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MASADA n° 1920 2-5-2018 IL ROSICAMENTO

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MASADA n° 1920 2-5-2018 IL ROSICAMENTO
Blog di Viviana Vivarelli

Da Renzi un No assoluto ai 5stelle- Alleanze? No, grazie – Renzi è il becchino della sx – I Renzi, una famiglia di ladri – Corruzione e mafia, Berlusconi e il Pd – Il grande fantasma: il conflitto di interessi – Sputare sulla giustizia – Guai ai vincitori ! – La strategia del Pd: il rosicamento – Il Ministero della felicità e quello della tolleranza – Franco Bechis e la Raggi – Travaglio mi scrive – Mai col Pd
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Ops, la cena romantica tra Di Maio e Renzi è fallita. E ora che ne facciamo di tutti quelli che reggevano il moccolo?
Viviana
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Il reverendo
Renzi aveva detto che sarebbe stato zitto per due anni.
Cazzo, sono volati!
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Babylonboss
Sono anni che dico che grazie a quel grosso coglione di Renzi, il Pd verrà seppellito. Grazie a Di Maio per averlo definitivamente certificato.
Amen.
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Manlio di Stefano
Dopo aver creato un governo ammucchiata e votato una legge elettorale porcata, dopo aver pagato con la peggiore batosta elettorale mai avuta, il Buzzurro di Rignano vuole un nuovo governo ammucchiata e una nuova legge elettorale. Povero PD in mano a uno così!
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Marione
Se gli elettori degli altri partiti avessero combattuto i corrotti, i mafiosi, i ladri e i puttanieri come oggi combattono il M5S, l’Italia sarebbe migliore ed il M5S nemmeno esisterebbe.
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Kilgore
Di Maio ha dimostrato che chi vota Salvini vota Berlusconi e ha stanato Renzi costringendolo a confrontarsi con l’opposizione interna al PD in campo aperto invece che nell’ombra…ottimo politico.

Viviana
Purtroppo non credo che con queste consultazioni approderemo mai a nulla. Dovute. Ok. Ma del tutto inutili con questa gente. Abbiamo bisogno di 90 voti. Dobbiamo contrattare uno a uno i voti in Parlamento dei possibili disposti a votare con noi un sistema elettorale migliore, finalmente costituzionale e che garantisca libera scelta, rappresentatività e soprattutto governabilità, il contrario esatto, cioè, del Rosatellum, e, dopo, tornare alle urne.
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Marcucci: “Noi del Pd siamo lontanissimi dal M5S nei modi, nelle forme, nelle aspirazioni, nelle idee, nei programmi”. Infatti sembrano di Forza Italia.
antonio carano
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PARLA IL MORTO… E COMANDA
Viviana Vivarelli
IFQ: Renzi fa il padrone del Pd: “Mai con i 5 stelle”.
Di Maio: “Non riescono a liberarsi di lui. Dicono no ai temi, la pagheranno”.“Su 52 senatori democratici non ne conosco uno disposto a votargli la fiducia”.”Bisogna riformare la Costituzione (ancora???). Chiusura totale sui temi, su cui lo stesso Martina invece aveva lasciato spiragli: “Il reddito di cittadinanza per me non sta né in cielo né in terra, io non pago i cittadini per non fare niente”, “Vogliono cambiare il Jobs act? Vadano dall’altro Matteo“. “Occorre un governo di tutti” (come Monti??). “Dobbiamo fare un governo per rifare le regole” (arridaje !!!! Ma la tranvata del referendum non gli è bastata?),”Voglio farmi un partito personale con un sistema elettorale alla Macron” (e perché, allora, non l’ha fatto?)
Renzi a “Che tempo che fa” azzera tutti i tentativi di mediazione dei giorni scorsi del reggente Martina e brucia la direzione. Le deboli aperture ipotizzate dagli ultimi retroscena sono state spazzate via nel giro di pochi minuti.
Di Maio: “Ego smisurato”. “Ormai non bisogna più aspettare la decisione della direzione Pd del 3 maggio. Domani grandi novità”.
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Il patto M5S-Renzi non si fa.
Botti per essersi levato Renzi dai c…oni!
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Comunque noi Napoletani i botti li spariamo per ogni evento felice: una nascita, un compleanno, una guarigione, una comunione. Pensate che c’è un mio amico con un lavoro precario che spara i fuochi ogni volta che prende lo stipendio.
sempreciro

M.P.518
Dopo aver sentito Renzi (per coloro che, dopo 5 anni di balle e caxxate continue e ininterrotte, speravano ancora che dicesse qualcosa di vero o di utile) direi che l’unica cosa sulla quale concentrarsi con tutte le proprie forze, è evitare che rinasca un inciucio tra Renzi e Berlusconi.
Non è vero che senza un Governo non si può stare; all’estero lo ha dimostrato ampiamente la Spagna. E quanto all’Italia è considerata maestra al mondo nell’arrangiarsi a SOPRAVVIVERE ai propri governi e nonostante tali governi. Guardando indietro negli ultimi vent’anni che cosa vediamo? Una fila ininterrotta di farabutti che in cambio di soldi (gente troppo miserabile per ascoltare la campana del potere e avida solo del truogolo) hanno alzato le tasse ininterrottamente, hanno venduto il paese alle organizzazioni mafiose e al gioco d’azzardo, hanno permesso che diventasse la discarica d’Europa dei rifiuti tossici e radioattivi, hanno svenduto le aziende statali che andavano bene e perfino quelle strategiche per il paese (acqua, energia, telecomunicazioni…) ai loro compagni di merende che le hanno spolpate fino all’osso per poi sputarlo, hanno mandato i nostri soldati con le divise di cotone a morire di radiazioni in Jugoslavia, hanno stipulato DUE accordi segreti con l’Europa perché lasciasse arrivare TUTTI i migranti da noi, in modo da lucrarci sopra…
Almeno Berlusconi con la sua FI e Renzi con il suo PD (che sono stati i PEGGIORI) cerchiamo di toglierceli di torno per sempre!
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PeterAngel
Avrei voluto sparare sul piddì, ma ci rinuncio: con Renzi non c’è partita. Come l’affonda lui, il partito, manco l’iceberg del Titanic!
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Renzi, che è stato sconfitto ovunque e ha pure dato le dimissioni, dicendo che per due anni non parlava, non si schioda dal comando del Pd. Invece a Di Maio, che è arrivato primo, si chiede di andarsene dalla guida del M5S. Quando mai si è visto ordinare di andarsene a chi ha vinto? Paradossi incomprensibili. E per far piacere a chi? E poi quello attaccato al potere dovrebbe essere Di Maio….. ?!!
Viviana
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sergio45
Renzi: “Questa storia di Di Maio premier a tutti i costi la pensa solo Di Maio..” ! E pensare che Renzi ha potuto (e voluto) fare il PdC senza che alcuno lo abbia mai votato, scansando Letta, mentre Di Maio che ha avuto il 32,5% dai cittadini non lo può fare e nemmeno pensare ! Altro che “ego smisurato”; Renzi é di una presunzione inimmaginabile e inarrivabile !
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Giancarlo
Ma basta per carità! Non vorrete mica ancora credere che si possa fare un accordo di governo con questo arrogante nullità? Non c’è nulla di più pericoloso di una perdente rancoroso e vendicativo come questo! Lasciamolo passare agli annali come colui che ha distrutto la sinistra, mettiamoci il cuore in pace e cerchiamo di fare una legge elettorale meno demenziale di questo Rosatellum e poi si vedrà ! Non credo che governare a tutti i costi ,pur accoppiandoci contro natura sia positivo !
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Giulio03
Siccome appare essere stato furbo, la condotta attuale volta alla distruzione del PD, è volontaria. O no?
Io sostengo da tre anni che il Mr. Bean di Rignano è stato proiettato al governo con lo scopo precipuo di distruggere il centrosinistra.
E l’azione prosegue……
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Patrizia
Anch’io l’ho pensato. Troppi fallimenti, troppi errori, troppa cialtroneria e vistosa ridicolaggine del personaggio, troppa capacità di restare in piedi malgrado le formidabili mazzate che ha rimediato. È molto probabile che qualcuno/qualcosa gli copra le spalle e gli garantisca un futuro. È evidente che se ne frega del partito.
È possibile che fosse proprio questa la sua missione: scalare il Pd, annidarsi al suo interno ed infine svuotarlo. Una strategia che infatti ha consentito a B di continuare a governare “per procura”, prima attraverso il finto traditore Alfano e poi grazie al soccorso di Verdini, quando è stato necessario. Con le elezioni qualcosa è andato storto: la sinistra ancora c’è ma ha mollato quasi completamente il partito democratico. È s’è trovata un’altra casa.

III
Vedere il partito erede del PCI di Berlinguer ridotto a strumento di teppismo politico nelle mani di un bulletto di provincia divorato dalla bulimia di potere, è veramente molto triste.
Ed è nondimeno penoso dover prender atto del deserto di dignità politica e personale dei cosiddetti dirigenti del PD, che si fanno pisciare allegramente in testa senza fiatare.
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Pacchiarotti Stefano
Caro Di Maio basta perdere tempo con codesto bambinetto, torniamo al voto! Il buffoncello scherzoso è fuori della grazia di Dio! Egli è ebbro di se stesso!
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Tusco
E’ la rovina del PD e l’ennesimo finto riformatore che ha preso in giro il paese. Dovrebbe solo scomparire dopo avere perso il referendum e ridotto il partito ai minimi storici, invece tiene il PD in ostaggio perché, grazie alle liste bloccate del suo rosatellum, si è nominato in parlamento una schiera di deputati peones che può comandare con un messaggino alla bisogna. Solo gli elettori ci possono liberare di questo fascistello fallito.
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andycop
Una tradizione centenaria di un partito con migliaia di persone che ci hanno creduto fino a dedicargli l’intera esistenza, finita nelle mani di un bambinetto che la usa per ritagliarsi un posto fisso in parlamento e poter vivere dei privilegi della vita del politico.
Gli “italiani” e i loro problemi sono sempre stati un trascurabile fastidio per lui.
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Max sic
Un sospiro di sollievo! Pensare ad un governo con Renzi, la Boschi e Lotti mi bloccava la digestione.
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.. e intanto che Renzi fa il buzzurro in televisione..

MC79
Domanda: a questo punto a cosa serve la Direzione del Pd? Risposta: a nulla.

Viviana
Ormai è chiaro che Berlusconi ha due aziende di sua proprietà; una è Forza Italia, l’altra è la Lega. Poi c’è l’azienda esterna del Pd che lo consocia da fuori.
In questo terzetto la democrazia non c’entra.
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Viviana
Fico va a piedi al Quirinale. CRITICATO.
Fico va in autobus in Parlamento. CRITICATO.
Fico va in auto con la scorta da Roma a Napoli. CRITICATO.
TELETRASPORTATELO!!!

ALLEANZE? NO GRAZIE
Fabio Berardini
L’intenzione di Luigi Di Maio è quella di proporre alle forze politiche un contratto sul modello tedesco per realizzare alcuni punti fondamentali per l’Italia.
Il contratto che hanno sottoscritto i partiti in Germania contiene gli obiettivi e le soluzioni che si vogliono raggiungere, comprensivi delle coperture economiche e dei tempi di attuazione.
Badate bene, non si tratta di un’alleanza, di un accordo o di un inciucio. Si tratta di un contratto.
Il contratto, infatti, si sottoscrive con una parte che non si conosce o di cui non ci si fida per obbligarla a fare un qualcosa.
Noi, infatti, non ci fidiamo e per questo abbiamo proposto un contratto, anche per tutelare gli 11 milioni di cittadini italiani che hanno votato il M5S.
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Ci sono scarsissime probabilità di trovare accordi su qualcosa che piaccia a Salvini come al Pd ma continuiamo a sperare e Di Maio è veramente eroico nel suo tentativi. Per mio conto, ho sempre detto che basterebbe un accordo con la Lega per migliorare l’orribile Rosatellum affinché consenta la governabilità di un qualunque partito, o con un premio di maggioranza o con un ballottaggio, facendo le modificazioni necessarie affinché un nuovo governo sia possibile. E queste modificazioni al sistema elettorale le può fare il Parlamento anche senza un Governo, perché il Parlamento è entrato nel pieno delle sue funzioni. Inutile dire che questo o quel passaggio sarebbe incostituzionale dal momento che sono stati incostituzionali sia il Porcellum sia l’Italicum sia il Rosatellum, ma almeno i primi due un governo lo permettevano, mentre questo vieta anche questo risultato, dunque è esiziale su tutta la linea e sarebbe assurdo tornare alle urne in queste condizioni. D’altra parte, Pd e Fi, che hanno concertato di scrivere questo orrore col solo intento di bloccare il M5S, hanno fatto un autogol che li ha portati alla rovina, e a questo punto non conviene nemmeno a loro imputarsi per mantenere l’Italia bloccata per tempi lunghissimi su qualcosa che nuoce a tutti, mentre il Paesi va alla malora. E’ ora che riconoscano che, per agire con troppa malizia, hanno fatto un danno enorme a tutti e occorre che questo danno sia rappezzato prima possibile.

RENZI E’ IL BECCHINO DELLA SINISTRA
Alessandro
Il PD e la sinistra non hanno quasi nulla in comune. Sopravvive solo la battaglia per i diritti civili che è una specie di cortina fumogena per non far vedere che sono un partito che difende il capitalismo più selvaggio. Da quando il PD e più o meno tutta la sinistra Europea ha sposato il Neoliberismo la sinistra sociale è sparita dai parlamenti. Il Neoliberismo predica la globalizzazione e la svalutazione dei salari a favore di elite rapaci e attive globalmente. Che cosa vede di sinistra in ciò?

UNA FAMIGLIA DI LADRI
Fatture false e quasi 200 mila euro «intascati» illecitamente. Questa l’accusa per la quale Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi, rischiano di finire sotto processo. Questa mattina, infatti, la procura di Firenze ha notificato ai genitori dell’ex segretario del Pd, e all’imprenditore Luigi Dagostino l’atto di conclusione delle indagini preliminari che in genere anticipa la richiesta di rinvio a giudizio dei pm. secondo i pm fiorentini il giro di false fatturazione messo in piedi da Renzi senior e da sua moglie sarebbe servito per agevolare un «sistema» ideato dall’imprenditore Dagostino, ex dominus della società «Tramor», per frodare il fisco.
Lo stesso imprenditore, emerge dalle carte dell’inchiesta, avrebbe studiato a tavolino insieme alla mamma dell’ex premier il giro di fatture false. Negli atti si legge che Dagostino «si accordava» con Laura Bovoli e Tiziano Renzi «affinché emettessero la falsa fattura». Importanti in questo senso sono due mail datate 29 e 30 giugno. Nelle due corrispondenze giunge la stessa identica fattura, ma l’oggetto è parzialmente diverso. Per i pm sarebbe una delle prove per dimostrare che le fatture erano false e che a monte c’era stato un accordo illecito con Luigi Dagostino.

CORRUZIONE E MAFIA, BERLUSCONI E IL PD
Viviana Vivarelli
Praticamente, in Italia, la mafia e la corruzione sono state sdoganate e portate ai massimi livelli da Berlusconi, ma ciò è avvenuto con la connivenza perpetua del Pd.
E se rifiutiamo assolutamente Berlusconi come ‘male assoluto’, allo stesso modo dovremmo rifiutare il Pd, che per 23 anni gli è sempre stato complice scellerato.
Per la mafia e non solo.
Per tutto il sistema corruttivo che per un quarto di secolo ha distrutto l’economia italiana portandoci al penultimo posto in Europa, per tutto il sistema maledetto di delinquenza politica che ci ha resi primi in Occidente per corruzione, evasione fiscale, degenerazione partitica, immiserimento sociale, svendita del nostro Paese, distruzione di futuro.
Perché tra Pd e Berlusconi ci sono sempre stati legami strettissimi che, col Rosatellum e la vittoria sperata di Pd e Fi, avrebbe dovuto completarsi col grande ‘outing’ di un governo comune Renzi-Berlusconi. Già prefigurato dal Patto del Nazareno e, con Renzi, pronto al balzo finale e all’unione maledetta.
Peccato, per loro, che il disegno miserabile dei due malfattori sia fallito! Ora i due perdenti ringhiano e sono disposti a qualunque bassezza pur di intralciare il futuro del Paese, ma, a questo punto, pensare di fare qualcosa in comune col Pd dovrebbe essere vietato da un ordine morale, come fare un governo in comune col delinquente di Forza Italia.
Perché uguali sono.
Uno ha rubato, L’altro gli ha fatto da palo.
In un Paese civile:
MAI avremmo avuto un imprenditore sconosciuto come Berlusconi che in una zona ad alta densità mafiosa come la Sicilia prende subito 61 seggi su 61
MAI avremmo mai avuto la complicità del Pd con un corrotto come Berlusconi che paga 250 milioni ogni sei mesi a Riina e si fa curare i rapporti con la mafia da un Dell’Utri
MAI si sarebbe permesso a un Renzi di pervertire la democrazia con un Rosatellum finalizzato a un governo Pd-Berlusconi e di attentare alla Costituzione.
Un Pd serio non avrebbe MAI permesso a un Renzi di portare avanti il piano piduista di attacco alla democrazia di un Licio Gelli, che era il piano di Berlusconi e di una setta faziosa illegale e criminale che voleva prendere lo Stato e distruggere la democrazia .
MAI avremmo avuto un Pd che per 23 anni fingeva di stare contro Berlusconi e si faceva votare per quello, mentre aveva ignorato da subito una precisa legge che gli vietava di fare politica perché proprietario di giornali e televisioni.
MAI avremmo avuto un Pd che faceva eleggere incostituzionalmente per la seconda volta un Napolitano che era accusato di aver piegato lo Stato a un ignobile patto con la mafia.
MAI sarebbe successo che un partito di Governo si accordasse con un delinquente come Berlusconi per fare regali alla mafia, assolvere centinaia di mafiosi in Cassazione per banali vizi di forma, non fare mai una seria legge sul conflitto di interessi, insistere sugli appalti con leggi delinquenziali, diverse dagli altri Paesi occidentali, che non regolavano mai in modo civile gli appalti con obblighi e punizioni adeguate.
Mai un Pd serio avrebbe permesso la candidatura di pregiudicati o persone coinvolte con la mafia. Un Pd serio avrebbe sequestrato realmente i beni mafiosi, avrebbe cacciato i corrotti dalla politica e li avrebbe carcerati adeguatamente. Avrebbe favorito e non impedito le intercettazioni. Avrebbe snellito e non appesantito i processi. L’avrebbe fatta finita con la pratica iniqua delle prescrizioni, che non esistono in questo modo in nessun Paese occidentale e sono fatte apposta per liberare i colpevoli e ignorare le vittime.
Io penso che non sia nessuna differenza a livello di colpe tra il Pd e Berlusconi. Per cui il divieto di cercare un accordo con Berlusconi dovrebbe esistere, parimenti, anche col Pd che gli è sempre stato socio occulto e complice!

IL GRANDE FANTASMA: IL CONFLITTO DI INTERESSI

Le reazioni scomposte del PD renziano e di B sull’argomento “conflitto di interessi” mostrano un’unica faccia: Berlusconi.
I media hanno fatto credere che il M5S stesse rinunciando a tutte le sue battaglie storiche, convincendo citrulli o falsi elettori quando le dichiarazioni di Di Maio erano chiarissime.
Di Maio ha ribadito che reddito e pensione di cittadinanza restano una priorità assoluta quale strumento di lotta alla povertà.
“Non sarà un Governo di continuità col passato. Non si può chiedere al M5S di negare le battaglie storiche. Credo che non sia il caso di fossilizzarsi sull’idea di difendere per partito preso tutto l’operato del governo degli ultimi anni. Il 4 marzo sono uscite fuori delle richieste sul problema dei pensionati rispetto alla Legge Fornero, sul problema del precariato rispetto alle leggi sul lavoro, sui problemi legati a insegnanti che devono fare 1.000 chilometri per andare a lavorare, sulle grandi opere inutili…Credo che sia venuto il momento di metter mano a questo continuo conflitto di interessi che c’è sull’informazione privata italiana e credo che sia arrivato anche il momento, quindi, di dire che un politico non può possedere organi di informazione”.
Se B è imprescindibile per Salvini e per la Meloni, provino loro a riformare Giustizia, processo penale, prescrizione, conflitto di interessi, falso in bilancio ecc. insieme a Fi! E’impossibile. Col Pd è lo stesso. E’ bastato vedere la reazione aggressiva del Pd all’idea di metter mano al conflitto di interessi. Pd e B gli stessi argomenti.
La direzione PD del 3 maggio sarà, finalmente, l’occasione per un dibattito sulle ragioni della sconfitta. Renzi lo ha evitato finora, presentando finte dimissioni. Il punto è, però, che è dimissionario e non potrà monopolizzare la discussione, né chiuderla a suo piacimento e i temi posti da Di Maio sono esattamente quelli che hanno portato alla sconfitta del PD.
Il PD renziano non ha ancora metabolizzato la sconfitta al referendum sul tentato stravolgimento della Costituzione e non ha consentito che si aprissero discussioni sulle politiche del lavoro, delle pensioni, della finanza, delle banche.
Ma Di Maio ora lo ha stretto nell’angolo. Il PD deve scegliere se riconoscere che la sconfitta elettorale è dipesa dalle politiche sbagliate o continuare dritto sulla strada dell’abisso. E dopo aver discusso delle politiche degli ultimi Governi, dovrà pure decidere se seguire Renzi nel suo accordo con B o meno.
Perché che l’accordo ci sia, è assolutamente chiaro come la luce del sole.
Nel cdx la situazione è più complessa. Fi non è un partito, ma l’estensione di B per cui l’unica soluzione è sempre e comunque l’accordo con il PD renziano. La Lega ha due anime: quella berlusconiana (Maroni-Bossi) e quella salviniana. A cavallo delle due c’è Giancarlo Giorgetti. È questa la ragione per cui B ha il suo canale privilegiato con Giorgetti, candidato ideale per l’accordo B-Renzi.
Due Leghe, quindi. E delle due, quella maroniana è una estensione di Fi.
Anche se Salvini facesse un Governo con il M5S, una fetta della Lega seguirebbe B L’ormai evidente accordo fra B e Renzi mette in serie difficoltà anche Giorgia Meloni. Un eventuale Governo basato sul patto B-Renzi sconfesserebbe tutte le promesse fatte in campagna elettorale e adotterebbe le politiche dei Governi Monti, Letta, Renzi che B ha avallato e sostenuto.
Anche da quelle parti, quindi, si riflette.
E quindi? E quindi la “bomba di profondità” lanciata da Di Maio ha reso il quadro politico incredibilmente chiaro e semplificato. Non ci sono tre schieramenti, ma due.
Da un lato c’è il “Patto del Nazareno 2.0” e dall’altro la possibilità di cambiamento.
Ora ciascuno dovrà scegliere da che parte stare.

SPUTARE SULLA GIUSTIZIA
La candidatura di Bossi a senatore, voluta da Berlusconi e accettata supinamente da Salvini, è stata l’ennesimo affronto alla giustizia fatto dal nano. Del resto da uno che come consigliori aveva Dell’Utri e Previti c’è da aspettarsi questo ed altro. Quello che non capisco è perché uno che è capo partito possa rubare in proprio ma poi non essere responsabile del suo reato come se l’imputato fosse il partito e questo fosse intoccabile. Ho capito che la Lega ha amministrato i suoi beni e i soldi avuti dallo Stato così male da fallire sia nella sua banca, che nella sua radio che nel suo giornale, ma se Bossi ha rubato 48 milioni, perché non si sequestrano i beni di Bossi come si fa coi beni della mafia e come l’Agenzia delle Entrate fa coi debitori morosi? Perché non gli sequestrano la casa, le macchine, tutto quello che ha e alla fine debba uscirne senza andare in galera, senza pagare pegno, senza rendere il maltolto e addirittura premiato con la carica di senatore ? Quanta profonda ingiustizia legale c’è in tutto questo a causa di leggi che questi delinquenti hanno fatto per proteggere i loro crimini !!! E pensare che il Pd ha sempre votato queste leggi proteggi-ladri e che Renzi ha addirittura accorciato i termini della prescrizione e ha incaprettato i giudici e limitato le intercettazioni assieme alla possibilità per la stampa di farle conoscere, mi fa rivoltare le viscere! Finché il ladro di Stato non finirà in galera e diventerà incandidabile, resteremo sempre un Paese che è svenduto la Giustizia. E anzi, a onori superiori dovrebbero corrispondere oneri più pesanti. E se un’alta carica è beccata a rubare o truffare o abusare illecitamente del suo titolo, deve subire una punizione maggiore ed essere estromesso dall’uso di qualsivoglia potere perché chi governa deve essere scelto tra i migliori e non tra i trasgressori di leggi e se falla deve pagare più duramente affinché chi governa sia di esempio agli altri e faccia leggi più giuste per tutti.
Invece siamo il Paese dove per corruzione non si va in carcere, e dove a fronte di 78000 corrotti nelle carceri tedesche, noi ne abbiamo in carcere UNDICi (11) e già questo dice in che condizioni sono giustizia e politica in Italia!!! il Paese più corrotto d’Europa perché governato da corrotti!

RENZI E BERLUSCONI, DUE PALLE AL PIEDE PER IL FUTURO DELL’ITALIA.
FINCHE’ CI SARANNO, NON SARA’ POSSIBILE FARE NIENTE E, SICCOME HANNO PERSO, NON LASCERANNO MAI VINCERE NESSUNO!
ESILIAMOLI COME NEMICI DELLA PATRIA!
Non è accettabile che 60 milioni di cittadini stiano fermi per colpa solo di due!
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Luisa Loffredo
Di Maio, a Renzi e Berlusconi diglielo con i fiori !

SCELTE SUICIDE

Salvini: “Se vinco le regionali, governo in 15 giorni” e se vince anche a Cinisello Balsamo imperatore dell’Universo.
antani1978
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Viviana
Ieri Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia, ex missino, poi di An, ha dichiarato: “Se non ci fossero i disabili gravissimi, avremmo più soldi per fare altro.” Ho una proposta fatta apposta per la destra: “GASIAMOLI!” !!??

Vincenzo Lentini
Non credo serva alcun commento Quello che ha detto ieri Musumeci in aula è semplicemente vergognoso Se l’avesse detto un esponente del M5S saremmo su tutte le tv del pianeta.
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Non c’è salvezza per chi soffre. La destra vuole eliminare i disabili, Renzi vuole privatizzare la sanità e tentò anche di eliminare l’aiuto ai malati di SLA. Maroni già ha cominciato a privatizzare la sanità lombarda. L’unica è spararsi.

I leghisti e l’amore per l’Italia.
Borghezio: “ Per sanare il deficit, lo Stato venda Napoli, la Sicilia e la Sardegna!”

Forse Travaglio ci ripensa sul suo tormentone che dovremmo unirci al Pd.
“Guai ai vincitori”
Marco Travaglio-29 Apr 2018

L’altra sera, a Otto e mezzo, mi è capitata una cosa tanto rara quanto inaspettata: ho imparato qualcosa da un politico. Nella fattispecie, dal presidente del Pd Matteo Orfini. Più lo sentivo parlare e più capivo perché l’unico governo possibile dopo il 4 marzo, quello fra 5Stelle e Pd (l’altro, quello 5Stelle-Lega, è impraticabile per l’indissolubilità del matrimonio fra B & Salvini), probabilmente non nascerà mai. Almeno finché il Pd resterà quello che è: perché i suoi dirigenti non hanno ancora capito quel che è accaduto il 4 marzo, anzi non si sono neppure posti il problema.
Da 4 anni perdono rovinosamente tutte le elezioni – circoscrizionali, comunali, regionali, referendarie e politiche –e non si domandano mai il perché. O, casomai se lo chiedano, si rispondono che non è colpa loro, ma degli elettori che hanno sbagliato a votare. Dunque vanno severamente puniti, nella speranza che capiscano la lezione e la volta successiva imparino a votare meglio. Il che naturalmente non accade, la qual cosa incattivisce ulteriormente i vertici del Pd che, sempre più asserragliati e isolati nel loro bunker, si rafforzano nell’idea balzana di avere ragione, allargando vieppiù il fossato che li separa dai barbari che non li capiscono, in un cupio dissolvi che non finirà mai. O meglio: finirà quando l’ultimo elettore cambierà partito o passerà a miglior vita.
È proprio per evitare di estinguersi dopo un rovescio elettorale che, nelle democrazie vere, i partiti licenziano il leader sconfitto, lo sostituiscono con uno davvero nuovo, dotato di pieni poteri per cambiare radicalmente linea politica rispetto a quella bocciata dagli elettori. Perché ciò possa accadere, i partiti devono essere “scalabili”, con regole di democrazia interna che lascino sempre aperto un canale di collegamento fra la base e i vertici e consentano in qualunque momento la sostituzione del gruppo dirigente. Queste regole il Pd sulla carta le ha, con uno Statuto che prevede le primarie sia per gli organi dirigenti, sia per i candidati a cariche elettive. Infatti ha cambiato 8 volte segretario: Veltroni, Franceschini, Bersani, Epifani, Renzi, il reggente Orfini, ri-Renzi e il reggente Martina. Ma Renzi quelle regole le ha svuotate dall’interno, con vari colpi di mano culminati nella notte delle candidature, quando compilò personalmente le liste nominandosi i parlamentari senza passare per le primarie.
Perciò oggi il Pd non esiste più: è il PdR, è cosa sua, almeno quanto lo è FI (il partito padronale per eccellenza) per B e molto più del M5S e della Lega (non proprio due modelli di democrazia interna) per Di Maio e Salvini. Perciò sono ridicoli i sondaggi pro o contro l’intesa col M5S fatti da Renzi fra i passanti: perché, statisticamente, meno di un passante su 5 vota Pd; perché, mentre lui cestinava il programma del Pd di Bersani votato dal 25,5% degli elettori per copiare quello di B, non gli veniva mai in mente di interpellare la base (se l’avesse fatto, non sarebbe sceso al 18,7%); e soprattutto perché ai neoparlamentari del Pd non importa una mazza dell’elettorato, visto che devono il seggio e lo stipendio a Renzi e a nessun altro.
Infatti, nonostante le dimissioni da segretario, il figlio di babbo Tiziano continua a menare le danze e il torrone da dietro le quinte. Organizza riunioni con i fedelissimi e il presidente (a proposito: perché un perditore seriale come Orfini è ancora presidente?) nell’azienda privata del capogruppo Marcucci all’insaputa del segretario reggente Martina. E tutti attendono il suo Verbo stasera da Fazio per capire se l’Italia avrà un governo o tornerà al voto. Tant’è che, giustamente, qualcuno comincia a dire che sarebbe più onesto se ritirasse le dimissioni e tornasse a fare il segretario alla luce del sole, anziché nell’ombra. Se fossimo in Francia, in Gran Bretagna, in Germania, o negli Usa, il leader sconfitto sarebbe scomparso dalla circolazione, passerebbe il tempo a tenere conferenze (casomai qualcuno fosse interessato ad ascoltarle) e il partito avrebbe già voltato pagina: con una seria e severa analisi della sconfitta, con una radicale inversione di rotta, con un nuovo leader e un nuovo gruppo dirigente incaricati di interpretare la nuova linea e le nuove alleanze.
In Germania Schulz ha perso le elezioni sulla linea “mai più con la Merkel” e ora l’SPd ha un altro leader. In Francia i socialisti si sono estinti e ora la sinistra è quella radicale di Mélenchon. In Gran Bretagna il blairismo ha fallito e ora il Labour è quello rosso fuoco di Corbyn. Nel caso del Pd, ora che gli elettori hanno bocciato per l’ennesima volta la lunga sudditanza al pensiero (si fa per dire) berlusconian-confindustriale, la soluzione naturale sarebbe un ritorno ai valori del centrosinistra: politiche sociali e ambientali, lotta alle diseguaglianze, all’evasione, alla corruzione, alle mafie, ai conflitti d’interessi, rinegoziazione di alcuni trattati europei. Valori molto simili, se non sovrapponibili, a quelli dei 5Stelle, che renderebbero molto più facile, se non obbligata, un’intesa di governo col M5S. Invece, più elezioni e più voti perde, più il Pd si convince di non avere sbagliato nulla. Tant’è che Rosato, la sua più alta carica istituzionale (è vicepresidente della Camera, in omaggio alla sua strepitosa legge elettorale), confessa di sentirsi “incompatibile con i 5Stelle ma non con B”. Orfini afferma che “Di Maio e Salvini sono uguali”, mentre vuoi mettere B e Verdini. E i renziani ripetono che, se mai si siederanno al tavolo col M5S, sarà solo per far contento Mattarella. E a patto che Di Maio si cosparga il capo di cenere, rinneghi le critiche al governo Renzi e plauda al Jobs Act, alla Buona Scuola e alle altre porcate dell’ultimo quinquennio. A pentirsi e a fare autocritica devono essere i vincitori, non gli sconfitti.

IL ROSICAMENTO
Andrea Scanzi
Dopo giorni e giorni di attente analisi e osservazioni, ho finalmente compreso la finissima strategia politica di Renzi e dunque del Pd: il rosicamento. Chi ancora fa appelli per un accordo tra M5S e Pd, e sapete che io non li ho mai fatti, spera l’impossibile. E non è il caso.
A oggi il Pd è ancora pressoché interamente renziano e non può esserci accordo tra grillini e renziani: sono due mondi inconciliabili. Credo poi che, se fosse chiesto alla base del Pd (ammesso che una “base” ancora esista) se vuole o no un accordo con Di Maio, la maggioranza direbbe no. Chi ancora vota Pd è in larga parte renziano, mentre chi era possibilista nei confronti dei 5 Stelle si è già spostato e ormai li vota (infatti sono passati dal 40 abbondante al 18 stitico in neanche 4 anni). Sarebbe certo giusto chiedere agli iscritti cosa fare, ma ritengo che – in maniera del tutto lecita, s’intende – risponderebbero così: “Con i grillini neanche morti”. E’ tempo di capire che l’equazione “Pd=partito di sx” non ha senso da un bel pezzo, essendo ormai il Pd un partito personalistico e padronale, gestito da un reuccio che non ne indovina mezza ma che non ha oppositori interni.
Torniamo però alla finissima strategia politica elaborata da Renzi, sempre bravissimo a non imparare nulla dai propri (continui) errori e dalle proprie (infinite) sconfitte. Dopo avere distrutto in 4 anni un partito, Renzi e i renziani hanno partorito un’altra strategia puntualmente infantile e sconsiderata: “Tanto meglio tanto peggio”. Oppure, se preferite: “Lasciamoli schiantare”.
Dopo una Waterloo di dimensioni bibliche, l’unica cosa che questi geni contemporanei hanno saputo partorire è stato il rosicamento. La reazione rancorosa di chi ha perso e se ne sta in un angolo, sperando che un meteorite cada sul campo e che a quel punto Dio gli dia la vittoria a tavolino. Infatti son lì che tifano perché Di Maio vada con Salvini e magari pure con Berlusconi, per poter poi dire che anche i grillini ci hanno la rogna e che Nicola Morra in un’altra vita è stato Goring.
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Se anche il governo M5S-Pd durasse un solo giorno per fare la legge sul conflitto d’interessi, sarebbe già meglio di quelli dell’ultimo ventennio.”
Marco Travaglio

Ma figuriamoci! Non l’hanno fatta in 23 anni, la dovrebbero fare ora?
Travaglio, ravvediti!!! Demone del Pd che lo hai invaso, lascia quel corpo!

MUOIA SANSONE
Viviana Vivarelli
Sembra che Berlusconi sia preda di un cupio dissolvi che porterà quanto prima a distruggere proprio quel cdx che dopo le elezioni lo riconosce sempre meno come capo indiscusso. Salvini e Meloni sono usciti piuttosto irritati dalla famosa conferenza stampa in cui sono stati ridicolizzati da Berlusconi come due bimbetti alle sue comanda e nessuno dei due ha riportato il video sul suo blog. Crozza irrideva la Meloni dicendo che se ne era andata ‘con la faccetta nera’. Ma con Salvini non sembra vada meglio, soprattutto perché nella gara elettorale del Molise Berlusconi, più che mettersi contro gli altri partiti si è messo soprattutto contro Salvini, nel tentativo estremo di far vedere che il capo è lui. In Friuli, dove come da pronostico ha vinto il leghista Fedriga, è lo stesso. Insomma dentro il cdx, se prima mancavano un leader comune e un programma comune e anzi le divergenze erano fin troppe, ora addirittura i tre sono impegnati in una lotta intestina. E’ lite aperta in casa. A Salvini, che ha commentato in senso critico i bombardamenti americani in Siria, Berlusconi ha risposto “meglio tacere“. A Forza Italia che ha continuato a difendere Berlusconi dagli attacchi di ieri di Di Battista, Salvini ha risposto con un post in cui ha detto che sono esagitati tutti e due. Già terrorizzato dai sondaggi che aumentano le probabilità di un accordo M5S-Lega, Berlusconi aveva gettato tutte le sue sorti sul voto del piccolo Molise (233.000 elettori), dove il 5stelle ha preso 67.295 voti ma B ha superato la Lega per 24.043 a 12.000, ma in cui si è ricoperto di altro ridicolo dicendo che “Se Forza Italia perde qui in Molise c’è il rischio che questa situazione potrebbe dare luogo a un governo Lega-Fratelli d’Italia (con il M5s, ndr) che provocherebbe la fuga d’imprese, la fuga di capitali, la fuga dei fondi di investimenti e quindi un disastro nei mercati azionari (il Molise??). L’Europa ci isolerebbe completamente, banche fallirebbero e quindi ci sarebbe per l’Italia un destino assolutamente da scongiurare. Quindi è importante che usciti da qui stasera diciate ad amici parenti conoscenti che è importante che da queste elezioni Forza Italia esca con un grande risultato di molto superiore alla Lega e che il cdx ottenga con il suo candidato una grande importantissima vittoria”.
Assolutamente ridicolo nei fatti. Il M5S ha vinto ma di questa Apocalisse causata dal Molise non si vede traccia, segno evidente o che gli è andato in tilt il cervello o che la mancanza del consigliori Dell’Utri si fa sentire e Ghedini non lo tiene più o la coca lo ha mandato in pappa.
Riguardo alla Lega, i dirigenti verdi sono furenti contro B Salvini ormai è una pentola a pressione pronta a scoppiare. La Meloni scappa. Altro che atteggiamento zen! Quella separazione nel cdx avverrà non perché la chiede Di Maio ma perché sarà proprio Berlusconi a provocarla con le sue intemperanze da invasato.
Io continuo a ripetere che c’è qualcuno che le elezioni anticipate le vede come la pese e ci metto Berlusconi e Renzi, che ha rimandato la data del congresso. E c’è qualcun altro che secondo i sondaggi avrebbe solo da guadagnarci come Di Maio o Salvini, ma certamente non ci si può andare con la porcheria del Rosatellum e i due sono i soli che avrebbero interesse a fare una legge migliore di questo troiaio che Mattarella non avrebbe dovuto firmare mai per quanto è antidemocratico e perverso.
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Travaglio
Sempre La Stampa: Il titolo della settimana. “Il Fondo Monetario alza le stime sull’Italia: ‘Ma il voto non freni le riforme’” (Corriere della sera, 23.1). “Fmi: ‘L’Italia cresce più del previsto. Ma con le elezioni riforme a rischio’” (La Stampa, 23.1). Tranquilli: se dà noia, non votiamo neppure. Basta chiedere.

Pina Di Caprio
Emma Bonino ospite della trasmissione radiofonica Circo Massimo condotta da Massimo Giannini su radio Capital ha praticamente annunciato le larghe intese, la grande coalizione all’italiana tra PD e Forza Italia dopo le prossime elezioni politiche. Ha posto come unico paletto la condizione di non governare con la Lega di Salvini. Con Berlusconi invece tutto bene e d’altra parte, come lei stessa ha ammesso, “con Silvio ci ho già governato”. Le affermazioni di Bonino fanno il paio con le promesse che, in cerca di credibilità europea, aveva fatto Berlusconi a Bruxelles, rassicurando sul fatto che nel prossimo Governo non saranno presenti esponenti leghisti o 5 stelle. Emma Bonino gode di una popolarità enorme, fino a essere stata acclamata da tanti come desiderabile Presidente della Repubblica, e francamente me ne sfugge il motivo. Filoamericana, ospite del Bilderberg e membro del Board della Fondazione Open Society del finanziere George Soros, iperliberista, europeista convinta sostenitrice di quest’Europa tecnocratica e bancocentrica che ci sta strozzando, eletta nel 1994 nel Polo delle Libertà nel Veneto e membro, nello stesso anno, del gruppo parlamentare di Forza Italia. Ha quindi governato in passato con Berlusconi e ancora oggi, nonostante la condanna definitiva per frode allo Stato dell’ex cavaliere pregiudicato di Arcore, è ancora pronta a governare a braccetto con lui. Mi chiedo davvero cosa abbia fatto questa donna per meritare tanta ingiustificata popolarità. Oggi, resuscitata politicamente dal democristiano Tabacci, è candidata nel PD Renziano. Cos’altro occorre per avere di lei un giudizio politicamente pessimo?
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La Stampa. Paolo Baroni
La crisi fa impennare il lavoro nero e dimezza i salari
I lavoratori in nero sono stimati in 3,3 milioni. Un effetto è che un’ora di lavoro viene pagata 8,1 euro anziché 16.
Così l’evasione tributaria e contributiva è arrivata a 107,7 miliardi.
La crisi ha spinto il lavoro nero a livelli record, e costretto tanti ad accettare qualsiasi impiego, anche per pochi euro. Le imprese che ricorrono al lavoro irregolare (studio del Censis per Confcooperative) dimezzano il costo del lavoro e mettono fuori mercato le aziende che sono nella legalità. Non solo: ma mettono anche una grave ipoteca sul futuro dei lavoratori lasciandoli privi delle coperture previdenziali, assistenziali e sanitarie generando un’evasione contributiva stimata in 10,7 miliardi e un’evasione complessiva pari a 107,7 miliardi calcolando anche i buchi dell’Iva (36 miliardi), dell’Irpef (35) e dell’Irap (8,5).
Il cosiddetto monte salariale irregolare nel 2014 ha raggiunto i 28 miliardi di euro, pari al 6,1% del valore complessivo delle retribuzioni lorde. Così questo si traduce per molti in una rincorsa affannosa a un lavoro a ogni costo, all’accettazione di condizioni lavorative peggiorative e alla diffusione di comportamenti opportunistici e di fenomeni di sfruttamento del lavoro.
Metà delle persone rimaste senza lavoro a causa della crisi sono stati risucchiati nell’illegalità. Nel periodo 2012-2015 mentre nell’economia regolare venivano cancellati 462 mila posti di lavoro, la schiera di chi era occupato illegalmente cresceva di 200 mila unità, arrivando a superare quota 3,3milioni. Mentre l’occupazione regolare si è ridotta del 2,1%, l’occupazione irregolare è aumentata del 6,3%.
E’ nel settore industriale che si registra il divario maggiore tra retribuzione lorda oraria regolare (17,7 euro) e retribuzione n irregolare (8,2 euro, ovvero il 53,7% in meno), seguono i servizi alla imprese (-50,3%, 9,5 euro anziché 19,1).
Dice il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini:”Denunciamo ancora una volta e diciamo basta a chi ottiene vantaggio competitivo attraverso il taglio irregolare del costo del lavoro che vuol dire diritti negati e lavoratori sfruttati. Se le false cooperative sfruttano oltre 100.000 lavoratori, qui fotografiamo un’area grigia molto più ampia che interessa le tantissime false imprese di tutti settori produttivi che offrono lavoro irregolare e sommerso a oltre 3,3 milioni di persone».
La graduatoria delle attività a più ampio utilizzo di lavoro sommerso vede ai primi posti quelle legate all’impiego di personale domestico da parte delle famiglie, secondo un tasso di irregolarità che sfiora ormai il 60%.

IL MINISTERO DELLA FELICITA’ E QUELLO DELLA TOLLERANZA

Non bastava che la May creasse in Inghilterra il Ministero della Solitudine. Gli Emirati arabi hanno creato due Ministeri, quello della felicità e quello della Tolleranza.
L’Emiro Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum ha dato il primo a una 22enne, la più giovane del suo Governo e otto donne su 28 Ministri.
Con questi due Ministeri, L’emiro guiderà la politica “verso il benessere sociale e la soddisfazione”.
“L’energia dei giovani sarà il nostro motore”. E sicuramente la 22enne Ohood Bint Khalfan Al Roum avrà molto da dire.
Per misurare la felicità si prende come indice il piccolo Paesi Himalayano del Bhutan.
L’Onu stila questa speciale classifica ogni anno: gli Emirati sono al 20°posto, l’Italia è 50esima
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Laura Castelli, deputata del M5S, sulla legge elettorale: “Non sanno più come spiegare di aver fatto una legge elettorale che non ha senso”,ha affermato Castelli. E’ una legge che non piace a molti Senatori dei partiti che la voteranno. Purtroppo il ricatto della ricandidatura pende sulle teste dei parlamentari, soprattutto quelli della maggioranza. Sono le dinamiche della vecchia politica. Il partito che ha promosso questa legge sa che non c’è governabilità se non con la grande ammucchiata. E’ un gioco già fatto a tavolino, lontano anni luce dalla volontà popolare. Ogni volta che la vecchia politica ha fatto provvedimenti contro il M5S non ne ha mai tratto vantaggio, ha sempre ottenuto l’effetto contrario. Chi dice che noi non vogliamo governare e stare all’opposizione mi fa molto arrabbiare, non è assolutamente vero. Il M5S ha degli obiettivi molto pragmatici e a lungo termine, ma di certo non stiamo lavorando al nostro programma pensando che rimarrà carta e basta”.

Abbiamo detto che in Inghilterra sono molto duri con gli extracomunitari, ma valutiamo i fatti con relatività; mia figlia vive e lavora a Londra, dove è arrivata 12 anni fa, e per regolarizzarsi e avere protezione sanitaria ha chiesto un permesso regolare di lavoro. Non ha fatto code, non ha aspettato al gelo per notti intere in piazze sovraffollate e in code smisurate, è stata ricevuta subito in base a un preciso appuntamento, in ambienti belli e confortevoli, con poltrone e moquette, è stata trattata con discrezione e Cortesia. Nessuno l’ha rimandata a casa obbligatoriamente dopo un tot di mesi. E’ andata avanti e indietro con l’Italia senza perdere i suoi diritti. E’ rimasta strabiliata. Niente a che vedere con l’immonda Bossi Fini e le condizioni in cui da noi gli extracomunitari sono avviliti e mortificato come carne da macello. E poi si parla di ‘radici cristiane’! Ma che vergogna! Questi non hanno nemmeno radici umane…!
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Franco Bechis
“Cosa penso di Virginia Raggi? Che ha diritto a fare il sindaco fino al 2021.
A chi mi chiede l’opinione che ho su Virginia Raggi posso dire solo che ha diritto di essere giudicata come sindaco dagli unici titolari : i cittadini di Roma. È stata eletta plebiscitariamente da loro, e loro la promuoveranno o bocceranno nel 2021 quando scadrà il suo mandato. Mi piacerebbe che questo avvenisse sempre nel mio Paesi, che da 8 anni non ha più un Presidente del Consiglio scelto dagli elettori. Se ha infranto leggi in modo da decadere secondo le leggi esistenti, decadrà come accade a tutti. Ma dovrà esserci una condanna per stabilirlo. Finché questo non avviene deve fare il sindaco e avere come unico riferimento i cittadini di Roma e i loro problemi. Se avesse avuto l’assedio e il livello di attenzione da lei subito fin dal primo giorno credo che nessuno dei suoi predecessori avrebbe resistito fin qui. E non è che prima avessero commesso meno errori, anzi. I romani pagano le tasse più alte di Italia e gli italiani sono costretti a contribuire con le loro tasche perché i predecessori dalla Raggi coccolati dalla stampa hanno lasciato una voragine senza fine di debito. Un errore che prima sembró di 10 miliardi e poi man mano che è saltata fuori la polvere nascosta è quasi raddoppiato. Di fronte a quella strage colpevole e irresponsabile delle tasche dei contribuenti che non ha ottenuto manco un titolo di prima pagina, qui da mesi si sta discutendo come fosse la cosa più rilevante del mondo di un aumento forse ingiustificato di stipendio al signore Salvatore Romeo percepito per alcune settimane? Cioè fanno scandalo 18 mila euro da lui effettivamente percepiti in più e non quasi 20 miliardi rovesciati sulle tasche dei romani e degli italiani per dare lavoro e soldi anche alla propria cerchia di amichetti, a intellettuali di Corte, a cooperative amiche, a compagni di partito, a qualche regista, attore o cantante che vive agganciato alla mammella pubblica? Dove si vedono quei 20 miliardi buttati via così ? Cosa hanno ricevuto in cambio i romani e gli italiani? Ma andate a quel Paesi!”

Francesco Erspamer
Una volta, quando la gente era capace di organizzarsi e di lottare, bisognava cambiare tutto perché tutto restasse come prima. Un processo che aveva dei costi e comportava dei rischi: anche nel Gattopardo alla fine si scopre che il gioco non è riuscito e molte cose sono cambiate.
Adesso i potenti vanno sul sicuro: gli psicolabili narcotizzati dai media si fanno convincere di buon grado che siccome tutto comunque resta come prima, tanto vale non provarci neppure a cambiare, poco o molto che sia.
(In Italia sono quelli che vi spiegano quotidianamente che anche se le cose vanno male loro voteranno per Renzi o Berlusconi, come in passato, o al massimo non andranno a votare, tanto sono tutti uguali e poi vuoi mettere il pericolo del populismo; e se uno ha proprio bisogno di novità, c’è l’iPhone X).
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ARMARCORD 2004
Osservate come questi articoli tratti da un Masada del 2004 siano ancora attuali, il che è allucinante perché in 14 anni un Paesi civile avrebbe dovuto cambiate qualcosa, invece questa persistenza del peggio ci fa sembrare un Paesi di fossili.

I GIOVANI
L’Italia non ha scommesso sui giovani: eppure solo scommettendo su di loro potrà riprendere il cammino dello sviluppo. I nostri giovani stanno peggio dei loro genitori. Hanno meno speranze di quante ne avevamo noi alla loro età. Eppure potrebbero avere davanti a loro orizzonti sempre più ampi. Eppure, nei pochi casi in cui vengono date loro delle occasioni sono bravissimi. Nella ricerca nei settori più avanzati dalle biotecnologie alle nanotecnologie, nell’arte moderna, nella produzione di qualità. Ma in genere i nostri giovani sono costretti a restare in parcheggio sempre più a lungo. Anni sprecati perché dai 20 ai 35 anni la nostra società li spinge a vivere come adolescenti. Dovremo lavorare insieme ai giovani per una nuova scuola, più seria, più severa, più formativa, per portare anche l’Italia sulla frontiera dell’innovazione dalla quale è quasi assente, ma anche per dare nuova dignità al loro lavoro. I giovani hanno bisogno di conoscere diverse esperienza, di viaggiare e studiare all’estero, di studiare fianco a fianco nelle università italiane con decine di migliaia di coetanei di altri Paesi. Voi giovani avete bisogno di conoscenze e di esperienze. Certo avrete anche bisogno, come si dice in linguaggio moderno, di mobilità. Ma qui si è confusa la mobilità con la precarietà in cui nulla è certo, nulla è previsto come stabile, nulla è pensato come duraturo. E il giovane, anche quando trova un lavoro, è perennemente angosciato dalla paura di perderlo e nulla può investire nel migliorare se stesso. Togliendo la sicurezza ai giovani, negando loro le occasioni di cui hanno diritto, noi togliamo ad essi e all’Italia la possibilità di crescere.
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Il libro “Matteotti e Mussolini” di Claudio Fracassi.

Nel 1924 Matteotti veniva ucciso da sicari fascisti, dopo aver denunciato in Parlamento i brogli elettorali. Nel ’24 né la società né lo Stato sembravano fascistizzati: «Non pochi tra i magistrati erano gelosi dell’indipendenza solennemente garantita loro dalle leggi. La libertà di sciopero era difesa dai sindacati, così come la libertà di stampa dai giornalisti…I giornali parlavano di Mussolini come di un carattere chiuso, portato al romanticismo e amante dei fiori…quando parlava alla folla era un leone, e nei dialoghi a quattr’occhi, soprattutto con stranieri, diventava una pecora…aveva soprattutto sviluppatissimo il dono di sapersi adeguare al sentimento dei suoi ospiti, precedendoli, anzi, nel giudizio». Ma Gobetti diceva: «la lotta politica a Mussolini non è facile: non è facile resistergli perché egli non resta fermo a nessuna coerenza, a nessuna posizione, a nessuna distinzione precisa, ma è pronto sempre a tutti i trasformismi». La grande stampa sentiva progressivamente ridotta la sua libertà e si lasciava intimidire. L’opposizione vedeva le rivalità prevalere sulla comune contrapposizione al fascismo. Commentava Turati: «I comunisti fanno da sé, quindi anche i massimalisti, e i popolari sono sempre oscillanti ed equivoci…». Matteotti credeva che la battaglia per la democrazia fosse condotta e vinta, a tre condizioni: che l’opposizione fosse unita, che non ci fossero cedimenti nei confronti del Governo, che il regime nascente in Italia – in quanto alla lunga contagioso e pericoloso per l’intera Europa – fosse combattuto non solo a Roma ma in ambito continentale. Matteotti era, anche, un deciso pacifista, ma anche allora sulla guerra la sx era divisa, come era divisa nei confronti di Mussolini, alcuni pensavano addirittura che i rapporto col fascismo si potessero ‘normalizzare’ e che Mussolini non dovesse essere demonizzato. La rovente accusa di Matteotti fu giudicata inopportuna e eccessiva. Eppure il Parlamento era stato via via esautorato fino a diventare un semplice esecutore. Turati diceva: «I bilanci non si discutono più se non in quei capitoli che importino variazioni al bilancio precedente! Gli emendamenti di qualche importanza non si possono votare, ossia è inutile neppure presentarli e sostenerli se non sono previamente accettati dal Governo! Insomma, è la sostituzione effettiva del Governo al Parlamento». Mussolini odiava gli scioperi e i sindacati: “C’è stato uno sciopero dei maestri. Immaginate se si può pensare a qualcosa di più paradossale di uno sciopero di maestri… Siccome c’era un sindacalismo di magistrati siamo stati a un solo pelo dall’avere lo sciopero della giustizia…» e così spiegava ai suoi la strategia del contrattacco: «La battaglia è difficile e delicata. Bisogna ‘cloroformizzare’ le opposizioni e anche il popolo italiano”.
Così, mentre l’opposizione traccheggiava e cercava di accontentare Mussolini che chiedeva una ‘tregua’, l’11 giugno 1924 Matteotti venne massacrato. Dopo cominciò il regime. Ma era ormai troppo tardi.
(Quando nel 1945 il regime fascista cadde, molti gridarono alla vittoria, ma nulla era caduto. Nessuna vittoria è permanente. Tutto rimase e si perpetuò. Con altre vesti. Con altri nomi. Fino ad oggi).

Eroi….
“C’è in noi, nel nostro opporsi cieco, qualcosa di donchisciottesco. Ma nessuno di noi ride perché nella mostra lotta c’è una disperata religiosità. Non possiamo illuderci di aver salvato la lotta politica: ne abbiamo custodito il simbolo. E bisogna sperare (ahimè, con quanto scetticismo) che i tiranni siano tiranni, che la reazione sia reazione, che ci sia chi avrà il coraggio di levare la ghigliottina, che si mantengano le posizioni sino in fondo. Si può valorizzare il regime; si può cercare di ottenerne tutti i frutti: chiediamo le frustate perché qualcuno si svegli, chiediamo il boia perché si possa veder chiaro. “
Piero Gobetti
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“Essere puniti per quel che scriviamo,
patire povertà e emarginazione,
pagare insomma i costi di una partita vera:
tutto ciò ci sta bene,
a noi – come a Gobetti – innanzitutto giova la chiarezza”
“Va bene. I punti si contano all’ultimo, abbiamo memoria lunga e spalle buone. Vediamo chi la vince, alla fine. Per ora, è bello essere rimasti così, non essere diventati un Rossella o un Liguori, un Ferrara o, uno Sgarbi. Noi, la generazione di Peppino Impastato.”
Riccardo Orioles
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Casellati: ”Escludere una figura come quella di Berlusconi sarebbe una ferita della democrazia”
Se questa è la donna della garanzia, mi sa che è scaduta.
giulysua
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BEPPE GRILLO
Certo, ora che la censura s’è fatta più brutale e scientifica, aggirarla è più difficile di prima. Anche perché la censura riesce a occultare pure la censura stessa. Ed è difficile far capire alla gente che, in questa overdose di informazione, nessuno ci informa davvero. Era molto più facile nella Russia di Breznev, quando c’era solo la «Pravda» e infatti il giornale più letto era il «Washington Post»: tutti sapevano di vivere nel regime della menzogna, e tutti andavano a cercarsi le notizie vere. Oggi siamo pieni di «Pravde» e le scambiamo per tanti «Washington Post». Ci manca l’informazione, ma non lo sappiamo.

Beppe Grillo
Il Cavaliere mica s’incazza se si fa satira sociale, sulle pensioni, sulle riforme, sulle ville, sulla statura, sulla pelata. S’incazza se parli dei suoi processi e del suo monopolio, che poi sono le vere ragioni per cui fa politica: in una parola, i guadagni di Mediaset. Quello è il tabù. Per questo sono saltati Biagi, Santoro, Luttazzi, la Guzzanti, Fini, Rossi e tutti gli altri. Perché lo toccavano negli affetti più cari: i fatturati. E lui, quando gli toccano i fatturati, va fuori di testa. Parla di «uso criminoso della televisione», lui che la usa criminosamente da vent’anni. E così trasforma in eroi e in martiri dei professionisti che si limitavano a fare onestamente il loro mestiere di giornalisti o di artisti. Niente di rivoluzionario: solo il loro mestiere, anche se è vero che in Italia solo i veri rivoluzionari fanno ancora il loro mestiere.

Scrive Mario:
“La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo non era però ‘sta gran cosa… riproponeva stancamente i diritti della borghesia, gli stessi della ‘dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino’ del 1789, gli stessi, comma più comma meno, della Costituzione americana: diritto alla proprietà, alla ‘libera impresa’, allo
sfruttamento mascherato da lavoro salariato, all’accumulazione…. L’articolo 3 della DUDU non cita espressamente la proprietà (mantenendo la “sicurezza”), ma l’art. 17 ribadisce: “1. Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà privata sua personale o in comune con gli altri. 2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.” Sono questi i diritti che interessano i governanti, e sono quelli che si propone di difendere la Costituzione europea. Probabilmente da questo punto di vista la Costituzione realmente più avanzata è quella italiana, nata da un compromesso tra forze di diversa ispirazione, marxiste, cattoliche e laiche (“giustizia e libertà”): la sintesi attuata nella nostra Costituzione è sicuramente più avanzata di quella contenuta nella DUDU. Ad esempio, la CRI afferma con molto maggiore incisività i diritti delle donne lavoratrici, afferma che pari dev’essere la loro retribuzione e quella dei disabili o comunque impossibilitati a lavorare (art. 37), cui spetta il mantenimento e l’assistenza sociale (art.38), il diritto di studio per tutti, compresi inabili e minorati (fondamento della legge 104 per i disabili), garantisce il diritto di sciopero (art.40) e stabilisce (art.41) che la libera iniziativa economica “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.” La proprietà privata è garantita dalla legge, ma se ne invoca la “funzione sociale” e si dichiara che ha dei limiti, e può essere
soggetta ad esproprio salvo indennizzo o (art.43) al trasferimento “allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti” se si tratta di imprese con “carattere di preminente interesse generale”. L’art. 44 pone vincoli e limitazioni alla proprietà della terra e il 45 riconosce la funzione sociale delle cooperative. Molto piu’ esplicita, insomma, quasi come la bellissima (a parole) Costituzione dell’Unione Sovietica, o quella cubana… tutte rimaste parole, in ogni caso. “
Grazie, Mario.

Ricordate che Masia di La7 ha ricevuto 50.000 euro da Renzi per ‘migliorare’ i suoi sondaggi a favore del Pd.
E che per l’Italia alla riunione del Bilderberg, nel 2017, erano presenti, in ambito economico, il Presidente di Fca, John Elkann; la fisica Fabiola Giannotti, direttrice del Cern; Sandro Gozi, Segretario di stato per gli affari europei e membro di spicco del Pd. E, infine, tre noti e rispettati giornalisti: Lilli Gruber (La7, già numerose le sue precedenti partecipazioni), Maurizio Molinari (direttore de La Stampa) e Beppe Severgnini (Corriere della Sera). Come sia possibile professionalmente, per un reporter, accettare di assistere a un simile evento senza scrivere una riga, resta un mistero.
Ricordatevi che lo speculatore miliardario Soros si arricchisce con manovre speculative in tutto il mondo manovrando come un grande burattinaio la politica dei Paesi che vuole devastare, con l’aiuto di parlamentari e giornalisti degli stessi Paesi. Le speculazioni sorosiane riguardarono anche l’Italia; nel 1992, Soros partecipò insieme ad altri “investitori” ad un attacco alla Banca d’Italia causando una epica svalutazione della lira, l’uscita dal Sistema Monetario Europeo e la seguente crisi economica. Disse: “Quella fu una buona speculazione”. Lo fu un po’ meno per i portafogli del popolo italiano.
I suoi passatempi con le monete nazionali però non rimasero impunite in altri stati: in Francia fu processato e giudicato colpevole di “insider trading”, e dovette sborsare 2 miliardi di dollari, in Indonesia fu condannato all’ergastolo e in Malesia, invece, alla pena di morte. La sua fondazione ‘Open Society’ si interessa ora dei migranti interagendo con parlamentari e sindaci italiani, come il Sottosegretario di Stato alla Giustizia On. Gennaro Migliore (Pd),op Pierfrancesco Majorino è assessore alle “Politiche Sociali, Salute e Diritti” del Comune di Milano (nella giunta Pisapia e riconfermato in quella di Beppe Sala) o il Senatore Luigi Manconi (Pd) o il radicale Mario Perduca, Cécile Kyenge, Sergio Cofferati, Barbara Spinelli, Gianni Pittella, Laura Boldrini…
Valutando le ingenti risorse economiche investite da George Soros nella campagna elettorale di Hillary Clinton (25 milioni di dollari) e della sua successiva disfatta elettorale, siamo sicuri che il sostegno del magnate della Open Society Foundations nel lungo periodo possa portare a riscontri positivi nelle carriere politiche dei suoi “fidati alleati”?

Zeus
Incredibile, un pregiudicato che vuole riformare la giustizia. Impensabile, improponibile, ma tristemente vero!
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Ranger2017
Mi sono appena svegliato e la mia preghiera mattutina è sempre quella: “… Dio fa che quest’ uomo tiri le cuoia prima del 4 marzo…”
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Paolo 434
Pene Severissime per qualsiasi Giudice che volesse emettere sentenza di condanna per chiunque sia giudicato colpevole di Corruzione, Evasione, Estorsione, Falso in Bilancio, Abuso d’Ufficio, Appropriazione indebita di denaro Pubblico!
Queste devono essere le modifiche da apportare con l’introduzione della Nuova Riforma della Giustizia se il Patto del Nazareno verrà finalmente attuato!!
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MAI COL PD
L’azzeramento graduale dello stato sociale, i regali alle banche e alla finanza, la svendita del Paesi, l’asservimento alla Merkel e ai poteri forti, la distruzione dei diritti del lavoro, l’accentramento del potere nelle mani del capo del Governo, la privatizzazione a 360 gradi dei servizi pubblici sono sempre stati nel programma di Renzi fin dalla prima Leopolda. Come è stato possibile che gran parte del popolo sia stato a tal punto accecato da non capire che questo significava la morte dell’Italia? E come è possibile che ci siano tutt’ora giornalisti o Italiani che insistono a volere una alleanza con un Partito Democratico ormai totalmente renziano? Come può il partito che ha vinto le elezioni accettare come socio quello che gli elettori hanno maggiormente rifiutato e maggiormente penalizzato come il maggior nemico?
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TRAVAGLIO MI SCRIVE
Sorpresa che Travaglio si scomodi e leggere quello che scrive una signora ignota di 76 anni di Bologna, ho risposto:
Il Pd di cui Travaglio parla è morto da tempo e non resuscita nemmeno se ridiscende il Santissimo. Quello che è sopravvissuto non somiglia nemmeno di lontano a una cosa modestamente seria, accettabile e democratica.
Io di alleati per il M5S non ne voglio. Non ci penso nemmeno. Ho sempre detto e lo ripeto che spero solo che il M5S riesca a trovare a livello parlamentare (non certo governativo) abbastanza voti per fare un sistema elettorale decente e tornare al voto quanto prima. Per me, un sistema elettorale decente è quello che permette al primo arrivato di governare; mettiamoci quello che serve, premio di maggioranza o ballottaggio e aggiungiamoci quello che è compatibile secondo la Consulta e poi torniamo di corsa a votare. Ho idea che a Salvini tornare diversamente al voto farebbe comodo per liberarsi definitivamente di Berlusconi che ormai è in caduta libera e per assorbire anche molti voti della Meloni così da diventare realmente il leader del cdx, credo senza ombra di dubbio che, ora che Salvini ha abbandonato la Padania, la secessione e altre idee bislacche ed è diventato un partito nazionale, non potrà far altro che crescere, perché è simpatico, populista e semplice, non ha industrie da salvare, non ha voti dalla mafia, ce l’ha con l’invasione dello straccione che vien dal mare, ha una fidanzata fresca e che stira le camicie, non si atteggia a capetto arrogante e sfrontato o a extraricco con la puzza al naso, le escort e il vulcano, sembra ‘uno di noi’, può sfondare. E coi voti di Salvini possiamo pensare a fare non un Governo ma un sistema democratico di voto. Basta. Io non voglio che il mio Movimento si allei con nessuno. Non voglio che si corrompa con residui della prima o della seconda repubblica ché la terza minaccia di esser peggio delle altre due. Io non ho grandi illusioni e non faccio grandi progetti. Mi basterebbe mandare al macero il Rosatellum, poi ho abbastanza fiducia nel 31nenne e nel 41nenne che potranno cambiare tutti e due, adattarsi ai tempi nuovi e ognuno per il suo verso può introdurci in tempi meno zozzi e meno corrotti per il bene dell’Italia
Cordiali saluti e molto sorpresa di avere avuto un riscontro da un mondo che finora per me è stato distante e parecchio alieno.
Caro Travaglio, io continuo a credere che lei sia il giornalista migliore d’Italia ma sono convinta che col suo Pd immaginario lei abbia preso uno sfondone. I sogni sono sogni, la realtà è diversa non solo da quello che credono i politici ma spesso anche da quello che si illudono di credere i giornalisti, perché entrambi sono chiusi nel loro mondo di parole, effimero e lontano, e finiscono per credere che quel mondo non sia una loro invenzione ma una concreta realtà. E forse sbaglio io sulla mia tastiera ma sbagliano anche loro perché entrambi ci crediamo creatori di qualcosa mentre siamo come le bolle di sapone che qualcun altro soffia e fa disperdere al vento dell’irrealtà
Cordialmente
viviana
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Comunque resta il fatto che non avrei mai creduto che uno come Travaglio leggesse quello che scriveva una come me e che addirittura mi mandasse una mail privata al mio indirizzo e mail, riportando per intero due scritti miei. E’ vero che non è l’unica volta che questo accade ed è accaduto anche con dei politici che nemmeno conosco (Manconi per es.) con cui ho avuto animate discussioni, quasi litigi. Sono stupita e non so nemmeno dire se la cosa mi fa piacere, forse mi imbarazza. Non mi piace vincere né aver ragione. Resta il fatto che, se crediamo di scrivere solo per noi, ci sbagliamo. Il mondo è una piazza e ognuno di noi su quella piazza ha una voce e quella voce può farsi sentire. E questa è l’unica verità che conta. Per cui rispolvero una mia vecchia poesia che a me piace e questo basta. LA PIAZZA
Intanto Salvini non parla più di secessione, è contro la Fornero come noi e non a favore come Berlusconi, non parla più della Padania e dell’antimeridionalismo, ha aperto un partito che prima era locale e ora è nazionale, si è presentato al Sud e evidentemente qualcosa di buono l’ha detto perché ha preso un milione di voti, ha abbandonato anche il razzismo e non è certo un nazista come Borghezio, non è per forza contro una legge per il conflitto di interessi, ha un’idea d’Europa che non sarà proprio la nostra ma è migliore di quella di Padoan, Monti o Renzi, vuole contattare con l’Ue per la questione migranti come in Europa nessuno si è sognato di fare, non ha legami con le banche, è come noi a favore delle piccole e medie imprese, come noi vuol tutelare il territorio, si sta aprendo anche al reddito minimo di cittadinanza, è contro i vitalizi.. Mi sembrerebbe ingeneroso insistere a dire che cambiamenti non ne ha fatti. A me sembra che ne ha fatti tanti e che è meno peggio di tanti. E tra tutti i nostri avversari è il meno odioso e quello che finora in molte cose magari è andato un po’ a rimorchio ma almeno non è stato il promotore come ha fatto Renzi che ci ha proprio incaprettati e venduti. In ogni caso, non so come fare a dirlo chiaro, non lo dobbiamo sposare. A me basterebbe che unissimo i nostri voti e i suoi per andare al voto con un sistema migliore. Io non mi voglio alleare con nessuno. Voglio solo un sistema che permetta al primo partito votato di governare. Perché sennò sennò cosa proponete di fare? Ma davvero possiamo pensare che le scelte siano tante???? Ma dove le vedete tutte queste scelte? Da soli non faremo niente e perderemo tutto. E qualcosa bisogna pur fare o vorrà dire che abbiamo preso 11 milioni di voti per buttarli al vento.
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Non mette conto riportare oggi l’editoriale di Travaglio che insiste sulla sua idea delirante e ossessiva di una alleanza del M5S col Pd. Prigioniero della volontà di aver ragione ad ogni costo, sembra un cieco totale che non riesce nemmeno a vedere la differenza abissale tra l’idea di economia, finanza, democrazia, Europa, esistente tra M5S e Pd, come se le infinite leggi e riforme da Monti a Renzi non avessero ribadito in modo sistematico un iperliberismo aberrante, schiavo della finanza, delle multinazionali, del mercato degli squali, delle banche, del Bilderberg, della Merkel, un iperliberismo o turbocapitalismo nemico dei popoli che i 5stelle respingono con tutte le loro forze, presentandosi come l’unica forza politica e sociale che difenda la democrazia dal basso contro un autoritarismo verticistico fastistoide, che difenda i diritti del popolo contro l’arroganza dei potenti, che difenda l’idea di Nazione contro il livellamento di ogni sovranità o diritto nazionale, che difenda i diritti del singolo contro la globalizzazione massificante, che difenda i diritti del lavoro contro lo schiavismo del lavoro che riduce a schiavismo anche la scuola, che salvi la tutela della Costituzione contro la distruzione della Costituzione.
Non c’è nulla che sia più nemico e contrario per il M5S del Pd che con le sue aberrazioni che con Renzi hanno toccato i vertici della stupidità e del malgoverno.
Ma Travaglio, privo dell’idea di una economia democratica, povero di opinioni su un’Europa distruttiva, carente di ogni valore di sx o liberale, non riesce nemmeno a comprendere quanto sia grande l’avversione di ogni 5 stelle per ogni renziota e continua, forte della sua notorietà, a diffondere l’idea contro natura di un patto M5S-Pd che creerebbe un organismo così geneticamente modificato da distruggere entrambe le componenti.

.. e ancora..
Tornare al voto col Rosatellum saremmo schiacciati come ora, sarebbe follia. Dobbiamo fare di tutto per tornarci con una legge elettorale che dia il potere di governo al partito che prende più voti, non all’accozzaglia dei perdenti e non sarà certo Renzi o Berlusconi a permettercelo. Con loro le possibilità sono zero. Con Salvini non lo so. Non vedo altra scelta.
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Sono alcuni 5stelle fuori di testa a parlare di alleanze, sono i troll a dirlo fingendo crisi isteriche, sono i media a inculcarlo, è Travaglio che insiste. Io di alleanze non mi sono mai sognata di parlare perché sarebbero contro natura, e perché da sempre nel nostro statuto, nel nostro DNA, è scritto a caratteri di fuoco che non faremo alleanze con nessuno, per questo le isterie dei disperati mi irritano tanto. Ma una cosa sono i patti e le alleanze, altra cosa è unire i voti in Parlamento per una causa comune che faccia l’interesse di due partiti, come un sistema elettorale dignitoso e costituzionale, e Salvini è l’unico che potrebbe avere interesse a farlo. Il programmi sia pur minimo di Di Maio per me serve solo a decantare il vino, ma qualcuno potrebbe avere interesse a berlo come ne abbiamo noi.
..
Fra Man, vecchio iscritto di Masada, mi scrive:
“Anch’io sono sorpreso che Travaglio indichi come via una alleanza con il PD. Il Pd non esiste più da tempo da quando è stato infettato da Comunione e Liberazione come da tutta la dx italiana. Sono convinto che siano le destre italiane ed europee i veri cavalli di Troja dei ‘governanti ombra’. Sono la porta aperta da sempre per loro…ma sono cose che sai di sicuro, o per lo meno, ne senti il fetore.
Salvini è un poveraccio, probabilmente Travaglio lo vede così, troppo stupido per liberarsi del nano, non ha le palle per dirgli in faccia: “Ho vinto io e quindi tu a cuccia”. Del resto se non gli riesce come non è riuscito a Fini, si ritrova a cercar stracci, non sa far altro che parassitare in politica da quando ne ha vista una (capisci amme’). E’ una pezza da piedi del nano puttaniere. Ho sentito dire ad un Deputato designato come ministro di giustizia da parte del M5S che: “Né con il nano ma nemmeno con tutta Fi”e la cosa sinceramente mi dà quella gran voglia di stare davvero altri 5 anni fuori dal governo….piu danni di così sti tre moschettieri, Re Napo capo, il rikkione di Rignano e il nano puttaniere, non li riescono a fare e, se riusciamo a farli andare per altri 6 mesi al governo da SOLI, il M5S arriva al 70% . Quasi quasi…seguirei una eventualità che Travaglio ha esplicitato (in un momento di sconforto) quando Virginia veniva attaccata su tutti e per tutto perfino sulle orecchie…quella di dire agli Romani/Italiani: “Bene! Non ci volete? Ce ne andiamo da governo di Roma e dell’italia. Da adesso fate fare quello che volete ai vostri esperti che avete votato anche al 4 marzo scorso!”. Macchiarella vuole portare avanti il progetto di Re Napo…Non per nulla ha stretto la mano a un mafioso.
ciao un saluto…
Fra man
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Caro Fra Man
Sul Pd, come te, penso tutto il male possibile, come uno che ha sempre votato a sx può pensare di chi lo ha tradito come peggio non si poteva. Non c’è solo la critica a un partito che ha distrutto l’Italia ma tutta l’amarezza di chi nella sx ci sperava e l’ha vista sempre peggiorare nella disintegrazione totale di ogni valore e ideale fino a un punto di non ritorno. Ci manca solo l’ennesima profezia di Fassino che potrebbe dire: “Ora Renzi farà un partito tutto suo e vediamo chi non lo vota”.
Renzi ha distrutto il Paesi, ha annientato l’Unità, ha sciolto un partito, gli manca solo di dissolvere se stesso e l’opera sarà compiuta
Ringraziamenti e saluti
Viviana
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MARIAPIA CAPORUSCIO
Davvero non riesco a comprendere l’astio (per non dire odio) di tanti italiani contro il M5S. Che lo facciano quei politicanti che da oltre trent’anni depredano questo Paesi si può capire, dato che in caso di una vittoria dei 5 Stelle per loro finirebbe la pacchia e sarebbero costretti a cercarsi un lavoro. Ma che siano i cittadini a nutrire odio nei confronti di ragazzi che non hanno mai fatto male a nessuno, è veramente sconcertante. Per caso anche al popolo fa paura l’onestà? Forse si, visto che dinanzi al ritorno in politica di un essere che ha all’attivo più crimini che capelli in testa, non alzano un dito per contestarlo. Come si fa a permettere ad un pregiudicato, un evasore fiscale, un mafioso, un essere indagato per stragi, un puttaniere che abusa di minorenni, ma cos’altro dovrebbe fare questo tizio per essere bandito dalle istituzioni? E cosa avrebbero fatto i 5 Stelle per essere temuti più di lui? Se per davvero gli italiani preferiscono un criminale a dei ragazzi puliti, non c’è più salvezza: il nostro Paesi è destinato a morire!
Ma quando riusciremo a vedere la differenza fra gente onesta e questa banda di traditori? La ridicola scusa che non saprebbero governare è la prova della loro miseria oltre che disonestà, perché è osceno emettere sentenze senza alcuna prova, visto che NESSUNO, MA PROPRIO NESSUNO POTREBBE FARE PEGGIO DI LORO!
Vorrei chiedere ai miei connazionali cosa li spinge a temere chi vuole solo restituire all’Italia quella dignità che le è stata tolta e pretendere che a governarla siano persone al di sopra di ogni sospetto. La ferocia dimostrata contro la sindaca di Roma (ritenuta incapace da chi ha dimostrato quanto siano pericolosi oltre che incapaci tutti loro) da parte di questi buffoni e dei media venduti, la dice lunga sulle loro intenzioni: continuare a depredare la nostra nazione. Nessuno, nemmeno Dio Padre sarebbe riuscito in meno di due anni a sanare una città sbranata dalla mafia e da una politica criminale, che dopo averla riempita di debiti, arrivano a dimezzare (per fare cassa) risorse necessarie ai comuni per governare e riparare i danni.
Perché i cittadini non si chiedono come mai politici e media vedono la pagliuzza negli occhi dei 5 Stelle e non le travi nei loro occhi? E’ come se un serial killer si scandalizza nel vedere un uomo mollare uno schiaffo. Sono tutti bravi a contare i peli ai 5 Stelle, ma nessuno che ne vanti la generosità quando hanno restituito 23 milioni dei loro stipendi, anzi li criticano per averne dichiarato uno di più, mentre a lor signori non bastano gli stipendi da lotteria che riscuotono, ma arrivano addirittura ad accordarsi con la malavita in cambio di favori, danneggiando sempre più il nostro povero Paesi.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1921 7-5-2018 L’INCENDIO DEL NAZARENO

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MASADA n° 1921 7-5-2018 L’INCENDIO DEL NAZARENO
Blog di Viviana Vivarelli

Le consultazioni continuano- Di Maio accetta anche un terzo leader- L’autodistruzione del Pd- Atterrato Martina l’inutile – Mattarella vorrebbe un governo di scopo – Differenze tra Germania e Italia – Di Maio rinuncia a fare il premier – Le piaghe della disinformazione – Fine di un ciclo – Renzi e le donne – Berlusconi, Renzi e la P2 – Scene da un manicomio – Il Tar boccia gli 8 incineritori di Renzi – La Svizzera e i vaccini

Nel mondo gli italiani sono conosciuti come mafiosi. Ma ci sono due tipi di mafie, una che uccide i singoli, un’altra che uccide i popoli
Viviana
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Segnali
Berlusconi perde 4 milioni di voti. Il Pd di Renzi perde 5 milioni di voti. Renzi scende di 14 punti nei sondaggi. Franceschini, Orfini, Serracchiani, Minniti, Bellanova, Sgarbi, Bonino, D’Alema, Lorenzin, Fedeli, Formigoni, Minniti, Barra, Pinotti, Grasso, Polverini, Della Vedova, Bonino, Franceschini…vengono ripescati da una legge ignobile ma erano stati bocciati dagli italiani. D’Alema non viene nemmeno ripescato. I partitini dei riciclati crollano e scompaiono.
Scrollando l’albero della Casta, arrivano tenui segnali che qualche frutto sta cominciando a cadere
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E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte; ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo. Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro; stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento; copri l’amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello; a volte passa qualcuno, a volte c’è qualcuno che deve vederlo“.
Roberto Vecchioni
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La democrazia non significa dare all’accozzaglia dei perdenti la possibilità di dettare legge su tutti, ma di impedirglielo!
Viviana

I lavoratori sono stati presi di mira
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Finché in Italia non avremo una legge che limiti i danni dei parlamentari a due legislature, tagli i loro emolumenti e benefit, rimandi a casa i voltagabbana fino al voto successivo, cacci dal Parlamento come da ogni carica pubblica i corrotti e dia realmente al popolo una legge elettorale costituzionale a difesa della democrazia, che consenta scelta libera dal basso, giusta rappresentanza e governabilità, finché non metteremo tutti sotto le stesse leggi, con gli stessi doveri e diritti, a partire dalle pensioni per arrivare ai tribunali… fino a quel giorno non avremo ma una democrazia in Italia ma sempre il governo di una casta.
Ma se quel giorno arrivasse, vuol dire che i 5stelle sarebbero al Governo del Paese.
Viviana
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Immaginate un giorno in cui Berlusconi fosse finalmente punito di tutti i suoi reati. Quel giorno noi tutti diremmo: “Dio c’è!” “..E la democrazia pure!”
Viviana
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A.g.
Abbiamo sofferto per anni, ma verrà il giorno del riscatto e della gioia. E’ sarà più bello di quanto pensassimo e sarà ancora meglio quando il nanerottolo toglierà definitivamente il disturbo. E ringrazi il Cielo se non gli chiediamo un risarcimento ultramiliardario per i danni materiali e morali di un intero popolo!
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Parafrasando Asimov: “Il PD è l’ultimo rifugio degli incapaci”
“Contro chi ancora vota PD neanche gli dei possono nulla”.
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ULTIM’ORA
Mattarella minaccia di dare l’incarico di Governo ai Savoia.
ReNudo79
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Lunedì Mattarella terrà un nuovo giro di consultazioni, poi si passerà ad un giro di Vodka e uno di Amaro Lucano.
SfigaCatrame
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DiMaio su Salvini: “Si è piegato a Berlusconi”. Ha specificato anche a quanti gradi?
LVIX1
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Oggi la direzione Pd discute sulle prossime iniziative da intraprendere per arrivare all’autodistruzione.
sempreciro
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Il Rosatellum è come una maratona in cui al favorito si mozzano le gambe e poi lo sfottono perché non può correre.
Viviana
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Questi partiti volevano solo lo stallo.
Sono ‘stallatici’ !
Viviana

GOVERNO DI SCOPO
Mattarella non vorrebbe andare alle elezioni anche perché sarebbero inutili se fossero fatte ancora col Rosatellum.
Mattarella vorrebbe fare un governo di scopo.
Di Maio è contrario.
Salvini è contrario.
E senza i voti di M5S e Lega (228+122= 350) un governo di scopo non si fa.
Per ‘governo di scopo’ si intende un governo di breve durata che fa poche leggi urgenti, come una nuova legge elettorale. (Ma, se Salvini volesse, una nuova legge elettorale la possono fare insieme Di Maio e Salvini a livello parlamentare senza nessun governo di scopo)
Cosa diversa è un ‘governo tecnico’, che non deve essere per forza fatto da politici ma può essere fatto da “tecnici” esterni prestati alla politica (come Monti o la Fornero)
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Francesca
Ricapitolando, scrivono una legge pensando che Pd+Fi faccia il 45% e invece fa solo il 34%, danno la colpa dello stallo agli unici che non l’hanno votata e ora (sempre gli stessi) vorrebbero pure fare un governo di scopo solo per cambiarla
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Liviana
Stavamo a un pelo per cambiare finalmente questo Paese.. purtroppo ci ritroveremo un governo con il mafioso, il cazzaro e il coglione !! Ma la colpa è solo di quei fottuti italiani che ancora li votano.
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Ghita Iacono
Chi è Salvini
Prima la Padania, poi prima il Nord, poi prima gli italiani ma senza terroni, poi voglio il voto dei terroni ma senza stranieri, tra un po’ si butta contro ET..
Come distrarre da un disagio sociale indicando un nemico invece di lottare per un diritto.
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Le Iene affaccendate a cercare di immerdare Fico con la storia della colf non in regola della sua compagna. Com’è che stesse Iene non hanno mai parlato dei 250 milioni che Berlusconi versa ogni sei mesi a Riina o soci? Troppo occupati a controllare le colf? E come mai non dicono mai una parola su De Benedetti, quello che sul Pd ci specula alla grande? O sugli affari sporchi di Renzi e della sua degna famiglia?

Direzione del Pd riunita
Smentito Martina. No al M5S. Davanti o dietro alle quinte, comanda sempre Renzi. Martina con la coda tra le gambe si appiattisce sotto i suoi ordini e si rimangia le poche aperture al M5S. Tutto è cambiato nel Paese ma nulla cambia nel parlamentino Dem…
Il potere, che vinca o che perda, è inamovibile. Finirà con un rovesciamento dei voti elettorali. La combriccola dei perdenti vincerà e il M5S l’avrà in tasca. B è sempre in pista e della condanna e del patto con la mafia non gliene frega niente a nessuno, anzi fa curriculum..
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Renzi ancora in sella. Alle prossime votazioni che dobbiamo fare? Invece che la matita copiativa proviamo a fare la X con un paletto di frassino e poi spariamo sulla scheda una pallottola d’argento?
LVIX1

Luisella Costamagna
…a 2 mesi dal voto: nessun governo e M5S in difficoltà… Acciaccato Di Maio, ma non Salvini. Sdoganato come statista dalla mejo sinistra dei Cesaroni…L’uomo “di ghisa”, prima ha scippato il ghe pensi mi berlusconiano poi, quando ha capito che non quagliava, che il decisionismo del “governo in 15 minuti” stava pure venendo a noia nella sua inconcludenza, soprattutto quando ha focalizzato che B poteva pure farlo uscire a bere una birra, ma poi doveva tornare a casa ad Arcore se no erano guai…B, dato per morto, si conferma imperituro e nonostante condanna e decadenza, nonostante la sentenza su Dell’Utri sulla trattativa Stato-mafia, nonostante dica tutto e il contrario di tutto (“I 5S non conoscono l’abc della democrazia”; “Mai posto veti ai 5S”; “Sono un pericolo, meglio il Pd”; “Mai detto meglio il Pd”…) continua a essere, complice l’informazione dominante, un “responsabile” e “moderato”, che può evocare Hitler per i grillini, ma guai a chiamarlo “male assoluto”. Altro che “7 vite come i gatti”, ormai il proverbio è “20 vite come Berlusconi”!
Matteo, coi suoi finti passi indietro (per ognuno ce ne sono due in avanti) ha lasciato credere ai dem di essere liberi, così si sono agitati, poi gli ha dato la stangata.
Affossata la Direzione in 15 minuti tv, l’ex-tutto ora senatore ha anche indicato il futuro: un bel governo per le riforme (e ridajje!!).
Insomma l’elettore l’hanno fatto votare così si diverte, piccolino, ma nulla è cambiato.
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Pd

LO SQUALLIDO MARTINA
Inutile e inconcludente. Uno che parla per non dire niente, un nulla pieno di ovvietà (“Dobbiamo valorizzare energie nuove…». «Bisogna stare coi piedi per terra…”,«Se iniziassimo una nuova stagione, tutta di formule, non coglieremmo il bisogno di novità che sale dal Paese…» Eh!?), uno che ti fa sbadigliare anche se non sbadiglia…non la controfigura pallida e sbiadita di Renzi perché sarebbe troppo onore, ma uno che gli stira i pedalini, uno spilungone pallido, curvo, un trentottenne che sembra un pensionato novantenne triste con la scoliosi, …. modesto, incolore, silenzioso, talmente trasparente da non fare ombra a nessuno, nemmeno a se stesso, mai una parola od un pensiero che possa creare problemi, mai un cenno di vita : le caratteristiche ideali del perfetto ministro renziano !!.. Ad uno così, onestamente, si può chiedere che DICA pure qualcosa??
Non si può nemmeno dirgli di tornare al’agricoltura. Perché là cosa ha fatto?
Chi era solo un burattino nelle mani di qualcun altro?

IL REGGENTE NON HA RETTO
Marco Travaglio
Una sera, a Parla con me, Paolo Villaggio se ne uscì a freddo, mentre Serena Dandini lo intervistava su tutt’altro, con una delle sue sortite insieme surreali, feroci e geniali: “Mi scusi, signora, ma Brunetta è un nome d’arte?”. Fosse ancora vivo, ora domanderebbe: “Ma Martina è un nome d’arte?”. E non osiamo immaginare cosa scriverebbe, dell’autoreggente Pd, Fortebraccio. Probabilmente riabiliterebbe Nicolazzi, Tanassi, Cariglia e gli altri ectoplasmi socialdemocratici alla cui inesistenza dedicò memorabili pezzi satirici che si concludevano invariabilmente così: “Arrivò un’auto blu, non ne scese nessuno, era Nicolazzi/ Tanassi/ Cariglia”.
Noi non conosciamo Maurizio Martina, e la cosa non ci è mai particolarmente mancata. Ma sabato ci eravamo sorpresi a empatizzare con lui quando aveva osato annunciare che avrebbe proposto alla Direzione del Pd, fissata per ieri, di: accogliere l’appello del capo dello Stato e del presidente-esploratore della Camera; sedersi al tavolo con i 5Stelle; vederne le carte; portarvi le proprie; tentare un’intesa su alcuni punti programmatici; e poi, nel caso in cui quell’accordo nascesse, metterlo nero su bianco e sottoporlo a un referendum fra gl’iscritti o addirittura alla platea più allargata delle primarie. Come ha appena fatto l’Spd tedesca.
La cosa aveva molto irritato Renzi, che doveva essere sovrappensiero (altrimenti non avrebbe dato alcun peso all’annuncio, considerandone la provenienza): infatti domenica si era precipitato da Fazio a stoppare l’insano gesto di provare a dare un governo all’Italia. Allora Martina, con insospettato ardimento, l’aveva sfidato: “In queste condizioni non si può guidare un partito”. Quindi, pareva di capire, o lui o Renzi. Ieri finalmente la tanto attesa Direzione del Pd si è tenuta, in un clima da resa dei conti finale, tra accuse di liste di proscrizione, tamburi di guerra sui social, evocazioni di nuove scissioni. I giornali dipingevano un Martina pugnace e bellicoso come Achille che torna in battaglia per vendicare Patroclo, sostenuto dai guerrieri non renziani, da Orlando a Franceschini a Cuperlo, pronti a vender cara la pelle col coltello fra i denti. E Renzi ci aveva addirittura creduto, organizzando la conta dei suoi parlamentari per impedire la conta in Direzione, dove temeva di aver perso la maggioranza.
Purtroppo, ieri, Martina non è pervenuto. Non che non ci fosse, anzi: il guaio è proprio che c’era e, come sempre accade quando c’è, nessuno se n’è accorto. Quando va al cinema, per dire, e prende posto su una poltrona, c’è sempre qualcuno che si siede sopra di lui. Lo schiaccia e rimane lì per tutto il film, malgrado le sue reiterate proteste. Inizialmente lui pensava che ciò dipendesse dalle luci spente, infatti cominciò ad andare al cinema con largo anticipo per sedersi a luci accese: “Così mi vedranno e siederanno nei posti liberi”. Ma niente: la gente continuò ad accomodarsi nel posto già occupato da lui, a non udire le sue lamentele (direttamente proporzionali al peso dell’occupante abusivo) e a restargli sopra. Gli uomini della scorta tentavano di far notare che il posto era già occupato dal ministro Martina, ma si sentivano rispondere: “Appunto, non c’è nessuno”, “Se questo signor Martina vuole occupare un posto, ci mettesse almeno il cappello, la giacca, il maglione, altrimenti per me è libero”, cose così.
Ieri tutti, a cominciare da Mattarella e Fico, attendevano che l’autoreggente desse seguito al proposito di avviare il dialogo col M5S per vedere le carte. Anche a costo di arrivare alla conta temuta da Renzi. Invece niente. È riuscito a tenere un’intera relazione senza dire assolutamente nulla, tant’è che alla fine erano tutti d’accordo e nessuno riusciva più a capire da cosa fosse nato il disaccordo: “Il punto della sconfitta non è che gli italiani non hanno capito. È che non abbiamo capito alcuni bisogni degli italiani. Bisogna rifondare la cultura e il pensiero di fondo”. Ecco di fondo: perbacco, ad averci pensato prima. Ora –lo direste mai? – occorre “un confronto franco”. Di più: “Un’analisi seria per riflettere e non rimuovere la sconfitta prima di essere fuori tempo massimo”. Chi pensava che auspicasse un confronto ipocrita e un’analisi ridicola per non riflettere, rimuovere la sconfitta e arrivare fuori tempo massimo è rimasto deluso. Così come chi immaginava che, per restare reggente, Martina chiedesse un sostegno finto e inconsapevole. Invece lui ha auspicato “un sostegno non di facciata, ma consapevole” per un altro paio di mesi, non di più. E tutti hanno applaudito, felici e contenti.
E la rispostina su quella faccenduola del governo, attesa da Mattarella, Fico e qualche decina di milioni di italiani? È arrivata, solo che non era quella di Martina, ma quella di Renzi: “Il capitolo 5Stelle è chiuso” prim’ancora di aprirsi. E perché, visto che la Direzione doveva decidere proprio su quello? “Per quello che è successo”. E cos’è successo? Che Renzi è andato in tv e gli ha fatto “bu”. E il reggente non ha retto. Ah, dimenticavamo: “È impossibile anche un governo col centrodestra”. Quindi il Pd non governa con nessuno, non fa intese con nessuno, anzi non parla con nessuno per evitare di trovare intese con qualcuno, però detta condizioni: niente elezioni, ma “spirito costruttivo nelle nuove consultazioni al Quirinale”. Il che, tradotto in italiano, vuol dire l’ennesimo governissimo alla Monti con tutti dentro (sempreché gli altri ci caschino). Perché con la Lega non si governa, con FI non si governa, col M5S non si governa, però con la Lega, FI e M5S insieme si governa eccome. Per fare le famose “riforme” (ciao, core). Approvazione unanime dalla Direzione, che finalmente ha trovato la direzione: quella di Renzusconi. Matteo, torna: sei tutti loro.

Citazioni da Asimov:
Buona per Renzi: “Direi persino che il cervello gli smette di funzionare, se avessi la prova che in qualche altro momento funziona.”.

Altra citazione da AsimoV: “Se la conoscenza può creare dei problemi, non è tramite l’ignoranza che possiamo risolverli.”
“È sempre stata la mia filosofia di vita che le difficoltà svaniscono quando sono affrontate con fermezza.”
“È il cambiamento, il cambiamento continuo, il cambiamento inevitabile, che è il fattore dominante nella società odierna. Nessuna decisione sensata può essere più compiuta senza tenere conto non solo del mondo come è ora, ma di come sarà… Questo, a sua volta, significa che i nostri uomini di stato, i nostri imprenditori, i nostri uomini comuni, devono orientarsi verso un modo di pensare fantascientifico.”
GRANDE!!
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Liviana: LU PIZZINU

CONAN da Rignano, IL ROTTAMATORE
Domi
Ha rottamato, uno dietro l’ altro, Fassina, D’ Alema, Civati, Cofferati, Marino, Bersani, Speranza, Epifani, Rossi, Boldrini e Pietro Grasso il totem dell’ art. 18, la scuola, il lavoro, la CGIL.
Al loro posto Confindustria e CISL, Gennaro Migliore, Alfano, Lorenzin ed immigrati. Verdini e Barani quando era necessario.
Inseguendo le persone da rottamare, ha perso l’orientamento del Referendum Costituzionale, a disastro avvenuto ha fatto finta di non capire che aveva sbattuto.
Ma la natura è quella che è: s’è intignato a rottamare sino al 4 marzo 2018, ed oltre.
Il risultato è stato la rottamazione del PD.
UN GIGANTE DELLA ROTTAMAZIONE.
(Ora crede di risorgere come nulla fudesse. Aspettiamo che rottami anche se stesso definitivamente)

Giuseppepevetti
Renzi dovrebbe essere “un gigante fiaccato dalle troppe batoste alle urne”? Io dico che il gigante s’è fiaccato da solo con i Patti del Nazareno, i conflitti d’interessi, i casi Consip e l’abbandono programmato della parola ‘sinistra’…La perdita di elettori è solo una mera conseguenza, per cui l’aver raggiunto il 18% è stato un grande successo, considerando tutto. E tuttavia nel Pd nessuno sta facendo autodafé, tutti rinnegano non gli errori ma le faccende storiche losche, intenzionali, strategiche. Nessuno ha il coraggio di ammettere che certi giochi sporchi sono stati giochi sporchi, altro che “sbagli”! Chi ha il coraggio di ammettere che la soffiata a De Benedetti per investire in borsa è stata una porcata enorme? L’insider trading è di sinistra? Per ritrovare la sinistra bisognerà prima ammettere colpe ed intenzioni ben precise che sono andate in direzione opposta. Non c’è proprio modo di ritrovare nulla di sinistra dentro al partito. Polvere alla polvere, e magari un giorno rinascerà il concetto di sinistra, da qualche parte. Chissà!

Il governaccio che vogliono fare con la super accozzaglia Cdx+Pd è come la barzelletta di Berlusconi sulla mela a una delegazione di sindaci campani del Pdl.

Un signore si reca all’ufficio brevetti.
Arriva allo sportello dove l’impiegato gli chiede:
“Qual è la sua invenzione?”.
“Una mela”, risponde.
“Non si può brevettare una mela !”, obietta l’impiegato.
“Ma questa è una mela speciale, l’ho modificata geneticamente”, insiste il signore
“Speciale perché?”
“Annusi, sa di fica”.
L’ impiegato dell’ufficio brevetti afferra la mela e la assaggia e con espressione schifata esclama: “Ma sa di culo”.
Ed il signore: “La giri !”.

ESSERE UN PAESE CIVILE. DIFFERENZE TRA GERMANIA E ITALIA
Viviana Vivarelli
In Germania, la Merkel (CDU) aveva il 32% (il M5S il 32,78). Nessuno ha minimamente pensato a un governo dove l’accozzaglia di quelli che avevano perso potresse fare un governo, estradando il partito che aveva preso più voti, ma si sono comportati civilmente e democraticamente.
Si sono messi immediatamente tutti a un tavolo e, dopo 6 mesi di fitte discussioni, è nato il 4° governo Merkel con un accordo di coalizione Spd e Cdu-Csu, espresso con molta precisione teutonica in 179 pagine, dove ogni virgola è stata discussa, approvata e firmata.
Se la Grosse Koalition (GroKo) fosse stata respinta, sarebbero rimaste solo due opzioni: un inedito governo di minoranza o il ritorno alle urne. Ma ovviamente i civili Tedeschi con civili sistemi elettorali non ci hanno nemmeno pensato. Hanno fatto l’ennesimo accordo tra Spd e Cdu-Csu. I socialdemocratici (Spd), in costante e tragico declino di consensi, hanno fatto decadere il segretario Martin Schulz, costringendolo a scomparire dalla scena proprio per convincere i propri iscritti ad approvare la GroKo. Ovviamente, la Merkel è il capo del nuovo governo (e nessuno le ha chiesto certo di fare un passo indietro, visto che era il capo del partito con più voti!).
II 2° partito, (socialdemocratici o Spd che aveva il 20% sono andate alcune poltrone (la Lega ha preso il 17%).
Il Patto, essendo firmato da partiti tedeschi, è vincolante e molto serio. Niente a che vedere coi volatili e menzogneri partiti italiani che smentiscono i propri programmi il giorno dopo il voto e fanno il contrario di quello che avevano promesso.

Di Maio si era illuso che questo fosse un Paese serio dove fosse possibile fare la stessa cosa ma in due mesi i capi dei partiti non si sono degnati nemmeno di sedersi a un tavolo, dimostrando così, non solo di non essere liberi al loro interno perché legati da ricatti reciproci, ma anche di dirigere, si fa per dire, dei partiti fasulli che sono nidi perversi di interessi incrociati a cui del popolo italiano non gliene frega una cippa.
Renzi e Berlusconi, poi, in questo frangente, si sono comportati come peggio non si poteva. Uno, ritirandosi da qualunque occupazione, l’altro pretendendo un potere che nemmeno ha, come se i 5 milioni di voti persi dal primo e i 5 milioni persi dal secondo fossero bazzecole.

A questo punto dare la colpa di qualche cosa a Di Maio è da cretini, vediamo piuttosto se possiamo ancora salvare qualcosa senza buttare nel casso 11 milioni di voti e con essi ogni democrazia, e vediamo se con questo barcollante Salvini riusciamo almeno rapidamente a fare un sistema elettorale decente e non costruito dai perdenti per far fallire chi i voti li ha presi. Mattarella non vuole tornare alle elezioni e parla di governo di scopo. Di Maio ha già respinto in maniera assoluta qualunque governo di scopo. E, fino a prova contraria, questa è una repubblica parlamentare e non presidenziale e le cose si decidono in Parlamento. Il Presidente della Repubblica può solo firmarle o no.
Un terzo del Paese se ne frega di come va l’Italia come se non fossero nemmeno italiani. Un terzo sta col Movimento. Un terzo è stato già bocciato ma vuole vincere lo stesso con la truffa del Rosatellum. Siamo al 3° sistema elettorale incostituzionale e questo è il peggio di tutti. Cerchiamo almeno con Salvini di cambiarlo in meglio coi nostri voti e i suoi a livello parlamentare (228 + 122 fa 350 e sono più che bastanti, visto che la maggioranza richiede 316 voti) e poi torniamo al voto. Non possiamo star qui ad aspettare che B muoia o che i renzioti rinsaviscano. Ci sono cose per cui aspettare serve solo a far marcire la situazione.
Ed ecco il colpo di scena.
Di Maio rinuncia a fare il premier, Salvini rinuncia a coinvolgere Berlusconi nel governo, si realizzano i 5 punti importanti per l’Italia.
Ma soprattutto si evita un governo tecnico, tradizionalmente nefasto, e soprattutto non votato dai cittadini.
E ora?
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Dichiarazione di Di Maio
In questi due mesi il MoVimento 5 Stelle ha fatto il possibile per dare al Paese un governo del cambiamento che finalmente lavori per i cittadini. Un’impuntatura sulla mia persona non c’è mai stata, perché l’unica cosa che mi sta a cuore è migliorare davvero la vita delle persone: è questa la soddisfazione più grande che posso avere.
Per questo dico a Matteo Salvini: scegliamo insieme un Presidente del Consiglio terzo, purché Sia una personalità in grado di connettersi con le esigenze del Paese, una persona di testa e cuore in grado di realizzare ciò che i cittadini ci hanno chiesto: reddito di cittadinanza, via la Legge Fornero, una seria legge anticorruzione.
Noi stiamo provando in tutti i modi a dare una soluzione politica al lavoro del Presidente Mattarella, anche per impedire che arrivi un algido tecnico che guarda ai numeri più che alle reali esigenze della gente. Se saremo in grado di fare un governo politico di questo tipo – noi e la Lega – bene, altrimenti per noi si dovrà tornare al voto.
Di certo l’alternativa di un governo tecnico non riceverà il nostro appoggio.

Video
1/2 h Di Maio Annunziata

LE PIAGHE DELLA DISINFORMAZIONE
Viviana Vivarelli
Siamo tutti perfettamente convinti che tanti italiani poco colti e per niente informatizzati capiscano poco o niente di quello che accade. Siamo tutti perfettamente convinti che tanti leghisti non hanno ancora capito che il loro padrone è Berlusconi o che tanti piddini non conoscono affatto i danni prodotti da Renzi. La campagna di Grillo contro i giornalisti disonesti è stata esorcizzata come fosse un bavaglio alla libera stampa e non una reazione a una diffamazione distorta e menzognera.
I media sono pagati dal potere per sostenere e accrescere il potere. Qualunque intento educativo o informativo è totalmente assente dai media italiani. Persino Il fatto Quotidiano che dovrebbe essere il meno peggio tiene come ospiti fissi personaggi come l’avvocato piddino Viola che dovrebbe essere cacciato dall’ordine degli avvocati. Forse Gomez crede che l’informazione sia più giusta perché è più varia, sarebbe come credere che la giustizia possa essere più giusta, sostenendo i delinquenti.
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CROLLO DEL PD
Camacho
La caduta progressiva del consenso politico del PD deriva dalla perdita delle radici di sinistra per abbracciare il pensiero liberista. Credere che il progresso economico e sociale passi attraverso la libera iniziativa del capitale privo di controlli e regolamentazioni. Credere che la difesa dei salari e i diritti del lavoro siano un ostacolo allo sviluppo della società. Credere che il lavoro precario, sottopagato e schiavizzato dia dignità di vita ad una persona. Credere che il welfare pubblico sia diventato un lusso da ridimensionare ad una semplice assistenza minimale. Credere che la deflazione salariale imposta dall’euro e dai trattati fiscali europei sia un prezzo giusto da pagare per i popoli europei. Credere che lo Stato sia un’istituzione al servizio del mercato e non dei cittadini, utile solo a garantire proprietà privata, regolarità dei rapporti commerciali e socializzazione di perdite ed esternalizzazione delle imprese e che, soprattutto, non debba fare debito/deficit. Credere che l’ossatura di una società sia solamente la solidità del suo sistema finanziario e non la qualità e la vitalità della maggioranza delle persone. Credere che sia più utile andare sotto braccio con Marchionne o Farinetti che sostenere operai licenziati o precari sfruttati. Questo sta determinando la scomparsa del PD e di tutta la sinistra europea. Gli insulti del M5S o della Lega non c’entrano nulla: essi nascono da una reazione scomposta a tutto ciò.
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Fausto Beggi
Ma cosa cazzo volete da noi?
10 anni fa non eravamo nessuno, 5 anni fa siamo entrati in parlamento con cittadini comuni che dopo alcuni anni sono diventati esperti di politica.
Abbiamo scardinato tutto, restituito decine di milioni di euro, proposto riforme impensabili, espulso chiunque abbia un rapporto molesto con l’onestà.
Siamo il primo MoVimento d’Europa !
Ed ora sentiamo l’indifferenza? Ma di chi?
Di non essere riusciti a formare un governo con Lega o PD ?
Un governo con uno che parrebbe normale , quasi simile a noi, peccato sia legato da un doppio cordone ombelicale che lo sta strozzando, con il peggiore Nano di tutti.
Per non parlare dell’altro, il bulletto di Rignano, con il babbo inquisito e tutti gli amici pure, colui che ha il record di avere portato il partito al minimo storico nella storia della Repubblica.
Tralascio tutti gli altri, perché purtroppo non servono a niente.
Ma cosa cazzo volete da noi?
Gli indifferenti siete tutti voi, che non avete il coraggio di cambiare, di dire adesso basta.
Ringrazio tutti coloro che non mollano, che continuano a fare banchetti, che lottano nelle piazze, in televisione e sui social, e che vanno contro l’indifferenza.
È inutile che pensiate di fare a meno di noi, presto gli undici milioni torneranno a crescere.
Noi siamo l’opposto dell’indifferenza, noi siamo la nuova Resistenza, ormai il percorso è tracciato e non ci fermerete.
I nostri voti sono liberi e puliti, non grondano di lacrime e sangue degli italiani.
Noi non siamo la causa, siamo assolutamente il rimedio.
A rivedere le Stelle !

Tajani, “Serve governo autorevole”. Autorevole? Adesso ci permettiamo pure il lusso di fare gli schizzinosi?
BRADYPUSS
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Paolo De Gregorio
La prima cosa da mettere in evidenza in questa confusione post elezioni del 4 marzo è che la situazione di ingovernabilità è stata generata da una legge elettorale demenziale, firmata dall’esponente PD Rosati, e approvata da tutti i partiti presenti in Parlamento (Lega compresa), con la sola eccezione del Movimento 5 stelle, mentre Renzi era segretario del partito democratico.
Bene ha fatto Di Maio a parlare con chi aveva i numeri per una possibile maggioranza parlamentare, ossia Lega (17%) e PD (18%), che considerato il 33% del M5S potevano entrambi formare una maggioranza.
Insufficiente invece è stata la capacità di comunicazione mediatica, perché ai più il Movimento è apparso impaziente di andare comunque al governo, senza tener conto che i suoi elettori, me compreso, erano convinti che con la vecchia politica politicante e corrotta non si facevano patti, se non sulle regole del gioco, la prima delle quali era una nuova legge elettorale da presentare subito al nuovo Parlamento, anche in assenza del governo, per avere un terreno concreto di confronto, al posto di due mesi di trattative surreali e sotto banco,
L’obiettivo di dotarsi di una legge capace di dare immediata governabilità (come quella per i sindaci con ballottaggio tra i primi 2) e la pubblica discussione sul tema avrebbero senza dubbio cambiato gli equilibri elettorali a favore dei proponenti la riforma, anche perché sarebbe difficile opporsi ad una legge che supera lo stallo della demenziale “Rosatellum”.
Bisogna ricordare a chi ha poca memoria che le due precedenti leggi elettorali: il Porcellum e l’Italicum, sono state dichiarate incostituzionali dalla Suprema Corte ed è questo il risultato di una classe politica esperta e che non sbaglia i congiuntivi.

Salvini: “Denuncerò chiunque insinui che non posso abbandonare Berlusconi per i soldi”.
Lo fa solo per amore.
antonio_carano
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Di Maio: “E’ chiaro che Pd e Fi vanno in disgregazione e dunque faranno di tutto per non sparire. ll Rosatellum è frutto di questo. La Lega è stata la prima scelta perché eravamo i due vincitori e quella più approvata dagli elettori, 32%, 17%. Abbiamo provato 50 giorni a fare il contratto con Salvini. Quando la misura è stata colma, abbiamo abbandonato. Poi cominciamo a parlare col Pd e Renzi manda a monte tutti ! E poi sarebbero loro ‘ i responsabili’ !! Salvini ha sempre scelto B, ma quando anni fa B dovette scegliere tra Lega e Pd, scelse il Pd. Dallo scioglimento per legge ci vogliono 55 giorni per le successive elezioni. Votiamo subito! Credo che i voti non saranno gli stessi ma le votazioni saranno un vero ballottaggio, perché ormai siamo in un bipolarismo. Nei sondaggi il M5S è sempre stato sottostimato. Quelli che dicevano di fare gli interessi gli italiani hanno fatto solo i loro interessi e pensato solo alle poltrone. Io sul governo di scopo che diventano governi a tirare a campare non ci sto, e nemmeno sul cosiddetto governo di tutti non ci sto, Io ero consapevole che il mio compito era difficile, speravo che non fosse impossibile, ma vogliono farlo fallire a tutti i costi “.
Toninelli: “In Germania un governo di programma lo fanno dal 1970. Qua non usciamo dalla logica di governi che nascono sul potere e sulle spartizione di poltrone. Fare un governo di programma era rivoluzionario perché avrebbe rovinato la logica delle poltrone e i partiti lo hanno rifiutato. ”
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ALLA VERGOGNA NON C’E’ MAI FINE
Viviana Vivarelli
Renzi partì nel 2009 col viatico di Berlusconi che gli mandò soldi e istruzioni tramite Verdini e, quando si presentò a sindaco a Firenze, gli mise contro una nullità per farlo vincere. E non dimentichiamo l’avvallo della Compagnia delle Opere. Già nella prima Leopolda Renzi se ne uscì con un programma ultraliberista da mozzare il fiato col progetto di azzerare lo stato sociale e di privatizzare a 360° qualsiasi servizio pubblico, tagliando qualsiasi cosa fosse di aiuto ai deboli e accentrando al massimo il potere nel Capo del Governo, scavalcando il Parlamento. Ma il popolo del Pd era così ammaestrato all’applauso che neanche capì che Renzi era un emissario di Berlusconi e non faceva che mettere in atto il Piano criminale della P2, il colpo di stato strisciante contro la democrazia, quel Piano che a Berlusconi era riuscito ad attuare solo in parte per l’opposizione, sia pure poco mordente, del Pd, che il Pd sventolava tuttavia col suo popolo per averne i voti, così che la gente votava Pd credendo di “fermare Berlusconi”, e ha continuato ad essere ingannata da Renzi, il ‘pupillo’ infiltrato nell’interno della sx, che realizzava il piano ultraliberista della Troika, mandando a picco il Pd dall’interno. Questo fu visibile fin dal 2009 (e chi legge il mio blog Masada sa che avevo lanciato l’allarme già allora), ma persino ora che il Piano massonico si fa programma aperto alla luce del sole, persino ora che l’inciucio Berlusconi-Renzi sta per completarsi con un Governo che sarà la peggiore cosa mai vista in politica, la più vergognosa e la meno democratica, persino ora i voti dei piddini non mancheranno con l’aiuto ancora più vergognoso di quei leghisti che Berlusconi lo hanno votato sempre senza vomitare e che ora sono pronti a sostenere il duo demoniaco Berlusconi-Renzi. Non ci sono parole per dire lo schifo di tale vergogna!
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Avevo cominciato a pensare che, al posto dell’articolo n° 1 della nostra Costituzione che fonda l’Italia sul lavoro, sarebbe stato meglio mettere una frase sconcia che fondava l’Italia sull’inciucio.
E che, nelle aule dei tribunali, si dovesse levare il Cristo per metterci la foto di una escort, molto più adatta a rappresentare il senso della giustizia nel nostro Paese.
Al posto de “La legge è uguale per tutti”, sarebbe meglio mettere la foto di Berlusconi che dice: “La legge sono io che sono uguale a me stesso. Tutti gli altri sono disuguali rispetto a me che sono sopra ogni cosa. E nulla sarà fatto contro di me o senza di me”.
E al posto della bilancia cosa? Un simbolo dei 63 paradisi fiscali dove Berlusconi ha rimpiattato la refurtiva rubata agli italiani o le foto dei morti nelle stragi che sembra siano state ordinare alla mafia per destabilizzare il Paese e preparare l’avvento dell’UOMO FORTE o UOMO DELLA PROVVIDENZA, che ovviamente era solo Berlusconi.

Solo una persona in 23 anni di sconcezze inenarrabili della politica italiana si è messo con fermezza contro Berlusconi: Di Maio. Solo un partito: il M5S.
E per questa opposizione fermissima che è poi l’opposizione al malaffare, alla mafia, alla corruzione, al malgoverno, alla distruzione sociale, morale, economica e politica della nostra Patria, il M5S è stato attaccato da tutti: media, televisioni, poteri neri, poteri forti, mafie italiane e mafie capitaliste europee, persino la Chiesa…
E, ora che l’inciucio Renzi-Berlusconi sta per compiersi e che il patto occulto che il Pd ha da 23 anni col più grande criminale del nostro Paese, l’attacco al M5S si fa ancora più esplicito, aggressivo, delinquenziale.
Ma la nostra più grande vittoria è poter dire che Berlusconi non ci ha mai comprati, come ha comprato quasi tutto quello che esiste in politica.
Il M5S è la dimostrazione vivente che non tutto quello che esiste in Italia è marciume, inciucio o crimine. Che c’è ancora della gente che non si vende e non compra ma crede ancora nella possibilità di un futuro per tutti, che spera e lotta ancora per la libertà e la democrazia, che difende ancora i deboli e vuole regole dure con i forti, che chiede ancora il bene non per i propri sporchi interessi ma come valore universale per un mondo migliore. E finché ci sarà questo afflato di libertà, democrazia e giustizia, potremo dire che il nostro Paese non è morto, perché è schiavo solo colui che vuole farsi schiavo, che non vuole capire non vuole aiutare, ma pensa solo al proprio sporco egoismo e sul resto si mette una benda davanti agli occhi per uccidere anche la propria coscienza.
E’ vero, questo è un popolo dove ci sono molti egoisti e molti menefreghisti, ma è anche il popolo che ha dato il meglio della storia, delle arti, della cultura, della bellezza e dell’etica. Credo fortemente che non potremo mai vincere se ci focalizziamo sul peggio e lo diamo per scontato. Ogni seme, se ben curato, porta alla maturazione del frutto. Noi continuiamo a curare il seme della democrazia correggendo anche le nostre disfunzioni interne, se ce ne sono. Nessuna battaglia che veramente meriti può essere conseguita senza determinazione, pazienza e costanza. Continuare a guardate i difetti o i vizi degli italiani non serve a niente. Sarebbe come se il seminatore lavorasse pensando solo alla siccità, alle carestie e ai semi che non attecchiscono. Guardare il meglio di questo popolo e lavorare sul meglio farà sì che il meglio si realizzerà. Questo non è l’ottimismo della speranza, è l’ottimismo della ragione.
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C’è una pedagogia dei popoli come c’è una pedagogia dei bambini.
Se guarderemo al meglio degli italiani, questo meglio aumenterà. Se continueremo nel vizio controproducente e molto italiano di guardare solo il peggio, aumenterà il peggio. Noi siamo l’immagine che abbiamo di noi. Quella può portarci in basso come in alto.

Ogni uomo ha una missione nella vita, molti non l’hanno mai scoperta, molti moriranno senza trovarla mai, qualcuno vivrà per essa e vi dedicherà la sua intera esistenza. Jung la chiama ‘principio di individuazione’, scoprire chi sei, individuare e poi cercare di realizzare il compito per cui sei nato e deve essere un compito ‘sociale’. Io sono una insegnante vocazionale, cioè sono proprio nata col piacere e il dovere dell’imparare per insegnare. Lo sapevo già a 4 anni. Se scopri la tua stella non le sfuggi, comunque andrà la fortuna o la sorte, quella stella darà alla tua vita passione e senso. A questo livello la vita è una scuola dove siano allo stesso tempo allievi e maestri. E credo che Internet sia la più grande scuola del mondo, quella dove si impara a conoscere, a capire, ad avere dei valori comuni, ad amarci come insieme e non come individui, ad essere un NOI e non un tu, a crescere spiritualmente tutti assieme. Ci può essere una spiritualità anche nella politica, se difendiamo i valori, la giustizia, la verità, la libertà. Se, ad ogni cosa che scriviamo, leggiamo, facciamo, abbiamo in mente l’essere TUTTI e non un IO, la vita tutta si riempirà di bellezza e di mistero e non saremo mai soli.

FINE DI UN CICLO
Viviana Vivarelli
La storia si muove come una sinusoide, ci sono punti dove il livello morale dei suoi politici si abbassa paurosamente e noi, da più di 35 anni non abbiamo fatto che scendere con un allargamento della corruzione che si è diffusa come una nube malefica, infetta e impunita, in ogni ganglio del Paese.
Ma la storia è fatta di corsi e ricorsi e quando si arriva al fondo del pozzo non si può che risalire.
Accantonata per sempre ogni speranza che qualcosa di buono possa rinascere dai vecchi partiti, ormai incurabili e pronti ad ogni vergognoso inciucio, privi di onore e di vergogna, abbiamo riposto ogni nostro sogno nel popolo e in quelli che degnamente lo rappresentano.
Il filosofo napoletano Giambattista Vico (1600) era convinto che la storia fosse caratterizzata dal continuo e incessante ripetersi di tre cicli distinti: l’età primitiva e divina, l’età poetica ed eroica, l’età civile e veramente umana. Il continuo ripetersi di questi cicli non avveniva per caso ma era predeterminato e regolamentato da una specie di provvidenza storica.
Oggi siamo di fronte a manifestazioni e situazioni politiche, economiche, culturali che indicano che siamo alla fine di un ciclo e che dunque sta per iniziarne un altro.
Agli inizi di questo terzo millennio, una grande scontentezza attraversa l’Europa per colpa di un neoliberismo disumano e micidiale che sta distruggendo ogni cosa in nome del profitto e questa scontentezza ha il suo nucleo nel Paese che più degli altri ha ceduto alla corruzione ad ogni livello e che ha la classe politica peggiore d’Europa. Il turbocapitalismo ha distrutto il lavoro, ha eliminato diritti sociali, ha allargato la distanza tra ricchi e poveri, ha minato la democrazia. La nascita dei ‘populismi’ non è che la fisiologica reazione che i cittadini oppongono a chi vuole ridurli al rango di schiavi, tradendo i diritti e i doveri su cui si fondano le migliori costituzioni, e, inevitabilmente, quando si eccede in oppressione, prima o poi insorge la reazione.
Noi che siamo alla fine di un ciclo, non possiamo che aspettarci il movimento ascensionale di una dinamica contraria. E i tempi di questa ripresa dipenderanno dal nostro impegno e dalla nostra resistenza.
“L’oppressione e la mancanza di ciò che è da considerarsi basilare per il semplice vivere dell’essere umano, la mancanza e il calpestio di valori come il rispetto dell’altro, i diritti umani, la libertà d’espressione, la ricerca della verità, il bisogno del non percepire più il vivere come un sopravvivere, ha condotto sempre più gli esseri ad una sensazione frustrante di oppressione a tutti i livelli e al bisogno di reagire” (Afrugiada)
Vico chiamava i tre cicli Divino, Eroico e Umano.
Nello stadio Divino la società era dominata dai sensi e dall’immaginazione. Nello stadio Eroico la società era dominata dai più forti. Il terzo stadio, quello Umano, era considerato da Vico il più evoluto, in cui la società sarebbe stata dominata dalla ragione con conseguente uguaglianza tra gli uomini, periodo in cui si sarebbero potuti trovare due tipi di governo: o la monarchia assoluta o la democrazia.
Scrive Afrugiada: “Ecco io credo che in questo momento tutto ciò che si sta muovendo sul pianeta possa essere il sintomo della fine del periodo caratterizzato dei più forti. Certo, potremmo peggiorare ancora andando verso una dittatura travestita da democrazia. Ma ciò che in cuor mio mi auguro è che ne usciremo con una vera democrazia”.

Gli uomini prima sentono senz’avvertire, dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura.” (Giovanbattista Vico)

OSTRACISMO
Attaccare Berlusconi fin dall’inizio non bastava. Bisognava dare l’ostracismo anche a Renzi.
La parola ‘ostracismo’ viene dal greco dal greco: ostrakon conchiglia, e per estensione cocci di terracotta. Una volta l’anno, ad Atene, durante l’assemblea dell’Ecclesia, i cittadini potevano esprimere la volontà di tenere una votazione per infliggere un ostracismo.Ognuno poteva scrivere su un coccio di terracotta (in mancanza di carta) il nome di qualcuno considerato nemico della patria, inserendolo poi nelle urne. Chi riceveva più voti se ne andava in esilio per dieci anni. Non perdeva proprietà né altri diritti: se ne doveva semplicemente andare per dieci anni. Poteva anche nominare un curatore dei propri beni rimasti in città, e l’ostracismo non toccava la sua famiglia, che poteva restare a casa. Era un voto politico arbitrario. “Tu, fuori”. Se in Italia vigesse l’ostracismo, Berluscono sarebbe fuori da un bel pezzo. Poiché invece col denaro e il potere si compra tutto, rischiamo di vedercelo di nuovo al potere, resuscitato da Renzi e sostenuto da Salvini, E questa è la più grande sconcezza che ho dovuto vedere in tutta la mia vita, una cosa di cui dovremmo chiedere perdono alla storia.

Secondo l’esperto, i punti di convergenza tra Pd, Lega e M5S sarebbero, per es.:
-lotta agli sprechi e alla corruzione
-rimettere gli investimenti pubblici al centro della ripartenza di questo Paese
-attenzione ai più deboli
(Già, però gli sprechi di Renzi non si contano, la Lega ha bruciato o rubato soldi pubblici, Pd e Lega hanno votato entrambi leggi che depenalizzano reati, accorciano i tempi delle prescrizioni, attaccano le intercettazioni, attentano alla magistratura, ed entrambe si sono opposte a cacciare dal parlamento i condannati che anzi continuano a candidare (vd Bossi). Di fatto il Pd col fiscal compact ha vietato investimenti pubblici al punto che non ne può fare nemmeno per i terremotati, e Renzi è deciso a privatizzazione lo stato sociale, di fatto colpendo i più deboli).
Il Pd insiste molto sui legami con l’Ue e il Pd ha firmato patti orrendi europei contro i nostri stessi interessi come Dublino III o Tryton, e qui andiamo più d’accordo con Salvini.
La differenza maggiore con la Lega è tra la berlusconiana flat tax (peraltro inapplicabile) e reddito minimo di cittadinanza (su cui però Salvini ha delle aperture).
I punti in comune con la Lega sono maggiori tant’è che il 50% delle leggi che abbiamo votato le ha votate anche la Lega. Per es.
difesa delle piccole e medie aziende
tassazioni ai colossi del web
nuove regole bancarie
difesa dei marchi italiani
cura del territorio…
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Calmati, Papi!

RENZI E LE DONNE. IFQ

Parità di genere, il 2017 anno nero per l’Italia: il 61,5% delle donne italiane che lavora viene pagato poco o niente.
Rapporto Global Gender Gap Index 2017 del World Economic Forum: l’Italia è si piazza 82° su 144 Paesi.
Meglio di noi anche Grecia, Belize e Madagascar.
Nel mirino non solo occupazione, ma anche istruzione, salute e rappresentanza politica.
Non solo le pari opportunità restano un miraggio, ma va sempre peggio rispetto ad altri Paesi. Ai primi posti: Finlandia, Rwanda, Svezia, Nicaragua, Slovenia, Irlanda, Nuova Zelanda e Filippine. Tutti molto avanti a noi.
Nel 2016 eravamo al 50° posto. Oggi all’82°. In 3 anni Renzi ha abbassato la condizione delle donne di 40 posti!
(E probabilmente la classifica non ha nemmeno considerato la sua depenalizzazione dello stalking, che spesso è l’anticamera del femminicidio, che non è più reato penale ed è sanabile, quando lo è, con una piccola multa!!)
Tra i fattori che ci abbassano: il lavoro quotidiano non pagato (o pagato poco) che raggiunge il 61,5% per le donne italiane contro il 22,9% per gli uomini. Poi le disparità sul lavoro in termini di partecipazione, possibilità di carriera e salari, ma anche l’educazione, lo status sociale, la rappresentanza politica e le aspettative di vita.(Vogliamo parlare dei tagli alla sanità e della mancanza cronica di asili o dell’abolizione dell’art.18 e delle leggi di tutela del lavoro per cui il libero licenziamento ha portato a cacciare chi aspetta un bambino?)
Per parità salariale poi siamo addirittura al 126° posto.
Aggiungiamo la beffa per cui le donne lavorano di più: ogni giorno circa 512 minuti, contro i 453 di un collega.
La disoccupazione è più alta tra le donne (12,8%) che tra gli uomini (10,9%). E il 60,5% degli scoraggiati, che non cercano più un lavoro, è fatto da donne.
(Vogliamo aggiungerci la perla finale? Renzi ha intenzione di eliminare la pensione di reversibilità che aiuta a sopravvivere 4 milioni di vedove!! E con questo, nessuna donna italiana dovrebbe votare più Renzi e la sua banda!)

IMPOSSIBILE SPERARE IN QUALCOSA DI BUONO DA QUESTE GENTE
Né Mattarella né i partiti hanno interesse di tornare al voto ora. Lo rimanderanno più che potranno con scuse varie, come rimanderanno qualunque correzione al Rosatellum che permetterebbe finalmente la governabilità, dando un premio di maggioranza o permettendo il ballottaggio, perché sanno che in qualunque modo perderebbero, mentre con un governo di scopo andremmo avanti altri 5 anni con lo stesso governo e gli stessi ministri, il che oltre assurdo è indecente. Ma ci proveranno perché l’indecenza ormai è il loro mestiere.

L’INCENDIO DEL NAZARENO
Dopo il murale con il bacio tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, quello con Giorgia Meloni che tiene in braccio un bambino di colore e il quadro con Di Maio, Salvini e Berlusconi che giocano a carte, una nuova opera di street art con i protagonisti della politica italiana è apparsa oggi nelle strade del centro di Roma. Nel giorno in cui al Nazareno si riunisce la direzione del Partito Democratico, l’artista Sirante ha realizzato ed esposto nei pressi della sede del partito un’opera intitolata ‘L’incendio del Nazareno’.
Nell’opera si vede l’ex premier Matteo Renzi che porta sulle spalle Berlusconi per metterlo in salvo. Altre figure rappresentano Maria Elena Boschi, Matteo Orfini, Denis Verdini e altri. L’opera, ispirata all’affresco di Raffaello ‘Incendio di Borgo’, che si trova nei Musei Vaticani, è stata subito rimossa dalla polizia. Ma è visibile sui social, ad esempio sulla pagina Facebook dell’autore. Sirante ha pubblicato due immagini della sua opera, accompagnata da questa descrizione.
“Da quando Matteo Renzi ha preso la guida del Partito Democratico,è iniziato un lungo declino che ci ha portato fino ad oggi. Dopo aver appiccato l’incendio con quel suo “stai sereno”,ha continuato con le sue scelte egoistiche,con i suoi atteggiamenti da gradasso e le innumerevoli frasi da millantatore populista.Il Partito democratico è ormai,dopo quattro anni dall’innesco,avvolto dalle fiamme dell’indecisione.L’ex segretario del partito ha governato con plurindagati e pluricondannati ma ora,assumendo finte posizioni etiche ,di principio,snobba chiunque gli proponga anche solo un semplice dialogo.Non abbandonerà mai il suo Silvio,non può fare a meno dei consigli di Verdini.
Fuggirà dall’infuocata situazione all’interno del suo partito?
Salverà il suo anziano e fedele “padre”,il suo fedelissimo Orfini e i soliti vecchi amici?”
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BERLUSCONI, RENZI E LA P2
Viviana Vivarelli
L’iscrizione di Berlusconi alla loggia massonica P2 avvenne il 26 gennaio 1978 nella sede di via Condotti a Roma, la tessera è la n. 1816, codice E. 19.
Sappiamo che il padre di Renzi aveva abboccamenti col faccendiere Flavio Carboni, piduista già coinvolto nella morte del banchiere Calvi e nella P3.
Carboni salì alla ribalta del mondo finanziario e immobiliare negli anni ’70. Ebbe rapporti con personaggi discutibili come
l’agente segreto Francesco Pazienza, il capo della P2 Licio Gelli, il boss mafioso Pippo Calò, l’ex gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Armando Corona, nonché l’allora imprenditore B, di cui fu socio in affari per il progetto “Costa Turchese” o “Olbia 2”. Secondo il collaboratore di giustizia Mannoia, Flavio Carboni e Licio Gelli si erano occupati di numerosi investimenti di denaro sporco per conto di Pippo Calò, che curava gli interessi finanziari del clan dei Corleonesi. Antonio Mancini, esponente della banda della Magliana divenuto collaboratore di giustizia, dichiarò che Carboni era «l’anello di raccordo tra la banda della Magliana, la mafia di Pippo Calò e gli esponenti della loggia P2 di Licio Gelli» A partire dal 1982 Carboni subì numerosi arresti, scontando brevi periodi di detenzione, imputato di numerosi crimini come l’omicidio di Roberto Calvi, ma fu poi assolto. L’unica condanna fu nel 1998, a 8 anni e 6 mesi di reclusione per concorso nel fallimento del Banco Ambrosiano ma ebbe poi una amnistia. L’8 luglio 2010 fu arrestato per gli appalti dell’energia eolica in Sardegna e a seguito della legge Anselmi sulle società segrete con l’accusa di costituzione della P3, organizzazione sospettata di condizionare il funzionamento degli organi costituzionali.
Ora ci manca di sapere il numero di affiliazione alla P2 o alla P3 di Matteo Renzi, poi tante cose ci saranno più chiare.

SCENE DA UN MANICOMIO
Marco Travaglio
Ormai Renzi sente le voci, come Giovanna d’Arco. Altrimenti non spiegherebbe ogni giorno a chi ancora gli dà retta (se stesso) cosa vogliono gli elettori del Pd i quali fra l’altro, a sentir lui, vogliono ogni giorno una cosa diversa, anzi opposta. Tutto cominciò quando si mise in testa che gli elettori, dopo 10 anni di Porcellum ne volessero una riedizione riveduta e corrotta per continuare a non scegliere i propri parlamentari e seguitare a votare per finta, lasciandoli nominare dai capi-partito: e solo per la Camera, perché i senatori non volevano proprio più votarli, preferendo che i partiti paracadutassero su Palazzo Madama un battaglione di sindaci e consiglieri regionali perlopiù inquisiti, con immunità incorporata.
Nacquero così l’Italicum e la “riforma” costituzionale. Poi, purtroppo, si scoprì che la strana credenza era falsa: la “riforma” fu respinta al mittente dagli elettori al referendum del 4 dicembre 2016, mentre all’Italicum provvide subito dopo la Consulta. Ma lui, cadendo dal seggiolone, si consolò col 40%: un formidabile bis del trionfo alle Europee 2014. Peccato che alle Europee il 40% avesse votato Pd facendolo arrivare primo, mentre al referendum il 40% votò Sì a una “riforma” bocciata dal restante 60 e arrivata seconda su due. L’unico significato politico era che 2 italiani su 3 non volevano vederlo mai più, come aveva promesso annunciando il ritiro dalla politica in caso di sconfitta.
Lui però non se ne diede per inteso, si ricandidò a segretario del Pd ed essendone ormai il padrone, per giunta circondato da nullità, fu rieletto. A quel punto scoprì che i suoi elettori erano stufi del maggioritario e, dopo 25 anni, fremevano dalla voglia di tornare al proporzionale. Anzi, ardevano proprio dal desiderio che la nuova legge elettorale la scrivesse Rosato a quattro mani con B Nacque così il Rosatellum che premiava le coalizioni (cioè il centrodestra), penalizzava i partiti senza alleati (i 5Stelle e pure il Pd, che infatti dovette inventarsi in fretta e furia tre partitini-satellite per pochi intimi) e consentiva ai capipartito di nominarsi i parlamentari con liste bloccate e 5 multicandidature (per le statiste alla Boschi).
Anche stavolta l’aruspice aveva letto nel pensiero dei suoi elettori e li aveva sentiti così affezionati al Porcellum e all’Italicum da non volerne proprio sapere di scegliersi i parlamentari da sé. Infatti, per accontentarli, abolì pure le primarie per i candidati e fece tutto da solo. Purtroppo fu di nuovo smentito da quegli incontentabili dei suoi elettori. E il 4 marzo riuscì nell’impresa di trascinare la fu sinistra al minimo storico del 18,7%.
A quel punto si dimise da segretario, nominò reggente il suo vice (tal Martina, per sabotarlo e bypassarlo con riunioni a sua insaputa), giurò “due anni di silenzio” e cominciò a ripetere, tramite i suoi numerosi ventriloqui, che gli elettori volevano il Pd all’opposizione: subito, a prescindere, senza neppure sapere quanti voti avrebbe preso, chi avrebbe governato e a chi bisognasse opporsi. In pratica, secondo il druido di Rignano, il Pd poteva allearsi solo col Pd. Nessuno capiva come l’avesse saputo, chi gliel’avesse detto, come facesse a desumerlo dalle schede dei 6.153.081 elettori che stoicamente s’erano trascinati alle urne per barrare il simbolo del Pd, senza lasciare scritto null’altro (e per fortuna: altrimenti avrebbero annullato tutte le schede e il Pd sarebbe a zero).
Ma il nostro Tiresia, per trovare conferma alla sua bizzarra teoria, si aggirava per Firenze in bicicletta a importunare i passanti e a domandare loro se volessero un governo con Di Maio (dando fra l’altro per scontato ciò che non lo era affatto: e cioè che fossero tutti elettori del Pd). E tutti rispondevano di No, abituati come sono a dire No istintivamente, appena lo vedono, senza neppure starlo a sentire (avesse domandato “Siamo in primavera?”, avrebbe ottenuto la stessa risposta: No).
Nel frattempo, fuori dall’Asilo Renzuccia, cioè nel mondo reale, accadeva di tutto. Le tipiche cose che accadono nelle democrazie parlamentari con leggi elettorali di impianto proporzionale: il presidente della Repubblica tentava di fare un governo e i partiti di coalizzarsi per fare una maggioranza. E il reggente Martina si diceva disponibile quantomeno a incontrare i 5Stelle, visto che glielo chiedevano gentilmente sia il presidente della Camera per conto del capo dello Stato, sia il leader dei 5Stelle, rimettendosi però al voto della Direzione e, in caso di intesa, a quello degli iscritti.
A quel punto Renzi, nottetempo, ha sentito altre voci: se il Pd parla coi 5Stelle, i suoi elettori magari scoprono che Di Maio vuole quello che vogliono loro da 25 anni (lotta alla povertà, ai conflitti d’interessi, alla corruzione, alla prescrizione, alle mafie, alle caste, alle lobby, alle grandi opere inutili e ad alcuni odiosi trattati Ue) e magari ci prendono gusto, all’idea di un partito di sinistra costretto a fare cose di sinistra. Non sia mai. Renzi si precipita in tv da Fabio Fazio a riferire che gli elettori del Pd non vogliono un governo 5Stelle-Pd, ma in compenso si arraperebbero senz’altro per un bel Di Maio-Salvini-B, o in subordine per un Salvini-B-Pd che rifaccia l’Italicum bocciato dalla Consulta e la riforma costituzionale bocciata dagli elettori.
Quindi l’hashtag renziano senzadime vale solo per un governo col M5S, mentre per Lega&FI diventa conme: i famosi elettori Pd non stanno più nella pelle. Intanto “senzadime” non è più un hashtag, ma un programma di vita per quasi tutti gli italiani. Che, dal Molise al Friuli, si stanno abituando a fare a meno del Pd. Presto l’ultimo elettore del Pd, cioè Renzi, si guarderà allo specchio e si dirà: “Senza di me!”, trovando immediata conferma dalla sua immagine riflessa. Poi si manderà a fare in culo. E si ricambierà.

L’articolo di Bechis di oggi diceva
La direzione del Pd andrà alla conta?
“Non avrebbe molto senso. Il partito è spaccato, se anche la direzione domani votasse sì all’accordo qualcuno si terrebbe ugualmente le mani libere e un governo M5s-Pd avrebbe le ore contate. E poi, Di Maio non ha nemmeno detto di voler aspettare l’esito della direzione: vuol dire che quell’accordo non era un problema solo dentro il Pd, ma anche in M5s.
Se il M5s vuol essere davvero il partito del cambiamento, non può fare un accordo con il partito della conservazione. Il Pd ha governato negli ultimi 5 anni e difenderebbe a spada tratta il suo operato.
L’unico modo per dare un governo al paese è una legge elettorale a doppio turno con ballottaggio.
(Di Maio ha lasciato intendere che la legge può rimanere così com’è perché il ballottaggio stavolta lo farebbero gli elettori nelle urne.)Non credo. Ci sarebbero al massimo degli scostamenti di alcuni punti percentuali, ma avremmo sempre un’Italia tripolare e ingovernabile.
Non voteremo in piena estate, perché chi è in vacanza non torna a casa per votare. Al Quirinale lo sanno benissimo. Per sbloccare la situazione ci vuole la legge dei sindaci. Nel gennaio di un anno fa (sentenza 35/2017, ndr) la Consulta ha censurato il ballottaggio per timore di indebolire la rappresentanza, per evitare cioè che in una Italia molto frazionata vada al ballottaggio e quindi al governo qualcuno che rappresenta due italiani su dieci. Per evitare una situazione francese, dove Macron è andato al ballottaggio avendo poco più del 20 % dei consensi, basterebbe mettere una soglia di accesso al ballottaggio più alta. Il 25 % potrebbe andare bene, in ogni caso se ne può discutere.
I partiti devono deporre le armi e tentare un’alleanza solo sui contenuti, mettendo da parte ruoli o nomi. Poi si troverà la personalità più adatta a rappresentare l’accordo. Mi pare l’unico tentativo che resta da fare. Si sono persi 50 giorni senza che le delegazioni si sedessero a un tavolo.
L’unico invito serio, quello di Di Maio al Pd con la lettera al Corriere, aveva il solito difetto d’origine: imporre tutto, anche gli argomenti su cui l’altro dovrebbe cedere. Non è così che si fanno le trattative, soprattutto quando non ha vinto nessuno.
Occorre un programma di garanzia: riforma elettorale, legge di bilancio, una soluzione condivisa per disinnescare le clausole di salvaguardia e l’aumento dell’Iva, alcune misure contro la povertà.
Salvini non voterà nessun governo del presidente, di garanzia, istituzionale o come lo si voglia chiamare. E la Meloni con lui. Però Berlusconi, d’accordo con entrambi, potrebbe non sfiduciarlo. Qualcuno deve sacrificarsi. Il tempo di fare la legge elettorale e di adottare le altre misure. Poco meno di un anno, in modo da votare prima o dopo le europee del ’19.

Siamo alla follia. Tabellone per i manifesti elettorali

IL TAR BOCCIA I NUOVI 8 INCINERITORI DI RENZI
E l’Italia soffoca tra roghi e discariche
Solo negli ultimi 11 mesi sono stati contati 149 roghi negli impianti di gestione. Uno ogni due giorni. Ma l’Italia non ha una alternativa agli 8 termovalorizzatori di Renzi che ora aspettano il vaglio della giustizia europea. E mentre gli altri paesi (a cominciare dalla Cina) chiudono le frontiere alla munnezza altrui, il nostro ministero dell’Ambiente Galletti non ha un piano per ridurre i rifiuti. Chi si arricchisce invece è la criminalità.
Per gli ambientalisti è una buona notizia, ma lo stop agli 8 nuovi inceneritori, su cui ora dovrà esprimersi la Corte di giustizia europea, non risolverà i problemi dell’Italia. L’ordinanza del Tar del Lazio che chiede ai giudici europei di dire la loro sul provvedimento dello Sblocca Italia e congela momentaneamente il piano, infatti, arriva in un momento di emergenza rifiuti su tutto il territorio nazionale, in cui il nostro Paese ha ben poco da festeggiare. Un quadro compromesso, dove l’aumento della raccolta differenziata e quindi dei rifiuti da gestire, la carenza di impianti, la chiusura delle frontiere cinesi alla spazzatura del resto del mondo e il moltiplicarsi dei roghi negli stabilimenti che trattano e stoccano monnezza sono elementi solo in apparenza scollegati tra loro. In mancanza di risposte efficaci da parte di chi governa, le soluzioni arrivano dal malaffare, sotto forma di traffici illeciti e incendi: “Il rifiuto meno lo tocchi e più guadagni. E una volta bruciato, il rifiuto non lo tocchi più”, continua a ripetere chi in questi anni sta indagando sui fuochi.
Da una parte cresce la monnezza da gestire, dall’altra diminuiscono gli sbocchi. In Italia, infatti, la spazzatura urbana ha ripreso a crescere nel 2016, superando i 30 milioni di tonnellate. Volumi a cui vanno sommati quelli molto più alti degli scarti speciali dell’industria, che in confronto sono quattro volte tanto: tra il 2013 e il 2015 sono passati da 124 a 132 milioni di tonnellate. A questi numeri si aggiunge la forte crescita della raccolta differenziata. In soli 4 anni è lievitata di 10 punti, passando dal 42% al 52%: numeri che in parte si sono tradotti in maggiori rifiuti rigenerati ma dall’altra hanno inevitabilmente prodotto anche scarti da smaltire. Non tutto quello che viene differenziato dai cittadini, infatti, può essere riciclato e nel frattempo sono in aumento gli imballaggi in plastica impossibili da avviare a seconda vita. Piccole confezioni, contenitori monouso, vaschette, bottiglie opache, imballi multistrato sono tutti rifiuti che oggi possono essere solo bruciati o sepolti in discarica. Una parte di questa montagna di polimeri misti, quello che tecnicamente si chiama plasmix, può essere trasformato in arredi da esterno o componenti per il settore auto, ma gli impianti che oggi li riciclano si contano sulle dita di una mano: economicamente non conviene. Una misura dell’ultima legge di stabilità introduce incentivi per chi acquista prodotti in plastiche miste riciclate. I risultati andranno valutati nel lungo periodo, mentre intanto la legge che impone alle pubbliche amministrazioni di acquistare prodotti rigenerati si taglia le gambe da sola: poteva essere un’occasione per promuovere indirettamente il riciclo, e invece non prevede sanzioni per gli inadempienti.
La prima regola che l’Europa è ridurli il più possibile. Ma manca una strategia efficace, . La monnezza si moltiplica e l’Italia da sola non riesce a gestirla. Negli ultimi anni, la carta è stata per un terzo riciclata all’estero e molta plastica, soprattutto quella più sporca e di bassa qualità, è finita nel sud Est asiatico, Cina in testa. I rifiuti indifferenziati urbani, quelli speciali e gli scarti delle raccolte differenziate che vanno smaltiti hanno poche scelte. Gli inceneritori italiani, che grazie allo Sblocca Italia possono ora bruciare il massimo consentito dei rifiuti, sono da tempo pieni e hanno portato i prezzi alle stelle. Non resta che rivolgersi ai forni di mezza Europa: lo sbocco si trova sempre con fatica e si paga caro, i tempi di stoccaggio dei rifiuti si allungano e aumentano così i rischi di incendi.
Una filiera traballante e in sofferenza già questa estate, quando il presidente Anci Antonio Decaro e il delegato ai rifiuti Ivan Stomeo avevano scritto al ministero dell’Ambiente per segnalare le difficoltà del sistema e chiedere soluzioni, pena il rischio di un blocco totale della raccolta dei rifiuti dei cittadini. Ma mentre il ministero si limitava a convocare qualche riunione e continuavano i roghi negli impianti pieni di rifiuti stoccati, dalla Cina è arrivato l’elemento che ha messo definitivamente in crisi il settore. A luglio 2017, infatti, il governo di Pechino ha comunicato all’Organizzazione mondiale del commercio la sua decisione di chiudere dal primo gennaio 2018 le frontiere a oltre 20 tipi diversi di rifiuti, mandando nel panico il resto del mondo. Di fronte a questa guerra della monnezza, Bruxelles ha messo in atto un piano per ridurre i rifiuti plastici e rendere tutti riciclabili gli imballaggi in commercio entro il 2030. L’Italia, invece, è stata a guardare. Nessun impianto della filiera del riciclo è stato considerato “strategico” e “di preminente interesse nazionale” come invece sono stati dichiarati nel 2014 gli inceneritori, nessun piano efficace di riduzione dei rifiuti è stato messo in atto, nessuna regola è stata introdotta per imporre alle aziende di usare imballaggi davvero riciclabili. Dal primo gennaio si è assistito solo al pasticcio dei sacchetti biodegradabili diventati obbligatori anche per frutta e verdura.
“Il rifiuto meno lo tocchi più guadagni. Per questo tante volte arriva il benedetto fuoco. Quello che brucia va in fumo e il fumo non si tocca più”, aveva detto nel 2016 il magistrato della Dna Roberto Pennisi parlando del fenomeno degli incendi negli impianti che trattano monnezza. Le fiamme servono a sgombrare i piazzali dai rifiuti, tagliando costi ed eliminando il problema alla radice con il malaffare: secondo chi sta conducendo le indagini, quelli frutto del caso sono pochissimi, quasi sempre all’origine delle fiamme c’è il dolo. A due anni di distanza, l’analisi è oggi condivisa e il quadro si è ulteriormente
Di fronte a un fenomeno così complesso, il ministero dell’Ambiente per ora si è limitato a inviare a Vigili del fuoco, Ispra e forze dell’ordine una circolare di una decina di pagine, con “linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi”. Ma se, come confermano gli investigatori, quasi sempre il fuoco viene appiccato volontariamente, a che serve un provvedimento di questo tipo? Dopo i decreti per facilitare il riciclo di materiali specifici, attesi da anni e ancora mancanti, lo Sblocca Italia che prevede la costruzione di otto nuovi inceneritori senza fare niente sul fronte del recupero dei materiali, sembra solo l’ennesimo pasticcio. Mentre l’Italia, povera di impianti per gestire i rifiuti (da quelli di trattamento a quelli dedicati all’organico, fino a quelli ahimè ancora necessari di smaltimento), continua ad affogare nella monnezza, e a bruciare.
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Quando Salvini non sapeva più chi guardare…

Ci chiamiamo ‘Paesi civili’ a torto perché l’ignoranza non finisce mai. E lo sfruttamento esiste perché esiste l’ignoranza. Chiesa e Stato hanno contribuito ad aumentarla perché il potere si alimenta di questo.
Oggi i media ufficiali sono i cani da guardia del potere. Oggi l’ignoranza si chiama futilità e disinformazione. Di contro abbiamo internet che apre nuovi fronti di conoscenza, abitua la gente a pensare, a confrontarsi, a confrontare l’Italia con altri Paesi, a sognare in modo collettivo, a sperare di cambiare il futuro. Oggi internet ha preso il posto della rivoluzione in piazza, che diventa sempre più controproducente. Oggi la rivoluzione si fa con le idee, non con i sassi o le bombe. Si fa educando il cervello a pensare in proprio e non per conto dei padroni. Chi insegnerà ad ogni uomo a pensare libererà il mondo.
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Renzi: “Resto in politica per i miei figli”. Cazzo! Devono averla fatta davvero grossa.
antonio_carano
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RENZI, LA FAKE VIVENTE

In molti Paese del mondo il primo maggio si festeggia il lavoro.
In Italia si commemora
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Come in un Paese civile come la Svizzera viene affrontato il tema delle vaccinazioni

Si dice che: non sono i vaccini a far diminuire le malattie ma le condizioni buone di vita. Un vaccino non potrà mai rendere immune qualcuno da una malattia. Il 98% delle componenti dei vaccini sono veleni. Spesso le conseguenze sono asma, allergie, altre malattie e spesso la morte. I vaccini sono un affare per chi li vende. Un affare di miliardi.

Dalla tv svizzera: Vaccinazioni, l’altro lato della medaglia.
( si noti che l’industria chimico-farmaceutica è l’industria leader nel campo delle esportazioni: ogni anno la Svizzera vende all’estero farmaci per un valore di circa 70 miliardi di euro, pari al 42% delle esportazioni totali.). Sono svizzere Roche, Novartis, Merck Serono….Osserviamo l’enorme differenza di informazione tra le nostre televisioni e quelle di un Paese a noi vicino)

I cittadini svizzeri saranno chiamati alle urne per decidere se accettare o no la revisione della legge sulle epidemie.
E’ necessario che i cittadini possano conoscere anche voci controcorrente rispetto al pensiero corrente ‘medicina=salute’.
Ancora una volta è l’interesse economico a dettare le condizioni del popolo.
Sono migliaia gli studi e le ricerche fatte sui vaccini per tentare di dimostrarne l’efficacia.
Ma come sempre è il risultato pratico quello che deve convincere.
Il cittadino deve conoscere e scegliere. La montagna da superare stavolta è quella dell’inganno preparato da chi fa i soldi e presentato da chi cura.
Ecco un elenco di cose che chi viene spinto a vaccinarsi deve sapere:
la storia della vaccinazione è spaventosa. Napoleone ne fece uno per la selezione. Chi superava la vaccinazione riceveva un posto statale o militare mente tanti altri rimasero sordi, paralizzati e tanti morirono. Pasteur divenne famoso grazie ad un unico successo apparente, come tale non potrebbe mai e poi mai essere usato come prova per l’efficacia del vaccino. Nonostante ciò, per tutta la sua vita non dovette portare altre prove. Al momento sono solo gli anticorpi ad essere documentabili, i quali però non sono prova di immunità alla malattia. Non si diventa immuni grazie ai vaccini ma solo dopo una infezione. Oggi è provato che non sono le vaccinazioni di massa a diminuire certe malattie ma il miglioramento delle condizioni di vita, come una igiene migliore e una nutrizione più equilibrata. In Svizzera, per es., non c’è mai stata una epidemia di vaiolo, la vera ragione è che non è mai stata fatta la vaccinazione contro il vaiolo. In Svizzera nel 1999 ci fu un’epidemia di parotite (orecchioni), il 75% dei malati era vaccinato. Naturopati affermati non vaccinarono mai. Un vaccino non proteggerà mai un essere umano da una malattia, non fa che bloccarne il decorso naturale. Conseguenza: i vaccinati spesso si ammalano di altre malattie, spesso nuove, o prendono malattie infantili dopo la pubertà.
Spesso soffrono di decorsi molto più pesanti perché non possiedono gli anticorpi naturali. Mentre i mass media diffondono tra la popolazione la paura, ci tacciono gli additivi normalmente usati che sono nocivi, spesso essi non devono nemmeno essere dichiarati.
Il 98% di questi additivi sono puri veleni nervini: mercurio, formaldeide, alluminio..La produzione di tanti vaccini si basa su cellule geneticamente modificate, usando materiale tratto da feti abortiti. Spesso le conseguenze sono allergie, asma, diabete, meningite, atrofia muscolare, autismo, handicap fisici e psichici e non raramente la morte bianca.
I vaccini portano malattie a morte più di ogni altro ritrovato medico nella storia della medicina.
Vaccinare è un affare di miliardi soprattutto per l’industria farmaceutica. Soldi che poi devono essere presi con aumenti di tasse.
La vaccinazione comincia ad avere effetto 3 settimane dopo, quando l’epidemia ormai si è allargata, dunque è inutile.
E poi: che cosa definisce una epidemia? Sono sufficienti le diagnosi di laboratorio che nessun medico o altro laboratorio può mettere in discussione? Gli esperti dell’OMS si sbagliarono su una febbre per cui in Svizzera morirono 20 persone mentre per una influenza ne muoiono 40-1.000 all’anno e nessuno parla di epidemia.
Ha detto un dottore: “Dopo aver letto questo, ci vuole l’indole di un kamikaze per farsi vaccinare ma per far vaccinare i propri simili bisogna aver raggiunto gli abissi della mancanza di coscienza. Dal punto di vista scientifico, ogni vaccinazione è uno scandalo”.
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Leggo sempre fesserie sui motivi per cui l’Italicum era incostituzionale.
Copio le parole di Zagrebelsky: “L’Italicum fu bocciato dalla Consulta perché al secondo turno prevedeva un ballottaggio mai visto al mondo fra liste nazionali (non fra singoli candidati in ogni collegio, come in Francia) e assegnava la maggioranza parlamentare a chi a chi rappresentava una esigua minoranza nel Paese, senza neppure fissare una soglia minima di voti. I premi di maggioranza sono, appunto, di maggioranza, non di minoranza: possono aiutare chi si avvicina alla maggioranza ad averne una più agevole , non a trasformare una piccola minoranza in maggioranza.

I GUARDIANI DEL BARO
Marco Travaglio
Se mai gli storici vorranno capire qualcosa in questi due mesi di farsa, dovranno partire dai cosiddetti mezzi d’informazione, per due motivi. 1) I leader, chiamati dal sistema proporzionale a trovare un’intesa per un governo di coalizione, hanno alzato bandiera bianca senza mai parlarsi direttamente e ufficialmente a carte scoperte, ma comunicando soltanto a distanza con monologhi in tv, sui giornali e sui social. Mai un solo incontro diretto attorno a un tavolo per confrontare i rispettivi programmi e verificare gli eventuali punti di contatto. Ciascuno andava in tv, postava qualcosa su Fb, rilasciava interviste a quotidiani per comunicare apoditticamente la propria incolmabile distanza dagli altri, senza mai incontrarne uno solo vis-à-vis per entrare nel merito. 2) Siccome i giornaloni rispondono alle grandi lobby politico-economico-finanziarie, nei vuoti di potere hanno sempre tifato per la “governabilità” e la “stabilità”, esaltando chi aiutava i governi a formarsi e demonizzando chi li sabotava.
Cinque anni fa si scordarono addirittura il pedigree criminale della Banda B e i giuramenti di Napolitano (“mai e poi mai mi farò rieleggere”), pur di lasciarlo al Quirinale (Rodotà, pussa via!) e propiziare il governissimo Pd-FI-Centro, in barba agli elettori che avevano premiato il M5S e bocciato le larghe intese.
La parola d’ordine, per Corriere, Repubblica, Messaggero, Stampa con l’aggiunta delle gazzette pidine e berlusconiane, era un governo purchessia e a ogni costo che salvasse i loro padroni dai barbari pentastellati (la Lega era data per morta). E furono accontentati.
Memorabile lo spettacolo di Repubblica che, ridotta a protesi di Re Giorgio, rinfoderò in tutta fretta le famose “10 domande” al Caimano e 30 anni di armamentario antiberlusconiano per benedire l’ometto di Stato che tornava al governo col Pd alla vigilia della condanna definitiva e ci restava fino all’espulsione dal Senato.
Indimenticabili i peana ai “responsabili” del Nuovo Centro Destra – il partito di Alfano&C., staccatosi da FI per non staccarsi dalle poltrone – dipinti da Scalfari & C. come eredi di Cavour, Einaudi e De Gasperi. Digerivano tutto, i repubblichini, pur di tenere in piedi il governo. Persino Renzi che riabilitava B al Nazareno e rovesciava Letta, con la vecchia stampella Alfano e la new entry Verdini. Tutta brava gente, in nome della governabilità.
Oggi invece, che un governo nasca o non nasca, non frega più niente a nessuno. Perché, se nascesse, non potrebbe prescindere da almeno uno dei due trionfatori del 4 marzo: i putribondi Di Maio e Salvini, che osano non obbedire a lorsignori. Così, da valore in sé da sbandierare a prescindere dalla questione morale e penale, la “governabilità” è diventata quasi un male. Se i vincitori delle elezioni si dividevano le presidenze delle due Camere, era un inciucio vergognoso.
Ancora ieri Francesco Merlo – che non fece un plissé per l’elezione di Schifani (dicesi Schifani) a presidente del Senato con l’astensione Pd e sciolse inni imperituri al governo Renzi con dentro gli alfanidi e i verdinidi –fremeva di sdegno su Repubblica per “la berlusconiana Casellati” a Palazzo Madama, come se nel centrodestra esistessero anche gli antiberlusconiani. Se Di Maio si adegua al proporzionale rifiutando per decenza ogni contatto con B, ma offrendo un contratto a Lega e Pd, è un volgare doppiogiochista assetato di potere. Se dice di preferire un’intesa di programma con un Pd rinnovato, è un dittatorello che chiede la testa di Renzi e si impiccia in casa d’altri. Se definisce il Pd la sua prima opzione, è un bugiardo che vuol nascondere i patti segreti già conclusi con Salvini. Se chiede a Salvini di mollare B per cambiare qualcosa, è un arrogante che vuole spaccare il centrodestra (così unito di suo). Se chiede al Pd di sposare politiche sociali compatibili col programma M5S, è un ducetto che vuole spaccare il Pd. Qualunque cosa faccia Di Maio è sempre sbagliata, come pure quella opposta. Prima era uno sfasciacarrozze settario perché non voleva allearsi con nessuno, ora per Merlo è un trasformista con “la gobba di Andreotti” perché vuol persino fare un governo, pensa te.
Se poi Fico incontra il Martina, si sente dire che si può dialogare per un’intesa di governo e lo annuncia al Colle e ai cittadini, non è un politico che si fida della parola altrui: per Merlo è un bugiardo matricolato come “Alì il comico”, il ministro di Saddam che “magnificava come vittorie tutte le sconfitte del regime”. Merlo naturalmente non si occupa delle giravolte di Martina e dei sabotaggi di Renzi. Anzi attribuisce l’aborto di qualunque governo non a chi li ha boicottati tutti, ma a chi più ha provato a farne uno: il “perdente” Di Maio, che “non ha portato all’incasso il biglietto della lotteria”, “non ci ha saputo fare”, “ha trafficato con la casta”. Di Maio ha torto persino quando denuncia lo sconcio di una Rai con tre reti e tre tg in mano a Renzi e promette ciò che da sempre chiede anche Repubblica, cioè una legge che rimpiazzi i lottizzati con professionisti scelti per curriculum e non per tessera: “Di Maio come Berlusconi: editto bulgaro contro i direttori dei Tg Rai” (Sebastiano Messina, Repubblica). Cose che capitano quando i partiti sconfitti hanno tutti i media e i vincitori nemmeno uno. Resta una curiosità: quale governo volevano i Merlo, i Messina e gli altri che la sanno lunga? E come avrebbero fatto, al posto di Di Maio e Salvini, o di Mattarella, a farne uno? Domanda oziosa. Sono già pronti con l’incenso per il governo “di tutti” (dove per fortuna non entrerà nessuno) e delle “riforme” (che per fortuna non vedremo mai). Per dare una lezione agli elettori che, da quando non leggono più Repubblica, sbagliano sempre a votare.
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Luisella Costamagna
Governo del presidente, di tregua, salvagente, di transito, balneare, di responsabilità, per le riforme… manca solo il “gluten free”
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http://masadaweb.org

MASADA n° 1922 10-5-2018 GOVERNO M5S-LEGA

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MASADA n° 1922 10-5-2018 GOVERNO M5S-LEGA
Blog di Viviana Vivarelli

Dopo la proposta di un governo di scopo, balneare o neutrale, Salvini e Di Maio ci riprovano – Il velino – Speranze – Nando Ioppolo: siamo dominati da un pensiero unico, il pensiero neoliberista – Gli erbicidi della Monsanto: il Roundup, il Dicamba- Gli incendi degli autobus in tutta Italia – Renzi: 4 anni di bilanci falsi – Quello scandalo della Consulta – La ruota bucata di Renzi

Arsenale k
Barzelletta
Ci sono un milanese, un napoletano e un utilizzatore finale. Il milanese vuole andare al governo con il napoletano senza l’utilizzatore finale che però non si schioda. Allora fa pagare a noi nuove elezioni per usare le palle nostre al posto di quelle che lui non ha.
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Clarissa Pinkola Estès:
In tempi duri dobbiamo avere sogni duri, sogni reali, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno.”.
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Tutti i sondaggi danno il M5S in crescita. Solo Masia di La7 lo dà in calo. Masia, i 50.000 euro che ti ha dato Renzi si vedono. Vergogna!!!
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Feltri a lariachetirala7: “Salvini non può fare un’alleanza con il M5S perché entrerebbe in società come socio di minoranza”. Invece con Forza Italia ha un ottimo impiego come velino.
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Marione
Qualcuno spieghi agli “abili” commentatori politici italici che se il governo M5S+Lega partirà, non sarà per “concessione” o “benevolenza” di Berlusconi, ma semplicemente perché se si tornasse al voto Forza Italia morirebbe definitivamente.
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Duecento anni fa nasceva Karl Marx. Quello che scrisse il libro: “Per dare ai lavoratori i giusti diritti consiglierei di fare un Governo con Verdini”. (Qualunque riferimento al Pd è rigorosamente puntuale)
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“Centrodestra unito al Colle per un ‘governo di scopo’”. Quello di farsi i cazzi propri. (O di proseguire la barbarie del programma ultraliberista di Monti-Renzi)
antonio_carano
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Berlusconi non vuole votare d’estate. Gli si scioglie il cerone.
Cricon
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Luce so fusa
Salvini:” Abbiamo dato disponibilità a formare un Governo che cominci a risolvere tutti i problemi del Paese”
Evasione fiscale, mafia e razzismo?

Luisa Loffredo
Mattarella ha un’ideona: fanculo il voto, il governo lo faccio io!
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Sallusti a ottoemezzo: “Mi pare evidente che né Salvini né Di Maio avessero tutta questa fretta di andare al voto anticipato. Una volta che vinci alla lotteria non è detto che la vinci la seconda volta”.
Certo, la prossima volta avrebbero potuto vincere i rettiliani.
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SPERANZE
Viviana
Avere speranze per un Paese come l’Italia, marcio, corrotto, inerme nelle mani dei peggiori, complice di efferatezze, decadente, perso, fallito, vinto… sembra follia pura. Ma la storia vuole che nei momenti peggiori, quando sembra di toccare il fondo di ogni cosa, proprio in questo Paese sorgano menti pure, persone bellissime, combattenti eroici, e che il corso della storia si capovolga verso il meglio come in una saga poetica, come in un sogno bellissimo. Ed è questa speranza che ci sorregge quando tutto intorno a noi congiura al peggio nella miseria della diffamazione, nella meschinità delle corse al potere, nelle compravendite più truci, nella cecità di tanti che sembrano insonnoliti e privi di coscienza e di volere o talmente marci che li aspetta solo la fine perpetua.
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Noi siamo fatti di tempo. E siamo fatti di ‘questo’ tempo. Siamo fatti di un tempo che non ci appartiene e che non determiniamo.
Questo tempo in cui viviamo non ci è amico. Questo tempo non è nostro.
E’ un tempo di despoti ciechi e folli, che vivono di insulti e depredazione, di simboli triti, di megafoni e bottini. Tempo di despoti e servi. E noi siamo i derubati. Prigionieri di un tempo fatto a rete per quei pesci piccoli che noi siamo, lacerate da quei pesci grossi, che mai noi saremo. E questo oceano di predatori è sempre più amaro, come un amaro mare.
C’è solo un modo per sfuggire. I predatori penetrano nel tempo della coscienza per farne il ripostiglio degli orrori. Possiamo solo innalzarlo, coi nostri sogni, sopra l’oscuro mare, là dove essi non verranno mai.

(Autore ignoto)

MARIAPIA CAPORUSCIO
In questi ultimi anni non sono i “governi” nazionali a governare ma esseri invisibili nascosti dietro sigle che li manovrano come marionette. Quindi è necessario un ribaltamento totale e tagliare il cordone ombelicale che li costringe a sottomettersi ai loro voleri. E’ stata messa una corda al collo dei governi chiamato “debito” quando è stato già pagato più volte tramite interessi da usura, per cui è necessario considerarlo estinto, se non addirittura un credito!
Dalla fine della seconda guerra mondiale l’Italia non è mai stata governata, ma solo asservita agli Stati Uniti, alla CIA e addirittura sono arrivati questi indegni politicanti ad accordarsi con la criminalità mafiosa, arrivando a depistare le loro feroci stragi. Basta!
L’Italia ha bisogno di avere un governo vero, che curi i propri interessi e quelli dei cittadini e deve sganciarsi da tutte le catene. Questi capitalisti finanziari sono peggiori (se possibile) anche dei dittatori e dei mafiosi anzi sono la dittatura globale.
Finiamola di considerare un ritorno alla normalità una utopia, che uscire da questa gabbia è impossibile. La vita ci ha insegnato che volere è potere e solo alla morte non c’è rimedio. Continuare a lasciarci massacrare da questi esseri incivili e disumani significa accettare che il mondo debba convivere con guerre, catastrofi, violenze e terrorismo, cose che porteranno all’autodistruzione! Si deve porre fine alle condizioni di miseria di sfruttamento ed alla mancanza di libertà in cui versano miliardi di esseri umani. E’ la politica che deve porre fine alla feroce avidità di quell’uno % di super ricchi con la ridistribuzione della ricchezza, ponendo ostacoli all’assurda bramosia di questi squali. Oltre ad essere un onesto principio di uguaglianza, diventa soprattutto una necessità, oltre che un dovere morale della politica, garantire il principio di uguaglianza da cui dipende il futuro della stessa democrazia.
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Viviana
Ci vogliono prendere per fessi con l’ennesimo governo fatto “solo per rifare la legge elettorale”! Come se quelli precedenti non ci avessero preso in giro abbastanza con questo pretesto fasullo. In Italia non c’è nulla di più duraturo di ciò che nasce come provvisorio.
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In questa legislatura, grazie a Renzi, lo stalking è stato depenalizzato. Nella prossima sarà considerato onorificenza.
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Berlusconi con la felpa: DELL’UTRI LIBERO: Ma sì, liberiamolo, in fondo è stato solo un comandato e mettiamoci al suo posto l’utilizzatore finale!

Francesco
La cosa triste è che le risorse della Terra basterebbero per tutti. Invece ci sono persone che non possono camminare per la debolezza e la fame, mentre altre che non possono camminare per il lardo che hanno addosso. L’avidità e la paura distruggeranno il mondo.
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Cerimonia religiosa mette “al rogo” uno smartphone per sottolineare i rischi legati all’uso dell’apparecchio nella società moderna: l’apparecchio esplode e le fiamme investono 30 persone.
Esperimento riuscito.
BRADYPUSS

Paola
Quello che è stato svelato e che appare dopo queste consultazioni è uno scenario devastante e tristissimo.
Abbiamo davanti un Salvini, bugiardo (mi spiace perché il m5s ne aveva garantito la parola), una persona completamente vuota che ci rappresenta benissimo il dipendente, l’esecutore di ordini.
Dall’altra parte abbiamo un Pd che è a dx più di Fi e Lega, che, dopo aver voluto con 8 fiducie il Rosatellum, accusa il M5S di non essere in grado di fare un governo.
Colui che sovrasta queste due realtà è il Caimano, con i suoi soldi, i suoi mezzi (canali televisivi, giornali, giornalisti) che impiega per comprare e screditare a comando, qualsiasi cosa che gli si presenta davanti.
Poi c’è quello che dovrebbe essere il garante della nostra democrazia, che inspiegabilmente è riuscito a portarci a un governo del nulla.
B ha fatto della politica italiana, un’operazione di marketing.
Spesso sugli scaffali dei supermercati troviamo prodotti diversi, con prezzi diversi, ma se guardiamo bene, sono prodotti dalla stessa azienda. Questo serve alle imprese per accaparrarsi comunque il consumatore.
La stessa cosa è stata fatta con la politica. B possiede Fi, ma se guardiamo bene governa la Lega e molto probabilmente anche il Pd, per interposta persona.
Quindi da costoro non uscirà mai nulla in favore dei cittadini e nessuna soluzione ai problemi del Paese.
L’attività di questi partiti non si può chiamare politica. La politica serve per studiare i problemi dei cittadini e risolverli.
Questo è un agglomerato di ipocrisia, inciuci, sotterfugi, vendette, pugnalate alle spalle, persecuzioni, ricatti ecc. Sono riusciti ad incartare l’Italia, a creare una crisi istituzionale, perché è di questo che si tratta.
C’è un partito che con i soldi e i suoi interessi domina tutti, due fanfaroni che incantano le persone e un pdr compiacente.
Abbiamo avuto un pdr che mentre chiedeva continuamente agli italiani di fare sacrifici mentre i partiti rubavano a piene mani.
Mattarella firma, senza proferire parola, la modifica della Costituzione (bocciata dagli italiani), il Rosatellum che ha incartato l’Italia (non potevano non conoscere gli effetti di questa legge).
Credo che abbia anche pressato il M5S perché assumesse un atteggiamento più morbido verso la Nato e l’Ue e ora rifila agli italiani un governo del vuoto.
A mio avviso, chi si deve dimettere è il pdr, non ha saputo difendere la Costituzione, neppure la democrazia e la volontà dei cittadini.

ECONOMIA CRIMINALE
NANDO IOPPOLO, economista
(Noi siamo dominati da un pensiero unico, che è il pensiero neoliberista. La Thatcher dichiarò che ‘non c’era altra alternativa’ che quello. In realtà è solo il pensiero di gruppi capitalisti che con esso dominano l’Occidente assimilando anche la cosiddetta sx moderata (per es. il Pd italiano). Il pensiero unico capitalista ci abitua a credere ad alcuni assiomi, verità assolute che non possono essere contestate ma che sono false, utili solo ai più ricchi per diventare più ricchi. Per es.’la crescita è illimitata’ (falso, perché il pianeta sta esaurendo le sue risorse), ‘l’economia governa tutto’ (non è vero ma purtroppo è anche una frase di Marx che dunque piace ai marxisti), ‘l’unico parametro per misurare tutto è il mercato’ (falso tanto che è il mercato per es. a creare la guerra o la disoccupazione o la sperequazioni crescenti tra poveri e ricchi), ‘servizi, istruzione, sanità, ambiente e stato sociale devono essere privatizzati’ (asserzione di Renzi che porta alla distruzione di qualsiasi salvaguardia dei deboli come dell’ambiente). Purtroppo in Occidente si è asservita a questo pensiero non solo la destra ma anche la sinistra (vd Renzi o Macron).
Contro questo pensiero unico si sono levati intellettuali, economisti, ecologisti, no global..
L’avvocato ed economista Nando Ioppolo ha definito il pensiero unico come «nient’altro che la falsa coscienza dei super-ricchi, l’immaginario che serve da involucro ideologico e ricopre adeguatamente l’interesse fazioso dei super-ricchi”.
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Nando Ioppolo dice:
Non esistono i poveri e i ricchi.
Ma i poveri esistono affinché possa esistere i ricchi.
Tutti gli economisti occidentali hanno un pensiero unico:il modello neoliberista (Monti-Renzi).
Tutto è basato su assiomi di tipo capitalista. L’assioma è una affermazione che non può essere dimostrata. Ma se tanti lo ripetono, tutti si abituano a pensare che sia l’unica verità possibile, come quando tutti gli astronomi ripetevano il sistema tolemaico (la Terra al centro del sistema col Sole che gira attorno) e tutti credevano al Sole che girava attorno alla Terra finché Copernico non lo sconfessò dicendo che al centro del sistema c’era il Sole. Così il neoliberismo ha creato un sistema dove tutto va a favore dei ricchi e tutti credono che il sistema sia giusto.
Roosevelt dice: sono arrivato alla conclusione che tutto ciò che mi hanno insegnato di economia è totalmente falso .Il modello liberista prende in esame una serie di fatti che sono tutti falsi, è un sistema teorico dove ogni proposizione rimanda ad un’altra e così via ma ognuna è infondata, investimento, cambio, inflazione, moneta, import-export…tutto quello che si dice è infondato. Su questi falsi i popoli si stanno massacrando da 30 anni.
Es. noi precarizziamo il sistema con una assoluta libertà di licenziamento senza giustificazione, così le imprese licenziano l’ingegnere di 50 anni e assumono a metà prezzo quello di 25 e diciamo che abbiamo favorito l’assunzione dei giovani, ma quale è il beneficio totale? Il monte salari sarà inferiore. Ci sarà dunque una domanda inferiore, le imprese produrranno meno, dunque assumeranno meno e faranno meno investimenti con un effetto moltiplicatore negativo. Questa grande furbata deprime tutto il sistema, aumentando povertà e disoccupazione. La furbata consiste nel far vedere un dettaglio e non l’insieme.
Altra furbata: si dice che i sacrifici servono a farci acquistare credibilità sui mercati e che, se restituiamo il debito, i mercati avranno più fiducia in noi. In realtà per ripagare il debito devo tagliare la spesa pubblica, ma se taglio la spesa pubblica diminuisco la domanda interna, cade l’offerta delle imprese, ci sarà meno occupazione e meno investimenti, meno PIL e meno riscossione di tasse. Per pagare 100 di debito pubblico diminuisco di 50 quello che entra nelle casse dello Stato (dovrò diminuire la spesa dello Stato in welfare) e diminuirà il Pil.
Insomma è come se gli economisti dicessero che per spegnere il fuoco ci vuole la benzina, e, di fronte al fatto che l’incendio non si spegne, dicessero: “Ecco, vedi, ci voleva più benzina!” (che è la frase della Bonino o del Pd: “Ci vuole più Europa”). L’affermazione è autoreferenziale. Come si possono estinguere recessione e disoccupazione facendo altra recessione e altra disoccupazione?
Quale è la ricetta liberista contro l’inflazione?
Togliere soldi ai poveri e darli ai ricchi. Lo stesso qualunque altra ricetta.
Prendiamo le tasse. Uno potrebbe dire: perché non facciamo una patrimoniale? Subito i neoliberisti dicono: non va bene perché spaventa gli investitori e la Borsa ci colpirà, caleranno i risparmi, caleranno gli investimenti e dunque l’occupazione e il reddito. E’ una serie di fesserie ma sembrano logiche. Suona bene ma è falso. Si aggirano le difese della mente.
Vediamo come stanno le cose: intanto i risparmi sono molti di più degli investimenti produttivi, es. nel 2009 gli investimenti produttivi sono 80 miliardi, i risparmi 350. Ma il sistema creditizio crea una montagna di moneta bancaria che è un multiplo dei risparmi. I risparmi sono solo una piccola parte della moneta bancaria che è enormemente di più. Quando una banca presta dei soldi non presta il denaro dei correntisti ma una moneta elettronica che ha valore fiduciario. La banca può prestare soldi fino a un livello proporzionale ai soldi che ha. Il moltiplicatore bancario si basa su affermazioni molto ambigue. Se si dice che la banca detenere di riserva il 2% uno pensa che su 100 di depositi la banca debba tenere di riserva il 98, ma non è così. La frase vuol dire: qual’e è quel x il cui 2% dà i soldi che la banca ha? Il rapporto è tra la moneta che presto e quella che ho. Se ho un miliardo, quale è quel x il cui 2% fa uno? 50 miliardi. La banca può prestare 50 miliardi. Si basa tutto su un valore fiduciario, non reale, per cui le banche sono dei falsari legalizzati. Depositando denaro si crea denaro virtuale molto oltre il deposito. Ma questo denaro non è coperto. Questa moneta ‘non coperta’ è creduta e in quanto tale è accettata negli scambi. Finanzia allo scoperto una domanda effettiva, come fa il falsario spendendo moneta falsa. E’ come se in un gioco con delle fiches che corrispondono a soldi veri, uno dei giocatori tirasse fuori delle fiches finte per imbrogliare gli altri. Come minimo gli metterebbero le mani addosso chiamandolo ladro. Ma è quello che fanno le banche. E’ una frode. Se uno si preoccupa, la risposta è: “Non vi preoccupate perché quando il mutuatario restituirà i soldi, la moneta elettronica verrà rettificata”. Falso. E quella che non viene restituita? E quella è enorme. Non solo quella dei poveri sfigati che non ce la fanno a restituire, ma c’è quella che viene data per clientela politica (De Benedetti), per amicizia (Marcegaglia), poi quella dei prestiti continuamente rinnovati che non vengono resi mai, come il debito pubblico o le multinazionali essenzialmente americane.. decine di migliaia di miliardi che non si restituiscono più. Prendiamo il debito pubblico che è collocato presso le banche . Gli Stati questo debito lo rinnovano sempre, non lo pagano mai, non si conosce nessun Paese che dal 45 a oggi abbia pagato il suo debito pubblico. Decine di migliaia di miliardi. Che non sono stati rimborsati mai nemmeno in parte. Dunque tutto quello che si dice sul debito pubblico è falso.

Mattarella vuol fare il ‘governo neutrale’
Mattaré,, ma ‘ndo sta er governo neutrale???

CATTIVI BIDELLI
Marco Travaglio
Ieri, forse per il meteo che volge al brutto, forse per il ricordo ancora fresco del bollito alla fiorentina che delira da Fazio, ci siamo svegliati un po’ giù di tono. Ma è stato un attimo. Poi, sul Corriere e su La Stampa, abbiamo trovato due fra i nostri editorialisti preferiti in un colpo solo, che ci hanno subito risollevato l’umore: i professori Angelo Panebianco (“Stereotipi (e bugie) sull’Italia”) e Giovanni Orsina (“Non basta una monetina per cambiare”). Ora, l’idea che i due siano professori, e dunque presumibilmente insegnino all’università, o almeno al liceo o alle medie, ci spinge a un istintivo moto di solidarietà per gli allievi.
Partiamo da Panebianco, “politologo”, che ha la barba. La sua ultima tesi, come tutte le altre, è tanto originale quanto demenziale: se i 5Stelle sono arrivati primi alle elezioni è per le loro “evidenti affinità” con “i più potenti del Paese”, del cui “volere” sono “i disciplinati esecutori”. Quindi scordatevi 10 anni di editoriali sul movimento anti-sistema, sfasciatutto, eversivo: i 5 Stelle sono il cane di compagnia degli “unici poteri forti sopravvissuti in Italia”. E cioè – tenetevi forte – “i vertici della magistratura (ordinaria, amministrativa, costituzionale) e la dirigenza amministrativa”: le “tecnostrutture”, da non confondere con le tensostrutture. Avete presenti i presidenti di Tribunale, Corte d’appello, Cassazione e i procuratori capi? Tutti grillini sfegatati (pure quelli che –per mascherarsi meglio – indagano Raggi, Appendino, Nogarin e gli altri sindaci, assessori, parlamentari, candidati pentastellati). E i giudici costituzionali nominati da Ciampi, da Napolitano, da Mattarella, dalle varie magistrature e dai partiti? Tutti dimaiani di ferro. Una “cosa molto preoccupante”, e te credo.
Voi, ingenuamente, domanderete: ma il prof. si sente bene? Benone. Infatti argomenta: le “tecnostrutture giudiziarie e amministrative” e i grillini “hanno in comune due cose: una bestia nera e una vocazione”. La bestia nera è la povera politica che tenta di “risollevare il capino”, e allora quelli zac!, “si compattano e vanno all’attacco” per “distruggere il potenziale uomo forte presentandolo come un novello Mussolini” e mantenere “la posizione dominante acquistata ai tempi di Mani Pulite”. La vocazione è “l’ostilità verso l’economia di mercato”. Infatti “l’amministrazione” (qualunque cosa sia) tiene “in scacco le imprese e lontani gli investitori esteri”(pussa via). I magistrati avviano “avventati procedimenti giudiziari contro aziende, i quali anni dopo finiscono spesso con assoluzioni” (ecco, fanno processi e poi qualcuno viene assolto: roba da matti, succede solo da noi).
E il M5S completa la tenaglia con la sua “ideologia anti-industriale” (Grillo, Casaleggio e Di Maio, a turno, fanno secche almeno dieci imprese al giorno) e il suo “apprezzamento per la spesa pubblica” (infatti cresce da 40 anni, non a caso da quando Grillo&C. andarono al governo per non mollarlo più). A ciò si aggiunga la “grande bugia” diffusa dalla Triade tecnostruttural-grillina col concorso esterno del “circo mediatico giudiziario” (quei cattivoni di giornalisti che raccontano i processi): che l’Italia “sia il Paese più corrotto d’Europa o giù di lì”, mentre “le sentenze passate in giudicato”dicono che “la corruzione è nella media europea” (e qui Panebianco esagera: condanne alla mano, al netto delle prescrizioni e delle altre mille scappatoie all’italiana, è molto più corrotta la Finlandia). Resta da capire perché, avendo dalla sua “i più potenti del Paese”, il M5S sia da 5 anni il primo partito d’Italia, ma non riesca a metter piede al governo. Ma questo trascurabile dettaglio il prof. Panebianco lo spiegherà, volendo, nella prossima puntata. Sempreché sia compito di un prof. spiegare le sue tesi.
Il prof Orsina, “storico”, pensa di no. Infatti lacrima ancora come una vite tagliata per una scena di 25 anni fa: quando una folla assiepata dinanzi all’hotel Raphael lanciò a Bettino Craxi – plurindagato per corruzione e altri reati gravi – insulti, sputi, monetine e banconote false (altrimenti avrebbe raccolto pure quelle). Ora il prof trova, senza spiegare perché, che “quelle monetine non le abbiamo tirate a Craxi, ce le siamo tirate addosso e sono 25 anni che paghiamo il prezzo di quel gesto autolesionista”. Avremmo dovuto lanciare baci e bocciuoli di rosa, invece, al benemerito statista di cui si erano appena scoperti tre conti cifrati in Svizzera con dentro 50 di miliardi di lire (tutta roba nostra); che s’era appena fatto regalare l’immunità-impunità dai suoi complici in Parlamento, col diniego di 4 autorizzazioni a procedere chieste dalla Procura di Milano per poter indagare sulle sue mazzette miliardarie; che proprio al Raphael aveva appena festeggiato lo scampato pericolo coi suoi compari (compreso B, giunto con un bottiglione di champagne); il tutto due mesi dopo che l’amico Amato aveva tentato il colpo di spugna su Tangentopoli. I contestatori autolesionisti non riuscivano a cogliere “i risultati tutt’altro che disprezzabili raggiunti da quel ceto politico” benemerito: tipo il raddoppio del debito pubblico in 10 anni, la spesa pubblica fuori controllo, la corruzione sistematica su ogni appalto e la bancarotta di uno Stato che aveva finito i soldi per gli stipendi e dovette varare una Finanziaria da 92 mila miliardi e rapinare nottetempo il 6 per mille da ogni conto in banca. Invece di ringraziare, i cretinetti “spazzarono via” tutto quel bendidio, maledicendo i ladri e benedicendo in “piazza” (luogo malfamato quant’altri mai) “le procure” che s’impicciavano di tangenti e altre cose che non le riguardavano. Fortuna che oggi c’è lo storico Orsina, che insegna ad amare i ladri fin dai banchi di scuola. Consiglio per i suoi studenti: provate

Valeria
Veramente di basso livello il tentativo di Mattarella di occultare un governo tecnico con l’appellativo “neutrale” per farlo digerire all’opinione pubblica che sa benissimo essere stufa di macchinazioni di palazzo.
Che pena. Come Napolitano.
(Se il governo di Monti fu un governo neutrale, speriamo solo di non vederne mai più)

E’ LA SOLITA ITALIETTA
Bruno p.Napoli
Bella la retorica del capo dello stato sulla neutralità delle forze politiche rispetto al bene del Paese. Ma a chi è diretta?
Tutto un bello sproloquio sugli anni del terrorismo e di come il popolo Italiano si sia unito contro questa minaccia.
Ma allora davvero volete un popolo di ciuchi?
Ma cosa c’entra il popolo Italiano con quegli anni di piombo?Sempre estromesso dalle segreterie dei palazzi che con l’avallo di servizi deviati e di una stampa connivente hanno manipolato ad arte lo stato delle cose per arrivare come sempre ad un bel nulla,alla “neutralità” dei fatti,tutti innocenti fino a prova contraria e qualche colpevole che paga per tutti. Ma cosa abbiamo da imparare da questa retorica?
Non sappiamo ancora chi sono i mandanti di Moro,di Borsellino e Falcone e sono anni che non si riesce a sapere chi ha ucciso il sindaco di Pollica con 9 colpi di pistola.
Ma cosa volete insegnarci e quando è successo che la politica si è interessata al bene del Paese? Ma davvero credete che siamo come le scimmiette,non vedo,non sento e non parlo? Credete che non osserviamo quotidianamente la liquidità della politica e della stampa che cambia opinione ed opinionisti a secondo delle convenienze economiche?
Credete che non guardiamo negli occhi quegli esponenti politici che tra truccatori e giornalisti mentono ogni giorno ai loro elettori mentre scambiano il bene del Paese per quello personale?
Si dovrebbe mettere una pietra sopra ogni cosa come si fa per i cadaveri e dimenticare tutto quello che è successo?
Comunicazione, energia, banche, trasporti, PA, partecipate, tutto nelle mani dei partiti e degli imprenditori amici mentre la Biancofiore (chi?) si permette di dire che quelli al sud sono dei poveracci.
L’epoca del vaffa non è mai finita, stiamo solo facendo un esperimento sociale per vedere a quali livelli può spingersi l’ipocrisia dell’Italietta di questi attori in giacca e cravatta col portafogli sempre pieno.

Valeria Ciarambino
Io non voglio un Governo Neutrale. Io voglio un governo schierato dalla parte dei cittadini.

Il reverendo
Il governo neutrale è come quando in freezer trovi il barattolo del gelato e dentro c’è il basilico.

I VERI PROFESSIONISTI DELLA POLITICA
Bruno p. Napoli

Sono sempre loro B&R. e mirano come al solito alle nomine e alle poltrone per poter continuare a condizionare la vita degli Italiani in eterno.
Chi avrebbe giurato fedeltà ad un governo del cactus?
Sempre lo stesso duetto, perché coloro che lo sostengono posso piazzare i propri uomini nei posti di rilievo del Paese.
Quando B ha saputo che solo il PD si sarebbe comportato da “responsabile” è andato su tutte le furie perché Salvini gli ha impedito di partecipare al banchetto e che banchetto.
Il governo Caronte prevede infatti le nomine più importanti che scadono tra qualche mese compresi i vertici della Rai.
Renzi è come un anguilla,appena vede un anfratto ci si butta a capofitto basta che piazzi il suo potere nei posti giusti e Berlusconi non è da meno.
Di Maio aveva previsto tutto. Il M5S è l’unica barriera agli accordi che vengono rinnovati da 25 anni,di legislatura in legislatura,non importa il colore politico della maggioranza.
Ma guardate gli uomini a cui vengono rinnovati i contratti nelle principali aziende di stato,sono sempre gli stessi e sempre della stessa estrazione politica.
Di quale partito è il questore De Poli che sta boicottando il taglio dei vitalizi?
Entrano ed escono da porte girevoli oliate all’occorrenza dalla politica e c’è qualcuna che pensa sia una questione di antipatia verso il datore di lavoro dei pulitori di cessi.
Ingenuità,incompetenza,incapacità,sarà cari opinionisti e critici del M5S ma quando le caccerete le palle per dire quello che davvero accade in questo Paese di struzzi?
Qui non si sta facendo una battaglia ideologica. Per poter cambiare il Paese bisogna sradicare letteralmente delle poltrone e conquistarle.
Sono posti di rilievo che condizionano la nostra informazione,il nostro lavoro,la difesa,la sicurezza,le nostre bollette,i nostri consumi,i nostri debiti,insomma la nostra vita.
E’ doveroso appoggiare Di Maio,qualsiasi decisione prenda perché è tempo di fare pulizia.

IFQ
Berlusconi, via libera a un governo Lega-M5s
“Salvini si prende responsabilità. No alla fiducia”
Dopo la richiesta di 24 ore a Mattarella, arriva l’atteso passo di lato: ‘Fi si asterrà, non ci sono più alibi’
Leader Carroccio: ‘Grazie, ora programma e squadre’. Di Maio: ‘Prima temi, poi nomi’ Il passo di lato è arrivato. Con una nota diffusa in serata, Silvio Berlusconi ha fatto sapere che non si metterà di traverso a un governo M5s-Lega. Quando la strada per un esecutivo tecnico (e il ritorno al voto) sembrava spianata, è stato l’incontro Salvini-Di Maio a sbloccare la situazione con la richiesta al Colle di ritardare la convocazione di un premier tecnico. Poi l’attesa dell’ex cavaliere. Nessun nome al momento sul tavolo di un governo giallo-verde. Anzi, per i 5 stelle il dialogo con la Lega si articolerà. E il nome del premier è solo l’ultimo, dopo che sarà scritto il contratto per il programma
(Ora speriamo di non avere un governo Berlusconi per interposta persona, come avvenne con la Casellati)
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Salvini + Di Maio se sono uniti fanno 350 deputati, quando per la maggioranza ne bastano 316. Possono fare qualunque cosa, se vogliono. In primis una nuova legge elettorale. Poi rimettere al suo posto l’articolo 18, difendere i territori, salvaguardare le piccole e medie imprese, combattere la Fornero, diminuire le tasse, frenare l’aumento dell’Iva, salvare lo stato sociale, regolamentare diversamente le banche, difendere il made in Italy, dividere l’Italia in maxiregioni, eliminare realmente le Province, togliere al Pd l’esclusiva sulle tv, controbattere Dublino III e Tryton e regolare i flussi migranti…se vogliono. Queste cose stanno in entrambi i programmi. E possono volerle tutti e due.
E, se attraverso Salvini, avesse a rifiorire qualche desiderio berlusconiano, 228 seggi contro 122 sono sufficienti a stornarlo.
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Peter Gomez
Conoscendo il pregiudicato B, definito dai tribunali della Repubblica un “delinquente naturale”, è giusto pensare che prima di togliere il suo veto alla nascita di un governo abbia avuto da Salvini precise garanzie sulle materie per lui importanti: giustizia, telecomunicazioni e fisco. Per questo Di Maio, se non vuole finire per apparire agli occhi degli elettori disposto a qualsiasi compromesso, farà bene a ripartire dai fondamentali. Ben prima di discutere di ministeri e premier, tra 5 stelle e Lega va steso un lungo contratto di governo, preciso fin nei minimi particolari. E potremo tutti capire se l’eventuale nuovo esecutivo sarà un inciucio all’ombra di Berlusconi o davvero il tentativo di cambiare il Paese.
È ovvio che il contratto non potrà contenere tutte le proposte delle due formazioni politiche. Nel 2005 in Germania la Merkel quando si accordò per la prima volta con la Spd mise da parte la flat tax al 25 % che era stata il suo cavallo di battaglia elettorale. Ma vi sono punti che il Movimento deve considerare irrinunciabili.. Il primo ruota intorno a una parola che sull’ex Cavaliere ha lo stesso effetto dell’aglio per i vampiri: la legalità. Vanno scritte precise norme anticorruzione, leggi che riportino alla certezza e l’effettività della pena e che velocizzino realmente i processi. Il secondo punto è la Rai: la tv pubblica va liberata dall’oppressione della politica e deve premiare i suoi dipendenti solo in base a criteri di merito. Non solo i giornalisti, ma anche i manager. Il terzo è il conflitto d’interessi: non per penalizzare Mediaset, ma per far sì che come accade in tutte le democrazie liberali, mezzi di comunicazioni così importanti, in grado di influenzare l’opinione pubblica e di intimorire amici e avversari, non possano far capo a chi sta in parlamento. Chi si trova in queste condizioni deve semplicemente scegliere: o fa l’editore o fa il rappresentante dei cittadini.
Resta poi il fisco: è del tutto ovvio che le tasse vadano abbassate per far correre il Paese. Ma deve essere chiaro che, quando e se, la pressione fiscale ritornerà a livelli più umani, non dovrà esservi nessuna indulgenza nei confronti di chi dolosamente evade. Il contratto poi dovrà essere preciso fin nelle virgole nell’elencare gli indispensabili tagli di spesa, le norme in favore di disoccupati e poveri e quelle per migliorare vita e qualità dei nostri insegnati. Perché l’Italia se non riparte dalle scuole non avrà futuro. Solo dopo i dovrà cominciare a parlare di incarichi. Stabilendo un principio: i requisiti di onorabilità. Solo chi è specchiato è degno di far parte di un governo.
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DOPO IL RISCALDAMENTO.. SI GIOCA!
Viviana Vivarelli
Dopo due mesi di finte, dove nessuno si è seduto a un tavolo, e nessuno ha parlato mai di problemi reali, e in cui i due antagonisti hanno fatto un balletto sul ring, mentre un terzo sibilava alle spalle e un quarto faceva ostruzionismo, il vero incontro ha inizio e almeno si sa chi ufficialmente si prende la responsabilità di dare le carte. Forse questi due mesi sono serviti solo a perdere tempo. Forse sono stati utili agli elettori attenti a distinguere i caratteri di chi voleva giocare e di chi voleva solo rubare la palla.
Comincia ora un viaggio tutto in salita, dove ogni punto sarà conteso e dove giocheranno anche forze occulte e soci nascosti o parzialmente palesi. Uno dei due giocatori ha le idee molto chiare e una grande pazienza. Il secondo è pigro e poco propenso a prendersi delle responsabilità e in ogni suo atto dovremo studiare l’ombra del caimano dietro di lui, ma facilmente manderà avanti il centrattacco Giorgetti, molto più decisionista.
Quello che nel gioco ha fatto la figura peggiore è stato il Pd.
Per dirla con le parole di Massimo Rocca di IFQ: “C’è un partito che partecipa al gioco elettorale solo se governa lui, altrimenti prende qualche milione di voti e li congela senza scegliere. Non facendo opposizione agli altri ma a se stesso. Né aderire né sabotare, Franza o Spagna purché se magna, Gesù o Barabba fatemi sapere che io ho una partita alla playstation con Orfini. La domanda da rivolgere agli elettori di questo partito è un po’ quella che si pongono i sottoscrittori di Bot a tasso negativo. Che li compro a fare? Che li votate a fare?”
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Ero molto dubbiosa, a buon diritto, dell’esito di queste consultazioni, e dunque sono molto contenta, pur con tutte le riserve, di come sono evolute le cose.
Attendo ora la fiumana di critiche e controcritiche che si abbatteranno su questa esile possibilità di governo. In fondo criticare è la cosa più facile del mondo e, se per poterlo fare, dovessimo pagare una tassa, le casse del tesoro sarebbero piene. Una critica la sanno fare tutti, anche i disinformati, i rompiballe e i cretini. E immagino cosa diranno. Ma le risposte sono chiare.
Non si torna al voto perché non sarebbe servito a nulla
e fare un governo neutrale come chiedeva Mattarella sarebbe servito allo stesso modo in cui è servito il governo Monti, a proseguire il piano di destabilizzazione dello Stato e svendita della democrazia di Licio Gelli, tanto amato dalla Troika, cioè arrivare a un livello peggiore della Grecia, quando, con Padoan e Renzi, siamo già il Paese peggiore d’Europa.
Sicuramente questo governo nasce con molte difficoltà per le diversità di base, ma dobbiamo vedere i punti in comune e lavorare su quelli.
Sicuramenee dovremo rimandare molti dei nostri desideri, come ha fatto la Merkel, come hanno fatto altri governi di coalizione prima di noi. Tutto a suo tempo.
Inutile fare la chiama di tutte le cose che fortemente desideriamo. Bisogna essere realisti.
Ora dobbiamo fare una sola cosa: osservare punto .
per punto la trattativa con la Lega e sperare di realizzare almeno qualcuno dei nostri punti fondamentali e se anche ne realizzassimo solo uno: un sistema elettorale finalmente costituzionale che garantisce rappresentanza e governabilità, Di Maio sarebbe un vincitore.
Coraggio dunque, e speranza. Il mondo non è stato fatto in un giorno solo. E per fare l’Italia ci vorrà qualcosa di più.
Nessun governo di coalizione può essere perfetto.
Come nessun matrimonio. O nessuna società. O nessun partito.
Le combinazioni perfette sono rare in un mondo imperfetto.
Ma cominciano col fare ciò che è necessario e forse anche l’impossibile diventerà possibile.
In fondo tutte le strade vincenti della storia sono state segnate da persone che riteneva di poter sfidare l’impossibile, non avevano compagni affidabili e avevano tutte le condizioni contro, ma ci sono riusciti.
Il nostro compito adesso è operare nel senso del successo di questa impresa e non seminare dubbi e pensare al suo fallimento. Anche l’opinione pubblica ha il suo peso in questa faccenda, e, per quanto tutto sia sommamente incerto e sia più facile temere che sperare, già il fatto che siamo arrivati fin qui è una specie di miracolo che dovrebbe tutti riempirci di soddisfazione e di speranza e farci partecipare positivamente al successo dell’impresa.
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ORA E’ IL TEMPO DI FARE
Bruno p.Napoli

Si possono fare quante tornate elettorali si vogliono affinché il M5S acquisisca la maggioranza dei voti per governare da solo oppure bisogna scendere a compromessi e scegliere questa finestra temporale per aiutare il Paese a riprendersi perché il tempo non è propizio all’Italia.
Per chi non se ne fosse accorto le condizioni economiche della nazione non sono delle migliori anzi sembrano peggiorare nonostante non si avvertano condizioni esterne di instabilità.
A livello macroeconomico la borsa corre ed i nostri titoli mantengono interessi bassi,complice anche la BCE,ma le differenze sociali continuano ad aumentare,le imprese a chiudere e la disoccupazione continua a flagellare i giovani. La percezione del futuro non è rosea e la povertà avanza con qualche blando provvedimento per contrastarla.
Il sud sta peggio ma al nord non è tutto oro quello che luccica,insomma il Paese sembra avviarsi verso una nuova crisi.
L’elettorato ha premiato Lega e M5S e questo è un dato di fatto bocciando del tutto il governo precedente e i suoi fallimenti per cui bisogna lavorare per coloro che sono in difficoltà di qualsiasi colore politico siano perché l’Italia è fatta di Italiani non di partiti.
Il primo punto da affrontare è il lavoro e tutto quello che ruota attorno ad esso: impresa, sburocratizzazione, anticorruzione, costo del lavoro, sostegno al reinserimento, istruzione, famiglie.
Tutto ruota intorno al lavoro dopodiché sarà più semplice trovare altri punti d’accordo.
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Penso che Berlusconi influirà sempre meno. E’ vero che è specialista della compravendita di deputati e senatori ma io starei tranquilla. Mercato o no, il crollo di Berlusconi è indubitabile, la senescenza fa il resto, ormai non è buono neanche per parlare e alle prossime elezioni sarà quasi sparito.
Alle politiche del 94 Berlusconi prese 8.136.135 voti.
alle europee del 94 addirittura 10.089.139.
Alle politiche del 2006 9.048.976 voti.
Oggi ha preso 4.590.774 voti.
Ne ha persi 5 milioni e mezzo dal suo massimo. Difficile poterli ricomprare.
Ormai marcia verso il nulla.

GLIFOSATO
Il diserbo o controllo delle piante infestanti può essere fatto con
-il fuoco (pirodiserbo)
-i mezzi meccanici (fresatura)
-accorgimenti agronomici (p. es. la semina ad alta densità)
-mezzi biologici (p. es. l’uso di parassiti dell’infestante)
-barriere fisiche (pacciamatura)
-alternativa valida è la semina di piante a bassa competizione in grado di impedire la crescita di altre infestanti
Ma da decenni multinazionali come la Monsanto hanno diffuso erbicidi chimici come il glifosato che è risultato altamente cancerogeno e dichiarato tale dall’IARC,braccio dell’OMS che si occupa del cancro
Il glifosato può accumularsi e persistere nel terreno per anni, non solo distrugge i microrganismi utili nel terreno ed essenziali per la vita delle piante, ma promuove anche la proliferazione di agenti patogeni che causano le malattie delle piante. Finora l’esposizione ai pesticidi era risultata correlata a un aumento dei casi di leucemie infantili e malattie neurodegenerative, Parkinson in testa. Dai nuovi stidi emerge forte correlazione epidemiologica tra l’impiego del glifosato (riscontrato anche nel sangue e nelle urine degli agricoltori) e il linfoma non-Hodgkin.
La Monsanto produce semi OGM (mais, soia e cotone) Ogm e produce anche il glifosato adatto.
Nel 2018 la tedesca Bayer ha comprato Monsanto
La Commissione europea ha autorizzato la fusione ed è nato il grande colosso chimico-biotecnologico a cui i tedeschi lavorano da oltre un anno. Uno dei principali nodi da sciogliere era quello del glifosato, il principio attivo contenuto nei pesticidi usati in agricoltura. A venderlo in tutto il mondo è stato per prima proprio Monsanto, sotto il marchio commerciale «RoundUp», con l’Ue che lo scorso dicembre ha rinnovato le autorizzazioni all’utilizzo e alla vendita sul mercato comune per altri 5 anni (per cui è inutile che qualcuno dica che il marchio è scaduto perché nel dicembre 2017 è stato rinnovato per altri 5 anni). Decisiva ovviamente è stata la Germania.
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GLI ERBICIDI DELLA MONSANTO
Blog a 5 stelle: “Una delle più grandi e potenti multinazionali al mondo, la Monsanto, vende un erbicida, vietato in Italia nella produzione di grano duro, cosa che non avviene in Canada, dove il grano viene irrorato di pesticidi (glicosato), prima del raccolto, per favorirne la maturazione a prezzi estremamente competitivi. L’UE – appoggiata da Forza Italia, Lega e PD – ne ha autorizzato l’uso per altri 5 anni. Ma la Barilla (la più grande produttrice di grano al mondo) ha deciso di non usare grano canadese.
Il M5S combatte nel Parlamento europeo contro questi pesticidi. Oggi un pacco di pasta su sette prodotto in Italia è fatto con grano canadese. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha inserito l’erbicida nella lista delle sostanze probabili cause di tumori nelle persone. Barilla su pressione dell’opinione pubblica, non ha firmato contratti con fornitori di grano canadesi ed ha tagliato del 35% le importazioni dal Canada di grano duro.”

Se l’Unione europea fosse una organizzazione seria, l’uso in agricoltura o nell’alimentazione di sostanze cancerogene sarebbe vietato da sempre.
Purtroppo sappiamo che Bruxelles è assediata dalla lobby che chiedono leggi a proprio favore e, se queste sono fatte, come è sempre avvenuto, ciò vuol dire che, se c’è chi compra, c’è chi si fa comprare.
Presso il Parlamento europeo sono registrati oltre undicimila lobbisti. Ma in realtà se ne stimano più del triplo e, considerando che per la Commissione europea lavorano 33.000 persone, c’è un lobbista per ogni dipendente.
Essi spendono un miliardo l’anno per condizionare le decisioni prese dal Parlamento europeo.
Noi possiamo dire No ai pesticidi anche a livello regionale. Intanto abbiamo un ‘no’ deciso del Trentino al glifosato. L’erbicida più usato al mondo potrebbe essere bandito dalle coltivazioni del nostro territorio già nel corso del 2018 grazie a tecniche di diserbo meccanico.
Che vi siano molte sostanze definite cancerogene non impedisce di limitarne o vietarne l’uso là dove si può fare e bisogna essere idioti per dire che i diserbanti della Monsanto sono cancerogeni come il sole. C’è un discorso di quantità, esattamente come per l’intelligenza: dire che tutti ne hanno non significa dire che i cretini sono uguali ai geni.
Il glifosato é stato chiamato il pesticida del XX secolo. Purtroppo portava alla dispersione nell’ambiente di sostanze tossiche a discapito di lavoratori, abitanti e consumatori, l’inquinamento dei terreni e delle acque sotterranee, e la riduzione della biodiversità.
Se la Monsanto sta abbandonando il suo pesticida preferito è perché non ci guadagna abbastanza, tant’è che ne ha preparato un altro.
Il Roundup è stato mantenuto in circolazione per un paio di decenni poiché la multinazionale ha brevettato anche sementi OGM Roundup-Ready, in grado resistere al micidiale pesticida dopo l’irrorazione dei terreni.
Ora il gruppo americano ha deciso di lanciare un altro super-diserbante: il Dicamba, un nuovo cocktail che ha già raccolto attestati di neurotossicità, danni al sistema riproduttivo e rischi di malformazione del feto (in alcune specie animali), al fegato e i reni, tossicità per gli uccelli e le specie acquatiche, percolazione nelle acque sotterranee. E l’Ue, appositamente unta dalle mazzette della Monsanto, è pronta ad autorizzare anche quello.
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Il brevetto del glifosato della Monsanto, nel dicembre 2017 è stato rinnovato per altri 5 anni dalla Commissione europea, col parere contrario di Italia e Francia ma col forte assenso della Germania che fa gli interessi della Bayer, oltre a ciò la Monsanto ha messo di produrlo solo perché non ci guadagnava abbastanza e ora ha messo in circolazione un nuovo erbicida, oltre tutto senza test perché avrebbero rallentato il loro programma di vendite e questo secca i raccolti vicini. Ma già nel 2016 aveva messo sul mercato il Dicamba. Poi tra dieci anni ci diranno se era cancerogeno o no.

DICAMBA
Nel 2017 è stato messo sul mercato il nuovo erbicida della Monsanto, il DICAMBA, e non è passato molto che sono arrivate le denunce dei suoi effetti devastanti. Migliaia di agricoltori americani ne hanno denunciano i danni: si stima che 3,6 milioni di acri di coltivazioni di soia (circa 1,4 milioni di ettari, il 4% dei terreni coltivati a soia negli Usa), nel corso del solo 2017, siano stati danneggiati dall’utilizzo massiccio del prodotto.
Il Dicamba è una sostanza chimica risalente agli anni 60, progettata per eliminare le piante infestanti a foglia larga nei campi di soia OGM.
Si sta ripetendo il boom degli anni Novanta del glifosato. Già nel 1999, più della metà delle piantagioni di soia americane erano “Roundup Ready”. Dieci anni più tardi, i semi OGM resistenti agli erbicidi si erano diffusi al 91% delle piantagioni di soia e al 68% dei campi di mais. C’era però un grosso problema “evolutivo”, legato alla progressiva resistenza dei parassiti.
Nel 2016, Monsanto ha messo a punto una varietà di semi chiamata Roundup 2 Xtend e pensata per resistere sia al Roundup che al Dicamba. Un successo clamoroso. Ma cosa accade? Il prodotto è volatile e attacca i campi vicini seccandoli. Quando l’azienda ha cercato di correre ai ripari, sviluppando una versione in teoria “sicura” e meno volatile dell’erbicida, il guaio era ormai fatto. Ora il gigante dell’agribusiness si trova ad affrontare migliaia di ricorsi degli agricoltori danneggiati, undici cause intentate da quattro diversi Stati e una serie di restrizioni legislative che ne stanno minando la diffusione. In dicembre, il Missouri ha annunciato che entro il prossimo 15 luglio bandirà l’XtendiMax (ovvero il Dicamba di Monsanto) e il FeXapan, un prodotto analogo commercializzato da DowDuPont. Le stesse restrizioni avevano già colpito l’Engenia, erbicida realizzato da Basf.
Il North Dakota ha previsto le stesse misure a partire dal 30 giugno, mentre l’Arkansas (lo Stato più colpito) ha approvato solo pochi giorni fa la proposta di inibirne l’utilizzo tra aprile e ottobre. Anche altri due Stati, il Minnesota e il Tennessee, valutano analoghe misure.
Monsanto non si pente e non torna indietro. Anzi, ha offerto denaro a chi lo usa, un tanto ad acro. All’inizio di novembre, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa) aveva già avvertito i produttori di erbicidi che avrebbe valutato la revoca dell’autorizzazione all’uso del Dicamba su tutto il territorio americano se i danni fossero continuati. Cosa che non ha comunque frenato Monsanto dall’opporsi frontalmente alle misure messe in atto dagli Stati.
Ma ora il disastro Dicamba sta per essere anche europeo perché la Germania è interessata all’affare.
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Il 29 novembre del 2017, 18 Paesi dell’Unione europea votarono per rinnovare per cinque anni l’autorizzazione alla vendita del glifosato, il controverso erbicida brevettato da Monsanto e utilizzato in modo intensivo in agricoltura. 18 votarono a favore, 9 contro (fra cui l’Italia), uno si era astenuto. Fu decisivo il voto positivo della Germania che fino alla vigilia delle votazioni sembrava intenzionata ad astenersi. Il Ministro delle politiche agricole era Martina che votò contro. Il suo decreto, comunque, riprendeva l’intenzione di Coldiretti di vietare in Italia il glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta, “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura.”L’Italia deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea e fare in modo che – sottolinea la Coldiretti – le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe, come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di pre-raccolta”.Critica anche Greenpeace: “Il voto odierno è un regalo alle multinazionali agrochimiche, a scapito di salute e ambiente. Bene comunque il voto contrario dell’Italia, che ha dimostrato nuovamente di dare priorità alla tutela delle persone, e non al fatturato di chi produce e commercia il glifosato”,
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La cosa assolutamente pazzesca è che la pericolosità di un diserbante e il suo essere cancerogeno o no deve essere provata dalle ditte che lo producono!!!
E il DICAMBA, il nuovo tipo di diserbante prodotto dalla Monsanto che dovrebbe sostituire il glifosato è stato messo sul mercato senza che nemmeno siano stati fatti i test su di esso “perché avrebbero portato via troppo tempo”!!!!!!!!!

INCENDI DEGLI AUTOBUS
Più gli autobus pubblici sono vecchi e hanno una cattiva manutenzione, più gli incendi dei motori sono probabili. A Roma la situazione del trasporto pubblico è tragica da moltissimi anni e questi incendi sono saliti a 20.
Roma ha una situazione molto peggiore di altre città italiane per cui occorrerebbero grossi investimenti da parte dello Stato. Invece, le autorità centrali se ne sono fregate al punto che, invece di avere nuove vetture a Roma, abbiamo avuto una riduzione del poco esistente che in 10 anni è sceso del 12%. E le vetture rimaste sono così in pessimo stato che di 2055 ne circolano poco più di un migliaio al giorno, poiché ogni giorno più di un terzo è in manutenzione. Anche i treni sono diminuiti. Per i mezzi di superficie, l’età media è aumentata costantemente negli ultimi 10 anni, passando dai
6,4 anni del 2006 agli 11,8 del 2015, a testimonianza di una sostanziale mancanza di investimenti. Gli autobus che circolano per le vie di Roma hanno in media più di 10 anni, mentre i tram sono gli stessi che trasportavano i romani negli anni Ottanta. Anche la produttività è diminuita. Nel 2015 ogni autobus aveva percorso in media 3000 km in meno rispetto al 2006 e via via questo è aumentato. Stessa tendenza per i tram e metro: la percorrenza media annua su tre linee è diminuita dell’8%. Così in un anno sono stati registrati sulle linee 180mila guasti e gli incendi stanno su questa linea.
Credere che un sindaco, coi pochi mezzi che ha, possa risolvere il problema è da cretini.

4 ANNI DI BILANCI FALSI! LA CORTE DEI CONTI INCHIODA RENZI, NEL SILENZIO TOTALE DEI MEDIA ASSERVITI
Renzi, Corte dei conti accusa: a Firenze 4 anni di “gravi irregolarità” in bilancio
“Inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità”. Così i giudici contabili bollano la gestione dell’attuale premier da primo cittadino del capoluogo toscano. E il successore-delfino Nardella deve trovare 50 milioni di euro.
E quattro. Il Comune di Firenze è costretto ancora una volta a ricevere i rilievi della Corte dei conti. Per il quarto anno consecutivo. L’intera gestione firmata Matteo Renzi. Ma questa volta ai giudici contabili non sono bastate le rassicurazioni di Palazzo Vecchio e non è stato sufficiente neanche l’intervento riparatore della giunta di Dario Nardella, che si è visto costretto a rimediare alla pesante eredità ricevuta. Per i giudici contabili rimangono “gravi irregolarità” che generano “oltre all’inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità”. Per questo la Corte, il 31 luglio come già il 22 maggio, ha recapitato a Palazzo Vecchio un’ordinanza con cui invita l’ente “ad adottare entro 60 giorni i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio”.
L’erede di Renzi, il fidato Nardella, sapeva che con la poltrona di primo cittadino avrebbe ricevuto in consegna anche qualche guaio. Ma non di tale entità. La percezione reale l’ha avuta lo scorso dicembre quando ha saputo che anche da Roma l’amico Matteo avrebbe regalato altri guai. Con esattezza minori entrate dallo Stato per 22 milioni. Il 27 dicembre 2014, dopo aver faticosamente chiuso la discussione sulla Finanziaria, Nardella ha ammesso: “Sappiamo solo che c’è uno sbilancio di 50 milioni di euro, dobbiamo trovare 50 milioni”. Aggiungendo sconsolato: “Ci stiamo lavorando anche in questi giorni di ferie”. Non è servito. Non secondo i giudici contabili che a fine luglio hanno contestato alcuni punti al sindaco seppure prendendo atto che l’erede ha risolto qualche falla lasciata dal predecessore.

QUELLO SCANDALO DELLA CONSULTA
Viviana Vivarelli
Per quanto il Rosatellum sia incostituzionale e palesemente antidemocratico e tale da non garantire né governabilità né rappresentanza e sia stato imposto da Renzi con ben 8 voti alla fiducia, fiducia assolutamente incostituzionale anch’essa, se non lo cambiano prima (cosa di cui fortemente dubito visto che è l’unica via che impedisce al M5S di governare), chissà quanto ci vorrà prima che la Corte Costituzionale faccia il suo lavoro ed emani la sua sentenza! Ci sono voluti 8 anni per la sentenza di incostituzionalità del Porcellum. Altri 8 anni per l’Italicum. Dovremmo aspettare il 2026 per veder sentenziata l’incostituzionalità del Rosatellum??
Contro un lavoro così lento, una delle più grandi vergogne italiane è il compenso dei giudici di questa Consulta. Ogni giudice è pagato da 360.000 a 500.000 euro l’anno. Ma che ci avranno da fare di così importante tutto l’anno? Non sarebbe meglio pagarli a cottimo e in proporzione all’importanza della legge? Non è un grandissima vergogna che gente così pigra e lenta e poco efficiente sia pagata così tanto, quando lo stesso Mattarella prende uno stipendio di 185.000 euro?? Quando si parla degli sprechi italiani, perché mai una parola contro questi pascià del far niente? Ma non c’era il tetto a 240.000 euro? E perché questi lo devono raddoppiare? Perché devono essere i più pagati del mondo?
I giudici britannici percepiscono, in sterline, l’equivalente di 235 mila euro lordi, in Canada siamo all’equivalente di 217 mila euro, 234 mila per il presidente. Negli Stati Uniti il compenso in dollari del presidente equivale a 173 mila euro e quello dei giudici è inferiore di 7 mila euro. Meno della metà, quindi, di quanto mediamente guadagnino i quindici giudici italiani. Ma non è uno sproposito e uno sputo in faccia alla giustizia?

Auguro ogni bene
alle persone di buona volontà
ai miti che trovano comunque il coraggio di difendersi dai cialtroni
a chi ama la libertà non solo la sua ma quella degli uomini di tutto il mondo
ai poveri che si ribellano ai ricchi
ai buoni che accolgono i derelitti
a chi cresce in se stesso ogni giorno e ogni momento
a chi riesce a far crescere gli altri con l’esempio, l’insegnamento o l’aiuto
a chi non si arrocca su posizioni fisse ma è conosce la flessibilità del cambiare in meglio
a chi riconosce i suoi errori e sa uscirne senza ripeterli
a chi segue la ragione ma privilegia il cuore
a chi ama la sua famiglia, poi la sua regione, poi la sua nazione e infine tutto il mondo
a chi si immedesima nelle sofferenze dell’altro
a chi combatte per la dignità di ognuno
ai piccoli Davide che sfidano i grandi Golia
a chi segue un’idea ma non è preda di una ideologia
a chi non adora feticci, siano essi uomini, dei, chiese, partiti, banche, patrimoni o corporazioni
a chi sa che il presente può essere brutto ma il futuro deve essere migliore
a chi impegna la sua vita per crearlo, questo futuro migliore
a chi pianta querce per i figli dei figli che non vedrà mai
a chi si libera dagli inganni del potere
a chi si libera anche dai propri autoinganni
a chi sa che la sincerità è bene ma la gentilezza è meglio
a chi lascia il mondo meglio di come lo ha trovato
a chi ama i giovani e si commuove per loro
a chi ama i vecchi e piange per loro
a chi pensa ai poveri e cerca di farli essere meno poveri
a chi resta molto freddo quando a commuoversi è il potere
a chi è pronto a rinunciare a qualcosa per portare avanti una grande causa
a chi non demorde sapendosi nel giusto
a chi continua a indignarsi del male che c’è in giro
a chi sa ridere
e chi sa sorridere
a chi fa satira
e chi fa simpatia
a chi è tenero
a chi si chiama cittadino del mondo
a chi rispetta il pianeta
a chi ama l’uomo, i bambini, gli animali, le piante, l’acqua, l’aria e tutto ciò che esiste su questo pianeta
a chi sa che il Cielo è grande ma il cuore dell’uomo di più.

(Viviana Vivarelli)

Luisa Loffredo
Salvini mantiene la parola data: resta legato a Berlusconi
A me pare il tipo della barzelletta:
– Ho fatto cento prigionieri.
– Portali qui!
– Non mi fanno venire.

..ma è morto!!
Allora è perfetto!
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LA RUOTA BUCATA DI RENZI
NORMA RANGERI
Forse il paragone è improprio, ma immaginiamo se un leader del fu Pci, di fronte a una sconfitta storica come quella sancita da queste elezioni (rispetto alle europee del 2014 all’appello del Pd mancano sei milioni di voti), avesse commentato come ha fatto ieri Renzi dicendo «la ruota gira». Appunto, non è immaginabile. Specialmente se la ruota è bucata.
E tuttavia il paragone con la classe dirigente del Pci non è poi così peregrino perché ad accostare Pci e Pd ci hanno pensato in questi giorni anche gli istituti di sondaggio nell’analizzare il travaso di voti, nel raccontare il grande esodo provocato dagli anni della segreteria renziana. Il 35% di chi nel 1987 (quando i governi duravano anche 100 giorni, ai tempi di Fanfani e di Goria) votava Pci, oggi ha votato 5Stelle. E quelli che, sempre in quell’anno, votavano Dc, oggi si sono invece rivolti a Forza Italia per il 29% (lo ricorda la Swg).
Renzi lascia la segreteria e un partito stremato ma non abbandona l’idea di essere ancora lui la carta vincente, di essere colui che possiede la giusta linea e, proprio per questo, punta tutta la posta che ha davanti sull’ingovernabilità, sull’impossibilità di formare una maggioranza tra pentastellati e centrodestra, un esito in qualche modo precostituito, con una legge elettorale dell’ultimo minuto, il Rosatellum, votata da lega e Forza italia per far fuori dai giochi il M5Stelle.
Purtroppo il diavolo non ha pensato al coperchio e la sconfitta del Pd ha rovesciato la pentola.
Come un criceto nella ruota, Renzi se la prende un po’ con tutti, dentro e fuori il partito. Ce l’ha con quei candidati che non hanno neanche proposto il voto sul simbolo del Pd «ma solo sulle loro persone» (leggi Gentiloni).
Continua ad accusare il partito di aver perso tempo e energie con gli scissionisti.
Non gli va proprio giù che la meravigliosa idea della riforma costituzionale sia stata rispedita al mittente da una valanga di No.
E ripete la storia della panacea delle elezioni anticipate negate perché il presidente Mattarella non ha concesso l’interruzione della legislatura dopo la batosta referendaria.
Come è evidente, si tratta di armi ormai spuntate, del resto non potrebbe essere diversamente, la botta micidiale subita da chi si era messo da solo il cappello del grande leader europeo, può annebbiare la vista. Così Renzi chiama tutto il partito all’opposizione perché, dice, con i 5Stelle non ci può essere accordo su nulla.
Ma quando elenca i punti salienti su cui giocarsi la rivincita cita “i valori” (forse immaginando l’uguaglianza declinata da Marchionne), “la democrazia interna” (magari testimoniata dall’uomo solo al comando), i vaccini (praticamente Lorenzin santa subito), l’Europa (ovvero i salti mortali di Padoan per coprire i bonus e il pugno di Minniti contro i migranti).
Ma bisogna essere fiduciosi perché il «futuro prima o poi torna», riflette l’ex segretario, e procedendo verso questo sol dell’avvenire non si fa neppure scrupolo di chiamare in causa un ragazzo malato di Sla che lo esorta ad andare avanti e a ritirare le dimissioni.
Il senatore di Firenze lo vuole rassicurare «io non mollo». Vista la situazione drammatica, più che una promessa sembra una minaccia

Serracchiani: “Il Pd ha bisogno di riposarsi”.
Sono d’accordo. Tutto il partito con Renzi in testa vada a Acapulco per un paio di annetti!
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PRIMO MAGGIO.
Licenziati, cassintegrati, esodati, mobilitati, disoccupati e tre lavoratori. C’erano tutti.
mic_tod
Grazie, Renzi

Pietro D’Angelo
Siamo buoni solo a lamentarci…siamo gli ignavi del XXI secolo.
C’è stato un gruppo di ragazzi, che si sono rotti i coglioni veramente di questa politica.
Hanno deciso di scardinare il sistema, si sono dimezzati lo stipendio, hanno rinunciato a 42 milioni di euro, hanno aiutato più di 20.000 imprese, hanno salvato diverse persone da Equitalia e dagli sfratti esecutivi, hanno donato e dico donato più di 22 milioni di euro, hanno difeso strenuamente la Costituzione andando pure sopra i tetti, hanno difeso i Cittadini dalle banche e dagli squali del gioco d’azzardo, hanno difeso pagando di persona il Cittadino dall’ignominia dei privilegi della casta.
E la gente che fa??? Ancora vota il finanziatore della mafia “il mafioso di Arcore”, chi per vent’anni ha fatto solo i suoi interessi e quelli della mafia, ancora vota chi fa solo chiacchiere ma al momento di “quagghiari” (andare al dunque), se la fa sotto e scappa come un coniglio andandosi a rifugiare dal suo padrone (Dudu’ Salvini),
ancora vota chi ha tentato di stuprare la Costituzione, chi ha fatto il job act, la buona scuola e regalato 80 euro a chi i soldi già li aveva, per poi però riprenderseli con gli interessi.
E dopo tutto ciò, avete ancora dubbi che il M5S, non deve governare???
Saranno inesperti, alcune volte inadeguati, ma loro sono l’unica speranza di sopravvivenza della nostra società civile…
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Qualcuno incita ancora a scendere in piazza. Come se delle piazze e della gente al Potere gliene fosse mai importato qualcosa. Le uniche piazze della gente che abbiano mai interessato il Potere sono quelle in cui lo Stato ha fatto delle stragi di Stato contro la gente.
E salta sempre su qualche bischero a dire che ‘quelli che sono rimasti a casa sono molti di più’, che poi è lo stesso che dice che ‘se il M5S ha il 35% c’è un 65% che non lo vota’ o che, ‘se il M5S ha preso il 35%’, però l’accozzaglia di tutti quegli altri messi insieme fa la maggioranza’ e vuol farci credere pure che questo sia democrazia e che il Rosatellum non sia una emerita truffa contro la democrazia.
Bossi incitava il popolo a scendere in piazza o attaccare Roma con le ruspe. Salvini è pigro e si alza tardi. Si fatica anche a pensare. E’ per questo che il pensiero lo ha delegato ad altri. Ma quale piazza? Metà dei suoi ha borbottato: “A che’l le’ al ‘ga manca qua’c gioede’. Mi go da laurà “.
Quelli di FI erano troppo occupati a rimpatriare capitali all’estero e a contrattare con la mafia.
Renzi e famiglia a trafficare sporco tutto quello che di sporco c’è da trafficare.
La mafia a mafiare.
La P2 notoriamente in piazza non ci va.
La Sx è defunta da quel dì.
I 5stelle in piazza ci vanno ma tutti dicono che è una scampagnata.
Fatti due conti, tutti ci hanno rinunciato.
E poi non era Berlusconi che diceva che le piazze sono farse o picnic? E che, comunque, sono di più quelli rimasti a casa.
Al Cavaliere le piazze non gli sono mai venute tanto bene, anche coi pensionati portati col pulman, i panini e i 30 euri.
Dobbiamo pure ricordare che fu una piazza che bocciò Cristo e premiò Barabba. Sono piazze i 6 milioni che hanno insistito a votare Renzi, o i 4 milioni e mezzo che ancora votano Berlusconi. E sono piazze quelle di Pontida a cui sta bene tutto e il contrario di tutto perché hanno stomaci da elefante che digeriscono tutto, anche la lotta a Berlusconi e poi un Berlusconi bis e tris, anche la lotta a Renzi e poi un patto Nazareno uno o due o mille con Renzi, perché ormai non hanno faccia né onore.
La farsa si è allargata, ora comprende anche la Consulta e lo stesso PdR. Ma vista una Consulta tanto lenta da lasciar passare nove anni prima di dire che il sistema elettorale è incostituzionale. E ogni Pdr a Berlusconi e a Renzi gli ha firmato ogni obbrobrio, che doveva fare di più, povero vecchio? Raccomandarli?

Travaglio scarica l’accordo M5S-Lega: “Una pagliacciata mai vista in Italia”
Non gli è andata giù che Di Maio non si inginocchiasse davanti a Renzi.
Per la serie: “Semel in anno licet insanire”.
Oppure: “Come mi cascano anche i migliori”.
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Travaglio scarica l’accordo M5S-Lega: “Una pagliacciata mai vista in Italia”
Non gli è andata giù che Di Maio non si inginocchiasse davanti a Renzi.
Per la serie: “Semel in anno licet insanire”.
Oppure: “Come mi cascano anche i migliori”.
Ci va giù duro Travaglio: “già sappiamo che, comunque vada, sarà un pastrocchio. Perché da che mondo e mondo… i governi devono avere una maggioranaza (ma se li ricorda che il Rosatellum vuole le coalizioni?)”..”Il governo 5Stelle-Lega, salvo chiarimenti dell’ultima ora, rischia di essere ancor più oscuro, perché poggia le fondamenta su un equivoco grosso come una casa: il ruolo di Berlusconi, delinquente naturale, pregiudicato ineleggibile e interdetto”…” Una pagliacciata mai vista neppure in Italia. Tipo quei bei matrimoni dove il marito autorizza la moglie a mettergli le corna, e magari si diverte pure a guardare da dietro la porta. E questa sarebbe solo la parte visibile dell’accordo. Poi, come sempre quando c’è di mezzo B., c’è quella invisibile. Che è ancora peggio: oscena, nel vero senso della parola (fuori scena). Per scoprirla basta porsi una domanda: perché oggi B. autorizza Salvini a fare ciò che per oltre due mesi gli ha furiosamente proibito?”..”Delle due l’una. O solo perché ha paura del voto. O anche perché ha ottenuto quelle “garanzie” che ha sempre preteso dai governi non suoi per non scatenare la guerra termonucleare: favori a Mediaset e nessuna norma contro le quattro ragioni sociali della sua banda (corruzione, evasione fiscale, mafia e conflitto d’interessi). E chi può avergliele date? Ovviamente Salvini che, con Di Maio, tratta per conto di tutto il centrodestra. E qui casca l’asino con tutta la foglia di fico: trattare con Salvini-e-basta è un conto, trattare con Salvini che tratta anche per conto di B. è tutt’altro… facile una rottura. La cui colpa ricadrebbe sul M5S gabbato. Per la gioia del Pd renziano, che infatti ieri sprizzava gaudio da tutti i pori per un governo che lo lascerebbe solo all’opposizione a lucrare sugli auspicati litigi e pasticci di un governo tanto eterogeneo. Al momento, con tutte queste ambiguità, il governo M5S-Lega conviene a Lega, B. e Pd, ma non al M5S e – quel che più conta – neppure agli italiani. Starà all’abilità di Di Maio rinunciare a ruoli ministeriali e guidare il gruppo parlamentare per stanare Salvini, incalzare il governo sul contratto e staccargli la spina al primo cenno di tradimento o di logoramento. Peggio delle larghe intese ci sono soltanto le larghe fraintese.
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http://masadaweb.org

MASADA n° 1923 STRESS E TRAUMA NEI MIGRANTI

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MASADA n° 1923 STRESS E TRAUMA NEI MIGRANTI

21-4-2018
SOKOS (associazione di medici volontari di Bologna che assiste gratuitamente senza tetto e migranti di primo arrivo). Osservazioni fatte nell’ambulatorio transculturale nato in Sokos nel 2005, che comprende 4 psicologi ad orientamento psicodinamico, due psichiatri e una antropologa che a volte lavorano con l’aiuto di mediatori transculturali.

Lo STRESS e il TRAUMA sono due fenomeni distinti, che possono coesistere e che hanno effetti differenti sull’uomo.
Il termine stress viene dalle fabbriche durante la rivoluzione industriale inglese e indicava il grado di resistenza delle strutture metalliche nell’applicazione delle forze. Passò poi all’uomo per indicare una reazione fisiologica aspecifica a diversi stimoli che aumenta la secrezione dell’ormone adrenocorticotropo.
Si parlò quindi di risposta sistemica dell’organismo, “SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO, in 3 fasi:
ALLARME, caratterizzato dall’attivazione del sistema simpatico;
RESISTENZA, in cui si attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, attraverso cui l’organismo cerca di trovare una forma di adattamento e di compensazione.

Se quest’ultima si protrae troppo a lungo, si arriva alla fase di ESAURIMENTO con una inibizione (neurovegetativa, endocrina, etc.) . Lo stress non è quindi da intendersi come risposta patologica; esso è, al contrario, fisiologicamente utile, in quanto consente l’adattamento dell’organismo alle più disparate condizioni.
Anatomofisiologia di base per inquadrare la risposta allo stress:
Il talamo regola veglia e consapevolezza e comprende :
L’ipotalamo e l’ipofisi tengono in equilibrio i circuiti, regolano gli ormoni sessuali, la temperatura, l’appetito e in parte la risposta immunitaria;
L’amigdale regola aggressività e paura;
L’ippocampo la memoria, l’apprensione e l’humor.
Chi riesce a fare un feedback ormonale (effetto retroattivo) in pochi minuti controlla la cascata ormonale. (per es. si hanno reazioni migliori nei topini che sono stati toccati dalla madre e lo stesso vale per i bambini).

Il TRAUMA PSICHICO è una lacerazione improvvisa, violenta ed imprevedibile dell’integrità psichica, capace di provocare un’alterazione permanente delle capacità di adattamento del soggetto.
Lo STRESS (tensione) può produrre un calo delle difese immunitarie fino alla depressione.
Conseguenze: mal di testa, ansia, ipertensione, palpitazioni, disturbi del sonno, ulcere… fino a disturbi cardiaci e cancro. Si mette in moto tutto un meccanismo ormonale che coinvolge il sistema simpatico, il sistema parasimpatico e l’ipotalamo.
Le surrenali producono ormoni diversi (epinefrina e norepinefrina), che potenziano il simpatico e aumentano il glucosio in circolo. La norepinefrina fa aumentare il battito cardiaco e inibisce l’attività gastrointestinale. Tutto aumenta la pressione arteriosa e l’afflusso di sangue alla muscolatura scheletrica per preparare il corpo alla lotta o fuga.
L’asse ipofisi-corteccia surrenale controlla altri ormoni come il cortisolo che aumenta il glucosio nel fegato riducendo il livello di infiammazione del corpo.
L’ipofisi produce un ormone che aumenta da una parte la percezione del dolore dall’altra lo inibisce.
Gli animali possono reagire a un segnale di pericolo sia con lo scatto e la fuga che con la paralisi in cui si fingono morti. Nell’uomo analogamente possiamo avere la reazione rapida attiva o una depressione passiva. Sindrome di adattamento (attacco o fuga), oppure impotenza appresa o adattamento passivo.
Nel caso di stress o tensione eccessiva, si possono usare tecniche di rilassamento o biofeedback (retroazione, tecnica psicoterapeutica che insegna al paziente il controllo volontario dei processi fisiologici non coscienti, pressione delle arterie, battito cardiaco ecc.); all’opposto si possono usare tecniche di assertività (comunicazione positiva) o di competenza sociale, recitazioni o simili.
Lo stress, e a maggior ragione il trauma, provoca una cascata di ormoni che interagisce coi muscoli viscerali. Il tutto avviene rapidamente e in modo inconscio anche se intervengono muscoli volontari.
Appare il leone dinanzi alla zebra. L’ormone prodotto dall’ipotalamo chiude lo stomaco, aumenta il battito cardiaco, la zebra scappa. Per questo la zebra non ha l’ulcera. Dopo lo stress va in allarme, c’è una resistenza ma, se la cosa continua, non può durare all’infinito. Lunghi periodi di stress producono la depressione.

Lo stress può anche rafforzare il sistema di difesa del soggetto.
Il sociologo israeliano Aaron Antonovsky ha studiato come specifiche disposizioni personali possono rendere gli individui più resistenti agli stress che incontrano, soprattutto sotto la guida di un senso di coerenza interiore che li rende più flessibili. Per es., il 30 % delle donne sopravvissute ai campi di sterminio si adattarono positivamente alla menopausa (stress minore). Insomma chi ha subito forti traumi e ne è uscito può affrontare meglio successivi traumi minori.
Cos’è che conserva in buona salute le persone, nonostante le sollecitazioni e gli eventi critici della vita? Per Antonovsky la salute non rappresenta uno stato di equilibrio, bensì è il risultato di un’interazione dinamica tra fattori d’aggravio e fattori di protezione. In altre parole la salute deve essere ricreata e mantenuta attraverso le sfide e il superamento quotidiano delle difficoltà. Egli sviluppò quelle che denominò LE RISORSE GENERALI DI RESISTENZA, che possono essere fisiche, personali, psichiche, interpersonali, socioculturali e materiali. E’ il potenziale di cui dispongono gli individui, una sorta di competenza da superamento che permette di affrontare in maniera costruttiva tensioni e difficoltà. Il soggetto percepisce informazioni, le inserisce in un proprio quadro interiore di COERENZA, pensa di poterle risolvere o superare. E, quanto più il quadro della sua vita ha un senso e una coerenza, tanto meglio reagirà allo stress. Prendere in mano le difficoltà, superarle, vedervi un senso e a imparare dall’esperienza, questo crea la forza dell’Io.
Il contrario di questa sintesi unitiva è la disgregazione della psiche, la sua frammentazione e dissipazione, la fatturazione dell’io.
Un altro concetto importante è quello di RESILIENZA o flessibilità. Nella tecnica dei materiali, resilienza è la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi o deformarsi. In psicologia è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà tenendosi fedele a se stesso.
In ognuno c’è un principio di OMEOSTASI, tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità, sia delle proprietà chimico-fisiche interne che di quelle comportamentali, un principio che accomuna tutti gli esseri viventi, per cui tale regime dinamico si mantiene nel tempo, anche al variare delle condizioni esterne, grazie a precisi meccanismi autoregolatori.
Juri Lotman definisce l’omeostasi come “il tentativo di conservare il proprio livello strutturale – cioè il livello di informazione posseduto – e di contrapporsi all’entropia (disordine interno)”.
Il neuroscienziato statunitense Robert Maurice Sapolsky la cui ricerca scientifica si concentra sullo stress, sulla neurodegenerazione e sulla terapia genica, ha scritto un bellissimo libro “Perché alle zebre non viene l’ulcera”… salvo che siano portate allo zoo. Quello che scrive è riferibile alle zebre ma anche ai babbuini, alle iene…; non solo non viene loro l’ulcera ma nemmeno la depressione, la colite, l’infarto, il diabete e altre malattie croniche, mentre gli esseri umani ne sono colpiti.
In un coinvolgente lavoro interamente dedicato allo stress e alle sue conseguenze sulla nostra salute, Sapolsky spiega come, di fronte allo stress, il nostro organismo attivi le stesse risposte fisiologiche del mondo animale. Senza però essere in grado di disattivarle con rapidità allo stesso modo.

Quando arriva al nostro ambulatorio un paziente con sofferenza a livello psichico, viene avviato a un primo incontro di valutazione con uno psicologo, sapendo che il quadro che egli presenta non è inseribile facilmente nelle nostre categorie ma risentirà della sua provenienza e cultura e delle sue vicende personali e del suo modo di reagire ad esse che può essere anch’esso culturale.
A seconda dei casi, il paziente può essere preso in carico dallo psicologo o dalla psichiatra con terapie individuali con l’aiuto del mediatore culturale o della antropologa o può essere accolto con dispositivi di gruppo. La metodologia può includere anche famigliari e dovrà lavorare in modo transculturale.

Le reazioni ad uno stress possono essere varie: alcuni dissociano ovvero cercano di non pensarci, altri abbracciano la sfida costituita dalla situazione traumatica o stressante.
Nei traumi c’è differenza tra un trauma imprevedibile e uno prevedibile e in qualche modo previsto (parto, menopausa…).
Molto importante il fattore controllabilità, quanto il soggetto crede di poter controllare del trauma.

Quando uno è traumatizzato, può avere incubi dei frammenti dei fatti, manca il ricordo totale, che può comparire anche in stato di veglia sotto forma di allucinazioni o come frammenti di memorie vaganti nei sogni.
Di fronte a un pericolo la risposta sommaria immediata è fuggire o combattere. La reazione è veloce ma non precisa.
Il neuroscienziato statunitense Ledoux ha studiato per un verso il funzionamento del sistema limbico in relazione agli stati emozionali e per un altro i modi in cui si esprime la personalità umana.
Analizzando il cervello sinaptico e raccogliendo i risultati di oltre vent’anni di ricerca, Joseph LeDoux ci guida in un viaggio alla scoperta del Sé. Non solo le nostre attività mentali sono il frutto di processi fisici che avvengono nel cervello, ma questi plasmano l’intera nostra esperienza, e viceversa. È infatti l’estrema plasticità delle connessioni sinaptiche che per Ledoux costituisce la base dell’apprendimento e della memoria, e permette di chiarire l’emergere di quel senso di continuità necessario alla costituzione del Sé e della personalità.
La gazzella si avvicina alla fonte per bere, con la coda dell’occhio vede un movimento del leone nell’’erba e fugge. Questa reazione si ripeterà ogni volta che l’erba si muoverà allo stesso modo.
Disturbi psicosomatici simili sono stati studiati nella seconda guerra mondiale, sui soldati in Vietnam…i soldati in trincea in stati estremi di tensione reagiscono rapidamente a segni minimali per paura di nemici imprevedibili.
Il trauma non è la causa in sé del disturbo da stress post traumatico o PTSD. Affinché si sviluppi, non è tanto importante “che cosa accade”, ma “come viene vissuto” dalla persona coinvolta. Le persone che subiscono un trauma, come una catastrofe naturale, una strage, una minaccia o tortura, possono manifestare diverse reazioni di fronte all’evento traumatico: a parità di gravità dell’evento, alcune riescono a superare l’accaduto in modo più adattivo di altre che invece ne soffrono le conseguenze per anni .
1) I TIPO: comprende le vittime che hanno subito in prima persona l’evento
2) II TIPO: comprende coloro che hanno assistito all’evento o coloro che hanno uno stretto legame affettivo (parenti, coniugi, figli) con le persone che hanno subito direttamente il trauma
3) III TIPO: comprende tutte quelle persone che intervengono a prestare soccorso durante l’evento traumatico (per esempio i vigili del fuoco, la protezione civile, l’esercito….)
Durante i giorni o le settimane successive al trauma, i soggetti manifestano molteplici reazioni. Entro 48 ore dall’evento compaiono i primi sintomi intrusivi e le osservazioni cliniche dimostrano che, proprio in questo tempo, molti sopravvissuti rivalutino costantemente, quasi un pensiero ossessivo, le proprie azioni o le proprie “azioni mancate” con una grande intensità.
In alcuni casi, questi pensieri ricorrenti generano valutazioni negative su se stessi o sugli altri e innescano vissuti di colpa o inadeguatezza per il modo in cui ci si è comportati, spesso sono accompagnati dalla percezione che non si è stati in grado di reagire in modo congruo, veloce o dignitoso con conseguente senso di colpa. .

I sintomi accusati dopo l’evento traumatico possono comprendere:
1) Comportamenti di evitamento di tutto ciò che potrebbe riguardare o rievocare il trauma, sia indirettamente che a livello simbolico e che causa un grande disagio psicologico
2) Flashback: pensieri intrusivi sotto forma di immagini, scene, sensazioni che rievocano l’accaduto. Nel caso dei bambini, a volte questi tendono a manifestare questo vissuto facendo giochi ripetitivi che hanno a che fare con elementi riguardanti il trauma
3) Incubi che fanno rivivere l’esperienza dell’evento in modo molto realistico con conseguente difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
4) Iperattivazione: caratterizzata da insonnia, irritabilità, bisogno di controllo, nervosismo….
5) Attacchi di panico o stati d’ansia generalizzata
6) Depressione e disturbi dell’umore
7) Isolamento e alienazione
8) Problemi nel funzionamento sociale, lavorativo, scolastico per un lungo periodo successivo al trauma dovuti a difficoltà a rapportarsi agli altri, mancanza di concentrazione, senso di sfiducia o rabbia
9) Abuso di sostanze (droghe, psicofarmaci, alcol…) in cerca di “sollievo” dalle sensazioni spiacevoli legate al trauma
10) Paura intensa
11) Stato di coscienza alterato, che genera ottundimento o confusione
12) Amnesie del trauma o sintomi dissociativi, soprattutto se il trauma è avvenuto durante l’infanzia
13) Sentimenti che compromettono l’aspetto relazionale come riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative; sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri; affettività ridotta (per es. incapacità di provare sentimenti di amore);sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una normale durata della vita).
14) Disturbi fisici come stanchezza perdita di memoria e di concentrazione, vertigini, palpitazioni, tremori, difficoltà nel respirare (dispnea), «nodi» alla gola, nausea, diarrea, mal di testa, di collo e di schiena, disordini mestruali, variazioni del desiderio sessuale.

Diversi studi hanno individuato che l’insorgenza del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) è più frequente in bambini e adulti che vivono o hanno vissuto in contesti di guerra, violenza (intra ed extrafamiliare), catastrofi, povertà e ignoranza. Tutti contesti in cui c’è scarsità di risorse personali, sociali o pratico- economiche.
La reazione che un soggetto può mostrare in seguito al trauma dipende da due fattori:
1) l’entità del trauma (in riferimento alla cultura di appartenenza): più è grave l’evento critico, più la persona sperimenta impotenza, terrore e angoscia.
2) le caratteristiche della personalità pre-traumatica ( la presenza, ad es., di un particolare livello di vulnerabilità che può costituire un fattore predisponente all’insorgenza di un sintomo disadattivo)
Le modalità reattive possono presentarsi in diversi momenti nel tempo e avere diversa durata. In base a questi criteri, si suddividono in reazioni:
DIFFERITE: Inizialmente adeguate ma che evolvono, col trascorrere del tempo, in un assetto patologico
IPEREMOTIVE BREVI : Riguardano il 75-80% delle vittime e presentano manifestazioni psichiche e psicosomatiche come: shock, ansia, depressione, smarrimento, stupore, comportamenti automatici, tremori, palpitazioni, nausea ecc. Questa tipologia di reazioni può sfociare in disturbi nevrotici, psicotici o PTSD.
DI TOLLERANZA: La persona cerca di adattarsi fin dall’inizio alla situazione e col trascorrere del tempo recupera la propria adeguatezza
Le reazioni manifestate dinanzi ad una disgrazia possono rivelarsi cruciali per la sua sopravvivenza e, la reazione immediata che si ha nel momento del trauma, influenzerà la capacità di far fronte alla minaccia presente, o a quelle future, in modo funzionale. La capacità di tollerare e gestire la sofferenza è un fattore di grande importanza per l’adattamento a lungo termine, come è altrettanto fondamentale la capacità, da parte dell’individuo, di chiedere e trovare aiuto, rapportandosi alla proprie reti sociali.
Coloro che hanno reagito prontamente al trauma, sopravvivendo o favorendo la sopravvivenza di altre persone coinvolte, accusano meno i colpi del trauma e tendono ad avere una percezione di sé meno negativa, in quanto hanno prodotto delle risposte adattive e funzionali.
Alcune persone, nel tempo, riescono a trasformare le loro ossessioni dei ricordi traumatici, in esperienze positive, buttandosi a capofitto in attività gratificanti che canalizzano la loro attenzione in obiettivi specifici e sfruttano la propria esperienza come fonte di motivazione.

Secondo Peter Levine, medico e psicologo esperto sull’argomento, i sintomi traumatici non sono generati dall’evento traumatico in sé, ma dal residuo congelato di energia che non è stato risolto o scaricato e che, in quanto tale, resta intrappolato nel sistema nervoso, disturbando costantemente i nostri pensieri e i nostri processi fisiologici.
Il trauma rappresenta una sorta di mina vagante, un frammento sconnesso dal resto del sistema che non è stato integrato nella nostra esperienza, nella percezione che noi abbiamo di noi stessi e del mondo. Rappresenta un elemento di dis-integrazione che altera l’ equilibrio omeostatico del nostro organismo.
Questa energia residua, che non è stata scaricata durante l’evento traumatico, non sparisce da sola: resta in circolo nel corpo e produce i sintomi.

La guarigione dal trauma dipende innanzitutto dal riconoscimento dei sintomi perché, individuando questi, si riconosce anche la sensazione di trattenimento, di irrigidimento, di blocco che accompagna il trauma e che ha ostacolato la metabolizzazione di quell’esperienza negativa che continua ad essere fonte di stress.
L’obiettivo della terapia dovrebbe essere quello di reintegrare, nel sistema psicofisiologico della persona, questa parte frammentata che disturba le altre funzioni e compromette la vita affettiva, sentimentale, lavorativa e sociale della persona.
Per curare il trauma, non è utile rivangare vecchi ricordi e riviverne intensamente il dolore emotivo: ciò sortisce solo l’effetto ritraumatizzante, ma è invece più importante sperimentare e disincastrare la “scarica” di quell’energia che è rimasta bloccata durante l’evento traumatico, che ci ha impedito di fuggire, o affrontare il pericolo, o difenderci, o proteggere qualcuno……, congelandoci in una sorta di immobilità passiva che non ci ha concesso di essere operativi ed efficienti.
Quindi, più che andare a rispolverare il trauma, risulta essere più utile recuperare le risorse personali e fisiologiche che, forse inconsciamente, abbiamo cercato di mettere in circolo già all’epoca del trauma evitando il peggio e che magari continuiamo ad utilizzare per garantirci la sopravvivenza, senza esserne consapevoli. La terapia dovrebbe aiutare le persone a recuperare quelle competenze necessarie per tornare a vivere contando sulle proprie forze e strategie, se l’ organismo reagisce, spesso il trauma non si verifica o si supera più rapidamente.

La RESILIENZA è l’attitudine di una persona a reagire a stress o traumi che, al contrario, potrebbero risultare gravemente invalidanti.
Indica un insieme di caratteristiche di personalità che permettono di reagire agli eventi di vita, traendo stimolo dalla realtà circostante che viene affrontata con calma, ponderazione, coraggio, intelligenza, moderazione e accettazione. Attraverso queste componenti, la persona sperimenta il controllo sulla realtà che vive, sulle proprie azioni e percepisce di avere potere sul proprio destino.
La persona resiliente reagisce con tolleranza alla sofferenza e, invece di soccombere o lamentarsi con enfasi amplificando il problema, lo sfida e trae forza dalla sua impresa, direzionando le sue energie verso cambiamenti risolutivi e praticabili.
La possibilità di resilienza è influenzata dalla capacità di attingere alle proprie risorse personali, risorse che spesso si ignora di possedere o di aver messo in atto. La terapia stimola una rilettura dei propri comportamenti passati e presenti ed esplora le modalità di comportamento alternative che la persona è in grado di evocare e di produrre.
La risposta a uno stesso evento traumatico può essere tra il 1% e il 14% nella popolazione, superiore al 50% tra i soldati o le vittime. Evidentemente la risposta ormonale dipende anche dal giudizio della mente superiore.. Le donne arrivano a un 40-60% di reazioni positive.
Si parla di TRAUMA quando ciò che viene visto o subito come morte immediata o grave danno di sé produce un senso di paralisi o di eccitamento negativo che dura più di un mese, con problemi al lavoro o nelle relazioni sociali.
Se è pesante, occorrono due o tre mesi.
Il trauma può cicatrizzarsi dopo sei mesi. E’ allora che si interviene come per un lutto complicato (vigile attesa).
Più l’evento è ’stampato’, più gli occorrerà del tempo per essere metabolizzato. Ma noi non conosciamo il meccanismo di ristabilimento. Sappiamo solo che ‘il corpo ricorda’, ‘the body remember’.
Gli anziani che hanno subito un trauma possono tentare di sanare la frattura ‘inventando storie’. Anche i migranti possono farlo, per cui non è necessario che quello che raccontano sia vero anzi quasi mai lo sarà.
Sintomi del trauma: memorie intrusive, incubi, frammenti improvvisi non controllabili, distacco emotivo, evitare luoghi, cose o attività che facciano ricordare l’evento, ansia, ipereccitazione, soprassalti, insonnia, a volte allucinazioni..
Il disturbo da stress post traumatico è nel grado gruppo dei disturbi d’ansia.
In alcuni casi ci può essere un cambiamento di personalità (frequente nei campi di prigionia giapponesi perché il maltrattamento era psicologico più che fisico).
I disturbi dissociativi sono condizioni che comportano una discontinuità della normale integrazione della coscienza, identità, memoria, emozioni, percezione, comportamento e del controllo motorio. I soggetti con disturbi dissociativi usano la dissociazione, come meccanismo di difesa, in modo patologico e involontariamente. Tali disturbi possono essere innescati da un trauma psicologico.
Se i meccanismi di difesa si cronicizzano diventano patogeni. Per estinguere il trauma si può usare di tutto: yoga, meditazione trascendentale, catarsi, EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), semi ipnosi, autoterapia, Buddhismo, zen… ci sono decine di terapie.
Ledoux ne parla molto in “Anima”.
Si può usare una terapia narrativa, usare il racconto per produrre uno spostamento.
Si possono fare domande laterali: che tipo di reazione hai avuto in questo?
Non è detto che quello che ci viene raccontato sia vero, ma il paziente deve vedere che lo crediamo vero. Se racconta, vuole essere creduto, questo lo fa sentire meno afflitto. Occorre sempre accogliere sia la storia che il sintomo psicosomatico come veri.
Accetti il sintomo e lo esplori. Crei uno spazio protetto. Elimini qualsiasi giudizio.
Per il migrante il medico non è una persona, più facilmente è una rappresentazione del Paese che lo ospita, gli dà le risposte che aspetta da lui.
Lui vuole proteggere la sua storia per mille ragioni “Io paziente ti racconto la storia che penso tu ti aspetti da me”.
Noi non facciamo domande dirette, più spesso usiamo metafore, rappresentazioni, analogie, parliamo di qualcosa di simile, cerchiamo una storia che risuoni in lui: “Conosco un bambino che bagna il letto”. Il paziente può adattarsi alla mia immagine o ignorarla.
Il paziente è lui l’esperto del suo problema, della sua rappresentazione, del sintomo. Deve essere libero di dire: “Mi hanno fatto un vudù”. “Ho i vermi nella testa”
Quando parla di un occhio può essere l’occhio di Dio. Nelle ceramiche greche c’è un occhio azzurro con più cerchi che è l’occhio di Dio che salva dal malocchio. Lo stesso nell’antico Egitto, l’occhio di Horus

Nel Medio Oriente non si può dire il nome di un bambino senza aggiungere “che Allah lo protegga!” I bambini hanno sempre una perla blu che li protegge. Infiniti sono gli usi e costumi. Non possiamo conoscere l’infinita varietà delle culture umane ma possiamo sempre ricordare che gli atti di protezione sono tanti.

Ci possono essere cose che è pericoloso dire e cose che non devono nemmeno essere nominate. Andare per rappresentazioni permette di non invadere il paziente. Ricordiamo che la relazione è asimmetrica, io sono quello che cura, lui quello che ha bisogno, io rappresento le istituzioni di questo Paese, lui è l’ospite, io faccio parte della cultura dominante ecc.. Se mando messaggi di una osservazione attenta, riequilibrio un po’ questo squilibrio, anche se un ambulatorio non è proprio il luogo deputato a curare i traumi.

L’antropologo Ralph Linton dice: “Il pesce vive nell’acqua ma non la vede”. Cioè noi non vediamo la cultura in cui siamo immersi salvo quando ne usciamo e ci manca o veniamo a contatto con altre culture diverse. La cultura è come una placenta extrasomatica, l’involucro in cui siamo immersi. Un senegalese l’ha descritta così: “Tutto quello che mi porto dentro e che non mi possono rubare”. E’ il kit di sopravvivenza materiale-affettivo.
In ambulatorio occorre badare ad aspetti molto pratici, ma la cultura è un patrimonio che si trasmette addirittura nella placenta attraverso vie genetiche, è l’acqua per il pesce, il guscio per l’uovo, un qualcosa di osmotico. Non esiste ‘una’ cultura, ma tanti kit culturali, trasmessi in via ambientale e non, appresi dagli amici, dalla famiglia che segnano il modo con cui siamo e reagiamo al mondo. Il ‘tutti’ in una integrazione, il ‘tutto’ più o meno cosciente.
L’iceberg della cultura contiene tutto, vestiti, linguaggio, letteratura, clima, terra, credenze, leggi, morale, distanze reciproche… E tutto è dinamico e cresce col crescere dell’individuo.
Si pensi a Bateson “Ecologia della mente”.
Alla base si ha la reazione di fronte all’imprevisto, a eventi critici o a fasi importanti della vita personale. Di fronte alla crisi si torna al passato (vedi la neomamma ai primi problemi di accadimento del neonato che corre a cercare la propria madre, comunque siano stati i suoi rapporti con lei). Di mezzo c’è il linguaggio, come assorbimento di concetti attraverso la parola. Per esempio in molte culture manca un vocabolo per il concetto di ‘ansia’, che per alcuni significa solo ‘non dormire’. Nella lingua francese, invece, ci sono moltissimi termini per descrivere la tristezza perché il francese è soprattutto la lingua delle emozioni e del profondo. La lingua delle emozioni è in genere quella primaria, la lingua della madre. Quella del contesto arriva dopo.
Molti migranti vengono da Paesi che hanno due lingue, una materna e una coloniale.
E’ facile non capirsi, per es. si dice che le donne nigeriane non conoscono la depressione solo perché invece di volgerla in modo introverso la usano in modo estroverso.
Chi transita da una cultura a un’altra è in una situazione di disagio.
Ancor più chi ha subito torture e stupri e si difende col silenzio.

Anche il viaggio può essere stato un trauma, fame, sete schiavitù, torture, prigionie, pestaggi, stragi.. le donne sono sistematicamente violentate. La traversata del deserto è costellata dai cadaveri degli amici, dei parenti…
Poi c’è il trauma delle condizioni di arrivo. Il Paese d’origine è il luogo degli affetti, dell’infanzia ma se ne fugge perché è anche il luogo della fame, della guerra, della disperazione…Il Paese di arrivo è diverso economicamente e culturalmente ma è anche quello dove le promesse saranno deluse, ci sarà precarietà, frustrazione, senso di esilio…

Il fine delle torture è destrutturare la personalità del soggetto e del suo gruppo di appartenenza, indurre l’essere umano all’impotenza. Spesso molte torture non lasciano tracce visibili.
Per es. la ragazza prigioniera, nell’ora d’aria, doveva girare assieme alle altre attorno alla testa tagliata di una di loro. Oppure doveva assistere alla tortura di uno dei suoi famigliari ed era rimastra traumatizzata soprattutto dal vedere il carceriere che colpiva col calcio della pistola la testa di sua madre e non poteva accettare quel sangue che sgorgava, la vista di quel sangue della madre era stata per lei la peggiore delle cose che le avevano fatto.

Frequentissimo lo stupro come arma di guerra, presente in tutte le guerre di tutti i popoli di tutti i tempi. Ci sono addirittura campi di stupro. O donne che sono lasciate alla mercé dei soldati per stupri consecutivi.
Dal punto di vista culturale, il corpo della donna è sempre stato usato come strumento di comunicazione, la guerra mette in gioco la violenza sessuale.
La virilità aggressiva è volontariamente lo strumento di sopraffazione del branco. L’esercito vive se stesso come corpo collettivo che rafforza il senso di potenza e violenza maschile nella strategia di annientamento del nemico. Contamino il nemico col mio seme, guasto la sua discendenza, inquino la terra coi suoi bastardi. Lo umilio e disonoro perché non ha saputo difendere le sue donne e la sua propagazione genetica.
Le nostre culture si basano su due tentativi di controllo:
-mantenere la discendenza
-tenere sotto controllo il mistero della sessualità e della fecondità femminile.
Pensiamo ai manifesti con lo slogan: “Difendiamo le nostre donne dagli stupratori islamici!”

Dopo un anno, un anno e mezzo, può accadere che il migrante di colpo parli, apra la pentola e viene fuori tutto assieme. A quel punto sarebbe bene che gli operatori fossero due. Se scatta la risonanza, uno dei due deve fare un passo indietro e lasciar lavorare l’altro. Per esempio se uno dei due assistenti può non leggere bene la diade madre-bambino e va in crisi.
Spesso proprio quando arriva il riconoscimento del rifugiato e tutto va bene, è proprio quello il momento in cui la persona implode. “Ora mi devo assumere la responsabilità di tutto quello che ho subito. .”.
Lo shock è favorevole alla sopravvivenza, mentre finora non sentivo dolore e morte perché dovevo lottare, ma, quando le cose finalmente cominciano a girare, ecco che cade il meccanismo difensivo. Finché vivo nell’emergenza, sospendo la memoria. L’emergenza è comunque una attività che richiede attenzione ed energia. Quando finisce, il meccanismo non è più necessario e il trauma ti assale. Finora ho girato, chiesto, sono andato in questura, ho raccontato una storia cercando di raccontare quella storia che sarebbe stata creduta, ho raccontato di me come se fossi un altro, ho nascosto quello che non sarebbe stato gradito ascoltare..La prostituta opera una scissione tra quello che lei è e quello che ha dovuto fare, come se fossero due persone diverse. La scissione è talmente netta che è difficile staccarsene. E’ come se avesse due personalità. “Ho lasciato una patria, una famiglia, una identità, un lavoro, una storia, mi trovo in strada senza una patria, una famiglia, una identità, un lavoro, non riconosco più la mia storia. Sono scisso tra ciò che ero là e ciò che sono qui”.
Quando il trauma esplode, esplode il senso di colpa: “Avrei potuto fare questo… Non ho fatto questo…” “E’ colpa mia…”.
Conviene in ogni modo pensare che avrei potuto essere diverso, perché ciò mi restituisce un senso di potere. La colpa è meno importante dell’impotenza. E’ meglio sentirsi cattivo in un mondo dominato da Dio che buono in un mondo dominato dal diavolo. Ci sono cose che non devono nemmeno essere pensate. E’ alienante pensare che non sono più nessuno.

Abbiamo anche viaggi non traumatici ma molti hanno attraversato deserti cosparsi di cadaveri, e tutte le donne e molti uomini sono stati violentati e ciò porta vergogna.
Tutte queste situazioni hanno in comune una serie di fratture.

Peggio ancora va ai figli di famiglie migranti, la famosa seconda generazione che non trova il suo posto nel mondo. Sono ancora più svantaggiati: ‘Cresci con chi vuoi ma mai come noi’. Di qui i fallimenti delle seconde generazioni. Gravissimi in Francia (ghetti, hinterland), paradossalmente meno gravi in Italia dove mancano meccanismo di assimilazione e ci sono macchie di leopardo.
Ricevono messaggi contrastanti. Non sono né di una cultura, né di un’altra. Sradicati per sempre. Alla fine si formano un’immagine di sé prevalentemente negativa.
Lo sradicamento può sfociare in abuso di droghe, comportamenti suicidi, autolesioni, atti catastrofici, gesti di rottura… Dietro gli atti di autolesionismo c’è spesso un simbolismo molto esplicito. Il corpo diventa lo spazio narrativo dove inscrivo il mio dolore. Mi impedite di esprimere ciò che sono, lo dico col mio corpo, con la mia pelle, ecco perché nei CTP spesso i migranti si cuciono la bocca o si praticano tagli e ferite. Appaiono tagli sugli avambracci, scarificazioni del corpo, messaggi scritti sulla pelle..

Inutile chiedere: “Come stai” In Senegal la domanda richiede una risposta obbligata: “Tutto bene, grazie a Dio!”

Occorre sanare le fratture, ricreare una identità, dare un orientamento nel mondo, un quadro di significati, ricostruire gli strappi. Ricreare la rappresentazione di se stesso.
Con metafore, narrazioni, immagini.

Una cosa positiva però bisogna dirla: pur attraverso mille difficoltà, il 90% di loro ce la fa anche da solo.
Per le badanti dell’est il problema non è lasciare i figli in patria ma non essere poi riconosciute da loro quando tornano, qui il trauma colpisce i figli che si sentono abbandonati e spesso si uccidono. Ci sono molte cose di cui non si può parlare. Molte cose più o meno patologiche sono seppellite nel più profondo silenzio.

Un episodio significativo: due ragazzi senegalesi attraversano mezza Africa in un viaggio lunghissimo, poi i barconi e sbarcano in Grecia. Sono in una cittadina, quando vedono di lontano i poliziotti. Non hanno documenti e si buttano in un giardino. Viene fuori la proprietaria. Non li denuncia alla polizia. Dà loro da mangiare e dei vestiti troppo larghi. Ebbene, del loro lungo e travagliatissimo viaggio, raccontano solo questo: della signora greca che è stata gentile con loro.

Mi hai dato qualcosa dunque esisto.
Mi hai sorriso, dunque esisto.
Mi hai aiutato, dunque esisto.
Esisto e posso ricominciare.

http://masadaweb.org

MASADA n° 1924 15-5-2018 DI INCIUCI E DI SOSPETTI

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MASADA n° 1924 15-5-2018 DI INCIUCI E DI SOSPETTI
Blog di Viviana Vivarelli

B torna candidabile – Cosa Mattarella può fare e cosa no – I rosiconi – Ma Travaglio è di dx o di sx? – Gli insoddisfatti non mancano mai – Basta dx e sx!- Coazioni mentali: la sx che non c’è più – Le destre sono due, pensateci! – Il patto con Salvini è una trappola? – Pop corn- Contro il pensiero unico – Ma che cos’è il neoliberismo – Giancarlo Giorgetti, n° 2 della Lega – Tracollo economico del partito di Renzi – Bologna e il Pd – Di Riotta e altri somari – Soros, l’uomo che si arricchisce speculando sul fallimento degli Stati

Basta col dividere il mondo in finta destra e finta sinistra! Guardiamo in faccia la realtà e liberiamoci delle etichette che ci hanno condizionato i neuroni! Dovremmo cominciare anche noi a rispolverare vecchi termini purtroppo eterni come capitalismo e proletariato! E se li considerate obsoleti, dite pure casta di potere e nullatenenti! Tanto, dalle Piramidi alla Troika la sostanza non cambia!
Viviana
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Come diceva Confucio: “Quando fai qualcosa, sappi che avrai contro quelli che volevano fare la stessa cosa, quelli che volevano fare il contrario, e la stragrande maggioranza di quelli che non volevano fare niente.”

Berlusconi riabilitato dal giudice di sorveglianza tornerà candidabile. Ha stabilito che nel periodo della pena ha avuto una buona condotta (?).

Ma, se tolgono il reato sulla necrofilia, non è che quelli non son più cadaveri eh?
LVIX1
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Fatto Quotidiano del 13 maggio: Ora B è “riabilitato”. Ma delinquente era e delinquente resta
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Lory
Barabba era una brava persona. Giuda non ha mai tradito. Mussolini ha fatto anche del bene. Silvio é stato riabilitato. Se si continua così salta fuori che Razzi é intelligente

Le conseguenze dell’accordo M5S-Lega

.. e anche la Severino l’abbiamo rottamata…
«Ma te che cosa ti aspettavi, di poter essere l’uomo più ricco del Paese, fare il Premier, che anche tutti ti amassero alla follia e di essere riabilitato dopo le condanne?»
«Sì, io mi aspettavo proprio questo».
LVIX1
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– Come prevede l’art.1, la sovranità appartiene al popolo!
– L’art.1 di cosa?
(La cosa riotta)
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Ettore Cappetti
Nel rinvio a giudizio per corruzione in atti giudiziari (Ruby ter) del tribunale di Milano si fa riferimento a pagamenti che sarebbero stati effettuati da Berlusconi nel 2016 alle Olgettine nel periodo successivo alla espiazione della pena.
Quale buona condotta?
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Ma adesso che Berlusconi è stato pienamente riabilitato che succede? Se da condannato veniva ricevuto in pompa magna da Mattarella, adesso è il Presidente che deve andare da lui chiedendo permesso?
LVIX1
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Silvio Berlusconi, il Tribunale ha concesso la riabilitazione Adesso quelli rimasti interdetti siamo noi.
LVIX1
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Sallusti: “Renzi mi disse: ‘Vengo sotto casa tua e ti spacco le gambe bastardo’”. E ci voleva tanto a dire qualcosa di sinistra?
antonio_carano
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Claudio Sorriento
La teoria dell’italiano medio:
M5S + LEGA = Traditori !
M5S +PD= Traditori!
M5S +CDX = Traditori 2 volte!
M5S RITORNO AL VOTO= Irresponsabili !
M5S DA SOLO = Fascisti che non scendono a compromessi!
M5S ALL’OPPOSIZIONE = Hanno congelato 11 milioni di voti.
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.. e a Berlusconi lo riabilitano?
.. e io mi prendo a tazzulella ‘o café!
.. e sempre sia onorato don Raffaè!

Vecchioni
Prima pagina venti notizie
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa?
si costerna, s’indigna, s’impegna
poi getta la spugna con gran dignità
mi scervello e mi asciugo la fronte
per fortuna c’è chi mi risponde
a quell’uomo sceltissimo immenso
io chiedo consenso a don Raffaè
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Che si chiami mafia o Ue o Bilderberg o Berlusconi, il reato sempre paga

Uno è morto, l’altro non ancora. Ma sempre lì stiamo

Ora sembra che, grazie al Rosatellum, è sufficiente infatti che si liberi un seggio attualmente occupato da uno dei parlamentari di Forza Italia eletti nei collegi uninominali. In questo caso scattano elezioni suppletive per sostituire il deputato o il Senatore e ridare al collegio il proprio rappresentante.
Berlusconi potrebbe dunque usufruire della rinuncia volontaria di uno dei suoi parlamentari. Magari uno al quale potrebbe essere garantito un posto di sottogoverno o un’altra compensazione.
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Luisa Loffredo
Se la Severino è ancora in vigore, presto il M5S ributterà fuori B per indegnità: è ancora indagato per strage e prostituzione minorile. E poi qualcuno dovrà spiegare perché DellUtri è in galera mentre B è a piede libero!
(Da quando in qua si punisce per collusione mafiosa il messaggero e non il mandante?)

COSA MATTARELLA PUO’ FARE E COSA NO
Viviana Vivarelli
Leggo molte sciocchezze sulle prerogative di Mattarella. Questo non è uno Stato Presidenziale. In una Repubblica presidenziale (Francia o Stati uniti) il Capo dello Stato è anche Capo del Governo e nomina i Ministri. Ma noi siamo una Repubblica parlamentare e i Ministri li nomina il Capo del Governo.
Mattarella le elezioni non le voleva, il Governo Salvini-Di Maio nemmeno. Capisco che se lo hanno messo lì è stato per proteggere precisi interessi, ma se Mattarella fa vaghe minacce risulta solo ridicolo, come tutti coloro che insistono a dire che è lui che deve scegliere il Governo, il Capo del Governo e i Ministri.
Mattarella deve sono nominarli ma la sua nomina è solo un atto formale, una dichiarazione ufficiale. Non è una scelta arbitraria o una scelta personale, come la intendiamo noi.
Il Capo dello Stato è vincolato in tutto quello che fa e i suoi atti sono meramente formali.
Deve fare un mandato esplorativo che per tradizione segue un iter preciso: prima il Presidente del Senato, poi quello della Camera, poi i partiti che hanno preso più voti, infine la personalità che, per indicazione dei gruppi di maggioranza, può costituire un Governo e ottenere la fiducia dal Parlamento. Non è giuridicamente libero nella scelta dell’incaricato, ma è vincolato al fine di individuare una personalità politica in grado di formare un Governo che abbia la fiducia del Parlamento. Una volta conferito l’incarico, il Presidente della Repubblica non può interferire nelle decisioni dell’incaricato, né può revocargli il mandato per motivi squisitamente politici né può interferire sulla sua scelta dei Ministri. Li nominerà secondo le scelte del Capo del Governo. Punto.

I ROSICONI
Viviana Vivarelli
Se avessimo avuto uno dei sistemi elettorali precedenti, Di Maio avrebbe preso il suo bel premio di maggioranza e avrebbe già fatto il Governo. Ma Il Rosatellum è stato fatto espressamente affinché Renzi si alleasse con Berlusconi, fregando il M5S che era il vincente designato. Peccato che entrambi siano talmente calati di voti da mandare all’aria il bel progettino da furbetti del quartierino! E che ora si mettano anche a criticare chi ha preso più voti e applica il Rosatellum appare proprio come la volpe che non arriva all’uva e dice che è acerba. O possiamo citare Luigi XVI: “Dopo di me il diluvio!”
E’ proprio vero che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. E’ già la terza volta che un sistema elettorale incostituzionale e antidemocratico viene imbastito da un furbone che poi ci rimette le penne. Lo vogliamo finalmente fare o no un sistema elettorale costituzionale che garantisca rappresentanza e governabilità? Ne abbiamo già uno per i sindaci. Ne vogliamo fare un altro anche per il Governo???? O vogliamo continuare come hanno sempre fatto B e il Pd: governare con trucchi bassi e leggi farlocche?? Se anche solo il duo Salvini-Di Maio riuscisse a fare una nuova e migliore legge elettorale, tutto questo tormento avrebbe la sua bella consolazione!
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Xanax per tutti
Ettore_Rosato : “Governo M5SLega ? Bello eh?” “Voglio un Governo che fallisca”
Martina : “Sarà un Governo del debito”
Orfini : “Purtroppo gli italiani hanno votato”
Renzi : “faremo una opposizione durissima”
PD : ECCO QUAL’È IL VERO PERICOLO PER L’ITALIA!
Rosica, rosica…

Stefano Ragusa
Berlusconi non ha vinto niente. L’inibizione ai pubblici uffici era una pena accessoria della legge Severino che scadeva nel 2019. Secondo un orientamento della Cassazione, una volta espiata la pena principale (nel caso di Berlusconi quattro anni di detenzione di cui 3 condonati e 1 ai servizi sociali a Cesano Boscone, già scontato) tenuta una buona condotta, si estingue anche la pena accessoria. Berlusconi ha solo ottenuto ciò che possono ottenere gli ex detenuti usciti da prigione. La differenza è che lui ha i soldi per pagarsi buoni avvocati. Lo scandalo semmai è la pena principale prevista dalla legge, troppo lieve e il condono che l’hanno tenuto fuori dal carcere. Ma con M5S al Governo verrà cambiato anche questo…
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Ma quale riabilitazione???

Il ritorno in Parlamento di uno sputtanato come Berlusconi, pluricondannato, evasore, mafioso accertato e puttaniere, presunto mandante, addirittura, di reati di strage, è una macchia per l’onore dell’Italia nel mondo. Il minimo sarebbe che in questo Paese, come avviene in tutti i Paesi civili, il politico che si macchia di delitti, venisse emarginato politicamente. Anzi altrove non occorre neppure una condanna accertata, basta anche un sospetto o una infrazione minore. Nell’Italia del Pd e di Fi avviene l’inverso e le condanne fanno curriculum. Come disse Ferrara a un attonito Davigo: “La prima dote di un politico deve consistere nell’essere ricattabile. “Non ricattabile, vorrà dire”, obiettò Davigo. “No, proprio ricattabile, replicò Ferrara, perché un politico non ricattabile non è affidabile”.

Benedetto (mail pubblicata da IFQ)
Penso che un po’ di credito lo si possa e lo si debba dare al M5S e alla Lega. Non a caso, se non erro, i sondaggi dicevano che gli elettori Cinque stelle avrebbero gradito molto di più una “combinazione” con la Lega piuttosto che con il Pd. Certo che è facile fare i cinici disillusi; quelli che ormai non credono più a nulla. Ancor più facile è la dietrologia o la sibillina predizione del futuro. Io, però, in questa combinazione io ci spero molto; o meglio ci conto.
Ho 66 anni, ho votato M5s e ho creduto alle promesse elettorali tanto quanto ci credeva chi le ha fatte, ossia un 15% a scendere, sapendo che la fantasmagoria fa parte del “gioco” come ne fanno parte le reciproche ingiurie (un po’ meno becerismo però non guasterebbe). Ma ho dato la mia fiducia all’entusiasmo che palesemente anima il Movimento, alla voglia che dimostrano di governare, al proposito “prima i programmi, poi i nomi”. E ora la do senz’altro anche alla manifesta voglia di Matteo Salvini di poter provare che sa fare. Se poi li mettiamo a confronto la coppia Matteo Renzi–Silvio Berlusconi il cui unico (evidentissimo) fine è di procurarsi un tappeto abbastanza grande da nascondervi sotto tutte le loro porcherie passate presenti e future… vabbè sorvoliamo!
Ora Luigi Di Maio e Salvini si trovano a confrontarsi direttamente e cercare di incastrare i rispettivi programmi; inutile dire che ciascuno deve cedere su qualcosa. E questo si chiama compromesso, scendere a patti; non è un’ operazione disdicevole, da fare di nascosto, un qualcosa di cui vergognarsi. No, questa è semplicemente politica. Perché non esisti tu solo, bisogna rispettare anche la parte del popolo che non ha votato te; sembra banale, ma spesso ce ne siamo dimenticati.
Io poi ho sempre avuto la convinzione che se ci si vuole capire, ci si capisce anche con un esquimese, altrimenti non ci si intende neppure con un fratello. Certamente questi compromessi andranno spiegati (anche se, non mi illudo, non ci sarà detto tutto) e se sono ragionevoli li capiremo per il semplice fatto che – esclusi i talebani – siamo perfettamente consapevoli che sono l’unico strumento per un cambiamento progressivo, dato che nessuno chiede o vuole una rivoluzione con ghigliottine e quant’altro.
Si chiede di cambiare, dal Paesello alla nazione, di avere qualcuno che curi i nostri interessi (soprattutto quelli dei più deboli) invece che quelli propri e dei propri utili compari. E io credo molto nella sincerità della voglia che anima questi due. Si dice che Salvini si mette in tasca Di Maio rigirandoselo come vuole? Che sta giocando come il gatto con il topo? Può darsi, staremo a vedere. Ma io – sarò un illuso boccalone – voglio invece continuare a credere che ancora esistano buona fede, lealtà, voglia e volontà di perseguire ideali che vadano oltre il culto di Mammona.

Un’ombra si aggira sull’Italia

OSTRACISMO
Nell’Atene classica avevano il sistema dell’ostracismo con cui a giudizio popolare i personaggi più odiati dalla gente venivano mandati in esilio per 10 anni. Troppo spesso mi trovo a considerare quanto mi piacerebbe che anche qui vigesse lo stesso sistema e far sparire per dieci anni dal suolo italiano persone ormai intollerabili che hanno danneggiato lo Stato come Berlusconi o Renzi.
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INSODDISFATTI DI GIORNATA
Viviana Vivarelli
Sono stanca di questo pigolio da bambini stizzosi e insoddisfatti che non trovano sotto l’albero i regali dei loro desideri! Insomma, le cose non vanno sempre precisamente come le vogliamo. Più spesso sono le necessità storiche a decidere il da farsi. Per combattere Hitler, gli americani dovettero allearsi coi russi, e per rifare l’Italia dopo il fascismo si misero insieme comunisti con democristiani, de Gasperi come Pertini.
Oggi il nemico si chiama capitalismo, si chiama Troika, euro, Bce, si chiama Bilderberg. Oggi il grande nemico sono i più ricchi magnati europei, la finanza, le grandi banche americane, le multinazionali.
E i loro avversari non stanno più nella sinistra di Governo che ormai è è venduta come peggio non poteva e ci ha venduti tutti e ci venderà ancora se non la combattiamo perché non sa fare altro.
E se per combattere il capitalismo avremo bisogno del centrodestra senza Berlusconi, speriamo nel centrodestra, almeno finché gli elettori non ci daranno abbastanza voti per fare da soli.
Le etichette ormai sono soltanto fuffa, ricordatevelo!

BASTA DESTRA E SINISTRA!
vv
Francamente non ne posso più di tutte queste balle su destra e sinistra! Chi è che ha denunciato i giochi sporchi delle multinazionali? Il M5S. Chi è che ha denunciato i giochi sporchi delle banche italiane? Il M5S. E chi è che ha denunciato gli inganni dell’austerity, dell’euro, della Bce e della Merkel? Sempre il M5S. E chi è che è sempre stato a favore dei grandi blocchi di potere capitalista? Il Pd e soprattutto Renzi. E chi è che ha sconfessato la truffa delle navi ONG di Soros? Sempre il M5S. E chi invece ha firmato gli orrendi patti Dublino e Triton con cui l’Italia veniva venduta come unica accogliente di tutti gli sbarchi del Mediterraneo? Sempre il Pd e Renzi? E chi è che ha portato avanti battaglie simili a quelle del M5S? La Lega di Salvini. Non certo Fi di Berlusconi, non certo il Pd e non certo Travaglio o qualsiasi giornalista de Il Fatto Quotidiano. E chi è che ha fortemente voluto per ben due volte in modo incostituzionale Napolitano e con lui quel Padoan che ha già distrutto Grecia e Argentina? Sempre il Pd, come ha voluto la truffa dei derivati fatta dal Ministro del Tesoro, come ha voluto il fiscal compact, come ha voluto la distruzione dello stato sociale italiano, cose su cui Travaglio e IFQ non dice niente, lo stesso Pd che ha voluto il salvataggio a spese nostre del Banco del Monte dei Paschi di Siena come ha voluto il salvataggio sempre a spese nostre di Banca Etruria e di tutti i rei connessi? Sempre Renzi e quel vile del Pd! E a questo punto parlare di destra e sinistra diventa la peggiore finzione del nostro secolo, se in Francia che aveva il primo partito di sinistra europeo la sinistra è stata talmente ingannata da votare Macron, l’uomo delle banche e della grande finanza così come gli elettori italiani sono stati ingannati dalla sx italiana che è diventata con Renzi ciò che aveva cominciato ad essere già con Bersani e Letta e Monti: una appendice del capitalismo europeo. E una volta di più risuonano chiare e forti le parole che Grillo disse quando fu richiesto di queste finte destra e sinistra: “Sono cose che non mi riguardano”.

CRITICA AL FATTO QUOTIDIANO
Viviana Vivarelli
Rifiuto un giornale dove il primo articolo difende il M5S e Di Maio e il secondo spara a zero sul M5S e Di Maio ed è scritto addirittura da uno che fa l’avvocato per il Pd. Questi contrasti così accentuati creano solo confusione nel lettore. Un quotidiano deve avere una linea editoriale, cioè una visione di fondo, un punto di vista sulle cose, sennò diventa una banderuola priva di credibilità. Un conto è riportare il punto di vista degli altri, un altro è affastellare articoli di giornalisti di partiti contrastanti che dicono cose una contraria dell’altra (e questa tendenza è andata via via aumentando su IFQ, basta vedere la pagina on line dove si dice tutto e il contrario di tutto).
Definizione di Wikipedia: “Per linea editoriale si intendono i parametri di lavoro cui intende uniformarsi una redazione giornalistica (in un quotidiano, in un periodico, in un’emittente radiofonica o in un canale televisivo). La linea si attua su indicazione dell’editore, ovvero del proprietario del giornale, o di un suo rappresentate, il direttore editoriale. Essa riguarda sia la linea politica che il giornale persegue, ma anche quella economica e quella riguardante la visione della società e degli avvenimenti che ruotano attorno ad essa.” Quale è la linea editoriale attuale de IFQ? Un gran casino!
Come non accetto un amico che difende tutte le bandiere senza prendere posizione politica, e che dice tutto e il contrario di tutto con la stessa indifferenza, così non accetto un quotidiano politico che ha paura di prendere una linea politica e le presenta tutte. Se questo è un tentativo furbetto di aumentare i lettori, ritengo che sia di pessima qualità. Ancora un po’ e smetterò di comprarlo. Uno deve avere il coraggio del proprie opinioni e queste devono avere una certa coerenza o cadono nel ridicolo. Questa è codardia. lo leggo tutti i giorni nella doppia versione cartacea e on line e mi girano parecchio le scatole nel vedere questa doppia faccia ipocrita, tentativo estremo di un giornale sull’orlo del fallimento di aumentare il suo pubblico presentandosi in veste bipartisan. Io Travaglio l’ho sempre elogiato e riportato, ma quando ha cominciato a fari paladino in molti editoriali di un surreale e impraticabile governo del M5S col Pd l’ho mandato affanculo.

MA TRAVAGLIO E’ DI DX O DI SX?
Viviana Vivarelli
Ferve la discussione se Travaglio sia o no di sinistra. Travaglio è sempre stato di destra, magari di una destra liberale e non liberista che non trova accesso in nessun partito attuale italiano della destra, Travaglio è di una destra montanelliana che ora è sparita, ma non è né sarà mai di sinistra.
Spero che riusciamo ad essere chiari su cosa voleva dire un tempo essere di sinistra: stare dalla parte dei deboli e combattere il capitalismo.
Questo è il compito del pensiero no global che ha sostituito una sinistra ormai fatiscente e venduta al capitale, un pensiero che non dà a se stesso le qualifiche di destra e di sinistra perché destra e sinistra oggi, nei partiti, difendono lo stesso capitalismo che ci sta portando alla rovina e sono diventate indistinguibili.
Il capitalismo in Europa è rappresentato dalla truffa dell’euro, dalla Bce, dalla Troika, dall’austerity. Vi risulta che Travaglio o chiunque altro che scriva su IFQ si sia messo contro questi poteri? No, magari sono stati bravi ad attaccare certi politici nostrani in nome di una generica giustizia, ma non hanno mai mosso la minima critica alla struttura di impianto del capitalismo occidentale e dunque fanno parte del sistema e tendono alla sua conservazione.
Questo è il grave errore di fondo de Il Fatto Quotidiano e del suo direttore.
Che vi piaccia o no contro il sistema capitalista si sono mossi solo Casaleggio, Grillo, il M5S e in una certa misura anche la Lega.
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Travaglio si prenderà le sue responsabilità per aver tentato fino all’ultimo di farci accoppiare col partito di Renzi. Ma i vizi de Il fatto Quotidiano sono parecchi. Io continuerò a comprarlo perché il resto della stampa fa ancora più schifo ma sembra che la sua direzione sia convinta di prendere più lettori se mette i piedi in due scarpe, per cui nella pagina on line mantiene fissi giornalisti ignobili come Pellizzetti che parla sempre male del M5S o quella creatura indecente che è l’avvocato Viola che è un renziano sfegatato che ci calunnia sempre. Queste piaghe, unite al fatto che ancora IFQ non riesce ad avere una opinione sull’Ue, sul neoliberismo, sulla Troika, sul Bilderberg e dunque sia monco di una visione politica generale rendono questo quotidiano fiacco e indeciso, oscillante e privo di una visione politica e sociale. Ora poi che Travaglio s’è messo in testa di aborrire il M5S per la sua alleanza con Salvini, abbiamo perso l’unica voce che in qualche modo ancora ci difendeva in tv. E’ rimasto Scanzi. Ma per il resto è un panorama comune di voci che ci danno addosso con tutte le infamità possibili mentre manca totalmente chi parli a nostro favore. E poi si parla di par condicio. Dove è la par condicio sui media? Io non ne vedo affatto. Vedo solo un branco di iene inferocite che tentano di azzannare più che possono il M5S e a quel branco si è unito ora anche Travaglio che ha perso tutta la mia stima. Poi ognuno è responsabile delle scelte che fa. E se lui credeva realmente che potessimo allearci col massimo responsabile delle disgrazie italiane è degno solo della nostra compassione. Vuol dire che quel cervello che è sempre stato il suo vanto sta andando in acqua sporca.

PERCHE’ RIFIUTO IL TRAVAGLIO PRO-PD
Viviana
Travaglio non è di sx e non ha nessun debole per nessuna sx, solo è convinto che il Pd abbia più punti in comune col M5S di altri partiti, il guaio è che lui pensa a un Pd che non esiste, che è quello della base, mentre Renzi il Pd lo ha portato sempre più a dx e ora esiste solo un Pd renzizzato che non ha fatto nessuna auitocritica e che, se potesse, riprenderebbe con Renzi la sua marcia verso dx .
Il problema grave di Travaglio è che né lui né il suo giornale hanno una idea di Europa che non sia nell’aveo del liberismo, per cui non riesce nemmeno a concepire i principi su cui si basa il M5S e credo che anche molti che lo votano non li abbiano capiti.
Se non si parte da una critica seria al neoliberismo non si può avere né un’idea seria di Europa né un’idea seria di democrazia diretta (non a caso la Svizzera nell’euro non c’è). Questo è anche la deviazione cha ha portato tanti partiti di sx a cambiare pelle quasi senza accorgersene e a passare dalla parte dei loro avversario naturali (e per es, in Francia a votare un Macron che è l’uomo delle banche e della finanza che ora vuol fare il Jobs act come Renzi).
Se uno non ha le idee chiare sul liberismo e non ha reali intenzioni di combatterlo, cadono tutte le valutazioni successive.
Purtroppo Il fatto Quotidino queste idee serie non le ha.
Se Travaglio capisse che Renzi e Padoan sono stati messi su dalla grande finanza, dalle banche americane, dalle multinazionali, se lo capisse veramente non verrebbe a rompere le scatole con questa insistenza ad allearci col Pd. Il Ps di sx non esiste più. Esiste solo un pensiero unico ed è un pensiero basato solo sugli interessi del capitalismo e il M5S va contro di esso e non perché sia di sx ma perché rappresenta un pensiero nuovo che nemmeno Travaglio riesce a intendere.
Forse se ascoltasse di più i video di Nando Ioppolo riuscirebbe a capire qualcosa di quella gigantesca truffa che si chiama neoliberismo.

LA MINORANZA PERMALOSA
TRAVAGLIO
Vista l’ombra di B e certi connotati di Salvini, il Governo Salvimaio ci stava veramente sulle palle. Poi i giornali, Macron, Renzi e i suoi boy&girl in libera uscita hanno iniziato a far di tutto per rendercelo simpatico. Non c’è giornalone, da Repubblica al Corriere, da La Stampa al Messaggero, che non si appassioni a un argomento che pensavamo interessasse solo a noi: il conflitto d’interessi. A furia di non sentirne parlare, ci eravamo fatti visitare da uno specialista, per accertarci di non avere una brutta patologia di tipo monomaniaco, e il medico ci aveva rassicurati, raccontandoci anzi i conflitti d’interessi negli ospedali. Per 24 anni abbiamo chiesto una legge sul conflitto d’interessi, ma né B (comprensibilmente) né il Pd (incomprensibilmente, o forse no) hanno mai voluto saperne. Figurarsi quando B&Pd cominciarono a sgovernare insieme: Monti, Letta, Renzi. Eppure non ricordiamo perorazioni o intimazioni ai vari sgoverni perché provvedessero. Se ne escono tutti adesso bel belli, trafelati e sudaticci, a scoprire l’orrore (financo il Messaggero del palazzinaro Caltagirone che, scevro da conflitti d’interessi, discetta di Olimpiadi, Metro C, Acea e di stadio della Roma).
La scena fa un po’ sorridere, e anche un po’ schifo: perché puzza tanto di strumentalità. Comunque, siccome Di Maio tutto vuole fuorché il linciaggio, è probabile che il conflitto d’interessi nel contratto di Governo ci sarà (vedremo poi con che legge, e se questa verrà approvata). Con buona pace di Repubblica, che l’altroieri ne annunciava la dipartita: una delle tante fake news. Renzi, superato il terrore di non veder nascere un Governo e di ritrovarsi di nuovo tra le mani degli elettori, non sta più nella pelle. Vuole godersi lo spettacolo del Salvimaio “con i pop corn” (forse per festeggiare il merito storico di averlo reso inevitabile). E sfida i grilloleghisti a “mantenere le loro folli promesse”. Ora, a parte il fatto che un politico sano di mente, se ritiene folli certe promesse, dovrebbe augurarsi che non vengano mai mantenute, piacerebbe sapere quali promesse, più o meno folli, abbia mai mantenuto lui: al Governo ci andò all’insaputa degli elettori, che avevano votato Bersani con un programma che lui cestinò per copiare quello di B Che, diversamente da Renzi, l’aveva promesso ai suoi elettori: se anche Renzi l’avesse promesso ai suoi, non avrebbe avuto nemmeno quelli di Bersani, e non sarebbe andato al Governo neppure col trucco del Porcellum. Aldo Cazzullo, in perfetto coordinamento con l’amato Matteo, non ha ancora letto né il programma di Governo né le coperture. Ma già sa che, se “i sovranisti (qualunque cosa ciò significhi, ndr) faranno le cose che hanno promesso, apriranno una voragine nel bilancio dello Stato”. E lui vigila da sempre sui conti pubblici, anche quando incensava gli ultimi quattro governi che portavano il debito pubblico da 1.912 a 2.318 miliardi in 7 anni.
Poi c’è il Giornale: ci aveva raccontato per 7 anni che lo spread era una bufala pretestuosa per rovesciare lo splendido Governo B. Ora invece, titola: “Lo spread torna a far paura. Segnali di insofferenza dei mercati che vorrebbero garanzie su programmi e ministri”. Contro il Salvimaio non si butta via niente, neppure lo spread.
Intanto Macron, questo bidone ambulante già costretto dopo un anno a barricarsi all’Eliseo per difendersi dai francesi pentiti e inferociti, paragona il voto degl’italiani alla Brexit e lancia “campanelli di allarme sull’Italia”, manco fossimo una colonia francese. Fosse accaduto contro un Governo Pd o FI, avremmo i vertici dello Stato e dei giornaloni sulle barricate in difesa della Patria violata. Invece, siccome il pisquano transalpino ce l’ha con Lega e M5S, è l’oracolo di Delfi. Repubblica è impegnatissima a spiegare che il problema del Governo Salvini-Di Maio non è che potrebbe esserci dietro il Caimano (per usare un’espressione cara alla vecchia Repubblica), di cui infatti non parla se non per accreditare la leggenda della sua sdegnosa estraneità al nuovo Governo, sotto l’incalzare di Marina, nota franca tiratrice in famiglia, che vorrebbe Papi all’opposizione dura e pura, altro che astensione. No, il vero pericolo è che, dietro Salvini, c’è Salvini. Il Caimano, malgrado le apparenze, per Repubblica non è mai stato un problema: con lui ci si mette sempre d’accordo. Invece Salvini, siccome è incensurato e ha quadruplicato i voti in cinque anni, non deve governare. Resta da capire quale Governo auspicasse Repubblica, che dal 4 marzo s’è impegnata allo spasimo per demolire qualunque vagito di dialogo fra M5S e Pd e per enunciare la teoria dell’Eterno Torto: se Di Maio non fa alleanze, è settario e sa solo protestare; se vuol allearsi col Pd, è incoerente e vuole solo le poltrone; se si allea con Salvini, è razzista e fascista. Ezio Mauro spiega infatti che Lega e M5S sono accomunati da “un diseguale ma comune istinto di destra”. Ora, che la Lega sia di destra non c’è dubbio, mentre piacerebbe sapere cosa ci sia di destra nel M5S. Mauro elenca tre prove piuttosto fumose: il solito “populismo” (quasi che l’avessero importato Di Maio e Salvini dopo 25 anni di anti-populisti del calibro di B e Renzi); “la guerra alle élite” (quasi che la sinistra dovesse stare dalla parte delle élite, come in effetti è da 20 anni grazie ai preziosi consigli di Repubblica, che ora non si dà pace per la fuga dei ceti popolari); e l’“azzeramento del sapere” (prima invece l’Istruzione era in mano a un premio Nobel come la falsa laureata Fedeli, per non parlare dei sapientissimi Lotti, Madia, Boschi, Renzi, Alfano, Lorenzin ecc.). Riusciranno i nostri eroi a farci dimenticare B e a renderci simpatico il Salvimaio? Sarà dura, ma ce la possono fare.

Dimitri de Vita
Scusate l’intromissione sul contratto di Governo ma è solo perché non sfugga il TAV Torino-Lione (follia allo stato puro). Giova sapere che la Francia lo riprenderà in considerazione forse nel 2040.
Ah, beh; sì beh
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COAZIONI MENTALI, LA SINISTRA CHE NON C’E’ PIU’
Viviana Vivarelli
Siamo creature primitive e abitudinarie. Il cervello funziona con degli input evocativi che sintetizzano interi programmi. Noi diciamo una parola e il nostro cervello la collega a un mondo. Noi diciamo ‘mamma’ e il cervello evoca inconsciamente tutto un insieme di valori collegati alla parola ‘mamma’: sollecitudine, tenerezza, cura.. Noi diciamo ‘sinistra’ e tutto il nostro io conscio e inconscio evoca: diritti del popolo, difesa dei lavoratori, masse insorgenti, deboli, lotta al capitalismo, democrazia.. Proviamo ora a mettere al posto della mamma reale una strega. E’ tutto un modo di valori associati che crolla. Proviamo a mettere a Capo della parola ‘sinistra’ un despota, uno a caso: Renzi, che non curi i valori della sx ma ne porti solo impropriamente il nome, uno che distrugga sistematicamente la democrazia a favore del potere di lui solo, che si circondi non di eletti ma di cortigiani, che non difenda i diritti dei lavoratori ma li distrugga, che tenti lo stupro addirittura della Costituzione come carta di estrema garanzia democratica, che non operi a favore della massa ma di pochi potenti, finanza, banche, multinazionali, che elimini progressivamente lo stato sociale indebolendo i deboli e che spenda le risorse dello Stato e faccia leggi non contro il capitalismo ma a favore, che arrivi a fare uno sconcio antidemocratico come il Rosatellum. Avremo una situazione di scompenso mentale in cui o vince il buon senso e abbiamo i 5 milioni di elettori che Renzi lo hanno schifato, o vince l’abitudine all’ubbidienza e avremo i 6 milioni che ancora lo votano. Non votano Renzi, votano l’idea di sinistra che hanno radicata in testa. Votano un’illusione, una traccia mentale prefissata che niente ha a che fare col vero Renzi. Quando Travaglio ci incita ad allearci con Renzi evoca la sua illusione. E’ l’illusione di una sx che non c’è più, che è diventata quella che piace alla Troika e a Padoan, quella del fiscal compact e del precariato, quella dei regali al capitalismo, quella che del capitalismo è succube e non avversaria.
Lo so, è difficile liberarci dalle tracce mentali, sono vie obbligate che il nostro cervello segue automaticamente, vie abitudinarie. Eppure è solo con questa emancipazione che potremo tornare ad essere creature libere e non condizionate.
Provate ora, con tutti gli sforzi di cui siete capaci e pensare a quale è oggi il nostro peggior nemico: è il capitalismo, oggi come ieri, come sempre, è il capitalismo trionfante che oggi come ieri vuole solo distruggerci, farci diventare più poveri mentre i ricchi diventano più ricchi.
E ora, senza le bende mentali, proviamo a vedere chi in Italia lotta di più contro il capitalismo, contro la Troika, contro il Bilderberg, contro i Soros, se lo fa il Pd di Monti, Renzi, Verdini, Padoan o se lo fa il povero Salvini. E diamoci una risposta. Forse destra e sinistra sono davvero categorie da superare ed è ora di cominciare a guardare bene in faccia i fatti. In fondo Grillo diceva questo quando diceva che il M5S era oltre le idee di dx e di dx. Forse è ora di cercare di capire dove stanno i nostri veri interessi senza permettere alle categorie fisse che abbiamo in testa di condizionarci impedendoci di vedere la vera realtà.

LE DESTRE SONO DUE, PENSATECI !
Viviana Vivarelli
Il Pd non ha fatto che precipitare in un gorgo sempre più grande. Ignorato il popolo e dimenticati i grandi valori storici, è diventato l’alfiere di una neodestra molto peggiore di quella di Salvini che almeno non ha ignorato i valori della gente, la difesa del territorio, le piccole e medie imprese, la sofferenza degli italiani, i guai del capitalismo rampante e ha osato criticare il turbocapitalismo della Troika e la rapinosità delle multinazionali.
Nel Pd, invece della democrazia, ha prevalso la linea dell’ubbidienza cieca e incondizionata al Capo, il regno dell’uomo solo al comando che poteva permettersi di sfasciare lo Stato e verso cui non c’era né critica né richiesta di autocritica. Solo il vizio di questa ubbidienza cieca e disumana ha potuto spiegare l’accettazione succube da zombi verso orrori come l’abolizione dello statuto dei lavoratori, la precarizzazione estrema del lavoro, il fiscal compact che vietava qualunque investimento pubblico, la svendita dei beni dello Stato e persino del mare e del territorio, l’annientamento del sistema processuale e penale, la depenalizzazione di 120 reati, la progressiva distruzione dello stato sociale, l’attacco a mezza Costituzione e, in finale, uno sputo nell’occhio della democrazia come è il Rosatellum.
Tra le due destre, la destra della difesa dei territori della Lega e la destra del capitalismo delirante del Pd, francamente preferirò sempre la Prima

Forse Berlusconi sarà riabilitato, forse no, ma che importa?
Non sarà mai riabilitata la sua immagine morale.
E altri processi in corso incombono per nuove condanne.
Qualunque riabilitazione riescano a inventargli servirà a poco
La faccia sui manifesti c el’aveva messa lo stesso
Al Quirinale c’era salito lo stesso
In Parlamento non ci andava anche prima quando ci poteva andare
Forza Italia è di sua proprietà come lo era prima
La propaganda la farà sempre peggio perché il tempo non perdona i suoi miliardi non impediscono alla sua faccia di cascare e alla sua testa di addormentarsi
E nulla impedirà al suo partito di cadere a pezzi come cade a pezzi lui

Viviana Vivarelli
Lo so anch’io che questa potrebbe essere una trappola, ma cosa ci restava dopotutto? Il Rosatellum è stato creato per far vincere una coalizione. Renzi lo ha congegnato per restare al potere con Forza Italia ma i risultati elettorali hanno mandato all’aria il suo progetto. Fermo restando il Rosatellum, potevamo essere del tutto estromessi con al potere il centrodestra con a Capo uno scelto da Berlusconi. Di Maio ha saputo gestire le cose tanto bene che a guidare i giochi siamo ancora noi e il Pd e Berlusconi sono stati sbalzati fuori. E’ inutile dire che non era esattamente quello che volevamo, i risultati elettorali questo hanno permesso e non altro. I desideri stanno solo nella mente dei bambini e fare le bizze non serve se non siamo bambini. Per me quello che Di Maio ha ottenuto è stato un vero miracolo e posso solo sperare che tenga la posizione, alla faccia di tutti i menagrami. Non so chi altri avrebbe potuto ottenere tanto come lui. E si capisce benissimo perché vogliono che faccia un passo indietro, ma se io fossi al suo posto non lo farei, in fondo tutto quello che abbiamo ottenuto lo dobbiamo anche a lui. Estromettendolo faremmo solo un favore ai nostri nemici.

ASIA SANTORO
(Al solito rompiballe che non è mai contento di niente)

Carissimo, vorrei capire quale è il tuo problema, così magari capisco anche altri che si dicono delusi.
Io adoro Dibba perché mi rivedo in lui; sono una che prende fuoco facilmente e ho il vaffanculo facile.
Eppure ti dico che, in questo momento storico, Luigi Di Maio é l’uomo giusto. Tu non devi confondere la diplomazia con la debolezza perché è l’esatto contrario!
Ma che pensavate davvero che ci saremmo liberati di questa classe politica con un colpo di spugna? Ma avete capito chi sono questi?! Questa è gente scelta dai poteri forti per portare il nostro Paese dove vogliono l’alta finanza, le lobby, l’economia mondiale! Non crederai davvero che il problema sia solo Berlusconi o Renzi, Salvini e tutta la combriccola? Se non ci fossero stati loro, avrebbero messo altri a svolgere il loro compito. Credi che questi siano davvero di dx o sx e che facciano i loro programmi in base ai valori del partito?! Guarda che lo scenario é proprio un altro! E secondo te, un uomo solo, avrebbe avuto la forza e il potere di spazzarli via? Qui non si tratta di nomi! È per questo che Di Maio insiste sui temi! Così facendo abbiamo vinto in ogni caso, sia che ‘sto benedetto Governo si faccia o no! Anche perché, per avere le mani libere, avremmo dovuto avere la forza del popolo tutto dalla nostra o almeno una maggioranza molto forte. Se vuoi sfidare un potere devi essere un potere! Luigi Di Maio può fare ciò che sta facendo forte del 33% degli Italiani, è tanto ma non abbastanza! E tu che fai? Non vai più a votare? Bravo! Invece di portare altra gente te ne vai? Il primo che ti darebbe torto è proprio il Dibba!
Guarda che tu non stai capendo! Di Maio sta facendo una cosa grandissima e sta rischiando ben più del premierato. Sta facendo una rivoluzione e non pensare che non sia pericoloso, né’ che potrebbero farlo tutti eh! Cominciamo anche noi ad assumerci le nostre responsabilità. Magari, se avessimo fatto di più o se avessimo fatto meglio, oggi avremmo avuto il 51% e avremmo fatto da soli. Magari lo faremo poi.. Ma bisogna avere coscienza di ciò che si va a fare e contro chi!!! Il come è secondario. In ogni caso non sarà un cambiamento indolore! Fidati che Di Maio, in questa fase, é l’uomo giusto! Sta dimostrando nervi saldi e coraggio e fidati che i modi sono quelli giusti. Io lo ammiro proprio perché sono diversa! Sai quanto ci avrei messo a dire vaffanculo? Mezzo secondo; ed è proprio per questo che io sono a casa mia e Luigi Di Maio sta lottando anche per me.

Zazà
Francamente non capisco certe critiche….
io sono Napoletano e se qualcuno mi insulta per questo, non me ne frega niente! Per quale motivo dovrei farlo diventare un problema mio?
Se l’alleanza con i leghisti può aiutare il Paese tutto intero, io la faccio volentieri.
Non me lo devo mica sposare Salvini!
Il nemico del mio nemico è un mio ”alleato”. L’Inghilterra si alleò con i Russi comunisti pur di fermare Hitler.
Lei forse ha idee diverse, ma dal mio punto di vista il nemico da combattere è LA FINANZA INTERNAZIONALE. Salvini è della mia stessa idea, infatti è quello che per primo parla di ”italianità”, perché ha capito che solo restando uniti possiamo difendere i nostri interessi. A me non frega nulla se non mi inviterebbe mai a cena, anzi, valuto positivamente lo ”sforzo” che sta facendo per farsi piacere i ”terroni” come me, pur di fare fronte comune contro chi sta attaccando l’Italia: è segno di sincera determinazione a voler combattere contro il nemico comune, ciò lo rende un ottimo alleato!
I Francesi invece si sono fatti fregare da vecchi rancori.
Se sommiamo i voti della Le Pen e quelli della sinistra estrema, ci accorgiamo che la maggior parte degli elettori erano contro le politiche dell’establishment, ma a vincere le elezioni è stato proprio un esponente dell’ordine costituito!
La loro tecnica è il ”divide et ìmpera”: la narrazione della ‘destra-sinistra’, ‘nord-sud’, serve solo a fregarci tutti. Per 25 anni il Paese è stato vittima di un incantesimo: PDL contro PD-l…..così la sinistra ha distrutto il nostro tessuto economico, mentre Sberla ha distrutto quello neurologico!
…..non vi sentite tutti un po’ rincoglioniti?
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Viviana
Non siamo pessimisti ! La situazione era terrificante. Rischiavamo di perdere tutto. Ora abbiamo qualche speranza di realizzare qualcosa. Penso che Di Maio abbia agito come meglio non si poteva, 228 voti nostri più 122 della Lega più 31 di Fratelli d’Italia fanno 381 voti. La maggioranza è 316. Se anche qualcuno desse forfait ne abbiamo abbastanza pere cambiare il sistema elettorale. E’ chiaro che tutti i giornali e tutte le televisioni faranno di tutto per infamarci e per sibilare e insinuare tutto il peggio possibile. Basta non farci caso e andare avanti a testa bassa. Ormai la nostra è la guerra del M5S contro tutti e dovremmo saperlo bene. E lo sapevamo benissimo fin dall’inizio. A questo punto chiunque dia retta alle sirene dei nostri nemici è un vigliacco o ci è nemico.

Nicola de Cristoforo.
(Per Renzi che mandava il M5S a mangiare pop corn)
Ho comprato una delle famose confezioni di popcorn del PD.
Sulla busta è chiaramente indicato che non vanno sgranocchiati ma rosicati.

CONTRO IL PENSIERO UNICO
Viviana Vivarelli
La sinistra sta sparendo in Italia come in tutta Europa perché ha dimenticato i suoi ideali e ha tradito i suoi valori. Nulla e nessuno potrà farla resuscitare.
L’esempio desolante più recente è stato il voto dato in Francia dai socialisti a Macron, il pupillo delle banche, e l’asservimento del Pd a Renzi, che è l’uomo della destra capitalista, mentre ci teniamo alle finanze quello stesso Padoan, uomo della Goldman Sachs, che ha già distrutto per ordine capitalista l’Argentina e la Grecia.
Sulla sinistra europea possiamo solo dire un Amen.
Il mondo è diviso più che mai tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, in nome di un nefasto neoliberismo che nessuno ha il coraggio di contrastare. Gli unici che ci stanno provando sono i 5 stelle, per questo hanno contro tutta l’Europa delle banche, della multinazionali, della finanza, della Germania e delle banche e multinazionali americane. Ma molti che votano 5stelle questo passaggio epocale nemmeno lo capiscono. Non capiscono che con Casaleggio è nato un pensiero nuovo, non italiano ma di afflato mondiale, che ha spazzato via le cianfrusaglie di un veterocomunismo ormai obsoleto per attaccare con armi innovative gli interessi degli ultracapitalisti che stanno distruggendo il pianeta e vogliono solo annientare i diritti e le tutele dei popoli.
So di cosa parlo perché prima di essere una 5stelle sono stata e sono ancora una no global, e il pensiero no global si basa sulla democrazia diretta, sulla salvezza dell’ambiente, sulla lotta ai grandi gruppi di potere che stanno distruggendo il mondo. Ma mi chiedo se tanti 5stelle se ne rendono conto.

Scrive Stefano Feltri su IFQ:
Ci sono leggi che possono essere fatte senza soldi e che dimostreranno se Di Maio ce la fa a governare o se non potrà perché Salvini è ancora schiavo di Berlusconi:
-andranno ai berlusconiani le commissioni di garanzia (vigilanza Rai, servizi segreti,antimafia)?
-Si farà una legge contro il conflitto di interessi?
-Si manderanno dei 5stelle a Consiglio Superiore della Magistratura?
-Si combatterà meglio l’evasione fiscale?
-Cosa si farà per le intercettazioni?
-La prescrizione sarà sospesa quando inizia il processo?
-Si faranno uscire i partiti dalla Rai?
-Si fermerà il decreto svuotacarceri che dà i domiciliari a chi ha un resto di pena fino a 4 anni?
-Si rivedrà la legge Gasparri sulle tv?
-Le misure previste per la mafia (intercettazioni, agenti sotto copertura, sequestri) si potranno usare anche per chi usa il voto di scambio?
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LI BUCIARDI
Ce fanno accapponà la pelle
le cazzate che spareno sui 5 Stelle:
che nun basta l’onestà,
ma esse preparati a governà!
E tutte quell’ oche ammaestrate,
a fa politica ‘ndò se so ‘mparate?
E quella inutile massa de buffoni
so’ annati a ‘na scola pe’ papponi?
Se credeno d’esse geni ‘sti zozzoni…
comprati dai banchieri e obbligati,
a ridurre gl’italiani come barboni!
L’onestà dei 5 Stelle fa tremà:
politici, giornalisti e delinquenti…
e co’ tutti i mezzi l’adano fermà
!

Mariapia Caporuscio
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MA CHE COS’E’ IL NEOLIBERISMO?
Viviana Vivarelli
Immaginate un Paese che ha sempre vissuto al buio, tutte le esperienze che ha avuto sono state del buio, non ha nemmeno termini per designare la luce, non conosce altro che il buio e gli hanno fatto credere che non esista altro che il buio. Sarà quasi impossibile parlargli di cose che non conosce e sarà portato a pensare che il buio esista dappertutto e che non se ne possa prescindere. Non riuscirà nemmeno a capire il senso della luce.
Il nostro buio si chiama neoliberismo.
Il neoliberismo è la forma attuale che nel mondo ha preso lo strapotere dei ricchi e la loro devianza che li porta a sfruttare, ricattare e devastare i poveri, rendendoli sempre più poveri. Questa tendenza c’è sempre stata, ci sono sempre stati ricchi che sfruttavano schiavizzavano e depredavano poveri. Ma il successo del neoliberismo di oggi è quello di aver manipolato attraverso i media i nostri cervelli anche meglio di un tempo in modo da farci mancare le parole stesse con cui valutare il mondo, in modo da farci diventare neoliberisti nostro malgrado.
Noi siamo nati e cresciuti in una atmosfera permeata profondamente di neoliberismo. Non conosciamo altro. Facciamo una enorme fatica anche solo a immaginare qualcosa di diverso. Le parole che usiamo e con cui pensiamo sono termini neoliberisti. L’economia a cui pensiamo è una economia neoliberista. Ci hanno manipolato in profondità.
Ma il neoliberismo è una gigantesca TRUFFA.
Ma ci hanno condizionati così bene che nemmeno ce ne accorgiamo.
Usiamo parole come Pil. Ma chi l’ha detto che il benessere di una Nazione, il suo sviluppo e progresso debba misurarsi dal Prodotto Interno Lordo, un valore che aumenta se quel Paese ha una catastrofe che aumenterà la sua spesa?
Parliamo di Spread, differenziale tra i rendimenti delle nostre obbligazioni e quelle tedesche. Ma chi l’ha deciso che l’Unione europea debba fare leggi che arricchiscono la Germania e poi valuti le altre confrontandole con la Germania?
Parliamo di debito pubblico e ci sentiamo obbligati a non aumentarlo. Ma chi l’ha detto che non lo si debba invece aumentare, come fece Roosevelt quando fece uscire l’America dalla crisi del 20 proprio con un grandioso piano di lavori pubblici per combattere la disoccupazione?
Abbiamo messo in Costituzione il fiscal compact cioè il pareggio del bilancio, quando non esiste nessun Stato al mondo che abbia il bilancio in pareggio dopo aver saldato il debito, anzi non esiste proprio nessun Paese al mondo che abbia pagato il debito, ma col fiscal compact ordiniamo al nostro Stato di non fare alcun investimento e dunque gli vietiamo anche di spendere per i terremotati o per qualunque opera di bene pubblico condannando il Paese ad un immiserimento progressivo.
Accettiamo che i nostri soldi salvino dal fallimento le banche che hanno fatto prestiti sciagurati, quando non cambiamo in nulla le regole bancarie, non limitiamo in nulla i prestiti politici, non puniamo per niente i colpevoli dei fallimenti, non torniamo all’antica divisione tra banche di deposito e di investimento. Addirittura abbiamo un Ministro del Tesoro che gioca sui derivati, cioè gioca d’azzardo coi soldi nostri perdendoci decine di miliardi, che sarebbe come se un Capo famiglia si giocasse lo stipendio sulle slot machine mandando alla fame la famiglia.
Accettiamo di dare ogni anno a Bruxelles l’1% delle nostre tasse così che in 10 anni le abbiamo dato 159 miliardi per averne indietro 104 senza nemmeno essere tutelati con la protezione dei prodotti italiani contro l’invasione di merci cinesi o le contaminazioni del grano canadese o l’invasione dell’olio marocchino o quella ancora più grave degli erbicidi cancerogeni della Monsanto ora acquisiti dalla Bayer.
Non battiamo nemmeno ciglio davanti a orrori come il numero dei lavoratori in cui entra anche chi ha fatto una sola di lavoro a settimana, o il Pil conteggiato mettendoci dentro prostituzione, commercio illecito di armi e droga.
Ma che mondo è mai questo dove anche la sinistra, che un tempo si opponeva alle atrocità della destra, parla e agisce con termini neoliberisti e non riesce a pensare ad altro?

Giancarlo Giorgetti. (IFQ)
Il Gianni Letta della Lega. L’uomo di tutti i tavoli. Laurea alla Bocconi. Da 20 anni muove le leve nel retrobottega del Carroccio, sopravvivendo a tutti i cambi di pelle del partito. Politico di lungo corso. Cugino di Massimo Ponzellini, già uomo di Prodi, poi di Tremonti, che da banchiere della Popolare di Milano è finito indagato e condannato per corruzione e finanziamenti illeciti. Giorgetti ha un lungo rapporto con le banche. Era tra i membri del consiglio di amministrazione della Credieuronord, la banca fallita di Bossi. E’ stato a contatto con Fiorani della Banca Popolare di Lodi (uomo chiave nel rapporto tra politica e finanza arrestato nel 2005 per le scalate dei “furbetti del quartierino”). Fiorani nel 2004 gli portò 100mila euro di mazzette ma lui non li volle. Erano il ringraziamento per aver smussato l’ostilità dei leghisti verso il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e l’operazione Antonveneta. E’ uomo schivo e silenzioso: niente corna e canottiere, niente felpe o frasi ad effetto. Nessun facebook o twitter. Dopo il risultato del 4 marzo ha iniziato ad accettare gli inviti in tv, a rilasciare interviste. Ma nella Lega c’è sempre stato. È l’uomo da buttare nella mischia quando si trattava di spingere un esponente del Carroccio per gli incarichi più importanti: da Malpensa alla Fiera di Milano, da A2A ad Expo. Giorgetti ha sempre avuto un ruolo nella definizione dei consigli di amministrazione che contano a partire da quelli di Finmeccanica. Da qui i suoi rapporti con uomini di peso come Giuseppe Orsi. Dove c’è una trattativa delicata c’è anche Giorgetti da sempre “l’uomo delle nomine”. Sempre nella stanza dei bottoni. Nel 2013 è stato uno dei dieci saggi nominati da Napolitano per proposte programmatiche in materia economico-sociale ed europea. I suoi detrattori hanno iniziato a descriverlo come un massone in ottimi rapporti con l’ambasciata americana e “vicino” al club Bildenberg, tanto che lo stesso Bossi gliene ha chiesto ragione.

TRACOLLO ECONOMICO DEL PARTITO DI RENZI
Affari italiani
Il tracollo dei voti alle elezioni politiche costerà al Partito Democratico 19 milioni di euro. È questo il mancato incasso nel forziere del Nazareno per la legislatura che sta per iniziare, la prima con l’azzeramento dei rimborsi elettorali dallo Stato. Ogni parlamentare eletto, come impone lo statuto del Pd, ogni mese deve versare al partito un contributo di 1.500 euro. Il Pd chiude questa legislatura con 378 tra deputati e Senatori, i cui contributi, moltiplicati per i 5 anni della legislatura, hanno superato i 34 milioni. La batosta del 4 marzo, però, ha fatto precipitare il numero degli eletti a 165, con una proiezione sui 5 anni di circa 14,8 milioni di contributi. Il Pd non potrà quindi contare su un sostegno di ben 19 milioni. Così, oltre alla profonda crisi politica, i traghettatori del post Renzi stanno per far scattare una nuova raffica di tagli. E il primo passo, in autunno, potrebbe essere l’addio alla sede del Nazareno: l’affitto da mezzo milione di euro dell’immobile da tremila metri quadri in via Sant’Andrea delle Fratte non è più sostenibile. Il Palazzo del Collegio del Nazareno, costruzione del Seicento che ospitava la più antica scuola di Roma, è la casa del Pd dal 2009, cioè da quando Dario Franceschini prese le redini del partito, perché il loft affacciato sul Circo Massimo e scelto da Veltroni era troppo scomodo rispetto ai palazzi del potere.
Oltre alla ricerca di una sede con affitto più economico, sempre in autunno scadrà la cassa integrazione a rotazione per i 180 dipendenti. Il tesoriere Francesco Bonifazi dovrebbe sì riuscire a chiudere il bilancio 2017 con un attivo di circa un milione e mezzo (nel 2016 il rosso fu di 9,5 milioni, anche a causa della campagna monstre per il Sì al referendum), ma sempre con quell’orizzonte dei 19 milioni in meno di «incasso», seppur potendo contare su circa 6,5 milioni in arrivo dal 2 per mille, il partito dovrà affrontare una radicale riduzione del personale. E per rimettere i conti strutturalmente in pari, per i commercialisti, il numero dei dipendenti dovrebbe essere quasi dimezzato. La dieta imposta dalla sconfitta cambierà anche gli assetti dei gruppi parlamentari. Alla Camera il Pd aveva 135 dipendenti tra giornalisti, funzionari e segretari, che a fine legislatura per prassi escono con il licenziamento collettivo. Di questi potrà riassumerne una settantina o poco più, perché il contributo che la Camera assegna ai gruppi è di 49 mila euro a deputato e dunque il «tesoro» che tocca alle forze politiche è proporzionale al numero di eletti. Il pattuglione dem ha perso oltre 180 deputati rispetto al 2013, che in soldoni sono 8,5 milioni di euro in meno. E lo stesso doloroso calcolo, che mette in gioco la metà dei posti di lavoro, va fatto per il Senato.
Ieri, intanto, sono partiti i decreti ingiuntivi da parte del tesoriere Bonifazi, che, tra i morosi del Pd e gli scissionisti passati a Leu, dovrebbe recuperare tramite il tribunale oltre un milione e mezzo. Tra i destinatari della richiesta c’è anche Pietro Grasso, che deve al Pd circa 85 mila euro: «Per lui abbiamo pensato a una rateizzazione: 15 rate da 4.162,50 euro e la maxirata finale da 20.812,50 euro — scrive sarcastico Bonifazi sui social —. Un’offerta imperdibile». Intanto, languono anche i conti della Fondazione Open: nel forziere e braccio operativo di Renzi i contributi si sono ridotti al lumicino rispetto a quando i finanziatori più importanti staccavano assegni anche da 100 mila euro a volta.

LA SCORTA DELLA MUMMIA
Grazie ad una serie di provvedimenti varati dai suoi stessi governi, Berlusconi aveva conservato la protezione piena che gli era garantita quando era in carica. Due milioni e mezzo il costo annuo, pagato dai cittadini solo per la scorta. Senza contare il dispiegamento di Carabinieri a presidio delle sue abitazioni. Una quarantina di uomini divisi in due squadre di 20 ciascuna e due auto blindate per una spesa superiore ai 200mila euro al mese. Vale a dire due milioni e mezzo l’anno. Tanto costano gli uomini dei servizi di sicurezza che ancora oggi stanno appresso a Berlusconi. Senza contare i carabinieri dispiegati dal Ministero degli Interni per servizi ordinari presso le ville di famiglia. Gli uomini al seguito del Cavaliere, spiegano fonti molto qualificate, hanno trattamenti economici doppi rispetto ai colleghi che svolgono servizi di sicurezza ordinari. Hanno stipendi e prerogative equiparati a quelli dei colleghi dello spionaggio e controspionaggio senza esserlo. Siamo, per essere chiari, intorno ai cinquemila euro al mese. E sono appunto quaranta. I conti sono presto fatti.
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BOLOGNA E IL PD
Viviana Vivarelli
Il Pd, malgrado tutto, ha ancora più di 6 milioni di votanti. La perseveranza dei piddioti a votare per il partito che ha rovinato l’Italia dovrebbe essere studiata nei libri di criminologia. Io vivo a Bologna, una città ad alta incidenza renziota. Qui il Pd è primo partito e la città ha eletto da sola 20 parlamentari, è l’unica eccezione dell’Emilia Romagna dove il Pd ha perso il primato. A Bologna e provincia gli elettori sono 750.000. Sono stati così ubbidienti agli ordini di partito da votare persino Casini che di sx non è stato mai e che poi li ha beffati uscendo subito dal Pd appena ha visto che era tra gli ultimi e passando al gruppo misto. Questi rincoglioniTI di bolognesi prima hanno fatto sindaco un ladro, Delbono, che ha dovuto dimettersi per guai giudiziari, peculato, truffa aggravata ed abuso d’ufficio, poi sono passati a eleggere Virginio Merola, detto Tavernello perché spesso ubriaco, e per questo i bolognesi lo hanno eletto la seconda volta. Lui li ha premiati dando alla città un danno erariale di 300.000 euro affidando a un suo amico senza laurea una carica richiedente la laurea, ma che fa se lo fa anche Renzi? Bologna ha più di 700 senzatetto, ma il caro sindaco si è distinto per aver battuto il record di sgomberi coatti di case occupate, centri sociali e daspi urbani introdotti dal decreto Minniti nei confronti di senza-tetto. Evviva! Avanti sempre così mi raccomando, cari concittadini! Errare humanum est, sed perseverare….Ma voi avete mai sentito al tg o nei talk show dire qualcosa su Bologna?
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DI RIOTTA E ALTRI SOMARI
Mi chiedo come possano avere il titolo di giornalista o anche essere docenti universitari anche somari come Gianni Riotta che quando, nel 2001, era direttore del Sole 24 ore (fortemente voluto dalla Marcegaglia e molto elogiato da Saviano) lo mandò in rovina procurandogli il più grave crollo delle vendite della storia e che il 4 febbraio è stato sfiduciato dall’assemblea dei giornalisti con il 70% dei voti? Mi chiedo come un ignorante simile ci debba essere proposto in televisione. Uno che mette in dubbio che esista un art. 1 della Costituzione che dà la sovranità al popolo, lo contesta e dice che, se uno studente ripetesse questo a scuola, lo boccerebbero. Eccallà gli intellettuali di sx!
Ed è pure recidivo! Nel 2008, in occasione del 60° anniversario della Costituzione, fece leggere al suo TG1 alcuni Articoli della Costituzione ‘riveduta e corretta’ tanto da stravolgerne il senso. Fatto gravissimo per molti ascoltatori, i quali inviarono lettere di protesta. E poi qui si fanno montagne su un congiuntivo di Di Maio!!

Pat: “Riotta è uno degli agenti anti bufale commissionati dalla Ue. Tanto per renderci conto del livello dei controllori.”

Fabio Lugano: “il mondo si divide in due categorie:chi conosce la Costituzione e chi deve studiarla. Riotta, studia!”

Donnadimezzo:”Beh, definire Riotta ‘intellettuale di sinistra’ mi sembra quanto meno azzardato. e credo sia troppo anche ‘intellettuale’.

Una volta c’era, l’ora di educazione civica.
Probabilmente Riotta non l’ha frequentata. E questi sarebbero i competenti!!
Riotta è quello che in un famoso articolo dette per certa la vittoria della Clinton. Ed è quello che recentemente ha scritto: “Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno, ma con i denti del Caimano!”
Altre frasi storiche da giornalista ‘competente’ (Ho copiato anche i frequenti errori da analfabeta):
“I Tartarini di beppemgrillo e i Tartarini leghisti, eroi ubiqui dei talk show alla moda, passano la mattinata ad imparare gli slogan del passato a rovescio e trasformare gli insulti in lisciate affettuose di zampa”.
“Se parte davvero il Governo grillo-salvinimi di intesa con berlusconi uica opposizione sarà il Pd. Ma PaoloGentiloni matteorenzi e gli altri leader devono trovare un tono politico non petulante né impotente che per ora non si vede.” (Gentiloni petulante??)
“I peones del Parlamento salutano intesa @beppe_grillo Salvini Berlusconi. Stamattina On. Forza Italia dice in caffè Roma “Ragazzi niente voto Beppe e Silvio ci han salvati. Si resta in carica”. Dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno ora pensano al panettone.”
“La coesistenza pacifica con beppe_grillo è il vero trionfo per berlusconi . Protegge aziende e interessi, ottiene dai 5 Stelle un salvacondotto che gli permetterà di restar tranquillo in attesa degli eventi. Insomma la rivoluzione populista può attendere. Siamo in Italia ;)”
“Con simpatia vera ma Di Maio ha avuto egemonia sui 5 stelle solo nelle fole di militanti e analisti frettolosi. Il partito è guidato ancora da Casaleggio jr e beppe_grillo che, fallito per sicumera e leggerezza, governissimo matteosalvinimi pdnetwork , ne riprendono le redini.”

Giampiero:”Siamo oltre, davvero.
“Sei pirla come Riotta” entrerà di diritto nel catalogo degli insulti.”

Carlo: “Braccia tolte ai parcheggiatori abusivi.”

NuMar61: “Riotta chiaro esempio di come è ridotto il giornalismo in Italia. Becero, falso, ignorante e presuntuoso. Povera Patria!”

(Sentite il video: è interessante anche quanto dice Antonio Maria Rinaldi, docente di economia alla Luiss, sui contratti internazionali, specificando che l’art. su di essi è stato scritto pensando all’Onu e comunque per contratti in cui siamo in uno stato di parità, cosa che non vale certo per l’Ue)

seafruit
Questi marchettari della notizia, più falsi di una moneta da 80 euro, rivendicano dignità che sono a loro estranee e non si accorgono che buona parte del Paesi li vede più corrotti dei politici.
Se la gente comune avesse la stessa possibilità di accesso agli organi di informazione direbbe cose che a confronto le critiche mose dal M5S suonerebbero come complimento.
Ma quello che colpisce di più è il sindacato dei giornalisti che per mantenere le deleghe non muove alcuna critica al suo mondo, condannando i suoi iscritti ad essere sempre meno influenti nella formazione della pubblica opinione ed inutili mediatori di, sempre più spesso false.
Li aspettiamo al prossimo contratto di lavoro, quando indiranno uno sciopero per riscuotere i 30 denari dicendoci allarmati che la mancata firma del loro contratto mette in pericolo la libertà di informazione di questo Paesi e saranno accolti dall’indifferenza dei più e dall’ostilità dei molti.
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Elisabetta
L’informazione in Rai è da terzo mondo, probabilmente peggio (senza offesa per il terzo mondo).
Il tg1 è ridicolo con i suoi immancabili servizietti di propaganda per il Governo e Renzi, per non parlare del tg3, dopo B l’unico rimasto ancora guardabile sino alla cacciata della Berlinguer. Questa non è informazione, è il peggior vassallaggio.
Bene hanno fatto i 5S a fare i nomi, anche perché molti manco li conoscevo e ora mi spiego parecchie cose su qualche loro parente più famoso.
A me non risulta che i 5s abbiano nominato nessuno là dentro, eccetto Freccero che conta praticamente zero nel consiglio. Ma se lei ha informazioni diverse, la ascolto volentieri.
Non concordo sul tacere i nomi dei giornalisti, il livello di servitù della stampa ha ormai raggiunto vette inimmaginabili ed è giusto conoscere i trascorsi del giornalista che racconta la notizia. Voglio sapere se è in Rai per suoi meriti professionali o per aver baciato il deretano giusto.
Ed è vero che la Rai è sempre stata lottizzata, ma questa non è più lottizzazione. Questa è vera e propria occupazione. Ed ha peggiorato drasticamente il servizio.

Paolo Dagnino
Lista di proscrizione ? Squadrismo ?
Sono andato a leggere l’articolo in argomento in cui l’estensore del M5S si limita a riprendere i contenuti di due quotidiani on line che sono LA NOTIZIA e Lettera 43 tuttora in attività.
Su questi quotidiani si fa menzione delle dinamiche che sovrintendono la copertura dei principali posti di comando della Tv di Stato, laddove emerge una logica di spartizione politica che é un vero e proprio segreto di Pulcinella.
Sorprende la reazione veemente e scomposta di FNSI, USIGRAI e Ordine dei Giornalisti e redazioni Rai, erettisi come un sol uomo a difesa di andazzi e privilegi che contribuiscono a posizionare la qualitá della nostra informazione agli ultimi posti nel mondo.
Un vero e proprio blocco a difesa di una autentica corporazione che é nel tempo divenuta un qualcosa di simile ad un braccio armato a disposizione dei potentati e della classe dirigente che ha ridotto il Paesi nelle attuali condizioni.
Squadrismo ? Liste di proscrizione ?
Ma per piacere !
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SOROS, L’UOMO CHE SI ARRICCHISCE SPECULANDO SUL FALLIMENTI DEGLI STATI
IFQ: Usa, le mail trafugate a George Soros finiscono online
È stato l’architetto di ogni colpo di Stato degli ultimi 25 anni.
Ci sono i dossier sulle elezioni Europee del 2014 ma anche quelli sul voto nei singoli Stati, i fascicoli sui finanziamenti elargiti alle organizzazioni non governative di tutto il mondo e persino i rapporti sul dibattito politico in Italia ai tempi della crisi dell’Ucraina. Sono solo alcuni dei documenti rubati dai database della Open Society Foundation di George Soros
George Soros – scrivono gli hacker – è un magnate ungherese- americano, investitore , filantropo, attivista politico e autore che, di origine ebraica. Guida più di 50 fondazioni sia globali che regionali. È considerato l’architetto di ogni rivoluzione e colpo di Stato di tutto il mondo negli ultimi 25 anni . A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia. I suoi servi hanno succhiato sangue a milioni e milioni di persone solo per farlo arricchire sempre di più. Soros è un oligarca che sponsorizza il partito Democratico, Hillary Clinton, centinaia di uomini politici di tutto il mondo. Vi presentiamo i piani di lavoro , le strategie , le priorità e le altre attività di Soros. Questi documenti fanno luce su uno dei network più influenti che opera in tutto il mondo”.

Lettera del lettore Tommaso Merlo a IFQ
LA LEGGE ELETTORALE HA FATTO FUORI IL M5S

Protagonista indiscussa di questa assurda campagna elettorale è la legge che la regola.
Una legge ideata da Pd e Fi per non far vincere il M5S. A pochi mesi dal voto, a colpi di fiducia, producendo una legge secondo molti esperti inCostituzionale. I vecchi partiti si sono ridotti all’ultimo istante per colpa della loro incapacità solo di pensare ad una legge elettorale per il bene della democrazia e non per il proprio. Una legge elettorale che non permette al primo partito di governare ma lo isola all’opposizione. E’ questo che passerà alla storia. Serviva l’ingovernabilità dopo il voto, serviva una incertezza che un loro accordo nei corridoi avrebbe poi risolto per il bene del Paesi. Un bel Nazareno II la vendetta, per il bene nostro ovviamente. Una mossa democraticamente criminale per un Paesi civile.
Una partita truccata, quindi, che ha reso questa campagna elettorale una lunga e noiosa attesa per capire se gli italiani ci cascano ancora o meno. Giornali e televisioni stanno facendo di tutto affinché il piano indecente di Berlusconi e Renzi vada in porto attaccando vilmente il Movimento e con esso il democratico desiderio di cambiamento di milioni di persone, ma il Rosatellum è una legge talmente complicata e contorta che perfino le società di sondaggi faticano a fare il loro lavoro.
La speranza è che sia sfuggita di mano a chi ha avuto il coraggio di escogitarla e che gli si rivolti contro. Nessuna legge elettorale, infatti, anche la più truffaldina, può contenere una imponente valanga di voti.
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L’INSOSTENIBILE PUZZA DEL PD
Renzi si rende conto che ha trasformato il Pd in un partito di impresentabili e lo ammette lui stesso dicendo agli elettori di votarlo turandosi il naso, evidentemente la puzza la sente pure lui. E’ come un venditore di pesce che avverte il cliente che il pesce è avariato e puzza.
“E questa sarebbe la competenza al potere? Stendiamo un velo pietoso.” (Maurizio)
“Come si spiega questa veemenza a distruggere consensi ?” (Mike59)
“Una persona seria anziché dire:”Facciamo schifo ma dateci il voto lo stesso” si toglierebbe dai “marones” definitivamente dicendo: “Ho sbagliato tutto, mi dimetto. Prendetevi il partito ma, vi prego, lasciatemi la Boschi”. (G.F.M.)
“Ormai il nostro valoroso broccolo, pardon frottolo, è al delirio onirico, allo sbrodolamento logorroico, al piattino teso da mendico “fate la carità”, alla definitiva perdita di quel poco di equilibrio psichico e di dignità che gli era rimasto” (gnaafo)
“Un popolo che elegge corrotti,impostori, ladri e traditori, non é vittima, é complice” (George Orwell)
Francesco74: “Ormai è alla frutta pur di raccattare voti è disposto ad ammettere che il suo partito è una vera schifezza; solo un fanatico di sx e soprattutto della sua sx può votare un partito che in 5 anni ha distrutto tutto quel po’ di buono che era rimasto dal lavoro alla scuola alle banche alla sanità; è riuscito a far peggio di Berlusconi persino sul terremoto delle Marche dove sarebbe bastato veramente poco per fare meglio delle porcherie che il suo padre putativo ha fatto all’Aquila; io vivo a Milano dove in combutta con la Lega di Maroni sta tentando di rovinare un quartiere storico, Città Studi, portando via l’università Statale per andare a riempire un postaccio come Expo solo e unicamente per non far fallire la società che gestisce quei terreni inquinati e pericolosi per la salute dei nostri studenti; l’ho sempre considerato un bluff sin dalle prime uscite televisive con quel fare arrogante e presuntuoso che è tipico degli incompetenti, quelli veri; mi convinco sempre più che l’Italia ha bisogno di uscire dalla morsa dx sx ed è per questo che voto 5S e così vediamo cosa sapranno fare ma per lo meno ci saremo liberati dei Renziani”.
Alessandro: “Nella lista del M5S non ci sono inquisiti o indagati. Il Pd ha superato Forza Italia per inquisiti nelle liste.
Nelle liste del Pd troneggiano 27 fra indagati e imputati (senza contare i 3 nelle liste alleate: 2 in Civica Popolare della LoRenzin e 1 in Insieme ), mentre in quella di FI sono appena 22 (ampiamente rimpinguati dai 6 della Lega, dai 6 di FdI e dagli 8 di Noi con l’Italia ). Poi ci sono LeU a quota 3. Solo i 5Stelle sono a quota zero. Lo storico sorpasso è tutto merito di Matteo Renzi, che ha nominato tutti i candidati, senza neppure l’alibi delle primarie ( “ce lo chiedono gli elettori” ). Ora, uno che riesce a candidare più inquisiti del primatista mondiale B, tutto dovrebbe fare fuorché di parlare di impresentabili altrui.”
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http://masadaweb.org

MASADA n° 1925 22-5-2018 UN GOVERNO QUASI FATTO

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MASADA n° 1925 22-5-2018 UN GOVERNO QUASI FATTO
Blog di Viviana Vivarelli

Premier Giuseppe Conte- Le critiche idiote – E’ nato qualcosa di nuovo – Il programma del M5S- Un programma un po’ liberista e un po’ sociale – Perché dire che sarebbe un Presidente debole? – Da cosa partire – Migranti, clandestini e trasgressori – Compromessi – Rune – E il Pd affonda – Renzi, un disturbo narcisistico della personalità – Ai faziosi e supponenti – Ma è vero che il contratto di Governo costa 100 miliardi? – La radicalizzazione dell’opinionismo chich – Dimmi chi hai contro

42.274 hanno votato sì e 2.522 no. Il MoVimento 5 Stelle approva il Contratto per il Governo del Cambiamento.

Se uno Stato medita di uscire dall’euro partono dalla BCE missili atomici caricati a Spread e sterminano la popolazione.
LVIX1
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Macron: “Vedo forze paradossali, ho fiducia in Mattarella”. Ma più paradossali di un francese che varca i nostri confini con la Gendarmèrie, ci lascia i migranti sugli scogli e mette in discussione i risultati delle nostre elezioni?
LVIX1
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Il Papa: “Contro la fame tassare le attività offshore”. In effetti sembrerebbe più logico che rapinare le pensioni.
antonio carano
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Dunque Capo del Governo è Giuseppe Conte, 54 anni, nato in provincia di Foggia. Il curriculum è prestigioso: laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma con il massimo di voti. Borsista presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha approfondito i suoi studi all’estero tra il 1992 e il 1993 presso l’Università di Yale e quella di Duquesne negli Stati Uniti, oltre che all’Istituto delle Culture Internazionali di Vienna Nel 1996 inizia a insegnare Diritto Civile e Commerciale all’università LUMSA di Roma, proseguendo l’attività accademica all’Università di Sassari, di Roma Tre, di Firenze oltre che in quella di Malta. Nel 2002 ha ricevuto l’idoneità a professore ordinario di Diritto Privato presso la facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli, diventando poi anche condirettore della collana “Maestri del diritto” dell’editore Laterza. Attualmente inoltre è membro del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa.

Berlusconi si è messo all’opposizione, così da sancire il suo distacco da Salvini ma con questo atto ha decretato la morte di Forza Italia. La Meloni non ha ancora detto cosa vuol fare. Con i suoi 31 voti cercherà di contrattare un Ministero. Senza Berlusconi il Governo in fieri ha 105 voti in meno e una maggioranza risicata di soli 34 voti per cui conservare il Governo sarà piuttosto difficile.
Agli Interni andrà Salvini così da gestire il fenomeno dei migranti.
Di Maio allo Sviluppo e al Lavoro così da garantire il reddito minimo di cittadinanza.
Conte è a favore della sburocratizzazione dello Stato e dello snellimento della pubblica amministrazione e contro gli enti inutili, le premesse per fare bene ci sono.

Giuseppe Conte
Giovane e deciso
Preciso e meticoloso
Figura di grandi qualità
Curriculum prestigioso di 18 pagine
Molto noto in grandi università del mondo
Laurea in Giurisprudenza, studi di perfezionamento a Yale e alla New York University e docenze di Diritto Privato all’Università di Firenze e all’università LUISS di Roma.
Lavora come avvocato a Roma e ha un suo studio legale, è anche avvocato patrocinante in Cassazione.
Molto competente in diritto
Di sinistra
Già scelto da Di Maio per la Giustizia e già proposto come leader da Di Maio nel caso non avesse potuto essere lui Capo del Governo.
Che si vuole di più?

Io se fossi Conte eliminerei l’intero curriculum e scriverei soltanto: “Sono stato alla Ruota della Fortuna: esticazzi?”
LVIX1

Giuseppe Conte racconta così il primo contatto con Di Maio e il Movimento che “risale a 4 anni fa:
“Fui contattato e mi venne chieste la disponibilità di farmi nominare come membro dell’organo di autogoverno della Giustizia amministrativa. Per onestà intellettuale gli precisai: ‘Non vi ho votato e non sono un simpatizzante’. In questi 4 anni in cui ho svolto questo alto incarico non ho mai ricevuto una telefonata che volesse interferire con il delicato incarico che ho ricoperto. La promessa è stata mantenuta. Nel corso della telefonata mi venne subito detto: a noi non interessa, vogliamo un indipendente. Ecco allora io ho potuto verificare con mano che nel Dna di questi giovani amici c’è la cultura della legalità e il rispetto delle istituzioni e la difesa di un concetto di etica pubblica che era tanto caro a Rodotà”.

LE CRITICHE IDIOTE
Viviana Vivarelli
Non sapendo come mordere con dente avvelenato, i criticoni si attaccano al fatto che Di Maio aveva promesso un politico e ha scelto un tecnico, come se questo fosse un peccato capitale.
Io so che non sempre le circostanze ci permettono di esaudire i nostri desideri e che questo Governo per penuria di voti nasce all’insegna del compromesso. Non sempre quello che vorremmo fare coincide con quello che riusciamo a fare e posso solo fidarmi di Di Maio, perché finora ha agito al meglio del meglio.
Addirittura uno ha attaccato Conte dicendo stupidamente che era fiorentino come Renzi e i suoi cloni, come se essere fiorentino fosse diventato sinonimo di delinquente, questo per dire a cosa si attacca la stupidità della gente. Conte è foggiano ma non credo che la nascita di qualcuno segni il suo operato in modo fatale.
Altri lo hanno attaccato in quanto docente di diritto paragonandolo a Monti, altra sciocchezza, come se essere competente di qualcosa creasse automaticamente una maledizione e non potessero esistere opinioni divergenti nel campo della stessa competenza.
Altri contestano il fatto che non sia un nome eletto da noi, ma questo valeva per gran parte della squadra eccellente che Di Maio aveva presentato, per cui Conte è stato votato come componente di una squadra ma almeno è uno che non ha mai fatto politica prima e offre garanzie al punto da essere già da prima il prescelto da Di Maio come premier.
Monti non è stato scelto solo perché era un tecnico, ma perché aveva una chiara ideologia neoliberista e avrebbe portato sicuramente avanti i diktat della Troika. Conte perché le sue idee coincidono con le nostre e sono contro la Troika, Ed è questo quello che conta.
Il suo vasto curriculum (18 pagine) e i suoi molti meriti internazionali dovrebbero almeno chiudere la bocca a coloro che ci hanno sempre diffamato dicendo che siamo degli avventuristi incompetenti e impreparati.

E’ NATO QUALCOSA DI NUOVO
Bruno p. Napoli
Al di là del Governo,del PDC e della squadra di ministri è indubbio che questa tornata elettorale è l’affermazione di un nuovo modo di vedere la politica e questa volta i rappresentanti hanno il fiato corto.
Le basi elettorali infatti sono distribuite in maniera non piramidale e sarà davvero una novità la partecipazione popolare nella conduzione governativa che dovrà di continuo verificare il feed back di quanto propone e promulga. Qui non si possono fare scherzi e non si può giocare di ipocrisia,il Sud e il Nord della nazione devono essere coesi nell’intento di raggiungere gli obiettivi del programma e non saranno ammessi ne i bari del sud ne quelli del nord ed il Parlamento non si può permettere transfughi o votazioni non coerenti al programma pena il fallimento del progetto.
Di sicuro qualcosa dovrà essere limato in fase di avanzamento a seconda delle condizioni contingenti e naturalmente discusso e armonizzato il più possibile con le esigenze comuni.
Quello che è successo a livello nazionale si sta verificando anche a livello regionale e comunale. I vecchi partiti del tutto estromessi e bocciati su tutta la linea con un cdx completamente snaturato e polarizzato verso la lega ed un M5S dominante o secondo.
E’ davvero l’inizio di una nuova era e questa volta o si vince o si perde tutti poiché ogni elettore si deve assumere le proprie responsabilità nel delegare conscio di avere la possibilità di partecipare nel processo decisionale.
Un esperimento?No è la democrazia diretta. Non ci sono più scusanti,uno vale uno, e al bar non si potrà più imprecare ad un Governo ladro. Gioie e dolori verranno condivisi da tutto l’elettorato ma bisogna pensare Italiano dentro e fuori i confini con la consapevolezza di essere in Europa e nel mondo, insomma un compito arduo ma una sfida da non rimandare più.

ANSA
Giuseppe Conte, legalità e semplificazione le sue parole d’ordine.
Il motto: “Ogni risultato inizia con la decisione di provare”.
Prof anti-burocrazia con un passato a sinistra. 54 anni, autore del programma giustizia M5s, era nella squadra di Governo. Il professore attacca “ipertrofia norme” e ricorda art. 54 Carta.
Si definisce “Assertivo”. Parla in pubblico in modo puntuale e con piglio deciso.
Mesi fa ha annunciato la sua disponibilità “per spirito di servizio” alla candidatura a ministro della pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia immaginato da Luigi Di Maio in campagna elettorale.
Nato in provincia di Foggia, 54 anni, vive a Roma, dove è titolare di un grande studio legale. Insegna a Firenze diritto privato.
Nel suo curriculum una laurea in Giurisprudenza all’Università di Roma, una sfilza di master e perfezionamenti in giro per il mondo (Yale, Vienna, Sorbona, New York). Nel 1988 (anno della laurea), era già stato inserito nella commissione di Palazzo Chigi per la riforma del codice civile. Non si contano le collaborazioni con riviste giuridiche, università straniere, i libri e gli articoli pubblicati.
Legalità e semplificazione sono le parole d’ordine come rimarcato nel discorso di ‘investitura’ a ministro ombra dei 5 stelle.
Si appella al “concetto di etica pubblica”, a Stefano Rodotà, e all’articolo 54 della Costituzione che indica per chi ha funzioni pubbliche “il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Nel suo programma c’era la lotta all’ipertrofia normativa che penalizza gli onesti e la necessità di semplificare al massimo la burocrazia.
In un convegno sulla giustizia organizzato a inizio 2017 dal M5S evidenziava, tra l’altro, la necessità di superare il vecchio privilegio del Governo di designare i componenti del Consiglio di Stato così da metterci i grand commis dello Stato a garanzia del Governo stesso.
Insiste molto sulla “autonomia e indipendenza”, della magistratura.
Il suo rapporto con Di Maio è tanto stretto che Di Maio gli ha dato l’incarico di scrivere il programma elettorale sulla giustizia e lo ha ingaggiato come suo legale di fiducia.
E’ stato anche componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, carica dalla quale si è dimesso quando Di Maio lo ha voluto tra i suoi ministri. Per avere un’idea del suo orientamento, è sufficiente dare un’occhiata alle sue dichiarazioni durante la presentazione della squadra di Governo cinque stelle:
“Primo: bisogna drasticamente abolire le leggi inutili, che sono molte più delle 400 indicate da Luigi Di Maio.
Secondo: bisogna rafforzare la normativa anti-corruzione prevedendo quelle iniziative che si muovono nello spazio oscuro che precede la corruzione.
Terzo: bisogna rivedere, pressoché integralmente, la riforma della cattiva scuola”.
Conte è stato un elettore della sx: “In passato ho votato a sinistra. Oggi penso che gli schemi ideologici del ‘900 non siano più adeguati. Credo sia più importante valutare l’operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. E sulla sua capacità di elaborare programmi utili ai cittadini”.

Di Maio ha dichiarato:
“Giuseppe Conte oltre a essere una persona di grandissimo profilo, viene dalla periferia di questo Paese, da San Giovanni Rotondo, è uno tosto, si è fatto da solo. Si è battuto non solo per un rigore legale ma anche morale”.

“C’è stato un momento fondamentale nell’ultima assemblea quando ho detto ‘dobbiamo andare a votare’. Tutti pensavano che avrei ricevuto il vostro diniego ma non c’è stato uno che ha detto no, e quella è stata la grande forza che ci ha permesso la svolta”.

Anticipando poi le critiche di alcuni, ha spiegato come mai non si parli esplicitamente di Sud dentro il programma: “Sono deputato del Sud, ma mi sono rifiutato nel contratto di relegare il sud a una riserva indiana cui dare qualche misura speciale”.

Salvini ha dichiarato di aver tranquillizzato Europa e partner ma è tornato ad attaccare “vincoli e austerità”.

“Io sono civile, educato e rispettoso, ma basta: di precarietà di muore, di tagli si muore, di austerità si muore, di immigrati fuori controllo si muore, di vincoli europei si muore“

“Come è possibile farsi dare minacce e ordini” da chi “ha portato l’Italia al massimo della precarietà, cioè a un debito pubblico che è aumentato di 300 miliardi di euro. Come possono dare consigli agli italiani queste persone? Basta”

“Servono umiltà, lealtà, coerenza cuore, e libertà dai vincoli. Non ho paura di niente e di nessuno, bisogna fare poche cose e fare bene, sempre con l’interesse degli italiani davanti a tutto. Servirà la libertà di andare a Bruxelles, Berlino o Parigi e dire dei no, questo fa male agli italiani. Troppi sì ci hanno fatto ingoiare, troppi signor sì” ma ora “servi assolutamente no”.

“Abbiamo una enorme responsabilità. Spero di sbagliare il meno possibile, errori li farò e li faremo” ma “chi fa può sbagliare”.

Il leader dei Popolari europei (Ppe), Manfred Weber, dichiara che “le azioni irrazionali o populiste”, del futuro Governo italiano “potrebbero provocare una nuova crisi dell’euro”.
E lancia “un appello a restare entro i confini della ragione”. “Nella vita di tutti i giorni, non c’è alternativa che lavorare a stretto contatto e in collaborazione con i nostri vicini in Europa. Per questo spero che le persone finiscano per rendersi conto che il populismo diffonde molte bugie e non offre nessuna risposta costruttiva”.
Gli risponde il capogruppo della Lega al Pe Mara Bizzotto:
“Il “Governo Lega-M5S farà gli interessi degli italiani, non quelli dei tedeschi! E’ Weber che scherza con il fuoco: finiti i tempi in cui l’Italia prendeva ordini da Berlino. Weber pensi agli affari suoi, gli italiani sono stanchi di prendere ordini da Bruxelles e da Berlino! Si metta l’anima in pace: sono finiti i tempi in cui Merkel e i suoi proconsoli a Bruxelles montavano e smontavano i governi italiani a seconda degli interessi tedeschi e delle loro banche”.
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Di Maio sul blog:
“Conte sarà premier di un Governo politico”
Giuseppe Conte sarà un premier politico di un Governo politico, indicato da due forze politiche, con figure politiche al proprio interno. E soprattutto con il sostegno di due forze politiche votate. No ai cambi di casacca, no a persone che vengono dal gruppo Misto e che entrano in altri gruppi. Non era questo lo spirito che volevamo dare al Governo”.
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Lettore di IFQ
“Storicamente l’attività dei presidenti del Consiglio è stata più quella di mediazione fra i partiti della maggioranza, che quella di direzione dell’attività del Governo” (wikipedia).
Quindi nel sistema istituzionale italiano il Presidente del Consiglio non è una persona così cruciale. Non è vero che è una specie di comandante in capo in grado di fare il bello e il cattivo tempo, che le politiche le decide lui, che può mettere a tacere tutti gli altri (anche se Renzi questo è stato).
Ecco perché non è elettivo, può sceglierlo il Capo dello Stato, e “non richiede particolari requisiti necessari per tale nomina”. Ed ecco anche perché non dovrebbe essere così difficile mettersi d’accordo su uno decente!
E’ stato soprattutto BERLUSCONI (ma poi Renzi)a cercare in tutti i modi di trasformarlo in una specie di DUCETTO, a riprova del fatto che i duci piacciono soprattutto ai delinquenti.
Chi ha in mente di IMPORRE alla società MOLTE EVIDENTI E PROFONDE INGIUSTIZIE, non può certo sperare nella approvazione delle maggioranze, come può fare invece chi è in grado di dimostrare che quello che vuole è veramente la miglior cosa per tutti.
Ecco perché è soprattutto ai delinquenti che piace tanto IL POTERE ASSOLUTO, il controllo dei mezzi di informazione, e la possibilità di fare un uso LARGO E INCONTROLLATO dei mezzi di COERCIZIONE E REPRESSIONE.
Io spero che il PdR torni ad essere quello che nelle nostre istituzioni era previsto che fosse. Sarà un primo segno di ritorno alla normalità democratica.

UN PROGRAMMA UN PO’ LIBERISTA E UN PO’ SOCIALE
Dice Salvatore Cannavò su IFQ che la stampa e i principali responsabili dello sfascio italiano hanno accolto in modo isterico il contratto del Governo del cambiamento: appelli alla difesa democratica dello Stato, indignazione per le soluzioni tecnico-politiche, ricorso all’Europa come baluardo alla calata dei nuovi barbari. Ma in questo modo il consenso all’alleanza gialloverde non farà che crescere. Le élite italiane, la casta e chi la sostiene, cercheranno di costruire contro il Governo nascente una coalizione liberale (o liberista??) ed europeista che guarda a Macron come faro e cercherà di rimediare alla crisi del Pd. Ma sarà un fallimento.
A chi crede di essere di sx si parlerà di avvento di “nuovi fascismi” e sarà ridicolo perché il contratto M5S-Lega ha già un consenso sociale fortissimo, piace ad ambientalisti, progressisti e persone di sx anche se molti si oppongono alla flat tax e alla propaganda anti-immigrati della Lega. Ma ormai la dissoluzione della sx di Governo è tale che, se uno vuole mettersi all’opposizione di questo Governo, deve prima definire se stesso e chiarire da che parte sta.
Il M5S ha superato l’opposizione dx/sx, parlando di ‘alto’ e ‘basso’, la casta che comanda/il popolo che viene privato dei suoi diritti e delle sue tutele, e hanno vinto per questo.
Da una parte le classi dirigenti italiane ed europee degli ultimi 30 anni, dall’altra le loro vittime.
Quando si dice popolo non ci sono solo gli ultimi, c’è una classe media impoverita, frustrata e rancorosa e fette consistenti del mondo del lavoro dipendente, giovani precari, insegnanti, funzionari dello Stato. Il punto di vista marxista divideva tra chi possiede capitali, produttivi e finanziari, e governa il mondo e chi non ha nulla, e questa divisione è sempre valida. Anche perché finora la sociale si è scaricata sul vicino più prossimo, quasi sempre il migrante, o il rom, il povero, spessissimo le donne.
Il programma di Governo M5S-Lega è risultato doppio, un po’ liberista un po’ sociale, ha misure liberiste come la dual flat tax e misure sociali come il Reddito di cittadinanza, la riforma della legge Fornero, il deficit spending come strategia, la Banca pubblica, politiche per l’ambiente, la scuola, l’acqua pubblica. Vedremo se sarà possibile tenere insieme queste due direttrici.
Il successo sarà possibile se alla base di tutto si metterà una parola chiave: ‘la solidarietà’, intesa come “concetto costitutivo della Repubblica” (Stefano Rodotà), come connessione paritaria tra uguali, e non come atto paternalistico del Governo di turno. Ma nel programma la solidarietà non c’è. Anzi, nelle misure contro i migranti, contro i rom..c’è il contrario.
Anche un Governo di sx, se fosse tale, dovrebbe varare un programma da 100 miliardi di recupero sociale e non è su questo che Salvini e Di Maio vanno criticati. Il punto è che a pagare questi 100 miliardi dovrebbero essere quelli che in dieci anni di crisi si sono arricchiti e di miliardi ne hanno guadagnati mille. Non è un caso che nel programma sia stata esclusa la patrimoniale. E nel “noi”, a differenza che nel passato, non ci sono improbabili partiti mai nati o già morti, ma solo una “sx sociale” che ancora non si riconosce in quanto tale ma che dovrebbe cominciare a farlo.

Viviana Vivarelli
Se Giuseppe Conte sarà il capo del Governo, punteremo le nostre speranze su di lui sapendo che è il programma che conta e che gli uomini che lo realizzano vengono in secondo piano.
Ma sarebbe stato il desiderio di tutti avere Di Maio come Capo del Governo, sia perché la sua battaglia lenta e paziente, spesso avversata o non capita dai suoi stessi elettori, ha realizzato un’opera magnifica che gli doveva essere ascritta a merito col titolo giusto che spettava solo a lui, sia perché, laurea o non laurea, Luigi ha le doti di mediatore e di costruttore che deve avere un vero Capo.
La mia massima stima a una persona tanto giovane e tanto straordinaria. Mettergli accanto la meschinità, la piccineria, la mediocrità di tanti che si credono politici e che sono solo dei somari presuntuosi e sono assurti in politica loro malgrado, non fa che rilevare in modo ancora più grande le doti di grande intelligenza, capacità e pazienza di un giovane che dovrebbe rimanere per sempre al servizio del Paese e che sarà per sempre nel cuore di noi tutti.
Lo dico con molta commozione: Grazie Luigi!!

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PERCHE’ DIRE CHE E’ UN PRESIDENTE DEBOLE?
Viviana Vivarelli
C’è l’impressione che Mattarella abbia dei timori su un Presidente ‘debole’ perché non libero ma vincolato a un contratto. Di Maio e Salvini hanno insistito molto sul fatto che Conte sia l’esecutore del programma concordato, mentre al contrario i due rispetti elettorati temono che il nuovo Presidente del Consiglio prenda provvedimenti di suo pugno diversi da quanto fissato, non essendo uscito direttamente dal loro voto.
Ora, Giuseppe Conte è tra quelli che il contratto lo hanno scritto, perché dovrebbe contraddire delle scelte programmatiche che egli stesso ha contribuito a scrivere?
E perché dovrebbe essere considerato ‘debole’ se tenderà a realizzare quel contratto in cui in molte parti è stato una specie di supervisore? E’ la stessa cosa che ha promesso di fare la Merkel, senza che nessuno si permettesse di chiamarla ‘Presidente debole’.
Quello che conta alla fine non è il giudizio privato di Mattarella ma che Conte abbia la fiducia del Parlamento. E’ vero che con la scissione di Berlusconi da Salvini e dal cdx, i voti della maggioranza sono diminuiti di 105 unità, ma resta lo stesso un bel margine.
La cosa grottesca è che Monti o Letta o Renzi sono stati messi su senza elezione popolare e per realizzare il programma della Troika, Berlusconi e Renzi addirittura intendevano realizzare il programma di Licio Gelli e della P2 e nessuno si è permesso per questo di chiamarli ‘presidenti deboli’!

L’UOMO SENZA FILO
Per un Paese che rinasce

L’uomo del filo ha slegato l’aquilone
e si è fatto ali e vento
colori si è fatto e suoni e sole
Gli correvano appresso i compari-denari
per acchiapparlo nelle sue prigioni
gli stridevano i denti
d’oro
battevano tacchi di ferro e piombi
ma cadevano a frotte
come topi
morti
nel fulgore
non si raggiunge l’uomo liberato
che se ne vola via
come l’ape
ebbra d’amore.

Viviana Vivarelli

DA COSA PARTIRE
TRAVAGLIO
L’altro giorno, in un quartiere popolare alla periferia di Roma, è stato arrestato un cingalese di 50 anni con l’accusa di aver molestato, baciando sulla bocca e/o palpando nelle parti intime, tre bambine fra gli 8 e i 10 anni. È un clandestino denunciato un anno fa per non aver ottemperato a un decreto di espulsione. Dunque, se lo Stato funzionasse, questo gentiluomo non sarebbe più in Italia da un pezzo e le tre bambine sarebbero inviolate. Invece nessuno fa rispettare la legge: infatti l’Italia è piena di stranieri che vanno a zonzo in barba al decreto di espulsione o al foglio di via, che ovviamente hanno distrutto. quando vengono scoperti, rispondono che non hanno i soldi per pagarsi il viaggio aereo verso il Paese d’origine, al che il poliziotto è quasi sempre costretto a ribattere: “Nemmeno noi li abbiamo per il rimpatrio forzato”. Quanti siano esattamente in quel “limbo” è impossibile saperlo: molti cambiano continuamente identità, esibiscono documenti falsi o fingono di non averne. Il che è già difficile da spiegare ai cittadini comuni: figurarsi ai genitori delle bimbe molestate da un sospetto pedofilo che non dovrebbe essere il loro vicino di casa. Nel gennaio scorso, il Tribunale di Milano ha condannato a 10 anni Edgar Bianchi, il violentatore seriale detto “il maniaco dell’ascensore”, che nel 2006 se n’era buscati altri 12 definitivi per una ventina di aggressioni sessuali, ma ne aveva scontati solo 8: 3 glieli aveva levati l’indulto, il quarto era scomparso grazie alle pene alternative previste dalla nostra generosissima legge penitenziaria. Nel 2014, tornato libero, aveva subito ricominciato, abusando di una tredicenne, puntata all’uscita da scuola e seguita fino al pianerottolo di casa. Sette mesi fa la Cassazione ha chiuso con una sentenza di prescrizione il processo per gli abusi sessuali commessi nel 2002 su una minorenne torinese prima dal padre e poi dagli “educatori” della comunità che la ospitava. Sedici anni non sono bastati per i tre gradi di giudizio, un po’ per le solite lungaggini processuali, un po’ perché qui la prescrizione non parte quando il reato viene scoperto, ma quando viene commesso. Un anno per le indagini, cinque per il processo di primo grado col rito “abbreviato”(tutti condannati), una lunga pausa prima dell’appello, altri tre anni per la sentenza di secondo grado (tutti ricondannati) e la solita prescrizione in Cassazione. Nel febbraio 2017, sempre a Torino, il Pg e i giudici d’appello avevano chiesto scusa al popolo italiano per un caso analogo: una prescrizione in secondo grado per un grave stupro di 20 anni prima. E a marzo di un anno fa la Cassazione aveva evitato in extremis la prescrizione di un processo sulle violenze subìte 17 anni prima da una ragazzina che si era poi suicidata. Ora, se queste cose accadono in uffici giudiziari come quelli torinesi, mediamente efficienti, meno oberati e “scoperti” rispetto a quelli di certe zone del Sud, le giaculatorie sulla “giustizia più rapida” lasciano il tempo che trovano. La domanda di giustizia dei cittadini, dinanzi a delitti così odiosi, non può aspettare le risorse per gli aumenti di personale e per le grandi riforme taglia-contenzioso. L’unica risposta che si può e deve dare subito, a costo zero, è una mini-riforma di poche righe che faccia partire la prescrizione con la scoperta del reato e la blocchi per sempre al momento del rinvio a giudizio. Certezza della pena, prescrizione, immigrati irregolari che non vengono espulsi e magari ne approfittano per delinquere: a questo pensano i cittadini quando sentono parlare di “giustizia”. Almeno i cittadini onesti, che si calano automaticamente nei panni delle vittime dei reati e si infuriano a bestia quando sentono i politici parlare (sempre) la lingua dei colpevoli. Chiunque ci abbia governato finora parlava solo di sovraffollamento delle carceri (con indulti, amnistie, condoni e leggi svuota-celle), di intercettazioni (per limitarne l’uso e la pubblicazione), di custodia cautelare (per restringere le cosiddette “manette facili”), di pene alternative (per mandare fuori o non mandar dentro più delinquenti possibile), di reati da depenalizzare (i loro e quelli dei loro amici), di prescrizione (per accorciarla o lasciarla com’era), di “garantismo” (svilito a gargarismo sinonimo di impunità). Ora, per la prima volta, l’agenda del Governo si ribalta, nelle priorità e nel linguaggio. Il contratto giallo-verde stipulato da Di Maio e Salvini, con tutti i suoi limiti, eccessi, forzature e assurdità, non ha paura di parlare di più carceri e più carcere, meno prescrizioni, pene più severe e più certe (non solo per i poveracci, ma anche per evasori e corrotti), più mezzi a chi i reati li deve scoprire e punire, meno garanzie per chi commette reati e più garanzie per chi li denuncia e per chi li subisce.I puristi dei massimi sistemi, del sesso degli angeli e del giudiziariamente corretto storcono il naso con argomenti triti e tristi: il giustizialismo, i manettari, i forcaioli. Di questi slogan i cittadini s’infischiano: se vedranno qualche delinquente a spasso in meno, qualche irregolare espulso in più (anche per scontare la pena nel suo Paese), qualche impunito in meno e una vaga somiglianza fra le pene scritte nelle sentenze e quelle scontate in carcere, saranno felici e grati al Governo (e noi con loro, anche perché vorrà dire che il Delinquente è out).
M5S e Lega, partiti più popolari che populisti, agli elettori dovranno presto rispondere. Se non riusciranno, per vincoli di bilancio, a fare tutto ciò che promettono sulle riforme costose, ma si limiteranno ad avviarle, potranno essere perdonati. .
Ma, se non manterranno subito gli impegni a costo zero, come quelli sulla giustizia, non avranno scuse. E saranno puniti.
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Migranti, clandestini e trasgressori
Viviana Vivarelli
Do il mio aiuto ad una associazione di volontariato di medici che presta il proprio lavoro gratuitamente per gli ultimi della Terra: italiani molto poveri, senza tetto e migranti.
Dunque, quando sento parlare di solidarietà, il tema mi sta molto a cuore.
Oggi dal Pd o finitimi come la Boldrini il tema della solidarietà sembra essere l’unico o quasi rimasto per aggredire il nuovo Governo e tacciarlo di fascismo. Tutti sono contro Salvini che prenderà gli Interni e dovrà dunque occuparsi di migranti.
La sofferenza umana è sempre stata un buon argomento di battaglia politica, e nei migranti essa si è allargata a dismisura.
Oggi Travaglio, nel suo editoriale, parla dei clandestini che hanno commesso uno dei reati più violenti e intollerabili: lo stupro di bambini, e che sono rimasti a piede libero o per la lunghezza spropositata dei processi o per la prescrizione che mozza i processi prima che arrivino a sentenza per decorrenza dei termini o perché mancano fondi per fare i rimpatri.
Sabato ho visto il Presidente piddino del mio quartiere che arrivava alle lacrime di commozione parlando dei migranti e dello ius soli.
Ma io dico: Renzi è stato su tre anni senza fare una legge per lo ius soli e altri prima di lui coi voti sempre del Pd. Abbiamo visto imporre alla fiducia riforme e leggi finanziarie di ogni tipo una peggiore dell’altra. Renzi da solo ha imposto il voto alla fiducia per 54 volte. Dal 2008 al 2013 ci sono stati 96 voti di fiducia su disegni di legge, quasi 2 al mese. Durante il Governo Monti la fiducia è stata usata 51 volte in 17 mesi, 3 volte al mese. Nei primi 42 mesi della XVII legislatura (governi Letta e Renzi) i voti di fiducia su disegni di legge sono stati 76, quasi 2 al mese. In totale, negli ultimi 4 governi (Berlusconi, Monti, Letta e Renzi) una legge su 4 è stata approvata con una voto di fiducia. E in tutti questi 23 anni nessuno ha mai imposto alla fiducia l’ius soli che il Pd avrebbe potuto fare con la semplice maggioranza.
E ora che questi signori al potere non ci sono più, ecco che l’argomento è diventato di pregnante interesse. E i piddini solo di una cosa parlano: di solidarietà.
Dov’era la solidarietà quando il Pd firmava patti osceni come quello di Dublino che ci imponeva di tenerci i migranti che sbarcavano e che spesso volevano andare altrove?
Con quale senso di solidarietà, Renzi, per farsi approvare dei conti non in ordine in cui aumentava il debito pubblico invece di diminuirlo ma non cessava di fare regali alle banche e agli amici degli amici, firmava il Tryton con cui l’Italia si offriva come UNICO Paese che accettava TUTTI i migranti del Mediterraneo?
Con quale solidarietà una sua finanziaria era arrivata a tagliare i 100 milioni a favore di malati di SLA? Con quale solidarietà lo Stato si è mangiato i 32 milioni offerti dagli italiani per i terremotati? O lo Stato rinunciava a sequestrare i beni dei vari De Benedetti morosi con le banche che non restituivano i denari prestati obbligando i cittadini a pagare i debiti dei più ricchi? Tagliando ad ogni Finanziaria lo stato sociale che aiuta specialmente i più deboli? Con quale solidarietà alle vittime i vari Capi di Governo non hanno fatto che rendere più difficile l’applicazione della giustizia, troncando i processi, riducendo le pene, tagliando i diritti, eliminando le prove, depenalizzando i reati, quando non addirittura condonando, amnistiando, rendendo la giustizia simile a un burlesque. Con quale concetto di solidarietà sono stati rasi al suolo la certezza della pena e il premio del merito? E con quale solidarietà è stato imposto il Jobs act o si sono lasciati i terremotati nelle tende dopo decenni dai terremoti?
Ecco perché ora che è tutto uno sventagliare di questa parola da parte dei Piddini e dei centristi provo questa profonda irritazione, la stessa che provo davanti a comportamenti profondamente irresponsabili e ipocriti.
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Elp
Se una farfalla batte le ali a Pechino, un albero cade a Firenze, ma scassen’ o cazz’ a Virginia Raggi…
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Sintesi del Contratto per il Governo del Cambiamento

ACQUA PUBBLICA: Tutela del bene comune come da volontà espressa nel referendum del 2011
AGRICOLTURA E PESCA – tutela dell’agricoltura, sostegno della piccola pesca e del Made in Italy
AMBIENTE, GREEN ECONOMY E RIFIUTI ZERO: sostenibilità ambientale attraverso un’economia ed una finanza “decarbonizzata” e “defossilizzata”; efficienza energetica e fonti rinnovabili; sostegno della “green-economy”, (ricerca, innovazione e formazione per sviluppo lavoro ecologico); promozione dell’economia circolare
BANCA PER GLI INVESTIMENTI E RISPARMIO: istituzione di una Banca per gli investimenti per le piccole medio imprese; tutela del risparmio; separazione tra banca di credito e banca d’investimento
CONFLITTO D’INTERESSI: previsione di conflitto di interesse in presenza di interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l’esercizio obiettivo di una funzione pubblica, a prescindere da un vantaggio economico; applicazione della legge anche per incarichi non governativi
CULTURA: conservazione, valorizzazione e fruibilità dei beni culturali e patrimonio artistico
DEBITO PUBBLICO E DEFICIT: riduzione del debito pubblico non con interventi basati su tasse e austerità bensì attraverso la crescita del PIL; rilancio sia della domanda interna dal lato degli investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostengo del potere di acquisto delle famiglie, sia della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle esportazioni
DIFESA: tutela del personale delle Forze Armate; assunzione nuove risorse con aumento di dotazione e mezzi; razionalizzazione delle risorse nelle spese militari anche con riferimento alla riforma del patrimonio immobiliare dismesso; rivedere le missioni internazionali in relazione all’effettivo interesse nazionale
ESTERI: appartenenza all’Alleanza atlantica con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato; apertura alla Russia per potenziare rapporti commerciali; riorganizzazione della rete diplomatica e consolare per diritti degli italiani all’estero
FISCO – FLAT TAX E SEMPLIFICAZIONE: Sterilizzazione clausole IVA e accise; detassazione e semplificazione per famiglie, imprese e partite IVA; revisione del sistema impositivo dei redditi delle persone fisiche e delle imprese; Flat tax ad aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche, partite IVA, imprese e famiglie; previsione di una deduzione fissa di 3.000,00 euro sulla base del reddito familiare; conferma della “no tax area”; onere della prova a carico del fisco; potenziamento delle compensazioni tra crediti e debiti nei confronti della PA; abolizione dello spesometro e redditometro; inasprimento pene per i grandi evasori fiscali; pace fiscale: potenziamento delle procedure di risanamento dei debiti
GIUSTIZIA RAPIDA ED EFFICIENTE: indipendenza del CSM; separazione carriera magistratura – politica; semplificazione e riduzione processi; potenziamento della legittima difesa; inasprimento pene per la violenza sessuale; equo indennizzo vittime di reati violenti; riforma prescrizione dei reati; stop depenalizzazioni e svuota carceri; aumenti di pena per furto, rapina, truffa; processi rapidi; class-action per cittadini e imprese; riduzione costi accesso giustizia; contrasto bracconaggio; costruzione nuove carceri; nuove linee guida sul cd. “41-bis” (carcere duro)
IMMIGRAZIONE: RIMPATRI E STOP AL BUSINESS: superamento del Regolamento di Dublino; rispetto principio di equa ripartizione delle responsabilità tra Paesi UE; procedure veloci per la verifica del diritto allo status di rifugiato; trasparenza dei fondi pubblici destinati al sistema di accoglienza; cooperazione tra Paesi
LAVORO: salario minimo orario; riduzione del cuneo fiscale e semplificazione adempimenti burocratici; riforma complessiva dei voucher; potenziamento dei centri per l’impiego; contrasto alla precarietà e agli effetti del jobs act; potenziamento percorsi di formazione lavorativa
LOTTA ALLA CORRUZIONE: aumento pene per i reati contro la PA; interdizione (DASPO) per i corrotti e corruttori; introduzione dell’agente sotto copertura e dell’agente provocatore; potenziamento dell’Autorità Nazionale Anti-corruzione; più tutele per il whistleblower; potenziamento delle intercettazioni soprattutto per la corruzione; aumento di pene per il voto di scambio politico – mafioso
MINISTERO PER LE DISABILITA’: rafforzamento dei fondi sulla disabilità e la non autosufficienza; esclusione dal calcolo dell’ISEE dei trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari; innalzamento dell’indennità di invalidità civile e l’adeguamento alla pensione sociale
LEGGE FORNERO: abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti dalla riforma “Fornero”, per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse; introduzione della quota 41 e della quota 100; separazione tra previdenza e assistenza; proroga della misura “opzione donna”
POLITICHE PER LA FAMIGLIA E NATALITA’: politiche per consentire alle donne di conciliare i tempi della famiglia con quelli del lavoro. Innalzamento dell’indennità di maternità; sgravi contributivi per le imprese che mantengono al lavoro le madri dopo la nascita dei figli; rimborsi per asili nido e baby sitter, fiscalità di vantaggio, tra cui “IVA a zero” per prodotti neonatali e per l’infanzia. Agevolazione per le famiglie con anziani a carico, compresa l’assistenza domiciliare anche tramite colf e badanti
REDDITO DI CITTADINANZA E PENSIONE DI CITTADINANZA: reddito di cittadinanza come sostegno al reddito per i cittadini italiani finalizzato al reinserimento lavorativo; il sostegno ammonta a 780,00 euro mensili per persona singola, parametrato sulla base della scala OCSE per nuclei familiari più numerosi; il beneficiario del reddito dovrà aderire alle offerte di lavoro provenienti dai centri dell’impiego (massimo tre proposte nell’arco temporale di due anni); in caso di rifiuto decade dal beneficio; Investimento di 2 miliardi di euro destinati alla riforma dei centri per l’impiego. Introduzione della Pensione di cittadinanza ovvero garantire una pensione minima a chi vive sotto la soglia minima di povertà: integrazione degli assegni inferiori ai 780,00 euro mensili, secondo i medesimi parametri previsti per il reddito di cittadinanza
RIFORME ISTITUZIONALI, AUTONOMIA E DEMOCRAZIA: riduzione del numero dei parlamentari; introduzione del vincolo di mandato per i parlamentari. potenziamento della democrazia diretta; autonomia regionale e garanzia di fondi in favore degli enti territoriali; introduzione referendum propositivo; soppressione quorum del referendum abrogativo; potenziamento della iniziativa legislativa; trasparenza sui finanziamenti delle fondazioni collegate ai partiti politici; valutazione delle performance dei dirigenti della PA; tagliando alle leggi e semplificazione della PA
SANITA’: potenziamento dei fondi per il servizio sanitario pubblico; tutela autonomia regionale nell’organizzazione dei servizi sanitari; tagliare il rapporto fra politica e sanità; lotta a sprechi, corruzione e inefficienze; revisione della governance farmaceutica; Informatizzazione del SSN e investimenti per la prevenzione; riduzione dei tempi sulle liste d’attesa
SCUOLA: revisione del sistema di reclutamento dei docenti; superamento del precariato; efficace sistema di formazione; introduzione di strumenti che tengano conto del legame dei docenti con il loro territorio; superamento della “chiamata diretta”; formazione continua per i docenti; revisione dello strumento di alternanza “scuola-lavoro”
SICUREZZA, LEGALITA’ E FORZE DELL’ORDINE: aumento dei fondi, dei mezzi e delle dotazioni; aumento del personale; rinnovo dei contratti e riordino delle carriere; misure per Vigili del Fuoco (stabilizzazione dei rapporti di lavoro, potenziamento della formazione e adeguamento delle retribuzioni ai livelli previsti per le forze dell’ordine); riordino della Polizia Locale con incremento di mezzi e compiti; serio contrasto al bullismo; contrasto al gioco d’azzardo; velocizzazione degli sgomberi per gli occupanti abusivi e rimpatrio degli abusivi irregolari stranieri; investimenti in sicurezza stradale; chiusura dei campi nomadi irregolari; contrasto ai roghi tossici
SPORT: implementare la pratica motoria; garantire e migliorare gli impianti sportivi su tutto il territorio; miglioramento del funzionamento degli organi sportivi; Introduzione di agevolazioni fiscali e contributive per le piccole associazioni sportive dilettantistiche
SUD: previsione di politiche (sostegno al reddito, pensioni, investimenti, ambiente e tutela dei livelli occupazionali) finalizzate allo sviluppo economico omogeneo del Paese, e alla riduzione del gap tra Nord e Sud
TAGLI DEI COSTI DELLA POLITICA, DEI COSTI DELLE ISTITUZIONI E DELLE PENSIONI D’ORO: taglio dei costi della politica, degli enti inutili e dei privilegi; equiparazione del sistema previdenziale dei parlamentari, consiglieri regionali, ecc. al sistema previdenziale vigente per tutti i cittadini, anche per il passato; riduzione delle auto blu, degli aerei di Stato e dei servizi di scorta personale; taglio delle pensioni d’oro (superiori ai 5.000,00 euro netti mensili) non giustificate dai contributi versati
TRASPORTI, INFRASTRUTTURE E TELECOMUNICAZIONI: riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina; incentivi per veicoli ibridi ed elettrici; Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica; potenziamento del car sharing elettrico; sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extra urbane; investimento di risorse per attrezzare i porti; ammodernamento e potenziamento delle linee ferroviarie; revisione del progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione; trasparenza nelle linee di gestione del servizio radio – televisivo pubblico; eliminazione della politica e promozione delle meritocrazia nel servizio radio – televisivo pubblico
TURISMO: creazione di un Ministero del Turismo; abolizione della tassa di soggiorno; decontribuzione per le imprese turistiche che assumono giovani; ridefinizione della governance di ENIT e del suo funzionamento finanziario, economico ed operativo
UNIONE EUROPEA: revisione degli accordi europei (politica monetaria, Patto di Stabilità e crescita, Fiscal compact, MES, procedura per gli equilibri macroeconomici eccessivi, etc.); contrastare la contraffazione e la falsificazione dei prodotti del made in Italy; ridiscutere il contributo italiano alla UE; opposizione a CETA, MESChina, TTIP e trattati di medesima ispirazione
UNIVERSITA’ E RICERCA: incremento di risorse destinate all’università e agli Enti di Ricerca; investimenti in innovazione; eliminazione di sprechi; incentivare le partnership pubblico-private che consentiranno un maggior apporto di risorse in favore della ricerca; ampliamento della platea di studenti beneficiari della “No-Tax area”.

COMPROMESSI
Viviana Vivarelli
Leggevo il magnifico programma DiMaioSalvini ed ero sbalordita. Nemmeno nei miei sogni migliori avrei immaginato di vedere arrivare ad un programma di Governo tanti punti del pensiero a 5 stelle, così belli ma così rivoluzionari, ed ero tanto più sbalordita perché solo pochi giorni prima era sembrato che tutto andasse in aria in un fallimento che i giornali alimentavano a dismisura, mentre Gentiloni già si preparava ad un terribile Governo similMonti che avrebbe perpetuato il sacco dell’Italia concordato dalla Troika con i peggiori politici di questo Paese.
Poi tutto si è magicamente ricomposto. Ma ancora non mi aspettavo di vedere tanti punti elencati in un modo così meraviglioso (penso solo alla divisione tra banche delle famiglie e banche speculative!) mentre per giorni andavo dicendo che mi sarei contentata di vedere un accordo per un sistema elettorale migliore.
Eppure, anche di fronte a tanta meraviglia, che sarebbe stata incredibile appena pochi anni fa, leggevo post di eterni scontenti che nemmeno di fronte a un risultato tanto straordinario, strappato dalla costante determinazione e dall’abilità dialettica dei nostri, nemmeno di fronte ad un momento in cui tocchiamo il cielo con un dito, riuscivano a godere e a rallegrarsi e a fare i loro complimenti a rappresentanti tanto bravi e capaci.
Davvero la perfidia umana è infinita e c’è gente la cui incontentabilità sfiora il rischio della diffamazione.
Ma in questo frangente vorrei fare una considerazione sulla parola ‘compromesso’, che dalla politica attuale è stato finora tanto degradato.
Se si guarda all’etimo della parola, cioè alla sua origine, si vede che è formato dalla parola ‘cum’ che vuol dire con, insieme, da ‘pro’ = a favore, e ‘missus’= messo, e vuol dire ‘ciò che viene messo insieme da persone che cercano le cose a proprio favore che hanno in comune’.
Salvini e Di Maio hanno fatto questo miracolo: trovare e mettere insieme le cose a proprio favore che hanno in comune, a riprova che con la buona volontà anche tra posizioni apparentemente distanti si può fare un accordo per il bene di entrambi.
E, se voi guardate bene, questa magica parola, ‘compromesso’, è ciò che tiene insieme in senso positivo le amicizie, i matrimoni, le famiglie, i partiti, i Paesi… E di fronte questi risultati di progresso e cammino comune, i lai e le lamentazioni degli eterni insoddisfatti rompono veramente le palle.
Qualcuno ha detto “Nessuna storia è mai perfetta e c’è sempre qualcosa che dobbiamo essere disposti a perdere di noi stessi per poter poi trovare qualcosa di più grande e ancora sentirci a casa.” Qui noi siamo.
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Massimo m. Roma
Per gli incontentabili, quelli sempre scontenti, quelli che dicono: “Vediamo cosa sapete fare”, mentre sprofondano le loro chiappe sul divano.
Nel Contratto di Governo, tra gli altri venti punti a favore della qualità della vita dei cittadini, cose mai viste prima, c’è una cosina di non poco conto, che da sola già basterebbe a rivoluzionare tutto:
il Referendum Propositivo Senza Quorum.
E’ lo strumento principe di democrazia diretta, che dà potere sovrano ai cittadini italiani senza più delegare. E finalmente decide chi va a votare, non chi sta a casa e se ne frega; e si vota per approvare una legge, non solo per abolirla.
Era l’8 settembre del 2007, il primo VDay, Bologna, ed il MoVimento si impegnò per questa battaglia, 11 anni fa.
“Oggi in Italia il referendum non è propositivo ed è un referendum che necessita un quorum. Noi vorremmo introdurre referendum senza quorum, propositivi, sulla base di richieste dei cittadini a livello nazionale, regionale, comunale.
E’ l’irruzione del cittadino nella vita politica, il cittadino diventa un politico in prima persona. I tempi in cui questo si realizzerà non si possono sapere, nessuno può dirlo, ma credo che sia ineluttabile” (G. Casaleggio).
Ineluttabile, Gianroberto, e forse ora ci siamo. Quello che abbiamo detto lo abbiamo sempre fatto, quello che non abbiamo fatto è perché non ce l’hanno lasciato fare.
Il MoVimento fa sempre ciò che dice, per questo più di qualcuno ci teme.
E fa bene.

Bruno p.Napoli
Qualcuno fa ancora finta di non capire che con le elezioni del 4 marzo si è rotto qualcosa e non si tornerà più indietro. I politicanti dei partiti che hanno perso le elezioni e pure la faccia ce la mettono tutta per rappresentare una sorta di opposizione a ciò che sta nascendo ma la domanda nasce spontanea:chi e cosa rappresentano?
In Italia si è perso il senso del tutto, ogni cosa si è disgiunta dall’altra incanalandosi in un vicolo cieco senza punti di contatto e l’evidenza è che non è mai esistito un partito della nazione, anzi quello del PD ha finito per rappresentare una piccola nicchia una volta scoperto l’inganno mentre la filiera dei vertici diventava sempre più distante dalla base che chiedeva.
Un fallimento di tali proporzioni non può che generare una rottura senza alcuna possibilità di rientro dato che si sono creati dei conflitti generazionali, sociali, occupazionali, retributivi e geografici che hanno segnato profondamente la popolazione sfiduciando qualsiasi proposta allineata alla politica del passato.
Io mi chiedo dove saremmo andati a finire senza un ricambio istituzionale.
Avremmo fatto la fine del Messico con disparità sociali elevatissime e criminalità diffusa o avremmo dovuto adottare il metodo delle caste indiane? E se non si fa capire all’UE che ci sono nazioni che stanno perdendo tutto perché c’è una scelta di metodo che non funziona per alcuni Paesi allora a che serve parlare di unione?
I fatti sono fatti l’Italia è l’unico Paese dell’Unione che non ha recuperato il suo gap precrisi: pil, occupazione, imprese, disparità sociali, povertà. Tutto è peggiorato e non si vede nessuna luce in fondo al tunnel neanche con le pensioni ad mortem, le svalutazioni salariali,la perdita dei diritti,i tagli alla sanità e al sociale, l’innalzamento della pressione fiscale e l’aumento del debito pubblico.
Non ha funzionato nulla anche se con sforzi e sacrifici enormi ma l’Italia è sempre nelle sabbie mobili e di autocritica manco a parlarne.

LO SPREAD è UNA FAKE
MoVimento 5 Stelle
Tanto rumore per nulla. Lo spread è la clava con la quale opinionisti senza arte né parte tengono la politica sotto ricatto, prendendo spunto dalle fisiologiche oscillazioni dei mercati per colpire chi esce dal recinto da loro tracciato. Sta succedendo anche in questi giorni, con i “barbari” di M5S e Lega colpevoli di formare un Governo rispettoso del voto popolare.
La realtà, però, è un po’ diversa dalle grandi narrazioni dei media nazionali. Basta osservare a volo d’uccello gli ultimi 7 anni di spread per capire che il grande pericolo finanziario degli ultimi giorni è una fake news in piena regola.
Lo spread saliva agli onori della cronaca a fine 2011, quando dalla Grecia iniziò il contagio sui titoli di Stato che colpì anche l’Italia. Nei primi giorni di novembre lo spread sfondava il tetto dei 500 punti base e raggiungeva il picco storico a 575. Sull’onda della tempesta finanziaria il Governo Berlusconi fu sostituito da quello Monti, accompagnato dalle grida di giubilo dell’esercito di opinionisti, che assicuravano un futuro di prosperità e bassi tassi di interesse per il Paese. Peccato che a fine luglio 2012, dopo mesi di austerità, tasse e riforme strutturali, lo spread tornò a sfondare i 500 punti base, salendo fino a 538. Gli investitori se ne infischiavano del massacro sociale di Monti e intanto grazie a quelle folli politiche il rapporto debito/Pil esplodeva.
Furono le poche parole pronunciate dal neo governatore della Bce Mario Draghi a cambiare il corso della storia: “La Bce farà tutto il necessario per sostenere l’euro. E, credetemi, sarà sufficiente”. Da quel 26 luglio 2012 lo spread tra Btp e Bund iniziò la sua mirabolante discesa, proseguita poi anche grazie ai programmi di liquidità straordinaria (LTRO e TLTRO) e al Quantitative Easing che prese il via ad inizio 2015. I tassi scendevano mentre con i governi di centro-sinistra il rapporto debito/Pil dell’Italia continuava a crescere. La migliore dimostrazione che lo spread non dipende dalle fortune dei governi ma dall’azione della Bce: se Draghi decide di continuare a comprare i titoli di Stato sul mercato secondario non c’è ragione per cui gli investitori dovrebbero fuggire dai BTP e lo spread continuerà a rimanere sotto controllo.
Le oscillazioni degli ultimi giorni hanno portato lo spread a 164, vale a dire quasi 400 punti base sotto al picco del 2011 e ad un livello decisamente inferiore anche ad 1 solo anno fa, quando governava il “rassicurante Gentiloni”. Perché nessuno si strappava i capelli con lo spread sopra i 200 punti base del maggio scorso mentre oggi lo spread a 164 sembra l’anticamera dell’inferno?
Non ci faremo fermare dalla malafede di chi non riesce a digerire il voto popolare. Porteremo al Governo il cambiamento che abbiamo promesso ai cittadini italiani, con o senza il consenso degli opinionisti senza arte né parte.

RUNE
Viviana Vivarelli
Poiché sono una maestra delle mantiche (sistemi per divinare il futuro) , dopo l’I Ching, oggi ho tratto una Runa per il nascente Governo. E, meravigliosamente, è uscita la RUNA BIANCA. Copio il suo significato: “La fine e l’inizio. La fine delle cose vecchie, l’inizio delle cose nuove. Questa è la Runa della totale fiducia. E’ la stimolante esperienza del contatto fulmineo col vero destino che si rigenera come la fenice che rinasce dalle sue ceneri. L’ultima sfida del guerriero è la rinuncia a qualcosa che deve morire affinché qualcosa possa rinascere. Nel suo biancore è racchiuso il potenziale puro che comprende la totalità dell’essere, tutto quello che deve essere attuato. Siete chiamati al potere creativo di ciò che è ignoto. In questo momento affiorano molte paure: fallirò? Sarò abbandonato? Perderò tutto? Ma in questo bianco sono racchiusi il vostro bene supremo, le vostre possibilità più vere e tutti i vostri sogni costruttivi. Le qualità richieste ora sono buona volontà e tolleranza, un’azione di coraggio, un salto a mani vuote nel buio e molta molta Fede. Nulla è predestinato, tutto evolve, la somma delle vostre azioni ha portato fin qui, quelli che sembravano ostacoli sul vostro cammino diventano ora opportunità, porta di ingresso verso un nuovo inizio. Quando estraete la Runa bianca dovete sapere che dentro di voi muove il cambiamento”. (Adoro le mantiche!)
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Non temere! Spera! Il pensiero crea il mondo. La nostra mente è un magnete che attira il suo simile. Dunque, usa il concetto per cui la mente è creatrice di realtà, per cui tu attiri ciò che temi ma puoi realizzare ciò che speri ! E’ questo il segreto primaria della storia e della vita.
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Viviana
Io non spero solo in questo Governo. Io spero di più. Spero che la piccola e bistrattata Italia, quella che per la perfidia delle banche americane, delle multinazionali, della finanza, della Troika, dei Padoan e degli altri politici rinnegati, doveva essere ridotta al livello tragico della Grecia, spero che questa mi amata Italia possa non solo rialzarsi ma ispirare gli altri popoli e superare la falsa e ambigua democrazia parlamentare che è diventata uno strumento nelle mani degli avidi distruggendo i propri valori primari, così che tutti i popoli europei risorgano nel nome di una nuova politica, intesa nell’antico senso di una politica diretta, scelta dal basso, per il bene collettivo, su valori dinamici e di reale progresso, non per il lucro e il potere di pochi ma per l’interesse e la difesa dei molti, una democrazia che superi gli errori degli antichi partiti di sx e i vizi delle false democrazie plutocratiche per creare un mondo migliore.
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Ecco quello che i faziosi e i fanatici non capiranno mai

UN DISTURBO NARCISTICO DELLA PERSONALITA’
Potremmo analizzare le patologie mentali di Renzi (ma anche dei renziani). E’ indubbio che Renzi ha gravi disturbi della personalità, ha un ego smisurato, è narcisista come B e come lui ha la sindrome del bugiardo cronico, è incapace di autocritica e non ha alcun senso morale. Ci sono molte affinità tra i due personaggi.
Scrive Adrian Voltolin, Presidente della Società di Psicoanalisi Critica: “Ci si chiede come fanno uomini e donne di 40 o 50 anni a prestarsi alle sue scemenze (i solerti giornalisti italiani non sono nemmeno sfiorati da questa domanda). … vengono in mente le tragicomiche adunate fasciste dove un capo-guitto dialogava con una folla di bambini-adoratori (“Ne sarete voi degni??”, “Siii!!!!”).
Freud, in Psicologia delle masse a analisi dell’Io, individua tre modi di identificarsi alla figura del capo. Una avviene “per infezione psichica”, contrassegnata dal comune amore degli individui nei confronti del capo. Renzi ha una benevola superiorità nei confronti dei collaboratori. L’identificazione con il Capo è l’essenza di una struttura totalitaria e la società della comunicazione di massa, unita ad un pessimo giornalismo, favorisce molto l’identificazione col Capo piuttosto che l’esame delle idee…
Un elettore dovrebbe essere in grado di esaminare e criticare le proposte fatte, in modo da scegliere se aderire o no. Nel caso del Capo assoluto, questo non avviene, manca qualunque posizione critica. Una volta Renzi ha detto che la democrazia consiste nell’ascoltare tutti e poi decidere. Ma la democrazia non è questo, vengono ignorati i corpi intermedi che in democrazia hanno il compito di organizzare idee e proposte: i partiti, i sindacati, le associazioni, le rappresentanze di cittadini ecc.
La democrazia consiste anche nella capacità di tollerare le opinioni diverse dalla propria e utilizzarle per arricchire, o anche modificare, le proprie. La democrazia è l’accettazione dell’altro non come potenziale nemico, ma come compagno di lavoro (posizione di Di Maio).
Per Renzi il modello di funzionamento parlamentare è quello della Leopolda: una schiera di bambini chini sui compiti assegnati da un Maestro che vanno svolti nel tempo assegnato senza sgarrare.
Il modo di Renzi di proporre una riforma dietro l’altra a passo di carica sembra indicare un sintomo del suo modo di concepire la figura del Capo (messa bene in luce da Freud): continuamente confermare la fiducia presso i suoi sostenitori circa le proprie capacità superiori: fare della scuola una “buona scuola”, eliminare il Senato, eleggere il capo dello stato “alla quarta votazione” e così via, tutto fatto in tempi brevissimi, prescindendo della complessità della materia, dai diversi pareri in campo e dall’impatto che una riforma ha sulla vita civile e sociale del Paese.
Più il Capo sente che la fiducia dei seguaci vacilla, più aumenta l’urgenza della fretta a miracol mostrare. La necessità di accelerare, come per i bambini che sanno appena reggersi in equilibrio in bicicletta, non è segno di padroneggiamento della situazione. Ne è l’opposto. Renzi ama le battute di spirito, le usa consapevolmente in modo aggressivo. Il suo scopo è far ridere attraverso la messa in luce di un tratto fisico, di carattere o linguistico dell’oggetto attaccato. Renzi usa la stessa tecnica di battute di Craxi: la precipitazione di senso. Il battutista usa la battuta per piacere, mettendo alla berlina l’avversario, non contrapponendo le proprie idee alle sue, ma deridendo chi le esprime (gufi, rosiconi..), per cui sembra che chi usa la battuta così non sia convinto di ciò che dice.
Coloro che sono colpiti favorevolmente dalle battute a ripetizione divengono un gruppo in stato di dipendenza dal Capo che risolve ogni problema e scioglie ogni difficoltà. Sul capo si concentrano non solo tutte le aspettative, ma anche i rischi connessi alla delusione di queste.
A Renzi, come a Berlusconi, piace piacere. La seduzione conduce l’altro a sé, rinforza il proprio assetto narcisistico e sposta l’investimento mentale dell’altro dalla luna al dito.
Per B vendere elettrodomestici, case o programmi politici è esattamente la stessa cosa. Un buon piazzista (Montanelli chiamò B un piazzista di successo ma è un piazzista anche Renzi) vende attraverso la propria abilità seduttiva e che cosa vende è del tutto secondario.
Renzi seduce, o almeno tenta di farlo, apparendo come un fratello maggiore che la pensa come te e suggerisce soluzioni ai tuoi problemi che si presentano come le uniche possibili.
Il seduttore è mimetico per definizione, il suo scopo non è quello di ingraziarsi coloro che condividono le sue idee, trae il suo godimento narcisistico dal successo della seduzione stessa. Non è in grado di apprezzare gli altri, ma se ne serve per tenere a bada aspetti depressivi imponenti.
Se la qualità principale del politico è proporre dei modi di affrontare i problemi sentendosi integrato nella propria comunità (si pensi a Martin Luther King), l’ultimo tipo che è adatto a fare da guida della propria comunità è quella del narcisista.

Barbara b
Ho votato SI’ perché è un eccellente programma, realizzabile, che aderisce alle istanze dei cittadini e soddisfa le loro esigenze. Sarà dura eliminare gli sprechi, ma io ci credo e penso siamo in tanti: altri hanno gettato la spugna (forse perché gli conveniva) e noi invece riusciremo. Alla faccia di quelli che già dicono di essersi pentiti di avervi votato. Ora però siate granitici, non ci si sposta di un solo capello! Questo programma è scolpito nel marmo, come le tavole della Legge. Avanti senza paura: c’è mezzo popolo d’Italia che vi sostiene.

RESURREZIONE

Sapere che non siamo finiti
che possiamo risorgere
che tutte le cose storte fatte da uomini
possono essere raddrizzate da cose fatte da altri uomini
Che loro sono pochi e noi siamo tanti
Che siamo una forza se uniamo le volontà
Se sintonizziamo le intelligenze
Capire che conoscere è imparare a scegliere
è partecipare
è già cominciare
ad essere liberi
Leggere il desiderio di libertà in te
In me, in questa donna, in questo anziano, in questo bambino
Ci sono cose che mai come queste
sono vicine al Paradiso.

(Viviana Vivarelli)

A CHIUNQUE SIA TANTO ARROCCATO DELLA SUA TORRE FAZIOSA E SUPPONENTE DA NON RIUSCIRE NEMMENO A CONCEPIRE LO SFORZO DI DI MAIO E SALVINI
VV
Il M5S è stato una rivelazione. Ci ha tratto fuori dai luoghi chiusi e asfittici della faziosità partitica per aprirci a una modalità di pensiero più ampia e possibilista. Essa significa anche un modo nuovo e aperto di contattare l’altro da noi per trovare insospettate convergenze. E questa è una nuova e bellissima via sociale.
Per me non esiste ricerca che non sia un lavoro collettivo, col M5S io cresco assieme agli altri, non potrei crescere senza gli altri e ho ben radicata l’idea che nessun mondo futuro si potrà mai creare senza collaborazione e partecipazione dei diversi. Questa è l’idea sempre sottostante a qualunque cosa il M5S faccia, un camminare insieme, un progredire insieme, un uscire insieme da stereotipi e pregiudizi, e il web è il luogo mentale e psicologico dove si pratica questo cammino comune in cui ognuno aiuta l’altro a capire a vedere e dove nessuno ha importanza da solo. Casaleggio era perfettamente consapevole di questo e di come sarebbe stato proprio questo criterio di partecipazione collettiva a creare una nuova democrazia. Ma chi resta prigioniero della propria faziosità è lontanissimo dal capire un lavoro di insieme, lavoro che, come hanno mostrato, per necessità di cose, Di Maio e Salvini, comporta riuscire a costruire un piano di lavori comune anche partendo da ideologie che sembrano lontane ma che si possono incontrare su un piano di buona volontà per il bene di tutti.
Io ammiro enormemente questa possibilità non di insultare l’avversario o tentate di schiacciarlo sotto il rifiuto e il pregiudizio ma di trovare assieme a lui degli scopi comuni. Ciò è presupposto fondamentale di una pace sociale e di uno sviluppo progressivo. Non so se questo tentativo riuscirà ma credo che restando nelle contrapposizioni faziose non si andrà da nessuna parte.
Il fazioso stenta a capire questo perché si è abituato a vivere di una supponenza solipsistica in cui c’è solo un ego che gode quando può schiacciare l’altro. Non possono esserci due modalità sociali più opposte.
La storia finora ha visto solo contrapposizioni feroci all’interno dei popoli, in cui gli sfruttati si sono dilaniati tra loro in basso in nome di fantasime e questo ha permesso ai potenti di sfruttarci anche meglio. Le etichette partitiche a questo sono servite, a perpetuare solide divisioni che ci hanno resi ostili l’uno all’altro in nome di bandiere mentre i possessori del capitale banchettavano su di noi intendendosi benissimo in nome dei capitali.
Trovare una solidarietà e operare per scopi comuni superando le divisioni ideologiche fittizie e strumentali è l’unico modo per liberarci. Il fazioso lo impedisce perché non riesce ad oltrepassare i piccoli confini in cui si è imprigionato imprigionando tutti gli altri e rompe anche le scatole a tutti gli altri, preferendo una guerra senza fine alla possibilità di una partecipazione comune, al di là di tutti gli steccati, per ricostruire il mondo.
Non è vero che è Polemos (la guerra) ad essere il signore di tutte le cose. Può esserlo una nuova democrazia che impegna le forze di tutti in uno sforzo comune. Ed è questo che il M5S ci insegna.
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Bill Watterson, fumettista statunitense

Calvin: Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il Governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a catafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione.

Hobbes: Un piano ingegnoso di autorealizzazione.
Calvin: È molto più divertente criticare le cose che cercare di cambiarle.“
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Noam Chomsky, linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense
“Per come è fatta l’unione europea, i cittadini non hanno voce in capitolo… Così va il sistema europeo. I ricchi e potenti europei sono altrettanto contrari alla partecipazione popolare dei loro omologhi americani.“

MA E’ VERO CHE IL CONTRATTO DI GOVERNO COSTA 100 MILIARDI?
Blog delle stelle
Nei giorni scorsi ci ha pensato l’Osservatorio sui Conti Pubblici di Carlo Cottarelli, oggi il fact checking dell’Agi. Il giochetto è sempre lo stesso: si sommano tutte le misure espansive previste nel Contratto di Governo così da superare la soglia psicologica dei 100 miliardi di euro, non si parla di coperture, che pure sono state indicate a più riprese, e si fa intendere che il programma sarà realizzato quasi integralmente in deficit.
La realtà, però, è un po’ diversa. Prima di tutto bisogna spalmare i circa 100 miliardi di euro di spese sull’intera legislatura, perché misure come la Flat Tax a due aliquote, il Reddito di Cittadinanza e il superamento della Fornero hanno bisogno di tempo per essere elaborate, approvate ed entrare a regime. È assurdo sostenere, come fa l’Agi, che ogni anno vadano trovati oltre 100 miliardi di coperture. La verità è che per realizzare il nostro programma economico serviranno manovre finanziarie da 20-30 miliardi annui, in linea con i governi precedenti ma con effetti molto diversi, perché non si tratta di bonus a pioggia o misure provvisorie, ma di investimenti produttivi, lotta senza quartiere alla povertà, abbassamento dell’età pensionabile e drastica riduzione della pressione fiscale.
Le coperture le ripetiamo da mesi: almeno 40 miliardi arriveranno dall’attenta revisione delle cosiddette tax expenditures, agevolazioni fiscali erogate senza criterio che vanno razionalizzate e spostate sulle nuove voci di spesa, fra le quali sono da contare anche i 17 miliardi di Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), cioè trasferimenti e agevolazioni per le fonti fossili o inquinanti indicati ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente. Altri 30 miliardi a regime verranno dai tagli agli sprechi e dalla spending review, in buona parte delineata dallo stesso Cottarelli che invece nelle sue stime sul Contratto di Governo commette alcune evidenti imprecisioni (ad esempio conta i 2 miliardi dei Centri per l’Impiego al di fuori dei 17 miliardi del Reddito di Cittadinanza). Infine ci sarà da giocare una partita in Europa sul deficit, per finanziarie la parte residua del programma e aumentare il cosiddetto effetto moltiplicatore, cioè il ritorno in termini di Pil delle misure che abbiamo in mente.
La filosofia economica che sta dietro al Contratto di Governo è molto diversa rispetto a quella dominante negli ultimi anni. L’abbiamo sempre detto e lo ripetiamo: l’austerità ha fallito, le politiche dei governi che ci hanno preceduto hanno fatto esplodere il rapporto debito/Pil e depresso l’economia. Al contrario, far ripartire il circuito virtuoso di consumi, investimenti ed occupazione stabile è il miglior modo per aumentare anche il gettito fiscale e tenere a posto i conti.
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LA RADICALIZZAZIONE DELL’OPINIONISMO CHICH
Bruno p.Napoli
In Italia la politica e i suoi beduini dell’informazione si sono radicalizzati nei centri di potere ed hanno creato generazioni di mangiafranchi capaci di condizionare il pensiero di gran parte del Paese che non vede altra via d’uscita che quella esposta dai soloni ospitati dagli show imbastiti dalle tv.
L’informazione in Italia ha perso da molto tempo il suo significato nobile trasformandosi via via in puro intrattenimento,la sofferenza,i disagi sociali,le comparsate di gente che racconta le sue disavventure e persino la morte sono solo un modo per non farti girare canale e sorbirti le loro pubblicità.
In verità a nessuno frega niente della povertà,delle tue difficoltà imprenditoriali,delle chiusure aziendali e della conseguente perdita di reddito per migliaia di famiglie,delle periferie che si bisbigliano ma non si vedono,delle difficoltà quotidiane di ognuno solo per potersi relazionare con il proprio Stato.
Filosofi,economisti,bocconiani con cagnolini al seguito,baroni universitari e tecnici mai super partes, imprenditori intrisi di aiuti statali,manager pompati dai partiti e poi loro gli chic opinionisti tutti pronti a difendere il loro orticello coltivato col sangue di milioni di Italiani,col debito pubblico di scelte scellerate mai messe in discussione,con la solita frase “c’e lo chiede l’Europa”,con fiumi di danaro statale veicolati dai soliti gruppi di potere.
Nonostante tutto il Governo della Terza Repubblica partirà. Un Governo ratificato da milioni di elettori e non promosso a tavolino dalle oligarchie politiche. Fatevene una ragione, il presidenzialismo del nazareno è stato respinto dalla democrazia parlamentare e comunque vadano le cose l’Italia si è rotta di questa cappa di silenzio in risposta alle sue prerogative.
L’ora della verità è sempre più vicina ma i nostri amici lo sanno e nel frattempo sbraitano come quei cani che stanno per essere abbandonati.
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Il Giornale: “È mai possibile che la settima potenza mondiale si debba affidare a sconosciuti privi di legittimazione ed esperienza?”. Quando ci sono fior di frodatori fiscali con sentenza passata in giudicato?
antonio carano
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Poiché Renzi ha detto che sarebbe stato a guardare cosa faceva il M5S mangiando pop corn…..
Il PIL italiano questo mese si è impennato solo grazie all’inaspettata vendita di popcorn. LVIX1
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Tav, Il Giornale: “chiudere il cantiere ci costerebbe circa 2,3 miliardi”. Più o meno quello che ci è già costato quello del ponte sullo stretto senza mai essere stato aperto.
Antonio Carano
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Ancora spaccature nel PD. C’era da scegliere tra protone ed elettrone.
AssembleaPd
gioahah
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Ci sono delle sere in cui la Gruber non ha cose molto interessanti da dire e nessuna considerazione intelligente da fare. Quali sere? Tutte.
ottoemezzo
LVIX1
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TELEGRAPH
Mentre i politici europei, amplificati dai media sia italiani sia internazionali, lanciano i consueti severi moniti e le alte grida di allarme di fronte allo spauracchio “populista” che si aggirerebbe per l’Italia, con questo esercitando pesanti interferenze sull’impegnativo processo democratico per la formazione del nuovo Governo, vi sono però importanti testate e giornalisti prestigiosi che si discostano da questi luoghi comuni. Dopo le aperture di Wolfgang Munchau sul Financial Times, anche Matthew Lynn esce sul Telegraph con un articolo più riflessivo e realista sulla situazione italiana.
“Il nervosismo serpeggia sui mercati e nel mondo bancario per la “strana coalizione populista che si prepara a prendere il potere in Italia“, osserva il Telegraph. Per dare un’idea ai lettori inglesi, l’articolo paragona l’alleanza Lega-5Stelle – dipinti come due partiti totalmente al di fuori del mainstream – a una inedita coalizione tra Ukip, Verdi e Partito Unionista Democratico. Eppure, dice Lynn, “questo allarme diffuso potrebbe rivelarsi totalmente infondato. I mercati in realtà dovrebbero accogliere con favore l’audace esperimento italiano.”
Lynn giustamente sottolinea come, in confronto alla Germania, che ha impiegato ben 6 mesi per riuscire a formare un Governo, o in confronto al Belgio, che è rimasto senza Governo per un tempo che pare incredibile, addirittura sino a 2 anni, i 2 mesi dell’Italia sembrano un record di efficienza e di rapidità.
Il problema dell’Italia che più preoccupa politici e mercati pare essere soprattutto la grossa mole del debito pubblico, che raggiunge il 132% del Pil. Se il nuovo Governo dovesse realizzare le sue promesse e violare i vincoli di bilancio, una crescita del debito potrebbe portare al default con enormi ripercussioni e panico generalizzato sui mercati. Sono timori fondati?
La realtà, osserva infatti il Telegraph, è che l’Italia ha alle sue spalle ben due decenni perduti, e ha disperatamente bisogno di nuove idee e di un nuovo modo di pensare che la possano far riemergere dalla palude in cui sta soffocando. Se i mercati temono la novità, molto probabilmente si stanno sbagliando, perché è proprio di novità che il nostro Paese ha bisogno:
“Eppure, questo panico potrebbe risultare infondato. Forse un po’ di radicalismo non è una cattiva idea. Se ci si ferma un attimo a prendere in esame la bozza di piattaforma politica concordata tra i partner della coalizione, alcune idee appaiono davvero sensate. E anche per le più azzardate, potrebbe valere la pena di provarci.
Una proposta è di introdurre una flat tax del 15%. Se andasse avanti, si tratterebbe di uno degli esperimenti più audaci di riforma fiscale che qualsiasi grande economia abbia mai provato. Ci saranno urla di sdegno dalle istituzioni politiche. Ma, in verità, le flat tax sono un’idea perfettamente valida.
Dove sono state messe alla prova – ad Hong Kong, ad es. – hanno funzionato bene, aumentando le entrate fiscali, incentivando le imprese a maggiori investimenti e le persone in generale a lavorare di più, oltre a semplificare drasticamente il sistema, migliorando il metodo di riscossione. Perché non provarci?
Inoltre, si propone una “moneta parallela” complementare all’euro. È un’idea complessa, ma che in Italia ha guadagnato forza. Il Governo emetterebbe dei titoli, essenzialmente una forma di moneta, che potrebbero essere utilizzati per le transazioni da cittadini e imprese. Due forme di moneta circolerebbero l’una accanto all’altra, un’idea presa in considerazione anche in Grecia… Potrebbe funzionare, o anche no. Ma sarebbe certamente meglio che restare in un sistema monetario che ha bloccato il Paese in una depressione permanente. E se avesse successo, potrebbe benissimo fornire una soluzione elegante ad alcuni squilibri creati dalla moneta unica. Di nuovo, è difficile capire cosa ci sia di così terribile.”
Sul reddito di cittadinanza, il Telegraph lo definisce un’idea radicale, con la quale si pensa di ”rendere la società più egualitaria”. La proposta presenta un aspetto preoccupante, che principalmente è quello di ”spezzare il legame tra lavoro e reddito, fondamentale per un’economia di successo”. Ma anche questa, osserva il Telegraph, è una possibilità da esplorare.
Ma soprattutto, visto il totale fallimento delle politiche degli ultimi decenni – che pur puntualmente svolgendo i “compiti a casa” suggeriti dalle istituzioni europee non hanno portato a niente altro che a fallimenti, disoccupazione crescente, aumento della povertà e anche all’aumento dello stesso debito che con quelle politiche si sarebbe dovuto risanare – allontanarsi da questo solco fallimentare può essere un’idea più che sensata. Del resto, le politiche più osteggiate in quanto “populiste” e pericolose, spesso hanno al contrario prodotto buoni frutti. E i mercati, in realtà, dovrebbero festeggiare.
Ecco le conclusioni del Telegraph:
“Non è che l’Italia sia stata un grande successo economico negli ultimi 20 anni. Da quando ha adottato l’euro, il suo tasso di crescita medio è stato pari a zero. Un tubo, nada, niente. In confronto, la Francia ha registrato lo 0,84%, la Spagna l’1,08% e la Germania l’1,25%. La disoccupazione è paralizzante e la povertà cresce inesorabilmente. Niente di tutto ciò è inevitabile.
Dopo tutto, in passato il Paese ha avuto periodi di notevole successo economico: dal 1961 al 1980 l’Italia è cresciuta di quasi il 4% all’anno, solo leggermente meno della Spagna, e significativamente di più di Francia o Germania. È difficile sostenere che non valga la pena provare qualcosa di diverso.
Quando i politici populisti arrivano al potere, ci sono sempre previsioni di catastrofi. Ma in realtà, non fanno troppo male. Donald Trump potrebbe anche essere un odioso buffone ma il suo mix di tagli alle tasse e deregolamentazione sta aiutando la crescita. La Polonia sta andando veramente bene sotto il suo Governo “populista”, nonostante la minaccia di punizioni da parte di Bruxelles – e si prevede che crescerà di un altro 4% quest’anno. E così l’Ungheria.
Con una crescita misera, l’economia in stallo, la produttività stagnante e un’accumulazione di debito su cui nessuno riesce a fare niente, l’economia globale ha dannatamente bisogno di nuove idee.
Quando il nuovo Governo prenderà il potere a Roma, la Borsa di Milano potrebbe anche crollare e i rendimenti obbligazionari salire alle stelle. In realtà, i mercati dovrebbero finalmente accogliere con favore qualche visione nuova – e gli investitori puntare su un Paese che potrebbe essere in procinto di rinascere.”
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Ciro di Napoli
Leggo e sento da due settimane della mancanza di coperture al contratto tra M5S e Lega . Chi dice questo è in mala fede e non vuole che gli italiani capiscano come stanno veramente le cose in questo Paese da 70 anni. In Italia il costo delle opere pubbliche è 5 volte maggiore che negli altri Paesi europei, gli sprechi è le ruberie sono ovunque, rubare da 50 anni ormai è legge a partire dall’ultimo ufficio del più piccolo comune. In Italia ci sono 1.200.000 persone che vivono di sola politica, e se la Corte dei Conti, che è loro amica, dice che rubano 60 miliardi all’anno, allora saranno almeno il doppio. Non parliamo dei soldi sottratti al bilancio dello stato dalle mafie, si parla di 300 miliardi all’anno. Allora basterebbe applicare rapidamente le riforme della giustizia, del lavoro e dell’università che ho letto nel contratto per trovare i soldi necessari sia per il reddito di cittadinanza che per la Flat tax e tutto il resto, ne avanzerebbero perfino per ridurre il debito così come stanno facendo a Roma i 5S.
Il punto è solo uno: la Lega veramente vuole recuperare i soldi della corruzione e del malaffare ? Sui 5S non ho dubbi ma su Salvini che ci sta dentro fino al collo alleato da sempre con un delinquente frodatore fiscale, ne ho molti. E’ lo stesso Salvini che ricandida il ladrone Bossi, che non si costituisce parte civile al processo Bossi.-Blsito, che fa scomparire i soldi della Lega nelle onlus per sottrarli alla magistratura. Nel M5S uno così sarebbe stato cacciato alla velocità della luce
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DIMMI CHI HAI CONTRO
TRAVAGLIO
Si può dire tutto del contratto (finalmente) definitivo presentato ieri dalla maggioranza giallo-verde che si accinge (se troverà un premier) a fare il Governo… ma va riconosciuto a Di Maio di aver portato a casa quasi tutti i punti qualificanti del programma storico dei 5Stelle e a Salvini di aver dato prova di un certo pragmatismo, concentrandosi sulle cose più fattibili o meno impossibili e lasciando le sparate da Cazzaro Verde alla campagna elettorale e resistendo alle minacce del Delinquente. Chi parla del “Governo più a dx di sempre”, magari dopo aver chiuso gli occhi su governi infinitamente più destrorsi (tipo i tre governi B., il Monti, il Letta-B. e il Renzi-Alfano-Verdini), dovrebbe spiegare cosa ci sia di reazionario nel reddito di cittadinanza, nella riforma della Fornero col pensionamento anticipato a “quota 100”, nel tetto minimo ai salari, nella legge sull’acqua pubblica, nelle norme anti-corruzione, anti-prescrizione (che, com’è noto, è un’amnistia per ricchi e potenti), anti-mafia, anti-evasione e anti-conflitti d’interessi, nel ridiscutere opere pubbliche inutili, inquinanti e costose come il Tav Torino-Lione. E pure nell’annuncio della costruzione di nuove carceri, unico antidoto serio al sovraffollamento e alla promiscuità che impediscono la funzione rieducativa della pena.
Ovviamente nessuno può sapere se questi impegni verranno mantenuti, ma bollarli come premesse al fascismo fa semplicemente ridere. Di pari passo col bicchiere mezzo pieno, c’è ovviamente – come in ogni compromesso fra partiti opposti o molto distanti – il bicchiere mezzo vuoto. Gli asili nido riservati ai bambini italiani sono una vergogna che si spera resterà sulla carta, il ritorno dei voucher e la scomparsa del ripristino dell’articolo 18 è una sconfessione delle campagne contro il Jobs Act. Ma scrivere – come fa su Repubblica il nostro amico Massimo Giannini – che “c’è da temere per le sorti della democrazia” è davvero fuori dal mondo. Se la nostra povera democrazia è sopravvissuta a chi – Craxi, Bicamerale D’Alema, Berlusconi e Renzi – voleva cestinare mezza Costituzione, se la caverà anche col Salvimaio che si accontenta di cambiare due o tre articoli (per giustamente abolire il Cnel e ridurre il numero dei deputati e dei senatori e per ingiustamente ingabbiarli nel vincolo di mandato). Certo, è sempre meglio un bicchiere tutto pieno. E forse lo sarebbe più di questo, se il Pd avesse cambiato leadership e linea dopo la batosta elettorale, sedendosi al tavolo coi 5Stelle.
Anziché spingerli fra le braccia di Salvini per poi godersi il presunto spettacolo coi pop-corn. Resta il fatto che in questi 25 anni, salvo rare parentesi, il bicchiere è sempre stato vuoto. Altrimenti non si spiegherebbe il trionfo elettorale delle sole due forze politiche rimaste all’opposizione degli ultimi 4 governi, che han fatto più danni di Attila fra gli applausi dei giornaloni e dei retrostanti padroni. Chi ha sposato il Sì alla controriforma costituzionale che trasformava il Senato in un dopolavoro per partitocrati inquisiti paracadutati dai Comuni e dalle Regioni, cioè dai partiti, chi non ha alzato un sopracciglio per le Camere esautorate a suon di decreti, fiducie, canguri e tagliole, e ora lancia l’allarme democratico, fa scompisciare dal ridere. “La voglia dei vincitori di saltare le regole” (quali? boh), si allarma sul Corriere Aldo Cazzullo, pretendendo “una squadra di prim’ordine” che non ricordiamo di aver sentito invocare quando diventavano ministri gli Alfano, le Boschi, le Fedeli, le Madia, e nemmeno i Previti, i Gasparri e i Giovanardi (più i leghisti bossiani). “Frenata sul Comitato-politburo, ma il Parlamento resta a rischio”, titola – restando seria – la Repubblica, terrorizzata dal putribondo “comitato di conciliazione”, previsto in una bozza del contratto e poi cancellato da quella definitiva, per dirimere le controversie fra gli alleati non previste dall’accordo programmatico: una roba che è sempre esistita fin dalla notte dei tempi, chiamata ora “vertice di maggioranza”, ora “consiglio di gabinetto”, ora “verifica di coalizione”, senza che nessuno vi scorgesse l’anticamera del Gran Consiglio del Fascismo (peraltro benemerito, visto che nel ’43 sfiduciò il Duce).
Non c’è giornale che, giustamente, non interroghi gli aspiranti governanti sulle misteriose coperture finanziarie alle costosissime riforme economiche. Oddio, questi vogliono spendere 65 miliardi senza dire dove li prendono! Saggia preoccupazione, se non venisse dagli stessi che non batterono ciglio quando Renzi gettò 4 miliardi per sospendere l’Imu sulla prima casa ai ricchi, ne bruciò 12 in incentivi alle imprese che assumevano senza art. 18 (con risultati miserrimi) e altrettanti in bonus da 80 euro che non spostarono i consumi di un millimetro, per non dire delle decine di miliardi regalati agli amichetti banchieri e confindustriali. Silenzio, peraltro, facilmente spiegabile: banche e Confindustria sono padrone dei giornaloni, i pensionati e i disoccupati no.
Ricapitolando: questo Governo, sempreché veda mai la luce, è legittimo almeno quanto gli altri (forse anche di più, visto che ha una maggioranza vera in Parlamento e nel Paese, non finta e drogata come quelle figlie del Porcellum). E, se farà bene o male, lo giudicheremo quando e se farà qualcosa. Senza pregiudizi. E Dio sa quanto sia difficile liberarsi dal pregiudizio positivo che sorge spontaneo alla vista dei più schiumanti rosiconi, quasi tutti neofiti dell’opposizione: B., Ferrara, Sallusti, il rag. Cerasa, Renzi & C., Cicchitto, Confindustria, i giornaloni e perfino Macron. Dimmi con chi non vai e ti dirò chi sei.
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http://masadaweb.org

MASADA n° 1926 23-5-2018 CURRICULI’ CURRICULA’

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MASADA n° 1926 23-5-2018 CURRICULI’ CURRICULA’
Blog di Viviana Vivarelli

E’ successa una cosa orrida. Come Giuseppe Conte è stato scelto come Capo del futuro Governo, è scattata a una voce la reazione rabbiosa e diffamatoria di tutti i media italiani, i quali, non sapendo a cosa attaccarsi, hanno trovato imprecisioni e inesistenti falsità nel suo curriculum circa i periodi in cui questo dichiarava dei mesi di soggiorno presso alcune università straniere per approfondire la sua preparazione giuridica e le lingue. Altre accuse sono state fatte a Conte in ordine a un processo di cui era stato avvocato: la famiglia di una paziente nel caso Stamina.
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Viviana
Berlusconi dove ce l’aveva scritto il curriculum? Nei pizzini?
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Liviana
Con piacere scopro che tutti i giornalisti tv e stampa adesso sono testimoni viventi della nostra Costituzione… ORA ! Mentre abbiamo passato 5 anni in cui tutti (per primo Renzi) l’hanno umiliata e calpestata !
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Tiziana
Però questo ContePremier
Non ha nemmeno un avviso di garanzia nel suo Curriculum
ECheCacchio
NonVaBene
Noi italiani siamo abituati a ben altri meriti.
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Rocco
Ricordo che Giuseppe Conte era stato presentato da Luigi Di Maio in campagna elettorale come futuro ministro dei cinque stelle per la Pubblica Amministrazione…Quindi votato da 11 Milioni di Cittadini..(giusto per ricordare a tutti quelli che dicono che si tratta di un nominato).
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Commentatore libero
Vediamo se riusciamo a cominciare la terza Repubblica col primo premier al mondo bruciato con una fakenews dei giornalisti.
Va bene tutto, ma la dittatura dei servi no.

ANNA
La balla di Stamina su Conte è stata smentita poco fa in diretta ad un giorno da pecora dallo stesso Vannoni il quale afferma di non aver mai conosciuto il prof. Conte.
La macchina del fango gira a vuoto.
Mettetevi tutti l’anima in pace!
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Me lo immagino il curriculum di Renzi:
-ha fatto il boy scout,
-è stato alla Ruota della fortuna,
-ha lavorato 11 giorni (undici) nell’azienda di famiglia,
-ha avuto i fondi da Verdini e i consigli da Berlusconi,
-ha amici nella P2 e nella Compagnia delle Opere
-E’ stato indottrinato da Michael Leeden, mente strategica della Guerra Fredda di Reagan, ideologo degli squadroni della morte in Nicaragua, consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione, una delle intelligenze nella guerra al terrore promossa da Bush, teorico della guerra all’Iraq e della potenziale guerra all’Iran, uno dei consulenti del ministero degli Esteri israeliano. Che ci è andato a fare da Renzi?
Amici e protettori di Renzi: Potenti
Competenze: zero.
Faccia tosta: mille.
Tasso di delinquenza famigliare: alto.
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Rossano Mostacchi
Un Paese dove un’intera classe politica (tranne poche eccezioni) ha così pochi argomenti da passare giornate a twittare su un cinecurriculum dopo averne fatte di cotte e di crude per 30 anni (tra lauree false, tesi copiate, babbi legati alla P2, banche di famiglia, bunga bunga) non è alla frutta è morto
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Boniz
Un mio cliente tedesco mi ha chiesto serissimo se è tutto ok in Italia, ché da loro si dice sia in atto la rivoluzione, democrazia a rischio, questione di ore. Gli ho risposto che sono barricato in casa mentre un gruppo di populisti sta cercando di sfondare la porta di casa mia
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Io se fossi in Conte eliminerei l’intero curriculum e scriverei soltanto: “Sono stato alla Ruota della Fortuna: esticazzi?”
LVIX1
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Se la stessa attenzione dedicata al curriculum di Conte l’avessero dedicata a leggere le sentenze di condanna e quella della trattativa stato-mafia Berlusconi non arrivava manco al 2%
sempreciro
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Capogruppo PPE all’Europarlamento Weber: “Lega e M5S giocano col fuoco”. Preferivano quello che giocava con le minorenni.
BRADYPUSS
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Ogni mattina Mattarella si sveglia e sa che deve ricevere i capipartito. Ogni mattina i capipartito si svegliano e sanno che devono andare da Mattarella. Non importa che tu sia Mattarella o capopartito, tanto tu sei Mario e devi andare a lavorare.
mic_tod
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Cristina Corradini
Non mi risulta che Conte abbia padre e madre indagati per fatture false, probabilmente ha pure conseguito una laurea, magari senza copiare la tesi, è incensurato e non appartiene al Bilderberg! Siamo sicuri che possa fare il premier?
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In Val d’Aosta Berlusconi prometteva sfracelli
Rosanna D’ambrosio: Ha ragione..si è sfracellato
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Simone Sellani
Della serie “per partito preso” : Il M5S avrebbe anche potuto presentare Gesù Cristo in persona come presidente del Consiglio, la stampa asservita avrebbe scritto “Questo ha le mani bucate”. Vergognatevi, pennivendoli !
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Mentana ha confessato che nessuno dei giornalisti che lui conosce vota M5S. E ha anche la faccia di dirlo? E la chiamano democrazia!! E poi parlano di par condicio????!!!!
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Pare che la scelta sia caduta su Conte dopo che Fassino ha detto: “Conte se vuol fare politica si faccia eleggere e diventi Presidente del Consiglio”.
giulysua
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Francamente non vedo nessun peccato capitale nel curriculum di Conte. Non ha spacciato titoli falsi. Ha detto di aver frequentato alcune università per perfezionarsi e può averlo fatto come uditore o parlando con altri docenti o facendo ricerche negli archivi. Ci ha impiegato le sue vacanze. Che male c’è in questo? Non so se era una cosa da mettere nel curriculum, ma certo non era qualcosa si cui fare tanto scandalo, almeno non lo sarebbe stato da parte di una stampa seria e non ferocemente falsa e diffamatoria.
Viviana
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Valter Rimini
L’Italia è quel paese dove il Capo dello Stato riceve alle consultazioni un condannato per frode fiscale, indagato per stragi di mafia, che secondo le sentenze ha pagato la mafia, e fa storie per un Uomo rispettabile come Conte

Claudia
Mai letto un tweet sul Curriculum del bomba…l’unico dipendente assunto dal padre undici giorno prima di entrare in provincia.
Siete dei disperati, ecco cosa siete.
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Oreste
I NOMI ahhh. I NOMI non i PROGRAMMI!
Ahhh…i nomi cari pennivendoli…Ma avete detto qualcosa su B quando aveva contatti con la mafia? Avete detto qualcosa per Dell’Utri, per Mangano, per Cuffaro?
Abbiamo dovuto aspettare nove prescrizioni, dieci verdetti comprati ed è ancora inquisito, abbiamo scomodato 360 parlamentari per dire che Rubi era la nipote di Mubarak.
Abbiamo avuto ministri non eletti (Monti) e presidenti del Consiglio nominati (Monti-Letta-Renzi- Gentiloni). Abbiamo avuto personaggi strani e fasulli che dichiaravano il falso (Alfano-Verdini) indagati e condannati che hanno fatto pure leggi ed accordi economici con lobby e…. NON AVETE DETTO NULLA!
Ora invece fate i CANI da GUARDIA SUL NULLA!
Siete la vergogna dell’Italia !
Spero tanto che vi tolgano i “viveri”, godrei come un riccio, e brinderò orgoglioso di far parte di quei cittadini che vogliono cambiare questo paese che avete ridotto ad un a montagna di m***a!

LE ISTITUZIONI QUANDO ESISTONO
Bruno p. Napoli
Ben venga il setaccio ai raggi X dei curriculum e delle figure professionali che dovrebbero guidare il futuro governo ma che tale metodo sia universale e duraturo per tutte quelle figure di responsabilità per chi rappresenta ed amministra le comunità.
Nel momento in cui il M5S si avvicina alla guida del paese scattano allarmi nazionali ed internazionali, si apre un vera e propria caccia alle notizia e si scava nella vita di ognuno per cercare quell’ago nel pagliaio in grado di mettere in discussione la complessa ma probabilmente efficace composizione governativa costruita dalla Lega e dal M5S.
Come sempre lo scoop non è uno scoop quando si tratta delle faccende del M5S ma salta subito agli occhi la differenza di giudizio dai parte dei media nazionali e stranieri esaltando concetti che risultano persino banali, insomma tanto rumore ancora per cercare di arrestare ciò che comunque non si fermerà.
C’è chi sostiene che è il PDR a dover scegliere il Presidente del Consiglio e come fa se deve rispettare il mandato popolare? Scusate, ma nel passato non sono stati sempre i partiti ad indicare il nome del premier mica il PDR lo tira fuori da un cilindro!
Come mai non è stata scandagliata la vita di Monti o peggio ancora quella di Renzi, un perfetto sconosciuto con un semplice curriculum di sindaco, eppure acclamato in pompa magna da Napolitano, dall’Europa e da tutti i media internazionali mentre balbetta “shish” a raffica in mondovisione?
Nella percezione popolare o populista che sia, comunque, Monti per non parlare di Renzi hanno fatto danni ingenti al paese ma nessuna istituzione internazionale lo ammetterà preferendo accanirsi contro la nascita di un governo del tutto legittimo agitando persino lo spettro dei mercati ancor prima che si insedi.
Qualsiasi linguaggio si usi, è conclamata l’inaffidabilità di giudizio di determinati organismi internazionali il cui unico scopo evidente è solo quello di minare la democrazia dei paesi.
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Luciano l. Roma
Se vincevano Renzi e Berlusconi (uno condannato in via definitiva l’altro coinvolto in vari scandali Consip e Banche) e facevano il grande inciucio (già programmato dal Pd e Forza Italia con il Rosatellum), sicuramente non facevano tutte queste storie. Il condannato e il bugiardo di Rignano sarebbero andati bene. Mentre un uomo pulito e trasparente come Conte per loro è il male assoluto.
Fanno ridere ma nello stesso tempo sono pericolosi. Qualunque persona metti, se è onesto non gli piace, come hanno fatto con una persona mite e democratica come Rodotà, non l’hanno voluto come Presidente della Repubblica perché persona imparziale e onesta. Adesso ci riprovano.
Dio li rende sordi e ciechi, ormai hanno perso la via maestra, brancolano nel buio, non vedono e non sentono, si comportano sempre di più contro la Costituzione e il popolo sovrano, ma se continuano così la valanga li travolgerà.
Gli do un piccolo consiglio: state attenti! Le vostre colpe ricadranno su di voi ! Con i vostri comportamenti danneggiate l’Italia e mettete in pericolo la democrazia.
Ma ormai ho dei dubbi: viviamo ancora in un paese democratico?
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Massimo d’Antoni
Su Conte suggerirei di farla finita, ‘ché qui si sta sfiorando il ridicolo. Parliamo di un prof ordinario di un’ottima università italiana. Che sia stato a NYU in vacanza o perché ufficialmente invitato non aggiunge né toglie proprio nulla al suo profilo accademico
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Caso Conte, il professore di Harvard Francesco Erspamer interviene in difesa del premier indicato da M5S e Lega
Ersparmer in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook definisce la notizia messa in evidenza da Repubblica del CV di Conte “pompato” un “attacco del gruppo del miliardario renziano De Benedetti”.
“A una buona parte degli italiani – osserva – piace venire disinformata – una volta si affidava ai preti, adesso ai giornalisti. Oggi come in passato, buona parte dei cittadini non verifica, non ragiona, non legge i testi, neanche quelli sacri figuriamoci gli articoli, e si accontenta dei titoli e sottotitoli o dei riassunti tendenziosi proposti nelle prediche”.
Poi la critica a Repubblica:
“Lo accusano di avere millantato studi accademici a New York University, come se con una carriera come la sua ne avesse bisogno. E per comprovarlo pubblicano un curriculum di 5 anni fa, 28 pagine molto fitte che nessuno leggerà”.
Il docente riprende una frase del pezzo del quotidiano di De Benedetti in cui si legge che “dall’anno 2008 all’anno 2012 Conte ha soggiornato, ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso la New York University, per perfezionare e aggiornare i suoi studi”. “E allora? Con molta chiarezza si parla di ‘soggiorno’ (non del master menzionato dagli spacciatori di gossip): a Harvard concediamo spesso a dottorandi e studiosi stranieri la possibilità di accedere alle biblioteche e di partecipare ai pochi eventi che hanno luogo durante la pausa estiva. Ovviamente non vengono registrati ma mi pare giusto che chi le sue vacanze le passi, invece che in spiaggia alle Maldive o a Capalbio, facendo ricerca in una prestigiosa istituzione, poi menzioni la cosa nel suo curriculum. Cosa ben diversa rispetto alla piddina Valeria Fedeli, ministro dell’istruzione nel governo Gentiloni, che vantò un ‘diploma di laurea’ mai conseguito”.

Viviana Vivarelli
Come ha detto Mentana “Non conosco un giornalista che voti M5S”, in realtà mente perché ne conosce, basterebbero Paragone, Travaglio, Carelli, Scaglione, Massimo Fini, Franco Bechis, Telese…
Sta di fatto che oggi tutti i giornali vergognosamente hanno un primo paginone di sfottò a Conte, in una diffamazione schierata e truculenta come non si era vista mai né contro il delinquente Berlusconi né contro il ballista Renzi né contro l’ammanicato di mafia Napolitano, una cosa demenziale e spregevole che sputtana in modo vergognoso tutti i media italiani.
Ormai la battaglia politica si vuole vincerla con la gogna mediatica al di fuori di qualsiasi senso di realtà.
Che Conte abbia abbellito un po’ il suo curriculum non è così grave, del resto non ha bluffato titoli inesistenti, ha solo detto di essere stato in alcune università per perfezionare le sue conoscenze, cosa che può aver fatto benissimo in molti modi non certificabili, come corsi di lingue, contatti con altri docenti, audizioni di lezioni ecc., per cui manca proprio l’oggetto della beffa, ma è chiaro che si sta ingigantendo il niente col solo intento di atterrare pur senz’armi un governo. Non si vede dove stia la gravità delle accuse o dove sia il dolo o la colpa, nulla in confronto a passati leader che si sono venduti a poteri neri o alla finanza o hanno avuto contatti con società segrete dichiarate criminali o hanno brigato con servizi segreti di potenze straniere per delitti internazionali o sono sospettati di aver fatto concessioni alla mafia. L’inconsistenza delle accuse è senza pari rispetto all’enormità dell’attacco. Ormai chiunque si ponga dalla parte del M5S deve prepararsi a un agguato mediatico senza precedenti la cui cattiveria sovrasta ogni possibile valore e utilità per il Paese. La guerra politica non si fa più con i fatti guardando al bene comune ma con la diffamazione più inverosimile e triviale cercando solo una sopravvivenza impossibile per partiti e poteri che ormai sono arrivati alla fine della corsa, lo sanno e scalciano come il cavallo morente.
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bruga46
Esiste una sorta di boicottaggio nei confronti di nuovi anche perché i nominativi proposti sono puliti. Allora si va a cercare che quando il professore era piccolo avrà preso una caramella sul tavolo senza dirlo o perché era avvocato della ragazzina delle staminali, ma di Schifani avvocato della camorra o di un Renzi figlio di un truffatore con amici nella P2 allora cosa si dovrebbe dire?
Questa è gentaglia che non vuole morire.
Immaginate cosa accadrebbe di loro se si arginasse la corruzione che costa circa 60 miliardi di ruberie occulte, il furto di 200 miliardi di evasioni fiscali o se si azzerassero i costi della politica fra compensi e vitalizi non dovuti, stipendi e pensioni d’oro, ragazzi, in meno di un anno con questi soldi recuperati lo Stato va in attivo altro che azzerare debito pubblico! Altro che manovrine ……operazioni spocchiose per le allodole che ci credono!
Mi sono fatto una ragione di vivere un mondo dove si va avanti per inerzia facendo il callo alle prese per i fondelli delle classi politiche in tutti i sensi .Una realtà quotidiana facile per le classi privilegiate, irta di ostacoli e barriere per la maggioranza di chi onestamente lavora.
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E Renzi allora? Eraser
Fermo restando che riguardo il Curriculum personale sarebbe il caso di adottare il principio di massima trasparenza, non mi pare che Repubblica si sia mai posto il problema a proposito dei PdC precedenti, specie se espressione del PD. Uno in particolare me ne viene in mente: italiano men che maccheronico, livello di inglese da seconda elementare, mai lavorato in vita sua, esordio sulla scena politica nazionale nella villa di Arcore con Berlusconi, genitori indagati in mezza Italia e già rinviati a giudizio in qualche contesto, referenze esclusivamente in seno alla massoneria toscana, “manine” e “manone” dappertutto.
Insomma, per Repubblica basta essere del PD e dunque prono e servo dei più infimi e loschi poteri italici per avere tutti i requisiti giusti….

Anna Mingardi
Quello che sta succedendo in questi giorni è semplicemente vergognoso. Si sono scatenati i giornalai al servizio del sig.B: con macchiette e frasi offensive. Ma è permesso alla stampa offendere in questo modo le persone? Ma non esiste un ordine dei giornalisti che controlla? Stanno dimostrando tutta la paura che hanno del governo a 5 stelle e può anche darsi che con tante complicità riescano ad impedirlo. Savona, qualche decennio fa era contro l’euro? Aveva perfettamente ragione perché l’euro ha portato l’Italia alla rovina.
Come mai tanti stati sono entrati in Europa mantenendo la loro moneta e l’Italia invece ha dovuto subire per la manifesta incapacità dei propri governanti? Nessuno, l nuovo governo, parla di uscire dall’euro ma se Savona ha un piano B VA BENISSIMO, non si sa mai. Al prof. Conte stanno facendo le pulci, inventandosi le cose più assurde: ma che razza di paese è questo? E poi parliamo di mafia, ma questa cosa è ?
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Franco Stagi
Mi sorgono dei dubbi su quanto servano le elezioni in Italia. Abbiamo avuto per cinque anni governi di non eletti, tecnici e politici, e non è mai stato fatto tanto scalpore quanto per criticare un tentativo di governo (avvallato dal Presidente della Repubblica) tra due partiti che insieme hanno la maggioranza nei due rami del parlamento.
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Il PD, con quale faccia, attacca il professore accusandolo di aver difeso una famiglia sul caso Stamina. E allora? Il professore è avvocato ed ha il diritto di difendere qualsiasi cliente, anche un assassino. Cosa si dovrebbe dire allora degli avvocati Coppi, Ghedini, Sammarco ed altri specialisti che da anni sottraggono Silvio Berlusconi dalle grinfie della Giustizia? Fanno il loro lavoro. Renato Schifani, difensore dei fratelli Graviano, diventò addirittura presidente del Senato. Sono certo che tutto svaporerà in un paio di giorni.
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Francesco
I media VERGOGNOSI iniziano a spalare letame a piene mani su una persona stimatissima e integerrima mentre chiaramente che Berlusconi abbia pagato la mafia è un dettaglietto e alla fine è una brava persona dai…
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Cesare Sacchetti
Padellaro a Ottoemezzo: “C’è un forte imbarazzo del Quirinale a nominare un tecnico premier che non è stato eletto in Parlamento.” Strano. Come mai questo “imbarazzo” non si è manifestato quando sono diventati premier Renzi e Monti, non eletti in Parlamento?

Donato Cappiello
Vedo tanta gente preoccupata per un governo che tra l’ altro non è ancora nato e non è stato messo alla prova. Dove eravate quando il genio della Bocconi aiutava il Monte dei Paschi di Siena non accorgendosi che stava elargendo derivati e non titoli di stato? Come mai non eravate preoccupati quando Letta e Renzi aumentavano il debito pubblico (facendo debiti) giocandosi la pensione che i vostri figli non vedranno mai? Misteri della fede…
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Travaglio: “Penso che un premier debba essere valutato sulle cose che fa per cui questo attacco preventivo a uno che non è ancora premier mi sembra un segnale pessimo che offende chi lo fa. Sento attacchi stravaganti come se fosse la prima volta che si fa premier una persona non eletta. La cosa grave è che vanno avanti governi che fanno l’opposto dei programmi che hanno promesso di fare.”
Anche Mieli dice che in ogni Paese diventa premier il capo del governo di maggioranza relativa come è avvenuto in Germania ma avvalora le dichiarazioni di 4 università di non conoscerlo.
Travaglio dice che aspetterà chiarimenti da Conte, sperando di non scoprire anche che non si sia inventata una laurea come le Fedeli o non abbia copiato una tesi come la Madia, cose che a queste due sono state perdonate.
Travaglio: “Sicuramente questo governo non avrà l’accoglienza degli altri. Se avessimo avuto altrettanti cani da guardia prima non saremmo nelle attuali condizioni. Comunque aspettiamo che facciano qualcosa. Si attacca Conte perché privo di esperienza politica, ma questo vale per Prodi come Dini come Berlusconi come Ciampi come chiunque sia stato premier.
Mieli dice che la vera questione è Paolo Savona, proposto come Ministro dell’Economia, figura molto istituzionale e molto nota, economista ottantaduenne, ex direttore di Banca d’Italia e di Confindustria, ministro in vari ministeri, per es. nel governo Ciampi, uomo forte che sa il fatto suo e oggi noto per la sua avversione alla Germania e per essere contro l’euro, cose che piacciono molto a Salvini ma ovviamente non a Mattarella né all’Ue. Travaglio dice che è da scartare per una telefonata in cui parla di Dell’Utri, Impregilo e il ponte sullo stretto ma Mattarella non lo rifiuta per una questione morale ma perché da vari anni è diventato un euroscettico radicale. Si dice Conte per dire Savona. E si attacca Conte per rifiutare Savona.
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Opus mei
Il programma può non essere redatto dal Capo del Governo, tuttavia è vero che egli dirige la politica del Governo e non ci dovrebbero essere dubbi che quel programma lo condivida pienamente.
Ma è anche, ed ancor di più, vero che, se non può essere “eterodiretto” dai partiti ancor meno può essere eterodiretto dalle convinzioni (dubbi, timori ecc.) del Presidente della Repubblica!!!
NULLA nella Costituzione conferisce al Presidente della Repubblica la facoltà di mettere il becco nel PROGRAMMA.
E se non può contestare il programma (ipotizzato o attuato), allora si fa pure fatica a riconoscere al Presidente della Repubblica la facoltà di contestare i ministri sulla base dell’ipotizzato programma.
Con quali motivazioni, infatti, potrebbe contestare un Savona (un nome a caso …)? Non può farlo per motivazioni politiche (il Presidente della Repubblica deve essere super-partes, non può essere né filo-europeista né anti-europeista, né pro-euro né anti-euro, decidere le politiche spetta al governo, approvarle o bocciarle spetta al Parlamento).
Quindi o restano casi tipo l’indegnità personale o la palese incompetenza (che pure non hanno mai impedito la nomina di certi ministri) oppure il Presidente della Repubblica deve semplicemente approvare la lista dei ministri presentatogli dal Capo del Governo.
Il Presidente della Repubblica non è un notaio per la scelta del Capo del Governo ma è quasi un notaio per la nomina dei ministri e deve essere estraneo alle scelte politiche (casomai può rimandare, una sola volta, le leggi alle Camere).
Non siamo in una repubblica presidenziale.
Se qualcuno non ne è convinto, si legga l’Art. 89.
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Enzo La Barbera
Gli strali che arrivano dall’America non sono casuali. Il capitalismo americano è terrorizzato dall’avanzare impetuoso dei populismi, così li chiamano, europei. Temono che si estendano a macchia d’olio, perché ormai non è più un fenomeno solo italiano. Fateci caso! Come mai in Sudamerica, non appena si instaura un regime socialista, immediatamente si trova in difficoltà? E’ stato con il Cile, oggi con il Venezuela. In tutto quello che succede nel mondo c’è lo zampino americano.
La Gelmini poi dovrebbe stare zitta per i prossimi cento anni. Non prova vergogna a cercare le pulci nel professore Conte quando il suo padrone Berlusconi ha nei palazzi di Giustizia di mezza Italia, faldoni alti più di un metro? Lo aspettano 7 processi per corruzione, però è ricevuto dal Capo dello Stato con tutti gli onori. E Mattarella si adombra sul profilo del candidato premier? Come volete che sia paragonabile un malinteso sul curriculum del professore con le vere malefatte?
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ggerva
Diciamo la verità, se Lega e M5S fanno fronte comune e sono inflessibili, pur nel rispetto del PDR, a Mattarella resta spazio zero. Chiunque individui potrebbe declinare o, peggio, non ottenere la fiducia alle camere e così facendo risulterebbe chiaro che c’è opposizione a Lega e M5S ed al voto della maggioranza degli italiani. Il PdR ha spazio se si deve formare o trovare una maggioranza attorno ad un nome, cosa che ha provato con le prime consultazioni, ma se c’è una sola maggioranza possibile su un solo nome possibile non ha vie d’uscita costituzionali.
…dopodiché i giornaloni si fottono!

O Mattarella fa partire il governo, oppure si torna a votare e il M5S e la Lega prendono ancora più voti. In entrambi i casi l’establishment ha perso e presto anche altri Paesi seguiranno. I partiti servi di Bruxelles (PD, FI e FDI) sono destinati all’estinzione.
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RETTIFICA DI ADNKRONOS IGNORATA DA TUTTI I MEDIA
Dopo il polverone mediatico sollevato dal New York Times spunta uno scambio di mail – in possesso dell’Adnkronos – che proverebbe gli studi del professor Giuseppe Conte alla New York University.
Nel curricula di Conte è infatti scritto che “dall’anno 2008 all’anno 2012 ha soggiornato ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso la New York University, per perfezionare e aggiornare i suoi studi”. Le mail di cui è in possesso l’Adnkronos risalgono all’agosto 2014, perché anche in quell’anno il professor Conte sarebbe partito alla volta di New York, pur omettendo l’informazione dal suo cv. Lo scambio di mail è con Mark Geistfeld, autorevole studioso della responsabilità civile della NYU School of Law e proverebbe dunque che Conte trascorreva parte delle sue vacanze estive nella università newyorkese, avvalendosi della biblioteca e di scambi culturali, sfociati anche in collaborazioni, con i colleghi dell’ateneo statunitense.
Durante il soggiorno del 2014, come si evince dalle mail, Conte incontrò e interagì con Geistfeld. E proprio da questo scambio è nato l’inserimento del docente statunitense nel comitato scientifico della storica rivista Giustizia civile, edita da Giuffrè, di cui Conte è direttore. Dalle ricerche effettuate in quell’anno è scaturito un volume che Conte starebbe ultimando sulla responsabilità civile, un testo che opera un serrato confronto con i sistemi di common law. Nella prima mail spedita da Conte a Geistfeld, rigorosamente in lingua inglese, il premier indicato da Di Maio conferma la volontà – espressa nei mesi precedenti al diretto interessato- di inserire il collega della NYU nella rivista in questione e chiede un incontro per consegnargli una copia del fascicolo
Conte annuncia anche la sua presenza a New York, dunque chiede al collega di incontrarlo per parlare del progetto. In caso contrario, propone di lasciare la copia del fascicolo alla NYU, dove si trova nel momento in cui inoltra la mail a Geistfeld per ultimare un nuovo volume sul tema della formazione del contratto. Segue la risposta del docente che dà appuntamento a Conte per il martedì successivo. Intanto su Twitter un docente di Oslo, Mads Andenas, studioso di diritto contrattuale europeo già direttore del londinese British Institute of International and Comparative Law, difende a spada tratta il curricula del collega italiano in corsa per Palazzo Chigi. “I professori studiano in biblioteca per tali soggiorni durante le vacanze estive, e non sono ‘staff’ o ‘students'”, scrive infatti Andenas. Conte, scrive ancora il docente di Oslo, “ha spiegato di aver soggiornato presso scuole di giurisprudenza di lingua inglese in estate per migliorare il suo inglese e la sua preparazione. Altri professori di giurisprudenza lo fanno e molti altri dovrebbero farlo. Il professor Conte fa parte dell’Editorial Board of European Business Law Review”.
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Travaglio
’In Italia vedo forze paradossali’. Macron si affida a Mattarella” (Corriere della sera, 18.5). Come si dirà in francese “fatti i cazzi tuoi’”?
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Sara Sarli
Ora capite perché le persone fanno fatica a candidarsi nel m5s e perché la Raggi non trova assessori? Non vogliono vedere distrutta carriera e vita privata con bugie dai giornalai servi gli stessi che non hanno mai visto curriculum o conflitti di interessi o ladri in altri partiti.
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Pino Pini
In risposta a Repubblica
Quello che fino a ieri era considerato da tutti un rispettato accademico, il professor Giuseppe Conte, è diventato associabile al profilo di un pericoloso criminale. Il sistema è in preda al panico, e non sa più cosa fare.
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Babylon boss
Quando i renziani portarono Berlusconi al Nazareno, non ricordo nessuno di loro che gli abbia chiesto pubblicamente come mai avesse un boss della mafia come stalliere e il braccio destro in carcere per mafia. Nessuno. Altro che curriculum! ContePremier
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LA GUERRA PREVENTIVA
Marco Travaglio
Ci sarebbe molto da dire e ridire sul nascituro governo Salvimaio. Infatti molto abbiamo già detto: le distanze per certi versi incolmabili fra i due alleati della coalizione giallo-verde, l’ambiguità di Salvini servitor di due padroni (alleato di B nel cdx e dei peggiori nemici di B nel governo), la vaghezza di molti punti programmatici e l’assurdità di altri (come la licenza di sparare “a prescindere”), la genericità delle coperture finanziarie, un paio di voci del curriculum di Conte, il profilo non proprio nuovo e immacolato di qualche possibile ministro (da Savona a Massolo). Altre le diremo se e quando il governo nascerà, criticandone – come sempre – errori e omissioni. E siamo lieti di ritrovarci, per la prima volta dopo decenni, in compagnia dell’intera stampa italiana, finora cane da compagnia e da riporto del potere e ora improvvisamente cane da guardia. Benvenuti, cari colleghi. Ma non vorremmo che l’empito del neofita vi portasse a precorrere i tempi, a precipitare le conclusioni, a dimenticare quel che scrivevate fino all’altroieri e a inventare categorie mai applicate a un governo non ancora nato.
Ieri abbiamo letto l’editoriale di Mario Calabresi su Repubblica. E siamo rimasti sorpresi fin dalle prime righe:

-“Sta per nascere un soggetto strano, mai visto: un governo politico con un premier tecnico”.
Ohibò. Eppure ci pareva di ricordare che nel 1993 nacque un governo politico (come tutti i governi che ricevono la fiducia dal Parlamento e compiono scelte squisitamente politiche) con un premier tecnico mai eletto: l’ex governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi. E nel ’95 nacque un altro governo politico con un premier tecnico, mai eletto: l’ex dg di Bankitalia, Lamberto Dini. E nel 2011 nacque un altro governo politico con un premier tecnico, mai eletto e nominato 48 ore prima senatore a vita da Napolitano: il prof. Mario Monti. Eppure tutti e tre quei governi politici con un premier tecnico mai eletto ebbero il plauso, anzi la standing ovation, anzi la ola di Repubblica e degli altri giornaloni. Anche quando, come con Monti, il programma era diametralmente opposto a quello dei partiti che lo sostenevano. Il che non si può dire dell’eventuale governo Conte, chiamato a realizzare il programma dei partiti premiati dagli elettori il 4 marzo.

-“Non si può non chiedersi con quale forza e convinzione (Conte, ndr) potrà illustrare alle Camere qualcosa che non è farina del suo sacco e che margini di manovra potrà avere chi si trova chiuso tra Salvini e Di Maio”. L’amorevole cura nel difendere Conte dal Gatto e dalla Volpe è commovente, ma saranno un po’ fatti suoi.
Se ha accettato di realizzare un certo programma, vorrà dire che lo condivide e forse ci ha pure messo lo zampino.

-“Il premier non ha alcuna esperienza politica o di gestione”. Ma tu pensa: e Ciampi, Dini, Monti quale esperienza politica o di gestione avevano? Eppure furono premier efficaci e risoluti, a prescindere dalle cose che fecero.

-“Non è mai stato parlamentare, sindaco, nemmeno consigliere comunale”. E quei tre? E B. quando divenne premier nel ’94? E Prodi nel ’96?

-“Proviamo a immaginare Conte al G7 in Canada o ai vertici europei: cosa potrà dire o decidere senza consultare gli azionisti della coalizione?”. Magari si metterà d’accordo prima, come tutti i premier dei governi di coalizione chiamati a fare sintesi dei partiti che appoggiano il governo. Se lo farà bene o male, lo vedremo all’opera. Ma nulla di nuovo sotto il sole. Tutto ciò che si paventa per il futuro è già accaduto nel passato, spesso nel silenzio degli scopritori dell’acqua calda.

-“Il rischio che l’Italia venga rappresentata da un premier a sovranità limitata è forte e reale. Ricordate Ambra Angiolini che riceveva nell’auricolare indicazioni sul da farsi? Aveva la fortuna di dover ascoltare solo Boncompagni, non la doppia voce di Di Maio e Salvini”. Sì, ricordiamo tutto. Anche Enrico Letta, premier del governo che nel 2013 mise insieme i partiti sconfitti alle elezioni per tener fuori i vincitori e che si vide dettare il programma non dai leader di maggioranza, ma da un tal Giorgio Napolitano, appena rieletto, che nominò alla bisogna 10 “saggi” mai eletti e ordinò al Parlamento quale esecutivo formare e quali “riforme” fare (compreso lo sfascio della Costituzione) con la minaccia-ricatto delle dimissioni. È peggio un premier che ascolta i leader della sua maggioranza o che prende ordini da un presidente fuori dai suoi poteri e dagli amici suoi? Molti citano il presunto paradosso di due partiti che contestavano gli ultimi quattro premier “non eletti” e ora indicano un premier “non eletto”. Ma la questione non era che Monti, Letta, Renzi e Gentiloni non fossero parlamentari (Letta e Gentiloni, fra l’altro, lo erano). Era che partiti votati con un programma, strada facendo, formassero governi che ne realizzavano uno opposto, per giunta sostenuti da maggioranze fasulle, drogate dal premio del Porcellum incostituzionale e dai voltagabbana. E infatti ora si avviano all’estinzione. Ottima anche la scoperta delle “prerogative” del Colle, che ora dovrebbe bocciare il premier e i ministri indicati dalla maggioranza parlamentare e sarebbe “irritato” perché alcuni non gli garbano. Se ce ne sarà qualcuno indegno o in conflitto d’interessi, farà bene a bocciarlo. Poi però dovrà spiegare perché i suoi predecessori nominarono tre volte premier un delinquente ineleggibile come B (che lui continua a ricevere), per tacere di tanti ministri manigoldi. E come mai lui stesso firmò leggi indecenti come l’Italicum, valido per la sola Camera (il Senato elettivo era già dato per morto), e nominato ministri imbarazzanti come la copiona Madia e la falsa laureata Fedeli, rinviando il risveglio dal letargo al 2018.

Paolo Galletti (sostenitore di IFQ)
E se invece ce la facessero a dare una svolta a questo Paese? Ormai da 10 giorni si assiste a un crescente aumento del fuoco di sbarramento contro il possibile Governo “gialloverde” al quale viene imputato ormai di tutto; dal crollo in borsa alla crisi del Monte dei Paschi, dal revanscismo neofascista ai reumatismi per il maltempo. Oggettivamente le perplessità non mancano e alcune improvvide uscita di qualche esponente poteva essere risparmiata, però la foga con la quale le grandi firme della stampa nazionale si vanno avventando contro il tentativo delle due sole forze uscite vincenti dalla consultazione elettorale del 4 marzo fa pensare.
Intanto non si capisce cosa si vorrebbe al posto della soluzione alla quale stanno lavorando Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Le due sole alternative possibili sono l’ennesimo Governo con dentro tutti oppure le elezioni. La prima ipotesi darebbe il colpo di grazia alla residua credibilità del sistema politico dato che sarebbe inevitabile per gli elettori considerare che comunque si esprimano nelle urne poi il Palazzo fa quel che vuole; la seconda porterebbe un’incertezza anche più grande delle attuali ventilate ipotesi di programma e soprattutto non offrirebbe (grazie a una demenziale legge elettorale) alcuna certezza sul fatto che ne scaturirebbe un nuovo e più solido equilibrio.
E poi mi vien da chiedere: perché Lega e M5S non possono provare a governare? “Faranno danni!” si dice e si scrive con ponderosa serietà. Eh sì, in effetti il Governo Berlusconi che ci hanno condotto sull’orlo della bancarotta in virtù di misure di finanza creativa erano una certezza di stabilità, il Governo tecnico di Mario Monti che ha massacrato cittadini, creato l’ancora irrisolto problema degli esodati e sottratto la giusta pensione a migliaia di italiani è stato un toccasana. E che dire delle prodezze di Matteo Renzi? Uno buono solo a giocare con le slides, a battere i pugni in casa e baciare pantofole in Europa, uno capace di affossare la fiducia nel sistema bancario italiano firmando in un quarto d’ora il decreto del 22 novembre 2015 senza nemmeno rendersi conto delle conseguenze; “salvabanche” l’aveva chiamato, esattamente come la “buona scuola“, il “Jobs act” e gli altri slogan vuoti di contenuto e perniciosi nella sostanza che hanno accompagnato la sua parabola politica fortunatamente discendente.
Insomma non è che chi ha preceduto Salvini e Di Maio abbia brillato nella conduzione del Paese o abbia varato misure salvifiche e rigeneranti. Mi pare, a ben guardare, che sia stata una sciagurata gara a chi fa peggio. Il 4 marzo gli italiani hanno dimostrato che la fedeltà alle scuderie che ha accompagnato per 60 anni le dinamiche elettorali nel nostro Paese non c’è più. C’è invece, e forte, la voglia di provare a cambiare.
Anche l’Istat pochi giorni fa a fotografato un’Italia ferma, con l’ascensore sociale bloccato. La gente si è stufata dei salotti che si autogiustificano e si automagnificano e anche di tutte queste trombe che annunciano un diluvio che con ogni probabilità non verrà mai. E se invece ce la facessero?

Laura Tonino
Con una legge prevalentemente proporzionale, si contano i voti, oltre che i seggi in parlamento.
Lega e 5 Stelle hanno avuto il 50% +1 di voti alla Camera.
Non esiste un altro Governo che puo’ vantare questi numeri alle elezioni, negli ultimi 25 anni.
1. Nel 2013 il PD ha stragovernato, imponendo al capo dello stato prima Letta, dopo Renzi, e poi Gentiloni provenuti da diatribe di partito.. con in mano il 25%, addirittura secondo partito per voti in Italia alla Camera, dietro ai 5 Stelle, beccandosi un premio di maggioranza dichiarato poi incostituzionale.
2. Nel 2008 la coalizione di cdx prese il 46,81, 4 punti sotto ai soli 5 Stelle e Lega, annoverando tra le sue file AN, FI, Lega e Movimento per le Autonomie, 4 movimenti politici.
3. Nel 2006 Prodi vinse con il 49,81, qualche decimo sotto ai soli Lega e 5 Stelle, annoverando una coalizione composta da: Democratici di Sinistra, Democrazia è Libertà – La Margherita, Popolari UDEUR, Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Federazione dei Verdi, Consumatori Uniti, Rosa nel Pugno, Italia dei Valori, Partito Pensionati, Südtiroler Volkspartei, Autonomie Liberté Démocratie, Movimento Repubblicani Europei, Lega per l’Autonomia-Alleanza Lombarda-Lega Pensionati, Lista Consumatori, Democrazia Cristiana, I Socialisti, Liga Fronte Veneto, e Democratici Cristiani Uniti, ben 19 formazioni politiche differenti.
4. Nel 2001 vinse con 49,56% la Casa delle Libertà
Coalizione composta da: Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, Centro Cristiano Democratico,
Cristiani Democratici Uniti, Nuovo PSI e Partito Repubblicano Italiano, altra ammucchiata infinita di partiti.
5. Nel 1996 vinse con il 43,39% Prodi, oltre 6 punti sotto all’attuale maggioranza, con un’altra ammucchiata di partiti:
Coalizione composta da: Partito Democratico della Sinistra, Popolari per Prodi
(Partito Popolare Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Unione Democratica e Südtiroler Volkspartei),
Rinnovamento Italiano, Federazione dei Verdi, Partito Sardo d’Azione, Federazione Laburista, Comunisti Unitari,
Cristiano Sociali, Socialisti Italiani e Patto Segni
GovernoGovernoGovernoGovernoGovernoGovernoGovernoGovernoGovernoGovernoGovernoGovernoGoverno
Mattarella non ha il potere politico di negare alla maggioranza assoluta degli italiani di vedersi rappresentati da un Governo.
Una condizione politica netta, e schiacciante dal punto di vista numerico.. di cui anche l’Europa e’ costretta a prendere atto in queste ore, facendo parlare i capi-branco Juncker e Tajani con toni piu’ equilibrati e zittendo i passacarte commissari che pensavano di avere a che fare di nuovo con l’inchippettatore di minorenni o con frottolo.
Piccolo inciso:
Con il democratellum, la legge elettorale che tutti hanno accusato di essere nemica della governabilita’, e che prevedeva lo sbarramento al 5%, i 5 Stelle avrebbero 260 deputati e la Lega 130. E al Senato poco meno di metà .. e sicuramente non sarebbe avvenuta la cannibalizzazione dei numeri altrui all’interno dei partiti di maggiore risultato all’interno dei cartelloni elettorali.
Ben 18% dei voti, degli italiani, sono stati dispersi tra pap, leu, fitto, bonino, casapound, e altri micropartiti .. di cui gia’ il giorno dopo le elezioni s’e’ persa ogni traccia, oggi nessuno ne riconoscerebbe il simbolo, e fra un paio di settimane nessuno ne ricordera’ piu’ il nome.

Laura Tonino
Finita la lettura del contratto. E’ esattamente quello che l’Italia aspetta da 30 anni. E vengono indicate coperture certe, molte, e altre su cui ci sarà bisogno di una nazione compatta politicamente nel trattare ai tavoli Europei.
Per quanto mi riguarda, questo Governo dovrebbe partire con la fiducia di tutto il parlamento, perché all’interno del contratto ci sono solo principi di estrema sensibilità e necessità.
Dal reddito di cittadinanza, all’immigrazione, alla disabilità, al lavoro, al rapporto con la UE, la green-economy, il conflitto di interessi.
Non c’è nulla nel contratto che non meriti plauso e attenzione.
Su questo punto, la Lega si conferma più a sinistra del PD.
A tal fine si ritiene necessaria l’introduzione per legge
di un salario minimo orario che, per tutte le categorie di lavoratori e settori produttivi in cui la retribuzione minima non sia fissata dalla contrattazione collettiva, stabilisca per
legge che ogni ora di ogni lavoratore non possa essere pagata al di sotto di una certa cifra. Similmente non potranno essere più gratuiti neppure gli apprendistati per le libere professioni.

Marcello Grando
Gentiloni: “La UE preoccupata per il debito pubblico italiano”.
Ah sì? E chi lo ha fatto aumentare di 170 miliardi?
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Berlusconi: “Non c’è altro candidato alla presidenza paragonabile a me, con doti di affidabilità, buon senso ed equilibrio”. Non voglio creare allarmismi incontrollabili, ma secondo me gli state dando i farmaci sbagliati.
LVIX1
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Quando il saggio indica il cetriolo, lo stolto guarda lo spread.
LVIX1
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Berlusconi: ‘A Salvini consiglio di tornare a casa’. Con la pantofola in bocca o senza?
LVIX1
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Macron: “In Italia vedo forza paradossali”. Tipo quelle che si dicono di sinistra e poi approvano il jobs act.
Antonio Carano

Questi sarebbero ‘ i capaci’!

Irene
Conte non è ancora stato nominato e nel laboratorio Gruber quattro medici improvvisati gli hanno già fatto la risonanza magnetica
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Liviana
Stanno facendo le pulci al Prof. Conte sul suo curriculum, mi chiedo quanti di questi ciarlatani hanno visto il cv di quel pallonaro di Renzi? Tutti addosso al governo M5SLega sul contratto e mi chiedo: se gli italiani possono stare meglio vi rode tanto?
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VOCI DALL’ESTERO
The Guardian – Le politiche dell’Italia hanno senso: sono le regole dell’eurozona ad essere assurde
-di Larry Elliott

William Hague una volta ha descritto l’euro come un edificio in fiamme senza uscite, e l’esperienza dell’Italia negli ultimi 20 anni ha dimostrato che il leader del partito conservatore aveva assolutamente ragione.
L’adesione alla moneta unica è stata decisa alla fine degli anni ’90 come fosse una cosa facile. Uno dei paesi primi firmatari del trattato di Roma, l’Italia voleva disperatamente entrare nella prima ondata dell’Unione monetaria.
Ma non è stato condotto un vero esame sul fatto se un paese come l’Italia – con le sue tendenze inflazionistiche – potesse effettivamente far fronte ai rigori dell’adesione alla moneta unica. Non c’è stato nessun equivalente dei cinque criteri economici di Gordon Brown, criteri che l’allora cancelliere dello scacchiere (figura equivalente al Ministro delle Finanze in altri ordinamenti, ndt) aveva indicato (in aggiunta ai criteri di convergenza di Maastricht, ndt) al fine di valutare la possibilità della Gran Bretagna di unirsi all’eurozona.
Al contrario, quando è diventato chiaro che l’Italia non avrebbe rispettato i criteri (di Maastricht, ndt) le regole sono state piegate per assicurarsi che il paese entrasse nell’euro. Il risultato: due decenni economici perduti in cui il tenore di vita è rimasto stagnante, motivo per cui l’Italia si è ora allontanata dalla politica mainstream. Un governo di coalizione di due partiti populisti ed euro-scettici – il Movimento cinque stelle e la Lega – sembra imminente.
Sebbene nessuno dei due partiti della coalizione abbia mai apprezzato l’euro, ora entrambi si sono resi pienamente conto di quanta verità sia contenuta nelle parole di Hague. Il loro progetto di accordo politico comprendeva la proposta che l’UE stabilisse una procedura per l’uscita dall’euro per quei paesi che dimostrassero una “volontà popolare” in tal senso, ma ora questa proposta è stata abbandonata.
Non è difficile capire perché. Se i mercati finanziari si convincessero che il nuovo governo populista è seriamente intenzionato ad abbandonare la moneta unica, i titoli di Stato italiani diventerebbero più rischiosi. Gli investitori richiederebbero un rendimento più elevato per detenerli e ciò comporterebbe un aumento dei tassi di interesse di mercato. La Banca Centrale Europea potrebbe correre in aiuto con l’acquisto di titoli italiani, ma sarebbe poco incentivata a venire incontro a un governo a Roma che mostrasse l’intenzione di minare – se non distruggere – l’Unione monetaria.
Il nuovo governo si troverebbe coinvolto in una crisi finanziaria. Il sistema bancario traballante dell’Italia crollerebbe e il paese sprofonderebbe in una grave recessione. La disoccupazione aumenterebbe e il Movimento cinque stelle e la Lega verrebbero incolpati per questo. I populisti diventerebbero rapidamente impopolari.
Quindi il nuovo governo italiano si trova nella stessa posizione di tutti gli altri governi che il paese ha avuto negli ultimi due decenni: l’appartenenza alla moneta unica è una maledizione, ma il tentativo di abbandonare l’euro sarebbe ancora peggio. Come la Grecia, l’Italia sta scoprendo che è un po’ tardi per dire che sarebbe stato meglio dotare la costruzione dell’euro di una qualche via di fuga. In realtà è più facile per la Gran Bretagna – con la propria banca centrale e la propria valuta – lasciare l’UE piuttosto che per l’Italia lasciare l’euro.
Ma anche se l’Italia prende le distanze dall’indipendenza monetaria, il nuovo governo ha comunque dei piani fiscali e di spesa che rappresentano una sfida per il modo in cui l’eurozona è stata gestita fino ad ora. Questi includono un nuovo reddito di cittadinanza, pensioni più generose e tasse più basse. Le stime suggeriscono che queste misure costeranno intorno ai 60 miliardi di euro all’anno – circa il 3,5% del PIL dell’Italia.
Ciò farebbe saltare le regole fiscali dell’eurozona, che impongono limiti severi alla misura in cui può essere concesso un deficit di bilancio. Inoltre, farebbe salire il rapporto debito / PIL dell’Italia – il volume del debito pubblico del paese in relazione alle dimensioni della sua economia – che passerebbe da poco più del 130% del PIL a circa il 150% del PIL.
La prospettiva di un deciso allentamento della politica economica spaventa i mercati finanziari e non andrà bene alle altre capitali europee. Ma, in realtà, le politiche fiscali della coalizione hanno senso. Il vero problema risiede nelle assurde regole fiscali deflazionistiche dell’eurozona.
Come ha rilevato Dhaval Joshi della BCA Research, l’Italia è per certi versi simile al Giappone. Entrambi i paesi hanno incontrato difficoltà perché le loro banche in crisi si sono rivelate incapaci di prestare al settore privato. Il Giappone ha risolto questo problema facendo in modo che il settore pubblico concedesse prestiti, anche se ciò significava un forte aumento del suo rapporto debito / PIL. L’Italia è in una posizione peggiore, perché le regole fiscali della zona euro non permettono di gestire maggiori deficit di bilancio.
L’Italia ha un indebitamento complessivo – privato e pubblico messi insieme – inferiore a Gran Bretagna, Francia e Spagna, ma per i vincoli fiscali dell’UE solo il debito pubblico è rilevante. Joshi osserva: “Di conseguenza, al governo italiano è stato impedito di ricapitalizzare il proprio sistema bancario e l’economia italiana ha ristagnato per un decennio“.
I responsabili della moneta unica sanno che, così com’è, l’euro è un progetto incompiuto. Potrebbe essere completato dal pacchetto di riforme proposto dal presidente francese Emmanuel Macron, che comporterebbe oltre all’unione monetaria anche l’unione fiscale, presieduta da un ministro delle finanze della zona euro.
Non c’è la minima possibilità che Macron possa ottenere l’adesione al suo piano del nuovo governo di Roma, anche se potrebbe assicurarsi il sostegno a tutto campo della Germania.
Un’alternativa allo schema di Macron è consentire ai membri della zona euro più libertà per gestire politiche fiscali che soddisfino le loro esigenze, che è ciò che sta chiedendo la coalizione populista italiana. Allo stato attuale, le regole significano che qualsiasi paese in difficoltà può rendersi più competitivo solo attraverso la deflazione interna – tagli di spesa e austerità.
L’altra alternativa è lasciar andare alla deriva la situazione così com’è e sperare per il meglio. L’euro è sopravvissuto – a mala pena – a una crisi, ma non ne passerebbe un’altra. Il rischio non è che un paese salti fuori dall’edificio in fiamme, ma che l’edificio finisca per collassare con tutti dentro.

IFQ
Contratto di Governo, accordo M5S-Lega per cancellare 350 parlamentari. Insieme a vitalizi risparmi per 250 milioni…ribadito il ricalcolo dei vitalizi e il taglio alle pensioni sopra i 5mila euro. Combinato con la riduzione dei parlamentari porta a un risparmio che equivale in un anno al fondo per anziani e infanti nelle regioni del Sud e nell’intera legislatura a 1,2 miliardi di euro, equivalente del costo annuale del mancato innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni…riduzione a due terzi degli attuali occupanti le due Camere. I parlamentari sarebbero ridotti, si legge testualmente, a “400 deputati e 200 senatori”. In pratica il Senato sarebbe ridotto di un terzo, dagli attuali 320 seggi previsti ne perderebbe per strada 120, mentre la Camera scenderebbe da 630 a 400, lasciandone a casa altri 230. In tutto, quindi, nella prossima legislatura – posto che tutto s’avveri in questa come da “contratto” – si potrebbero avere 600 eletti e 350 posti rimarrebbero vuoti. Tuttavia, per arrivare alla riduzione del numero degli onorevoli non basta un regolamento parlamentare. Serve un iter di modifica costituzionale…riduzione a due terzi degli attuali occupanti le due Camere. I parlamentari sarebbero ridotti a “400 deputati e 200 senatori”. In pratica il Senato sarebbe ridotto di un terzo, dagli attuali 320 seggi previsti ne perderebbe per strada 120, mentre la Camera scenderebbe da 630 a 400, lasciandone a casa altri 230. In tutto, quindi, nella prossima legislatura – posto che tutto s’avveri in questa come da “contratto” – si potrebbero avere 600 eletti e 350 posti rimarrebbero vuoti. Tuttavia, per arrivare alla riduzione del numero degli onorevoli non basta un regolamento parlamentare. Serve un iter di modifica costituzionale.
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Sara Sarli
Guardo Piazzapulita e penso: Mai visto fare le pulci a un Governo che ancora deve nascere, mentre, quando Renzi toglieva i diritti ai lavoratori o aboliva l’art 18 , quando azzerava i conti di una vita ai risparmiatori e favoriva le banche, stavano tutti zitti, questi cialtroni!
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Cristina Correani
Quando Berlusconi si è dimesso per il bene dell’Italia cioè il suo, lo spread aveva superato quota 500. Prodi glielo aveva lasciato a 38.
Oggi che è a 160 è emergenza planetaria.
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Claudio Messora
Toh, oggi i mercati si riprendono, Milano fa meglio di tutte le altre piazze e lo spread scende? Ma come, non stavano calando i barbari a Roma?
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Big Grim
Inutile stare a criticare questo Governo giallo-verde. Di certo non era meglio la collaborazione tra M5S e Pd.
Mi stupisce che, ancora oggi, in un suo articolo, Travaglio continui ad affermare che avrebbe voluto un simile connubio.
Da giornalista di lunga esperienza quale lui è, dovrebbe essere sufficientemente arguto per capire che una tale alleanza non potrebbe mai vedere la luce del sole, fintanto che i renziani occuperanno un seppur minimo strapuntino di potere.
Affinché ci fosse un’unione di sinistra-sinistra tra M5S e Pd, sarebbe prima necessario una totale rifondazione del Pd stesso. Che implicherebbe:
-allontanamento da qualsiasi posizione di potere dei renziani,
– riflessione sugli errori compiuti, ed elaborazione di un programma di sinistra (cioè l’opposto di quanto fatto da Renzi, che ha agevolato lobbie, grandi imprenditori, petrolieri, bancarottieri ecc.);
– affidamento del Pd a personalità del tipo di Emiliano, che ha sempre dimostrato una grande volontà di collaborare con il M5S.
Solo dopo che il Pd avesse compiuto tali tappe, allora potrebbe forse realizzare qualcosa con il M5S. Assolutamente MAI PRIMA.
C’è però una questione da tenere in mente: al Senato i numeri derivanti dalla collaborazione M5S-Lega sono abbastanza risicati.
Sarebbe buona cosa se questa alleanza potesse avvalersi anche dell’appoggio di Fratelli di Italia, per non andare troppo frequentemente al di sotto della maggioranza. Tuttavia, Meloni ha fatto sapere che non approverà mai Di Maio come PdC. Se invece fosse un soggetto di Cdx (anche non Salvini), magari potrebbe dare il suo appoggio. Che in molte votazioni, potrebbe risultare decisivo.
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CIO’ CHE SI FARA’ E CIO’ CHE NON E’ STATO DATO DI FARE
Viviana Vivarelli
Possiamo star certi che, come il contratto sarà conosciuto, le critiche si abbatteranno su di esso da ogni parte e su ogni punto, peggio di quanto non lo facciano già ora e i media sottolineeranno solo questo nel loro desiderio spasmodico di atterrare il M5S.
Lascia molto perplessi, per es, l’eventualità di una flat tax in due quote. Probabilmente molti critici avranno ragione per la loro parte ma dovrebbero ricordare sempre che Di Maio non fa ciò che è giusto in assoluto o che noi volevamo fare ma qualcosa che è frutto di compromessi e che è comunque un passo avanti rispetto al 15% impossibile di B. Comunque, se questa soluzione va contro l’art. 57 della Costituzione che impone capacità contributiva e progressività delle imposte o se è, come è, troppo onerosa, sarà soggetta a revisione, magari sotto precisa richiesta del Pdr.
L’art. 81 della Costituzione richiede che ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provveda ai mezzi per farvi fronte, e questa non è una sciocchezza. Oltre a ciò “Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo” e questo sarà un ulteriore freno.
In questo momento mi pare sfizioso criticare a morte ogni singolo provvedimento, che può essere rivisto o può essere non applicabile, quanto dovremmo esser fieri dei risultati complessivi dell’impianto generale che è straordinario.
Le richieste di Berlusconi erano totalmente assurde, demagogiche o egoistiche, ma dobbiamo riconoscere che Salvini si è comportato meglio di quanto si aspettavano i 5stelle più critici e si conferma il mio giudizio iniziale che tra Di Maio e Salvini era possibile un accordo, mentre col Pd (contro quanto diceva Travaglio) non avremmo potuto fare mai nulla, solo un tentativo di cortesia, perché il Pd è talmente renzizzato e corrotto che è solo da rottamare in toto, sia per la parte (Leu) che ha finto di staccarsene dopo aver votato ogni nefandezza sia per la parte rimanente (Orfini, Boschi, Delrio, Lott, Migliorei e soprattutto Padoan..) che continua a restargli attaccata anche dopo la diaspora di 5 milioni di elettori.
Che un partito che ha subito una sconfitta così devastante continui a comportarsi con tanta superbia e arroganza è inaccettabile e male fa la Rai come La7 a privilegiare costantemente il parere piddino come se contasse ancora qualcosa e come se nel Paese non fosse successo niente (a tutt’oggi il 95% delle persone intervistate o che partecipano ai talk show sono costantemente piddine e ciò è insensato).
Abbiamo media che sono vergognosamente fuori dalla storia e dalla realtà e che andrebbero puniti per questo perché non è accettabile che continui questo livello di disinformazione e di diffamazione, contrasta qualsiasi concetto di giusta informazione e non è accettabile nemmeno il comportamento di Il Fatto Quotidiano, che continua a non avere una linea editoriale propria mentre insiste a dare ai diffamatori del M5S uno spazio superiore, come se i risultati elettorali non contassero una pippa. Io spero vivamente che tra le leggi in gioco ce ne siano anche alcune che riequilibrino l’informazione nel senso di un maggior senso della verità, interrompendo questo ciclo di propaganda sfacciata ad un solo senso.
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DI BATTISTA
Mai nella storia repubblicana si era parlato così tanto delle coperture finanziarie dei provvedimenti governativi. Giornalisti (non sto generalizzando) che per anni hanno permesso ai Berlusconi o ai “berluschini” toscani qualsiasi forma di sproloquio oggi, finalmente, scoprono qualcosa di sensazionale: le domande! Ne fanno di ogni tipo (e per me fanno benissimo a farle) ma quella che amano di più è: «dove sono le coperture finanziare?».
Quando lo Stato sborsava fior di miliardi per “salvare” le banche private spolpate dalla politica perché non si domandavano le stesse cose?
«Signor Letta, Signor Renzi e Signor Gentiloni, quali sono le coperture finanziarie dei decreti salva banche che avete intenzione di approvare?». Domanda semplice, eppure mai fatta.
E ancora, perché nessuno riesce a domandarsi e a domandare le coperture finanziarie dei 2,3 miliardi di euro che tutti i governi, hanno garantito negli ultimi 25 anni ai partiti politici come rimborsi elettorali?
Sia chiaro, è assolutamente corretto fare pelo e contropelo ai governi di turno, sarebbe opportuno farlo sempre, tutto qui. Come sarebbe altrettanto opportuno ricordare che alcune leggi non soltanto non hanno un costo ma permetterebbero di recuperare decine di miliardi di euro.
Vi faccio un esempio: riformare la prescrizione (stopparla non appena un processo inizia) è un provvedimento a costo zero che, oltre ad avere risultati sensazionali per quel che concerne la certezza della pena (i delinquenti in carcere finalmente), ridurrebbe i tempi della giustizia e questo garantirebbe un risparmio per tutti i cittadini.
Mai nella storia repubblicana un governo – tra l’altro non ancora nato – aveva già ricevuto così tante critiche. Che ad avanzarle sia la stampa mi sta anche bene, ma che a parlar di coperture finanziarie siano quei deputati del PD che negli ultimi 5 anni hanno trovato denari per vitalizi, guerre di invasione mascherate da missioni di pace, progetti fallimentari come il TAV, mancette e bonus vari per tentare di comprarsi il consenso e ingenti regalie alle “banchette degli amici”, è davvero ridicolo.
Continuino, continuino pure. Sono percepiti ormai per quel che sono: i nemici del Popolo e il Popolo, quando ne ha la possibilità glielo fa presente. Avete visto i risultati in Valle d’Aosta? Gli italiani il PD non lo vogliono all’opposizione, lo vogliono veder sparire, e Renzi, almeno per una volta, sembra volerli accontentare.

Non sono molto interessata a sapere cosa ha fatto e dove ha studiato Giuseppe Conte nelle sue ferie.
Sarei più interessata a sapere chi sono i politici che sono soprannumerari dell’Opus dei, società segreta a membri segreti i cui scopi sono segreti e su cui Rodotà e Bassanini volevano una indagine.
Sarei interessata di più a sapere se ci sono altri politici che come Andreotti si servono della Banca del Vaticano.
E per quale motivo D’Alema è stato fatto viceConte della Chiesa alla corte di papa Ratzinger. Vorrei sapere quali altri vice.Conti ci sono.
E in che rapporti sta Renzi con quel Carboni della P2 che dava consigli a suo padre.
E perché da Renzi è andato Michael Leeden, mente strategica della Guerra Fredda di Reagan, ideologo degli squadroni della morte in Nicaragua, consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione, una delle intelligenze nella guerra al terrore promossa da Bush, teorico della guerra all’Iraq e della potenziale guerra all’Iran, uno dei consulenti del ministero degli Esteri israeliano
E vorrei sapere quali erano gli appoggi di Renzi alla Compagnia delle Opere e perché.
E come mai ha fatto carriera coi soldi di Verdini offerti da Berlusconi.
O forse tutte queste cose non le sapremo mai perché sono nascoste dalla massa di merda diffusa dai cosiddetti organi di informazione che con quella nascondono le vere cose che dovremmo sapere.
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Una delle questioni per il momento non toccate dal contratto in fieri Dimaiosalvini è la giustizia.
Patrizia scrive:
Per guidare degnamente questo dicastero, basterebbe fare ciò che tutti, e dico TUTTI i governi che si sono succeduti negli ultimi 25 anni, si sono ben guardati dal fare, e cioè destinare alla giustizia una quantità almeno minima di risorse pubbliche.
Questo ministero andava annientato, per compromettere il funzionamento del sistema giustizia e infine provocare l’inevitabile prescrizione dei processi per reati contro la P.A. (oltre a quelli del Caimano). Per questo mancano i magistrati (ne mancano 1200), mancano i giudici di pace, mancano i cancellieri, i giudici onorari sono sottopagati, il personale amministrativo è insufficiente e mal pagato, le strutture sono fatiscenti. Per migliorare tutto questo non serve un grande politico. Serve solo una persona perbene.

TAV
Era intenzione di Di Maio bloccare le grandi opere inutili, non solo per troncare una perdita immane di soldi ma anche per reperire fondi per cose più necessarie allo Stato e ai cittadini.
La prima grande opera inutile, contrastata vivamente dalla popolazione autoctona, è la TAV in Valsusa (fortemente voluta dal Pd), opera faraonica che non si sarebbe mai dovuta fare per l’impatto devastante sul territorio e la sua inutilità in quanto diretta a un trasporto merci per cui basta e avanza rinforzare la linea attuale.
Sembra che lo stop di Di Maio sia durato poco nel contratto. Nella versione iniziale c’era scritto: “Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia, ci impegniamo a sospendere i lavori esecutivi e ridiscuterne integralmente il progetto. Con riferimento invece alla realizzazione del “terzo valico” ci impegniamo al completamento dell’opera”. Poi questa parte è scomparsa.
Sembra che l’Europa sia contraria all’arresto del progetto e ci chiediamo a che titolo, visto che:
1) la stessa opera è stata rifiutata da parte della Francia che l’ha rimandata al 2020
2) una tale opera contrasta vivamente con quel fiscal compact che l’Ue ci ha imposto in quanto va palesemente contro qualunque tentativo di pareggio del bilancio.
Invece purtroppo dovrebbero essere rimasti sia la variante di valico che il Mose, voluti da Salvini per non rovinare gli interessi delle ditte venete coinvolte nei lavori.

Guido: Macron ha dichiarato che la TAV non è un’opera strategica per la Francia. E’ invece strategica per il PD che, per foraggiare le sue imprese coop, ha chiamato tutte le istituzioni, compresa la magistratura, a sostenere il progetto con previsioni di trasporto semplicemente false. Il conflitto di interessi del PD fa impallidire quello di Berlusconi.

CONFLITTI DI INTERESSE E GRANDI OPERE
Viviana Vivarelli
Berlusconi è la grande palla al piede che questo Governo si deve trascinare. Che si faccia vivo o no, resta il grande impedimento contro il contratto attuale e contro il Paese.
Nei fatti, al momento, Berlusconi sta facendo o finge di fare dei passi indietro. Ma sappiamo tutti che, se Berlusconi non ci fosse, il patto di Salvini con Di Maio andrebbe più spedito. Purtroppo ci sono leggi, come quella che Di Maio vorrebbe sul conflitto di interessi, che non fanno comodo solo a Berlusconi per le sue proprietà e la sua pretesa illegittima di fare politica, ma anche ad altri.
Il problema del conflitto di interessi è molto più ampio di quello che concerne Berlusconi e riguarda tutti i partiti, meno il M5S, nei rapporti col proprio elettorato, si veda ad es. il Pd nei confronti delle cooperative rosse a cui ha affidato le grandi opere, o la Lega nei riguardi delle ditte venete che ne hanno in affidamento altri, come la Tav in Valsusa.
Sappiamo tutti, poi, che i lavori in Italia finiscono per costare il triplo o più degli altri Paesi perché l’offerta iniziale cresce spaventosamente in corso d’opera con lavori che non finiscono mai e risultati che sono peggiorati fino all’inverosimile da materiali scadenti o da subappalti arbitrari, per cui cresce la pericolosità e diminuisce la durata, ma manca totalmente in Italia una legge esistente in tutti i Paesi che responsabilizza penalmente gli autori di opere pubbliche, vincolandoli a contratti precisi e rigidi, sia nei tempi, che nella qualità, che nel costo, che nelle modalità degli appalti, così che, in caso di inadempienza, sia tolta per sempre la voglia di sgarrare da quanto stabilito. Gli altri Paesi sono durissimi su questo da quasi un secolo. In Italia manca totalmente una legge penale a riguardo e addirittura si possono frodare le leggi antimafia quando il progetto rientra nelle leggi ‘obiettivo’ 443, introdotte da Berlusconi e riprese allegramente da Prodi, per cui si può iniziare un’opera sorvolando sulle cautele antimafia o mancando le risorse o trascurando la difesa del territorio, il che porta ad abusi e illegalità di ogni tipo con una corruzione impunita infinita.
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Aniello Manna
La sapete l’ultima?
“Vigileremo sui risparmi degli italiani”
Maria Elena Boschi

I TERRORISTI DELLO SPREAD
Viviana Vivarelli
Ricordo decine di anni fa quando tutti parlavano del debito dell’Africa e di come era stato restituito 70 volte 7 ma continuava ad essere senza fondo e con esso l’Europa schiavizzava l’Africa, metteva in schiavitù i governi, ledeva le democrazie, privatizzava lo stato sociale, lasciando le grandi compagnie libere di razziare le risorse e inquinare i territori
E ricordo la voce di noi contestatori, che era: “Cancellate il debito!”
Ora quelli col debito siamo noi.
L’errore della gente è di credere che un debito pubblico sia simile a un debito privato. Nessuno sa che mai nella storia del mondo un qualsiasi Paese ha ripagato il debito pubblico e nessuno pensa a Paesi come gli USA che sono usciti dai loro periodi di crisi (nel ’29) con presidenti saggi che hanno rimesso in moto l’economia con grandiosi piani di lavori pubblici che hanno enormemente indebitati lo Stato ma nel contempo lo hanno salvato. E lo stesso è successo nella Germania post bellica, Paese vinto e distrutto che è risalito dall’abisso con un gigantesco piano di ricostruzione che ovviamente avrà pure dilatato il suo debito pubblico ma ha rovesciato il suo status di Paese vinto dall’Europa in quello di Stato che ha la preminenza in Europa.
E ora questa Ue criminale ci impone di non fare spese che sforino sul bilancio e quegli idioti del Pd, Bersani e altri somari, mettono addirittura il pareggio del bilancio (il fiscal compact) in Costituzione (primi addirittura in Europa a farlo), condannando noi tutti a una crisi irrimediabile e infinita
E ancora, in prossimità di una svolta di Governo che permetta finalmente ai cittadini di accedere al potere, l’unica preoccupazione di questi servi del Pd è che il Salvidimaio non leda gli interessi dell’Europa!?!? Non dell’Italia si preoccupano i delinquenti che è un passo dal superare in peggio la Grecia, ma “DELL’EUIROPA”!!!!
E i poteri forti, eccoli tutti come un corpo solo, banche, multinazionali e finanza, che lanciano grandi allarmi terroristici, con lo spread e il rifiuto di comprarci i titoli del debito, sperando di bloccare qualsiasi cambiamento politico che possa ledere i loro interessi. E il Pd gli va dietro come un pappagallo rincretinito! .E’ una cosa di una tale stupidità e di un tale servilismo suicidi che si stenta a crederlo!!
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Mariapia Caporuscio
Con la riunificazione della Germania avvenuta nel 1990, nasceva il sogno dell’Europa unita, un’Europa dei popoli senza più muri e unita nel mantenere la pace. Purtroppo il sogno dei nostri padri costituenti non si è avverato, hanno prevalso ipocrisia, tecnocrazia, consumismo e dittatura, imposti dai trattati di Maastricht, Lisbona, MES, Schengen, Velsen, fiscal compact, TTP, USA che hanno creato un mostro chiamato “BCE” dato in mano alla Germania e siamo diventati una colonia tedesca. Essendo questi speculatori proprietari di tutti i grandi giornali e televisioni hanno avvolto il mondo in una rete di bugie e al posto della libertà che promettevano, hanno portato la schiavitù. Le nazioni private della sovranità politica e monetaria, vengono date in pasto a questi speculatori internazionali, assetati di soldi. Per questo è necessario uscire immediatamente dall’euro e riprenderci la sovranità monetaria e politica. Di Maio non può dire di voler restare in Europa perché questa non è la volontà degli iscritti al M5S. Questa Europa non è quella voluta dai padri costituenti, ma una sorta di associazione a delinquere con lo scopo di rapinare le nazioni più deboli, come Grecia e Italia. Restando in Europa per l’Italia sarà la morte civile e prima o poi verrà smembrata per spartirsene i pezzi. Permettere alle banche di creare denaro dal nulla è stato un vero e proprio crimine compiuto dai capi di Stato, oltretutto all’oscuro dei cittadini e contro la propria nazione. Questi impostori stampano carta straccia, ma si appropriano di ricchezze reali. Il debito (che era pubblico e nessuno poteva richiederlo è stato trasformato in debito privato delle banche e queste hanno fatto in modo che mai potrà essere estinto, per cui vivranno per sempre e alla grande sulle spalle della popolazione stritolata dai propri governanti per far fronte alle esigenze di questi usurai) è stato ripagato più volte tramite interessi da usura e quello che ancora chiamano debito è immorale e non va pagato!

ANGELO CANNATA’ su IFQ
Scrive Flores: “Da questo Governo non mi aspetto nulla. Spero che prima o poi ci sia un risveglio della società civile”.
Caro Paolo, l’impressione è che la società civile, 5 stelle o altri, si sia già svegliata e stia proprio lavorando alla formazione di questo Governo.
Montanari dice a sua volta che nemmeno l’accoglienza di punti democratici cancellerebbe il fatto che la Lega è di dx. Ma a giudicare questo Governo dai fatti, non ci riesce proprio?? Montanari crede che i 5stelle subiscano gli atti di Di Maio ma molto malvolentieri e che quanto accade non sia democratico.
A parte che il tutto sarà offerto al giudizio della base per averne il consenso (e quando mai Renzi lo ha fatto?) ma sbaglia Montanari a credere che il Movimento sia un gulag. C’è sempre qualcuno che dissente ma alla fine vince il parere della maggioranza che non è di dx nè di sx e guarda ai fatti, accettando un accordo se questo è utile.
Se i 5stelle si faranno imbrogliare da B non saranno più votati. Per ora hanno fatto bene e hanno la piena fiducia ad andare avanti senza stare più tanto a parlare di sx o dx ma guardando a ciò che è utile al bene dei cittadini.
Secondo l’istat la disoccupazione scende. Si sono dimenticati di avvisarli che possono anche smettere di sparare cazzate, tanto come si è evinto il 4marzo nessuno ci ha creduto. LVIX1
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FinancialTimes: “Roma apre le sue porte ai moderni barbari”. Che detto da gente che non sa ancora cos’è un bidet, francamente…
BRADYPUSS
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DI MAIO:
“Abbiamo attacchi continui, anche oggi da qualche eurocrate non eletto da nessuno. Il Financial Times parla di nuovi barbari, ma come vi permettete? Io più vedo questi attacchi, più sono motivato, perché vedo tanta paura di un certo establishment del cambiamento. Chi ha paura oggi è nostro nemico”.
(Ricordatevelo nei vostri commenti: “Chi oggi ha paura è nostro nemico”.
Fate parte della voce della speranza e del cambiamento, non del sospetto, della sfiducia e del pessimismo o nutrirete coloro che ci vogliono morti”.

Fabio
Mai si era visto, al momento dell’indicazione di un premier, tanto “accanimento gossipparo” nel passare al setaccio ogni rigo di un invidiabile CV lontano anni luce da tutti i precedenti che ci hanno preceduto in questi ultimi anni. Sono stati tirati fuori stage estivi facendoli passare per presunti master mai vantati, e titoli accademici mai dichiarati. Qual’è il problema? Che forse questo Governo non nasce allineato all’establishment internazionale gestito dai tecnocrati di Bruxelles? Che i ministri di cui si è parlato non sono iscritti alla Massoneria o non vanno ai convegni di Aspen, di Ambrosetti o di Bilderberg…?
Avete forse paura che vengano fuori gli altarini e la polvere che avete messo sotto il tappeto in tutti questi anni di berlusconismo e finto antiberlusconismo?
I Governi si giudicano per quello che fanno, per gli atti che compiono durante il loro mandato e per gli obiettivi che raggiungono.
Qui invece è scattato all’unisono su tutti i giornali italiani ed esteri un fuoco di sbarramento che non si vedeva dai tempi di “Mani Pulite” come se ad ogni costo bisognasse impedire la nascita di un Governo che per la prima volta in oltre venti anni vede all’opposizione il PD e Forza Italia. Un governo di cambiamento votato ed auspicato dalla maggioranza degli italiani, da quel popolo, da quelle gente in cui in campagna elettorale vi riempite sempre la bocca per poi abbandonarla al proprio destino.
Ora è il momento di rimboccarsi le maniche, dell’agire e del fare senza se e senza ma. Spazziamo via col buon governo questa classe politica, ladra ed inetta che ha ridotto questo Paese ad essere il fanalino di coda dell’Europa. L’Italia e gli italiani prima di tutto…!
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ABBIAMO UN DEBITO PUBBLICO?
Bruno p. Napoli
Nel giorno in cui dovrebbe nascere il governo Lega-M5S i signori dell’Europa e di Confindustria si accorgono dell’elevato debito pubblico che attanaglia l’Italia come se questo fosse apparso dal nulla ma al momento giusto per sottoporlo ai posteri.
Ai cari Moskovici europei, io semplice populista Italiano vorrei chiedere come mai ne parlate oggi e non quando avete incensato Renzi mentre nella sua legislatura lo faceva impennare di 130 miliardi di euro in poco più di mille giorni.
Come mai nessuno ha obiettato sulle ricette adottate,sul job act che ora Macron applicherà in Francia,sui salvataggi bancari,sulla decontribuzione alla imprese tanto cara a Confindustria, come mai nonostante i pessimi risultati economici Italiani nessuno ha battuto ciglio? Uno scarsissimo PIL a fronte di una disoccupazione imbalsamata spesa della PA inarrestabile e tanti tagli orizzontali. Una impennata della povertà che ha raggiunto il suo apice durante il governo Monti mentre contemporaneamente veniva applicata la riforma Fornero.
Dove erano i burocrati e gli industriali mentre l’Italia affondava?
Nessuno a quei tempi si è messo a spulciare il curriculum di Monti e Renzi, per l’Europa e per certi poteri nazionali i due erano più che adatti al saccheggio nazionale ora che invece qualcuno comincia a proporre programmi vantaggiosi per il paese intero, partono moniti, spread e saccenza gratuita da parte di Confindustria.
A prova provata della grande ipocrisia dell’Europa e degli europeisti all’occorrenza.

http://masadaweb.org

MASADA n° 1927 10-6-2017 SALVI DA UN COLPO DI STATO

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MASADA n° 1927 10-6-2017 SALVI DA UN COLPO DI STATO
Viviana Vivarelli

Dopo una gestazione di tre mesi nasce il Governo Conte- Al momento è fallito il piano della Troika di ridurci come la Grecia – G7 a Quebec – Il gravissimo problema delle televisioni – Rai, servizio pubblico? – Populisti al Governo – I nuovi Ministri – Il coraggio di continuare – Estinzione della sinistra – I ricatti dello spread – Le coperture economiche – Il discorso di Conte – Ricostruire 50 anni di macerie – Media fuori dal mondo

Beppe Grillo
Questa mattina sono uscito e ho visto questa cosa avvilente, le persone non parlano, guardano nel vuoto, come se fossero state sostituite da un alieno come nei film di fantascienza. Perché la gente non parla? Perché è avvilita la gente? Perché c’è qualcuno che parla al posto di milioni di italiani: il mercato. Il mercato oggi è lo pseudonimo del capitalismo più avvilente e di predazione che abbiamo in Italia”.
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Pat
E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica “ Buongiorno, impavidi danzatori

Siamo entrati in giugno Festa della tanto bistrattata Repubblica,
venduta, tradita, ingannata, mercificata, illusa e delusa, messa nelle mani dei mercanti del tempio, capaci solo di fare affari personali sporchi contro tutto e tutti e di svendere beni collettivi e valori universali
Siamo entrati nella terza Repubblica
Dopo tanto patire, dove sembrava di andare solo all’indietro ed eravamo ultimi in Europa, a un passo dalla Grecia e incapaci di riprenderci i nostri diritti e il nostro futuro, che il cielo ci dia una estate tranquilla e operosa di speranza
viviana

Non c’era nessuna strada
Alla fine ci fu solo quella
che tracciammo da soli
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Viviana

Ora il Parlamento c’è, c’è il Governo, abbiamo le commissioni parlamentari. Tutto è pronto per partire. Spero con tutte le mie forze che la prima cosa a cui metteranno mano sia un nuovo sistema elettorale che garantisca rappresentanza e governabilità senza insultare il buon senso, i principi democratici e la Costituzione. Lo spero come la cosa più essenziale al momento perché, così come avevo previsto, anche in tempi tetri e senza luce, l’avvento dei 5stelle al Governo, ora temo fortemente che la concentrazione dei nostri nemici faccia cadere il Governo e dobbiamo essere preparati a questa evenienza, perché, se pure abbiamo una temporanea maggioranza e partiti come Fi e Pd hanno subìto una batosta infernale, è troppo forte la tentazione in troppa gente di sostituire il Governo Conte con un Governo posticcio, tecnico o di altro nome fasullo, che insista a portare avanti la distruzione di questo Paese, quella distruzione ordinata dalla Troika e dai magnati occidentali per ridurci allo stato della Grecia, vittima disgraziata di una guerra finanziaria in una Europa che si vanta di non fare guerre militari da 70 anni ma si è specializzata nella distruzione di Paesi stranieri e nella riduzione in schiavitù dei suoi membri più deboli.
Viviana
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Francesca Donato
Il valore della nostra storia, delle nostre tradizioni, cultura, amore e rispetto per il lavoro è oltre ogni possibile quantificazione. Se nel mercato non c’è posto per questo valore, bisogna crearlo. In ogni modo.

Chi combatte per gli altri non invecchia mai.
Sandro Battaglini

Sono stata profondamente rattristata da quello che è accaduto in politica e dei traccheggia menti, delle lentezze e degli ostacoli che sono stati frapposti alla formazione del Governo Italiano. Il ridicolo Delrio ha urlato che il M5S ha tenuto in ostaggio per tre mesi il Paese, come se tutte queste difficoltà di Mattarella le avesse inventate il M5S. Quello che stava succedendo contro la formazione di un nuovo Governo democratico è stato gravissimo, sia da parte dei nemici italiani della democrazia che da parte di quelli europei che hanno deciso con tutte le loro forze che l’Italia finisca depredata come la Grecia, con tutti i media italiani che a una sola voce favoriscono questo tentativo sciagurato. Sono accadute cose inverosimili mai successe prima, indegne di un Paese civile e con gran parte di italiani o disinformati o indifferenti che hanno assistito senza partecipare alla distruzione programmata del nostro Paese. Alla fine il Governo è stato fatto ma ormai i nemici sono tanti e cercheranno in ogni modo di farlo fallire.
Ma ognuno di noi è una scintilla di luce che può alimentare la luce universale o una scintilla di buio che può far avanzare le tenebre anche solo per pigrizia, per incuria, per errore.
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Tra la speranza e la disperazione il passo è breve. Noi teniamo stretti in una mano la paura e il facile scoraggiamento, nell’altra mano la speranza e la fiducia nel Bene. Sta solo a noi scegliere in cosa credere. Da questa scelta dipende andare avanti nella lotta o darsi facilmente per vinti . E dovremmo capire che da questa scelta non dipende solo il nostro destino personale ma dipendono le sorti del mondo.
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Dato per morto a ogni momento, a ogni momento questo Governo del cambiamento è risorto per la volontà e la determinazione di Di Maio, contro i moti ondivaghi di Salvini, incerto se gli conveniva di più stare coi 5stelle o stare con Berlusconi e tentare un Governo di solo centrodestra. Nelle continue oscillazioni ” ‘a pazz” degli eventi, quello che avevo predetto per scherzo si è verificato. Mai dire mai. Quello che ho tenuto per fermo, in un mare in tempesta che cambiava a ogni momento il suo colore, era la risoluzione positiva per il M5S predetta dall’I Ching e dalle rune, che in questo bailamme scomposto appariva come la predizione più attendibile (incredibile ma vero che si debba trarre conforto dalla magia!).
La vita è piena di colpi di scena ma la politica italiana di più. Chi lo avrebbe mai detto che avremmo dovuto sorbirci i cambi di piano di Salvini e la vista di un Presidente della Repubblica che pareva morto e immobile e che invece scalciava mandando ogni piano per aria come un cavallo impazzito. Ma forse è vero il detto: “Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia.”
(Nicolas Bouvier).

La buffonata maggiore è stato assistere alla squallida recita di Mattarella che dichiarava che il suo colpo di stato contro la democrazia era dovuta al suo dovere di ‘proteggere’ il risparmio.
Quando passavano leggi che regalavano soldi alle banche e ammazzavano i risparmiatori mettendo i costi delle truffe bancarie sulle spalle dei cittadini, o rinominavano capo di Bankitalia lo stesso Fazio che non aveva vigilato, dov’era il Mattarella che doveva tutelare il risparmio?
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Sono anni che vediamo in televisione solo i peggiori, siamo arrivati all’inflazione dei Gasparri, Renzi, Sallusti, Migliore, Giannini, Severgnini, Franco, Orfini, Da Milano, Cazzola, Fornero, Ravetto, Gelmini, .. conosciamo ogni dettaglio del loro pensiero e sostanzialmente non ne possiamo più di queste fotocopie del potere. E’ ora che le televisioni ci facciano conoscere i nuovi soggetti, i nuovi protagonisti, che ci facciano conoscere i nuovi governanti. Il resto è sorpassato pattume e rivederlo per l’ennesima volta suscita solo un conato spontaneo di rigetto.

! FACITE AMMUINA
La gestazione di questo Governo è stata angosciosa e ricca di colpi di scena. Il vecchio Potere era duro a morire e a cedere alla maggioranza degli elettori. La democrazia ha rischiato di essere tradita a ogni momento.
Gli italiani hanno votato il cambiamento, ma speravano in UN cambiamento… non un cambiamento ogni mezz’ora!” ha detto Mario Giordano a Luca Telese

Come ordinava l’ufficiale borbonico:
« All’ordine ‘Facite Ammuina’: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa
e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora:
chilli che stann’ a dritta vann’ a sx
e chilli che stanno a sx vann’ a dritta:
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa
e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio
passann’ tutti p’o stesso pertuso:
chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à
“.

« All’ordine Facite Ammuina, tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa
e quelli a poppa vadano a prua;
quelli a dritta vadano a sx
e quelli a sx vadano a dritta;
tutti quelli sottocoperta salgano sul ponte,
e quelli sul ponte scendano sottocoperta,
passando tutti per lo stesso boccaporto;
chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e là. »

Ovvio che l’opposizione a Savona era pretestuale. Alla fine è bastato spostarlo a un altro Ministero e le ultime barricate sono cadute. Mattarella non sapeva più cosa inventarsi per compiacere la Troika e bloccare la democrazia. Il comando dei signori del mercato era che, comunque: “Questo Governo non s’ha da fare!”
La dittatura del capitalismo ha tolto ogni maschera e ha mostrato in pieno il suo odio ai popoli.
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“E’ il brulicame di microscopici colpi di coda, davvero un brutto spettacolo, inscenato senza alcuna regia preordinata. E’ la casta che decade, che si agita per puro istinto di sopravvivenza“.
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Dopo che il Governo è nato, quando ancora nulla è stato fatto, tutti si sono scatenati in una ridda di odio, insolenza e cattiveria.

🙂 Forza Italia boccia Conte: “dilettantismo al G7”. Manco le corna nella foto di gruppo.
antoniocarano

Appena confermato, il Presidente Conte ha dovuto partire per il summit del G7 in Canada.

G7
Viviana Vivarelli
Vorrei non dirlo ma questi G7 sono pesantemente scarsi di risultati e questo lo è stato di più, perché doveva contrastare la guerra dei dazi scatenata da Trump, ma stato bellamente sgamato proprio da Trump. Questi summit sono costosissimi e seguiti con attenzione morbosa dalla stampa internazionale che si annota ogni battito di ciglia e ogni sguardo più o meno diretto, ogni ammiccatina, ma vuoti e inutili come zucche marce dopo Halloween.
Intanto già il fatto che durino solo due giorni, di cui la gran parte se ne va in foto ufficiali, finte strette di mano, banchetti e passeggiatine di circostanza è privo di serietà e di decoro.
Aggiungiamo, in questo, del Quebec, l’assenza, tra i grandi del mondo, di Putin, che qualcosa avrà pur da dire, e la presenza veloce e indifferente di Trump che è rimasto solo poche ore ha fregato tutti e poi se n’è andato. E notiamo che da questi summit costosissimi e sorvegliatissimi non è mai uscito un trattato, un qualcosa di sostanziale, un miglioramento per l’umanità.
Io direi che potremmo anche abolirli e costringere i maggiori capi di stato a vedersi in videoconferenza, magari un po’ più spesso e sotto gli occhi del mondo, conferendo il ricavato in denaro di queste astrazioni pubblicitarie ai migranti o alla fame.
In questo G7 Trump ha richiesto il ritorno della Russia, già cacciata nel 2014 quando attaccò l’Ucraina. Putin al momento ha rifiutato aspettandosi qualcosa di più sostanzioso di questi pranzi ufficiali.
Il resto della parata ha visto momenti un po’ critici, come Trump che stritola la mano di Macron lasciandola rossa e dolente. Conte che protesta per i flussi di migranti spediti solo in Italia con la Merkel che sorride fintamente consenziente. I leader europei e canadese che fronteggiano in modo quasi aggressivo Putin il quale se ne frega, lasciandoli poi in asso e mostrando con ciò la finitezza dell’occidente.
Intanto le cose serie avvengono fuori dal summit: il Giappone ha già iniziato trattative ‘separate’ con Washington; l’Inghilterra non ha interesse ad impuntarsi con Trump sui dazi; l’Italia non può permettersi altri nemici e ha anche troppi problemi propri; Canada, Francia e Germania tentano di fronteggiare Trump che scappa come un’anguilla, fregandosene di tutti, mentre contatta la Corea del Nord e lancia tweet di fuoco al Canada e agli esportatori di auto: “Sulla base delle false dichiarazioni di Justin alla sua conferenza stampa e del fatto che il Canada sta caricando tariffe enormi per i nostri agricoltori, lavoratori e società statunitensi, ho incaricato i nostri rappresentanti degli Stati Uniti di non approvare il comunicato mentre guardiamo le tariffe sulle automobili che invadono il mercato statunitense!” “Le nostre tariffe sono in risposta al quelle canadesi del 270% sul caseificio!”
Trump è infuriato con il Canada che ha imposto dazi del 270% sui formaggi e latticini americani, e con i paesi europei che hanno imposto dazi del 10% sulle auto USA, mentre i loro sono solo del 5%. In conferenza stampa a Charlevouix ad accordo fatto, il canadese ha criticato i dazi su acciaio e alluminio decisi da Trump contro il suo Paese, Messico ed Europa. Tariffe che il premier Trudeau definisce “un insulto” per i canadesi, perché motivate dal presidente Usa con ragioni di “sicurezza nazionale”. Durante le trattative Trump, come provocazione, ha pure proposto un’area unica di libero commercio, ma, ‘chissà perché’, questa proposta è stata respinta dal trio liberista! Alla fine Trump si è rifiutato di sottoscrivere il comunicato congiunto, dando plastica evidenza della divisione profonda fra i paesi occidentali.
Quindi il G7 che doveva diventare il G7+1 secondo Trump, o il G6+1 secondo il trio liberista, si è invece ridotto ad un G3+3+1, quindi al nulla, dal quale emerge una regola: Ognuno per sé, Dio per tutti.

Alessandro
La Merkel ha pubblicamente detto che il governo greco dovrebbe fare come quello italiano… ed ecco cosa ha fatto l’ex governo italiano:
– aumentato le tasse sui fondi pensione dall’11 al 20%
– aumentato le tasse sul TFR dall’11 al 17%
– aumentato le tasse sulle rendite dal 20 al 26%
– aumentato le tasse sulla gestione INPS separata dal 28 al 30%
– aumentato le tasse sulle casse di previdenza dal 20 al 26%
– aumentato l’IVA sul pellet dal 10 al 22%
– messo l’IMU sui terreni agricoli
– svalutato il lavoro consentendo licenziamenti senza giusta causa anche collettivi e demansionamenti consentiti per legge
– accettato la sanzioni alla Russia di cui l’Italia era il terzo fornitore europeo
– accettato di inserire nella Legge di stabilità aumenti dell’IVA fino al 25,5%: dell’IVA agevolata fino al 13% e delle accise sulla benzina per 700 milioni di euro all’anno.
A questo punto c’è da chiedersi come mai il precedente governo piaceva tanto alla Germania…!

Sindrome Spelacchio
Marco Travaglio
A furia di sentirlo ripetere, ci eravamo quasi convinti che Di Maio fosse teleguidato da Grillo e dunque, per la proprietà transitiva, lo fosse anche Conte per interposto Di Maio: una specie di telecomandato al quadrato, oppure al cubo se è vero che il premier è a sua volta burattinato da Casalino, o alla quarta potenza se si dà retta a chi lo dipinge pure come una marionetta del puparo Casaleggio. Ieri però, senza che vi fossimo preparati, ci è crollato addosso tutto il teatro dei pupi: è stato quando abbiamo appreso, dalla fertile fantasia di Jacopo Iacoboni de La Stampa, che Grillo è stato brutalmente “messo da parte” da Di Maio, protagonista di “un caso da manuale di ingratitudine politica”. È bastato che Di Maio facesse il suo mestiere di ministro del Lavoro, tentando di conciliare lavoro, salute e ambiente all’Ilva di Taranto e definendo “opinione personale” il sogno dell’utopista-fondatore di riconvertire l’area a parco ambientale sul modello della Ruhr, per concludere che “Grillo è come se non ci fosse più”, mentre con Casaleggio “non c’è empatia”. E tutto questo è molto brutto. Così com’era molto brutto che Grillo e Casaleggio ci fossero, pilotando Di Maio & C. È sempre tutto molto brutto ciò che accade nel M5S: tutto, ma anche il suo contrario. Comunque si muovano, qualunque cosa facciano, è sempre sbagliato. Ed è questo pregiudizio universale negativo che sconcerta l’opinione pubblica, danneggia la già bassa credibilità della stampa, rafforza un governo pieno di contraddizioni, scredita le opposizioni e spiega perché un oggetto ancora misterioso come Conte goda nei sondaggi di un consenso tanto alto quanto immotivato.
L’altra sera, invitando quel che resta del centrosinistra a essere serio, Bersani ha detto: “Per mesi abbiamo letto dichiarazioni e titoli indignati su un albero spelacchiato a Roma, come se il problema della Capitale fosse questo e bastasse questo a indebolire il M5S”. Ora la strategia Spelacchio dilaga dappertutto, con effetti boomerang per chi la usa, benéfici per chi la subisce e ridicoli per chi assiste. A Torino si riunisce il Bilderberg, un club semiclandestino di potentoni che pensano di fare e disfare le sorti del pianeta e ogni tanto (ma sempre meno sovente) ci riescono. I 5Stelle l’hanno sempre bersagliato, dunque la sindaca Appendino, diversamente da Sala, ha disertato la cena di gala. Polemiche a go-go. Immaginate se ci fosse andata: ecco, l’incoerente grillina si fa bella al club che ha sempre attaccato! Insomma polemiche a go-go. Ora non passa giorno senza un appello di Gentiloni, del garrulo Calenda, di Renzi, di Confindustria & giornaloni. Tutti intenti a intimare al cosiddetto “governo del cambiamento” di “non disperdere le tante cose buone fatte da chi l’ha preceduto”. Cioè di cambiare il meno possibile. Ma benedetti ragazzi: se la maggioranza degli elettori pensasse che i governi precedenti hanno fatto un sacco di cose buone, avrebbe votato i partiti che li esprimevano e li avrebbe rimandati al governo. Se ha premiato 5Stelle e Lega è perché vuole che cambi tutto (o quasi), convinta com’è che i governi precedenti abbiano fatto un sacco di cazzate.
Torna in mente l’ultimo refrain di Renzi: “Vigileremo perché il governo mantenga gli impegni presi in campagna elettorale”. Il pover’uomo non si rende conto di quel che dice: se si batte perché il governo faccia ciò che ha promesso, significa che ritiene giusto il Contratto M5S-Lega, dunque non si capisce perché mai stia all’opposizione; né tantomeno perché abbia impedito al Pd di sedersi al tavolo apparecchiato da Di Maio con la motivazione che le due forze politiche erano troppo distanti e prive di punti comuni (se l’avesse fatto, oggi avremmo Minniti ministro dell’Interno al posto di Salvini). Sul Messaggero, Luca Ricolfi si domanda quale sia la linea del Pd, che riesce a dire contemporaneamente due cose opposte: e cioè che 1) il governo Conte sfascerà i conti pubblici, aumentando il deficit e il debito, con la riforma della Fornero, la flat taxe il reddito di cittadinanza; ma anche che 2) il governo Conte s’è già rimangiato queste tre promesse, destinate dunque a restare sulla carta. Ora, l’affermazione 1 elide l’affermazione 2 e viceversa: o il governo fa quelle cose e sfascia tutto; oppure non le fa e non sfascia nulla. Basterebbe decidersi.
Romano Prodi, intervistato da Repubblica che non fa un plissé, definisce le sanzioni alla Russia “completamente inutili”. Si può condividere o meno. Ma, se non si obietta nulla a Prodi, non si può poi descrivere Conte, o Salvini, o Di Maio, come pericolosi nemici dell’Occidente al servizio di Putin quando dicono la stessa cosa. Gentiloni, sempre su Repubblica, accusa il successore di “tradire i nostri fondamenti atlantici ed europeisti” e di andare “in cerca di guai”: direbbe la stessa cosa all’amico Romano? Avete presente l’Air Force Renzi? Il megalomane fiorentino accarezzò il suo super-ego facendoselo affittare da Alitalia presso Etihad per la modica cifra di una trentina di milioni l’anno. Ora è inutilizzato e sarebbe il caso di disdettare il contratto. L’altro giorno Conte, non trovando posti sufficienti sui voli di linea, ha usufruito di un vecchio aereo di Stato usato da molti suoi predecessori. Il Pd s’è inventato che abbia volato sull’Air Force Renzi, gridando allo scandalo. Ma, anche se l’avesse usato (nulla di scandaloso, visto che ancora lo stiamo pagando), gli ultimi a poter protestare sarebbero stati quelli del Pd, che ai tempi di Renzi lo dipingevano come un mezzo di trasporto assolutamente indispensabile, doveroso e anche molto conveniente per noi tutti. A meno che non facciano ammenda e non ci dicano che Renzi aveva buttato via un sacco di milioni per un capriccio, nel qual caso dovrebbe restituirceli. Sull’unghia.

IL GRAVISSIMO PROBLEMA DELLE TELEVISIONI
Viviana Vivarelli
Per quanto Berlusconi e Renzi abbiano subito un gravissimo tracollo, perdendo insieme quasi dieci milioni di elettori, riducendosi a minoranza parlamentare, e per quanto la fine di Fi e del Pd sia sempre più vicina e il Pd addirittura si sia ritirato addirittura dal fare una sana opposizione, i media continuano a restare schierati sulle posizioni dei perdenti, ignorando quasi. 18 milioni di elettori e le loro ragioni.
In particolare, si presenta gravissimo il panorama dei tg e talk show di Rai, Mediaset e La7, che non sono più accettabili per la gravità di una propaganda sfacciata, faziosa e senza freni, gravida di insulti, scorrettezze e falsità.
Ho sentito da più 5stelle il grido: “Non andiamo più in televisione!”
Non sono d’accordo (anche se dieci anni fa lo pensavo anch’io), oggi penso che la televisione sia fondamentale per l’opinione e dunque il voto di molti milioni di italiani che sono ancora analfabeti informatici, ma occorre un codice deontologico per l’uso attuale delle televisioni, perché la degradazione degli attuali giornalisti televisivi è lampante. Quasi tutti loro non fanno che diffamare a piene mani i partiti di governo, come sciacquini dei partiti bocciati dagli elettori, e addirittura, come ha dimostrato Formigli, difettano anche di un minimo di rispetto civile, di normale educazione, verso chi è Ministro di questo Paese. Non è più tollerabile che tutti i canali televisivi facciano simili attacchi e usino le reti in una gogna ricorrente in cui si spaccia ogni sorta di falsità e si imboniscono le teste degli utenti senza alcun rispetto per la verità dei fatti ma schierati sulla diffamazione più bieca.
Si deve fare qualcosa per regolare e portare a educazione e rispetto della pluralità democratica queste voci che pretendono di dominare e falsificare l’informazione in una giungla proprietaria e partitica.

RAI, SERVIZIO PUBBLICO?
Paolo De Gregorio
La questione RAI è un problema politico e di democrazia di prima grandezza.
Dimostra come i cittadini siano presi in giro, e per di più con i loro soldi del canone, ricevendo invece di un pubblico servizio, l’arroganza della casta politica che esercita un potere assoluto, spartitorio, omissivo, diventato disinformazione di massa, estremamente simile alle televisioni private.
Questo sistema è irriformabile e solo una diversa visione del problema può portare ad un cambiamento radicale, che è vitale per la nostra democrazia che non possiede un contrappeso dalla parte dei cittadini, una “public company” televisiva, senza pubblicità, finanziata solo dal canone, dove i cittadini che lo pagano, siano i soli azionisti con il potere di eleggere il presidente (con tutti i poteri e responsabilità ), in regolari elezioni da abbinare alle politiche (canone pagato alla mano), tra personaggi indipendenti da economia, politica, religioni. Dura in carica 5 anni ed è rieleggibile una sola volta.
E’ necessario che sia dichiarato solennemente, chiaramente e giuridicamente, che la RAI è proprietà dei cittadini che autogestiscono, fuori dai partiti, una informazione che sia all’altezza di proteggerli da tutti gli inganni e imbrogli che il potere economico e politico tramano a loro danno, soprattutto per ciò che riguarda la salute, l’ambiente, l’alimentazione, l’economia e le banche.
Una televisione che ci parli della realtà e non sia portavoce delle ignobili balle che raccontano i politici e della pubblicità che ormai è il fattore dominante del pensiero unico edonista e consumista.
E’ vero che internet ha rotto il monopolio dei media e dato la possibilità a molti di far circolare il proprio pensiero, ma vi sono milioni di persone che si affidano solo alla televisione, e questi milioni sono decisivi per vincere le elezioni senza che mai sia offerto loro un punto di vista serio, documentato, indipendente.
Una testimonianza di grande maturità democratica sarebbe quella di abolire l’obbligatorietà del pagamento del canone, lasciando i cittadini liberi di decidere se sostenere o meno una informazione seria e indipendente, senza pubblicità di cui hanno diritto, come azionisti effettivi, di eleggere il presidente.
Sempre in nome di una democrazia più matura, sarebbe corretto che nessun soggetto, né privato né pubblico, possedesse più di una rete nazionale, smantellando in parte il monopolio di Rai e Mediaset.

POPULISTI AL GOVERNO
Viviana
Finalmente dopo 90 giorni di difficoltà abbiamo un Governo. Per la prima volta nella storia dell’Occidente due partiti populisti salgono al Governo. Avranno contro tutti, non solo i partiti bocciati dal voto elettorale, la Germania, la Francia e gli USA, tutti i giornali, tutte le televisioni, tutta la finanza, la Borsa, Draghi e la Bce, la Commissione europea, Confindustria, i poteri neri del capitalismo, gli euroconvinti, i capi degli altri Stati e tutti gli altri capi che fanno parte del sistema di potere capitalista attuale.. Sarà una battaglia dura. I nomi scelti per fare i ministri sono enormemente meglio di quelli dei Ministri di Renzi o di Berlusconi, persone scelte per la loro competenza anche se con una certa varietà sulla linea di Governo dovute alle divergenze nella coalizione. Le fosche critiche di coloro che chiamavano ‘cialtroni’ e ‘sprovveduti’ i 5stelle si sono infrante contro l’evidenza di eccellenze conclamate.
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IL NUOVO GOVERNO

Luigi Di Maio, VicePresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali (spetterà a lui riordinare il mondo del lavoro sconvolto dai vaucher, il Jobs act e la precarizzazione massima voluti da Renzi, e spetterà a lui gestire il reddito mimo e la pensione minima di cittadinanza)

Matteo Salvini, VicePresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell’Interno, gestità corruzione e migranti (nel Governo Renzi non c’è un vicePresidente)
Riccardo Fraccaro, fedelissimo di Di Maio, incarico per Rapporti col Parlamento e Democrazia Diretta (contro la Boschi e i suoi scandali con le banche), è il questore più anziano delle Camere, ha portato avanti la battaglia contro i vitalizi, è promotore di una legge contro il conflitto di interesse

Giulia Bongiorno, avvocato leghista molto ferrata, ha difeso Andreotti, Pubblica Amministrazione (contro la Madia, scelta per essere la fidanzata del figlio di Napolitano e i suoi decreti inutili e incostituzionali)

Erika Stefani, avvocato leghista, Affari regionali e Autonomie (contro Costa)
Barbara Lezzi, 5stelle, Sud (Ministero che con Renzi non c’era, avevano detto che nel programma a 5stelle non era valorizzato il Sud e che Salvini lo avrebbe dimenticato, invece c’è un Ministero apposta per il Sud), già vicePresidente della commissione Bilancio
Lorenzo Fontana, Famiglia e Disabilità (anche questo è un Ministero nuovo a cui Salvini teneva molto)

Paolo Savona, Affari Europei (Ministero nuovo creato apposta per lui)

Enzo Moavero Milanesi, Affari Esteri e Cooperazione Internazionale (Contro l’inutile Mogherini), legato a Monti e alla Bocconi scelto per tranquillizzare l’Europa, uno dei massimi esperti di diritto comunitario

Alfonso Bonafede, Giustizia (qui il miglioramento rispetto ad Alfano è eclatante), avv. 5stelle, fedelissimo di Di Maio

Elisabetta Trenta, Difesa (contro la Pinotti appiattita nell’ubbidienza a tutte le guerre USA), grande esperta di difesa, sicurezza e cooperazione internazionale

Giovanni Tria, Ministro dell’Economia e delle Finanze (contro quel Padoan che ha distrutto Argentina e Grecia e ha lasciato che il debito pubblico aumentasse nei 3 anni di Renzi di 120 miliardi senza vigilare sulle banche truffaldine e accettando che fosse rinominato a Bankitalia quello stesso Fazio che non aveva vigilato) docente di Economia, Macroeconomia, Storia dell’economia, Economia Politica alla Sapienza, a Perugia e a TorVergata, dove dal 2017 è anche preside della facoltà. Ha collaborato per anni con diversi ministeri (Economia, Esteri, Funzione Pubblica, Lavoro) ed è stato anche Presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione di Palazzo Chigi. E’ stato anche membro per due volte (2002-2006 e 2009-2012) dell’Oil, l’Organizzazione internazionale del lavoro, un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite. E’ considerato eurocritico ma non sulla moneta unica. Sulla flat tax pensa che serva una misura graduale.
Gian Marco Centinaio, Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (contro l’inetto Martina), fedelissimo di Salvini,
Sostiene che la Lega è antifascista ed è stato uno dei sostenitori più convinti dell’accordo di Governo con il M5s.

Sergio Costa, Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare (contro Galletti, chi era costui?)
generale di brigata dell’Arma dei carabinieri e comandante della Regione Campaniadei carabinieri forestali. Laureato in Scienze Agrarie, master in Diritto dell’Ambiente e specializzato in investigazioniambientali, da sempre impegnato nel contrasto alle ecomafie e al clan dei Casalesi. E’ così che venne presentato dai grillini ai propri elettori: “Ha scoperto”, continua il testo di presentazione, “la più grande discarica di rifiuti pericolosi di Europa seppellita nel territorio di Caserta, mettendo a nudo gli opachi rapporti delinquenziali nell’ambito dei rifiuti tossici. Ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio“. Inoltre, si legge, “ha operato attivamente nell’ambito di indagini internazionali sempre nell’ambito di traffico illecito di rifiuti nocivi. Ha collaborato con la Direzione Nazionale Antimafia nello svolgimento di analisi investigative ambientali sull’intero territorio nazionale”. E’ stato molto critico con lo scioglimento del Corpo forestale nell’Arma dei carabinieri per effetto della Riforma Madia.

Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (prima era Delrio, ha fatto forse qualcosa?) è stato l’uomo dei regolamenti, delle questioni istituzionali e delle riforme elettorali del Movimento Cinque Stelle. Tra le altre cose è stato vicePresidente della commissione Affari costituzionali della Camera. Rieletto, è stato indicato come capogruppo al Senato del M5s e ha affiancato Di Maio nelle estenuanti consultazioni al Quirinale.

Marco Bussetti, leghista, Istruzione, Università e Ricerca (è forse il meno competente ma la Giannini con la buona scuola è stata una frana) Insegnante di educazione fisica, è dirigente dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia. E’ stato docente all’università di Milano e a quella dell’Insubria, oltre ad essere stato allenatore di diverse squadre di basket della Lombardia.

Alberto Bonisoli, Beni, Attività Culturali e Turismo (si poteva fare di meglio, ma Franceschini è passato da un errore all’altro) Ha 57 anni ed è Education Management e di design e sviluppo. E’ dal 2012direttore della Naba, l’Accademia di Belle arti di Milano
Giulia Grillo, 5stelle, fedelissima di Di Maio, Salute (per i disatri della Lorenzin, nemmeno laureata e incompetente su tutto, basta la parola) si è fatta conoscere per i suoi interventi alla Camera. E la maggior parte erano appunto sulla sanità. Laureata in Medicina e chirurgia con una specializzazione in Medicina legale

Giancarlo Giorgetti, fedelissimo di Salvini, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con funzione di Segretario del Consiglio dei ministri (prima c’erano De Vincenti, Lotti, Gozi, Minniti, Nannicini e Delrio) Potrebbe avere la delega ai Servizi segreti. Laureato in Economia alla Bocconi, commercialista e revisore, è stato Presidente della commissione Bilancio della Camera dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2013. Nel 2001 è stato il principale autore della legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita, poi smontata quasi del tutto dalla Corte costituzionale. Ha ricoperto incarichi in diverse partecipate e società pubbliche, è considerato “l’uomo delle nomine”.

(si può fare qualsiasi tipo di critica ma è indubbio che il confronto tra questi Ministri scelti da Di Maio-Salvini e i Ministro scelti da Renzi è 100 a zero)
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E c’erano anche loro !

IL CORAGGIO DI CONTINUARE
Francesco Espamer
Edificare un’Italia migliore non sarà facile; perché la deriva verso l’individualismo, la corruzione e il cinismo va avanti da venticinque anni e distruggere è sempre stato più facile che costruire. Si è di conseguenza affermata una casta di privilegiati ormai persuasa che la propria inettitudine e arroganza siano indici di superiorità (esattamente come la nobiltà prima della rivoluzione francese) e che i vantaggi di cui gode siano un diritto divino: una aristocrazia del denaro, prevista da Marx nel terzo libro del Capitale e costituita da usurai e parassiti che prosperano o magari soltanto sopravvivono grazie a un sistema di frodi finanziarie legalizzate – il privilegio non si misura in assoluto bensì per differenza, basta che gli altri non ne godano. Essa reagirà con determinazione, forse con violenza, a ogni attentato al proprio potere. Il boicottaggio senza precedenti effettuato con la scusa dei mercati da Mattarella nei confronti del primo Governo proposto da Conte, ne è un indice.
Alla fina la casta ha perso questa battaglia ed è giusto essere soddisfatti; consapevoli, però, che ne vincerà altre: chi bara vince più spesso, almeno finché non venga smascherato e in Italia coloro che dovrebbero smascherarlo, i giornalisti e gli intellettuali, sono per lo più suoi complici. Il tradimento della sx ha per di più lasciato la responsabilità della lotta antiliberista a movimenti nuovi, con poca esperienza politica e minore preparazione ideologica; i quali magari considerano questo un vantaggio e un attestato di autenticità, senza rendersi conto che i princìpi e i valori di riferimento sono sempre serviti a impedire alle organizzazioni di massa di scivolare nel qualunquismo e nel perseguimento di meri interessi di nicchia.
Cosa accadrà non è scritto da nessuna parte: stiamo attraversando uno di quei periodi in cui si decide ciò che poi verrà e che diventerà un destino solo perché sarà stato scelto. Un po’ di prudenza è necessaria e la ragione deve restare pessimista: pericoloso illudersi di vivere già ora nel migliore dei mondi possibili. Ma insieme, gramscianamente, serve l’ottimismo della volontà, dell’azione, del progetto – il piacere di lottare, e di lottare insieme, per un nuovo risorgimento, e poco importa che ci vorrà tempo a realizzarlo e magari lo vedranno i nostri figli. Come disse Churchill nell’ora più buia per il suo Paese, nessun successo è definitivo, nessun fallimento è fatale, e l’unica cosa che davvero conta è il coraggio di continuare.

🙂 Milano, un uomo a bordo di un’auto ha cercato di investire un gruppo di circa 200 romeni riuniti nei giardinetti. Pare che abbia gridato: “Salvini akbar”
giulysua

ESTINZIONE DELLA SINISTRA
Pier Claudio Sottil
Se c’é una cosa che mi preoccupa é la totale non percezione della Sinistra Italiana di aver contribuito, con politiche miopi e fallimentari, a costruire il terreno che ha portato la Lega ad avere i milioni di voti che ha.
Altra cosa che mi preoccupa é il sottolineare cose come unioni civili e biotestamento per dire qualcosa di ció che avete fatto… Cazzo, avete governato 5 anni, potevate rendere questo paese splendido, e invece siete passati dalla difesa del lavoratore alla difesa del tasso d’interesse…
Sicuramente a voi di sinistra non fregherá nulla di questo mio commento, ma invece di lamentarvi, potevate lavorare di più e meglio, invece ora prendete per il culo un Ministro che come primo lavoro farà il Ministro del Lavoro. Porca vacca, ho la sua stessa etá quasi, e il lavoro che avete costruito per la mia generazione é quello di essere schiavo, uno schiavo che deve anche fare il colloquio per essere scelto tra altri schiavi, quindi ci penserei bene 2 volte prima di prendere per il culo una generazione alla quale un vero primo lavoro non é mai stato offerto.
A differenza di altri che oggi fanno gli splendidi parlando di Lega Razzista e Xenofoba… Io non ho mai votato né Lega, né MSI né Alleanza Nazionale. Ho sempre votato a Sinistra, e tanti come me stanno preferendo un accordo con Lega piuttosto che dialogare con QUESTA Sinistra…
Vi state estinguendo… Ma siete troppo pieni di voi per capire che invece siete musicisti sul ponte di una nave che sta affondando…
…e sia chiaro, ció non é un Bene.

I RICATTI DELLO SPREAD
Il Governo populista si insedia e lo spread scende mentre Piazza Affari balza in su.
E allora? Tutto il terrorismo dei nostri giornali e tg che ululavano alla catastrofe finanziaria? E che dicevano che i tassi sui mutui sarebbero andati alle stelle e che nessuno avrebbe comprato i nostri bond? E per il nostro Paese sarebbe stato il fallimento totale? Tutto finito? Tutto fasullo? Tutto ritirato?
Non avremo mai le scuse di Giannini, di Scalfari, di Floris, di della Gruber, di Formigli, di quel cretino di Severgnini, di quel borioso di Zucconi, di Franco e della banda a delinquere del Pd?
Intanto i capi e i giornali stranieri, dopo averci trattato per tre mesi come cani e porci, si scusano di certe intemperanze e fanno gli auguri al nuovo Governo.
Ormai siamo dei loro, e cane non mangia cane.
Sull’etica di tutto ciò e sulle menzogne dei media meglio non discutere.
E ai piccoletti che sono cascati in questi imbrogli e li hanno ripetuti con presunta saccenza due schiaffoni in faccia non gli farebbero che bene!
Oggi l’inverecondo Orfini chiama a una manifestazione di piazza ‘per difendere la Costituzione’! Ma non erano loro che ne volevano stuprarne la metà??
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Ora il problema per noi sarà passare dall’esaltazione dell’utopia ai problemi molto più terra terra del realismo.
E questo sarà faticoso e a volte difficile, come avviene ogni volta che si passa da una fase dell’età evolutiva a un’altra, come diventare maturi dopo essere stati semplicemente giovani ed esaltati dalla febbre felice e bellissima della giovinezza.
Presidente Conte,
siamo una democrazia giovane, anzi giovanissima, anzi appena nata.
Abbiamo superato la lunga incubazione, il difficile e rimandato travaglio.
Ora ci aspettano le difficoltà della crescita, il trauma di cambiare corpo e carattere, di diventare grandi.
Ogni età avrà i suoi problemi.
Ci aiuti ad affrontarli con serenità e pazienza dandoci soprattutto l’esempio di una persona matura e paziente.

Gilioli dice ai 5stelle che non devono parlare solo tra loro. E con chi si deve parlare, di grazia? Con i Renzi, gli Orfini, gli Esposito, i Calenda, i Sallusti, i Berlusconi?
Però attacca la coalizione di Governo ascrivendola non a una stretta necessità voluta dal Rosatellum ma da ‘una deriva strutturale del M5S verso dx” (??)
Sembra che, per quanti sforzi si faccia, la distinzione dx/sx sia in alcuni impossibile da finire.

Risponde Laura Tonino
La lettera/post di Gilioli è stata rivolta agli ex della sx, e ai lettori a 5 Stelle.
Faccio probabilmente categoria a parte, dal momento che il mio interesse alla politica è nato con i 5 Stelle. E prima di loro non ho mai ritirato la tessera elettorale dagli uffici comunali.
La sfiducia nell’elitismo, nella vecchia politica e la consapevolezza di una ignoranza abissale della realtà per mancanza di fonti di informazione libere, era troppo per buttarmi addocojocojo con il voto.
Questo è il terzo articolo in cui giudichi un Governo prima dei risultati.
Tu dici che ciò che non ti piace è già scritto, ed è nel contratto. Ed allora dovrai permettermi di citare ciò che è ugualmente scritto.
Non puoi, logicamente, dare un giudizio equilibrato se dai per fallito ciò che c’è di buono, e per certo ciò che c’è di meno buono.
Ed allora prima di rispondere ti chiedo:
– Non sono forse di sx le rinnovabili ivi citate?
– Non è forse di sx il salario minimo orario?
– Non è forse di sx il conflitto d’interessi?
– Non è forse di sx dichiarare, con un Ministero ad hoc, che le diseguaglianze sociali tra sud e nord non possono restare irrisolte?
– Non è forse di sx la sostenibilità ambientale di ogni sviluppo?
– Non è forse di sx combattere contro la finanza e lo spread mentre la sx lo invoca e ci spera?
– Non è forse di sx, il diritto alla tutela legale gratuita per i più deboli?
– Non è forse di sx, la difesa dei risparmiatori dai crack bancari?
– Non è forse di sx, l’acqua pubblica?
– Non è forse di sx, l’economia circolare?
– Non è forse di sx, aumentare all’1% del pil la cultura?
– Non è forse di sx, sconfiggere la mafia e colpirla dove fa più male?
– Non è forse di sx, andare alla radice dei problemi ed evitare che un dramma sociale voluto per foga di petrolio e di denaro… venga usato come grimaldello per scardinare contratti nazionali, art. 18, salari minimi
– Non è forse di sx, la lotta alla corruzione?
– Non è forse di sx, il diritto al reddito?
– Non è forse di sx, il lavoro?
– Non è forse di sx, il popolo?

Così titola oggi la repubblica: “Populisti al Governo”.
Ebbene, in verità ti dico che quel che io vi leggo è solo:
“Elitisti all’opposizione”.

LE COPERTURE ECONOMICHE
MoVimento 5 Stelle
Insieme al terrorismo sullo spread va molto di moda quello sulle coperture economiche. Nei giorni scorsi ci ha pensato l’Osservatorio sui Conti Pubblici di Carlo Cottarelli, oggi il fact checking dell’Agi. Il giochetto è sempre lo stesso: si sommano tutte le misure espansive previste nel Contratto di Governo così da superare la soglia psicologica dei 100 miliardi di euro, non si parla di coperture, che pure sono state indicate a più riprese, e si fa intendere che il programma sarà realizzato quasi integralmente in deficit.
La realtà, però, è un po’ diversa. Prima di tutto bisogna spalmare i circa 100 miliardi di euro di spese sull’intera legislatura, perché misure come la Flat Tax a due aliquote, il Reddito di Cittadinanza e il superamento della Fornero hanno bisogno di tempo per essere elaborate, approvate ed entrare a regime. È assurdo sostenere, come fa l’Agi, che ogni anno vadano trovati oltre 100 miliardi di coperture. La verità è che per realizzare il nostro programma economico serviranno manovre finanziarie da 20-30 miliardi annui, in linea con i governi precedenti ma con effetti molto diversi, perché non si tratta di bonus a pioggia o misure provvisorie, ma di investimenti produttivi, lotta senza quartiere alla povertà, abbassamento dell’età pensionabile e drastica riduzione della pressione fiscale.
Le coperture le ripetiamo da mesi: almeno 40 miliardi arriveranno dall’attenta revisione delle cosiddette tax expenditure, agevolazioni fiscali erogate senza criterio che vanno razionalizzate e spostate sulle nuove voci di spesa, fra le quali sono da contare anche i 17 miliardi di Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), cioè trasferimenti e agevolazioni per le fonti fossili o inquinanti indicati ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente. Altri 30 miliardi a regime verranno dai tagli agli sprechi e dalla spending review, in buona parte delineata dallo stesso Cottarelli che invece nelle sue stime sul Contratto di Governo commette alcune evidenti imprecisioni (ad esempio conta i 2 miliardi dei Centri per l’Impiego al di fuori dei 17 miliardi del Reddito di Cittadinanza). Infine ci sarà da giocare una partita in Europa sul deficit, per finanziarie la parte residua del programma e aumentare il cosiddetto effetto moltiplicatore, cioè il ritorno in termini di Pil delle misure che abbiamo in mente.
La filosofia economica che sta dietro al Contratto di Governo è molto diversa rispetto a quella dominante negli ultimi anni. L’abbiamo sempre detto e lo ripetiamo: l’austerità ha fallito, le politiche dei governi che ci hanno preceduto hanno fatto esplodere il rapporto debito/Pil e depresso l’economia. Al contrario, far ripartire il circuito virtuoso di consumi, investimenti ed occupazione stabile è il miglior modo per aumentare anche il gettito fiscale e tenere a posto i conti.

Lorenzo Fioramonti
Questo grafico apparso sul Financial Times indica chiaramente che la Banca Centrale Europea ha mollato massicciamente acquisto titoli italiani dopo le elezioni di Marzo, dopo crescita regolare negli anni precedenti.
(Poi dicono che le crisi non sono pilotate e che l’Ue rispetta la sovranità popolare!)
Credo che in nessun Paese del mondo 18 milioni di elettori mandino due partiti al potere e la tv nazionale più tutte le tv private se ne freghino bellamente continuando a sputare sui partiti di governo e su quei 18 milioni di elettori. Ma vi sembra normale che l’informazione in Italia sia gestita da un signore pluricondannato e prescritto 9 volte che la controlla con tre televisioni proprie e col martellamento del suo amico Cairo su La7 e che lo stesso miliardario continui a far politica contro una precisa legge dello Stato che glielo vieta? E vi sembra normale che i cittadini siano obbligati a pagare un canone, con la luce elettrica, di una RAI che su ben tre canali sputa continuamente sulla coalizione che governa e la diffama costantemente con insulti e menzogne? Ma vi sembra normale che in ogni talk show o non ci sia nemmeno un 5 stelle a rispondere agli attacchi velenosi di tutti o ce ne sia uno, ma raramente, sotto l’attacco concentrato di tutti gli altri? Ma che razza di democrazia si sono prefigurati costoro? E per quanto tempo si andrà ancora avanti con questa schifezza?
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IL DISCORSO DI CONTE
Discorso assolutamente straordinario (un’ora e 17 minuti) e non solo per l’incredibile lunghezza.
Il discorso ha toccato tutti i punti del contratto siglato da M5s e Lega, dall’abolizione di vitalizi e pensioni d’oro alla politica sull’immigrazione (“superamento di Dublino”), dal conflitto di interessi alla riforma della giustizia, dal reddito di cittadinanza (“ma prima i centri per l’impiego”) alla flat tax (“abbiamo un sistema fiscale datato”). “Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo” ha detto in uno dei passaggi più applauditi.
Trascinante il consenso. Moltissimi gli applausi in piedi. Unici paralizzati, inutili, come delle statue di sale quelli del Pd.
Lo stupido Martina ha avuto la faccia di commentare “E’ stato solo un discorso generico, pieno di luoghi comuni”.
Non sembra proprio a sentire la reazione livida di Sallusti e dei berluschini quando ha detto: “Un concetto deve essere qui ribadito con assoluta chiarezza: occorre inasprire l’esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori”.
I punti bollenti sono stati moltissimi.
“Promuoveremo una disciplina che riveda integralmente la tradizionale legge fallimentare, nel segno di un approccio ben più ampio, che abbandonando una logica meramente sanzionatoria, valga a disciplinare e definire, in modo organico, il fenomeno della cosiddetta “crisi di impresa”.
“Nel Def hanno già fatto tagli a spesa sanitaria ma noi invertiremo la rotta per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure. Le differenze socioeconomiche non possono, non devono risultare discriminanti ai fini della tutela della salute per i cittadini del nostro Paese”.
Condanna per l’uccisione del sindacalista maliano Soumaila Sacko avvenuta in Calabria.
“Una riflessione merita la vicenda tragica e inquietante occorsa qualche giorno or sono. Sacko Soumayla è stato ucciso con un colpo di fucile: era uno tra i mille braccianti, con regolare permesso di soggiorno, che tutti i giorni in questo paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero. Ma questo non basta. La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo”.
Tutti i senatori, nessuno escluso, si sono levati in piedi per applaudire. E’ stata l’unica standing ovation unanime della giornata.
Il governo intende “riorganizzare e rendere efficiente il sistema dell’accoglienza, assicurando trasparenza sull’utilizzo dei fondi pubblici ed eliminando ogni forma di infiltrazione della criminalità organizzata”.Durante l’applauso in piedi, i senatori M5S hanno urlato in coro “fuori la mafia dallo Stato!”.“Contrasteremo con ogni mezzo le mafie, aggredendo le loro finanze, le loro economie e colpendo le reti di relazioni che consentono alle organizzazioni criminali di rendersi pervasive nell’ambito del tessuto socio-economico”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte promette un impegno nell’Aula del Senato sul contrasto al conflitto di interessi. Un senatore del Pd gli urla: “Dillo a Casaleggio”.(Per quanto dovrebbe essere il Pd a spiegare come mai in 23 anni il conflitto di interesse non è mai stato regolato. Vero, Martina?) “Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l’insorgenza di potenziali conflitti di interesse”. “Il conflitto di interessi è un tarlo che mina il nostro sistema economico-sociale fin nelle sue radici, e impedisce che il suo sviluppo avvenga nel rispetto della legalità e secondo le regole della libera competizione”. “Soggetti che sono istituzionalmente investiti dell’obiettivo di perseguire interessi collettivi, e che dovrebbero improntare le loro iniziative a una logica imparziale, in realtà, vengono sovente sorpresi a perseguire il proprio tornaconto personale”.
“Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l’insorgenza di potenziali conflitti di interesse”.
“Aumenteremo le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, con introduzione del “daspo” per corrotti e corruttori. Rafforzeremo l’azione degli agenti sotto copertura, in linea con la convenzione di Merida. Saranno maggiormente tutelati coloro che, dal proprio luogo di lavoro – sia esso privato o pubblico -, denunceranno i comportamenti criminosi compiuti all’interno dei propri uffici”.
“Aumenteremo il numero di istituti penitenziari ”
“Inaspriremo le pene per il reato di violenza sessuale”
“Riformeremo anche la prescrizione, che deve essere restituita alla sua funzione originaria, non più ridotta a mero espediente per sottrarsi al giusto processo”.
“L’obiettivo del Governo è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico”, un beneficio “commisurato alla composizione del nucleo famigliare” e “condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo”. “Ci proponiamo, in una prima fase, di rafforzare i centri per l’impiego” per “sollecitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro con la massima efficienza e celerità possibili. Nella seconda fase, verrà erogato il sostegno economico vero e proprio”.
“Primo banco di prova del nuovo modo di dialogare con i partner europei è l’immigrazione. La gestione dei flussi finora è stata un fallimento: l’Europa ha consentito chiusure egoistiche di molti Stati che hanno scaricato, in primo luogo sul nostro Paesi, oneri e difficoltà. Chiederemo con forza il superamento del Regolamento di Dublino per ottenere l’effettivo rispetto dell’equa ripartizione delle responsabilità e realizzare sistemi automatici di ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo”
“Ci ripromettiamo di introdurre misure rivoluzionarie che conducano a una integrale revisione del sistema impositivo dei redditi delle persone fisiche e delle imprese”.“L’obiettivo è la “flat tax”, ovvero una riforma fiscale caratterizzata dall’introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell’imposta, in piena armonia con i principi costituzionali”.
I cittadini “hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque. C’è di nuovo che il debito pubblico lo vogliamo ridurre, ma vogliamo farlo con la crescita della nostra ricchezza, non con le misure di austerità che, negli ultimi anni, hanno contribuito a farlo lievitare”.
La prima preoccupazione del Governo saranno i diritti sociali, che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente smantellati con i risultati che conosciamo: milioni di poveri, milioni di disoccupati, milioni di sofferenti”
“E’ ora di dire che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa”.
“Un pensiero prima di chiudere ai terremotati, la mia prima uscita pubblica sarà dedicata a loro”. (Dopo essersi rivolto ai truffati delle banche e agli operai, questo riferimento proprio ci voleva).
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175 voti favorevoli (la maggioranza richiesta era 158)
117 contrari
25 astenuti
Il Senato approva
Il Governo Conte parte con una buona solidità.
Per avere la fiducia dal parlamento il governo Conte deve ottenere almeno 316 voti alla Camera e 158 al Senato.
Alla Camera il Governo Conte può contare su una maggioranza ampia, con un totale di 352 deputati su 630. Di questi 222 sono deputati del M5s, 124 della Lega e 6 del gruppo Misto.
Al Senato la maggioranza è apparsa inizialmente più risicata, ma si è rafforzata nel corso della trattativa M5s-Lega.
Si stimava che il nuovo esecutivo avesse proprio i voti di 171 senatori su 315, di cui 58 della Lega e 109 del Movimento 5 stelle, cui si sarebbero aggiunte 4 preferenze espresse nel corso delle consultazioni del premier Conte (gli ex grillini Maurizio Buccarella e Carlo Martelli e i due esponenti del Movimento per gli italiani all’Estero Ricardo Antonio Merlo e Adriano Cario).
Come anticipato, i parlamentari del gruppo delle Autonomie (Svp-Patt-Union Vadotaine) potrebbero aggiungersi alla maggioranza, perché hanno lasciato aperta la porta a Conte dopo le ultime consultazioni, anche se la Svp sembra orientata all’astensione.
Anche Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, che conta 18 senatori e 32 deputati, si asterrà sulla fiducia. Si tratta di una mossa di apertura verso il governo, perché in base alla riforma del regolamento al Senato l’astensione non vale più come voto contrario, ma come astensione appunto, come già accadeva alla Camera.
Hanno annunciato invece il loro voto contrario Forza Italia, i cui parlamentari sono stati eletti insieme alla Lega e a Fratelli d’Italia nella coalizione di centrodestra, il Partito democratico e Liberi e Uguali, che in totale contano 230 deputati alla Camera e 117 senatori a Palazzo Madama.
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Pabblo
Per tutti quelli che diranno che è “una maggioranza risicata”:
Fiducia al Senato
Governo Renzi 169 sì e 139 no
Governo Gentiloni 169 sì e 99 no
Governo Conte 171 sì e 117 no
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Minniti: “Il PD va smontato e rimontato”. Ci vorrà un po’ di tempo a ricomporre un puzzle di 15 mila pezzi senza un’immagine di riferimento.

RICOSTRUIRE 50 ANNI DI MACERIE
Bruno p.Napoli
L’impegno di questo Governo è gravoso sotto tutti i punti di vista ed il nostro impegno sarà quello di collaborare davvero ad un cambiamento epocale per cui è richiesta pazienza e perseveranza.
Non si tratta di rifare una mano di vernice ma di ristrutturare la base e le metodologie applicative per ottenere risultati che siano duraturi nel tempo e quindi strutturali non più emergenziali.
Il semplice esempio delle buche di Roma e dello smaltimento dei rifiuti è l’emblema di ciò che si propaganda e ciò che si realizza nel tempo per renderlo virtuoso .Cittadini che vorrebbero vedere risolti subito i loro problemi non sanno cosa si cela dietro ad un appalto per rifare un manto stradale o per affidare il servizio di smaltimento ad una ditta piuttosto che ad un’altra ed è per questo che la Raggi viene attaccata di continuo complice la strumentalizzazione mediatica.Il sindaco di Roma ha scelto la strada più difficile,quella di cambiare mentalità nella scelta dei materiali e delle metodologie di appalto per assicurare un servizio che non preveda continue emergenze ma che assicuri un risultato a lungo termine.
Per farlo bisogna mettere le mani nelle partecipate lottizzate da decenni dalla politica del voto di scambio,nelle aziende di servizi,in quelle dello smaltimento che fino ad oggi si sono solo servite di discariche private senza alcun piano di differenziazione.Bisogna combattere contro le infiltrazioni criminali,le amministrazioni compiacenti,la corruzione divenuta cronica,il sistema delle conoscenze che mortifica il merito,la sanità anch’essa terra di conquista di manager politicizzati che hanno favorito il privato.
Quanti soldi sono stati incanalati nelle mani di chi ha sempre vinto con l’inganno e la propaganda ma che ha letteralmente massacrato il paese?
Se tale governo ha la maggioranza degli Italiani vuol dire che siamo pronti a cambiare e questa volta ciò che veramente è messo alla prova è la nostra resilienza.

DAVIGO
Trovo certe uscite di Renzi bislacche e inquietanti, come quella, prima della votazione al Senato, in cui ha detto: “Dietro a Di Maio c’è Davigo. Io sto dalla parte di Tortora”. Ora, tutti sanno che Davigo gode di una amplissima popolarità in Italia come il Magistrato ideale ma è anche odiatissimo da Berlusconi che lo attacca coma il diavolo l’acqua santa. Cosa voleva dire dunque Renzi? Dare una strizzatina d’occhio a Berlusconi, oppure presentarsi come una vittima precostituita, uno che ha subito, lui e la sua famiglia, un attacco iniquo da parte della Magistratura (cosa abbastanza risibile considerando i soggetti in questione).
Davigo ha scritto un libro che ha avuto grande successo in cui spiega come negli ultimi anni il sistema si è stratificato in in modo tale per cui chi trasgredisce la legge viene premiato e chi la osserva viene punito. L’Italia ha il tasso di corruzione più alto d’Europa proprio grazie a un sistema premiante per i trasgressori. Chiunque capisce che, se invece dei vari condoni edilizi si fossero immediatamente abbattute le case dei trasgressori, le costruzione abusive sarebbero subito state stoppate. Lo stesso vale per gli evasori fiscali o per i costi delle opere pubbliche che sono due o tre volte di più di qualunque altro Paese europeo. Non c’è nulla di più devastante dei condoni.
Si è parlato a torto di giustizialismo come se applicare la giustizia dovesse avere un senso dispregiativo.
In quanto al Governo nascente, Davigo ha detto: “Ne ho viste tante in passato che dubito che si possa fare peggio dei predecessori”.
Elogia le operazioni sotto copertura e ricorda che sono previste dai trattati internazionali dell’ONU che l’Italia ha firmato.
Sui politici che calpestano la legge, ribadisce che la riabilitazione non si nega a nessuno ma che nella P.A. la Costituzione richiede un requisito essenziale che è l’onore.
Chi ha giurato fedeltà alla Repubblica se trasgredisce la legge è venuto meno al suo onore.
E’ critico ovviamente contro il desiderio di Salvini di aumentare i diritti della difesa perché in nessun paese del mondo si potrà mai assolvere chi spara a chi scappa.
Scanzi ha detto che il fatto che Bonafede sia alla Giustizia riempie di forza e di valore questo Governo, perché viene incontro a quel desiderio di Giustizia che gli italiani hanno vivamente soprattutto dal 2006.

Quando il Presidente Conte ha esordito mi sembrava ingessato, attaccato alla pagina da leggere, irrigidito
Quando però si è lanciato al discorso di 75 minuti al Senato ha cominciato a salire di livello e quando oggi rispondeva alle obiezioni e alle critiche al programma addirittura volava,libero, forte,competente,e dimostrava chiaramente a tutti di non essere il megafono di Di Maio/Salvini ma di essere un uomo libero con idee e passioni personali
Abbastanza sterili le critiche al 1° lunghissimo discorso che da una parte è stato criticato perché troppo lungo e zeppo di argomenti(una lista della spesa,è stato detto),dall’altra è stato tutto un dire che mancava questo o quello o che non venivano citate le risorse,come se fosse accaduto che in un discorso preliminare di qualsiasi Presidente si fosse parlato mai di soldi.
Se questo discorso è stato splendido, il comportamento dell’emiciclo è stato ributtante.
Era chiaro che la parola d’ordine del Pd era di non applaudire mai e non ci sono stati segni di condivisione nemmeno quando Conte ha attaccato l’Europa che ci rifiuta aiuto sui migranti, ma il settore piddino si è lasciato andare a una gazzarra che non sarebbe stata tollerabile nemmeno da una cricca di teppisti da riformatorio. Gli scherni, le risatacce, le urla, i gesti, le interruzioni volgari hanno superato ogni tolleranza possibile. Se è con questi atteggiamenti che i renzioti credono di riprendere l’onore perduto sappiano che i loro comportamenti da suburbe non fanno che affondarli sempre più.

SONO FUORI DAL MONDO
Bruno p. Napoli
L’Italia comincerà ad essere una nazione seria ed acculturata quando si toglieranno i megafoni dell’informazione dalle mani di chi ogni giorno offende milioni di Italiani che rappresentano questo Governo.
Davvero non se ne può più:populisti,anti sistema,sfaticati,incapaci e basta.
Qui ogni giorno ci svegliamo per andare al lavoro in condizioni che voi neanche immaginate dalle vostre sedie di quei ridicoli talk show.
Qui si sgobba dai tempi della crisi per cercare almeno di galleggiare,si fanno orari di 12 o 13 ore a volte senza alcuna pausa e si cerca di rigare dritti nonostante ci sia tutto contro.
Ma che ne sapete di piccole e piccolissime imprese,ma quando avete fatto qualcosa con i propri soldi rischiando tutto quello che avete?
E sapete cosa vuol dire oggi essere un professionista o un autonomo ed avere a che fare con la burocrazia ed i mancati pagamenti da parte dei clienti?
Ma che ne sapete voi che campate di soldi pubblici,si a contratto direte voi,ma pur sempre contratti a vita.
Ma andate a zappare invece di andare nelle palestre del benessere,fatevi un pò di calli sulle mani e comincerete a capire cosa fanno dalla mattina alla sera operai,agricoltori e tutti coloro che svolgono lavori manuali ed usuranti,non durereste un giorno.
Eppure è questo il popolo populista,quello che manda avanti questa nazione in silenzio e che vi da da mangiare ogni giorno quando guarda distrattamente le vostre trasmissioni mentre si addormenta col piatto davanti.
Scendete dai piedistalli,andate a vedere il lavoro degli insegnanti,quello dei precari,dei giovani ricercatori che si arrangiano a fare i camerieri,di quelli che emigrano,mica si possono permettere tutti un master del paparino?
Pauperisti direbbe un certo B. devo informarlo però che la povertà esiste e si sta diffondendo come una malattia ma evidentemente alla corte dei partiti ne sono tutti immuni.

SANZIONI RUSSE
Tra i vari attacchi al nuovo Governo c’è quello di essere filo Putin, di cercare l’appoggio della Russia e sciocchezze simili e c’è l’irritazione americana perché i due partiti italiani di maggioranza vorrebbero l’eliminazione delle sanzioni alla Russia.
Queste sanzioni ordinate dal Consiglio europeo ci sono costate 5 miliardi di mancate esportazioni e ci costano miliardi ogni anno.
Nel 2014 ci fu in Crimea un referendum in cui la maggior parte della popolazione di origine russa chiese l’autonomia dall’Ucraina ma la legittimità di tale referendum fu respinta dai Paesi dell’Ue, dagli USA e da altri 71 Paesi membri dell’ONU perché violava il diritto internazionale e la Costituzione dell’Ucraina, mentre il referendum fu ritenuto valido dalla Russia. In conseguenza di ciò l’Ue decise delle sanzioni contro la Russia, di carattere politico ed economico (il divieto di importazione di alcuni beni, sospensione dei finanziamenti BEI, ecc.), come conseguenza all’annessione illegale della Crimea. Lo scopo era di colpire l’economia russa per costringere Mosca a ritirarsi dal territorio ucraino. Lo scopo non è stato raggiunto e ha fatto scattare misure ritorsive da parte della Federazione Russa, come il divieto di importare certe categorie di prodotti, alimentari, agricoli, abbigliamento, automobili ecc., vitali per le esportazioni europee, in particolare quelle italiane.
L’Italia è il 2° partner commerciale europeo della Russia dopo la Germania, quindi noi siamo stati penalizzati più di altri.
Anche se per motivi elettorali ora i partiti nemici di M5S/Lega ci attaccano su questo, mentre fino a poco tempo fa tutte le forze politiche si erano opposte a queste misure restrittive chiedendo la cancellazione delle sanzioni imposte dall’UE perché erano state inutili e avevano penalizzato i Paesi europei riducendo le loro esportazioni in Russia.
Il problema è che l’Italia da sola non può ritirarsi dalle sanzioni. Occorre la maggioranza qualificata degli Stati membri dell’Unione europea e non è detto che ci sia.
Le sanzioni contro la Russia avrebbero dovuto portare a migliorare la situazione ucraina. Sono passati 4 anni, ma in Ucraina non è cambiato nulla, dunque queste sanzioni non sono servite a niente mentre hanno depresso le esportazioni europee. Malgrado ciò, le sanzioni continuano ad essere prorogate e c’è chi dice che dovremmo cambiare strategia.

QUANTE BOCCHE A SCREDITARE
Bruno p. Napoli
Ieri mi sono visto un frullato di commenti di varie trasmissioni dopo l’annuncio della formazione del Governo,un poco da ognuno perché davvero eri costretto a non sentire le cazzate che vomitavano pieni di rabbia e risentimento verso qualcosa di cui non hanno la benché minima idea.
Ad esempio ho sentito blaterare di democrazia diretta e semplicizzarla come un banale insieme di click che si sostituirebbero alla democrazia rappresentativa.
Questi davvero sono scolari della prima era,quella delle repubbliche in pompa magna ingessate dalla partitocrazia che legiferava ad anni luce di distanza dal suo elettorato.
La democrazia rappresentativa e quella diretta sono la stessa cosa,somari che non siete altro e che disinformate opportunisticamente il pubblico.
Somari e in malafede,la democrazia diretta è il rafforzamento della democrazia rappresentativa accorciando la filiera tra eletto ed elettore con la possibilità di feed back tra ciò che si propone e ciò che si realizza magari prendendo spunti positivi lungo la strada ma sopratutto mantenendo costantemente informata la base con la sua rappresentanza.
Somari, in tal modo si coinvolge la comunità a fare politica ma questo concetto vi è talmente ostile che preferite appellarvi al populismo pur di tenere le masse soggiogate nell’ignoranza per autorizzare la partitocrazia che vi finanzia.
In quanto al mantra delle coperture ma per chi ci avete presi per dei babbei?
E’ fuori discussione che non ci sono le coperture per entrambi i programmi Lega-M5S anche se si è lavorato per una mediazione ed una sintesi riduttiva delle spese.
Al Governo però c’è una grossa novità,c’è la volontà di mettere in moto un meccanismo rivoluzionario di riduzione della spesa pubblica,di promuovere l’anticorruzione,di improntare sviluppo ed occupazione su metodologie di investimento completamente diverse e sopratutto centralizzare il ruolo dell’Italia in Europa,divenuta lo zimbello dell’UE.
Somari ed anti italiani.

Vincenzo Caramanna
Finalmente il sogno di ogni cittadino italiano diventa realtá.
Questo Governo é dedicato a tutti coloro che avevano perso fiducia nelle istituzioni, a tutti coloro che fuggono a malincuore dall’Italia per un lavoro ed una prospettiva di vita migliore, a tutti colore che la fanno finita o perdono la dignitá perché non trovano un lavoro o perché la propria azienda non viene aiutata dallo stato, a tutti coloro che hanno portato allo sfacelo il nostro meraviglioso Paese, a tutti coloro che vengono ricattati dalle mafie legali e illegali, a tutti coloro ….. ecc… .
Un Governo giovane e dinamico in cui io credo molto. Vi faccio un augurio di cuore. Buon lavoro e VIVA L’ITALIA.
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Morti che camminano

Purtroppo tutti i giornali e tutte le televisioni sono in mano o del Pd o di B e amici, con una campagna velenosa di attacchi a senso unico che non ha mai avuto precedenti nella storia italiana. Nessuno mai è stato tanto attaccato come i 5stelle, nemmeno Berlusconi, nemmeno la mafia o la camorra. L’odio scagliato a piene mani contro il M5S supera qualunque attacco passato a chicchessia. Per nostra disgrazia, questa gentaglia ha il controllo pressoché totale dei media. In tv non si sentono parlare che renzioti o berlusconiani che vomitano il loro odio assoluto, senza alcuna controparte, loro che hanno distrutto il Paese e che le elezioni le hanno perse ma i sondaggi su qualunque argomento del programma a 5stelle danno ragione ai 5stelle come se tutti questi attacchi contassero zero. Ieri è stato ridicolo sentire la Gelmini che minacciava la patrimoniale quando abbiamo dovuto accettare la flat tax e che elogiava Berlusconi come salvatore d’Italia quando è solo un delinquente che ha fatto solo e sempre i suoi sporchi interessi. E non voglio parlare dello sfogo livoroso e fuori di cervello di Delrio che sembrava in preda ad attacco isterico e ci incolpava persino dei morti di mafia. Forse aveva già previsto per i suoi 9 figli un fulgido futuro in politica e ora se lo vede svanire. Ci sarebbe stato da chiedergli cosa ne era della sua battaglia alla mafia quando fecero il Rosatellum per allearsi con Berlusconi, che della mafia è grande amico.
E alla Meloni e al suo esaltato panegirico sull’idea di patria, chiederemo, visto che ha deciso di stare con Berlusconi che accetta ogni cosa dell’Europa, come la vede questa idea di patria sotto la Troika.
Ma, ora, la difficoltà più grande è la convivenza con la Lega che su troppe questioni è nostra opposta ma piace moltissimo alla base razzista e meno colta del popolo italiano, una parte egoista, xenofoba, vendicativa, omofoba, fascista, misogina, viscerale e esagitata. Speriamo che Conte riesca in questo difficile equilibrio e speriamo che riesca a contenere gli eccessi dei leghisti peggiori come Fontana, ma già si sentono discorsi efferati contro i migranti o contro i gay e le famiglie diverse. Quello che il presidente Conte deve affrontare è il contenimento delle visceralità peggiori assieme alla inimicizia delle multinazionali, della finanza, della Troika, del capitalismo europeo.. e non sarà affatto una battaglia facile. Possiamo solo offrirgli tutta la massima solidarietà e augurargli ogni fortuna perché ne avrà bisogno. Noi tutti ne avremo grande bisogno. L’Italia peggio di così non poteva finire. E risollevarla sarà un compito durissimo.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1928 16-2018 TROPPO RICCHI E TROPPO POVERI

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Disegno di bambino

MASADA n° 1928 16-2018 TROPPO RICCHI E TROPPO POVERI
Viviana Vivarelli

I Patti ignobili sottoscritti da Pd, Fi e Lega – Idiozie- Come l’Ue ha scaricato il problema su di noi – Il Bilderberg – Scade Triton, subentra Themis – La siccità colpisce l’Africa subshariana – Costringere tutti i Paesi Europei alle quote – La solidarietà vuota di Delrio- Macron insulta gli italiani – Conte va lo stesso all’incontro

La mia frase preferita l’ha pronunciata uno dei rifugiati, un ragazzo: “Non sono pericoloso, sono in pericolo”.
(Bono, leader degli U2)
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L’immigrazione è una realtà. Occorre saper coniugare insieme quel principio dell’ accoglienza che ha sempre innervato l’anima profonda del nostro Paese con un altro principio, non meno necessario, quella della legalità, di cui tutti si avverte la necessità per la convivenza sociale.
(Angelo Bagnasco)
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La solidarietà deve coniugarsi con la sostenibilità.
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È innegabile il fatto che attualmente nella maggior parte dei Paesi europei si è sviluppato un razzismo popolare, la cui causa principale risiede nell’immigrazione massiva e ancor di più nelle patologie sociali che ne risultano. Sto pensando, in particolare, all’aumento della criminalità e all’aggravarsi dell’insicurezza, al crollo della qualità scolastica, alle innumerevoli “inciviltà” che sono la trama quotidiana dei fatti di cronaca. Questo razzismo non ha nulla di ideologico, è puramente sociologico (…) È diffuso soprattutto nelle classi popolari, che sono le prime a soffrire delle patologie sociali generate dall’immigrazione (…). Posso comprendere intellettualmente queste reazioni, ma non le approvo in alcun modo. Non è attraverso il razzismo, né con la xenofobia che verrà risolto il problema dell’immigrazione, ma con un’analisi ragionevole di quello che è concretamente possibile fare per risolvere le difficoltà.
(Alain De Benoist, filosofo e intellettuale francese)
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“Tu sai quanto ci guadagno sugli immigrati? C’hai idea? Il traffico di droga rende meno”.
(Testo tratto dalle intercettazioni di Buzzi dell’indagine su Mafia Capitale).
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I clandestini sono il nuovo oro nero per le mafie e per le cooperative, non vengono identificati anche per anni, nonostante le norme internazionali per i profughi siano di tre settimane, e stazionano sul nostro territorio con costi enormi che ovviamente non vanno a loro ma alle mafie e ai politici di collegamento.
(Blog di Beppe Grillo)

SINTESI DEI PATTI SUI MIGRANTI
Viviana Vivarelli

Tutti i Patti che abbiamo sottoscritto con l’Europa sui migranti ci penalizzano, per cui i colpevoli sono praticamente tutti, il Pd, Fi e la Lega

2003: Il DUBLINO II fu sottoscritto da Enrico Letta e reso operativo da Berlusconi e dalla Lega nel 2003 (al tempo in cui Gheddafi prometteva di trattenere nei lager i migranti) con Pisanu, Frattini e Castelli

Il sistema dei centri di identificazione ed espulsione (CIE), costosissimo e lentissimo e pure privo di risorse, fu messo in piedi da un Governo di cdx. A volere i CIE fu Maroni La Bossi-Fini (tuttora in atto) complicò tutto, rendendo impossibile entrare in Italia legalmente, per cui l’unico modo restava essere clandestini. Oppure facendo richiesta d’asilo. Ma i centri di identificazione, pochi, scarsi e privi di risorse da sempre, sono al collasso e cercare di ottenere lo status di rifugiato è l’unico modo per poter entrare in Italia e quindi in Europa.

Dunque Lega e Berlusconi hanno firmato da incoscienti un regolamento che ci impegnava a tenere noi i migranti che sbarcavano in Italia e misero su un sistema di identificazione inefficiente. Poi cercarono di migliorarlo con 2 sanatorie di massa per mettere in regola almeno le badanti. Nel 2002 furono sanate 697mila domande presentate, di cui 340mila per colf e badanti e 357mila per lavoratori subordinati (costo 2 miliardi per i rimpatri)
6 richieste di asilo su 10 erano respinte seguite da fogli di via che erano inattuati, così tanti restavano in Italia da clandestini lavorando in nero o sopravvivendo in altri modi.
Una seconda sanatoria fu fatta nel 2009 e fu chiamata legge truffa, perché consentiva la regolarizzazione solo alle badanti, escludendo tutti gli altri. La domanda doveva essere presentata dal datore di lavoro e ciò scatenò un giro di estorsioni e truffe impressionante. Si escludevano intere categorie di lavoratori che vivono e lavorano in Italia da anni; la presentazione e il monitoraggio della domanda erano esclusivamente da parte del datore di lavoro e la legge non era chiara su punti importanti, come il trattamento di stranieri già espulsi, i requisiti minimi di reddito ecc.

Già dal 2001 si era pensato al decreto flussi con cui lo Stato avrebbe deciso ogni anno quanti potevano entrare, un tot per Paese, e sarebbero stati gli imprenditori a richiedere dei lavoratori stranieri, il che era assurdo perché chi ha voglia di assumere persone che non conosce? Il decreto flussi fu una sanatoria mascherata di chi era già in Italia. Resta la richiesta di asilo che però vale solo per chi scappa da guerre e non per chi scappa da Paesi poveri o vuole una vita migliore (migranti economici).

In totale Berlusconi e la Lega hanno fatto due sanatorie sui migranti: nel 2002 e poi di nuovo nel 2009, regolarizzando quasi un milione di lavoratori stranieri irregolari (soprattutto lavoratori subordinati e colf e badanti).
Nel 2002 vennero accolte 694.224 domande, nel 2009 294.744.
Ma i migranti in Italia sono 6 milioni. E gli altri?

Il primo gennaio 2014 Renzi conferma il DUBLINO III
I precedenti trattati legano i migranti al primo Paese dove sbarcano e questo crea troppi problemi perché il migrante non può scegliere in quale Paese andare. Con Dublino III si ripete che la richiesta deve essere fatta nel primo Paese in cui mette piede, solitamente Italia e Grecia. Questo Stato ha in carica il migrante, anche se è sbarcato in Italia ma è riuscito ad arrivare in Germania facendo richiesta là, l’Italia ce lo rimanda. In pratica uno che arriva in Italia, Spagna, Grecia e Ungheria, deve avere la fortuna di non farsi intercettare se vuole raggiungere lo Stato in cui vorrebbe vivere. La logica è perversa per cui il Paese che salva una vita in mare è poi quello che dovrà accogliere quella persona e garantirgli protezione. Ma se lo salva una nave olandese o tedesca lo porta comunque a noi.
Chi ha voluto questa schifezza? Il Pd prima e Berlusconi e la Lega poi e infine di nuovo il Pd con Renzi.

Anzi Renzi peggiora le cose, e, per farsi approvare un bilancio farlocco, firma anche il PATTO DI TRITON con cui l’Italia si offre come UNICO Paese del Mediterraneo che avrebbe accolto TUTTI i migranti del mare. E così Renzi ha dato il via libera alla grande invasione.
Triton sostituiva Mare nostrum, che era solo un pattugliamento in mare di navi di 15 Paesi per salvare i naufraghi, ma Renzi accetta che siano portato TUTTI SOLO in Italia.
Le ONG capiscono immediatamente che nessuno, in Italia, avrebbe più fermato gli sbarchi. Insomma, tutti si sono sentiti legittimati a portare gli immigrati sulle coste italiane.
Così tutte le navi di Frontex e le ONG hanno cominciato a portare migliaia di profughi solo in Italia, e addirittura non portavano più naufraghi ma andavano proprio a prenderli davanti alle coste della Libia, entrando addirittura nelle acque libiche. Ecco perché Di Maio gridò che stavano facendo i ‘taxi del mare” e il procuratore di Catania Zuccaro scattò con una denuncia alle navi ONG di associazione a delinquere finalizzata a immigrazione clandestina e fece sequestrare una nave.

Ora Tryton (2014) è decaduto sostituito da Themis
Mentre con Triton i migranti recuperati sia nelle acque italiane che in quelle internazionali sotto la copertura delle operazioni navali di Frontex potevano essere sbarcati sempre in Italia, adesso dovrebbero essere riportati nel porto del Paese più sicuro, non necessariamente italiano. Di conseguenza, le autorità italiane hanno sperato che anche gli altri Paesi dell’Ue, tra cui Malta, dessero piena applicazione alle nuove regole. Ma Malta non ci sta (del resto è grande come Genova, come farebbe a sostenere migliaia di persone?),mentre tutti i Paesi europei hanno alzato muri, veti o barriere, rifiutando ogni profugo.

Triton riguardava solo una piccola parte degli sbarchi in Europa. Infatti, su 186.410 arrivi nel 2017, Triton ha contribuito al soccorso di circa 38.000 persone, poco più del 20%, in alcuni casi senza compiere l’operazione principale ma fornendo solo assistenza. Inoltre, nonostante le navi dell’operazione Themis non abbiano più l’obbligo di sbarcare i migranti in Italia, vi saranno obbligate dal diritto marittimo. Infatti, la convenzione di Amburgo del 1979, quella di Montego Bay del 1984 e altre norme successive sul soccorso marittimo, non derogabili da accordi bilaterali, prevedono che le persone soccorse in mare debbano essere riportate nel primo porto sicuro. E l’Italia è l’unico Paese oltre alla Grecia (che però è più lontana) ad essere attrezzata per sbarchi.

In tutto questo casino, l’Europa tace, come se il problema gigantesco dei migranti riguardasse solo l’Italia. Era troppo comodo per tutti che i migranti ce li tenessimo tutti noi. E tutti i Paesi europei danno addosso a Salvini che ha chiuso i porti italiani e gli danno di fascista e razzista, intanto non ce n’è uno che voglia prendersi altri profughi. E se la Spagna di Sanchez oggi ha detto di prendere 690, domani chissà! Certo era comodo scaricare il problema sulla sola Italia. Ma era giusto?

In questo gigantesco caos, c’è chi grida “solidarietà, solidarietà”, molto bello e facile ma ciò deve avvenire nella legalità e giustizia e finora di giustizia da parte dei partiti o da parte dell’Europa ne abbiamo vista poca.

IDIOZIE
VV.
Sui migranti si dicono molte sciocchezze, che sono tutti sani, grassi e forti, che sembrano tutti in ottima salute (salvo popi dire che portano malattie), che sono vestiti troppo bene, che hanno i telefonini dunque sono ricchi, che se si sono potuti pagare il viaggio con gli scafisti non sono bisognosi ecc.
Io lavoro in una associazione di volontariato che aiuta i migranti e non è così, ci sono persone di tutte le età, le taglie e gli stati di salute e lo stesso vale per le donne.
Ma io tremo all’idea che ogni anno sbarcano in Italia migliaia di minori non accompagnati di cui nessuno ci dice dove finiscono e chi se ne occupa.
Tutte le cifre sono terribili, si pensi ai morti o dispersi in mare. Nel 2014 furono 3.183, nel 2015 3.785, nel 2016 5.143, nel 2017 3.116. In totale in 4 anni 15.227 persone morte.
Le richieste d’asilo: nel 2017 sono state 130mila ma ne sono state esaminate solo 80mila, 10mila meno rispetto al 2016, perché? Perché non si potenziano e velocizzano questi uffici? Perché si devono lasciare i migranti chiusi nei Ctp per attese lunghissime? Chi si guadagna su questo? Quali controlli vengono fatti sulla gestione dei fondi? Gli uffici competenti erano scarsi e insufficienti già al tempo di Bossi, figuriamoci ora. Ed è ancora troppo alto il numero di migranti a cui non è stata riconosciuta alcuna forma di protezione: il 60% del totale, cioè 47.839 casi (i dinieghi comprendono anche gli irreperibili). Il 13% di tutti i migranti sono bambini. L’anno scorso sono stati più di 14.000. Che cosa ne hanno fatto?
Facile parlare di solidarietà, ma in pratica questa come è stata organizzata?
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COME L’UE HA SCARICATOI IL PROBLEMA SU DI NOI
Sembra evidente che l’Europa ha trattato l’Italia come la sua serva, scaricando sopra di noi quelli che non voleva accogliere, e non muovendo un ciglio contro tutti i Paesii che trasgredivano i patti che avevano firmato, ma è altrettanto che a questo scempio tre partii hanno dato tutto il loro appoggio firmando questi Patti miserabili: Pd, Forza Italia e Lega.
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Alena Bulla
Sappiate che la Bonino dirige 4 delle fondazioni di Soros.

IL BILDERBERG
Viviana Vivarelli
Il Bilderberg quest’anno si riunisce a Torino. E’ una riunione per inviti di circa 130 membri, potenti, magnati della finanza e banchieri, che utilizzano giornalisti, economisti e bancari, infiltrandoli negli Stati; si ritrovano una volta l’anno dal 1954 (iniziativa del banchiere statunitense David Rockefeller, si tenne). “Un gruppo che non è stato eletto da nessuno e che decide le sorti di tutti”.
Si radunano in segreto, in luoghi blindati e difesi dalla polizia; nessuno sa nulla delle loro decisioni ma queste incidono sulle politiche economiche dell’Occidente.
Il credo di questa cricca è il ‘turbo capitalismo’ (o capitalismo post industriale), che è il capitalismo sfrenato e senza regole, lo stesso che ha deciso la crisi del 2008 e le successive manovre di austerità che hanno stroncato i Paesi europei. Sono loro che stabiliscono quale Paese fallirà e sarà depredato e come. I principi sono essenzialmente neoliberisti e fondati sul profitto di pochi e la distruzione dei diritti civili ed economici dei molti. I nemici di questa cricca di potere sono la Nazione, la democrazia, le Costituzioni democratiche e lo stato sociale. Il gruppo è in grado di comprare i Governi e di asservire, attraverso i partiti che si vendono, i popoli.
I signori del Bilderberg sono un feudo dominante e imperiale che sovrasta gli Stati e gli organismi internazionali, usando i popoli come perdine di una guerra economica e finanziaria.
Il Bilderberg è una cricca di miliardari neoliberisti, petrolieri plutocrati, banchieri apolidi, finanzieri delocalizzati e signori indiscussi della speculazione finanziaria e delle lobby. Tra loro citiamo Rockefeller, Rupert Murdoch, JP Morgan, Rothschild, la Open society foundation e il Soros found management del banchiere speculatore George Soros, promotore di molte rivoluzioni neo-coloniali made in Usa sotto copertura ideologica umanitaria e protettore delle ONG che portano migliaia di migranti in Italia.
La Open society foundation appare come una rete di fondazioni “senza scopo di lucro” (dove Soros può investire parte dei suoi giganteschi profitti sottraendoli alle tasse). Il suo scopo è combattere il comunismo come la democrazia dal basso ed eliminare qualunque opposizione al capitale finanziario. Sono suoi nemici attuali la democrazia e il populismo. Soros è un gigantesco speculatore finanziario le cui pedine sono interi Stati che può far fallire solo per guadagnarci in Borsa.
Il compito di questi magnati è impoverire le masse e creare nuovi schiavi per aumentare il proprio potere politico e finanziario. Lo scopo finale è mettere tutto il pianeta sotto un Nuovo Ordine Mondiale, dove sopra tutto c’è questa élite finanziaria che ha tutto il potere e sotto le masse manipolate e analfabetizzate che non hanno nulla. Tutto il mondo deve diventare un immenso mercato deregolamentato. Per questo è fondamentale smantellare la Nazioni, distruggere le Costituzioni, infiltrare partiti comprati che accentrino il potere, inibiscano la democrazia, smantellino la Costituzione, favoriscano i sistemi bancari, le grandi lobby e le multinazionali e spoglino la sovranità popolare dei suoi diritti, distruggendo le tutele del lavoro e lo stato sociale che difende i più deboli.
Come disse il banchiere Paul Warburg, al Senato americano nel 1950: “Avremo un Governo mondiale, lo si voglia o no. La sola questione è sapere se sarà instaurato per adesione o per conquista”.
E nel 1970, Edmond De Rotschild disse: “Il catenaccio da far saltare, attualmente, è la Nazione”, come idea solidale ed etica.”
Leggere a questa luce quanto è avvenuto in Italia finora dovrebbe essere un esercizio utile per tutti per capire in che senso sono andate certe scelte politiche, sociali ed economiche di quei partiti che erroneamente abbiamo chiamato di dx e di sx ma che alla fin fine hanno perseguito un piano comune che non comprendeva i diritti dei popoli.

Sanjust45
Il mondo intero ne comincia a subire gli effetti e stanno crescendo gli oppositori di questo disegno planetario. La globalizzazione, l’esplosione della finanza speculativa, la santificazione dei paradisi fiscali, i trattati internazionali più forti degli Stati, la concentrazione crescente della ricchezza in poche mani ne sono la prova più evidente, basta non tenere gli occhi chiusi.
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Dani60
Il problema dell’immigrazione non è più un problema di dx o sx, sono pochissimi contro il resto dell’umanità, umanità che, però, si fa in gran parte sostenitrice inconsapevole dei pochissimi.
Istruzione, consapevolezza, ricostruzione dell’etica comune saranno fondamentali per sperare di non precipitare in una nuova forma di schiavitù

SCADE TRITON, SUBENTRA THEMIS
A febbraio è scaduto il Patto Tryton, che Renzi firmò per farsi accettare la Finanziaria e in cui offriva l’Italia Come UNICO porto del Mediterraneo per TUTTI i migranti.
Ora abbiamo Themis, in cui questo obbligo è sparito.
Dal 1° febbraio 2018 è entrata in vigore questa un’iniziativa di sicurezza delle frontiere dell’Unione europea condotta da Frontex, l’agenzia europea di vigilanza dei confini, con l’obiettivo di combattere le migrazioni senza controllo e i crimini transfrontalieri, nella speranza di armonizzare la gestione sui flussi migratori via mare
Con Themis chi salva i migranti nel Mediterraneo può trasportarli anche in Grecia, Libia, Spagna e Malta, applicando la legge del mare della Convenzione di Hamburgo per cui i naufraghi si portano al porto più vicino.
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BONAFEDE, MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Bellissima la partecipazione di Alfonso Bonafede a Piazza Pulita, sentite la sua passione civile e il suo entusiasmo da persona onesta e competente. Sentite anche i suoi chiarimenti sulla legittima difesa.
Di contro guardate la faccia dura, torva e tesa di Formigli, sentite le sue fastidiose interruzioni, i suoi tentativi di smorzare l’entusiasmo del Ministro, il modo con cui tronca gli applausi, la maleducazione palese con cui tratta il Ministro. Non c’è la minima cortesia verso il suo ospite. Siamo molto lieti che una persona così onesta sia alla Giustizia, soprattutto dopo persone come Conso, Biondi, Mancuso, Mastella, Alfano…, ma non possiamo permettere il persistere di comportamenti di intervistatori privi persino del rispetto minimo per la persona intervistata come Formigli. Questi non sono giornalisti, sono cecchini..
Sorridevo di gioia ascoltando Buonafede. Ascoltando il fazioso Formigli no.

SANZIONI
Insomma, in vista del summit del G7, appena si è saputo che anche i 5stelle erano per togliere alla Russia le inutili sanzioni che da 4 anni, invece di penalizzare la Russia, penalizzano gli Stati europei e massimamente l’Italia, si sono tutti scatenati contro il M5S dicendo che i 5stelle erano filoPutin e ci mettevano a rischio dimostrandosi nemici del nostro alleato americano.
Poi al summit canadese è risultato che era proprio Trump a volere la sospensione delle sanzioni e il ritorno della Russia nel G8.
E ora come la mettiamo? Quelli contro gli USA sono risultati tutti gli altri. E addirittura Conte è stato l’unico con cui Trump, uscendo dal G7, ha mantenuto relazioni ottime.
E i giornaloni?
Carta da cul, come già pensavamo!

AFRICA
Viviana Vivarelli
In questi tempi sciagurati, con la fame e la siccità che devastano ampie zone dell’Africa, la crisi dei disperati che si riversano in mare in cerca di sponde per una vita nuova è un problema epocale.
Tutti conoscono almeno vagamente le guerre che Paesi facinorosi hanno incentivato in Africa (basti pensare alla Francia). Ci sono sul Pianeta almeno 50 guerre in corso e molte sono combattute tuttora in Africa.
Tutti hanno almeno sentito parlare delle multinazionali che hanno devastato i Paesi africani depredandoli delle loro ricchezze e inquinando terre e fiumi. Ci aggiungiamo il cambio climatico che ha modificato il regime delle piogge condannando vaste zone africane alla siccità e dunque alla morte. Ma non meno devastanti sono state le speculazioni di Borsa con cui i grandi giocatori hanno fatto aumentare il costo delle materie prime alimentari o i brevetti per proteggere certi farmaci condannando a morte interi popoli per epidemie incontrollate.
Tutti sanno che da almeno un secolo esistono debiti pubblici giganteschi che hanno piegato i governi africani all’usura della Banca Mondiale, del Fondo Monetario e del Wto o Organizzazione internazionale del commercio.
L’Europa è sempre stata complice o protagonista di questo scempio del Terzo Mondo aggiungendoci i dazi con cui ha impedito finora il commercio africano. E, quando il G7 o il G8 si riuniscono, le decisioni che vengono prese sono spesso a danno dell’Africa.
E’ inutile che l’Europa si vanti di aver mantenuto la pace nei suoi confini per 70 anni. La stessa cosa non si può dire per la pace e il rispetto di altri Paesi come quelli africani o del Medio Oriente o dall’Asia occidentale.
Nessuno qui ha le mani pulite. Non solo gli imperi coloniali ma le guerre e le razzie volute dall’Occidente, le stesse decisioni economiche e commerciali, hanno generato la gigantesca miseria africana. Tutti qui sono colpevoli.
Recentemente i governi italiani, con una irresponsabilità inaudita verso i propri cittadini, hanno firmato accordi in base ai quali si è accettato che l’immensa miseria africana si riversasse “sulla sola Italia”, mentre gli altri Paesi europei, hanno detto come fa oggi Malta: “Non è mia competenza”. L’Europa, altrettanto irresponsabilmente, ha tollerato che risorgessero muri e confini e ha costretto Stati fallimentari come l’Italia a firmare Patti suicidi come il Tryton con cui Renzi ci offriva come unico corpo sacrificale alle migrazioni incontrollate. Oggi Tryton è stato sostituito da Themis con cui altri Stati sono chiamati ad accettare gli sbarchi e Malta è uno di questi, anche se disconosce quanto ha firmato. In quanto al Patto di Dublino che dice che un Paese si tiene i propri migranti, è stato addirittura peggiorato. La riforma di Dublino è addirittura peggiorativa per l’Italia? Ma cosa ha permesso Renzi??? Ecco perché quando sento Delrio che parla di solidarietà totale, di ‘fare accordi silenziosi coi Paesi europei’ (cosa che nessuno ha mai nemmeno tentato in 4 anni) e intanto accogliere chiunque, mi sembra di sentire un pazzo ipocrita che vaneggia . Mentre compatisco il vecchio e decadente Gino Strada che ha ragione quando parla della sofferenza, avendo passato una vita in mezzo alla sofferenza, ma sembra delirare anche lui senza rendersi conto della vastità della tragedia in atto.
Qui abbiamo un problema enorme, epocale, ed è un problema di tutti, è un problema rovente, èd è un problema di tutto l’Occidente, farne il problema della sola Italia e abbassarsi pure a diffamarla mi sembra abnorme come che qualcuno pensi di scaricare sulla sola Italia tutta la miseria dell’Africa.
L’Africa ha un miliardo e 200 milioni di persone. Gran parte di questi sono disperati.
Si pensa davvero che si possa fare come fa oggi l’Europa che se ne lava le mani e non dice parola? O come fa l’ipocrita Pd che parla di solidarietà quando non è mai stata capace di lottare in Europa per le quote o i ricollocamenti, ha creato con Minniti campi di concentramento disumani e strapieni in Libia e ora fa discorsi vacui e fintamente etici quando proprio la sua ignavia e il suo servilismo verso la Troika ci ha messi in una situazione gravissima.
Il problema dei migranti non si risolve certo con l’ipocrisia di discorsi solidaristici alla Gino Strada o alla Delrio.

Io amo e rispetto la solidarietà, opero in una associazione di aiuto ai migranti, pago una quota mensile all’UNHCR in aiuto ai rifugiati, non sono certo una razzista e sento nella mia pelle con empatia la sofferenza dei deboli che incontro ogni giorno e sono portatori di storie terribili, ma non capisco che senso abbia vivere in una Europa che scarica su un Paesi solo ogni responsabilità, come non capisco chi rifiuta di vedere la gravità di quanto accade e si rifugia in vaghi discorsi solidaristici che al momento sono come parlare bene di un ombrello nel

Perché Malta non fa sbarcare mai i migranti (che finiscono in Italia)?

La Convenzione di Amburgo ordina che per i salvataggi in mare sia competente il Paese più vicino. L’Aquarius si trovava a 25 km da Malta e a 35 km dalla Sicilia.
Il porto competente era Malta e non l’Italia, ma Malta disattende la Convenzione di Amburgo che pure ha firmato.
Per quale motivo i migranti soccorsi dalle ONG non finiscono mai a Malta, ma vengono traghettati dai natanti umanitari sempre in Italia? In fondo, La Valletta non dista dalla Libia più di quanto non sia lontana Lampedusa.
Il fatto è che i vari Stati costieri si lavano le mani di fronte all’emergenza immigrazione, l’Italia invece ha sempre svolto il ruolo del figlio maggiore e responsabile. Ha ragione da vendere Salvini nel gridare la sua accusa contro l’ipocrisia degli altri Paesi Ue: “Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono ONG tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari suoi. Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia”.
Tutti gli stati costieri del Mediterraneo, secondo la Convenzione di Amburgo, dovrebbero definire e garantire l’operatività di un’area Sar (ricerca e soccorso) in mare e coordinarsi tra loro. A parole, significa che ognuno pattuglia un tratto di mare e se i migranti vengono recuperati all’interno della propria zona, deve coordinare i soccorsi, salvarli, accudirli e coccolarli. Nei fatti, però, le cose sono sempre andate diversamente.
La Tunisia e la Libia, infatti, non hanno di fatto indicato le loro aree Sar (pur avendo ratificato la Convenzione di Amburgo). Quindi è come se fossero fuori gioco. Mai una nave ONG (o un mercantile) ha telefonato a Tunisi o Tripoli per chiedere coordinamento su una operazione di salvataggio. E Malta? Pur avendo ottenuto un’area Sar 750 volte più grande del suo territorio (per motivi politici ed economici), La Valletta non ha mai messo in campo gli strumenti per pattugliarla a dovere. E così l’Italia ne ha fatto le veci, trovandosi alla fine a dover gestire praticamente tutto il mare nostrum (500 mila km quadrati) con il suo centro di coordinamento.
Il fatto è che spesso i barconi vengono avvistati in acque internazionali che, sulla carta, non sono né in area Sar maltese né in quella italiana (per esempio, ed è il caso di oggi, in acque libiche). Perché le ONG non chiamano Malta invece di Roma? Perché Malta spesso non risponde o dice di no. E così alla fine le organizzazioni non governative interpellano l’Italia che a quel punto, avuta notizia di un naufragio, secondo la Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e quella di Amburgo, è obbligata a intervenire. Spetta all’Italia, una volta coordinato il soccorso, trovare poi un porto dove far sbarcare la nave. Il che si traduce di solito in un via libera all’attracco in un porto italiano. Non è un caso, dunque, se nel 2016, la Guardia costiera italiana ha soccorso 35mila naufraghi mentre le spiagge maltesi ne hanno visti sbarcare appena 1.700.
Non solo. Malta infatti non ritiene vincolanti le linee guida dell’Imo (che prevedono l’obbligo per lo stato responsabile dell’area Sar di accettare gli sbarchi) e non ha ratificato gli emendamenti alle Convenzioni Sar e Solas adottati nel 2014, secondo cui l’obbligo di fornire un luogo d’approdo sicuro per i naufraghi “ricade sul Governo contraente responsabile per la regione Sar in cui i sopravvissuti sono stati recuperati”.
Come se non bastasse, Malta, per evitare di far sbarcare i profughi sulle sue coste fa leva anche su altri fattori. Sostiene, per dire, di essere troppo piccola per potersi sobbarcare i costi (economici e sociali) derivanti degli obblighi all’accoglienza e così autorizza pochissimi sbarchi.
Possiamo ricordare che Malta riceve cifre enormi per l’accoglienza? Possiamo ricordare anche che nessuno tocca Malta perché è un paradiso fiscale per gli evasori fiscali di un’Europa diretta da uno Junker che è a sua volta Presidente del paradiso fiscale del Lussemburgo?

Ogni giorno mille o duemila migranti cercano di sbarcare in Italia. Davvero qualcuno pensa che l’Italia possa accogliere un miliardo di disperati?
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Al momento tutti i Paesi europei hanno chiuso le porte ai migranti e lo hanno fatto da tempo. Era rimasta aperta solo l’Italia, per colpa del Governo Renzi.
Ora che un nuovo Governo italiani prende le difese dell’Italia ci sono persone che insorgono parlando di solidarietà. La solidarietà ha senso solo nei limiti delle possibilità, dell’efficienza e della ragionevolezza. Se si superano quei limiti si entra nel caos.
Aprire i porti di un Paese che poi non ha capacità o possibilità di dare una accoglienza dignitosa e una integrazione, perpetua solo la miseria e lo sfruttamento (come si è visto nei campi dei raccoglitori del sud).
Anche un buon padre di famiglia può essere caritatevole ma, se lo fa mettendo a rischio la propria famiglia e affrontando da solo un problema più grande di quello che può, cessa di essere buono per diventare un parolaio o un pazzo.

Ieri sul Tg24 andava in onda in modo ossessivo il Ministro Delrio che predicava la solidarietà. Mi chiedo che solidarietà ha avuto il suo Governo con i migranti che devono aspettare mesi e mesi nei CTP in attesa del permesso di soggiorno o quelli che sono abbandonati per le strade o nei campi di pomodori e nelle baraccopoli sfruttati dai caporali e pagati un tozzo di pane? E quale solidarietà ha pensato di dare un Governo Renzi che per 3 volte ha fatto tagli alla sanità, per cui ora per poter fare un esame si devono aspettare mesi e mesi, con l’intento poi dichiarato da Renzi di privatizzarla del tutto? Se lo ricorda Delrio che 12 milioni di italiani non si curano più per mancanza di soldi? Qual’è stata la sua solidarietà nei loro confronti? E che solidarietà rivela un Renzi che ha dichiarato di voler eliminare le pensioni di reversibilità gettando nel disastro assoluto 4 milioni di vedove? Io sono una di quelle vedove e con la pensione di reversibilità ci vivo, senza morirei. E lavoro nel volontariato e la miseria dei migranti abbandonati a se stessi la vedo continuamente, come vedo continuamente italiani sempre più poveri che chiedono aiuto. E vedo continuamente forme di aiuto totalmente private in cui non interviene né la Chiesa né lo Stato. Dov’era la Chiesa nei campi di frutta del Sud?
Chi dunque dovrebbe praticarla questa solidarietà? Un popolo che conta già 12 milioni di poveri assoluti che rischiano di aumentare progressivamente a causa delle scelte perverse dell’austerità, mentre chi amministra il Paese ha pensato solo di far razzia di soldi e privilegi e si è opposto sia ad ogni freno degli sprechi che a ogni reale aiuto ai deboli o alle pene per i ladri della P.A.?
Dov’era Delrio a Vibo Valentia e dov’è nelle baraccopoli dei raccoglitori africani? Io la solidarietà dei governi non l’ho vista nemmeno per i terremotati italiani che stanno ancora nelle baracche, e si stavano anche quando Renzi buttava 150 milioni di un aereo più bello con cui andare a sciare.
Sento la voce di Delrio che fa appelli etici, ma dove sono i fatti?

Viviana
Io sbaglierò, perché sono umana e gli umani sbagliano, ma almeno in quel che faccio o dico sono sincera, non faccio l’ipocrita come il deputato Delrio, ex Ministro delle Infrastrutture e Trasporti sotto Renzi e poi Gentiloni.
Ma non c’è un giornalista, uno, che davanti ai suoi ripetuti appelli televisivi alla “solidarietà” gli chieda:
-Deputato Delrio, ma cosa ha fatto il Governo Renzi per la solidarietà ai migranti? E dov’era quando sui tavoli europei si dovevano cambiare le perverse regole che non impONGono le quote a TUTTI i Paesi europei? E perché ha firmato addirittura Tryton con cui offriva l’Italia come approdo UNICO a tutta la miseria africana?
Io ho visto 86 miliardi regalati alle banche e senza regola alcuna. E ho visto regali immani fatti alle società estrattive del petrolio, a chi amministra le autostrade, alle multinazionali del farmaco, alle industrie delle guerra, ai gestori privati dell’acqua, agli amichetti personali, del premier a se stesso.. ma non ho visto in nessuna delle vostre tre Finanziarie un piano serio di aiuto ai migranti
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Alessandro
– L’Italia spende per i migranti tra i 4,3 e i 4,7 miliardi di euro.
– 17 ottobre 2016, Rapporto Caritas su povertà: A chiedere aiuto ai Centri di Ascolto della Caritas, per la prima volta al Sud la percentuale degli italiani 66,6% ha superato quella degli immigrati 33,1%.
– 7 giugno 2018, Rapporto Censis-Rbm. 12,2 milioni di italiani nel 2016 hanno rinunciato o rinviato le cure sanitarie per motivi economici. Una fetta di emarginati che è notevolmente cresciuta rispetto al 2015 (più 1,2 milioni).

Il vero problema non è dato da 5 miliardi che lo Stato spende per dare una pessima accoglienza ai migranti e che possono sembrare pochi o molti a seconda del partito (ricordiamo che l’Italia sperpera in corruzione un centinaio di miliardi l’anno, che raddoppiano con i circa 100 di evasione, che diventano almeno 400 aggiungendo quelli sottratti dai mafiosi. Circa 400 miliardi che ogni anno finiscono nelle tasche di ladri e criminali italioti. Dunque i soldi ci sarebbero).
Il problema non sono i 5 miliardi, ma l’aumento progressivo, esponenziale, dei flussi se le cose restano così, non regolate, e con le navi ONG che fanno da taxi stazionando davanti alle coste libiche. Il problema è che troppa gente senza lavoro verrà a ingorgare le fila di quegli italiani che sono già senza lavoro, in una degradazione senza fine, che permetterà ai padroni forme di sfruttamento e di riduzione salariale crescenti, oltre a quello che già sono state imposte, al fine di portare anche il nostro Paese a diventare Terzo Mondo, condizione a cui nel Sud siamo molto vicini.
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In un solo anno perse le tracce di 132.000 immigrati. I dati Istat confermano che il fenomeno non è governato: un esercito di stranieri prima registrati si è dato alla clandestinità. Campano di lavoro nero o di attività criminali. Lo Stato non sa nulla di loro, finché non succedono tragedie come quella di oggi.

COSTRINGERE TUTTI I PAESI EUROPEI ALLE QUOTE
Una vera soluzione iniziale resta, comunque, quella di costringere TUTTI i Paesi europei alle quote, con sanzioni pesanti come avviene per il bilancio, e cestinare definitivamente il Patto di Dublino, che addirittura nella sua nuova versione penalizza di più l’Italia, trattando TUTTI i Paesi europei con le stesse regole e gli stessi obblighi.
Oggi tutti applaudono alla brava Spagna che accoglie 690 migranti. E prima? Come mai non ha ottemperato a quel patto che pure ha firmato? Come mai erigeva muri e sparava con proiettili di gomma su chi forzava le frontiere? Oggi ne accoglie 690 ma domani, quando ne arriveranno altri mille e poi duemila e poi altri ancora? E perché solo i Paesi costieri devono fare i bravi e subire l’accoglienza? E perché il Patto di Dublino vieta che il Paese che per primo se li ritrova, poi li debba tenere per sempre?
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Una cosa è certa. Per la prima volta in Italia qualcuno si oppone ai Patti perversi con cui l’Europa ci prende ogni anno 20 miliardi, ce ne rende 10, ci penalizza in ogni modo e ci costringe perfino ad essere l’unico sbocco di un’Africa disgraziata e affamata che conta un miliardo e 200 milioni di persone. Pensare che l’Italia da sola dovrebbe accogliere la spaventosa miseria africana è una follia che fa cadere qualunque discorso di solidarietà. Per il suo decisionismo, Salvini prenderà una valanga di voti e il M5S che lo segue ma in forma molto moderata li perderà.
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Ma quelli che straparlano di solidarietà cosa hanno fatto poi per punire chi sulla finta solidarietà ci specula?
“Macerata. L’accoglienza è la prima industria della città. Gli affari d’oro dei profughi di Macerata. La Onlus che ospitò il nigeriano accusato del massacro di Pamela ha oltre 400 dipendenti e bilanci milionari, in continua ascesa, che però non certifica. E nei quali spuntano misteriose donazioni”.
“La Verità” di mercoledì 7 febbraio 2018
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Programma Immigrazione del M5S. Alcuni passaggi:
“La gestione dell’immigrazione rappresenta il più grande fallimento dei partiti… strumentalizzando il tema per le campagne elettorali e facendo leva sulla compassione o sulla rabbia dei cittadini, anziché proporre soluzioni praticabili sulla base di dati oggettivi.
In base a quanto previsto dal TFUE all’art. 80, le politiche europee di asilo, immigrazione e controllo delle frontiere devono essere governate dal principio di solidarietà ed equa ripartizione delle responsabilità, anche sul piano finanziario, tra gli Stati membri dell’UE.
Principio che, però, non ha trovato piena attuazione nelle politiche europee d’immigrazione, lasciando soli i Paesi di prima linea, come Italia e Grecia, ad affrontare i problemi inerenti alla gestione dei flussi migratori.
Un ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra tutti gli Stati membri dell’UE garantirebbe il rispetto del principio di equa ripartizione delle responsabilità tra tutti i Paesi dell’UE, sancito dal Trattato sul funzionamento dell’UE.
Proponiamo il superamento del regolamento di Dublino perché il meccanismo di redistribuzione dei migranti deve essere automatico e obbligatorio.
Riteniamo che la gestione dei flussi, l’accoglienza, le responsabilità e gli oneri debbano essere condivisi equamente tra tutti gli Stati Membri in base a parametri oggettivi e quantificabili, come popolazione, PIL e tasso di disoccupazione…”
“Da tempo l’Italia chiede all’Europa di farsi carico con solidarietà sugli sbarchi.
Il gesto della Spagna va in questa direzione e penso che questa sia la strada da percorrere, quella del rispetto della Costituzione, della solidarietà che, però, deve essere condivisa anche dagli altri Paesi europei” (Roberto Fico).

Sandro Battaglini
Vorrei spezzare una lancia in favore di Malta. Ci sono stato un bel po’ di tempo fa. Era un Paese che non aveva niente oltre al turismo, nemmeno l’acqua potabile che desalinizzava dal mare e razionava anche negli alberghi. Avevo letto un articolo tempo fa a proposito di un nuovo depuratore, ma penso che anche dopo anni, la situazione economica di Malta sia rimasta fondamentalmente la stessa. L’economia è basata sul turismo e la popolazione è di poco sopra le 400.000 persone. Se sbarcassero 1000 migranti penso che non avrebbero nemmeno sufficienti forze dell’ordine per contenerli, con 5.000 sbarchi sarebbe certamente un’invasione. Però.. se non vuole i migranti non dovrebbe nemmeno prendere i soldi dell’unione europea. Troppo comodo così!
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LUIGI DI MAIO scriveva un anno fa:
“Ora basta! Sulla questione migranti, oggi muore definitivamente l’Europa: Francia e Spagna minacciano di chiudere i porti, l’Austria di schierare l’esercito al Brennero. Si alzano le frontiere e l’Europa “premio Nobel per la pace” rivela il suo vero volto: nel momento del bisogno, ognun per sé.
In Italia, siamo soli.
Siamo soli con milioni di persone che premono ai confini sud, siamo soli a mantenere centinaia di migliaia di persone senza documenti, senza meta e senza lavoro, sul nostro territorio e coi nostri soldi. Oltre 85 mila in soli 6 mesi.
Scopriamo oggi che il confine europeo, che ieri Minniti proclamava come “a sud della Libia”, in realtà si trova saldamente a nord delle Alpi. Renzi, Monti e Gentiloni sono riusciti a farci sbattere fuori dall’Europa, ma in compenso ci mantengono saldamente dentro l’Euro…
Eppure i francesi hanno votato Macron, gli austriaci hanno votato il verde Van Der Bellen: o forse anche i meno sospettati di “populismo”, quando si tratta dell’interesse nazionale, poi non guardano in faccia nessuno? Probabile. Il nostro Governo, invece, gli unici che non guarda in faccia sono proprio i cittadini italiani. Non a caso oggi la Farnesina mette su il teatrino del richiamo dell’ambasciatore austriaco. Domani chiameranno quelli di Francia e Spagna? E poi, dopo che ci avranno tutti riso in faccia, a chi si rivolgeranno?
Intanto, ONG e navi militari da tutta Europa continuano a trasportare migranti nei nostri porti. Che continuano a restare aperti, anche alle ONG con bandiere di fantasia che fanno servizio taxi dalla Libia.
Questa emergenza l’avevo denunciata mesi fa e sono stato offeso con accuse di insensibilità e razzismo, dispensate da qualche pseudo-buonista qua e là. Oggi non chiedo le scuse, ma pretendo i fatti:
– va subito rivisto il regolamento di Dublino III, ridistribuendo i migranti per quote negli altri Paesi e sanzionando gli Stati membri che se ne lavano le mani;
– i porti italiani vanno chiusi alle navi delle ONG che non esibiscono bilanci in trasparenza e che quindi non permettono di conoscere i loro finanziatori;
– va inoltre subito inibito l’approdo nei nostri porti a tutte quelle imbarcazioni straniere, impegnate in queste operazioni, che non accetteranno la presenza della Polizia Giudiziaria a bordo, come proposto da una nostra proposta di legge a firma Bonafede.
Se siamo soli, ebbene allora lo siamo fino in fondo. E provvediamo da noi!

Ciro
Oggi sul FQ Travaglio scrive: ” Di Maio&C. devono tenersi pronti a ogni evenienza: accelerando sui loro punti programmatici come fa Salvini sui suoi; e preparandosi a rompere se si rendessero conto che Salvini li usa per farsi qualche altro mese di campagna elettorale. Prima che sia troppo tardi. È vero, come dice Confucio, che non importa il colore del gatto, purché prenda i topi. Ma poi qualche topo bisogna acchiapparlo.”
E dal primo giorno della formazione del Governo giallo-verde che alcuni di noi qui sul Blog hanno sottolineato questo pericolo . Di Maio & C. annuncino subito le riforme a costo zero che sono nel programma 5S e nel contratto :
– severa legge anticorruzione con daspo ed agente provocatore .
– revisione della prescrizione .
– ampliare l’utilizzo delle intercettazioni .
– legge sul conflitto di interessi
Con le vecchie volpi non puoi permetterti di fare domani quello che puoi fare oggi.
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«La viltà, avvezza a vedere morire
nel modo più atroce gli altri
nella più strana indifferenza…»

(Pier Paolo Pasolini)

Roberto Divulsi
Una volta importavano gli schiavi in catene, poi lo hanno proibito. L’economia europea non può fare a meno degli schiavi, non può competere con la Cina, la Russia e con gli USA, Nazioni con salari bassi e/o diritti e tutele sindacali inesistenti. Il welfare europeo e gli stipendi hanno standard troppo elevati e costosi rispetto alle tre superpotenze. Allora che fare? Prima operazione aprire l’Europa ai romeni, albanesi, Paesi slavi, ex Paesi dell’est ec…importazione di mano d’opera a prezzi stracciati con subappalti nei grandi cantieri navali, delocalizzazione di imprese in quei Paesi ecc.. Ma evidentemente non basta, ed ecco la genialata: riaprire il mercato degli schiavi “legalizzandolo” e mascherandolo sotto la voce ‘aiuti umanitari’.
Quanto costano le navi che soccorrono i naufraghi? Chi le finanzia? Perché ogni gommone è dotato di telefono satellitare? Perché le navi sanno già dove incontreranno i naufraghi? Perché ai margini delle campagne del sud prolificano baraccopoli di schiavi che lavorano nei campi? Nessuno vede? Perché tutti fanno finta di non vedere e chi ci guadagna? Ecco a queste domande dovrebbero dare risposte i ” buonisti”

Marco Travaglio: “Ora siate seri”
Invidiamo sinceramente quelli che, sull’immigrazione, hanno la soluzione in tasca, nell’un senso e nell’altro: accogliere tutti, respingere tutti. Anche noi pensavamo di averla, fino a un anno fa, quando vedemmo – grazie alle inchieste delle Procure di Catania e di Trapani – le immagini di alcune ONG (non tutte) che fungevano da nastro trasportatore di migranti nel Mediterraneo dalla Libia all’Italia, riducendo i rischi d’impresa e aumentando i profitti degli scafisti, con cui coordinavano via telefono le consegne e a cui restituivano financo i barconi. Da allora pensiamo che solo un approccio laico, pragmatico, non ideologico né emotivo (per quanto possibile, trattandosi sempre di esseri umani in pericolo) può aiutare, se non a risolvere, almeno a gestire il problema. Invece chi ha la soluzione in tasca non rischia mai nulla, anzi ci guadagna sempre, impegnato com’è, dalla sua trincea di bambagia buonista o cattivista, a farsi propaganda sulla pelle dei migranti. Il primo ovviamente è Salvini, ma non c’è solo lui: i berlusconiani e i maroniani che firmarono senza leggerli gli accordi di Dublino; i sindaci che offrono i loro porti come se potessero disporne a piacimento; e le finte anime belle del Pd sono passate in pochi mesi dal renziano “aiutiamoli a casa loro” al mercanteggiamento di Renzi in Europa tra flessibilità sul deficit e monopolio dell’accoglienza (come continua a raccontare, mai smentita, Emma Bonino), dalla linea dura di Minniti alle barricate della nuova Resistenza contro i barbari fasciorazzisti. Per non parlare del Governo spagnolo, di quello francese e degli euroburocrati, che fanno i Salvini a casa propria e i samaritani a casa nostra: prima o poi il Cazzaro Verde invierà ai Sánchez, Macron e Juncker una bella tessera della Lega, ad honorem.
Anche stavolta, come sempre, il caso internazionale della nave Aquarius è diventato un derby ideologico fra lanciatori di slogan a buon mercato: “Per i migranti è finita la pacchia” contro “Governo razzista che fa affogare le donne incinte e i bambini”. Ciascuno sventola un bel mazzetto di leggi, codici e regole nazionali e internazionali, profittando del fatto che il diritto in materia è ormai un supermarket dove ciascuno può trovare tutto e il contrario di tutto. I fatti però dicono che finora tutto il peso della pressione migratoria si è scaricato sull’Italia e sulla Grecia. Malta è piccola (fuorché per i soldi sporchi, i documenti falsi e i delitti politici) e non può. La Spagna progressista spara a Ceuta e Melilla, però adesso forse ospita 500 migranti e quindi è diventata buona e dà lezioni financo penali all’Italia che ne accoglie centinaia di migliaia.
La Francia fa carne di porco di persone e diritti a Ventimiglia e Bardonecchia, però vuoi mettere quel gran fico di Macron. A questa guerra tra furbastri si erano già ribellati Gentiloni e Minniti, col sostegno di Mattarella e persino del Vaticano: avrebbero chiuso i porti un anno fa, se le solite divisioni nel Pd non li avessero bloccati. Ora il Governo Conte fa una mossa politica, che non è la chiusura dei porti (di migranti ne stanno arrivando un migliaio, su una nave della Marina militare, e verranno come sempre accolti), ma una provocazione studiata a tavolino dopo aver verificato la solidità della nave Aquarius e le condizioni dei passeggeri. Per mettere la cosiddetta Europa dinanzi al fatto compiuto: se vale la regola del “porto più sicuro e vicino”, perché deve essere sempre e soltanto un porto italiano, e non anche maltese, spagnolo, francese? E perché, se le benemerite ONG battono bandiera dei più vari Stati, attraccano sempre e soltanto in Italia? È un azzardo drammatico e gravido di rischi (le condizioni del mare, le donne incinte, i bambini) per forzare la mano ai menefreghisti di Bruxelles in vista del Consiglio europeo di fine mese, che proprio di questo dovrebbe occuparsi dopo il naufragio della riforma Dublino IV. Una mossa di guerra che prende atto del nuovo ricatto tentato contro il nuovo Governo italiano da quella che chiamiamo Libia, un coacervo di tribù e milizie tenute insieme con la corruzione da un regime fantoccio. Una mossa che andava provata già un anno fa e che al momento non sappiamo se porterà risultati in Europa oppure no, a parte quello – comunque rimarchevole, e ne va dato atto a Salvini – di smuovere dall’indifferenza un altro Stato europeo.
Ma c’è modo e modo di gestire una decisione così forte. È qui che casca Salvini. E anche Conte. Un Governo che sceglie quella strada deve presentarsi in tv con il volto del suo premier e spiegare il perché e il percome con i giusti toni, espressioni e argomenti. Non affidarsi ai tweet ghignanti e oltraggiosi di Salvini, indegni di un ministro dell’Interno, sulla “pacchia” di chi fa una vita d’inferno. O sulla guerra alla Tunisia, uno dei pochissimi Paesi africani che accetta i rimpatri.
O sull’alleanza col nazionalista ungherese Orban, l’ultimo a poterci dare una mano, anzi il primo dei nostri nemici, visto che i migranti vuole lasciarli tutti a noi per non ritrovarseli in casa.
È questo che è mancato finora: un discorso serio, da giurista, del premier Conte che illustri con aria grave, senza slogan demagogici il senso e il perimetro normativo del No italiano, e la strategia per il futuro. E renda pubblico ciò che per ora non è affatto chiaro: e cioè se questo è il frutto del lavoro collegiale dei ministri interessati nel quadro di un’azione diplomatica con Ue e Nato, o l’ennesima cowboyata elettorale del Cazzaro.
Ieri, mentre altri esaltavano “la lezione spagnola” e dicevano “grazie al socialista” Sánchez che si lava la coscienza una tantum, il Fatto titolava: “Nave in Spagna: e la prossima?”.
È una domanda che Salvini, prigioniero dell’eterno presente dei social, non può evadere.
Spetta al premier battere un colpo, se c’è.

URTO TRA FRANCIA E ITALIA
Viviana Vivarelli
Si rompono i rapporti tra il nuovo Governo italiano e la Francia. Il Presidente Macron definisce “vomitevole” e “cinico” il comportamento del Governo italiano nel caso della nave Aquarius. Salvini chiede le scuse : “La Francia chieda scusa e accolga 9mila migranti come promesso”. “Vomitevole e cinico”, strani epiteti per un Paese che ha bloccato le sue frontiere e le sue coste al flusso dei migranti.
Ha scritto Enrico Mentana: “Ora, l’ultimo, proprio l’ultimo che può imputare questo all’Italia è il Presidente francese: al confronto di Macron, in tema di accoglienza, Salvini e Toninelli sono due romantici utopisti. Avesse dedicato ai migranti un millesimo degli sforzi fatti per tenere le fila del nuovo potere in Libia, oggi la situazione sarebbe ben diversa. Invece abbiamo davanti agli occhi la vergogna di Ventimiglia. e di Bardonecchia, e i porti francesi ostentatamente sigillati. No, monsieur le president, lezioni da altri, ma da lei proprio no”.
Macron è salito al potere nel 2017 ma ha proseguito la politica di Hollande che nel 2016 ha respinto 37mila migranti da Ventimiglia verso il suolo italiano e nel 2017 ne sono stati respinti 45.000, 130 al giorno, e addirittura, siccome la legge francese ordina di accogliere i minori,la polizia di frontiera ha falsificato i loro documento facendoli passare per maggiorenni per respingerli lo stesso. A febbraio di quest’anno la polizia francese ha arrestato una famiglia di migranti, tra cui una donna incinta, costringendola a scendere dal treno su cui viaggiava all’altezza di Mentone, città francese al confine con l’Italia. La donna fu presa a forza per le braccia e le gambe dai poliziotti. Il video di quell’episodio si diffuse online e destò molta indignazione.
Il 30 marzo a Bardonecchia, località sciistica piemontese diventata la nuova rotta dei migranti verso la Francia, gli agenti delle dogane francesi hanno compiuto un blitz senza autorizzazione nei locali della stazione, dove si trova un centro di accoglienza per svolgere un controllo sanitario a un migrante. Qui fu respinta anche una donna nigeriana incinta, che morì dopo alcune settimane all’ospedale Sant’Anna di Torino.
Il 15 a Parigi doveva esserci un incontra tra il Presidente Conte e Macron, ma Salvini ha chiesto a Macron le scuse. Macron ha rifiutato e l’incontro è stato annullato.
Anche il Ministro dell’Economia Tria ha annullato l’incontro che doveva avere col Ministro francese.
Salvini: “Se i francesi avranno l’umiltà di chiedere amici come prima, e si lavora nell’interesse di tutti, però insulti da parte di chi respinge e chiude i porti non li accettiamo. Gli insulti sono stati rivolti non a un Governo ma a un popolo che è primo al mondo per solidarietà e accoglienza. I francesi fanno i fenomeni ma hanno respinto più di diecimila persone alle frontiere con l’Italia, tra cui moltissime donne e bambini. Ricordo poi che, sul fronte Nord Africa, paghiamo tutti l’instabilità portata proprio dai francesi in Libia e a sud della Libia. L’Italia oggi è tornata centrale e ha risvegliato l’Europa, spero che tutti i Paesi diano il loro contributo per l’obiettivo comune: difesa delle frontiere esterne, difesa del Mediterraneo”.
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E non dimentichiamo che Macron, il rampollo delle banche e del turbocapitalismo, sta applicando la stessa identica politica neoliberista di distruzione dei diritti del lavoro di Renzi riempiendo di rivolta le piazze francesi. Siamo in molti a pensare che, se Macron continua così, alle prossime elezioni sarà la Le Pen a fare il pienone.

Rita Coltellese
E hanno la faccia tosta di parlare e di puntare il dito contro di noi la prima volta che diciamo basta! Sono in malafede giacché sanno bene chi sono e cosa hanno fatto in Africa. Inoltre la Libia l’hanno bombardata loro insieme agli USA, purtroppo partendo dalle basi in terra siciliana… Per non parlare di Ustica e di chi erano “quegli” aerei militari e da quale portaerei sono decollati..Fanno pena ma con disprezzo. Non se ne può più. L’Italia per andare d’accordo con altri Paesi, come la Francia, deve sempre fare finta di niente di fronte all’arroganza, ai respingimenti a Ventimiglia, agli sputi sul passi che si era inventata di rilasciare ai migranti come Paese dell’Area Schengen… La prima volta che dice NO deve sentire che è una provocazione! E’ allucinante. Cominciamo a dire anche noi che fanno schifo quando respingono a Ventimiglia gente che viene dai Paesi loro ex-colonie poi protettorati e vediamo se vogliono le scuse e noi non ci scuseremo! Questa è un’Europa destinata a morire perché non ha lo stesso metro di misura per tutti i Paesi. Questa è mancanza di rispetto!
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Sethi
In Algeria di notte scattava quella che i francesi chiamavano la ‘caccia al ratto’: squadre della morte che rapivano torturavano e uccidevano gli algerini. Lasciando a parte tutti i colpi di stato in Africa… Poi ci si lamenta che il continente non si è sviluppato.
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Daniele M
Il punto è che un Governo non può rivolgersi a un altro Governo per giunta alleato definendolo “vomitevole”.Vi risulta che le istituzioni italiane abbiano mai apostrofato i francesi come vomitevoli per le cose vomitevoli che facevano al confine con l’Italia? O che si siano mai usati termini del genere nei confronti degli spagnoli che prendevano a schioppettate quelli che cercavano di entrare in Spagna? O che qualche capo di stato abbia mai insultato in questo modo i tedeschi che pagavano Erdogan (non Ghandi, Erdogan) per bloccare i siriani che scappavano dalle bombette NATO e Russe sul loro Paese?
Ci dovrebbe essere un minimo di diplomazia nei rapporti tra stati (che si chiamano, guarda un po’, diplomazia)

Germoglio
Ricordiamoci che anche Minniti voleva chiudere i porti quando tutti inneggiavano a Minniti senza che nessuno gridasse: solidarietà, solidarietà.
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zigzago
Purtroppo siamo arrivati tardissimo, chi ci ha governato fino a ieri con Renzi ha svenduto l’Italia ai francesi, ai tedeschi, ai cinesi e a tutto il mondo, non abbiamo quasi più un settore industriale, ma solo una marea di debiti! Speriamo di avere ancora un po’ di potere contrattuale in Europa e di esercitarlo all’ennesima potenza come sta facendo Salvini con la chiusura dei porti alle ONG. Io me lo auguro con tutto il cuore di poter battere i pugni su tante cose in Europa!

Rocker6655
Io non sono d’accordo con Saviano. L’Africa in Italia non ci sta. Non è una questione economica. Non vogliamo soldi. Vogliamo che i migranti vengano divisi TRA TUTTI GLI STATI D’EUROPA …L’Italia non è il lazzaretto degli infelici. Ne prendiamo la nostra quota. A patto che tutti gli altri ne prendano la quota loro assegnata in giusto equilibrio. No che mi dai i soldi per tenermi i migranti. Non siamo la badante dell’Europa
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Sfracellone
Un articolo di Le Figaro di oggi, titola: “Aquarius : la France non ha da dare nessuna lezione» all’Italia secondo Larcher. LE SCAN POLITIQUE – Il Presidente del Senato ha ricordato come tutta l’Europa ha abbandonato l’Italia di fronte alla crisi migratorio da tre anni”. Questa del Presidente del Senato francese, è la miglior risposta non sospetta a Macron, e alle sue ipocrisie. Macron è ridicolo. Abbiamo sopportato le sue sfide a Ventimiglia, a Bardonecchia e la slealtà e i danni che ci ha arrecato Sarkozy con la Libia, in maniera infame. Non siamo noi a sfidare la Francia, ma la Francia ad abusare della nostra pazienza : Macron, senza pudore e senza vergogna, con le sue minacce senza senso ha dimostrato di essere un bambino che ha bisogno della mamma. Un uomo sa quando è il momento di chiedere scusa . Soltanto i bambini viziati dicono di no. Vada per la sua strada!!!! Da certi amici ci guardi Iddio!

Maurice1
La “bagarre” con Macron fa dimenticare che… mille migranti questa mattina sbarcati in Italia. “E’ arrivata nel porto di Catania la nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 932 migranti salvati durante sette operazioni di soccorso al largo della Liba. Nell’imbarcazione ci sono anche due cadaveri recuperati duranti gli interventi di salvataggio. Cinque dei migranti, quattro donne incinte e un minorenne, sono stati già trasferiti in ospedali siciliani di Agrigento e Palermo…” Già 1600 migranti sbarcati da quando Salvini e Di Maio si sono insediati…
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Mauro Massobrio
Le “relazioni” di Minniti in realtà erano cacciare soldi ed aiuti ai Libici affinché si tenessero i migranti. Ora pare che i Libici abbiano ricominciato a mandare per far capire al nuovo Governo Italiano che vogliono altri soldi per continuare con gli accordi firmati da Minniti. E il nostro Governo con questa azione ha raggiunto un duplice scopo : uno, ha fatto capire ai Libici di non alzare troppo la cresta, altrimenti rischiano che non accettiamo più i loro business sui migranti (si spargerebbe velocemente la voce che dalla Libia l’Italia non è più raggiungibile); due,un messaggio all’Europa che o partecipano anche loro oppure è finita (per l’Europa) col credere che l’Italia si arrangiasse da sola a salvare tutti.
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Franco Gavarini
La Francia è sempre stata furba grazie anche all’inconsistenza dei nostri ministri che, accontentandosi della sempre falsa benevolenza dell’Europa, mantenevano le poltrone, impoverivano l’Italia e aumentavano tranquillamente il debito pubblico, Ricordiamo che Francia in Africa si è comportata malissimo, specialmente in Nigeria, dove sfrutta le miniere di uranio e diamanti in un clima di guerra civile e miseria tale che profughi nigeriani “emigrano” in Italia. Macron crede di continuar a dettar legge in Europa. E ora, anche se troppo tardi, parecchie nazioni europee dovrebbero smettere di sfruttare i popoli africani e render loro parte del mal tolto. Incivili!
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DottMauro
Francia e Spagna difendono legittimamente i loro confini, e questo non è mai stato in discussione. Ciò che è in discussione sono i sistemi attraverso i quali li difendono, il fatto che non abbiano mai rispettato le quote di ricollocamento stabilite in sede UE e che vengano anche a farci la morale, invitandoci a non fare quello che fanno loro. Le posso infine assicurare che, ragionando per assurdo, se la Spagna non avesse il filo spinato, non prendesse a manganellate uomini, donne e bambini che cercano di passare, non sparassero loro contro con proiettili di gomma, e non tentasse nemmeno di gettarli dall’altra parte del fossato a forza, e quindi allorquando tutti questi “signori” dovessero passare il confine ed entrare in UE, probabilmente in Italia non ne arriverebbe nemmeno l’1%.
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Marco di Cesare
Il discorso che il Governo italiano cerca di far passare è che le navi delle ONG che battono bandiere estere debbano attraccare nei porti dei rispettivi Paesi, che in questo modo sarebbero “costretti” a condividere e a ripartirsi l’onere dei salvataggi.
La nave attraccata a Catania è di proprietà della Marina Militare Italiana, quindi va bene
Se Salvini avesse proposto la chiusura coatta per TUTTE le navi soccorritrici, avrebbero avuto ragione le accuse di “fascismo” e “nazismo”. Così, invece quello che fa è inattaccabile.
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Hologram
Chi ha perso autorevolezza è la Francia, mentendo pubblicamente e ostentando falsa solidarietà dopo le eclatanti azioni anti immigrati che ha messo in atto, inclusa la sua latitanza durante la crisi dei giorni passati. Il Governo italiano, al contrario, ha tutta l’autorevolezza per alzare la voce dopo i sacrifici di questi anni in cui si sono “salvate” e accolte migliaia di vite umane.

Cobra89
Ormai è evidente che gli attacchi di Macron all’Italia sono un disperato tentativo di arginare le divisioni nel suo partito e il suo crollo verticale di consenso in casa propria. Il Renzi francese, infatti, sta crollando nei sondaggi. Se alle Europee tra 10 mesi la sua formazione politica En Marche dovesse arrivare quarta avrebbe parecchie difficoltà a restare il sella.
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Indi
Chi era il precedente ministro degli esteri, Alfano? E chi volete ci prendesse sul serio se mandavamo per il mondo un simile incapace, nato per dire signorsì al padrone di turno, per non continuare a fare gli zerbini (lo chiede l’Europa era il mantra che ci ripetevano quotidianamente i politicanti piddini ed i loro giornalisti servi in ogni programma tv) non ci voleva molto, ma almeno un minimo di spina dorsale.
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Stramonium
Qualcuno potrebbe anche far presente a Macron che la Francia è storicamente uno dei principali artefici dell’impoverimento dell’Africa, con un colonialismo sanguinario e repressivo durato fino all’altro ieri, e più recentemente con la scellerata destabilizzazione della Libia che ha sbilanciato tutta l’Africa settentrionale?
Ed ora pretendono di dare lezioni di umanità agli italiani??
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David Gale
-Aquarius: l’Assemblea della Corsica apre i porti all’accoglienza ai migranti; il Governo francese blocca tutto e conferma la chiusura dei porti francesi.

-Bardonecchia: violazione dei confini ad opera della Polizia francese e irruzione nella sede ONG che gestisce la accoglienza dei migranti, obbligando al test delle urine un nigeriano sospettato di spaccio di stupefacenti

-Bardonecchia: donna malata e incinta trascinata giù dal treno dalla Polizia francese; muore 1 mese dopo a Torino, soccorsa dalla stessa ONG nei cui locali avrebbe poi fatto irruzione la Polizia doganale francese, che aveva abbandonato la donna proprio davanti al centro migranti di Bardonecchia.

-Spagna, a Ceuta e Melilla fra 2005 e 2017 – e tuttora – centinaia di migranti “clandestini” africani vengono uccisi e feriti dalla Guardia Civil spagnola; il Governo Zapatero schiera l’Esercito sulle coste per assicurare il blocco dei porti.
A settembre 2005 nell’operazione di respingimento per mano della Guardia Civil muore anche un neonato.

La ASGI spiega tecnicamente le violazioni sistematiche e continue delle norme di cooperazione per l’immigrazione – Schengen, Chambery, Prum, trattati bilaterali – da parte di Francia e Spagna.
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John Green
Due punti da considerare. 1) La sig.ra Bonino ci ha informato che Renzi aveva barattato la flessibilità finanziaria – lo sforamento di bilancio – con l’accettazione incondizionata degli immigrati e madonna Merkel aveva accettato. 2) L’EU dovrebbe avere leggi chiare e valide in tutti i Paesi per poter gestire i flussi migratori e gli altri problemi di politica estera, ma non le ha poiché manca una Costituzione europea. La Francia bocciò la Costituzione europea anni fa ed ora siamo allo sbando.
Oggi il blaterare dei capi di Governo degli staterelli-nazione ottocenteschi, servi del potere finanziario, è solo un polverone da bar sport.

Morale della favola
La lingua lunga e la memoria corta del Presidente francese Emmanuel Macron. A Ventimiglia lo sanno bene. Dal giugno del 2015 il confine è stato interessato da un notevole aumento di riammissioni. La polizia frontaliera rimpatria tutti i migranti che non hanno titolo a restare sul suolo francese. E la Gendarmerie Nationale non usa certo i guanti per rispedire in Italia chi in Francia non potrebbe entrare. Molti migranti hanno denunciato violenze e vessazioni da parte degli agenti transalpini, per nulla restii a mostrare agli africani les bonnes manières francesi. Nel 2016 secondo la polizia di frontiera i respingimenti verso il suolo italiano sono stati 37mila, l’anno scorso sono cresciuti fino a circa 45mila. Come ha calcolato il prefetto di Nizza Leclerc a dicembre 2017, il tasso di riammissioni verso la Liguria di migranti che non avevano titolo a entrare sul suolo francese è stato del 98% circa: “Noi li respingiamo in Italia”, ha dichiarato con nonchalance. Non proprio, quindi, lezioni di umanità da parte di Parigi.
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MzeeCarlo
I protagonisti del colonialismo africano sono stati soprattutto Francia e Gran Bretagna e, in misura minore, Germania, Portogallo, Italia, Belgio, Spagna e Paesi Bassi.
Questi Paesi sono prosperati grazie alle risorse delle loro colonie ed ora è giusto che ognuna di queste nazioni si faccia carico dei migranti provenienti dalle loro ex colonie.
Per cui il Governo francese non può apostrofarci come ha fatto anche perché una buona parte di questa migrazione è dovuta ai bombardamenti democratici fatti su Libia, Siria, Iraq e Afghanistan.

Alexone1
Fa bene il Governo ad impuntarsi. Ultimamente ci stanno offendendo, anche come popolo, un po’ troppe persone e con posizioni elevate per fare finta di niente: Masset, Junker, Oettinger, Dombrovoskis, e altri minori. Poi smentiscono, certo, sono stati al solito fraintesi, mal riportati, ma il sentimento reale è quello espresso. Alla faccia dei partner e dell’Europa! Speriamo che questo Governo si faccia rispettare, da tutte le parti, ché in 5 anni di Governo PD si erano abituati un po’ tutti a metterci in piedi in testa. Forza Lega-5S! E sia stramaledetto il PD per l’inazione, l’inettitudine e zerbinismo che tanti danni ci hanno arrecato!
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Liberopensiero
Non è la parola sbagliata che conta, è l’ipocrisia francese che destabilizza la Libia per i comodi loro, non se ne assume le responsabilità scaricandole addosso all’Italia, non mantengono le promesse accogliendo solo 600 migranti sui 8900 che dovevano accogliere, chiudono i porti, respingono a Ventimiglia i migranti, sconfinano a Bardonecchia, e poi pontificano su di noi…e l’atteggiamento di questi ultimi anni. È questo che li qualifica come ipocriti. almeno i tedeschi hanno la compiacenza di tacere… finalmente un Governo che non ha paura di rispondere a tono
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LA BONINO
La Bonino mi è insopportabile. Cacciata dal Partito radicale da Pannella, bocciata da tutti gli elettori, sostenitrice di tutte le guerre, nemica dei diritti dei lavoratori, esecutrice del programma di Soros, che è uno dei più grande speculatori mondiali che scommette sul fallimento di Stati come l’Italia, la Grecia, l’Argentina per arricchirsi anche di più, ripescata in Parlamento grazie a una legge elettorale ignobile, viene incensata da quei partiti, come il Pd, che si sono asserviti ai magnati dell’Occidente, come Soros, suo grande finanziatore, o i magnati del Bilderberg che la invitano e la proteggono, per un neoliberismo distruttivo che oggi viene condannato perfino dall’ONU.
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Poi, senza nessuna scusa. dal Presidente francese Macron è arrivato il passo indietro e la spiegazione: “Mai fatto alcuna dichiarazione con l’obiettivo di offendere l’Italia”. Per loro “cinica irresponsabile e vomitevole” sono solo parole per eccitarsi nelle pratiche sadomaso.
LVIX1
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E il Presidente Conte, pur in mancanza di scuse, ha deciso di andare lo stesso all’incontro prefissato con Macron, perché la cosa più importante era cominciare a costruire un nuovo sistema di accoglienza in Europa.

UN SISTEMA ALLO SBANDO
Incontro Macron/Conte: La linea: “Creare hotspot nei Paesi d’origine e di transito” (centri attrezzati per identificare i migranti nei Pesi di provenienza. Le strutture permetterebbero di tenere in stato detentivo i migranti per un periodo di tempo limitato. Negli hotspot la polizia italiana verrebbe aiutata da funzionari delle agenzie europee Europol, Eurojust, Frontex ed Easo, impiegati per identificare i migranti che presentano richiesta d’asilo).
Macron aveva parlato degli hotspot il 27 luglio 2017: “Quest’estate la Francia creerà alcuni hotspot in Libia”, aveva detto pochi giorni dopo aver messo a confronto a Parigi Fayez Al Sarraj, il Presidente del Governo di Tripoli patrocinato dall’Onu e riconosciuto dai Paesi occidentali, e Khalifa Haftar: l’uomo forte di Bengasi e capo delle milizie fedeli al parlamento di Tobruk. Ma poi, Macron, gli hotspot in Libia non li ha fatti.
Invece Macron, sempre nel luglio dello scorso anno, dopo il vertice a 3, Italia/Germania/Francia, chiuse i porti francesi, dichiarando che nessuna nave sarebbe stata fatta attraccare nei porti francesi. E così fu.
Gentiloni in quell’occasione stette zitto, come tutta la stampa europea che ora attacca l’Italia.
Il fatto è che l’accoglienza indiscriminata di cui parlano i buonisti con discorsi generalizzati privi del minimo buon senso, raggiunge due obiettivi:
-da una parte arricchisce chi gestisce i centri di accoglienza che si mette in tasca la maggior parte dei soldi pubblici, come hanno dimostrato varie inchieste, senza che Renzi abbia mai provveduto a indurire regole, controlli e pene (“Con gli immigrati si fanno più soldi che con la droga”, come disse Buzzi di mafia capitale), in una commistione vergognosa tra criminalità e politica che il Governo renziano ha lasciato intoccata.
-dall’altra permette ai grandi magnati come Soros che giocano in Borsa di speculare sul fallimento dell’Italia per comprarla per due lire come hanno fatto con la Grecia, così che questi disperati ingorgano la nostra economia e permettono a governi come Renzi/Gentiloni di eliminare le tutele del lavoro perché i nuovi arrivato sono pronti a vendersi per pochi euro, riducendo anche la situazione del lavoro italiano al Terzo Mondo
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“E’ George Soros a finanziare l’invasione africana dell’Italia Ecco nomi, organizzazioni e piani criminali”. “Finalmente anche alcune testate giornalistiche si accorgono di chi si trova dietro il piano di invasione dell’Italia, chi lo finanzia, chi lo favorisce e quali sono gli interessi che sono collegati all’immigrazione clandestina.”
“Il primo a svelare questo retroscena è stato il capo di Frontex, Fabrice Leggeri che ha denunciato il fatto che le navi di queste ONG finanziate da Soros carichino a bordi gli africani sempre più vicino alle coste libiche, spiegando come questo comportamento criminale incoraggi i trafficanti a stiparli su barche inadatte al mare con rifornimenti di acqua e carburante sempre più scarsi rispetto al passato.”

Stanno avvenendo fatti mostruosi
Da una parte il contrasto netto tra gli slogan viscerali di Salvini e il comportamento corretto e civile del Presidente Conte e del M5S. Due stili diversi, due azioni diverse, due modi diversi di governare
Purtroppo, in conseguenza di questo, abbiamo da una parte la pancia del popolo meno colta e più accanita che fa aumentare il consenso da Salvini, e dall’altra molti del M5S che uniscono questo e quello e, sdegnandosi per Salvini, rifiutano anche il M5S
Il resto la fa una propaganda cieca e martellante.
La gente è di una ignoranza abissale ed è preda di una disinformazione programmata dei giornali (i settimanali sono anche peggio!) ma soprattutto della televisione, che martella 24 ore su 24 contro il nuovo Governo con una manipolazione mentale allucinante che fa presa soprattutto sugli anziani.
Per questo è urgente che l’informazione subisca una regolamentazione immediata, democratica e pluralista, che non sia dispotismo ma almeno controlli l’attuale informazione a senso unico, dittatoriale e assolutistica che è solo bieca propaganda neoliberista.

Due cose oggi sono pressanti e non rimandabili:
-fare al più presto un sistema elettorale civile, democratico, rappresentativo e che consenta la governabilità, prima che gli avversari uniti ci rovescino
-e dare una regola democratica all’informazione, specialmente quella televisiva, affinché non continui ad essere solo un attacco unitario, massificato e diffamatorio del M5S.
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http://masadaweb.org

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