Quantcast
Channel: Nuovo Masada
Viewing all 509 articles
Browse latest View live

MASADA n° 1900 16-1-2018 IL CROLLO DEGLI ULTRA RENZI

$
0
0

MASADA n° 1900 16-1-2018 IL CROLLO DEGLI ULTRA RENZI
Blog di Viviana Vivarelli

Suk parlamentare più che mai- Più di 50 partiti – Campagna elettorale di chi rinnega se stesso – Quelli che ora promettono di abolire le stesse stronzate che ci hanno imposto – Ma Spelacchio batte ogni scandalo politico- ‘Liberi e squali’ – Le contraddizioni di Grasso – Guadagnare 70 euro la settimana o 320.000 l’anno – Sgarbi è da radiare dalla televisione e dalla politica – Le furbate di Maroni – I malfatti della Lega – 50.000 maestre in sciopero – Bonino for ever e con chiunque – La protesta dei sacchetti – Democrazia partecipata a Roma – Divergenze nel cdx – Troll da Piddì- Caso Renzi/De Benedetti- Insider renzino – La disillusione elettorale

Non smettere mai di contestare; non smettere mai di dissentire, di porti domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettere di pensare. Sii una voce fuori dal coro. Sii un peso che inclina il piano. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai. “.
(Bertrand Russel)

Zampano
Cosa ha detto Renzi a De Benedetti?
“Lui è il gatto ed io la volpe
stiamo in società,
di noi ti puoi fidar…”
E. Bennato
.
DAVVERO LA FANTASIA AL POTERE !!
Reiyel Rhode

Metti il jobs act. Leva il jobs act
Leva l’art. 18. Rimetti l’art. 18
Metti la legge Fornero. Leva la legge Fornero
Metti il canone tv. Leva il canone tv
Metti i contratti precari. Leva i contratti precari
Metti le tasse universitarie. Leva le tasse universitarie
Metti l’Imu. Leva l’Imu
Sono dei fenomeni!

LUCA
Assistiamo alla nascita di un partito per ogni giorno solare che passa ? L’importante, per loro, è togliere il maggior numero di voti al M5S !!! E’ un sistema suggerito direttamente dalla Mafia, quando sorsero le “leghe per il Sud”… spaccare l’Italia per appropriarsene. Se Grasso fosse rimasto nel PD, gli italioti avrebbero forse votato PD… ma se Grasso sta in un partito a parte, Grasso attrae altri voti a quel partito, voti che non vanno agli avversari. In Parlamento è stato compiuto ogni genere di sopruso e di violazione della Costituzione. Chi avrebbe potuto e DOVUTO evitarlo? I Presidenti Grasso e Boldrini, rifiutando, per es., l’approvazione delle leggi elettorali con il voto di fiducia al Governo che con le leggi elettorali non c’entra; invece i due Presidenti hanno fatto passare tutte le forzature e poi hanno fatto i finti dissidenti a cose fatte. Ora vengono a dichiarare di voler essere l’argine ai nuovi fascisti ? I “nuovi fascisti sono proprio loro…!!! Su quante leggi hanno impedito la normale discussione parlamentare… in combutta con i renziani e i destroidi (parlando con la dovuta decenza)…?
.
Michelino
” Bastiano…”
” Dimmi Saruzzo ”
” Siamo ancora comunisti?
” No, ora siamo liberi e uguali ”
” Uguali a cosa? ”
” Uguali a prima ”

B Orazio, testimonianza
”Giovedì mattina prima di arrivare in ufficio mi fermo in un bar, non il solito perché, era già tardi per prendere un caffè. A servirlo dietro al bancone c’era un ragazzo mingherlino credo abbia avuto la maggiore età ma il suo fisico ne dimostrava molti meno. Mi chiede: “Dottò come lo volete il caffè?” Io gli rispondo: “Normale, grazie!” e poi gli chiedo: “Ma quanti anni hai”? E lui:”17 dottò, perché”? E io: “Era così per sapere” e poi con una forte curiosità gli chiedo: “Quanto prendi per questo lavoro” e lui: “Dottò 70 euro a settimana e sto tutto il giorno”. Quando mi ha detto questo, per istinto, mi sono girato verso la cassa dove credo ci fosse il titolare e istintivamente l’ho fulminato con uno sguardo. Ho evitato, per il momento di creare tensioni e magari problema al ragazzo. 280 euro al mese e probabilmente se al ragazzo non gli stava bene avrebbero trovato qualcun’altro che magari per lo stesso lavoro avrebbe accettato pure meno. Di questi casi ce ne saranno migliaia in questo Paese. Ecco perché il reddito di cittadinanza è qualcosa che bisogna fare anche con il sangue. Bisogna dare la possibilità alle persone di non essere ricattare più, bisogna dare alle persone la dignità. Me ne fotto del canone Rai o dell’aiuto alle banche, qui c’è di mezzo l’essere umano calpestato ogni santo giorno.
Se avete letto fino a qui ora vi tocca fare solo una cosa e sapete benissimo quale sia.
.
Marco Travaglio
Colpa di Virginia. “A Roma Grillo sta portando a termine l’operazione Italia come Lagos” (il Foglio, 29.12). “Spelacchio è morto” (La Stampa, 28.12). “Flop dell’ordinanza anti-botti ma feriti in calo”, “Divieti anti-botti violati ma diminuiscono i feriti” (Il Messaggero, 2.1).
Dunque, nell’ordine: Roma è stata appena annessa alla Nigeria; un abete segato e trasportato a Roma sarebbe vissuto in eterno se non avesse incontrato la Raggi, che l’ha stecchito all’istante; se la gente lancia petardi a Capodanno malgrado il divieto della sindaca, la colpa non è della gente che lancia petardi, ma della sindaca che li ha vietati. Prossimamente su questi schermi: “Strage a Canicattì, flop del Codice penale”.

Ma mi faccia il piacere
Marco Travaglio |
Credere, obbedire, scompisciarsi. “Il Governo non tira i remi in barca. Paese fuori dalla crisi: a Roma si dice ‘nun ce se crede’…” (Paolo Gentiloni, Pd, Presidente del Consiglio, conferenza stampa, 28.12). Infatti, anche fuori Roma, nun te crede nessuno.

Sali e Tabacci/1. “Il bel gesto di Bruno Tabacci… dice qualcosa di utile e soccorrevole sulla povera politica italiana. Mettendo a disposizione di Emma Bonino il suo simbolo le evita l’umiliazione di dover raccogliere in fretta e furia – lei sola – le firme per presentarsi alle elezioni, come imporrebbe un cavillo della nuova (cavillosa) legge elettorale” (Michele Serra, Repubblica, 5.1). In effetti l’idea di dover rispettare la legge è quanto di più umiliante si possa immaginare. Radicalmente parlando.

Sali e Tabacci/2. “L’inghippo firme che metteva fuori la lista dei Radicali” (Repubblica, 5.1). Quindi l’inghippo non è di Tabacci, il democristiano che presta il suo simbolo alla donna politica più antidemocristiana della storia per aggirare una legge appena fatta dagli alleati del democristiano e dell’antidemocristiana, ma è la legge.

Meglio sòla. “‘Tradita la Carta’. Bonino rompe con i dem” (Corriere della sera, 2.1). “Bonino rompe col Pd: ‘Firme impossibili. Così andiamo da soli’” (Repubblica, 2.1). “Bonino non molla: ‘Meglio soli’” (Libero, 3.1). “L’incubo ricorsi chiude la porta a Bonino” (La Stampa, 3.1). “Bonino rompe col Pd, ira Renzi ma si tratta” (Il Messaggero, 4.1). “La Bonino pretende 10 seggi sicuri, il Pd gliene offre 4” (il Fatto quotidiano, 7.1). Ah, ecco, era una questione di principio.

Amici suoi. “Rivendico la nostra azione di Governo e le scelte fatte sui manager (altro che amici degli amici)” (Matteo Renzi, segretario Pd, 30.12). Uahahahahahahah.

Beatrice Vaccin. “Vaccino gratis per bambini contro l’epidemia di influenza. L’’iniziativa del ministero e dell’Istituto superiore di Sanità per la prossima stagione” (La Stampa, 5.1). Gentile ministra Lorenzin, mio cugino ha di nuovo l’unghia incarnita: avete niente per lui?

Grido di dolore. “Il Paese sta meglio, ma qualcuno vuole far fuori la nostra classe dirigente” (Davide Faraone, Pd, sottosegretario alla Pubblica Istruzione, il Foglio, 29.12). Ecco, bravo: ora fatti una domanda e, se ci riesci, datti una risposta.

Sempre più Fedeli/1. “C’è il rafforzamento della formazione per i docenti, che svolgono le funzioni di tutor dedicati all’alternanza, perché offrono percorsi e assistenza sempre più migliori a studenti e studentesse” (Valeria Fedeli, ministra Pd della Pubblica Istruzione, Ricerca Scientifica e Università, 21.12). E niente, è più forte di lei: non passa giorno senza che la Fedeli si offra al Governo Di Maio.

Sempre più Fedeli/2. “Il linguaggio è fondamentale per consegnare alle giovani generazioni una società libera dall’odio” (Valeria Fedeli sulla polemica aperta da Lucia Annibali contro il sottoscritto per una frase sull’acido, 30.12). Ecco: un linguaggio sempre più migliore e sempre meno italiano.

Aboliamo la tv. “Una volta le persone che vivevano nella povertà non sapevano nulla di come si viveva nei Paesi del benessere, e quindi non avevano spinte a venire qui. Adesso anche nelle più sperdute tribù dell’Africa esistono dei grandi schermi televisivi con delle batterie, anche se non arriva la corrente, e la sera tutto il villaggio si raduna a vedere il televisore che illustra la nostra vita” (Silvio Berlusconi, leader FI, Coffee Break, La7, 28.12). Quindi la televisione influenza la gente? Guardi che, se lo dice lei, ci crediamo eh!?

Toghe azzurre. “Sì all’alleanza con Salvini. Io premier? Servo le istituzioni” (Franco Frattini, Presidente di sezione del Consiglio di Stato, La Stampa, 2.1). Poi tutti insieme a combattere i giudici politicizzati.

Il titolo della settimana. “Basta Corteggiare le donne, ci hanno stufato” (Vittorio Feltri, Libero, 29.12). Caro Vittorio, ora più che mai: parla per te.

Giorgio Cremaschi
Renzi vuol abolire lo stesso canone rai che ha messo lui in bolletta
Grasso vuole eliminare il Jobs act che ha votato lui
Berlusconi e la Meloni vogliono eliminare la legge Fornero che hanno approvato
Salvini approva le alleanze che ha rifiutato
…valanga di pentimenti o di prese per i fondelli?

LIVIANA
Alla faccia dei “sabotatori !
Spelacchio è destinato, anziché a una frettolosa sepoltura, a un radioso futuro. Perché, incredibile a dirsi, tutti lo vogliono, manco fosse una star o un capolavoro. Se lo contendono fior di musei per farne un’installazione permanente.
.
IL SUK
Ma dove le troveranno tutte quelle poltrone che saranno richieste all’armata Brancaleone quando, dopo il voto, dovranno fare le coalizioni?? E ve li immaginate, poi, i ricatti successivi ad ogni muover di foglia!!
Se volevano paralizzare Governo e Parlamento, creando l’assolta ingovernabilità, ci sono riusciti! E tutto per non far vincere il M5S! Complimenti alla democrazia degli accrocchi! Sono riusciti a fare il terzo sistema elettorale incostituzionale addirittura peggio del Porcellum e dell’Italicum!

GRASSO A 320.000 EURO
Durante il Governo Renzi è stata approvato il limite di stipendio per i dipendenti pubblici, ma Grasso non lo ha rispettato. La norma voluta dal Governo Renzi chiedeva a tutti coloro che svolgono una funzione pubblica di rispettare il limite annuo di 240mila Euro e non è poco: questa regola è stata approvata dal Parlamento e rispettata anche dal Presidente della Repubblica. Invece a quanto pare Pietro Grasso, Presidente del Senato, non ne ha voluto sapere e così la sua ultima dichiarazione dei redditi (2016) ammonta a 320.530 Euro!
Pietro Grasso non è solo Presidente del Senato ma anche ex magistrato antimafia, così i suoi redditi complessivi superano abbondantemente quella cifra. Grasso non è obbligato per legge a farlo, si tratta di un regolamento interno che il Senato non accetta volentieri; così la terza carica dello Stato non ha voluto dare l’esempio e addirittura guadagna più del Presidente della Repubblica. Il Presidente del Senato è uscito dal PD perché il partito non incarna più, a suo dire, i valori della sx e così ha fondato il suo partito. Questa norma aveva comunque una scadenza, 31 Dicembre 2017 e non è stato rinnovata.
La norma era stata presa a seguito delle proteste dei 5 Stelle e ai tanti scandali riguardanti dirigenti pubblici con Stipendi da grandi imprenditori.
Non abbiamo capito quali valori della sx stia difendendo questo Grasso.
Forse ‘Liberi e squali’ sarebbe stato meglio.

SULLE FAKE NEWS DEI MEDIA SU UNA POSSIBILE ALLEANZA TRA M5S e Leu (Liberi e uguali).

Di Maio:
“Mai alleanze con Laura Boldrini !
Non discuteremo MAI di alleanze con chi ha avuto il ‘coraggio’ di piegare i regolamenti parlamentari per consentire alle banche di intascare 7,5 Miliardi di Euro dei Cittadini Italiani.
Della Presidente della Camera non ho alcuna stima politica, giudizio ulteriormente aggravato dalla totale incapacità di gestire l’aula di Montecitorio in questi 5 anni.”

SGARBI E’ DA RADIARE DALLA TELEVISIONE E DALLA POLITICA
Viviana Vivarelli
E’ ricominciato l’attacco a base di ingiurie e parolacce di Sgarbi, persona ignobile protetta da Berlusconi. Ora sotto attacco sono Di Maio e il M5S.
Occorrerebbe mettere un freno alla sua coprolalia penalizzandola duramente e facendogli passare la voglia di riprovarci. Ma a Sgarbi più che un freno ci vorrebbe una mordacchia.
Sgarbi, da quando esiste, non fa che collezionare querele da persone che ha insultato o diffamato, e purtroppo spesso non le paga dichiarando di essere ‘nullatenente’ e non subendo pene alternativa come il sequestro dei beni o la sospensione da incarichi e candidature.
Quando ha pagato le penali, i soldi ce li ha messi Berlusconi.
Sgarbi è stato querelato dal pool di Mani Pulite Di Pietro, Colombo e Davigo, Caselli, Orlando, Travaglio, Ilda Bocassini, il critico d’arte Roberto Reggi, il pm Raffaele Tito, il magistrato Gianfranco Amendola, l’Arma dei carabinieri, i giudici Franco Battaglino e Paolo Gengarelli, lo storico dell’arte Daniele Benati, il critico d’arte Italo Tomassoni…
Non si capisce perché a un simile forsennato individui venga data la licenza di parlare in televisione. Dovrebbe essere radiato da ogni media in quanto impresentabile e dichiarato incandidabile per insanità mentale.
In USA c’è l’esame obbligatorio di sanità mentale per il Presidente. In Italia la stessa precauzione dovrebbe esistere per bloccare soggetti con palesi patologie mentali come Sgarbi. Non dovrebbe essere concesso di candidare o mostrare in tv individui da manicomio che invece sono liberi di vomitare le loro ingiurie impunemente e anzi sono pagati per farlo, perché per certi partiti la diffamazione ha sostituito ogni ideologia come arma elettorale.
.
TEATRINI ALLUCINOGENI
Viviana Vivarelli
Maroni non si ricandida in Lombardia perché teme ciò che può uscire da future indagini. Pensiamo solo ai processi Brebemi, Pedemontana e Equitalia. Noi non sappiamo di cosa ancora può essere accusato ma lui lo sa e ha bisogno di una immunità parlamentare, vuol fare il salto di qualità e non pensa certo a tornare a suonare la trombetta, per cui ha già iniziato i contatti giusti per un posto di Senatore o, se il cdx vincerà, per un nuovo posto da Ministro. Molla la poltrona di Governatore della Lombardia per una più comoda a Roma. Magari ce lo ritroveremo come Ministro degli Interni per la seconda volta. La dichiarazione viene dopo l’incontro con Berlusconi che gli avrà dato ampie garanzie a Roma dopo una vittoria che credono scontata. Questa è gente che non molla la poltrona facilmente. Al più la scambia con una più alta.
Ha detto: “Conosco la responsabilità di Governo e ho una sola preoccupazione: che possano assumere persone come Di Maio, che è una Raggi al cubo. Se va al Governo lui, l’Italia rischia di diventare Spelacchio“. Ce ne vuole di faccia di tolla per dire questo dopo quel che ha combinato la Lega con Bossi e dopo che, grazie a loro, il Paese intero è diventato un enorme Spelacchio e andrà anche peggio quando Draghi abbandonerà i QE.
Maroni ha detto di sostenere Salvini premier ma non so come la prenderà Berlusconi, visto che lui non può essere candidabile ma vuole decidere lui chi candidare, anche se per ora tutto è in alto mare. Il fatto è che Berlusconi si fida solo di se stesso e non molla il potere facilmente.
La Lega è stata 8 anni al Governo con Berlusconi e ora vorrebbe farci dimenticare le porcherie che hanno commesso assieme? Dalle tangenti Enimont al fallimento della banca Credieuronord, dalle allegre cogestioni della Regione Lombardia di formigoniana memoria ai cerchi magici, passando per il Trota, Belsito e i diamanti della Tanzania. E ve lo ricordate Maroni quando in tv dichiarava solennemente: “In Lombardia non ci sono mafie di alcun tipo” e faceva raccolte di firme contro Saviano? Immagino le risatacce dei mafiosi vari! I leghisti ne hanno fatte di cotte e di crude ma i loro elettori non ne hanno ancora a sufficienza, La stupidità umana è infinita, ma nella Lega di più.
Basterebbero a farli odiare i due sistemi elettorali incostituzionali, prima il Porcellum illegittimo (legge Calderoli della Lega), inaugurando i Parlamenti dei nominati, oggi, con FI e PD, l’antidemocratico Rosatellum (collegio uninominale incatenato a liste e listini in coalizione e pluricandidature) per continuare con i nominati perché la loro unica preoccupazione è restare incollati alla poltrona, spelacchiati, ma sempre nominati con liste fisse, fregando la volontà degli elettori e distruggendo la sovranità popolare.
Salvini pensa di vincere con le felpe antimigranti, quando il Patto di Dublino lo firmarono proprio la Lega e Fi, anzi fu proprio Maroni a ratificare Dublino II, fu proprio Maroni a fare la più grande sanatoria dei migranti, che ne accettò 200.000 e fu proprio la Lega a dare l’avvio alla più imponente messa in regola degli immigrati nel 2002 con la Bossi-Fini. Tra la fine del 2002 e il dicembre 2003 grazie alla Lega furono regolarizzati 247.525 immigrati. Fu sempre Maroni a parlare di distribuzione dei migranti su base regionale. Tutto dimenticato? Ma cosa gli infarciscono ai loro elettori?
La Lega di colpe ne ha fin troppo per ergersi a difensore dell’Italia. Si pensi solo alla Cirami, la ex Cirielli sulla prescrizione, la legge sul falso in bilancio, le leggi Frattini e Gasparri, la salva Rete 4, il condono fiscale e quello per i coimputati, il decoder di stato e il salva decoder, la legge Pecorella, il lodo Maccanico-Schifani, la distruzione della costituzione bocciata dagli italiani…e ora il Rosatellum. La Lega votò persino Ruby nipote di Mubarak. Ma cosa ci vengono a raccontare?
Come dice Hubble: “Di addentatori di polpacci non sappiamo cosa farcene”.
Maroni è stato:
-accusato di resistenza a pubblico ufficiale
-leghista da sempre con Bossi, Ministro con Berlusconi nel 2001 e nel 2008.
-COMPLICE in quegli scandali che sono stati il fallimento di ella Lega, la quale nel corso degli anni è riuscita a far fallire del CREDITO NORD, RADIO PADANIA e LA PADANIA
-come ministro del welfare è stato capace di produrre la legge BIAGI
Marroni dov’era in tutto questo? Ma c’è una sola ragione per cui uno dovrebbe votare un soggetto del genere? Sono droghe padane.

Scrive robertit2002: “Dopo il casino dei tablet che non funzionavano, delle elezioni non servite a nulla, l’autonomia annullata e che nessuno ha capito, la ripresa che non c è stata, la scarsa trasparenza sugli appalti ed una criminalità organizzata presente dappertutto, il disastro della capitale del farmaco e ora vedi gli incendi dolosi ai depositi di materie plastiche gestiti dalle ecomafie … speriamo solo nei 5 stelle.”
.
Fabrizio Leoni: “Sono un po’ perplesso sul marketing elettorale incentrato sull’autonomia della Lombardia, perché non dovrebbe essere proprio il cavallo vincente di Maroni. Contrariamente a quanto lui si vanta d’aver conseguito il 22 ottobre, il referendum ha coinvolto soltanto un terzo degli elettori lombardi con diritto di voto, è stato un mezzo fiasco, come il sistema elettronico ed informatico di voto che gli s’è pure inceppato, facendo aspettare quasi due giorni per il risultato finale. Non mi pare proprio sia stata una sfida epocale, visto che alle trattative con Roma sull’autonomia regionale partecipa anche l’Emilia Romagna, che non ha fatto alcun referendum, risparmiando 54 milioni di euro che sono serviti solo alla sua immagine.”
.
Ele Bitetto: “Un tempo avevamo i Bandiera, i Toti, i Baracca pronti a sacrificarsi per la Patria. Ora abbiamo Maroni pronto a sacrificarsi per il Parlamento. Alla vita hanno preferito la poltrona”.
.
GiuseppeM8509: “Certo che sentir parlare di spelacchio da uno che fa parte di un partito che ha rubato milioni di soldi pubblici per far gozzovigliare la famiglia Bossi, far avere la laurea in Albania al Trota (peraltro anche nominato in Regione Lombardia), diamanti e paradisi fiscali in Tanzania consigliati dalla ‘ndrangheta, è roba da voltastomaco. Ma un briciolo di vergogna ce l’ha costui? Maroni altro sòla della politica, dalla Regione al Parlamento, ma tanto si è visto quello che ha fatto alla sua Regione, soprattutto per quanto riguarda la sanità (tutti arrestati in Regione per scandali riguardanti proprio la sanità).
Unico obbiettivo: poltrona e 20 mila euro al mese pagati da NOI cittadini.
Italiani SVEGLIA! Solo il M5S può liberarci da questi parassiti.”

Stefano Ragusa
Roberto Maroni non rinuncia alla candidatura della Regione Lombardia, per “motivi personali”, ma perché nel processo per il quale è imputato e per il quale va incontro a condanna quasi certa, decadrebbe da governatore con sentenza di primo grado. Mentre, sempre per la legge Severino, da Senatore decadrebbe solo a sentenza definitiva, come il frodatore Berlusconi. Sentenza definitiva che, con i tempi biblici della magistratura arriverebbe dopo la fine della prossima legislatura. Nella Lega Nord non c’è niente di reale. È tutta una finzione per gonzi. Maroni, Tosi e Salvini si sbarazzarono di Bossi dicendo che non gradivano la sua amicizia con Berlusconi, poi ci si sono alleati. La verità è che Bossi aveva il processo dei diamanti. Tosi disse di uscire dalla Lega perché non gradiva Salvini, poi è rientrato dalla finestra con la quarta gamba di Berlusconi. La verità è che si stava indagando a Verona su piste ‘ndranghetiste. Maroni dice di non volersi ricandidare in Lombardia, poi si candida al Senato. La verità è che decadrebbe dopo un anno con una più che probabile condanna al processo nel quale è imputato.

SCIOPERO DI 50.000 MAESTRE
Viviana Vivarelli
50.000 maestre elementari sono in sciopero perché una sentenza del Consiglio di Stato ha cancellato i loro diritti, diritti che pensavano ormai consolidati, ammettendo nelle graduatorie solo i laureati ed escludendo chi ha un diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002.
Questa botta che taglia diritti finora concessi e ora rifiutati, piomba come un fulmine scriteriato a metà anno scolastico, mentre sarebbe stata meglio assorbita e avrebbe creato meno caos nel periodo delle vacanze estive e senza che la Fedeli dica parola. Anzi la Ministra ha dichiarato che lo sciopero è illegittimo.
Ci sono persone che lavorano nella scuola da 40 anni e ancora lo Stato non ha garantito loro un posto di lavoro, persone che hanno speso soldi e tempo per fare tutti i fantasmagorici corsi abilitanti a pagamento e concorsi inutili inventati dallo Stato, persone che hanno maturato esperienze per aver lavorato nella scuola per decenni che valgono più di un foglio di laurea, persone che secondo le leggi vigenti erano entrate in ruolo e ora improvvisamente se lo vedono negare e decadono alla seconda fascia di graduatoria senza avere alcuna certezza di riprendere le loro classi a settembre.
E sarebbe questa la ‘buona scuola’?
La Costituzioni vuole che una nuova legge non faccia perdere i diritti acquisiti ma evidentemente questo vale solo per i vitalizi, mentre per i diritti acquisiti dai cittadini comuni va bene la retroattività.
E così per insegnare in una scuola materna ci vuole una laurea ma per fare il Ministro renziano va bene avere un diplomino triennale da assistente sociale. La sgrammaticata, non laureata che dirige il Ministero dell’istruzione, ha detto: “Speriamo che l’anno scolastico si CONCLUDI (sic) in maniera serena”. E’ il suo discorso ‘più migliore’. Almeno insegnatele la grammatica! Fedeli: «Sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma ‘prosegua’ anche lungo i percorsi professionali. E poi non si parla che del congiuntivo sbagliato di Di Maio, che poi non era nemmeno suo! Sempre la Fedeli confonde va al Premio Cherasco Storia e confonde Vittorio Emanuele III, un re abbastanza indimenticabile per tutto quello che ha combinato, con il povero Vittorio Amedeo III, che visse più di 200 anni prima e fu sconfitto da Napoleone
Dunque 50.000 maestre scioperano e le aggiungiamo ai ‘milioni’ di nuovi lavoratori proclamati tali dalla Boschi!! E alla lotta al terrorismo e ai listini sanitari uguali in tutta Italia che, secondo la Boschi, si sarebbero ottenuti se gli italiani votavano sì alla riforma costituzionale. Ma dove???

Luciano: “Ennesima perla di “quelli che sanno governare” ..leggi contraddittorie che non tengono conto della realtà e fatte senza capire le conseguenze. Continuate a votarli mi raccomando! Da aggiungere al pasticcio degli esodati fatti dai “tecnici”, i famosi “competenti” in cui la legge prima ha garantito una cosa, e poi se l’è rimangiata.
.
trenomerci: “La legge che chiede una laurea è del 1990 ma il corso di laurea è stato attivato solo 10 anni dopo. Fase transitoria prevista dai politici di turno, mai del tutto messa in pratica. Concorsi bloccato per 13 anni ed ecco il caos. In quei lunghi anni c’è stato chi ha lavorato come precario nel mondo della scuola, si è aggiornato, laureato, specializzato. Aspettando diligentemente il concorso ordinario o quello riservato (previsto dalla Legge). Nel frattempo sono usciti i primi laureati in SFP che sono finiti in una graduatoria “preferenziale”: diritto al ruolo solo per il fatto di essere in QUELLA graduatoria. Non essendoci stati più concorsi, il diploma andava benissimo per le supplenze all’infinito, ma non per il ruolo. A questo punto il ministero e i sindacati hanno colpevolmente fatto finta che i diplomati (utilissimi come tappabuchi!!!) fossero spariti. Poi quando sono partiti i ricorsi di massa, qualcuno si è accorto che la vecchia questione è sempre li’, ma ingigantita. Ricorsi vinti, in abbondanza! Ricordiamo anche lo stessi Consiglio di Stato, prima di quest’ultima sentenza, si è pronunciato in senso diametralmente opposto per ben 7 volte, sulla medesima questione. Un Consiglio di Stato che smentisce se stesso: qui c’è anche un serio problema di giustizia. ll mondo della scuola è “volutamente” contorto,ma è bene capire come stanno le cose e di chi sono le responsabilità.”
.
saro45: E’ giusto che ci voglia un titolo di studio come la laurea, ma tutte queste maestre diplomate hanno lavorato in classe con i bambini e quindi sono diventate brave sul campo, di sicuro sono più brave rispetto a chi è laureato, anche se conosce bene pure l’inglese e non è mai stato in classe. Quindi, ben vengano i laureati ma dopo che sono stati assunti tutti i vecchi diplomati con anni e anni di esperienza. Basta con la guerra tra poveri! Ve lo immaginate un diplomato che lavora alla Camera o al Senato, licenziato dopo tanti anni perché c’è il laureato che vuole il suo posto?

LA STRAGE DEI CAPACI
Marco Travaglio

“Da tempo ci domandavamo chi scrive i testi a Renzi. Cioè – parafrasando Altan – chi è il mandante di tutte le cazzate che dice. Ora l’abbiamo scoperto: essendo notoriamente un uomo colto, soprattutto sul fatto, il segretario del Pd si ispira ai grandi maestri del surrealismo. Ed è lì, non alla Ruota della Fortuna, che incontra il magico mondo di B.. Prendete le loro ultime promesse elettorali. Entrambi all’inseguimento del M5S, che da tempo ha brevettato il reddito di cittadinanza, tentano di copiarlo come possono. B. parte primo: “Salario minimo di 9 euro l’ora”. Ieri Renzi rilancia sul Quotidiano nazionale: “Salario minimo a 10 euro l’ora”. Un euro in più. La trovata ricorda un racconto surreale di Cesare Zavattini in Parliamo tanto di me sulla gara mondiale di matematica che premiava chi diceva il numero più alto. “L’algebrista Pull scattò: ‘Un miliardo’. Un oh di meraviglia coronò l’inattesa sortita; si restò tutti con il fiato sospeso. Binacchi, un italiano, aggiunse: ‘Un miliardo di miliardi di miliardi’. Nella sala scoppiò un applauso, subito represso dal Presidente. Mio padre guardò intorno con superiorità e cominciò: ‘Un miliardo di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi, di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi…’. La folla delirava: ‘Evviva, evviva…’. Ma mio padre continuava ‘…di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi…’. Il Presidente Maust, pallidissimo, mormorava a mio padre, tirandolo per le falde della palandrana: ‘Basta, basta, vi farà male’. Mio padre seguitava fieramente: ‘…di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi!’. A poco a poco la sua voce si smorzò, l’ultimo fievole ‘di miliardi’ gli uscì dalle labbra come un sospiro, indi si abbatté sfinito sulla sedia. Il principe Ottone gli si avvicinò, e stava per appuntargli la medaglia sul petto, quando Gianni Binacchi urlò: ‘Più uno!’. La folla portò in trionfo Gianni Binacchi”.
Così ha fatto Renzi col salario minimo. B. dice 9 euro? E lui risponde: “Più uno!”. Se B. non rilancia a 11, ha vinto lui. Tanto poi non se ne fa niente. Si scherza, via. È il bello della campagna elettorale delle forze competenti, quelle che ci sanno fare, mica come quei baluba dei populisti che non sanno neppure fare la O col bicchiere. L’ha detto anche il premier anestetico Gentiloni da Fazio: “Nessuno ha una squadra minimamente comparabile a quella del Pd”. Quindi gli italiani prendano buona nota e votino solo ed esclusivamente Pd: guai a “giocare al Rischiatutto con forze che non sanno governare il Paese” e a “disperdere i risultati ottenuti”.
Meglio la Ruota della Fortuna, cioè Matteo & his friends. Gente in gamba che il mondo ci invidia perché ha dimostrato di saperci fare, come possono testimoniare i lavoratori Alitalia, Ilva e Almaviva, gli abbonati Rai e i clienti delle banche. Non a caso, per dire, abbiamo mandato in giro per il mondo uno statista come Alfano travestito prima da ministro dell’Interno e poi degli Esteri. E abbiamo alla Pubblica Istruzione una falsa laureata, tal Fedeli, che scrive “traccie” al posto di tracce, “battere” al posto di “batterio” e dice “sempre più migliori” e “sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse nelle aule scolastiche ma prosegua…”. E alla PA una tal Madia che ha copiato la tesi di dottorato, ma purtroppo non le leggi che ha scritto, infatti gliele han fatte a pezzi un po’ la Consulta un po’ il Consiglio di Stato un po’ i Tar. E alla Salute una diplomata al Classico, tale Lorenzin, che si crede esperta di vaccini, infatti vuole rifilarli a tutti. Meglio dunque restare in buone mani: quelle che negli ultimi sette anni, ma anche più indietro, ci han regalato solo miracoli. I 2.267 miliardi di debito pubblico (nel 2011 era a quota 1.897, poi è cresciuto di 53 l’anno), i 15 miliardi di debiti di Roma, i 3 di Torino, la crescita più bassa d’Europa, la disoccupazione (soprattutto giovanile) più alta, il record negativo di investimenti esteri e quello positivo di corruzione ed evasione. Le due leggi elettorali incostituzionali (Italicum e Rosatellum). La nuova Costituzione scritta a quattro piedi da un’avvocaticchia etrusca, tale Boschi, e da un plurimputato, tal Verdini, bocciata da 2 elettori su 3. La Buona Scuola fallita e smantellata pezzo per pezzo persino dal Governo Gentiloni. Il Jobs Act che sforna precari e, senza incentivi, fa tremare un milione di assunti per finta.
Gli 80 euro retrattili per un milione di lavoratori. Il bail-in a scoppio ritardato con i tre decreti sui non-rimborsi ai risparmiatori fregati dalle banche, mentre Renzi dormiva per non disturbare il referendum e la Boschi faceva il giro delle sette chiese per salvare l’Etruria del suo babbo. Il Fiscal compact e i trattati di Dublino votati in Europa dagli stessi partiti che in Italia s’indignano se l’Ue ci chiede di rispettarli. La legge-burla sulla legittima difesa con licenza di uccidere, ma solo di notte. Il Codice degli appalti pieno di svarioni e boiate che bloccano gli appalti. Le casette promesse ai terremotati “per Natale” (senza mai specificare l’anno) e mai viste dalla metà dei destinatari. I figuroni in Europa con le multe da procedura d’infrazione, le 85 cause perse su 94 in dieci anni alla Corte da Strasburgo e il ritiro della candidatura di Padoan all’Eurogruppo per eccesso di ribasso. Il Rosatellum che, appena approvato, fa già schifo a chi l’ha scritto, tant’è che il pregiudicato ineleggibile B. può scrivere “Presidente” sul logo di FI e bisogna riesumare Tabacci per salvare la Bonino dalla fatica erculea di raccogliere 400 firme per circoscrizione. Il canone Rai infilato in bolletta dallo stesso clown che ora promette di abolirlo. Massì, teniamoci stretti questi campioni di capacità. Nel senso longanesiano del termine: “Buoni a nulla, ma capaci di tutto”.

Franco Ranocchi
E`penoso che un cittadino italiano voti ancora Matteo Renzi.
Stasera a 8 e 1/2 si è potuto conoscerlo meglio, non ha minimamente accennato ai 10 milioni di poveri che sono una realtà solo italiana in Europa, ha sparato bugie, specialmente sui 5 Stelle ma la cosa più penosa è stato quando ha ammesso che farà una coalizione coi partiti a cui stanno a cuore i problemi di sx, quote rosa, accoglienza di immigrati e 80 euro a chi ha famiglia.
Un Boys Scout 13enne avrebbe più senso della comunità di questo ciarlatano.
.
Stefano Ragusa
Attenzione non è un fotomontaggio. È tutto vero! Il sindaco Nardella “in qualità di Presidente del maggio musicale” cambia il finale della Carmen, “che non muore per dare un messaggio contro la violenza sulle donne”. Distruggono il capolavoro di Bizet per fare propaganda politica. E giù i fischi alla prima…Ininterrottamente da 24 ore, la perculata sui social. Ora immaginate se la Raggi, alla prima dell’Opera (di cui il sindaco della capitale è Presidente) avesse tweettato (e fatto perché santo cielo, l’hanno fatto sul serio!) una cagata del genere, cosa sarebbe venuto giù! Per Spelacchio sono riusciti ad aprire fissi un mese su tutti i tg mondiali! Di Nardella, che sta usando fior di quattrini pubblici (il Maggio fiorentino è un baraccone abominevole in profondo rosso da anni) una roba da radiarlo a vita da ogni carica pubblica… nisba! Tutto sotto silenzio.
(e intanto Renzi depenalizza lo stalking , persecuzione reiterata che spesso si conclude con un femminicidio e né Nardella, né Orlando, né gli altri compari facciamo una piega).
.
Stefano Ragusa
Vogliono abolire la Fornero, ma l’hanno votata. Vogliono abolire il canone rai, ma l’hanno messo in bolletta. Vogliono abolire le tasse universitarie, ma hanno le hanno aumentate del 14,5% in 5 anni. La loro unica speranza è un’amnesia collettiva.
.
La Bonino non trova le firme e viene raccattata da Tabacci nel Centro democratico.

Stefano Ragusa
La Bonino ha fatto una schifezza. C’è una norma, di principio, di consuetudine, di diritto, di buon senso, per cui un partito già presente in Parlamento non deve raccogliere firme, rappresentando già un elettorato. Bonino, non riesce a raccogliere nemmeno le firme del condominio come tutti i comuni cittadini, come Grillo che le raccolse sotto la neve e si fa letteralmente PRESTARE il simbolo da un democristiano, la cui storia ed elettorato, è l’esatto opposto del suo (e quindi non può rappresentare un cazzo di nessun elettorato radicale…) per infilarcisi dentro. Una gigantesca enorme presa per i fondelli, un tradimento pazzesco alla volontà degli elettori. Immaginate per un momento se tra quelle migliaia di sostenitori di Tabacci ci fossero dei cattolici, magari ciellini milanesi, forse anche obiettori. Che repellono i radicali come il diavolo l’acqua santa. Immaginate anche costoro, su posizioni diverse, come Grillo, abbiano raccolto le firme per Tabacci sotto la neve quell’inverno 2012-13… A distanza di 5 anni, si accorgano che i loro sforzi, le loro firme, quelle dei conoscenti fervidi sostenitori della famiglia, siano stati usati per sostenere una candidata amica di Soros collaborazionista nazista, abortista, divorzista, eurista, liberista. Nemmeno nei peggiori film horror.

Stefano Ragusa
La protesta dei sacchetti non è banale. Deriderla, sminuire il valore dei due centesimi, è un atteggiamento snob e classista. Uno schiaffo alla povertà. Irrispettoso verso il vecchietto che tira a campare con 500 euro al mese. E sì, conta anche su quei due centesimi.
1) Non ce lo chiede l’Europa, come sostiene il PD. La direttiva alla quale fa riferimento del 2015/720 dice espressamente al punto 13 “Gli stati membri possono scegliere di ESONERARE le borse di plastica con uno spessore inferiore ai 15 micron” cioè esattamente quelle che il PD ha deciso di farci pagare. Tutto il contrario. http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/…
2) Non è vero che paghiamo la stessa cifra “perché prima ce la incorporavano nel prezzo”. Intanto il prezzo è lo stesso di prima, ma con l’aggiunta del sacchetto. paghiamo di più di prima.
3) Non è vero che far pagare i due cent alla cassa, serve a responsabilizzare chi abusa dei sacchetti, neanche fossimo degli scolaretti. Quei due cent sono in realtà una tassa occulta, girata automaticamente al commerciante per compensare il maggior costo dei sacchetti bio.
4) “ci sono 150 aziende fornitrici di biosaccheti nessun monopolio o favoritismo” FALSO. Novamont, l’azienda della renziana Catia Bastioli, non produce sacchetti, ma GRANULI di plastica. Novamont ha il brevetto mater Bi, la plastica con l’amido di mais. i granuli vengono venduti ai produttori di sacchetti. In Italia solo Novamont produce mater Bi, avendo il brevetto. Novamont è monopolista di fatto della materia necessaria per produrre quei sacchetti.
5) Renzi dice che vediamo complotti ovunque, ma è stato il Giornale a sputtanarlo, ma non può dirlo, perché la mummia padrona del giornale, è il suo compare.

(http://www.ilgiornale.it/news/cronache/tassa-sui-sacchetti-plastica-fa-ricca-manager-renziana-1479003.html)

DEMOCRAZIA PARTECIPATA A ROMA
Consiglieri M5S Roma
A Roma l’attesa è finita. Il futuro della città di Roma sarà nella democrazia diretta e partecipata e nella possibilità per i cittadini di essere coinvolti e ascoltati. Finalmente dopo mesi di lavoro approda in Aula Giulio Cesare la proposta di revisione dello Statuto di Roma Capitale del M5s a prima firma di Angelo Sturni che introduce nuovi strumenti di democrazia diretta e partecipata per favorire il coinvolgimento dei cittadini alla vita pubblica: parliamo del referendum propositivo, abrogativo e consultivo senza quorum, del bilancio partecipativo, delle petizioni popolari elettroniche e delle consultazioni online. Ecco quello che succede quando è il M5S a governare: si realizza quanto dichiarato in campagna elettorale.
Con l’avvio della discussione in Assemblea Capitolina inizia un processo di trasformazione della città che condurrà i romani a partecipare attivamente ai quei processi decisionali che avranno un impatto sul loro territorio: dalla mobilità, all’urbanistica, al bilancio e all’ambiente. Con la modifica della carta fondamentale della capitale siamo di fronte ad un punto di non ritorno per la democrazia diretta a Roma. Le riforme istituzionali a cui stiamo lavorando porteranno la città allo stesso livello delle altre capitali europee e del mondo dove queste innovazioni sono già realtà consolidate e aiutano gli amministratori locali a governare meglio.
Già da quest’anno Roma diventerà inoltre la casa della democrazia: a settembre 2018 ospiterà infatti il Global Forum on Modern Direct Democracy accogliendo ospiti di tutto il mondo, provenienti dalla società civile e dalle istituzioni, che contribuiranno a sviluppare la piena partecipazione dei cittadini in tutti i processi decisionali. Un evento importante, definito con la firma del memorandum d’intenti da parte del sindaco Virginia Raggi assieme al co-Presidente dell’associazione Bruno Kaufmann.

BERLUSCONI, SALVINI E MELONI, FRATELLI COLTELLI
Viviana Vivarelli
Ma davvero il cdx è unito dallo stesso programma??? In realtà non si sa ancora cosa sarà questo programma né chi sarà il leader designato, visto che Berlusconi non può autocandidarsi ma non accetta che il leader sia Salvini né che a scegliersi il leader sia il partito che prende più voti.
L’ennesimo capitolo dello scontro è il no di Forza Italia alla legge Molteni approvata alla Camera con l’appoggio di Pd, M5S e Fratelli d’Italia, ma osteggiata da Forza Italia che con il suo no in commissione Giustizia del Senato non ha permesso l’approvazione della legge in sede deliberante, vale a dire senza passare per l’Aula, e di fatto, vista la fine della Legislatura, l’ha definitivamente affossata.
La legge Molteni è un dispositivo che riforma il rito abbreviato nei processi, eliminando la possibilità di accedere a sconti di pena per gli autori di reati gravissimi, come lo stupro e l’omicidio.
Naturalmente il diniego di Forza Italia ha fatto andare su tutte le furie Matteo Salvini.
Fratelli d’Italia non era d’accordo sulla legge elettorale, promosso da Matteo Salvini ed accettato da Silvio Berlusconi.
Berlusconi a sua volta è stato molto freddo sull’inutile referendum sull’autonomia della Lombardia promosso da Maroni, referendum a cui ha partecipato solo un elettore su 3 e che era perfettamente inutile ma è costato 43 milioni ai Lombardi.
Anche le posizioni verso l’Europa sono diverse.
La Meloni non voleva il Rosatellum, Berlusconi sì.
Salvini vuole cancellare la legge Fornero, Berlusconi non vuole.
In politica estera Salvini e Berlusconi non potrebbero essere più diversi. In Europa il PPE e AFD sono opposti e incompatibili. Nei rapporti con la Turchia, Berlusconi è amico di Edogan, Salvini tuona contro tutto ciò che è islamico. Diversi sono Lega e FI sulla lotta all’immigrazione clandestina, sulla riforma delle pensioni, sulla giustizia, sulle tasse, sull’Euro.
.
La procura di Roma apre un fascicolo sulla presunta fuga di notizie che ha portato alla pubblicazione di alcuni documenti depositati in Commissione Banche. I quotidiani riportano una telefonata del 16 gennaio 2015 in cui De Benedetti parla col suo broker Bolengo che cura i suoi investimenti, dicendo di aver parlato con Renzi (‘Mi ha detto che il decreto passa’). Il reato ipotizzato dalla procura di Roma è la rivelazione del segreto d’ufficio. Col decreto che trasformava le Popolari in Banche d’azioni, Banca Etruria, il cui Presidente è il babbo della Boschi, ha visto le sue azioni salire del 66%, un bel regalo per una banca fallita e multata per 144mila euro, indagata dalle Procure per “violazioni di disposizioni sulla governance, carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza”.
Dopo la soffiata, De Benedetti ordinò l’acquisto di azioni degli istituti di credito che stavano per essere trasformati in spa, incassando così plusvalenze per 600mila euro. E anche il finanziere Davide Serra, amico di Renzi, fa un immediato acquisto di quote delle Popolari ottenendo immediati guadagni con la sua Algebris. Capite perché vorrebbero eliminare le intercettazioni? Perché sono la principale prova dei reati di personaggi politici. E così, mentre gli sciacalli divorano il Paese, i lacchè fanno leggi per impedire che i servi ne sappiano qualcosa. Non solo i media danno false notizie, spesso le notizie non le danno proprio.
Ma la procura di Roma non indaga su chi ha trasmesso notizie che cambiavano il valore delle azioni (il ‘Porto delle nebbie’ colpisce ancora), ma su chi ha fatto conoscere la telefonata. La difesa dei forti è sempre più facile della difesa dei diritti dei cittadini. Vitalone, Squillante, Metta, Carnevale… insegnano. A Omnibus, su La7, il giornalista Bechis afferma: ”Ma cosa volete mai, i 600.000 euro guadagnati da De Benedetti sono come per noi 50 euro!”. Dispiace che un giornalista così serio abbia detto una battuta così cinica ma forse era sarcastica. Cioè: se uno è un poveretto e ruba del cibo per mangiare è un criminale, ma se un miliardario guadagna illegalmente 600.000 euro “sono inezie”. Giustizia rovesciata. Si arresta chi ruba un pezzo di parmigiano in un supermercato (4 mesi) ma si sorride se un potente ottiene in un minuto e con mezzi illeciti 600.000 euro anzi magari si vota poi con noncuranza il delinquente che glielo ha fatto fare. Ovviamente la Procura ha già chiesto l’archiviazione. Provate voi, ora, a fare un piccolo intrallazzo remunerativo contro la legge e vediamo come fa a finire!
Ma la cosa peggiore non è nemmeno vedere la corruzione dei politici che si sposa con quella di certi imprenditori, nel tentativo di spostare la colpa su chi fa conoscere certi intrallazzi, la cosa peggiore è vedere come minimizzano e si arrampicano sugli specchi per farlo i cloni del Pd!! Non capiscono che ci difende un delinquente è, a sua volta, un delinquente ed è questa l’impressione che lasciano sugli onesti?

TROLL DA PIDDI’
Viviana Vivarelli
Leggere sui blog i commenti dei piddioti più fanatici, prezzolati o meno, porta ad essere scossi da risate irrefrenabili per la loro incongruenza e la stupidità senza fine. Una decerebrazione tale da conclamare il Pd come il più demenziale dei partiti italiani, il vero partito delle capre. Per la vostra ilarità vi consiglio un certo Paoletto su IFQ e la coppia Marco 2 centesimi e Giova 2 sul blog di Gilioli (Espresso). Ti fanno proprio squassare. Ed è talmente intenso l’impegno con cui si palleggiano falsità assolute da far pensare a un copione mattutino di cui sono i copiaincolla automatici.
Ricordiamo intanto che, in base all’art 180 del testo unico sull’intermediazione bancaria:
“È punito con la reclusione fino a 2 anni e con la multa da 20 a 600 milioni chiunque, essendo in possesso di informazioni privilegiate in ragione della partecipazione al capitale di una società, ovvero dell’esercizio di una funzione, anche pubblica, di una professione o di un ufficio: a) acquista, vende o compie altre operazioni, anche per interposta persona, su strumenti finanziari avvalendosi delle informazione medesime; b) senza giustificato motivo, dà comunicazioni delle informazioni delle informazioni, ovvero consiglia ad altri, sulla base di esse, il compimento di taluna delle operazioni indicate”.

Sul caso De Benedetti, Travaglio, oggi, precisa che:
-non è vero, come dicono Renzi e de Benedetti che tutti i media avevano parlato del futuro decreto che avrebbe trasformato le Popolari in Banche per azioni, alzandone subito il valore, e che addirittura Renzi aveva tenuto una conferenza su questo all’Ubs. L’Ubs non ne sa nulla e nessun media ne ha mai parlato
-non è vero che è tutto archiviato. A inizio 2015 la Consob acquisì la telefonata illegale, archiviò gli aspetti amministrativi della pratica e rimandò quelli penali alla procura di Roma. La stessa Consob, non si sa perché, non contestò nulla a Renzi, mentre addebitò a De Benedetti il reato di insider trading, cioè compravendita di titolo da parte di chi era venuto in possesso di informazioni privilegiate (che non era legale diffondere).
Insomma in questo reato ci sono dentro in 3: Renzi, il suo agente Bolengo e De Benedetti ma, misteriosamente, la Procura di Roma indagò solo Bolengo e non gli altri due. Poi ha chiesto per l’archiviazione per Bolengo ma dopo due anni il gip non ha ancora deciso se farla o no, mentre Renzi e De Benedetti sono finiti nel cassonetto degli “atti che non costituiscono reato”. E perché, visto che il reato non potrebbe essere più chiaro?
Si dovrebbe dunque dire che Renzi e De Benedetti sono ‘santi’ ad honorem?
Intanto l’Anticorruzione apre una istruttoria su Spelacchio!!? Ma siamo scemi o ci prendono per tali?

max ros: “Il più grande debitore insolvente del Monte dei Paschi di Siena, quello che non le ha reso 600 milioni, gira libero in un Paese come il nostro, va tranquillamente a colazione a Palazzo Chigi e suggerisce anche le riforme al Governo, vedi Jobs Act. Siamo FE-NO-ME-NA-LI!!!
.
Il 15 gennaio nel mattino breakfast e colloquio Renzi-De Benedetti.
il 16 gennaio nel mattino – a Borsa aperta – De Benedetti acquista i titoli delle Popolari.
il 16 gennaio alle 17:58 – a Borsa chiusa – la Ansa diffonde la nota sulle Popolari.
Che altro c’è da dire?
.
SPEAKER : Non c’è che dire, a Renzi, alla Boschi e a Padoan, piace avere amici come De Benedetti. Accettano più volentieri un invito a cena da lui che un incontro con gli operai di una fabbrica. Sono gusti. Se poi, durante un incontro tra amici ci scappa qualche informazione segreta, non è la fine del mondo, è solo un piccolo aiutino ad un amico che guarda caso è uno dei più ricchi in Italia. Meglio agevolare un ricco che 100 poveri. Forse è questa la visione di Renzi! Renzi….badate bene, uomo di sx. Anzi, anche De Benedetti, bontà sua, è uomo di sx…….a modo suo. Come si poteva pensare che due personaggi come Renzi e la Boschi, dopo la sconfitta al Referendum, potessero lasciare la politica, come da loro preannunciato. Se ciò fosse successo, avrebbero rischiato di essere invitati a casa mia e non da De Benedetti. Ve lo immaginate? E la maggioranza degli italiani credono ancora che questi possano sollevare le sorti dell’Italia. Che ingenui!

Nella lista dei debitori insolventi che hanno portato il rosso di Monte dei Paschi di Siena a 47 miliardi c’è di tutto, grandi imprenditori, agli immobiliaristi, coop rosse, partecipate pubbliche della Toscana e tra i protagonisti di spicco più emblematici figura la famiglia De Benedetti e la sua Sorgenia. I De Benedetti capita l’antifona della crisi irreversibile non si sono resi disponibili a ricapitalizzare come da richiesta delle banche. Alla fine il «pacco» Sorgenia è finito tutto in mano alle banche che hanno convertito l’esposizione creditizia in azioni. E Mps si ritrova ora azionista della Nuova Sorgenia con il 17% del capitale. Per rientrare dal credito prima o poi, occorrerà risanare la società e venderla. Oggi Sorgenia è tra gli incagli di Mps. Non solo, nel 2015 la banca ha svalutato i titoli Sorgenia per 36 milioni di euro.
(Domanda: sono andati a sequestrargli i beni? lo hanno penalizzato in qualche modo? Lo hanno forzato al rientro del prestito? Ma no, figuriamoci! Al n° 1 tessera Pd, hanno permesso di sanare il debito con azioni deprezzate dal valore di 27 milioni e gli hanno dato una informazione illegale che gli ha fruttato 600 milioni. In Italia i poveracci li menano ma i delinquenti li premiano!

Luce so fusa
De Benedetti comprò azioni di Etruria su suggerimento di Renzi.
Non può fare tutto la Boschi.
.
Notturno concertante
Renzi, soffiata da 600mila euro a De Benedetti.
Ma quella sulla Consip valeva molto di più.

INSIDER RENZINO
Marco Travaglio

“Abbiamo spesso criticato Renzi per le sue politiche, ma abbiamo sempre pensato che fosse onesto. Cioè che facesse politica non per fare soldi o per farli fare ad amici e compari, ma perché ama il potere e la ribalta e vuole usarli per realizzare i suoi progetti (che in gran parte non ci piacciono, però fa niente). Ma, diceva Montanelli, “per quanti sforzi facciamo, di un politico non riusciamo mai a pensare abbastanza male”. Infatti ora scopriamo dagli atti di un’indagine (si fa per dire) della Procura di Roma, acquisiti dalla Commissione banche, che ci sbagliavamo. Il quadro che emerge è quello di una ributtante simonia fra interessi pubblici e privati, in barba al dovere d’imparzialità della Pubblica amministrazione e a suon di informazioni privilegiate a finanzieri-editori amici che le sfruttano per fare soldi col minimo sforzo. Come disse il compianto Guido Rossi, che però parlava di D’Alema, Palazzo Chigi è tornato a essere “una merchant bank dove non si parla inglese”. O forse lo si parlava, ma non sapremo mai con chi, perché l’indagine non è stata fatta a dovere e la lista completa degli affaristi che beneficiarono di soffiate sottobanco per riempirsi le tasche resterà avvolta nella nebbia.
È il più grosso scandalo politico-finanziario degli ultimi anni, ancor più grave del caso Boschi-Etruria e persino delle scalate dei “furbetti del quartierino”. Un’affaire che in qualunque altra democrazia stroncherebbe la carriera al protagonista. Cioè a Renzi, che qui faceva da spalla a Carlo De Benedetti, all’epoca titolare del gruppo Repubblica-Espresso, e ora anche di Stampa e Secolo XIX in società con gli Elkann-Agnelli. Tutto comincia a metà gennaio 2015: la Consob, organo di vigilanza sulla Borsa, nota un’improvvisa fibrillazione attorno ai titoli di alcune banche popolari. La più appetita è Etruria, che a furia di acquisti sale di valore fino al 65%. Cosa induce tanti investitori a comprare azioni di quella e di altre banchette pericolanti? Sanno qualcosa che i comuni mortali ignorano? La Consob attiva la Guardia di Finanza, che acquisisce dai broker gli ordini di acquisto sospetti (tutti registrati per legge). Uno è di De Benedetti che il 16 gennaio, un mese dopo aver definito in tv Renzi “un fuoriclasse”, telefona al suo broker di fiducia, Gianluca Bolengo. E l’invita a investire nei titoli di alcune banche popolari, visto che Renzi gli ha appena annunciato che sta per riformarle per decreto. De Benedetti: “Il Governo farà un provvedimento sulle popolari per tagliare la storia del voto capitario nei prossimi mesi… una o due settimane”. B.: “Questo è molto buono (…)”.
D.B.: “Quindi volevo capire una cosa … salgono le popolari?”. B.: “Sì su questo, se passa un decreto fatto bene, salgono”. D.B.: “Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa”. B.: “Se passa è buono, sarebbe da avere un basket sulle popolari (…)”. Poche ore dopo il broker di De Benedetti inizia a comprare titoli di sei banche popolari poi coinvolte dal decreto. Di cui ancora nessuno sa niente (a parte l’Ingegnere e chissà chi altri): solo vaghe indiscrezioni sui giornali, ma nessun accenno alle date né tantomeno alla scelta del decreto a effetto immediato. Poi puntualmente, il 20 gennaio, il Governo Renzi approva il Decreto Popolari, e i titoli delle banche interessate – ora che la notizia è pubblica – salgono ancora. Così, in quattro giorni, l’editore di Repubblica ed Espresso realizza con la sua finanziaria Romed una plusvalenza di 600 mila euro: soldi che non avrebbe incassato se non avesse saputo (da Renzi, dice lui) ciò che non avrebbe dovuto sapere. Cioè se fosse stato un cittadino come gli altri. L’11 febbraio il Presidente Consob Giuseppe Vegas rivela alla Camera che una serie di “soggetti hanno effettuato acquisti prima del 16 gennaio, eventualmente accompagnati da vendite nella settimana successiva”, creando “plusvalenze effettive o potenziali stimabili in 10 milioni di euro”.
La Consob ipotizza un insider trading di “secondo livello” (depenalizzato nel 2004 da B. a illecito amministrativo), ma anche ipotesi di reato, infatti trasmette le carte alla Procura di Roma. Alla fine la Consob archivierà la sua istruttoria, con voto a maggioranza dei commissari e astensione di Vegas. Che fa la Procura di Roma, con quelle intercettazioni in mano? Poco o nulla: non iscrive né intercetta Renzi, De Benedetti e altri possibili soffiatori o profittatori di notizie riservate (cosa che invece fecero i pm di Milano e la gup Forleo nel 2005, alle prime avvisaglie dei reati finanziari dei “furbetti”, gettando una rete così vasta che alla fine acchiappò persino il governatore Fazio). Si limita a sentire in gran segreto il premier e l’Ingegnere come testi. L’unico indagato (per ostacolo alla vigilanza) è Bolengo, di cui 18 mesi fa il pm chiede l’archiviazione (per ora non accolta dal gip). La tesi è che non si possono sospettare Renzi e De Benedetti di insider trading perché l’Ingegnere non è preciso sulle due “informazioni privilegiate” che potrebbero integrare il reato: con Bolengo non parla esplicitamente di decreto (lo fa invece il broker, ma “in modo del tutto generico e non tecnico”), né mostra di conoscerne la data. Il 14 dicembre, in Commissione banche, Vegas parla non solo della Boschi, ma anche degli incontri fra Renzi e De Benedetti prima del Decreto Popolari. E subito la Procura si precipita a precisare che “non ha istruito alcun procedimento a carico di Renzi e De Benedetti”. Come se questo fosse un vanto. L’altra sera, a Otto e mezzo, Renzi sproloquia sul processo alla Raggi e, quando Lilli Gruber gli fa notare il caso molto simile del processo a Sala, svicola sulla Appendino. Poi aggiunge: “Mai ricevuto un avviso di garanzia in vita mia”. Un giorno o l’altro, forse, scopriremo il perché.

DI BATTISTA A DI MARTEDI’

LA DISILLUSIONE ELETTORALE
Bruno p. Napoli
Casta ed anticasta, Cristo ed anticristo ma il M5S non è certamente l’artefice di questo clima elettorale che sta condizionando le scelte dei votanti alle prossime politiche.
Per chi non se ne fosse accorto i partiti tradizionali si sono già disciolti con i loro fallimenti programmatici e c’è un aria nauseabonda di un ritorno al passato, di quelli più brutti fatti di clientelismo e accordi opportunistici tra voltagabbana e nomadi politici che non sono certamente un’attrattiva per l’elettore.
Ci si chiede perché l’astensionismo sia in ascesa e si addita il M5S come antisistema e destabilizzante per la politica ma non si è davvero sinceri se non si analizza la situazione attuale.
La dx è una accozzaglia nata sulle ceneri del duo Bossi-Berlusconi dove Salvini si barcamena con una lega “nuova” di zecca che comunque si alimenta dai programmi e dai proclami di quella vecchia.
La furba mossa di Maroni di candidarsi alle politiche non è altro che un vecchio piano rispolverato per far rinascere un PDL isolando Salvini ma i tempi sono cambiati e Berlusconi addirittura pensa di reclutare a sx.
Caliamo un velo pietoso sul Pd il cui più evidente fallimento è quello di aver disilluso completamente quel popolo di sx che si doveva evolvere verso il partito della nazione di Renzi dove però hanno prevalso leopolde e gigli magici confondendo la sx con uno statalismo corrotto e furbesco.
Che ci resta il partitello di Grasso, costola “rivoluzionaria” del Pd o qualche centrista in cerca di autore tipo Casini e Tabacci?
La colpa di questa situazione è dell’antisistema, della sua ingenuità ,della sua incapacità di amministrare figuriamoci di governare però qualcuno spieghi agli elettori quale abominio democratico sia diventato il sistema di potere in Italia.

O SPIEGA O SI RITIRA
Marco Travaglio
Ieri, leggendo gli altri giornali (i tg Rai ormai fanno un altro mestiere, il più antico del mondo), abbiamo imparato una cosa nuova: la soffiata dell’allora premier Matteo Renzi che nel gennaio del 2015 avverte Carlo De Benedetti dell’imminente decreto sulle banche popolari, facendogli guadagnare in pochi giorni 600 mila euro in Borsa col minimo sforzo, è una notizietta da niente.
Molto meno importante della posizione cangiante di Di Maio sull’euro (apertura del Corriere e titolo in prima pagina del Messaggero), delle avventure di Spelacchio (terzo titolo di prima pagina del Messaggero), dell’appello del Pd a Grasso per la Lombardia (apertura di Repubblica), del calendario dei processi a Marra e alla Raggi (secondo editoriale di Sergio Rizzo su Repubblica) e della balla di Gentiloni sul record di occupati dal 1977 (apertura de La Stampa).
Infatti il più grave scandalo che abbia coinvolto un leader politico ed ex premier italiano dai tempi di B. non compare sulla prima pagina di Repubblica e neppure nelle restanti 51 del quotidiano edito da De Benedetti.
Invece, sulla prima del Corriere, occupa mezzo catenaccio sotto il titolo su Di Maio e l’euro (“Banche, la telefonata di De Benedetti su Renzi”, e chi ci capisce è bravo). Sulla prima del Messaggero, un titolino altrettanto enigmistico: “La telefonata: De Benedetti, Renzi e il caso delle Popolari”.
Qualche indizio in più lo fornisce il microtitolo de La Stampa: “De Benedetti: ‘Ho sentito Renzi. Il decreto sulle Popolari passerà’”. E noi, con la nostra prima pagina, chissà che ci credevamo: non è successo nulla.
Poi abbiamo sentito Renzi, intervistato da Massimo Giannini su Radio Capital.
Domanda: è vero che avvertì De Benedetti dell’imminente decreto sulle banche popolari?
Risposta, si fa per dire:
“Lo chieda a De Benedetti visto che è il suo editore… C’era un’agenzia sul fatto che O SPIEGA O SI RITIRA
Marco Travaglio
Ieri, leggendo gli altri giornali (i tg Rai ormai fanno un altro mestiere, il più antico del mondo), abbiamo imparato una cosa nuova: la soffiata dell’allora premier Matteo Renzi che nel gennaio del 2015 avverte Carlo De Benedetti dell’imminente decreto sulle banche popolari, facendogli guadagnare in pochi giorni 600 mila euro in Borsa col minimo sforzo, è una notizietta da niente.
Molto meno importante della posizione cangiante di Di Maio sull’euro (apertura del Corriere e titolo in prima pagina del Messaggero), delle avventure di Spelacchio (terzo titolo di prima pagina del Messaggero), dell’appello del Pd a Grasso per la Lombardia (apertura di Repubblica), del calendario dei processi a Marra e alla Raggi (secondo editoriale di Sergio Rizzo su Repubblica) e della balla di Gentiloni sul record di occupati dal 1977 (apertura de La Stampa).
Infatti il più grave scandalo che abbia coinvolto un leader politico ed ex premier italiano dai tempi di B. non compare sulla prima pagina di Repubblica e neppure nelle restanti 51 del quotidiano edito da De Benedetti.
Invece, sulla prima del Corriere, occupa mezzo catenaccio sotto il titolo su Di Maio e l’euro (“Banche, la telefonata di De Benedetti su Renzi”, e chi ci capisce è bravo). Sulla prima del Messaggero, un titolino altrettanto enigmistico: “La telefonata: De Benedetti, Renzi e il caso delle Popolari”.
Qualche indizio in più lo fornisce il microtitolo de La Stampa: “De Benedetti: ‘Ho sentito Renzi. Il decreto sulle Popolari passerà’”. E noi, con la nostra prima pagina, chissà che ci credevamo: non è successo nulla.
Poi abbiamo sentito Renzi, intervistato da Massimo Giannini su Radio Capital.
Domanda: è vero che avvertì De Benedetti dell’imminente decreto sulle banche popolari?
Risposta, si fa per dire:
“Lo chieda a De Benedetti visto che è il suo editore… C’era un’agenzia sul fatto che avremmo fatto quella riforma”.
La prima frase è ben oltre i confini della realtà, in bocca a un leader che ha fatto il premier per quattro anni e ora si candida a rifarlo, dunque dovrebbe chiarire ogni suo comportamento ai cittadini-elettori; tantopiù che a De Benedetti non c’è nulla da chiedere, visto che la sua versione l’ha già fornita in diretta nella telefonata del 16 gennaio 2015 con cui annunciò al suo broker che il decreto sulle Popolari “passa, ho parlato con Renzi ieri, passa”, entro “una o due settimane”.
Ora è Renzi che dovrebbe dire a che titolo incontrò l’Ingegnere il 15 gennaio, cinque giorni prima il varo del decreto, e come si permise di passargli informazioni così riservate, venendo meno ai suo doveri di riserbo e di imparzialità.
La seconda frase (“C’era un’agenzia sul fatto che avremmo fatto quella riforma”) è una menzogna. L’unico lancio Ansa sul tema, precedente l’incontro Renzi-De Benedetti, è del 3 gennaio, e non dice né che il Governo farà un decreto, né che è questione di giorni.
Anzi, tutto il contrario:
“Il Governo starebbe studiando di lanciare in primavera la riforma del settore – un intervento legislativo richiesto da decenni ma mai varato – di fatto per trasformare le banche popolari in spa”.
Dunque dalle agenzie De Benedetti non saprebbe nulla di ciò che invece comunica con grande certezza e con molti dettagli (decreto, tempistica ravvicinata e abolizione del voto capitario) il 16 gennaio al suo broker Gianluca Bolengo:
“Il Governo farà un provvedimento sulle Popolari per tagliare la storia del voto capitario nei prossimi mesi… una o due settimane”.
Anche Bolengo sa del decreto:
“Se passa un decreto fatto bene (le azioni delle popolari in Borsa, ndr) salgono”. Infatti l’Ingegnere gli dà mandato di fare incetta di azioni prima che il decreto venga varato (quattro giorni dopo, il 20 gennaio) e annunciato (la sera del 16).
E si mette in tasca 600 mila euro.
Lo stesso fanno altri pochissimi fortunati destinatari delle soffiate governative, accumulando un totale di 10 milioni. Il che non sarebbe avvenuto se la riforma, com’era normale, avesse seguito l’iter ordinario del disegno di legge (non c’era alcuna necessità né urgenza, per una norma attesa da decenni), con un ampio dibattito parlamentare che avrebbe richiesto tempi lunghi e posto tutti gli investitori sullo stesso piano. Ma, senza decreto, De Benedetti e gli altri pochi raider avvisati non avrebbero potuto fare il colpaccio.
La prova è proprio in un’Ansa diramata alle 17.58 del 16 gennaio, a Borse chiuse, quando De Benedetti ha già acquisito le azioni delle popolari tramite Bolengo.
Il 16 gennaio, sempre l’Ansa, alle 17.58:
“In arrivo norme per riformare la governance delle banche popolari e del credito cooperativo (Bcc) e favorire un consolidamento del settore. Secondo quanto si apprende da diverse fonti le misure sarebbero contenute nel provvedimento ‘Investment compact’ che il Governo varerà la prossima settimana”.
L’unico lancio Ansa con le informazioni precise sul provvedimento e la sua tempistica, dunque, è ininfluente ai fini dell’affarone dell’Ingegnere, che sa già tutto dal giorno prima. Il che aumenta la rilevanza della soffiata di Renzi che gli ha permesso di mettere a segno la speculazione nell’ultima finestra utile prima che inizino a circolare le voci sulla riforma.
Per speculare su titoli quotati, è decisivo avere informazioni privilegiate prima degli altri. Se viene annunciato un decreto su materie finanziarie, cioè con un impatto sui prezzi dei titoli, è realistico aspettarsi che il provvedimento verrà convertito in legge dal Parlamento così come è stato scritto dal Governo, altrimenti si creerebbe il caos.
Quindi la fase rilevante ai fini dell’investimento è quella dell’annuncio del decreto: è quello il momento di comprare i titoli delle banche che ne saranno avvantaggiate e vendere quelli degli istituti che ne saranno penalizzati.
Se invece fosse stato annunciato un ddl, capire quali titoli comprare sarebbe stato molto più complicato: ogni emendamento in Parlamento avrebbe potuto creare o cancellare opportunità di investimento, rendendo molto più rischioso scommettere in anticipo.
Il finanziere scommette solo se sa che le informazioni avute all’inizio dell’iter legislativo saranno ancora valide alla fine, così può stabilire subito cosa e quanto comprare: proprio il caso del decreto Renzi, che entrando in vigore subito non avrebbe rischiato modifiche successive fino alla conversione in legge.
Ciò che conta per De Benedetti non è tanto sapere che ci sarà una riforma, ma che avverrà per decreto, con alle spalle tutto il peso politico del Governo Renzi (allora fortissimo).
Ora, in tutto il mondo civile, questo scandalo porterebbe i protagonisti in tribunale (e i politici alle dimissioni). Invece siamo in Italia, anzi a Roma, dove la Procura ha trovato il modo di non indagare né intercettare Renzi e De Benedetti, e di inquisire il solo Bolengo (perché è l’unico a dire “decreto”), per poi chiedere subito di archiviarlo perché – scrive il pm, molto spiritoso, al gip – “utilizzava in modo del tutto generico e, palesemente, senza connotazione tecnica, la parola ‘decreto’”.
Cioè diceva decreto, ma non voleva dire decreto.
Fantastico.
Dunque, salvo che il gup che cova la richiesta di archiviazione da due anni, senza dire né sì né no, non la respinga o disponga l’imputazione coatta degli altri due, l’inchiesta finirà a tarallucci e vino. Dopodiché bisognerà riscrivere il Codice penale e tutti i dizionari alla voce insider trading: se non è insider questo, non si sa più cosa lo sia.
Ma qui c’è una questione politica ed etica grossa come una casa: cosa intende Renzi per “governare”? Rendere un servizio a tutti i cittadini in nome dell’interesse generale, o fare servizietti a pochi compari in cambio di favori o di buona stampa? Finora si pensava che, nel giro renziano, questo concetto familistico e privatistico dello Stato fosse un’esclusiva di babbo Tiziano e di Boschi padre e figlia. Ora si sa che è anche suo.
Chissà se nel Pd e nel csx c’è ancora qualcuno dotato di memoria e coraggio. Memoria per ricordargli la questione morale di Berlinguer. Coraggio per spiegargli con parole semplici che deve andare a casa.
.
La procura di Roma apre un fascicolo sulla presunta fuga di notizie che ha portato alla pubblicazione di alcuni documenti depositati in Commissione Banche. I quotidiani riportano una telefonata del 16 gennaio 2015 in cui De Benedetti parla col suo broker Bolengo che cura i suoi investimenti, dicendo di aver parlato con Renzi (‘Mi ha detto che il decreto passa’). Il reato ipotizzato dalla procura di Roma è la rivelazione del segreto d’ufficio. Col decreto che trasformava le Popolari in Banche d’azioni, Banca Etruria, il cui Presidente è il babbo della Boschi, ha visto le sue azioni salire del 66%, un bel regalo per una banca fallita e multata per 144mila euro, indagata dalle Procure per “violazioni di disposizioni sulla governance, carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza”.
Dopo la soffiata, De Benedetti ordinò l’acquisto di azioni degli istituti di credito che stavano per essere trasformati in spa, incassando così plusvalenze per 600mila euro. Capite perché vorrebbero eliminare le intercettazioni? Perché sono la principale prova dei reati di personaggi politici. E così, mentre gli sciacalli divorano il Paese, i lacchè fanno leggi per impedire che i servi ne sappiano qualcosa. Non solo i media danno false notizie, spesso le notizie non le danno proprio.
Ma la procura di Roma non indaga su chi ha trasmesso notizie che cambiavano il valore delle azioni(il ‘Porto delle nebbie’ colpisce ancora), ma su chi ha fatto conoscere la telefonata. La difesa dei forti è sempre più facile della difesa dei diritti dei cittadini. Vitalone, Squillante, Metta, Carnevale… insegnano. A Omnibus, su La7, il giornalista Bechis afferma: ”Ma cosa volete mai, i 600.000 euro guadagnati da De Benedetti sono come per noi 50 euro!”. Dispiace che un giornalista così serio abbia detto una battuta così cinica ma forse era sarcastica. Cioè: se uno è un poveretto e ruba del cibo per mangiare è un criminale, ma se un miliardario guadagna illegalmente 600.000 euro “sono inezie”. Giustizia rovesciata. Si arresta chi ruba un pezzo di parmigiano in un supermercato (4 mesi) ma si sorride se un potente ottiene in un minuto e con mezzi illeciti 600.000 euro anzi magari si vota poi con noncuranza il delinquente che glielo ha fatto fare. Ovviamente la Procura ha già chiesto l’archiviazione. Provate voi, ora, a fare un piccolo intrallazzo remunerativo contro la legge e vediamo come fa a finire!
Ma la cosa peggiore non è nemmeno vedere la corruzione dei politici che si sposa con quella di certi imprenditori, nel tentativo di spostare la colpa su chi fa conoscere certi intrallazzi, la cosa peggiore è vedere come minimizzano e si arrampicano sugli specchi per farlo i cloni del Pd!! Non capiscono che ci difende un delinquente è, a sua volta, un delinquente ed è questa l’impressione che lasciano sugli onesti?
.
Anche Bolengo sa del decreto:
“Se passa un decreto fatto bene (le azioni delle popolari in Borsa, ndr) salgono”. Infatti l’Ingegnere gli dà mandato di fare incetta di azioni prima che il decreto venga varato (quattro giorni dopo, il 20 gennaio) e annunciato (la sera del 16).
E si mette in tasca 600 mila euro.
Lo stesso fanno altri pochissimi fortunati destinatari delle soffiate governative, accumulando un totale di 10 milioni. Il che non sarebbe avvenuto se la riforma, com’era normale, avesse seguito l’iter ordinario del disegno di legge (non c’era alcuna necessità né urgenza, per una norma attesa da decenni), con un ampio dibattito parlamentare che avrebbe richiesto tempi lunghi e posto tutti gli investitori sullo stesso piano. Ma, senza decreto, De Benedetti e gli altri pochi raider avvisati non avrebbero potuto fare il colpaccio.
La prova è proprio in un’Ansa diramata alle 17.58 del 16 gennaio, a Borse chiuse, quando De Benedetti ha già acquisito le azioni delle popolari tramite Bolengo.
Il 16 gennaio, sempre l’Ansa, alle 17.58:
“In arrivo norme per riformare la governance delle banche popolari e del credito cooperativo (Bcc) e favorire un consolidamento del settore. Secondo quanto si apprende da diverse fonti le misure sarebbero contenute nel provvedimento ‘Investment compact’ che il Governo varerà la prossima settimana”.
L’unico lancio Ansa con le informazioni precise sul provvedimento e la sua tempistica, dunque, è ininfluente ai fini dell’affarone dell’Ingegnere, che sa già tutto dal giorno prima. Il che aumenta la rilevanza della soffiata di Renzi che gli ha permesso di mettere a segno la speculazione nell’ultima finestra utile prima che inizino a circolare le voci sulla riforma.
Per speculare su titoli quotati, è decisivo avere informazioni privilegiate prima degli altri. Se viene annunciato un decreto su materie finanziarie, cioè con un impatto sui prezzi dei titoli, è realistico aspettarsi che il provvedimento verrà convertito in legge dal Parlamento così come è stato scritto dal Governo, altrimenti si creerebbe il caos.
Quindi la fase rilevante ai fini dell’investimento è quella dell’annuncio del decreto: è quello il momento di comprare i titoli delle banche che ne saranno avvantaggiate e vendere quelli degli istituti che ne saranno penalizzati.
Se invece fosse stato annunciato un ddl, capire quali titoli comprare sarebbe stato molto più complicato: ogni emendamento in Parlamento avrebbe potuto creare o cancellare opportunità di investimento, rendendo molto più rischioso scommettere in anticipo.
Il finanziere scommette solo se sa che le informazioni avute all’inizio dell’iter legislativo saranno ancora valide alla fine, così può stabilire subito cosa e quanto comprare: proprio il caso del decreto Renzi, che entrando in vigore subito non avrebbe rischiato modifiche successive fino alla conversione in legge.
Ciò che conta per De Benedetti non è tanto sapere che ci sarà una riforma, ma che avverrà per decreto, con alle spalle tutto il peso politico del Governo Renzi (allora fortissimo).
Ora, in tutto il mondo civile, questo scandalo porterebbe i protagonisti in tribunale (e i politici alle dimissioni). Invece siamo in Italia, anzi a Roma, dove la Procura ha trovato il modo di non indagare né intercettare Renzi e De Benedetti, e di inquisire il solo Bolengo (perché è l’unico a dire “decreto”), per poi chiedere subito di archiviarlo perché – scrive il pm, molto spiritoso, al gip – “utilizzava in modo del tutto generico e, palesemente, senza connotazione tecnica, la parola ‘decreto’”.
Cioè diceva decreto, ma non voleva dire decreto.
Fantastico.
Dunque, salvo che il gup che cova la richiesta di archiviazione da due anni, senza dire né sì né no, non la respinga o disponga l’imputazione coatta degli altri due, l’inchiesta finirà a tarallucci e vino. Dopodiché bisognerà riscrivere il Codice penale e tutti i dizionari alla voce insider trading: se non è insider questo, non si sa più cosa lo sia.
Ma qui c’è una questione politica ed etica grossa come una casa: cosa intende Renzi per “governare”? Rendere un servizio a tutti i cittadini in nome dell’interesse generale, o fare servizietti a pochi compari in cambio di favori o di buona stampa? Finora si pensava che, nel giro renziano, questo concetto familistico e privatistico dello Stato fosse un’esclusiva di babbo Tiziano e di Boschi padre e figlia. Ora si sa che è anche suo.
Chissà se nel Pd e nel csx c’è ancora qualcuno dotato di memoria e coraggio. Memoria per ricordargli la questione morale di Berlinguer. Coraggio per spiegargli con parole semplici che deve andare a casa.

ANNAMARIA
“Ma il problema più grosso forse è che questa rivendicazione diffusa dell’istinto – e quindi dell’estensione dell’io, indifferente all’altro – è uno dei tratti caratterizzanti di questi anni e non riguarda solo il rapporto tra i generi. Ha ad esempio un emblema gigantesco e vivente in politica, con Donald Trump: io sono più forte, quindi posso inquinare il mondo perché mi fa comodo,.. ”
Ma il modello Donald Trump va alla grande anche in Italia. Ce lo spiega molto bene Franco Bechis.
“Domani mattina fondo una società, la indebito fino all’osso, poi allargo le braccia e spiego che quei soldi non li posso restituire e la società la metto in vendita. Non la compra nessuno? E allora se la prendano le banche che avevano prestato quei soldi. Certo, mi spiace che una di quelle rischi di andare gambe all’aria con quei debiti. Ma non è più affare mio. Adesso non ho tempo di discuterne, perché sono atteso in Banca di Italia dai suoi vertici che mi riceveranno come un eroe. Piaciuta la storia? Beh, non è fiction. Ma realtà. Solo che io non verrei mai ricevuto dalla Banca di Italia a piacimento. Perché non mi chiamo Carlo De Benedetti. E la società fondata non è immaginaria, ma il gruppo Sorgenia, per cui è finita più o meno così (anche se oggi con un nuovo management sembra avere trovato una nuova vita). E anche la banca costretta a leccarsi ferite profondissime per i soldi prestati a Sorgenia non è fiction: è il Monte dei Paschi di Siena, che poi per non traballare ha dovuto acciuffare al volo i bond-aiuto dello Stato e dei contribuenti italiani.[….]
Nell’interrogatorio [ndr. a quelli della Consob] De Benedetti poi spiega di avere parlato delle popolari alle 7 del mattino a colazione con Matteo Renzi, di essere stato suo consulente informale, di avere inventato lui il job act e di avere rapporti di amicizia con Maria Elena Boschi e Pier Carlo Padoan che spesso vanno a cena a casa dell’ingegnere. Praticamente De Benedetti era il padrone di casa del Governo, che in fondo per lui non era una istituzione, ma una combriccola di amici: “perché poi sa, quello lì si chiama Governo, ma non è un Governo, sono quattro persone, ecco…”.

http://limbeccata.it/la-polemica/bankitalia-spieghi-a-mps-che-il-loro-imprenditore-modello-e-de-benedetti/

Ecco, appunto. Così siamo messi.
C’è chi può fare quello che vuole. Tutto quello che vuole. Anche molto male.
Perciò meglio non dirlo. Meglio non saperlo. Meglio tacere.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1901 19-1-2018 SI SCALDA LA PROPAGANDA ELETTORALE

$
0
0

MASADA n° 1901 19-1-2018 SI SCALDA LA PROPAGANDA ELETTORALE
Blog di Viviana Vivarelli

Hanno tutti paura del M5S – Populisti – 62.000 minori migranti – Il Pd minaccia Orietta Berti per aver detto che vote renne M5S – La democrazia elettorale – Il Governo chiede ai giornalisti di dichiarare per chi votano – Chi è Giorgio Gori – Proposte dei partiti per il reddito minimo – La tragedia dell’euro – L’Islanda è fuori dalla crisi – Processo a Sala, sindaco di Milano – Berlusconi è morto. No, è risorto – Attilio Fontana, il cosidetto leghista ‘moderato’ – Lupi siberiani – La gioia di farcela- De senectute

PERCHE’ SILVIO HA PAURA
Bruno Zucca
Stavolta Berlusconi ha paura sul serio perché, né il M5S né il suo leader Di Maio sono ricattabili, a differenza invece dei vari D’Alema, Bersani, Fassino, Fassina, Chiamparino, Grasso, Gentiloni, Finocchiaro, Boldrini, Boschi, Renzi… del PD, o di altri partiti agganciati al PD, e se i Cinquestelle dovessero governare per lui sarebbero davvero cavoli amari, soprattutto per la promessa già annunciata di Luigi Di Maio, che intende presentare e far votare in parlamento una legge per abolire la prescrizione di certi gravi reati penali per i quali Berlusconi è stato incriminato e rinviato a giudizio, come pure parecchi altri gaglioffi amici suoi. L’opposizione a 360°, reale e non apparente, finora fatta dal M5S all’intera casta dei vecchi politici, tutti più o meno legati al carro della massoneria piduista, preoccupa non poco anche coloro che si autodefiniscono di sx, benché sinora abbiano sempre attuato, al pari di Berlusconi, una politica neoliberista di dx che ha portato al suicidio di tanti piccoli imprenditori e ridotto in miseria più di 8 milioni di cittadini. Da tutto ciò derivano gli attacchi mediatici forsennati contro il nostro Movimento, e non soltanto direttamente da parte di politici sia di dx che di sx, dei conduttori TV dei pollai politici, ma anche da parte di pseudo attori falliti, vere e proprie nullità che pensano di riciclarsi e di ingraziarsi la casta parlando male del Movimento e offendendo i suoi parlamentari, i suoi sindaci, e i suoi attivisti, nonché i milioni di cittadini che lo votano.

MI FACCIA IL PIACERE
Marco Travaglio
Nome e soprannomi/1. “Buffone, vergogna, Pinocchio!” (Spoleto), “buffone, vai a lavorare!” (Ascoli Piceno), “Buffone!” (Vasto), “Buffone!” (Termoli), “Vergogna, buffone!” e “Ammamete” (Polignano a Mare), “Vattene, buffone!” (Brindisi)… (antologia degli epiteti collezionati da Matteo Renzi, segretario Pd, nel suo tour in treno per l’Italia, da giornali di ottobre-dicembre 2017). “Il viaggio in treno mi è servito profondamente per tornare a essere chiamato Matteo, più che Presidente” (Matteo Renzi, Che tempo che fa, Rai1, 3.12). Ecco: lui capiva sempre e solo “Matteo”.

Nomi e soprannomi/2. “Berlusconi brevetta il marchio per ‘bocchini’, ‘pompe’ e ‘seghe’. Tutelato l’utilizzo commerciale del cognome” (Libero, 10.12). Giusto proteggere le specialità della casa.

Se la canta e se la suona/1. “Nessun giornalista ha intervistato a fondo me… Un’intervista a me stesso rivelerà il mio pensiero con le relative spiegazioni e motivazioni… Il mio me stesso che mi farà le domande lo chiamo Zurlino. Mi pare appropriato” (Eugenio Scalfari, la Repubblica, 10.12). A Zurlino, comunque, va tutta la nostra solidarietà.

Colpa di Virginia/2. “E nel Tevere galleggia una mucca” (la Repubblica-Roma, 5.12). Ai tempi di Bersani era nel corridoio, poi è arriva la Raggi e l’ha gettata nel Tevere. Quest’anno c’è stata una grande morìa delle vacche, come tutti ben sapete.

(Contraddizioni) Colpa di Virginia/3. “A Roma il 3% di turisti in più: gli arrivi a quota 11 milioni. É boom negli hotel di lusso” (Corriere della Sera, 5.12). “Rifiuti e degrado, il turismo frena. Per Natale occupato solo il 60% delle stanze degli hotel: ‘Città senza eventi e poco accogliente’. ‘Topi, borseggiatori, assedio di abusivi’: nelle pagelle web gli stranieri bocciano la Capitale” (Il Messaggero, 9.12). Fino al 5 dicembre i turisti crescevano del 3%. Poi han visto l’albero Spelacchio e la mucca della Raggi e son tornati indietro.


” alt=”” width=”60%” height=”60%” />

Gino Fujimoto
Matteo Renzi compie 43 anni e pubblica la foto della torta.
Quella che Berlusconi si spartirà con Renzi.

STORIA DI NORMALE MERCATO- IRENE GATTUSO
Rosina è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).
La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Rosina diventa il più importante della città.
Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.
La banca di Rosina, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.
Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Rosina e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.
I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.
Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.
Un giorno però, alla banca di Rosina arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.
A questo punto Rosina, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.
Rosina non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.
Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.
Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.
Intanto i fornitori di Rosina, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.
Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.
Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.
Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.
Per reperire i fondi necessari il Governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Rosina perché astemi o troppo impegnati a lavorare.
Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache economiche giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio.

LA SAI L’ULTIMA SUI POPULISTI?
Paolo De Gregorio
Non so a voi, ma a me, parlando con persone di ogni classe sociale, non è mai capitato di ascoltare argomentazioni sul “populismo”, mentre è presente a ogni piè sospinto nelle pappagallesche e omologhe esternazioni di politicanti e giornalisti, significando così la lontananza abissale tra chi è chiuso nel Palazzo o nelle redazioni e il linguaggio del popolo reale.
Nel dizionario della lingua italiana si definisce populismo “un atteggiamento o movimento politico tendente ad esaltare il ruolo e i valori delle classi popolari”, ben diverso dal significato dispregiativo con cui viene usato da nostri rappresentanti politici e pennivendoli, rivelatore di una intima convinzione che il popolo vada tenuto il più lontano possibile dalle informazioni più importanti e che la politica deve essere fatta da professionisti e quindi inaccessibile alle classi popolari.
Dx e sx, dalla fondazione della Repubblica sino ad oggi, hanno adottato lo stesso metodo per costituire i loro gruppi dirigenti, fatti di nominati, amici degli amici, capi bastone, mafiosi con grandi pacchetti di voti, capi delle cooperative e sindacali, e tutto in nome del popolo e della democrazia.
Dare del “populista” al M5S, a reti ed edicole unificate, non solo dimostra che questa organizzazione è diversa da tutta la vecchia politica, ma è un clamoroso autogol perché richiamarsi al popolo non è solo uno slogan, ma si concretizza con un metodo, adottato per la prima volta da una forza politica, in cui ci si iscrive al movimento, si presenta il proprio curriculum, il certificato penale e per essere messi in lista si deve ricevere il voto degli iscritti del territorio di appartenenza. Chi è più conosciuto in base al lavoro svolto nel proprio collegio “rischia” di essere eletto.
Se questo è populismo viva il populismo, ma ho la netta sensazione che la vecchia politica possa essere per sempre messa in soffitta ed è terrorizzata al punto di essere pronta ad ogni inciucio, compreso “renzusconi”, per non scomparire.

MINORI MIGRANTI
Viviana Vivarelli
In Italia un bambino italiano su 8 è in povertà assoluta ma sembra che non importi a nessuno, men che mai al Governo Renzi bis o alle ministre Lorenzin e Fedeli..Oltre ai nostri poveri che continuano ad aumentare contro le fake news del Governo, c’è un numero impressionante di bambini e ragazzi che arrivano coi barconi. Chi si occupa di loro? Il Papa oltre alle sue prediche offre anche qualcosa?
Questi bambini sono soli, in balia dei trafficanti e spesso destinati a finire nelle mani della malavita per diventare schiavi (sfruttati nel lavoro nero se maschi e costretti a prostituirsi se femmine).
Negli ultimi 6 anni sono sbarcati in Italia 62.672 minori soli, provenienti soprattutto da Eritrea, Egitto, Gambia, Somalia, Nigeria e Siria.
Chi se ne occupa? Che fine fanno? Il loro numero è cresciuto di 6 volte tra il 2011 e il 2016. Nel 2011 erano 1 su 17, l’anno scorso 1 su 6. Alla fine del 2016 l’81% dei minori soli nelle strutture di accoglienza aveva tra i 16 e i 18 anni, con un progressivo aumento di quelli più piccoli (2.050). Le minori sole erano 1.832, soprattutto nigeriane, a forte rischio di tratta per la prostituzione, ed eritree, in molti casi ripetutamente vittime di violenza sessuale.
Ci sono anche i minori “invisibili”, che cercano di attraversare l’Italia per raggiungere le famiglie in altri Paesi europei. Prima riuscivano a farlo, ora le frontiere si sono chiuse per cui spesso si riaffidano ai trafficanti correndo gravissimi rischi. Questo negli ultimi 6 anni ha riguardato la quasi totalità dei 22.586 minori soli di origine eritrea, somala, siriana e afghana. 5.000 di loro sono stati ‘riportati’ in Italia dalla Svizzera solo tra maggio e novembre 2016. Il rischio a cui questi bambini sono maggiormente esposti nelle grandi città è lo sfruttamento nel lavoro in nero, le attività illegali o la prostituzione, perché devono restituire rapidamente ai trafficanti il debito di viaggio che grava sulle famiglie che cercano di aiutare economicamente. Questi minori si lasciano alle spalle terribili esperienze vissute per raggiungere l’Europa, hanno affrontato un viaggio terribile che spesso finisce con la morte e hanno bisogno di un sistema di accoglienza e protezione come primo passo per un reale percorso di integrazione, che in Italia manca. Nel caso del Corno d’Africa, ad es. parte si lascia alle spalle condizioni di grave malnutrizione (2 bambini su 3 in Eritrea e Somalia), epidemie e povertà estrema, a cui si aggiungono violenze e torture, mancanza di libertà civili e obbligo di leva militare a vita per ragazzi e ragazze; in Somalia ci sono continui conflitti armati e una grave crisi alimentare dovuta alla carestia. Il viaggio per raggiungere l’Italia può costare 5-6.000 dollari, che comprendono l’imbarco in Libia o in alcuni casi in Egitto, ma non il riscatto dai frequenti rapimenti e le estorsioni da parte delle bande che si scambiano i migranti come merce al confine tra Sudan, Libia o Egitto o lungo il percorso di più di 2.500 km nel deserto. Dalla Costa d’Avorio e dalla Guinea sono arrivati nel 2016 più di 4.100 minori soli, a causa della carestia che ha affamato le campagne. In Guinea, l’epidemia di Ebola esplosa nel 2013 ha fatto migliaia di vittime e lasciato orfani più di 6.000 bambini travolgendo sanità, educazione ed economia, mentre in Costa d’Avorio solo il 25% dei bambini va a scuola, moltissimi sono vittime di violenze e abusi e troppi sotto i 14 anni sono costretti a lavorare. La Banca Mondiale aveva dichiarato la Nigeria “Terra promessa”, ma nei fatti dal Paese sono scappati verso l’Italia nel solo 2016 più di 3.000 minori, perché il 50,9% della popolazione vive in povertà estrema, il 41% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione cronica e acuta e la mortalità infantile è alle stelle, mentre 7 anni di conflitti violenti nel Nord-Est del Paese hanno causato più di 20.000 morti e costretto 2 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, pagando per ogni confine attraversato col rischio di essere rapiti o costretti ad arruolarsi nelle milizie. Chi ce la fa, si affida ai trafficanti per percorrere la “via dell’inferno” nel deserto, e raggiungere la Libia, dove alcuni vengono sfruttati nel lavoro per lunghi periodi in cambio dei soldi necessari per proseguire verso Tripoli e attraversare il mare. Per molti ci sono percosse, torture o rapimenti per ottenere un riscatto dalle famiglie e in tanti muoiono per le violenze subite.
Con la sola speranza di sopravvivere ogni giorno per potersi imbarcare verso l’Europa, i minori soli, come le donne, subiscono per settimane o mesi percosse, stupri o torture da parte dei trafficanti, o vengono arbitrariamente arrestati e imprigionati nei centri di detenzione, in promiscuità e condizioni disumane senza accesso a cure mediche, acqua potabile, servizi igienici o cibo sufficiente.
In Italia le strutture di accoglienza sono insufficienti, dal 2016 ne abbiamo 21 con 1000 posti in 11 regioni, è poco rispetto al fabbisogno, così che ci sono strutture esterne temporanee spesso prive di condizioni adeguate di accoglienza e protezione con gravi conseguenze per i minori stessi, per questo molti scappano e non se ne sa più nulla, nel 2016 erano scomparsi 5. 6.561 minori che cercavano di raggiungere le famiglie nel nord Europa.
Di fronte a questa situazione gravissima, la posizione dell’Ue è della massima aridità e del massimo rifiuto. Nessuno pensa minimamente a sanare questa sciagura e le vanterie per cui l’Europa ha garantito a se stessa 100 anni di pace sono ridicole se ci pensa a quante guerre, a quanti impoverimenti, a quante rapine la stesa Europa ha contribuito negli stessi 100 anni nei Paesi del terzo mondo.
L’Ue aveva previsto un programma di accoglienza e di riunificazione famigliare, ma le procedure sono difficili e lente e l’Italia è ferma al 10% degli obiettivi ordinati dall’Ue per cui spesso i bambini tornano nelle mani dei trafficanti. Si ammassano soprattutto a Roma e Milano e poi ai valichi di frontiera, a Como o Ventimiglia, dove rischiano la vita per tentare di passare e sempre più spesso vengono respinti in Italia dai Paesi confinati.
Solo a Roma sono stati contattati 2.471 minori in transito, tra i 10 e i 17 anni. I più grandi chiedono scuola e lavoro, siamo al 2° posto in Europa, dopo la Germania, per le richieste di asilo dei minori stranieri non accompagnati, con 6.020 richieste. Ci sono gravi mancanze nel sistema di accoglienza italiano che dovrebbe garantire a questi ragazzo un servizio di tipo educativo orientato all’integrazione. Poi c’è l’affido famigliare soprattutto in Sicilia. Agli ultimi posti Toscana, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto. I bambini dovrebbero imparare l’italiano ed essere inseriti nella scuola ma i più grandi tendono a cercare rapidamente un lavoro disertando la scuola. I minori tra i 16 e i 17 anni hanno bisogno di un permesso di soggiorno ma la maggioranza non completa il percorso di integrazione sociale e civile di 3 anni previsto per legge entro il compimento del 18° anno e necessario per la conversione del permesso di soggiorno per minore età in permesso per motivi di studio o accesso al lavoro o di lavoro subordinato o autonomo. L’85% dei minori con parere positivo ha realizzato in brevissimo tempo, a volte anche in pochi mesi, un percorso scolastico o formativo, mentre per gli altri 1.142 si è trattato di un percorso di inserimento socio-lavorativo in prevalenza come operai (408), meccanici (286) o elettricisti (217), ma anche come pizzaioli, cuochi, panificatori o camerieri (697) o in altri tipi di lavoro.
L’Italia nel 2016 ha finalmente fatto un piano nazionale ma molti Paesi europei no. E’ assolutamente necessario che l’Ue renda effettivi e acceleri i piani di ricollocamento da Italia e Grecia dei minori stranieri non accompagnati e rafforzi anche gli altri strumenti come i visti umanitari, i ricongiungimenti familiari, i visti per motivi di studio o lavoro.
.
Bruno Fusco
Mentre Al Bano, Toto Cutugno, Lino Banfi, Jovanotti, Scalfari, dichiarano il caxxo che gli pare, Orietta Berti viene minacciata perché ama le 5 stelle. Il regime è servito, alla faccia della Russia e della Corea del Nord!

FULVIO MARANZANO
Riassumendo:
Il PD presenta un esposto contro Orietta Berti per aver dichiarato di votare M5s in tempi di par condicio.
A seguire i seguenti esposti:
– contro gli Hotel 5 stelle, dovranno chiudere fino al 5 marzo
– contro la Sammontana per il cornetto 5stelle, ma potranno scegliere fra 6 e 4
– contro De Gregori per aver cantato: “generale, queste 5 stelle …”
– contro Collodi per il grillo parlante, dovrà essere sostituito da una cavalletta
– contro Rousseau, sulla tomba modificare il cognome in Rouge
– contro la Divina Commedia, cambiare il verso in ” … uscimmo a riveder i corpi celesti in fiamme”
– contro i pescatori, sostituire la rete con canne da pesca
– contro la notte di San Lorenzo, nuova regola: tutti all’ospizio a vedere le tette cadenti
– contro gli eruditi, guai a chi sbaglierà un congiuntivo o un dittatore sudamericano
– contro tutti i commercianti che proporranno merce a metà prezzo
– contro coloro che, dopo una serata fra amici, s’azzarderanno a dire: “ok, ora tutti a casa”
– contro il M5s per aver dichiarato di votare il M5s

(Ma quanta paura hanno di queste 5stelle? Se la fanno tutti addosso per una fifa blu. Vogliono imitare Erdogan che l’opposizione prima la imbavaglia, poi la mette in galera? VV)

LA DEMOCRAZIA ELETTORALE
Viviana Vivarelli
Durante la campagna delle bandiere di pace, fatta per esorcizzare l’orrenda guerra in Irak, la Rai tv ordinò che non venissero inquadrate, nemmeno per sbaglio, bandiere arcobaleno e che della campagna per la pace, che dilagava sopratutto nell’Italia del centro-nord, con milioni di bandiere che sventolavano dai balconi, non si parlasse né per dritto né per rovescio. La guerra si doveva fare per forza, ‘per esportare democrazia’ (basta la parola!), e dopo 16 anni lo abbiamo visto quanta democrazia è stata esportata, quanti milioni di morti sono serviti alla grandezza americana, mentre Afghanistan e Irak erano depredati delle loro risorse e si costruivano gasdotti attraverso la Turchia, una Turchia di Erdogan verso cui USA,Ue e ONU sembrano cieche e sorde e a cui si perdona tutto regalandole miliardi, dai massacri dell’opposizione alle migliaia di cittadini in carcere e senza diritti e persino alle spose bambine di 9 anni.
Ora gli stessi veti saltano fuori per il M5S. Che non si sappia in tv cosa mai fanno quelli che comandano! Non bastava che tutti i cosiddetti giornalisti, tutti salvo Travaglio, difendessero a spada tratta Renzi e Berlusconi e che i 5stelle comparissero in tv solo per essere trattati come il tabellone del bersaglio su cui è giusto infierire con diffamazioni, insulti e demenziali domande a raffica senza diritto di risposta, più facilmente in 4 contro uno, come protoni di esecuzione. Prima i soliti poltronari hanno concionato di fake news, intendendo che fossero solo quelle sul web di condanna a Renzi o di smascheramento dei vanti del Governo su una presunta ripresa economica coi numeri veri della miseria e della svendita del Paese per due soldi, mentre procede indecente la campagna di balle contro i 5stelle, con foto, spacciate per attuali, di maiali presso i cassonetti del 2013 e di strade sporche o rotte di Roma sotto Marino o Alemanno.
Il sistema sa bene che chi non vota per i 5stelle è facilmente un vecchio analfabeta informatico, poco in grado di capire i misfatti del regime e manipolato senza pietà, o è un italiano all’estero che dell’Italia sa solo quello che gli passa il Governo e dunque poco e male. Il sistema sa bene che alle politiche in Italia nel 2013 vinse il M5S e prese a crescere, mentre Pd e Fi non hanno fatto che degenerare, andando in putrefazione per un eccesso di corruzione e di fascismo di 2° tipo. Ma nemmeno dopo aver congiurato assieme per fare quella vergogna incostituzionale e indecente che è il Rosatellum, nemmeno dopo aver congegnato a tavolino un sistema che premiando le accozzaglia costringe il M5S a non avere eletti, nemmeno scadendo a questi trucchetti miserabili, costoro sono sicuri della propria vittoria. Hanno una paura blu. Ed ecco l’ultima idiozia cervellotica: in una televisione asservita al regime con giornalisti simili al mulo costretto a girare la macina, hanno ancora il terrore che in tempi elettorali salti fuori un giornalista vero, uno meno asservito degli altri, senza la catena al collo, che se ne esca con una domanda inopportuna, vuoi sulla Consip, o sul regalo di Renzi a De Benedetti, o sulla morte lenta dello stato sociale o sui veri numeri della miseria o sui Patti di Dublino o Triton o sulla relazione di Renzi con la P2 o di Berlusconi con la mafia, insomma su tutte quelle belle cose di cui i nostri cari media ci tengono debitamente all’oscuro per non rovinarci la digestione. E temono che questa improvvisa voce libera, fuori del coro, mandi all’aria le loro asserzioni piene di falsità, e che negli spartiti preconfezionati che tengono in mano manchi la preconfezionata risposta, vedi mai che gli utenti televisivi ipnotizzati da un ventennio si sveglino dal coma, si facciano qualche domanda, e sbaglino voto premiando i 5 Stelle.
E così ci riprovano con la ‘par condicio’, più insana che mai.
Prima col Rosatellum hanno creato più di 50 partiti, ora esigono che chiunque di loro si presenti in tv sia intervistato da giornalisti che, in anticipo, abbiamo fatto precisa e ferma dichiarazione di ‘sensibilità politica’, abbiano detto, cioè, con molta esattezza quale partito intendono votare. Ora, a parte che il voto è un segreto garantito tale dalla Costituzione, a parte che in virtù degli OGM politici in fieri, i partiti di massima non sono 50 ma sono due: o coi 5stelle o contro, ma incastrare ogni giornalista in una etichetta come fosse un bavaglio incancellabile è cosa di una tale idiozia e antidemocraticità da far sghignazzare come di fronte alla bestemmia di un miserabile coatto.
Dunque, per capirsi, a chi viene eletto in un partito e si presenta come legato ad una ideologia e promette un programma ai suoi elettori non si richiede nessun mandato elettorale, per cui può rinnegare interamente quanto promesso e può, una volta eletto, scorrazzare per il Parlamento quante più volte gli piace andando da un partito all’altro (cosa che hanno fatto in 524 su 900), ma un giornalista dovrebbe legarsi ad un mandato in difesa dell’intervistato e non declinare da quello come fosse una scatola chiusa fissa senza permettersi nemmeno di cambiare idea!
Insomma, dopo le 50 sfumature di grigio, siamo arrivati alle 50 sfumature di imbecillità!
.
La Meloni sfrutta una foto di un maiale tra i rifiuti per attaccare la raggi. Poi si saprà che il maiale era scappato dai Casamonica.

TALK SHOW COL MORTO
Marco Travaglio
Scusate, ma oggi vado di fretta. Devo fare rapporto all’Agcom, che vuole conoscere in anticipo quali “tesi” esporrò in tv nei 45 giorni di campagna elettorale per potermi contrapporre “rappresentanti di altre sensibilità culturali”, e non so cosa scrivere. Intanto perché non mi ero mai posto il problema della mia sensibilità culturale, anzi non sapevo proprio di averne una. E poi, come ad Altan, “mi vengono in mente opinioni che non condivido”, ergo mi è già difficile sapere oggi come la penserò domani, figurarsi dopo. Mai invidiato tanto chi cambia continuamente idea senz’averne mai avuta una: potrà cavarsela con un foglio bianco. E pure chi ha un sacco di idee, ma non sono le sue: potrà dire all’Agcom di rivolgersi al titolare delle medesime.
Il problema si era già posto quando Santoro mi diede una rubrica ad Annozero e quel gran genio di Masi invocò il “contraddittorio”: cioè la rubrica di un altro che dicesse il contrario. Poi non lo trovò, perché non riusciva a capire se il mio contraddittore dovesse essere di dx o di sx, visto che le criticavo entrambe e nessuna delle due si sentiva rappresentata da me. Un’altra volta dovevo presentare Mani Pulite a Cortina col pm anticorruzione Davigo e il procuratore antimafia Caselli e gli organizzatori volevano impormi, per la par condicio, due pregiudicati per corruzione (avrebbero senz’altro aggiunto quello di Riina, se non fosse stato impossibilitato a intervenire). Due anni fa ci riprovarono i renziani, perché ogni settimana ero ospite della Gruber e ogni tanto pure di Floris: trovavano stupefacente che in un panorama televisivo tutto schierato per il Sì al referendum costituzionale, parlasse anche uno del No, guastando la simmetria e l’armonia del paesaggio. Ora ecco l’ideona dell’Agcom: l’etichettatura di “giornalisti e opinionisti” per “sensibilità culturale”, tipo i vini per annata e gradazione alcolica. Mettetevi nei miei panni: non essendo mai stato iscritto manco a una bocciofila, mi è capitato di simpatizzare e/o antipatizzare un po’ per tutti, a seconda di quello che facevano o dicevano. E credevo così di essere imparziale: non rispetto alle mie idee, ma a quelle degli altri, trattandoli tutti allo stesso modo in base alle mie. Quando Bossi difendeva Mani Pulite e diceva che B. era amico dei mafiosi applaudivo, quando si alleava con lui lo fischiavo. Quando Prodi faceva il Governo con Ciampi e la Bindi mi piaceva, quando lo faceva con Mastella no. Quando Di Pietro faceva Mani Pulite o combatteva le lobby dai Lavori pubblici o candidava nell’Idv Franca Rame, lo elogiavo.
Quando imbarcava De Gregorio, Razzi e Scilipoti l’attaccavo. Quando Renzi dichiarava guerra alla casta e ai suoi privilegi o voleva Gratteri ministro, lo incoraggiavo, da quando fa il contrario lo spernacchio. Quando i 5Stelle conducono battaglie simili alle mie, li apprezzo, quando delirano sull’euro o su Putin li strapazzo. Quindi oggi non so cosa penserò domani: dipenderà da cosa accadrà, da chi farà che cosa. Però posso fare una confessione: da anni penso che i politici non debbano mentire, rubare, mafiare, favorire se stessi o altri. Tesi un po’ ardita ed eccentrica, lo so, ma non sarà difficile agli agcomici selezionare con appositi casting qualche mio contraddittore da talk che sostenga l’obbligatorietà o almeno la preferibilità delle menzogne, delle mazzette, delle mafie e degli abusi d’ufficio. Se invece lorsignori vogliono sapere con quale partito sono e sarò schierato, non posso accontentarli, perché non c’è (mi iscriverei volentieri a quello di Cavour ed Einaudi, ma temo che non siano candidati). E se la loro par condicio è piazzare uno a sostenere che De Benedetti seppe del Decreto Popolari da Renzi e un altro a replicare che fu l’Arcangelo Gabriele, uno ad accusare Di Maio di sbagliare i congiuntivi e un altro a prendersela con la grammatica italiana, uno a ricordare che B. e Dell’Utri sono pregiudicati e un altro a parlare di Spelacchio, mi arrendo. Non avere tessere né etichette è vietato dal regolamento? Pazienza, lascio volentieri le tv a chi non ha questo handicap.
Certo non invidio i conduttori. Se puta caso la dx candida Paola Ferrari, consorte di Marco De Benedetti, editore di due giornali di csx, i giornalisti di Repubblica ed Espresso sono in quota csx da parte di marito o in quota cdx da parte di moglie? E se si trova un fan de “La mossa del cavallo” di Ingroia e Giulietto Chiesa, a contraddirlo basta uno che detesta quella lista, o ci vuole almeno un antipatizzante per ogni sensibilità (forzista, leghista, meloniana, pidina, lorenziniana, grassiana, grillina ecc.)? E se un ospite dichiara una sensibilità favorevole a tutte le liste, da Forza Nuova al Partito Comunista dei Lavoratori, può parlar bene di tutti da solo o dovrà essere contraddetto da uno che ha sul cazzo tutti? E quelli che stanno con B. o col Pd perché sono loro impiegati (tipo Sallusti o Mario Lavia) possono vantare “sensibilità culturali” o solo “stipendiali”? E oltre alla parità di genere uomo-donna si è pensato ai trans? E, se si parla di migranti, che si fa per la par condicio fra cristiani, islamici, animisti e pagani? E se, quando finalmente si è costruito un panel rispettoso tutte le parità, uno dà forfait all’ultimo per un attacco di dissenteria, si lascia la sedia vuota o c’è una panchina lunga con tutte le riserve prêt-à-porter in caso di malattie, ferie, rotture delle acque o delle palle e altri imprevisti? Suggeriamo la presenza fissa di una salma, possibilmente fresca di giornata, dietro le quinte: se uno si alza per un bisogno impellente, entra il caro estinto che, non parlando, può sostituire chiunque con la medesima sensibilità. Un talk show col morto, come il tressette.

GIORGIO GORI, simbolo dell’identità tra ultradx e renzismo

Rampante e spregiudicato, anni 58, sposato alla Parodi.
Già berlusconiano di ferro, lavora sotto Feltri, poi diventa direttore di Canale 5 e Italia 1 fino al 1999, fonda la casa di produzione televisiva Magnolia che cura fino al 2011, anno in cui passa al Pd e diventa sindaco di Bergamo col dissenso dei civatiani. Ha scritto il programma di Renzi per la Leopolda, un programma di ultradx di puro stampo berlusconiano.
Nel 2017 diventa ufficialmente il candidato del csx per le regionali.
Secondo Sole24Ore, è il terzo sindaco più amato d’Italia, con un balzo notevole di consenso rispetto al giorno dell’elezione. Fa calare il gioco d’azzardo in città, crea un maxiparcheggio liberando dal traffico il centro storico, fa mettere le Mura nel patrimonio tutelato dall’UNESCO, vota sì al referendum autonomista di Maroni. Oggi è il candidato renziano a Presidente della Lombardia, battuto però nei sondaggi dal leghista Attilio Fontana. Vorrebbe unire Leu al Pd, ma per ora gli hanno detto di no.

DI GORI, ALLEANZE E DOMANDE DA FARSI
ALESSANDRO GILIOLI

È del tutto possibile – come sostengono oggi Giorgio Gori e diversi esponenti del Pd – che la decisione di Leu di non appoggiare in Lombardia lo stesso Gori sia stata «dettata dall’odio» e «dalla voglia di far perdere Renzi».
Voglio dire: non sono nella testa dei delegati di Leu che in un’assemblea hanno fatto per acclamazione questa scelta, togliendo le castagne dal fuoco ai vertici che in merito erano divisi.
Può darsi che in molti di quei delegati ci fosse «odio».
Può darsi che in altri abbia invece pesato il giudizio politico e razionale (quindi non emotivo) sui mille giorni di Governo Renzi (di cui Gori è stato tra i primi spin doctor), insomma la lontananza siderale dalle politiche concrete fatte dal Pd renziano.
Può darsi infine che altri ancora abbiano valutato la figura di Gori culturalmente troppo legata al berlusconismo – in fondo stiamo parlando di uno che per vent’anni e fino all’altro ieri era assai embedded nella corazzata del Cavaliere, per suo conto faceva battaglie politiche (sugli spot, negli anni Novanta), per suo conto ha contribuito non poco al rincoglionimento degli italiani con trasmissioni trash di cui andava fiero in nome dell’audience (ricordo bene il dibattito in merito).
Detto tutto questo, al Pd e dintorni – anziché strillare al “bertinottismo” – potrebbero forse chiedersi perché in tante persone di sx (e non solo di Leu, ma molto oltre, anche tra quelli che si astengono e perfino tra molti attuali elettori M5S) siano maturati sentimenti o giudizi politici così severi nei confronti del loro leader e dei suoi uomini.
A me le ragioni appaiono abbastanza solari e consistono in quattro anni in cui provvedimenti come il Jobs Act, il decreto Poletti, lo Sblocca Italia, la Buona Scuola e la riforma Boschi sono stati accompagnati atteggiamenti sprezzanti, irrisori, boriosi e arroganti verso chiunque non fosse d’accordo, giudicato (quando andava bene) come un ferrovecchio ideologicizzato, un conservatore, un gufo e rosicone che non capiva il nuovo e la modernità.
Il solco in quello che era il csx è stato scavato da Renzi e dai suoi con continuità e decisione, sia attraverso le scelte politiche e sia attraverso le quotidiane dichiarazioni sarcastiche e beffarde.
Alla sx hanno detto ciaone – letteralmente – e ora ne invocano il voto. A me pare quanto meno curioso.
Se poi questo voto viene invocato per un candidato di fortissima estrazione berlusconiana, legatissimo alla nascita del renzismo e scelto dall’alto senza alcun confronto con la (fu) base del csx, più che curioso mi pare stupido.
Oggi comunque – uscendo dal caso Lombardia – vedo che il sondaggio di Pagnoncelli per le politiche ipotizza un Pd al 23,3 (minimo storico, se fosse vero) e la formazione di Liberi e Uguali al 6,4.
Anche se tornassero insieme, quindi, non arriverebbero nemmeno al 30 %.
Dato questo quadro, a me oggi sembra del tutto inutile, a livello nazionale, il dibattito sulle alleanze a sx. Così com’è inutile – per quelli di Leu – discutere se aprire o no al M5s (vedo Bersani favorevole e Boldrini contraria, ad esempio): anche la somma di pentastellati e sx (poco più del 35 %) sarebbe molto lontana da una maggioranza parlamentare.
A sx oggi si discute dunque sul nulla, sul vuoto assoluto, quando si discute di alleanze. Vale per Leu ma vale anche per il Pd, che – se il sondaggio fosse attendibile – non avrebbe chance di governare né con la sx né con Forza Italia e centristi vari, dato che le cosiddette “larghe intese” (escludendo ovviamente Lega e Meloni) sarebbero minoritarie in Parlamento.
Questo almeno finché c’è l’attuale sistema elettorale, naturalmente.
Che porta allo scenario di una legislatura brevissima, con un Governo di minoranza e il Parlamento costretto a tentare di rifare la legge elettorale in quei pochi mesi.
Sarebbe la terza in tre anni, dopo l’Italicum (2015) e il Rosatellum (2017). E non è affatto detto che ci riescano, a fare una legge elettorale che sia al contempo in grado di garantire rappresentanza e governabilità nei paletti della Consulta (vedere le motivazioni delle sentenze su Porcellum e Italicum).
Tutto questo ha tante concause, naturalmente. Per i renziani, è tutta colpa del 4 dicembre, del referendum in cui gli italiani hanno detto no alla riforma Boschi.
Ma qui torniamo al punto di partenza di questo post: perché gli italiani hanno detto no alla riforma Boschi?
Non è per caso che in quel voto c’è stato un rifiuto proprio di Renzi, del renzismo, della sua azione politica e della sua infinita superbia?
Io penso di sì, che sia stato un rigetto collettivo e maggioritario verso il renzismo. E poco importa che sia stato dettato da componenti emotive (l’odio di cui parlano Gori e altri) o da razionali valutazioni politiche sull’operato del Governo. O da un mix delle due cose.
Allora, se siamo nello stallo è colpa degli italiani – di quel 60 % che ha votato no – o forse c’è una questione diversa da porre, a monte, connessa con una specifica persona e con il suo cerchio ristretto?
Credo che sia questa la domanda che si dovrebbe porre oggi.
E credo che sia la domanda che lo stesso Pd si farà domani, se davvero prenderà il 23 e rotti %.
.
Giustino
A me sembra che PD renziano e la Dx berlusconista siano la stessa cosa, ormai.
Stessa politica economica contro i lavoratori e i pensionati, stessi favori a Banche e Mercato Globale.
Gori è l’emblema di tale commistione (Nuova Dx e Vecchia Dx) e pertanto è invotabile.

PROPOSTE ELETTORALI PER IL REDDITO MINIMO
Viviana Vivarelli
In Italia i poveri sono 11 milioni, i poveri assoluti sono 4,7 milioni, più di ogni altro Stato europeo, più che in Romania. Le direttive europee comandano che si aiutino i più poveri con un reddito minimo garantito. Tutti i Paesi europei lo hanno fatto. L’Italia no. Persino la Grecia, che è in condizioni economiche più drammatiche delle nostre, nel 2014 ha approvato questa misura fondamentale di protezione sociale. Da noi si è continuato a sbeffeggiarlo in odio ai 5stelle che lo vogliono introdurre da sempre. In Italia, alle politiche del 2013, tutti i partiti promisero che lo avrebbero dato, poi gli unici che presentarono al Parlamento una proposta di legge scritta furono i 5stelle (ottobre 2013) ma votarono tutti contro, rinnegando le loro promesse. Per 5 anni tutti i partiti hanno deriso il M5S che continuava a promettere il reddito minimo di cittadinanza, ora, avvicinandosi nuove elezioni, eccoli che lo promettono di nuovo, non so a questo punto con quale credibilità.

-proposta del M5S: REDDITO MINIMO DI CITTADINANZA: 580 euro medi al mese per famiglie con figli. Costo 15 miliardi (approvato dalla Corte dei Conti e dall’Istat) ma i partiti dicono che sarebbero 29 miliardi. 20 coperture previste. Il grosso arriva dalle detrazioni fiscali, tagli alle spese del carrozzone pubblico, risparmi sui costi pubblici, banche e assicurazioni, multinazionali del gas e del petrolio, giochi d’azzardo, tagli ai privilegi della casta, vitalizi, auto blu, indennità parlamentari, fondi ai partiti e all’editoria. Nonché l’addio al Cnel, salvato dal referendum.

L’elenco è qui http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-05-18/m5s-reddito-cittadinanza-tagli-spesa-e-sgravi-063748.shtml?uuid=AEhhlWOB

-proposta Renzi già in vigore: REDDITO DI INCLUSIONE (REI). Beneficiari: 700.000 famiglie. Stanziati 1,7 miliardi l’anno che non bastano per tutti. Non si dicono le coperture. Gli 80 euro costarono 10 miliardi che furono presi con altre tasse. Il Rei dura al massimo un anno e mezzo, è di 187 euro al mese per una persona, 294 per la coppia, 382 per famiglie di 3 persone, 461 per 4. 539 oltre. I requisiti sono severi – occorre avere un Isee non superiore a 6mila euro e un patrimonio immobiliare (esclusa la casa) di meno di 20mila euro – hanno la precedenza le famiglie con almeno un minore, donne in gravidanza, disabili o over 55 disoccupati. Solo un terzo dei poveri riuscirà a ricevere il Rei

-Proposta Berlusconi: REDDITO DI DIGNITA’, 1.000 euro. Beneficiari: 2 milioni di famiglie. Costo 29 miliardi. Non si dicono le coperture.

La proposta simbolo dei 5 Stelle è più generosa e copre molte più persone. L’obiettivo non è solo dare sollievo ai poveri assoluti, ma sostenere il reddito di tutti i residenti “al di sotto della soglia di rischio” favorendo così “la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro e alla formazione”. Vuole che ad ogni cittadino siano garantiti 780 euro mensili. Per un genitore con un solo figlio minore la cifra sale a 1.014 euro; per una coppia con due bambini 1.638 euro. Il reddito di cittadinanza punta però dichiaratamente a colmare il divario tra queste soglie minime e il reddito da lavoro già percepito. Quindi chi guadagna una certa cifra, per quanto piccola, riceverebbe dallo Stato la differenza tra quell’introito e i 780 euro mensili. Sono però richiesti alcuni impegni: i giovani fino a 25 anni devono avere un diploma superiore o frequentare la scuola per ottenerlo, gli altri dovranno iscriversi ai centri per l’impiego, dare disponibilità al lavoro e a percorsi di inserimento e “fornire un piccolo contributo alla collettività“. Ovvero dedicare del tempo a progetti culturali, sociali, ambientali

COPERTURE INDICATE PER IL REDDITO DI CITTADINANZA
Coperture finanziarie per oltre 20 miliardi (per questioni contabili, possono essere oggetto di modifica)

Tagli alla spesa della P.A.Centralizzando gli acquisti. Ogni oggetto acquistato dalla Pubblica amministrazione dovrà avere lo stesso prezzo da Aosta a Bari 2,5 mld
Aumento tassazione banche e assicurazioni. Riduzione della percentuale di deducibilità degli interessi passivi per banche ed assicurazioni 2 mld
Aumento costi per trivellazioni. Aumento canoni alle multinazionali per l’attività di ricerca di gas e petrolio 1,5 mld
Tassazione gioco d’azzardo. Si aumentano le tasse sul gioco d’azzardo (Aumento del Preu) 1 mld
Riduzione indennità parlamentari. Stipendio non superiore a 5.000 € lordi 600 mln
Soppressione enti inutili (Cnel…). Soppressione di tutti gli enti pubblici non economici (deroghe per le federazioni sportive e per gli enti operanti nel settore della cultura) 500 mln
Taglio auto blu ospedaliere. Eliminazione auto blu ospedaliere non strettamente indispensabili ai servizi sanitari 300 mln
Riduzione degli affitti d’oro. Taglio alle spese della P.A. per affitti di immobili 250 mln
Abolizione pensioni d’oro cariche pubbliche elettive. Decurtazione del 50% dei vitalizi relativi alle cariche pubbliche elettive 150 mln
Riduzione pensioni d’oro. Taglio ai contributi di solidarietà sulle pensioni d’oro 150 mln
Tax expenditure. Riduzione alle detrazioni dei redditi più alti. Esclusi quelli sociali 5 mld
Taglio auto blu. Taglio alla spesa sostenuta dalla P.A. per le autovetture 100 mln
Fondo per il sostegno alla povertà. Le risorse del Fondo per il sostegno alla povertà, andranno a confluire nel Fondo per il Reddito di cittadinanza 1,5 mld
Revoca detrazioni. Revoca delle detrazioni dei redditi superiori a 90.000 euro 300 mln
Concessioni autostradali. Si propone l’aumento della percentuale del canone annuo a carico delle concessionari autostradali senza alcun aumento per i pedaggi 140 mln
Eliminazione contributi statali per le intercettazioni. Eliminazione tassa che lo Stato paga alle compagnie telefoniche per le intercettazioni investigative 29 mln
Taglio ai finanziamenti all’editoria. Eliminazione di ogni contributo pubblico all’editoria 23 mln
Taglio Fondi finanziamento ai partiti. Taglio del finanziamento pubblico ai partiti che i governi Letta- Renzi hanno fatto finta di tagliare 20 mln
Divieto Cumulo Pensionistico* . Non cumulabilità redditi autonomi e dipendenti*. Tagli Organi Costituzionali*. Taglio dividendi Banca d’Italia*. Dividendi Inps – Partecipazioni Banca d’Italia* Stima Gettito 5 mld
(*) Gettito quantificabile solo a consuntivo, ma accordato con centro studi bilancio

LA TRAGEDIA DELL’EURO
Antonio Socci
Se da 17 anni a questa parte (cioè da quando è stato introdotto l’euro) la media annua della crescita economica italiana è sostanzialmente zero, la produzione industriale è precipitata di 20 punti percentuali e rispetto al 2007 siamo sotto di 5,4 punti percentuali di Pil, mentre gli investimenti sono crollati del 24,3 %, se i poveri assoluti in dodici anni sono più che raddoppiati, la pensione è diventata un miraggio e un’intera generazione di giovani sta perdendo il suo futuro significa solo una cosa: occorre riprendersi prima possibile la sovranità monetaria e politica.
Questa è la grande speranza per l’Italia: tornare sovrana e così ripetere quel miracolo economico che dopo la guerra ha portato un Paese sconfitto e sottosviluppato a diventare in pochi anni la sesta potenza industriale del pianeta.
Fuori da questa prospettiva c’è il definitivo commissariamento (troika o no, comunque una perdita totale della sovranità ormai compromessa), la decadenza economica irreversibile (le potenze economiche straniere spolperanno anche quel che è rimasto), l’estinzione dovuta al crollo demografico e l’arrivo di masse di migranti che cambieranno pure l’identità culturale del Paese. Significa la fine dell’Italia dopo più di duemila anni di storia.
.
Alessandro
Il REDDITO DI CITTADINANZA, in qualsiasi modo lo si voglia chiamare, è il modello sociale europeo che l’Italia ignora. In tutti i Paesi dell’Europa questo è realtà. Eccetto che in Italia e in Grecia. In Italia non si sa neanche che in Europa (Francia, Germania, Gran Bretagna, Danimarca, Svezia, ecc…) chi non guadagna abbastanza ottiene una integrazione del reddito, e anche chi lavora part time ottiene un’integrazione del reddito. Le persone giudicano per paragoni e confronti. Se il confronto con gli altri Paesi viene loro negato non ci si può lamentare che non cambi nulla. Possibile che nessuno abbia notato che anche nella famosa lettera della Bce si rinnova al Governo italiano l’invito a introdurre i sussidi di disoccupazione sul modello europeo e che la stessa cosa viene ripetuta nelle famose domande di chiarimento dell’Europa? Una breve ricerca su internet: ecco la raccomandazione 92/441 CEE pubblicata anche sulla Gazzetta ufficiale: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:31992H0441:IT:HTML Nessuno ha spiegato bene (anche perché nessuno lo chiede) che dopo l’indennità di disoccupazione in Germania (e in tutta Europa) c’è un altro sussidio, che è illimitato (ovvero limitato solo dalla pensione e, ovviamente, da una nuova eventuale occupazione) e che copre anche l’affitto dell’alloggio. Una donna sola, disoccupata e con figli ha in Germania dallo Stato più di 1800 euro mensili.

Gianluca Reversi
Quella di Berlusconi è una promessa elettorale come le solite (senza una struttura ne un piano, le coperture sono secondarie tanto basta fare un buco o tagliare servizi). Quindi non essendo un progetto organico e ragionato, sarà il solito disastro che non servirà a nulla. Quello del Governo attuale può essere fatto bene e avere coperture ma non soddisfa lo scopo principale di riorganizzare il welfare e migliorare la formazione dei più deboli per avviarli al lavoro. Quello del M5s innanzi tutto non è stato proposto in tempi di elezioni (può non voler dire nulla? ok). Presuppone, la cancellazione di tutte le altre misure di ammortizzazione sociale per riorganizzarle e razionalizzarle nel rdc. Ristruttura i centri dell’impiego, avvia la gente a sviluppare il senso di bene comune contribuendo al proprio comune (attività che prevedo molto problematica), formazione degli espulsi dal mondo del lavoro e temporaneità della misura. E’ l’ammortizzatore sociale meno assistenzialista che l’Italia abbia mai visto.
.
Alessandro
L’Islanda lascia fallire le banche ed ora è fuori dalla crisi e il suo Pil vola. E’ il primo Paese europeo coinvolto nel caos finanziario a registrare un Pil superiore ai livelli pre crisi. Allora esiste un’altro modo per uscire dalla crisi, facendo pagare i responsabili, senza sacrificare i diritti dei cittadini … Reykjavik ha lasciato che gli istituti di credito fallissero, mettendo peraltro dietro le sbarre i banchieri e gli altri responsabili della crisi. A tal proposito il procuratore capo Olafur Hauksson disse all’epoca dei fatti: “È pericoloso che ci sia qualcuno troppo importante per essere indagato e condannato – dà la sensazione di vivere in un porto sicuro”. Di seguito un articolo interessante di “finanza on line”.

“Dalla fine del 2012 l’Islanda è considerata come un esempio di come si possa risolvere una gravissima crisi economica. Da allora il prodotto interno lordo è in crescita, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3% e il Paese attrae immigrazione in cerca di lavoro. La svalutazione della corona islandese nei confronti delle altre monete ha dimezzato il potere d’acquisto del salario medio, ma ha anche reso più competitivi i prodotti islandesi sui mercati internazionali. Le obbligazioni islandesi a 10 anni hanno ormai tassi d’interesse inferiori al 6%.” “La posizione finanziaria islandese è stabilmente migliorata dal crollo. La contrazione economica e la crescita della disoccupazione si arrestarono alla fine del 2010 e invertirono la tendenza nella prima metà del 2011.”

Alessandro
Le storie della crisi delle quattro banche fallimentari italiane hanno in comune la genesi delle loro disavventure. Prestiti a piene mani spesso dati a clienti non meritevoli o peggio ad amici degli amici (Sole24Ore 21 nov 2015) Tiziano Renzi, padre di Matteo, ha ottenuto due “aiutini” – Il primo è un mutuo di 496.717,65 euro stipulato nel luglio 2009 con il “Credito Cooperativo” di Pontassieve. Una cifra sostanziosa concessa con un mutuo chirografario, cioè senza garanzia (pegno e ipoteca) o personale (fideiussione) che NON ha pagato. Da chi?La banca è guidata da Matteo Spanò, amico e sostenitore del premier. Nel 2005, Spanò fu nominato direttore generale della Florence Multimedia, società della Provincia di Firenze creata dal neoeletto Renzi per la comunicazione e poi finita nel mirino della Corte dei Conti che ha inizialmente ipotizzato un danno erariale di 10 milioni di euro. I ratei vengono regolarmente pagati per due anni. Poi la società, nel frattempo svuotata della parte sana e poi ceduta ad altri titolari, non rispetta più i versamenti e dichiara il fallimento – Il secondo di 263.114,70 euro da Fidi Toscana. Infatti il 18 giugno 2014 il ministero Economia delibera di rifondare Fidi Toscana di 236.803,23 euro e liquida la somma il 30 ottobre 2014 attraverso il Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese. E così il debito contratto dal padre di Renzi è stato coperto dallo Stato!

donatella savasta
Il reddito di cittadinanza del M5S è rivolto a cittadini italiani. Il reddito di inclusione (varato recentemente dal PD e già in vigore) invece viene dato a chiunque sia residente a qualunque titolo sul territorio italiano da almeno 2 anni. Altri requisiti (a parte lo stato di indigenza) non sono richiesti, neppure una fedina penale pulita. Quindi è intuibile che i molti stranieri residenti sul nostro territorio perché in attesa di risposta alla loro domanda di asilo o anche perché chiusi in una casa circondariale a scontare una pena, saranno tutti beneficiari di questa provvidenza e, come si può intuire, invieranno gran parte del loro mensile ai parenti che risiedono al loro Paese, cosa che non potrà fare altro che danneggiarci. Senza contare che la prebenda è erogata dall’ INPS quindi viene pagata con i versamenti effettuati dai lavoratori italiani PER GARANTIRE LE LORO PENSIONI, non è pagata dalla fiscalità generale, come invece previsto dal progetto del M5S. Mi pare evidente che la legge FORNERO è stata fatta per preparare il terreno a scelte di questo genere, non per i motivi che sono stati ufficialmente dichiarati. In sostanza si toglie la pensione ai vecchi italiani per darla ai giovani nord africani. Quindi non era vero che l’ INPS al tempo della legge Fornero era in crisi, ci si preparava a questo.
.
Minimoog
Osserviamo la terminologia usata.
Berlusconi lo chiama: “di dignità”, conoscendo il personaggio non mi stupisco che dentro di sé consideri una persona in difficoltà economica: una persona senza dignità. Fate un po’ voi.
Il PD lo chiama: “di inclusione”, anche qui vengono i brividi, la forma mentis dietro a tale terminologia non può che essere classista e materialista considerando intrinsecamente un individuo in difficoltà economica: un escluso, emarginato, un poveraccio.
Il M5S lo chiama “di cittadinanza”, qui abbiamo una differenza di forma mentis rispetto ai precedenti davvero interessante, loro non considerano un individuo indegno o escluso, invece lo considerano centrale, considerano il cittadino che forma la nazione e non la nazione che forma il cittadino e in quanto cittadino, se perdi il lavoro, lo Stato di aiuta con un reddito ed una formazione per reinseriti e contribuire positivamente alla formazione di una società solidale, equa e giusta.

Luke999
Un articolo del New York Magazine dice: “… stiamo vivendo la più debole ripresa della storia del dopoguerra, quella che ha lasciato il tasso di partecipazione alla forza lavoro in prossimità dei minimi della decade, la sottooccupazione al di sopra dei livelli pre-recessione e la crescita dei salari troppo modesta per compensare per l’aumento del debito delle famiglie… “Ora, l’economista della Deutsche Bank Torsten Slok ha aggiunto due nuovi, (profondamente) sconcertanti dati : la percentuale di famiglie con più debito rispetto ai risparmi è ora più alta che in qualsiasi momento dal 1962, mentre il patrimonio netto della famiglia americana mediana è inferiore di quanto lo sia stato in quasi un quarto di secolo.” “Quindi, questo è ciò che appare come una “buona” economia negli Stati Uniti: contrazione della ricchezza delle famiglie; aumento del debito della classe media; crescita salariale che non può tenere il passo con l’aumento dei costi per l’alloggio, l’assistenza sanitaria e l’istruzione superiore; crescita dell’occupazione concentrata in posizioni part-time ; insicurezza della pensione diffusa; e più famiglie senza ricchezza che l’America abbia visto negli ultimi 56 anni.”. In altre parole: continua a crescere la gig economy (sistema che azzera il lavoro fisso o continuativo), che sta assestando gli ultimi colpi alla organizzazione fordista-taylorista del lavoro del secolo scorso, confermando come il lavoro stia diventando uno strumento sempre più inefficace di redistribuzione reddituale.

Dragon Fabius
Faccio notare che le “promesse elettorali” sono ancora tali solo perché nel “meraviglioso mondo di ‘Piddinia’ si è fatto ostruzionismo a prescindere su un “reddito di cittadinanza” che pro-capite, darebbe una reale possibilità di sopravvivenza, a beneficio di una ELEMOSINA da 187 euro mensili. La cosa tragica è che qualcuno ha avuto e forse ha ancora, il coraggio di esultare: dovrebbero essere condannati a viverci per sempre con187 euro al mese. Che non si parlasse più di coperture da trovare. In un Paese dove lo Stato italiano investe ogni ora 2 milioni e mezzo di euro in spese militari, di cui mezzo milione solo per comprare nuove bombe e missili, cacciabombardieri, navi da guerra e carri armati” e dove “ogni anno si spendono almeno 23 miliardi di euro per le forze armate, di cui 5 solo per comprare nuovi armamenti”, dire che non ci sono le coperture per dar da mangiare a chi non ce la fa, è semplicemente criminale.
.
Cristina Correani
Visto che Spelacchio non deve morire perché al Pd serve vivo vale la pena ricordare che il sindaco di Milano, Pd, dovrà andare a processo non per aver fatto un albero di natale brutto, ma per averne comprati 6000 [seimila] sottraendo quattro milioni e trecentomila euro ai cittadini senza una regolare gara d’appalto.
Ogni albero è costato ai contribuenti la modica cifra di 716 euro ma il loro valore reale era di circa 300.
Cantone, che si è appena fatto aumentare lo stipendio dal Governo dei capaci e competenti, non ha niente da dire sui seimila alberi comprati da Sala non da un fornitore di piante ma da un costruttore, casualmente lo stesso impegnato nella costruzione della piastra di Expo che li ha pagati un terzo e a noi li ha fatti pagare il triplo?
.
“La devi smettere di far casino alle tre di notte. C’è una persona che sta per morire.” “Mi dispiace, non lo sapevo, chi è?” “Sei tu, se non abbassi quel cazzo di stereo.” (Zeb)
.
Anac, il PD raddoppia lo stipendio a Cantone.
360mila euro l’anno per indagare su Spelacchio, soldi spesi proprio bene.

Rostokkio
Berlusconi invita Salvini e la Meloni ad Arcore. Venite già scopati.
.
PROBLEMINO DI GEOMETRIA
Considerati Salvini, Berlusconi e la Meloni, calcolare il vertice del cdx.
(feat. Amiconi21)
.
E’ un mondo difficile
Nel simbolo di Forza Italia ci sarà la scritta “Berlusconi Presidente”. Ma solo perché “Leviamole dalla strada” non c’entrava.
.
Luce so fusa
Berlusconi su Twitter:” il mio nome sul simbolo messo contro la mia volontà “.
Lui voleva metterci la figa.
.
Cricon
Il Pd presenta un esposto contro Orietta Berti che ha dichiarato che voterà il M5S. Eh, non si fa. O va a finire che ognuno vota per chi vuole.

CIO’ CHE DOVREBBE ESSERE

BERLUSCONI E’ MORTO,NO E’ RISORTO
Bruno p.,Napoli
E’ davvero surreale quello che sta accadendo in questa veloce campagna politica preceduta da una altrettanto veloce legge elettorale varata in fretta e furia col solo desiderio di distruggere il M5S,nemico pubblico della partitocrazia.
Altro che incompetenza i pentastellati sono una spina nel fianco di quel sistema fatto di scambi clientelari e corruzione di cui la sx si è cibata per decenni accusando la dx ed il suo leader solo per distrarre l’opinione pubblica.
E che l’atteggiamento del Pd sia cambiato lo si vede anche nei confronti di giudici,procuratori e magistrati che quando si trattava di Berlusconi erano santi mentre oggi sono politicizzati perchè cominciano a far luce sui sistemi corruttivi che fanno capo alle giunte amministrate della sx per non parlare degli scandali governativi ancora in corso di indagine.
Di colpo tutto l’agglomerato mediatico si è mosso in contro tendenza,dopo che per anni ha criticato la dx ed il suo modo di assoldare ministri e consiglieri al servizio dell’imperatore,ha spostato l’attenzione mediatica sul nuovo nemico perché un nemico è per sempre.
Come si fa a spiegare agli Italiani che dx e sx sono la stessa cosa che un De Benedetti vale quanto un Berlusconi,che uno Scalfari è solo un Feltri che indossa la cravatta rossa?
Il grande merito del M5S è quello di aver fatto emergere tutta l’ipocrisia dei partiti politici e dei media al loro servizio. Mai come in questo ultimo decennio si sono visti così tanti voltagabbana,accordi sottobanco,maggioranze liquide fatti di amici e finti nemici per non parlare della grande coalizione dei privilegi intoccabili.
IL “sistema” non teme l’incompetenza perché ne è abituato. Il sistema invece teme la fine dei suoi porci comodi,dei professionisti politici,dei posti di lavoro clientelari,di quegli accordi con banche e assicurazioni,di quelle tasse che lo sostiene e di tutti quei finanziamenti da parte delle multinazionali
.
IL CANDIDATO ‘MODERATO’ DELLA LEGA
Attilio Fontana era stato presentato come candidato ‘moderato’ della Lega: ““Non possiamo accettare tutti gli immigrati che arrivano: dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o devono essere cancellate. Se la maggioranza degli italiani dovesse dire noi vogliamo autoeliminarci vorrà dire che noi che non vogliamo autoeliminarci ce ne andiamo da un’altra parte””.
Alla faccia del moderato!
Sono le stesse parole che un membro del Ku Klux Klan dice nel film di Costa Gavras “Mississipi Burnng?” con Hackerman e Daniel Defoe, in un comizio di “razza bianca” in Luisiana:
Questa è la teppa “sotto il razzismo: niente!”

Scrive Giorgio Riparbelli: “..quando guardo a questo puffone, vedo e penso che la razza “bianca” è già fregata da tempo; degradata al livello infimo. destinata alle opere basse. Non e’ colpa dei fratelli e compagni neri; quelli sono veramente pochi. Credo che sia tutta colpa di ATTILIO FONTANA e dei suoi ancestrali Ostrogoti e Unni che ci invasero e inquinarono la “razza italica”. Da lì nacque la catastrofe intellettuale e morale…e nacque al suo posto la demagogia.
Indimenticabile la vignetta con un eskimese che si erge sul pizzo del Polo Nord. E strilla a chi sta sotto, segnatamente ai leghisti: ‘A’ Terroni” “.
.
maxbiggio
L’ignoranza va di pari passo col razzismo: non esiste una razza “bianca”, “nera”, “gialla” ma solo “homo”. Se poi fosse anche “sapiens”, non si tratterebbe di Fohtana.
.
Gian Paolo
Ma nel 2018 devo ancora sentire dei cxxxxxxi di questo tipo??
Nessuno gli ha spiegato che siamo scesi tutti dagli alberi in Africa? 2 milioni di anni fa circa? E che siamo chiari solo da qualche migliaia di anni? Solo in una parte del pianeta ?
Non è la razza bianca a rischio ma la razza umana con questi deficienti. In questo caso non deve essersi verificata nella genia famigliare alcun processo evolutivo nel DNA tale da determinare il caso di uomo evoluto.
.
Franco Ranocchi
Fraport è una multinazionale tedesca che gestisce aeroporti, ha comprato anche 14 aeroporti dal Governo greco.
Fraport ha chiuso il 2017 con un utile record, intanto la Troika ha dato ordine al Governo greco di limitare gli scioperi e di mettere all’asta le case dei cittadini che non riescono a pagare il loro debito con lo Stato, un Greco su tre.
Molto probabilmente i tedeschi vogliono ora anche le case dei greci, gli aeroporti non bastano più.
(Questa è la sorte che aspetta l’Italia)

BRUNO FUSCO
CURRICULUM
Sin da piccolino ho avuto doti eccezionali, tenevo il ciuccio in bocca e contemporaneamente riuscivo a fare le pernacchie e ruttini, e le farfalle svolazzanti sulla mia culla, volavano via al mio battito di ciglia e ritornavano indietro al primo sorriso.
Un po’ più grandicello, verso i due anni, mi sono iscritto ad un torneo di cacca, avevo da poco finito un corso di amministratore di pannolini, e ho organizzato diversi meeting sulla “dinamica dei fluidi”, riuscivo a fare pipì a spirale, roba da matematici! Le difficoltà non sono mancate, ricordo di non essere riuscito a camminare sull’acqua, ho provato diverse volte, ma al mare non mi è mai riuscito, affogavo facile, eppure ero convinto di essere un delfino, diversamente dalle pozzanghere che si formavano nel cortile dopo la pioggia, su quelle riuscivo a fare giochi spericolati, e restavo a galla perfettamente, e ricordo bene le bestemmie di chi mi passava accanto quando li schizzavo, non comprendevano che io sperimentavo da pesce!
Il primo volo, e parlo che già avevo cinque anni, mi è riuscito facile, anche gli uccelli mi invidiavano, ma il nido che avevo costruito tra gli alberi, veniva sabotato puntualmente da una quaglia di merda, che non sopportava la mia eleganza nelle correnti ascensionali, e quando le facevo notare che una quaglia non è un airone, non mi ha salutato più, da allora ho frequentato solo lucertole, sono più serie e non si vantavano del loro aspetto, e per me erano anche più belle e interessanti delle quaglie.
Non mi dilungo, sono cresciuto come in una giungla, e credevo di essere una scimmia volante, un delfino, un uccello, libero di crescere in libertà, ma purtroppo sono un uomo, e questo è stato sempre il mio tormento, e quando devo competere per qualcosa, anche un posto in parlamento, diventa impresa difficile per uno come me, con una storia di giungla alle spalle, tra tanti esseri umani con un passato da cittadini…, e la convinzione che la libertà è solo essere se stessi…, ma se potessi diventare un animale, non avrei nessuna difficoltà ad essere il più titolato di tutti in questa giungla di esseri umani!

LUPI SIBERIANI
Viviana Vivarelli
Oggi sono andata in centro a cercare un piumino a saldo che mi integrasse quello che mi hanno rubato a volontariato (succede pure quello, che mentre porti soldi e fatica a favore di qualcuno, quello ti freghi il piumino).
Ho visto un piumino chiaro carino e ho chiesto quanto costava. La commessa ha detto: 1800 euro!! Però- ha aggiunto- ha l’imbottitura fatta di pelo di lupo siberiano!
Ho vomitato tre volte:
– una volta per i lupi siberiani
– una volta per il prezzo (e quanto costava poi senza saldo?
– e una volta per quegli imbecilli che spendono 1800 euro per un piumino che fuori sembra uno di quelli che vendono in Piazzola a 26 euro ma vuoi mettere poter dire che ha l’imbottitura di lupo siberiano!!!

PRIVATE RIFLESSIONI. LA GIOIA DI FARCELA
Viviana Vivarelli
Sono vecchia e malandata. Quando sono troppo debole e non riesco a fare le cose, mi dispero perché sono sola e l’idea di non essere più autosufficiente mi getta nello sconforto, ma quando riesco a fare le cose mi viene coraggio. Io sono sempre stata una iperattiva, ricordo quando ero alle prese con un trasloco (ne ho fatti 13 e quasi sempre con poco aiuto da parte di mio marito perché era sempre via per lavoro) o imbiancavamo insieme una casa, o dovevo far quadrare lavoro, casa, figlia e magari anche una mamma gravemente inabile, o facevo tutto il giardino, cosa che mi fa venire regolarmente la febbre, e arrivavo alla fine del compito, provavo assieme alla stanchezza una smisurata felicità, la felicità di chi ce l’ha fatta. Ma in questo ultimo periodo le forze vengono meno e mi trovo in crisi per problemini banali come aprire una bottiglia di aceto, salire le scale o salire su un autobus. Faccio anche il doppio di fatica a scrivere su una tastiera. Le feste natalizie, se Dio vuole, sono passate, per me sono il periodo più tetro dell’anno perché sono la festa famigliare per eccellenza, in cui le famiglie si ritrovano, si scambiano regali, fanno festa insieme, e tutto il mondo scampanella, rosso e oro, come un inno perpetuo di amore, e questo è pessimo per chi è solo. Non per niente Natale registra un picco di suicidi e di depressioni. Di solito, col cambio dell’anno, ricevo molte visite di persone che vogliono sapere del loro futuro e voglio consigli e questo mi distrae molto perché non c’è nulla di meglio per chi ha problemi propri che occuparsi di quelli degli altri e, dando coraggio agli altri, si dà luce a se stessi, ma quest’anno non è venuto nessuno, altro motivo di sconforto. Così ero un po’ a terra.
Però da qualche giorno ho visto due amiche, ho qualche appuntamento per temi natali, tarocchi ecc. e questo mi ha tirato un po’ su, e poi ieri a volontariato mi è arrivata una montagna, ma una vera montagna gigantesca di roba, grazie a diversi donatori, una cosa da non credere, e, malgrado tre zingare che come al solito mi hanno buttato tutto in terra e poi sono scappate ridacchiando senza lasciarmi, come al solito, nemmeno una monetina, sono riuscita in due ore e mezza a smistare, piegare e mettere a posto tutto. Ero un bagno di sudore e a casa ho dovuto cambiarmi interamente e lavarmi, avevo tutti vestiti fradici, ma ce l’ho fatta. Questa cosa mi ha dato una carica enorme e stamani sono allegra,
Grande cosa la salute!
Per cui oggi scelgo riflessioni da psicologo:
Siccome i pensieri nascono dalle convinzioni, se non avremo le giuste convinzioni rischieremo di fallire. La prima convinzione che ci è indispensabile è la certezza di possedere tutte le capacità necessarie per compiere con successo la nostra azione. Gli psicologi chiamano questa convinzione “livello di efficacia personale”, noi più semplicemente la chiamiamo “convinzione di farcela”.
Diego Agostini (Percorsi positivi)
L’uomo fiducioso, impavido e ottimista che pensa “Posso farcela e ce la farò” è un potente magnete. Egli attrae a sé ciò di cui ha bisogno per avere successo. Sembra che le cose gli vadano incontro e la gente dice che è “fortunato”. Sciocchezze! La “fortuna” non c’entra! Sta tutto nell’atteggiamento mentale.Non scoraggiatevi a causa della resistenza che incontrerete all’inizio, ma cantate allegramente: “Posso farcela e ce la farò” e mettetevi seriamente al lavoro! La cosa importante è rimanere allegri e interessati. Se riuscite in questo il resto sarà facile.Non sprecate la vostra Forza mentale, ma usatela a vostro vantaggio. Smettete di attrarre insuccessi, infelicità, disarmonia, dispiacere. Cominciate ORA a emettere una corrente di pensiero brillante, positiva e felice. Lasciate che a prevalere sia il pensiero “Posso farlo e lo farò!”.
William Walker Atkinson (La straordinaria forza di attrazione dei nostri pensieri)
“Io posso farcela” – questa sensazione è il motore del cambiamento.
Robert Caplan
Credere che si può farcela diventa una profezia autorealizzantesi.
Anthony Robbins
Il piacere di «farcela» è un piacere molto intenso, molto antico e più stabile e profondo di quello dato da «vincere»: la felicità del bambino che impara ad andare in bicicletta senza rotelle, quella del maratoneta dilettante che riesce a portare a termine, provato, distrutto, sfigurato dalla fatica, l’ambita prima maratona; il paracadutista, l’apneista, l’alpinista che dichiarano: «volevo provare i miei limiti»…
Pietro Trabucchi, Resisto dunque sono
Poiché la motivazione intrinseca è radicata nella nostra storia biologica, sentirsi capaci, sentire di «farcela» produce un senso di piacere molto più antico e profondo di quello stimolato dagli incentivi o dai rinforzi esterni.
Pietro Trabucchi, Perseverare è umano
Se ci credete, potete farcela quasi sempre. È la mente a dominare la materia.
Vernon Wolfe
Dunque.. che la forza sia con voi 🙂

DE SENECTUTE
Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuole esser lieto, sia, di doman non c’è certezza.
Doriana Goracci
Sono vecchia e me lo dice lo specchio che sono mia anche se non mi piaccio.
Non vorrei tornare giovane, giammai, solo il pensiero di ripercorrere la paura di non piacere, di essere abbandonata e dovere abbandonare, mi fa ancora dolore e le ferite,quelle si, sembrano non essere vecchie.
Quando avevo venti anni ma anche oltre i 50, truccavo gli occhi con una matita nera, sempre, come lavarmi i denti, forse a sottolineare lo sguardo che seppure miope e dietro le lenti, vedeva bene da vicino ogni dettaglio.Oggi non lo faccio quasi più, col tempo sai.
Appena passo quel tratto di matita si disfa nella piccola ruga di lato e quella diluizione di colore mi disgusta, meglio tenermi le rughe, senza trucco.E lavarmi i denti che per fortuna non ho la dentiera.
E poi il grasso.
E’ come l’esposizione delle mie ansie e scontentezze, delle cose che non riesco a fare e quelle che faccio malgrado l’impegno promesso a me stessa, quel grasso in più a ballare, che nessuna veste larga colorata o nera, evita alla vista, anche sommaria, dell’altro.
Mi riusciva facile fino a pochi anni fa, scendere a un peso accettabile, godendo di un’ apparenza che osava camminare.
Cosa esporre ora che sono vecchia?
Non c’è niente di bello nella lotta quotidiana che disfa.
E’ iniziata da tempo la stagione dei sogni, in cui con una sottoveste mi aggiro in una vecchia casa, spoglia come me, poi procuro cibo a certi gatti intorno, poi mi ritrovo a partire, e arrivo su una nave dove scendono a migliaia con i bagagli e a me manca tutto qualunque borsa qualunque mezzo per comunicare, anche la voce, sono dentro a un autobus al capolinea ma nessuno sa dirmi dove va e dove devo andare io, nel sotterraneo di un ospedale e vago, senza angoscia ma con tanta stanchezza.
A volte perdermi in un viaggio e scriverne ancora, è un riconoscimento che mi regalo, come i capelli bianchi che sono nuvole acciuffate per sempre.
Avec le temps, va, tout va bien.
Con il tempo, va, tutto va bene.
Sono mia, e vecchia. E’ quasi inverno.
(O è quasi primavera? Viviana)

http://masadaweb.org

MASADA n° 1902 31-1-2018 LA SAGRA DELL’INCIUCIO

$
0
0

MASADA n° 1902 31-1-2018 LA SAGRA DELL’INCIUCIO
Blog di Viviana Vivarelli

Nei sondaggi Renzi risulta il peggiore di tutti – Renzi candida La Boschi a Bolzano e Casini a Bologna – Salvini traditore politico – La turpe avidità dei partiti e le fondazioni – Lorenzin, ma gli asili? – Renzi, il bugiardo compulsivo – Berlusconi gongola. Ad ogni scelta di Renzi, il Pd perde elettori – I 20 punti del programma dei 5stelle – Berlusconi e le bugie televisive

Re Sole
Hanno perso l’anima… perderanno le elezioni
.
Diego Fusaro: “Populista è, nella neolingua, chiunque difenda interessi che non siano quelli dell’élite dominante finanziaria .”
.
Renzi è inverosimile. Quanto pensa di prendere per il culo gli elettori di sx, candidando un superdemocristiano voltagabbana come Casini a Bologna? imponendo una impresentabile come la Boschi a Bolzano? candidando un delinquente incallito e piduista come Verdini? Quanto pensa sia profonda la capacità degli ex comunisti di ingoiare rospi e passare per scemi agli occhi di tutti gli italiani? Quanto pensa che i suoi elettori siano completamente rimbambiti e pronti ad accettare tutto? Un baratro? Ma davvero pensa di poter scambiare la democrazia con ogni sorta di porcheria autoritaria di ultradestra e la dirittura morale di un Berlinguer con gli inciuci più intollerabili e rivoltanti?

Sturm und trash
Mi fanno male le mascelle dal ridere! Ma ve lo vedete Casini a fare campagna per il piddì? A BOLOGNA? E i sinistrati costretti a votare CASINI? Che meravigliosa campagna elettorale!

https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/18402843_10211857404409147_293536235420893393_n.jpg?oh=96384b2ee64746c8a0c0e79e4e49a403&oe=5AFA7BF3

Paguro Bernardo
Renzi in Direzione: “C’è un disegno contro il PD”.
Lo vedo chiaramente anch’io, è un dito medio.
.
Viviana
Forse mi è sfuggito, ma la Boschi aveva detto: “Se perdo il referendum mi candido a Bolzano” ?
Lo sa che a Bolzano la prima lingua è il tedesco? Lei il tedesco lo sa? O lo ha imparato alla stessa scuola dove Renzi ha imparato l’inglese?
.
Ma non provate pena per la povera Maria Elena Boschi che non sa dove candidarsi senza essere assalita da torme inferocite di clienti bancari derubati? Renzi non ci dorme la notte. Sono giorni e giorni che si arrovella perché tutti i 77 gatti in fila per 6 con resto di 2 gli chiedono poltrone sicure nella coalizione e tutti non c’entrano. Siamo arrivati al punto che il Pd ha più alleati che elettori. Dovrebbe fare un poltronificio peggio di Divani&Divani. Gli incubi lo attorniano. In un colpo di sonno ha candidato Casini a Bologna, Verdini all’estero, ma la Boschi?
Dicono che la candidi in Trentino Alto Adige, a 430 km da casa. Preoccupazione nelle banche locali (Sosco). Ma De Gasperi si rivolterà (Rocco Gazzaneo).
Avremo una Etruskisch-Südtiroler Bank?
E farlo col nickname Heidi? (Notturno concertante).
Forse è meglio Bolzano, l’unico luogo senza banche Etruria (Rosttokkio). “Mary Ely Bosch è la candidata del Pd” (Marco dalla Sardegna). Puntano sul fatto che li guardano la TV tedesca (luce so fusa).
“Matteo, faccio l’accento tedesco?” (chi di dovere).
Hanno provato a candidarla in Svizzera ma non era possibile (Sofino). Ma è una candidatura o un’imboscata?
Il PD imbosca la Boschi nel collegio superblindato di Bolzano.
Questa è così “amata dagli italiani” da doverla far eleggere dai tedeschi (Antonio Bordin).
Ci dirà che se la votiamo, combatteremo il terrorismo e avremo costi della sanità uguali dappertutto?
E le caprette le faranno ciao?

Infosannio.
Ma quale morale?! Oggi la sublime parola per la politica italiana è “inciucio”.
Questa è la campagna elettorale più divertente della storia. Tutti contro tutti ma recitano tutti il copione di tutti. Avremo un governo nuovo che sarà quello vecchio. Avremo un Parlamento senza maggioranza. Un Parlamento di capi bastone, una pletora di parlamentari alla ricerca di uno stipendio fisso che si terranno stretto finché potranno. Con una legge elettorale che regalerà al Paese un Parlamento di scappati di casa e si rivelerà il peggior esempio di clientelismo postmillennio. E Mattarella dice: “Andate a votare. È un dovere morale”. Ma quale morale? Se poi i nostri rappresentanti non sono eletti dal popolo, le leggi elettorali sono incostituzionali, le “riforme” sono scritte coi piedi, le nomine sono sempre per gli amici e nessuno paga per i disastri su banche, corruzione, ecc… Ma non solo. Se una ha il babbo vicepresidente di una banca fallita e si chiama Maria Elena, basta una parolina e… Chissà se, fra tutti gli scappati di casa che verranno eletti in Parlamento, c’è pure un esperto di conflitti d’interessi. Morale? Ma quale morale? Se ormai siamo alla sagra della porchetta elettorale e gli imbonitori gridano dai loro palchi: “Paghi uno e prendi due, vota me e porterai a casa soldi, bonus e tanta felicità”. E nel marasma di promesse che tutti i partiti stanno facendo, la maggior parte naturalmente irrealizzabili, la cosa che colpisce è la smania di farle, solennemente, in televisione. La tv infatti rimane il sogno proibito di decine e decine di politici o aspiranti tali che vedono traballare la propria possibilità di tornare in Parlamento con tutto il conseguente carico di benefit e privilegi, oppure intravedono all’orizzonte la possibilità – finalmente – di accedervi. Individui che parlano dimostrando un’ignoranza abissale. Anzi, direi una analfabetizzazione quasi totale. Una gara da sagra paesana a chi le spara più grosse e le promette più belle, sia perché – per dirla con Veneziani – stiamo ancora in balia della politica-selfie che esaurisce le idee, i contenuti, i programmi nelle facce dei loro leader, ammesso che abbiano una vera faccia, non equivalente alle loro terga. Fino a qualche decennio fa erano gli ideali, più degli interessi, a spingere avanti il nostro Paese. Ma l’ideologia, si sa, ha sempre un suo ciclo di vita, che si esaurisce quando viene meno la sorgente che lo ha alimentato, lasciando il campo libero ai subdoli giochi della politica. Quella politica che oggi sotterra disinvoltamente tutti i suoi ideali, seppellisce tutti i suoi valori, che sfoggia la sua arte della negoziazione senza alcuna remora, che non mostra paura o vergogna del compromesso, ma che anzi si fa catturare da ogni chimera di vittoria, accettando qualsiasi specie di accordo, anche il più assurdo e il più improbabile, mascherandolo in un carnevalesco patto elettorale, quello che il dialetto napoletano ha consacrato nella storia della mitologia politica italiana con la sublime parola “inciucio”.

Renzi ha proprio voglia di disintegrare il Pd e in Emilia candida Casini!! Sconcerto massimo tra i militanti.
Ma come? In tutta l’Emilia Romagna, la regione più rossa d’Italia, il Pd non è riuscito a trovare nemmeno uno che fosse di sinistra, o almeno renziano, e ha dovuto finire su Casini???? Ma cosa credono di rappresentare con candidati così??? Si sono bevuti il cervello? E Renzi ha anche fatto pressioni per presentarlo a forza????
Mi sembra di vedere la costernazione degli anziani delle case del popolo.
…e per fortuna che Renzi era uno che ‘rottamava!!!
SI VA DA BERLINGUER A CASINI?????????

Sicuro è morto
Marco Travaglio
Salve, sono un elettore del Piemonte e sento dire che ci mancherà tanto Fassino, dirottato in Emilia. Tranquilli, non vedevamo l’ora di liberarcene, e massima solidarietà ai compagni di Ferrara. Ma non fai in tempo a festeggiare, che a Torino ti ritrovi il più alto tasso di boschismo dopo Bolzano: il Pd piazza Marino, quello che non voleva parlare di Etruria in commissione Banche, e pure la Fregolent, che scrisse la mozione anti-Visco sotto dettatura della Boschi. Aridatece Fassino, anzi no: esageroma nèn.
Salve, sono un elettore della Lombardia e ho sempre combattuto la Lega. Volevo votare M5S. Ma a Varese mi piazzano Paragone, ex direttore della Padania, contro Bossi che l’aveva nominato direttore della Padania. Allora mi butto su FI, ma lì c’è la Votino, la portavoce di Maroni. Vado sul Pd, che però mi candida il manager Mor (ex Grande Fratello, ex corteggiatore di Uomini e Donne) e tre ex berlusconiani: Capelli, Bernardo e Alli, già braccio destro di Formigoni e imputato per abuso d’ufficio. Qualcuno può avere pietà di me?
Salve, sono un elettore della Liguria. Nel Pd abbiamo la solita Paita multiuso e Vazio, il sottosegretario che voleva gli ispettori contro Woodcock perché indagava su Consip. In FI ha fatto tutto Toti, il governatore Mediaset, non so se mi spiego. Aiuto!
Salve, sono un elettore del Trentino Alto Adige e mi ero quasi rassegnato a turarmi il naso per la Boschi: almeno – dicevo – corre nell’uninominale, col rischio di perdere il posto. Ora però scopro che è pure capolista nel proporzionale a Cremona-Mantova, Guidonia-Velletri, Marsala-Bagheria, Messina-Enna e Ragusa-Siracusa. Cinque paracadute cinque! E se poi, a fare su e giù dall’Alto Adige alla Sicilia, dalla Lombardia al Lazio, le piglia un infarto? Poi leggo la Pinotti che dice: “La Boschi va a Bolzano non perché sia un collegio sicuro, ma perché è dove ha molto lavorato occupandosi di riforma costituzionale”. E allora andatevene tutte aff… non fatemi parlare, vi prego.
Salve, sono un elettore del Friuli Venezia Giulia e ho sempre votato a sinistra. Già non vi dico la fatica, con Rosato-Rosatellum e la Serracchiani. Ora però mi ritrovo nel Pd pure Tommaso Cerno, che nel ’95 era candidato in An, poi amico dell’Udeur, poi della sinistra, poi filogrillino, ora renziano. E dice che in An ci andò “per Pasolini”. Ecco, passi tutto il resto, ma scomodare la buonanima di Pier Paolo è troppo. Mandi!
Salve, sono un elettore dell’Emilia Romagna, da sempre fedele alla ditta e persino al Pd.
Ma stavolta a Bologna mi ritrovo Casini, il nemico di sempre quando stava nella Dc e poi con B. E, a Ferrara, nientemeno che Fassino reduce dai trionfi a Torino. Lui dice che “in Piemonte voglio favorire il ricambio generazionale” (da noi no) e che qui si sente a casa perché “in Emilia sono stato tante volte e mi chiamano ancora segretario”. Cioè, oltre a farsi paracadutare, ci prende pure per il culo?
Salve, sono un elettore della Toscana ed ero molto contento di non trovarmi fra i piedi la Boschi (Renzi e Lotti bastano e avanzano). Ora però scopro che a Sesto Fiorentino arriva Giachetti che è romano. E, invece di chiedere scusa, dice pure che “in Toscana sono stato spessissimo”. Cos’è, uno scherzo? Pure io sono stato a Malindi, ma mica mi candido in Kenya. A Siena c’è pure Padoan, con tutto quel che ha combinato sulle banche. Magari voto 5Stelle? Uhm: a Firenze schierano contro Renzi l’ex Pd Nicola Cecchi, che nel 2016 fece campagna per il Sì al referendum perché “un brutto Sì è molto più motivante di un bellissimo No”. Quindi un bellissimo no grazie.
Salve, sono un elettore del Lazio. La destra mi candida Lotito, presidente della Lazio e della Salernitana, e la moglie di Mastella. Il Pd risponde con Lorenzin e Bonino, che ha appena ricordato quando governò con B. e si trovò bene. Ma che, davero?
Salve, sono un elettore dell’Abruzzo e speravo di liberarmi di quell’impiastro del governatore D’Alfonso, ma ora il Pd lo vuole in Parlamento. Ditemi che non è vero.
Salve, sono un elettore del Molise. Avrei votato volentieri Di Pietro, ma il Pd prima gli ha chiesto di correre, poi di non farlo perché è “giustizialista” e voterebbe contro un governo con B. Allora faccio prima e voto B.: lui almeno candida una bella figliola, Annaelsa Tartaglione, anche se nessuno sa perché.
Salve, sono un elettore della Campania ed ero tentato di votare per Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo ucciso dalla camorra. Mi era piaciuto il suo ultimatum a Renzi: “Niente nomi chiacchierati in lista altrimenti sarò costretto a lasciare, ho chiesto che con me ci siano i migliori”. Poi ho scoperto che i migliori in lista sono: Piero De Luca, figlio del governatore Vincenzo, imputato per bancarotta fraudolenta; Umberto Del Basso De Caro, indagato per tentata concussione e voto di scambio; Eva Avossa, imputata per abuso d’ufficio con De Luca padre; Nicola Marrazzo, imputato per peculato; Angelo D’Agostino, imputato per presunte mazzette; Franco Alfieri, candidato all’uninominale nel collegio del Cilento, definito da De Luca “uomo delle clientele come Cristo comanda” per le fritture di pesce in cambio di voti e imputato per omissione di atti d’ufficio; e il nipote di De Mita. Allora mi son buttato a destra, ma lì è peggio che andar di notte: Cesaro padre e figlio, Luigi ’a Purpetta e Armando ’a Purpettina, indagati per voto di scambio; Mimmo De Siano, imputato per corruzione; Nello Di Nardo, ex Dc, ex Idv, ora FI, cioè dal partito degli imputati al partito dei giudici e ritorno; e Lorenzo Cesa, quello che finì in galera per tangenti nel ’93 e disse “intendo svuotare il sacco”. Scusate, ma che differenza c’è fra Pd e centrodestra?
Salve, sono un elettore di centrodestra della Puglia e, a parte i residui di Forza Gnocca e l’avvocato Sisto che difende B. a Bari, mi tocca Fitto, quello che candidò alle Comunali la D’Addario, poi litigò con B. e dovettero dividerli prima che si menassero e ora vanno d’amore e d’accordo. Ma che ho fatto di male?
Salve, sono un elettore della Basilicata, Pd da sempre, e mettetevi nei miei panni. Già abbiamo la saga dei Pittellas: Gianni va in Senato e lascia il seggio all’Europarlamento al fratello Marcello, ora governatore in Regione dove sta arrivando Domenico, il figlio di Gianni. In più mi toccano Francesca Barra e l’ex sottosegretario berlusconiano Viceconte, e ho detto tutto. Che dite, voto LeU? Ah no, c’è Bubbico, come non detto.
Salve, sono un elettore della Calabria e, a parte il solito esercito di impresentabili, sono affascinato dalla figura di Giacomo Mancini jr., nipote d’arte, che ha già cambiato sei partiti, da sinistra a destra e ritorno: ora, se vince le elezioni, diventa deputato Pd; se perde, entra in Consiglio regionale con Fratelli d’Italia. E, delle due, non so quale sia peggio. Aiutatemi.
Salve, sono un elettore della Sicilia. LeU mi candida il vecchio Capodicasa, appena indagato per le Girgenti Acque. Il Pd mi mette addirittura il rettore di Messina Pietro Navarra, nipote del famigerato dottor Michele, patriarca dei Corleonesi. La destra è inutile che ve la descriva: fa tutto Miccichè, basta la parola. Che faccio, mi ammazzo?
Salve, sono un elettore della Sardegna. FI ricicla l’ex governatore Cappellacci, a giudizio per abuso d’ufficio (scandalo P3) e bancarotta fraudolenta. Il Pd risponde con Manca e Lai, imputati per peculato. Forse mi sparo.
Salve, sono un “elettore d’opinione” che se ne frega del voto di cambio e pure del voto utile: sempre camminato con le mie gambe e ragionato con la mia testa, mai chiesto niente di utile o inutile a nessuno. Volevo astenermi, ma poi ho capito che è quello che vogliono i partiti, ben contenti di tenersi i voti che controllano e di liberarsi di quelli che non controllano. Dunque andrò a votare. Per chi? Deciderò all’ultimo, in base al programma e ai candidati che più mi convinceranno. A proposito: sento dire che il mio collegio è “sicuro”. Mi sa che lorsignori si illudono. Sicuro è morto.
.
Liste stravolte da destra a sinistra, l’ex grillina Claudia Mannino si candida con i verdi, Gabriella Carlucci con i centristi, Salvini e Bongiorno guidano la Lega, polemiche senza fine nel Pd.
Nel collegio plurinominale della Sicilia occidentale per il Senato la penalista Bongiorno è capolista, seguono Santo D’Alcamo, Patrizia Battello e Gioacchino Picone.
Salvini risulta capolista nel collegio plurinominale del Senato per la Sicilia orientale, per il partito ‘Noi con Salvini’.
Alla Camera è capolista al plurinominale del capoluogo il coordinatore Alessandro Pagano, capolista anche nel collegio Sicilia 3, seguito dall’ingegnere aerospaziale Anna Sciangula. Capolista alla Camera nel collegio Sicilia 2 è Sabina Bonelli, espressione del movimento di Storace e Alemanno.
I 5 stelle per parte loro hanno definito anche gli uninominali e fra i candidati c’è anche una testimone di giustizia
La Leu Pietro Grasso come capolista a Palermo .

Alessandro
Casini è in politica fin dal 1983, cioè da ben 35 anni:
– con la DC (1983-1992);
– con il Centro Cristiano Democratico, alleato con Silvio Berlusconi (1993-2001);
– con l’UDC, alleato con la Casa delle Libertà (2002-2007);
– in opposizione al Governo Berlusconi e appoggio a Monti (2008-2013);
– in appoggio al Governo Letta e la presidenza della Commissione Esteri del Senato (2014);
– in appoggio al governo Renzi (2014-2016);
– a sostegno al governo Gentiloni con abbandono dell’UdC (2016-2018), presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche. Inizio mandato il 27 settembre 2017.
Nel 2012 Matteo Renzi così umiliava pubblicamente Pier Ferdinando Casini: “Se vinco io, no a Casini. Se vinco io nessun inciucio che ci impedisca di governare e di fare
E ora Il Pd candiderà Pier Ferdinando Casini, alleato ed esponente della lista Civica Popolare, nel collegio uninominale del Senato a Bologna. Visto che nessuno lo voterebbe a Bologna non desiste e lo sposta a Parma.
Ma Renzi non voleva fare il rottamatore ?

GermanoGasato
Appunto, cerca di piazzare un rottame… 🙂

faml
In onore del grande Daniele Luttazzi ricordo che non è corretto paragonare certi politici alle prostitute….perche ci sono cose che le prostitute non fanno.

Francesco
– Ha iniziato nella DC di Forlani, ha fondato l’UDC con Mastella, è entrato nella Casa delle Libertà con Fini, Bossi e Berlusconi, ha sostenuto i Governi Monti, Renzi e Gentiloni, e ora si candida col PD.
– Cicciolina?
– No, Casini!
.
Ferula
Se fossi a Bologna e mi sentissi dire dal pd che devo votare Casini per non far vincere la dx mi sentirei “leggermente” presa per i fondelli.
Ma pare che non dovrei, è tutto nella norma.
Voi del pd siete fuori come un poggiolo.
Cordialità.
Fabio
.
Io penso che la soluzione per far votare Casini era un collegio lontano, magari all’estero, o meglio ancora su Marte, forse lì non lo conoscono.
.
Orfini: “La Candidatura di Casini? Gli alleati vanno aiutati”.
Soprattutto se ti salvano il culo.
(FrancoCappellet)

“Non ci sono più i Pepponi di una volta!” (Guareschi che si rivolta nella tomba)

Ilaria
Oltre il danno la beffa: Renzi non solo candida Casini ma lo fa nella regione più rossa d’Italia. Missione compiuta: rottamare quanto rimaneva della sinistra e dare vita al partito unico liberista (insieme a Berlusconi).

MC7
un minuto di silenzio per l’elettore piddino che a furia di ingoiare merda oggi ingoia persino Casini. Prosit, compagni
.
Il serpe loco
– Papà. Davvero i comunisti mangiavano i bambini?
+ Una volta forse, ora fanno di peggio.
– Di peggio?
– Sì, amore: ora addirittura votano per Casini.

Veronica Gentili
“Prima di parlate di ambiente con noi, sciacquatevi la bocca, perché il Pd è il partito più ambientalista che c’è. I sondaggisti ne evidenziano in effetti la composizione biodegradabile. 🙂

Renzi è stato una caterva di danni per l’Italia e una caterva di autogol per il Pd. Ma per questa campagna elettorale cito 5 errori capitali che nemmeno il più dissennato del Paese avrebbe trangugiato:
-rifare un Governo Renzi Bis dopo la tranvata del referendum e ricandidare gli stessi inetti bocciati di prima
-farsi consigliare da Verdini
-allearsi con Berlusconi
-e candidare uno come Casini nella Regione più rossa d’Italia
Il marrano deficiente questi errori li ha fatti tutti!
.
Malagwa
Il Pd cioè Renzi candida Casini a Bologna..adesso aspetto con ansia coloro che si sentono ancora di sinistra, accettare questa prostituta della politica per mandarvi a fare in culo da qui all’eternità.
.
Elio Lannuti
E’ il premio per l’insabbiamento delle responsabilità di Banca Etruria, Boschi, Bankitalia e banchieri
.
..tanto per dire la coerenza: Nel 2012 Renzi fece una campagna per le primarie con i manifesti: “Se vince Renzi, no a Casini”.. e dunque!
..
Me li immagino proprio vecchi comunisti, giovani disoccupati, anziani delle case del popolo, precari e operai che votano tutti per Casini !!!! 🤣

Carlo V
Il PD a Bologna candida Casini perché il 4 marzo deve essere un qualcosa in stile Titanic.

Beppe Grillo
Matteo Salvini è un traditore politico. Oggi ha perso definitivamente qualsiasi tipo di credibilità. La sua Lega Nord dopo gli scandali degli investimenti in Tanzania e dei diamanti comprati da Belsito con i soldi pubblici era arrivata al 3%. Per risollevarsi Salvini in questi mesi ha fatto un lavoro sporco: ha copiato e si è appropriato dei temi e di gran parte del programma politico – elettorale del MoVimento 5 Stelle ed ha iniziato una finta campagna elettorale contro il sistema dei partiti. Ma è tutto un bluff.
Salvini e la sua Lega sono il trionfo dell’incoerenza, dell’inaffidabilità.
Davano del mafioso e del piduista a Berlusconi e ora sono fedeli alleati nelle Regioni e nei Comuni. Volevano bruciare il tricolore e sono alleati della nazionalista Meloni.
Urlavano “Roma ladrona” e oltre a non tagliarsi mai lo stipendio si sono intascati 180 milioni di euro di finanziamento pubblico ai partiti (di cui 48 milioni utilizzati in maniera illecita).
Urlano “basta tasse” e le hanno alzate quando sono stati al governo. Gridano “onestà” e mettono i condannati nelle loro liste. Gridano “basta immigrati” e hanno firmato il regolamento di Dublino. Gridano “basta campi nomadi” e quando erano al governo hanno finanziato i campi rom di Mafia Capitale con decine di milioni di euro dati alla Giunta Alemanno. Gridano “tuteliamo i cittadini”, intanto Salvini in Europa votò il bail in, il crack delle banche venete è anche colpa loro, così come un caso analogo che colpisce i risparmiatori di Bolzano, per non parlare dei risparmiatori leghisti fregati con il caso CreditEuroNord. Urlano contro le politiche di austerity dell’Europa, ma hanno votato a favore dell’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione.
Ma ora Salvini ha gettato definitivamente la maschera. Si è alleato con Berlusconi, Renzi, Alfano, Verdini, Casini vendendosi completamente proprio a quel sistema che per anni ha fatto finto di contrastare, ingannando i cittadini.
Parla contro l’Europa, ma favorirà proprio il sistema delle banche e delle lobby. E tutto questo solo per avere qualche parlamentare in più al Nord, visto che al Sud la sua patetica ricerca dei voti condurrà la Lega al massacro. La conclusione è che Salvini fa piu schifo di Renzi e Berlusconi messi insieme.

Una buona notizia. Razzi è fuori dalle liste elettorali. Berlusconi non l’ha candidato. Ora ci sono più di 50 partiti a cui Razzi può richiedere l’amicizia. 🤣 Retromarcia: sembra che Berlusconu voglia candidare Razzi all’estero. Lo preoccupa Kim Jong?

Barbara Lezzi a Porta a porta
reddito minimo di cittadinanza
contro il reddito di dignità di Berlusconi

FIGLI E FESSERIE GOVERNATIVE
Viviana Vivarelli
Chissà se la Lorenzin nel suo nuovo partito metterà al primo posto l’incremento delle nascite (anche lei vuol salvare la razza italica come Fontana?) e l’ampliamento del numero di vaccini (ovviamente senza dirne costi e coperture e senza dire quali sottrazioni porterà ad altre voci della sanità pubblica)?
Dunque l’Istat ci dice che una donna su 2 tra i 18 e i 49 anni non fa figli, in totale 5,5 milioni di donne. Chiaro che la Lorenzin voleva solo colpevolizzarle. Non ha nemmeno chiesto a loro: perché non li fate questi figli? Forse, muovendo un po’ di più il cervello, avrebbe scoperto una verità lapalissiana: che le donne in Italia sono le peggio pagate, le meno protette e le prime licenziate dell’Unione europea, e avrebbe scoperto anche che fare figli costa e ci devi rinunciare se non hai aiuti dallo Stato e non hai asili pubblici gratuiti almeno per le fasce più deboli della popolazione. Sarebbe bastato un giretto su internet per capire che in media un asilo costa 330 euro al mese, se va bene (ma in Trentino 472!! e a Bolzano 506!), e al Sud spesso nemmeno ce l’hai (7,6% di copertura contro una media del 20% nazionale), e che 330 euro a lei possono sembrare pochi ma a chi soldi non ne ha o deve sommarli al costo della mensa (104 euro in Emilia!) per altri bambini o ad altri costi come pannolini ecc., non tutti possono permetterselo. Provate a moltiplicare questa cifra per più di un bambino e vedete che totale ne esce! Altro che fare figli o mettere al bando i contraccettivi come vuole la Chiesa!
Gli asili spesso mancano e ci sono ancora liste di attesa per il 26% delle mamme e chi proprio ne ha bisogno deve mettere il bambino negli asili privati che ovviamente costano di più, malgrado le laute sovvenzioni dello Stato chiaramente aumentate da Renzi al Vaticano.
Nelle Città capoluogo di Regione gli asili nido pubblici o convenzionati sono 717, per 43 mila posti, ma i bambini sotto i 3 anni sono oltre 334 mila. Malgrado i fondi strutturali europei siamo in coda all’Europa su questo servizio. Così a Catanzaro c’è solo 1 asilo nido con 45 posti, un posto ogni 100 bambini; a L’Aquila 3 asili nido con 56 posti, 2,5% ogni 100 bambini; a Palermo 24 asili nido con 948 posti; 3,7%; a Bari 7 asili nido con 392 posti per il 3,9%; a Napoli 40 asili nido con 1.520 posti per il 4,3%. Sono cifre assurde, da terzo mondo.
Nel 2016 su 30.000 donne che hanno dato le dimissioni dal posto di lavoro, una su 5 l’ha fatto perché non trovava un posto per suo figlio al nido pubblico, quasi una su 4 perché non riusciva a conciliare lavoro e assistenza al bimbo e il 5% per i costi troppo elevati per l’assistenza al neonato. Ha forse parlato, la Lorenzin, di migliorare i servizi? No, procede sparata sulla linea renziana di tagli all’infinito allo stato sociale, in una privatizzazione dissennata di tutto l’esistente. In nessun Paese simile a noi metà delle donne sceglie di essere senza figli. Ci vuole proprio uno Stato snaturato per spingerle a questo. Esattamente lo Stato della Lorenzin e di Renzi.
Crescere un figlio è una scelta estremamente impegnativa, non solo dal punto di vista umano, ma anche economico. L’elevato tasso di disoccupazione giovanile incide in maniera determinante, costringendo molte coppie a rimandare o a rinunciare ad avere figli fino a quando la loro condizione economica non si stabilizzerà.
Dallo studio sulla spesa per mantenere un bambino nei primi 12 mesi risulta che si va da un minimo di 7.072 € ad un massimo di 15.140 e tutto è aumentato negli ultimi 2 anni.
Se l’asilo pubblico non c’è o non ha posti, resta l’asilo privato ma qui i costi vanno da 539 a 804 euro al mese. Chi se li può permettere?
Che cosa offrono a queste famiglie quelli come la Lorenzin? La prospettiva di alti tagli sullo stato sociale? La colpevolizzazione delle donne? Ma con che faccia?
C’è poi un altro lato della medaglia: se una donna su 2 sceglie di non avere figli, vuol dire che accanto a lei c’è un uomo che accetta questo, e allora perché colpevolizzare solo le donne? i figli si fanno in due, sembra. Perché nessuna colpevolizzazione ai possibili padri? E cosa si prevede per loro affinché possano crescere i figli e mantenerli in una famiglia? L’Italia ha creato una società dove, tra Stato e Chiesa, hanno saputo solo gravare e colpevolizzare solo le donne. Come dice Elisabetta Ambrosi: “Si parla ancora di un progresso basato, come nel mito fascista, sulle culle piene e non sulle vite piene. Un mito così ipocrita e così falso che nella propaganda della Lorenzin come in tutta l’attuale campagna elettorale spicca l’assenza totale di nuovi asili e di aiuti ai genitori, segno che per la politica, sia di dx che di sx, il voto delle aspiranti madri conta così poco che per loro non vale nemmeno la pena di sprecare qualche promessa a vuoto”.

ANDREA SCANZI
Oggi sono andato a sentire Di Maio ad Arezzo. E’ una cosa che non faccio mai, perché gli incontri politici live mi grattugiano oltremodo le palle. Ma oggi l’ho fatto, perché ero curioso. Qualche considerazione.
1. Arezzo, nel 2014, era la città più renziana d’Italia (che culo). Un anno dopo, quegli stessi renziani sono riusciti a perdere le comunali candidando un Nardella debole (chiedo scusa per l’ennesima ridondanza). Da allora non ne indovinano mezza, ma quanto ad arroganza son sempre lì a credersi stocazzo. E i risultati si vedono tutti: nello stesso luogo, a settembre, il poro Renzi fece sì e no 300 persone spacciate per trionfo. Io, venerdì, al Petrarca ne ho fatte 600 e altrettante sarebbero volute entrare per il Gaber Day: che faccio, mi candido per il Quirinale senza neanche aspettare i 50 anni?
1 bis. Oggi, per Di Maio, ce n’erano almeno il triplo di quante accorse per la Sciagura di Rignano. C’era così tanta gente che sembrava di stare alla cresima di Richetti. Non vuol dire necessariamente molto, e il detto “piazze piene urne vuote” è un classico in Italia, ma la sensazione è che per Renzi sian vuote le une e le altre. Daje Matteo.
2. C’erano molti giovani, ma anche altrettanti meno giovani. Ciò è in controtendenza con i flussi elettorali, che danno i M5S fiammeggianti tra gli under 30 ma stitici tra gli over 60, dove andrearomano ha l’87% dei consensi, Farinetti il 92% e e la Rotta il 98%. Agili, in atarassia.
3. C’erano molte vittime del “salvabanche”. Con qualcuna ho parlato. Le loro storie sono strazianti. Chi le ha trattate, e tratta ancora, come “investitrici che se la sono cercata”, dovrebbe prima sputarsi in faccia da solo. E poi andare affangasparri.
4. Ho ricevuto una quintalata d’affetto inesausto. Ho fatto 320 foto, firmato 7mila autografi e limonato duro 800 milioni di donne. Grazie, però state esagerando: non sono Gozi.
4. Ho salutato Di Maio prima che parlasse e sono spuntati fotografi anche dalle cripte etrusche. Un turbinio di flash che mi ha imbarazzato molto (come no). La più bella l’ha scattata la Morani, che mi stalkerizza con amore. Poi mi sono seduto in mezzo al pubblico, fingendo interesse mentre chattavo con Bonifazi. Dopo l’incontro, ci ho parlato alcuni minuti (con Di Maio, non con Alessia o Bonifazi). Lo conosco poco e nulla, prima di oggi l’avevo visto sì e no 3 volte negli studi tivù o alla festa di quegli zozzi del Fatto. L’ho trovato più in forma di quanto credessi. Mi è parso cresciuto nella dialettica, ha i tempi giusti e sa come arringare le persone. Non ha sbagliato congiuntivi e non è neanche stato così cyborg: quando un collaboratore ha sputtanato l’audio del microfono, generando un riverbero che ha ucciso le prime sette file, Di Maio ha reagito tipo “Quando finiamo qui poi ti sgozzo”. Credo che, nel frattempo, il collaboratore sia stato dato in pasto ad Adinolfi.
5. C’era anche la deputata Gagnarli e c’era pure il più noto Bonafede. Quest’ultimo, quando è in tivù, mi convince poco. Dal vivo invece ha una sicumera mediamente crassa che mi ha stupito. Segnalo il dato perché si vede che i parlamentari 5 Stelle fanno molta politica sul territorio e gli altri no. Sono allenati e annoiano di meno. Quando parli dal vivo, ad asciugare i cabasisi ci metti un attimo (ma non ditelo a Genny Migliore).
6. Di Maio ha avuto buon gioco a zimbellare la Boschi, che ormai è come picchiare un bambino che caga mentre legge sulla tazza del cesso la webzine Democratica. A volte mi è parso convincente e altre demagogico. Ha poi insistito – giustamente, dal suo punto di vista – sulla differenza tra “loro” e “gli altri”. Tre differenze: loro si tagliano gli stipendi davvero, gli altri al massimo affossano la legge Richetti. Loro (dice Di Maio) fanno quel che dicono, gli altri no. E poi: loro candidano sul territorio persone che quel territorio lo conoscono, mentre il Pd (e non solo il Pd) spedisce le Boschi nei seggi blindati a Bolzano con 112 paracaduti sul proporzionale per darle la poltrona sicura. Quest’ultima, ancor più di questi tempi, mi pare una differenza sostanziale. Che farà molto gioco al M5S.
7. Il M5S ha generato molta speranza anche tra gli aretini. E’ un merito, ma anche un onere gravoso: tanti aretini non accetterebbero un’altra fregatura dai politici, avendone già prese tante. Troppe: ci siamo rotti i coglioni, ecco.
8. A fine incontro, è salito sul palco Nardella e ha cantato tutto The Wall dall’inizio alla fine, facendo sia la parte di Gilmour che di Waters. Strepitosa, in particolare, la sua versione di Nobody Home. Non vi nascondo di essermi commosso. Ora sono a cena proprio con Nardy. Sta mangiando bacche di Goji all’alchermes. Vi saluta.
.
Barbara Lezzi: “Nessuno lo sta dicendo ma in questi giorni in cui abbiamo il Parlamento ininfluente si sta discutendo in Europa se imporre il fiscal compact a tutti i Paesi europei (noi grazie al Pd siamo stati i primi a prenderlo e lo abbiamo addirittura messo in Costituzione!) In questa legislatura abbiamo aumentato il debito pubblico di 300 miliardi. Siamo ultimi in Europa per crescita economica. Siamo oppressi da clausole di salvaguardia. All’inizio del 2014 la media della disoccupazione in Europa era del 12%, la nostra del 12,9. Oggi la media europea: 7,3; noi siamo all’11. Questi sono dati drammatici.
.
Per capirsi, la clausola di salvaguardia fu introdotta per la prima volta nella manovra di luglio del 2011 dal Governo Berlusconi e più volte modificata, è la norma che prevedeva l’aumento automatico dell’Iva nel caso lo Stato non fosse riuscito a reperire le risorse pianificate. In generale è uno degli strumenti attraverso il quale un governo cerca di “salvaguardare” i vincoli Ue di bilancio dalle spese previste nella manovra. Le misure espresse dalle clausole possono essere di vario tipo: contrazione della spesa pubblica e/o aumento delle tasse e delle imposte.

LA TURPE AVIDITA’ DEI PARTITI. LE FONDAZIONI
Viviana Vivarelli
I politici non mollano. Nel 2014 Letta vieta i finanziamenti pubblici ai partiti, ma si arriva al 2017 prima che il divieto entri in uso. E persino oggi mancano le leggi che mettano in chiaro i regali ai politici e alle fondazioni per cui quello che si chiude dalla porta rientra dalla finestra. I singoli finanziatori non sono obbligati a rivelarsi e possono regalare a un politico fino a 100.0000 euro, ovviamente il politico poi sarà riconoscente al momento di fare le leggi o i controlli. E sulle fondazioni politiche non si sa niente, non si sa da dove i soldi vengono né cosa ne fanno e, se si pensa che le fondazioni sono tutt’altro che istituzioni no profit e comandano anche sulle banche, diventa chiaro che il sistema è tutto un magna magna e non sarà certo con gente come Renzi e la Boschi che ne verremo fuori. Ma anche D’Alema per es. è a capo di una fondazione, Foundation for European Progressive Studies (Feps), che dal 2008 ha ricevuto dall’Ue 16,7 milioni di euro. La dirige fin dalla nascita e al suo interno ha portato sempre una cerchia ristretta di fedelissimi.
Negli Stati uniti c’è l’obbligo della trasparenza, è vero che i grosso gruppi di potere economico (chimica, armi ecc.) fanno donazioni ad entrambi i partiti, ma almeno il cittadino sa prima per legge chi finanzia chi. Da noi nemmeno questo, non è dato sapere quale politico ha ricevuto lauti compensi dalle lobbie. Le fondazioni poi sono blindate, non hanno vincoli di trasparenza né obblighi di rendiconto. Se una Fondazione finanzia un candidato, l’elettore può saperlo per es. solo dopo 90 giorni, per cui se il dono è fatto interessatamente prima delle elezioni, il cittadino lo saprà solo dopo ma non saprà chi lo ha fatto. La legge Letta ha poi l’assenza totale di un codice di condotta. Non dice da chi si possono o non possono accettare finanziamenti , per cui le donazioni possono arrivare anche da uno Stato straniero o da un’azienda produttrice di armi o da una grossa multinazionale farmaceutica che avesse bisogno di leggi che incrementino le sue vendite. E gli elettori non lo sapranno.

Maurizio
Le fondazioni sono il rifugio di tutti coloro che cercano un area grigia e impenetrabile entro la quale poter utilizzare il denaro in modo anormale e l’ipocrisia maggiore di questo istituto è che nei loro statuti hanno tutti obiettivi di carità e di sostegno per chi ne ha bisogno, ma se poi vai a vedere come utilizzano i fondi messi a loro disposizione e vedi che non si può sapere da chi provengano, né dove vanno a finire e neppure come siano amministrati, visto che non hanno obbligo né di contabilità ordinaria né di bilanci e che per questo non pagano imposte come tutti gli altri (con la scusa del no profit), allora ti accorgi che i beneficiari di questo fiume di soldi (che si possono dire “neri” e riciclabili senza ombra di smentita) sono loro stessi o le congregazioni politiche e finanziarie dalle quali dipendono o con le quali sono collegati. Una vergogna tutta italiana che lascia spazi sconfinati ai ladri, ai corrotti, alle mafie e ai banditi per meglio maneggiare il denaro pubblico che rubano o quello di dubbia provenienza…cioè a coloro che sono seduti al governo e in parlamento in rappresentanza dei loro stessi interessi e di quelli delle loro consorterie politiche e finanziarie, che li sponsorizzano.
.
Luca
Penso che le fondazioni a finalità culturali e comunque fuori dalla politica, possono rimanere salvo avere bilanci “trasparenti” e pubblicare on line tutte le donazioni ricevute. Le fondazioni riconducibili alla politica dovrebbero essere messe fuori legge considerando eventuali donazioni come fenomeno corruttivo ovunque detenute, anche all’estero.
.
Damos
A proposito di finanziamenti: LO SQUATTRINATO MINISTERO DELL’AMBIENTE ITALIANO HA FINANZIATOLA MILIARDARIA FONDAZIONE CLINTON: TRA I 100 E I 222MILA DOLLARI L’ANNO DAL 2008
.
Roberto BO
I piddini parlano dell’incompetenza del M5S e chiedono: vi fareste mai operare da un chirurgo alla prima esperienza? Non chiedono mai agli stessi interlocutori se si farebbero operare da quelli che hanno ucciso tutti i pazienti, distrutto l’ospedale e gli hanno pure rubato il portafoglio?

IL BUGIARDO COMPULSIVO
Viviana Vivarelli
Renzi è un bugiardo compulsivo. Se ogni giorno non dice almeno una cazzata inverosimile, non dorme bene. E’ più forte di lui. Spero solo che una bugia al giorno levi Renzi di torno. L’Italia ha diritto di essere governata da una persona seria e onesta, non da un bugiardo seriale. Dovrebbero metterlo al circo Togni come stranezza umana: l’uomo che sa solo mentire.
Tendo a credere che sia un bugiardo compulsivo piuttosto che un bugiardo cronico. Il bugiardo patologico mente incessantemente per cercare ottenere qualcosa senza curarsi delle conseguenze che il suo comportamento può avere sugli altri. L’abitudine alla menzogna è un meccanismo per affrontare la realtà, sviluppatosi in età infantile e spesso associato ad altre problematiche psicologiche. Il bugiardo patologico è in genere manipolativo, autocentrato e ben poco empatico. Il bugiardo compulsivo invece non mente per raggiungere un fine specifico; mente semplicemente per abitudine perché mentire lo fare stare meglio di quanto starebbe dicendo la verità. Dire la verità per queste persone diventa un’impresa psicologicamente difficile, così mentono su qualsiasi cosa. La bugia compulsiva in genere si sviluppa nell’infanzia e in ambienti famigliari in cui la menzogna è necessaria. Questo tipo di bugiardo, diversamente dal precedente, non è manipolativo o almeno non lo è apertamente. La bugia diventa una risposta automatica ed irrefrenabile, compulsiva appunto. Il bugiardo patologico è anche definito bugiardo cronico o abituale.
Dunque saremmo passati da un vecchio affetto da satiriasi a un immaturo affetto da bugia compulsiva. Che poi questi due vadano d’accordo tra loro ci sta, perché spesso malati mentali con diversa patologia si spalleggiano e aiutano.
Dunque a oggi Renzi mostra il conto corrente con 15.000 euro e dice che ha gli stessi soldi di quando è entrato in politica. Ma pretende di essere creduto??
E da dove esce allora il prestigioso appartamento di 200 mq che si è appena comprato in pieno centro a Firenze, con vista sul Ponte Vecchio? In via Guicciardini? Dove i prezzi superano i 5.000 euro a metro quadro? Per intendersi, è la strada che congiunge il ponte più famoso di Firenze a piazza Pitti, una strada di orafi e grandi firme! E poi, naturalmente, se uno mette soldi neri nei paradisi fiscali, come faceva Bossi, non è che il conto corrente lo rivela!
Renzi ha cambiato 7 abitazioni in 13 anni. Prima a Rignano prende casa in via Vittorio Veneto 4 (ma la moglie chissà perché risulta residente presso i genitori), poi un villino a Pontassieve comprato per 660.000 euro, 12,5 vani su tre piani e mille metri di giardino di via del Capitano (la moglie è sempre residente altrove), poi una palazzina sempre a Rignano in via Antonio Gramsci (qui finalmente moglie e figli risultano residenti con lui), poi in via Malenchini 1. Il 13 marzo del 2011 si trasferisce nell’ormai celebre attico di via degli Alfani 8, a spese dell’amico Marco Carrai. Un mese prima di diventare premier, riporta la propria residenza nella villetta di via del Capitano a Pontassieve, ora ha comprato questo lussuoso appartamento a Firenze.
Dubito che con 15.000 euro si possa fare tanto. Io ho fatto 13 traslochi e vi assicuro che con 15.000 euro 7 traslochi non si fanno.

Flavio Almerighi

Da quando vivo in cattività i miei aculei
si sono modificati, spuntati,
Rispetto alla gente, al luogo, al tempo,
il disorientamento mi conduce, di volta in volta,
in un mondo apparente.
Qualche eco riaffiora così vengo riconosciuto,
si aprono vecchie ferite.
Uno mai visto prima, un demente, mi scorta al cimitero.
Lapidi strette le une alle altre, fiori anneriti, volti stanchi,
con alcuni eravamo cresciuti insieme.
Queste mura raggelano.
Alzo il bavero e lo sguardo oltre il filare dei cipressi.
Per capire ciò che realmente affiora
i pensieri sempre più incapaci
di significare il mondo.

RENZI, IL PEGGIORE DI TUTTI
Viviana Vivarelli
Dev’essere terribile svegliarsi, aprire il Corriere e scoprire dal sondaggio di Nando Pagnoncelli di essere il candidato premier più detestato e indesiderato dagli italiani. Lo superano persino Grasso, Meloni e Salvini. Tra gli 8 leader di partito presentati ha avuto il gradimento peggiore, col 20%, è ultimo, prende addirittura meno consensi del Pd che almeno sta al 24%, come a dire che se il Pd candidasse qualunque altro fuor che Renzi, prenderebbe di più. Insomma è la scartina, il due di picche che fa crollare tutto il mazzo e fa perdere la partita. Persino Marchionne gli ha votato le spalle, ed è tutto dire.
Ma come si fa a conservare tanta arroganza dopo un simile risultato? E come si fa a venerare e votare ancora uno che quasi tutti gli italiani lo prenderebbero volentieri a calci o gli darebbero il foglio di via? A lui, a suo padre, a tutta la sua famiglia, ai suoi ministri, a tutti i suoi amici, a tutto il suo dannato cerchio magico, a tutti i suoi sodali e protetti, e a tutti quelli che ancora, contro ogni evidenza, ancora lo votano ! Ce ne vuole di stupidità o di supponenza per difendere ancora una feccia simile!! E ce n’è voluta di arroganza per fare un Governo Renzi bis dopo la tranvata del referendum costituzionale e avere tanta sbobbia da imporre gli stessi ministro già sgraditi da prima e a riproporre se stesso come candidato premier!
Intanto Repubblica scrive che su 232 collegi, il Pd può contare come sicuri solo 28 seggi (28!!!!), quasi tutti lungo la dorsale appenninica, con uno spruzzo di rosso nel cuore delle grandi città. E’ la debacle totale. Il Nord è perso, il Sud non esiste. Il Pd è fottuto e, grazie a Renzi, si è fottuto con le sue stesse mani. Una cosa stupefacente! A questo si è ridotto quello che era il terzo partito di sinistra d’Europa! I piddini possono solo mettersi davanti a un muro e prenderlo a testate.

I 20 PUNTI DEL PROGRAMMA DEL M5S

Luigi Di Maio presenta i 20 punti per l’Italia del MoVimento 5 Stelle

VIA SUBITO 400 LEGGI INUTILI
• Stop alla giungla delle leggi, meno burocrazia per imprese e cittadini
SMART NATION: NUOVO LAVORO E LAVORI NUOVI
• Investimenti ad alto moltiplicatore occupazionale per creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni
• Investimenti in nuova tecnologia, nuove figure professionali, internet delle cose, auto elettriche, digitalizzazione PA
REDDITO DI CITTADINANZA: RIMETTIAMO L’ITALIA AL LAVORO
• Oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri per l’Impiego: facciamo incontrare davvero domanda e offerta di lavoro e garantiamo formazione continua a chi perde l’occupazione. Con la flex security le imprese sono più Competitive e le persone escono dalla condizione di povertà
PENSIONE DI CITTADINANZA: MAI PIU’ SOTTO I 780 EURO
• Pensione minima di 780 euro netti al mese a tutti i pensionati
• 1.170 euro netti al mese per una coppia di pensionati
MENO TASSE, PIÙ QUALITÀ DELLA VITA
• Riduzione delle aliquote Irpef
• Niente tasse per redditi fino a 10mila euro
• Manovra choc per le piccole e medie imprese: riduzione del cuneo fiscale e riduzione drastica dell’Irap
• Abolizione reale degli studi di settore, dello split payment, dello spesometro e di Equitalia
• Inversione dell’onere della prova: il cittadino è onesto fino a prova contraria
TAGLI AGLI SPRECHI E AI COSTI DELLA POLITICA: 50 MILIARDI CHE TORNANO AI CITTADINI
• Stop a pensioni d’oro, vitalizi, privilegi, sprechi della politica e opere inutili. Riorganizzazione delle partecipate, spending review della spesa improduttiva
SICUREZZA E LEGALITÀ
• 10mila nuove assunzioni nelle forze dell’ordine e due nuove carceri per dare ai cittadini più sicurezza e legalità
STOP AL BUSINESS DELL’IMMIGRAZIONE
• Cooperazione internazionale finalizzata anche alla stipula di trattati per i rimpatri
• 10.000 nuove assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare, in un mese, come negli altri paesi europei, se un migrante ha diritto a stare in Italia o no
TUTELA DEI RISPARMI DEI CITTADINI
• Risarcimenti ai risparmiatori truffati
• Creazione della Procura nazionale per i reati bancari
• Riforma bancaria Glass Steagall act contro le speculazioni
LA SANITA’ SI PRENDE CURA DI TE
• Aumento delle risorse per la Sanità Pubblica e riduzione sostanziale delle liste di attesa per tutti gli esami medici
17 MILIARDI PER AIUTARE LE FAMIGLIE CON FIGLI
• Applicazione del modello francese, rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter
• Introduzione iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età
• Innalzamento importo detraibile per assunzione di colf e badanti
BANCA PUBBLICA PER GLI INVESTIMENTI
• Creazione di una Banca pubblica per gli investimenti per piccole imprese, agricoltori e famiglie
LOTTA A CORRUZIONE, MAFIE E CONFLITTI D’INTERESSE
• Modifica 416 ter sul voto di scambio politico mafioso
• Riforma della prescrizione
• Daspo per i corrotti
• Agenti sotto copertura
• Intercettazioni informatiche per reati di corruzione
UNA GIUSTIZIA RAPIDA, EQUA ED EFFICIENTE
• Riduzione della durata dei processi
• Certezza del processo e della pena
GREEN ECONOMY: ITALIA 100% RINNOVABILE
• 200mila posti di lavoro da economia del riciclo rifiuti
• 17mila nuovi posti di lavoro per ogni miliardo di euro investito nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica
• Uscita dal petrolio entro il 2050
• Un milione di auto elettriche
RIDUZIONE DEL RAPPORTO DEBITO PUBBLICO/PIL DI 40 PUNTI IN 10 ANNI
• Più ricchezza grazie a maggiori investimenti in deficit, ad alto moltiplicatore e con maggiore occupazione
• Riduzione spese improduttive
• Tagli agli sprechi
• Lotta alla grande evasione fiscale
SUPERAMENTO DELLA COSIDDETTA BUONA SCUOLA
• Piano assunzioni razionale in base al fabbisogno delle scuole
• Incremento spesa pubblica per istruzione scolastica
• Abolizione del precariato
VALORIZZAZIONE E TUTELA DEL MADE IN ITALY
• Italia.it diventa la piattaforma e-commerce per i prodotti made in Italy nel mondo
• Maggiore tutela dei beni culturali
• Salvaguardia della qualità dei prodotti italiani minacciati dai trattati internazionali
• Creazione di un Ministero del Turismo separato da quello dei Beni Culturali
INVESTIMENTI PRODUTTIVI: 50 MILIARDI NEI SETTORI STRATEGICI
• Puntiamo su: innovazione, energie rinnovabili, manutenzione del territorio, contrasto al dissesto idrogeologico, adeguamento sismico, banda ultra larga, mobilità elettrica
SUPERAMENTO DELLA LEGGE FORNERO
• Quota 100 e Quota 41
• Staffetta generazionale
• Categorie usuranti
• Opzione donna

COME AI VECCHI TEMPI…
Bruno Fusco
“Io, Silvio Berlusconi, il re della rovina di questo Paese, mi trovo ad affrontare i Grillini? Eppure ho corrotto la Guardia di Finanza, ho comprato uomini, donne, politici, minorenni, ho fatto falsi in bilancio, ho costituito fondi neri, ho fatto falsa testimonianza, patti con la mafia, costruito imperi televisivi con l’aiuto dei socialisti e dei comunisti, e poi arrivano questi giovani che non hanno nemmeno rubato una mela, e vogliono governare l’Italia! E io dovrei perdere tutto il lavoro sporco di tanti anni di corruzione? Partito Democratico, amici massoni, mi rivolgo a voi, si può accettare tutto questo? Si può permettere che quattro ragazzi onesti, puliscano ciò che non avete mai pulito, e lo sappiamo? Violante, tu non dici niente? Prodi, Napolitano, Renzi, Amato, Mattarella, non eravamo d’accordo? Le televisioni a me, e le fondazioni e le banche a voi? Non erano questi i patti? Non si era detto grande coalizione? Non avevamo deciso che le stelle erano l’unico nemico? Posso io a questa età salvarvi ancora il culo? Ok, ho capito…, il mio amico Dell’Utri, non può, in questo momento è impedito, ma abbiamo tanti amici che ci vogliono bene…, forse Graviano lo abbiamo trattato un po’ male…, dai si ricomincia come ai vecchi tempi, ci penso io a reti unificate: “italiani vi prometto che…”

INTERESSE DI CONFLITTO
Marco Travaglio
Alla luce degli ultimi eventi, una grande riforma s’impone come per i primi giorni, anzi le prime ore della prossima legislatura: rendere i conflitti d’interessi non solo leciti e consigliati (lo sono già), ma proprio obbligatori per chiunque ricopra incarichi pubblici. Basta con le ipocrisie di chi denuncia quelli altrui e poi corre a fabbricarsene almeno uno in casa propria, con la scusa che gli altri ce l’hanno più grosso. Facciamo che chi non ha conflitti d’interessi non può entrare né restare in politica, ma nemmeno nella PA, nell’impresa, nella finanza, nell’editoria. E abroghiamo quella burletta della legge Frattini, che fu scritta da B. nel 2004 per santificare i suoi conflitti d’interessi, ma che – intitolandosi “Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi” – potrebbe spaventare i più timidi. Gli italiani non ci faranno nemmeno caso, anzi quando la grande riforma passerà si domanderanno: ma perché, non era già in vigore? Non è passato inosservato il fatto che l’unico conflitto d’interessi penalmente rilevante denunciato dall’Anticorruzione e perseguito dalla Procura di Roma sia la nomina (poi annullata) di Renato Marra, fratello dell’allora capo del Personale Raffaele, all’ufficio Turismo del Comune di Roma. Notizia incoraggiante: se gli unici due italiani imputati per conflitto d’interessi o per dichiarazioni successive sul tema sono Marra e Virginia Raggi, il problema è risolto.
Nessun conflitto d’interessi invece nei bombardamenti a tappeto scatenati dal ministro Calenda contro la Raggi, di cui il Pd vorrebbe che lui prendesse presto il posto. E neppure nel pappa-e-insider fra Renzi e De Benedetti sul decreto banche popolari. E nemmeno sulle interferenze della ministra Boschi per salvare la banca vicepresieduta da babbo Pier Luigi. E neppure sui traffici di Tiziano Renzi attorno a Consip e ad altri affari grazie al nome del figlio premier. E neanche nelle parole di Giorgio Gori, sindaco renziano di Bergamo candidato a governatore di Lombardia che, dopo il no di Liberi e Uguali, va a caccia di voti di sinistra elogiando B. e Dell’Utri e si può capirlo, visti gli stipendi che gli pagavano da direttore di Rete4, Italia1 e Canale5, per poi continuare a contribuire al suo sostentamento quando fondò la casa di produzione Magnolia. “Se – dice Gori, scevro da qualsivoglia conflitto d’interessi – le condizioni di salute di Dell’Utri sono quelle di cui leggiamo, non è giusto che resti in carcere”: meglio “forme di detenzione più leggere”, anche perché Marcello “è sempre stato un uomo di grande qualità” (lo dicevano anche Mangano, Bontate e Riina).
E “una persona molto colta” (soprattutto sul fatto) che lui, perspicace com’è, non ha “mai avuto la sensazione fosse l’anello di congiunzione tra Berlusconi e la mafia”. Sensazione purtroppo confermata da una sentenza definitiva della Cassazione. Quanto al pregiudicato pluriprescritto B., il candidato del presunto centrosinistra dice di “apprezzare molto l’imprenditore per quel che ha fatto” (tipo lo scippo Mondadori, i falsi in bilancio, le frodi fiscali, le tangenti a giudici, politici, finanzieri e testimoni, cose così), e di essergli “molto riconoscente” (ci mancherebbe), distinguendo però “il piano imprenditoriale da quello politico”, mentre quello criminale sfugge proprio ai suoi radar.
Tutto normale anche quel che è accaduto domenica, quando B. ha lungamente intervistato Barbara D’Urso (o il contrario, non si capiva bene) sulla sua Canale5, con un bel selfie finale agevolato da trasfiguranti luci antirughe che conferivano alla coppia un inedito colorito fra il rosa shocking e la radiografia. Il fatto che un leader politico sia giudicato dai suoi dipendenti, ai quali versa lauti stipendi alla fine di ogni mese, è talmente abituale da essere considerato normale. Infatti il Pd – reduce dalla denuncia all’Agcom contro Orietta Berti per violazione della par condicio (aveva osato dire a RadioRai che le piace Di Maio e voterà M5S, rispondendo a una domanda) – non ha obiettato nulla sull’amico Silvio. Anche perché, se avesse osato, si sarebbe sentito rispondere: ma fatevi i conflitti vostri. La sera stessa anche La7, l’unica tv generalista immune da controlli partitici, si è adeguata. Il nostro idolo Giovanni Minoli – segnala Dagospia – lanciava così un servizio di puro giornalismo investigativo: “Adesso, con Alessandra Cravetto, continuiamo il viaggio tra le donne top manager d’Italia. Alessandra è andata a incontrare la presidente della Lux, la società di produzione che da circa 25 anni sforna in continuazione successi d’ascolti per la televisione. Lei è Matilde Bernabei”. Massì, la figlia di Ettore Bernabei, incidentalmente moglie di Minoli, presidente di Lux Vide e madre di Matilde Minoli che lavora anch’essa in Lux, sotto lo sguardo vigile dell’ad Luca Bernabei, fratello di Matilde e cognato di Minoli. Vergin di servo encomio, ma soprattutto di codardo oltraggio, per 10 minuti l’intrepida inviata strapazzava la consorte del capo, chiamandola Bernabei e mai Minoli, mettendola all’angolo con strali velenosi sulla “santissima produzione” di Don Matteo e degli sceneggiati sulla Bibbia e poi al tappeto con domande urticanti tipo: “Si può dire che L’isola di Pietro è stato un trionfo?”, al che la povera vittima con un fil di voce esalava: “Sì, si può dire”.
Poi naturalmente tutti a spellarsi le mani per il film The Post di Spielberg sul leggendario scoop del Washington Post che sfidò Nixon pubblicando i segretissimi Pentagon Papers e sputtanando Truman, Eisenhower, Kennedy e Johnson sul Vietnam, grazie al coraggio dell’editrice Kay Graham (Meryl Streep) e del direttore Ben Bradley (Tom Hanks). Averne, di giornalisti così. Però in America, a debita distanza.

Giorgio Cremaschi
Oggi parte in Lombardia la privatizzazione della sanità voluta dalla giunta Maroni : 3.350.000 malati cronici potrebbero essere tolti al medico di base e assegnati a un “gestore” privato. Vergogna, ribellatevi, restate col vostro dottore nel servizio pubblico.
(e mi raccomando, votateli!)

Giorgio Cremaschi
Fontana candidato della destra in Lombardia: “La razza bianca rischia l’estinzione”.
Quella degli idioti invece prospera.

BERLUSCONI E LE AMNESIE TELEVISIVE
Trovo particolarmente spregevole e falso Floris che contesta Di Maio sul fatto che Berlusconi sia entrato in politica per salvare le sue aziende. In effetti tutti sanno che Berlusconi entrò in politica il 23 novembre 1993 per salvarsi dalla galera e da un gigantesco crack finanziario perché aveva un debito verso le banche di 3.000 miliardi di lire, dunque non era quel grande imprenditore di cui si fanno gli elogi ma aveva dissipato l’enorme e misterioso ‘regalo’ finanziario che alcuni dicono provenisse dalla P2 e altri dalla Banca Rasini in cui lavorava il padre e che era a Milano la banca della mafia. Ebbe il potere grazie al Pd che con gente come D’Alema e Violante semplicemente si ‘dimenticò’ di applicare la legge 361 del 1957 che gli vietava di candidarsi in quanto all’art. 10 afferma la non eleggibilità di chi risulti vincolato con lo Stato per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica”. Berlusconi ebbe in regalo le televisioni grazie al gentile dono del Pd, cosa di cui Violante si vantò in pieno Parlamento. Sempre il Pd gli regalò ‘opportune’ assenze che fecero passare ben 3700 leggi ed emendamenti a suo favore, con meno di 10 voti in più, grazie al Pd che gli ha gentilmente disertato l’aula. https://www.youtube.com/watch?v=_stxOSyxE7k
Con l’ingresso in politica del fallimentare Berlusconi, le sue aziende ripresero a prosperare e ogni legge, votata con la connivenza del Pd e l’appoggio della mafia (che gli fece subito avere in Sicilia 61 seggi su 61), gli portò nuovi miliardi in cassa. B fu consigliato ad entrare sia in politica che nelle televisioni da Craxi e Dell’Utri. Per 20 anni, che B governasse o no, il Pd gli fu complice nelle sue nefandezze fino a ereditare il suo intero programma di privatizzazione e di accentramento del potere che fu realizzato grazie al consenso dell’intero Pd, che da complice occulto del berlusconismo lo adottò completamente presentando attraverso le cosiddette riforme l’intero piano della P2 di Licio Gelli di distruzione della repubblica democratica.
Il biennio 1992-93, oltre che il più drammatico per la storia politica recente della Repubblica, fu anche il più duro nella storia imprenditoriale di Berlusconi. Finita la fase espansiva degli anni Ottanta, il mercato della pubblicità televisiva entra per la prima volta in affanno. Più in generale, per la prima volta si manifesta all’esterno la gravissima situazione debitoria in cui versano le aziende del gruppo Fininvest. Un commentatore autorevole come Giuseppe Turani scrive che la Fininvest è addirittura in situazione prefallimentare. Nel 1993 Mediobanca nel suo rapporto sulle principali società italiane parla di debiti nel 92 di 7.140 miliardi con interessi altissimi. Le banche esposte,Comit, Cariplo, Bnl, Banca di Roma, chiedono il risanamento del gruppo Fininvest. Fininvest viene commissariata sotto il duro Franco Tatò. Contemporaneamente esplode Mani Pulite e Craxi che era il principale protettore di Berlusconi scappa ad Hamamet.Salta tutto il sistema di relazioni dentro cui Berlusconi ha potuto costruire e mantenere la sua posizione dominante sul mercato della tv e della pubblicità. Il rischio immediato è che venga messa in discussione la sua possibilità di detenere tre reti televisive. Il pool di Di Pietro, Davigo e Colombo sta scoperchiando i rapporti di corruzione che legano politica e affari e Berlusconi sa che prima o poi arriveranno anche a lui. Le indagini di Mani pulite hanno già cominciato a toccare le sue aziende e i suoi uomini. Già nel 1992 il pool di Mani pulite indaga sugli appalti della Coge di Parma, un’impresa partecipata dalla famiglia Berlusconi. Nello stesso periodo, Paolo Berlusconi ammette di aver pagato una mazzetta di 150 milioni di lire a un dirigente della Dc per la gestione delle discariche lombarde. Si aprono a Milano e a Roma inchieste sui palazzi venduti dalla famiglia Berlusconi al fondo pensioni Cariplo e ad altri enti pubblici. A Torino s’indaga sull’apertura di un centro commerciale alla periferia della città. Altri procedimenti giudiziari vengono aperti sul budget per la campagna pubblicitaria tv anti-Aids del ministero della Sanità; sul piano delle frequenze televisive assegnate alle reti di Berlusconi; sui finanziamenti irregolari concessi dalla Fininvest ai festival e ai congressi di partito; sulle false fatture e i fondi neri di Publitalia, la concessionaria di pubblicità guidata da Dell’Utri… Insomma: Berlusconi sente il fiato delle procure sul collo. I suoi uomini e le sue aziende sono già oggetto di inchieste giudiziarie da parte di tre procure: Milano, Roma e Torino. Sa che prima o poi toccherà anche a lui. Ecco allora lo scatto. Ed è allora, fine dell’espansione pubblicitaria, debiti galoppanti, caduta dei protettori politici, inchieste giudiziarie incombenti – che Berlusconi matura le decisioni più clamorose della sua vita:rilancia, rischia tutto, osa pensare l’impensabile, punta tutta la posta, progetta le mosse che possono farlo tornare a vincere, scende in politica: “L’Italia è il Paese che amo…”.
La sinistra, vilmente, lo aiuta. (Gianni Barbacetto)

Bene, ora ditelo anche a Floris che nega la storia e sbeffeggia Di Maio che gliela ricorda.
Ma forse non è un giornalista. E’ un artista!!!

Video Di Maio a Di Martedì 16-1-2018

Stefano: “Astenersi dal votare è da idioti. Proporrei una tassa sull’astensione. Ma per Renzi è una manna dal cielo. Non la imporrà mai. Il non voto è tutt’altro che un non voto. Renzi, che sul non voto ci spera, con franchezza dice che “l’astensione è un problema secondario”.Astenersi dal votare induce un vero e proprio sconforto in chi, invece, la speranza che qualcosa cambi la ha. Vanifica sforzi e speranze di cambiamento! L’elevata astensione, infatti, incrementa il peso specifico del voto dell’apparato di partito. Aumenta il peso specifico del voto controllato. Del voto obbligato.Astenersi dal votare è da idioti! Lamentarsi, poi, che non cambia nulla quando con la propria ignavia si è per larghissima parte responsabili del mantenimento dello status quo è da … (ometto perché non mi vengono in mente termini meno offensivi di “idioti”)”

IL MINISTERO DELLA VERITA’
Marco Travaglio
L’invito è ufficiale, anzi ufficialissimo: “Domani 18 gennaio alle ore 17.00, presso il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) al Polo Tuscolano in Via Tuscolana 1548, alla presenza del Ministro dell’Interno Marco Minniti e del Capo della Polizia Franco Gabrielli, verrà presentato il nuovo servizio di segnalazione istantanea contro le fake news. Ti aspettiamo”. Quel “ti aspettiamo” ha un che di vagamente inquietante, tipo quando ballavo in discoteca con una tipa che mi piaceva e un coetaneo più robusto di me (ci voleva poco) mi diceva “ti aspetto fuori”. In effetti l’idea che a decidere quali news sono fake, cioè false, siano il Viminale e la Polizia di Franco Gabrielli detto Nazareno, cioè il governo, allarma un po’. Riporta alla mente il ministero della Verità di George Orwell in 1984, che fra l’altro spacciava fake news a tutto spiano, le più pericolose e imperiture perché consacrate dal timbro dell’ufficialità, dall’ipse dixit dell’autorità. Il ministero aveva sede in una mega-piramide bianca che recava sulla facciata gli slogan “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù” e “L’ignoranza è forza”. E aveva il compito di riscrivere secondo i dettami e la “neolingua” della propaganda governativa tutto ciò che la contraddiceva: romanzi, cronache, statistiche, libri di storia.
È anche il sogno del nostro pericolante e tremebondo regimetto, in vista delle elezioni che potrebbero spazzarlo via dalla faccia della terra. Dunque che faranno le nostre forze dell’ordine? Disperderanno le fake news, o presunte tali, con gli idranti? Le calpesteranno con plotoni di carabinieri a cavallo? Caricheranno gli autori con agenti in tenuta antisommossa armati di manganello? Niente paura. Siamo in Italia, dove ogni dramma diventa melodramma e ogni tragedia si muta in farsa. Infatti la mirabolante guerra alle fake news sarà affidata a una decina di appuntati chiusi in un commissariato. I quali, nei ritagli di tempo fra una denuncia di furto, una di documenti smarriti e una di gattini scomparsi, raccoglieranno le segnalazioni dai privati che si sentiranno offesi dal tal sito, blog, social network; dopodiché dovranno rivolgersi al server per convincerlo a cancellare tutto e, se quello opporrà resistenza, chiameranno un pm perché indaghi sull’eventuale contenuto diffamatorio del messaggio incriminato ed eventualmente sequestri il corpo del reato (la fake news) o l’arma del delitto (il sito o la pagina facebook, twitter, instagram ecc.). Già, perché è dato per scontato che le fake news siano un’esclusiva della Rete.
Invece i tg e i giornali sono dei pozzi di scienza e verità, scevri come sono da conflitti d’interessi e da intenti propagandistici. Lo dice il 10 gennaio lo stesso sito della Polizia: “ATTENZIONE!! Fake news. È tempo di campagna elettorale e, come spesso purtroppo accade, assistiamo ad un’impennata nella diffusione di fake news via internet e social network… la ben nota e poco edificante attività di creazione a tavolino, e successiva diffusione, di notizie prive di fondamento, relative a fatti o personaggi di pubblico interesse, al solo scopo di condizionare fraudolentemente l’opinione pubblica. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, ha interessato la Presidente della Camera, Laura Boldrini” e te pareva: “ai suoi danni è circolata su whatsapp la bufala virale secondo cui un ragazzo di 22 anni senza adeguate referenze professionali, presunto nipote della Presidente, sarebbe stato assunto a Palazzo Chigi”. La classica bufala a cui credono poche migliaia di gonzi, mai ripresa da giornali o tg, dunque innocua. Invece contro le balle dei giornaloni, che di solito si muovono a testuggine, ripresi poi da tutti i tg, nulla è previsto perché per lorsignori il problema non esiste: e ci mancherebbe, visto che giornaloni e tg li controllano loro e spacciano solo le fake news che vogliono loro. La madre di tutte le fake news dell’ultimo quarto di secolo la raccontano gli ex pm Caselli e Lo Forte nel libro La verità sul processo Andreotti (ed. Laterza): la falsa assoluzione, annunciata a reti ed edicole unificate, del sette volte premier, dichiarato colpevole in appello e in Cassazione di associazione per delinquere con Cosa Nostra fino alla primavera del 1980, reato “commesso” ma prescritto poco prima della sentenza. Fecero tutto le tv e i giornaloni. E tutt’oggi milioni di italiani non sanno come finì il processo del secolo, anzi peggio: sono convinti dell’opposto della verità.
C’è poi un altro trascurabile dettaglio: che si fa se le fake news le raccontano direttamente i politici? La polizia irrompe negli studi televisivi per imbavagliarli e ristabilire ipso facto la verità? L’altra sera abbiamo tanto sperato che ciò avvenisse a Matrix, mentre B. sparava le sue cifre mirabolanti sulla flat tax che aumenta il gettito (uahahah), sulla lotta all’evasione (parola di un pregiudicato per frode) e sulla sua prossima abolizione dell’Imu sulle prime case (abolita due anni fa). Se poi la guerra alle fake news fosse retroattiva, non vorremmo essere nei panni di Renzi che, tra un “Enrico stai sereno” e un “Se vince il No lascio la politica”, dovrebbe subire il sequestro della lingua a vita. Infine ci sarebbero le fake news sulle fake news, tipo le balle senza prove sul mandante Putin, per nascondere le vere interferenze straniere nelle elezioni italiane: quelle degli americani e dei governi europei, ma anche della Ue (ultimo esemplare: il commissario Moscovici, lo stesso Nostradamus che nel 2016 vaticinò l’apocalisse “populista” in caso di No al referendum). Ma di questo si occuperà senz’altro la “Task force europea contro le fake news” istituita da Juncker al quarto whisky e composta da 39 “esperti”, fra cui Gianni Riotta. Quindi tranquilli, siamo in buone mani.

masadaweb.org

MASADA n° 1903 5-2-2018 NDE LE ESPERIENZE DOPO LA MORTE

$
0
0

MASADA n° 1903 5-2-2018 NDE LE ESPERIENZE DOPO LA MORTE
Blog di Viviana Vivarelli

Appunti di una giornata di studio della Biblioteca di parapsicologia de Boni Bozzano di Bologna.

Paola Giovetti– Storia di una ricerca
Questo tema fu centrale nella prima inchiesta di Paola Giovetti negli anni ’80 e ripreso più tardi.
All’età di 35 anni, Paola Giovetti ebbe un incidente, sciando, con una commozione cerebrale e perse coscienza fino al pronto soccorso. Il medico le disse che era stata fortunata, perché, se il colpo fosse arrivato alla tempia invece che sul sopracciglio, sarebbe morta. In seguito, da gennaio a maggio, ebbe mal di testa, era incapace di concentrarsi, non sopportava la luce ecc. e rifletté su cosa avrebbe sperimentato morendo.
“Le visioni dantesche mi stavano strette. Feci allora delle ricerche su questo campo.”

Il primo che le ha fatte è stato Raymond Moody, medico, psicologo e parapsicologo statunitense, che è diventato famoso per i suoi studi sugli stati di premorte. “NDE” è l’acronimo dell’espressione inglese “Near Death Experience“, “esperienza prima della morte”, che vengono riferite, in un grande numero di casi, da soggetti che avevano ripreso le funzioni vitali dopo aver sperimentato, a causa di gravi malattie o eventi traumatici, le condizioni di arresto cardiocircolatorio e respiratorio. Il suo testo del 1975, La vita oltre la vita (pubblicato in Italia nel 1977), ha venduto 20 milioni di copie in tutto il mondo. Prima di lui, solo Elisabeth Kubler Ross, estranea come lui alla tradizione dello spiritismo, aveva affrontato questo tema, raccogliendo e analizzando sistematicamente molte testimonianze, anche se si era poi dedicata alla psicotanatologia, e in particolare alla teoria dell’elaborazione del lutto.
Gli studi di Moody, abbandonato l’approccio spiritista del periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo in favore di un esame sistematico delle testimonianze sulle NDE, hanno suscitato l’interesse di altri studiosi, che hanno analizzato il fenomeno confermando le testimonianze da lui raccolte o avanzando anche ipotesi differenti. Nel suo libro ‘L’ultimo sorriso’ (The Last Laugh, 1999), Moody “raccoglie le riflessioni prodotte nel corso di vent’anni”.
Dopo gli studi iniziali sulle NDE, il dottor Moody ha allargato le sue ricerche, considerando anche la pratica non scientifica dell’ipnosi regressiva, con cui afferma di aver ottenuto il ricordo di presunte vite passate dei suoi pazienti, nell’ambito della psicoterapia dei traumi psicologici.
La Giovetti dunque cercò contatti e informazioni dirette di persone che avevano avuto NDE, mise anche degli avvisi su giornali o riviste come ‘ Gente’ (erano gli anni ’80) e ricevette moltissime lettere con narrazioni di esperienze magnifiche e indimenticabili.
Per es., una signora francese, 3 settimane dopo la morte del figlio, a causa delle gravi emozioni, ebbe un arresto cardiaco, il suo cuore smise di battere per 45 secondi, e visse uno stato di eternità:
“Ero sul soffitto, ero là con tutti i miei pensieri, le mie emozioni, tutto ciò che costituisce il mio essere profondo (il corpo appare sempre come una cosa poco interessante, un guscio vuoto). Vedevo contemporaneamente tutti i lati. Sentivo di esistere fuori dal corpo fisico, prendendo coscienza che ero l’inquilino del mio corpo. Lo guardavo e non lo trovavo bello ma non aveva importanza. Sentii le parole del chirurgo ma non rimasi lì a lungo. Pensai a mio marito e a mio suocero che erano nella sala d’aspetto e immediatamente fui lì con loro. Tutto mi sembrava naturale. Potevo vedere bene quel luogo, percepivo i loro pensieri e l’essenza del loro essere. Sentivo la loro compassione e il loro affetto. Poi mi ritrovai in un luogo buio e oscuro dove il tempo non esisteva. Ero morta ma esistevo lo stesso. Si vive fino alla fine dei tempi. Qualcosa dentro di me chiese aiuto e apparve una Luce verso cui fui proiettata a velocità prodigiosa. C’erano presenze attorno a me e provai una gioia infinita, maggiore di qualunque gioia di questa Terra. Entrai nella Luce. Ero consapevole di esistere e di essere sempre esistita. Ero diventata AMORE ed ero VITA. Ho rivisto la mia vita a rovescio. Accanto a me c’era un essere di Luce, una creatura che conoscevo da sempre, dotata di humor. Mi chiese: “Come hai amato?” La domanda richiedeva una crescita e una trasformazione. In quello stato si capiscono le lacrime della propria vita, si desidera recuperare il temo perduto, rivivere la vita in maniera più amorevole, più consapevole, più attenta agli altri e si perde la paura della morte. (Questo viene detto da tutti). La morte non esiste. Occorre vivere in modo diverso la vita, come preparazione ad altro. Poi vidi mio fratello che era morto prima. Infine tornai nel mio corpo passando per il naso (altri dicono: per la testa). La sensazione di completezza e di libertà svanì. Si torna nel corpo come se si entrasse in una scatola. Al risveglio avevo nelle orecchie una sensazione infinita. Là tutto era perfetto ma, svegliandomi, il dolore tornò e sparì parte di quello che avevo provato. L’amore è il segreto della vita, è Dio, è quell’energia meravigliosa che abbiamo di amore per tutte le cose. Il ritorno nel corpo si accompagnò a sensazioni sgradevoli.”
Le sensazioni più forti appaiono nelle testimonianze di suicidi non riusciti.
Una persona scampata a un suicidio disse. “Un lettino al buio. Ero come in una cripta. vedevo un essere luminoso. Al piano superiore si faceva il giudizio su di me. Delle figure incappucciate scendevano per una scaletta per prendermi. Ma l’essere di luce mi ha salvato da loro.”
Un architetto ungherese che era scappato in Svizzera, facendosi poi una famiglia, una bella vita, una professione di successo ecc., ebbe un incidente grave con rottura di tutte le ossa. Si vide sbalzato di colpo sopra l’incidente. Era in un luogo balneare e vide che arrivava di corsa un medico in costume da bagno con la sua valigetta, vide che lo coprivano con un lenzuolo ecc. Ebbe due minuti di arresto cardiaco poi tornò in vita. In quel breve arco di tempo rivide tutta la sua vita, addirittura partendo da quando sua madre lo allattava e vide un neo sul suo seno che non conosceva. Verificò poi tutti particolari.
Dora Moroni era una cantante e valletta italiana, era la valletta di Corrado in Domenica in, cantando e ballando, intraprese poi la carriera di cantante andando a San Remo. La sua popolarità era altissima ed era in quel periodo la soubrette più amata della televisione italiana, destinata ad un crescente successo. A 22 anni, la notte del 13 luglio 1978, al rientro a Roma dopo uno spettacolo, rimase vittima di un incidente automobilistico devastante, con lo stesso Corrado, che sull’autostrada Roma-Civitavecchia perse il controllo della sua Lancia Gamma e Dora fu sbalzata fuori dal finestrino. L’incidente, che la fece rimanere in coma per sei settimane, la costrinse ad una lunghissima convalescenza. Le funzioni del linguaggio rimasero in parte compromesse, rendendole impossibile continuare la carriera. La degenza ospedaliera durò ben 9 mesi, durante i quali un chirurgo la operò alla gola, per poterle ridare l’uso della parola. Tornò poi in televisione sposò il cantante Cristian da cui ebbe un figlio, poi si separò da lui.
Al momento dell’incidente, raccontò che vide dall’alto l’auto distrutta, ma non le importava niente. Il suo corpo non la interessava. Poi si trovò in un luogo bellissimo dove era totalmente felice e appagata. Voleva andare verso la Luce, ma c’era come una barriera che le impediva di procedere, come se sua madre la richiamasse verso la Terra, perché aveva delle cose da fare.”
Moody, nel suo libro, racconta di un soldato in Vietnam che in battaglia fu ferito sei volte da un fucile mitragliatore: “Mi sentivo perfettamente a mio agio, vidi tutta la mia vita, con la capacità di darne una valutazione particolare in modo diverso, senza giustificazioni o alibi. Potevo ricordare tutto in modo molto preciso e vivido, senza rimpianti e senza rimorsi.”
La figlia di una vecchissima signora che aveva avuto 13 figli, tutti morti meno lei, racconta che sul letto di morte, con tutti i famigliari che erano attorno alla malata lucidissima, a un tratto si voltò verso la porta esclamando: “Bambini, questo non è l’asilo, non ho neppure lo spazio sufficiente per prendervi, siete 12. Sono venuti tutti i miei bambini a prendermi.”
Una signora di La Spezia raccontò: “Mio marito morì dopo essere stato malato di cancro per sette anni. Era un uomo meraviglioso. Il matrimonio era stato meraviglioso. Non prese nessun palliativo. Si era addormentato e si svegliò, dicendomi con un filo di voce: “La tua mamma (morta tre anni prima) mi aiuta ad uscire da questo corpo schifoso per andare in un mondo meraviglioso.”
All’età di 69 anni, Jung si fratturò una gamba ed ebbe un infarto; per tre settimane rimase in stato di incoscienza con deliri e visioni che gli dicevano che stava uscendo dal corpo e viveva l’esperienza della morte.
Si vide sospeso sopra la Terra, vide il nostro pianeta come una sfera azzurrina macchiata in certi punti di verde scuro, descrisse la Terra come poi l’avrebbero vista gli astronauti dell’Apollo 11. Si sentiva immerso in una condizione di infinita felicità. Poi vide arrivare un meteorite, dove c’era una specie di tempio, entrò e vide un indù seduto nella posizione del loto, uno yogi, che stava sognando la sua vita. Dunque la sua vita non era altro che il sogno di uno yogi. Gli parve che tutta la vita gli scorresse rapidamente davanti e che ogni cosa, però, fosse priva di importanza. Entrò in una stanza illuminata e capì che sta tornando a quella famiglia di anime a cui apparteneva da sempre, e che là avrebbe capito il significato della sua vita e di come si collegava ad altre vite prima e dopo quella presente. Se per tutto il suo tempo si era fatto tante domande senza avere risposta, ora finalmente quelle risposte ci sarebbero state, solo che la prospettiva sarebbe stata assolutamente diversa. Vide anche l’immagine del suo medico che saliva in cielo e gli diceva che non era arrivato il suo tempo di morire e che doveva tornare a questo mondo. Dunque tornò in vita ma con dispiacere, perché gli sembrava che questo mondo fosse un sistema di cassettine dove ognuno occupava una casettina, ma era come una prigione. Capì anche che il suo medico stava per morire e morì, infatti morì poco dopo per setticemia.
“Ora devo ritornare in questo mondo grigio“, pensava. “Solo nello spazio mi sentivo sicuro, nel grembo dell’universo, in un vuoto smisurato ma colmo di un intenso sentimento di felicità“.

Ci sono elementi comuni nelle narrazioni di persone tornate dalla morte: l’indifferenza per il proprio corpo lasciato sulla Terra, l’assenza di corpo, tempo e spazio, la vista allargata, una sensazione travolgente di felicità, la Luce “quella meravigliosa Luce che sulla Terra non c’è”, l’Amore, la comunicazione col Tutto, una pace incredibile.
“Ci sono cose che non si possono misurare ma non si può dire che non siano vere. Noi non possiamo misurare l’amore che abbiamo per una persona, nondimeno esiste”.
Bambino di 11 anni: “Io pensavo: perché non mi puoi sentire che sto bene? Che sono pieno di pace e tranquillità, una pace difficile da descrivere, come fosse il centro di tutto, vedevo il tunnel ma non potevo muovermi né potevo andare verso il mio corpo. Se morire è così, è meraviglioso.”
Queste narrazioni sono sempre esistite. Ne troviamo una presentata in forma di mito da Platone che la usa per spiegare la metempsicosi: il mito di Er, nella ‘Repubblica’.

“Er, nato in Panfilia, cadde in battaglia.
Dopo dieci giorni si raccolsero i cadaveri putrefatti
ed egli fu raccolto intatto,
portato a casa al dodicesimo giorno
fu messo sulla pira,
tornò in vita e narrò ciò che aveva veduto.
Dopo un giudizio, le anime arrivarono in un luogo
dove si sorteggiava l’ordine con cui ognuno avrebbe scelto
il proprio destino.
Il numero delle scelte era superiore a quello delle anime,
così che anche l’ultima avrebbe potuto scegliere.
Il primo doveva stare ben attento,
ma l’ultimo poteva non disperare.
Colui che sarà designato dalla sorte come primo,
per primo sceglierà la sua vita
a cui sarà poi legato irrevocabilmente.
La virtù non dipende che da sé medesima.
Ciascuno e’ responsabile della propria scelta,
la divinità non ne ha colpa.
La prima anima,
trasportata dall’avidità e dall’ignoranza,
scelse la signoria più grande
e le sfuggirono gli orrori che le erano associati
come divorare i propri figli,
poi attribuì la colpa della sua sventura a tutto fuorché a sé.
Quando tutte le anime ebbero scelto
la propria condizione di vita
venne loro assegnato
l’angelo che ognuno aveva scelto
come custode della vita e adempitore del destino.
Poi, si recarono nel luogo dell’oblio,
una pianura nuda di alberi
e di tutto ciò che porta la terra.
Veniva la sera.
Si accamparono sulle rive di un fiume,
la cui acqua non può essere contenuta in nessun vaso.
Tutte bevvero di quell’acqua
e chi ne bevve troppa
perse ogni memoria.
Esse si posero a riposare.
Quando venne la mezzanotte,
scoppiò un alto tuono
accompagnato da un terremoto
e tutte le anime furono proiettate qua e là,
come in uno sfavillare di stelle cadenti,
verso il luogo della loro rinascita.”

Queste testimonianze ci sono sempre state in tutti i luoghi della Terra e in tutti i tempi. C’erano al tempo di Platone. Ci sono ai tempi nostri.
E’ inutile che i dottori le minimizzino, le riferiscano ai farmaci (che al tempo di Platone non c’erano), che dicano che sono allucinazioni prodotte dal cervello.
Sempre presentano le stesse caratteristiche: rivivere l’intera vita, il tunnel la Luce, gli esseri di Luce, la beatitudine, l’assenza di corpo, tempo e spazio, il disinteresse verso il proprio corpo e il desiderio di non tornare sulla Terra.

Attualmente non esiste nessun metodo scientifico di indagine sugli stati di premorte, ma colpiscono i tratti comuni a tutte le testimonianze, dal bambino di 3 anni al signore di 60: sentirsi in comunione col Tutto, stato di beatitudine, assenza di parole, identiche descrizioni di come si viene accolti nell’al di là… Nessuno parla di morte. Tutti parlano di una vita bellissima. “Non sono mai stata viva come allora”.
Nessuno parla di sogni. Il ricordo di questi vissuti è realissimo e indelebile mentre i sogni si dimenticano. Tornare sulla Terra viene visto come una sofferenza intollerabile.

Un bambino di 5 anni racconta di essersi trovato in un grande prato verde e accanto a lui c’era il suo nonno, che non ha mai conosciuto, che lo ha preso per mano e lo ha portato verso una collina azzurra, sulla quale c’era una grande luce. Ma all’inizio di quella collina, il nonno gli ha lasciato la mano e gli ha detto che doveva tornare indietro.

Queste sono le NDE. Invece le OBE implicano la fuoruscita dal corpo anche senza la morte. Qui le interpretazioni restano controverse anche se l’evento si percepisce come una espulsione della coscienza dalla configurazione corporea. Possiamo ipotizzare che i miliardi di neuroni della corteccia creino l’impressione corporea e che questa si perda, ma non possiamo spiegare i racconti dettagliati di cose o persone che sono in altre stanze o altri luoghi, o la visione di una ciabattina rossa sul tetto dell’ospedale o il caso di un professore di musica, cieco dalla nascita, che, nello stupore di tutti, racconta una visione a colori in cui compare il braccialetto colorato dell’anestesista.

“Questa strada ha un cuore
se lo ha la strada è buona.
Entrambe le strade non portano
da nessuna parte
ma una ha un cuore
l’altra no” (Castaneda)

Si possono avere esperienze simili anche nella meditazione o nello sciamanesimo che usa piante psicotrope, piante maestre come il peyote o l’ayahuasca, piante che insegnano allargando il campo coscienziale e mettendo in contatto col mondo dello spirito.
Anche la tradizione buddhista conosce la meditazione del sogno e tecniche per uscire dal corpo attraverso il corpo mentale.

Nel 1300 c’era un saggio che metteva tutti attorno a sé nella stanza i fogli di un testo sacro, poi si addormentava e durante la notte il suo corpo mentale usciva e li imparava, memorizzando tutto.

Il nostro modello scientifico non è stato in grado finora di spiegare queste cose. La nostra società ha deciso che la morte non la riguarda. Noi siamo nell’oscurità della vera conoscenza ma alcuni possono accendere una luce.
E’ giusto testimoniare queste esperienze perché non abbiamo ragione di temere la morte.
La paura della morte, in realtà, è un grande business. Invece dovrebbe essersi una preparazione alla morte esorcizzando la paura che ne abbiamo.
La vera morte è l’ingresso in un altro mondo molto più bello di questo.
Il viaggio più lungo che possiamo fare è verso noi stessi.
Chi ritorna cerca di essere migliore, anche il bambino di 5 anni.

Noi siamo luce all’interno di una dimensione corporea di cui dobbiamo aver cura ma non ci esauriamo in quella. Uno diceva: “Credo al sacro ma non credo al rito”. “Sono credente, non sono praticante”. “Religioso sì, perché religio vuol dire unione, collegamento”.
L’essere umano è tutt’uno con l’universo. Anche secondo la teoria quantistica, la coscienza può essere altrove, il corpo è come una radio che capta un’onda radio. La radio si può rompere ma l’onda radio esiste lo stesso. Per cui se la radio si rompe, non posso dire che la musica ha cessato di esistere.
La coscienza sta al limite tra diverse discipline, per cui possiamo solo sperare che un giorno il fisico, il filosofo e il mistico si incontreranno. I percorsi umani possono essere diversi, la meta finale è uguale.
…………………………………………………………………………………………………..
Guardate ora un bellissimo documentario di 52 minuti di Laura Previani, anni 41, molto poetico e commovente, sulle NDE.

DOTTOR CLAUDIO LALLA (medico). PERDITA E RICONGIUNGIMENTO-COME RITROVARE I NOSTRI CARI

Il dottori Claudio Lalla sperimenta una tecnica aperta a tutti per comunicare con i propri cari.
Premorte è un termine sbagliato. Quando il cuore non batte più, non c’è più il respiro, abbiamo la morte clinica, cellulare, irreversibile. Abbiamo un tempo in cui non sono ancora iniziati i danni cellulari, detto ‘resuscitation’, in cui si possono praticare le tecniche di rianimazione.
Chi parla di allucinazioni ha un atteggiamento dogmatico, non critico, è scettico, privo di dubbi. Non è interessato ai fatti, non li prende nemmeno in considerazione. E’ inutile perdere tempo con persone così che hanno già deciso e non accettano dati scientifici di conferma e di verifica.
Il cardiologo e scienziato olandese Pim van Lommel, noto per le sue ricerche sulle esperienze ai confini della morte, scrive sulla famosa rivista internazionale ‘The Lancet’ di un test con due gruppi di infartuati, uno che ha avuto esperienze di premorte e uno no, e ci dà una percentuale del 60% su bambini e del 18% su adulti sopra i 60 anni, anche se chi esce dal coma non racconta esperienze simili ma non si può dire che non ne abbia avute. I dettagli descritti dal gruppo con esperienze di premorte hanno una esattezza del 92%.
Il cardiologo ha tenuto sotto esame l’evoluzione psicologica negli anni successivi.
Chi muore per arresto cardiaco non fa a tempo ad aver paura.
Si è detto che visioni si producono al momento del risveglio ma questo non è vero perché vengono ricordati fatti o particolari che si sono manifestati prima, quando l’elettroencefalogramma era piatto. Gli scettici dogmatici devono far pace col loro cervello, Le allucinazioni o le visioni si possono avere quando il cervello è attivo non quando l’elettroencefalogramma è piatto.
Ci sono ciechi dalla nascita che hanno ‘visto’. quello che accadeva e hanno indicato dettagli colorati. Ringen ha presentato 35 casi. Ora, chi è cieco dalla nascita, se fosse portato a vedere di colpo, sarebbe investito dal caos, ci metterebbe delle settimane per organizzare la vista. Dunque qui non abbiamo una visione che proviene dai circuiti elettrici ma da altro.
Le esperienze di premorte avvengono anche in bambini di tre anni che non possono avere le stesse conoscenze degli adulti. Ed è strano che dicano di vedere persone di famiglia morte che non hanno mai conosciuto.
Harrison esamina 700 casi, pazienti sia indiani che americani.
Spesso anche i morenti dicono di vedere qualcuno di famiglia o esseri soprannaturali con cui iniziano a parlare e dopo non hanno più paura di morire.
Tra le figure che si dice di aver visto ci sono quelle della propria religione, per cui un cristiano vedrà Gesù o la Madonna, un indiano vedrà il dio indiano della morte (anche il Libro tibetano dei morti dice che si possono incontrare figure che appartengono alla propria religione).
Si possono vedere figure care. I bambini vedono altri bambini che li invitano a giocare.
Mentre gli incubi sono in genere paurosi, queste sono visioni che portano benessere e felicità.
Nessuno di loro parla di morte. Dicono: “Sto andando”, “Sto per partire”.
Qualche volta il viaggio comincia qualche ora prima della morte e descrivono bellissimi paesaggi, luoghi meravigliosi, prati erbosi..
Almeno il 30-35% delle persone nella sua vita ha una forma di comunicazione con chi non c’è più.
Si vedono i propri cari ringiovaniti, che stanno bene, che comunicano telepaticamente.
Il dottor Lalla racconta che, mentre dormiva, ha suonato il telefono col viva voce. Lo ha messo a posto, poi di nuovo ha suonato. La zia in Veneto era morta proprio a quell’ora.
Qualcosa spesso accade altrove al momento della morte; un orologio si ferma, qualcosa si rompe. A volte arrivano dei veri messaggi telepatici.
Con apposite tecniche si possono attivare i contatti tra vivo e morto che durano anche un’ora.
Loro ci sono sempre vicini. Loro sono sempre presenti. Ci abbracciano sempre. E, quando ci vogliono aiutare, ci mandano dei segni, dei messaggi, dei pensieri.
Una donna stava attraversando la strada col verde col suo bambino in collo, quando ha sentito dentro di sé la voce del padre che le diceva: “Fermati!” ed è passato un TIR che a momenti la investiva.
C’è uno studio importante che coinvolge 25 ospedali inglesi e americani in cui sono state messe 1000 mensole ad una altezza di 2 metri con sopra oggetti e figure, in sala rianimazione per gli infartuati.
Alcuni tornati in vita dicono di aver visto rapidamente tutta la propria vita con un bilancio valutativo. Alcuni capiscono perché sono nati, perché sono morti, perché si sono incarnati in questa persona qui, in questo tempo, in questo luogo, in questa famiglia. Nulla è casuale. Tutto quello che accade nel mondo, anche le cose brutte, ha il suo disegno, entra nel suo compito.
Ma di là non esiste il tempo. Si vede tutto insieme. Si percepisce quello che proviamo noi e quello che provano gli altri. Intravediamo altre vite.
Noi ci incarniamo per evolverci. Per crescere come persone ci serve incarnarci. Per crescere laggiù occorre crescere quaggiù. La morte è parte integrante del processo. Ma anche la malattia, il dolore, l’handicap, la mancanza. Una vita che ha come ultimo confine la morte è molto diversa da una vita in cui la morte è solo un passaggio.
Tutto è perfettamente calcolato.
Un morente diceva: “Mi sento abbracciato come fossi nell’acqua, un abbraccio liquido. C’è tanta musica. Ci sono lo zio e il nonno che mi aiutano. Mi trasmettono un senso di pace.”
.
Giuliano Falciani diceva che la morte è un passaggio necessario, essa è necessaria alla vita come la vita è necessaria alla morte. Tutte le cose che facciamo e che pensiamo restano come patrimonio dell’umanità. Noi abbiamo sensi che ci permettono di vivere, ma dopo la morte abbiamo sensi che ci permettono di vedere. Noi siamo qui per una missione di amore. Non viviamo per noi stessi, viviamo per tutti.
I morti sono più vivi di noi, più coscienti, più responsabili.
Ognuno vive nell’universo che è capace di immaginare.
Chi è poco evoluto o troppo pieno di attaccamenti a un piano materiale non farà che prolungare la sua esistenza su un piano basso-
I morti appaiono più giovani, tra i 30 e i 40 anni, come se prendessero le sembianze della fase ottimale della loro vita.
Ogni essere che si incarna entra in una missione spirituale.
Che differenza c’è tra un’anima e Dio? Che differenza c’è tra una goccia o l’oceano? La goccia è la parte. L’oceano il Tutto.
Gli animali che amiamo spesso sono incarnazioni di spiriti che ci vengono in aiuto e li ritroviamo nell’al di là.
Dobbiamo pensare ai nostri morti sentendoli vicini così essi si avvicineranno a noi.
Se li amiamo, li attireremo col nostro amore.
Se soffriamo troppo per la perdita di una persona cara facciamo soffrire chi è morto. Non è questo che vogliono da noi. Vogliono che sappiamo che sono vivi e che possono sentirci, vederci, aiutarci, amarci ancora.
Chi piange troppo, chi soffre troppo per la perdita, anche se vuole un contatto, non lo avrà.
Le cose devono avvenire da sole. E possono avvenire se ci abbandoniamo.
La coscienza è una evoluzione e un continuo allargamento Ogni volta che l’anima lascia il corpo, aumentiamo la coscienza.
Una vita sola non basta. Ma se noi viviamo non per giudicare ma per aiutarci e migliorare, avremo vite future migliori.
.
http://masadaweb.org

MASADA n° 1904 8-2-2018 NEOFASCISMO DI RIMONTA

$
0
0

MASADA n° 1904 9-2-2018 NEOFASCISMO DI RIMONTA
Blog di Viviana Vivarelli

Cos’è il fascismo – La leccocrazia – Vendesi Bonino – Coalizioni: Prodi e Renzi – I giornalisti della Casta – La storia della Lega – Quelli capaci (di tutto)- Cesa, i diversamente onesti – Il Ministro della solitudine – Le Fondazioni – Flat tax – Cos’è il Rosatellum – L’alleanza di cui nessuno vuole parlare

Questi sono da chiamare pecore, e non uomini;ché se una pecora si gittasse da una ripa di mille passi, tutte l’altre l’andrebbero dietro; e se una pecora per alcuna cagione al passare d’una strada salta,tutte l’altre saltano,eziandio nulla veggendo da saltare“.
(Dante Alighieri)
.
Salvini: “Torniamo alla leva obbligatoria, è meglio per la democrazia”.
L’idea gli è venuta dopo aver visto la mira di merda del pistolero di Macerata.
sempreciro
.
L’Italia confina a nord, sud, est e ovest con i collegi in cui è candidata la Boschi
chiagia
.
Secondo i sondaggi il PD verrà travolto nell’uninominale. Fossi Renzi chiederei la testa del coglione che ha fatto una legge elettorale del genere.
chiagia

“Vogliamo una legge elettorale che restituisca ai cittadini il sacrosanto diritto di scegliere” (La prima balla di Renzi, 2013)
..e infatti il Rosatellum…
.
LE PROFEZIE DI FASSINO
Lo ha detto!!!! Lo ha detto!!!!
Il profeta Fassino lo ha detto:
“Spero che il PD prenda il massimo dei voti”.
“Sicuramente la sx vincerà”
(agorarai)
..e vai col tango!

I MAGNA MAGNA

IL FASCISMO
Viviana Vivarelli
Non basta dire di voler combattere il fascismo. Bisogna anche pensare e agire in modo che non possa alimentare il fascismo e non possa confondersi in alcun modo con esso. Il fascismo non è una parola, è un odio feroce e generalizzato contro il diverso, è la ricerca assassina di qualcuno da distruggere allargandolo a tutta una categoria di persone che non sono colpevoli di nulla, è l’odio verso masse di umani che non riconosce la loro umanità, è la voglia di farsi giustizia da soli scambiando il linciaggio per vendetta lecita, è l’incapacità di gestire se stessi in modo umano ed etico, è il pericolo sociale di chi non rispetta nulla della socialità, non accetta la convivenza, si sottrae a qualunque contesto civile, pone se stesso a giustiziere del mondo e, ciò facendo, fa di se stesso una bomba pericolosa per l’intero mondo.
Il fascismo non è un partito, è una schifosa malattia dell’anima, di chi attraverso l’odio si crede onnipotente e giustiziere. Ma la sua non è forza, è violenza distruttiva e autodistruttiva. E’ male che diffonde altro male.
Il fascismo non ha bandiera, può essere di destra, di sinistra o di centro. E’ fascismo la battaglia dei cosiddetti cultori della vita che uccidono i medici abortisti e negano i contraccettivi.
E’ fascismo la misoginia di chi attacca le donne o fa leggi che depenalizzano i reati contro le donne.
E’ fascismo la cecità dei cosiddetti cristiani che vorrebbero colpire o condannare i gay.
E’ fascismo la disumanità dei cosiddetti democratici che tagliano lo stato sociale e accentrano il potere in un solo uomo.
E’ fascismo l’odio inconsulto di quanti vorrebbero attaccare i migranti perché alcuni di loro delinquono.
E’ fascismo la difesa di quanti trovano scuse per i potenti quando alcuni di loro delinquono.
E’ fascismo opprimere i lavoratori e cancellare i loro diritti.
E’ fascismo negare la realtà dei fatti in nome del servilismo al potere.
E’ fascismo passare da un partito all’altro fregandosene degli elettori e dei valori per conservare il proprio potere.
E’ fascismo mentire, manipolare i fatti, disconoscere la verità, fare campagne di odio indiscriminato, colpire intere categorie di persone, sporcare gli avversari con campagne di menzogne, onorare i magnati e calpestare i poveri, allearsi con chi fino a un momento prima doveva essere il tuo nemico per fregare gli elettori, sfruttare e ingannare i consumatori, schiavizzare i dipendenti, tagliare lo stato sociale, fare leggi meschine e vili, assolvere o prescrivere i reati degli eccellenti, ignorare chi merita per promuovere chi serve.
E’ fascismo fare guerre e giustificarle con falsità e dolo.
E’ fascismo diffondere parole orwelliane che rovesciano ogni verità e manipolano le menti deboli.
E’ fascismo tutto quello che nega l’uomo, i suoi valori, la sua essenza, il suo significato più profondo, la democrazia, l’uguaglianza davanti alla legge, la parità dei diritti e dei doveri, il rispetto dell’altro, il rispetto del lavoro, il rispetto dei deboli, il rispetto della vita.
Tutto questo è fascismo e non importa se lo chiamano comunismo, socialismo o democrazia. Non sono le parole che contano. Contano i fatti e le intenzioni.
E il primo atto antifascista che possiamo compiere è sgombrare la nostra mente da tutte le reazioni istintive e barbariche che possono chiamarsi fascismo.

LA LECCOCRAZIA
Da un articolo di Buttafuoco
Renzi ha avuto in regalo il Pd che discende da un partito che era il terzo partito di sx d’Europa. E ne ha fatto una cosca mafiosa, una combriccola di amici degli amici.
Pd, la leccocrazia formato scimpanzé.
Renzi è riuscito a rottamare la politica. Il Pd non è un partito, è un branco. Uno scimpanzé davanti e tutti gli altri dietro, col muso appiccicato alla sua coda. L’uomo solo al comando.
Alla corte dei fedelissimi si aggiunge la corte dei feudatari locali, i vari De Luca, i D’Alfonso, i Sammartino.
Niente meritocrazia, nessuna competenza. Ma solo e soltanto i fedelissimi, bravissimi ad inghiottire qualunque cosa venga dal capo.
Lo scimpanzé che prende possesso del territorio trascina i gregari. Il quadrupede di comando si lascia annusare il popò e non servono meriti nell’agorà del branco, ma solo e soltanto fedeltà. Pronta ad essere barattata nel momento stesso in cui il capo inciampa. E sempre inciampa, il capo. Manco fosse il famoso scimpanzé.
.
Scoperta la sostanza che consente al camaleonte di cambiare colore. Gli esperimenti sono stati condotti su alcuni esemplari, tra cui Casini.
(Danilo Orlando)

PRODI e RENZI
Viviana Vivarelli
Fare un confronto tra Prodi e Renzi non giova a nessuno, anche perché, a fronte di Renzi, Prodi rischia di brillare come il grigio sul nero e non se lo merita.
Comunque sia, almeno Prodi si presentò con quella che ‘sembrava’ una coalizione, lavorò per un anno a fare con loro il programma (lo so perché lo fecero in un capannone vicino a casa mia). Scandagliarono a lungo insieme tutti i punti che riguardavano il programma. Dopo liti infinite, misero insieme 284 pagine di punti su cui erano finalmente d’accordo. Lo so perché scaricai TUTTO il programma e poi mi misi puntualmente a guardare se Prodi manteneva le sue promesse. Poi sapete tutti come è andata. Prodi non fece nessuna delle cose patteggiate nel programma, fece cose molto diverse e spesso contrarie agli accordi presi con i vari membri dell’Ulivo, che non consultava mai. Li irritò tutti. E alla Fine Bertinotti lo fece cadere per un voto.
Ogni giorno, io cancellavo quella parte di programma che era stata calpestata o elusa, come nel film ‘La marcia su Roma’ dove Gavazza cancella di volta in volta le promesse scritte sul programma di Mussolini e si mostra sempre più scettico. Credo che il programma dell’Ulivo sia servito a Prodi come sostegno del suo letto, dove si era rotta una gamba, perché il mellifluo e bofonchiante Prodi sui programmi degli altri proprio ci dormiva, come dormì quando Beppe Grillo andò ad esporgli il programma del M5S, anzi credo che quella sia stata la sua dormita migliore.
Comunque sia, “almeno nelle premesse”, l’Ulivo si presentò con una coalizione in piena regola, con un programma unitario dei vari partiti, con un leader accettato da tutti, che al tempo sembrava capace e informato. Peccato che tanto capace non fu e che la sua preparazione non gli impedì di ficcarci nell’euro, taroccando i conti e mettendoci sotto un giogo che non avremmo mai potuto sopportare e che ha mandato a rotoli la nostra economia e tra lui e il successivo Berlusconi, in due, non furono capaci di bloccare i prezzi, di monitorarli, di non far scoppiare la crisi dell’euro che arricchi solo i commercianti spregiudicati e impoverì tutti gli italiani.
Ma almeno Prodi ‘appariva’ una persona perbene, non un arrogante borioso venditore di pentole. (Ho incontrato Prodi una volta in Via Indipendenza, un omino modesto, semplice, smorto, che nessuno guardava, a piedi, che chiacchierava bonariamente con un amico, totalmente inosservato, senza guardia del corpo e tanti lo hanno visto in bicicletta girare tranquillo per le strade di Bologna).
Ultimo punto ma per me è il primo. L’Ulivo si presentò chiaramente come NEMICO di Berlusconi.
Ma queste attuali che coalizioni sono? Sono accozzaglie di tribù che nemmeno si somigliano e vogliono cose diverse, che prendono quel che c’è, che candidano persone che fino al giorno prima era di parti avverse o sono state accusate di gravi reati. Nel cdx non si sa chi siano i capi delle varie tribù, quelli che ci sono si fanno le scarpe a vicenda con un tripudio di gente che passa da una parte all’altra, e non gratis suppongo, con Berlusconi che insiste a scrivere sui manifesti che il Presidente del cdx è lui (crede che il titolo di Presidente sia come un neo che ti fiorisce in faccia e non te lo levi più perché è carino), ma, a parte che ha 81 anni, è malato di cuore, non sta in piedi e quando parla gli cade la dentiera, non può per legge essere Presidente di nessuno e non è stato nemmeno capace finora di nominare uno al suo posto, così queste accozzaglie di arrivisti poltronari che stento a chiamare ‘partiti, sono il recupero di ogni rottamazione, l’ultimo stadio di una discarica, dove sono finiti gli scarti inutili, non più differenziabili, alcuni pure inquinanti. Non hanno un simbolo comune, non hanno un leader comune, non fanno nemmeno primarie per eleggerlo, non hanno un programma comune,anzi Fi non ha nemmeno un leader di partito, sono miscele inguardabili di candidati promiscui che si sono venduti qua e là variamente, non hanno una ideologia, una idea, un’unione, un qualche cosa in testa che non sia una poltrona, una prebenda, un gancio a cui attaccarsi per non mollare il potere.
Dall’altra parte Renzi ha tutt’altro che lo spirito unitivo dell’Ulivo. Al contrario Renzi ha frantumato, rotto e diviso ogni cosa che ha trovato. Non ha rottamato rottami, ha cacciato collaboratori, ha umiliato gente esperta, di sx, ha diviso il partito, ha sbigottito gli elettori.
E infine; IL CAPOLAVORO!
IL ROSATELLUM, confezionato con la massima cura per regalare la vittoria a Berlusconi!!!! Sbagliare così tanto è subumano! Nel Rosatellum ha rifiutato perfino il voto disgiunto con cui avrebbe recuperato qualche voto da chi non conosce le persone ma è affezionato ai simboli. Un crack totale! Del resto prevedibilissimo dal re delle balle e del trash. E ora, cosa anche più orribile, abbiamo un csx che è molto molto cauto e sta attento a non criticare Berlusconi. Non che in 23 anni gli abbia mai fatto una vera opposizione, ma avete notato come nella campagna elettorale attuale lo si tratti con i guanti? E non solo i piddini, ma pure la Merkel, ma pure i cari giornali finanziari di Londra o New York. Tutto è meglio di una vera democrazia, che, se andasse al potere e funzionasse, sarebbe la miccia che fa esplodere tutte le false democrazia del mondo.
Oppure si può pensare che Renzi non è il cretino che sembra, che tutto era studiato perché andasse veramente così, che anche il Rosatellum come la distruzione graduale del csx erano concordate per arrivare all’unica soluzione possibile:
dopo aver regalato il Paese al cdx, non resterà a Renzi che allearsi con Berlusconi. E i cari giornali che insistono su Di Maio a chiedergli se si allea con la Lega, dovrebbero cominciare a chiedere a Renzi, cosa intende fare quando sarà alleato con Berlusconi e il Pd sarà diventato un PDF.

VENDESI BONINO
Viviana Vivarelli
E’ un personaggio che resta sulla cresta dell’onda per la sua difesa dei diritti civili, anche se il suo neo-partito, + Europa, è poco sopra l’1%. Le firme per questo nuovo partito non c’erano per cui la Bonino non poteva nemmeno presentarsi ma Calenda e Tabacci l’hanno accolta nel loro partito, Centro Democratico, così da esentarla dalla raccolta firme. E l’hanno candidata per il csx a Milano, per cui i voti dati a lei andranno a Renzi, cosa che per i radicali è priva di importanza, essendo sempre saltati da dx a sx e viceversa con la massima spregiudicatezza in cambio di soldi per la loro radio e altre cose. Nel 2008 la Lega si fece fare una legge particolare per dare finanziamenti pubblici alle radio che avevano certe caratteristiche così che li presero solo due radio: Radio Maria e Radio Padania, entrambe con conti farlocchi che non hanno impedito a Radio Padania di fallire 20 anni dopo, come sono fallite tutte le cose fatte della Lega (la secessione, il referendum, il giornale, la banca ecc.). Nessuna delle due radio svolge una funzione pubblica, anche se è stato dato a Radio Radicale il potere di trasmettere le sedute della Camera. Dal 1976 Radio radicale gode di questo diritto, esentasse, per cui riceve ogni anno un finanziamento pubblico di dieci milioni di euro per la sua copertura dei lavori parlamentari.
Nella classifica dei personaggi meglio accetti dagli Italiani, dunque, la Bonino è in alto (Gentiloni è in testa alle preferenze degli italiani con il 34%, poi viene lei col 30%, Luigi di Maio (29%), Berlusconi (23%), Salvini (23% dal 25% registrato la settimana prima) e Renzi, al 22% alla pari di Pietro Grasso.
A questo punto è chiaro che per molti italiani la Bonino rappresenta la lotta per il divorzio, l’aborto, il riconoscimento legale dei gay, la difesa dei carcerati, il diritto all’eutanasia. E mi sta bene. Troppi però non sanno che i radicali sono sempre stati filostatunitensi, europeisti, iperliberisti, nemici dei lavoratori e dei loro diritti e pochissimi sanno che la Bonino è uno degli ospiti fissi del Bilderberg, riunione periodica di grandi capitalisti per imporre il neoliberismo al mondo, distruggendo sia i diritti democratici dei popoli che i diritti dei lavoratori. Pochissimi conoscono l’odio inveterato che la Bonino (come Pannella del resto) ha sempre avuto contro i sindacati e i diritti del lavoro al punto da dire una stronzata (sentita con le mie orecchie dalla Bobino) come quella per cui il singolo lavoratore non doveva essere imbrigliato da leggi o contratti di tutela, ma doveva negoziare ‘liberamente’ stipendio e condizioni lavorative a tu per tu col suo datore di lavoro (ce li vedete quelli di Amazon o della Fiat che negoziano ‘liberamente’??).
Scrive Alessandro Gilioli (Espresso): “Oggi la linea politica del Pd è solo quella di Renzi che in 3 anni di governo non ha certo fatto cose di sx con le riforme realizzate (tipo Jobs Act) o schiantate (Boschi sulla Costituzione). Anche lo stile è solo quello del leader: iperdinamico, vincista, energico, sfrontato, bullo, narcisistico, cannibale. Oggi nel Pd o mangi quella minestra o salti da quella finestra. Hanno scelto la prima opzione persone come la Bonino, che magari non amano il suo stile e le sue scelte. Per cui oggi accade che ci sia chi non ti dice che vota Renzi perché si vergogna ma che vota la Bonino, perché è assai più figo, più accettabile socialmente.. Nessuno degli astanti si incazza o ti prende in giro. Votare Bonino è visto un po’ come un votare il csx senza però entrare nella setta. Ma io- aggiunge Gilioli- non voterò Bonino e invito seriamente i miei amici, conoscenti e colleghi a rifletterci un po’. Intanto, i voti dati alle liste tra l’1 e il 3 % non eleggono candidati di quelle liste, ma vanno solo a ingrossare i partiti della stessa coalizione che superano il 3 %. È uno dei tanti barbatrucchi del Rosatellum, che consentirà al Pd di avere un gruppo parlamentare molto più ampio dei suoi consensi. E chi crede di votare i Radicali in realtà vota il Pd. Consiglio comunque a tutti di studiare un po’ le posizioni della Bonino in materia economica, dove lei è molto vicina a Monti, a Schäuble, alla famosa Troika, a quel montismo che ha già fatto danni profondi in questo Paese. Del resto, lo dice lo statuto stesso dei Radicali Italiani, che si autodefinisce “movimento liberista” nel suo 1° articolo fondativo. Ma il liberismo non è di sx. E’ quello che ha imposto le leggi Fornero, l’abolizione dell’art. 18, la distruzione dello statuto dei lavoratori, il fiscal compact e il pareggio bilancio in Costituzione, il falso mito della flessibilità che nasconde la tragica realtà del precariato eterno, l’età pensionistica tra le più alte d’Europa. E nel tempo libero accusava i giovani disoccupati di essere choosy e sfigati. E questo sarà bene ricordarselo!”

Annamaria
Ho ascoltato ieri a Radio Radicale il discorso con cui Bonino ha avviato la sua campagna elettorale. Un discorso costruito con abilità ma sostanzialmente generico, di maniera, superficiale.
Un discorso a modo suo populista e demagogico, rivolto a blandire la pancia del ‘suo’ popolo: un popolo d’élite, una ristretta oligarchia fatta di potere e di privilegi, lontana anni luce dal Paese reale che vive e si arrabatta nel mondo di fuori e che lei e il partito di Pannella da decenni non rappresentano più.Il ‘popolo’ di Emma Bonino, una sorta di razza padrona elitaria e arroccata nei Palazzi del potere, conosce perfettamente e apprezza moltissimo il montismo brutale, fatto di lacrime e sangue, che lei incarna da sempre.
Non credo proprio che personaggi come Romano Prodi o Roberto Saviano, come Michele Serra o Carlo Calenda o Anna Fendi abbiano bisogno che qualcuno gli ricordi che l’abolizione dell’art.18 e il pareggio di bilancio in Costituzione sono esclusiva ASSOLUTA del Partito Radicale.Lo sanno, lo sanno benissimo; e proprio per questo, in assoluta convinzione e onestà intellettuale, votano Emma Bonino, votano ‘la Thatcher italiana’ che con il suo +Europa propone, anzi, minaccia 5 anni di blocco totale della spesa pubblica.
La votano perché quei “giornalisti-intellettuali-scrittori-professionisti del primo municipio”, quelli che “fuori gli immigrati da Capalbio”, sono come lei.Sono Dx. Dx raffinata, elegante, illuminata, che sa stare bene a tavola.Comunque Dx.

LA LABIRINTITE POLITICA DI EMMA BONINO
Luisella Costamagna (sunto)

Certo, senza la Bonino e i radicali non avremmo aborto, divorzio e altre conquiste civili.
Parlamentare di lunghissimo corso, la Bonino fa vergognare le banderuole coatte. Entra in Fi di B, Dell’Utri, Previti ecc. B la nomina con Monti commissario europeo e la prima cosa che fa (da pacifista?) è andare nella martoriata Iugoslavia a invocare l’intervento militare internazionale.
Nel 93, dopo suo il totale fallimento, è costretta alle dimissioni con tutta la commissione ma Berlusconi la porta a Bruxelles e lei ricambiando, ‘apprezzando tutto quello che ha fatto come premier”.
Ma nel 2006 ecco che svolta nel csx con la ‘Rosa nel Pugno’. Prodi la fa Ministro del commercio internazionale (chissà perché poi?).
Nel 2008 resta è ancora nel csx, anzi i radicali entrano proprio nelle liste Pd e lei diventa Vicepresidente del Senato (!)
Ma nel 2011 chiede una amnistia per Berlusconi,e, a ottobre, quando il Pd dovrebbe sfiduciare Berlusconi ormai senza voti, esce con gli 8 radicali dall’aula sabotando il voto e salvando Berlusconi.
Non basta. Nel 2013, quando Cosentino è accusato di essere il referente dei casalesi, i radicali salvano anche lui (?) dicendo che “le carte non bastano”. Si vede che poi bastano perché sarà condannato a 25 anni in 4 processi.
Appoggiano Monti e le legge Fornero, e l’abolizione dell’articolo 18 poi completata da Renzi.
Ma nel 2013 sono tutti a destra, Pannella si allea con Storace (?), poi non si trovano d’accordo.
Alle politiche la Bonino non viene rieletta, prende pochissimi voti alle europee ma Letta le dà lo stesso il Ministero degli Esteri (e questo si capisce sempre meno, viste anche le gaffe memorabili che colleziona all’estero). Quando scoppia la vicenda Shalabayeva (rapimento di moglie e figlia di un dissidente kazako da parte della CIA), lei dovrebbe essere la responsabile, ma se ne frega. Renzi comunque la licenzia. Oggi però Renzi la ripesca e Tabacci le apre il suo partito, perché lei non ha abbastanza firme per presentarsi da sola. Lo stesso Tabacci aveva criticato nel 2000 il csx perché si apriva “spregiudicatamente” alla Bonino, oggi l’abbraccia (mah). Ormai tutti questi rimasugli stanno col Pd, come Casini o la Lorenzin.
Chissà come stanno bene insieme il divorzio col ‘salviamo la famiglia’ di Casini e l’aborto col ‘Fertiliy day’ della Lorenzin. E sai l’entusiasmo quando la Bonino presenterà loro l’eutanasia legale!
Ma ormai questi partiti sono tutto e il contrario di tutto, basta far cassa. Dunque non sono più niente.
.
CANTONE
17 settembre 2015
“Onestamente non immaginavo ci potesse essere un coinvolgimento così profondo della macchina comunale. Potevo immaginare che alcuni politici fossero coinvolti o che ci fosse corruzione ma una macchina così pervasa no”.
Il presidente dell’Anac Raffaele Cantone non usa mezzi termini quando parla di Mafia Capitale. La sua relazione sulla gestione degli appalti a Roma tra il 2011 e il 2014 potrebbe portare all’apertura di un fascicolo d’indagine.

21 Gennaio 2018
Il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone dà la propria valutazione al tavolo tecnico istituito con il comune di Roma riguardo al lavoro svolto dal Campidoglio nel campo della trasparenza e dell’anticorruzione. Ne dà notizia la sindaca Virginia Raggi che pubblica la lettera sul proprio profilo FB

“Buoni risultati ma anche nodi da sciogliere”
«Significativa riduzione del ricorso alle procedure negoziate», cioè senza gara, in materia contrattuale. «Misure efficaci» in materia di anticorruzione nell’ambito del piano triennale di prevenzione. «Azioni correttive» «di particolare rilievo» intraprese sul «sistema di governance delle società partecipate dal Comune». Permanere di «criticità» sulla «centralizzazione degli acquisti», sulla «rotazione del personale», su una «elevata ed anomala cancellazione di Cig», cioè i codici identificativi di gara negli appalti.

leggioggi.it
Oggi la riforma Fornero è attaccata da tutti e molti segretari o esponenti politici cercano visibilità davanti a telecamere e microfoni per prendere le difese dei pensionati.
Facile, verrebbe da dire, dopo che migliaia e migliaia di esodati sono rimasti senza lavoro né pensione, dopo che docenti e amministrativi nella scuola sono stati obbligati a rimanere in servizio svariati anni oltre il dovuto, o, ancora, dopo la recente bocciatura del blocco all’indicizzazione delle pensioni.
Ad eccezione della Lega Nord e qualche transfugo tra i vari gruppi, l’appoggio a Monti fu totale. Fuori dal Parlamento, Beppe Grillo lanciava i suoi strali telematici contro il governo dei banchieri.
Il Pd appoggiò in maniera compatta la manovra salva Italia, da cui poi uscì l’intera riforma del welfare, mentre il Popolo della Libertà – oggi frammentato in Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia – conobbe varie defezioni benché la linea di partito fosse quella di sostenere la riforma di Monti e della Fornero.
Ad es., oggi Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, promette assistenza legale gratuita per i pensionati che dovranno fare ricorso contro lo stop alla rivalutazione, ma all’epoca non si stracciò le vesti per l’approvazione della riforma, votando a favore. E se non è ipocrisia questa…

GIOCHI D’INVERNO

Anna Maria
-La Thatcher italiana Emma Bonino, vero gioiellino ‘di sx’ del Partito Di Renzi, porta in dote l’appassionato annuncio di voto di Elsa Fornero, che nel frattempo pensa anche a promuovere il buon Berlusca, in vista di una futura grande intesa ‘di sx’ benedetta dall’Europa, da Moscovici, dalle banche, da Soros e da tutti quelli che contano e pensano al bene degli Italiani.
Ma Bonino-Thatcher, che non manca mai di stupirci, coltiva in questi giorni un vero e proprio ‘pensiero stupendo’: candidare Elsa Fornero nella lista +Europa e offrire il tutto in dono al soldato Renzi.
Oddio, non è detto che anche questo gioco d’inverno ‘riesca’: ma il pensiero, l’intenzione, il ‘programma elettorale’ che lorsignori stanno mettendo a punto alle nostre spalle, beh, quello c’è tutto.
Diciamo che il dopo 4 marzo al quale costoro stanno lavorando potrebbe essere una robaccia di questo tipo.
E per noi non sarà una passeggiata. Il pericolo è altissimo.
.
-Il Pd candida Casini in un collegio ‘sicuro’ di Bologna.
Non solo Thatcher Bonino. C’è anche Casini, vero gioiello della sx secondo il Partito Di Renzi.
Entusiasmo alle stelle degli elettori bolognesi.
.
-Vendita massiccia del patrimonio dello Stato per tagliare il debito pubblico.
Moscovici ‘avverte’, il Partito Di Renzi e quello di Berlusconi rispondono con un progetto praticamente IDENTICO.
.
-Il luccicante Macron chiede, Partito Di Renzi e Partito Di Berlusconi uniti rispondono: tutti insieme in Niger a curare gli interessi neocoloniali della Francia.
Entusiasmo alle stelle degli elettori italiani. Benedizione della Chiesa, del ‘Foglio’ e del nonviolentogandianovitadaldirittoedirittoallavita
Massimo Bordin.

-Il dopo 4 marzo che Bruxelles e il Partito Unico Della Nazione stanno mettendo a punto per la nostra felicità è una robaccia che si va delineando sempre meglio.
Sarà dura, ragazzi…

I GIORNALISTI DELLA CASTA
Viviana Vivarelli
Molti italiani non hanno ancora capito perché i giornalisti di tutta la carta stampata (con poche eccezioni del Manifesto e in parte di qualcuno di IFQ) e di tutte le televisioni italiane hanno sferrato un attacco diretto, unanime e concentrato, contro il M5S, che accusano di ogni nefandezza, amplificando al massimo una attenzione morbosa e negativa dell’opinione pubblica contro il Movimento.
Molti sono deviati dalla cosiddetta informazione, che più che altro è ‘distrazione di massa’ e ‘disinformazione programmata’, affinché gli utenti si concentrino su cose marginali come gli efferati omicidi di cronaca, il pericolo dei migranti, le liti false o vere tra i capetti dei 60 partitini, le insulse frasette del giorno di questo o quel politichino, i personaggi della high society (su cui c’è tutta una serie di giornaletti distrattivi mirati specialmente alle donne), le vicende del calcio, il festival di San Remo ecc.
Il risultato è che il 60% degli Italiani non vota e anche tra i votanti è larghissima l’ignoranza di quel che accade e intensa la manipolazione sistematica costante, per cui il risultato è un popolo infantilizzato e tenuto in stato permanente di minorità cognitiva.
Qualcuno crede che l’attacco dei media contro il M5S dipenda dal fatto che, se il M5S arrivasse al Governo, eliminerebbe i finanziamenti pubblici ai partiti e ai giornali e gli infiniti benefit di cui queste due categorie godono ed eliminerebbe anche l’ordine dei giornalisti che è un ente inutile (110.000 iscritti, 1 ogni 550 italiani, che hanno pagato 700 euro e pagano altri 100 euro annui più 1000 euro per l’esame da professionista), gestito in modo da non poter fare alcun tipo di sorveglianza su quanto viene pubblicato né di applicare un qualsivoglia codice deontologico.
Il risultato è che gli italiani non hanno protezione alcuna contro una pioggia continua di disinformazione, di manipolazione e di distrazione di massa, che li porta, anche in buona fede, o a disinteressarsi di quanto accade in politica o economia (ignoranza, scetticismo, astensionismo) o ad accendersi visceralmente in campagne guidate, di odio o di attacco, verso questo o quell’obiettivo distrattivo (ieri i furti in villa o l’omicidio di Yara, oggi l’assassinio di Macerata, gli sbarchi dei migranti o le dimissioni di Tavecchio).
Perché tutto questo? Perché la Casta che ci governa e fa di noi il Paese peggio amministrato d’Europa continui a farlo indisturbata.
Ma per Casta non si deve intendere solo il milione e 100.000 politici che ci succhiano anche l’anima, ma anche tutto il mondo capitalista che gravita attorno a loro e ci domina assieme a loro: i bancari, i grandi imprenditori, i manager delle multinazionali, gli speculatori finanziari…
Di questo mondo ‘del potere’ i giornalisti sono i cani da guardia, gli scherani, gli scagnozzi, i tirapiedi, assunti con la precisa funzione di addormentare l’opinione pubblica e deviarla da qualunque riflessione critica che potrebbe portarli a capire il fondamento della vera realtà italiana, che è tutto fuorché democratica, progressiva e civile.
Il risultato sono questi pseudo giornalisti alla Gruber o alla Mirta Merlin o alla Giannini, che riempiono gli studi televisivi o scrivono sui pessimi giornali italiani.
Del resto, per capire quanto sia asservita e non libera l’informazione italiana, basta sapere chi la gestisce e riempie i consigli di amministrazione dei giornali manipolando o ingannando i cittadini: Fiat, Italcementi, Unicredit, Italmobiliare e Mediobanca, Telecom Italia, Pirelli, Fondiaria, Mediobanca, Generali Assicurazioni, San Paolo… Grande finanza, banche, assicurazioni, telecomunicazioni, cementifici, acciaierie, pneumatici, immobili, moda, elettrodomestici: non manca nessun settore del made in Italy che non manovri la cosiddetta informazione. Tutto il mondo del capitalismo italiano è legato indifferentemente a doppio filo a qualunque governo, non distingue dx, sx o centro, ma solo la possibilità di aumentare il capitale a scapito dei diritti del lavoro e del benessere nazionale, ottenendo leggi e protezioni che difendano arbitrio e impunità, nascondendo o insabbiando i grandi scandali (vedi Consip o trivelle, Finmeccanica o Banca Etruria) e agendo indisturbato e a senso unico.
Di questo mondo capitalista, che in Italia è vincente, visto che la sx gli si è asservita, fanno parte sia i politici che i giornalisti. I politici hanno il compito di difendere la Casta e di farla arricchire con leggi e riforme, derubando il popolo dei suoi beni e dei suoi diritti; i giornalisti hanno il compito di confondere l’opinione pubblica, nascondendo con cura quanto possa mettere in difficoltà la Casta.
A questo conglomerato di interessi intrecciati, neoliberisti, plutocratici e antidemocratici, si oppone, al momento, solo il M5S, unico in Europa. E’ chiaro perché si trovi contro anche le caste europee che fanno parte dello stesso mondo capitalista occidentale, che ha asservito i vari partiti della sx europea riducendoli a barzelletta, dal momento che, come in Italia, si sono messi a servizio del capitale invece di combatterlo (basti vedere come il Macron delle banche abbia ridotto la sx francese).
Chiaro perché i grandi scandali finanziari non arrivino nemmeno alla luce o scompaiano rapidamente dall’informazione pubblica, mentre si amplificano sciocchezze come il congiuntivo di Di Maio o la crisi di Spelacchio o delitti come quelli di Pamela.
Chiaro perché il M5S sia odiato come l’unico nemico con un attacco concentrato da sx, dx e centro, che ormai costituiscono un insieme compatto di interessi senza la minima ideologia che non sia quella del potere e del capitale. Chiaro il perché del Rosatellum che prelude l’outing finale tra finta sx e dx peggiore. Chiaro anche, perché, con la caduta delle vendite dei giornali e dell’audience televisiva, si attacchi la rete con la scusa delle fake news, aumentino gli hacker, si censurino gli interventi nei blog dei giornali, e si incattivisca l’attacco contro il M5S.
Davide contro Golia? Può darsi. Ma l’alternativa è arrendersi senza combattere ed essere distrutti.

NON SI SA SE RIDERE O PIANGERE
Viviana Vivarelli
La storia della Lega è da manicomio e pensare che possa tornare di nuovo a governare l’Italia assieme al monarca di Arcore fa venire il gelo ai polsi.
Nel 2000 Bossi vendette il marchio della Lega a Berlusconi davanti a un notaio. Nel ’95-’96 c’era stato il ribaltone. A quel tempo, Bossi e altri leghisti, tra cui Borghezio accusavano Berlusconi di mafia. Glielo urlavano contro nelle piazze. Bossi fece una intervista (video che io pubblicai su Masada) alla polizia elvetica che denunciava Berlusconi di aver fatto i soldi col narcotraffico colombiano. I leghisti attaccavano Berlusconi in tutti i modi possibili, dandogli di mafioso, massone e delinquente, cose del resto vere. Berlusconi allora denunciò la Lega per diffamazione chiedendo delle querele miliardarie e Bossi fu condannato in ambito civile. Per cui arriviamo al 2000 con tutte queste querele che devono essere pagate con maxi risarcimenti e la Lega che era in stato fallimentare (è sempre stata in stato fallimentare, incapace di gestire il proprio partito, figuriamoci l’Italia!) coi giornalisti della Padania che non prendevano lo stipendio da mesi. Insomma la Lega era in bancarotta, con la sede di via Bellerio pignorata. Ma la Lega era forte al Nord e senza la Lega Berlusconi non vinceva e nel 2001 ci dovevano essere le elezioni. Berlusconi, che non è scemo e che per vincere al Sud si è alleato con la mafia, capisce che per vincere al nord deve allearsi con la Lega. La Lega vincerà pure sulle piazze ma è travolta dai debiti. Allora Berlusconi, che dalla Lega deve avere un monte di soldi, decide di comprarla, come fosse un frigorifero o un’auto usata, e dice: “Ok, Bossi, ti do 2 miliardi, ritiro le querele, le congelo, però tu mi cedi il simbolo, cioè tu non ti puoi più presentare, se non sono io a dirti di sì, con questo simbolo.” I leghisti si sono venduti per 2 miliardi. Da nemici di Berlusconi diventano soci, e adesso succede la stessa cosa. E gli elettori della Lega si bevono tutto, come degli imbecilli, accecati dal potere. Così davanti a un notaio avviene questa turpe compravendita, di un simbolo che non era nemmeno di Bossi ma di sua moglie, creato dall’amica di famiglia che era una fattucchiera che diceva di parlare coi marziani, per l’esattezza con gli alieni di Orione che le avevano suggerito i riti celtici, il dio Po, l’ampolla, la razza pura e tutte le altre fesserie. Si sono venduti per 2 miliardi. E i leghisti a urlare il loro entusiasmo nei prati verdi con le corna in testa, come tanti cretini! E oggi tutto si ripete. Salvini finge di essere contro Berlusconi, poi gli si mette a favore, e ora vuole il contratto davanti al notaio. Per quanti miliardi si è venduto questa volta? Ma questo non è mica un Paese normale! E la Merkel ora è tutta pappa e ciccia con Berlusconi! E il Financial Times ci viene a dire che se vince il MS è la rovina dell’Italia ??? Ma che si fottano tutti!

Valeria
Paragone: “Il mondo dei competenti rischia di essere il mondo delle élite” Rischia? Che poi.. chi sono questi competenti? La Boschi? Renzi? La Madia? la Lorenzin? E ancora prima… Monti e Fornero, come esperienza e curriculum sono il top della competenza. E hanno distrutto questo Paese.

Gentiloni: «non è tempo di cicale». E’ quello che pensano anche i grillini.
LVIX1

Antonio Carano
Padoan: “troppi giovani lasciano l’Italia”. Perché non vi sfiori il dubbio di aver agito da coglioni.
.
Luce so fusa
Salvini per combattere l’evasione si allea con Berlusconi.
Per combattere l’Isis si alleerà con Al Baghdadi.

Murcielago
Renzi: “iC’è un disegno contro di noi, contro il Pd, è evidente. La vicenda dei sacchetti è emblematica”
ormai non sa più a cosa attaccarsi. per rendersi ancor più ridicolo.

Renzi: “iC’è un disegno contro di noi, contro il Pd, è evidente. La vicenda dei sacchetti è emblematica”
e anche le scie chimiche e gli ufo minacciano infingardamente il pd

Renzi: “iC’è un disegno contro di noi, contro il Pd, è evidente. La vicenda dei sacchetti è emblematica”
ma con Casini e Verdini al nostro fianco, suvvia, potete farcela

prima se la prendono con Orietta Berti(!!!), poi coi sacchetti di plastica…
ma quanto male stan messi questi a neuroni?

Negli oltre 50 neo partiti c’è anche ‘Il Partito delle buone maniere”
Sono quelli che non hanno mai apprezzato i vaffa di Grillo e che non darebbero mai di cazzone a Renzi.

LA SOCIETA’ ASOCIALE
Viviana Vivarelli
La May ha creato un Ministero della Solitudine, dopo che una commissione ha studiato il problema per 2 anni. La solitudine, ignota nelle società tribali o nelle comunità antiche, è una triste realtà della società moderna. Le ricerche dicono che sta diventando uno dei maggiori problemi dell’occidente, con gravi conseguenze per chi ne soffre: depressione, abulia, fumo, droghe, alcool… Di solitudine si muore. In Gran Bretagna più di 9 milioni di persone riferiscono di sentirsi spesso o sempre sole, secondo il rapporto del dicembre 2017 della Commissione Jo Cox sulla solitudine. La maggior parte delle persone sopra i 75 anni vive da sola e circa 200.000 persone anziane nel Regno Unito non hanno avuto una conversazione con un amico o un parente in più di un mese. Ma anche in Italia non siamo messi bene, secondo Eurostat un italiano su otto si sente solo perché non ha nessuno a cui chiedere aiuto, non ha un amico, né un familiare con cui sfogarsi. Il Telefono Amico riceve quasi 50mila telefonate all’anno. In Inghilterra risulta che mezzo milione di persone passano settimane intere senza nessuna interazione sociale. La metà degli over 65 dichiara di avere solo la televisione o un animale domestico come fonte di compagnia abituale e una persona su 5 prende appuntamento con il medico di famiglia semplicemente perché si sente sola.
La psicologa canadese Susan Pinker per anni ha studiato gli abitanti del Paese più longevo del mondo, Villagrande Strisaili in Sardegna, al primo posto tra i fattori che contribuiscono a garantire longevità e buona qualità della vita sono appunto l’inclusione sociale e le relazioni personali. Chi è solo si ammala di più dentro e fuori. Ha una caduta del sistema immunitario, è più facilmente colpito dai virus. Chi è solo muore prima e vive peggio.
Il primo antidoto contro la solitudine è una SOCIETÀ SOLIDALE E NON ESCLUDENTE tutto il contrario dell’IPERLIBERISMO RAMPANTE AGGRESSIVO e DISCRIMINANTE degli ultimi 40 anni.
Non a caso è l’Inghilterra il Paese che si fa carico di questo problema ed è anche il Paese dove più si è tagliato sul welfare (sanità, casa, povertà). E che dire allora di Renzi che lo stato sociale intende tagliarlo del tutto?
La popolazione diventa sempre più vecchia e aumentano le malattie della solitudine: depressione, ansia, diabete, problemi cardio vascolari, stress, traumi a carico della longevità. E purtroppo la solitudine non è solo un problema per le persone anziane, ma è prevalente anche tra i giovani, magari attaccati al computer o allo smartphone ma privi di relazioni emotive, incapaci di relazioni comunicative.
13 italiani su 100 sopra i 16 anni sostiene di non avere una persona alla quale, in caso di bisogno, chiedere aiuto, non ha qualcuno – un amico, un famigliare – con cui parlare dei propri problemi personali. E’ il doppio della media europea. Vogliamo pensarci?
Ma il dato che colpisce è che dai 35 anni in su la paura di restare soli colpisce quasi un italiano su cinque, dunque anche da noi la solitudine è problema che travalica gli anziani.

Maurizio Rosso
Viviamo in società strutturate, per scelta consapevole o meno, al fine di creare individui sempre più isolati e distruggere ogni forma sociale e comunitaria, semplicemente perché l’individuo isolato è più facilmente manipolabile, controllabile e trasformabile in un produttore / consumatore più efficiente. Poi si fa finta di stupirsi che ciò avvenga. E’ come sbattere uno nudo dentro una cella frigorifera, abbassare sempre di più la temperatura, salvo gettargli un berrettino perché si difenda dal freddo. Al solo fine di dimostrare che comunque qualcosa si fa.

Beatles
“All the lonely people
Where do they all come from?
All the lonely people
Where do they all belong?…

Da un articolo di Sergio Rizzo.
Con Governi seri (Fi, Pd) l’Italia avrebbe potuto essere un Paese col debito pubblico al 58,3% e non al 130% del Pil, e un Pil superiore di 236 miliardi. Una cosa da far invidia alla Merkel. Bastava fare una lotta seria a sprechi, corruzione ed evasione fiscale. Ma non l’hanno fatto! E ora si ripropongono?????
540 miliardi è il valore dell’economia in nero, sommersa, che il fisco non vede o non vuol vedere e non è in grado di controllare o non è programmato di punire.
L’economista Baldassarri stima quanto avremmo ripreso in 13 anni se ci fossero state reali e serie leggi di lotta all’evasione con controlli incrociati severissimi utilizzando tutte le banche dati disponibili e introduzione di meccanismi di deduzione per combattere il conflitto d’interessi. Il concetto è semplice: se so che posso detrarre dalle tasse il conto dell’idraulico, gli chiederò la fattura e lui pagherà le tasse. Grazie a questo piano d’azione, sarebbe stato possibile recuperare in 13 anni (Berlusconi-Pd) una decina di miliardi l’anno col risultato di avere un Pil più alto di 95 miliardi e un debito pubblico più basso di 266.
Ci hanno «rubato» 236 miliardi al Pil: il costo di evasione e corruzione. E hanno pure la faccia di venire a chiederci dove troveremmo NOi i soldi per il reddito minimo di cittadinanza???
E cosa ci propongono ora gli stessi che ci hanno derubato di giustizia e di sopravvivenza fino a ora? Quali sono le loro ricette dopo che hanno stuprato le leggi penali, depenalizzato, archiviato, assolto o prescritto o addirittura candidato i corrotti? Dopo che hanno premiato gli evasori e punito gli onesti? Un Berlusconi evasore? Un Renzi distruttore?
E chi è poi che ci viene a fare questi conti? Un Mario Baldassarri di AN che per ben 5 anni ha avuto una responsabilità diretta, come viceministro dell’Economia di Berlusconi? E perché lui e Berlusconi non hanno fatto quello che dovevano? E con quale faccia ce lo ripropongono ora? Un Berlusconi, primo evasore e corrotto d’Italia che ci viene a promettere la lotta all’evasione??? Ma con che faccia si permettono di farlo? E con che faccia si permettono di rivotarlo??”

LE FONDAZIONI
Con la crisi dei partiti, si sono moltiplicate le fondazioni politiche (think thank), che hanno sostituito le correnti interne e fanno capo a singoli politici, attirano denaro e non pagano tasse, sono quindi veri paradisi fiscali, anche se dichiarano ipocritamente di essere no profit, di non avere fini di lucro e di non dividere utili. Le maggiori sono 100, nate dopo il 1950. Per numero superano di gran lunga i partiti politici presenti in Parlamento. Dentro la fondazione le tessere non contano. Esponenti di dx e di sx spesso siedono a fianco assieme a docenti, saggisti ed economisti per contribuire – dicono – a elaborare proposte. Così ‘Vedrò’ di Letta, ora chiusa, realizzava un perfetto inciucio tra dx e sx. Sullo sfondo rimane il tema principale: portare soldi alla politica.
Già 4 anni fa Cantone, magistrato messo da Renzi a capo dell’anticorruzione con molto lavoro ma pochi effetti sostanziali, aveva detto: “La grande operazione da fare è di trasparenza, che non riguarda più solo i bilanci dei partiti ma anche quello che gira intorno ai partiti: soprattutto le fondazioni create dai politici”.
Le fondazioni spesso sono così segrete che non fanno sapere nemmeno i nomi dei loro soci (e questo è vietato dalla Costituzione). Al momento solo 4 lo hanno fatto: la bipartisan ‘Aspen’ di Giulio Tremonti, ‘Italia Decide’ di Luciano Violante, ‘Human Foundation’ presieduta dalla Melandri e ‘Symbola’ di Ermete Realacci. Non lo ha fatto una delle fondazioni maggiori, ‘Open’ di Renzi, nata nel 2012 col nome di Big Bang. Al 30 giugno 2014 il denaro ricevuto da privati ammontava a 1,9 milioni di euro, poi le donazioni hanno cominciato a fioccare. Segretario generale della Open è il ministro Maria Elena Boschi mentre nel consiglio direttivo siedono Luca Lotti, fedelissimo di Renzi e attuale sottosegretario di Stato con delega all’editoria, e Marco Carrai, uomo di fiducia di Renzi.

Berlusconi parla proprio come un cretino, butta là frasi a caso, sconnesse e senza senso. A parte l’uscita inverosimile con cui il più grande evasore d’Italia si propone per combattere l’evasione fiscale, non sa proprio dove parare. Dicendo che i 5stelle non hanno mai lavorato, mente sapendo di mentire. A parte che la quasi totalità dei politici attuali non ha mai fatto un lavoro né prima né dopo, a cominciare da Renzi, Salvini, D’Alema, Bersani o Casini, a parte che quello che dice Berlusconi non è vero perché quasi tutti i 5stelle vengono dal mondo del lavoro, e sono ingegneri o architetti, medici o informatici o qualsiasi altra cosa, perché hanno di solito una istruzione superiore o una laurea e provengono da qualsiasi settore della vita civile e a parte il fatto che, essendo alcuni molto giovani non hanno ancora lavorato o non hanno potuto lavorare in modo stabile non per colpa loro ma per colpa di chi ha precarizzato o distrutto il lavoro, comunque attaccarsi a questo tipo di propaganda va bene solo per i deficienti, quelli che non capiscono che il vero pericolo viene da chi pensa che un voto apra la carriera di politico a vita e questo il M5S non lo fa.

Le offese di Salvini e di Berlusconi ai 5stelle “che non hanno mai lavorato” lasciano il tempo che trovano e danno prova solo della grande stupidità di chi è a corto di argomenti ma vuole insultare lo stesso.
Di Maio era un universitario, quasi laureato in giurisprudenza, dopo aver iniziato ingegneria, e già si dava da fare nella politica dentro l’Università per i diritti di tutti. Quando mai Berlusconi ha fatto qualcosa per i diritti di tutti?
Di Battista era un cooperante, ha quasi due lauree e un master di secondo livello in tutela internazionale dei diritti umani e ha fatto il cooperante in Congo e in Guatemala, dedicandosi a progetti produttivi ed educativi nelle comunità indigene. Nel 2008 era in Africa, dove si occupava di istruzione e in Congo dove curava il microcredito, ma ha collaborato anche con l’Unesco in relazione al diritto all’alimentazione.
Ma Salvini il volontariato o il lavoro per gli altri nemmeno sa cosa sia, mentre per Berlusconi i volontari sono esseri inutili, come volontari apprezza solo quelli a servizio dei politici per fare da servetti a un programma elettorale, mentre per noi è semmai stato il suo ‘volontariato’ a Cesano Boscone una cosa inutile e ridicola.

Toninelli dalla Gruber
Un Toninelli rigoroso e inflessibile contro Sposetti, tesoriere del Pd, che evidentemente se ne frega altamente di cosa è giusto e cosa no, come sempre ha fatto il Pd.
Ieri i 5stelle hanno depositato una lettera come tentativo estremo del M5S di chiedere a Camera e Senato di applicare a se stessi leggi sul pensionamento uguali a quelle di tutti gli Italiani. La legge Richetti è in aula grazie al M5S, tagliava dalla prossima legislatura i vitalizi dei parlamentari, quelli che hanno fatto un solo giorno. Ma la legge Fornero i parlamentari vogliono applicarla ai cittadini ma non a loro stessi. Siccome i 5stelle non sono riusciti a ottenere tutto, hanno firmato una rinuncia volontaria ai loro vitalizi, come hanno rinunciato a metà del loro stipendio, come hanno rinunciato a 42 milioni di finanziamenti pubblici, diventati incredibilmente 80 milioni in 3 anni e mezzo di Parlamento, e se non ottenessero risultati lo faranno quando saranno al Governo. Il Pd la deve piantare di prendere in giro gli Italiani! Ogni volta che viene proposta una legge di eguaglianza di tutti i cittadini, i pariti si oppongono, per cui oggi i parlamentari vanno in pensione a 60 anni con 10 anni di Parlamento, mentre i cittadini vanno in pensione a 70 anni. Difendono i propri diritti acquisiti e dicono che la legge Fornero è costituzionale ma, quando l’hanno votata, dove era la difesa dei ‘diritti acquisiti’ dei cittadini? I parlamentari fanno leggi per gli altri ma non per sé. Noi vogliamo che leggi come prima cosa vengano applicate a chi le approva. Ci sono 2.600 ex parlamentari che hanno fatto i parlamentari fino al ’93 e che, anche per un solo giorno in Parlamento, hanno diritto a un vitalizio dal primo giorno che sono usciti. Questa legge va cancellata. Si capisce il Senatore Sposetti che è in Parlamento da 30 anni e che non ha solo la pensione privilegiata ma ha anche il vitalizio. E’ chiaro che se passa la legge Richetti il suo assegno, non si sa se di 5000 o 6000 euro netti, si dimezza. Dice Toninelli: “Io lo capisco ma non accetto la presa in giro che il Pd fa agli Italiani. Se la Boldini rifiuta la nostra richiesta, troveremo un’altra cosa. Il parlamentare va in pensione 10 anni prima di un cittadino normale e anche con 9 anni di Parlamento. Mi trovi un cittadino normale che con 9 anni di lavoro va in pensione a 60 anni! L’articolo 3 della Costituzione dice di dare ad ognuno ciò che gli spetta. Io non accetto che, quando nel 93 è stata votato l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, il mondo politico da cui lei, Sposetti, viene ha preso un miliardo di finanziamenti pubblici sostituendo fintamente alla parola ‘finanziamento’ la parola ‘rimborso’ e il csx ha preso più del doppio dei soldi che ha rendicontato, questo è accettabile? Quando un lavoratore va in trasferta, presenta la ricevuta e ha indietro i soldi, questo non è accaduto nei partiti. Capisco come sia difficile per il Pd giustificare un No tra l’altro alla sua stessa legge. Ma vi rendete conto che l’Unità aveva più do 100 milioni di euro di debito e il csx ha fatto una legge con cui lo Stato interveniva a coprire i debiti del giornale ma ha fatto peggio: quando le banche creditrici hanno bussato alle porta dell’Unità, grazie alla capacità professionale di Sposetti, che ha creato ben 57 fondazioni politiche in cui ha raccolto più di mezzo miliardo di euro in immobili, lì non ha toccato nulla, e i debiti dell’Unità li ha pagati Renzi con 107 milioni di euro di soldi degli Italiani! E io devo giustificare la politica, quando i soldi li ha mangiati??? Avete esagerato! Se vota meno della metà dei cittadini italiani è colpa vostra. Ma è normale che i parlamentari se vanno in missione prendano 500 euro per mezza giornata? Le auto blu sono le stesse. Le province sono le stesse. La gente ha bisogno di buon esempio. Il primo termine della democrazia è che chi fa le leggo le applichi anche a se stesso. Così come si fa oggi la democrazia sprofonda. Abbiamo un Senatore che è anche sindaco ma non decade perché sennò perde il vitalizio. Ma è normale questo?”

LE STORIELLE DI IVAN
Piccola e simpatica storiella che illustra come funziona in Italia:
“Una società italiana e una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa con equipaggio di otto uomini. Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro. Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per capire il problema. Il gruppo di progetto scoprì, dopo molte analisi, che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano. In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per studiare la struttura della squadra italiana. Dopo molti mesi di duro lavoro gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e troppe poche a remare. Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi. Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore: “Dobbiamo ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità”. L’anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri. La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato. La società di consulenza preparò una nuova analisi dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato. Al momento la società italiana è impegnata a progettare una nuova canoa.”

ABqualcosa.
Piero Angela ha confessato che suo figlio Alberto fu bocciato in quinta elementare. Beh, anche per me la quinta elementare fu un triennio difficile!!
.
p.akita
Berlusconi: “I professionisti della politica mi fanno schifo”. Per un voto in più ti dice che odia pure le televisioni.
.
Il mago di Floz
Sacconi: “È cosa buona e giusta che i giovani vadano a friggere da McDonald’s.” Soprattutto il 4 marzo

FLAT TAX
Viviana Vivarelli
Nello scontro a Porta a Porta con Barbara Lezzi del M5S, la Gelmini ha detto un sacco di falsità, purtroppo, come ha ripetuto Barbara Lezzi, decreti e leggi stanno agli atti, cioè sono registrati. Ma capisco che una flat tax (tassa forfettaria) al 23% per tutti sia un’esca ghiotta che farà abboccare molti. Fu ideata da Friedman ma non è comune nelle economie avanzate, le cui tasse nazionali includono un’aliquota progressiva sui redditi delle famiglie, e sugli utili delle aziende, cosicché l’aliquota aumenta in percentuale all’aumentare del reddito. Nei sistemi democratici evoluti le tasse giustamente sono progressive.
Gli Stati baltici Estonia, Lettonia e Lituania hanno rispettivamente una flat tax pari al 24%, 25% e 33% a partire dalla metà degli anni 90. Il 1º gennaio 2001 è stata introdotta al 13% sul reddito in Russia. Successivamente l’Ucraina ha adottato come la Russia la flat tax del 13% nel 2003, ma che è stata aumentata al 15% nel 2007. La Slovacchia ha introdotto una flat tax pari al 19% sulla maggior parte delle imposte nel maggio 2004, per poi essere abolita nel 2013 dal rieletto governo di sx in favore di un sistema progressivo, facente parte di un pacchetto per l’austerità; nel periodo avente la tassa fissa la crescita economica ha raggiunto il 10%, la disoccupazione è calata dal 20 al 10% e il debito pubblico è passato dal 50 al 21% del PIL nel 2008. La Romania ha adottato la flat tax 16% sul reddito e sugli utili delle aziende il 1º gennaio 2005. La Macedonia ha introdotto la flat tax al 12% sul reddito e sui profitti delle imprese il 1º gennaio 2007, portando la percentuale al 10% nel 2008. L’Albania ha introdotto la flat tax al 10% dal 2008. La Bulgaria applica una tassa fissa al 10% per i profitti aziendali e redditi personali dal 2008.
E’ nella Costituzione il primo No a questa tassa, articoli 2 e 53 L’obiettivo sembra non la giustizia fiscale ma vuole essere l’eliminazione dello stato sociale. Infatti se diminuiamo troppo quanto entra nelle casse dello Stato, sparisce lo stato sociale, come avviene nei Paesi che hanno la flat tax dove i malati vanno in ospedale portandosi dietro le coperte e le medicine.Il concorso alle spese pubbliche deve essere commisurato alla capacità contributiva per cui le tasse devono essere progressive rispetto al reddito, non fisse.
Articolo 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Per mantenere uno stato sociale la flat tax dovrebbe essere superiore al 40%. E dunque?
Per cui Berlusconi fa solo della vuota propaganda elettorale.
.
La Gelmini confondeva anche imposta progressiva e proporzionale.
Ricordo che l’imposta è: proporzionale quando l’aliquota è costante, ovvero l’imposta è direttamente proporzionale all’imponibile; … progressiva quando, all’aumentare dell’imponibile, l’aliquota aumenta (ovvero l’imposta aumenta in misura più che proporzionale rispetto all’imponibile).

MACERATA E I NOSTRI FAMOSI VALORI
Daniela Ranieri (sunto)
Con Pamela la cronaca nera ha conquistato un giocattolo repugnante.
Una ragazza eroinomane viene portata a casa da uno spacciatore, fatta a pezzi forse da un nigeriano o forse no, e un italiano bianco di estrema dx la vendica scaricando la sua pistola su 6 neri a caso.
I media si buttano ghiottamente sul caso con una serie di notazioni orripilanti da grand guigol.
Salvini accusa la sx di “avere le mani sporche di sangue”, senza dire che la cosiddetta sx si è guardata bene dal toccare quel pasticcio della Bossi Fini, inasprita semmai da Minniti.
Il nigeriano diventa di colpo il capro espiatorio della “bomba sociale dell’immigrazione”
Berlusconi sorpassa Salvini invocando “deportazioni di massa” (come se non avessero fatto la più grande legalizzazione di massa dei migranti, 700.000 + 200.000).
Renzi grida che se se abbiamo tanti migranti la colpa è di Berlusconi che ha fatto guerra alla Libia (come se Renzi non avesse aperto anche la guerra in Siria).
Una moltitudine di giornali e di italiani giustifica il raid nazifascista all’interno di uno scontro etnico.
La Lega, a cui pure appartiene Traini, considera più grave un omicidio commesso da un nero in un contesto di cronaca nera che 6 omicidi tentati da un bianco su base razziale.
‘La verità’, casapound-leghista, si accanisce con “testa, seno e bacino fatti a pezzi” e ha la faccia di scrivere: “per far sparire il cadavere e rendere difficile il suo ritrovamento, ci sono tecniche di comprovata affidabilità”. (comprovate??) Avanza pure l’ipotesi di “un macabro rituale” di magia nera, prevalente nelle zone sud occidentali della Nigeria (ma che caxxo!!)
Si vede che il ‘rituale’ lo applicarono anche ai Parioli 9 mesi fa quando una donna è stata fatta a pezzi e messa in un cassonetto dal fratello, a Teramo, altra smembrata da un italiano, a Pisa uccisa idem e fatta a pezzi da un italiano che l’ha messa in una valigia ecc. Tutti reduci dalla Nigeria sud occidentale?
Il Corriere riesce a scrivere questa boiata: “E adesso chissà che peso grande ha sul cuore questo 45 enne con la tuta rossa da meccanico e i sandali francescani”. E’ il tipo che ha abusato della ragazza per 50 euro, ritratto nel suo giardino “Dove la minosa è già in fiore” “penso sempre a lei” (Ma bastaaaa!!)
Siamo in pieno truogolo truculento.
E la mandria si abbevera e impesta di suo i blog già abbastanza sanguinanti.
Io non pretendo il Premio Strega, ma il senso del ridicolo???
“Morte ai neri feroci e ‘cannibali’ (?) che insidiano le nostre donne e i nostri valori”.
Valori ????? Ma quali valori?

ROSATELLUM
Legge elettorale uguale per Camera e Senato. Il sistema è misto, parte maggioritario, parte proporzionale
-il 37% dei seggi (232 alla Camera e 116 al Senato) è assegnato con un sistema maggioritario a turno unico in altrettanti collegi uninominali: in ciascun collegio è eletto il candidato più votato;
-il 61% dei seggi (rispettivamente 386 e 193) è ripartito proporzionalmente tra le coalizioni e le liste che abbiano superato la soglia di sbarramento; la ripartizione dei seggi è fatta a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato; perciò vengono fatti dei collegi plurinominali in cui le liste presentano listini bloccati di candidati scelti dai capipartito;
-il 2% dei seggi (12 deputati e 6 Senatori) vanno agli Italiani all’estero con un sistema proporzionale.

Coalizioni
Ogni lista presenta il programma, dichiara il capo politico e, eventualmente, l’apparentamento con una o più liste creando delle coalizioni. Quando c’è una coalizione (unica a livello nazionale), essa vincola le liste coalizzate a presentare un solo candidato in ciascun collegio uninominale
Si sono soglie di sbarramento sotto cui non si è ammessi alla ripartizione dei seggi nei collegi plurinominali:
– la lista singola deve superare il 3% dei voti ottenuti a livello nazionale e per il Senato deve superare il 20% dei voti ottenuti a livello regionale;
-nelle regioni a statuto speciale le minoranze linguistiche devono superare il 20% dei voti ottenuti a livello regionale oppure ottenere l’elezione di due candidati nei collegi uninominali;
-le coalizioni devono superare il 10% dei voti ottenuti a livello nazionale comprendendo almeno una lista che abbia superato una delle altre tre soglie previste.
Le liste collegate in una coalizione che non raggiunga la soglia del 10% sono comunque ammesse al riparto dei seggi qualora abbiano superato, a seconda dei casi, almeno una delle soglie previste.
Il territorio viene diviso in 20 circoscrizioni: 20 per il Senato della Repubblica (coincidenti con le regioni) e 28 per la Camera dei deputati (una in più, in Lombardia).

I collegi elettorali uninominali e plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati.
Ogni circoscrizione è suddivisa in collegi uninominali ed in collegi plurinominali
-per il Senato sono previsti, ripartiti nelle 20 circoscrizioni Senatoriali proporzionalmente alla popolazione, 116 collegi uninominali (uno uninominale in Val d’Aosta e 6 in Trentino-Alto Adige). I restanti collegi sono plurinominali e vengono costituiti mediante aggregazione di collegi uninominali contigui in modo tale da esprimere un numero di seggi non inferiore a 2 e non superiore a 8.
-per la Camera sono previsti – ripartiti nelle 28 circoscrizioni proporzionalmente alla popolazione di ognuna, 232 collegi uninominali (1 collegio uninominale in Valle d’Aosta e 6 in Trentino Alto-Adige). I restanti collegi sono plurinominali e sono costituiti, di norma, dall’aggregazione del territorio di collegi uninominali contigui e tali che a ciascuno di essi sia assegnato, di norma, un numero di seggi non inferiore a 3 e non superiore a 8.
-il Molise ha 3 tre collegi uninominali: due per la Camera ed uno per il Senato.
I partiti o i gruppi politici organizzati possono presentarsi (alla Camera come al Senato) come lista singola o in coalizione unica a livello nazionale.
I partiti in coalizione presentano candidati unitari nei collegi uninominali.
Nei collegi plurinominali ogni lista è formata da un elenco di candidati, presentati secondo un determinato ordine numerico. Non è prevista l’espressione di voti di preferenza, i candidati vengono eletti secondo l’ordine.

L’elettore può votare in 3 modi.
-tracciando un segno sul simbolo di una lista e così dà il voto al candidato nel collegio uninominale che quella lista sostiene;
-tracciando un segno sul simbolo di una lista e sul nome del candidato del collegio uninominale da questa sostenuto: il risultato è uguale in pratica a quello descritto sopra;
-tracciando un segno solo sul nome del candidato del collegio uninominale (senza indicare alcuna lista): in questo caso, il voto vale per il candidato nel collegio e inoltre si estende in automatico alla lista che lo sostiene. Se quel candidato è però collegato a più liste (in coalizione), il voto viene diviso proporzionalmente tra queste, in base ai voti che ognuna ha complessivamente ottenuto nel singolo collegio in questione.
Non è inoltre ammesso, pena l’annullamento della scheda, il voto disgiunto: l’elettore non potrà quindi votare contemporaneamente per un candidato di un collegio e, nel proporzionale, per una lista a lui non collegata.
Nei collegi uninominali, il seggio è assegnato al candidato che consegua il maggior numero di voti validi; in caso di parità, è eletto il più giovane per età
Per le circoscrizioni plurinominali le operazioni sono più complesse

Viviana
La cosa grottesca è che Renzi aveva detto e stradetto che ogni candidato doveva prendersi cura del territorio e che il giudizio sugli eletti lo avrebbero dato gli elettori del suo territorio “Un politico si fa giudicare dai suoi elettori”. Peccato che per la Boschi non siano gli elettori di Arezzo! Questa faccenda che Renzi vuole salvare la Boschi, costi quello che costa, non riguarda solo la Boschi ma gli interessi bancari che le stanno dietro e gli ordini della P2 che ha messo le mani sulle banche. Così per la sua protetta ha scelto Bolzano perché quel territorio ha avuto dal Pd la bellezza di 6 miliardi di euro (tasse agevolate, sovvenzioni perché pioveva o perché non pioveva, perché nevicava o perché non nevicava, regali alle cooperative locali ecc.) e quel che un politico dà, un politico chiede. Ora, con la Boschi, è arrivato il momento della resa. Ma ai bolzanini di eleggere la Boschi non gli va giù, né agli elettori di lingua tedesca né agli elettori di lingua italiana. E’ un boccone indigeribile che presenta l’assoluta mancanza di rispetto localistico e di autonomia. Blaterava Renzi: “Un cittadino deve guardare in faccia i suoi rappresentanti! e se hanno fatto male li rimandano a casa”. Facciamolo ! Ora è arrivato il momento di rimandare la Boschi a Laterina e speriamo che ci resti!

I VECCHI PARTIGIANI ABBRACCIANO I NUOVI

Edy Di Bonito
Il signore ha detto a Luigi. ” Noi abbiamo ricostruito l’Italia dopo la guerra, adesso tocca a voi”. Bellissimo
.
L’ALLEANZA DI CUI NESSUNO VUOLE PARLARE
Luigi Di Maio
La vera alleanza è quella di Forza Italia con il Pd. Se ci fate caso, ogni giorno Berlusconi tesse le lodi di Gentiloni e ogni giorno Gentiloni fa altrettanto con lui. Ieri per esempio il premier non eletto ha detto: “Non chiamerei Berlusconi un populista”. Ma allora perché non si alleano fin da subito? E’ semplice! Farlo ora non conviene a nessuno. Se il Pd si alleasse con Forza Italia arriverebbe in un attimo al 2%. Se Forza Italia si presentasse al voto con il Pd dovrebbe rinunciare a tutti i collegi uninominali che riuscirebbe a conquistare con la finta alleanza con la Lega. Sarebbe quindi un danno per entrambi: meno soldi e meno poltrone per tutti e questa gente qui non pensa ad altro. Quello che propongono ufficialmente è falso, è una vera e propria truffa con lo scopo dichiarato di prendere più poltrone e quindi più soldi. Sono persone senza scrupoli.
Votare cdx o csx è esattamente la stessa cosa. Che diate il voto all’uno o all’altro per loro va bene perché rientra nei loro piani che sia così. Hanno fatto la legge elettorale apposta in questa maniera per ottenere il massimo di potere e di soldi. Cdx o csx non è la scelta. La scelta è tra partecipare, scegliere il M5S per cambiare l’Italia per fare gli interessi dei cittadini, oppure lasciare che i soliti mantengano potere o poltrone e continuino a farsi i fatti loro. Non fatevi fregare dalle finte alleanze. Scegliete il meglio. Partecipa. Scegli. Cambia.

” alt=”” width=”60%” height=”60%” />” alt=”” width=”60%” height=”60%” />

http://masadaweb.org

MASADA n° 1905 14-2-2018 BONIFICI E ALTRI GUAI

$
0
0

MASADA n° 1905 14-2-2018 BONIFICI E ALTRI GUAI
Blog di Viviana Vivarelli

Viviana
Stanno facendo attacchi a orologeria, quando le liste sono chiuse e i giochi sono fatti. Sicuramente loro sono furbi e quelli che si sono fatti beccare sono stati dei polli. E’ un gran casino e me ne dispiace tanto. Non doveva avvenire. Chi si candida resti avvertito: nessuno dei 5stelle che faccia un passo falsi resterà nell’ombra. Torme di razzolatori lo scopriranno e denunceranno, e il danno di immagine sarà solo nostro. Inutile dire: quelli rubano, noi stavamo regalando. Non serve a niente. Occorre essere ferrei e puri o ci faranno fuori E, se uno non ne è capace, è inutile che si candidi qui. Vada negli altri partiti, dove candidano evasori, piduisti, mafiosi, ladri e corrotti.
.
Il Pd ha preso 195.894 euro da Buzzi di Mafia Capitale. Perché Le Iene non parlano di questi bonifici?
Nell’inchiesta su mafia capitale viene fuori anche che Buzzi pagava parte degli stipendi al Pd romano. “Un assegno di settemila euro, abbiamo fatto buona figura con poco” raccontava Buzzi intercettato. “No, noi pensavamo che ce chiedesse un sacco di soldi…c’ha chiesto 7mila euro…non c’è sembrato vero!…Subito…7mila euro subito!…abbiamo fatto un figurone” ribadisce a un suo collaboratore.

IL MICROCREDITO E IL M5S
Per chiarire, il MEF è il Ministero dello sviluppo economico. Esso, già a partire dal 1996, ha istituito un Fondo per le piccole e medie imprese che è diventato operativo con molto ritardo nel 2000.
Il suo scopo è favorire l’accesso a prestiti delle piccole e medie imprese con una garanzia pubblica, così che non ci siano costi di fidejussioni o polizze assicurative. Dunque, quando una piccola o media impresa chiede un prestito alla banca, questa gli chiede una garanzia ma, grazie a questo fondo, non ha più bisogno di darla.
Il Fondo non dà denaro ma dà garanzie per i prestiti bancari.
Più del 99% delle imprese ha avuto accesso al finanziamento con la copertura del Fondo senza presentare garanzie reali.
Non esiste un Fondo del M5S che il M5S controlla, ma c’è al momento solo un Fondo pubblico presso il Ministero dello sviluppo economico, i cui dati non sono controllabili a piacere, essendo coperti da privacy.
Il Mef, con i decreti del 24 dicembre 2014 e del 18 marzo 2015, ha introdotto per il microcredito criteri di accesso più semplici e la possibilità per l’impresa di fare la prenotazione on line.
A questo Fondo il Mef ha destinato quest’anno 30 milioni, cui si aggiungono i versamenti volontari di enti, associazioni o singoli cittadini.
Lo Stato si fa garante di prestiti chiesti alle banche fino a 25 mila o 35 mila euro a lavoratori autonomi e piccole imprese con non più di 5 dipendenti.
Dal 1913 il M5S ha messo nel proprio regolamento l’obbligo per i propri parlamentari di versare al Fondo dei contributi volontari pari a metà dello stipendio (l’indennità netta è di circa 5 mila euro) più la quota della diaria (circa 3.500 euro al mese) non spesa.
Sono così affluiti al Fondo, dalla fine del 2013 a oggi, 23,2 milioni di euro che hanno favorito 5.735 operazioni di microcredito, cioè sono stati garantiti dei prestiti per 178 milioni. Questi solo in 97 casi non sono stati restituiti e solo in 4 casi l’impresa è fallita.
Sul sito del M5S si trovano tutte le informazioni su come accedere al Fondo.
Il Movimento, inoltre, ha stipulato convenzioni con i consulenti del lavoro e i commercialisti per offrire assistenza nella compilazione della domanda e fornisce la lista delle banche alle quali rivolgersi sul territorio e i tassi che offrono sul microcredito.
Grazie ai 23 milioni di stipendi restituiti dagli eletti M5S sono già state finanziate più di 6.000 imprese, producendo oltre 14.000 posti di lavoro. Il microcredito ha ormai quasi 10mila sportelli. Vedi http://www.retemicrocredito.it/index.php…

http://www.movimento5stelle.it/parlamento/microcredito/

Di Battista: “Noi ci siamo tagliati lo stipendio e abbiamo restituito oltre 23 milioni di euro ai cittadini come certificato dal MEF e da tutti i giornali, loro non hanno restituito nulla, hanno preso oltre 40 milioni di finanziamenti pubblici in questa legislatura, hanno ricevuto 9 milioni di euro non si sa da chi come rivelato da un’inchiesta del Fatto Quotidiano e si sono tenuti pure i soldi sporchi di Buzzi. Dimmi chi ti finanzia e ti dirò chi sei.”

Video delle Iene

https://www.iene.mediaset.it/video/restituzioni-false-degli-stipendi-a-5-stelle_13021.shtml

I CONTI NON TORNANO
Viviana Vivarelli
Sembra che alcuni eletti 5stelle non abbiano rilasciati i soldi che si erano impegnati di versare al fondo per le piccole e medie imprese. Sembra che il Ministero dell’economia abbia rilevato un ammanco di un milione di euro. Ovviamente, a 20 giorni dalle elezioni, con notizie come questa i partiti ci vanno a nozze, infangando i 5stelle e trattandoli come se fossero dei ladri (vedi le Iene). A parte che questi versamenti sono interni e volontari e non esiste nessun ladro e nessun reato, poi i conti saranno rifatti e se qualcuno è stato inadempiente pagherà o se ne andrà. Quello che non capisco è perché i 5stelle cadano in questi tranelli, perché non abbiamo conti precisi, perché i soldi non siano trattenuti alla fonte, perché si devono far mettere in piazza come disonesti dal Ministero dell’Economia, perché, se c’è un ammanco, non se ne sono accorti da soli. Siccome i bonifici provenienti dai parlamentari 5stelle vanno su un unico conto bancario, come si fa ad arrivare a fine legislatura per ritrovarsi in queste condizioni? Bastava incaricare un Commercialista (o un Ragioniere) che controllasse i versamenti mensili ! O meglio ancora chiedere che ciascun parlamentare consegni al M5S copia di un “Ordine di bonifico ripetitivo” (previsto da ogni Banca compresa quello di Montecitorio che é il MPS) che é automatico ed é valido fino a revoca ! Qualsiasi ragioniere contabile di Azienda é in grado di gestire una procedura simile !
Anche Grasso non aveva dato al Pd 83.250 euro, in base ai veramente obbligatori concordati dal Pd con le sue cariche, ma, quando gli è stato fatto notare, ha ribadito che era bassa politica diffamatoria. Ora però sono gli stessi compari di Grasso ad usarla contro gli inadempienti a 5 stelle.
La differenza è che i 5stelle, quando scoprono qualche furbetto, lo cacciano, gli altri no.
Comunque, mancano 20 giorni alle elezioni, la macchina del fango contro il M5S aumenterà e ne vedremo di tutte! Tutto sarà valido per dimostrare che i 5stelle sono ladri come gli altri e si deve essere ben difesi.
.
Maurizio
La parola onestà ha un senso solo se pronunciata dal M5S e alcuni comportamenti marginali da parte di uomini deboli, infedeli rispetto ai loro impegni morali ed etici non spostano di un millimetro il significato identitario che questa parola ha assunto per questo Movimento e per chi lo sostiene. Il M5S vive in un panorama di partiti altri, popolati totalmente da ladri e corrotti incalliti che si appropriano di denaro pubblico da anni rubandolo per se stessi, ma che predicano tutto e il contrario di tutto pur di confondere la gente e apparire ciò che non sono mai stati in realtà. Questo, pur di restare seduti in Parlamento o al Governo di un Paese che hanno massacrato da oltre 25 anni: ci vuole una faccia tosta senza uguali per riuscire a dire ciò che dicono oggi di se stessi e ancor di più per quello che vomitano contro il M5S dopo essere stati tutti, da dx fino a sx, per anni, i professori della truffa elettorale e politica, gli scienziati dell’appalto facile, i luminari del voto di scambio e dei voltagabbana , i campioni del mondo di ruberia del denaro pubblico e le medaglie d’oro di tutte le mafie e di tutte le camorre.
.
Migrero
Il Pd è talmente preciso che stiamo ancora aspettando la lista dei donatori della Leopolda. Oppure cosa c’era scritto sul foglio del Patto del Nazareno, oppure ancora quanto si sono fregati i condannati e gli indagati che militano nelle sue file e che vengono regolarmente candidati come nulla fosse.
Non fare ridere dai…!
.
stefano
Ricordate i calzini blu del Giudice Mesiano? O i pedinamenti per gli incontri trans di Marrazzo? E’ partita la macchina del fango per screditare gli avversari politici e spostare l’ago della bilancia. Da qui alle elezioni le tenteranno tutte, mesteranno anche nei più insignificanti particolari, inventeranno e amplificheranno qualsiasi fatto che puntualmente si scioglierà come neve al sole, si faranno appoggiare dalle corazzate televisive asservite per dimostrare che tutti sono corrotti come loro. Il M5S deve essere ben consapevole e vigilare rintuzzando in tutti i modi questi strumentali attacchi.

Maurizio
Il Fondo di garanzia delle Pmi, voluto da Prodi, che è istituito presso il ministero dello Sviluppo economico (Mise) nel suo complesso ha una dotazione di oltre 1,5 miliardi di euro (messi dal Governo) e serve a permettere alle piccole imprese, se rispettano alcuni requisiti, di ottenere dei finanziamenti dalle banche senza dare in cambio una garanzia reale, come una casa o un capannone.
Il fondo garantisce alle banche l’80% del valore finanziato.
È gestito da un pool di cinque banche (tra cui Mps Capital Services Banca per le Imprese) che sono guidate dalla Banca del Mezzogiorno- Mediocredito Centrale…”.
Meritorio quanto fatto da alcuni 5S ma… non esageriamo!

M5S convinto
Occorre considerare che, quando il M5S è venuto a conoscenza di fatti gravi tali da dover prendere dei provvedimenti, li ha sempre presi, SEMPRE al contrario degli altri partiti. E questo è stato il comportamento corretto perché molti fatti non potevi conoscerli prima, non hai la possibilità di sapere tutto di tutte le persone che gravitano attorno al M5S, è impossibile prevenire certi fatti ed è corretto poi agire per “correggere” l’errore. Ma in questo ce li aveva in casa gli strumenti per prevenire ed era suo DOVERE farlo. Non è concesso venirlo a sapere dopo così banalmente. Come puoi presentarti come forza di Governo se ti perdi questi pezzi ? I conti di uno stato sono di ben diversa complessità rispetto ad un conto corrente per il microcredito. D’accordo?

LE COSE SI METTONO MALE…PER I PARTITI
Bruno p. Napoli

Cosa accadrebbe nel mondo accademico della politica nostrana se in massa tutti gli elettori votassero il M5S lanciandosi oltre quella fatidica soglia del 50%?
Signori, rimborsopoli, vera o falsa che sia, è ancora da provare, ma è divenuta un disperato appiglio per tutta la nostra stampa e per la nostra tv per cercare di distrarre l’opinione pubblica perché le cose si mettono davvero male per i partiti.
Il consenso del M5S cresce ogni giorno e il M5S, anche secondo le statistiche dei sondaggisti calmierate dal sistema, è il primo partito che non prevede nessuna alleanza preventiva e nessuna cessione o acquisizione di transfughi per cercare di accalappiare voti.
Gli uomini sono uomini e possono sbagliare ma il M5S ha dimostrato più volte di non permettere la perseveranza dell’errore meglio però non farlo sapere alle moltitudini.
Ci sarebbe anche la lode per molti di aver versato parte del proprio stipendio per un opera pia ma anche questa è una cosa che deve passare in sordina.
L’essere “puri” da parte del M5S, così come afferma la stampa prezzolata, non significa appartenere ad una setta ma semplicemente iniziare un percorso democratico dove possano trionfare onestà e meritocrazia.
Può capitare un incidente di percorso? Può, eccome, ma bisogna correggere l’errore, è per questo che siamo sulla Terra altrimenti come si fa a diventare “competenti” come i nostri politici dove il perseverare è diventata la normalità?
E’ davvero incredibile come un sistema marcio da decenni possa unire tutte le forze per boicottare un Movimento di cittadini mascherando il silenzio di decenni di schifezze con il frastuono della sedicente rimborsopoli.
Le elezioni si avvicinano, è il momento di spararle più grosse, ma è una commedia di antica data.
.
Viviana
Reati non ce ne sono ma il danno di immagine che alcuni hanno fatto al Movimento è indubbio. Diamoci pace! Su questa Terra la perfezione non esiste. Ma abbiamo tutti i diritti per tenderci in ogni modo, almeno siamo gli unici a proporcelo e a faticare per mantenerci su una retta via. Poi le cadute accidentali o volute ci sono e ci saranno sempre. Siamo umani, perciò fallibili. Resta la soddisfazione di avere uno scopo nobile e di tendere ad esso. E siamo l’unica forza popolare dove chi sbaglia paga, mentre altrove chi sbaglia è premiato e confermato per errori molto più gravi che non sono inadempienze interne ma veri reati penali. Certo, occorre migliorare i controlli, non solo perché ciò è giusto ma perché faranno di tutto per sottolineare i nostri punti deboli per far credere che siamo uguali a loro. Ma vi sembra normale che i veri ladri si sgomitino così tanto per parificarci a loro mentre sarebbe molto più meritorio che facessero qualcosa per punire i propri corrotti? A questo punti di infamità siamo arrivati? Che i cattivi si diano da fare per dimostrare che noi non siamo tutti buoni mentre non muovono un dito per essere migliori loro?
.
Ennio Giannascoli
“La notizia in un Paese normale è che M5S ha restituito 23 milioni e 100mila euro di stipendi e questo è certificato da tutti quanti e ci sono 7mila imprese in Italia che lo testimoniano perché quei soldi hanno fatto partire 7mila imprese e 14mila posti di lavoro. Se ci saranno controlli da fare li stiamo facendo, ringrazio chi ha fatto queste inchieste ma questo è un Paese strano in cui restituisci 23,1 milioni e la notizia è che manca lo 0.1”

DESSI’, MARTELLI E CECCONI
Viviana Vivarelli
E’ questione di coerenza. Se diciamo di voler fare certe cose, le dobbiamo realmente fare. E se qualcuno sgarra, lo dobbiamo punire. Intanto le accuse devono essere verificate. Ma se lo sono, sorge un problema, perché a oggi le liste sono irrevocabili, queste persone, se non sono scagionate, risultano in fallo. Il collegio dei probiviri è al lavoro per decidere le sanzioni da comminare ai due, rei di aver truccato le rendicontazioni. Di Maio ha chiesto l’espulsione o la sospensione. A rigore i due non potrebbero proseguire la loro campagna elettorale e dovrebbero essere sfiduciate dal Movimento. Per legge possono solo continuare. Martelli è in corsa nelle Marche contro Minniti. Cecconi è a Pesaro e Urbino. Intanto però restano candidati e, se eletti, potranno rinunciare solo a Camere insediate. Con un problema nell’uninominale. Il Collegio è a rischio di nuove elezioni. Non è cosa da poco. Al momento, in attesa del verdetto dei probiviri, i due sono nella stessa situazione di Emanuele Dessì, candidato M5S (in seconda posizione nel collegio plurinominale numero 3 del Lazio), costretto a firmare un atto di rinuncia al seggio dopo un controverso video con un esponente del clan Spada di Ostia e la questione della casa comunale in cui vive pagando 7,7 euro mensili. Sono dunque dei candidati ‘fantasma’. Una volta presentate le liste elettorali, infatti, non c’è modo per un partito di cambiarle. Quindi per Dessì, Martelli e Cecconi, nel caso che siano eletti, la rinuncia al seggio potrà avvenire solo una volta che le nuove Camere si saranno insediate. E a fronte delle dimissioni (che dovranno essere approvate dalla Camera di appartenenza) gli scenari sono diversi.
La legge prevede che il seggio vacante di un parlamentare eletto in un collegio plurinominale (ovvero con la quota proporzionale) sia “attribuito, nell’ambito del medesimo collegio plurinominale, al candidato primo dei non eletti, secondo l’ordine di presentazione”.
Ma la procedura nei collegi uninominali è diversa. “Nel caso in cui un seggio rimanga vacante, si procede ad elezioni suppletive”. Insomma, occorrerebbe votare di nuovo. E Cecconi si presenta per la Camera, sia in un collegio plurinominale (Marche 02), che in uno uninominale: 06 Pesaro, dove ha qualche possibilità di essere eletto visto che, secondo le stime di Vassallo pubblicate da Repubblica, il Ministro Marco Minniti (Pd) viene dato al 32,88%, Anna Maria Renzoni Bizziccheri (Fi) è al 28,77 per Cecconi è accreditatodi un 28,06 %.
Più consistenti, per Cecconi, le possibilità di essere eletto nel plurinominale: è infatti capolista al collegio Marche 02. Situazione analoga a quella di Martelli, capolista per il plurinominale al Senato nel collegio Piemonte 02. Più incerta, ma non impossibile, anche la situazione di Dessì: è al 2° nel plurinominale del Senato per Lazio 03, un collegio che elegge 7 Senatori.
A questo punto l’elettore cinquestelle sa in partenza che (se agli annunci seguiranno le rinunce) a Camera e Senato il suo voto manderà qualcun altro: nel collegio Marche 02, la seconda in lista dopo Cecconi è Patrizia Terzoni; Martelli invece dovrebbe eventualmente lasciare il seggio a Mariassunta Matrisciano mentre al posto di Dessì andrebbe Marinella Pacifico. Quanto al collegio uninominale 06 Pesaro, come detto, nel caso di elezione di Cecconi e di sua rinuncia, gli elettori sarebbero chiamati di nuovo alle urne.
In vista delle elezioni, Di Maio oggi adotta la linea dura: “Chiediamo l’espulsione o la sospensione. Intanto la cosa più importante è che loro abbiano già restituito i soldi con un bonifico. E’ una cosa grave: io ho semplicemente segnalato ai probiviri ed ho chiesto tramite i nostri contatti di restituire i soldi ma perché mi hanno deluso molto”.
Il collegio dei probiviri (Riccardo Fraccaro, Paola Carinelli, Nunzia Catalfo) sta valutando il da farsi, indeciso se procedere con l’espulsione o la sospensione. Da un lato, c’è la volontà di optare per l’espulsione perché il Senatore Martelli e il deputato Cecconi, ex Presidente del gruppo di Montecitorio hanno dichiarato il falso e integrato il dovuto solo una volta scoperti. Dall’altra, però, tra i probiviri c’è chi si interroga sulla sospensione, ragionando sul fatto che i due hanno restituito l’ammanco immediatamente, rinunciando all’elezione.
Ma i probiviri devono fare i conti con la richiesta di espulsione di Di Maio. Anche perché sarebbe la terza grana con la quale deve fare i conti il Movimento, dopo la vicenda di Emanuele Dessì e la quarta di Strasburgo che riguarda l’eurodeputata Cristina Belotti.
Sull’ipotesi dell’espulsione, Lorenzo Borré è sicuro che non ci siano le condizioni. Secondo il legale, ormai diventato un incubo per il Movimento per il numero di ricorsi contro espulsioni, le eventuali sanzioni di espulsione o sospensione nei confronti del deputato e del Senatore M5S da parte del collegio dei probiviri potrebbero essere impugnate davanti ad un giudice ed annullati. E questo, sottolinea Borrè, proprio a causa della recente costituzione della nuova associazione M5S alla quale anche Cecconi e Martelli hanno aderito a fine dicembre 2017.
La regola base del diritto, sottolinea Borrè, è che nessuno può essere punito per un fatto commesso prima dell’entrata in vigore della regola: “I fatti di cui sono accusati Martelli e Cecconi riguardano avvenimenti accaduti prima della nascita della nuova associazione a cui hanno aderito, del suo regolamento e del nuovo collegio dei probiviri” fa notare l’avvocato. Né su di loro vigono più le regole previste dalla precedente associazione M5S, quella in vigore quando sono stati commessi i fatti in quanto, fa notare ancora Borrè, quell’associazione i due parlamentari M5S ormai l’hanno abbandonata.

DI MAIO
“Ieri – ha detto il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio – abbiamo fatto le verifiche e quello che è venuto fuori è solo un problema di contabilità del Mise e del Mef. Sostanzialmente gli ultimi bonifici che stiamo facendo in questi giorni, non per correre ai ripari ma perché stanno scadendo le ultime rendicontazioni, non sono stati ancora accreditati sul conto, ma risultano sul nostro sito internet”.
“Sono contento di questo fuoco di fila contro il M5S, perché ieri, per esempio, ‘la Repubblica’ ha certificato per la prima volta nella storia che abbiamo restituito 23 milioni di euro. Ora 23,1 o 23,2 è un problema di contabilizzazione. Ma abbiamo dimostrato che se c’è qualcuno che fa il furbo noi lo mettiamo fuori.”…
.
Il presunto giornalista Sallusti che sulla carta igienica del suo padrone scrive ” disonestà disonestà ” rivolto ai 5 Stelle, è lo stesso che definisce Dell’Utri un galantuomo.
servodelnano
.
Liviana
Sinceramente mi sono scoglionata di sentire gentaccia far le pulci su quello che ilM5S restituisce dei loro stipendi, mentre gli altri non sborsano un cent!
A questo punto vi dico: TENETEVI TUTTO, tanto la gran parte degli italiani non merita i vostri sacrifici!
.
Il servizio delle Iene sulle donazioni non fatte dai 5stelle diceva: ‘Prima parte’. Dunque ci saranno altre parti? Qui c’è da aspettarsi di tutto. La macchina dal fango allestita da Berlusconi, a cui subito si è attaccato Renzi, farà di tutto per demolire la nostra immagine. Non hanno nessun programma credibile, non possono presentare che i loro malfatti ed errori, a quel punto non resta loro che demolire la nostra immagine facendoci passare per delinquenti anche dove non esiste nessun reato. In tal modo gli Italiani che hanno sempre votato per loro torneranno a votare per loro, convinti che, se tutti sono uguali, tanto vale ripetere il vecchio voto.

DA QUALE PULPITO
Bruno p. Napoli

Renzi parla, attacca, fa battute ortofrutticole contro il M5S (“Ma quale paio di mele marce, qua abbiamo un intero ortofrutta!”) ma si tratta dello stesso Renzi?
Quello che doveva scomparire dopo il referendum costituzionale,quello della famiglia e degli amici in Consip e nelle banche bollite.
Quello che ha fatto la soffiata a De Benedetti sulla pelle dei contribuenti per fargli guadagnare 600.000 euro a tavolino,quello degli amici del petrolio che spesò la Guidi per silenziare l’affaire delle trivellazioni.
E ancora quello che ha venduti armi agli arabi per far contenti i signori della guerra dentro e fuori i nostri confini,quello che voleva svendere i servizi delle regioni alle multinazionali,il campione del debito pubblico in pochi anni,quello degli 80 euro agli statali ammazzando le pmi,quello delle province mai abolite,amico di impresentabili in tutte le salse e in tutte le fritture.
Il signorotto di Rignano che avvantaggia l’azienda di famiglia “EVENTI 6” che durante la sua legislatura,guarda caso,da nana diventa un gigante del fatturato.
Renzi,Renzi,Renzi.Le percentuali di voto qui al sud nei riguardi del PD si aggirano intorno al 10%,fattene una ragione.

Kilgore
Ladri de’ che? Ormai siete giornalai impazziti? Sono stipendi di Parlamentari italiani, ne possono fare quello che vogliono! Non hanno tenuto fede a un impegno con il M5S, ne pagheranno le conseguenze con il M5S.
.
ANTONIO BORDIN
Renzi, quello che ha nell’armadio gli scheletri di Consip, MafiaCapitale, BancaEtruria, DeLuca, ecc. paragona DiMaio a Craxi per i mancati rimborsi.
A dirgli che ha la faccia come il culo, il culo ti querela
.
Antonio Bordin
Renzi, boss del partito, ha il record nazionale di indagati e non ha mai restituito un euro, che cita Craxi e Mario Chiesa per le mancate restituzioni di due/tre deputati M5S è come Al Capone che dà del delinquente a uno che parcheggia in seconda fila
.
Alberto Schiavone
Cioè, fatemi capire bene, il M5S è sotto accusa, da parte di una casta politica ingorda ed a tal punto insaziabile (!) di soldi pubblici tanto che molti dei suoi esponenti sono condannati, imputati o indagati per corruzione, perché , dopo aver rinunciato a 45 milioni di rimborsi elettorali (che tutti gli altri si son puntualmente pappati , i suoi parlamentari non hanno restituito abbastanza ai cittadini come microcredito per aiutare le imprese italiane ??? 😳 🙄 😂 😂 😂
.
Antonio Bordin
Perché, in fin dei conti, gente come Zucconi è sempre stata sempre dalla parte dei vari DellUtri che hanno infestato questo disgraziato Paese.

Berlusconi: «a differenza dei grillini, noi abbiamo un passato di cui esser fieri». Una condanna per frode fiscale e Dell’Utri in galera per concorso esterno in associazione mafiosa. [antonio_carano]

HARRY HALLER
In TV c’è er Tanfo che Spira: imperdibbile….
A fa’ ‘e pulci ar Movimento, hanno chiamato Fitto, FITTO!!!! Nun ce se crede, hanno chiamato n’puzzone de quella manica de Puzzoni de Porca Italia, er partito più seguito da ‘a Maggistratura; Fitto, lo stesso Fitto che (…)
“Il capolista dei berlusconiani alla Camera in Puglia è stato riconosciuto colpevole in primo grado di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio. Assolto da peculato e da un altro abuso d’ufficio. A incastrare il parlamentare la presunta tangente da 500mila euro che il politico del Pdl avrebbe ricevuto dall’editore e imprenditore romano Giampaolo Angelucci (del Pd)”
No, nun ce se crede…..
.
IFQ
I vertici e lo staff al lavoro per controllare le cifre effettivamente restituite e individuare chi ha mentito (ora controllano?). Da aggiungere alle cifre mancanti gli oltre 200mila euro che gli ex hanno continuato a donare. Oggi i parlamentari uscenti convocati a Roma per documentare i rimborsi. Dopo l’ammissione del deputato Andrea Cecconi e del Senatore Carlo Martelli, ieri sera c’è stata l’autosospensione di Maurizio Buccarella. Ma c’è la consapevolezza che i nomi sono di più. Di Maio si è presentato stamattina negli uffici dell’Istituto di credito che è a Montecitorio. In sua compagnia, oltre allo staff M5S, c’era l’inviato de “Le Iene”, Filippo Roma, tra gli autori dell’inchiesta sulle “restituzioni” dei parlamentari M5S. La presenza di Di Maio in banca mostrerebbe la volontà del leader di fare chiarezza sulla vicenda: è presumibile che abbia chiesto allo sportello bancario di fornirgli copia dei bonifici al Fondo per il microcredito del Ministero dello Sviluppo sul quale i pentastellati devolvono parte del loro stipendio. Secondo l’ultima ricostruzione mancano 1,4 milioni di euro.
“Verifiche su di me? Non lo so, spero che stiano verificando tutti”, ha detto il deputato Danilo Toninelli ai microfoni di ‘6 su Radio 1’. “Io ho restituito metà del mio stipendio dal marzo del 2013 ad oggi fino all’ultimo centesimo e ne sono felice – prosegue Toninelli – chi oggi ci attacca sparlando, dicendo cose come ‘rimborsopoli’, si dovrebbe vergognare perché per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana non solo un partito politico non spolpa le tasche degli italiani, ma rifiuta 42 milioni di euro di rimborsi pubblici che ci spettavano e restituisce metà dello stipendio. Stiamo verificando perché non potevamo farlo prima”.

Arsenio 65
Rimane sempre un’opzione migliore e più saggia di quella di non votare gli sfascia Paese ed i ladri veri certificati, anche perché rubare significa appropriarsi indebitamente degli averi di altri o dei beni comuni ma non dei propri. Capisco che con l’abitudine a certa politica si perda il senso di certe cose (e dei reati) ma quello che è successo tra i 5S semmai è tradimento, tradimento del gruppo e dei principi morali del gruppo e sarà risolto dal gruppo stesso e non dalla magistratura perché non c’è reato.
Lo facessero tutti gli altri, magari cominciando prima a restituire 23 milioni come han fatto i 5S dando la possibilità a centinaia di piccoli imprenditori di avviare un’attività che porterà lavoro a molti disoccupati, restituendo quei milioni dei quali si è sempre dubitato e che finalmente oggi, cercando lo scandalo, sono stati certificati.
Se c’è qualcuno che sottilizza sono quelli che rivotano i condannati, i ladri certificati, quelli veri e che, quando qualcuno fa davvero bene, volta la faccia dall’altra parte 🙂
.
Stefano Simeoni
Il M5S è riuscito ad eleggere fra le sue fila un 99% di gente onesta. Il che è sorprendente, visto che trattasi comunque di italiani.
.
Luigi Di Maio
Oggi ho incontrato Filippo Roma de Le Iene. Come promesso l’ultima volta che ci siamo incontrati, abbiamo verificato tutti i bonifici che ho effettuato al fondo del Microcredito per un totale di oltre 150.000 euro, certificato dal direttore della banca. Ho anche rinunciato alle indennità aggiuntive da vice Presidente della Camera. In tutto ho restituito o rinunciato in 5 anni di legislatura a più di 370.000 euro. Alcuni portavoce hanno violato le nostre regole e non hanno donato tutto quello che avrebbero dovuto. Un tradimento dei nostri principi e della fiducia dei nostri iscritti. Per questo saranno cacciati dal MoVimento e si sono impegnati a rinunciare all’elezione. La stragrande maggioranza dei nostri portavoce hanno ottemperato gli impegni presi e infatti nel fondo per il microcredito ci sono oltre 23 milioni di euro. Abbiamo chiesto al MEF l’elenco completo dei bonifici e chi non risulterà in regola per me è già fuori. Non facciamo sconti a nessuno, tantomeno a noi stessi e pubblicheremo la lista completa.
Chi pensa di farci la morale abbia la dignità di starsene zitto e andarsi a nascondere. Renzi, che non conosce la Storia italiana, ci ha paragonato a Craxie al mariuolo Chiesa. Mario Chiesa venne colto in flagrante mentre accettava una tangente di sette milioni di lire, in seguito vennero scoperti suoi conti in Svizzera di miliardi di lire. Chiesa non era uno che restituiva poco, era uno che si fotteva tanto. Non mi stupisce che Renzi non comprenda la differenza. I suoi parlamentari non hanno restituito un centesimo. Si sono intascati milioni e milioni di euro a sbafo. Tutti i soldi che noi abbiamo messo lì dentro permettendo la creazione di oltre 7.000 imprese, loro se li sono messi in tasca. Ognuno di loro mentre milioni di italiani stanno in condizioni di povertà ha preso una media di 145.000 euro a testa a cui avrebbero potuto fare a meno. Ingordi! Senza considerare il vitalizio, le auto blu, l’aereo blu, l’elicottero blu e tutti i loro osceni privilegi.
Hanno arraffato il più possibile L’unica cosa che Renzi ha restituito agli italiani è il traditore della Patria Silvio Berlusconi. Renzi come livello di promesse mancate è ben al di sotto delle nostre mele marce: aveva detto che se perdeva il referendum che aboliva il Senato si sarebbe ritirato dalla vita politica e oggi è candidato al Senato. E’ partito da rottamatore e si è ridotto a macchietta della politica. Da Renzi a Razzi il passo è breve.

Dino Giarrusso
Non si sono accorti che il tesoriere della Margherita Lusi si era imbertato decine di milioni di euro di soldi pubblici,
non si sono accorti che Cuffaro avesse rapporti con la mafia,
non si sono accorti che l’iscritto al PD Buzzi (il quale foraggiava riccamente le campagne elettorali di Marino, Battaglia, Giansanti, Alemanno, Alfonsi e tanti altri), avesse creato un sistema di corruzione e potere così potente e vischioso da essere definito “mafia capitale”,
non si sono accorti che Coratti, Ozzimo, Odevaine, Tassone stando alle sentenze di condanna fossero parte di quel sistema marcio,
non si sono accorti che il tesoriere della Lega ,
Belsito ,comperava diamanti e la famiglia Bossi lauree farlocche in Albania con soldi pubblici,
non si sono accorti che i loro consiglieri regionali usavano i soldi dei cittadini italiani per comperare mutande verdi, fuoristrada, vibratori, vini di lusso e altri beni personali,
non si sono accorti di Galan in veneto, di Formigoni in Lombardia, di Genovese in Sicilia, e di centinaia di altri in tutta Italia,
non si sono accorti dell’oceanico debito pubblico che hanno creato e della povertà in cui hanno ridotto il Paese.
Non si sono accorti di nulla, in questi trent’anni, e oggi dicono a noi che siamo inadatti a governare?
Ma con che faccia, dico io, questi signori si permettono di parlare?
.
Più si avvicina il 4 Marzo e più leggo post di ex grillini, che all’improvviso hanno scoperto, con i loro potenti mezzi di informazione, che il M5S è colluso con i poteri forti. Di Maio firma accordi segreti con le banche americane, Lorenzo Fioramonti è un infiltrato della troika e della Cia. Beppe è andato sul Britannia a fare accordi segretissimi con i potenti della terra. Inoltre i nostri onorevoli non è vero che restituiscono gli stipendi, che rinunciano ai finanziamenti, anzi, spendono più degli altri politici.
Poi si aggiungono i nostri elettori che rimangono frastornati se due dei nostri non hanno restituito gli ultimi mesi di stipendio, quindi non sanno più per chi votare. (Forse non conoscono le regole del M5S) o forse non sono M5S nell’anima.
Ai primi “scienziati” vorrei porre alcune domande: “Ma se tutti i poteri forti sono in accordo con noi, come mai hanno alzato una linea Maginot per impedirci in ogni modo di andare al Governo? Come mai hanno fatto una legge elettorale per impedirci di vincere? Come mai tutti i media sono schierati per calunniarci in tutti i modi, e per impedirci di pubblicizzare il nostro programma? Come mai Americani, Tedeschi, Merkel, Junker, Moscovici, Macron. stanno facendo propaganda ad un delinquente che è terrorizzato dal M5S, per farlo tornare al Governo?
Questi scienziati ex grillini, allora preferiscono che tornino Amato. Passera. Tremonti. Monti. Letta. Prodi. Renzi e Berlusconi? Anziché i nostri cospiratori contro il popolo?

Andrea Vallasca
Sentire Matteo Renzi, telefonista di De Benedetti, e Sallusti, fido Dudu’ del pregiudicato di Arcore e di Forza Indagati, dare lezioni di moralità a un Movimento in cui chi sbaglia paga, ha del ridicolo. Entrambi rappresentanti di Partiti che hanno nelle loro fila indagati, rinviati a giudizio, condannati, anche per reati come concorso esterno in associazione mafiosa, peculato, corruzione, voto di scambio. Dopo non avere, in tutta una vita, restituito un solo euro agli italiani, Renzi apre la questione morale sul nostro Movimento, la loro di morale se l’hanno mangiata a colazione spedendo in soffitta Berlinguer per governare con un indagato per strage. Chi ha sbagliato pagherà, sia chiaro però che si tratta di violazioni di ordine morale e non penale, in casa nostra non si aspetta la magistratura per fare pulizia.

Luca Cioni da IFQ
“I bonifici–spiegano fonti del ministero dello Sviluppo Economico–“ci arrivano senza che sappiamo a quando si riferisce il versamento e chi lo effettua,a volte con uno sfasamento anche di 2 mesi,così che,se un parlamentare versa al 31 di dicembre,la contabilità dell’accredito di quel versamento girata dal Mef potrebbe arrivarci a febbraio”. Insomma, una parte dei rimborsi può essersi incagliata al minist.dell’Economia,dove in prima istanza giungono le restituzioni.
“Abbiamo solo una rendicontazione da parte del Mef dei soldi che affluiscono,non sappiamo chi versa e chi no,abbiamo solo il totale–spiega il min.Calenda.
Quindi:
1)la cifra che sembra mancante(1 milione di € potrebbe essere non corretta in quanto la contabilità dell’accredito dei bonifici del MEF non è aggiornata
2)il Min.dello sviluppo economico NON CONOSCE chi ha fatto il versamento e quanto ha versato singolarmente ma sa solo il totale versato
Cade l’accusa al M5S di non aver controllato,in quanto il M5S non ha accesso al conto sul quale vengono versati i bonifici per il microcredito che è un conto del MEF.
Domanda:il presunto ex attivista del M5S come faceva a sapere chi ha fatto il furbo e quanto veramente aveva versato nel fondo se tali informazioni non le conosce neppure il MEF? L’intervistato delle Jene non era un ex grillino deluso ma un dipendente della banca che aveva accesso ai movimenti contabili. I mesi dove non risultavano gli addebiti relativi ad ordini di bonifico li ha incrociati con i dati disponibili sul sito tirendiconto.it e il gioco è fatto. Poi ha pensato bene di vendersi lo scoop nel momento più opportuno, quando glielo avrebbero pagato meglio. Il Movimento deve comunque ringraziarlo per aver portato alla luce un comportamento alquanto poco dignitoso di alcuni(spero pochi) portavoce del M5S.
Ma, se vogliamo essere precisi, l’unica irregolarità punibile dalla legge l’ha commessa l’intervistato, avendo reso pubblici dei dati bancari che per la privacy sono secretati.
.
Francesco Pomponio
Compra e legge Repubblica tutti i giorni. Il suo psichiatra decide che non ci sono più speranze di guarigione.

foisluca84
Renzi insulta Di Maio: “Siete come il Pd”.


IL SORPASSO

Marco Travaglio– 14 febbraio 2018
Ieri facevo i conti degli inquisiti nelle liste e ho scoperto un fatto davvero avvincente: il Pd ha superato Forza Italia. Se c’era una certezza, fino alle scorse elezioni del 2013, era che il Pd, per quanti sforzi facesse, non sarebbe mai riuscito a eguagliare le quote marron dei berluscones. Renzi ce l’ha fatta: nelle liste del Pd troneggiano 27 fra indagati e imputati (senza contare i 3 nelle liste alleate: 2 in Civica Popolare della Lorenzin e 1 in Insieme), mentre in quella di FI sono appena 22 (ampiamente rimpinguati dai 6 della Lega, dai 6 di FdI e dagli 8 di Noi con l’Italia). Poi ci sono LeU a quota 3 e i 5Stelle a quota zero. Lo storico sorpasso è tutto merito di Matteo Renzi, che ha nominato tutti i candidati, senza neppure l’alibi delle primarie (“ce lo chiedono gli elettori”). Ora, uno che riesce a candidare più inquisiti del primatista mondiale B., tutto dovrebbe fare fuorché parlare di impresentabili altrui. Dovrebbe starsene schiscio, parlar d’altro e sperare che i giornaloni continuino a nascondere i suoi. Invece non so se avete visto il suo minuetto dell’altra sera con Alessandro Sallusti a Otto e mezzo. Se ve lo siete perso, recuperatelo: ne vale la pena. Il capocomico era Matteo, il direttore del Giornale faceva la spalla. Parlavano, pensate un po’, di questione morale. Quella di babbo Tiziano o di Luca Lotti per Consip, o magari quella di Pier Luigi & Maria Elena Boschi? Quella del padrone B. pregiudicato per frode, indagato per strage e prescritto per corruzioni e falsi in bilancio vari e assortiti?
No, quella dei 5Stelle, che danno la caccia ai loro parlamentari che non hanno restituito parte dello stipendio: cioè che hanno fatto quello che hanno sempre fatto tutti i deputati e i Senatori della storia della Repubblica dal 1948 a oggi. Ogni tanto Renzi esagerava col giustizialismo a casa d’altri. Tipo quando, in evidente stato confusionale, ha tuonato: “I 5Stelle ci fanno la morale, ci accusano di avere impresentabili, ma, se guardiamo la storia dei rimborsi che cresce ogni giorno, vediamo che sono diventati l’arca di Noè, dove stanno salendo truffatori, scrocconi, riciclati di altri partiti politici e massoni… Stanno eleggendo i Scilipoti (sic: non ‘gli’, ma ‘i’, ndr) e i Razzi della nuova generazione”. Sallusti, imbarazzatissimo, si faceva piccolo piccolo e pigolava frasi di circostanza, perché ogni categoria evocata da Renzi gli rammentava o al padrone (“massoni”, “truffatori”) o qualcuno del suo giro (“riciclati di altri partiti”, “i Scilipoti e i Razzi”). Ma il primo a cui avrebbero dovuto fischiare le orecchie era proprio Renzi.
Alla parola “rimborsi”, dovrebbe spiegare perché ha messo in lista una decina di indagati nelle varie inchieste sulle Rimborsopoli regionali: non per essersi tenuti lo stipendio previsto dalla legge, ma per avere rubato sui rimborsi istituzionali per le proprie spese private. Alla parola “restituzioni”, dovrebbe spiegare perché il Pd non ha ancora restituito i 15 mila euro di finanziamenti che gli ammollò il compagno Salvatore Buzzi, quello di Mafia Capitale. Alla parola “massoni”, dovrebbe avere un po’ di rispetto per il suo amico Denis Verdini, imputato per la loggia segreta “P3”. E per gli amici di papà Tiziano e di babbo Boschi: tipo il massone sardo-toscano Emiliano Mureddu (poi arrestato per bancarotta), vicino di casa del primo e accompagnatore del secondo al famoso vertice romano con Flavio Carboni, bancarottiere con condanna definitiva, per il famoso salvataggio di Banca Etruria. Alle parole “Scilipoti”, “Razzi” e “riciclati di altri partiti”, dovrebbe portare un po’ di riconoscenza per tutti gli ex berlusconiani di Ncd e di Ala che hanno sorretto per tre anni il suo Governo e poi quello di Gentiloni. E magari spiegare perché ha candidato nel Pd 20 ex eletti in Forza Italia, gente che per anni ha votato le leggi vergogna di B. e addirittura la celeberrima mozione su Ruby nipote di Mubarak. Oppure sono riciclati come Razzi e Scilipoti solo quelli che abbandonano il Pd per altri lidi, e non quelli che compiono il percorso inverso?
Ma il meglio Renzi l’ha dato quando ha paragonato Di Maio a Craxi, facendo rischiare un colpo apoplettico al povero Sallusti e costringendo il suo portavoce a una frettolosa quanto imbarazzata rettifica: “Di Maio dice che farà fuori le mele marce dal movimento? Veramente è un’ortofrutta più che mele marce. Questa frase mi ricorda Bettino Craxi con Mario Chiesa e ‘il mariuolo’. Ma di cosa stiamo parlando?”. Ecco, appunto, di cosa stiamo parlando? Craxi e Mario Chiesa furono condannati per tangenti miliardarie, grazie alle indagini del pm Antonio Di Pietro che lui ha appena rifiutato di ricandidare e del pool Mani Pulite che lui tre anni fa accusò di “barbarie giustizialista”, senza neppure versare il copyright a Craxi e a B. I parlamentari del caso 5Stelle non hanno violato alcuna legge, ma il codice etico del loro movimento sulla “restituzione”, cioè sul taglio dei loro stipendi. Un codice che suscita comprensibilmente l’ilarità del leader Pd: “Lasciamo da parte i rimborsi, anche se per me è una presa in giro nei confronti degli italiani questa continua evocazione dei 20 milioni di euro, visto che il Fondo per le piccole e medie imprese vale 20 miliardi di euro di prestiti”. Certo, 23 milioni sono pochi. Potrebbero essere almeno il triplo se anche i parlamentari del Pd si fossero tagliati lo stipendio per cinque anni. Perché Renzi, prima di parlare, non chiede anche ai suoi di tagliarsi la paghetta e “restituire” le eccedenze? Sarebbe uno splendido spettacolo, in un partito che è riuscito a bocciare la sua stessa legge Richetti sui tagli ai vitalizi. Poi, però, bisognerebbe raddoppiargli la scorta.

LA DEMOCRAZIA IN VENDITA
viviana vivarelli
Il Parlamento è un suk, dove Senatori e deputati si mettono in vendita passando da un partito a un altro per denaro. Le compravendite di Renzi e di Berlusconi non indignano nessuno. I media, tutti concentrati sui bruscolini del M5S, nemmeno ne parlano. Eppure già nel 2010 l’Unità denunciava ‘il mercato delle vacche’. Si era alla vigilia del voto di fiducia sul Governo Berlusconi dopo che Fini era stato cacciato. La sorte del Governo, alla Camera, si giocava su una manciata di deputati. Il 14 dicembre, il Governo si salvò per 3 voti. Furono decisivi per Berlusconi i «sì» di alcuni finiani «pentiti» (Polidori e Siliquini, Moffa si astenne) e quelli dei «responsabili» Razzi e Scilipoti. Le cronache dell’epoca si scatenarono sulla «compravendita» di deputati, sul «mercato delle vacche», sulle promesse di sottosegretariati e commissioni in cambio dell’appoggio al Governo (in effetti Catia Polidori, qualche mese dopo, sarebbe diventata sottosegretaria allo Sviluppo). Si paventò persino dell’esistenza di un listino di prezzi – da 350mila euro in su – per convincere gli indecisi al cambio di casacca. Ma dopo fu anche peggio. Berlusconi fu condannato a 3 anni di carcere per corruzione in concorso con Valter Lavitola per compravendita parlamentare. De Gregorio confessò: “Presi 3 milioni per sabotare il Governo Prodi”, ma poi tutto finì in nulla e tutti i partiti cominciarono a comprare parlamentari a prezzi variabili fino allo schifo di oggi, in cui ben 500 parlamentari hanno cambiato partito in cambio di denaro. Poi ad essere condannati furono pochi, ma lo scandalo perdura anche ora. Hanno fatto del Parlamento un mercato e ancora rifiutano le richieste del M5S di mettere in vincolo di mandato, per cui chi lascia il partito per cui è eletto se ne deve andare fino alle prossime elezioni, e il recall per cui sono gli elettori stessi, schifati da certi comportamenti, che li mandano a casa, come avviene negli Stati uniti. Dicono che vogliono difendere la libertà della democrazia ma non c’è libertà in questo carnaio.
La democrazia è in vendita. Persino i posti degli eletti sono in vendita. I partiti hanno un tariffario che arriva a 150.000 euro. IFQ: “Le chiamano “erogazioni liberali” ma di libero hanno ben poco: quei “contributi volontari” in realtà sono obbligati in forza di scritture private, atti notarili e contratti fatti sottoscrivere ai candidati prima di metterli in lista. Chi non si impegna a versare non viene candidato, chi non versa non sarà ricandidato. Berlusconi obbliga i propri eletto a versargli 900 euro al mese. Il Pd al mese ne vuole 1500.
E persino i manager nominati dal Pd sono obbligati a finanziare il partito. Non solo deputati e eletti a livello regionale e locale, ma pure tutti quelli che i democratici piazzano ai vertici di municipalizzate, enti, fondazioni e via dicendo devono versare al partito. I partiti hanno anche fatto in modo che i versamenti siano esentasse. Con 150mila euro il Pd è quello che propone il seggio al prezzo più caro. Segue la Lega, che ai suoi candidati ne chiede 145mila. Forza Italia si accontenta di 70mila euro. Tutti i partiti impongono ai propri candidati ed eletti una tassa sullo scranno in Parlamento, nei consigli regionali e nei comuni. Ma questi soldi se li intascano i Presidenti di partito, non vanno alla gente. Ma nessuno dice che questo è uno scandalo interamente italiano. Secondo i media lo scandalo sono i 5stelle che li versano per aiutare il mondo del lavoro perché qualcuno di loro ha detto che li versava e poi non lo ha fatto???
.
DI BATTISTA A DI MARTEDI’ molto molto simpatico e appassionato

I suoi libro sono anche molto belli, leggeteli!
A TESTA IN SU
MEGLIO LBERI,LETTERA A MIO FIGLIO

“Per noi è importante individuare oggi un nemico assieme,e il nemico oggi è il potere centrale:una sorta di nazismo centrale,nordeuropeo,che ci sta distruggendo.Stanno proprio creando–anche con il Jobs Act,il TTIP–una sorta di generazione Walmart, o generazione 300 euro,che produrranno sempre più schiavi.Vogliono sostanzialmente colonizzare il Sud Europa”
“Sa cosa significa corruzione?Significa rompere in tanti pezzi. La corruzione ha rotto in tanti pezzi questo Paese,l’ha sbriciolato garantendo abbondanti mangiatoie a pochi e briciole a tutti gli altri. La corruzione ha prodotto il cancro nella «terra dei fuochi» e l’abbandono dell’Italia da parte dei suoi giovani migliori;ha provocato notti insonni a padri che non sanno come pagare gli studi a figli,attacchi di panico di neolaureati che non sanno come trovare lavoro. La corruzione ha prodotto il dramma di imprenditori che preferiscono mettersi il cappio al collo piuttosto che dire in giro che stanno fallendo,le lacrime di malati costretti ad aspettare mesi per trovare un posto letto in un ospedale. La corruzione ha trasformato l’Italia in una giungla dove delinquenti ottengono appalti,conti correnti milionari,case da sogno,barche di lusso che attraccano sulle coste. La Liguria,la Sardegna,il Gargano,dove migliaia di italiani aspettano le briciole da uno Stato corrotto che non sa proteggerli neppure dalla pioggia
A voi dem vorrei ricordare che il M5S non si becca un euro di finanziamento pubblico ai partiti.Zero! Quello che voi vi siete fottuti,e non siete neanche capaci di pagare le sedi di partito a Roma. E dite a quello scroccone di Orfini di cacciare i soldi.E vogliamo sapere quanti soldi il criminale Buzzi ha dato al Pd con Mafia Capitale e se era presente alle vostre cene di finanziamento. Finché non rispondete state zitti. Pezzenti! ”

Non si deve andare in guerra in Libia perché se si va in guerra in Libia l’unico risultato che si ottiene è ricompattare frange terroristiche, tribù, controtribù, tutti contro l’Italia, che già ha tradito una volta e il secondo tradimento non verrebbe mai perdonato. Per cui, se volete un altro Vietnam, andate in Libia, la responsabilità sarà soltanto vostra, altrimenti non si va in guerra in Libia e ancor di più se non c’è un Governo di unità nazionale.

In questo Parlamento anche per essere sudditi degli Stati Uniti d’America è stato teorizzato e avallato il concetto di guerra preventiva, che è una schifezza internazionale, che ha causato i danni in Afghanistan, in Libia, in Iraq e dovunque. Oggi voi passate dal concetto di guerra preventiva alla guerra all’insaputa del popolo italiano, tutto all’insaputa, e non ci fidiamo di alcune parole del Presidente del Consiglio che ha sempre smentito sé stesso, non possiamo neanche fidarci delle vostre parole, ci fidiamo però quanto meno del popolo italiano, che è più sveglio di voi e che sa che questa guerra sarebbe l’ennesima guerra infame e potrebbe portare a un nuovo Vietnam. Non la vuole, il popolo italiano non vuole questa guerra.

[L’Isis] Si sa perfettamente chi li finanzia, come li finanziano, quali sono le industrie belliche che gli danno una mano, chi gli dà i soldi, ma non si può intervenire perché avete le mani legate, perché vi hanno messo lì gli stessi poteri forti che controllano questi traffici internazionali. Si chiama conflitto di interessi, siete regolarmente il conflitto d’interessi e non fate mai gli interessi del popolo italiano.

Se la prima vittima appunto della guerra è la verità, la vagonata di menzogne che vengono dette quotidianamente sulla questione libica ci dimostrano che siamo in guerra e il M5S si opporrà a questa guerra in ogni modo.

Qual è oggi la differenza tra il PD e una banca? Le banche gestiscono in maniera torbida i nostri soldi così come i partiti che si sono intascati miliardi di finanziamento pubblico cambiando il nome in “rimborsi elettorali”. Le banche poi vendono prodotti tossici prendendo per il culo i cittadini dicendo “tranquilli questa obbligazione è sicura” e poi in tanti hanno perso tutti i risparmi. E il PD non fa la stessa cosa? Non piazza prodotti tossici spacciandoli per roba sicura? Non è un prodotto tossico il jobsact? Non sono prodotti tossici la “Buona scuola” o il Bail-In? Non è un prodotto tossico la riforma costituzionale made in Renzi-Boschi-Verdini?
Non ci prende in giro Renzi quando dice: “aboliremo Equitalia?”. La legge per abolire Equitalia il M5S l’ha presentata in Parlamento e il PD l’ha bocciata.

Io voglio votare… io voglio votare perché non li sopporto più… io non li sopporto più! […] È grazie al M5S che qui non c’è… noi abbiamo incanalato la partecipazione su percorsi democratici belli belli! […] Io voglio che i cittadini debbano votare!

A me della carriera politica in sé non frega niente. È proprio così. Ciò che mi interessa è dare un contributo, fin quando sto in Parlamento e quindi rappresento l’interesse generale, per migliorare questo Paese. Anche perché io del M5S non potrò stare tutta la vita in Parlamento – grazie a Dio – e dovrò tornare nel mondo reale. È nel mio stesso interesse migliorare il mondo reale, proprio perché sarò costretto a farvi ritorno.

Ecco i delinquenti a chi li fanno i bonifici !

Dedicata ai furbetti…
Marco
Prima Legge Fondamentale: Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
Seconda Legge Fondamentale: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.
Terza (ed aurea) Legge Fondamentale: Una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.
Quarta Legge Fondamentale: Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
Quinta Legge Fondamentale: La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
.
COME HANNO FOTTUTO I TRENTA/QUARANTENNI
Ciccio Rigoli
Quando ero piccolo io negli anni Ottanta, bastava studiare e la questione era risolta. Una vita gloriosa si stendeva davanti a noi, che avremmo potuto studiare, non avremmo dovuto emigrare, avremmo avuto una vita piena e ricca di soddisfazioni. L’Italia pompava fatturato, i Mondiali di Italia 90 erano la rappresentazione chiarissima di come stava evolvendo e crescendo e godendo questo Paese.
Poi, sarà che siamo arrivati terzi ai Mondiali, sarà che all’improvviso il Pentapartito non c’era più con il bel faccione di Craxi a rassicurarci, sarà che quello che era considerato il più grande imprenditore italiano si è buttato in politica, insomma, la situazione è degenerata. E non solo qui da noi, che alla fine dei conti eravamo abituati ad arrangiarci, ma in tutto l’Occidente, mentre il rising billion del Terzo mondo cominciava a dirci “Ehi, pure noi vogliamo le robe fighe che avete voi!”. I segnali c’erano ma non li sapevamo cogliere, quando ancora Roberto Baggio sbagliava i rigori a Usa 94.
Insomma, ci siamo ritrovati laureati e abbiamo cominciato a scrivere “Dott.” o “Dott.ssa” alla fine dei curriculum ma a nessuno fregava più niente del fatto che fossimo Dott. o Dott.ssa. Bisognava studiare ancora, fare un Master, fare i debiti, e poi raccapezzarsi a passare una vita saltando da un lavoro all’altro.
Insomma, dopo che tutti ci avevano detto “Studia così starai bene”, ci siamo accorti che non era così. E hanno pure cominciato a dire che era colpa nostra che eravamo stati abituati bene e che dovevamo adattarci. E a me viene da dire che non l’avevamo chiesto noi di essere trattati bene, non eravamo stati noi a creare le pubblicità del Mulino Bianco dove tutto andava sempre bene, non eravamo noi ad aver girato i film con Jerry Calà ed Ezio Greggio che ci avevano riempito la testa di successo, di vita bella e soldi facili. L’avevate fatto voi, che oggi siete sessantenni o settantenni e dopo averci riempito di palle sul fatto che voi avevate lavorato duramente ma adesso noi non avremmo fatto la stessa fine vi siete ritrovati con la casa di proprietà mentre noi fatichiamo a mettere insieme il pranzo con la cena. Vi siete ritrovati con più macchine nel garage mentre noi faticavamo a fare l’abbonamento dei mezzi. Ci avete bruciato, maledizione, e ci abbiamo messo anni ad accorgercene. E non avete fatto nulla per prepararci allo sfascio, ce lo siamo ritrovati davanti, e l’unica cosa che avete saputo dirci era: “Adeguati, non c’è budget”. E dove cazzo sono finiti tutti quei soldi? Stanno lì, nelle vostre pensioni con il sistema retributivo, nei pensionati a 50 anni che poi hanno aperto un’altra attività, stanno negli aiuti di Stato alle aziende che mettono gli operai in cassa integrazione, nei telegiornali che appena c’è uno sciopero in un qualsiasi cazzo di stabilimento FIAT fanno parlare i sindacati che se ne escono dicendo “Gli operai!!! Il lavoro!!! Le pensioni!!!” e poi quando vai a parlare con loro dicendo “Sono un precario, mi servirebbe una mano per un prestito” ti rispondono che non sei un operaio, che dovresti imparare a lavorare, che loro non sono preparati sui contratti atipici, che non sanno di cosa stai parlando perché loro devono preoccuparsi degli operai, degli insegnanti di ruolo e dei pensionati. E se vai a parlare in banca ti chiedono se hai una casa di proprietà, e ti ritrovi a quarant’anni a far firmare dei documenti ai tuoi che devono garantire per te neanche fossimo ancora al liceo a farci firmare le giustificazioni.
Sapete che c’è? Avete vinto voi. Questa guerra l’avete vinta voi. Ora, però, basta.
Perché dopo averci riempito la testa di cacate sul posto fisso, sul lavoro, su tutto, abbiamo capito che oggi non funziona così. Noi l’abbiamo capito, voi no.
E quindi ci siamo adattati, ma non come volevate voi. Abbiamo messo su famiglia lo stesso, abbiamo cominciato a fare 15 lavori diversi, lavori che non riusciamo manco a descrivervi e che a un certo punto ci saremmo anche rotti il cazzo di descrivervi mentre siamo lì ad aiutarvi perché “Non funziona Google”, e a 30 anni abbiamo più voci noi nel curriculum che voi a 60. E quasi mai, se ci offrono il posto fisso, lo vediamo come il posto in cui lavoreremo fino alla fine dei nostri giorni, ma come il posto in cui abbiamo qualche certezza di lavorare per qualche anno senza essere sbattuti fuori a calci appena il vento gira, e dopo qualche anno siamo noi che ce ne andiamo, perché non abbiamo più stimoli e vogliamo averne di nuovi.
Siamo noi che sappiamo come usare i social network che voi usate solo per giocare e mandarvi i buongiornissimi, sappiamo che alcuni giornali sono attendibili e altri no, non ci facciamo fregare dai titoli del Corriere e di Repubblica o dal telegiornale su Rai Uno che pensavate dicesse sempre la verità.
Volevamo fare quello che sognavamo da piccoli, e lo facciamo. Magari non ci prendiamo dei soldi ma continuiamo perché vogliamo farlo, non abbandoniamo quello che volevamo fare solo perché vorreste vederci sistemati.
Non ci sistemeremo, fatevene una ragione, non per ribellione ma perché è impossibile fare quello che avete fatto voi negli ultimi anni del Novecento. Purtroppo o per fortuna, non è dato saperlo.
Abbiamo quarantanni e ci vestiamo ancora con le magliette dei gruppi rock e andiamo ancora ai concerti e guardiamo i film e le serie tv perché il limite della giovinezza si è spostato, anche se voi ci considerate giovani fino a 35 anni se dobbiamo chiedere un prestito o partecipare a un bando di concorso, giovane fino a 50 se invece dobbiamo chiedere un aumento al lavoro.
Siamo noi che stiamo sistemando la situazione anche se ci avete regalato una macchina rotta. E non ci avete fatto neanche gli auguri quando ci siamo saliti sopra ma ci avete detto “Vai piano”. Col cazzo che andiamo piano, non possiamo andare piano, rendetevene conto.
Abbiamo fatto pace con quello che ci avevate promesso e non avete mantenuto. Non avremo la pensione? E vaffanculo, faremo senza. Non avremo una casa di proprietà? E vaffanculo, ce ne andremo da un’altra parte dove gli affitti costano meno. Non avremo la macchina? E vaffanculo, tanto la macchina non serve più a nessuno.
Lavoriamo spesso più duramente di voi, perché voi davanti avevate il sogno realizzabile di sistemarvi, noi invece abbiamo il sogno irrealizzabile di mettere in banca qualcosa una volta pagato tutto. E non ce la faremo, e quindi vaffanculo, andiamo avanti lo stesso.
Metteremo in piedi startup, aziende, studi e cooperative, e assumeremo i ventenni pagandoli davvero perché non passino le stesse disgrazie che abbiamo passato noi, e se non riusciremo a pagarli per qualche motivo non ci nasconderemo dietro il “Almeno fai esperienza” oppure dietro il “Fai un lavoro che ti piace, vuoi anche essere pagato?” come troppo spesso fate voi che pensate che oggi sia possibile lavorare come una volta.
Insegneremo ai nostri figli che la vita è difficile, molto difficile, ma che possono fare qualsiasi cosa e non gli romperemo il cazzo dicendo “E allora quando ti sposi?” oppure “Non vieni mai a trovarci!”. Si sposeranno e faranno figli quando vorranno, se vorranno, e non ci metteremo in mezzo. Ci verranno a trovare quando avranno voglia loro, non costringendoli col ricatto sentimentale dopo avergli costruito attorno la gabbia della famiglia che ancora oggi continua a ingabbiare migliaia di persone che a cinquant’anni si sentono ancora figli prima che uomini o donne.
Nessuno dovrà passare quello che abbiamo passato e stiamo passando noi, quello che voi non riuscite ancora a capire perché per voi gli anni Settanta non sono mai finiti, pensate ci siano ancora le lotte operaie, Guccini alla Festa dell’Unità e il Festival di Sanremo con il superospite internazionale.
Sapete che c’è? Avete vinto quella guerra, ma quella che stiamo combattendo noi, voi non sapete neanche che è in corso. Cazzi vostri, non possiamo starvi appresso in eterno, abbiamo da fare.

PERCHE’ RIDIAMO
Sophie Scott
Ridere è un’azione molto strana, ha un suono particolare, primitivo. Ricorda più il richiamo di un animale che il linguaggio. Ci sono molti esempi di risata, non ne esiste solo una. Può essere gioiosa oppure ci sono quelle risate che tolgono il respiro, ci sono risate timide o quelle fragorose. Insomma le risate ci spingono a fare rumore molto strani.
Per capire la risata, dovete osservare una parte del corpo su cui psicologi e neuroscienziati normalmente non si soffermano, la cassa toracica. Tutti noi utilizziamo la cassa toracica ogni giorno per respirare. Non smettiamo mai di farlo. Appena iniziate a parlare, iniziate ad usare la respirazione in modo differente. Parlando, la cassa toracica produce piccoli movimenti per spremere fuori l’aria. Infatti siamo gli unici animali in grado di farlo. Per questo riusciamo a parlare.
Scientificamente, sappiamo poco della risata, ma a quanto pare tutto quello che crediamo di sapere è sbagliato. Non è difficile, ad esempio, sentire qualcuno dire che gli umani sono gli unici animali a ridere. È la stessa cosa che pensava anche Nietzsche. Al contrario, molti mammiferi sono capaci di ridere. È ben descritta e osservata nei primati, ma vale anche per i ratti, e in ciascun caso – umani, primati, ratti – pare associata a cose quali il solletico.
Per gli umani vale lo stesso. È associata al gioco, e tutti i mammiferi giocano. Si ride 30 volte di più se si è in compagnia piuttosto che da soli, e la maggior parte delle risate è prodotta in contesti sociali, come in una conversazione.
Se chiedete a delle persone quando ridono, diranno che accade durante le commedie e parleranno di umorismo e barzellette. Osservandoli vi accorgereste che ridono con i loro amici. E quando ridiamo con qualcuno, raramente ridiamo per le barzellette.
Ridiamo per mostrare alle persone che le capiamo, che concordiamo con loro, che facciamo parte dello stesso gruppo. Ridiamo per dimostrare che ci piacciono. Magari anche che li amiamo. E lo facciamo mentre parlate, la risata veicola molte emozioni.
Il motivo per cui ridevamo sentendo altre risate, è che in termini comportamentali il ridere ha un effetto contagioso. La risata può essere trasmessa da un altro, ed è più facile farsi contagiare da qualcuno che si conosce. Come con lo sbadiglio. Se un vostro amico ride di gusto, vi sarà quasi impossibile resistere. Dovete pensare al significato sociale della risata visto che è in questo che ha origine.
I neuroscienziati pensano che ci possano esistere due tipi di risate. È forse possibile che le basi neurali della risata spontanea, involontaria, siano differenti rispetto a quelli della più contenuta risata sociale. È possibile che la risata abbia due diversi tipi di origine.
Esiste la risata spontanea e quella fittizia.
Le persone capiscono la differenza tra la risata vera ed una impostata. Ci appaiono differenti. La risata involontaria ci risulta diversa dalla risata sociale. Sono acusticamente diverse. La risata impostata ci suona un po’ falsa. In verità, non lo è: è importante in termini sociali. La usiamo molto e in tante situazioni ed è una cosa a sé stante.
E come reagisce il cervello al sentire una risata?
Nel sentire risate spontanee e impostate il cervello reagisce in modo completamente e significativamente diverso. A quanto pare nell’ascoltare qualcuno ridere spontaneamente si percepiscono suoni inesistenti in altri contesti. È molto chiaro e sembra essere associato a sofisticate elaborazioni auditive di questi nuovi suoni. Al contrario, sentendo qualcuno che ride in maniera impostata reagiscono aree del cervello adibite a capire gli stati mentali altrui.
Credo significhi quando si sente qualcuno fare ridere per finta, cerchiamo di capire perché sta ridendo. C’è sempre un significato. Si cerca sempre di contestualizzare.
Abbiamo anche potuto studiare come cambia l’ascolto della risata durante la crescita.
La Royal Society ha condotto degli esperimenti e ha capito che invecchiando, si migliora nell’individuare le risate vere. Quindi i bambini di sei anni non possono capire la differenza. Invecchiando, miglioriamo ma non si raggiunge il picco della performance fino ai 30 o 40 anni. Non si comprende pienamente la risata durante la pubertà.
Inoltre più siamo giovani è più siamo inclini alla risate, al divertirsi. Invecchiando diventiamo tutti più scontrosi, o, comprendendo sempre di più la risata, le risate altrui non ci offrono più soddisfazione.
Ridere fa bene, allunga la vita si dice, e forse è vero. Infatti tutti lo facciamo in continuazione. Lo si fa con tale frequenza da non farci caso. Tutti sottostimiamo quanto si ride, e farlo con qualcuno ci consente di accedere ad un sistema evolutivo antico che i mammiferi hanno sviluppato per creare e mantenere legami sociali, e chiaramente per regolare le emozioni, per farci sentire meglio. Quindi ridete e divertitevi, è la cosa più bella del mondo. O quasi.
.
Come liberarsi dei migranti italiani? Uccidendoli

Il “problema” degli italiani a New Orleans nell’agghiacciante vignetta del quotidiano The Mascot nel 1888
Nel 1888 il quotidiano di New Orleans The Mascot consigliava – con un’agghiacciante vignetta chiamata “Per quanto riguarda gli italiani” – alcuni metodi per risolvere alla radice il “problema italiani”. Tra questi spiccano l’arresto e l’annegamento.
Sopra ci sono alcune persone – definite “una seccatura per i pedoni” – riversate a terra sui marciapiedi, alcuni uomini ammassati in una stanza descritta come “le loro camere da letto” e una rissa con coltelli e bastoni, definita “un rilassante passatempo pomeridiano”.
Sotto la “soluzione finale”: uomini ingabbiati che aspettano di essere calati in mare da un molo (la didascalia recita “il modo di liberarsi di loro”) e persone trascinate per il colletto da forze dell’ordine armate di manganello, cioè “il modo di arrestarli”.
Durante la seconda metà del Diciannovesimo secolo circa 10 milioni di italiani emigrarono verso gli Stati Uniti da tutte le regioni d’Italia. In particolare a New Orleans arrivarono moltissimi siciliani, grazie a una rotta navale che collegava Palermo e New Orleans. Molte delle persone che viaggiavano verso gli Stati Uniti lo facevano con l’idea di lavorare per qualche anno prima di tornare in Italia dalle loro famiglie e questo fece sì che per molti anni le comunità di immigrati italiani fossero particolarmente chiuse e isolate: imparare la lingua e integrarsi nella cultura statunitense non era una loro priorità. Come in molte altre città degli Stati Uniti dove arrivarono immigrati italiani, anche a New Orleans si sistemarono in un quartiere della città che venne soprannominato “Little Palermo”.
Come testimonia la vignetta del The Mascot, il sentimento anti-italiano era piuttosto diffuso nella popolazione locale, tanto da essere trattato apertamente dai giornali, che allora erano lontani come idea dai giornali attuali e più apertamente incentrati sulle opinioni e le argomentazioni di parte. Proprio a New Orleans nel 1891 ci fu uno dei più gravi episodi di violenza razzista contro la comunità italiana: il più grave linciaggio della storia degli Stati Uniti. Nel 1890 il capo della polizia della città David Hennessy era stato ucciso e la polizia aveva arrestato diversi membri della comunità italiana accusandoli dell’omicidio. Qualche mese dopo, nel 1891, un processo stabilì l’innocenza degli imputati e l’infondatezza delle accuse. La sentenza fu accolta con grande rabbia da una parte della popolazione di New Orleans, che il giorno dopo si radunò per “porre rimedio agli errori della giustizia”, come diceva un annuncio pubblicato su un giornale locale il 13 marzo del 1891. Il 14 marzo circa 3.000 persone si radunarono a Canal Street e la folla linciò 11 persone di origine italiana, nessuna delle quali legata al processo per l’omicidio di David Hennessy.

GLI SCHIAVI CHE DIVENTANO PADRONI SONO PEGGIORI DEI LORO PADRONI!

Su La Repubblica di sabato scorso Ezio Mauro scriveva:
«Poiché l’odio ha bisogno di nemici, il migrante viene trasformato in invasore dello spazio nazionale, usurpatore delle periferie in cui dorme, concorrente nel lavoro che si procura, parassita nei pochi servizi sociali di cui usufruisce. Fino a diventare inquietante con la sua sola presenza, intruso per la pura pretesa di sopravvivere, abusivo per definizione. Riassume in sé l’identità storicamente colpevole dello straniero, del povero, del migrante. Ridotto a pura quantità ostile, merce d’ingombro da scaricare, legittima ogni forma di ripulsa, dunque ogni gesto che segni la separazione, il rifiuto, il rigetto. La figura del nero riassume, potenzia e scarica a livello istintuale tutto questo insieme di egoismi aggressivi, armati di un nuovo guscio ideologico che li protegge, li giustifica, li recita a piene mani nei talk tra i sorrisi degli astanti, spargendoli ogni sera nella solitudine dispersa del grande tinello italiano».
.
BEPPE GRILLO E KANT

“Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me.”

Vorrei parlarvi un po’ di nani, un argomento che mi ha sempre affascinato, ma non per prenderli in giro, o meno per fare satira , ci mancherebbe… ma questi nani giganti dentro, che attraversano la nostra vita senza che noi ce ne accorgiamo, impregnano la nostra vita di cose straordinarie, e noi siamo abituati ormai con nanetti, così, senza nessun tipo di morale, di carisma o di antropologia filosofica; io ho bisogno di immergermi in cose così.
Oggi, 12 febbraio, ricorre il 214° anniversario della morte del più grande gigantesco nano della storia, Emmanuel Kant , questo ometto di un metro e 57 che ha scritto delle cose straordinarie. Nasce a Königsberg ma adesso si chiama Kaliningrad, un Paesino, suo padre è un sellaio, una famiglia umile, impara il greco, il latino …non vi sto a menarla.
Inventa l’illuminismo, cioè tutte queste cose meravigliose, che oggi abbiamo dentro, lo dobbiamo in grande parte a questo ometto di un metro e 57 di Königsberg . Allora inventa questo illuminismo in un momento che era tutto religione, tutte cose che non si capivano, fa studi e arriva all’imperativo categorico, ovvero agisci come se la massima della tua azione dovesse diventare legge universale, cioè è un po’ la legge dei gabinetti “ lasciate questo posto come desiderereste trovarlo quando ci entrate” è semplice questa massima potrebbe essere applicata a tutte le nostre relazioni con gli altri, coi vicini, mentre guidiamo, con gli extra comunitari.
Lui da piccolino, lì a casa sua, inventa queste cose, comincia a parlare di queste cose, parla della globalizzazione buona, per esempio “trasforma il tuo nemico in un cliente” in un cliente, aveva già l’idea del commercio globalizzato internazionale, il diritto internazionale; la difesa, la somma di federazione di repubbliche insieme per garantire la pace, lo scrive nella pace perpetua, inventa l’Onu, il diritto internazionale, fa studi su tutti i popoli del mondo.
Questo ometto qui fa delle cose di cui noi siamo ancora impregnati . Ma la cosa stupefacente, che non mi capacito, è che non si è mosso di casa, senza uscire; oggi tutta questa velocità, tutto in supervelocità, treni ad alta velocità, andiamo in posti sempre più distanti per starci sempre il meno possibile; questo eccesso di informazione, ci scambiamo informazioni e alla fine non sappiamo quasi più nulla.
Lui da casa, questo 1.57, inventa le cose per cui vale la pena vivere, per cui vale la pena battagliare, pensate che sulla sua tomba, io sono andato a vederla, c’è scritto – si è fatto cremare, ci sono le sue ceneri – c’è scritto: in alto le stelle e dentro la legge morale.
Cioè era del M5S!
Guarda non posso negarlo, era del M5S, è lui che l’ha inventato, noi siamo dei piccoli principianti che andiamo avanti, ma per dirvi che tipo di nano era, invece noi oggi siamo abituati ad altri nani, lui era un nano gigantesco, noi abbiamo dei nani nani, degli psiconani , nani proprio di mentalità, con una visione del mondo di 10 centimetri.
Allora, pensate un attimo se non ci fosse stato Kant, che cosa avremmo perso, ci saremmo persi l’Onu, ci sono saremmo persi le nazioni unite, il diritto internazionale, ci saremmo persi la morale, ci saremmo persi un sacco di cose, la globalizzazione buona, pensate cosa ci saremmo persi senza Kant, e pensiamo invece cosa ci saremmo persi senza Berlusconi, senza lo psiconano ci saremmo persi il grande fratello, ci saremmo persi il gabibbo, porta a porta, e ci saremmo persi un mare strepitoso di ignoranza in cui è caduto questo Paese!
Quindi io vi abbraccio, al prossimo filosofo.
.
L’umanità ha tutte le ragioni di collocare i predicatori di elevati modelli e valori al di sopra degli scopritori di verità obiettive. Quel che l’umanità deve a personalità come Buddha, Mosè e Gesù sta, secondo me, a un livello superiore di tutti i risultati del pensiero analitico e speculativo.
Albert Einstein

http:/masadaweb.or

MASADA n° 1906 18-2-2018 DONNE MIGRANTI

$
0
0

MASADA n° 1906 18-2-2018 DONNE MIGRANTI
DIRITTI A FIOR DI PELLE
16 febbraio 2018. Barracano. Bologna (Appunti di Viviana Vivarelli)

Le piccole comunità di accoglienza-Le donne homeless -L’assistenza medica: SOKOS-La tratta sessuale delle nigeriane

Se le difficoltà di chi vive sulla strada sono già di per sé gravissime, esse aumentano se si tratta di donne, a causa della loro fragilità e vulnerabilità e in situazioni particolari di malattia, mestruo, malattie specifiche o gravidanza, per cui la loro accoglienza richiede delle particolari cure.

(L’Osservatorio di ASP, città di Bologna, nei primi 8 mesi del 2017, ha registrato un totale di 2.494 persone che hanno usufruito di servizi di accoglienza per homeless che in grande maggioranza sono uomini (81%). La rottura delle relazioni con i propri cari è una costante delle storie di vita delle persone accolte dai servizi dedicati alla Grave Emarginazione Adulta. L’80% delle persone incontrate si sono allontanate dalla famiglia rompendo legami e relazioni, avendo alle spalle una situazione pregressa di fragilità: perdita del lavoro, della stabilità economica e della casa. C’è chi ci finisce sulla strada una sola volta nella vita, chi saltuariamente e c’è chi, invece, in strada ci vive tutti i giorni.
Dai dati raccolti dall’osservatorio emerge che alcune delle persone senza dimora hanno un lavoro, che comunque non permette loro di usufruire di situazioni abitative stabili e autonome. E questo essenzialmente per tre motivi principali: perché il lavoro è stato ottenuto da poco, perché le entrate economiche non sono sufficienti al mantenimento di una casa o perché si tratta di persone straniere.
Nella vita di strada si registrano differenze rispetto al genere: per le donne l’esperienza risulta essere saltuaria (per le collaboratrici domestiche o per le donne che fanno le badanti è il tempo che trascorre tra la morte di un anziano e l’ottenimento di un nuovo incarico familiare), mentre tra gli uomini è più cronicizzata.
Tra le persone senza fissa dimora è aumentato anche il numero delle persone richiedenti asilo o protezione internazionale, che vivono in totale assenza di una rete familiare di riferimento (solo il 31% dei senza fissa dimora è di nazionalità italiana).
Nei centri notturni e nei dormitori sempre più spesso si assiste all’ingresso di uomini che si allontanano dal nucleo familiare di origine oppure uomini sposati di cui però mogli e figli sono stati inseriti in comunità madre-bambino perché, in assenza di strutture specifiche, non è stato possibile accogliere l’intero nucleo familiare. Vi accedono anche donne espulse dalle famiglie acquisite o donne che hanno avuto l’allontanamento dei figli minori e che vivono in gravi condizioni economiche).

MONICA BRANDOLI è una responsabile del Servizio Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta di ASP Città di Bologna. Laureata in Filosofia, in possesso del titolo di Educatore Professionale, può contare su molti anni di esperienza come funzionaria del Comune di Bologna sul tema del disagio sociale, dipendenze patologiche e integrazione socio-sanitaria. l’ASP è una azienda pubblica di servizi alla persona. Sono stati fatti percorsi di screening per i tumori femminili superiori all’anno.
Occorrerebbero appartamenti per donne che vivono sulla strada per avviare anche una diversa socialità.
Queste donne hanno alle spalle un deposito culturale faticoso, un carico elevato di fallimenti più profondo di quello maschile e un sentire diverso rispetto alla propria identità.
Spesso anche l’atteggiamento delle istituzioni nei loro confronti è discriminatorio, per es., se hanno subito violenze, sono meno credute nei pronto soccorso o negli uffici di polizia e hanno ricevuto meno attenzioni.
Una donna che vive sulla strada è spesso malata e ha situazioni complesse più gravi di quelle maschili.
I numeri ci dicono che sui senza tetto la presenza femminile incide per il 13% e a Bologna per il 15%.
Nel 2017 è stata data accoglienza a 604 persone della strada, di queste 500 erano donne.
Molte sono straniere, arrivate in Italia con una richiesta di asilo e cercano lavoro, molte si offrono come badanti, molte sono badanti che si trovano senza lavoro per la morte della persona accudita, molte hanno problemi di droga o altre dipendenze. Se sono tossiche, hanno più problemi a intraprendere percorsi di cura. Le donne in genere sono più forti degli uomini ma nelle situazioni critiche precipitano più in fretta.
I servizi di accoglienza sono indifferenziati rispetto al genere e in genere sono individuali mentre esiste anche un problema LGBT e nelle strutture si presentano spesso coppie omosessuali o persone in transizione che portano difficoltà rispetto alla tradizionale separazione maschio/femmina (camere, bagni ecc.), per cui gli operatori dovrebbero occuparsi anche di questo. Le donne in particolare hanno bisogno di esprimere la loro sessualità che finora è stata accantonata o negata e hanno bisogno di stare col loro compagno, richiederebbero quindi una stanza doppia. Lo stesso vale per le coppie omosessuali. E occorrerebbe che le persone accolte potessero parlare con gli operatori anche di sessualità. Ci vorrebbe nel servizio di accoglienza anche un progetto per le coppie ma non sempre questo è possibile, mentre prevale la linea del separare le coppie e certe unioni non posso essere rispettate in ambienti collettivi. Gli stessi operatori non sono preparati a questo.

La dott. CRISTINA AVENTO ci parla di un dormitorio solo femminile con 12 posti per donne provenienti dalla strada e di un volumetto che raccoglie le migliori pratiche d’Italia su come occuparsi dei senza dimora, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 5 novembre 2015 e presentato dal Ministro Poletti (Roma Cnel).
Le donne hanno prima di tutto un problema di sicurezza e incolumità, essendo esposte senza protezione alle violenze di chi vive senza riparo. La loro è una condizione particolarmente drammatica per gravi violenze e costante pericolo, con problemi relativi all’igiene fisica e mentale (si pensi per es. ai problemi mestruali o ginecologici o ai tumori femminili o alla presenza di figli), senza contare la stigmatizzazione per la rottura del sé sociale. Non sappiamo quante siano le donne homeless e i numeri ipotizzati sono molto sottostimati. Spesso ricevono ospitalità in cambio di prestazioni sessuali.
Il dramma aumenta se ci sono dei figli, che creano situazioni laceranti come laceranti sono le separazioni da loro, trauma che si aggiunge al trauma, senza possibilità di recupero. Per cui occorrerebbero servizi specializzati che le accolgano, proteggendole dai loro vissuti di abusi e violenze, riportandole all’attenzione di sé con la cura del corpo (lavarsi, farsi le unghie i capelli, i vestiti…), ricostruendo a poco a poco il modo con cui si percepiscono, cosa non sempre facile, per cui l’ascolto è fondamentale. Se ci sono bambini, la donna è un tutt’uno con loro, per cui ci dovrebbe essere accoglienza per l’insieme donna-bambino.
Le nostre strutture si sono occupate in Italia di 6.239 donne homeless. Il Centro di ascolto della Caritas a Bologna, fio.PSD. Caritas, promuove un progetto di ricerca sui senza dimora in collaborazione col Ministero del Lavoro e Politiche sociali.
I suoi dati ci dicono che le donne di cui ci si è presa cura sono il 43% degli homeless, di esse il 57% sono straniere di età inferiore ai 45 anni, il 79% sono separate, il 50% ha problemi di lavoro, il 30% presenta disabilità o malattie croniche o dipendenze da alcool, droghe o psicofarmaci.
La Federazione fio.PSD è una onlus che ha 126 soci, che sono organizzazioni, associazioni, cooperative sociali ed enti locali che offrono servizi alle persone senza dimora in 16 Regioni italiane, 6 città metropolitane (Roma, Torino, Milano, Palermo, Bologna….) e oltre 50 comuni di tutta Italia (Como, Mantova, Catania, Cosenza, Teramo, Reggio Emilia, Parma, Bergamo…), sono organismi che ogni giorno incontrano le persone nei centri di ascolto e nei segretariati sociali, offrono servizi abitativi per chi si è ritrovato a vivere in strada, ogni notte offrono riparo alle centinaia di persone senza casa che vivono le nostre città. Queste organizzazioni sono realtà che gestiscono mense sociali, offrono pacchi alimentari a persone indigenti, gestiscono centri diurni con attività di integrazione e progetti di cittadinanza attiva. Sono soprattutto cooperative sociali (38 %). Ci sono poi enti religiosi per un 27%, associazioni riconosciute (24 %), fondazioni (10 %), associazioni non riconosciute (10 %), organizzazioni di volontari (4 %), enti pubblici (5 %).
Uno degli obiettivi è raccogliere pratiche di accoglimento e suggerimenti per l’Unione europea.
Citiamo il Progetto Better Shelters (rifugi), della casa Ikea per i rifugiati che si assembla in 4 ore.
Il problema della casa è fondamentale in quanto molte persone finiscono in strada perché vengono private della casa. In Italia mancano alloggi a basso costo forniti dallo Stato, ma ogni essere umano è portatore di diritti e la casa è uno dei diritti fondamentali dell’uomo, per cui non avere una casa è un problema gravissimo. Al contrario in Italia abbiamo moltissimi patrimoni immobiliari inutilizzati.
Dai servizi fio.PSD a Bologna sono passate 3.728 donne.
.
Per SOKOS ha parlato il dott. ANGELO ROSSI, Responsabile progetti sul territorio.
SOKOS (via Gorki 12 348 635 3294 L’ambulatorio di medicina di base è aperto Lunedì, 17 – 19.30, Mercoledì, 16 – 19.30,Venerdì 17 – 19.30) è una associazione di medici volontari e psicologi che offre assistenza sanitaria gratuita a chi non può accedere ai servizi di sanità pubblica, quindi a senza tetto e migranti di primo arrivo.
Il logo di SOKOS mostra l’Europa rovesciata come appare a chi vi arriva da sud. L’immagine è tratta da un pergamena del 1300.
L’Associazione SOKOS nasce a Bologna il 12 marzo 1993, su iniziativa di un gruppo di volontari, provenienti da esperienze varie che prestano la propria opera gratuitamente. Il suo scopo è garantire assistenza gratuita agli immigrati senza permesso di soggiorno, alle persone senza dimora e a chiunque viva in una condizione di esclusione sociale nel territorio di Bologna. Sokos offre visite di medicina di base e specialistiche, tra cui ginecologia, dermatologia, fisiatria, psicologia, neurologia, psichiatria, nefrologia, ortopedia, chirurgia vascolare. Ha assistito più di 14.000 persone e nel 2007 ha effettuato 6.000 visite e incontrato più di 1.300 nuovi pazienti. Attualmente l’associazione conta 40 medici, 10 operatori addetti all’accoglienza, un farmacista e 6 collaboratori. La maggior parte dei pazienti sono immigrati che provengono da diverse aree geografiche. Altri sono italiani che, per condizioni sociali o scelte personali, si trovano in una condizione di marginalità e mancano di casa e lavoro. Dal 2015 Sokos si è fermata a Corticella, usufruendo di una serie di ambienti concessi dal Comune per l’accoglienza.
Fino al 2016 Sokos ha fatto un totale di 66.032 visite, con una media di 27 visite al giorno. Aggiungiamo 1.243 visite specialistiche, per un totale di 78.468 prestazioni. Nel 2016 ci sono state 3.463 visite generali (le donne sono state il 47,8%).
Nel 2015 3.966 visite generali e 1.406 visite specialistiche, per un totale di 4.502.
I ginecologi sono tre e nel 2016 hanno fatt0 260 visite ginecologiche che poi sono aumentate a 280.
Spesso le persone accolte hanno problemi a rivolgersi agli psicologi o ai ginecologi per difficoltà che derivano dalle abitudini o tradizioni dei luoghi di provenienza.
I Paesi di provenienza sono soprattutto quelli dell’Est (Albania, Ucraina, Romania, Serbia) e quelli africani (Marocco, Tunisia, Nigeria)…
Qualche anno fa la legge imponeva ai medici di denunciare i pazienti che fossero irregolarmente sul territorio italiano, ma Sokos non l’ha mai fatto perché i suoi operatori non sono spie.
La migrazione femminile è un fiume possente ma silenzioso con gravissimi problemi che mancano in gran parte di soluzioni.
.
Ha parlato poi l’avvocato di strada GIANLUCA CAROLI.
‘Avvocato di strada’ è una associazione attiva all’interno dell’Associazione Amici di Piazza Grande, che si occupa di varie forme di marginalità e promuove iniziative concrete per contrastare l’esclusione sociale e affermare i diritti dei senza tetto: l’Associazione stampa il giornale di strada “Piazza Grande”, ha un’officina di biciclette, una sartoria, un’unità mobile di sostegno, e ha dato vita ad una compagnia teatrale e a due cooperative che effettuano servizi per conto terzi. Dal gennaio 2001 a queste attività si è aggiunto un ufficio legale, lo sportello di Avvocato di strada. n via Malcontenti 3:
– Sportello di diritto penale, diritto amministrativo, diritto dell’immigrazione: tutti i lunedì ore 15 – 17.
– Sportello di diritto civile, diritto del lavoro, diritto di famiglia: tutti i giovedì ore 15 – 17.
Si riceve anche senza appuntamento.
Presso i dormitori e le strutture d’accoglienza:
– Dormitorio “Centro Beltrame”. Sportello di diritto civile e penale: primo martedì del mese dalle 20.00 alle 21.30. Si riceve anche senza appuntamento. Via Sabatucci 2. bus: 20,37,38. Possono accedere solo gli utenti della struttura.
– Dormitorio “Rifugio notturno solidarietà”. Sportello di diritto civile e penale: terzo giovedì del mese dalle 20 alle 21. Si riceve anche senza appuntamento. Via del Gomito 22. Bus: 25. Possono accedere solo gli utenti della struttura.
– Struttura “Madre Teresa di Calcutta”. Sportello di diritto civile e penale: la data si concorda mensilmente con le operatrici della struttura, tendenzialmente un giorno al mese. Si riceve anche senza appuntamento. Viale Lenin 20, Bologna. Bus: 25. Possono accedere solo gli utenti della struttura.

La segreteria di Avvocato di strada Bologna è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13, dalle 14.30 alle 18 in Via Malcontenti 3, 40121, Bologna
Tel. 051 227143, Email: bologna@avvocatodistrada.it

I senza tetto non sanno nemmeno di avere dei diritti e dunque delle difese e questa associazione di avvocati è come una finestra aperta sulla strada. La strada è spesso il luogo della non identità degli esseri umani più miseri a abbandonati. Gran parte di quello che avviene sulla strada riguarda la tratta di esseri umani. Essa è un’attività criminale definita nel Protocollo delle Nazioni Unite come « il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’alloggiamento o l’accoglienza di persone con la minaccia di ricorrere alla forza, o con l’uso effettivo della forza o di altre forme di coercizione, mediante il rapimento, la frode, l’inganno, l’abuso di autorità o una situazione di vulnerabilità, o con l’offerta o l’accettazione di pagamenti o di vantaggi al fine di ottenere il consenso di una persona avente autorità su di un’altra ai fini dello sfruttamento. Lo sfruttamento include, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione di altre persone, o altre forme di sfruttamento sessuale, lavori o servizi forzati, schiavismo o prassi affini allo schiavismo, servitù o prelievo di organi»
Spesso i suoi avvocati trovano casi di donne sfruttate sessualmente o dai loro stessi partner o da gruppi di trafficanti.
L’avv. Caroli ci ha parlato del caso di una ragazza nigeriana rapita e segregata in Libia, poi inviata in Italia ad un’altra organizzazione criminale, priva di identità, schiava dei suoi sfruttatori, in una situazione difficilissima da sanare e incapace di liberarsi. Se ci sono dietro a queste ragazze delle organizzazioni criminali è impossibile sfuggire. Non serve nemmeno ricorrere al tribunale dell’Aia o alla convenzione di Ginevra.

Copio dalla stampa: “Una rete di trafficanti preleva le ragazze minorenni in Africa e le costringe a prostituirsi nelle nostre città. L’aumento delle ragazzine nigeriane sulle nostre strade è indicativo del potere crescente dei trafficanti di donne e della fitta rete di interessi e connivenze tra la Nigeria, la Libia e l’Italia. Spesso le vittime raccontano di un viaggio durato un mese, un mese e mezzo per arrivare sulle coste italiane dal più profondo villaggio della Nigeria. Questo dimostra che la mafia che controlla il traffico di bambine e ragazze ha mezzi e potere per corrompere le tribù e le milizie che incontra lungo il viaggio, per corrompere tutti quelli che controllano frontiere e confini. Il giro di denaro che ruota intorno a queste bambine è inimmaginabile. E i trafficanti sanno di poter sfruttare da un lato la povertà nigeriana e dall’altro il vuoto di potere libico. Secondo l’Iom (International Organisation for Migration) l’80 % delle 11.009 donne nigeriane registrate nel 2017 in Italia è vittima di tratta. Nel 2015 erano 5.600. Nel 2014 1,450. L’Iom stima che il 71 % delle persone che intraprendono la rotta per il Mediterraneo, durante il viaggio, diventi vittima di tratta.
La nigeriana Happines racconta: “Dormivo su un materasso buttato a terra per mesi, senza mai poter uscire da quella casa. Abusata ogni giorno, talvolta stuprata da gruppi di uomini. Nessuno di loro mi ha mai dato dei soldi. Il corpo venduto nella connection house era il prezzo da pagare alla mafia libica, coinvolta nel traffico di migliaia di ragazzine. C’erano vermi dappertutto, non c’era acqua pulita, pian piano ho cominciato ad avere piaghe sul corpo e non sapevo come curarmi e quegli uomini continuavano a venire ogni giorno, a violentarmi ogni giorno»
“Secondo il rapporto “Indifesa” di Terre des Hommes, l’elevato numero di giovani donne nigeriane che raggiungono l’Italia è un dato consolidato e in costante crescita, sia per quanto riguarda le donne – erano circa 5mila nel 2015, passate a 11mila nel 2016 – sia per quanto riguarda i minori non accompagnati, in larga parte di sesso femminile, passati da 900 a 3040. L’Italia, come il resto dell’Europa, si conferma sempre più la meta di minori sole. In tutto il 2016, su un totale di 17.373 minori stranieri non accompagnati registrati, le femmine erano 1.165. Nei primi cinque mesi del 2017 il ministero del Lavoro ne ha censite quasi altrettante: 1.123, il 6,9% del totale. I dati del 2016 indicano che il 73,6% del totale ha tra i 16 e i 17 anni. Nel 2017 sei ragazze su dieci di quelle arrivate hanno 17 anni. Il primo paese di provenienza è la Nigeria (534), in costante aumento. Nella classifica seguono le eritree (22%) e le albanesi (100). “
.
http://masadaweb.org

MASADA n° 1907 22-2-2018 COALIZIONI A DELINQUERE

$
0
0

MASADA n° 1907 22-2-2018 COALIZIONI A DELINQUERE
Blog di Viviana Vivarelli

Quello schifo del Rosatellum – La puzza al naso – Fanpage e lo scandalo De Luca – Il luridume avanza – Maria Pia Caporuscio – Paolo Farinella – L’idea totalitaria – Previsioni di voto – Distinzione tra prestito e garanzia di un prestito – Il doppiopesismo – La terra dei fuochi- Le querele delle Iene – Un Paese dove il diritto penale è stato distrutto- Il tormentone delle donazioni

Il fascismo non sta solo in pochi facinorosi che sbraitano sulle piazze da questa o da quella parte. Fascismo è già il Rosatellum creato sull’intolleranza alla democrazia e il rifiuto della sovranità popolare.

Patrizio: “INCREDIBILE! Proposta del Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump per fermare le stragi nelle scuole: munire di armi anche i professori.”
Noi invece per frenare la corruzione politica li candidiamo già corrotti.
.
A volte mi sento
come un guerriero in trincea,
come se/ davanti al mio petto
ci fosse, intera, la battaglia.
Eppure io sento,
trepido e silenzioso,
tutto un esercito ai fianchi
Mi sento ampia come una montagna.
Mi sento, in virtù dei compagni
infinita.

Viviana
Se anche i 5stelle vincessero, avrebbero contro il sistema finanziario internazionale, le grandi banche americane, i grandi organismi mondiali come il FM o il WTO, la Merkel, la BCE… E’ una lotta immane. Davide contro Golia. Tutto il sistema neoliberista guarda con terrore a qualunque seme di democrazia diretta che potrebbe espandersi nel mondo e diventare pianta. Si ha idea di cosa abbiamo iniziato a promuovere? E’ un processo di una grandezza sconfinata e rivoluzionaria! Siamo i promotori di un rinnovamento storico mondiale. Lo so che è una cosa grande e difficile del resto solo la speranza ci farà liberi.

Patrizio
L’indice delle percezioni sulla corruzione di Transparency Internationalanno 2017: Italia percepita più corrotta di
Bhutan, Cile, Botswana, Costa Rica, Spagna, Georgia, Malta, CapoVerde, Ruanda, Santa Lucia, Corea del Sud, Grenada e Namibia.
“Tranquilli”, dopo le prossime elezioni si può anche peggiorare!

https://www.transparency.org/news/feature/corruption_perceptions_index_2017

QUELLO SCHIFO DEL ROSATELLUM
Viviana Vivarelli
La protervia dei partiti è stata tale da creare a tavolino il peggior sistema elettorale di tutti i tempi, il più bastardo e antidemocratico. La malafede dei partiti è stata tale da imbastire la più sporca campagna elettorale mai vista in Italia. Il Rosatellum è anche peggio del Porcellum e Rosato, che ha avuto la faccia di firmare questa munnezza di Renzi, passerà alla storia come un venduto vergognoso che ha agito contro il popolo italiano. Renzi poi, non solo ha tradito in pieno il Partito democratico e la sx tutta, ma ha ingannato i propri elettori buttandoli alla rovina e ancora insiste nelle sue nefandezze alleandosi in modo ancora più lampante del Nazareno a quello che avrebbe dovuto essere il suo avversario per un mantenimento comune di voti e di potere con un sistema elettorale che è un vero grimaldello al cuore della democrazia.
Renzi e Berlusconi si sono associati come una banda a delinquere per insultare la sovranità popolare e quei venduti dei giornali italiani e delle testate televisive hanno retto loro il sacco in un micidiale complotto, teso solo a mantenere al potere i peggiori, sfregiando qualsiasi divisione ideologia, qualsiasi valore democratico, qualsiasi segno di onestà politica, come due banditi che si accordano per spartirsi un bottino.
A questa banda di delinquenti non posso che augurare una sconfitta dura e dolorosa. E per quelli che ancora li votano sperando in qualche regalia o che non vanno nemmeno a votare, che il Cielo vi illumini e ci faccia capire l’errore che mostruoso che state facendo a voi stessi e al Paese tutto!
.
E’ vano cantar vittoria. La gente continua a baloccarsi con le percentuali e chiede se si vince col 40%, come se fossimo ancora col Porcellum in cui contava la percentuale, il 40% bastava e c’era poi il premio di maggioranza. Ora il premio di maggioranza non c’è più e si contano solo i seggi. e non c’è più il premio di maggioranza.
I seggi della Camera sono 618 più 12 dal voto degli Italiani all’estero = 630. La maggioranza dunque è 316.
Ricordiamoci che il Rosatellum è un sistema misto. I seggi vengono assegnati per il 63% con il proporzionale e per il 37% con l’uninominale. Vale a dire: 386 seggi alla Camera con il proporzionale, 231 con l’uninominale. Alla Camera i seggi sono 630. La maggioranza dunque è 316, la metà più 1. Ma il Rosatellum è un sistema misto di proporzionale e maggioritario.
Il M5S per vincere dovrebbe conquistare il 50 % dei seggi proporzionali e il 70 % di quelli maggioritari, cosa impossibile.
Se anche immaginassimo che il M5S arrivasse al 40 % dei seggi proporzionali, dovrebbe pur vincere il 70% dei seggi maggioritari per ottenere una maggioranza risicata di 317 seggi totali.
Agli ultimi sondaggi il cdx arrivava a quota 296, cioè a 20 seggi dalla soglia necessaria. Noi siamo a 174, lontanissimi dalla meta, e, anche supponendo dei sondaggi manipolati, ci mancano troppi seggi per vincere, mentre al centrodestra gliene mancano solo 20 e potrebbe anche prenderli oppure potrebbe allearsi con Renzi per avere un centinaio di seggi in più.
Nessuno, per come stanno le cose adesso, avrà il 50% dei seggi ottenuto col proporzionale e il 70% di quelli ottenuti col maggioritario, per cui: o Renzi e Berlusconi si mettono insieme (ma bisogna vedere se basta), o si rifanno le elezioni (cosa più probabile), e intanto resta il Governo Gentiloni (che è sempre Renzi, porta sempre avanti il programma di Renzi e ha sempre gli stessi Ministri di Renzi). Ma anche alle prossime elezioni, visto che il Rosatellum non si può cambiare, i risultati non cambieranno. E intanto il progetto di Renzi (vedi P2 + multinazionali straniere + grandi banche americane + Merkel) andrà avanti per la distruzione e la svendita dell’Italia e la privatizzazione dello stato sociale, alla faccia degli italiani.
.
Essere realisti e misurare le forze in campo e le difese incostituzionali e proterve del sistema non vuol dire affatto arrendersi. Leggo persone che sono già avvilite dai numeri dei sondaggi che non premiano il Movimento. A parte che i sondaggi sono tutti di parte e possono essere interamente manipolati e che i dati del M5S possono essere totalmente diversi, sta di fatto che abbiamo di fronte un sistema elettorale fatto apposta proditoriamente per non farci arrivare al governo.
Ma, comunque vada, noi non ci arrendiamo affatto!!! E non ci arrenderemo mai! Continueremo a crescere perché rappresentiamo l’onestà e la democrazia in un sistema partitico che ormai le ha messe entrambe sotto i piedi e alla fine non ci sarà italiano che non lo saprà. Andiamo avanti come siamo sempre andati avanti finora! Con tutte le nostre forze! Costituendo il più grosso gruppo di opposizione in Parlamento! Denunciando tutte le loro oscenità! Riempiendo l’Italia della verità! Smascherando ogni loro menzogna! Pensa ai partigiani e alle forze smisurate che avevano davanti. Si sono forse arresi? Si è forse arreso Gandhi che combatteva contro l’intero Impero britannico? Essere realisti non vuol dire affatto arrendersi, ma affilare le armi! Sarebbe davvero una sconfitta per l’umanità se tutti coloro che non avevano la vittoria in mano si fossero arresi! Hanno continuato a lottare finché non vinsero. E lo stesso faremo noi! Non arrenderti mai: rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo?
.
LA PUZZA AL NASO
Marco Travaglio 22-2-2018
E poi dicono che la campagna elettorale è noiosa. Ma l’avete sentito Renzi? Uno spasso. Dice: “Turatevi il naso e votate Pd”. E si crede pure spiritoso. La sua è una citazione di Indro Montanelli, che nel 1976 disse “Turatevi il naso e votate Dc”. La Dc gli faceva schifo, per corruzioni e mafiosità, ma da vecchio anticomunista invitò i suoi lettori a fare argine contro il “sorpasso” del Pci. E, lui che votava sempre repubblicano o liberale, decise di sostenere alla sua maniera il maggior partito della coalizione di centro. Mai avrebbe immaginato che 42 anni dopo un provincialotto delle sue parti, molto ignorante e anche leggermente fuori di testa, avrebbe usato quella frase per fare propaganda al partito di cui è segretario da oltre quattro anni. E che dovrebbe presentare agli elettori come un campo di gigli, non come una porcilaia che emette olezzi maleodoranti. Le liste del Pd le ha fatte personalmente lui, i candidati li ha scelti tutti lui, i 29 indagati li ha voluti lui, il nipote del patriarca del clan dei corleonesi e il figlio di De Luca e l’uomo delle fritture e delle “clientele come Dio comanda” li ha infilati lui, saltando a piè pari le primarie su cui nacque il Pd. E ora, tomo tomo cacchio cacchio, dice agli eventuali elettori: è vero, puzziamo come una fogna a cielo aperto, ma votateci lo stesso perché gli altri puzzano di più. Quando diverrà obbligatorio il Tso o almeno l’antidoping per i politici, sarà sempre troppo tardi.
Prendete B, talmente rintronato da non distinguere più le lire dagli euro. Dopo due settimane di campagna delle sue tv e dei suoi giornali (in parallelo a quelli del Pd) contro la sporca dozzina dei 5Stelle che non si tagliava lo stipendio, ha detto che sarà felice di accoglierla in Forza Italia subito dopo le elezioni, quando sarà cacciata dal gruppo M5S. Perché, ha specificato a scanso di equivoci, “da noi c’è l’indennità piena”, anzi di solito la si arrotonda pure con mazzette e frodi fiscali. Sembra ieri che il Giornale di Sallusti titolava “Disonestà! Disonestà!” a tutta prima pagina, facendo credere che i furbastri beccati dalle Iene avessero rubato soldi pubblici, mentre rubavano soldi propri. Ora quei “disonesti”, appena usciti dal M5S, diventano onesti, ma solo se aderiscono a FI che è come il Dash: lava più bianco. Sennò restano ladri. È la stessa logica, si fa per dire, praticata da Renzi: per lui i 5Stelle sono tutti ignoranti, incompetenti, incapaci, analfabeti, baluba che credono alle sirene, dubitano dello sbarco sulla Luna, non si vaccinano, tifano morbillo, non sanno governare e ignorano il congiuntivo senza neppure essere ministri della Pubblica Istruzione.
Poi basta che escano dal Movimento (spontaneamente o spintaneamente) e diventano ipso facto dei geni, dei plurilaureati, dei premi Nobel ad honorem, dei governanti capacissimi e competentissimi. Infatti il Pd candida ben 4 ex “grillini”: Mucci, Rostellato, Pinna e Tacconi. E una quinta se l’è accaparrata la lista prodian-socialista-verde-dipietrista “Insieme”, alleata del Pd: Claudia Mannino, imputata per le firme false a Palermo, sospesa da Grillo perché rifiutò di rispondere ai pm, dunque perfetta per Renzi. Turatevi il naso e votate Pd.
A ravvivare la campagna elettorale provvedono pure Carlo Bonini e Maria Elena Vincenzi di Repubblica, trasformando in dogma di fede l’ennesima inchiesta romana sulla fonte del nostro Marco Lillo a proposito di Consip. Inizialmente, i pm sostennero che Lillo aveva saputo dell’inchiesta dal pm Woodcock e da Federica Sciarelli. Lillo disse subito che le sue fonti non erano quelle, ma i giornaloni si bevvero d’un fiato la panzana. Risultato: Woodcock e Sciarelli archiviati con tante scuse. Ora ci riprovano con Scafarto. E intendiamoci, i pm fanno bene a indagare, perché dagli sms di Scafarto e altri carabinieri risulta che l’ufficiale sapeva dell’imminente scoop di Lillo (per forza, Lillo per verificare le sue fonti, chiamava un sacco di inquirenti, e la voce che lavorasse su Consip girava). Ma, visti i precedenti, un po’ di prudenza dei cronisti non guasterebbe.
Invece Bonini e Vincenzi hanno già la sentenza della Cassazione in tasca: Scafarto è un “carabiniere infedele” perché il 21.12.2016 “fu Scafarto a consegnare a Lillo la notizia del coinvolgimento nell’inchiesta dell’allora comandante dell’Arma Del Sette”. Con un “triplice effetto in un colpo solo”: “condizionare la Procura di Roma” (e perché mai una notizia, fra l’altro vera, dovrebbe condizionare una Procura, che fra l’altro la sa già?); “azzoppare irrimediabilmente il vertice dell’Arma” (infatti Del Sette, alla notizia che era indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreti, fu subito riconfermato da Gentiloni); e soprattutto “silurare Renzi” (che però era già stato silurato dal popolo italiano nel referendum del 4 dicembre e si era dimesso da premier due settimane prima dello scoop di Lillo). Non contenti, anziché domandarsi perché la Procura pare più interessata alla fuga di notizie innocua (quella del Fatto) che a quella precedente che rovinò l’indagine, i giallisti di Repubblica concludono perentori che, “sia come sia, è Scafarto la mano che dà da mangiare al Fatto”. Noi sappiamo che non è così, ma anche se fosse? Che deve fare un giornalista, se gli danno una notizia vera? Tenersela nella penna per non far incazzare Repubblica, o magari telefonare a Bonini e Vincenzi per aggiungere due posti a tavola? E chi sarà mai “la mano che dà da mangiare a Repubblica” le accuse a Scafarto? E sono proprio sicuri Bonini e Vincenzi di non avere nessuna fonte nelle Procure, nei Carabinieri, nella Polizia, nella Finanza e nei servizi segreti per “mangiare”, come dicono loro, o più semplicemente per fare il proprio mestiere di dare notizie, come diciamo noi?

Harry Haller
Il sistema, è stato studiato appositamente per rendere impossibile l’elezione di un governo, ma soprattutto, per impedire che il M5S potesse arrivare a governare il Paese: il risultato sarà (a meno che gli Italiani non rinsaviscano in questi ultimi giorni), un “Gentiloni forever”, lasciando praticamente il Paese in mano ad un partito estinto, permeato di corruzione e di delinquenza mafio-camorristica: al che, gravi conseguenze potranno verificarsi…….

Viviana
Noi possiamo essere ottimisti e pieni di speranze quanto ci pare ma è indubbio che abbiamo di fronte due grossi problemi: il livello criminale dei partiti attuali e il livello di ignoranza e di manipolazione passiva degli elettori attuali.
Comunque tra sperare e disperare c’è una sola scelta possibile. Dobbiamo sperare con tutte le nostre forze di poter migliorare questo Paese, perché solo la speranza nel tempo vince e perché la storia è stata fatta da chi ha rovesciato le sorti perché non si è arreso.
Una battaglia non si fa perché è facile e non si vince dicendo che è facile quando non lo è. Churchill non promise agli inglesi facili vittorie su Hitler. Nel suo primo discorso alla Camera dei Comuni disse: “Non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore. Abbiamo di fronte a noi la più terribile delle ordalìe. Abbiamo davanti a noi molti, molti mesi di lotta e sofferenza. Voi chiedete: qual è la nostra linea politica? Io rispondo: fare la guerra per terra, mare, aria. Guerra con tutta la nostra potenza e tutta la forza che Dio ci ha dato, e fare la guerra contro una mostruosa tirannia insuperata nell’oscuro e doloroso catalogo del crimine umano. Questa è la nostra linea politica.” E questo noi faremo.

IL LURIDUME AVANZA
Viviana Vivarelli
Spero vivamente che Fanpage diventi come il WikiLeaks di Assange e porti alla luce in modo documentato la sporcizia italiana, i reati di politici, le loro collusioni con criminali, le loro mazzette, i modi delinquenziali con cui vengono dati gli appalti, o sono procacciati i voti o si proteggono i peggiori. Spero che vengano alla luce i delitti commessi da tanti che godono dello scudo di questi sciagurati partiti che candidano e difendono gli autori di crimini e li silenziano tramite i loro giornalisti e le loro televisioni aggreppiate affinché la gente non sappia in una continua falsificazione della verità. Anche di fronte ai fatti gravissimi della Terra dei fuochi, con tonnellate di rifiuti tossici sotterrate invece che esportate e la lucemia che attacca i bambini, Renzi continua a proteggere vergognosamente il clan De Luca. E in Parlamento troppe volte il Pd come Fi hanno negato ai giudici il diritto a procedere, difendendo l’impunità degli indagati, o hanno fatto leggi per stuprare il diritto processuale e penale così da archiviare i processi o mandarli velocemente in prescrizione o addirittura depenalizzare i reati. Temo che faranno qualsiasi cosa per tappare la bocca a Fanpage come hanno tentato di fare vietando le intercettazioni. Ormai le loro malfatte sono troppe e accomunano dx e sx in modo ignobile e, quando dopo il voto, Renzi e Berlusconi si metteranno insieme, faranno di tutto per bloccare la verità e proteggere i peggiori delinquenti di questo Paese.
.
MARIA PIA CAPORUSCIO
E’ vergognoso sentire Berlusconi definire ‘ribelli’ i 5 Stelle, certo per un essere assetato di soldi e di potere chiunque parla di giustizia sociale è un ribelle. Paperoni senza scrupoli si sono inventati la “globalizzazione”, ma si guardano bene dal dirci che si tratta della globalizzazione della schiavitù. Con questo sistema si cancellano tutti i diritti riportando la classe lavoratrice ad accontentarsi di una ciotola di brodaglia al posto del salario, come avveniva nel Medio Evo. Questi schiavisti pretendono che i cittadini se ne stiano buoni e tranquilli mentre loro saccheggiano tutto, portando alla povertà e disperazione il novantanove % degli abitanti della Terra. Questi crimini stanno avvenendo in tutto il mondo e sono condotti sempre dagli stessi autori: gli Stati Uniti, l’Europa suo vassallo, la NATO e dai suoi burattinai e mercenari le banche mondiali, le multinazionali e i governanti scemi, che per ignoranza o criminalità consegnano le proprie nazioni ai fabbricanti di morte.
Questi dannati che si sono autoproclamati “padroni del mondo” non molleranno mai fino a quando non saranno riusciti a schiavizzare l’intera umanità e questo loro obiettivo lo perseguiranno fino alla fine e la fine, può essere solo il dominio assoluto della Spectrum. Le oscure forze che si muovono dietro di loro sono capaci di commettere enormi genocidi pur di raggiungere il loro obiettivo. Lo hanno dimostrato negli ultimi 20 anni con la “guerra al terrore senza fine” che ha devastato il Medio Oriente, l’Iraq, l’Afghanistan, la Siria e milioni di persone sono state uccise e mutilate, senza più casa, né nazione trasformati in malati, profughi o terroristi. Esseri umani che muoiono di fame e di stenti, gente che viene espulsa dal proprio Paese dagli stessi che l’hanno distrutto, mentre Il resto del mondo tace (per paura o viltà?) senza capire che questo genocidio ha assunto proporzioni bibliche, dove gli esseri umani vengono trasformati in merce per servire il dio mercato! Chissà se ci decideremo ad alzare il culo e combattere solo quando saremo bombardati anche noi. Però a quel punto sarà troppo tardi!

PAOLO FARINELLA
Prendo atto che molti nelle loro scelte non hanno una visione «generale» della politica, ma solo uno sguardo parziale e selettivo. Si fermano ai programmi ma in queste elezioni i programmi sono favole per adulti creduloni, soliti a bere tutto. Qui contano le persone, il loro contesto (partito) e le condizioni di entrambi. L’emblema, simbolo del prossimo futuro è tale Giacomo Mancini che in Calabria è candidato Pd e, se non eletto, va in Regione con Forza Italia e i fascisti. Perfetto! Geniale!
Scoppia il caso del M5S e del milione e passa perduto nelle tasche dei «legittimi proprietari». Sono stati espulsi dal M5S e spero che siano denunciati in sede civile. Costoro non hanno rubato denaro pubblico, sono venuti meno a una promessa privata. Fatto gravissimo sul piano etico. Renzi e Berlusconi non hanno diritto di parola, perché essi candidano condannati, inquisiti, rinviati a giudizio per peculato e fatti più gravi.
Il procuratore capo Antimafia Cafiero De Raho ha detto: «Ancora troppi impresentabili. Al voto puniamo chi li candida, siamo lontani dall’etica»: ecco il primo criterio di scelta. Peter Gomez, con il suo libro ‘Il vecchio che avanza’, fa un invito perentorio: «Dimenticatevi i programmi e votate le persone per un voto consapevole». Ci sono 76 impresentabili, indicando per ciascuno benemerenze di giustizia, affari e delinquenza. Circa 24 sono con Berlusconi, pregiudicato che non può candidarsi né essere eletto perché condannato definitivamente per furto allo Stato in Cassazione, eppure gli si permette di mettere il suo nome sulla scheda. La sentenza del 1 agosto del 2013 mette in guardia quanti vorrebbero votare Forza Italia: «L’imputato ha una “una naturale capacità a delinquere”». Il Pd di Renzi supera FI con circa 29 impresentabili tra inquisiti, rinviati a giudizio o condannati, compreso Paolo Alli, intimo di Formigoni, rinviato a giudizio a Milano con cui si raggiunge il Celeste vertice dell’ignominia.
Le elezioni 2018 sono inutili. Renzi e Berlusconi hanno voluto la legge elettorale come degna conclusione delle precedenti «porcate»: poiché nessuno dei due avrà la maggioranza, l’hanno inventata per non fare vincere il M5S. Pur primo, il M5S non potrà governare e sarà l’unica opposizione istituzionale in Parlamento. Questo è il punto chiave. La legge-truffa privilegia le «finte cordate-coalizioni» che si disgregheranno la sera stessa dei risultati. Renzi e Berlusconi, chiusi nella taverna del Bunga-Bunga, si accorderanno per mantenere in vita Gentiloni perché duri il tempo che scada l’ineleggibilità di Berlusconi per ritornare a votare. Maroni dimesso un mese prima della scadenza del mandato alla regione Lombardia, Mediaset che installa in Parlamento proprio personale, Salvini libero della Lega di Bossi, e poi Bossi, Maroni e Zaia che pensano una scissione per eliminare Salvini, Di Battista fermo negli spogliatoi. Sono sintomi di una legislatura breve e veloce.
Se le elezioni 2018 sono una truffa, puniamo i truffatori e le loro promesse da «asini che volano». È l’unico scopo di questo voto per chi ha il senso della Democrazia e della Legalità! Il Caimano grida contro i migranti, ma chi ricorda a Berlusconi che nel suo secondo governo, nel 2002, ne condonò ben 700.000? Chi gli ricorda che il 28 agosto 2009 in Tunisia alla tv invitò tutta l’Africa a venire in Italia, facendosi garante dell’accoglienza col tappeto rosso?
Fermarsi a discutere su Macerata o dell’art. 18 è non accorgersi di ciò che sta succedendo. Siamo in una fase prepolitica. Chi è che fa avanzare il fascismo e la rinascita di gruppi fascisti, pur vietati dalla Costituzione? Non è forse Berlusconi che fu il primo a sdoganare il delfino di Almirante, Gianfranco Fini? Non fu Renzi che abolì l’articolo 18, unico baluardo dei lavoratori? Non fu Renzi che decise di non manifestare a Macerata con una parte degli antifascisti? Non è Renzi a candidare pregiudicati, inquisiti, rinviati a giudizio, compresa tale Micaela Campana che chiamava «grande capo» Buzzi di Mafia Capitale? Non è anche LeU, sempre tentennanti e ora alleati col Pd nella Regione Lazio. Se lo fanno nel Lazio chi impedirà loro di farlo in Parlamento? Grasso, il maggiordomo senza livrea, sarà licenziato senza preavviso la sera del 4 marzo.
L’unico senso di queste elezioni 2018 è costituire in Parlamento un’opposizione numericamente «pesante» per impedire inciuci, inciucetti e inciucioni…(mi accontento di una proporzionale per costringere i candidati ad andare a cercarsi i voti uno per uno). Oggi questa opposizione è fornita solo ed esclusivamente dal M5S, come nella passata legislatura, visto che Bersani & C hanno spessissimo votato con Renzi e Berlusconi, anche «obtorto colon».
Del M5S non mi piacciono tantissime cose…Valga, però, per loro quello che Iva Zanicchi disse di Berlusconi nel 1994: quelli di prima li abbiamo conosciuti e sappiamo cosa hanno fatto da esperti e competenti, questo non lo abbiamo ancora provato; lasciamolo provare: se non ci piacerà lo manderemo via. Poi nel 2012 anche lei lo abbandonò. Se il criterio è valso per un pregiudicato come Berlusconi e dopo per uno spergiuro come Renzi, perché non può valere nel 2018 per il M5S? Facciamoli provare. Per ora, tranne per pochi, già espulsi – fatto unico nella storia politica dei partiti – sono gli unici che restituiscono parte dei loro stipendi. «Domani è un altro giorno», vero Rossella O’Hara?

MARCO BELLA
Il M5S ha scelto i candidati plurinominali al Parlamento tramite una selezione aperta a iscritti e cittadini. Chiunque poteva inviare il proprio curriculum ed essere votato, se però in possesso di determinati requisiti (assenza condanne penali etc). Il medico non ha prescritto a nessuno di candidarsi all’interno del MoVimento: chi lo ha fatto ha accettato le regole per la candidatura. Alcuni esclusi ci sono rimasti male, ma le regole sono servite ad evitare che le nostre liste fossero infarcite di indagati, condannati, ex deputati eletti con il PD/dx catapultati in territori di lui ignoravano l’esistenza, improponibili vari. Potrà questo sembrare non ideale? Tutti i partiti hanno invece selezionato i candidati nelle segreterie, senza ascoltare non solo i cittadini, ma neppure i propri iscritti. Con la legge elettorale approvata a colpi di fiducia, ci sono una serie di personaggi che di fatto sono sicuri di entrare in Parlamento, indipendentemente dalla volontà popolare. Ciascuno decida cos’è più democratico: una selezione aperta a tutti i cittadini con delle regole (M5S) oppure la scelta in stanze chiuse dei più fedeli al capo da parte dei segretari di partito.

Arturo
L’idea totalitaria è quella di chi fa riforme per fare prendere sempre e comunque la maggioranza assoluta ad un solo partito in un Parlamento farlocco pieno di nominati in modo da concentrare tutti i poteri nel governo cioè il famoso combinato disposto con una legge elettorale illegittima per contrasto con l’art. 48 della costituzione come precisato dalla sentenza n° 35/2017 della corte costituzionale. Il vero doppio turno è il maggioritario con cui si eleggono tutti i parlamentari collegio per collegio senza premi di maggioranza nemmeno un nominato e si può fare pure il recall. Non ci sono liste e listini in coalizione incatenati al collegio uninominale che truccano il risultato elettorale. In tutte le democrazie degne di questo nome sia con il maggioritario che con il proporzionale i partiti si presentano da soli non in coalizione e senza liste incatenate. Le multicandidature sono vietate. Sono i cittadini che eleggono e decidono se la maggioranza assoluta debba o meno spettare ad un solo partito. Le alleanze si decidono se necessarie dopo il voto (non prima per truccare il voto) in un Parlamento di eletti che devono rispondere ai cittadini. Con questa pseudolegge elettorale Berlusconi ha già cominciato a comprare i parlamentari.

Piquadro
Caro don Farinella, concordo su ogni cosa che ha scritto e per questo la ringrazio. Purtroppo gli Italiani, oltre che creduloni, sono degli azzeccagarbugli formidabili, motivo per cui spaccano il cappello in quattro con i “se e ma” salvo poi adagiarsi nelle abitudini consolidate e votare i soliti impresentabili. Non c’è niente da fare: il perpetuare il malaffare li fa sentire a loro agio anche in previsione di quanto potrebbero “ricavarne”: condoni, mancata lotta all’evasione ed elusione fiscale, corruzione e raccomandazioni. E potrei continuare. Salvo poi continuare a lamentarsene ed imprecare al destino cinico e baro. E non stia a sentire coloro che la vorrebbero “recluso” all’interno di un pulpito per non ascoltare argomenti scomodi che risvegliano le coscienze. Lei parla agli uomini di buona volontà, non agli altri. Con accresciuta stima.
.
Doriana Goracci
A voi che continuate a dire “sono tutti uguali – io non voto” vi auguro di non sentirvi diversi mai e di non dover chiedere mai giustizia e democrazia, pace e lavoro a chi oggi vi sta incartando per portarvi al Mercato come tante bestie al macello.
Sono consapevole che siamo ad una svolta; faccio appello a chi si sente al di sopra di questi giochi, perché disfatto, amareggiato, stanco.
Domenica 4 marzo, io vado a votare, spero che anche tu lo faccia…
Prima vado a votare, senza paura che questo gesto lo debba rimpiangere perché non autorizzo nessuno a fare sua la mia voce, perché malgrado e per fortuna, io sono italiana, cara Italia.
.
Gli altri sono su una brutta china.
Noi avanziamo, attraverso errori, ripensamenti e correzioni, ma avanziamo..
.
.
Infelice chi comanda da solo perché avrà intorno solo cortigiani che lo affonderanno nei suoi errori.
In democrazia, invece, essere in tanti vale più che essere uno, anche perché proprio perché insieme i nostri errori possiamo correggerli meglio.

Abbiamo creato la civiltà dei lager libici, degli schiavi di Amazon, dei cittadini privi di stato sociale, delle generazioni senza futuro, dei dominatori impuniti, della distruzione dei diritti dei popoli, del potere dei più spietati, delle scimmie razziste, della manipolazione mentale, dei nemici del globo, della cricca capitalista. E l’abbiamo chiamata ‘democrazia’, l’ultimo termine che le competeva, come dare al diavolo il nome di Dio.
.
Diego Fusaro
Chi lotta contro l’immigrazione senza lottare contro il capitale è un criminale che non ha capito nulla del mondo in cui vive.
.
Berlusconi: «A differenza dei grillini, noi abbiamo un passato di cui esser fieri». Una condanna per frode fiscale e Dell’Utri in galera per concorso esterno in associazione mafiosa.
antonio carano
.
Berlusconi studia la squadra di Governo: “All’Economia ci sarà un tecnico”. È quello con il passamontagna che tiene in mano un piede di porco.
antonio carano

PREVISIONI DI VOTO
Viviana Vivarelli
Tra due settimane si vota e il Paese è ancora più in crisi a causa di partiti indecenti che hanno complottato tra loro per fare il terzo sistema elettorale pesantemente incostituzionale, un sistema che non garantirà né democrazia né governabilità e il cui unico scopo era non correggere i due infami sistemi precedenti ma assicurarsi che il M5S non governasse pur arrivando primo.
Votare è facile, basta mettere la croce sul partito scelto su ogni scheda. Conteggiare poi i voti e ripartirli sarà però spregevole, dal momento che nessun elettore sa per certo a chi andrà il suo voto e quali coalizioni si formeranno, anche con partiti che non avrebbe mai desiderato, così che la sua libera e democratica scelta sarà tradita 4 volte:
– la prima perché non ha scelto lui chi mettere in lista ma lo hanno fatto d’arbitrio i capi partito, che hanno nominato anche indagati, condannati o pregiudicati,
-la seconda perché nelle liste compariranno voltagabbana come Casini che fino al giorno prima stavano nei partiti avversi,
– la terza perché i candidati saranno sparsi sul territorio fregandosene della loro relazione col territorio stesso ma con criteri di bieco opportunismo, legati al do ut des,
– la quarta perché sarà il partito, a seconda dei risultati, a decidere, ‘dopo il voto’, quale coalizione furbastra fare, mettendosi spregiudicatamente anche con quelli che finora dovevano essere i suoi avversari, come Renzi con Berlusconi, o mettendo insieme polli con pigne come Berlusconi con Salvini o Bersani con Renzi, il massimo delle accozzaglie.
Il voto sarà messo sul mercato e spartito o conteso tra i massimi offerenti, come una vergine in un bordello.
La parola ’furbo’ viene dal francese ‘fourbe’ che vuol dire ladro, e questi sono ladri di democrazia, ladri di rispetto umano, ladri di libertà. Ma la furbizia è la prostituzione dell’intelligenza e l’unica è sperare che i troppo furbi prendano una sonora legnata perché in ogni elezione c’è sempre un quid di imponderabile e in questa gara di furbizia potrebbe anche accadere che i furbi si facciano le scarpe tra loro.
Ma vediamole queste coalizioni di furbi.
.
Il cdx è al momento in vantaggio di voti, sia perché troppa gente ormai vota solo per odio ai migranti, che perché B, in un Paese di abusivi e di evasori, promette condoni a go go agli abusi edilizi e alle evasioni fiscali. Insomma, per governare, il massimo trasgressore promette regali ai trasgressori, ribadendo peraltro il suo ferreo legame con la mafia. Ma il cdx non ha al momento né un leader designato né un programma comune, per cui votarlo è un salto nel buio. Hanno fatto una legge sulle coalizioni, però non hanno imposto che queste si presentassero ‘prima’ del voto con un programma comune e un leader comune (come fu con l’Ulivo), dunque col massimo di ipocrisia e imponderabilità.
E teniamo anche conto che, se B insiste nel ritenersi il capo ‘morale’ o finanziario del cdx, è chiaro a tutti che la sua vecchiezza inesorabile incombe e lo fa diventare sempre più debole e svanito. Ancora un po’ e sarà perso del tutto, sia che resti o no in vita, e allora avremo la congiura dei boiardi per la successione.

Il csx è trascinato da Renzi a rovina certa visto che non fa che perdere consensi e ormai si fa propaganda solo con la diffamazione, mentre non passa giorno che i suoi assessori e consiglieri si trovino indagati per corruzione su tutto il territorio e, malgrado questa progressiva debolezza, Renzi tiene ancora nelle sue mani la Rai, La 7 e i principali quotidiani e continua a governare col Governo Renzi-bis-Gentiloni che, malgrado il No secco del Paese al referendum costituzionale, ha avuto la presunzione di ripresentare gli stessi Ministri renziani e lo stesso piano perverso di distruzione del Paese, per cui il Rosatellum sarà per il Pd un autogol formidabile, come lo fu il Porcellum per B, perché queste bombe hanno la caratteristica di esplodere nelle mani dei dinamitardi.

Il M5S avrà sicuramente, da solo e senza coalizioni, il massimo dei voti, non abbastanza per superare il 51% e dunque perderà, contro ogni regola democratica, mentre, se si alleasse con qualche partito, perderebbe per schifo dei suoi elettori e, al momento, è attaccato da tutti con una gogna mediatica cattiva e indiscriminata che ingigantisce i suoi falli anche per nascondere le malefatte molto più gravi dei partiti stessi (scandalo corruzione petrolifera Eni, scandalo Consip in casa Renzi, scandalo banche ecc.).

Dopo il voto avremo dunque una condizioni di massima instabilità, per cui dovremmo tornare a votare, e lo dovremmo fare di nuovo (per loro il più tardi possibile) con lo stesso pasticcio di sistema antidemocratico, prolungando il Governo attuale con un Gentiloni bis, che tratterà di nuovo al Governo gli stessi inetti e pericolosi Ministri renziani che hanno aumentato il debito, non hanno risolto il problema e ci hanno messi all’ultimo posto in Europa e con lo stesso piano autodistruttivo di Renzi-Padoan che ci è stato dettato dalla Goldman Sachs e fa gli interessi della Merkel e delle multinazionali occidentali.
Un bel lavoro davvero! E solo il pensare che per altro tempo infinito saremmo nelle mani di una informazione gestita a senso unico dai soliti lupi mannari mi fa tremare le vene nei polsi.
Così il Paese è incastrato in un circolo malefico da cui non si capisce come uscire e in cui si insiste ad avviticchiarsi nel peggio del peggio.
Gli evasori, gli inquinatori, gli abusivi, i razzisti, i fascisti…voteranno i peggiori e gioiranno perché saranno garantiti nel loro desiderio di trasgredire, di odiare, di farsi gli affari loro, ma il Paese tutto perirà.

Io la previsione l’ho fatta e spero tanto che i fatti mi diano torto. L’astensione crescerà. Il M5S sarà il primo partito ma, non avendo preso 316 seggi e non essendo in coalizione, in virtù del Rosatellum non potrà governare. Chiederà ai partiti l’adesione ai suoi punti programmatici e non l’otterrà come non l’ha ottenuta mai. Il cdx, se riuscirà ad avere 316 seggi, cosa probabile, proverà a governare da solo ma si scatenerà la lotta dei capipartito che lo porteranno alla crisi, con un Berlusconi che è praticamente morto anche se fanno di tutto per farlo sembrare vivo. Tajani è un leader posticcio, non lo ha voluto nessuno, è solo il portavoce di Berlusconi ma è privo di charme e determinazione, è una maschera vuota. Se i numeri sono incerti, il cdx si alleerà col csx nelle larghissime intese. Chi ha votato Renzi o Berlusconi potrà solo mordersi le mani. Del resto, tutto era già previsto prima del Rosatellum dal Patto del Nazareno 2, per cui o torna a governare Renzi che farà gli interessi di Berlusconi realizzando, come ha sempre fatto, il programma di Berlusconi che è quelle di Licio Gelli, anzi andando ‘oltre’ il piano della P2 di destabilizzazione democratica, di cancellazione dello stato sociale e di svendita del Paese, oppure faranno il Governo Gentiloni 2 in attesa di future elezioni, cioè faranno il Governo Renzi 3, mentre le elezioni si allontaneranno ad libitum.

LO RIPETIAMO PER CHI CONTINUA A CONFONDERE PRESTITO CON GARANZIA (Vedi la Mirta Merlino):
Il Fondo di garanzia per le piccole e media imprese si chiama così perché garantisce piccoli prestiti.
Vedo che molti continuano a scrivere delle cose non corrette sul microcredito, evidentemente perché non hanno mai chiesto un prestito a una banca.
Quando uno chiede un prestito a una banca, deve promettere che il prestito sia reso e dare una garanzia in caso contrario, per esempio un appartamento o una persona che col suo capitale si fa garante di lui, per es. uno studente che non lavora può dare in garanzia il capitale del padre. Così, se il prestito non viene reso, la banca ipoteca l’appartamento o si prende i soldi dal capitale di questa persona terza.
Molti credono che i 23 milioni regalati dai 5stelle siano distribuiti direttamente tra i richiedenti. Non è così. Nessun denaro viene dato a nessuno. Le cifre raccolte nel fondo del MES (Ministero dello sviluppo economico) restano nel Fondo, servono solo come GARANZIA affinché le varie banche concedano prestiti ai richiedenti senza rimetterci.
Sono così affluiti al Fondo, dalla fine del 2013 a oggi, grazie ai 5stelle, 23 milioni di euro (che si sono uniti a 30 milioni dati dallo Stato), che hanno favorito 5.735 operazioni di microcredito, cioè hanno garantito dei prestiti per 178 milioni. Dei 5.735 prestiti dati, solo 97 non sono stati restituiti e solo in 4 casi l’impresa è fallita. Grazie ai 25 milioni di stipendi restituiti dagli eletti M5S sono già state finanziate 5.735 imprese, producendo oltre 14.000 posti di lavoro e 10.000 sportelli di aiuto ai richiedenti.
.
Trovare l’intruso

SCENE DA UN MANICOMIO
Marco Travaglio-18 Feb 2018
C’è un virus, in questa campagna elettorale, che ottenebra le menti dei politici (come se ne avessero bisogno) e contagia anche quelle di chi politico non è. Si chiama doppiopesismo. È vero, la faziosità è sempre stata consustanziale alla politica, e non solo in Italia. Ma di solito è mascherata, o almeno imbellettata, da una sana dose di ipocrisia, che La Rochefoucauld definiva “la tassa che il vizio paga la virtù”. Ora si evade anche quella. Così la faziosità si squaderna in tutta la sua indecenza agli occhi degli elettori e diventa un boomerang: chi la pratica per guadagnare voti, li perde. L’autogol più plateale è lo sdegno unanime dei vecchi partiti che – seduti su montagne di finanziamenti pubblici, di rimborsi regionali per spese private, di superstipendi e di vitalizi – fanno la morale ai 5Stelle – che hanno rinunciato ai 48 milioni di finanziamenti pubblici, non sono coinvolti nelle Rimborsopoli regionali, si sono battuti fino all’ultimo per la legge taglia-vitalizi del Pd Richetti (sabotata dallo stesso Pd) – perché 7 o 8 dei loro parlamentari uscenti (su 130) non si sono tagliati lo stipendio, cioè hanno fatto quel che fanno da sempre tutti i parlamentari dei vecchi partiti. Risultato: il M5S non perde consensi, almeno stando agli ultimi sondaggi, perché milioni di persone hanno scoperto ciò che i media di regime avevano sempre nascosto. E cioè che alla fine di ogni mese dell’ultima legislatura, e cioè 60 volte, ciascun parlamentare 5Stelle (eccetto i furbastri, cacciati appena scoperti) ha prelevato circa 2mila euro dal proprio conto in banca per donarli a un fondo ministeriale per il credito alle piccole imprese, per un totale di 23 milioni, grazie a cui sono nate 7mila startup.
Un altro autogol riguarda un caso romano, ma tutt’altro che locale: la contesa fra i Ragazzi del Cinema America e il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo. Questi ragazzi fanno cose ottime a Trastevere: prima occupano un cinema storico condannato a diventare un residence di lusso, lo salvano dalla speculazione, poi tre anni fa rianimano la moribonda piazza San Cosimato, proiettandovi nei mesi estivi grandi film alla presenza di attori e registi. L’anno scorso la giunta Raggi mette a bando l’Estate Romana con un’ottantina di manifestazioni: cioè fa le gare, affinché vinca il migliore e i fondi pubblici siano erogati su criteri meritocratici, dopo decenni di appalti e nomine senza gara agli amici degli amici, su su fino a Mafia Capitale. I “ragazzi” rispondono che il bando è tardivo e non fanno in tempo a partecipare, perchè la loro iniziativa è già cominciata.
Provvede il I municipio, retto dal Pd, a farsi assegnare la piazza per lasciarla a loro. La Regione li finanzia con 50 mila euro in cambio di spot alla giunta Zingaretti. Bnl li sponsorizza. I “ragazzi”, prima dei film, attaccano spesso e volentieri la sindaca Raggi che osa bandire le gare. Ora Bergamo annuncia i bandi per la prossima Estate Romana, San Cosimato inclusa, così chi vuole partecipare ha tutto il tempo. E i “ragazzi” passano dalla parte della ragione a quella del torto. Contestano l’idea stessa di bando. Annunciano che non parteciperanno, per non aver nulla a che fare col Comune: “Non vogliamo fondi comunali” (ma allora perché hanno accettato i 50mila euro dalla Regione? E perché hanno partecipato a un bando comunale, vincendolo, per la Sala Troisi ai tempi di Marino e Tronca?). E gridano allo “scippo”, come se la piazza non fosse del Comune, ma di loro proprietà. Per usucapione. Come se i beni comuni non fossero pubblici, ma privati, del primo che ci mette il cappello (la distinzione l’ha spiegata martedì Tomaso Montanari sul Fatto). Decine di attori, registi e intellettuali si schierano dalla parte dei “ragazzi”, guardando solo ai loro meriti passati, ma ignorando un concetto fondamentale: i bandi di gara sono la base per riportare alla legalità una capitale ridotta a Far West dai partiti, a cominciare dal Pd che ora solidarizza per bocca di Gentiloni, Franceschini e Veltroni e che il 4 marzo teme di perdere pure la Regione. Mentre gli uomini di governo strillano contro i bandi di gara previsti dalla legge, il Presidente Anac Raffaele Cantone elogia la giunta Raggi proprio per “l’aumento del numero di gare a evidenza pubblica” e la “riduzione del ricorso alle procedure negoziate” rispetto agli anni del magnamagna. Se davvero il cineforum in piazza è un’idea così originale da poter essere realizzata solo dai “ragazzi”, non hanno che da partecipare alla gara e la vinceranno di sicuro. Se non vogliono, liberissimi: i film in quella piazza li proietterà qualcun altro. Purché nessuno racconti balle su inesistenti “scippi” ed “espropri” (ieri Michele Serra, su Repubblica, tuonava contro il presunto “sfratto” e un non meglio precisato “accanimento della giunta Raggi… contro l’intero cinema italiano”: ma de che?).
A questo punto provvede una sciagurata consigliera comunale M5S, Gemma Guerrini, vicePresidente della commissione Cultura, a passare dalla parte del torto, definendo “feticismo la reiterata proiezione di vecchi film”. Una così, vista la sua palese allergia alla cultura, dovrebbe uscire ipso facto dall’omonima commissione consiliare, altro che vicepresiederla. Ma i ragazzi del Cinema America, col consueto supporto di grandi registi e attori (ma senza più Carlo Verdone e Sabrina Ferilli) e la solita grancassa dei giornaloni, chiedono non solo le sacrosante dimissioni della Guerrini, ma pure quelle di Bergamo, che non c’entra nulla (non è neppure iscritto al M5S). E ripassano dalla parte del torto.
Di buono, in questo impazzimento generale, c’è solo che la campagna elettorale finisce fra 14 giorni.

Il figlio di De Luca coinvolto in una brutta storia di corruzione, aggravata dal metodo camorristico e traffico illecito di rifiuti . Appena ieri accompagna la Meloni nel suo tour elettorale. Tale padre, tale figlio. Come per Genovese. O Renzi. O la Boschi. Nell’inchiesta napoletana su monnezza e corruzione sono coinvolti tutti, in testa Fratelli d’Italia. Per fortuna gli italiani sanno solo dei bonifici di 8 5stelle e non si accorgono di nulla. Non è vero ciò che è vero. E’ vero ciò che i partiti in televisione ci dicono esser vero. Ci rimbambiscono di balle e ingigantiscono quello che fa loro comodo con i giornali di turno, mentre i veri scandali scompaiono (come è finita Consip e come mai dello scandalo Enel non sa nulla nessuno? Le fake news sono l’unica verità spacciata per tale in Italia. E c’è gente che continua a scrivere sui blog che quello che hanno fatto i 5stelle con le mancate restituzioni è peggio di qualunque delitto (?). Ci sono gli spacciatori di droga e ci sono gli spacciatori di falsità. Io li vorrei vedere in galera entrambi e chiudere la bocca a tanti falsari in mala fede. Ma i desideri degli onesti sono calpestati dalle azioni dei malvagi e troppi italiani hanno il cervello in pappa. Irrimediabilmente. Sono patologie anche queste. Che rovinano tutti e contro cui non ci sono vaccini. Diceva Grillo che ci sono anticorpi per i virus del corpo ma non ci sono anti-mente per quelli della mente e il problema in Italia è molto serio. Altro che Paese di rincoglioniti!
Se non è pesce fritto è fritto di pesce

Di Maio
“Tutta la mia solidarietà a Gaia Bozza, giornalista di Fanpage aggredita al comizio Pd per Piero De Luca.Son nati comunisti e stanno morendo squadristi.I giornalisti di Fanpage non sono soli: gli italiani hanno bisogno di inchieste come le vostre”
.
Il Trio delinquenziale

FANPAGE
Fanpage.it è una coraggiosa testata on line (vi potete iscrivere). Per 6 mesi i suoi giornalisti si sono inflltrati nel clan di de Luca e dei suoi due figli e hanno girato di nascosto 900 ore di filmati nell’ambito di una colossale inchiesta sui traffici di rifiuti tossici attraverso l’Italia (così dovrebbero fare i veri giornalisti!). Uno di loro si è presentato con grande abilità e spregiudicatezza come un agente provocatore (vi ricordate che il M5S li aveva chiesti con insistenza per sgominare la corruzione?), proponendo tangenti sui lavori a cui fingeva di essere interessato, intanto filmava gli incontri con una teleCamera nascosta. Sono venuti così a scoprire come venivano dati gli appalti in Campania grazie al figlio di De Luca, Roberto, che era all’interno di un giro di tangenti sui rifiuti, hanno portato le prove di corruzione ai pm di Napoli e al procuratore Giuseppe Borrelli che hanno predisposto la perquisizione del suo studio. Fanpage ha mandato in onda i video sulla gestione delle bonifiche ambientali e dello smaltimento fanghi. Per smaltire le ecoballe Renzi ha pagato ai De Luca 450 milioni ma sono rimaste quasi tutte in Campania. E Vincenzo De Luca ha costruito la sua ascesa politica proprio sulla monnezza, con grandi promesse di far sparire la montagna di rifiuti di Napoli. Così 5 milioni e 600.000 tonnellate di ecoballe dovevano essere rimosse dalla Campania e Renzi ha pagato ai de Luca 450 milioni. Ora, grazie a Fanpage, il clan de Luca sta scoppiando e speriamo per sempre. Intanto Roberto De Luca si è dovuto dimettere da assessore di Salerno e si spera che la sua corsa a sindaco sia chiusa. Ma Renzi non ha battuto ciglio e non ha tolto il suo appoggio a De Luca.
Un grazie a Fanpage. Questi sono i giornalisti di cui abbiamo bisogno, non i servetti di corte come Floris, la Gruber, Giannini, Zucconi, Severgnini… buoni solo a spargere calunnie.

Tutto quello che Renzi è stato capace di dire è: “Le dimissioni sono un gesto serio, spero però che quereli Di Maio che gli ha dato dell’assassino”. Ma i morti per la terra dei fuochi chi dovrebbero ringraziare?
.
Ai camorristi e ai politici che li appoggiano come Renzi, diamo lo stesso messaggio sobrio e amichevole che i fan di De Luca hanno lanciato contro i giornalisti di Fanpage: “Vi faremo ringoiare tutto!”

Alessandro.
Ai De Luca la paranza di pesce gliela friggerei col percolato della terra dei fuochi.

Giorgio Papallo in risposta a Massimo Giannini: “Paragonare chi si arricchisce sulla morte dei cittadini nei cui territori avvengono sversamenti di rifiuti con quelli che hanno versato un po’ meno dei loro soldi?
Lei è inqualificabile.”

Vincenzo De Luca
Aveva detto: “Noi siamo espressione di un’esperienza amministrativa che è un modello di trasparenza e di rigore su cui possiamo sfidare chiunque.” Alla faccia…!

TERRA DEI FUOCHI
Vasta area campana tra la provincia di Napoli e quella di Caserta dove da anni sono stati interrati rifiuti tossici e rifiuti speciali, con l’innesco di numerosi roghi di rifiuti, che hanno prodotto attacchi di tumori nella gente, specie nei bambini nei primi anni di vita.
I primi sospetti sull’attività illegale dello smaltimento dei rifiuti tossici furono evidenziati nella prima metà degli anni novanta da un’indagine della Polizia di Stato condotta dall’allora ispettore della Criminalpol Roberto Mancini. La sua informativa del 1996 in cui presentava i risultati delle indagini e i dettagli sui reati e i presunti autori non ebbe però ulteriori sviluppi fino al 2011.
Nel 2015, nel comune di Calvi Risorta, il Corpo forestale dello Stato ha scoperto un’area di sversamento clandestino dei rifiuti, ritenuta la più grande discarica sotterranea d’Europa di rifiuti tossici. Si ritiene sia opera della camorra, con un stesso sistema di sigillamento degli strati della discarica, simile a quello utilizzato dal clan dei casalesi.
La definizione di Terra dei fuochi comprende un territorio di 1076 km², nel quale sono situati 57 comuni, nei quali risiedono circa 2 milioni e mezzo di abitanti: 33 comuni sono situati nella provincia di Napoli e 24 comuni sono ubicati nella provincia di Caserta. È compresa quasi l’intera provincia napoletana, mentre del casertano è colpita soprattutto la parte meridionale e sud-occidentale. In molti casi, i cumuli di rifiuti, illegalmente riversati nelle campagne, o ai margini delle strade, vengono incendiati dando luogo a roghi i cui fumi diffondono nell’atmosfera e nelle terre circostanti sostanze tossiche, tra cui diossina.
L’inquinamento da diossina dei terreni può essere molto pericoloso perché in grado di introdurre sostanze tossiche nella catena alimentare degli animali da allevamento, che possono raggiungere anche l’uomo.
La zona sarebbe interessata anche da un consistente traffico di rifiuti, tra le cui attività rientrerebbe lo sversamento e l’eliminazione di materiali come copertoni o scarti di abbigliamento, provenienti soprattutto dal Nord Italia, o il recupero del rame dai cavi elettrici.
Le indagini di Roberto Mancini e le dichiarazioni del pentito di camorra, Carmine Schiavone, hanno evidenziato come la Campania fosse destinata a diventare una discarica a cielo aperto, soprattutto di materiali tossici tra cui piombo, scorie nucleari e materiale acido, che hanno inquinato le falde acquifere campane e le coste di mare dal basso Lazio fino ad arrivare a Castelvolturno.

QUERELE ALLE IENE
Le iene passano da una querela per diffamazione all’altra. Le hanno querelate la Federazione Ciclistica Italiana e l’Associazione Corridori Professionisti Italiani che ha anche attivato un’azione civile per il risarcimento di presunti danni, Vincenzo Nibali, Belen, il gip di Siena Roberta Malvasi ha denunciato la trasmissione Le Iene per i servizi andati in onda sulla vicenda della morte dell’ex capo della comunicazione di Mps David Rossi, già nel 2016 5 parlamentari del M5S, l’arcivescovo di Cosenza,il Comune di Montauro, la Boldrini, Edy Tamajo, Nina Moric, il Comune di Sarroch, Simone Rugiati e molti altri. Un conto è l’informazione, un altro la diffamazione. Ma quando la diffamazione di una trasmissione tracima, dovrebbero chiuderla. E il suo responsabile, che in questo caso è Berlusconi, dovrebbe pagare multe salatissime o subire la sospensione dei programmi.

Non credete a TV e giornali. La manipolazione organizzata vi farà amare gli oppressori e disprezzare gli oppressi. Farà di voi servi ignari

DIEGO FUSARO
“Ci sono campi, campi sterminati, dove gli esseri umani non nascono, vengono coltivati. A lungo non ho voluto crederci, poi ho visto quei campi con i miei occhi…”: LI ABBIAMO VISTI OGGI A MACERATA. CAMPI DI IMBECILLI AL SERVIZIO DEL POTERE CAPITALISTICO.

Di Battista a L’aria che tira

Gianluca Ferrara a Filippo Roma de Le Iene
Cara iena, ti volevo ringraziare e non lo dico con ilarità.
Il compito di un giornalismo serio è proprio quello di scovare ed evidenziare nefandezze, quindi complimenti. Tuttavia, alcune brevi domande te le vorrei porre:
Perché non sei mai stato ad Arcore per chiedere delucidazioni a Silvio Berlusconi circa la sua condanna definitiva per frode fiscale?
Perché non ti sei agitato tanto dinanzi a una sentenza che ha definito Berlusconi “delinquente naturale”? Avresti pure potuto (con la tua decisa e simpatica verve) chiedere spiegazioni sulla condanna definitiva del suo braccio destro Marcello dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa. Gravissimo non trovi?
Come gravi sono state le leggi ad personam e le ben otto prescrizioni di cui ha usufruito Silvio. Eppure, in tanti anni non mi sembra di aver visto un’inchiesta seria (che davvero metta il dito nella piaga…) delle Iene… su questo. Oppure, pur non volendo andare ad Arcore e disturbare il vetusto ex cavaliere (sarebbe stato indelicato interromperlo in una delle sue celebri “cene eleganti”), avresti potuto chiedere spiegazioni a suo figlio Pier Silvio Berlusconi (non lavora nel tuo stesso edificio?) sull’iscrizione del padre alla P2. Quella P2 che a detta di alcuni sia persino implicata nella strage di Bologna. Magari con la tua abilità avresti fatto luce. La stessa abilità che hai avuto con quelle mele marce del M5S che ti vorrei ricordare hanno violato un codice etico e non penale.
Certo una gravissima presa in giro agli elettori e agli attivisti che donano il cuore per il M5S, ma forse avresti potuto sottolineare che nessuna forza politica al mondo ha mai restituito i soldi che gli spettano per darli a tanti che hanno creato lavoro e speranza. Un bel segnale politico non trovi? Specie di questi tempi dove ci sono personaggi come Silvio Berlusconi a cui non è permesso neppure di essere candidato.
Ora, dalla tua inchiesta (coincidenza proprio a pochi giorni dal voto) con l’intera macchina mediatica a servizio dei partiti e di coloro che essi rappresentano, sembra che il M5S sia un’associazione a delinquere. A me questa storia ricorda molto la parabola della pagliuzza e della trave, te la rammento: ” Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?” (Luca 6,41)
Anche io sono convinto che invece questo sarà di grande aiuto al Movimento e che molti in più ci voteranno perché avranno saputo che siamo gli unici che si tagliano gli stipendi. Se fossi cattivo (ma non lo sono…) potrei pensare che questa tua “negligenza” nel fare certe inchieste derivi dal fatto che lo stipendio ti viene pagato da Silvio Berlusconi, o meglio dall’azienda di famiglia. Vedi, essere forte con i deboli e debole con i forti è da pavidi, pertanto ti invito a tentarci e a scavare un pochino a casa tua solo così potresti essere, a mio modesto parere, credibile.

UN PAESE DOVE IL DIRITTO PENALE E’ STATO DISTRUTTO
Viviana Vivarelli
Renzi ha depenalizzato 120 reati, tra cui alcuni gravissimi come lo stalking, che spesso prelude al femminicidio, o il mobbing, per cui si possono attuare operazioni persecutorie e avvilenti nei confronti di un dipendente fino a portarlo a depressione o suicidio, o la corruzione di minore, le lesioni personali, lo stesso furto. Per i reati più gravi, invece, come traffico di influenze, voto di scambio, corruzione di politico o di pubblico amministratore, tangenti di multinazionale, truffe bancarie… è facile che il processo non cominci nemmeno o si perda nel nulla (si pensi alle tangenti Eni o al processo Consip, alle accuse al padre di Renzi o al Ministro Lotti, ai danni erariali di Renzi, ai truffati di Banca Etruria o del MPS). Berlusconi ha voluto che sopra i 65 anni nessuno andasse in carcere e Renzi ha voluto che fino a una pena di 5 anni nessuno andasse in carcere. Entrambi hanno talmente corrotto il sistema processuale e penale che, in pratica, basta che uno sia o un piccolo mariuolo o uno ricco e potente con una squadra di valenti avvocati per piegare la legge a favore del reo. Quindi il piccolo malvivente per un verso e il grosso criminale per l’altro non ricevono punizione per i loro reati. E questa non è giustizia. Così il cittadino vede con sgomento a piede libero il piccolo borseggiatore, il ladro, il violento, l’omicida al volante, anche se colti in flagranza, come il grosso politico o imprenditore, anche se colpiti da una serie di imputazioni gravissime. Ci aggiungiamo tutti coloro che non possono essere raggiunti da un avviso di garanzia perché un domicilio nemmeno ce l’hanno o non pagano sanzioni finanziarie perché risultano nullatenenti o hanno la residenza altrove.
Aggiungiamoci istituti o modalità inesistenti nei Paesi civili come le infinite lungaggini processuali (in media in Italia per un processo ci vogliono 1600 giorni), tre gradi di giudizio (che non esistono in nessuna Paese del mondo), una prescrizione che parte non da quando è stato commesso il reato ma quando è stato scoperto, una Cassazione che può annullare un processo per una virgola (il giudice Carnevale berlusconiano ha annullato così 500 processi per mafia), la prescrizione a breve termine (per cui sono stati annullati in 15 anni un milione e mezzo di processi, il che vuol dire un milione e mezzo di delinquenti che hanno violato la legge e ci hanno guadagnato!) e gli infiniti cavilli a cui ci si può appigliare per portare a nullità un iter processuale. Non a caso l’Italia è l’unico Paese europeo che ha più di 300.000 avvocati, uno ogni 200 cittadini, per cui ci sono più avvocati che detenuti.
Dire che dobbiamo fare frequenti condoni perché siamo sanzionati dall’Ue per le carceri troppo piene è offensivo e pretestuoso, dal momento che non si fanno nuove carceri, ne abbiamo di incompiute e siamo pieni di caserme in disuso. Ma i condoni servono solo a far rientrare in galera più gente di quanta ne sia stata liberata.
Il massimo dell’impunità e della strafottenza è Berlusconi, condannato per infiniti reati e sempre archiviato o prescritto e infine condannato definitivamente per evasione fiscale (365 milioni accertati come punta di un iceberg evasivo talmente imponente da far girare la testa) e che tuttavia non ha fatto un’ora di carcere, non ha pagato una multa, non ha reso il maltolto, se l’è cavata con qualche ora di finto servizio civile e ora ha la faccia di riproporsi alle elezioni e di mettere il suo nome nel logo di Fi, per quanto formalmente incandidabile ed è alleato gradito persino da Renzi. Dal che si evince che in Italia delinquere avvantaggia e onora. E prendersela solo coi reati dei migranti, a questo punto, diventa l’ennesima beffa.

DIEGO FUSARO
Gli imbecilli dell’antifascismo a sx sono l’equivalente degli imbecilli dell’anticomunismo a dx. Servi ignari di sua maestà il capitale finanziario. Che fa di tutto perché il conflitto resti orizzontale e non salga mai verso l’alto del potere.
.
Ma gli insipienti che oggi manifestavano contro il fascismo a Macerata perché accettano a cuor leggero il manganello dell’economia di mercato, del liberismo, dell’Unione Europea, dei tagli alla spesa pubblica? Utili idioti.
.
Delrio: “Il fascismo è tornato, la politica non può più tacere”. Lo ripetono da settant’anni. Sono antifascisti in assenza di fascismo, per non essere anticapitalisti in presenza di capitalismo.
.
Presto ogni dissenso sarà fuori legge
.
Stiamo morendo d’Europa. Dire come soluzione “ci vuole più Europa” è come dire a un drogato che “ci vuole più droga”!
.
L’euro non è una moneta: è un metodo di Governo neoliberista mediante cui rimuovere i diritti sociali e accrescere le disuguaglianze.
………………………
Antonio Carano
Hanno impedito a Berlusconi di andare a trovare Dell’Utri in carcere: “Guarda che potresti rimanerci”.
.
La frase di oggi.
Qualunque cosa hai da dire, la puoi dire meglio. Qualunque cosa hai da fare, la puoi fare meglio. Qualunque cosa puoi pensare, la puoi pensare meglio
(Io)
.
“Non venga meno ad ognuno di noi il diritto all’indignazione contro l’iniquità, perché l’indignazione è un atto d’amore”.
Luigi Ciotti
.
“Monnezza!” ha risposto Dell’Utri ai giudici che lo condannavano a nove anni per appoggio esterno alla mafia, in tal modo qualificandosi.
Alla monnezza noi rispondiamo come Cambronne: “Merde!”.
.
BAMBINI
“Il lupo mi disse delle parole che non capii ma che ricordai per sempre: “Io mangio carne e paura!”
(Giovanni, 8 anni.)
.
CANDIDATI DEL PD
Boschi di Arezzo va a Bolzano,
Pinotti di Genova va in Toscana,
Giachetti de Roma candidato a Sesto Fiorentino
Serracchiani di Udine va in Abruzzo
Fassino da Torino a Ferrara
Minniti calabrese va a Salerno
la Fedeli lombarda va a Pisa
la Lorenzin romana va a Modena.
Insomma, se li conosci, li eviti. (Arsenale k)

“Tutti chilli che stanno a prora vann’a poppa, chilli che stanno a dritta vann’a sx, chilli abbascio vann’ncoppa.” (Franceschiello)

Insomma loro sono quelli legati al territorio!
Direzione Pd: Dopo Bolzano in provincia di Arezzo abbiamo anche un Sesto Fiorentino in provincia di Roma. Il M5S non sarà forte con i congiuntivi ma noi a geografia stiamo messi demmerda proprio.

Scrive Marco Travaglio nell’editoriale ‘Uguale sarà lei‘ del 17-2-febbraio:

“…Le mancate donazioni di 7-8 5 stelle domina i tg e i quotidiani da una settimana. Lo scoop di Millennium sui politici di dx e sx pronti a vendersi a un finto lobbista non l’ha ripreso nessuno (e sappiamo bene il perché). Invece di quello di Fanpage, con il candidato FdI Luciano Passariello in vendita e il figlio assessore di De Luca e i suoi che chiedono il 15% sugli appalti della monnezza, qualche testata ha dovuto occuparsi per forza, visto che la Procura di Napoli è intervenuta con perquisizioni e avvisi di garanzia per corruzione. Ma nessuno, a parte il Fatto, ha dato la notizia in prima pagina e già da ieri non se ne parla più. Comunque, anche se ne parlasse, l’homo renzusconianus non si scandalizzerebbe: ne ha viste troppe e ormai si aspetta e s’infischia di tutto (come un tempo faceva l’homo berlusconianus), anticipando il governo di larghe intese. Così come i militanti di FI&Pd se ne fregano dei conflitti d’interessi di B e delle famiglie Renzi (caso Consip) e Boschi (caso Etruria). Se ne fregano dell’inchiesta per strage su B e Dell’Utri e delle ultime vergogne del Giglio Magico: l’insider trading Renzi-De Benedetti; l’appalto da 10 milioni per la distribuzione delle Pagine Gialle “ceduto” nel 2016 dalle Poste a un’aziendina di babbo Tiziano con 4 dipendenti; Nardella che assume alla Città metropolitana di Firenze la figlia del Pg della Corte dei conti che archiviò un’inchiesta su Renzi e ora deve controllare la giunta Nardella. Assunzione che, conflitti d’interessi a parte, non poteva essere fatta, visto che la ragazza s’è messa subito in aspettativa per seguire un corso che le insegni a fare ciò che è stata assunta per fare, intanto la paga Pantalone. Nei Paesi normali, l’informazione e dunque gli elettori trattano tutte le forze politiche allo stesso modo: gli scandali sono scandali per tutti, vengono rinfacciati a tutti e danneggiano tutti. In Italia, la questione morale vale solo per chi si dichiara onesto, dando per scontato che interi partiti possano proclamarsi disonesti e per giunta ottenere la licenza di delinquere impunemente. E di dare lezioni di onestà agli altri. Impagabile lo spettacolo dei pidini & forzisti che si indignano perché 7-8 grillini hanno fatto ciò che fanno tutti loro, cioè si son tenuti l’intero stipendio. Si scagliano contro 3 massoni finiti nelle liste del M5S, avendone ben di più nelle proprie. E ridono all’idea che i 5Stelle si privino di qualche neoeletto con espulsioni o dimissioni preventive. Cosa che dovrebbero fare tutti, anzi andrebbe prevista da una legge elettorale decente, per consentire ai partiti di cacciare dalle istituzioni le eventuali mele marce scoperte dopo aver presentato le liste. Siccome però i partiti le mele marce le scelgono apposta per i voti sporchi, il problema che si pone per il M5S per loro non si pone. Ora, nel nuovo Parlamento, il M5S si ritroverà 4-5 neoeletti già espulsi e proverà a farli dimettere. Poniamo che invece quelli restino lì e s’iscrivano al gruppo misto. Scommettiamo che i partiti faranno a gara ad accaparrarseli, per trovare i seggi mancanti al governo Renzusconi? Non è un’illazione: è già accaduto nell’ultima legislatura. Appena un pentastellato lasciava il M5S o ne veniva espulso, i partiti che fino al giorno prima lo dipingevano come un baluba se lo strappavano di mano. Quando esplose lo scandaletto di Quarto, dove la sindaca a 5Stelle Rosa Capuozzo non aveva denunciato i ricatti di un consigliere legato a un ras locale, Pd e FI ne chiesero le dimissioni. Grillo la espulse, ma lei rimase in piedi con una nuova giunta sostenuta da Pd e FI: fine dello scandalo Quarto. Nel 2016 la deputata palermitana M5S Claudia Mannino, indagata per le firme false alle Comunali del 2012, si avvalse della facoltà di non rispondere ai pm. E fu subito sospesa per aver violato il codice etico. Ora che è rinviata a giudizio, è candidata nella lista Insieme alleata del Pd: fine dello scandalo delle firme false.
Ieri, alla domanda se sia pentito di aver candidato Piero De Luca, figlio del governatore Vincenzo, Renzi ha risposto testualmente: “Non iniziamo ad addossare ai fratelli le responsabilità degli altri. Piero De Luca non è indagato e non ha alcuna relazione con questa vicenda”. Infatti nel caso sollevato da Fanpage è indagato per corruzione l’altro figlio di De Luca, Roberto, assessore Pd a Salerno, mentre il fratello Piero, candidato Pd alla Camera, è solo imputato per bancarotta fraudolenta. Non confondiamo. Se questa è la “diversità” del Pd, i 5Stelle si sforzino pure di diventare uguali. Ma non ce la possono fare..
Dunque, secondo la Merlin, sarebbero stati ‘squallidi’ i 7 o 8 5stelle che hanno donato meno del promesso e ha sottolineato tre volte la parola ‘squallidi’, mentre evidentemente non lo è affatto Renzi che non toglie la sua fiducia al clan De Luca, che sembra una dinastia delinquenziale, preda a ‘familismo amorale’, visto che dalle denunce non si salva nemmeno il gatto e che hanno fatto del salernitano un feudo. Il padre Vincenzo ha ancora due processi in corso più tre condanne di primo grado della Corte dei Conti, Ecomostro Crescent, abuso d’ufficio, falso e lottizzazione abusiva, poi Variante di piazza della Libertà con falso. Vincenzo de Luca ha due figli, Piero e Roberto. Piero diventerà deputato mentre Roberto, oggi assessore comunale a Salerno, prenderà il posto dell’attuale sindaco di Salerno. Ora Piero comincia bene la sua corsa a deputato perché è imputato per bancarotta fraudolenta, Roberto è accusato di corruzione per l’appalto delle ecoballe.
Ma Renzi non fa una piega e i piddini campani nemmeno.
E poi gli ‘squallidi’ saremmo noi!!

LUTTAZZI
“…e quando quel fazioso di Berlusconi vi dirà che siete mossi dall’odio, voi replicate con le parole del grande oratore latino Quintiliano: “ODIARE I MASCALZONI è cosa nobile”.
Lo ricorda Aristofane: “Ingiuriare i mascalzoni a ben vedere significa onorare gli onesti”.

ANTONIO BORDIN
La UE liberalizza l’importazione di pomodoro africano e così distrugge la produzione del pomodoro di Pachino.
È proprio vero che “ci vuole più Europa”: per renderci definitivamente una banda di straccioni.

Minniti: “Ho fermato gli sbarchi perché avevo previsto un caso Luca Traini”. La prossima idea sarà bloccare anche le elezioni perché stanno prevedendo un caso Luigi Di Maio.
LVIX1

IL BUON ESEMPIO CAMBIA LE LEGGI
Paolo De Gregorio
Spicca oggi, 12 febbraio, in prima pagina su “il Fatto quotidiano” il titolo “Campagna elettorale al verde” aboliti di fatto i rimborsi elettorali, i bilanci dei partiti sono una voragine, è sparita la comunicazione su muri e TV”.
E’ vero! Ma non c’è un rigo su chi ha costretto (obtorto collo) i vecchi partiti ad approvare la riforma Letta che ha cancellato il finanziamento pubblico ai partiti, per non lasciare al M5S l’enorme credito presso gli elettori per aver restituito allo Stato i 42 milioni di euro a cui aveva diritto.
Niente e più convincente dei fatti, soprattutto in un ambiente di bassa politica, dove parole e promesse non valgono nulla, e comunque la cosa è accaduta per merito esclusivo dei 5 stelle, che tra l’altro sono diventati il primo partito senza gestire soldi, senza immobili, senza spese, senza dipendenti né collaboratori.
L’effetto positivo di questa riforma,ispirata dal buon esempio di inesperti, populisti, antipolitici, per forza si riverbererà anche sui vecchi partiti che, finito il tempo delle vacche grasse, si vedranno costretti a scaldarsi i piedi facendo propaganda porta a porta e rispolvererà i comizi, facendo così posto a giovani legati al territorio, fuori dal vecchio gioco delle clientele e dei favori personali.
Da una riformetta semplice semplice, condivisa da tutti i cittadini onesti, che allontana i soldi dalla politica, può nascere una nuova classe dirigente, soprattutto se daranno retta ancora ai 5 stelle (che al loro interno la applicano già), stabilendo la regola che dopo due mandati parlamentari si è ineleggibili.
Le Caste non si formerebbero più e il costante rinnovamento sarebbe garantito.
.
masadaweb.org


MASADA n° 1908 25-2-2018 LE ELEZIONI RACCAPRICCIANTI

$
0
0

MASADA n° 1908 25-2-2018 LE ELEZIONI RACCAPRICCIANTI
Blog di Viviana Vivarelli

I pericoli dell’astensione – Gli uomini del Presidente: Angelino Alfano – Come siamo ridotti, la manipolazione mediatica – La truffa del Rosatellum: chi vince non governa – Comizi e manifestazioni – E la Consulta? – All’ombra del Bilderberg – Pioggia di arresti nel Pd – Truffe cammellate – I 500 licenziati della Embraco – Paolo Borsellino a favore di Giulia Sarti – Quale Europa? – Perché quasi tutti i giornali italiani attaccano il M5S

NON SI COMBATTE PERCHE’ LA VITTORIA E’ CERTA.
SI COMBATTE PERCHE’ LA BATTAGLIA E’ GIUSTA.
.
Il peggior fascismo è quello del potere che condanna solo il fascismo in piazza ma è cieco sul fascismo nelle istituzioni e nelle leggi.
.
Zampano
Ha proprio ragione il giovane filosofo Fusaro quando con riferimento ai partiti parla di: “utili idioti che sono antifascisti in assenza di fascismo per non essere anticapitalisti in presenza di capitalismo”. A questo si è ridotto il nostro Paese, a una preda, condivisa o disputata da predatori nostrani (partiti) e predatori stranieri (UE). Che tristezza…
.
Tutti i furbetti che non hanno più donato parte del loro stipendio hanno già firmato un modulo a non accettare la candidatura!!!
(Di Maio)
.
Abbiamo 98 partiti che hanno depositato il simbolo.
Metteranno 98 simboli sulla scheda elettorale?
Non è già questo un segno di barbarie?
.
La libertà al costo di un “caffè e di una brioche piccola”.
Ecco cosa si è inventata la Lega in vista del 4 marzo, come se bastasse un “buono colazione” per risollevare le sorti di noi italiani. Un comportamento che rasenta il contenuto dell’art. 416-ter del Codice Penale: reato di voto di scambietto!?!?!?!?

Elio Lannutti
Elezioni: credo che l’Europa ebbra di Juncker, dei banchieri e della Troika, non abbia mai raggiunto un livello così basso di infima vergogna, con la riesumazione del pluricondannato Berlusconi. Dove sono gli intellettuali al caviale, i filosofi del nulla, la pasciuta intellighenzia a la carte, i giuristi democratici al tartufo e lambrusco, i giornalisti ventriloqui obnubilati dal potere ? Nessuna voce si è alzata, da questa Europa moribonda, putrefatta dal culto del neoliberismo dittatoriale, dal globalismo delle povertà che accentua le disuguaglianze, che si nutre del dolore dei popoli con le politiche di austerità e rigore (per gli altri) e che vuole ridurre, nel sonno della ragione, uomini e donne sempre più schiavi del bisogno in un’epoca dominata dal potere del manutengoli, dei banchieri di affari e della finanza criminale.

ASTENUTI E DEMOCRAZIA
Viviana Vivarelli
La democrazia è una delle cose più importanti del mondo moderno, perché da chi governa dipende ogni aspetto della vita dei cittadini e ogni possibilità di futuro sostenibile per noi e per i nostri figli, ma alcuni preferiscono fregarsene o credono di manifestare il loro sdegno con l’astensione. Sappiano che l’astensione giova solo ai peggiori e danneggia noi tutti, danneggia anche ci si astiene perché non fa che permettere che il peggio continui indisturbato.
La condotta dei partiti tradizionali da 30 anni a questa parte non ha fatto che degenerare. Destra e sinistra sono ormai sigle arcaiche che non significano più nulla e nascondono un malvagio progetto comune contro i cittadini e contro il futuro di tutto il Paese. Entrambe in Italia si sono comportate così indecentemente, con condotte criminose e patti e leggi simili votate insieme, e hanno distrutto a tal punto ogni parvenza di bene comune, di giustizia, di speranza… che lo schifo o l’indifferenza dei cittadini si sono quasi generalizzati. In queste elezioni, poi, destra e sinistra si sono accordate per un sistema elettorale complicatissimo, che premia solo le coalizioni con l’unico intento di bloccare il M5S, cioè la speranza di una democrazia diretta, per fare, dopo il voto, un patto di alleanza tra Renzi e Berlusconi, per cui, qualunque partito si scelga (a parte il voto al M5S), il voto sarà usato per confermare questo patto scellerato.
Questo è il terzo sistema elettorale incostituzionale voluto apposta così per calpestare la sovranità popolare, distruggere la possibilità dell’elettore di scegliere i suoi candidati e mantenere al potere persone indegne. Qualunque concetto si abbia di democrazia, essa è stata calpestata in modo odioso e premeditato con accordo tra destra e sinistra. Del resto, il vecchio sistema parlamentare è in crisi in tutta Europa e con esso diventa sempre più difficile fare un Governo (lo vediamo anche in Germania). Occorrerebbe una rivoluzione istituzionale che rifonda la democrazia su altre basi,
Oggi in Italia, chi è al potere vuole restare al potere con tutti i mezzi, leciti o illeciti, costituzionali o incostituzionali, indifferente al fatto che siamo il Paese peggio governato d’Europa, quello che va peggio per l’economia, il più corrotto, quello con l’evasione fiscale più alta, e il più alto numero di delinquenti impuniti, quello in cui la macchina politica costa di più e vale di meno, quello costretto a svendere i propri beni e le proprie risorse mentre avanza verso il fallimento totale, ma, siccome nessun partito ha i voti sufficienti per vincere da solo, è stata decisa questa alleanza contro natura tra destra e sinistra e il Rosatellum tende proprio a questo: affermare il Patto del Nazareno n° 2, tra Partito Democratico e Forza Italia, tra Renzi e Berlusconi. A tal fine è stato creato un conteggio dei voti complicatissimo (anche se l’elettore basta che voti con una croce in ogni scheda sul partito scelto), e si è permesso lo sbriciolamento dell’offerta in ben 98 partiti, mentre 675 parlamentari in questa legislatura hanno cambiato partito senza che nessuna legge intervenisse a penalizzare chi viene eletto in un partito e poi va in un altro e 62 sono finiti nel gruppo misto.
Il Parlamento ormai è diventato un mercato delle vacche in cui i parlamentari eletti, rinnegano i loro programmi, tradiscono i loro elettori e si vendono per danaro passando da un partito all’altro anche più volte, fregandosene di qualsiasi etica o valore democratico. E sul territorio gli eletti che ricoprono cariche amministrative di sindaco o assessore si vendono ugualmente o prendono mazzette per guadagnare su appalti, concessioni di licenze e simili, dati in cambio di denaro mentre nessuno frena gli abusi sui rimborsi.
Arrivati a questo punto di dissoluzione della democrazia, o si rifonda la stessa su un nuovo e robusto concetto della sovranità popolare, passando dalla democrazia parlamentare alla democrazia diretta (come esiste da 40 anni in Svizzera e come si sta facendo in Norvegia) o avremo il consolidamento del governo dei più ricchi (banche, multinazionali, speculatori finanziari, sistemi neoliberisti), che farà solo i propri interessi contro gli interessi e i diritti dei cittadini, distruggendo a poco a poco ogni traccia di democrazia e annullando lo stato sociale (cosa che stava nel programma di Renzi già alla prima Leopolda) con la privatizzazione di tutti quelli che oggi sono servizi pubblici (sanità, scuola, trasporti, acqua…) e la distruzione dei diritti dei lavoratori, consolidando un nuovo Medioevo neoliberista, in cui l’Europa sempre più diventa un sistema feudale fondato sulla ricchezza (con due sole classi: gerarchia di ricchi che comandano, servi della gleba che ubbidiscono e sono privi di tutti i loro diritti).
I tempi mostrano una progressiva involuzione del sistema democratico, una crisi sistemica del sistema parlamentare, una difficoltà crescente dei partiti a governare sia pure con le peggiori coalizioni (vedi la Merkel o Rajoy), una ascesa del centralismo del potere in una persona sola, inamovibile e dittatoriale, circondata da una Corte di nominati sempre più scadente, acefala e ridotta al rango di servi di Corte.
Da 30 anni sia destra che sinistra hanno fatto a gara per ignorare le scelte elettorali e i bisogni degli italiani, manipolando il consenso con media disinformatori, bassa propaganda, compravendita di parlamentari, informazione asservita e monopolizzata a senso unico, eludendo le aspettative popolari, fregandosene dei bisogni della gente, distruggendo i diritti civili e del lavoro, calpestando o deformando gli strumenti della democrazia diretta: sovranità popolare, diritti costituzionali, scelta elettorale, diritti dei lavoratori, referendum… Infine hanno mostrato tutto il loro disprezzo per il principio base della democrazia: “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”, deformando le leggi e il processo penale così da avere una impunità assoluta per politici, ricchi e potenti, con la creazione di due classi distinte: i poveri a cui non è permesso di fare nulla e che finiscono in galera o falliti anche per piccole infrazioni, e i ricchi, che si possono permettere di delinquere così in pace da essere o sostenitori di politici (vedi in Sicilia) o candidabili essi stessi (grazie a Pd e Fi che hanno candidato ben 74 impresentabili tra indagati e condannati ). In questo degrado politico ed etico viene meno anche il 2° principio base della democrazia: “la separazione dei poteri”, potere legislativo, esecutivo e giudiziario, in un presente dove nessuno controlla nessuno o i controllori sono gli stessi che dovrebbero essere controllati (vedi quanto è successo nel sistema bancario, dove i creditori più ricchi non hanno reso i loro prestiti, le banche sono fallite, i piccoli risparmiatori hanno perso tutti i loro risparmi, nessuno dei colpevoli è stato punito, le leggi non sono state cambiate, è rimasta l’unione perversa tra banche per le famiglie e banche speculative, e addirittura è persino stata riconfermata al Governo la Ministra che è figlia di uno degli accusati, mentre il Direttore di Bankitalia che non aveva controllato è stato premiato col rinnovo del suo posto di dirigenza).
Non passa giorno che politici del Pd o di Fi non siano colti con le mani nel sacco e indagati per squallidi reati di corruzione ma le leggi sono state fatte in modo che nessuno di loro vada mai in carcere. Il Governo, invece di aumentare le pene e i controlli e cacciare i colpevoli, li appoggia, li candida di nuovo, li promuove (come abbiamo visto nell’ultimo scandalo della Terra dei Fuochi dove lo Stato ha pagato forti somme per rimuovere i rifiuti tossici, il Governatore piddino De Luca e suo figlio, li hanno invece sotterrati dandoli in appalto dietro mazzette a delinquenti o camorristi, provocando così la morte di innumerevoli persone specie bambini per leucemia e anche in questa occasione il partito di governo ha difeso gli assassini confermando le loro candidature, attaccando invece gli eroici giornalisti che con 900 ore di registrazioni nascoste hanno dato prova del massacro).
Ormai nessuno può parlare più di sentenze a orologeria perché gli scandali scoppiano quotidianamente, i colpevoli non finiscono mai in carcere, la popolazione soffre e muore e tutto quello che ci viene presentato come futuro è il prossimo patto di alleanza tra il Pd e quel Berlusconi, condannato come il più grande evasore fiscale d’Italia, che paga 600 milioni ogni sei mesi alla mafia, per averne protezione e voti, che ha come emissario un dell’Utri condannato a 7 anni per collusione mafiosa, e che è stata accusato di aver voluto l’assassinio di Falcone e Borsellino o la strage dei Georgofili e che oggi promette condoni edilizi a go go e condoni fiscali in un Paese devastato dagli abusi edilizi e in cui 100 miliardi l’anno sono rubati ai servizi pubblici e al lavoro dall’evasione fiscale.
In questa crisi strutturale ed etica, chi si astiene dal voto è colpevole perché grazie alla sua astensione i peggiori continueranno a governare e l’Italia continuerà a peggiorare.
Chi si astiene da voto si dichiara vinto senza nemmeno combattere ma fa del male a tutti noi e a quelli che verranno.

IL PARTITO HARA KIRI

Riporto la mail di una cittadina greca sule nostre elezioni e sui pericoli dell’astensione. (Grazie Giulia Maria Acerbis)
Γεωργια Γκαρδαλινου

Se mi permettete l’ intrusione, vi do un’ ottica diversa, dall’estero. Considerando che, mentre la febbre elettorale sale da voi, qui e in altri Paesi non parlano affatto delle vostre elezioni che pure sono considerate cruciali… Di qua si può supporre o che non temono un cambiamento di rotta oppure che i segnali che arrivano lasciano loro stupefatti (personalmente opto per la seconda possibilità). Intanto devo dirvi che io provengo coscientemente dalla sinistra, sono cittadina greca, ma certe cose vanno in una maniera uguale in tutte le cosiddette “democrazie” occidentali : l’astensione non è un atto da compiere. Nel settembre 2015, alle ultime elezioni greche, già Tsipras ha preso il governo con meno del 20%, grazie ad un bonus di 50 seggi su 300 al primo partito e allo sbarramento del 3% che fa piazza pulita dei partiti minori. Per esempio, qui dove vivo esistevano seggi elettorali con iscritti 424 elettori votanti 22…. Così Tsipras si è beccato 3 seggi su 4 della provincia. Quindi, vi pregherei tutti di andare a votare. Ora, se io fossi al vostro posto, vista la rosa delle scelte disponibili, credo che il voto ai 5S sarebbe una via a senso unico, anche se ultimamente la linea espressa si allontana parecchio da quella iniziale… Spero tanto che vi vada meglio che da noi, qui la situazione è molto triste, vi dico soltanto che a 80 km da qui, nella città di Lamia, ieri hanno tolto la corrente a uno scantinato umile abitazione di 68enni, il marito era collegato ai macchinari per respirare. L’Enel greca era a conoscenza della situazione ma ha levato lo stesso la corrente per ordini del governo, visto che non ha potuto pagarne la bolletta, e il povero uomo è finito all’ospedale….

Bernardo mi scrive:
Cara Viviana,
da quando ci sono voto per i 5S (non solo alle politiche) e lo farò anche il 4 marzo, ma Di Maio non mi piace molto e sopratutto non mi piacciono le posizioni ondivaghe su argomenti come euro, vaccini, ecc. Spero che non tradiscano le ns. aspettative come Tsipras in Grecia …ma lo temo molto.
Mi è arrivato questo link di un filmato youtube: spero che si sbagli, ma se avesse ragione sarebbe l’ultima volta che voto. So che una volta se ti recavi al seggio e facevi verbalizzare che non votavi perché nessuno riscuoteva la tua fiducia, il tuo non voto non
poteva essere utilizzato a favore di nessun partito e se fossero stati milioni si sarebbe potuto decimare Camera e Senato senza bisogno di nessuna legge per ridurre il n.dei parlamentari. Credo che sia “l’Astensionismo Attivo” di cui parla il filmato nel suo
finale …ne sai qualcosa?
Questo il link del filmato:

Grazie
Bernardo
.
Caro Bernardo, il filmato è abile.
E’ un incollo furbastro di frasette pescate qua e là. Ma in questo modo si può dire tutto di tutto.
Lo scopo quale è? Portare al nichilismo e al non voto.
Se ti vuoi astenere, astieniti.
E l’astensione a che serve? A chi ha il potere adesso, che così non avrà avversari e potrà continuare a governare allo stesso modo.
E’ questo che vuoi? E’ indubbio che l’astensione aiuta solo chi vuole che l’Italia resti com’è. Il che vuol dire che diventerà anche peggio.
Scrive Alessandro: “L’astensione rende ancora più valido il voto di scambio, il voto comprato. E quindi i partiti sempre meno si preoccupano della forte astensione, anzi ne sono contenti, perché così, grazie al numero sempre crescenti di quelli che non votano, i voti che si comprano contano ancora di più e si dimostrano un sempre migliore investimento.”
Votare è un atto di speranza, come innamorarsi, sposarsi, cercare un lavoro, mettere su casa. Certo, le tue speranze potrebbero essere deluse. Oppure no. La perfezione non esiste. Qualunque scelta farai anche la più meditata o la più entusiasta, sicuramente nulla sarà esattamente come speravi, qualcosa sicuramente ti deluderà. Non esiste il matrimonio perfetto, l’amore perfetto, la casa perfetta, il lavoro perfetto. E non esisterà mai il partito perfetto. Ma rinunciare a sperare vuol dire rinunciare a vivere. Ma rinunciare da subito non porterà felicità a nessuno, nemmeno a chi lo fa.
Certo il M5S ha cambiato molte delle sue posizioni in corso d’opera, alcune dopo aver sentito esperti mondiali o aver valutato meglio i fatti, ma rispetto ad altri partiti il M5S ha alcune innegabili qualità: caccia chi delinque e chi è massone, non candida pregiudicati e non li difende, ha l’alternanza per cui chi è stato eletto se ne va dopo due legislature, non si allea con altri partiti e non fa compravendite di parlamentari, non pende mazzette, presenta leggi votate dal basso, rinuncia a vantaggi economici in prima persona, difende i diritti economici del lavoro e dei più poveri, è pacifista, difende l’ambiente ed è l’unico che finora ha attaccato poteri forti. Ma credo che il valore più forte che abbia sia quello di aver interessato di nuovo alla politica milioni di persone e aver fatto loro intravedere la speranza di una politica attiva che nasce dal basso, cioè da loro, di una democrazia diretta, cosa che in Europa esiste solo in Svizzera e Norvegia mentre la democrazia parlamentare classica è in crisi profonda.
A favore del valore di queste idee ho poi la prova massima: sarà pure come dice il filmato che anche il M5S si è piegato agli interessi delle multinazionali, della massoneria, della finanza internazionale… ma è più che evidente che tutte queste forze e tutti i partiti si sono uniti in un fronte comune contro di esso. E questo vorrà dire pure qualcosa
con simpatia
Viviana
.
No vi prego ditemi che è uno scherzo!

GLI UOMINI DEL PRESIDENTE
Viviana Vivarelli.
Dicono che i 5stelle sono giovani e impreparati ma il Pd e Forza Italia come li scelgono i loro uomini? Vediamo quel bel campione di ANGELINO ALFANO.
Angelino Alfano è stato, non si è mai saputo per quali meriti, Ministro della giustizia nel governo BERLUSCONI IV, Ministro dell’Interno e vicePresidente del Consiglio dei ministri nel governo LETTA, Ministro dell’Interno nel Governo RENZI, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel Governo GENTILONI.
Cos’è che lo rende tanto appetibile da sinistra a destra?
Non sembra particolarmente intelligente o simpatico o pieno di virtù, però:
-Un video lo riprende al matrimonio della figlia del boss mafioso di Palma di Montechiaro.
-Nell’ottobre del 2009 il pentito di mafia di Racalmuto lo accusa di aver chiesto aiuti elettorali alla mafia, per mezzo del padre anch’egli politico.
-Lo stesso giorno Carmelo D’Amico, ex killer diventato super testimone dell’inchiesta sulla trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra, accusa Alfano e Schifani di essere stati messi in politica da Cosa nostra secondo quanto è venuto a sapere dal suo compagno di carcere Nino Rotolo, boss di Pagliarelli fedelissimo di Bernardo Provenzano.
In seguito, Alfano avrebbe voltato le spalle ai boss della mafia, inasprendo il 41 bis e facendo leggi sulla confisca dei beni e così la mafia non avrebbe più votato per Forza Italia. –Salvatore Buzzi, braccio dx di Massimo Carminati a Roma condannato a 19 anni per le vicende di Mafia Capitale ha riferito ai Pm che nella gestione del Cara di Mineo la cooperativa “La Cascina” aveva rapporti diretti con Alfano in un sistema perfetto che consentiva a Odevaine di distribuire soldi a pioggia sul territorio.
-Nel 2014 Alfano fa rimuovere le telecamere di videosorveglianza dalla casa del pm antimafia Pierpaolo Bruni.
Nel 2015 Alfano fa avere alla moglie consulenze e appalti. La moglie Tiziana incassa grazie a lui la bellezza di 358 consulenze dall’agenzia di riscossione siciliana. E poi Alfano sistema cugini, cognati, amici…
Il 5 luglio 2016 appare in un’intercettazione che svela una rete di tangenti tra politici, enti e ministeri, con l’assunzione alle Poste del fratello minore a 200.00 euro l’anno.
Aggiungiamo ai suoi abusi che ha usato 27 volte l’aereo di Stato per faccende private.
Il 6 dicembre 2017 Alfano ha annunciato che non si sarebbe ricandidato e che lasciava la politica. In effetti il suo partito (sia che si chiami Nuovo Centro destra o Alternativa Popolare) marcia male ed è in piena tempesta giudiziaria. Spuntano da ogni parte gravissimi reati che coinvolgono 73 indagati (tra cui un prefetto, un ex governatore, un ex Presidente della Provincia, un ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, un ex direttore dell’Inps, il Presidente dell’Antitrust) che vanno dall’associazione per delinquere alla truffa, dalla corruzione al voto di scambio, dal riciclaggio alle false comunicazioni sociali fino all’inquinamento ambientale. E la famiglia Alfano c’è dentro fino al collo. Ecco perché Alfano, il peggior Ministro degli Esteri mai esistito, quello che ha permesso alla Cia di sequestrare e rapire la moglie di un dissidente kazako) è costretto a dimettersi (dopo 4 legislature, dal 2001).
L’ultima storia è quella di assunzioni pilotate per parenti ed amici fatte dalla Girgenti Acque, società di gestione del servizio idrico e fognario in molti comuni di Agrigento, in cambio di favori. Nella famiglia del Ministro si scopre che hanno fatto carriera tutti. Tutti assetati di incarichi e posti di potere. Nel luglio 2016 l’inchiesta su tangenti, politica e imprenditoria coinvolge il fratello e pure il padre che avrebbe spinto per 80 curriculum per assunzioni in Poste Italiane. Poi c’è la moglie di Angelino, Tiziana Miceli, avvocato civilista, che a incarichi sta messa bene: ne ha ricevuti 5 dalla Consap, la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici. Poi ha ottenuto incarichi anche dalla Provincia di Palermo e dall’Istituto autonomo case popolari. Poi arrivano i cugini, Antonio e Giuseppe Sciumè, dirigenti di Rete ferroviaria italiana e di Blueferries e Viviana Buscaglia, assunta all’Arpa Sicilia. Insomma una vera banda famigliare a delinquere. Ed è per gente simile che dovremmo votare?

COME SIAMO RIDOTTI
Viviana Vivarelli
La gente è disinformata, manipolata, ingannata, imbrogliata. Basti vedere la mole di stupidità, di menzogne, di armi di distrazione di massa, di attacchi bipartisan a senso unico, di adulterazione della realtà… che esce dai nostri media, giornali e televisioni, diventati ormai gli organi di una propaganda bassa e vile, spregevole in tutti i sensi.
Negli ultimi 30 anni tutte le rivoluzioni popolari (dalla Siria ai Paesi della primavera araba) sono finite in cocenti sconfitte, in terribili bagni di sangue, con l’intervento di potenze straniere che ne hanno approfittato per distruggere interi Paesi e derubarli delle loro risorse, portandoli a uno stato di servaggio molto lontano dalla democrazia e dall’autodeterminazione.
Per questo, il M5S è nato come una rivoluzione democratica non armata che usa gli stessi strumenti istituzionali e si muove nell’alveo primario della democrazia parlamentare in attesa di farla diventare una democrazia diretta.
Nella crisi europea del parlamentarismo, è diventato sempre più difficile per i partiti tradizionali mantenere le promesse relative alle antiche ideologie e sempre più facile cedere al compromesso e al consociativismo. Il risultato è stato una perdita progressiva di voti che li ha disidentificati, indeboliti e ha reso loro alla fine impossibile la presa del potere. Lo vediamo nella stessa Germania che è il Paese che è andato meglio in Europa a scapito di tutti gli altri.
Il ‘consociativismo’ era una forma di governo che garantiva una rappresentanza ai diversi gruppi che compongono un Paese profondamente diviso ma oggi sta diventando una prassi malefica nello svanire delle ideologie e nel prevalere di interessi comuni dei partiti che vogliono conservare il potere a tutti i costi. Oggi il consociativismo è un sistema per conquistare il potere, fondato sull’illecito accordo fra maggioranza e opposizione, è l’azione politica più opportunistica per assicurarsi una maggioranza parlamentare accordandosi con le opposizioni, rinnegando la linea del partito, è la spregiudicata attitudine ad adattare le proprie opinioni ai cambiamenti di situazione, accettando qualsiasi mostruosità per il proprio vantaggio. Ma noi che siamo onesti questa porcheria non la vogliamo!
L’unica rivoluzione possibile, oggi, è quella che libera ogni persona dal suo stato di minorità dovuto alla pessima informazione, alle manipolazioni culturali, all’incapacità di memoria e di logica. L’unica rivoluzione possibile, oggi in Italia, è quella di portare ognuno, con una intensa opera di smascheramento della falsificazione e della manipolazione, ad un livello di maggiore consapevolezza e realtà.
Ogni sistema dittatoriale, e il sistema neoliberista non fa eccezioni, crea attorno al cittadino una bolla virtuale di stampo orwelliano per cui egli scambia il male per bene, il proprio danno per vantaggio, le imposizioni antidemocratiche come difese del bene comune. Il resto del danno lo fanno l’abitudine, la consuetudine, il valutare l’oggi alla luce di ieri, il credere che i partiti di oggi siano ancora quello per cui erano nati. Il tasso molto alto di età degli elettori italiani che non conoscono internet e non accedono a una informazione alternativa, fa il resto. Signore, perdonali, perché essi non sanno quello che fanno. Tutto questo è tragico e doloroso e non farà certo bene al nostro Paese, avviato ormai a un futuro nero, grazie ai signori del denaro che credono di poter dominare la Terra.

LE ELEZIONI TRUFFA: CHI VINCE NON GOVERNA
Viviana Vivarelli
Continuo a leggere post di persone che si illudono di poter vincere col 38 % o col fantomatico 42% di cui si favoleggia sui sondaggi stranieri ma per cui nessuno dà il link, persone che si irritano pure di brutto se qualcuno prova a spiegargli realisticamente la situazione e vogliono facili illusioni ad ogni costo,e, se uno non gliele dà, gridano al troll e al disfattista.
Che vi piaccia o no, dovete considerare la verità: per il Rosatellum un partito da solo per vincere ha bisogno di arrivare al 51%. Col 38-39 % o col 42% non vince nessuna coalizione e andiamo a successive elezioni con lo stesso sistema e con un Gentiloni bis. Ma non l’avete letto il Rosatellum? Per raggiungere la maggioranza dei seggi alla Camera occorrerà conquistarne almeno il 55/60% da aggiungere almeno a quelli determinati dal 38/42% di quota proporzionale. E al momento non esiste nessun partito e nessuna coalizione in grado di avere questi risultati. Non vi baloccate con percentuali inferiori avendo in mente il Porcellum. Il sistema elettorale è cambiato. Il premio di maggioranza non c’è più e non si vince né col 30% né col 42% fantomatico di cui molti parlano citando, sempre senza link, fantomatici sondaggi stranieri che io ancora sul web non verifico. Mettetevelo bene in testa: questo delinquenziale Rosatellum è stata creato per bloccare l’ascesa del M5S ma non otterrà né rappresentanza democratica né governabilità. Queste elezioni sono una truffa e questo sistema elettorale fortemente voluto a Renzi e Berlusconi è una truffa comunque lo si guardi e serve solo a congelare la situazione mentre continua ad avanzare il piano neoliberista di Licio Gelli di distruzione della democrazia e si continua a beffare la scelta degli elettori.

COMIZI E MANIFESTAZIONI
Viviana Vivarelli
Oggi comizio di Salvini e scontri in piazza. Ormai le piazze ribollono di scontri tra fascisti e antifascisti, facinorosi entrambi e schiavi di etichette del passato che hanno loro bruciato le cervici.
Si veda quanto è stata ridicola la legge del deputato PD Emanuele Fiano che rende reato l’apologia e la propaganda fatta tramite i simboli del fascismo, pena da sei mesi a due anni di reclusione per chi fa saluti romani o vende gagliardetti o busti del Duce e poi si accetta che si presentino alle elezioni Forza Nuova, Casapound e Movimento Fiamma Tricolore! Ma che senso ha? Già da qui l’ipocrisia del Pd è palese. Se poi guardiamo l’attacco piduista alla Costituzione, il tentativo di imbavagliare internet, la distruzione dei diritti del lavoro, il monopolio quasi totale dei media dei due poli fondamentali uniti in un solo attacco alla democrazia, l’odio per le intercettazioni, l’incostituzionale Rosatellum, l’accentramento di potere nel capo del Governo, la sovranità popolare violata, l’ingresso in guerra in Libia e in Siria, e tutto quello che il renzismo (assieme ai voti della Lega e di Berlusconi) ha prodotto, è chiaro che il vero fascismo non sta nemmeno in Casapound o Ordine nuovo o Lega o in quelli che sbraitano sulle piazze con loro o contro di loro, ma proprio nel Pd e nei suoi onnipresenti soci della destra che si vende come moderata ma persegue lo stesso scopo di distruzione della democrazia di questo Paese.

TRUFFE CAMMELLATE
Marco Travaglio
Purtroppo l’ipocrisia, che fa rima con amnesia, dei giornaloni italiani e stranieri ha contagiato anche Romano Prodi. È l’ipocrisia-amnesia di chi, nella migliore delle ipotesi, non dice mai una parola su Silvio Berlusconi e, nella peggiore, ne parla per riabilitarlo. Ha cominciato Eugenio Scalfari, ha proseguito Carlo De Benedetti (che non si capisce perché abbia litigato con Scalfari, visto che su “Di Maio peggiore di tutti i mali”, persino di B, concorda in pieno), poi s’è pentito Bill Emmott, infine Le Monde s’è addirittura scusato per aver accostato B alla mafia (per una volta che ne aveva azzeccata una). E l’altroieri è arrivato pure il New York Times a spiegarci che il Caimano “non è più lo zimbello della politica europea” e che l’unica scommessa sicura delle prossime elezioni in Italia è che sarà lui il kingmaker”, che “improvvisamente non sembra così male”, che ora si presenta addirittura come un saggio e moderato statista”.
Ma questi signori lo sanno o non lo sanno che il saggio e moderato statista, quello che sarebbe meglio di Di Maio, è un pregiudicato per frode fiscale, un indagato per le stragi mafiose del 1993 (venti morti e parecchi feriti fra Firenze, Roma e Milano), un pagatore seriale di Cosa Nostra e un pluriprescritto per corruzione semplice e giudiziaria, per falso in bilancio e per compravendita di Senatori avversari? Un tempo la stampa estera ci aiutava a ricordare ciò che quella nazionale tentava di farci dimenticare. Ora collabora con quella nostrana per farci perdere il poco di memoria rimasto.
Prodi intanto ci spiega che Renzi, quello che prima ha messo alla porta i bersaniani, poi ha tradito il “partito delle primarie” facendosi le liste dei nominati come pareva a lui, infine ha fatto fuori le minoranze di Orlando, Cuperlo ed Emiliano per imbarcare una carrettata di fedelissimi suoi e berlusconiani, “lavora per l’unità del csx”. Testuale. Infatti, in nome dell’unità del csx, il Professore a Bologna dovrà votare Casini, che per 20 anni è stato eletto col cdx, contro una figura storica del csx bolognese come Vasco Errani, che corre con LiberieUguali, dunque a Prodi non piace più perché “senza coalizioni non si vince”. E quale sarebbe, di grazia, la “coalizione” di “csx”? Quella del PdR (Partito di Renzi) con tre foglie di fico appese alle pudenda: +Europa della premiata ditta Bonino-Tabacci (entrambi già al Governo con B), Civica e Popolare della Lorenzin&C. (alfaniani da sempre in lista con B) e Insieme dei trascinatori di folle Santagata (ulivista), Bonelli (verde) e Nencini (socialista).
Una coalizione-patacca, come tutti sanno, visto che le tre liste non hanno alcuna speranza di superare il 3% per entrare in Parlamento, ma con l’1% porteranno voti al mulino di Renzi, moltiplicando i suoi seggi. Una truffa ben nascosta nel Rosatellum, che indurrà molti ingenui elettori di csx che detestano Renzi a illudersi di punirlo votando Bonino o Insieme, senza sapere che i loro voti andranno tutti a Renzi e al suo Giglio Fradicio: bella punizione, non c’è che dire. Prodi questo trucco lo conosce benissimo e, se non lo svela, è perché spera che molta gente ci caschi. Ma non sarà facile, viste le candidature del Pd e anche di FI, fatte apposta per spalancare la strada al Governo Renzusconi prossimo venturo. Renzi ha silurato l’antiberlusconiano Di Pietro, che aveva preannunciato il suo no a un Governo-inciucio. B ha ricambiato lasciando a casa il forzista antirenziano Augello, troppo battagliero in Commissione Banche sullo scandalo Etruria-Boschi. Il Caimano e il Caimanino non si attaccano mai a vicenda, preferendo sparare entrambi sui 5Stelle e dichiarare pubblicamente che il nemico pubblico numero 1 è Di Maio.
Siccome poi B era assediato da processioni di ex amici tornati a Canossa, anzi ad Arcore, e non poteva garantire un posto a tutti, l’amico Matteo se li è caricati sulle spalle e glieli ha piazzati in collegi sicuri del Pd. Tanto dopo si fa tutta un’ammucchiata: raccolta differenziata fino al 4 marzo, indifferenziata dopo. In Lombardia chi vota Pd deve ciucciarsi Paolo Alli, già braccio destro di Formigoni e il consigliere regionale Pdl Angelo Capelli. In Emilia Romagna, oltre a Casini e alla Lorenzin, i compagni pidini dovranno sorbirsi Sergio Pizzolante, eletto con FI nel 2006, nel 2008 e nel 2013, ora targato Pd. In Toscana dovranno digerire Gabriele Toccafondi, ex leader dei Giovani Azzurri e già capo-gabinetto di Bonaiuti; e l’ex giudice Cosimo Ferri, già ras di Magistratura Indipendente, sottosegretario dal 2013 in quota FI. A Pescara dovranno inghiottire Federica Chiavaroli, ex coordinatrice del Pdl, che ora ha levato la “l”. In Campania dovranno cuccarsi Giuseppe De Mita, nipote d’arte, ex Udc come lo zio. In Basilicata dovranno deglutire Guido Viceconte, da sempre con B In Calabria dovranno votare per Nico D’Ascola, ex socio di Ghedini ed ex difensore di B e Scopelliti; e pure Giacomo Mancini jr., sei partiti alle spalle, primo dei non eletti di FdI alle ultime Regionali. In Sicilia, oltre a una pletora di cuffariani e lombardiani, dovranno sopportare Gioacchino Alfano, ex FI ed ex Pdl come il suo omonimo. Sarebbe questo il Pd che “lavora per l’unità del csx”?
Siccome non c’è limite all’ipocrisia, l’altroieri Repubblica titolava in prima pagina “M5S, il passo falso sui candidati” perché – orrore – ne avevano due iscritti al Pd e non se n’erano accorti. Invece, se Renzi che candida una ventina di berlusconiani e una vagonata di inquisiti (tutti peraltro del Pd), e non per sbaglio ma apposta, nessun passo falso. È tutto calcolato. Dicono “coalizione” e già pensano a B Cioè alla colazione.
.
E LA CONSULTA?
Sarà bene che nessuno speri nella sentenza di incostituzionalità per il Rosatellum a tempi brevi.
La Corte Costituzionale è composta da 15 giudici nominati:per un terzo dal Presidente della Repubblica (politici),per un terzo dal Parlamento in seduta comune(politici),per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrative. I giudici sono eletti per 9 anni,una durata maggiore di ogni altra carica dello stato e la loro successione avviene in modo graduale. Sono tutti molto vecchi. L’età è 75 anni. I tempi per arrivare a una sentenza variano dai 400 ai 800 giorni. Per sentenziare che il Porcellum era incostituzionale ci ha messo 8 anni, dal 21 dicembre 2005 al 21 dicembre 2013 !!
Le leggi e le riforma incostituzionali dovrebbero essere bloccate dal giudizio preventivo del Presidente della Repubblica che dovrebbe non firmarle e rimandarle alle Camere, ma sono anni ormai che questa funzione è stata abbandonata e che il Presidente della Repubblica firma qualsiasi cosa, disonorando la sua carica.
.
MA QUALE PACE EUROPEA???
Certo che ce ne vuole di arroganza dell’Europa quando dice che per 50 anni ha mantenuto la pace tra i Paesi europei e dimentica sempre di dire che è sempre stata presente con le sue armi nelle 50 guerre di invasione e predazione che hanno insanguinato il mondo e lo hanno riempito di milioni di profughi! Su questi profughi, che sono il risultato delle sue guerre di conquista, della sua razzia di risorse, dell’avvelenamento che le sue imprese hanno prodotto sul suolo, l’aria e l’acqua, e sul debito immane che è stato ripagato 77 volte sette e che ancora strozza i Paesi del Terzo Mondo, l’Europa non batte ciglio e nemmeno si preoccupa di fare un piano europeo per accoglierli, questi profughi, che non sono solo il frutto dal cambio climatico ma anche della condotta sciagurata dell’Europa verso i miseri del mondo in 50 anni della sua storia.

ALL’OMBRA DEL BILDERBERG
Viviana Vivarelli
L’Unione europea è una truffa alla democrazia, serve solo a pochi magnati e a poche multinazionali per maggiorare i loro profitti distruggendo diritti democratici, diritti del lavoro e stato sociale e chiunque voglia più Europa, come la Bonino, vuole solo il nostro male. Non per niente la Bonino fa parte degli ospiti d’onore del Bilderberg, come la Gruber, Letta, Monti, Sandro Gozi del Pd, Maurizio Molinari (direttore de La Stampa) e Beppe Severgnini
(Se vi chiedete come mai quell’inutile e fasullo di Severgnini è sempre dalla Gruber o come mai il magnate speculatore Soros è stato ricevuto in udienza privata e segreta da Mattarella, avete la risposta).
.
Helito George Ojeda
Credo che questa volta la passione e le buone intenzioni non basteranno!!…Ma come disse un certo Gianroberto: “Non si può sconfiggere chi non si arrende mai!!!
…e poi forse questa volta il miracolo si palesa per davvero!!..
.
PIOGGIA DI ARRESTI NEL PD
Ho dato solo una sbirciatina al web e in due minuti ho trovato:
-1 giugno 2017: Arrestato per peculato sindaco Pd di Pescia: «570 mila euro in cellulari e iPad»
-22 agosto 2017: arrestato Federico Fontana uomo di spicco del Pd per truffa in un concorso
-21 settembre 2017: Voto di scambio politico-mafioso alle elezioni amministrative del 2016.La GdF ha preso 6 misure di arresti domiciliari a di Vittoria (Ragusa). Tra gli arrestati anche l’ex sindaco Giuseppe Nicosia, del Pd e il fratello Fabio, attuale consigliere comunale, Giombattista Puccio e Venerando Lauretta, entrambi già condannati per associazione mafiosa
-24 novembre 2017: Arrestato ex sindaco S.Maria Capua
Vetere e indagata la deputata Pd Sgambato
– 31 dicembre 2017:Terni, arrestato assessore al Bilancio D’Ubaldi (Pd) per appalti truccati
-10 gennaio 2018: arresto di 169 persone accusate a vario titolo di essere legate alla ‘ndrangheta.Il sindaco di Strongoli Michele Laurenzano del Pd secondo il Dda di Catanzaro forniva un “concreto, specifico, consapevole e volontario contributo ai componenti dell’associazione mafiosa”.
-12 gennaio: Ravenna, funzionari Hera arrestati, uno è stato assessore Pd. Indagini su sponsorizzazioni al Pd,
Roberto Gambetti, fino al 2013 titolare della delega Lavori pubblici nella giunta Errani a Massa Lombarda. Insieme al collega Andrea Galliani a partire dal 2004 avrebbero preteso soldi e beni per oltre 250mila euro da ditte appaltatrici per facilitare i pagamenti delle opere compiute
-9 gennaio: Crotone, ‘Ndrangheta: blitz dei Ros, 169 arresti, anche tre sindaci C’è anche il Presidente della Provincia di Crotone Nicodemo Parrilla, sindaco Pd di Cirò Marina, è accusato di associazione mafiosa ed è ritenuto dagli inquirenti il rappresentante della cosca nelle istituzioni locali. Sono coinvolti il sindaco di Strongoli Michele Laurenzano e quello di Mandatoriccio Angelo Donnici (Pd)
-27 gennaio: Il PD coinvolto nell’indagine che ha portato agli arresti del Clan Spada
-2 mag 2017 – Il sindaco del Comune di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, entrambi del Pd, sono stati arrestati, ai domiciliari, nell’ambito di un’indagine di polizia e guardia di finanza su una serie di appalti di servizi pubblici a cooperative locali.
-3 giorni fa: Rosario Dezio, consigliere Pd agli arresti domiciliari: bastonate e sevizie contro un operaio romeno
-un giorno fa: le Fiamme Gialle di Catania arrestano il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, delfino e ombra del deputato regionale Nicola D’Agostino, candidato tra le fila del Pd alla Camera.
-22 ore fa: Acireale, arrestati il sindaco Barbagallo (Pd) ed altri 7 per corruzione e appalti truccati

Chissà quanti altri ce ne sono. E sarebbe su queste basi che il Pd chiede il voto?????

SirioSiri
Siccome poi B era assediato da processioni di ex amici tornati a Canossa, anzi ad Arcore, e non poteva garantire un posto a tutti, l’amico Matteo se li è caricati sulle spalle e glieli ha piazzati in collegi sicuri del Pd. Tanto dopo si fa tutta un’ammucchiata: raccolta differenziata fino al 4 marzo, indifferenziata dopo.
In Lombardia chi vota Pd deve ciucciarsi Paolo Alli, già braccio destro di Formigoni e il consigliere regionale Pdl Angelo Capelli.
In Emilia Romagna, oltre a Casini e alla Lorenzin, i compagni pidini dovranno sorbirsi Sergio Pizzolante, eletto con FI nel 2006, nel 2008 e nel 2013, ora targato Pd.
In Toscana dovranno digerire Gabriele Toccafondi, ex leader dei Giovani Azzurri e già capo-gabinetto di Bonaiuti; e l’ex giudice Cosimo Ferri, già ras di Magistratura Indipendente, sottosegretario dal 2013 in quota FI.
A Pescara dovranno inghiottire Federica Chiavaroli, ex coordinatrice del Pdl, che ora ha levato la “l”.
In Campania dovranno cuccarsi Giuseppe De Mita, nipote d’arte, ex Udc come lo zio.
In Basilicata dovranno deglutire Guido Viceconte, da sempre con B
In Calabria dovranno votare per Nico D’Ascola, ex socio di Ghedini ed ex difensore di B e Scopelliti;
In Sicilia, oltre a una pletora di cuffariani e lombardiani, dovranno sopportare Gioacchino Alfano, ex FI ed ex Pdl come il suo omonimo. Sarebbe questo il Pd che “lavora per l’unità del csx”?
“Truffe cammellate”
.
Arturo
Vengono nominati dal capo partito e poi vengono spostati in questo modo ovviamente per “senso di responsabilità” o “per il bene del Paese” oppure “perché ce lo chiede l’Europa”. Nell’ultimo Parlamento 500 cambi di casacca e si prepara un’altra legislatura da incubo. Il parlamentare deve essere responsabile perché deve “rispondere” ai cittadini che l’hanno eletto ex art. 48 cost. E’ dal 2006 che in questo Paese non eleggiamo più regolarmente il Parlamento perché le mostruosità elettorali (a partire dal Porcellum di Calderoli della lega che ha approvato pure il Rosatellum perché fa parte del partito unico della poltrona) che hanno approvato non rispettano l’art. 48 della Costituzione come è scritto in due sentenze della Corte costituzionale. Questo Parlamento è andato avanti con il principio della continuità dei poteri. L’art. 67 cost. non c’entra. Bisogna restituire ai cittadini il diritto di eleggere il Parlamento con un proporzionale o un maggioritario.

EMBRACO E L’EUROPA NEOLIBERISTA
Viviana Vivarelli
La prima cosa che imparai all’università ad Economia fu che l’economia è amorale, cioè che per essa non valgono i principi etici. Ma io rifiuto come disumana e nociva qualunque teoria si occupi di persone umane comportandosi in modo amorale, perché questo è molto pericoloso non solo per tutti ma per il mondo intero. Tu non puoi liberarti così facilmente dell’etica nemmeno quando tratti minerali o vegetali o animali, perché la tua condotta influirà necessariamente sul mondo in cui viviamo e sugli umani che lo vivono, pensiamo dunque se può esistere una condotta politica o imprenditoriale che faccia cinicamente a meno della morale.
La secondo cosa che imparai è che. quando un imprenditore investe non è per avere un piccolo profitto, deve averlo altissimo e per averlo è disposto a tutto. Per cui è ben chiaro che la sua condotta non sarà solo amorale, sarà altamente perversa e la sua perversione appare tale proprio dal punto di vista morale. Per cui la pretesa del mercato di agire senza alcuna legge morale non può a nessun diritto essere accettata. Dovrà sottostare a leggi che tutelano la Terra e i suoi abitanti.
Ma il neoliberismo si basa su questa pretesa di amoralità perché ha dato a se stesso il potere di decidere su tutto e tutti in nome del proprio profitto, per cui, secondo il neoliberismo e peggio ancora secondo il turbocapitalismo, tutto è lecito per una casta di profittatori e capitalisti che credono di poter fare tutto quello che vogliono sempre e ovunque per il proprio profitto.
A questo punto, a difesa dei popoli e dei territori, i Governi dovrebbero intervenire per frenare questa cricca di despoti invasori e predatori e mettere dei controlli e dei freni al loro operato così come si mette un controllo e un freno a una banda di ladri e devastatori pronti a tutto pur di fare bottino.

Vediamo il caso Embraco (azienda per compressori di frigo presso Torino della Whirlpool), in cui il Ministro Calenda ha misurato il proprio peggio. 500 lavoratori sono licenziati da una azienda che chiude per aprire in Slovacchia. E qui scatta il principio n° 2 dell’economia neoliberista: non importa che tu vada bene, dovrai comunque cercare dei guadagni ancora più alti. Embrago non è una azienda in crisi, in 4 anni ha raddoppiato gli utili, gli stipendi pesano solo il 7% del fatturato dunque proprio una sciocchezza, ma l’avidità del padrone è smisurata, vuole guadagnare ancora di più.
“È il caso lampante ed emblematico del capitalismo finanziario più rapace, capace di distruggere occupazione pur di continuare a inanellare ogni anno che passa profitti sempre più copiosi“ (Fabio Pavesi).
IFQ: “L’azienda che trasloca nell’Est Europa per pagare meno gli operai in realtà è un gioiello, tanto che presta soldi alle società del gruppo. Il patrimonio cumulato negli anni è abbondante. Eppure l’azienda freme per andarsene e spinge per dichiarare uno stato di crisi del tutto fantomatico. Questa crisi se la inventano, i manager del colosso mondiale Whirlpool nelle loro strategie globali di profittabilità a tutti i costi. A vedere i bilanci di Embraco la decisione di mandare a casa un intero stabilimento appare surreale. Uno schiaffo al buon senso. Dal 2012 al 2016 l’azienda controllata dalla Whirlpool Brasil ha più che raddoppiato gli utili netti da poco più di 6 milioni ai 14,2 dell’ultimo rendiconto. L’utile operativo ha fatto ancora meglio. Da 7 milioni a 21 milioni negli ultimi 4 anni. Triplicato. Insomma, non c’è nessun problema di scarsa redditività, al contrario. Eppure l’ossessione dei vertici aziendali è quella di comprimere i costi fino alla spasmo. Dal 2012 al 2016 l’azienda controllata dalla Whirlpool Brasil ha più che raddoppiato gli utili netti da poco più di 6 milioni ai 14,2 dell’ultimo rendiconto. L’utile operativo ha fatto ancora meglio. Da 7 milioni a 21 milioni negli ultimi 4 anni. Triplicato. Insomma, non c’è nessun problema di scarsa redditività, al contrario. Eppure l’ossessione dei vertici aziendali è quella di comprimere i costi fino alla spasmo.”
Lo Stato italiano ha già dato a questa azienda florida 15 milioni e ora Calenda chiederà a Bruxelles se può dargliene di più. Il reddito totale di un lavoratore Embraco in Slovacchia ammonta a 964 euro in media, sono spiccioli, ma abbastanza per convincere Embraco a delocalizzare. Non sappiamo quanto il Governo slovacco è disposto a sborsare alla Whirlpool. Ma l’Ue non aveva vietato i finanziamenti pubblici alle aziende private? E la Slovacchia non fa parte dell’Ue?
Pronta anche la delocalizzazione della Fiat Panda in Polonia.
Cosa fa l’Unione europea circa le delocalizzazioni della aziende in Paesi membri? Nulla, a quanto pare. Il neoliberismo è questo.

Oreste
Non solo Embraco-Whirlpool. Dalla Candy alla Zoppas, passando per la K Flex. Sono centinaia le aziende o multinazionali con stabilimenti in Italia che, negli ultimi anni, per sfuggire a tasse e burocrazia hanno annunciato il trasferimento all’estero, anche dopo aver ricevuto finanziamenti pubblici. Vanno in Cina, Russia, ma anche Polonia e Slovacchia. Nonostante gli aiuti ottenuti dal governo italiano, ma anche da Regione e Provincia. Questo il risultato dei “capaci” in obbedienza alla globalizzazione dell’economia.
Ma i posti di lavoro aumentano …seee… bastardi!
.
Harry Haller
…cioè ascorto er TG e capisco che ‘a Embraco è de ‘i Brasiliani, ‘e acciaierie de Piombino de’ ‘i Tunisini, che Meridiana è ormai der Qatar, che ‘a ALCOA de Portovesme è Svizzera, che pure ‘i servizi de l’ASL so’ appaltati a ‘i Francesi, che ‘a Spagna gestisce ‘a Portovesme srl, che ‘a Eurallumina (in stand-by) è de ‘i Russi, che ‘a Alitalia ‘sa pijano o l’Irlandesi o ‘i Tedeschi, etc, etc, etc, beh, ma che cazzo, questi se so’ venduti tutto, pure ‘a madre…..
De Italiano, ormai c’è rimasto solo er vocabbolario….( e forse, neppure quello….)

Una cosa vorrei mi fosse chiarita.
Il problema della localizzazione delle imprese è gravissimo perché incontrollato e retto da un’avidità senza fondo. Ormai moltissime aziende italiane hanno venduto ad acquirenti stranieri o sono delocalizzate da proprietari italiani o da proprietari stranieri o da multinazionali. Così il lavoro si sposta via via nei Paesi del Terzo Mondo o nei Paesi dell’est, dove ci sono meno tutele sindacali e salari e stipendi più bassi e dove i lavoratori, spinti dalla fame, accettano posizioni lavorative da schiavi.
L’unico Paese che non delocalizza è la Germania, dove l’economia va bene e dove i lavoratori sono pagati e trattati bene.
Cosa determina questa maggiore sicurezza dei lavoratori tedeschi rispetto ai nostri? Forse le loro aziende pagano meno tasse, hanno aiuti dallo Stato, hanno meno pratiche amministrative da fare, godono di maggiori servizi, non devono pagare il pizzo alla mafia, non devono dare mazzette ai politici, hanno permessi e licenze in modo abbreviato, e in caso di contenzioso possono sperare in procedimenti giudiziari più rapidi e veloci?

DI MAIO A QUINTA COLONNA
“Questa campagna elettorale è assurda, altre forze politiche, per es., hanno votato la legge Fornero e adesso dicono di volerla abolire, hanno votato la buona scuola e ora dicono di volerla abolire, si sono tenuti il vitalizio e ora dicono di volerlo abolire..”
(Il conduttore ricorda brutti episodi quali l’aggressione a Palermo del segretario provinciale di Forza Nuova, l’accoltellamento a Perugia di quello che attaccava i manifesti di Potere al popolo, la svastica sulla lapide della tombe di Aldo Moro, ci sono persone che sono proprio fuori strada. Che effetto le fa?)
“Mi fa preoccupare perché poi, quando succedono queste cose, ci sono quelli di dx che accusano quelli di sx e il contrario. Chi le fa è un deficiente. Punto. Basta guardare anche la tendenza europea, stanno nascendo tante realtà di estrema dx e estrema sx che si fomentano e che sfruttano anche la rabbia delle persone. Per fortuna in Italia c’è il nostro Movimento che mette anche insieme tante persone arrabbiate ma credono di cambiare le cose con la democrazia, con la Costituzione, con le leggi, e finché sarà così argineremo anche il nascere o il crescere di movimenti violenti tipo di estrema dx o estrema sx.
(Del Debbio ricorda il casino fatto da Junker ieri sull’Italia che rischia il commissariamento, borse giù, spread su..)
Di Maio replica. “E’ lo stesso casino che fecero prima del referendum, minacciando sfracelli se vinceva il no, poi ha vinto il no e non è successo niente. Quindi porta bene Junker quando fa questi discorsi. Il nostro governo sceglierà sempre le pensioni, la sanità, la scuola a questo parametri europei del 3%.Io voglio aiutare i cittadini ad avere un ospedale più efficiente, una pensione di cittadinanza che significhi che se io ho una pensione minima ho diritto ad avere una pensione di cittadinanza di 780 euro al mese e se siamo in due di 1150 euro, perché una pensione minima non deve essere sotto la soglia di povertà, altrimenti lo Stato è incivile. E se qualcuno mi dice che devo rispettare i parametri europei, perché? la Spagna o la Francia hanno rispettato i parametri europei? Io voglio lo stesso trattamento degli altri Paesi, nient’altro. Circa il contrato voltagabbana.. Di Maio precisa che anche se il M5S non sarà maggioranza continuerà col suo impegno con gli italiani .Due giorni prima del voto il M5S presenterà la sua squadra di governo, giusti al post giusto, e la sua proposta politica. Se non dovesse esserci una maggioranza certa il M5S farà un appello alle altre forze politiche per sentire se convergono su certi punti. Non mi fio di loro perché sono loro che hanno ridotto l’Italia in queste condizioni però cerchiamo un modo per vincolarli ad un contratto, ad un impegno concreto, e una delle cose che chiediamo p di firmare un contratto antivoltagabbana cioè una legge che dice che se un parlamentare è eletto con un partito e cambia partito se ne torna a casa fino alle prossime elezioni. “
(Su De Luca. Di Maio ha detto “Questi sono assassini della mia gente”)
“C’è gente che suda e fatica per arrivare alla fine del mese. Non certo di De Luca che ha sempre fatto politica e i suoi figli uno l’ha fatto assessore e l’altro l’ha fatto parlamentare. Non tutti hanno avuto questa fortuna. Io vengo sempre accusato quel signore di aver fatto il cameriere, il muratore, lo stewart allo stadio S. Paolo, io sono orgoglioso di aver fatto dei lavori come giovane italiano per cercare di arrivare alla fine del mese. Io sono di Pomigliano d’Arco, che è uno di quei Comuni della Provincia di Napoli della Terra dei fuochi, lì le organizzazioni criminali hanno bruciato o interrato rifiuti che hanno fatto morire di tumori tanta gente della mia terra. Poi scopriamo, grazie a una inchiesta dei giornalisti di Fanpage, che quelli che hanno interrato rifiuti dovevano vincere un appalto pagando una tangente ai politici e chi c’è tra questi politici che incontra uno che è stato in galera per camorra e si prende le valigette di soldi o fissa la percentuale della tangente? Anche il figlio di Vincenzo De Luca, anche Passariello consigliere regionale della Meloni. Questi sono gli assassini politici della mia gente, perché la camorra, la mafia, non esiste senza la politica e oggi la camorra in Campania ha mostrato il suo vero volto, i politici gestiscono gli appalti dei rifiuti con tangenti, valigette piene di soldi, e poi la mia gente muore di tumore perché quelli vanno a sotterrare i rifiuti sotto casa dei miei concittadini e dei miei conterranei. Quindi io non rinnego quello che ho detto. E se De Luca vuole un confronto, lo faccia con la Magistratura, lui e la sua famiglia! “
(De Debbio gli chiede le prime cose che vuol fare se diventasse premier”
“La gente vuole essere lasciata in pace. Qui non ci sono 400 leggi da fare ma 400 leggi da abolire. Basta con lo spesometro, il redditometro e altre cose simili! Aboliamo tutto, è lo Stato che deve trovare i furbi, non il cittadino che deve provare continuamente la sua onestà.
Seconda cosa importante sono le pensioni di cittadinanza, almeno 780 euro al mese, 1150 per la coppia. Se lei va alla mensa Pane quotidiano a Milano il 70% degli italiani che vanno lì sono pensionati. I pensionati sono i nuovi poveri.
La terza cosa importante è fare misure per le famiglie che hanno figli. Noi siamo l’ultimo Paese che fa figli in Europa. La Francia è il primo Paese, ma in Francia, quando ti nasce un figlio fino al 3° figlio, ti pagano pannolini, baby sitter, asilo nido, ti danno un assegno per l’istruzione.. I figli sono un atto d’amore ma vuoi sapere se lo Stato è dalla tua parte o contro. In Italia è contro di te. Tutto questo lo facciamo andandoci a prendere 30 miliardi di sprechi che ci sono nel bilancio dello Stato, miliardi che sono stati certificati dai tecnici nominati dai partiti, solo che quando questi sprechi dovevano essere eliminati non si è fatto nulla. Se il 4 marzo si vota M5S ci andiamo a riprendere quei 30 miliardi. Se vengono votati loro, gli rendiamo questi 30 miliardi in enti inutili, pensioni d’oro, vitalizi e sprechi della pubblica amministrazione.”
Le istituzioni devono servire a chi sta fuori delle istituzioni, non a chi sta dentro.
Hanno fatto il Rosatellum con un calcolo complicatissimo per cui solo dopo il voto riusciremo a capire quali sono i gruppi parlamentari. Lo hanno fatto per fare un patto Renzi Berlusconi ma ora il primo sta al 20 il secondo al 10 e i giochi non tornano più.
Ringrazi le iene che ci hanno fatto scoprire che su 120 parlamentari ce n’erano 8 che facevo i furbi.
Da noi le regole sono sacre, chi sgarra viene messo fuori e io gli faccio pure causa per danno di immagine al Movimento. O rinunciano all’elezione o gli faccio causa. La maggior parte di loro ha già firmato la rinuncia all’elezione. Resta il fatto ottimo per cui i 5stelle hanno dimezzato il proprio stipendio, rinunciato ai doppi stipendi e rinunciato al vitalizio. Noi non possiamo garantire che siamo tutti perfetti ma da noi se qualcuno sbaglia viene allontanato, non diventa Ministro o Caporegione.

DICHIARAZIONE DI SALVATORE BORSELLINO
Gentili Luigi Di Maio e probiviri del M5S,
in questi anni avrete compreso quanto complicato e pieno di insidie sia non solo il lavoro che vi siete assunti l’onere di portare avanti ma anche l’animo umano. Vi siete trovati tra le vostre fila mele marce, banderuole, ipocriti e scorretti, tutti con giustificazioni più o meno umanamente comprensibili. Allo stesso tempo, per fortuna, avete conosciuto il senso dello Stato, l’impegno e l’onestà di tanti altri vostri colleghi deputati, che hanno portato alti i valori sui quali si basa il vostro Movimento.
Giulia Sarti è una di queste persone. Seguendo il suo lavoro da vicino, per ovvie e comprensibili ragioni, abbiamo avuto contezza della preparazione, della perseveranza, del coraggio e dell’etica di questa giovane donna, che ha reso onore al sacrificio di tanti uomini e donne di Stato, stando vicino ai familiari delle vittime lasciati soli da quello stesso Stato per il quale avevano dato la vita i loro cari, continuando con tutta se stessa la battaglia per la verità e la giustizia. Giulia Sarti, per quelli come noi che l’hanno conosciuta e avuto al fianco, incarna i valori fondamentali come l’onestà, la lealtà, l’impegno, la voglia di combattere per questo Paese. Estrometterla dal Movimento minerebbe la fiducia delle persone come noi che hanno la presunzione di conoscere i veri valori e, nel nostro piccolo, propagarli.
Comprendiamo la delicatezza del momento e della situazione in cui vi trovate. Ci rendiamo conto che il cavallo di battaglia sul quale avete scelto di puntare maggiormente, nella competizione elettorale che si accinge a svolgersi, è l’etica e la presa di distanza da qualsiasi familismo possa intaccarla. Comprendiamo le ragioni che vi hanno portati ad allontanare chi si è scoperto non aver rispettato le promesse fatte, prima che con voi, con gli elettori. Allo stesso modo, però, sappiamo anche riconoscere una vittima e siamo assolutamente consapevoli, per averlo sperimentato sulla nostra pelle, dell’importanza di non isolare le vittime, facendole diventare, in un perverso gioco di omertà e silenzi, doppiamente vittime.
Giulia Sarti è una vittima. Giulia Sarti non si è intascata quel denaro, lo sapete benissimo anche voi, altrimenti l’avreste espulsa sin dall’inizio assieme agli altri otto deputati.
Ora apprendiamo dalla stampa la decisione di Giulia di autosospendersi. Come si sono autosospesi coloro i quali erano stati accusati di aver falsificato le firme per le elezioni comunali di Palermo; come coloro i quali erano stati indagati, dopo aver assunto funzioni pubbliche, per diversi reati e in diversi comuni e regioni, nell’arco di questi cinque anni. E apprendiamo, sempre dalla stampa, di voci che la vorrebbero espulsa a breve. Giulia, che è stata la prima a denunciare, che non è mai stata raggiunta neanche dalla voce di un’indagine nei suoi confronti (a differenza di altri suoi colleghi, parlamentari o sindaci, che sono rimasti, però, giustamente al loro posto), che in tutta questa storia è la parte lesa. Oltre il danno, la beffa, verrebbe da dire.
Il silenzio che, in questo momento, la circonda è assordante.
Comprendiamo l’importanza del viso pulito che il Movimento deve mostrare per le prossime elezioni. Allo stesso tempo riteniamo fondamentale che un partito che mira a governare questo disgraziato Paese si assuma il dovere – ma anche il diritto – di difendere le proprie vittime e il loro status di vittime, che non si giri dall’altra parte, che non le isoli, che non le lasci in pasto all’opinione pubblica (che ovviamente ha meno informazioni di voi per farsi un’opinione) solo perché questo potrebbe portare meno grane.
Nonostante il momento per lei ricco di sofferenze, in questi giorni Giulia ha continuato a spendersi senza remore – come potrete ben verificare dai lavori della Commissione – per l’antimafia e per gli ideali che voi dite di voler portare avanti.
Martin Luther King disse: “Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare, ma bisogna prenderla perché giusta”.
Per questo chiediamo a Giulia Sarti di continuare a rendere onore al proprio movimento e al Paese proseguendo le sue battaglie come parlamentare dello Stato italiano e chiediamo a Luigi Di Maio e ai probiviri di respingere l’autosospensione di Giulia, prendendo così, come insegnò il reverendo King, la decisione giusta.
Salvatore Borsellino
Paola Caccia
Angela, Gino e Gianluca Manca
Stefano Mormile
Vincenzo e Augusta Agostino

4 dicembre 2016 – 4 marzo 2018 –
Paolo De Gregorio

Mi rivolgo a quel 30% dei cittadini italiani che non intendono votare perché “tanto non cambia niente e, una volta in Parlamento, tutti gli eletti badano a sistemare i propri affari e a garantirsi un vitalizio che gli procuri una vita da privilegiati”.
Il 60% dei cittadini che il 4 dicembre 2016 votarono NO e rifiutarono lo stravolgimento della nostra Costituzione, segnarono il destino politico del pallone gonfiato Renzi e dei partiti che lo seguirono in quella avventura, e aprirono le porte alla speranza di veder premiato il movimento politico che più si era battuto per la vittoria del NO e aveva dimostrato tangibilmente di rinunciare al finanziamento pubblico dei partiti e consegnare una parte del proprio stipendio per sostenere le piccole imprese.
Un evento storico mai avvenuto nella nostra Repubblica, dove tutti i vecchi partiti negli ultimi 50 anni, destra, sinistra e centro, si erano creati una serie di indecenti privilegi che ne avevano fatto una CASTA inamovibile, satolla, con la prospettiva di fare a vita la professione di politico.
Mi rifiuto di pensare che quel 30% di cittadini decisi all’astensione non si sia accorto della novità clamorosa accaduta in questa ultima legislatura, in cui tutta la vecchia politica si è scagliata con tutti i mezzi contro il Movimento 5stelle, unendosi in un “governo” di coalizione, culminato nella nuova legge elettorale denominata “Rosatellum”, una porcata anticostituzionale, studiata proprio per non fare governare il M5S, di cui si dà per scontata la vittoria.
E un’altra cosa mi rifiuto di pensare: quel 60% di concittadini che ha garantito la vittoria referendaria possa votare per quei partiti (tutti) che seguivano il “pallone gonfiato” nello smantellamento della nostra Costituzione, perché non è possibile non accorgersi che l’obbiettivo primario oggi è dare un colpo di grazia alla vecchia politica collusa con le mafie, la massoneria, piena di corrotti e ladri.
L’unica governabilità possibile, con questa legge elettorale, è dare la maggioranza assoluta alla sola forza politica che ha restituito invece di prendere, e in politica la maggiore virtù è l’onestà. I politicanti “esperti” e di lungo corso hanno distrutto e indebitato l’Italia, è ora di rottamarli per sempre, se il 5 marzo prossimo faremo come il 4 dicembre.

QUALE EUROPA?
Vincenzo
In Europa ci sono: 27 politiche estere, 27 eserciti, 27 governi, 27 magistrature, 27 codici penali e civili, 27 politiche fiscali, 27 politiche economiche, 27 polizie. C’è solo una cosa in comune: la moneta, una commissione non eletta dai popoli che ha effettivamente il potere decisionale, ed un Parlamento che non ha alcun potere legislativo. C’è un solo Paese che impone i suoi interessi- la Germania-a volte insieme alla Francia.
E questa sarebbe l’UNIONE EUROPEA?
Tutti adesso parlano di “dumping” fiscale per le delocalizzazioni delle multinazionali nei Paesi dell’est Europa, però nessuno dice che fino a quando non ci saranno le armonizzazioni dei sistemi fiscali e del mercato del lavoro,queste cose andranno avanti, a meno che non si introduca un reddito di sussistenza, per i lavoratori vittime dei trasferimenti di produzione. C’è da dire ancora che la prematura entrata in Europa dei Paesi dell’est, è stata voluta dalla Germania, per allargare la sua influenza politica e soprattutto economica ai Paesi che ruotano nella sua orbita, non curante dei danni che avrebbe prodotto ai Paesi del sud, come l’Italia. Prima si cambia la struttura di questa Europa è meglio è. Anche per questo è obbligatorio votare 5 Stelle.
.
(Se ben ricordate, Grillo era contrario all’ingresso in Europa dei Paesi dell’est e ora vediamo a cosa è servito, a delocalizzare le aziende nei Paesi dove gli stipendi sono minori e i diritti dei lavoratori sono meno tutelati, ad appiattire e portare in basso i diritti dei lavoratori di tutta Europa, a livellare al minimo salari e stipendi. A questo è servito il sogno europeo!!)

PERCHE’ QUASI TUTTI I GIORNALI ITALIANI ATTACCANO IL M5S
Paolo Cristallo

Ricapitoliamo :
1- “Repubblica” appartiene a De Benedetti, tessera n. 1 del PD
2- “Il Messaggero” a Caltagirone, palazzinaro di Roma e suocero di Casini (ora con Renzi)
3- “La Stampa” all’ex gruppo FIAT, ora FCA.
4- “Il Corriere della Sera” è partecipata da Mediobanca ed è indebitata con Unicredit, che è socia di Mediobanca.
5- “Il Giornale” appartiene alla famiglia Berlusconi.
6- “Libero” appartiene alla famiglia Angelucci, immobiliaristi (Antonio Angelucci si è candidato nel 2008 con Berlusconi ed è stato eletto deputato nel PdL. E’ il deputato con il minore tasso di produttività in assoluto occupando l’ultimo posto con lo 0,46% di presenze e 99,54% di assenze).
7- “Il Foglio” appartiene alla famiglia Mainetti, immobiliaristi (gestisce un patrimonio di 5 miliardi). Controllo il 100% del Foglio, il 30% della Gazzetta del Mezzogiorno, il 40% del settimanale Tempo) sostiene Renzi
8- “Il Sole 24 ore” appartiene a Confindustria.
9- “Agi (Agenzia giornalistica italiana)” è partecipata dall’ ENI.
…e così via.
In pratica l’informazione italiana è in mano a banche, immobiliaristi, all’Eni (che oltre ad essere proprietaria dell’Agi sponsorizza tutta la stampa), alla famiglia Agnelli, a Berlusconi ed ai grandi imprenditori, che a loro volta sono indebitati con le banche.
E’ chiaro come mai in Italia non esista una libera informazione. Abbiamo solo giornali che fanno gli interessi dei loro padroni.
Il M5S è l’unico partito/movimento che si è messo di traverso ai palazzinari, alle banche, ai petrolieri ed ai poterti forti in genere.

Liliana
C’è qualcosa di ancora peggiore ed è che purtroppo non è un fenomeno solo italiano, ma ben radicato in tutto il mondo. La cosa è cominciata nel capitalismo americano, dove ogni lobby teneva a libro paga gli editori. Fino a non molto tempo fa c’era comunque in America una piccola schiera di giornalisti indipendenti che ancora erano tutelati dai diritti sanciti dalla Costituzione. Dopo la caduta del muro di Berlino, che in qualche modo faceva da argine, il capitalismo e il liberismo selvaggio hanno dilagato in tutto il mondo, togliendo ai popoli i diritti e le libertà conquistate nelle lotte del novecento.
e non si vede all’orizzonte niente che possa cambiare questo stato di cose. I movimenti spontanei di protesta, tipo i 5 stelle in Italia o Podemos in Spagna, che sorgono dal web e
hanno subito un grande successo perché percepiti come al di fuori dell’establishment, non avranno vita facile, Davide contro golia, appunto. E purtroppo ora come ora hanno un grande handicap, non si uniscono insieme, ognuno lotta nel proprio Paese, seguendo modalità, ideali diversi. e perciò non andranno da nessuna parte. Dovrebbero elaborare programmi comuni, pensieri comuni, forme di lotta comuni. O vogliamo solo ridurci a sperare che nasca prima o poi un capitalista illuminato che si renda conto che il mondo è su una polveriera pronta a scoppiare, che capisca che non si può continuare a tirare
la corda che stringe il collo di miliardi di persone?

Beppe Grillo
Ho un po’ di frammenti di pensiero, quando sento parlare di governabilità: “il Paese ha bisogno di sicurezze, di governi solidi, ha bisogno di affidarsi a un governo solido”. Ma cosa significa? Che tipo di governabilità? Cosa è la governabilità? Qual è la democrazia nella governabilità di questa gente? Dove è la governabilità? In Svizzera? E’ governabile la Svizzera? E’ governata la Svizzera? C’è un governo, ci sono i cittadini che decidono con un referendum alla settimana sui progetti, che cosa fare, se fare un buco al San Gottardo, aumentarsi, diminuire le tasse, abolire, non abolire il canone della televisione, sono i cittadini, quella è la governabilità dei cittadini.
Allora vorrei dirvi, tanto per puntualizzare, cosa significa governabilità, che le riforme più grandi della nostra storia sono state fatte in 12 anni dal 1968 al 1980 dove sono cambiati 15 governi e mezzo, ogni anno cambiava un governo e mezzo, quindi non c’era governabilità, eppure sono state fatte le più grandi riforme della nostra storia. Riforma dello Stato, sono state istituite le Regioni e le autonomie locali, lo Statuto dei lavoratori, la legge fiscale, le leggi sulla casa, il diritto di famiglia, il divorzio, l’obiezione di coscienza è stato riconosciuto, gli organi collegiali della scuola e circoscrizioni, voto ai diciottenni, consultori familiari, depenalizzazione dell’aborto, riconoscimento dell’aborto libero e gratuito, e assistito. Tutto in quei dodici anni lì con un governo e mezzo che spariva, ne arrivava un altro e un altro. Non venitemi più a parlare di governabilità!
.
RIDIAMARO :- )

Inizio a temere che Baglioni domenica mattina canterà ‘Santo Santo Santo il Signore ‘insieme al Papa in Piazza San Pietro.
giulysua
.
Stefano
Il liceo romano Visconti si vanta di non avere stranieri, poveri né disabili. Intralcerebbero la disumanizzazione degli studenti.
.
Simone Fabbri
In Marina 1101 vittime dell’uranio impoverito. Ma l’importante è che non siano profughi.
.
Aristotele Paziente
PARTITO DELLE LARGHE INTESE
Leader: Giorgio Napolitano (Presidente della Repubblica ad Aeternum)
Premier in pectore: Paolo Gentiloni (incarico conferito il 21 febbraio 2018 dal Presidente Napolitano)
Programma di governo: se vincono i 5 stelle i mercati crollano, l’Europa ci butta fuori, Kim Yong ci lancia un missile, il papa ci scomunica e Dio ci fulmina…
Linea Politica: vuoi che tutti i partiti messi assieme non riescano a prendere più voti dei 5 stelle (a costo di mettere dentro Casa Pound e i nazisti dell’Illinois)…?
.
Ssisivabbe
Milano: Salvini giura sulla Costituzione e sul Vangelo, poi cita Pasolini. Per fortuna lo hanno fermato prima che riabilitasse Copernico.
.
ABqualcosa
Milano, in piazza Duomo Salvini “giura” da premier sul Vangelo. L’ex moglie l’ha diffidato a farlo sui figli.
.
foisluca84
Salvini giura sul Vangelo. “Sono passati duemila anni, cazzo pa’ fammi scendere, adesso è troppo”.
.
Ibico
Salvini in Piazza Duomo giura sul Vangelo fedeltà al suo popolo. Mancavano solo le croci infuocate.
.
Murcielago
Di Stefano, CasaPound: “il fascismo è una dottrina politico sociale che non è esattamente una dittatura o uno Stato totalitario”. No, è una ‘cagata pazzesca’ !
.
Ignorante
Il PD è oramai una protesi di Forza Italia e il renzismo è un epigono del berlusconismo
.
Alta Velocità venduta
Italo-Ntv diventa americano: sì all’offerta da 2 miliardi di euro.
La buona notizia è che per logica dovrebbero quantomeno chiamarlo Amerigo.
LVIX1
.
http://masadaweb.org

MASADA n° 1909 1-3-2018 MINCHIATE E COSE SERIE

$
0
0

MASADA n° 1909 1-3-2018 MINCHIATE E COSE SERIE
Blog di Viviana Vivarelli

Salvini giura su Vangelo e Costituzione – Donazioni ed altri guai – Il caso de Luca – Liberisti contro populisti – ‘ En marche’ – Il pensiero unico di Renzi – I pataccari – Impresentabili e improvvisati – Miss vitalizio – Il crollo mentale di Berlusconi – Il programma di Berlusconi – Previsioni elettorali – Quattro candidati Ministri del M5S – Delusi e sfiniti gli italiani verso il voto –

Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d’obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni

(Fabrizio de André)

Le nuove regole del PD ai suoi candidati: “Mai su Facebook da ubriachi”. Noi invece ricordiamo a voi di non andare alle urne ubriachi. Potereste rieleggerli.
LVIX1
.
Salvini: “I nostri nonni emigravano ma erano diversi da questi”. Vero: massimo rispetto per Al Capone.
LVIX1
.
Il NYT: “Berlusconi è uno statista saggio e moderato”. Si sono dimenticati di aggiungere che Gasparri è il nuovo Nobel per la fisica.
antoniocarano
.
L’Italia è quel Paese dove chi lavora dovrà portare il braccialetto elettronico, mentre mafiosi come Matteo Messina Denaro se ne stanno in latitanza tranquilli.
mictod
.
Berlusconi: “Ogni mattina alle 6 mi sveglio e vado a correre”. E sa che dovrà correre più veloce di un magistrato.
gmbugs

Berlusconi ha detto che prenderà con sé i grilli lasciati in mezzo ad una strada: Silvio so’ grillini non lucciole!
Albybianc
.
Dopo Salvini che giura sul Vangelo il Papa ha fatto sapere che benedirà la folla a piazza San Pietro con l’acqua del Po.
ZioGnagno

Salvini si è convertito al cristianesimo. Certo dalla religione celtica deve essere stata dura. E ora col rito del dio Po come la mettiamo?
Viviana
.
Ma poi quel Vangelo di Salvini lo hanno disinfettato?
Me l’immagino il museo storico della Lega: l’ampolla del dio Po, le corna del dio Thor, il Vangelo di Salvini… per non parlare del messaggio degli alieni di Orione

Juncker “in Italia si rischia un governo non operativo”. Quando si potrebbe avere subito la dittatura dei mercati senza manco le elezioni.
antonio carano
.
Le parole di Junker HANNO PROVOCATO PERDITE DI BORSA PER 6,5MLD. Verranno recuperati dopo la prova del palloncino.
scemovillaggio
.
Casini alla Casa del Popolo a Bologna. “Quindi è qui che cucinate i bambini?”.
ReNudo79
(Dovevano rispondergli: “Sì, ma li mangiamo crudi”.
Oppure: “Li maciniamo e li mettiamo nei turtlein”.
.
NEVICA A ROMA

M5Ssicilia, scarcerati 21 boss. Per par condicio dopo aver visto i candidati alle prossime elezioni.
antonio carano
.
Vedo la gente rivoltarsi nelle tombe.
sempreciro
.
Quando Adinolfi ha saputo che stava per diventare padre è corso subito a comprate un completino per il battesimo.

“Turatevi il naso e votate Pd”, ha detto Renzi dopo lo scandalo rifiuti in Campania.
antonio carano
.
Vasco Errani: “La sinistra sono io e non Casini”. Per dire com’è ridotta.
antonio carano
.
A causa di un disguido Salvini giura sul Corano ed ora è costretto ad applicare la Sharia contro se stesso.

Matteo Salvini sfila per Gucci con la sua bella testa di c.. in mano

Ma la vedi la foto di Salvini che sfila per Gucci?????? Ma si può???? :-))))) E’ anche peggio di quella di Albertini in mutande che sfila per Valentino, almeno Albertini il c.. non lo teneva in mano!!!

DONAZIONI
Il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) ha certificato ufficialmente che i parlamentari del M5S hanno donato al Fondo per il Microcredito oltre 23,4 milioni di euro derivanti dal taglio dei propri stipendi personali, adempiendo così alle promesse fatte ai cittadini e ai principi inderogabili previsti dal Codice Etico del M5S. Più di 23,4 milioni di euro che hanno ad oggi contribuito a finanziare oltre 7.460 piccole e medie imprese e creato oltre 18.000 nuovi posti di lavoro.
Tra il 96% dei parlamentari che hanno donato gran parte del proprio stipendio e delle proprie indennità, particolare merito va a: Massimiliano Bernini che ha donato 334.398,28 euro; Da Villa Marco con 298.252,05 euro; Luigi Gallo con 279.884,20 euro; Giovanna Mangili con 268.485,02 euro; Paola Carinelli con 261.087,96 euro; Vincenzo Caso con 258.636,60 euro; Mirella Liuzzi con 257.941,46 euro; Ferdinando Alberti con 253.911,34 euro; Vilma Moronese con 249.475,98 euro e Daniele Pesco con 247.464,99 euro.
Abbiamo accertato, inoltre, che 8 parlamentari Della Valle, Pisano, Buccarella, Martelli, Bulgarelli, Cecconi, Benedetti, Cozzolino ed il consigliere regionale Gianluca Sassi, nonostante si siano comportati meglio di tutti gli altri parlamentari del PD, di FI, della Lega, avendo, comunque, fatto parziali donazioni dei propri stipendi e contribuito ad integrare il Fondo per il Microcredito, non hanno donato quanto promesso verso i cittadini, disattendendo gravemente le regole del M5S. Per questi motivi sono stati automaticamente espulsi dal MoVimento, anche se parte di loro ha provveduto a saldare quanto promesso.
Ci sono i casi di:
– Francesco Cariello ha una irregolarità negli ultimi bonifici. Ha continuato a sostenere di poter dimostrare la regolarità dei suoi bonifici. Non ci ha voluto dare l’autorizzazione di accedere ai dati in possesso del MEF e questo va contro il nostro principio di trasparenza. A questo punto è fuori dal Movimento.
– Giulia Sarti con una differenza di 19.399 si è già autosospesa. Lei ha dichiarato di non aver sottratto un centesimo e ha denunciato una persona a lei vicina.
– Gian Luca Sassi, consigliere regionale in Emilia Romagna: espulso.

Poi ci sono casi minori per cui è previsto un richiamo come:
– Federica Dieni che doveva fare un bonifico di 6139,93 euro. Non ha fatto un unico bonifico ma due. Il primo di 1739,63 euro (17/11/2014) e il secondo di 4401,10 euro ( 29/11/2014). Non riuscendo a caricare su i rendiconto.it entrambe le distinte ha caricato solo la prima modificando (falsando quindi la distinta) l’importo. La somma però è corretta, così come è corretto l’importo totale delle restituzioni.
– Emanuele Scagliusi che ad oggi ha restituito più di 223 mila euro. Ha modificato di mille euro la distinta del bonifico. Ha già provveduto a restituire la somma. E in accordo col Movimento verserà una mensilità di restituzione in più al fondo per il microcredito come penale per l’errore fatto.
– Silvia Piccinini, consigliere regionale in Emilia Romagna: sostiene che ci sia un errore della banca. Presenterà le prove.
– Barbara Lezzi che ha restituito 132mila 557 euro. Vi è un bonifico contestato di circa 3500 euro (-2,5%) immediatamente sanato. E in accordo col Movimento verserà tre mensilità di restituzione in più al fondo per il microcredito come penale per l’errore fatto.
Quanto certificato dal MEF, dunque, rappresenta un orgoglio per il M5S. Ad oggi abbiamo rinunciato e donato oltre 90 milioni di euro tra finanziamento pubblico ai partiti (rimborsi elettorali) a livello nazionale e regionale, donazioni dei parlamentari, regionali e europarlamentari, rinunce alle indennità di carica. E ciò senza che vi sia stata alcuna legge ad imporlo.
Da noi gli impegni, morali ed etici, presi nei confronti dei cittadini ed il rispetto integrale delle regole interne sono principi sacri. Chi non li rispetta si autoesclude immediatamente e non può più fare parte del M5S.

I 5stelle in realtà hanno donato di più dei 23 o 25 milioni di cui si parla. Hanno rinunciato a oltre 90 milioni di euro tra finanziamento pubblico ai partiti (rimborsi elettorali) a livello nazionale e regionale, donazioni dei parlamentari, regionali e europarlamentari e rinunce alle indennità di carica. E ciò senza che vi sia stata alcuna legge ad imporlo. E aggiungiamoci anche l’impegno scritto a rinunciate a vitalizi. Nemmeno di ciò questa informazione puttaniera intende parlare.

LIBERISTI CONTRO POPULISTI
Scrive Alessandro Gilioli che la sinistra non è finita solo in Italia ma in tutta Europa. Lo dicono i fatti: In Germania l’Spd ha appena il 20 %, in Spagna il Psoe il 22, in Francia il glorioso Ps di Mitterrand è praticamente sparito, in Italia il Pd è in caduta a picco e non raggiungerà il 22%.
Macron vuole esportare in tutta Europa il suo sistema, ma Macron è il candidato dalle banche francesi, non certo dai più poveri. Il suo partito ‘En Marche’ è basato sul nuovo bipolarismo che non è più tra cdx e csx, ma tra liberali-europeisti da una parte e populisti-anti Europa dall’altra. Gli slogan del nuovo partito europeo ricordano tanto quelli di Renzi: “Facciamo la rivoluzione liberale»,«Portiamo il nuovo contro il vecchio» ecc. Renzi vorrebbe tanto stare dalla parte di Macron e Rivera. Con Rivera si è incontrato un mese fa, a Roma, proprio per parlare del progetto comune transnazionale. Ma gli servono due cose: sopravvivere col proprio potere nel Pd e portare ad esaurimento il berlusconismo, travasando i suoi adepti nel nuovo soggetto macroniano. A questo gli serve anche la Bonino con il suo ‘Più Europa”.
Ma ieri Veltroni gli è andato contro, parlando in senso esattamente contrario al progetto Macron-Rivera-Renzi, che cancellerebbe totalmente ogni radice socialdemocratica alla sx europea per passare definitivamente a un liberismo di centro, quello dei magnati, delle multinazionali, delle gradi banche che ne sarebbero ben lieti e che per questo hanno appoggiato prima prima Monti, poi Letta, poi Renzi.
Ecco perché, a pochi giorni dalle politiche, si pensa già alla Europee dell’anno prossimo.
Perché tra un anno si vota per il parlamento Ue e può essere l’occasione per mettere fine alla storia del Pd. Almeno del Pd com’era agli inizi, come progetto in cui si fonde la tradizione dei cattolici di sinistra e quella degli ex comunisti.
E col nuovo partito liberista europeo ‘à la Macron’ la sinistra italiana sarebbe definitivamente morta.

Livia
‘En marche’ rappresenta un semplice travaso di consenso a meri fini illusionistici. I vari partiti del continente una volta socialdemocratici hanno da tempo deciso di proteggere gli interessi dei ceti alti, della grande industria e finanza, espressi dalla UE fino dalla sua fondazione, esplosi nell’atto unico (1986) e poi nel trattato di Maastricht (1992). Meccanismi giuridici tesi a restaurare il liberismo economico torcendo in tal senso le Costituzioni uscite dalla guerra, ancora socialdemocratiche, garanti del diritto del lavoro e dei salari diretti indiretti e differiti.
Quando i ceti bassi hanno cominciato a non votarli più, quando a loro s’è aggiunta la media borghesia, troppo allegramente sacrificata sull’altare del gran capitale negli ultimi dieci anni, non potendo ancora abolire il suffragio universale, è divenuto giocoforza fare un bel po’ di ammuina, cambiando il contenitore, ormai definito, con un mantra già stantio, “vecchio e corrotto”.
Cambiare il contenitore, non i principi ispiratori, non i programmi e manco il contenuto: la presenza di un vecchio arnese atlantista e liberista come Bonino dice tutto su queste pretese trasformazioni e sulla direzione che esse prenderanno.
Votateli gente! votateli bene, votateli tutti, ché ci vuole come ognun sa più EU(ropa). “Cittadini”: no, schiavi, servi feudali.
P.S.: ironia della sorte, lo slogan “En marche” campeggia su una cartolina del regime collaborazionista di Vichy che mostra tutte le nazioni d’Europa, rappresentate come pulcini con una bandierina al collo, marciare sotto le ali della gallina Germania mentre l’Inghilterra, il pulcino capriccioso, se ne va da sola a chiudersi nel pollaio deserto. E sarebbe questa la novità, la cittadinanza, il modello sociale…??
.
Giorgio
Il PD è,come ogni partito, una istituzione verticistica, democratica per finta. Prova è che l’opposizione interna è stata costretta a creare un nuovo partito per avere anche solo la possibilità di esprimere un’opinione diversa,in barba al conclamato dibattito interno dove in realtà c’è solo il pensiero unico di Renzi e della sua schiera di fedelissimi
Non possiamo nemmeno sperare, se Renzi andrà molto male, un fisiologico ricambio ai vertici, visto che lui ha ribadito che non lascerà in caso di sconfitta, con buona pace della finta democrazia che regna in questa accozzaglia di drogati.
L’europeismo poi del Pd è un europeismo bifronte; da un lato strizza l’occhio alle istituzioni europee centrali, dall’altro contesta i suoi vincoli. Sicché dire che il Pd è “un partito liberale riformista, plurale (a vocazione maggioritaria), capace di coniugare sviluppo e garanzie,i nterpretando i tempi e affrontandone le nuove sfide” è solo fuffa buttata su un simulacro della peggior metodologia di stampo fascista, contraddetta dalla frase di Calenda sul caso Embraco su quelle regole europee che avrebbero dovuto portare prosperità e sviluppo per tutti e che si sono rivelate solo il grimaldello perché pochi continuassero ad arricchirsi in barba al generale impoverimento di molti.
A fronte di questo abbiamo il proliferare inconsulto di sempre nuove leggi e riforme solo per poter dire di averle fatte. Ché, come dice Ferraris , l’imbecillità trova la sua massima espressione nella fretta di decidere tipica dello stolto.
“Se in nome della meta non si può discutere la direzione, in nome della direzione non si può discutere la forza e in nome della forza non si può discutere la volontà, lì c’è un fascismo in atto. In democrazia il cosa ottieni non vale mai più del come lo hai ottenuto e il perché di una scelta non deve mai farti dimenticare del per chi la stai compiendo. Se i rapporti si invertono qualunque soggetto collettivo diventa un fascismo, persino il gruppo parrocchiale o una bocciofila. (Murgia)
.
Giuseppe Palma scrive:
“Tutta l’area del centrosinistra, Pd compreso, è rimasto privo di contenuti. Si tratta della peggiore campagna elettorale della storia, dove nemmeno le solite promesse sul lavoro stanno trovando più spazio. Tant’è che Renzi, Bonino e Boldrini – ciascuno per la propria lista – hanno proposto il vuoto a perdere degli “Stati Uniti d’Europa“, vale a dire lo smantellamento definitivo dello Stato italiano. La strage di Macerata è servita per riempire la propria inutile e vuota campagna elettorale con la solfa dell’anti-razzismo e, soprattutto, dell’anti-fascismo. Siamo nel 2018 e, per l’ennesima volta, la sinistra liberista amica del capitale internazionale ha rispolverato l’anti-fascismo in assenza di fascismo. Non potendo più garantire salari e diritti fondamentali del lavoratore a causa dell’euro e dei vincoli capestro dettati dai Trattati europei, da Renzi a Grasso – passando dalla Bonino alla Boldrini -, tutti sono tornati ad impostare la propria campagna elettorale sull’anti-fascismo, cioè il niente travestito da nulla. Anzi proporre gli “Stati Uniti d’Europa“, che tradotto significa smantellamento dello Stato nazionale, equivale ad un atto tirannico ed eversivo ben peggiore di qualsiasi fascismo. Tanto più che la Costituzione vieta espressamente la revisione della forma repubblicana (art. 139 Cost.), dove per “forma repubblicana” non si intende soltanto la forma di Stato opposta alla monarchia, ma soprattutto i tre elementi costitutivi dello Stato: popolo, territorio e potestà di imperio, cioè la sovranità. Proporre gli “Stati Uniti d’Europa” come hanno fatto Renzi, Bonino e Boldrini (quindi ulteriori ed illegittime cessioni di sovranità in favore dell’antidemocratica sovrastruttura EUropea) significa abbattere illegittimamente la “forma repubblicana”, quindi un atto più che fascista, addirittura eversivo e contrario al dettato costituzionale, quella stessa Costituzione di cui oggi i finti antifascisti si lavano la bocca. Ma ciononostante, tutta l’area del centrosinistra se la prende con un fascismo che non c’è più.
.
I PATACCARI
Viviana Vivarelli
Salvini, come Berlusconi, come Renzi, mente come respira. Anche Bossi urlava sulle piazze nella piana di Pontida contro “il mafioso di Arcore”, “il grande fascista”, “il suin Napoleone” e lo chiamava ‘Berluskaz’ o ‘Berluskaiser’; diceva che Berlusconi è “peggio di Mussolini”, “un mostro antidemocratico”, “Un nazista, nazistoide, paranazistoide”, un “incapace”, una “febbre malarica”, con una “tendenza alla vaccaggine”. “Bisogna che si mettano in testa tutti. diceva-anche il Berlusconi-Berluskàz, che con i bergamaschi ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto, che sarei arrivato fino in fondo, per avere il cambiamento. E non c’è villa, non c’è regalo, non c’è ammiccamento che mi possa cambiare strada… Berlusconi deve sapere che c’è gente che ne ha piene le tasche e che è pronta a far il culo anche a lui” (1994).Berlusconi è “Wanna Marchi”, “bollito”, “povero pirla”, “ubriaco da bar”, “piduista”, “molto peggio di Pinochet”.
Berlusconi, di rimando, definiva Bossi “un uomo dalla mentalità dissociata”, “ladro di voti”, “pataccaro”, “cadavere politico”, “sfasciacarrozze” con il quale “non mi siederò mai più allo stasso tavolo”.
Poi all’avvicinarsi delle elezioni politiche del 2001, i due leader del centrodestra capirono che solo una nuova alleanza avrebbe garantito la vittoria nel collegi elettorali del Nord e quindi nel Paese, come in effetti avvenne. Cinque anni di insulti sanguinosi furono archiviati, Berlusconi ritirò la montagna di querele contro Bossi e La Padania. Questo sono sempre stati e questo sono anche ora.

MINISTRI M5S
Per il Ministero del LAVORO, Pasquale TRIDICO, 43 anni, docente di Politica economica a Roma Tre con diverse esperienze all’estero (da Vienna a Dublino), critico nei confronti del Jobs Act .. Il suo lavoro più recente, per il Cambridge Journal of Economics si concentra sui “fattori che determinano la diseguaglianza del reddito nei Paesi Ocse”.
Dal 2013: abilitazione per professore ordinario in politica economica
Dal 2015: Professore associato in Politica economica presso l’Università di Roma Tre, Dipartimento di Economia
Dal 2013: cattedra Jean Monnet in Studi economici europei
Segretario generale dell’EAEPE (eletto)
Coordinatore della Laurea Magistrale Mercato del lavoro, relazioni industriali e sistemi di welfare (2 anni di Master in Mercato del lavoro, Relazioni industriali e Sistemi di welfare)
Direttore del Master in Sviluppo umano e sicurezza alimentare
Insegnamento: Economia del lavoro, Politica Economica, Crescita economica e sistemi di welfare, Economia dello sviluppo (Master HDFS).

Per il Ministero dell’AGRICOLTURA, Alessandra PESCE, dirigente del Mipaf, Ministero Delle Politiche Agricole Alimentari E Forestali. La Pesce è dirigente di ricerca presso il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA). Ha un dottorato di ricerca in Agricoltura Istituzioni e Ambiente per lo Sviluppo Economico e si è sempre occupata di ricerche nel campo economico agrario. Nel 2006-2009 è stata responsabile del settore di ricerca sullo sviluppo rurale e dal 2009 al giugno 2014 è stata responsabile del settore ricerche macro-economiche e congiunturali. Da luglio 2014 fa parte della Segreteria tecnica del Vice Ministro Andrea Olivero. E’ autrice di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche e ha curato diverse edizioni del Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura, uno strumento di analisi e riflessione sull’andamento dell’agro-alimentare in Italia.
Si è occupata dell’applicazione delle politiche di sviluppo rurale e di sostegno al settore agricolo, con analisi di impatto e di verifica dei risultati. I lavori sono stati presentati su tavoli internazionali.

Per il Ministero della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, Giuseppe CONTE, docente di diritto privato presso l’Università di Firenze. Ha approfondito i suoi studi alla Yale University, alla New York University, al Girton College (Cambridge), alla Duquesne University, a Parigi, a Vienna. Ha tenuto corsi monografici e integrativi di Diritto privato presso le Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma III, della LUMSA, dell’Università di Sassari e presso l’Università di Malta, specializzato in Pubblica Amministrazione, deburocratizzazione e meritrocazia, ordinario di diritto privato all’università di Firenze. Fa parte del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, una sorta di “Csm” del Tar e del Consiglio di Stato, e ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha “destituito” Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati conditi da avance, minigonne e “contratto”.
.
Gentiloni ha detto che questa presentazione è surreale. Surreale è piuttosto andare a votare non sapendo che cosa verrà fatto del proprio voto e in, una democrazia, la presentazione preliminare della propria squadra di governo dovrebbe essere obbligatoria affinché l’elettore sappia prima chi sono i potenziali Ministri e non si ritrovi gente come Mastella alla Giustizia o la Fedeli all’Istruzione o la Lorenzin alla Sanità o Bossi alle Riforme Istituzionali o Alfano agli Esteri.
.
Alessandro: Gentiloni è la prosecuzione del governo Renzi, cosa possiamo aspettarci di nuovo ?
Dice Giorgio Meletti: “In questa campagna elettorale c’è un’impostura. Si descrive, anche molto autorevolmente, il candidato eterno premier Paolo Gentiloni come profeta del governo serio e responsabile. Sarà lui a preservare la stabilità del Paese dalle insidiose promesse “spendi e spandi” dei candidati? Bisogna essere un po’ storditi per credere che l’erede e continuatore di una storia che ha i suoi pilastri in Berlusconi a Renzi ci tutelerà dalle promesse irresponsabili di Renzi e Berlusconi.”
.
Marckus87
Gentiloni pensa sia surreale? forse perché loro sono abituati a fregarsene di chi li vota e chi rappresentano.

A NESSUNO IMPORTA DELLE SORTI DELLA COMUNITA’
Bruno p. Napoli
Vincenzo De Luca è incazzato nero ce l’ha col mondo intero ma soprattutto col M5S e con la redazione di Fanpage per quello che ha pubblicato e che ancora pubblicherà dove saranno messi sotto la lente di ingrandimento i metodi del malaffare sulla gestione dei rifiuti che coinvolgono tutte le regioni d’Italia.
Ciò che però veramente rode al neogovernatore non è il fatto corruttivo in se stesso ma la pubblica ammissione da parte dei partiti che durante le votazioni per eleggere il Presidente della regione Campania ci sia stato un patto clientelare tra il PD e qualcos’altro di non meglio identificato.
O meglio Biagio Iacolare ha avuto la sua carica di Presidente alla partecipata della regione in materia dei rifiuti e De Luca è diventato governatore con i voti dei De Mitiani portati da Iacolare e il suo entourage. Un patto PD-UDC che rivediamo anche in queste elezioni con la candidatura di Casini e altri transfughi democristiani.E Renzi adesso che dice?Ma davvero crede che gli elettori di sx non si siano accorti dello schifo che sono stati costretti ad ingoiare per anni?
Sbraitano,parlano di legalità,di metodi poco ortodossi da parte di Fanpage,vogliono incontri e scontri in tv con gli esponenti del M5S e per parlare di cosa?
Di cosa devono essere convinti gli spettatori elettori? Delle vostre meraviglie che andate decantando ai quattro venti nascondendo sotto il tappeto la piaga della partitocrazia che compra letteralmente i voti per stare al potere?
Vincenzo e Matteo(non mi abbasso a storpiare i vostri nomi) non abbiamo nient’altro da dirci,non serve alcun dibattito televisivo la questione è già chiara: i partiti se ne fottono altamente delle sorte dei loro elettori l’unico vere interesse è il potere a tutti i costi.
.
IMPRESENTABILI E IMPROVVISATI
Marco Travaglio-27 Feb 2018
Una decina di furbastri dello stipendio intero, quattro massoni, un imprenditore che sa di essere indagato per reati finanziari e non lo dice, un altro che nasconde una vecchia condannetta prescritta per dvd taroccati, un tipo manesco che si fa i selfie con uno Spada e vanta una casa popolare da 7 euro al mese, tre o quattro ex iscritti o candidati di altri partiti. Quasi tutti espulsi, cioè preventivamente sottratti – in caso di elezione – al prossimo gruppo parlamentare dei 5Stelle. A leggere i giornaloni, pare che i candidati del M5S siano tutti così, ma dei giornaloni e dei tg a rimorchio ormai è inutile parlare, tanto è scoperto il gioco sporco che fanno (chi li legge pensa che le liste “impresentabili” siano quelle di Di Maio, non quelle di Renzi con 29 inquisiti, di Berlusconi con 22, di Salvini con 9, di Noi con l’Italia con 8 ecc.). Ma le scelte sbagliate dei pentastellati dovrebbero indurli a una bella autocritica. E non per l’effetto mediatico negativo che hanno causato, oscurando le parti buone del programma e le tante candidature eccellenti (secondo l’Espresso, i baluba grillini ignoranti e incompetenti hanno il più alto tasso di laureati in lista): senza quei casi, i media ostili a “prescindere” – cioè quasi tutti – si sarebbero inventati qualcos’altro. Come dimostra l’incredibile linciaggio del comandante De Falco per un’accusa di violenze in famiglia, poi smentita persino dall’ex moglie.
No, l’autocritica che, subito dopo le elezioni, dovrebbero fare tutti, da Casaleggio a Grillo a Di Maio in giù, riguarda il meccanismo di selezione delle candidature e, più in generale, della classe dirigente. Che, anche con i correttivi apportati negli ultimi mesi, si è dimostrato inadeguato e rischioso. Intendiamoci: ogni sistema di selezione ha i suoi pro e i suoi contro, e non ne esiste nessuno perfetto. Alcuni dei casi di incompatibili (a norma di statuto e codice etico) emersi dopo la presentazione delle liste avrebbero superato qualsiasi vaglio preventivo. Se uno è indagato e non te lo dice, puoi chiedergli il casellario giudiziale (registra solo le condanne definitive, e nemmeno tutte: quelle troppo recenti non ci sono ancora, quelle vecchie sono spesso cancellate dalla “riabilitazione”) e l’interpello alla Procura di residenza su eventuali indagini (alcune sono coperte da omissis, altre sono aperte in altre procure, come nel caso del potentino Caiata indagato a Siena), ma la cosa non verrà mai fuori. O verrà fuori quando le liste sono già state consegnate e timbrate.
Quanto alla cosiddetta “Rimborsopoli” (che poi è una storia di donazioni promesse e non fatte), il M5S l’avrebbe evitata solo creando un fondo interno per la raccolta, dove controllare mese per mese i versamenti per poi girarli al ministero dell’Economia: invece hanno optato per un fondo direttamente presso il governo, dove una gentile manina ha spifferato i donatori morosi quando ormai erano in lista. Il resto degli incandidabili nasce da una svolta giusta e attesa da tempo: l’apertura dei collegi uninominali agli esterni, cioè ai non iscritti al Movimento, che si sono fatti avanti o sono stati sollecitati a farlo per intercettare consensi più ampi, nello spirito del maggioritario che premia un solo candidato per collegio. Alcuni indipendenti si sono rivelati inadeguati e, quando sono emersi alcuni loro altarini (grembiulini, tessere partitiche o guai giudiziari), è scattata la scomunica. La trasformazione del M5S da setta impenetrabile in movimento aperto alla “società civile” è un fatto positivo e un segno di maturazione, nel solco delle esperienze delle giunte Raggi, Appendino e Nogarin, che hanno attinto assessori fra i non iscritti, soprattutto nelle aree culturali della sinistra e dell’ambientalismo tradite dai partiti. Ma la svolta è arrivata troppo tardi, rispetto al tempo necessario per passare ai raggi X gli “esterni”. Se le primarie per il candidato premier si fossero svolte già l’estate scorsa, Di Maio avrebbe avuto 6-8 mesi per appellarsi alla società civile e scremare le autocandidature senza la fretta precipitosa dell’ultimo minuto. Che ha portato a molti errori, scoperti solo col senno di poi, ma figli di liste annunciate last minute. Comunicarle un mese prima di presentarle avrebbe aiutato a far emergere alcuni incompatibili in tempo utile per rimpiazzarli.
Lo stesso discorso vale per la squadra di governo. È giusto, anzi sacrosanto comunicarla prima del voto. Ma non sarebbe scandaloso tenere coperte le carte di alcuni nomi contattati e disponibili ma solo dopo il 4 marzo, quando le bocce saranno ferme, i numeri saranno certi e le possibili alleanze o convergenze saranno più chiare. Ciò che conta è che l’infelice esperienza fatta con diversi esterni non induca i 5Stelle a rimpiangere i vecchi vizi del settarismo. Le centinaia di Meetup che supportano il M5S nei territori come un tempo facevano le sezioni di partito devono continuare ad aprirsi, organizzando iniziative con professori, professionisti, esperti e cittadini non iscritti per selezionare, anche con corsi di formazione, le candidature indipendenti della prossima tornata elettorale. Che potrebbe essere vicina. Solo frequentando le persone, conoscendole, discutendo con loro e condividendo la Politica si può distinguere chi vuole rendere un servizio da chi cerca solo il taxi più comodo e rapido per arraffare una poltrona. La “società civile” non è un detersivo che lava più bianco. Contiene tutto e il contrario di tutto. In parte è migliore della classe politica, in parte è uguale, in parte è addirittura peggiore. Bisogna setacciarla, conoscerla, metterla alla prova e poi, possibilmente, scegliere il meglio.

DOPO 27 ANNI, DA PARTE DEL GOVERNO SI COMINCIA A RICONOSCERE CHE LA TAV IN VALSUSA E’ UNA CAGATA PAZZESCA
PERO’ SI VA AVANTI LO STESSO…

Così il giudizio di Crozza

MISS VITALIZIO
A 41 anni appena compiuti è già in pensione e percepisce 5100 euro netti al mese. Claudia Lombardo, ex Presidente del consiglio regionale della Sardegna, è stata soprannominata “Miss Vitalizio”. In politica dal 1994, fin da quando aveva 22 anni, ha lasciato da poco la carica. Ma i soldi continuano ad arrivare.
“Prima dei cinquant’anni mai!”, aveva giurato tempo fa la baby pensionata. Ora, però, è ‘costretta’ a tornare sui suoi passi. “Capisco che la cifra possa generare indignazione nell’opinione pubblica, ma non sono norme che abbiamo approvato noi”, ha detto. Incalzata dal giornalista che le chiede: “Ma le norme varate nel dicembre del 2012 dal Governo Monti non fissavano l’età per il vitalizio a 66 anni?”, la Lombardo risponde: “Sì, ma dicevamo anche che da questa prescrizione erano esentate le regioni che avevano già legiferato. E noi avevamo già messo tutto nero su bianco un anno prima, nel novembre 2011, quando appunto abolimmo il vitalizio”.
Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera ripercorre le tappe della carriera di Miss Vitalizio: “La ragazza era stata eletta giovanissima, senza aver mai lavorato un giorno in vita sua, al consiglio regionale della Sardegna. Merito della bellezza, dei riccioli biondi, del ‘tocco magico’ che aveva allora Berlusconi, dei voti di papà Salvatore. Il quale, consigliere socialista confluito in Forza Italia, le aveva lasciato in eredità il seggio come fosse un comò”. Poi l’elezione a Presidente del Consiglio regionale della Sardegna nel 2009 fino al 2014.
Un record assoluto per la Lombardo che è riuscita a superare anche gli 8445 euro al mese percepiti da Claudio Gambale, entrato alla Camera nel ’92 e andato in pensione nel 2006, a soli 42 anni. “Certo non sono gli unici a essere andati a prendere il vitalizio giovani o giovanissimi. Era successo a 49 anni, per lo strascico delle vecchie regole, ad Alfonso Pecoraro Scanio, a 48 a Rino Piscitello, a 46 ad Antonio Martusciello – scrive Gian Antonio Stella – un insulto a tutti quegli italiani che, dopo anni di polemiche infuocate, erano convinti che certi privilegi inaccettabili fossero da tempo alle spalle”.

Diego Fusaro
Quando si sarà capito che immigrazione di massa, ius soli e abbattimento dei confini sono i desiderata della classe dominante liquido-finanziaria per meglio massacrare la classe dominata dei lavoratori sarà troppo tardi.
.
Giorgio Cremaschi
Ecco Salvini a Milano che fa il vucumprà ..neanche i democristiani 60 anni fa esibivano simboli religiosi ai comizi ..e questo colossale cretino vorrebbe fare il Presidente del Consiglio ? Ma se sarebbe bocciato pure come sacrestano …con tutto il rispetto per i sacrestani..

Ma con che faccia Salvini viene a chiedere il voto degli italiani?

Dopo aver giurato su Odino, poi sul dio Po e infine sul Vangelo, ora Salvini ha migliorato il tiro: giura sulla Guida Extragalattica degli autostoppisti. Alla fine qualcuno nella galassia che gli dia una poltrona lo troverà.
Intanto sembra che Berlusconi abbia finalmente tirato fuori dal cappello il nome del leader del centrodestra: la Bonino!
Per la serie: se non sono dei buffoni non li votiamo!

DiMaio sale al Quirinale con le liste, ma Mattarella non lo riceve. Il segretario generale gli ha però confermato che le liste vanno bene: “due prosciutto e funghi e tre margherita, grazie”.
pbecchi & LVIX1
.
Giorgio Cremaschi
A Taranto si lavora in callcenter per 33 centesimi l’ora.. Questa è l’ Italia del Jobsact del brutale sfruttamento del lavoro del ritorno alla schiavitù ..E quando vogliamo abolire tutto questo c’è chi dice: quanto costa? Ma vergognatevi!

Valemameli
Veltroni: “Dopo il voto, se non ci sarà una maggioranza chiara, servirà fare una legge elettorale con un premio di maggioranza, e tornare alle urne”
Ma scegliersi un’urna e non uscirne più, no?
Non dovevi andartene in Africa?

IL CROLLO MENTALE DI BERLUSCONI
I giornalisti stranieri sono molto meravigliati che nessuno dei media italiani sembri non notare lo stato di confusione mentale di Berlusconi. Recentemente si è vantato di aver portato le pensioni a mille lire al mese, confonde euro con lire e, quando parla del Pil o del debito pubblico, dimentica i miliardi. E’ arrivato a dire che, quando era al Governo, ha abolito 411.000 leggi? Ma quando? Ma quali? Le leggi in Italia in tutto sono 150.000. Forse ha abolito tutte le nostre più quelle di qualche altro Stato.
“Eppure- scrive Gavin Jones, corrispondente di Reuters (agenzia di stampa britannica) i media continuano a trattarlo con reverenza e, quando lo intervistano, si guardano bene dal fargli domande sui suoi processi, sulle sue condanne, sul suo conflitto di interessi, sui processi ancora in corso. In Inghilterra non esisterebbe mai che in una campagna elettorale non venisse citato uno a processo per corruzione di testimoni” (e figuriamoci se fosse a busta paga della mafia!).
Dice sempre Gavin Jones: “La campagna elettorale sembra finta. L’idea di fondo è che non vincerò nessuno e troveranno un accordo dopo il voto.La mia impressione è che nessuno abbia mai voluto dargli il colpo di grazia né a sx né a dx. Renzi ha disegnato la legge elettorale insieme a Berlusconi per danneggiare i 5stelle. Ma Berlusconi non è più così popolare. Forza Italia potrebbe prendere il 16%. Dunque il 10% degli elettori. Il che vuol dire che 9 italiani su 10 non votano Berlusconi. Eppure è ancora lì a capo di uno schieramento che potrebbe vincere le elezioni”.
..
Io: O forse no, visto che il Pd sembra inchiodato al 22% e potrebbe prendere anche meno. Così che, fra Pd e Fi non farebbero nessuna maggioranza. Per questo Renzi ha cominciato a dire che è risposto a una alleanza che comprende tutti. Tutti, cani e porci, purché siano contro il M5S. Ma che bella democrazia!

Qualcuno dica a Salvini che quel libro su cui ha giurato è stato scritto in aramaico da 4 extracomunitari.
sempreciro

Sta arrivando Burian dalla Siberia.
BufalaNews‏ : Arriva il freddo, Studio Aperto consiglia agli anziani di uscire nelle ore più calde e di bere molto antigelo.

IRA DIVINA

Candidato al Sud con Salvini, sfila sotto una bandiera “Prima il Nord”. Era dai tempi di Cristoforo Colombo che non si faceva tanta confusione sulla rotta.
GiuseppeGDB

Salvini in piazza col Vangelo: “Questo sig. Mosè del PD la deve smettere di salvare i migranti aprendo le acque”.
katadaniele
.
Giura sulla Costituzione, giura sul Vangelo, giura sul Codice Civile poi su quello Penale, fai la giravolta, falla un’altra volta, giura sul menù del ristorante, giura sulla boccia del Barbera, guarda in su, guarda in giù, dai un bacio a chi vuoi tu.
LVIX1

Dopo il giuramento di Salvini sul Vangelo, in Tribunale fanno giurare su Topolino. DaniloPetrelli
.
Viviana
Ma cosa aspetta Salvini? Che Cristo scenda per la seconda volta in Terra e lo prenda a mazziate?
.
La possibilità che per racimolare altri due voti Salvini gridi “Allah akbar” nel centro commerciale di Cinisello Balsamo, è quotata a 1,35 dai bookmaker.
sempreciro
.
Dopo il giuramento di Salvini sul Vangelo, i Corinzi hanno risposto a S. Paolo: “Ma che cazzo sta dicendo?”
giulysua

Salvini giura sul Vangelo, brandendolo in mano davanti alla folla, e scatta la reazione indignata dei cattolici. L’arcivescovo di Milano Mario Delpini dice: “Nei comizi si parli di politica”, ha commentato laconico poche ore dopo l’irreale giuramento.
Poi la sciabolata del direttore de La Civiltà Cattolica, il gesuita padre Antonio Spadaro che lancia l’allarme per la formazione di inediti “fondamentalismi evangelicali e integralismi cattolici”, in cui la politica si arrogherebbe la pretesa di esternare giudizi morali di carattere sempre più assoluto.
L’attacco, come rilancia su Facebook il teologo della Villanova University Massimo Faggioli, è sferrato verso “l’uso blasfemo di simboli cristiani da parte della ‘politica della paura’”. Volano offese e parole grosse. Non sfugge ai commentatori che il rituale con l’ampolla contenente l’acqua del Po è ormai solo un lontano ricordo.
Sono molti anche gli esponenti del mondo cattolico che fanno sentire la loro voce, tra intellettuali, sacerdoti e politici: “Ma ha letto cosa c’è’ scritto dentro?” scrive l’economista Leonardo Becchetti, firma di Avvenire.
“Salvini giura sul Vangelo: peccato che così facendo mostri di non conoscerlo bene. Perché, proprio nel Vangelo, Gesù dice di non giurare. Su nulla”, ribatte don Mauro Leonardi, opinionista e volto televisivo per vari quotidiani e trasmissioni.
“Non nominare invano. Gli ultimi saranno i primi. Ero straniero e mi avete accolto (Tutto il resto viene dal maligno) ”, scrive invece la sociologa Chiara Giaccardi.
E il sindacalista Marco Bentivogli, segretario della FIM CISL: “‘…Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere. Fui forestiero e non m’accoglieste…’. Matteo 25, 35-45 . Salvini, su quale Vangelo hai giurato? Sai che Gesù era un migrante mediorientale?”.
E il leader de Il popolo della famiglia Mario Adinolfi replica: “Consiglio a Salvini, prima di giurare sul Vangelo, di leggerlo. Non scherzi con il Vangelo e il Rosario. Non sono l’ampolla delle sorgenti del Po, che ai tempi il giovane padano venerava”.
È vero che anche Trump ha giurato sulla Bibbia, ma questo semmai conferma l’esigenza di finire una tale tradizione per sottrarsi ai rischi di blasfemia. Cosa significa giurare sulla Bibbia per un politico? Che le sue azioni saranno sempre coerenti con le parole del Testo?

Siamo a pochi giorni del voto e ancora non solo non sappiamo quali Ministri saranno messi in campo da nessun partito e quale sia il suo programma ma nemmeno chi è il leader del centrodestra.
Berlusconi ormai delira, prima decide che il leader del centrodestra è il generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli, poi il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, ora tira fuori Emma Bonino, che è come una bella figlia che va con chi se la piglia.. Nei fatti, l’unico che Berlusconi potrebbe accettare come leader supremo è Berlusconi, visto che nel cdx non ha mai voluto le primarie, ma la sua propria candidatura è impossibile perché lui è incandidabile per le legge Severino fino al 2019, così traccheggerà e appoggerà governi provvisori, di scopo, o di fanfaluche simili fino al 2019, per candidarsi lui stesso, cosa possibile se non muore prima. Salvini rosica e può giurare sul testo sacro che gli pare ma i soldi di Berlusconi non ce li ha e nemmeno l’appoggio della finanza europea e della Merkel, per cui.. zitto e mosca.
Certo il 4 marzo potrebbe far vedere sorci verdi a entrambi, ma sta di fatto che se riescono a fare l’inciucione, Renzi + Berlusconi, Salvini può saltare come uno straccio vecchio. E non gli gioverà sventolare il Vangelo o apparati simili. Per quanto, visti i precedenti della Lega, il Mein Kampf sarebbe stato più idoneo.

Se ho capito bene dal 5 marzo non paghiamo più tasse, imu, bollo auto e canone Rai. Ci daranno dei soldi per stare a casa e se proprio vogliamo lavorare avremo ampia scelta, e per tutti un IPhone nuovo con chiamate illimitate e 50 giga al mese
sempreciro
.
“Mi pare evidente che se si presenta un curriculum dove scrive che non possiede nemmeno un telefono, lei abbia poche possibilità di essere assunto, caro signor Jobs. Veda di procurarsene uno”. (Curriculum di Steve Jobs, anno 1973)
SteveJobs
.
Anche gli insegnanti italiani vorrebbero essere armati: per sparare sui gruppi whatsapp delle mamme.
giulysua
.
Berlusconi: ‘I Cinquestelle sono peggio dei comunisti’. Mangiano anche i bambini non vaccinati!
chiagia

TRAVAGLIO E BERLUSCONI
La vittima. “Io, al contrario, sono stato una vittima della mafia: per proteggere i miei figli, dovetti assumere una polizia privata” (Berlusconi, 25.2). I poliziotti privati, per la cronaca, si chiamavano Macello Dell’Utri e Vittorio Mangano.
.
Per via rettale. “Vi dico la cura che mi consente di restare giovane alla mia età: vi do il nome delle mie supposte!” (Berlusconi ai giovani di FI, 21.2). Le conosciamo da 24 anni: si chiamano governi Berlusconi.
Gioco pesante. “Non è facile trovare dei geni intorno, ma io vivrò fino a 120 anni quindi ho ancora un po’ di tempo per .Trovare il mio erede” (Berlusconi, ibidem, 21.2). Che fa, passa alle minacce?
.
LA BONINO- Marco Travaglio
Il rischio. “Qui si rischia che vinca la destra” (Emma Bonino, +Europa, Corriere della sera, 11.2). Quella in cui sono stata dieci anni.

(Le cose che Berlusconi da 23 anni ha detto e fatto sono molto peggio del congiuntivo isolato di Di Maio, ma gli italiani mandano giù di tutto. Per gran parte di loro la scelta politica è una scelta neuronale, non c’entrano la logica, l’intelligenza o la memoria, non c’entra il cuore o il cervello il fegato. I loro neuroni un bel dì hanno tracciato una linea e quella seguono poi per sempre, come aderire a una squadra di calcio o ad un’altra. Tutto dipende da una Presa di Posizione che è a monte, inderogabile, attraverso la quale decidono che la Realtà sia così o cosà. Dicono che il M5S in 13 anni ha cambiato alcune delle sue posizioni iniziali. E per fortuna! Altrimenti sarebbe stato fossilizzato! L’umano intelligente evolve, il cretino si calcifica).

TETRAMENTE
Viviana Vivarelli
Mi spiace darmi ragione da sola, ma, se non avvengono miracoli, nessuno avrà tanto potere da governare. Si tornerà al voto, sempre col malefico Rosatellum, così da perpetuare l’ingovernabilità del Paese. E nel frattempo il ‘compare’ Mattarella congelerà il Gentiloni bis con gli stessi Ministri di Renzi e lo stesso piano antidemocratico, liberista e piduista di Renzi, per cui avremo il Renzi tris anche senza Renzi leader, perché Renzi è solo un burattino che si può anche accantonare dopo lo spettacolo, e si andrà avanti ad libitum per la gioia dell’Europa e dei suoi spolpatori, che avranno tutto il tempo per finire di spolparci e saranno felicissimi se saremo incaprettati.
Sono predizioni tetre ma si stanno realizzando, anche se tanti, quando le ho fatte, mi hanno dato addosso con la balla che col 38% si vince. Ma dove?? Comunque si vinca, a meno di un risultato eclatante, non ci faranno governare. Punto e basta.
Certo la storia è fatta anche di miracoli, di popoli che riacquistano la ragione, di grandi atti di libertà. E’ su questo che dobbiamo sperare.

Berlusconi su Trump: “E’ troppo impulsivo, risponde la prima cosa che gli viene in mente. Io prima di parlare mi consulto con le persone che ritengo più intelligenti del mio staff”. Le sue sono minchiate attentamente ponderate.
LVIX1
.
Juncker: “In Italia si rischia governo non operativo”. Minchia, sarebbe il migliore degli ultimi trent’anni!
DaniloOrlando

.
Il ministro Minniti ha dichiarato: “C’è il rischio concreto che le mafie possano condizionare il voto in Italia”. Ora non resta che scoprire anche il fuoco e la ruota e il più è fatto.
SantasOfficial
.
Berlusconi: “Al governo saremo una calamita per molti”. Comincerei dagli accenti.
gioahah

Di Maio sale sul colle

Bufalanews
Trump risolve il problema delle armi nelle scuole rendendo obbligatori i grembiulini antiproiettile.
.
Maestra riminese delocalizza la sua classe in Slovacchia: “I bambini sono più educati e i genitori non menano”.

Le condizioni del militante di ForzaNuova aggredito a Palermo sono migliorate. Si è appena iscritto all’Anpi.
.
DeFalco, accusato di maltrattamenti in famiglia, si candida col M5s e promette: restituirò metà delle mazzate.
.
Questore di Macerata ha vietato la manifestazione di Liberi e Uguali e quella del PD per motivi di ordine pubblico. Si temono scontri tra opposti antifascismi.

DI BATTISTA E DI MAIO DALLA ANNUNZIATA

Luigi Di Maio
Ecco chi proporremo al Presidente della Repubblica come ministro dell’ambiente: il Generale dei carabinieri forestali SERGIO COSTA.
Io vengo dalla Campania, la Regione dove le persone muoiono a causa della Terra dei Fuochi. Ma ogni Regione ha la sua Terra dei fuochi perché oggi le mafie fanno affari con lo smaltimento rifiuti. Per questo ritengo che il Ministero dell’Ambiente sia un ministero centrale in un futuro governo del MoVimento 5 Stelle. Se dovessi ricevere l’incarico dal Capo dello Stato, il nome che proporrò per questo Ministero è quello di un servitore dello Stato.
E’ il Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri Sergio Costa, comandante della Regione Campania dei Carabinieri forestali.
E’ laureato in Scienze Agrarie, master in Diritto dell’Ambiente e specializzato in investigazioni ambientali, da sempre impegnato nel contrasto alle ecomafie e al clan dei Casalesi. Ha scoperto la più grande discarica di rifiuti pericolosi di Europa seppellita nel territorio di Caserta mettendo a nudo gli opachi rapporti delinquenziali nell’ambito dei rifiuti tossici. Ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Inoltre ha operato attivamente nell’ambito di indagini internazionali sempre nell’ambito di traffico illecito di rifiuti nocivi. Ha collaborato con la Direzione Nazionale Antimafia nello svolgimento di analisi investigative ambientali sull’intero territorio nazionale.
Risposta del Generale Costa: “Da servitore dello Stato, qualora il premier incaricato ritenesse Di indicarmi come possibile Ministro dell’Ambiente, mi renderò disponibile”.
Con lui e le persone che presenterò nei prossimi giorni faremo la squadra di governo che cambierà davvero l’Italia. FORZA!

Aboliremo la S dall’alfabeto, trasformeremo la sfiga in figa!
PrometticomeSilvio
.
DELUSI E SFINITI GLI ITALIANI VERSO IL VOTO
Luisella Costamagna
Sono credibili le promesse elettorali dei partiti? Ci sono le coperture per Flat Tax, abolizione della legge Fornero, reddito di cittadinanza, taglio di Ires, Irap, Irpef, cuneo fiscale, canone Rai, bollo auto e tutti gli altri mirabolanti impegni che i leader stanno prendendo in queste ore per conquistare lo scettro elettorale? Mi sbaglierò ma, mentre l’informazione è china sulle scrivanie a far di conto e a interpellare questo o quell’esperto per capire chi la spara più grossa, il fact checking che in questo momento mi sembra più utile e indicativo è ribaltare la prospettiva, guardare in faccia non i politici ma gli elettori e chiedersi: come stanno gli italiani?
Mi sbaglierò, ma a me sembrano logorati dalla crisi economica e molto delusi dalla politica e dalle troppe promesse non mantenute. Mi sembra che l’atmosfera nel Paese sia di grande disillusione, sia rispetto alla realtà – che gli italiani conoscono molto bene, ragion per cui non si bevono certo i proclami sulla “ripresa” e sul “siamo fuori dalla crisi” –, sia rispetto ai politici con la bacchetta magica. Mi sbaglierò, ma credo che gli italiani non voteranno sulla base dei programmi elettorali (farlocchi come le coalizioni, grazie al Rosatellum), né di questa o quella promessa strabiliante, né tantomeno sulla base della credibilità di questo o quel partito/leader nel realizzarla (ormai la credibilità in politica è andata a farsi benedire): voteranno sull’appartenenza per centrodestra e centrosinistra e sulla fiducia per il M5S.
Il redivivo centrodestra ritrova il redivivo leader Berlusconi e, al di là dei classici “meno tasse per tutti” (Flat Tax) e lotta all’immigrazione, ritrova con lui i suoi elettori. I quali, per un attimo, si erano invaghiti di Renzi, ma dopo aver provato la copia preferiscono tornare all’originale. Voto di appartenenza anche per il centrosinistra: nonostante gli scandali Etruria, Consip, De Luca e i tanti rospi che Renzi ha fatto e continua a far ingoiare agli elettori Pd, prevale lo gnocco fritto della Festa dell’Unità, che guaina lo stomaco e può trasformare pure il “rospo” Casini nel novello principe della rossa Bologna.
Il M5S – persa un po’ di passione con l’“istituzionale” Di Maio, la prova non esaltante di governo a Roma (alimentata dalla propaganda anti-Raggi di buona parte di stampa e tv, come conferma l’archiviazione sulla nomina di Romeo) e il recente pastrocchio (di questo si tratta, non avendo rilevanza penale) sulle mancate restituzioni di alcuni rimborsi – è troppo giovane per un voto di appartenenza. Il suo – mi sbaglierò – sarà soprattutto un voto sulla fiducia, sul “vediamo cosa sanno fare”, sulla base della diversità (e indigeribilità) degli altri.
Mi sbaglierò, ma credo che per gli italiani queste siano elezioni senza grandi aspettative, che il mood per centrodestra e centrosinistra sia: “Li abbiamo già visti all’opera, ma tant’è, senza troppe speranze”; per il M5S: “Non li abbiamo ancora provati, vediamo cosa sanno fare, senza aspettarci miracoli”.
Mi sbaglierò sicuramente. Anzi, sapete che c’è? Me lo auguro con tutto il cuore: spero che gli italiani, come al referendum costituzionale, smentiscano ogni previsione, anche le mie. E ci travolgano con la forza delle loro idee chiare.

(In verità molti 5stelle non sono né delusi né sfiniti ma entusiasti. Ma questo è un altro discorso. Che poi si insista a dire che dagli inizi sono cambiati non regge. Il blog nacque nel 2005. Sfido chiunque non essere cambiato in 13 anni. Tutti si cambia, si matura. Chi in 13 anni non è cambiato è morto).

BARBARE IPOCRISIE
Viviana Vivarelli
Il Pd vuole vendersi come cristiano e buonista quando dopo 16 anni non ha ancora cancellato l’orrenda Bossi-Fini e con Minniti i migranti li rimanda nei disumani lager libici.
Salvini, non sapendo come raccattare consensi, giura sul Vangelo e sulla Costituzione e dice di amare i meridionali.
Berlusconi, come se niente fosse, rispolvera il programma del ’94 che in 9 anni di governo non ha realizzato mai e vanta la flat tax che dimezza le tasse ai ricchi per farle pagare di più ai poveri.
La Meloni è pronta ad alzare muri contro i migranti, quando non ha battito ciglio né su Maroni/Berlusconi che con Dublino hanno giurato di tenersi tutti quelli che sbarcano né con Renzi si è offerto di essere l’unico Paese a prenderli.
.
Maurice1
“Quando milioni di poveracci sono convinti che i propri problemi dipendano da chi sta ancora peggio, siamo di fronte al capolavoro dei partiti e movimenti al servizio delle classi dominanti”.

Di Maio, Salvini, Meloni ecc insieme a Minniti sono riusciti nell’intento di far credere al ‘popolino’ che i problemi causati dal neoliberismo (disoccupazione, riduzione e cancellazione dei diritti sociali conquistati con il sangue dalle classi operaie e lavoratrici) dipendano dai poveri migranti! Povero Paese!
.
La sua intenzione è mettere il Paese in stallo finché nel 2019 finirà la sua incandidabilità e si potrà ripresentare legalmente come capo del cdx. Peccato che i suoi elettori siano clementi ma gli anni che passano no

Da ‘Meglio liberi’ di Di Battista:
“Della questione di fiducia non si dovrebbe mai abusare. Perché porla significa azzerare il dibattito parlamentare, significa costringere deputati e senatori ad accettare gli ordini dei capipartito e questo, di fatto, significa uccidere quella che, fino a prova contraria, è una Repubblica parlamentare.(…) Fanno i paladini dell’antifascismo ipocrita e di facciata e poi si comportano esattamente si comportò Mussolini nel 1923. Prima dell’ltalicum, infatti, soltanto in due occasioni venne posta la questione di fiducia su una legge elettorale. Dal Duce sulla legge Acerbo e da De Gasperi sulla così detta legge truffa del 1953. Entrambe le leggi avevano l’obbiettivo di favorire il partito di governo e colpire le opposizioni. Tuttavia come “gli analfabeti”, gli inesperti gli incompetenti del Movimento 5 Stelle avevano detto, anche gran parte dell’ltalicum venne bocciata dalla Corte Costituzionale, il 25 gennaio 2017. (…) E così arriviamo al cosiddetto “Rosatellum bis” che prende il nome del capogruppo del Partito democratico alla camera dei deputati Ettore Rosato, un funzionario di partito incline al compromesso. E chi ha seguito l’iter di questa nuova legge in commissione? Ancora una volta Emanuele Fiano. Ma chi si farebbe rioperare da un chirurgo che gli ha lasciato il bisturi nello stomaco? Anche sul Rosatellum bis è stata posta la questione di fiducia, per ben OTTO volte, su una legge elettorale durante la stessa legislatura.”

Paola Dagnino
Solo poco più di un anno fa, in occasione del referendum costituzionale, le percentuali di tutti gli istituti di sondaggio oscillavano mediamente tra il 52% ed il 48% rispettivamente per il NO e per il SI. Solo uno di questi istituti si era sbilanciato su un 54% per il NO ed un 46% ovviamente per il SI. È finita 59,1 per il NO contro un 40,9 per il SI e si può facilmente desumere che mediamente c’è stato un errore di previsione medio di almeno 7 punti. Una enormità, soprattutto se teniamo in considerazione che le parti in competizione erano solo due: SI e NO. Insomma, una gran bella sportellata la definirei. Se le dovessi farle un appunto glielo farei sullo striminzito cenno che ha fatto sulla legge elettorale. Sarebbe molto meglio definirlo un inganno elettorale che non troverebbe cittadinanza e applicazione in nessun paese civile del cosiddetto mondo occidentale. Ho ancora negli occhi l’entusiasta abbraccio tra Rosato e Fiano nel momento dell’approvazione di questo obbrobrio ed avere la certezza di rivederli in Parlamento dopo il 4 Marzo mi offende e mi mortifica. Davvero assurdo.
.
malom.darko

Chi si astiene è complice dello sfascio, perde il diritto ad esprimersi, non merita la cittadinanza, diventa la zavorra della democrazia.
.
Paola Dagnino
Una classe dirigente che si é occupata di tutto fuorché del bene comune. Una classe dirigente che si é sbranata la cosa pubblica, che ha demolito lo Stato Sociale e che, attraverso corruzione e clientele, ha addirittura agevolato e favorito la radicalizzazione della criminalità in ogni ganglio delle Istituzioni. E mi fermo qui per non rovinarmi il pasto.
Questa classe dirigente insulsa e disdicevole é fatta di uomini come Renzi e Berlusconi. Ed anche in questo caso mi fermo qui per non rovinare il pasto anche a lei. Io non conosco Di Maio ma so per certo che non può sicuramente essere peggio dei due “signori” che ho sopra menzionato.

CHI E’ LORENZO FIERAMONTO PROPOSTO DA DI MAIO PER IL MINISTERO DELLO SVILUPPO
Lorenzo Fieramonti è Professore di Politica Economica all’Università di Pretoria (Sudafrica), 39 anni, dove dirige il Centro Studi sull’Innovazione nella Governance e dove assume la carica di vice Direttore del campus sullo sviluppo sostenibile. Si “autodenunciò” come uno dei tanti cervelli in fuga. Fa parte di quella schiera di economisti – sempre più folta – che contesta l’ossessione delle istituzioni economiche, e di conseguenza della politica, verso la crescita del Pil, come se questo indicatore bastasse per misurare il grado di benessere di una nazione. Invece per Fioramonti e gli altri l’attenzione della politica dovrebbe perseguire concetti diversi quali sviluppo sostenibile e qualità della vita. Fieramonti è una eccellenza italiana di grande competenza .Fioramonti ha scritto dieci libri attaccando il Pil e le sue conseguenze e il modo in cui i numeri e le statistiche governano il mondo. Secondo la rivista Hedgehog, il !Gross Domestic Problem” è uno dei tre libri più influenti sul prodotto interno lordo pubblicato nel XXI secolo. Secondo Public Books, la ricerca di Fioramonti mostra che “la dipendenza dal PIL deriva da una visione tecnocratica del mondo che glorifica gli esperti, corrode i valori comuni e svaluta il mondo naturale”. Il suo lavoro è stato approvato da intellettuali pubblici famosi come Vandana Shiva, Susan George, Raj Patel e Kumi Naidoo, ex direttore esecutivo dell’organizzazione ambientalista Greenpeace. Dal 2014 hae anche la Cattedra UNESCO in Integrazione regionale, migrazione e libera circolazione delle persone. È membro del Center for Social Investment dell’Università di Heidelberg, della Hertie School of Governance e dell’Università delle Nazioni Unite. I suoi articoli sono apparsi su The New York Times, The Guardian, Harvard Business Review, Die Presse, Das Parlament, Der Freitag, The Mail & Guardian, Foreign Policy e opendemocracy.net. Ha una rubrica mensile nel Business Day, il principale quotidiano finanziario del Sudafrica.
..
Viviana
Ma, dopo aver adescato i voti dei napoletani, ai voti degli islamici Salvini non ci ha pensato? Ci sono 2.520.000 musulmani residenti in Italia. Se Salvini, oltre a giurare sul Vangelo, si mette una maglietta con su scritto “Viva Allah, vince il banco e frega Berlusconi
.
Arsenale K
La prima volta è sceso in campo per salvarci dai comunisti. Questa volta per salvarci dai grillini.
Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole tra le stelle sprinta e va. Quando schiaccia un pulsante magico lui diventa un ipergalattico lotta per l’umanità!
.
Il benemerito ed eroico antifascismo di Gramsci era patriottico, anticapitalista e in presenza reale di fascismo. L’antifascismo patetico e vile odierno delle sinistre è globalista, ultracapitalista e in assenza totale di fascismo
.
Silvio Berlusconi (e poi a ruota Renzi):
L’unico modo per abbattere il debito pubblico è un grande piano di privatizzazioni”. Già sentita, caro Silvio e caro Matteo. A dirla sono, solitamente, i traditori della patria, del popolo e dell’interesse nazionale.
.
Curioso che gli apologeti della libera circolazione delle merci e delle persone ridotte a merci siano, poi, quelli che si battono contro la libera circolazione delle idee (lotta alle fake news, silenziamento con le categorie di omofobia, populismo, ecc.).
.
Da Davos, il noto “filantropo” global-elitario Soros tuona contro le reti sociali, minacce per il bengodi dell’open society. L’abbiamo capito: l’aristocrazia finanziaria vuole neutralizzare e perseguitare financo la possibilità di esprimere le proprie opinioni.
.
“Il made in Italy di Farinetti:operai romeni a tre euro l’ora”.Che maraviglia questa libera circolazione!E quanti benefici essa cagiona al ceto dei lavoratori!Orsù,celebriamo la virtù della mondializzazione!Tutti insieme, al ritmo incalzante e glamour del politicamente corretto!
.
Il segreto tragicomico della sx oggi: essere antifascista, in assenza di fascismo, per non essere anticapitalista, in presenza di capitalismo.
.
antoniocarano

Washington Post: Woody Allen ha la fissa delle minorenni. Ma mica rompe i coglioni per ricandidarsi.
.
Berlusconi: “Il M5S rappresenta il vero pericolo per la democrazia”. Potrebbero resuscitarla.

Nasce il partito di Beatrice Lorenzin Il sonno della ragione genera Ministri.
.
Da LETTERA 43
Via il tema da medie e licei: procede la distruzione della scuola
Si vuole colpire l’istruzione per facilitare manipolazione e omologazione di massa. Perché, come diceva Hegel, «colui che non sa non è libero perché di contro a lui sta un mondo estraneo».
Quelli che stanno portando sempre più in basso la scuola italiana sono, per dirla con Weber, Weber, «edonisti senza cuore e specialisti senza intelligenza» Guardate alla storia più recente del Paese e delle sue tragicomiche riforme della scuola. Un disastro su tutto il fronte. Riforme che, dal 1997 (Berlinguer e l’autonomia scolastica) ad oggi, con lo sfruttamento del lavoro minorile pudicamente appellato “alternanza scuola lavoro”, possono inverosimilmente essere intese come altrettante cannonate contro la scuola. Come altrettante aggressioni, peraltro coerentissime con la distruzione capitalistica della scuola ad opera di pedagogisti invasivi, psicologi pazzi, Ministri incolti e burocrati aziendali avvezzi al solo idioma del business is business. CHI HA CULTURA È MENO MANIPOLABILE. E così ora, al ministero dell’Istruzione, si accingono a rimuovere il tema di italiano dalle medie e dai licei. L’obiettivo è ormai chiaro: distruggere la scuola, perché chi ha cultura è meno disponibile alle pratiche della manipolazione e dell’omologazione. Possiamo comprendere ciò prestando ascolto all’Hegel delle Lezioni sull’estetica: «Colui che non sa, non è libero perché di contro a lui sta un mondo estraneo, un al di là e un al di fuori da cui dipende, senza che egli abbia fatto per sé questo mondo estraneo e senza quindi che egli sia in esso presso di sé come in ciò che è suo. L’impulso al sapere, la spinta alla conoscenza, dai gradini più bassi fino al gradino supremo della visione filosofica, nasce solo dallo sforzo di superare quel rapporto di non libertà e di appropriarsi del mondo nella rappresentazione e nel pensiero».
.
Califano V
“Penso solo a quei vergognosi giornalisti Tv (Merlino, Formigli, Grüber, Floris, etc.) che hanno fatto ore e ore di talk del menga parlando di tutto e di niente su Roma la Raggi il M5s…dovrebbero chiedere scusa per la loro incompetenza e formarsi veramente come giornalisti facendo corsi serali obbligatori”.
.
Renzi ai giornalisti di Fanpage: “Con gli indagati io non parlo”. Li candida a scatola chiusa. antoniocarano
.
Il NYT: “Berlusconi è uno statista saggio e moderato”. Si sono dimenticati di aggiungere che Gasparri è il nuovo Nobel per la fisica.
antoniocarano
.
Berlusconi: “Noi siamo da sempre sostenitori della famiglia”. Quella formata da un papà, due mogli, 145 amanti, dei bambini e uno stalliere.
LVIX1
.
http://masadaweb.org

MASADA n° 1910 3-3-2018 AL VOTO ! AL VOTO!

$
0
0

MASADA n° 1910 3-3-2018 AL VOTO ! AL VOTO!
Blog di Viviana Vivarelli

Moseneva
Domani si vota.
“Ricorda, Dio ti vede. E si sta sganasciando.”
.
Monti: ‘La democrazia è una forma di governo sbagliata perché è assurdo che siano le pecore a guidare il pastore’
(Junker è della stessa opinione)
.
“Continuerai a farti scegliere, o finalmente sceglierai?”
Sognatore a 5stelle
.
Ormai le ideologie sono defunte. Quando Renzi dichiara che dopo il voto è disposto a fare una grande coalizione dove ci mette dentro tutti fuorché i 5stelle, non ci sono più ideologie, siamo in un Medioevo post ideologico, dove conta soltanto la forza bruta del potere. Sono finite le ideologie novecentesche in cui i partiti rappresentavano le classi. Oggi ci sono solo due classi: quella che intende comandare con bandiere diverse e accozzaglie assolute in nome di un neoliberismo spietato e assassino, e coloro che si oppongono a questa visione disumana e distorta che tende a distruggere i diritti umani, sociali e del lavoro, atterrare le democrazie, annientare le nazioni e livellare tutti sotto il potere di pochi magnati e speculatori.
.
Berlusconi: “Io non mi pongo limiti”. E’ il codice penale che rompe il cazzo”.
antonio carano

CITAZIONI SUL VOTO
Il popolo non elegge chi lo cura, ma chi lo droga.
Nicolás Gómez Dávila

L’unico che è riuscito veramente a cambiare le cose dopo esser stato in una cabina è Superman.
Ziagenio78

Vota oggi, te ne pentirai domani.
(Poster elettorale affisso in Gran Bretagna)
.
C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare
Robert Sabatier
.
Ogni cinque anni gli elettori fanno la loro croce; e dopo la devono portare.
Birgit Berg-Khoshnavaz
.
Se il voto potesse veramente modificare le cose, lo renderebbero illegale.
(Sul muro di un’università)
.
Avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. In realtà, non votare è impossibile: si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando tacitamente il valore del voto di un DELINQUENTE.
David Foster Wallace

BERLUSCONI

Prima a bersaglio mobile, dopo due minuti a porta a porta, ora ho il terrore pure di andare su youporn e trovare Berlusconi in un video amatoriale italiano.
sempreciro
.
Berlusconi, urlando: “Ma se non si conosce la storia vecchia, come si fa a decidere del futuro???”. Ma è sicuro che gli convenga che noi la si sappia?
.
Notturno concertante
I sondaggi vanno così male che molti temono che il PD possa arrivare dietro al partito degli Orafi Aretini.
.
Arsenale K
Berlusconi: “In questi giorni ho visto cose disgustose in politica: gente che saltava di qua e di là cambiando casacca”. Quando c’era lui almeno li pagava bene.
.
Starburst
Tra tutti i meriti attribuibili a Renzi, il più grande è sicuramente quello di aver fatto entrare Casini in una Casa del Popolo.
(e di aver fatto uscire tutti gli altri)
.
Viviana
Da quando hanno saputo che Di Maio hanno messo una criminologa al ministero dell’Interno sono andati nel panico peggio della Consip quando Lotti gli ha detto che erano pieni di cimici.
.
BELLISSIMO !!!!
Da tenere nella memoria del cuore

Comagirl00
Berlusconi: “Ho inventato l’alta velocità”. Cosa che gli ha permesso di arrivare direttamente dal ’94.
(O stava parlando della pompetta?)
.
Paolo Akita
Le balle sparate in questa campagna sono talmente assordanti, che ci vorrebbe un mese di silenzio elettorale, prima di andare a votare.
.
RICRESCITA FELICE

MARCO TRAVAGLIO
B comunica, nell’ordine:

“Nel 2002 riuscii a far entrare la Federazione russa nella Nato”

“Il Pil sommerso è di 800 mila euro”; “ho portato le pensioni di 1,8 milioni di italiani a mille lire al mese”

“Ho aumentato le pensioni minime a un milione di euro al mese”

“Ci saranno detrazioni dei carichi fiscali familiari perché è giusto che le famiglie con figli paghino più tasse di un single”

“L’anno scorso sono sbarcati 119 milioni di migranti”

“Con noi gli italiani in povertà assoluta erano 3.415, con questo governo 4 milioni 598 mila”

“Col nostro governo i poveri riceveranno dallo Stato un reddito di dignità di 12-13 mila euro al mese”

Le cancellerie europee, la grande stampa internazionale e italiana esaltano il suo ottimo stato di forma, la sua moderazione, la sua competenza e soprattutto la sua affidabilità.
(L’ultima è stata: “La Tav l’ho inventata io!”)
.
Ora la scelta è: non votarlo perché è il più grande delinquente d’Italia, un mafioso e un piduista, o non votarlo perché non ci sta proprio più col cervello?

FAKE FACES
Viviana Vivarelli
Pietro Grasso di LEU (Liberi e uguali) si dichiara pronto ad allearsi indifferentemente con Renzi e con Berlusconi per un Governo di scopo’!!
Ma scopo di cosa? E hanno pure la faccia di dire che loro sono “la vera sinistra”???
Sentite cosa scriveva qualche giorno fa Peppino Caldarola: “Addio Prodi, io ho scelto di votare Liberi e uguali, un partito in formazione che dopo il voto dovrà essere superato costruendo una forza che con più coraggio si dichiari socialista. Non c’è odio verso Renzi, c’è solo una disistima totale di fronte a chi vuole strappare dal terreno le radici della sinistra. Non è un nemico. È banalmente un estraneo. Uno che ha distrutto il centro-sinistra, con buona pace di Prodi. Discorso chiuso. Renzi è estraneo a questa area della sinistra.”
Caldarola è stato per due volte direttore dell’Unità, già vice-direttore di Rinascita, fondatore di Italiaradio, parlamentare per otto anni nei DS-Ulivo,e, da parlamentare, è stato membro del Comitato di controllo dei servizi segreti. E’ stato anche editorialista del “Riformista” … Dunque Leu sarebbe “la vera sinistra”?? E però Grasso apre indifferentemente a Berlusconi o a Renzi!!!??? Ma ce l’hanno la faccia questi politici?? Si sentono quando parlano? E non hanno vergogna per quello di dichiararsi di fronte agli Italiani “Puri socialisti” ??? Ma fatemi il piacere!!!! E poi vogliono penalizzare le fake news? E le fake faces non le penalizza mai nessuno?

Se scorrete i blog de Il Fatto Quotidiano o anche i post di molti su Facebook, potete vedere battute demenziali sul nuovo Ministro dello Sport del M5S, ma sarebbe meglio ricordare chi è il Ministro dello Sport attuale.
Attualmente il Ministro dello sport è Luca Lotti, considerato l’avatar di Renzi, tale da superare per potere Delrio e Carrai. Vorrei ricordare che l’unico talento per cui Luca Lotti ha avuto una carriera lampo salendo di colpo dalla posizione di consigliere comunale del paesino di Montelupo fiorentino (14.000 abitanti) alla prestigiosa carica di Ministro dello sport e nel 2014 di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria, posizioni tali per cui ha deciso lui chi mettere in Rai o a capo delle Partecipate, è l’amicizia con Renzi, che conosce a 23 anni, e la sua totale fedeltà, quella per cui ha intralciato l’indagine Consip sulle tangenti del più grande appalto d’Europa, avvertendo i responsabili, per cui è indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto istruttorio (pena: carcere da 6 mesi a 3 anni) in un’inchiesta su appalti Consip condotta dai pm di Napoli in cui è indagato anche il padre di Renzi.
Lotti è indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto di ufficio per aver avvertito Consip che i carabinieri, su mandato della procura di Napoli, avevano messo delle cimici negli uffici, ma non ci pensa nemmeno a dimettersi anche se per molto meno si è dimesso Maurizio Lupi, ma Lotti è convinto che l’inchiesta di fermerà e sarà tutto insabbiato, per quanto contro di lui ci siano le testimonianze del consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, e dell’ amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni.
Ma i media sono troppo occupati con la Raggi per farlo notare.
Competenze sullo sport di Lotti: ha allenato una squadra di ragazzini.
Dagospia riporta la domanda del pm all’imprenditore Bacci: «Non è che la famiglia del ministro Luca Lotti ha incassato i 450.000 euro della fideiussione d’ accordo con lei e poi ve li siete spartiti?»

Malgrado il suo curriculum nero, e il suo voltagabbanismo tra Fi e Pd, Alfano è attualmente ancora Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e al momento è in missione a Doha, in Qatar. A dicembre disse che non si candidava né come parlamentare né come Ministro, e il suo partito, Alternativa Popolare (nata dal Nuovo Centro destra), si è spaccato in due liste, una che corre con il centrodestra e una con il centrosinistra, e già questo dice della serietà di questa gente. D’altra parte la sua lista in Sicilia era sotto il 2% e Alfano non lo voleva nessuno perché la sua figura era scomoda per tutte le coalizioni. Alternativa popolare era nata il 17 marzo 2017. Pur avendo pochissimi elettori, ha avuto 26 deputati, 23 senatori e 1 europarlamentare. Felicità!
.
C’è poco da stare sereni, se Renzi, con Berlusconi o con tutti assieme appassionatamente, tornerà al potere, ha già detto (e lo disse già alla prima Leopolda) che farà una privatizzazione dei servizi pubblici a 360°, il che vuol dire che non solo azzererà i contributi dello Stato a scuola, sanità e trasporti e farà gradatamente sparire lo stato sociale, ma che taglierà tutte quelle spese che la Casta considera fardelli inutili come, appunto, le pensioni di reversibilità alle vedove di cittadini comuni, pur mantenendo e rafforzando invece tutti i privilegi dei potenti, come i vitalizi di parlamentari e consiglieri regionali, cumulabili fino a tre, che si aggiungono alla pensione e sono ereditabili da coniugi, figli e fratelli. Insomma ci sono solo due divisioni oggi in Italia e non sono certo tra destra, centro e sinistra, ma tra NOI e LORO, chi ha il potere e chi non ce l’ha.
.
I pessimi governanti sono eletti dai bravi cittadini che non votano.
George Jean Nathan
.
Carmine Tomeo.
Quanta ipocrisia in chi oggi si indigna per il braccialetto elettronico di Amazon, ma che votando il Jobs Act ha permesso a qualunque azienda il controllo a distanza e la possibilità di entrare in tablet, pc, smartphone per verificare produttività e fedeltà dei lavoratori.
.
Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia.
Georges Clemenceau
.
Ivo Serenthà
Non c’è mai stato dalla comparsa dell’homo sapiens una opportunità di conoscenza e libertà d’esprimere le proprie idee come tramite il web.
.
Renato Bonivento: “I social altro non sono che le piazze antiche, le polis, dove si discute di tutto e quindi si fa politica. L’unica differenza è che nei social non ci sono le camionette dalle quali scendono i celerini in assetto anti sommossa per menare a dx e sx senza pietà, come invece spesso accade nelle piazze e questo è ciò che in cuor suo Soros vorrebbe fosse realizzato. giusto per tacitare gli ultimi sussulti di ribellione anti global….”

Non dite a mia madre che sono un candidato nelle liste PD. Lei ancora crede che mi prostituisca in un bordello ad Hong Kong”.
LVIX1

Pensavo che “attaccato alla canna del gas” fosse il claim del PD, invece è della Volkswagen.
GiuseppeGDB
.
Boschi: “Imparerò il tedesco”. Die Kazze auf dem Tavolen.
nicmax25
.
Presentato il Programma PD. Consiste in 100 punti. Ognuno può scriverci sopra quello che gli pare.
LoMassi
.
Boschi: “Amo Bolzano. Ci vado in vacanza. Imparerò il tedesco”. Ma sì, tanto è facile. E’ tipo il siciliano che imparerai per essere eletta a Taormina.
LVIX1
.
Scandalo Volkswagen: cavie animali e umane per testare i gas di scarico. Ad esperimento terminato stanno comunque tutti meglio dei greci usati per i test dalla BCE.
LVIX1

Difesa, la spesa italiana crescerà anche nel 2018: alle armi 25 miliardi, il 4% in più rispetto al 2017, pari all’1,4% del PIL. – Sua Maestà, il popolo ha fame. – Dategli un F-35
LVIX1
.
Bufera sul candidato grillino con casa in affitto a 7,7 euro al mese. L’ha trovata con Tecnocasta.
chiagia

A Tagadà la7 stanno spiegando come votare e come funzionano le schede elettorali usando come candidati Nonna Papera e Topo Gigio. Mi sembrano molto più credibili di quelli veri.
LVIX1

Il cinema porno italiano ha prodotto grandi classici come “Cicciolina e Moana ai Mondiali”, “Biancaneve sotto i nani” e “Casini si candida a Bologna con il csx”.
GiuseppeGDB
.
Boschi: “Amo Bolzano. Ci vado in vacanza”. Speriamo non ci abbia anche sciato un paio di volte altrimenti chiede di entrare nella nazionale azzurra.
LVIX1
.
Quindi Orlando uscirà dal PD, poi lo seguirà Cuperlo, poi via via tutti gli altri. Quando Matteo e Maria Elena resteranno soli arriverà il servizio in Camera.
chiagia
.
Arsenale K
Salvini si presenta a Di Martedi: “Mi dispiace non essere in studio: la prossima volta ci sarò da Presidente del Consiglio”. Un altro??? E’ già il quarto Presidente del Consiglio che si autoproclama oggi.
.
Interpol : 50 fighters Isis giunti in Italia su barconi. Se si danno una mossa a trovarli e a dargli la cittadinanza fanno ancora in tempo a votare PD
LVIX1
.
Una ricerca dell’Università di Padova rivela che il pene degli italiani starebbe diventando sempre più piccolo. In modo inversamente proporzionale ai coglioni.
antoniocarano
.
Salvini: “Noi offriamo una vera idea di futuro”.
Le corna sull’elmetto avranno il Bluetooth.
LVIX1

Maria Elena Boschi: ”Imparerò il tedesco”.Già sa dire Deutsche Bank.
DaniloOrlando

Guccini intervistato a propagandaLive: “Alcune volte mi viene ancora voglia di bestemmiare”. Se Diego gli avesse detto di Casini candidato a Bologna lo avremmo sentito anche in diretta.
LVIX1
.
Renzi: “Se il PD perde le elezioni, resterò in politica e segretario del partito”. Partito? Quale partito?
LVIX1
.
Natalini Amedeo: Più che partito, ve lo siete spartito ed è sparito.
.
Natalini Amedeo : Da informazioni sicure sembra che il presidente del consiglio lo faranno a turni di 3 ore cadauno, Berlusca dalle ore 9.00 alle 12.00 Salvini dalle 12.00 alle 15.00,meloni dalle 15.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì , il sabato tutti e 3 saranno presidenti dalle 8.00 alle 12.00,domenica chiuso intera giornata

Il ministro Minniti ha dichiarato: “C’è il rischio concreto che le mafie possano condizionare il voto in Italia”.
Ora non resta che scoprire anche il fuoco e la ruota e il più è fatto.
Santas_Official
.
Quello che mi piace dei candidati di FN è l’espressione rassicurante.
giulysua

Istat pubblica i nuovi dati sull’occupazione in Italia: unica novità rispetto al mese scorso l’inserimento di Renzi e della Boschi tra i “molto precari” e non più tra gli occupati.
sempreciro
.
Volkswagen, Daimler e Bmw: “Usati volontari per prove di respirazione. Quattro ore di esposizione ad aria inquinata da gas di scarico”. Grande invidia tra gli operai Ilva, Eternit e Stoppani.
albyc6
.
Renzi: “Chiederemo agli altri partiti se loro le banche le avrebbero salvate o no”. Magari sì, ma per esempio avrebbero cercato i colpevoli dei crack, non gli avrebbero dato dritte sui giochi in Borsa e magari non ci sarebbero andati a pranzo insieme.
LVIX1
.
Immagino la Ministra Fedeli al primo comizio nel collegio di Pisa. “Bella questa cosa dell’università. In cosa consiste?”
chiagia

E’ chiaro che Berlusconi ha scelto Tajani che è Presidente del Parlamento europeo per tranquillizzare l’Europa, in attesa del 2019 quando gli scade la Severino e può ricandidarsi in prima persona. Sempre più europeista dunque, fregandosene di Salvini e della Meloni che gli servono solo a far numero.
Scrive Simona Rota: “Quel Tajani che è in politica dagli anni’70 entrato con l’UMI, UNIONE MONARCHICA ITALIANA?!? Pensavo che, per favorire un cambiamento, avrebbe proposto Garibaldi…
Del resto Tajani è Presidente del Parlamento europeo dal 17/01/2017 e la durata del mandato è 2 anni e mezzo. Questa nomina gli viene a fagiolo. B ha detto: “Tajani sarà il mio presidente del consiglio” perché “Tajani sarà il mio burattino” suonava male. Insomma, Tajani sarà il Gentiloni di cdx. E così, se i leghisti prendono un voto in più il cdx sarà no-euro, se B con Tajani prende un voto in più, sarà sì-euro- Una giostra!
Tajani ha detto: “Italia, giovani senza ideali”. Dov’era lui quando hanno votato il Jobs act, l’abolizione dell’articolo 18, le leggi sul precariato, gli 86 miliardi alle banche e gli zero miliardi sul lavoro?
.
Boschi: “Mi sarei candidata anche ad Arezzo.” Magari con uno pseudonimo.
chiagia
.
Malumori a Bolzano per la candidatura della Boschi: rinviata la presentazione nella lista elettorale. Sta diventando più semplice smaltire delle scorie radioattive che delle etrusche.
LVIX1
.
I P.M.: “Nel ’94 Cosa Nostra appoggiò Forza Italia”. Vabbé, ma ora non distraiamoci dai congiuntivi di Di Maio.
antoniocarano

Maestà, il popolo vuole avere dei treni decenti e viaggiare in sicurezza! – Dategli la Torino-Lione.
LVIX1
.
Stanno sempre a pignolare che i 5stelle non hanno i 19 miliardi necessari al reddito minimo di cittadinanza. Beh, l’inutile Tav in Valsusa costa esattamente 20 miliardi e 20 miliardi sono i soldi regalati alle banche fallimentari.
.
Abbiamo un’anticipazione circa i manifesti elettorali di Salvini in Calabria: “Aiutiamo le ‘Ndrine a cosca loro”
rostokkio

Benevento, ghanese viene accolto da medico del pronto soccorso al grido “Viva Salvini, viva l’Italia”: ricoverato d’urgenza. Nulla di grave invece per il giovane ghanese.
sempreciro
.
Il PD di Taranto non vuole candidati di Bari. Mandateli a Bolzano no?
Mau1Angelorum1
.
Pd, Renzi presenta le liste: “Basta polemiche, è la squadra migliore per andare a vincere”. Chissà a che ora hanno prenotato il campetto.
Shamano
.
Il partito che unisce.
Il PD di Taranto non vuole candidati di Bari.
E il PD de Berghem de hura non vuole candidati de Berghem de hota.
Arsenale k

Candidato promette di non fare promesse elettorali e vola nei sondaggi.
PaoloGrazioso
.
Altro regalino finale del PD! Arriva il risparmiometro, controlli a tappeto sui conti correnti. Chiaro che tutti i piccoli hanno conti correnti, anche i pensionati al minimo per riscuotere la pensione. Anche il piccolo commerciante se vuole commerciare. Ma i fondi di investimento, le azioni, le mazzette in nero e i paradisi fiscali li controlla nessuno?
.
LA FLAT TAX E’ INCOSTITUZIONALE
Viviana Vivarelli
Berlusconi propone la FLAT TAX (tassa forfettaria), cioè una tassa fissa del 23%. Essa è incostituzionale. L’articolo 53 della Costituzione della Repubblica Italiana infatti recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Ed aggiunge: Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
Chiaramente questa tassa è a favore dei più ricchi e svuoterebbe le casse dello Stato che dovrebbe tagliare i servizi pubblici a tutti, penalizzando i più poveri.
Ce l’hanno i Paesi dell’Est. Ma la nostra Costituzione la vieta: articoli 2 e 53 L’obiettivo è l’eliminazione dello stato sociale. Infatti se diminuiamo troppo quanto entra nelle casse dello Stato, sparisce lo stato sociale, come avviene nei Paesi che hanno la flat tax dove i malati vanno in ospedale portandosi dietro le coperte e le medicine.
Per mantenere uno stato sociale, restando così le spese dello Stato, la flat tax dovrebbe essere superiore al 40%. E dunque?
Per cui Berlusconi fa solo della vuota propaganda elettorale.
Tutti gli Stati democratici occidentali hanno tasse progressive, che cioè aumentano col reddito, e questo per un principio fondamentale di giustizia sociale, così che lo Stato possa aiutare chi ha meno prendendo i soldi da chi ha di più e redistribuire la ricchezza tra la popolazione in termini di servizi per la collettività.
Solo un riccone evasore abusivo come Berlusconi poteva pensare alla flat tax, cioè a una tassa fissa uguale per tutti.
Per poterla sostenere, il Governo dovrebbe abolire lo stato sociale e dare ogni cosa al cittadino, scuola, sanità, trasporti, facendogliela pagare interamente. Il che vuol dire ricchi sempre più ricchi e poveri in balia della loro miseria.
.
Le proposte elettorali di Berlusconi oltre ad essere in parte le stesse inattuate del 94, rispondono a meri interessi capitalistici che vanno contro gli interessi dei cittadini italiani. In particolare è assurda la Flat tax che diminuirebbe le tasse ai ricchi per distruggere lo stato sociale per i poveri. Le proposte del M5S sono molto più sensate.
In particolare, contro una condotta liberista che ha regalato alle banche 86 miliardi senza nemmeno chiedere controlli o regole e che ha riconfermato a Bankitalia lo stesso Visco che non aveva vigilato, giustamente il M5S per le banche propone la separazione delle banche di risparmio per le famiglie dalle banche di pura speculazione. Le soluzioni per la crisi proposte dal M5Ssarebbero immediatamente produttive, ma chi governa non le vuole, perché è al soldo di quella piccola cricca di magnati che possiede il 90% della ricchezza occidentale e se ne frega della crisi e della rovina dei popoli europei. Le soluzioni sono:
-dividere di nuovo banche di risparmio da banche di investimento (in Germania hanno cominciato a farlo dunque si può fare)
-vietare l’uso dei derivati nelle banche di risparmio e negli enti locali, e vietarne il mercato al Ministro dell’Economia che ci ha già perso 23 miliardi di euro scommettendo che i tassi sarebbero saliti;
-combattere in ogni modo i paradisi fiscali e realizzare una vera giustizia nel campo fiscale con una reale lotta alla grande evasione;
-difendere i lavoratori, i risparmiatori, i malati e i deboli;
-opporsi a qualunque riduzione dello stato sociale, dunque alla Flat Tax berlusconiana come al tentativo di Renzi di privatizzare a 360° lo stato sociale;
-difendere le Costituzioni democratiche;
-aumentare il grado di democrazia in Europa e nei singoli Stati;
-togliere il comando della Germania sui Paesi europei;
-staccare l’Europa dagli ordini del Fondo Monetario;
-farla finita con l’austerità e il pareggio del bilancio a favore di una campagna roosveltiana di investimenti pubblici, come nel New deal per far riprendere produzione, lavoro e consumi.
-passare gradualmente dalla democrazia parlamentare alla democrazia diretta;
-dare agli elettori il diritto del recall sui politici disonesti
-cancellare l’Italia dal Patto di Dublino e dal Tryton con cui Lega, Fi e Pd si sono vincolati ad accogliere e tenersi tutti i migranti del Mediterraneo:
-ripartire con gli investimenti che producono lavoro superando la barriera del 3% abbondantemente superata da Francia, Spagna e Germania.

CANDIDATIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!! Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
GLI UOMINI DI BERLUSCONI: GIGINO ER PURPETT

Luigi Cesaro è un politico italiano deputato di Forza Italia e de Il Popolo della Libertà dal 1996 (europarlamentare per FI tra il 1999 e 2001) e Presidente della Provincia di Napoli dal 2009 al 2012.Nel 2018 si candida per la prima volta al Senato: è capolista nel collegio Napoli-Salerno per il proporzionale.Ha un figlio, Armando, che è Consigliere regionale in Campania, eletto con Forza Italia alle regionali del 2015.
Ha un figlio, Armando, che è Consigliere regionale in Campania, eletto con Forza Italia alle regionali del 2015.
Nel 1984 è stato arrestato nell’ambito di un blitz contro la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Cesaro fu condannato nel 1985 dal Tribunale di Napoli a 5 anni di reclusione, per aver stretto amicizia con tutti i grossi esponenti dell’organizzazione mafiosa, fornendo mezzi, abitazioni per favorire la latitanza di alcuni membri, e dazioni di danaro. Ma in appello fu assolto per insufficienza di prove; decisione confermata dalla Corte di Cassazione da
Carnevale, detto l’ammazza-sentenze per aver annullato le sentenze di 800 mafiosi. Ed era stato lo stesso Cesaro, infatti, a confermare in aula i suoi rapporti stretti con i vertici della NCO – incluso Raffaele Cutolo – quando ha raccontato di una “raccomandazione” chiesta a Rosetta Cutolo, sorella del boss, per far cessare le richieste estorsive di Pasquale Scotti, personaggio nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia, arrestato in Brasile a Recife nel maggio del 2015 dopo ben 31 anni di latitanza.
Nel 1991, a seguito dello scioglimento del Comune di Sant’Antimo per infiltrazioni di stampo camorristico, si accertarono coinvolgimenti del Cesaro, unitamente ai fratelli Aniello e Raffaele..”È solito associarsi a pregiudicati di spicco della malavita organizzata operante a Sant’Antimo e dintorni”.
Cesaro è indagato dalla Procura della Repubblica di Napoli per violazione delle norme bancarie per aver favorito un’impresa accompagnando l’on. Nicola Cosentino presso gli uffici Unicredit di Roma per fare pressioni sui funzionari bancari ai fini di una concessione di un prestito (peraltro garantito da una Fidejussione falsa) alla società commerciale che doveva partecipare alla costruzione di un centro commerciale a Villa di Briano, quest’inchiesta è scattata nel dicembre 2011 e ha comportato numerosi arresti contro esponenti del Clan dei Casalesi (anche se Cesaro non è ora indagato per Camorra).
Nel settembre 2008, il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo indica in Luigi Cesaro “un fiduciario del clan Bidognetti”, nell’ambito del maxi-processo per lo scandalo dei rifiuti in Campania, ed afferma inoltre: “Mi spiegarono che Luigi Cesaro doveva iniziare i lavori presso la Texas di Aversa e che in quell’occasione si era quantificata la mazzetta che il Cesaro doveva pagare al clan. Inoltre gli stessi avevano parlato con il Cesaro per la spartizione degli utili e dei capannoni che si dovevano costruire a Lusciano attraverso la ditta del Cesaro sponsorizzata dal clan Bidognetti”.
L’11 luglio 2011, Luigi Cesaro è ufficialmente indagato per il suo rapporto con il clan camorristico dei Casalesi. Ma Alfano ha fatto una deroga al Regolamento sulle incompatibilità che consente di fatto la candidatura di Luigi Cesaro, attuale presidente della Provincia di Napoli per il Popolo delle Libertà, ma anche coordinatore nel capoluogo campano e parlamentare, al posto di Nicola Cosentino, dimissionario per presunti rapporti con il clan camorristico dei Casalesi.
Il 23 luglio 2014 la procura di Napoli chiede l’arresto del deputato di Forza Italia, nel comune di Lusciano in provincia di Caserta, zona in cui è egemone il gruppo Bidognetti, aderente al cartello criminale dal clan dei casalesi, che puntò su Cesaro per due appalti.I reati contestati a Cesaro sono di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta, ne consegue la richiesta di custodia cautelare depositata alla camera dei deputati. Con le stesse accuse sono state arrestate sette persone, tra cui Aniello e Raffaele Cesaro, fratelli di Luigi, e l’ex consigliere regionale campano dell’Udeur Nicola Ferraro.
Ma Il Tribunale del Riesame di Napoli annulla l’ordinanza di arresto per carenza di gravi indizi di colpevolezza.

Immondizia contro De Luca. Sostanzialmente un confronto alla pari.
Fulvio Maranzano

LA SQUADRA DEI MINISTRI POTENZIALI DEL M5S

La presentazione della squadra dei Ministri del M5S è stata emozionante e ci ha confermato che la nostra scelta era giusta. Non si era mai visto un insieme di tali competenze, stimate a livello internazionale, un tale conclave di eccellenze. Le piccole sbavature, d’altronde ineliminabili, nulla tolgono alla bontà delle scelte fatte e confermano il valore degli italiani migliori nel mondo. Saremmo tutti orgogliosi se il nostro Paese potesse avvalersi di questi saperi e di queste esperienze, per la nostra grandezza come Movimento, per la nostra resurrezione come Italia, per il bene di tutti. Ad maiora semper!
.
La squadra di governo presentata dal M5S è magnifica. Trovarle dei difetti è da rognosi assatanati, pieni di invidia e di livore. Ce l’avessero gli altri partiti delle eccellenze così!! Invece gli sciagurati non fanno che rigirare i soliti delinquenti bolliti che hanno già rovinato il Paese, alcuni dei quali non sarebbero assunti nemmeno come spazzini (con tutto rispetto per gli spazzini).
Il grosso problema è che gli italiani nulla sapranno di queste eccellenze dai media ufficiali che si sgoleranno per farci vedere solo Berlusconi o Renzi o il vergognoso Verdini o l’ondivago Salvini r crederanno ai dati scodellati a mo’ do mangime da Gentiloni, che giura che col Pd sono aumentate occupazione e crescita e che il Pil è cresciuto dell’1,5%, quando i dati nudi e crudi dimostrano che dal 2007 al 2013 Il Pil italiano si è contratto del 10% e l’economia italiana è arrivata al 5,4% sotto i livelli precedenti la crisi. Non solo siamo l’ultimo Paese d’Europa per la crescita, peggio addirittura delle Grecia, ma la differenza con l’Eurozona è aumentata di 13 punti percentuali, mentre la disoccupazione, negli ultimi 11 anni, è passata dal 5,7% al 13%. E non è servito usare trucchetti come far apparire come occupato anche chi ha fatto solo un’ora di lavoro la settimana, o gonfiare il Pil mettendoci dentro anche i presunti introiti di droga e prostituzione, la crescita italiana continua ad essere la più bassa d’Europa. Gli occupati in un anno sono saliti di 156.000 unità ma sono precari mentre i lavoratori a tempo indeterminato sono diminuiti di 62.000 unità. Il Governo vanta casse più piene, ma solo perché ha fatto altro debito, facendo crescere presumibilmente di 5-6 miliardi il debito pubblico. Padoan ha vantato una diminuzione delle spese dello Stato, ma si è ‘dimenticato’ di metterci i 20 miliardi regalati alle banche.
.
ALFONSO BONAFEDE, Ministro della Giustizia per il M5S
Nato a Mazara del Vallo, nel 1995 si trasferisce a Firenze, dove frequenta la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze. In questa stessa Facoltà, rimane a collaborare dal 2002 come cultore della materia di Diritto Privato. Nel 2006 consegue il titolo di “Dottore di ricerca” presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa.
Dal 2006, è avvocato presso il Foro di Firenze con uno studio autonomo. Sempre nel 2006, entra a far parte del gruppo degli “Amici di Beppe Grillo” del Meet-up di Firenze.
È stato candidato come capolista alla Camera per il Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Toscana come “più votato” alle parlamentarie on line. Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione XII Toscana per il Movimento 5 Stelle.
Per tutta la legislatura, ricopre il ruolo di Vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
È inoltre per tutta la legislatura uno dei 5 “giudici” membri effettivi del Collegio d’Appello interno alla Camera
Appena eletto, scrive e deposita la proposta di legge (a.c. 1335) che mira all’introduzione della class action in Italia, applicabile come strumento generale per tutti i cittadini e le imprese e non solo per i consumatori.
La proposta viene approvata sostanzialmente all’unanimità dalla Camera dei Deputati il 3 giugno 2015. Tre giorni dopo, l’allora Ministro Boschi, nonostante il suo partito avesse votato favorevolmente, interviene ad un convegno dei giovani di Confindustria per chiarire che la proposta sulla class action sarebbe stata modificata al Senato.
Bonafede denuncia pubblicamente che si tratta di un tentativo di affossare la legge che, di fatto, poi si arena effettivamente in Senato.
Nel 2013, è primo firmatario della proposta di legge sul c.d. “divorzio breve”, poi confluita nella legge approvata dal Parlamento nel 2015 (L. n. 55/2015).
Nel 2016, Luigi Di Maio, responsabile degli enti locali del M5S, crea il gruppo di coordinamento e supporto dei comuni governati dal M5S, composto (oltre allo stesso Di Maio) da Alfonso Bonafede (centro e Sardegna), Riccardo Fraccaro (nord) e Giancarlo Cancelleri (sud e Sicilia).
Dal mese di dicembre 2016, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro si occupano anche di dare supporto al Comune di Roma.
Dal 2016, è responsabile della funzione “Scudo della Rete” nella piattaforma Rousseau.
In agosto 2017 Bonafede interviene molto duramente nei confronti della Presidente della Camera Laura Boldrini, la quale aveva appena espulso dall’aula Alessandro Di Battista.
Interviene in varie edizioni di Italia 5 stelle per parlare di giustizia.
Alle politiche del 2018 è candidato alla Camera nel collegio uninominale di Firenze-Novoli-Peretola.

MINISTERO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO, GLI AFFARI REGIONALI E LA DEMOCRAZIA DIRETTA: DOTT. RICCARDO FRACCARO
Riccardo Fraccaro è nato a Montebelluna (Treviso) il 13.01.1981. E’ candidato alla Camera presso il Collegio Uninominale di Pergine Valsugana e al Collegio plurinominale del Trentino – Alto Adige. E’ laureato in Giurisprudenza con una tesi in diritto internazionale dell’ambiente. Prima di essere eletto come deputato ha lavorato per una Società di servizi energetici. Nel 2013 è stato eletto alla Camera dei Deputati e Segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera. E’ l’autore della norma che ha consentito di eliminare gli affitti d’oro di Montecitorio con un risparmio per la finanza pubblica di 32 milioni di euro l’anno, circa 130 milioni nella legislatura. Tra le sue numerose proposte spiccano quelle sulla democrazia diretta, sul conflitto di interessi e sul reddito energetico, già applicata nel Comune di Porto Torres che, oltre a promuovere la diffusione delle energie rinnovabili, consente un risparmio sulla bolletta elettrica per le famiglie. È inoltre autore delle norme per l’applicazione della tecnologia V2G in Italia e per l’introduzione di meccanismi premiali a favore delle imprese che utilizzano beni e servizi da filiera corta. Da sempre impegnato nei temi relativi la partecipazione e il decentramento, si è occupato anche di autonomia nel corso della XVII legislatura.

.
MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, LA DEBUROCRATIZZAZIONE E LA MERITOCRAZIA: PROF. GIUSEPPE CONTE
Il Prof. Giuseppe Conte è nato a Volturara Appula (FG) ed è residente a Roma. E’ laureato in Giurisprudenza all’Università di Roma “La Sapienza”; è stato borsista del CNR; vanta un’ampia esperienza di studio in Italia e all’estero (Yale University, New York University, Institute of Advanced Legal Studies, Université Sorbonne) e di insegnamento (Univ. Sassari, Roma Tre, Luiss); attualmente è professore ordinario di Diritto privato all’Università di Firenze; è Direttore di prestigiose riviste e collane scientifiche; è componente del Comitato scientifico della Fondazione Italiana del Notariato; è socio di varie associazioni scientifiche italiane e straniere e autore di numerose pubblicazioni. Negli anni 2010/2011 ha fatto parte del C.d.A. dell’Agenzia Spaziale Italiana; nel triennio 2012-2015 è stato componente dell’Arbitro Bancario e Finanziario (sede di Napoli). Il Parlamento lo ha designato, a partire dal 2013, componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa. Il Prof. Giuseppe Conte, oltre ad essere Vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa, è stato anche Presidente della Commissione disciplinare e, tra gli altri incarichi, ha coordinato l’istruttoria che, recentemente, ha condotto alla destituzione del consigliere di Stato Bellomo, per i suoi comportamenti inappropriati con le allieve dei corsi di preparazione alla magistratura.

MINISTERO PER LA QUALITÀ DELLA VITA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE: PRO.SSA FILOMENA MAGGINO

Filomena Maggino ha 58 anni, è nata a Foggia e ha vissuto in molte regioni italiane. E’ Professoressa di Statistica Sociale presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. È direttrice della rivista scientifica internazionale Social Indicators Research (Ricerca nel campo degli Indicatori Sociali) e dell’Enciclopedia sulla ricerca nel campo della Qualità della Vita e del Benessere. È Presidente e co-fondatrice dell’Associazione italiana per gli studi sulla qualità della vita (AIQUAV). È la fondatrice del Laboratorio di Statistica per la Ricerca in ambito Sociale ed Educativo (StaRSE) e coordinatrice del Laboratorio di Relazioni Internazionali e Cyber Sicurezza (CIRLab). Tra gli incarichi che ha ricoperto e ricopre si ricordano quello di membro della Commissione scientifica per la misura del benessere (progetto BES dell’Istat-CNEL) e del Gruppo di Esperti sulla Qualità della vita (Eurostat – Commissione Europea). È stata presidentessa della Società internazionale per gli Studi sulla Qualità della Vita (ISQOLS). I suoi campi di ricerca e di attività sono: indicatori sociali, indicatori che vadano oltre al Pil, analisi e misurazione del benessere, indicatori di diseguaglianza e sostenibilità, comunicazione statistica e politica, big data. Oltre che con l’Istat ha collaborato con diverse altre organizzazioni governative.

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: PROF.SSA EMANUELA DEL RE

La Prof.ssa Emanuela Del Re è nata a Roma nel 1963 dove è attualmente residente. Candidata uninominale del Movimento 5 Stelle per la Camera dei Deputati nel Collegio di Primavalle. E’ una nota esperta a livello nazionale e internazionale di geopolitica e sicurezza, migrazioni e rifugiati, conflitti, questioni religiose e minoranze. E’ nota per le sue ricerche sul campo e per i progetti di intervento in difficili zone di conflitto. Dal 1990 è testimone diretta di guerre e crisi sociali nel mondo– Sudafrica, Balcani, Caucaso, Africa, Medio Oriente – facendosi con le sue analisi voce delle vittime, e promotrice di politiche e strategie. Professoressa universitaria presso l’Unicusano, è stata professore Jean Monnet presso ‘La Sapienza’ e PhD researcher presso l’Istituto Universitario Europeo. E’ coordinatrice nazionale della sezione di Sociologia della Religione dell’Associazione Italiana di Sociologia. Collabora assiduamente con istituzioni accademiche, politiche e diplomatiche in tutto il mondo, ed è relatrice nei più importanti forum internazionali. Direttrice di ricerche del CeMiSS per anni, ha collaborato con i contingenti italiani nei Balcani e in Afghanistan. E’ riferimento per istituzioni italiane ed estere per questioni di sicurezza. Scrive su importanti riviste internazionali ed è firma consueta e membro del consiglio redazionale di Limes. E’ membro di importanti think tank nel mondo. Ha fondato un’agenzia internazionale di negoziato con cui conduce progetti di intervento. Attualmente dirige progetti per la ricostruzione della società civile in Siria e per i rifugiati in Iraq e Giordania finanziati dalla Commissione Europea e dal Ministero degli Esteri italiano. Conduce attività negoziale con città divise e in transizione nel mondo. E’ stata osservatrice internazionale per l’ONU, l’Unione Europea, l’OSCE. Ha all’attivo numerosissime pubblicazioni internazionali e film-documentari, con cui diffonde analisi scientifiche e proposte politiche e sociali.

MINISTERO DELL’INTERNO: PROF.SSA PAOLA GIANNETAKIS

Paola Giannetakis è nata il 26.11.1972 a Perugia, dove risiede. Candidata uninominale alla Camera dei Deputati con il MoVimento 5 Stelle nel Collegio Umbria 1 – Perugia. Laureata in psicologia, in criminologia e in giustizia penale, si è specializzata in scienze comportamentali applicate alle investigazioni, alla security e all’intelligence, tra Italia, Stati Uniti e Gran Bretagna. E’ professore straordinario presso l’Università degli Studi Link Campus University di Roma. Dirige due master universitari presso quest’Università: uno in Scientific Intelligence e uno in Scienze criminologiche e Investigazioni Forensi. Coordina il curriculum di Scienze Forensi, Investigative e Criminologiche nel percorso di laurea in Giurisprudenza. E’ anche membro del Comitato esecutivo del Dipartimento di Ricerca dell’Università, responsabile dei laboratori di Intelligence Scientifica e Crime Forensic LAB E’ membro attivo della comunità scientifica internazionale in materia di psicologia applicata e criminologia. Collabora con numerose riviste scientifiche nello specifico settore. Ha svolto anche incarichi di consulente tecnico in vari casi giudiziari. Collabora con le forze di polizia nell’ambito dei settori di competenza, nonché in ambito di security management. Responsabile del nascente centro di ricerca in scienze e tecnologie applicate alla security e all’intelligence. Coordina numerose ricerche scientifiche nell’analisi di fenomeni complessi come il terrorismo, la violenza di genere e la cyber-psychology.

MINISTERO DELLA DIFESA: DOTT.SSA ELISABETTA TRENTA

Elisabetta Trenta è nata a Velletri nel 1967, ed è residente a Roma. E’ candidata al Senato per il M5S nel collegio plurinominale di Lazio 2. E’ laureata in scienze politiche, ed ha un master in cooperazione internazionale, ed uno in intelligence e sicurezza. E’ una manager di programmi e progetti di sviluppo, esperta in difesa, sicurezza e cooperazione internazionale, nonché docente universitaria. Attualmente è anche Vicedirettore del Master in Intelligence e sicurezza dell’Università Link Campus di Roma. E’ ricercatrice in materia di sicurezza e difesa presso il Centro Militare di Studi Strategici. Per nove mesi, su incarico del Ministero degli Affari Esteri, è stata Political Advisor dei Comandanti della ITJTF in Iraq. Ha rivestito anche il ruolo di esperta in governance nell’Unità di assistenza alla Ricostruzione di Thi Qar. Dal 1998 è stata responsabile di molti progetti di sviluppo e assistenza alla governance sia in Italia che all’estero, dove ha coordinato interventi come quello per l’assistenza ai City Council della provincia di Thi Qar (Iraq) o quello per il rafforzamento delle competenze del Ministero dell’Interno in Libano. E’ stata inoltre Country Advisor per la Missione Leonte in ambito UNIFIL in Libano nel 2009 e ha partecipato ad attività militari e civili, in Italia e all’estero, su incarico del Ministero della Difesa.

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI: DOTT.SSA ALESSANDRA PESCE

La dottoressa Alessandra Pesce è nata a Roma il 16 gennaio 1969, dove risiede. Si è laureata in Economia e Commercio all’Università di Roma “La Sapienza” ed ha conseguito un dottorato di ricerca in “Istituzioni e Politiche per lo Sviluppo Economico” presso la stessa Facoltà. Da gennaio 2007 è Dirigente di Ricerca a tempo indeterminato, presso il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria. I campi di ricerca presso i quali ha operato sono analisi e valutazione della politica agricola comunitaria (PAC) e dello sviluppo rurale, studi sull’impatto territoriale, analisi di carattere congiunturale sul sistema agro-alimentare, analisi e diffusione delle buone prassi di sviluppo rurale, applicazione degli strumenti di monitoraggio e valutazione. Dal luglio 2014 ad oggi ha fatto parte del Gabinetto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dove, in ruoli di segreteria, ha curato le attività relative al supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione e il monitoraggio delle politiche del dicastero. E’ autrice di numerose pubblicazioni di carattere accademico.

<img src="” alt=”” width=”60%” height=”60%” />

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE: GENERALE SERGIO COSTA
Sergio Costa è nato a Napoli il 22.04.1959 dove risiede. Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri, Comandante Regione Carabinieri Forestale Campania oltre ad essere Laureato in Scienze Agrarie ha conseguito un Master in Diritto dell’Ambiente e si è specializzato in investigazioni ambientali. Inoltre si è impegnato al contrasto di ecomafie e al contrasto del clan dei Casalesi. Tra le altre azioni più significative c’è quella di aver scoperto la più grande discarica seppellita di rifiuti pericolosi di Europa nel territorio di Caserta, mettendo a nudo gli opachi rapporti delinquenziali nell’ambito dei rifiuti tossici. Così come ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Inoltre ha operato attivamente nell’ambito di indagini internazionali sempre nell’ambito del traffico illecito di rifiuti nocivi. Ha collaborato con la Direzione Nazionale Antimafia nello svolgimento di analisi investigative ambientali sull’intero territorio nazionale.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI: PROF. MAURO COLTORTI
Il Prof. Mauro Coltorti è nato a Jesi (AN), il 12.12.1954, dove risiede. E’ Candidato Uninominale per il MoVimento 5 Stelle al Senato della repubblica nel collegio di Ancona. Si è laureato in Geologia all’Università di Ferrara nel 1978. E’ stato ricercatore presso l’Università di Camerino e Professore Associato di Geomorfologia e Geomorfologia Applicata presso l’Università di Siena. Diviene Professore Ordinario nel 2000. Nell’ambito delle docenze all’estero, è stato Professore di Fotogeologia presso il Dipartimento di Geologia di Luanda, Angola e Professore di Geomorfologia e Analisi del territorio nell’Università di Addis Abeba, Etiopia, nell’ambito dei programmi di Cooperazione ai Paesi in Via di Sviluppo del Ministero degli Esteri. Dal 2005 al 2013 è stato Presidente della Sezione per la Stratigrafia quaternaria europea (SEQS) e dal 2015 è Presidente della Commissione di Stratigrafia e Cronologia (SACCOM) dell’INQUA (Unione internazionale per la ricerca quaternaria). Fino al 2015 è stato Direttore del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, presso l’Università di Siena. Si occupa di criticità legate ai pericoli naturali (frane, alluvioni, erosione costiera, terremoti, ecc.), alle relazioni con gli interventi antropici e i cambiamenti climatici sia in Italia che all’estero.

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI: PROF. PASQUALE TRIDICO
Pasquale Tridico ha 42 anni, è nato a Scala Coeli (CS) in provincia di Cosenza. E’ Professore di Economia del Lavoro e Politica Economica, presso l’Università Roma Tre. E’ anche titolare della cattedra Jean Monnet dell’Unione Europea in “Crescita economica e sistemi di welfare”. È Segretario Generale dell’associazione accademica per l’Economia politica evolutiva EAEPE, una delle più grandi in Europa, e autore di oltre 80 pubblicazioni in italiano e in inglese. Ha un dottorato in Economia (Università Roma Tre), una laurea in Scienze Politiche (Università di Roma La Sapienza), e un master alla S.I.O.I di Roma. Vincitore della prestigiosa borsa Fulbright nel 2010-11, Pasquale Tridico ha svolto attività di ricerca negli Stati Uniti presso l’università di New York e presso l’Università della California a Los Angeles (UCLA). I suoi interessi di ricerca includono: l’economia del lavoro, le disuguaglianze di reddito, i sistemi di welfare, la politica economica italiana ed europea, lo sviluppo economico e le crisi finanziarie. Su questi temi e sul nesso tra disuguaglianza, finanziarizzazione e crescita, Pasquale Tridico si è affermato come una voce autorevole tra gli economisti keynesiani in Europa.

/>MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA: Dottor SALVATORE GIULIANO
Salvatore Giuliano ha 50 anni, è nato a Brindisi il 9/03/1967. E’ Dirigente Scolastico dell’IISS Ettore Majorana di Brindisi. Ha collaborato con varie commissioni ministeriali e dal 2016 è stato nominato esperto del Ministro dell’Istruzione, università e ricerca con delega alla Formazione dei Dirigenti Scolastici e sostegno della loro attività. È componente del gruppo di lavoro ministeriale sulle metodologie didattiche. È Cultore della materia per la disciplina “Pedagogia Sperimentale” presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Sociali dell’Università del Salento. È coordinatore della rete nazionale di scuole Book in Progress composta da circa 150 istituzioni scolastiche del territorio nazionale. È coordinatore ed organizzatore di numerosi eventi di formazione sulla didattica e sull’innovazione digitale. Vanta diverse pubblicazioni sui progetti di innovazione scolastica, che ha attuato in prima persona. È stato Docente di Laboratorio di Informatica Gestionale, Matematica applicata e Docente di Discipline Giuridiche ed Economiche. È laureato in Economia Bancaria, Finanziaria ed Assicurativa presso l’Università degli Studi di Lecce e ha conseguito un Master in Discipline per la didattica – “Tecnologie dell’istruzione”.
Il nuovo Ministro dell’Istruzione Salvatore Giuliano è partito con una frase sbagliata. Speriamo che sia l’unica.
“Non sono abituato a questi modi violenti di comunicare, ho scoperto oggi di essere stato quello che ha scritto la Buona scuola, mentre non ne ho scritto una sola parola”, dice Salvatore Giuliano: “Ho partecipato ai cantieri sui lavoratori tecnologici, ho fatto 4 o 5 incontri un anno prima. La riforma che è uscita non è minimamente legata ai suggerimenti che avevo dato. Ho letto in una agenzia che sono amico di Renzi, ci ho parlato solo 3 minuti in una occasione pubblica”. “Quando ho detto che la Buona Scuola andava migliorata, forse ho usato un termine troppo morbido, ho detto: superiamola. Riscriviamo la buona scuola e che sia buona per davvero”.
Beh, resta il fatto che se venivano prese persone che con Renzi non avevano proprio nulla a che fare era meglio.

MINISTRO DELLO SPORT PER IL M5S DOMENICO FIORAVANTI

Domenico Fioravanti, è un mito nello sport italiano, due volte medaglia d’oro nel nuoto alle Olimpiadi di Sydney, sarà il ministro dello Sport di un eventuale prossimo governo guidato da Luigi Di Maio. E’ il primo italiano a divenire campione olimpico nel nuoto in corsia e primo atleta a vincere la combinata 100 e 200 metri rana in un’edizione dei giochi olimpici (Sidney 2000). In occasione delle elezioni politiche del 2018 si è candidato alla Camera dei deputati col Movimento 5 Stelle. Noto in tutto il mondo, nel novembre 2011 è stato annunciato l’inserimento di Fioravanti nella prestigiosa International Swimming Hall of Fame (atleti di livello assoluto e master e allenatori delle cinque discipline acquatiche (nuoto, nuoto di fondo, nuoto sincronizzato, tuffi e pallanuoto) e di altri soggetti, definiti contributori, che hanno avuto un impatto di respiro internazionale nella diffusione e nello sviluppo di tali discipline). Ha dichiarato: “Io mi reputo un uomo di sport ma anche al servizio dello sport”, convinto della necessità di “valorizzarlo e spiegarlo ai nostri figli. Bisogna lavorare” per trasmettere ai giovani e ai più piccoli “le regole e i sani valori”, compreso il “rispetto dell’avversario”, “Ho vissuto sulla mia pelle il bello e il brutto dello sport, mi ha insegnato a non mollare mai, mi ha insegnato che è normale perdere e anche questo bisogna spiegarlo ai giovani. Tutti noi ci siamo ritrovati a rialzarci dopo una sconfitta”, l’importante è farlo “senza scorciatoie, senza l’utilizzo di sostanze proibite. Non è importante se qualche volta perdiamo e cadiamo, quel che conta è rialzarsi per il raggiungimento degli obiettivi”.
Ha detto: ““Il nuoto mi ha dato tanto. Mi ha permesso di realizzarmi sia come sportivo che come persona, facendomi crescere molto ed insegnandomi valori importanti quali il rispetto verso l’avversario, l’umiltà, il legame con la famiglia e il rispetto delle regole.”

I blog si stanno scatenando contro la nomina di Fioravanti. Ricordo che i precedenti Ministri dello sport furono Giovanna Melandri (scelta solo perché era amica di D’Alema), Piero Gnudi (scelto da Monti con nessuna competenza sportiva e che era stato dirigente dell’Enel), Josefa Idem, tedesca, che era stata campionessa mondiale di canoa, Luca Lotti scelto solo perché è amico intimo di Renzi.

Sole 24 ore
ANDREA ROVENTINI Ministro per l’Economia per il M5S

No alle privatizzazioni, ma largo a crescita e investimenti come leva per abbattere il debito. E subito un Def rigoroso in questa direzione, senza «idee bizzarre». Andrea Roventini, professore associato alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, è la scelta di Luigi Di Maio per il ministero chiave del suo potenziale governo: l’Economia. La decisione alla fine è caduta su un talentuoso 40enne anziché su un economista di lungo corso. Lui non si scompone: «Il presidente francese Macron ha la mia età: è più facile guidare la Francia o il Mef?».«Andrea vanta un record di pubblicazioni che lo colloca fra il top 10% mondiale degli economisti e il top 5% nazionale. Con lui presentiamo all’Economia tutto ciò che abbiamo sempre desiderato: gioventù, merito, eccellenza scientifica e indipendenza politica». Allievo di Giovanni Dosi, che dirige l’Istituto dove opera Roventini e che è tra gli esperti più ammirati e ascoltati del Movimento, ha firmato paper proprio con Stiglitz.

-Le sfide del prossimo ministro dell’Economia non sono facili. Il primo test sarà con Bruxelles per la valutazione sui nostri conti pubblici e sventare il rischio di una manovra correttiva da 3,5 miliardi. Come sarebbe il vostro Def?
“Sono anni che dialogo con Bruxelles e sto partecipando attualmente a 3 progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea, fra i quali ISIGrowth, che si occupa di sviluppare politiche economiche per una crescita europea sostenibile, inclusiva e guidata dall’innovazione. L’importante è presentarsi al tavolo europeo con proposte credibili. Nel nostro DEF non ci sarà spazio per idee bizzarre o utopistiche, ma di certo porremo maggiore attenzione al tema della crescita e degli investimenti pubblici, mantenendo comunque l’equilibrio dei conti pubblici.”
-I commissari sono impensieriti dal deficit, soprattutto con la fine degli stimoli monetari della Bce, e più ancora dal debito pubblico, oltre il 130% del Pil. Il M5S promette di tagliarlo di 40 punti in dieci anni. Ci spiega come? Anche per lei come per Di Maio il parametro del 3% deficit/Pil non deve essere un tabù?
“Il rapporto debito/Pil deve certamente calare, principalmente attraverso la crescita economica e non con surplus crescenti di bilancio. L’evidenza empirica dimostra che oggi i moltiplicatori fiscali sono maggiori di uno: va colta questa opportunità attraverso investimenti pubblici, in particolare “mission oriented” a sostegno dell’innovazione. Inoltre tassi d’inflazione superiori a quelli attuali e vicini al 2% – l’obiettivo perseguito dalla BCE – contribuiranno a ridurre il rapporto tra debito e Pil. Il parametro del 3% deficit/Pil è un feticcio che non trova nessuna giustificazione nella teoria macroeconomica. Va quindi rispettato, ma in maniera flessibile. In Europa dialogheremo con la Germania, la Francia e gli altri Paesi per modificare il Fiscal Compact.”

-Ridurre il debito agendo esclusivamente sul denominatore, è però una scommessa su una ripresa dell’economia italiana che non si vede da decenni, a ritmi cinesi. Ma anche su un piano di spending review da 30 miliardi annui, in cui finora nessuno è riuscito. Non sono ipotesi irrealistiche?
“Il rapporto debito/Pil non è mai calato agendo solo sul numeratore. In Europa, abbiamo avuto recentemente molti esempi disastrosi, come la Grecia e la Finlandia. Studi teorici ed empirci dimostrano che le politiche di austerità sono auto-distruttive, cioè danneggiano l’economia senza stabilizzare i conti pubblici. Come dicevo prima, i moltiplicatori fiscali sono attualmente superiori ad uno: il debito va tenuto sotto controllo, ma è il momento per rilanciare la crescita economica. In ogni caso, si possono fare tagli mirati alla spesa pubblica realizzando il piano Cottarelli e tagliando agevolazioni fiscali improduttive. Non capisco perché questo piano non sia stato realizzato dai governi della precedente legislatura.”

-Il Movimento prevede nel suo programma il reddito di cittadinanza e il congelamento della legge Fornero con la quota 41. È sostenibile per i nostri conti?
“Non miriamo a un’abolizione tout court della riforma Fornero ma a un suo superamento. A mio giudizio, tale riforma è sostenibile per i conti dell’Italia. In ogni caso, penso che dopo quarant’anni un lavoratore abbia diritto ad andare in pensione. Il mio amico e collega Pasquale Tridico ha proposto un piano per finanziare il reddito di cittadinanza o meglio il reddito minimo condizionato.”

-Userebbe la leva delle privatizzazioni per ridurre il debito? Se sì, come?
“No, non mi sembra lo strumento adatto. In questi anni si è privatizzato troppo, svendendo imprese strategiche per il nostro Paese senza incidere sul rapporto debito/Pil. Ricordiamoci di Telecom Italia, un’eccellenza italiana, un’impresa innovativa che è stata distrutta dalle privatizzazioni e dai vari “capitani coraggiosi”.

-Il M5S promette una riforma Irpef da 13 miliardi e l’abolizione graduale dell’Irap, coperte anche da una revisione delle tax expenditures. Anche quella una ricetta mai attuata…
“Proveremo ad attuarla noi. Inoltre, taglieremo i trasferimenti improduttivi alle imprese individuati nel rapporto Giavazzi. Di nuovo, non capisco perché questo piano è stato messo nel cassetto. In ogni caso, una mia priorità assoluta sarà una riforma fiscale basata sull’equità. C’è troppa disuguaglianza in questo Paese. E la disuguaglianza è dannosa per la crescita e la stabilità economica, come evidenziato anche dal Fondo Monetario Internazionale.”

-Il prossimo governo eredita anche la gestione della crisi del sistema bancario. Quali sono le vostre coordinate?
“Le sofferenze bancarie sono esplose in parallelo alle misure di austerità fiscale e ai fallimenti di molte imprese. La ricetta per mettere in sicurezza il nostro sistema creditizio passa anche attraverso un ritorno ad una politica economica espansiva. Ci batteremo in Europa per una maggiore regolamentazione del sistema finanziario. Attualmente nella maggior parte dei Paesi sviluppati c’è troppa finanza e poca economia reale e questo porta a crisi sempre più devastanti, salvataggi pubblici costosissimi e minore crescita. Naturalmente rispetteremo l’indipendenza della Banca d’Italia.”

-Su Twitter lei si definisce «un keynesiano eretico». Perché?
“Perché fin da studente all’Università di Modena ho capito che la teoria macroeconomica dominante non può portare a una crescita robusta, inclusiva e sostenibile. Le crisi finanziarie e la grande recessione che hanno colpito il mondo nel 2008 sono anche il frutto di teorie sbagliate, improntate al liberismo e alla deregolamentazione sfrenata dei mercati finanziari. Non lo dico solo io, ma premi Nobel per l’economia come Stiglitz e Krugman. Per questo ho cercato di pensare e scrivere fuori dal coro sviluppando modelli Keynesiani e Schumpeteriani basati sulla teoria dei sistemi complessi.”

-Lei è un docente universitario di 41 anni. Da una cattedra, seppur in un’università prestigiosa, a via XX settembre il passo non le sembra troppo lungo?
“Non capisco perché in Italia a 40 anni si è ancora considerati giovani. Questo sguardo al mondo ci penalizza e fa sorridere gli stranieri. Il presidente francese Macron ha la mia età: è più facile guidare la Francia o il Mef? L’enorme debito pubblico italiano non è stato creato dalla mia generazione, però dobbiamo ripagarlo. Penso che sia l’ora che ce ne occupiamo direttamente.”
.
Murcielago
Di Maio presenta i futuri ministri del governo 5 Stelle
lasciando con un palmo di naso il PD che non può pubblicamente ribattere con un ‘Madia, Boschi, Poletti, Alfano…’
.
Mauro 59
Di Maio presenta i futuri ministri del governo 5 Stelle

Silvio Berlusconi. “I ministri presentati da Di Maio sono degli sconosciuti, non li conosco, non hanno raggiunto una eccellenza che li porti alla visibilità, il suo è un governo dell’irrealtà“
Traduzione: non ho neanche uno straccio di dossier e non saprei come ricattarli.
.
nettuno concertante
Renzi e Berlusconi contro i ministri annunciati da Di Maio: “Non rispettano le regole”.
Sono tutti incensurati.
.
notturno concertante
Certo l’impudenza dei Cinque Stelle non ha limiti.
Ora propongono un medico alla Sanità e un dirigente scolastico all’Istruzione.

Stefano Ragusa
Se Renzi si riduce a sputtanare un suo ex sostenitore, in quanto futuro ministro M5S significa che è veramente alla canna del gas. M5S ha fatto una battaglia campale contro la Buona scuola nell’estate 2015, ventre a terra insieme agli insegnanti. Quindi un futuro ministro della scuola che sostiene quello stesso anno Renzi con un generico “la scuola è con lei” può imbarazzare la persona, ma al di là di questo è politicamente fuffa e anzi è un boomerang. Un sostenitore che ti molla l’anno successivo (come avvenne nel 2016) addirittura licenziandosi da un ruolo istituzionale in dissenso è la peggior pubblicità negativa che si possa fare Renzi alle sue riforme. Ma veniamo al contesto. L’evento era il Digital Day di Venaria in novembre 2015 e il futuro ministro M5S Giuliano, sale sul palco con grande entusiasmo felice di poter collaborare “da basso, presidente (Renzi) la scuola è con lei” ma a cosa si riferiva esattamente Giuliano? ALLA F
ORMAZIONE… lui è un esperto in formazione del corpo dirigente, attraverso mezzi elettronici. Per questo era al “digital day”. Non ha partecipato alla stesura di un solo rigo dell’oggetto dello scandalo che era la riforma delle graduatorie. Gli si può rimproverare al limite di non aver letto tutta la legge, di non aver immaginato scenari futuri sugli insegnanti, ma al di là di questo, l’allora Preside era lì in veste di formatore e sempre lo stesso futuro ministro, l’anno successivo, accortosi della gravità della legge della buona scuola, la contestò in modo plateale con le dimissioni. Stiamo parlando di ben due anni fa, non di oggi….

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO: DOTT. ALBERTO BONISOLI

Alberto Bonisoli è nato a Castel d’Ario (MN) il 26 dicembre 1961 ed è residente a Castelletto Sopra Ticino (NO). Candidato uninominale del MoVimento 5 Stelle per la Camera dei Deputati nel Collegio di Milano centro. Direttore di NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti Milano, la più grande Accademia privata italiana, dal 1980 legalmente riconosciuta dal sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), parte del comparto universitario italiano che fa capo al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). Classe 1961, dal 2013 guida la Piattaforma Sistema Formativo Moda, l’associazione volta a promuovere e rafforzare il sistema italiano di formazione moda. Nel corso della sua esperienza professionale ha offerto consulenza a istituzioni pubbliche, nazionali e dell’Unione Europea, e a università in oltre venti paesi. Dal 2005 al 2007 ha ricoperto il ruolo di Senior Consultant presso il Ministero Italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, lavorando alla definizione programmi integrati per favorire l’adattamento alla cornice comunitaria dei programmi italiani di ricerca e sviluppo.

MINISTERO DELLA SALUTE: PROF. ARMANDO BARTOLAZZI

Armando Bartolazzi è nato a Roma il 11.02.1961 dove è attualmente residente. Scienziato, Dirigente, Patologo-Oncologo presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma. Nel 2001 ha scoperto un metodo diagnostico per la diagnosi precoce del carcinoma tiroideo (Galectina-3 test-method), applicabile su materiale ago-aspirato, attualmente utilizzato nella pratica clinica nei centri specializzati di tutto il mondo. Nel 2012 ha conseguito la doppia abilitazione Ministeriale a Professore Ordinario di Anatomia Patologica ed in Patologia Generale. Dal 1999 – Visiting Scientist e poi Associato di Ricerca presso il Cancer Center Karolinska, Karolinska Hospital, Stockholm, Sweden, per progetti di ricerca in collaborazione sul Cancro tutt’ora in corso. Negli anni 1993/94 è stato Post-Doctoral Fellow in Pathology presso l’Harvard Medical School, Massachusetts General Hospital, Boston USA. La sua attività di scienziato a tempo pieno ha avuto inizio nel 1987 presso Il Centro di Ricerche Sperimentali dell’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma (IRCCS). Nello stesso Istituto ha ottenuto la posizione permanente di Dirigente di Anatomia ed Istologia Patologica a far data dal 1993. E’ autore di oltre 100 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali indicizzate, alcune delle quali con alto fattore di impatto sulla comunità scientifica internazionale. Nel 2002 ha ottenuto l’incarico di alta specializzazione per la diagnosi dei tumori tiroidei, presso l’Azienda Ospedaliera di appartenenza. Nel 2015 è stato inserito nella lista TIS –Top Italian Scientists – Via-Academy grazie all’alto impatto scientifico delle ricerche effettuate ed ha ottenuto riconoscimenti Internazionali come patologo esperto di carcinomi tiroidei – dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO- IARC ) e dall’Agenzia Internazionale del Cancro (Lyon cedex DB, France). Dal 2001 è anche Membro della Commissione di esperti valutatori progetti di ricerca EU nel settore delle Scienze, Ricerca e sviluppo.

Viviana
Delrio sulla squadra di Ministri del M5S. “E’ cabaret”
Berlusconi:”I ministri di Di Maio sono dei signori nessuno”.
Ah sì, molto meglio gente come Razzi, Scilipoti, Gelmini, Carfagna, Lotti, Alfano o Peppino er pupett???

Di Maio ha scelto come potenziali Ministri solo due persone del Movimento: Bonafede e Fraccaro. L’onesto e fedele Bonafede è stato indicato, per nostra fortuna, per un Ministero importante come la Giustizia, dove sono passati individui poco raccomandabili o molto di parte come Giuliano Amato, Giovanni Conso, Filippo Mancuso, Lamberto Dini, Piero Fassino, Roberto Castelli, Clemente Mastella, Angelino Alfano…Sono rattristata dall’assenza di Toninelli, che stimo molto, mentre mi va bene che manchi Fico, i cui meriti in tv non sono mai riuscita a vedere.
Capisco la difficoltà di Di Maio &soci per selezionare i migliori, mi spiace che lo stimabile storico dell’arte Tommaso Montanari si sia negato, e avrei preferito non vedere alla direzione del più grande patrimonio artistico del mondo un esperto di moda ma almeno un curatore di musei con visione moderna.
Mi dà noia che La Giannetakis messa agli Interni abbia firmato nel 2016 una petizione per votare Sì alle riforma costituzionale di Renzi, anche se lei nega di averlo fatto, sarebbe comunque una cosa grave. E avrei preferito per la scuola a cui tengo tanto una persona che non avesse mai partecipato come consulente alla riforma della Buona scuola di Renzi.
Quello che però apprezzo soprattutto è che al Lavoro e all’Economia siano stati scelti due keynesiani come Tridico e Roventino, e speriamo che, con un indirizzo economico opposto a quello della Troika (Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea a indirizzo iperliberista e turbocapitalista), se il Movimento dovesse vincere che dia finalmente un carattere politico-economico diverso a questo disgraziato Paese. Spero che che con loro i capitali pubblici non vadano solo a sostenere banche truffatrici e fallimentari, multinazionali e poteri forti ma investimenti utili al Paese e ai lavoratori.
La deputata Laura Castelli lavora con entrambi e dice: “Il neoliberismo ha fallito e ora in tutto il mondo economico internazionale si torna a Keynes e alla sua politica di investimenti pubblici”. Ugualmente Roventini afferma che: “Il Ministero dell’Economia deve tornare a finanziare la crescita economica e a ridurre la finanziarizzazione dell’economia”.
.
Renato Sbrolla: “Eh no, dai. Alla salute dovevano mettere un malato e all’istruzione un somaro!


.
http://masadaweb.org

MASADA n° 1911 13-3-2018 IL GIORNO INCERTO

$
0
0

MASADA n° 1911 13-3-2018 IL GIORNO INCERTO
Blog di Viviana Vivarelli

L’Italia è un Paese che oscilla tra la farsa e la tragedia.
.

In un Paese civile:
Primo: le leggi incostituzionali non verrebbero fatte
Secondo: Se qualcuno le facesse ci sarebbe una Consulta o un Presidente della Repubblica che le boccia immediatamente,
Terzo: Gli elettori punirebbe chi si attenta a farle così da fargli perdere la voglia per sempre.
.
Rocco Gazzaneo
La direzione del Pd?
In fondo a destra.
.
Nel 2013 Bersani vinse col 23%.
Oggi il partito più votato prende il 33,64 % e non può governare. Non ci sono parole.
.
Grillo: “Mi spiace che Renzi se ne vada. Se restava, il Pd scendeva al 10%.”
.
Renzi va a sciare dopo aver distrutto il PD. Prima il dovere, poi il piacere.
Fabio Cavallari
.

Nel PD si consuma l’ultima drammatica divisione possibile: verrà scisso in P e D.
Santas Official
.
Quando il saggio indica il cetriolo, lo stolto guarda lo spread.
LVIX1
.
Ho votato.
Sul muro della scuola la mano di un bambino aveva scritto:
“Nel buio c’è sempre una luce”.


UNA CAPORETTO
GRAZIE RENZI! Il miglior sfasciapartiti che la storia ricordi!
IFQ: Elezioni politiche 2018, addio sx. Grazie a Renzi il Pd perde 5 milioni di voti in 5 anni. Le Regioni rosse? Restano puntini dentro le città. Crollano i luoghi simbolo in Emilia e Toscana: da Pisa a Ravenna, da Ferrara a Siena il Pd ha perso da 9 a 11 punti. A Livorno il M5S cede voti a Lega e astensione. La sx è scomparsa. Le Regioni rosse non esistono più, restano macerie anche della memoria. Gli elettori di csx sono in fuga. In Emilia Romagna il sorpasso c’è già: il cdx è al 33 dopo aver scalato 13 punti in 5 anni. il csx è al 30. Il Pd, nella regione delle feste dell’Unità è ormai al 26,4 e non è più il primo partito, perché superato di un punto dal M5S.

LA NAVE AFFONDA, I TOPI SCAPPANO
Michele Labriola
La slavina travolge i territori. Da Nord a Sud, raffica di dimissioni dei dirigenti locali Pd. Un partito allo sbando. Se Renzi resta un altro po’, scende sotto il 5%. I segretari di Umbria, Campania, Marche, per citarne alcuni, hanno lasciato la guida del partito. Il Pd in Campania ha toccato i minimi storici: solo il 13,1% dei voti alla Camera, e il 13,7% al Senato. Sulla scia della decisione assunta dalla governatrice Serracchiani, anche la segretaria del Pd del Friuli Venezia Giulia Antonella Grim ha rassegnato le dimissioni. Nelle Marche il caso Pesaro, dove il ministro dell’Interno Marco Minniti è stato sconfitto dal non-candidato M5S Andrea Cecconi, espulso preventivamente dal Movimento per aver taroccato i bonifici dei rimborsi. Anche Andrea Comi, segretario del Pd Marche, ha fatto un passo indietro. A Nuoro, Davide Montisci, segretario cittadino, ha comunicato le sue dimissioni al partito provinciale a causa di un voto dall’esito ancora più impietoso di quello nazionale. I dem non hanno espresso nessun parlamentare della Sardegna centrale. In Sicilia i cosiddetti partigiani dem hanno chiesto a gran voce ai dirigenti di rimettere il mandato dopo la schiacciante vittoria del M5S: nella conta degli eletti, l’isola ne esprime solo 6 contro i 25 del 2013, una percentuale mai così bassa dal 1992, l’11,6%. Il segretario regionale Fausto Raciti aveva già dato le dimissioni prima del voto, dopo la guerra interna al partito per la composizione delle liste. E non è detto che nelle prossime ore altre teste possano cadere, in Sicilia come in tutta Italia.
.
C’è del metodo nella pazzia di Renzi. Ha realizzato il sogno di Licio Gelli. O voleva fare proprio quello?
.
Viva Italia
Non è morta la sx, ma un csx liberista e riformista, che imita e scimmiotta la dx.
E’ avvenuto lo stesso nella Gran Bretagna di Blair. Laburisti ai minimi storici, poi Corbyn svoltando a sx, ha portato i laburisti al 40%!
E’ avvenuto lo stesso nella Francia di Valls. Socialisti ai minimi storici, ma la sx antagonista di Melenchon vola.
E’ avvenuto lo stesso nella Grecia. Pasok ai minimi storici, Siryza di Tsipras ai massimi.
E’ avvenuto in Portogallo, con il successo dell’alleanza tra comunisti, trozkisty, verdi e socialisti.
E’ avvenuto in Spagna, con il tonfo dei socialisti e il trionfo della sx radicale di Ada Colau, Podemos e Izquierda unida.

Stefano Feltri: In Italia la sx non c’è più. L’ha distrutta Matteo Renzi, ma anche i vari D’Alema e tutta la cricca di Liberi e Uguali che è uscita dal Pd perché non condivideva la visione monarchica del renzismo che metteva ai margini la loro oligarchia polverosa. Ma non c’è una sx radicale competitiva, un Corbyn che scali il partito, un Melénchon che incarni, da sx, la novità populista.
Il Pd non è più un partito di sx da tempo. Renzi e i renziani hanno cercato la compagnia di Confindustria, non dei precari ai quali veniva spiegato, anzi, che l’abolizione dell’art. 18 era una buona cosa anche per loro. Il Pd non ha neppure provato a vincere queste elezioni perché non aveva nessun messaggio da dare.
Veltroni disse: “Sx è una bellissima espressione, rimanda alla condivisione del dolore sociale, alle lotte per la libertà, alla tensione verso l’uguaglianza. La sx moderna è riformista, è liberale, deve essere radicale nelle sue scelte e nei suoi programmi”. Ma la sx di Renzi, del Pd o di LeU non è stata liberale, non è stata radicale, non ha teso all’uguaglianza. (E’ stata liberista. Ha difeso i ricchi. Ha distrutto i diritti del lavoro, ha votato la riforma Fornero, ha beneficato le banche, ha rovinato i giovani, ha smantellato lo stato sociale, ci ha messi l’ultimo posto in Europa. Non ha inventato futuro.)
Checché dicano i media, i 5 Stelle non sono più visti come il partito degli arrabbiati. Hanno attratto un 33 % di voti di sx, perché la sx non dava risposte al malessere della gente. Era diventata solo il partito di potere di Renzi. Ai 5 Stelle è bastato prendere un po’ di professori per bene, rassicuranti, competenti, per togliere al Pd anche l’ultimo dei suoi vantaggi competitivi, cioè la reputazione di essere l’unica credibile “forza di governo”.
La sx ha perso, si è liquefatta. Si è arresa. Renzi ha sprecato un capitale di fiducia personale e una storia collettiva di cui non si è dimostrato all’altezza. E’ stato il becchino della sx (che con lui è diventata un partito liberista e per questo è morta).

ATTILA ERA CAVOUR
Marco Travaglio-7 Mar 2018
Ricordate Attila Di Maio e gli Unni grillini pronti al sacco di Roma e dell’Italia tutta con le loro orde di populisti, antieuropeisti, incompetenti, scrocconi, truffatori e impresentabili? Ricordate gli appelli, i contrappelli e i moniti del Partitone TTDM (Tutti Tranne Di Maio) per “fare argine” contro la calata dei terribili baluba, anche a costo di prendere sul serio un caso umano come Renzi e soprattutto riabilitare Berlusconi occultando le sue sentenze, le sue corruzioni, le sue frodi, i suoi finanziamenti alla mafia, i suoi disastri, le sue leggi vergogna, i suoi conflitti d’interessi, il suo rincoglionimento senile? Ecco, scordatevi tutto: Attila sta per diventare Cavour. Tutte le lingue di velluto che fino a sabato leccavano Renzi, Gentiloni, Calenda, Bonino, Boschi, Napolitano, Prodi e B., domenica e lunedì si sono riavvolte in attesa di fare i conti sui nuovi oggetti del desiderio. E ieri si sono srotolate per posarsi leggiadre sui neovincitori. Che però sono due, Di Maio e Salvini, il che spiega il surplus di prudenza che ancora tiene socchiuse le cateratte e frena l’ipersalivazione generale: meglio, in attesa del governo, portarsi avanti con leccate “di posizione”, hai visto mai.
Il “rompete le lingue” lo dà Sergio Marchionne, fedele alla linea del vecchio Senatore Agnelli: “Noi siamo governativi per definizione”. Prima dà il calcio dell’asino all’amico Matteo: “Non riconosco più il Renzi di un tempo”, proprio mentre, con le dimissioni senza dimissioni, si conferma più che mai quello di sempre. Poi aggiunge: “Paura del M5S? Ne abbiamo passate di peggio” (cioè tutti i governi precedenti, regolarmente appoggiati dalla Fiat e da Marchionne). E ancora: “Salvini e Di Maio non li conosco, ma non mi spaventano”. E ora chi lo dice a quelli de La Stampa, che fino a ieri lottavano come un sol uomo contro le fake news dei famosi hacker russi al servizio di Putin pro Lega&5Stelle? Al segnale convenuto, anche Vincenzo Boccia, il Presidente di Confindustria che vaticinò l’Apocalisse in caso di vittoria del No al referendum e dei populisti alle elezioni, spiega che aveva scherzato: “Il M5S è un partito democratico, non fa paura”, e quanto all’orribile reddito di cittadinanza (già demonizzato come stipendio ai fannulloni), se ne può parlare. E i giornaloni non si son fatti cogliere impreparati: già ieri erano pronti alla pugna, pancia in dentro e lingua in fuori. Johnny Riotta, trascurando la Task Force contro le fake news putiniane, rende omaggio su La Stampa al grande “Gianroberto Casaleggio”, che aveva intuito la fine del XX secolo e “anticipato questa dinamica nei suoi scritti”.
Poi s’inchina al “trionfo 5Stelle, che annichilisce le riforme di Renzi e il ventennale fascino elettorale di Berlusconi” e “ha radici politiche profonde e rispettabili” perché “tanti elettori detestano un sistema di disoccupazione e scarsa meritocrazia… La corruzione, la litigiosità, l’arroganza solipsistica che hanno diviso, prima la dx da Berlusconi, poi la sx da Renzi, sono la corrente che raduna gli elettori 5Stelle: ma la forza che li compatta è il senso di identità comune, il sentirsi ‘altro’ davanti allo spirito del tempo”. Perbacco. “È giusto – turibola il Cortigiano Johnny –, ed è bene per la democrazia, che tocchi adesso a Luigi Di Maio il compito di tentare la formazione di una maggioranza di governo”. Apperò. È l’aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende: “Come Kagemusha, antico condottiero morto che doveva riapparire, grazie alla sua armatura, alla battaglia di Nagashino, gli elettori di Di Maio hanno seguito la bussola del simbolo-identità, chiunque ci fosse dietro”. Corbezzoli. Appena più prudente il direttore Maurizio Molinari, che teme qualche rischio per l’adorato Occidente, ma vede pure in un governo a 5Stelle, “figlio dello scontento sociale” (ma va?), “l’opportunità di riforme sociali”: l’esatto opposto di quelle antisociali (Fornero, Jobs Act, art. 18) sempre appoggiate da La Stampa. In attesa di notizie da Putin e dagli hacker della Lubjanka, Iacoboni tenta un allarme perché “Assange si congratula” con Grillo (brutto segno): ma appare un po’ isolato. Sergio Staino, che sull’Unità disegnava Grillo con la svastica, ora vede Berlinguer che dà la linea al Pd: “Sostituite Renzi con qualcuno che sa fare politica e alleatevi con i grillini. Per tanti elettori è un voto di speranza, quella speranza che non avete saputo dar loro voi!”.
Su Repubblica, Mario Calabresi ammette di essere fra gli sconfitti, ma poi spiega: “Per metà dell’Italia l’unico cambiamento possibile sono i 5Stelle… il grido di chi si sente escluso dal futuro e non ha più alcuna fiducia nelle politiche tradizionali” (e figurarsi nei giornaloni che le hanno appoggiate perinde ac cadaver). Francesco Merlo dà l’estrema unzione all’ex amato Matteo, “eroe suonato” di un “mondo tramortito”, nonché all’ex “amazzone” Maria Elena, in lacrime “perché finisce un mondo che è fatto di buone maniere, di educazione e di civiltà”, ma soprattutto di buone “letture” (Chi di Alfonso Signorini e i bilanci falsi di Banca Etruria). Gli fa eco sul Corriere un altro ex fan di Matteo, Aldo Cazzullo, officiando le esequie dell’“ex fuoriclasse alla ricerca del tocco magico perduto” e ormai “in agonia”, che “a un diciottenne appare come Andreotti”. Sul Messaggero, Virman Cusenza bacchetta chi non ha “voluto cogliere il cambiamento radicale cominciato nel 2016 con la vittoria del No” ed “erroneamente collocava sotto le insegne del populismo” M5S e Lega. Ce l’avrà mica col suo giornale? Gran finale: Scalfari, che prima sceglieva B., ora preferisce Di Maio, “leader della grande sx moderna” e forse al prossimo giro “lo voto”.

Sconfitti Franceschini, Orfini, Serracchiani, Minniti, Bellanova, Sgarbi, Bonino, D’Alema, Lorenzin, Fedeli, Formigoni, Minniti, Barra, Pinotti, Grasso, Polverini, Della Vedova…La Bonino faranno di tutto per salvarla e lo stesso Franceschini si salverà perché capo gruppo). Ma la bocciatura e la vergogna restano. La nostra speranza sarebbe di non vederli più.
Dal che si vede l’abisso che separa i ponti d’oro che i media fanno a queste persone, trovando loro meriti inesistenti, e la valutazione reale che la gente ne ha. Se i palinsesti televisivi tenessero conto del biasimo popolare, questa gentaglia sparirebbe anche dagli ultimi talk show televisivi.
.
Prima che il gallo canti tre volte uno del PD l’avrà già sputtanato su twitter.
Renzi sta’ sereno!
chiagia
.
L’A.G.E.S.C.I. Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani ha chiesto a #Renzi di non dire mai più che da piccolo ha fatto il boy-scout.
LVIX1

Napolitano: “Questa è una crisi difficilissima”. Non ha preso per niente bene il fatto che gli italiani possano anche votare.
antonio carano

Renzi non parteciperà alle primarie PD. Si candiderà direttamente a Pechino. PaoloGrazioso

LA QUARTA PROFEZIA DI FASSINO: “Mi pare difficile un governo del M5S”.
Vale la pena ricordare la sua prima profezia, nel lontano 2009: “Se Grillo vuol fare politica fondi un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende”
GRAZIE PIERO! Continua così.

Renzi ha fatto finalmente una cosa di sinistra: ha perso.
giulysua
.
SENATO
M5S 32,2%
Partito Democratico 18,9%
Lega 17,73%
Forza Italia 13,93%
Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni 4,35%
Liberi e Uguali 3,37%
+Europa 2,59%

CAMERA
M5S 31,79%
Partito Democratico 19,27%
Lega 17,93%
Forza Italia 14,41%
Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni 4,27%
Liberi e Uguali 3,24%
+Europa 2,38%

Actorus
Pd al 19%
Renzi alla Leopolda: “Non consentiremo ai vecchi dirigenti di riportare il Pd al 25%”
È fantastico!
.
Manlio di Stefano.
Renzi: “Dopo 14 anni è impressionante che a Firenze continuino a votarmi”.
Esatto Mattè, è proprio impressionante.
.
Mattarella: ”Ragazzi, ho un’idea! Sei mesi governa Di Maio e sei mesi Salvini!”

Gli hacker russi hanno provato a orientare le elezionepolitiche2018 Dopo poche ore hanno inviato un messaggio: “Oh, raga, nun ce capiamo un cazzo, ce sta a scoppià la testa…”
.
Arsenale k
Le idi di marzo: “insomma noi eravamo lì che combattevamo il fascismo togliendo tutte le scritte dai monumenti e la gente invece continuava a distrarci con problemi immaginari tipo la disoccupazione, la fame e altre cazzate del genere. Insomma non ci hanno votato, ‘sti scimuniti”

Da un’analisi approfondita sui voti del PD, si evince che neanche le nonne di Renzi hanno votato per lui.
sempreciro
.
Partono gli analisti: “Se si uniscono i partiti di centro dx con i partiti di csx, i venusiani e i rettiliani, si arriva al 45%”
LVIX1
.
Paolo Catti De Gasperi
I “commentatori ” hanno toppato quasi tutti negli ultimi 5 anni. È dal 2013 che scambiano i loro desideri per realtà. Sono miopi e presbiti e le loro fonti di conoscenza sono dentro ai palazzi e non nelle strade, non meno dei politici. Quante volte hanno dato per morto M5S ?! E c’è perfino qualcuno che ancora ritorna sul tema …. Abbiamo una carenza grave non solo di politici ma soprattutto di giornalisti con occhi aperti e schiena diritta. Che Confindu6stria viri di boa e si butti verso i 5 stelle non meraviglia, è naturalmente è geneticamente filo governativa e così deve giustamente essere, ma che pena le giravolte di Scalfari & soci e dell’intellighenzia da riporto!

VOLTAFACCIA
Il Presidente di Confinustria Boccia si è riposizionato in due giorni: ” Il M5S è “un partito democratico, non fa paura”. E cambia idea anche sul reddito minimo di cittadinanza.
Marchionne ha già scaricato Renzi: “Non riconosco più il Matteo Renzi di un tempo. Salvini e Di Maio non li conosco, non mi spaventano. Ho grande fiducia nel futuro del Paese. Credo che ce la farà. Troveremo la strada per andare avanti”(e la cavallette?).
.
JJII: Che a dispensare patentini di democraticità siano due personaggi da anni in prima fila nella demolizione della qualità della democrazia in Italia, è di per sé grottesco.
Che poi lo facciano per ingraziarsi chi potrebbe governare il Paese è solo la conferma della loro piccolezza morale e intellettuale.
Siamo già stati sdognatati? In due giorni?? E le cavallette? Lo spread? L’Apocalisse?

BERSANI. LA FINE DI UN UOMO OPACO
Dopo aver tentato di privatizzare l’acqua pubblica, aver tentato di stravolgere la costituzione, l’aver contribuito a distruggere lo statuto dei lavoratori, aver tentato di riacchiappare i nostalgici pd, domenica si è fatto persino annullare il voto al seggio elettorale. C’era chi definiva questi personaggi inetti? Forse aveva ragione.
Paola

(Quando vinse la Brexit, Camerun dette IMMEDIATAMENTE le dimissioni. Renzi doveva dimettersi IMMEDIATAMENTE dopo la sconfitta al suo referendum, referendum che per di più aveva legato alla sua persona. C’è poco da gioire: questo non si schioda più. Povera Italia! Renzi è il chiodo più lungo della sua bara).

Il più grande inganno che il diavolo ha fatto all’umanità, è stato fargli credere di essersi dimesso.
LVIX1
.
GABINETTI INTASATI

Dunque Matteo si è fatto eleggere Senatore dopo aver tentato di abolire il Senato e convoca un Congresso del suo partito dopo essersi dimesso da segretario del suo partito e dopo aver subito una sconfitta epocale pretende di essere l’ago della bilancia della nuova coalizione. Solo un piddiota può non vedere che c’è qualcosa che non torna. Questi ormai sono così obnubliati che rischiano di votarlo di nuovo. L’accecamento è una brutta malattia che a volte non ti fa vedere la buca dove ti vai a schiantare.

CONSIGLI NON RICHIESTI
Marco Travaglio
Siccome saper vincere è ancor più difficile che saper perdere, azzardiamo qualche consiglio non richiesto a Luigi Di Maio e ai 5Stelle. Che di solito leggono pochino, ma hai visto mai.
1. Decidete una volta per tutte cosa volete fare nella vita. Se – come sembra – volete governare per davvero, levatevi subito quella faccia da padroni del vapore che qualcuno di voi ha messo su dopo la vittoria alle elezioni. E fatevi, in questo e solo in questo, un po’ più democristiani di quanto già non vi siete fatti: più umili, duttili, elastici e generosi. Che avete stravinto lo sanno tutti, che senza di voi è quasi impossibile fare un governo lo dicono i numeri, dunque è inutile continuare a ricordarlo con le espressioni del volto e le smargiassate tipo “Sono gli altri che devono venire a parlare con noi”. Anche perchè, se poi non ci viene nessuno, toccherà a voi andare a parlare con qualcuno.
2. Non abbiate fretta. Al Quirinale c’è un signore che ha i tempi biblici della Dc e di Santa Madre Chiesa e sa benissimo quel che presto imparerete anche voi: il tempo lenisce ogni ferita e smussa ogni angolo, quindi oggi la migliore cura è il rinvio.
3. Ottima la scelta di non rispondere al telefono ai leghisti che vi cercano: un’alleanza con Salvini (data per certa dai giornaloni, dunque falsa) era già contro natura prima, ma lo è ancor di più dopo il voto. Salvini aspira a fare il capo del centrodestra e non ha interesse a uscire da quel perimetro. E voi, svuotando il Pd, avete incamerato altre centinaia di migliaia di elettori di centro e di sinistra. Quindi il vostro, di perimetro, non può che essere quello un tempo presidiato dal centrosinistra.
4. Lasciate perdere le riforme costituzionali, anche parziali, che vi alienano le simpatie di tutto il mondo del No al referendum di Renzi e comunque non otterrebbero mai il 51% né tantomeno i due terzi in un Parlamento così balcanizzato. Il vincolo di mandato e anche il lodo Zagrebelsky (dimissioni dal Parlamento per chi passa dall’opposizione alla maggioranza o,più raramente, viceversa) hanno un senso nei sistemi maggioritari, dov’è chiaro il confine fra maggioranza e opposizione. Non nel proporzionalismo incasinato del Rosatellum, dove voi stessi, per governare, dovete chiedere aiuto alla concorrenza.
5. Parlate poco di formule e molto di contenuti. Dopo la Direzione Pd di lunedì, quando si capirà – forse – chi comanda in quel manicomio, presentate ai Dem, ai loro satelliti e a LeU una proposta che non possano rifiutare. Cioè 10 cose concrete e praticabili da fare insieme. Cioè: reddito di cittadinanza (magari in forma graduale) al posto degl’inutili 80 euro, delle altre mance renziane, dei soldi a pioggia alle grandi imprese e dell’abolizione dell’Imu sulle prime case dei benestanti e dei ricconi; ripristino dell’articolo 18 là dove c’era prima di Renzi;
norme draconiane contro la corruzione e l’evasione (valgono due o tre manovre finanziarie); legge blocca-prescrizione dei reati; legge elettorale per restituire il diritto dei cittadini di scegliersi i parlamentari, con modico premio di maggioranza;
chiusura del Tav Torino-Lione, inutile per lo stesso Osservatorio del governo; nuove norme sull’immigrazione, per una gestione ordinata e rigorosa dei flussi, un’accoglienza alla tedesca e un accesso più facile a chi viene per lavorare (magari, perchè no, confermando Minniti al Viminale). Se poi il Pd rifiuterà, dovrà spiegare il perchè agli elettori superstiti.
6. Anticipare gli aspiranti ministri è stata una mossa elettorale vincente, ma alcuni di essi possono accontentarsi di fare i sottosegretari. Ora che la possibilità di un governo è concreta, allargate la squadra a personalità prestigiose che difficilmente potevano dirsi disponibili prima del voto. Vi aiuterebbero a raggiungere meglio i mondi e le culture che arricchiscono sempre, a prescindere dai tornaconti del momento.
7. Aiutare il riconfermato governatore del Lazio Zingaretti a completare la sua maggioranza (che per ora non c’è) su un programma condiviso faciliterebbe il dialogo col Pd derenzizzato e darebbe una mano alla sindaca Raggi su tutti i problemi di Roma che investono la Regione, come già avviene in Piemonte con la collaborazione fra Chiamparino e la Appendino.
8. Ignorate le sirene dei poteri forti voltagabbana che vi blandiscono per mangiarvi vivi, ma anche le scomuniche dei residuati bellici dei giornaloni, che hanno digerito senza neppure un ruttino due governi Pd-Berlusconi e altrettanti Pd-Verdini e ora fanno gli schizzinosi su Di Maio. La loro credibilità agli occhi degli elettori, vedi il referendum costituzionale e le elezioni di domenica, è zero.
9. Non esagerate col doppiopetto e la moderazione: giusto cambiare linguaggio ed evitare gli insulti del passato, ma senza annacquare alcuni punti fermi del programma: gli elettori vi hanno votati per quelli, oltreché per affossare questo sistema marcio. Anche da Palazzo Chigi, se mai ci arriverete, si può essere di vaffa e di governo.
10. Avendo mandato tutti a fare in culo (peraltro ricambiati con gli interessi) e non avendo mai inciuciato con nessuno, voi 5Stelle siete gli ultimi con cui tutti gli altri vorrebbero fare un governo. Ma fra qualche settimana gli altri, belli comodi sui loro Aventini a vedere l’effetto che fa il loro Rosatellum studiato apposta per l’ingovernabilità, capiranno che il cerino acceso è nelle loro mani e che l’alternativa è votare subito. Cioè rimettere in gioco la poltrona faticosamente arraffata e rischiare l’estinzione definitiva. E allora saranno pronti a tutto: non solo a scordarsi i vaffa, ma anche mandarsi a fare in culo da soli.
FQ 9 marzo
II 59 % dei piddini vuole andare col M5S, questo fa pensare che in caso di nuove elezioni molti di loro voterebbero direttamente Pd, anzi se Renzi continua a restare attaccato alla poltrona, possono pure aumentare.
A proposito del mantra ripetuto a iosa che i 5stelle sono incapaci e incompetenti, il risultato dei votati dice che : i 5stelle più presenti in Parlamento sono gli avvocati, ci sono poi moltissimi chirurghi, pediatri, ortopedici, docenti universitari, ricercatori, ingegneri e ci sono anche molti giornalisti..
Alla fine quelli più incapaci e incompetenti sono proprio i piddini, ma anche i leghisti non scherzano.

LA DIREZIONE
Marco Travaglio-11 Mar 2018
Ma come, ma perché? In fondo abbiamo fatto due governi con Berlusconi e due con Verdini&Alfano. Dato appalti senza gara a (e preso soldi da) Mafia Capitale. Creato 390mila esodati con la Fornero. Impiccato l’Italia al pareggio di bilancio in Costituzione. Fregato Prodi sulla via del Quirinale con 101 o più franchi tiratori e schifato Rodotà, per riesumare Napolitano e B.. Approvato due leggi elettorali da vomito: una incostituzionale (Italicum), una demenziale (Rosatellum). Tentato di abolire le elezioni del Senato per riempirlo di sindaci e consiglieri regionali perlopiù inquisiti, spacciando il tutto per “riforma costituzionale”. Abolito per finta le Province con la legge Delrio che cambia loro nome, non passa le competenze ad altri enti, ma abolisce le elezioni per i consigli. Varato la riforma Madia della PA, subito demolita dalla Consulta. Accorpato la Forestale all’Arma, con zero risparmi e più inefficienza. Riformato i musei innescando guerre nei Tar. Punito i conflitti d’interessi così bene da non sfiorare quello di B.. Abolito l’Imu sulle prime case anche per i ricchi. Buttato 10 miliardi l’anno per gli 80 euro.

Condonato gli evasori con la voluntary disclosure e la rottamazione delle cartelle Equitalia. Triplicato la soglia di contanti da mille a 3mila euro. Alzato vieppiù i tetti di impunità per l’evasione fiscale. Riscritto il falso in bilancio con mille scappatoie e soglie altissime di impunità. Cancellato l’interdizione perpetua per gli amministratori di banche fallite (tipo papà Boschi). Regalato miliardi alle banche private aumentando il valore delle loro quote in Bankitalia che dovrebbe controllarle. Fatto pasticci indicibili sul bail-in europeo e sulle banche decotte, lasciate marcire fino al referendum 2016, quando il conto era salito a 20 miliardi. Regalato 80 miliardi in tre anni ai soci di Confindustria fra sgravi fiscali e incentivi. Sbloccato 45,5 milioni di fondi ai partiti con bilanci opachi. Donato miliardi ai signori delle autostrade con aumenti record delle tariffe. Gettato 14 miliardi per quei bidoni volanti degli F-35 a prezzi raddoppiati. Dilapidato 150 milioni per l’Air Force Renzi. Rinnegato la nostra legge Richetti sui tagli ai vitalizi. Favorito Mediaset rinviando di 18 mesi il cambio di tecnologia digitale e imbottendo le tv berlusconiane di pubblicità istituzionale sottratta al web. Insabbiato i decreti attuativi alla legge anti-slot, aumentandole di 30mila unità e autorizzando altre 60 mila sale giochi. Fermato la riforma Rc Auto per non disturbare gli assicuratori. Omaggiato le coop con l’ok al prestito soci, attività bancaria non autorizzata e non vigilata.

Dimenticato i decreti attuativi della legge sul cinema. Devastato la scuola con la Buona Scuola: deportazioni di insegnanti, bonus-merito con criteri misteriosi e chiamata diretta pressochè impossibile. Regalato manodopera gratuita alle imprese con l’alternanza scuola-lavoro. Cancellato l’ar.18 dello Statuto dei lavoratori, autorizzato controlli a distanza sui dipendenti e gettato 30 miliardi in incentivi per assunzioni evaporate alla fine dell’effetto doping. Liberalizzato i voucher, poi cancellati per evitare il referendum Cgil, infine ripristinati. Deregolato gli appalti edilizi ed estrattivi con lo Sblocca-Italia. Paralizzato le commesse pubbliche con l’incasinatissimo Codice degli appalti. Sabotato il referendum anti-trivelle in mare. Fatto raffiche di decreti salva-Ilva per prorogare sine die le bonifiche ambientali. Decuplicato i migranti morti in mare passando Triton a Mare Nostrum. Svuotato la blocca-prescrizioni dei reati, che continuano a prescriversi. Riscritto il voto di scambio politico-mafioso e l’autoriciclaggio, ancor più difficili da punire di prima. Imbavagliato la stampa sulle intercettazioni e privato pm, giudici e difensori di gran parte degli ascolti, segretati a monte dalla polizia giudiziaria. Imposto alla polizia giudiziaria di comunicare le indagini ai superiori controllati dal governo, legalizzando le fughe di notizie ai politici. Tentato di concedere ai derubati la licenza di uccidere i ladri anche se scappano, ma solo nelle ore notturne.

Punito i magistrati con la responsabilità civile diretta. Prepensionato le toghe a 70 anni, gettando nel caos tribunali e procure, e poi allungato l’età pensionabile ai vertici della Cassazione. Depenalizzato lo stalking con modiche mance alle vittime. Reso ancor più molle il carcere duro (41-bis) per i mafiosi. Annacquato il Codice antimafia per limitare il sequestro dei beni ai corrotti accusati di associazione per delinquere. Varato tre svuotacarceri per tener fuori i condannati fino a 4-5 anni. Ridotto vieppiù la custodia cautelare anche per reati gravi. Introdotto il reato di tortura in forme così blande da non punire neppure casi come Diaz e Bolzaneto. Ingrassato assicurazioni, banche e grandi imprese con le spese legali riconosciute ai loro avvocati grazie alla legge sull’“equo compenso” (nata per tutelare i professionisti più deboli). Inguattato la legge contro il consumo del suolo. Accorciato la Salerno-Reggio per inaugurarla prima del referendum 2016. Rilanciato il Ponte sullo Stretto. Annunciato dopo il terremoto 2016 e mai varato il piano Casa Italia per mettere in sicurezza il territorio. Paralizzato le Asl con 10 nuovi vaccini obbligatori che molte Regioni non riescono a gestire in tempo. Rinnovato la missione di guerra in Afghanistan dopo 17 anni e centinaia di migliaia di morti, e aggiunto la missione Niger a guida Macron. Varato un decreto Trasparenza che aumenta i segreti di Stato. Renzizzato militarmente la Rai, che è riuscita a cacciare persino la Gabanelli. E altri capolavori.

Ma che volevano di più dalla vita i nostri elettori? Ma che gli salta in mente di votare 5Stelle o di chiederci di appoggiare Di Maio?

Travaglio aveva fatto un elenco dei misfatti di Renzi, ma credo che l’elenco sia molto più lungo.
Perché avremmo dovuto votare Pd?
(ci vogliamo aggiungere la concentrazione dei poteri nella persona di Renzi e della cerchia dei suoi amici più stretti? Quello che è successo con le banche che non solo non sono state punite per le loro truffe ma hanno avuto in regalo 20 miliardi nostri? Il tentativo di distruggere mezza Costituzione e di accentrare i poteri dello Stato nelle mani del solo capo del Governo? Lo scandalo del caso Consip che travolge lo stesso padre di Renzi e il suo più intimo amico Lotti? I due salvataggi con soldi nostri dell’Unità che poi è fallita lo stesso? La protezione a un delinquente condannato come Verdini? I 29 candidati condannati ma ripescati lo stesso? Lo scandalo di mafia capitale in cui il Pd c’è dentro fino al collo? Aver firmato con l’Europa il Patto Tryton con cui l’Italia si impegnava ad accogliere e tenere, lei sola, tutti i migranti del Mediterraneo? Continuare a rifiutare, ormai unica in Europa, il reddito minimo di cittadinanza che ci è’ stato chiesto due volte dall’Europa? Aver cancellato l’articolo 18 e i diritti dei lavoratori? Aver portato l’Italia per crescita all’ultima posto in Europa? Aver aumentato di 120 miliardi il debito pubblico? Aver imposto dopo la sconfitta di Renzi al referendum elettorale un governo Gentiloni con tutti gli stessi ministri di Renzi? Aver aumentato del 23% le spese per le armi ma aver diminuito e tagliato lo stato sociale? Aver ripetuto più volte che lo scopo di Renzi era di abolire del tutto lo stato sociale per una privatizzazione a 360°? Aver curato solo gli interessi delle banche e della multinazionali fregandosene di poveri, disoccupati, anziani e malati? Aver accorciato i tempi delle prescrizioni così che 10.000 processi l’anno vengono bloccati per termine dei tempi? Cercare in ogni modo di eliminare le intercettazioni che sono prova di reati? Aver fatto leggi sul lavoro senza neanche sentire i sindacati? Aver tagliato i fondi per la scuola e la sanità? Aver sparso a caso gli insegnanti per l’Italia? O aver deciso che gli impiegati dello Stato potevano essere trasferiti a 50 km di distanza? Aver lottizzato la RAI e cacciato chiunque non fosse asservito? Aver fatto sparire 28 milioni regalati dalla gente ai terremotati? Essersi totalmente dimenticati dei terremotati? Aver abbandonato la cura del territorio? Aver venduto l’aria e l’acqua alle multinazionali del petrolio e aver abbandonato la terra dei Fuochi e Taranto all’inquinamento che uccide? Avere un partito in cui ogni giorno vengono scoperti ladri e truffatori ma aver fatto delle leggi per cui nessuno di loro fa in carcere? Aver fatto il terzo sistema elettorale incostituzionale che ha creato 98 partiti col solo scopo di fare una grande ammucchiata per non far vincere il M5S? Aver patteggiato con Berlusconi per allearsi con lui dopo il voto? Aver candidato persone impresentabili come De Luca e suo figlio o la Boschi o Verdini o Casini? Essersi talmente inginocchiato davanti all’Europa che l’Ue Padoan nemmeno lo riceve? Aver fatto la buffonata degli 80 euro ritirandolo quando chi lo aveva ricevuto era diventato più povero?).

Qualunque statuto il M5S possa essersi dato, ci sarà sempre qualcuno che vorrebbe fargli delle correzioni.
Ma ogni regola ha la sua funzione e il suo scopo.
Una di queste regole, una delle più importanti, dice: Basta con una casta di politici professionisti, attaccati alla poltrona, che vivono solo per tenersela e che farebbero di tutto pur di restare in carica e che, in una lunga permanenza al potere, hanno imparato come diventare corrotti. La politica non deve essere più una professione. Per questo è stata creata la regola dei due mandati. Così chi farà politica dall’alto la farà in modo altruistico. sapendo che il suo ruolo avrà vita breve, al massimo due legislature, che, se saranno complete, lo vedranno al potere al massimo per 10 anni, poi lascerà il suo posto ad altri, permettendo un ricambio.
Ma avviene che il M5S abbia prodotto dei personaggi molto amati dagli elettori come Di Maio o di Battista e a molti piange il cuore pensare che un certo giorno dovranno andarsene a fare altri lavori essendo sostituiti da altri.
Questo sentimento di affetto è umano e comprensibile, ma sarebbe un errore rovinare una regola sana e buona dello statuto del M5S per timore che non ci siano più in Italia persone valide, oneste e simpatiche come loro.
Il M5S non deve essere un partito basato sul culto della personalità, non deve divinizzare nessuno, deve essere un gioco di squadra e deve avere un programma nato dal basso che rappresenta tutti e in cui gli eletti siano non portatori di se stessi ma portatori del gioco di squadra. E in questa squadra il capitano può cambiare senza che si perda lo spirito collettivo.
Sbagliano coloro che vogliono cambiare la regola dei due mandati. Vorrebbero far diventare il M5S uguale a tutti gli altri partiti. Il che vuol dire che del M5S non hanno capito proprio niente..

Massimo Giannini
Se si volesse sintetizzare il senso della conferenza stampa con la quale Renzi ha dato le sue ‘false’ dimissioni dal Pd, si potrebbe dire ‘come perdere perdendosi’. Nelle precedenti occasioni, quando Renzi aveva perso le sue sfide, aveva sempre usato toni alti, responsabili, era accaduto sia nelle primarie con Bersani sia col referendum costituzionale, Stavolta non è stato così. IL FINTO COMMIATO DI RENZI E’ STATO PENOSO. Non c’è stato un momento in questa presunta conferenza stampa il cui il segretario uscente si è assunto fino in fondo le sue responsabilità, riconoscendo tutti gli errori compiuti, prima e dopo il referendum costituzionale, riconoscendo fino in fondo quanti sbagli sono stati commessi nel costruire un partito a sua immagine e somiglianza fino alla formazione di liste elettorali infarcite solo di fedelissimi. Renzi dice invece: io mi dimetto ma resto qui fin quando non nasce il nuovo governo perché sono io l’unico garante che il Pd non si debba prestare a fare da stampella a governi delle forze antisistema, Lega e 5stelle, ieri purtroppo trionfatori di questa tornata elettorale. Così facendo, Renzi tiene in ostaggio un intero Pd e forse un’intera legislatura. Non tocca più a lui decidere quale sia la strategia. Nel momenti in cui annunci che te ne vai, intanto riconosci dove hai sbagliato e poi lasci ad altri la responsabilità, il peso, l’onere e l’onore di gestire la nuova fase. Per Renzi non è così. E questo conferma ancora una volta la visione distorta che ha di questo partito che è diventato davvero soltanto una formazione tagliata a sua misura, un partito personale, non il partito democratico ma il partito di Renzi. Non è così che si ricostruisce la sx italiana ridotta al lumicino. Non è così che si ridà anima, corpo, cuore e prospettiva ad un Pd che se oggi subisce questa Caporetto lo deve solo ed esclusivamente al segretario che ce l’ha portato.
.
Cesare Maria Ortis
Tutti pronti a cercare il perché 1/3 degli italiani hanno scelto M5S, nessuno a chiedersi perché non hanno votato loro. Una grande politica…..vedrete il botto se si torna a votare a breve. Ma non accadrà, vedo già gente pronta a incatenarsi alle poltrone]
.
Alessandro
A Renzi dell’Italia non frega niente.
Forse Renzi è sceso in campo per tutelare le banche, le multinazionali, le assicurazioni, la casta, le lobby, a danno dei cittadini. E’ legittimo pensare che lo abbia fatto per un suo tornaconto.
Renzi ha distrutto il Pd e ha resuscitato Berlusconi che tiene come suo riferimento privilegiato di relazione ove il cdx andasse al governo.
Renzi ha gabbato il Pd e tutti. A Renzi non frega niente del Pd; forse lo ha usato come uno zerbino per il suo trampolino personale di lancio.
Lui ha ottenuto il suo personale tornaconto formando il suo Partito di Firenze, portando con se tutti i suoi amici che ha piazzato dappertutto : Carrai, Lotti, Manzione, Nardella, Boschi, Bonifazi, Bonafè…
Forse prima o poi sarà sbattuto fuori dal Pd, ma lui se ne frega. Ha ottenuto il suo scopo e il suo potere che lui e i suoi fedeli fiorentini coltiveranno. Ecco, come PdC, per chi ha lavorato Renzi.

Effendi
Massima disistima per chi a concepito un mostro giuridico come il ‘rosatellum’ che impedisce l’esercizio della democrazia, e per chi lo ha vidimato, nonostante i gravi e reiterati precedenti.
Un plauso al sud che nonostante le mafie imperanti ha punito quel sistema (il pd) che lo ha relegato ai margini della vita nazionale.
Condoglianze ai ‘giornalisti’, braccio armato di Renzi e B.: la vostra faccia da funerale in TV non ha prezzo.

Big Grim
Negare che il M5S sta ottenendo un buon risultato significa essere menzogneri.
La percentuale del M5S ha un significato: ossia che, per fare un governo, è necessario passare per forza da loro.
A meno che, ovviamente, non si realizzi il Super-Mega-Ultra Inciucio di proporzioni cosmiche, quello del ”Tutti contro Uno”. Pur di non lasciare che il M5S arrivi al Governo. Ma sarebbe il primo caso al mondo in cui una forza politica che ha ottenuto più del 30% del gradimento, viene mandata all’opposizione. Rappresenterebbe inoltre un grande tradimento della volontà popolare. La cui responsabilità ricadrebbe tutta sulla Kasta. La quale dimostrerebbe, al di là di ogni ragionevole dubbio, che l’unica cosa che conta non è il pensiero della gente, bensì la brama di potere dei partiti tradizionali. Ed il desiderio dei loro membri di rimanere permanentemente incollati alla poltrona.

Il mio sogno è il sogno degli uomini di buona volontà.
La lotta tra bene e male è epica. E noi siamo epici quando la intraprendiamo. Sui nostri passi si segna la storia di tutti gli uomini di buona volontà. E se siamo qui, se combattiamo ancora, se non si perdiamo d’animo è perché il male non ha vinto. E grazie a noi non vincerà mai.

Com’è più grande e bello avere una passione nel cuore, che sia lo sforzo verso il meglio di tutti, che chiudersi in un vuoto nichilismo, senza fede e senza speranza, un egoismo sterile e arido, dove non si è di aiuto né agli altri né a se stessi.

I MEDIA ITALIANI SONO DI UNA VERGOGNA ASSOLUTA
Viviana Vivarelli
Si è tentata una campagna razzista di demonizzazione del Sud per dare una lettura nefasta dell’alto voto al M5S con insinuazioni razziste vergognose sui meridionali???? E’ una cosa di uno schifo inaudito!! La perversione e la malafede dei media si vede anche da qui: suonare delle grancasse per attrarre l’attenzione della gente su fatti inesistenti o insultanti così da abbassare ancora di più il senso etico e il livello dell’informazione. Che il Paese sia diviso in due è una enorme balla eppure su questa balla in questi giorni si stanno consumando centinaia di pagine di stampa e di ore di talk show. Che a Sud abbiano votato per il M5S perché sono dei fannulloni che vogliono campare senza lavoro è un insulto a milioni di persone. Perché non si dice piuttosto che il Pd in 5 anni ha perso 5 milioni di voti? Che non è mai andato male come con Renzi e che con lui ha raggiunto il suo minimo storico? Che il 59% di quelli che ancora lo hanno votato preferirebbero il M5S? Che il M5S è primo persino in Emilia Romagna? Che i militanti si sono sentiti offesi dalla candidatura di gente come Casini o Boschi? E ancora più offesi dal ripescaggio di impresentabili come de Luca figlio o Verdini? Che il Pd ci ha messi all’ultimo posto in Europa? Che dal 2017 persino la Grecia ha il reddito minino di cittadinanza e siamo rimasti noi l’unico Paese a non averlo e l’Ue ha fatto una riunione apposta per chiederlo a tutti e dunque apposta solo per l’Italia? E quale verginità i media hanno ancora la faccia di pretendere quando la cosiddetta informazione è tutta omologata e scesa a livelli bassissimi???

Gira la balla che Il fatto Quotidiano sia organico al M5S ma è e resta una balla messa su da chi vorrebbe una informazione a senso unico al 100% del tipo della Pravda o di Erdogan.
Ora Il Fatto Quotidiano ha alcuni giornalisti che non ci sopportano proprio come Padellaro, Pillizzetti o Colombo. Si salva solo con Travaglio, che ha pure dichiarato di averci votato ma che continua a credersi migliore di noi per cui insiste a darci i suoi insistenti consigli, peccato che, se avessimo seguito i suoi consigli, saremmo spariti da tempo, senza contare che le posizioni sull’Europa de IFQ o sono inesistenti o sono a favore di un totale neoliberismo, contro quello che dovrebbe essere uno sguardo di verità e di informazione.
Nei media italiani purtroppo non si salva nessuno per il semplice motivo che, o sono aggiogati dai partiti o non riescono a superare la mentalità partitica degli scambi, dei patti, delle poltrone, dei voltagabbana, senza capire che è proprio su questi elementi di corruzione che si fonda la crisi partitica italiana, che il M5S è l’unico che ne esce per un intento di trasparenza e di onestà e che, se noi diventassimo come gli altri su questi punti, non ci voterebbe più nessuno.
Ma qui nemmeno IFQ ci arriva.
Ormai lo abbiamo capito che ci sono dei punti su cui i media italiani, specchio di pochissimi partiti padronali assoluti, sono totalmente sordi: democrazia diretta, potere di controllo e di decisione al popolo con recall e referendum, onestà e trasparenza, lotta alle caste e al neoliberismo, difesa dei più deboli, disinteresse degli eletti e rotazione a tempi brevi con durata breve delle cariche, pulizia delle liste e lotta alla corruzione, difesa del lavoro e dello stato sociale, investimenti per aumentare il lavoro, rigide regole e divisione tra banche… Di tutti questi punti i media se ne infischiano, non ne parlano mai e il peggio è che nemmeno quelli che si presentano come di sx evitano ormai di parlarne come fossero non i fini che dovrebbero perseguire ma i loro incubi peggiori.
Questi, media e partiti, non solo hanno dimenticato le ideologie storiche da cui sono nati e le classi di riferimenti a cui chiedono il voto, non solo hanno solo tagliato qualunque legame coi loro elettori che non sia la mancetta o il voto di scambio o la corruzione, ma hanno sotterrato anche qualunque principio morale e sociale su cui si fonda una democrazia.

La proposta del Reddito Minimo di Cittadinanza è stata presentata al Senato dal M5S nel 2013 (legge 1148 del 2013), con la chiara indicazione delle sue modalità, delle sue condizioni, dei suoi scopi e delle sue risorse.
Le fonti finanziarie di questa legge sono state controllate dalla Corte dei Conti che ha dato il suo benestare, accettandole come buone.
La proposta di legge è pubblica, è su google, può essere letta e conosciuta da tutti.
Malgrado questa chiara evidenza e malgrado tutto sia chiaro e semplice da trovare, sono 5 anni che i giornalisti e i media continuano a chiedere cosa sia questo Reddito Minimo di Cittadinanza, continuano a chiedere dove troveremmo i soldi per pagarlo, continuano a insistere nel che il M5S non ha un programma e non si capisce cosa voglia realizzare, continuano a confondere il reddito Minimo di Cittadinanza col reddito universale, continuano a dire che il Reddito Minimo di Cittadinanza non esiste in nessuna parte del mondo, mentre ce l’hanno tutti i Paesi europei e dal 2017 anche la Grecia e l’Ue ha appena fatto una nuova direttiva affinché lo mettiamo anche noi.
Ora io mi chiedo se questa gente che manipola e inganna il popolo italiano ha la minima idea del fastidio che provoca e della figura di merda che fa, nel comparire ogni volta falsa, menzognera o ignorante come un gregge di capre.

Daniele Masini
Lasciamo perdere le coperture indicate dal movimento, se il reddito di cittadinanza viene approvato ha senso che ci sia ancora il reddito di inclusione? Ecco i primi 2 miliardi. Poi, ha senso che ci sia ancora la NASPI? Ecco altri 14 miliardi. Poi, ha senso che ci sia ancora la Cassa Integrazione? Ecco altri 4,6 miliardi. Chiedo scusa ai sindacati per aver proposto l’abolizione della cassa integrazione, lo so che ormai è diventata l’unica vostra forza visto che la cassa integrazione va autorizzata da un sindacato.
Dunque siamo già a 20,6 miliardi, io addirittura abolirei il bonus Renzi visto che la stragrande maggioranza delle volte va ai datori di lavoro che non lo danno ai dipendenti e lo compensano in f24, ma se propongo l’abolizione del bonus Renzi incorro nelle ire dei fortunati che hanno datori di lavoro onesti che lo erogano.
Ah dimenticavo, il bonus Renzi costa 10 miliardi di euro, è stato annunciato a marzo 2014 e attuato a maggio 2014, incredibile solo due mesi per spendere 10 miliardi l’anno.
Bene, adesso vi siete resi conto che è tutta volontà politica?
.
UNA MATITA VI SEPPELLIRA’
Josef.k
.
Contestare Silvio in topless è come cercare di affogare Dracula nel sangue 😦

E’ con viva e vibrante soddisfazione che annuncio che Grasso e Boldrini…

Comunque non per vantarmi, ma anche a me nel seggio hanno gridato “Scaduto!!” Ma era il documento d’identità.
SfigaCatrame
.
Avverto che questa è una photo-fake
Si fa per ridere
Salvini, Salvini, non ce l’avevi raccontata tutta!!

Diego Pretini IFQ
Non è solo un voto ma uno stravolgimento epocale: il sistema politico tradizionale vede modificati i suoi connotati. Il voto del 4 marzo è un crinale della storia, mette tutto sottosopra, ribalta una volta per tutte il tavolo. Non ci sono maggioranze in Parlamento, ma – in attesa delle cifre esatte alla fine dello spoglio – ci sono vincitori e vinti.
I vincitori sono i partiti considerati “anti-sistema”. Innanzitutto il M5S che secondo tutte le proiezioni sfiora il 33 %, una cifra da partito popolare di massa, come sono state Dc e Pci nella Prima Repubblica e come ambivano ad essere nella Seconda il Pdl e il Pd ma lo sono stati per molto poco. E’, molto più di 5 anni fa, un voto che chiede “cambiamento”. Un segnale che arriva soprattutto dalle zone più in sofferenza, come il Sud, dove i 5stelle superano diffusamente il 40 %. In alcuni collegi della Campania ci sono punte addirittura del 50 % e soprattutto il M5s ha davanti a sé la capacità di conquistare tutti i collegi uninominali del Meridione dove per i Cinquestelle è un oceano di voti: 47,3 % contro il 30 del cdx.
E’ poi il decollo definitivo della Lega, che prende il 17 e si siede al posto di capotavola della coalizione, staccando di 3 punti Fi, ferma un po’ sopra al 14. Salvini diventa il capo del cdx. Il Carroccio non solo doppia i berlusconiani in quasi tutto il Nord con percentuali tra il 25 e il 30 nel Triveneto e in Lombardia, ma è il vettore della coalizione in tutta l’Emilia e in Toscana. Non esistono più le Regioni rosse perché tra Emilia, Toscana, Umbria e Marche il risultato è – nel migliore dei casi – a macchia di leopardo, con il rosso che resiste solo in alcune città. demolite le larghe intese, inutile l’inciucio Renzi/B, cancellati i governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni).
Il primo sconfitto è Renzi che fa precipitare il Pd sotto il 20 %. E’ un disastro che riporta indietro il calendario di almeno vent’anni, ai tempi dei Ds. E’ un tracollo senza precedenti che dovrebbe portare Renzi alle dimissioni. Persino il suo vice, Martina, ha detto che è una sconfitta chiara e evidente. Il Pd non sarà il primo gruppo parlamentare e nemmeno il secondo: sarà il quarto. Il secondo sconfitto è Berlusconi: la sua presenza sulla scena politica rischia di essere archiviata con un lento spegnimento. Il 3° sconfitto è Liberi e Uguali. La sorte del grande progetto di sx sembra già segnata.
Regna il caos. Il cdx è in vantaggio come coalizione e quindi potrebbe ricevere per primo la chiamata di Mattarella. Di sicuro non sarà Tajani. Dall’altra parte c’è la prima forza politica del Paese che stacca la seconda di 15 punti. Il M5s sarà “il perno fondamentale del Parlamento” come dice Roberto Fico fino a ipotizzare che Luigi Di Maio possa diventare il primo Presidente incaricato. Ma i 5stelle non vanno oltre i 236 deputati: ne mancano parecchi per arrivare a 316. Forse la costruzione di una maggioranza durerà parecchio mesi.
L’altro tema è la quasi scomparsa della sx: il tracollo del Pd, il risultato asfittico di Liberi e Uguali, la fine del sogno di PiùEuropa, il partito di Emma Bonino, infine le listarelle alleate del Pd – Insieme di Verdi e Socialisti e Civica Popolare di Beatrice Lorenzin – che restano addirittura sepolte sotto all’1 per %.L’ala sx del Parlamento è ridotta a un lumicino.

In tutti i Paesi civili del mondo qualunque partito prenda anche solo un voto più del secondo partito governa. Solo in Italia sono riusciti a fare un sistema elettorale così criminale che il partito che supera il secondo del 10% non ha diritto a governare. Ma vi rendete conto quanto sono perversi e delinquenziali Pd e Fi che sono riusciti a votare con protervia questo Rosatellum oltre al fatto che per la terza volta hanno imposto al Paese un sistema elettorale incostituzionale!!
.
UNO STATO DI MALAFFARE
CONDANNATI E CANDIDATI

Benedetto
Ora basta però sostenere che i 5* sono un movimento di protesta! Siamo un movimento con una ben precisa connotazione politica, con un programma, con una leadership. Quindi Mattarella deve tenerne conto, altrimenti significa che vuole ignorare la volontà del 32% degli italiani. Abbiamo quasi doppiato, senz’altro stracciato il secondo arrivato, a pochi punti dalla prima coalizione, combattendo uno contro 4, e non posso credere che il capo dello stato possa ignorare questo successo. Da soli il 32% ! E… Bombetta: chi ha introdotto in politica il verbo “asfaltare” ? :-DDDDDD Com’era la storia ? Chi andava per suonare e fu suonato ? :-))) Sono curioso di sentire cosa s’inventeranno ora Fottolo e la sua banda per giustificare questa bastonata senza appello !!!

Nicola Morra: La faccia di Rosato era stupenda: grazie alla sua legge elettorale Renzi è riuscito a distruggere il PD.
Grazie Rosato!

Persino quello delle Iene che è contro di noi ha dichiarato:
“Nessun attacco alla Raggi ha funzionato. Non è andata così.
Nessuna diffamazione del M5S come partito fascista e populista ha funzionato. Non è andato così.
Nessuna esagerazione sui bonifici è servita a qualcosa. Non è andata così.
Nessun attacco a Grillo ha dato risultati. Non è andata così.
Il M5S è e resta il partito più organizzato che al momento c’è in Italia.

Fedeli: “Pensavo che andava più meglio.”

Paolo Becchi
Due grandi sconfitti: Berlusconi e Renzi. Due grandi vincitori: Di Maio e Salvini. Comunque vada a finire si tratta di uno schiaffo alla UE.

Big Grim
Negare che il M5S sta ottenendo un buon risultato significa essere menzogneri.
La percentuale del M5S ha un significato: ossia che, per fare un governo, è necessario passare per forza da loro.
A meno che, ovviamente, non si realizzi il Super-Mega-Ultra Inciucio di proporzioni cosmiche, quello del ”Tutti contro Uno”. Pur di non lasciare che il M5S arrivi al Governo. Ma sarebbe il primo caso al mondo in cui una forza politica che ha ottenuto più del 30% del gradimento, viene mandata all’opposizione. Rappresenterebbe inoltre un grande tradimento della volontà popolare. La cui responsabilità ricadrebbe tutta sulla Kasta. La quale dimostrerebbe, al di là di ogni ragionevole dubbio, che l’unica cosa che conta non è il pensiero della gente, bensì la brama di potere dei partiti tradizionali. Ed il desiderio dei loro membri di rimanere permanentemente incollati alla poltrona.
.
D’Alema ultimo a casa sua: stravince Barbara Lezzi del M5s
I renziani perdono le sfide nei collegi: sconfitti Franceschini, Orfini, Serracchiani, Minniti, Bellanova

Non ce ne libereremo mai
Non ce ne libereremo mai
E’ proprio vero che il Rosatellum è la scialuppa di salvataggio di quelli che la furia popolare avrebbe buttato nel cesso

Mario
Zucconi nuota nella bile stamane ! Lo spread non sìè nemmeno mosso-

IL COLTO E L’INCLITA
Zarja
Dopo attenta ed approfondita riflessione ed analisi dei dati possiamo, con viva e vibrante soddisfazione, affermare che il bomba fiorentino sia in grossa difficoltà a rendere funzionale le sinapsi per capire l’accaduto.
Ciò a causa della spirocheta pallida che si spinge fino al sistema cavernoso, secernendo degli aminobasici patogenati che agiscono sui glicosfingolipidi e generano delle interazioni elettromagnetofoniche quantisticamente volte al disaccoppiamento nevrotico attraverso la nucleosintesi bilaterale di sx, per cui l’ideazione si rappresenta in modo confuso.
Ma se la cosa la si osserva, dal punto di vista della sinapsi neuro-enterica, e la si descrive, in maniera sinaptica ed esa-cromatica assidua di portedinone, tutto si chiarisce da solo!
L’ha preso in C. . . . .
.
Il SuperVaffa
Marco Travaglio– 5 Mar 2018
E meno male che Grillo aveva chiuso l’èra del Vaffa. Ieri gli italiani, eroicamente in fila al freddo, anche per ore, nel tentativo di votare con la legge elettorale più demenziale del mondo, hanno urlato un gigantesco, supersonico Vaffa all’Ancien Régime che per mesi aveva tentato di convincerli a restarsene a casa, tanto non sarebbe cambiato nulla e ci saremmo ritrovati il solito governo Gentiloni. Invece a votare gli elettori ci sono andati eccome, a dispetto di tutto e di tutti, come già al referendum costituzionale. Hanno ignorato la propaganda terroristica dei “mercati”, che ancora una volta volevano insegnarci come si vota e soprattutto per chi (i soliti). Hanno smascherato i doppiopesismi di chi per tre mesi è andato a cercare le pagliuzze nell’occhio dei “populisti” e intanto copriva le vergogne degli altri al punto da riabilitare un vecchio arnese come Berlusconi. E hanno affondato, si spera definitivamente, questo sistema marcio dalle fondamenta. Ma al contempo hanno preso in mano la bandiera della Costituzione, della democrazia e della sovranità popolare, da tempo ammainata da un establishment geneticamente golpista. E hanno scompaginato i giochetti che il sistema, con i suoi mandanti internazionali e i suoi media a rimorchio, credeva di aver già concluso nelle sue segrete stanze, all’insaputa degli elettori.
I numeri sono ancora scritti sull’acqua: non solo le percentuali, ancora affidate (mentre scriviamo) a proiezioni molto parziali; ma anche e soprattutto la loro traduzione in seggi. Ma la tendenza che pare emergere è chiara: il Vaffa si esprime nel boom dei 5Stelle un po’ in tutta Italia (ma soprattutto nel Centro-Sud) e nell’ascesa della Lega che sorpassa ampiamente il bollito sicuro Berlusconi (soprattutto al Nord). Ma il vero cadavere politico uscito dalle urne (funerarie) è quello di Renzi che, nel breve volgere di quattro anni scarsi, è riuscito a trascinare il csx dal suo massimo storico (il 40,8% delle Europee del 2014) a un minimo molto prossimo all’irrilevanza. Al posto suo, qualunque leader di qualsiasi Paese del mondo si dimetterebbe all’istante per ritirarsi a vita privata – come peraltro s’era già impegnato a fare dopo la penultima débâcle, quella del 4 dicembre 2016 – e dissequestrare il suo partito, tenuto finora in ostaggio da una cricca di poltronisti metà incapaci e metà impresentabili.
Stavolta però il Vaffa, diversamente dal 2013, non è più un voto di protesta. È un voto costruttivo, di governo.
Chi vota Di Maio (e la sua squadra di professori e tecnici in doppiopetto, che ha regalato al Movimento un clamoroso recupero sul filo di lana) sceglie un programma certamente esagerato, rispetto ai vincoli dei bilanci pubblici e dunque delle cose possibili; ma di forte rottura rispetto ai quattro governi senza maggioranza che ci hanno ammorbato dal 2011 a oggi, facendo pagare i costi della crisi a chi non ha nulla o ha poco, per salvare i pochi che hanno molto. E lo stesso messaggio, appesantito e intorbidato dalle paure che le guerre tra poveri trasformano in xenofobia, arriva dal Vaffa che premia Salvini e la Meloni. Cioè quella dx “protettiva” e antiliberista che Bersani, inascoltato, chiamava “la mucca nel corridoio”, ma non è poi riuscito a contrastare né dentro il Pd né fuori, con la sx mai nata di Liberi e Uguali (troppo Uguali al passato, grazie anche alla plateale inefficacia mediatica di Piero Grasso). Nessuno pensa che i 5Stelle (o la Lega) abbiano in tasca ricette miracolose: chi li vota lo fa per dire basta a chi c’era prima e aprire la strada a qualcosa di radicalmente nuovo. La voglia di cambiare, a lungo repressa sotto il coperchio della pentola a pressione, esplode tutta insieme. E travolge il regime miope e arrogante che pensava di esorcizzare i rappresentanti delle enormi periferie sociali in rivolta, continuando a ignorarli con i loro milioni di elettori, a mostrificarli come baluba incolti e pericolosi, ad additarli come causa di tutti i mali, a escogitare ammucchiate sempre più improbabili per tenerli fuori dal governo, nella speranza che si estinguessero da soli.
Se questi dati ancora provvisori fossero confermati, potremmo già salutare alcune patacche che hanno infestato la campagna elettorale: la pompatissima rimonta di B. era un bluff (che l’ex Caimano fosse bollito non lo diceva nessuno, ma lo vedevano tutti); il ritorno del governo Gentiloni, visti i numeretti del suo partito, sarebbe possibile solo con i carri armati, o col tris di Napolitano al Quirinale; le larghe intese Pd&FI con centrini e bonini vari non arrivano al 50% dei seggi nemmeno se comprano qualche leghista e qualche fuoruscito pentastellato; l’invincibile armata di cdx e il suo conducator atterrato da Bruxelles a Fiuggi Antonio Tajani è ben lontana dall’obiettivo del 40%; la finta sx di Emma Bonino, che un tempo si faceva eleggere con il partito di Dell’Utri e faceva gruppo in Europa con Jean Marie Le Pen, era una bolla mediatica.
Il quadro che sembra emergere è piuttosto chiaro. I 5Stelle sono oggi quello che fu la Dc nella Prima Repubblica, poi Forza Italia nei primi anni 2000 e infine il Pd nell’ultimo quinquennio: il partito-capotavola che dà le carte. Hanno, da soli, la somma dei voti del Pd e di FI. Quindi nessuna maggioranza di governo è possibile senza di loro. E questo li carica di una responsabilità forse eccessiva per le gracilissime gambe di quello che ancora appare un gigante dai piedi di argilla. Si spera che, smaltita la sbornia da festeggiamenti, si calino subito nella nuova parte che gli elettori hanno loro affidato. Cioè che evitino di crogiolarsi nel mare di voti che hanno preso. Rinuncino alla tentazione di pretendere da Mattarella l’incarico per fare un improbabile governo “con chi ci sta”, cioè al buio. E comincino a lavorare per rendere possibile un governo alla luce del sole con chi sentono più vicino alle loro sensibilità e a quelle dei loro elettori, ma soprattutto ai bisogni dell’Italia.
.
Luca Telese
Da tre mesi a 24mattino spiegavamo perché il Rosatellum era suicida per il Pd. Adesso c’è la prova scientifica. 🙂

ESIBIZIONE ANCHE DURANTE IL VOTO DI RENZI

Questa è una fake photo, me lo dico da sola e lo ripeto: “E’ una fake photo! ”

Domenica 4 Marzo 2018, 46 milioni d’italiani al voto e un unico grido li accomuna: “Ma dove cazzo ho messo la tessera elettorale??”
SfigaCatrame
.
Bonino: “Aumentare l’Iva, reintrodurre la tassa sulla prima casa per tutti, cancellare le detrazioni. Siamo come una famiglia che deve pagare i debiti”. Emma, quante volte ti abbiamo detto di non accettare caramelle dagli sconosciuti e pastigliette da Soros? 24mattino

IL VOTO NULLO DI BERSANI
METTE LA SCHEDA NELL’URNA SENZA FAR STACCARE IL TAGLIANDO

E ANCHE LUI E’ SCADUTO!!!
e sarebbero questi i ‘capaci’?

TRAVAGLIO:
“Hanno la faccia come il curriculum”

Domande – Ma perché davanti a Mentana Di Battista stava su un trespolo e Berlusconi su un trono?
.
Scrive Alessandro Gilioli : …resta il fatto che il M5S in Italia ha assorbito forme di protesta multiple e anche diversissime tra loro, sia di dx sia di sx sia di niente. È insomma diventato il grande contenitore di ogni forma di alterità e contrapposizione a quelli che hanno governato l’Italia negli ultimi 25 anni, alternativamente o insieme. ..il M5S porta a casa i voti di protesta dalle motivazioni e dalle origini più disparate, dalla sx alla dx, passando per il vaffa generalizzato e senza colore. .. i 17 presentati ieri sono signori pacati e moderati, docenti e professionisti che – con poche eccezioni – non hanno mai messo piede a un Vaffa day e hanno probabilmente votato partiti diversi dal M5S, all’ultimo giro…Per l’economia il M5S propone una terna di keynesiani: Roventini, Tridico e Fioramonti. .. finalmente qualcuno propone una squadra economica marcatamente keynesiana, almeno come scuola di pensiero e propositi., una squadra decisamente di sx. Non ho capito bene quando noi della sx abbiamo abdicato, su questa cosa, e soprattutto perché. Mi viene il dubbio che questa abdicazione abbia qualcosa a che fare con il robusto sversamento di tanti voti popolari verso quel grande contenitore che è oggi il M5S.”


.
http://masadaweb.org

MASADA n°1912 17-3-2018 IL GOVERNO INESISTENTE

$
0
0

MASADA n°1912 17-3-2018 IL GOVERNO INESISTENTE
Blog di Viviana Vivarelli

Tornare alle urne – Situazione di stallo- Cosa dovrebbe fare il M5S- La realtà immaginaria –I dati assurdi del voto degli italiani all’estero -L’autoreggente – Scanzi e Renzi – Lo schifo della stampa italiana – Le perdite del Pd – Ma quale sinistra? – I ripescati -Il M5S e le alleanze vietate –Nuove e indispensabili regole del gioco – Un giusto passo: le Presidenze delle Camere

Abbiamo l’ennesima profezia di Fassino : Chi ha vinto le elezioni dimostri di saper fare un governo. Quindi è sicuro : i 5 stelle faranno un governo. (IFQ)
.
Mattarella sta studiando le ipotesi di Governo. Si sta allenando con il cubo di Rubik.
LVIX1
.
Salvini telefona a Di Maio: “Uè, terùn”.
Paolo Grazioso
.
Teresa Fusco
Lupi: “Una presidenza vada a Fi e un’altra a Pd” Nient’altro? Un thè .. un caffè??
.
Secondo l’Istat la disoccupazione scende.
Si sono dimenticati di avvisarli che possono anche smettere di sparare cazzate, tanto come si è evinto il 4marzo nessuno ci ha creduto.
LVIX1

TORNARE ALLE URNE
Viviana Vivarelli
Penso fermamente che nessuno dei nostri principi fondamentali debba essere abbandonato e che abbiamo un’unica possibilità: ritornare alle urne.
Sbaglia chi baratta il proprio onore, abbagliato da una possibile vittoria e per quella è disposto a buttare a mare i principi su cui si regge il M5S, e pensa di allearsi a dx o a manca. Se perdiamo questo principio fondamentale del nostro statuto, possiamo dichiararci falliti anche su tutto il resto e perdere quei valori e quella purezza per cui siamo stati votati da quasi 12 milioni di elettori e diventeremmo come tutti gli altri partiti, soggetti a quello stesso mercato di scambi che la prodotto la corruzione e la degenerazione partitica. La democrazia non è un mercato, e non è nemmeno una gara dove qualunque colpo basso è valido pur di vincere.
Chi non ha capito questo non ha capito nulla del M5S.
Possiamo vincere solo se rimaniamo fedeli a noi stessi.
E’ vero che c’è chi dice, non so con quanta verità, che le leggi votate dal M5S come dal Pd sono state un 25% mentre con la Lega c’è stata sintonia per un 50%, ma allearsi con la Lega vuol dire perdere metà dell’elettorato.
Occorre Ma, pensando alla perversione con cui sono stati fatti ben 3 sistemi elettorali, dubito che su un sistema elettorale più democratico e finalmente non incostituzionale possa trovarsi un consenso rapido.
Intanto bisognerebbe eliminare l’abominio delle candidature di condannati,
poi di quelle plurime lontane dal territorio di appartenenza,
della soglia bassissima che porta al proliferare dei partiti,
del ripescaggio di coloro che sono stati bocciati dal voto popolare ma ritornano in base al sistema impiantato dai partiti poltronari.
Il candidato deve essere rappresentante del proprio territorio. E questo non può essere che uno solo. Punto. E deve essere responsabile verso i propri elettori di base. Sennò che rappresentante è?
Condizione imprescrittibile: deve avere una fedina penale pulita.
Le coalizioni, ove ci siano, devono essere messe bene in chiaro ‘PRIMA’ del voto e non dopo, per garantire all’elettore un minimo di chiarezza e trasparenza.
Ci deve essere o il ballottaggio o il premio di maggioranza.
Deve essere ben chiaro chi è il capo del partito o della coalizione e questo sempre ‘PRIMA’ del voto e non dopo.
Deve essere riammesso il voto disgiunto.
Possibilmente deve sparire il voto degli italiani all’estero o esso deve essere sottoposto a controlli severi.
Solo il 32 % del milione di elettori ha votato e i risultati sono tanto strani da giustificare l’ipotesi di brogli:
in cima il Pd col 30% dei consensi, contro tutte le medie nazionali.
Dei 18 seggi, 7 sono andati proprio al Pd, uno solo al M5S, uno a Maie e Usei
Già il fatto che tanti abbiano votato Monti lascia senza parole. Monti???
No, così non va.

UN GIUSTO PASSO. LE PRESIDENZE DELLE CAMERE
Viviana Vivarelli
Per ora Di Maio ha indicato chi vorrebbe alle Presidenze di Camera e Senato e ha fatto benissimo, perché è il Presidente di ogni Camera che poi permette un giusto gioco parlamentare e l’osservanza o meno dei regolamenti (si pensi alle sconcezze fatte dalla Boldrini o da Grasso: canguri, ghigliottine, voti alla fiducia su leggi che per Costituzione lo vietavano, sospensioni immotivate…). Giustamente ha messo fuori gioco Berlusconi e Renzi, e altrettanto giustamente ha preso per sé la Presidenza della Camera e ha indicato Salvini, che è arrivato secondo, per quella del Senato. In questo modo Di Maio ha anche schifato le coalizioni, riconoscendo alla Lega i poteri che le vengono per essere arrivata seconda e staccandola da Berlusconi che ha accusato il colpo. E abbiamo dovuto vedere anche l’arroganza e la stupidità di Scalfari che esigeva per quei posti la Boldrini (del Pd che è arrivato terzo) e la Bonino (bocciata alla grande dagli elettori).
Fare le nomine dei Presidenti delle Camere è un adempimento indispensabile per il proseguimento della legislatura perché, in assenza di ciò, il Parlamento non può lavorare e il Presidente della Repubblica non può nominare il nuovo Governo. Solo che normalmente i due Presidenti sono eletti dai membri delle Camere, per cui le designazioni che Di Maio ha fatto in accordo con Salvini servono a concordare i voti necessari alle loro nomine.
I poteri dei due Presidenti sono altissimi. Il Presidente della Camera sceglie la Commissione permanente cui far esaminare i progetti di legge presentati alla Camera.
Insieme al Presidente del Senato nomina i membri di alcune importanti autorità amministrative (quella per la concorrenza e quella per la editoria e la televisione), del Consiglio di amministrazione della RAI, del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti.
Per prassi uno dei due Presidenti appartiene alla maggioranza e l’altro al maggior gruppo di opposizione (e non certo come vuole Scalfari al terzo partito o a un partito che nemmeno è arrivato al traguardo come quello della Bonino). A partire dal primo governo Berlusconi però si è tornati alla prassi di assegnare entrambe le Presidenze delle Camere a esponenti della maggioranza (vedi Irene Pivetti, Violante, Casini, Bertinotti). Quindi Di Maio avrebbe potuto prendere tutte e due le Presidenze e averne data una a Salvini prelude accordi di voto con Salvini, onore importante perché la Presidenza del Senato è la seconda più importante carica della Repubblica Italiana (seconda a quella del Presidente della Repubblica che ne fa le veci in caso di sua impossibilità).

COSA DOVREBBE FARE IL M5S
Viviana Vivarelli
L’unico con cui possiamo dialogare è Salvini.
Salvini non è scemo, si è attaccato a Berlusconi sperando nella vittoria del cdx, i risultati elettorali hanno dimostrato che Berlusconi è un morto che cammina e non si sta attaccati a un morto, si guarda altrove e Salvini ha sempre avuto un larvato interesse a prevalere su Berlusconi e ad essere l’unico leader del cdx. Di Maio intanto ha indicato Salvini per la Presidenza del Senato, il che vuol dire la seconda carica dello Stato, quindi ha onorato il fatto che sia arrivato secondo. Per come siamo messi, a Salvini conviene di più andare avanti coi 5stelle. Non ci sono solo i ministri, ci sono i sottosegretari e ci sono le leggi che sia M5S che Lega intendono fare e che possono fare di comune accordo, in primis una nuova legge elettorale con premio di maggioranza che consenta la governabilità a chi ha più voti.
Berlusconi rappresenta i più ricchi, la mafia e la massoneria, M5S e Lega invece rappresentano le classi media e bassa di questo Paese, una al Sud, l’altra al Nord; unire queste due Italie non sarebbe male. La Lega ha sempre avuto degli elementi ripugnanti che appartengono a Bossi, Borghezio e Calderoli, ma ha anche fattori che si possono istituzionalizzare in forma moderata come la diminuzione delle tasse e della burocrazia, una diversa regolazione degli immigrati, la lotta alla mafia, rapporti svincolanti con l’Europa. Rispetto al Pd, a parte Bossi e famiglia, non presenta la moltitudine di condannati, corrotti, mafiosi e massoni di Pd e Fi. Nei nostri confronti non è mai stata aggressiva come Pd e Fi né insultante come loro, semmai siamo noi che non sopportiamo certi estremi, ma Salvini li sta correggendo perché è furbo, intanto ha rinnegato l’antimeridionalismo e al Sud ha preso un milione di voti, questo vuol dire avere idee più avanzate di Bossi e compagni. Ha messo anche un nero nella Lega per smorzare il razzismo. Io credo che sia il M5S che la Lega possono portare avanti battaglie comuni e far sparire sia il Pd che Forza Italia. Certo il gioco è difficile e comporta un forte equilibrismo. Ma l’alternativa per noi è essere spazzati via perché non abbiamo i voti per governare e avere un Governo Mattarella, che sarebbe poi un Renzi-ter all’infinito non è una bellissima previsione.

Salvini recita e aspetta. Tutti i media sono a scrivere che il Pd è l’asse attorno a cui ruota tutto, ma è falso, il Pd è morto e sepolto e così Berlusconi. Gentiloni farà di tutto per non andare a nuove elezioni perpetuando i ministri di Renzi e il piano massonico ultraliberista di Renzi più che può. Invece noi, visto che non abbiamo i voti per governare (225 deputati quando ne occorrono 316), dobbiamo trovare qualcuno che voti con noi una nuova legge elettorale o saremo finiti, con un pessimo effetto sugli elettori ai quali si dirà che non siamo stati capaci di governare.
E’ falso che un proseguimento del Governo Gentiloni farà solo ordinaria amministrazione, è già scattato il decreto della riforma penitenziaria o salva ladri con benefici ai condannati, e si è già tentato di rilanciare le stesse modifiche costituzionali bocciate nel referendum. Questa gente è falsa e disonesta e dobbiamo sbarazzarcene prima possibile, e da soli non lo possiamo fare.

Non è stato ancora formato il nuovo governo e, se ciò non fosse possibile, avremmo un governo provvisorio sempre Gentiloni, sempre con i ministri di Renzi che dovrebbe occuparsi solo di ordinaria amministrazione in attesa di nuove elezioni, e invece abbiamo già due atti gravissimi che strasbordando dalla normale amministrazione: Franceschini propone di nuovo l’abolizione del Senato e la stessa riforma costituzionale che è stata bocciata dal referendum e Gentiloni fa ripartire la riforma Renziana delle carceri, che era stata sospesa prima delle elezioni, chiamata salva-ladri, che estende la possibilità di accedere alla misure alternative al carcere per i detenuti. Entrambi gli atti sforano da qualunque ordinaria amministrazione.

Purtroppo in un momento così delicato e col rischio di essere spazzati via per sempre, dobbiamo ringoiare i nostri risentimenti personali e sperare nell’abilità di Di Maio e della sua squadra di trarre dalla difficile situazione attuale il meglio possibile. Visto che questi delinquenti marciano in totale disonestà e non pensano ad altro che a cacciarci e diffamarci, portando avanti lo sciagurato piano ultraliberista di Renzi (altro che ordinaria amministrazione!) e non cambieranno certo l’infame Rosatellum per far piacere a noi, non ci resta che cercare voti ovunque essi siano e non c’è molta scelta. Ma gli esiti elettorali hanno cambiato il panorama politico e le sorti di chi si sentiva potente e ora è quasi azzerato e dobbiamo prendere i nuovi rampanti come possibili contraenti non di una alleanza, visto che questa non è possibile, ma di una battaglia in cui ognuno tenderà al proprio interesse.

Tutto il Rosatellum è stato pensato per le coalizioni, per aumentare il numero dei partiti e permettere a una accozzaglia, fosse pure di Renzi e Berlusconi, di far fuori il M5S. Ma i numeri che sono usciti hanno mandato all’aria il progetto, perché non esiste nemmeno una coalizione vincente, dunque il Rosatellum va cambiato perché non porta a nessun governo.
Ora, visto che non sono riusciti nel loro intento, tenteranno di rimandare le elezioni il più possibile, portando avanti il governo Gentiloni, fatto dai ministri di Renzi col programma ultraliberista di Renzi, il che, vista la sconfitta del Pd, equivarrà a un colpo di stato, visto poi che hanno già ripreso il decreto Renziano penitenziario e riproposto la riforma della Costituzione, per cui, se non cambiamo alla svelta il sistema elettorale, il Pd che è stato sconfitto continuerà a regnare come fosse stato il vincitore,
Salvini ha già detto a Di Maio che è d’accordo ad abolire i vitalizi. Non stiamo a fissarsi sugli stipendi dimezzati! Questi sono particolari che vedremo quando saremo al potere, ma ora non ci siamo e per arrivarci dobbiamo cambiare sistema elettorale e, siccome da soli non possiamo farlo, dobbiamo trovare qualcuno che come noi abbia un interesse e Salvini è l’unico. Non ci dobbiamo fare una alleanza insieme, dobbiamo solo unire i voti per una legge che fa comodo a entrambi: un sistema elettorale che permetta la governabilità o perché alza la soglia di sbarramento limitando le coalizioni o perché permette il ballottaggio o perché dà un premio di maggioranza a chi prende più voti.
Solo dopo, quando e se arriveremo al potere, potremo pensare a realizzare il nostro programma. Fino a quel momento ricordatevi che non abbiamo la maggioranza in Parlamento e qualunque legge proponessimo ci voterebbero contro facendo cadere subito il governo.

Quando tutti esultavano e dicevano che avremmo preso il 51 %, io sono rimasta fredda e ho predetto che col Rosatellum saremmo arrivati primi ma non avremmo governato. Quando tutti esultavano perché siamo arrivati primi, io sono rimasta fredda e sono stata anche insultata ma vedevo chiaramente che con 225 seggi alla Camera non sarebbe stato possibile presentare nessuna legge perché per farla passare occorreva la maggioranza che è di 316 voti, per cui ce ne mancano 61 e il governo a 5 stelle cadrebbe subito. Inutile farci le pippe, NON ABBIAMO ABBASTANZA VOTI PER GOVERNARE. Inutile poi sperare di trovare qualche partito che sia d’accordo con noi sul programma. L’invito di Di Maio agli altri partiti era un atto dovuto, ma sapeva anche lui che non sarebbe servito a niente. Prima che ci sbattano fuori e facciano un governo provvisorio a vita che intanto continua a portare avanti il piano ultraliberista di Renzi, possiamo solo trovare qualcuno in Parlamento che voglia unire i suoi voti ai nostri per far fuori il Rosatellum e permetta a chi vince di governare e poi tornare alla urne.

Noi non possiamo governare perché abbiamo solo 225 deputati dove ne servirebbero 316.
Il cdx da solo non può governare perché alla Camera la maggioranza richiesta è di 316 voti e ne ha solo 267.
La cosa tristissima è che, se si unissero cdx e Pd, Mattarella potrebbe dare il governo a loro. 267 + 107= 374.
Al momento, quello che mi conforta è che una accozzaglia cdx+Pd, è molto divisa su chi dovrebbe essere il Capo del Governo. Berlusconi non molla la sua pretesa di essere lui il capo del cdx, cosa che a Salvini non va, Maroni ipotizza un governo di cdx appoggiato dal Pd ma esclude che in tal caso Salvini possa essere premier. Tajani non lo caca nessuno. Berlusconi non vede l’ora di arrivare al 2019 quando finirà la sua sospensione dal Parlamento ma ormai Forza Italia è in caduta libera come lui e nemmeno la mafia lo considera più mentre vanno avanti i suoi processi. Renzi, anche se è arrivato terzo, è talmente presuntuoso da non cedere a nessuno. Tutta l’alleanza sarebbe massimamente precaria. Ognuno cercherebbe di fare le scarpe agli altri. E sicuramente schiferebbe talmente gli elettori che se mai dovessero esserci altre elezioni, questi non li voterebbe più nessuno.

Purtroppo non c’è molta scelta. Per governare ci vogliono alla Camera 316 voti e noi ne abbiamo 225. Non ci piove. Non saremmo in grado di fare nessuna legge o un governo a 5stelle cadrebbe subito. O abbiamo i voti della Lega almeno per fare una nuova legge elettorale, o Mattarella dà il governo al cdx più il Pd, o Mattarella finge di fare un governo di ordinaria amministrazione in attesa di fare una nuova legge elettorale e intanto sta lui al potere a tempo infinito coi ministri di Renzi che portano avanti il programma di Renzi e magari fanno la quarta legge elettorale incostituzionale contro di noi per metterci fuori per sempre.

Io capisco i sogni e i desideri e anche io sono una sognatrice, ma col 32,36 % non si governa, non si comincia nemmeno a governare. Certo potremmo andare a nuove elezioni e aumentare i voti ma bisognerebbe prima cambiare sistema elettorale, buttare via questo porcaio impossibile del Rosatellum e arrivare a un sistema che garantisca rappresentanza e governabilità.
I membri della Camera sono 630, la maggioranza è 316.
Il M5S ha 225 deputati, non bastano a fare niente.
Ma la Lega ha 122 deputati,
Insieme fanno 347 e con quelli possiamo sbaragliare qualunque partito.
Certo i nostri programmi sono diversi ma ci sono anche delle cose uguali, tanto che nella passata legislatura M5S e Lega hanno votato le stesse cose nel 50% dei casi.
Possiamo cominciare da quelle, e in particolare concordare insieme un nuovo sistema elettorale.
Salvini è l’unico è volerlo, gli altri di tornare alle urne non ne vogliono proprio sentir parlare perché temono una sconfitta ancora più grande, ma Salvini non è così legato a Berlusconi come dicono, in particolare ora che Berlusconi è sulla via dell’azzeramento totale.
Dunque si può fare….

LA REALTA’ IMMAGINARIA
Viviana Vivarelli (questa mail è stata pubblicata daIFQ)

Noi non viviamo nella realtà, viviamo in una narrazione della realtà.
Questa narrazione ci viene coartata da un insieme di poteri esterni, famiglia, amici, ambiente, media, che costruiscono, ognuno per la sua parte, una certa immagine della realtà. Quello che si forma nella nostra mente è un puzzle che può essere anche dominato da un solo colore, da una sola frequenza. Nessuno possiede la ricchezza multiforme e dettagliata della realtà. Noi vediamo solo qualcosa, parzialmente. E in base a quel qualcosa valutiamo, crediamo, votiamo.
A seconda degli in put che ci arrivano, si forma la nostra percezione dell’esistente, per di più deformata o informata dai nostri gusti, da tendenze anche irrazionali, da fantasie, illusioni, esperienze, memorie, associazioni consce o inconsce, relazioni…
Più questo quadro è ricco, più abbiamo speranza di avvicinarci a quella cosa infinitamente lontana che si chiama verità. Più questo quadro è povero di informazioni e nozioni, monocromo, unilaterale e a senso unico, più vivremo come in un sogno. Vivremo una non vita in una non realtà.
I media attuali tendono a darci una visione di questo tipo: unilaterale, povera di fatti, ripetitiva e plagiante, deformata, che è la visione della realtà che fa comodo al potere dominante, per cui l’elettore non vede le cose con i propri occhi, non verifica quello che sente coi fatti, ma vede quello che altri vogliono che veda, crede quello che altri vogliono che creda.
Più il potere domina i media ed è ossessivo e ripetitivo come un mantra sulle cose che vuole siano credute, su ciò che deve insediarsi nella testa e nelle viscere, su ciò che deve essere creduto vero senza confronto e senza verifica, più un popolo sarà immaturo, schiavo, non autonomo, dipendente, non in grado di valutare e scegliere.
La democrazia si gioca tutta sulla conoscenza. Conoscere vuol dire valutare. Valutare vuol dire scegliere. Senza conoscenza non c’è democrazia. Senza conoscenza non c’è verità. E si vive come sonnambuli che non smettono mai di sognare senza mai diventare persone vere consapevoli di quello che fanno.

L’AUTOREGGENTE
Marco Travaglio– 14-3-2018
Nessuno poteva ragionevolmente sperare che il Pd in Direzione trovasse una direzione, impresa improba tentata invano dai suoi 5 segretari in 10 anni (Veltroni, Franceschini, Bersani, Epifani, Renzi). Ma c’era almeno da aspettarsi che il politburo pidino individuasse le ragioni dell’ennesima disfatta elettorale, dopo quelle – mai analizzate – delle Amministrative 2016, del referendum 2016 e delle Amministrative 2017. Invece nessuno s’è nemmeno posto la domanda, per paura di trovare una risposta e di doverne poi trarre le conseguenze: e cioè il ritiro a vita privata di tutto il gruppo dirigente, Renziano e non. Meglio continuare a oscillare fra due tentazioni: quella demenziale di farla pagare agli italiani, così imparano a diventare improvvisamente “populisti”, a non capire le grandi riforme dell’ultimo quinquennio e a non apprezzare il boom economico che ne è seguito; e quella infantile di interrompere la partita appena iniziata e portar via il pallone, così se non giocano loro non gioca nessuno. Più illuminante del cosiddetto dibattito c’è solo la foto di gruppo con tutti i presunti e aspiranti leader che guardano nei rispettivi smartphone mentre parla l’inutile Martina, il Signor Nessuno scelto come segretario reggente da un non-partito pieno di non-idee e di non-prospettive (tutti, tranne Nicola Latorre, caduto comprensibilmente in letargo). Del resto, perché mai qualcuno dovrebbe ascoltarlo?
Stiamo parlando dell’ex ministro dell’Agricoltura, già “giovane turco” e sempre giovane vecchio, che dalla sx Pd si convertì al Renzismo il 4 dicembre 2016, con lo stesso tempismo di quegl’italiani che il 25 aprile 1945 uscirono di casa in camicia nera. Più che un reggente, un autoreggente. Uno che i giornaloni si sentono in dovere di definire “persona normale”, a scanso di equivoci. Uno che dice “opposizione” e tutti applaudono, fanno sì sì col capino, poi si precipitano davanti alle telecamere a dire: “Se Mattarella chiama, io ci sono”. Per un governo di scopo o del Presidente, di larghe intese o di minoranza, di dx o del M5S, di tregua o di balneazione: purché non si rivada a votare, sennò addio poltrona. Renzi invece, parlandone da vivo, annuncia: “Mi dimetto, ma non mollo”. Potrebbe aggiungere “Mangio, ma digiuno”, “Parto, ma resto”, “Ti abbraccio, ma ti prendo a calci”. Tipico di un pugile suonato che si crede ancora il padrone del Pd perché i neoeletti li ha nominati tutti lui e dunque sono suoi per sempre (come se l’altra volta i bersaniani, i lettiani e i prodiani non fossero diventati tutti Renziani): vediamo fra un mese quanti gliene restano, dopo il controesodo.
Cioè dopo la cura Mattarella: un misto fra due tecniche dell’arte culinaria a lentissima cottura – la frollatura e la mantecatura – che produce spezzatini talmente inodori e insapori da renderne irriconoscibili gli ingredienti. Intanto, per dirne una, il Corriere informa che ora Marianna Madia è “gentiloniana”: e la Madia, così giovane e così “botticelliana” (così la chiamavano i giornaloni quand’era ministra di Letta e di Renzi), è quello che sino a qualche anno fa era Mastella: un barometro ambulante che segnala dove tira il vento, essendo riuscita nel breve volgere di due legislature a essere veltroniana, franceschiniana, dalemiana, lettiana, bersaniana e Renziana. Quando sia saltata sulla scialuppa dell’Ong Gentiloni e chi siano gli altri migranti salvati dal naufragio, non è dato sapere. Ma, almeno mentre scriviamo (le ore 19.39 del 13 marzo), sta lì. Poi si vedrà.
Eppure, se volessero capire perché prendono scoppole ininterrottamente da tre anni, lorsignori non avrebbero che da leggere l’ultimo rapporto non della Terza Internazionale, ma della Banca d’Italia: siamo un Paese sempre più ingiusto e diseguale, col 5% di benestanti che controlla un terzo della ricchezza nazionale, mentre rischiano la povertà un quarto delle famiglie, che salgono a 4 su 10 nel Sud, ma raddoppiano anche al Nord rispetto a 10 anni fa. Che ha fatto il Pd negli ultimi quattro governi? Nulla per migliorare le cose, molto per peggiorarle. Infatti gli esclusi, che un tempo guardavano speranzosi a sx, ora votano orgogliosi 5Stelle e persino Lega. Si dirà: tutti i partiti socialdemocratici d’Europa sono in crisi. Vero: hanno contribuito a creare un’Unione europea che somiglia più a un bancomat per ricchi che a una comunità di cittadini e, quando servono soldi per aiutare i più deboli, c’è sempre qualche parametro o qualche trattato che respinge la richiesta. Ma il Pd è socialdemocratico? Mai stato. Né con Veltroni & C., né tantomeno con Renzi, che ha copiato paro paro il programma di B (infatti è ancora lì che tratta per un “governo di tutti”). Potrebbe diventarlo ora, tanto per cambiare un po’ e vedere l’effetto che fa. Come il Labour britannico che, passata la sbornia blairiana, s’è dato a Corbyn e gode discreta salute. O come i socialisti francesi, spariti dalla scena proprio mentre Mélenchon arrivava a un passo dal ballottaggio. Ma, alla Direzione senza direzione, nessuno ne ha parlato. Eppure è una legge della fisica politica: se la sx non fa la sx, ci pensa qualcun altro in sua vece. L’aveva capito il Bersani ultimo modello, anche se poi i suoi Liberi e Uguali, complice l’inadeguatezza di Grasso e l’eccessiva zavorra della vecchia “ditta”, sono apparsi poco Liberi e troppo Uguali al passato, e sono stati puniti. Ora, per completare la disfatta, manca solo un Pd che tratta Di Maio e Salvini come fossero la stessa cosa e riprende a inciuciare con B Magari con Calenda, figlio di Confindustria, di Montezemolo, di Monti e di Renzi, cioè dei quattro naufragi più catastrofici dopo il Titanic. Se è vero che Dio acceca coloro che vuole perdere, qui non sa neppure da chi cominciare: sono già tutti guerci.

SCANZI E RENZI

Renzi è sempre stata la più grande sbornia politica inspiegabile nella storia dell’Italia repubblicana. Un uomo politicamente senza pregi, privo di qualsivoglia qualità, goffo e caricaturale, arrogante e vendicativo, tronfio e circondato da una classe dirigente terrificante al cui confronto la Carfagna è Nilde Iotti. Eppure, se lo criticavi nel 2014, ti lapidavano. Da allora, com’era naturale che fosse, le ha perse tutte. Ma proprio tutte. Se avesse smesso dopo il 4 dicembre 2016, come del resto aveva promesso (come Boschi, Carbone, Fedeli e altri intellettuali), avrebbe fatto bene anzitutto a se stesso. Ma non ha smesso. E la slavina si è fatta gogna, e poi martirio, e poi strazio, e poi Armageddon. Una cosa meravigliosa. Rinfrancante. Persino esaltante, nella sua comicità. Ora però basta. Scendere sotto il 20 – anzi il 19 alla Camera – è una roba da annali dell’insipienza. Torna a Rignano e non farti vedere mai più, Matteo: c’è un limite anche all’andrearomano, cioè al ridicolo.
M5S. E’ il grande vincitore indiscusso. Il 32% o giù di lì è una cifra monstre, ancor più considerando che il 25% de 2013 pareva irripetibile e che l’anno dopo alle Europee sembravano già morti. E’ una vittoria che deriva dalla pochezza altrui, dalla stampa che continua quasi sempre a trattarli come ebeti fascisti (accrescendone il bacino d’utenza) e dal sentimento di “ci son rimasti solo loro da provare”. Dipende però anche da qualche loro merito innegabile: aver fatto davvero opposizione (come quasi mai ha fatto il csx), qualche bel profilo uscito in questi anni e l’idea radicata in molti che i 5 Stelle siano bislacchi e masochisti, sì, ma rappresentino comunque l’unica novità autentica del panorama politico.
Il M5S ha vinto, ma non ha i numeri in Parlamento. Secondo le stime, dovrebbe avere 230-240 seggi alla Camera e 110-120 seggi al Senato. Tantissimi, ma del tutto insufficienti. Se anche ricevesse l’incarico, con quali numeri potrebbe governare? LeU è impalpabile, mentre abbracciare la Lega significherebbe perdere in un giorno metà dei consensi. Di Maio può provare col governo di scopo, per poi – dopo il no di quasi tutti – sperare in una nuova legge elettorale. E quindi governare sul serio tra sei mesi o un anno. Ovviamente gli altri faranno di tutto per contrastarli, e la cosa per i 5 Stelle potrebbe anche essere positiva: più gli impediscono di governare, più loro crescono. Anche se Renzi, Berlusconi e i giornaloni non riescono a capirlo mica.
Di Maio e 5 Stelle devono essere furbi a non cadere nella più ovvia delle imboscate. Dargli il mandato, illuderli di avere i numeri e poi essere disarcionati dopo pochi mesi tipo il Berlusconi I o i due Prodi, che comunque avevano molti più parlamentari. Se i 5 Stelle mantengono la verginità politica su scala nazionale, al prossimo giro sbancano. Se invece si fanno fregare e “inciuciare”, al prossimo giro stravince la Lega.
Salvini. E’ l’altro grande vincitore delle elezioni. La Lega ha giusto un punto in meno del Pd alla Camera, sfiora il 18% e guarda dall’alto Berlusconi. Capolavoro politico. Salvini è il nuovo leader del cdx. Auguri.
Berlusconi. Più bollito del carrello di Carrù, è stato spedito in tivù dagli “amici” sperando che sapesse far tornare il Sole nel cdx. Stanco e ormai incapace persino di citare le cifre giuste che gli scrivevano sui foglietti, ha straparlato di “117 milioni di migranti arrivati nel 2017 in Italia” (neanche nella Bibbia), redditi di dignità di 12-13mila euro al mese (l’avrei votato subito) e “curve di Laser” (con Gundam alla Difesa, Mazinza Z agli Esteri e Jeeg Robot al Dicastero dei Rapporti col Parlamento). Crepuscolo.
A uno così, 14 elettori su 100 credono ancora dopo 24 anni. Vamos.
Meloni. Quando le dicevo in tivù che aveva le stesse chance di arrivare prima nel cdx che ne ho io di sostituire “Bonzo” Bonham nei Led Zeppelin, si inalberava. Me ne dolgo, ma non ero io ad aver torto. Ha preso poco più del 4%, neanche un quarto di quel che ha avuto Salvini e neanche un terzo di quel che ha arraffato B La Meloni, nel cdx, ha il peso che ha Musacchio nel Milan di Gattuso. E’ triste, ma lo accetti. E già che c’è si liberi di quelle carampane politiche chiamate La Russa e Santanché.
Grasso. Un altro grande sconfitto. Supera a fatica la soglia del 3 e in Parlamento sarà pressoché irrilevante. LeU paga la sensazione data di non essere né carne né pesce: più vecchia che nuova, è parsa quel che probabilmente è, ovvero un gruppo di transfughi che – lecitamente – aspettavano lo schianto del fantozziano Renzi per poi rientrare nel Pd. Non hanno poi aiutato certe facce, su tutte la Boldrini, sfolla-consensi come neanche Renzi.
Bonino. E qui mi viene da ridere, e pure parecchio, perché sono settimane che sento dire negli ambienti chic questa litania: “I radicali faranno il botto”. Come no. Accadde anche nel 2006: tutti a dire che la Rosa nel Pugno avrebbe fatto sfracelli, e poi raccolse la miseria del 2.5%. Più o meno come la Bonino. La sopravvalutazione è dipesa dall’autoreferenzialità di molti giornalisti, che poiché supporter dei radicali (e amici di elettori radicali) credevano che tutta Italia fosse come loro.
Sfortunatamente per il poro Mario Calabresi, l’Italia non coincide con gli attici di Largo Fochetti. La Bonino è stata votata (spesso, non sempre) da Renziani che cominciavano a vergognarsi di essere Renziani. Era una stampellina irrilevante della Sciagura di Rignano. Per il 98% degli italiani era una compagine pleonastica. Del resto la Bonino si era unita a Tabacci (ahahahahhahah) perché neanche ce l’aveva fatta a trovare le firme. Si rassegni: ha molte doti, ma non ha (da decenni) elettori. Può vivere anche senza poltrone. Lei come noi.
Potere al Popolo. Idea nobile, e persone qua e là meravigliose (su tutte Lidia Menapace), ma non aveva chance alcuna di superare il 3 (1.05%). Ognuno vota come vuole, e ci mancherebbe, ma il rischio di disperdere il voto era appena (ma giusto appena) altino.
Noi con l’Italia. Ma l’Italia non con loro. I vari Fitto, Cesa, Lupi e Mastella hanno raccattato un vaffanculo (1.19%) che ne bastava anche solo la metà. Levatevi dalle palle. Agili.
9 bis. Raffaele Fitto è l’unico “politico” ad avere indovinato, in tutta la sua carriera, la miseria di un fuorionda. Son soddisfazioni.
Nel Dizionario dei Sinonimi e Contrari hanno appena aggiunto un sinonimo alla parola “inutile”: “Italia Europa Insieme”. La gloriosa compagine atta a imbarcare quel che resta dei verdi, dei Mascia e del Popolo Viola ha conquistato un leggendario 0,53%. Così imparano a fingersi rivoluzionari a 20 anni per poi reinventarsi (?) brutte copie dei Gozi & Picerno. Sia loro lieve l’inutilità.
Tra le poche cose di cui son certo c’è il mio essere fieramente antifascista, ma questa recente sopravvalutazione del “ritorno del fascismo” è parsa un mezzuccio per indurre gli indecisi a votare Renzi per arginare il pericolo dei nuovi Farinacci. Ebbene: non ha funzionato. E faccio umilmente notare che Casa Pound ha preso lo 0.84%, non il 48.
Ve lo ricordate Angelino Alfano agli Interni e agli Esteri? Neanche si è candidato. Ve la ricordate Beatrice LoRenzin, ministra della Salute e rutilante pasionaria di Family day e altri demoni? Ha preso lo 0.50% (daje). Se questa elezione ha un pregio, ha senz’altro quello di aver ricordato ai “Si credono stocazzo” che non contano nulla. Non sono nulla. E devono smettere di rovinarci la vita. Vale per la petalosa LoRenzin, vale per i quartagambisti del cdx. E vale per tanti altri rottamati. Stavolta sul serio, stavolta (si spera) per sempre.
L’ipotesi migliore, con questi numeri qua, è fare una legge elettorale seria alla svelta e tornare al voto entro un anno. Il rischio inciucio c’è ancora, eccome, con tutti o quasi al potere pur di non mandarci i 5 Stelle.

Renato La Monica
Mettiamocelo in testa: nessun partito potrà mai condividere, anche parzialmente, il programma del M5S.
PD, Forza Italia e Lega non voteranno mai una legge anticorruzione, altrimenti metà dei loro parlamentari finirebbe in galera.
PD, Forza Italia e Lega non voteranno mai una legge sul conflitto d’interessi, perché hanno troppi conflitti e troppi interessi.
PD, Forza Italia e Lega non voteranno mai una legge che abolisca vitalizi e privilegi. Perché loro amano troppo i vitalizi e i privilegi.
PD, Forza Italia e Lega non voteranno mai il reddito di cittadinanza. Perché significherebbe la fine del voto di scambio, con conseguente dimezzamento dei loro voti.
Quindi considero inutile e anche controproducente l’attivismo di Di Maio, che invece dovrebbe dire chiaro e tondo a Mattarella che il Movimento, votato da un italiano su tre ma impossibilitato a formare un Governo causa Rosatellum (voluto dai partiti con cui dovrebbe cercare alleanze), intende chiedere nuove elezioni.
Non ci sono alternative a questa strada.
Altrimenti il rischio è l’omologazione.

QUELLI CHE….
Travaglio: 6 marzo 2018
– Quelli che è fatta. “5 stelle ridimensionati, Salvini dietro Berlusconi… per sfangarla domenica e ripartire da lunedì con una certa tranquillità” (Claudio Velardi, Twitter, 1.3). Dormi tranquillo, Vela’.

Quelli che l’Apocalisse. “Dopo sei mesi di un governo 5Stelle-Lega, magari con reddito di cittadinanza e aliquota unica, rischiamo che arrivi il Fondo Monetario” (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera, 7.2). “Un governo fatto da amministratori inadeguati quali si sono dimostrate le sindache Raggi e Appendino sarebbe una catastrofe” (Corrado Augias, Repubblica, 17.2). “Il polo grillino è affetto da una patologia bipolare sempre più evidente… Lo sgomento di fronte all’ipotesi Di Maio premier non è per me tanto relativo alla sua incompetenza tecnica, quanto al gesto personalissimo dell’aver accettato questa investitura… È il polo chiaramente maniacale… Mi chiedo: ma avrà avuto o avrà almeno una crisi di panico, un momento di vertigine o di angoscia? Glielo auguro” (Massimo Recalcati, Repubblica, 20.2). “Siamo a una svolta… L’Italia è ripartita, ci sono aree del Paese tornate a crescere con forza, ma il miglioramento non è ancora percepito… Da una parte c’è il ritorno al passato con B e Salvini, dall’altra il salto nel buio con Di Maio. Illudersi che esistano uomini della provvidenza è pericoloso. Il risveglio sarà ancora più amaro e pieno di rancore” (Mario Calabresi, Repubblica, 3.3). “Argine ai 5 stelle. Solo il voto può fermare gli incapaci” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 2.3). E niente, è andata così. Come dice Renzi, è tutta colpa degli elettori. Aboliamoli.

Quelli che non cambia niente. “Nessuno mi ha mai mostrato preoccupazione per la possibilità, a cui nessuno crede, che il M5S possa arrivare al governo dell’Italia” (Paolo Gentiloni, Il Foglio, 21.1). “Al momento certe rilevazioni demoscopiche indicano la possibilità di un’Italia divisa in tre: cdx al Nord, Pd al Centro, M5S al Sud. Grazie al cielo i pronostici, con una certa frequenza, non colgono nel segno” (Angelo Panebianco, Corriere della Sera, 28.2). “Questo Paese non apprezza gli estremisti, mai: non si consegnerà al leghismo, non si consegnerà al grillismo” (Matteo Renzi, Repubblica, 9.2). Dài, ragazzi, non è successo nulla.

Quelli che portano buono/1. “Facciamo come la Germania. La campagna elettorale è deludente, ma il suo esito prevedibile. Possiamo passare 5 mesi a fare una Grande coalizione… e Marco Travaglio lo chiudiamo in gattabuia” (Giuliano Ferrara, Il Foglio, 9.2).

“Domenica voterò Gentiloni e la Emma” (Ferrara, ibidem, 27.2). Diciamo la verità: dopo il bacio della morte di Ferrara, non ce la poteva fare nemmeno Churchill. Figurarsi il Pd e la Emma.

Quelli che portano buono/2. “Il partito del premier Gentiloni potrebbe ottenere un buon risultato, sorretto dall’alleanza con Bonino e con Casini… Gentiloni avrebbe la facoltà di cambiare alcuni ministri, mantenendo… Minniti, Calenda e Franceschini. Renzi avrebbe ancora la guida del suo partito, che potrebbe rafforzare nominando Presidente Veltroni… La nuova legislatura durerebbe fino al 2023” (Eugenio Scalfari, la Repubblica, 4.3). Matteo e Paolo gliel’avevan chiesto in ginocchio: “Eugenio, pietà, attaccaci almeno una volta”. Ma lui niente.

Quelli che portano buono/3. “Ho come l’impressione che Grillo, con Dibba, si stia preparando ad arrivare al 5 marzo nella posizione di chi potrà dire: scusate, Di Maio chi?” (rag. Claudio Cerasa, il Foglio, 25.1). “Un movimento nato per sostituire la democrazia rappresentativa che non sa tenere in vita un albero di Natale, che non sa organizzare una votazione online e che non sa cercare nemmeno i nomi dei candidati su Google. Non fermatevi, vi prego” (rag. Cerasa, 30.1). “Siamo pronti a tutto, ma il governo Travaglio-Paragone-Davigo-Salvini anche no, grazie” (rag. Cerasa, 27.2). “Il mostro da evitare il 4 marzo. Salvini e Di Maio… Un mostro atroce e pericoloso” (rag. Cerasa, 3.3). “Solo le larghe intese ci possono salvare da un pericoloso governicchio sfascista” (rag. Cerasa, 4.3). Ormai, quando incontrano il rag. Cerasa, i gatti neri si grattano.

Quelli che Di Maio è una pippa. “Esplosivo: i 5Stelle crollano sotto il 15%” (Giuseppe Turani, Uomini e Business, 5.1). “Il 4 marzo il M5S può implodere” (Matteo Renzi, Il Foglio, 30.1). “Impresentabili, ricorsi e dimissioni è caos M5S” (Messaggero, 3.2). “Senza Grillo, M5S nel caos” (Repubblica, 3.2). “Pd e M5S ai minimi. Grillo arretra” (Repubblica, 4.2). “Alle primarie M5S non vota nessuno” (Libero, 5.2). “Caso rimborsi, fuga da M5S” (Messaggero, 14.2). “È come se Di Maio si stesse consumando e per lui fosse iniziato il conto alla rovescia verso una vittoria che lo seppellirà… Rimpicciolisce nella solitudine, abbandonato da Grillo, Casaleggio e Di Battista” (F. Merlo, Repubblica, 24.2). “Grillo è scappato vergognandosi come un ladro” (Paolo Guzzanti, il Giornale, 3.3). “Ma vaffa… Più tecnici con Di Maio che con Monti. Grillo: sono disperato” (Libero, 2.3). Ancora piange.

Quelli che B è grande. “Brunetta: ‘Arriviamo al 51%” (Libero, 16.10). “Tra Di Maio e Berlusconi scelgo Berlusconi” (Eugenio Scalfari, Dimartedì, 22.11). “Berlusconi accelera e fissa l’obiettivo: ‘FI al 30%’” (il Giornale, 7.12). “Senato, cdx verso la maggioranza assoluta” (La Stampa, 6.1). “Berlusconi accarezza l’idea del Colle nel 2022” (Repubblica, 20.2). “Berlusconi, un anno per fare il premier” (il Giornale, 28.2). “Silvio non si ferma più” (Libero, 26.2). “Sul web Berlusconi ha già vinto: Internet parla solo di lui” (Libero, 1.3). “Napoli acclama Berlusconi: ‘Basta tasse, ora salvaci tu’” (il Giornale, 4.3). Gli sia lieve la terra. Una prece.

Quelli che Renzi c’è. “Cdx lieve calo, il Pd recupera” (Messaggero, 26.1). “Renzi vuole recuperare il 2-3%: ‘Tè e aperitivi, convincete la gente’” (Corriere, 6.2). “Renzi, la carta antifascista per recuperare a sx” (Messaggero, 16.2). “Noi sopra il M5S” (Gentiloni, Corriere, 2.3). “Matteo ora fa squadra, la Lombardia darà sorprese” (Giorgio Gori, 3.3). Non fiori, ma opere di bene.

Quello che arrivo uno. “Nei collegi Grillo non toccherà palla. Col 40% riuscirò a evitare le larghe intese” (Renzi, 17.10). “Renzi euforico per i sondaggi vuole una coalizione light” (La Stampa, 9.11). “Una coalizione ci sarà e varrà almeno il 30%” (Renzi, 10.11). “L’ottimismo di Renzi carica i democratici: ‘A Torino si può vincere quasi ovunque’” (Repubblica, 26.2). “Non posso dire in quale, ma il Pd è primo in un ramo del Parlamento: siamo a un passo dalla maggioranza assoluta, non credete a chi dice cose diverse” (Renzi, 27.2). “Siamo ancora in corsa come primo partito” (Renzi, 27.2). “Comunque vada, sarò segretario fino al 2021. All’opposizione ci andrai tu, Di Maio, principe degli impresentabili! Grillo, ci fai schifo!” (Renzi, 2.3). Nostradamus gli fa una pippa.

Quelli che Emma Superstar. “Bonino porta voti, Renzi se lo ricordi e trovi un’intesa” (Michele Serra, Il Venerdì, 26.1). “Gara di testimonial per lanciare Bonino. La sfida è superare il 3%. Da Calenda a Gentiloni. E arriva Staino: ‘Compagni delusi dal Pd, votate Emma’” (La Stampa, 4.2). “La campagna (indomita) di Emma” (Corriere, 11.2). “Voci di un’offerta di premierato da B a Bonino” (La Stampa, 25.2). “Bonino guida del Senato. Il nuovo piano di FI” (Corriere, 26.2). “La Bonino è di sx” (Emanuele Macaluso, Il Dubbio, 28.2). Da quando all’EuroParlamento stava con Le Pen. Non Marine: Jean-Marie.

Quelli che Gentiloni resta. “Prodi spinge Gentiloni: ‘Il csx è lui’” (Repubblica, 18.2). “Anche Napolitano tifa Gentiloni: ‘È essenziale per la stabilità’” (Repubblica, 22.2). “Con Gentiloni in squadra possiamo fare la differenza” (Maurizio Martina, 22.2). “Mattarella sa come assicurare la governabilità affidando a Gentiloni un governo di ordinaria amministrazione che andrà avanti sei mesi o anche di più” (Scalfari, Repubblica, 25.2). “Renzi-Gentiloni, sprint unitario: ‘Nel Pd tanti possibili premier’” (Repubblica, 28.2). Peccato, tanto bendidio alle ortiche.

(Questa non è informazione, è bassa manipolazione di incapienti mentali.)

LE NON DIMISSIONI DI RENZI
Danilo Toninelli
Le “non dimissioni” di Renzi palesano una volta di più tutta la sua arroganza. O forse semplicemente gode nel continuare a distruggere il suo partito… Quanto ancora dovranno sopportarlo i suoi elettori?

SCALA DELLE PERDITE DEL PD
ALESSANDRO GILIOLI

2006, 12 anni fa: la coalizione attorno a Prodi incassa 19 milioni di voti, SX + CSX = 49,8 %
-2008, 10 anni fa: la coalizione attorno a Veltroni prende 13,6 milioni di voti, un altro milione e 100 mila va alla SX Arcobaleno. Totale SX + CSX = 40,6 %
-2013, 5 anni fa: la coalizione attorno a Bersani porta a casa 10 milioni di voti, altri 750 mila vanno a Rivoluzione Civile. Totale: SX + CSX = 31,7 %
-2018, oggi: tutta la coalizione attorno a Renzi viaggia poco sopra il 23 % (Pd 19%), Liberi e Uguali al 3 e mezzo; se volete ci si può aggiungere anche l’1 % di Potere al Popolo, totale di SX + CSX = 27 %
In 12 anni quasi 23 punti in meno, un dimezzamento.
Dei 19 milioni che nel 2006 votarono l’alleanza di Prodi, ne sono rimasti 7 o 8. Il peggiore risultato della storia della sx italiana.
Non sembra che ci sarà nessuna autocritica. Ormai la colpa è sempre di qualcun altro: il populismo, l’Europa, gli immigrati, i giornali, il partito concorrente più vicino, i cacicchi del proprio, la pioggia, le cavallette.
Eppure sarebbe utile, se non altro per motivi sociologici, guardare negli occhi questa tendenza di lungo corso, provando magari a individuarne le cause
Ma poi cos’era, nella “pars costruens”, la sx? Che identità propria aveva? Che idea di Paese proponeva? Quale risposta indicava contro la globalizzazione? Nessuna, o molto scarsa, rarefatta, incerta, tiepida. Per riempire le urne ci si giovava del nemico-avversario Berlusconi, della sua impresentabilità. Ma poi, che prospettive si offrivano al Paese, alle persone, rispetto alla tendenza che già da un quarto di secolo in Occidente produceva accentramento di patrimoni e redditi, predominio dei mercati sulla politica, concorrenza fiscale al ribasso tra Stati, dumping salariale, riduzione del welfare, insomma portava verso lo svuotamento del ceto medio ogni giorno più diviso tra una piccola fetta di “salvati” e un’alta percentuale di “sommersi”, cioè di impoveriti-precarizzati?
Una crisi d’identità e di proposte che è riesplosa mentre la recessione mordeva la base sociale, mentre Monti imponeva – anche con i voti del csx – il fiscal compact, il pareggio di bilancio, la legge Fornero e tutta l’ideologia sottostante, quella della iper flessibilità e della precarietà. Una crisi d’identità, poi, che si svelava nella stessa campagna elettorale del 2013, quella di Bersani che proponeva all’Italia un csx fondato sull’«agenda Monti più qualcosa», quindi sostanzialmente incapace per sua stessa ammissione di proporre alcunché di diverso rispetto alle dinamiche in atto, al vento che dai primi anni Ottanta aveva fatto cambiare il corso degli eventi e i rapporti di forza sociali in Occidente.
Come che sia, la crisi è culminata infine con il Renzismo, con la sua retorica del nuovo, del giovanilismo, del cambiamento – «una riforma al giorno, basta palude e basta gufi!» – e che tuttavia nei contenuti portava con sé la solo la resa all’emulazione dei valori e delle ricette altrui, quindi una rinuncia definitiva a ogni ipotesi di soluzione propria, mentre ormai la rabbia per gli effetti di una mancata visione – di una mancata governance – gonfiava la mente e la pancia dei dimenticati. Una scommessa insensata, puntare tutto sulla competizione sociale mentre l’impoverimento diffuso portava solo a una domanda di maggiore sicurezza sociale. E una scommessa inevitabilmente persa, completamente persa, prima nelle urne dei sindaci, poi in quelle del referendum, infine in quelle del 4 marzo.
Di tutto questo, alla fine, restano solo macerie.
Restano le polveri fradice del Pd ridotto ai suoi minimi storici, a una trincea di ambiziosi provinciali che fino a ieri sera erano ancora esaltati per aver indossato le scarpe lucide durante la festa del potere.
Restano le scissioni che hanno avuto l’odore più del risentimento personale che della diversità politica (chi più blairiano di D’Alema e soci, vent’anni fa? E quale progetto può dirsi oggi più fallito di Leu, che ha preso gli stessi voti di Sel cinque anni fa?).
Resta un Paese dove la sx è tagliata fuori dai giochi, dove i suoi valori perduti sono emarginati perfino dal regno delle possibilità.
E resta la sensazione furiosa che forse è perfino giusto così, che nei giochi si entra o rientra quando si ha un’idea, un progetto, una visione.
E il resto è nulla sottovuoto, autosuggestione o, peggio, ipocrisia.

Livia
“Sx”? Quale sx? La sx si è dimezzata da sola quando ha accettato l’austerità negli anni ’70, quando ha accettato la legge dei padroni nell’80, quando non ha mai rimediato all’indipendenza della banca centrale dopo l’81, quando ha voluto distruggere la scala mobile nel ’92, quando ha accettato il pacchetto Treu anziché la costituzionale piena occupazione nel ’97 (per entrare nell’euro facendo concorrenza sui salari), quando ha parlato per decenni di riforme, quando ha imposto il “sogno EU”, quando ha salutato Monti come un salvatore spalleggiandone l’inutile strage del massacro sociale, quando ha mandato Draghi a distruggere il benessere socialdemocratico, quando ha lasciato martirizzare mezzo continente, quando (ma era sx?) ha sposato gli interessi del grande capitale, quando ha condannato alla sottoccupazione il proprio Paese, quando si è fatta dx. La sx come espressione partitica non esiste, punto. Ciò che non esiste non si può dimezzare e la cosa migliore è che scompaia per sempre.
Hanno ancora avuto troppo, per averci distrutto la vita: il presente e l’avvenire.

FACCIANO TUTTI COALIZIONI, IL M5S NO
vv
E’ tragicomico! Dopo aver fatto una legge elettorale che privilegiasse solo le coalizioni e mettesse nell’angolo il M5S, e dopo aver visto la medesima legge rivoltarsi contro i suoi autori e punirli con una sonora sconfitta dagli elettori, ora che Di Maio ha dato la Presidenza del Senato alla Lega a cui spetta come secondo partito, ora danno tutti di matto perché capiscono di colpo che se il M5S e la Lega si accordano per far passare qualche legge importante, tipo un nuovo sistema elettorale, hanno la maggioranza, ben 347 voti, e possono fare di tutto e loro sono fregati. E allora sono tutti lì a dire che questa combine non si può fare, che non esiste, che non è cosa, che non si può fare una alleanza di questo tipo, che i due partiti sono l’uno l’opposto dell’altro, e altre scuregge…. come se l’unione che volevano fare loro di Renzi con Berlusconi fosse una robetta, una cosina passabile e carina, e come se questa truffa delle coalizioni fosse validissima finché valeva tra di loro, ma il M5S per carità, il M5S non la deve usare, ci mancherebbe altro…!
Ora per carità, io non so cosa farà Di Maio e ho grande fiducia in lui ma vedere come i grandi truffatori siano rimasti fregati proprio da quel marchingegno che avevano messo in atto con tanta cura per distruggerci, sarò cattiva, ma mi dà una gioia tremenda.

Parlare di alleanze per il M5S è un controsenso perché non esiste nessun partito simile a lui e perché il non fare alleanze con altri partiti è uno dei principi fondamentali del suo statuto. Tuttavia nelle condizioni in cui sono non hanno i numeri sufficienti per governare da soli e non possono sprecare l’occasione che gli elettori gli hanno dato e tornarsene a casa. Per cui l’unica cosa che possono fare è votare assieme alla Lega un nuovo sistema elettorale senza il pasticcio dei due sistemi, senza le coalizioni fatte dopo il voto e con un premio di maggioranza che permetta la governabilità. Per ridurre le coalizioni basta mettere una soglia di accettazione alta.
Salvini ci guadagnerà perché si libererà di Berlusconi e aumenterà i suoi voti diventando il leader ufficiale del cdx, con maggior soddisfazione perché nel 2019 scade la sospensione di Berlusconi che tornerà in politica e il M5S potrà vincere sul Pd definitivamente.

I RIPESCATI
Noi li cancelliamo. Loro li rimettono.
Abbiamo appena fatto a tempo a rallegrarci perché molti impresentabili erano stati eliminati dal nostro voto che i giochini del Rosatellum li hanno rimessi nelle poltrone.
Maurizio Martina, Marco Minniti, Andrea Orlando e Dario Franceschini entreranno alla Camera. Ce la fa anche la Presidente della Camera Laura Boldrini e quello del Senato Pietro Grasso reduce dal flop elettorale a Palermo. Tra i ripescati sconfitti ci sono Davide Faraone, Valeria Fedeli, Dario Teresa Bellanova e Roberta Pinotti.
Leu ha ripescato Luigi Bersani e Vasco Errani che a Bologna ha perso la sfida contro Pier Ferdinando Casini eletto nelle liste del Pd.
Restano fuori Pippo Civati e Massimo D’Alema che arriva ultimo nel collegio di Nardò in Puglia. Qui il M5S ha fatto “cappotto” aggiudicandosi tutti i seggi.
Sconfitta la governatrice uscente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani che dopo la debacle del Pd oggi ha rassegnato anche le dimissioni dalla segreteria nazionale. La governatrice entrerà comunque in Parlamento grazie alla candidatura blindata.
Perde la sfida a Parma la consulente del dipartimento delle Pari Opportunità Lucia Annibali, che però si salva grazie al suo posizionamento in più listini proporzionali.
Tra i ripescati Piero Fassino, Matteo Richetti, Luigi Zanda.
Si salvano per Forza Italia Mara Carfagna, Niccolò Ghedini, Adriano Galliani, Paolo Romani, Anna Maria Bernini, Stefania Prestigiacomo, Vittorio Sgarbi e Micaela Biancofiore che a Bolzano ha perso contro Maria Elena Boschi.
;entre ad essere ripescato nelle fila di Fratelli d’Italia è Guido Crosetto.
La Lega Nord ripesca l’economista anti euro Alberto Bagnai che a Firenze ha perso la sfida contro Matteo Renzi, e poi Roberto Calderoli.
Anche alcuni esponenti del M5S devono ringraziare la quota proporzionale del Rosatellum. Tra questi Gianluigi Paragone, Danilo Toninelli, Vito Crimi, Elio Lannutti e Gregorio De Falco. Mentre non ce la fa la “Iena”, Dino Giarrusso che rimane fuori dalla Camera dei deputati.

CAMERA I dati del Viminale hanno assegnato 607 seggi sui 630 disponibili. Tra gli eletti Lucia Annibali, Nicola Fratoianni, Guido Crosetto, Paita, Giorgetti, Pollastrini, Valentini, Gelmini, Fiano, Manlio Di Stefano, Brambilla, Alfredo Bazoli, Guerini, Bitonci, Zan, Fedriga, Rosato, Serracchiani, Pini, Giulia Sarti, Sgarbi, Fassino, Paola De Micheli, Rizzo Nervo, Cantone, Bersani, Biancofiore, Bergamini, Bonafede, Speranza, Borghi, Baldelli, Morani, Saltamartini, Polverini, Giacomoni, Calabria, Rampelli, Ruocco, Baroni, Daga, Angelucci, Orfini, Anzaldi, Fassina, Campana, Rotondi, Pezzopane, Sibilia, Del Basso De Caro, Cirielli, Carfagna, Migliore, Paolo Siani, Elio Vito, Francesco Boccia, Enza Bruno Bossio, Santelli, Stumpo, Daniela Cardinale, Prestigiacomo, Epifani, Giulia Grillo. Dentro anche Piero De Luca, figlio del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

SENATO Le ministre Fedeli e Pinotti, il Presidente Pietro Grasso, l’ex Presidente Renato Schifani, Umberto Bossi e Vasco Errani entreranno in Senato grazie alla quota proporzionale. Non ce la fanno D’Alema, Puppato, Boccuzzi e Baretta. Questo il responso del Viminale per il plurinominale quando restano da scrutinare 20 sezioni laziali. Tra gli eletti Bongiorno, Laniece, Malan, Airola, Santanchè, Carlo Martelli, Toninelli, Calderoli, il leghista Tony Chike Iwobi, Ronzulli, Crimi, Galliani, Paragone, Salvini, Romani, Nannicini, Laforgia, Alberti Casellati, Ghedini, Endrizzi, Biasotti, Borgonzoni, Bernini, Bellanova, Siri, Richetti, Cangini, Zanda, Gasparri, Marsilio, Lannutti, Astorre, Fazzone, Emanuele Dessi’, Cirinna’, D’Alfonso, Lonardo, Valente, Gianni Pittella, Stefano, Morra, Faraone.

NUOVE E INDISPENSABILI REGOLE DEL GIOCO
Paolo De Gregorio
La legge elettorale è la regola più importante della democrazia la cui peculiarità dovrebbe consistere nell’essere comprensibile per tutti i cittadini, e andrebbe studiata nella scuola dell’obbligo come indispensabile formazione del cittadino futuro elettore.
Coniugare la semplicità e la democrazia non sarebbe difficile se la partitocrazia italiana fosse interessata al bene comune, ma, come dimostrano le ultime tre leggi elettorali approvate dalla Casta, due sono già state giudicate incostituzionali dalla Suprema Corte e l’ultima, con cui abbiamo votato l’altro ieri, è stata pensata e voluta da tutti i partiti (eccetto i 5 stelle) per non far governare il partito vincitore, senza preoccuparsi della ingovernabilità che questa furbata avrebbe determinato.
La legge elettorale, secondo me e secondo tutti coloro con sui ho parlato, dovrebbe prevedere un proporzionale puro, vietate le coalizioni, sbarramento per entrare in Parlamento al 10% e il partito che prende più voti ha il premio di maggioranza e va a governare.
Un benefico effetto di salute pubblica sarebbe quello, se lo vediamo calato nella situazione italiana, di avere solo 4 partiti in campo (Forza Italia, Lega, Pd e M5S), con una spinta a ulteriori possibili fusioni, fino ad un semplice bipartitismo.
Ma per funzionare una simile legge elettorale dovrebbe essere sostenuta dalle seguenti nuove regole:
-divieto di passare da un partito ad un altro durante la legislatura,
-divieto di presentarsi in più collegi (le famose pluricandidature)
-ci si può candidare solo nel collegio di residenza, dove si risieda da più di 2 anni
-divieto di candidarsi se pregiudicati o con procedimenti giudiziari in corso, come è richiesto per essere assunti in qualsiasi ufficio dello Stato
-abolizione della immunità parlamentare. La magistratura non deve avere nulla osta da nessuno se deve indagare o arrestare un parlamentare, secondo il principio che tutti si è uguali dinanzi alla legge
-due legislature e poi, per tutti, scatta la ineleggibilità (per garantire il ricambio generazionale)
– abolizione del voto segreto, in modo che l’elettore possa controllare il comportamento del suo parlamentare.
Buona parte delle porcate a cui abbiamo assistito nella vita politica sarebbero eliminate da queste regole, comprensibili da tutti, senza le quali nessuna fiducia nella politica può essere recuperata.

A 10 giorni dal voto siamo ancora in alto mare circa il nuovo governo.
“La Germania ci ha messo sei mesi per fare un governo. Noi faremo prima” (Di Maio)

(Vorrei ricordare che il Belgio è stato 540 giorni senza governo ed è andato benissimo. Non c’è stata alcuna rivoluzione, sono stati mantenuti gli impegni in campo internazionale, la pubblica amministrazione e la burocrazia non hanno distrutto lo stato sociale e, quel che più conta, il PIL è aumentato).

clicca il discorso di Di Maio

NO PASARAN
Viviana Vivarelli
Questi partiti hanno fatto tre sistemi elettorali incostituzionali, uno dopo l’altro, e l’ultimo è talmente perverso che non solo non garantisce la rappresentanza ma non permette nemmeno la governabilità. E hanno fatto un simile porcaio unicamente per estromettere il M5S dal governo e addirittura avevano al loro interno soggetti che hanno tentato di fare una legge che impedisse addirittura al M5S di presentarsi. Sono dieci anni che ci insultano, ci diffamano, tentano di colpirci in tutti i modi possibili con una congerie di media che fanno il loro gioco tutti uniti in uno scherno e in una diffamazione continua. Ci hanno chiamati barbari, terroristi, populisti, nemici della democrazia..
Scalfari, il lenzuolatore di Repubblica, il grande nemico del M5S, il consigliere privilegiato, il grande influencer dell’Italia che si crede di sx, e che riceve precise istruzioni da trasmettere alla plebe italiana, i poveri Italioti incorreggibili che dimostrano «l’incapacità della massa di fare progressi» e possono cedere alle lusinghe di Masaniello come Grillo rompendo la tetra compagine del Pd, il più diviso d’Italia, ma il più unito nel difendere la propria abietta sopravvivenza. Scalfaeri che pagato da De Benedetti, n° 1 del Pd, ci accusava di ‘populismo eversivo’, quello che ci definiva ‘disturbati o bizzarri’, quello che dipingeva il M5S come una copia moderna del nazismo e che scriveva: “Si tratta di una campagna di dx, una dx xenofoba contro gli immigrati, qualunquista contro i partiti (tutti i partiti, nessuno escluso) e contro le istituzioni, dal capo dello Stato al Presidente del Consiglio ai ministri (tutti i ministri) e contro la magistratura e la Corte costituzionale… vuole abbattere tutta l’architettura esistente ma con un obiettivo reazionario perchè vagheggia una dittatura, la sua.” “Il M5S è un fenomeno anarcoide e individualista, anacronistico, antipolitico… Chi inneggia al ‘Vaffanculo’ partecipa consapevolmente a quelle invasioni barbariche… Mi viene la pelle d’oca: dietro al grillismo vedo l’ombra del law & order più ripugnante; ci vedo dietro la dittatura..” “Il V-Day? Un carnevale plebeo e volgare… sentimenti beceri e forcaioli.!
E noi ci dovremmmo alleare a gente simile?? Gente che per 10 anni ha scritto e fatto contro di noi??
“Grillo mi ricorda Mussolini” (Giampaolo Pansa, l’Espresso)
“Basta non parlarne. “In un Paese normale il V-Day sarebbe recensito nelle pagine di spettacolo” (Andrea Romano, Stampa).
“Berlusconi e Grillo uniti sotto spoglie diverse in un unico disegno… In un impeto suicida la festa dell’Unità ha aperto le porte all’appello squadristico di Grillo” (Mario Pirani, Repubblica)
“Allo stato Grillo sembra un fenomeno di folklore che si esaurirà… Un movimento, si badi bene, potenzialmente eversivo… Si può paragonare Grillo a Mussolini? Con molte cautele, sì. Mussolini ha usato il manganello e l’olio di ricino, Grillo la volgarità” (Giuseppe Tamburrano, l’Unità).
“Ho il massimo disprezzo per la maggioranza dei 5 stelle… La risposta è: affanculo ci vada lui e quelli che lo sostengono” (Filippo Facci, Omnibus)
“Grillo è un personaggio di brutale avidità” (Ernesto Galli della Loggia, Corriere)
“La rete non esiste… La prevalenza della rete, che è quella che frequenta e commenta sul blog di Grillo, è il peggio di questo Paese” (Facci, Porta a Porta)
“Benito Grillo” (Tony Damascelli, il Giornale)
“I Grillo, scarabei stercorari” (Facci, il Giornale)
“Grillo mi ricorda i fascisti, anzi i nazisti: ha la violenza verbale di Goebbels” (Crosetto, Fratelli d’Italia)
“Grillo urla, emette grugniti al posto di pensieri” (Nichi Vendola)
“Persino se lo trovassimo morto steso per terra, penseremmo: guarda cosa deve fare per tirare a campare un povero professionista del ridicolo” (Merlo, Repubblica)
“Fascista del web” (Bersani, )
“D’accordo con Bersani: nel discorso di Grillo si trovano tracce di linguaggio fascista’” (Manconi, l’Unità)
“Resta da capire perché mai alcune emittenti televisive si siano trasformate in amplificatori di questo populismo eversivo?” (Scalfari, Repubblica)
“Fa dichiarazioni da puttaniere, dimostra di avere un pisello piccolo” (Ferrara, Twitter)
“Grillo ha quasi più candidati che elettori” (Maria Giovanna Maglie, Libero)
Portaborse/1. “Portaborse e No Tav: ecco chi sono i candidati di Grillo” (Libero)
“Il Duce Beppe” (Libero)
“Trasforma la democrazia dal basso in Corea del Nord” (Ferrara, Il Foglio)
“Il Camerata Grillo” (Repubblica)
“Grillo sta con i comunisti” (Sallusti, Il Giornale)
“Per le liste 5 Stelle spazio solo ai vecchi” (Jop, l’Unità)
“Chi vota Grillo si ritrova falce e martello” (Sallusti, il Giornale)
“Luci spente e benzina vietata: ecco cosa accadrà a chi sceglie Grillo” (il Giornale)
“I suoi veri elettori sono pochi sfigati entusiasti del ‘vaffa’” (Filippo Facci, Libero)
“Un piccolo Grillo dalla zucca vuota” (Pansa, Libero)
“Grillo, con tutto il suo populismo, trasversalismo ideologico, ‘casapoundismo’, antisindacalismo e antiparlamentarismo, il culto della persona, le nuotate nello Stretto fiume giallo, con tutto il suo ciarpame di rete e i suoi stracci da pataccaro internauta, i suoi argomenti da bar, la sua ‘cacolalia’… è l’erede di Berlusconi… È il Berlusconi dopo Berlusconi. Come le acciughe in salamoia” (Merlo, Repubblica)
“Grillo non è un comico: è un grosso impostore… Fa la guerra… annuncia il bagno di sangue” (Adriano Sofri, Repubblica).
“Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo” (Enrico Letta, Corriere)
“Con Grillo andremmo peggio della Grecia e usciamo dalla democrazia” (Bersani)
“Grillo porta in Parlamento i black bloc” (Berlusconi)
“La sx eversiva ha scelto: ‘Votate 5 Stelle’. Amici dei brigatisti” (il Giornale)
“Il Grillo che aizza le piazze è uno squadrista che fa paura” (Giuliano Ferrara, Il Giornale)

Dichiara pace al tuo respiro.
Inspira uomini d’arme e attrito, espira edifici interi
e stormi di merli dalle ali rosse.
Inspira terroristi ed espira bambini che dormono
e campi appena falciati.
Inspira confusione ed espira alberi di acero.
Inspira quanto è caduto ed espira amicizie
di tutta una vita ancora intatte.
Dichiara pace con il tuo ascolto: quando senti sirene, prega ad alta voce.
Ricorda quali sono i tuoi strumenti: semi di fiori, spilli da vestiti, fiumi puliti.
Prepara una minestra.
Fai musica, impara come si dice grazie in tre lingue diverse.
Impara a fare la maglia, e fai un cappello.
Pensa al caos come mirtilli che danzano, immagina il dolore come
l’espirazione della bellezza o il gesto del pesce.
Nuota per andare dall’altra parte.
Dichiara pace.
Il mondo non è mai apparso così nuovo e prezioso.
Bevi una tazza di tè e rallegrati.
Agisci come se l’armistizio fosse già arrivato.
Non aspettare un altro minuto.

(Judith Hill)

GLI ESITI NEFASTI DEL ROSATELLUM SECONDO CROZZA

Per i nostalgici di una sx inesistente che insistono a dire che, però, ci si dovrebbe alleare con quelli di sx che sono giusti e puri in quanto non Renziani, ma di quale sx vanno parlando? La sx è ridotta ai minimi termini e non avrebbe mai abbastanza voti per formare una maggioranza e se è caduta tanto in basso la colpa è solo sua.
Vorrei ricordare per l’ennesima volta che in Italia una sx giusta e pura non esiste da parecchio tempo, praticamente dalla morte di Berlinguer, semmai è esistita.
La sx non renziana, come la chiamano alcuni, è la stessa che ha sempre votato tutti gli orrori del montismo e del Renzismo, la stessa che ha votato il fiscal compact, l’orrenda riforma costituzionale di Renzi, la privatizzazione dell’acqua, la graduale scomparsa dello stato sociale mentre aumentava la spesa in armi e aumentavano i regali alle banche truffaldine, ha votato il tentativo di assoggettare la Magistratura al Governo, ben tre sistemi elettorali incostituzionali e tutte le altre orrende riforme massoniche e di estrema dx di Renzi, compresa la finta legge anticorruzione, che ha votato l’abolizione dell’articolo 18, l’annullamento dei diritti dei lavoratori per la precarizzazione del lavoro, che ha votato l’accentramento del potere sul capo del Governo con abbattimento dei poteri del Parlamento, i vari tentativi di azzeramento delle intercettazioni, il Patto di Dublino e il Fiscal Compact e ogni orrenda cosa di Renzi…
E sarebbe questa la sx antirenziana con cui il M5S dovrebbe allearsi??????

Dopo che un ex alunno ha ucciso 17 ragazzi, Trump ha proposto di armare i professori. Nella lezione sulla sicurezza un professore armato di pistola ha ferito tre allievi. Ora si pensa di armare i bidelli.

Jino Fujimoto
Nella guerra del Vietnam persero la vita 58.000 americani. Alcuni dei quali uccisi dai vietnamiti.

È morto Stephen Hawking. Lascia un incolmabile vuoto cosmico.
cannabeanoide

Stefano Ragusa
Chissà perché prima delle elezioni era un fiorire di sondaggi con il moVimento sottostimato di 5-6 punti e ora c’è totale mutismo in tv… Su LaStampa di oggi, M5S sale di+1,4% Lega +0.6%. Notare la progressione di queste due forze che continuano a mangiare consensi in modo perfettamente speculare e proporzionale, dai perdenti delle elezioni: PD e FI. In Italia ci sono 60 milioni di allenatori di calcio quando gioca la nazionale e 60 milioni di Presidenti della Repubblica dopo le elezioni. Io me ne impippo dei buoni consigli di gente come Mentana, Scanzi, Travaglio, che in politica non ne hanno mai azzeccata mezza nemmeno ad ammazzarsi. Parlano i numeri, il resto è solo chiacchiera da bar. I voti si contano uno sull’altro, si impilano e pesano come macigni. Lega e M5S sono opposti e alternativi, per ideologia, programmi, uomini, storia, quindi è sciocco parlare di alleanze. Eppure tutti sono terrorizzati, col culo strettissimo, dalle loro tv e colonne di giornali, che ad esempio scelgano i presidenti delle camere come è giusto che sia…chi diavolo li deve scegliere se non chi ha vinto? Berlusconiani e Piddini che puzzano di cadavere lontano mille chilometri?

Al solito: perdono le elezioni e vogliono riformare la Carta
Silvia Truzzi

L’intervista di Dario Franceschini ieri al Corriere della Sera spiega che non è la connessione sentimentale del Pd con gli elettori a essersi rotta, è che proprio non funziona più nemmeno l’apparecchio acustico.
Il ministro comincia statuendo che “siamo in un’impasse”. Poco conta che siano passati solo dieci giorni dal voto (in Germania, per dire, ci hanno messo mesi a formare un governo). Siccome però loro hanno perso, siamo in un’impasse.
E come se ne esce?
Ribaltando lo schema: “La maggioranza non ce l’ha nessuno” e allora facciamo le riforme istituzionali.
“È un grave errore politico pensare che la vittoria del No al referendum abbia voluto dire che le riforme non si faranno mai più”.
Mica si possono lasciare irrisolti “i nodi di un sistema che non funziona”, signora mia.
La strada è “monoCameralismo e legge elettorale”: “Da una situazione che pare perduta può nascere un meccanismo virtuoso. Questa può essere la legislatura perfetta”.
I governi di cui si parla in questi giorni “sono tutti governi contro natura”.
Invece non sarebbe contro natura un governo che non solo scavalca un chiarissimo segnale del corpo elettorale, ma addirittura si ostina a riproporre una riforma che i cittadini hanno bocciato e che serve esclusivamente a garantire la sopravvivenza alle pseudo élite.
E dire che il passato dovrebbe aver insegnato ai Franceschini che i problemi politici non si risolvono con alchimie costituzionali che assomigliano al gioco delle tre carte fatto nella stanza dei bottoni.
E quali sono i problemi politici su cui hanno votato gli italiani?
Negli ultimi due giorni sono uscite un paio di ricerche che, pubblicate prima del 4 marzo, avrebbero aiutato parecchio i sondaggisti (e i commentatori).
Bankitalia ci spiega che aumentano povertà e disuguaglianze: i cittadini a rischio povertà, quelli che secondo i parametri Eurostat possono contare su un reddito di meno di 830 euro mensili, sono il 23%.
Al Nord le famiglie a rischio passano dall’8,3% di dieci anni fa al 15%;
al Sud il 40% è a rischio di povertà. L’indice di diseguaglianza nella distribuzione del reddito è aumentato di 1,5 punti dal 2008.
La quota di ricchezza netta detenuta dal 5% delle famiglie più ricco è pari al 30% del totale, mentre il 30% più povero delle famiglie possiede appena l’1% della ricchezza.
Poi ci sono i dati sul lavoro, propagandati ieri come il viatico delle nuove sorti progressive del Paese (il tasso di disoccupazione è il più basso degli ultimi quattro anni).
Il punto però non è la quantità del lavoro, su cui pure c’è da discutere, ma la qualità.
Aumenta il lavoro povero (persone che lavorano e non sono in grado di mantenersi), il lavoro precario, il lavoro in affitto senza diritti.
Ieri Marta Fana, ricercatrice in Economia e autrice di un libro importante (Non è lavoro è sfruttamento, Laterza), ha analizzato i numeri dell’Istat per Il Fatto:
“Nel 2017, il nuovo che avanza è fatto principalmente di lavoro a termine e in affitto, cioè in somministrazione. Si registra un aumento di 279 mila occupati, dovuto alla componente dipendente di cui il 90% e a termine. A oggi, l’incidenza degli occupati con contratto a termine raggiunge il 12,4% dall’11% di fine 2016. L’analisi dei flussi mostra che a fine 2017, il tasso di transizione dall’occupazione dipendente a termine verso l’occupazione a tempo indeterminato, si ferma al 16%, cinque punti percentuali in meno rispetto allo stesso periodo 2016.
I lavoratori in somministrazione salgono del 25%, raggiungendo il valore più elevato degli ultimi 15 anni”.
Sovrapponendo le cartine dell’indagine di Bankitalia e quella dell’Istat alle mappe del voto si vedrà che i luoghi di maggiore povertà e disoccupazione sono quelli in cui la protesta ha dilagato. Di questo bisogna occuparsi con urgenza, altro che legislatura costituente.

Giulia Grillo Danilo Toninelli, capigruppo del M5S alla Camera e al Senato

Berlusconi è un uomo disperato. Sa, e lo ha ammesso, che se si dovesse tornare a votare questa volta il M5S prenderebbe il 40% e questo lo terrorizza.
Per questo sta già cercando di fare campagna acquisti presso gli altri gruppi parlamentari. Infatti, avrebbe detto ai suoi di convincere quanti più deputati e Senatori del M5S a passare con lui. All’ex premier diciamo subito una cosa: i nostri parlamentari non sono in vendita.
Sono stati eletti dai cittadini per fare, in Parlamento, gli interessi degli italiani e per rispettare gli impegni presi in campagna elettorale. All’ex premier vogliamo dire che istituiremo il vincolo di mandato, come promesso, per evitare proprio i cambi di casacca e i voltagabbana. E’ una delle priorità del nostro programma che noi rispetteremo. Queste dichiarazioni di Berlusconi dimostrano che il cdx non parla di programmi, di contenuti, a differenza del M5S, ma litigano fra loro per decidere chi sia il leader. E Berlusconi, che vuole fare campagna acquisti, dimostra che non ha imparato la lezione.
E’ proprio di questi giorni, infatti, la notizia che la Corte dei conti ha aperto un’inchiesta sulla compravendita dei Senatori che portò l’ex parlamentare Idv, De Gregorio, alla corte di Berlusconi, facendo così cadere il governo Prodi. L’organo di giustizia contabile, infatti, ha ipotizzato un danno d’immagine del Paese e, tradotto in denaro, un aumento dello spread valutabile attorno ai 6 milioni di euro. Denaro che il leader di Fi potrebbe dover pagare di tasca propria. Le cose sono cambiate. Il 4 marzo 11 milioni di italiani hanno partecipato, recandosi in massa ai seggi, ed hanno scelto il M5S con un chiaro mandato: cambiare il Paese. Tutti i parlamentari del M5S rispetteranno questo mandato in Parlamento. Berlusconi se ne faccia una ragione.


.
http://masadaweb.org

.

MASADA n° 1913 21-3-2018 INGOVERNABILI

$
0
0

MASADA n° 1913 21-3-2018 INGOVERNABILI
Blog di Viviana Vivarelli

Giochi di potere – Duello sulle Presidenze delle Camere – Assurdi e vitalizi – Al Nazareno la notte dei lunghi coltelli –I boiardi del centrodestra – Mai più il Pd – Arriva il decreto penitenziario salvaladri di Renzi – Il Caimano, atto II – Geni italici: l’Annunziata – Renzi è introvabile – Il voto a Bologna – Putin vince per la quarta volta col 76,6% – Sarcozy arrestato per avere avuto 50 milioni da Gheddafi

Ma con questi catafalchi, Scalfari, Bersani, Mattarella, Augias, Sallusti, Berlusconi… l’Italia verso quale futuro pensa di andare?
.
Ci sono Paesi la cui maledizione non sono i Governi. Sono gli elettori.
.
L’Italiano medio è un tale coglione talmente pronto a rinnegare qualcuno da rinnegare perfino se stesso.
l problema è che questa categoria di italiani ha un po’ troppi rappresentanti in Parlamento.
.
C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare
Robert Sabatier
.
Il taglio dei vitalizi non si poteva fare “perché mancava il tempo”. Guarda caso, per fare la legge salvaladri, il tempo lo hanno trovato. E pure tra un governo e l’altro.
.
Invece di giurare sulla testa dei suoi figli, Berlusconi doveva giurare sul Kamasutra. (O sulla pompetta)
.
Un uomo può uccidere i fiori,un fiore,due fiori, tre…..Ma non può contenere la primavera.
Mahatma Gandhi
.
Dunque ieri l’altro Salvini dichiarava che la sua priorità era fare un nuovo sistema elettorale per tornare presto alle urne.
Oggi, cambio di scena, Salvini dichiara che la sua priorità non è tornare alle urne ma fare un Governo col Pd.
Mi viene il sospetto che Salvini non abbia idea di cosa significa priorità. Ma anche tutto il resto.

PRESIDENZE DELLE CAMERE
La prassi permette al partito arrivato primo (la Costituzione parla di ‘partito’ e non di coalizioni) di prendersi entrambe le Presidenze. Berlusconi fece così, altri hanno permesso che una delle due Presidenze andasse al partito arrivato secondo, che dunque oggi non può essere né il Pd né Forza Italia. Giustamente Di Maio ha indicato un 5stelle per la Camera e uno della Lega per il Senato.
Comunque, la Costituzione dice che:
Il Presidente della Camera è eletto dall’Assemblea nella prima riunione della legislatura. Per l’elezione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti nella prima votazione, la maggioranza dei due terzi dei voti nella seconda e la maggioranza assoluta dei voti dopo il terzo scrutinio.
Purtroppo il M5S non ha abbastanza deputati per essere maggioranza. La maggioranza alla Camera è di 316 seggi, e il M5S ne ha solo 225.
Per cui tutto è possibile.
Se ci fosse stato l’accordo con Salvini, avremmo avuto 225 voti +122 e avremmo potuto vincere. Ma Salvini è ondivago e ha detto stupidamente che la Presidenza del Senato non gli interessa, ma ha detto tante cose in contraddizione tra loro che ormai è impossibile capire cosa voglia fare e perché.
Giustamente Di Maio ha dichiarato che non accetta né indagati né condannati, ma se questo sciagurato Parlamento volesse votare un indagato o un condannato e avesse i voti sufficienti, potrebbe farlo perché non abbiamo nessuna legge che lo vieta.
Maroni: “Lega-M5S? Missione impossibile”. Salvini lo sconfessa: “Niente è irrealizzabile”. E torna ad aprire al Pd. (!?)
Questi non hanno una testa. Sono camaleonti. Salvini dovrebbe scriversi sulla felpa: “Voltagabbana in vendita”. Avanti signori, Faites vos jeux !
Attento, Salvini, finirai come la bella Camilla che tutti la vogliono e nessuno la piglia.
Sciascia diceva: “Quando tra gli imbecilli ed i furbi si stabilisce una alleanza, state bene attenti che il fascismo è alle porte”. Oggi di fascismo non si può più parlare ma l’autoritarismo nemico della democrazia è ovunque.

Intanto che questi signori si palleggiano, difendendo privilegi e potere e facendo perdere tempo al Paese bisogna ricordare che negli ultimi 6 anni il Debito Pubblico è aumentato di 358 MILIARDI e solo nel gennaio 2018 di circa 24 MILIARDI. Morale della favola: Monti, Letta, il bomba e l’alter ego hanno SPERPERATO IN DEFICIT 60 MILIARDI l’anno, cioè 5 MILIARDI al mese. Poi dicono a noi che non esistono risorse per il reddito minimo di cittadinanza!

Due cose sono evidenti:
– Salvini non ha la più pallida idea di cosa fare, vorrebbe prevalere su Berlusconi ma non riesce a lasciarlo mentre teme di essere accoltellato
– nei talk show televisivi si intervistano cani e porci ma nemmeno uno dei candidati 5stelle.
.
Gennaro Migliore ha detto: “A qualcuno è sfuggito che abbiamo perso”. Non ti illudere. Lo hanno capito tutti benissimo e gli stessi Renzioti hanno chiesto le dimissioni di Renzi.
Sempre Gennaro Migliore: “Abbiamo sollevato il Paese”: Come no! Prima era steso, ora è a pecorina!
.
Enzo
Salvini è seduto a cavalcioni sulle spalle traballanti del vecchio Silvio come il bambino su quelle del padre allo stadio. Il decrepito decaduto vacilla e la Meloni cerca di sorreggerlo. Con il passare dei giorni il peso grava sempre più. Se i due, stanchi, esausti, decidono di lasciarlo andare di botto, Salvini fa un ruzzolone da “paperissima”. E’ questa la sua limitazione, è il leader di una coalizione di parenti-serpenti. Non ha dove andare. Si dovrà per forza tornare a elezioni. Matteo si sottomette a Di Maio? Anche volendo non può farlo, i soci lo pianterebbero all’istante. Lui può portare il suo 17% e forse si raggiunge la maggioranza, ma attaccata con lo sputo. E allora? Niente, se ne parlerà inutilmente per mesi.

The caster
Al Nazzareno la “Notte dei lunghi coltelli” è in pieno e feroce svolgimento, ma le scaramucce a cui assistiamo son rose e fiori a confronto del bagno di sangue che attende il PD nei prossimi giorni.
A Destra i “Fratelli coltelli” si esibiscono nella più classica delle tragedie familiari: il vecchio nonno è arrivato alla fine e figli e nipoti sabotano i freni, mettono veleno per topi nel caffè, piantano lunghi coltelli nella schiena l’uno dell’altro per accaparrarsi la fetta più grossa dell’eredità, senza contare che il vecchietto non vuole assolutamente saperne di togliersi dai Maroni.
Ho seguito l’intervista di Maroni dalla Annunziata: una simile perfidia verso il segretario del proprio partito era pensabile solo all’interno del PD dopo la disfatta, ma rivolta all’uomo che, in un colpo solo, ha portato la Lega dal 4 al 18% mi induce a ritenere che questi (la Dx) siano più propensi a fare macelleria al loro interno che ad esplorare le reali possibilità di arrivare al governo.
Caro Di Maio, fa come i cinesi: siediti sulla sponda del fiume… di cadaveri ne vedrai passare parecchi.

Bufalanews
In Italia abbiamo votato il 4 marzo e dopo dieci giorni ancora non c’erano i risultati definitivi, pensate che in Russia hanno votato ieri e i risultati li avevano già da 14 giorni.
.
Sarkozy (quello che rideva di Berlusconi con la Merkel) accusato di aver preso 50 milioni da Gheddafi per vincere le elezioni
Prova anche tu il nuovo finanziamento Sarkozy: prendi subito 50 milioni per realizzare i tuoi sogni e poi li restituisci in 72 comode bombe da lanciare su Gheddafi
sempreciro
.
Ancora 25 anni e pure in Francia e si ritroveranno con un ‘Mouvement cinq étoiles’.
LoMassi
.
La sinistra di governo nel tempo non ha fatto che peggiorare, perdendo pezzi dell’elettorato perché nemmeno una volta ha tratto coscienza dai propri errori. Nel 1984 il Pci prese il 34% degli elettori, quanto il M5S attuale, ma il Pd, suo indegno erede, oggi è sceso al 18,72 %..
.
Alessandro
MAI PIU’ IL PD.
Dopo mille giorni di governo Renzi :
– 11 aprile 2017, Ocse: Italia è al 3° posto per le alte tasse sui salari.
– 15 luglio 2015: Schiaffo del World Economic Forum a Renzi: Su 144 Governi “Italia PENULTIMA al mondo per efficienza di governo”. Siamo dietro a Libia, Angola e Ciad. http://www.ilgiornale.it/news/politica/schiaffo-world-economic-forum-renzi-italia-penultima-efficie-1151999.html
– 14 luglio 2016, Istat: “Povertà assoluta per 4 milioni e 598 mila persone: è record dal 2005.
– La povertà relativa tocca 10,3 milioni di persone.
– giugno 2016, Istat: “L’indice della produzione industriale (Ipi) è diminuito dello 0,4%
– 29 agosto 2016, Eurostat: “In Italia più di un disoccupato su tre ha rinunciato a cercare un posto”. E’ il dato peggiore nella Ue.
– 17 ottobre 2016, Rapporto Caritas su povertà: A chiedere aiuto ai Centri di Ascolto della Caritas, per la prima volta al Sud la percentuale degli italiani 66,6% ha superato quella degli immigrati 33,1%
– Il debito pubblico è arrivato al massimo storico di 2.258 miliardi di euro. E’ aumentato di oltre 120 miliardi; nel 2014. all’inizio dell’era Renzi, era di 2.136 miliardi di euro .
– L’Italia ha la pressione fiscale più alta d’Europa. A queste condizioni come si possono fare figli?
Renzi, nel suo governo, supportato dal Pd, ha tutelato le banche, le multinazionali, le assicurazioni, la casta, le lobby… a danno dei cittadini.
Al Pd non deve essere dato nessun ministero per evitare che faccia altri danni.
Il Pd partecipi col M5s solo sui programmi del M5s.
Fra i tanti danni : “Parigi blocca le navi nel mare ceduto dal Pd. Dopo il disgraziato trattato firmato da Gentiloni nel 2015 (Gentiloni era Ministro degli Esteri nel governo Renzi), ma mai ratificato dal Parlamento, la Francia passa comunque all’incasso e comincia a intimidire i pescherecci italiani.
In gioco ci sono 340 chilometri quadrati marini, pesce e 1.400 miliardi di metri cubi di gas”. (dal quotidiano “La Verità” del 17 marzo 2018)
I nostri pescherecci vengono cacciati dal nostro mare… e noi andiamo a prendere il gas all’estero!! Grazie Ministro Gentiloni, poi nominato Presidente del Consiglio !!

Enzo20
Qualunque cosa decida, Salvini corre dei rischi; farsi trascinare nella tomba da Berlusconi e rientrare nell’irrilevanza, credo sia il più grosso. Se ha coraggio, con una legge elettorale maggioritaria potrebbe conquistare l’indiscussa egemonia del centrodestra, e forse pre vincere le elezioni politiche. Se non ne ha, l prossimo giro i 5S andranno oltre il 40 %, e a meno di non fare una legge del tutto proporzionale, non ci sarà modo di evitare che vincano.
.
Viviana
Col Rosatellum la cricca dei partiti delinquenziali ci ha messo in un bel guaio e ha messo se stessa in uno stallo insopportabile.
Ci vorrebbe un governo terzo (ovviamente senza i Ministri attuali) che commissariasse l’Italia, come avviene nei commissariamenti dei Comuni, e che ovviamente non fosse guidato da Gentiloni, visto che invece di fare ordinaria amministrazione ha mandato avanti il decreto penitenziario di Renzi che favorisce criminali, mafiosi e terroristi. E questo Governo provvisorio dovrebbe avere l’unico scopo di fare un nuovo sistema elettorale migliore degli ultimi tre, tutti e tre antidemocratici e incostituzionali, che garantisse sia la rappresentanza che la governabilità, obiettivi che il Rosatellum ha totalmente toppato.
.
E checcazzo”I 5stelle pretendono che i Presidenti delle Camere non siano indagati né condannati!
Carmine Bianco: “Ma allora questa è discriminazione contro i diversamente onesti!”
.
Nicholas Ferrante, 21 anni, tesserato Pd da quando ne aveva 17 anni: “Se il Movimento presenta un buon programma perché dire no a priori? Il Pd ha lasciato i suoi valori ai 5Stelle: lavoro, etica e diritti. Durante le primarie Renzi non aveva detto che al governo avrebbe abrogato l’articolo 18. Potevo mai saperlo prima? Il Pd dovrebbe stare nel centrosinistra. La sua identità non può essere tradita. Il mio discorso è piaciuto soprattutto al Sud, dove i difetti del Pd sono più accentuati: un partito chiuso nei notabilati che difendono il loro potere, impossibile da aprire ai giovani, ai professionisti, a chi vorrebbe partecipare a decisioni democratiche.Al Sud si è liquidato il tema dicendo che l’onda grillina è dipesa dal reddito di cittadinanza. Non è così, al Sud non siamo tutti disoccupati o disperati.
In costiera sorrentina, zona ricca, il M5s ha sfiorato il 50 per cento. A dimostrazione della reazione a un sistema politico marcio.
Sono passati dal Pd al M5S insegnanti, professionisti, praticanti legali, piccoli imprenditori. Con dei valori di cui prima il Pd si faceva carico. Hanno votato contro il Pd per azzerare tutto.
Quanto sarebbe stato meglio a Dimartedì sentire Nicholas Ferrante al posto dei rincoglioniti Scalfari e Bersani!
Monti che a Piazzapulita dichiara candido che l'”Europa impedirà al prossimo governo eletto democraticamente di attuare il proprio programma” è roba da brividi. Come Scalfari che sul primo quotidiano d’Italia asserisce che l’oligarchia è meglio della democrazia e che sarebbe meglio che il popolo non votasse.

I problemi non finiscono mai, ma per fortuna neanche le soluzioni.
Paulo Coelho
.
Hanno affiancato ai redditi dei politici quello di Beppe Grillo.
Confrontare un reddito ottenuto in teatro con uno conseguito in Parlamento è da cretini, come confrontare le rose con i cavoli.
Di Maio ha proposto di ripristinare il tetto dei dirigenti RAI a 250.000 euro che non sono nemmeno pochi. Sapete quando prende la Clerici? 1,5 milioni l’anno. Flavio Insinna porta a casa 1 milione e 420 euro ogni 12 mesi, subito dopo si piazza l’Annunziata, che con la sua trasmissione In mezz’ora su Rai 3 guadagna 1 milione e 380 mila euro in tre anni (vale a dire 460.000 € l’anno).
Gli altri altisonanti e con compensi elevati sono Piero Angela che per 4 anni intasca 1.380.000 € per Superquark, Santoro che costava alla Rai 2 milioni e 700 mila euro, Vespa che prende 90.000 euro a puntata. Però i malevoli hanno occhi solo sullo stipendio di Grillo! Almeno a Grillo i soldi glieli dà chi va a vederlo a teatro echi non ci va non glieli dà. Quelli della Rai li paghiamo anche se la Rai non la guardiamo.
.
Se vince il M5S, c’è chi dice che scappa all’estero e chi dice che si spara. Insomma: la fine delle cavallette.

ARRIVA IL DECRETO PENITENZIARIO SALVALADRI DI RENZI
Renzi è stato sconfitto. Ma le sue riforme non muoiono mai. E rinascono sotto Gentiloni che è il suo alterego, come se non fosse cambiato nulla. Si riduce il ricorso alla carcerazione. Si aumentano le pene alternative anche ai condannati per reati gravi. Si diminuisce ancora di più la certezza della pena. Si permette l’uso del computer. Si danno benefici anche ai mafiosi e ai terroristi.
Un governo di transizione non è stato ancora indicato, non è obbligatorio che sia quello di Gentiloni e dovrebbe, in ogni caso, occuparsi solo di ordinaria amministrazione e non certo riprendere e mandare avanti un decreto di Renzi come quello penitenziario che manda liberi delinquenti, terroristi e mafiosi. Questo è abuso istituzionale! Ma Renzi non era stato sconfitto? E deve continuare a governare?
Orlando: “La riforma non è salva-ladri”.
Ma infatti, il guaio è che a godere delle misure alternative al carcere sarebbero anche i politici.
Nel 2015, l’Italia, 61sima nella classifica per corruzione, aveva solo 228 detenuti per crimini economico-finanziari, mentre la Germania, molto meno corrotta e infatti 10ma in quella classifica, ne aveva ben 6.271. Leggi come questa peggiorano solo la situazione.
Orlando: “Si tratta di una misura che punta ad abbattere la recidiva: in Italia spendiamo quasi 3 miliardi l’anno per il trattamento dei detenuti, ma abbiamo una delle recidive più alte d’Europa”. Mica si chiedono se magari abbiamo la recidiva più alta d’Europa perché le pene anche dopo aver compiuto dieci volte lo stesso reato sono ridicole! Mica si chiedono se magari abbiamo la recidiva più alta d’Europa perché in Italia si può essere pluricondannati e stare tranquillamente a piede libero per l’ennesima volta! Mica si chiedono se magari abbiamo la recidiva più alta d’Europa perché ormai anche per reati gravi si va ai domiciliari e quindi di fatto hanno abolito il carcere? Non si investe nemmeno un euro per la rieducazione e poi si dice che questo decreto serve alla rieducazione. E quando mai non punire serve a rieducare?
Scrive Travaglio “Oltre all’impunità per i condannati fino a 4 anni, la “riforma” estende poi questa incredibile franchigia a terroristi e ai mafiosi, finora esclusi: basterà attendere che abbiano scontato la parte di pena per i reati di terrorismo e di mafia, e poi dal restante “cumulo” per i reati comuni (acquisto di armi, occultamento di cadaveri ecc.) potranno detrarre i fatidici 4 anni e uscire prima. Come i detenuti comuni. Non solo: i mafiosi con figli fino a 10 anni potranno uscire negli ultimi 4 anni di pena, anche se relativa a reati di mafia. E le Procure antimafia non potranno più trasmettere ai Tribunali di Sorveglianza le notizie sui legami dei detenuti aspiranti ai benefici con i clan, privando di notizie fondamentali sulla loro perdurante pericolosità i giudici che devono decidere se metterli fuori o meno.” E le migliaia di condannati domiciliari chi li controlla? Ci vorrebbero decine di migliaia di agenti per controllare tutti i detenuti a domicilio. Peccato che non ci sono. Poi ci si lamenta che da noi arrivano anche i criminali delle altre Nazioni! Per forza, qui si delinque gratis. Dice il procuratore Walter Mapelli: “All’estero sono ben informati sul nostro quadro normativo e vengono a delinquere in Italia. Se un ladro è sorpreso a rubare in un appartamento e non riesce a fare il colpo, l’arresto in flagranza per il tentato furto è obbligatorio, ma la custodia in carcere non è prevista. Dunque viene arrestato e subito scarcerato. E, se anche viene condannato in via definitiva, avrà la pena ridotta fino ai due terzi, cioè sotto i 4 anni, e non la sconterà in carcere”,perché il caro Renzi ha fatto una legge per cui sotto i 5 anni in carcere non va nessuno.

CELLE E URNE VUOTE
Marco Travaglio – 18-3-2018
A chi volesse capire perché Pd e FI hanno perso le elezioni, oltreché per le politiche antisociali che hanno impoverito i poveri e arricchito i ricchi, penalizzato gli onesti e premiato evasori e tangentari, suggeriamo due letture.
La prima è una telefonata intercettata dalla Procura di Bergamo fra due albanesi che concordano rapine nelle stazioni di servizio: “Vieni in Italia a rubare, tanto qui non ti succede niente: se proprio ti va male, ti fai una notte in carcere e poi esci”. Il procuratore Walter Mapelli conferma: “All’estero sono ben informati sul nostro quadro normativo e vengono a delinquere in Italia. Se un ladro è sorpreso a rubare in un appartamento e non riesce a fare il colpo, l’arresto in flagranza per il tentato furto è obbligatorio, ma la custodia in carcere non è prevista. Dunque viene arrestato e subito scarcerato. E, se anche viene condannato in via definitiva, avrà la pena ridotta fino ai due terzi, cioè sotto i 4 anni, e non la sconterà in carcere”.
Per scoprire il perché, ecco la seconda lettura: il decreto attuativo della “riforma penitenziaria” Orlando, appena varato dal fu governo Gentiloni, degno coronamento di 40 anni di decarcerazione, che si spera verrà stoppato dal nuovo Parlamento e riscritto dal nuovo governo. Oltre ad alcune buone norme sulla salute e l’affettività, a nuovi spazi per gay e madri detenute, la sostanza è micidiale: sarà ancor più difficile mettere o tenere dentro i delinquenti (cioè i condannati definitivi). Un gentile omaggio pure per mafiosi e terroristi.
Il Ministro Orlando nega: “Non ci sono automatismi, i benefìci saranno concessi dai giudici di sorveglianza caso per caso” (come se lo scarso personale di polizia e magistratura potesse esaminare le condotte dei singoli detenuti). Dunque “non uscirà nessuno” (e allora, se non cambia nulla, perché allargare un’altra volta le maglie?). In realtà questa è la quarta legge svuotacarceri in 7 anni, dopo quelle dei governi B., Monti e Letta. Queste, per superare la solita emergenza del sovraffollamento, alzarono provvisoriamente da 3 a 4 anni il tetto di pena sotto cui si va ai domiciliari o ai servizi sociali anziché in galera o, se si è già lì per condanne superiori, si esce per scontare il resto a casa. Così scarcerarono migliaia di detenuti e ne lasciarono a spasso altrettanti. Ma i competentissimi legislatori non adeguarono il resto delle normative, creando un vuoto che ora la Consulta ha riempito, imponendo di sospendere l’ordine di carcerazione per tutti i condannati a pene totali o residue fino a 4 anni. E ora il governo ormai defunto, con un consenso intorno al 21 per cento, che fa?
Invece di tornare almeno al limite dei 3 anni (già abnorme: le condanne sopra i 3 anni, con tutte le attenuanti e gli sconti dei nostri codici-colabrodo, sono rarissime), decide definitivamente che chiunque sia condannato a meno di 4 anni resta libero e fa domanda per i domiciliari (o, sotto i 2, per i servizi sociali). Che poi sono puramente teorici: se uno evade per commettere altri delitti (o resta a casa e di lì spaccia droga, molesta la figlia, picchia la moglie, incassa mazzette, organizza truffe o estorsioni, fa stalking telefonico), di solito non se ne accorge nessuno: ci vorrebbero decine di migliaia di agenti per controllare tutti i detenuti a domicilio. La norma si ispira a una teoria demenziale, dunque molto diffusa nella pseudocultura di sinistra: e cioè che, siccome il carcere è diseducativo perché trasforma i microcriminali in macrocriminali, sono molto più dissuasive le pene alternative. Si sbandierano statistiche sui tassi di recidiva di nessun valore scientifico, per dimostrare che chi sconta la pena in carcere torna a delinquere più spesso di chi sta a casa o ai servizi sociali: come se si potesse prevedere come si comporterebbero tutti i delinquenti liberi se fossero stati incarcerati; e come se le statistiche registrassero gli autori di tutti i reati, che invece restano per l’80-90% senza colpevoli. Per combattere la recidiva e la diseducatività delle carceri, basterebbe costruirne di nuove per separare i piccoli dai grandi, garantire ai detenuti una vita decorosa di studio e lavoro. Non lasciarli o metterli fuori perché dentro è peggio.
Oltre all’impunità per i condannati fino a 4 anni, la “riforma” estende poi questa incredibile franchigia a terroristi e ai mafiosi, finora esclusi: basterà attendere che abbiano scontato la parte di pena per i reati di terrorismo e di mafia, e poi dal restante “cumulo” per i reati comuni (acquisto di armi, occultamento di cadaveri ecc.) potranno detrarre i fatidici 4 anni e uscire prima. Come i detenuti comuni. Non solo: i mafiosi con figli fino a 10 anni potranno uscire negli ultimi 4 anni di pena, anche se relativa a reati di mafia. E le Procure antimafia non potranno più trasmettere ai Tribunali di Sorveglianza le notizie sui legami dei detenuti aspiranti ai benefici con i clan, privando di notizie fondamentali sulla loro perdurante pericolosità i giudici che devono decidere se metterli fuori o meno. A questo punto non si vede perché buttare miliardi per indagare, arrestare e processare 3 milioni di persone all’anno, se già si sa che 9 su 10 verranno condannati a meno di 4 anni e non faranno un giorno di galera, ma resteranno a piede libero. Tanto vale, una volta presi, rilasciargli un foglietto con scritto: “Vai e casa e non farlo più”.
Resta, è vero, un piccolo dettaglio: le vittime. Ma di quelle i politici si ricordano solo quando una brigatista in menopausa va in tv a delirare su via Fani. Perché la vittima, per i politici, è solo quella dei rarissimi reati che subiscono loro. Invece quelle dei delitti che commettono loro non sono vittime: sono pecore da tosare per cinque anni e poi da insultare (“giustizialisti!”, “populisti!”, “forcaioli!”) quando non li votano più.
.
Non gli bastava, a Renzi, aver depenalizzato 120 reati, tra cui il furto, lo stalking e la corruzione di minore. Non gli bastava aver ristretto i tempi processuali per mandare tutti in prescrizione. Non gli bastava aver mandato in prescrizione 132.739 processi penali nel 2015 e ben 78.054 solo nel primo semestre del 2016…Ora ha avuto la faccia di mandare avanti la riforma penitenziaria “senza un governo attivo”, in un tempo morto tra una legislazione e l’altra, col benestare di Orlando, Gentiloni e Mattarella, per favorire ancora di più i rei e pure i mafiosi.
Quarta legge svuotacarceri in 7 anni, dopo quelle dei governi B, Monti e Letta.
Prima Berlusconi stabilì, pro domo sua, che dopo i 65 anni non si potesse andare in carcere. Poi Renzi ha completato l’opera dicendo che non si va in carcere per pene fino a 5anni. Ora continua il danno decidendo definitivamente che chiunque sia condannato a meno di 4 anni resta libero e fa domanda per i domiciliari (o, sotto i 2, per i servizi sociali), che poi sono puramente teorici, visto che manca il personale di sorveglianza. E la regola vale anche per terroristi e mafiosi.
Poi, se succede qualcosa, la colpa è degli extracomunitari.
.
C’è chi gli elettori li compera. E c’è chi li scarcera.

Al posto di Renzi avanza Calenda. Ma Calenda è l’ultimo che deve spengere la luce?
Calenda chi?
.
Con Renzi il debito pubblico è aumentato di 143 miliardi e alle banche Renzi ha regalato non 20 ma 31miliardi di soldi nostri. Poi uno si chiedere dove si trovano i soldi per il reddito minimo di cittadinanza.
.
Ci sono un americano, un francese, una inglese e una tedesca che mandano affanculo un russo. Scommettiamo che resta senza gas l’italiano?
LVIX1
.
Laura Pausini: “Non ho mai studiato canto”. Che sarà mai: c’è chi copiando una tesi di dottorato è diventata addirittura Ministro.
antonio_carano
.

Persi in Calabria 4000 posti di lavoro. Questi sono quelli non considerati dall’Istat.
.
Il Pd potrebbe chiedersi dove ha sbagliato. Non crederà di essere scaduto per obsolescenza programmata e che gli basti cambiarsi il nome per ricominciare.

QUALCHE CHIARIFICAZIONE SUI VITALIZI
Viviana Vivarelli
L’Italia è una Repubblica fondata sui vitalizi.
Sappiamo tutti che, mentre un lavoratore deve lavorare 40 anni per raggiungere la pensione, ci sono categorie privilegiate che, oltre alla pensione, possono avere il privilegio, già dopo 5 anni di ‘lavoro’, di un ulteriore regalo: il vitalizio.
Ci sono 3 persone che, fatto il parlamentare per un giorno, percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità. Piero Craveri, che in Senato non c’è andato mai ma è stato eletto nel 1987, ha incassato finora oltre 500mila euro. Claudia Colombo, detta ‘miss vitalizio’, eletta 21enne per la prima volta nel Consiglio regionale della Sardegna, è titolare di un vitalizio da 5.100 euro. In Sicilia, a Salvatore Caltagirone sono bastati soli 3 mesi e 5 presenze nel parlamentino per percepire oggi tremila euro al mese. E i viitalizi possono esseredoppi o tripli.
Poi ci sono gli eredi, perché sono pure reversibili.
Per esempio sono passati 40 anni dalla morte del padre Natale, messinese, che nel 1947 si candidò col Partito Monarchico, ma da allora la figlia Anna Maria Cacciola percepisce per i 4 anni in Parlamento del padre un vitalizio da oltre duemila euro al mese. L’ottantenne Giampiero Svevo da 7 anni incassa le due pensioni della moglie Maria Paola Colombo, che fu senatrice per tre legislature e consigliere regionale. Mica male!
Abbiamo 2.600 vitalizi che Camera e Senato elargiscono agli ex parlamentari insieme ai 3.538 assegni erogati dalle Regioni ai loro vecchi inquilini.
Oggi col vitalizio Occhetto dice di volerci mantenere i due figli ultracinquantenni lavativi, e Mastella tre figli e sei nipoti (ma in queste famiglie non lavora nessuno?).
IL SOPRUSO E’ EVIDENTE E VA RIMOSSO SUBITO
Di Maio mette come priorità per le nuove cariche la fedina penale pulita e il taglio dei vitalizi ma i politici scalpitano.
Il vitalizio è una rendita, che si somma alla pensione, concessa al termine del mandato e che si protrae a vita.
In Italia spettava a deputati, Senatori e consiglieri regionali. Occorreva superare una soglia di età che è stata alzata da Marini e Bertinotti. Ma Veltroni, per es., è andato in pensione a 50 anni e chi non aveva fatto i 5 anni di legislatura poteva riscattare gli anni mancanti anche a rate.
La conseguenza perversa era che il vitalizio veniva dato anche a chi aveva fatto solo pochi giorni in Parlamento. Marini e Bertinotti ottennero la condizione di aver fatto almeno due anni e sei mesi di legislatura e si eliminò la possibilità di riscatto per evitare che si formasse un “partito del vitalizio”.
Dal 2012 Fini e Schifani introdussero il calcolo contributivo così che, i parlamentari in carica dal 1º gennaio 2012, prendono la somma dell’assegno vitalizio maturato al 31 dicembre 2011 più la pensione riferita agli anni di mandato parlamentare esercitato dal 2012 in poi.
L’ex parlamentare ha diritto a ricevere la pensione a condizione di avere svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni e di avere più di 65 anni. Per ogni anno di mandato oltre il 5°, l’età richiesta scende di un anno sino al minimo di 60 anni; per gli eletti per la prima volta nel 2013 c’è solo la pensione.
Monti ha abolito i vitalizi. Ma, per quelli maturati e acquisiti prima del 2012, detti anche ‘pensioni d’oro’, la Corte Costituzionale ha decretato che non si possono togliere ‘perché sono diritti acquisiti’. In ogni caso abolire i vecchi vitalizi non è nei poteri del Presidente della Camera. Si dovrebbe fare un’altra legge, approvata da entrambi i rami del Parlamento e sperare che non sia dichiarata incostituzionale. Si consideri che godono il vitalizio anche 3.183 ex consiglieri regionali, che spesso ne cumulano tre fino a godere di 12.000 euro al mese e nel Lazio li ottengono a 50 anni. Il Lazio ha dichiarato di averli eliminati e aveva pure messo la truffa di calcolare come contributi previdenziali anche la diaria, cioè i rimborsi per le spese di viaggio o di alloggio. Per cui fino a pochi anni fa i consiglieri regionali laziali, se pranzavano o pagavano un affitto, facevano scattare un aumento del loro vitalizio. La Lombardi ha denunciato che l’abolizione non avvenuta: ” .. mentre ci tagliavano le pensioni con la Fornero retroattivamente (con i voti sia del Pd che del cdx) addebitando a noi cittadini i costi di una crisi generata dai partiti, mentre mettevano in ginocchio l’intero Paese, al contempo provavano anche a ripulirsi la coscienza con questa presa in giro. Nessuna cancellazione dunque, nessuna abolizione, solo un piccolo ritocco…Tant’è che la Regione Lazio continua a spendere circa 20 milioni di euro l’anno per erogare questo privilegio medievale agli ex consiglieri. In 5 anni sono 100 milioni di euro! Quanti posti letto, quanti interventi di manutenzione nelle strutture sanitarie pubbliche, quanti macchinari d’eccellenza si sarebbero potuti mettere a disposizione dei cittadini laziali?”
Insomma il ‘partito dei vitalizi’ non sarà smantellato facilmente.

“Il Caimano Atto !!”
Marco Travaglio– 21 Mar 2018.
Avete notato che B. non si vede più? Tranquilli, non è morto, e non si è nemmeno ritirato. È semplicemente in fase di sommersione, come ogni Caimano che si rispetti. Quando deve fare cose indicibili e indecenti, non si mostra e non parla. Sta sott’acqua e di lì agisce, lontano da occhi e orecchi indiscreti. Non a caso tornano a circolare nelle sue residenze gli Uomini dell’Ombra, come Letta e Verdini, nel tradizionale turn over del Partito Azienda che alterna, a seconda delle convenienze, le colombe ai falchi. Niccolò Ghedini, per dire, protagonista delle sfortunate liste forziste, non serve più: meglio che si occupi dei processi che fra poco ripartono. Tocca agli Inciucio Men, impegnati in una mission quasi impossible: far fruttare il 13% racimolato da Forza Italia, vendendolo al migliore offerente per riportare B., se non al volante, almeno nel ruolo di ruota di scorta. Cioè per renderlo indispensabile per il prossimo governo, ovviamente in cambio di qualcosa. Il tornaconto lo conosciamo da 25 anni, essendo la ragione sociale di FI fin dalla nascita: leggi e politiche favorevoli o almeno non ostili a Mediaset sui prossimi assetti della Rai (guai se si rafforzasse facendo vera concorrenza), sulla battaglia con Vivendi, sulle nuove tecnologie digitali; e, ça va sans dire, nessuna norma anti-trust, anti-conflitti d’interessi, anti-corruzione, anti-evasione e anti-mafia.
Il primo obiettivo di B., sfumata la possibilità di tornare protagonista in un governo di centrodestra, è di evitare l’irrilevanza che gli deriverebbe da due diverse ipotesi di governo, entrambe per lui esiziali: un’alleanza 5Stelle-Lega, dove probabilmente Salvini scavalcherebbe per antiberlusconismo Di Maio per sgombrare il campo dalla mummia di Arcore una volta per tutte; e un’intesa 5Stelle-Pd, che passerebbe sul cadavere (politico) di Renzi e priverebbe il Caimano della sua ultima sponda nel centrosinistra (il Giglio Magico, con cui il partito Mediaset si è sempre trovato benissimo). Se entrambe le soluzioni fallissero, B. avrebbe di che gioire, ma anche piangere, perché le elezioni in autunno sarebbero più vicine e il nuovo bipolarismo 5Stelle-Lega ridurrebbe il Pd e soprattutto FI a percentuali da prefisso telefonico. In quel caso però B. punterebbe sull’istinto di conservazione dei neoeletti per varare una bella ammucchiata, che è la sua prima e unica vera opzione: un inciucione con dentro Pd, FI, un pezzo di Lega di obbedienza maroniana e un pattuglione di parlamentari comprati qua e là o venuti via gratis per paura di perdere la poltrona appena agguantata il 4 marzo.
In quel caso, il suo ruolo sarebbe ben più decisivo di una ruota di scorta: quello di compratore-federatore dei voltagabbana che, facendo comodo a lui, i suoi media dipingerebbero come i nuovi “responsabili” e i salvatori dell’Italia dal baratro dell’instabilità. Con quali mezzi B. pensa di arrivare a questo epilogo da film horror, onde evitare di essere tagliato fuori dai giochi politici per la prima volta in vita sua? I soliti. Niente di imprevedibile, almeno per chi conosce la sua biografia, prima e dopo la “discesa in campo” del 1994. Quando comanda lui, direttamente o per interposto Caf (Craxi, Andreotti, Forlani), nessun problema: le leggi ad personam se le scrive da solo. Quando invece un alleato gli impedisce di farsi gli affari suoi oppure comandano altri, scatta il piano A: per comprare chi si mette di traverso. Se la compravendita va a buon fine (come nel caso di Sergio De Gregorio, passato dall’Idv a FI nel 2006 in cambio di 3 milioni, e dei 30 e più “responsabili” guidati da Razzi e Scilipoti, acquisiti nel 2010 per rimpiazzare i finiani in fuga), tutto ok. Se no, si passa al piano B: i manganelli catodici e cartacei degli appositi canali tv e giornali. Nel 1993-’94, la guerra preventiva contro Montanelli, che non voleva trasformare il Giornale in house organ, né levare il disturbo. Poi, caduto a fine ’94 il primo governo per mano di Bossi, tre anni di linciaggio del Senatur a reti ed edicole unificate, seguito da profferte (anche di denaro) ai “lealisti” riuniti già allora intorno a Maroni per dar vita a una “Lega buona”, fino alla resa del leader e al suo ritorno all’ovile.
Intanto da Arcore partivano o passavano dossier contro Di Pietro: prima per farlo dimettere dal pool Mani Pulite (dicembre ’94) dopo l’invito a comparire a B.; poi per farlo indagare a Brescia dopo il suo rifiuto di diventare il numero 2 di FI (aprile ’95). Nel 2010, appena Fini si staccò dal Pdl, gli house organ aziendali scoprirono all’improvviso lo scandalo della casa di Montecarlo: tutto vero, per carità. Resta da capire se l’avessero scoperto all’indomani del divorzio, o se lo sapessero già prima e lo tenessero in caldo. Un po’ come il dossier su Dino Boffo, che nel 2009, appena criticò su Avvenire il puttanaio arcoriano, si vide rinfacciare dal Giornale una condanna per molestie: vera anche quella, ma di qualche anno prima. Ora ci risiamo. B. invita ciascuno dei suoi a “farsi amico un grillino e a portarlo dalla nostra parte”, perché i 5Stelle “vanno cacciati” o comprati. Intanto possiamo immaginare quanti dossier circolino nei palazzi del potere, per ricattare i vincitori affinché non si scordino dei vinti e diventino leader a sovranità limitata. Soprattutto di uno. Il Giornale pubblica strani titoli su “I segreti di Salvini”, sotto i quali non c’è scritto (ancora) nulla. E strani pezzi a firma Luigi Bisignani (ex P2) sulla “lobby gay” che circonderebbe Di Maio. Si spera che Salvini e Di Maio, diversamente dai precedenti oggetti delle attenzioni della Banda B., non abbiano scheletri nell’armadio né in proprio né attorno. Altrimenti farebbero bene a controllare l’armadio: di solito, insieme agli scheletri, c’è un fotografo di B.

Alberto
Continua lo psicodramma piddino post-elezioni.
La puntata di oggi è intitolata “Noi Siamo Noi e Voi Non Siete Un Caz…Quindi Tutto Sommato Voi Siete Messi Meglio”, ed ha visto il già Ministro della Mestizia Rolando accusare il PD di nepotismo e clientelismo. Alla chanson de Roland è seguito un coro di vibranti proteste da parte dell’ala renziana.
“SEI UN GRILLINO, VERGOGNA, SEI UN ONESTO!” hanno sentito gridare dalla platea.
Offese gravi, c’è già chi pensa ad una denuncia, alche Rolando ha risposto: “Denuciatemi pure! Sono il Ministro Della Mestizia, se non lo so io come vanno i processi in Italia, figuriamoci che paura che ho!”.
Vorrei rassicurare Rolando, perché in fondo se anche il PD si fosse macchiato di nepotismo e clientelismo, ciò sarebbe il male minore.
Rispetto al resto, una sciocchezzuola.
Poi è venuto il turno di Martina Dry, agitato non mescolato, che ha definito il M5S un pericolo.
Ecco uno che a prima vista sembra del tutto incolore, anonimo, insulso e senza personalità, che di botto ti tira fuori un’analisi che dire acuta è poco. Il M5S per il PD è senz’altro un pericolo, per il PD il M5S è l’anticristo. Bravo Martina Dry, poi passiamo col vassoio delle olive.
Ma il capocomico iindiscusso (in assenza del titolare che sta raccogliendo i cocci del trenino) è Candelora (Dai Piddini Semo Fora), già Ministro del Sottosviluppo Economico, che dice che i governi Renzi e Renziloni sono stati i migliori governi della storia d’Italia.
E c’è chi sostiene che Matrix è soltanto un film…
Io capisco che bisogna sdrammatizzare, ma questi hanno proprio deciso di farci ammazzare dalle risate.

GENI ITALICI: L’ANNUNZIATA
L’Annunziata: “L’Italia in mano ai populisti non conterà nulla in Europa”
Perché? Ti sembra che oggi conti qualcosa? Quando facevano le riunioni sui migranti, Renzi neanche lo invitavano. E oggi scansano Padoan. I servi non si onorano, si scansano.
“Di Maio dovrebbe fare il Governo con il Pd, e rinunciare alla Presidenza del Consiglio facendo un passo di lato”.
Ma certo! Vuoi pure che regaliamo al Pd i nostri voti gratis come voleva Bersani?
L’Annunziata: “Se proseguiamo con questa lettura che il 55% degli italiani ha votato populista vorrebbe dire che abbiamo consegnato l’Italia ai populisti. Una situazione rivoluzionaria, EVERSIVA!”
.. e invece il tentativo di Renzi di strozzare mezza Costituzione e di vendere il Paese alla grande finanza e alle multinazionali cos’è?
Formigli e la Annunziata se la suonano e se la cantano beati.
Non ne hanno mai beccata mezza in vita loro ma loro si raccontano le loro cazzate e son contenti così!
L’ Annunziata, per il boom dei voti al M5S, sostiene che al sud il familismo (in poche parole sistemarsi i parenti ) dei politici dà fastidio e ti eliminano subito.
Invece al nord sono coglioni e non ci fanno caso.
Per la Annunziata la Lega è il quarto partito. Ma anche per Formigli che non le dice niente. A questi la matematica gli fa un baffo. Hanno la testa piena di infinito.
Lucia Annunziata a Piazza Pulita è patetica nel suo sostenere disperatamente un’alleanza PD-M5S. Ma cosa vogliono? Governare anche avendo perso, ma coi voti degli altri?
Manca che l’Annunziata auspichi la rielezione di Napolitano alla Presidenza della Repubblica e chiamo l’infermiere

Gli espertoni
Il Financial Times non ha visto la Brexit arrivare. Il New York Times non ha visto Trump arrivare. L’Annunziata e gli altri espertoni non hanno visto la fine del Pd arrivare. Erano troppo occupati a esaminarsi il culo.
Antonio Carano

L’unica cosa giusta che l’Annunziata ha detto di fronte ai dati elettorali è stata: “Noi giornalisti non abbiamo capito niente”.
Commento di Lino: “La malattia del secolo è la sindrome del piedistallo…Si prega di scendere.”
Marco: “L’Annunziata e Zucconi dovrebbero essere messi su una missile. Biglietto di sola andata verso l’ignoto”
.
Per i renzioti

Paola
Alle prossime elezioni, se ci fossero tra pochi mesi, il Pd perderà ancora voti. E’ un partito che si compone con i voti di persone nostalgiche che non hanno capito che il partito non è più di sinistra e non si sono accorte di essere state imbrogliate. I loro dirigenti continuano a ignorare il loro default e a comportarsi con la solita arroganza, come avessero ottenuto il 40% dei voti.
Anche Forza Italia continuerà a perdere voti. Ormai il Berlusca ha perso il suo fascino, nonostante i suoi mezzi televisivi ecc.. è poco credibile, vecchio, rincitrullito, è stato scoperchiato il suo opaco modo criminale di far politica.
La Lega non raggiungerà gli stessi voti del 4 Marzo, avrà un calo. Credo che molti voti siano stati ottenuti da persone che non avevano alternative, visto il pressante demonizzare il m5s, da parte dei media, per mesi e mesi.
Matteo2 ha scalato la Lega, in oltre 20 anni, facendo fuori e dentro da incarichi politici, ottenuti non certamente per la sua attività a favore dei cittadini.
E’ stato europarlamentare per 3 anni senza mai portare avanti politiche o battaglie che risolvessero i problemi dell’Italia.
Pochi ricordano che alcuni mesi fa, lui e la sua Lega hanno votato a favore del glifosato.
In conclusione, se si torna al voto lo scenario sarà molto differente da quello attuale.
Il m5s, deve stare molto attento a non finire in qualche imbroglio e rimanere in piedi, sulle sue posizioni, per arrivare indenne al prossimo voto.

Nell’immondezzaio politico attuale inutile sperare in una condotta seria e consapevole di Mattarella, scelto come yesman dalla partitocrazia.
Il Presidente della Repubblica è sempre stato capace di fare ogni peggio (ricordate Napolitano che si è fatto eleggere due volte in modo totalmente incostituzionale, che ha ordinato di distruggere le telefonate in cui si parlava del patto Stato-mafia, che invece di proteggere la Costituzione mise su una cricca di 40 persone per distruggerla, che ha firmato e voluto ogni sorta di nefandezza incostituzionale, che ha comandato i governi anche dopo la propria scadenza e che brigava con Draghi e Scalfari contro la democrazia?)

Commenta Annamaria: “La squadra e il programma di governo con cui Di Maio si presenta al voto e agli elettori (con un’intuizione a mio avviso politicamente felice) sono chiaramente e apertamente di sx-almeno per la parte economica…Del Vecchio parla di “un cuore M5S che batte a sx”, e di un “pacchetto di mischia formato dai tre Ministri economici… di colore rosso fuoco”; roba alla Keynes e Stiglitz “da far impallidire il dipartimento economico di Liberi e Uguali”, a tal punto che ” A Bersani e Grasso sicuramente stanno fischiando le orecchie.”
Dall’altra parte, invece, tutt’altra musica. Ciampi e Padoa Schioppa, Augusto Fantozzi e Tiziano Treu, fino all’ultimo gioiellino confindustriale Carlo Calenda. Rigore, lacrime, sangue, sacrifici, tagli, precariato.
Sempre più Europa, sempre più “riforme”, sempre più ingiustizia sociale. E come non bastasse, c’è pure la Bonino.
Con un cursus honorum in cui risplende la perla di un’elezione nelle liste della Lega Nord e di una dodicesima legislatura passata interamente nel gruppo di Forza Italia, accanto a Berlusconi e accanto a Previti.
Beh sì. Questa abdicazione ha davvero “qualcosa a che fare” con la fuga di tanti verso qualcuno che parli di dignità, di riscatto, di giustizia. Di sx.”

LA BONINO
Non bastava che la Bonino non riuscisse a trovare firme sufficienti per presentarsi alle elezioni, non bastava che fosse sconfitta dagli elettori e ripescata solo grazie alle storture del proporzionale, malgrado ogni evidenza dovevamo vedere pure Scalfari proporla per la Presidenza della Camera. Forse perché è sovvenzionata da Soros? Forse perché è ospite fissa del Bilderberg? Forse perché ha sempre odiato i sindacati e i diritti dei lavoratori?
Se vi chiedete come abbia fatto la Bonino a pagarsi la sua enorme propaganda elettorale coi maxischermi in giro per l’Italia, ve lo dice lei stessa: “Dal 1994 Soros ci ha sempre aiutati”. Del resto la Bonino è sempre stata ospite gradita del Bilderberg, il consesso annuale dei magnati che governano il mondo e impongono iperliberismo e turbocapitalismo. I conti di cassa del partito radicale passano dai 34.775 euro dell’anno scorso ai 537.885 euro attuali, grazie anche ai 208.000 euro donati dalla Open Society Foundations di George Soros, soldi che si cucca la Bonino da sola, in quanto i radicali l’hanno cacciata e come partito nemmeno votano. Ma grazie alla storture del Rosatellum la rivedremo in Parlamento. Il Rosatellum dovevano chiamarlo Lazzarellum per i tanti impresentabili che ha resuscitato contro ogni scelta elettorale. E non è una perversione anche questa?

Tutto ciò che piace è vietato
Da sempre pochi cretini ben organizzati rovinano la vita a miliardi di persone
Il buono non è dove dicono
I vecchi non sono saggi
I giovani non sono i più audaci
I politici non sono i migliori
I preti non sono i più pii
I super competenti sono la rovina dell’umanità
I poteri forti sono forti solo se glielo permettiamo
Il denaro non fa la propria felicità ma sicuramente chi ne ha troppo rovina la tua
E il mercato non ha mai ragione.

Giuseppe
Io non sono sorpreso dai politici del PD, che gestiscono il potere è risaputo, ma alla luce di tutti i fallimenti e di tutte le sconfitte trovare gli elettori così fieri del loro partito veramente mi cascano le braccia. È come dare una testata ad uno spigolo.
.
Maria Grazia

Renzi si dice orgoglioso dei risultati del proprio governo: “tutti dicevano che resuscitare Berlusconi fosse un’impresa disperata”. antonio_carano
.
Anche io aborro la Lega ma non sono tanto cieca da capire che quello del M5S è un governo di minoranza che da solo non andrà da nessuna parte e avrà vita breve, per cu, se vuole far passare le sue leggi, avrà bisogno del voto di qualcun altro o cadrà subito e per ora quel qualcun altro è solo la Lega, per cui presumo che, senza fare alleanze esplicite e senza comprare o vendere poltrone, M5S e Lega potranno aiutarsi vicendevolmente, intanto a far passare quelle leggi che fanno comodo a entrambi come un nuovo sistema elettorale, visto che da nuove elezioni hanno entrambi solo da guadagnare, il M5S può solo aumentare mentre i piccoli partiti e il Pd spariranno, e Salvini vedrà la fine totale di Berlusconi rimanendo unico leader del cdx. A questo sostegno reciproco ha già mirato il primo atto con Di Maio ha dato a Salvini la Presidenza del Senato. Questi sono semi che daranno frutti.
.
IL VOTO A BOLOGNA
E per cosa altro avrebbe dovuto essere votato il Pd? Lo chiedo ai miei concittadini, vecchi elettori ex comunisti di Bologna, che per obbedire agli ordini di Renzi, si sono abbassati a votare Casini! Loro che in gioventù votarono sindaci gloriosi come Zocca, Zangheri, Imbeni.. e che poi sono scesi sempre più in basso col burocrate Vitali, il dittatore Cofferati, il ladro Delbono fino a Merola l’ubriacone.
38.494 voti dati a un Casini che non è mai stato di sx, il 71,91%, ma cosa si aspettavano di ottenere??
Ma cosa si aspettavano quei 6.134.727 italiani che hanno votato Pd?
Che Renzi portasse al 100% la privatizzazione dei servizi pubblici, già annunciata alla prima Leopolda: la distruzione dello stato sociale? La morte sicura di una sanità pubblica e di una scuola pubblica? Un ulteriore impoverimento dei poveri e dei vecchi? Altri milioni di malati che cessano di curarsi per difficoltà economiche?
Altre leggi a favore delle banche o delle multinazionali?
Altri rei a piede libero grazie al veto delle intercettazioni?
Prescrizioni a tempi più stretti per un libera tutti generalizzato?
Altre depenalizzazioni di reati oltre ai 120 già previsti?
L’ingresso in altre guerre oltre a quella di Libia e di Siria?
Nuovi tentativi, peraltro già proposti, di stupro alla Costituzione con nuovi tentativi di accentramento del potere?
Il raddoppio di indagati o condannati tra i candidati ad alte cariche?
Altri membri di famiglia o amici intimi incastrati in indagini di corruzione?
Altre riforme incostituzionali o antidemocratiche oltre a quelle già fatte?
Un ulteriore impoverimento del Paese che già è ultimo per crescita in Europa?
Altre vendite di grandi marchi ché ormai ce ne restano le briciole?
Altri patti insani di schiavitù internazionale come il Dublino o Tryton?
Altre figure di merda sul piano europeo e internazionale?
Ma cosa si aspettavano da Renzi per votarlo ancora????

Andrea Favaro.
A 42anni, sapere già che passerai alla Storia come “quello che ha distrutto la sx in Italia”, dev’essere un peso non da poco.
Auguri Renzi.
.
Renzi è introvabile, non si fa intervistare, ha mandato un messaggino in cui dice che non si dimette. Attento, Matteo, o farai la fine di Igor!
.
Matteo Renzi chiama Luigi Di Maio per complimentarsi e chiedere informazioni su come ottenere il reddito di cittadinanza.
scemovillaggio
.
Berlusconi svela di non essersi pentito del Patto del Nazareno. Anzi, gli piacerebbe trovare altri pirla che a costo zero gli approvino tutto il programma.
antonio carano
.

Pumkin man
Berlusconi: Meno tasse, 1000 euro alle casalinghe, 1000 euro ai pensionati posti di lavoro per i nipoti, ma chi lo vota non ha il concetto di: “presa per il culo”!?

Berlusconi: “Noi siamo da sempre sostenitori della famiglia”. Quella formata da un papà, due mogli, 145 amanti, dei bambini e uno stalliere
Antonio Carano
.
URLA NEL SILENZIO
TRAVAGLIO, 20-3-2018.
Ogni tanto, nel plumbeo politburo del centrosinistra, roba che al confronto quello del Pcus era Disneyland, si alza qualcuno e urla che il re è nudo. Come il bambino della fiaba di Andersen. Nel 1998, in pieno inciucio BiCamerale, fu Nanni Moretti nel film Aprile: “D’Alema, reagisci, rispondi, di’ qualcosa, non ti far mettere in mezzo sulla giustizia proprio da Berlusconi! D’Alema, di’ una cosa di sinistra! Di’ una cosa anche non di sinistra, di civiltà! D’Alema, di’ una cosa, di’ qualcosa, reagisci!”. Nel 2002 fu ancora Moretti, stavolta dal vivo su un palchetto di piazza Navona, davanti agli attoniti Rutelli e Fassino: “Con questi dirigenti non vinceremo mai!”. Nel 2007 fu Beppe Grillo, dal palco del primo V-Day a Bologna, poco prima di tentare invano di partecipare alle primarie per la segreteria Pd: “Copiate il nostro programma, ve lo regaliamo!”. Nel 2009 fu Debora Serracchiani, all’assemblea dei circoli del Pd, sotto gli occhi dell’esterrefatto Franceschini: “I compromessi con Berlusconi hanno costretto molti nostri elettori a votare Di Pietro per disperazione, perché gli abbiamo fatto fare da solo l’opposizione su temi che ci appartengono, come il conflitto d’interessi e la questione morale. Basta candidature calate dall’alto, basta dire che non possiamo tassare i ricchi perché sono troppo pochi. Abbiamo abbandonato la laicità, i diritti, il testamento biologico, eppure la Costituzione è chiara, basta quella”.
Nel 2013, dopo la falsa partenza in streaming con Bersani e il cecchinaggio dei 101 pidini contro Prodi, fu ancora Grillo, dal suo camper in Friuli: “Se noi e il Pd eleggiamo Presidente Rodotà, poi facciamo un governo completamente diverso, facciamo ripartire l’economia”. L’altro giorno, all’assemblea della Sinistra Dem cuperliana, è stato Nicholas Ferrante, 21 anni, da Luogosano (Avellino): “I nostri elettori hanno votato M5S contro un sistema marcio e clientelare, contro i signori delle tessere che ci hanno imposto il figlio di De Mita. L’onestà, la moralità, la sovranità popolare, la democrazia diretta, il lavoro, i diritti, l’acqua pubblica sono bandiere di sinistra, ma le abbiamo lasciate ai 5Stelle. Dobbiamo scusarci con gli elettori che hanno votato Di Maio e intercettarli partendo dal basso, anziché dire che non ci hanno capiti: sono più avanti di noi!”. A ogni urlo, il politburo centrosinistro ha risposto fingendo comprensione e condivisione, dicendo che certo, occorre ripartire dal basso, dalla base, dalle radici, dai territori. Ha cooptato qualche contestatore (vedi la Serracchiani all’Europarlamento, alla Regione Friuli e infine nel servizio d’ordine renziano: quindi attento, Nicholas).
E poi ha continuato a perseverare sempre negli stessi errori. Che ormai non sono più errori, ma tare genetiche: altrimenti non si tramanderebbero di padre in figlio da 20 anni, da D’Alema a Veltroni a Franceschini a Letta a Renzi e prossimamente magari a Calenda. Intanto, nell’ultimo decennio, il Pd ha perso 6 milioni di voti su 12 e ora è impegnatissimo a trovare il modo di perdere gli altri 6. Anziché interrogarsi sulle ragioni di quella fuga di massa, o farsele spiegare da Nicholas e dalle altre migliaia di militanti perbene sparsi per l’Italia, giocano al “tanto peggio tanto meglio” nella segreta speranza che nasca un governo Di Maio-Salvini (per lucrarne non si sa bene quali vantaggi) o che i soliti amichetti B.&C. riescano a comprare o a ricattare mezza Lega per offrire loro qualche strapuntino nell’ennesimo governissimo destra-sinistra. Frattanto raccontano che gli elettori li vogliono all’opposizione, non riuscendo nemmeno più a distinguere i propri da quelli altrui. Come se il sistema proporzional-demenziale imposto (da loro) col Rosatellum mettesse qualcuno al governo e qualcuno all’opposizione e non richiedesse invece di costruire in Parlamento una coalizione (purtroppo per loro, diversa da quella che avevano sognato con i loro compari berlusconiani). Con chi coalizzarsi, gliel’ha spiegato Nicholas: con la forza politica più vicina o meno lontana, quella che rubò i loro voti nel 2013, che gliene restituì una parte alle Europee 2014 e che se li è ripresi con gli interessi il 4 marzo. Cioè i 5Stelle.
Se due settimane fa 3 milioni di elettori Pd hanno votato Di Maio, è perché pensano che il programma 5Stelle sia più vicino alle idee di centrosinistra delle politiche targate Pd dell’ultimo quinquennio. Quindi, per tentare di recuperarne almeno qualcuno, il Pd non ha che una strada: provare a costruire una maggioranza su un programma di pochi punti molto innovativi con i 5Stelle, come già avrebbe dovuto fare cinque anni fa se avesse eletto Rodotà al Quirinale anziché imbalsamare se stesso e l’Italia con il bis di Napolitano. E poi, visto che in campagna elettorale il Pd aveva escluso intese sia con Di Maio sia con il centrodestra, interpellare la base (il famoso popolo delle primarie, ormai dimenticato) come ha fatto l’SPd tedesca cinque anni fa e due domeniche fa, prima di dar vita alla Grosse Koalition con Angela Merkel: un referendum non pro o contro un’alleanza al buio col M5S; ma pro o contro un programma concordato nei minimi dettagli, magari per un governo di pochi anni e pochi obiettivi. Ieri Di Maio ha parlato di “governo di coalizione”. Ed è improbabile che Salvini – minacce tattiche a parte – molli il resto del centrodestra di cui aspira alla leadership. L’unica coalizione ragionevole, per quanto difficile, è fra M5S e quel che resta del centrosinistra. Se Martina (o chi per lui) e Grasso incontreranno mai Di Maio, si portino dietro Nicholas Ferrante e altri giovani militanti come lui. E lo stesso faccia Di Maio con qualche giovane dei suoi Meetup. Di solito le basi si intendono molto meglio dei vertici.
.
Giuseppe Pasin
Berlusconi propone 100 euro per la casalinga, Il puttaniere ha confermato che una casalinga vale 1/5 di una olgettina.

Prima dichiarazione di Renzi: “Il M5S non avrebbe mai vinto senza di me”.
MikusRB
.
Beverari
Per me sarebbe logico e di buon senso permettere il voto agli italiani all’estero che pagano le tasse in Italia. Mentre dopo 5 anni all’estero che non si pagano si perde il diritto. Si evita così di far votare gente fuori da 30 anni che se ne sbatte (giustamente) dell’Italia
.
PADELLARO: “Tenete conto che, se si dimette Renzi, deve dimettersi tutto il gruppo dei suoi”. Dunque mezzo sistema dirigente del Pd.
Di bene in meglio!!! E precisamente chi si dimetterebbe?
.
Effettivamente Zucconi aveva ragione sui mercati.
Dopo il voto Mediaset ha perso il 4,5%.
.
diego fusaro
Rossana Rossanda, colei che tradendo Marx e Gramsci sostenne i bombardamenti di Libia, ci spiega oggi a tutta pagina che voterà Liberi e Uguali. Tutto torna. La metamorfosi kafkiana delle sinistre al servizio del capitale è completa.
.
Il lupo, l’agnello e il Grillo.
Marco Travaglio– 3 Mar 2018
Disse il lupo all’agnello: “Perché osi intorbidarmi l’acqua?”. Rispose l’agnello: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?”. E il lupo: “È vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato”. E l’agnello: “Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”. E il lupo: “Allora sarà stato certamente tuo padre”. E se lo mangiò. Dissero invece i partiti a Grillo: “Sai solo mandare tutti affanculo e comandi i 5Stelle come un dittatore”. Lui levò il suo nome dal simbolo dei 5Stelle, si riprese il suo blog, indisse le primarie online fra gli iscritti per eleggere il capo politico e candidato premier (fu scelto Di Maio) e annunciò la fine dell’èra del vaffanculo. Dissero allora i partiti a Di Maio: “Non hai mai lavorato, non hai esperienze istituzionali, sbagli i congiuntivi, sei il capo di una setta chiusa, non fai alleanze e ti circondi di incompetenti”. Di Maio ricordò che un po’ aveva lavorato e, in cinque anni di vicepresidenza della Camera, un po’ di esperienza nelle istituzioni l’aveva maturata, senz’altro superiore a quella di B nel ’94, di Monti nel 2011 e di Renzi nel 2014.

Poi, pur continuando a sbagliare qualche congiuntivo, riempì le liste 5Stelle di un buon numero di professori e professionisti (oltre a una dozzina di impresentabili e furbastri, subito espulsi). Candidò nei collegi vari esponenti della società civile non iscritti al Movimento. Si disse pronto ad alleanze con i partiti su un programma condiviso dopo il voto. E mantenne la promessa di indicare prima del voto ai cittadini (e, per cortesia, anche al Quirinale) i 17 Ministri che intende proporre al Presidente della Repubblica in caso di incarico per formare il nuovo governo. Niente di eccezionale, per carità. Nessun premio Nobel né Oscar né Pulitzer. Ma nemmeno impresentabili, inquisiti, cialtroni, analfabeti, fascisti, leghisti, xenofobi, complottisti, rettiliani, putiniani, No Vax, No Euro, No Luna. Anzi, tutta gente piuttosto esperta, almeno per curriculum: una criminologa all’Interno, una studiosa di geopolitica e migrazioni agli Esteri, un generale dell’ex Forestale all’Ambiente, due economisti all’Economia e allo Sviluppo, una ricercatrice di intelligence alla Difesa, un giuslavorista al Welfare, un oncologo alla Salute, un preside all’Istruzione, una dirigente delle Risorse agricole all’Agricoltura, un dottore in Legge agli Affari regionali, un campione olimpionico allo Sport, un docente di Diritto alla PA, un geomorfologo alle Infrastrutture, il direttore di un’accademia di Belle Arti ai Beni culturali, una docente di Statistica alla Qualità della vita, un avvocato alla Giustizia. Certo, niente che scaldi i cuori.

E soprattutto nulla di paragonabile agli ultimi Ministri supercompetenti e purtroppo uscenti del csx: la falsa laureata e manco diplomata Fedeli all’Istruzione, la dottoressa con tesi copiata Madia alla PA, la diplomata LoRenzin alla Sanità, il diplomato Orlando alla Giustizia, gli avvocaticchi Alfano agli Esteri e Boschi alle Riforme, l’esperto di calcetto & coop rosse Poletti al Welfare, il plurimedagliato alle Olimpiadi Consip Luca Lotti allo Sport, l’imprenditrice della moda Angela D’Onghia viceministra dell’Istruzione, il dermatologo Soro alla Privacy e altri con la faccia come il curriculum. Per non parlare degli ipercompetentissimi dei governi di cdx: l’ingegnere esperto in abbattimento di rumori Castelli alla Giustizia, il corruttore di giudici Previti alla Difesa, l’amico dei camorristi Cosentino al Cipe, l’intellettuale Gasparri alle Telecomunicazioni, la calippa Pascale candidata alle Provinciali di Napoli, l’igienista dentale Minetti consigliera regionale in Lombardia, la escort D’Addario candidata alle Comunali di Bari e via primeggiando. Poteva fare meglio, Di Maio? Certo che poteva. Avrebbe dovuto muoversi prima e preparare per tempo una classe dirigente omogenea, qualificata e fidata. O magari tenere qualche casella libera per il dopo-elezioni, quando la scelta dei possibili alleati sarà più chiara e scioglierà le perplessità di alcuni grossi nomi rimasti in stand by (per esempio nel settore cruciale della cultura, che merita molto più di un Ministro esperto in moda e design). Ma le aspettative create dalla black propaganda contro i 5Stelle erano così terrificanti che ora finiscono col nobilitare anche oltre i meriti la lista dei loro “Ministri preventivi”. Il solito boomerang, come per Spelacchio e per la campagna sui furbetti dello stipendio pieno.

Siccome però il lupo perde il pelo (e i voti) ma non il vizio, eccolo passare alla fase tre: quella del “sarà stato certamente tuo padre”. Dopo mesi, anni passati a menarla con i 5 stelle fascisti, leghisti, xenofobi, già d’accordo sottobanco con la Lega (ricordate il vertice Salvini-Casaleggio “svelato” da Repubblica?) per un governo populista e sovranista, i giornaloni non trovano nemmeno l’ombra di un destrorso in tutta la squadra dimaiana, fatta apposta per “tentare” LeU e almeno parte del Pd nel dopo-voto. E, dopo decine di titoli-bufala sul governo Di Maio-Davigo-Di Matteo, gli house organ berlusconiani e affini non ci trovano uno straccio di pm, ma nemmeno di cancelliere, nemmeno a pagarlo. Però qualcosa si inventa sempre.
Che dire contro il generale Costa della Forestale (annessa ai Carabinieri dalla sciagurata controriforma Madia), campione della lotta contro gli avvelenatori della Terra dei Fuochi? Repubblica si fa solerte portavoce della presunta “ira della Difesa” con un titolo memorabile: “Pd all’attacco: gravissima caduta di stile. L’imbarazzo del Comando e l’ira della Difesa: non conosce la storia dell’Arma, viene dalla Forestale”. E un bel chissenefrega, ammesso e non concesso che un soggetto inanimato come la Difesa possa provare sentimenti di “ira”, per giunta per così poco, non ce lo vogliamo aggiungere? E che dire del preside-modello brindisino Salvatore Giuliano, scelto per l’Istruzione? Che “scoppia il caso”, anzi “è bufera”, perché Renzi dice che è amico suo e quello è stato consulente (gratis) del ministero, collaborando inizialmente alla Buona Scuola, salvo poi prendere le distanze dal testo finale: peggio del suo omonimo bandito siciliano.

E come sputtanare l’aspirante ministra dell’Agricoltura Alessandra Pesce? Ha collaborato come tecnico al ministero sotto la gestione di Martina, dunque sarebbe “vicina al Pd” e allo stesso Ministro, come se l’amministrazione fosse tutt’uno con i politici che pro tempore la guidano. Peggio che se avesse lavorato per Cosa Nostra. Poi c’è il tremendissimo professor Fioramonti, che insegna a Pretoria e una volta disertò un convegno con l’ambasciatore israeliano: dunque dev’essere di certo un antisemita nostalgico di Auschwitz (frequentava l’Amicizia ebraico-cristiana, ma fa niente).

Notevole anche l’attacco concentrico di Libero e del manifesto contro i “tecnici” di Di Maio, con comicissimi paragoni con quelli di Monti: come se i tecnici fossero tutti uguali, e se professori tipo Rodotà e Zagrebelsky non fossero tecnici fin sopra la punta dei capelli, eppure di orientamenti opposti a quelli dei montiani, tipo Fornero. La Stampa, non sapendo più che inventarsi (fake news putiniane a parte, negli ultimi due mesi è riuscita ad annunciare sia il governo 5Stelle-Lega Nord sia il governo 5Stelle-Pd-LeU), titola: “Di Maio, la squadra dei prof sconosciuti”. Avrebbe preferito i prof fin troppo conosciuti che scrivono su Stampubblica, lavorano per la Fiat o per De Benedetti o per qualche banca limitrofa, i famosi prof che, quando si tratta di difendere lorsignori e scaricare i costi delle crisi sui poveracci, mettono sempre una parola buona.

Anche Corrado Augias, su Repubblica, non l’ha presa affatto bene: “Se Di Maio forza le procedure istituzionali importunando la presidenza della Repubblica con offerte inammissibili (la famigerata email con la lista degli aspiranti Ministri, ndr), perché una donna (la prof anti-Polizia, ndr) con evidenti problemi esistenziali non dovrebbe gridare il suo odio in mezzo a una piazza?”. In effetti, dalla mail di Di Maio alla P38, il passo è breve.

Alessandro Di Battista (m5s)
Ho voglia di dirvi alcune cose e ve le dico con il cuore. Ho dato il massimo, per carità, si può e si deve sempre migliorare nella vita ma, per lo meno fisicamente, non potevo fare di più. Ho girato tutta l’Italia, ho fatto 42 comizi e percorso quasi 8000 km in camper. Mi ha accompagnato la mia famiglia e questo è stato il regalo più grande.
Non è stato facile, Andrea è ancora piccolo, ha solo 5 mesi, ma volevo che ci fosse. Ad ogni tappa ho fatto sempre la stessa cosa: prima di scendere dal camper e salire sui palchi gli davo un bacino, poi, finito il comizio, tornavo dicendogli che avevo fatto il mio dovere.
Questo è stato il mio ultimo tour da parlamentare ma non smetterò mai di fare politica e ancor meno di sostenere il Movimento, la mia seconda pelle. Tuttavia adesso voglio riprendermi la mia libertà, voglio coltivare le altre mie passioni, voglio tornare al mio lavoro. Sono molto curioso. Ho così tanta voglia di conoscere nuove realtà, di approfondire quelle politiche innovative che stanno rivoluzionando il mondo, molto spesso a nostra insaputa.
Lascio il Parlamento, non certo la Politica. Lascio il Parlamento a testa alta. Lascio il Parlamento sapendo che ci saranno altre persone che porteranno avanti le nostre battaglie, ci sarà Luigi che ha fatto un capolavoro nelle ultime settimane. Lascio il Parlamento con le mani pulite. Ora sì che lo posso dire a gran voce. Perché si hanno mani veramente pulite solo se si ha la possibilità di insudiciarsele e non lo si fa. Io ci sarò sempre. Tra poche ore a Roma, ancora una volta in piazza, e nelle prossime settimane in altri modi e in altri luoghi.
Quando ti nasce un figlio ti succedono un mucchio di cose che neppure si possono spiegare. Si può spiegare l’infinito? Ovviamente no. Ma un paio di cose forse riesco a dirvele. Quando ti nasce un figlio hai più voglia di fare, ti si moltiplicano le energie anche se ti si moltiplica la stanchezza. Mio figlio mi ha dato ancor più voglia di lottare, perché lui, come tutti i bambini d’Italia, merita un Paese giusto, pulito, fondamentalmente normale. Inoltre la nascita di Andrea mi ha spinto, con maggior vigore, a seguire la mia strada. Perché vorrò spingerlo a seguire la sua di strada e lo posso fare solo con l’esempio. Gli esempi valgono più di un miliardo di parole.
È stato un tour emozionante e alternare comizi a pannolini l’ha reso indimenticabile. Andrea non si ricorderà praticamente nulla di questi 8000 km ma certi odori, certe sensazioni, la “polvere del mondo” che ci ha raggiunto in questi giorni faranno parte della sua vita. Forse è nato viaggiatore e forse anche a lui, come succede alla sua mamma e come succede anche a me, un giorno scotteranno i piedi. Quando sarà grande gli racconteremo di queste settimane, io e la mamma gli diremo che ci ha dato forza nonostante qualche notte insonne. Non vedo l’ora di potergli dire una frase semplice semplice: “tuo padre ha fatto il suo dovere e tu, in quei giorni, gli sei stato accanto”. Poi magari gli farò ascoltare questa canzone. Vado a dormire. Buona notte e grazie per il vostro affetto. Siete stati indispensabili.

Bersaglio mobile del 2-3-2018 con Di Battista e Berlusconi

ego
Aumenta frustrazione e disagio fra i cittadini e le istituzioni nazionali sanno solo rispondere con vuota retorica.
La spesa per il trattamento economico dei membri delle istituzioni aumenta, le spese per le missioni militari aumentano, la spesa per i migranti aumenta, si tagliano pensioni, assistenza sanitaria e vengono ridotti drasticamente i diritti dei lavoratori e con la scusa delle fake news anche la libertà di espressione.
La mafia è viva e vegeta.
E’ una polveriera ed a pagare il conto saranno per primi i migranti.

comedonchisciotte.org
Perché sono tutti terrorizzati dal M5S? Il motivo può essere dovuto al fatto che non si riesce a capire perché seguitano a crescere.
Nonostante tutte le critiche esagerate e le accuse di incompetenza. Nonostante le fantasiose ricostruzioni sulla loro origine. Nonostante tutti gli scandali inesistenti gonfiati dai media e gli errori veniali commessi per inesperienza dove già governano. I “5 stelle” sono comunque diventati la prima forza politica del Paese e possono ambire a governarlo.
Tra l’altro la legge elettorale, concepita proprio per metterli fuori gioco, sta diventando in realtà un boomerang, perché paradossalmente potrebbe anche avvantaggiarli. Il crollo del Pd al Sud potrebbe aprire la strada alla conquista degli uninominali che fino a qualche tempo fa sembravano un obiettivo impensabile da raggiungere.
Se ne sta rendendo conto anche il Cdx che per questo spera in una tenuta del Centro-sx, perché sa che la maggior parte di questi voti confluirebbe nel M5S, con il rischio di perdere molti collegi uninominali soprattutto al sud.
Ho ascoltato la presentazione del Ministro dell’Economia del M5S, Andrea Roventini. Erano decenni che non si sentivano frasi come queste nell’illustrare un programma economico di governo: “approccio Keynesiano espansivo”, “innovazione e giustizia sociale”, “l’epoca dell’auterity è finita”, “investimenti di soldi pubblici nell’economia reale per sviluppo sostenibile, occupazione e per rispondere ai bisogni reali dei cittadini”, “crescita economica inclusiva che riduca la povertà, la disuguaglianza e la finanziarizzazione dell’economia”, “oggi c’è troppa finanza e poca economia reale”, “la lotta alla disuguaglianza è una priorità”, “l’austerità è autodistruttiva”, “la flat tax è un fake tax … porterà benefici solo all’1% più ricco della popolazione”.

Harry Haller
“I media invitano Salvini, gli fanno da megafono tutti i giorni, diffondono le sue cazzate, quindi partecipano a creare un clima dove un imbecille prende una pistola e spara a 6 sconosciuti, ma ora che il danno è fatto se ne tirano fuori tutti e resta solo l’ignorante Salvini come colpevole?
No, cari!
Voi giornalisti, editori, dirigenti di nomina politica e non, avete anche le vostre responsabilità.
Avete acconsentito a diffondere il “verbo razzista”, siete complici morali di quanto accaduto e prima lo riconoscete, meglio sarà.
La vostra non è stata ignoranza, ma come per Salvini, puro calcolo elettorale.
Avete spinto, ingigantito, reso abnorme, un problema sociale, perché faceva comodo indicare il leghista agli occhi di chi protesta per l’immigrazione selvaggia.
L’avete spinto dal 4 al 13-14% perché dividesse i voti di protesta, quelli di cui avete paura.
Avete ottenuto lo scopo, ma le vostre mani sono sporche di sangue ed è giusto che qualcuno ve lo dica.

(Non solo Napoli è una terra abbandonata alla barbarie, ma l’Italia tutta è stata buttata del degrado a forza di depenalizzazioni, prescrizioni, archiviazioni, così che la delinquenza prospera a tutti i livelli e maggiorente colpevole è chi la alimenta dall’alto.)

Guli 1979.
L’ondata di gelo sarebbe una delle possibili conseguenze del giuramento di Salvini sul Vangelo
.
MantovanAle.
Treni in ritardo per la neve.
Deduco che facesse sempre bel tempo durante il fascismo.
.
PUTIN VINCE PER LA QUARTA VOLTA IN RUSSIA COL 76,6 %

Vladimir Putin verso il quarto mandato: nessun avversario.
In Russia essere oppositore di Putin è considerata morte naturale.
faberbros
.
Putin ha convinto con la sua semplicità : ”O sei con me o eri contro di me”.
Emanuele_Cecala
.
Putin che vince in Russia è come l’uovo di Pasqua senza sorpresa.
.
MestMuttèe
L’uso dei gas da parte di Putin per mantenere il controllo pare non abbia influito sul voto. L’elettore medio è andato a votare dichiarando “Ma sì, proviamolo ‘sto Putin”.
.
http://masadawe.org

MASADA n° 1918 25-3-2018 HABEMUS FICO

$
0
0

MASADA n° 1918 25-3-2018 HABEMUS FICO
Blog di Viviana Vivarelli

Il M5S riesce a prendersi la Presidenza della Camera, lasciando a Salvini quella del Senato.
Vedere il rosicamento dei renzioti non ha prezzo.
Per tutto il resto c’è mastercard.
.
Tiziana
Il dono di sintesi di Beppe Grillo:
“La sinistra è morta per stupidità”.
.
John Hard
Gente che ha vissuto per anni al di sopra dei propri voti…..!
.
Viviana
Sono emozionata e felice!
Tutte le fosche previsioni sono state sconfitte dai fatti e si disperdono come nebbie al sole. Se solo Salvini si rendesse conto del suo potere e si emancipasse da Berlusconi, potremmo fare, con i suoi e i nostri voti uniti, molte leggi bellissime e riportare la speranza in questo Paese! Ma molte cose sono cambiare in una situazione che sembrava ingovernabile, e molte cambieranno.
EVVIVA!!!
Sono molto contenta che il mio pessimismo sia stato sconfitto dai fatti. Bossi firmò un patto con Berlusconi e subito dopo fece il ribaltone. Purtroppo la Lega è rimasta macchiata da questi cambi di scelte. E noi abbiamo avuto candidati nostri che prima hanno firmato un patto col Movimento, poi hanno detto che lo avevano firmato sulla carta igienica. Di Berlusconi non ho mai avuto motivo di fidarmi. Salvini non si capisce ancora quanto sia affidabile e se abbia voglia o no di emanciparsi da Berlusconi. Per questo la paura è stata grande. Ma questa è andata e possiamo tirare un sospiro di sollievo. Salvini ha promesso ed è stato di parola.
Speriamo ora di riuscire a fare qualche buona legge insieme a lui. I punti in comune non mancano, anche se sono cose, come la Fornero, dove la Lega diverge da Berlusconi.

Murale a Napoli
Bacio tra Di Maio e Salvini

A Napoli appare anche un murale con una Meloni insolitamente pro migranti

I due murali napoletani erano opere d’arte. Hanno fatto male a ordinarne la cancellazione.
Erano due testimonianze storiche.
.
“La pecca più grande degli italiani, il loro vizio peggiore, il difetto più imperdonabile non è la furbizia, ma il credersi più furbi degli altri fregandosi con le proprie mani”.
.
Giulio Gala
Berlusconi stizzito replicava ai 5 Stelle:
“Non tratto con gli incensurati”.
Beh, ora è lui quello con cui Di Maio non tratta.
.
Beppe Grillo: “Ho un’idea e questa idea è condivisa da tanti. Quella di un mondo uguale per tutti, dove al centro ci sia la persona e non il profitto. Siamo di fronte ad una svolta epocale: decidere che mondo avere….”

Viviana
Ammiriamo la Francia dove un Presidente che ruba finisce agli arresti. Prima che succeda questo in Italia passeranno mille anni. Qui i partiti presentano candidati già ‘arrubati”.
La prima scelta era Romani, condannato per peculato, per aver dato alla figlia tredicenne il cellulare di Stato con cui la sciagurato ha fatturato 12.000 euro. Tanto erano soldi nostri. E quando ha pure perso il cellulare, glielo ha confermato.
Ma Romani che lascia che la figlia abusi del telefono di Stato per la modica cifra di 12.000 euro, è uno di quello che se gli levi il vitalizio ha i poveri figli che muoiono di fame?
.
In Tutta Forza Italia, Berlusconi non è riuscito a trovare per il Senato un incensurato. Per questo Renzi spasimava di fare un inciucio con lui. Voleva allargare la banda.
.
E così, per il Senato, Berlusconi non riusciva a trovare uno che avesse la fedina penale pulita. Le ‘più migliori’ erano le olgettine. E’ chiaro che con questa gente il M5S non ci può stare. Gli rovina la media.
.
Viviana
Il decreto penitenziario scarcera i detenuti per ‘riabilitarli’. L’altro modo era candidarli in Parlamento.
.
Anche il Pd dice no a Romani. Va bene candidare i ladri di casa nostra, ma pigliare anche quelli degli altri!? Cos’è questa concorrenza?
.
Nel 2013 nacque un Governo con l’unico compito di scrivere una legge elettorale che trovasse non solo il massimo consenso parlamentare, ma che garantisse la governabilità del Paese. Sono passati 5 anni e siamo sempre lì. Ora dovremmo far passare altre 5 anni?????
.
“Staremo all’opposizione!”, dice fieramente Renzi dopo aver preso la tranvata. Sembra la volpe che diceva fieramente che l’uva non la mangiava perché era acerba e non perché non ci arrivava.
.
Andrea
Nonna Luisa vota a 106 anni. Una vera italiana che conosce il valore del voto.Ti adoro e ti stimo nonna Luisa!

valeriomoro
A Napoli hanno già cominciato ad andare senza casco in tre sullo stesso slittino?
.
Lucagian
Stupore e disagio in alcune città del sud per l’arrivo della neve.
E ancora non sanno che ci sono meridionali che voteranno Lega.
.
Simone Fabbri
A Napoli fa talmente freddo che qualcuno in motorino ha messo il casco.
.
Le votazioni per le Presidenze di Camera e Senato sono slegate da quella per il Governo, ma qui il Governo non lo fa nessuno a meno di fare il Renzusconi (Lega 122 + Pd 107 + Fi 105), ma una volta elette le due Presidenze, il Parlamento può legiferare anche senza Governo e se, si riuscisse a far votare Salvini assieme a noi una nuova legge elettorale, potremmo tornare al voto, evitando la sciagura di un Renzusconi, il grande inciucio, e quella di un Governo provvisorio che procede all’infinito.
Ma finché Salvini non si scosta da Berlusconi, questa speranza non si realizzerà mai, inutile gioire di una inesistente ‘rottura nel cdx’ e finché Salvini continuerà a votare persone di Fi, vuol dire che lui continuerà ad essere il servo di Berlusconi e sarà pronto a tradire chiunque altro.
.
Di Battista:
«Casellati berlusconiana della prima ora? Che mi interessa? È l’ennesimo schiaffo che viene dato al sistema renzusconi, mi inorgoglisce perché hanno rovinato l’Italia. Se volete sapere come è andata, andate a vedere la faccia di Berlusconi…».
.
Viviana
Avete fatto una legge apposta per non farci vincere e in cui avrebbero governato solo Renzi con Berlusconi, e avete la faccia di parlare a noi di inciuci per la divisione delle poltrone?????
.
Il M5S ha solo 228 deputati, non può governare perché dovrebbe averne almeno 316 o alla prima legge che propone, cade.
Però potrebbe tentare di votare un nuovo sistema elettorale e l’unico con cui potrebbe farlo è la Lega. 228 voti più 122.
Per questo di Maio ha offerto i suoi 228 voti per eleggere un leghista come Presidente del Senato, così che poi Salvini ricambi il favore e dia i suoi 122 voti per eleggere un 5stelle alla Camera.
Fatto il Parlamento, questo può votare delle leggi anche senza il Governo. Il potere legislativo è suo.
Ma Salvini è inaffidabile perché è servo di Berlusconi e risulterà sempre inaffidabile finché proporrà candidati berlusconiani.
Il resto è fuffa.
.
Non esiste una legge e meno che mai un articolo della Costituzione che dica a chi devono andare le Presidenze delle Camere.
C’è solo una prassi.
Prassi vuol dire abitudine, uso, consuetudine. La prassi non è legge e manco meno Costituzione. Ogni partito che vince decide.
Il Pd si prese entrambe le cariche.
Di Maio ha deciso di darne una al secondo partito. Il secondo partito è la Lega, non Forza Italia. E la Costituzione parla di ‘partiti’, non di ‘coalizioni’.
Tutto sarà deciso dai voti dell’aula ma i 5stelle devono stare ben attenti a non essere fregati. Quello che regalano oggi potrebbe non essere reso domani.
M6S primo partito con 225 deputati (che sono diventati 228)
Lega, secondo partito con 122.
Pd terzo con 107.
Forza Italia quarto con 105.
Con questi voti può succedere di tutto, anche che Berlusconi, se non stiamo attenti e ci fidiamo di Salvini, si prenda entrambe le cariche.
E dire che Salvini rispetterà i patti è una pia illusione, prima di tutto perché patti non ce ne sono, poi perché la Lega è famosa per i ribaltoni.
.
Vedo che la Costituzione la conoscono in pochi, per cui chiarisco che, su chi deve avere dare le Presidenze delle Camere, la Costituzione non dice niente.
Si segue la prassi, ma questa può cambiare secondo le scelte del partito vincente. Vedo che la Costituzione la conoscono in pochi, per cui chiarisco che, su chi deve avere dare le Presidenze delle Camere, la Costituzione non dice niente.
Si segue la prassi, ma questa può cambiare secondo le scelte del partito vincente.
A partire dalla VII Legislatura, e fino al 1994, si ripeté la convenzione di attribuire la Presidenza al maggior partito di opposizione.
A partire dal primo Governo Berlusconi si è tornati alla prassi di assegnare entrambe le Presidenze delle Camere a esponenti della maggioranza.
Nel 2013, il M5S ebbe 46.000 voti interni più del Pd, ma questi vinse grazie alla coalizione truffa con Sel e al voto estero, aveva solo il 25,6% ma si assicurò tutte due le Camere, il Governo, il Presidente dello Stato ed anche la tv di Stato.
Oggi è stato Di Maio a decidere di prendere la Camera lasciando alla Lega il Senato.
Ma si rischia una truffa in cui il partito arrivato quarto si prende le Presidenze, aprendo a un Governo provvisorio infinito con l’inciucio del Pd.
A partire dalla VII Legislatura, e fino al 1994, si ripeté la convenzione di attribuire la Presidenza al maggior partito di opposizione.
A partire dal primo Governo Berlusconi si è tornati alla prassi di assegnare entrambe le Presidenze delle Camere a esponenti della maggioranza.
Nel 2013, il M5S ebbe 46.000 voti interni più del Pd, ma questi vinse grazie alla coalizione truffa con Sel e al voto estero, aveva solo il 25,6% ma si assicurò tutte due le Camere, il Governo, il Presidente dello Stato ed anche la tv di Stato.
Oggi è stato Di Maio a decidere di prendere la Camera lasciando alla Lega il Senato.
Ma si rischia una truffa in cui il partito arrivato quarto si prende le Presidenze, aprendo a un Governo provvisorio infinito con l’inciucio del Pd.

Tutta la mia ammirazione a Di Maio, che si è comportato in modo abilissimo, da politico esperto e consumato.
Non riesco nemmeno ad accettare le critiche inutili e sciocche di chi non ha nemmeno capito la difficoltà della situazione e non accetta che la coalizione che è arrivata prima metta la Casellati al Senato o chi le pare.
Il delirio di onnipotenza è solo una enorme atto di stupidità quando mancano le basi su cui appoggiarlo.
Con i pochi voti che abbiamo e l’impossibilità di fare un Governo non era possibile pretendere niente. Di Maio ha agito come un politico abilissimo e chi lo critica è come il bambino capriccioso che con una scala corta vorrebbe raggiungere il sole. Noi non abbiamo vinto, cerchi di rendersene conto invece di avanzare pretese impossibili. Con soli 228 voti non si va da nessuna parte e non si detta legge in una Camera dove la maggioranza sta a 316 e il cdx di voti ne ha 262.
.
Ci si chiede ora quali altre cose possono fare insieme Salvini e Di Maio.
Sul dimezzamento degli stipendi inutile parlarne ora, sui vitalizi Salvini si è detto disponibile, ma M5S e Lega hanno molto obiettivi in comune, primo fra tutti togliere dalla Costituzione il pareggio di bilancio per far ripartire gli investimenti, poi fare un nuovo sistema elettorale, snellire la burocrazia, diminuire le tasse, curare il territorio, abolire la Fornero, dividere banche di risparmio da banche speculative…

Alessandro Gilioli
Il sonno della sx ha generato i mostri della dx.
Su Casellati stamattina ho scritto questo su fb: “Una delle urlatrici più furiose pro B sui suoi casi giudiziari. Una di quelle che nei talk show diceva che B non si poteva processare perché era il più votato dagli italiani. Una dei parlamentari di B che occuparono la scalinata del Palazzo di giustizia di Milano. Questa è la senatrice su cui questa mattina si sarebbe trovato l’accordo per seconda carica dello Stato. Non so a voi, ma a me se il M5s la vota fa un po’ ridere. Poi facciano come gli pare, naturalmente”. 🙂
Per vari motivi nessuna maggioranza di Governo è possibile. Il Rosatellum è così perverso che non permette nessuna governabilità.
Maggioranza M5S-Lega. Sulle presidenze Salvini alla fine non ha voluto rompere con Berlusconi. Perché? Anche qui, vanno fatti dei calcoli: con 170 Senatori (Lega più M5S) avrebbe potuto fare sì un presidente del Senato al ballottaggio, ma poi è difficile fare un Governo. Sarebbe una maggioranza debole anche questa. Quindi rompere con B per Salvini avrebbe significato non solo andare a trattare con Di Maio in una condizione di forte subalternità numerica (come capo solo della Lega ha 100 deputati in meno e 50 Senatori in meno del M5S) ma anche rinchiudersi nell’unica possibilità di una maggioranza fragile. Risulta evidente da quanto accaduto che non è questa l’intenzione di Salvini (lo fosse stata, avrebbe davvero rotto con B). Questo significa che la maggioranza M5S-Lega è diventata improbabile? Sì, se parliamo di una maggioranza politica e con pretesa di fare politica (soprattutto economica); resta invece uno scenario possibile se l’intenzione è quella di un Governo breve, che duri il tempo di fare una legge elettorale che consenta a entrambi di contendersi la maggioranza assoluta alle prossime elezioni.

Il Pd sta giocando malissimo le sue carte. Si è chiuso in un ipotetico Aventino ed è praticamente sparito. Renzi vincerà malissimo ma sicuramente non sa perdere.
.
Il finto Travaglio a Nemo.
Renzi in Senato è un paradosso.
E’ come vedere la Merlin che, dopo la sua legge, va in una casa chiusa.
Vediamo incerto il Nazareno bis, anche se, dato il numero di accusati, sarebbe piuttosto un Nazareno 41 bis..
Padellaro: “Il partito democratico sta alla finestra per non buttarsi dalla finestra”.
In Italia tutti sono buoni a fare la campagna elettorale, nessuno è buono a governare.
.
Gianluca Riccio
In una galassia lontana lontana fuori dalla realtà il PD ha appena presentato i suoi nomi “di bandiera” per Camera e Senato: Valeria Fedeli e Roberto Giachetti. Complimenti per la bandiera, avete scelto i candidati PIU’ MIGLIORI !!

Alessandro
E niente…non perdono occasione per dimostrare la loro mediocrità. Non è cambiato nulla per questi cialtroni. Hanno bisogno di arrivare al 2% per affrontare la realtà.
Renzi: “Il nostro candidato è Valeria Fedeli”. Peggio di così non si può. Siamo ai vertici della follia.

SALVINI
Il gioco di Salvini non è facile. Non è abbastanza forte da mettersi da solo staccandosi da Berlusconi, perché il suo potere è la coalizione che lo porta al primo posto per voti totali, da solo col suo 17% non va da nessuna parte. Ma la coalizione è pesante da sopportare per lo strapotere assolutistico di B I due ormai sono compari avversari. Berlusconi lo abbraccia ma vorrebbe ammazzarlo. Lui sogna che l’altro crepi per vie naturali. Certo il gesto rapido con cui ha risolto l’impuntatura di B su Romani ha spiazzato Berlusconi e ha fatto strillare i media che il signore di Arcore era stata defraudato. Non è proprio così ma tanto di cappello per l’abilità tempestiva di Salvini. Poi deve essere successo che uno ha detto : “Bene, io levo Romani, voi levate Fraccaro”, che è stato sacrificato e che era più vicino a Di Maio del contestatario Fico. Ma Di Maio ha agito come un politico con abilissime capacità e se l’è cavata brillantemente come meglio non si poteva. Ora i colloqui con Mattarella saranno difficilissimi, perché nessuno dei due primi posti ha voti sufficienti a governare. Insieme potrebbero ma solo in via numerica perché troppe cose li separano, in primis le fortissime reciproche antipatie dei due elettorati. Se il duello per le Presidenze è stato avvincente e da cardiopalma, gli equilibrismi per un Governo sembrano difficilissimi e sarà emozionante vedere come i due sapranno superare il campo minato.
Una cosa li accomuna: la fascia di età. Di Maio ha 31 anni (chapeau per la sua incredibile bravura!), Salvini ha 45 anni. E hanno entrambi capacità di controllo e abbastanza fantasia da adattarsi al nuovo. Sono aperti al nuovo e si sanno adattare. Di Maio è portatore di un nuovo insolito di gestire la politica. Salvini ha fatto fare alla Lega in modo indolore dei cambiamenti epocali. Nessuno dei due perde la calma. Sanno aspettare e sanno adattarsi. E sembrano volgere rapidamente a un modo nuovo di vedere il mondo. Di fronte a loro, le vecchie anticaglie della politica, Renzi compreso, mostrano tutta la loro inutile polvere. Ci aspettano sorprese!

C’è chi insiste a dire che se Salvini o il Pd favoriscono Berlusconi, poi la pagheranno con gli elettori
Ma che discorso è?
Che questi se ne freghino degli elettori lo prova il modo con cui è stato fatto il Rosatellum.
Che la Lega sia sempre stata schiava di Berlusconi lo provano i fatti e non mi cambia molto che al posto di Romani si prenda la Bernini o un altro se sempre di Forza Italia sarà. E finché sarà così, è ridicolo parlare di rottura del cdx. Ma rottura di che?
E che il Pd inciuci con Berlusconi lo prova la storia politica di questo Paese
Il Pd è ‘già’ morto e sepolto, ora non gli resta che tentare il tutto per tutto, risalire e congelare un Governo all’infinito, e potrebbe essere lo stesso Governo Gentiloni con i soliti ministri di Renzi e il solito programma di Renzi. Ormai col Rosatellum incostituzionale imposto con 8 voti alle fiducia contro il divieto della Costituzione, e che era destinato a produrre l’ingovernabilità pur di realizzare l’inciucio tra Berlusconi e Renzi siamo andati troppo oltre perché al Pd freghi qualcosa degli elettori.
Questi stanno resistendo coi denti e proveranno ogni sorta di imbroglio pur di restare al potere anche contro tutti gli elettori del mondo. Ormai è una lotta per la sopravvivenza senza esclusione di colpi e Salvini è ancora una pedina, non un soggetto autonomo.

Roberto Fiocca
Ora un Governo coalizione di dx e Pd sarebbe il top dei top (?)

Aritmeticamente sarebbe possibile, ma sarebbe una coalizione debole,squassata da lotte interne. E poi, chi comanderebbe? Scrive Gilioli: “Maggioranza M5S-Lega-Forza Italia-Pd (con o senza Leu, è indifferente). Anche questa sarebbe una maggioranza non politica, ma solo istituzionale, insomma per costruire un sistema elettorale di sblocco (ma con più difficoltà poi ad arrivare proprio a questo sblocco). Il Pd attuale, sempre per i motivi di cui sopra, in ogni caso non vuol essere della partita.
In sintesi, una maggioranza numericamente forte avrebbe giocoforza un programma politico pasticciato e non condiviso, mentre un programma un po’ più coeso sarebbe possibile solo con maggioranze numericamente deboli. E questo forse è il principale paradosso di questa legislatura, quello che la fa partire zoppa nonostante l’ampia maggioranza con cui ha eletto i suoi presidenti.”
Sul dimezzamento degli stipendi inutile parlarne ora, sui vitalizi Salvini si
è detto disponibile, ma M5S e Lega hanno molto obiettivi in comune, primo fra tutti togliere dalla Costituzione il pareggio di bilancio per far ripartire gli investimenti, poi fare un nuovo sistema elettorale, snellire la burocrazia, diminuire le tasse, curare il territorio, abolire la Fornero,dividere banche di risparmio da banche speculative…
.
Daniela Fanini
Obiettivi simili con diversificazioni sostanziali per quanto riguarda il come….
.
L’alternativa è non fare niente?

LA BONINO
L’insistenza di taluni sulla Bonino è perniciosa.
Ma perché poi la Bonino?
Un presidente del Senato dovrebbe stare sopra le parti e la Bonino è estremamente di parte. E’ una invitata costante del Bilderberg, che è il convegno dei magnati dell’Occidente. Ha sempre avuto in odio i lavoratori e i loro diritti, è una iperliberista che contrasterebbe tutte le leggi a favore dello stato sociale e del lavoro. Non è gradita nemmeno ai radicali che si sono dissociati da lei,non presentandosi al voto, mentre Pannella l’aveva buttata fuori dal partito. Non piace nemmeno alla gente tant’è che non ha potuto presentare un partito proprio per mancanza di firme e ha partecipato alle elezioni solo perché è stata raccolta da Tabacci che ha perso pure le elezioni. E La Bonino non è di Forza Italia né del Pd, va dove la pagano di più. La Bonino ha un solo partito: il Bilderberg.’ litigiosa, testarda e con un pessimo carattere imperioso e prepotente. Perché allora la Bonino? Basta vedere il fatto che la campagna elettorale gliel’ha pagata Soros.
.
Ho piacere che sia Gasparri che Romani abbiano preso un solo voto a testa, praticamente si sono votati da soli.
E certo che ce ne vuole di faccia da c…o come quella del Pd a candidare la Fedeli!!
In quanto alla Bonino, sono lieta che sia finita a schifìo. Ne ho piacere anche per quel fallimento ambulante di Ferrara che non ha indovinato una sola cosa giusta in tutta la sua vita! La Bonino??? Una che è stata buttata fuori dal partito radicale da Pannella, che è stata rinnegata dagli stessi radicali, che era ospite fissa del Bilderberg e che ha avuto la campagna elettorale lautamente pagata da Soros!!??? Una che odia i lavoratori e vorrebbe cancellare tutti i loro diritti!! Alla faccia del Presidente che deve stare al di sopra delle parti!
.
(Alessandro Gilioli è di una estrema sx inesistente. Non so lui se sarebbe stato capace di fare meglio di così).

Annamaria Scaglia Emanuele Biasin
Così scarsa è la comprensione del percorso adottato da risultare spocchioso e ignorante. La verità è che speravano che il colpo di Silvio con Romani chiudesse le porte all’M5S e regalasse a loro la Camera. A sx sono sempre i soliti.. fanno ogni schifezza e poi accusano gli altri scandalizzandosi.
.
Giuseppe Barone
Il sonno della sx? Non dormivano mai, hanno fatto incetta di cariche ed hanno piazzato i loro uomini pure nei cessi dell’ultimo palazzo, che in 70 anni di repubblica non si era mai visto.
.
Alessandro Robecchi
La dura censura di Napolitano a Renzi come potremo spiegarla? Il palo che denuncia il resto della banda quando il colpo è andato male?
– Sono stati loro, commissario!
– E lei come lo sa?
– Facevo il palo
.
Il risultato finale è stato letto dal decrepito e immarcescibile Napolitano. Chissà se il Boom lo avrà sentito!

Commentatore libero
La Boldrini accusa: “Di Maio e Salvini spartiscono poltrone. Metodo da Prima Repubblica”.
Ricordiamo che la Boldrini nel 2013 è diventata presidente della Camera perché il PD ha deciso di prendersi tutto. Metodo da ventennio fascista.
.
Ora il Parlamento è insediato e può cominciare a legiferare anche senza Governo.
Cominciamo dalla legge elettorale e mandiamo in cantina i tre sistemi elettorali incostituzionali, così che, comunque vadano le cose, si possa tornare a votare con una legge democratica che garantisca la rappresentanza e la governabilità.
Il resto verrà.

Al Senato, ultima lettura dei voti
Brunetta: 3 voti
Napolitano: 2 voti.
Gasparri: 1 voto
Romani: 1 voto.
Calderoli: 1 voto.
Praticamente si sono votati da soli, ‘sti cialtroni!
.
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Questa pasdaran sfegatata di Berlusconi sarà un osso duro.
E’ la prima donna che diventa Presidente del Senato italiano.
72 anni, avvocato, laureata in giurisprudenza all’Università di Ferrara e in diritto canonico nella Pontificia Università Lateranense, è stata ricercatrice universitaria per il settore scientifico-disciplinare IUS/11 “Diritto canonico ed ecclesiastico” presso l’Università di Padova.
E’ sempre stata in Forza Italia, è membro del Consiglio Superiore della Magistratura per Forza Italia.
Finalmente incensurata, il che in in Forza Italia era alquanto difficile.
E’ sempre stata una indefessa fedelissima di Berlusconi di cui ha difeso tutte le leggi ad personam e persino la nipote di Mubarak, ha atteggiamenti conservatori come l’avversione alle coppie gay e alle unioni civili. E’ dura e intransigente, assolutamente di parte e non super partes. Per molti elementi caratteriali è anche peggio di Romani. Appena diventata sottosegretario al Ministero della Salute, sotto Sirchia, piazzò a capo della segreteria del dicastero la figlia Ludovica. Diventata parlamentare di Forza Italia nel 1994, “sistemata” Ludovica, si dette uno stipendio da 60mila euro annui.

Mike
Fico: “Non accetterò scorciatoie o forzature nell’iter legislativo!”
Boldrini ha avuto un mancamento (ghigliottina… canguro…)
.
Terribbile
Roberto Fico rinuncerà all’indennità (doppio stipendio) prevista per la carica di Presidente della Camera.
Se la cosa vi stupisce andate a ripassare storia e programma del M5S.

Potevamo chiedere candidati incensurati, ma certo non pretendere che il CDX facesse pure il nome di una antiberlusconiana !!! Eddai!
marco travaglio
.
Irene
Secondo Sallusti, il taglio dei vitalizi pregressi cui ha accennato Fico sarebbe incostituzionale. Più del Porcellum? Più dell’Italicum? Più della fiducia sulla legge elettorale? Più della rielezione di Napolitano? Più dei condannati in Parlamento? MaVergognatevi
.
Al voto hanno disubbidito a Berlusconi ben 60 dei suoi!
Chiaro segno che sta perdendo il potere sul partito.

SONDAGGIO
Ascesa di M5S e Lega. Il M5S punta al 40%. Si sgretolano i piccoli partiti.Il tripolarismo sta tendendo albipolarismo.
Secondo i sondaggi di Index Research del 22 marzo, prosegue in modo inarrestabile l’avvicinamento degli elettori verso le due forze uscite vincitrici dalle elezioni politiche del 4 marzo. Il M5S di Di Maio cresce di quasi 4 punti, passando dal già lusinghiero 32,7 raccolto nelle urne a un potenziale 36,4% degli ultimi sondaggi.
Ancora meglio va la Lega di Salvini che, dopo il sorpasso di Berlusconi con lo straordinario 17,4% del 4 marzo, punta ancora più in alto, salendo di più di 6 punti, attestandosi addirittura al 23,5%.
Perde Forza Italia, costretta ad assistere impotente al travaso di voti verso il Carroccio, GFi scende dal 14% a uno striminzito 10,9%.
Fratelli d’Italia, scesi dal 4,3% al 3,3%, rischiano addirittura di sparire.
Dimezzati anche i voti dei centristi di Noi con l’Italia, dall’1,3% allo 0,6%.
Scompare la sx
Il Pd scende dal 18,7% al 17,4%.
Tutte le altre forze politiche che formavano la coalizione di csxa (Insieme, Civica Popolare, + Europa, Svp), erano il 5,1 e ora sono il 4%
Drammatica la situazione di LeU (Grasso, Bersani e D’Alema) cala alla quota irrisoria del 2,1%.
.
Daniele Losito
Il gran rifiuto di Di Maio d’incontrare Berlusconi per trattare sulle Presidenze, in quanto “non lo riconosce come leader del cdx” è il secondo clamoroso schiaffo, dopo il rifiuto di un dibattito TV con Renzi in quanto non lo riconosceva più come leader del csx. Di Renzi sappiamo com’è andata a finire. Ora 🍿 🍿 🍿pop-corn per la fine del nano.
.
STILI
Fico va al Quirinale a piedi e senza scorta. Casellati con l’auto blu.
.
Paolo Cristallo
Tutti i Senatori di Forza Italia sono nominati da Berlusconi, il padrone del partito, quindi sono tutti suoi pasdaran. (Tutti hanno votato compatti per la nipote di Mubarak e tutti hanno difeso tutte le sue leggi ad personam. Inutile insistere su qualcosa di diverso). Il M5S ha ottenuto almeno che fosse un incensurato.
Scusate se è poco!
.
Elp
La Casellati fa schifo, ma vai a trovarlo uno/una che non faccia schifo tra quelli là…
.
Paride Aureli
In pratica ForzaItalia
ha passato la notte in bianco per cercare tra i suoi eletti
un incensurato.
NaFaticaccia
.
STEFANO RAGUSA
Voglio essere schietto. Esultare per Fico e schifarsi per la Casellati è ipocrita dal momento in cui sai che Fico è stato eletto con i voti della Lega…
Rimproverarci la spartizione delle poltrone con la destra è una sciocchezza sesquipedale dal momento in cui le cariche in parlamento sono ruoli di rappresentanza, la Costituzione afferma che devono essere “proporzionali ai gruppi” e M5S tentò di fare esattamente la stessa cosa nel 2013, fallendo, causa dell’incostituzionale premio di maggioranza che regalava alla prima coalizione mezzo parlamento. È la stessa rivendicazione del M5S nel 2014 nel parlamento europeo, fallendo a causa dell’ostracismo degli altri partiti italiani, sempre loro. E che poi ha ripetuto nel 2017 riuscendo nell’elezione di Castaldi alla vicepresidenza.
Le Camere sono due, quindi due Presidenze, non tre o 5 o 10. Due. Prima e seconda “coalizione” o prima coalizione e primo “partito”, come la si voglia girare, ci spetta e ce la prendiamo. Chiamatela come volete, spartizione, divisione, scambio, frega cazzi. Stavolta non staremo a guardare gli altri perché il 32% dei Cittadini non possono essere esclusi dalla rappresentanza in parlamento. E faremo così per tutte le presidenze di commissione, gli uffici di presidenza, i questori. Non solo possiamo, ma VOGLIAMO. Altro discorso è il Governo dove si fanno accordi di programma e non di ministeri. Mi dicono avete votato una pasdaran di Berlusconi. Ma buon cielo, cosa t’aspetti nel partito del meno male che Silvio c’è che vota in massa Ruby nipote di Mubarak. Dove il più pulito ha la rogna e faticano due giorni a trovare un candidato per il senato non condannato. Qualcuno pensava che facendo i verginelli del non vedo non sento non faccio, sarebbe uscito dal cilindro forse un uomo migliore come ad esempio Renato Schifani, avvocato del boss Giovanni Bontate, responsabile del delitto Chinnici. Nel 2008 Berlusconi ha messo a capo del Senato l’avvocato di un mafioso collegato al narcotraffico che dominava New York negli anni 80… che ammazzava i giudici… Sembrate quell’attore di un film di Mel Brooks quando si chiedeva cosa potrebbe succedere di peggio. “potrebbe piovere…” E piovve. Ebbene stavolta non pioverà.
.
Sempre grande Franco Bechis!

Marione
Qualcuno può spiegare ai piddini impazziti che le Camere devono riflettere ciò che hanno votato gli italiani? E che il PD nel 2013, con un misero 25%, fu così AVIDO da prendersi Camera e Senato? Dite loro anche di rosicare più piano, ci stiamo godendo la democrazia.
.
Caro criticone
le mani te le sporchi quando fai imbrogli, quando prendi parte a inciuci segreti a danno del Paese e degli italiani, come hanno fatto altri in passato, e francamente questo non mi sembra il caso. Non c’è alleanza, non c’è patto del Nazareno e il Governo deve ancora nascere. C’e’ stata la regolare spartizione delle Camere da parte delle due forze vincitrici (Lega e M5S). Preferivi forse una politica passiva, il nulla di fatto? O che la coalizione di CDX facesse accordi col PD-LEU e ci tagliasse fuori, facendoci perdere altri anni? Noi adesso siamo dentro e da qui inizia il nostro percorso, fatto di politica vera e attiva. Siamo protagonisti come non mai.
Zampano
.
INTANTO GRILLO…..
Editoriale di Marco Travaglio, 25 marzo 2018.
Venerdì sera, mentre Di Maio e Salvini tumulavano la salma del Caimano che ha 5 anni più della somma delle loro età, ero al teatro Flaiano di Roma, a 50 metri esatti da Palazzo Grazioli, il luogo delle esequie. C’era Insomnia, lo spettacolo di Beppe Grillo, che sta per compierne 70, ma ha un’energia e una curiosità che fanno sentire vecchi anche i bambini. Lo show dovrebbe durare un’ora e mezza: va avanti per due e mezza. Poi prosegue per altre tre a tavola, alla cena con un po’ di amici nelle segrete del teatro, dove un tempo facevano notte Flaiano, Fellini e altri geni. Grillo sa dei tanti giornalisti in sala (quelli del “lui ha detto che quello avrebbe detto”) pronti a carpire una frase, un sospiro, un’increspatura della barba sulle trattative per i presidenti delle Camere. E li delude: “Ho un repertorio della Madonna su queste cose, ma non voglio imbarazzare il Movimento: però, appena fanno questi cazzo di presidenti, mi scateno!”. Due sole battute non riesce proprio a trattenerle. Una su Renzi: “L’ebete mi sono bastati 30 secondi in streaming per inquadrarlo, ma come avete fatto a prenderlo sul serio per quattro anni?”. E una su B: “Ora lo psiconano vuole incontrarci, vorrà capire se nel Movimento c’è fica. Ma le nostre sono donne diverse dalle sue, forse non la danno neanche ai mariti. E hanno appena cominciato a depilarsi”.
Pochi secondi in due ore e mezza di spettacolo torrenziale, quasi tutto dedicato alle nuove tecnologie e ai cambiamenti del pianeta. Al futuro federalismo basato sulle grandi città. Alle migrazioni che “vanno gestite e non ostacolate coi muri”. Ai big data, ai bitcoin, alle nuove catene umane web a prova di hacker (blockchain). All’intelligenza artificiale. Al reddito di cittadinanza come antipasto del reddito universale, “per trasformare i milioni di esclusi invisibili in individui protagonisti”. Ad altre cose che più “di sx” non si può e che nessun leader di sx dice mai (almeno in Italia). All’ultima risata di Dario Fo intubato e incosciente nel letto di ospedale: “Mulinava braccia e mani per dipingere in aria i suoi sogni e io gli sussurrai all’orecchio: ‘Ma i quadri che mi hai regalato, ora che te ne vai, valgono di più?’”. Al nuovo blog sganciato da quello dei 5Stelle. Al prossimo viaggio in Norvegia sulle tracce degli orsi bianchi che “si estinguono perrché non trovano più pesci, digiunano e diventano gialli, così pure le foche li sgamano da lontano e non si fanno mangiare manco loro”. Riecco, in un teatrino di 150 posti, l’artista-utopista che la politica aveva rubato al pubblico: “Una volta riempivo i palasport, ora riparto dai cabaret”.

Anche se sapesse che i suoi si stanno accordando su Maria Elisabetta Casellati Alberti Serbelloni Mazzanti Viendalmare, cioè l’avvocato Ghedini con parrucca e gonna, quella che da sottosegretaria fece assumere la figlia al ministero, che strillava al golpe ogni volta che processavano il Caimano, che riusciva a restare seria su Ruby nipote di Mubarak, Grillo non farebbe un plissè. Un po’ perrché condivide la svolta governista: “Da bambino, per stare sicura, mia mamma mi affidava al nostro vicino di casa, Donato Bilancia: lo capite perrché non mi fa paura niente e nessuno?”. Un po’ perrché si è felicemente liberato dell’uniforme, anzi della camicia di forza di “capo politico” (“ho abdicato, poi non più, poi di nuovo…”) che l’ha costretto per anni a mordersi la lingua appena gli usciva una battuta (“io che per una battuta sarei disposto a morire, appena ne facevo una ricevevo le proteste del tal meetup, del tal candidato”). Meglio il “garante” a debita distanza: “Di Maio l’ho conosciuto dieci anni fa in un bar di Pomigliano, ero con Alex Zanotelli in tour per le discariche col megafono, Luigi era lì con altri quattro ragazzi uguali a lui: cinque Di Maio col sopracciglio unico, i capelli neri, la pelle scura, sembravano tutti immigrati. Ora sono bravissimi a fare le cose che devono fare, ma che io non potrei mai fare. In questa fase, per il Movimento, io sono un pericolo pubblico”.
Incapace di parlare coi politici per tentare alleanze (“Stiamo andando al Governo… ma io scherzavo!”), preferisce dialogare sul palco con gli amici neurologo e ingegnere. E raccontare dei top manager Toyota e dei diplomatici cinesi che vogliono incontrarlo e, prevenuti per quel che si scrive di lui, “si stupiscono perché non monto subito sul tavolo e non li mando affanculo, anzi parlo persino in italiano e ho letto qualche libro”. Fermo restando che “la parolaccia è sempre meno volgare dell’orecchio che la ascolta”, perché “è più volgare un buongiorno detto da uno stronzo che un vaffanculo detto da un amico. E comunque il Movimento è nato da un urlo, non da una parolaccia”. Invece il Grillo “politico” nacque un po’ grazie a Craxi: “Poteva distruggermi con una controbattuta, e invece chiese alla Rai di cacciarmi per una gag sul suo viaggio in Cina”. E un po’ grazie al Pd: “Gli ho offerto il nostro programma gratis, mi sono iscritto alla sezione di Arzachena, mi sono candidato alle primarie: se mi avessero fatto parlare al congresso, mica avrei fondato un movimento. Ora la sx scompare perché è snob, non ha più un linguaggio, è noiosa”. Alle tre, quando si alza da tavola, corre ormai voce dell’accordo su Fico e Casellati. Ma Grillo sta raccontando con l’occhio ispirato gli esperimenti francesi per trasmettere Internet non più sulle onde radio, ma su quelle luminose, e i corsi in Cina per disintossicare la gente dalla Iphone-dipendenza. Pare brutto disturbarlo con le miserie di palazzo. Lui, con la testa, è già sul pack. A maggio, mentre qui si parlerà ancora del Governo che non c’è, inseguirà gli orsi polari. E anche così, a modo suo, farà il “garante”: un promemoria ambulante per ricordare ai suoi 333 eletti perché sono lì.

Viviana
Il Rosatellum ha prodotto l’ingovernabilità. Tornare al voto col Rosatellum non migliorerebbe le cose. Siamo in una situazione di stallo.
Così come ora, nessun governo è possibile. Noi abbiamo solo 228 voti. Per fare una maggioranza alla Camera ci vogliono 316 voti. Nessuno ha i voti sufficienti a meno che il cdx si unisca col Pd (cdx 262 voti + Pd 105 = 367).
Possiamo scegliere se affidare tutto a Mattarella che potrebbe farci aspettare altri 5 anni mentre il Paese muore o viene portato avanti subdolamente il progetto di Renzi coi ministri di Renzi, o potremmo accordarci con qualcuno per unire i nostri voti ai suoi e fare velocemente un sistema elettorale migliore per andare a nuove elezioni.
Non occorre che uniamo i programmi o che siamo simili o che ci piacciamo, basta fare questo.
E l’unico con cui potremmo fare questo è Salvini. 228 voti nostri +i 122 suoi ci darebbero la maggioranza necessaria a far passare qualunque legge.
Ogni altro discorso è inutile.
.
E ORA INTRODUCIAMO NEL ROSATELLUM IL BALLOTTAGGIO!
Viviana Vivarelli
Una volta eletti i Presidenti delle Camere, il Parlamento può cominciare a lavorare. E la prima legge da fare, anche in assenza di Governo, è un nuova legge elettorale o fare forti correttivi al Rosatellum, che è incostituzionale e non permette né rappresentanza né governabilità.

Zagrebelsky: “Il Rosatellum è incostituzionale. Mattarella doveva mettere i paletti, perché non l’ha fatto? Voto per il candidato nel collegio uninominale e devo trascinarmi dietro una lista di nomi nelle liste proporzionali per i quali non vorrei votare? Una sorta di pacco-sorpresa. Questo viola le scelte elettorali. E’ un chiaro caso di abuso del diritto (si è calcolato che i nominati sono l’80% grazie alle liste bloccate e alle pluricandidature). La legge elettorale modella l’elettore, gli dà o gli toglie potere. Dovrebbe essere la sua legge. Invece da anni è trattata come la legge dei partiti. Serve a regolare i conti tra loro e ad accaparrarsi posti. Il risultato delle elezioni interessa meno perché i giochi si vogliono fare prima, con la legge elettorale. Il Rosatellum bis è riuscito nella straordinaria impresa di portare al minimo tanto la rappresentanza quanto la governabilità.
Scanzi: “Il Rosatellum Bis, che fa già schifo a partire dal nome, non garantisce governabilità: garantisce il renzusconismo. E’ un obbrobrio antidemocratico che riciccia, e riverbera, le immani brutture di Porcellum e Italicum. E’ una carognata concertata da Renzi e Berlusconi per conservare il potere insieme”. Peccato che i risultati elettorali abbiano punito entrambi.

Zagrebelsky: “Fanno una legge elettorale incostituzionale che resta attuata fino al giudizio tardivo della Consulta, in virtù del principio di continuità. Poi ne fanno un’altra sempre incostituzionale. E poi un’altra…il gioco può essere ripetuto all’infinito. Il Rosatellum è incostituzionale ed è anche peggiore dei due sistemi precedenti. Mattarella doveva mettere i paletti, perché non l’ha fatto? L’elettore vota per il candidato nel collegio uninominale e deve trascinarsi dietro una lista di nomi nelle liste proporzionali per i quali non vorrebbe votare? Una sorta di pacco-sorpresa. Questo viola le scelte elettorali. E’ un chiaro caso di abuso del diritto (si è calcolato che i nominati sono l’80%). La legge elettorale modella l’elettore, gli dà o gli toglie potere. Dovrebbe essere la sua legge. Invece da anni è trattata come la legge dei partiti. Serve a regolare i conti tra loro e ad accaparrarsi posti. Il risultato delle elezioni interessa meno perché i giochi si vogliono fare prima, con la legge elettorale.

Lo ripeto: l’unico partito con cui il M5S potrebbe migliorare il Rosatellum è la Lega ma, se Salvini non si svincola da Berlusconi, col M5S non voterà mai. E essersi accordati sulle Presidenze è ancora poco.

Si continua a dire erroneamente che il ballottaggio è incostituzionale ma non è vero
Basterebbe aggiungere il ballottaggio al Rosatellum e in un quarto d’ora saremmo pronti per nuove elezioni, risparmiando al Paese la tortura di mesi e mesi di discussioni senza fondamento tra i partiti e la sventura di un Governo provvisorio fatto da Ministri sconfitti di Renzi che portano avanti il programma sconfitto di Renzi e fanno cose tutt’altro che di ordinaria amministrazione come la riforma penitenziaria, che è stata addirittura ripresentata in mancanza di Governo.
Il ballottaggio, però, Pd e Fi non lo accetteranno mai perché farebbe vincere il M5S.Gli sciocchi ripetono a pappagallo che è incostituzionale. FALSO! Lo era solo quello dell’Italicum che non prevedeva una soglia minima e aveva leggi elettorali diverse per Camera e Senato. Teoricamente nulla vieterebbe di aggiungerlo al Rosatellum e andare a nuove elezioni e avremmo a un tempo governabilità e rappresentanza. Lo dicono fior di costituzionalisti.
Non abbiamo perso abbastanza tempo con governi non eletti e con sistemi elettorali incostituzionali?
Ci sarebbe poi modo di migliorare il Rosatellum ma intanto risparmieremmo al Paese una tortura e uno stillicidio che si prospettano infiniti, mentre ci sono cose importantissime da sistemare nella massima urgenza prima che da ultimo Paese europeo non scendiamo ai livello del terzo mondo.
.
Corte Costituzionale e Consiglio d’Europa ci permettono di correggere le leggi elettorali anche a meno di un anno dalle elezioni, a patto che non si sconvolga l’impianto di fondo. L’ultima legge votata era stata l’Italicum che prevedeva un sistema maggioritario e il ballottaggio sul quale la Consulta non ha eccepito; la bocciatura ha riguardato invece la mancata fissazione di una soglia di partecipazione degli elettori al ballottaggio, sotto la quale non scatta il premio di maggioranza, bastava applicare quel sistema ed estenderlo all’altra Camera per evitare l’imbroglio degli imbrogli.

E’ falso che il ballottaggio in sé sia incostituzionale o che lo sia in sé il premio di maggioranza. Diventano incostituzionali in mancanza di altre cose. Per introdurli, la Corte Costituzionale chiede, oltre alla soglia di sbarramento, anche “una soglia minima al primo turno per assegnare il premio” e anche “una soglia minima di voti al ballottaggio”, per non far prendere la maggioranza assoluta a un partito che ha pochi voti.
Vanno poi eliminate del tutto le multicandidature.
Oppure si possono fare correzioni al proporzionale più efficaci (metodo di calcolo dei seggi) senza nemmeno il premio di maggioranza che è la correzione peggiore, in quanto produce un Parlamento sproporzionato rispetto al voto.
.
Il ballottaggio tra le prime due liste, come quello dell’Italicum, è stato dichiarato incostituzionale, anche se non in via assoluta, visto che la Consulta ha detto che “quel” ballottaggio (in “quelle” condizioni) era incostituzionale, ma che il ballottaggio in sé non lo è. Ma è stato rifiutato da Pd e Fi perché avrebbe favorito il M5S. Infatti al ballottaggio avrebbe raccolto ancora più voti prendendoli da dx e da sx.
.
Gentiloni: “Non buttiamo a mare tutto quello che abbiamo fatto”.
No, mandiamolo direttamente in discarica.
.
Certamente il Rosatellum va cambiato perché è odioso e disfunzionale. I nominati sono contrari alla democrazia. Gli impresentabili sono contrari alla giustizia. E che vi siano degli impresentabili ripescati nega sia la giustizia che la democrazia. Infine, non è accettabile che le coalizioni siano decise dopo il voto, anche se lo fa tutta l’Europa nella crisi generale della democrazia parlamentare. Si devono almeno dare delle indicazioni ai cittadini perché essi hanno diritto di sapere in quale coalizione andrà a finire il loro voto e ci possono essere delle coalizioni talmente indigeste da cambiare la scelta di chi votare.
Le alchimie dei partiti hanno prodotto un sistema farraginoso: ci sono voluti 16 giorni per stabilire chi fossero gli eletti e la complicanza delle coalizioni instabili unita alle vendette personali e alle mitomanie degli sconfitti rende tutto fumoso e insolubile.
Un sistema elettorale non può essere architettato da un partito col solo scopo di far fuori l’avversario, deve trovare la condivisione di tutti e avere una valutazione di costituzionalità della Consulta immediata e non dopo 5 o 6 anni, dal momento che il Presidente della Repubblica è venuto meno alla sua funzione di garante della Costituzione e firma qualsiasi cosa, rendendo inutile la sua carica. L’eccessiva furbizia dei partiti ha prodotto un sistema talmente perverso che ha punito i suoi autori e non ha prodotto né la rappresentanza né la governabilità, lasciando il Paese nel caos. D’altra parte non possiamo permettere che il partito che è stato sconfitto col 18% alle elezioni porti avanti il proprio Governo fallimentare con gli stessi Ministri e lo stesso programma, visto anche che col decreto penitenziario ha già infranto il dovere dell’ordinaria amministrazione. Dunque il Rosatellum ha mancato qualsiasi obiettivo, irritando enormemente l’elettorato che è stufo di una casta fine a se stessa che fa leggi furbissime solo per gabbare la democrazia. Quando i litiganti sono tre e non vengono a capo di nulla, ci vorrebbe un arbitro fuori campo che decidesse il meglio per i cittadini ma questo non è possibile e Mattarella non è all’altezza di un escamotage risolutivo. Ma non possiamo accettare che un Paese coi problemi che ha l’Italia si stia a baloccare per mesi tra veti incrociati su quello che è il terzo sistema elettorale incostituzionale e fallimentare degli ultimi 13 anni. Se si deve tornare al voto, lo si faccia almeno con qualche correzione rapida e tempestiva al Rosatellum che peggio di così non poteva essere e che, proprio perché è stato votato a larga maggioranza (ma con gli incostituzionali 8 voti di fiducia) è di per sé un atto di condanna durissimo dei partiti.

CORREZIONI
Che questi siano fatte a maggioranza, seguendo rigidamente il dettato costituzionale che vieta il voto alla fiducia. E siano fatte a tappe forzate, chiudendo i parlamentari in Parlamento finché non hanno votato tutto, come si fa coi Conclavi.
Intanto via le multi candidature (che sono vietate in tutti i Paesi), create solo per salvare i candidati già bocciati sul territorio. Ogni territorio risponda a un solo candidato e viceversa e ci sia un legame tra candidato e territorio senza dover assistere a salvataggi vergognosi come quello della Boschi, bensì si faccia come in Inghilterra in cui l’eletto resta in relazione col suo elettorato che presenta a lui le proprie richieste come giusto rappresentante delle stesse.
Ed eliminiamo la vergogna dei ripescati che sono stati rifiutati dagli elettori ma tornano in Parlamento con un escamotage vergognoso che nega qualsiasi democrazia.
Poi fedine penali pulite per tutti, come chiedono da sempre i 5stelle, ed evitiamo la vergogna mondiale di candidati indagati per gravi reati o addirittura condannati ma candidati lo stesso come è avvenuto per Verdini. Non vogliamo eletti criminali!
Si ammetta il voto disgiunto come in Germania, cioè uno al partito e uno anche diverso al candidato, così da eliminare il voto clientelare e quello ai nominati dal capopartito, visto anche che il voto disgiunto è ammesso per le Comunali e le Regionali. Il Pd non lo ha voluto perché molti avrebbero votato Pd ma, rifiutando le persone nominate da Renzi, avrebbero scelto dei candidati più a sx del Pd.
Si elimini la pagliacciata dei voti all’estero, almeno dopo i 5 anni di lontananza dall’Italia, voti non controllabili e suscettibili di brogli, costosissimi e dati da persone che non hanno nemmeno più conoscenza dei fatti italiani.
E infine, ma sicuramente, se non è possibile riammettere il premio di maggioranza, si vada al ballottaggio, come per i sindaci, rendendo ai cittadini il diritto di decidere in ultima istanza da chi vogliono essere governati.
.
Arturo
Il ballottaggio proposto dal prof. Sartori che è quello proposto anche dal prof. Ignazi e dal prof. Pasquino nonché il sistema elettorale in origine del PD non prevede triangoli perché al ballottaggio vanno solo i primi due candidati. Sarebbero stati i cittadini a scegliere i parlamentari uno per uno e al tempo stesso a stabilire le eventuali alleanze senza nemmeno un nominato. Sgarbi non sarebbe entrato in Parlamento.
Con nessun sistema elettorale la maggioranza assoluta ad un solo partito è scontata perché devono decidere i cittadini. L’art. 48 cost. non si può violare per dare per forza la maggioranza assoluta ad un solo partito (a volte anche in GB con due soli grandi partiti e il maggioritario ad un turno sono state necessarie alleanze con un partito minore). Non è questo lo scopo del sistema elettorale del Parlamento. Commentate come se questa deve essere
Non si può riempire il Parlamento di nominati e violare l’art. 48 della costituzione.
Il Governo sicuro di uno solo è solo il presidenzialismo. Meglio quello degli USA del semipresidenzialismo della Francia. Negli USA poi eleggono Camera e Senato. In USA la maggioranza nel Parlamento può essere di un partito diverso da quello del Presidente e il parlamentare del partito del Presidente può votargli contro e bloccargli la legge (McCain) perché è “eletto” non nominato. Si chiama separazione dei poteri o democrazia.
.
Franco Ranocchi
Cinque anni fa il Pd, grazie anche alla coalizione truffa con il Sel e voto estero, arrivò al 25,6%,un paio di voti in più del M5Stelle e si assicurò tutte due le Camere, il Governo,il Presidente dello Stato ed anche la tv di Stato. Ora noi abbiamo vinto le elezioni col 32,5%,con 7 punti in più del Pd di 5 anni fa, li abbiamo lasciati secondi a più di 14 punti di percentuale…..,.

Basterebbe aggiungere il ballottaggio al Rosatellum e in un quarto d’ora saremmo pronti per nuove elezioni, risparmiando al Paese la tortura di mesi e mesi di discussioni senza fondamento tra i partiti e la sventura di un Governo provvisorio fatto da Ministri sconfitti di Renzi che portano avanti il programma sconfitto di Renzi e fanno cose tutt’altro che di ordinaria amministrazione come la riforma penitenziaria, sdegnando tutti i democratici autentici.
Il ballottaggio, però, non lo accetteranno mai perché farebbe vincere il M5S. Gli sciocchi ripetono a pappagallo che è incostituzionale. FALSO! Lo era solo quello dell’Italicum che non prevedeva una soglia minima e prevedeva leggi elettorali diverse per Camera e Senato. Teoricamente nulla vieterebbe di aggiungerlo al Rosatellum e andare a nuove elezioni e avremmo a un tempo governabilità e rappresentanza.
Non abbiamo perso abbastanza tempo con governi non eletti e con sistemi elettorali incostituzionali?
Ci sarebbe poi tempo e modo di migliorare il Rosatellum ma intanto risparmieremmo al Paese una tortura e uno stillicidio che si prospettano infiniti, mentre ci sono cose importantissime da sistemare nella massima urgenza prima che da ultimo Paese europeo non scendiamo ai livello del terzo mondo.
.
A Dimartedì Giannini ha detto alcune cose inconfutabili: “Renzi e Berlusconi avevano solo un piano: fare col Rosatellum un sistema che avrebbe premiato solo le coalizioni, permettendo l’inciucio del Pd con Fi, un inciucio che era stato previsto fin dall’inizio e anzi il Rosatellum è stato fatto proprio per quello, perché sarebbe stato l’unico modo per far fuori il M5S. Ma non avevano previsto di cadere tanto in basso (105 seggi più 107= 212 assolutamente insufficienti rispetto ai 316 necessari). Un piano B non c’era. Tutto è stato giocato sul piano A. E ora che il piano A è fallito, non sanno più cosa fare. Il Pd dichiara di stare all’opposizione, di cosa non si sa, visto che un Governo non c’è”.
“Sono 13 anni che fanno sistemi elettorali non per il bene del Paese ma solo perché un partito vuole farne fare fuori un altro. E poi resta fregato”.
“Ora rischiamo di rimanere incartati per mesi e mesi nella ricerca di un sistema elettorale, quando, se si volesse fare veramente un sistema elettorale migliore che permetta la governabilità, non occorre nemmeno un Governo, basterebbe fare una piccola correzione a livello parlamentare che richiederebbe un quarto d’ora e permettere il ballottaggio, come per i sindaci, e avremmo la rappresentanza e la governabilità”.
“Non è vero che il ballottaggio sarebbe incostituzionale. La Corte Costituzionale lo negò all’Italicum solo perché dava ai partiti più votati la possibilità di accedere al secondo turno a prescindere dalle preferenze ricevute e lo prevedeva solo per la Camera e non per il Senato”.
Già, e se poi si aggiunge il ballottaggio e rivince il M5S?
.
ALESSANDRO GILIOLI
Se il Palazzo sembra un locale di scambisti
«Certo, c’è il problema del programma, ma potremmo sempre confrontarci», ha detto ieri un Berlusconi di buon umore riferendosi alla possibilità di un accordo con il Movimento 5 Stelle. Prima delle elezioni per Berlusconi i pentastellati erano il male assoluto, peggio dei comunisti, antidemocratici, una setta che prende ordini da un plurticondannato, gente senza arte né parte e buona a niente, utili idioti, un pericolo per l’Italia, e Grillo è “un pazzo, lo votano i disperati”.
Adesso siamo a «davvero bravo quel Di Maio» e «se c’è qualche problema di programma, ci confronteremo».
Il tutto è grottesco e, sia detto con pacatezza, anche abbastanza incivile.
Non solo il rapido cambiamento di posizione del Cav., dico, ma soprattutto l’idea che l’anima di un partito o di un movimento – il programma, cioè quello che vuole fare per governare il Paese – sia un dettaglio secondario, se non addirittura trascurabile, comunque superabile.
E guardate che non è un bug solo di Berlusconi, a cui in effetti delle cose da fare per il Paese non è mai importato niente, in politica è entrato e rimasto per altre ragioni.
La stessa marcissima visione delle cose è oggi nelle parole dette o scritte da quasi tutti gli esponenti dei partiti e da quasi tutti gli analisti delle vicende di Palazzo.
Ascoltando i quali sembra non esistere assolutamente più nulla, in questi giorni, della politica intesa come cose da fare.
La politica piuttosto sembra essere diventata una specie di gioco di società, di danza attorno alle sedie, di occhieggio in un locale per scambisti: il M5S potrebbe stare con il Pd ma anche con la Lega, la Lega sta con Forza Italia ma potrebbe stare con il M5S, il Pd starebbe con Forza Italia ma non con la Lega, Leu starebbe con il M5S ma anche con il Pd e così via all’infinito nella più assoluta indifferenza – in quest’orgia di accoppiamenti random – verso ciò che un partito è e quello che questo partito vuole fare.
Ora, ripeto: tutto questo è grottesco.
Perché – per carità – la politica è confronto, mediazione, arte del possibile. E ancora: dopo un esito elettorale che non ha dato maggioranze assolute è inevitabile cedere su una parte del proprio programma e accettare un parte di quello altrui. Va benissimo, ci sta, siamo tutti adulti e pragmatici. Ma santo Dio, poi a un certo punto bisognerà pur parlare delle cose da fare e cercare questa quadra sulle cose da fare, non a casaccio.
Invece si balla, si gioca e ci si scambia, si “apre” a quello e “si chiude” a quell’altro, se vinci schiaffo se vinco bacio, tipo in terza media o giù di lì. Come se – ad esempio – la flat tax liberista e il reddito minimo welfarista fossero intrecciabili anziché inconciliabili, come se non parlassimo di politica insomma.
«Certo, c’è il problema del programma, ma potremmo sempre confrontarci», poi vuol dire «chissenefrega di questi programmi, mica ci avrete creduto, ingenuotti?».

Immagino che nessuno lo avrà capito per cui lo ripeto:
“Nel Rosatellum il premio di maggioranza non c’è”, anche se si può parlare di un premio di maggioranza nascosto.
Infatti, se una lista o una coalizione prende il 38-40% dei voti nei collegi plurinominali, avrà la maggioranza assoluta perché si vedrà assegnare la vittoria nel 70% dei collegi uninominali collegati.
Ciò dipende da 3 cose:
1) l’assenza del voto disgiunto (che è vietato e porta all’annullamento della scheda) per cui per non sbagliare fate una sola croce per scheda;
2) l’estensione automatica del voto dell’elettore dai collegi plurinominali a quelli uninominali e viceversa;
3) la possibilità di formare coalizioni.
.
Annamaria
Il Rosatellum è stato concepito e votato, a indecente maggioranza di regime Pd-Forza Italia-Lega, con un unico, esclusivo,ossessivo scopo, riconosciuto senza problemi da tutti: far perdere le elezioni alla forza politica che ha più consenso e farle vincere a quelle che ne hanno di meno.
Tutto il resto, effetti collaterali vergognosi e liberticidi, ne discende a cascata, ma è del tutto irrilevante per un sistema ossessionato dal potere che lotta solo per perpetuarsi, a qualunque costo.
Il popolo-bue, detto anche popolo-sovrano, è servito.
.
Berluscameno-LE GRANDI LOBBY
«Non votare significa delegare a quei pochi, sempre meno, che decidono per gli altri. I quali, a loro volta, delegano il loro potere alle imprese. Stiamo trasformando la società in qualcosa in cui le imprese multinazionali ormai hanno capitali enormi, superiori ai Pil degli Stati: in alcuni casi possono comprarsi tutto il Paese, incluso il Presidente, e lo fanno».
Paolo Margari, lancia l’allarme: «Tra gli italiani all’estero, l’astensionismo è alle stelle: pari al 70%. Uno su due non sa neppure che l’attuale premier si chiama Gentiloni».
Letteralmente, 7 italiani su 10, iscritti all’Aire, non esercitano il proprio diritto di voto.
«Molti non sanno per chi votare e dicono: non voto nessuno, siete tutti uguali».Protesta: “Magari non è vero, non siamo tutti uguali».
La democrazia progressiva, deve essere fondata sulla partecipazione, rimettere la politica al centro della scena, e l’essere umano al centro della politica. Ciò è fondamentale, in un mondo in cui i partiti procedono solo per slogan, cambiando il proprio simbolo ogni 5 anni mentre un tempo avevano sezioni, idee e ideologie. Oggi hanno solo leader di formato televisivo. Si limitano a dire: aboliamo questo, tassiamo quest’altro. I cittadini non li capiscono, e si allontanano dalla politica. Non sappiamo più chi siamo e dove andiamo, politicamente parlando. Per questo è decisivo aprire spazi per discutere e far partecipare i cittadini: devono contribuire direttamente al proprio futuro. Con il voto, certo, e anche con le forme di democrazia diretta: referendum, leggi di iniziativa popolare.
L’economia, fatta di grandi gruppi di interesse privati, oggi pesa più dei governi stessi, che invece dovrebbero operare nell’interesse della collettività per cercare sì di creare ambienti competitivi in cui i privati possono sviluppare il proprio ingegno e fare dei profitti, cercando però anche di non lasciare indietro le classi disagiate, quelle che non hanno le stesse opportunità di chi è più fortunato.
La politica ha rinunciato a riprendere in mano gli strumenti principali per incidere sulla società. Nel momento in cui si delegano le politiche monetarie e le politiche economiche a poteri terzi, privati, e poi si accettano le regole che vengono imposte sulla politica, la politica ha le mani legate, non può più prendere in mano le sorti né di se stessa, né della collettività che deve rappresentare.
Il politico attuale da rappresentante del popolo sovrano è passato a rappresentante di chi lo finanzia. Molta politica è ormai «terreno di caccia», neo-colonialismo da parte delle multinazionali. Col loro finanziamento impongono la loro direzione politica. Il politico che rastrella fondi per la campagna elettorale poi deve servire chi l’ha finanziato.
Il popolo assiste al triste teatrino elettorale televisivo, dove per qualche settimana volano accuse incrociate, all’ombra del sostegno ricevuto da questo o quel gruppo in un mercato di scambio di favori.
Capitolo spinoso, l’Unione Europea: Nel momento in cui un Paese delega sovranità a enti sovranazionali come l’Ue, senza legittimazione diretta da parte del popolo, questo allontana il cittadino dalle istituzioni che regolano lo spazio politico comune, perché poi l’istituzione impone ai Paesi di seguire le direttive, e i cittadini devono subire qualcosa per cui non hanno mai votato.
I cittadini non hanno neppure idea di come funzioni, l’Unione Europea.E allontanare i cittadini dall’Ue è un meccanismo davvero anti-europeista. Per questo occorre effettuare la revisione dei trattati UE. L’Europa sta andando a sbattere contro un muro, nella disaffezione generale.
Non possiamo fare a meno della democrazia, dobbiamo guarirla.
.
Formigli a Verdini: “Ma chi le ha chiesto di scrivere il Rosatellum?” “Ma, nessuno, l’ho scritto io così”. A cazzo, non sapeva cosa fare, si era stancato delle pippe, faceva caldo, in TV non c’era nulla, youporn down, e allora tac: ha scritto ‘sta legge del menga. Piazzapulita
.
http://masadaweb.org


BUONA PASQUA

$
0
0

La Pasqua festeggia una Resurrezione.
Spero che risorga anche tutto ciò che di migliore c’è nei nostri cuori e nel mondo!

Viviana

MASADA n° 1915 30-3-2018. UN PAESE SENZA GOVERNO

$
0
0

MASADA n° 1915 29-3-2018 UN PAESE SENZA GOVERNO
Blog di Viviana Vivarelli

E poi in tasca nasce la speranza. La tocchi con le dita, così, ogni tanto frughi per avere la certezza che sia ancora lì. La cerchi come cerchi un pezzo di legno quando non ce la fai più a nuotare. Sorridi quando senti quel peso nel punto profondo della fodera. E pensi che nemmeno la realtà riuscirà a farla sparire. Forse la speranza assomiglia a una magia, a un abracadabra. Abracadabra e uno. Tieni gli occhi chiusi! Abracadabra e due. Abracadabra e tre… Che smetta di fare male.
Mimmi
.
Teresa Lia
“Non erano consapevoli di non essere consapevoli.”
.
Elezioni, Romano vs Marescotti: “Lei vuole che noi del Pd ci bruciamo vivi”. “Veramente vi siete eliminati da soli” .
.
Maurizio Martina: “Stando all’opposizione lavoreremo per i più deboli”.
Banche e multinazionali??
.
Blogger
É bellissimo vedere pdioti lamentarsi per la Casellati in Senato e dimenticarsi che con Berlusconi ci hanno fatto un governo e una legge elettorale.
Nel mezzo avevano scritto la Costituzione con Verdini.
.
Ma per caso Fassino oltre a “se Grillo vuol fare politica fondi un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende”, ha detto qualcosa anche sulla presidenza della Camera?
giulysua

CATTIVERIE | Di F. Q.
Renzi: “Andrò a sciare”. Ora capite il perché della Boschi a Bolzano?
.
Giovanardi: “Non mi ricandido”. Finalmente un regalo originale, al posto del solito dopobarba
.
La giunta Raggi è talmente onesta che a Roma non piove più
.
Cade l’accusa più grave al padre di Renzi. Ah, quindi non è il padre?
.
Berlusconi: “Tajani ha sciolto riserva e ha dato la disponibilità a guidare il prossimo Governo di cdx”.
I Tajani di terra di cielo e di mare!
LVIX1

QUELLO SCHIFO DEL PD.
Viviana Vivarelli
Io sono vecchia. Presto non vedrete più i miei scritti per il semplice motivo che la vita finisce per tutti, ma mi piacerebbe tanto prima di andarmene, vedere lo schifo gigantesco del Pd atterrato completamente e i 5 stelle che cambiano il mio sciagurato Paese. Troppi orrori sono stati perpetrati in Italia dai malvagi, e in essi il Pd è stato il becchino più feroce, quello che ha svenduto il nostro territorio, il nostro mare, i nostri beni comuni, la nostra democrazia, il nostro stato sociale, la sopravvivenza delle generazioni, i nostri diritti del lavoro, la vera giustizia, le stesse radici liberali e sociali da cui è nata l’Italia, perfino la nostra amata Costituzione ai poteri neri della massoneria, della finanza, delle multinazionali, del liberismo più sfrenato, del crimine organizzato, della corruzione politica più impunita… Non c’è partito in Italia che abbia commesso tanti crimini contro i cittadini italiani e contro la vita del nostro Paese come il Pd.
Nei sondaggi di Index Rechearch, sale la Lega e sale il M5S che supera il 36% e che alle prossime elezioni potrebbe superare il 40%.
Rischia di scomparire la cosiddetta sx, fatta da rinnegati e traditori che hanno incaprettato il nostro Paese per turpi interessi personali. Il Pd scedde dal 18,7% al 17,4% e scenderà ancora e ancora fino alla sua estinzione.
Tutte le forze politiche che formavano la coalizione di csx (Insieme, Civica Popolare, + Europa, Svp), erano il 5,1 e ora sono il 4% e finiranno per sparire come è sparito Monti e come sono spariti nel tempo altri partiti fantoccio. Drammatica la situazione di LeU (Grasso, Bersani e D’Alema) che scende alla quota irrisoria del 2,1%, gente che non è né carne né pesce, che ha tentato di salvarsi abbandonando il carro del perdente ma che finora lo sosteneva aumentando i suoi errori. Tutti quelli che hanno tradito le loro radici storiche, sociali e ideali saranno condannate dal voti dei popoli alla morte certa, primo fra tutti il Pd, che si è reso reo dei peggiori delitti contro lo Stato e contro i suoi cittadini. Gli elettori finalmente capiranno chi opera per il loro bene e per una migliore democrazia e chi invece li vende al capitale come bestie al macello, annientando i loro diritti e il loro futuro!
.
Ditemi voi che garanzie di credibilità offre questo soggetto

Berlusconi svela di non essersi pentito del Patto del Nazareno. Anzi, gli piacerebbe trovare altri pirla che a costo zero gli approvino tutto il programma.
antonio_carano

LA FLAT TAX o tassa forfettaria o a quota fissa.
Uno dei punti che divide Salvini da Di Maio è la flat tax o tassa forfettaria. L’Italia è uno dei Paesi con le tasse più alte del mondo. Nel 2016, il cuneo fiscale che gravava su un lavoratore medio italiano è stato del 47,8% contro una media del 36% dei paesi Ocse. Secondo Quifinanza, da noi la pressione fiscale raggiunge livelli record col 43,3%. In pratica, in Italia, sul totale dei redditi da lavoro la metà va via in tasse. Questo è pesante, iniquo e intollerabile, e porta alla rovina il nostro Paese, impoverendo i lavoratori, abbassando la domanda, costringendo le imprese a fallire o a vendere o delocalizzare. A fronte di questi pesi insostenibili, abbiamo la classe politica più numerosa e meglio pagata d’Europa con un livello di corruzione politica impunita che trova pari solo in Paesi del Terzo Mondo ed è la più alta d’Europa, un livello di evasione fiscale anch’essa impunita, un sistema giudiziario costruito per allungare all’infinito i tempi della giustizia e ridicola la certezza della pena, e un groviglio di pratiche burocratiche assurdo e kafkiano che rendono impossibile il lavoro.
Più alto di noi è il peso fiscale in Francia, dove è al 45,5%, e in Danimarca, 46,6%, dove però, almeno, mancano gli altri pesi. Vanno decisamente meglio altri paesi Ue come Germania, Spagna, Inghilterra e Svizzera. E teniamo conto di altri fattori depressivi, come l’assenza in Italia di un reddito minimo di cittadinanza (presente ovunque, e anche, se pur minimo, dal 2017m in Grecia), l’enorme peso burocratico e legislativo inesistente altrove e la continua corrosione che il Pd ha fatto del nostro stato sociale, cioè degli aiuti che lo Stato dà in servizi pubblici alle classi media e bassa.
Tutto questo si traduce in difficoltà del vivere per i cittadini e le imprese, in prodotti più cari, un mercato in affanno, recessione o deflazione, minori esportazioni, minor lavoro, peggiore competitività, maggiori difficoltà a stare sul mercato, svendita dei nostri marchi migliori, delocalizzazione, ricerca di espedienti per restare a galla, meno investitori stranieri, caccia alla raccomandazione politica, mazzette, corruzione, mercato dei voti….tutto un sistema negativo e corruttivo che coinvolge l’economia e la politica tutta.
La ricetta del Pd è stata perversamente capitalista: abolire i diritti del lavoro, introdurre i licenziamenti senza giusta causa, deprimere i salari, generalizzare i vaucher, cancellare il lavoro a tempo indeterminato, aumentare la disoccupazione giovanile, diminuire se non togliere le pensioni, svendere imprese pubbliche e pezzi di territorio (suolo, sottosuolo e mare), imporre il fiscal compact e la Fornero, tagliare gradatamente lo stato sociale e firmare Patti europei da suicidio come il Dublino 2 che ci costringe a tenerci tutti i migranti che sbarcano qui e l’orrendo Tryton con cui Renzi per avere l’okei sui suoi traballanti conti ha firmato che l’Italia sarebbe stato l’UNICO Paese del Mediterraneo che accoglieva migranti. Così alla disoccupazione e ai salari da fame si sono aggiunti nuovi concorrenti affamati al ribasso.
Il risultato è che, grazie a questi impostori politici, l’Italia è ultima in Europa battendo anche la Grecia.
La soluzione di Berlusconi è ancora tipicamente capitalista: mettere una tassa bassa e fissa che sicuramente avvantaggerebbe le imprese, ma i cittadini? Arrivando meno soldi nelle casse dello Stato, questo dovrebbe necessariamente tagliare o abolire la sanità pubblica, le scuole pubbliche, la cura del territorio, la difesa del territorio, le pensioni di reversibilità, gli aiuti ai più poveri….il che in pratica è il programma di Renzi, e anche quello di Berlusconi. Ma Salvini vuole davvero questo?
Una flat tax (tassa forfettaria) al 23% per tutti sia un’esca ghiotta che farà abboccare molti. Fu ideata da Friedman ma è rara nelle economie avanzate. In genere, uno Stato moderno e giusto impone tasse più che proporzionali che salgono col salire dei redditi, cioè impone tasse progressive.
Gli unici finora che hanno provato la flat tax sono alcuni Stati dell’est, Estonia, Lettonia e Lituania con flat tax pari al 24%, 25% e 33%. Il 1º gennaio 2001 è stata introdotta al 13% sul reddito in Russia. In ’Ucraina al 15%. La Slovacchia 19% fino al 2013 con passaggio ad un sistema progressivo.
Poi altri.
In Italia sarebbe incostituzionale, perché gli articoli 2 e 53 chiedono che uno paghi di più se ha di più.
Se diminuiamo troppo quanto entra nelle casse dello Stato, sparisce lo stato sociale, come avviene nei Paesi dell’est che hanno la flat tax dove i malati vanno in ospedale portandosi dietro le coperte e le medicine. Il concorso alle spese pubbliche deve essere commisurato alla capacità contributiva per cui le tasse devono essere progressive rispetto al reddito, non fisse.
Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Per mantenere uno stato sociale la flat tax dovrebbe essere superiore al 40%. E dunque?
Per cui Berlusconi fa solo della vuota propaganda elettorale.
Potremmo dunque accordarci con Salvini lavorando sugli altri fattori che rendono difficile il lavoro in Italia: concorrenza dei migranti che porta tutto il lavoro a diventare sotto pagato, pratiche burocratiche, rapidità dei processi amministrativi, facilità sulle licenze, lotta all’evasione fiscale, lotta alla corruzione politica.. i fattori sono molti e i risultati permetterebbero lo stesso di diminuire il peso fiscale.

La Lega ha tutto interesse a tornare alle urne perché Salvini si è allargato a tutta l’Italia e è stato tanto furbo da sotterrare le antiche premesse, secessione, federalismo, Padania, antimeridionalismo, razzismo…accogliendo invece le proteste dei delusi. Per cui, tutti i sondaggi dicono che Salvini crescerà ancora e Berlusconi andrà sempre peggio fino a scomparire, cosa che avverrà presto o per la sua morte o per la sua inabilità progressiva, già visibile adesso.
Salvini è semplice e pratico e sta cambiando rapidamente, si è aperto ad essere un partito nazionale, il che cambierà molte delle sue prospettive. Fratelli d’Italia sta per scomparire. Berlusconi ha subito una forte diminuzione. Salvini mira a essere leader del centrodestra e nuove elezioni lo confermerebbero come tale. Tutti i sondaggi lo danno in forte crescita e nuove elezioni lo svincolerebbero totalmente da Berlusconi.
Il M5S nei sondaggi ha superato il 36% tra poco sarà al 40. Lento ma sicuro.
In quanto alle pretese differenze tra M5S e Lega, io vedo che ce ne sono, soprattutto là dove comanda Berlusconi, ma noto anche che siamo meno incompatibili di quello che sembra, non fermiamoci alle sceneggiate di facciata o alle antipatie di pancia o al passato o al comportamento estremo di alcuni sindaci leghisti, io noto che delle leggi passate, solo in pochissimi casi Pd e M5S hanno votato allo stesso modo, ma con la Lega i casi salgono al 50%, dunque in Parlamento di cose in comune ne abbiamo tante: fare un nuovo sistema elettorale, ripristinare l’art 18, eliminare la Fornero, snellire la burocrazia, difendere i prodotti italiani, trattare in modo più serio il problema dei migranti, aiutare le piccole e medie imprese, eliminare il fiscal compact, trattare diversamente l’Ue, tutelare il territorio… e Salvini sta cambiando rapidamente e può cambiare ancora ove veda il suo interesse. Insomma ci sono molte meno incompatibilità di quante ce ne siano col Pd.
.
Un grosso risultato gli elettori italiani lo hanno conseguito:
hanno eliminato la polverizzazione partitica a cui il Rosatellum li aveva condannati e hanno punito proprio i piccoli partiti e i partiti dei riciclati. Hanno ricevuto un sistema tripolare e lo hanno fatto diventare bipolare, condannando a morte Berlusconi e Renzi. Hanno rivoltato a boomerang l’arma del Rosatellum contro i suoi perversi autori, in un autogoal spaventoso, dove chi aveva architettato non un sistema buono per tutti ma un’arma contro un solo partito, ci ha rimesso le penne, a dimostrazione che il reato non paga.
Hanno provato ai media perversi e menzogneri, tutti contro uno, in una campagna elettorale infame, seminata di zizzania, bugie e diffamazioni, che il popolo non è un gregge di stupidi che può essere condotto al macello col plagio ossessivo ma è un insieme di teste pensanti che al disgusto verso la cricca politica ha unito il disgusto verso una casta di media servili e corrotti, un popolo che l’informazione se la va a cercare da un’altra parte.
Ha provato che, se non ci fossero stati i ripescaggi infami del proporzionale, tanta gente ormai intollerabile se ne sarebbe andata: Sgarbi, Minniti, Franceschini, Fratoianni, la Carfagna, Crosetto, la Prestigiacomo, la Serracchiani, Fassina, Pittella, la Fedeli, Orlando, lo stesso Martina, Orfini…e ha finalmente cacciato D’Alema. Ma ci sarà tempo e modo per cacciare anche gli altri. E riproporceli in televisione non farà che aumentare la nostra convinzione che se ne devono andare. Alla fine è stata proprio l’ossessione televisiva dei vari Floris, Merlin, Fazio, Formigli, Gruber che ce li ha fatti odiare tutti quanti.

Ci sono arrivati a cercare come era Fico all’asilo?
Era quello con la barba. Ma era fico lo stesso.

SALVINI
Capisco tutta la diffidenza che tanti nutrono per la Lega.
Ma non credo che Salvini sia un parassita, è furbo e capace di stupirci. Salvini è semplice e diretto e questo la gente lo capisce. Sta maturando, ha fatto grandi cambiamenti in pochissimo tempo, non parla più di secessione e di Padania ma di Italia, ha abbandonato l’antimeridionalismo ed è stato così convincente che un milione di meridionali lo ha votato. Sta abbandonando il razzismo tant’è che ha fatto il primo senatore nero della Lega. Nella faccenda delle Presidenze delle Camere è stato di parola, lo ha riconosciuto anche Grillo, e ha sciolto in un attimo una impuntatura di Berlusconi (guardate che il fatto è molto importante perché Salvini ha accettato la regola a 5 stelle che il Presidente del Senato fosse incensurato, regola che tornerà buona il prossimo anno quando Berlusconi rientrerà in Parlamento, ci avete pensato? Ora per qualunque carica importante varràla stessa richiesta).
Io apprezzo la gente che cambia in meglio perché cambierà il mondo in meglio. E i passi avanti di Salvini, che la Lega ci piaccia o no, dobbiamo riconoscerli.

ELEZIONI ELEZIONI
Viviana Vivarelli
Il prossimo anno scade la sospensione della Severino per Berlusconi e Berlusconi torna a essere candidabile e non vedrà l’ora di tornare alle urne come leader ufficiale di Forza Italia. Questo è un altro motivo per cui spingerà Salvini per fare un nuovo sistema elettorale per poi andare al voto, ecco perché io credo e spero che il M5S partecipi con Salvini a fare qualcosa che sia meglio del Rosatellum e ormai è provato che dei tre sistemi incostituzionali il Rosatellum è stato il peggiore in assoluto, perché non consente né la rappresentanza né la governabilità. E i voti ci sarebbero per fare qualcosa di meglio. La destra spera di avanzare. Salvini, volgendosi al Sud, ha raddoppiato i voti e la cosa cambierà anche i suoi programmi, in più una ulteriore affermazione lo consoliderebbe come capo indiscusso del cdx. Berlusconi si illude, rimettendosi in lizza, di riprendere quanto ha perso. Il M5S è sicuro di crescere ancora. Solo il Pd è fisso come un idiota al Rosatellum, che, non solo non avrebbe mai dato un governo al Paese, ma ha pure distrutto lo stesso Pd che lo ha confezionato. Ma quando uno è idiota farà sempre cose da idiota. Ormai il suicidio è il suo unico destino (checché ne dica Travaglio che qui ha preso una cantonata).

Giampaolo Spinato
Choc al Senato, Dopo aver annunciato di non voler parlare per due anni, Matteo Renzi non ce l’ha fatta. E i microfoni nascosti di Rhyno Leaks registrano il drammatico sfogo dell’adolescente tardivo: “È più forte di me. Non ce la faccio a non sparare cazzate”.

UN DIVERSIVO CI VUOLE
Sono contenta che danno un po’ di colpe a Putin. Almeno hanno smesso di incolpare di tutto la Raggi.
Viviana
.
Paolo De Gregorio
Ogni ragionamento sul prossimo governo deve tener conto di uno scenario futuro in cui i due partiti che hanno vinto le elezioni, M5S e Lega, tenderanno ad assorbire l’elettorato di partiti in decadenza, rispettivamente Pd e Forza Italia, e quindi alleanze, tipo Lega-Forza Italia, e M5S-Pd, risulterebbero fatali alla novità di un rinnovamento politico e un fallimento per la realizzazione del programma promesso agli elettori.
Movimento 5 stelle e Lega, vincenti e in espansione, con l’orizzonte strategico di arrivare ad un bipartitismo, pescando nei bacini elettorali di PD e Forza Italia, hanno attualmente gli stessi interessi e potrebbero trovare un accordo su pochi punti, tipo abolizione della legge Fornero, reddito di cittadinanza, e soprattutto su una nuova legge elettorale che garantisca la governabilità. E andare così a nuove elezioni (magari in coincidenza con le europee dell’anno prossimo) da avversari, ma leali e di parola, senza inciuci con la vecchia politica.
Molte delle persone con cui parlo sono entusiaste di uno scenario del genere, con due soli partiti, senza più litigiose coalizioni che, come avvenuto tra Berlusconi e Salvini, si scontrano già 5 minuti dopo le elezioni per eleggere i presidenti delle Camere.
La vecchia politica e Mattarella cercheranno in ogni modo di impedire questo drastico rinnovamento politico, ma Di Maio e Salvini ci possono salvare alleandosi (i numeri ci sono 33% M5S + 17% Lega).
Le ideologie per fortuna sono morte e sepolte, destra e sinistra non esistono più (anzi la sinistra ha abolito l’art, 18 che tutelava gli operai e la destra è in mano al padrone delle Tv), e se due partiti si trovano d’accordo su alcuni punti di programma, non vedo perché non debbano allearsi per realizzarli.

Mi immagino un ‘ITALIAN HORROR MUSEUM’, con il gabinetto di Sgarbi, il giubbetto dI RenziFonzie, la pelliccia di giaguaro di Bersani, la felpa “I not Italien’ di Salvini, la parrucca della Fedeli e la dentiera più pece per capelli di Berlusconi.
.
Travaglio aveva proprio toppato quando disse che il M5S aveva problemi di classe dirigente. La squadra dei potenziali Ministri a 5 stelle è uno splendido esempio di competenza unita a idealismo, passione e celebrità.
I problemi di classe dirigente, oltre che di tutto il resto, mi sembra che ce l’abbiano e parecchio tutti gli altri partiti.

Alle ultime politiche il Pd vinse per un pelo utilizzando i voti degli Italiani all’estero.
I potenziali elettori all’estero oggi sono 4,3 milioni in 177 Paesi, 700.000 in più rispetto al 2013. Al voto anche 6.000 militari impegnati nelle missioni all’estero oltre ai dipendenti dello Stato in servizio fuori dai confini italiani.
Il maggior numero di elettori è a Londra: 233mila, Buenos aires: 230 mila, e San Paolo del Brasile: 160mila.
Nel 2013 ai voti interni del Pd, 8 milioni e 600 mila ottenuti in Italia, si sommarono i 288.092 degli italiani dati al Pd all’estero = 8.932.615.
I 5stelle avevano preso 8.689.458 voti.
Il Pd vinse per soli 233.257 voti, ma il premio di maggioranza era enorme, portò il Pd ad avere il 55% cioè 340 seggi sui 630 della Camera, dandogli un potere smisurato. Ora col Rosatellum il premio di maggioranza non c’è più e questo renderà molto difficile governare il Parlamento.

Mi dissocio totalmente da Travaglio nel suo dissennato tentativo di farci alleare col Pd. Forse non riesce a realizzare l’odio che ha sollevato nel Paese nei suoi confronti. Travaglio è sempre stato di destra, anche se di una destra liberale alla Montanelli che oggi non esiste più, non viene dalla sx come Colombo, Gomez e Padellaro. Forse Travaglio vede benissimo che la situazione è difficilissima e vuole coi suoi errori aiutare Di Maio che è così in bilico da rischiare di perdere il successo di 12 milioni di voti, a causa di una legge perversa che è stata fatta proprio ed esclusivamente dal Pd per distruggere il M5S. E che ora si debba mostrare delle aperture proprio a chi, per distruggere noi, ha distrutto la democrazia, sarebbe un atto di totale masochismo. Travaglio vede che il M5S non ha abbastanza voti per fare un Governo e gli orrori del Rosatellum lo spingono necessariamente a cercare intese (se non alleanze perlomeno intese su leggi specifiche), ma la sua antipatia per la Lega è così grande da spingerlo a dare questo consiglio totalmente efferato e suicida di una alleanza col Pd come se il Pd non fosse stato da sempre il nostro peggior nemico e molto di più della Lega, come se con la Lega non avessimo votato il 50% di leggi simili e col Pd meno di 3, come se il Pd non avesse sempre inciuciato con Berlusconi, come se la bicamerale di D’Alema o il Patto del Nazareno o il tentativo di stupro costituzionale non fossero mai esistiti, come se il Pd non avesse accettato a occhi chiusi e in modo criminale prima il distruttivo e iperliberista Monti, figlio di Goldman Sachs, e poi un Renzi cresciuto coi soldi di Berlusconi e il programma di Berlusconi con un aiuto sempre più esplicito nei suoi confronti, culminato con l’assorbimento del delinquente Verdini e la realizzazione in toto del programma di Berlusconi, che poi è il programma della P2 di Licio Gelli, per lo smantellamento dello Stato e la distruzione della democrazia, e come se la famiglia Boschi non fosse ammanicata col piduista Carboni e come se Verdini, che è sempre stato il grande consigliere occulto di Renzi come di Berlusconi, non fosse anche lui della P2. Travaglio sbaglia, forse per simpatia nei nostri confronto,ma trascura un fatto di tutta evidenza: il Pd ha combinato troppi disastri perché uno qualunque tra 60 milioni di italiano lo possa ignorare. E quel che è peggio ha impestato il Paese di cloni che continuerebbero a produrre i loro nefasti effetti su tutte le cariche dello Stato e, quel che è peggio, sui giudici, i media, e soprattutto le televisioni. Un Governo provvisorio sarebbe ancora un Governo di Renzi, coi Ministri di Renzi, un leader manovrato da Renzi che non può avere un grammo della nostra credibilità, visto che, da governo sconfitto ha avuto la faccia di presentare ancora il decreto penitenziario liberitutti, e ha avuto la faccia di distribuire ancora a pioggia soldi agli amici di Renzi.
.
Ma quelli di sinistra che perculano Fico che rinuncia al doppio stipendio, sono, per caso, gli stessi che stanno pagando due o tre vitalizi a D’Alema, Napolitano, Capanna e “compagni” vari? 🤔
F. Maranzano
.
È vero ma non ci credo
Marco Travaglio-2 Mar 2018 .
Signori, sia chiaro, non può finire così. Non è bello ingolosire milioni di italiani con preannunci di rivelazioni mirabolanti sulle fake news russe destinate a truccare l’esito delle elezioni italiane, come già di quelle americane, della Brexit e del referendum costituzionale, con tanto di testimonianze di Biden, Cia, Fbi, Ue, Esercito della salvezza, task force italiane ed europee, e poi lasciar perdere proprio sul più bello. Domenica si vota e Putin e la sua Armata Rossa di hacker legati a filo doppio ai 5Stelle e alla Lega battono la fiacca. Gli acchiappabufale Pd si rilassano e si distraggono: dei rapporti quindicinali sulle fake news promessi da Renzi alla Leopolda a fine novembre (“Cari leghisti e 5Stelle, vi abbiamo sgamati!”), il sito clandestino Democratica ne ha prodotti solo quattro in tre mesi. E i cacciatori di fake news dei giornaloni, La Stampa in testa col commissario Iacoboni e il vicequestore Riotta, mollano la presa proprio sul filo di lana. Così, ancora una volta, tocca fare tutto a noi. Ecco un rapporto dettagliato e aggiornato, tradotto per comodità dal cirillico all’italiano, sulle 10 fake news più insidiose della campagna elettorale.
1. Renzi e B lamentano i guasti devastanti della legge elettorale Rosatellum, scritta da Renzi e da B
2. Emma Bonino contesta le politiche sull’immigrazione del Ministro Pd Minniti e annuncia il ripristino dell’Imu sulle prime case, sospesa dal Governo Letta (Pd) e cancellata dal Governo Renzi (Pd), però rimane alleata del Pd e candidata del Pd (anche se in tv dice di non ricordare esattamente dov’è candidata e fatica a rammentare financo il nome del suo partito, che si chiama “+Europa” e lei chiama “Forza Europa”).
3. B è ineleggibile e incandidabile a qualsiasi carica pubblica in base a una legge (la Severino) votata anche da lui, ma sulla scheda elettorale compare un simbolo con la scritta “Forza Italia Berlusconi Presidente”. Minniti, Bonino, LoRenzin, Padoan, Maroni, Calenda e Napolitano si dicono favorevoli a un Governo di larghe intese. Ma non col primo partito nei sondaggi (il M5S), bensì col secondo e col terzo guidato da un pregiudicato per frode, 9 volte prescritto per corruzione e falso in bilancio, indagato per stragi mafiose, definito dal Tribunale di Milano “delinquente naturale” e dalla Cassazione corruttore di testimoni, di giudici e di Senatori, nonché puttaniere conclamato, e per giunta autore e beneficiario di un “patto con Cosa Nostra”, che “finanziò per vent’anni”.
4. Tutti escludono convergenze con i 5Stelle, primo partito in tutti i sondaggi e in tutte le elezioni dopo il 2014.
Motivo: i 5Stelle sono “incompetenti”. Intanto il Governo dei competenti guidato da Gentiloni conferma per altri tre anni i vertici di Ferrovie dello Stato e Rete ferroviaria italiana, responsabili del deragliamento di un treno a Pioltello (3 morti e 46 feriti) e della paralisi nazionale delle ferrovie per 20 cm di neve a Roma. Poi pubblica sul sito della Presidenza del Consiglio il rapporto del suo Osservatorio sulla Torino-Lione: “Non c’è dubbio che molte previsioni fatte quasi 10 anni fa… siano state smentite dai fatti”. Infatti si prevedeva un aumento esponenziale del traffico merci su rotaia fra Italia e Francia, che invece sono crollati, rendendo totalmente inutile il Tav. Ma il Governo dei competenti dice che il Tav Torino-Lione si farà lo stesso: tanto costa solo 20 miliardi.
5. Piero Grasso, leader della sx di Liberi e Uguali, nata per marcare l’incompatibilità col Pd Renziano filo-B, si dice disponibile a un “Governo di scopo” col Pd Renziano e con B
6. Il M5S, col candidato premier Di Maio, presenta in anticipo i Ministri del suo eventuale Governo. Polemiche furibonde da cdx e csx, che non hanno mai detto agli elettori quali Ministri nomineranno. Anche perché non hanno neanche un candidato premier.
7. Renzi abolisce le elezioni primarie con cui il suo partito aveva sempre scelto i candidati al Parlamento e se li nomina da solo. Poi, completate le liste con decine di impresentabili (29 per motivi penali, 5 in più di FI), avverte una puzza terrificante. “Cos’è ’sto tanfo? Ah, già, le mie liste”. E si appella agli elettori: “Turatevi il naso e votate Pd”.
8. I giornali registrano l’“ira” e l’“irritazione” di Renzi perché la lista Bonino, sua alleata, minaccia di superare il 3%, anziché fermarsi tra l’1 e il 3 e regalare i suoi voti al Pd.
9. Gentiloni, mai candidato a premier e dunque premier da 14 mesi, prende impegni con l’Europa per un Governo “di continuità”, cioè suo, mentre Napolitano, Prodi, Letta e Veltroni gli chiedono di restare a Palazzo Chigi anche se la sua maggioranza (si fa per dire) è data dai sondaggi al 25% dei prossimi votanti (astenuti esclusi), cioè rappresenta il 15-16% degli italiani.
10. B comunica, nell’ordine: “Nel 2002 riuscii a far entrare la Federazione russa nella Nato”; “il Pil sommerso è di 800 mila euro”; “ho portato le pensioni di 1,8 milioni di italiani a mille lire al mese”, “ho aumentato le pensioni minime a un milione di euro al mese”; “ci saranno detrazioni dei carichi fiscali familiari perché è giusto che le famiglie con figli paghino più tasse di un single”; “l’anno scorso sono sbarcati 119 milioni di migranti”; “con noi gli italiani in povertà assoluta erano 3.415, con questo Governo 4 milioni 598 mila”; “col nostro Governo i poveri riceveranno dallo Stato un reddito di dignità di 12-13 mila euro al mese”. Le cancellerie europee, la grande stampa internazionale e italiana esaltano il suo ottimo stato di forma, la sua moderazione, la sua competenza e soprattutto la sua affidabilità.
Anzi no, scusate, contrordine: mi dicono che queste non sono fake news russe. Sono tutte notizie vere italiane.

Luigi Di Maio
In questi giorni tutti i giornali e i tg nazionali hanno parlato del candidato del M5S nel Lazio Emanuele Dessì. Mentre il cdx in Campania candidava Luigi Cesaro, detto Giggino ‘a Purpetta, ex autista del fondatore della nuova camorra organizzato Raffaele Cutolo, e il Pd in Sicilia candidava gli uomini di Cuffaro e Lombardo, tutta l’attenzione mediatica era per Dessì. Diversamente da molti candidati dei partiti, Dessì è incensurato, non è indagato e vive in una casa popolare che gli è stata regolarmente assegnata, come ha confermato lo stesso Comune di Frascati.
Oggi ho parlato con lui e in seguito ai tanti attacchi ricevuti ha deciso di fare un passo indietro per tutelare la sua persona e il M5S, impegnandosi a rinunciare alla candidatura e in ogni caso all’elezione alla carica di Senatore.
Ora mi aspetto che i veri impresentabili, quelli che riempiono le liste dei partiti, facciano lo stesso. Il M5S ha candidato persone super competenti, persone che hanno testa e cuore, una squadra di cui sono fiero e insieme alla quale cambieremo il Paese.
.
Non ho mai sopportato gli incoerenti, e Travaglio con questa sua fissazione che ci dobbiamo alleare col Pd sta dimostrando la massima incoerenza. In questo articolo,dopo aver detto peste e corna del Pd e dei suoi disastri, di nuovo ricade nel vizio ormai ossessivo di dirci che dovremmo allearci col Pd. Ora, i casi sono due: o Travaglio si dichiara un piddino ‘dormiente’ e la pianta di cazziare il Pd, o si dimostra nemico del Pd e la pianta di cazziare noi perché non ci alleiamo col Pd. Io continuo a considerarlo il migliore giornalista d’Italia, ma, per carità, faccia pace con se stesso!!

LE VERGINI VIOLATE
di Marco Travaglio, 28 marzo 2018
Siccome il Fatto, secondo alcuni buontemponi, sarebbe l’organo dei 5Stelle, è stato l’unico quotidiano a infischiarsene del presidente della Camera Roberto Fico sull’autobus e sulla metro. Una breve in cronaca, giusto per la curiosità del presunto evento, che all’estero è normale e solo nell’Italia del vippume autoblumunito e scarrozzato diventa notizia sensazionale. Titoloni, dibattiti, polemiche, stupori, leccate di culo e disquisizioni sul fatto che però altre volte Fico prendeva il taxi e lo metteva in nota spese con tanto di ricevute, come tutti i lavoratori in trasferta di questo mondo. Un gigantesco chissenefrega, che però diventa la cartina al tornasole del totale spiazzamento-spaesamento di chi dovrebbe commentare e soprattutto spiegare la vittoria elettorale e le prime mosse dei due partiti cosiddetti “antisistema” che, nel giro di tre settimane, hanno messo nel sacco quelli che avevano retto 24 anni di Seconda Repubblica. Mancano proprio le parole, le categorie, gli schemi mentali e lessicali.
Ora, per dire, si è scoperto – come se fosse una novità – che Fico si è laureato (per davvero, non per finta come la ministra per fortuna uscente dell’Istruzione Valeria Fedeli) a Trieste in Scienze della comunicazione con una tesi sull’“Identità sociale e linguistica della musica neomelodica napoletana” (se invece, puta caso, si fosse occupato degli Inti Illimani, cambiava tutto). Scandalo, occhiatine d’intesa, risolini di commiserazione, conditi da altre ironie sul fatto che ha lavorato in un ristorante e poi in un call center. Come se non bastasse quello zotico di Di Maio, che faceva lo steward allo stadio San Paolo e sbaglia pure i congiuntivi. Tutto questo a opera di insigni giornalisti e pensatori “de sinistra”, così de sinistra da sbeffeggiare due ragazzi del Sud perché non hanno trovato un lavoro stabile e da non rendersi conto che i 5Stelle sono stati votati anche o proprio per questo: perché non sono figli di politici o di papà e, con o senza titolo di studio, si sono arrabattati per campare come milioni di loro concittadini nella famosa Repubblica fondata sul lavoro, anzi – grazie al cosiddetto centrosinistra – sul Jobs Act, sul precariato e sui voucher. Questo sì che è progresso.
Un altro mantra di chi cerca invano parole e argomenti su 5Stelle e Lega è che sono “putiniani”: come se non fossimo stati già governati da amici (Prodi e Renzi) o compari (B.) di Putin. Dov’erano allora le vergini violate? Altro refrain, sempre salmodiato col sorrisetto furbo di chi la sa lunga: “Dove trovano i soldi per fare il reddito di cittadinanza e abolire la Fornero?”.
Ma la vera domanda è un’altra: il reddito di cittadinanza e la Fornero sono buoni o cattivi? E, se l’uno è cattivo e l’altra buona, perché tanta gente ha votato per l’uno e contro l’altra? Si dirà: troppo comodo promettere più soldi e meno lavoro. Vero, infatti non parliamo di flat tax che, oltre a creare voragini nei conti, aggraverebbe le diseguaglianze in un fisco già iniquo. Ma il reddito di cittadinanza, comunque lo si voglia chiamare, esiste da anni in tutti i Paesi d’Europa tranne il nostro e la Grecia: perché dovrebbe essere uno scandalo? Costa 30 miliardi l’anno, la metà dei soldi spesi una tantum dagli ultimi governi per le banche decotte. Quanto alla Fornero, impone una delle età pensionabili più alte d’Europa, in un Paese che ha gli orari di lavoro fra i più alti d’Europa in cambio di salari fra i più bassi d’Europa. Questa Europa vale sempre, o solo quando fa comodo a lorsignori? Poi, certo, c’è il problema delle coperture: infatti abbiamo scritto e ripetiamo che un governo 5Stelle-Lega (peggio mi sento se con l’aggiunta del Delinquente) sarebbe demenziale anche per questo: non si possono fare insieme reddito di cittadinanza, flat tax e riforma della Fornero. Ma il terrorismo sulle coperture, sempre calcolate sui massimi (come se si volesse fare tutto subito), per concludere che non si può fare mai niente di nuovo, fa ridere. Pare quasi che tutto quanto fatto fin qui fosse un dogma di fede, intoccabile e immodificabile. E chi l’ha detto? Se la sovranità appartiene al popolo e il popolo boccia da cinque anni chi governa da 24, vuol dire che il nuovo governo non solo può, ma deve cambiare registro.
Chi l’ha detto che bisogna continuare a rinunciare ai 4 miliardi l’anno di Imu sulle prime case? Chi l’ha stabilito che si devono continuare a gettare dalla finestra 10-12 miliardi l’anno per gli 80 euro a chi già lavora, anziché destinarli a chi non ha nulla? Dov’è scritto che si deve continuare a buttare miliardi in opere inutili come il Tav Torino-Lione? Ce l’ha ordinato il medico di scialare decine di miliardi in esenzioni e regalie alle imprese e in bonus inutili? E quale norma vieta di recuperare decine di miliardi (veri) dall’evasione e dalla corruzione alzando le pene e dunque il rischio-galera (oggi pari a zero), per tosare un po’ di ladri in guanti gialli che si pappano 2-300 miliardi all’anno? E chi potrebbe obiettare se una parte delle misure per disoccupati e pensionati fossero finanziate con una patrimoniale? Dal 4 marzo si leggono curiose giaculatorie sui conti pubblici che “rischiano di saltare” e sugli “impegni con l’Europa” a rischio. Il bello è che vengono da ministri e tifosi degli ultimi governi che hanno sempre tradito gl’impegni con l’Ue elemosinando proroghe, deroghe e “flessibilità”. Gentaglia che ha infilato nella Costituzione il demenziale pareggio di bilancio, salvo poi aumentare il deficit e il debito. Carlo Calenda, ministro per fortuna uscente dello Sviluppo (per mancanza di voti), minaccia preventive procedure d’infrazione Ue (per il buco lasciato dal suo governo). E intima dalle colonne del Corriere della Sera: “I populisti dicano se sfonderanno il deficit”. Se no?

Non passa giorno che la tv non ci passi notizia di qualche donna assassinata e la storia italiana è piena di donne torturate, recluse, maltrattate, perseguitate. Lo vogliamo almeno fare lo sforzettino di eliminare quella orrenda legge di Renzi che, nella sua furia convulsa di liberare tutti dal carcere, ha depenalizzato lo stalking che troppo spesso finisce in un assassinio? O vogliamo impietosirci sulle vittime, fermo restando che la persecuzione da stalking non è più un reato ma una trasgressione amministrativa sanabile con una multa?
E dell’intenzione di Renzi di abolire la pensione di reversibiltà ne vogliamo parlare o aspettiamo che 4 milioni di vedove italiane cadano nella miseria per la follia di costui?
.
B sei tutti loro
di Marco Travaglio
24 marzo 2018
Noi qui a scrivere che mai Di Maio deve fare accordi con B, e neanche incontrarlo, neppure parlargli al telefono, tantomeno votare un suo fedelissimo pregiudicato a presidente del Senato. Intanto, tutto intorno, anche al punto più basso della sua parabola politica, B riciccia dappertutto sotto mentite spoglie. Un caso di possessione diabolica di massa, delle persone e persino del paesaggio. Il Pd Emanuele Fiano, anziché incitare i suoi a un no chiaro e netto al condannato Romani, dice che “il diniego del M5S su Romani è un ostacolo” e si sente distintamente che la voce non è la sua, ma quella di B Il Pd che si astiene, e sotto sotto tifa per il pregiudicato seconda carica dello Stato, è figlio del berlusconianissimo “primato della politica” sulla legge e dell’abbandono della questione morale berlingueriana per legittimare tutti gli inciuci passati, presenti e futuri. L’indifferenza dei giornaloni per la sentenza della Cassazione su un politico che guadagna soldi a palate con tripli e quadrupli incarichi e tenta di accollare ai contribuenti pure le bollette telefoniche della figlia, poi si candida a presidente del Senato, è l’ultimo stadio del berlusconismo che ha sfigurato la cosiddetta informazione, ormai immemore dei propri doveri e anche del proprio non indecente passato (basta confrontare le battaglie della stampa su Tangentopoli e i silenzi odierni).
Lotti che incontra Letta per un nuovo Nazarenino prêt-à-porter con B, in barba al giuramento dei renziani di stare all’opposizione, sull’Aventino, per godersi lo sfascio prodotto da loro, è berlusconismo allo stato puro. Lotti che incontra Letta per un nuovo Nazarenino prêt-à-porter con B, in barba al giuramento dei renziani di stare all’opposizione, sull’Aventino, per godersi lo sfascio prodotto da loro, è berlusconismo allo stato puro La sparata di Tiziano Renzi che rifiuta di rispondere ai pm di Firenze e Roma non per una legittima strategia difensiva, ma per attaccare i “processi mediatici” a orologeria originati – a suo dire – non dai fallimenti di sue società, dai pasticci contabili, dalle fatture farlocche, dai traffici sugli appalti Consip, ma dal suo cognome e dall’ansia di colpire il figlio premier, e la nota di Matteo che s’affretta a dargli ragione (“Da 4 anni le persone a me vicine sono state oggetto di indagini di vario genere”), sono purissima prosa berlusconiana, o dell’utriana, o previtiana.
Stesse parole, stesso disprezzo per l’indipendenza della magistratura e per la libertà di stampa, stessa protervia da “io so’ io e voi nun siete un cazzo”. E la pestilenza B dilaga persino alla Consulta, un tempo tempio della legalità. Non appena il giudice costituzionale Nicolò Zanon (ovviamente berlusconiano) si dimette perché indagato per peculato a proposito dell’auto blu – con autista e buoni benzina – passata alla moglie per farla scarrozzare a sbafo pure in vacanza da Forte dei Marmi, la Corte respinge le sue dimissioni. E accoglie la sua farsesca “autosospensione” dall’incarico. Poi gli confeziona un regolamento domestico ad personam, anzi ad Zanonem, con “valenza di normazione primaria” e con effetto retroattivo, per salvarlo dall’indagine in base a un principio che sarebbe già previsto (secondo lorsignori) da una normativa interna del 1979 (e allora perché vararne un’altra proprio adesso?): e cioè che l’auto di servizio fino all’altroieri era una specie di proprietà privata con soldi pubblici, estesa pure ai famigliari; ma in futuro non potrà più esserlo, essendo concessa in uso “personale ed esclusivo”. Così ieri, in base al nuovo regolamento (che ai tempi degli scarrozzamenti di lady Zanon non esisteva: è del 21 marzo), la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a tempo di record. Bei tempi, quando la Consulta le leggi ad personam non le faceva, ma le dichiarava incostituzionali.
Aveva ragione Gaber venti e più anni fa, quando paventava “il Berlusconi in me più del Berlusconi in sé”. Nel frattempo B si è fatto legione, atmosfera, clima, panorama, categoria dello spirito. Non per tutti, ma per molti. Anche se non può metter piede in Parlamento e hanno lo stomaco di votarlo soltanto il 13% degli elettori (che sono comunque 4 milioni e mezzo di persone: un’enormità), non riusciremo a liberarcene neppure da morto, perché continuerà a far danni nella testa e nelle viscere di milioni di italiani per decenni. Girarci intorno come fosse una parentesi sarebbe assurdo. E sperare in un esorcismo di massa perché esca da tutti quei corpi sarebbe ridicolo: non basterebbero un milione di padri Amorth e vescovi Milingo. Ora che la Consulta s’è arresa alle leggi ad personam retroattive, ne appronti subito un’altra per cancellare la destituzione di B da Senatore in base alla legge Severino e lo restituisca ai suoi fan a Palazzo Madama e fuori (molto più numerosi dei suoi Senatori e anche dei suoi elettori), così che venga eletto direttamente lui alla presidenza. Ieri Salvini ha mollato Romani e dunque B, votando Annamaria Bernini, rara avis di forzista incensurata e financo perbene, gradita anche al M5S. Ma la Bernini ha dovuto subito ritirarsi, perrché un presidente del Senato forzista e pulito sarebbe un ossimoro. E anche un lusso che non possiamo permetterci. Molto meglio un’operazione verità e trasparenza che dia finalmente rappresentanza dichiarata, formale, ufficiale all’Italia dei tangentari, evasori, piduisti e mafiosi. Così non dovranno più nascondersi, ma potranno sfilare orgogliosi sotto Palazzo Madama e urlare “Silvio, sei tutti noi”.

Il finto Travaglio a Nemo.
Renzi in Senato è un paradosso.
E’ come vedere la Merlin che, dopo la sua legge, va in una casa chiusa.
.
Vediamo incerto il Nazareno bis, anche se, dato il numero di accusati, sarebbe piuttosto un Nazareno 41 bis..
.
Padellaro: “Il partito democratico sta alla finestra per non buttarsi dalla finestra”.
.
In Italia tutti sono buoni a fare la campagna elettorale, nessuno è buono a governare.

Sinceramente sono stufa di questo piagnisteo sulla Casellati. Sicuramente la Bernini era meglio (ed era forse l’unica meglio) ma non ha accettato, e il resto della banda Berlusconi te lo raccomando! Ma chi volevate al posto della Casellati? Gasparri? Brunetta? Volevate uno di Berlusconi che non fosse berlusconiano? Uno di Berlusconi che non avesse votato Ruby nipote di Mubarak o le leggi ad personam di Berlusconi? O volevate che Di Maio facesse il duro e puro e rinunciasse alla Presidenza della Camera, buttando via tutto? Sinceramente non riesco nemmeno a capirvi.
Invece di rallegrarvi che abbiamo ottenuto il 36%. Che abbiamo schiantato sia Berlusconi che Renzi. Che abbiamo trovato un impossibile tripolarismo e lo abbiamo cambiato in un bipolarismo trattabile che può portarci,con nuove elezioni e senza il Rosatellum alla vittoria. Che abbiamo un Di Maio che è un abilissimo stratega. Che abbiamo la Presidenza della Camera. Che stiamo trattando per Salvini per, forse, riformare il sistema elettorale. State a piagnucolare sulla Casellati qui e la Casellati là. Quello che è stato fatto è stato il meglio. E quello che succederà potrebbe essere il meglio che si può trarre dalla disgraziata situazione attuale, senza il piagnucolio continuo di quelli a cui non va mai bene niente.
Dice Travaglio:
“Purtroppo c’era due condizioni: una numerica perché il cdx era arrivato primo ed era difficile farne a meno. L’altra regolamentare, per cui, dopo la terza votazione a vuoto, si fa i il ballottaggio fra i due più votati, dunque il cdx avrebbe potuto votarsi chi voleva, mentre il Pd si era reso indisponibile a trattare sia col cdx che col M5S. Bene hanno fatto Di Maio e Salvini a fare una intesa e correttamente si sono divise le Presidenze rispettando la volontà degli elettori e ovviamente, a quel punto, i 5stelle non potevano scegliere il candidato del cdx. Giustamente si sono opposti a Romani chiedendo un incensurato. Punto. Se non lo avessero fatto, magari sarebbe uscito uno del cdx anche alla Camera col cdx che si accordava col Pd.”
.
IFQ: Salvini si spalanca a Di Maio.”L’accordo?” Mi auguro di sì. Il leghista apre al reddito di cittadinanza (“Se aiuta a trovare lavoro, per me va bene”) e sull’incarico (“Non è io premier o morte^”).
Salvini non nasconde la volontà di lavorare a un accordo di governo con il M5S. E gioca la carta più pesante: il reddito di cittadinanza. Da parte sua non ci sono barricate: “Se significasse pagare la gente per stare a casa, direi di no. Ma se fosse uno strumento per reintrodurre nel mondo del lavoro chi oggi ne è uscito, allora direi di sì. E poi: “Chi fa il premier è l’ultimo dei miei problemi.” Il successo elettorale lo ha reso responsabile e incline al compromesso”.
.
La scimmia
Quando l’amore ti dà buca

Alessandro
– Renzi fu condannato in primo grado dalla Corte dei Conti (per danno erariale per l’inquadramento contrattuale di 5 dipendenti assunti a tempo determinato, con stipendio gonfiato pur non avendo il requisito della laurea richiesto dalla legge, cioè per assunzioni clientelari. La procura della Corte contabile aveva contestato alla giunta Renzi un danno erariale di 2.155.000 di euro, ridotto dai giudici di primo grado a un risarcimento di 50mila euro) ma poi fu assolto in appello perché “da non addetto ai lavori” non poteva sapere che ci volesse la laurea! Come se il diritto italiano non dicesse chiaramente che la non conoscenza della legge non libera dalla pena! ignorantia legis non excusat. (in seguito la Madia fece per Renzi una legge ad personam che depenalizzava il suo atto, così come faceva Berlusconi per depenalizzare i propri reati)
– Renzi quando era Presidente della Provincia di Firenze mise a capo della segreteria Marco Carrai, senza laurea.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/25/assoluzione-Renzi-legge-ad-personam-era-persona-ignora-legge/1451685/
– Sentenza di assoluzione di Renzi depositata in Segreteria il 4 febbraio 2015.
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2015/02/Assoluzione-Renzi.Pdf
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=24617.0
– Giudice firma la sua assoluzione, Renzi la promozione a capo della Corte dei Conti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/26/giudice-firma-sua-assoluzione-Renzi-promozione-capo-Corte-dei-conti/1456859/
– Davvero Renzi, il 25 marzo 2015, ha promosso Capo della Corte dei Conti il giudice Martino Colella che l’ha assolto?

http://www.nextquotidiano.it/davvero-Renzi-promosso-capo-Corte-dei-conti-giudice-lha-assolto/
.
Il Tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto la richiesta di scarcerazione DellUtri per motivi di salute: fuori potrebbe nuocere alla nostra.
LoMassi
.
Le monete virtuali hanno perso in 24 ore un terzo del loro valore virtuale facendo cadere in depressione un sacco di coglioni reali.
chiagia
.
Crolla la Borsa di WallStreet trascinando le altre, Milano compresa.
Comunque ragazzi niente panico, volevo rassicurare tutti: i miei 15 unici euro stanno bene e non si sono mossi da sotto il materasso.
LVIX1
.
BRUNO FUSCO
HO UN SOGNO

Io non lo so come finirà questa competizione elettorale, ma io ho un sogno, riprendo Martin Luther King Jr., e credo sia importante avere un sogno, quel qualcosa che ci fa andare avanti nel credere che le cose possano cambiare, se non per noi almeno per i nostri figli e nipoti, per quei bambini che avranno in eredità questo Paese.
Avere un sogno ci rende combattivi con noi stessi e contro chi ne disconosce l’importanza, e il mio sforzo è quello di tentare di trasmettere questo sogno a chi non sogna più. Sfortunati coloro che non hanno un sogno, che si lasciano andare, che mischiano insieme alla loro delusione anche i loro diritti, come quello di non andare a votare, tanto sono tutti uguali, sfortunati quelli che sputano sui sogni degli altri, solo perché il loro sogno è svanito nel nulla, per colpa di farabutti che sognavano solo per loro stessi.
Il mio sogno è collettivo, siamo tanti a sognare lo stesso sogno, un sogno fatto di stelle, quello di un futuro felice, di una giustizia sociale, dove le paure del passato siano solo un ricordo pallido, e i diritti non avranno più padroni, e i doveri saranno un piacere.
Sogno strade per bambini di color pastello, case piene di gioia, scuole aperte, aria pulita, e milioni di alberi, un lavoro decente per tutti, e non per forza “produttivo”, ma un lavoro, una reddito, una vita da vivere senza chiedere a chi la devi, una vita che quando giunge a sera ci sia chi ne abbia cura con cura, una vita senza dover pregare troppi santi, perché anche loro si sono stancati di certi uomini, e ci chiedono con forza di sognare per cambiare le cose.

Una ‘ragazza’ di Manchester, Emmeline Pankhurst celebra la lotta delle suffragette con orgogliosa sorellanza. Onoriamo la nostra storia! Renzi ha depenalizzato lo stalking per quanto l’anno scorso ci siano stati 104 femminicidi e lo stalking spesso ne sia solo la premessa. E la Chiesa ancora non riconosce ancora dopo 2000 anni la parità femminile nei sacramenti e nel suo apparato. Nel nostro Paese le donne guadagnano meno degli uomini, sono le prime ad essere licenziate, non hanno diritto a fare figli e la Chiesa le condanna se per motivi di salute o economici cercano di non averne. Le madri non godono tutte di asili e non hanno aiuti dello Stato ma devono subire scandalose campagne sulle nascite in stile fascista. Le lavoratrici sono spesso sottoposte a molestie sessuali impunite e trattamenti umilianti o sono licenziate se aspettano un figlio. Le insegnanti sono trattate come precarie a tempo infinito e lo Stato si rimangia i diritti che avevo loro concesso e taglia i fondi all’istruzione, fregandosene delle condizioni delle scuole. Chi ha famigliari a carico inabili o malati è lasciato solo a se stesso. I partiti pensano solo a tagliare lo stato sociale.
Quanto dovrà durare ancora per la Chiesa e per lo Stato la lotta per i diritti delle donne?

A Berlusconi interessa solo trascinare le cose per arrivare al 2019 quando scadrà la sospensione della legge Severino e lui potrà tornare in Parlamento. A parte che in Parlamento lui non c’è mai andato, ma si illude che tornare ad essere Senatore gli dia chissà quali vantaggi. Non è già quasi più in grado di parlare, farfuglia, il tempo è il suo peggior nemico e non gli basterà pagare la campagna elettorale della Lega per averla amica; il prossimo anno avrà 82 anni e sarà sempre peggio. Ormai non lo vuole più nessuno, se ne convincerà anche Salvini alla fine.
.
Viviana
I test di Governo sono simili a quelli della Volkswagen.
E anche qui le cavie per i gas letali sono umane.
.
Povero Salvini, avrà pure vinto nel cdx ma rinforza il detto: “Sotto la maglietta niente”
.
Le cazzate su La 7 si sprecano.
E infatti ora vogliono cambiarle il nome in ‘Le 77 cazzate”.
..
Ma se Salvini doveva essere il lacchè di qualcun altro, tanto valeva che si scrivesse sulla felpa ‘Made in Berlusconi’.
.
Senato, Salvini: “Come Lega abbiamo fatto 18 passi indietro. E infatti, Berlusconi manco lo vede.

Monte dei Paschi di Siena crolla in Borsa per 12 volte. Lo Stato già perde 3,4 miliardi.
Renzi aveva detto: “Sono certo che Mps ha un futuro e che questo deve costituire uno stimolo e una spinta a fare di tutto, con lo Stato in prima fila, per restituire a questa città e a questa comunità ciò che ha sofferto”.
E Padoan appena ieri: “”Il Monte dei Paschi è una storia di successo e sarà un elemento di crescita forte per Siena e per l’intera realtà italiana”.
Ah, beh….
Sentita a Dimartedì: “Ma come mai c’è questa ‘diceria popolare’ che lega le banche al Pd?” Risposta: “A volte si formano delle favole metropolitane che poi si diffondono…”
Ah sì. Ah beh….
.
Kid Stardust.
Napolitano: “Non farò di nuovo il PdR”
Monti: “Non fonderò mai un partito”
Renzi: “Se perdo il referendum lascio la politica”
Salvini: “Mai più con berlusconi”
Berlusconi: “Se vincono i 5s vado all’estero”
Strano che alle elezioni poi vince chi li manda tutti affanculo.
.
Certo la situazione è più che deludente. Ma, come dice Morrison, ”Ci sono dei momenti in cui crederai che tutto sia finito. Quello sarà l’inizio”.

Diana Scapin
Oggi ce lo prendiamo per festeggiare l’importante traguardo raggiunto conquistando la presidenza della Camera dei deputati con Roberto Fico.
Un traguardo che, in parte, ci ripaga di tutte le energie spese per convincere anche il più scettico degli elettori e di tutti i bocconi amari che abbiamo dovuto ingoiare a causa dell’azione combinata di vecchia politica più sistema mediatico.
Un traguardo che, però, non è un punto d’arrivo ma la posizione di partenza verso una strada che, ahimè, prevedo tutta in salita a cominciare dalla formazione del nuovo Governo.
Teniamo duro ancora un po’, uniti e compatti più di prima e facciamo in modo che la nostra tenacia venga premiata di nuovo fino a consolidare l’indirizzo politico, di rinascita e di prosperità, voluto dal movimento e da tutti gli italiani di buona volontà.
l’Italia è nostra…riprendiamocela!
.
DIEGO PRETINI. IFQ
Maria Elisabetta Alberti Casellati, la “più berlusconiana”: dalla marcia contro il processo Ruby alle leggi ad personam
La presidente del Senato del Parlamento del cambiamento, dei partiti che vogliono ribaltare tutto, ricorda certi vecchi fumetti di Marlene Dietrich: le sopracciglia lunghissime sugli occhi sempre a mezz’asta, la bocca mezza serrata. Sarebbe perfetta come soggetto di un dipinto del Settecento che ritrae l’aristocrazia in posa. Altera, rigida e quindi fedele, fino alle estreme conseguenze: compresa quella di diventare la carta di Silvio Berlusconi – al quale ha votato tutta la sua vita politica – per cassare un po’ della vecchia biografia. Non più il capo di Governo che si rinchiude nella cantinetta con le vallette, ma il leader di partito che ha portato una donna alla carica più elevata, la seconda dello Stato. Le toghe rosse, il colpo di Stato, la persecuzione giudiziaria, la democrazia in pericolo, la giustizia a orologeria, la “dittatura mediatica”: Maria Elisabetta Alberti Casellati, da oggi successora di Piero Grasso, per 45 anni magistrato – ha sempre rispettato tutto il pentagramma di Forza Italia, è stata, anzi, tra i corifei che negli ultimi dieci anni, negli ultimi vent’anni, hanno difeso il capo assoluto davanti a qualsiasi intemperia, con tutto l’armamentario della corte berlusconiana.
Con le parole, soprattutto: nel 2011 Dagospia raccontava che in tre anni la Casellati, allora sottosegretaria alla Giustizia, aveva cambiato 26 addetti stampa, alcuni scartati e altri fuggiti perché non riuscivano a stare dietro “all’ansa da prestazione mediatica”. Ma anche nei fatti: fu sostenitrice e qualcuno dice collaboratrice fattiva del ddl sul processo breve – Governo Berlusconi IV, ministro Alfano – che avrebbe cancellato una montagna di processi e tra questi, per coincidenza, quelli su Mills e Mediaset. Un po’ dopo, all’inizio dell’altra legislatura del cambiamento, cinque anni fa, fu tra i 150 parlamentari del Popolo delle Libertà che marciarono sul tribunale di Milano contro la celebrazione del processo Ruby. Insieme all’altra candidata alla presidenza del Senato, Anna Maria Bernini, e ad altre sue colleghe si vestì completamente di nero nella seduta del Senato del 27 novembre 2013: era il giorno in cui il Senato avrebbe votato la decadenza dell’allora Cavaliere, cioè il giorno del “lutto per la democrazia” spiegarono. Per lei Berlusconi, anche dopo la sentenza in Cassazione, era innocente “e gli italiani lo sanno”. Gli altri, quelli che votavano a favore della decadenza, erano un “plotone di esecuzione“. Berlusconi non sbaglia mai: Sempre Quaranta ricorda che ha perfino negato che Berlusconi non riesca a controllarsi quando c’è da raccontare barzellette un po’ sboccate. “Mai sentito”, sbatté le sopracciglia lei.
Insofferente al contraddittorio, la presidente del cambiamento – votata oggi dal cdx e dai Cinquestelle – è la “berlusconiana più berlusconiana di tutte, una berlusconiana ‘senza se e senza ma’”, come la definì una volta Guido Quaranta. La ritengono, in particolare, vicina a Niccolò Ghedini, avvocato come lei, padovano come lei, leale al capo come lei. Anzi, di più: lei ha fondato Forza Italia, vinse il suo collegio in Veneto nel 1994 e da quel momento è sempre stata parlamentare, ad eccezione della legislatura dei primi governi dell’Ulivo. Nel decennio berlusconiano, il primo del Duemila, presidiò sempre il Governo: da sottosegretario alla Salute in un primo momento, da sottosegretario alla Giustizia in un secondo, trovandosi a suo agio in entrambi i ruoli.
Una donna che pensa alle donne, sembra dire il suo discorso di insediamento. La sua storia dice che è favorevole alla riapertura delle case chiuse, che firmò una proposta di leggere per abolire la legge 194 sull’aborto, disse che il via libera alla pillola del giorno dopo “è un gravissimo errore, che strizza l’occhio alla cultura della morte”. Una volta Berlusconi disse che cancellare gli stupri dall’elenco dei reati era una missione impossibile ”anche in uno Stato poliziesco” e che l’unica sarebbe stata mettere un soldato accanto “a ogni bella ragazza”. Molte si indignarono, lei no: piuttosto “l’emergenza sicurezza in Italia è figlia del lassismo del centrosx”.
Di sicuro pensò alle donne di famiglia, però: quando lavorò al ministero della Salute, scelse proprio la figlia Ludovica come capo della sua segreteria. Tutti ripescano in queste ore la storia raccontata da Gian Antonio Stella sul Corriere ormai tredici anni fa, in cui si diceva anche degli sponsor della parlamentare tra i produttori di farmaci. L’allora capo segreteria della mamma sottosegretaria, comunque, precisò che poteva giudicarla solo chi conosceva sul lavoro e testimoniò la fatica per scrollarsi di dosso l’etichetta di “figlia di”. Mancò invece di ricordare il cursus honorum che si basava abbastanza sulla permanenza in Publitalia. E infatti qualche anno dopo, Prodi presidente, la Alberti in Casellati la disse chiara: “Altro che conflitto d’interessi: il male dell’Italia è il conflitto permanente della sx e del Governo Prodi con la democrazia”.
Il momento della metamorfosi – quello che ora fa dire a Zanda che garantisce imparzialità, a Giovanni Legnini che ha senso delle istituzioni e ai Cinquestelle perfino di votarla una berlusconiana come presidente – è stato recentissimo e forse casuale. Quattro anni fa il Parlamento si ritrovò a un lavoro matto e disperatissimo per integrare il Consiglio superiore della magistratura con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ogni tre giorni ricordava che non si poteva andare avanti così. Quando ci fu da fare dei nomi di una parte e dell’altra per raggiungere i tre quinti del Parlamento, Berlusconi pensò subito a lei, avvocata, specializzata in diritto canonico, docente alla Bo, l’università di Padova. Prese 489 voti, più di Fico oggi. Non è dato sapere se per il suo ingresso a Palazzo dei Marescialli chiese un tappeto rosso di benvenuto come fece, raccontò Lanfranco Pace sul Foglio, quando da sottosegretario si presentò in visita a Regina Coeli. Rosso non c’era, se ne trovò uno celeste. Ma era meglio niente: lei inciampò e finì a terra.

SCANZI
M5S. Ottiene la Presidenza della Camera, e ci mancherebbe altro con quel 32% lì. Il discorso di Fico è stato efficace e passionale: ha detto cose più condivisibili lui in 5 minuti che la Boldrini in 5 anni. Un discorso più da leader di opposizione che da Presidente della Camera, ma non ho dubbi che d’ora in poi saprà essere istituzionale come il ruolo che richiede. Non è portato per la tivù, ma è persona intelligente e preparata. La vera vittoria del Movimento è stata però avere imposto al cdx la defenestrazione dell’indigeribile Romani (anche se pure la Casellati non è esattamente Madre Teresa: rileggetevi cosa scrisse Gian Antonio Stella nel 2005 sul Corriere). C’è comunque poco tempo per gioire: il difficile, per Di Maio e per i suoi, arriva adesso.
Lega. Chi pensa che Salvini sia un coglione, non ha capito nulla di Salvini. Il ragazzo è scaltro, vispo, furbino e tutto fuorché scemo. Salvini è un Renzi che ce l’ha fatta. Ha messo – finalmente – le palle sul tavolo per dire a Berlusconi che il leader è lui. La “mossa Bernini”, che sarebbe stata peraltro molto meglio della Casellati al Senato, è servita a questo: “Silvio, vola basso che se alzi troppo la cresta andiamo al voto e a fatica raggiungi il 10%. Il cdx sta cambiando e si sta svecchiando. Se poi in meglio non so, ma di fatto chiunque può essere meglio di Berlusconi e Gasparri.
Forza Italia. Ha vinto, ma ha perso. La legislatura è appena cominciata e i forzitalioti sembrano già bolliti. Appartenenti a un’altra era geologica. Ottengono la Casellati e tamponano la falla-divisione nel centrosx, ma i rapporti interni sono già logori. Quasi tutto, in Forza Italia, ha aria di muffa. E di caricaturale. Pensate a Sgarbi, che è già caricaturale di suo: ieri neanche ha fatto in tempo a (ri)entrare in Aula che si è subito fatto cacciare da Giachetti. Ora: se ti fa il culo Mazinga è un conto, ma se ti fai metter sotto da Giachetti sei davvero l’erede stitico del Poro Schifoso
Forza Italia Bis. Attenti, però: quando Berlusconi sta per cadere, diventa ancora più cattivo. Farà di tutto per vendicarsi. E spingere Salvini (e Meloni) dall’allievo ripetente Renzi.
Pd. Marginali come José Mari nella storia del Milan. Anzi di più, perché José Mari almeno 5 gol in tre anni li fece.
Renzi. Vederlo al Senato (che diceva di voler cancellare) gonfio come una zampogna e col sorriso tiratissimo di chi ieri si sentiva Giulio Cesare e oggi il Poro Asciugamano, è stato emblematico. E anche – diciamolo – un po’ liberatorio. Speriamo duri (ma non ci giurerei).
E ora? Molti giornaloni, adesso, ripartiranno con la litania dell’ “accordo sicuro” tra M5S e Lega. Secondo quest’ottica, funzionale al Pd perché atta a far credere che Di Maio in realtà sia Goebbels e la Taverna Eva Braun, l’accordo su Camera e Senato sarebbe prodromico a un’alleanza di Governo. Credo, al contrario, che non c’entri nulla. Nella storia della Repubblica Italiana le presidenze di Camera e Senato sono sempre andate alla maggioranza, tranne che nel periodo 1979-1994, quando la Dc (dopo la “non sfiducia” del ’76 e la solidarietà nazionale) “concesse” la Camera al Pci. Il quale, da solo, aveva percentuali non distanti da tutto il cdx attuale e sideralmente superiori al centrosx attuale: non si poteva tener fuori. In più, responsabilizzandolo con incarichi così importanti, la Dc sperava di “istituzionalizzarlo“. Altri tempi e altri contesti: oggi non poteva andare che così. Ma per il Governo sarà tutta un’altra storia

SONDAGGI
Secondo i sondaggi di Index Research del 22 marzo, prosegue in modo inarrestabile l’avvicinamento degli elettori verso le due forze uscite vincitrici dalle elezioni politiche del 4 marzo. Il M5S di Di Maio cresce di quasi 4 punti, passando dal già lusinghiero 32,7 raccolto nelle urne a un potenziale 36,4% degli ultimi sondaggi.
Ancora meglio va la Lega di Salvini che, dopo il sorpasso di Berlusconi con lo straordinario 17,4% del 4 marzo, punta ancora più in alto, salendo di più di 6 punti, attestandosi addirittura al 23,5%.
Perde Forza Italia, costretta ad assistere impotente al travaso di voti verso il Carroccio, GFi scende dal 14% a uno striminzito 10,9%.
Fratelli d’Italia, scesi dal 4,3% al 3,3%, rischiano addirittura di sparire.
Dimezzati anche i voti dei centristi di Noi con l’Italia, dall’1,3% allo 0,6%.
Scompare la sx
Il Pd scende dal 18,7% al 17,4%.
Tutte le altre forze politiche che formavano la coalizione di csxa (Insieme, Civica Popolare, + Europa, Svp), erano il 5,1 e ora sono il 4%
Drammatica la situazione di LeU (Grasso, Bersani e D’Alema) cala alla quota irrisoria del 2,1%.

mario pietro LORENZO
Vorrei lanciare un appello urgente. Tutti i cittadini sono invitati a telefonare a ‘Chi l’ha visto’ nel caso dovessero intravedere in qualsiasi situazione il PD. Da circa 4 anni vie era con accento toscano che urlava 40 per cento, 80 euro… 40 per cento 80 euro ma non si capiva cosa volesse dire. Gli stessi specialisti si erano detti più volte concordi che si trattava di una sindrome molto difficile da curare. Il 4 marzo si sono perse le sue tracce.
.
Zampano: “Pare che quegli 80 euro siano stati visti l’ultima volta nelle tasche di un folle che poi li ha spesi sulle piste da sci…” 🤣
.
Deni60.
Ero emozionato ad ascoltare il discorso di insediamento del neo presidente roberto Fico.
Era la prima volta che seguito tale evento, quindi la cosa mi ha colpito particolarmente.
Ho apprezzato i temi che vuole mettere come riferimenti nell’interpretazione del suo ruolo: centralità dell’aula, rispetto delle opposizioni, no a scorciatoie procedurali.
Credo sia la figura giusta al posto giusto.
un segnale chiaro e preciso per una nuova era di questo paese.
Il discorso è stato semplice e pulito, privo di enfasi scontate, non scritto per essere consegnato alla storia, e penso proprio per questo che un domani queste parole invece lo saranno.
Bravo Roberto , buon lavoro e viva il movimento 5 stelle!

Giorgio Riparbelli
Segnalo uno dei punti decisivi che non solo distingue Roberto Fico dai predecessori, ma storicamente, lo definisce come nuovo.
Si è impegnato a non avallare per quanto sia nei suoi poteri la micidiale questione di fiducia usata una legge su tre dal Governo Renzi e quasi un centinaio di volte dai governi inciucio Monti, Letta Renzi. E da Gentiloni 8 volte, solo per blindare l’osceno “Rosatellum”,il cui ricorso sistematico in favore di esecutivo ha ridotto il Parlamento ad un votificio, annullandone la centralità, che appunto Fico si è impegnato a ripristinare
Certo una rivoluzione è prima sociale e politica, e solo dopo istituzionale. Ma è chiaro che siamo solo alla prefazione del cambiamento.

Roberto Fico.
Bellissimo discorso:
“Mi ispirerò a 3 principi: garantire un alto livello di discussione, il rispetto di tutte le componenti politiche e la volontà di interpretare lo spirito di cambiamento chiesto dai cittadini”. E soprattutto: “Le decisioni finali devono maturare solo e soltanto nelle commissioni e nell’Aula, non consentirò scorciatoie né forzature nel dibattito parlamentare”.
“Il taglio ai costi della politica è uno dei principali obiettivi della legislatura:razionalizzare costi della Camera senza tagliare i costi della democrazia, qualcosa è stato fatto, tantissimo resta da fare”.
“Una comunità unita non può tollerare nessuna forma di illegalità, non si rassegna di fronte alle ingiustizie, anzi è capace di rispondere con determinazione, perché ha la forza che gli deriva dal sentirsi pienamente rappresentata e rispettata dalle istituzioni. Ogni individuo che non riesce a vivere un’esistenza dignitosa sarà una sconfitta per tutti. Portare equilibrio là dove ci sono squilibri. E’ dall’individuo che bisogna ripartire. Quindi voglio ripartire dall’auspicio che ognuno porti avanti questo impegno. Auguri di buon lavoro a tutti e coraggio”.
.
Inizia la terza Repubblica, ma tranquilli, le banane sono sempre le stesse.
MikusRB
.
Casini dopo essere stato eletto a Bologna va nel gruppo misto.
Era anche andato in una casa del popolo. Una sola volta e gli è bastato.
C’è chi il politico lo fa per noia, chi se lo scegli per vocazione, Casini né l’uno né l’altro: lui lo faceva per le poltrone.
LVIX1
..
Clemente Mastella ferito in un incidente stradale in Campania mentre attraversava da centrosx a cdx.
giulysua
.
http://masadaweb.org

MASADA n° 1917 9-4-2018 CONSULTAZIONI

$
0
0

MASADA n° 1917 9-4-2018 CONSULTAZIONI
Blog di Viviana Vivarelli

Terza consultazione- L’improvviso voltafaccia di Salvini- Berlusconi crepa ma non molla – Il teatrino finale di cattivo gusto – Pupi e puparo – Forse restare senza governo è la soluzione migliore- I vitalizi saranno eliminati – Gas chimici. La guerra in Siria e l’intervento dell’Italia- La differenza tra alleati e zerbini- Salvini. Il guinzaglio corto – Tutto evolve – Lo stolido Rosato auspica il fallimento di ogni Governo – il Patto del Nazareno, il matrimonio fallito – Il caso Zuckerberg- Beppe Grillo: competitività e solidarietà- M5S: il fisco digitale

Morire quanto necessario, senza eccedere.
Rinascere quanto occorre da ciò che si è salvato
.”
Wisława Szymborska
.
Vittorio Scuderi
Le consultazioni
Era qualcosa che si manifestava solamente sotto forma di contraddizioni e che di conseguenza non poteva essere afferrato né con un concetto né tanto meno con una parola.
Non era niente di divino, perché sarebbe sembrato privo di ragione, né di umano, perché l’intelligenza non vi aveva alcuna parte, né di diabolico, perché era benefico, né angelico perché vi si poteva scorgere una gioia maligna. Questo elemento rassomigliava al caso per l’assenza di qualsiasi continuità e ricordava la Provvidenza per il nesso che vi si manifestava. Sembrava abbracciare tutto ciò che per noi è un limite. Sembrava disporre a sua volontà degli elementi necessari alla nostra esistenza, raccorciare il tempo e dilatare lo spazio. Sembrava compiacersi soltanto dell’impossibile e rifiutare il possibile con disprezzo.

(Dichtung und Wahrheit . Goethe)
.
Marione
Rosato si augura un governo che fallisca.
Evidentemente l’ultimo non gli è bastato.
.
Ladispoli, trovate ossa etrusche, spunta antica necropoli UDC, NCD, AP, UDEUR …….
SfigaCatrame
.
Tra la speranza e la disperazione il passo è breve. Noi teniamo stretti in una mano la paura e il facile scoraggiamento, nell’altra mano la speranza e la fiducia nel Bene. Sta solo a noi scegliere in cosa credere. Da questa scelta dipende andare avanti nella lotta o darsi facilmente per vinti . E dovremmo capire che da questa scelta non dipende solo il nostro destino personale ma dipendono le sorti del mondo.
.
Due mesi di contatti con Salvini. Accordi per le Presidenze. D’amore d’accordo (quasi) fino al giorno prima.. Alcuni colpi bassi a Berlusconi.. poi, di colpo, il voltafaccia che ha gelato Di Maio.
Dopo la farsa con un Berlusconi esagitato e una Meloni impietrita che è stata spinta fuori prima cha aprisse bocca, Giorgetti, che non riesce a capire cosa sta succedendo, si avvicina a Salvini: “Ma che hai fatto? La senti ora che incazzatura i 5stelle!!”
E Salvini: “Gli ho dato una sberla così capiscono!”
E questo è Salvini.
Dio li fa e poi li accompagna. Il criminale, il complice e la spalla.
Tutti credono che Berlusconi ricatti Salvini con delle cambiali, e sarà anche vero, ma il fatto certo è che 17 giunte locali della Lega si basano anche sui 5 milioni di voti di Berlusconi e se mancano quelli, crollano tutte.
.
E ora che farà Di Maio?

I bari di Caravaggio
.
IfKipling
Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!

“Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta”.
.
“La tempesta è capace di disperdere i fiori ma non è in grado di danneggiare i semi.”
Gibran
.
Noi siamo i semi di una nuova democrazia e, se avremo fede e speranza, se avremo determinazione e volontà, se non ci faremo abbattere dai complotti dei malvagi, nessuno impedirà a questi semi di germogliare e farsi pianta.
.
Certo nella situazione attuale non è facile avere fede. Ma non si deve dire mai!
La storia è fatta di mutamenti e di miracoli
Essere realisti è una qualità, ma i vincenti della storia sono quello che hanno creduto nell’impossibile

CHE FIGURA PATETICA
Bruno p. Napoli.

B non si vuole convincere che ormai è un gregario e non più il leader politico di una coalizione che comunque presenta delle incongruenze.
Ho visto la sua presenza nervosa ed ingombrante al Quirinale,quel gesticolare della conta dei punti programmatici che in realtà era un countdown per mandare la stoccata finale al M5S mentre si liberava dei suoi “alleati” spostandoli con la forza.
Come un padre che non lascia mai la responsabilità al figlio, B è davvero un ostacolo al cambiamento perché in realtà a lui poco importa del paese, intriso com’è di orgoglio ed interessi personali.
Guida il suo partito come un patriarca e sempre secondo gli stessi schemi gerarchici, entrando ed uscendo dalla politica non appena intravvede una rotta diversa che quasi sicuramente piacerebbe anche al suo elettorato costringendo quest’ultimo ad accettare l’assuefazione di un modello ormai andato ed in perenne conflitto coi tempi che impongono ricambi obbligati.
Cambiare per non cambiare, ostenta sapienza ed esperienza contro il nuovo che avanza e che chiede spazi di rappresentanza leciti e democratici ma lontani da quegli schemi politici nostalgici della perenne alternanza tra professionisti di lunga data, gelosi delle proprie sedie e soprattutto incapaci di riconoscere i propri errori e le proprie chiusure.
Eppure la fotografia del paese, conseguenza di mille manovre “esperte” e spericolate allo stesso tempo, non presenta un’Italia in gran forma e la colpa è tutta dei padri che non vogliono cedere il passo convinti che la loro cura sia la migliore anche se continuano ad iniettare veleno.

Guido
Il Berlusca che con il “labiale” va in sincrono con Salvini, è uno spettacolo da pessimo cabaret della pseudo-politica. Mentre la Meloni, smarrita e di un pallore cadaverico, butta “un’occhiaia” nel vuoto. Vanghino venghino, siori e siore, bambini e anziani a metà prezzo!
.
Inutile lambiccarsi con ipotesi strane su perché dell’alleanza Fi-Lega.
Anche senza bisogno di fare fantascienza, è chiaro che il legame regge perché sono molte le giunte a guida Lega-Fi, e non reggerebbero con i soli voti della Lega che ora ha bisogno dei voti di B anche per vincere in Friuli.
La rottura Fi-Lega metterebbe a rischio 17 giunte nei capoluoghi. Salvini non se lo può permettere.
Dunque l’intesa tra la Lega e Forza Italia difficilmente potrà giungere a una rottura. A rischio c’è un’alleanza più che ventennale sui territori. I due partiti guidano, oltre alla Liguria, le due regioni locomotiva d’Italia (Lombardia e Veneto). Dei 110 comuni capoluogo di provincia, il centrodestra governa in 36 città. Delle 36 città amministrate dal centrodestra, 17 si reggono sull’alleanza tra Fi e Lega. Nelle altre 19 realtà, soprattutto al Sud, Fi riesce a governare ancora da sola o in alleanza con FdI, liste civiche o con movimenti di centro.
.
Sono timorosa sulle sorti dell’Italia.
Troppi cretini. Troppi opportunisti. Troppi delinquenti. Troppi rincoglioniti.
Finché saranno così tanti, la nostra sarà una lotta eroica perché salterà fuori sempre il peggio.
Ma, come diceva Emerson: “E’ impossibile, ma tenterò”.
In fondo la storia ci svela che spesso è proprio l’impossibile, l’improbabile, l’inverosimile.. ad accadere, per la costanza indomita dei suoi promotori..
.
Lo squallido Orfini

Salvini: “Il nostro obiettivo è combattere la criminalità insieme a Berlusconi”. E la carie con la cassata siciliana.
antonio_carano
.
DiMaio: “Non riconosco la coalizione di cdx”. Secondo me non si riconoscono manco loro.
LVIX1

Salvini “Il cdx unito alle prossime Consultazioni al colle”. Quindi si portano pure Renzi?
sempreciro
.
Berlusconi: “Cdx unito alle prossime Consultazioni”. Ora il casino sarà raggiungere un accordo su come andarci, se a piedi o in macchina.
giulysua

ALESSANDRO GILIOLI
Oggi siamo qui:
1. Il M5S è disposto a fare un governo con Pd o con la Lega, purché non ci sia di mezzo B
2. La Lega è disposta a fare un governo con il M5S, purché dentro ci sia tutto il cdx quindi anche B
3. B vorrebbe fare un governo che tenga insieme tutto il cdx più il Pd, ma non disdegnerebbe neanche un governo del cdx con i grillini, pur di avere un riconoscimento e un ruolo.
4. Il Pd dice che non vuole fare un governo con nessuno.

Queste le posizioni proclamate al momento.., quindi attrezziamoci di santa pazienza che il teatro durerà un po’.
Ora: è evidente che se tutti rimangono su queste posizioni un governo non si fa e si torna al voto.
Però la politica è un campo dove ogni cosa può diventare serenamente il suo contrario.
Quindi, prima di farci tornare al voto, il buon Mattarella la tirerà in là il più a lungo possibile per vedere se qualcuno dei quattro soggetti di cui sopra cambia del tutto o in parte la sua posizione.
Il suo primo alleato è il tempo, che smussa gli spigoli come l’acqua del fiume arrotonda i sassi. Bisogna vedere chi dei 4 farà mezzo passo indietro – e soprattutto in quale direzione.
Ipotesi:
1. B potrebbe rinunciare alla leadership formale di Fi per mandare avanti uno tipo Antonio Tajani. Una specie di bis di quanto avvenuto per il Senato, ma questa volta a sacrificarsi non sarebbe un Paolo Romani qualsiasi, bensì il capo in persona. Il quale, almeno in apparenza, lascerebbe il suo partito in mano a un delfino fidato affinché questi sia accettato nelle trattative di governo con il M5S. Controindicazione: l’altro mezzo passo indietro dovrebbe farlo in contemporanea Di Maio, accettando ministri graditi a Fi e in ogni caso resterebbe il nodo di chi farebbe il premier (di fronte al suo elettorato DI Maio non può rinunciare sia al veto verso Forza Italia sia alla premiership; può rinunciare forse a uno dei due, ma non a entrambi).
2. Salvini potrebbe alla fine staccarsi da B magari portandosi dietro un pezzo di Fi (transumanza peraltro già silenziosamente in corso a livello locale). Questo aprirebbe la strada a un accordo facile facile tra Lega e M5S, con Di Maio premier e Salvini vice e superministro di qualche cosa. Controindicazione: Salvini presterebbe il fianco ad accuse violente di tradimento da parte di tutta la galassia mediatica berlusconiana, subendo un nuovo trattamento Fini; e perderebbe l’opportunità di essere leader di un’area che vale il doppio rispetto alla Lega da sola.
3. Pressato dal Quirinale e da mezza Europa, il Pd potrebbe uscire dal frigorifero. Già, ma per fare cosa?
3a. Difficile un governo con il cdx unito per il fatto che Salvini non li vuole né loro vogliono Salvini (bastasse l’accordo Pd-Fi, avremmo già un governo operativo); ma c’è chi sotto traccia lavora lo stesso a questa ipotesi (buongiorno, dottor Gianni Letta) pensando magari a un governo Giorgetti-Tajani o simile (B stapperebbe lo champagne). Controindicazioni: difficile che, dopo la vittoria elettorale, Salvini si adatti a una soluzione così minimalista che mandando il M5S all’opposizione ne gonfierebbe enormemente i consensi; stesso discorso per il Pd, consapevole che una maggioranza così lo condannerebbe definitivamente all’estinzione.
3b.Tutta diversa l’altra sub-ipotesi, che vede in qualche modo insieme Pd e M5S. Improbabilissimo un accordo “secco” con alleanza “tradizionale”, dopo tutto quello che il Pd ha detto; semmai il Quirinale si può inventare qualche fantasiosa formula “terza” ed è per questo che si parla di personalità tipo Flick o Bray. In questo caso, ciascuno dei due partner dovrebbe fare un bel passone indietro: il M5S rispetto alla richiesta attuale di avere “un premier eletto dal popolo”, cioè Di Maio, il Pd cambiando tutto rispetto agli impegni di opposizione, Aventino etc. Controindicazioni: tante, e ne cito solo tre: il solco di profondo odio che si è scavato negli ultimi 5 anni tra le basi di Pd e M5S; le enormi difficoltà che una maggioranza così avrebbe ad affrontare temi come riforma Fornero (votata dal Pd) ma soprattutto Jobs Act e Buona Scuola (fortemente voluti dal Pd); infine, il problema non indifferente dei numeri, visto che al Senato la maggioranza sarebbe di una dozzina di voti (includendo anche Leu) e quindi molto stretta.
3c. Non ha mai smesso di circolare neppure l’ipotesi detta “governo di tutti”, magari con la pressione di qualche appuntamento economico, “di scopo” per rifare la legge elettorale, etc. Controindicazioni: per Salvini e Di Maio, che ai loro elettori hanno promesso cambiamento, non avrebbe molto senso sottoporsi a una sconfitta simile dopo aver vinto le elezioni; la soluzione sarebbe poco utile anche al Pd (difficile ricostruirsi un’identità propria in un pateracchio di governo simile) e alla fine farebbe felice solo B.

Aspettiamo che ‘cambi il contesto’, frase magica per giustificare le giravolte – a volte imposte dal reale, ma comunque a rischio di essere poco gradite agli elettori.
.
IMPAZIENZA
Viviana Vivarelli.
Gli italiani hanno poca pazienza e aspettare due mesi dalle elezioni senza governo li fa già schizzare.
Ci dispiace per loro, ma i tempi del potere sono più lunghi di quelli dell’impazienza dei cittadini.
Si pensi che la Merkel, che pure governa la Germania da 15 anni, ci ha messo sei mesi per trovare una soluzione di Governo, che il Belgio ci mise 541 giorni per farne uno e che in Spagna si è andati a votare tre volte in dieci mesi.
Ormai sono finiti i tempi dei grossi partiti di maggioranza, facendo eccezione per i paesi russi o ex sovietici, tipo l’Ungheria dove Orban stravince col 49% o l’improbabile Russia dove Putin rivince con il 76,6%, sterminando gli avversari. Ma noi, che non usiamo il plutonio o le carcerazioni di Erdogan, siamo destinati a rimanere nello stallo a lungo, cercando soluzioni fantasiose che rivelano ad ogni passo come in Europa la democrazia parlamentare sia in crisi e i sistemi bipolari o tripolari anche.
Non ci lamentiamo perché, arrivati dove siamo arrivati, restare a lungo senza governo potrebbe essere anche la soluzione migliore, visti gli sfracelli fatti dai Governi negli ultimi decenni, da Craxi ad oggi, e visto che il Pd non vede l’ora di imporre nuove riforme della malora, finendo di rovinare il Paese. Poi col tempo nuove cose potrebbero succedere, come la scomparsa di B dalla scena politica, la divisione del Pd tra il partito dei renziani e un Pd meno megalomane, riformista e iperliberista, cambiamenti di prospettiva per Salvini ecc.,scelte di Mattarella ecc.
Dopo tutto, il Belgio, che rimase senza Governo per 541 giorni, produsse durante la crisi il Governo maggiormente stabile d’Europa, un aumento del 2% del Pil, una riduzione significativa del debito pubblico, aumento delle esportazioni, diminuzione della disoccupazione e miglioramento delle PMI; negli anni 90 il debito pubblico superava addirittura quello dell’Italia (il 137% nel 1993) e oggi è sotto controllo, col deficit pubblico fermo al 2,9% del Pil. E chissà che un Governo di commissariamento che si tiene al minimo indispensabile sbrigando solo gli affari correnti, senza la sciagura di nuovi riformismi iperliberisti distruttivi e con una attività legislativa ridotta, non porterebbe a fortune analoghe.

C’è poi un altro fattore che gli italiani, da sempre ignari di politica estera, dovrebbero considerare: la guerra in Siria. Molti italiani nemmeno sanno che il caro Renzi alla chetichella ci ha infilati nella guerra contro Assad a fianco degli americani, i quali hanno tutto interesse ad averi alleati per la presenza in Italia di moltissime basi americane.
Ci sono più soldati americani in Italia che in Afghanistan, sono quasi 12.000. Gli USA hanno 686 basi disseminate in 74 diverse nazioni del globo, di queste più di 59 sono in Italia; ad Aviano ci sono decine di F-16 armati con testate nucleari.
Trump non ha intenti pacifici e vuole allargare la guerra contro Siria e Iran, ha acuito il dissidio di Israele contro la Palestina e lancia proclami bellici, ma ha di fronte la Russia di Putin che è altrettanto bellicoso. Per quanto a noi sembri strano, la posizione politica del nuovo Governo italiano interessa moltissimo gli americani. Per questo hanno ordinato a Renzi di entrare nella guerra alla Siria, per questo sentiamo in tv l’infittirsi di proclami che tentano di convincerci che buttare bombe sul cimitero siriano è ‘necessario’ e ‘buono’, è ‘l’unica cosa da fare’ in cui mostreremmo ‘il nostro desiderio di pace’ le ‘la fedeltà’ all’alleato a stelle e strisce’ e si stanno ripetendo le stesse bugie che abbiamo sentito mille volte ‘su impianti di armi chimiche’ ecc.
Di Maio, che è stato anche molto criticato dai 5stelle per questo, ha fatto precedere alle sue elezioni un giro rassicurante presso le potenze occidentali (Washington ecc) perché non si opponessero drasticamente alla vittoria del M5S. Salvini, al contrario, come Berlusconi, si è sempre dimostrato pro Putin. Ergo: i poteri neri accetterebbero forse un Governo Di Maio, ma non uno Berlusconi-Salvini. A voi sembra poco, ma nel gioco di forze che si fronteggiano, anche questo vale.

Sia benedetta la guerra!
Rafforza governi vacillanti
Zittisce le opposizioni
Unifica le masse
Distrae dagli scempi interni
e dai vulnus di democrazia
Solleva la vendita dei giornali
e l’audience televisiva
Innalza strepitosamente la spesa in armi
nel tripudio popolare
Permette quei tagli alle Costituzioni
che le Costituzioni non avrebbero sopportato
e quegli scudi spaziali americani
che l’Europa non avrebbe tollerato
Trova miracolosamente per portare la morte fuori
quei miliardi che non c’erano per salvare la vita dentro
Solleva il PIL, l’Ue, l’AIEA e le sindromi da accerchiamento
Unifica i popoli in una sola travolgente epopea
così che anche l’ultimo dei meschini
si sente un eroe antiterrorista
e si permette di odiare con tutte le sue forze
il ladruncolo di polli o il diverso religioso
così che l’odio diventa la sua malattia
in cui si sente rigenerato
Sia benedetta la guerra
toccasana di tutti i guai!
Se non l’avessero sempre creata
bisognerebbe inventarla!

(Viviana Vivarelli)

I VITALIZI SARANNO ELIMINATI
Riccardo Fraccaro

In pochi sanno che i vitalizi sono stati introdotti in gran segreto, con una riunione riservata tra i deputati dei vari schieramenti. Era il 21 dicembre 1954 quando i politici decisero di farsi un regalo natalizio a spese dei cittadini: con un blitz in Ufficio di Presidenza approvarono una delibera che stanziava 452 milioni di lire a favore delle pensioni privilegiate dei deputati. Alle spalle dei contribuenti.
Un atto accolto con profondo sdegno da un deputato trentino, Giuseppe Veronesi, che inviò una lettera al Presidente della Camera Gronchi per annunciare le proprie dimissioni. Veronesi, originario di Rovereto, era un ingegnere aeronautico che si impegnò soprattutto per l’opera di moralizzazione del Paese: fu infatti membro della Commissione Antimafia. Era molto legato al Trentino-Alto Adige e si adoperò per lo sviluppo del territorio sul piano industriale ma anche artigianale. Un politico nel senso più nobile del termine.
Nella lettera protestava per la scelta di tenere nascosta ai cittadini la delibera sui vitalizi e invocava la necessità, per i parlamentari, di dare il buon esempio. Nonostante siano passati 64 anni il messaggio di Veronesi è ancora attuale: ora più che mai è necessario recuperare la dimensione etica della politica.
Il MoVimento 5 Stelle abolirà i vitalizi nel giro di due settimane con una delibera, utilizzando proprio lo stesso strumento che li ha introdotti. Sono un istituto anacronistico e inaccettabile, la Terza Repubblica nasce per restituire centralità ai cittadini. Non possono più esserci privilegi per la politica, dobbiamo riaffermare l’equità sociale per ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e società.
I vitalizi, come ci dimostra questa lettera, scatenano indignazione sin dal giorno della loro istituzione. I parlamentari trentini che percepiscono il vitalizio, per rispetto nei confronti del nostro conterraneo Veronesi, dovrebbero essere i primi ad esprimersi a favore. In ogni caso ci penserà il MoVimento 5 Stelle a toglierli dall’imbarazzo cancellando una volta per tutte questo inaccettabile privilegio.

Uno splendido Di Maio a Porta a Porta

DI MAIO (a Porta a porta)
Stiamo provando a fare un Governo del cambiamento e come prima forza politica votata da 11 milioni di elettori sentiamo la responsabilità di mettere su un Governo che tenga al centro la soluzione dei problemi degli Italiani. Ho sempre detto in modo chiaro che, qualora non avessimo avuto la maggioranza assoluta, avremmo fatto un appello alle forze politiche, chiedendo convergenza sui temi. Ho proposto un contratto alla tedesca. In Germania quando non si riesce a formare un Governo, le forze politiche scrivono un contratto in cui mettono al centro le pensioni, la disoccupazione, i problemi delle imprese, la politica estera, la politica europea.. firmano davanti ai cittadini e si impegnano su quei punti e lavorano su quello su cui sono d’accordo. Ho proposto questo alla Lega di Salvini e al Pd di Martina. che dice di voler fare un processo di rinnovamento. Salvini mi risponde: “Io devo stare con Berlusconi”, Io comprendo il fatto che loro siano all’interno di una coalizione ma questa coalizioni è nata solo perché c’era un interesse a vincere nei collegi uninominali perché il Rosatellum nei collegi uninominali invogliava a mettersi insieme ma la Lega di Salvini in Parlamento per il 70% delle volte ha votato diversamente da Forza Italia in questi 5 anni. Al di là di Zaia e di Maroni, questa Lega di Salvini è molto diversa da Forza Italia. Io non sto chiedendo né un parricidio né un tradimento. Sto chiedendo soltanto a Silvio Berlusconi: dopo 24 anni forse è il momento di far partire un Governo delle nuove generazioni, un cambiamento nuovo, che non posso realizzare con uno che per 24 anni ha già governato e ha avuto la sua opportunità. Oggi è un grande momento in cui Salvini, per es., può abolire con noi la legge Fornero (Io: o la buona scuola, o il Jobs act) però non dobbiamo incastrarci su vecchie rigidità legate alle coalizioni. Tutto quello che ci siamo detti in questi anni resta, però c’è anche un processo di evoluzione interno ai partiti anche in risposta all’esito elettorale, ma da parte del Pd le risposte che ho avuto mi lasciano di stucco, risatine, battutine ironiche, frecciatine..Il passo avanti che ho dovuto fare verso il Pd è enorme. Non parlo nemmeno di responsabilità perché questa legge elettorale l’hanno fatta loro, ma in un momento in cui il Presidente della Repubblica ci chiede responsabilità di fronte al Paese è ingiusto e non ci sto. Spero in un processo di evoluzione. (Orlando chiede di mollare prima la Lega. Tra l’altro non si capisce perché il Rosatellum l’abbiamo fatto proprio per un’accozzaglia col cdx e però chiedano a Di Maio di mollare lui la Lega). Ho chiesto a Martina e a Salvini di venire a un tavolo comune. Non è che io metta Pd e Lega sullo stesso piano perché li considero identici. Tutti i programmi avevano obiettivi analoghi come la lotta alla povertà ecc. ma dobbiamo vedere gli strumenti. Intanto che aspettiamo che i partiti evolvano nelle loro dinamiche interne, ho deciso di avviare un comitato scientifico sull’analisi dei programmi elettorali, incaricando il prof. Giacinto della Cananea, prof ordinario di Diritto Amministrativo all’Università Tor Vergata per capire gli obiettivi convergenti per la prima stesura di un contratto che impegna le forze politiche di fronte agli italiani, poi su quella che apparirà la via più percorribile cominceremo a lavorare. Voglio scegliere quel contratto di Governo che permette più vantaggi per gli italiani. Il vantaggio di essere una forza politica post ideologica è poter dire:al di là che siamo forze politiche alternativa, che non ci alleeremo mai, almeno mettiamoci insieme in questa fase di meccanismo proporzionale, in cui non c’è una maggioranza assoluta, per fare 7, 10, 20 cose buone per gli Italiani e quel contratto di Governo che darà più vantaggi ai cittadini sarà quello che io preferirò. Ma ho sentito battutine. Nella scelta dei Presidenti delle Camere e delle Commissioni, ho riconosciuti i vincitori e Pd e Fi avevano perso e ho finalmente dato il via all’abolizione dei vitalizi dopo 30 anni. E il fatto che con Fico è iniziata l’istruttoria che tra 15 giorni ci porterà a questo mi rende molto soddisfatto. Ora mi sento dire: noi che abbiamo preso zero voti abbiamo delle pretese, tu che hai preso 11 milioni di voti devi fare un passo indietro, come fosse una colpa. La situazione si sblocca se, invece delle poltrone, dei ministeri.., mettiamo al centro i problemi degli italiani. E questo contratto a cui tendo non dice solo cosa fare ma anche tempi e procedure per farlo. E formerò subito un comitato con tecnici e studiosi per studiare questo contratto nel modo più serio. “
(Purtroppo ora si è fatta grave la questione della politica estera con l’acuirsi dello scontro Trump-Putin, e Mattarella ha l’esigenza che i tre partiti la mettano al primo posto, Salvini ha fatto già dichiarazioni durissime contro l’intervento americano in Siria).
Nel contratto tedesco uno dei primi punti fu la politica estera. Noi abbiamo ribadito che resteremo nella Nato, siamo alleati dell’Occidente, restiamo nell’Ue e nell’euro, ovviamente accogliendo tutte le sfide assieme agli altri Paesi, per es. Francia e Germania stanno avviando un piano di revisione del meccanismo del Pil.Per quanto riguarda i bombardamenti, essere vicini all’uno o all’altro non fa differenza, Renzi in passato si è rifiutato di concedere le basi per bombardare la Libia mentre Salvini dice di scongiurare bombardamenti. Dovremmo consigliare i nostri alleati americani in un’ottica di pace sempre. Quindi mettiamo in moto le nostre diplomazie per scongiurare qualunque guerra.
Per ora l’intervento dalle basi americane in Italia non è stato chiesto. Chiedo alla Nato di fare il più possibile chiarezza su Assad e quanto successo in Siria (però si dice che in sede Onu tale richiesta sia stata bloccata dal veto russo). In passato ci sono stati Presidente del Consiglio più interventisti e altri più prudenti che hanno consigliato diversamente i nostri alleati. Sono sicuro che Gentiloni con la sua diplomazia si muoverà nel tentativo di fermare l’escalation. Abbiamo avuto in passato Governi che hanno lavorato nel senso di soluzioni alternativa alle guerra. (Salvini è pronto a togliere le sanzioni alla Russia). Io penso che le sanzioni alla Russia dobbiamo affrontarle insieme ai nostri partner europei perché sono nate da una iniziativa dei Paesi europei. Apriamo un dibattito europeo per capire se queste sanzioni sono uno strumento giusto per richiamare giustamente la Russia. In Italia c’è una parte del comparto agricolo e manifatturiero che ne sta subendo danni economici. Ne ho parlato anche in Usa: se ci sono degli strumenti che non danneggiano l’economia italiana è meglio. Lo scenario della Siria sicuramente entrerà nell’ottica delle nostre consultazioni anche nel senso di accelerarle. Resta il fato che mi rivolgo a due forze politiche che sono entrambe in fase di evoluzione. La Lega non è più quella di prima. Il Pd tenta di essere qualcosa di diverso da prima. Entrambe devono capire quale sarà il loro futuro. Immaginate il M5S un anno fa e oggi, noi stiamo facendo uno sforzo politico molto grande con due forze politiche in antitesi. Noi siamo nati anche in antitesi alle forze politiche, stiamo cercando su dei temi un contratto per trovare una soluzione di Governo per cambiare l’Italia. Io non sono disposto a creare un Governo a tutti i costi. Voglio un Governo che cambi veramente le cose. C’è tanta gente con delle aspettative là fuori che aspetta delle soluzioni. Domani parlerò anche dei tempi necessari in rispetto anche alle scadenze interne dei lavori dei partiti.

Stefano Ragusa
Dopo Di Maio a Porta a Porta che risponde alle domande di politica estera, dubito che chiunque altro diverso da lui, possa fare il Presidente del Consiglio. Non ha solo la legittimazione popolare, ma anche la capacità di fare sintesi, di esprimere una posizione Italiana (che è poi quella che le è sempre stata più congeniale: l’equidistanza che veniva praticata con successo fino agli anni 80 e che ha fatto grande questo Paese) con alle spalle un moVimento che l’ha elaborata negli anni, che ha preparato i suoi simpatizzanti a sostenerla in modo del tutto naturale. Con Di Maio pdc, non hai solo 11 milioni di voti, ma 11 milioni di Cittadini Italiani pronti a sostenere questa dottrina.

La differenza tra alleati e zerbini
ALESSANDRO GILIOLI
Le questioni internazionali hanno fatto un’irruzione – anche piuttosto violenta – nel teatrino delle consultazioni, dei veti, del chi-sta-con-chi. E ora c’è già un tema politico molto concreto e molto robusto con cui fare i conti: concedere o no agli Usa le basi di Aviano e Sigonella per andare a bombardare Assad?
Già ieri la numero due dell’ambasciata è andata a Palazzo Chigi per iniziare a parlarne.
Infatti a dire sì o no all’«appoggio logistico» di solito è il governo. Gli esecutivi passati hanno detto sì (quasi) in ogni occasione, dal Kosovo alla Libia.
Ma nessuno di quei governi era in carica «per il disbrigo degli affari correnti», e certo non si può definire «affare corrente» la partecipazione – seppur indiretta e solo logistica – a una guerra. Anche Gentiloni ne è ben cosciente.
Quindi i casi sono due: o quando verrà formalizzata la richiesta Usa ci sarà un governo con pieni poteri oppure il governo uscente chiederà al Parlamento di votare.
Tra i tanti paradossi contemporanei c’è il fatto che oggi il partito più atlantista di tutti è il Pd, benché erede del vecchio Pci. O forse proprio per questo: il bisogno del Pci di legittimarsi con Washington ha origini lontanissime (Berlinguer, quando dopo il golpe in Cile decise che l’unico modo per arrivare al governo fosse accettare la Nato) ed è diventato molto fattuale nel 1999, con il primo ex comunista a Palazzo Chigi che autorizzò l’uso dello spazio aereo italiano per la guerra contro la Serbia (sì, sto parlando di D’Alema).
Di lì in poi il filoamericanismo dei postcomunisti stato ancora crescente, perfino nel nome del nuovo partito (l’unico in Europa che si è battezzato come quello statunitense).
E ieri il Pd (a iniziare dal suo reggente Martina) non ha lasciato dubbi sulla necessità di ribadire la scelta di campo atlantista dell’Italia.
All’estremo opposto c’è la Lega, il cui leader invece ha simpatie per Putin note e più volte manifestate. E, come si sa, in Siria la guerra americana sarebbe contro uno strettissimo alleato di Putin. Anche ieri Salvini ha twittato apertamente contro l’ipotesi di un intervento americano in Siria.
In mezzo – tra questi estremi – ci sono gli altri due partiti, Forza Italia e M5S.
Curiosamente, infatti, Forza Italia oggi è meno decisa del Pd sulla scelta da fare. Berlusconi è amico personale (e di affari) del presidente russo. Ieri due esponenti dello stesso partito – Romani e Malan – hanno rilasciato alla Stampa frasi molto critiche verso l’ipotesi di un intervento militare; il secondo ha messo in dubbio anche la veridicità dell’attacco chimico a Douma. Questo non vuol dire che Forza Italia sia pronta votare contro, ma insomma non è schierata a tutto corpo con Washington.
In mezzo tra i due estremi c’è anche il M5S. Il quale non nasce filoamericano – anzi – ma da un anno lavora per farsi accettare dal potente alleato d’oltre Atlantico con missioni, incontri, ambasciate, rassicurazioni. Insomma si ritrova un po’ nella stessa situazione del Pci alla fine degli anni Settanta: l’esigenza di farsi sdoganare. La guerra in Siria è quindi per il M5S una rogna enorme: se fosse minoranza parlamentare come sei mesi fa, direbbe con ogni probabilità di no; volendo assumere responsabilità di governo, si trova in forte imbarazzo.
La crisi di governo si complica insomma di un fattore in più e non dei più facilmente risolvibili.
A margine, c’è da aspettarsi una campagna mediatica molto forte perché «l’Italia non tradisca le sue alleanze», come già si sente dire in giro oggi. E sarà una campagna che non verrà solo dalla politica, c’è da supporre. Un eventuale diniego per l’uso delle nostre basi sarebbe indicato come un ribaltamento di alleanze, un passaggio dall’asse con Washington a quello con Mosca.
Del resto, siamo stati la Bulgaria della Nato per 70 anni e non siamo abituati neppure a ipotizzare che si possa stare in un’alleanza anche in altre meno servili posizioni.
Far parte della Nato – che è un patto difensivo – non vuol dire essere complici di ogni guerra dichiarata dagli Usa.
Questo, come principio, potrebbe essere un punto di partenza: capire la differenza tra alleati e zerbini.
Per chiudere, personalmente penso che il Pd inizierebbe malissimo la sua proclamata opposizione parlamentare se conducesse la sua prima battaglia in aula per agevolare il bombardamento della Siria ordinato da Trump.

Laura Tonino
La linea politica estera del Movimento 5 Stelle diverrà molto simile a quella della Svizzera.Un paese che ha ottimi rapporti internazionali. Che si riconosce nell’ONU e nella diplomazia come unico mezzo di risoluzione dei conflitti, e nell’assenza totale di convergenze.. nella collegialità, trasparenza e universalità dei ruoli.
Di certo non darà appoggio a personaggi che vogliono smutandarsi per lanciare missiletti simpatici.
.
Mattarella e il cdx- O gallo ‘n copp a munnezza.

Valeria S
Non poteva certo mancare duevirgola Bonino fra i sostenitori della guerra: la senatrice di Soros ci ricorda che siamo sudditi e che, comandati, si interviene SENZA SE, COME, QUANDO.
(Anzi, è pure un tantino infastidita per gli ONDEGGIAMENTI e le DISCUSSIONI)

Un governo saggio fa sempre gli interessi dei suoi cittadini e dei popoli della Terra, quindi non sostiene scenari di guerra ma promuove la pace, non misura la tenuta delle sue alleanze chiudendo gli occhi ma prova ad aprirli ai suoi alleati.”
Gianroberto Casaleggio
.

Il guinzaglio corto
di Marco Travaglio-13 Apr 2018

La gag del Caimano che umilia per l’ennesima volta i suoi alleati sotto le auguste volte del Quirinale non è soltanto folklore. A 40 giorni dalla sua ennesima disfatta elettorale, sono accadute varie cosucce che parrebbero smentire l’irrilevanza del Caimano raccontata da chi si ostina a negare i suoi scandalosi conflitti d’interessi. E confermare quelle doti nascoste (per chi non le vuole proprio vedere) che consentono alla Cara Salma (politica) di esercitare un potere di veto e di interdizione assolutamente sproporzionate al suo peso elettorale e parlamentare. Tutte “doti” che non c’entrano nulla con la politica, ma seguitano a bloccarla come se il titolare fosse ancora il leader del centrodestra. Già il fatto che sia il capo di FI la dice lunga: nel 2011 perse la maggioranza e il governo, nel 2013 dimezzò i voti lasciandone per strada 6,5 milioni, nel 2014 fu condannato in via definitiva per frode fiscale ed espulso dal Parlamento, ora ha perso altri 3 milioni di voti. Dite voi in quale Paese un qualunque partito si terrebbe lo stesso leader plurisconfitto. Ma tant’è. Si pensava almeno che la Lega avrebbe preteso il giusto riconoscimento al suo strepitoso successo con una carica istituzionale: invece la presidenza del Senato destinata al centrodestra è andata a FI. Salvini aveva proposto almeno una figura presentabile: la Bernini. Niente da fare, B. ha imposto l’impresentabile Casellati. E i leghisti zitti.
Ora Salvini muore dalla voglia di andare al governo con i 5Stelle, liberandosi della zavorra berlusconiana. Il contratto offerto da Di Maio, anche grazie all’insipienza di quel che resta del Pd, è lì sul tavolo: basta firmarlo. Ma B. non vuole: se non c’è lui, non se ne fa niente. E Salvini, salvo sorprese dell’ultima ora, quel passo non lo fa. Perchè non vuole o non può farlo? Qui i fatti cedono il passo alle illazioni. O forse a qualcosa di più concreto, dopo 24 anni di eventi all’apparenza incomprensibili ogni volta che c’è di mezzo B. Nel 1996, perse le elezioni contro l’Ulivo di Prodi, B. era isolato (Bossi aveva corso da solo, aveva sfiorato il record del 10% dei voti, minacciava di abbattere i tralicci di Mediaset e lo chiamava “il mafioso di Arcore”) e sommerso di debiti e di processi: bastava una legge sul conflitto d’interessi, una norma antitrust e l’applicazione della sentenza della Consulta che imponeva a Mediaset di mollare Rete4, e sarebbe politicamente morto. Invece il centrosinistra lo salvò con l’ok alla quotazione in Borsa, la legge Maccanico salva-Rete4, le riforme-vergogna sui processi e lo sdoganamento come padre costituente nella Bicamerale targata D’Alema.
Nel 2006-08 era così disperato che iniziò a comprare senatori anti-Prodi: lo salvò un’altra volta il centrosinistra, cioè Napolitano e il Pd di Veltroni e Napolitano, che diedero una grande mano a Mastella&C. a rovesciare Prodi e riportare B. al governo. Nell’ottobre 2010 B. perse Fini (subito linciato per la casa di Montecarlo) e poi la maggioranza: ma Napolitano rinviò il voto sulle mozioni di sfiducia, dandogli il tempo di comprare una trentina di parlamentari. Nel 2011, complici gli scandali e lo spread, dovette arrendersi. Sarebbe bastato votare subito e si sarebbe estinto. Ma Napolitano e il Pd decisero di varare con lui il governo Monti, dissanguando il centrosinistra, garantendo a B. un 20% alle elezioni del 2013 e arruolandolo subito dopo nella rielezione di Re Giorgio, nel governo Letta, nel Nazareno, nella riforma costituzionale e in due leggi elettorali. Operazione che Renzi sognava di ripetere ora, grazie al Rosatellum fatto su misura contro i 5Stelle e pro FI, senza però fare i conti con gli elettori. Eppure la Cara Salma continua a dettare legge: Salvini, al netto delle rodomontate, torna all’ovile a ogni richiamo all’ordine. Come se avesse il guinzaglio troppo corto per uscire di casa senza il padrone. Evidentemente c’è qualcosa che i due sanno e noi non sappiamo. Solo le famose fidejussioni con cui B. garantì la Lega con le banche e che lo resero azionista del Carroccio fin dai tempi di Bossi, nel lontano 2000? O qualcos’altro? Mistero.
Sta di fatto che la Lega è legata tuttoggi indissolubilmente a lui. Se i 5Stelle sfidano Salvini a slegarsi ben sapendo che non può farlo, sono dei politici astuti. Ma se credono davvero che possa farlo, sono dei fessi e dei poveri illusi. Anche se Salvini, immemore della fine di Fini, si immolasse come i kamikaze mollando il Caimano, difficilmente lo seguirebbe l’intera Lega. Qualcosa ci dice che, a quel punto, la pattuglia parlamentare del Carroccio si assottiglierebbe giorno per giorno, con una lenta ma inesorabile transumanza di parlamentari verso il gruppo forzista: i bossiani e i maroniani ora stanno allineati e coperti, ma fino a quando? Se qualcuno pensa che Maroni abbia lasciato la Regione Lombardia per fare il rubrichista del Foglio, cioè per entrare in clandestinità, si illude. Poi, certo, c’è anche l’ipotesi che B. finga di accettare un governo M5S-Lega, limitandosi a un appoggio esterno senza ministri in cambio di garanzie per le aziende e i processi (ci stanno lavorando i vari Ghedini e Confalonieri, che incontra Lotti e altri senza che nessuno si scandalizzi o domandi a che titolo, mentre Mediaset si libera dei “populisti” Del Debbio, Belpietro e Giordano). Ma, dopo qualche settimana, un appoggio esterno ininfluente diventerebbe determinante con la solita compravendita di parlamentari leghisti. Che razza di “governo di cambiamento” sarebbe quello che non può neppure sfiorare i conflitti d’interessi, i trust editoriali, la Rai, la corruzione, l’evasione, la mafia e alle altre ragioni sociali di FI? Ieri Salvini vaneggiava di “riforma della giustizia” e B. annuiva: è sicuro Di Maio che sia la stessa che ha in mente lui?
.
MC79
Dunque il Pd sarebbe seccato per i due presidenti delle Camere e presidenti delle Commissioni scelti da lega e M5S senza il Pd,
detto da chi con il 25% prese i due presidenti delle Camere, due Presidenti della Repubblica, tre Presidenti del Consiglio.

Notare la lapide del Pd sulla collina in alto

Carlo Rinaldi
E’ fantastico che il PD, dopo aver varato una porcata di legge elettorale che ha contribuito a farci arrivare a questo stallo ed averci imbalsamato per mesi tra assemblee primarie ecc. oggi gridi allo scandalo perché ad 1 mese dalle elezioni non abbiamo il governo
.
Elio Lannutti
Angela Merkel ha escluso una partecipazione tedesca ad un intervento:”La Germania non prenderà parte ad eventuali azioni militari in Siria”.
A noi invece ci fa fretta la Bonino!!!
.
La Gelmini perora il riconoscimento di Berlusconi
Bafrix
Volevo dire a Bernini e Gelmini che noi riconosciamo Berlusconi e anche parecchio, ma come delinquente abituale!
.
TUTTO EVOLVE
Viviana Vivarelli
Ricordiamo che nulla è stabile e fisso su questa Terra. Tutto evolve. Jung diceva che l’essere evolve anche quando è in coma. Vi pregherei di non rinchiudervi in stereotipi e meccanismi fissi che congelano il passato in forme che non vorremmo ripetere. Se vedremo il nuovo, daremo vita al nuovo. Se resteremo a rievocare il passato, renderemo inamovibile il passato. Tutto cambia. Tutto si trasforma. Il divenire è il signore di tutte le cose. Alle origini del pensiero occidentale, un filosofo greco, Eraclito, diceva, analogamente e contemporaneamente a un grande saggio cinese, Lao Tzu: “Tutto diviene. Tutto scorre. Tutto cambia. La realtà è come un fiume dove non è possibile immergerci due volte nella stessa acqua”.
Mai come in questo momento la realtà politica italiana è stata così fluttuante, mutevole, in divenire. E Di Maio mi riempie di meraviglia nel vedere come la sua calma imperturbabile, il suo autocontrollo, la sua chiarezza e semplicità, il modo semplice e chiaro con cui affronta la situazione si situino a un abisso di distanza dagli altri competitor politici che spesso non sembrano avere né arte né parte, specie il Pd che naviga nel buio senza una rotta o un timoniere, mentre lui porta avanti, sicuro e deciso un progetto che affascina e convince.
Nel momento presente, difficile e precario, non sarebbe andato bene un Di Battista, troppo passionale e irruento, che spaventa i moderati ed è aggressivo e battagliero. Oggi come oggi, ci voleva un temporeggiatore, un progettuale, una energia calma e tranquilla che creasse un progetto partecipativo, uscendo completamente dalle vecchie logiche spartitorie.
Per questo personaggio così giovane ma così straordinario che introduce modi nuovi e linguaggi nuovi, e pensando alla responsabilità pesantissima che egli sostiene, non posso che dire, assieme a Scanzi: “O è un genio, o è un folle”. Ma io credo che sia un genio della politica, di una politica come difficilmente abbiamo vista ma di cui abbiamo tutti estremamente bisogno.

Giuliano Fornari
L’ unica cosa sicura e’ che la legge elettorale studiata da PD e FORZA ITALIA per non far governare M5S rischia di non far governare nessuno.
.
Mino Capisso
Tutto questo casino sarebbe evitabile, mi pare, con una legge elettorale a doppio turno. Primo turno: emergono il primo partito o coalizione e il secondo partito o coalizione. Secondo turno: ballottaggio tra i primi due partiti o coalizioni. Il primo governa, il secondo fa opposizione. Finis. E la rappresentanza? Pazienza. (Già, ma allora vincerebbe il M5S, e nessuno degli altri lo vuole).
.
Annamaria
Purtroppo credo che si sia a buon punto (almeno per quanto riguarda la soluzione delle convergenze politiche fra CDX e PD). Credo anch’io che il ‘buon punto’ al quale si lavora da tempo sia quello lì.
Perché Renzi è presente più che mai, anche se fa finta di non esserci. E il suo partito è roba di destra: di più,ne rappresenta la faccia più brutta e repellente.

Scanzi è sempre il migliore

Otto e mezzo del 11-4-2018
.
Governo Lega-M5S, Rosato fa il gufo
Daniela Ranieri
Renzianissimi – Le sortite televisive dell’ex capogruppo Pd che ha firmato la (pessima) legge elettorale
Mettiamola così: la stima che portavamo a Ettore Rosato, esponente renziano tra i più autorevoli, ex capogruppo del Pd alla Camera, non è stata minimamente intaccata dalla performance da lui registrata l’altra sera a DiMartedì. La coerenza nell’argomentare, la chiarezza intellettuale unita allo stile oratorio rigoroso e mai approssimativo sono state esattamente quelle che gli conoscevamo e che del resto traspaiono dalla legge elettorale appena messa alla prova che ne porta a scanso di equivoci anche il nome
Mai come martedì da Floris è stato chiaro che il Pd inteso come comunità di persone unite da un progetto politico comune è ufficialmente deceduto alle ore 23 del 4 marzo scorso e che quelli che vediamo vagare in giro in qualità di suoi dirigenti in realtà sono anime morte che brancolano da uno studio tv all’altro farfugliando parodie di analisi, risibili tattiche e farsesche strategie che si smentiscono a vicenda.
Condotta in tv la campagna elettorale coi successi noti, Rosato è tornato sul luogo del sinistro col compito di ribadire quel che Renzi, con una delle sue tante fallacie logiche, ha consegnato a Facebook sin dal primo istante e cioè : gli elettori ci hanno messo all’opposizione (mitomane com’è, quando perde una partita a tennis, lui non dice che il suo avversario ha vinto, dice che la pallina, il campo, la rete, gli spettatori volevano vedere lui nella veste dello sconfitto).
Solo che a un certo punto, povero Rosato, si è confuso (capita allea anime in pena interrogate da Dante: non conoscono il presente, su cui prendono un sacco di strafalcioni) e ha detto testuale: “Io guardo a un governo Lega-5stelle come a un governo pessimo per il nostro Paese”. Ai vivi legati alla logica aristotelica verrebbe da dedurre ciò che già avevano intuito, cioè che il Pd si augura il peggio per il Paese e tifa per la sua distruzione: semplicemente non potendo farlo attivamente stavolta, resta a guardare il crollo con stolida impartecipazione (poi i gufi eravamo noi). Solo che siccome non hanno gli attributi per l’ufficializzazione del progetto- maturato in virtù del calcolo e con la speranza che quando Salvini e Di Maio avranno distrutto l’Italia, gli elettori pentiti torneranno in massa a votare Renzi, Boschi, Bonifazi, Lotti…- si ingarbugliano.
Tra questi fantasmi, quelli che hanno un po’ di sale in zucca mostrano di sapere che le cose non stanno affatto così Quella vecchia volpe di Franceschini, all’assemblea dei parlamentari a cui Renzi era assente essendo appena diventato parlamentare, ha intimato a quelle anime prave: “Basta stare a guardare”, cioè “non isperate mai di riveder lo cielo”; il tutto quando il neo capogruppo al senato Marcucci, molto renziano dunque scomposto, bullistico, gassoso, aveva appena twittato: “Non vedo l’ora che facciano un governo M5S-Lega” e un vestigiale Orfini rilanciava: “Non possiamo non stare all’opposizione, I sovranisti hanno l’onere di governare l’Italia”. (Sanno che se i ‘populisti’ fanno una legge elettorale con premio alla coalizione si ritorna al voto, ci ritroviamo B al governo e a quel punto al Pd non farà affatto schifo appoggiarlo in cambio di qualche cosarellina.
Vi risparmiamo i contributi fondamentali dei vari Martina, Orlando, Guerino e di tutte le nullità ossequiose prive di pensiero proprio consapevoli di averne uno talmente nulla da poterlo barattare con quello del capo, finché importava a qualcuno: è bastato ascoltare l’imbarazante Rosato (“IO SPERO CHE QUESTO GOVERNO LEGA-M5S FALLISCA”) per capire che non sanno che pesci prendere, sono appesi ai capricci di uno statista fallito che non avendo altro orizzonte davanti a sé che la sistemazione propria e dei propri amici non sa indicare la strada nemmeno ai suoi compari di partito, figuriamoci alle masse che dovrebbero votarlo.
.
Arsenale K
Berlusconi al Colle a colloquio con Mattarella: “E quindi mi sta dicendo che suo fratello ha fatto incazzare qualche eroico stalliere?”
.
mic_tod
Anche Salvini a piedi verso il Quirinale. Ormai è una moda.
Se fosse ancora vivo Pietro Mennea l’avrebbero già fatto Premier.

Salvini e DiMaio messi in stallo da Berlusconi. Si va a nuove Consultazioni
Vi do una brutta notizia ragazzi: è inutile che temporeggiate. Quella valvola aortica ha una durata stimata di almeno 20 anni.
LVIX1
.
Oggi è il Carbonara Day e Mattarella sta avviando un giro di Consultazioni sull’uso del guanciale o della pancetta.
DaniloOrlando
.
Un popolo di eroi, santi, navigatori e mandati esplorativi.
Poi cazzo devono esplorare. Basterebbe chiedere a Casini che è lì dal dopoguerra.
chiagia

Arsenale K
Pare che da queste prime ascese al Colle non uscirà nessun risultato degno di nota. E’ più un happy-Consultazioni, insomma. Chi porta il prosecco, chi porta i salatini, chi porta le olive.
.
Fico arriva al Quirinale a piedi. L’autobus era pieno di giornalisti.
giulysua
.
Mattarella: “Chiedo alle forze politiche un Governo all’altezza della situazione del nostro Paese”.
Mi sa che si va verso un incarico a Brunetta…
emanuele_cecala
.
Berlusconi contro Di Maio: “Ma chi si crede d’essere??” Forse uno incensurato che non è ricattabile da mafiosi, puttane e tanti altri con cui ha fatto impicci negli ultimi 40 anni?
sempreciro
.
Quando il governo parla di suicidio assistito, penso sempre a un discorso autoreferenziale.
giulysua
.
Oggi vorrei dedicare un pensiero affettuoso a Giuda, l’uomo che, più di 2000 anni fa, fu artefice del primo giro di Consultazioni della storia.
faberbros
.
Le Consultazioni al Quirinale sono la versione inutile delle visite al parente in coma.
chiagia

Governo, al via la settimana delle Consultazioni. Il giro di incontri al Colle durerà 48 ore. Il tempo che serve a Mattarella per organizzare la fuga.
LVIX1
.
BERLUSCONIANI. ANTI ITALIANI
Se siamo in una situazione di stallo che mette in gravissima crisi questo Paese e chissà per quanto, mandandoci sempre più alla malora, la colpa è principalmente di quei 4 milioni e mezzo di italiani che ha ancora votato Berlusconi. Non sono pochi, badate, anche mettendoci dentro tutti i mafiosi, i pidduisti, i corrotti, quelli che sperano in facili condoni edilizi e fiscali o hanno carichi pendenti con la giustizia o vogliono ancor più aumentare le prescrizioni o le evasioni fiscali o l’arricchimento dei più ricchi a spese dei più poveri. Questo fatto gravissimo che ogni 100 elettori, 18 hanno prostituito il loro voto votando ‘un delinquente naturale’ è un evento terribile e lo sarebbe per qualunque Paese civile.
E trovo aberrannte e criminale che il Pd lo abbia favorito per 20 anni ignorando da subito la legge che gli avrebbe vietato l’ingresso in politica in quanto proprietario di giornali e televisioni, aiutandolo con opportune assenze in Parlamento a votare le leggi peggiori di questo Paese, migliaia, strappate spesso con 5 o 6 voti, non facendo mai una legge seria contro la corruzione e il conflitto di interessi, per finire con la ambigua bicamerale di D’Alema, il Patto del Nazareno e ora un Rosatellum scritto a due mani dopo altri due sistemi elettorali incostituzionali, un Rosatellum che mirava con la concertazione di Renzi e Berlusconi solo ad eliminare il M5S per realizzare un governo di un inciudio terribile tra cdx e Pd. Tutto questo è stato abominevole e ho schifo e ribrezzo per tutti quelli coloro hanno col loro voto o i loro scritti hanno avallato un simile progetto .
Non ho mai desiderato la morte di nessuno ma è indubbio che il male che questo individuo ha fatto a questo Paese supera tutti gli altri. Ma, se anche Berlusconi morisse o si ritirasse dalla politica, cosa ne facciamo di quei 4 milioni e mezzo di italiani che hanno votato Berlusconi e di quei 6 milioni che hanno votato ‘ancora’ il Pd? Sono nemici di questo Paese. Vogliono la nostra morte. Ma cosa ne facciamo?????
.
Il popolo che perde il proprio senso etico, la propria onestà, la capacità di capire che le sorti di ognuno sono le sorti di tutti, il desiderio di avere governanti onesti, la protezione dei più deboli, la difesa del lavoro, la volontà di costruire un futuro per i giovani,il rispetto per la democrazia… non è più un popolo civile, ha condannato se stesso e tutti gli altri alla morte economica e civile.
.
IL PATTO DEL NAZARENO. IL MATRIMONIO FALLITO
Bruno p. Napoli
Il patto del nazareno non è mai stata una invenzione ma un vero e proprio accordo sottoscritto dai reggenti del centro-dx e del centro-sx per formare il famigerato Partito della Nazione, che avrebbe tagliato le ali estreme e meno estreme dell’elettorato italiano per darci in pasto alle lobbie costringendoci ad ingoiare riforme capestro.
Ma in percentuale quanti elettori appartengono al Partito della Nazione? Dai risultati elettorali si arriverebbe forse ad un 35%. Un centro polarizzato verso pensionati e stipendiati privilegiati, politici di tradizione e tutti quelli facenti parte del giro dove non c’è bisogno di merito ma solo delle giuste conoscenze.
E’ questa l’Italia idealizzata da B & R, una oligarchia di pochi che pensano ai caxxi loro e che difendono con le unghie i propri privilegi, non importa chi resta indietro basta che sia accontentata la casta e siano tutelati i suoi interessi anche a costo di far pagare un prezzo elevato al resto del Paese.
Una legge elettorale congegnata per celebrare il più grosso matrimonio della politica italiana, riunire tutte le lobbie e le corporazioni sotto un’unica bandiera, non importano le ideologie, non contano i programmi, che si fottano gli altri, poveri e disoccupati, piccoli imprenditori, operai, autonomi, artigiani, insegnanti e soprattutto i giovani tanto c’è l’emigrazione per loro.
Nella loro visione societaria dell’Italia, però, non hanno tenuto conto della gente normale, sì, della vera maggioranza del Paese, quella che lavora onestamente e percepisce il minimo salariale e che tutela con tutte le sue forze la Costituzione e la Democrazia.
Il matrimonio è fallito ma l’amore tra B & R è talmente forte che preferiscono scomparire piuttosto che abdicare a favore dell’interesse nazionale.

CONTRADDIZIONI DI COMODO
Un rovente argomento è il caso Zuckerberg, cioè l’uso illecito da parte di multinazionali come Facebook dei dati personali degli utenti. Il problema riguarda la privacy, cioè il diritto alla riservatezza della vita privata di una persona, il diritto che i suoi dati personali non siano usati illecitamente e che le informazioni che riguardano ogni cittadino siano trattate o viste da altri solo in caso di necessità.
La Carta dei diritti fondamentali dell’Ue all’art. 8 recita:
“Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano. Essi devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni individuo ha il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica.” Il Regolamento dell’Ue sulla protezione dei dati personali e la libera circolazione dei dati personali entrerà in vigore dal 25 maggio 2018.
Ma Gentiloni (Renzi-Pd) è riuscito a fare un capolavoro paradossale. Nei suoi ultimi giorni di Governo ha cercato di fare un decreto in cui, contro ogni Regolamento europeo o occidentale che protegge la privacy, “DEPENALIZZA l’uso illecito dei dati personali compiuto da multinazionali o Stati esteri!!”
Notate che, finora, Pd e Berlusconi hanno cercato di bloccare o limitare le intercettazioni e di impedire che la stampa e dunque il pubblico conoscessero i dati dei processi sventolando proprio la privacy. Dunque abbiamo la seguente contraddizione: da una parte la stretta sulle intercettazioni per proteggere i politici delinquenti, dall’altra la depenalizzazione dell’uso illecito dei nostri dati personali da parte delle multinazionali. Ogni persona di buon senso riesce a capire chi viene realmente difeso da Fi/Pd. Ma è chiaro che il cittadino e la giustizia da questa difesa restano fuori.
.
Ecco come se ne è andato!

BEPPE GRILLO-COMPETITIVITA’ E SOLIDARIETA’

Siamo abituati, come tutti gli appartenenti alla propria epoca, a pensare che questo sia il migliore dei mondi possibili. E forse è anche vero. Non è perfetto, ma sicuramente è un momento in cui può divenire possibile.
Ma come tutti i periodi di grandi cambiamenti, questo è il momento di scegliere alcune strade invece di altre. Perché sono le strade che prendi che determinano il vero cambiamento.
Una di queste difficili scelte è capire come coniugare competitività e solidarietà.
Il padre della moderna economia, Adam Smith, aveva un’idea rivoluzionaria: scatenare l’egoismo dentro ognuno di noi. Così facendo avremmo dato il tutto per tutto per raggiungere i nostri obiettivi e i più bravi avrebbero ottenuto i risultati migliori.
Ovviamente l’occidente ha acquisito una mentalità competitiva con il passare dei tempi, e delle religioni, come ha brillantemente analizzato Weber in “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”.
Secondo Smith questo avrebbe prodotto più ricchezza per tutti, ed è vero, così è stato, almeno per un po’. Ma alla domanda che gli facevano i suoi detrattori, se ci sarebbe stato un freno a tutto ciò, Smith rispondeva che il mercato si sarebbe modellato da sè, che dovevamo rivolgerci all’interesse personale del macellaio, e non alla sua benevolenza.
Dobbiamo dire che questo non è avvenuto. Ed è abbastanza chiaro.
Secondo la rivista Forbes, cinque anni fa 385 persone avevano la stessa ricchezza di mezzo pianeta, ossia la stessa ricchezza di 3 miliardi e 400 milioni di persone. Nel 2016 sono diventate 88, ed ora hanno la ricchezza di 3 miliardi e 600 milioni di persone. Questo vuol dire che tra dieci anni 12 individui potrebbero avere la ricchezza di tutto il mondo.
Ovviamente con la competitività si riesce a far crescere il Paese, abbiamo strutturato tutto il nostro sistema sociale, abbiamo costruito tanto e fatto un viaggio incredibile. Un viaggio che ci ha portato da una società contadina ad una società del futuro.
É vero che questo comporta delle storture, soprattutto ora che siamo in un’economia globalizzata, dove tutto ciò che conta è il risultato economico delle aziende, conditio sine qua non della sopravvivenza delle stesse (a scapito di altre). Accanto alla cattiva distribuzione della ricchezza, abbiamo anche una pessima distribuzione del sapere: ci sono persone coltissime e persone semi analfabete.
Pensate che viviamo in un mondo che ogni anno produce un Pil di 65 trilioni di dollari, ossia 65 miliardi di miliardi di dollari. Una cifra mostruosa, che ogni anno cresce mediamente del 3% in più.
Secondo il rapporto ONU sullo Sviluppo umano, basterebbero 100 miliardi di dollari ogni anno per sradicare dal pianeta la fame e la povertà estrema.
Come mai non si fa? Cosa ce lo impedisce?
Abbiamo governato il mondo con la scienza e la tecnica, ma abbiamo dimenticato il cuore e l’anima. Abbiamo disuguaglianze ormai incolmabili e inconcepibili. Fortunatamente parte di queste disuguaglianze saranno colmate con il tempo. Infatti nel 2030 il il 60% dei laureati nel mondo saranno donne, come i possessori di master. Finalmente l’umanità recupera metà dell’umanità che è stata tenuta emarginata da tempo immemore, metà umanità che non ha potuto studiare per secoli, che non ci ha potuto dare i frutti della sua intelligenza.
Quante cose si sarebbero potute fare prima avendo a disposizione il doppio delle intelligenze?
Il mondo è divenuto così competitivo da lasciare indietro troppa gente. Da sempre abbiamo costruito una società tenuta in piedi proprio sulla competitività del lavoro. Ora questo appare assurdo. Presto saremo, in quello che gli americani chiamano, jobless route, cioè sviluppo senza lavoro.
E questo è un trend iniziato proprio con la rivoluzione tecnica.
Nel 1891 gli italiani erano 40 milioni e lavoravano 70 miliardi di ore. Nel 1991, 100 anni dopo, gli italiani erano diventati 57 milioni, però lavoravano 60 miliardi di ore. Cioè lavoravano 10 miliardi di ore in meno, ma producevano 13 volte in più. Gli ultimi dati risalenti al 2016 ci dicono che siamo 61 milioni di italiani e abbiamo lavorato 44 miliardi di ore, producendo 22 volte di più.
Questo comporta maggiore tempo libero, magari da investire in quello che Rifkin chiama quaternario, ossia tutte le attività no-profit e sociale, che dovrebbero esplodere e inglobale gran parte dei futuri inoccupati produttivi.
Possiamo dire che siamo cresciuti con il mito della competitività, pensiamo che sia parte del nostro DNA, che è propria dell’essere umano, siamo convinti che sia la nostra natura.
Ma come diceva Claude Levi Strauss, spesso confondiamo cultura per natura. Ed infatti sono solo 200 anni che queste idee sono entrate nel nostro stile di vita e non c’è nessuno studio che dimostri queste peculiarità umane, anzi.
La grande scoperta di Darwin fu a lungo usata proprio dalle classi dominanti, perché avvallava quella idea di superiorità dell’individuo più adatto. Ma anche se lui non l’ha mai detto, presto “più adatto” divenne “migliore”. I migliori ce la fanno. Ed è questa l’idea che anche oggi abbiamo. I poveri sono poveri perché in fondo gli manca qualcosa.
Cosa? Mancano delle caratteristiche magnifiche che attribuiamo ai ricchi, a chi da solo ce l’ha fatta. Questa è stata la giustificazione naturalistica del neoliberismo.
Kropotkin aveva in mente invece un’altra teoria evolutiva. Il suo pensiero era diverso, partiva dall’idea della collaborazione, e la spiegava cosi: “Se chiediamo alla natura, chi è il più adatto? Sono quelli che sono continuamente impegnati nella guerra reciproca, o sono quelli che si sostengono a vicenda? Allora possiamo vedere immediatamente che quegli animali che acquisiscono abitudini di aiuto reciproco, sono senza dubbio i più adatti. È più probabile che sopravvivano e raggiungano, il maggiore sviluppo dell’intelligenza e dell’organizzazione“.
Quando l’uomo ha dato prova di sé, quando ha fatto grandi cose, le ha fatte insieme, si è battuto insieme. É stato il “gruppo” a cambiare il mondo. É stato grazie alla solidarietà che abbiamo fatto cose davvero grandi.
Ovviamente la competitività non deve sparire, ma riequilibrarsi. La vita è sempre vista come un superamento di qualcosa, spesso dell’altro. Non deve per forza essere così. Possiamo cambiare visione e dotarci di due lenti per osservare il mondo. Perché entrambe, per ora, servono, a comprenderlo.

UN FISCO DIGITALE
Luigi Di Maio
Non è un caso che il primo dei nostri 20 punti di governo sia l’eliminazione di 400 leggi inutili. Un’Italia fondata sulla Qualità della Vita deve innanzitutto sgravare le imprese dal peso di una burocrazia fiscale che imprigiona le migliori energie produttive. Una ricerca della Fondazione nazionale dei commercialisti appena pubblicata certifica che il titolare di uno studio professionale impiega in media 122 giorni l’anno per gli adempimenti fiscali di base.
Uno studio precedente della stessa Fondazione segnalava “un aumento esponenziale del costo complessivo degli adempimenti fiscali per tutte le imprese e i professionisti”. Dal 2015 al 2017 “per i sei milioni di soggetti interessati si è passati da 58,1 a 60,4 miliardi di euro circa, con un incremento in valore assoluto di 2,4 miliardi di euro, corrispondente a una media di 514 euro, passando da 9.577 euro a 10.091 euro per ogni singola partita IVA”. Sempre maggiori adempimenti e sempre maggiori costi a fronte di risultati molto contraddittori sul recupero dell’evasione. Solo per la comunicazione Iva oggi imprese e lavoratori autonomi devono soddisfare 8 adempimenti annui. Il fisco è diventato un rischio d’impresa in piena regola, che allontana onesti contribuenti ed investitori.
Ecco perché insieme alla riduzione della pressione fiscale, attraverso il dimezzamento dell’Irap e la riforma degli scaglioni Irpef, una delle nostre priorità sarà semplificare il quadro fiscale investendo nella digitalizzazione e nell’accorpamento delle banche dati della Pa e tramite l’abolizione di meccanismi inefficienti come lo spesometro. Le risorse sono in gran parte già state stanziate, come dimostrano i 5,7 miliardi di Agenda Digitale, ma vengono spese poco e male.
La soluzione di sistema è il fisco digitale, con la fatturazione elettronicache andrà estesa, seppur progressivamente e con una adeguata sperimentazione, anche tra privati senza digitalizzare la burocrazia e garantendo la semplicità di utilizzo dello strumento non arrivando in ritardo come sempre negli ultimi anni.
I benefici sarebbero immensi. Basti ricordare che decadrebbe l’obbligo della redazione e stampa cartacea dei registri IVA e anche l’odioso limite a 5.000 euro della compensazione tra crediti IVA e altri imposte e contributi, oggi legato al costoso intervento del “visto” da parte di un professionista. Il meccanismo di compensazione tra crediti e debiti delle imprese verso la Pa sarebbe reso molto più lineare e la facilità di comunicazione tra fisco e contribuente consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di sollecitare rapidamente il contribuente al pagamento prima di irrogare sanzioni e procedere al recupero coattivo delle somme. È l’unica via per abolire non solo di nome ma anche di fatto il folle sistema Equitalia.
La Qualità della Vita passa necessariamente per un nuovo rapporto tra chi produce ricchezza e chi riscuote le tasse per finanziare i servizi pubblici collettivi. Dobbiamo tornare a ragionare con un’unica testa e far sì che la Pubblica Amministrazione sia vista da imprese e cittadini come un facilitatore, invece che un ostacolo quotidiano che ruba tempo e denaro.

Mio marito lavorava in IBM e raccontava più di 40 anni fa che un Governo chiese al Presidente dell’IBM se si poteva fare un fisco all’americana, a controlli incrociati, dove uno scaricava tutto quello che pagava. La risposta fu che la cosa era facilissima. Ma nessun governo ha mai deciso di farlo. Motivi elettorali! Poi un ex Presidente IBM, Catania, entrò tra le altre cariche ma lo mandarono al funerale delle ferrovie e fare il becchino. Questa non è l’Italia, è la Transilvania.

http://masadaweb.org

MASADA n° 1918 17-4-2018 LA GUERRA PERMANENTE

$
0
0

MASADA n° 1918 17-4-2018 LA GUERRA PERMANENTE
Blog di Viviana Vivarelli

La guerra in Siria- Fare un Governo. La favola dello stento – La sceneggiata di Berlusconi – Le querele a chi lo chiama il delinquente abituale – Perché Salvini esita a lasciare Berlusconi – Pd: sotto il rosicamento il nulla – Di Maio e i trattati internazionali – Il Rosatellum e l’ingovernabilità – I media e la casta- Perché tanti attacchi dei giornali ai 5stelle – La politica di fronte a un cimitero –

Annabelle
Apprendo ora dal TG: “Gentiloni: autorizziamo l’uso delle basi americane, ma non per scopi militari”.
Ci faranno feste e ricevimenti?.
.
L’ipocrisia maggiore mi sembra quella di coloro che finora hanno dormito mentre per sette anni la Siria veniva bombardata e distrutta e ora che esibiscono bambini morti di un improbabile gas nervino, ecco che tutti si svegliano dal torpore e urlano che ci vuole altra guerra per far fuori la guerra. Ma quando Renzi è entrato nella guerra siriana aggiungendo altra morte a un Paese massacrato e distrutto, quelli che ora si mettono la mano davanti alla bocca dov’erano?
Viviana
.
Zuckerberg a scopo preventivo si scusa anche per l’attacco alla Siria.
SfigaCatrame
.
Io ti levo le ruote dalla bicicletta, la catena e il sellino, poi, per dirla come quell’idiota di Martina: “L’hai voluta la bicicletta? O pedala!!”
Viviana
.
Isernia, Berlusconi cade sul palco. Ha fatto anche cose buone.
antonio_carano
.
Viviana
“Due cose la natura umana rifiuta di vedere fino in fondo: il complotto del Male e la pazzia, così che alla fine sono proprio le belle menti quelle che si fanno fregare per prime“

“La realtà in cui viviamo è talmente pregna di finzione che ci pare quasi che una Grande Matrix ci abbia immersi in una menzogna totale“

“Non c’è maggiore inganno di quello dell’illusionista che mette sotto i nostri occhi una realtà semplice e indubitabile, eppure quella realtà non è altro che il modo con cui egli vuole che vediamo le cose“

“La guerra del Golfo fu una guerra talmente filmata e trasmessa da pensare che avvenisse quasi sotto gli occhi degli spettatori americani. Eppure persino lo sbarco dei marines fu ripetuto tre volte per avere una perfetta ripresa e ogni atto di guerra fu costruito, recitato e girato con in un film. Ciò che vedi con i tuoi occhi e soprattutto in tv ti sembra perfettamente reale, eppure non c’è finzione peggiore di ciò che attraversa il tuo sguardo. Per cui chi controlla il mezzo televisivo controlla la realtà e può convincerti di ciò che non esiste”.

Sta iniziando la terza guerra mondiale e io non ho un governo da mettermi.
matteopelletti
.
Dopo l’attacco vola in borsa la Raytheon, produttore dei missili Tomahawk. L’Italia pronta a bombardare la Siria con le Panda a metano.
SfigaCatrame
.
Blitz dei gendarmi francesi a Bardonecchia. La Farnesina non ci sta e chiede informazioni sull’ingerenza: “Noio volevam savuar. ….”
SfigaCatrame

Se Berlusconi avesse spintonato fuori dalla porta Dudù come ha spinto Salvini e la Meloni, a quest’ora se lo stavano spolpando gli animalisti.
LVIX1
.
Fabiolix
Ancora co sto’ Nano!? Vi ho detto che va nella plastica.!

ZU PETRU
Non hanno un segretario
Non hanno un leader
Non hanno una strategia
Non hanno elettori
…al PD gli sono rimasti solo i troll sui social.
.
GOVERNO
Se i nostri politici non si danno una mossa a trovare un accordo, a breve ci troviamo al Governo i vertici della Goldman Sachs.
LVIX1
.
Zu Petru
A.A.A cercasi segretario scarso perché quello bravo e capace ha perso 5 milioni di elettori

Oreste
Naviganti carissimi,
noi ce l’abbiamo messa tutta per fare un governo nell’interesse dei cittadini.
Abbiamo presentato la squadra
Abbiamo votato un programma.
Il programma è stato presentato alle forze politiche ed alle associazioni.
Di contro però abbiamo avuto un risultato elettorale che non ci ha premiato come avremmo voluto.
Di contro hanno fatto una legge elettorale per metterci all’angolo e fatta su misura per la partitocrazia.
Infine un Presidente della Repubblica che accoglie un condannato come capo di una forza politica.
In questo quadro politico che fa acqua da TUTTE LE PARTI COME ERA POSSIBILE MUOVERSI?
Le abbiamo tentate tutte ma forse quello che ci ha danneggiato e ha danneggiato i cittadini è che gli stessi non hanno capito che si poteva cambiare se solo avessero dato più voti al Movimento.
Ma i media e la TV,ancora oggi, dopo l’esito elettorale, continuano a gettare fango e a dire falsità per promuovere il nano e i suoi scagnozzi.
Questo sta a dimostrare che l’intenzione della casta è il suo perpetuarsi nel solito sistema liberale, dove il cittadino non conta più nulla, sopratutto gli 11 milioni di voti.
La fretta e le pressioni europee e di oltre atlantico saranno foriere di un futuro sempre più incerto per i giovani, per il lavoro,per le istituzioni, per il sociale e per i cittadino in genere.
Il Movimento ha fatto il possibile per uscire dalla vecchia politica e ringrazio tutti coloro che si sono impegnati,i nostri portavoce e i nostri militanti e biasimo invece coloro che del Movimento non hanno o non hanno voluto capire il suo significato e la sua presenza nell’arco istituzionale.
.
Viviana
Aggiungiamoci una valutazione di quelli che abbiamo eletti o che sono stati scelti come ministri potenziali da Di Maio e della squadra, persone tutte validissime, qualificate, serie e preparate, come non si era mai visto in nessuna squadra di governo che ubbidiva non a criteri di competenza e di eccellenza ma ad un mercato di voti spregevole o a cerchi magici di fedelissimi di potere le cui specialità sono sempre state molto dubbie e che sono stati scelti in base al lecchinaggio e ad amicizie ristrette; aggiungiamoci soprattutto la bravura, la calma, la compostezza, la veste perfettamente istituzionale del nostro Di Maio. Se non ci fossero una stampa e una televisione unanimemente ostili e radicate malgrado il fallimento dei loro protettori, mi sembrerebbe impossibile pere gli elettori non vedere la profonda differenza di qualità e onestà dei 5stelle rispetto a chi ha rivestito cariche politiche in precedenza.

IL DISGUSTO
Viviana Vivarelli
Berlusconi querela Travaglio per averlo chiamato ‘delinquente abituale’, che poi altro non è che il titolo infamante con cui è stato inchiodato dalla sentenza di condanna della Cassazione sul processo Mediaset.
E, quando sui social qualcuno ripete questo titolo d’infamia, può apparire uno strano post che minaccia anche lui di querela. Strana pretesa quella di un delinquente che coi suoi atti illeciti ha infangato l’Italia e ne è uscito impunito in virtù delle collusioni sporche che ha sempre avuto col Pd e delle leggi depenalizzanti con cui ha rovinato il codice penale e processuale: voler essere anche celebrato come onesto, allontanare da sé con ira e rabbia le due parole che lo classificano nella compagine degli umani come malvagio e perverso, ladro di diritti e trasgressore di leggi, l’ultimo che vorremmo vedere in un’alta carica, quello che ci schifa vedere seduto al Quirinale a conversare col della Repubblica, senza che i corazzieri lo caccino come un intruso inaccettabile e ripugnante che nessuno di noi vorrebbe alla sua tavola. Berlusconi è stato condannato a 4 anni (tre dei quali condonati per l’indulto) per frode fiscale, ma i crimini di cui è sospettato e indagato si allargano in modo esplosivo fino a comprendere l’accusa provata che pagava regolarmente Riina e il sospetto gravissimo di essere il mandante dell’omicidio di Falcone. Ci aggiungiamo la sua condotta scurrile da depravato. Ci aggiungiamo ancora il bassissimo livello umano, politico e morale di quanti lavorano sotto Berlusconi, pensiamo solo a Previti o a Dell’Utri, e la sua derivazione dalla P2 e abbiamo un quadro sciagurato che nessun Paese civile sopporterebbe. Come sia possibile che quasi 5 milioni di italiani possano votare ancora un essere simile ci pare quasi impossibile e ci riempie di vergogna e di ribrezzo. Mettendoci dentro anche le tre mafie, tanti corrotti e tanti opportunisti che magari sperano in condoni per le loro case abusive o in riduzioni di tasse, restano ancora troppi elettori che non meritano di essere chiamati italiani. E quelli che oggi, per avidità di potere, si mettono ancora con lui, come Salvini o la Meloni, meritano solo il nostro più profondo disprezzo, e bene fa lui a trattarli come servi o cani, spregiandoli davanti all’opinione pubblica come esseri in vendita senza alcuna dignità.

LA FAVOLA DELLO STENTO
Viviana Vivarelli
Dunque in questo balletto ormai repellente, la favola dello stento che dura troppo tempo, le giravolte si alternano a velocità impressionante e non tanto ci schifa chi prima promette e poi tradisce, ma proprio la faccia e la dignità inesistente delle persone in gioco.
Dunque M5S e Lega arrivano primo e secondo partito in Italia ma le perversioni del Rosatellum sono state studiate per permettere solo due antidemocratiche e disgustose soluzioni: o Berlusconi e Renzi prendono tanti voti da mandare a fanculo tutti e inciuciare insieme alla luce del sole nel peggiore outing mai visto, o l’Italia non avrà nessun governo restando in balia del nulla, in uno stallo preteso con 8 voti alla fiducia e uno strappo costituzionale, ma inaccettabile da qualunque buon senso. Non c’è nemmeno bisogno della figura di merda di Rosato, che sembra il Gasparri della situazione, che ha firmato senza nemmeno capirlo il peggior sistema elettorale della Repubblica, che ha calpestato rappresentanza e governabilità, mandando la democrazia a puttana e i cittadini alla rovina. Non c’è nemmeno bisogno della sua faccia da demente e delle sue figure da pirla in tv per capire che chi ha complottato a tal punto contro il popolo italiano dovrebbe come minimo avere il foglio di via come nemico sociale.
Di Maio ce la mette tutta e propone una via d’uscita difficile ma non impossibile, visto che è stata praticata, anche se in ben 6 mesi difficili, in Germania: un contratto su un programma. Si noti che il programma che la Merkel ha strappato ai contraenti è lunghissimo, 177 pagine, per 4 anni di governo, col lavoro di 18 comitati e 90 esperti, precisissimo, esauriente, ed ha contrattato puntigliosamente ogni sottospecie di articolazione, con lunghi mesi di serrate trattative per raggiungere un compromesso a tutto tondo sull’intero programma di governo, entrando quanto più possibile nei dettagli di tutte le aree di intervento (Europa, immigrazione, sicurezza, sanità, scuola, lavoro, sociale, pensioni, difesa, formazione, digitalizzazione, infrastrutture ..), ripartendo un budget record di spesa da 46 miliardi, il tutto nel pieno e reciproco rispetto in merito alla volontà, oltreché alla capacità, di chi è nella coalizione di tener fede fino in fondo agli impegni sottoscritti.
Da noi, al contrario, abbiamo dovuto assistere alla sceneggiata da asilo infantile (non dico terzo mondo per rispetto al terzo mondo) tra un giovane volonteroso, pronto a farsi assistere da una squadra di super esperti e che premetteva a qualsiasi benefit personale il bene del Paese, e uno svaccato protagonista di cui il minimo che si può dire è che sia a balia o a rimorchio di qualcun altro senza un pensiero autonomo proprio.
Così, dopo un buon inizio in cui Di Maio e Salvini si sono accordati di buon grado sulle nomine dei Presidenti di Camere e Commissioni (salvo qualche battutaccia elettorale in contro tendenza per i rispettivi elettorati più estremi), siamo arrivati al conquibus, cioè a dimostrare che Salvini era realmente il capo dello sconquassato centrodestra, fitto di divergenze interne e di lotte intestine, senza un capo comune o un programma comune, per la scelta almeno di una linea chiara negli interessi degli italiani. E qui è successo di tutto: da una parte l’attacco durissimo giusto ma intempestivo di Di Battista a Berlusconi, dall’altro il Delinquente abituale che scattava a propria difesa stringendo la morsa del guinzagli di Meloni e Salvini. Dunque il giorno prima Salvini e Di Maio stanno per concludere qualcosa. Il giorno dopo arriva la sceneggiata squallida e ridicola da guitto di Berlusconi che tratta la coppia peggio del cane del pagliaio. Ora è tutto da ricominciare. Ma non dubito che r prenderà solo il respiro per una nuova rincorsa.
Tommaso Moro diceva: “Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.” .. e che possa mandare a fanculo chi approfitta troppo della mia pazienza.

ZU PETRU
Non capisco perché alcuni che si dicono 5stelle attaccano Di Maio per la Siria. Cosa vorrebbero? Che entrassimo direttamente nella questione parteggiando apertamente per la Russia o per gli USA? Che ci accodassimo alla stampa embedded che finora ha parteggiato per ogni intervento militare italiano cianciando di democrazia da esportare e di interventi logistici o amplificando le menzogne americane su false guerre chimiche, secondo una falsariga sempre uguale, o che riconoscessero a Putin democrazia e libertà?
Il M5S è pacifista, seguendo il dettato della Costituzione che all’art. 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”. …
Il M5S è pacifista. L’Italia è pacifista, anche se molti, a partire da D’Alema, lo hanno dimenticato. Attribuire a Di Maio intenzioni non sue è da traditori.
Di Mario testualmente ha detto: “Nel contratto tedesco uno dei primi punti fu la politica estera. Noi abbiamo ribadito che resteremo nella Nato, siamo alleati dell’Occidente, restiamo nell’Ue e nell’euro, ovviamente accogliendo tutte le sfide assieme agli altri Paesi come quella sul PIL. Per quanto riguarda i bombardamenti, essere vicini all’uno o all’altro non fa differenza, Renzi in passato si è rifiutato di concedere le basi per bombardare la Libia mentre Salvini dice di voler scongiurare bombardamenti. Dovremmo consigliare i nostri alleati americani in un’ottica di pace sempre. Quindi mettiamo in moto le nostre diplomazie per scongiurare qualunque guerra. Per ora l’intervento dalle basi americane in Italia non è stato chiesto. Chiedo alla Nato di fare il più possibile chiarezza su Assad e quanto successo in Siria (però in sede Onu tale richiesta è stata bloccata dal veto russo). In passato ci sono stati Presidente del Consiglio più interventisti e altri più prudenti che hanno consigliato diversamente i nostri alleati (Andreotti disse no a Sigonella). Sono sicuro che Gentiloni con la sua diplomazia si muoverà nel tentativo di fermare l’escalation. Abbiamo avuto in passato Governi che hanno lavorato nel senso di soluzioni alternativa alle guerra. (Salvini è pronto a togliere le sanzioni alla Russia). Io penso che le sanzioni alla Russia dobbiamo affrontarle insieme ai nostri partner europei perché sono nate da una iniziativa dei Paesi europei. Apriamo un dibattito europeo per capire se queste sanzioni sono uno strumento giusto per richiamare giustamente la Russia. In Italia c’è una parte del comparto agricolo e manifatturiero che ne sta subendo danni economici. Ne ho parlato anche in Usa: se ci sono degli strumenti che non danneggiano l’economia italiana è meglio. Lo scenario della Siria sicuramente entrerà nell’ottica delle nostre consultazioni anche nel senso di accelerarle. ”

UN BELLISSIMO DI MAIO IERI DALLA GRUBER

PERCHE’ SALVINI ESITA A LASCIARE BERLUSCONI
vv
E’ ovvio che la sua forza contrattuale se si presenta da solo è del 19,8% e se si presenta come capo del cdx è del 42,5 e fa parecchia differebza, a parte che in 17 giunte, la Lega governa con l’aiuto dei voti di Forza Italia, ora deve aspettare due settimane per il voto del Molise e del Friuli e assicurarsi che Berlusconi non gli remi contro, visto che il Cavaliere ha cominciato una campagna dura (ha buttato fuori già tre giornalisti, Belpietro, Giordana e Del Debbio) e vuole prevalere su Salvini che da alleato sta diventando antagonista.
Poi La Lega è inguaiata con la giustizia perché Bossi ha rubato 48 milioni, nelle casse della Lega ce ne sono solo 2 e Salvini non sa dove recuperare gli altri e forse Berlusconi gli serve finanziariamente, forse gli ha fatto delle fideiussioni, come servì a Bossi che per un miliardo di lire gli vendette il logo del partito. Ora Salvini il logo lo ha cambiato, Via il sole delle Alpi e il “Nord”, è rimasto Alberto da Giussano sopra il nome di Salvini, ma magari c’è stata una vendita davanti al notaio anche di questo e capite da soli che se un partito si vende il simbolo, non è esattamente libero, poi, di fare quello che gli pare.
Quello che non capisco è perché per i debiti o i furti dei partiti non deve rispondere il segretario al tempo del fatto.
L’altra notazione è che si dovrebbe dirlo che se un partito sa fare solo debiti e non riesce nemmeno ad amministrare i soldi che ha avuto in regalo come soldi pubblici, dovrebbero esserci dei dubbi sulla sua capacità di amministrare uno Stato.
I segretari della Lega hanno fatto fallire il giornale, la radio e la banca, sono in giudizio con una condanna per furto di 48 milioni, sono pieni di debiti e non sanno come andare avanti, il che non suona proprio confortante.
Quello che non capisco è perché, per es., non si sequestrano i beni di Bossi e figli, visto che sono stati autori di un disastro.

SI SPACCA LA BASE DEL M5S TRA QUELLI CHE VOGLIONO TORNARE A VOTARE E QUELLI CHE VOGLIONO TORNARE A VOTARE

Capisco quanti non sopportano la Lega ma non abbiamo molte scelte, anzi direi nessuna, e dobbiamo fare di necessità virtù, cosa che mi sembra Di Maio e Salvini sembrano fare benissimo, quasi alla chetichella.
Scrive su IFQ Marco Palombi:
“Regge l’accordo 5Stelle-Lega. B si nasconde dietro Carfagna
La commissione Speciale della Camera al lumbard Giorgetti: Di Maio non molla l’amico Salvini.
Magari il Pd sarà pure “il primo interlocutore” del M5S, come dice Di Maio, eppure ogni volta che si tratta non di interloquire, ma di prendere una decisione, l’unico asse dei grillini è quello col cdx e, più precisamente, con la Lega. È successo di nuovo ieri pomeriggio con la costituzione della Commissione speciale della Camera, quella che deve esaminare i provvedimenti in arrivo dal Governo in attesa che la crisi politica si sblocchi e possano costituirsi le normali commissioni parlamentari: per prassi quella poltrona viene attribuita al Presidente uscente della Commissione Bilancio, nel nostro caso a Francesco Boccia del Pd.. invece stavolta niente da fare: al Senato, i 5stelle e il cdx hanno eletto il grillino Vito Crimi, alla Camera domani mattina eleggeranno di nuovo il leghista Giorgetti, nome indicato dalla Lega… La decisione è particolarmente significativa.. Di Maio ha deciso
di tenersi buona la Lega. Il suo asse privilegiato è con loro.”

Insomma non crede di poter fare nulla col Pd ma sta già facendo delle cose con Salvini..
Il Pd starnazza, starnazza e intanto perde tutti i posti, che vengono spartiti di buon accordo tra i primi due partiti, M5S e Lega.. Salvini sarà anche attaccato a Berlusconi, ma intanto si dà da fare per suo conto nella speranza che Berlusconi si arrenda al proprio pensionamento che non sarà facile né indolore ma prima o poi ci sarà. Berlusconi si rifà con la Carfagna che sarà la coordinatrice di Forza Italia.. qualcosa insomma si muove, con prudenza, ma si muove e a chi starnazza senza fare nulla di concreto non resteranno neanche le bricioline.
Travaglio può dire quello che vuole. Io sto con Scanzi.


” alt=”” width=”60%” height=”60%” />

ZU PETRU
Quelli del PD non hanno trovato un segretario vero nemmeno nell’uovo di Pasqua

PADELLARO
Concentriamoci un attimo sulla rivendita Pd, poiché solo se dovessero trovarla ancora sbarrata i Cinque Stelle passeranno al negozio successivo (governo con Salvini ma senza Silvio Berlusconi). Ma se anche qui andasse male non resterebbe (a tutti quanti) che il supermarket delle nuove elezioni.
Che al Nazareno e dintorni sia in corso la solita rissa tra contrari e favorevoli al dialogo coi grillini, è cosa nota. È pure stranoto che nell’Assemblea nazionale del 21 aprile si assisterà al solito regolamento di conti per impedire l’elezione alla segreteria dell’attuale reggente Maurizio Martina. Si cercherà quindi di convocare un congresso che, visto l’aria che tira, potrebbe essere l’Armageddon dei Democratici.
Allora la vera domanda è: perché Matteo Renzi – incarnazione dello spirito del no a tutto ciò che non è lui – odia tanto il Pd? Non è una provocazione, basta sfogliare il suo album personale. Prima foto: lui nella Margherita, il Pd non c’è ancora. Seconda foto: lui che scala il Pd per rottamarlo. Terza foto: lui che sogna il Partito della Nazione. Quarta foto: lui che progetta l’uscita dal Pd per costruire un nuovo partito sull’esempio del macroniano “En Marche!”. Quanto alla serie ininterrotta di disastri elettorali (nei prossimi giorni si replica in Molise e nel Friuli) viene in mente quella famosa battuta su Stalin: nessuno ha eliminato più comunisti di lui. Nessuno come Renzi ha eliminato più elettori Pd.
Del resto, l’odio come categoria della politica è stato trattato da Massimo Recalcati, psicoanalista renziano, quando si occupò dell’avversione “smisurata” che si era scatenata nel Pd contro l’allora segretario. Ma se odio chiama odio come potrà sopravvivere il partito (qualsiasi partito) a una tale furia autodistruttiva? E che ne sarà degli elettori superstiti (malgrado tutto quasi sei milioni), a cui nessuno sembra badare? Infine, esiste un nesso tra la comprensione tattile di Mattarella per Di Maio e l’odio nel Pd? Ora mi chiedete troppo.

COME VA A FINIRE
Marco Travaglio-7 Apr 2018
Problema. Posto che i 5Stelle vogliono l’accordo soltanto col Pd o con Matteo Salvini, ma non vogliono vedere Silvio Berlusconi, sennò i loro elettori li linciano; posto che il Pd, per dirla con lo staff di Sergio Mattarella, risulta finora “non pervenuto” e, salvo improbabili miracoli last minute, continuerà a non pervenire fino alla definitiva cancellazione per mano di Matteo Renzi che lavora a un nuovo partito alla Macron (casomai non bastassero quelli esistenti); posto che Matteo Salvini non ha alcuna intenzione di sganciarsi da Silvio Berlusconi per non spaccare la coalizione e restare il leader della prima coalizione anziché del terzo partito, disposto anche a un premier “terzo” che non sia né lui né Luigi Di Maio; posto che Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di allearsi con i pericolosi “pauperisti e giustizialisti” a 5Stelle; posto che dunque l’unica combinazione possibile prima del ritorno al voto è cdx più 5Stelle meno Berlusconi: come far sparire Berlusconi dal cdx senza spaccare il cdx? Possibili soluzioni, con eventuali relative controindicazioni.

1. Berlusconi entra nella maggioranza con Lega e 5Stelle e anche nel governo con uomini suoi, i quali però parteciperanno ai Consigli dei ministri mascherati e dunque irriconoscibili, grazie ad appositi cappucci neri forniti direttamente dall’anziano leader, che ne conserva uno stock ancora in buono stato dai tempi della P2. Così Alessandro Di Battista potrà continuare le sue pubbliche letture della sentenza Dell’Utri davanti alla villa di Arcore. Il rischio è che i ministri berlusconiani incappucciati vengano scoperti al primo Cdm, quando chiederanno la grazia per Marcello Dell’Utri.

2.Berlusconi entra nella maggioranza con Lega e 5Stelle, ma non nel governo, cioè non piazza alcun ministro e regala i suoi voti gratis con l’appoggio esterno (più di quanto già non sia esterno uno che non può metter piede in Parlamento), nella speranza che gli elettori dei 5Stelle non lo notino in base al principio “lontan dagli occhi lontan dal cuore”. Siccome però il suo concetto di “gratis” è piuttosto restrittivo e il suo concetto di “cuore”, anche per via della prossimità, coincide con quello di “portafogli”, il Caimano si riserva di far bocciare tutte le norme che contravvengano gli ideali più alti del partito. E cioè quelle in materia di mafia, camorra, ’ndrangheta, corruzione giudiziaria e non, frode fiscale, falso in bilancio, falsa testimonianza, prostituzione minorile e non, monopoli televisivi, assicurazioni, a meno che non siano pro anziché anti. Col rischio concreto di essere riconosciuto.

3. Berlusconi non entra né nella maggioranza né nel governo con Lega e 5Stelle, ma resta all’opposizione. Però partecipa ai consigli dei ministri sotto il tavolo travestito da stalliere (di cui conserva ancora il costume di scena ottimamente conservato). Il problema è che, da quella posizione, potrebbe molestare le ministre e farsi subito sgamare.

4. Berlusconi entra nel governo e nella maggioranza, ma a intermittenza, cioè solo nei giorni pari. Così i ministri dei 5Stelle possono partecipare ai Cdm in quelli dispari senza mai incontrare i ministri forzisti. C’è però un inconveniente: i grillini dei giorni dispari troverebbero la monnezza lasciata nella stanza dai forzisti dei giorni pari, e potrebbero sospettare qualcosa.

5. Berlusconi non entra né nella maggioranza né nel governo M5S-Lega, ma scrive lui con l’inchiostro simpatico tutti i decreti e i disegni di legge governativi, che poi passa a Salvini perché li ricopi con la sua calligrafia e che poi ricontrolla per eliminare gli errori di grammatica e di sintassi, per ridarli infine a Salvini affinché li trasmetta a Di Maio. Resta da capire chi corregge gli ulteriori errori di grammatica e di sintassi aggiunti da Di Maio.

6. Berlusconi non entra nella maggioranza, ma resta all’opposizione del governo M5S-Lega. Però delega a rappresentarlo nel nuovo esecutivo alcuni ministri del nuovo partito macroniano di Renzi (ribattezzato Micron, per via delle dimensioni e soprattutto del consenso elettorale). Il quale, com’è noto, è molto più affidabile per gli affari di Mediaset dello stesso Berlusconi e dei suoi ministri. Così oltretutto nessuno potrà mai sospettare il benché minimo conflitto d’interessi. Qui però il pericolo è che, sparito dalla scena o almeno dalla vista Berlusconi, gli elettori dei 5Stelle notino di più i leghisti salviniani e non riescano a cogliervi differenze rilevanti rispetto ai berlusconiani: sia per l’identico tasso di inquisiti, soprattutto al Sud, sia per le simili impostazioni ideali. Se poi a qualcuno venisse la curiosità di sapere come si portarono i leghisti sulla famosa mozione del 2011 “Ruby nipote di Mubarak”, scoprirebbero che se l’erano bevuta anche loro. E se si fossero scordati come votò la Lega sulle 60 leggi vergogna, avrebbero la conferma che le votò tutte, nessuna esclusa, senza nemmeno una punta di bruciore di stomaco; anzi, alcune le scrisse direttamente la Lega (il Porcellum di Calderoli, l’ordinamento giudiziario di Castelli, il reato di immigrazione clandestina e la schiforma delle pensioni di Maroni e così via). E magari si domanderebbero in che senso Forza Italia è cattiva e la Lega è buona. Sempreché, nel frattempo, non abbiano perso la vista. E pure la memoria.

LA POLITICA ITALIANA E’ UN FALSO
Bruno p. Napoli
C’è un cortocircuito tra l’informazione che ci propina il sistema e la situazione reale del paese.
Io mi chiedo come sia possibile che un partito come il PD che solo pochi anni fa ha conquistato il 40% dell’elettorato alle europee,oggi sia in caduta libera. Da partito di governo a partito smarrito, senza guide programmatiche,c on contraddizioni interne e correnti sparse che inseguono improbabili leader che si auto eleggono di volta in volta e seconda della situazione contingente.
Non va meglio a FI, la quale si ricompatta solo se si rivede B in tv altrimenti irrilevante sotto il profilo dei capetti sempre più oscurati e altrettanto incapaci di imporre una nuova linea al partito che ha come e unica risorsa la fedeltà al capo.
Lo scollamento tra l’immaginario e la realtà è la conseguenza di un metodo che ha allontanato gradualmente l’elettorato dalla partecipazione politica,le decisioni completamente calate dall’alto e farcite da tanta informazione farlocca il cui unico risultato è stata la disaffezione generale ed il conseguente fallimento delle riforme applicate.
Non è un caso che vi siano berlusconiani e renziani e non si parli di salviniani e di maiani.Il nuovo è proprio questo,è la rinnovata partecipazione politica degli elettori,la filiera della rappresentanza sempre più corta e trasparente ed il decentramento decisionale verso la base.
Solo alle elezioni Italiane si verificano fibrillazioni così alte nelle preferenze ai partiti,nel resto d’Europa i cambiamenti sono più graduali anche se vanno nella stessa direzione.
Questo vuol dire che la politica dei VIP offusca del tutto la situazione reale del paese ed avrebbe continuato a farlo,con gli exploit dei posti di lavoro e ristoranti sempre pieni anche se poi la disoccupazione e la povertà aumentano di pari passo.
Hanno avuto tutto il tempo per cambiare,decenni ed ora chiedono fretta?
Non c’è alcuna emergenza, il governo può attendere.
.
Berlusconi: “A volte è meglio non parlare”. Vero. Ma non è che se stai di lato a gesticolare fai meno danni eh?
LVIX1
.
SIRIA. LE COSE NON SONO MAI COME SEMBRANO
Viviana Vivarelli
Siamo sotto gli influssi di una pesante campagna di persuasione, che ci spinge alla guerra in Siria, ma si pensi che l’Arabia Saudita usa da anni armi chimiche e vietate in Yemen, però nessuno ne ha parlato, nessuno ha chiesto con la mano sulla bocca che per i sauditi ci fossero bombardamenti o sanzioni, non abbiamo sentito nessun Saviano. Nell’intoccabile Arabia abbiamo visto solo leccaculi in ginocchio per un Rolex.
In Yemen oltre 5.000 bambini sono morti sotto le bombe fabbricate da Usa-Gbr-Fra ma nessuno li ha fotografati; altri 400.000 sono a rischio di morte per fame nel “peggior disastro umanitario” secondo l’Onu, scatenato dagli alleati sauditi. Ma siete proprio sicuri che “l’unico animale” sia Assad? Ma parliamo con la nostra bocca, o ‘siamo parlati’ dalle televisioni a comando?
Bombardare una fabbrica di gas nervino? Io non lo farei. Come non bombarderei Chernobyl o Fukushima. E, selo hanno fatto con 100 missili, come mai dicono che non ci sono morti né feriti? E dove sono le nubi di gas chimico?
Abbiamo creduto alle fialette di antrace agitate per aria da Colin Powell.. Abbiamo creduto alle inesistenti armi di sterminio di massa di Saddham. Abbiamo creduto alla strana uccisione di bin Laden, ucciso in un raid e buttato in mare.
Abbiamo creduto allo strano attacco alle torri, colpite in alto e implose in basso. Abbiamo creduto a un attacco terroristico a settembre quando gli USA cominciarono a spostare le navi verso l’Irak nel marzo dello stesso anno.
Ora dovremmo credere ai due bambini disposti in modo artistico e con gli elettrodi messi nei punti sbagliati?
E Trump prende pretesto dei bambini uccisi coi gas nervini per mettere nuove sanzioni alla Russia?
La guerra in Siria in 7 anni ha già fatto 500 mila morti e 7 milioni di profughi. Il mondo si risveglia ora??? Quei morti sono forse meno morti di adesso?
Giusto un anno fa una mail della Clinton scoperta da Wikileas rivelava che l’amministrazione Obama, con Hillary al timone, aveva orchestrato una guerra civile in Siria a beneficio di Israele. La decisione era stata presa nel 2012!!!! Gas nervini??? L’e-mail rendeva chiaro che già 6 anni fa (!!!) la volontà politica degli Stati Uniti era di rovesciare violentemente il governo siriano nell’interesse di Israele.
E qui ci si scaglia contro Di Maio che chiede prudenza???
Stiamo attenti prima di parlare!
Prima si tentò di accusare l’Iran di avere la bomba atomica, poi, anche dopo la caduta di questa fake, rimase l’intenzione di far fuori la Siria. Il programma nucleare iraniano e la guerra civile in Siria possono sembrare due cose separate ma non è così. Ciò di cui i leader militari israeliani si preoccupano davvero – ma nessuno lo dice – è di perdere il monopolio nucleare. Abbattere Assad non solo sarebbe un grande vantaggio per la sicurezza di Israele (lo disse la Clinton) ma faciliterebbe anche il comprensibile timore di Israele di perdere il monopolio nucleare. Dunque minacciare direttamente Bashar Assad e la sua famiglia con violenza era la “cosa giusta” da fare.
Wikileas ha provato che gli Stati Uniti sono stati il principale sponsor della crescita del terrorismo in Medio Oriente, e tutto per proteggere Israele. Anche la crisi dei rifugiati che attualmente minaccia di distruggere l’Europa è stata direttamente innescata anche dagli Stati Uniti (vedi anche Soros). La guerra non vendica i morti, è un’arma di potere politico, militare e commerciale.

Padre Antonelli
In questo a precipitare di eventi, di avvertenze e di dubbi, l’eco di parole già sentite ma gravide di nuovi significati:

«Hanno bocca e non parlano;
hanno occhi e non vedono;
hanno orecchi e non odono»

(Salmo 135,16-17).

In realtà queste parole del salmista sono rivolte agli idoli, ma ciò non risolve il problema, anzi lo aggrava, ponendosi la domanda, intrigante: non è che noi siamo diventati degli idoli, ingessati
nelle nostre superficiali sicurezze e imbalsamati dalle nostre presunzioni?
Pezzi di legno secco: senza bocca, senza occhi, senza orecchi e, ci sarebbe da aggiungere, senza cuore.
La cecità non è solo un fatto organico di “occhi”, ma una incapacità a rapportarsi come persone con l’esterno del nostro “io”. Perché «le radici dell’occhio sono nel cuore… l’occhio vede attraverso il cuore» (C. V. Truhlar)
Nel Piccolo Principe di Saint-Exupery, nel dialogo tra la volpe e la rosa si legge: «Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi».

AMNESTY INTERNATIONAL
Dopo 7 anni di conflitto in Siria, chiediamo alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità e di agire con urgenza per porre fine alla sofferenza di milioni di siriani e al sanguinoso assalto ai civili assediati nella Ghuta orientale e ad Afrin.
Sin dall’inizio della crisi denunciamo le violazioni dei diritti umani in Siria, mettendo in luce la sofferenza delle vittime di sparizione forzata nelle prigioni governative così come la strategia “o la resa o la fame” applicata nelle aree assediate.
Dal 18 febbraio il governo siriano e la Russia hanno intensificato la loro campagna di bombardamenti sulla Ghuta orientale, prendendo di mira civili e infrastrutture civili come gli ospedali e le scuole.
“Il catastrofico fallimento della comunità internazionale, concretizzatosi nell’assenza di azioni efficaci per proteggere la popolazione della Siria, ha consentito alle parti in conflitto, soprattutto al governo siriano, di compiere crimini di guerra e contro l’umanità nella completa impunità, spesso con l’assistenza di poteri esterni, particolarmente quella della Russia”, ha dichiarato Lynn Maalouf, direttrice delle ricerche sul Medio Oriente di Amnesty International.
Chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare i loro obblighi di diritto internazionale e consentire sia un passaggio sicuro ai civili che vogliono lasciare le aree sotto assedio che l’arrivo senza impedimenti degli aiuti umanitari.
“Proprio ora nella Ghuta orientale 400.000 uomini, donne e bambini che subiscono da sei anni un assedio illegale da parte del governo, sono ridotti alla fame e sottoposti a bombardamenti indiscriminati da parte del governo siriano, col sostegno della Russia. Solo negli ultimi due mesi sono stati uccisi oltre 600 civili. Dopo che il governo siriano aveva devastato Aleppo Est con simili tattiche illegali, la comunità internazionale aveva detto ‘mai più!’. E invece ci siamo di nuovo”.
I rifugiati siriani sparsi nel mondo sono 5,6 milioni. Il governo siriano si è reso responsabile di 75.000 sparizioni forzate mentre i gruppi armati di opposizione e lo Stato islamico hanno rapito oltre 8000 persone.
Negli ultimi giorni l’avanzata delle forze governative ha diviso la regione in tre parti, isolate le une dalle altre, peggiorando in questo modo la situazione dei civili che si trovano ora intrappolati in rifugi sotterranei senza alcun accesso a cibo, acqua e luce del giorno.
CREDETE DAVVERO CHE QUELLO DI CUI LA SIRIA HA BISOGNO SIANO NUOVI BOMBARDAMENTI?
.
Unicef Italia
Non hanno bisogno di armi chimiche o missili. Non hanno bisogno di ritorsioni ed escalation. Non hanno bisogno di menzogne e propaganda a loro nome e sulla loro pelle. Hanno bisogno solamente di PACE. Quanto dovranno aspettare ancora?

Finalmente indagato Mario Monti per i suoi rapporti sporchi con le due maggiori banche americane.

Ricordiamo che Mario Monti non fu scelto a caso. Nel 2010 era Presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller e fu membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg. Tra le altre cose tra il 2005 e il 2011 è stato international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute. Anche suo figlio lavorava alla Morgan Stanley, come il figlio di Draghi, del resto…
Due cose avevano insospettito tra le prime azioni di Monti al Governo: due miliardi e mezzo (di soldi nostri) versati senza farne parola alla Morgan Stanley, e una riunione a porte chiuse sui paradisi fiscali. Apprendiamo ora che i due miliardi e mezzo furono prontamente pagati da Monti alla Morgan Stanley, per contratti derivati sottoscritti 18 anni fa, nel 1994, con i soldi che noi italiani abbiamo versato credendo che venissero usati per il risanamento del debito pubblico. La Morgan Stanley nel contratto aveva scritto che fossero garantiti i suoi interessi nel caso che il cambio lira/dollaro (e in seguito euro/dollaro) ci divenisse sfavorevole. Così il primo atto di Monti è stato di garantire gli interessi della Morgan Stanley, non quelli dell’Italia.
Sui paradisi fiscali non è stato dato di sapere alcunché.
Si blatera che in realtà il debito con le banche americane superi i 30 miliardi di euro. E potremmo giurare che sangue e sacrifici di tante famiglie non serviranno certo a rimettere il Paese in sesto dalla crisi o a ripagare il debito ma ad assicurare il pagamento di interessi a banche di cui non sapevamo nemmeno l’esistenza. Insomma Monti sembra sempre di più simile a quegli emissari degli usurai della malavita che essi impiantano a fianco dei debitori per spremerli affinché paghino fino all’ultima briciola dei loro sporchi interessi.
Insomma il piano di portare al liberismo l’Italia contro ogni interesse del popolo italiano si avvalse dell’aiuto di Draghi, Monti e Padoan. A questa svendita del nostro Paesi ai lupi del mercato occidentale il Pd disse di sì.

ANDREA SCANZI
Pd, la finissima strategia politica renziana: il rosicamento.
Dopo giorni e giorni di attente analisi e osservazioni, ho finalmente compreso la finissima strategia politica di Matteo Renzi e dunque del Pd: il rosicamento. Chi ancora fa appelli per un accordo tra M5S e Pd, e sapete che io non li ho mai fatti, spera l’impossibile. E non è il caso.
A oggi il Pd è ancora pressoché interamente renziano e non può esserci accordo tra grillini e renziani: sono due mondi inconciliabili. Credo poi che, se fosse chiesto alla base del Pd (ammesso che una “base” ancora esista) se vuole o no un accordo con Di Maio, la maggioranza direbbe no. Chi ancora vota Pd è in larga parte renziano, mentre chi era possibilista nei confronti dei 5 Stelle si è già spostato e ormai li vota (infatti sono passati dal 40 abbondante al 18 stitico in neanche quattro anni). Sarebbe certo giusto chiedere agli iscritti cosa fare, ma ritengo che – in maniera del tutto lecita, s’intende – risponderebbero così: “Con i grillini neanche morti”. E’ tempo di capire che l’equazione “Pd=partito di sx” non ha senso da un bel pezzo, essendo ormai il Pd un partito personalistico e padronale, gestito da un reuccio che non ne indovina mezza ma che non ha oppositori interni.
Torniamo però alla finissima strategia politica elaborata da Renzi, sempre bravissimo a non imparare nulla dai propri (continui) errori e dalle proprie (infinite) sconfitte. Dopo avere distrutto in quattro anni un partito, Renzi e i renziani hanno partorito un’altra strategia puntualmente infantile e sconsiderata: “Tanto meglio tanto peggio”. Oppure, se preferite: “Lasciamoli schiantare”.
Dopo una Waterloo di dimensioni bibliche, l’unica cosa che questi geni contemporanei hanno saputo partorire è stato il rosicamento. La reazione rancorosa di chi ha perso e se ne sta in un angolo, sperando che un meteorite cada sul campo e che a quel punto Dio gli dia la vittoria a tavolino. Infatti son lì che tifano perché Luigi Di Maio vada con Matteo Salvini e magari pure con Berlusconi, per poter poi dire che anche i grillini ci hanno la rogna e che Nicola Morra in un’altra vita è stato Goring.
Chissà cosa ha mai fatto l’Italia per meritarsi questo morbo goffo-renziano che fa danni tanto quando vince (quasi mai) quanto quando perde (quasi sempre). Certo, sarebbe ora che questi benedetti “non-renziani del Pd”, entità ormai metafisica e trascendente, battessero un colpo: ma non lo battono mica. E la mestizia, nel frattempo, esonda.
I renziani hanno perso tutto e ancora danno la colpa agli elettori, alla sfiga e alla congiura: che maturità politica accecante. Si sono autoconsegnati all’irrilevanza e ne godono pure. Starsene in disparte come bambini mocciosi e sperare nel disastro altrui – e incidentalmente del Paesi – è tanto infantile quanto politicamente folle. Un Aventino dei poveri, anzi dei poveracci, che non fa che regalare altro consenso a M5S e cdx, che è poi quel che in fondo ha (quasi) sempre fatto il Pd. Riuscendo persino a peggiorare di giorno in giorno, fino a questo parossismo di boria&nulla chiamato renzismo.

Gianfranco Bussolai
Siete a un pranzo in ristorante, ci sono alcuni che mangiano aragosta, caviale e champagne a fiumi, voi prendete una pizza. Alla fine si paga alla romana. “Alla romana” è la flat tax.
.
Solo per esser chiari
Spesa in armi

Roberto Buffagni
Chi dice “siamo nella NATO dunque siamo costretti ad appoggiare l’attacco USA contro la Siria” è un bugiardo. La NATO c’entra zero. Per un attacco NATO è necessaria l’unanimità dei membri, e nessun membro NATO è stato aggredito dalla Siria. Se appoggiamo è per servilismo e miopia.

Travaglio
Nei Paesi, che per usare un espressione a lui cara “conoscono l’ABC della democrazia” i delinquenti naturali non vanno al Quirinale vanno in galera
.
Tommaso Montanari
Sentir dire dalla Lega no alla guerra, e sentir dire dal Pd sì alla guerra non è solo atroce, è illuminante. Perché spiega il significato di ‘antisistema’ e ‘sistema’, e spiega perché la Sinistra non esiste più.

TUTTI BRAVI A CRITICARE DI MAIO PERO’….
Sabrina Liberatoscioli
Noi, Repubblica italiana, siamo parte di Trattati internazionali. Il discorso è molto lineare, rileggetelo in ogni parola, ogni singola parola. Ogni ragionamento è conseguenza di un “se”. L’unica cosa chiara è quel che è, ossia siamo parte dei Trattati internazionali Nato e Ue e non puoi svegliarti la mattina e dire la qualsiasi come se non esistessero, soprattutto se ti appresti ad aspirare al governo di un Stato parte. Puoi dire quel che vuoi se hai un 10% o pure 17%, o il 20% , ma i Trattati si devono denunciare per uscirne fuori. E fare dichiarazioni “ostili“ significa voler denunciare in maniera unilaterale … Che tra contraenti, anche se vai a comprare un frigorifero non è una cosa carina … Secondo le regole CONSUETUDINARIE di diritto internazionale (cioè norme non scritte che valgono più di tante carte e parole scritte in questo ambito di rapporti tra Stati) i cambiamenti politici interni, e pure i ribaltamenti totali di sistema, non influiscono sui Trattati stipulati dai precedenti governi, perché c’è la norma della continuità dello Stato che prevale a garanzia della stabilità e fiducia nei rapporti tra Stati. Altrimenti nessun Stato più avrebbe rapporti con altri Stati. Se bastasse il cambiamento di governo per venire meno ai propri obblighi. Neanche la Russia dopo lo sconvolgimento politico della fine dell’Urss (e anche alla caduta dell’Impero dello Zar e poi l’instaurazione del comunismo), ha denunciato molti dei suoi Trattati con altre Nazioni, anche e soprattutto “nemiche”. Quando vai al governo, o al potere, se taluni Trattati non ti piacciono inizi un lavoro di “ricontrattazione” dei termini mettendoti al tavolo con gli altri contraenti, come si fa in qualsiasi altro contratto. La verità è questa e queste sono le regole. Ovviamente se c’è un grande consenso democratico popolare, diciamo di almeno il 60% della popolazione (in una Repubblica ovviamente), certificata, la tua capacità di contrattazione e ridefinizione o anche “conclusione” del rapporto “contrattuale” è più forte. Ma ci devi, anche saper fare, anche, a livello internazionale con gli altri Stati parte dei Trattati e te li devi lavorare bene per farli venire dalla tua parte, come in qualsiasi altra situazione della nostra vita, (tipo De Gasperi da perdente la guerra è stato comunque uno bravo, un altro era Giolitti, e da furbetto pure Cavour se l’è cavata bene, come vedete ne abbiamo avuti pochi nel mazzo del nostro Paesi) perché si tratta pur sempre di Trattati multilaterali e bisogna pure evitare di urtare più Stati possibile per evitare sicure rappresaglie di ogni genere … Questo oggi non è. E, per favore torniamo con i piedi per terra, almeno per le cose così enormi che prescindono dalle nostre piccole possibilità come Nazione italiana. A chiacchiere certo possiamo disquisire, e a me pure piace, ne sono prova molti miei scritti in questi anni che mi hanno portato a scegliere il percorso politico del M5s, ben sapendo che questa è l’unica opportunità concreta di riaffermazione di una nostra dignitosa autonomia e sovranità, da conquistare con la stimabilità, e rispetto per autorevolezza riconosciuta. Ma tocca fare i conti con l’oste. E soprattutto, intanto, cerchiamo di andare al governo, magari.

ROSATELLUM. L’INGOVERNABILITA’ E’ SERVITA
Paolo De Gregorio
Una cosa utile a tutti gli italiani, di qualunque orientamento politico, sarebbe quella di avere a disposizione una legge elettorale (il fondamento di ogni democrazia) che sia anzitutto costituzionale, comprensibile per tutti, che dia la possibilità di governare al partito che prende più voti.
Visto che la Corte Costituzionale ha ritenuto incostituzionale il premio di maggioranza al partito primo classificato, se non supera il 40%, la strada maestra dovrebbe essere il doppio turno, dove i primi due partiti vanno al ballottaggio dopo 15 giorni e il vincitore governa.
Per far funzionare questo sistema è necessario ABOLIRE la possibilità di fare coalizioni tra partiti e la suprema Corte dovrebbe accorgersi che l’ingovernabilità è generata soprattutto dalle liti che si creano nelle coalizioni stesse, come dimostra tutta la storia della Repubblica, fino alla attualità di questi giorni in cui la cosiddetta “coalizione di centro destra” non fa che litigare e spaccarsi, figuriamoci che succederà quando si tratterà di spartirsi le poltrone.
Questo divieto di coalizzarsi può generare nel tempo un effetto positivo, che è quello di diminuire il numero dei partiti, soprattutto se accompagnato da una soglia di sbarramento verso chi non supera l’8% dei suffragi.
Ma per funzionare questa legge elettorale dovrebbe comprendere le seguenti regole:
-divieto di passare da un partito ad un altro durante la legislatura
-divieto di presentarsi in più collegi (le famose pluricandidature)
-ci si può candidare solo nel collegio di residenza dove si risiede da almeno 2 anni
-divieto di candidarsi ai pregiudicati o con procedimenti giudiziari in corso, come richiesto per essere assunti in qualsiasi ufficio dello Stato
-abolizione del voto segreto, l’elettore deve poter conoscere sempre il voto del proprio rappresentante
-abolizione immunità parlamentare, la magistratura non deve essere ostacolata nel perseguire reati
-dopo 2 legislature scatta l’ineleggibilità.
Buona parte delle porcate a cui abbiamo assistito nella vita politica sarebbero eliminate da queste regole comprensibili da tutti, senza le quali nessuna fiducia nella politica può essere recuperata.

I GIORNALISTI E LA CASTA
Viviana Vivarelli
Molti italiani non hanno ancora capito perché i giornalisti di tutta la carta stampata (con poche eccezioni del Manifesto e in parte di qualcuno di IFQ) e di tutte le televisioni italiane hanno sferrato un attacco diretto, unanime e concentrato, contro il M5S, che accusano di ogni nefandezza, amplificando al massimo una attenzione morbosa e negativa dell’opinione pubblica contro il Movimento.
Molti sono deviati dalla cosiddetta informazione, che più che altro è ‘distrazione di massa’ e ‘disinformazione programmata’, affinché gli utenti si concentrino su cose marginali come gli efferati omicidi di cronaca, il pericolo dei migranti, le liti false o vere tra i capetti dei 60 partitini, le insulse frasette del giorno di questo o quel politichino, i personaggi della high society (su cui c’è tutta una serie di giornaletti distrattivi mirati specialmente alle donne), le vicende del calcio, il festival di San Remo ecc.
Il risultato è che il 60% degli Italiani non vota e anche tra i votanti è larghissima l’ignoranza di quel che accade e intensa la manipolazione sistematica costante, per cui il risultato è un popolo infantilizzato e tenuto in stato permanente di minorità cognitiva.
Qualcuno crede che l’attacco dei media contro il M5S dipenda dal fatto che, se il M5S arrivasse al Governo, eliminerebbe i finanziamenti pubblici ai partiti e ai giornali e gli infiniti benefit di cui queste due categorie godono ed eliminerebbe anche l’ordine dei giornalisti che è un ente inutile (110.000 iscritti, 1 ogni 550 italiani, che hanno pagato 700 euro e pagano altri 100 euro annui più 1000 euro per l’esame da professionista), gestito in modo da non poter fare alcun tipo di sorveglianza su quanto viene pubblicato né di applicare un qualsivoglia codice deontologico.
Il risultato è che gli italiani non hanno protezione alcuna contro una pioggia continua di disinformazione, di manipolazione e di distrazione di massa, che li porta, anche in buona fede, o a disinteressarsi di quanto accade in politica o economia (ignoranza, scetticismo, astensionismo) o ad accendersi visceralmente in campagne guidate, di odio o di attacco, verso questo o quell’obiettivo distrattivo (ieri i furti in villa o l’omicidio di Yara, oggi l’assassinio di Macerata, gli sbarchi dei migranti o le dimissioni di Tavecchio).
Perché tutto questo? Perché la Casta che ci governa e fa di noi il Paesi peggio amministrato d’Europa continui a farlo indisturbata.
Ma per Casta non si deve intendere solo il milione e 100.000 politici che ci succhiano anche l’anima, ma anche tutto il mondo capitalista che gravita attorno a loro e ci domina assieme a loro: i bancari, i grandi imprenditori, i manager delle multinazionali, gli speculatori finanziari…
Di questo mondo ‘del potere’ i giornalisti sono i cani da guardia, gli scherani, gli scagnozzi, i tirapiedi, assunti con la precisa funzione di addormentare l’opinione pubblica e deviarla da qualunque riflessione critica che potrebbe portarli a capire il fondamento della vera realtà italiana, che è tutto fuorché democratica, progressiva e civile.
Il risultato sono questi pseudo giornalisti alla Gruber o alla Mirta Merlin o alla Giannini, che riempiono gli studi televisivi o scrivono sui pessimi giornali italiani.
Del resto, per capire quanto sia asservita e non libera l’informazione italiana, basta sapere chi la gestisce e riempie i consigli di amministrazione dei giornali manipolando o ingannando i cittadini: Fiat, Italcementi, Unicredit, Italmobiliare e Mediobanca, Telecom Italia, Pirelli, Fondiaria, Mediobanca, Generali Assicurazioni, San Paolo… Grande finanza, banche, assicurazioni, telecomunicazioni, cementifici, acciaierie, pneumatici, immobili, moda, elettrodomestici: non manca nessun settore del made in Italy che non manovri la cosiddetta informazione. Tutto il mondo del capitalismo italiano è legato indifferentemente a doppio filo a qualunque Governo, non distingue dx, sx o centro, ma solo la possibilità di aumentare il capitale a scapito dei diritti del lavoro e del benessere nazionale, ottenendo leggi e protezioni che difendano arbitrio e impunità, nascondendo o insabbiando i grandi scandali (vedi Consip o trivelle) e agendo indisturbato e a senso unico.
Di questo mondo capitalista, che in Italia è vincente, visto che la sx gli si è asservita, fanno parte sia i politici che i giornalisti. I politici hanno il compito di difendere la Casta e di farla arricchire con leggi e riforme, derubando il popolo dei suoi beni e dei suoi diritti; i giornalisti hanno il compito di confondere l’opinione pubblica, nascondendo con cura quanto possa mettere in difficoltà la Casta.
A questo conglomerato di interessi intrecciati, neoliberisti, plutocratici e antidemocratici, si oppone, al momento, solo il M5S, unico in Europa. E’ chiaro perché si trovi contro anche le caste europee che fanno parte dello stesso mondo capitalista occidentale, che ha asservito i vari partiti della sx europea riducendoli a barzelletta, dal momento che, come in Italia, si sono messi a servizio del capitale invece di combatterlo (basti vedere come il Macron delle banche abbia ridotto la sx francese).
Chiaro perché i grandi scandali finanziari non arrivino nemmeno alla luce o scompaiano rapidamente dall’informazione pubblica, mentre si amplificano sciocchezze come il congiuntivo di Di Maio o la crisi di Spelacchio o delitti come quelli di Pamela.
Chiaro perché il M5S sia odiato come l’unico nemico con un attacco concentrato da sx, dx e centro, che ormai costituiscono un insieme compatto di interessi senza la minima ideologia che non sia quella del potere e del capitale. Chiaro il perché del Rosatellum che prelude l’outing finale tra finta sx e dx peggiore. Chiaro anche, perché, con la caduta delle vendite dei giornali e dell’audience televisiva, si attacchi la rete con la scusa delle fake news, aumentino gli hacker, si censurino gli interventi nei blog dei giornali, e si incattivisca l’attacco contro il M5S.
Davide contro Golia? Può darsi. Ma l’alternativa è arrendersi senza combattere ed essere distrutti.

PERCHE’ I MEDIA ATTACCANO I 5 STELLE
Viviana Vivarelli
E’ troppo semplicistico e ingenuo dire che la stampa italiana ci attacca perché, in caso di vittoria, elimineremmo i contributi pubblici alla stampa.
Il fatto più grave è che i proprietari dell’informazione italiana sono la stessa casta che il M5S attacca.
Nel consiglio di amministrazione del Corriere siedono John Elkann, presid. di Fiat e di Exor (la holding finanziaria della famiglia Agnelli); Franzo Grande Stevens, avvocato storico di casa Agnelli, ex vicepresid. Fiat e attualmente presid. della Fondazione San Paolo rendersi conto della reale situazione.
Dettaglio sconcertante. Tiscali era l’editore de L’Unità – il quotidiano del principale partito di sx del Paesi, il Pd – che risulta pertanto a un solo grado di separazione da Milano Finanza e Capital (attraverso Uckmar); e a due gradi di separazione (lo stesso Uckmar e Carfagna), dalla Mediolanum di Berlusconi.
Esiste poi un Consiglio di amministrazione dove tutti i gruppi industriali e bancari citati, a eccezione della famiglia De Benedetti, si incontrano, ed è quello di Mediobanca, ai tempi di Enrico Cuccia, il ‘salotto buono’ della grande finanza, quella che dirigeva i destini dell’economia italiana sulla base di un preciso progetto strategico.
Nessuno stupore che l’economia italiana navighi, per la verità a ritmi piuttosto bassi, alla deriva, priva com’è di un timoniere (una volta questo era il ruolo dei politici), in grado di darle una rotta qualsiasi.
Il M5S attacca la Casta. I media italiani sono un organo della Casta.E’ ovvio che i media italiani attaccheranno il M5S che attacca i loro padroni, i quali disinformano i lettori per coartare il loro voto. Esiste quindi la precisa volontà da parte di industria e finanza di controllare le notizie. Prova ne sia l’ostinazione con cui tanti imprenditori e manager italiani (un esempio per tutti – senza scomodare Silvio Berlusconi – è Diego Della Valle, che si è sottoposto ad anni di paziente anticamera pur di essere ammesso al Cda del Corsera), cercano di forzare la porta dei circuiti informativi.
Ovviamente non è prudente che il legame sia sempre diretto, perché una situazione di controllo trasparente potrebbe far nascere qualche lecito dubbio nella mente dei cittadini lettori/elettori sull’attendibilità di quel che apprendono nella lettura dei quotidiani o addirittura potrebbe obbligare i direttori e le redazioni dei grandi giornali a fare i conti con il loro ruolo di utili idioti (ovviamente in buona fede, non ne abbiano a male per la definizione).
Divengono quindi necessari degli ‘intermediari’ che intorbidino le acque nascondendo gli interessi reali, e che nello stesso tempo costituiscano il trait d’union fra quelli che devono apparire come opposti estremismi.
Il profilo tipico di questa figura essenziale è quello del ‘tecnico’: avvocato, consulente, commercialista, revisore, sempre al corrente dei panni sporchi di famiglia (di più famiglie), al contempo confessore e uomo di fiducia, vincolato, più o meno direttamente, al segreto professionale.
Come Berardino Libonati (classe 1934), titolare dello studio legale Jaeger-Libonati e ordinario di diritto commerciale all’Università La Sapienza di Roma, che ha ricoperto la carica di Presidente del Cda del Banco di Sicilia dal 1994 al 1997; dal 1998 al 1999 e stato Presidente di Telecom Italia e di Tim; ha fatto parte del collegio sindacale di Eni dal 1992 al 1995; dal 2003 al 2007 è stato membro del Cda della Nomisma di Romano Prodi; dal 2001 al 2007 è stato consigliere di amministrazione di Mediobanca; è stato Presidente del Cda di Alitalia dal febbraio al luglio 2007, e Presidente del Cda di Banca di Roma dal 2002 al 2007. Attualmente, oltre a far parte dei Cda di Pirelli, Telecom e RCS, è vicePresidente del gruppo Unicredit. Nel suo curriculum vitae pubblicato sul sito di Pirelli, in una nota particolarmente umoristica, si legge che “è in possesso dei requisiti contemplati dal codice di autodisciplina delle società quotate per essere qualificato come indipendente”.
Un altro ‘super tecnico’ è Mario Greco (classe 1957), consigliere del gruppo l’Espresso, di Saras, di Indesit Company, di Fastweb e di Banca Fideuram, laureato con lode in economia all’Università di Roma. Partner fino al 1994 di McKinsey&Company, la più importante società mondiale di consulenza strategica, è stato amministratore delegato e CEO di Ras dal 1998 fino al 2005.
Poi c’è Carlo Secchi (classe 1944), professore ordinario di Politica economica europea all’Università Commerciale Luigi Bocconi (è stato il diciassettesimo rettore della stessa università dal 2000 al 2004), attualmente nel Consiglio di amministrazione di cinque aziende quotate in borsa: Pirelli, Italcementi, Mediaset, Allianz-Ras e Parmalat, nonché di Fondazione Teatro alla Scala, TEM Tangenziali Esterne di Milano, Milano Serravalle, La Centrale Sviluppo del Mediterraneo, Premuda, e futuro consigliere della società che dovrà organizzare l’Expo 2015 a Milano.
Uomini potenti perché – loro sì – informati, ma nello stesso tempo condannati a servire il sistema, indispensabili ma sostituibili, schiavi delle beghe piccole e grandi e dei capricci degli imprenditori di cui sono al soldo, con la loro indubbia statura professionale che basta a stento a ritoccare la facciata.
Quante notizie non vengono date? Non possiamo saperlo, ma siamo ragionevolmente certi che le notizie pubblicate sono quelle che non infastidiscono nessuno. Cronaca nera, pettegolezzi politici e non, pochissimo approfondimento e quasi nessuna inchiesta, notizie dall’estero estremamente limitate, e solo quando non se ne può fare a meno: guerre, tsunami, terremoti. Anche la lotta tutta nostrana fra chi è pro e chi contro Berlusconi, fra il partito dell’odio e quello dell’amore, o la querelle fra Stato confessionale e Stato laico, sono comode cortine di fumo per non parlare di altro: la crisi economica, la responsabilità delle banche nel suo perdurare, la grande impresa che non sa che fare.

POLITICA: DI FRONTE AD UN CIMITERO, COME EZECHIELE
Aldo Antonelli

Sul palco “oscenico” (da osceno) della pubblicità politica elettorale regna chiassosamente indisturbata la “grottesca cantilena di abolizioni”, così come la chiamava il direttore di un grande quotidiano italiano ai primi di gennaio: «via il bollo auto, la legge Fornero, lo spesometro, i vaccini, le tasse universitarie, il Canone Rai, lo Jobs Jct, le 400 leggi che Di Maio ha promesso di abrogare nel suo primo giorno di Governo».
Svuotata di pensiero e incapace di progetti, la politica si è fatta pubblicità befaniera e i politici menestrelli. «Se il voto cambiasse qualcosa, sarebbe illegale!», si leggeva sui muri dei quartieri popolari di San Francisco già nei tempi del sessantotto.
Paul Ginsborg e Sergio Labate, in un interessante libretto edito nel 2016 dalla Einaudi, come eco aggiornata agli anni duemila, scrivevano testualmente: «Le competizioni elettorali democratiche – organizzate con sempre più grandi risorse economiche da parte di pochi e un controllo rigido di media sempre più povero di idee e pluralismo – sono ormai incapaci di farci uscire dalla morsa di ferro di questo sistema». (Passioni e
politica, p.7). Il tutto quasi a significare la inutilità di un rito obsoleto, incapace ormai a supportare ciò per cui, all’inizio del secolo scorso, era stato assunto: la DEMOCRAZIA!
Sia chiaro! Questo giudizio, crudo e tranciante, non riguarda le elezioni così come si vorrebbe che fossero ma l’andazzo volgare nella versione ultima nella quale la politica diventata pubblicità le ha ridotte.
Prendiamo le distanze dall’antipolitica populista fatta di luoghi comuni, di giudizi preconcetti e di plebiscitarismi di massa che sono, anch’essi, tra gli uccisori della democrazia. La situazione di impasse storica in cui ci troviamo è caratterizzata da due fattori di debolezza: uno esterno alla politica e l’altro interno ad essa.
Come fattore esterno dobbiamo denunciare la debolezza e, oserei dire, la “nullità” della politica di fronte al capitale finanziario e al suo vettore, il mercato. A iniziare dalla fine degli anni settanta, assecondato anche dai declami delle destre liberiste quali: “Più Mercato e meno Stato”, “Meno barriere e più mobilità”, “giù le tasse” e via reclamando, la politica è stata derubata della sua autorità e del suo potere, fino a diventare lo zerbino delle multinazionali.
L’effetto più deleterio di questa decapitazione è stato la morte stessa della politica, sostituita dalla “governance”. «In un sistema caratterizzato dalla governance – scrive un mio amico in un suo blog – l’azione politica è ridotta alla gestione, a ciò che nei manuali di management viene chiamato “problem solving”. Cioè alla ricerca di una soluzione immediata a un problema immediato, cosa che esclude alla base qualsiasi riflessione di lungo termine fondata su principi e su una visione politica discussa e condivisa
pubblicamente. In un regime di governance siamo ridotti a piccoli osservatori obbedienti, incatenati a una identica visione del mondo con un’unica prospettiva, quella del liberismo».
Il filosofo canadese Alain Deneault ha scritto di recente un libro dal titolo “Mediocrazia”, là dove si legge che «la governance è in definitiva una forma di gestione neoliberale dello stato, caratterizzata dalla deregolamentazione, dalle privatizzazioni dei servizi pubblici e dall’adattamento delle istituzioni ai bisogni delle imprese. Dalla politica siamo scivolati verso un sistema (quello della governance) che tendiamo a confondere con la democrazia».
A questo processo degenerativo esterno che ha decretato la morte della politica se ne è aggiunto un altro, conseguente ed interno alla politica, quello per cui i partiti hanno smesso di essere fucine di pensiero e di programmazione, con le loro scuole e i loro “corsi di formazione”, per ridursi a semplici agenzie pubblicitarie, in gara tra loro a chi sa vendere di più. Il dibattito politico è ridotto ai minimi termini, a polemica e propaganda, e nel Paesi desertificato si moltiplicano le riffe delle candidature e le fiere degli schieramenti.
Di fronte a tanto squallore, mi torna in mente la scena profetata da Ezechiele: «La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare tutt’intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: “Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere? ”. Io risposi: “Signore Dio, tu lo sai”. Egli mi replicò: “Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete» (Ez. 37,1-5).
Una grande, radiosa scommessa che, per noi credenti, si nutre anche di una difficile speranza, così come per Pascal.

APPOGGIO ESTERNO ALLA MAFIA
Viviana Vivarelli
…ma perché poi si parla di appoggio esterno alla mafia? e si dice pure che la fattispecie è fumosa? quasi a sfumare il delitto stesso?….Quando Erika ammazzava il fratellino, Omar, che glielo teneva fermo, cosa faceva? Un favoreggiamento esterno all’assassinio? Ma se era da considerare complice e dunque assassino pure lui, Dell’Utri è da considerare mafioso a tutti gli effetti, come Cuffaro perseguito per favoreggiamento o Andreotti che sapeva delle future stragi mafiose ma restava indifferente e non sporgeva alcuna denuncia alle autorità giudiziarie, lasciando che i morti o i reati si aggiungessero ad altri morti e reati. Dunque costoro sono da considerarsi mafiosi a tutti gli effetti, per quanto basterebbe anche il solo sospetto di un reato tanto grave per metterli fuori da ogni contesto civile. E invece dobbiamo tollerare la loro presenza in Parlamento? E dobbiamo accettare che questi signori dettino leggi e condizioni? Dobbiamo accettare che Parlamento e Governo siano a servizio della mafia?
E perché Berlusconi, che era il percettore finale, attraverso Dell’Utri, del patto mafioso che lo legava a Cosa Nostra, garantendo a Riina 250 milioni ogni sei mesi e leggi pro mafia e a se stesso i voti siciliani e la protezione mafiosa, non deve essere punito per il patto infame e messo al 41 bis, come consocio di mafia a tutti gli effetti, e deve autocandidarsi al Governo del Paesi, continuare a godere dei suoi profitti illeciti, ottenere addirittura la compagnia degli eletti, Macron, la Merkel…, per la paura che costoro hanno delle rivolte popolari, della democrazia diretta, che scalzerebbe per sempre il loro iniquo potere di magnati al servizio del capitale?

Ce ne vuole di faccia…

http://masadaweb.org

MASADA n° 1919 28.4.2018 VANE CONSULTAZIONI

$
0
0

MASADA n° 1919 28.4.2018 VANE CONSULTAZIONI
Blog di Viviana Vivarelli

A un mese e mezzo dal voto – Protervia – A che servono queste consultazioni – Tutti contro i 5stelle – La Lega si è venduta a Berlusconi – Il metodo 5stelle non è per tutti – Ondata di troll sui social – L’atto rivoluzionario dell’Appendino – 25 aprile di sangue – La truffa dei derivati – La legge contro i concessionari di televisioni – Resistenza alla Monsanto -Sentenza storica: il patto Stato-Mafia ci fu – La mente che cancella – Il tatto è eleganza

Troppi di noi non vivono i loro sogni perché stanno vivendo le loro paure.
(Anonimo)
.
Il nemico è la paura. Si pensa che sia l’odio, ma è la paura.
(Mahatma Gandhi)
.
Sulle consultazioni vorrei avere lo stesso ottimismo dell’estetista di mia suocera.
Rostokkio
.
Se avessero combattuto la mafia come combattono il M5S, oggi in Italia la mafia non esisterebbe più.
Roberto Bianchini
.
Il Presidente Mattarella ha avuto un’idea geniale l’altra sera:
ha convocato per la consultazione la casalinga di Voghera.
Vittorio Scuderi
.
Non penso più che Mattarella sia pacato e impassibile, credo si stia fingendo morto.
Guli1979
.
Kenya, morto l’ultimo esemplare maschio al mondo di rinoceronte bianco. Purtroppo sono molte le specie animali sull’orlo dell’estinzione. Tra queste l’orso marsicano, il lupo rosso, il pangolino cinese, il leopardo dell’Amur, il Partito democratico italiano.
guidino genovesi
.
Berlusconi: “E’ ridicolo accostarmi alla mafia”. Perché, cos’altro hai combinato?
antonio carano
.
Realizzata dal MIT l’intelligenza artificiale che ascolta proprio come noi: capisce a malapena la metà di quello che diciamo, ma si fa subito un giudizio strampalato e arbitrario.
BRADYPUSS
.

Ha persino detto: “Se il M5S si allea col Pd non lo voto più”

Quello di Di Maio è stato un eroico tentativo che è servito a mostrare, in tutta la loro vergogna, la dissolutezza di Berlusconi, Renzi e Salvini. Era un atto dovuto. Il compito successivo sarà vedere se esistono, in tutto un Parlamento di 900 persone, almeno 90 parlamentari seri ed onesti capaci di votare col M5S un nuovo sistema elettorale, finalmente, dopo tre leggi elettorali indecenti e incostituzionali, un sistema che garantisca rappresentanza e governabilità. Purtroppo una nuova legge elettorale dovrebbero farla proprio gli stessi che hanno congegnato, uniti contro di noi, lo schifo assoluto del Rosatellum. Dovremmo trovare 90 voti seri in Parlamento, ma non la vedo facile. Il marcio ormai è dilagato a tal punto che dispero che si possa ancora salvare qualcosa.

Il Giornale: “Centrodestra, il patto tiene”…. Salvini per le palle.
antonio carano
.
Ormai è chiaro, nessun partito è disposto a governare con il Mov5Stelle perché nessun partito è interessato a combattere la corruzione, l’evasione, il conflitto d’interesse e la collusione politica-mafia.
Tarquinio il superbo

IL M5S HA GIA’ VERSATO TROPPO SANGUE
Giovanni Scarabella

Caro Luigi, Salvini è legato mani e piedi a un condannato e plurindagato. Il consigliere economico di Salvini tale Armando Siri (quello della flat tax) ha patteggiato una pena per bancarotta fraudolenta e Salvini l’ha pure fatto eleggere senatore. (senza contare la candidatura di un delinquente come Bossi tuttora sotto processo per furto al suo stesso partito che Berlusconi ha voluto di nuovo senatore)
Salvini è tutta chiacchiere ma al dunque ci prende pure in giro. Il PD è un partito alla deriva squassato al suo interno tra il bomba Renzi e i vari Franceschini, Orlando ecc ecc. Dammi retta, dopo il 3 maggio comincia a menare le mani. Prepara la guerra e spara su cdx e PD senza pietà. Non meritano niente.

LA LEGA SI E’ VENDUTA A BERLUSCONI
Viviana Vivarelli
La Lega cominciò urlando sulle piazze che Berlusconi era un mafioso e un delinquente, poi Bossi fece un clamoroso voltafaccia e vendette il partito a Berlusconi. Oggi la situazione non è molto cambiata. Berlusconi per la Lega di soldi ne ha tirati fuori tanti e probabilmente lo fa ancora, per cui Salvini è sul suo libro paga. Nel 2001 ci fu un contratto con cui Bossi vendette il marchio della Lega a Berlusconi davanti a un notaio. Forse oggi quel contratto non vale più perché Salvini ha cambiato il marchio allargandosi al territorio nazionale e mettendo il suo nome ma è facile pensare che ci sia a un nuovo atto di soggezione con cui la Lega, da sempre piena di debiti e pendenze penali, gli ha venduto l’anima e le scelte politiche.
Nei fatti i capi della Lega hanno fallito in tutto quello che hanno fatto perché hanno goduto di una pioggia di soldi pubblici (solo il partito ha avuto dallo Stato 180 milioni, senza contare la radio per cui fu fatta una legge apposta per la Lega e per Radio Maria) ma tutti questi soldi i capi leghisti se li sono sputtanati, rubandoli ai loro elettori e spendendoli per i cavoli propri, mentre facevano fallire una banca, una radio, un giornale, maturavano una pendenza legale di 48 milioni allo Stato e restavano con soli 2 milioni in cassa.
Ma perché credete che Salvini non abbia sporto denunzia contro il cassiere Belsito? Probabilmente perché di quei soldi rubati ha beneficiato anche lui. E perché credete che Berlusconi abbia imposto la candidatura del pluricondannato Bossi? Chiedetevi anche con quale intelligenza e onestà tanti leghisti l’hanno pure votato.
Poi c’è il fatto che Salvini è interessato al Rosatellum perché con quello 9 partiti messi insieme, come in Molise, riescono a vincere un partito solo. E non mi dite che a livello regionale il sistema elettorale è diverso perché, nei fatti, anche nelle Regioni vince l’accozzaglia, e quindi?
In Molise 9 partiti con 120 candidati vincono il 35% del M5S che è primo partito. Il che vuol dire che il Rosatellum si applica anche qui.
Insomma, come ci muoviamo, sbattiamo contro l’illegalità. Il Pd è bruciato e ha distrutto illegalmente l’Italia. Berlusconi è un pregiudicato ancora sotto processo. Salvini è complice di Berlusconi, il che non fa di lui un onesto. Con tutto rispetto per Travaglio che ha preso una cantonata, ma con chi cavolo dovremmo allearci? L’unica cosa possibile è scovare tra 900 membri del Parlamento 90 onesti che siamo disposto a votare con noi un nuovo sistema elettorale che sia meno antidemocratico e meno incostituzionale del Rosatellum e tornare a votare.

PROTERVIA
Viviana Vivarelli
C’é una parola che si attaglia a questa gentaglia che tiene in sospensione il Paese, fregandosene delle sofferenze e dei bisogni di tutti, come se questo non fosse il loro Paese ma una terra da nessuno da svendere o saccheggiare, ed è la parola “PROTERVIA”.
E’ una parola tutta italiana che non ha sinonimi né è traducibile in una lingua straniera.
Indica l’altezzosità prepotente della canaglia che ci comanda, la sua superbia, boria, sfrontatezza e insolenza.
Riporta ad una cattiveria profonda, incarnata, arrogante, non emendabile, la sfacciataggine spudorata di chi è attaccato al male che fa e si crede, in virtù di quello, di poter schiacciare gli altri.
A questa protervia si devono tutte le leggi e riforme di Berlusconi di Monti, di Renzi, che hanno sempre più affossato il Paese togliendo ai cittadini valori, tutele, futuro.
A questa protervia si deve il patto infame del Rosatellum che, pur di non far vincere il M5S, ha creato artificiosamente un sistema elettorale talmente fallace che prevedeva due sole possibilità: o l’inciucio infame di Berlusconi con Renzi, o nessun Governo possibile.
A quella protervia si attaccano quei renzioti stile Martina che hanno la faccia di dire: “Avete vinto? E allora fatelo, un governo! O non siete capaci?”, sapendo benissimo che con la loro legge non solo non avrebbe possibilità di Governo un M5S in Italia, ma nessun partito in nessuno Stato europeo, dove, come in Italia nessuno avrà mai il 50%, il che è come a dire a uno a cui hai tagliato le gambe: “Vuoi camminare! E allora cammina! O non ne sei capace?”
E dunque con questo schifo di legge che cosa sono stati capaci loro che se la sono fatta su misura? E che ora con quella nemmeno l’opposizione sanno fare!!
E intanto i poveri sono sempre più poveri, i giovani sono sempre più abbandonati, i vecchi sono sempre più abbandonati, i lavoratori sono sempre più disperati.
E’ questo che volevano ottenere? E’ di questo bel risultato che Rosato si andava a vantare in televisione con la sua bella faccia da pirla??

Appoggiare sempre le banche, la grande finanza, le multinazionali e il neoliberismo non farà che aumentare la povertà in Europa e non farà che aumentare la disuguaglianza tra ricchi e poveri, lo scempio dei diritti del popoli e la possibilità di costruire un futuro dignitoso per tutti.
Renzi non ha fatto che stare dalla parte dei capitalisti. E prima di lui Letta. E prima di lui Bersani.
Il fiscal compact messo in Costituzione, l’abolizione dell’articolo 18, la distruzione dei diritti dei lavoratori e dello stato sociale, il jobs act, la legge Fornero, la buona scuola, i vaucher e l’aumento del precariato.. tutto quello che il Pd ha fatto è stato a favore del potere del capitale e contro le speranze del proletariato.
Non può esistere OGM più contro natura di un qualsiasi accordo dei 5S coi renzioti.
I renzioti ci fanno vomitare.
Noi facciamo vomitare loro.
I renzioti hanno solo due alternative: o cambiano e licenziano definitivamente Renzi e tutto quello che ha fatto, cioè rinnegano se stessi e tutto quello che hanno votato.
O crepano assieme a Renzi e a tutto il Pd perché sono irriformabili.
Io credo alla seconda che ho detto.
Francamente è assurdo che il M5S possa fare qualcosa assieme a forze politiche che si sono accordate tutte con quello schifo del Rosatellum per fare una grande ammucchiata proprio CONTRO il M5S. Sarebbe paradossale come la speranza delle pecore di fare qualcosa di buono coi lupi.

A CHE SERVONO QUESTE CONSULTAZIONI?
IVO SERENTHA’
Queste consultazioni servono unicamente per dire ci hanno provato, altrimenti accuserebbero il movimento di non averle provate tutte prima di tornare alle urne, ma nuove elezioni non serviranno a nulla se rimarrà lo schifellum.rosatellum, e non vedo come si potrà avere una nuova legge elettorale degna di questo nome, con delle forze politiche così diverse (e dopo che TUTTE meno il M5S hanno fortemente voluto proprio il Rosatellum che non dà il Governo a nessuno, col solo scopo di fare un inciucio Berlusconi-Renzi, che non è riuscito per calo dei voti di entrambi).
Magari non sarà la fine del mondo se rimarremo per molto tempo senza governo, tanto, se qualcuno non lo sapesse, chi muove i fili sono Germania e Francia, insieme alle banche. La sovranità nazionale è un concetto ormai terminato da parecchio tempo.

ARSENIO 75
Una cosa però è sicura, comunque vada, qualsiasi cosa facciano, è sempre colpa dei 5S.
Prima delle elezioni dicevano che: i 5S vogliono stare all’opposizione perché è più facile non prendersi responsabilità di governo.
Dopo le elezioni: Perché i 5S vogliono governare a tutti i costi per le poltrone.
Prima delle elezioni dicevano che: Di Maio ha detto e stra detto che nel caso non avessero avuto i numeri per governare avrebbe chiesto alle forze politiche in Parlamento un contratto di governo su punti tematici: era ridicolo.
Dopo le elezioni Di Maio lo fa chiedendo giustamente, prima alla forza che aveva riscosso più successo elettorale e cioè la Lega, negando ovviamente Berlusconi, al quale hanno impedito di nominare un presidente del Senato condannato per il semplice motivo che, come il di cui sopra Berlusconi, era condannato (cosa che non lega molto con i principi 5S e a dir la verità con nessun altro principio sano che non sia mafioso) e dopo il rifiuto di Salvini di mollare il condannato, si rivolgono al PD (comunque sempre sotto indicazioni del PdR che ovviamente svolge il suo lavoro istituzionale per quanto questo possa sembrare strano ai molti): Di Maio non sa cosa vuole, è “oscillante”, ma come? lo chiedi alla Lega? Ma come lo chiedi al PD? Non immagino cosa si sarebbe detto se si fosse tirato fuori da qualsiasi trattativa. Anzi lo immagino, per esperienza.
Non è l’andare avanti senza un governo che ci farebbe fare la figura dei fessi (quella ormai l’abbiamo fatta ed irrimediabilmente con i governi Berlusconi e Renzi) la Germania è rimasta 6 mesi senza governo, la differenza sta nel fatto che chiunque sa che, male che vada, la Germania poi un governo serio lo fa davvero.
Tanto bello quanto difficile ed incomprensibile questo Paese 🙂

QUALCUNO MI SPIEGHI PERCHE’ BERLUSCONI, A DIFFERENZA DI CIO’ CHE ACCADE PER QUALUNQUE ALTRO REO, VEDE PROCESSATI E PUNITI, PER REATI DI MAFIA, SOVVERSIONE CONTRO LO STATO E STRAGE, I SUOI EMISSARI MA LUI RESTA INDENNE IN QUANTO UTILIZZATORE FINALE E GLI SI PERMETTE PURE DI BLOCCARE IL PAESE E COARTARE LA DEMOCRAZIA !!!!! E CI SONO ANCHE 4 MILIONI E MEZZI DI ELETTORI DELINQUENTI COME LUI CHE LO VOTANO ANCHE!!! E ALTRI PARTITI CHE SONO SOGGETTI A LUI E UBBIDISCONO I SUOI ORDINI SENZA FIATARE!!!

L’ATTO RIVOLUZIONARIO DELL’APPENDINO
IFQ Eugenia Romanelli
Anagrafe Torino, Chiara Appendino ha catapultato l’Italia nel futuro. Avendo tutti contro
Chiara Appendino è un’eroina dei nostri tempi.
Nonostante governi una città, Torino, in un Paese, l’Italia, che in larga parte si dichiara contrario a estendere i diritti di cui godono i bambini nati in famiglie eterogenitoriali (“normali”) a quelli nati in famiglie omogenitoriali, nonostante sia stata stralciata quella parte della Legge Cirinnà che regolamentava la filiazione nelle unioni civili tra due persone dello stesso sesso (stepchild adoption), nonostante in Italia sia vietata la gestazione per altri (gpa) e la procreazione medicalmente assistita (pma) per le coppie omosessuali, la sindaca ha iscritto all’Anagrafe l’atto di nascita di un bimbo nato all’ospedale Sant’Anna di Torino, indicando nel registro di stato civile che non solo ha due mamme ma che è stato concepito grazie alle tecniche di fecondazione eterologa in Danimarca.
Il gesto è di rilevanza epocale e di portata storica perché implica che l’Italia, con le sue leggi, è capace di ammettere che una coppia omosessuale possa concepire e mettere al mondo un figlio e assume questo come un atto conforme alla nostra legge nazionale(per i soliti haters qui sotto, “concepire” ha lo stesso significato che “progettare”, viene dal latino e significa “prendere con sé”: l’80% delle coppie che ricorre sia alla pma che alla gpa è eterosessuale; le coppie posso essere sterili per tanti motivi, non solamente perché omosessuali).
Altre questioni erano state aperte sulla trascrizioni di atti di nascita, ma il Comune di Torino fa un passo avanti di grande impatto politico, perché qui non si tratta di ammettere un atto già formato all’estero, ma di formare un atto di nascita con due mamme o due papà.
Fino a oggi, gli unici bambini figli di coppia omosessuale con due genitori entrambi dotati di patria potestà erano quei pochi (meno di venti) le cui famiglie si sono battute e hanno vinto la causa contro lo Stato nei tribunali, grazie a un pugno di grandi sentenze apripista della coraggiosa giudice Melita Cavallo. Da oggi, invece, i bambini nati dalle “famiglie arcobaleno” possono godere di una tutela piena già secondo le leggi vigenti. Stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione culturale, al solito in ritardo rispetto a tantissimi paesi nel mondo (in coda perfino al Sudafrica), ma pazienza: infatti, la Appendino supera del tutto perfino la stepchild adoption, che di fatto, anche se dovesse prima o poi essere votata anche in Italia, lascerebbe questi bambini privi di un genitore per anni, poiché dipende da una successiva scelta dei genitori, che deve essere sottoposta a un nuovo vaglio dei tribunali e che secondo alcune interpretazioni non dà neppure effetti pieni.
Le parole di questa donna coraggiosa e giusta sono chiarissime: “È ferma la volontà di dare pieno riconoscimento alle famiglie di mamme e di papà con le loro bambine e i loro bambini e da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente: procederemo anche forzando la mano, con l’auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente”.
La consapevolezza di questa rivoluzione c’è, come pure l’assunzione della nostra Costituzione come faro e guida in ogni scelta politica (Articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”), ma anche il dovere di rispondere all’ennesimo richiamo di Strasburgo e dell’Onu in materia di diritti Lgbt. Un senso di responsabilità politica davvero eccellente, una lucidità degna di attenzione in un momento in cui l’Italia manca del tutto di visioni che la aiutino a evolvere e rinascere dalle rovine nelle quali si è lasciata cadere.
Vorrei sottolineare infatti che, se è vero che un sindaco, quando agisce come ufficiale di stato civile, ha l’obbligo di farlo in conformità alla legge vigente, è anche vero che a volte i gesti di rottura vanno a stimolare la sensibilità dei legislatori e a farli sul fatto che non tutte le regole giuridiche sono ancora adeguate alla nostra società e alla nostra contemporaneità, tanto che a volte rischiano addirittura di ledere diritti fondamentali. Fu coraggioso nello stesso modo, 20 anni fa, il sindaco che celebrò in Francia il primo matrimonio tra due uomini.
Non solo. D’accordo con il giudice Marco Gattuso, faccio notare che la legge italiana di fatto già consente alle coppie dello stesso sesso di formare una famiglia legalmente riconosciuta, anche perché altrimenti non avrebbero vinto nei Tribunali tutte le famiglie arcobaleno che vi si sono appellate. Infatti, le unioni civili oggi significano che l’ordinamento accoglie una concezione plurale della famiglia, come riconosciuto pressoché unanimemente dalla dottrina e dalla giurisprudenza. Se è vero che è stata stralciata la stepchild adoption e che è vietata la pma e la gpa, è anche vero che la legge non vieta affatto alle coppie dello stesso sesso di avere bambini in ogni altro modo possibile, compreso il ricorso a pma e gpa all’estero (nel 2014 la Consulta ha chiarito l’incostituzionalità del divieto). Come dice Gattuso, l’applicazione della regola dell’art. 8 della legge 40 anche ai bambini arcobaleno è il frutto di una precisa evoluzione del sistema, avvenuta in passato soprattutto grazie alla nostra giurisprudenza e a quella della corte europea dei diritti umani, ed oggi sancita dalla legge Cirinnà.
Dunque, la Appendino non avrà bisogno di forzare la mano, perché è perfettamente in linea con la nostra legge nazionale, con la nostra Costituzione, e con i trattati internazionali che ci impongono di non discriminare le coppie sulla base dell’orientamento sessuale.

LA TRUFFA DEI DERIVATI
La crisi fa poveri troppi, ma fa sempre ricchissimo qualcuno.
Davvero perversa la disinformazione dei media! Siamo sull’orlo di un tracollo dell’occidente ma nessuno dei nostri mezzi di informazione dice una parola sui derivati.
Es. di derivato: mi impegno a comprare fra 3 mesi un tot di caffè a un certo prezzo, poi mi impegno a venderlo a Caio a un prezzo leggermente superiore. Se tra 3 mesi il prezzo del caffè sale, ci guadagno, se scende ci perdo. I derivanti sono queste scommesse. Sono azzardi.
I Ministri delle Finanze italiani hanno scommesso coi nostri soldi che il prezzo del petrolio aumentava ma è diminuito, per cui hanno perso miliardi ‘nostri’. Ma perché la legge permette a questi imbecilli di fare scommesse con i nostri soldi? E perché nessun giornale o tg parla di questo scandalo orrendo?
Il Ministro delle Finanze (Tremonti ieri come Padoan oggi) ha fatto perdere miliardi all’Italia investendo soldi pubblici in derivati. Lo stesso hanno fatto gli enti lcoali giocando all’azzardo, tanto i soldi erano i nostri. Si sono divertiti scommettendo coi soldi degli altri. E sono stati così furbi da giocare all’azzardo su ipotesi sbagliate per cui hanno perso. Ovviamente non hanno perso loro, abbiamo perso noi!
Se nel 2017 i derivati sono costati all’Italia altri 5,4 miliardi, in aggiunta ai 35 che abbiamo dovuto sborsare per i 10 anni precedenti, a chi si deve riconoscere il merito?
Per nostra disgrazia anche gli enti locali, che ricevono una buona quota delle nostre tasse, hanno giocato sui derivati. Le speculazioni sono andate male e lo Stato, cioè noi, ha dovuto ripagare i conto in rosso.
Poi ci vengono a dire che siamo NOI che siamo vissuti sopra le nostre possibilità?! E ci vengono a raccontare le balle prodiane che l’Ue e la Bce sono state create per l’unione dei popoli, per il progresso dell’Europa, per un futuro migliore?!
E ci vogliono convincere da uscire dall’Euro sarebbe una disgrazia??
E’ chiaro che questo stato di cose non può continuare.
E’ chiaro anche che gli interessi che stanno dietro a questa truffa gigantesca che si sta divorando l’Occidente sono pronti a tutto: comprare capi di Stato come Renzi, Napolitano, Rajoj o Samaras, truffare i popoli, imporre l’austerità, sostenere personaggi come Draghi, colludere con la Merkel, fare guerre…. Il giro di capitali che sta dietro a questi giochi sporchi è enorme. E l’unico pericolo può venir loro dalla democrazia.
Chi ha autorizzato i nostri governi a giocare al casinò dei derivati coi soldi nostri? E perché nessuno ne parla? Da Repubblica e Financial Times sappiamo che il Tesoro italiano è esposto per 160 miliardi di euro per operazioni sui derivati. Gli ultimi governi ne hanno rinegoziati nel corso degli anni per più di 50 miliardi, con una perdita potenziale, non ancora giunta a scadenza, di 12 miliardi. Per questo sono tutti d’accordo anche internazionalmente di distruggere il M5S. Perché in questo porcaio è l’unico che voglia salvare la democrazia.
Naturalmente Padoan smentisce ma è FALSO! Solo alcuni anni fa, su un’altra partita di derivati del Tesoro c’era stata una perdita di 3 miliardi, saldata da Monti. Per cui sui 160 miliardi di derivati attuali le perdite che saranno caricate sul bilancio dello Stato saranno di parecchie decine di miliardi. Ma il cittadino ignorante non lo sa e questi mostri continua a votarli!!

IL METODO M5S NON E’ PER TUTTI
Bruno p.Napoli
Bisogna essere per forza fuori dagli schemi della partitocrazia per realizzare il programma del M5S perché tutti sanno benissimo che i soldi per attuarli ci saranno solo se si rompono quegli accordi di clientelismo tra la politica e le lobbies.
E’ semplicistico illustrare i punti di accodo programmatici tra i partiti:sicurezza, aiuto alle famiglie, sostegno alla disoccupazione e riforma del lavoro, pensioni, istruzione, sburocratizzazione per le imprese.Chi non li auspica se non quella parte di elettorato che soffre del divario sociale ed economico crescente e delle carenze da parte dello stato di colmare tali distanze?
Qui non si parla di comunismo ma di un minimo di intelligenza e giustizia sociale perché non si può far finta di niente di fronte ad una parte della popolazione che è rimasta completamente isolata o chi si avvia verso la povertà solo perché si destinano le risorse europee, nazionali e regionali verso progetti scellerati ed inutili che arricchiscono una fetta esigua di soggetti a discapito di intere comunità.
Ne si può tollerare un divario salariale e pensionistico che carica gli oneri solo sulle generazioni future nel tentativo scellerato di voler mantenere quelle precedenti secondo tenori di vita non più sostenibili.
E vogliamo parlare di quegli stipendi immeritati che continuano a crescere rispetto alla svalutazione salariale attuata a discapito dei giovani costretti a realizzarsi al di fuori del territorio nazionale?
Signori dei partiti, c’è poco da fare l’Italia con l’ultimo voto ha lanciato un grido di aiuto ma sembra che tutti facciano finta di niente crogiolandosi dietro ad un miserabile pil e ad uno spread silenziato da eccesso di liquidità.
Bisogna essere ciechi per non vedere che l’Italia si sta impoverendo al ritmo del suo debito pubblico e sinceramente fare un governo con chi non vuole cambiare modo di vedere non farebbe altro che acuire le emergenze che nonostante tutto continuano a fiaccare la popolazione.

UN GIORNO, UNA LEGGE
Marco Travaglio

Le due Coree fanno la pace, i 5Stelle e il Pd vedremo. Intanto leggete bene questa frase: “È arrivato il momento di mettere mano al conflitto d’interessi e di dire che un politico non può essere proprietario di mezzi di informazione”. Venticinque anni fa, quando B. entrò in politica, la dicevano e la condividevano tutti. La sx, il centro e la dx. Infatti persino B., durante il suo primo governo, prometteva un giorno sì e l’altro pure di vendere le sue televisioni o almeno di affidarle a un blind trust (un fondo cieco) che le gestisse a sua insaputa. E, quando evocava il blind trust, Montanelli lo ribattezzava subito “blind truff” perché il fondo magari è cieco, ma il padrone e i dipendenti ci vedono benissimo.
Ora invece quella frase la pronuncia, nel glaciale silenzio generale, Luigi Di Maio. E si becca le reprimende financo da Repubblica e Messaggero. Oltreché, si capisce, gli anatemi di B. (“esproprio proletario anni 50”) e di tutti i giornali e le tv Mediaset che, mentre tentano di negarlo, confermano in stereo il mostruoso conflitto d’interessi. Sallusti, che non capisce più nemmeno l’italiano, scrive che il capo dei 5Stelle vorrebbe “mettere le mani su Mediaset, la Rai e il Giornale” con “avvertimenti mafiosi”. E si domanda dov’è lo scandalo se il suo house organ e i suoi “giornalisti liberi” (uahahahahah) “stanno dall’altra parte della barricata” e quindi linciano Salvini appena osa dissentire dal padrone.
In questi casi non si sa mai chi non capisce e chi fa finta. Chi ci è e chi ci fa. La risposta è ovvia, elementare, banale e infatti è legge in tutte le democrazie del mondo (esclusa dunque l’Italia): chi fa politica non può possedere mezzi di informazione o di comunicazione, tantomeno se trasmettono su frequenze tv o radio in concessione dallo Stato. E il bello è che questo divieto è espressamente stabilito anche da noi, dall’articolo 10 comma 1 della legge n. 361 del 1957: non sono eleggibili “coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti… oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica”.
Fino al 1994 non si pose alcun caso e la legge restò inapplicata. Poi arrivò B., all’epoca titolare di tre tv in chiaro (Canale5, Rete4, Italia1) e azionista di due pay-tv (Tele+1 e Tele+2). La giunta per le elezioni, a maggioranza berlusconiana, avrebbe dovuto sbatterlo fuori dalla Camera appena eletto, invece ricorse a un cavillo da azzeccagarbugli e dichiarò ineleggibile Fedele Confalonieri, presidente della Fininvest, che naturalmente non era mai stato eletto né candidato.
Nel 1996 però le vinse l’Ulivo e un gruppo di intellettuali (Cimiotta, Galante Garrone, Sylos Labini, Camilleri, Flores d’Arcais, Fo, Rame, Hack, Spinelli) si appellarono al centrosx perché facesse rispettare la legge all’unico che l’aveva violata in 40 anni. Ma non ci fu verso. Anche il csx preferì calpestarla con quel ridicolo escamotage e inciuciare, in cambio di generose ospitate sulle reti Mediaset e di lauti favori editoriali dalla Mondadori (scippate nel ’90 da B. a De Benedetti con la famosa sentenza comprata) e chissà cos’altro. Pazienza se insigni giuristi come il presidente emerito della Consulta Ettore Gallo spiegava: “Ciò che conta è la concreta effettiva presenza dell’interesse privato e personale nei rapporti con lo Stato”, non gli incarichi ricoperti o meno in un gruppo televisivo. E tutto questo, intendiamoci, non c’entrava ancora nulla con il conflitto d’interessi, che è molto più vasto dell’ineleggibilità per i concessionari dello Stato: una legge seria sul conflitto d’interessi dovrebbe impedire l’elezione del titolare di qualunque attività privata in contrasto con il bene comune, onde evitare che l’eletto si ritrovi mai dinanzi all’imbarazzante scelta fra i suoi interessi e quelli della collettività.
Proprio quel che è accaduto per 25 anni: prima con il governo B. che varava il decreto salva-Rete 4 e la legge Gasparri per neutralizzare due sentenze della Consulta che correggevano con un limite antitrust la vergogna della legge Mammì (Mediaset doveva scendere da tre reti a due in chiaro e la terza spedirla sul satellite). E, per prenderci pure in giro, ogni tanto usciva dal Consiglio dei ministri mentre i suoi complici, dentro, eseguivano i suoi ordini. Del resto, per la legge-burla sul conflitto d’interessi, firmata nel 2002 da quello zuzzurellone di Franco Frattini, era tutto regolare: il “mero proprietario” non è mai in conflitto d’interessi. Il mero usciere, invece, eccome.
Nel 2015 Renzi&Boschi promisero solennemente di modificare la Frattini per punire severamente i conflitti d’interessi. Poi preferirono evitare, altrimenti la Boschi ci sarebbe cascata dentro con tutti e due i piedi, con le sue processioni tra Bankitalia, Unicredit e Consob per raccomandare l’Etruria vicepresieduta dal babbino suo. Intanto il Giglio Magico beneficiava dei conflitti d’interessi propri e altrui. Sempre omaggiato dalle reti Mediaset, che appoggiavano il Sì al referendum costituzionale anche quando il padrone B. si era convertito al No. Averne, di Renzi, a Palazzo Chigi, specie con i barbari alle porte. Ora che i barbari hanno vinto e hanno rotto le uova nel paniere renzusconiano, iniziano addirittura le epurazioni dei volti più noti del Biscione, sol perché sospettati di aver tirato la volata ai “populisti”: via Belpietro, Del Debbio e Giordano. Resiste Sallusti, che per salvare il posto deve fare ogni giorno lo slalom con la lingua per seguire le piroette e i tripli salti mortali carpiati del padrone: una vita d’inferno. Se anche il governo M5S-Pd durasse un solo giorno per fare la legge sul conflitto d’interessi, sarebbe già meglio di quelli dell’ultimo ventennio.

In pratica il PD ha solo 4 possibilità:
– Allearsi con il cdx e sparire alle prossime elezioni
– Allearsi con il M5S e sparire alle prossime elezioni
– Fare opposizione e sparire alle prossime elezioni
– Tornare al voto e sparire alle prossime elezioni.

TROLL
Continua il sequel di troll che accusano il M5S di aver cambiato il programma. E’ il mantra di questi giorni, la solita velina ordinata dall’alto dagli opinion maker soprattutto renziani, con i soliti troll che si fingono, come sempre fanno da dieci anni, elettori delusi del Movimento e che dicono di non votarlo più. Ma chi se ne frega? Oltretutto quando si allargano a spiegare i motivi del loro cambio di voto, tirano fuori delle idiozie tali che nemmeno un bambino di tre anni li crederebbe. Ormai a queste ‘scemeggiate’ ci siamo abituati e non si facciamo nemmeno più caso. Anzi ci meraviglia la pochezza di questi costruttori di opinioni false che non hanno ancora capito che sono delle merde che non convincono più nessuno. Perdono voti, fanno la figura dei troll deficienti, perdono le elezioni, perdono i governi, ma persistono nelle loro strategie sbagliate con la testardaggini degli idioti o degli irrecuperabili. E i media con loro.
I programmi dei partiti evolvono, non sono le tavole della legge, non sono formati da dogmi sacrali, ma risentono del giudizio degli elettori e degli eventi del tempo ed è dunque giusto che anche il programma del M5S in dieci anni si sia un po’ modificato, ci mancherebbe altro! La cosa fondamentale è che gli elettori hanno votato il programma finale, come era stato cambiato dai vari sondaggi sul web, mentre gli altri partiti, a cominciare da Prodi, hanno sempre scritto programmi fasulli di pura facciata (si pensi a B che da 23 anni ha sempre lo stesso programma e non lo ha attuato mai) o che facevano credere una cosa mentre facevano il suo contrario, tant’è che la caratteristica esiziale dei partiti italiani non è più da un’eternità quella di presentare programmi ma dovrebbe essere quella di rivelare interessi.
Noi abbiamo già un programma perfetto e indeclinabile, ed è quello enunciato dai primi articoli della Costituzione italiana.
Peccato che in 70 anni non sia stato realizzato mai.

DEMENZIAL MANTRA
Il 1° mantra che i troll ripetono in questi giorni è che il M5S ha cambiato programma. Non è vero. La devono piantare con questa stronzata e pensino piuttosto i loro partiti a misurare la distanza abissale che c’è sempre stata tra i loro programmi elettorali e quello che hanno fatto poi
Il 2°tormentone,che ormai ha stufato,è che,se non si fa un governo,la colpa è di Di Maio che,per arrivismo personale,mette a repentaglio un intero Paese e che dovrebbe con senso di responsabilità ritirarsi e cedere il suo posto a un altro
Poiché questo mantra del cavolo lo leggo continuamente sui social e lo sento ripetere a manetta in televisione(vedi anche oggi su L’aria che tira)noto 2 cose:che il tormentone idiota che reclama il ritiro di Di Maio come unico intoppo (tra l’altro egoistico e privo di amore nazionale) viene da quella bella fonte dei piddini che lo ripetono a chiodo fisso,quando il loro premier, quello che ha fatto perdere 5 milioni al partito, quello che li ha portati prima alla tranvata del referendum e poi a questa secca sconfitta elettorale,non ha mai fatto autocritica e non ci pensa nemmeno a ritirarsi o a fare passi indietro ma mette dei fantocci tipo Martina a tenergli in caldo la poltrona mentre costringe,lui sì,tutto il Paese a stare bloccato dalla protervia spaventosa di un leader che tiene i suoi come dei burattini e fa la vendetta del cazzo di chi prende la palla e se la porta via dal campo per non far giocare nessuno
La seconda cosa che devo con forza sottolineare è che, quando uno conduce una serrata campagna elettorale, quando vince sostenuto dal voto anche personale dei suoi elettori, col cavolo che si può batterlo con questa richiesta a pera di ‘ritirarsi perché ha vinto’!!! Se una simile amenità fosse stata detta alla Merkel in Germania, una risata mondiale avrebbe scosso il mondo.
Dunque, secondo questi idioti col microchip renziano in testa, “si ritira chi vince e chi perde detta condizioni”??
MA VI SENTITE QUANDO PARLATE???????

I CHING
Viviana Vivarelli
Siamo arrivati a una posizione di stallo. Quello che sembrava possibile il giorno prima si è improvvisamente allontanato. Così non si sa più cosa pensare e ogni previsione logica sembra impossibile. Ma siccome la situazione è in continuo mutamento, ho chiesto all’I Ching. Lo feci anche quando Bossi andò ad Arcore e rispose che l’uccello doveva volare basso o gli sarebbe capitata una catastrofe e sarebbe precipitato. E infatti Berlusconi lo accolse con cocaina e pornostar e gli venne un ictus. Poi lo rifeci quando Di Pietro era ministro e minacciava i malvagi. E uscì che i suoi nemici avrebbero cercato di sporcarlo con calunnie e di affossarlo nella terra nera e per 8 mesi sarebbe stato bloccato per difendersi. E infatti fu calunniato in ogni modo, si dimise da ministro, e per otto mesi pensò solo a difendersi in tribunale. L’ho dunque rifatto oggi, chiedendo cosa sarebbe successo a di Di Maio e del governo e, inspiegabilmente, è uscito un tempo di abbondanza, c’è molta carne al fuoco e molta passione ma quello che accade oggi cambierà rapidamente. Basta che chi guida le sorti abbia chiarezza interiore ed esteriore, e sarà in grado di iniziare un periodo di grande civiltà e grandezza. Otterrà quello che vorrà. E’ un uomo nato per governare. Poi per lui il tempo dell’abbondanza durerà poco ma di questo non si deve rattristare. Egli deve essere come il sole a mezzogiorno che illumina ogni cosa. Saranno decisivi i processi e saranno applicate le punizioni. Certo questo giovane suscita attorno a sé diffidenza e odio e molti cercano di scalzarlo dalla sua posizione. Anche le persone più insignificanti cercano di ottenebrarlo e possono anche temporaneamente bloccare la sua azione, ma non ci sarà nulla da fare, egli otterrà prosperità e gloria. Arriverà al massimo risultato raggiungendo ogni traguardo possibile. L’attuale situazione di intoppo è provvisoria e tale da disorientare anche una persona capace. Bisogna che continui ad essere modesto, affabile ed aperto così da attirare persone di valore il cui senno sarà di grande vantaggio. Il futuro sarà facilitato e ci sarà profitto nel collaborare e comunicare.
(Bene. E ora non ci resta che sperare che quello che l’I Ching dice sia vero) .

25 APRILE DI SANGUE
Paolo De Gregorio
-le partigiane combattenti furono circa 35.000
-1.070 caddero in combattimento
-2.812 fucilate o impiccate
-4.653 arrestate e torturate.
La stima dei partigiani caduti in combattimento o eliminati dopo essere finiti nelle mani dei nazifascisti è di 44.720
-10.000 le vittime civili di stragi e rappresaglie nazifasciste tra il 1943 e il 1945
Come si vede la democrazia è costata cara e queste cifre dovrebbero essere lette e mandate a memoria nelle scuole e in ogni istituzione dello Stato, nella ricorrenza del 25 aprile.
Il più grande omaggio che si può e si deve fare ai caduti della Resistenza è quello di impegnarsi per una democrazia libera da ricatti mafiosi, dalle massonerie, dai politici corrotti, libera dalla disoccupazione e che non abbandona alla emarginazione i più deboli, che sia capace di offrire a tutti i cittadini la più importante legge della democrazia, quella elettorale, che dia la governabilità e sia comprensibile per i cittadini di qualunque livello sociale.
.
Piero Calamandrei
Fra le tante distruzioni di cui il passaggio della pestilenza fascista è responsabile, si dovrà annoverare anche quella, non riparabile in pochi anni, del senso della legalità. […] Per vent’anni il fascismo ha educato i cittadini proprio a disprezzare le leggi, a far di tutto per frodarle e per irriderle nell’ombra.”
.
Nino di Matteo
Oggi c’è fame e sete di chiarezza e di verità per permettere all’Italia di andare avanti. Tragedie come quelle di Aldo Moro o le stragi di mafia – con i loro lati ancora oscuri – continuano a pesare sullo sviluppo democratico del nostro Paese. La sentenza di Palermo è fondamentale perché può costituire l’inizio di un percorso di ricerca della verità sulle complicità esterne ai gruppi criminali, ancora non accertate“.
.
DELIRI MENTALI
Fornero: “E’ la madre del lavoro”
Monti: “E’ il professore di un’Italia più moderna”
Renzi: “E’ il padre della nuova Costituzione italiana”
Matteo Messina Denaro. “È come Padre Pio!”
Ma di cosa si fanno certi italiani?
.
Tess
Mamma mia Salvini che strazio…
Un Paese intero bloccato perché lui non molla il coso di plastica…
.
Ficarra e Picone
Un altro deputato della Assemblea Siciliana, Pippo Gennuso, è agli arresti domiciliari per voto di scambio. Sarebbe l’ottavo indagato di questa legislatura.
Appena arrivano a 10 formano il gruppo: autonomisti e indagati.
Striscia
.
Sara Sarli
Dudù ha fatto sapere che non va alle consultazioni dalla Casellati
.
Noi viviamo nella grande menzogna universale.
La cosa più idiota che potremmo fare è credere a quel padrone del mercato o a questo che vogliono farci credere che ci sia del buono e del vero in qualcuno di loro o in qualcosa che costoro fanno.

SENTENZA STORICA. IL PATTO STATO MAFIA CI FU
Dopo 5 anni di processo, finalmente si è giunti a una sentenza storica: non solo la Trattativa tra Cosa nostra e pezzi dello Stato c’è stata, ma che ad averci partecipato sono stati i boss, tre alti ufficiali dei carabinieri e il fondatore di Forza Italia: Marcello Dell’Utri e, ovviamente, Berlusconi dietro di lui, perché Dell’Utri ha sempre agito per conto e nell’interesse di Berlusconi. Ancora non denunciati i grandi interessati a questa turpe trattativa: Berlusconi e Napolitano, quel Napolitano che ha offeso gravemente la giustizia ordinando che fossero distrutte le intercettazioni su di lui. Questa è solo la sentenza di primo grado che giudici corrotti possono sempre ribaltare attaccandosi a cavilli o che i politici potrebbero annullare con una legge simile a quella per cui Andreotti fu depenalizzato per tutti i reati di mafia commessi fino al 1980. Ma costoro pagheranno mai per i reati che hanno commesso contro il popolo italiano? E qualcuno, sapendo questo orrore, può ancora sostenere un qualsiasi rapporto con Berlusconi o con quel Pd che di Napolitano è stato l’esecutore e che ha avuto la faccia di eleggerlo due volte come Presidente della Repubblica contro quanto dice la Costituzione? E Salvini, sapendo che Berlusconi ha aiutato la mafia e forse è stato il mandante delle stragi italiane, può ancora essere alleato con un simile mostro?
IFQ: Ai vertici del Ros inflitta la stessa pena del fondatore di Forza Italia: 8 anni a De Donno, 28 a Bagarella, 12 a Cinà: sono stati tutti riconosciuti colpevoli di violenza o minaccia a un corpo politico dello Stato. Prescritto Brusca, assolto Mancino per falsa testimonianza. 8 anni a Ciancimino per calunnia a De Gennaro.
Il pm: “Mentre i giudici saltavano in aria qualcuno nelle Istituzioni aiutava i boss a ottenere i risultati chiesti da Riina”.
Mentre la piovra assassinava magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, inermi cittadini nelle stragi di Firenze e Milano, uomini delle istituzioni hanno cercato un contatto: sono diventati il canale che ha condotto fino al cuore dello Stato la minaccia violenta dei corleonesi. Che alla fine hanno ottenuto un riconoscimento grazie a Marcello Dell’Utri, uomo cerniera di Cosa nostra quando s’insedia il primo governo di Silvio Berlusconi.
Nino Di Matteo, unico pm titolare dell’inchiesta sin dall’inizio, spiega così: “Dell’Utri ha fatto da cinghia di trasmissione tra le richieste di Cosa nostra e l’allora governo Berlusconi che si era da poco insediato. E il rapporto non si ferma al Berlusconi imprenditore ma arriva al Berlusconi politico“. Parole per le quali Forza Italia annuncia di querelare il magistrato della Direzione nazionale antimafia. I giudici hanno condannato a 12 anni di carcere gli ex vertici del Ros Mario Mori e Antonio Subranni. Stessa pena per l’ex senatore Dell’Utri e Antonino Cinà, medico fedelissimo di Totò Riina. Otto gli anni di detenzione inflitti all’ex capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno, ventotto quelli per il boss Leoluca Bagarella. Per il cognato dei capo dei capi, dunque, una pena superiore rispetto ai sedici anni chiesti dai pm Di Matteo, Vittorio Teresi, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene, che invece per Mori volevano una condanna pari a 15 anni. Prescritte, come richiesto dai pubblici ministeri, le accuse nei confronti del pentito Giovanni Brusca, il boia della strage di Capaci.Sono stati tutti riconosciuti colpevoli del reato disciplinato dall’articolo 338 del codice di penale: quello di violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato. Hanno cioè intimidito il governo con la promessa di altre bombe e altre stragi se non fosse cessata l’offensiva antimafia dell’esecutivo. Anzi degli esecutivi, cioè i tre governi che si sono alternati alla guida del Paese tra il giugno del 1992 e il 1994: quelli di Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi alla fine della Prima Repubblica, quello di Silvio Berlusconi, all’alba della Seconda. Il 30 gennaio del 1992 la Cassazione condanna i boss mafiosi al carcere a vita: è la prima volta che succede, nonostante i politici avessero assicurato il contrario. È il “fine pena mai” lo spettro che scatena la furia di Riina, capo dei capi di un’organizzazione criminale all’epoca titolare di un’enorme potenza di fuoco. Già dalla fine del 1991 il boss corleonese aveva cominciato a riunire periodicamente i suoi in un casolare in provincia di Enna per dettare la linea: in caso di pronuncia sfavorevole bisognava “pulirsi i piedi“. Bisognava, cioè, massacrare tutti quei politici che non avevano rispettato i patti. Il primo è Salvo Lima. Il 12 marzo del 1992 comincia la guerra allo Stato. Ma è anche un messaggio diretto ad Andreotti nel giorno in cui iniziava la campagna elettorale per le politiche di aprile. “Il rapporto si è invertito: ora è la mafia che vuole comandare. E se la politica non obbedisce, la mafia si apre la strada da sola”, scrive su La Stampa Falcone, poche settimane prima di saltare in aria nella strage di Capaci. Nel frattempo i carabinieri del Ros hanno già tentato di aprire un dialogo con la Cupola, agganciando Massimo Ciancimino e usando il padre Vito come interlocutore: per questo motivo Mori, De Donno e Subranni sono stati condannati per i fatti commessi fino al 1993. Con la loro condotta hanno cioè veicolato la minaccia di Cosa nostra fino al cuore dello Stato. La stessa cosa ha fatto Dell’Utri, riconosciuto colpevole per i fatti commessi nel 1994. Come dire: la Trattativa tra mafia e Stato la aprirono i carabinieri, ma la portò avanti e la chiuse il fondatore di Forza Italia (e non certo per proprio conto). Pezzi dello Stato si sono fatti tramite delle richieste della mafia. Mentre saltavano in aria giudici, secondo la sentenza qualcuno nello Stato aiutava Cosa nostra a cercare di ottenere i risultati che Riina e gli altri boss chiedevano. Al ricatto si sono piegati alcuni elementi delle istituzioni, contribuendo a far sì che tale ricatto arrivasse nelle stanze più alte dello Stato perché venissero riconosciuti alla mafia benefici indicibili.
.
Onore a Nino Di Matteo, solo contro la piovra e attaccato dallo Stato. Un italiano grande e coraggioso a cui lo Stato (Gentiloni-Minniti) ha negato in alcune occasioni anche la scorta. Gli eroi esistono. Ma non hanno certo formato gli ultimi governi. Lo Stato, nella persona dei maggiori partiti italiani e delle massime istituzioni, è venuto meno al suo compito primario: garantire l’ordine, impartire la giustizia, difendere i cittadini dai crimini dei violenti. Non esiste vantaggio privato che giustifichi coloro che si sono piegati a votare e sostenere chi con la mafia è venuto a patti e dalla mafia ha anche ottenuto voti e potere, come Berlusconi, che sconosciuto in Sicilia, al suo primo apparire ricevette 61 seggi su 61. Questi eletti e gli elettori che si svergognarono votandoli dovrebbero essere indicati come nemici pubblici, puniti, isolati, e la gente onesta dovrebbe sputare dove camminano.
Se mai un giorno il M5S dovesse riuscire a fare un Governo, sarebbe Nino Di Matteo il nome giusto per avere finalmente un Ministro degli interni degno di questo nome dopo gli orrori delle nomine di Ministri come Andreotti, Gava, Maroni, Napolitano, Scajola, Alfano e dopo Finanziarie come quelle di Berlusconi, di Monti e di Renzi in cui non una parola e un euro erano diretti alla lotta alla mafia.

Arturo
Per quanto riguarda la trattativa, non c’è bisogno di attendere alcuna sentenza della cassazione perché che c’è stata una trattativa come fatto storico si sapeva da prima di questa sentenza. Infatti il reato non è la trattativa, ma la violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello stato. Sia che venga confermato sia che non venga confermato il reato nei successivi gradi di giudizio, il fatto storico della trattativa resta e non è una bufala. Un fatto grave come questo avrebbe dovuto essere al centro del dibattito politico degli ultimi anni invece l’hanno tenuto ben nascosto. Adesso almeno un po’ ne dovranno parlare. Circa i tempi della giustizia Salvini insieme a Berlusconi che ha fatto lo “show” ha annunciato l’ennesima riforma della giustizia per peggiorare la situazione. Già la Lega e Berlusconi l’hanno “riformata” più volte e Berlusconi ha diversi processi in corso uno sulle stragi del 1993 e un altro per corruzione in atti giudiziari.
Il reato di trattativa non esiste. Il reato è quello dell’art. 338 del codice penale quindi non è stato escluso nessun reato di trattativa che non c’è. Ripeto per chi risponde e domanda non sapendo distinguere tra un fatto storico e il fatto tipico che la trattativa è un fatto storico accertato e comprovato già nella sentenza Tagliavia. La verità vi fa male, lo so.
(Uno dei pochissimi, che ha sempre cercato di parlarne e’ stato Travaglio. Altri? Il vuoto.
Ricordiamo le insistenze vergognose di alcuni affinché a Dell’Utri fossero dati i domiciliari. Ora il Caimano sarà ancora più nervoso. Il suo sistema di potere gli sta franando sotto i piedi. Chi è che dovrebbe andare a pulire i cessi ora?)

“È stata una trattativa fondamentale, un atto fondativo della Seconda Repubblica davvero importante per capire quello che è successo in quegli anni e in quelli successivi per capire “passo passo” il progetto di Licio Gelli, i patti con Berlusconi e il fatto che in questo Paese non ci sia stata nessuna opposizione. Anche Matteo Renzi non è altro che il frutto di questo accordo?” (Sabina Guzzanti)

SCANZI
Dopo aver distrutto in quattro anni un partito, Renzi e i renziani hanno partorito un’altra strategia puntualmente deficiente e sconsiderata: “tanto meglio tanto peggio”. Oppure, se preferite: “lasciamoli schiantare”. Son lì che tifano perché Di Maio vada con Salvini e magari pure con Berlusconi, per poter poi dire che anche i 5S ci hanno la rogna e che probabilmente Nicola Morra in un’altra vita è stato Goring. Non so davvero che diavolo abbia fatto l’Italia per meritarsi questo morbo che fa danni tanto quando vince (quasi mai) quanto quando perde (quasi sempre), ma sarebbe davvero ora che i non-renziani del Pd battessero un cazzo di colpo. Non se ne può più di tutta questa mestizia umana e morale. Neanche all’asilo di Pescaiola eravamo così. Hanno perso tutto e ancora danno la colpa agli elettori e alla congiura di questa fava garrula. Mettersi in un angolo come bambini mocciosi e sperare nel disastro altrui – e incidentalmente del Paese – è tanto infantile quanto politicamente demente. Un Aventino dei poveri, anzi dei poveracci, che non fa che regalare altro consenso a M5S e cdx, che è poi quel che in fondo ha (quasi) sempre fatto il Pd. Sin dalla sua nascita. Riuscendo persino a peggiorare di giorno in giorno, fino a questo parossismo di boria&nulla chiamato renzismo.
.
MONSANTO
La società agrochimica Monsanto sta perdendo milioni di dollari in India perché gli agricoltori ora piantano le proprie sementi autoctone invece degli ogm.
Sono oltre 10 anni che la Monsanto spinge (illegalmente con l’appoggio di alcuni politici a suon di “mazzette”) nel mercato indiano e non solo una forma di semi ogm di cotone: il Cotone Bt. Essi sono risultati completamente fallimentari in quanto le piante che ne derivano sono deboli, si ammalano spesso e sono facilmente attaccabili dai parassiti.
Il Cotone Bt contiene un batterio chiamato Bacillus thuringiensis, che produce tossine che dovrebebro essere dannose per gli insetti che attaccano il cotone. Essi invece, nell’ arco del tempo diventano immuni da tali tossine diventando più forti anche contro le mutazioni genetiche.
Ciò ha provocato una scarsità di raccolti e danni economici non indifferenti agli agricoltori e alla nazione (la cui economia si basa molto sulla produzione di cotone).
Per non parlare degli oltre 300.000 agricoltori morti negli ultimi 10 anni, tutte morti attribuite a Monsanto, tra le quali per una buona parte si tratta di suicidi collegati, secondo i rapporti, alla avidità della società.
Finalmente è arrivata la reazione degli agricoltori appoggiati dal governo indiano che ha emanato leggi ad hoc a riguardo.
Quest’ ultimo infatti ha iniziato a promuovere attivamente l’uso di sementi autoctone di cotone, ed ha dichiarato illegale, tramite apposite leggi, sia la commercializzazione sia la semplice pubblicizzazione di semi ogm Monsanto.
Il risultato è che la Monsanto ha già perso i 15% delle vendite in India, percentuale destinata a crescere fino alla perdita definitiva de mercato indiano per la multinazionale di sementi più importante al mondo.
Il passaggio completo dalla coltivazione del cotone Bt Monsanto a quella effettuata con sementi autoctone potrebbe richiedere molti anni, poiché il 96% del raccolto di cotone in India deriva ancora da semi ogm, ma almeno gli indiani hanno iniziato ad opporsi a questo colosso che vorrebbe dominare il mondo….

ARMARCORDI PIU’
ALESSANDRO ROBECCHI
LA MENTE CHE CANCELLA
La mente che cancella è un classico dei film dell’orrore. L’amnesia, l’incubo, il ripetersi immutabile degli stessi eventi. Di solito il protagonista è un uomo normale travolto dalle circostanze. Si alza e oggi è come ieri. Se va bene, come l’altro ieri. Se va molto, molto bene come trent’anni fa, quaranta, cinquanta. Accende la tivù e sente il discorso del nuovo presidente del Consiglio che chiede la fiducia. Pensa: “Bravo questo Tanassi”. O era Rumor?
Certo, si sa, spesso quando la storia si ripete lo fa in forma di farsa. Sarà per questo che quando la Dc si ripete lo fa in forma di Letta (o di Monti o di Renzi o di Martina)
Funziona così: piccole particelle di memoria svaporano. Poi le aree di amnesia si allargano. Ruby? E chi era? Il falso in bilancio? Uh! Mesozoico! Barbatrucchi e prescrizioni giudiziarie? Uff, ancora con quella roba! Poi, lentamente, anche le aree della memoria recente vengono intaccate. Non il passato remoto, non il passato prossimo, ma un anno, un mese… puff, sparito. Angelino Alfano che marcia sul Palazzo di Giustizia di Milano giura come ministro dell’Interno davanti al presidente Napolitano, che di quel gesto inconsulto (la marcia, non il giuramento) aveva detto: “Tensione destabilizzante”. La mente che cancella, appunto.
Poi, siccome non si tratta di casi isolati ma di epidemia di massa, la memoria sparisce a tutti. Si plaude alla ritrovata concordia, al superamento delle contrapposizioni. Si osserva un compiaciuto Brunetta che stringe la mano a Letta, sorridendo, come si guarderebbe il pitbull da combattimento coccolare un gattino. E il discorso, poi. Un capolavoro di carpiato con avvitamento e salto mortale, dove invocando la larga intesa si smontano le costruzioni del governo precedente (Imu, lavoro, esodati), nato da una larga intesa con gli stessi protagonisti. Proprio gli stessi. E così oggi montiani, berlusconiani e Pd votano per superare certe riforme e certe decisioni per cui votarono sei mesi fa montiani, berlusconiani e Pd. L’altra volta perché la situazione era disperata e bisognava salvare il Paese. Questa volta perché la situazione è disperata e bisogna salvare il Paese. La mente che cancella.
Effetto collaterale: il possibilismo. Un’apertura, un beneficio del dubbio che si ripete identico ogni volta e che si può spiegare solo con una sorta di eterna, ricorrente amnesia. Con qualche differenza: là, ai tempi dei tecnici in loden, si parlava solo di come trovare i soldi e non di come spenderli. Qui, nel Tanassi redivivo (ma non più vivace) si pensa a come spenderli e non si dice come trovarli. Ma le analogie sono più numerose delle differenze. Una per tutte: là si parlava quasi solo di economia e di bilanci, ma poi si faceva ricorso in Europa contro la bocciatura della vergognosa legge 40. Qui, in un discorso che sfiora l’universo mondo, dalla conquista delle galassie alla fame nel mondo, nemmeno una riga su diritti civili, coppie omosessuali e argomenti correlati. Dal Parlamento meno cattolico di sempre nasce uno dei governi più cattolici di sempre.
Naturalmente la mente che cancella non riuscirà a cancellare del tutto il principio di realtà. Appena si tratterà di trovare i soldi per tutte le belle cose dette, si porrà il problema di dove trovarli. Non con una patrimoniale (sacrilegio!), non dai superpatrimoni (come disse Monti: “Non sappiamo chi sono”), ma con i soliti noti, noi. Compreso l’uomo normale del film, quello con la mente che cancella. Che dirà: “Io ‘sta cosa l’ho già vista”. Ecco, appunto. Pessima trama.
.
gianni lannes
“C’è un filo rosso e oscuro che attraversa la storia di questo Paese, un filo al quale restano appesi come fantasmi i misteri che avvelenano la memoria e impediscono di definirci una democrazia matura, ragionevole, compiuta. Dalla morte di Salvatore Giuliano alla rendition di Abu Omar, passando attraverso la stagione dei golpe, delle stragi, del sequestro Moro, di Ustica, della P2, del braccio di ferro (o della trattativa segreta) con Cosa Nostra, dal dopoguerra a oggi non c’è decennio che non si sia consumato tra veleni e sospetti, e non c’è affare sporco che non abbia prodotto conseguenze nefaste nella vita politica e sociale.“

DI MAIO:
“La trattativa Stato-mafia c’è stata. Con le condanne di oggi muore definitivamente la Seconda Repubblica. Grazie ai magistrati di Palermo che hanno lavorato per la verità. La storica sentenza sulla trattativa Stato-mafia si dimostra, una volta per tutte, che pezzi delle istituzioni sono scesi a patti con Cosa Nostra.
.
DI BATTISTA:
“Tra i soggetti contraenti del patto c’è Marcello Dell’Utri (e qualcuno ne chiedeva la scarcerazione) fondatore di Forza Italia e braccio destro di Berlusconi. Ora il Caimano sarà ancora più nervoso. l suo sistema di potere gli sta franando sotto i piedi. Oggi, finalmente e definitivamente, finisce la seconda repubblica. I mie personali complimenti e tutta la mia gratitudine alla procura di Palermo”.
.
CARLO SIBILIA:
“Dell’Utri è stato condannato a 12 anni. Dell’Utri è colui il quale trattava con Cosa Nostra durante il governo Berlusconi. C’è bisogno di altro per spiegare che Berlusconi è una persona che deve sparire dalla scena politica nazionale?”.
.
ROBERTO FICO:
“Dopo cinque anni il Tribunale di Palermo ha posato la prima pietra su una delle pagine più dolorose della storia di questo Paese, quella di una trattativa fra lo Stato e la mafia sorta dopo la strage di Capaci. La giornata di oggi ha un valore civile e morale straordinario. Perché quando lo Stato riapre le proprie ferite per provare a stabilire la verità, quando giunge a condannare sé stesso, allora riacquista la forza, la dignità e la fiducia dei cittadini. Fare luce sulle pagine buie della nostra storia, ci permette di sentirci Stato, ritrovarci e andare avanti come comunità”.
.
Ora il M5S aspetta la reazione di Salvini. E comunque la sentenza di Palermo, assieme alle dichiarazione di oggi di Silvio Berlusconi, mette una pietra tombale ora più che mai su ogni ipotesi di interlocuzione con Forza Italia.
.
NINO DI MATTEO:
“Sanciti i rapporti tra Cosa Nostra e il Berlusconi politico”. “Prima si era messa in correlazione Cosa nostra con il Silvio Berlusconi imprenditore, adesso questa sentenza per la prima volta la mette in correlazione col Berlusconi politico”. Lo dice il Pm Nino Di Matteo, dopo la sentenza del processo Stato-mafia. Un passaggio della sentenza che condanna Marcello Dell’Utri a 12 anni, definisce l’ex senatore di FI “colpevole limitatamente alle condotte contestate commesse nei confronti del governo presieduto da Silvio Berlusconi”. “Le minacce subite attraverso dell’Utri – aggiunge – non risulta che il governo Berlusconi le abbia mai denunciate e Dell’Utri aveva veicolato tutto. I rapporti di Cosa nostra con Berlusconi vanno dunque oltre il ’92. Siamo nella consapevolezza di essere nel giusto. Ovviamente dal dispositivo abbiamo la certezza che la trattativa ci fu. La corte ha avuto la consapevolezza e la certezza che mentre in Italia esplodevano le bombe nel 1992 e nel 1993 qualche esponente dello Stato trattava con cosa nostra e trasmetteva la minaccia di cosa nostra ai governi in carica. E questo credo che sia un accertamento di primo grado importantissimo”.
“La sentenza dice che Dell’Utri ha fatto da cinghia di trasmissione tra le richieste di cosa nostra e l’allora governo Berlusconi che si era da poco insediato. La corte ritiene provato questo”.

Forza Italia:
“Pronti a querelare Di Matteo”. “Forza Italia respinge con sdegno ogni tentativo di accostare, contro la logica e l’evidenza, il nome di Berlusconi alla vicenda della trattativa stato-mafia. Il fatto che uno dei Pubblici Ministeri coinvolti nel processo – non a caso assiduo partecipante alle iniziative del Movimento Cinque Stelle – si permetta, nonostante questo, di commentare la sentenza adombrando responsabilità del Presidente Berlusconi è di una gravità senza precedenti e sarà oggetto dei necessari passi in ogni sede”. GROTTESCHI E RIDICOLI!!

ULTIMI DATI SULL’EVASIONE FISCALE
(Dati della CGIA di Mestre che è sempre la migliore). L’evasione italiana supera i 93 miliardi. Quasi il 45% è dovuto alle aziende che non pagano l’IVA. Subito dietro troviamo i lavoratori a nero per un 37,3%, il restante 17,8% riguarda le professioni e le attività non dichiarate ufficialmente allo Stato. Nello specifico quest’ultima fetta è rivolta agli affitti incassati a nero. In cima alla classifica troviamo il Molise con un’evasione pari all’8,4%. Subito dietro, troviamo Marche, Basilicata, Puglia e Calabria. Anche il nord non scherza, anche se in percentuale decisamente inferiore. Ad esempio in Veneto, che è la seconda regione per evasioni, ha un guadagno fantasma di ben 9 miliardi e 300 mila euro. Al primo posto, sempre tra le regioni del nord, troviamo la Lombardia. Considerando l’evasione fiscale rispetto al PIL regionale, possiamo notare come il Veneto stia a 14,3 euro non dichiarati ogni 100. La media nazionale è pari a 16,3. Ancora una volta, al Nord sembra esserci maggior attenzione nella dichiarazione dei redditi annuali, tuttavia l’Italia è ancora molto arretrata sulla concezione di pagare le tasse. La soluzione a tutto ciò ci sarebbe. Basterebbe abbassare le aliquote, in modo da incentivare i cittadini a pagare. Viceversa, se i cittadini non pagano, il governo è costretto ad aumentare le tasse e i cittadini onesti quando pagano, è come se pagassero anche per gli evasori.
.
Considerando che negli USA le tasse sono al 15% e da noi al 45, bisognerà prima o poi che il m5S se ne interessi un po’ meglio.

Daniele Ghirarduzzi
Se i cittadini non pagano, il governo non è costretto ad aumentare le tasse ma a diminuirle. Churchill diceva che superare una crisi economica aumentando le tasse è come mettere i piedi in un secchio e cercare di sollevarlo. Il M5S si interessa da sempre di questo aspetto che riguarda la ridistribuzione dei redditi prevedendo di togliere di più a chi può dare di più e di meno a chi può dare di meno. Il contrario di quella follia della flat tax di Berlusconi che è incostituzionale e non si applica in nessun Paese al mondo, neanche nei più liberali. In effetti Berlusconi nei suoi governi ha abbassato le tasse, ma a sé stesso, alzandole però ai poveracci. È talmente nel dna del M5S questo principio di giustizia sociale che, non solo il reddito di cittadinanza va in quella direzione, ma i parlamentari hanno dato l’esempio donando gran parte del loro stipendio (chi ne ha di più) al microcredito (chi ne ha di meno). Il recente aumento dell’IVA fu fortemente sconsigliato dal presidente dell’agenzia delle entrate perché col precedente aumento si registrò una diminuzione delle entrate fiscali in quanto si restrinsero i consumi, si innescò una recessione con conseguente deflazione, e le entrate calarono. Si chiama curva di Laffer, tecnicamente, cioè più tassi e meno incassi. Il governo aumentò L’IVA lo stesso, ovviamente. Il M5S ed i partiti o movimenti definiti populisti sono gli unici a poter cambiare lo stato delle cose
Lo so bene cosa sta facendo Trump e che nessuno dice. Nessuno dice, ad esempio, che ha stipulato un patto con le imprese più grandi che stabilisce una paga oraria minima di 15 $ al di sotto della quale non possono andare. Nessuno informa che l’abbassamento delle tasse non coinvolge solo le imprese ma anche le classi meno abbienti, e con provvedimento perpetuo, non con bonus medioevali alla Renzi che oggi te li do e domani te li tolgo. Così facendo ha riattivato i consumi ed il PIL americano è RADDOPPIATO. Nessuno dice che ha firmato un accordo con la FCA di Marchionne che prevede la riallocazione di una fabbrica canadese negli USA. Nessuno lo dice e ci confondono con le sue frequentazioni con porno star. Ma chissenefrega, fosse per quello cosa dovremmo dire di Berlusconi?

AVERE TATTO (stile, eleganza, gentilezza…)
Ricky Farina
Ci si affanna a trovare un senso a questa vita, eppure è a portata di mano: il tatto. Il tatto, in ogni sua forma: quella fisica e quella spirituale.
E ora immaginiamoci un mondo pervaso da questo senso del tatto. Le guerre non sarebbero più possibili, le bombe non sarebbero più intelligenti perché le vittime non sono mai collaterali, le vittime sono sempre fondamentali, centrali, assolute. Gli stupri non esisterebbero perché prima di entrare dentro una donna l’uomo di tatto chiederebbe sempre: “È permesso?”. Il suicidio non avrebbe ragion d’essere perché sarebbe irrispettoso nei confronti della morte; non si rubano i mestieri, a ognuno la propria vocazione. E così, per effetto domino, il mondo diventerebbe un posto migliore. Anche se sul suicidio ho delle riserve, un uomo di tatto molto malato potrebbe uccidersi per non essere di peso al prossimo.
Anche il tatto ha le sue infinite interpretazioni, ma in linea generale un mondo di tatto è preferibile a un mondo implacabile. Per esempio, la corruzione sparirebbe dalla scena politica; c’è già la vita che ci corrompe giorno dopo giorno con millimetrica precisione, aggiungere corruzione alla corruzione sarebbe considerata una tautologia impropria, un’illecita invasione di campo metaforica. Gli amori non finirebbero mai; dire addio sarebbe considerata una enfatizzazione cardiaca e la persona di tatto rifugge l’enfasi come la peste. I tradimenti perderebbero tutta la loro carica drammatica, non ci sarebbe più il femminicidio; l’uomo di tatto che sorprende la propria donna a letto con un altro reagisce con queste flemmatiche parole: “Amore, appena hai finito questa ulteriore sperimentazione fallica della tua enigmatica femminilità, vieni in cucina che non riesco a trovare il sale”.
Non sarebbe un mondo meraviglioso se tutti avessero tatto?
.
Paola
Amo visceralmente e cerebralmente la parola: “toccante”.
Toccante è ciò che, etereo, arriva fino all’anima e la tocca, commuovendola. Smuovendola. Al contempo, in questo aggettivo così lieve al nostro udire, è racchiuso il participio presente del verbo “toccare”… ecco il mio stupore, qui sta tutto l’essere toccante della parola “toccante”. Ciò che sfiora l’anima in un tocco, la sta toccando e commuovendo, e non ci è dato sapere quando smetterà di farlo, potrebbe farlo per un minuto o per una vita intera… di fatto la sta toccando, sta perdurando nel tocco.
E mi è sempre piaciuta l’espressione: “toccare con mano”.
Perché di fatto specifica che appunto si tocca con la mano, con la quale generalmente tocca. Lo specifica chiaramente. Un toccare con mano è palpabile, concreto. Che sia un tocco delicato od una stretta, di fatto mette un suo dito nella piaga.
Ma si può toccare anche con altro. Ad esempio con gli occhi. Con gli occhi si può toccare qualcuno che vorremmo toccare (con mano) ma di fatto non possiamo toccare. Oppure con gli occhi toccare un padre, una madre, un figlio… Oppure toccare con un piede. Per non parlare della bocca, della pelle… In fondo, se ci si pensa bene, il nostro corpo è concepito per toccare, tutto di esso può toccare, anche un organo interno.
Il tatto spirituale è eleganza.
.
UNA CHE ELEGANTE NON E’
Marina Berlusconi: “Il nome di mio padre sarà sui libri di storia, quello di Di Battista no”.
Forse.
O forse ci sarà scritto: “Un certo Silvio Berlusconi, quello di cui Di Battista disse che era ‘il male assoluto'”.
.
http://masadaweb.org

Viewing all 509 articles
Browse latest View live