565958773db565f4e7c8f45afeb&oe=5A2FEB3F

Gigi Al Bar!
di Marco Travaglio
“Se in piazza San Marco uno urla ‘Allah Akbar’, noi lo abbattiamo dopo tre passi. Ghe sparemo! Gh’avemo i cecchini!”. L’annuncio del sindaco di Venezia, Luigi Spritz Brugnaro, sulle nuove misure antiterrorismo vigenti nella sua città sta suscitando vivo interesse nel mondo della comicità e della satira. I Monty Python stanno pensando di dedicare al noto statista dell’ostrega il sequel di Brian di Nazareth, cui chiaramente si ispira la sua infallibile ricetta anti-Isis. Nella scena della lapidazione, il sommo sacerdote-giudice fa trascinare sulla pubblica piazza, dinanzi alla folla armata di sassi, un vecchio ebreo condannato per blasfemia per aver nominato il nome di Geova invano al termine di una cena in famiglia, con la frase “questo pezzo di baccalà è degno di Geova”. Il vegliardo obietta che “non basta dire Geova per bestemmiare”, mentre il sacerdote-giudice sostiene il contrario. Solo che, appena i due dicono “Geova”, anche per dire che non si deve dire, la turba inizia a lanciare pietre alla rinfusa, ancor prima dello start ufficiale alla lapidazione. Finché il magistrato, nell’estremo tentativo di ristabilire l’ordine pubblico, intima all’assemblea: “Signori, sia chiaro: nessuno deve lapidare nessuno finché non suonerò questo fischietto, neppure se uno dicesse Geova!”. Ma, alla parola “Geova”, parte una gragnuola di sassi e massi che lo seppelliscono al posto del condannato, il quale si allontana fischiettando mentre l’ultimo lanciatore urla “Strike!”.
Ora, per strano che possa sembrare a Gigi Prosecco, “Allah Akbar” o “Allahu Akbar” (Dio è il più grande) non è solo il motto dei terroristi islamici nell’atto stragista: è un’espressione del Corano che invita i fedeli a magnificare Dio, molto simile a quelle ricorrenti in altre religioni, tipo “Dio padre onnipotente” o “Lodate Dio” (Alleluja). Infatti viene pronunciata dai muezzin per invitare alla preghiera, dai fedeli all’inizio delle orazioni, nei riti religiosi, ma anche nelle esclamazioni della vita quotidiana. Quindi, se il Sindaco Amarone pensa che i terroristi jihadisti si riconoscano dal grido di battaglia “Allah Akbar”, la fa un po’ troppo semplice. E, se fosse vero che ha ordinato ai vigili in gondoleta (fortunatamente l’unica polizia armata ai suoi ordini) di sparare a chiunque dica “Allah Akbar”, Venezia galleggerebbe non più sull’acqua, ma sul sangue e supererebbe l’Isis e al Qaeda per islamici innocenti ammazzati: un cimitero di muezzin, turisti, camerieri, ma anche sceicchi ed emiri venuti in Laguna con i loro jet e yacht per mostre, festival, biennali, concerti, shopping extraluxe.
Allah Akbar!, Bang!. Resta da capire cosa sia passato nella testa degli abitanti di una capitale mondiale della cultura quando tre anni fa barrarono sulla scheda il nome di Brugnaro, ennesimo tragico caso di “imprenditore prestato alla politica” (che purtroppo non l’ha ancora restituito). Uno che, nel breve volgere di pochi mesi, ha trasformato Ca’ Farsetti, sede del municipio, in Ca’ Farsetta con un’infilata di sparate, gaffe e ignorantate. Tipo quando, proprio lui, forse posseduto da quell’altro intellettuale di Tavecchio, disse “dobbiamo educare i nostri figli, fare la differenza con gente che vive sugli alberi delle banane”. O quando sequestrò 49 libri di scuola elementare di autori come Altan sul rispetto delle diversità, per la minacciosa presenza di “favole ispirate all’ideologia gender” contro la famiglia tradizionale, fra le risate omeriche del mondo intero: comprese quelle dell’illustre residente Elton John, che lui invitò graziosamente a “tirar fora i schei” (ignaro dei due concerti gratuiti regalati a Venezia dalla popstar). O quando avallò il raddoppio dell’hotel Santa Chiara, un ecomostro di cemento proprio sul Canal Grande. O quando bloccò la mostra del grande fotografo Berengo Gardin a Palazzo Ducale sui Mostri a Venezia, le Grandi Navi a San Marco, per difendere “la Venezia di chi lavora” da “vedute distorte che in 53 anni non ho mai visto: chissà che obiettivo ha usato”.
O quando diede del “comunista” a un cronista della Rai che osava fargli una domanda, minacciando i giornalisti che “vedono solo le cose negative” di “denuncia per abuso della professione”. O quando, avendo pronta la soluzione finale per l’Isis, invitò i grandi del mondo a darsi una mossa: “Juncker, Putin e Obama vengano qui e parliamo di come sistemare questa roba una volta per tutte. Noi abbiamo fatto la battaglia di Lepanto. La città di Venezia si mette a disposizione”. Il califfo Al Baghdadi entrò in fibrillazione, temendo che il Sindaco Valdobbiadene gli scatenasse contro i piccioni di piazza San Marco. In realtà, il nostro Callaghan in Saòr aveva in mente ben altro: “Servono sindaci-sceriffi che possano arrestare”, annunciò a un cronista di Libero, ammanettandolo.
Ora, dopo Barcellona, si è concentrato un altro po’ e ha perfezionato il machiavello. Barriere di cemento armato nel Canal Grande per bloccare gondole-bomba e vaporetti-killer. E naturalmente l’ordine di abbattere chiunque dica “Allah Akbar” in piazza San Marco (per le altre piazze e le calli, si valuterà caso per caso). L’annuncio ha già prodotto un sensibile calo di turisti romani, preoccupati di essere equivocati: se uno dice alla moglie “Vojo annà ar bar”, capace che un cecchino debole di udito lo fa secco all’istante. Ma la norma potrebbe sortire altri effetti tanto imprevisti quanto interessanti, alla Monty Python. Il sindaco-che-arresta, in uno dei suoi appostamenti anti-Isis, becca un islamico a pronunciare la fatidica frase in un bar di piazza San Marco. E si precipita fuori per avvertire il cecchino più vicino: “Ehi, mona, ghe sta un che ga dito Allah Akbar!”. Se tutto va bene, lo raccolgono col cucchiaino. Strike!

LA RIPRESA FANTASMA
di MoVimento 5 Stelle
L’ammucchiata di avvoltoi intorno al +0,4% di Pil del secondo trimestre è raccapricciante. I twittatori seriali del Pd, a partire da Renzi, si sono scatenati per prendersi i meriti di una ripresa che non dipende da loro e che poggia su basi fragilissime. Lo stesso Gentiloni ha deciso di partecipare alla festa tragicomica di un’economia in piena stagnazione.
Bastano poche semplici verità economiche per smontare il teatrino ipocrita della propaganda renziana:
1 – L’Italia è tornata ad una (fragile e modesta) crescita principalmente a causa di fattori esterni, che hanno trascinato la nostra economia fuori dalla recessione senza alcun merito dei governi degli ultimi tre anni.
In particolare, il Quantitative Easing della Bce ha consentito di risparmiare risorse dagli interessi sul debito pubblico e quindi di diminuire il ritmo del massacro sociale, che è comunque proseguito (tagli alla sanità, alla spesa per investimenti e agli enti locali).
Il deprezzamento dell’euro ha spinto le esportazioni.
Il crollo del prezzo del petrolio ha avvantaggiato un Paese trasformatore come l’Italia, povero di materie prime che deve importare.
Questi fattori esogeni sono temporanei e presto cesseranno di esistere. La Germania sta aumentando le pressioni su Draghi perché metta fine all’espansione monetaria, e in ogni caso il mandato del governatore italiano finirà nel 2019. Senza QE che ne sarà del nostro debito pubblico e della spesa per interessi?
2 – L’Italia è fanalino di coda in Europa già dal 2016 e si conferma tale anche nella prima metà del 2017: mentre l’Ue cresce nel secondo trimestre ad una media dello 0,6% l’Italia fa 0,4% e su base tendenziale (rispetto cioè al secondo trimestre di un anno fa) l’Italia è nettamente ultima, con il suo 1,5%, mentre la media europea è del 2,3%, la Spagna cresce del 3,1%, l’Olanda del 3,8%, la Germania del 2,1%, la Francia dell’1,8% e persino il Regno Unito, rallentato teoricamente dalle trattative per la Brexit, fa meglio con l’1,7%
3 – La crescita italiana è squilibrata a favore dei grandi mentre penalizza lavoratori e PMI: è evidente a chiunque viva nel paese reale che l’occupazione stia crescendo a discapito della qualità del posto di lavoro e dei salari. Una volta scaduti i costosissimi incentivi renziani per il contratto a tutele crescenti, infatti, hanno smesso di crescere i contratti stabili e sono cresciuti solo contratti a termine e voucher. Questi ultimi sono stati aboliti per evitare un referendum popolare per poi rientrare dalla finestra nella manovrina imposta da Bruxelles.
La disoccupazione ufficiale, inoltre, continua ad oscillare tra l’11 e il 12% e quella reale, che comprende anche gli scoraggiati e i sottoccupati involontari è a livelli superiori che in Grecia, al 30%, come dimostra Alberto Bagnai in un recente articolo sul Fatto Quotidiano
4 – il nostro sistema bancario è sull’orlo del baratro, e basterà una corrente negativa, come la fine del QE o un nuovo capitolo della crisi greca, per mandare sul lastrico altre decine di migliaia di risparmiatori. A quel punto non ci saranno vie di uscita per una classe politica che ha nascosto per anni la realtà
5 – L’Europa ci chiede di ratificare il Fiscal Compact e di pareggiare il bilancio pubblico nei prossimi tre anni: questo significa che l’era della flessibilità è finita. Nei prossimi anni si tornerà a sputare sangue per rispettare parametri di bilancio insensati e già dall’1 gennaio 2018 l’Iva crescerà dal 22 al 25%.
Siamo quindi di fronte ad una ripresina fantasma, che si accompagna alla precarizzazione del lavoro giovanile, alla stagnazione tendenziale dei consumi e della produzione industriale e all’aumento delle diseguaglianze sociali. Non appena finirà la congiuntura esterna favorevole, l’Italia tornerà nella spirale della recessione, e chi oggi gioca con la pazienza dei cittadini italiani dovrà raccogliere i cocci del suo partito e della sua breve carriera politica.

PROVINCE E REGIONI
Sento dire: teniamo le Province e aboliamo la Regioni.
Non sono d’accordo. Le Province non sono mai servite a nulla tant’è che nessun Paese europeo le ha e l’Ue ci chiese espressamente di abolirle, cosa che avrebbe procurato un risparmio di 17 miliardi l’anno, ma che Renzi si è guardato bene dal fare, togliendo però ai cittadini il diritto di eleggere il Presidente della Provincia, secondo il suo piano di tagliare gradatamente la democrazia.
Nei fatti, questi 17 miliardi servono solo a mantenere la pletora di impiegati (20.000) delle Province e ne resta poco o nulla per i 2 soli scopi per cui esse esistono: la cura delle strade provinciali e il ripristino delle scuole.
Che le strade provinciali che percorriamo ogni giorno siano maltenute con crepe e cunette piene di erbacce lo vediamo palesemente e in quali miserrime condizioni siano le scuole italiane lo sanno tutti, per cui spendere quei 17 miliardi l’anno per il loro ripristino sarebbe stata cosa utile e buona, ma la Casta non si tocca e per Casta si intende tutto il carrozzone statale, non solo chi comanda ma anche i parassiti al seguito che sono una riserva di voti.
Invece Renzi vuol ridurre di un anno il conseguimento del diploma per risparmiare un miliardo, e così aumenterebbe solo il numero di disoccupati, producendo giovani più ignoranti e abbattendo ancora di più la qualità della scuola italiana.
In quanto alle Regioni, mi rendo conto del parassitismo, dell’ignavia, della quantità di impiegati parassiti e inutili che creano, ma non si dovrebbe regolarle meglio invece che abolirle? Nei piani di Renzi, invece, sarebbero state valorizzate con la sua riforma che voleva trasformare il Senato in un dopolavoro di persone tratte proprio dagli enti locali mescolando potere legislativo con potere amministrativo.
Non capisco perché tutto dovrebbe essere demandato ad uno Stato accentratore e avere il permesso di Roma, che sarebbe comunque lontana dagli interessi locali.
La cosa, secondo me, invece, da fare sarebbe abolire i regimi privilegiati delle 5 Regioni a Statuto Speciale, che dopo 71 anni dalla nascita della Repubblica non hanno più alcun senso, in particolare sarebbero da eliminare gli enormi diritti e privilegi di chi governa la Regione Sicilia, ma capisco che questo procurerebbe un crollo vertiginoso di voti per cui nessun partito avanza nemmeno la proposta.
Tutte e 5 le Regioni a Statuto Speciale trattengono per sé le tasse (42 miliardi) il cui gettito è spaventoso e, malgrado questo, sono in debito verso lo Stato centrale di ben 20 miliardi.
La Val d’Aosta ha la spesa pubblica pro capite più alta d’Italia con 8.744 € a testa. Le 3 Regioni a Statuto Speciale del nord (Val d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia), ci costano 4,8 miliardi, le due del sud (Sicilia e Sardegna) ben 28,8 miliardi, il che è pazzesco, visto anche come impiegano i soldi. La Sardegna ha sprechi per il 50% e la Sicilia non è certo un esempio di amministrazione avveduta e corretta, quanto piuttosto si mostra come un pozzo senza fondo di abusi e di sprechi, si pensi solo come allegramente aumenti gli stipendi dei propri amministratori (i consiglieri regionali si sono aumentati gli stipendi a 11.000 euro al mese più la babele dei rimborsi).
.
Ho sempre riportato gli editoriali di Travaglio, come giusti e intelligenti, ma oggi sono infuriata con lui per l’attacco indiscriminato sferrato contro la sindaca Raggi, tacciata di incapacità e di volubilità per il cambio degli assessori, cosa che secondo lui dimostrerebbe che i 5stelle non sono adatti a governare.
Vorrei ricordargli che De Magistris ha cambiato 23 assessori. Marino fece tre rimpasti in poco più di 3 anni e mezzo.
Emiliano cambiò tutta la giunta. Sala parla di rimpasto.
E Crocetta ha battuto ogni record, nel 2015 ne nominò e bruciò 35 assessori, con 58 nominati in 3 anni.
Ma Travaglio lancia i suoi strali solo verso la Raggi, cosa che, a questo punto, mi fa proprio stomacare.
.
La Fornero disse che non avrebbe sparso altre lacrime sui tagli, e infatti le spese militari sono aumentate. Alleluia! Non vorrete mica che i generali piangano!
E poi …macché eliminare le pensioni d’oro e i vitalizi, era solo un depistaggio
“LA MANOVRA E’ BELLISSIMA ” Lo disse Padoa Schioppa e lo ripeté Bersani che voleva fare Monti “segretario del Pd ad honorem”. Infatti a guastare così l’Italia in tanti anni nemmeno lui c’era riuscito). Con Renzi le tasse sono aumentate fino al 47,8%, contro una media europea al 36 per cento. Siamo il quinto Paese al mondo per livello altissimo di tasse, contro i Paesi del nord che hanno sì tasse alte ma danno in cambio uno stato sociale perfetto. Si vede che i nostri governanti ci tengono a far sì che le nostre tasse siano le più belle del mondo, contro uno stato sociale in perpetua diminuzione. Ma non si può mica avere tutto!

CONDONI E ABUSI EDILIZI
Ricordo che è in discussione alla Camera il quarto condono edilizio. Così si continuerà sempre a costruire in zone non edificabili, escludendo il pagamento di qualsiasi tassa? E poi si usufruirà del condono, e quel che succede in seguito lo mettiamo in conto a chi? Lo Stato centrale concede i condoni, poi i conti li pagano i Comuni? E i rischi li subiscono i cittadini? Ma questo sistema perverso continua. C’è qualcosa non torna.
L’Italia è uno Stato dove milioni di illeciti si reggono l’uno con l’altro in un equilibrio squilibrato dove i partiti, dopo aver concesso o sanato ogni sorta di illecito, dopo si trovano nella posizione di chi non può legalizzare nulla per non perdere voti. Quante case abusive ci sono in Italia? A sud sono abusive 60 case su 100. Abbiamo 18.000 costruzioni abusive solo sulle coste. Abusivismo edilizio significa anche minore sicurezza per i cittadini ed economia in nero e il fenomeno si incrocia con il ciclo del cemento illegale e con la malavita organizzata.
D’altra parte, per chi vuole costruire osservando la legge, le procedure sono lentissime (anni di attesa e quintali di scartoffie) e piene di ostacoli, siamo al 112° posto nel mondo sull’ottenimento dei permessi, regolati da una ottusa burocrazia mentre nessuno promuove investimenti di qualità e nella PA continuano a permanere amministratori corrotti e lavativi.
Ci dicono che col satellitare si può leggere anche la targa di un veicolo e poi uno Stato moderno come l’Italia in tanti anni non è stata nemmeno capace di aggiornare il catasto e di individuare e colpire gli abusivi!
In 10 anni si sono spesi 30 miliardi per cercare di far fronte ai disastri. Ma se da sempre si fossero rispettate le leggi, prima di tutto da parte dello Stato con punizioni ai trasgressori, non sarebbe stato meglio per tutti?
Si sono fatte promesse da cialtroni ai terremotati, dopo Berlusconi anche Renzi ha promesso come un boccalone che tutto in breve sarebbe tornato come prima, poi non si sono trovati i soldi nemmeno per sgombrare le macerie, addirittura non si sono spesi nemmeno i soldi che gli Italiani hanno raccolto per i terremotati. Però si sono trovati 59 miliardi per le banche criminali, ci si è impegnati a spendere 15 miliardi per quelle ciofeche che sono gli F35, si sono regalati 23 miliardi alla Nato per nuove guerre, si è entrati anche nella guerra in Siria, si sono lasciare le inutili Province che costano 17 miliardi l’anno e non si tolgono nemmeno i vitalizi….
In anni e anni di terremoti e disastri nazionali, non è mai stato fatto un piano di emergenza, nessuno si è mai sognato di fare un piano nazionale di ristrutturazione o cura del territorio. Nessuno è mai nemmeno riuscito a risolvere il problema della velocizzazione delle procedure. Ma era così difficile fare una legge per le emergenze? E il Parlamento finora cosa c’è stato a fare?
Quando vediamo le aule deserte cosa dobbiamo pensare?
Sono decine di anni che i politici brillano per latitanza, non sono fisicamente presenti nelle loro poltrone e sono totalmente assenti nel cercare il bene comune.

CONDONI
Il primo condono edilizio lo presentò Craxi nel 1985, di seguito arrivarono 15.431.707 richieste di condono, di queste 5.392.716 sono rimaste inevase. Oggi siamo arrivati al quarto condono, ancora sospeso nell’iter parlamentare. Siamo un popolo di abusivi. E continuiamo ad avere una classe dirigente come quella di Ischia e della Campania che in nome della «necessità» ha incoraggiato e legittimato l’abusivismo negli ultimi trent’anni. Ma i condoni riguardano anche gli evasori fiscali.
1973 il IV governo Rumor che varò una delle tante sanatorie fiscali
1982, governo Spadolini e nuovo condono per gli evasori
1985, entra in vigore del già citato provvedimento del governo Craxi
1991, nuova sanatoria fiscale del VI governo Andreotti
1995, doppio condono, edilizio e fiscale, del governo Dini
2003, nuova doppietta, stavolta di Berlusconi
che replica nel 2009 con la norma per agevolare il rientro dei capitali, cosiddetti «scudati», illecitamente portati all’estero.
Secondo un calcolo della Cgia di Mestre, giudicato ottimistico da altri osservatori tecnici, i condoni di qualsiasi tipo degli ultimi tre decenni avrebbero portato nelle casse dello Stato 104,5 miliardi di euro, meno di quanti ne sottragga l’evasione fiscale in un solo anno.
Ma al di là della convenienza economica inesistente per i governi, e dei rischi per le popolazioni di abitanti di case edificate illegalmente, in spregio alle più elementari regole di sicurezza, è interessante anche ricostruire la genesi politica di questo genere di provvedimenti, varati sempre senza quasi opposizione – anzi, in una sorta di regime di unità nazionale – e riproposti, rimodellati e ampliati localmente, come appunto è accaduto in Campania per la legge del governatore De Luca (impugnata dal governo Gentiloni di fronte alla Corte Costituzionale) e come stava per accadere in Sicilia per le case al mare costruite sulla battigia. Se si esclude una piccola pattuglia di coraggiosi giornalisti come Antonio Cederna, Mario Fazio, Gian Antonio Stella, Sergio Rizzo, associazioni povere di mezzi come, ma non solo, Italia Nostra, e i Verdi, ma non tutti, nessuno ha fatto battaglie vere contro l’abusivismo.
L’esponente marxista leninista Gennaro Savio portò in piazza 600 dei 27 mila abusivi di Ischia nel 2010, minacciando di far saltare le elezioni regionali e ottenendo dall’allora ministra Mara Carfagna e dal candidato, poi eletto governatore della Campania, Stefano Caldoro la promessa di un nuovo decreto per bloccare le demolizioni – era stato il primo a coniare gli slogan più espliciti e efficaci della lotta contro l’antiabusivismo, tipo «Il popolo costruisce, il governo demolisce», oppure «No all’adeguamento antisismico», che sarebbe quasi un invito al suicidio legalizzato, stando ai terremoti verificatisi, dopo Belice, Friuli e Irpinia, nel periodo successivo, dall’Umbria all’Abruzzo al Centro Italia, con migliaia di vittime, senza-tetto e case crollate anche con scosse di media entità, alle quali, come a Ischia, avrebbero dovuto invece resistere. Nell’isola ultima colpita da un sisma, dal 1981 al 2006 sono stati costruiti oltre centomila vani abusivi; nel solo 2004 e soltanto nel Comune di Forio sono stati sequestrati 200 cantieri fuorilegge; una famiglia ischitana ogni 2,5 (in pratica quasi tutte, considerando cuginanze e parentele di secondo grado) ha chiesto il condono. Nel resto d’Italia nei quindici anni tra il 1982 e il ’97 i nuovi manufatti abusivi sono stati quasi un milione (970 mila). Un’enormità del genere non ha eguali in Europa, forse perfino nel mondo.

RIDIAMARO :- )

La satira di FABU

Moody’s declassa l’Italia. Da Stato in difficoltà a Stato d’ebbrezza

Secondo uno studio scientifico delle scorse settimane, l’effetto placebo funziona. Lo sperimentiamo da 60 anni alle urne

Usa: un donatore di sperma ritrova i suoi 75 figli. Solo con gli assegni familiari vara due manovre finanziarie

Paleontologia: trovato l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo. Va in giro con l’autoblu

Ultima ora: aumenta lo spread tra gli italiani e uno stipendio decoroso

Dopo le aggressioni subite da alcuni di loro, ora in diverse città gli ausiliari del traffico gireranno in due. Gli automobilisti multati, in tre

In Italia una donna su quattro non raggiunge l’orgasmo. Le altre tre sono state promosse a pieni voti ai corsi di recitazione

I critici cinematografici sono concordi: alla Canalis basta lo sguardo per sedurre. Anche perché quando inizia a parlare …

C’è talmente crisi, che mia cugina si è sposata e le hanno buttato il riso con l’elastico
– C’è talmente crisi, che il topo che c’è a casa mia mi ha dato lo sfratto per morosità
– C’è talmente crisi, che a scuola toglieranno l’ora di geografia. Tanto, dove ca##o vuoi andare!!
– C’è talmente crisi, che alla prossima America’s Cup ci presenteremo con un gommone abbandonato a Lampedusa guidato dal comandante Schettino
– C’è talmente crisi, che la nuova offerta della mia banca per i prestiti l’hanno denominata «si chiama Pietro …»
– Mamma che crisi!!! : ho talmente fame, che sabato sera la Polizia mi ha fatto il test del palloncino ed è risultato che sono anemico
Dopo la crisi del settore santi e poeti, vacilla anche il ruolo italiano nel comparto navigatori
.
masadaweb.org


MASADA n° 1874 31 agosto 2017 AIUTIAMOLI A CASA LORO (?)

$
0
0

MASADA n° 1874 31 agosto 2017 AIUTIAMOLI A CASA LORO (?)
Blog di Viviana Vivarelli

E piantatela di fare i razzisti e vergognatevi! – La via di mezzo- L’azione di Minniti – Milizie libiche – Il menefreghismo europeo – Renzi vara il reddito di inclusione – La linea del M5S per i migranti – Aumenta l’evasione, diminuiscono i controlli – Politica, una piramide da rovesciare- Sgomberi a Roma – I raccontini fantapolitici di Alessandra Daniele – La cura della Bce ammazza l’Europa – Si risparmia un miliardo sulla scuola- Partiti in rosso – Seggi in vendita – La Fallaci- Lo stupro di Rimini e la depenalizzazione dello stalking

Ci sono cose che è bene fare perché sono buone. Ci sono cose che semplicemente non possiamo fare perché non sono sostenibili“.

E PIANTATELA DI FARE I RAZZISTI E VERGOGNATEVI!

Il M5S non è razzista e combatte il razzismo in tutte le sue abominevoli forme. Nessuno degli eletti del M5S è razzista. Nessun 5stelle può essere razzista. Se siete razzisti, il M5S non è il vostro Movimento. Vi siete sbagliati. E se fingete di essere 5 stelle per venire su siti del Movimento per fare la vostra sporca propaganda razzista, dovreste essere bannati come impostori, troll o infiltrati. Andate a fare propaganda razzista altrove, assieme ai discendenti dei fascisti e dei nazisti che di danni contro l’umanità ne hanno fatti abbastanza!

Non vi mancano i posti dove andare. In Italia siamo pieni di partiti di destra razzisti e di nostalgici del fascio che oltretutto stanno spopolando nell’invidia del Pd e di altri partiti ormai di cdx, perché la sx è morta. Avete:
Forza Italia.
Lega Nord.
Nuovo Centro destra.
Fratelli d’Italia.
Ala.
Casapound.
Forza nuova. e altre sigle innominabili. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Il M5S non è il vostro partito. Di Battista addirittura ha viaggiato in Paesi del terzo mondo come giornalista free lance per denunciarne gli orrori e il M5S è l’erede del pensiero no global che non è mai stato né sarà mai razzista, pur riconoscendo il diritto di uno Stato alla ‘sostenibilità’, parola molto seria che nessuno usa ma che ha il suo valore di sopravvivenza. Per cui non essere razzista non vuol dire aprire le porte della propria casa a tutti.
“Aiutateli a casa loro” è una bestemmia che non si può più sentire; nemmeno un deficiente digiuno di storia e di realtà può più dirla, visto che tutti ormai dovrebbero sapere che l’Occidente ha depredato questi Paesi, ne ha inquinato i territori, ha aumentato coi giochi di Borsa il costo del cibo di necessità, ha inquinato acqua e terra, ha venduto armi ai loro dittatori, ha fomentato guerre, ha messo dazi che rendevano invendibili i loro prodotti agricoli, ha dato contributi ai loro predoni peggiori e si è alleato con loro, baciandoli e abbracciandoli, ha alzato coi brevetti il costo dei loro medicinali e ha impedito che li vendessero a prezzo più basso, li ha ricattati col debito e dopo ha distrutto il loro welfare e ha chiuso entrambi gli occhi sulle torture, le devastazioni, la morte di ogni libertà e democrazia, le carceri terrificanti, gli stupri, l’uccisione di tanti innocenti e ha perpetrato guerre devastanti a cui anche l’Italia ha partecipato allegramente per depredarli delle loro ricchezze, creando distruzioni, stragi, fuga di interi popoli.
“Aiutateli a casa loro” è l’ultima totale e inverosimile bestemmia che l’Occidente con vera faccia di merda si permette ancora di dire. Ma solo gli sciocchi e le belve possono ancora credere a questa bestemmia.
Siamo ancora con le nostre armi in Irak e in Afghanistan, siamo in guerra in Libia, Renzi ci ha appena messi in guerra in Siria. Ma di cosa ci dovremmo gloriare? Ma credete davvero che le guerre e le stragi e i bombardamenti e le depredazioni significhino ‘aiutarli a casa loro’???
In Africa sono in guerra 29 Stati, in Asia 16, in Europa 9, in Medio Oriente 7, nelle due Americhe 6. L’Italia vende armi a tutti. In totale nel mondo sono in guerra 47 Stati. Il numero dei rifugiato è impressionante. Più di 60 milioni di persone nel mondo scappano dai loro Paesi per sfuggire alla morte e alla disperazione. E qualcuno ha ancora la faccia di dire “Aiutiamoli a casa loro!” ???????!!! Cosa ha fatto l’Italia finora per difendere il diritto di ogni essere umano a sopravvivere? Ha chiuso gli occhi davanti agli orrori. Ha inciuciato coi loro peggiori dittatori. Ha servito i padroni bellicosi che invadevano e saccheggiavano. Compera i loro caccia non funzionanti per sganciare altre bombe atomiche. E Renzi aumenta del 23 % le spese militari mentre mancano fondi per i nostri poveri. Ma credete davvero che “aiutarli a casa loro” significhi portar via ogni loro ricchezza e bombardarli con bombe atomiche inquinando e devastando i loro territori???

LA VIA DI MEZZO

Io non sono buona né cara. Se cercate una santa andate altrove. La prima qualità di un santo è l’infinita pazienza e la smisurata sopportazione. Io no. Sono nata senza. Fatevene una ragione. Per cui sono parecchie le persone che non sopporto. A parte i malvagi che credo non piacciano a nessuno, ci sono due categorie di persone che mi stanno proprio sulle scatole: gli imbecilli e gli ipocriti. Sugli imbecilli ho parlato fin troppo, credo che siano peggiori dei malvagi, perché un malvagio, se ha la sua convenienza, lo convinci, l’imbecille no, sbatte la testa nel muro anche se ci rimette.
Ma gli ipocriti mi stanno particolarmente sullo stomaco e nel problema in questione, dei migranti, gli ipocriti sono almeno tre.
Prima di tutto ci sono quelli di destra, quelli che i migranti li prendono a cannonate, li evirano, li cacciano senza distinzioni, li considerano tutti assassini, ladri e stupratori, passano le giornate a enumerare i reati che hanno fatto, le frasi da idioti che hanno detto, perché vogliono convincersi che noi occidentali siamo tutti casti e buoni, razza eletta ed evoluta per antonomasia, razza pura, e, per intendersi sono quelli, che si dicano 5stelle o di Casapound non fa differenza, che discendono direttamente dagli ARIANI NAZISTI e RAZZISTI.
Ora, a parte il fatto che prima il M5S si leva dalle palle questi idioti assatanati, meglio è, perché sporcano il Movimento e basta, vorrei ricordare a queste care iene che continuo a ritrovarmi sui blog con la bava alla bocca che:
-Il TRATTATO DI DUBLINO, entrato in vigore il 5 giugno 1990 e che obbligava ogni Stato a prendersi in carico ‘personalmente’ di tutti i migranti che ci arrivavano e imponeva ad ogni migrante di chiedere asilo SOLO allo Stato in cui arrivava, è stato firmato da Berlusconi e Bossi
– il TRATTATO DI DUBLINO II del 2003 che confermava tutto ciò fu firmato da Berlusconi e Caselli (Lega nord)
-quest’anno arriva, come un cataclisma demenziale, il PATTO TRYTON, con cui Renzi, pur di avere l’oKei sui suoi conti sregolati e poter dare 80 euro come mancetta a fini elettorali, accetta di accogliere LUI SOLO in tutto il Mediterraneo i migranti di mezza Africa.
Per cui, che ora proprio Forza Italia e Lega facciano le innocentine e cerchino di prendere voti rifiutando i migranti e spandendo proclami razzisti mi sembra peggio che ipocrita.
E che dopo 15 anni ancora sia in vigore l’inutile e bastarda Bossi-Fini che non riesce in alcun modo a regolare i flussi dei migranti e non prevede nemmeno dei fondi sufficienti a schedarli come aventi diritto o no (a Dublino ci mettono due ore, in Italia un anno), e ha saputo solo creare quei lager che si chiamano CPT, dove per mesi se non per anni migliaia di persone sono destinate a marcire affinché i gestori dei campi, politici + camorra, si spartiscano lauti ricavi, questo va a disonore grave non solo della destra ma anche del centro e della sinistra.
Ma quando sento i piddioti fingere di essere sante pecorelle di Dio perché rifiutano (a parole) i respingimenti, le inchieste sulle ONG troppo sbaraldine e i limiti agli sbarchi, mi salta proprio la pazienza, perché dire che ‘accogliamo’ a parole quando poi, appena ieri che c’erano tutte le restrizioni possibili e abbiamo dato un mare di soldi alla Libia, sono sbarcate 3.000 persone (!!!) mi sembra demenziale.
Che cosa lo dici a fare che li vuoi accogliere tutti se in 15 anni non sei stato capace di fare qualcosa di meglio della Bossi-Fini? Se in nessuna Finanziaria hai previsto un piano di accoglienza? Se non hai la più pallida idea di come inserirli nel tessuto nazionale? Se non riesci a fare un piano di occupazione e di lavoro nemmeno per gli italiani? Se i poveri assoluti in Italia sono 5 milioni? Se non sei nemmeno in grado di dare una casa minimale ai poveri italiani? Se il massimo che riesci a fare è imporre dei manipoli di migranti negli alberghi di qualche paesino? Se la disoccupazione è la più alta d’Europa e nel sud la disoccupazione giovanile supera il 57,8%? Se 500.000 italiani ogni anno vanno a cercare lavoro all’estero?
Non possiamo essere il regno del razzismo assatanato, ma nemmeno il regno delle beate intenzioni velleitarie e insussistenti.
C’è una cosa che si chiama ‘sostenibilità.
E se non riesci a capire cosa sia, o sei un imbecille o sei un ipocrita.

Non potemmo limitarci a promettere, firmare e osservare solo quello che possiamo sostenere?

DALL’EDITORIALE DI TRAVAGLIO: IL DERBY E’ FINITO

…Sull’immigrazione, come su quasi tutti i problemi che affliggono l’Italia (e non solo quella), dx e sx hanno fallito. In 23 anni e mezzo di seconda Repubblica, per 9 ha governato il cdx, per 7 il csx, per 3 i tecnici (Dini e Monti) con l’appoggio o l’astensione di cdx e csx, per quasi 1 Letta col csx più Pdl, per 3 e mezzo Renzi e Gentiloni col csx più un pezzo di Pdl (gli alfaniani). Mai vista una misura efficace sull’immigrazione. Mai.
Quest’estate il peggio: boom di sbarchi, dunque di stragi in mare; accoglienza al collasso, sindaci senza soldi, cittadini in rivolta, guerre fra poveri, rischi per l’ordine pubblico, vento nelle vele degli xenofobi. Del resto era da febbraio che gli sbarchi erano in costante aumento sui dati già allarmanti dell’anno scorso: punte massime a maggio (22.993 arrivi contro i 19.957 del 2016) e giugno (23.526, di cui 10 mila in due soli giorni). Poi sorpresa! A luglio sbarchi dimezzati, dai 23.552 del 2016 agli 11.459 del 2017. E ad agosto crollati a quasi un decimo: da 21.294 a 2.932. Non essendosi registrate tempeste nel Mediterraneo, la picchiata dei nuovi arrivi si spiega con due fatti nuovi. 1) Il codice di condotta del Viminale (e dell’Ue) per le Ong, sottoscritto da 5 su 9 operanti nel Mediterraneo, che insieme alle indagini delle procure siciliane ha interrotto il link tra alcune Ong e gli scafisti: quello che Milena Gabanelli chiama “il nastro trasportatore di migranti”. 2) Gli accordi del governo italiano con quello libico.
Prima la Guardia costiera di Tripoli – nella peggiore delle ipotesi – scortava le navi degli scafisti e – nella migliore – si voltava dall’altra parte sul traffico di esseri umani. Ora fa il suo mestiere di pattugliamento, prevenzione e repressione. È strano che chi contestava il Codice Ong (ripetiamo: siglato da 5 su 9 di esse), gridando addirittura al fascismo e al razzismo, ora taccia, come se il calo degli sbarchi non fosse una buona notizia (così com’è strano che chi gridava al fascismo e al razzismo per lo sgombero del palazzo occupato a Roma ora taccia sulle ributtanti storie di racket dei subaffitti, sfruttamento di migranti anche da parte di altri migranti e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che emergono dalle indagini della Procura). Meno migranti partono, meno persone rischiano di annegare, meno irregolari vanno identificati e respinti oppure circolano in Italia e in Europa senza documenti né lavoro, meno benzina entra nelle fabbriche della paura e della xenofobia. L’obiezione è nota: chi non parte, non sbarca e non rischia di affogare più resta rinchiuso nei campi profughi della Libia (che peraltro esistevano anche prima, con l’unica differenza delle migliaia di morti in mare). E questa è l’altra parte della sfida del governo, che sarà vinta solo se davvero l’Europa tradurrà in pratica gli impegni assunti l’altroieri a Parigi per creare centri di identificazione in Africa e separare in loco chi ha diritto allo status di rifugiato e chi no.
Se ciò, come stabilito, avverrà sotto il controllo dell’Unhcr, questa vigilerà sul rispetto dei diritti umani in quei campi. Ma, siccome anche i Cie sono molto spesso strutture senza diritti, oltretutto insufficienti a ospitare tutti i richiedenti asilo, non si vede perché far sbarcare chi non è profugo, metterne in pericolo la vita ingrassando i trafficanti e, dopo anni di trafile burocratiche, rispedirlo indietro. Se si riuscisse a riportare un minimo di legalità nei campi africani, anche con l’aiuto di contingenti militari europei, si potrebbero aprire i corridoi umanitari nel Mediterraneo perché siano le navi dei governi a trasportare i veri rifugiati in Europa. Sempreché, si capisce,sia vero quel che si è detto a a Parigi, e cioè che i trattati di Dublino che scaricavano tutto il peso sull’Italia siano superati. Dopodiché ogni Stato dovrebbe investire le risorse necessarie per accogliere degnamente i rifugiati. L’impresa è immane, ma per la prima volta, dopo anni di chiacchiere ecc ecc e soprattutto stragi, se ne vede almeno l’inizio. E va riconosciuto a Minniti e Gentiloni il merito là dove tutti avevano fallito: iniziare non a risolvere il problema (sarebbe impossibile, un fenomeno biblico come questo continuerà per decenni), ma almeno a gestirlo seriamente. Esistono alternative? Se qualcuno le conosce, le tiri fuori. Altrimenti, dopo decenni di derby parolaio e inconcludente tra dx e sx, è il caso di piantarla. E rassegnarsi all’idea che ridurre le partenze dei migranti non è né di dx né di sx: è giusto e utile. Anzitutto per i migranti

MILIZIE E MIGRANTI
Sappiamo quale sia il livello di civiltà e democrazia di Erdogan. Malgrado questo nessuno finora ha avuto dall’Europa tanti miliardi quanto lui e nessuno li ha spesi così male. Hanno cominciato gli Stati uniti a favorirlo per avere da lui il permesso di sorvolare lo spazio aereo per i bombardieri americani che partono dalle basi americane in Europa per bombardare Irak e Afghanistan, e per far passare i gasdotti che portano il gas e il petrolio depredati nei Paesi attaccati. E Washington ha sempre fatto pressioni all’UE affinché accogliesse anche la Turchia, e a queste pressioni si è affiancato a suo tempo il caro Berlusconi che aveva un piede negli affari del gas russo (Putin), si teneva buono il boss turco e complottava con Gheddafi.
Dal 2007 a oggi la Turchia ha ricevuto dall’UE un miliardo di euro per sviluppare istituzioni democratiche e società civile. Dal 2007 al 2013 ha avuto 4,8 miliardi di euro e altrettanti ne avrà fino al 2020. Un totale di 10 miliardi di cui nemmeno un euro è stato speso da Erdogan per far stare meglio il suo popolo.
Dopo il tentato colpo di stato, Erdoğan ha avviato un processo repressivo orrendo: ha fatto arrestare decine di migliaia di persone, licenziato più di 100mila impiegati pubblici e chiuso oltre 2mila scuole, ha anche chiuso la maggior parte dei quotidiani e riviste di opposizione, arrestato decine di giornalisti e minacciato la reintroduzione della pena di morte. La situazione è ulteriormente peggiorata prima del referendum del 16 aprile, quello che ha introdotto in Turchia un sistema presidenziale: in campagna elettorale Erdoğan ha detto cose molto dure contro l’Europa, accusando di nazismo olandesi e tedeschi. Nulla di quello che ha fatto è compatibile con i principi e le leggi dell’Ue.
Il 24 novembre 2016 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non vincolante per chiedere la sospensione temporanea dei negoziati sull’adesione della Turchia all’Ue. Ma la Turchia interessa l’Europa anche per i flussi di migranti che arrivano dalla rotta balcanica e per la lotta al terrorismo.
La Turchia – paese nel quale i cittadini della UE possono entrare senza alcun visto – è un territorio di passaggio per i terroristi. E la Turchia, se vuole, può bloccare i rifugiati che vengono dalla Siria e anche i terroristi.
Come i 10 miliardi regalati a Erdogan fossero pochi, abbiamo ora i signori delle guerra libici che per fermare i migranti del Mediterraneo chiedono all’Ue 20 miliardi.
Ma la cosa delirante è questa: l’Europa e dunque anche noi stiamo pagando veri criminali di guerra che frenano temporaneamente l’invasione dei migranti (per quanto? per un mese?) usando gli stessi criminali che come scafisti li hanno portati da noi fino ad ora.
La nuova linea di opposizione di Minniti, che ha fatto calare del 72% gli sbarchi e che piace a Macron e alla Merkel (grandi applausi) vede migliaia di disperati rinchiusi in fetidi lager libici, dove questi poveretti sono torturati, violentati e impiegati come schiavi.
Ma il massimo è che questi lager sorgono sullo stesso litorale del terminal Eni (italiano) e la milizia libica sfrutta i prigionieri come schiavi al servizio della stessa Eni. Tutto è affidato alla milizia di Ajmed Dabbashi che da anni è nel traffico di esseri umani. E l’Italia manda milioni proprio a questa gente per sospendere (per un mese?) la tratta dei migranti e convertirla (per quanto?) nella tratta degli schiavi.
Si va avanti così fino alle elezioni tedesche. Poi la tregua finirà. Questi disgraziati nessuno li vuole. Ma tutti vogliono il gas e il petrolio che le loro vite pagano. Il generale Haftar ha detto: “Vi risolvo io il problema: datemi 20 miliardi”.
Minniti è stato abile. Ma in Libia ci sono 150.000 migranti. E la Libia non ha un governo regolare. Solo milizie assassine. E allora?

Il miglior articolo sui migranti lo ha scritto Alessandro Robecchi. In genere è un comico ma qui non c’è da ridere per niente.

Nuova linea sui migranti: la pedagogia europea del “sono cazzi vostri” (IFQ)

Bene, riassumiamo le linee etico-strategiche della nuova politica sulla migrazione dall’Africa. Noi non siamo capaci di fare gli hot spot di identificazione in modo decente. O fanno schifo con un cesso per seimila persone, o chi li gestisce ci specula sopra come una specie di schiavista, o c’è un giro di mazzette, o tutte e tre le cose. Quindi il nostro geniale piano è di spostare tutte queste belle cose verso sud, e che se la vedano un po’ loro. Naturalmente non è un servizio gratuito: bisogna dare qualcosa a chi si prende questa briga, la Libia, il Ciad, il Niger. L’abbiamo già fatto con il signor Erdogan, che incassa dei bei soldi per fare da tappo alla migrazione da sud est, dalla Siria in particolare. Certe cronache plaudenti si esaltano per numeri dell’aiuto europeo all’Africa, e alla Libia in particolare: già pronti 170 milioni! Urca! E’ un po’ come dire: mi compro una villa al mare e ho già pronti ventisette euro e mezzo.
Dunque i migranti, i disperati, uomini e donne che attraversano mezzo mondo verso nord nella speranza di mangiare tutti i giorni, o di non essere arrestati dal regime, o di non dover fare il militare a vita come in Eritrea, hanno un buon valore di scambio, diciamo paragonabile a quello del petrolio e delle materie prime. E’ un affare far arrivare il gas in Italia, ed è un affare non far arrivare i migranti.
Naturalmente tutto questo prevede un aggiustamento delle rotte, delle strategie per spostare grandi carichi di persone. Insomma cambia la logistica dello schiavismo, e per ora gli accordi di Parigi sono questo, niente di più: era seccante e costoso vederli morire nel Mediterraneo, ora moriranno nel deserto, potrebbe essere costoso lo stesso, ma almeno non li vediamo e non sentiamo quel disagio di veder crepare la gente sotto casa. Se si espellono dal vocabolario parole come “etica”, “morale” e “umanità”, va tutto benissimo (si attende con ansia la pubblicazione di un vocabolario italiano-Minniti). In ogni caso, sia chiaro, alle vite di quelli che prima morivano o venivano ripescati nel Mare nostrum e che ora rischiano la pelle nel Sahara, non frega niente a nessuno, sono numeri, statistiche, flussi da bloccare. La distinzione tra migranti politici e migranti economici – che a Parigi è stata molto sottolineata – è ormai accettata dalla politica di ogni colore, come se la situazione economica di un paese che non riesce a dar da mangiare ai suoi cittadini, costringendoli a rischiare la vita per scappare da lì, non fosse una questione politica, che scemenza. Insomma, l’Europa mette un tappo – un altro – per difendere i suoi confini da quella clamorosa fake news che si chiama “invasione”, una parola prima rumorosamente inventata dalla destra xenofoba e leghista, poi sdoganata dai media, e ora praticamente diventata verità ufficiale anche se i numeri dicono il contrario. Naturalmente siamo tutti contenti se i cittadini di Sabratha, in Libia, avranno un laboratorio per analisi mediche, ovvio, e se Zwara avrà la sua rete elettrica costruita dall’Europa, benissimo, molto bene. Si segni a verbale, però, che tutto questo sarà (forse, speriamo che le pompe idriche a Kufra vengano fatte con più efficienza delle casette per i terremotati del centro Italia, ecco) costruito sulle spalle di centinaia di migliaia di migranti internati in lager libici, o morti di sete nel deserto, o arrestati prima della partenza. Il piano europeo di Parigi sottolinea anche l’esigenza di “fare opera di pedagogia” (questo l’ha detto Macron), cioè spiegare bene (suggerirei delle slide) a gente che mette in gioco la sua vita, che fa viaggi di anni, che viene picchiata, incarcerata, derubata, violentata e torturata ad ogni tappa, che qui non li vogliamo. Una pedagogia del “sono cazzi vostri”, insomma, salutata come una grande vittoria europea sul fronte dell’”emergenza immigrazione”. Amen.

RENZI VARA IL REDDITO DI INCLUSIONE
L’Italia è rimasta sola in Europa a non avere un reddito minimo garantito. E questo avviene mentre l’altro Paese che ne era privo insieme a noi, la Grecia, sta provvedendo
Dal 1° gennaio dovrebbe iniziare il reddito di inclusione, proposta di Renzi per i più poveri: un assegno mensile da 190 a 485 €. Riguarderà 660mila famiglie, cioè 1,8 milione di poveri assoluti. Si va da un minimo di 190 € al mese per i singoli fino a un massimo di 485 per famiglie di 5 o più persone. E’ per le famiglie con un Isee non superiore ai 6mila €, un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 20 mila € e un patrimonio mobiliare massimo tra i 6 mila e i 10 mila €. Prime le famiglie con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza o disoccupati over 55. Non potrà averlo chi ha veicoli immatricolati negli ultimi 24 mesi.
Possono richiederla i cittadini italiani, i comunitari e gli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno. Prevede alcuni obblighi (ricerca impiego, formazione, frequenza scolastica per i minori). La cifra prevista è di 1,8 miliardi, a cui si aggiungono le risorse del PON, Programma Operativo Nazionale, cofinanziato dall’Ue, (1 miliardo fino al 2022).
I due miliardi Rei basteranno a malapena per 1,8 milioni di persone a fronte dei 4,7 milioni di poveri assoluti
Per gli esperti il REI è palliativo ma non risolutivo. Poche risorse e impostazione sbagliata. Servirebbero almeno 7 miliardi, ne mancano 5 ma difficilmente il Governo riuscirà a trovarli, vista la scarsità di risorse a disposizione.

Il REI ha poco a che fare col “reddito minimo garantito” del M5S che costerebbe 20 miliardi. Lo critica l’ex titolare del Lavoro nel Governo Letta, Enrico Giovannini, che aveva proposto il SIA, trovandogli molte carenze. Basta vedere le somme stanziate per capire la differenza tra Italia e resto d’Europa:
In Olanda, grazie al Participation Act un giovane single senza lavoro può ottenere un contributo di 980 €, una coppia 1500. Lo stesso discorso in Francia, Revenu de solidarité active, grazie a cui un giovane può ottenere anche 500 € (in Germania 400) mentre una coppia avrebbe diritto senza difficoltà a più di mille. Poi, negli altri Paesi – e con il Sia quando era in vigore – non è previsto un aiuto e basta ma le persone sono aiutate a entrare nel mondo del lavoro per superare la soglia minima di povertà. L’intervento viene diversificato nucleo per nucleo in modo da coprire il gap tra il reddito percepito e la soglia minima. Il Rei invece ha cifre fisse. Es.: se una famiglia di 2 persone, con una soglia di povertà fissata a 1000 €, ne guadagna 400, con il Rei riceve una cifra di poco superiore ai 200, ma, arrivando a 600 euro il nucleo familiare non raggiunge la soglia di povertà.
Il problema, quindi, non viene risolto. I beneficiari resteranno poveri assoluti. E, se il componente di una famiglia perde il lavoro, frenerà i consumi. Se invece lo Stato gli garantisce di raggiungere comunque un certo livello di reddito in attesa che diventi autosufficiente, non li frenerà.
La misura è molto scarsa e non è inserita in una ristrutturazione dello stato sociale, visto che il welfare italiano è molto meno redistributivo di quello di Paesi più efficienti. Poi il REI non considera il diverso costo della vita a nord rispetto al sud.

Giuseppe Allegri, sociologo e esperto di reddito minimo garantito, boccia il REI.
La nuova legge sui poveri abbraccia pochi cittadini, rispetto al numero di coloro che sono in povertà assoluta: un milione e 800mila rispetto ai 4,7 milioni e mezzo in difficoltà estrema. Anche le modalità per poter accedere al fondo sono così “ridotte” che risulta ancora una volta evidente come si vada verso l’assistenza fine a se stessa. Confrontano con quanto avviene nel resto d’Europa ci rendiamo conto di quanto siamo indietro In Italia ai spende soltanto lo 0,61% del Pil per il contrasto alla disoccupazione, contro una media europea del 2,2%. Allarmante è il tasso di copertura dei giovani disoccupati (sotto i 25 anni di età): 0,65% contro 57% di Gran Bretagna, 53% di Danimarca e 51% del Belgio.
C’è poi il problema della mancanza di una pensione che angustia tutti. Per i destinatari della pensione calcolata con il sistema contributivo, in pratica gli assunti dal 1996 in poi, non c’è neppure più la pensione minima o l’integrazione al minimo.

Giuseppe Barone
La burocrazia è la madre della corruzione, con i cavilli che fanno da padre.
.
Lillo Sorrentino
In tutta questa vicenda, abbiamo scoperto che: la sindaca Virginia Raggi, ha le deleghe del comando di; Polizia, Questura, Prefettura, Ministero degli Interni, ONG per l’accoglienza, gas, luce e acqua. Non è una sindaca, è l’imperatrice del mondo. Trump? Un dilettante. Come dicono a Roma, mecojoini.
.
M5S
Se vogliamo sbarchi zero dobbiamo subito:
1) stracciare il Regolamento di Dublino
2) sanzioni pesanti verso i Paesi che si rifiutano di ricollocare i migranti arrivati in Italia
3) se una nave che batte bandiera tedesca salva dei migranti in mare, la gestione della domanda di asilo deve essere affidata a questo Paese.
4) la presenza della polizia nelle navi delle ONG presenti nel Mar Mediterraneo.
5) vie legali di accesso per contrastare la criminalità organizzata.
6) un investimento serio per rimuovere le cause dell’immigrazione e non soldi ai dittatorelli africani o alle multinazionali occidentali che sfruttano le risorse impoverendo ancora di più i cittadini.
7) embargo di armi verso quei Paesi che fomentano guerre civili. L’Italia è da anni saldamente nella top ten dei Paesi produttori di armi del mondo, che vengono vendute ai Paesi in guerra, soprattutto in Africa e nel Medio Oriente.

AUMENTA L’EVASIONE, DIMINUISCONO I CONTROLLI
Ci fanno sapere che noi italiani siamo i maggiori evasori fiscali d’Europa. Solo per l’Iva abbiamo battuto ogni record con una evasione occultata aumentata del 300 %.
La Guardia di Finanza ha scoperto 3,5 miliardi di euro in nero. In crescita anche i casi di evasione fiscale internazionale: 339 (67% in più rispetto ai primi 5 mesi del 2016), tra fittizie residenze, occultamento di patrimoni e disponibilità all’estero più altre ‘manovre’, compiute al solo fine di portare oltreconfine i redditi realizzati in Italia, mentre di scovare a tassare i fondi neri all’estero non se ne parla nemmeno. Sempre nei primi 5 mesi del 2017 è cresciuto del 54% il numero dei datori di lavoro che fanno fare lavori in nero, i reati fiscali sono aumentati del 27% e gli evasori totali scoperti del 12%.
Crescono del 198% solo nei primi 5 mesi dell’anno i sequestri a soggetti mafiosi, con un valore che, dai 97,5 milioni di euro del 2016, ha raggiunto nel 2017 ben 290 milioni, ma giudici compiacenti stentano a dare la qualifica di mafioso a cricche di crimine organizzato, così da evitare loro sia il 41 bis che il sequestro dei beni, mentre io, personalmente, il sequestro dei beni lo imporrei a tutti i ladri, specie se della politica o della pubblica amministrazione.
L’evasione fiscale e contributiva in Italia si aggira in media sui 110 miliardi di euro.
Penso a quella sciagurata della Fedeli che vuole il liceo più breve di un anno per risparmiare un misero miliardo. Penso alle macerie delle zone terremotate che non sono state ancora tolte dopo un anno. Penso alle scuole italiane che cadono a pezzi e hanno ancora tetti all’amianto. Penso a quanti devono aspettare sei mesi per i tagli alla sanità per sapere se hanno un cancro. Penso al sud che ha il 58,7% di giovani disoccupati per cui non esiste alcun piano di investimenti. Penso alle migliaia di migranti a cui abbiamo dato un diritto di asilo monco di alloggio e di possibilità di sopravvivenza. Penso agli italiani poveri che frugano nei cassonetti. E vedo quante cose si potrebbero fare con quei 110 miliardi di euro.
E accanto a queste notizie poco allegre, eccome un’altra che è paradossale rispetto a loro: le indagini finanziarie sono in netto calo:
Nel 2012 gli accertamenti furono 11.872,
nel 2015 furono 5.426
nel 2016 furono 2.773
Se prima erano stati recuperati euro 1 miliardo e 200 milioni, dopo si era calati a 178 milioni.
Cos’è successo col Governo di Renzi? Hanno avuto l’ordine di non fare più indagini finanziarie? Di lasciare in pace chi evade e delinque? Non bastavano 120 reati depenalizzati e prescrizioni più brevi? Non bastava un milione e 100.000 processi mozzati prima della sentenza?
E a fronte di tutto ciò si preannunciano altri aumenti di tasse e altri tagli nello stato sociale. Ma stiamo marciando solo verso il peggio?

POLITICA. UNA PIRAMIDE DA ROVESCIARE
Paolo De Gregorio

E’ora di prendere atto che la politica come la conosciamo oggi non assomiglia minimamente alla democrazia, nel senso etimologico del termine, ma rappresenta manifestamente il potere quasi assoluto delle oligarchie economiche, che possiedono tutti i mezzi (TV, giornali, banche, supermercati) per orientare la popolazione verso consumi, mode, ideologie, valori, capaci di ottenere il consenso elettorale, senza un contropotere effettivo capace di opporsi.
Oggi che destra e sinistra sono diventate indistinguibili tra loro e tutti i vecchi partiti sono sputtanati da dirigenti inquisiti, corrotti, ladri, voltagabbana, incapaci, ignoranti, collusi con le mafie da cui ricevono voti, il primato della politica non esiste più. E’ completamente screditata, non ha programmi per il futuro, è stata travolta dalla globalizzazione, paralizzata dall’enorme debito pubblico che continua ad aumentare (2.281 miliardi di euro –rilevazione Banca d’Italia del 30 giugno 2017-) e con esso gli interessi da pagare, trova soldi per salvare istituti di credito in bancarotta e per acquistare bombardieri, ma non trova una via d’uscita per bloccare l’invasione della immigrazione clandestina, che la nostra economia non può più assorbire visto che il nostro settore manifatturiero è fallito o delocalizzato dove la manodopera costa meno.
Un punto fermo da mettere, per ragionare seriamente di democrazia, è che questo potere politico, che non è in grado di influire sullo sviluppo economico, è un cavallo azzoppato e non può risolvere nessun problema, comandano i capitalisti, le banche, le mafie, le cooperative, la massoneria, i proprietari dei media.
E se una forza politica qualsiasi va al potere senza avere il controllo sulla economia, sulla riconversione energetica, sull’autonomia alimentare, sulla ricerca tecnologica e farmaceutica, senza una banca di Stato in grado di finanziare progetti per far restare i nostri migliori cervelli, che oggi emigrano verso le economie più forti e non tornano più, ecco che la globalizzazione economica, con tutti i suoi effetti devastanti, è diventata la sede del vero potere e ha espropriato la politica di ogni funzione.
Ecco perché è urgente ridefinire i poteri della politica e cercare di capire come uscire dalla subalternità alla economia, a cominciare da un totale ricambio della classe politica (la famosa casta), da affidare al giudizio dei cittadini con una legge elettorale, finalmente costituzionale, che consenta ai cittadini, e non alle segreterie di partito, la scelta dei candidati in tutte le fasi necessarie a questa operazione.
Ma la cosa più importante è quella di far pendere la bilancia del potere politico verso i cittadini, cominciando dai comitati di quartiere, che devono far emergere persone conosciute, stimate, oneste, capaci di iniziative volte a portare all’attenzione del sindaco i problemi dei cittadini del proprio territorio. E sono proprio i sindaci, eletti direttamente dai cittadini con una buona legge a doppio turno, a cui devono essere affidati molti più poteri di quelli attuali, con percorsi burocratici ridotti al minimo, ma soprattutto monitorati, fatti decadere e commissariati dalla Corte dei Conti se vanno fuori dalla parità di bilancio.
Ma se ci si vuole avvicinare ad una democrazia autentica sono molte le regole da cambiare o da introdurre, alcune delle quali toccano la Costituzione, anche se in punti marginali senza stravolgere l’impianto fondamentale.
Ciò di cui sente più la mancanza la cittadinanza attiva e partecipe è l’istituzione del Referendum propositivo, ossia una proposta di legge, con il previo consenso della Corte Costituzionale, tema su cui chiedere la firma di almeno cinquecentomila italiani (quindi non facilmente raggiungibile), senza quorum che premia solo i disfattisti, i rassegnati e i menefreghisti, per rivoltare la piramide del potere, dando ai cittadini la dignità e la forza di diventare legislatori.
Un privilegio assolutamente da abolire è quello della immunità parlamentare, sui reati comuni, che costringe i giudici ad attendere il voto in aula, calpestando il principio che tutti devono essere uguali di fronte alla legge, dando ai parlamentari di trattare sottobanco reciproci favori tipici di un regime.
Un altro obbrobrio che discredita l’attività parlamentar, è la presenza del “voto segreto”, che espropria gli elettori (il cosiddetto popolo sovrano) dal dare un giudizio sul proprio parlamentare o sul partito di appartenenza, consentendo anche in questo caso i più squallidi inciuci.
E che dire della possibilità durante la legislatura di passare da un partito all’altro (fenomeno di compravendita che attualmente riguarda centinaia di parlamentari), mentre ci dovrebbe essere una regola rigidissima, automatica, che impedisce durante la legislatura il passaggio ad altro partito, e chi si dimette deve far posto al primo dei non eletti del suo collegio, stroncando così manovre di soldi, di infiltrati, e rispettando la volontà degli elettori che deve prevalere su quella del singolo.
Visto che tutti parlano male dei politicanti di professione, che dopo troppi anni di potere diventano Casta inamovibile costruendo nel tempo clientele, favoritismi, sistemando amici e parenti, impedendo il ricambio generazionale, perché nessuno chiede (eccetto il M5stelle) di fermare a due (come per i presidenti americani) le legislature possibili e poi scatta l’ineleggibilità?
E veniamo alla RAI, quel baraccone da circo dove è avvenuto il miracolo di trasformare un SERVIZIO PUBBLICO, pagato dai cittadini, in SERVIZIO PRIVATO dei partiti politici, nonché ufficio di collocamento di amici degli amici, amanti, parenti, garantendo la più squallida disinformazione e sudditanza ai potenti di turno, fabbricatori del pensiero unico ormai dominante, in un paese dove governo e opposizione sono ormai indistinguibili.
Quale esagerata abitudine alla menzogna ci vuole per definire democratico un sistema della comunicazione televisiva che per tre quarti è privato e per il resto è in mano ai vecchi partiti, che hanno spolpato l’Italia e sono responsabili dello stratosferico debito pubblico?
Per avere un autentico “servizio pubblico”, l’unica strada è quella di dichiarare che la RAI è una public company, i cui azionisti sono i cittadini che pagano il canone, che ogni 5 anni, insieme alle elezioni politiche, votano il Presidente, con tutti i poteri, tra candidati indipendenti da economia, politica, religioni, per dirigere una azienda senza pubblicità e senza appalti esterni, con l’obiettivo del pareggio di bilancio e di informare gli italiani su come vanno veramente le cose. Una Gabanelli presidente RAI è il mio sogno erotico ricorrente.
Dare più poteri reali ai cittadini, a cominciare da una buona legge elettorale (tipo quella in vigore per eleggere i sindaci) è la strada per uscire dal regime partitocratico e dal prevalere della economia finanziaria e industriale sulla politica.
Oggi vi è un movimento politico organizzato, odiatissimo da destra e sinistra proprio perché chiede più potere per i cittadini e la fine dei privilegi di casta, e pratica al suo interno, con gli iscritti registrati, il voto online su ogni decisione importante da prendere.
Forse è il caso di approfittare dell’occasione per ribaltare la piramide del potere e, tenendo conto che con la vecchia politica non si fanno accordi, di voti ce ne vogliono tanti, ma senza una maggioranza piena non si esce dal ruolo di sudditi.

SGOMBERI A ROMA, L’ACCOGLIENZA E ALTRE PAROLE A VANVERA
Gianluigi Paragone

Ho letto che il Viminale vuole una stretta sulle regole riguardanti le procedure di sgombero. E quindi l’esecuzione di una qualunque ordinanza va subordinata a tre requisiti, tra cui l’individuazione di strutture in grado di accogliere le famiglie occupanti che hanno diritto a una casa e la presenza sul territorio di ospedali che si facciano carico delle persone malate. Questa cosa è la conferma che, tra i governanti, la destra non sa ciò che fa la sinistra. Sono anni che, in nome della tenuta dei bilanci pubblici e delle regole “pareggistiche”, si tagliano ospedali, reparti, posti letto, personale vario (i recenti fatti di cronaca dovrebbero consigliare al ministro Minniti di acquisire qualche informazione), e adesso esce fuori che servono le strutture pubbliche anche per far fronte al complicato tema dell’accoglienza. Sono anni che la forbice si abbatte sul welfare. E ora ci vengono a dire che uno sgombero si farà se vi saranno case e posti letto in ospedale. Semplicemente ridicolo.
Il welfare presuppone due condizioni: spesa pubblica responsabile e legalità. In Italia si va avanti o con l’emergenza o con il pietismo smerciato per solidarietà. Dietro le occupazioni, ci sono racket illegali, ci sono mondi paralleli, c’è un business schifoso e redditizio. Di contro, dietro la mancanza di casa c’è la sacrosanta rivendicazione ad avere alloggi popolari, con graduatorie serie e dove gli italiani non siano penalizzati perché i requisiti sono spesso compilati per favorire gli stranieri (e mettersi a posto con la coscienza e con la stampa amica). Ho sempre detto e scritto che la sfida dell’accoglienza si vince solo se la spesa pubblica è una priorità programmatica, perché non deve creare sfide tra ultimi e penultimi. Cum grano salis, l’accoglienza va pensata come questione politica e non metapolitica, la globalizzazione sta generando l’equivoco della liquidità sociale salvifica per opera dello spirito santo. Non è così, chi usa le leve della solidarietà e della pietas mente.
Due esempi
1. Il primo. Chi a sinistra plaude a papa Francesco per le sue parole a favore dello ius soli potrebbe tranquillamente far approvare la legge, invece di compiere un passo indietro per paura di perdere le elezioni, così come in questi anni avrebbe potuto abrogare la Bossi-Fini, che invece è legge dello Stato.
2. Il secondo esempio. Il cosiddetto “fronte dei buoni” risponda a questa domanda: il rientro dell’ambasciatore in Egitto serve per avere una sponda amica con l’altro governo libico e fermare il flusso di migranti? Detto in altre parole, abbiamo barattato la verità su Giulio Regeni per avere dei numeri migliori sugli sbarchi da ribattere a Matteo Salvini e Luigi Di Maio alla prossima campagna elettorale?
Torniamo agli sgomberi a norma di legge. Il welfare, dicevamo, dev’essere nella legalità e questo significa innanzitutto che chi fa la cresta sulla spesa pubblica deve andare in galera sul serio; poi, che non bisogna aspettare anni per dipanare i grovigli. Basta con questi governanti, politicanti, prefetti (dare più potere a queste figure impregnate di senso burocratico è inutile. Zero funzioni vere, solo funzioni di rappresentanza) e dirigenti pubblici rintanati nelle loro stanze. Vadano a vedere. Vadano a controllare. Non da turisti ma da veri rappresentanti dei poteri e delle funzioni che esercitano. E, se hanno paura, cominceranno a comprendere cosa significa vivere nel Paese reale e non in quello delle belle favole.

APPLAUSI RIDICOLI A GENTILONI
Se la situazione non fosse tragica sarebbe comica. I capi europei, con la Merkel in testa, applaudono Gentiloni ‘in pubblico e in privato’ (ma va?) per il suo comportamento sui migranti. Non si sognano nemmeno di stracciare il perfido Tryton con cui Renzi ‘offre’ le coste italiane come ‘unico’ approdo europeo a mezza Africa. Non ci offrono soldi da dare ai capi libici per impedire gli imbarchi. Non ci pensano neanche ad accettare un discorso di quote per prendersi in carico parte dei migranti. Ma ci applaudono perché siamo così bischeri da alleggerirgli il problema e da prendercelo sulle spalle noi soli. Oltre al danno le beffa!!! E i nostri cari tg fanno apparire la cosa come un gran merito dell’Italia di intelligenza e abilità politica. L’abilità politica c’è quando uno i problemi se li scarica, non quando se li carica tutti lui scaricandone gli altri. Quello si chiama essere servo di tutti e no contare un piffero per nessuno.
Ma certo diamogli ancora il voto a Renzi, così fa un altro bel patto tanto per dare qualche altro regalino agli elettori e così magari oltre alle coste apre anche i confini a nord per prendersi anche i migranti respinti dagli altri Paesi d’Europa!!!

DATE AI MIGRANTI LE CASE SEQUESTRATE ALLA MAFIA
Minniti ha detto che i migranti saranno messi nelle case e nei palazzi sequestrati alla mafia. Ma ci vuole prendere in giro o cosa? Dal 1982 a oggi sono stati sequestrati e confiscati 27mila beni. l primo a capire l’importanza del sequestro dei beni ai mafiosi è stato il politico e sindacalista italiano Pio La Torre, ucciso da Cosa Nostra a Palermo il 30 aprile 1982. La legge Rognoni-La Torre dispone cosa fare di ville, castelli, alberghi, cliniche, supermercati, stabilimenti balneari, auto di lusso, insomma tutti i beni di origine illecita sottratti al circuito economico dell’organizzazione criminale. Parliamo di un patrimonio di 25 miliardi.
Di questi 27.000 immobili lo Stato ne ha presi solo 11.000.
E gli altri?
Chi viene indagato per mafia può essere destinatario di un provvedimento di sequestro, misura cautelare attraverso la quale i beni sono sottratti dalla disponibilità del soggetto. Dopo il sequestro, i beni vengono affidati a un amministratore giudiziario che li gestisce sotto la direzione del giudice.
L’amministratore cura i beni fino alla sentenza che stabilisce la revoca del sequestro (e quindi di restituzione dei beni) o la confisca di primo grado. Da questo provvedimento e fino alla destinazione finale del bene – passando attraverso la confisca definitiva – la gestione passa invece all’Anbsc.Secondo i dati diffusi a marzo 2017 dall’Anbsc, gli immobili confiscati alle mafie e destinati nel 2016 sono stati 1.098. Nel 2015 erano 1.731 e nel 2014 appena 627 (una miseria!). Per quanto riguarda invece i beni mobili, nel 2016 ne sono stati destinati 662 contro i 398 del 2015. Ci sono solo 100 persone che dovrebbero distribuire questi beni sequestrati. I dati di Anbsc dicono che nel 2016 l’87 % degli immobili è stato trasferito ai comuni. Il 64 % è stato assegnato a scopi sociali e il 23 % a fini istituzionali. Ma una burocrazia perversa rende lunghissimi i procedimenti. E spesso accade che questi beni tornino in mano alle famiglie mafiose che li riprende per due soldi. Bisognerebbe potenziare l’ente ed accorciare i tempi, ma da settembre 2016 la proposta di legge per la riforma del codice antimafia è ferma all’esame della commissione Giustizia del Senato, è tutto bloccato per la mancanza di un compromesso tra il ministero dell’Interno e quello della Giustizia. In più accade che parte degli stessi amministratori giudiziari sono risultati collusi con la mafia. Poi ci sono i casi come quello di mafia capitale a cui i giudici hanno deciso di scartare la qualifica di ‘mafia’, di conseguenza lo Stato non può disporre il sequestro di beni dei condannati.
Davvero questo è un bel Paese!

L’EVIRAZIONE A CHI?
Quando in un Paese un milione e 100.000 processi sono andati in prescrizione, non si punisce nessuno col carcere fino a 5 anni di pena e Renzi depenalizza 120 reati gravissimi, chi chiede l’evirazione per chi stupra è sommamente demenziale perché dimostra di non capire nemmeno a che livello di distruzione dello Stato di diritto siamo arrivati in Italia. I politici, a forza di fare leggi per difendere se stessi e restare impuniti, hanno polverizzato la Giustizia in Italia, per cui le urla sconnesse dei razzisti o di chi vocia per avere subito giudizi sommari di pura invenzione viscerale risultano oltremodo infantili e stomachevoli. La lotta politica non si fa contro chi delinque ma contro chi ha distrutto le leggi affinché non punissero coloro che delinquono.

BUROCRAZIA
Sento avanzare tante proposte intelligenti e sensate per far avanzare la democrazia in Italia e portare il nostro Paese a livelli di civiltà e giustizia.
Solo di una cosa non sento parlare mai.
Come si può fare per impedire che i migliori propositi e le migliori leggi e i migliori piani di salvezza e di sviluppo non affondino inesorabilmente in quel pantano di sabbie mobili vischioso e immobilizzante che è la burocrazia italiana, un vero idra tentacolare del rallentamento e della morte per inedia in cui si perdono e muoiono tutti gli uffici, i livelli, i settori, le quisquilie e le pinzillacchere di ogni esistente italiano?
Persino Max Weber diceva che la burocrazia era la struttura sociale più inutile, pesante e difficile da distruggere. Si ramifica come una sottilissima e tenacissima rete di dendriti capillari e invisibili. E’ la scienza dell’intercapedine. E’ un meccanismo gigantesco impossibile da sconfiggere. Vorace come una tenia. Potente come uno squalo. Inutile come la morte. E’ più forte della legge. Se ne sbatte di ogni buon senso. Calpesta ogni civiltà. Il suo scopo è di condurre gli affari dello Stato nella peggior possibile maniera e nel più lungo tempo possibile. E in quel ventre molle e lassista che è la burocrazia, il burocrate è, nella massa del popolo italiano, l’essere più ributtante, antiumano, ottuso, antidemocratico e incivile che ci sia.
Nell’ultimo terremoto gli italiani regalarono 33 milioni ai superstiti. Qualcuno mi sa dire, in basso o in alto non conta, dove cavolo sono andati a finire?

LA CURA DELLE BCE AMMAZZA L’EUROPA
Non c’è bisogno di essere un economista per sapere che, se la cura ammazza il malato, la cura è sbagliata. La cura della Bce sta ammazzando i malati d’Europa: Grecia, Portogallo, Spagna, Italia…
Non lo dico io. Lo dicono i dati. Dicono che da noi la disoccupazione è salita fino all’11,3%, ma per i giovani al 37% e nel sud al 53%; una donna su 2 è senza lavoro, un giovane su 3 è senza lavoro.Tutte le maggiori imprese italiane sono state cedute agli stranieri. Chi sopravvive delocalizza. Una catastrofe.
Nei primi 6 mesi di quest’anno sono fallite 20.000 imprese.
Negli ultimi 6 anni sono uscite dal mercato 100.000 imprese.
Abbiamo perso tutte le firme che rendevano famosa l’Italia: i gioielli di Buccellati, il Brunello di Montalcino, la Peroni, l’editrice Giochi, Pininfarina, Grom, Italcementi, il 50% di Benetton, la Pirelli, i Frecciarossa, il Bologna calcio, Indesit, Krizia, Poltrona Frau, Telecom, Pernigotti..
Se proviamo a curare questo malato col veleno dei licenziamenti facili e della distruzione delle tutele del lavoro, nell’assenza totale di investimenti pubblici, la disoccupazione farà un altro balzo in avanti. I giovani e le donne saranno di nuovo quelli che pagano di più. La povertà e la disperazione aumenteranno ancora, i consumi scenderanno ancora. Così invece che la crescita avremo solo recessione.
Il Paese è in mano a un segaossi, applaudito da una banda di decerebrati, che credono alle balle di Poletti e alla ripresina fasulla di Padoan, ma purtroppo i mercati sanno benissimo come vanno le cose. Chi di dovere dovrebbe preoccuparsi di qualcosa di più della conservazione della propria poltrona e dei propri privilegi perché qui, con queste cure, il paziente muore.

SI RISPARMIA UN MILIARDO SULLA SCUOLA
La ridicola ministra Fedeli che era già consenziente con la Lorenzin sui 12 (in realtà 14) vaccini per arricchire di qualche miliardo le multinazionali del farmaco, con multe esagerate e la sospensione della patria potestà o la cacciata da scuola, è ora a favore della riduzione degli anni delle superiori da 5 a 4. Il fatto è che, riducendo di un anno le superiori, il governo risparmierebbe un miliardo, il che, visto il livello di corruzione politica che fa sembrare il carrozzone pubblico un colino bucato, è del tutto grottesco.
Vedete bene a che livello di bassezza è questo governo renziota: per risparmiare un miliardo, tagliano sulla scuola italiana, indeboliscono la preparazione dei giovani e li mandano un anno prima a fare i disoccupati.
Un solo F35 (per di più non funzionante) costava al nostro paese ben 130 milioni di euro. Ma i prezzi sono raddoppiati. Bastava stornare una decina di caccia portatori di bombe atomiche e il risparmio era assicurato.
Siamo entrati in guerra in Siria. E’ lì che vorremmo sganciare queste bombe atomiche comprate ovviamente degli Stati uniti?
Ma questi scellerati non se ne andranno mai?

VINCERE
Alessandra Daniele
Quando la rabbia popolare contro le classi dirigenti non può più essere sedata o repressa, allora bisogna deviarla.
L’establishment adopera quindi la propaganda per reindirizzare la rabbia popolare verso un capro espiatorio, di solito una categoria di emarginati o discriminati che sono già percepiti con ostilità e diffidenza.
Il popolo ci casca sempre.
Non tutto naturalmente, ma una sufficiente maggioranza.
Perché è più facile, più sicuro odiare i mendicanti che sfidare i miliardari.
Un vero partito d’opposizione al sistema, come al Movimento 5 Stelle piace rappresentarsi, dovrebbe denunciare questa manovra, non approfittarne per ramazzare voti.
Un partito che millanta la vocazione salvifica alla verità dovrebbe smascherare questa manipolazione mediatica, non parteciparvi unendosi al coro.
A Grillo però non interessa la coerenza.
Interessa vincere.
Oggi si vince a destra.
L’ennesima disfatta del pur reazionario centrismo renziano ad opera del rianimato Polo delle Libertà lo dimostra.
C’è una netta deriva fascista in atto, e non è certo casuale. È quella la direzione nella quale la propaganda sta di fatto spingendo le masse esasperate.
La Lega di Salvini è un partito inequivocabilmente fascista.
Salvini è inequivocabilmente il vincitore di questa tornata elettorale.
Berlusconi lo detesta e lo disprezza. Con le sue felpe sudate, il suo populismo ringhioso, e i suoi mantra ossessivi, Salvini è il genere di persona che l’ex cavaliere se potesse non farebbe nemmeno avvicinare alle sue ville, facendogli sparare a vista dai suoi gorilla.
Berlusconi però vuole vincere.
Quindi è disposto anche a promettergli un ministero a sua scelta se accetterà di riesumare l’alleanza con Forza Italia, anziché passare a quella con Grillo.
Berlusconi non ha mai avuto problemi a governare coi fascisti quando gli è servito.
Poi è passato a sostenere i governi Monti, Letta, e indirettamente Renzi.
Berlusconi è onnivoro.
Intanto Renzi, nel disperato tentativo di recuperare qualche voto alla sua sinistra, finge interesse per i puffi di Pisapia, sperando che dopo aver tentato di svendere la Costituzione antifascista col Sì al referendum, adesso siano pronti a svendere anche tutti i valori di sinistra che millantano di sostenere, in cambio d’un sottosegretariato nel prossimo eventuale governo Cazzaro.
Perché Matteo Renzi vuole vincere.
Sarebbe ancora disposto ad affondare il terzo governo consecutivo, e schiantare per l’ennesima volta il suo partito contro un muro pur di provarci, perché la sua vittoria personale è l’unica cosa che conti per lui.
Che è un perdente.
Tutti vogliono vincere a tutti i costi.
E i costi comunque li pagheremo noi.

IL PARTITO DELLA NAZIONE
Alessandra Daniele
Le recenti iniziative del governo hanno provocato il ritiro delle principali ONG dall’attività di soccorso nello Stretto di Sicilia – la conduttrice si rivolge al deputato PD – Come rispondete alle accuse d’aver messo in secondo piano le esigenze umanitarie?
– Salvare le vite in pericolo per noi rimane una priorità. Il codice che abbiamo chiesto di sottoscrivere alle ONG non è stato concepito per ostacolare questo loro compito fondamentale, ma per agevolarlo.
La conduttrice si gira verso il megaschermo.
– Sentiamo adesso il nostro ospite della Lega in collegamento…
Il deputato PD la ferma.
– Aspetti, non è necessario – dà un pugno sul tavolo – Basta invasione! Gli italiani sono stufi dei loschi traffici delle ONG complici degli scafisti! Che si ritirino tutte, chiudiamo i porti, rispediamole a casa loro!
La conduttrice lo guarda perplessa. Poi passa alla seconda domanda.
– Lo Ius Soli sembra essersi arenato in Parlamento. Sarà approvato in tempo entro la fine della legislatura?
– Lo Ius Soli è una battaglia di civiltà. Chi nasce, cresce, e studia in Italia ha diritto d’essere italiano a tutti gli effetti. L’approvazione della legge sulla cittadinanza sarà una nostra priorità.
La conduttrice fa per voltarsi.
– Come risponde la Lega…
Il deputato PD le afferra il polso e la blocca.
– Lo Ius Soli è morto. Sarebbe un regalo agli scafisti, un’esca per nuove ondate di clandestini, delinquenti, stupratori. La cittadinanza italiana è un privilegio che non può essere regalato, bisogna guadagnarselo. Basta con la sostituzione etnica degli italiani purosangue!
La conduttrice sgrana gli occhi.
– Scusi, ma lei oggi sta affermando tutto e il contrario di tutto.
Il deputato annuisce.
– Esatto. Il PD è un partito veramente democratico che contiene tutte le posizioni politiche, anche all’interno della stessa persona. Un partito moderato, estremista, liberale, sovranista, popolare, europeista, nazionale, socialista. Nessun altro partito è necessario. Né a destra, né a sinistra. Né al governo, né all’opposizione. Anche il Vaticano s’è allineato – sorride – Dio è con noi.
– Quindi la vostra posizione sugli immigrati…
– Gli immigrati sono una minaccia, una risorsa per il Paese, pagheranno le nostre pensioni, ma poi ce le scipperanno. Vanno accolti, respinti, integrati ma a casa loro. Sono un’emergenza epocale che durerà un secolo, ma possiamo risolverla in una settimana, perché solo il PD ha gli occhi prismatici per vederla da tutti i punti di vista contemporaneamente.
– Ma quali saranno le soluzioni prese nel concreto?
– Quelle più utili al Paese, naturalmente – Stringe il polso della conduttrice, fissando lo sguardo all’infinito – la Sacra Nazione Italica regina dei mari e delle colonie tripolitane.

TERMINAL
Alessandra Daniele
Sbaglia chi accusa Macron di scarso europeismo perché tratta l’Italia a pesci in faccia. Macron è ancora europeista, solo che non considera l’Italia parte dell’Europa, la fortezza carolingia della quale è impegnato a difendere gli interessi commerciali e coloniali.
E non è certo il solo.
“Fuori dall’Europa”. Cosa prometteranno adesso i nostri abbronzati demagoghi? Siamo già fuori dall’Europa.
Dopo più d’un ventennio di sanguinosi sacrifici, imposti sempre agli stessi lavoratori dalle stesse classi dirigenti in nome dell’europeismo, siamo fuori dall’Europa che conta qualcosa, e ci resteremo per sempre.
Allo Château Macron-Merkel serviamo ancora solo come buttafuori.
Il buttafuori che sta fuori.
Questo compito infame e meschino è l’approdo terminale della stirpe italica: stare sulla soglia del terminal a respingere quelli che i nostri padroni ritengono indegni d’essere ammessi al loro servizio.
Renzi, Salvini, Di Maio, il coro è unanime: “Anneghiamoli a casa loro“.
Siamo i nuovi Gheddafi.
Cosa ci fa credere che alla fine non subiremo la stessa sorte?
Che negando la salvezza agli altri compreremo la nostra?
Per tutta la nostra Storia, per quanto la situazione potesse sembrare disperata, ci siamo sempre illusi che all’ultimo minuto l’avremmo fatta franca. L’Arca non sarebbe partita senza di noi.
E invece sta succedendo.
Chi ci salverà stavolta, Michelangelo, Buffon, Sophia Loren, Sorrentino?
Di certo non Renzi, che non è più in grado di salvare neanche se stesso.
Come i replicanti sintetici a sviluppo accelerato di Blade Runner, il Cazzaro è invecchiato alla stessa velocità alla quale era cresciuto. Adesso è politicamente più vecchio di Berlusconi, e ogni suo tentativo di recuperare il controllo non fa altro che accelerare la decomposizione della sua leadership e del suo partito, che ogni giorno perde un brandello putrefatto.
Per citare Blade Runner: “I topi abbandonano la nave che affonda. E poi la nave affonda”.
Che fine faremo?
Se dalle prossime elezioni non uscirà una maggioranza accettabile per le élite, il paese sarà definitivamente commissariato.
L’Italia sarà divisa in una good company, che comprenderà le bellezze naturali e artistiche, e una bad company, della quale faranno parte gli italiani.
La good company sarà venduta per un euro. La bad company sarà smantellata.

INVASIONE
Alessandra Daniele
La donna anziana apre lentamente la porta, lasciandola socchiusa.
– Signora, lei è italiana? – Chiede l’uomo. La donna annuisce. L’uomo spinge la porta e irrompe nell’appartamento, seguito da un cameraman.
– Mentre il governo spreca miliardi per mantenere gli immigrati clandestini nel lusso più sfrenato – proclama – ecco in che condizioni sono costretti a vivere i pensionati italiani – fa segno al cameraman di girare una panoramica della stanza – Questo è un tugurio, un vero porcile.
– Ma come si permette?
– No signora, lei non si deve vergognare, è lo Stato che si deve vergognare. Sa che ogni immigrato clandestino costa agli italiani 35 mila euro al giorno?
– 35… mila?
– Albergo a 5 stelle, cucina gourmet, televisione satellitare, idromassaggio… sa che il Corano a chi sbarca in Italia promette anche 77 vergini?
– Quello delle vergini non era il paradiso?
– L’Italia è il paradiso dei musulmani clandestini. Sa che lo usano anche per reclutare i kamikaze?
– Ma se si trovano così bene in Italia perché dovrebbero voler fare i kamikaze?
L’uomo allarga le braccia.
– Signora, ma lei non sa niente! Lei è vittima della propaganda di regime veicolata dalla televisione!
– Lei è della televisione…
– Che c’entra, il nostro è un programma di controinformazione – le si avvicina – noi siamo dalla parte della gente comune come lei che non ne può più di quest’invasione. Ci dica, quanto prende di pensione?
– Poco…
– E sa di chi è la colpa?
– Dell’Inps.
– No, dei clandestini che ci costano 35 milioni di euro al giorno ciascuno!
– Scusi, ma queste cifre non mi sembrano mica vere.
L’uomo sbotta.
– Le cifre vere non hanno nessuna importanza, quello che conta sono le cifre percepite. Come per il caldo. Oggi ci sono ben 35° percepiti. Sa di chi è la colpa?
– Degli immigrati?
– Certo, infatti si chiama caldo africano. Stanno modificando il clima per renderlo adatto alla sopravvivenza della loro specie. Venga, ci mostri il resto di questa ripugnante catapecchia nella quale gli africani l’hanno relegata, mentre loro alloggiano all’Hilton fra champagne e puttane.
– Ma non erano vergini?
– Vergini percepite.
Afferra l’anziana per un braccio, e la trascina in soggiorno

Stefano Ragusa
Salvini aveva ricevuto il dossier sulle ONG il 13 marzo ma l’ha tenuto nel cassetto per mesi. La Lega ha la presidenza del COPASIR. Se non fai esplodere la “bomba” su uno scandalo di tale portata per gli immigrati e sei la Lega Nord… e ti muovi solo quando l’ha fatto Di Maio da settimane, significa che in quei mesi hai chiesto qualcosa in cambio al governo per il tuo silenzio…

NAVI ONG
Vediamo cosa è successo sulla famosa nave Vos Hestia della ONG ‘Save the children’.
Nel settembre dell’anno scorso, 3 poliziotti sono a bordo della nave come operatori della sicurezza.
20 giorni dopo avvertono la DIA di anomalie a bordo e scrivono a Di Battista e il giorno seguente a Salvini. Di Battista si muove immediatamente, fa le denunce e si tira addosso le ire di tutti. Salvini tace.
Non si riesce a capire se i tre poliziotti lavorino per i servizi segreti e perché, tra tanti politici, abbiano scelto di avvertire Di Battista e Salvini. Nessuno di loro risponde. Uno, Ballestra, incontra di persona Salvini e gli consegna il materiale raccolto. Dopo 5 mesi Salvini ancora tace. Assiste alla bagarre che si scatena contro il M5S e contro il procuratore di Taranto che fa accuse gravissime mentre su tutte le tv i politici del Pd aggrediscono a male parole i 5stelle e Di Maio viene attaccato da tutte le parti per aver detto che c’erano navi OGN che facevano il taxi del mare, aiutando gli scafisti e arrivando dentro le 12 miglia dalla costa. Un altro leghista, Giacomo Stucchi, presidente del Copasir che controlla i Servizi giura di non saperne niente. Ma anche lui, interrogato sul silenzio di Salvini, non sa che dire. Intanto il Governo attacca il procuratore di Taranto che accusa le ONG mentre il procuratore di Catania Zuccaro attaccato da tutti fa marcia indietro e anche contro di loro si scatena la bagarre in tv dei politici del Pd.
Insomma tutti avevano interesse ad attaccare il M5S. Nessuno aveva interesse a far conoscere la verità. Davvero una bella ammucchiata!

PARTITI IN ROSSO
Nel 2013 Letta abolì i rimborsi elettorali, tuttavia flussi di denaro sono arrivati lo stesso ai partiti fino ad oggi. Ma ora si fanno i conti ma sono conti amari.
Il Pd chiude il bilancio dell’anno scorso con un buco di 9.528.000 euro
Fi di 2.849.000
La Lega più di un milione
Letta aveva introdotto il 2 per mille ai partiti ma su 40 milioni di contribuenti, l’hanno fatto solo 971.000 versando appena 11 milioni di cui il Pd ha preso la metà.
E’ stato previsto che ci fossero finanziatori privati fino a 100.000 euro ma non è bastato.
Il partito che va peggio di tutti è la Lega che ha guai giudiziari, tanto che la procura di Genova chiede il sequestro cautelativo e il blocco dei conti bancari e reclama 48 milioni ottenuti illecitamente. Già nel 2008 quando la Lega prendeva 8 milioni di rimborsi elettorali, era in rosso di 11. Così ha dovuto licenziare tutti i dipendenti, chiudere Radio Padania e il giornale La Padania. Salvini va in televisione perché è gratis e la pubblicità la fa con le felpe che costano meno dei manifesti.
Renzi per fare la sua fallimentare campagna per il referendum ha speso 14 milioni che non aveva, indebitando il partito per 9, 5. Anche qui si licenzia. L’Unità chiude. 174 dipendenti sono a rischio di cassa integrazione.
Forza Italia ha conti disastrosi, ha licenziato 81 dipendenti. Ha debiti interni per 100 milioni.
Ed è con questi bilanci che pretendono di amministrare l’Italia?
Il M5S è un caso a parte. Non ha bilancio, né sedi, né dipendenti. I parlamentari 5stelle si pagano l’attività politica con i rimborsi parlamentari. Quasi tutto è sul web. Il resto lo finanziano gli iscritti. Davvero una bella differenza!

IFQ-SEGGI IN VENDITA
Per un seggio del Pd si deve versare al partito 150mila
La Lega chiede 145mila euro
Forza Italia si accontenta di 70mila euro.
Ecco il “tariffario” della democrazia in Italia
Da corrispondere anche in comode rate. Chi non sottoscrive l’impegno decade dalla lista.
Il commercio delle candidature passa sotto silenzio, mentre fece scandalo la famosa “multa” da 150mila euro con cui i Cinque Stelle pensano d’imporre ai propri eletti il vincolo di fedeltà per arginare transfughi e dissenzienti.
Il “patto di candidatura” che viene proposto – senza eccezioni – da quasi dieci anni si fonda sempre sulla preventiva sottoscrizione di obbligazioni patrimoniali della persona, con l’aggravante (semmai) di agire non sul vincolo di mandato quanto sull’accesso al seggio.
Ma è vero che lo pagano anche i 5stelle?
IFQ parla di 114mila euro più quanto avanzato della diaria (che versano però allo Stato). Ne sapete qualcosa?

LA FALLACI
Ancor oggi devo leggere di esaltati che inneggiano alla Fallaci.
Dopo una vita dedicata alla difesa dei popoli vista da sinistra, il suo cambiamento era stato radicale.
Il suo voltafaccia nel senso più deleterio e retrivo del fascismo è stato sconvolgente, quello che ha fatto prima ne è rimasto atterrato.
Oggi solo i più fascisti degli italiani si rifanno ancora a lei.
Siamo al razzismo nella sua forma più becera e violenta.
Quello che l’Isis ha fatto con le armi, lei lo ha fatto con la bocca
Oggi è ricordata solo come una seminatrice di odio.
E viene usata solo dai seminatori di odio.
Tahar Ben Jelloun l’ha definita così: una seminatrice di odio, dunque una che fa del male al mondo
«Non voglio fare l’elogio del politicamente corretto, dico solo che ci sono libri pericolosi e che bisogna fare attenzione a non esserne contaminati; per esempio il libro di Oriana Fallaci. Questa persona non ama il mondo musulmano. E’ un suo diritto. Ma quando questo diritto si traduce in un libro venduto in milioni di copie allora bisogna diffidarne». E, più avanti: «L’odio non fa progredire il sapere. Al contrario, confonde le piste possibili». “Io ritengo che Fallaci non faccia nulla per dare forza alla pace, alla convivenza tra i popoli. Anzi, eccita le paure, le diffidenze, l’intolleranza. Come dico nel libro, uno scrittore può essere razzista “in quanto individuo” ma non dovrebbe servirsi della letteratura per diffondere messaggi che incitano all’odio razziale».
Contro persone pericolose come la Fallaci «un ruolo fondamentale lo possono avere i movimenti per la pace; è da qui che può partire la diffusione di idee antirazziste che sole possono permettere la tolleranza e la convivenza».
Negli ultimi tre anni era uscita proprio di testa, forse a causa del cancro che la corrodeva era diventata un groviglio di odio e di repulsione.
Anche io ho avuto il cancro ma la mia natura è solo migliorata e sono diventata più compassionevole con quelli che soffrono, ma di fronte alla malattia fisica alcuni maturano anche una malattia morale e stravolgono la loro coscienza.
Io non ce l’ho nemmeno con lei, ce l’ho con i capi di giornali come Repubblica, come Scalfari, che strumentalizzarono tutto quell’odio per portare avanti guerre di pura e spietata aggressione per cui non esisteva alcuna motivazione valida e che potevano essere sostenute e difese solo seminando nella popolazione italiana una dose di odio mortale e nociva da cui non ci siamo liberati più.
Se mettiamo da una parte tutto quell’odio della Fallaci sventolato con la pubblicazione di lenzuolate del suo “La rabbia e l’orgoglio” come una manipolazione spettrale e violenta della testa degli italiani e dall’altra il silenzio su fatti esecrabili come le torture di Abu Graib su cui nessuno parlò nell’esercito italiano la distruzione nucleare di Falluja che i nostri politici conobbero e di cui nessuno ci informò, abbiamo una pallida idea di come la Fallaci fu usata in una strumentalizzazione tremenda da cui qualcuno non è mai guarito e che fece retrocedere l’informazione del nostro Paese a livelli da Medioevo barbarico.
.
Dice giustamente Teresa che la Fallaci nei suoi ultimi anni era affetta da delirio paranoico (non diversamente da Hitler). La paranoia è una grave forma di psicosi caratterizzata da un delirio cronico, basato su un sistema di convinzioni a tema persecutorio, non corrispondenti alla realtà. Il sistema intellettivo può restare integro ma il soggetto si sente minacciato da un gorgo di orrore da cui si difende attaccandolo. La paranoia non è un disturbo d’ansia, ma una distorsione del pensiero di cui non si ha coscienza entrando in un vero delirio permanente.

LO STUPRO DI RIMINI E LA DEPENALIZZAZIONE DELLO STALKING
La violenza di gruppo a Rimini è stato un delitto orribile per cui non vedo nel codice penale italiano una legge corrispondente.
Ma solo l’anno scorso ci sono stati 192 femminicidi
commessi da bravi e laboriosi e cattolici cittadini bianchi italiani
Renzi ha depenalizzato lo stalking che anche troppo spesso non è che l’anticamera del femminicidio
Si può perseguitare continuativamente fino alla morte una donna che ti ha respinto ma non è reato, è un semplice illecito amministrativo sanabile con una multa, come mettere un’auto in sosta, e il Ministro della Giustizia Orlando ha dato l’okei a questa legge orribile.È l’articolo 162 ter del ddl penale (relatrice la deputata dem Donatella Ferranti).
Io avrei voluto sentire anche in questo caso donne e uomini insorgere indignati e furenti contro un simile orrore come vi vedo fare giustamente davanti allo stupro di questi sanguinari assassini. Ma non ho sentito nulla.

RIDIEBASTA :- )

Un signore entra in farmacia e inveisce contro il farmacista: “Farmacistaaa, mi ha venduto dei preservativi fallati, si sono rotti tutti! Disgraziato!”. Anche un vecchietto alle sue spalle interviene: “È vero, a me li ha venduti che si piegano tutti!”.
.
Una bella ragazza in vacanza se ne va sulla terrazza dell’albergo dove alloggia per prendere un po’ di sole. Siccome non c’è nessuno in giro, si toglie il costume da bagno per un po’ di tintarella integrale. Stando stesa sulla pancia, quasi addormentata, sente il rumore di qualcuno che si precipita su per le scale. In fretta si copre con l’asciugamano, giusto in tempo per veder apparire il direttore dell’albergo. “Mi scusi, signorina. Non ho nessun problema se lei prende il sole sulla terrazza dell’albergo, ma gradirei molto se lei rimettesse il costume…”. “E che differenza fa? Non c’è nessuno, qui! Nessuno mi può vedere!”. “Non è propriamente esatto… se lei si sdraia sul lucernario del ristorante…”.
..
Un condannato a morte viene condotto sulla sedia elettrica e mentre il boia sta preparando l’aggeggio per la scarica mortale un prete si avvicina e gli dice: “Figliolo, cosa posso fare per te?”. E lui: “Padre, mi tenga la mano !”.
.
http://masadaweb.org


MASADA N° 1875 16-9-2017 STUPRI E FEMMINICIDI

$
0
0

MASADA N° 1875 16-9-2017 STUPRI E FEMMINICIDI
Blog di Viviana Vivarelli

Un Paese di stupri e femminicidi- Il caso della violenza sessuale di due carabinieri su due ragazze americane -Come viene punita la violenza sessuale in Italia – Dati e cifre di una violenza continua – CETA – Migranti e sostenibilità- Il Pd, collusi e perdenti – La distruzione delle natura – La nuova bugia di Renzi: che il Pd sia un partito a vocazione ambientalista – Il WWF condanna Renzi – Chi emigra dall’Italia – Bloccata la campagna di Cancelleri in Sicilia

Noemi Durini, 16 anni, uccisa dal fidanzato.

-Non è amore se ti fa male
-non è amore se ti controlla
-non è amore se ti fa paura di essere ciò che sei
-non è amore, se ti picchia
-non è amore se ti umilia
-non è amore se ti proibisce di indossare i vestiti che ti piace
-non è amore se dubiti della tua capacità intellettuale
-non è amore se non rispetta la tua volontà

VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Viviana Vivarelli
Giusto e doveroso indignarsi contro le violenze sulle donne soprattutto in uno Stato come l’Italia dove non è ancora stata raggiunta la parità femminile e dove c’è una chiesa che da duemila anni predica la superiorità dell’uomo e mette la donna in condizioni di inferiorità nel suo stesso seno, nella gerarchia come nel divieto di amministrare i sacramenti.
Resta il fatto gravissimo che queste violenze ci sono sempre state nel totale silenzio e disinteresse maschile, anzi, quando se ne parlava in Parlamento, i cari rappresentanti della dx si lasciavano andare a commenti di dubbio gusto, battute pesanti e risatacce volgari, mentre i giudici rilasciavano dubbie assoluzioni ai violentatori “perché la donna portava jeans o le minigonne” e la legge permetteva, come permette ancora, che lo stupratore lasciasse bel bello le aule del tribunale, dal momento che il reato veniva considerato dai cari legislatori maschili “un reato minore”. Ora poi che Renzi ha stabilito che in carcere non si va sotto i 5 anni di pena e che lo stalking non è più un reato penale ma una infrazione amministrativa sanabile con una multa, è tutto un festeggiare la libera volontà maschile di tormentare una donna e magari picchiarla o stuprarla, tanto si rischia poco, sempre che si venga presi. Viva libero stupro in libero Stato!
Ma i cari razzisti italiani, che finora delle sofferenze delle vittime se ne sono sempre fregati, ora che a queste violenze partecipano rumeni e marocchini, ecco che si sono svegliati dal loro coma e sono tutto un bollore di indignata difesa delle donne.
Facciamo un po’ di conti. Ogni anno in Italia più di 100 donne vengono uccise da uomini, quasi tutti famigliari o ex. E’ una strage. E ai femminicidi si aggiungono violenze spesso non denunciate che rischiano di fare altre vittime. Sono migliaia le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate. Quasi 7 milioni quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso .
La media è di una vittima ogni 3 giorni.
E non era inferiore quando a uccidere o a stuprare erano solo gli italiani, anzi!
Negli ultimi 10 anni le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 in famiglia. Ebbene, di fronte a questo orrore io non ho sentito nessun uomo ergersi a difesa delle donne, nessun politico, nessun legislatore, nessun partito e mai, mai, ho sentito la canea che è esplosa adesso.
E questo mi lascia molto fredda sulle reali intenzioni degli uomini di difendere realmente le donne. Tanto più che non vedo nessuno di quelli che urlano “evirazione” o “pena di morte” ai rumeni, nemmeno uno, attaccare Renzi e Orlando che depenalizzano lo stalking, o chiedere pene più severe e carcere ‘immediato’ contro tutti gli assalitori, italiani compresi.
Sono 3 milioni e 466 mila in Italia le donne che nell’arco della propria vita hanno denunciato uno stalking, ovvero atti persecutori, il 16% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Di queste, 2 milioni e 151 mila sono risultate vittime di comportamenti persecutori dell’ex partner. Ma è solo la punta dell’iceberg perché si stima che il 78% delle donne che ha subito stalking, quasi 8 su 10, non si sia rivolta a nessuna istituzione e non abbia cercato aiuto perché era inutile (!).
E ora lo faranno ancora meno visto che il caro Pd ha deciso, nel silenzio-assenso generale, che le donne si possono tormentare e perseguitare sena che ciò sia considerato un reato.
Ecco, io vorrei questo riconoscimento della persona umana, sia essa donna o bambino (Renzi ha depenalizzato anche la corruzione di minore), trans o gay, comunque, dallo Stato e dalla Chiesa.E non questo sbraitare indecente in cui si rivela solo un razzismo barbaro in cui c’è solo odio di maschi contro maschi e nessuna reale difesa delle donne. Io vorrei vedere meno razzismo e più civiltà.

Da https://www.tpi.it/mondo/europa/italia/italia-violenze-sessuali-pene/

15 violenze sessuali ogni giorno in Italia: come è punito questo reato?

A guardare i numero sembra che l’Italia sia il Paese degli stupri e delle violenze sessuali.
In soli 5 anni, dal 2010 al 214 ci sono stati 23.000 casi di violenza.
Un caso su 4 riguarda minori, con una media di 15 violenze al giorno.
Nel tempo, lentamente, le pene sono state inasprite anche se una buona parte di italiani chiede punizioni più severe.
La violenza sessuale in Italia è punita con la reclusione dai 6 ai 12 anni.
Se la vittima muore, c’è l’ergastolo, che poi sono 20 anni.
Fino al 1996 il codice Rocco, fascista, prevedeva che la violenza sessuale fosse un reato contro la morale pubblica (carcere da 3 a 10 anni).
Nel 1996 si parò di reato contro la persona, la legge 66 rendeva reato le condotte dolose eliminando la distinzione fra atti di libidine violenta e violenza carnale. Oggi abbiamo l’articolo 609 bis.
“Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o a subire atti sessuali è punito con la reclusione da 5 a 10 anni”.
Violenza sessuale per costrizione è quando il violento supera la resistenza della vittima. e.
Violenza sessuale per induzione avviene quando la vittima non è in grado di resistere, o si trova in una condizione di inferiorità fisica o psicologica, come quella di sudditanza
Il 22 aprile 2009 sono state approvate aggravanti per le violenze sessuali, il reato di stalking e il turismo sessuale con un’aggravante – reclusione da 6 a 15 anni – se la violenza è contro un minore di 14 anni.
L’aggravante scatta nei casi in cui la violenza sessuale è commessa sui minori di sedici anni; nel caso venga commessa con l’uso di armi, di sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti; da persona travisata o che simula la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio; su una persona sottoposta a limitazioni di libertà personale; su una donna incinta; su persona in condizioni di inferiorità fisica o psichica; su un disabile.
Se il reato è commesso da un famigliare o sul luogo di lavoro con abuso di relazioni di ufficio o di prestazione d’opera.
• Reclusione fino a 16 anni – Se il fatto è commesso su un minore di 10 anni.
La violenza sessuale di gruppo è punita con la reclusione da 7 a 16 anni. Se ricorrono le circostanze aggravanti la pena può arrivare a 20 anni e non può essere comunque inferiore a 12 anni se la vittima ha meno di 10 anni o se dalla violenza deriva una lesione personale grave. Se la lesione personale è gravissima la pena non può essere inferiore a 15 anni.
I casi di violenza sessuale in Italia sono 23mila, di cui uno su 4 con vittima minorenne. Lombardia e Lazio si confermano i territori dove avvengono, in valore assoluto, il maggior numero di reati, rispettivamente 2.935 e 1.640 casi.
In Italia avvengono 15 violenze sessuali al giorno. Ben 7 vittime su 10 sono donne italiane. Le altre rumene, marocchine e albanesi.
6 milioni di italiani, 12%, chiedono la castrazione chimica in Italia e pene più dure.
Altri chiedono un corpo di polizia dedicato alla sicurezza delle donne (9 %) e “misure di protezione per le donne che denunciano violenza” (20,2 %), “aiutare le donne a non sentirsi in colpa” (12,3 %), “creazione e sostegno dello Stato dei centri antiviolenza” (9,8 %) e “campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica” (8,9 %).

Castarolo
Ma un premio alla faccia di bronzo di Del Sette il generale nessuno glie lo da’ ?
Il generale è ci è rimasto ma le che fra i suoi uomini ci sian ancora idioti così idioti da non capire che il cane non deve mai mordere i padroni.
Non batte ciglio il generalissimo su fughe di notizie, sulla sua nomina, sul renziegate, su cucchi o su qualsiasi porcata, sui fatti di Genova ecc.
I tradimenti alla costituzione, al mandato, ai compiti istituzionali non lo toccano, ma questa dimostrazione di ingenuità dei suoi uomini, che credono di poter impunemente comportarsi da ingenui, sempliciotti, abusando del prossimo senza intelligenza e scaltrezza e cattiva furbizia, senza selezione fra italiani migranti e cittadini del terzo mondo e i veri padroni dell’Italia (gli americani), nulla gli hanno insegnato decenni di fatti alla Dozier o Cermis o il caso di Amanda Knox ecc?
Con l’aggravante di non averle intelligentemente sequestrate e portate in un luogo sicuro come una loro caserma o furgoncino, come è successo a tante straniere nere, dell’est, migranti e prostitute (dicono le malelingue popolari), con l’aggravante di essersi comportati come ragazzotti di provincia infoiati e non come intelligenti carnefici ben addestrati (vedi i fatti di Genova), ed ancor di più con le pesantissime aggravanti di aver quasi confessato a caldo, no, su questa ultima cosa, il non essere stati assolutamente e mafiosamente omertosi e negatori del tutto ed a caldo, non è possibile è gravissimo e denota una immaturità psicologica inammissibile per chi voleva fare il carabiniere e non l’onesto cittadino benpensante.
Il generale si starà chiedendo come hanno fatto a superare i test psicologici ed essere ammessi, soggetti cosi lontani dalla mentalità criminale da non saper compiere neanche un semplice stupro facendola franca e tenendo la bocca chiusa.

Hairway To Steven
Come sottolineava qualche giorno fa Luca Sofri, le quotidiane pagine di denuncia contro la violenza sulle donne, contro il “femminicidio”, le pagine sull’equità e le quote rosa etc, vengono quotidianamente messe in imbarazzo dal contenuto boccaccesco delle home degli stessi giornali che le hanno pubblicate.
Faceva anche notare, il Sofri, l’eccezionalità dell’iniziale presunzione di innocenza accordata ai due benemeriti. Perché, in fondo, ma neanche tanto in fondo, la sottocultura da commenti sussurrati, da sottoscala del cervello rettile, è quella: lo stupro non esiste. Se c’è stato rapporto, c’era consenso. A parte, sai, quell’iniziale ritrosia. Ma come ci insegnarono i fumetti che leggevamo da piccoli, non c’è ritrosia che resista a un colpo di clava ben assestato.
Una ragazzina che in estate veste jeans e canotta non può camminare per strada senza essere seguita dalla bava di commenti maschili, di ogni età e classe sociale, appiedati o motorizzati. Innocui, si dirà. Predatori, non innocui. Anzi, propedeutici allo stupro. Stupratori nella misura in cui mortificano la ragazzina che non ha ancora la malizia e la prontezza di mandarlo affanculo o ammollargli una pezza, nel caso.
Non so cosa c’entrino la gara, l’agonismo, la concorrenza.
Forse si parte da molto più lontano.
Personalmente non ricordo di aver mai nemmeno fischiato a una donna. Nemmeno da sbronzo. Ma mio padre ha sbagliato tutto. Mi ha insegnato cose inutili. Un’eredità di monete fuori corso.
A me invece tocca parlare alla ragazzina suddetta, mia figlia, e alle sue sorelle adolescenti e spiegargli che razza di merde siamo, noi maschi, là fuori, in branco, ma anche da soli, e quali e quante attenzioni è igienicamente opportuno avere, là fuori, per proteggersi, e infine accogliere con sollievo l’autunno, così almeno le vedo uscire di casa in pantaloni lunghi.
Una battaglia culturale? Ma le battaglie si fanno tra contendenti. E lo vedete anche voi che non ci sono due eserciti contrapposti. Solo partigiani e guerriglieri, perdenti contro un modo di essere e di pensare mostruosamente e tacitamente approvato dalla stragrande maggioranza.
Si vota una legge per punire gli sciroccati a cui piace trastullarsi col braccio teso e chincaglieria littoria. Bene. Anzi male. Anzi chissenefrega. Voglio una legge che punisca lo stupratore fin da piccolo. A cominciare dal primo fischio accazzo perché non ha mai visto un paio di tette. Dalla prima volgarità che fa arrossire una tredicenne alla fermata del bus. Oppure un’estensione al diritto di legittima difesa, così da poterli prendere a schiaffi direttamente.

Insulti e calunnie: le due americane ora hanno paura
Davide Vecchi
Hanno paura. E sono ancora sotto choc. Non solo per la violenza che hanno denunciato di aver subito. Anche per le insinuazioni sul loro conto circolate dopo essersi rivolte alla questura per indicare due carabinieri come loro stupratori. Persino il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha rilasciato una dichiarazione a dir poco infelice: “Gli studenti stranieri devono imparare che questa non è la città dello sballo”. C’è poi voluto l’intervento del legale di una delle due, Gabriele Zanobini, per smentire la bufala dell’assicurazione antistupro sottoscritta in vista del soggiorno in Italia e quello del procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, per negare con fermezza un altro dato falso diffuso da alcuni giornali secondo il quale a Firenze le americane denunciano con frequenza di essere violentate ma le indagini rivelano che si tratta di casi inesistenti.
A distanza di una settimana esatta, le due ragazze statunitensi di 19 e 21 anni si sentono quasi prigioniere più che vittime. Portate fuori Firenze, in campagna, in un ambiente protetto, sono state entrambe raggiunte dai familiari e vogliono rientrare il prima possibile a casa. In Italia erano arrivate appena dieci giorni prima di incontrare i due carabinieri. Per studiare. L’Accademia degli stranieri alla quale si erano iscritte per un corso di sei mesi si era raccomandata: “Fidatevi solamente delle forze dell’ordine”. Loro hanno seguito il consiglio. E si sono ritrovate a denunciare di essere state violentate proprio da due uomini dell’Arma. I due, Pietro Costa e Marco Camuffo, si sono presentati da indagati in Procura ed entrambi hanno sostenuto che le ragazze erano consenzienti. Il più giovane, Costa, ha aggiunto di essersi adeguato a quanto faceva Camuffo, più alto di grado, spingendosi ad affermare – stando a quanto riporta il Corriere – che sono state “loro a insistere”. La Procura ha chiesto l’incidente probatorio e ora le giovani dovranno essere sentite. L’avvocato Zanobini ha chiesto che l’incontro con il giudice per le indagini preliminari avvenga in maniera “protetta”, ma si dovrà attendere che le condizioni delle giovani migliorino e che le due se la sentano. Secondo il personale sanitario che le sta assistendo non sarebbero ancora in grado di affrontare di nuovo il ricordo di quella notte. La 19enne, inoltre, è italo-americana, quindi comprende bene la nostra lingua. Per questo i familiari e le persone che le stanno accanto cercano di non farle usare internet né leggere i giornali

CETA
..e intanto che la massa si scatena contro gli stupratori marocchini il nostro Governo firma il CETA, il trattato commerciale Europa-Canada che farà a pezzi le nostre piccole e medie imprese e manderà a rotoli l’economia dell’Ue.
Ecco che si dimostra quanto ho detto più volte: i delitti dei migranti (oggi gli stupri di 4 criminali ma ieri potevano essere fatti di cronaca nera come il delitto di Cogne o di Garlasco) vengono amplificati a dismisura come arma di distrazione di massa. Invece i delitti della finanza e delle multinazionali, come il CETA o il TTIP, mancano dalle pagine dei nostri quotidiani o dalle notizie dei nostri tg e, mentre la gente si divide tra innocentisti e colpevolisti, o scatena la rabbia più viscerale e il razzismo più feroce, l’alta finanza e gli squali dell’economia, liberi de ogni sguardo, fanno a pezzi i nostri diritti più elementari.
E tanti, che ne siano consapevoli o no, sono manovrati da questo gioco osceno e partecipano alla grande disinformazione di massa facendosene parte con grandi campagne di odio collettivo che colpiscono solo pesci piccoli mentre gli squali agiscono indisturbati.
E ancora, in queste condizioni di ignoranza e barbarie, qualcuno di questi che sono tirati coi fili come burattini, ha la faccia di chiederti: ma tu ami il tuo Paese?
L’amore, per essere vero amore, deve essere intelligente e per essere intelligente deve essere informato, deve affrontare la verità e saper combattere con la ragione.
Altrimenti non sarà mai vero amore consapevole, ma il movimento da basso ventre di gente che vive solo con la pancia.

ALESSANDRO GILIOLI
Faccio molta fatica a credere che nel 2017 un maschio – sia esso carabiniere o immigrato o capo del Fondo monetario – se violenta una donna lo fa solo per sfogare la sua “incontenibile pulsione erotica”.
Faccio molta fatica a credere che sia solo una questione di pulsione erotica per tanti motivi ma soprattutto per le infinite – infinite – occasioni di rapporto sessuale consenziente (anche se magari mercimoniale) che oggi vengono proposte a chiunque – a qualunque maschio di qualunque età e condizione sociale: da Tinder ai centri massaggi delle ragazze cinesi. L’accesso al sesso è ovunque e oggi farebbe solo ridere l’argomentazione difensiva più comune con cui gli avvocati degli stupratori arringavano mezzo secolo fa: “È stato provocato, non ce l’ha fatta a trattenersi”.
Credo invece che, almeno in molti casi, nello stupro ci sia dietro qualcosa d’altro rispetto all’animalità incontrollata: cioè l’ansia del potere, la conferma del potere o (rovescio della stessa medaglia) la frustrazione del potere mancato. Insomma in ogni caso la competizione verso il potere, di cui la donna-preda è solo (atavico) simbolo.
Lo stupro, a chi lo mette in pratica, “serve” a questo: a sentirsi “persona alfa”, a confermare o a dare l’illusione che la propria maggiore forza fisica rispetto alla vittima esprima e soddisfi più in generale il proprio potere, il proprio stare più in alto di qualcuno nella grande competizione globale in cui siamo tutti immersi e ai cui siamo tutti stati imprintati.
Non sto scoprendo nulla di nuovo ma forse la prevenzione dello stupro deve passare – fin dalle scuole, ma sarebbe bello anche altrove – da una battaglia culturale che coinvolga i maschi rovesciando il loro cervello: quello che invece fin da piccoli ci viene attrezzato per la gara, per la concorrenza, per l’agonismo sociale.
E dove la conquista fisica e violenta della donna si trasfigura come parte e specchio di questo tragico iper agonismo.

C’è lo stupro di serie A e lo stupro di serie B?
Beppe Giulietti
Ci si indigna per lo stupro o per le generalità dello stupratore? Questi ultimi giorni ci hanno consegnato un dibattito disgustoso, strumentale, cinico, oltraggioso nei confronti delle vittime, utilizzate per tentare di conquistare qualche voto alimentando paure, livori, razzismo.
Gli eredi di coloro che applaudirono alla violenza contro la “rossa” Franca Rame hanno inveito contro il branco di Rimini perché “nero”.
Giornali che hanno sempre ignorato il femminicidio, e sbeffeggiato ogni battaglia per i diritti delle donne, hanno usato il tema per alimentare i pozzi dell’odio.
Questi comportamenti vanno denunciati e contrastati con durezza e determinazione, ma guai a inseguirli sulla strada della ritorsione, della contrapposizione dello stupro bianco a quello nero.
I due presunti violentatori in divisa di Firenze non sono la risposta al branco di Rimini, ma, eventualmente, la conferma di un atteggiamento violento, diffuso, prepotente e che tende ancora a considerare la donna un oggetto da prendere e possedere, eventualmente anche ricorrendo alla brutalità.
Allo stupro, anche quello consumato dentro le mura domestiche, non vanno concessi alibi o giustificazioni; la sua riduzione a questione etnica e le strumentalizzazioni politiche e mediatiche, avranno il solo effetto di banalizzare e sfigurare una tragedia senza fine.
Non cadiamo nella trappola di chi vorrebbe trascinarci nella spirale della ritorsione polemica e restiamo, sempre e comunque, dalla parte di chi ha subito le violenze, a prescindere dalle generalità dei suoi torturatori.

Il caso Théo e lo stupro come strumento di potere
BEATRICE DA VELA

Il “caso Théo” infiammò la Francia e dimostrò che lo stupro, come gesto di violenza, esula dai rapporti individuali e assurge a strumento politico.
Il 2 febbraio 2017 a Aulnay-sous-Bois, banlieu a nord di Parigi, durante un’operazione della polizia, un 22enne di colore fu picchiato dalla polizia e stuprato con un manganello. La violenza degli agenti, testimoniata anche da riprese video, ha scatenato la reazione degli abitanti della periferia parigina, durata per diversi giorni, dove le proteste pacifiche sono state accompagnate anche da reazioni violente.
Nel fine settimana, nonostante l’appello del ragazzo a non scatenare una guerriglia urbana, gli scontri si sono riaccesi, perché l’inchiesta ha rilevato che lo stupro – che ha costretto il giovane a subire un’operazione con una prognosi di 60 giorni – è stato involontario.
Ora l’assurdità dell’affermazione (come si fa a violentare una persona senza accorgersene?) ricorda molto certe dichiarazioni su ben note e altrettanto scandalose vicende di casa nostra, sia per il caso Cucchi che per la morte di Aldovrandi.
Il caso Théo è molto simile a scenari in altre parti del mondo, a cominciare da tutti quei casi di soprusi della polizia statunitense su persone appartenenti alla comunità nera, che hanno dato vita al movimento Black lives matter.
Il motivo dello scontro etnico e di classe è evidente (e di scontro di classe si può parlare anche per i casi in cui la nostra polizia ha massacrato persone indifese e ai margini della società): la violenza è perpetrata nei confronti di chi è meno privilegiato, di chi è isolato e debole.
In questo caso, però, c’è un elemento ancora più grave, che ricorda le torture inflitte da chi dovrebbe incarnare lo Stato a chi si trova nella custodia dello Stato (che siano insulti e
minacce a sfondo sessuale durante la detenzione a Bolzaneto degli arrestati alla scuola Diaz durante il G8 del 2001 o gli stupri compiuti dai militari statunitensi ad Abu Ghraib), cioè l’utilizzo dello stupro.
Lo stupro è un’arma politica potentissima, che degrada la vittima, trattandola come una cosa e distruggendone l’integrità fisica e psichica. È il sistema del potere e del privilegio che si manifesta in uno dei modi più violenti possibili e mira a degradare e a costringere alla sottomissione chi si trovi in posizione di debolezza.
Non a caso è una delle manifestazioni della violenza contro le donne, usato da sempre come strumento di guerra.
Questa volontà di distruggere l’identità di ciò che è altro da sé è uno dei modi di agire del maschilismo e proprio il fatto che, come in questo caso, lo stupro sia inflitto a un uomo mette in luce che non si tratta solo di una dinamica tra i due generi maggioritari, ma di una dinamica di potere che coinvolge diversi assi di privilegio e che per questo coinvolge tutte e tutti, indipendentemente dall’appartenenza a un genere specifico.
Proprio per questo è necessario che la lotta contro l’eteropatriarcato e la cultura dello stupro non debba coinvolgere solo le donne, ma ogni persona.

“…e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) piglianculo e i quaquaraqua. Pochissimi gli uomini; i mezzi uomini pochi, che mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezzi uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più in giù: i piglianculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione delle anatre“.
(Il giorno della civetta, Leonardo Sciascia)

IL CETA
Tiziana Beghin, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa.

“Il Ceta entrerà provvisoriamente in vigore il 21 settembre senza aspettare il sì definitivo dei Parlamenti nazionali dei 28 Stati membri. E questo dice già tutto di quanto democratico sia questo Trattato commerciale firmato da Europa e Canada. Il Ceta è un pericolo soprattutto per la nostra agricoltura, nonostante la disinformazione di alcune associazioni di categoria che lo difendono. Questa è la verità sul Ceta. Ci dispiace che la Confederazione italiana agricoltori (Cia) nasconda la testa sotto la sabbia. Anche Coldiretti ha definito l’accordo con il Canada “un regalo alle lobby industriali”. Ecco punto per punto un po’ di chiarezza sulle conseguenze del Ceta: PRINCIPIO DI PRECAUZIONE Il principio di precauzione stabilisce che qualora vi sia un ragionevole dubbio sulla pericolosità di un prodotto, le autorità possono comunque limitarne la circolazione o richiedere modifiche nella sua produzione anche in assenza di una inconfutabile prova scientifica. L’idea di base è che la scienza non debba essere il solo ed unico fattore da considerare quando si valuta la pericolosità potenziale di un bene. In Canada, invece, solo un rischio scientificamente dimostrabile comporta la messa al bando di un prodotto. La CIA afferma, erroneamente che il principio di precauzione non sarà intaccato dal CETA. Questa affermazione, tuttavia, è falsa per i seguenti motivi: 1) Il campo di applicazione del CETA si estende ad ambiti in cui l’UE applica normalmente il principio di precauzione. 2) Il CETA, ad esempio, incorpora le norme sanitarie e fitosanitarie (SPS) dell’organizzazione mondiale del commercio (OMC), che pur prevedendo alcune flessibilità non hanno impedito all’Europa di perdere le dispute relative agli OGM e all’importazione di carne trattata con ormoni. 3) Lo stesso vale per il capitolo relativo alle barriere tecniche al commercio (TBT). Anche qui sono state incorporate le norme dell’OMC, senza però risolvere l’ambiguità che sta alla base di queste disposizioni riguardo il principio di precauzione. Il principio di precauzione si è già mostrato inservibile in dispute avvenute secondo gli stessi principi giuridici su cui è stato basato il CETA. E’ ragionevole pensare che la medesima situazione possa riprodursi. MISURE SANITARIE E FITOSANITARIE La CIA afferma che, poiché il principio di precauzione è contenuto nei trattati costituitivi dell’UE e difeso nelle dichiarazioni di accompagnamento al CETA, esso non può essere disatteso. Purtroppo anche questa affermazione può essere facilmente confutata dal momento che tramite le procedure di reciproco riconoscimento (per quanto riguarda il capitolo TBT) e equivalenza degli standard (per il capitolo SPS) un prodotto commercializzabile in Canada ed approvato secondo regolamentazioni canadesi sarà vendibile anche sul mercato europeo senza essere prima stato sottoposto a un processo di approvazione basato sul principio di precauzione. Ovviamente, questo non significa che le norme europee che vietano un prodotto diventino automaticamente inutili e come afferma correttamente la CIA, “prodotti trattati con additivi attualmente vietati nell’UE non potranno essere importati”. Tuttavia le norme europee che limitano questi prodotti potranno essere più facilmente indebolite, anche grazie alle procedure di cooperazione regolamentare incluse nel trattato. Un possibile spunto per capire come il CETA possa indebolire nella pratica il principio di precauzione può essere individuato nel caso del regolamento sugli interferenti endocrini. Per facilitare l’entrata in vigore di CETA e (possibilmente) TTIP la Commissione Europea nel 2015 ha posposto l’entrata in vigore di criteri basati sul principio di precauzione per rendere operativa la legislazione europea in materia di interferenti endocrini. UTILIZZO DEGLI ORMONI Il CETA non comporta automaticamente l’entrata in commercio di carne trattata con ormoni, ma potrebbe renderla più facile. Esso non rinforza la posizione europea di blocco alla carne trattata con ormoni, ma anzi assume come riferimento il quadro normativo secondo cui la posizione europea è stata ritenuta non conforme alle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e per cui l’UE ha dovuto compensare Stati Uniti e Canada importando quote senza dazi di carne americana e canadese. INDICAZIONI GEOGRAFICHE La CIA insiste sulla precedente assenza di tutela per le IG in Canada per difendere il magro risultato del trattato in termini di tutela dei nostri prodotti tipici sul mercato canadese, che non riguarda tanto la quantità delle IG protette, quanto la qualità della protezione offerta. Se è vero che 41 IG italiane hanno ottenuto protezione, i principali prodotti canadesi che imitano formaggi italiani (Parmesan, Asiago, Fontina, Gorgonzola…) o salumi (prosciutto di Parma) potranno continuare ad essere presenti sul mercato canadesi accanto al prodotto originale italiano. E’ facile immaginare che il consumatore canadese opterà per le marche che conosce da tempo, che risulteranno anche meno care. La denominazione (-simil, -stile, -tipo) sarà obbligatoria solo per i produttori entrati nel mercato di un determinato prodotto dopo il 2013.

Ventrone Antonio
Virginia l’elezzioni l’ha vinte ‘n anno fà,
Ditejelo a Orfini, che nun è ‘no scherzo,
Er sor Giachetti poi annatelo a svejà,
Se crede d’avè vinto, e invece ha perzo!!!
L’amichi veri, de Buzzi e Carminati,
Sò annati in bestia assieme cor PD,
Tanti compagni in cella carcerati,
A destra poi, non sanno più che dì.
Queli ar potere, sò tutte quante sòle,
Stampa e tivvù, sò quinni scesi in guera,
Li scheletri n’armadio, Sabelli nun li vòle,
Se lavora sempre, e fino a tarda sera.
Sippure è piccola, cià ‘na forza immenzza,
Nun ce provà co lei, è inutile, n’a freghi,
Forte e tenace è simile a ‘na lenza,
Virginia la fermi, sortanto si la leghi.
‘N anno è volato, breve quanto ‘n giorno,
La situazzione pare arquanto grave,
Zitti ar lavoro, senza guardà ‘ntorno,
Seguimo li criteri, veloci co ste gare.
Tanto è lo schifo ch’avemio ereditato,
Chi c’era prima, seguiva ‘n antro schema,
Nissun politico fin’ora s’è sarvato,
Co mafia capitale, mezza Roma trema.
Le resistenze de chi c’è stato prima,
Cor sottobosco de li raccomannati,
A lo scoperto sò esciti ‘na matina,
Sti farabutti, sti granni disgrazziati.
Nun hanno favorito er cammiamento,
Anzi er contrario l’hanno rallentato,
Pe questo sò ‘ncazzato e me lamento,
Pergiunta resta ‘n verme, chi ha sparlato.
Dovete da senticce da ste recchie,
Volemo che Roma, sia pronta per futuro,
Le procedure de prima, eremo vecchie,
Adesso annrà ‘n pò mejo de sicuro.
La trasparenzza credo sia ‘mportante,
Pe ‘na città co tutte ste risorze,
Pe li corotti er piatto è assai ‘nvitante,
Er popolo Virgì, te ama senza er forze…

SOSTENIBILITA’
Viviana Vivarelli
Io non voglio assolutamente che nel nostro Paese si riversino tutti i disperati del mondo ed è questo che intendo quando parlo di sostenibilità
Ma allora come mai tutti questi razzisti con la bava sui denti se la prendono con chi arriva e non con chi li ha fatti arrivare?
Come mai sento tanto parlare di odio al Corano e all’Islam e nemmeno una parola di biasimo contro chi ha firmato impudentemente Dublino I e II che ci costringono a tenere chi sbarca nel luogo dove sbarca e sono stati Berlusconi e la Lega?
E come mai tante parole aggressive contro chi stupra e nemmeno una contro Renzi che firmando Tryton ‘offre’ le coste italiane come unico approdo a mezza Africa?
C’è qualcosa che mi puzza di poco serio in questi razzisti da strapazzi che sanno guadare solo al criminale comune ma non guardano mai ai criminali del potere e, anzi, col loro odio contro il somalo o il marocchino deviano la rabbia popolare verso altri bersagli.
.
Un popolo di sessanta milioni di persone, sottomesso e tenuto in scacco da qualche migliaio di malfattori coesi ed arroccati a difesa dei propri soprusi, è destinato alla schiavitù.
..e il razzismo è ancora il mezzo più spiccio per mettere questo popolo contro altri popoli a far dimenticare quale deve essere la prima lotta: rendersi liberi dai nostri oppressori
Così facevano duemila anni fa
Così fanno ancora oggi coi loro scagnozzi
Dividere il popolo, instillare l’odio verso gli stranieri o i diversi o i più miseri
In tal modo la lotta principale sarà annullata
e i poveri si scanneranno con altri poveri
l’odio si riverserà in altro odio
e tutti si dimenticheranno di chi è il vero nemico
Così fecero i Romani
così fecero i preti nel Medioevo
così fecero i tiranni
Napoleone, Hitler, Stalin
così fanno ancor oggi i tirapiedi dei potenti
così pronti a seminare odio tra chi non ha il potere
affinché dimentichi che i suoi mali fondamentali non vengono dai nemici esterni ma da quelli interni.

COLLUSI E PERDENTI
Marco Travaglio

Le cronache della campagna elettorale siciliana ricordano una celebre scena del film di Mel Brooks Mezzogiorno e mezzo di fuoco: quando il cattivo seleziona e arruola una sporca dozzina per dare l’assalto a Rock Ridge. Si siede dietro un banchetto ed esamina i curricula dei candidati in fila indiana: “Precedenti penali?”. Il primo risponde: “Stupro, assassinio, incendio doloso, stupro”. E lui: “Hai detto due volte stupro”. “Sì, ma mi piace tanto lo stupro!”. “Ottimo, firma qua. Avanti il prossimo… Precedenti penali?”. “Atti di libidine in luogo pubblico”. “Non è mica tanto grave”. “Sì, ma in una chiesa metodista!”. “Ah carino! Arruolato, firma qua!”.
Ieri abbiamo raccontato l’avvincente caso del Pd che riesce a violare addirittura il proprio Statuto per abolire le primarie, eliminare il suo governatore Rosario Crocetta dopo avergli fatto la guerra per tre anni, e candidare al suo posto tal Fabrizio Micari, rettore di Palermo, che nessuno conosce a parte il sindaco Leoluca Orlando e Angelino Alfano. Ma, se lo scandalo fosse solo questo, sarebbe il meno. Sulle nozze tra Pd-Alfano, che già alle Comunali palermitane si fusero addirittura in un listone unico e infatti raccolsero un sontuoso 8,5% dei voti, la cosiddetta sinistra si divide: Giuliano Pisapia, se non cambia di nuovo idea, benedice il matrimonio con Angelino, dopo aver giurato per otto mesi che mai e poi mai; Articolo1 e SI invece candidano una delle poche figure limpide rimaste nell’antimafia siciliana, Claudio Fava. E tutti a discutere se Alfano non sia troppo “di destra” per allearsi con lui: ieri a Palermo, oggi in Sicilia e al governo, domani alle elezioni politiche.
Ora, a nostro modesto avviso, Alfano non è di destra, né di centro, né di sinistra, anzi non si è proprio mai posto il problema della propria topografia politica. Da sempre si regola così: se, nell’atto di sedersi, le sue terga impattano in una morbida poltrona, vi si accomoda e vi pianta le tende; se invece avverte alle sue spalle come un senso di vuoto, tasta con le mani a destra e a sinistra in cerca della cadrega più vicina e, appena la trova, diventa subito un tutt’uno con essa. Si spiega così la sua altrimenti ingiustificabile longevità governativa, refrattaria ai cambi di stagione, infatti ininterrotta da ben 9 anni e mezzo: ministro della Giustizia con B. (centrodestra, 2008-2011), fervente sostenitore di Monti (tecnico di larghe intese, 2011-2012), ministro dell’Interno con Letta (politico di larghe intese, 2013) e poi con Renzi (centrosinistra, 2014-2016), ministro degli Esteri con Gentiloni (centrosinistra, 2017).
Il che, fra l’altro, aggiunge un tocco di comicità surreale all’ultimo nome del suo cosiddetto partito: “Alternativa Popolare” (ma alternativa a che e a chi? Boh). Figurarsi se, impegnato com’era a saltare da una poltrona all’altra senza mai toccare terra, Angelino Jolie ha mai avuto il tempo d’interrogarsi sulla sua latitudine ideologica. La sua unica bussola è quel delizioso sederino d’oro che lui usa come il rabdomante la bacchetta: se del caso, lo poggerebbe pure sulla dittatura del proletariato. Forse, anziché interrogarsi sul suo essere di sinistra o di destra, si dovrebbe discutere di che significhi allearsi col suo partito, soprattutto in Sicilia. Leggere l’ultima inchiesta di Giuseppe Pipitone sul sito del Fatto, per credere. C’è l’ex sottosegretaria Simona Vicari, indagata e costretta a dimettersi per aver ricevuto un Rolex da 5.700 euro e un contratto per il fratello dall’armatore Ettore Morace in cambio di un emendamento che gli dimezzava l’Iva: beccata col sorcio in bocca, dichiarò pure che 5.700 euro erano pochi per una vera mazzetta (forse temeva l’accusa di deprimere il mercato tangentizio). C’è Giuseppe Castiglione, grande sponsor dello sposalizio Alfano-Renzi, sottosegretario all’Agricoltura e genero d’arte (il suocero forzista Pino Firrarello tiene alto l’onore della famiglia con una prescrizione per tangenti), imputato a Catania per turbativa d’asta sugli appalti del Cara di Mineo e per corruzione elettorale sulla “spregiudicata gestione dei posti di lavoro (circa 400) per l’illecita acquisizione del consenso elettorale”: a Mineo, grazie a lui, gli alfanidi raccolgono il 40% dei voti (20 volte la media nazionale), da spendere prima a destra e ora a sinistra.
Poi, oltre a una bella infornata di cuffariani e lombardiani che non guastano mai, c’è Francesco Cascio, ex presidente dell’Assemblea regionale, due volte imputato. Nel primo processo è stato condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per aver favorito due imprenditori che avevano chiesto un finanziamento europeo di 6 milioni per un fondamentale resort con campo da golf sulle Madonie, in cambio di lavori gratis nella sua villa lì vicino. Nel secondo processo deve rispondere col senatore alfaniano Marcello Gualdani di aver comprato voti alle ultime Regionali del 2012 in cambio di “formaggi, latte, uova e pacchi spesa”. Ragion per cui, mentre Cascio decadeva da consigliere regionale per la legge Severino, Alfano che l’aveva votata gli ribadiva tutta la sua “amicizia, stima e fiducia”. Il più pulito della compagnia è Giovanni Lo Sciuto, consigliere comunale di Castelvetrano, che vanta solo una foto giovanile con Matteo Messina Denaro al matrimonio della cugina del boss. Ma che sarà mai: infatti Lo Sciuto siede nella commissione antimafia della Regione, presieduta dal candidato governatore del centrodestra, Nello Musumeci. Dicono: con Alfano si vince. Sarà: per ora il duo Pd-Ap è terzo nei sondaggi, a notevole distanza dal testa a testa Musumeci-Cancelleri. Se qualcuno inorridisce già all’idea di vincere con Alfano, provi a immaginare come sarebbe perdere con Alfano.

Non so chi abbia scritto questa bella poesia ma la mando ad ogni donna

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni…
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di fotografie ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!

Ivo Serenthà
Siamo tutti colpevoli,anche chi non ritiene di esserlo, l’Africa è in queste condizioni per un innumerevoli ragioni, le proprie prima di tutto, e dal colonialismo altre responsabilità si sono aggiunte e in modo colpevolmente grave, grazie allo sfruttamento del loro territorio lasciando in miseria chi ovviamente le ricchezze le deteneva.
Ora c’è il crudele giochino a scaricare le responsabilità, dall’Italia alla Grecia che una parte l’hanno fatta,magari in modo approssimativo, del resto il fenomeno è talmente vasto che sarebbe stato difficile fare di meglio,arrivando a una condizione diventata insostenibile per la chiusura dell’Europa.
Ieri la corte europea ha condannato alcuni paesi, gli ultimi arrivati che non ne vogliono sapere di accogliere chicchessia, quelli sono entrati per prendere cosa c’è di buono, mica per ospitare un pezzettino d’umanità.
Sì, siamo tutti colpevoli del disastro umanitario, forse perché siamo in troppi su questo pianeta, le risorse che non sono illimitate ad iniziare da quelle idriche sempre più scarse e gli sconvolgimenti climatici, sono tutte componenti che affosseranno la qualità di vita vissuta sino ad ora, e non solo la qualità.

Annamaria

“Qualche anno fa noi occidentali giustificavamo l’intervento armato in altri Paesi – Afghanistan, Iraq, Libia – come “operazione umanitaria”: la nostra coscienza non poteva accettare che feroci dittatori insanguinassero il loro paese”.
Operazione umanitaria? Con le virgolette o senza, questa cosa faccio fatica a leggerla.
Perché io avevo capito un’altra cosa: avevo capito che quelle guerre (Afghanistan, Iraq, Libia, Siria e molte altre, purtroppo) tutte di aggressione contro Stati liberi e sovrani, mascherate dietro grotteschi pretesti di cui TUTTI NOI conoscevamo l’inconsistenza e la falsità, non avessero nulla di umanitario.
Quello che volevamo era il controllo di intere aree del pianeta e lo sfruttamento delle loro ricchezze: per questo abbiamo invaso, bombardato, saccheggiato, distrutto, massacrato e ridotto alla disperazione milioni di esseri umani.
Questo abbiamo fatto con quelle guerre, in PIENA consapevolezza. Abbiamo creato inferni. Noi Occidente, noi giusti, noi umanitari, noi portatori di democrazia e civiltà. Noi assassini.
La carneficina la facciamo da sempre. E la coscienza non è a giorni alterni, no, la coscienza è sempre la stessa: nera come la notte.
Sappiamo benissimo, per esempio, che di ‘feroci dittatori’ intenti a insanguinare il loro Paese (e non solo) il mondo è pieno: ma sono quelli ‘giusti’, quelli che ci fanno comodo, quelli a cui non si fanno guerre umanitarie.
La nostra coscienza nera come la notte.

Paolo De Gregorio
Persino il Papa, con la sua frase: “accogliere solo chi si può integrare”, ha smesso di affrontare il problema con le solite irrazionali litanie sulla accoglienza senza se e senza ma, ed è passato incredibilmente nel mondo razionale ammettendo implicitamente che la nostra economia non ha bisogno di manodopera non qualificata, che l’Italia ha milioni di disoccupati, è un piccolo paese a rischio sismico e idrogeologico e che la gente è diventata intollerante (cattolici compresi) verso questa invasione.
Se le parole di un prete fossero una cosa seria e non soggette a interpretazioni, precisazioni, manipolazioni, la sua frase vorrebbe dire semplicemente che bisogna immediatamente fermare qualunque flusso all’origine, prima che la situazione diventi ingestibile, e anche a un laico e ateo come me è rimasta impressa, sconvolgente, quella immagine della piazza del Duomo di Milano piena di migliaia di islamici in preghiera in aperta sfida verso la Cattedrale ed i cittadini milanesi.
Comunque i fatti storici come l’invasione dell’Europa vanno analizzati freddamente e se qualche sprovveduto pensasse che questo fenomeno migratorio ha alleviato il problema della sovrappopolazione in Africa, dobbiamo aggiornarlo e informarlo che la popolazione africana, negli ultimi 20 anni di massiccia emigrazione, è passata dagli 800 milioni del 2000 a un miliardo e 252 milioni attuali.
La responsabilità di questa situazione ricade esclusivamente sulle religioni, islamica e cattolica, che impediscono alle donne africane di avere a disposizione i vari contraccettivi che sono a disposizione delle donne europee, che hanno conquistato la crescita zero (che poi vuol dire 2 figli per coppia), strafregandosene di quello che predicano i preti e amministrando personalmente la loro sessualità e riproduttività.
Delle migliaia di ONLUS presenti in Africa, tanto caritatevoli (adesso anche verso gli scafisti) non mi risulta che ve ne sia nemmeno una che si occupi di contraccezione, pur essendo evidente che questa è l’unica strada percorribile, lavorando soprattutto sulle donne che subiscono l’insulto di gravidanze non volute, all’interno di una subcultura maschile che misura la propria virilità sul numero di figli messi al mondo.
Ogni risorsa economica diretta verso l’Africa, a parziale risarcimento di petrolio, diamanti, legni pregiati, ecc. che gli rubiamo, dovrebbe essere indirizzata a fornire alle donne i contraccettivi a disposizione delle donne europee, compresa la pillola del giorno dopo, magari paracadutandole o portandole via mare, visto che le Ong la navi ce l’hanno, ma le usano per destabilizzare l’Europa e illudere migliaia di poveracci che qui avranno un futuro, che poi scopriranno essere quello di schiavi a 20 euro al giorno.

Annamaria
YEMEN: UN GENOCIDIO DI BOMBE E COLERA, CANCELLATO
” il caso dello Yemen, un paese devastato da una guerra che sta falcidiando centinaia di migliaia di persone proprio causata dall’Arabia e che nessuno ricorda. Non c’è media ufficiale che dia visibilità a questa immane tragedia.
[…]i suoi abitanti sono già fantasmi che popolano il pianeta e i suoi bambini neanche meritano di essere nominati.[…]Ci siamo in mezzo anche noi italiani a tutto questo, per l’appoggio che diamo all’Arabia Saudita e agli Stati Uniti in questa guerra vergognosa mediante le bombe che fabbrichiamo e inviamo al fine di massacrare la popolazione inerme.”
Diciamo che nello Yemen il lavoro pulito lo fanno le bombe, il lavoro sporco lo fa il colera.
Ma a noi dello Yemen non importa un fico secco.

VERGOGNE
Turchia, il disastro umanitario: così i rifugiati siriani vivono tra baracche e lavoro minorile
Un anno dopo l’accordo con la Ue, milioni di profughi sono bloccati nel Paese di Erdogan. Dove sopravvivono o sono ridotti in schiavitù. E il regime di Ankara non vuole che il mondo ne parli.”
E infatti: come vuole Ankara (e come vuole la Merkel) noi non ne parliamo.
Sono milioni? Sono ridotti in schiavitù? Noi non facciamo una piega.
In Birmania la pulizia etnica sfiora già il genocidio e mostra il volto feroce e violento del buddismo.
Ma la soave San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, non muove un dito e si nasconde vigliaccamente dietro i militari per far passare un genocidio che a lei va benissimo.
Ma sì, quelli so’ lontani, che ci frega?
Niente, a noi proprio niente.
Poi però i profughi non li vogliamo?!
.
La nuova consapevolezza maturata in noi di essere parte costitutiva dell’ecosistema e di partecipare in prima persona, vittime e carnefici, alla sua distruzione, ci suggerisce che inquinare l’ambiente significa avvelenare noi stessi. Che quando i pesci muoiono nei fiumi, quel veleno che li ha uccisi giungerà ben presto nella caraffa d’acqua cosiddetta potabile sulla nostra tavola. Che quando vendiamo per 30 denari una foresta, abbiamo venduto, con gli alberi abbattuti, parte della nostra eredità d’ossigeno, che con l’ape uccisa oggi dalle molecole di sintesi muore la speranza nei fiori del futuro.
(Giorgio Celli)

NICOLA FRATOIANNI. Sx ITALIA
Renzi si metta l’anima in pace, il Pd non è un partito a vocazione ambientalista

Viviamo ormai in uno stato di calamità permanente, nel nostro Paese. Siccità che desertifica i terreni, incendi che distruggono ciò che di vitale ancora resiste, e poi le piogge torrenziali a invadere le città.
Tutto viene vissuto da buona parte della politica come se si trattasse di fatti normali, ineluttabili. Come fossimo di fronte a naturali processi entropici del mondo. Eppure sappiamo ormai da tempo che non è così, sappiamo con sufficiente certezza, grazie ad anni di studi, di ricerche, di approfondimenti e grazie all’esperienza diretta, che si tratta di fenomeni sempre più violenti, estremi, dovuti alle scelte politiche degli ultimi anni.
Fa specie come troppa parte della politica si accapigli, nelle ore immediatamente successive ai tanti e sempre più frequenti disastri (gli ultimi a Livorno e Roma), per individuare le responsabilità immediate di scarsa capacità di gestione emergenziale dei fenomeni. Quasi tutti guardano al particolare del momento, quasi nessuno si interessa delle cause che stanno portando il nostro Paese (e buona parte del nostro pianeta) al disastro annunciato.
Va chiarito una volta per tutte che le cause hanno a che fare con un modello di sviluppo che ha definitivamente rotto i ponti con la compatibilità fra l’estrazione e l’accumulo di ricchezza e il mondo. L’ambiente in cui viviamo è sempre più vissuto come un freno per la crescita economica delle solite capienti tasche, o tutt’al più come un bene privato da spremere fino in fondo, da cui estrarre profitto, fino alle estreme conseguenze. Conseguenze che si riversano con violenza sulla testa di tutti, mentre le forze politiche tradizionali tacciono complici, o addirittura negano l’esistenza del problema.
Veltroni, su Repubblica, ha detto con sorprendente chiarezza che il Pd non è un partito a vocazione ecologista.
E d’altra parte, il Pd non è e non può essere un partito a vocazione ecologista perché non ha avuto sensibilità sui temi ambientali e, in particolare negli ultimi anni, ha attuato con maggiore virulenza e forza le ricette che per anni ha coltivato la destra. E fa specie che stamattina Renzi tenti di replicare a Veltroni, provando a suo modo a restituire al Pd una centralità sui temi ambientali e di riconversione del sistema economico, che semplicemente il Pd non ha.
Come ci si può stracciare le vesti per le decisioni “scellerate” di Trump di tornare a gas e petrolio, mentre proprio nelle ultime settimane sono state concesse dal governo italiano autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi al largo di Leuca, in Salento? La ratio mi pare la medesima.
La cifra delle politiche ambientali dei governi Pd è il “ciaone” del deputato Carbone ai comitati che si impegnarono nella campagna referendaria contro le trivellazioni, il giorno del voto, quando ormai appariva evidente che non si sarebbe raggiunto il quorum. E lo stesso Renzi con Repubblica difende le trivelle adducendo la spiegazione che non inquinano il mare, al contrario della mancanza di depuratori. Come se non esistesse il problema del principio di precauzione, che in molte situazioni dovrebbe guidare le scelte politiche, economiche e di approvvigionamento energetico, nel caso di specie, per evitare disastri devastanti.
Come se, per es., non fossimo a conoscenza di quanto avvenuto per tanti anni in Basilicata, in Val d’Agri con il processo estrattivo e produttivo di idrocarburi, su cui il governo e il Pd non hanno proferito parola. E a poco serve la pur utile e sacrosanta legge sugli ecoreati, se non c’è un cambio di rotta politico delle scelte che si compiono.
Renzi propone l’ormai triste e vecchio gioco di certa politica, che scarica la responsabilità della mancanza di scelte su piani diversi da quello che le compete. L’introduzione di una fattispecie di reato non garantisce che il reato non venga compiuto e nulla toglie, purtroppo, al fatto che si continui a puntare in Italia su petrolio, gas, discariche, inceneritori, e via così.
Meravigliosa, poi, la difesa d’ufficio dello Sblocca Italia, di cui racconta, come di consuetudine solo una parte piccola e irrilevante, mentre nulla dice sulla concreta possibilità di cementificare che offre.
Con lo Sblocca Italia il Pd ha fatto con l’ambiente e con il territorio italiano, ciò che ha combinato ai lavoratori togliendo loro l’articolo 18: massima libertà per chi ha più potere contrattuale in mano e per chi deve a tutti i costi fare affari, a danno dei più deboli. Semplice, no? C’è alla base di queste scelte una idea di società abbastanza chiara e, dal mio punto di vista, anche abbastanza inquietante. Ovvero, da un lato la totale sottovalutazione della gigantesca questione ambientale in corso, che sempre più si lega alla questione sociale, e dall’altro, conseguenza della prima, l’assoluta mancanza di programmazione economica, industriale e ambientale per il futuro.
Tocca a noi fare questo lavoro. A noi che da qualche anno, ormai, poniamo con sempre maggiore forza il tema della transizione dei modelli produttivi verso forme compatibili con la tutela dell’ambiente, con la protezione del territorio e della qualità della vita.
Fa specie, per esempio, sentire che la Francia chiuderà con la vendita di auto a diesel e benzina entro il 2040, mentre in Italia una discussione simile, che è tutta politica e ha a che fare anche con gli equilibri geopolitici, sempre più influenzati dal tema dell’indipendenza energetica dei paesi, avviene solo nel recinto fondamentale dei centri di ricerca.
Quello dell’energia pulita è un tema fondamentale e cruciale per i prossimi anni, che va affrontato con lo sguardo lungo e con la consapevolezza di chi vuole salvare il presente per dare un futuro più degno a milioni di persone e alle prossime generazioni. Attenzione, non si tratta di ipotesi futuribili e realizzabili fra cento anni, ma di scenari ben più concreti e immediati se un paese come la Francia annuncia una decisione simile da raggiungere nell’arco di soli 23 anni.
Per altro, è di qualche settimana fa il risultato di una ricerca europea condotta da 27 ricercatori, che prevede per la sola Italia un aumento di 500.000 posti di lavoro e un risparmio annuale di 6.700 euro a persona, se ci fosse la transizione completa verso fonti di energia rinnovabile e pulita.
Nel mondo, invece, un piano di questo tipo, potrebbe generare 25 milioni di posti di lavoro.
E invece in Italia vengono adottate scelte diametralmente opposte, che restringono gli spazi economici e i profitti nelle mani di pochi grandi gruppi industriali votati al fossile, affamati di disastri, di incidenti e di ricostruzioni momentanee e incerte, per scaricare i costi sociali delle scelte su tutti gli altri cittadini.
Mai come in questo momento storico, quindi, c’è bisogno di nuova consapevolezza e di una forza politica che proponga con convinzione e intransigenza un cambio di rotta radicale. Soprattutto qui, in Italia, dove social democratici e conservatori condividono lo stesso impianto culturale rispetto alle politiche dello sviluppo economico, con la testa rivolta all’indietro.
Siamo al punto di rottura ed è urgente superare un modello di sviluppo che trae vantaggio dai disastri e dalla mancanza di cura del territorio e dell’ambiente e di programmazione a lungo termine. Non è più solo una “questione di sx”, ma di buon senso, con buona pace dei tentativi di recupero da parte di Renzi.

IL WWF CONDANNA RENZI
Il bilancio del WWF sul governo del Pd è stato totalmente negativo:“Questo governo è incapace di concepire una nuova economia basata su innovazione,efficienza,sostenibilità ambientale.
E’ mancata la spinta innovativa in grado di cambiare l’attuale modello di sviluppo economico che continua a dissipare le nostre risorse energetiche, produttive, sociali e ambientali.
Anzi, nei fatti, il governo, a colpi di decreti legge si è attestato ancora sulla difesa delle rendite di posizione e degli interessi corporativi, spesso solo speculativi (dei petrolieri, dei big dell’industria energetica e dell’incenerimento, dei concessionari autostradali, degli speculatori edilizi) mentre ha indebolito le tutele e le valutazioni ambientali derivanti dalla migliore legislazione comunitaria. Nulla è stato realizzato di quanto promesso sul dissesto idrogeologico, sui reati ambientali, sul consumo del suolo.
Nella legge di Stabilità manca addirittura la tradizionale posizione ambientale (difesa del mare e del suolo, tutela della biodiversità, delle aree protette e delle specie a rischio, controlli e bonifiche ambientali). A questi scopi nel 2015 sono stati assegnati solo 253 milioni di euro, quando occorrevano 30 miliardi
Nessun ripensamento invece per la cementificazione del territorio tanto che ingenti risorse sono andate al fallimentare programma delle infrastrutture strategiche (autostrade e linee ad alta velocità)
La grave crisi economico finanziaria globale, che si riverbera nel nostro Paese,è drammaticamente legata ad un deficit ecologico sempre più imponente
Restano problemi gravissimi irrisolti come la difesa del suolo,le trivellazioni facili,la mancanza di un piano di decarbonizzazione,le nomine dei consigli direttivi dei Parchi Nazionali per scongiurare la distruzione di aree protette storiche come il Parco Nazionale dello Stelvio, e ancora i disastri ambientali impuniti che hanno ricadute pesanti sui cittadini in termini economici e sociali.

MoVimento 5 Stelle
È imbarazzante il dibattito iniziato tra Veltroni e Renzi su quanto il Pd sia un partito ambientalista. Sostengono che l’ambiente è ai primi posti del loro programma e che se ne sono occupati molto. Dobbiamo ammettere che hanno ragione. Se ne sono occupati molto. Purtroppo, aggiungiamo.
Il Pd si è occupato di ambiente scrivendo, promuovendo, spingendo, una miriade di provvedimenti CONTRO l’ambiente. E annacquando, fino a snaturarle, quelle leggi che cercavano di affrontare alcuni problemi. Rinfreschiamo la memoria al cittadino distratto che potrebbe farsi ammaliare dalle sirene veltroniane.
OTTOBRE 2014, Sblocca Italia: legge monstrum con la quale è stata spianata la strada – se mai ce ne fosse stato bisogno – dato input alle trivellazioni, agli inceneritori, al cemento, alle opere inutili. Depurazione e le fognature non devono fare parte della visione ambientale del PD, dato che per queste opere i fondi sono stati prontamente congelati;
APRILE 2016: va in scena la campagna per affondare il referendum che chiedeva di porre dei limiti alle trivellazioni nei nostri mari, con un Renzi che, all’afflato ambientalista, univa quello costituzionale, invitando a non andare a votare;
20 aprile 2016: la legge che ha di fatto privatizzato e messo a profitto il bene primario numero uno, l’acqua;
IN DISCUSSIONE AL SENATO: la legge che vuole rendere i parchi “oggetto commerciale” lasciandoli amministrare dalla politica locale e rendendoli quindi merce di scambio.
Smantellamento del Corpo forestale, con le conseguenze che purtroppo abbiamo visto proprio questa estate: enormi difficoltà nella gestione delle emergenze roghi e incendi, con il già scarso personale costretto a un lavoro massacrante senza mezzi adeguati;
Condoni e salva condotti ai patron dell’Ilva, con buona pace del piano ambientale e della salute dei tarantini;
APRILE 2017 Tentativo di golpe alla Valutazione di impatto ambientale sminuendone ruolo ed efficacia;
GENNAIO 2015 Ridotti al lumicino fino a scomparire gli incentivi promessi per le rinnovabili;
Bloccati i fondi per le agenzie ambientali;
Annunci e, manco a dirlo, nessun fondo reale per la programmazione della difesa del suolo.
Questi sono solo alcuni dei provvedimenti CONTRO l’ambiente. Ma non è finita qui. Che fine ha fatto il testo unico sull’amianto? Che fine ha fatto la sperimentazione del vuoto a rendere che aspetta una firma del ministro?
E non ci parli, Renzi, di quando era sindaco e delle sue presunte azioni contro il cemento selvaggio. Non è cemento selvaggio autorizzare un inutile tunnel che trivella il centro città devastandola per far passare la Tav recuperando solo 5 minuti sulla tratta Roma-Milano?

Nel 2012 l’Italia era al 6° posto al mondo per investimenti nelle rinnovabili, poi è arrivato Renzi, colluso coi signori del petrolio, e siamo scesi al 26° posto.
In un anno di governo Renzi le emissioni di CO2 aumentano del 10%
In due anni le installazioni di impianti per rinnovabili diminuiscono del 19%
E sono ostacolate in ogni modo le auto elettriche.
Mentre il M5S presenta un programma energetico con una transizione ecologica che ci porti fuori dal carbone, dal petrolio e dai fossili, Renzi e i governi Pd si buttano0 a capo9fitto nella collusione con le lobby del fossile, rifiutando le rinnovabili che potevano creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.
.
In nome del progresso, l’uomo sta trasformando il mondo in un luogo fetido e velenoso (e questa è “tutt’altro che” un’immagine simbolica). Sta inquinando l’aria, l’acqua, il suolo, gli animali… e se stesso, al punto che è legittimo domandarsi se, fra un centinaio d’anni, sarà ancora possibile vivere sulla terra.
(Erich Fromm)
.
Auguri, oggi, agli innamorati
All’uomo che ama la donna
Alla donna che ama l’uomo
All’uomo che ama l’uomo
Alla donna che ama la donna
A chi ama la propria nonna
Alla nonna che ama il suo bambino
A te che ami la tua gatta, il tuo cane
I tuoi fiori, la tua poesie, il tuo lavoro
La tua passione
A te che ami il tuo paese
La tua terra, la tua patria
A te che ami la tua chitarra
La tua canzone
I tuoi amici
A chi ama le belle idee
Il sogno, la visione
La bellezza
Il futuro
A tutti gli innamorati del mondo
Che il cielo e la terra
Siano pieni della vostra gloria!

Viviana Vivarelli
..
Beppe Grillo:
O siete ottusi o fate finta di non capire!
Fate sentire la vostra voce! L’Italia sta crollando. Non è una previsione, è una certezza. Chiunque sia stato colpito dal morbo della disoccupazione, dello sfratto, della chiusura della sua azienda lo sa. La vostra voce è esplosa a fine febbraio, con nove milioni di voti al MoVimento 5 Stelle. Poi è diventata più flebile. L’Italia potrà cambiare solo grazie a voi, alla vostra partecipazione, al vostro sdegno. Non perdete la capacità di incazzarvi, non dovete.
Fate sentire più forte la vostra voce a chi ha distrutto il Paese, ai ladri, ai corruttori, ai politici prescritti, ai mafiosi. Io ho una voce sola, ora roca, dopo centinaia di comizi. I media, portavoce del Sistema, hanno attaccato con una violenza inaudita il MoVimento. Le grandi firme, i grandi registi, cantanti pataccari, conduttori e artisti di partito, si sono scatenati contro chi li avrebbe spazzati via dalle poltrone del Regime.
Fate sentire vostra voce alta e forte o l’Italia sarà perduta. Non potete credere che io, con l’aiuto di una srl e con un pugno di ragazzi in Parlamento, possa combattere da solo contro la partitocrazia, la massoneria, il sistema bancario, la BCE, la criminalità organizzata, contro tutti i media. Senza di voi, vinceranno loro. Ognuno deve valere uno per riportare la democrazia in questo Paese espropriato di ogni cosa, dalla sovranità territoriale, a quella monetaria, a quella economica, alla rappresentanza in Parlamento. Un Paese che perde le sue imprese a ritmo impressionante, con le autostrade che si svuotano, i giovani che emigrano, che si sta giocando il futuro. Tenuto sotto sedazione da giornali e televisioni che fanno impallidire la censura sotto il fascismo.
Fate sentire la vostra voce! La vostra voce è fondamentale, tiratela fuori nei bar, nei taxi, al lavoro, negli studi televisivi, in rete, nei tribunali. Ovunque ci sia qualcuno da informare, una verità da gridare. Stampate volantini, diffondeteli, fate banchetti, tenete comizi anche di fronte a poche persone. Non abbassate mai la testa. Nessuno di questi predatori impuniti e dei loro lacché nei media vi può dare lezioni. Loro sono la causa dello sfascio. La realtà è intorno a voi: raccontatela! Nessuno verrà a salvarvi se non cercherete di salvarvi da soli. Siete nove milioni di voci a cui è stata negata la democrazia, esclusi da qualunque decisione parlamentare, come dei paria.
Fate sentire la vostra voce! Il Sistema sa che se vincerete sarà distrutto per sempre con conseguenze inimmaginabili come fanno presagire MPS e il processo di Palermo per i rapporti Stato-mafia. Lotta per la sua sopravvivenza come una bestia ferita. Con il vostro voto avete cambiato la Storia del Paese. Ma è solo un inizio. Ovunque voi siate, fate sentire la vostra voce. Ognuno di voi è importante. Io ho una voce sola.

CHI EMIGRA DALL’ITALIA
Luigi Di Maio
Ve lo ricordate il ministro del Lavoro Poletti quando sui giovani italiani che lasciano l’Italia per andare a lavorare all’estero disse: “sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”? E Matteo Renzi, che da Presidente del Consiglio disse: “Non continuiamo con la retorica della fuga dei cervelli”? Ecco, oggi sarebbe interessante sapere cosa hanno da dire di fronte ai dati impietosi di Confindustria che ci dicono che la fuga dei giovani italiani all’estero ci costa un punto di Pil l’anno, pari a 14 miliardi di euro.
In questo punto di Pil c’è il nostro capitale umano, ci sono le idee, le risorse, i talenti di una parte delle nostre giovani generazioni. È la nostra materia prima, è il nostro migliore Made in Italy, e noi lo stiamo regalando agli altri Paesi. Così gli altri crescono e si arricchiscono, mentre noi diventiamo più poveri. Non è solo una questione economica: con la fuga all’estero dei nostri giovani perdiamo la loro energia, la loro voglia di cambiare, la loro spinta a migliorarsi e, di conseguenza, a migliorare il Paese in cui vivono. E la stessa cosa accade con tutti i giovani che decidono di restare in Italia, ma ai quali non si danno le opportunità per mettere a frutto i loro studi e le loro competenze.
Così perdiamo ricchezza e insieme disperdiamo anche gli investimenti che ogni famiglia italiana ha fatto per la formazione dei propri figli. Perché dentro quell’arido punto di Pil – che detto così sembra niente – ci sono anche i sacrifici dei nostri padri e delle nostre madri per permettere a un figlio di studiare, per garantirgli una formazione adeguata e poi un lavoro.
Questa emorragia negli ultimi sette anni è cresciuta in maniera impressionante e chi ha governato non è stato in grado non dico di fermarla del tutto, ma nemmeno di arginarla, mentre nel frattempo chi è rimasto qui ha dovuto fare i conti con il precariato e con stipendi da fame: se non è un fallimento questo, io non so cos’altro possa esserlo. Quando un Paese spinge i suoi giovani a fuggire e la disoccupazione giovanile diventa il suo “tallone d’Achille”, poi non ha nulla da gioire se intanto qualche altro indicatore economico vanta un impercettibile segno più. E chi in questi anni ha avuto la responsabilità di guidare questo Paese non può sentirsi a posto con la coscienza se le nuove generazioni stanno peggio di come stavano i loro padri.
L’Italia ha tutte le carte in regola per tornare ad attrarre i suoi giovani, per restituire loro, e a quelli che hanno scelto di rimanere, un lavoro adeguato e una speranza per il futuro.
Noi stiamo lavorando per realizzare una Smart Nation, cioè un Paese che produce ricchezza e opportunità di lavoro grazie all’innovazione tecnologica, e che per questo ha bisogno delle competenze tecnologiche e del know-how dei nostri giovani, sia quelli che oggi sono all’estero sia quelli che sono rimasti qui.

BLOCCATA LA CAMPAGNA DI CANCELLERI IN SICILIA
Luca Telese
“Fatto nel modo in cui è stato fatto, il provvedimento che sospende per via giudiziaria la campagna di Giancarlo Cancelleri – candidato dei grillini in Sicilia – ha qualcosa di demenziale.
Bloccare un candidato a pochi metri dal traguardo è come interrompere una gara di atletica dopo che la pistola ha sparato.
Questo gesto non compromette solo la sua corsa, ma anche il regolare svolgimento del voto, la sua dinamica, le mosse dei suoi concorrenti.
Corrompe il clima della sfida innescando dinamiche recriminatorie o polemiche non necessarie.
Diceva un celebre slogan del vecchio PCI: “Non si interrompe un film/ non si spezza un’emozione”. Questo non significa chiudere gli occhi sulle primarie, sulle regionarie o sulle referendarie.
Se ci sono dei problemi e delle irregolarità non devono essere ignorate: solo non è possibile che questo si verifichi solo per il Movimento 5 stelle, e non può accadere quando “il Big bang – come avrebbe detto Enzo Tortora – ha detto stop”.
Questo brutale arresto di una competizione che influenza la vita di tutto il paese (non è un mistero che la modifica della legge elettorale dipende anche dalle amministrative siciliane) ha come unico precedente la vicenda della candidata grillina a Genova.
Tuttavia i partiti di pasticci in questi anni – anche e soprattutto con le regole democratiche – ne hanno fatti, e molti. Non tutti ricordano che Renata Polverini riuscì a vincere, nel Lazio, malgrado la lista principale della sua coalizione, quella del centrodestra, non fosse stata ammessa alla competizione.

E QUALCHE STORIELLA PER FINIRE

Al reparto alimentari di un supermercato milanese si presenta un omino di Cinisello con faccia da piantagrane e chiede al commesso mezzo cocomero.
“Un momento solo signore, devo chiedere una cosa al responsabile.”
Il commesso si avvia verso gli uffici direzionale senza accorgersi che il cliente lo segue. Entra nell’ufficio del responsabile e prorompe:
“Direttore, c’e’ un cretino di là che mi ha chiesto mezzo cocomero.”
Cenni disperati del responsabile, che ha visto il cretino in questione. Il commesso si gira e, senza fare una piega, dice: “E poi ci sarebbe questo gentleman che sarebbe interessato a prendere l’altra metà.”
Risolta la situazione, il responsabile e il commesso si ritrovano da soli nell’ufficio;
“Giovanotto, dice il direttore, stava per combinare un bel disastro, ma non ho potuto fare ameno di ammirare il sangue freddo con cui ne è uscito fuori. Vorrei sapere qualcosa di più sul suo conto. Come si chiama?”
“Mi chiamo Ciro Quagliarulo, signore, e vengo da Napoli, città di grandi calciatori e grandi mignotte.”
Il direttore: “Mia moglie e’ di Napoli…”
“Ah, sì? E in che ruolo gioca?”
.
Durante un volo per Montreal, pochi minuti dopo il decollo, una bionda seduta nella classe economica si alza e si dirige verso la prima classe in una poltrona rimasta vuota e vi prende posto. Lo stewart di bordo la vede fare e decide di chiedergli di vedere il suo biglietto.
Quindi spiega alla bionda che ha pagato per un posto in classe economica e che non può sedersi in prima classe, che deve tornare in classe economica.
La bionda gli risponde:
“Sono bionda, sono bella, vado a Montreal e resto seduta qui! “. Lo stewart va nella cabina di pilotaggio e spiega al pilota e al co-pilota che c’è una bionda seduta nella prima classe che ha pagato per la classe economica e che rifiuta di tornare nella classe economica.
Il co-pilota va a vedere la bionda e cerca di spiegargli che dato che ha pagato solo per un biglietto in classe economica deve tornare in classe economica.
La bionda gli risponde:
“Sono bionda, sono bella, vado a Montreal e resto seduta qui! ”
Il co-pilota dice al pilota che devono contattare la polizia per fermare la bionda durante l’atterraggio, perché si rifiuta di tornare in classe economica.
Il pilota chiede al co-pilota: ” hai detto che è bionda? Risolvo io il problema, perche’ sono sposato con una bionda e parlo il linguaggio delle bionde. ”
Il pilota si rivolge alla bionda e gli parla all’orecchio.
La bionda gli dice:
” Oh, mi dispiace!” e lei si alza e torna al suo posto in classe economica. Lo stewart e il co-pilota sorpresi chiedono al pilota che cosa le ha detto per accettare di tornare in classe economica senza fare confusione.
” Le ho detto: “La prima classe non va a Montreal.”
.
Meditazione – Radhe Govinda

“Sono venuto qui, maestro, perché mi sento così inutile che non ho voglia di fare nulla. Mi dicono che sono un inetto, che non faccio bene niente, che sono maldestro e un po’ tonto. Come posso migliorare? Che cosa posso fare perché mi apprezzino di più?”.
Il maestro gli rispose senza guardarlo: “Mi dispiace, ragazzo. Non ti posso aiutare perché prima ho un problema da risolvere. Dopo, magari…”. E dopo una pausa aggiunse: “Ma se tu mi aiutassi, magari potrei risolvere il mio problema più in fretta e dopo aiutare te”.
“Con…piacere, maestro” disse il giovane esitante, sentendosi di nuovo sminuito visto che la soluzione del suo problema era stata rimandata per l’ennesima volta.
“Bene” continuò il maestro.
Si tolse un anello che portava al mignolo della mano sinistra e, porgendolo al ragazzo, aggiunse: “Prendi il cavallo che c’è là fuori e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito.
Vorrei ricavarne una bella sommetta, per cui non accettare meno di una moneta d’oro.
Va’ e ritorna con la moneta d’oro il più presto possibile.
Il giovane prese l’anello e partì. Appena fu giunto al mercato iniziò a offrire l’anello ai mercanti, che lo guardavano con un certo interesse finché il giovane diceva il prezzo.
Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni si mettevano a ridere, altri giravano la faccia dall’altra parte e soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che una moneta d’oro era troppo preziosa in cambio di un anello. Pur di aiutarlo, qualcuno gli offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutò l’offerta.
Dopo avere offerto il gioiello a tutte le persone che incrociava al mercato – e saranno state più di cento- rimontò a cavallo demoralizzato per il fallimento e intraprese la via del ritorno.
Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni!
Così finalmente avrebbe ottenuto il suo consiglio e l’aiuto.
Entrò nella sua stanza.
“Maestro” disse “mi dispiace. Non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito a ottenere due o tre monete d’argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo il vero valore dell’anello.”
“Quello che hai detto è molto importante, giovane amico” rispose il maestro sorridendo. “Prima dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello.
Rimonta a cavallo e vai dal gioielliere. Chi lo può sapere meglio di lui? Digli che vorresti vendere l’anello e chiedigli quanto ti darebbe. Ma non importa quello che ti offre: non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello.”
Il giovane riprese di nuovo a cavalcare.
Il gioielliere esaminò l’anello alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo:
“Dì al maestro, ragazzo, che se vuole vendere oggi stesso il suo anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d’oro”.
“Cinquantotto monete?” esclamò il giovane.
“Sì” rispose il gioielliere. “Lo so che avendo più tempo a disposizione potremmo ricavare circa settanta monete d’oro, ma se ha urgenza di vendere…”
Il giovane si precipitò dal maestro tutto emozionato a raccontargli l’accaduto.
“Siediti” disse il maestro dopo averlo ascoltato.
“Tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso.
E come tale puoi essere valutato soltanto da un vero esperto.
Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?”
E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al mignolo della mano sinistra…
– storia zen –
.
Paolo torna da scuola con una pagella orribile. Il padre lo strapazza per un po’ e poi gli chiede: “Ma mi vuoi dare almeno una spiegazione?”. E Paolo: “Beh, sono incerto fra l’ambiente familiare e l’ereditarietà”.
.
Poltrone

Quanno ar politico je levi la portrona
quella che a tanto a lungo s’è sognato
diventa na berva e più nun l’abbandona
a costo de mori’ sotto schiacciato.
La seggiola se sa’ arippresenta
tutto er potere che s’è conquistato
nun c’è più gnente che poi l’accontenta
perché li sordi l’hanno abbacinato
Lo scranno è pe’ lui l’unica cosa
la vita e tutto quanto er monno intero
lascia’ er prestiggio è robba faticosa
da fallo diventa’ ‘n baricadero
Aritorna’ a esse uno normale
che s’ha da guadagna’ pure la stozza
lui nun l’accetta è troppo demenziale
de scenne giù da ‘sta bella carozza
Pe questo ar Movimento due so’ i mandati
ma solo pe’ nun arischia’ davero
de esse der potere l’impiegati
cor popolo che resta prigioniero
Er 5 stelle nun vole le’ portrone
ne’ seggiole ne posti de potere
ma solo er cittadino che è padrone
da esse sia er cavallo che er cocchiere.
A L., roma

.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1876 18-9-2017 DISINVOLTE FALSITA’

$
0
0

MASADA n° 1876 18-9-2017 DISINVOLTE FALSITA’
Blog di Viviana Vivarelli

Nogarin e l’alluvione – I 5stelle rinunciano ai vitalizi – Tutti gridano al golpe – Ma davvero nel caso Consip Renzi è vittima di un complotto ?? – La congrega dei giornalisti – Ginofobia in Parlamento- Femminicidio e sindrome maschilista – Luigi di Maio –

Stefano Morelli
L’Italia è in ripresa. Per esempio, il fatturato della società della famiglia Renzi è aumentato in tre anni del 268%.
.
L’ipocrisia, a quanto pare, è un lubrificante sociale essenziale.
David Hull
.

Si ordina l’informazione a senso unico cacciando Grillo, Dario Fo, Enzo Biagi, Santoro, Giannini, Sabina Guzzanti, Paolo Rossi, Aldo Busi, Luca Mercalli, Luttazzi, Paragone e la Gabanelli…. e poi si vietano i gadget fascisti! Paradossale!
Viviana
.
Quando un esercito è senza divise è il popolo
e contro il popolo si sbatte sempre il grugno”

(Dal film “In nome del Papa re”)
.
Piero Froio
Nell’era Obama il Pentagono spese 6 milioni per aviotrasportare in Afghanistan nove capre.
Quando da noi con 80euro a testa li fai andare dove vuoi.

POVERI GIORNALISTI

Vedendo i leggendari giornalisti
le mejio firme co’ sapidi erzeviri
ce leggi che noi semo populisti
lo scriveno sui loro bei papiri.

Si sei der Movimento vai schedato
come no sciocco e pure un gran fregnone
de sbaja’ congiuntivi sei accusato
te dicheno de esse n’abbiezzione.

Pe’ di’ la verita’ nun so’ pagati
continuano a menti’ farzi e buciardi
nun fanno informazzione, so piegati
e quattro sordi li rendeno infingardi
.

Se so’ cronicizzati alle bucie
ma mo che er cambiamento sta alle porte
dovrebbero curasse e disfasie
le balle ormai cianno le gambe corte.

È tempo de finilla co’ ‘e frescacce
le farzità inventate all’occasione
piantetela de fa’ ste praticacce
la volete fa’ ‘na seria Informazzione?

A L., roma
.
Maria Edera Spadoni, M5S Camera.
Il MoVimento 5 Stelle condanna fermamente le parole del senatore D’Anna sull’emergenza stupri. D’Anna ha appena dichiarato: “Certe volte un tipo di abbigliamento, un tipo di contesto, fa pensare a dei soggetti che siano una manifestazione di disponibilità da parte della donna”, e anche “un poco di cautela alle donne non farebbe male”. Parole vergognose che giustificano un atto orrendo come quello della violenza sulle donne. Le donne hanno il diritto di potersi vestire come meglio credono, di certo non in base agli “istinti primordiali” dell’uomo, come li ha definiti il senatore. Insomma, commenti che poteva tranquillamente risparmiarsi. Ci auguriamo che anche tutti gli altri gruppi politici si dissocino quanto prima da parole che pesano come pietre anche alla luce delle recenti violenze e omicidi di giovani donne.
.
Graziano Schiasselloni
È colpa di Nogarin…Sindaco di Livorno….
Per rispetto dei morti e delle loro famiglie, e di quelli che durante questa disgrazia hanno perso tutto, ho mantenuto il silenzio non rispondendo alle provocazioni e ai tanti commenti di pseudo esperti in materia, nonostante le tantissime sciocchezze e inesattezze lette su questo social, I quali adesso vorrei fare queste semplici domande:
È colpa di Nogarin se, dove fino a qualche decina di anni fa c’era un deposito di acque minerali, furono dati i permessi per trasformarlo in appartamento, nonostante fosse accanto ad un fiume invisibile perché tombato e fosse almeno 4-5 metri sotto il livello stradale?
È colpa di Nogarin se, in via Rodocanacchi e in via E. Toti negli anni 60_70 sono stati costruiti palazzi che hanno appartamenti sotto il livello stradale e sono a fianco del fiume tombato?
È colpa di Nogarin se, 40 anni fa qualcuno ebbe la brillante idea di tombare il fiume accontentando gli abitanti della zona che si lamentavano per il puzzo che emanava e per i numerosi ratti?
È colpa di Nogarin se, sotto il ponte del Rio Ardenza, tra Ardenza e l’apparizione, sono stati dati i permessi per costruire palazzi e palazzine, addirittura lungo l’argine del fiume?
È colpa di Nogarin se, a Stagno, che è nel comune di Collesalvetti ed ha un Sindaco del PD, domenica sono dovuti intervenire con barche e gommoni per portare soccorso a gli abitanti, e per puro caso si è evitata la tragedia?
È colpa di Nogarin se, a Vicarello, a Torretta Vecchia, a Crocino, paesi nel comune di Collesalvetti con il Sindaco PD, il fiume Tora ed i suoi affluenti hanno rotto gli argini invadendo gli edifici circostanti, e gli abitanti si sono salvate salendo ai piani superiori o sui tetti?
È colpa di Nogarin se, a Chioma, località nel comune di Rosignano Marittimo con Sindaco PD, la piena del fiume ha travolto il villaggio azzurro (anche in questo caso le persone si sono salvate miracolosamente) e portandosi via addirittura un ponte?
È colpa di Nogarin se, in quella maledetta notte in 3 ore è piovuto così tanto, quanto di solito a Livorno piove in un anno?
Per quanto riguarda la comunicazione con i cittadini, lasciamo che sia.la.magistratura ad indagare e a stabilire se è stato fatto tutto ciò che era previsto in questi casi.
Gli sciacalli non sono solo quelli che si approfittano delle disgrazie per andare a rubare nelle case, ma anche quelli che si approfittano delle disgrazie per “infangare” denigrare chi non la pensa come loro, non rispettando neanche il Lutto Cittadino.

CARLO SIBILIA
Molti di voi avranno già visto il documento che abbiamo inviato alla Presidente Boldrini e al Presidente Grasso per rinunciare al vitalizio.
Molti di voi sono contenti di vedere la differenza. Altri sono scettici. Altri criticano in buona fede. Altri in malafede. Per questi ultimi oltre a consigliare una camomilla o dei bravi medici, li sfido ad una lettura di questo post per mettere alla prova la loro malafede. Per gli altri spero che il racconto dei fatti possa bastare. O che comunque possa dare risposta alle loro critiche.
Potete pensarla come volete, ma le cose stanno così.
Da un lato ci sono :
– il Pd che ha incassato 45 milioni di euro in questa legislatura e oltre 770 milioni di euro quando si chiama Ulivo. Senza contare i soldi che Buzzi di Mafia Capitale ha dato a Renzi e i 105 milioni di euro usati da Renzi per coprire i debiti del giornale “l’Unità”. Giornale del PD.
– Forza Italia e Berlusconi che hanno intascato 784 milioni di euro di soldi pubblici.
– Lega Nord che ha incassato 180 milioni di euro (di questi confiscati 48 per la vicenda ‘diamanti & Tanzania’)
Così via via tutti gli altri partiti. Per un totale in 20 anni di un ‘tesoretto’ da 2 miliardi di euro rubato agli italiani, alla faccia del referendum del 1993. A questi si aggiungono manager di società partecipate pubbliche, nominati dal Pd ( ma anche altri partiti hanno regole analoghe) , che sono obbligati a versare il “pizzo” al partito.
Dall’altra parte c’è il MoVimento 5 Stelle che dal 2010 ad oggi, tra Parlamento e Regioni ha rinunciato e restituito oltre 85 milioni di euro (qualche voce: 47,5 milioni di rimborsi elettorali, 34,5 milioni in tagli stipendi, oltre 1 milione in rinunce indennità di carica, 3 milioni per fondazioni e partiti politici europei etc).
Noi viviamo solo di donazioni. Per lo “Tsunami Tour” delle elezioni del 2013 abbiamo ricevuto più donazioni del necessario e con gli oltre 400.000 euro avanzati abbiamo ricostruito una palestra terremotata a Mirandola.
Questi sono i fatti. Hard facts. Nudi e crudi.
A voi le considerazioni….

PIERO FROIO

La società Eventi 6 della famiglia Renzi ( amministrata da Laura Bovoli madre del bombolone) negli ultimi tre anni ha aumentato il fatturato del 268% e gli utili di 165 volte.
Inoltre l’azienda ha comprato un fabbricato a Rignano sull’Arno grazie a un mutuo fondiario di 1,3milioni di euro concesso da Monte dei Paschi di Siena.
Poi il problema di questo Paese è il Mov5stelle.
.
Questa sera @TgLa7 di Enrico Mentana ha detto che MPS è la banca più sicura d’Italia.
Non capisco se trattasi di sudditanza o apologia di renzismo.
.
Orfeo scopre le carte: la Rai tv pubblica fa fuori la Gabanelli.
Ultimi rantoli di servi renziani in agonia
.
La Boschi sfila sul red carpet di Venezia e un fotografo la scambia per un attrice.
Poi gli hanno spiegato che fa la comparsa in Parlamento
.
Più passa il tempo più stimo Beppe Grillo perché ha sempre sostenuto che il primo cancro del Paese Italia sono i giornalisti.
.
Questo Paese è talmente corrotto che al figlio del Ragioniere di Stato Monorchio gli sequestrano oltre un milione di euro e nelle tv spazzatura non ve traccia della notizia.
E’ l’informazione garantista voluta dal Pd Renzi, nascondere i reati degli amici e propagandare balle contro le opposizioni.
.
Il Mov5Stelle è un pericolo per Cosa Nostra. Lo ha detto dal carcere in cui è rinchiuso al 41 bis il boss Giuseppe Graviano, condannato per le stragi del 92/93 e per l’omicidio di Don Pino Puglisi. Graviano, in particolare, considera ‘pericoloso’ il portavoce in Senato Mario Michele Giarrusso.
Al nostro portavoce è già stata assegnata una scorta.

PIERO FROIO
Ocse, Italia ai minimi storici per occupati. Dopo di noi solo Turchia e Grecia.
Dal tunnel direttamente nella fogna
.
Dal libro del Bombolone toscano su l’indagato Lotti:
Entra in squadra appena laureato in Scienze politiche, dopo che nel suo comune, Montelupo Fiorentino, ha polverizzato ogni record di preferenze da consigliere comunale.
Dati del Ministero: Comunali 2009, preferenze lista Uniti per Montelupo (totale voti: 5263):
Lotti 187 preferenze. 😂 😂 😂 😂 😂
.
TUTTO QUELLO CHE DICE RENZI E’ FALSO!!!
Buongiorno pidioti e italioti.
Marco Travaglio – Prendono i buchi e gridano al golpe

Quando Craxi gridava al golpe contro i partiti che rubavano, gli tiravano le monetine. Quando B. gridava al golpe contro se stesso e le sue aziende che corrompevano, frodavano il fisco e taroccavano i bilanci, gli ridevano in faccia. Ora che Salvini grida al golpe contro la Lega che si fregava i finanziamenti pubblici, lo prendono tutti a pernacchie. Invece, se Renzi, Franceschini, Orfini, Zanda, Pinotti e altri noti statisti gridano al golpe giudiziario dei carabinieri e del pm Woodcock contro lo stesso Renzi (mai indagato) per i traffici del babbo Tiziano, del galoppino Carlo Russo e del Giglio Magico alla Consip, tutti li prendono sul serio. A cominciare da Repubblica, il quotidiano che più di ogni altro (insieme al nostro) ha sempre smontato le accuse di eversione a chi osava indagare su Craxi, B. e Lega. Si era sempre detto, anche quando emergevano errori in questa o quell’indagine: contano solo i fatti, lasciamo che i magistrati giudichino e poi, se qualche inquirente ha sbagliato, ne risponderà, ma senza assolvere chi quei fatti ha commesso. Ora che c’è di mezzo Renzi e il Pd parla la lingua di Craxi, B. e Salvini, quella regola aurea non vale più: se qualche inquirente del caso Consip ha sbagliato dolosamente (ed è ancora tutto da dimostrare), i fatti e le prove evaporano, gli accusati diventano accusatori e viceversa. Anche se gli eventuali errori non spostano di un millimetro il quadro accusatorio di Consip.
Il procuratore di Modena, Lucia Musti, denuncia a scoppio ritardato due ufficiali del Noe al Csm (che non ha alcun diritto di indagare né di fare domande sui carabinieri), in un verbale segreto subito pubblicato dai censori delle fughe di notizie altrui (come la nuova indagine su Woodcock). Il primo è Sergio De Caprio, che nel 2015 le portò per competenza il fascicolo sulla coop Cpl Concordia e le avrebbe detto: “È una bomba, se vuole può farla esplodere”. Renzi e Consip non c’entravano nulla: la coop rossa era legata ad ambienti dalemiani antirenziani. Il secondo è Giampaolo Scafarto che, incontrandola un anno fa per le indagini su Cpl, le avrebbe confidato di lavorare a un grosso caso: “Succederà un casino, arriviamo a Renzi”. Avendo appena raccolto pizzini e intercettazioni sull’intenzione di Romeo di stipendiare Tiziano e Russo con 30 mila e 2500 euro al mese e di sborsare 2 milioni per salvare l’Unità renziana, che doveva pensare Scafarto? Che stava arrivando a D’Alema? A Berlusconi? A Corona? Ovvio che pensasse a Renzi.
Sbagliò a parlarne alla pm? Certo. Era un reato? Pare di no, altrimenti la pm ne avrebbe commesso un altro, omettendo di indagarlo. Se dici “arriviamo a Renzi” significa che stai fabbricando prove false per incastrarlo? No, significa che tutti gli indizi raccolti portano a lui e al suo entourage familiare e politico.
Questi sono i fatti. Dove sta allora il golpe di cui cianciano i vertici Pd? E le “manovre e veleni” su cui titola Repubblica, in perfetta simbiosi col Giornale di Sallusti (“Renzi sa chi sono i mandanti del complotto”)? Per dimostrare l’inesistente congiura bisogna falsificare i fatti, truccare le carte, manipolare i verbali, taroccare le date, proprio mentre si accusano Scafarto, Ultimo, Woodcock e il Fatto delle stesse condotte. È quel che fa, più di tutti, Repubblica.
1) “Manipolazione delle carte giudiziarie… affinché fosse affondato l’allora primo ministro… L’idea che sia possibile disarcionare un primo ministro o chiudere una carriera politica attraverso la manipolazione di intercettazioni e un uso sapiente delle rivelazioni ai giornali è sconvolgente”. Bugia: i falsi contestati a Scafarto, tutt’altro che decisivi ai fini delle indagini, risalgono a fine dicembre 2016-marzo 2017, quando Renzi non era più premier (si era dimesso il 5 dicembre). E le “rivelazioni ai giornali” su Consip, cioè lo scoop di Marco Lillo, è del 21-22 dicembre. Comprendiamo l’amarezza di Repubblica per aver preso un “buco” dal nostro giornale, ma questo si chiama scoop, non golpe. Altrimenti anche lo scoop del Corriere, che il 22 novembre ’94 annunciò l’invito a comparire a B. per corruzione durante un vertice internazionale a Napoli sarebbe stato un complotto per disarcionare un premier (quello sì in carica). E chi lo firmò – i bravissimi Goffredo Buccini e Gianluca Di Feo – dovrebbe autodenunciarsi. Di Feo, tra l’altro, ora è vicedirettore di Repubblica.
2) “Resta la necessità di liberare le istituzioni da pezzi di apparati che, come troppe volte nella storia d’Italia, agiscono in modo deviato ed eversivo”, ma purtroppo “i vertici dell’Arma e la Difesa si sono espressi solo venerdì”. Gli apparati deviati nella storia d’Italia agivano per conto del potere, mentre qui il Noe indagava (con tutti i suoi errori) sul potere ed è stato vittima di soffiate per salvare il potere. E chi dovrebbe liberarci degli apparati deviati? I comandanti Del Sette e Saltalamacchia, indagati per favoreggiamento e rivelazione di segreti agli indagati Consip?
3) Il primo atto della “fallita spallata a Renzi” – sempre secondo Repubblica – è quando Woodcock assegna indebitamente il caso Consip al Noe, che dovrebbe occuparsi di “tutela ambientale e non di reati dei colletti bianchi”. Bugia: quando parte, l’indagine riguarda il gruppo Romeo per rapporti con la camorra nello smaltimento rifiuti al Cardarelli: materia di competenza del Noe. Poi si scopre che Romeo traffica con Russo, emissario di Tiziano, per vincere appalti alla Consip.
4) Il secondo atto è il “metodo a strascico… con intercettazioni telefoniche e ambientali”. È il metodo – perfettamente legittimo – usato anche dalla Boccassini per scoperchiare l’affaire “toghe sporche” su vari giudici romani, avvocati Fininvest (Previti in testa) e B. Che tuonava contro le intercettazioni “a strascico”. Come ora Repubblica.
5) “Di ‘bombe’ pronte a esplodere, parla del resto Scafarto al pm Musti anticipando fuori da ogni regola, nel settembre del 2016, quello che di lì a poco accadrà nell’indagine Consip”. Bugia: secondo la Musti, è De Caprio a parlarle di “bomba”, e non nel 2016 a proposito di Renzi, ma nel 2015 a proposito di Cpl.
6) Terzo atto: “La trasmissione degli atti a un’altra Procura… rende impossibile l’identificazione di chi quelle carte veicola. Sempre allo stesso quotidiano: il Fatto. Accade a Modena. Accade a Roma”. Bugia: lo scoop del Fatto sull’intercettazione Renzi-Adinolfi nell’inchiesta Cpl non c’entra nulla con Modena. La telefonata fu segretata da Woodcock, ma depositata da altri pm napoletani a disposizione degli avvocati. Bastava leggersi le carte, come ha fatto il nostro Vincenzo Iurillo e non altri. Ma anche questo si chiama scoop, non golpe.
7) Poteva mancare la giustizia a orologeria? Ieri era in bocca a B., ora è su Repubblica: “Dicembre 2016, un mese politicamente decisivo per il Paese. Il mese del referendum costituzionale. Sono ancora una volta Woodcock e il Noe a decidere i tempi. Il 20 dicembre… Marroni, dopo ore di interrogatorio, ha accusato di rivelazione di segreto il comandante Del Sette… Perché la ‘bomba’ scoppi, il mattino successivo il Fatto avvisa della tempesta che sta per succedere”. Tre bugie in poche righe. A) Il referendum è il 4 dicembre, le dimissioni di Renzi il 5, la confessione di Marroni il 20: se gl’inquirenti volessero affondare Renzi, farebbero esplodere la bomba 20 giorni prima. 😎 I tempi non li decidono Woodcock né il Noe, ma il Giglio Magico, che a metà dicembre avverte Marroni delle cimici in Consip e lui il 20 le fa rimuovere; il Noe irrompe subito dopo per interrogarlo e lui fa i nomi delle talpe. Senza quella soffiata (che rovinò l’indagine di Woodcock & Noe), il 20 dicembre non sarebbe accaduto nulla: le intercettazioni sarebbero proseguite, gli indagati avrebbero continuato a trafficare, le mazzette promesse sarebbero state pagate e incassate, e chi oggi grida al golpe a piede libero sarebbe in galera. C) Il 21 dicembre il Fatto racconta l’irruzione di una decina di uomini del Noe nella sede della Consip, un palazzo romano con centinaia di dipendenti: un segreto di Pulcinella che anche altri, sforzandosi un po’, potevano scoprire. Ma anche questo è uno scoop, non un golpe.
Allora, cari amici di Repubblica, chi è che manipola e falsifica? Fate così: scusatevi con B. E poi versategli i diritti d’autore.

Renzi sarebbe vittima di un complotto..???

Lo stesso che colpì il povero Berlusconi
<>. Di cosa stiamo parlando? dello scandalo bunga bunga? della nipote minorenne di Mubarak? E chi parla Silvio Berlusconi? Ma no.. E’ il capogruppo del PD in Senato, il renziano Zanda, seguono a ruota Andrea Romano con il : <>, l’immancabile Fassino con <>. Adesso le inchieste si chiamano complotti anti-democratici e gli investigatori eversori. Intanto torniamo al punto di partenza: inchiesta Consip arriva la prima condanna quella a Gasparri. Assistiamo adesso all’affondo di Matteo Renzi argomentato in uno stile pienamente berlusconiano, vittima anche lui della giustizia a orologeria.
TaleMatteoTaleSilvio.

LA CONGREGA DEI GIORNALISTI
Alessandro Bertone

“Tutti contro il Movimento 5 Stelle appassionatamente ……
1- “Repubblica” appartiene a De Benedetti, tessera n. 1 del PD
2- “Il Messaggero” a Caltagirone, palazzinaro di Roma e suocero di Casini.
3- “La Stampa” all’ex gruppo FIAT, ora insieme a De Benedetti
4- “Il Corriere della Sera” è partecipata da Mediobanca ed è indebitata con Unicredit, che è socia di Mediobanca.
5- “Il Giornale” appartiene alla famiglia Berlusconi.
6- “Libero” appartiene alla famiglia Angelucci, immobiliaristi.
7- “Il Foglio” appartiene alla famiglia Mainetti, immobiliaristi.
8- “Il Sole 24 ore” appartiene a Confindustria.
9- “Agi (Agenzia giornalistica italiana)” è partecipata dall’ ENI.
In pratica l’informazione italiana è in mano a banche, immobiliaristi, all’Eni (che oltre ad essere proprietaria dell’Agi sponsorizza tutta la stampa), alla famiglia Agnelli, a Berlusconi ed ai grandi imprenditori, che a loro volta sono indebitati con le banche, e la Politica protegge in Parlamento la loro privacy. MPS e un esempio.
La domanda banale da porsi è : i direttori dei quotidiani, scelti dai proprietari, ed i giornalisti dipendenti di questi giornali sono liberi o devono fare gli interessi del loro datore di lavoro?”

Giornali de Regime
Antonio Ventrone

Leggenno attentamente li giornali,
dei veri ladri, nun se parla affatto,
er gioco è dimostrà: sò tutti uguali,
oggi l’onesto nun esist’affatto.

De mira, hanno preso er Movimento,
chili de ‘nchiostro, messi sur giornale,
fango e verbali, messi lì ar momento,
questa è na guera fatta pe fà male.

Nun basta fa denunce, co le prove,
e dimostrà ch’è tutta ‘na congiura,
Stai sotto bòtta adesso, nun te move,
lo hanno sempre fatto, è ‘na curtura.

Sto sistema ch’è stato organizzato,
drento c’è ‘n pò de tutto, e ‘n pò deppiù,
chi vole vive “bene”, s’è schierato,
io de sta gente, nun ne posso più.

Bisogna scenne in piazza, ma stavorta,
strillaje ‘n faccia, quanto sò bastardi,
l’onesto cià la gente, come scorta,
dovemio fallo prima, che sia tardi.

Dovemo unisse tutti e fà quadrato,
noi semo er Movimento 5 Stelle,
nun vojo tornà ‘ndietro ner passato,
e de caccialli via, nun stò n’a pelle.

Paola Taverna:
“Il senatore D’Anna, in quota Verdini, assunto a padre costituente dal fu premier Matteo Renzi, si è distinto durante questa legislatura per esempi di stile ed educazione.
Qualcuno ricorderà i suoi gesti sessisti nei confronti sia di Barbara che delle altre donne del Movimento, o di quando si rivolse ai nostri banchi definendoci, e cito: “vergini dai candidi manti, rotte di dietro e sane davanti”.
Ma oggi ha voluto dare il meglio di se, usando parole che sembrano affermare che le donne vengono violentate perché poco prudenti, perché indossano abbigliamenti provocanti o sono ancora in giro alle 3 di notte in periferia.
Oggi è il 15 settembre del 2017… DUEMILADICIASSETTE
Questa gente fa le nostre leggi, decide della sicurezza tua e di tua figlia. Questo soggetto pensa che il desiderio verso una donna sia un istinto primordiale e che un paio di calzoncini, un orario, o un luogo possano giustificare uno stupro.
Questo soggetto è in Parlamento e decide per te.
Ricordatelo quando andrai a votare”.
.
MARIA MANTELLO – Femminicidio e sindrome maschilista

Il femminicidio è la punta dell’iceberg: il visibile del virus maschilista, che continua a veicolare grazie agli stereotipi sessisti per il controllo del corpo delle donne. Questi, sedimentati per secoli, e accettati nella passività dell’abitudine, creano quell’omertosa solidarietà sociale, che è l’invisibile supporto della sindrome maschilista, che estrinseca la sua sintomatologia nella più variegate condotte misogine della quotidianità.
Nella costruzione di questo sistema basato sulle superiorità del maschio sulla femmina, il cattolicesimo ha avuto un ruolo determinante in Occidente, trasformando la funzione biologica della maternità nel principio e fine esistenziale per le donne. Una “vocazione” (questa la parola usa il clero cattolico oggi) a essere strutturalmente sposa-madre. Ogni donna, quindi, indipendentemente dal fatto di avere o meno figli, sarebbe «naturalmente» «dedita all’altro». Eterna costola di Adamo.
Paolo di Tarso, l’ideologo del cristianesimo, scriveva: «L’uomo è il capo della donna» (Lettera ai Corizi I,11,3);«La donna deve stare soggetta in tutto al marito» (Lettera agli Efesini, 5, 24; Lettera ai Colossesi, 3,18); «Le donne nelle riunioni devono tacere; se vogliono essere istruite in qualcosa interroghino i loro mariti a casa, perché è indecoroso che una donna parli in pubblico» (Lettera ai Corizi I, 14, 34-35); «La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva, e Adamo non fu sedotto, ma la donna, […] tuttavia sarà salvata partorendo figli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia» (Lettera a Timoteo I, 2, 11-15).
Muta e obbediente, inchiodata alla croce dell’ancillare fiat mariano. Un modello cardine dell’ideologia cattolica dalla patristica ai nostri giorni.
Rilanciato con forza da papa Wojtyla per contrastare l’emancipazione delle donne e riportarle al ruolo di fattrici (Mulieris Dignitatem, Evangelium vitae, Lettera alle donne, ecc.); proseguito da papa Ratzinger; ribadito da papa Bergoglio che nelle celebrazioni dei venticinque anni della Mulieris Dignitatem non si è stancato di ripetere: «Rimane il fatto che è la donna che concepisce, porta in grembo e partorisce i figli degli uomini. E questo non è semplicemente un dato biologico, ma comporta una ricchezza di implicazioni sia per la donna stessa, per il suo modo di essere, sia per le sue relazioni, per il modo di porsi rispetto alla vita umana e alla vita in genere […]». (Roma, Sala Clementina 12 ottobre 2013).
Altro che rivoluzione! Il modulo identitario non varia. Un modulo che la Chiesa cattolica continua ad amplificare e moltiplicare nelle celebrazioni di schiere di sante che sono sempre: vergini, caste, vocate al sacrificio, fino alla morte.
Uno “spirito sacrificale”, che addirittura recentemente è stato esaltato da un parroco al funerale di una vittima di femminicidio.
Immacolata Maria Rumi, uccisa di botte dal marito. 35 anni di matrimonio, 35 anni di violenza continua e feroce che lei non aveva mai denunciata. E neppure nessuno dei familiari, che mai erano interventi per contrastare quell’epilogo annunciato. Quella morte hanno accolto senza eccessiva sorpresa come disse il Giudice delle Indagini Preliminari: «Non si registrano reazioni tipiche dinanzi a una morte del tutto improvvisa: ma viceversa una certa disperata rassegnazione ad un epilogo quasi annunciato»…
Testimonianza di uno dei figli della poveretta « Mio padre andava su tutte le furie solo perché mia madre gli rispondeva».
Sposo padrone, moglie sua proprietà, fino all’omicidio Ti distruggo perché sei mia. Altro che raptus! Questi uomini che uccidono sono lucidissimi e freddi.
Il marito di Immacolata, il bastone per picchiarla l’aveva pronto nel portaombrelli, e lo prendeva quando schiaffi, calci e pugni secondo lui non erano sufficienti. Un rituale sacrificale per tenere in riga la moglie.
Un modello sedimentato per secoli: «buona, paziente e generosa verso il marito», come quello che raccomandava S. Agostino, portando sua madre Monica ad esempio, che cito: «Giunta in età matura per le nozze, fu consegnata a un marito che servì come un padrone» (Confessioni, IX 9, 19).
Sono passati diversi secoli, ma questo putridume maschilista continua a veicolare subdolo e “benedetto”. E sì perché il prete, alla celebrazione del funerale di Immacolata ha detto: «Si è liberata nel martirio».
Il femminicidio, diventa così addirittura un rito di testimonianza (martirio) della vittima: rimasta al suo posto di sposa madre (ben 6 figli), subendo violenze per anni e anni.
++++
Dalle violenze più brutali e rozze a quelle più subdole e ovattate, si sta riannodando tutta la rete maschilista di patriarcato globale, che attraverso il controllo del corpo delle donne, porta l’assalto alla democrazia.
Ecco allora che il maschilismo va considerato una sindrome sotterranea che minaccia la stessa democrazia.
È la brodaglia della sottocultura maschilista che va estirpata. Quel maschilismo “invisibile” che come un virus resiste metabolizzandosi contro gli anticorpi della libertà e dell’uguaglianza.
Un maschilismo che oggi si maschera sempre più dietro il paternalismo per celare l’invidia e la competizione con le donne – rispetto ai loro compagni spesso più intelligenti, colte… e magari realizzate anche socialmente – .
Ecco allora che l’asimmetria di potere è messa in crisi e il neo-maschilismo cerca di riaffermarla attraverso i cantori della Complementareità. Ma attenzione perché è la maschera del maschilismo “benevolo” che sogna il ripristino della gerarchia dei ruoli, per impedire che quella parità conquistata dalle donne sul piano giuridico non si affermi nella pratica quotidiana, a partire dalla realtà famigliare.
C’è però qualche spiraglio positivo.
Da qualche anno in Italia si sta sviluppando l’associazionismo degli uomini contro il maschilismo.
Importante il movimento “Prima della Violenza”, che attualmente è sempre più impegnato a denunciare il retroterra di minacce, ricatti, abusi, relazioni di dominio maschile: «La violenza degli uomini verso le donne – si legge nel loro Manifesto – non si può liquidare come patologia di pochi. Essa nasce nella nostra normalità […]. Condannare la violenza senza riconoscere la “cultura” che la produce e la giustifica, è un gesto vuoto. Non si tratta di ergersi a giudici di altri uomini o a “difensori delle donne” ricreando un ambiguo paternalismo, o di attivarsi solo per sensi di colpa o senso del dovere, ma di interrogarci sui nostri desideri, sulla capacità di riconoscere la nuova autonomia e la nuova libertà delle donne […]. Perché per molti uomini è intollerabile la libertà di una donna così come è intollerabile una sessualità diversa[…]. L’adesione a presunte attitudini maschili e femminili, l’imposizione di una norma nelle relazioni affettive, contribuiscono a generare questa violenza, impoveriscono la libertà di tutti e tutte, costringono le nostre vite in gabbie invisibili».
Impensabile fino a qualche tempo fa un Manifesto degli uomini contro il maschilismo. Impensabile fino a qualche tempo un sito su internet, «uomini contro la violenza», e le campagne di pubblicità-progresso con testimonial maschili del cinema, dello sport, della cultura … ammirati dal grande pubblico.
C’è moltissimo da fare, ma il fronte maschilista si è incrinato!

LUIGI DI MAIO
E’ quasi certo che il candidato premier del M5S sarà Di Maio. Anche i più feroci critici non sanno cosa imputargli, a parte un congiuntivo sbagliato, per cui le maggiori accuse sono che non è laureato e che ha una relazione con una 5stelle di 40 anni.
E’ vero, Di Maio non è laureato ma quasi, in quanto gli manca solo la tesi finale in legge.
Si è diplomato col massimo dei voti.
Già da ragazzo si interessa di problemi sociali, lotta per la scuola pericolante,si candida alle elezioni d’istituto rimanendo lontano dalla bipartizione dx e sx con un programma intento a ricostruire la scuola e ottiene il suo 1° incarico istituzionale.
S’iscrive a Ingegneria all’Università degli Studi di Napoli
Amante dell’impegno sociale,crea con altri studenti del suo corso l’Associazione Studenti di Ingegneria che si occupa di temi legati alla sua facoltà.
Ma ingegneria non sembra essere la sua strada e così si iscrive a Giurisprudenza.
Nel 2006 ha la carica di Consigliere di Facoltà e di Presidente del Consiglio degli Studenti. Nello stesso anno fonda Studentigiurisprudenza, una piattaforma online per aiutare tutti gli iscritti alla Facoltà.
Nel periodo universitario conosce il M5S e ne diventa attivista così prova le sue doti politiche al di fuori dei contesti scolastici.
Diventa un attivista modello dal 2007 fondando il 1° Meetup a Pomigliano.
Nel M5S modo si distingue sui suoi colleghi, risultando tra i più graditi e popolari.
Con il M5S viene eletto alla Camera dei Deputati dopo un gavetta politica fatta di banchetti informativi,raccolte firme e un continuo e diretto dialogo con i cittadini.
Nel 2010 si candida alle elezioni comunali a Pomigliano D’Arco come consigliere senza essere eletto ma non si scoraggia e continua con l’attivismo nel M5S,una vera e propria missione di vita per lui,a cui dedica tempo e passione per cambiare la società in cui vive.
In vista delle elezioni politiche del 2013 si candida per il Parlamento italiano venendo travolto dal 25,56% di voti presi dal M5S che risultò la prima forza politica.
Candidato alla Circoscrizione Campania 1, risulta il 2° candidato più eletto nella sua lista.
Un mese dopo, il 21 marzo 2013, a soli 26 anni viene eletto Vicepresidente della Camera dei Deputati, risultando il più giovane per quella carica.
Ha sempre dichiarato di non essere sposato né fidanzato per scelta, per ragioni di tempo data la sua professione di politico che rende la sua agenda sempre piena, ma si dice che abbia una storia d’amore con Silvia Virgulti, la 40enne che condivide con lui la passione per la politica e, non a caso lavora come responsabile comunicazione di M5S al Senato.
Luigi e Silvia, hanno 10 anni di differenza, lei 40 lui 30 ma per il politico non sono affatto un problema.
Stipendio Luigi Di Maio: oggi Luigi Di Maio guadagna 2.500 euro al mese come Vicepresidente della Camera dei Deputati. Una cifra decisamente ridotta rispetto ai compensi dei politici italiani. Cerchiamo di capire perché. Un Vicepresidente della Camera dei Deputati ha diritto a:
13 mila euro al mese netti di stipendio;
4 mila euro al mese netti per l’indennità;
appartamento gratuito dove alloggiare (costo di 120 mila euro l’anno a carico dei cittadini italiani);
auto blu per i diversi spostamenti sul territorio;
scorta personale;
voli di Stato.
Luigi Di Maio ha rinunciato ai compensi di cui sopra e percepisce per scelta uno stipendio di 2.500 euro netti al mese. A questo si devono sommare le spese legate al trasporto, vitto e alloggio nella capitale che vengono coperte con la diaria.
Le eccedenze del suo compenso vengono mandate in un fondo che va a sostegno delle piccole e medie imprese in difficoltà. Quest’ultimo fondo non è gestito dal Movimento 5 Stelle, che tuttavia lo finanzia, e le aziende vi possono accedere sulla base di determinati requisiti ottenendo prestiti a tasso zero.
Fedele all’impegno preso con gli elettori, Luigi Di Maio si rivolge ai funzionari della Camera dei Deputati dicendo che rinuncia a tutto. Va a vivere in un primo momento in un bed&breakfast e successivamente in un appartamento che divide con altri suo colleghi del Movimento che come lui sono stati eletti a Roma.

Viviana
Trovo sciocco e pretestuale che ci sia chi critica Luigi Di Maio perché non si è laureato. Lula aveva fatto solo la terza elementare e pure è stato uno dei migliori presidenti esistiti.
Con Di Maio non abbiamo uno sprovveduto ma un giovane che ha studiato e si è applicato molto sulle battaglie sociali.
Per un pelo non ha una laurea in giurisprudenza come hanno Renzi e Berlusconi, ma sul piano umano degli ideali e dei valori non mi pare che si possano fare confronti con questi due individui. Non è un attestato cartaceo che prova il tuo valore quando questo valore c’è moralmente e fattivamente.
Per fare un esempio celebre, Landini della FIOM ha sempre lavorato e lottato per i diritti dei lavoro, ma negli studi si è fermato ai primi due anni dell’istituto per geometri, eppure anche senza una laurea o un diploma sarebbe un ministro del lavoro perfetto, migliore di Poletti, che ha un diploma di agrotecnico, e sicuramente migliore della Fornero, che sarà pure laureata in economia politica ma sappiamo quali danni e sfracelli ha fatto a questo Paese.
Quando in una persona ci sono beni intrinseci, attaccarsi sulla presenza o meno di un attestato scolastico mi sembra puerile. Ci sono cose molto più importanti che contano.
In quanto alle sue relazioni affettive, 1°: saran bene fatti suoi, 2°: aver scelto una compagna di lotte sociali e politiche se pure un po’ maggiore di età prova solo la sua maturità come persona. O preferireste un Berlusconi che va con le minorenni?

Mi scappa la pipì
Massimo Gramellini
Complimenti alle forze dell’ordine per la brillante operazione con cui, certamente dopo un lungo appostamento, hanno sorpreso in piena notte due ragazzi delle Cinque Terre nell’atto di estrarre l’arma di ordinanza per liberare in mare le eccedenze liquide della giornata. Colti in fallo, i debosciati si sono arrampicati sui muri del vittimismo. Dicono di avere invano cercato un bar aperto, prima di arrendersi alle ragioni della prostata, e di avere scelto l’angolo più buio del molo. Si sono quasi vantati di averla dispersa in mare, dove sarebbe andata a confondersi con quella depositata durante il giorno da migliaia di bagnanti.
Ma si tratta di sofismi belli e buoni. Mentre la legge è legge ed è calata sui reprobi come una mannaia giustamente esosa. Tremilatrecento euro di multa cadauno. Nei bagni di un Grand Hotel il costo della pratica sarebbe stato decisamente più economico. Sono vicende come questa che consolidano la nostra fiducia nelle istituzioni. Debellata la piaga degli incontinenti delle Cinque Terre, il più è fatto. Per salvaguardare il pubblico decoro, ora non resta che applicare lo stesso trattamento agli stranieri e agli indigeni che innaffiano in pieno giorno i muri delle case, si fanno lo shampoo nelle fontane e bivaccano come lanzichenecchi nelle piazzette dei centri storici, e agli amanti allergici alla privacy che per tutta l’estate si sono accoppiati in spiaggia e finanche sulle metropolitane. A immaginare le implacabili retate dei prossimi giorni, più che la pipì scappa da ridere.

RIDI E BASTA :- )

ArsenaleKappa
Pontida17, Salvini annuncia importanti novità.
Credo abbiano scoperto la ruota.
.
Salvini: ‘Saremo un partito che guarda al domani”. Innanzitutto, sconfiggeranno Cartagine.
.
Arriva l’Ape per i lavoratori. Per i ministri invece la solita Lancia con l’autista.
.
Primi disguidi alla festa della Lega: “Chi cazzo ha messo l’elmetto con le corna alla statua di Darwin?”
.
Massima allerta del servizio di sicurezza: si temono scontri tra gli abitanti di Pontida de hura e Pontida de hota.
.
Pontida17 programma giornata 09-11 Dibattito “perché Renzi è stronzo”
11-12 Segue “Bossi chi?”
12-16 Costine, vino e rutti
16-18 Colletta
.
Salvini: “la Lega è sotto attacco, parlo io”. Gli converrebbe dire qualcosa tipo: “Lega? Quale Lega?”
.
Dopo che due militanti di Casapound si sono menati per errore fra loro, Nina Moric si è picchiata per emulazione con una bambola gonfiabile.
.
Roma, militante di CasaPound ne picchia un altro per errore. Le due versioni: “Sembrava una testa di cazzo”. “Sembrava una testa di cazzo”
.
Geniale l’idea di Fiano di riaprire il lavori alla Camera discutendo di cazzate antifasciste: adesso Rifondazione nazista sta al 65%.
.
Domande cosmiche: uno che sta sul cazzo a 3/4 di Italia per aver paraculato le Banche, si candida ad Arezzo sede di banca Etruria. Perché?
Provoca
E’ masochista
E’ idiota
E’ amante dell’anal
.
Il panorama politico italiano è talmente sconcertante che alle prossime elezioni rischiano di vincere i Vegani Juventini di Geova.
.
Quando Fornero descrive l’ApeSocial come grandissimo vantaggio mi resta sempre un dubbio: crede che siamo scemi noi o è proprio scema lei?

Cairo. Arrestato avvocato della famiglia Regeni Vediamo che fa il console italiano, che notoriamente non porta pene e manco le palle
.
16enne salta scuola per andare a vedere Renzi e si risveglia sessantenne iscritto al PD, precario e non andrà mai in pensione. [@dabliu6]
.
Renzi: «l’Italia ha le carte in regola», solo che sono scritte in tedesco. [@dabliu6]
.
Politici in agitazione per l’ascesa di DiMaio considerato inesperto, inetto e ignorante. Ma lo preferiscono a voi. Fatevi una domanda.
.
La RAI sta facendo trasmissioni che sembra di essere nel film The Others. Alla fine scopriremo che i morti siamo noi che li guardiamo.
.
Essere irragionevoli è un diritto umano. [no, non è nostra. E’ di un emergente che si chiama Aristotele, ma ci piace come ragiona]
.
Sedicenne salta la scuola per andare a vedere Renzi. Di questo passo diventerà Ministro dell’Istruzione. [@rostokkio]
.
Non è la Lega a voler uscire dall’euro. E’ l’euro che deve uscire dalla Lega in 48 milioni di pezzi da uno. [@IlFranx]
.
“Ho visto navi in fiamme al largo dei Bastioni di Orione”. Cazzo Kim, ti ho chiesto solo se hai da accendere. [@LVIX1] coreadelnord
.
Locali di Lampedusa pieni di Tunisini. Visto che c’è la ripresa? [@rostokkio]
.
Salvini: “La Lega fa paura”. Esagerato, basta tenere una mano sul portafoglio quando li incontri. [@MikusRB]
.
Salvini: “I PM ci bloccano fondi, è attacco a democrazia”. Perchè l’Italia è una Repubblica fondata sugli affari privati di Bossi e figli.
.
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. Poi se n’accorgono. Ma è troppo tardi…” [@IlFranx]
.
Il Gov. DeLuca in contromano investe scooterista e si giustifica: “Una personaggetta, inetta, probabilmente grillina, incapace di guidare”.
.
Mose, l’ex ministro Matteoli condannato a 4 anni per corruzione. La diga non ha funzionato né per arginare l’acqua, né per la merda.
.

Usa, lʼuragano lascia strana creatura su una spiaggia. Informe, denti affilati, senza occhi. Da noi in Parlamento ce ne sono decine così..
.
“Insomma…noi volevamo parlare di vitalizi da abolirci, ma poi c’era la marcia su Roma, i fascisti, il terremoto, le cavallette…”
.
Ed ecco come è finita la crociata anticasta come se fosse antani con scappellamento a destra a sinistra e al centro.
.
Serracchiani a ottoemezzo: “Sono di sinistra perchè il mio partito ha diminuito le tasse”. E io sono lappone perchè credo a Babbo Natale.
.
Insomma kompagni! Volete burro o cannoni? Volete il lavoro e il welfare o fermare i fascisti che marciano su Roma?? Fiano
.

iPhoneX si posiziona come prodotto “figo” per benestanti dal prezzo altissimo che tutti vorranno Ha ragione Kim Jong-Un: andiamo sterminati.
.
Usa, lʼuragano Harvey lascia una strana creatura su una spiaggia in Texas. Ora è in testa ai sondaggi come prossimo presidente degli States

Banderas non fara’ piu’ le pubblicita’ del Mulino Bianco. Ha ragione: tutto il giorno con quella gallina e manco un asteroide.
.
Roma, ragazza finlandese rapinata, picchiata e violentata un bengalese. Avrebbe dovuto chiamare dei carabinieri, ma non si è fidata.

Banche, Visco: “Punire con decisione i comportamenti illeciti”. Lo va a dire a sua sorella. [@Antonio_Carano]

Vitalizi, Bindi: «Serve più obiettività». Gli stronzi infatti stanno sia a destra che a sinistra. [@antonio_carano]

De Luca in contromano investe scooterista. “Macchè costatazione amichevole, na frittura e via”. [@MauroMorandi3] DeLuca

Sequestrati 49 mln. alla Lega. Passare dal celodurismo al celoinculismo è un attimo. Salvini [@MimmoCaporali]

La sonda Cassini dopo 20 anni a girovagare nello spazio si è schiantata su Saturno. In effetti pure io mi sarei rotto i coglioni. [@LVIX1]

Gli sbarchi negli ultimi mesi sono diminuiti. Visto? Bastava ungere bene la Libia e adesso li massacrano a casa loro. [@LVIX1] ottoemezzo

Roma. Militante di casapound picchia un altro militante di casapound. Denunciato per apologia al tafazzismo. [@MikusRB]

Roma, militante di CasaPound ne picchia un altro per errore. Hanno fatto anche cose buone. [@ReNudo79]

Italia in ripresa, aprono nuove imprese. Per esempio sotto casa mia c’è un nuovo banco dei pegni dove prima c’era un pub. Italiacolsegnopiù

Feste dell’unità in crisi, stand vuoti. Quando sarebbe bastato mettere Alfano e Verdini allo stand delle salamelle. [@MikusRB]

Fulvio Maranzano
“La differenza fra un cane e un banchiere è che se al cane gli lanci qualcosa te la riporta. Il banchiere no”
(B.G. – 1998)
.
Matteoli condannato a 4 anni. Se l’Italia avesse puntato sul mercato delle manette, la siderurgia sarebbe il settore trainante. [@MikusRB]
.
Italia fragile: in 6 anni si sono verificati 242 eventi catastrofici. Molti di più se contiamo gli ultimi governi. [@LVIX1]
.
Carige taglia il 20% delle filiali e 1000 dipendenti. Ma che pessimismo: qualcuno li avvisi che va tutto bene e che l’Italia è in ripresa.
.
Geniali proposte dell’Onorevole Fiano. I simboli fascisti ispirano l’apologia e la figa ispira gli stupri: ABOLIAMOLI ENTRAMBI! [@LVIX1]
.
In Italia vi è troppa confusione. Ieri un negoziante di Bologna vedendo entrare dei poliziotti, ha chiamato gli zingari. [@comis_william]
.
Roma. Ragazza belga denuncia per tentativo di stupro ragazzo israeliano. E mò Fiano che fa? Il ddl per chiudere le sinagoghe? [@LVIX1]

arsenalK
Le cazzate che ha detto Fiano hanno fatto diventare fascista anche mio nonno partigiano. E’ lui il più pericoloso innesco dell’apologia.
.
++ SPOILER ++ Ora andranno al potere le destre e istituiranno il reato di apologia comunista. NE RESTERA’ SOLTANTO UNO! E sarà un Pokemon.
.
E noi che Fiano siamo, beviam beviam beviamo. [@SimoneTogneri] fiano
.
Fiano vuole cancellare la scritta ‘Dux’ dai monumenti. Deve scriverci ‘Renzi’.
.
«La propaganda fascista è reato». Tolto agli italiani lo spauracchio del fascismo, eliminato l’ultimo motivo per cui votavano PD.
.
ddl Fiano prevede rimozione di elementi che ispirino l’apologia fascista. Tipo lui che inventa decreti demenziali e gli altri che li votano.
.
Fornero a DiMartedì ci sta spiegando che entro il 2020 si potrà andare in pensione prima dei 68 anni ma solo a patto di essere già morti..

Il Parlamento riapre oggi dopo le ferie iniziate il 4 agosto. Dopo 40 giorni di ozio finalmente possono riprendere a fare ammuina. [@LVIX1]
.
Dopo un’approfondita analisi del voto in Veneto, spiegato l’insuccesso della Moretti: sta sul cazzo a tutti. [@heliandros]

PENSIERI
“SII TE STESSO
GLI ALTRI POSTI SONO OCCUPATI”

Oscar Wilde
..ma forse essere se stessi, quando vuol dire sfidare le credenze e i pregiudizi del mondo o quando non ci si adegua alla media della massa, a volte è la cosa più difficile. Tra l’altro la frase è di Oscar Wilde, che, per aver voluto essere se stesso e cioè un omosessuale, ha subito l’ostracismo del suo tempo. Il mondo tende all’omologazione, non ama i diversi, di qualsiasi tipo essi siano.
Io sono nata donna e da subito ho capito che ero emarginata come fossi portatrice di una diversità pesante come una colpa. Mio padre mi ha sempre rifiutata perché voleva un maschio e me l’ha fatto pesare ben bene. Persino il prete in confessione mi discriminava trattandomi peggio di un uomo. Poi a scuola andavo troppo bene, cosa che era malvista da molti. Quoziente 169: difetto imperdonabile. Sono una eclettica e mi interesso di troppe cose e nemmeno questo sembra che vada bene. Scrivo troppo e c’è chi non lo sopporta. Quando è emersa anche la sensitività, ho perso degli amici che credevo tali che mi hanno guardato come una pazza. In politica sono un cane sciolto che dice quello che pensa e non si aggioga a un pensiero comune ma anche questo mi ha messo contro quelli che voto e quelli che non voterei mai. Insomma non andava mai bene nulla. Solo per il fatto di dire quello che penso e che credo sono stata minacciata di morte e di stupro e c’è sempre qualche idiota che si sente in diritto di molestarmi da anni. Alla fine ho scoperto di avere un sacco di nemici per il semplice fatto di essere quella che sono, come dovrebbe essere ognuno, unico, originale, diverso da chiunque altro, e solamente se stesso.
Davvero essere quello che si è, se non ti confondi col nulla, può essere la cosa più difficile. Ciò nonostante devo essere proprio matta se alla mia età non desisto e ci provo ancora.
.
Alessandro Di Battista:
“Fino a quando saremo disposti a subire e lasciarci condizionare dalla stampa, questo Paese non cambierà mai!”.
……
RIFLESSIONI
Pensando a tante persone della mia vita:
“Amore è donare qualcosa che non si ha a qualcuno che non lo vuole”
“I giovani non sono imperfetti, sono giovani”
“I vecchi non sono incapaci, sono vecchi:
Accettarci per come siamo è il primo modo di vivere insieme”.
.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1876 25-9-2017 SAN GENNARO AIUTACI TU

$
0
0

MASADA n° 1876 25-9-2017 SAN GENNARO AIUTACI TU
Blog di Viviana Vivarelli

Rimini a 5 stelle – Un Paese con 11 stupri al giorno – La mafia teme il M5S – Media e giudici contro Cancelleri in Sicilia – L’informazione gestita da pregiudicati o indagati – Trattamento di favore ai due carabinieri accusati di stupro – Scarpinato e la corruzione – Anche San Gennaro sta con Di Maio – Il sindaco di Milano rinviato a giudizio per appalto Expo – Lettera al Fatto Quotidiano – Cos’è oggi il fascismo – Commento a Gramellini – Nuova porcata elettorale

Renzi: Ho spento tutte le luci. Dopo sono caduto in un buco nero. Sono ancora a chiedermi perché. (Viviana)
.
Bruno Fusco
Di Maio ha baciato la teca di San Gennaro, Renzi il culo di Berlusconi, e Berlusconi le mani di Riina. Ognuno ha i suoi santi!
.
Ferribotte
Boschi ad Arquata: noi ci saremo sempre! Siamo alle minacce esplicite oramai.
.
Se cercate l’uomo perfetto, smettete di cercare, rimarrete delusi!
Su questa Terra l’uomo perfetto non esiste.
Ne venne uno e lo uccisero.
Però possiamo cercare l’uomo migliore tra quelli che ci sono.
La prima posizione è propria dei rompiballe o degli illusi che resteranno sempre scontenti, scorbutici o critici.
La seconda è propria degli uomini intelligenti e che sanno quello che fanno e scelgono per il bene del mondo.
Ma tra cercare il meglio che c’è come fa il M5S o prendere il peggio di quello che gira come fanno gli altri partiti c’è di mezzo un abisso incolmabile.

Ivan Grippa

Il M5S ed il suo portavoce al Senato Giarrusso rappresentano un pericolo per la mafia. A dirlo sono stati Giuseppe Graviano e Umberto Adinolfi, due pericolossisimi boss della mafia e della camorra condannati all’ergastolo e in carcere al 41bis. Giuseppe Graviano insieme al fratello maggiore Filippo, nel 1990 divenne reggente del mandamento di Brancaccio-Cianciulli. I fratelli Graviano ebbero un ruolo importante nell’organizzazione degli stragi del 1993 a Firenze, Milano e Roma e nell’omicidio di don Pino Puglisi . I due vennero arrestati il 27 gennaio 1994 a Milano. Graviano sta scontando l’ergastolo nel carcere di Milano ed è stato accusato da vari pentiti di essere stato lui ad azionare il telecomando dell’autobomba che uccise il giudice Paolo Borsellino e 5 uomini della scorta.
Adinolfi è un boss e killer della camorra condannato all’ergastolo.
Intercettati durante l’ora d’aria nel carcere di Ascoli Piceno il 12 gennaio 2016, questi atti finiscono nel processo della Trattativa Stato-Mafia e vengono pubblicati e resi noti a luglio grazie al giornalista siciliano Riccardo Lo Verso.
Il boss della camorra Adinolfi definisce “una banda di sfegatati” il Movimento 5 Stelle mentre il boss ergastolano Graviano attacca a più riprese il senatore Mario Michele Giarrusso definito, appunto, “pericoloso”. Pericoloso perché il M5S ha smascherato e bloccato l’estensione di benefici di sconti di pena ai mafiosi che il governo Pd-Alfano voleva concedere con il beneplacito di Forza Italia.
Quelle che potete leggere sono intercettazioni inquietanti.
Oltre alle minacce ci sono altri particolari, che pongono interrogativi che non possono rimanere senza risposta.
Come faceva Graviano a conoscere nei dettagli i lavori parlamentari della Commissione Giustizia, tanto da poter attaccare Mario Giarrusso? I resoconti della Commissione Giustizia sono sintetici e le sedute non sono pubbliche. Chi sono i suoi interlocutori politici?
Graviano e Adinolfi parlano delle modifiche al 41bis (liberazione anticipata, revisione dell’ergastolo, modifiche al 41bis con alleggerimento del regime carcerario per i capo mafia). Il dialogo si svolge a gennaio 2016 mentre il provvedimento con cui il governo tenta di farsi dare la delega per la modifica del 41bis e del 4bis è successivo. Come facevano ad essere già al corrente di future azioni parlamentari?
Queste porcherie sono state bloccate grazie all’emendamento del Movimento 5 Stelle a prima firma Giarrusso, nei confronti del quale, dopo la pubblicazione dell’articolo a giugno, prima è stata concessa la scorta e poi gli è stata successivamente revocata in maniera strana. Il portavoce del Movimento 5 Stelle ha richiesto le motivazioni per le quali da parte del Ministro Minniti è stato apposto il segreto.
In attesa che il Governo ed il Ministro Minniti diano le dovute risposte, il Movimento 5 Stelle continuerà a combattere con ogni forza le mafie, vero e proprio cancro di questo Paese.

DORIANA GORACCI
Sulla morte violenta di Noemi Durini vorrei aggiungere qualcosa. Tutto il bel mondo dell’informazione, che dovrebbe essere culturalmente informato, ha ripetuto come fossero sue le parole scritte da Noemi: “Non è amore se ti fa male non è amore se ti controlla non è amore se ti fa paura di essere ciò che sei non è amore, se ti picchia…”, anche Sgarbi ha avuto modo di dire la sua.
Il ragazzo che doveva essere interrogato, reo confesso dell’omicidio di Neomi Durini, si è avvalso della facoltà di non rispondere e i suoi avvocati, che si sono opposti alla conferma del fermo, hanno annunciato che chiederanno la perizia psichiatrica. Non era difficile vedere che sotto alla foto del post di Noemi c’era la fonte di un’ altra pagina in lingua spagnola che riportava la traduzione. Da altre parti lo stesso manifesto riporta “Fuente: Ventre Feminista”
Noemi a soli 16 anni aveva intuito la forza di un pensiero scritto accompagnata da una foto di sofferenza ma non ce l’ha fatta, ha creduto ancora una volta alla possibilità di vederlo parlarci chiarire, ha sperato nella forza dell’amore, che era solo malato fino a diventare criminale.
E non basta a nessuno, e tantomeno a nessuna di noi, la sola condivisione di una lettura, l’emozione di una canzone, la poesia che parla con tenerezza e coraggio dell’ amore, la foto…a salvarci.
Facebook, grande contenitore di tutto, porta via molto tempo, anche quello che potrebbe essere dedicato a scegliere di vivere, dopo aver letto e praticare la vita, il rispetto dei nostri diritti.
Tutto qui direte? C’è da aggiungere un oceano di pensieri e parole scritte, le maree sono basse e alte e alla mia età guardo e spero in chi attraversa il mare, sia pure a braccia, sia pure con uno straccetto di vela: ànemos , dal latino anima, in greco è soffio, vento.

UN PAESE CON 11 STUPRI AL GIORNO
Andrea Scanzi
In Italia ci sono undici stupri al giorno. Una cifra inaudita, anche se all’estero spesso è persino peggio. L’altra notte, a Trecastagni nel catanese, una dottoressa è stata stuprata e picchiata per ore da una “persona” a cui spero che diano l’ergastolo per poi buttare via la chiave (in realtà spero anche altre cose, ma fingo di trattenermi).
Lo stupro è uno dei reati più abietti, meschini e imperdonabili che esistano. Chi lo fa, per quanto mi riguarda, cessa di esistere. Il problema non è solo morale (la razza umana è un esperimento sbagliato) e giuridico (solita vergognosissima incertezza della pena), ma culturale. Ogni giorno ci tocca leggere, o addirittura vedere in tivù, “senatori”, “leader” e “vicepresidenti del Senato” che minimizzano, giustificano e fanno distinguo sommamente vili, tipo che se lo stupratore è nero va castrato in diretta tivù mentre se è un carabiniere va compreso.
Tali affermazioni, di gravità inaudita, vengono spesso minimizzate e anzi si ride sugli strafalcioni lessicali del primo D’Anna che passa. Ma non c’è un cazzo, proprio un cazzo da ridere: un paese che elegge a senatori i Razzi e i D’Anna non può andare da nessuna parte. Se non affanculo. Si è pure stati costretti a sentire sindaci che, pur condannando gli stupri (e ci mancherebbe altro), esortavano le ragazze a non scambiare le città per luoghi dove “sballarsi”. La stessa tesi dell’uomo che dice cose sensate solo quando lo imita Marcoré.
E’ anche per questo che non abbiamo speranza: perché una “cultura” intrisa di ignoranza, machismo alla cazzo e sessismo triviale, fa sì che ci sia sempre il retropensiero secondo cui “quella lì se l’è andata a cercare”. E magari, da parte di alcuni, c’è anche una perversa invidia per il “coraggio” degli stupratori.
Sarà che ho sempre guardato alle Donne come a una delle poche meraviglie per cui valga la pena vivere, e sarà che la sola idea di far loro violenza mi ripugna oltremodo, ma tutto questo mi mette una grande tristezza. Come me la mette la violenza sui bambini, sui clochard indifesi su qualsiasi essere vivente (animali compresi), vittime della barbarie umana.
Abbiamo politicanti troppo spesso improponibili e conviviamo con schemi mentali orrendi. L’umanità, di per sé irredimibile, muore quando si fanno distinguo laddove non si devono fare; quando la condanna, di fronte a fatti così tremendi, non è netta e unanime; quando lo Stato non tutela, bensì gira le spalle; quando la solidarietà tra i cittadini non è totale, bensì intrisa di pettegolezzi colpevoli e non detti. C’è poco da fare: siamo messi male, e non se ne vede proprio la fine.

I VALOROSI SERVI DELLO STATO E LE DUE DONNE TENTATRICI
Indulgenza – Nessuno condanna la condotta dei carabinieri. Qualcuno spieghi perché sono ancora a piede libero
Daniela Ranieri

Vorremmo che uno bravo in codice penale ci spiegasse perché i due carabinieri denunciati per stupro da due studentesse americane a Firenze non sono in stato di fermo in galera, mentre i quattro africani (noti alle cronache come “le belve di Rimini”) accusati dello stesso reato, sì. In tutta evidenza, c’è ancora una possibilità che la versione fornita dai due tutori dell’ordine – “le ragazze erano consenzienti” e “non ci eravamo accorti che fossero ubriache” – possa rappresentare un’attenuante e non un’aggravante del loro comportamento.
In una nota ufficiale, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette ha definito la condotta dei gendarmi – che si chiamano Marco Camuffo e Pietro Costa – “un’onta grave per l’Arma”; come se non bastasse un comandante generale indagato per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento (nei confronti del clan dell’allora presidente del Consiglio Renzi). Ma, soprattutto, come se il danno più grave fosse quello commesso contro la reputazione dei carabinieri e non contro due giovani donne in stato di minorità fisica e psicologica; come se il preteso stupro fosse solo un’infrazione da punire con una sospensione e non un atto di violenza perpetrato al riparo della divisa.
A più di una settimana dal doppio rapporto sessuale accertato (di cui uno sulle scale di casa e uno in ascensore), non risulta che nessuno abbia chiesto scusa alle vittime: né i due maschi incontinenti, né i generaloni (nemmeno l’altro indagato con Del Sette e il ministro Lotti per lo stesso reato, il comandante dei carabinieri in Toscana Saltalamacchia), né il sindaco ereditario Nardella, che ha anzi approfittato dello spiacevole episodio per fare una ramanzina agli studenti gozzoviglianti di notte per le strade di Firenze (sottinteso: poi non andate a lamentarvi se i carabinieri vi stuprano). Per una concomitanza alchemica di cose, quindi, i due valorosi servitori dello Stato sono tuttora a piede libero e nessuno li accomuna al regno animale, nonostante abbiano ammesso i fatti dando però la colpa, come tutti i vili dalla Bibbia in poi, alle donne tentatrici. Come se anche soltanto abbandonare il servizio per abbordare due ragazze, usare l’auto di servizio per accompagnarle a casa senza che ce ne fosse necessità (non erano sobrie?) e sottoporle a un rapporto sessuale in seguito al quale una delle due è svenuta, fosse tutto sommato una caduta di stile, “una leggerezza” da farfalloni.
Il clima di indulgenza attorno a questi due nostri nuovi marò non deriva soltanto dal loro essere maschi caucasici, ma anche dal fatto che le due ragazze, come ha perspicacemente rilevato Nardella, si erano date allo “sballo” nella sua città priva di servizi notturni. Ne consegue che per una donna essere violentata di notte sul pianerottolo di casa da quelli che dovrebbero difenderla è meno grave che dai “marocchini stupratori” per strada o in spiaggia.
In fondo, gli è andata bene. Stavolta i giornali non hanno pubblicato i verbali coi dettagli delle violenze subìte, come ha fatto Libero ai danni della donna polacca violentata a Rimini perché fosse ben chiaro di cosa sono capaci le “belve disumane”. Salvini, sempre pronto a invocare la castrazione chimica contro gli stupratori stranieri, ha parlato di “vicenda molto strana”. Gli amici renziani dei carabinieri a vario titolo indagati si confermano ultra-garantisti. Il Costa ha riciclato la scusa che tante volte deve aver raccolto nei verbali di stupri: “Sono state loro a invitarci, hanno insistito perché salissimo a casa”… e l’uomo, si sa, è debole. E così due indagati, che possono, loro sì, inquinare le prove, sono liberi come l’aria, sostanzialmente protetti da pm, politica e forze dell’ordine, e delle due vittime poco importa. Devono essere i famosi “nostri valori”.

Nell’anno dei MAYA-LI, MONTI ha vinto il premio delle banche come miglior usuraio degli ultimi 20 anni…
Renzi come miglior rottamatore. Ha rottamato persino se stesso. Un genio!!
Portando all’estremo il motto del Pd: Cupio dissolvi.
(Viviana)
.
ALLA FIERA DELL’OVEST
..e poi vennero gli Stati che salvarono le banche
….che fecero fallire gli Stati…
….e poi i capi delle banche
…..che andarono governare quegli Stati…
…..che erano stati fatti fallire da quelle banche…
..che mio padre comprò

“Scusa” disse un pesce dell’oceano ad un altro, “tu se più vecchio e più esperto di me, e probabilmente potrai aiutarmi. Dimmi: dove posso trovare quella cosa che chiamano oceano? L’ho cercato dappertutto inutilmente”
“L’oceano” disse il pesce più vecchio , “è quello in cui stai nuotando adesso”
“Oh, questo ? Ma questa è solo acqua. Quello che sto cercando è l’oceano”, disse il giovane pesce e, deluso, nuotò via per cercare altrove .
Pesciolino, smetti di cercare. Non c’è niente da cercare. Sta’ zitto, apri gli occhi e guarda. Non può sfuggirti.

(Anthony de Mello)
.
Ecco i risultati prima del Governo Monti poi di quello Renzi 1 e 2:

Lotta alla corruzione zero+zero
– Lotta alla grande evasione zero+zero
– Lotta agli abusi delle banche e della finanza zero + zero
– Lotta alla disoccupazione zero+zero
– Lotta ai privilegi della politica zero+zero
– Sviluppo economico zero+zero
– Difesa delle piccole e media aziende zero più zero
– Conflitto di interessi zero+zero
– Nuova legge elettorale zero+zero
– Lotta alle spese militari zero+zero
– Lotta per la difesa dell’ambiente zero+zero
– Difesa dei diritti costituzionali zero + zero
– Recupero del territorio zero + zero
Volete che anche il prossimo Governo prosegua su questa linea? Noi possiamo fare la differenza. Non perdiamo tempo in polemiche inutili tra di noi! Dobbiamo essere uniti per un lavoro enorme che ci aspetta: risollevare l’Italia! Riportarla a un livello di civiltà!

Abbiamo sentito frasi allucinanti:
“Le tasse sono bellissime”, lo disse Padoa Schioppa al Paese che paga le tasse più alte del mondo, dove le tasse sono pagate solo dai più poveri e dove chi evade le tasse non finisce in prigione ma in politica e le leggi gli permettono di tenersi il malloppo.
“Mesi difficili ma affascinanti», lo disse Monti mentre si preparava a sbranare l’Italia e a fare a pezzi i diritti degli Italiani. Era la frase di un massone dell’alta finanza che considerava l’Italia come un giochino dove le persone erano solo pedine mosse per arricchire i più ricchi. In quei mesi ‘affascinanti’ lui affamò milioni di Italiani e ne spinse a centinaia al suicidio.
“Io sto dalla parte di Marchionne”, lo disse Renzi, mentre Marchione e altri come lui delocalizzavano, chiudevano le imprese italiane, le svendevano, calpestavano i diritti dei lavoratori, e intanto non pagavano nemmeno le tasse italiane e prendevano la residenza all’estero.
“Eliminando i diritti dei lavoratori, avremo più lavoro!, sempre Renzi mentre faceva fuori l’articolo 18 e rendeva licenziabili tutti, pagandoli il lavoro precarizzato pure coi vaucher.

I MEDIA E LE CRITICHE ALLA CANDIDATURA DI CANCELLERI
Stefano Ragusa

Quando il Pd ha eletto Walter Veltroni segretario, non c’erano reali contendenti di peso, eppure Marco Travaglio non stava a sindacare perché Veltroni è amico suo. Quando hanno eletto candidato premier Prodi, nessun giornale di sinistra denigrava le primarie senza reali avversari perché Prodi è cosa loro. Quando Berlusconi si è auto-incoronato presidente ad aeternum per 20 anni, nessun giornale di destra l’ha mai contestato perché giornali e tv sono cosa sua. Quando in Sicilia quattro segretari di partito hanno nominato senza alcuna primaria i candidati avversari di M5S, nessun tribunale ha messo il becco.
(Quando Renzi dichiara che i candidati li sceglie lui e punto, nessuno ha battuto ciglio).Se invece M5S, unica forza politica democratica seleziona il proprio candidato con metodo democratico, permettendo di scegliere ai propri iscritti il candidato al Governo della Sicilia, un giudice si arroga il diritto di annullare le votazioni e non lo fa due mesi prima, un mese prima, due settimane prima. Lo fa a cinque giorni dalla presentazione delle candidature, così da rendere impossibile anche la ripetizione del voto come LorSignori ci prescrivono, ammesso che l’intento sia quello di farci rispettare la legge e non quello di farci fuori dalle elezioni. Noi moVimento andremo avanti con la nostra lista, saremo in piazza con le nostre bandiere palmo a palmo in Sicilia, oggi, domani, fino all’ultimo. Ricorreremo e se il giudice ci impedirà di presentarci, lo dovrà spiegare personalmente a tutti i cittadini. AVANTI!

Ignazio Corrao
Precisiamo una cosa: le “primarie” non sono un obbligo di legge bensì una facoltà, democratica, esercitata nelle elezioni regionali siciliane solo ed esclusivamente dal M5S.
Nessuno ha speso una singola parola e ha fatto casi mediatici sulla totale e squallida ASSENZA DI DEMOCRAZIA in tutti gli altri concorrenti, sul modo in cui vengono composte le liste di Musumeci, di Micari o del democraticissimo Fava (che anche loro, come candidati presidenti, non sono stati scelti da nessun iscritto ma sono frutto di accordi di segreterie).
Come vengono scelti i loro candidati ve lo dico io e vi chiedo di ricordarlo a tutti: le (numerose) liste di tutti i candidati vengono realizzate con la squallida logica del “quanti voti porta”.
Assistiamo ad una continua transumanza da sinistra a destra, che va avanti nel silenzio generale. Tutto viene scelto sulla base di accordi, promesse, spartizione di potere e di poltrone. Tutto. Anche il giorno dopo le elezioni continuerà la transumanza dentro l’Assemblea regionale siciliana.
Il popolo della destra e della sinistra di questo si indigna? Qualche tesserato fa ricorso per non aver potuto partecipare? Qualcuno crea casi mediatici?
No, a tutti va benissimo così.
Il m5s invece è l’unico che ha scelto i suoi 62 candidati all’Assemblea (una sola lista, non le liste della spesa come gli altri) e il candidato Presidente tra “cittadini normali” in una consultazione tra gli iscritti. La potete girare come vi pare ma la sostanza non cambia, l’unica lista ad essere stata composta con delle primarie e tra cittadini normali è l’unica lista ad essere attaccata, e a me sinceramente mi girano le p….
Di cosa parlano i giornali e le TV? Del fatto che gli altri fanno tutto sotto banco e di nascosto? No, ma di come devono essere fatte le primarie del m5s e che dobbiamo candidare nella nostra unica lista i nostri oppositori.

PREPARATE GLI SPECCHI…Sono tempi bui.
Bruno Fusco

Direttori di giornali indagati, come Napolitano del Sole 24 ore, Gian Marco Chiocci de il Tempo, editori pregiudicati e indagati, come Angelucci, Berlusconi, De Benedetti, Caltagirone, praticamente tutta l’informazione cartacea, da Repubblica al Mattino, dal Messaggero all’Espresso, da Panorama a Libero, e tutto il gruppo Mediaset, pregiudicati e indagati che impongono ai loro giornalisti la linea editoriale ogni giorno, giornalisti come teste di legno.
Quale Paese al Mondo potrebbe mai accettare tale infamia? Giudici che infangano giudici, carabinieri accusati dai giudici, Matteo Renzi che attacca giudici, carabinieri, bambini, risparmiatori, Gentiloni che parla da solo come uno che prega sul patibolo, Mattarella che lucida lapide e bisbiglia parole incomprensibili, Casini che viene ancora considerato come persona seria, Alfano che in Sicilia diventa importante, la Sicilia con Alfano riabilita Cuffaro, Lombardo, mentre Cantone, che tutto vede ma solo a Roma, tenta di minimizzare indagini su appalti di miliardi, a ancora stupri venduti a reti unificate, politici e giornalisti che offendono donne e bambini, come D’Anna e Augias, i migliori giornalisti sbattuti in cantina (Gabanelli), e altri, come agnelli sacrificali, gettati davanti alle telecamere, tronfi e vigliacchi, con un solo mantra: i cinque stelle…
Quale male abbiamo fatto? Cosa succede al popolo italiano che vota ancora queste merde del PD, di Forza Italia, di AP, Fratelli D’Itaglia, qui se magna, la Lega ladrona, e poi i sinistrati mai troppo di sinistra, i vari Pisapippa, restiamo uniti, vai con Bersani, D’Alema, perché altrimenti perdono il carro e la mangiatoia.
E questa Gruber che fa parlare vecchi bavosi come Scalfari e quest’altro Panza, uno scandaloso verme che incita al terrorismo!
Viviamo un tempo magro e amaro, dove poche entità massoniche mafiose, dirigono l’orchestra dei suonatori, piccole canaglie che insultano dal pulpito televisivo senza repliche possibili, ragazzi che provano a cambiare questo Paese.
Sappiate che questi ragazzi non sono soli, hanno, almeno, altri dieci milioni di persone che li amano alle spalle, pronti a far sentire le loro matite appena sarà possibile.
La casta sta scatenando i peggiori istinti, una classe politica e editoriale, alla fine dei suoi giorni, ed è naturale che si agitino come topi nelle fogne, arriverà l’alba nuova, dove finalmente pagherete, un’alba stellata, e se solo uno di voi ipocriti, sarà risparmiato, o perdonato, sarò il primo ad iniziare una nuova lotta, perché forse non avrò capito un cazzo, nemmeno delle stelle!
Ma resto fiducioso, e aspetto che la mafia, la massoneria, e i giornalisti collusi, diano l’ultimo rantolo d’odio, prima di tornare nelle loro case, e chiudersi nel cesso, con specchi su tutte le pareti, dove potranno solo sputarsi in faccia!

Antonio Codari
Siamo arrivati dove avevo previsto anni fa. Più il M5S si avvicina alla stanza dei bottoni, più il potere minaccia sfracelli, guerre civili, apocalissi per bocca dei suoi messaggeri di sventura. Tutti zitti però quando Berlusconi firmava patti scellerati pro domo sua. Quando Prodi, Tremonti e Monti si svendevano il Paese alla Bce. Quando la Fornero lasciò decine di migliaia di persone per 7/8 anni senza lavoro, senza stipendio e senza pensione.
Quando Renzi e Boschi regalavano miliardi alle banche truffando migliaia di risparmiatori. Quando col fiscal compact si è creato un mondo del lavoro precario. Quando hanno tentato di stravolgere la Costituzione ecc ecc ecc. Nessuna rivoluzione populista? Tutto democratico e civile. Anche con 4 governi non eletti, un presidente della Repubblica eletto due volte e con ripetuti tentativi di legge elettorale a favore dei soliti partiti coalizzati contro uno solo.
Con un’informazione colpevolmente complice.
La situazione è preoccupante se alle minacce seguissero fatti incresciosi per destabilizzare il Paese. Incolpando il fanatico Beppe

SCARPINATO (procuratore generale a Palermo)

La corruzione è oggi il principale strumento di penetrazione delle mafie nelle istituzioni. Si è ridotto il tasso di violenza perché non c’è più bisogno di uccidere, corrompi. Abbiamo un ceto politico che, dopo il crollo della Prima Repubblica, ha progressivamente emanato una serie di leggi che hanno impedito il contrasto giudiziario alla corruzione. Oggi la corruzione è sostanzialmente impunita: su 60.000 detenuti, quelli condannati in sede definitiva per corruzione sono talmente pochi che nono sono statisticamente riportabili. Nella prima repubblica, quando lo stato italiano aveva il potere di emettere moneta e obbligazioni di stato, poteva finanziare la spesa pubblica in modo illimitato e finanziava anche la corruzione. Dopo la fine della prima repubblica e poi con i trattati di Maastricht e l’importanza dell’Ue manifestata in rigorosi vincoli di bilancio, non è più possibile finanziare la corruzione con la spesa pubblica. La corruzione però è rimasta e anzi è aumentata ma ora si finanzia con i tagli ai servizi sociali. Uno dei più famosi casi è quello del Mose di Venezia, 2 miliardi il costo iniziale previsto, quello finale 6 miliardi, di cui 4 la spesa per corruzione come tagli agli ospedali, alle scuole, alle pensioni.. Non serve a niente minacciare pene severe.. oggi il rischio di essere scoperti e il costo penale sono prossimi allo zero. Il rischio di essere scoperti è ridotto perché nel mondo dei colletti bianchi c’è un’omertà superiore a quella della mafia. E il rischio è ridotto anche dalla prescrizione che l’Ue ha detto essere criminogena per come stabilita perché non decorre da quando il pm accerta il reato ma da quando è stato commesso.
.
Godetevi Cancelleri e Toninelli da Floris

ANCHE SAN GENNARO STA CON DI MAIO?
Paolo De Gregorio

C’è un gran vociare, quasi tutto in malafede, che parla di designazione verticistica di Di Maio quale futuro Presidente del Consiglio e contemporaneamente capo del partito denominato Movimento 5 Stelle.
Si omette di sottolineare che questa è una candidatura, e l’ultima parola l’avranno gli iscritti nella prossima votazione online, che avranno modo di palesare il loro eventuale dissenso non votando o convergendo verso uno degli altri sette candidati. Una eventuale sconfessione sarebbe nei numeri e credo sarebbe presa in seria considerazione.
Il can can mediatico su questa faccenda ha il chiarissimo scopo di cercare di omologare il Movimento ai vecchi partiti, che naturalmente hanno decisioni verticistiche o addirittura padronali per le quali non esistono critiche di democrazia interna, pur arrivando a sconcezze quali la compravendita di onorevoli un tanto al chilo.
La realtà è che destra e sinistra (si fa per dire poiché sono tutti partiti di centro, conservatori e di sottogoverno) sono terrorizzati dal fatto che esista una forza politica che pratica la democrazia diretta con autocandidature da sottoporre al voto degli iscritti (quindi senza potere alla segreteria), che rinuncia al finanziamento pubblico dei partiti, che rinuncia al vitalizio, che si è dimezzato lo stipendio per creare un fondo per aiutare le piccole imprese, che chiede la fine del finanziamento pubblico dell’editoria, che vuole la RAI servizio pubblico e non ufficio di collocamento per parenti dei politici, che è per la ineleggibilità dopo due legislature, e per un reddito di cittadinanza che tolga dalla disperazione milioni di cittadini poveri e disoccupati.
Il solo fatto che esista una forza organizzata in Parlamento che proponga questi temi destabilizza tutti e, a forza di definirci antipolitici e populisti (detto da ladri, corrotti, pregiudicati, piduisti, mafiosi), hanno fatto diventare questi termini un complimento, visto che essere contro la vecchia politica che ha spolpato l’Italia era un dovere civile, e riferirsi al popolo come denigrazione è una confessione di disprezzo.

Luigi Di Maio
Il disprezzo per la festa di San Gennaro da parte di un intellettuale come Gramellini (iO: ODDIO, chiamare Gramellini ‘un intellettuale’ è un po’ una forzatura!!!) è il segno evidente dello scollamento tra chi fa informazione e la gente comune. Per Gramellini la festa di San Gennaro è solo un momento per radunare i baciapile e quello che lui chiama “il popolino”.
Gramellini non sa che quella è una festa sentitissima da tutti i napoletani e anche da moltissimi campani. E tra di loro ci sono anche io. Quella di San Gennaro non è solo una festa religiosa, è una festa di popolo che si continua a ripetere ogni anno da secoli. E’ la festa che ricorda che i miracoli possono succedere, che c’è sempre la speranza, che domani può essere un giorno migliore. E’ una festa a cui ti abitui da bambino e a cui ti affezioni, non è una questione di fede o di superstizione, è una questione di identità. Napoli senza San Gennaro è come Napoli senza il Vesuvio.
Di feste patronali come questa, per altro, ce ne sono in ogni paese italiano e ognuna di esse contribuisce a definire la relativa comunità. Disprezzare queste feste è disprezzare l’Italia. Io le amo, le rispetto e sono veramente felice di essere stato invitato a partecipare ieri alla festa di San Gennaro e accetterò volentieri inviti, se arriveranno, da ogni campanile d’Italia. Con buona pace di Gramellini.

Viviana
Gente che si rivolta perché Di Maio bacia la teca di San Gennaro.
Invece Monti e Andreotti che andavano a messa tutti i giorni, Renzi messo su dall’Opus dei, Bossi che celebrava Odino e ritualizzava il dio Po con l’ampolla, con Calderoli che si sposava pure col rito celtico, o Berlusconi che carpiva al volo l’ostia e si comunicava come prendesse un salatino.. sono molto meglio!!!!!??
.
COME NASCE LA TRADIZIONE DEL SANGUE DI SAN GENNARO?

Durante il trasporto delle reliquie di San Gennaro a Napoli, una donna, Eusebia, consegnò al vescovo due ampolline contenenti il sangue del martire. Il culto per il santo vescovo si diffuse fortemente col tempo, per cui fu necessario l’ampliamento della catacomba. Affreschi, iscrizioni, mosaici e dipinti, rinvenuti nel cimitero sotterraneo, dimostrano che il culto del martire era vivo sin dal V secolo, tanto è vero che molti cristiani volevano essere seppelliti accanto a lui e le loro tombe erano ornate di sue immagini. Va notato che già nel V secolo il martire Gennaro era considerato ‘santo’ secondo l’antica usanza ecclesiastica, canonizzazione poi confermata da papa Sisto V nel 1586. La tomba divenne meta di continui pellegrinaggi per i grandi prodigi che gli venivano attribuiti; nel 472 ad esempio, in occasione di una violenta eruzione del Vesuvio, i napoletani accorsero in massa nella catacomba per chiedere la sua intercessione, iniziando così l’abitudine ad invocarlo nei terremoti e nelle eruzioni tanto che da 472 san Gennaro divenne il patrono di Napoli.
Durante un’altra eruzione nel 512, il vescovo di Napoli, Stefano I, iniziò le preghiere propiziatorie e fece costruire in suo onore, una chiesa sulla quale verso la fine del secolo XIII, venne eretto il Duomo; riponendo nella cripta il cranio e la teca con le ampolle del sangue.
Il 13 gennaio 1492, e ossa furono riportate a Napoli nel Duomo e unite al capo ed alle ampolle. Le ampolle erano state incastonate in una teca preziosa fatta realizzare da Roberto d’Angiò. In mezzo a due vetri circolari di circa 12 centimetri di diametro, ci sono le due ampolline, una più grande di forma ellittica schiacciata, ripiena per circa il 60% di sangue e quella più piccola cilindrica con solo alcune macchie rosso-brunastre sulle pareti; la liquefazione del sangue avviene solo in quella più grande.
QUANDO IL SANGUE SI SCIOLSE LA PRIMA VOLTA?
Secondo un antico documento, è avvenuto per la prima volta nel lontano 17 agosto 1389; non è escluso, perché non documentato, che sia avvenuto anche in precedenza.
21 marzo 2015, lo scioglimento del Sangue di San Gennaro durante la visita di papa Francesco a Napoli
21 marzo 2015, lo scioglimento del Sangue di San Gennaro durante la visita di papa Francesco a Napoli
QUANTE VOLTE AVVIENE IL MIRACOLO DI SAN GENNARO?
Tre volte l’anno; nel primo sabato di maggio, in cui il busto ornato di preziosissimi paramenti vescovili e il reliquiario con la teca e le ampolle, vengono portati in processione, insieme ai busti d’argento dei numerosi santi compatroni di Napoli, anch’essi esposti nella suddetta Cappella del Tesoro, dal Duomo alla Basilica di S. Chiara, in ricordo della prima traslazione da Pozzuoli a Napoli, e qui dopo le rituali preghiere, avviene la liquefazione del sangue raggrumito; la seconda avviene il 19 settembre, ricorrenza della decapitazione del santo, una volta avveniva nella Cappella del Tesoro, ma per il gran numero di fedeli, il busto e le reliquie sono oggi esposte sull’altare maggiore del Duomo, dove anche qui dopo ripetute preghiere, con la presenza del cardinale arcivescovo, autorità civili e fedeli, avviene il prodigio tra il tripudio generale. Avvenuta la liquefazione la teca sorretta dall’arcivescovo, viene mostrata quasi capovolgendola ai fedeli e al bacio dei più vicini; il sangue rimane sciolto per tutta l’ottava successiva e i fedeli sono ammessi a vedere da vicini la teca e baciarla con un prelato che la muove per far constatare la liquidità, dopo gli otto giorni viene di nuovo riposta nella nicchia e chiusa a chiave. Una terza liquefazione avviene il 16 dicembre “festa del patrocinio di s. Gennaro”, in memoria della disastrosa eruzione del Vesuvio nel 1631, bloccata dopo le invocazioni al santo. Il prodigio così puntuale, non è sempre avvenuto, esiste un diario dei Canonici del Duomo che riporta nei secoli, anche le volte che il sangue non si è sciolto, oppure con ore e giorni di ritardo, oppure a volte è stato trovato già liquefatto quando sono state aperte
QUAL È IL SIGNIFICATO RELIGIOSO DEL MIRACOLO?
«I miracoli», ha affermato don Nicola Bux, teologo della Diocesi di Bari e consultore alle Congregazioni delle Cause dei santi, «sono uno strumento per richiamare l’uomo a principi più alti. Tertulliano nel III secolo dopo Cristo scrive che “Il sangue dei martiri ha una virtù particolare: è seme di nuovi cristiani”. Quindi, il rinnovarsi del miracolo di San Gennaro fa germogliare la Fede. La reversibilità, da stato solido a liquido, del sangue di Gennaro è qualcosa di vivificante».

Viviana
Tanti dubbi, tante illazioni, tante insinuazioni, tante cattiverie, troppe, sulla vittoria di Di Maio.
Del resto Di Maio risulta vincente già nell’opinione della gente. E’ un plebiscito. I nostri nemici lo sanno e crepano d’invidia, per qualcosa che non sarà mai loro, che hanno perduto per sempre: l’amore e la fiducia della gente,.
E non sarà San Gennaro o Saviano o Travaglio a cambiare questa verità.
Si esigono certezze. Ma l’unica certezza che si può avere è che non esistono certezze. Persino nella prima votazione italiana, nel referendum tra repubblica e monarchia non ci furono certezze ma brogli. Non è dunque che la scheda cartacea ci abbia garantito gran che, anzi…e colò nuovo sistema elettorale sarà anche peggio: i brogli diventeranno sistema.
Ma la maggior parte della vita si basa sulla fiducia. E sulla speranza.
La speranza massima è che quelli a cui ci affidiamo non ci tirino delle fregature. Ma poi certezze…. Come dice il poeta:
Bisogna cantare le certezze
non quelle date o quelle ricevute
ma quelle che germogliano dal cuore
e si fanno sasso, albero e mare
si fanno impulso e amore
giovane forza e vita
vita nuova
Di questo io sono certa
che vivrò per amare e ricordare
e fidarmi di me stessa e della vita nuova
che nascerà partendo da me.

Per esempio, io sono certa di esistere. Ma potrei essere solo il sogno di qualcuno che sogna. 🙂 .
Posso solo dire. che Dio ce la mandi buona
e senza vento.
La vita è massimamente questo: fiducia e speranza che il Bene sia.
Questa è la mia sola certezza.
.
IMPRESSIONI DI SETTEMBRE
Giuseppe Manganaro

Ci tenevo ad a andare a Rimini per Italia 5 stelle. Avevo bisogno di sentire gli umori da vicino e capire un po’ di cose.
Prima di tutto volevo capire cosa spingesse migliaia di cittadini a venire da tutta Italia a proprie spese, dalla Sicilia alla Val d’Aosta, per un evento “politico”. Cosa più unica che rara, visto che non c’erano i partiti di mezzo pronti ad utilizzare i finanziamenti pubblici per prelevare i cittadini da casa o dai circoli per poi scorazzarli per tutta Italia. Quello che ho visto è stata tanta passione e voglia di far sentire che “esistiamo pure noi” in risposta alle menzogne dell’Informazione che cerca sempre di nascondere e minimizzare quella che pare sia la prima forza del paese.
Ma quello che mi ha impressionato di più è stata l’empatia che traboccava dagli sguardi di tutti i presenti, e quindi la consapevolezza di essere tutti sulla stessa barca, ma non per sventolare chissá quale orizzonte ideologico ma solo ed esclusivamente per rivendicare per se e per i propri figli un futuro migliore, fatto di giustizia sociale e solidarietá. Obiettivi che non hanno bisogno di essere chiusi nelle gabbie della destra o della sinistra ma che sono sempre più alla portata di tutti grazie a semplici strumenti di democrazia come Rousseau.
La conferma che si trattasse di un evento politico sano, genuino e alla portata di tutti, sono state le numerose agorà, che a partire dalla mattina si sono svolte in vari punti della fiera di Rimini. Ovunque si vedevano deputati, senatori ed europarlamentari rispondere a qualsiasi domanda di qualsiasi cittadino con il massimo rispetto e la massima disponibilità. Una specie di paradiso terrestre per tutti coloro che come me credono che la politica sia l’unico mezzo per migliorare le condizioni della società in cui viviamo. E così ho fatto anche io, ricevendo cortesi risposte da tutti: da Morra a Toninelli a Lemmetti (di una simpatia incredibile) a Zullo e altri ancora, sindaci, consiglieri e parlamentari, tutti insieme.
Cosa singolare è stata invece riconoscere molti visi conosciuti tra la folla. Non solo parlamentari e giornalisti ma anche “amici virtuali” conosciuti su Facebook rendendo questo social meno virtuale e più reale. E cosi, tra molti, ho incontrato e piacevolmente salutato una persona straordinaria come Angela Bosco, e una sindaca capace coraggiosa come Ida Carmina con la quale ho fatto una bella chiaccherata. Avevo da poco ascoltato il suo intervento su un palco laterale insieme ad altri sindaci in cui erano elencati i successi ma anche le grandi difficoltà a cui vanno incontro i Comuni a 5 stelle, non certo per incapacità, ma perché hanno ereditato situazioni catastrofiche. Veramente una grande donna.
A proposito di sindaci, ho assistito da vicino all’assalto alla Raggi da parte dei giornalisti e confermo che non c’è stata nessuna violenza contro loro anche se la prepotenza con la quale si muovono tra la folla quasi la richiama.
Sentire parlare la Raggi con molta lucidità e molta tranquillità mi ha fatto stare bene perché sono sicuro che, nonostante l’accanimento mediatico contro di lei, non mollerà di un centimetro. Ho visto persone che sentendola parlare erano visibilmente commosse, come ad immedesimarsi nel suo stato d’animo e non lo dico per essere retorico ma solo perché probabilmente questo sarà il ricordo più bello che mi porterò da Rimini.
..
Abusivismo, indagato sindaco 5 stelle di #Bagheria.
Nelle gare d’appalto pare che abbia escluso le aziende affiliate a Cosa nostra

IL SINDACO DI MILANO SALA RINVIATO A GIUDIZIO PER APPALTO EXPO!
Stefania Bucci

Bene. Ora, da cittadina milanese, voglio che l’informazione tratti Milano come Roma:
Voglio sapere nel dettaglio di cosa si tratta, voglio giornalisti asserragliati sotto Palazzo Marino per riferire tutti gli aggiornamenti, voglio pure che intervistino i cittadini per sapere cosa ne pensano e voglio i sondaggi sul gradimento del Sindaco. Voglio anche sapere tutto su Expo, sulle ditte appaltatrici fallite perché non sono state pagate, sui biglietti regalati dall’Imps, e quelli svenduti su Groupon, voglio i conti di Expo passati al setaccio e pubblicati su tutti i giornali.
E voglio pure tutti i risultati economici di Sala da quando è sindaco!
E di tutto questo voglio che le reti Rai, Mediaset, La7, ne parlino per giorni in tutti i programmi di approfondimento delle testate giornalistiche e sui social.
Ah no, non è Virginia Raggi e non è il Movimento 5 Stelle…

LETTERA AL FATTO QUOTIDIANO
IFQ
Vorrei fare qualche considerazione su Il fatto Quotidiano, che mi ha notevolmente deluso, anche perché qualcuno dei suoi redattori appare costantemente nei talk show televisivi esercitando una influenza non sempre benefica e chiarificatrice sugli ascoltatori. Il giornale è promiscuo, senza una linea editoriale chiara, senza una visione politica unitaria, senza una informazione economica soddisfacente, non è né carne né pesce e a livello informativo è parecchio carente. IFQ unisce anime diverse ma è prevalentemente formato dai delusi della sx. Si va da Furio Colombo che è filoebraico e decisamente comunista (è stato direttore dell’Unità) a Marco Travaglio che non è mai stato né di sinistra né di centro e viene dalla destra di Montanelli, che è sempre stata diversa da qualunque destra di governo o mai esistita. In mezzo ci sono Peter Gomez (collaboratore di Micromedia) e Padellaro (anche lui ex direttore dell’Unità) che sono fuorusciti della sx dei DS senza trovare peraltro un qualsiasi referente politico proprio o senza la capacità di costruire una nuova visione politica. Ci aggiungiamo qualche personaggio estremo come il marxista Fusaro, qualche piccolo giornalista di scarso valore, e figure di passaggio piuttosto ambigue e senza patria come Santoro.
L’unico scopo del quotidiano sembra essere lo svelamento degli scandali quotidiani andando a ramazzare anche nel cestino della carta straccia con particolari cattiverie, spesso di bassa lega, contro Renzi o la Raggi, senza peraltro individuare la minima cosa positiva nella politica di chicchessia o nei progetti di forze nuove e senza delineare un minimo di proposte o di alternative utili. Quindi siamo nella distruttività pura senza alcun piano o speranza o progetto di ricostruzione di qualcosa. La funzione prevalente del duo direttivo Travaglio-Padellaro è quella della denuncia scandalistica di episodi corruttivi. Un po’ poco, mi pare. Tutti capiscono cosa vogliono fare, nessuno capisce cosa siano o dove vogliono andare.
Persi i riferimenti di partenza, di destra o sinistra che siano, con un atteggiamento filoeuropeista molto povero di conoscenze (nemmeno la firma del CETA li ha scossi dal loro torpore), i giornalisti di IFQ si muovono nel nulla e nessuno capisce quale sia la loro meta, anche, perché se lo scopo di un giornale diventa solo negativo, come mera distruzione politica il risultato è il nichilismo totale alimentando solo l’astensionismo elettorale.
Alcuni lettori, che erano rimasti attratti dal giornale illudendosi che fosse l’unico che mai difendesse l’operato dei 5stelle, si sono rapidamente resi conto che del programma del Movimento quelli di IFQ non hanno capito mai nulla e gli ultimi editoriali di Travaglio hanno fatto proprio cadere le braccia per inconsistenza e velleità programmatiche, consigli non richiesti e biliosi, miseria di valori e travisamento di verità. Ora, non c’è niente di peggio di uno che non ha capito niente di un Partito si metta anche a pontificare per dare a quel partito dei consigli che lo distruggerebbero alle fondamenta.
Per cui è stato sempre più chiaro che anche IFQ deve essere messo nell’elenco pressoché unanime della stampa ostile al M5S (ostile dunque a 9 milioni di elettori), per cui i già scarsi 35.000 lettori di IFQ rischiano di diventare molti di meno.
Dico questo con amarezza perché io IFQ lo compravo ogni mattina. Ma di nuovo chiedo ai suoi redattori: “Abbiamo visto chiaramente che cosa volte distruggere. Ci volete dire per favore dove volete andare e cosa volete costruire?”.

Mi si dice che un giornale non deve costruire ma solo informare
Non credo sia giusto nemmeno questo. Un conto è essere servi di un partito o di un potere. Un altro è costruirsi una propria linea politica. Nel positivismo si credeva che uno scrittore dovesse essere totalmente oggettivo, ma persino se fai una fotografia sei soggettivo e dimostri la tua soggettività, lo fai nella scelta del soggetto, nel taglio della foto, in mille modi in cui riveli te stesso. Ma la linea propria di IFQ quale è? quella di attaccare tutti? Troppo poco. Che mondo vorrebbero? non si sa. Che Europa vorrebbero? Nemmeno ci pensano. Che economia vorrebbero? Ma se nemmeno ne parlano di economia! Sembrano confusi, immaturi, inconsapevoli, disinformati. Si limitano a lanciare pietre? Ma che educazione dell’opinione pubblica fai se insegni solo a sputare contro tutto e tutti? Dov’è la parte costruttiva, propositiva? O forse pensano che un giornale non debba formare un’opinione ma solo alimentare lo schifo già esistente?
Mi si dice anche che un giornale non deve avere ideologie
Ma non pensavo nemmeno questo. Un giornale non dovrebbe essere un organismo che ti dice chi votare, ma che ti aiuta a capire cosa è meglio in ogni settore o in ogni cosa, guardando anche a esperienze straniere. A volte questo lo ha fatto, per esempio per la campagna del No al referendum costituzionale. Spesso non lo ha fatto, per esempio nella valutazione dei comportamenti dei sindaci delle diverse città, dove per esempio ha ignorato completamente le buone iniziative che spesso erano dei 5stelle, e non lo ha fatto assolutamente (cosa per me gravissima) in occasione di certe mosse a livello europeo come la firma del Ceta. Sono d’accordo con te sul no alle ideologie, non sono d’accordo sull’assenza di idee. Io sono sempre stata una insegnante e sono una madre, in entrambi i compiti avevo due finalità: impedire il male ma anche incoraggiare il bene. Ecco, questo secondo compito nel Fatto Quotidiano è completamente assente.

Rimini- 5stelle

BRUNO FUSCO
In Italia ci sono circa 7996 comuni, di questi, solo 45 amministrati dal Movimento Cinque Stelle.
Si apprende, oggi, dall’informazione tutta, che nulla succede nei restanti 7951 comuni, di questi, circa 1100, sono amministrati dal centro sinistra, quasi 700 dal centro destra, e altri, da varie colorazioni tra il marrone e il grigio topo.
Tutto quello che succede di deleterio in Italia, da un po’ di tempo, si svolge tra Livorno, Roma, e Bagheria, come sono sfortunati gli abitanti…, tutti gli scandali, tutte le storture, tutti gli stupri, le rapine, le alluvioni, le occupazioni, le invasioni barbariche, le zanzare, i cinghiali, i condor, pinguini malati, scimmie parlanti, gabbiani impazziti, parchi insicuri, violenza sulla donne, vagabondi, rom, clandestini, malattie debellate che tornano, tutto si concentra nei comuni Cinque Stelle…, e tutta la magistratura è concentrata lì, solo lì, dove tutto succede di orrendo!
Che informazione vedetta! Che cani da guardia questi giornalisti! Per un comune di 50 mila abitanti, si spargono pagine di infamia, per uno come Milano, con quasi due milioni di abitanti, dove il sindaco Sala è stato rinviato a giudizio, tutto scorre via, come fosse l’ultimo comune perduto di un’Italia in frantumi. Siete ridicoli e vergognosi, ormai ce ne siamo accorti!..

Referendum della Catalogna: Blitz governativo con 14 arrestati, 10 milioni di schede sequestrate, agitazione in tutto il Paese.
Il prossimo 22 ottobre in Veneto e Lombardia si voterà per un referendum in cui verrà chiesto ai cittadini se vogliono che la loro giunta regionale faccia richiesta allo Stato di ottenere maggiore autonomia.
Gentiloni farà arrestare Gentiloni e Zaia e due giunte regionali? Farà sequestrare i 24.000 tablet comprati da Maroni e costati 23 milioni di soldi pubblici?
O finirà tutto in una buffonata?

COS’E’ OGGI IL FASCISMO
ALESSANDRO DI BATTISTA

“Mentre in Italia i camerieri del sistema si affannano a combattere i retaggi di un fascismo morto e sepolto nuove forme di “totalitarismo” mascherate da democrazia prendono forma in Europa. Cosa è oggi il fascismo? Quattro nostalgici che fanno il saluto romano? Ma stiamo scherzando? Oggi il fascismo si esprime in 1000 modi diversi. Vive nel primato della finanza sulla politica, nella lenta ma inesorabile privazione dei diritti sostituiti dai bonus; dimora in quel regime mediatico che prova, incessantemente, a far credere che le vittime siano i carnefici e chi prova a cambiare il sistema il responsabile dei disastri e vive anche nel tentativo, oscenamente anti-democratico, di impedire ad un popolo di esprimersi sul proprio futuro. Hanno diritto o no i cittadini catalani di esprimersi? Nei regimi mascherati da democrazia il referendum, quello che dovrebbe essere il massimo esempio di espressione della volontà popolare, diventa uno scandalo e si prova a farlo saltare. Mark Twain disse: «se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare». E infatti, quando votare potrebbe portare a un reale cambiamento, provano ad impedirlo. E quando i cittadini si avvicinano al cambiamento, iniziano ad informarsi, a partecipare alla vita politica del Paese, a prendere coscienza della realtà inizia la distrazione di massa. Ci fanno parlare dell’abbattimento o meno dei simboli dei totalitarismi passati perché temono che il popolo si occupi, sul serio, dell’abbattimento dei totalitarismi presenti.

Angela Bosco
Buongiorno……e sorrido………pensando che io cittadina mi devo difendere dagli attacchi sempre più duri e cattivi di una classe politica corrotta e che corrode.
Perché sorrido? Perché loro mi vogliono spenta, remissiva, piegata….il mio sorriso è la mia arma e la mia forza.
Non sono da sola….ho trovato nel mio cammino milioni di cittadini che hanno deciso di alzare la testa e….sorridere.
Perché sorridere comporta un progetto, l’idea che non solo guardiamo al futuro con speranza ma abbiamo anche il coraggio di lottare per questo progetto
E più tentano di farci morire, di annientare le nostre volontà, più noi siamo ancora qui.
Il Movimento è anche questo : il motore che ci tiene vivi e pronti alla lotta
È la nostra arma di difesa e….quando serve di offesa….basta essere uniti.

RIDIAMARO :- )

Brivido
«Pontida la facciamo anche a costo di pagarla di tasca nostra», afferma Matteo Salvini. Facciadacazzo!!! Quindi la stavamo pagando noi????
.
George Clone
Salvini: “Domenica a Pontida faremo scelte impegnative”. Non dirmi che restituite il malloppo.
.
Murcielago.
La Magistratura blocca 48 milioni di euro alla Lega Nord e Salvini dichiara: “sono impossibilitato a pagare le ultime 12 persone che lavorano per noi. ”
ma quanto prendono di stipendio quei dodici???!!
.
Trovati i soldi per il raduno della Lega a Pontida.
erano nascosti in Tanzania

Comagirl00
Salvini non pagherà lo stipendio a 12 dipendenti. Vabbe’, se sono quelli che gli scrivono i discorsi ha pure ragione.

Luce so fusa
Due ragazze americane denunciano di essere state stuprate da due carabinieri.
Che non è come essere stuprati da dei neri, ci tiene a precisare la Serracchiani.
.
Adry Anna
Prima pagina di Libero:
“Firenze, due ragazze denunciano uno stupro da parte di due carabinegri.”
.
Ibico
Senato, slitta il voto sullo ius soli. Un milione di ragazzi non verranno aiutati a casa loro
.
Luce so fusa
Spagna a pochi giorni dal referendum per l’indipendenza della Catalogna arrestati esponenti del Governo autonomo.
Vorrei ricordare a Gentiloni che mancano pochi giorni al Referendum in Lombardia e Veneto per l’autonomia.
.
zioberto
Catalogna, arrestate 13 persone con l’accusa di aver organizzato il referendum sull’indipendenza. Tuttora latitanti invece Salvini e Maroni
.
Viviana
Ancora un anno di questa politica e poi non resta che Lourdes.

Massimiliano Parente commenta GRAMELLINI

«Ho scritto questo libro perché avevo bisogno di una pomata da spalmare sul cuore». …Massimo Gramellini, un vero fenomeno del salotto radical kitsch, infatti è tutt’uno con il paraguro del tempo che fa, Fabio Fazio, dove finisce l’uno inizia l’altro e finiscono entrambi.
Neppure Susanna Tamaro è mai arrivata alla pomata sul cuore…. Gramellini è uno che, con questo cuore impomatato di se stesso, ogni giorno fa la morale a qualcuno. L’ultima a Gasparri, perché ha chiesto scusa agli handicappati per un’uscita infelice. Meno infelice di tante uscite della Littizzetto, ma l’ha detta Gasparri, uno stronzo. Gli fa la morale prima per l’uscita, e poi, incredibile, per l’entrata, perché Gasparri ha chiesto scusa, eh no, troppo facile chiedere scusa. Doveva come minimo suicidarsi. Anche perché Gramellini non chiede mai scusa, eppure ne avrebbe di cose di cui scusarsi. Io per es., se fossi Gramellini mi scuserei anzitutto per essere Gramellini, perché c’è un limite a tutto. Mi scuserei per aver sostituito l’intellettuale organico con l’Harmony del salotto buono, per essere il bigliettino vivente di un Bacio Perugina biodegradabile, una Wanna Marchi del populismo buonista e sentimentalista (che però a sinistra si dice popolare), o almeno mi scuserei di prendere due stipendi: uno dalla Rai, servizio pubblico, e uno dalla Stampa… ormai nei sottopancia televisivi di chiunque si presenti come ‘scrittore’, c’è sempre un’arroganza, una vanità mal riposta, una coda di pavone posticcia a buon mercato, una mancanza di rispetto per la letteratura. Dostoevskij la chiamava «la sfrontatezza dell’ingenuità». Però Gramellini ha il cuore spalmato dei suoi romanzini, non ha sensi di colpa, la pomata è magica, e tra l’altro vende, e se criticate uno che vende qualcuno vi risponde che siete invidiosi. ..E poi d’accordo, Gramellini vende, e per forza: oltre che sul cuore, i suoi libri li spalma dappertutto: dall’amico Fabio Fazio, dall’amica Lilli Gruber, dall’amica Daria Bignardi, perfino dall’amica Barbara D’Urso … tutti colleghi «e scrittori». Ci vorrebbe poco a programmare un generatore automatico di aforismi di Gramellini, basta mettere cuore, amore, anima, sogno, magia, favola a ogni frase, sebbene perfino Veltroni li avrebbe cestinati. Tipo: «Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più». Magari in questo caso non è una cazzata, ma un manifesto per coppie di eroinomani. Spesso amore, sogno, magia e favola li infila anche nelle stesse tre righe, un’infinita supercazzola dell’anima. «Innamorarsi è raro, ma non difficile. La vera impresa è conservare quel sogno d’amore anche dopo la trasformazione in realtà. Perché incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola». Ha anche concepito la descrizione di un bacio più comica del mondo: «Protesi le labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l’intero percorso perché me le trovai addosso a metà strada…Ora, se una si fa dare delle risposte da Gramellini ci credo che è disperata, dovrebbe andare da un terapista serio. E comunque lui risponde, risponde sempre, figuriamoci se se lo fa chiedere due volte, uno sfornatore di aforismi del suo calibro. «Spesso le urla che fanno più male sono quelle pronunciate sottovoce» sentenzia l’angelo. Oppure: «Non posso impedirti di inciampare. Però posso mendicare il tuo piede ferito. E prenderti un braccio, fino a quando sarai in grado di camminare sulle tue gambe». Io piuttosto che farmi medicare da Gramellini me lo segherei il piede. Pinocchio ha schiacciato il Grillo Parlante per molto meno, e fra l’altro rispetto all’angelo di Gramellini il Grillo di Collodi era Proust. Un’altra chicca è la sua rubrica spalmata sulla Stampa, che si chiama «Buongiorno». Un sermone quotidiano con delle storie strappalacrime, strappasospiri, strappapalle, strappatutto. Di recente la storia di un pescatore che ha salvato un pinguino e il pinguino che fa chilometri per tornarlo a trovare ogni anno, e Gramellini te la racconta col cuore in mano, e ecco la morale della favola: «La gratuità dell’amore genera gratitudine, almeno nei pinguini. Non è buonismo. Pinguinismo semmai». Nel frattempo finisce l’anno, siamo sotto le feste, e il pinguinista pensa: «Mi resta un anno per smettere di essere pigro e vigliacco. Per foderarmi gli orecchi con la cera della passione». Neppure Mauro Corona, che non si fa una doccia da tre mesi, la cera della passione nelle orecchie. D’altra parte secondo Gramellini «le donne non si conquistano con le corde vocali, ma con gli orecchi». Prendi un cotton fioc, ti togli il cerume dell’amore, lo spalmi con la pomata del cuore, protendi le labbra a metà percorso, la porti all’acquario di Genova a vedere i pinguini e l’hai conquistata. In ogni caso Gramellini parla spesso anche di cose serie, politiche. Per esempio interviene sulle unioni civili e scrive: «In natura ogni creazione presuppone un maschio e una femmina». Più che «Buongiorno» la rubrica dovrebbe chiamarsi «Buonanotte scienza». L’intero universo, le galassie, il sistema solare, la Terra, non ha avuto bisogno di maschi e di femmine per crearsi. E la stessa vita sulla Terra è andata avanti per miliardi di anni con cellule procariotiche e eucariotiche, senza contare gli organismi e gli animali ermafroditi o che si riproducono per partenogenesi. Tuttavia forse Gramellini ha scritto creazione ma intendeva procreazione. Ma allora è probabile che invece di cuore volesse dire culo, e in tal caso va riletto tutto in un’altra chiave, e con un’altra pomata.
.
IL CAZZARO @MATTEORENZI HA QUERELATO LA SIGNORA CHE PROTESTAVA X ESSERE STATA ROVINATA DAL #SALVABANCHE..
INFAMI SI NASCE O CI SI DIVENTA?

.
Non ci posso credere??!!!!!! L’ha querelata perché gli ha rovinato il discorso??? Non bastava farla portare fuori di peso dai buttafuori? E ad Arezzo pure lo votano un tanghero così?????
.
Giovanna Mazzoni, un’anziana signora ferrarese alla conferenza di Renzi alla Fiera di Bologna gli aveva detto “Voi avete rubato” riferendosi alle banche colpevoli di aver rubato ai risparmiatori. Renzi aveva risposto nettamente: “Ladro lo dice a sua sorella!” e l’aveva fatta buttare fuori. La stessa signora poi non l’hanno fatta poi entrare alla conferenza seguente di Renzi così come hanno rifiutato l’accesso ai rappresentanti dell’associazione Vittime del Salva Banche Letizia Giorgianni e del Comitato degli Azzerati Silvia Battistelli che avrebbero voluto porre delle domande a Renzi e confrontarsi sulle conseguenze del decreto del novembre 2015.
.
Viviana
Non solo rubano ai risparmiatori, non solo continuano a proteggere i ladri delle banche, ma se le vittime protestano le querelano!! Renzi ha superato tutti i limiti della protervia. Per lui dovrebbero coniare un termine nuovo ? la renzervia’!

BRUNO FUSCO
COME AI VECCHI TEMPI…

“Io, Silvio Berlusconi, il re della rovina di questo Paese, mi trovo ad affrontare i Grillini? Eppure ho corrotto la Guardia di Finanza, ho comprato uomini, donne, politici, minorenni, ho fatto falsi in bilancio, ho costituito fondi neri, ho fatto falsa testimonianza, patti con la mafia, costruito imperi televisivi con l’aiuto dei socialisti e dei comunisti, e poi arrivano questi giovani che non hanno nemmeno rubato una mela, e vogliono governare l’Italia! E io dovrei perdere tutto il lavoro sporco di tanti anni di corruzione? Partito Democratico, amici massoni, mi rivolgo a voi, si può accettare tutto questo? Si può permettere che quattro ragazzi onesti, puliscano ciò che non avete mai pulito, e lo sappiamo? Violante, tu non dici niente? Prodi, Napolitano, Renzi, Amato, Mattarella, non eravamo d’accordo? Le televisioni a me, e le fondazioni e le banche a voi? Non erano questi i patti? Non si era detto grande coalizione? Non avevamo deciso che le stelle erano l’unico nemico? Posso io a questa età salvarvi ancora il culo? Ok, ho capito…, si ricomincia dalla Sicilia, come sempre…, il mio amico Dell’Utri, non può, in questo momento è impedito, ma abbiamo tanti amici in Sicilia che ci vogliono bene…, forse Graviano lo abbiamo trattato un po’ male…, dai si ricomincia come ai vecchi tempi, ci penso io a reti unificate: “italiani vi prometto che…”
.
alescalas
Germania, incidente in palestra, pene incastrato nel piatto di un bilanciere
“Dio ha dato all’uomo un pene e un cervello, ma sfortunatamente non lo ha provvisto di abbastanza sangue da far funzionare entrambi nello stesso momento.”cit

Giorgio Cremaschi‏
La sostanza è che Renzi fa la legge elettorale più favorevole a Berlusconi È coerente visto che finora ne ha realizzato il programma
.
In Piazza della Signoria a Firenze il sindaco Nardella ha fatto esporre una statua che rappresenta un grossissimo stronzo
Praticamente un coming out del Pd di Renzi.

Laura Tonino
Sarebbe interessante un consulto professionale su questo: la violenza di natura psicologica che vedo da 10 anni contro attivisti ed eletti a 5 stelle
1)Ambizione e Rivalità, per portare al correntismo, al dissidentismo
2)Perfezionimo vs Omologazione, per dimostrare che “te vorresti esser meglio” ma in realtà “sei uguale agli altri”
3)Paranoia,per insinuare complotti, teorie di sotterfugio e castelli cospirativi per demolire la buona volontà e umanità
3 leve di violenza psicologica usate contro eletti ed attivisti
Strumenti usati, per primi, dalle colonne e dai programmi che dipendono dal mondo “De Benedetti”, dichiarato oppositore dei 5 Stelle. E ora tranquillamente su tutti i giornali. Notare che anche oggi quelli di IFQ lavorano ormai esclusivamente per amplificare questo genere di elementi (es.che si parla solo delle parole Morra,o di cosa parli Fico)
Ho già fatto es. di oggi ma ne potrei fare mille:
1)Ambizione/Paranoia:
Formigli,uomo De Benedetti,ha fatto finta di sponsorizzare Favia facendolo prima parlare di cose che non sono mai andate in onda davvero…e poi lo ha infilato con un fuori-onda con le sue paranoie su Casaleggio,facendo scoppiare la sua contrapposizione con Bugani a Bologna
2)Omologazione:
Bufala di IFQ sul voto contro l’abusivismo in Sicilia,dei 5 Stelle..con rettifica ai limiti di uno sfottò
3)Paranoia:
Demonizzazione continua di Gianroberto, che morirà per tumore
Altre sfumature della mania,del condizionamento psicologico e della fissazione..le noto specialmente nel fatto che molte delle persone che hanno lasciato,liberissimi,i 5 Stelle,sono amplificati,coccolati,usati dai media, oggi non riescono a far altro che parlare del Movimento
Una violenza che è ben oltre il confronto politico. La dialettica.Assai peggio della pura demonizzazione. Neppur pallidamente comunicazione, anche di parte
Opposto ontologico di ciò che consideriamo informazione
Uno stupro intellettuale che va avanti da troppo tempo e che ha creato danni reali, umani.
.
Alessandro Di Battista
“La vedete la nostra società? Chi comanda? Un banchiere? Un grande editore? I pezzi grossi dei partiti? I boiardi di stato senza nome? Ma quando mai. Chi comanda è la paura. Paura della propria identità. Paura della diversità. Paura di perdere il lavoro, paura di non trovarlo mai. Paura di alzare la testa, paura di tenerla sempre abbassata. C’è chi ha paura di restare solo e allora resta solo. Chi di essere abbandonato e allora è il primo che abbandona. Chi di non essere all’altezza dei propri sogni e allora smette di sognare. Forse provare ad educare un bambino a non avere paura, è un gesto rivoluzionario”.

SIAMO ITALIANI, Parodia di Siamo i Vatussi di Vianello

Battaglie campali.
“La grande battaglia per ridurre il debito” (Corriere della sera, 24.9).
Nel 1975 il debito pubblico era di 41 miliardi di euro, nel 1990 di 667, nel 1995 di 1.151, nel 2010 di 1851, nel 2016 di 2.217, oggi di 2300. Magari, se smettono di combatterlo, diminuisce. (Il fatto quotidiano 25/09/2017)
.
NUOVA PORCATA ELETTORALE
Danilo Toninelli
Mancano pochi mesi alla fine della legislatura ed i vecchi partiti estraggono dal cappello l’ultima porcata, la peggiore. Obiettivo? Ovviamente il solito, salvarsi le terga e frenare l’avanzata del Movimento 5 Stelle. Di cosa stiamo parlando? Della nuova proposta di legge elettorale ispirata da Verdini fatta propria da Renzi e ben accolta da Berlusconi e Salvini. L’abbiamo chiamata anticinquestellum, è palesemente incostituzionale e ora vi spieghiamo il perché:
– è incomprensibile perché non permette all’elettore di capire chi sta votando anzi, impone all’elettore di votare chi non ha mai voluto: se voti un candidato uninominale il tuo voto è automaticamente attribuito, in modo chiaramente incostituzionale, anche alle liste che lo sostengono;
– favorisce clientelismo e voto di scambio dando un potere enorme ai capibastone locali, che con l’arma del ricatto e dei favori controlleranno l’esito delle elezioni;
– uccide il senso stesso della democrazia perché consente di essere eletto solo a chi è sostenuto dai potentati locali: fine del sogno del cittadino che stando fuori dalle cricche partecipa e si fa Stato, che è il principio cardine del MoVimento 5 Stelle;
– favorisce le super ammucchiate portando alla nascita di liste farlocche create solo al fine di raccattare qualche voto in più. Basta un misero 1% per aggiungere voti validi per ottenere seggi parlamentari. Ci aspettiamo quindi che si presenteranno con il Partito della Salamella e altre liste per ingannare gli elettori che non eleggeranno nessuno ma daranno i loro voti ad altri;
– i partitini continueranno a ricattare i grandi perpetuando l’attuale instabilità e producendo nuovi inciuci;
– ritornano i parlamentari nominati (attualmente ci sarebbero le preferenze per tutti i senatori e per buona parte dei deputati);
– si mantengono le scandalose pluricandidature;
– prevede la figura di un capo politico non per le eventuali coalizioni, ma per le singole forze politiche, il che significa che i vari Berlusconi e Salvini o Renzi e Pisapia potranno presentarsi agli elettori ciascuno come “capo politico” anche se i loro partiti si presentano in coalizione. In più permetterà anche agli incandidabili (perché condannati in via definitiva) di presentarsi alle elezioni come “capi politici” e dare l’illusione di essere votabili;
– infine riduce enormemente i seggi a chi non si coalizza facendo sì che se prendi il 30% dei voti, ma corri da solo, ti spettino meno del 15% dei seggi;
Si tratta evidentemente dell’ennesimo tentativo di arginare il MoVimento 5 Stelle e di assorbire i voti di chiunque non stia con Renzi e Berlusconi, che riesce nel perverso capolavoro di ledere gravemente la rappresentanza senza nemmeno favorire in alcun modo la governabilità. Renzi e Berlusconi vogliono tentare un colpo di mano scandaloso e incostituzionale che produrrà un altro Parlamento illegittimo, solo perché sanno che la Corte costituzionale non farà in tempo a pronunciarsi prima delle prossime elezioni, e che come unico risultato porterà il caos o un nuovo grande inciucio. Contro questo ennesimo tentativo di ingannare la democrazia ci batteremo ancora una volta con tutte le nostre forze.
P.S.
Vi ricordate il modello “Tedesco” affossato dai franchi tiratori dei vecchi partiti nel voto segreto. Oggi è chiaro che lo abbiano fatto apposta perché era una legge costituzionale e soprattutto che non danneggiava il MoVimento 5 Stelle…

MA MI FACCIA IL PIACERE
Marco Travaglio

Facci ridere. “Basta comici, al Paese serve la competenza” (Matteo Renzi, segretario Pd, 24.9). Quindi si ritira anche lui?

Il vero criminale. “Così Woodcock indagava violando le regole dell’ufficio” (Messaggero, 19.9). Le regole erano chiare: vietato indagare.

Il Ripatto Gentiloni. “Intesa governo-Vaticano: ‘Sì allo Ius Soli entro l’anno’” (Repubblica, 18.9). L’intesa, tipica di ogni Stato laico che si rispetti, funziona così: in Vaticano lo Ius Soli non c’è, ma lo facciamo noi anche per loro.

Battaglie campali. “La grande battaglia per ridurre il debito” (Corriere della sera, 24.9). Nel 1975 il debito pubblico era di 41 miliardi di euro, nel 1990 di 667, nel 1995 di 1.151, nel 2010 di 1851, nel 2016 di 2.217, oggi di 2300. Magari, se smettono di combatterlo, diminuisce.

Il silenzio è d’oro. “Luigi Marroni l’ho scelto io attraverso il ministro Padoan e sono molto contento dei risultati di Consip. Ma non si è comportato bene: registro che per sei mesi Marroni è stato zitto, poi quando ho perso il referendum ha parlato” (Matteo Renzi sull’ex ad di Consip nominato e cacciato dal Pd dopo aver testimoniato sotto giuramento contro Tiziano Renzi e Luca Lotti e aver poi rifiutato di ritrattare, Corriere della sera, 20.9). E per giunta ai carabinieri e ai magistrati. Come testimone, non come indagato. Bella gratitudine.

Largo al padrone. “L’età come unico merito. M5S e la retorica della gioventù” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 24.11). Molto meglio un puttaniere ottantunenne, per giunta rintronato.

Colpa di Virginia/1. “Stuprata e legata a un palo a Villa Borghese. A Roma tre aggressioni in pochi giorni. Il Pd: Capitale in abbandono” (Stampa, 19.9). “Roma, stupri in aumento. Pronto il piano. E il prefetto bacchetta la sindaca Raggi” (Messaggero, 21.9). È chiaro che è stata lei.

Colpa di Virginia/2. “Studentessa denuncia stupro a Rimini” (Ansa, 24.9). Non a caso la Raggi era a Rimini con la scusa della kermesse dei 5Stelle.

Colpa di Virginia/3. “Montanelli tradito da Milano. I suoi giardini sono una discarica. Il parco a lui dedicato era un’oasi dove il giornalista sospendeva il tempo. Ora è rifugio di profughi, rifiuti e topi. Roba da farlo rivoltare nella tomba” (Libero, 16.9). Ma Sala non c’entra: dev’esserci passata la Raggi.

Pisaquale? “È complicato un patto di governo con il Pd” (Giuliano Pisapia, leader di Campo progressista, 24.6). “Con questa legge elettorale sfidiamo il Pd e saremo capaci di far tornare l’entusiasmo nei milioni di voti che il Pd ha perso” (Pisapia, 17.9). “L’unica svolta possibile è che il Pd guardi a sinistra e non a destra, dicendo apertamente che non è autosufficiente e che il candidato non sarà il segretario del Pd. Se vogliono la coalizione facciano le primarie” (Pisapia, 20.9). “Mi dicono che cambio idee, ma io sono sempre stato coerente… I nostri avversari sono M5S e FI. Lavoriamo con Renzi, ma non comanda lui” (Pisapia, Messaggero, 24.9). Scegli anche tu il Pisapia che preferisci.

Smemoranda. “Ti ricordi, Indro?” (libro con articoli di Mario Cervi pubblicato dal Giornale di Alessandro Sallusti per ricordare il fondatore Indro Montanelli, 20.9). E Indro rispose: “Mario, sii buono, non mi ci far pensare”.

Gradi di separazione. “Finalmente si torna a parlare di separazione delle carriere”. “I Woodcock da una parte e i veri magistrati dall’altra?” (Sergio Staino, “vignetta” su Il Dubbio, 20.9). O gli Staino da una parte e i veri vignettisti dall’altra.
.
..e finiamo con un po’ di dolcezza..
E’ nato Andrea Di Battista

http://masadaweb.org


MASADA n° 1878 5 ottobre 2017 RISCATTARE LA DEMOCRAZIA

$
0
0

MASADA n° 1878 5 ottobre 2017 RISCATTARE LA DEMOCRAZIA
Blog di Viviana Vivarelli

I numeri dell’incontro M5S di Rimini – Casini e l’inchiesta sulle banche – L’informatore di corruzione – Commenti sull’elezione di Di Maio – Il dilagare dell’estrema destra – Lo sfratto iniquo – Il cielo sotto Berlino – Di Battista – Rieletta la Merkel – Il Berlusconi risorto – Votato dagli elettori il programma 5stelle sul lavoro

Giuseppe Barone
Mentre i nuovi guru decantano il nuovo mondo della decrescita felice, migliaia di africani e asiatici rischiano la vita per assaporare le merendine e le patatine del mondo industriale.
Parlando con Kanu del Ghana giunto in Italia qualche anno fa, uno che a suo modo pensa di avercela fatto, fa soldi pulendo le vetrine dei negozi, mi diceva, chi arriva sa bene che qua non c’è un lavoro, ma c’è la possibilità di un colpo di fortuna, una botta di culo, l’Italia è un sorteggio della vita.
.
La triste lezione della storia è che chi la libertà non l’ha mai conosciuta non può che temerla. (Viviana)

L’Italia è spartita tra partiti destri e partiti ambidestri.

BOSCHI: “BISOGNA AGGREDIRE IL CONTANTE NELLE CASE DEGLI ITALIANI”. DI MAIO: “ARROGANZA ALLUCINANTE”

Uno vale uno, ma l’umanità interconnessa ha un valore infinito“.
Gianroberto Casaleggio

NON FA UNA PIEGA
Roberto Donati
“Quindi ricapitolando: professori universitari truccano concorsi per far prendere cattedre agli amici degli amici, che a loro volta regalano lauree a futuri imprenditori edili, i quali regalano mazzette a sindaci che cambiano partito ad ogni elezione, per far costruire case a ridosso dei fiumi o in zone sismiche, dove gli amici si possono comprare la seconda casa per poi chiedere il rimborso pro-terremotati dello Stato, che a sua volta si tiene i soldi versati in beneficenza per salvare delle banche che hanno prestato soldi a quegli stessi amici imprenditori che costruiscono case con la sabbia, comprandosi giornali che parlano in prima pagina di epidemie di morbillo, permettendo a ministre col diploma, di decidere di comprare, con i soldi dello stato, milioni di dosi da industrie farmaceutiche che a loro volta danno mazzette a primari (laureati come i prof di cui sopra) che spezzano le gambe a vecchiette a cui sempre ministri laureati hanno tolto la pensione di reversibilita’ dei mariti defunti, i quali hanno lavorato fino a 70 anni per pagare le pensioni di politici diplomati con 4 anni di assenteismo dai banchi del parlamento, tali e quali ai furbetti del cartellino entrati col concorso vinto grazie ai prof di cui sopra..VIVA L’ITAgLIA….”

I NUMERI DI ITALIA 5 STELLE A RIMINI
di M5S
Prima di tutto ci teniamo a ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento in un tempo record di soli 2 mesi, a partire dai 444 volontari (record assoluto). Il costo totale dell’evento è stato di 577.174,62 €. Le donazioni hanno raggiunto in soli due mesi la cifra di 353.051,77 € a fronte di 5.291 donatori.
Nei tre giorni di evento abbiamo incassato 246.971,51 €. 170.102,21 € sono arrivati dal catering, 64.044,30 € dal merchandising, 12.825 € dai parcheggi. Come potete vedere anche questo evento è stato completamente autofinanziato con dei numeri straordinari di partecipazione.
Sottolineiamo che non abbiamo ricevuto un euro da sponsor, multinazionali e lobbie, eppure l’evento è stato un grande successo da tutti i punti di vista. 521 bambini hanno riempito di gioia e sorrisi la nostra area bimbi. 112 sono le persone con disabilità che hanno usufruito dei nostri servizi a loro disposizione (20 volontari sempre presenti per rispondere ad ogni esigenza).
Centinaia di persone, forse un migliaio, hanno potuto cimentarsi nelle tante attività sportive offerte per la prima volta quest’anno nell’area ludica. Alla fine del nostro evento pare che sia impossibile trovare una qualsiasi forma di rifiuto all’interno del rock park di Rimini che è stato riconsegnato più bello che in partenza. Nei prossimi giorni ci saranno comunicati i numeri dei kg di materiali raccolti e consegnati perfettamente differenziati e pronti per avere una nuova vita.
Siamo molto felici dei risultati ottenuti e non ci resta che ringraziarvi ancora una volta per l’affetto e il calore che avete dimostrato nei confronti del M5S.
Grazie! Grazie! Grazie!

CASINI E L’INCHIESTA SULLE BANCHE
Barbara Lezzi.
Signore e Signori , ecco a voi il ” poltronista per eccellenza ” Pier Ferdinando Casini
Abbiamo un “eccellente” presidente per la commissione d’inchiesta sulle banche.
È uno dei soci della fondazione Carisbo, azionista di Intesa San Paolo. Sì, Intesa San Paolo, quella a cui abbiamo regalato circa 17 miliardi.
Chi è il nuovo presidente fortemente voluto dal Pd? Pier Ferdinando Casini.

Giuseppe Barone
Casini al controllo delle banche, mai nomina fu così più azzeccata, ecco perché vogliono togliere il contante, per dare consistenza ai bottini.
Ora si aspetta il Toto Riina all’antimafia.

PIER, IL NUOVO CHE AVANZA
Marco Travaglio
Casini ha 57 anni e ne ha passati in Parlamento 29. E’ stato nella Dc, poi con Berlusconi, poi contro, ora è per il Monti bis. Ha voluto il Porcellum, adesso per carità. Ha radunato nel suo nuovo partito un circolo di condannati, e li chiama ‘persone perbene’
Siccome in Italia il rinnovamento della politica si fa conservando gli stessi politici, che però cambiano continuamente idea e nome ai loro partiti, Pier Ferdinando Casini si crede il nonplusultra del nuovo che avanza: infatti ha 57 anni e ne ha trascorsi più in Parlamento (29) che fuori, essendo entrato alla Camera nel 1983 per non uscirne più. Ha militato nella Dc, nel Ccd con Berlusconi e nell’Udc contro Berlusconi, ma ora ha sciolto l’Udc per traghettarla nel Partito della Nazione che si propone una grande coalizione col Pd e con Berlusconi per un bel Monti-bis. E dire che, nel dicembre ’94, quando il primo Governo del Cavaliere cadde per la sfiducia di Bossi, i governi tecnici gli davano l’orticaria: infatti rifiutò di appoggiare quello di Lamberto Dini, antesignano di Monti, perché era «la versione raffinata, tecnico-universitaria, del ribaltone politico», un «gioco scorretto» contro «il bipolarismo che abbiamo costruito», per «far dimenticare il voto popolare» e negare «la parola agli elettori» (17 gennaio ’95). Quando poi, un anno dopo, Dini si candidò con una sua lista nel centrosx, Casini tuonò: «Se c’è una persona inaffidabile è Dini: ha fatto un Governo tecnico che doveva restare neutrale e invece è diventato un partito» (24 marzo ’96). Ora naturalmente patrocina una Lista Monti con dentro un bel po’ di ministri tecnici, da Corrado Passera ad Andrea Riccardi (Monti, purtroppo per lui, è già Senatore a vita), tutti invitati alla sua convention diuretica di Chianciano. E guai a chi dà loro degli “inaffidabili” per le loro fregole ben poco tecniche e molto politiche.
NEL DICEMBRE 2005, quand’era presidente della Camera per grazia berlusconiana ricevuta, Casini minacciò di ritirare l’appoggio al secondo Governo Berlusconi se il centrodx non avesse subito cambiato la legge elettorale. Naturalmente fu accontentato: il nuovo sistema di voto lo scrisse il ministro Roberto Calderoli sotto dettatura di Casini. E fu subito Porcellum: proporzionale senza preferenze, ma con liste bloccate e soprattutto con un mostruoso premio di maggioranza alla coalizione vincente. Pierferdy, tutto contento, regalò al Cavaliere il suo Follini come vicepremier. Ora, fischiettando come se niente fosse, si batte come un leone contro il Porcellum che aveva dettato lui e addirittura promuove una raccolta di firme per reintrodurre le preferenze che aveva bocciato lui. E se nel ’95 osteggiava il Governo Dini nemico del «bipolarismo che abbiamo costruito», oggi il nemico del bipolarismo è lui, Pierfischiettando: infatti sogna la grande coalizione e non vuol saperne di una legge elettorale che costringa i partiti a dichiarare prima del voto con chi si alleeranno. Un uomo tutto d’un pezzo. Dopo aver votato una trentina di leggi vergogna in favore dei corrotti, invoca un giorno sì e l’altro pure la legge anticorruzione. E promette, ça va sans dire, liste pulite: «Riteniamo sia giusto presentare un’offerta politica composta da persone perbene».
FANTASTICO. Ma forse chi, come il Pd, vuole portarlo all’altare dovrebbe pretendere qualche garanzia più precisa, visti i precedenti. Stiamo pur sempre parlando del formidabile talent scout che portò in Parlamento Totò Cuffaro, Calogero Mannino e Saverio Romano quand’erano imputati per storie di mafia (il primo fu poi condannato e gli altri due assolti, però Mannino è di nuovo sotto processo per la trattativa fra lo Stato e Cosa Nostra). Ora non vorremmo che Pierfischiettando ci ricascasse, visto che ai suoi raduni sfilano abitualmente Paolo Cirino Pomicino (due condanne definitive: finanziamento illecito e corruzione), Giorgio La Malfa (una condanna per finanziamento illecito), Lorenzo Cesa (reo confesso di una dozzina di tangenti e salvato per un vizio di forma), Emma Marcegaglia (la cui azienda di famiglia ha patteggiato per corruzione), lo stesso Passera (indagato per frode fiscale) e alcuni emissari di Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo (condannato in primo grado per abusi edilizi). Urge chiarimento sul concetto di “persone perbene”.

Luigi Di Maio
Buona notizia: calendarizzata in Senato la nostra legge su whistleblowing. Ora massimo impegno per farla diventare legge a tutti gli effetti
Il “whistleblower” (soffiatore nel fischietto) è il lavoratore che, durante l’attività lavorativa all’interno di un’azienda, rileva una possibile frode, un pericolo o un altro serio rischio che possa danneggiare clienti, colleghi, azionisti, il pubblico o la stessa reputazione dell’impresa/ente pubblico/fondazione; per questo decide di segnalarla. Il “whistleblowing” è uno strumento legale – già collaudato da qualche anno, anche se con modalità diverse, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna – per informare tempestivamente eventuali tipologie di rischio: pericoli sul luogo di lavoro, frodi all`interno, ai danni o ad opera dell’organizzazione, danni ambientali, false comunicazioni sociali, negligenze mediche, illecite operazioni finanziarie, minacce alla salute, casi di corruzione o concussione e molti altri ancora. E’ evidente come i primi in grado di intuire o ravvisare eventuali anomalie all’interno di un`impresa, di un ente pubblico o di un`organizzazione no-profit sono spesso coloro che vi lavorano e che sono in una posizione privilegiata per segnalare queste irregolarità. Tuttavia, indipendentemente dalla gravità o meno del fenomeno riscontrato, molto spesso i dipendenti non danno voce ai propri dubbi per pigrizia, ignoranza, egoismo ma, soprattutto, per paura di ritorsioni (se non addirittura del licenziamento) o per la frustrazione di non vedere un seguito concreto e fattivo alle proprie denunce. Una legge per l’istituto del whistleblowing offre – e offrirebbe anche in Italia – una tutela legale per i lavoratori che denunciano le irregolarità nel caso questi subiscano una ritorsione da parte del “denunciato” proprio a causa della delazione di quest’ultimo.

Gianluigi Paragone
Il M5S ha sbagliato a nominare così il suo premier? Se educhi i tuoi alle primarie in rete, potrebbero aver ragione coloro che parlano di errore.
Il Movimento ha sbagliato a puntare su Di Maio? No. Di Maio è il grillino per le istituzioni, preparato nel e dal Movimento per la premiership. Vicepresidente della Camera, ambasciatore del programma e del pensiero pentastellato in quei mondi esterni tutt’altro che preparati per una scossa grillina.
È migliore di Di Battista o Fico o altri? No ed è proprio questo il punto. Ognuno deve giocare nel ruolo che viene assegnato perché il programma viene prima degli interpreti. Sono cinque anni che vediamo Di Maio interpretare il ruolo istituzionale. E sono cinque anni che vediamo Fico interpretare il ruolo di capo vigilante nella commissione di controllo della Rai, una commissione “di marcatura” al potere (la Rai è potere), insomma un ruolo di interdizione per usare un termine calcistico. Ancora diverso è Di Battista, il frontman più quotato nel Movimento dopo Beppe Grillo. Dibba incarna l’anima più propria del movimentismo, è colui che gira l’Italia per non perdere il contatto con i cittadini. Insomma ognuno ha una dimensione, un ruolo che si è preso o gli hanno assegnato.
E allora l’uno vale uno? La democrazia dal basso? Chiariamoci. La democrazia dal basso non significa che il basso diventa la non scelta o la scelta infinita. Significa piuttosto che il basso – contrapposto alle élite – è coinvolto, interpellato; che il basso non è escluso alla formazione di una piattaforma che è non omologata al senso politico imposto dall’alto. Ho scelto di essere testimone della kermesse di Rimini perché ho sempre apprezzato questo spirito controcorrente del Movimento.
Cosa intendo per movimento antisistema? Intendo semplicemente che si pone fuori dalle logiche neoliberiste, le logiche del GangBank, quindi la politica è nelle mani delle istituzioni democraticamente elette e non della finanza. Il dentro/fuori dalle banche d’affari per chi ha ricoperto un ruolo pubblico è pericoloso ancor prima che inopportuno.
I Cinquestelle sono un movimento, cioè un soggetto scosso da continui smottamenti di assestamento, un corpo che diventa adulto trasformandosi quotidianamente. In cinque anni si potevano annientare, invece sono stimati dai sondaggi come primo partito. E questo è un fatto.

Ferdinando Imposimato
Carissimo Luigi , sono felice per la tua scelta alla guida del M5S e come candidato premier Sei il capo del Movimento nel quale milioni di italiani – giovani, lavoratori, disoccupati, insegnanti,pensionati, piccoli e medi imprenditori , commercianti e forze dell’ordine – ripongono le loro speranze di riscatto , dopo anni di sacrifici e umiliazioni che hanno leso la loro dignità. Sono certo che, in caso di vittoria alle elezioni politiche , ti porrai al servizio degli italiani con prudenza , equilibrio, senso di giustizia e di eguaglianza , avendo come stella polare la Costituzione Repubblicana, che tu hai evocato dicendo che agirai con disciplina e onore. L’impresa è immane, per i disastri lasciati da chi ci ha governato e ci governa. Ma ce la puoi fare, col sostegno degli attivisti e di tante persone che simpatizzano per il M5S. Io sono idealmente al tuo fianco nella battaglia che occorre vincere nell’interesse del Paese. Se tutta la nazione è prospera essa arreca più vantaggi a tutti i cittadini che se è fortunata in alcuni ma va in rovina nel suo complesso, come oggi è ridotta l’Italia. Un grande abbraccio.
.
Noi non siamo entrati nelle istituzioni per impadronircene, noi siamo entrati nelle istituzioni per restituirvi le chiavi”
Luigi Di Maio

LUIGI DI MAIO
Nel testo originario di Grasso c’era un’equiparazione tra riciclaggio e autoriciclaggio […] invece ora il Parlamento ha stabilito che il reato non sussiste se il denaro è destinato al godimento personale (Insomma si premia l’utilizzatore finale. Non è peggio di Berlusconi questo??)

La regola dei due mandati e il taglio dello stipendio sono due limiti che aiutano a restare con i piedi per terra. Ti fanno sentire che non sei eterno e ti costringono a fare delle scelte ogni mese su come spendere i tuoi soldi, proprio come fa la gente fuori dal Palazzo.”
Luigi Di Maio

IL DILAGARE DELL’ESTREMA DESTRA
Pina Di Caprio
Mal comune non è mezzo gaudio. La notizia che l’estrema dx non sia una fenomeno dilagante soltanto da noi, ma anche altrove, è una pessima notizia. Se gli exit poll relativi alle elezioni tedesche dovessero essere confermati, l’AFD, l’ultradx tedesca, i neonazisti, entrerebbero di prepotenza nel Bundestag con oltre 90 deputati. Oggi, poco più di settanta anni dopo la fine della seconda guerra mondiale e del nazismo, che lasciò quel Paese sotto un cumulo di macerie e con una generazione distrutta, tredici tedeschi su cento sono nazisti. O, comunque, votano per un partito neonazista. La bellissima Dresda fu addirittura ricostruita a partire da vedute ritratte dal Canaletto, che sono oggi visitabili alla Fondazione Agnelli a Torino. Io non so se in Germania, come qui da noi per il fascismo, la causa del prosperare del neonazismo sia l’ignoranza della popolazione, il non aver studiato la Storia del ‘900, la mancanza di memoria storica o la brama di correre incontro a una nuova tragica nemesi, fisica ma soprattutto umana, sociale e culturale. So però che questi rigurgiti dell’ultradx sono estremamente preoccupanti. Oggi anche numericamente. A me farebbe impressione passeggiare in una città tedesca e sapere che più di una persona ogni dieci che incontro sia un fan dei nuovi Hitler. Impressione e paura. A voi no?
Annotazione a margine: la sx, o sedicente tale, per inseguire i programmi liberisti della dx, non solo perde in tutta Europa, ma si snatura. Sparisce, muore.

Francesco Erspamer
Adesso mi raccomando, fidatevi di Renzi: “O vinciamo noi oppure vincono i populisti, quelli che urlano”, ha urlato chiudendo l’autocelebrazione della Leopolda, pardon, questa volta l’hanno chiamata Festa dell’Unità.
E i giornalisti di regime hanno subito amplificato l’allarme facendo uso delle solite iperboli manichee: quelli dell’AfD sono nazisti come del resto la Lega, e il M5S poco si manca. Per cui proprio non vi resta che turarvi il naso e continuare a votare Pd (ma anche FI e Alfano, oppure sostenerli dall’esterno, come medita di fare Pisapia), per fermare l’avanzata della barbarie.
Senza accorgervi che lo scontro fondamentale del nostro tempo è fra liberisti e antiliberisti e che se la sx si fa risucchiare nella Grosse Koalition globalista, è ovvio che il partito di aggregazione della lotta contro il neocapitalismo non potrà che essere la dx sociale. Minoritaria, oggi, ma ci saranno crisi, ci saranno catastrofi sociali e ambientali, e solo loro saranno pronti ad approfittarne.

LO SFRATTO INIQUO
Hector Ettorre
BUONGIORNO ai miei sismici amici….
La storia della signora di 95 anni (!!!) che è stata sfrattata da una casetta di legno considerata abusiva (30 mq su un solo piano) perché mancante del nulla osta del vincolo paesaggistico, mette i brividi!
Potremmo inserirla nella serie: “succede solo in Italia”!!
La nonnina della foto si chiama Giuseppa Fedeli che tutti chiamano Peppina ed abita, anzi, abitava in una casa di Fiastra, nel maceratese, una zona del catino colpito dal terribile terremoto dell’anno scorso, che ha raso al suolo o danneggiato in maniera irreparabile migliaia di case.
Anche lei è nell’elenco delle persone la cui casa è stata resa inagibile dalle tremende scosse e anche lei è stata costretta ad abbandonare la sua casa..
I familiari, per non farla stare in un container acquistato durante l’emergenza del terremoto del 1997, l’ hanno sistemata in una casetta di legno, piccolissima, (avendo rifiutato l’ospitalità dei figli) proprio perché non voleva allontanarsi dalla propria terra e l’ hanno attrezzata con piccoli comfort per rispettare il suo desiderio di morire lì, espresso con forza dalla nonnina
E invece NO!!! La casa non può essere abitata per una ragione che io stesso mi vergogno a scrivere: non c’è il nullaosta del “vincolo paesaggistico” !!! In effetti la schifosa burocrazia italiana ha ragione!! Quella piccola casettina in legno in mezzo ad un orto fin troppo romantica fa a cazzotti con le macerie e la devastazione tutta intorno!!! E che schifo!!!
Ora per fortuna pare si stia muovendo qualcosa nella speranza che la nonnina sia riportata nella casettina, perché ora è dovuta tornare nel vecchio container, quello si, davvero inagibile per una signora di quella età!
Ma sapete perché ci sono speranze di vedere esaudito il desiderio di questa POVERACCIA di cittadina italiana? Perché questa notizia è finita in un programma di canale 5 e qualcuno, dato il clamore suscitato, si sta muovendo… Perché nel nostro SFINITO e FINITO Paese se ti da una mano una trasmissione televisiva “forse” ti stanno a sentire…
Siamo solidali (uso il plurale) con la Peppina, una vecchina che mi ha bagnato gli occhi a vederla piangere… e speriamo che tutto si risolva per il meglio per lei…che chiede un desiderio incredibile ed irrealizzabile nel nostro Paese!!! Quello di morire nella sua casa!!!
Buona giornata a tutti..
PS: nelle foto anche l’immensa reggia sequestrata e i nastri dell’autorità dopo lo sfratto.

LAVORI DEL FUTURO

Costruttore di parti del corpo
Nanomedico
Chirurgo robotico
Consulente della terza età, in campo medico, farmaceutico, psichiatrico, protesico, alimentare, psicologico, ricreativo, sociale…
Chirurgo per l’aumento della memoria
Filosofo specialista in etica applicata alle scienze
Agricoltore verticale per coltivazioni idroponiche in edifici a più piani
Riduttore dei danni da cambiamento climatico
Poliziotto ecologico
Avvocato per controversie legali tra cittadini con sistemi legali diversi
Insegnante avatar o guida integrativa
Progettista di mezzi di trasporto alternativi e riduttori del traffico
Creatore di audiovisivi per esigenze specifiche dei clienti
Specialista che protegge i dati personali nei social
Esperto che insegna a destreggiarsi nel digitale
Regolatori delle banche del tempo
Guida per le attività non profit
Coordinatore di gruppi di volontariato
Assistente sociale per social network
Consulente che ci aiuta a creare un nostro marchio su internet
Psicologo che insegna a socializzare o ad essere utile socialmente
Mediatore culturale, in scuole, ospedali, ambienti di lavoro, quartieri..
Coordinatore di attività socialmente utili a livello di quartiere, città ecc.
Indirizzatore di volontariato, attività ricreative, professioni, scelte di studi, specializzazioni ecc.
Razionalizzatore e semplificatore di leggi, regolamenti ecc.
Agente letterario, musicale o artistico in genere
Sburocratizzatore
Esperto in tagli di sprechi pubblici
Infiltrato per scoprire reati…

IL CIELO SOTTO BERLINO
Marco Travaglio
Domenica, a Sky, Giulio Tremonti trinciava giudizi definitivi su quella poveraccia di Angela Merkel che, diversamente da lui, non ne ha mai azzeccata una perché non ha mai preso esempio dal tremontismo, dal berlusconismo e dal leghismo: infatti è stata appena confermata cancelliera di Germania per la quarta volta consecutiva (dal 2005), cosa mai accaduta nella storia. Sempre detestata dalle classi politiche europee che da decenni non esprimono uno straccio di uomo di Stato, Angela IV detta Mutti (mamma) resta – per quanto ammaccata dopo 12 anni ininterrotti di Governo – la più amata dai tedeschi, per la stessa ragione per cui all’estero tanti la odiano tanto: perché fa gli interessi del suo popolo. E col suo stile, la sua risolutezza, la sua duttilità, la sua biografia di donna dell’Est passata dal comunismo alla liberaldemocrazia, persino con i suoi errori, rappresenta tutto quello che ci manca dalla notte dei tempi: una classe dirigente seria, competente e capace. Lì, per dire, si vota fino alle 18, poi ci sono gli exit poll, infine arrivano i risultati e alle 20 chi vuole può andarsene a letto. Con la certezza di chi governerà per quattro anni? Nemmeno per sogno: stavolta, come 4 e 12 anni fa, nessuno sa quali alleati e programmi avrà la Cancelliera. Si presume che stavolta andrà con Liberali e Verdi, salvo ripensamenti dell’Spd con cui ha governato nel suo primo e nel suo terzo mandato. Lo sapremo solo fra due mesi, dopo le elezioni in Bassa Sassonia.
Nel frattempo Angela IV incontrerà i potenziali alleati per mettere a punto, con i rispettivi tecnici, un programma comune e dettagliato, senza il quale non si fa nessuna Grosse Koalition.
Da noi l’ultima grande coalizione, imposta nel 2013 da Napolitano e guidata da Enrico Letta contro gli elettori per mandare al Governo chi aveva perso le elezioni ed escludere chi le aveva vinte, nacque in meno di 24 ore, senza l’ombra di un programma condiviso: infatti il Governo non combinò nulla e dopo 9 mesi spirò (non solo per colpa di Renzi). Perché non era una coalizione trasparente, ma un inciucio occulto. E così il Patto del Nazareno, naufragato quando uno dei contraenti tradì l’altro, segretamente come l’aveva siglato. L’idea, poi, che le leggi elettorali debbano produrre “il Governo la sera delle elezioni” è sconosciuta a tutte le democrazie parlamentari: poteva venire in mente solo a ripetenti ciucci come Renzi, Boschi e turiferari a rimorchio. Le elezioni servono a formare un Parlamento che poi, nei tempi dovuti, dà vita a un Governo: monocolore se un partito ha la maggioranza, oppure di coalizione.
Ricordate lo sgomento dei nostri partiti nel 2013, quando dalle urne non uscì alcuna maggioranza precotta? Non se ne sono più riavuti e hanno risolto il problema a suon di accrocchi contro natura e compravendite di trasformisti pronti a passare da un partito o da uno schieramento all’altro (un parlamentare su tre in quattro anni e mezzo). Domenica sera colpiva la serenità della Merkel nell’ammettere il calo (-8%, il più deludente risultato della Cdu-Csu dal 1949) e la necessità del compromesso, e di Martin Schulz nel riconoscere la cocente sconfitta (Spd al minimo storico del 21% scarso) e nell’annunciare il ritorno all’opposizione. Eppure la gran parte dei loro voti in fuga sono finiti nelle grinfie di una dxccia nazionalista, antieuropea e xenofoba come l’Afd, che addirittura rivaluta la “parte buona” del Terzo Reich. Nulla a che vedere con i “populisti” di casa nostra: cioè con i 5Stelle (che anzi, come scrive Padellaro a pag. 11, ci salvano da queste derive) e persino con Salvini e la Meloni (che, al confronto, sono delle mammolette).
Da mesi gli osservatori prevedevano il boom dell’estrema dx: eppure né Merkel né Schulz si sono mai sognati, in nome della civiltà, della democrazia, dell’Europa e dei sacri valori del proprio deretano, di modificare la legge elettorale per neutralizzarla o tagliarla fuori. In Italia invece l’establishment politico, giornalistico e intellettuale ritiene normale e financo auspicabile cambiare le regole a pochi mesi dal voto per gonfiare i voti delle forze mainstream, far fuori il M5S e indurre Mdp, Lega e FdI a più miti consigli.
Anche se in Germania l’inedito trio Cdu-Liberali-Verdi (detto Giamaica, perché riproduce i colori della bandiera di quello Stato) abortisse e si tornasse alle urne in primavera, nessuno si azzarderebbe a farsi una legge elettorale su misura per abolire le opposizioni. Anzi, molti osservatori trovano positivo che la dxccia Afd sia stata democraticamente eletta e parlamentarizzata, anziché continuare ad agire nelle piazze, nelle strade e nell’ombra. Non solo: da come parla, pare che la Merkel non abbia alcuna intenzione di rinnegare le scelte più controverse degli ultimi anni: l’accoglienza di 1,5 milioni di profughi siriani e iracheni e la lotta all’immigrazione irregolare; l’apertura alle nozze gay; il salario minimo nazionale. Anche se hanno aperto un vuoto alla sua dx e i suoi avversari (anche interni) le hanno osteggiate come “troppo di sx”. Certo, sarà ancor meno disposta ad allargare le maglie dei trattati europei ai paesi del Sud, visto che i Liberali sono persino più euroscettici di Schäuble. E, grazie ai Verdi, farà altri passi a difesa dell’ambiente in un Paese già all’avanguardia.
Tra i tanti che in Italia dovrebbero imparare qualcosa dalla lezione tedesca, ci sono i 5Stelle che, essendo i più giovani, hanno più margini di miglioramento. Ragazzi, in una politica sempre più frammentata e liquida, per governare bisogna sapersi coalizzare con i più vicini o con i meno lontani. Chi ha buone idee e buone intenzioni non ha paura di condividerle con gli altri.

Lode della cattiva considerazione di sé
di Wislawa Szymborska

La poiana non ha nulla da rimproverarsi.
Gli scrupoli sono estranei alla pantera nera.
I piranha non dubitano della bontà delle proprie azioni.
Il serpente a sonagli si accetta senza riserve.
Uno sciacallo autocritico non esiste.
La locusta, l’alligatore, la trichina e il tafano
vivono come vivono e ne sono contenti.
Il cuore dell’orca pesa cento chili,
ma sotto un altro aspetto è leggero.
Non c’è nulla di più animale
della coscienza pulita,
sul terzo pianeta del sistema solare.

Autotomia
di Wislawa Szymborska

In caso di pericolo, l’oloturia si divide in due:
dà un sé in pasto al mondo,
e con l’altro fugge.
Si scinde d’un colpo in rovina e salvezza,
in ammenda e premio, in ciò che è stato e ciò che sarà.
Nel mezzo del suo corpo si apre un abisso
con due sponde subito estranee.
Su una la morte, sull’altra la vita.
Qui la disperazione, là la fiducia.
Se esiste una bilancia, ha piatti immobili.
Se c’è una giustizia, eccola.
Morire quanto necessario, senza eccedere.
Ricrescere quanto occorre da ciò che si è salvato.
Già, anche noi sappiamo dividerci in due.
Ma solo in corpo e sussurro interrotto.
In corpo e poesia.
Da un lato la gola, il riso dall’altro,
un riso leggero, di già soffocato.
Qui il cuore pesante, là non omnis moriar,
tre piccole parole, soltanto, tre piume d’un volo.
L’abisso non ci divide.
L’abisso circonda.

Davide Divad

Vorrei conoscere nome e cognome di ognuno di quel 27% che ancora vota Pd.

Anche io. Li vorrei insultare uno per uno.

Ringraziamento
di Wislawa Szymborska

Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.
La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.
Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l’amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.
Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come un orologio solare,
capisco
ciò che l’amore non capisce,
perdono
ciò che l’amore non perdonerebbe mai.
Da un incontro a una lettera
passa non un’eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.
I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.
E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che si trovano in ogni atlante.
E’ merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.
Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.
“Non devo loro nulla” –
direbbe l’amore
su questa questione aperta.

Addio ad una vista
Wislawa Szymborska

Non ce l’ho con la primavera
perché è tornata.
Non la incolpo
perché adempie ad ogni anno
ai suoi doveri.
Capisco che la mia tristezza
non fermerà il verde.
Il filo d’erba, se oscilla,
è solo al vento.
Non mi fa soffrire
che gli isolotti di ontani sulle acque
abbiano di nuovo con che stormire.
Prendo atto
che la riva di un certo lago
è rimasta – come se tu vivessi ancora –
bella come era.
Non ho rancore
contro la vista per la vista
sulla baia abbacinata dal sole.
Riesco perfino ad immaginare
che degli altri, non noi
siedano in questo momento
sul tronco rovesciato d’una betulla.
Rispetto il loro diritto
a sussurrare, ridere
e tacere felici.
Suppongo perfino
che li unisca l’amore
e che lui stringa lei
con il suo braccio vivo.
Qualche giovane ala
fruscia nei giuncheti.
Auguro loro sinceramente
di sentirla.
Non esigo alcun cambiamento
dalle onde vicine alla riva,
ora leste, ora pigre
e non a me obbedienti.
Non pretendo nulla
dalle acque fonde accanto al bosco,
ora color smeraldo,
ora color zaffiro
ora nere.
Una cosa non accetto.
Il mio ritorno là.
Il privilegio della presenza –
ci rinuncio.
Ti sono sopravvissuta solo
e soltanto quanto basta
per pensare da lontano.

LUIGI DI MAIO
IL REATO
E’ PREMIATO.

.
IL PENSIERO IMBALSAMATO
Bruno b, Napoli
Cosa c’è di nuovo sulla scena politica Italiana?
Tranne la ventata di aria fresca del M5S la nazione è ferma ai tempi del pentapartito e qualsiasi azione di rinnovamento è screditata dai media e dai commentatori certificati dalla I repubblica.
Nelle sinistre e nelle destre farlocche della nostra sedicente repubblica si parla e si progetta la fuffa, idee diverse tutte con il comune denominatore di ritrovarsi nella stessa coalizione giustificando l’ammucchiata con la governabilità tanto cara a quei regimi mascherati da democrazie che non riescono a rappresentare la comunità perché incapaci di rottamare davvero lo status quo dell’immobilismo perenne.
L’unica cosa davvero che si fa largo in questi anni di disgregazione sociale e di frustrazione giovanile è la corruzione,la finta ragione di stato che va braccetto con le mafie,i concorsi truccati,le gare d’appalto veicolate e l’idea vincente di barattare la propria coscienza con la disonestà unica via di riscatto lavorativo al motto ipocrita di “tengo famiglia”.
Il bombardamento mediatico organizzato dai partiti verso una forza politica che tenta di ridare un minimo di dignità agli elettori è ormai un disco rotto che non fa più presa mentre il buco nero del fallimento sinistroide distrugge anche quel poco di progettuale che ne era rimasto dando fiato alle trombe destroidi che si ricompattano al suono di “cacciamo lo straniero”.
Alle prossime elezioni chi saranno i “nuovi” leader?Berlusconi e Bossi,Renzi e Gentiloni o magari preferiamo un altro Governo emanato dal faraone?
.
‘Ndrangheta, arrestato per corruzione il sindaco di Seregno (Forza Italia): “Favori a imprenditore legato alle cosche”
Sono 27 le misure cautelari disposte nell’ambito dell’inchiesta, una costola dell’indagine “Infinito” sulle Locali ‘ndranghetiste in Lombardia. Il primo cittadino Edoardo Mazza avrebbe favorito gli affari con un imprenditore legato alle cosche, il quale si sarebbe a sua volta adoperato per procurargli voti
Continuate a votarli, mi raccomando!
.
Minniti ha svelato di aver avuto assegnata, in qualità di sottosegretario al Ministero degli Interni, la scrivania di Mussolini.
Non ho capito. Vendere gli accendini con la faccia di Mussolini è reato di apologia al fascismo secondo la neo legge di Fiano, la Boldrini vuol cancellare la scritta DUX da un obelisco ma sedere alla scrivania d Mussolini è un alto onore? In questo Paese c’è qualcosa che non va.

ALESSANDRO DI BATTISTA
(Quello che avrei voluto dirvi a Rimini)
Perché non mi sono candidato a premier per il M5S? Perché non penso, per lo meno adesso che quello sia il mio ruolo. E se penso questo, per il rispetto che devo a voi tutti e al Movimento che mi ha cambiato la vita, è giusto non candidarsi. Io mi sento un libero battitore, mi conoscete bene, in un certo senso è come se mi sentissi imbrigliato in certi palazzi e non è un caso che la mia azione “politica” più importante di questi anni l’ho fatta viaggiando in sella ad un motorino a difesa della Costituzione. E me li prendo, i miei meriti, senza alcuna falsa modestia. Perché non dimentichiamolo mai, gli abbiamo fatto il culo al sistema con un motorino e i treni regionali!
Ognuno ha il suo ruolo, e questo è il mio adesso. Voglio essere totalmente libero, libero di portare avanti le battaglie in cui credo. Per qualcuno questo potrebbe significare non volersi prendere una responsabilità. E’ l’esatto contrario, proprio perché sono responsabile e so quel che posso e devo dare al Movimento ho fatto questa scelta.
Mi conoscete bene, ho sempre dato l’anima in questi anni. Non ho mai mollato. Altro che “onorevole”, mi sono sentito onorato di portare avanti le nostre battaglie. In questi 4 anni e mezzo da deputato ho prodotto interrogazioni, emendamenti, discorsi in aula, denunce. Ma soprattutto ho prodotto sudore…e chi ha partecipato alle centinaia di comizi che ho fatto sa di cosa sto parlando. Ho interpretato il ruolo da parlamentare in maniera fisica. Se c’era da stare in prima linea andavo in prima linea. L’ho fatto sempre e se ci sono riuscito molto lo devo a voi. E mi sono preso moltissime responsabilità, non ultima caricandomi il Movimento sulle spalle nei momenti di difficoltà.
Candidarsi a premier non è mica obbligatorio, qua l’unica cosa che è obbligatoria è restare compatti perché ci aspettano mesi durissimi.
Proveranno di tutto per fermarci. L’obiettivo dei partiti politici non è fermare la mafia che è forte più che mai proprio perché capace di trasformarsi, l’obiettivo dei partiti politici e di tutti i camerieri del sistema non è fermare la corruzione che è la principale arma in mano alle cosche. L’obiettivo dei partiti politici e di tutti quei boiardi di stato che gestiscono le nostre vite non è fermare la povertà, mai così diffusa in Italia dal dopoguerra….no, il loro unico obiettivo è fermare il M5S e tutta la carica di cambiamento che porta con sé.
L’hanno sempre fatto. Hanno cominciato a farlo rieleggendo Napolitano, il massimo responsabile dei disastri italiani. L’hanno fatto applicando la ghigliottina boldriniana per regalare, ancora una volta, denari pubblici alle banche private, l’hanno fatto mettendosi d’accordo, ex-comunisti ed ex-fascisti, per governare non a favore di qualcuno ma contro qualcuno: il Movimento. L’hanno fatto con le violazioni dei regolamenti, lo stanno facendo ancora adesso, con l’ennesima legge elettorale oscena scritta esclusivamente per impedire al Movimento di governare e lanciare un Gentiloni bis che fa comodo al PD, a Berlusconi e al capitalismo finanziario, il primo nemico da abbattere.
Io se sono libero, del tutto libero, in un certo senso anche da ruoli che, per lo meno adesso, non sento appartenermi, posso dare di più. Questo è la pura sacrosanta verità. Altro che accordi, ticket con Luigi, spartizioni di poltrone.
Poi c’è dell’altro che è sopraggiunto, ed è umano, fisiologico, direi sano che tutto questo mi abbia positivamente travolto. Sto per diventare padre e penso sempre a mio figlio anche se ancora non è nato. Oltretutto penso che educare un figlio in un certo modo sia anch’esso un gesto “politico”. Si può fare politica in tantissimi modi. Voi tutti adesso state facendo politica, in questo momento. Si fa politica quando si prende la decisione giusta al posto di quella che conviene, si fa politica quando si sceglie un prodotto rispetto ad un altro in un supermercato, si fa politica quando si sceglie la contro-informazione….Quando venni eletto, nel 2013 mio padre mi disse: “la politica può essere tremenda, può tirar fuori il peggio dalle persone”. Aveva ragione, ma oggi, dopo 4 anni e mezzo, dopo aver visto in faccia certi pericoli posso dire che la politica può essere stupenda…Questa legislatura sta per finire, alcune persone le abbiamo perse per strada perché non sono stati capaci di resistere a certe tentazioni, altre persone sono morte anche se non riesco ancora a capacitamene, altri hanno preferito smettere di lottare perché lottare costa tanta fatica. Qua c’è un gruppo che non ha mai smesso di lottare, ci sono colleghi, parlo soprattutto di quelli meno noti, che hanno fatto un lavoro straordinario e loro tutti, come me, hanno le mani pulite. E abbiamo le mani più pulite di come le avevamo nel 2013 perché forse si può dire di avere le mani davvero pulite solo se si ha la possibilità di insudiciarsele e non lo si fa.
Tra pochi giorni, forse poche ore, diventerò padre. Sarà l’ennesimo viaggio della mia vita, forse l’unico che è solo andata. Voglio insegnargli ad esser libero, sufficientemente ribelle (dico sufficientemente perché non vorrei mai che a 14 anni si approfittasse di queste parole) e soprattutto a non avere Paura. Ma la vedete la nostra società? Chi comanda davvero? Un banchiere? Un grande editore? I pezzi grossi dei partiti? I “boiardi” di Stato senza nome? Ma quando mai! Chi comanda è la paura. Paura della propria identità, paura della diversità; paura di perdere il lavoro, paura di non trovarlo mai; paura di alzare la testa, paura di tenerla sempre abbassata. C’è chi ha paura di restare solo e allora resta solo, chi di essere abbandonato ed è il primo che abbandona, chi di non essere all’altezza dei propri sogni e allora smette di sognare. Forse provare ad educare un bambino a non avere paura è un gesto rivoluzionario.
Ci aspettano mesi di battaglie feroci. Ripeto le tenteranno tutte. Renzi parlerà a reti unificate ma io lo vedo morto politicamente e forse la cosa migliore che potremmo fare è smettere di nominarlo lasciandolo nell’oblio della sua immoralità. Berlusconi, che ha già in tasca un accordo con il PD, attaccherà solo ed esclusivamente il M5S. Attaccherà me ma soprattutto attaccherà Luigi. Dirà che non abbiamo fatto nulla di buono in vita nostra, “tipo fondare un partito con un soggetto in carcere per mafia”, dirà, lui che ha votato leggi incostituzionali e leggi indecenti come la legge Fornero che siamo inesperti. Dirà che non portiamo contenuti, Berlusconi, non è che non portiamo contenuti, noi non portiamo detenuti! Che è diverso!
Forse nominarli troppo certi soggetti è un errore, e non per strategie comunicative elettorali, ma perché non sono loro i nostri veri nemici, il problema in Italia non sono i Renzi, i Berlusconi, le Boldrini o i Napolitano…il problema siamo noi italiani, abituati a subire da secoli, anche noi vittime dell’omologazione, anche noi incapaci a volte a distinguere le vittime dai carnefici. Ci lasciamo distrarre con una facilità davvero disarmante. E chi si lascia distrarre si lascia dividere. Sapete cosa significa “distrarre”, significa tirare, spingere in parti diverse. Questo provano a fare perché uniti li possiamo destituire, divisi continueranno a comandarci. Dobbiamo avere chiaro in testa tutto questo, è molto importante. Per questo tirano fuori ancora il fascismo, nel 2017, si dedicano e cercano di costringerci a dedicarci non ai fascismi attuali, ma a quelli passati, morti e sepolti. Perché lo fanno? Perché il Popolo va distratto…guai che si accorga dei nemici reali. Il fascismo di oggi è il primato della finanza sulla politica, è il pensiero dominante che uccide ogni pensiero autonomo. Questi sono i miei nemici e proverò a contrastarli con tutta l’energia che ho in corpo. Oggi qualcuno si dedica ad abbattere i retaggi dei regimi e dei totalitarismi passati perché ha il terrore che i cittadini si dedichino ad abbattere i regimi e i totalitarismi presenti.
Io non sono un moderato, moderati si muore.
Sapete qual è la frase che più non sopporto quando un sindaco viene eletto: “sarò il sindaco di tutti”. Ma quando mai! Il Movimento non deve essere il movimento di tutti, ci sono persone che non devono entrare nel Movimento, ci sono cittadini che non devono votarci. Io non li voglio i voti degli approfittatori, dei complici del sistema, di si sa solo lamentarsi. Questo non ci porterà al Governo? A parte non ci credo affatto, anzi, considero l’intransigenza un valore e la sola strada per arrivare a governare il Paese. Tuttavia credo, e ve lo dico dichiarandovi che mi spenderò al massimo per vincere le prossime elezioni, che andare al Governo non è il fine del movimento, ma un mezzo per ottenere l’unico nostro obiettivo: cambiare radicalmente questa società. Io ho fiducia in Luigi, anche lui si è caricato con un’abnegazione quasi commovente, il Movimento sulle sue spalle. E va sostenuto, oggi come mai.
Questa è l’ultima edizione di Italia a 5 stelle prima delle prossime politiche, l’ultima di questa legislatura. Italia a 5 stelle fu un’idea di Gianroberto, una delle tante idee che ha avuto un uomo che oltre a mancarmi terribilmente a livello personale penso manchi all’Italia intera così affamata di intellettuali disinteressati e capaci di trasformare il pensiero in azione. Lo ringrazio ancora, dovunque egli sia, e ringrazio Davide che sta dando un contributo per portare avanti il sogno di suo padre anch’egli in modo disinteressato. Ringrazio Beppe, un amico e un patriota, ma tanto questo glielo riconosceranno solo tra 60 anni….e ringrazio voi tutti. Voi non avete neppure idea della forza che mi avete dato nei momenti di difficoltà. Siete indispensabili. Questo è il Movimento per me, e va molto oltre una candidatura a premier. Ognuno di voi, io compreso, sta dando un contributo secondo le proprie qualità, le proprie inclinazioni e le proprie aspirazioni. Ognuno è fatto come è fatto purché si remi, tutti quanti, verso la stessa direzione. Vi voglio bene!”

Alessandro Di Battista
Sono stato “out” per 72 ore e che è successo? I partiti cercano di approvare una legge elettorale per fottere il Movimento (e tutti i cittadini); un bel pieno di arresti per concorsi truccati (e poi i politici parlano di meritocrazia); un sindaco arrestato perché uomo della ‘Ndrangheta. Lo dico da anni. Ormai le cosche non “comprano” più i politici, piazzano direttamente i loro uomini nelle Istituzioni. Altra cosa. Il Movimento ha pronto un pacchetto anti-corruzione durissimo. Se andremo al Governo verrà approvato in tempi brevissimi. Ripeto, sarà durissimo perché la corruzione è l’arma principale in mano alle mafie. Ci sono soggetti terrorizzati e sono talmente terrorizzati che si impegneranno come non mai nella prossima campagna elettorale. Proveranno a spaventare gli italiani perché sono terribilmente spaventati dalle leggi che approveremo. Li capisco anche.

AUTO ELETTRICHE
Giuseppe Barone
Una singola ricarica dell’automobile green per eccellenza consuma tanta elettricità quanto un frigorifero in un mese e mezzo.
L’Olanda è il secondo Paese con la maggiore percentuale di macchine elettriche al mondo, dopo la Norvegia.
L’Olanda, per far fronte al fabbisogno energetico, che aumenta con l’aumentare delle auto elettriche, ha costruito tre nuove inquinantissime centrali a carbone e ora più inquinata di prima.
Senza toccare il grave tasto dello smaltimento delle batterie.

BENVENUTI IN CULONIA
Marco Travaglio
Ci sono giornate che cominciano uggiose e non inducono proprio al buonumore. Poi giunge notizia che Antonio Tajani, a nome di FI e dunque di B., si è molto congratulato con la Merkel per il suo quarto cancellierato e ha rivelato che lei e Silvio hanno appena avuto “due lunghi e approfonditi incontri, non sono mai stati così vicini”, e uno subito si rianima.
Siccome siamo un Paese senza memoria che confida nella smemoratezza altrui, ecco un breve riepilogo dei rapporti bilaterali Berlino-Arcore. Quand’era premier, sinceramente offeso dall’intollerabile serietà della Cancelliera, B. le provò tutte per sbeffeggiarla e umiliarla: una volta le fece il cucù, un’altra la lasciò per mezz’ora sotto il sole mentre lui era al telefono (“con Erdogan”, disse poi, essendo un madrelingua turco) e così via. Lei lo ripagò il 23 ottobre 2011 con la famosa risata in duo con Sarkozy, e chissà se sapeva che un anno prima il Fatto aveva riferito una voce ricorrente in Transatlantico: i fedelissimi di B. erano terrorizzati che uscissero, dalle procure di Milano o Napoli o Bari, intercettazioni compromettenti fra lui, i suoi papponi e le sue escort. Compromettenti non per l’attività di puttaniere, che anzi faceva punteggio. Ma per l’abitudine a catechizzare, nelle cene eleganti pre-bungabunga, le papigirl sulle sue mosse diplomatiche ai vertici internazionali, e a condire il tutto con sapidi aneddoti e soprannomi. Purtroppo quello della Merkel era “culona inchiavabile”.
Le intercettazioni poi non uscirono (o non c’erano, o furono stralciate per irrilevanza penale), ma chi lo conosceva giurava che il Gran Simpatico la chiamava così, amichevolmente, con tutti. Infatti la stessa voce fu raccolta da Selvaggia Lucarelli nel suo blog. L’indiscrezione, rimbalzata sui giornali tedeschi, da Bild a Die Welt, cadde nel più impenetrabile silenzio dell’entourage berlusconiano: nessun commento né smentita. Poi, un anno più tardi, subito dopo la risata Merkel-Sarkozy, B. perse la maggioranza e si dimise.
Poi prese ad accusare apertamente la Merkel, in combutta con Sarkò, Obama, Napolitano e il mago Otelma, di aver congiurato contro il suo Governo, in quello che doveva essere, se non andiamo errati, il quarto o il quinto “golpe” ai suoi danni dal ’94. Lo ribadì papale papale nel gennaio 2013 a Servizio Pubblico, accusando il Governo tedesco di aver aizzato la Deutsche Bank a vendere titoli di Stato italiani per far schizzare lo spread. La Costamagna gli mostrò una lettera di smentita della banca tedesca, ma lui rispose che allora sarà stata la Bundesbank (finiva sempre per bank).
Intanto i suoi giornali, parlando con cognizione di causa e sapendo di far cosa gradita al Capo, avevano iniziato a chiamare la Merkel con quel grazioso vezzeggiativo. Cominciò Libero di Belpietro: “Angela è davvero una culona. Il primo a dirlo fu Kohl” (27.11.2011). Proseguì il Giornale di Sallusti: “La caduta di Berlusconi: è stata la culona” (31.12.2011). E così via, anche a sproposito, persino negli eventi sportivi. Tipo quando la nostra Nazionale eliminò la Germania agli Europei 2012: “Ciao ciao culona” (il Giornale, 29.6.12). “Vaffanmerkel”, “Due calci nel culone” (Libero, 29.6.12). Angela perdeva 10 chili? “Merkel a dieta: anche lei si vede culona” (Libero, 7.5.2014).
Così, dando ormai la cosa per fatto notorio, un giornalista della Bbc, Jeremy Paxman, pose a B. la domanda che nessun collega italiano aveva mai osato fare: “Scusi, è vero che ha definito Angela Merkel ‘culona inchiavabile’?”. L’interrogativo sortì sul Lord Brummel brianzolo l’effetto del gas paralizzante: una lunga, interminabile paresi, tipo fermo-immagine (il tempo per l’interprete di riaversi dallo choc e trovare le parole per tradurre un’espressione non proprio tipica del linguaggio politico diplomatico), seguita dal moto ondulatorio e sussultorio della mano dx che faceva cenno di passare alla domanda successiva. Deborah Bergamini, la sventurata portavoce, dovette vergare una nota ufficiale per smentire qualsivoglia imbarazzo, incolpare la Bbc di un taglio politico, precisare che nella versione integrale B. smentiva di aver mai insultato Merkel o altri, spiegare l’apparente paralisi con la vigile attesa della traduzione.
Purtroppo la smentita fu smentita dallo smentitore-mentitore nel suo libro-intervista ad Alan Friedman, a cui raccontò che l’ex cancelliere Gerhard Schröder si era complimentato con lui per la geniale definizione: “Hai fatto benissimo: è totalmente vero!”.
Un anno fa, la virata a U. Il Banana decide di rifarsela amica per ottenerne la teutonica benedizione al suo ultimo travestimento: salvatore dell’Italia e dell’Ue dal populismo grillino. Così i suoi giornali cominciano a scrivere che la storia della culona l’ha inventata il Fatto. E lui inizia a farle la posta ai vertici del Ppe, tirandola per un braccio e attaccandole dei bottoni da paura. Con queste testuali parole: “Mai detto culona, è una balla di Travaglio” (Libero, 23.10.16). O, a scelta: “Voglio ribadirti, Angela, che mi sono state attribuite frasi su di te assolutamente non vere; lo dimostrano le intercettazioni telefoniche, tutte pubblicate; e questo al fine di logorare i nostri rapporti” (il Giornale, 23.10.16).
La risposta non è dato conoscerla, ma i casi sono due: se la Merkel aveva saputo della culona e l’aveva rimossa, B. gliel’ha fatta ricordare; se non sapeva, ora sa. Infatti non risultano suoi endorsement pro Caimano.
Insomma il nostro Magister Elegantiarum deve fare qualche passo in più verso Berlino. E lui, quando si impegna, è capace di tutto. Anche di dichiarare in tv, a un comizio, o nel prossimo tête-à-tête: “Culona forse, ma inchiavabile no di certo! Anzi, a riguardarla meglio, io quasi quasi una bottarella gliela darei…”.
.
Marco Travaglio
Un noto pregiudicato per frode fiscale e cofondatore di un partito assieme ad un signore che sta in carcere per mafia, in qualsiasi Paese civile sarebbe sparito dalla vita pubblica ed i colleghi di partito si sarebbero vergognati di averlo avuto come leader e si guarderebbero bene dall’avvicinarlo. Nella repubblica delle banane questo signore non solo è agli onori della cronaca quotidianamente, ma riesce a dettare la linea politica al Governo di cui non fa parte. La colpa non è sua ma dei suoi elettori che hanno perso il senso della vergogna e lo acclamano ancora.
.
MARIO ALBANESI
Dopo la quantità industriale dei suoi esponenti arrestati o inquisiti, al Partito democratico non rimane che l’attacco diffamatorio nei confronti degli avversari, mentre il programma della P2 è fatto proprio dal Governo.

VOTATO DAGLI ELETTORI IL PROGRAMMA DEL M5S SUL LAVORO
Linda Liberati
Si articola in questi cinque punti il programma Lavoro del M5S votato su Rousseau dalla base degli iscritti. Ecco il risultato delle votazioni sulla piattaforma del Movimento relativo ai temi del lavoro.
Riforma della rappresentanza sindacale, eliminazione dei privilegi e dei finanziamenti pubblici ai sindacati, maggiore partecipazione del lavoratore nella vita dell’azienda, taglio delle ore di lavoro e superamento dell’attuale sistema previdenziale. Si articola in questi cinque punti il programma Lavoro del M5S votato ieri su Rousseau dalla base degli iscritti.

RAPPRESENTANZA SINDACALE
Su 24.050 preferenze espresse, 23.283 iscritti hanno risposto sì e 767 no alla prima domanda sul Programma Lavoro (“Sei d’accordo che i lavoratori debbano avere il diritto di poter eleggere le proprie rappresentanze sindacali e di essere eleggibili con libera competizione tra tutte le organizzazioni indipendentemente dall’aver firmato l’accordo sindacale con la controparte?”) in votazione ieri su Rousseau. La necessità di una riforma della rappresentanza sindacale era stata esposta sul blog di Grillo da Giorgio Cremaschi (nella foto), ex dirigente Fiom-Cgil, che già in passato aveva parlato degli stessi temi all’interno del sindacato guidato ora da Susanna Camusso. A questo quesito, gli iscritti hanno potuto esprimere una sola preferenza, schierandosi per il sì o per il no.

ELIMINARE I PRIVILEGI SINDACALI
Sono sei, invece, i privilegi sindacali che il M5S intende eliminare: su 47.709 preferenze espresse, al primo posto gli iscritti hanno votato lo stop ai “sindacalisti carrieristi della politica e nei consigli di amministrazione e gestione delle aziende” (15.081), a seguire lo stop ai “bilanci opachi senza obblighi di trasparenza” (12.625) e in terza posizione, con 7.549 preferenze, lo stop ai “finanziamenti pubblici e alle quote di servizio dei contratti e degli enti bilaterali 7.549″. A seguire lo stop al rinnovo automatico delle tessere degli iscritti al sindacato (5.796), lo stop ai distacchi retribuiti se non sono legati alla effettiva rappresentanza nei luoghi di lavoro (4.524) e lo stop all’esercizio di Caf e Patronati senza alcun reale controllo pubblico, con 2.134 preferenze. A introdurre il tema sul blog di Grillo, sempre l’ex sindacalista Cremaschi (qui tutti i dettagli).

PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI NELL’IMPRESA
Ad esporre i possibili strumenti di partecipazione all’interno dei luoghi di lavoro era stato il professor Giuseppe Della Rocca, docente all’università della Calabria, con un passato anche nella Fiom-Cgil, nel primo post di approfondimento pubblicato sul blog di Grillo. Il quesito a cui hanno dovuto rispondere gli iscritti, esprimendo due preferenze, è: “Quali strumenti di partecipazione dei lavoratori intendi debbano essere promossi in via prioritaria?”. Su 47.043 preferenze espresse, in 12.609 hanno scelto “avere dei rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione per discutere la strategia e le risorse aziendali (Es. Consigli di Sorveglianza come in Germania)”, a seguire “poter partecipare agli utili dell’azienda” (8.079), poi “poter partecipare a gruppi di miglioramento, composto da lavoratori, per l’innovazione organizzativa e la qualità del lavoro (7.312). In 6.649 hanno votato la possibilità di “poter dire la propria su come è organizzato il lavoro anche attraverso proposte e suggerimenti di cui il management deve tenere conto”, “avere spazio di scelta sul proprio orario di lavoro (Orario scelto)” in 6.460 e in ultima posizione “avere dei rappresentanti eletti direttamente da tutti i lavoratori per la gestione quotidiana dei problemi organizzativi con l’azienda” (5.934). Ogni iscritto poteva esprimere, per questo quesito, due preferenze.

RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO
Con un motto ripreso dal passato, “lavorare meno, lavorare tutti”, come sottolineato su Formiche.net (qui il Bloc Notes di Michele Magno e qui l’articolo del direttore Michele Arnese), il M5S punta alla riduzione dell’orario di lavoro e ha chiesto, nel quarto quesito, con quali modalità sia prioritario agire. Per questo quesito, gli iscritti hanno potuto esprimere tre preferenze e su un totale di 68.700 preferenze espresse in 12.869 hanno scelto l’opzione di ridurre l’orario di lavoro al di sotto delle 40 ore, in 10.167 la riduzione delle giornate lavorative settimanali e/o annue con la settimana da 4 giorni, l’aumento dei riposi, ecc., mentre in 7.988 hanno scelto di disincentivare lo straordinario sul piano contributivo e fiscale. A seguire, hanno scelto di ridurre l’orario di lavoro incentivando il part time lungo (> 30 ore) sul piano contributivo e fiscale in 7.798, introducendo il diritto individuale al part time, salvo oggettiva impossibilita organizzativa in 7.345, estendendo i congedi genitoriali, assistenziali, di studio e per attività civiche, anche aumentando le relative indennità economiche (es. dal 30% al 60% per i congedi parentali) in 6.879, incentivando i contratti di solidarietà difensivi, come strumento di riduzione dell’orario di lavoro e del salario, con lo scopo di mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendale in 6.831, poi ancora in 5.961 incentivando i contratti di solidarietà espansivi, come strumento di riduzione dell’orario di lavoro e del salario, con lo scopo di favorire nuove assunzione all’interno dell’azienda e infine in 2.862 incentivando il part time anche per i ruoli di responsabilità.

COME CAMBIARE LE PENSIONI
Ultimo nella pubblicazione (e nel voto), ma non meno importante, il superamento dell’attuale sistema pensionistico (qui il commento dell’esperto Giuliano Cazzola per Formiche.net). Alla domanda “Con quali strumenti si deve superare l’attuale sistema previdenziale a ripartizione con contribuzione obbligatoria stabilita per legge e soglie rigide di uscita dal mondo dell’occupazione?” al primo posto, su un totale di 23.286 preferenze espresse, è stata scelta la possibilità della “staffetta generazionale, come strumento di riduzione dell’orario del lavoratore vicino alla pensione, a fronte dell’assunzione di giovani, al fine di favorire l’occupazione giovanile e accompagnare i lavoratori anziani verso la pensione, garantendo un passaggio di conoscenze ed esperienze tra generazioni (11.791). Poi a seguire l’uscita dal mondo del lavoro “garantendo la libertà dei lavoratori di decidere, entro certi limiti, il livello di contribuzione e l’età/anzianità di uscita dal lavoro” (4.695), poi “garantendo comunque l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età anagrafica” (4.548) e in fine “estendendo le tutele previdenziali dei cosiddetti lavori “usuranti” a categorie professionali oggi non incluse” (2.252). Per questo quesito era possibile esprimere una sola
.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1879 16-10-2017 IL ROSATELLUM

$
0
0

MASADA n° 1879 16-10-2017 IL ROSATELLUM
Blog di Viviana Vivarelli

L’accozzaglia si è votata un sistema elettorale su misura – L’esecrabile Fiano vieta gli accendini di Mussolini ma presenta un sistema elettorale fascista – Manifestazione di protesta davanti a Montecitorio – L’armata Brancaleone- Un Parlamento ridotto a un suk – Menti e fotti
.
Camera, a scrutinio segreto, 375 cialtroni (eufemismo) hanno approvato una legge elettorale che avrebbe fatto arrossire perfino Mussolini. E, il fatto che ben 66 parlamentari si siano ribellati agli ordini dei capibastone, non lenisce affatto rabbia e indignazione. Adesso la palla passa al Senato, dove i numeri dell’accozzaglia che ci sgoverna sono più risicati. Se l’ennesima porcata di Pd, Forza Italia e Lega dovesse superare anche quello scoglio, resta solo Mattarella.
Che è come sperare di accendere la tv e assistere a un programma intelligente.
Renato La Monica
.
Col Rosatellum il M5S avrà lo stesso numero di voti della Lega anche prendendo il doppio

Mattarella, dove sei?
“Toc, toc. C’è nessuno?”
Mattarella: “Teoricamente ci sarei io”.
“Ok, Non c’è nessuno!”
.
sanjust43
Il neoliberismo e la globalizzazione sono il moderno fascismo
.
…e per fortuna che l’Unione europea ci aveva chiesto espressamente di non cambiare il sistema elettorale NELL’ANNO precedente le elezioni!.
.
FREGHIAMOLI COSI’
Marco Travaglio
Daniele Luttazzi, ai tempi di B., coniò un’immagine che rendeva bene l’idea: il “golpe al rallentatore”. Se alziamo lo sguardo e ripercorriamo la storia di quest’ultima legislatura, proprio questo vediamo: un golpe al rallentatore. Dove però B. non c’entra se non di straforo: i veri golpisti sono tutti targati Pd. Il Parlamento dei nominati con una maggioranza estrogenata da una legge elettorale poi dichiarata illegittima, che dunque è una minoranza, si è permesso di fare cose mai viste neppure ai tempi di B.: rieleggere il capo dello Stato per cacciare all’opposizione l’unica forza politica che ha vinto le elezioni (i 5Stelle) e mandare al governo chi le ha perse; riformare la legge elettorale a colpi di fiducia per iniziativa del governo (Italicum, incostituzionale anche quello); tentare di cambiare un terzo della Costituzione a botte di canguri e tagliole per strozzare il dibattito in Parlamento, addirittura rimpiazzando i Senatori non allineati; comprare pezzi di cdx per annetterli al csx; ricattare chi non ci sta con la minaccia di non ricandidarlo; incoraggiare il trasformismo fino a 550 cambi di casacca (su 945 seggi parlamentari) in quattro anni e mezzo; e ora truccare un’altra volta le regole del voto a pochi mesi dalle urne per drogare gli scarsi consensi di chi aveva perso nel 2013 e si appresta a riperdere nel 2018 eliminando chi potrebbe rivincerle), ancora una volta a colpi di fiducia e con la complicità dei poteri di controllo: il Quirinale del silenzio-assenso, i giornaloni e le tv di regime, gran parte del mondo intellettuale, giuridico e artistico ieri sulle barricate, ora allineato e coperto.
Tutt’intorno, un’opinione pubblica per metà disinformata dalle balle del potere che non trovano mai smentita e per metà consapevole, ma troppo mitridatizzata o stremata o rassegnata dopo anni di vergogne ogni giorno più gravi per trovare la forza per reagire. Anche noi del Fatto, nati proprio per dare la sveglia e scrivere ciò che gli altri non dicono, ci domandiamo spesso che hanno fatto di male i lettori per sorbirsi ogni giorno un attentato al fegato e alle coronarie per effetto delle nostre cronache e delle nostre analisi delle cose come stanno. Poi naturalmente continuiamo, perché un giornale che non dice pane al pane e non racconta i fatti nudi e crudi non è un giornale. E perché ogni tanto le nostre battaglie partono in beata solitudine, ma poi col tempo coinvolgono milioni di persone e addirittura riescono a strappare una vittoria. Come nel referendum del 4 dicembre 2016. È da lì che dobbiamo ripartire, per capire che cosa accade e che cosa possiamo fare noi.
Il progetto dei golpisti al rallentatore è semplice, anche perché è sempre lo stesso: quello cacciato a furor di popolo dalla porta del referendum e ora rientrato dalla finestra del Rosatellum-Fascistellum. Un progetto di pseudo-democrazia verticale, centralizzata, oligarchica e dunque incostituzionale, dove pochissime persone – tutte controllabili dai poteri forti italiani e soprattutto internazionali – decidono il destino di tutti i cittadini ridotti a sudditi. Fallito il tentativo di ridurre il Parlamento a un’aula sorda e grigia alle dipendenze del premier-padrone (come previsto dall’incrocio mostruoso della controriforma Boschi e dell’Italicum), ci riprovano con la nuova legge elettorale, anzi anti-elettorale: il giorno delle elezioni tutti i giochi saranno già fatti, quasi tutti i parlamentari saranno già stati decisi da tre o quattro capi-partito che nomineranno tutti quelli della quota proporzionale (due terzi) e anche di quella maggioritaria (l’altro terzo), col divieto del voto disgiunto e il via libera alle finte coalizioni a geometria variabile da collegio a collegio. Così il prossimo Parlamento sarà ancor più servo di questo, senza più nemmeno l’esigenza di comprare voltagabbana (a parte qualche leghista, qualche fratello d’Italia e qualche grillino in libera uscita). E quando la Consulta, come per il Porcellum e l’Italicum, ci comunicherà ciò che sappiamo fin da oggi, e cioè che pure il Rosatellum è incostituzionale, lorsignori faranno spallucce: invocando il principio di continuità, seguiteranno a comandare con una maggioranza truccata per tutta la legislatura. E così via, all’infinito.
Intanto lo stesso modello vertical-oligarchico darà i suoi frutti in tutti quelli che nelle vere democrazie si chiamano “contrappesi” (check and balance). Nella magistratura, una circolare del Csm si appresta a centralizzare vieppiù le Procure nelle mani del capo, selezionato da un Csm ipercontrollato dai partiti e dalle loro proiezioni correntizie, con poteri di vita e di morte sui singoli pm, un tempo esclusivi e intangibili titolari dell’azione penale e ora ridotti a passacarte e camerieri di un procuratore onnipotente (che, se poi fa il bravo, viene premiato con incarichi ministeriali e persino con proroghe ad personam dell’età pensionabile). Nell’informazione che conta, il modello è lo stesso: i giornaloni, a parte qualche trascurabile sfumatura, sono tutti governativi; la Rai non è più nemmeno lottizzata, ma controllata dal partito unico di governo sotto la dittatura di un dg-ad che fa il bello e il cattivo tempo anche sul segnale orario; su Mediaset, inutile sprecare fiato; e il web sarà sempre screditato come sentina di fake news e magari imbavagliato da “regole” di bon ton a immagine e somiglianza del sistema.
..
C’è chi dice che non è stato violato l’articolo 72 della Costituzione che vieta di porre la fiducia su leggi elettorali, in quanto, così dice il difensore del Rosatellum, è vero che i suoi articoli sono stati imposti con la fiducia, ma il voto finale è stato segreto.
Insomma sarebbe come dire che metto in vendita in modo legale un’auto in cui il motore è rubato, la targa è rubata, la carrozzeria è rubata, i sedili sono rubati, l’autoradio è rubata, ma pretendo che l’auto sia in regola.
.
IL ROSATELLUM E’ INCOSTITUZIONALE, PRIMA ANCORA CHE NELLA SOSTANZA IN QUANTO IMPEDISCE LA LIBERA SCELTA DEGLI ELETTORI, GIA’ NELLA MODALITA’
La nostra Costituzione, infatti, nell’articolo 72, vieta che si voti con la fiducia una legge elettorale. La fiducia è vietata anche dal regolamento stesso della Camera negli articoli 49 e 116.
Il quarto comma dell’articolo 116 del Regolamento della Camera vieta che il Governo ponga la questione di fiducia «su tutti gli argomenti per i quali il Regolamento prescrive votazioni per scrutinio segreto»”. E, guarda caso, l’articolo 49 del medesimo Regolamento dice chiaramente che sono effettuate a scrutinio segreto, su richiesta, le votazioni «sulle leggi elettorali»”.
L’articolo 72 della Costituzione dice che “La procedura NORMALE di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.” Qui, dunque, non si poteva chiedere la fiducia che è una procedura eccezionale ma si doveva seguire l’iter legislativo normale con discussione in aula.
(La Boldrini lo nega dicendo che, comunque, son stati votati alla fiducia solo gli articoli, ma il voto finale è stato segreto. Come se questo bastasse a far rientrare nella normalità una legge fondamentale imposta con la forza a suon di fiducia e senza larghe meggioranze!)
.
UNA LEGGE ELETTORALE DA APOLOGIA DEL FASCISMO
Ivan Grippa
La vera apologia del fascismo non sono i monumenti costruiti durante il Ventennio, ma comportarsi dentro al Parlamento nella stessa misera maniera delle camicie nere.
A far approvare una legge elettorale facendo apporre la fiducia dal governo, prima di Renzi e Gentiloni, fu infatti Mussolini.
Poche settimane fa Fiano presentava la sua legge contro l’apologia del fascismo e oggi si presenta in Aula come relatore di una legge elettorale che verrà approvata sotto la “minaccia” del governo, proprio come la legge Acerbo che nel 1923 diede inizio all’ascesa del Partito Nazionale Fascista.
Questa è la vera apologia del fascismo.

Laura Tonino
Ci sono persone, come il giornalista Giannini, che hanno appoggiato e sposato molto cause giuste e molte cause sbagliate per svariate ragioni.
Arrivano, anche per loro, dei momenti di corto-circuito morale. Per cui dire sì a simili porcate compromette la propria stessa esistenza intellettuale. Il motivo per cui da ragazzi sognavano di fare i giornalisti. Il sogno personale che hanno costruito nello scrivere chilometri di opinioni.
La propria umanissima utopia, oltre l’opportunità, oltre la fede politica, oltre il conto in banca.
Ci sono altre persone, come Scalfari. Che hanno appoggiato ormai qualsiasi schifezza nella vita. Ed ogni nuova schifezza è ormai una replica di quanto già ingoiato e digerito.
Il M5S vince, quando riesce a convincere anche i suoi più acerrimi nemici, con interessi evidenti nell’altra barricata, che ha ragione nel merito e nel metodo su un’intera classe politica e sul suo coefficiente (palesemente negativo) di democrazia.
Ma non ha il potere di restituire la verginità ad una prostituta.

Vincenzo
Ancora lui ,Giorgio Napolitano, che detta la linea politica ai suoi uomini nel PD. Il personaggio che era e tuttora è il punto di riferimento dei poteri forti europei,insorge contro la legge elettorale che il PD sta approvando,perché contraria alle linee concordate con l’Europa della Merkel. Fallito il tentativo di modificare la Costituzione e fallita la politica Renziana dei suoi tre anni di governo,fermo restando l’intento di fare l’accordo PD -Forza Italia è stato deciso di metterlo da parte per puntare sul cavallo Gentiloni, molto più capace di addormentare il popolo italiano e di fargli ingoiare parecchie “fregature” : Quindi il piano è : Governo PD-Forza Italia e Gentiloni Presidente del Consiglio mentre Franceschini, Orlando e gli altri dovevano isolare Renzi. Il giochetto rischia ,però, di saltare perché se Renzi viene indicato come capo della coalizione, sarà poi difficile tenerlo fuori per la Presidenza del Consiglio, ed ecco l’incazzatura ed il diktat di Napolitano tutto ovviamente concordato con l’Europa. La legge elettorale va cambiata e modificata nel punto in cui viene indicato il capo della coalizione. Pronto a scommettere che al Senato sarà fatto così
Il nordista intelligente può stare tranquillo che non entrerà mai nel governo, al massimo potranno dargli qualche strapuntino dove non può nuocere,ma molto probabilmente verrà scaricato dopo le elezioni Impensabile che la Merkel lo voglia nel governo. In tutta la storia il Presidente Mattarella è dato come non pervenuto.

Alessio Santi
Questa legge truffa consente, in nome di una governabilità che sarà solo una governabilità di facciata, ad una minoranza , di mettere all’angolo una maggioranza …
favorendo le ammucchiate di chi ha perso le elezioni dicendo che il terzo e il quarto arrivato, si potranno mettere assieme contro quelli che sono arrivati primi …

Prima c’erano le dx e le sx
Le finte dx e le finte sx
Che nel teatrino della politica facevano finta di contrapporsi con programmi e leader diversi
E poi invece si mettevano insieme di sottobanco e si spartivano gli affari
Poi è venuto il M5s… Il partito in più, come dice Scalfari…
Ma che ha scombinato i piani essendo un partito non da prefisso telefonico o satellitare come quelli vicini a queste finte dx e sx
E allora si è dovuto trovare dal cilindro una legge elettorale che scavalca i partiti e consente alle coalizioni di partiti di mettersi insieme, contro l’unica forza che può cambiare il suo sistema …
Contro cittadini che con la democrazia diretta si riprendono le istituzioni …il sistema si coalizza e permette a queste dx e sx di mettersi assieme , con programmi opposti, contro chi vince le elezioni, in nome di una finta governabilità, portando interessi nascosti alla luce del sole e dividendosi le poltrone nelle stanze del potere.
Finita l’era dei partiti c’e’ ora l’era delle coalizioni.
Partiti che con programmi diversi, per non dire opposti, si mettono insieme per mantenere lo status quo e impedire alla prima forza politica del Paese di governare, di cambiare pagina …Se non è una truffa questa ditemi come si può chiamare .
Una legge elettorale cucita addosso a tutti gli altri partiti che si possono alleare da sx e da dx contro chi ha vinto le elezioni ,che possono salvare le poltrone dei ministri e dei sottosegretari se si mettono assieme, con Renzi e Berlusconi che stanno facendo le prove del partito unico della Nazione, della fine della democrazia …
Con tanti saluti a chi ha creduto nelle dx e nelle sx . Nella narrazione di quelli che promettevano un milione di posti di lavoro, dei B di ieri e dei Padoan di oggi …
Che promettevano che con l’euro si sarebbe lavorato un giorno in meno e guadagnato un giorno in più. Poi la realtà invece ha dimostrato ben altro …
Si può fare una legge elettorale solo per salvarsi le poltrone e continuare a prendere ordini dalle banche di affari di Bruxelles e Francoforte? Quelle che volevano disfare la nostra Costituzione perché troppo democratica?

IL ROSATELLUM E’ PEGGIO DELLA LEGGE ACERBO !
Lino

Il precedente della legge Acerbo del 1923 di Mussolini sulla fiducia alla legge elettorale: finirà in tragedia anche questa volta, ma con l’EU tedesca a spolparci!
Al Rosatellum è stata imposta la fiducia.
( come con l’Acerbo )
Ora, o la legge passa tra mille polemiche ricordando il precedente di Mussolini del 1923 (con l’introduzione del premio di maggioranza del 25% se ricordo bene, ndr),
ossia la legge Acerbo che lo portò al potere, o il governo salta .
Resta il fatto che il precedente della fiducia sulla legge elettorale fascista fa molta paura e soprattuttto depone male per il futuro.
Come detto da mesi ed anni, anche questa volta non si farà eccezione: finirà in tragedia!!! .Sarà anche questa volta fascismo, ma fascismo fiscale!!
imposto dall’EU franco-tedesca con il fine di ripagare il debito in Euro ( anche se circa la metà di detto debito ancora oggi è quella contratta in lire trasformata , poi, in Euro ma con il cambio 1 a 1 !!! e non 1936,27 per 1 Euro ) .
Ripeto, nulla da stupirsi: con questa classe di politici impreparati, arrivisti, affamati di soldi e potere, senza valori, non c’è limite al peggio.
Se ci pensate bene, oggi come ieri le élite vogliono il Fascismo – fiscale nel caso attuale –
per tenere in piedi l’Euro ovvero per far pagare al popolino gli eccessi del capitalismo ossia per tenere intonse le proprie ricchezze accumulate soprattutto negli ultimi 20 anni mettendole al riparo dalla necessaria redistribuzione attraverso il caos che innegabilmente dovrebbe seguire a cotanta polarizzazione di interessi e patrimoni.
E’ l’insegnamento della storia signori!! Fascismo, appunto .

Giuseppe Stelluti
I giornali stranieri danno ragione al M5S sull’emergenza democratica
di M5S Europa
La riforma della legge elettorale italiana fa il giro del mondo. Per il governo è una figura di … internazionale. Ecco le traduzioni degli articoli di alcuni giornali e agenzie. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse di mezzo la democrazia in Italia.
.
Reuters
“Questa settimana i partiti storici italiani si sono uniti per sostenere una nuova legge elettorale che penalizzerebbe il M5S in vista delle elezioni nazionali del prossimo anno. Martedì, la Camera dei Deputati inizierà a votare la legge elettorale sostenuta dai principali partiti di dx e di sx del Paese. A differenza dell’attuale sistema, permetterebbe la formazione di ampie coalizioni prima del voto, un fattore estremamente dannoso per il MoVimento a 5 stelle che rifiuta a priori l’idea delle coalizioni. “L’unico obiettivo (di questa legge) è quello di spingere gli altri partiti a unirsi contro di noi”, ha dichiarato il parlamentare stellato Danilo Toninelli, il giorno dopo che il comitato parlamentare ha firmato la nuova proposta. Per i partiti tradizionali, continua Toninelli “la cosa importante è fermare i 5 stelle”.

Politico
“Il governo italiano ha emesso un ultimatum per quanto riguarda uno dei problemi politici storici del Paese, ovvero la legge elettorale con la quale, l’anno prossimo, gli elettori sceglieranno il nuovo governo. Il governo di coalizione del primo ministro Paolo Gentiloni ha fissato per martedì un voto di fiducia sulla legge – una tattica spesso utilizzata per spingere le leggi attraverso l’intricato sistema del parlamento italiano. I legislatori voteranno mercoledì e giovedì, così ci dicono i media italiani. Questa mossa sostituisce un processo, che avrebbe visto una serie di voti segreti, con un singolo voto da cui dipenderà la sopravvivenza del governo. Se il voto passa, il governo e la legge sopravvivono: se no, entrambi falliscono. I parlamentari del movimento anti-establishment 5 stelle – che ha già criticato il sistema elettorale proposto definendolo come un complotto portato avanti per diminuire drasticamente il loro numero in parlamento – ha reagito con furia, dichiarando che il voto di fiducia è “un attacco alla democrazia e un’emergenza democratica” e promettendo di protestare contro questa legge scendendo in piazza”.

Voice of America
“Il governo italiano ha posto il voto di fiducia nella Camera bassa del Parlamento per cercare di forzare fino alla fine una legge elettorale che andrà probabilmente a penalizzare il movimento anti establishment M5S. La nuova legge elettorale, che verrebbe utilizzata nelle prossime elezioni che si terranno entro maggio, è sostenuta dal partito al governo Pd, quello dell’ex premier Silvio Berlusconi e dal partito anti-migranti Lega Nord. Diversamente dalle regole attuali, il nuovo sistema, conosciuto come Rosatellum, permetterebbe la formazione di ampie coalizione prima del voto, un fattore che danneggia il dissidente M5S, che rifiuta di unirsi in alleanze. Il partito, in testa in molti sondaggi, dice che il Rosatellum potrebbe costare più di 50 seggi in Pafrlamento. Il M5S ha chiamato a protestare i cittadini, quando alla Camera si terranno due voti di fiducia. Un terzo voto è previsto per giovedì”.

Francesco Erspamer
Anche De Gasperi pose la fiducia, il 31 marzo 1953, per far passare all’ultimo momento una legge elettorale truffa con la quale indebolire il principio di rappresentatività e partecipazione popolare a vantaggio del principio di governabilità. Ma i tempi erano diversi: la dura resistenza delle opposizioni (PCI e PSI ma anche MSI) aprì gli occhi a molto elettori e alle elezioni del 3 giugno la DC perse più di otto punti e la sua coalizione non raggiunse la soglia necessaria per far scattare il premio di maggioranza (il 50%). De Gasperi si dimise immediatamente; era un democristiano, filoamericano e ostile al socialismo, però era un politico interessato al bene del Paese e rispettoso del volere del popolo italiano, oltre che un vero credente e una persona coerente e seria. La legge truffa fu abrogata nell’agosto del 1954.
Come sono cambiati i tempi. Renzi il giochetto della fiducia lo ha già fatto nell’aprile del 2015 per far passare una legge elettorale ancora più truffaldina di quella del 1953, il cosiddetto Italicum, poi modificato per ragioni di incostituzionalità dalla Consulta (e ciò nonostante mai abrogato). Le elezioni poi non ci sono state ma Renzi ha avuto modo di verificare il dissenso dei cittadini con il risonante no del referendum di dicembre. Ma non ha cambiato idea. Anche lui è democristiano e filoamericano e antisocialista, però di un’altra razza rispetto a De Gasperi e ai dirigenti della DC; in particolare non ha alcun rispetto per il volere del popolo. Per questo sta provandoci di nuovo, come se nulla fosse accaduto: fallita una legge truffa, ne ha fatto subito un’altra, e di nuovo la sta facendo approvare con l’espediente antidemocratico della fiducia.
Non smetterà mai, qualunque cosa accada, non illudetevi. Lo ricordate l’apologo della rana e dello scorpione? “Perché mi hai colpito?”, chiede la rana morente in mezzo al fiume: “Adesso affogherai anche tu”. “Perché è la mia natura”, risponde lo scorpione. La natura di Renzi e dei renziani è la prevaricazione, l’arroganza cieca, l’egocentrismo; non cambieranno mai e non li si può redimere, non si può prestargli fede, fare accordi con loro: tutte le loro leggi sono truffe perché è la loro natura. Finché esisteranno politicamente continueranno a usare il loro veleno, anche al prezzo di autodistruggersi insieme al Paese.

Gianluigi Paragone
Non credo proprio che tante forze politiche siano capaci di mobilitare in così poco tempo una marea di cittadini come si è visto oggi davanti Montecitorio.
Tanta gente animata da passione politica.
Potranno mettere il voto di fiducia, potranno raccontare che quella piazza è populista, potranno inondare gli studi televisivi di “esperti e saggi”, ma non hanno né avranno questa forza popolare.
.
Claudio Marabotti
Il Governo, espresso da un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale, pone la questione di fiducia su una nuova legge elettorale.
Non è un colpo di stato, ma è un abominio istituzionale.
Alla vigilia delle elezioni, dopo aver votato (ancora a colpi di fiducia, badate bene) l’Italicum, subito fulminato dalla Corte Costituzionale, il Governo finge di andare in affanno e si appella all’urgenza e alla responsabilità per poter varare la nuova legge elettorale, arrivando a forzare la mano con la fiducia. I precedenti di legge elettorale approvata a colpi di fiducia sono terribili: Mussolini con la legge Acerbo e De Gasperi con la legge truffa (e poi il ducetto di Rignano con l’Italicum).
Verrà fuori una legge elettorale fatta su misura per rafforzare i partiti che mestano nel torbido, quelli che trattano con i gestori dei pacchetti di voti, già pronti a creare partitini farlocchi e a vendersi al migliore offerente. Fatta su misura per rafforzare gli inciuci, mediante il voto a coalizioni eterogenee i cui componenti, appena messi uno o due uomini nella stanza dei bottoni, inizieranno le opere di ricatto minacciando la caduta del Governo.
E, soprattutto, fatta su misura per penalizzare chi non vuole fare coalizioni: il M5S innanzitutto, ma anche le nuove forze politiche di sx.
Ed è bello vedere calare la maschera ai soliti imbroglioni (Forza Italia e Lega) pronti a votare la fiducia preparandosi alla consueta ammucchiata di centro-dx finalizzata alla spartizione di poltrone e di prebende.
La manifestazione di queste ore a Roma è molto intensa e partecipata, e questo è importantissimo: la sollevazione popolare fa paura, ed è la prima linea di difesa.
La seconda linea, qualora la Legge Truffa 2017 andasse comunque in porto, sarà quella di votare in massa per il M5S, al momento l’unico partito che può avere la forza di scardinare l’asse del malaffare formato da PD-FI-Lega e satellitini vari..
.
NUTRO FIDUCIA
TRAVAGLIO
… Ieri, chissà perché, vedendo all’opera (si fa per dire) Mattarella e Gentiloni alle prese con i diktat di Renzi, ci sono venuti alla mente il Re Sciaboletta e Facta-Nutro Fiducia. Si dirà: oggi non è alle viste nessuna marcia su Roma. Vero. Ma questa, per Sergio di Savoia e Paolo Facta, è un’aggravante, visto che non devono resistere alla violenza delle squadracce fasciste, ma solo alle crisi isteriche di un teppistello di Rignano sull’Arno. Eppure è bastato che il bulletto strillasse un po’ per farli scattare sull’attenti come due soldatini di piombo che più flessibili e pieghevoli non si può. Sergio e Paolo Riomare, così teneri che si tagliano con un grissino: al posto del “nutro fiducia” di Facta, “concedo fiducia”. E pazienza se non si può. La fiducia la pongono eccezionalmente i governi su propri provvedimenti qualificanti che rischiano di saltare per l’ostruzionismo delle opposizioni, mentre qui c’è una legge d’iniziativa parlamentare, che per giunta coinvolge un po’ di maggioranza (Pd e Ap) e un po’ di opposizione (FI e Lega).
E nessuno lo sa meglio di Mattarella, che nel 1990 si dimise da ministro Dc dell’Istruzione del governo Andreotti che aveva legittimamente posto la fiducia sulla legge Mammì (porcata su misura per B., ma di iniziativa governativa, firmata dal ministro delle Poste e telecomunicazioni). E nel giugno ’94 strepitò contro il neonato governo B. che voleva modificare la (sua) legge elettorale Mattarellum senz’alcuna fiducia: “Non sono in pericolo le forme della democrazia, c’è il rischio di svuotarne sostanzialmente alcuni aspetti fondamentali, attraverso l’eliminazione di minoranze, la sordina alle opposizioni parlamentari, il controllo della pubblica opinione”. Proprio quel che accade oggi col Fascistellum, con la doppia aggravante che si truccano le regole elettorali a pochi mesi dalle elezioni e con la tagliola della fiducia. Ma oggi Mattarella ha cambiato idea (al punto che riceve lezioni di democrazia parlamentare financo da Napolitano). E Gentiloni e Boldrini dietro. Purtroppo i regolamenti parlamentari non sono opinioni. Infatti, per violarli, si mente per la gola. Mente due volte Mattarella, quando ripete che “vanno resi omogenei i sistemi di Camera e Senato” (il sistema di voto per la Camera è sempre stato diverso da quello del Senato; e il Rosatellum non si limita a rendere omogenee le sentenze della Consulta sul Porcellum e sull’Italicum, ma le calpesta entrambe).
Mente due volte Gentiloni quando – riferisce il Messaggero – dichiara in Consiglio dei ministri che “la riforma è sostenuta dai maggiori partiti di opposizione” (il maggior partito di opposizione si chiama 5Stelle ed è contrarissimo a una legge fatta apposta per eliminarlo) e che la fiducia non viola il suo giuramento di neutralità (“Il tema della legge elettorale è principalmente del Parlamento”). E mente pure la Boldrini, rivendicando la legittimità della questione di fiducia che espropria le prerogative della Camera da lei presieduta e invocando tre precedenti che le darebbero ragione. Lo spiegano i giuristi Casanova e Podetta sul sito di Libertà e Giustizia. Art. 72 della Costituzione: “La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale”. Artt. 49 e 116 del Regolamento della Camera: “Sono effettuate a scrutinio segreto, sempre che ne venga fatta richiesta, le votazioni… sulle leggi elettorali”. “La questione di fiducia non può essere posta su… tutti quegli argomenti per i quali il Regolamento prescrive… scrutinio segreto”. E i precedenti parlamentari (24.1.1990, 24.6.2004 e 24.11.2004) citati dalla Boldrini non riguardano direttamente la materia elettorale, dunque c’entrano come i cavoli a merenda. Tantopiù che qui non si rischia alcun ostruzionismo (gli emendamenti sono pochissimi). Visto che Mattarella, Gentiloni e Boldrini ce li siamo giocati, resta il Presidente del Senato Piero Grasso, che l’altro giorno s’è definito “un ragazzo di sx”. Vedremo se almeno lui farà rispettare le regole contro il Fascistellum che, fra l’altro, fa fuori pure la sx. O se anche lui nutre fiducia.
.
Il rosatellum non profuma
Paolo De Gregorio

Vi sono delle REGOLE legislative che, se fossero comprese nelle loro implicazioni pratiche, a costo zero, cambierebbero profondamente il teatrino della politica la cui rappresentazione è vecchia, ridicola, infarcita di bugie, calunnie sparate ad alzo zero, irriformabile al punto di non sciogliere un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale. Tutta la cronaca politica degli ultimi mesi non fa che parlare di trattative sotto banco, di inciuci, di governissimi, dei ricatti dei partiti minori, dei cambi di casacca dei voltagabbana, di alleanze fatte al mattino e disfatte la sera, il tutto con un denominatore comune: la possibilità giuridica per i partiti di potersi presentare alla competizione elettorale in forma di coalizione.
Basterebbe vietare questa possibilità. Per l’ottima ragione che un partito ha ragione di esistere per differenze sostanziali con gli altri, e che la storia politica recente ha certificato che le coalizioni non funzionano, sviluppano eterni litigi per la spartizione dei poteri e ciò blocca l’azione di governo, mentre il divieto di coalizione spingerebbe i partiti più piccoli a sciogliersi e ad integrarsi con quelli a loro più vicini, aiutati anche da un’altra regola indispensabile, che è quella di fissare al 5% la soglia di sbarramento per entrare in Parlamento (senza che questi voti possano essere utilizzati in nessun altro modo).
Credo che gli italiani gradirebbero molto vedere 3 o 4 simboli nella loro scheda elettorale, piuttosto che le attuali lenzuolate.
Con un sistema elettorale, che non prevede coalizioni, proporzionale e con le preferenze, per avere una immediata governabilità, il partito che ottiene più voti è quello destinato a governare, con il premio di maggioranza, per realizzare, senza alibi, il programma promesso agli elettori.
Di Battista (il meglio dei 5 stelle) invece di parlare di “golpe istituzionale”, a proposito della ennesima porcata anticostituzionale (il rosatellum) che dovrebbe diventare la legge elettorale con cui andremo a votare in primavera, approfitti di tutte le occasioni di comunicazione per proporre una nostra legge, comprensibile per tutti, il cui obbiettivo democratico (altro che populismo) sia quello di offrire ai cittadini la facoltà di dare le preferenze e alla nazione la piena governabilità, anche se una legge del genere non passerà, fino a quando gli italiani non daranno la maggioranza assoluta al M5S.

Annamaria
FORZATURA DI SISTEMA
L’accordone perfetto che soddisfa tutti, dal Quirinale alla Lega. Un modo con cui il Sistema perpetua se stesso.
[…]”. È una svolta che matura nelle ultime 48 ore, fortemente voluta da Renzi. Il quale, solo qualche giorno fa, confidava ai suoi: “C’è un unico modo per far passare la legge, con tutti questi voti segreti: la fiducia. Ma Brunetta non è d’accordo…”. A convincere Silvio Berlusconi, mai entusiasta di questa legge, c’è innanzitutto un ragionamento, spietato e lineare, che ha a che fare le liste, le teste da tagliare e le facce da cambiare: “Renzi – dice una fonte di casa ad Arcore – ci ha recapitato questo messaggio: il Rosatellum, conviene sia a voi che a noi, perché ci consente di far fuori quelli che vogliamo fare fuori”.
[…]”Ma non c’è solo questo, c’è qualcosa di più e più grande. C’è un Sistema che si tutela e autoriproduce, escludendo dalla prospettiva del governo quelle che una volta si sarebbero chiamate “ali” e oggi si potrebbero chiamare “turbolenze”, mutuando un termine del mercato. I Cinque Stelle, la sx fuori dal Pd: turbolenze per la stabilità immaginata.”(Alessandro De Angelis)
Il sistema, appunto: un sistema a cui Salvini è totalmente organico e che abbraccia Salvini come sua parte preziosa e irrinunciabile.
Renzi-Berlusconi-Salvini: il fascio tripartito di sempre.

Lo ‘stato delle cose’ oggi ce lo mostra in tutta la sua brutale realtà l’immonda operazione della fiducia sull’ultima, obbrobriosa legge elettorale.
E badate bene: l’aspetto più vomitevole della faccenda non è tanto l’aver concepito una ennesima legge violentemente anticostituzionale, quanto piuttosto l’oscena ammucchiata che si è raccolta, senza vergogna alcuna, intorno a un tale mostro.
Lo scopo conclamato e dichiarato ormai apertamente di tutta l’operazione è quello di uccidere l’unico soggetto estraneo al LORO sistema; con in più, ciliegina sulla torta, quello di regalare al ducetto la gioia di una piccola, miserabile vendetta contro i pochi fuorusciti di casa sua.
Ma attenzione. Il sistema, il LORO sistema oggi è lì, sotto gli occhi di tutti: è l’oscena ammucchiata disposta a qualunque cosa pur di perpetuarsi e di perpetuare il potere di sempre, i privilegi di sempre, le poltrone di sempre, alla faccia del Paese e del popolo sovrano.
Per questo le analisi di Gilioli, che parla di idee e persino di ideali, appaiono sempre più drammaticamente surreali.
Qui non ci sono idee, non ci sono ideali, non ci sono NEMMENO partiti.
L’oscena ammucchiata protagonista dell’operazione squisitamente fascista di queste ore, è niente altro che un unico, indistinguibile coacervo di correnti fameliche impegnate, di volta in vola, a sbranarsi o ad accordarsi all’unico fine di spartirsi le spoglie di un Paese spolpato di tutto.
Eccoli lì i fascisti, i veri fascisti, senza pudore tutti insieme: con in testa, a usare manganello e olio di ricino, F.Italia, PD e Lega. Non so se è chiaro: F.Italia, PD e Lega.

Manifestazione dei 5stelle davanti a Montecitorio
Se la polizia dice 1500, eravamo almeno 5000.
Mi dispiace per Celata (la7) che ha parlato di poche centinaia di persone “in un angolo della piazza”.
Sono contenta che La7 dia lavoro agli handicappata, ma perché prenderli come giornalisti quando sono cecati o scarsovedenti?
.
Questa riforma è una cloaca“. DaniloToninelli.
“Una risposta eccezionale per un evento organizzato in meno di 24 ore” esulta Carlo Sibilia.
Di Maio, Di Battista e Fico cantano con la folla l’inno di Mameli, l’unità dei Cinquestelle passa anche dall’unità nazionale.
I media parlano di ‘larga maggioranza’, ma i deputato sono 630, il primo articolo passa con 307 voti, il secondo con 308. Bersani ricorda che con 308 voti Berlusconi dette le dimissioni nel 2011.
Bersani dice che “Gentiloni oggi perde anche la faccia, Gentiloni non è presente in Aula perché la faccia non ce la mette in quanto avverte l’imbarazzo e l’incoerenza della sua scelta, e forse sappiamo chi è il mandante neppure troppo occulto di questa gravissima forzatura democratica. Forse l’interesse del segretario del suo partito, caro Presidente del Consiglio, è anche farle perdere la faccia”.
Tra i banchi dei gruppi parlamentari c’è quasi il deserto e tra quelli del governo c’è solo il sottosegretario all’Interno Bocci. Questo non dovrebbe chiamarsi Rosatellum, dice, piuttosto “legge Renzi-Berlusconi“: la fiducia è “l’ennesimo schiaffo alla libertà dei deputati di esprimersi”, “è uno schiaffo alla democrazia, un segno di debolezza, della incapacità di controllare i deputati di maggioranza, uno strumento coercitivo da parte di chi ha allergia rispetto alla libertà”.

IFQ
I numeri della legge in Parlamento
I partiti che sostengono il Rosatellum bis sulla carta hanno numeri “bulgari”: 441 voti alla Camera con cui affrontare l’insidioso voto finale sulla legge. In particolare, il Pd conta 283 deputati (ma 3 hanno detto che non voteranno la legge), Ap ne ha 22, 19 la Lega, 14 Civici ed Innovatori, 50 Forza Italia, 6 le Minoranze linguistiche, 17 Scelta Civica-Ala, 12 Des-Cd, 11 Direzione Italia, 6 l’Udc e 4 il Psi. Il “fronte” del no conta invece su 164 voti: 43 sono di Mdp, 11 di Fdi, 88 di M5s, 17 di Si, 5 di Alternativa libera. Altri deputati del gruppo misto non si sono pronunciati.
L’attenzione è tutta puntata sull’ultimo voto della maratona che si concluderà domani, quello per approvare la legge nel suo complesso: oltre a non essere coperto dalla fiducia (alla Camera il regolamento lo vieta), quasi sicuramente si svolgerà a scrutinio segreto: è quella, dunque, l’occasione in cui i franchi tiratori potrebbero colpire. Conti alla mano, se tutti i deputati parteciperanno al voto finale (tutti tranne la Presidente della Camera, che per prassi non vota mai), per affossare la legge bisognerebbe che almeno 127 deputati cambiassero idea e trasformassero i loro sì in altrettanti no.
.
Toninelli: “Gentiloni passacarte. Parlamento di bugiardi”
“La fiducia viene posta come nel 1923 sulla legge Acerbo e poi sulla legge Truffa. Dov’è quel passacarte di Gentiloni che si deve far chiamare da Rosato per mettere la fiducia? Questo governo e questo Parlamento sono fatti di indegni e di bugiardi. Non avete la dignità di rappresentare gli italiani, non rappresentate quei cittadini che avete zittito con un colpo di mano. Il vero Parlamento è fuori, questo non ha più dignità.”
.
Forza Italia non parteciperà al voto di fiducia
“Noi non voteremo la fiducia ma non voteremo neanche contro. Lasceremo l’aula ma riprenderemo il nostro posto quando il voto sarà nel merito per dimostrare che esistono forze politiche responsabile”. Lo ha detto il deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto intervenendo nell’aula della Camera.
D’Attorre (MPd, partito di Bersani): “Gentiloni ha perso la faccia con mandante Renzi”
“Oggi il governo Gentiloni sta tradendo l’impegno e calpestando il voto del 4 dicembre che diceva che le regole fondamentali non possono essere ostaggio degli interessi di una parte. Tradendo quell’impegno Gentiloni oggi perde anche la faccia, Gentiloni non è presente in Aula perché la faccia non ce la mette in quanto avverte l’imbarazzo e l’incoerenza della sua scelta, e forse sappiamo chi è il mandante neppure troppo occulto di questa gravissima forzatura democratica. Forse l’interesse del segretario del suo partito, caro Presidente del Consiglio, è anche farle perdere la faccia”.
“Abbiamo chiamato Imbrogliellum questa legge perché prevede il voto unico e segna il nuovo recordo di nominati. Con le pluricandidature si arriverà a sfiorare l’80%. L’imbrogliellum si basa su coalizioni farlocche che non hanno nemmeno un programma comune. Poi ci sono i meccanismi truffaldini e i forti rischi si incostituzionalità”.

Marcofalco
Vi ricordate il modello tedesco? Una legge costituzionale: senza pluricandidature né capolista bloccati o ammucchiate di partiti. Ricordate anche che venne affossata dal Pd dopo un voto che estendeva la legge anche al Trentino? Il PD diede la responsabilità al M5S sostenendo che nel patto (ma quale patto?) Il Trentino non c’era. Tenete a mente queste cose. Ora il PD ha messo la fiducia sul Rosatellum. Una legge di nominati, pluricandidature e ammucchiate di partiti. In più, la possibilità per un pregiudicato per reati dolosi gravi di potersi candidare a capo politico. Sapete quale è l’unico elemento che accomuna questo schifo di legge al tedesco? Proprio la parte sul Trentino, quella per cui il PD ha detto che il tedesco, per colpa nostra, era morto.Avete capito bene! Era tutta una truffa architettata dal PD per bocciare il tedesco dando la responsabilità al M5S e così aprire le porte al Rosatellum: una legge anticostituzionale e antidemocratica. Questa è la legge che il PD ha sempre voluto, non il Tedesco. La prova? Per il Rosatellum il PD è pronto a tutto: mette la fiducia sulla legge elettorale, come Mussolini sulla legge Acerbo! Cosa non si fa a tre mesi dalle elezioni per il Rosatellum! Si viola la Costituzione, il Regolamento della Camera e le buone regole democratiche, mentre i vertici istituzionali si fanno trattare come servi sciocchi. Alla fine la verità viene sempre a galla e come sempre è una truffa contro i cittadini da parte dei vecchi partiti.

Big Grim
Non è assolutamente detto che il vostro amato Pd ottenga sufficienti voti per fare un governo monocolore. Anzi, la situazione più probabile è che la maggioranza non ce l’avrà nessuno. Ma grazie a questo obbrobrio di legge elettorale, il Pd necessiterà dell’appoggio di FI. Ed avremo un nuovo ”Patto del Nazareno 2.0”. O forse si tratta ancora del primo che, in realtà non si è mai interrotto, ma era solo stato accantonato, in attesa della possibilità di riutilizzarlo.
Insomma, potremo avere un governo RENZUSCONI. Che riabiliterà il condannato il Silvio nazionale.
Quindi chi tifa per il Fascistellum, pensando di sostenere Renzi, in realtà fa un favore a Berlusconi.
E vedere i Pduini che tifano Berlusca, non ha prezzo.

Marcofalco
Era il 1923 quando per la prima volta nella storia d’Italia venne apposta la fiducia su una legge elettorale. C’era il Fascismo e si trattava della legge Acerbo voluta da Mussolini per assicurare al Partito Fascista una solida maggioranza parlamentare. Allora si opposero i deputati socialisti, comunisti, la sx liberale e i popolari. Apologia del fascismo è fare quel che ha fatto il fascismo quasi cento anni fa e ignorare la volontà popolare impedendo agli italiani di esprimersi democraticamente .Con il Rosatellum non si potrà più scegliere chi votare con la propria preferenza, si potrà assegnare solo il seggio a coloro i quali sono piazzati in lista dai capi di partito. Questa è una legge voluta non dai partiti ma da quattro persone che pensano solo alla propria polverosa poltrona, si chiamano Renzi, Berlusconi, Salvini e Alfano. Sono i polverosi che abbattono la democrazia. Fare questa legge ora significa andare contro le regole che ci ricordano anche organismi terzi, per cui non si deve cambiare la legge elettorale nei dodici mesi precedenti il voto. A questi quattro delinquenti non interessa affatto. Nel 1923, quando venne approvata la legge Acerbo ci furono grandi proteste, perché quella legge prevedeva un premio enorme per il partito vincitore. Una legge che infatti sarebbe servita al Duce per prendere definitivamente il potere. Oggi succede qualcosa di simile: chi detiene il potere per non perderlo si costruisce una legge su misura.

Giacomo Terrevoli
Quando il 5 dicembre scorso si poté tirare un sospiro di sollievo per il fallito attacco alla Costituzione democratica, si disse subito che quella non era una vittoria definitiva. Era certo che ci avrebbero riprovato; si disse che avrebbero cercato di “lavorarci al corpo”; come fanno i pugili che, non riuscendo a piazzare il colpo del KO, cercano di sfiancare l’avversario con colpi meno diretti. Questa legge elettorale, sfacciatamente anticostituzionale, è il primo colpo di questa nuova strategia: fintanto che la Consulta bocci anche questo obbrobrio, ci sarà il tempo di ottenere un parlamento di soggiogati pronti ad assecondare tutte le prepotenze dei loro capibastone, varare leggi a proprio uso e consumo fino ad arrivare a quella che metterà nelle mani del governo l’elezione dei membri della Corte Costituzionale e finalmente avere la via spianata verso la realizzazione di una democrazia solo apparente. E il gioco sarà fatto! ORA BISOGNA FERMARLI !

Legge elettorale, non ci sarà tempo neanche per la consulta
Luisella Costamagna
Sono arrabbiata. Perché sulla nuova legge elettorale, che dovrebbe essere di tutti gli italiani per rappresentarli al meglio, è stata posta la fiducia. Preparata da una parte, verrà votata da una parte. Di nuovo. Sono arrabbiata perché, come ricordato da Zagrebelsky e Travaglio sul Fatto, una raccomandazione del Consiglio d’Europa dice che non si devono modificare le leggi elettorali nell’ultimo anno prima delle elezioni: noi lo facciamo a pochi mesi dal voto. Non ci saranno i tempi per ricorrere alla Consulta e nel caso – probabile – che sia incostituzionale, lo sapremo quando sarà già stato eletto un altro Parlamento illegittimo. Di nuovo.
Sono arrabbiata perché, nonostante la Corte abbia più volte sollecitato le preferenze, per ristabilire il rapporto di rappresentanza tra elettore ed eletto, con questa legge avremo – di nuovo – un Parlamento di nominati: gli italiani potranno scegliere direttamente solo un terzo dei loro rappresentanti, gli altri due terzi spetteranno alle segreterie di partito.
Sono arrabbiata perché, dopo aver detto sempre no alle coalizioni, Renzi #cambiaverso – non è la prima inversione a U, né sarà l’ultima – e apre alle coalizioni. Ma farlocche, visto che non ci sarà premio di maggioranza, né obbligo di candidato premier e programma comune, per cui ogni partito ‘alleato’ potrà presentarsi col proprio simbolo, leader e programma. “Un’accozzaglia” – sempre Renzi, ricordate? – finalizzata a raggranellare il maggior numero di voti, vincere le elezioni e poi liberi tutti.
Sono arrabbiata perché dal mantra dell’Italicum “così la sera stessa delle elezioni si saprà chi ha vinto”, ora si passa a – ancora Zagrebelsky – “come trafficare la mattina dopo”. Ed è probabile che, la mattina dopo, Renzi e Berlusconi mollino gli “estremi” (sx da un lato, Lega dall’altro) e facciano un bel governo di larghe intese “contro i populismi”. Loro che sono maestri di populismo.
Sono arrabbiata perché invece di pensare alla legge migliore per rappresentare gli italiani oggi, si pensa solo al dopo: “Eh ma dopo nessuno avrà la maggioranza”. Quindi facciamo le leggi sulla base dei sondaggi, che poi regolarmente sbagliano (vedi il No al referendum al 60%)? Ennesima dimostrazione di totale mancanza di fiducia negli elettori.
Sono arrabbiata perché questo Rosatellum 2.0 è in realtà un Fascistellum(titolo del Fatto di ieri) o Inciucium 10.0, visti i tanti, troppi, inciuci cui abbiamo dovuto assistere negli anni, e di cui questa legge promuove solo l’ultima e più sfacciata versione. Oppure Arrostellum 5S, essendo scritta anche e soprattutto contro il M5S, l’unico che non si presenterà in coalizione. Invece della legge migliore per rappresentare gli italiani, si fa quella che permette di vincere o, meglio, fa perdere gli altri.
Sono arrabbiata perché si sarebbe potuti andare al voto con le leggi uscite dalle bocciature della Consulta “zoppicanti” (per colpa di chi le ha fatte, ovvero gli stessi che ora fanno questa), ma pur sempre meglio di questa vergogna. E sono arrabbiata perché di fronte a tutto questo il capo dello Stato, l’unico che potrebbe e dovrebbe intervenire, si chiude in un silenzio-assenso.
Sono arrabbiata perché temo che la mia rabbia e quella di molti cittadini resterà inascoltata. E faranno come vogliono.

I parlamentari vogliamo sceglierli noi, no a una legge elettorale incostituzionale – Firma la petizione
rivolta ai capi-partito e promossa dal Fatto Quotidiano in collaborazione con Change.org (https://www.change.org/p/capigruppo-di-Camera-e-Senato-lasciateci-scegliere-i-parlamentari ).
Malgrado due pronunce della Corte costituzionale, che hanno pesantemente censurato il Porcellum e l’Italicum… ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti… La volontà degli elettori viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori… Facciamo appello alle elettrici e agli elettori a mobilitarsi per informare i cittadini… e fare arrivare ai partiti una disapprovazione forte e netta rispetto alle scelte che stanno discutendo in Parlamento.
1. La partita che si sta giocando sulla legge elettorale è una partita sulla Costituzione perché il modello di democrazia consegnatoci dai Costituenti e convalidato dal referendum del 4 dicembre 2016, è fondato sulla centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale trova espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo, per cui “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.). Un Parlamento che fosse nuovamente eletto con un sistema elettorale incostituzionale e con parlamentari nominati dall’alto non offrirebbe alcuna esistenza ai ricorrenti tentativi di stravolgimento della Costituzione.
2. Malgrado due pronunce della Corte Costituzionale, che hanno pesantemente censurato il Porcellum e l’Italicum facendo sorgere la necessità che il Parlamento intervenga per far sì che sia restaurato un sistema elettorale omogeneo per le due Camere e coerente con la Costituzione, il disegno di riforma elettorale attualmente in
discussione ripropone il carattere oligarchico e manipolativo della volontà popolare che viziava i precedenti sistemi.
3. Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche. Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori.
4. Chiediamo che siano ricostruite le condizioni di legittimità democratica del Parlamento: che il prossimo Parlamento non sia eletto un’altra volta con una legge elettorale incostituzionale, che sia consentito a tutti i cittadini elettori di scegliersi liberamente i propri rappresentanti, che sia eliminato ogni meccanismo che manipoli la volontà degli elettori (come il voto unico) o che possa alterare la volontà espressa dal voto popolare. Ribadiamo con forza le richieste formulate nella Petizione popolare presentata alle Camere su iniziativa del CDC: abolizione del premio di maggioranza, dei capilista o dei listini bloccati, delle pluricandidature. Occorre quindi un sistema sostanzialmente proporzionale, che può essere compatibile sia con il voto di preferenza sia con i collegi uninominali.
5. Facciamo appello alle elettrici ed agli elettori a mobilitarsi perché siano garantite la scelta libera e diretta dei parlamentari da parte dei cittadini e la rappresentatività delle Camere.
6. Invitiamo a partecipare alla campagna i Comitati territoriali. Promuoviamo la tenuta di incontri pubblici nazionali e locali, nei quali chiedere alle forze politiche e ai loro rappresentanti nei territori di pronunciarsi contro il sistema elettorale in discussione e a favore di un sistema conforme alla Costituzione e pienamente democratico.

L’ARMATA BRANCALEONE
Andrea Scanzi
Il Rosatellum Bis ci fa sognare. La sua nascita dipende da un manipolo di valorosi supportati da intellettuali di specchiata moralità. Insieme formano una sorta di Team Rosatellum.
Scopriamoli insieme.
Rosato Ettore.
Questo bell’omino, dal volto sbarazzino e dal crine saturo di Uni Posca renzino, ha deciso di consegnarsi mani e piedi alla leggenda. Concepire una cosa più orrenda di Porcellum e Italicum pareva impossibile, ma lui ce l’ha fatta. Poster in Camera subito.
Migliore Genny.
Ex massimalista anni divenuto col tempo – come quasi tutti i massimalisti – banderuola filogovernativa, è sempre in tivù a dirci che Renzi è Marx, Giachetti Lenin e Crudelia Morani Rosa Luxemburg. Se qualcuno lo contesta, lui replica: “La vedo troppo nervoso”. Se ha davanti un M5S o Mdp, sentenzia: “Ho perso il conto di quante volte Scotto e Di Battista hanno gridato alla deriva antidemocratica”. In questa squadra ha il ruolo di terzinaccio (di dx): bravo non è, però si applica parecchio.
Fiano Emanuele.
Aveva detto che porre la fiducia sul Rosatellum Bis non era neanche argomento di discussione nel Pd. Infatti: nessuna discussione, ha deciso tutto il Sire Goffo di Rignano. E i tanti Fiano, almeno in questo bravissimi, hanno obbedito zelanti.
Richetti Matteo.
Sempre più erculeo, fino a un anno fa era l’anello di congiunzione tra civatiani e renziani: i suoi fuorionda su Renzi e renziani, ascoltati oggi, sarebbero divertenti. Alludendo alle opposizioni, ha detto che la fiducia si è resa necessaria per “evitare i giochini del M5S”: un sincero democratico. Da quando Renzi gli ha regalato un ossicino in cambio del ruolo di maggiordomo, Richetti scodinzola a comando che è un piacere. Son soddisfazioni.
Meli Maria Teresa.
Pascola tivù per difendere il Sacro Verbo Renziano. Se le citano i grillini gesticola tarantolata, se lodano Mdp urla supercazzole livide con Pisapia prematurata a dx. Una volta, a Bongiorno che lo sfotteva perché camminava male, Alberto Sordi replicò: “Vedi, Mike, il tempo che passa attacca in due modi. A volte alle gambe. E altre alla testa”. La Meli, che si sappia, cammina benissimo.
Gentiloni Paolo.
Ha il carisma dei Pokemon, il coraggio dei Lego catalettici e la vis polemica degli alkekengi. Leader vero.
Mattarella Sergio.
Quello prima era tutto un monito, questo è tutto un dormire. Da Re Giorgio a Ponzio Pilato: quanto ci manchi, Sandro Pertini.
D’Amico Ilaria.
Di recente ha fatto sapere che non è più “purista”, per poi sostenere una tesi già mitologica: “Meglio qualche corrotto che uno Stato rotto”. Attendiamo con ansia altre rime di tal fatta. Per esempio: “Meglio un Rosatellum che un ultimatum”. Oppure, e se Ella preferisce: “Meglio qualche nominato che un Nardella adirato”. C’mon Ilaria.
Brunetta Renato.
Quando Renzi pose la fiducia anche sull’Italicum, evocò il fascismo. Adesso no: adesso va bene tutto. “Io incoerente? Questa volta è una legge condivisa con parte delle opposizioni, magari non sono quelle che piacciono al Fatto. Noi vinceremo le elezioni con il cdx”. Ah, che meraviglia questa bella e salda coerenza dei falchi berlusconiani.
Scalfari Eugenio.
Il capitano della squadra. Mai livido, a Di Martedì ha minimizzato sui rischi del Rosatellum per poi dispensarci il consueto Vangelo intriso di sfavillante democrazia: “Nelle democrazie funzionanti ci sono al massimo tre partiti: una sx democratica, una dx democratica, un gruppo di centro. Noi ne abbiamo cinque, uno dei quali è formato dai cosiddetti grillini. Non hanno un programma e insultano tutti”. Lui, invece, non insulta mai nessuno: si ispira direttamente a Gandhi.
Salvini Matteo.
È la star indiscussa della formazione. Mesi e anni a spararle grosse, tra felpe obbrobriose e ruspe a casaccio, per poi divenire un pretoriano qualsiasi del renzusconismo in cambio di due cadreghe. Il giorno in cui hanno distribuito la coerenza, e forse pure il coraggio, probabilmente era assente perché impegnato in una gara di rutti.

Bruno p. Napoli
UN PARLAMENTO RIDOTTO A UN SUK
Questi hanno perso anche la dignità di fare gli intrallazzi in segreto ormai sfacciatamente barattano di tutto e senza alcuna remora.
Io ti do il voto tu mi dai il salva-verdini,io appoggio la legge elettorale schifo e tu mi ostacoli quella anti corruzione.
Un vero e proprio scambio di favori tra tutti basta che la nuova legge fermi il M5S alle prossime elezioni ma sopratutto tenga in vita questa partitocrazia il cui tempo politico è ormai scaduto da troppo tempo.
E’ questo il Parlamento?
Il potere legislativo è nelle mani di questi soggetti che sono pronti a cambiare radicalmente idea solo per opportunismo?
Voglio sperare che questo Parlamento non sia lo specchio del popolo altrimenti siamo fritti.
Se c’è una reale corrispondenza tra elettori e rappresentanti parlamentari allora vuol dire che viviamo davvero in una nazione di merda.
Significa che ognuno di noi è disposto a vendere la propria dignità e la propria onestà a qualsiasi costo basta che ci sia un ricavo per se e per i suoi mentre gli altri si fottano.
Significa che il futuro del Paese non interessa a nessuno e che questo squallido presente ci calza a pennello.
Vuol dire che il modus operandi di questa politica è profondamente radicato nel nostro comportamento e non abbiamo alcuna intenzione di cambiare.
Se è così perché lamentarsi di ciò che abbiamo?Perché appellarsi sempre ad un governo ladro quando le cose vanno male?
Perché affannarsi ogni giorno quando è più facile barattare per vincere?
Se questa legge va bene a molti significa che non abbiamo alcuna intenzione di votare perché saranno gli altri a scegliere al posto nostro e i candidati te li impone il mercato.
Si sta consumando uno dei più grandi soprusi della storia politica Italiana eppure molti sembrano troppo distratti per farci caso.
La storia può cambiare e si hanno anche gli strumenti per farlo ma senza cuore ed anima non ne farai mai parte.

MENTI E FOTTI
Travaglio
Più il Fascistellum avanza alla Camera come la legge Acerbo del Duce, a colpi di fiducia, più cresce la curiosità dei cittadini di sapere cosa nasconde.
E più si allunga la coda di paglia degli autori della solennissima porcata (Pd, FI, Lega, Ap), costretti a giustificare i parlamentari nominati, il voto congiunto, le 6 pluricandidature, le finte coalizioni uninominali, i capi-partito pregiudicati e la norma salva-impresentabili (o salva-Verdini).
Due alternative: dire la verità e finire lapidati in piazza; o mentire, sperando che gli elettori se ne accorgano il più tardi possibile. Naturalmente prevale la seconda opzione. Ieri il Pd diffonde uno schemino per dimostrare che “la legge elettorale è oggettivamente migliore” del Porcellum “perché rimette al centro i collegi, i territori, le scelte dei cittadini”. Balle.
1) Nel Porcellum “sulla scheda solo simboli di partito”, nel Rosatellum “sulla scheda i nomi dei candidati”. Ma anche nel Porcellum c’era le liste affisse ai seggi coi nomi dei candidati: liste bloccate dove veniva eletto chi era stato piazzato ai primi posti dal capo. Il Rosatellum avrà solo liste più corte, per evitare di inserire inutilmente nomi senza speranza e includere solo i 4 nominati che ogni partito può far eleggere.
2) Nel Porcellum “nessun rapporto tra territori e candidati”, nel Rosatellum “ogni collegio ha il suo parlamentare di riferimento”.
Falso. Nell’uninominale non c’è obbligo di candidare residenti nel territorio, anzi si possono paracadutare al Sud i personaggi più screditati del Nord e viceversa, sperando che gli elettori non li conoscano e li votino; e si potranno persino spedire all’estero gli impresentabili residenti in Italia.
3) Nel Porcellum “scelgono i capi dei partiti”, nel Rosatellum “scelgono gli italiani”. Falso. Nel proporzionale l’elettore barra una lista anziché scegliere chi preferisce; e, nell’uninominale, non può cambiare: deve barrare il candidato sostenuto dalla lista scelta nel proporzionale. Così anche i parlamentari dell’uninominale (1 su 3) saranno indirettamente nominati dai capi-partito, come nel proporzionale (2 su 3).
L’altroieri a Zapping (Rai1) Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera e firmatario della boiata, ha infilato un’altra raffica di balle spaziali.
1) “Abbiamo dovuto ricorrere allo strumento parlamentare straordinario della fiducia – legittimo, previsto dal regolamento parlamentare e approvato dalla Consulta sull’Italicum – per superare l’uso legittimo ma strumentale di un altro istituto previsto dal regolamento: 120 voti segreti”.
Purtroppo per Rosato, la Consulta non s’è mai pronunciata sulla fiducia all’Italicum; e il regolamento parlamentare (come l’art. 72 della Costituzione) esclude la fiducia sulle leggi elettorali, mentre prevede i voti segreti.
2) “Il Parlamento deve votare in maniera libera e trasparente: cioè in modo palese”. Su questioni cruciali e di coscienza, la Costituzione e il regolamento prevedono che il voto libero avvenga a scrutinio segreto: specie alla vigilia delle elezioni e su una legge che premia i nominati, quando i dissidenti sono ricattati con la minaccia di non essere ricandidati (o rinominati).
3) “Il Parlamento vuole avere una legge elettorale o no? Ora o mai più: sarebbe un dramma un Paese al voto senza legge elettorale”. Ma la legge elettorale c’è già, l’unica sicuramente costituzionale: il proporzionale disegnato dalla Consulta nelle sentenze che bocciano Porcellum (per il Senato) e Italicum (per la Camera). I due Consultellum vanno armonizzati su soglie di sbarramento, preferenze, collegi e altri dettagli? Lo si faccia. Ma senza stravolgerli, come fa il Rosatellum.
4) “Avevamo fatto l’Italicum, ma poi c’è stata la bocciatura del popolo italiano”. Falso: il popolo italiano, nel referendum del 4.12.2016, ha bocciato la riforma costituzionale: l’Italicum l’ha dichiarato incostituzionale la Consulta.
5) “Il Consiglio d’Europa ci invita a non cambiare la legge elettorale prima del voto e io condivido. Ma noi non cambiamo la legge: la facciamo. È una necessità, non una volontà”. Falso: la legge c’è già (il Consultellum) e il Rosatellum la cambia. Non per necessità, ma per volontà (e convenienza) di quattro partiti.
6) “Niente nominati: l’elettore conosce i nomi dei candidati perché sono stampati sulla scheda e li sceglie lui. Come nel Mattarellum, sia nella parte maggioritaria sia in quella proporzionale”. Falso: intanto nel Mattarellum il 75% dei parlamentari erano eletti direttamente dai cittadini, uno per collegio, mentre qui lo saranno solo 1 su 3. Ma soprattutto: a che serve conoscere i nomi stampati sulla scheda nelle varie liste, se poi non si può mettere la croce su quello che si vuole eleggere perché l’ha già deciso il capo-partito prima del voto?
7) “Gli altri grandi Paesi – Francia, Gran Bretagna, Germania – non hanno la preferenza: lo stesso nostro modello!”. Non diciamo cazzate. Francia e Gran Bretagna non hanno preferenze perché i parlamentari sono scelti dai cittadini nei collegi uninominali. La Germania ha un misto proporzionale-maggioritario, ma col voto disgiunto.
8) “Questa legge è molto neutra: non aiuta il Pd, non moltiplica i suoi voti e non dimezza altri partiti. Trasforma solo i voti in seggi”. E allora perché, poco dopo, Rosato dice che “il partito o la coalizione che arriva al 35-37-38-40% (sic, ndr) ha la maggioranza per governare”? Con le finte coalizioni uninominali, il Pd (più Ap e Pisapia) col 33% dei voti avrà il 41 dei seggi, mentre i 5Stelle anche se arriveranno primi col 30% non avranno neppure il 20 dei seggi. Delle due l’una: o Rosato non conosce il Rosatellum, o mente.
Secondo voi?

Francesco Erspamer
Avviso ai naviganti. Se siete scoraggiati e disgustati, lo capisco; se non andrete a votare e avete deciso di occuparvi solo di sport, fatti vostri. Ma se lo cominciate a dire e scrivere in giro, allora siete la quinta colonna del renzismo, fate il suo gioco, che è appunto quello di creare rassegnazione, fatalismo, indifferenza. Come Gramsci, odio gli indifferenti e odio chi non parteggia, come Dante odio gli ignavi, soprattutto quando la posta è alta e neppure vi si chiede, non dico di fare la rivoluzione (questa generazione non ne avrà mai il coraggio) e neppure qualche protesta ma soltanto di votare contro il governo e il partito che sta affossando la democrazia e svendendo l’Italia agli stranieri per arricchire una casta incapace e corrotta. Vi sembrano tutti uguali? Evidentemente anche voi siete uguali a loro e dunque incapaci di cogliere le differenze. Sono tempi difficili e la bufera si avvicina: i timidi e i timorosi cominciano a cercare scuse per defilarsi o tradire, meglio abbandonarli subito.”

Nemmeno il tempo di presentare i candidati e il primo della lista è stato già arrestato

dukana‏
L’unico “obiettivo” del Rosatellum
è piazzare in Parlamento
618 culi senza cervello:
.
IACOPO FELUGO
Cari leghisti, ex “io ce l’ho duro” che adesso dovete ricorrere alla famigerata pompetta idraulica di Berlusconi, come state? Come ci si sente ad avere un “leader” che dalle felpe alla “vieni avanti!Cretino” è passato alla camicia bianca leopoldiana/renziana, alla giacca blu arcoriana e alla barbetta nascondi pingue doppiomento? Voi! Che delle canotte e i fiaschi di vino popolarpopulisti, vi facevate un vanto! Voi che avevate un ex leader (Bossi) che girava le osterie milanesi cantando a squarciagola “Abbasso i negher e viva la figa!”. E prendevate tanti voti. Il popolino nordico, rozzo e ruspante, vedeva rispecchiati in voi, quei “valori” da trani, biliardo e trinciato, da piazza del Paese la domenica. E ogni anno, a Pontida, vi radunavate, alticci e contenti, a rinnovare i vostri voti davanti ad Alberto da Giussano. Poi, la caduta vergognosa di Bossi e famiglia. Maroni che, fatta la sua brava carriera, si ritirava ai vertici della Lombardia a continuare semiindisturbato a fare i suoi “affari” (dentiere, ortopedici, milioni di soldi che giravano sui conti di Formigoni…). Ma voi eravate tranquilli, avevate il vostro “degno” successore: lui, Salvini Matteo, uno che se incontra chi ha inventato il lavoro, la fatica e la dignita’, lo amnazza; uno che proveniva dai centri sociali ma, armato di felpa per ogni comune leghista, andava dicendo che li voleva chiudere i centri sociali. Lui, che voleva bruciare vivi gli zingari. Lui, che incitava il Vesuvio e l’Etna ad eruttare per liberarsi di tutti i meridionali, “sporchi, che puzzano e non hanno voglia di fare un cazzo”. Lui, che in tv dava la mano alla Kyenge e nei suoi post e tweet definiva gli immigrati “razza inferiore da abbattere fin da bambini”. Lui……UN TRADITORE NEL DNA, CHE ADESSO VI HA FATTO UNA GRANDISSIMA LEVA, OBBEDISCE DILIGENTEMENTE AGLI ORDINI DEL NANO MAFIOSO DI ARCORE (è, difatto, il suo candidato premier) E AL MANNARO DI RIGNANO, HA LA COMPAGNA BONAZZA IN TV (come mai? Non si sa…) E VI PORTERÀ ALLA VITTORIA CON UN ATTO INCOSTITUZIONALE, FASCISTA E SVENDENDOSI E SVENDENDOCI COME UNA ZOCCOLA DA MARCIAPIEDE (e mi scuso con le signore peripatetiche per l’odioso accostamento) AL GATTO E LA VOLPE.
Quale sarà il vostro inno ora, poveri leghisti inchiappettati? “Felpetta nera, bella abissina…”. E il vostro motto? “Me ne frego”?
FIERO DI APPARTENERE AL M5S. IO NON DEVO ABBASSARE GLI OCCHI QUANDO LO NOMINO…..

Harry Haller
TG LA7:
“Il PD spegne dieci candeline”.
Nun erano candeline: erano de’ ceri votivi…..

TG LA7:
Babbeo: “Sarà un corpo a corpo con la Dx”;
Bravo, ha capito che finirà co’ n’orgia a casa der Nano…..

IACOPO FELUGO
Ai pidioti (media in testa) vanno bene tutti: mafiosi, figli e parenti di mafiosi, padri, madri, zie e amanti di mafiosi. Bambini sciolti nell’acido, padri di famiglia trucidati lasciando prole e vedove. Borsellino, Falcone, Chinnici, Don Puglisi, Don Diana e tanti altri, troppi, morti ammazzati come cani per difendere la democrazia, la libertà, la dignità e l’onore di un Paese, di certe Regioni ammorbate dal cancro della mafia. Ai pidioti & complici, vanno bene i morti per strage, i bambini morti per l’infamia della trattativa stato-mafia. Ai pidioti & Soci, stanno bene i 1500 suicidi, i ladrocinii ai risparmiatori, le persecuzioni di Equitalia o come cazzo si chiama adesso. Ai pidioti & Soci, va benissimo che gli operai perdano il lavoro, che non sappiano come campare, che perdano la casa ed ogni elementare diritto. Ai pidioti & Soci, va bene fare alleanze con la malarazza, con i piduisti, con i banchieri strozzini e ladri, con chi devasta l’ambiente, con chi spaccia droghe che ammazzano, con chi non ha pietà di nessuno.
NON SI DOVEVA FARE UNA FESTA PER IL PD. SI DOVEVA FARE UNA MAXI RETATA. E POI, UN MAXI PROCESSO. COME FECERO FALCONE E BORSELLINO

Le cose che accadono in Italia non sono molto belle. Ma noi continuiamo a sperare e continuiamo a lottare
Viviana
.
http://masadaweb.org



MASADA 1880 22-10-2017 IL BUCO NERO

$
0
0

MASADA 1880 22-10-2017 IL BUCO NERO
Blog di Viviana Vivarelli

Referendum lombardo e veneto – Datemi un motivo per votare i soliti noti – Il trenotour di Renzi- Travaglio e il Rosatellum – Paradossale! Renzi-Boschi chiedono la testa di Visco ! – Migranti e profittatori. Integrazione o inserimento – Dove sono finiti tutti quelli che manifestavano contro Berlusconi?- Il M5S chiede il controllo dell’OCSE sulle elezioni siciliane – Beppe Grillo: l’imprevisto che ha inceppato il sistema – Ue: 20 anni persi per niente – Perché la mafia vince in Sicilia – Illegalità produce illegalità

Tocqueville: “La democrazia in America, 1840): “Vi sono certe nazioni europee in cui l’abitante si considera come una specie di colono, indifferente al destino del luogo che abita. I più grandi cambiamenti si verificano nel suo Paese senza il suo concorso; non sa nemmeno cosa sia avvenuto, pensa che tutto questo non lo riguardi, che appartenga ad un potere straniero chiamato Governo. Quest’uomo, benché abbia fatto un sacrificio così completo del suo libero arbitrio, non predilige, più di un altro, l’obbedienza. Si sottomette, è vero, al beneplacito di un funzionario; ma si compiace di sfidare la legge, come un nemico vinto, appena la forza si ritira. Così lo si vede incessantemente oscillare tra servitù e licenza”.
.
Il potere è il Vinavil più forte del mondo”. (A. Daniele)
.
Miccoli, ex capitano Palermo calcio, condannato a 3 anni e 6 mesi per estorsione con metodo mafioso! Musumeci indignato: “Come mai non l’abbiamo candidato”?
MC79
.
Da Drakula 1 a DraKula 21
Rinasce l’accozzaglia. Più oscena di pria.
Viviana
.
Nat_brodski
Più che un giuramento di associazione è stato un rito di affiliazione. Mancava solo che mescolassero il sangue e poi era completo!
.
Viviana
Ma se proprio Renzi voleva ascoltare i cittadini, non era meglio se le dieci settimane le passava sui treni dei pendolari?
.
David75
Parte il tour in treno di Renzi.
Un Fecciarossa.

luce so fusa
Voi avete idea cosa deve essere avere come compagno di viaggio per otto settimane Matteo Renzi, roba che Richetti e gli altri stanno pensando di scambiarle con Guantanamo.
.
Casini: «il populismo fa nascere messianiche attese». Tipo quella di non vedervi più tra i coglioni. (antonio carano)
.
Il treno Pd è l’unico treno che ad uno scambio riesce ad andare in entrambe le direzioni.
antani1978
.
Renzi: “Abbiamo un treno”
Berlusconi: “Pure io avevo i trenini”.
.
Ma è sempre Jim Messina, quello che costa 400.000 euro, che gli ha consigliato un treno da 400.000 euro?
Ma chi paga? Ma non hanno appena lasciato fallire l’Unità per mancanza di soldi??!

IL TRENO DI RENZI
Il treno lo guida Berlusconi
Il percorso l’ha fatto Verdini
Zanda agli scambi
E a vendere i bruscolini ci hanno messo Salvini.
(Viviana)
.
I REFERENDUM DI LOMBARDIA E VENETO
Fallita la secessione, fallito il referendum per un’Italia federativa, la Lega ci riprova chiedendo maggiore autonomia per due Regioni.
.
Massimo Rosina
69 Milioni buttati per l’autostrada Brebemi Brescia Bergamo Milano, dalla Regione Lombardia. 300 milioni è costato non accorpare il referendum sulle trivelle con le amministrative. Opere incompiute Regione Lombardia 200 milioni di euro. Il buco del sinistrato Sala per expo è di 237,2 milioni di euro, la corruzione costa 60 miliardi al popolo italiano, il finanziamento pubblico ai partiti ci è costato miliardi negli ultimi 14 anni, 70 miliardi sono stati dati dalla sx alle banche, 90 miliardi le tasse non riscosse per il gioco d’azzardo, 175 milioni l’aereo personale di Renzi, 13 miliardi di debito lasciato a Roma dagli ESPERTI DI DX E SX, 4,7 miliardi spesi per accoglienza migranti, 15 miliardi per gli aerei farlocchi da guerra F35, 120 milioni annui per i vitalizi ai loro parlamentari di merda,
Ma Radical Scioc di finta defunta sx, si sveglia dal sonno ipocrita e vede solo spreco di 50 milioni per il referendum. Dimenticando che i Tablet acquistati per il voto elettronico (23 milioni e novità assoluta) rimarranno in dotazione alle scuole e saranno usati per altre consultazioni. Anticipando per una rara volta perfino la Svizzera patria della democrazia diretta.” (Peccato che la consultazione sia inutile perché altre Regioni hanno chiesto le stesse cose per via normale e procedono con quella).

Maurizio Di Simone
IL PARLAMENTO EUROPEO capisce le difficoltà del nostro Paese e accetta la proposta di Pd e FI di rivedere il Trattato di Dublino, peggiorandolo, laddove possibile, per il nostro Paese: ma anche per la Grecia e per tutti i Paesi di primo approdo potenziale.
Tutti gli altri Stati dell’Unione potranno accogliere così solo il meglio dell’immigrazione, i profughi (il 3%), lasciando all’Italia l’obbligo di ospitare tutti gli altri (il 97%) fatto di immigrazione economica e di immigrazione ad altissimo tasso di criminalità.
Questo è stato possibile grazie ai voti del Pd: che già fu artefice di una trattativa segreta con la UE per trasformare i porti italiani negli approdi per immigrati in cambio di un piatto di lenticchie e di bonus su una crema di mancette elettorali, e di Forza Italia: gli alleati con i quali la Lega Nord (che pare non abbia nulla da dire su questo ennesimo scempio).
Buon giorno itaGliani.

DATEMI UN MOTIVO PER VOTARE I SOLITI NOTI
Maurizio Alesi

Per quanto mi sforzi di cercare qualche aspetto positivo, un gesto, un atto concreto in favore dei normali cittadini, questa politica mi produce solo sensi di nausea e di rigetto. È il fallimento di una intera classe politica corrotta, immorale ed incapace cha ha fatto sprofondare il nostro Paese agli ultimi posti in Europa per disoccupazione, crisi economica, debito pubblico, giustizia. Siamo ai primi posti invece per corruzione e criminalità organizzata. Parlano dell’immigrazione fregandosene della migrazione all’estero dei nostri figli, lasciati senza futuro e senza prospettive. Gli uomini e i partiti che da oltre 20 anni portano le responsabilità maggiori, facendo finta di alternarsi al potere, stanno sempre ai loro posti di comando.
Dopo il Governo Berlusconi, l’ultimo legittimato dal voto, se ne sono succeduti 4: Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, senza passare dalle urne, grazie anche alla regia dell’immarcescibile Presidente Napolitano, sceso pesantemente in campo da giocatore impedendo il ricambio della politica.
Governi di centro sx e di centro dx ci hanno negato di votare e, senza nessuna investitura popolare, hanno massacrato settori vitali come la scuola pubblica, la sanità, la giustizia, il mondo del lavoro. Tutti insieme in una grande ammucchiata hanno continuato imperterriti ad occupare ogni spazio di potere fingendo di essere diversi e alternativi. Hanno costruito un sistema per vincere sempre, sia quando conquistano Palazzo Chigi sia quando stanno all’opposizione (si fa per dire). Chiunque governa, trova sempre il modo di garantire comunque l’intero branco. Chi perde sempre siamo noi cittadini vessati da un sistema partitocratico bloccato che si autotutela. Vedi come votano all’unisono: dx, sx di Governo e centro la legge elettorale più schifosa di tutti i tempi, ancorché viziata da pesanti dubbi di incostituzionalità denunciati da insigni costituzionalisti e operatori del diritto.
Una legge scritta a pochi mesi dal voto dal cameriere di turno. Che fotografa gli odierni rapporti di forza in Parlamento confezionando, su misura, un meccanismo perverso in grado di favorire la vittoria di una “grande coalizione” (PD, FI, Centristi, Salvini e i resuscitati che siederanno in Parlamento con l’1% dei voti). Ma soprattutto per soffocare il dissenso e impedire tecnicamente alle opposizioni, soprattutto i 5Stelle, di poter arrivare primi.
Per non correre rischi, hanno trovato anche la faccia di porre la “fiducia” alla Camera a sfregio della democrazia con grande disgusto dell’opinione pubblica. Non solo, ma la fiducia è stata imposta dal Governo su un provvedimento non suo, ma di iniziativa del Parlamento, su una legge basilare per la sovranità popolare.
In Sicilia, dove si vota il prossimo 5 novembre, bisognerebbe accendere i riflettori nazionali per raccontare al Paese lo schifo che i partiti, gli stessi rappresentati a Roma, stanno producendo. Dx e sx ormai indistinguibili nell’immoralità stanno dimostrando di tutto. Candidati che stavano da una parte fino al giorno prima, passati alla parte opposta mentre chi, dopo essere stato inserito in una lista, ci ripensa e cambia casacca.
Non si contano gli indagati, gli inquisiti, i condannati, e persino gli arrestati, che appoggiano bellamente sia Musumeci che Micari, il rettore “gentile” che si è caricato tutti, dai cuffariani ai lombardiani agli alfaniani prendendo in giro i siciliani con la barzelletta della coalizione civica.
Questa è l’offerta politica dei grandi professionisti di sempre che, senza provare vergogna, accusano i 5Stelle di essere inesperti e incapaci. È di pochi giorni fa l’attacco di Miccichè, quello di sempre, che si è scagliato contro la magistratura “colpevole” di avere arrestato un sindaco e candidato di Forza Italia su cui pesano 24 accuse, tra cui truffa, tentata truffa e turbativa d’asta. Il quale fa sapere: “non mi ritiro resto candidato”, continuando la campagna elettore dagli arresti domiciliari. Miccichè, che aveva annunciato qualche giorno fa di essere responsabile della moralità dei suoi candidati.
Crocetta, escluso dalle regionali dal Tar, si precipita a ricordare a Renzi gli impegni assunti su una prossima candidatura, anzi una nomina, in Parlamento, forse per lo splendido lavoro svolto da governatore.
Dunque, se siamo in mano ad una politica inaffidabile e cialtrona che rappresenta solo i propri interessi, vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire per quale ragione mai, si dovrebbe continuare a votare questi partiti, che continuano a dare dimostrazione del loro scarso senso delle istituzioni e di comportamenti irricevibili.
Ad un comune cittadino sarebbe impedito di accedere ad un concorso pubblico per usciere, mentre ad un pregiudicato viene concesso di diventare membro di un Parlamento, ministro della Repubblica, di legiferare e di farsi chiamare “onorevole”. Viviamo in un mondo sottosopra. Nella vita normale, nel mondo dei vivi, nessuno darebbe la propria fiducia ad una persona immorale, che si comporta male, che non mantiene gli impegni assunti.
Questo accade solo in questo sistema partitocratico dove non valgono le regole di buon senso e del vivere civile. Dove il ricatto, i favoritismi, il voto di scambio, il bisogno ti spinge a turarti il naso e mandare avanti quel malcostume che tutti denunciamo, che a tutti fa schifo ma che svanisce il giorno delle elezioni.
Se tutto questo è vero, se il nostro voto può cambiare un destino ritenuto erroneamente irreversibile, perché non dovremmo affidarci all’unica vera novità, alla forza politica di opposizione che non porta alcuna responsabilità sui misfatti passati e presenti. È solo questione di logica. Non si tratta di essere grillini, populisti, idealisti. È solo raziocinio. Se guardandomi intorno mi rendo conto che abbiamo provato tutti, tranne che i 5 Stelle, perché non provare una forza giovane, moralmente inattaccabile e preparata, stimata come prima forza politica. Credetemi, potranno soltanto fare meglio.

TRAVAGLIO a Di martedì sul Rosatellum

“Si sono sperimentate tutte le possibili forzature e illegalità previste o non previste dal nostro ordinamento. Violando le raccomandazione del Consiglio d’Europa, si fa una legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni. Violando il principio di neutralità delle leggi elettorali, si fa una legge elettorale apposta per fregare la prima forza politica italiana, il M5S, e anche MdP che non si vogliono alleare con altri. Violando la Costituzione che vieta il voto alla fiducia sulla materia elettorale, cosa che si era vista nel 23 con la legge Acerbo di Benito Mussolini, e solo in una Camera nel 53 con la famosa legge truffa di Scelba. Oltretutto questa non è una legge del Governo per cui bob si capisce perché chi vota debba dare la fiducia al Governo, visto poi che questa legge è firmata anche da Berlusconi e dalla Lega che la fiducia al Governo non la danno. E’ un insieme di forzature che dovrebbe interessare molto la Corte di Giustizia europea, che ne 2005 una legge analoga l’ha bocciata per le elezioni in Bulgaria. E’ molto probabile che la Corte Europea condannerà anche l’Italia. Ma se ne fregano tutti, come sempre.
La vergogna delle vergogne è che questo Governo di fatto non esiste. Questo è un Governo di minoranza. Coi voti drogati del porcellum che non esiste più però sopravvive in questo parlamento, il Pd non riuscirebbe a varare una legge elettorale, quindi oltre all’illegalità di un parlamento delegittimato eletto con una legge elettorale illegale che ha trasformato una minoranza in maggioranza abbiamo anche questa vergogna supplementare dei parlamentari eletto nel cdx che sono stati, per così dire, ‘acquisiti,, acquistati in cambio di poltrone e che votano per un Governo di csx. Un’apoteosi di conformismo senza fine!”
Dire che questa legge elettorale è meno peggio del porcellum non è una grande consolazione. Ci avevano promesso che dopo 10 anni di porcellum avremo potuto scegliere i nostri parlamentari. Questa legge fa scegliere un terzo dei parlamentari che sono i candidati di collegio, mentre non fa scegliere la quota proporzionale. Si dice che qui però ci sono i nomi ma a me non interessa niente se nella lista ci sono i nomi a me interesserebbe mettere una crocetta sul nome che IO preferisco, non sul simbolo del partito e poi i segretari del partito hanno già scelto al posto mio chi tra quelli in lista prenderanno e chi no. Abbiamo detto: basta nominati e abbiamo due nominati su tre, con una aggravante: che se io voto il candidato del mio collegio perché l’ho visto in campagna elettorale e mi ha convinto e non ho nessuna intenzione di votare una lista di nominati collegata a lui, sono obbligato a votarla lo stesso, perché se indico un’altra lista mi annullano la scheda; se non indico nessuna lista, il mio voto al candidato di collegio va comunque alle liste collegate a lui anche se io non le voglio assolutamente. Questa è una violazione della mia libertà di voto.

Marco Manna
L’anno scorso Di Battista girò la Sicilia in motorino e tutta la stampa si chiese dove avesse preso i soldi per comprare un motorino.
Allora Alessandro Di Battista dimostrò che l’aveva pagato di tasca propria. Ma questo non bastò, perché la stampa si chiese chi avesse pagato la benzina. Allora pubblicò le spese e dovette dimostrare ancora una volta quello che già aveva detto da tempo.
La stampa non si fermò e chiese come si fosse pagato vitto e alloggio per l’intero viaggio.
Di Battista cominciò a pubblicare le foto fatte nelle case dove veniva ospitato dagli attivisti.
Però la stampa non la si può ingannare, allora chiese perché la signora di Alcamo in provincia di Trapani, invece di cucinare la pasta con le sarde, aveva preparato un risotto alla milanese, fatto reso inoppugnabile dalla stessa foto scattata da Di Battista prima di mangiare.
A questo punto Di Battista, preso in castagna, decise di vendere il motorino su eBay.
Ma la stampa fu pronta a chiedere che fine avrebbero fatto i soldi del ricavato e chi avesse comprato il motorino.
Allora Di Battista, in una spericolata operazione economico finanziaria, vendette il motorino ad un utente di E Bay che in passato era vicino al PD e finanziatore dell’Unità.
La stampa allora si scandalizzò perché Di Battista doveva conoscere tutti gli iscritti a eBay e alla fine per Di Battista non ci fu più niente da fare, nemmeno più la donazione del ricavato ai terremotati servi per sedare gli animi della stampa in pena.
Da qualche giorno è partita la traversata di Renzi e sono sicuro che appena il Treno si ferma e i giornalisti a bordo troveranno un wifi libero ci racconteranno tutto su come si finanzia la campagna renziana.
Perché nonostante la stampa viaggi con lui in prima classe, con spese pagate, non avrà pietà di Renzi

DI BOSCHI E DI RIVIERA
Marco Travaglio

Che la Vigilanza di Bankitalia non abbia vigilato sui crac bancari, lo sanno anche i bancomat. Che Ignazio Visco, detto Tutto-va-ben-madama-la-marchesa, in un Paese serio non sarebbe più governatore da un pezzo, non ci sono dubbi. Ma che a chiedere la sua testa sia il duo Renzi&Boschi, sarebbe una barzelletta se non fosse uno scandalo. Chi ha lasciato marcire per anni le crisi bancarie senza muovere un dito, per non turbare l’ottimismo obbligatorio fino al referendum del 4 dicembre 2016, contribuendo a far lievitare il conto di quei crac fino a 60 e passa miliardi a carico dello Stato? Il Governo Renzi-Boschi. Ora, in linea con la regola aurea dei governi italiani – il bue che dà del cornuto al bue – siamo alla guerra per banche: ciascuno cerca un capro espiatorio da immolare sull’altare delle urne. E vedremo chi resterà col cerino in mano. Ma sarebbe paradossale se fosse il solo Visco, senza portarsi dietro il resto della compagnia. Se salta lui, non si vede come possa restare la sottosegretaria Boschi, favoritissima al premio Conflitto d’Interessi 2014-2017 (prima l’ambito riconoscimento era esclusiva di B.): una preziosa scultura di una faccia di bronzo.
Il 18.12.2015, prima che la Camera respinga la mozione di sfiducia M5S-Sel sul suo conflitto d’interessi di ministra e di azionista e figlia del vicePresidente di Banca Etruria, la statista di Arezzo giura: “Non c’è alcun conflitto d’interessi né favoritismo né corsia preferenziale: non ho tutelato la mia famiglia, ma solo le istituzioni… Si dimostri che ho favorito mio padre o che son venuta meno ai miei doveri istituzionali e sarò la prima a lasciare l’incarico”. E la sfanga.
Il 10.1.2016 torna sull’argomento in un’intervista al Corriere: “L’ipotesi di un mio conflitto di interessi è a dir poco fantasiosa… Se la cosa non fosse così seria, mi farebbe anche sorridere il fatto che alcuni autorevoli esponenti oggi prendano determinate posizioni, pur sapendo che sono le stesse persone che un anno fa suggerivano a Banca Etruria un’operazione di aggregazione con la Banca Popolare di Vicenza. Se fosse stata fatta quell’operazione, oggi avrebbero avuto un danno enorme i correntisti veneti e quelli toscani”. Un attacco alzo zero a Visco che aveva caldeggiato la fusione Etruria-Vicenza. Poi purtroppo si scopre che la ministra ha mentito. Non una, ma più volte.
1) Nel marzo 2014, un mese dopo la nascita del Governo Renzi, Maria Elena e Pier Luigi Boschi (membro del Cda di Etruria) ricevono nella loro villa di Laterina tre banchieri.
Sono – come rivela, mai smentito, Meletti – il Presidente e l’ad di Veneto Banca, Flavio Trinca e Vincenzo Consoli, e il Presidente di Etruria Giuseppe Fornasari. Tema del vertice segreto: come resistere, con l’appoggio del nuovo Governo, alle richieste di Bankitalia per fondere Etruria e Veneto Banca con Pop Vicenza. A maggio il papà della neoministra diventa vicePresidente di Etruria col neoPresidente Lorenzo Rosi. I due bussano a tutte le porte, anche a quella del bancarottiere Carboni. Ma invano.
2) Nel gennaio 2015 – rivela Ferruccio de Bortoli – un mese prima del commissariamento di Etruria chiesto da Bankitalia al Governo, la Boschi chiama l’Ad di Unicredit Federico Ghizzoni e gli chiede di rilevare una a caso delle varie banche decotte: Etruria. Ghizzoni inoltra la richiesta alla manager Marina Natale, che dà parere negativo. La Boschi smentisce e annuncia querela a De Bortoli (mai fatta). Renzi, nel suo libro Avanti, scriverà che “chiedere a Ghizzoni di studiare il dossier Etruria sarebbe stato come minimo ridondante visto che era un dossier che stavano studiando tutti”. E così sembra confermare lo scoop di De Bortoli, senza spiegare a che titolo la Boschi avrebbe chiamato il banchiere (non è il ministro del Tesoro e i ministri economici erano ignari dell’iniziativa).
3) Il 3.2.2015 manca una settimana al commissariamento di Etruria. Il Governo Renzi ha appena varato il decreto che riforma le banche popolari (Etruria inclusa), imponendo loro di trasformarsi in Spa più grandi (qualcuno l’ha saputo in anticipo, ha fatto incetta di azioni Etruria e ci fa un sacco di soldi visto che il titolo si gonfia in pochi giorni fino al 60%). Quel giorno Consoli fa due telefonate (intercettate dai pm che indagano su Veneto Banca). Una al capo della sede di Bankitalia a Firenze: “Io chiamo Pier Luigi e vedo se mi fissa un incontro, anziché con la figlia, direttamente col premier”. L’altra a Pier Luigi Boschi, che promette: “Io ne parlo con mia figlia, col Presidente (Renzi, ndr) domani e ci si sente in serata”.
4) L’altroieri, dal treno, Renzi ordina la dichiarazione di guerra a Visco: la scrive il capogruppo Rosato col contributo della Boschi e della sua fedelissima Silvia Fregolent. La sottosegretaria, che segue come una badante il premier Gentiloni, si dimentica di avvertirlo del blitz, lasciando all’oscuro anche i ministri e soprattutto il Presidente Mattarella. I quattro non la prendono bene. Parlano di “tradimento”. I cronisti descrivono la sottosegretaria al Quirinale “appartata, abbacchiata e silenziosa”. Manca solo che i corazzieri le passino spazzola e strofinaccio per farsi lustrare le sciabole e spolverare i pennacchi. Lei non parla con nessuno, anche perché nessuno parla con lei (ma Gentiloni, cornuto felice, è costretto a difenderla, almeno in pubblico). Però qualcuno dovrebbe dirglielo: cara, hai mentito al Parlamento, hai interferito nell’affare Etruria, continui a impicciarti di banche mentre, alla sola parola, dovresti nasconderti sotto la scrivania: ora basta. Tornatene a Laterina e non farti più vedere, men che meno accompagnata dai genitori.

Italia 1895

ALTRI TAGLI ALLA SANITA’. EVVIVA!
Come se la sanità non fosse stata abbastanza taglieggiata, come se ad ogni finanziaria non si facessero pesanti tagli alla sanità, come se i tempi di attesa per visite o analisi non diventassero sempre più lunghi,ù anche per tumori e malattie gravi, come se non fossero stati tagliati 45.000 di posti letto e chiusi tanti piccoli ospedali
..come se la situazione dei pronto soccorso non fosse diventata tragica con attese fino a 12 ore nei piccoli ospedali e fino a 72 ore in quelli grandi…. Renzi ha avuto la bella pensata di pagare la mancetta ai diciottenni con ulteriori tagli alla sanità.
Evviva! Vecchietti e malati, rivotatelo, mi raccomando!
.
Renzi: “Visco, stai sereno”

I fedelissimi del Pd sono emeriti becchini.
101 accoltellarono Prodi nella corsa al Quirinale.
136 salutarono Letta con un “sta’ sereno”.
Quanti saranno che affosseranno Renzi senza spargere una lacrima?
Certamente alcuni sono già sopra il treno da 400.000 euro.

OGNI GIORNO

Ogni giorno in Italia un disoccupato si suicida.
Ogni giorno due imprese falliscono.
Ogni giorno a Milano si consumano dieci chili di droga.
Ogni giorno spariscono nel nulla 10 bambini.
Ogni giorno 290 donne vengono violentate.
Ogni giorno aumenta l’evasione fiscale.
Ogni giorno peggiora la corruzione politica.
Ogni giorno il debito pubblico aumenta.
Ogni giorno il Governo fa una porcata nuova.
Ogni giorno la mafia e la criminalità si rafforzano.
Ogni giorno qualche politico del Pd viene indagato o condannato.
Ogni giorno escogitano qualcosa di nuovo per aumentarci le tasse e tagliare lo stato sociale.
Ogni giorno un giornalista escogita qualcosa di nuovo per diffamare i 5stelle.
Ogni giorno qualcuno taglia la nostra democrazia.
Ogni giorno qualche cittadino italiano si arrende e dice che smetterà di votare o vende il suo voto a qualche cialtrone.
Ogni giorno come se fosse l’ultimo verso un buco nero che ci inghiottirà tutti.
.
Nelly Naranjo
Il ministro Padoan svela il problema dell’INPS: “Gli Italiani muoiono troppo tardi”.
Pensava sicuramente a Napolitano.

MIGRANTI E PROFITTATORI
Viviana Vivarelli

Le due firme di Berlusconi-Maroni al patto di Dublino e di Renzi al patto detto Tryton sono state due errori mostruosi.
Con la prima l’Italia si impegnava a tenersi lei tutti i migranti del mare che sbarcavano sulle sue coste, anche se volevano solo attraversarla per andare in Germania o altri Paesi.
Con la seconda Renzi si offriva di ospitare lui solo al posto di tutti i Paesi europei ‘tutti’ i migranti del mare.
Quando si fa una offerta, se si ha del sale in zucca, si deve vedere se si può mantenerla.
Quando gli sbarchi sono diventati di diverse migliaia di persone al giorno, tutta l’assurdità e la aberrazione di questi due patti stipulati dal Pd, da Fi e dalla Lega ha mostrato tutti i suoi effetti micidiali.
Intanto distinguiamo due cose: ho sentito spesso parlare di ‘integrazione’, e mi pare una bestemmia che uno che va a finire in un Paese sia ‘integrato’. Integrato vuol dire che dovrebbe abbandonare la propria cultura, religione, tradizione per assimilare quelle del Paese ospitante. Come a dire che se un italiano va a vivere in Senegal, comincia a mangiare cuscus, si mette dei gran fiocchi in testa e segue qualche culto pagano. Il che è totalmente privo di senso.
Parola ben diversa è ‘inserimento’. Uno non si ‘integra’, si ‘inserisce’.
Inserirsi vuol dire obbedire alle leggi che trova, usare comportamenti che non siano molesti rispetto ai suoi abitanti, possibilmente imparare la lingua e fare un lavoro per potersi mantenere senza mendicare o delinquere.
Ora, se un Governo offre accoglienza, cioè inserimento, a migliaia di persone, non basta che dia loro il permesso di sbarcare o li salvi in mezzo al mare, deve essere in grado di provvedere a quelle migliaia di persone un alloggio e un ingresso nel mondo del lavoro. E se pensa che l’inserimento consista nel distribuirli qua e là in qualche albergo siamo proprio fuori dai coppi.
Ora in Italia di senza tetto ne abbiamo fin troppi. Chiunque lavori nel volontariato sa che sono in aumento esponenziale. Abbiamo 3 milioni di disoccupati e un numero altissimo di persone pagate coi vaucher così poco da non essere in grado di provvedere a se stesse, mentre il Governo pensa solo a tagliare lo stato sociale, la sanità, la scuola, le bollette, la tasse e ad aumentare la spesa militare e quella del carrozzone politico… mentre di investimenti atti a favorire il lavoro non si vede nemmeno la traccia.
Dunque, con quale faccia si pensa di offrire accoglienza ad altri milioni di disperati, quando non si riesce a far fronte ai bisogni di troppi italiani?
Io lavoro nel volontariato e dunque non sono né razzista né xenofoba. I migranti li aiuto, come aiuto i senza tetto o i poveri italiani. Ma mi risulta insopportabile che qualcuno pensi di trasferire la miseria del terzo mondo in Italia impoverendo la stessa Italia, quando gli stessi che propagano questa idea si infilano in nuove guerre che produrranno altri profughi e mi imbestialisco a vedere i tre partiti che hanno fatto quest’opera da scimuniti: Fi, Lega e Pd, speculare sui migranti prima con le autorità europee poi con le elezioni italiane. Il problema è enorme. Ma finora su questo problema tutti ci hanno speculato. Oltre tutto un problema così gigantesco è stato sottovalutato in modo micidiale dall’intera Europa che ora non sa che fare, oltre a muri che non fermeranno nessuno, mentre l’Italia per colpa di tre capi politici sciagurati sta diventando l’unico punto di sbarco del Terzo Mondo.

Alessio Santi
Quelli del Manifesto si sono dimenticati di dire
che a Torino c’è il M5S a decidere la ripubblicizzazione dell’acqua ,
togliendola ai privati …
Avevano trovato la formula con acqua pubblica e gestione privata ,
poi è arrivato il M5s e gli ha sparigliato le carte …
L’acqua è la prima stella e deve essere pubblica ,
fuori il profitto dall’acqua ,
fuori il profitto dalla sanità,
fuori il profitto dalla scuola ,
fuori il profitto dal sistema bancario ,
banca d’Italia pubblica ,
reddito di cittadinanza ,
riscrivere tutti i trattati europei
se no si va fuori da questa gabbia dell’euro, dei Fiscal compact, dei trattati di Lisbona
e di quelli di Vattelappesca …

Rocco Baccelliere
Dove sono andati a finire tutti coloro che protestavano ogni giorno contro Berlusconi? Le dieci domande giornaliere de La Repubblica? Rimaste sempre senza risposta.
Le denunce per il tremendo conflitto di interessi?
I girotondini, i giornalisti e gli intellettuali di sx?
Una certa sx radical chic che lo derideva ogni giorno, dopo le sue orge ad Arcore? La gente soddisfatta per le sue condanne che lo avrebbero eliminato dalla scena politica italiana e internazionale? La magistratura che non procede rapidamente per gli altri processi in corso? Ora che la maschera di cera di Tutankhamon è resuscitata e rischia seriamente di andare ancora una volta al Governo del Paese, con una legge elettorale incostituzionale, suggellando così il tanto vituperato “patto del Nazareno” firmato con un altro pazzo come lui, non sarebbe ora che facessero sentire la loro voce sdegnata? Invece di usarla da anni soltanto contro un movimento di persone oneste e incensurate? Il Paese dei balocchi rischia di essere governato da un evasore fiscale pedofilo, che è stato condannato in via definitiva e allontanato a vita dai pubblici uffici, e uno sbruffoncello che ha giurato di smettere di fare politica…….
ITALIANIIIIII.
.
Nuccio Viscosi
La Meloni prende in giro Di Maio perché ha chiesto l’intervento Osce alle elezioni in Sicilia. Questa è la risposta che le dà un siciliano: “Giorgia Meloni, forse lei non ha capito e non volete capire che noi Siciliani siamo in guerra da una vita con la Mafia, e quindi non avrebbe tutti i torti Luigi Di Maio. I politici come voi di dx ma anche quelli di sx non hanno mai combattuto la mafia veramente, anzi, se un magistrato ligio al dovere fa arrestare qualche politico corrotto che fa affari con la mafia, o che usufruisce dei voti dei mafiosi, pur di non perdere il vostro potere, poltrone, voti ed altro, siete pronti a screditarlo: ‘toghe rosse, giustizia ad orologeria, toghe politicizzate etc’. Quindi noi siciliani sappiamo chi offende noi e la nostra terra e di certo non è il M5S, ma i partiti come il suo che per la Sicilia non hanno mai fatto nulla, a parte depredarla.

LUIGI DI MAIO
Quando vi abbiamo detto in questi anni che sarebbe stata la campagna elettorale più scorretta della storia, non scherzavamo. Siamo sotto attacco, il MoVimento è sotto attacco. In questo momento stanno provando ad accerchiarci da tutti i lati: Tv e giornali, partiti e dirigenti pubblici lottizzati sanno che rischiano di perdere tutto: la Sicilia e il Paese. Ed è anche normale che provino a difendersi.
Lo fanno in Parlamento con una legge elettorale fatta ad hoc per far valere meno il voto al M5S, lo fanno in Sicilia con una schiera di impresentabili a dx e sx, lo fanno sui media coprendo ogni vergogna dei partiti (come il candidato di Musumeci arrestato a poche settimane dal voto) e inventando non-notizie contro di noi. Altro che OSCE, qui il quadro generale sta assumendo davvero dei contorni inquietanti. Ve ne rendete conto da soli. Il nostro è un Paese martoriato, ma senza colpevoli. O meglio, gli unici additati come colpevoli dei media siamo noi che non abbiamo mai governato l’Italia. L’obbiettivo è chiaro: vogliono impedirci con tutti i mezzi che hanno di andare a governare la Sicilia, perché sanno che se succederà, poi governeremo l’Italia qualsiasi legge elettorale si inventino.
Da oggi però non staremo più zitti, ora si inizia a ribattere colpo su colpo. E’ il momento di metterci la faccia. Io ce la metterò ogni qualvolta ci sarà da raccontare la verità, fatelo anche voi. Non solo per il M5S, ma per il Paese. Perché i cittadini hanno il diritto di essere informati correttamente per poter scegliere correttamente.
Oggi questo sistema attacca Chiara Appendino. A Torino, Fassino ha lasciato voragini nel bilancio del Comune e noi lo abbiamo denunciato, Chiara Appendino sta risanando i conti e il Pd l’ha denunciata. Il paradosso è che ad essere indagata su denuncia di chi ha sfasciato i conti del Comune è proprio chi lo sta risanando: Chiara Appendino.
Sarebbe una notizia di poco conto se non fosse che la maggior parte dei media fa parte di quel sistema che sta provando a sopravvivere e quindi questa vicenda è diventata la notizia del giorno. Credono di aver trovato la clava con cui colpire il MoVimento: presentare esposti contro di noi per cui la magistratura è tenuta ad aprire dei fascicoli, per poi farci attaccare facendo dire ai media che siamo indagati. Sono passati a dare addosso a Chiara, dopo che le due richieste di archiviazione a Virginia Raggi hanno dimostrato che il “caso Raggi-Romeo” era una bolla di sapone, su cui però la magistratura era tenuta a fare chiarezza. Meno male che sappiamo di poter contare su una magistratura indipendente, che non si fa influenzare da questo sistema.
Se aprirete un giornale a caso, troverete questa notizia in prima pagina. Sono gli stessi giornali che qualche giorno fa nascondevano la notizia dell’impresentabile Sindaco di Priolo candidato in Sicilia, arrestato per voto di scambio e ancora in lista per le elezioni regionali del 5 novembre, nonostante sia in cella. Vedrete anche oggi gli spazi che i Tg dedicheranno a questa notizia che è un atto dovuto, mentre continueranno il loro silenzio omertoso sugli impresentabili, arrestati e condannati, candidati in Sicilia.
È raccapricciante. Quando Chiara Appendino ha denunciato Fassino per i debiti lasciati, erano distratti da altro. Di Sala indagato nessun italiano ne ha sentito parlare. Oggi tutti con i titoloni a nove colonne, solo per una denuncia del Pd. Riuscite a vedere cosa stanno combinando? Bene. E’ ora di sottrarsi a questo gioco. La verità non esiste più, la notiziabilità non esiste più, l’informazione non esiste più. Qui esiste solo un imperativo categorico a cui i media obbediscono: dagli addosso al M5S.
È un sistema che si difende. Che sta provando tutto insieme a difendersi dai cittadini che si fanno Stato. Noi ce la metteremo tutta per mandarli a casa e restituire libertà di voto, di informazione e di partecipazione agli italiani. Ma chiediamo a tutti uno sforzo ulteriore, e lo faremo noi per primi. Diffondiamo noi le notizie e denunciamo ogni falsità dei media. Evidenziamo ogni titolo falso. Smascheriamo ogni servizio fazioso. Abbiamo la Rete e soprattutto la nostra parola di uomini e donne libere, raccontiamo a tutti come stanno le cose, discutiamone, mostriamo le prove della farsa a cui stiamo assistendo. E’ il momento di metterci la faccia. La nostra, pulita, contro la loro, impresentabile. Presto li ringrazieremo per la visibilità che ci hanno dato. Ogni attacco è un’occasione per raccontare chi siamo. Forza!

LA SERA ANDAVAMO A PREDAPPIO
Travaglio
Leggendo quest’ultimo sermone domenicale di Eugenio Scalfari, viene in mente Fantozzi che si martella il pollice montando una tenda col ragionier Filini ma, siccome è notte e non vuole svegliare gli altri campeggiatori, corre per il bosco e solo quando ne esce prorompe in un lungo e liberatorio grido di dolore. Nato a Civitavecchia nel 1924, fascista sotto il fascismo, non pervenuto durante la Resistenza, antifascista dopo la caduta del Duce, da allora Scalfari passa per un sincero democratico: sia da liberale, sia da pannunziano (a Il Mondo, quando andava in via Veneto), sia da radicale, sia da deputato socialista, sia da filocomunista, sia da craxiano, sia da demitiano, sia da occhettiano, sia da dalemiano, sia da prodiano, sia da veltroniano, sia da ciampista, sia da napolitaniano, sia da mangiapreti, sia da papista, sia da lettiano antirenziano, sia da filorenziano
Il travestimento dura 72 interminabili anni. Poi l’altroieri l’anziano reazionario non ce la fa più ed esplode finalmente nell’urlo più liberatorio e fantozziano: la democrazia è una cagata pazzesca!
Testuale, a proposito del Rosatellum imposto da Renzi&C. con la fiducia al Governo per far fuori la prima forza politica del Paese (i 5Stelle) e far vincere le elezioni alle altre: “Zagrebelsky è un mio amico, gli voglio un gran bene e ho grande stima per le sue capacità giuridiche ma sono da tempo in totale disaccordo sulla sua posizione politica. Lui ha molta considerazione per il popolo sovrano. È il popolo che deve decidere e decide e questa è la democrazia. La mia tesi è molto diversa…
La sovranità è affidata a pochi che operano e decidono nell’interesse dei molti”. E quei pochi è meglio che non siano neppure eletti, visto che ultimamente il popolo bue (altro che sovrano) sbaglia sempre a votare: meglio farli nominare dai capi-partito, possibilmente da quelli che piacciono a Scalfari o chiedono consiglio a lui. Qualcuno, impertinente, ne ha concluso che, data l’età, il Fondatore non ci sta più con la testa.
Noi invece pensiamo che non sia mai stato così lucido: ha solo perso i freni inibitori e può finalmente dire quello che aveva sempre clandestinamente pensato, ma non gli era mai convenuto scrivere, sennò ti saluto Mondo, Europeo, Espresso, Repubblica e relativi lettori. In effetti era dai tempi del conte de Maistre e del principe di Canosa che non si leggeva un pensiero politico di così ampie vedute. Manca solo un appello a farla finita col suffragio universale e a ripristinare quello per censo o per lombi, onde evitare che il voto di uno zotico grillino valga quanto quello del principe Eugenio e degli altri ottimati.
Ma una di queste domeniche arriverà. Seguirà una perorazione a riscrivere la Costituzione fin dall’articolo 1, ancora attardato su concetti polverosi e comunisti come “la sovranità appartiene al popolo”, che poi contribuiscono a traviare anche le menti migliori. Sfido io che Zagrebelsky “ha molta considerazione per il popolo sovrano”: a furia di lasciarlo lì all’articolo 1, ’sto popolo sovrano, va a finire che uno poi ci si affeziona. Resta da capire che ci stia a fare, sopra gli editoriali di Scalfari, la testata la Repubblica, in luogo della più consona “l’Oligarchia” o “l’Aristocrazia” o “la Dittatura”.
Ma poi i lettori potrebbero non capire e soprattutto non comprare. Meglio procedere per gradi: un passo alla volta e si fa digerire tutto. Urge però una maggior collaborazione delle altre firme. Se vogliamo spiegare al popolo che non solo non conta una mazza, ma è pure giusto così, non è che i vari Mauro, Giannini, Zagrebelsky, Ainis e Folli possono sparare sulla fiducia al Rosatellum tutta la settimana, sennò la domenica il lettore legge Scalfari e gli viene la labirintite. Anche perché due anni fa, il 26.4 e il 2.5.2015, quand’era ancora travestito da democratico, pure lui si scagliava contro la fiducia imposta da Renzi sull’Italicum (“Renzi sta smontando la democrazia parlamentare col rischio di trasformarla in democrazia autoritaria” per “comandare da solo”) e contro le leggi elettorali che mandano al potere “una piccola minoranza del popolo sovrano”. Infatti ora il duca-conte Eugenio Cobram le canta chiare a quei pericolosi democratici che ancora infestano il suo giornale: “Mi è molto dispiaciuto di essere praticamente la sola voce che sostiene queste tesi”. Tutti stecchiti con una frase: strike con una sola palla.
Poi, non contento, prepara il terreno (e lo stomaco dei lettori) alla prossima, fantasmagorica svolta: la benedizione al Renzusconi prossimo venturo: “La vera funzione del Pd è opporsi al populismo”, cioè ai “Cinquestelle” e poi volendo pure alla “Lega Nord guidata da Salvini… che contamina l’intera dx berlusconiana. Questa presa di posizione di Renzi esclude eventuali alleanze con il Berlusconi attuale… E tuttavia… il Pd secondo Renzi non resterà solo ma potrà allearsi con una parte del centro”. Quindi, di suo, il Berlusconi della P2, della mafia, delle tangenti, della compravendita dei giudici e dei parlamentari, dei falsi in bilancio, delle frodi fiscali, delle cene eleganti, dei conflitti d’interessi, delle leggi ad personam, non è male: è Salvini che lo “contamina” col suo “populismo”. Perciò niente alleanze “con il Berlusconi attuale”, ma con quello che la sera delle elezioni saluterà Salvini e andrà con Renzi, sì: in quel preciso istante B. smetterà di essere “populista”, diventerà “di centro” perché avrà il merito di non lasciare solo Renzi. Insieme, si capisce, al partito Repubblica-Aristocrazia-Oligarchia-Dittatura che – ricorda il Duca-Conte – è l’unica erede di “Giustizia e Libertà”, “dei fratelli Rosselli, di Ugo La Malfa, di Riccardo Lombardi” e delle “brigate partigiane che erano su quella linea”. Tanto prima di arruolarli ha controllato: se Dio vuole, sono tutti morti.

UN GRIDO DI DOLORE DELLA GRANDE SARA PAGLINI…… MESSAGGIO per chi NON VOTA !
Ci stanno massacrando tutti i giorni con violenze istituzionali inaudite , bugie intollerabili, prese per i fondelli assurde !
La nostra qualità di vita e’ sempre più al ribasso, basata sulla paura e sulla rassegnazione E camminando per la strada sembra che tutto sia normale, la gente non se ne rende conto … è tutta concentrata su altro .
A breve saremo chiamati a votare .
Anche questa volta il 50% degli italiani volterà la testa dall’altra parte ?
Cosa altro dobbiamo subire come popolo per far sentire la nostra indignazione ?
Se un pallone attira interesse e divertimento e riempie lo stadio con centinaia di migliaia di persone … devo pensare che bisogna far divenire divertente la “rivoluzione” per far uscire nelle strade milioni di persone che dicono BASTA a questa classe politica corrotta ???
Chi si impegna potrà andare a testa alta, ma chi volterà la testa dall’altra parte questa volta sarà colpevole !
A volte penso veramente che stiamo vivendo dentro un gigantesco “scherzi a parte “.
Per cortesia …. svegliatemi e datemi prova che siamo un popolo vivo !!!!!

Laura Tonino
I più satiri tra i commentatori, avevano pronosticato, prima di questa notizia:
– Se a Marzo i 5 Stelle vanno al Governo, daranno la colpa a loro dei 2300 miliardi di debito pubblico.
Non avevano ancora visto cosa è possibile fare a Torino. Indagare l’Appendino per i debiti di Fassino.
.
Luca Laminetti
Indagano l’Appendino dietro una denuncia del PD. Certo fa notizia. Il motivo però sono 5 MLN di debito ereditati da Fassino (PD) che la sindaca, per non gravare sull’amministrazione torinese, ha posticipato nel bilancio del 2018. Sarà scagionata e il PD rimarrà cornuto e mazziato. Punto.
.
VIRGINIA RAGGI
Vergogna. L’ultimo numero de L’Espresso in cui si parla di “casta del Campidoglio” è indegno. O meglio degno del peggior giornalismo. Quello che non racconta la verità dei fatti ma getta solo fango per screditare a fini politici l’Amministrazione di Roma. Numeri e cifre sballati, disonestà intellettuale, falsità e addirittura curricula di professionisti ridicolizzati. Si vede che la campagna elettorale è iniziata, quindi largo agli attacchi. Ma ora la misura è davvero colma e serve fare chiarezza.
Tralasciando la copertina al limite della blasfemia, si parla di “corte di Virginia” e che “Raggi fa il pieno di collaboratori: 102 in 16 mesi”. Assolutamente falso: i collaboratori della Giunta sono la metà, 54 in tutto. Costo totale: 3,8 milioni di euro e non 5 milioni come riportato. Dov’era L’Espresso quando con l’ex sindaco Alemanno si arrivava a spendere 12 milioni di euro l’anno? Dov’era quando abbiamo ridotto gli sprechi e tagliato poltrone rispetto al passato? Dov’era quando abbiamo licenziato dall’Atac gli assunti di Parentopoli? Non ho visto nessuna copertina dedicata a queste nostre grandi vittorie per i cittadini.
Ma facciamo un confronto con il passato. L’ex sindaco Ignazio Marino assunse 153 collaboratori mentre nell’ultimo anno e mezzo di mandato Gianni Alemanno ne aveva 158. Noi 54. Ripeto: C.I.N.Q.U.A.N.T.A.Q.U.A.T.T.R.O. Quanto alle spese si passa dai circa 12 milioni di euro del 2012 ai 7 milioni del 2013. Noi 3,8 milioni, un terzo di quanto spendeva Alemanno e la metà rispetto a Marino.
Anche per quanto riguarda le società partecipate abbiamo avviato una riduzione dei costi. In Atac, ad esempio, abbiamo accorpato le cariche di Presidente, amministratore delegato e direttore generale in un’unica figura che riceve un compenso di 240mila euro l’anno. È netta la differenza rispetto a quanto avveniva nel 2011 quando i compensi per questi tre ruoli costavano 722mila euro alle tasche dei cittadini. Per non parlare dei 1,4 milioni di euro del 2012 e dei 1,6 milioni di euro del 2013.
Anche in Acea, la multiutility che si occupa di acqua ed energia, c’è stato un cambio di rotta. L’attuale amministratore delegato della società percepisce 232mila euro in meno rispetto al suo predecessore.
Mi chiedo perché l’Espresso racconti una realtà distorta proprio su un’Amministrazione che, per la prima volta dopo decenni, sta portando avanti una seria lotta agli sprechi. Noi abbiamo tagliato poltrone e messo fine agli sperperi ricorrendo solo a quelle professionalità che riteniamo indispensabili per rilanciare Roma e offrire migliori servizi ai cittadini.

Francesco de Vito
Caro Scalfari,
aver posto la fiducia sulla legge elettorale è un segnale altamente negativo che si dà agli italiani.
Non solo è contrario alla Costituzione, ma vanifica tutto il processo di avvicinamento dei cittadini alla politica, sempre più silente e lontana dai problemi reali; è un segnale che allarga ancora di più il solco, già di per sé ampio, tra Paese reale e Paese legale.
Non più elettori ma sudditi.
Ma a quanto pare è proprio questo che lei invoca. Il “potere dei pochi”, dandogli anche una giustificazione storica. E chi dovrebbe essere tanto meritevole, ed in base a quali “caratteristiche”, da governare su tutti?
Mi dispiace per lei, ma questo è inaccettabile. Non siete riusciti a lobotomizzarci tutti.
Vogliamo riappropriarci del nostro ruolo di cittadini attivi ed essere membri operanti nelle Istituzioni.
Vogliamo essere partecipi in prima persona nella “Res-pubblica”, proprio per riconsegnare questa Democrazia al suo legittimo proprietario, il POPOLO SOVRANO!.
.
Stefano Bucci
MariaTeresa Meli, giornalista del Corriere, Rosatellum bis: “Prendetevela con la Corte Costituzionale, è colpa sua.”
Cioè, ma davvero sta gente ha perso anche quel poco di decenza che ancora (forse ma ne dubito) gli era rimasta .
Il PD e company fanno leggi incostituzionali e la colpa è della corte Costituzionale perche ne denuncia gli errori e gli obbrobri?! La colpa è della Corte se sono incapaci e ignoranti i nostri governanti ?! Ma siamo matti ? !
Siamo al paradosso !
Ma si vergogni, non ha un minimo di decenza, che schifo!

ANTONIO CODARI
Bravo Berlusconi! Voi avete dietro le lobby del farmaco, quelle del cemento, quelle del petrolio, quelle delle privatizzazioni degli ospedali, della scuola e delle partecipate. Avete dietro la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra e la sacra corona unita. Avete dietro il potere economico delle banche, degli editori Radio televisivi e dei giornali. Avete dietro migliaia di giornalisti venduti. Avete dietro le lobby dei sindacati che partecipano al banchetto. Avete dietro un’informazione al 77mo posto nel mondo. Avete dietro la massoneria, la P2, i giudici corrotti tipo Previti, le agenzie di rating, la Troika e i figli di Troika. Avete dietro i miliardari alla Soros, quelli del Ttip della Cea e quelli che si stanno comprando il Paese più bello del mondo a prezzo di saldo. Avete dietro la Cei. Il Vaticano. CL. Preti suore vescovi e cardinali……..Avete dietro Parlamentari e Senatori comprati o elette dopo notti passate ad Arcore. Avere dietro chi ha giurato sulla Costituzione che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
Ha ragione il grande Alessandro Di Battista quando afferma sorridendo che vi sentite forti perché avete dietro questi poteri forti. Tu, Renzi, Salvini, Brunetta, la Serracchiani, la Mussolini, Fiano, Romano, Gasparri ecc ecc visti da vicino, siete dei piccoli esseri insignificanti, senza alcun valore, tenuti in vita da telecamere e microfoni al vostro servizio per uccidere ciò che rimane della Democrazia Italiana. Una onesta e sana opposizione. Noi del M5S, invece abbiamo dietro soltanto dei magistrati onesti, che rischiano la vita se vi ostacolano e un popolo che si è svegliato

BEPPE GRILLO: L’IMPREVISTO CHE HA INCEPPATO IL SISTEMA
FRANCO CARMINITI

Quando pensiamo all’odio che la vecchia classe politica nutre ed esprime verso Beppe Grillo, dobbiamo comprendere che esso non rappresenta semplicemente colui che ha creato il Movimento che i sondaggi mettono oggi al primo posto, ma qualcosa di più dirompente nel panorama di questo inizio secolo. Il tentativo di una omologazione di massa, portata avanti con subdoli strumenti di convinzione occulta, lo sdoganamento dell’immoralità, l’elevazione a valore sociale della furbizia, la giustificazione qualificante della scarsa cultura, l’avversione verso il sapere, la disonestà impunita intesa come capacità imprenditoriale, questi e tanti altri aspetti caratterizzavano la realizzazione di una società fatta di pochi privilegiati ed un popolo privo di carattere, con scarse idee, reso del tutto impotente ed incapace di reazioni rivoluzionarie. In questo panorama tendente sempre più all’appiattimento sociale, allo svuotamento da ogni valore, a partire dall’onestà intellettuale, appare sulla scena un comico che non si limita a far ridere ma pretende di far riflettere. Non si limita a denunciare gli inganni del potere rappresentato dalle grandi aziende produttrici di servizi di massa, ma le attacca personalmente, ed in modo brutale, nel bel mezzo delle loro assemblee annuali. Il sistema che era quasi riuscito a realizzare il compromesso storico basato sull’interesse non più di parte ma di casta, veniva ‘disturbato’ da un comico. E quando questo comico, dopo aver tentato di fare emergere l’esigenza del Paese di una sterzata morale, decide di fondare un movimento politico, parte massicciamente l’operazione volta a ridicolizzarlo, screditarlo, demolirne l’immagine a tutti i costi. E sarebbe stato facile se il ‘partito’ avesse avuto le connotazioni tradizionali, se avesse contato sul sostegno dei grandi elettori, con l’inserimento di qualche potente trombato in odore di mafia. Invece il Movimento cerca nella gente comune i suoi esponenti, cerca fra i giovani, cerca spiriti liberi, non condizionabili. E l’operazione non parte col tentativo di cambiare le cose ma di ‘cambiare tutto’. Ecco l’inatteso risvolto, l’imponderabile: il comico non si accontenta di una fetta di potere, non si allea, non baratta, non scende a compromesso, scardina il sistema con un ‘vaffa’ e propone l’onestà come elemento primario del programma. Ecco: l’onestà non come caratteristica personale ma come ‘promessa elettorale’. La confluenza, ormai palese, di dx e sx ne fa una sorta di partito unico, un poliedro che ha molteplici facce ma un corpo condiviso rappresentato dagli interessi di casta da difendere ad ogni costo per se stessi e per gli ‘amici’. Se non fosse apparso Beppe Grillo sulla scena si sarebbe realizzato in pieno quel progetto di dittatura dolce, proposta da Berlusconi con le sue televisioni e subito accettata dalla maggior parte dei politici italiani. Beppe Grillo è il sassolino che inceppa il grande e collaudato meccanismo, è l’elemento di disturbo imprevisto e incontrollabile, perché rappresenta l’unica realtà intellettuale e politica che Berlusconi non potrà mai comprare!
La Meloni prende in giro Di Maio perché ha chiesto l’intervento Osce alle elezioni in Sicilia. Questa è la risposta che le dà un siciliano: “Giorgia Meloni, forse lei non ha capito e non volete capire che noi Siciliani siamo in guerra da una vita con la Mafia, e quindi non avrebbe tutti i torti Luigi Di Maio. I politici come voi di dx ma anche quelli di sx non hanno mai combattuto la mafia veramente, anzi, se un magistrato ligio al dovere fa arrestare qualche politico corrotto che fa affari con la mafia, o che usufruisce dei voti dei mafiosi, pur di non perdere il vostro potere, poltrone, voti ed altro, siete pronti a screditarlo: ‘toghe rosse, giustizia ad orologeria, toghe politicizzate etc’. Quindi noi siciliani sappiamo chi offende noi e la nostra terra e di certo non è il M5S, ma i partiti come il suo che per la Sicilia non hanno mai fatto nulla, a parte depredarla.

Varoufakis: “L’Ue non esiste, con L’euro Italia ha perso 20 anni per niente

Daniele Chicca
“L’Europa è un continente in cui i numeri parlano di ripresa e prosperità, mentre la gente soffre e ha paura del futuro. L’unico modo per salvare un’economia sociale diversificata in crisi è democratizzarla, ma sfortunatamente l’Unione Europea ha lasciato il popolo fuori dalla democrazia”.
Ha anche citato Ghandi che rispose a chi gli chiedeva se esisteva nella civiltà britannica: “Sarebbe bello se esistesse, non crede?”
Varoufakis pensa che l’Unione Europea non esiste. Sarebbe bello se fosse così, ma in realtà “è solo una pretesa”.
L’economista e politico, che dopo aver lasciato l’incarico di capo del Tesoro greco ha lanciato un movimento europeo DiEM25 (Democracy in Europe movement) per rifondare l’Europa, ha fatto qualche esempio: “i sistemi bancari nazionali sono indipendenti, anche se non abbiamo delle banche centrali che possano salvare quelle banche” se sono in crisi. Qui c’è una banca centrale che non ha uno stato alle spalle: è una commedia degli errori“.
“Se i migranti arrivano sulle coste italiane, rimangono bloccati lì perché ci sono delle frontiere che separano l’Italia da Francia, Austria”, ecc. “Se un’azienda italiana tenta di comprare una società francese, il Presidente francese parla di minaccia per gli interessi nazionali e chiede di tagliare fuori gli italiani”. “I debiti di ogni Paese appartengono solo a quel Paese”.
Quanto alla situazione della Grecia, Varoufakis dice che ogni giorno peggiora e non potrebbe essere altrimenti visto che l’establishment è convinto di poter uscire dalla crisi aggiungendo nuovo debito a un debito pubblico già insostenibile. “Siamo costretti ad attuare politiche” (di austerity, in cambio degli aiuti) “che riducono gli introiti e gli investimenti”.
“L’Italia ha perso venti anni per nulla”, con un’economia che ha trascorso venti anni di stagnazione. Sento gli italiani lamentarsi dicendo ‘Siamo corrotti, inefficaci, abbiamo un apparato burocratico statale paralizzante‘, ma è sempre stato così in Italia, anche prima dell’arrivo dell’euro”.
“L’Italia, che cresceva prima della venuta dell’euro è un Paese con un surplus della bilancia commerciale e un surplus di bilancio”, ossia è un Paese che esporta più di quanto importa e il Governo incassa più di quanto spende, “un’economia con due avanzi del genere dovrebbe crescere in modo sostenuto” e non stagnare. L’Italia, insomma, dovrebbe prosperare e la sua popolazione non dovrebbe vivere in una nuvola nera d’incertezza e stagnazione. Ma i problemi non riguardano solo l’area periferica meno virtuosa dell’Eurozona. L’area euro ha imposto una stagnazione permanente nei nostri Paesi. Non solo in Grecia e in Italia, “anche in Germania che nuota nel denaro“: tuttavia il 40% della popolazione meno abbiente sta peggio ora di quanto non stesse venti anni fa e il numero di lavoratori poveri è cresciuto (e questo spiega il successo alle ultime elezioni di partiti come la dx radicale con tendenze xenofobe che è la terza forza del parlamento. La soluzione non è andarsene dall’Europa perché ciò comporterebbe alti costi ma rifondare l’Ue democratizzandola.
Sfortunatamente le autorità Ue “hanno lasciato i popoli fuori dalla democrazia”. Diem15 propone un “European new deal“, un “programma economico e sociale completo” che dovrebbe essere implementato in tutta Europa e a cui sta lavorando da un anno e mezzo.
E’ un’utopia ma quel che accade è molto peggio.
.
Viviana
L’Italia ha battuto un record.
Nel 2016, 5.800 minori sono stati vittime sessuali.
Con tutto ciò, il Papa non scomunica i pedofili nemmeno se sono preti e Renzi col suo inqualificabile Ministro Orlando ‘depenalizza’ la corruzione di minore!!
Non ho parole!!

Rosalio
Perché la mafia vince in Sicilia?
Perché in Sicilia chi dà lavoro è la mafia. Anche quando materialmente è lo Stato a praticare un’assunzione, mafioso è il sistema di reclutamento. Mafiosa è la condizione di sudditanza in cui l’aspirante lavoratore viene tenuto. E le nuove forme di lavoro a garanzia diminuita non fanno altro che incrementare la sudditanza alla mafia.
Lo Stato ha deciso, più o meno consapevolmente, di delegare la funzione dell’ufficio di collocamento alla mafia. Cercare un lavoro in Sicilia significa chiederlo agli amici. Così come un amico si cerca quando un nostro parente viene ricoverato in ospedale, e in cento altre occasioni quotidiane.
Nessuna persona perbene dovrebbe scandalizzarsi a sentir dire che la mafia dà lavoro, se conosce le cose di Sicilia. Anche perché per riuscire a spremersi un brufolo, bisogna prima procurarsi uno specchio e avere il coraggio di guardarci dentro. Discutiamo semmai sul perché lo Stato ha deciso di cedere alla mafia la gestione del diritto al lavoro. E se per caso ha voglia di riprenderselo, prima o poi, questo famoso diritto.
.
PACE

La pace che verrà
Avrà occhi di allodola
Dischiuderà il mattino brillante di rugiada
Seguirà il vento sull’altura rubando note ai faggi
Raggiungerà il primo raggio di sole come un bacio
Danzando fra le nuvole accese a est nell’aria tersa
Sederà accaldata fra timide viole e ingenue primule
Ascolterà grida di bimbi al meriggio
fra le pieghe della collina
Sorriderà e alla sera,
coprirà con il suo manto i loro sogni.

Rosa Anna Oioli
..
ILLEGALITA’ PRODUCE ILLEGALITA’
Paolo De Gregorio
E’ ormai evidente che la vecchia politica non riesce più ad uscire dalla dimensione di difesa del proprio status, dei propri privilegi, dei lauti stipendi, attraverso una spudorata coalizione tra falsa sx e falsa dx, pur di ridimensionare l’unica novità del panorama politico, produce una legge elettorale porcata, pensata non per ampliare il potere del sovrano cittadino elettore, ma per sconfiggere un avversario che in Parlamento grida onestà, onestà.
Ma la colpa più scandalosa riguarda coloro che hanno il massimo dovere e potere di difesa della nostra Costituzione, cioè i Presidenti della Repubblica (Napolitano e Mattarella), che di fronte ad una pronuncia di incostituzionalità da parte della Suprema Corte in materia di legge elettorale, non si sono sentiti in dovere di dichiarare illegale un Parlamento, eletto illegalmente, e andare ad immediate elezioni con il testo emendato dalla Corte.
Da una mela marcia non può che nascere del marciume, dalla illegalità non può che nascere illegalità. Infatti, l’attuale “rosatellum bis”, oltre alla vergogna di non essere stato discusso, ma affidato al voto di fiducia, è frutto del lavoro di un Parlamento eletto fuori dalla carta costituzionale e crediamo che si porterà dietro questo marchio.
Il danno, soprattutto culturale, è molto grave, perché la nostra democrazia ha bisogno di regole certe, chiare, comprensibili, e non si può pretendere che i cittadini rispettino le leggi e paghino le tasse se la legge più importante, che riguarda il potere del popolo sovrano, viene gettata nella illegalità e negli interessi di bottega.
Per sbloccare questa situazione, in cui la politica ha dato il peggio di sé, in assenza dell’istituto del “referendum propositivo” dove sono sicuro che arriverebbe a proposte di leggi elettorali più serie, si potrebbe pensare ad una legge formulata dalla Corte Costituzionale, da sottoporre al giudizio dei cittadini in un Referendum, che dicano sì o no, dando così una severa lezione al sistema partitico, che ci tiene volutamente nella illegalità in cui si trova così bene.
Francamente non vedo altra strada per arrivare ad una legge elettorale finalmente costituzionale e fatta con spirito costituente, lontana da interessi partitici particolari, vicina ai cittadini non più nel ruolo di sudditi.
Caro Presidente Mattarella, se ci sei batti un colpo.
.
Luca Laminetti
DEDICATO A CHI HA LA MEMORIA CORTA: SALVINI QUELLO CHE..sapevatelo

Salvini, quello che dice “basta campi Rom” e la Lega finanziava con 60 milioni di euro i campi Rom (30 a quelli di Alemanno dello scandalo Mafia Capitale),
-quello che dice “basta immigrati” e con il reato d’immigrazione clandestina, la Lega ne rallentava le espulsioni (90% di irregolari non espulsi nel 2010),
– quello che dice “basta euro” (e ma la Lega voto’ per tutti i trattati istitutivi) e non firma il referendum.
-quello che dice “basta casta” e lui vive di politica dal 1993 e la Lega non ha mai rinunciato al finanziamento ai partiti, ai vitalizi ed a tagliarsi stipendi e altri privilegi.
-Quello che dice “basta ladri” e la Lega ha come Presidente Bossi condannato per finanziamento illecito e rinviato a giudizio per la truffa da 40 milioni di euro di Belsito e Bossi oltre a decine di altri inquisiti,
-quello che dice “basta ingiustizie” e poi i Senatori Calderoli e Volpi sono contrari all’abolizione dei vitalizi per i parlamentari condannati per gravi reati.
-quello che dice “basta mafia”e poi il sindaco leghista Tosi va a cena con boss della ‘ndragheta e suoi assessori gli regalano metà Verona.
-quello che dice “difendo il lavoro” e poi è il primo assenteista dal suo lavoro (al Parlamento europeo).
-quello che dice “basta Rai di regime” quando la Lega ha lottizzato la Rai con suoi uomini e tutti i giorni è in televisione

In 10 anni il PIL pro capite è sceso del 10,1%
Ultimi per crescita in Europa
Disoccupazione alle stelle
Povertà in aumento esponenziale
Diritti dei lavoratori cancellati
Ulteriore aumento della corruzione politica
Ogni anno un milione e mezzo di processi troncati per prescrizione per difendere i corrotti
Partiti che ricandidano condannati
Gravi attentati alla Costituzione
Media sotto regime
5 governi non eletti
3 sistemi elettorali incostituzionali
Migliaia di giovani costretti ad andare all’estero per lavoro
Riforme che hanno peggiorato la vita di tutti
Tagli scellerati alla sanità e alla scuola con aumento spropositato di spesa in armi
Aumento del debito pubblico
Nemmeno un euro tagliato alla Casta
Grazie Pd!
Auguri❗
.
TRAVAGLIO
Il Cavaliere di Hardcore. “Andai con Gheddafi e con i suoi architetti nei centri di accoglienza su cui avevo ottenuto che ci fossero i caschi blu dell’Onu a garantire che fossero rispettate le condizioni umanitarie. Guardo i bagni e mi accorgo che non c’era il bidet e quando Gheddafi mi chiese cosa fosse il bidet io risposi: ‘I bidet ce li metto io, avrò l’orgoglio di aver insegnato agli scopatori di africani che esistono i preliminari’” (Silvio Berlusconi, Presidente FI, 14.10). Aiutiamoli a bagno loro.

Mai più senza. “Un copripiumino matrimoniale con la foto della loro stretta di mano: è solo uno dei regali che Silvio Berlusconi ha pensato per il 65esimo compleanno dell’amico Vladimir Putin. A realizzarlo è stato Michele Cascavilla, ad e fondatore del marchio Lenzuolissimi, già autore del libro Le lenzuola del potere, con la prefazione di Berlusconi” (Repubblica.it, 7.10). Aiutiamoli a casino loro.

Pisapippe. “Il voto spacca i deputati di Pisapia” (Repubblica, 13.10). L’esperimento di scissione dell’atomo è perfettamente riuscito.

Trema, Catalogna! “L’Italia ritiene inaccettabile la dichiarazione unilaterale di indipendenza e rigetta ogni escalation” (Angelino Alfano, Ap, ministro degli Esteri, 1.10). Mo’ se lo segnano.

Illetterato. “Sono comprensibile nei confronti di chi diffida di me come scrittore” (Dario Franceschini, Pd, ministro dei Beni Culturali, Che tempo che fa, Rai1, 9.10). In effetti è comprensibile che qualcuno diffidi di lui come scrittore. Invece è incomprensibile che lui, come scrittore, confonda comprensivo con comprensibile.

Sincreti(ni)smi. “Convention ulivista per Bonino. Apre a Letta e chiude a Prodi. Interventi di Saviano e Pisapia: ipotesi di una lista laico-cattolica” (La Stampa, 10.10). Ma anche un po’ buddista, un po’ mormone, un po’ avventista del settimo giorno e un po’ testimone di Geova.

Ruspante. “La pazza idea che si fa strada nella Lega: ‘In futuro anche noi nelle larghe intese’” (La Stampa, 14.10). Salvini indosserà una felpa con la scritta “Aiutiamoci a Casta nostra” e guiderà una ruspa a forma di poltrona.

Onore di santità. “Restituita la divisa all’eroe Contrada” (Il Tempo, 14.10). “Gabrielli restituisce l’onore a Contrada. Dopo 10 anni è reintegrato in Polizia” (il Giornale, 14.10). Cose che capitano agli uomini d’onore.

Le grandi riforme. “Norvegia: sancita parità salariale tra calciatori e calciatrici. Domani con @LottiLuca daremo vita a tavolo di lavoro su questi temi. avanti” (Maria Elena Boschi, Pd, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Twitter, 9.10). Dopo la Costituzione, la legge elettorale ed Etruria, finalmente ha trovato la sua strada.
..
Libero abuso in libero Stato.“‘Basta fango dai pm’. La rivolta dei sindaci. Davanti a Mattarella l’atto di accusa di Enzo Bianco. Ovazione dell’Anci. Il nodo del reato di abuso d’ufficio: ‘La nostra reputazione è sotto attacco’” (Il Messaggero, 13.10). Qui non si può più nemmeno abusare in santa pace, signora mia.

Via via la democrazia/1.“Gustavo Zagrebelsky è un mio amico, gli voglio un gran bene e ho grande stima per le sue capacità giuridiche ma sono in totale disaccordo sulla sua posizione politica. Lui ha molta considerazione per il popolo sovrano. E il popolo che deve decidere e questa è la democrazia. La mia tesi è molto diversa… La sovranità è affidata a pochi che operano e decidono nell’interesse dei molti” (Eugenio Scalfari, la Repubblica, 14.10). E beninteso: solo se quei pochi li scelgo io.

Via via la democrazia/2. “Mi è molto dispiaciuto di essere praticamente la sola voce che sostiene queste tesi” (Scalfari, ibidem). Dai, Eugenio, non buttarti giù: è pieno di fascisti che la pensano come te.

Gli piacere vincere facile.“Veltroni veniva da un’esperienza molto intensa fatta con Romano Prodi in uno dei migliori governi italiani di fine anni Novanta” (Scalfari, ibidem). Bella forza: a fine anni Novanta ci furono solo il Governo Prodi e il Governo D’Alema.

Il titolo della settimana/1. “La solita classifica farlocca: l’Italia è tra i Paesi più corrotti” (Libero, 11.10). In effetti, chi potrebbe mai crederci?

Il titolo della settimana/2.“Paradossale manifestazione: migliaia di ragazzi sfilano per opporsi ai progetti d’alternanza scuola-azienda. Dicono che non desiderano fare gli schiavi e preferiscono la carriera dei bamboccioni. Gli studenti protestano: non vogliono lavorare” (Libero, 14.10). Vorranno mica studiare?
.
http://masadaweb.org


MASADA n°1881 27-10-2017 SOKOS- RELAZIONE MEDICO – MIGRANTE

$
0
0

MASADA n°1881 27-10-2017 SOKOS- RELAZIONE MEDICO – MIGRANTE

Sokos è una associazione di medici volontari che a Bologna prestano assistenza gratuita a senza tetto e migranti di primo arrivo.

(Sunto di una riflessione di psicologi e psichiatri di Sokos sulla relazione tra il medico e il paziente migrante).

L’interazione tra medico e migrante è asimmetrica. Ci sono vari modelli interpretativi.
Uno di questi nota che il comportamento del paziente è determinato principalmente dal ‘bisogno’ e dalla ‘paura’, per cui si deve considerare che sempre quello che il paziente mette fuori non è ciò che lui è. Chi sta dietro una scrivania o ha un camice coglie solo qualcosa a cui reagisce secondo una situazione tipica di transfert e controtransfert, per cui ognuno proietta qualcosa di sé sull’altro.
Il medico ha bisogno di legalità e di legittimità. Il paziente ha bisogno di essere riconosciuto ma libera comportamenti con espressioni che sono modulate dalla sua cultura o che nascondono ciò che veramente è. C’è un aspetto espressivo ma paure, bisogni e preoccupazioni lo attraversano sempre.
Possono esserci paure reali (in relazione alla malattia) o paure umane (essere sopraffatto da qualcuno, qualcuno diverso da lui che lo vuole gestire o comandare o viceversa ci può essere la paura di essere abbandonato o di non essere capito)
Bisogna essere sensibili a questi segnali.


Occorre distingue due modalità prevalenti:
– io paziente sono dalla tua parte perché riconosco che quello che fai per me è importante
– io paziente sono contro di te medico, faccio opposizione perché temo di essere contraffatto.
Il primo può essere il paziente che si lamenta sempre o ti si attacca, quello che ti dice: “Vengo solo quando ci sei tu”. L’altro può essere un bastian contrario che contrasta qualsiasi cosa gli dici.
Entrambi indicano una modalità della relazione di cui occorre tener conto. D’altro canto anche il medico è una persona con le sue caratteristiche che si riverberano sul paziente.
I due casi limite sono quello in cui il paziente resiste, si oppone, e quello in cui vi lusinga, dunque tenta una manipolazione, una seduzione. Il primo caso può produrre nel medico un senso di rabbia o di impotenza, il secondo può creare illusioni narcisistiche, di autocompiacimento. Per cui il medico dovrebbe controllare azione e reazione nel mondo più distaccato possibile come osservandola da fuori.
Ora può accadere che il medico sia già deviato dal modo stesso con cui il paziente si presenta, per esempio una donna velata, per cui già il primo approccio può creare risposte immediate di apertura o chiusura, che coinvolgono i miei valori, urtano la mia cultura, toccano la mia visione della vita…
Il primo strumento da usare in queste situazioni sarà ESSERE CONSAPEVOLI di ciò che si manifesta in noi e negli altri, osservarlo con un distacco esterno per poter poi guidare al meglio le reazioni di entrambi.
Nella stessa maniera in cui noi ci facciamo subito un’idea approssimativa e immediata di come il paziente può essere, anche lui si farà un’idea di come siamo noi e di come può essere l’associazione, il sistema, che sta dietro di noi e di cui noi ai suoi occhi siamo i rappresentanti. Per cui ricordiamo sempre che il medico di Sokos ai suoi occhi sarà ancheSokos.
Il paziente può pensare che, siccome siamo dei volontari che prestano un’opera gratuita, allora siamo ‘buoni’ e allora “mi daranno tutto quello che voglio da loro”. O, al contrario, potrebbe pensare che siccome non ci facciamo pagare, allora non valiamo niente.
In genere, il dottore segue una prassi, deve fare una anamnesi e comincia con una serie di domande, non guarda solo il sintomo ma parte dalla raccolta di una serie di dati informativi (quali malattie hai avuto in precedenza ecc.). Il paziente dovrebbe collaborare rispondendo al meglio ma spesso questo non accade e le risposte sono sbagliate. Ciò può dipendere da molti fattori, non solo la sua personalità ma anche la sua cultura, il suo vissuto, il suo passato.
Il medico inglese Michael Balint ha scritto “Medico, paziente e malattia”, libro indirizzato ai medici di famiglia. Si ricordi che in Gran Bretagna esistono gruppi di medici di famiglia che discutono tra loro sulla relazione medico-paziente come fondamento per una migliore diagnosi e terapia, cosa che da noi in genere manca. Questi gruppi di riflessione sono spesso eterogenei e comprendono medici, psichiatri, psicoterapeuti, medici di famiglia…Le informazioni tratte da un gruppo passano poi a gruppi successivi o da medico a medico in una situazione di auto-aiuto.

(Copio: “Il problema del rapporto tra medico e paziente, e della sua rilevanza dal punto di vista diagnostico e soprattutto terapeutico, tende a diventare di competenza non più di una ristretta branca specialistica, ma di tutta la medicina. Il medico d’oggi, se da un lato è portato ad avere interessi sempre più specifici, dall’altro è costretto, nell’interesse stesso del malato, a non perderne di vista l’unità psicosomatica che in ogni caso fa sentire il suo peso come modo di reagire del paziente alla situazione di malattia con tutta la sua personalità. Questo libro, scritto in maniera semplice e accessibile anche a chi non ha specifiche conoscenze psicologiche, presenta i risultati di una ricerca svolta alla Tavistock Clinic di Londra da un gruppo di medici e psichiatri che hanno affrontato assieme il problema delle implicazioni psicologiche dello stato di malattia. I tentativi di Balint di risalire a principi generali hanno sempre il supporto di casi clinici dimostrativi e i risultati della sua esperienza ci vengono posti senza alcun pretenzioso atteggiamento di raggiunta conclusione. In ogni caso, questo è un libro utile: al medico in genere, per una maggiore comprensione dei propri pazienti e allo psichiatra per orientarlo a portarsi fuori dall’isolamento del proprio gabinetto di consultazione, spingendolo ad affrontare in maniera concreta il problema dell’aiuto al proprio collega medico nel suo impegno emotivo con i pazienti.)

Il medico deve poter riconoscere e gestire al meglio eventuali situazioni di transfert.
Il sintomo che viene presentato spesso è solo il biglietto da visita con cui un soggetto entra in contatto con un medico, uno psicologo o uno psichiatra, ma quasi mai è la cosa centrale, il ‘focus’.

(Su questo punto si è innescata una lunga riflessione critica di gruppo su un paziente giovane, albanese, di difficile inserimento sociale e lavorativo che si presenta costantemente ai medici con sintomi molto vari che insorgono come alibi affettivo e sociale per essere in qualche modo accolto, se non come migrante, almeno come malato. La malattia è la sua via di sopravvivenza. Dobbiamo sapere che molti genitori albanesi portano minori in Italia dove sanno che riceveranno accoglienza e formazione sperando che poi trovino lavoro e riescano a inviare soldi a casa., sapendo la legge italiana non manda indietro i minori, per cui le famiglie albanesi hanno cominciato a mandarci i figli che hanno meno di 18 anni. Dopo i 18 anni l’accoglienza si restringe e questi ragazzi hanno un anno e mezzo di tempo per inserirsi poi sono rimandati in Albania o tornano ad essere clandestini. L’accoglienza di questi minori pone grossi problemi perché molti di loro restano dei disadattati).

Il medico deve capire che non può focalizzarsi solo sul sintomo. Lo psichiatra o l’analista sa che quasi mai il sintomo presentato è la cosa principale, ma che esso può essere
solo una spia di qualcos’altro che può essere organico come psichico come esistenziale e che deve essere un investigatore come Sherlock Holmes e cercare di individuare il vero problema, avvicinandosi al paziente gradualmente e chiedendo la sua collaborazione.
Nel caso dei migranti che vengono dall’Africa, ciò che non viene detto spesso riguarda torture o stupri.
La donna africana, per esempio la migrante che viene dalla Libia, non dirà di essere stata stuprata ma parlerà di un dolore alla pancia bassa, non potrà raccontare cosa le hanno fatto o andrà in pezzi.
Le sofferenze più acute sono dolori così grandi che non possono essere raccontate.
In altra situazione abbiamo raccontato del terrore che certe donne manifestano alla vista di macchine elettriche (per esempio per una ecografia o un elettrocardiogramma) e dietro può esserci la storia di una tortura perpetrata con strumenti elettrici.
Dunque bisogna ascoltare il paziente, andando al di là di quello che dice, che può essere molto poco o addirittura fuorviante rispetto a quello che dovremmo sapere. Se ci aggiungiamo che spesso, malgrado i mediatori culturali, si aggiunge la difficoltà della lingua, è facile capire come una anamnesi a volte sia difficile. Tanto più che molti non vogliono che si vada oltre il sintomo che presentano, non vogliono far sapere cosa è successo nella loro vita, non vogliono rivangare nel proprio passato o farlo conoscere. Ci può essere una barriera sociale per cui “la mia vita non ti riguarda. Vuoi fare il medico o vuoi farti i fatti miei?”.
In ogni caso, ricordiamo che la stessa indicazione del sintomo è culturale. Il prima e il dopo sono legati culturalmente. Prima di una malattia, una frattura per esempio o un cancro, eri una cosa, dopo sei un’altra.
Spesso il migrante pensa che, come arriva, deve sotterrare il suo passato. Per cui, ciò che lui era prima non è importante. Ma il medico vuole sapere anche se con la sua autorità e il suo ruolo si pone nella relazione in modo fortemente asimmetrico.
Il paziente, del resto, interpreta le richieste del medico secondo le sue aspettative e spesso non si aspetta che il medico gli faccia delle domande private. Questo non si fa in tutte le culture.
Il concetto stesso della malattia è culturale per cui è diverso in luoghi diversi della Terra.
Per esempio noi sappiamo che il 91% della malaria nel mondo è concentrato in Africa dove fa un gran numero di vittime, soprattutto donne incinte e bambini sotto i 5 anni. Nel 2016, 500.000 africani sono morti di malaria. La malattia è diffusa soprattutto nell’Africa sub sahariana (Angola, Guinea, Kenya, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Rep. del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Sud Sudan e Zimbabwe).
Eppure chi viene da questi Paesi non la denuncia perché ‘non la considera una malattia’!
La stessa cosa vale per l’epilessia.
Ora voi potete credere che un migrante venga da voi per farsi curare da qualcosa, ma dovete pensare che spesso viene da voi perché vi considera un tramite per ottenere il permesso di soggiorno o qualcos’altro.
Considerate anche che spesso lui si è già fatta la propria diagnosi e, se quella del medico non gli piace, può tornare alla carica con un altro medico.
Se poi arriva con una diagnosi precedente, la prassi generale di ogni medico è di non contraddirla ma non so quanto questo sia giusto per rispetto alla categoria, senza contare che lui può richiedervi un farmaco che non esiste nel nostro prontuario medico e di cui non conosciamo il corrispondente o che vi può chiedere un farmaco che prende che molti anni e che non ha risolto affatto il suo problema.

Premesso che spesso il sintomo presentato non è il vero problema, il medico cercherà di capire quale sia il ‘focus’, cioè il reale punto importante su cui formulare una diagnosi e questo punto non sempre può essere organico, può per esempio avere alle spalle un trauma o essere comunque psicologico. Per esempio, il migrante che viene dalla Libia si rifiuta di rispondere a domande che riguardano il suo viaggio, quali Paesi ha attraversato, cosa gli è successo ecc. O ha scelto di non parlare proprio di queste cose o è soggetto a una amnesia post traumatica. Stracci di memoria che vuole dimenticare vagano nella sua testa come brandelli disarticolati e non può ricomporli.

Fin qui abbiamo parlato soprattutto dei migranti che vengono dall’Africa, ma metà dei nostri pazienti sono europei e non hanno attraversato il mare, in genere provengono da Paesi dell’est Europa.
Anche per loro ci possono essere barriere inconsce, sono clandestini nelle più varie situazioni e spesso vogliono essere clandestini, ma lo stesso chiedono di essere curati.
Questi pazienti europei pongono più problemi dei migranti africani con notevoli differenze, per esempio, tra un albanese e un polacco, e anch’essi danno spesso informazioni fuorvianti.
Il migrante del mare sottovaluta la sua malattia, quello europeo la sopravvaluta. Se gli chiedi: da dove vieni? Cosa fai? non viene più a va da un altro.
Qui può essere minore le difficoltà linguistica ma ugualmente dall’est europeo possono arrivare dallo psichiatra persone che sono ‘di legno’. I Paesi da cui provengono hanno una sanità al minimo e loro devono pagare tutto, ogni visita, ogni analisi, ogni medicina. Il medico spesso è un impiegato statale che non si cura molto del suo paziente e preferisce rinviarlo a un medico a pagamento, per cui già il fatto che lui venga da te senza pagarti gli fa pensare che tu vali poco. Entriamo in un ordine di ostacoli diversi. Qui, se lui trova un medico che gli dà tutto quello che chiede, poi pretenderà che ogni medico faccia altrettanto.
Ci sono molti tipi di approccio: può essere che il paziente arrivi con una richiesta diretta, ci può essere uno schema di prassi del medico per cui gli farà delle domande prefissate come farebbe a un paziente italiano: “Che malattie hai avuto? “ ecc.
Se gli chiediamo “Quale è il problema?” già lo stiamo indirizzando.
Meglio sarebbe iniziare con un “Mi dica”, per lasciare aperta ogni possibilità.
Se fate delle domande, avrete delle risposte a quelle domande, ma potrebbero restare nascoste altre cose.
L’interazione è diversa per ogni paziente. Ma ricordiamo che tutto, sia nel medico che nel paziente, è ‘culturale’. Lo stesso concetto di dolore è culturale.
Occorre mantenere il paziente al centro della nostra attenzione ma tenendo conto che possono insorgere meccanismi di transfert e controtransfert, ciò che lui proietta su di noi e ciò che noi proiettiamo in lui. Per esempio, il paziente non parla del suo dolore ma lo proietta su un sistema, una istituzione, il centro di accoglienza precedente, il gruppo a cui appartiene o che lo ha respinto.
In psichiatria può accadere che il paziente arrivi con già una etichetta psichiatrica e in genere la sua richiesta riguarda psicofarmaci.
C’è un gruppo piuttosto omogeneo di pazienti donna dell’est europeo che presenta più o meno le stesse caratteristiche: sulla cinquantina, bentenute fisicamente, con cura di sé, in ordine, ben curate, hanno un cancro in atto ma non ne parlano e generalmente dicono di aver un mal di schiena. Possono anche arrivare con una diagnosi primaria che richiede una certa terapia, ma non è detto che non abbiano bisogno di altre diagnosi.
Se arrivano dei tossicodipendenti, è meglio avviarli ai centri appositi che sono specializzati anche se questi sono i pazienti più difficili da recuperare.
E’ più facile trattare gli alcoolisti.
.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1882 28-10-2017. VIOLENZA SULLO STATO

$
0
0

MASADA n° 1882 28-10-2017. VIOLENZA SULLO STATO
Blog di Viviana Vivarelli

Il voto cieco – Grasso, Presidente del Senato esce dal gruppo Dem- Passa con 8 fiducie l’orrendo e incostituzionale Rosatellum- Un’accozzaglia antidemocratica si prepara a un golpe istituzionale- Qualunque cosa voteremo, la democrazia è morta – Esser uno. Essere tutti – Con una legge così l’astensionismo non può che aumentare – Il tempo delle 8 fiducie – Dopo tutti i danni fatti dalle banche italiane, Visco riconfermato –

Gustavo Zagrebelsky
Non un popolo ma pedine.
“La legge elettorale crea, modella l’elettore, gli dà o gli toglie potere. Dovrebbe essere la sua legge. Invece da anni è trattata come la legge dei partiti. Serve a regolare i conti tra loro, ad accaparrarsi posti. Il risultato delle elezioni interessa meno perché i giochi si vogliono fare prima, con la legge elettorale. Si capisce, allora, l’estrema litigiosità e, al tempo stesso, il fastidio, anzi la nausea, dei cittadini che assistono al gioco dall’esterno”.

.
GRASSO ESCE DAL PD
Viviana Vivarelli

Sono rimasta molto colpita dall’uscita di Pietro Grasso dal Pd. Non si tratta di una persona qualunque, è la seconda carica dello Stato, quello che, in caso di scomparsa del Presidente della Repubblica, prenderebbe immediatamente il suo posto.

Una cosa simile non era mai successa nella storia della Repubblica e ritengo che sia un fatto clamoroso, tanto più che mai finora Grasso aveva dato prova di frenare in alcun modo l’operato piratesco di Renzi, anche se non è caduto negli errori clamorosi, faziosi e si basso rango della Boldrini, che ha violato ogni crisma di legittimità e dignità. Grasso ha tenuto fede al suo alto incarico istituzionale con prudenza, riserbo e stile, così da non guadagnare l’odio assoluto che spetta alla Presidente della Camera e da apparire morigerato, conforme all’apparato, serio ma senza strafare. Grasso è una persona prudente che si muove dopo riflessione e sa quello che fa.
Siciliano dalla nascita, ha sempre operato in ambienti difficili. A 12 anni, la vista di morti per mafia in pozze di sangue gli fa decidere di diventare magistrato. Per 12 anni sarà Sostituto procuratore della Repubblica a Palermo occupandosi di indagini sulla pubblica amministrazione e sulla criminalità organizzata. Nel 1980 ha l’inchiesta sull’omicidio del Presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, che voleva legalizzare gli appalti siciliani strappandoli dalle mani della mafia.
Ho sempre cercato di figurarmi quale sia potuta essere la vita di un uomo ambizioso e intelligente, ma anche cauto e prudente, che vuol far carriera, ubbidire alle leggi dello Stato, difenderlo ma nello stesso tempo destreggiarsi in una posizione difficilissima, tra due poteri implacabili: da una parte la Mafia e dall’altra la Casta, entrambi capaci di decretare il tuo successo o la tua rovina. Personalità ben diversa dall’immediata passione civile di un Falcone o di un Borsellino, penso che Grasso sia stato un concertatore, come lo era Andreotti, attento alla propria carriera come al proprio ruolo, personalità complessa, giocatore di scacchi in una difficile partita di cui ogni mossa tiene conto di una strategia e ogni errore può comportare la retrocessione o la morte.
Nel 1985, il tribunale di Palermo lo mette come giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra con 475 imputati e Falcone e Borsellino. Per 35 giorni vissero come in un bunker isolati dal mondo, producendo 19 ergastoli e 2.665 anni di reclusione e dimostrando per la prima volta l’esistenza della Cupola attraverso la via giudiziaria.
Nel 1989 Grasso è nominato consulente della Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Gerardo Chiaromonte prima e da Luciano Violante poi. Nel 1991 viene nominato consigliere alla Direzione affari penali del Ministero di grazia e giustizia, il cui “guardasigilli” era Claudio Martelli, che chiamò anche Giovanni Falcone, e componente della Commissione centrale per i pentiti. In seguito fu nominato procuratore aggiunto presso la Direzione nazionale antimafia (guidata da Pier Luigi Vigna), applicato nelle Procure di Palermo e Firenze dove ha seguito e coordinato le inchieste sulle stragi del 1992 e del 1993.
Riina aveva deciso di vendicarsi e la Mafia compì la strage di Capaci, nel quale morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta e quella di Via D’Amelio nella quale rimasero vittime il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Tra gli obiettivi che erano stati identificati dalla Cupola c’era anche Pietro Grasso.
Dall’agosto del 1999, Grasso ricoprì l’incarico di Procuratore della Repubblica di Palermo, immediatamente dopo la conclusione del primo grado del processo Andreotti. Sotto la direzione di Grasso, dal 2000 al 2004, furono arrestate 1.779 persone per reati di mafia e 13 latitanti inseriti tra i 30 più pericolosi. Nello stesso arco di tempo la procura del capoluogo siciliano ottenne 380 ergastoli e centinaia di condanne per migliaia di anni di carcere.
L’11 ottobre 2005 Grasso fu nominato procuratore nazionale antimafia, subentrando a Pier Luigi Vigna.
Ma perché la Casta preferì il suo nome a quello di Caselli che sarebbe stato il legittimo designato? An fece una legge apposta (“Riforma Castelli”, poi dichiarata incostituzionale) per effetto del quale Caselli non poté più essere nominato procuratore nazionale antimafia per superamento del limite di età (un limite di età che è stato più volte variato indebitamente per nominare questo o quello). Sia Caselli che Grasso avevano lottato contro la mafia, ma perché la Casta di dx (AN, Fi e Lega) ci teneva tanto che fosse nominato Grasso? Forse perché nella lotta alla mafia Grasso non aveva mai fatto emergere i collegamenti tra mafia e politica? Forse perché nella lunga lotta dello Stato contro Cosa Nostra c’erano fatti che qualcuno aveva lasciato nel cassetto? C’è una cosa che lascia qualche dubbio: com’è possibile che un magistrato combatta contro un potere così terribile senza ricevere danno e senza essere attaccato dalla politica?
Comunque fosse, il lavoro di Grasso permise nel 2006 la cattura di Provenzano a Corleone. Ma, anche qui, com’è stato possibile che uno dei più grandi boss della mafia restasse 43 anni negli stessi posti senza mai essere preso? E come è stato possibile che nel processo ad Andreotti un tribunale dichiarasse che non era perseguibile per i fatti successivi al 1980 e ci fosse il non luogo a procedere per prescrizione per i fatti anteriori?
Nel 2012 Grasso si dimette da magistrato e viene eletto nel Pd.
Ora io mi chiedo: com’è possibile che un uomo delle istituzioni lavori per 44 anni per combattere la mafia e da una parte non riceva mai nessun attacco dalla parte corrotta dello Stato e dall’altra non subisca nessun danno serio da parte della mafia? E’ solo fortuna? Io non credo.
C’è sotto una facoltà straordinaria di sapersi destreggiare tra due opposti nemici che possono diventare due opposte opportunità. C’è sotto la capacità del giocatore di scacchi professionista, solo che qui è in gioco la vita.
Il 16 marzo 2013, Grasso viene eletto al ballottaggio Presidente del Senato con 137 voti, contro i 117 per Renato Schifani (PdL).
Il 27 ottobre 2017, dopo 8 fiducie incostituzionali imposte in modo dittatoriale da Renzi per un sistema elettorale assolutamente incostituzionale e barbaro per delegittimare il voto elettorale e dare il potere a un’accozzaglia che nessun italiano ha scelto, senza essersi mai opposto in ogni sua fase a questo attentato alla democrazia, senza aver fatto nulla per frenarlo o contestarlo, limitando la sua parte alla mera esecuzione del suo ruolo super partes, con un vero colpo di scena, Grasso dichiara di uscire dal gruppo Dem con parole durissime:
“Il fatto che il Presidente del Senato veda passare una legge elettorale redatta in altra Camera senza poter discutere, senza poter cambiare nemmeno una virgola è stata una sorta di violenza che ho voluto rappresentare. Mi dimetto dopo questo voto e non prima per rispetto delle istituzioni. E’ stata una scelta molto sofferta. Ho ritenuto di lasciare il Pd perché non mi riconosco più né nel merito né nel metodo. Ho deciso di aspettare l’approvazione della legge elettorale per rispetto del ruolo istituzionale. Per tutta la mia vita ho rispettato le istituzioni e l’indipendenza delle istituzioni. E continuerò a farlo”.
E’ un colpo di pugnale a Renzi.
Grasso crea un precedente clamoroso, come osserva anche Di Battista, perché nella storia repubblicana non si era mai visto un Presidente del Senato lasciare il gruppo di appartenenza a fine legislatura.
Il fatto è di una gravità enorme. L’accusa a Renzi e ai suoi metodi antidemocratici è lampante. Tutti i giornali dovrebbero esplodere in un boato. Invece la notizia viene soffocata nei fatti della Catalogna, i tg ne parlano in modo soft. Renzi, che dovrebbe essere messo sotto accusa, non viene intervistato e continua i suoi ripetitivi comizi come se non fosse successo nulla, inghiottendo con apparente nonchalance un rospo enorme che dovrebbe strozzarlo. Come se queste dimissioni non segnassero in modo implacabile una diaspora dentro il suo stesso partito e non fossero una dichiarazione in faccia al mondo che in Italia si sta compiendo un colpo di Stato, in cui un’accozzaglia di spregiudicati sta uccidendo le istituzioni democratiche e in cui Renzi stesso e la sua banda sono degli usurpatori.
Intanto il pivello continua con le sue sporche manfrine da scolaretto viziato e fa mancare al Consiglio dei Ministri per la nomina di Visco i ‘suoi’ Ministri come a dire a Gentiloni che il Governo non è di Gentiloni è ma è ‘roba sua’. Ma la storia corre più veloce dei suo intrallazzi da ragazzetto viziato.
E ora il giocatore di scacchi che farà?
Renzi in Sicilia non c’è nemmeno voluto andare. In Sicilia il 5 di novembre si vota. E la Sicilia è sempre stata la cartina di tornasole del voto nazionale.
Il treno di Renzi è stato un fallimento. Tutta la politica di Renzi è stata un fallimento. Ma il fallimento non va percepito, va conclamato.
E il gesto di Grasso che esce dal Pd segna una svolta nuova, inaspettata, è la conclamazione del fallimento di Renzi e dei suoi giochetti da studentello ripetente.
Solo un grande giocatore alla fine vince la partita.
E Grasso lo è.
.
Del resto per rifare un partito di csx nessuno avrebbe il peso autoritativo che ha lui, non ce l’ha D’Alema che ormai è obsoleto ed estinto, né Bersani o Speranza e tanto meno Pisapia, Vendola non esiste da tempo, Montanari non è conosciuto, Emiliano si è bruciato da solo.. e il popolo italiano di sx in parte è stanco delle buffonate di Renzi e della sua banda, mentre un Presidente del Senato con la sua vita e la sua esperienza… Staremo a vedere. Certo è che il treno di Renzi ormai è arrivato al capolinea e queste dimissioni lo provano in modo assoluto.

VITO CRIMI
LETTERA AL PRESIDENTE GRASSO

Presidente Pietro Grasso,
due giorni fa invocavo le tue dimissioni per dare un segnale forte nella discussione sulla legge-truffa elettorale. Oggi sei dimissionario, sì, ma solo dal partito. E quella truffa è legge.
Con l’abbandono del PD hai di fatto certificato che la legge elettorale Fascistellum ha ammazzato la libertà di espressione nel voto. Non solo, anche che il modo in cui è stata approvata è una forzatura e che ancora una volta il PD ha piegato i regolamenti a suo uso e consumo.
Eppure qualcuno gliel’ha concesso. Qualcuno ha permesso a questi abusivi del parlamento di agire indisturbati. Chi? Tu. E senza battere ciglio. A nulla sono serviti i nostri appelli, implorazioni e grida di dolore per questo sfascio. Da parte tua, nessuna considerazione.
Oggi, di fatto, hai certificato che c’è del marcio nel PD. Un partito oramai in decomposizione, liquidato da Renzi come un’azienda in fallimento.
Con fatica abbiamo reso onore al Parlamento cacciando il condannato Berlusconi, per vederlo poi rientrare dalla porta principale, nemmeno furtivamente, ma a testa alta. E la porta gliela ha aperta il PD. Ma le chiavi per aprirla, quella porta, presidente, sei stato tu a fornirgliele.
La sofferenza te l’abbiamo letta negli occhi, quando l’impresentabile Verdini ha dato la fiducia al governo PD. Certo avrai sofferto da componente del partito, se oggi hai deciso di abbandonarlo. Tutti noi, invece, abbiamo sofferto da cittadini. Cittadini costretti a subire la svendita di un Paese intero e del suo futuro a lobbie, banchieri, prenditori, poltronifici di partito, a suon di ricatti, promesse, intrallazzi, spartizioni, compravendite di ‘onorevoli’. Cittadini costretti a veder approvare leggi infami solo per soddisfare i desideri impronunciabili dei Berlusconi, degli Alfano o dei Verdini e dei loro amici.
Oggi é troppo tardi per lavarsi la coscienza, caro presidente. Avevi la possibilità di manifestare ben prima la tua insofferenza. E forse una tua richiesta di aiuto avrebbe potuto cambiare il corso della storia.
Hai scelto di non farlo, presidente, nascondendoti dietro la frase «può anche essere più duro resistere e continuare piuttosto che abbandonare con una fuga vigliacca». Bravo, sei rimasto. E a cosa è servito? Ma soprattutto a chi è servito? A te, o ai cittadini che alla fine si son visti rubare tutto?
Nessuno ti ha mai chiesto di scappare, presidente. Solo di svolgere a testa alta quel ruolo di rappresentante del popolo che ti compete, smettendo gli abiti del notaio che certifica il grande affare fra le parti, o del maggiordomo che ha apparecchiato la tavola per la grande abbuffata che i partiti si sono riservati.
Caro Presidente, fin dall’inizio di questa legislatura tra noi c’é stato un rapporto diretto, senza filtri e senza corsie preferenziali. Com’è giusto e doveroso che sia. Davanti a scelte che ritenevo fortemente discutibili, non ti ho mai risparmiato critiche e accuse, evidenziando le tue responsabilità. Talvolta usando espressioni forti e toni accesi, nel tentativo di provocare una reazione, alla ricerca di qualche residuo d’orgoglio nell’alto magistrato antimafia. Ma non ho mai oltrepassato il limite, perché percepivo il tuo disagio.
Purtroppo è stato tutto inutile.
Mentre tu rivendichi il senso e il rispetto per le Istituzioni, noi rivendichiamo il rispetto per i cittadini che di quelle Istituzioni sono la linfa vitale. E proviamo un senso di vomito per chi queste Istituzioni le ha piegate, spolpate dall’interno, ridicolizzate per i propri interessi personali. Tutto, nel tuo assordante silenzio.
Finirai il tuo mandato senza medaglie al petto (per carità: non ti servono medaglie, posso capirlo). Ma le macchie e lo sporco che hai collezionato difficilmente verranno via.
.
Una direttive dell’Ue vieta agli Stati membri di cambiare la legge elettorale nell’anno che precede le elezioni.
Occorre dunque adire alla Corte di Strasburgo.
Nel 2012 questa Corte condannò la Bulgaria per aver fatto modifiche alla legge elettorale in prossimità del voto. Il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky dichiara che noi siamo in una situazione anche peggiore. Il Rosatellum, cioè, non solo è palesemente incostituzionale nei contenuti in quanto priva l’elettore della sua libera scelta, non solo manca del requisito della certezza della governabilità in quanto rimanda al dopo elezioni la formazione di un Governo posticcio frutto di aritmetiche elettorali, non solo è un attentato alla democrazia in quanto usa illegittimamente il voto degli elettori per fini decisi non da lui ma da un’accozzaglia di potere per cui può finire addirittura a chi l’elettore non intende votare, non solo calpesta la Costituzione che vieta la fiducia sulle leggi elettorali ma calpesta anche le direttive dell’Ue. Cosa vogliamo di peggio?

Alessandro Di Battista
Nessun Paese al mondo fa una legge elettorale a 2-3 mesi delle elezioni ……. che impedisce di fatto ai cittadini di eleggere direttamente i due terzi del Parlamento, che verranno decisi da partiti politici. Questo è un colpo di Stato istituzionale, fatto per colpire cittadini e quindi il M5S …… Il popolo italiano scenda in piazza non solo per una partita, ma anche per difendere i propri diritti contro una legge elettorale incostituzionale e antidemocratica“.
Potete continuare a gonfiarvi come pavoni, potrete continuare spammare sul video indecenti bugie, potrete continuare a credervi i i padroni delle nostre vite e ad approfittarne, i padroni di questo Paese e a venderlo, potrete continuare con i vostri inciuci, i vostri intrallazzi, le vostre coalizioni di merda, la vostra avidità intollerabile, quell’indecente attaccamento alle poltrone che giustifica ogni abuso e copre ogni tradimento, potrete continuare a dettare menzogne ai giornali, a girare con la scorta, ad accumulare prebende, potrete continuare a farvi chiamare onorevoli
.. ma noi continueremo a chiamarvi ladri
ladri di diritto, di onore, di dignità, ladri di soldi, ladri di libertà
ladri di democrazia.

Annamaria
“Una legge elettorale pensata da centrodestra e centrosinistra per sovradimensionarsi un po’ nel prossimo Parlamento, mentre fuori i capi dell’opposizione si bendano gli occhi per farsi notare e fotografare dagli odiati giornalisti.”
Mettere tutti nello stesso truogolo mi sembra sbagliato e ingiusto.
La legge elettorale non è stata ‘pensata da centrodestra e centrosinistra per sovradimensionarsi un po’, ma è stata voluta e studiata da Renzi e dal suo partito (curiosamente graziato in questo passaggio per omissione di menzione) all’unico scopo di colpire il M5s. Gli altri partiti si sono uniti per cooptazione.
Lo denuncia molto bene e con grande onestà intellettuale uno che non è Beppe Grillo e nemmeno Davide Casaleggio.
“”Fare una legge in parlamento in questo momento, in questo momento storico, che va contro il MoVimento 5 Stelle è una cosa pazzesca, criminale, una sciocchezza. Me la potrei cavare così, ma io dico che è anche immorale. Non si fa una legge sei mesi prima delle elezioni per punire il partito”.(Paolo Mieli).
Se poi “i capi dell’opposizione si bendano gli occhi per farsi notare e fotografare” io dico che fanno benissimo, se serve a denunciare una cosa che Mieli definisce ‘pazzesca, criminale e immorale’.
I 5Stelle, se è per questo, hanno fatto anche di peggio: sono saliti sui tetti per difendere l’articolo 138 della Costituzione da chi voleva cancellarlo.
Si sono fatti ‘notare e fotografare’? Certamente. E altrettanto certamente hanno salvato l’articolo 138 della Costituzione.

MA LA LEGA CHI?????
Viviana Vivarelli

Ma con che faccia qualcuno può chiederci di allearci con la Lega??
La Lega quale?
Quella che prima sputtana B in piazza poi si vende?
Quella che si dà al primo offerente?
Che vuole la secessione, odia i meridionali e il tricolore lo mette al cesso?
Che si è fatta bocciare il federalismo e ora ci riprova chiedendo metà delle tasse?
Che ha votato il fiscal compact e le leggi della Fornero?
Quella dei vitalizi
della banca di Lodi in cui ha rubato anche ai morti?
Che ha fatto fallire giornale,radio e partito rubando i soldi degli iscritti?
Condannata dall’Ue per razzismo e xenofobia?
Che voleva 3 maxiRegioni di cui una amministrata dalla mafia?
Che i soldi rubati li ha messi in Tanzania su consiglio della ‘ndrangheta?
Che giura però che in Lombardia la mafia non esiste?
Con un programma scritto da una sensitiva amica della moglie di Bossi che dice di averlo avuto dai marziani?
Che le lauree le compra in Albania pure all’amante autista?
Che con Borghezio spruzza di disinfettante le donne e dà fuoco ai pagliericci dei senzatetto?
Che fa una legge per dare un milione alla propria radio privata e 800.000 € alla scuola padana della moglie di Bossi?
Quella delle mutande verdi di Cota che ha rubato 25.000 € ed è stato eletto con firme false?
Che voleva i nomi delle strade scritti in dialetto e il dialetto nelle scuole, insegnanti solo del nord e giudici eletti dal popolo?
Che al parlamento europeo non ci va mai ma quando ci va chiede un osservatorio per i marziani?
Che sostiene Heider, l’elogiatore di Hitler e va in delegazione da Milosevic?
Che vuole il porto d’armi per i sedicenni?
Quella della truffa sulle quote latte?
E sta coi lefevbriani scomunicati dal papa?
Con Bossi che è stato condannato a 4 anni per aver rubato 50 milioni di euro soldi nostri?
Con Salvini che si rimette con Berlusconi e approva una legge elettorale delinquenziale e antidemocratica?
E basa tutto il proprio programma sulla diffusione di odio sociale?
Ma cosa abbiamo noi in comune con la Lega?
…e con tutta questa serie di idiozie ci deve essere ancora qualcuno (e mi meraviglio di Travaglio) che ha la faccia di chiedere che ci alleiamo con la Lega?
.
La cosa più assurda che in questa corsa ossessiva a creare maggioranze OGM, nemmeno col Rosatellum si riesce a creare nessuna maggioranza, salvo che Renzi non si metta assieme a Berlusconi, cosa che esattamente faranno.

VINCERE
ALESSANDRA DANIELE
Quando la rabbia popolare contro le classi dirigenti non può più essere sedata o repressa, allora bisogna deviarla.
L’establishment adopera quindi la propaganda per reindirizzare la rabbia popolare verso un capro espiatorio, di solito una categoria di emarginati o discriminati che sono già percepiti con ostilità e diffidenza.
Il popolo ci casca sempre.
Perché è più facile, più sicuro odiare i mendicanti che sfidare i miliardari. Oggi si vince a dx. L’ennesima disfatta del pur reazionario centrismo renziano ad opera del rianimato Polo delle Libertà lo dimostra.
C’è una netta deriva fascista in atto, e non è certo casuale. È quella la direzione nella quale la propaganda sta di fatto spingendo le masse esasperate.
La Lega di Salvini è un partito inequivocabilmente fascista.
Salvini è inequivocabilmente il vincitore di questa tornata elettorale.
Berlusconi lo detesta e lo disprezza. Con le sue felpe sudate, il suo populismo ringhioso, e i suoi mantra ossessivi, Salvini è il genere di persona che l’ex cavaliere se potesse non farebbe nemmeno avvicinare alle sue ville, facendogli sparare a vista dai suoi gorilla.
Berlusconi però vuole vincere.
Quindi è disposto anche a promettergli un ministero a sua scelta se accetterà di riesumare l’alleanza con Forza Italia, anziché passare a quella con Grillo.
Berlusconi non ha mai avuto problemi a governare coi fascisti quando gli è servito.
Poi è passato a sostenere i governi Monti, Letta, e indirettamente Renzi.
Berlusconi è onnivoro.
Intanto Renzi, nel disperato tentativo di recuperare qualche voto alla sua sx, finge interesse per i puffi di Pisapia, sperando che dopo aver tentato di svendere la Costituzione antifascista col Sì al referendum, adesso siano pronti a svendere anche tutti i valori di sx che millantano di sostenere, in cambio d’un sottosegretariato nel prossimo eventuale Governo Cazzaro.
Perché Matteo Renzi vuole vincere.
Sarebbe ancora disposto ad affondare il terzo Governo consecutivo, e schiantare per l’ennesima volta il suo partito contro un muro pur di provarci, perché la sua vittoria personale è l’unica cosa che conti per lui. Che è un perdente.
Tutti vogliono vincere a tutti i costi.
E i costi comunque li pagheremo noi.

LA CHIAMENO “SX”
Che tristezza senti’ in tivvù,
vantà ’n partito che n’ esiste più.
‘sta “sx” cura li ricchi e i capitali
e ha buttato ar cesso l’ideali!
Li lavoratori hanno traditi…
senza vergogna, senz’essese pentiti!
Nel riscatto civile aveveno sperato…
quell’ operai c’hanno schiavizzato!
Come cazzo se fa a definì sx…
un partito de dx?
E come fa ’n comunista a n’esse ‘ncazzato…
co’ cchi er comunismo ha cancellato?
Firmeno controleggi pe’ fedeltà ar partito…
e pe’ chi li mantiè nun arzeno ’n dito!
Se credeno de commannà in eterno….
e li cittadini sprofonnen’all’inferno!
Quanta pora ggente fanno piagne,
‘ste luride carogne!
Pijeno ‘no stipennio esaggerato,
ma er popolo l’hann’affamato!
Pe’ quanno ancora ‘sti politicanti,
vonno sfruttà l’Italia e l’abitanti?
Semineno fame, disperazione e lutto…
ma prima o poi… aripagheranno tutto!

Rostokkio
Gli italiani all’estero sono 5 milioni. Chissà dove hanno preso il barcone.
.
ESSERE UNO, ESSERE TUTTI
Viviana Vivarelli

Come si fa ad oltrepassare i limiti della propria fisicità? La persona che riesce a sintonizzarsi col pensiero di un popolo, e che riesce ad avere la visione di un futuro migliore per quel popolo, lo ha già fatto.
Gandhi lo fece. Martin Luther King lo fece. Lincoln lo fece.
Anche Casaleggio lo ha fatto.
E anche ognuno di noi, all’interno di un quadro di democrazia diretta, sarà in grado di farlo.
In quell’istante di illuminazione, quando uno pensa col pensiero di tutti, quando uno riassume in sé le speranze di tutti, quando il bene a cui pensa è il bene di tutti, allora cessa ogni unicità e individualità e si realizza un unicum, dove l’uomo non è più uno ma parla con la voce di tutti.
.
Sono arrivati al punto che, rendendosi Verdini non candidabile in Italia, lo candidano all’estero.
Che vogliano far entrare in Parlamento anche la mafia italo-americana?!

CON UNA LEGGE COSI’ L’ASTENSIONISMO NON PUO’ CHE AUMENTARE

Abbiamo un astensionismo del 50%. Renzi alle Europee con tutti i suoi regaletti ha preso il 22%, il che vuol dire che non lo hanno votato 8 italiani su 10. Mi chiedo a quanto starebbe l’astensionismo se il M5S non esistesse.

Gli elettori italiani sono primi per astensionismo elettorale in Europa.
L’astensione non si manifesta come assenza ai seggi, ma sta soprattutto nell’inserire nell’urna schede bianche o nulle, esprimendo con ciò non il disinteresse per la Nazione quanto un giudizio negativo contro i partiti.
Nel 1946 i votanti erano l’89 %
nel 2013 erano scesi al 72%
alle europee del 2014 furono il 57%
già adesso i sondaggi danno un possibile 41% di astenuti
ma il numero potrebbe essere molto superiore.
A oggi, secondo i sondaggi (Tecnè), il M5S è il primo partito d’Italia col 28,3% dei consensi
Dietro il Pd che scende al 26,4%.
Lega Nord al 14,3%
Forza Italia al 12,7%
Fratelli d’Italia stabile al 5%
MDP al 2,6%
Alternativa Popolare stabile a
2,2%, Sinistra Italiana stabile al 2%
E’ chiaro che nemmeno il Rosatellum risolve qualcosa. Tutti i partiti sono lontani anni luce da quel 40% che darebbe il premio di maggioranza. Nemmeno il trio Fi-Lega-Fdi ce la farebbe a governare. Csx e M5S sono alla pari. Tutto dice che l’unico governo possibile sarebbe la grande ammucchiata di Rnzi con Berlusconi. Ma siamo sicuri che tutti gli elettori lo abbiano capito? O ingoieranno anche questo così come hanno ingoiato tutti i rospi delle cosiddette riforme di Renzi? Ormai il loro stomaco è mitridizzato e non è più sensibile a niente. Ed è questo l’effetto peggiore di Renzi&compani: aver anestetizzato la coscienza degli italiano fino a un grado in cui hanno la consistenza della pietra.

Davide Pertici
Come tutti avrete capito, col Rosatellum bis (che pare un vino di infima qualità) passano i simboli che ottengono almeno dall’1° al 3% .
Quello che forse non tutti sapete è il fatto che ai partiti che si presentano in coalizione e si fermano fra l’1 e il 3% viene comunque riconosciuto qualcosa, visto che i voti ottenuti da queste piccole formazioni vengono distribuiti fra quelli della coalizione cui appartengono e che hanno superato lo sbarramento. Ad esempio mettiamo che il Movimento Animalista della Brambilla raggiunga solo l’1% ma che questa si allei con Berlusconi, ecco che suoi voti andranno a Forza Italia! La stessa cosa vale per l’UDC, per i sovranisti di Alemanno e per tutte le microliste in generale, da destra a sinistra.
Cosa ci guadagnano questi piccoli partiti a portare voti a Forza Italia o PD, a seconda dei casi?!
Un bel collegio blindato nell’uninominale e dunque una poltrona sicura. Questo sistema mafioso farà comodo infatti anche e sopratutto all’asse PD-Pisapia poiché arriveranno voti di sinistra (altrimenti perduti, vista la politica di Renzi). Da dove arriva il ROSATELLUM infatti, se non dal PD? (Può un partito da solo fare una legge elettorale che riguarda tutti gli italiani e poi farla passare chiedendo la fiducia al Governo?)
Chi ci rimette sono partiti che non fanno alleanze e che portano avanti la “loro” idea politica, col risultato che un partito che rappresenta da un milione e mezzo in su di italiani potrà restare fuori dal Parlamento, lasciando il posto a uno che ne rappresenta un terzo.
E il Rosatellum è così servito, anche se sa un po’ di tappo.
.
Michele Serra
“Un arrocco di forze politiche spaventate”, scrive Ezio Mauro a proposito del colpo di mano sul Rosatellum. Andando a ritroso nel tempo non è facile stabilire quanto lunghe siano, le radici di questo arrocco: è materia anche tecnica, per politologi e costituzionalisti. Ma ogni cittadino appena informato ha la sensazione che la politica italiana sia “spaventata” da molto, moltissimo tempo. Spaventata dagli elettori ma forse soprattutto da se stessa, dall’impotenza malata che le ha impedito, per più legislature, di dotarsi di una legge elettorale decente; dunque di governi che fossero legittimati non solamente dalle procedure e dagli aggiustamenti di Palazzo, ma persino da una vittoria elettorale…
La sola vera “antipolitica” è costituita dall’impressionante fuga dalle urne degli ultimi anni. Ci fu un culmine clamoroso, davvero di fine epoca, nelle elezioni regionali del 2014 in Emilia-Romagna: 37 per cento di votanti, contro il 68 (!!) delle precedenti elezioni. Se neppure le crepe più evidenti sono bastate a mutare il quadro, significa che i partiti, e il Pd per primo, non hanno più la forza di cambiare passo e intenzioni. Ammesso che ne abbiano la volontà, non ne hanno la forza. Non è solamente lo spavento, è anche l’estrema debolezza l’artefice di questo brutto finale di legislatura.

” alt=”” width=”60%” height=”60%” />

ABBIAMO UNA BALLA
Marco Travaglio

Ieri Piero Fassino, commentando a Un Giorno da Pecora quel che ho scritto e detto sul Rosatellum, ha rivelato agli ascoltatori, ma soprattutto a me, che “Travaglio viene dal FUAN, io vengo da tutt’altra storia, ognuno sta sulla sua barricata”. Pensando a un delirio momentaneo, i conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro hanno sgranato gli occhi e domandato se si riferisse proprio a quel Fuan. E Fassino, sicuro: “Sì, il Fronte universitario fascista. Travaglio viene da lì”.
Siccome i due intervistatori manifestavano ancora incredulità, Fassino ha aggiunto magnanimo: “Travaglio ha pienamente diritto di farlo, solo che siamo su fronti opposti, non c’è possibilità di confusione”.
Ora, cari lettori, dovete sapere che la notizia mi ha raggiunto mentre mi difendevo dagli sfottò di Peter Gomez, che mi sventolava una foto dell’altroieri in piazza Navona, alla manifestazione di giuristi, sinistre e Cgil contro il Rosatellum, in cui parlavo con una bandiera rossa con falce e martello sullo sfondo.
“Montanelli – mi derideva Peter – si rotolerà nella tomba”. E io: “Berlusconi mi definiva ‘un cerbero comunista’, ora finalmente ha le prove”. In quel preciso istante un collega mi avvertiva che Fassino aveva appena smascherato la mia tessera del Fuan e la mia vera natura di fascista doc. La prima reazione, vista anche la fonte della rivelazione, è stata una sonora risata: via, chi potrà mai prendere sul serio un poveretto come Fassino?
Ma mi sbagliavo.
La “notizia” è stata subito ripresa da siti web e agenzie di stampa, quindi ha ottime possibilità di finire sui quotidiani di oggi. E non vi dico i social: pure lì lo scoop fassiniano ha avuto un discreto successo, grazie anche ai tweet di domestici, camerieri e tutto il personale di servizio. Tal Patrizia Prestipino, che risulterebbe addirittura membro della direzione nazionale Pd e responsabile del Dipartimento per la Difesa degli Animali, già celebre per un’uscita sull’esigenza di “continuare la nostra razza” ed evitarne “l’estinzione in Italia”, cinguettava: “Travaglio viene dal FUAN. Io da tutta un’altra storia’. Grande Piero!”.
Altri svelavano nuovi altarini della mia occulta carriera mussoliniana. Prima che qualcuno fabbricasse un mio fotomontaggio a Predappio, ho inviato una smentita alle agenzie: “Ho appreso oggi da Fassino, fonte notoriamente autorevole, che ‘Travaglio viene dal Fuan… dal fronte universitario fascista’. Non lo sapevo, ma nella vita si impara sempre qualcosa. Casomai il Travaglio di cui parlava Fassino fossi io, però, mi correrebbe l’obbligo di comunicare all’ex segretario, ex ministro, ex deputato ed ex sindaco quanto segue”.
“Io non ho mai avuto tessere in vita mia, né tantomeno quella del Fuan, non essendo io mai stato né militante, né simpatizzante né elettore fascista o neofascista o postfascista o parafascista. Comprendo l’imbarazzo di Fassino nel difendere la fiducia imposta dal suo partito sul Rosatellum alla maniera di Benito Mussolini nel 1923 sulla legge Acerbo, ma io non c’entro. Siccome però a nessuno può essere consentito di dare del fascista a chi non lo è mai stato, gli do appuntamento in Tribunale con un’immediata querela per diffamazione”.
Poi ho chiamato l’avvocato. Infine mi sono domandato cos’abbia spinto il pover’uomo a sparare una balla così stratosferica, sproporzionata persino al suo standard abituale.
Le possibili spiegazioni dell’insano gesto sono quattro.
1) Fassino usa come fonti per informarsi gli stessi collaboratori che gli curano l’immagine e le campagne elettorali, il che spiegherebbe perché è così male informato, perché ha un’immagine così deprimente e perché non è più sindaco, deputato, segretario, ministro, ma un consigliere comunale qualunque.
2) Inebriato dai suoi insuccessi, Fassino ha iniziato a bere per dimenticare. Il che spiegherebbe anche gli altri suoi deliri a Un Giorno da Pecora: tipo che il Rosatellum “è uguale al Mattarellum” (dove 3 parlamentari su 4 erano eletti nei collegi uninominali e c’era il voto disgiunto rispetto alla restante quota proporzionale, mentre col Rosatellum 2 su 3 sono nominati nelle liste bloccate del proporzionale e c’è il voto congiunto); o che, “se me lo chiedono, sono disponibile a ricandidarmi” (dopo appena 5 legislature).
3) Già nervosetto di suo e intollerante alle critiche (quando collaboravo all’Unità, tempestava di telefonate i direttori Colombo e Padellaro per farmi cacciare: invano), da quando ha perso la poltrona di sindaco ed è stato degradato a semplice consigliere è in costante peggioramento. L’altro giorno, ad Agorà, mancava poco che passasse alle vie di fatto con la nostra garbata Silvia Truzzi, urlando, interrompendo, intercalando con eleganti “ne abbiano le scatole piene”, infine paragonando il Fatto ai nazi-ultrà che insultano Anna Frank. Ieri poi, con la bufala della mia militanza nel Fuan, ha rispolverato il meglio del peggio dello squadrismo rosso anni 70, quando chi non era di sinistra (tipo Montanelli) diventava automaticamente fascista e magari si beccava qualche pallottola in corpo. Ma anche dello squadrismo berlusconiano anni 90 e 2000, quando chi osava criticare B. diventava un “comunista” o magari – come accadde proprio a Fassino – un corrotto dalla Telekom Serbia col conto cifrato “Cicogna”.
4) Siccome è “disponibile a ricandidarmi se qualcuno me lo chiede”, ma purtroppo nessuno glielo chiede, Fassino ha pensato bene di offrire al suo capo su un piatto d’argento la testa di uno dei suoi rarissimi critici. Così, per rendersi utile. Purtroppo gli è andata buca, ma non tutto il male viene per nuocere: viste le condizioni in cui versa, dovrebbe riguardarsi. Ha bisogno di un lungo periodo di riposo. Altrimenti detto pensione.

IL TEMPO DELLE OTTO FIDUCIE
Bruno p. Napoli

C’è un tempo per tutto. Il contesto storico che viviamo è scandito dal tempo come ogni azione del passato e del presente,quelle del futuro ancora non ci è permesso conoscerle.
Ci sono persone che hanno fatto il tempo delle grandi guerre,delle grandi emigrazioni,delle ricostruzioni,del benessere o della miseria.
Pensavamo di essere in democrazia eppure l’Italia è stata sempre assoggettata dalle altre potenze nel bene e nel male e per un breve periodo ha avuto l’illusione che potesse contare qualcosa in Europa.
In pochissime nazioni capita quello che è successo al Belpaese e cioè di avere una democrazia mascherata da una oligarchia accentrata nelle mani dei partiti politici che non hanno alcuna corrispondenza con la realtà degli abitanti che dovrebbero rappresentare.
Da noi la politica è tutto meno che politica. E’ lobbismo, è corruzione, è raccomandazione, è uno strumento utilizzato dalle mafie e dai potentati, è privilegio, slealtà,viltà, inciucio, trasformismo.
La stessa esistenza del gruppo misto in Parlamento è simbolo di slealtà nei confronti degli elettori per non parlare dei cambia casacca che passano da un simbolo all’altro a secondo di come tira il vento.
Non esistono più programmi e confini,il più bravo è quello disposto a dare il suo voto per assicurarsi un incarico,non importa se è contro le proprie idee .
Simboli e vessilli di organizzazioni che si sono involute nel tempo fino a rappresentare solo se stesse,una vera e propria caporetto della rappresentanza politica e oggi addirittura si blindano leggi in modo da isolare la più grande opposizione che sia mai esistita in Italia se ancora si può chiamare opposizione visto il numero di elettori che ne fanno parte.
Noi viviamo il tempo delle otto fiducie e se proprio vogliamo parlare di buffoni…


ROSATELLUM, L’OBBROBRIO NATO PER PREMIARE I FEDELISSIMI DI RENZI
ROBERTO MARCHESI (IFQ) politologo

Il Rosatellum-2” è un obbrobrio legislativo, infatti tutti gli attuali parlamentari sono stati nominati col famigerato e incostituzionale “Porcellum”, ma con un “virtuosismo” di intrecci utili a confondere le idee degli elettori vi è persino maggiore invadenza nel cercare equilibri normativi impossibili allo scopo evidente di perpetuare (ancora!!!) la nomina dei candidati preferiti dalle segreterie dei partiti. L’artificio avviene creando un fantasioso intruglio elettorale dove spezzoni di “maggioritario” vengono innestati sulla legge “proporzionale” di base allo scopo di guidare invisibilmente l’elettore ad eleggere senza saperlo qualcuno che lui probabilmente nemmeno conosce.
Questo “capolavoro” politico-istituzionale in ambito gastronomico potrebbe persino superare del XV secolo di Giovanni da Bockenheim che lui ha semplicemente intitolato “Omelette d’arance per ruffiani e prostitute”.
Benché Ettore Rosato, spalleggiato da tutto ciò che resta del glorioso Pd, non lesini nulla nel tentativo di spiegare pazientemente al popolo sovrano che l’importante non è capire la legge ma è creare le condizioni per formare un governo (persino un governo qualunque!) a molti è diventata immediatamente chiara la strategia del Pd: approvare subito una legge elettorale qualunque che consenta al Parlamento la formazione di un governo qualunque, lapalissiano, no?!
Nelle segrete segreterie dei partiti tutti sanno benissimo che il prossimo governo tutto sarà meno che un governo qualunque, ma l’importante al momento non è quello, è l’equilibrio politico e la possibilità, per “le destre”, di ritornare al potere, e per “le sinistre” di continuare ad attuare le riforme già avviate e che solo uno “sfortunato incidente di percorso” lo scorso dicembre ha temporaneamente fermato.
Per far questo è necessario attraversare il “guado” di un fastidioso e pericoloso passaggio elettorale che potrebbe scombinare tutti i rapporti di forza fin qui faticosamente costruiti. Meglio quindi cambiare il meno possibile. Su questo punto destra e sinistra sono perfettamente d’accordo e tutti i maggiori media nazionali sono con loro.
Per le “sinistre” il gioco è assai complicato. La solita divisione in partitini e la deleteria spaccatura nel Pd (unita all’indisponenza ormai conclamata del suo leader) rendono pressoché impossibile sperare in una sua vittoria. Ma loro sfruttano più che possono il potere che tuttora, anche se di fatto abusivamente, detengono. Non è difficile infatti scoprire nel Rosatellum il reale scopo di questa legge: portare di nuovo nella prossima Legislatura il maggior numero possibile degli attuali parlamentari rimasti fedeli a Renzi. Con un occhio però anche al futuro. Solo così si spiega infatti l’improvvisa accelerazione data alla legge sullo Ius Soli. E’ un vecchio trucco della politica politicante, dare infatti il diritto di voto ad un gran numero di immigrati. E’ un investimento sulle future tornate elettorali. In Italia hanno calcolato essere circa 700mila il numero degli immigrati che guadagnerebbero la cittadinanza subito con questa legge. Non ci sarebbe nulla di male se la legge fosse fatta al fine di sanare quelle situazioni di evidente ingiustizia sociale ma Paesi che hanno già sfruttato a fondo questa opportunità dicono però che, alla lunga, quel vantaggio elettorale (un vero e proprio voto di scambio in certi casi) si trasforma in un grave problema sociale.
Per non diventare un disastro sociale l’accoglienza deve essere vera. E’ assolutamente deleterio accogliere immigrati di qualunque tipo se non gli si danno vere opportunità di integrazione in tempi brevi. A crescere sarebbe solo l’area dei poverissimi e quella della criminalità.
Se lungamente disadattati il danno potrebbe essere un autogol.
Per le “destre” il gioco è più facile, ma per stare assieme hanno bisogno dell’impresentabile, e forse anche ineleggibile, Silvio Berlusconi. Che importa? Anche Grillo ha sempre guidato il M5S dal di fuori (e continuerà probabilmente a farlo anche dopo). E poi, per fare un governo qualunque, va bene chiunque, no? Quindi avanti tutta! Dopo che il popolo avrà votato (e con il Rosatellum sanno già in anticipo chi verrà votato nelle loro liste) ci sarà tanto tempo per litigare.

ALESSANDRO GILIOLI
… mentre il Pd si attorciglia attorno alle banche, ecco che il Cavaliere si fa ammannire una legge perfetta per allearsi con chiunque – “dai barboncini della Brambilla alla famiglia Kappler”, se posso citare Michele Serra – grazie a un sistema di apparentamenti locali che lascia le mani liberissime per portarsi in casa le formazioni minuscole (è gran festa, dai Pensionati al Pli di Stefano De Luca) ma anche i raggruppamenti clientelari, personali, classici.
Lo sanno anche i muri, ormai, che Berlusconi è il più bravo di tutti a fare le coalizioni – di solito gli basta una cena ad Arcore, condita di promesse e regalie – sicché ci si chiede con quale zucca il Pd gli abbia servito su un piatto d’argento questa possibilità.
E si sa che gli elettori di destra – assai meno schizzinosi di quelli di sinistra – non si fanno troppi problemi se nello stesso guazzabuglio per cui votano ci sono pro euro e antieuro, statalisti e federalisti, nostalgici del Duce e studiosi di Popper, skinhead tatuati di Torre Maura e manager incravattati da apericena sui Navigli.
Nel frattempo – torno al Giornale – è divertente vedere come l’anziano leader abbia deciso, per l’evenienza, di cambiare completamente immagine e soprattutto target, essendo quello dei “populisti” occupato da altri prodotti.
Sicché lui -inventore del populismo moderno fin dai tempi di “Meno tasse per tutti” e “Guariremo il cancro entro tre anni” – sta cercando di diventare una via di mezzo tra Winston Churchill e Mario Monti. Un Churchill senza sigaro e un Monti senza austerity, ma siamo lì.
Della Merkel (quella che il suo giornale chiamava in prima pagina “la culona”) dice che «ci lega da sempre una grande e reciproca stima», mentre «riapre il dialogo con Confindustria» e «le cancellerie europee guardano a lui come argine ai populismi» (sto citando dal Giornale di oggi, appunto, il cui titolone in prima pagina è “Euroberlusconi”).
È l’ultimo trucco del Cav., l’ultimo numero del grande trasformista.
Ma in questo Paese smemorato – e grazie anche al più sciagurato centrosinistra d’Europa – tutto ciò ci costerà qualcosa come 100-150 deputati da lui nominati, quindi centralità politica a vita del pregiudicato, un’altra legislatura in cui o comanderà direttamente o avrà il massimo potere di ricatto sul governo e sulle decisioni parlamentari.
Ne sarà entusiasta Giuliano Ferrara – teorico da sempre del B. in doppiopetto.
A me invece tutto questo (il ritorno alla centralità politica, lo svoltone istituzionale così palesemente dettato dal marketing, il credulismo che lo accompagna sui media e nel demi-monde del Palazzo) beh, fa venire un misto di ansia e risate.
Ma temo che sia riso isterico.

UOMINI O CAMERIERI?
Marco Travaglio
A furia di enfatizzare il “ricatto” del voto di fiducia al governo Gentiloni su una legge elettorale che col governo Gentiloni non c’entra niente, si è finito per regalare alla Banda Renzusconi un comodissimo alibi per votare il Rosatellum sempre più Fascistellum: poveretti, magari non volevano, ma sono stati costretti, perché altrimenti cadeva il governo.
Ma, a pensarci bene: anche se fosse vero che cade il governo, chi se ne frega? Siamo a fine legislatura, a dicembre il capo dello Stato dovrà per forza sciogliere le Camere e indire i comizi elettorali per marzo o aprile, la manovra finanziaria (peraltro orrenda) è già decisa e una maggioranza che l’approvi si trova sempre: dunque in che senso la sopravvivenza di un governo scadente (in tutti i sensi) sarebbe più importante del dovere istituzionale e morale di bocciare una legge elettorale indecente e molto probabilmente incostituzionale?
Il ricatto, per chi ci riflette un attimo, non esiste perché la minaccia è una pistola scarica. Ora o fra due mesi, il governo cade comunque (e sai che lutto, visti i disastri che ha combinato e sta ancora combinando, e vista la spudoratezza con cui si è piegato ai diktat renzusconiani per legare la propria sopravvivenza alle due fiducie sul Rosatellum-Fascistellum, prima alla Camera e ora pure al Senato).
Meglio ammazzarlo ora, se questo è il prezzo da pagare (si fa per dire) per radere al suolo l’ennesima legge elettorale ributtante e andare finalmente a votare con una sicuramente legittima: il doppio Consultellum su base proporzionale, scritto dalla Corte costituzionale nelle due sentenze che bocciano il Porcellum e l’Italicum. In ogni caso, siamo pronti a scommettere che il governo non cadrebbe comunque, se almeno una trentina di senatori seguissero l’esempio dato ieri dai loro colleghi Vannino Chiti, Luigi Manconi, Walter Tocci, Claudio Micheloni e Massimo Mucchetti, che hanno preannunciato di non votare la fiducia. Senza 30-35 voti, il governo si salverebbe con i voti di fiducia dei 14 verdiniani di Ala (decisivi) e la presenza in aula di forzisti e leghisti per garantire il numero legale. Così almeno tutto sarebbe più chiaro, con un cambio di maggioranza in corsa che costringerebbe Gentiloni a salire al Quirinale e il duo Renzi&B. a ufficializzare anzitempo la grande ammucchiata che sognano ma negano per il dopo-elezioni.
La domanda è: esistono altri trenta senatori del Pd contrari al Rosatellum e liberi di votare secondo coscienza, come prevede la Costituzione? Sulla carta, i senatori contrari del Pd – per le più diverse ragioni – sono molti di più: altrimenti Renzi non costringerebbe il governo a porre la fiducia per metterli in riga, in assenza di qualunque ostruzionismo delle opposizioni che possa giustificare l’ennesima forzatura. Il dubbio è se costoro siano anche liberi di votare contro la legge e dunque contro il governo, accettando il rischio di essere espulsi dal partito o semplicemente di non venire ricandidati (anzi, non rinominati) dal boss alle prossime elezioni. Rischio, poi, si fa per dire, visto che quell’atto di coraggio, o anche solo di dignità, garantirebbe loro un posto sicuro nella lista unica della Sinistra che si va faticosamente formando e, soprattutto, l’eterna gratitudine di milioni di elettori.
Qualcuno ci chiamerà ingenui, ma noi ci appelliamo a tutti i senatori del Pd: ribellatevi al doppio ricatto di Renzi (se votate No, cade il governo e non vi ricandido), liberatevi dal giogo dell’obbedienza cieca al vostro leader ormai bollito, riprendetevi almeno in extremis la vostra libertà, interpretate fino in fondo il senso più autentico dell’articolo 67 della Costituzione (“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”), interrogate la vostra coscienza che non può non ribellarsi a una legge contraria a tutto ciò che avete sempre detto e pensato, ricordate ciò che dicevate quando le stesse porcate le faceva Berlusconi (senza la fiducia, peraltro), ascoltate la voce degli elettori che vi chiedono fedeltà alla promessa di un sistema elettorale davvero democratico e senza più nominati. E dimostrate, almeno una volta nella vita, di essere uomini, non camerieri.

Laura Tonino
Berlusconi, PD e MDP, Centro e Monti sono stati già alleati.
Il governo Monti era costituito da personaggi extra-parlamentari, le cui politiche sono state approvate e sostenute dai voti bipartisan di un parlamento in cui i 5 Stelle non c’erano.
Bersani ha sostenuto con il suo voto la legge Fornero.
Questo è il tipo di politica di cui è stato capace.
Ecco perché l’alleanza politica per i 5 stelle con questi personaggi è improponibile e sciocca da avanzare.
Ecco perché MDP non rappresenta nulla di nuovo rispetto al PD, così come la Lega Nord non rappresenta nulla di nuovo nel momento in cui si riallea con Berlusconi.
Un Berlusconi che ha davvero poco da urlare al complotto Monti, contro di lui, nel momento in cui i voti a Monti e Fornero li hanno dati proprio i suoi scagnozzi.
A Monti l’Italia è arrivata per l’incapacità e irresponsabilità di PD, MDP, Berlusconi, Lega e Meloni.
Ecco perché riaffidarsi a loro, in Sicilia, come in Italia, sarebbe un gesto di irresponsabilità e menefreghismo civico e culturale.
Un gesto di persone che odiano
una forte Sicilia, una forte Italia
e preferiscono una Sicilia e un’Italia
suddite e inceppate.

DOPO TUTTI DANNI FATTI DALLE BANCHE ITALIANE VISCO RICONFERMATO A CAPO DI BANKITALIA
per la serie ‘ il sistema bancario non si tocca’-

Banca d’Italia, questa sconosciuta
Paolo De Gregorio

Si parla molto del Governatore della Banca d’Italia (Visco) e delle variegate manovre politiche e istituzionali tese a confermarlo o a sostituirlo, tra le quali spicca quella che lo vuole responsabile di una lacunosa attività di controllo sull’intero sistema bancario italiano.
Pochi sanno (e qui dobbiamo ringraziare i nostri solerti professionisti della comunicazione o meglio della omissione) che la Banca d’Italia ha una identità anomala. Pur essendo un istituto di diritto pubblico, con compiti di vigilanza sull’intero sistema bancario, è anche SpA ed ha come azionisti enti pubblici, assicurazioni e banche, comprese quelle principali. Unisco a questa premessa l’incredibile elenco di tali partecipanti al capitale e ai dividendi, precisando che dal 2016 le singole quote non possono superare il 3%.
Le banche azioniste e gli altri partecipanti al capitale hanno due principali poteri:
-approvare il bilancio
-nominare il Consiglio Superiore della Banca d’Italia, che a sua volta esprime parere consultivo (ma vincolante) in base al quale il Presidente del Consiglio dei ministri propone al Presidente della Repubblica la nomina del Governatore che dura in carica 6 anni, carica rinnovabile una volta.
Si deve notare l’ambiguità di questa istituzione in cui controllore e controllati convivono fianco a fianco, terreno ideale per sviluppare inciuci, conflitti di interesse, compromessi, che hanno determinato l’attuale crisi.
La cura dovrebbe essere drastica: nazionalizzare la Banca d’Italia, con il suo ruolo originario di controllo su tutto il sistema creditizio, separandola da azionisti, partecipanti al capitale.

IL VERTICE E LA BASE
Viviana Vivarelli

Nell’essere umano dominano due istinti di base: una forza di conservazione e una forza di evoluzione. Apparentemente sono l’una opposta all’altra. La natura ha messo in noi una forza di conservazione affinché la specie non si estingua e ognuno possa superare i momenti bui e le difficoltà. Ma ha messo in noi anche una forza di evoluzione, che non è presente negli animali, affinché la specie umana non sia legata a moduli fissi e ripetitivi (come per esempio la formica che costruisce il formicaio sempre modo) ma cambia il suo modo di essere e la sua stessa vita, via via nel suo tempo esistenziale e ancor di più nella storia dei popoli.
In genere in chi è giovane prevale la spinta evolutiva che lo porta a sperimentare il nuovo e a migliorare ciò che si trova davanti, per sé come per tutti. Negli anziani, al contrario, prevalgono spinte conservative, perché vengono meno l’animosità e il coraggio, la voglia di intraprendere il nuovo, la paura del cambiamento.
Questo spiega in parte l’attaccamento degli anziani a partiti come il Pd verso cui non si è in grado di fare una critica costruttiva e a cui ci si attacca per forza conservativa, come ci si attacca alle medicine conosciute anche quando smettono di avere effetto o addirittura diventano nocive.
I giovani, al contrario, sono più portati a innovare ed evolvere, sperimentare e cambiare, e dunque sono istintivamente portati più al M5S, che presenta loro la più grande innovazione mai vista in materia politica. Oltre a ciò il M5S si rappresenta ai loro occhi come un campo in cui possono collaborare o emergere di persona.
Anche a tal fine la figura del padre-padrone o del fondatore influente dovrebbe vanificarsi, rappresentando comunque un elemento conservativo che non ha più ragione di essere in una democrazia diretta, in cui la base dovrebbe contare più del vertice, cioè in una democrazia che solo diventando orizzontale può vincere ed essere totalmente innovativa.
E’ facile vedere come per alcuni la necessità di un Grillo, padre o tutore, sia ancora un rimasuglio di tendenza conservative che non saranno utili al Movimento.

NELLA MOLTITUDINE
Wislawa Szymborska

Sono quella che sono.
Un caso inconcepibile
come ogni caso.
In fondo avrei potuto avere
altri antenati;
e così avrei preso il volo
da un altro nido;
così da sotto un altro tronco
sarei strisciata fuori in squame.
Nel guardaroba della natura
c’è un mucchio di costumi:
di ragno, gabbiano, topo campagnolo.
Ognuno calza subito a pennello
e docilmente è indossato
finché non si consuma.
Anch’io non ho scelto,
ma non mi lamento.
Potevo essere qualcuno
molto meno a parte.
Qualcuno d’un formicaio, banco, sciame ronzante,
una scheggia di paesaggio sbattuta dal vento.
Qualcuno molto meno fortunato,
allevato per farne una pelliccia,
per il pranzo della festa,
qualcosa che nuota sotto un vetrino.
Un albero conficcato nella terra,
a cui si avvicina un incendio.
Un filo d’erba calpestato
dal corso di incomprensibili eventi.
Uno nato sotto una cattiva stella,
buona per altri.
E se nella gente destassi spavento,
o solo avversione,
o solo pietà?
Se al mondo fossi venuta
nella tribù sbagliata
e avessi tutte le strade precluse?
La sorte, finora,
mi è stata benigna.
Poteva non essermi dato
il ricordo dei momenti lieti.
Poteva essermi tolta
l’inclinazione a confrontare.
Potevo essere me stessa – ma senza stupore,
e ciò vorrebbe dire
qualcuno di totalmente diverso.

PER RIDERE UN PO’

Murcielago
Pietro Grasso ha rassegnato le dimissioni dal gruppo del Partito democratico al Senato e passa al Misto. (Almeno li sono più coerenti.)

Grasso lascia il PD.
ci entra la ciccia di Verdini in cambio

George Clone
Renzi sta perdendo talmente tanti pezzi che nemmeno la Santanchè.

Rostokkio
Il Pd non era abbastanza misto??

Luce so fusa
Matteo Renzi è un eccellente buttafuori.
Io:Ormai gli resta solo capolavoro finale: buttare fuori se stesso.

Arsenale K‏
Compleanno PD, Renzi: “Chi se ne va tradisce il popolo”.
Beh anche chi resta non scherza.
.
Altro
Paestum, Renzi fa comizio politico in chiesa senza autorizzazione Sgamato quando ha iniziato a promettere la moltiplicazione degli 80 euro.

Un famoso antropologo visita un’isola dove risiede ancora una tribù primitiva. Preoccupato
della loro vita primitiva l’antropologo si rivolge agli uomini che lo hanno accolto sull’isola: “Nella terra da cui provengo regna una grande pace”. Tutti gli uomini all’unisono urlano: “Wonabaka!”. L’antropologo continua: “Nella terra da cui provengo tutti gli uomini sono liberi”. “Wonabaka!”. L’antropologo continua: “Nella terra da cui provengo la giustizia è uguale per tutti”. Ancora una volta tutti i nativi urlano: “Wonabaka!”. Mentre l’uomo parla vede delle magnifiche bestie in un campo lì vicino che stanno pascolando e allora chiede: “Posso avvicinarmi a quelle bestie per ammirarle meglio?”. E i primitivi: “Certo, uomo bianco. Ma tu stare attento a non pestare wonabaka!”.
.
Comizio di Renzi nella Chiesa paleocristiana di Paestum. La parrocchia: “Siamo turbati, non sapevamo nulla”.
…e poi dicevano che era Berlusconi che voleva diventare Pio, Pijo tutto
.
Arsenale K
In Italia tasso di occupazione al 57%, contro il 75% dell’UE, e il livello di povertà più alto d’Europa. Ora però va fatto capire a Renzi.

Gentiloni: “Manovra: no a lacrime e sangue”. Perlomeno non in quest’ordine. [MikusRB]
.
Bankitalia, Renzi: “Io sto con i cittadini”.
Migliaia di denunce per molestie.
.
Messaggio degli italiani a Babbo Natale: “La prossima volta che il bambino Matteo ti chiede il trenino, GLIELO DEVI PORTARE, OK?”
..
Metti che il prossimo Natale chiede la Bomba Nerf!!?

CUL tura
Antonio Carano.
Treno Pd. Renzi: “Giriamo per ascoltare”. I “vaffanculo” in tutti i dialetti.
.
La sparata del PD su Bankitalia è il primo tentativo di cura omeopatica post mortem. [ansmarce]
.
Il Cardinale Miccichè acquista un super attico a Roma e per non pagare lo registra come chiesa. Frego te absolvo. [SfigaCatrame]
.
Arsenale K‏
Tragedia in SantaCroce a Firenze, pezzo di pietra si stacca e cade sulla testa di un turista catalano.
Rajoy: “E questo è solo l’inizio!”.

Bankitalia, Orfini (Pd): “Le reazioni mi hanno sorpreso”. Si aspettava almeno quattro calci al culo. [antonio_carano]

Casini: «il populismo fa nascere messianiche attese». Tipo quella di non vedervi più tra i coglioni. [antonio_carano]
.
Renzi: «sulle banche è successo di tutto». Anche che i correntisti pagassero al posto dei responsabili. [antonio_carano]
.
E’ iniziato il viaggio di Renzi per l’Italia a bordo del trenoPD: “Il biglietto obliterato chiedilo a tua sorella”. [LVIX1]
.
Arsenale K‏
Renzi girerà la penisola in treno “per incontrare le realtà dell’Italia”. Nuovo slogan del PD sarà: “SIAMO IN RITARDO, SCUSATE IL DISAGIO”.
.
Domani il D festeggia 10 anni sembra ieri che gli hanno arrestato il primo assessore [Lucio_Apuleio]
.
Arsenale K‏
Cristina Parodi durante un’intervista sbaglia nome della propria trasmissione TV.
Come quando Renzi chiama il PD “partito di sinistra”.
.
Rosatellum: Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno. Gli indagati potran candidarsi mentre i condannati già lo fanno. 🎶 🎵
[fabioporcu78]
.
Renzi sul Rosatellum: “Non era la mia legge”. Su questo ha ragione, lui avrebbe optato per l’uninominato con sbarramento a tutti. MikusRB
.
Legge elettorale, Renzi ringrazia i deputati del Pd. Per essere rimasti incollati alla poltrona. [antonio_carano]
.
Cacciari: “Siamo nella merda”. Finalmente la filosofia al servizio del cittadino. [ReNudo79]
.
L’Italia è la prima in Europa nel riciclo dei rifiuti. Grazie alle larghe intese. [antonio_carano]
.
La missione in Afghanistan è costata all’Italia 7.5 miliardi di euro. Però adesso ci sentiam fighi e abbiamo i balconi pieni di papaveri.
..e ora è stata dichiarata la guerra alla Siria. Pensate che agli italiani gliene freghi qualcosa?
.
Dedicata al Pd
Arsenale K‏
Non abbiamo ancora la certezza matematica che facciamo cagare, ci manca ancora un quarto di punto.
(Ma ora col rosatellum lo raggiungiamo)
.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1898 6-1-2018 SACCHETTI E INSACCHETTATI

$
0
0

MASADA n° 1898 6-1-2018 SACCHETTI E INSACCHETTATI
Blog di Viviana Vivarelli

La rivolta dei sacchetti bio – Si riparte con le promesse elettorali- Renzi si rimangia le sue stesse leggi- Gli altri copiano dal M5S a man bassa – Cifre truci per Musumeci- Il carrozzone Rai – Roma e le cacche di cane- La Rai coi soldi di tutti fa da predellino elettorale al Pd –

Harry Haller
Mi ritrovo spesso a pensare che questo Paese, in fondo, sia sempre prigioniero del Medioevo, di un retaggio ereditato da chi ha le leve del Potere e che si manifesta nel rapporto tra lo Stato ed i suoi cittadini, trattati di volta in volta come minorati, imbecilli, evasori, imbroglioni, o come mucche da mungere sino allo sfinimento…..
.
Ci sarà pure una ragione se un popolo subissato da truffe, tasse e balzelli di ogni tipo e a cui il Governo Renzi bis garantisce 932 euro di costi in più si incazza tanto per il balzello dei sacchetti a pagamento.
.
A che punto siamo con le promesse del Bombetta?
Ieri toglieva il canone Rai, oggi rimette l’articolo 18?
Dov’è che si candida? Al Senato? Quello che voleva togliere? Ganzo! Lui sì che ha capito tutto!
.
Rossella de Angelis
Toglieremo il canone Rai, daremo 1.000 euro ciascuno, abbasseremo le tasse, rimetteremo l’articolo 18/, niente più migranti , toglieremo i sacchetti a pagamento, non pagheremo il debito pubblico.. sarà tre volte Natale, sarà estate tutto l’anno.. .Ma che volete di più ??….Non siete mai contenti, però
RENZUSCONI…

Liviana
Renzi 2015: “Il canone Rai non è una tassa ma devono pagarlo tutti”
Renzi 2018: “Il canone Rai è una tassa che va abolita, la tv pubblica deve essere di tutti”
Spero che anche gli altri Paesi europei abbiano il cretino del villaggio.
.
Povero Renzi! Per acquistare credibilità è costretto a promettere di ritirare tutte le leggi e le riforme che ha fatto! Ma crede così di essere credibile?? Ora è arrivato a comparare dati annui con dati trimestrali, scegliendo con cura il trimestre!! E il tg1 li fa pure da eco! E’ uno scandalo inaudito!
.
Giampiero
Un dato certo e certificato da Bankitalia è l’ammontare del debito pubblico che a Novembre scorso ha toccato la cifra Record di 2289,7 Miliardi! E Padoan e Renzi continuano a dire che è in diminuzione. Questo è l’argomento base e inconfutabile da dire in campagna elettorale per informare i cittadini votanti, aggiungendo che col Governo PD è aumentato negli ultimi anni di 300 Miliardi.

NON C’È TRIPPA PER GATTI !! ARRIVANO I NUMERI DA CAPOGIRO…
Maria Alessandra Costantino
Finalmente il pool di esperti si pronuncia sullo stato di salute delle casse regionali siciliane…e a Musumeci non resta altro che arrendersi alla dura realtà, infatti è convinto: “Bisogna ridurre la spesa pubblica ed eliminare gli sprechi..” Un po’ tardi però…
Dall’analisi degli esperti emerge: Disavanzo di oltre 5 miliardi e 900mila euro e indebitamento di oltre 8 miliardi di euro.
Il quadro molto probabilmente è peggiore di quanto fino ad oggi emerge, poiché non sono stati ancora accertati i dati delle società partecipate e quindi, sulle relative reali perdite che pesano sul bilancio regionale!!
Ora, chiederei a Miccichè a proposito delle sue considerazioni sul ritorno agli stipendi d’oro..: “il concetto di tetto le sembra ancora assurdo????”
.
Sacripante70
Renzi promette che se eletto toglierà il canone Rai. Ah ah ah, è la durata delle leggi del bombetta, ora le faccio e quando serve per tornare sui cadreghini le annullo, tanto i soldi sprecati per farle non sono i suoi …….a breve reinserimento articolo 18 e abolizione job act …….a seguire obbligo di assunzione di tutti i contratti a termine ……. venghino venghino…. alle 18:00 spettacolo pirotecnico e truccabambini!

IL CARROZZONE RAI
Viviana Vivarelli
La promessa di Renzi che, se eletto, eliminerà il canone, oltre ad essere grottesca, lo designa come truffatore totale.
Oggi abbiamo una RAI che obbliga al pagamento del canone nella bolletta della luce (“per evitare l’evasione”, come dichiarò Renzi quando lo impose, obbligando anche chi non ha televisione al versamento di 10 euro), ma la stessa RAI eccede in una pubblicità indebita, che dovrebbe essere consentita solo alle tv private che devono autosovvenzionarsi e non godono del canone, da cui la Rai riceve 2,1 miliardi.
La Rai è un carrozzone elefantiaco e indecente con 13.000 dipendenti, il costo medio dei quali è di 90 mila euro. Malgrado il canone è i ricavi pubblicitari, la Rai è sempre in rosso, grazie alle cifre altissime prese dai suoi dipendenti con dirigenti che sforano i 240.000 euro annui di tetto sui superstipendi. Il 4 ottobre 2016 alla Camera la commissione di Vigilanza permise alla Rai di emettere bond a patto che inserisse nello Statuto l’obbligo del limite da 240 mila euro, ma l’impegno non è mai stato rispettato, senza che Renzi sia mai intervenuto. Per cui oggi abbiamo artisti, presentatori, oltre a 41 dirigenti che superano quel tetto e contratti scandalosi come gli 11 milioni a Fazio o i 400.000 euro alla Hunziker per i tre giorni di San Remo, 650.000 euro a Carlo Conti sempre per i 3 giorni di San Remo. Malgrado il numero esorbitante di addetti, la Rai non fa quasi più autoproduzione ma acquista prodotti esterni già fatti. La sua produttività è minima. Si pensi, per es. ai magnifici film storici e ai bellissimi documentari prodotti dalla BBC. Oltre a ciò, la Rai è monopolizzata dai partiti, in particolare oggi dal renzismo, che non rappresenta nemmeno la maggioranza degli elettori (mentre il M5S che è il partito di maggioranza nel Paese è trattato come ospite sgradito da attaccare in ogni luogo).
La Rai è soggetta a un pesantissimo controllo politico da parte di un Parlamento illegittimo uscito da una legge elettorale incostituzionale e da un Governo sfiduciato dal referendum, per cui oggi la Rai dà una informazione di parte,distorta e deviata,alla mercé del Pd,non indipendente come dovrebbe essere in un Paese libero e democratico Questo ha portato al censura e alla estromissione di persone di valore come Paragone,Massimo Fini o la Gabanelli e alla nomina di soggetti chiave scelti dai partiti politici,in un quadro di lottizzazione assoluta che censura qualsiasi informazione diversa da quella imposta dal potere
La proposta principale è svincolare almeno parzialmente la Rai dal controllo dei partiti adottando norme specifiche per la governance,come avviene in altri paesi europei. Accuse fortissime sono poi contro la pessima e costosissima amministrazione. La pessima gestione ha portato continui sprechi e una struttura interna elefantiaca che pregiudica la produzione ottimale dei programmi radiotelevisivi.
.
Bellinda
“Il modello scelto dal M5S è quello del contributo pubblico più un solo canale con pubblicità e con vincolo di destinazione degli introiti pubblicitari esclusivamente ai contenuti del canale e/o a iniziative e attività previamente individuate. E’ una soluzione assimilabile al modello britannico di servizio pubblico,formato da un’emittente finanziata interamente con il canone e da un’altra finanziata con la pubblicità,ma con precisi obblighi di servizio pubblico sia in termini di programmazione che in termini di investimenti .Questo è un punto programmatico del M5S sulle telecomunicazioni”
Si pensi all’importanza fondamentale della RAI nella manipolazione dell’opinione pubblica e nell’indirizzamento distorto al voto e sarà chiaro come la proposta di Renzi sull’abolizione del canone sia ridicola,grottesca e insufficiente di fronte a un problema molto più grande che coinvolge la libertà,il diritto a una informazione libera e la democrazia.

SOGGHIGNO
Viviana Vivarelli
Le buste biologiche scaricate due volte sul consumatore hanno fatto infuriare le Coop rosse, che non vogliono saperne di fare controlli sulle buste portate da casa, e questo era ovvio, mentre si registra la rivolta a Federdistribuzione e Confcommercio e una valanga di denunce dalle associazioni a difesa dei consumatori. Persino Renzi ha dovuto prendere atto che la Lorenzin e Calenda hanno creato il caos. Una cosa è certa: che la Novamont che produce l’80 % di questi sacchetti bio prima era in rosso ma ora, grazie a Renzi, guadagnerà un centinaio di milioni, e che Renzi ha nominato la stessa amministratrice, Catia Bastioli, a presiedere Terna, colosso parastatale della rete elettrica. Si vede che le bustarelle date alla Leopolda fruttano bene a un certo ambiente di amici di Renzi e che questo è l’unico Ambiente che viene realmente difeso dal Pd!
I Ministri, intanto, hanno dimostrato tutta la loro pochezza rimpallandosi le responsabilità: Galletti ha detto che la competenza sui sacchetti portati da casa era della Lorenzin, la quale ha buttato a mare la difesa dell’ambiente e ha talmente premuto sulla non contaminazione che praticamente uno può portarsi un sacchetto da casa solo se poi lo butta e comunque sarebbero le cassiere a dover valutare se il sacchetto è non contaminato o no, mentre sussiste la beffa del doppio costo del sacchetto. A quel punto sono insorte le Coop, che già lo facevano pagare di mala voglia e non vogliono altre responsabilità di controlli o proteste dei consumatori infuriati. Insomma un pasticcio all’italiana! Nessuno infine che si sogni mai di offrire al consumatore buste di carta di diversa grandezza e gratuite come in tutta Europa. E sopra ogni cosa queste multe da decerebrati (come la Lorenzin voleva dare a chi non vaccinava i figli. Questa ha la fissazione delle multe stratosferiche) fanno perdere la voglia negozianti di vendere alcunché.
Legambiente dichiara: “I due ministri la piantino di lasciare in sospeso i consumatori con argomentazioni vaghe e pretestuose e con un incomprensibile rimpallo di responsabilità!”
La Lorenzin guadagna l’ennesima figura di merda dopo la campagna di stampo fascista a fare più figli e gli inconcepibili 12 vaccini obbligatori (unici al mondo) che bombardano i bambini piccolissimi abbassando le loro difeso immunitarie, per arricchire le multinazionali del farmaco. Speriamo solo che sparisca al più presto e che faccia colare a picco la nuova Margherita, tirandosi dietro il Ministro Galletti, che più inutile non si può, il quale è stato ben invisibile su argomenti più seri come la Terra dei Fuochi, gli incineritori, lo smog, le malattie degenerative prodotte dall’Ilva, la mancanza di siti dove portare i rifiuti né ha detto mai parola sulla differenziata.
Il colmo è che questi sacchetti obbligatori offendono anche gli ambientalisti perché sono bio solo in parte e l’effetto si annulla poi a causa del bollino del prezzo che li rende non compostabili, per cui l’effetto sull’ambiente di questi costi maggiorati e raddoppiati è zero, mentre sono sparite le buste in carta con rinforzo di cartoncino per assorbire l’umido che in un primo tempo erano state presentate dalle aziende addette alla differenziata e che ci sono gratuitamente in tutta Europa. Abbiamo in giro plastiche ben peggiori, contenitori di plexigass, cellofan duro, polietilene, polistirolo ecc. su cui nessuno dice niente e manca totalmente un piano serio nazionale di difesa dell’ambiente e che tenda a rifiuti zero. L’Italia, con un fatturato di circa 25,8 miliardi di euro, è tra i dieci paesi maggiori produttori di packaging al mondo ma finché si tutelerà chi produce beni inquinanti più dei cittadini abbiamo poche speranze di creare un mondo migliore.
Questa diatriba sulle buste bio ha messo in chiaro 3 cose
– che gli ambientalisti in Italia sono molti di più di quello che il Governo crede e che la cultura della difesa dell’ambiente si è diffusa ampiamente e fa bene il M5S a tutelarlo,
-che gli iItaliani sino stufi di essere presi in giro e di subire aumenti di costi e tasse arbitrarie finalizzate solo a far cassa,
-e che al Governo ci sono Ministri inutili o dannosi e da buttare, nell’umido o nell’indifferenziata per noi fa lo stesso.

CONTRO GLI SCIOCCHI CHE DICONO CHE I SACCHETTI A 2 CENTESIMI SONO UNA COSA MARGINALE CHE DIMOSTRA CHE SIAMO UN PAESE RIDICOLO (vedi IFQ)
(…a parte che un’ulteriore tassa calcolata dalle associazioni consumatori da 50 a 100 euro l’anno per famiglia è tutt’altro che marginale, e che qualsiasi cifra pagata illecitamente due volte anche se il sacchetto non lo prendi si chiama furto…)
.
Big Grim
Di sciocco nella protesta contro il pagamento di questa nuova ”tassa” non c’è nulla, se non coloro che non hanno inteso il senso della ribellione.
Per capirlo basta porsi alcune domande:
– Se Renzi voleva fare l’ecologista, perché non lo ha detto chiaramente, quando ha deciso di percorrere questa strada? B con la Brambilla ha fondato il Partito Animalista, non perché ci tenesse particolarmente alla fauna, quanto per intercettare una quota di voti che magari non avrebbe mai raggiunto. Poteva Renzi, suo emulo, fare lo stesso? Certamente sì.
– Perché invece Renzi ha deciso, zitto zitto, di inserire una norma in un provvedimento per il Mezzogiorno, emanata tra l’altro in agosto (quando la gente è più disattenta)? Non voleva che la gente sapesse che tale provvedimento andava a favorire una azienda amministrata da una sua ”amica”?
– Poteva Renzi metterci la faccia, e dire, fin da agosto, che a partire da gennaio i sacchetti sarebbero stati a pagamento? Perché non lo ha fatto? Paura di perdere voti o temeva che, se lo avesse detto per tempo, una tale manovra non gli sarebbe stata possibile?
– Ed infine, ciò che dà più fastidio è che tutto sia avvenuto ”di nascosto”. Se Renzi ha avuto il coraggio di fare questa manovra da 2 centesimi in segreto, quante altre cose ci potrebbe occultare,e poi presentarci il conto solo a fatto compiuto?
Ecco che se si riflette, la questione dei sacchetti è molto importante e merita tutto lo spazio che le è stato dedicato ed anche di più
..
Aggiungiamo che di ridicolo semmai c’è il voltafrittata della Lorenzin e di Calendo che, non potendo dimostrare che il n° di sacchetti diminuiva beneficiando l’ambiente hanno tirato fuori ‘questioni di sanità pubblica’, cosa che diventa grottesca davanti agli incineritori, le discariche, i regali alle ditte inquinanti come l’Ilva, l’abbandono del territorio, le scuole pericolanti e ancora con l’amianto e i tagli alla sanità che ogni Finanziaria ha fatto prima di ogni altra cosa.

A Claudio Pizzarello di IFQ e al suo stupido articolo che derideva la protesta dei cittadini sulla truffa dei biosacchetti

risponde Gino Bonatesta:
Lei ha mai sentito parlare di “questioni di principio”? Bene, quella dei sacchetti è una di quelle per quanto “insignificante” possa essere nel quantum. Prima di andare avanti le riconosco tutte le ragioni di questo mondo ma, ogni cosa a suo tempo e luogo. Ora noi quei sacchetti li paghiamo 3 volte, capisco che a fine anno si tratterà di un costo quasi ma non irrisorio, almeno non per tutti. Perché allora prendere in giro i cittadini col solito, “lo ha chiesto l’Europa”? Quei sacchetti che utilizziamo da anni, in alcuni casi già bio, erano già compresi nel costo dei prodotti imbustati quindi a nostro carico solo che non comparivano nello scontrino e quindi, tutti contenti, perché erano “gratis” (quando mai?). Ora a quel recupero spese implicito si aggiungono i 3cent/1 (ho qui uno scontrino e una etichetta/pesatura) e siamo al secondo “pagamento” ma c’è il terzo, sull’etichetta di peso che guardo, non è riportata alcuna tara, quindi se un sacchetto pesa 3 grammi, lo pago per la terza volta al costo del prodotto pesato che, se sono patate lo pago a 1€ a kg ma se sono kiwi biologici li pago a 8€ al kg. A fine anno abbiamo anche speso, singolarmente, forse 10€ (veramente le associazioni dei consumatori parlano di un minimo di 50 euro a testa, perché all’ortofrutta devi aggiungerci i biosacchetti dati al al banco dei salumi e in macelleria e in ogni negozio o farmacia) ma, è la presa in giro che è sempre più indigesta. A proposito di tutte le belle cose che ha scritto, Pizzarello, cosa spera da un Paese che è in lutto stretto perché dopo 60 anni non partecipiamo ai mondiali? Cordialità.”

Massimiliano Ambrosioni
L’analisi di Pizzarello di IFQ (che dice che ci sono aggravi ben più importanti da contestare) è incontestabile, per quanto è ovvia, però io sono uno di quelli che si sono arrabbiati di brutto, e sa perché? Ormai un’età ce l’ho, mi sono abituato alle leggi porcata che introducono di soppiatto le solite furbate. Ma che mi propinino un balzello sia pure da poco con la scusa dell’ecologia mentre mi vietano di usare il mio sacchetto e di riciclare il loro bio al 40%, che lo inseriscano nei meandri di un’altra legge, che favoriscano spudoratamente una sostenitrice renziana, che usino la solita scusa della direttiva UE, il tutto alla luce del sole, non lo digerisco. E’ una vita che mi prendono per il cxxo, ma ora questi acrobati della lingua, questi str*** che mi propinano il politically correct ogni volta che aprono bocca, non si degnano neppure più di darci una pennellata di vaselina.. Beccati questa e zitto! Tutti marchesi del Grillo, e noi non siamo un c…. Almeno fatele di nascosto le vostre porcate.

Renato Bonivento
Qui parliamo di balzelli che in media costano a famiglia almeno 12-15 euro al mese in più ed il bilancio ne risente, eccome, (viene una cifra da 50 a 100 euro l’anno, pensando al numero enorme di sacchetti imposti a qualunque punto vendita non solo sull’ortofrutta ma su salumi, formaggi, carne, pesce, medicine…) se pensiamo che fino a prima di questi già molti non arrivavano a fine mese, altro che i tarallucci e vino delle istituzioni italiane tutte contente del fatto che finalmente siamo in ripresa: ma dove? Ma quale? Ma per chi? E’ per questo che i sacchetti hanno suscitato tutto questo vespaio e non capire fingendo di offendersi per la pochezza di fronte ai veri problemi nostrani sa molto di salottino perbenista, con quel tantino di puzza sotto il naso di gusto borghese ed i pensieri immersi nel dopolavoro shoppingaro. O al massimo nel trastullo quotidiano dell’ex premier vanesio che si dava tante arie sinistrorse. Ma il peggio di sé e di tutta la faccenda lo ha dato il governo inutile dell’uomo inutile, declamando che il secondo scopo della furbata stava nella salvaguardia dell’ambiente, visto che i sacchetti in questione sarebbero stati compostabili. Fandonia colossale poiché se al sacchetto bio tu ci metti l’etichetta col prezzo il sacchetto non è più compostabile.
(Ma di cosa si sta parlando? Ma ci avete presi tutti per scemi? Renzi, forza, prometti se se sarai eletto leverai il sovrapprezzo dei sacchetti!!! )

alb159
Il costo dei sacchetti biodegradabili è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Siamo tutti consapevoli dell’esiguità di tale balzello …. ma è l’ennesimo balzello …. l’irritazione dei cittadini era già altissima nei confronti dell’inadeguatezza dimostrata dagli attuali governanti … l’irritazione dei cittadini era già altissima per dover subire il regime fiscale più oneroso d’Europa …. l’irritazione dei cittadini era già altissima per dover sopportare dei servizi statali tra i più scadenti d’Europa …. e la classica goccia che facesse traboccare il vaso era ormai inevitabile.
E’ invece sorprendente come gli attuali governanti, a meno di 3 mesi dalle elezioni, continuino a commettere azioni totalmente controproducenti …. ma non hanno neanche un esperto di marketing e comunicazione per la loro classe dirigente?
.
Gianni Travaglia
Ma guarda che nessuno ce l’ha con il sacchetto! Ma cosa vi siete messi in testa?! Ce l’hanno tutti con questa politica, che è la stessa che non fa niente contro la mafia, la corruzione, l’evasione fiscale, i favoritismi di ogni genere (guarda a caso), che gonfia il debito pubblico per cercare di mantenere il consenso.
Mi piace pensare che il sacchetto sia quell’insignificante pezzetto di legno che se tolto casca tutto il palco.

franquart
Caro Claudio Pizzarello
Pur tralasciando i problemi gravi e urgenti di tutta la galassia e dello scibile italico, resto volutamente nel ristretto ambito dell’ecologia e del rispetto del pianeta. Quello che fa insorgere giustamente è che proprio in considerazione delle numerose gravi emergenze nel nostro Paese, le malattie, le malformazioni, le morti in determinate aree italiane, del tentativo di ognuno di sopravvivere alle Ilva di governo, alle porcate a favore Sorgenia Savona, alle repressioni violente contro manifestanti inermi NoTap e privati dei minimi diritti umani, delle tonnellate di imballaggio industriale a norma e non smaltibile presenti in ogni supermercato, della Terra dei Fuochi nel Milanese (v. incendi tossici di luglio settembre, ottobre, questa settimana), ecc.ecc., (posso continuare all’infinito), il governo e i ministeri Salute e Ambiente ci dicano che coi sacchettini bio salviamo il pianeta, che pagarli è un atto di civiltà, che così dobbiamo essere orgogliosi di risolvere la tragedia inquinamento, ecco che anche l’italiano più pecorone si ribella. L’italiano lo puoi tosare quanto vuoi, ma pretendere anche di scorticarlo con delle balle è troppo. Buona giornata. Saluti

MANCA SOLO BAGONGHI
MARCO TRAVAGLIO
Ultime notizie dal Circo Barnum. Siccome Emma Bonino non voleva raccogliere le 400 firme per ogni circoscrizione previste dalla legge elettorale per tutte le nuove liste (compresa la sua “+Europa con Emma Bonino”) e minacciava il Pd di correre da sola, e il Pd si era offerto di raccoglierle al posto suo aggirando il Rosatellum scritto dallo stesso Pd (una lista che raccoglie firme per un’altra), ora la Bonino non dovrà più raccogliere firme perché la sua lista non si chiama più “+Europa con Emma Bonino”, ma “+Europa con Emma Bonino – Centro democratico”, grazie al pronto intervento in suo soccorso di Bruno Tabacci, il quale le presta il suo simbolo (“Centro democratico”) che, essendo vecchio come il cucco, è esentato dalle firme e dunque, per contagio, esenta anche quello nuovo della Bonino (che non è più nuovo, ma seminuovo o semivecchio). Il fatto che Tabacci sia un cattolicone, un democristiano peripatetico, ex Dc, ex Ccd, ex Udc (centrodestra, alleato per 7 anni di Berlusconi, An e Lega), ex Rosa Bianca, ex Rosa per l’Italia, ex Alleanza per l’Italia, ex assessore della giunta Pisapia (Rifondazione comunista), ex candidato alle primarie del centrosinistra, ex cofondatore del Centro democratico, ex candidato alle Europee per Scelta europea (Centro), ex Campo Progressista di Pisapia (sinistra), e che la Bonino sia una radicale antidemocristiana, anticomunista, ultraliberista, laicista, abortista, eutanasista aggiunge un tocco clownesco alla strana coppia e rende avvincente la stesura del programma (sempreché la lista non ne presenti uno per “+Europa” e un altro per “Centro democratico”).
Intanto, per evitare lo spiacevole fastidio di dover rispettare il Rosatellum da lei votato, la ministra Beatrice Lorenzin, leader della neonata Civica Popolare (l’altra travolgente lista alleata del Pd), pensa bene di appiccicarsi da qualche parte il vecchio simbolo della Margherita, fondata nel 2002 da Francesco Rutelli. Il quale ha però comunicato che il marchio margheritico non è a disposizione di una che nel 2008 era deputata e leader di FI nel Lazio, alleata di Alemanno che divenne sindaco proprio contro Rutelli; e nel 2013 fu rieletta col Pdl, per passare di lì a poco a un partito chiamato fino all’altroieri Nuovo Centrodestra, dunque lievemente incompatibile col centrosinistra. Lei risponde che la Margherita è del suo socio Lorenzo Dellai, che la usò per primo in Trentino. Rutelli risponde: allora usàtela in Trentino e basta. Ma Dellai vanta un presunto copyright anche sul Centro democratico di Tabacci, e sono soddisfazioni.
Ora, i trasformismi pagliacceschi di un Tabacci e di una Lorenzin non fanno più notizia: ci si meraviglierebbe della loro coerenza. Invece la Bonino ha deciso di rinunciare a quel minimo di reputazione e serietà fin qui conservato, malgrado una vita passata a ballare con tutti e col contrario di tutti per restare sempre a galla, da quando entrò in Parlamento nel 1976 per non uscirne praticamente più (8 legislature in Italia e 3 in Europa). Nel ’94, per dire, fu eletta con FI appena fondata da B., Dell’Utri e Previti, e ne rimase alleata, fra alti e bassi (compresa la nomina a commissario Ue), fino alla rottura del 2006. Allora passò armi e bagagli al centrosinistra, anche se continuò a pensarla come B. su vari temi cruciali: deregulation del mercato del lavoro, con tanti saluti allo Statuto dei lavoratori; plauso alle guerre camuffate da “missioni di pace” in ex Jugoslavia, Afghanistan e Iraq; separazione delle carriere fra giudici e pm, amnistia, abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale, responsabilità civile delle toghe e niente autorizzazioni all’arresto di parlamentari accusati di gravi reati: perfino per Cosentino, imputato per camorra. Infatti ancora nel 2005, alla vigilia della rottura, la Bonino dichiarava di “apprezzare ciò che Berlusconi sta facendo come premier” (una legge ad personam via l’altra) e cercava disperatamente un accordo con lui. Sfumato il quale, scoprì all’improvviso i vizi del Caimano e le virtù di quelli che fino al giorno prima chiamava “komunisti” e “cattocomunisti”. E nel 2007 pensò bene di prendersela con Gino Strada, accusandolo di trescare con i talebani col suo “atteggiamento ambiguo, tra l’umanitario e il politico, che si può prestare a qualunque illazione”, perché “scientemente o incoscientemente – che sarebbe ancora peggio – finisce per giocare un ruolo che è sempre un ruolo ambiguo, tra torturati e torturatori” (Ansa, 9.4.07). Infatti lei, per evitare ambiguità fra torturati e torturatori, non disse mai una parola su Abu Ghraib e Guantanamo.
Intanto, da entrambi i forni – destra e sinistra – collezionava tante poltrone che nemmeno Divani&Divani: deputata, senatrice, europarlamentare, commissario europeo, vicepresidente del Senato, ministro degli Affari europei con Prodi e degli Esteri con Letta. E si candidava a quasi tutto: alla presidenza della Repubblica, del Consiglio, della Camera, della Regione Piemonte e della Regione Lazio, nonché a rappresentante dell’Onu per i rifugiati e per l’Iraq. Ultimamente sparava a palle incatenate contro la politica del Pd sull’immigrazione: prima svelava che era stato il governo Renzi “a chiedere che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia, violando di fatto Dublino”, in cambio di un po’ di flessibilità sui conti; poi accusava Minniti di violare i diritti umani e di chiudere gli occhi sullo “scempio di vite umane, gli abusi, le violenze più atroci perpetrate nei lager libici”.
Ora si allea col Pd di Renzi e di Minniti e, da vera radicale, fa una lista con un vecchio democristiano che potrebbe tranquillamente chiamarsi “Atei Cattolici”, ma anche “Vegani Carnivori”. Il programma lo scrive il nano Bagonghi.

A ROMA E TORINO CI SONO PIU’ CACCHE DI CANE
Viviana Vivarelli
Credo che ogni notizia abbia diversi modi per essere data.
Circa i giornalisti che ci dicono che a Torino e a Roma ci sono più cacche di cani, forse i loro articoli dovrebbero darci qualche informazione in più.
Cominciamo col dire che in Italia abbiamo 60 milioni di abitanti e 60 milioni di animali domestici. Un italiano su due ha qualche animale da compagnia. Ci sono gli animali certificati ufficialmente poi ci sono i randagi che sono in numero impressionante. Nel 22% delle case italiane c’è almeno un cane. La presenza di cani è maggiore al Centro (36 %), e quella dei gatti al Nord Ovest (43 %). Ma è al Sud e nel Nord Est che ci sono le famiglie più accoglienti: qui è più diffusa la compresenza di entrambi gli animali (rispettivamente al 33 e al 32 %).
Siamo un popolo che ama gli animali, tanto che l’86 % è contrario alla produzione di pellicce, circa il 70 % dice di non apprezzare la caccia (mi dispiace per la Lega che voleva la doppietta anche ai sedicenni) e oltre l’80 % si dichiara contrario alla vivisezione.
Roma, Torino e Napoli sono le città più amiche dei gatti.
Ricordiamo che In Italia viene sterilizzato un cane ogni 5 che arrivano nei canili e un gatto ogni 8 nelle colonie.
I cani regolarmente registrati all’anagrafe sono 7 milioni, un cane ogni 9 cittadini, ma con enormi differenze tra le varie città: se a Terni sono uno ogni 3,5 abitanti, per es., ad Avellino sono uno ogni 722 cittadini. Stessa situazione per i gatti nelle colonie: uno ogni 12 abitanti ad Arezzo mentre ad Asti uno ogni 1.913 abitanti.
Abbiamo 8 milioni di cani certificati ma probabilmente il vero numero si avvicina ai 18 milioni. Nella sola Roma dovrebbero esserci 5000 cani ma è difficile stabilirlo perché i randagi sono molti, sono stimati anch’essi in 5000, un numero impressionante. A Torino si parla addirittura di 80.000 cani. Gli abbandoni sono dovuti spesso alla tassa troppo alta.
L’89% delle amministrazioni comunali che ha risposto al questionario ha dichiarato di aver attivato l’assessorato e/o l’ufficio appositamente dedicato agli animali, mentre il 97% delle aziende sanitarie locali ha dichiarato di avere almeno il canile sanitario e/o l’ufficio di igiene urbana veterinaria (in cinque casi anche l’ospedale veterinario) appositamente dedicati. Quasi 2 comuni su 3, inoltre, ha un nucleo della Polizia municipale volto a effettuare specifici controlli e il 68,13% dichiara di aver dotato il proprio personale di lettore microchip.
Il randagismo è ancora un fenomeno molto grave.
Virginia Raggi, ha firmato un’ordinanza che stabilisce una serie di divieti applicati a circa 40 fontane di particolare interesse storico, artistico e archeologico, inclusi i loro basamenti e le relative aree di pertinenza. Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 40 a 240 euro. In particolare il provvedimento, che sarà valido fino al 31 ottobre 2017, prevede il divieto di: bivaccare, consumare alimenti o bevande; sedersi, arrampicarsi e/o porre in essere qualsiasi altra condotta non compatibile con la naturale destinazione del bene pubblico; versare liquidi e/o gettare qualsiasi oggetto, ad eccezione del tradizionale lancio di monetine; lavare animali, indumenti e simili; fare bere animali. Questo è stato necessario dopo episodi molti spiacevoli.
In quanto a raccogliere o meno le deiezioni dei cani, abbiamo i filmati di romani che gettano i rifiuti fuori dai cassonetti, non ci aspettiamo che gli stessi abbiano maggiore educazione con i rifiuti dei loro cani.
.
Candidature negli altri partiti.
I candidati eletti devono pagarsi la poltrona.
Il Pd chiede 35mila euro tutti assieme o 1500 al mese.
Per entrare nel listino di Forza Italia bisogna versare tra i 30 e i 40mila euro.
La Lega chiede 20 mila euro.
Matteo Renzi, pur avendo messo in cassa integrazione i 180 dipendenti, può contare sui 6,4 milioni arrivati grazie all’ultimo 2 per mille: la cifra più alta tra tutti i partiti.
Appena Grasso ha lasciato il Pd, il tesoriere Bonifazi gli ha intimato di pagare le pendenze: 83.250 euro, entro il 15 dicembre”.In pratica Grasso non avrebbe mai versato quanto dovuto al partito di Renzi, a differenza di altri ex iscritti come Pierluigi Bersani o Guglielmo Epifani che hanno saldato tutti i propri debiti prima di abbandonare il Pd.
.
Carola Carusi
Per memento: Tabacci è quello che non si era accorto che la sua compagna Angiola Armellini, non pagava le tasse su 1243 immobili mai dichiarati al fisco. Ecco, Tabacci, quello lì. Quello. Proprio lui. Sì, esso. #votatevelovoi

Sole24ore
Potrebbe avere effetti contrari all’obiettivo: la legge che impone dal 1° gennaio l’uso di sacchetti biodegradabili per i prodotti sfusi ha tante virtù ma con ogni probabilità potrà indurre un aumento nell’uso di imballaggi.
Il decreto Mezzogiorno approvato in agosto conteneva, nascosto nell’articolo 9-bis della legge di conversione, una piccolissima nota che intendeva aiutare l’ambiente e la genialità italiana. Dice la norma: dal 1° gennaio nei supermercati quei sacchetti leggerissimi di plastica in cui si raccolgono, si pesano e si prezzano i prodotti venduti sfusi come frutta, verdura o affettati devono avere tre caratteristiche.
Le 3 caratteristiche sono queste: i sacchetti devono essere di plastica biodegradabile, devono essere monouso, devono essere a pagamento.
Vengono multati i supermercati che non hanno questi sacchetti, o che non li fanno pagare ai clienti.
La norma serve soprattutto a promuovere l’industria italiana, leader nella produzione di plastica biodegradabile, invenzione italiana invidiata nel mondo(in realtà serve ad arricchire una amica di Renzi)
Inoltre intende ridurre la quantità di rifiuti di plastica abbandonati, che sporcano i bordi di tante strade e a volte finiscono a lordare perfino le spiagge e il mare.
1° effetto della norma: è necessario che la produzione sia adeguata alla domanda. Se non vi sarà disponibilità, o quando i magazzini saranno vuoti, alcuni supermercati potranno denunciare i fornitori che si rifiuteranno di vendere loro i sacchetti a norma.
2° effetto possibile: con l’obbligo del monouso viene promosso l’uso di prodotti usa-e-getta e viene vietato l’uso di imballaggi riutilizzabili. Non sarà possibile presentarsi al supermercato con il proprio sacchetto privato che si riutilizza più volte.
3a possibile conseguenza: poiché per legge il costo dell’imballaggio non può essere assorbito nel prezzo complessivo del servizio, molti consumatori abbandoneranno il prodotto sfuso e si rivolgeranno ai prodotti già confezionati. Invece di prendere i frutti con il guanto usa-e-getta, pesarli nel sacchetto biodegradabile, etichettarli e poi alla cassa pagare il sacchetto, molti consumatori prenderanno la vaschetta di polistirolo con i frutti già imbustati. In altre parole, ci saranno più imballaggi in circolazione.
4°: La convinzione che il prodotto biodegradabile non abbia impatto ambientale può dare ai maleducati una giustificazione per gettarlo nell’ambiente, affermando che tanto sparirà. Non è vero: il sacchetto biodegradabile sparisce in tempi brevi solamente nelle condizioni appropriate, come quelle degli impianti di compostaggio.

Anna Fano
Gli unici ad applaudire pubblicamente la norma sono i vertici di Assobioplastiche, il cui presidente, Marco Versari, è stato portavoce del maggiore player del settore, la Novamont
Intorno a Novamont si concentrano altre coincidenze. L’amministratore delegato è Catia Bastioli, una capace manager che ha incrociato più volte la strada del Pd e di Renzi. Nel 2011 partecipa come oratore alla seconda edizione della Leopolda, quella in cui esplode il fenomeno Renzi. Molti degli ospiti di quell’evento oggi occupano poltrone di nomina politica. E Catia Bastioli non fa eccezione: nel 2014, pur mantenendo l’incarico alla Novamont, viene nominata presidente di Terna, colosso che gestisce le reti dell’energia elettrica del Paese. Con i buoni uffici del Giglio magico

LA LEGGE PRIMA ORDINA DI PAGARE TUTTI I SACCHETTINI BIO USATI PER GLI ALIMENTI, DA 2 A 7 CENTESIMI, COL DIVIETO DI USARE SACCHETTI PROPRI POI SI CORREGGE

Per Codacons il costo dei sacchetti ultraleggeri è “un balzello inutile che non ha nulla a che vedere con l’ambiente e con la lotta al consumo di plastica” e “produrrà un aggravio di spesa che potrà raggiungere i 50 euro annui a famiglia (io ho calcolato 100 euro), laddove il costo degli shopper avrebbe dovuto essere interamente a carico dei supermercati e dell’industria”.
La direttiva europea dice che, per ridurre il consumo di sacchetti monouso in plastica, entro il 31 dicembre 2018, le borse di plastica in materiale leggero non dovranno essere date gratis nei punti vendita, salvo che siano attuati altri strumenti di pari efficacia (per es. le buste di carta gratuite). Ma dice chiaramente che si riferisce solo alle borsine che raccolgono tutta la spesa finale e non ai sacchetti in materiale ultraleggero per i singoli alimenti (per intendersi quelle che usiamo per raccogliere e pesare la frutta o in cui al banco mettono il prosciutto) .
Contraria al provvedimento anche Federconsumatori, che ritiene il nuovo provvedimento “importante e anche condivisibile, ma restano alcuni dubbi sulla scelta di introdurne l’utilizzo esclusivamente a pagamento”. (La
direttiva europea non dice che il cliente deve pagarli)
Per il Giornale e il Fatto Quotidiano si tratta di un regalo alla Coop e a Catia Bastioli, AD di Novamont, definita “una capace manager che ha incrociato più volte la strada del Pd e di Renzi” (però la direttiva si rivolge a tutti i Paesi europei e solo in Italia la Novamont copre l’80% del fabbisogno italiano).
In sostanza, Bruxelles non impone pagamenti per i sacchetti ultraleggeri e li lascia alla discrezionalità dei singoli Stati. Per cui la decisione di farli pagare è solo del Governo italiano. Si legge nelle premesse della Direttiva: “gli Stati membri possono scegliere di esonerare le borse di plastica con uno spessore inferiore a 15 micron (“borse di plastica in materiale ultraleggero”) fornite come imballaggio primario per prodotti alimentari sfusi ove necessario per scopi igienici oppure se il loro uso previene la produzione di rifiuti alimentari”.

Auchan, Conad, Coop Italia, Coop Lombardia, Eurospar, Gruppo Gros e Iper hanno fissato un prezzo di 2 centesimi a sacchetto. Costano invece la metà, 0,01 euro, gli ultraleggeri commercializzati nei punti vendita di Coop Toscana, Esselunga e Unes. Hanno deciso di applicare un prezzo di 3 centesimi di euro a sacchetto le catene Lidl, Pam e Simply.
… ma i piddioti proprio ora dovevano inventarsi questa nuova tassa odiosa sui minisacchetti che costerà ad ogni famiglia italiana un tot che dalle categorie dei consumatori è stato valutato tra i 50 e i 100 euro l’anno??? Non bastavano i 953 euro di aumento di costi vari? Ma vogliono proprio farsi odiare?

MASSIMO PIRAS
E’ penosa la difesa d’ufficio di certi ambientalisti, visto che:
1 – VIETARE IL RIUTILIZZO DELLE BUSTINE E’ PURA IDIOZIA
2 – LE BUSTINE IN BIO-PLASTICA NON SARANNO COMPOSTATE per motivi tecnici NE’ NEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI NE’ NELLE COMPOSTIERE DOMESTICHE
3 – LA RIDUZIONE DEGLI IMBALLAGGI PLASTICI E’ LA PRIORITA’, MA INIZIANDO DAL RIUTILIZZO E DALLA VENDITA DI PRODOTTI SFUSI.
E’ evidente che la nuova legge che obbliga gli esercenti a sostituire i sacchetti in plastica per pesare/prezzare prodotti di ortofrutta e alimenti sfusi (che non sono le borsine per portare via la spesa pagata) è una bella presa in giro con l’aggravante dell’ulteriore MINI-TASSA a carico dei consumatori.
Questa operazione, spacciata come ‘ambientale’ da sedicenti imprenditori ed associazioni ambientaliste, non diminuirà la quantità di rifiuti generati, perché è solo un affare per l’azienda monopolista del materiale BIO-PLASTICO di cui è composto il sacchetto per legge (60% plastica – 40% amido di mais). E sappiamo da chi sia prodotto l’80% dei minisacchetti.
Gli ambientalisti insistono nel dire che essi sono BIO-DEGRADABILI e COMPOSTABILI, ma non è così. Non sono marcati in modo di distinguerli da altri nella fase di compostaggio industriale, per cui di fatto sono rimossi tutti per evitare di inquinare il resto.
All’atto pratico: zero guadagno ambientale e solo un inutile costo in più per i consumatori.
La soluzione vera era quella dei sacchetti riutilizzabili come le MULTI-BAG adottate da novembre dalla COOP SVIZZERA, o altri SISTEMI simili di riuso che consentano di azzerare il sistema usa e getta attuale al di là del materiale usato, anche se bio-degradabile.

Facciamo il conto della spesa di una persona: pane (un sacchetto), insalata(un sacchetto), un chilo di arance (1), una fettina di carne (1), un etto di mortadella (1), un cetriolo (1), due pomodori (1), una briosce (1), due banane (1) due ossa e due ali per il brodo (2), siamo a 11 sacchetti per una spesa molto piccola, con un costo medio fanno 22 centesimi, x 20 giorni fanno 4 euro e 40, in un anno, sono 52 euro, è una tassa e ho calcolato al minimo per una persona sola. Per una famiglia si sale a 100 euro e più.
La gente ha accettato storcendo la bocca rincari delle bollette, di ticket, dei pedaggi ecc, per 952 euro l’anno, poi è andata fuori di testa per questi pochi euro dei sacchetti per alimenti. Ma riescono a capirlo o no quando la misura è colma? Non è la cosa in sé, è che la rabbia della gente ormai tracima e non sopporta oltre.
Perché nei supermercati non si offrono sacchetti di carta gratuiti? La carta è biodegradabile. In USA sono decine di anni che nei market danno sacchetti di carta.
Per gli alimenti, un tempo si usavano la carta, il cartone, il cartoncino e la carta oleata. Non si possono usare più? E perché la fanno tanto lunga con l’ambiente e poi, quando vai al banco dei salumi, ti mettono qualsiasi cosa, anche due pasticcini o un etto di ricotta, in contenitori durissimi di cellofan che non sono assolutamente biodegradabili e nessuno dice niente su quelli? Per il cellofan durissimo non vale l’ambiente? E per tutto il cartone che ti danno in più in edicola attorno a certi libri e giornali non vale l’ambiente? E per tutta la pubblicità in carta e plastica che ti ritrovi nella cassetta della posta non vale l’ambiente? E per tutte le bottiglie di plastica? E per i soprappiù di confezione quando ti costringono a comprare tre scatolette o due insieme e mai una da sola? E poi, se per i distributori di legumi secchi o di detersivi sciolti che ti puoi prendere da solo, puoi portarti dei sacchetti o dei contenitori da casa, perché la stessa cosa non deve valere per la frutta, per esempio?
Parrebbe paradossale che la gente inghiotta 952 euro di aumento sulle bollette e poi va fuori di testa per pochi euro aggiunti coi sacchetti. Ma si pensi a un malato terminale steso a letto con dolori acutissimi e nessuna speranza di guarire, gli arriva l’aggravio di altri dolori e di altre malattie e, nel momento in cui le sofferenze sono più alte, ecco anche una zanzara a pungerlo. E qualcuno gli dice che la zanzara gli è stata mandata da qualcuno che sulle zanzare ci specula perché ne possiede l’80% e si farà almeno centinaia di milioni e può impestarti di zanzare perché è amico del Governo e sei obbligato per legge a tenertela. Credo che a questo punto anche un malato abituato a tutto sbotti perché quel che è troppo è troppo. La reazione esagerata della gente ai questi sacchetti dichiara in modo incontrovertibile che la sopportazione è arrivata al suo grado massimo e che qualcosa sta esplodendo.

Franco Ranocchi
Ad Amburgo i supermercati mettono a disposizione,gratis,i sacchetti di carta con la scritta “se potete,riutilizzateli’.Non fosse un governo fascista,quello italiano,avrebbe lasciato la libertà ai supermercati e i sacchetti sarebbero di carta, biodegradabili al 100%.

Oliver Bauer
Sacchetti COOP SVIZZERA: sacchetti a retina, riutilizzabili e lavabili in lavatrice a 30°C, su cui si possono attaccare e staccare le etichette con il prezzo dei prodotti acquistati. LEZIONE DI CIVILTA’

Hanno aumentato tutte le bollette, i pedaggi, le assicurazioni, i ticket ecc. fino a un totale di 952 euro a famiglia.
Hanno tentato di mettere i pagamenti delle bollette a 4 settimane e non a fine mese e contemporaneamente hanno tentato di pagare le pensioni il 6 del mese invece che il primo. E se non è un furto questo!
Tagliano continuamente, peggiorandole, sanità e scuola.
E ora questo ulteriore balzello che non è così minimale come dicono i bugiardi, ma, incidendo su ogni singolo alimento che abbia una protezione in un derivato della plastica, viene a costituire una tassa annua di un centinaio di euro per famiglia.
Ma continuano ad essere la casta più pagata d’Europa e non tagliano a se stessi nemmeno un centesimo, non si sono messi nemmeno un tetto ai superstipendi né si sono tolti i vitalizi, mentre hanno aumentato del 23% le spese militari e ora, entrando in guerra in Siria e in Niger, hanno portato a 31 le guerre aggressive in cui l’Italia partecipa, mentre continuano a restare impuniti i reati di corruzione di membri dello Stato, non si fa pagare ai rei, nemmeno ai truffatori bancari, nessuna multa né li si obbliga a restituire il bottino o li si sottopone a sequestro dei beni e si continua a candidare delinquenti e ladri, abbiamo dovuto vedere persino una legge di Renzi per candidare all’estero Verdini condannato a 9 anni di carcere per corruzione e truffa e una legge per dimezzare le firme richieste per presentare un partito!
E hanno pure la faccia di fare promesse elettorali e di dire che riporteranno la giustizia e ci faranno pagare meno tasse!!!

ULTIMISSIME
Visto che tutti gli italiani si sono irritati moltissimo per questa faccenda dei minisacchetti che alla fine costituiva un’altra tassa che sarebbe gravata su ogni famiglia per un tot che andava da 50 a 100 euro, e visto che in Italia non si parlava che di questo (salvo che sul blog di Grillo dove vivono in un mondo a parte) e che il Codacon aveva fatto ricorso in 104 procure italiane, il Governo ha deciso di intervenire.
Giuseppe Ruocco, segretario generale del dicastero della Salute, ha preso ufficialmente posizione: “No al riuso, ma il cittadino può portare buste proprie”
Dopo tutto l’Ue aveva detto: “Si possono usare i minisacchetti solo quando non se ne possa veramente fare a meno e, in alternativa, si può ricorrere ad altri contenitori riutilizzabili per il trasporto dei prodotti”.
Dunque da ora le buste si possono portare anche da casa, purché siano nuove, resta vietato il riuso. Insomma c’è stato il caos ma la toppa è peggio del buco perché complica ulteriormente le cose.
Erano scoppiate così tante polemiche e così tanto odio contro Renzi e la sua amichetta cje la Lorenzin è dovuta intervenire: “No al riutilizzo dei sacchetti bio quando si acquista frutta e verdura al supermercato, ma non siamo contrari all’impiego di buste monouso nuove che il cittadino può portare da casa“.
Il problema inizialmente era ambientale, ora è sanitario, ma siamo ancora lontani dalle buste di carta o da quelle svizzere adatte al riuso. Ora si parla di possibili contaminazioni batteriche trasformando le cassiere in vigilanti sulla sanità pubblica.
Dunque hanno fatto una nuova circolare ‘interpretativa’ emessa dal Ministero dell’Ambiente Galletti e inviata alla grande distribuzione (Coop, Federdistribuzione e Conad): le borse di plastica di qualsiasi tipo, si legge nel documento, “non possono essere distribuite a titolo gratuito” dai supermercati, e “il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino”.
Eppure la direttiva Ue del rischio batterico nemmeno parlava in quanto si proponeva solo di ridurre le borsine, e l’Ue lo ha ribadito, ricordando che ogni anno vengono consumati 100 miliardi di buste di plastica destinate a restare nell’ambiente per 100 anni. Quindi, ha detto ancora il portavoce, “bisogna fare in modo di utilizzare le buste di plastica solo quando non se ne possa veramente fare a meno e, in alternativa, ricorrere ad altri contenitori riutilizzabili. Insomma: un gran pasticcio.
La Codacon era scattata subito con una battaglia legale in 104 Procure: “Chiediamo alle Procure di aprire indagini sul territorio alla luce del possibile reato di truffa, verificando il comportamento di ipermercati, supermercati ed esercenti nella vendita dei sacchetti biodegradabili, perché stanno arrivando segnalazioni da parte dei consumatori di tutta Italia che denunciano come il costo degli shopper venga loro addebitato anche in assenza di acquisto dei sacchetti, in modo del tutto illegittimo“. In sostanza, denuncia il Codacons, se un consumatore decide di acquistare un prodotto ortofrutticolo sfuso senza imbustarlo, ad esempio un ananas, un mango o anche una sola mela, al momento della pesatura la bilancia emette uno scontrino che contiene già al suo interno l’addebito di 2 o 3 centesimi di euro per il sacchetto di plastica. Il Codacons critica anche il Ministro della Salute che oggi ha detto “no” alla possibilità di riutilizzare i sacchetti per la spesa di frutta e verdura perché sussisterebbe un rischio di eventuali contaminazioni. “Si tratta di una assurdità clamorosa.Se il consumatore porta il sacchetto pulito da casa non esiste alcun rischio di contaminazione, semmai è l’ortofrutta esposta in vendita che può contaminare le buste della spesa. Non si capisce poi perché un sacchetto riutilizzabile possa contaminare frutta e verdura e lo stesso discorso non valga per le scarpe, le borse, gli zaini, i cappotti, i guanti indossati dai cittadini che entrano in un supermercato”.
L’associazione infine annuncia una istanza d’accesso al Mise per conoscere quali aziende producono bio-shopper in Italia, quali sono i loro profitti e l’entità delle tasse pagate nel nostro paese, ed eventuali rapporti tra i vertici di tali società e membri del Governo e del Parlamento.

Alfredo Pierucci
Le compagnie telefoniche hanno portato la fatturazione a 28 giorni con il risultato che a fine anno abbiamo pagato un mese in più. Sono state multate per questa pratica scorretta, ma loro continuano come se niente fosse.
Stiamo subendo aumenti su luce, gas, autostrade, assicurazioni, ma noi imperterriti continuiamo a stare in silenzio.
Per ultimo la ciliegina sulla torta; i sacchetti biodegradabili e compostabili a pagamento, senza poterli riusare e senza una valida alternativa che ci faccia evitare questa tassa obbligatoria… tranne casi eccezionali.
Il nostro disinteresse è uno stimolo per continuare a spremerci come limoni .
Io non ci sto !
.
Viviana
C’è già il divieto di usare sacchetti portati da casa per i singoli alimenti. Solo per la spesa finale puoi usare quello che ti pare. Io vado sempre col carrello e metto tutto lì sia durante la spesa che alla fine, altri si portano una borsa da casa. Alcuni continuano a confondere il sacchetto per la spesa finale da quelli più leggeri con cui per es. pesi le patate o quelli in cui ti mettono al banco dei salumi l’etto di salame, o al banco delle carni la fettina di manzo. Il sacchetto finale a Bologna è sempre stato a pagamento. Però il costo dei contenitori leggerissimi e piccoli finora era compreso nel costo dell’alimento. Ora te lo faranno pagare anche alla cassa per cui lo pagherai due volte. E se pensi di prendere per es. la frutta sfusa senza alcun sacchetto, te lo faranno pagare lo stesso come se ci fosse. Nella spesa anche di un single questi sacchettini più leggeri sono sempre tanti, per cui non solo alla fine producono una ulteriore tassa annuale di molti euro (100 euro almeno a famiglia) ma sono un duplicato rispetto a un costo che sostenevi anche prima. E il Governo per certi alimenti, per es. le patate, non ti permette di usare sacchetti di carta gratuiti come avviene in tutto il mondo. C’è della particolare cattiveria e meschineria in questa tassa e sono stati anche bugiardi perché hanno detto che questo pagamento lo voleva l’Europa mentre è solo un ulteriore espediente per derubarci e truffarci. Farne solo una questione ambientale è da ipocriti soprattutto verso un Governo che dell’ambiente non potrebbe fregarsene di meno e ha addirittura ridotto la spesa per le rinnovabili mentre non ordina nemmeno la raccolta differenziata e insiste sugli incineritori. Questa dei sacchetti per alimenti a pagamento è una estorsione che non esiste in nessun Paese europeo! Estorsione! Questa è la parola giusta!

Francesco Erspamer
La vicenda dei sacchetti di plastica biodegradabile (in realtà solo in parte biodegradabile) a pagamento imposti per legge di soppiatto (all’interno di un decreto di “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”) e facendo finta che si trattasse di una direttiva europea che invece non esiste, allo scopo di favorire la ditta che li produce e che guarda caso è guidata da un’imprenditrice che frequenta la Leopolda ed è vicina a Renzi, questa vicenda dimostra in modo trasparente che il Pd e le sue stampelle di sinistra non sono una calamità per il paese solo perché fanno politiche di destra, a cominciare da privatizzazioni e liberalizzazioni all’americana, ma anche e soprattutto perché svuotano e sviliscono i valori della vera sinistra, inclusi i diritti civili e l’ecologia, usati solo per ottenere voti o per arricchire le multinazionali o gli amici degli amici, anche al rischio di spostare la gente, per reazione, verso la destra sociale o il qualunquismo. Per questo Dante pose nel nono cerchio dell’inferno, il più profondo, i traditori: perché fanno molti più danni dei nemici e più difficili da rimediare. Qualunque partito in questo momento è meglio del Pd e dei suoi alleati.

Quale è il risultato di questa storiaccia dei minisacchetti ultraleggeri?
– Che essendo già inseriti nel prezzo, grazie a questo Governo li pagheremo due volte, con un aggravio per famiglia di una cifra che va dai 50 ai 100 euro, una ulteriore e gratuita tassa assolutamente insopportabile dopo la stangata che hanno voluto di 953 euro a famiglia
– Che a questo Governo non gliene frega una pippa del popolo italiano e delle sue difficoltà economiche ma prende ogni pretesto per mungerlo di più
– Che il numero di sacchetti inquinanti resterà lo stesso, perché inquinano anche gli ultraleggeri, visto che a Galletti, Ministro dell’Ambiente, e alla Lorenzin, Ministro della Salute, dell’ambiente non gliene può importare di meno, e che, se gliene importasse qualcosa, avrebbero integrato la legge con l’avvertenza di mettere nei punti di vendita sacchetti piccoli e grandi di carta come avviene in tutta Europa
– Che, infine, hanno dimostrato una volta di più di non aver interesse alcuno per la crisi, l’ambiente o la salute degli italiani ma di essere interessati solo ad arricchire gli amici.

CHI PAGHERÀ LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL PD?
Paola Taverna
La Novamont, azienda leader nella produzione di materiale per i sacchetti bio, deterrebbe l’80% del mercato. Con un consumo di 20 miliardi di sacchetti l’anno, al costo di 2centesimi l’uno, si prevede un business da 400milioni di euro l’anno. Il bello è che il 15 novembre Renzi con il suo trenino è andato proprio alla Novamont e dopo aver incontrato i dirigenti a porte chiuse, appena uscito ai giornalisti ha detto: “Dovremo fare ulteriori sforzi per valorizzare questa eccellenza italiana”. Detto Fatto.
A voi i commenti!
.
Ora provate a dire ancora che questa cosa dei minisacchetti è una cazzata!
Tra l’altro non ho mai visto tanto odio come in questi giorno contro questo aggravio assurdo di spesa! I 952 euro di aumenti l’anno la gente non li ha ancora visti e continua a sperare che non ci siamo, ma questo aumento lo hanno visto tutti benissimo subito ed essendo totalmente ingiustificato si sono immediatamente incazzati. E’ una truffa e anche l’ultima vecchietta di questo Paese era furente. E’ incredibile se si pensa che il Pd ha fatto ben di peggio, ma credo sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso!
Inizia la campagna elettorale. Renzi promette di abolire il canone RAI. Ma non è stato lui a metterlo nella bolletta della luce? E non è stato il suo Governo a imporci una salassata di aumenti di bollette, ticket, pedaggi, assicurazione per 953 euro a famiglia e ora perfino il furto sui minisacchetti pagati doppi? Come facciamo a credere al predone da strada che prima ti deruba e poi promette di renderti parte del maltolto?
E sui superstipendi di chi lavora in Rai Renzi non ha nulla da dire? Sulla bella legge fatta dal Pd per cui il massimo di uno stipendio doveva essere 240.000 euro, però per la Rai si fa eccezione e si devono vedere 41 persone pagate più del tetto massimo Renzi ha nulla da dire? Si ricorda che la commissione di Vigilanza aveva dato via libera alla Rai ad emettere bond a patto che inserisse nello Statuto l’obbligo del limite da 240 mila, impegno mai rispettato dal Cda di Viale Mazzini. Forse che 240.000 euro vi sembran pochi? Cosa ha fatto Renzi in proposito? Perché un Paese che ultimo in Europa e ha 10 milioni di poverissimi e 11 milioni di pensioni al minimo, deve avere l’onta di vedere una nullità come Fazio viene con un contratto da 18 milioni e un’altra nullità come la Hunziker che prenderà 400.000 euro per le tre serate di San Remo?

Sono 23 anni che subiamo di tutto. Le angherie, le truffe, gli atti di corruzione, le illegalità, le offese alla democrazia, le lesioni dei diritti hanno raggiunto un livello tale che gli Italiani non ne possono più.
E quando è arrivato l’abuso truffaldino dei minisacchetti da pagare due volte senza che l’Europa ce lo chiedesse, il popolo ha sbottato perché era giunto alla fine della sopportazione! Non era la cosa in sé. Era tutto quello che gli stava dietro. E abbiamo detto BASTA!
E ora credono davvero di ricominciare a fare promesse vuote e idiote per due mesi?????? Io non ce la faccio più.

Più di 50 partiti ! E crescono ancora!
Io li capisco poverini, sono ormai alla frutta (con o senza sacchetto). Hai voglia inventarti programmi fasulli con promesse fantasmagoriche e bonus di ogni qualità. Per andare incontro ai bisogni popolari ogni partito dovrebbe smantellare quella congerie di leggi e di riforme obbrobriose che ci hanno imposto per 23 anni con o senza fiducia, con collusioni indecenti e contro natura, in un sistema dove ognuno ha fatto i suoi porci interessi, calpestando ogni valore, bisogno, diritto del cittadino, spianando la Costituzione, governando illegalmente profittando dei tempi lunghi della Consulta, abusando di ogni potere, difendendosi dalle pene per i reati commessi con un totale stupro del diritto processuale e penale, calpestando la sovranità popolare più che poteva, inchiavardandosi alle poltrone come una sanguisuga, allevando orde di clienti, venendo a patti con ogni criminalità organizzata. E quelli stessi che ora si precipitano a fondare i nuovi partitelli del menga dove tutti gli zoppi si sorreggono a vicenda, sperano di tornare in pista con coalizione elettorali dove ogni cacchetta avrà la sua importanza numerica, eccoli lì’, oggi a ripudiare tutte le vecchie leggi fatte proprio da loro, quelle che i cloni difendevano a spada tratta e che distruggevano inesorabilmente l’Italia. Ed ecco oggi la nuova malattia pre-elettorale: “la schizofrenia dilagante!” Ognuno corre più che può a ripudiare quel che ha fatto finora e a promettere l’esatto contrario!
Bersani inneggerà all’acqua pubblica, lui che l’ha tradita il giorno dopo il referendum.
Renzi dirà che la Costituzione si deve rispettare, lui che ha tentato di abbatterla.
La Lorenzin prometterà di levare i vaccini che fanno male.
Berlusconi parlerà male della mafia e del fascismo.
Salvini riabiliterà i terroni ma l’ha già fatto.
Tutti diranno che diminuiranno le tasse!
E persino Giovanardi, se non si fosse già dimesso, auspicherebbe rispetto per i gay.
Ora ne vedremo delle belle e staremo ben attenti a deprecare tutte le ridicole falsità che prometteranno perché bestie sono state e bestie rimarranno.

La RAI, a spese di tutti i contribuenti, fa da predellino elettorale del PD
Alessandro Di Battista
Quello che è successo ieri al tg1 è gravissimo. Chiediamo l’intervento del Capo dello Stato e dell’osce perché una campagna elettorale avvelenata con fake news dal tg del servizio pubblico è inaccettabile e mette in serio pericolo la correttezza dello svolgimento di questa campagna elettorale. Si utilizzano dati con una totale scorrettezza cercando cosi di raggirare gli elettori.
Ieri per ben due volte, nelle edizioni del pomeriggio e della sera, il Tg1 ha raggirato gli elettori raccontando di una discesa della pressione fiscale di 2 punti percentuali negli ultimi 5 anni (2012-2017)
La pressione fiscale non è assolutamente scesa di 2 punti. La porcheria di Renzi e che il Tg1 ha fatto sua è stata confrontare i dati del III trimestre 2017 con quelli dello stesso trimestre 2012. Ma tutti sanno che l’unico dato significativo sulla pressione fiscale è quello complessivo annuo, perché non tutti i trimestri hanno lo stesso numero di scadenze fiscali e imposte a carico di cittadini e imprese. Confrontando i dati trimestrali invece di quelli annui è molto facile costruirsi una narrazione su misura. Se ci aspettiamo da un Pd alla canna del gas irregolarità così evidenti, è inaccettabile che il principale tg nazionale diffonda sulla rete pubblica le Fake News del Pd senza alcun contraddittorio. E non è la prima volta che succede. Non si può affrontare una campagna elettorale con questo livello di raggiramento dell’elettore. Pretendiamo che gli italiani siano rispettati e informati correttamente.

La cattiveria. Spinoza
Salvini : “Il nostro governo può poggiare su 3 gambe”. Ma, se guardi bene, una è la testa|
(Salvini, a parte Siffredi e ‘mi nonno col bastone, non c’è nessuno qui che possa stare su 3 gambe!)
.
Mauro Stracciari
Renzi toglierà il canone Rai dalla bolletta della luce. Lo metterà nella bolletta del gas.
.
Enrico Marcarlo
La pressione fiscale è scesa con 1 centesimo al sacchettino.. manca solo che ci tassano le scoregge, strano che non l’hanno ancora pensata: PRRR 3 €, PRRRRRRRRRRRRR 5 € e via…
.
Harry Haller
“Intervenga Mattarella!”
Seeeeee, eccome no; se poteva di’ pure “intervenga Superman!” , oppure “intervenga Paperino!” o mejo, “intervengano Qui, Quo e Qua”: c’avremmo avuto più possibbilità, ecco….

HARRY HALLER
IL TERRORE CORRE SUL SACCHETTO.
“Sacchetto’s terror”….

Stamane me so’ fermato a compra’ ‘e patate da l’ambulante (regolare) che porello, s’accorge de ave’ finito l’indispensabbili contenitori co’ ‘i manici a Norma di Legge misto plastica/mais: mette ‘e patate in un sacchetto de plastica 100%, se guarda tutto attorno, scruta pure l’orizzonte temendo che ‘a Legge (sempre in agguato quanno se tratta de metterla ner culo a la povera ggente) je infliggesse ‘a pesantissima sanzione pecuniaria prevista pe’ l’infame delitto: me da’ furtivo er sacchetto radioattivo, e me dice ” ma perchè nun ce ribelliamo???”……
(nota: io, er sacchetto, de plastica o de misto plastica (perchè “biodegradabbile” nun vor dì n’ cazzo, si ce metti er 60% de plastica: “biodegradabbile”, vor dì solo che se rompe prima)
‘o utilizzo più vorte e , a la fine, ‘o getto ne la differenziata: nun capisco perchè me se cerca de incorpa’ de la morte de ‘e balene, de’ quella de’ ‘i derfini, darme ‘a corpa de ‘i pesci ar polistirolo, de’ ‘i muggini “diesel”, quanno invio tutto ar riciclo e ar trattamento rifiuti, eccheccazz…)
.
Le riforme del Bomba:
“Attenti. A me gli occhi. Ora c’è…ora non c’è. Ora c’è…ora non c’è”. “Ora non ci sono.. ora ci risono!”
..e abbattetelo, così la pianta di fare il cretino!

http://masadaweb.org

MASADA n° 1899 8-1-2018 GLI ANNI LENTI

$
0
0

MASADA n° 1899 8-1-2018 GLI ANNI LENTI
Blog di Viviana Vivarelli

Sintesi tragica degli ultimi Governi – La povertà dei giovani è triplicata – Il Rosatellum non garantisce né governabilità né rappresentatività – Decreto sulle intercettazioni – Bavagli e bavaglini – E’ rinata la Margherita con la Lorenzin – Spelacchio – Il cambio delle regole del M5S – Il Pd invece di aumentare le rinnovabili pensa di diminuirle – E’ morto Imposimato – La Rai è tutto fuorché servizio pubblico
.
Ci sono anni giovani e veloci, in cui si succedono innovazioni utili all’umanità e il progresso si fa rapido e irruento, nella politica, nelle scienze, nella cultura, nei modi di vivere, nelle credenze, nelle speranze, nella bellezza. E ci sono anni lenti, pesanti, dominati da governi vecchi, con popoli stanchi e disillusi, una economia ferma, direttive volte a restaurare il peggio del passato e una inerzia che sembra colpire anche le scienze e le arti, gli stili di vita, la democrazia, anni in cui non solo non andiamo avanti ma sembra pure di andare indietro. Negli anni lenti, gli spiriti migliori muoiono, i peggiori si radicano perpetrando le loro nefandezze… finché solo una cosa alla fine ci conduce: sapere che il tempo si muove come una sinusoide, e che, arrivati al fondo non ci resta che salire.
.
Francesca de Vito
Pensierino del giorno
Il problema non è il numero dei candidati alle primarie del M5S…ma gli interessi economici che compongono le liste degli altri…
.
Antonio Carano
Il sottosegretario Gentile: “I banditi stanno nel csx, come nel cdx”. Tranne che in galera.
.
Berlusconi: “Mussolini non era un dittatore”. Era solo uno statista elegante.
.
Legislatura al fotofinish: i politici che lasceranno. Un’impronta indelebile sui cuscini di Montecitorio.
.
Berlusconi: “L’albero della libertà affonda le radici nei nostri valori cristiani e liberali”. E in parecchio concime pure.
.
…l’arbero de ‘e Libbertà, ora je serve quanno porta a piscia’ Dudù, è ovvio……
Harry Haller
.
San Gennaro quest’anno si è superato: ha compiuto il miracolo dello scioglimento delle Camere.
giulysua

Viviana
C’è chi non crede al soprannaturale. Ma quelli che continuano a votare Renzi vi sembrano naturali?
.
NEW LOOK
Quest’anno non so se mi metto il reddito di inclusione, quello di dignità o quello di cittadinanza.
chiagia
.
Energia: da gennaio l’elettricità in aumento del 5,3%, il gas del 5% Quindi vi conviene suicidarvi col gas.
all the web
.
Bruno Fusco
Gli anni andati sono quelli che conosco.
Quelli che ho vissuto in un secondo,
mentre mi chiedevo che sarà, forse domani, forse poi, forse…
Gli anni veloci, delle biciclette e dei piedi forti,
gli anni delle ginocchia sbucciate,
e degli scherzi ingenui, poi gli altri anni in vetro, fragili, dei baci nei sottoscala,
e poi quelli degli affanni indietro ai miei ritardi, e quelli suoi…
L’amore è sempre in vena, è sempre la collana della vita,
ci lascia o ci rammenda il cuore,
e si rinnova come la luce agli occhi appena aperti.
Gli anni andati sono quelli che conosco,
sia nei ricordi, sia nelle ferite aperte che ancora fanno male,
spero che i giorni che verranno,
saranno come il vento fresco in Agosto,
quando fa caldo e si potrà dormire,
lasciando aperto l’uscio alla fortuna.

Il M5S ha detto che candiderà anche persone esterne.
Il Pd invece voterà anche persone opposte.
C’è chi piglia il meglio della società civile, c’è chi sceglie il peggio di chi c’è c’è.
.
Alex So
Voglio un bene infinito a Elio Lannuti, e sarei davvero felice se si candidasse. Persona di grandi valori, sempre in prima linea contro il sistema. Uno che non ha paura di parlare di Bilderberg, che non ha paura di dire che Mario Draghi e Mario Monti siano due criminali, che non ha paura di dire ciò che pensa dell’Europa delle banche, e dei tecnocrati al saldo delle banche. Se esiste una persona che difende i risparmiatori truffati dalle banche, che difende la sovranità nazionale e la costituzione italiana, bene questo è Elio Lannuti. Ben venga la sua candidatura. Ce ne vorrebbero almeno altri 100 come lui, e l’Italia sarebbe il Paese più bello del mondo.
.
Viviana
Un altro nome da prendere in considerazione è Carlo Petrini, gastronomo, sociologo, scrittore e attivista italiano, fondatore dell’associazione Slow Food.È in prima linea in una battaglia contro gli OGM, trovandosi spesso in disaccordo con esponenti del mondo scientifico, favorevoli alla ricerca sugli Organismi Geneticamente Modificati e al loro utilizzo. Nel 2008 il quotidiano inglese Guardian lo posizionò tra le 50 persone che potrebbero salvare il pianeta. E’ un convinto sostenitore di una agricoltura maggiormente “compatibile”, individuando in essa anche una modalità di maggiori rese. Lo vedrei bene come Ministro dell’Agricoltura.

IL VASO E’ COLMO
Viviana Vivarelli
Il Governo Renzi/Gentiloni sta superando ogni indecenza. Calpesta la volontà popolare imponendo di nuovo con arbitrio l’orrenda ciurmaglia della corte renziana già abbondantemente bocciata dal referendum costituzionale, Renzi e Berlusconi concordano tra loro il 3° sistema elettorale incostituzionale che se ne frega della democrazia e della sovranità popolare per un inciucio mostruoso che premia le coalizioni, moltiplica fino all’assurdo il numero dei partiti (già sopra i 50), non garantisce governabilità né rappresentatività, fa in modo che il partito che prende più voti non governi mentre l’elettore non solo si trova una lista di nominati imposta ma può vedere il proprio voto riversato a partiti che non voterebbe mai e si preannuncia il patto demoniaco tra Renzi e Berlusconi. Come non bastasse, Gentiloni prosegue l’orribile proposito di Renzi di impoverire la Nazione, mettendola in vendita e tagliando diritti e tutele, come è avvenuto in Grecia, sempre su direttive di Ministri fallimentari pari a Padoan, per la gioia e l’arricchimento di una congrega di magnati che dominano il mondo attraverso le armi del debito e della crisi e intendono comprare a prezzi stracciati le Nazioni, imponendo un iperliberismo nemico dei diritti del lavoro e dei diritti civili, in una parola un sistema plutocratico nemico di ogni democrazia.
Il programma di Renzi e Berlusconi si basa solo su promesse da stracciarolo, mai mantenute, e su bonus che alla fine costano alla Nazione dei miliardi in aumenti di tasse e bollette e in tagli allo stato sociale. Gli 80 euro sono costati allo Stato 6,6 miliardi (dati della Cgia di Mestre) ma a noi 12 miliardi in più di tasse, ne hanno beneficato 11 milioni di persone col paradosso che quasi 1,7 milioni hanno dovuto restituirlo perché erano diventati più poveri. Mentre, se adempissimo veramente all’ordine della Bce di eliminare le inutili e costose Province, avremmo immediatamente 17 miliardi in più ogni anno. La stessa Cgia ha calcolato che se l’Italia pagasse le stesse tasse dell’Europa, avremmo 900 euro annui in più. Non c’è stata Finanziaria che non abbia tagliato duramente la sopravvivenza dei più poveri, con stangate specialmente su sanità e scuola. Siamo già il Paese più povero d’Europa con 10 milioni di poveri assoluti (quelli sotto la soglia degli 812 €), un italiano su 6, mentre l’Istat ci dice che uno su 5 è a rischio povertà, cioè sta per diventare un povero assoluto, e la disoccupazione giovanile è la più alta dell’Ue col 37,6%, 12 milioni di italiani non si curano più per motivi economici, e un Governo senza vergogna non taglia di un centesimo i propri benefit ed emolumenti, pur essendo il più pagato d’Europa, non razionalizza le spese pubbliche (vd gli assurdi delle disuguaglianze di costi nella sanità), nasconde le proprie rapine (caso Consip), non punisce duramente i propri corrotti anzi li difende e onora (le liste dei partiti sono strapiene di pregiudicati e Renzi ha fatto una legge solo per favorire Verdini, condannato per corruzione a 9 anni, e poterlo candidare all’estero e ricandida la inqualificabile Boschi), pensa solo a favorire le proprie banche assassine (Renzi ha regalato loro ben 86 miliardi senza una sola legge punitiva o di regolamentazione migliore e Gentiloni ha rinominato Visco a capo di quella stessa Bankitalia che ha permesso per negligenza o collusione truffe bancarie per 44 miliardi colpendo migliaia di risparmiatori), aumenta del 23% le spese militari già tra le più alte del mondo e ci mette in altre 2 guerre, Siria e Niger, oltre alle 29 in cui siamo già coinvolti in spregio all’art. 11 della Costituzione che ci comanda la neutralità.
La soglia della povertà per il 2016 è stata fissata a 636 euro al mese per chi vive da solo, a 1061 euro per una famiglia di 2, 1411 euro per una famiglia di 3, a 1730 per 4 e a 2016 per 5. Le famiglie in povertà relativa sono una su 10, che salgono a quasi a una su 3 per le famiglie numerose. Renzi parla del Rei o reddito di inclusione, ma riguarderà solo i più poveri dei poveri, le famiglie con un ISEE non superiore a 6 mila euro e ISR non superiore a 3 mila euro. Andrà anche a 600.000 stranieri che sono in Italia da 2 anni. Consisterà in 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per 5 o più, riguardando solo 190.000 famiglie. Ma scomparirà il sussidio di disoccupazione.
Per questi poveri ogni aumento di costi è un massacro, ma il Governo, indifferente alle sofferenze di chi sta peggio, prevede per il 2018 un aumento dei costi a famiglia di 952 euro (Adusbef) con una stangata di prezzi e tariffe, dalle bollette della luce ai pedaggi autostradali, passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa, spese scolastiche, ticket sanitari, trasporti, acqua, tassa sui rifiuti…
Tutto questo è sommamente ingiusto e sarà insostenibile per troppe famiglie. Si è tentato di bloccarlo con una class action che punisse gli aumenti ingiustificati. La class action era stata approvata all’unanimità dalla Camera il 3 giugno 2014, poi sommersa, infine bloccata al Senato per espresso veto di Confindustria e banche recepito dal ministro Maria Elena Boschi.
E’ per questo che ogni ulteriore aggravio di spesa è ormai la scintilla che può provocare la deflagrazione.
Per cui è stata presa malissimo l’intenzione del Governo Renzi/Gentiloni di spostare al 6 di ogni mese la riscossione delle pensioni mentre si voleva che il pagamento delle bollette avvenisse a 4 settimane e non a fine mese, tentativi maldestro e turpe del Governo di derubare gli affamati che poi si è vanificato, ma il senso di ogni manovra ormai è quello di impoverire la Nazione, mentre non si fa niente per i poveri, i disoccupati, i giovani, i terremotati, il territorio.
Ultimo e intollerabile questo balzello da 2 a 7 centesimi su ogni sia pur piccolo sacchetto per alimenti nei supermercati col divieto di portarsi sacchetti o contenitori da casa, dopo la beffa per cui si decantavano le borsine ecologiche biodegradabili mentre dilagavano i contenitori di cellofan durissimo non biodegradabile, e mentre non esistono buste di carta gratuite come in tutti i Paesi del mondo. A voi questi centesimi di aggiunta sulla spesa possono sembrare pochi, ma per chi stenta a sopravvivere sono uno schiaffo in faccia alla miseria, e sapere che servono a far arricchire un’amica di Renzi rischia di scatenare una rivoluzione, come le famose briosce di Maria Antonietta. Davvero la misura è colma e non se ne può più.

Dukana
Toh… i sacchetti biodegradabili non sono meno pericolosi degli altri perché il materiale, in realtà, si degrada difficilmente nell’ambiente, soprattutto in mare. Lo ha denunciato il capo dei ricercatori UNEP, agenzia Onu per l’ambiente.

MARIONE
Non credo che il centro dx sia davvero in vantaggio.
Non posso credere che esistano davvero italiani così cretini.

ISTAT
Le differenze più impressionanti si vedono quando proviamo a guardare com’è cambiata la situazione negli ultimi dieci anni. Nel 2005 il 4,5 % degli anziani si trovava in povertà assoluta, un dato che, come abbiamo visto, è calato quasi di un punto percentuale nel decennio successivo. Nello stesso periodo il tasso di povertà dei giovani è triplicato, passando dal 3,1 % al 10 %. I giovani sono in sostanza il gruppo sociale più povero del nostro Paese.
C’è qualcuno che si è accorto del problema generazionale?
C’è qualcuno che pensa di affrontarlo in un modo intelligente che non sia quello di regalare ai giovani senza lavoro un bonus ‘per spese culturali’ e non sia nemmeno quello di abbassare l’età del voto a 16 anni?.

Il cdx vince nei sondaggi, ma non si capisce stando con chi e non è chiaro per fare cosa, visto che i capitribù si odiano cordialmente con programmi tutti diversi e non c’è verso di fare una coalizione sociale, e Berlusconi che garantisce l’unità non può candidarsi per la Severino ed è ondivago su chi candidare al posto suo e tuttavia, malgrado la sua titubanza, le primarie non le vuole fare.
Io candiderei Dudù.
O è pregiudicato pure lui??

Gregorio Rapis
A marzo, quando saremo in cabina a votare e’ importante ricordare cosa hanno votato/fatto gli ultimi governi, giusto una piccola sintesi:

Abrogazione art. 18……….. FAVOREVOLI
Acquisto caccia F35………. FAVOREVOLI
Spreco per la Tav………….. FAVOREVOLI
Introduzione dell’IMU……… FAVOREVOLI
Destinare il gettito IMU di
4mld a M.P.S. ……………….. FAVOREVOLI
Sostituzione dell’IMU con
la service Tax ……………..… FAVOREVOLI
Guerra In Libia……………… FAVOREVOLI
Missione in Afganistan… FAVOREVOLI
Missione in Iraq…………….. FAVOREVOLI
Aumento IVA al 21%……… FAVOREVOLI
Aumento IVA al 22%……… FAVOREVOLI
Aumento IVA dal 4% al 10%
per generi alimentari………. FAVOREVOLI
Aumento accise sui
carburanti …………………… FAVOREVOLI
Aumento Irper ed …………. FAVOREVOLI
Creazione della Tarsu, tassa
sui rifiuti……………………… FAVOREVOLI
Condono di 96,5 mld di euro
evasi dalle lobby
delle slot machine…………. FAVOREVOLI
Riforma Fornero …………… FAVOREVOLI
Voto unanime trattati europei……. FAVOREVOLI
Appoggio governi Monti
Letta e Berlusconi……………FAVOREVOLI
Modifica art. 81 della
Costituzione …………………….FAVOREVOLI
Svendita patrimonio pubblico
commerciale e culturale ………FAVOREVOLI
Rielezione NAPOLITANO…….. FAVOREVOLI
Tagli a sanità e istruzione……. FAVOREVOLI
Legge bavaglio alla rete………. FAVOREVOLI
Coltivazioni OGM…………………. FAVOREVOLI
Reintroduzione farine animali
negli allevamenti…………………… FAVOREVOLI
Costruzione inceneritori……… FAVOREVOLI
___________________________________________
Restituzione della sovranità
monetaria ………………………………….CONTRARI
Rinegoziazione del sistema
monetario…………………………………. CONTRARI
Nazionalizzazione Bankitalia………….. CONTRARI
Attuazione della norma europea
anti-corruzione…………………………… CONTRARI
Taglio stipendi e pensioni
dei parlamentari…………………………… CONTRARI
Taglio dei privilegi della casta…………… CONTRARI
Taglio stipendi manager pubblici……… CONTRARI
Cambiare la legge elettorale (Giachetti) CONTRARI
Legge sul conflitto d’interessi…………. CONTRARI
Introduzione reddito di cittadinanza….. CONTRARI
Riduzione della pressione fiscale……… CONTRARI
Abolizione Equitalia……………………… CONTRARI
Abolizione legge Fornero……………….. CONTRARI
Dimissioni Alfano………………………… CONTRARI
Dimissioni Cancellieri…………………… CONTRARI
Regalo alle banche 7,5 miliardi con tanto di musica di sottofondo: bella ciao regalo alla mafia 416 ter.
ma poi e” arrivato il Pifferaio Fiorentino:
– Aumento della pressione fiscale (ISTAT);
– Aumento del debito pubblico e della spesa pubblica (ISTAT);
– Aumento della disoccupazione (ISTAT);
– Aumento dei fallimenti e delle delocalizzazioni (ISTAT);
– Legge pro-trivelle e pro-inceneritori;
– Riforma (orribile) della Scuola;
– Abolizione ormai totale dell’art.18;
– Jobs Act (cioè precarizzazione totale del lavoro);
– Privatizzazioni di asset pubblici;
– Taglio MOSTRUOSO (3 miliardi) alla Sanità pubblica;
– Nessun taglio ai costi e agli stipendi della politica;
– Nessuna legge sul conflitto d’interessi;
– Finta abolizione delle province (che restano e costeranno di più);
– Responsabilità civile dei magistrati (i piduisti festeggiano);
– Legge elettorale simile e molto PEGGIORE del Porcellum;
– Demolizione di metà della COSTITUZIONE;
– Abolizione dell’elettività del Senato (solo nominati di partito);
– Nuova legge bavaglio anti-intercettazioni;
– Depenalizzazione dei reati fiscali;
– Depenalizzazione del voto di scambio;
– Depenalizzazione ULTERIORE del falso in bilancio;
– Proposta di abolizione dell’ergastolo e del 41bis per i mafiosi;
-cercare di Asfaltare la Costituzione…fatto;
-ASFALTARE i diritti dei lavoratori:….fatto;
-ASFALTARE la sovranità Popolare….fatto;
-ASFALTARE la legittimità del Parlamento…..fatto;
-ASFALTARE la Giustizia e i Magistrati…..fatto;
-ASFALTARE la sanità Pubblica…..fatto;
-ASFALTARE la scuola Pubblica…..fatto;
-ASFALTARE il Sud del Paese…..fatto;
-ASFALTARE la Legalità…..fatto;
-ASFALTARE la vera antimafia…..fatto
-ASFALTARE corpo Forestale ….fatto ;
-ASFALTARE i Sogni dei nostri giovani……fatto
-Silenzio sul funerale Casamonica…….fatto.
-Salvare: Castigione,Crocetta e Marino….fatto.
-Regalare 7.500.000.000 alle banche ……fatto.
-Vietare intercettazioni alle aziende quotate in borsa….fatto.
Regalo alle banche 7,5 miliardi con tanto di musica di sottofondo: bella ciao regalo alla mafia 416 ter.
ma poi e” arrivato il Pifferaio Fiorentino:
– Aumento della pressione fiscale (ISTAT);
– Aumento del debito pubblico e della spesa pubblica (ISTAT);
– Aumento della disoccupazione (ISTAT);
– Aumento dei fallimenti e delle delocalizzazioni (ISTAT);
– Legge pro-trivelle e pro-inceneritori;
– Riforma (orribile) della Scuola;
– Abolizione ormai totale dell’art.18;
– Jobs Act (cioè precarizzazione totale del lavoro);
– Privatizzazioni di asset pubblici;
– Taglio MOSTRUOSO (3 miliardi) alla Sanità pubblica;
– Nessun taglio ai costi e agli stipendi della politica;
– Nessuna legge sul conflitto d’interessi;
– Finta abolizione delle province (che restano e costeranno di più);
– Responsabilità civile dei magistrati (i piduisti festeggiano);
– Legge elettorale simile e molto PEGGIORE del Porcellum;
– Demolizione di metà della COSTITUZIONE;
– Abolizione dell’elettività del Senato (solo nominati di partito);
– Nuova legge bavaglio anti-intercettazioni;
– Depenalizzazione dei reati fiscali;
– Depenalizzazione del voto di scambio;
– Depenalizzazione ULTERIORE del falso in bilancio;
– Proposta di abolizione dell’ergastolo e del 41bis per i mafiosi;
-cercare di Asfaltare la Costituzione…fatto;
-ASFALTARE i diritti dei lavoratori:….fatto;
-ASFALTARE la sovranità Popolare….fatto;
-ASFALTARE la legittimità del Parlamento…..fatto;
-ASFALTARE la Giustizia e i Magistrati…..fatto;
-ASFALTARE la sanità Pubblica…..fatto;
-ASFALTARE la scuola Pubblica…..fatto;
-ASFALTARE il Sud del Paese…..fatto;
-ASFALTARE la Legalità…..fatto;
-ASFALTARE la vera antimafia…..fatto
-ASFALTARE corpo Forestale ….fatto ;
-ASFALTARE i Sogni dei nostri giovani……fatto
-Silenzio sul funerale Casamonica…….fatto.
-Salvare: Castigione,Crocetta e Marino….fatto.
-Regalare 7.500.000.000 alle banche ……fatto.
-Vietare intercettazioni alle aziende quotate in borsa….fatto.
-Abbassare le pene per il 416 ter(voto di scambio politico-mafioso)…..fatto.
-Trivelle sulle coste italiane………fatto.
-De Luca Presidente Campania…….fatto.
-Complice di suicidi di Stato……..fatto.
-Salva-Ilva anche se provoca tumori leucemie e morti……..fatto.
-Appalti Expo senza gara per l’amico Farinetti………fatto.
-Manganellare manifestanti (professori,studenti)……fatto.
-Imporre acquisto di 38 inutili F35……….fatto.
-Diventare lo zerbino della Merkel……….fatto.
Salvato Azzolini dalla galera …..fatto.
-Tessere false………………….fatto.
-Avere il pluri-imputato Verdini come sostegno……fatto.
-Bonus 80 euro con imu-agricola come copertura…….fatto.
-Resuscitare berlusconi…………fatto.
-Giudice promosso dopo archiviazione processo……..fatto.
-Eleggere Presidente della Repubblica (yes man)…….fatto
-Eleggere Maggioni Monica Presidente RAI (gruppo Bielderberg)…….fatto.
Attenzione!!!
Expo Rubati 9 miliardi! ……fatto
Slot Rubati 98 Miliardi!……fatto
Mose Rubati 3 Miliardi!…..fatto
MPS Rubati 7 Miliardi!……fatto
MPS Donati 4 Miliardi!……fatto
Alitalia Donati 4 Miliardi!……fatto
Banche Private Donato 7,5 Miliardi!
TOTALE: 132,5 miliardi!
Poi aggiungere i Finanziamenti
Fin. Illeciti : Circa 2,7 Miliardi!
… e, per finire:
Mafia Capitale e … tutte le cazzate di questi ultimi 3 anni!..
Regalato tratti di mare ai francesi…fatto
Acquistare aereo da 150 milioni ….fatto
Approvare trattato CETA …fatto
Portare da 1.000 a 3.000 gli scambi in contante… fatto.

Tratto dal post di Tobia La Marca E AGGIORNATO DA TUTTI I CITTADINI CHE SONO STUFI DI ESSERE PRESI PER I FONDELLI

Per Berlusconi Mangano era un eroe “perché non aveva parlato”. Ora sta diventando un eroe anche Dell’Utri, perché “non ha ancora parlato”.
Un augurio di felicità alle ‘ugole d’oro’. Ma te lo immagini, se parlasse? Io, se fossi Dell’Utri, il caffè smetterei di prenderlo
:-))))

Berlusconi per i soldi che ci ha rubato usa la bellezza di 69 paradisi fiscali, di cui è un’isola, Antigua, addirittura di sua proprietà. Che parli di dignità un ladro simile è una tale bestemmia che ogni volta dovrebbe cadergli la dentiera.
.
Volevo chiedere a Travaglio se si può dire che il Parlamento è pieno di ladri o l’avvocato della categoria dei ladri ci querela per avergli sciupato la reputazione?

Masha Parisciani
Le Camere sono sciolte, ma il Governo di GentilRenzi ha trovato il tempo di varare la “missione” in Niger (per difendere l’uranio dei francesi) e la riforma intercettazioni per imbavagliare la stampa. Il taglio dei vitalizi può continuare ad ammuffire in un cassetto.
Spero che il popolo italiano se lo ricordi il 4 marzo.
.
Arturo
Questo sistema elettorale ha i collegi uninominali purtroppo incatenati ai listini come hanno escogitato dolosamente per portare via il seggio al movimento come dimostra l’ultima simulazione di Pagnoncelli. Il movimento per vincere il seggio non deve solo superare il candidato avversario, ma pure una pletora di liste e listini in coalizione. Rischia di essere il primo partito, ma con pochissimi seggi. Come è successo con il Porcellum, grazie al quale con la stessa percentuale del Pd il movimento ha preso il triplo dei seggi in meno. In tutti i Paesi civili e democratici i collegi uninominali non sono incatenati. In GB e Francia ci sono solo i collegi uninominali (maggioritario in uno o due turni). In Germania ci sono i collegi uninominali e i listini bloccati, ma questi ultimi non sono incatenati. C’è il primo e il secondo voto. Vengono votati separatamente e si presentano singoli partiti non coalizioni perché i listini civetta non contano niente. Se vuole superare le coalizioni di questo ennesimo pastrocchio definito Rosatellum, il movimento deve scegliere candidati molto forti.
Ci sarà bisogno di difendere la Costituzione anche nella prossima legislatura. Già Calenda si immagina come nuovo costituente nel nuovo Parlamento delle larghe intesse per il bene del Paese.
500 cambi di casacca e una compravendita di un parlamentare per 2 milioni di euro tutto sono fuorché libertà.
Aggiungo che in diversi stati USA c’è pure il recall e nessuno ha gridato alla limitazione delle libertà anzi.
Il Pd si è ben guardato dall’approvare o anche solo dal proporre un sistema maggioritario con i soli collegi uninominali magari introducendo pure il recall. Con una proposta come questa avrebbe pure ottenuto notevoli consensi, ma ha preferito un altro pasticcio di sistema elettorale su misura per Berlusconi con i listini incatenati e le pluricandidaure proprio per favorire i continui cambi di casacca.
L’art. 67 della Costituzione non è stato previsto dai costituenti per favorire continui cambi di casacca e andare dal migliore offerente. Un vero candidato forte non ricorre a questi mezzi. McCain è stato eletto in un collegio uninominale e ha votato contro il Presidente del suo partito senza bisogno di cambiare casacca.
Per quanto riguarda il Mattarellum, il M5S era disponibile a votare la mozione Giachetti che prevedeva appunto il ritorno al Mattarellum dove almeno c’è il voto disgiunto e poi il Pd non ha voluto. Il M5S era disponibile a votare anche un sistema come quello tedesco con i collegi uninominali e i listini bloccati ma con il voto disgiunto ed è saltato pure questo con la scusa del Trentino Alto Adige.
I parlamentari devono essere eletti non nominati. Gli elettori non valutano niente come ha spiegato il prof. Pasquino. l’art. 67 prevede la libertà nell’interesse generale non nell’interesse del proprio portafoglio.
Il parlamentare deve essere “eletto” per essere libero non nominato. L’art. 67 prevede che deve essere libero per perseguire l’interesse generale non il vitalizio e le prebende.
Negli Stati Uniti non ci sono nominati. Sono tutti eletti direttamente dai cittadini e rispondono a loro. Non ci sono 500 cambi di casacca né leggi Porcellum. Hanno cambiato la Costituzione per rendere elettivo pure il Senato. Il collegio uninominale non è incatenato al resto di niente. In diversi Stati hanno il recall senza nessuna limitazione delle pretese libertà. Con il Rosatellum e le pluricandidature sono quasi tutti nominati. I burattini sono i nominati non eletti. Preferirei un Parlamento di eletti come in tutte le democrazie e come prevede l’art 48 cost., ma lorsignori non lo permettono.

Dalla Gruber, contro Travaglio, la Boschi, che parla come una macchinetta imbastita che recita la filastrocca imparata a memoria, ha avuto la faccia di infilare sul finale la seguente frase: “.. i milioni di posti di lavoro che abbiamo creato”!! I milioni quali? Creati dove?
Renzi, da parte sua, ha la faccia di dire che noi creiamo sussidi, loro lavoro. Ma lavoro dove? Lavoro per chi? Lavoro come?? Ma si sentono quando parlano?

INTERCETTAZIONI
Viviana Vivarelli
Negli ultimi vent’anni ci sono stati meno di 20 casi in cui fatti privati sono finiti sui giornali: un po’ poco per sollecitare una riforma per difendere ‘la privacy’! Eppure bruciavano tutti dalla voglia di farla come se ne andasse delle difesa nazionale.
Sembra del tutto evidente che l’unico motivo per cui questa legge sulle intercettazioni interessa così fortemente tutti i partiti è la volontà di tenere nascosti all’opinione pubblica i loro fatti sporchi personali. Non è possibile credere che solo per un ventina di casi questi governi di ogni colore cerchino di fabbricare in ogni modo una legge che vieti drasticamente la pubblicazione delle intercettazioni. Per la precisione, le pubblicazioni che secondo questi politici giustificherebbero la loro frenesia a bloccare le intercettazioni, sarebbero 12 (DODICI!) casi !
Dodici casi in 20 anni sono 6 casi l’anno.
Ed era una cosa così importante da votare a fine legislatura??
Ma cosa ha da nascondere questa gente? Che cosa, oltre al merdaio che già è venuto fuori? Ma davvero credono di essere una razza di semidei che deve essere garantita e protetta come un mondo a parte? Davvero credono di dove piegare e prostituire la legge affinché sia solo la tutela dei loro interessi e il panno sporco che copre e nasconde i loro laidi traffici?
E anche in questo caso, Renzi ha fatto quello che Berlusconi in 20 anni non era riuscito a fare. Complimenti ai renzusconi!

BAVAGLI E BAVAGLINI
Marco Travaglio
La legislatura numero 17 si chiude con un ultimo atto degno di lei: la “riforma” delle intercettazioni Orlando, che corona il sogno di tanti governi (specie quelli di B.), di tanti ministri della Giustizia (da Biondi a Castelli, da Mastella ad Alfano) e soprattutto di tanti manigoldi. Ma purtroppo non scioglie il dilemma che ci attanaglia da lungo tempo: i nostri “legislatori” sono più mascalzoni o più coglioni? Forse la verità sta nel mezzo: nel senso che sono dei mascalzoni coglioni.
Mascalzoni perché, sventata la minaccia di finire in galera per i loro delitti, grazie alle depenalizzazioni dei loro reati (ormai impossibili da processare), ai condoni, agli indulti, alle pene alternative al carcere e alla prescrizione assicurata, riescono finalmente a sistemare l’unico aspetto delle indagini e dei processi che ancora li preoccupa: le notizie sulle loro vergogne, cioè la sanzione mediatica e la riprovazione sociale per lo schifo che suscitano tra i cittadini elettori. Con la scusa di tutelare la privacy dei non indagati, negli atti giudiziari (e dunque nelle cronache giornalistiche) sarà vietato citare i politici che vanno a braccetto con mafiosi e riportare intercettazioni rilevanti politicamente, ma non penalmente: le risate degli imprenditori dopo i terremoti, B. che raccomanda le sue girl al dirigente Rai Saccà e traffica con l’Agcom per chiudere Annozero, Fassino che chiede a Consorte “abbiamo una banca?”, Renzi che svela a un generale che sta per fregare Letta o dà del bugiardo al padre su Consip, le polizze di Romeo col nome della Raggi, la ministra Guidi che caldeggia la norma pro petrolieri raccomandato dal fidanzato lobbista che la tratta da “sguattera del Guatemala”, e così via. Tutto occulto, cioè affidato al circuito parallelo dei segreti e dunque dei ricatti incrociati.
Coglioni perché, se il loro problema sono gli eventuali agenti della polizia giudiziaria e/o gli eventuali pm troppo “accaniti” sulle tesi dell’accusa, o superficiali nel trascrivere intercettazioni o addirittura disposti a taroccarle, la “riforma” Orlando rende praticamente impossibile scoprire e correggere gli errori investigativi. Infatti consegna alla polizia giudiziaria, prim’ancora che ai pm, il controllo pressoché totale sulle intercettazioni, con tanti saluti alle difese e al giudice. Il poliziotto, mentre ascolta le intercettazioni, decide quali sono quelle penalmente rilevanti da trascrivere o riassumere nei brogliacci per il pm, e quelle irrilevanti da ignorare. Il pm riceve trascrizioni e brogliacci e deve sperare che contengano tutto ciò che serve a lui e agli indagati.
Se la polizia giudiziaria gli avesse nascosto qualcosa di rilevante per l’accusa o per la difesa (il pm ha l’obbligo di cercare anche le prove a discarico), per scoprirlo dovrà anzitutto intuirlo, e poi riascoltarsi da solo tutti i nastri (anche migliaia di ore di conversazioni); o, per fare prima, affidarsi a un veggente o a una cartomante. Poi toccherà agli avvocati difensori, che avranno ancor meno speranze di scoprire se è stato nascosto qualche elemento utile al loro assistito: potranno riascoltare gli audio per soli 10 giorni, e solo in una saletta del tribunale, e solo prendendo appunti senza estrarre copia degli atti per lavorarci in studio o a casa. E se si lasciano sfuggire l’alibi del cliente, pazienza: un innocente condannato in più.
Ora voi che direste di una legislatura che si chiude così? L’altroieri ho scritto che andrebbe sciolta nell’acido, per cancellarne ogni traccia ed evitare che qualche rimasuglio possa riprodursi nella prossima per partenogenesi o per emulazione. Ma mi è stato autorevolmente fatto notare che “acido” non si dice perché è una parola “violenta” e offende le vittime dell’acido (anche se riferito a un concetto astratto e inanimato, “legislatura”, Ma mi è stato autorevolmente fatto notare che “acido” non si dice perché è una parola “violenta” e offende le vittime dell’acido (anche se riferito a un concetto astratto e inanimato, “legislatura”, non a cose concrete come il Parlamento o agli esseri umani che lo popolano). non a cose concrete come il Parlamento o agli esseri umani che lo popolano). Si sono sdegnati persino Renzi e la Serracchiani, due tipini fini e sensibili: infatti il primo minacciò i dissidenti interni di “asfaltarli” e di usare “il lanciafiamme”, la seconda definì “gli stupri più inaccettabili se commessi da migranti” ed entrambi non aprirono bocca quando il compagno De Luca augurò a Di Maio, Di Battista e Fico (esseri piuttosto animati) “che vi possano ammazzare tutti”. Quindi niente acido: al massimo, come leggevo ieri sui social, “diversamente basico”. Uno potrebbe augurarsi che la legislatura appena sciolta (absit iniuria verbis) sprofondi sotto terra, ma si offenderebbe chi ha appena sepolto un suo caro. O che esploda per aria una volta per tutte, se non fosse mancanza di riguardo per le vittime dei kamikaze. O che affoghi nel mare, se non si adontassero i parenti degli annegati. O che precipiti giù dalla finestra a Capodanno, ma poi se la prenderebbero i familiari dei suicidi. O potremmo mandarla affanculo, se non insorgessero i gay. O ricordare i 101 traditori che pugnalarono Prodi, se non si risentissero gli eredi di Giulio Cesare e degli altri accoltellati della storia. O rammentare che le grandi riforme sono tutte abortite, se non insorgessero quelli del Family Day. Od osservare che siamo in un vicolo cieco e su un binario morto, se non si urtassero i non vedenti e pure i vedovi. O augurarci un governo che dichiari guerra a mafia, corruzione ed evasione, ma poi dovremmo vedercela con i familiari dei caduti.
Vabbè, ci ho provato, ma mi mancano le parole. Anzi, a ripensarci, questa legislatura comincia a piacermi un sacco: è stata proprio una bomba (con tutto il rispetto per le vittime degli attentati). Ora non mi resta che augurarvi “buona fine”, ma me ne guardo bene perché sa tanto di “andate a morire ammazzati”, e può dirlo solo De Luca a chi sa lui. Meglio un “ciao” e morta lì. Senza offesa per nessuno.

NE SENTIVAMO PROPRIO IL BISOGNO
E’ rinata la Margherita. Simbolo: la Lorenzin.
Quanti vaccini si fanno?
E nel simbolo ci sarà anche un preservativo barrato?

A proposito del tesoriere della Margherita Luigi Lusi, condannato anche in appello per la sottrazione di 25 milioni spettanti al partito, cosa fanno? Lo ripigliano? A lui lo vaccinano doppio?

Actarus
Hanno distrutto un Paese. Non potete rivotarli

TELADOIOLANIUS
Se volete un BuonAnno2018 basta non votare Cdx e Csx. Il fallimento dell’Italia è cominciato con la discesa in campo di Berlusconi ed è proseguito col csx. I dati non mentono, i Renzusconi si.

Il Secolo XIX: “Il contrattacco di Ruby”. Silvio è nipote di Cleopatra.
antonio_carano
.
Il 2018 si presenta così incerto che perfino il noto Calendario del frate si chiama “Tiro ad Indovinare”.
katadaniele
.
Petizione per pillola e condom gratis. Ma bisognerà avere ľISEE sopra ai 25cm.
chiagia

Arsenale k
Insomma stavo lì davanti al camino ed improvvisamente è sceso questo uomo vestito di rosso con la barba bianca. Si è seduto davanti a me, aveva un sacco sulla spalla che però non ha aperto. Mi ha guardata serio e mi ha detto: “Senti, sono preoccupato per gli orafi aretini…”.

E come dice sempre Stephen Hawking, auguri a tutti i quanti!
MimmoCaporali
.
BRAKING NEWS Trovato neonato in una stalla. Arrestati un falegname, una minorenne e un gruppo di pastori sardi.
pbecchi
.
Vladimir Putin gioca a hockey sulla Piazza Rossa. Sono spariti 22 giocatori avversari e 4 arbitri.
SfigaCatrame

Natale2017 Genitori privi di permesso di soggiorno. Il neonato si può scordare lo IusSoli. E hanno avvistato tre beduini che stanno cercando di arrivare qui a dorso di cammello. PaoloGrazioso

LE STORIELLE DI IVAN
A un tipo che sta rientrando dal lavoro gli passa vicino veloce un’automobile da cui sente strillare: “A cornutooo!”. Poi l’auto continua veloce e scompare sulla strada. Il giorno successivo la stessa auto gli passa vicino e di nuovo sente strillare: “A cornutoooooo!”. Quando il giorno dopo gli succede di nuovo, comincia a preoccuparsi e quando rientra a casa racconta la cosa alla moglie per consigliarsi se rivolgersi ai carabinieri. Il quarto giorno stessa macchina e una voce che urla: “A cornuto e spione!”.

SPELACCHIO
Repubblica ha fatto un sondaggio sulle cose che hanno attirato di più l’attenzione della gente e ha vinto Spelacchio, l’abete di Roma che misteriosamente è seccato, ha vinto sulle fake news, sullo ius soli e sul biotestamento, così Spelacchio è diventato il simbolo del 2017 ed è stato l’oggetto natalizio più fotografato del mondo.
Attorno a lui la gente ha attaccato bigliettini e foglietti in tutte le lingue.
– “Je suis / Spelacchio”
– “Resisti / Spelacchio!”
– “Resisti! / Sei diventato / una star”
– “SPELACCHIO / sei bello!”
– “Spelacchio vive / i morti siete voi”
– “Spelacchio è / uno di noi! / Sei l’albero più / bello del / mondo ”
– “L’importante è / essere bello dentro / forza Spelacchio”
– “Spelacchio / è vivo / e lotta insieme / a noi!”
– “Prima / i / poveri”; “Povero Spelacchio! / Vittima innocente / dell’incapacità altrui. / Ti abbiamo voluto bene / addio!”
– “Stroncato nel pieno / della sua vita – ciao / Spelacchio non ti / dimenticheremo / p. s. non fiori ma opere / di bene! / Natale 2017”
– “Insegna agli angeli / ad essere un bel [sic] / albero di Natale / e / facci passare / l’esame di / Tecnica delle Costruzioni. / I ragazzi di / Ingegneria / della / Sicurezza”.
Un cartello recita: “Più Case / Popolari”.
Un altro porta scritto: “Il vero presepe / vivente / sta a / SS. APOSTOLI” (dove i senzacasa, sgomberati lo scorso mese di agosto da un palazzo occupato a Cinecittà, vivono accampati sotto i portici della chiesa).
– “Spelacchio, / carissimo cuore impavido: Grazie mille per regalarci / tanti sorrisi lieti! Ti vogliamo un sacco di bene!
– “Spelacchio, dearest braveheart: / Thanks a lot / for so many happy smiles! / Spelacchio, we love you!”.
– “Spelacchio, sei / solo un / diversamente albero! / love u”.
– “Caro e stinto / love”
– “Ciao Spelacchio / sei come/ mi moglie / B”
– “Spelacchio / stavi mejo / ndo stavi / prima / ! / Ti vogliamo / BENE / I / Romani”
– “Spelacchio, t’hanno / frainteso! In / realtà sei un / salice piangente”.
– “Caro Spelacchio / si vede che hai le palle / gonfie / tieni duro fino / al 6 gennaio!”
– “Caro Spelacchio / E’ proprio / vero / che il / successo / arriva / da / postumi”
– “Caro “Spelacchio” – Sorridi perché la / sindaca Raggi ha richiesto i danni per la / tua morte prematura. / Consolati però perché hai un record: / il tuo trasporto con un tir dal Trentino / a Roma è costato di più del viaggio di / papa Francesco da Roma a Manila e / ritorno con un aereo Alitalia”.
– “Pare / che / dorme”
– “R.I.P.”. Un altro: “R. I. P. / Riposa in / Pellet”
– “Non sono bello / PIACCIO !!! / R I P Spelacchio”.

Mario Natangelo, disegnatore di fumetti, ha raccontato in poche vignette la Leggenda di Spelacchio

Qualcuno ha ribattezzato l’albero capitolino Spennacchio (“Spennacchio / sei bellisimo / anche spennacchiato / ti amo / Mario”), e c’è anche chi ha soprannominato abeti natalizi collocati altrove con nomignoli che lo ricordano. A Napoli l’albero di Natale sistemato nella galleria Umberto I, fatto sparire prima del tempo e anche dopo da giovani e giovanissimi vandali dei Quartieri Spagnoli, come da tradizione (piantato il 22, già il 23 non c’era più e ieri notte è stato nuovamente rubato), si è visto attribuire quello di Sparicchio.
Da un po’, intanto, si è riaffacciato Pasquino in versione Terzo Millennio, con tanto di pagina Facebook (“Pasquino duepuntozero”). Di Spelacchio ha scritto nientemeno che il testamento.

I nuovi 5Stelle: cosa va e cosa no
Marco Travaglio
“Le nuove regole varate dai 5Stelle per tentare di andare al governo, elettori e Rosatellum permettendo, cambiano i connotati al movimento fondato 9 anni fa da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio da una costola del blog (che ieri si è separato dal M5S), fino a renderlo quasi irriconoscibile. In parte in meglio, in parte in peggio.
1. Le liste bloccate (imposte dal Rosatellum) della quota proporzionale saranno formate da candidati iscritti al M5S e votati online dalla base, che potranno presentarsi anche in un collegio uninominale (2 multicandidature in tutto, contro le 6 consentite dalla nuova legge). Invece i singoli candidati nei collegi uninominali saranno scelti da Di Maio e Grillo fra quelli che si propongono, ma anche fra “esterni” non iscritti al M5S ed espressioni delle professioni, dell’impresa e della cultura, purché “competenti” e compatibili col programma a 5Stelle, anche se provenienti da “sensibilità” e mondi diversi (alcuni dei quali potrebbero essere anche ministri). Un giusto equilibrio fra due estremi negativi: i nominati dall’alto e l’Armata Brancaleone. E una saggia apertura di un movimento troppo settario alla società civile.
2. Luigi Di Maio, “capo politico”, avrà l’ultima parola sui candidati “proporzionali” votati online dagli iscritti e potrà escludere – d’intesa con il “garante” Beppe Grillo – quelli con posizioni o “condotte contrarie al codice etico” (per esempio, alcuni eletti in Sicilia che rifiutarono di rispondere ai pm sullo scandalo delle firme false a Palermo), o al programma M5S, o semplicemente al “buon senso” (niente fanatici delle scie chimiche, No Vax ecc.). Una svolta condivisibile, che molti caldeggiavano per tenere alla larga quei personaggi improbabili che rendono i 5Stelle poco credibili e autorevoli.
3. Cade il divieto di stringere alleanze che, per chi le proponeva, aveva comportato anche l’espulsione. Si può chiamare come si vuole l’intento di Di Maio di farsi dare l’incarico dal Quirinale e di cercare intese programmatiche in Parlamento (costruendole – si spera – in anticipo con altri partiti), ma sempre di alleanze di tratta, visto che nessun governo nasce senza la fiducia della maggioranza delle due Camere. Un solo commento: finalmente.
4. I parlamentari eletti nel M5S saranno obbligati a “votare la fiducia… ai governi presieduti da un Presidente del Consiglio espressione del M5S”, pena l’espulsione. È una pessima idea, non degna di chi un anno fa contribuì a salvare la Costituzione.
I 5Stelle insistono a predicare il vincolo di mandato, che però l’art. 67 della Carta esclude espressamente e nessuna maggioranza (né assoluta, né dei due terzi) consentirà mai di introdurre con una riforma costituzionale. Ogni tentativo di introdurlo (a parte la legittima espulsione di chi boicotta il governo del suo partito, sempre che questo non deragli dal suo programma) è destinato a infrangersi contro quel divieto, dunque è solo propaganda elettorale o dissuasiva. Se si vuole impedire e sanzionare il vergognosissimo e impopolarissimo fenomeno dei voltagabbana (un parlamentare su tre dell’ultima legislatura) riformando la lettera ma rispettando lo spirito della Costituzione, si può tentare la strada suggerita proprio in un’intervista al Fatto dal Presidente emerito Gustavo Zagrebelsky: “Il parlamentare è libero di cambiare partito e anche di votare in dissenso dal suo gruppo. Ma, se lascia la maggioranza con cui è stato eletto per passare all’opposizione, o viceversa (caso molto più frequente), subito dopo deve decadere da parlamentare: perché ha tradito i propri elettori e ha stravolto il senso politico della sua elezione”.
5. I parlamentari espulsi dovranno pagare una multa di 100 mila euro e dimettersi da parlamentari. Idem come al punto 4. Anche la multa e le dimissioni resteranno lettera morta: agli espulsi basterà tradire l’impegno sottoscritto, iscriversi a un altro gruppo e restare in Parlamento svincolati dalle regole del M5S. Ma, anche se fossero coerenti e si dimettessero, dovrebbero poi sperare nel voto della maggioranza della Camera di appartenenza, che respinge regolarmente le dimissioni dei suoi membri (com’è avvenuto cinque volte in due anni al Senatore ex grillino Giuseppe Vacciano).
6. Chi cambia gruppo parlamentare dovrà pagare una multa di 100mila euro. Vedi sopra. Anche questa multa è pura retorica e non verrà pagata da nessuno: i vertici M5S non troveranno mai un tribunale disposto a obbligare un voltagabbana a pagarla.
7. Agli eletti sarà vietato “conferire incarichi come assistente a conviventi, affini o persone con rapporto di parentela fino al secondo grado”. Ottimo proposito per stroncare i familismi e i nepotismi da vecchia politica, anche se facilmente aggirabile (nel 2004 Salvini e Speroni si scelsero come portaborse al Parlamento europeo il fratello e un figlio di Bossi).
8. I parlamentari 5Stelle rinunciano a “ogni trattamento pensionistico privilegiato, all’assegno di fine mandato, a doppie indennità e a doppi rimborsi”. Regola già annunciata mesi fa durante la battaglia (persa) contro i vitalizi, perfettamente coerente con il proposito (condiviso a parole dal Pd con la legge Richetti, poi affossata dallo stesso Pd al Senato) di eliminare i residui privilegi dal trattamento pensionistico del parlamentari.
9. Altro obbligo: rendicontare tutte le spese sostenute nell’esercizio del mandato e a devolvere i rimborsi forfettizzati per la parte eccedente a un fondo per il microcredito. Così si codifica la prassi già seguita in questa legislatura, che ha fruttato quasi 90 milioni di euro per le piccole imprese. Sono proprio queste, insieme alla rinuncia a tutti i finanziamenti pubblici camuffati da “rimborsi elettorali”, alcune delle “diversità” dei 5Stelle più apprezzate dai cittadini.
10. Dovranno rinunciare alla candidatura gli indagati o imputati per fatti che gli “organi dell’Associazione” (il garante Grillo, il capo politico Di Maio, il comitato di garanzia Crimi-Cancelleri-Lombardi e i probiviri Catalfo, Carinelli e Fraccaro) riterranno “idonei a far ritenere la condotta lesiva dei valori, dei principi o dell’immagine del M5S”. Finalmente si mette in chiaro che non basta un avviso di garanzia (magari per la denuncia infondata di un avversario, o per un fatto ancora tutto da verificare) per eliminare qualcuno dalla vita politica. Ma al contempo non si può giudicare l’onorabilità di un candidato o di un eletto dalla fase dell’iter della sua inchiesta o processo. Tutto dipende dai fatti, accertati o contestati, che gli organi del movimento devono valutare caso per caso, assumendosi le responsabilità delle proprie scelte. Per certi fatti, gravi e/o infamanti e accertati, non bisogna neppure attendere l’avviso di garanzia per dare un taglio netto; per altri fatti, lievi e/o controversi, bisogna attendere la sentenza, di primo grado o addirittura quella definitiva. Purché la bussola sia l’art. 54 della Costituzione, che impone a chi esercita pubbliche funzioni due doveri in più rispetto ai cittadini comuni: “disciplina e onore”.
Ps. Le regole, alla fine, conteranno, ma fino a un certo punto. Per tentare di sciogliere l’iceberg dell’astensionismo e provare a recuperare l’abissale dislivello che separa i 5Stelle dal cdx (ammesso che l’accozzaglia FI-Lega-FdI si possa chiamare così), sarà decisivo il fattore umano: quali candidati verranno selezionati nei collegi e nei listini, quali ministri indicherà Di Maio, quali idee forti (e con quale efficacia comunicativa) il movimento riuscirà a imporre all’attenzione della gente in campagna elettorale. Senza inseguire gli altri sul loro terreno, senza rinunciare alla carica anti-sistema e lasciando fuori dall’agenda le idee balzane e improponibili. La partita, anche se il regime vuol farci credere che il risultato è già deciso, non è ancora incominciata.

E’ morto Ferdinando Imposimato, uno dei migliori giudici italiani.
Aveva detto:

“Presidente Napolitano, democrazia è governo della maggioranza nel rispetto dei diritti della opposizione e non tirannide della maggioranza nel disprezzo della opposizione, come accade adesso. Tra le funzioni del Presidente della Repubblica previste dall’art 87 della Costituzione, non vi è quella di accusare l’opposizione di settarismo. Ringrazio il M5S per la sua corretta e responsabile opposizione e le sue battaglie in difesa dell’eguaglianza dei diritti sociali, del lavoro dignitoso, delle forze dell’ordine, della indipendenza della magistratura, della scuola pubblica, dell’etica politica.“

Non sono aderente al M5S ma trovo esagerati e ingiusti gli attacchi a Grillo. Egli ha denunziato la paralisi e l’impotenza del Parlamento, che non si può disconoscere. Il Parlamento, quale organo che approva leggi per il bene comune, di fatto non esiste. È un’amara realtà, non un’offesa al Parlamento. La Boldrini non si deve offendere, deve prenderne atto. Vorrei sapere quali leggi il Parlamento ha approvato nei suoi primi mesi di vita! E quali sta discutendo, di quelle che interessano i giovani e il lavoro. Nessuna! La finta legge che cercava risorse, abrogando il finanziamento pubblico dei partiti, dovrebbe entrare in vigore solo nel 2017! Vergogna!

La storia delle stragi ha origine negli eventi accaduti alla fine della seconda guerra mondiale con lo scontro tra due blocchi contrapposti. [… ] Il nostro Paese, nella spartizione a Yalta, divenne una specie di colonia americana, una Nazione a sovranità limitata a causa dell’interferenza d’oltreoceano. [… ] Intorno agli interessi egemonici degli USA si radunarono così nuovi alleati, ben contenti di avallare o realizzare la strategia della tensione in Italia. Accanto all’OSS, alla CIA e ai servizi segreti, si ritrovarono Ordine Nuovo, repubblichini, dx democristiana, gerarchie vaticane, massoneria americana, loggia Propaganda 2, parte delle forze armate e apparati del Viminale, cui talvolta si unirono anche organizzazioni dichiaratamente criminali, come mafia, camorra, ‘ndrangheta e banda della Magliana.
(da La Repubblica delle stragi impunite).

Alcune persone ai vertici supremi dello Stato e dell’esercito conoscevano la prigione di Moro in via Montalcini fin dai primi giorni dopo la strage di via Fani.“

Democrazia è governo della maggioranza nel rispetto dei diritti della opposizione e non tirannide della maggioranza nel disprezzo della opposizione.”

La RAI servizio pubblico, una barzelletta!
Paolo De Gregorio
Per poter discutere decentemente sul tema della Rai è obbligatorio mettere dei punti fermi, altrimenti si rischiano i sintomi immediati di orticaria e psoriasi.
La RAI non è un “servizio pubblico”, ma un carrozzone spartito tra i vecchi partiti politici, ufficio di collocamento di parenti, amanti, sodali dei suddetti, con il risultato di una disinformazione scientifica che da 60 anni fabbrica suddite e governi.
Un “servizio pubblico”, visto che è stato istituito e pagato dai contribuenti e mantenuto con il canone, non deve essere condizionato dall’onnipotenza del mercato, e deve assumere forma giuridica di “public company”, ossia proprietà dei cittadini che pagano il canone, che ogni 5 anni, in regolari elezioni (abbinate alle politiche) eleggono il Presidente con tutti i poteri, scegliendolo tra personaggi indipendenti da politica, economia e religioni (una come la Gabanelli andrebbe benissimo), per costituire, finalmente, un contrappeso mediatico all’attuale strapotere di privati e politicanti, che ormai è un vero e proprio monopolio.
La prima obiezione che sento dai paraculi che vogliono lasciare le cose come stanno è che sono un ingenuo, che offre su un piatto d’argento la frazione di pubblicità oggi gestita dalla Rai a Berlusconi e altri privati, ma non tengono conto che ormai lo spazio dato alla pubblicità è saturo, che internet assorbe sempre più utenti, che una vera contropubblicità, da vero servizio pubblico, che smaschera che smaschera le panzane dei pubblicitari, specialmente su salute e ambiente, getterebbe forte discredito su tutto il “sistema”. E magari la gente tornerebbe ad apprezzare una Tv senza quelle vomitevoli pubblicità su flatulenze e pannoloni all’ora di cena, e senza quei finti dibattiti a base di urla e parolacce dove i soliti noti sono pagati per sabotare qualunque tentativo di civiltà dibattimentale.
Senza una forza politica che spinga pesantemente verso questa soluzione (le proposte dei 5 stelle per ora sono ridicole e inesistenti) si rischia la privatizzazione, che andrebbe a premiare i monopolisti ed i fabbricanti di scimmie addxte al consumo, perché oggi la politica, come in America, non è un elemento indipendente e autonomo, ma un ingranaggio di un SISTEMA in cui economia, banche, massonerie, media, servizi segreti, politica, sono profondamente intrecciati e integrati e nei loro vertici già funzionanti a livello globale, con progetti che svuotano la democrazia di ogni reale potere.

PER CAPIRE QUALI SARANNO LE NUOVE PROMESSE DI RENZI

Harry Haller
Er Sacchetto

Mentre stavo a fa’ la doccia
fischiettando ‘na canzone,
a l’orecchio me giungeva
l’eco d’a televisione:
“Da domani ce stara’ una granne novità:
er sacchetto che c’avete,
a la cassa pagherete”.
Manco l’anno era inizziato
e ggia’ c’avevano fregato :
“C’hanno n’ fiuto de segugio,
pe’ raggiungere er pertugio:
ma ‘e pensano de notte,
‘sti gran fiji de mignotte??”
Riflettevo sconsolato su l’ennesimo balzello,
quanno vedo co’ terore cosa c’è sotto ar pisello:
“E’ n’ sacchetto, nun c’è scampo:
è ‘na tassa finché campo”…..

DI MAIO E PARAGONE A MESTRE CON I RISPARMIATORI TRUFFATI

LE STORIELLE DI IVAN
Mia moglie e io sappiamo come far durare il nostro matrimonio. Semplicemente, applichiamo queste regole: 1. Due volte alla settimana, andiamo a cena al ristorante: lei il martedì, io il giovedì. 2. Dormiamo in letti separati. Il mio è a Roma, il suo a Milano 3. La porto dovunque, ma lei trova sempre la strada di casa. 4. Quando camminiamo, stiamo sempre mano nella mano. Se la lascio, comincia a fare shopping. 5. Ha una scopa elettrica, un forno elettrico, un coltello elettrico. Una volta mi ha detto: “Questa casa è piena di cose utili, ma non c’è niente su cui sedersi”. Le ho comprato una sedia elettrica. 6. Ieri mi ha detto che l’auto non si metteva in moto perché c’era dell’acqua nel carburatore. Le ho chiesto dove l’aveva posteggiata e mi ha risposto “Nel Tevere”. 7. Ora mia moglie sta facendo una nuova dieta a base di noci di cocco e banane. Non sta dimagrendo, ma riesce ad arrampicarsi sugli alberi. 8. L’altra volta ha rincorso il camion dell’immondizia gridando “È troppo tardi per dell’altra immondizia?” e le hanno risposto: “No, salti su!”.
.
BUSTE DI CARTA E RETI DI CELLULOSA
Viviana Vivarelli
Contro Ministri incapaci e stupidi la grande distribuzione sta pensando sempre più alle buste di carta.
Non solo dobbiamo vedere questo obbrobrio dei sacchetti bio pagati 2 volte e a prezzo variabile fino a 7 cent l’uno e una terza sulla tassa per i rifiuti ma gli stessi non sono nemmeno interamente biologici e andranno in discarica perché il Governo ha deciso di incentivare gli impianti per la produzione di biogas e biometano dai rifiuti organici, dove questi sacchettini creano problemi e vengono eliminati in ingresso. Si diano pace gli ambientalisti della domenica che di sciocchezze anche loro ne hanno dette abbastanza! Le cialtronesche decisioni della Lorenzin e di Calenda (sarebbero questi i ‘capaci’?) da una parte aumenteranno le discariche, dall’altra non serviranno all’ambiente e infine hanno già irritato abbastanza gli italiani. Bocciatura su tutta la linea. Improvvisatori cialtroni! Mai una volta che si degnassero di guardare come si comportano in Europa i Paesi più virtuosi! Mai una volta che stessero attenti a quello che dicono i cittadini! Mai una volta che consultassero le associazioni a difesa dei consumatori! O che sentissero prima l’Ispra, che è l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale a disposizione dei Ministeri! No, meglio andare avanti come dei muli idioti a casaccio senza nemmeno capire quello che fanno! Mai seguire le direttive dell’Onu che esorta ad abbandonare l’usa e getta invece che promuovere le bioplastiche di cui siamo tra i maggiori produttori al mondo. Grazie a Lorenzin e Calenda avremo 25mila tonnellate di buste da smaltire, pagate pure due volte dagli italiani. Era impossibile fare peggio di così.
Il cittadino paga questi bio sacchetti 3 volte, la prima perché erano già inseriti dal venditore nel prezzo del prodotto, la seconda grazie a Calenda-Lorenzin che hanno chiesto un 2° costo obbligatorio, ma poi ce n’è una terza per il danno che fanno agli impianti aumentando la tassa sui rifiuti. Quindi per ogni sacchetto il costo per noi salirà a 6 euro. Bruxelles ha chiesto che si aumenti la produzione di bioplastiche solo se sono completamente degradabili ma non è così e l’Italia è all’avanguardia nella produzione di contenitori derivati dalla plastica. Questi prodotti sono degradabili solo in parte e inquinano ugualmente i mari. La via è abbandonare l’usa e getta. Mentre questi due incompetenti Ministri lo rendono obbligatorio pena forti multe. La Lorenzin ha trasformato la difesa dell’ambiente in tutela della salute chiedendo requisiti poco accertabili alle borsine portate da casa, come se poi la frutta o la verdura arrivassero dai campi alle nostre tavole lavate e incontaminata da batteri. E’ ridicolo solo pensarlo. Si pensi solo per quante e quali mani e cassette passa un frutto prima di essere comprato. L’Europa ci chiede di diminuire i rifiuti e noi li aumentiamo per legge. Il colmo dell’idiozia! Quando sarebbe bastato che i due si consultassero con chi ne sa più di loro.
.
IDISU
Risulta evidente l’incompetenza tecnico-scientifica di chi ci governa. Non è obbligatorio essere scienziati per governare un Paese, ma almeno, quando si tratta di prendere decisioni tecniche, dovrebbe essere obbligatorio interpellare gli organi tecnici che sono li per questo, pagati dai cittadini. Non è la prima volta che accade. Tuttavia la polemica è inutile: penso alle migliaia di tonnellate di plastica NON biodegradabile presenti nelle nostre spese quotidiane. Nei supermercati vedi carrelli pieni di bottiglie d’acqua, tutte PET, prodotti liquidi in contenitori di PVC, PE e PP, oltre a vaschette in Polistirolo e pellicole in PVC e PE che avvolgono ogni alimento, dal formaggio alla carne. Si torna a casa e si scopre che metà della pattumiera si riempie di plastica di scarto. Si compra una lampadina – una volta erano vendute in una scatoletta di cartoncino – e si scopre che il peso in plastica della confezione supera il peso della lampadina! Lo stesso per uno spazzolino da denti, ecc. Che fine fanno queste migliaia di tonnellate di inutile plastica, quanti secoli ci vorranno perché spariscano dalla Terra? A nessun Governo, a nessuna Europa è mai venuto in mente di limitare la plastica negli imballaggi e delle bottiglie d’acqua? E’ questo che inquina, è la loro produzione che inquina, e la questione dei sacchetti per la frutta è solo una misera fesseria. E una brutta figura per il Governo.
.
Fausto Leale
Non c’è un solo provvedimento fatto da questo regime da operetta che abbia beneficiato i cittadini.
Dall’abominio del jobs act, alla riforma sanitaria, passando per i sacchetti a pagamento, è un continuo vessare i cittadini con leggi insulse che danneggiano invece di migliorare la vita dei cittadini.
Un governo di assoluti incapaci e analfabeti che saranno ricordati solo per i danni che hanno fatto alla Nazione.

IL PD, INVECE DI AUMENTARE LE RINNOVABILI, DECIDE DI DIMINUIRLE
Il TAP è un gasdotto di 4000 km (Trans Adriatic Pipeline) che intende portare il gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa. Collegando il Trans Anatolian Pipeline (TANAP) alla zona di confine tra Grecia e Turchia, attraverserà la Grecia settentrionale, l’Albania e l’Adriatico per approdare sulla costa meridionale italiana e collegarsi alla rete nazionale.
Non solo Calenda, Galletti e Lorenzin, Ministri che dovrebbero proteggere l’ambiente, si mettono in ridicolo su questa faccenda delle buste bio che alla fine non sono né riciclabili né compostabili, ma la condotta di Calenda sulle energie fossili è decisamente contro l’ambiente.
Alla fine di dicembre i 28 Ministri europei dell’Ambiente si sono incontrati per ridurre le emissioni inquinanti che rovinano il clima. Noi ci abbiamo mandato Galletti, Ministro dell’ambiente, che è sotto le direttive di Calenda, il Ministro dello sviluppo, Un Ministro lobbista più interessato alle lobbie del gas che all’Italia.
Non ci aspettavamo
molto da questo incontro, ma i Ministri europei hanno addirittura deciso di ‘diminuire’ le fonti rinnovabili, che attualmente producono il 27% dell’energia attuale portandole al 24% e prolungando i sussidi per l’industria dei fossili fino al 2030 anziché al 2020.
Avevamo già visto il Pd all’opera per le lobby delle trivelle e ora il governo Renzi bis, con Galletti all’Ambiente e la regia di Calenda, ha scelto di favorire le lobbie dei gasdotti in linea con Trump che il cambio climatico continua a negarlo. Il Governo Renzi bis resta ancorato all’idea di fare dell’Italia il terminale dei gasdotti, mettendo tubi dappertutto, attirando il gas di Putin e le metaniere di Trump.
Calenda parla di addio al carbone in 7 anni e prevede 30 miliardi di investimenti per reti e infrastrutture di gas ed elettriche, attaccando cittadini, movimenti, Enti Locali e Regioni col solito sistema della pena veloce. Per cui, prima ha ammonito le Regioni a non ricorrere contro i gasdotti (vedi opposizione di Emiliano), poi ha tentato di blindare i cantieri del Salento, dove si costruisce il gasdotto Tap, definendoli “Siti di interesse strategico naturale”. L’emendamento è stato bloccato da Boccia come inammissibile perché antidemocratico ma l’andamento è questo. Calenda voleva il carcere da 3 mesi a un anno per chiunque senza autorizzazione entri in un cantiere o ne impedisca l’accesso. Voleva anche accelerare la realizzazione dei gasdotti attraverso l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e l’Istituto superiore di sanità (ISS) addolcendoli con 700mila euro, ripetendo lo scempio della Val di Susa.
Ma ci chiediamo: montagne, territori, mari e clima verranno mai considerati come bene comune o, grazie a partiti come il Pd, dovranno restare soggetti agli interessi delle lobbie e dei Ministri amici delle lobby, preferiti al bene dei cittadini?

Il neo partito ‘Liberi e uguali’ ha fatto suo il motto “Lavoro e legalità’.
Considerato che elemento di spicco è lo stesso Bersani che votò per l’abolizione dell’articolo 18, a favore della riforma costituzionale e della privatizzazione dell’acqua addirittura il giorno dopo il referendum che vide la vittoria popolare, direi che di lavoro contro la legalità ne è stato fatto parecchio.

ABkualcosa
“Signo’, so’ du’ sacchetti e mezzo, che faccio, lascio?”
,
Virgilio Natola
Sono andato al supermercato per capire meglio ‘sta storia del sacchettino a 2 centesimi. Sinceramente non l’ho trovato affatto male. Fatto al forno con due carciofini e un po’ di parmigiano è la morte sua.
.
Enzofilia
Secondo le direttive europee, anche le bustarelle dovranno essere biodegradabili.
.
Crazy Diamond
Mo’ ve lo buco sto sacchetto
.
Luce so fusa
Francesca Pascale si rifiuta di mettere fagiolini che costano 80 euro al chilo in sacchetti che costano due centesimi.
.
Murcielago
Quindi, nel contatto diretto degli alimenti, per motivi igienici non si possono utilizzare i sacchetti compostabili più di una volta
ma in che minchia li fanno sti cazzo di sacchetti???!!! peggio delle armi di distruzione di massa
.
Klaud
..e stamattina, nel darmi il resto, la cassiera ha starnutito sulle monete e sullo scontrino!
Devo mettere un sacchetto sulla testa della cassiera?
.
Notturno concertante
Quante inutili polemiche sui sacchetti bio, in fondo sono un aiuto per l’ambiente.
Della Leopolda.
.
Pensa ai vegani che scacco con tutti questi sacchettini!

Byebyepapi
I sacchetti della frutta al supermercato costeranno 2 centesimi.
Disponibile anche la versione che si apre senza bestemmie, a 4 centesimi.
.
Nasce il partito di Beatrice Lorenzin Il sonno della ragione genera ministri.
antonio_carano
.
Antonio Carano
L’imprenditrice dei sacchetti bio: “Contro di me una tesi oltraggiosa”. In effetti non è bello essere definita amica di Renzi
.
Orfini: “L’abolizione del canone rafforzerà la Rai”. Quindi non si capisce perché l’abolizione del Pd non dovrebbe rafforzare la sx.
.
Giorgio Grandi
Ho appena letto che in Italia abbiamo 7000 dipendenti della banca d Italia pagati 118.000€ e 600 addetti Consob pagati 108.000€ più 40 deputati della commissione con Casini… pagati 228.000€ che fanno gli interessi dei consumatori. Possibile che la politica non c’entri.
.
Etruria, Boschi: “Non faccio la foglia di fico per coprire chi ha sbagliato in questi anni”. Chissà Renzi come avrà preso il paragone.

Le storielle di Ivan
Durante la pausa caffè Dio si trova tranquillo nel suo ufficio e decide di dare un’occhiata al mondo col monitor a circuito chiuso. Sul primo canale vede un omino che in un campo cotto dal sole cocente, con un piccone sta dissodando il terreno sudando come una fontana e facendosi un mazzo tanto. Dio preoccupato chiama San Pietro gli indica il monitor e gli chiede con aria stupita: “Che è questo? Perché quell’uomo fa così?”. San Pietro risponde:” Signore, sei stato tu a suo tempo a dire ‘uomo, lavorerai col sudore della tua fronte!'”. “Ma io stavo scherzando! Ero arrabbiato per la macedonia senza mela, ero fuori di me ma non pensavo certo a una cosa del genere… io scherzavo!”. “A quanto pare non l’hanno capito, Signore” dice San Pietro. Allora Dio: “Proviamo su un altro canale…”. Cambia canale e vede una donna che sta partorendo tra urla di dolore, grida e lacrime. “E questo che è?” esclama Dio spaventato “perché quella donna sta soffrendo in quella maniera?”. San Pietro risponde: “Signore, sei ancora stato tu a suo tempo a dire ‘donna, tu partorirai con dolore!’ “. “Ma come si fa a non capire che era uno scherzo? D’accordo ero arrabbiato ma non immaginavo certo che mi avrebbero preso alla lettera… e sono andati pure oltre… quanto sangue…! Io stavo scherzando! Controlliamo un altro canale per vedere se hanno frainteso qualcos’altro…”. Cambia canale ancora, ma stavolta niente sangue né sudore, niente pianti né fatica… solo una grossa tavolata imbandita di cibo e i commensali sono vescovi, cardinali e alti prelati della Santa sede, tutti grassi, sghignazzanti, pieni di anelli e catene d’oro, vestiti di seta che allegramente sbevazzano. Al che Dio guarda San Pietro negli occhi dicendo ” E questi? Si può sapere perché questi fanno così?”. San Pietro guarda Dio, tira un sospiro e dice “Questi hanno capito che stavi scherzando…”.
.
http://masadaweb.org

Viewing all 509 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>