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MASADA N° 1460 5-5-2013 IL CAPITALESIMO

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Il Trust – Due conti sui risultati elettorali – Quanto aumenterà il M5S? – Stefano Rodotà – La Francia si stampa moneta nazionale – La Merkel all’Europa: prepararsi a cedere la sovranità – Le banche tedesche (e inglesi) sono pubbliche – Anche la diminuzione del tasso di interesse favorisce le banche senza finanziare l’economia reale – Germania e Francia separano banche di deposito da banche di investimento. E noi?- L’antieuropeismo avanza – Mario Albanesi – Attacco al web: le leggi di emergenza – Gli occupyPd – Perché le banche non danno più mutui – L’Europa tende sistematicamente alla deflazione- Finalmente un attacco ai paradisi fiscali – Primo maggio, festa del lavoro – Quello che Prodi non ci ha detto – I danni del porcellum – Le promesse di Enrico Letta – L’omofobia della Biancofiore

Krugman: “Ciò che il più ricco l’1% della popolazione desidera, diventa ciò che la scienza economica ci dice che dobbiamo fare”?
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Scritta su una scuola:
“IN UN MONDO DOVE COMANDANO I DANARI, CE’ CHI CARICA A BASTONI”
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Emanuela cita
Non dubitare che un gruppo di cittadini impegnati e consapevoli possa cambiare il mondo: in effetti è solo così che è sempre andata”(Margaret Mead)
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“Se tutte le cose belle durano poco, questo governo potrebbe durare in eterno” (pseudo Shakespeare)
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Mauro Lancioni
Il M5S per i partiti è blindato. Prima volta che un gruppo politico non è scalabile e comprabile. Per questo appare come un iceberg circondato da topi di fogna che cercano inutilmente di salirci sopra.
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Luigi Damiano
Quello che io non capisco è il perché ci debba essere una parte di questo popolo ancora così idiota da credere ancora alle promesse dei partiti . E’ incredibile ascoltare e leggere di gente che non sa vedere con i propri occhi ma solo con quelli del partito….. C’è solo da piangere …..
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Attilio Disario
Renzi : “Gravissimo fare di Berlusconi un padre costituente”
Meglio nonno prostituente, direi.

IL CAPITALESIMO
Paolo Gila (da byoblu) (sunto)

Giornalista economico finanziario, autore di “Capitalesimo. Il ritorno del Feudalesimo nell’economia mondiale ”

Benvenuti nel Capitalesimo, era del capitalismo che si sposa con il feudalesimo, Perché è in atto un intreccio tra capitalismo tecnologico e finanziario e arretramento dei diritti sociali, perdita del potere d’acquisto delle masse, scivolamento del ceto medio verso il ceto basso. La tecnologia avanza in una società che arretra, la finanza cresce nella deregolamentazione, mentre la sovranità nazionale perde peso a favore di organismi internazionali che calpestano i diritti costituzionali dei singoli Stati.
Leopold Kohr, nel 1953, ne “Il Crollo delle Nazioni” profetizzava la la cancellazione degli Stati nazionali europei a favore di organismi sovranazionali in grado di imporre le proprie leggi per affermare un nuovo ordine.
Michael Albert, il presidente delle Assicurazioni Generali in Francia, nel 1987 scrisse “Crollo disastro miracolo”, sulla nascita di un nuovo ordine di organi comunitari prevaricanti. Lo stesso succede in altre parti del mondo. Dal Nafta in Nord-America potrebbe generarsi l’Amerigo; nel Sud-America c’è il Mercosur che spinge verso la creazione di un’area di scambio unica e integrata; il Centro-America è orientato a creare un’area legata al Celac; nei Paesi del Golfo Arabo c’è un progetto per costituire il Gulfo, moneta in grado di unire 6 Paesi.
La nascita di una moneta unica all’interno di aree geografiche estese comporta la perdita di sovranità nazionale da parte dei singoli Stati a tutto vantaggio di organismi sovranazionali, i cui rappresentanti non vengono eletti dalla popolazione; pensiamo al Consiglio Europeo o alla Commissione Europea, più forti del Parlamento Europeo in barba alla democrazia. Essi si pongono come nuove signorie, dove investitori dalla potenza finanziaria smodata hanno la possibilità di gestire i mercati senza regole.
Le ricchezze create a livello finanziario riparano poi nei paradisi fiscali col metodo del TRUST, istituto giuridico che consente di trasferire la ricchezza a un prestanome, ad un ‘trustee’, che per nome e per conto del titolare la gestisce con un patto fiduciario riservato. Il Trust è uno strumento legale che consente di parcheggiare ricchezze in diversi Stati, senza essere supervisionati da enti di controllo.
Il Trust nacque ai primi del 1000, in piena epoca feudale, quando i nobili che partivano per le Crociate, conferivano, attraverso un patto fiduciario ad un trustee le proprie proprietà e ricchezze, perché potessero gestirle per conto degli eredi in caso di morte. Via via il trust è avanzato fino agli attuali paradisi fiscali per ricchi e riccastri. Il capitalismo si è fuso con un istituto giuridico medievale per dar vita ad una salvaguardia delle ricchezze a discapito dei principi democratici e delle sovranità nazionali, che invece si salvano in Paese come l’inghilterra che ha deciso di restare fuori dall’Euro, di poter battere moneta, di decidere in autonomia che regime fiscale applicare nel proprio Paese senza dover rendere conto a organismi sovranazionali.

(Io:Perché non vi chiedete come mai i G8 e i G20 si siano succeduti senza che ne uscissero mai o il ritorno alle regole bancarie precedenti il 1999 o una vera lotta a oltranza contro i paradisi fiscali? Perché non vi chiedete come mai le società di Berlusconi usano ben 63 paradisi fiscali e B ne ha addirittura comprato uno: Antigua? Perché non vi chiedete come mai perfino uno scalzacane come Bossi cercò di rimpiattare i soldi rubati alle casse del partito (si pensi solo ai 2 milioni e mezzo dello yacht del figlio maggiore!) in 3 paradisi fiscali? E perché è sceso il silenzio sui 200 Italiani evasori scoperti con denaro rubato nascosto nelle Cook Islands e British Virgin Islands? E in cui emerse il nome del segretario di Tremonti..

http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20130404_135303.shtml

E come mai questi giornalisti così solerti a spiare Grillo in ogni minuzia nella ricerca vana di colpe e che scrivono a raffica calunnie non provate, quelli che sprecano carta su piattole come Mastrangeli, ‘dimenticano’ di investigare sui veri delinquenti d’Italia?)

FACCIAMO DUE CONTI

Elettori alle ultime politiche: 47.011.309
schede bianche 395.286
schede nulle 871.780
schede contestate 1.951
astenuti 13.210.177
In Totale i voti persi sono stati 15.579.094
E 15 milioni su 47 è una cifra enorme per l’Italia che batte ogni suo record di disaffezione verso i partiti.
Uno dei dati più rilevanti è l’arretramento elettorale dei 2 partiti principali, Pdl e Pd, rispetto al 2008. Se aggiungiamo ai voti persi gli 8.784.499 voti del M5S che contestano i presenti partiti, abbiamo la bellezza di più di 24 milioni di Italiani su 47, uno su 2, che rifiutano la partitocrazia.
Nei sondaggi il consenso ai partiti è sceso al 2%. Il Pd ha perso 3 milioni e mezzo di voti, un terzo del suo elettorato. Il Pdl ha perso 6.297.000 voti, metà del suo elettorato.
La Lega ha perso 1.634.387 voti, metà del suo elettorato. Monti ha preso solo 2.824.065 voti, un misero 8%, chiara dimostrazione che gli Italiano dicono un fragoroso ‘NO’ alla sua Agenda, a questo tipo di euro, alla Bce e al Fm, contro le aspettative di Monti, Bersani e quanti in questi vergognosi 16 mesi hanno votato tutto “senza se e senza ma”, distruggendo il Paese. Di questa Agenda Enrico Letta è il continuatore.
Di fronte a risultati così neri, il minimo che ci si aspetterebbe dai partiti italiani è una profonda revisione di se stessi. Invece tutto prosegue come prima e peggio di prima, con una alleanza francamente turpe del Pd con un personaggio disprezzato dai Paesi di tutto il mondo, un tradimento degli elettori del Pd, del Pdl e della Lega, un proseguimento di quell’Agenda Monti che ha già distrutto il Paese, e una negazione dei principi democratici che imporrebbero alla coalizione disfatta in Parlamento (come avvenne per il ribaltone della Lega) di tornare alle elezioni, dopo l’azzeramento del porcellum che ha reso possibile questo orrore.
Invece, non solo si viola ogni regola democratica ma si prosegue calpestando la volontà dei cittadini per un attaccamento al potere francamente disgustoso.

QUANTO AUMENTERA’ IL M5S?
Viviana Vivarelli

Quei TROLL che fanno di tutto per negare la previsione di un forte aumento del M5S sono gli stessi che negavano che il M5S potesse prendere il 25% a queste politiche.
Ricordiamo Cacciari che ha dichiarato da poco che, se i partiti non faranno ammenda, alle prossime elezioni il M5S supererà il 40%.
Ha detto anche: “Meno male che c’è il Movimento cinque stelle, altrimenti in uno scenario come quello attuale italiano, avrebbe potuto emergere un partito del 20-25% eversivo e di estrema dx, mentre abbiamo Grillo, che pericoloso non è, e che formalizza una protesta che ha milioni di ragioni di esistere”.
Che vi piaccia o no, i risultati elettorali alla Camera per il voto in Italia sono stati questi:

M5S 8.689.458 25,55 %
Pd 8.644.523 25,42 %
Pdl 7.332.972 21,56 %

La differenza tra il M5S e il Pd è di soli 44.935 voti a favore del M5S.
La differenza tra il Pd e il Pdl è di 1.311.551 a favore del Pd, ma Bersani tanto ha fatto da perdere la superiorità e Letta prosegue nello stesso senso.
La differenza tra M5S e Pdl è di 1.356.486 a favore del M5S.
Il M5S è il primo partito alla Camera per i voti presi in Italia. E che si neghino al M5S persino le Commissioni senza mai averlo consultato su qualunque atto preso finora è assolutamente contro ogni criterio democratico e contrassegna questo Governo come il peggiore mai avuto in 65 anni di Repubblica.
Quelli che fanno di tutto per negare la previsione di un forte aumento del M5S sono gli stessi che negavano che il M5S potesse prendere il 25%.

STEFANO RODOTA’

Rodotà constata che l’unico vincitore è B “sulle macerie del Pd”, che “ha rottamato se stesso” dando a B “un potere di vita e di morte”. Il Governo si è formato “per sottrazione” cacciando i propri alleati (Di Pietro e Vendola) ed eliminando tutto quello che lo divideva dal Pdl. Ora si vuol rifare la Costituzione e B intende esserne il despota! B vuole salvarsi dai suoi processi e arricchire le sue aziende, il Pd vuol salvarsi vendendo tutto quello che è e che ha, pur di non perdere il potere. L’ultima cosa a cui questo sciagurato governo pensa è “l’economia e il dramma delle persone”. In questi ultimi anni la società italiana è stata scossa da “fratture profonde, non solo per la sfiducia crescente verso politica e istituzioni, ma soprattutto per la lacerazione del tessuto sociale”. Ma a nessuno importa
“Il mercato è vissuto come un’invincibile legge naturale, tutto il resto è sacrificabile. La parola “sacrifici” è stata usata con allarmante leggerezza, senza rendersi conto che così veniva messa a rischio la coesione sociale e s’inoculava il virus della violenza”, non solo l’aggressione armata, ma la spirale dei suicidi e l’aumento dei reati, come effetto del disagio che spinge all’illegalità.
Troppi sono stati seminatori di discordia e imprenditori di paura. Ma è doveroso un riconoscimento a chi incanala la protesta sociale in forme legali. Penso alla Fiom, tante volte aggredita, che ha scelto la via giudiziaria per affermare i diritti dei lavoratori.
Ci sono poi cose ineludibili:
LA DIFESA DEL LAVORO:“Se la politica vuole ritrovare il filo costituzionale perduto, deve ricordare che la Costituzione parla di “esistenza libera e dignitosa” collegata alla retribuzione e il lavoro non può essere considerato una merce. La discussione sul reddito di cittadinanza non può essere elusa in una prospettiva che guarda a un nuovo welfare, così come il mondo del lavoro non può essere lasciato privo di una legge sulla rappresentanza sindacale”.
I DIRITTI CIVILI: “Non una parola del presidente del Consiglio sui diritti civili, su cui in tutto il mondo si discute, si sperimenta, si innova, si legifera. I prossimi anni saranno quelli di un isolamento civile del nostro paese? “
LA PROCREAZIONE ASSISTITA: “La legge sulla procreazione assistita, la più ideologica e sgangherata tra i tanti mostri legislativi partoriti dalle maggioranze di dx, è stata fatta a pezzi dalla Corte costituzionale e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo: coerenza vorrebbe che si abbandoni la logica proibizionista, che ha prodotto un turismo procreativo che discrimina le donne in base alle loro risorse finanziarie, e si approdi ad una legge essenziale, rispettosa del diritto all’autodeterminazione e di quello alla salute, come la Corte costituzionale ha detto chiaramente.”
IL RICONOSCIMENTO DELLE COPPIE GAY: “Il presidente della Corte ha recentemente ricordato una sentenza della Consulta che ha riconosciuto alle coppie di persone dello stesso sesso il diritto fondamentale a veder riconosciuta la loro situazione, rinviando correttamente al Parlamento la definizione delle modalità del riconoscimento. Può il Parlamento lasciare senza garanzie un diritto fondamentale delle persone? Possono gli eletti del Pd dimenticare che questo era un aspetto assai sbandierato del loro programma e compariva tra gli 8 punti di Bersani?”
Bastano questi esempi per mostrare che cosa si sacrifichi sull’altare delle larghe intese.
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IL DIBATTITO DI RODOTA’ DALLA GRUBER

http://www.europaquotidiano.it/2013/05/03/menichini-a-otto-e-mezzo-con-rodota/

Notate come Rodotà ribatte pacatamente ma intelligentemente ai suoi detrattori che fanno veramente una figura miserevole.
Per es. quando uno parla di ‘dittatura della minoranza’ perché lo hanno scelto solo 4000 5stelle, risponde che ben un anno fa era stato costituito un sito che aveva raccolto più di un milione di firme a suo favore (in ogni caso queste firme sono sempre superiori alle scelte fatte dai due soli segretari di partito che decidono tutto e danno ordini allo stesso Parlamento).
A Menichini che torna sul discorso Prodi risponde che il Pd ha fatto un’operazione perdente e i 5stelle apprendono in Parlamento che i piddini stessi “non votano il loro candidato” e a questo punto è una cattiva operazione politica dare la colpa di tutto al M5S. La colpa se la prenda chi ce l’ha!
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Carlo Sereni
“Nuova perla del Pd, che con Marina Sereni a Porta a Porta ammette candidamente di non avere mai pensato a un governo con M5S, ma di avere chiesto al M5S di dare la fiducia rimanendo esterni e di fatto non rompendo le scatole. Cade (ma era già caduto) anche un altro alibi del Partito Disastro, che voleva fare sin dall’inizio l’inciucione. E lo ha fatto. (sono meravigliosi).”
QUALSIASI COMMENTO E ‘ SUPERFLUO, VERO SIGNORI TROLL PDINNI?
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LA FRANCIA SI STAMPA MONETA NAZIONALE (sunto)
Segnalato da Camillo Coppola:

http://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/2013/04/14/geheim-operation-draghi-erteilt-frankreich-lizenz-zum-gelddrucken

Sembra che segretamente la Francia abbia ottenuto dall’Europa la facoltà di stamparsi moneta nazionale.
Non è la priima volta che Hollande contesta le regole europee, peccato che finora l’Italia (vd Bersani) non gli abbia dato manforte e che oggi Enrico.Letta non faccia che elogiare l’Europa evocando una unione fiscale, bancaria e politica più forte,che avverrebbe sotto il diktat tedesco. Ma di fatto la Francia ha avuto permesso dalla BCE di stamparsi denaro. L’affare si svolge tra banche in ombra ed è una bolla da 1 miliardo. Così la BCE eviterà che la Germania si immischi nel salvataggio della Francia. Ogni salvataggio da parte dell’Europa implica un assoggettamento ancora più grave alle leggi europee, per cui gli Stati evitano accuratamente il fondo Salva-Stati che è una tagliola su quel che resta della sovranità. Ma la Francia avrebbe ottenuto di scappare proprio dalle tagliole dell’euro. Dunque si può. E quello che Grillo auspicava diventa realtà con Governi meno servili del nostro. Cipro è messa male perché la BCE ha tolto poteri alla banca nazionale cipriota, ma in Francia la Bce fa l’opposto: le permette di sfuggire al ricatto dello spread stampandosi denaro. Tutto questo per evitare che una banca francese collassi.
Alla fine del 2011 c’è stata un’azione comunemente concertata, da parte delle potenti banche centrali del mondo, tra cui la FED, la BOE (Bank of England) e la BCE. Con dei volumi mai visti prima d’ora, la BCE iniziò le operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) e mise a disposizione del sistema bancario nei paesi euro 1019 miliardi, per la preoccupazione che, se dovesse crollare uno Stato, crollerebbero tutte le banche europee. Una banca francese fu molto vicina al collasso, ma non fu mai reso noto quale banca fosse. Da tempo grosse banche francesi come la Société Générale, il Crédit Agricole o la BNP Paribas sono nel mirino dei mercati dei bond. Il Crédit Agricole l’anno scorso dovette vendere 3,5 miliardi di euro. E’ a disposizione delle banche francesi una fonte inesauribile di finanziamento, il mercato STEP (Short Term European Papers), ma accanto a questo programma di creazione del credito a breve scadenza arriva ora la licenza specifica di stamparsi denaro.
Il mercato STEP-si trova al di fuori della Borsa. Quindi nessuna trasparenza. Si rivolge esclusivamente al settore bancario francese. Le banche francesi elargiscono prestiti STEP presso la Banque de France, che consegna alla BCE i rischi di perdite.. Intanto che la banca nazionale francese ci tiene le mani sopra, anche certificati con rating BBB vengono depositati alla BCE che non può esibire dati alcuni sul mercato STEP. Questo vuol dire che si crea denaro per le banche francesi, sotto la protezione della Banque de France, senza controllo da parte della BCE. Una chicca da manicomio…
Con 445 Miliardi di euro le banche francesi controllano il mercato STEP, una parte considerevole del mercato ombra dei mezzi finanziari della banca centrale. Le banche nella zona euro tra loro trattano certificati STEP e possono persino depositarli presso la BCE per creare liquidità. Da parte di un mercato regolato, questa è una delle possibilità per ricevere dalla BCE dei crediti a buon mercato. Da notare che all’acquisto spesso discusso di prestiti di stato da parte della BCE per complessivi 200 miliardi di euro (per cui la BCE si è conquistata il titolo di Bad-Bank) si accatastano, presso la BCE, debiti del credito delle banche europee per circa 1.300 miliardi. Ma Draghi non fa nulla.
La BCE, con il programma STEP ha dato alla Francia una possibilità di stabilizzare le sue banche, senza che la Germania possa farci nulla. Il programma dovrebbe servire a far prendere tempo ai francesi, fino alla famosa unione bancaria, che era stata pianificata per il 2018, ma ora la EU vuole anticiparla al 2015. Dopo di che il salvataggio delle banche in Europa dovrà avvenire attraverso i risparmiatori e gli azionisti. Fino allora, in Francia, ci sarà una bolla finanziaria gigantesca. E la Germania non può farci nulla.

LA MERKEL ALL’EUROPA: PREPARARSI A CEDERE LA SOVRANITA’
Zerohedge
http://www.zerohedge.com/news/2013-04-22/merkel-europe-prepare-cede-sovereignty

L’Europa si sta dissolvendo. Il mercato comincia a scorgere i livelli artificiali dei Titoli di Stato italiani e spagnoli, movimentati dal finanziamento riciclato della BCE ed ai riacquisti e dal contante giapponese. Tornano i rombi della crisi. Per questo si è ripreso a parlare di unione fiscale. La Merkel dice che per ottenere una vera, stabile e sostenibile Unione Europea occorre cedere la sovranità alla Germania.
Dalla Reuters: “La Merkel ha dichiarato lunedì, che i membri della zona euro devono essere preparati a cedere controllo di certi domini politici alle istituzioni europee, se vogliono veramente superare il blocco della crisi del debito e vogliono far ritornare gli investitori stranieri E tra 2 mesi i leader europei saranno a Bruxelles per discutere l’unione fiscale”: “Dobbiamo essere pronti ad accettare che l’Europa abbia l’ultima voce in capitolo su certi temi. Altrimenti non potremo continuare a costruire l’Europa”. L’ Europa sarà molto presto “sull’orlo dell’abisso”, ma la Merkel per Europa intende Germania. Dice la Merkel: “Sarebbe pericoloso se altri Paesi in Europa percepissero la Germania come il Paese che sta imponendo il suo modello economico all’intero blocco europeo”. Ma di fatto questo è :”Non abbiamo sempre bisogno di rinunciare alle pratiche nazionali, ma adesso è il caos dobbiamo essere pronti a rompere con il passato per poter fare il balzo in avanti. Io sono pronta a farlo”.
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LE BANCHE TEDESCHE SONO PUBBLICHE
sunto di http://blog.ilgiornale.it/porro/2013/04/06/le-vere-malate-deuropa-sono-le-banche-tedesche/ (Oddio, non è che posso considerare Porro un economista, tuttavia ci sono cose interessanti…)

Mentre le banche italiane sono tutte private ed è privata anche Bankitalia (e lo Stato si permette di usare i 4 miliardi dell’IMU presi ai cittadini per aiutare il Monte dei Paschi di Siena che è privato e non ci pensa nemmeno a nazionalizzarlo, ma deruba i cittadini per salvarlo), delle 2.000 banche tedesche solo 2 grandi banche sono private, abbiamo un sistema bancario sostanzialmente pubblico. Ma proprio Deutsche Bank ha confessato di aver nascosto nella filiale Usa 12 miliardi di perdite in derivati. Commerz è anche peggio, è stata aiutata dallo Stato con 35 miliardi di soldi pubblici: ben di più di Cipro. I Tedeschi a metà del 2008, per aiutare le banche in stato fallimentare, costruirono un Fondo di 480 miliardi (1/4 del Pil italiano). Dunque la famosa solidità bancaria tedesca è una fola che dipende dalla influenza che ha sulla Bce. In ogni paese, poi, le regole bancarie sono diverse. Per es. un euro di mutuo in Italia assorbe (cioè brucia contabilmente) più capitale di quanto faccia in Germania. Insomma le nostre banche hanno regole più dure. Per es. si devono ricapitalizzare nelle filiali anche se la casa madre lo ha fatto. Le banche pubbliche tedesche (cioè la larga maggioranza) si finanziano a tassi statali di tripla AAA. La loro natura pubblicistica le mette in concorrenza sleale con le nostre banche private che devono andare a cercare i soldi sul mercato e non dalla nostra Cdp. Accade così che Deutsche Bank sia la banca europea più grande e, al tempo stesso, la più lontana dai criteri di Basilea, per es. fa i bilanci coi derivati e non paga i costosi aumenti di capitale.
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Frank Schäffler, deputato FDP euroscettico e ribelle, ha attaccato Schäuble (il ministro delle Finanza della Merkel) per gli investimenti delle banche tedesche a Cipro (la Germania è il 2° investitore europeo nel paradiso fiscale di Cipro) e per la minaccia sventata a pelo di una manovra di 5,9 miliardi sul paradiso fiscale per salvare gli investimenti tedeschi che avrebbe messo in crisi la partecipazione europea.
Cipro aveva chiesto aiuto già nel giugno scorso alla Bce e non lo aveva avuto per l’imposizione di Schäuble. Il debito poteva essere ricapitalizzato, congelato, dilazionato o pagato col fondo ESM, ma Schäuble aveva imposto il prelievo forzato sui depositi.
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LA GERMANIA DIVIDE BANCHE DI DEPOSITO DA BANCHE DI INVESTIMENTO

I meccanismi europei torchiano i popoli per arricchire le banche. Hanno dato 1000 miliardi alle banche e ora diminuiscono il tasso di interesse, ma con regole che spingono le banche ad usare la maggiore liquidità solo per altre attività speculative ignorando i mutui per le case e i prestiti alle imprese. Contro questo misfatto, la Germania ha voluto la separazione tra banche di deposito e banche di investimento, in modo che la maggiore liquidità vada alle prime che possono far riprendere l’economia con quei prestiti che in Italia negano.
Dopo la crisi del 20 Roosevelt, per stimolare la ripresa, vietò alle banche di compiere operazioni speculative con i risparmi delle famiglie. Se volevano fare speculazione dovevano usare i loro capitali. Invece le banche di deposito, dove si depositano i risparmi delle famiglie, devono stare fuori dal mercato finanziario.
Nel 1999 Clinton eliminò questa distinzione, producendo la crisi attuale che non ha fatto che amplificarsi, mentre una quantità enorme di derivati ha inquinato tutto (ricordiamo che Monti vietò che si tassassero i derivati) .
Ora la Merkel ha separato le attività speculative da quella creditizie, con una legge su banche e assicurazioni che inasprisce anche le pene per i banchieri che fanno speculazioni inappropriate, mettendo a rischio le loro banche, con una pena fino a 5 anni di carcere. La Francia fa altrettanto con la nuova riforma bancaria francese. E noi?
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VV
E possibile che, appena viene eletto un capo del Governo italiano, non vada a Bruxelles o a Strasburgo, ma vada (e lo ha fatto Enrico Letta come prima Bersani) a prendere ordini dalla Merkel? Ci rendiamo conto, almeno, che è l’unico capo di Governo dei Paesi europei che fa questo?

L’ANTIEUROPEISMO AVANZA

A sentire Messora di byoblu, l’antieuropeismo sta avanzando. Per es. in Inghilterra le amministrative del 3 maggio hanno prodotto “il più grande sconvolgimento del sistema partitico dal dopoguerra a oggi”, con alcune analogie con la nostra crisi dei partiti e qualche differenza per l’avanza del razzismo.
Il partito indipendentista di Nigel Farage è balzato dal 3% al 23%, diventando il 3° partito (Laburisti 29% e Conservatori 25%). I Laburisti hanno perso il 10% in 4 anni, i Conservatori l’8%. Farage balza da 8 seggi a 147, con tutto che il suo Ukip era stato definito una “combriccola di pagliacci” e Cameron aveva chiamato i suoi membri dei “fuori di testa”. Farage dichiara: “Siamo stati insultati da tutti, dall’intero establishment, e ora si ritrovano tutti scioccati e sbalorditi. E bisogna smetterla anche di dire che i nostri elettori hanno votato soltanto per protesta. Essi hanno votato a favore dell’uscita dall’Unione Europea”. L’antieuropeismo radicale è il perno del partito di Farage, nato nel 1993 proprio con l’intento di abbandonare l’UE, ritenuta un’istituzione svantaggiosa per i Britannici in termini economici e pericolosa per quanto riguarda la riduzione di sovranità nazionale (con tutto che l’UK ha conservato la sterlina!). Farage chiede anche uno stop di 5 anni all’immigrazione, per cui l’Inghilterra dovrebbe rigettare sia la Convenzione dei Diritti Umani dell’UE, sia la Convenzione sui Rifugiati. Posizioni estreme, che mescolano euroscetticismo con nazionalismo e razzismo. Cameron dice: “Bisogna chiedersi perché alcuni nostri ex elettori non hanno voluto supportarci. Questo è avvenuto perché avremmo dovuto essere più decisi sui temi dell’immigrazione, dell’Europa e delle riforme del welfare”.
Sembra che Cameron anticiperà al 2014 il referendum promesso sulla permanenze nell’Ue per non lasciar a Farage il monopolio dell’antieuropeismo.
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Secondo Piepoli, il 1° partito in Italia è il M5S
quasi alla pari con il Pdl
M5S al 25,5%
Pdl al 25%
Il Pd è al 22,5%
La prima coalizione è quella cdx con il 33,5%
Il csx è al 28%, con un lieve calo di Sel (ma non era uscita?)
..
MARIO ALBANESI
Vi consiglio di guardare questi intelligenti video di Mario Albanesi, perché sono una gioia per le orecchie e per la mente.

Questo video è bellissimo, non solo per i contenuti ma anche per l’eloquio intelligente e pacato, la bellissima voce e presenza, la personalità non comune e saggia e, non ultimo, lo stesso aspetto piacevole e rasserenante. Mario Albanese è una di quelle persone che ti fanno stare meglio appena le vedi e ti fanno amare il nostro Paese.
Mario Albanesi è uno splendido giornalista che vedrei nei talk show o nei tg molto più volentieri dei soliti zombi e delle solite presentatrici superammanicate e superpresenzialiste alle riunioni di setta dei vari Enrico Letta e complici. O, meglio ancora, lo vorrei 5 minuti ogni sera prima del tg di una rete Rai, nel posto che fu di Enzo Biagi, poi indebitamente occupato da una persona spregevole come Ferrara.
Mario Albanesi è presidente del CONNA ((Coordinamento nazionale Nuove Antenne)

Questo è il video “Facce marce” a difesa degli animali contro la regione Veneto

e questo è contro Monti e Bersani “Sotto l’ombrello”

Francesco La Spina
La presenza massiccia dei parlamentari 5 stelle è temuta e al contempo violentemente osteggiata perché rompe altrettanto violentemente col passato. Per questo dx e sx e tutto l’arco criminal-parlamentare ci ostacolano in tutti i modi e con tutti i mezzi possibili e immaginabili. E gli attacchi arrivano da ogni dove, anche da parte di chi uno non se lo aspetterebbe… perfino dagli amici di Grillo, che poi sono i privilegiati e, a loro modo, una Casta. C’è davvero da rimanere allibiti. Eppure non siamo la Lega, non siamo razzisti, siamo contro la corruzione, contro le caste, proponiamo un’idea diversa di economia, siamo per l’energia pulita e rinnovabile e…siamo onesti e incensurati. Ma ci bombardano tutti i santi giorni. Ciò si spiega con il marciume che è presente a tutti i livelli: nelle alte sfere politiche, come nelle professioni, nella stampa, negli artisti… è tutto legato…è tutto sistema.
La battaglia è impari e sembrerebbe persa; se non fosse che abbiamo un alleato temibile, violento anch’esso, che non lascia scampo: la crisi economica, che è irreversibile.
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Stefano di Giammarco
Il PD è l’erede di quei partiti, la DC ed il PCI, che vollero le leggi speciali con le quali, a partire dal 1975, inaugurarono la cultura della legiferazione di emergenza, per mezzo della quale cominciarono a sottrarre spazi di iniziativa democratica ai cittadini Italiani e sopratutto a quelli che non si riconoscevano nel regime partitocratico.
Sotto la spinta dell’emergenza la partitocrazia promulga la legge Cossiga del 1980 con la quale ogni pudore antidemocratico viene abbandonato e ne è prova il fatto che con quella legge il diritto è sostituito dall’ordine senza lo stesso.
Il pericolo che un periodo dominato dalla volontà di legiferare attraverso le leggi speciali si presenti di nuovo, e questa volta con l’intento di controllare il WEB, è molto reale e vicino nel tempo.
Secondo il mio parere c’è già chi ne architetta il ritorno attraverso l’utilizzo e l’organizzazione di informazioni create ad arte e fatte circolare in modo tale che si abbia la percezione comune di un ordine pubblico minacciato dalla incapacità da parte di alcuni cittadini di utilizzare la libertà di espressione mediante comunicazione sul web .
Oggi sarà un caso ma il presidente del Senato Grasso e della Camera Boldrini invocano la nascita di leggi speciali con le quali si possa prestabilire un ordine nel web.
Il passato ci insegna che i vertici dello stato, e fra questi l’ex ministro degli Interni Cossiga, vollero organizzare e premeditare azioni per mezzo delle quali imporre la strategia della tensione come forma di lotta politica.
Un esempio che ci mostra come la strategia della tensione venne applicata dal Ministero degli Interni sta nella premeditazione con la quale Cossiga preparò nel 1977 gli scontri di piazza del 12 Maggio 1977 durante i quali fu assassinata, all’età di 18 anni Giorgina Masi.

GLI OCCUPYPD
Alessandro P
Trovo divertenti gli occupyPD che pur ammettendo di essere stati traditi sono ancora tutti piddini all’interno di sedi piddine, continuano ancora a scandire slogan piddini e hanno ancora tutti intenzione di votare PD:
quando l’esperienza NON insegna c’è poco da fare (historia magista vitae??).
Faranno un po’ di manifestazioni folcloristiche (esercizio polmonare) e continueranno a okkupare le sedi in solito stile piddino e dopo aver smaltito la rabbia (vera o simulata) tutti in fila per due di nuovo dentro la sede ad applaudire una nuova foglia di fico di turno che gli darà nuove promesse, nuove regole, nuove certezze e nuove garanzie che puntualmente faranno la stessa fine delle precedenti.
La cosa incredibile NON è che il PD abbia perso consensi, ma che ne abbia ancora!!!
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PERCHE’ LE BANCHE NON FANNO PIU’ MUTUI
Perché chi vuole comprare casa o investire nell’impresa non trova mutui? semplice. perché o meccanismi bancari europei gli permettono di guadagnare di più in altri modi

Claudio Conti (sunto)

La Bce ha ridotto il tasso di interesse portandolo alla soglia minima da quando esiste l’euro: 0,5%. Di fatto regala denaro alle banche. Se si considera il tasso di inflazione attuale (oltre il 2% per l’eurozona, un po’ di più per l’Italia) si vede che chi chiede oggi un prestito alla Bce tra un anno restituirebbe l’1,5% in meno. Senza aver fatto nulla. Ma chi è che può chiedere un prestito direttamente alla Bce, allo 0,5% annuo? Non i pensionati, non chi deve comprare casa o deve sopravvivere. Solo le banche. Esse sole possono avere denaro gratis, comprarci magari titoli di stato, lucrare subito sulla differenza tra il tasso di interesse pagato e quello ricevuto dagli Stati e poi tornare alla Bce per restituire cifre sgonfiate. Questo consente loro di guadagnare senza prestare all’economia reale. Queste operazioni non hanno alcun effetto sulla produzione, il Pil, l’occupazione o la crescita, ma assicurano ai mercati finanziari altra liquidità per continuare a fare speculazioni.
Nessun problema viene risolto in questo modo (le imprese non ottengono lo stesso prestiti dalle banche, se non a tassi mostruosamente più alti, tipo il 4 o il 6%). Queste operazioni impediscono solo che per un po’ l’attività delle banche si arresti, collassando su se stesse come la Lehmann Brothers, nel 2008, la quarta banca d’affari degli Stati Uniti e dunque del mondo. I mercati finanziari ci guadagnano, c’è troppa ricchezza in giro, quindi il tasso di profitto si abbassa ma la gente sta peggio e l’economia reale si ferma.
In effetti grazie a queste belle manovre volute dalla Bce, l’attività economica è quasi ferma, la disoccupazione è in costante crescita e il tasso d’inflazione in deciso calo, siamo vicini alla deflazione, come in Grecia.
Ma Draghi continua con la favola dell’austerità e degli sforzi per diminuire il deficit, ovvero dei tagli contrabbandati da riforme, una teoria falsa che copre il fatto che a questa Europa dei popoli non importa niente, le importa solo degli utili delle banche in manovre drogate. E le imprese che chiudono o i disoccupati che aumentano? Non credo che alle banche di questo importi qualcosa. Del resto il sistema è stato precostituito per pensare solo a loro. Il resto è fuffa.
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Due sono le ricette a rimedio del forte squilibrio

Una prevede misure anti-cicliche, modello USA, immettendo nel sistema nuova moneta tramite l’acquisto di obbligazioni, per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo.
L’altra, quella europea attuale (Shauble-Merkel) chiede politiche fiscali pro-cicliche tramite il pareggio di bilancio (deficit max 3%) e un basso debito pubblico all’interno della stessa zona euro, prima di rilanciare politiche monetarie di sviluppo.
C’è un piccolo però. La Storia economica e la Teoria economica dimostrano che lo sviluppo avviene soltanto quando gli investimenti sono superiori ai risparmi !!!

L’EUROPA TENDE SISTEMATICAMENTE ALLA DEFLAZIONE

La deflazione è quel fenomeno per cui, calando la domanda di beni e servizi, il loro prezzo scende e i produttori sono costretti a rifarsela sul costo del lavoro o sulle modalità della produzione (per es. delocalizzano).
Tutta la dx economica e finanziaria della Troika, tedeschi e paesi del nord Europa in prima fila, cocciutamente insistono sulla “bellezza” e la convenienza della deflazione per creare sviluppo. Ma perché la deflazione dovrebbe creare sviluppo? Secondo Keynes in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché, se tutti risparmiano, la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione, dunque aumentando la massa liquida a disposizione si favorisce la speculazione e non gli investimenti.
La Grecia è ufficialmente in deflazione e lo sarà per molti anni ed è facile il contagio sugli altri Paesi europei.
I Paesi emergenti avanzano, persino gli USA stanno meglio, solo l’Europa va peggio. Eppure né Draghi né la Merkel intendono cambiare la loro politica economica. L’80% del Pil viene dai consumi privati e dagli investimenti delle imprese, ma qui si sta fermando tutto.
Il Giappone combatte contro la deflazione dal 1990 quando ci fu la crisi del suo sistema bancario. Ora vuole comprare e immettere nel sistema 700 miliardi di dollari ogni anno, per dare fiducia ai consumatori. Gran parte dei Pesi europei è a rischio di deflazione per la riduzione progressiva del credito e delle entrate. O le banche riaprono il credito alle piccole e medie imprese o è la rovina. Invece si pensa di abbassare il costo del lavoro, diminuire il cuneo fiscale, aumentare l’Iva o l’Irpef, aumentare le tasse. Questo alla lunga porterà alla fine dell’Europa.
Ma per ora alla Merkel va bene così, perché riesce a trasferire in esportazioni verso l’oriente quel 50% di prodotti che ora i Paesi europei non le comprano più. Così la Bilancia Commerciale è favorevole e ottengono dalle esportazioni tanto da finanziare lo sviluppo interno. Inoltre, insieme ai francesi (i quali possiedono circa 500 miliardi di nostri titoli), vendono e comprano titoli italiani giocando al ribasso : lo spread favorevole!
Sul medio-lungo periodo però anche i Tedeschi ci rimetteranno e la crisi dell’Europa significherà anche la crisi della Germania.
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Da notare che,a suo tempo Goldman Sachs certificò il bilancio della Grecia come “adeguato” per l’ingresso in zona euro. E che Draghi ogni tanto deve prendere misure “non convenzionali”, ovvero comprare “spazzatura” bancaria, come se la BCE fosse una bad bank, fornendo in cambio alle banche denaro fresco e “vergine” a bassissimo costo, col quale comprare poi titoli ad alto spread pagato dalle nostre tasse. E’ corretto questo?
Perché questo denaro non viene prestato, come invece dovrebbe essere fatto, all’economia reale? Ma viene dato alle banche senza condizione alcuna, le quali, poi, lo reinvestono in speculazioni e bond?

DON PAOLO FARINELLA

1° Maggio 2013, giornata triste per il lavoro, per lavoratori, precari, donne lavoratrici, disoccupati, precari, esodati, disperati..
A Torino, i militanti del Pd hanno protestato contro il Pd e volevano espellerlo dalla manifestazione al grido di TRADITORI ! I capi Pd hanno preferito l’abbraccio mortale di B ai propri militanti. Li hanno traditi per il potere. Il Pd è scomparso. Non credo più in una rifondazione del partito perché finalmente è venuto alla luce quello da 20 anni è stato coperto: dire una cosa e farne un’altra. Fin qui il Pd ha usato l’avvelenamento a piccole dosi; ora è uscito allo scoperto e ha dato il colpo di grazia al suo popolo per salvare alcuni traditori inamovibili e venduti, a cui si sono aggiunti i traditori nascosti e vili trincerati dietro il voto segreto.
Travaglio, con lucidezza e trasparenza allucinanti, dimostra le bugie, le tattiche, le trame e le manovre che la dirigenza Pd, a cominciare dall’«onesto» (???) Bersani, ha messo in atto per questo finale che è solo il principio della dissoluzione non solo del Pd, ma anche dello Stato. Il Pd era da tempo una succursale di B, il quale di quel coacervo di ignoranti e degeneri ha fatto quello che ha voluto. Ora abbiamo un governo a dirigenza berlusconiana e a gestione democristiana che ha cominciato a vivere sul filo del rasoio perché cadrà quando farà comodo a B. Siamo arrivati all’impudenza superlativa che nessuno contesta che l’IMU la mise B nel 2011 in sostituzione dell’Ici che aveva abolito specialmente ai ricchi. Ora lui passa per quello che la leva (intanto la sospende) e quindi come benefattore dell’Italia. Il massimo del ludibrio. Si prospettano due ipotesi necrofile inquietanti:
B vuol presiedere la Convenzione delle riforme costituzionali, essere padre costituente. Magari non glielo faranno fare ma gli serve per ricattarli e ottenere l’amnistia con cui risolverà i problemi suoi e della sua ditta (vuole l’amnistia di tutti i reati fino al 14 marzo!)
La presidenza della Convenzione andrà alla Lega (forse a Giorgetti, uno dei 10 idioti saggi di napolitana fantasia). L’attenzione della Lega verso il governo sarà ricompensata con questa presidenza. La Lega, secessionista, anticostituzionale per vocazione, autrice della Legge Porcata gestirà la riforma costituente! E’ come mettere un pedofilo in un asilo
Il discorso del DC «d’antan» (Letta-nipote) pare scritto dal DC «sempreverde» (zio-Letta) su commissione dell’evasore fiscale e amico dei mafiosi B. Un discorso fatto su misura. Non mancava niente, un’opera d’arte: promesse di tutto e a tutti, senza lo straccio di un cifra perché il denaro non serve (non ce n’è!), quindi si può promettere sullo stile di B, tanto gli italioti dimenticano subito e bevono tutto.
-Nessun accenno al conflitto d’interessi e alla eleggibilità di deputati e senatori, specialmente uno, cavallo di battaglia della recente campagna elettorale dell’ex Pd. Non importa se è «un delinquente nato» o se fa affari d’oro con il gas di Putin a spese nostre. B sta rubando a ciascuno di noi e sta al governo.
-Non è stata pronunciata la parola «mafia». Disdicevole in un consesso così onorevole turbare le anime nobili con parole triviali. Appena il rappresentante di M5S ha detto che si stava insediando il governo della «trattativa Mafia-Stato», apriti cielo, i difensori della dignità delle Istituzioni si sono alzati protestando vibratamente contro chi osa pronunciare parole vietate dentro il sacro palazzo della Mafia, della ‘Ndrangheta e della Camorra
-Non ha detto nulla nemmeno sulla corruzione e come combatterla; ha detto invece che le carceri sono un problema che bisogna risolvere, il che apre all’amnistia che sanerà B e Napolitano potrà nominarlo senatore a vita dandogli l’immunità permanente
Ormai dx e sx pari sono.
Nel Pd non si sono divisi, si sono semplicemente estinti. Grazie anche a Renzi, genio fiorentino, cresciuto berlusconino. Sono riusciti in un colpo solo non solo a risuscitare B, ma a rianimare la peggiore Dc
Ora non resta che l’opposizione dura, incurante delle meschine accuse che gli sciacalli di regime fanno ai 5S di essere stati gli autori della sparatoria davanti a palazzo Chigi (o di aver ‘costretto’ Bersani ad allearsi con B). Falsità!
Guai a coloro che si sono macchiati di questo tradimento perché ora sorgeranno miriadi di piccoli Davide che armati di soli ciottoli andranno contro il Golia governativo.
Povero Letta nipote di cotanto zio! Poteva scegliere un’immagine meno compromettente di Davide e Golia perché è lui ad avere portato Golia, vestito con le armi dell’illegalità, dell’impunità, della corruzione e dell’indecenza, alla dignità governativa, tradendo il proprio elettorato e anche la propria coscienza se mai ne ha una.
Ma non abbiamo paura di voi e lo gridiamo a voce alta, incuranti dei vostri ragli: voi morirete implodendo in voi stessi, noi vivremo per portare avanti la Storia e per seppellirvi senza una lacrima. RESISTENZA CHIAMA RESISTENZA.
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FINALMENTE UN ATTACCO AI PARADISI FISCALI

Le Isole Cayman dovranno condividere le loro informazioni sulle tasse con l’Inghilterra.
Il tesoro inglese ha detto che Bermuda e altri territori hanno firmato accordi di scambio d’informazioni fiscali. Offerte simili con Jersey, Guernsey e l’Isola di Man. L’operazione è volta a rintracciare i clienti bancari che omettono di pagare le tasse nascondendo i loro soldi all’estero. http://www.bbc.co.uk/news/business-22374923
Le Isole Cayman dovranno condividere le loro informazioni sulle tasse con l’Inghilterra.
Il tesoro inglese ha detto che Bermuda e altri territori hanno firmato accordi di scambio di informazioni fiscali. Offerte simili con Jersey, Guernsey e l’Isola di Man. L’operazione è volta a rintracciare i clienti bancari che omettono di pagare le tasse nascondendo i loro soldi all’estero.
Ma vi sembra normale che all’interno dell’Europa ci siano paradisi fiscali come Cipro, Lussemburgo, San Marino, la Svizzera??
Vi sembra accettabile che nulla si faccia nei vari G8 contro questi ripari per evasori incalliti e poi si racconti ai popoli la favola dei Governi che vogliono combattere l’evasione fiscale? E che il primo partito alla Camera in Italia faccia un patto di alleanza con un uomo che è il primo evasore d’Europa con tre processi in corso e che è già condannato in uno di questi a 4 anni di galera e 5 di interdizione ai pubblici uffici??
I piddini dovrebbero morire di vergogna per il tradimento e la complicità nel male dei capi del Pd.

PRIMO MAGGIO, FESTA DEI LAVORO
vv

Ma cosa gliene importa a questi del lavoro?
Cosa importa del lavoro a queste cricche di magnati e speculatori?
Al Bilderberg, alla Aspen, alla Fed, alla Banca d’Inghilterra, alla Bce?
Ai D’Alema, ai Fassino, ai Bersani, ai Violante, alle Bonino, ai Letta, ai Berlusconi, ai Verdini, ai Dell’Utri?
A ognuno dei nuovi membri del Governo?
Ai deputati, ai senatori, ai presidenti degli infiniti enti inutili, a cominciare dalle Province?
Cosa importava del lavoro ai vari Monti, Passera, Fornero, Severino, Clio…?
Il lavoro è una cosa che non conoscono, che odiano, che disprezzano
A questi interessano solo le botteghe, il potere, i privilegi, gli abusi. E quando mai costoro si sono interessati del lavoro?
Berlusconi voleva addirittura eliminare l’art.1 della Costituzione che fonda la Repubblica sul lavoro e sostituire la parola ‘lavoro’ con ‘Parlamento’, salvo spostare tutti i poteri sul Capo del Governo o farne anche il Capo della Repubblica, come in Francia, così che il Parlamento fosse solo quello che accetta senza fiatare qualsiasi ordine del premier e all’occorrenza possa essere mandato a casa.
Ma non lo vedete che anche gente come D’Alema, Violante, Franceschini, Bersani, ed ora Enrico Letta, sono dentro questo infame progetto???
Il 25 aprile non è stato tradito?! Ma cosa hanno nella testa quel poveri scimuniti ex partigiani e quegli scellerati di estrema sx che hanno voluto credere che il M5S insultasse la Resistenza? Ma non lo vedono che la Resistenza è ora? E che il 25 aprile è stato sotterrato dalle corone ai caduti e dalle ipocrite celebrazioni di quelli che la Repubblica l’hanno venduta?
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ALIENI
Viviana Vivarelli

La Boldrini è andata al funerale della coppia suicida, dicendo candidamente che “non sapeva ci fosse tanta miseria e disperazione”. NON SAPEVA?! Ma in che Limbo vive questa?
La Boldrini è stata governatrice di Nassirya e nel Darfur ma ‘non si è accorta’ delle torture di Abu Graib o del genocidio del Darfur. Questa poveretta non vive nel mondo, ci ALEGGIA attorno!
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QUELLO CHE PRODI NON CI HA DETTO
Viviana Vivarelli

Prodi, esecutore dell’Aspen come Enrico Letta, ci mise a forza nell’euro nel 1999, a costo di sacrifici durissimi, e senza mai spiegarci cosa questo avrebbe significato, quanto avrebbe pesato la perdita della nostra sovranità monetaria e che avremmo dovuto confrontarci continuamente con la Germania con uno spread che ci avrebbe distrutto. B fece poi il resto permettendo che i prezzi dalla lira all’euro raddoppiassero, fregandosene del potere di acquisto di salariati e pensionati che diventarono immediatamente più poveri.
Ora siamo arrivati al punto che non solo l’Europa dopo 20 anni non è mai diventata un’Europa dei popoli ma si è consolidata come perversa unione di banche, ma che in questa Europa dobbiamo tollerare la presenza di paradisi fiscali come Cipro o la Svizzera e che per salvare gli evasori che grazie alle banche hanno nascosto qui i loro soldi sporchi, dobbiamo penalizzare i risparmiatori o tassare i contribuenti. E, anche di fronte a casi plateali di criminalità che vede implicati i partiti, come il Monte dei Paschi di Siena col Pd, non solo non si nazionalizzano le banche colpevoli ma si penalizzano i cittadini innocenti, mentre la Bce non batte ciglio e se ne frega bellamente sia delle regole perverse del sistema bancario, anarchico e speculatore fino alla morte, sia dei cittadini della zona euro che restano a loro danno colpiti da ogni operazione efferata e a rischio continuo di perdita.
E che ci sia ancora chi continua a blaterare su Prodi è una vergogna. Come ha fatto lo stesso Scanzi di IFQ, che passa a torto come uno che difenderebbe il M5S e che ha avuto la faccia di scrivere che l’ERRORE di Grillo è stato di non votare Prodi. A parte che Prodi era 8° nella lista dei prescelti ed era stato votato solo da 800 illusi e disinformati, ma Scanzi mostra di ignorare non solo la democrazia ma anche gli stessi fatti.

DISCORSO DI UN DEPUTATO 5 STELLE ALLA CAMERA
Riccardo Nuti, M5S Camera

“Dopo quanto esposto negli interventi del M5s e sopratutto dopo i disastrosi risultati di questa classe politica alla quale voi appartenete da numerosi anni, come si può dare fiducia a questo Esecutivo? Negli ultimi decenni si è ammessa da più parti la mancanza di credibilità di questa classe politica che ora chiede la fiducia per l’ennesima volta, come se questa squadra di Governo venisse dalla luna, come se non fosse responsabile o corresponsabile di quanto finora avvenuto. Secondo noi tutto quello che oggi si prospetta agli Italiani, nasce da quella famosa frase: “Lo sa lui e lo sa l’onorevole Gianni Letta“ pronunciata da Luciano Violante durante un discorso alla Camera nel quale afferma di aver garantito, dal 1994, le televisioni di Berlusconi e di conseguenza di tutti i suoi interessi. Da allora tutti noi ci siamo posti le seguenti domande:
Perché mai non si è fatta una SERIA legge anti-corruzione?
Perché mai non si è votato nella giunta per le elezioni l’ineleggibilità di Berlusconi?
Perché costantemente aumentavano i rimborsi elettorali arrivando a cifre da capogiro senza che nessuno si opponesse, e il tutto in completo disprezzo del referendum del 1993 che aboliva definitivamente il finanziamento pubblico ai partiti?
Perché mai i manager delle grandi aziende pubbliche sono appartenuti sempre alle aree di riferimento di questi due partiti e hanno sempre lavorato con stipendi d’oro, liquidazioni astronomiche ed in cambio ci hanno lasciato aziende distrutte e svendute in barba alla fatica dei nostri genitori e dei nostri nonni?
Perché non è stata mai, e dico mai, discussa alcuna legge di iniziativa popolare in Parlamento?
Perché nel silenzio generale molto spesso l’esito dei referendum non viene rispettato?
Perché mai il TAV, il Ponte sullo Stretto di Messina, la Gronda, tutte opere economicamente e ambientalmente insostenibili, hanno l’appoggio di questi due partiti?
Vogliamo ribadire che noi NON siamo l’emergenza democratica di questo Paese, noi siamo la conseguenza della finta democrazia di questo Paese. Da oggi le emergenze si dovranno chiamare prima di tutto “conseguenze”, perché le conseguenze prevedono delle responsabilità da individuare. A proposito di responsabilità, vogliamo dire a tutti voi e agli Italiani e non che ci stanno ascoltando, che voteremo, favorevolmente quei provvedimenti che riterremo utili per il bene comune, quelli di reale cambiamento. Per il resto faremo un’opposizione seria, costruttiva, propositiva.”
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Cecilia
Vedo che c’è chi ancora sostiene che il Pd è stato COSTRETTO (dai 5stelle, il va sans dire) a inciuciare con il Pdl perché non c’erano altre soluzioni.
La soluzione è stata indicata per due mesi consecutivi dal M5S e appoggiata da tutti i costituzionalisti non di parte. Un Governo era in carica – cioè il Governo Monti. Dimissionario e tutto, ma c’era, e funzionava. In questi due mesi i partiti, invece di tenere bloccato il parlamento e il Paese perché occupati a risolvere i loro problemi (il Pd, problemi di correnti e lotte intestine; Berlusconi, giudiziari), avrebbero potuto dare il via libera al lavoro su due-tre questioni della massima urgenza: prima tra tutte, la legge elettorale. Sarebbe bastato abrogare il Porcellum e ripristinare il Mattarellum – mica granché, ma sicuramente molto meglio della legge attuale. Poi, tutti alle urne.
Si poteva fare. Si poteva fare benissimo. Invece abbiamo il governissimo Letta. Con in più un sacco di gente che continua a sostenere: non si poteva fare altro.
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UN SISTEMA QUADRIPARTITO
Viviana Vivarelli

Il fatto che mancasse un Governo non implicava che il Parlamento non potesse legiferare
E ad abolire il porcellum ci voleva mezz’ora
Ma questi sanno benissimo che senza il favoloso premio elettorale sono nulla.
Il Porcellum fa comodo a tutti. B lo fece studiare bene dai suoi esperti così da dare un premio diverso secondo le regioni, aumentandolo dove aveva più voti. L’indecente Calderoli firmò. Lo disse lui stesso,fiero della sua furbata: “..e il maiale visse contento”!
La proposta elettorale 5stelle è modesta e chiede solo l’epurazione delle liste dagli inquisiti e il ripristino delle preferenze di lista. Non dice se vuole il proporzionale o il maggioritario.
Il Pd credeva di prendere molti voti e per il premio chiedeva addirittura una soglia del 40%,ora che è sceso al 26 ci ripenserà.
Voleva anche un Senato delle Regioni e un doppio turno con ballottaggio nei collegi uninominali. Il Senato avrebbe contato poco e tutto si sarebbe giocato alla Camera, come in USA.
Se si tornasse al mattarellum, il Pd, invece di 289 voti, ne avrebbe 108, come il M5S.
E’ evidente che ci sarebbe qualche differenza. Il fatto è che a tutti fa comodo il porcellum, la coalizione che vince becca tutto.
Le elezioni 2013 hanno mostrato sfacciatamente quanto falsifichi i risultati elettorali: Pd-Sel con solo lo 0,4% in più del cdx hanno 340 seggi. Una maggioranza solidissima (la maggioranza tecnica è di 317 deputati). Al cdx ne vanno solo 124. Grillo ha solo 108 seggi anche se è il partito più votato in Italia alla Camera. Eppure ha solo lo 0,14 più del Pd, che col premio però ottiene 292 deputati. E’ democrazia questa? Il Pd decide tutto grazie al porcellum. Ecco perché di colpo un anno fa B era proporzionalista. Poi ha preferito il ricatto e la compravendita, come sempre, e il Pd c’è stato perché non aveva la maggioranza al Senato, per i suoi pochi voti, nemmeno col porcellum. Ma questo è così storto che può togliere seggi anche a chi vince.
Noi non siano un sistema bipolare, ma un sistema diviso in 4:
il 25% cdx, il 25% csx, il 25% M5S, il 25 si astiene.
4 teste. E con 4 teste non si va da nessuna parte o si favorisce la testa più furba sacrificando le altre.

LE PROMESSE DI ENRICO LETTA
Viviana Vivarelli

Molti sono rimasto colpiti da alcuni punti del discorso programmatico di Enrico Letta che sembrano incoraggiante anche per il M5S.
Ma io di questa gente non mi fido e ripeto: calma e gesso!
Prima di tutto c’è molto malessere in giro e Letta, che non è uno stupido come Bersani ma un abile e furbo politicante, doveva dare un immediato segnale positivo per accattivarsi la simpatia generale. Ma di segnali positivi i politicanti in 20 anni ce ne hanno dati fin troppi, persino Monti, Prodi o Berlusconi, senza poi realizzarli, senza che sia aumentata l’equità, senza che la casta si sia tagliata mai nulla, o senza dirci quanto ci sarebbero venuti a costare. Non sempre il giorno si vede dal mattino.
Una cosa è certa: non abbiamo mai vista una tassa ‘provvisoria’ che non sia diventata ‘permanente’ (e lo dico per l’IMU) e abbiamo visto, invece, fin troppe promesse iniziali che sono poi sparite nel nulla o si sono dimostrate il contrario di quello che sembravano, come tutte le promesse dei bocconiani di ripresa, sviluppo o simili.
Il fatto che non paghiamo l’IMU di giugno può far tirare un sospiro di sollievo, ma avevano anche detto che doveva durare solo un anno e ha finito per essere eterna e ora ci dicono che, se venisse tolta mancherebbero, 4 o 10 miliardi che devono essere ripresi da altre parti. E siccome nemmeno Letta ha parlato di patrimoniali o di ridurre i 45 miliardi in armi, o di fare una lotta seria all’evasione che ci ruba 180 miliardi l’anno, o di multare finalmente gli evasori delle slot machine, o di tassare i fondi neri dei paradisi fiscali, o i derivati, o di vendere le frequenze, o nessuna delle infinite cose che, messe insieme, porterebbe ben 900 miliardi nelle casse dello Stato, possiamo solo esser certi che, continuando l’Agenda Monti, ci darà un’altra stangata colpendo sempre i soliti noti, cioè noi cittadini comuni.
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Flavio Daniele
Le massime cariche dello Stato, rappresentate nelle massime Istituzioni, hanno gli aumenti annuali in automatico, sull’inflazione reale e non programmata, più qualcosa! Si crea un circolo vizioso,con conseguente aumento a catena in automatico.
Non risulta che la legge sia mai stata abrogata. Quando dicono che si sono tagliati lo stipendio, rinunciano solitamente all’aumento automatico. Questa stortura sociale deve essere sanata da M5S. Anche in questo sono diversi dai cittadini.

MICHAELA BIANCOFIORE

Franco Grillini, pres. Arcigay “Nel ministero dove si combattono le discriminazioni ci vuole qualcuno che almeno non abbia mai parlato male dei soggetti colpiti dalle discriminazioni stesse”.
Vendola, segretario SEL e gay: “Almeno la decenza è salva. La Biancofiore, come in passato, anche oggi ha dato prova sulla stampa dei suoi pregiudizi e del suo disprezzo sul tema dei diritti delle persone”.
Paola Concia, deputato Pd gay: “Mi auguro che questo episodio faccia riflettere in generale sulla necessità di costruire un Paese dove ci sia il riconoscimento legislativo dei diritti civili. Certamente c’è l’urgenza economica, ma non c’è paese prospero e moderno senza diritti sociali e civili universalmente riconosciuti”.
Aurelio Mancuso, pres. Equality Italia: “E’ una vittoria per tutte le associazioni che si battono per i diritti civili, che ieri hanno giustamente protestato per una nomina inopportuna di una esponente del Pdl che si è sempre dichiarata contro la dignità delle persone omosessuali e transessuali. Speriamo che ora Letta scelga per quella funzione una personalità adeguata ad affrontare temi che riguardano la dignità di milioni di donne e di uomini italiani”.
Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center: “Attaccare le associazioni gay come ha fatto oggi la Biancofiore è segno di presunzione. Se c’è chi deve fare autocritica sul mancato avanzamento dei diritti civili in Italia questa è la politica, non certo i movimenti.
Sergio Lo Giudice, senatore Pd: “Chi punta davvero alle pari opportunità fra tutte le donne e gli uomini di questo Paese oggi tira un sospiro di sollievo”.

Ma la Biancofiore è discutibile per altre battute.
Quando Berlusconi affermò che: “Per molti versi Mussolini ha fatto bene”, lei ribadì di essere “Folgorata da quest’uomo affascinante, l’unico in grado di cambiare le sorti dell’Italia”. “Mussolini per le popolazioni altoatesine fu un vero benefattore. Di più, un uomo animato da grande umanità. Pose fine all’incresciosa situazione delle fogne a cielo aperto in Alto Adige. Che tanto nocumento alla salute dei bimbi avevano provocato prima che arrivasse il fascismo. I bagni, prima dell’arrivo di Mussolini, erano fuori dai masi e i bambini morivano di broncopolmonite, perché per andare fuori evidentemente prendevano freddo”.

Nemmeno l’ortografia e la conoscenza dell’italiano si salvano. Scrive “l’amantide (?) religiosa” passando per vari “dò”, “stà”, “pò” (con l’accento!), per finire dicendo:” mi vogliono distrutta, annientata, denigrata, ‘scanzonata’” (voce dello sconosciuto verbo “scanzonare”). Sicuramente la vorrebbero alfabetizzata!
Bellissima la frase: “Senza sentire n’è i dirigenti del Pdl n’è verificare la sensibilità dei nostri elettori…”
Potremmo metterla a scrivere i sottotitoli del tg, almeno, contro la tristezza dei contenuti, ci faremmo due risate.
E pensare che si presenta come “difensore dell’italianità dell’Alto Adige”! Povero Alto Adige!
La Biancofiore è quella che davanti al tribunale di Milano ripeteva che Ruby era nipote di Mubarak.
Disse: “Crisi? Ma se i bar sono pieni di gente!”
E anche: “Berlusconi è normale perché ama le donne”
“No ai matrimoni gay”
“Faccio la tessera del Pd per strapparla”.
Un capolavoro!
Magari pubblicare le sue mail ci chiarirebbe, per chi ancora non lo immagina, per quali bizzarri motivi è arrivata al Governo! :-D DD
Comunque, immagino la bile di Nicole Minetti, Sabina Megan e Francesca Pascale. Ma non c’era un sottosegretariato anche per loro?

Pubblicate le mail di Sarti, deputata M5S.
Perché gli hacker non pubblicano le mail della Biancofiore?
Ma chi è costei? Non si capisce bene quali siano i suoi meriti. Nata a Bolzano, diplomata maestra, è imprenditrice in una specie di fitness. È vicepresidente della squadra di calcio Bolzano 1996. A 24 anni si iscrive in FI. Si candida alle comunali di Bolzano e prende 18 voti. Eletta poi alle Comunali di Bolzano del 2010 nel Pdl, presenta un disegno di legge per pagare la metà del prezzo a chi compra un tagliaerba nuovo e chiede che sia messo il tricolore su ogni maso attorno a Bolzano. C’è contro di lei una procedura di decadenza per l’alto numero di assenze. Nel 2005 promuove un comizio per B (e il sindaco di cdx perde) e issa davanti al tribunale un costosissimo manifesto illegale lungo 39 m. Ha chiesto il ripristino della festa del 4 novembre (forze armate), il legittimo impedimento e l’inserimento in Costituzione delle “radici giudaico-cristiane (!). Grazie a B, nel 2001, diventa consigliere per le autonomie locali del Ministero della funzione pubblica, poi consigliere per le autonomie locali di Frattini, e ora è stata scelta per le Pari Opportunità da Enrico Letta, rimossa 2 giorni dopo per le polemiche generate da dichiarazioni ritenute omofobe e spostata a sottosegretario della semplificazione amministrativa.
In tv afferma che B è l’unico ‘uomo nuovo’ della politica italiana, per i cittadini “è come una rockstar”e“ gli Italiani vogliono solo lui. E’ un autentico fenomeno mediatico a cui si deve uno straordinario processo di alfabetizzazione sul Paese” (evidentemente non il suo).
Al tempo in cui il consenso di B stava al 5%, dichiara che “Quest’opinione non rispecchia il pensiero generale degli elettori”(?).
Spesso ha fatto dichiarazioni omofobe: “Chi va con i trans ha seri problemi e purtroppo qualcuno nasce con una natura diversa, tra l’altro una natura che non ti fa avere una vita facile. I gay si ghettizzano da soli. Io dico NO alle nozze gay”.
E ora quali altri danni farà? Licenzierà i gay dalla Pubblica Amministrazione?

RIDIAMARO :- )

Ma se Berlusconi sarà il padre costituente, la Biancofiore sarà la madre costituente?
Che famiglia!?
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Harri Haller
I figli, di padre noto e madre idiota…..
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Spinoza

Michaela Biancofiore spostata alla Semplificazione. Ora c’è il rischio di esagerare.

Letta ritira alla Biancofiore la delega alle Pari opportunità. Non aveva detto niente sui negri.

Non avete capito niente. La Biancofiore era alle Pari opportunità per un apprendistato.

Nuove polemiche dopo la nomina della Biancofiore alla Semplificazione. Quando mai una donna ha semplificato qualcosa?

(Lo ripeto, se gli hacker fossero stati di Anonymous, non avrebbero violato la privacy di Giulia Sarti ma avrebbero cercato ben altro!)
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Biancofiore e i sette gay (VAURO)

http://www.serviziopubblico.it/vauro/2013/05/05/news/biancofiore_e_i_sette_gay.html?cat_id=2

Spinozini
Letta ritira a Biancofiore deleghe su pari opportunità. Non aveva detto niente contro i negri.
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Per evitare complicazioni, Letta sposta la Biancofiore alla Semplificazione.
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Io semplificherei ancora un po’ collocandola affanculo.
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Biancofiore spostata alla Semplificazione. Se lo capisce lei, allora è semplice davvero.
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La Biancofiore risponde: “Non sono omofoba, i gay si ghettizzano.” Poi si scusa per l’errore sul congiuntivo.
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Ha fatto il suo giorno da leone, ora l’aspettano i 100 a pecorina.
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Con lei alla Pubblica Amministrazione: preoccupazione tra gli omosessuali con carta di identità in scadenza.
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Ora si occuperà di Pubblica Amministrazione. In ogni caso, di cose che non conosce.
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Biancofiore spostata alla Semplificazione. La Carfagna: “Deve aver usato i denti.”
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La rappresentante del PDL alle Pari Opportunità è stata trombata.
Come al solito.
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Spinoza
Insulti razzisti a Cécile Kyenge. Continuano a darle dell’italiana.

L’eurodeputato leghista Kyenge è un medico? Non mi farei mai curare da lei”. Tranquillo Erminio, è oculista, non veterinario.

Boso: “Lo ammetto, sono razzista”. Ok, si è appena liberato un posto alle Pari opportunità.

Polemiche anche da un parroco sardo: “C’era proprio bisogno di un ministro di colore?”. Eh, ormai gli altri non spaventano più.

Don Loi: “È pericoloso mischiare le razze”. Scusi, chi era il padre di Gesù?

Gianfranco Micciché alla Pubblica amministrazione (famoso perché faceva venire il suo pusher in parlamento): “C’era giusto bisogno di una ‘spolverata’ “.

Bloccata lettera sospetta indirizzata a Berlusconi. Un pazzo dice che vuole rimborsargli l’Imu.

Ieri era la Giornata mondiale della libertà di stampa. Ma la notizia si è appresa solo ora.

Nicole Minetti: “Lascio la politica e l’Italia”. Se ne vanno sempre i migliori.
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http://masadaweb.org



MASADA n° 1461 – 6-5-2013 TAROCCHI- Lezione 1

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Mazzo Visconti-Sforza

Storia dei Tarocchi – L’Akasha – Corrispondenze e sincronicità – La Cabalà – I Tarocchi e Jung – I Tarocchi Modiano – La numerologia

(Corso introduttivo ai tarocchi in 3 lezioni. Prof. Viviana Vivarelli)

I Tarocchi sono stati usati e vengono tutt’ora usati anche come carte da gioco, ma li valuteremo come una mantica, un mezzo, cioè, per ‘divinare, indovinare il futuro.
Mantica viene dal greco ‘manein’, delirare, e indica la mente destra o irrazionale, che comanda l’attività che riguarda la poesia, l’arte, la religione, il paranormale…
Il mazzo dei Tarocchi è formato da 78 carte, dove, oltre alle 40 carte tradizionali dei 4 segni, da 1 a 10, e alle 16 carte: Re, Regina, Fante e Cavaliere, compaiono 22 figure simboliche che riguardano la chiaroveggenza: gli Arcani maggiori, mentre le altre carte sono dette Arcani minori. Altri nomi con cui i Tarocchi sono chiamati sono Lame o Trionfi.
Non si sa bene quale sia l’origine dei Tarocchi, ma compaiono nell’Italia nel Nord attorno al 1500, anche si comincia a parlarne nel 1300. Il Rinascimento è un tempo di magia e di astrologia, permeato di simbolismo.

Io ho fatto un corso piuttosto difficile sull’alchimia, che è stata praticata soprattutto nel Rinascimento e che era il tentativo di trasformare la materia bruta, naturale come umana, in oro metallico o oro filosofico, e il linguaggio dell’alchimia si basa essenzialmente su figure simboliche, le stesse figure archetipiche che possono comparire nei nostri sogni.
Non si sa chi abbia inventato i Tarocchi né chi li abbia usati per primo.
Verso il 1700 si disse che erano nati in Egitto ma era il tempo della massoneria che riferiva dati leggendari sulle sue origini che si rifacevano, appunto, all’antico Egitto, altri dicevano che erano di origine ebraica ecc.
Ci sono varie scuole sui Tarocchi e varie simbologie. C’è anche una interpretazione tzigana.
Noi seguiremo una lettura che si basa sul simbolismo di Carl Gustav Jung, un pioniere della psicoanalisi, che è utile anche per interpretare i sogni o l’arte, i miti o i riti, mettendo in correlazione tempi e popoli.
Carlo Gustav Jung fu contemporaneo a Freud ma più giovane di 18 anni e di impronta spiritualista. Creò un sistema filosofico per capire i segni dell’inconscio collettivo, una modalità psichica universale che ci parla attraverso i sogni, l’arte, i miti, le favole, le religioni, l’astrologia e anche i Tarocchi, usando, appunto, dei simboli, secondo una specie di linguaggio universale che esiste in ogni tempo e luogo e che affiora dentro di noi da un inconscio che non appartiene alla nostra psiche individuale, ma affiora da un inconscio remoto universale e collettivo.
Jung studiò questo inconscio che appartiene a tutti i popoli della Terra, esaminando, appunto, i sogni, le opere d’arte, i miti, le favole e i contenuti dei sistemi religiosi.
Io sono una studiosa junghiana e su Jung ho condotto una ricerca durata decine di anni, che ha prodotto un libro di 700 pagine che potete trovare in internet nel mio blog http://masadaweb.org.

I Tarocchi sono formati dunque da 78 carte, dette anche “Lame” o “Ossa della verità”.
Il gruppo degli “Arcani maggiori” è costituito da 22 carte illustrate con figure umane, animali e mitologiche, anticamente chiamate “Trionfi“. Nel Rinascimento i Trionfi erano delle scene allegoriche o dei carri da Carnevale che simboleggiavano i vizi o le virtù ed erano anche il tema di pitture.

C’è anche un’opera del Petrarca, ‘I Trionfi’, dove si cantano alcuni Arcani, come gli Amanti, la Temperanza, la Morte, la Fama (il Giudizio), il Tempo ( l’Eremita), l’Eternità (il Mondo).
I nomi dei vari Arcani sono cambiati nel tempo.
Il gruppo degli “Arcani minori” è formato da 56 carte suddivise nelle 4 serie di semi della tradizione italiana delle carte da gioco: denari, coppe, spade e bastoni (anche se, in alcuni casi, i nomi dei semi si adattano alla tradizione locale). Ogni serie, costituita da 14 carte, che includono 4 figure, definite anche “Onori” o “Carte di Corte” (Fante, Cavaliere, Regina e Re), più, come abbiamo detto, 40 carte numerali.
I Tarocchi furono creati come gioco didattico a sfondo filosofico; in particolare la sequenza dei Trionfi fu pensata per insegnare la dottrina cattolica. A partire dal 1700, cominciando dalla in Francia, i Tarocchi furono usati a scopo divinatorio per la cartomanzia.
Il termine ‘Tarocchi’ compare nel 1300, ma il mazzo più noto è del 1500: i Tarocchi milanesi classificati come Visconti-Sforza. Altri mazzi famosi come quelli Mantegna ecc.

(Mazzo del Mantegna)

Non conosciamo l’etimo della parola ‘Tarocchi’. Potrebbe derivare derivato di Tarot, o Rota, indicando la ruota astrologica o forse si riferiscono alla Torà ebraica, testo sacro simbolico della religione ebraica. In egizio sembra che tar-ro voglia dire “Via Regale.
Molti studiosi confermano che i Tarocchi sono nati in Italia, per via di una citazione del 1442 del Duca di Ferrara. Ma abbiamo un riferimento più antico del 1337 dagli statuti dell’Abbazia marsigliese di San Vittore, perché compaiono in un divieto di usarli insieme ai dadi e agli scacchi, siccome che ci furono molte ordinanze religiose che proibivano questi giochi dentro le mura dei monasteri.
In ogni caso, il mazzo Visconti è al momento il più antico conosciuto e viene conservato nella Biblioteca dell’Università di Yale (Connecticut).

Un mazzo simile incompleto è alla Pinacoteca di Brera a Milano. In entrambi i casi tutte le carte sono miniate col fondo in foglia d’oro o d’argento e lavori di punzonatura. E si pensa che il loro prezzo fosse altissimo.
Di questi mazzi Visconti-Sforza si dice che ce ne fossero 15. Sono delle vere opere d’arte disegnate per i Signori di Milano e fatte di materiale prezioso; si ipotizza che rappresentino membri delle famiglie Visconti e Sforza, che governarono Milano e la Lombardia dopo il 1200.
Questi Tarocchi furono dipinti dal pittore di corte Bonifacio Bembo.
Ci sono altri mazzi celebri, tutti incompleti, sia per la fragilità della carta, che per i roghi della Chiesa che li vietava.
Sul mazzo Visconti-Sforza compaiono i simboli araldici della famiglia (un sole raggiante; tre anelli con diamanti intrecciati; il biscione), che, con scarsa modestia, fu il simbolo preso inizialmente da Berlusconi per i suoi supermercati.

Via via nel tempo gli Arcani cambiarono le loro figure.
A volte i Tarocchi venivano commissionati agli artisti per regalarli come dono nuziale, mettendo l’emblema dei due sposi sulla carta degli amanti.
Con l’invenzione della stampa, nacquero mazzi di Tarocchi meno costosi e più rozzi che venivano usati per giocare ma non conosciamo le regole del gioco che sono state reinventate in tempi recenti.
La Chiesa condannava tutti i giochi, tanto che persino San Bernardino da Siena fece a Bologna nel 1423 un famoso sermone, dopo cui fu acceso un rogo per bruciare mazzi di carte, dadi e altri giochi.
Oltre che per giocare, i Tarocchi venivano utilizzati come giochi di abilità verbale. Nelle lunghe serate a corte, si facevano gare per comporre frasi e sonetti sui vari Arcani.
Più tardi i Tarocchi ebbero un uso esoterico, relativo alla chiaroveggenza, con la teoria che rappresentassero un testo di saggezza in immagini. Questa concezione si mescola nel 1700 alla simbologia massonica.

Gli strumenti usati come mantica per divinare sono sempre stati molti fin dai tempi più antichi.
Nell’antico Tibet si divinava fissando le acque dei laghetti montani ed era così che alla morte del Dalai Lama i medium cercavano segni per individuare il bambino in cui si era incarnato il Dalai Lama defunto.
C’è poi la lettura nei fondi del caffè. Quella tirando delle ossa o delle conchiglie. L’i Ching cinese si basava anticamente su una scapola di pecora che veniva buttata nel fuoco e di cui si esaminavano le crepe, più tardi fece l’estrazione da un mazzo di 64 stami di Achillea, che era una pianta sacra. I druidi, sacerdoti degli antichi Celti, tiravano le rune, segni magici incisi su pezzetti di legno. Gli Etruschi esaminavano le viscere gli animali sacrificati e in particolare il fegato.
Di tutte queste mantiche non conosciamo le interpretazioni, l’unica che è arrivata fino a noi è l’I Ching che possiamo fare da soli, seguendo la traduzione del testo di Richard Wilhelm che troviamo in Astrolabio, con prefazione di Jung.
Nostradamus, che scrisse quartine con le previsioni della storia europea dal 1.550 fino al 3.797,entrava in trance fissando l’acqua in un bacile di ottone alla tremula luce di una candela (idromanzia).

Alphonse Louis Constant, alias Eliphas Lévi (1816-1875) propose una versione “esoterica” del Carro, della Ruota di Fortuna e del Diavolo. Collegò i 22 Arcani Maggiori con l’alfabeto ebraico (che consta appunti di 22 lettere) e con la mistica ebraica, descrisse gli Arcani maggiori mediante la Cabalà (testi esoterici profondi dell’ebraismo) e li considerò le chiavi dell’universo. Ventidue è la circonferenza, approssimata per leggero difetto, di un cerchio il cui diametro è 7, che per gli Ebrei è uno dei numeri-chiave dell’universo. Ci sono anche 9 vocali, ma nella scrittura ebraica non compaiono. La Cabalà afferma che le 22 lettere dell’alfabeto ebraico sono ’i suoni di Dio’, le vibrazioni o suoni creatori che preesistevano alla stessa creazione del mondo. Ogni lettera è uno strumento attraverso cui Dio creò una parte del mondo. Tramite opportune combinazioni di lettere, Dio fece ogni cosa spirituale e materiale. C’è una analogia con i suoni dell’alfabeto sanscrito, che sono anch’essi i suoni-forma con cui Dio ha creato ogni cosa. Lo studio delle 22 lettere occupa un vasto settore nella Cabalà. Ogni lettera ha una forma visibile; un nome (per es. Beit significa ‘casa’) e un valore numerico (da 1 a 400). Ognuno di questi tre elementi può essere studiato su piani diversi, dato che le lettere si estendono dal livello Divino fino a quello materiale. Ogni lettera dunque può essere uno strumento di meditazione. Un induista direbbe che ogni lettera è un suono (Mantra), un disegno (Yantra) e un insegnamento morale (Tanta).
Nella Cabalà ebraica Dio è ‘Luce senza Limiti’ e i modi o strumenti con cui Egli crea il mondo sono 10 e sono chiamati Sephirot, sono i rami dell’Albero della Vita, e sono anche le fasi che dobbiamo attraversare per arrivare a Dio. Le Sephirot corrispondono anche a colori o virtù morali. Ma anche a livelli dell’Essere. Ricordo una madre che aveva perso il figlio ventenne e che cercava disperatamente di comunicare con lui e in un messaggio lui le rispose: “Non posso parlare con te, perché sono in un’altra Sephirot”, parola che lei non conosceva. Le Sephirot nella Cabalà ebraica sono i 10 strumenti di Dio, le modalità con cui Egli crea il mondo, solo ‘luci increate’, emanazioni divine che si riflettono in emozioni o stati morali.

Alcuni (come l’esoterista ottocentesco Papus) collegarono i 22 Arcani maggiori alle 22 Sephirot della Cabalà. L’occultista Aleister Crowley cambiò i nomi, i disegni e il significato. Questo per dire che figure e significati cambiarono nel tempo.
Non sappiamo come veniva usato il mazzo dei Tarocchi: più che carte da gioco i Tarocchi del Mantegna sembrano un’opera didattica e pedagogica, cosa tutt’altro che rara in epoche dove la diffusione delle idee non aveva la velocità e le modalità odierne.
Il contenuto simbolico e filosofico doveva stimolare il giocatore a un’ascesa verso la perfezione, simile al viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso.

Molti pittori famosi si sono esercitati sui Tarocchi. Tra gli altri Guttuso e Dalì ma anche Dario Fo.

Pino Settanni

Renato Guttuso

Salvator Dalì (Purtroppo i Tarocchi di Dalì sono solo estetici. Non attingono alla simbologia universale, come del resto nemmeno i suoi quadri, e rivelano solo il mondo estetico e di squisita fattura ma sconnesso e delirante del suo autore).

A Garavicchio presso Capalbio c’è un fantastico Giardino dei Tarocchi, opera di Niki de Saint-Phalle.

A Riola, in provincia di Bologna c’è un Museo dei Tarocchi.

Tarocchi di Dario Fo

GLI ARCANI MAGGIORI

Dio è l’insieme delle energie dell’Universo. La natura ha posto in noi le forme dell’Energia. L’Energia ha i suoi modi di presentarsi nel corpo o nella mente.
L’energia si manifesta nel corpo come ISTINTI, reazioni automatiche come la fame, la paura, il sesso ecc. L’energia si manifesta nella psiche come ARCHETIPI, pensieri simbolici.
Per esempio ‘l’energia che nasce’ è rappresentata ovunque nel mondo dal bambino; l’energia della vita è rappresentata ovunque da un albero sempreverde come l’abete natalizio ecc., ‘l’energia che risorge’ è simboleggiata dal Cristo o dalla fenice o dall’uovo (si pensi alla Pasqua) o da simboli simili.
Nei riti, nelle feste sacre, nel culto, nei miti… noi celebriamo gli archetipi attraverso vari simboli: l’ostia, il presepe, Gesù Bambino, le candele, le uova pasquali ecc. I simboli rappresentano in forma visibile gli archetipi, forme antichissime in cui l’Energia appare all’anima: la maternità, la nascita, la morte, la trasformazione…..

I Tarocchi sono simboli figurati che rappresentano archetipi. Rappresentano, dunque, i tanti modi dell’energia della vita che si manifestano attraverso simboli tramandati nel tempo che appartengono a tutte le culture. Essi si possono presentare a noi anche attraverso i sogni. Se sogniamo un bambino, vuol dire che sono in arrivo cose nuove. Se sogniamo un impiccato, ciò significa sacrificio.
Secondo Jung, questi simboli vengono da una parte di noi molto profonda che è uguale in tutti gli uomini della Terra e si chiama ‘Inconscio Collettivo’.

Per es. la carta della TORRE, n° 16, raffigura il crollo di energie superbe, che sfidano il cielo, la presunzione dell’uomo che si crede più potente di Dio, come avvenne per la Torre di Babele della Bibbia (la Bibbia parla poco di fatti storici, indica piuttosto archetipi sempre viventi). La Torre dunque è l’arroganza umana che sfida il cielo e viene punita.

LE STELLE, il n° 17, indica, invece, la possibilità di essere aiutati dal Cielo, dalla luce dello Spirito, e di seguire giusti insegnamenti, dunque prefigura un modo di vivere in cui tutto è in ordine, le cose vanno bene, la fonte della vita scorre, il grano è maturo, perché c’è la protezione divina, le stelle sono su di noi, e si è in armonia con l’energia sacra.

Trarre un arcano (estrarre una carta) significa proiettare il nostro essere e la nostra condizione attuale in un insieme di simboli che rappresentano la nostra energia. Dunque l’Arcano è un modo per fare meditazione su ciò che siano e ciò che ci accade, per riflettere, imparare e anche correggerci. Per cui i Tarocchi possono essere un metodo di meditazione.

Teniamo sempre presente che il destino non è immutabile, tutto ciò che arriva può essere migliorato, se solo comprendiamo i segni del Cielo e li seguiamo, se solo impariamo a stare sulla giusta strada.
E’ facile vedere che, se traiamo più mantiche, esse si corrispondono, con parole diverse dicono la stessa cosa; per questo quando faccio un incontro, incrocio più mantiche ed esse rivelano, sia pure con parola diverse, lo stesso significato.
Per esempio, se escono le stelle nei Tarocchi (aiuto superiore), le rune possono dare Ansuz, la runa messaggera che indica un dono dal cielo, e l’I Ching può costruire l’esagramma 1 che indica aiuto divino. I simboli sono diversi ma il significato è lo stesso.
C’è connessione tra la stesa dei Tarocchi o il lancio delle monete nell’I Ching o l’estrazione di una runa, in quanto, come si crede nel mondo taoista e come credono tutte le religioni antiche, l’universo è un grande pensiero dove “tutto è connesso“. Come dicono i canti dei pellerossa Lakota, “tutto si lega insieme”.
Noi vediamo gli eventi, non vediamo i legami, ma, se avessimo la saggezza, vedremo che tutto è legato insieme, Tutto è Uno.
Nel Taoismo, come nel tantra yogico, come nella psicoanalisi di Jung, tutto ciò che accade nel mondo avviene secondo un principio di sincronicità, per cui noi incontriamo ciò che siamo; le carte vengono mescolate e scelte dal consultante, è lui che proietta sulle carte la sua energia e vi si manifesta, perché se egli sceglie certe carte e non altre, ciò non è casuale ma avviene secondo una ragione precisa che lo riguarda e in quelle carte egli proietta il suo destino, fermo restando che egli, entro certi limiti, lui stesso può cambiare il suo destino o può essere salvato dalla Grazia.
Le mantiche (sistemi di divinazione) presuppongono che l’universo non sia casuale ma intelligente e sincronico, cioè portatore di significati analoghi, ricco di corrispondenze, sincronico. Le corrispondenze non sono che gli stessi significati che si manifestano in forme diverse.
Il principio fondamentale è che tutto è collegato e che, ad ogni passo, in ogni atto, noi sempre incontriamo noi stessi.
C’è una segreta corrispondenza delle cose tra loro, c’è un legame arcano e una correlazione tra noi e le cose che incontriamo. Ogni cosa in cui ci imbattiamo, anche una stesa di carte, può essere un segno che ci corrisponde e vibra della nostra stessa vibrazione, dunque parla di noi e ci parla.
C’è anche una spiegazione fisica a questa corrispondenza. Possiamo dire che il mondo è come un ologramma, se anche lo divido in parti, ognuna conserva le proprietà dell’intero. In fisica si sa che se un sub particella viene divisa in due parti, le due parti restano collegate come se ci fosse un rapporto gemellare o telepatico tra loro, come avviene tra due gemelli. Se effettua una rotazione una, lo effettua anche l’altra. Se si dà una dose di calore a una, reagisce al calore anche l’altra. Immaginiamo ora l’universo e pensiamo che derivi da una sola particella che poi si è divisa e divisa ancora. Ogni particella finale è legata indissolubilmente a tutte le altre e, come la frazione dell’ologramma, è in grado, in determinate situazioni di rinvenire in sé le conoscenze che ogni altra possiede. Questo rende possibili molti fenomeni paranormali, e anche le mantiche.

Oltre a questa corrispondenza, diciamo così, ab origine, c’è poi una corrispondenza tra noi e ciò che ci accade. Poiché siamo noi stessi l’origine di ciò che ci accade, se vibriamo in modo positivo ci verranno incontro persone e fatti positivi; se vibriamo in modo negativo incontreremo mali e sciagure. Se siamo aggressivi, provocheremo aggressività nel mondo. Se siamo centrati e armonici produrremo e attireremo armonia e pace.
Il nostro compito è dunque vibrare in armonia con l’universo, essere docili e ricettivi, ottimisti e attivi, e muoverci sempre per il bene, così incontreremo il bene.
Le carte sono la rappresentazione per immagini della nostra vita. Come scegli le tue carte, così scegli la tua vita, scegli anche quando ti sembra di essere scelto. Anche quando sembra di subire una sorte maligna, non facciamo incontrare ciò che noi stessi si siamo dati prima di nascere, per uno scopo superiore che in genere non vediamo, perché ogni cosa che ci accade non è mai casuale ma è sempre finalizzata a una conoscenza, anche il dolore, la malattia, la sofferenza e la morte.
Chi ha paura dei furti, attirerà i ladri. Chi giudica, sarà giudicato. Ci non perdona non sarà perdonato. Se sarai pieno di amore, attirerai l’amore. Se porterai nel mondo gioia, attirerai gioia, come una calamita. Tutto ciò che siamo si riverbera attorno a noi e richiama cose simili. Così come la vibrazione di un diapason attira i suoni corrispondenti.

I Tarocchi, come abbiamo detto, sono 78, e sono detti LE OSSA DELLA VERITA’, perché ognuno ha la sua verità. Quando li incontriamo, riconosciamo la nostra verità.
22 sono gli Arcani Maggiori da 0 a 21, i segreti, che rappresentano i grandi eventi della vita. Gli Arcani minori diranno invece piccoli fatti della vita.
Gli Arcani maggiori sono le grandi prove che ci fanno crescere e sviluppare verso il meglio, i grandi passaggi esistenziali. In genere la carta è buona se dritta, meno buona se rovesciata. Però nessuna carta è in sé buona o cattiva; come le prove della vita, tutto serve per imparare. Ogni cosa ci è data affinché progrediamo, perché la legge della vita è farci divenire conoscenti e coscienti.
La meditazione sui Tarocchi è un atto rituale, che ci mette in contatto con un piano profondo della psiche, dove non ci sono passato, presente e o futuro, ma tutto è qui ora, come nel grande piano akashico. In India si pensa che l’Akasha sia un livello dell’essere dove non esistono le scansioni del tempo ma tutto è qui adesso. L’Akasha è la conoscenza universale, il grande archivio del mondo. I Celti lo chiamavano Mimir, e lo immaginavano come un pozzo o una fonte, la fonte dell’eterna saggezza, la conoscenza di tutte le cose.

Per entrare in contatto con questo ‘tempo senza tempo’ non bastano le mantiche, che sono solo uno strumento esterno, ma occorre la ‘mente laterale’, uno spostamento della mente che esce dai binari del conosciuto per aprire ‘il terzo occhio’.
Io posso insegnarvi la tecnica delle mantiche, ma non posso insegnarvi ad entrare nella mente laterale, che richiede una destrutturazione dell’Io e una specie di fuoruscita dall’identità personale. Si tratta di un movimento ‘laterale’ della mente che, una volta che si è riusciti a farlo, si può ripetere a piacere. Ma non so come sia possibile creare quel primo passo che rende facile la chiaroveggenza. Essa si manifesta per forza propria e per grazia speciale. E’ una specie di distacco dall’Io, come uno spostamento da un livello di frequenze mentali a un altro. E’ come entrare in un’altra mente che non è la nostra mente ma vede “al di sopra” tutte le cose ed è capace di entrare nell’archivio di conoscenze del consultante.
Tuttavia, anche se questo tipo di sguardo non è insegnabile, può darsi che l’uso delle mantiche lo ispiri. E’ tuttavia qualcosa che scatta da sé e che non si può forzare col desiderio, anzi il desiderio e la volontà lo impediscono.
E’ un altro sguardo che si attiva proprio distaccandosi totalmente dal desiderio e della volontà. Per arrivarci occorre la ‘mente vacua’ di cui parlano gli Induisti, una destrutturazione dell’Ego, un distacco da se stessi che implica uscire dalla propria identità e diventare alieni a se stessi, quasi si fosse uno strumento cavo che non produce pensiero ma lo riceve. La Natura non sopporta il vuoto e tende a riempire qualunque vuoto si formi, per cui, se riuscite a produrre ‘la mente vuota’, la Natura la riempirà di conoscenze, intuizioni, visioni…
La ‘mente vuota’ significa cambiare frequenza mentale, andare in ‘alfa’, onde mentali bassissime, tipiche della meditazione, del dormiveglia, del rilassamento profondo, per cui ci si può esercitare con lo yoga o la meditazione trascendentale.
Fate 5 minuti almeno al giorno di rilassamento fisico e mentale usando le tecniche yoga. Se riuscite a arrivare allo stato alfa, di non pensiero, avrete forti miglioramenti sul piano dell’energia, un aumento dello stato di calma, della creatività, dell’intuizione.. il metodo è ottimo per sanare stati di angoscia o depressione, migliora la memoria, rende più agile l’intelligenza e la migliora nella risoluzione dei problemi. Al contrario, l’indebolimento degli stati Alfa rendono più rigidi nella soluzione dei problemi e aumentano gli stati di disagio e di angoscia. Lo stato Alfa è ciò che gli orientali intendono per ‘meditazione’, un grande strumento di benessere per la mente e per il corpo, fondamentale per l’esplicarsi di attività paranormali.

Dunque i 22 Arcani maggiori sono molto interessanti perché la loro simbologia è eterna ed essi rappresentano ‘il viaggio dell’anima’.
La filosofia junghiana nasce dalle esperienze interiori di un grandissimo uomo che non era solo un filosofo ma anche un visionario, perché era un medium e un sensitivo. Le sue esperienze, dunque, non erano solo di tipo intellettuale ma psichico, nel senso che egli provava determinate cose che per lui erano più importanti degli eventi materiali.
Jung era uno strano personaggio, capace di chiaroveggenza e di profezia, che parlava col proprio angelo e con la propria anima a cui scriveva delle lettere, un uomo che aveva delle visioni e le raccontava. Jung sta nei libri di filosofia e viene considerato uno dei maggiori filosofi oltre che analisti della nostra epoca, ma il suo pensiero non è solo una filosofia, è un atto esperienziale. Jung era un medium, era capace di chiaroveggenza e profezia e aveva sogni premonitori. Si interessò sempre moltissimo alle mantiche, prediligendo l’I Ching, ma ai suoi tempi si sapeva poco dei Tarocchi, che erano screditati, mancava tutta la ricca documentazione che è stata raccolta nel nostro tempo, per cui i suoi accenni ai Tarocchi sono scarsi. Anche per i Tarocchi parla di ‘sincronicità’, eventi fisici e psichici che compaiono insieme e hanno lo stesso significato, per es. uno muore e il suo orologio si ferma. Tutti gli eventi che accadono nello stesso istante, sono per ciò stesso collegati fra loro da vincoli misteriosi di natura non causale. Quindi, chi consulta i tarocchi, ha una lettura che riflette ciò che sta accadendo nello stesso tempo.
Scrive Jung: “La sincronicità considera la coincidenza degli eventi in spazio e tempo come significante qualcosa di più d’un mero caso, cioè di una peculiare interdipendenza di eventi oggettivi tra di loro, come pure fra essi e le condizioni soggettive (psichiche) dell’osservatore o degli osservatori”.
E purtroppo il cattolicesimo è una religione dispotica e totalitaria che esige il monopolio dello Spirito. Per questo, mentre in Oriente, i sapienti si sono correlati alle religioni, in Occidente la Chiesa di Roma ha fatto una epurazione totale di tutto quello che non dominava. Ecco perché l’Inquisizione ha bruciata maghi e alchimisti e tutt’oggi la lettura dei Tarocchi è vietata e, per la Sacra Rota, può essere causa di annullamento del matrimonio.
Malgrado questo divieto, lo studio dei Tarocchi è avanzato soprattutto dal secondo dopoguerra e oggi molti usano l’approccio junghiano, considerando gli Arcani maggiore Nel 1933, Jung parlò dei Tarocchi in un seminario sull’immaginazione attiva:
Un altro strano campo di esperienze occulte in cui appare l’ermafrodito è il tarocco. Questo è un insieme di carte da gioco, originariamente usate dagli zingari – ci sono esemplari spagnoli, se ricordo bene, – che risalgono al 15° secolo. Queste carte sono realmente all’origine del nostro mazzo di carte, in cui il rosso e il nero simboleggiano gli opposti, e la divisione in quattro – fiori, picche quadri e cuori – appartiene anch’essa al simbolismo dell’individuazione. Esse sono immagini psicologiche, simboli con cui si gioca, come l’inconscio sembra giocare con i suoi contenuti. Esse si combinano in certi modi, e le differenti combinazioni corrispondono al giocoso sviluppo degli eventi nella storia dell’umanità. Le originali carte del tarocco consistono delle carte ordinarie da gioco, il re, la regina, il cavaliere, l’asso ecc, – però le figure sono in qualche modo differenti – e inoltre, ci sono 21 carte sulle quali ci sono simboli, o raffigurazioni di situazioni simboliche. Per es., il simbolo del sole o il simbolo dell’uomo appeso per i piedi, o la torre colpita dal fulmine, o la ruota della fortuna, e così via. Queste sono una sorta di idee archetipiche, di natura differenziata, che si mescolano ai componenti ordinari del flusso dell’inconscio, e perciò è adatto ad un metodo intuitivo che ha lo scopo di comprendere il flusso della vita, forse anche predire eventi futuri, eventi che si presentano alla lettura delle condizioni del momento presente. É in tal modo analogo all’ I Ching, il metodo divinatorio cinese che permette quanto meno una lettura della condizione presente. Vedete, l’uomo sempre ha sentito la necessità di trovare un accesso attraverso l’inconscio al significato di una condizione presente, perché c’è una sorta di corrispondenza o somiglianza fra la condizione prevalente e la condizione dell’inconscio collettivo. Ora nel tarocco c’è una figura ermafroditica chiamata il diavolo. Ciò sarebbe in alchimia l’oro. In altre parole, un tentativo come l’unione degli opposti appare alla mentalità Cristiana come diabolico, qualcosa di malvagio che non è permesso, qualcosa che appartiene alla magia nera”.

Jung scrisse: “Se si vuole formare una raffigurazione del processo simbolico, la serie di immagini trovate nell’alchimia sono buoni esempi… sembra anche come se l’insieme d’immagini nel tarocco fossero discese a distanza dagli archetipi della trasformazione, un punto di vista che è stato confermato per me da una lezione molto illuminante del professor Bernoulli. Il processo simbolico è un’esperienza in immagini e di immagini. Il suo sviluppo generalmente si presenta come una struttura enantiodromica come il testo dell’I King, e così presenta un ritmo di negativo e positivo, perdita e guadagno, oscurità e luce” (enantiodromia vuol dire ‘corsa contrapposta’, termine greco usato da Jung per significare “cose che mutano nel loro opposto”).
Nel 1950 Jung assegnò ad ognuno dei 4 membri del suo Circolo di Psicologia un “metodo intuitivo, sincronistico” di ricerca. Hanni Binder doveva svolgere ricerche sul tarocco, basandosi sull’Antico Tarocco di Marsiglia di Grimaud, ma non ci furono risultati soddisfacenti.
Marie-Louise von Franz, la sua allieva più nota, scrisse: “Jung suggerì di investigare casi in cui si poteva supporre che lo strato archetipico del subconscio è costellato – a seguito di un grave incidente, per esempio, o nel mezzo di una situazione di conflitto o di divorzio – invitando le persone a imbarcarsi in una procedura divinatoria: gettando l’I Ching, stendendo i tarocchi, consultando il calendario divinatorio messicano, facendo una lettura dei transiti oroscopici o una lettura geomantica. Se l’ipotesi di Jung è accurata, i risultati di tutte queste procedure dovrebbero convergere…” Insomma usava più mantiche, così da far convergere più risposte che, in base al principio di sincronicità, avrebbero detto la stessa cosa. Jung chiamava le risposte dei vari oracoli “nubi di cognizione”, frammenti confusi di conoscenza, che, messi insieme, avrebbero dato la “conoscenza assoluta”. “Nubi di cognizione” è un termine Yoga e Jung usava lo yoga per fare meditazione e anche per entrare nell’inconscio profondo, dove era la conoscenza universale: “Queste immagini, da parte di un “ego più o meno conscio” si chiamano ‘nubi di cognizione’ perché mancano di focalizzazione e dettagli precisi. Così, la realizzazione di significato deve essere “una esperienza viva che tocca il cuore proprio come la mente”.
La Von Franz scrive: “Le immagini archetipiche di sogno e le immagini dei grandi miti e delle grandi religioni hanno ancora intorno a sé un po’ della natura “nebulosa” di conoscenza assoluta, nella misura in cui sembrano contenere più di ciò che possiamo assimilare consciamente, anche per mezzo di interpretazioni complesse. Esse mantengono sempre una qualità ineffabile e misteriosa che sembra rivelarci più di ciò che possiamo realmente conoscere”.
Sappiamo che nel suo istituto di Zurigo Jung e i suoi allievi fecero vari esperimenti con le mantiche col metodo degli archetipi e usando il concetto della sincronicità. Si studiarono l’astrologia, la geomanzia, i Tarocchi, l’I Ching. Ma non ci furono grandi risultati che potessero presentarsi scientificamente, in particolare Jung non riuscì a trovare una corrispondenza tra i 4 semi delle carte e le 4 facoltà dell’individuazione: sensazione, sentimento, intuizione e pensiero. Tuttavia Jung considerò i Tarocchi come ‘archetipi di trasformazione’, mezzi cioè che ci potevano insegnare come diventare. Erano un mezzo per collegarci all’inconscio collettivo, mediante queste “nuvole di cognizione” usando l’intuizione profonda, il legame che ci lega a ogni persona, la chiaroveggenza, la conoscenza degli Archetipi universali.

La filosofia junghiana ha molti contatti con le filosofie indiane. Secondo Jung, noi non abbiamo solo questa vita: essa è solo una delle tante che ci sono concesse, noi abbiamo molte esistenze, una colla di vite, la morte sarà solo un passaggio molto dolce da una esistenza a un’altra, perché in realtà non esiste alcuna morte intesa come fine di tutto. Nel momento cruciale, noi percorreremo un tunnel a grande velocità attirati da una forte luce dolcissima d’amore, ma quello è il tunnel della nascita, è come una scura vagina che si apre alla luce, vi passeremo velocemente attratti da una grande forza d’amore e saremo pieni di desiderio e nasceremo poi di nuovo forse in dimensioni più libere di questa. Forse nasceremo ancora come uomini o forse come creature di altri mondi.
Se siamo molto legati ai nostri cari, possiamo persino rinascere vicino a loro e conoscerli di nuovo in altre forme. Ma non c’è nulla di cui aver timore. Qui siamo come bambini all’asilo, le cose che ci turbano ora sono cose da bambini, un giorno saremo in una vita più avanzata e sorrideremo dei nostri ricordi e capiremo che ogni cosa aveva un senso e che niente era male in assoluto, nemmeno la malattia o la morte.

Paolo, nella lettera ai Corinzi, dice:
Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che ero da bambino l’ho abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anche io sono conosciuto
.”
Morire sarà come rinascere a una conoscenza più grande.

Bisogna dunque meditare sugli Arcani come su un mandala. Solo così si libera la conoscenza superiore. Bisogna guardare con calma ogni figura e i suoi particolari, unendola alle figure vicine, profondamente rilassati, così da aprire il sesto senso, la chiaroveggenza, che ognuno ha nascosto nel suo profondo e che desidera solo farsi conoscere. La tecnica ci serve solo agli inizi per accendere l’intuizione profonda, poi le carte parleranno da sole.
C’è una simbologia che vi insegnerò, tenendo presente, tuttavia, che ogni cosa che diremo sarà una convenzione, e che, quando si apre la chiaroveggenza, le carte saranno solo un indizio, ma una intuizione superiore ci farà notare di ogni Arcano quello che interessa e trascurare il resto. Per cui saremo noi gli interpreti interiori e non saranno le carte a esprimere significati.
Per lo stesso motivo, le regole della stesa possono essere cambiate, non c’è nulla di tassativo e determinato. Possiamo essere noi i creatori delle regole e tirare le carte secondo il modello o il significato che vogliamo loro dare.

I Tarocchi più famosi sono quelli di Oswald Wirth, vissuto tra la seconda metà dell’ottocento e i primi del novecento, occultista e massone che partendo dai Tarocchi di Marsiglia, operò una variazione su colori e simboli collegando ogni Arcano maggiore a una lettera ebraica, secondo lo schema ideato da Eliphas Levi e interpretando i simboli con l’aiuto dell’alchimia e della simbologia massonica. Per Wirth la divinazione era da intendersi come un sacerdozio e il divinatore doveva uscire da se stesso come nella profondità di un rito. Il suo padre spirituale fu il grande occultista Stanislas de Guaita, che gli disse di ridisegnare i Tarocchi secondo la loro purezza simbolica.
Quando si riesce a far parlare i simboli, essi superano in eloquenza qualunque discorso, poiché permettono di ritrovare la Parola Perduta, cioè l’eterno pensiero vivente del quale sono l’espressione enigmatica. Se si decifrano i geroglifici della profonda saggezza muta, comune ai pensatori di tutte le età, si possono trarre dalle religioni, dai miti e dalle finzioni poetiche nozioni concordanti relative ai problemi che si ripropongono sempre allo spirito umano“.

Io invece ho scelto per i principianti qualcosa di molto facile: le carte Modiano, perché sono le più facili da trovare e le meno costose, si possono comprare in ogni tabaccheria ovunque. Sono facili, hanno i simboli e i colori giusti e hanno un significato positivo al dritto, negativo in genere al rovescio.
Per cui già dalla posizione della carta rispondono alla domanda che richiede un SI’ o un No. Sì, se le estraiamo al dritto, No se lo facciamo al rovescio. E’ per questo e per altri motivi che è molto difficile leggere le carte a se stessi.
Indicheremo i significati generali delle carte, ricordando che valgono solo per il dritto. Se la carta esce capovolta,le buoni qualità di cui si parla sono messe a rischio e possiamo avere il loro contrario.
Il significato della carta può anche essere minacciato dalle carte vicine.
Le carte che con la loro vicinanza peggiorano il significato sono in genere il Mago 1, l’Eremita 9, la Morte 13, il Demonio 15, la Torre 16, la Luna 18 e qualche volta l’Appeso 12.

Cerchiamo di spiegare i simboli di ogni carta, ma nella lettura essi non saranno presi in considerazione tutti, solo quello o quelli su cui in quel momento la ‘seconda attenzione’ vorrà soffermarsi. Gli altri saranno trascurati. Quindi ricordate che ciò che conta è seguire l’intuizione profonda più della tecnica. Perciò ogni stesa di carte avrà una sua lettura unica nel tempo e nessuna carta sarà letta allo stesso modo. Le carte sono degli indicatori esterni ma il significato vero si accende nella mente chiaroveggente in modo quasi indipendente dalle carte.

Numeri, colori e simboli hanno forti significati universali. Ciò che diciamo vale anche per i sogni.
I numeri sono simboli eterni dell’universo. I colori sono le energie primordiali della natura. La materia è composta da particelle vibranti con specifiche lunghezze d’onda, il colore è luce che vibra, e, ad ogni tipo di variazione, ad ogni lunghezza d’onda, ad ogni vibrazione dell’energia, corrisponde un dato colore, un suono e un significato.

NUMERI

I numeri nella lettura esoterica non sono cifre che indicano una quantità, ma simboli. Jung li chiama ‘simboli unificatori’, intendendo che essi unificano degli opposti, e contengono una ricchezza di significati. Un simbolo unificatore ha una ricchezza psichica potente e compare nei sogni come un attivatore di energia.

L’UNO sei tu, ma è anche l’inizio, il principio della creazione, l’autonomia, la determinazione, la fantasia, l’inventiva, l’origine delle cose, la creatività, la genialità. Uno è l’uomo in piedi, eretto, attivo.

DUE è la coppia, il numero pari, ma anche la donna, la madre, la terra, la fecondazione, la ricettività, lo Ying cinese. In genere è riferito all’elemento femminile, dunque all’affettività.

TRE è l’uomo, il numero dispari, il maschio, l’attività, il cielo, la creazione, il Padre, lo Yang cinese. Nelle fiabe tutti gli atti magici sono ripetuti tre volte. Nei Tarocchi però il tre può indicare proprio un gruppo di tre persone. Nel Cristianesimo il Dio supremo è una Santissima Trinità, è Uno in tre persone.
La Trinità è rappresentata da un triangolo o da tre cerchi allacciati tra loro.
Tre sono gli stati delle cose: minerale, vegetale e animale. Tre le aggregazioni della materia: solido, fluido e gassoso. Tre le coordinate fondamentali: altezza, lunghezza e altezza. Tre i colori base: rosso, giallo e blu, e tutti gli altri possono venire dalla loro mescolanza.
Per questo in ogni cultura il 3 è numero sacro e nella magia gli scongiuri si pronunziano 3 volte. Per es. la benedizione medievale dei 3 fiori diceva “Sulla tomba di Nostro Signore crescevano tre rose. La prima soave. La seconda misericordiosa. La terza ferma il sangue”
E uno scongiuro contadino contro l’epilessia che veniva scritto sulle case si rifaceva ai 3 re Magi e diceva: “Gasparre possa guidarmi, Baldassarre possa condurmi, Melchiorre proteggermi. E tutti insieme portarmi alla vita eterna. Amen”

QUATTRO è la casa, il quadrato, il cubo, la solidità, la certezza, la materia, la praticità

CINQUE è la famiglia, l’unione di 2 e 3, uomo e donna, dunque il matrimonio, il microcosmo famigliare, la cellula dell’universo sociale..

SEI è 3+3, il cosmo, il macrocosmo o universo totale, ma è anche una componente di 666, il numero della Bestia ovvero del diavolo, e in genere indica qualcosa di negativo, una imperfezione, un difetto, un ostacolo, una opposizione…

SETTE
è il numero sacro che ricorre continuamente nella Bibbia: i sette peccati capitali, perdona 70 volte 7, i sette gradini del tempio di Salomone ecc., il candelabro a 7 braccia, i sette giorni della settimana ecc., è una misura temporale che indica qualcosa che non dipende da noi ma è dato dal destino nella sua forma completa. Dio crea il mondo in 6 giorni, il settimo si riposò. Il 7 indica un passaggio, una trasformazione, e dunque uno stato di ansia perché si passa dal noto all’ignoto.

OTTO è l’infinito, è il lemniscata, il Tutto, l’Intero, l’Essere, un numero portafortuna in tutte le tradizioni perché simboleggia l’equilibrio cosmico. E’ detto IL GIUSTO perché è due volte quattro, binomio umano più binomio divino. L’otto è un numero rituale che ha a che fare con la perfezione divina. Può comparire sul capo del personaggio come un otto sdraiato o nella forma a otto del suo cappello.
La ruota della fortuna ha 8 raggi. Per i Babilonesi 8 è il numero del Paradiso. Negli zigurrat (piramidi) che hanno 7 gradini, il dio abitava l’ottavo gradino. Nel mondo ebraico Noè mette in salvo sull’arca 8 uomini, e la purificazione del Tempio durava 8 giorni. Il neonato ebreo era circonciso 8 giorni dopo il parto, invece in Turchia lo è al compimento dell’ottavo anno. Otto sono le Beatitudini di cui parla Cristo. Nei chakra indiani i livelli umani sono sette, il settimo è già un po’ oltre l’uomo e indica il mondo delle energie sottili, i fantasmi, l’ottavo chakra indica il livello divino.
In due giorni con data “8″ si festeggia la Vergine, 8 settembre e 8 dicembre.
Ottagonali sono le fonti del Battesimo. L’arcangelo Michele appare sulla terra l’8 di maggio, e porta una bilancia dove pesa il bene e il male di ogni defunto, come l’equivalente del dio egizio Anubi (come appare sulla scatola dei Tarocchi Modiano).

NOVE è la perfezione, 3 x 3, la trinità al quadrato, il numero sacro di Dante, l’esoterismo, l’occulto, le conoscenze segrete e misteriche.

DIECI è la totalità e vita, unione di Essere e non Essere. E’ la somma dei primi 4 numeri. 1+2+3+4.

Facciamo ora un piccolo esercizio con l’aiuto della NUMEROLOGIA.
Scrivete la vostra data di nascita e sommate le cifre, sommate tra loro anche le cifre del numero che viene, finché non avete una cifra tra uno e 22 e cercate l’Arcano maggiore corrispondente.
QUELLO E’ IL VOSTRO ARCANO=il vostro destino, ciò che vi aspetta indipendentemente dalle scelte e dalla volontà.

A B C D E F G H I L M N O P
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

Q R S T U V Z
15 16 17 18 19 20 21

SCRIVETE ora IL VOSTRO NOME e trasformate in cifre le sue lettere, sommatele e sommate ancora finché non avete una cifra tra 1 e 22, altrimenti sommate ancora, per es. 23 2+3=5.
L’Arcano corrispondente indicherà dove troverete le maggiori prove o le maggiori soddisfazioni.

IL COGNOME= l’eredita’ del passato o le prove karmiche

NOME + COGNOME = le cose che possiamo portare a termine

SOMMA TOTALE DI NOME PIU’ COGNOME PIU’ DATA= la strada da seguire

Prendete ora la DATA di nascita: es. 8-7-1952
giorno 8; mese 7; anno 1952, la somma di tutte le cifre è 32, 2+3=5

sottraggo i primi due numeri 8-7 = 1
sottraggo dalla somma il secondo 23-7=16
il 16 indica gli ostacoli piccoli da superare
Sottraggo questi due numeri
16-1=15 (il 15 indica gli ostacoli grandi da superare)
Cerca i numeri corrispondenti negli Arcani maggiori.

PER COMINCIARE

I modi per usare i Tarocchi sono infiniti. Qua ne diciamo solo uno. Puoi anche inventarne tu. Come puoi dire: questa carta è l’amore, questa carta è il lavoro ecc. Puoi anche indicare una carta come ‘il consultante’.
Scegli un posto al tavolo dove stai bene, se è possibile mettiti rivolto al Nord. Per scoprire un posto favorevole, testa due o più luoghi, tenendo attaccato alla mano destra un sacchetto con dentro un peso (anche 3 kg di patate) e tenendo il braccio teso, alzalo lateralmente e prova dove senti di avere più forza. Se sei su un punto geopatogeno, il braccio diventerà debole.
Evita di leggere le carte durante i temporali.
Metti il consultante accanto a te sul lato vicino del tavolo (averlo di fronte crea antagonismo). Sistema i Tarocchi in modo che siano tutti dritti. Faglieli mescolare e fagli deporre sul tavolo il mazzo col dorso in alto. Fagli sollevare parte del mazzo. Giralo in modo da capovolgere le carte e fagliele mescolare ancora.
Crea la stesa (come in figura ma tenendo le carte girate).

Fagli estrarre delle carte con la mano sinistra (la mano del cuore) prendendole dall’alto e senza capovolgerle.
Prendi le carte così come sono estratte e fai una fila di 8,
sotto una fila di 7 e sotto una fila di 3.
Decidi che le prime 3 carte solo il passato. La quarta carta è il momento presente o il consultante così com’è oggi. Le altre carte copriranno il tempo di un anno e le ultime 3 saranno le più lontane nel futuro e dunque più a rischio. Osserva quali semi si presentano di più. Se saranno Cuori, il problema principale sarà l’amore, se saranno Fiori il denaro, Quadri indicano ritardo nella realizzazione dei desideri, indifferenza, affanni e, per finire, le Picche indicano sofferenza, lotta, affanni.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1462 15-5-2013 I PRIMI 10 ARCANI MAGGIORI

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LEZIONE 2
Viviana Vivarelli

Abbiamo due semi rossi: Coppe e Denari (ovvero Cuori e Quadri)
due semi neri : Spade e Bastoni (ovvero Picche e Fiori)

Coppe = Cuori : sentimenti, amore affetti
Spade = Picche: Ostacoli, lotte, sfortuna
Bastoni = Fiori, imprese, lavoro
Denari = Quadri, ricchezze, affari

Metti il consultante accanto a te sul lato vicino del tavolo (averlo di fronte crea antagonismo). E’ bene che chi legge i Tarocchi sia rivolto verso Nord o Est e sia seduto su una zona non geopatogena.
Sistema i Tarocchi in modo che siano tutti dritti, con la figura dritta o il numero in alto). Digli di mescolare il mazzo e di metterlo sul tavolo col dorso in alto.
Digli di sollevare con la mano sinistra parte del mazzo.
Prendilo e giralo in modo da capovolgere le carte e digli di mescolare ancora.
Queste operazioni servono a impregnare il mazzo dell’energia del consultante, per cui, in teoria, non si potrebbe fare le carte a una persona che sta lontano, perché deve essere lui stesso a mescolare le carte e a sceglierle.
Crea ‘la stesa ‘(come in figura ma tenendo le carte coperte).

I metodi, a questo punto, sono tanti e puoi scegliere quello che vuoi, oppure usarne uno tuo personale. Per es. puoi fargli scegliere con la mano sinistra una Carta come ‘il consultante’, che ti dirà come è lui in questo momento.
Oppure gli fai scegliere una sola Carta che risponde a una precisa domanda che lui ti fa.
O gli fai scegliere 4 Carte che significano, per es., amore, lavoro, salute, futuro.
I metodi sono tanti.

Io faccio tre file di Tarocchi: 8 carte, poi sotto 7 carte, poi sotto altre 3 carte e gli dico che gli leggerò le Carte per un anno. Decido che le prime tre riguardano il passato, la quarta parla del presente, le altre diranno il futuro per un anno. Ma in queste Carte del futuro possono riapparire parti del passato che sono rimaste vive nel Consultante e che non ha superato.
Gli dico di estrarre con la mano sinistra (la mano del cuore o dell’irrazionale) prendendole dall’alto e dandomele in mano senza capovolgerle: prima 8 carte che metto in fila partendo da sinistra, poi 7 che allineo sotto, poi 3 che metto sotto ancora.
Se voglio, all’inizio, gli faccio scegliere una Carta come Carta del consultante che metto a lato.
Le altre carte coprono il tempo di un anno e le ultime 3 sono le più lontane nel futuro e dunque più a rischio.
Osservo quali semi si presentano di più. Se saranno Cuori, il fattore principale sarà l’amore; se saranno Fiori il denaro; Quadri indicano ostacoli e ritardi nella realizzazione dei desideri; Picche indicano sofferenza, lotte e affanni.

COLORI
Vediamo ora i colori, il loro senso simbolico vale sempre e può essere ritrovato anche nei sogni o nelle opere d’arte:

(Piccolo test: scegliete tre colori in astratto come vengono in mente)

La spiegazione del test dei colori la trovate qui:
http://masadaweb.org/2011/01/06/masada-n%C2%B0-1245-6-1-2011-il-test-dei-colori/

Alcuni colori, però, hanno un significato un po’ diverso nella lettura dei Tarocchi. Qui vedremo non il significato psicologico ma quello simbolico. In un test si deve chiedere anche la sfumatura, perché, per esempio, un giallo può essere forte e deciso (giallo becco d’anatra) e indicare stress o grande attività nervosa, o può essere un giallo oro, che indica spiritualità, mentre nei Tarocchi c’è un solo giallo che è legato al divino e non troviamo tonalità particolari come il verde pavone o il color salmone o il turchese. I colori sono semplificati.
Ricordiamo che i Tarocchi Modiano sono moderni e hanno vari colori, ma che i Tarocchi che si rifanno ai primi mazzi stampati portano in genere solo i 4 colori fondamentali: blu, rosso, verde, giallo, perché le prime stampe erano in quadricromia, senza tonalità particolari.
Il test varia di giorno in giorno e ci dice qualcosa sul Consultante che vale solo ora.

Se consideriamo la simbologia dei colori in astratto, abbiamo che:

Il BIANCO è il colore dell’inizio e della fine, indica l’alba, la nascita, l’inizio di ogni ciclo vitale, ma anche il nulla; è il non colore ma insieme la sintesi di tutti i colori. E’ la luce base da cui provengono tutte le tonalità cromatiche. Se fate vorticare una ruota con gli spicchi di tutti i colori vedete il bianco, dunque è la Genesi, l’inizio della Creazione ma anche la fine di ogni cosa. E’ la purezza, la verginità senza macchia, l’intangibilità.
Nella Trasfigurazione, quando Cristo-uomo si fa Dio, il suo viso è bianco e le sue vesti sono bianche. Anche Giove nell’antica Roma è vestito di bianco. E bianchi sono i sacerdoti egizi di Iside. Nei riti di purificazione ci si veste di bianco, così si veste di bianco il bambino nel battesimo o la sposa o la suora o la vestale. I Pitagorici portavano vesti bianche. Un tempo anche il lutto vestiva di bianco per significare la nuova vita per l’anima e festeggiare la sua rinascita celeste.
In cristalloterapia il quarzo che è bianco ha le proprietà curative di tutti i cristalli messi insieme. E’ completo e ha poteri di rigenerazione, tanto che i sensitivi o i pranoterapeuti lo portano addosso come ciondolo sul quarto chakra e li rigenera, donando loro elettroni, al punto che, dopo un certo tempo il siluro di quarzo si svuota internamente perché ha donato il suo cuore.
Il cristallo bianco è il quarzo, la gemma è il diamante che è la gemma tipica dei fidanzamenti.
(Nel test il bianco indica stasi, blocco, persona che è ferma per qualcosa)

Il ROSSO è il colore delle passioni, del cuore, del calore affettivo, del sangue. Il rosso indica la vita e la fecondità..
Nell’antico Egitto gli amuleti portavano pietre rosse, diaspro, corniola, ematite, vetro rosso. Di rosso si dipingevano bocca e capezzoli le prostitute come richiamo sessuale. Rosse sono le scarpe con i tacchi a spillo delle cover girl. Il re porta un mantello rosso come segno di forza e potere, come il cardinale che usa il colore rosso come sublimazione della vittoria dello spirito. I generali romani sfilavano nei Trionfi con mantelli porpora e il viso dipinto di rosso. Il rosso era il colore delle vesti dell’imperatore romano come dell’imperatore cinese. La gemma rossa per eccellenza è il rubino, ma va bene anche il corallo o la corniola rossa,
(Nel test indica una persona estroversa, passionale, aperta, che deve fare lavori di pubbliche relazioni o a contatto col pubblico).

IL ROSA è l’aurora che precede il nuovo giorno o il tramonto che annuncia una bella giornata. Colore solare delicato e positivo. Unione di rosso (amore) e bianco (saggezza), dunque indica la saggezza nell’amore. Venere nasce dalla spuma del mare e si orna con una rosa bianca che a contatto della sua pelle diventa rosa, segno di femminilità. La sua pietra è il quarzo rosa.
(Nel test il rosa indica femminilità, dolcezza, romanticismo)

L’ARANCIONE è un colore vivace e solare che rigenera, indica tipicamente l’energia forte e sfrecciante. Indica l’energia.
(Nel test l’arancione indica una persona dinamica, fortemente energetica, con aspirazioni artistiche. Di arancione vestivano le Muse di Apollo e nel Medioevo vestivano con questo colore i teatranti).

IL GIALLO è l’evoluzione verso il divino, è l’oro spirituale, l’evoluzione intelligente, collegato agli dei, al sacro. Si pensi alle civiltà precolombiane (Maia. Aztechi ecc.) per le quali l’oro non aveva valore economico, ma serviva per oggetti di culto. E’ anche il topazio.
(Ma nel testo il giallo significa stress, affaticamento nervoso, troppo lavoro, bisogno di calma e pace).

IL BLU è il colore della giustizia e dell’etica, viene scelto dai temperamenti un po’ rigidi e severi, che dividono le cose nettamente tra bene e male, è il mondo del giudizio e della legge. La sua pietra è lo zaffiro.
(Nel test indica persone drastiche, severe, che non conciliano, poco tolleranti e ligie alla legge).

L’AZZURRO indica la spiritualità dolce e fine, la quiete, la pace e la serenità. Colore del cielo e del mare e simbolo dell’eterno. Simbolo dell’anima per eccellenza.
I re babilonesi rivestivano la reggia di mattonelle azzurre perché consideravano se stessi degli dei. Azzurro è il lapislazzulo, antichissimo simbolo del cielo (Mesopotamia). In Egitto il Libro dei Morti conteneva preghiere che dovevano essere recitate su immagini dipinte di blu-azzurro. Una di queste preghiere dice: “Io respiro all’unisono con gli dei”.
Nettuno, dio del mare, ha occhi e capelli azzurri e vola sulle onde con un Carro dello stesso colore. Azzurro è il manto della Madonna. E’ l’acquamarina.
(Nel test indica serenità, purezza d’animo, sensibilità, dolcezza, finezza).

IL VIOLA dell’ametista, è connesso alla magia, all’occultismo. Viola sono i vestiti del mago, e il violetto è il colore della connessione magica col mondo sottile. Viola è l’ultimo colore dell’iride, connesso con la meditazione. E’ l’ametista o il lapislazzulo.
(Nel test ripete il suo significato di ‘magia’, persona attratta dall’esoterismo e dall’occultismo o con capacità paranormali).

IL VERDE dà l’intelligenza saggia e serena, il cuore calmo e profondo, la razionalità e l’equilibrio del quarto chakra. Il cuore buono. Anche nel mondo tibetano il mandala verde rappresenta la saggezza del cuore. Corrisponde allo smeraldo o alla malachite.
(Nel test parla di una persona che ama la natura, la musica e la matematica).

IL NERO indica la trasformazione alchemica dell’inconscio profondo, l’amalgama o caos primigenio, iniziale, dove tutto è mescolato in modo ancora informe prima della creazione. E’ la tormalina nera.
(Nel test è accettabile solo in persone molto giovani, adolescenziali, in conflitto per età col mondo, ma dopo una certa età è un colore negativo che porta pessimismo, chiusura, depressione).

IL MARRONE è la solidità della terra, realistica e pesante, un po’ grezza. La sua pietra è la moakaite. Fa venir voglia di fare nuove esperienze.
(Nel test i soggetti ‘marroni’ sono pratici, concreti, solidi, aderenti alla terra. poco eleganti, poco attenti all’estetica).

(Per i cristalli, vedi http://masadaweb.org/2013/02/01/masada-n-1439-122013-i-cristalli/)

Ogni colore si relaziona con un chakra, con una nota musicale, con un pianeta ecc.

I chakra nella concezione induista sono porte di energie, vortici che creano interscambio tra le nostre fasce funzionali, piani o livelli aurici, e l’universo, l’energia cosmica. La loro vibrazione corrisponde a quella cromatica dei colori dell’iride e acustica delle note musicali.

Partendo dal basso abbiamo:
ROSSO della radice della spina dorsale (la stabilità, la sopravvivenza, il radicamento, lo stare al mondo)
ARANCIO delle gonadi o organi sessuali (la sessualità, gli istinti e impulsi, l’energia vitale)
GIALLO due dita sotto l’ombelico, della forza, attività e volontà (l’azione), plesso solare, sistema nervoso, agitazione vitale, volontà, intraprendenza, capacità di fare progetti.
VERDE del cuore, plesso cardiaco, il diaframma (il cuore intelligente, sociale, equilibrato), l’amore universale, non possessivo.
AZZURRO la gola o tiroide (la comunicazione, la spiritualità della parola, la poesia, la simbologia)
INDACO la ghiandola pineale o terzo occhio (la chiaroveggenza, l’espansione di coscienza, il vedere direttamente le cose senza interferenze spazio-temporali)
VIOLETTO l’area limbica o coronale al sommo del capo (la comunicazione con l’universo, il mondo delle conoscenze superiori, delle essenze, il contatto col divino). Questo chakra può essere pensato anche come multicolore o bianco o come una luce calda e chiara che contiene tutti gli altri colori.

Infine, se vogliamo mettere un ottavo chakra, questo rappresenta l’essenza divina più alta ed è rappresentato da una intensa luce dorata: ORO.
La zone delle funzionalità umana possono considerarsi situate in tre fasce principali, tre in basso, quella cardiaca in mezzo, tre in alto. Il verde è la zona di equilibrio tra impulsi inferiori e superiori, la porta che segna il passaggio tra l’uomo materiale e quello spirituale.

Ognuno di questi colori corrisponde a una vibrazione acustica. Prendendo le sette note base, si passa dal DO basso e largo al MI acuto e stretto, la differenza può essere vista anche dalla rappresentazione grafica delle note come onde: la tonalità cardiaca del verde, corrisponde al FA, vibrazione acustica della crescita (il verde della clorofilla delle piante, e il FA è la nota che aumenta la crescita delle piante).

Quando l’occhio scorre su un Tarocco può essere colpito non dalla Carta nel suo insieme, bensì solo da un frammento di essa, per es. un colore.
I sensi di lettura del Tarocco sono quelli delle lettura in grafologia:

ALTO, cielo, spirito, anima, cose superiori, principi nobili e spirituali.
BASSO, Terra, solidità, concretezza, impulsi, cose inferiori o materiali.
SINISTRA, luogo della nascita, della Madre, della casa, dell’interiorità, del passato, della memoria, della ricezione, la famiglia, la tana, l’origine. E’ l’OVEST o il PONENTE, il luogo dove il Sole si corica, dove rientra nel grembo della Madre Terra. Luogo dell’introspezione e dell’intuito. Luogo dove si riceve energia.
DESTRA, luogo del Padre, del futuro, dell’azione, del progetto, dell’esteriorità, la società, l’avvenire. E’ l’EST o il LEVANTE, dove il Sole sorge e porta la nuova giornata. Luogo dove si dà energia.

Ricordiamo sempre che a rovescio il significato della Carta in genere peggiora. E per una domanda risponde NO.
Il senso poi varia a seconda di come la Carta è circondata. Carte cattive sono di solito: LUNA, TORRE, DEMONIO e MATTO.

Vediamo ora gli Arcani Maggiori:
Sono 21 più IL MATTO

1-IL MAGO o BAGATTO o CIARLATANO O GIOCOLIERE- (Carta della creatività e dello spirito d’iniziativa).
Carta maschile che rappresenta l’inizio della vita, la posizione maschile vincente, la fantasia, l’intuizione creativa, l’ingegnosità, ma anche l’abilità e l’inganno.
E’ l’unità, il padre, l’origine di tutto, la Genesi, la decisione di creare o progettare o inventarsi delle soluzioni, indica la fiducia in se stessi e la determinazione.
E’ detto anche il Prestigiatore o Magio.
Uno è l’inizio del mondo, il numero primario, l’origine, ciò che crea tutte le cose, l’intelligenza del fare, la creatività, l’attività.
Questa Carta dice: “Abbi fiducia in te. Datti da fare. Vai avanti e inventati cose nuove; potrai migliorare la tua situazione grazie alla tua inventiva. Usa buona volontà e fiducia in te stesso e andrà tutto bene. Sei capace di nuove soluzioni”.
Come si vede, il Mago è un uomo ben piantato sulla terra, anticamente era vestito di rosso e di blu, nella Carte Modiano ha una veste viola chiaro (spiritualità) bordata di giallo oro (azione retta), che mostra la mano destra aperta come se si orientasse (mano dell’attività) e nella sinistra (mano dell’intuizione) tiene una bacchetta d’oro con due dita come un rabdomante, come fosse un’antenna che capta l’energia.
Sul capo porta un’aureola col segno dell’infinito (la vita superiore, illuminata dalla guida divina). La sua intuizione dunque è alta e coglie le infinite possibilità dell’universo. Egli sta ben eretto tra la terra e l’infinito. Ha lasciato ai suoi piedi la spada, cioè ha rinunciato all’azione aggressiva e si orienta, invece, usando l’intuizione, l’invenzione, la creatività, lo spirito magico o anche ingegnoso che ognuno ha dentro.
E’ il guerriero spirituale, il genio, il creatore, l’inventore, l’uomo che costruisce se stesso con intelligenza, unendo al risultato materiale quello affettivo (coppa).
Ha la possibilità di raccogliere frutti, di cogliere occasioni: la coppa che gli vola attorno sta riempiendosi di monete (successi materiali) ma indica anche un raccolto spirituale e affettivo.
Molti elementi gialli ruotano attorno a lui. Il giallo nei tarocchi è l’oro divino, come in Alchimia, dove il compito di trasformazione è cambiare il piombo in oro, sia in senso materiale che spirituale.

Ricordiamo il giallo della leggenda cinese del drago di FU HSI, il giallo è oro, ricchezza materiale e spirituale, fecondità, pienezza dell’essere, intelligenza, comprensione dell’essenza. Gialla è la bacchetta, l’aureola, il bordo della veste, gialle sono le monete d’oro. Il mago procura l’oro con l’intelligenza brillante e fantasiosa e l’inventiva. La bacchetta gialla che sale al cielo è la materia che viene innalzata dallo spirito, è l’intuizione che trae energia dall’alto, le monete d’oro che vanno verso terra indicano lo spirito che cala nella materia e la fa fruttare. Il segno di infinito, che come un anello di Moebius gli aureola la testa, è l’intelligenza vivida e brillante che può penetrare i sottili scopi della vita.

Il nastro di Moebius nella sua simbologia dice che, camminando su una strada materiale, ci possiamo ritrovare su una strada spirituale. I mondi o livelli si intrecciano così che dall’uno si può passare all’altro ed è quello che si fa col paranormale o la spiritualità. Muovendoci nel nostro spazio-tempo, possiamo ritrovarci in una dimensione diversa dove non esiste il nostro spazio tempo.
Nei Tarocchi corrisponde all’UROBORO, antica figura alchemica del serpente che morde la coda. (Urà in greco vuol dire coda)
L’Uroboro lo troviamo nell’Arcano n° 21 che è IL MONDO. E’ un simbolo molto antico che indica la compiutezza, il ciclo che si chiude e ricomincia. Indica l’eternità del cosmo e della vita, per cui non esiste morte ma sempre si ricomincia. Spesso l’Uroboro ha le squame di due colori che sono complementari, come lo Yin e Yang, a indicare gli elementi complementari dell’universo, l’armonia degli opposti. Indica il nuovo inizio. Un ciclo è finito, ora l’evoluzione ti porta avanti.

Se il n° 1 è la Carta del consultante, abbiamo uno spirito puro e bellissimo, ben piantato nel realismo della vita ma pieno di inventiva e intuizione: i piedi ben poggiati indicano l’equilibrio dei pensieri, la capacità di giudizio, l’intelligenza superiore, la vitalità, le energie che circolano liberamente. Dunque egli ha tutto per riuscire: intelligenza e creatività, spontaneità e coraggio. Deve agire, è ben centrato in sé (in alto il quadrato porta un simbolo di equilibrio che indica il centro del cielo, la dominanza della parte visibile e invisibile). Egli ha fiducia in se stesso e giustamente, sa trattare la gente, sa raggiungere gli scopi, ha buona salute, sta bene, fa buone cose. Corrisponde a MERCURIO, abile e pieno di inventiva, che aiuta i commercianti e gli artisti, è un comunicatore, sta tra il mondo degli umani e quello degli dei. O corrisponde all’ARIETE, per la sua creatività e lo spirito d’iniziativa, l’Ariete è un innovatore, vuol fare le cose in modo diverso dagli altri. La sua parola chiave è “Inizio”, il suo motto “Io sono il primo”. A rovescio indica cambiamento di situazione, anche mancanza di volontà, indugio nell’agire. Insieme a Demonio, Morte e Eremita porta male, allora per quanto uno si darà da fare ha un cattivo destino, le contrarietà saranno troppe. Il 7 e il 2 di denari gli portano perdita economica. Il 3 di coppe difficoltà, insoddisfazioni, insuccessi.
A volte il disegno mostra una tavola, che è la tavola della vita, simbolo che compare anche nei sogni quando l’inconscio fa un esame della situazione.

La stessa Carta al rovescio indica un cambio di situazione che rende le cose incerte e che richiede intelligenza e intuizione, però la Carta resta con valore positivo. Qualche volta indica abilità volta all’inganno. In genere, il Mago a rovescio indica un cambiamento di situazione.

(Mazzo Visconti Sforza)

2 LA PAPESSA, detta anche la FEDE, è l’intuizione spirituale tipicamente femminile (Carta della scienza occulta e della gestazione e procreazione). E’ vestita come una sacerdotessa, porta un mantello (protezione materna) e sta su un trono. Può essere velata a indicare una conoscenza segreta. E’ l’intuizione profonda del Bene, l’analisi interiore, la capacità di predizione. Ha una verginità obbligata come tutte le dee Madri, e sublima le sue energie in senso esoterico o spirituale, è saggia e sapiente.
Le due colonne e il numero 2 con cui la Carta viene indicata rappresentano la dualità (la vita e la morte, il Bene e il Male e tutti i dualismi o gli opposti del Mondo); questa dualità può essere sottolineata anche da altri simboli, come due file di pietre nella corona o due chiavi, due statuette nel trono ecc. Ciò dice che questa figura è saggia e sa conciliare gli opposti.
La tiara o il copricapo con Sole e Luna indicano anche qui l’unione degli opposti: maschile e femminile, Cielo e Terra, Jin e Jang. Oppure sono le due fasi Lunari: primo quarto e Luna piena.
Nei tarocchi di Wirth-Knapp la Papessa stringe nella mano sinistra due chiavi, «che aprono l’interno delle cose, svelano i segreti della Terra e del Cilo”.
Nei tarocchi Rider-Waite le lettere “B” e “J” sono le iniziali di Boaz e Jakin, i nomi delle colonne del tempio di Salomone; simboleggiano la Forza e la Giustizia, principi della saggezza. La falce di Luna o corna del Toro con al centro la sfera solare sono simbolo femminile e simbolo religioso insieme. A seconda della tradizione, la Papessa simboleggia la Madonna, la Grande Madre o la dea Iside, quindi la chiaroveggenza, l’intuizione e la percezione dei mondi sottili.
A volte ha in mano o nella veste la melagrana, come nel velo dei tarocchi Rider-Waite La melagrana è un simbolo molto antico che compare nella statuaria antica come nelle pittura rinascimentali, indica la rinascita dalla morte e anche la prosperità e fecondità. La troviamo in mano a certe Madonne o al Bambin Gesù ma anche nelle antiche statue della dea Era (dea greca della Terra), di Ishtar, Demetra e Persefone, meno spesso di Venere e Atena.

(Botticelli)

Ci sono miti che parlano di sangue di draghi o mostri da cui nasce la melagrana e dai suoi semi sorge una stirpe di eroi, dunque indica il Bene che nasce dal Male. O la Morte che genera la Vita, per cui gli antichi Egizi ponevano melagrana nelle tombe. Nelle pittura rinascimenti compare spesso.
DUE è il femminile (lo jng cinese), il quadrato in alto porta la Luna, il pianeta femminile, la Luna è ciclica come la donna, si riferisce agli organi genitali femminili, per cui con questa Carta si deve stare attenti a cisti, gravidanze, tumori all’utero. Indica la madre, la maternità, la sposa, la donna nel matrimonio, la fecondazione, Giunone o Era che sedeva a fianco di Giove per consigliarlo, è anche l’egizia Iside, o la regina di Saba della Bibbia che consigliava Salomone. Giunone veniva invocata per attivare i poteri della memoria e le facoltà predittive.
Ma la Papessa è anche la generazione nell’intelligenza e nell’amore.
Sembra una sacerdotessa, seduta sul trono, davanti alle colonne del tempio.

ISIDE è la principale divinità femminile dell’Antico Egitto, di origine celeste, personifica il trono regale, la femminilità regia. Il suo nome in egizio è un geroglifico a forma di seggio. In epoca romana viene rappresentata con questo disegno o con un mantello chiuso da un nodo che lo ripropone.
E’ considerata sposa e sorella del dio OSIRIDE. Il cattivo SETH lo uccide e lo fa a pezzi. La sposa li raccoglie e li rimette insieme, dal corpo smembrato dello sposo miracolosamente genera il figlioletto HORO. La sua è una generazione che sarebbe anomala nel regno degli umani, ma è possibile nel regno delle pure energie. ISI (terra nera) è la GRANDE MADRE di tutte le religioni antiche, la forza generativa della natura presa intrinsecamente, che richiede per sé la purezza della verginità, connotazione che si unisce all’essenza dello spirito non corrotto dalla materia.
Tutte le Grandi Madri primitive indicano l’energia pura del divino che crea il mondo entrando nella materia e per far questo non hanno bisogno di nulla, è vergine e madre insieme. L’animale che rappresenta la maternità di ISIDE è la mucca sacra HATHOR. L’energia della materia attiva, al maschile, è il bue API. In India la vacca è animale sacro perché rappresenta la Terra e i la sua fecondità, il nutrimento. Per questo ISI porta un copricapo con le corna del TORO e la LUNA PIENA, perché la femminilità corrisponde a tutte le cose cicliche del mondo, di cui la Luna è segno, le cose che si riproducono, che ritornano, che rinascono come la Luna. La donna è ciclica come la Luna, ha il suo ritmo.

(Bue Api)

Creatura d’acqua, la donna gravida porta in sé un mare d’acqua che si muove al ritmo della Luna, salendo con le sue maree quando l’attrazione Lunare la chiama. Per questo il plenilunio provoca le nascite. E il tempo della gestazione si conta dal 1° giorno dell’ultima mestruazione, per 280 giorni, 40 settimane, ovvero 10 cicli Lunari.
La Luna rappresenta l’archetipo femminile materno.

Il ritmo della Luna rappresenta gli infiniti ritmi che segnano l’insorgere la vita, i cicli vegetativi, le crescite, le fermentazioni, il pulsare ciclico dei vari organi…..Tutto nel mondo sembra muoversi secondo un ritmo ondulatorio di massimi e minimi. ISI era venerata come sposa e madre, guida dei defunti e protettrice dei naviganti; i defunti come i naviganti attraversavano la grande acqua, si nasce dall’acqua, si muore attraversando l’acqua. Attraversare la grande acqua in un sogno significa morire o affrontare problemi connessi alla morte.
Il culto di dee Lunari si diffuse in tutto il Mediterraneo antico, sovrapponendosi a quello delle dee madri. Poiché era legata all’oltretomba, generatrice di vita e conoscitrice di morte, sacra iniziata dei segreti della Vita come della Morte, i suoi culti erano detti ‘misteri’. Isi fu molto venerata anche nel mondo romano. (A Bologna l’insieme detto ‘Sette Chiese’, era nel tardo Impero un tempi egizio dedicato a Iside, ed esiste ancora il pozzo. coperto- in cui le sacerdotesse scendevano per attingere acqua santa, perché il tempio era ritenuto miracoloso)

In genere ISI è rappresentata seduta mentre sorregge o tiene in grembo il figlioletto HORO, nell’atteggiamento che poi è quello della Madonna, e, come lei, porta un mantello blu-azzurro, a indicare la protezione, l’abbraccio morbido e spirituale che può dare.
La Papessa porta sul capo il segno della dea egizia Iside, dea della femminilità, le corna del toro sacro, il bue Api, con la Luna piena, le corna indicano il collegamento alla Grande Madre Terra, la fecondità, la nascita, la saggezza profonda, il segreto della cripta. La Luna piena indica spiritualità, esoterismo, conoscenze alte e divine, sottili, esoteriche. La papessa è velata, perché vede le essenze evanescenti che si celano dietro il velo di Maia, oltrepassa l’illusione della materia, la profondità del mistero, il velo rappresenta anche la verginità.
Gli antichi culti matriarcali erano legati al simbolismo Lunare. La Luna è legata all’acqua, alle maree, alle cose cicliche, alla nascita, è una immagine di eterno ritorno, del processo ciclico della natura e dunque delle stagioni e delle semine. Il suo metallo è l’argento, il suo colore è il bianco, il suo numero è due. Rappresenta insieme nascita e morte perché la Luna cambia in modo ciclico, muore e rinasce, ed è legata al ciclo mestruale.
Il culto della Luna è presente in culture diverse, con una ricca mitologia.
La Luna crescente era un simbolo sacro dei babilonesi, Iside per gli Egizi e Diana per gli Greci. Poi utilizzata nel simbolismo associato alla Vergine Maria, che spesso appare con sotto i piedi una falce Lunata.

(Nostra Signora di Guadalupe)

La mistica cristiana unisce Maria con la falce di Luna: è il principio femminile, che porta la luce nel buio della notte. Viene anche usata come simbolo di sicurezza dell’impero bizantino, nel periodo di Costantino. Questa immagine fu poi replicata dai turchi dopo la vittoria dei musulmani sui cristiani. Il Sultano turco aveva già cominciato a utilizzarla come segno del suo potere. La mezzaluna divenne il simbolo dell’Islam in opposizione della Croce.

(Bandiera Turca)

Il fenomeno della Luna affascina tutti – le sue fasi, che vengono paragonate alle stagioni e alle diverse età della vita umana. Alla Luna nuova (quando non si vede) o Luna nera vengono attribuiti poteri magici (la capacità di curare le malattie).

La Luna piena, al contrario, era considerata un rafforzamento delle forze oscure del tempo.
Le streghe facevano le loro riunioni col plenilunio. Ma la Luna piena è favorevole anche a tutte le tecniche di meditazione e purificazione.
Ma la Luna piena attirava anche le nascite dei bambini.
Sin dai tempi antichi, le fasi Lunari concordavano tutti gli aspetti della vita. La Luna crescente era considerata di buon auspicio per la semina delle colture e di nuove imprese, per il successo e l’aumento di ricchezza, mentre la Luna calante segnava la fine e la distruzione. Nel Rinascimento quando la magica alchimia aveva raggiunto la cima, le fasi Lunari si usavano in tutti i rituali magici. Le persone si sposavano, iniziavano un nuovo business e viaggiavano in conformità alle fasi della Luna.
La Luna che appare come una terra dei morti o del mondo delle anime in attesa di rinascita, l’idea del viaggio verso la Luna dopo la morte rimane anche nelle culture più sviluppate (Grecia, India e Iran).
Il duello tra il Sole e la Luna. Il Sole sorge dal buio della notte in tutto il suo splendore, mentre la Luna appare come una falce sottile, perde la sua identità, sta subendo una dolorosa trasformazione. Mentre il Sole è legato alla riflessione, la Luna è associata all’immaginazione, dopo l’approvazione del Patriarcato, la Luna è associata al femminile e il Sole al maschile.
In generale, la Luna è considerata la dea delle donne.
Nelle mitologie sviluppate la Luna era personificata nelle vesti di una divinità femminile, ad esempio, la greca Artemide, Diana romana. Nelle culture primitive la Luna rappresentava la caccia.
La Luna era spesso oggetto di culto, ma, a differenza del Sole, non era mai considerata come una divinità potente e raramente era associata al dio supremo. Nello schema del cosmo, di solito sotto il cielo era il Sole. La Luna era associata a molti riti e credenze.
L’aspetto del primo quarto di Luna o Luna piena era associata ad alcuni riti magici, con l’obiettivo di facilitare i processi di sviluppo. In piedi sotto la luce della Luna piena, le ragazze con seni piccoli aspettavano che i loro seni crescessero, mentre sotto la Luna calante i pazienti con varie patologie neoplastiche, ritenevano che questa fase avrebbe fatto diminuire il loro tumore. Dell’Europa medievale era consuetudine di rivoltare una moneta d’argento quando c’era una Luna nuova, e la mancanza di una moneta d’argento, a questo punto si riteneva un cattivo segno. I tre giorni di “morte” della Luna ( come la sua eclissi) erano di solito considerati come pericolosi. Si associavano alla rappresentazione della sconfitta della Luna in una battaglia con il mostro celeste, o la morte della Luna e la sua risurrezione successiva. In quei momenti, la gente credeva di non dover intraprendere nuove iniziative, e di astenersi dal sesso.
Per alcune persone era solito bussare ad un recipiente in metallo o soffiare la tromba (tromba), per assistere la Luna di angoscia e scoraggiare i suoi nemici. Un cattivo presagio in molte nazioni era un alone Lunare. Le macchie Lunari erano percepite come i segni di battaglie passate con gli avversari potenti.

La sua mano destra è celata sul plesso solare, perché la sua azione non esprime la volontà forte e dura del maschio, ma è nascosta e indica anche la gravidanza, la nascita delle cose nascoste. La mano sinistra è aperta su un libro di saggezza iniziatica, un libro sacro, perché essa legge nel libro della vita con la sua intuizione. Il libro la collega all’insegnamento, alle virtù pedagogiche. E’ seduta su un trono, non alto perché non ambisce al potere. La sua veste è verde come il chakra del cuore, il quarto chakra, ma il suo mantello è viola come la chiaroveggenza, il settimo chakra, che collega la creatura umana al cielo dello spirito. La sua veste è bordata d’oro per indicare che il suo ornamento è l’intelligenza spirituale. Dietro di lei ci sono due colonne di colore diverso, il maschile e il femminile ed essa li domina entrambi mediandoli, i pilastri indicano il sacro ingresso del tempio, ma la dea non spiega la saggezza, indica solo il cammino, la sua mano destra non aiuta, la sua mano sinistra accenna leggermente a ciò che si deve leggere e capire, mostra solo la via, poi ognuno deciderà cosa vuol fare, se vuole percorrere o no il mondo spirituale.
La Papessa che appare in aspetto positivo generalmente è una Carta positiva, e indica consigli morali (per le persone rette). Risolve i problemi di coloro che mettono impegno nelle loro azioni, però non suggerisce le risposte.
A rovescio può avere un senso negativo. Rappresenta ignoranza, ipocrisia, falsità, bigottismo e superficialità. Il contrario di tutti i significati generali. Indica cattivi consigli e diventa un peso per tutto ciò che è intorno (confronta le Carte vicine della smazzata).
La Papessa è lo spirito femminile, un segno d’aria, l’intelligenza purissima, la saggezza e gloria dello spirito, è l’archetipo più grande che abbiamo, quello della Grande Madre, presente in ogni religione e cultura, Iside, come è scritto alla base del suo trono.. E’ una sacerdotessa mistica e Solenne, ieratica e silenziosa, che custodisce la conoscenza più alta. Il suo numero è il DUE perché cerca la relazione, è la saggezza di comunicare con l’altro, dell’insegnare, è la dualità senza cui non c’è generazione.
L’uomo crea nell’UNO, la donna partorisce nel DUE, essa è affettiva e relazionale. E’ la coscienza, il dovere, il Bene, la metafisica, la religiosità. Ci dice che dobbiamo leggere, scrivere, meditare, cercare nella nostra interiorità e in quella degli altri, aumentare il nostro livello spirituale, non per emergere ma per collegarci all’universo, per migliorare i rapporti tra gli uomini, per giungere a livelli transpersonali, per abbandonare i nostri lati egoistici.
Dobbiamo generare nello spirito e nella carne, imparare, insegnare, mettere al mondo.
Iside corrisponde alla LUNA, che domina la sfera generativa, l’utero, le ovaie.
Tutto questo aumenta e migliora ancora accanto a Carte buone come l’AMOROSO o l’asso di Bastoni che dice: da solo otterrai ogni successo.
Carta molto buona, a rovescio conserva un buon significato: “Sei capace di dare amore tanto spirituale che fisico e di incontrarlo, spera bene.”
Ha però tutte le malattie delle donne, malattie nascoste che colpiscono gli organi genitali, ovaie, tumori, oppure indica gravidanza. Normalmente ha in sé il concetto di partorire, nello spirito o nella materia, la gravidanza è materiale se le stanno vicino il Mago, l’Appeso, la Luna.
A rovescio: la situazione non è buona per far emergere il proprio fuoco, si deve essere prudenti, attenti alle esplosioni d’ira, agli amori passionali, ci sono ostacoli, si deve tenere l’energia a freno e aspettare, non parlare troppo, non raccontare i tuoi progetti.
Qui l’amore materiale si unisce a quello spirituale ma questa unione non è buona.

C’è superficialità invece di saggezza, presunzione invece che conoscenza.
Questa donna può seguire degli impulsi cattivi, essere vanitosa e frivola, e infedele, avere degli amori extraconiugali, amare il lusso e la civetteria, essere falsa
Vicino a DEMONIO, MORTE e EREMITA ci sono problemi, le cose non vanno secondo i desideri.

Questa Carta è connessa alla femminilità e alla fertilità, quindi a ovaie e gravidanza.

In genere la Papessa ha vesti di due colori e anche le colonne, se ci sono, sono di due colori. Spesso sono il rosso e il blu, i colori della Madonna, a significare l’unione del cuore con la mente, della Terra con il Cielo. Nei tarocchi Modiano i colori sono il verde del cuore saggio, il viola della chiaroveggenza o intuizione superiore e l’oro, simbolo della divinità. Gli stessi colori sono nel copricapo e negli orecchini a indicare che questa figura sente la voce del cuore e la mente saggia e amorosa.
Le colonne dietro di lei simboleggiano due livelli mentali, ragione e sentimento.

3 L’IMPERATRICE è la femminilità attiva e trionfante, dice che ogni impresa avrà successo. E’ il fuoco femminile (Carta del trionfo).
E’ una donna eretta e fiera, vestita di rosso, trionfante, che porta alla sua sinistra l’aquila, segno di comando e nella destra ha uno scettro. E’ ornata di molto oro e ha sul capo il segno della doppia Luna, però è piccolo. A volte nella sinistra porta uno scudo. I suoi colori possono essere rosso e blu, Terra e Cielo, perché rappresenta l’unione tra l’io fisico e l’Anima. Significa che c’è una bella unione matrimoniale.
Se è la Carta del consultante indica una donna pratica e intelligente, capace di comando e di energia, con un potere matriarcale, dotata di fedeltà e fecondità, passionale e imperativa, vincente, determinata e intelligente.
E’ Iside senza velo. E’ gravida o di belle forme, rappresenta dunque anche la fecondità e la chiarezza.
Corrisponde al numero 3, numero sacro in molte religioni, è il numero del cielo, della forza, di Giove, numero del divino. Indica la completezza, la trinità di padre, madre e figlio, la famiglia. Nel quadrato c’è il segno astrologico del pianeta VENERE, il triangolo e il numero tre a indicare il femminino trionfante e vittorioso.
Con questa Carta a dritto bisogna osare, ogni impresa avrà successo ma bisogna non esagerare e tenersi onesti e retti così da non perdere l’equilibrio. Non si deve essere eccessivi, né prevaricare.
I due Tori dietro indicano che occorre tenere a freno gli istinti inferiori.
L’Imperatrice ha i segni del comando e del successo, il suo viso è forte e fiero. E’ appoggiata a un trono cubico che rappresenta la solidità della materia, quindi non la rifiuta ma la usa. E’ consapevole, non è velata come la Papessa dunque è la psiche cosciente, luminosa e chiara, che si unisce al principio maschile. E’ guarnita d’oro, con ricchezza, lusso e bellezza. Porta la corona del comando del potere reale, con un segno di Iside molto piccolo. E’ vestita di ROSSO, perché la sua energia è forte, attiva e fiammeggiante. E’ una donna calda, sicura e forte. Porta gioia, generazione, amore brillante, grande intelligenza e vivacità, comando e sicurezza.
Nella mano sinistra ha una bacchetta d’oro col segno di VENERE, suo pianeta, un cerchio con sotto una croce, simbolo del femminile, è il suo scettro, dunque è la femminilità che trionfa.

In astrologia Venere è collegata a TORO e BILANCIA. E nei Tarocchi Modiano l’Imperatrice ha dietro due Tori. Venere si porta dietro gli impulsi del Toro ma la necessità di equilibrio della Bilancia. E’ il piacere di stare con gli altri, di sedurli, di affascinarli, la capacità di amare e di godere, il piacere sensuale. Il Toro le dà intensità in amore, bellezza, seduzione. La BILANCIA le consiglia equilibrio e armonia.
In basso a sinistra ha un’AQUILA, uccello solare, immagine dell’energia superiore secondo i Toltechi, a valenza forte, presente anche nell’Olimpo greco come simbolo di Giove e ripresa poi nella simbologia nazista che usa molti simboli alchemici, stravolgendone il significato. L’aquila è la regina degli uccelli, domina i cieli, è un grande archetipo di forza solare. L’aquila è regale, coraggiosa, fiera e altera, e può essere anche crudele. Fa il suo nido su alture inaccessibili.

Il Toro è un grande simbolo della Terra, è l’energia della terra profonda, scura e feconda, la generazione, l’istinto, le forze ctonie, sotterranee. Ricordiamo che Iside vuol dire ‘terra nera’. Sotto i suoi piedi è la falce di Luna, la femminilità pura e dolce. L’imperatrice dunque domina tre tipi di energia: il sesso e le pulsioni istintuali, l’energia alta del potere, la seduzione della femminilità. E’ una donna completa, molto sicura di sé, la cui femminilità è molto ricca, domina gli impulsi alti, bassi e sottili. Può essere la donna d’affari libera e indipendente che mira in alto, ma è anche intuitiva, buona madre e sorella, dolce e seduttiva, amorevole e tenera. Una creatura straordinaria. E’ la psiche dominante.
In Grecia è la madre di Dioniso, la greca Demetra (la romana Cibele), dea della Terra e della Natura. Ci riporta alla concezione matriarcale della vita e della società che dominava anticamente le civiltà del Mediterraneo. Madre buona, energica e intelligente che feconda la situazione e la volge al meglio, risolvendo i problemi.

(Statua di Demetra a Pompei)

Corrisponde ai GEMELLI, segno d’aria, o al SAGITTARIO, segno di FUOCO agile e leggero, molto mentalizzato, la cui parola chiave è “elevazione” e il motto “Io vado lontano”.

Se è rovesciata, ogni significato detto si altera, il fuoco diventa acqua, intemperie, burrasca, cose che ristagnano o si oppongono, che spengono, ostacoli. Se il fuoco dell’amore si spegne, insorge aridità, disarmonia e solitudine. Le cose non parlano, gli eventi non si muovono, tutto ristagna e soffre, l’intuizione non illumina. Allora l’energia è indecisa, inquieta o apatica, infedele alla propria armonia. Le patologie connesse sono mal di testa, problemi intestinali, problemi mestruali…
Ovviamente non si dicono mai caratteri negativi al Consultante, possiamo consigliargli di essere più dolce, più conciliante, più accogliente. Mai dire cose secche e dure, ma possiamo consigliarlo con dolcezza verso il meglio.
Con Carte di denari (7 o 10) o 8 di coppe porta soldi, guadagni o eredità.
In genere indica propensione agli studi del profondo: psicoanalisi, studi esoterici, occultismo .
Se ha vicino Carte cattive (il DEMONIO) il suo significato può distorcersi, è sempre la femminilità ma nei suoi difetti, diventa una cattiva Venere: vanità, egoismo, eccesso di seduzione, ambizione sfrenata, avidità di potere. Ovviamente questo non lo diremo.

Poiché questa Carta indica la psiche, il dominio della mente sulla conoscenza psichica, a rovescio può indicare malattie mentali: fissazioni, isterie, manie, problemi psichici, disturbi del comportamento, fissazioni…

Il numero TRE è importantissimo in ogni tradizione, è il ritmo ternario, governa l’universo, la conciliazione di tesi e antitesi, il TAO che unisce le due polarità diverse, il Figlio divino che lega Padre e Madre celesti.
Per Pitagora la TRIADE è un arcano ternario, esistenza in cui l’Immutevole e il Mutevole si congiungono. L’UNO è la partenza o inizio, il DUE la polarità, il TRE l’unione.
Nel TAO TE KING (libro sacro dei Cinesi) è scritto: “Il Tao genera l’Unità, l’Unità la Dualità, la Dualità genera la Triade, e quest’ultima tutte le cose.”

4 – L’IMPERATORE è il potere, la potenza e gli affari, i superiori, gli uomini che contano, l’autorità.
Rappresenta il potere terreno, cioè potenza attiva della materia e intelligenza acuta e creativa. Traboccante energia materiale che bisogna controllare e dominare. A dritto ha influenza sulle Carte vicine e le indirizza al meglio. Carta in genere positiva e di apporti pratici e efficaci. Indica consigli favorevoli e determinati. Può riferirsi a un superiore, un docente, un capoufficio, una persona che potrebbe aiutarci se volesse, ma il consiglio è di non contare troppo sul suo aiuto e di cercare di fare da soli.
A rovescio, rappresenta una protezione insufficiente. Se si riferisce al consultante dice che egli è schiavo di se stesso, immaturo, e che trova ostacoli, oppure che cerca un protettore ma quello che si presenta non sarà poi in grado di aiutarlo.
L’Imperator può essere seduto su un trono o stabilmente in piedi, ma quasi sempre è rivolto a sinistra, cioè guarda al passato.
Rappresenta un personaggio influente nelle cose materiali, per es. sul lavoro o negli studi. Il suo numero è il QUATTRO, numero molto solido della concretezza, delle cose pratiche; il suo pianeta è Giove, che indica sempre il potere. A destra c’è un cubo che rappresenta la stabilità, la solidità, la forza, la sicurezza, a volte anche la legge, la giustizia.
Nella Cabalà il nome di Dio si scompone in 4 lettere, è un tetragramma, Yod-He- Vau-Heth.
L’imperatore è l’uomo di affari che costruisce solidamente la sua casa con saggezza e forza maschile. Impugna uno scettro nella mano destra, che è la mano dell’azione per indicare che con le sue doti, il suo acume e la sua intelligenza, ha una posizione di potere da cui domina il mondo. Ha uno scettro col globo e la croce, che indica governo sul mondo come potere materiale e potere spirituale. Sul capo ha un copricapo imponente, negli antichi Tarocchi portava le corna, che erano segno di potere per il re di Creta, Mino o Minosse, il Re-Toro, analogamente al dio celtico Cernunnos o al greco Pan che ha dei cornetti da capro. Anche qui c’è un’aquila, uccello simbolo di Giove, che in molte culture denota il potere regale. E questa aquila guarda a destra, cioè verso il futuro, la programmazione, le decisioni. Quest’uomo è vestito come un faraone, un re, un signore del mondo, un padrone. Giove è il re degli dei, indica la forza, la potenza, il comando, il potere, la giustizia.
Il cubo dice che il suo potere è solido. E il 4 indica appunto le cose solide, un tavolo a 4 gambe sta in piedi. Quattro sono gli elementi che egli domina, 4 le direzioni dove può andare, 4 le sue virtù: azione, resistenza, compimento e risultato.
Quest’uomo sa dominare i suoi istinti, può anche guardarli perché guarda a sinistra e sta sulla gamba sinistra, li guarda ma li domina. E’ vestito di verde e porta sullo scettro il segno di Venere, dunque è un uomo buono, ma sta su una sola gamba o incrocia le gambe e questo dice che non è così sicuro come sembra. La Carta può presentarlo con le gambe incrociate, atteggiamento prescritto per gli alti magistrati anche nei quadri. Il comandante sta ritto sui due piedi, il magistrato è dipinto con le gambe incrociate perché deve ponderare ogni lato. Egli usa la sua mente bene, la mette al servizio degli altri con forza e autorità, sa guidarli e dirigerli. E’ maturo, esatto, resistente e potente. Se questa Carta si riferisce al Consultante, dice:” Tu realizzerai ogni cosa, la tua volontà è forte, sei nel giusto. Sei un vincente”. Ma può dire anche: “Se vuoi realizzare i tuoi progetti cerca qualcuno in alto che ti aiuti, cerca un protettore, uno che ti aiuti o ti raccomandi, conoscilo e chiedine l’appoggio”, però non ti fidare troppo e metti il 90% delle tue speranze nelle tue risorse. Se poi è capovolta, dice che la protezione che si cercherà altrove sarà insufficiente, cercherai invano qualcuno che ti aiuti o pensi di averlo trovato ma la sua protezione sarà inefficace.
Questa Carta, il n° 4, corrisponde a GIOVE, il grande pianeta che risolve tutti i problemi e in genere porta fortuna. Il suo motto è “Vado lontano”.
La Carta presenta una prevalenza di giallo e giustamente Giove è collegato all’oro, colore degli Dei superiori. Giallo è anche il topazio che, nell’antico Egitto e nella antica Roma, era celebrato come la gemma della giustizia e della verità. Si dice che il topazio aiuti la mente, permetta di superare gli ostacoli, faccia vincere le cause, dia potenza e senso della giustizia, risolve problemi conflittuali. Il Topazio giallo porta saggezza ed è collegato all’ottavo chakra.

Come ogni sovrano, l’Imperatore sta eretto col capo alto, perciò le parti del corpo che sosterranno la sua energia saranno la testa, il collo, le spalle alte, questi saranno i punti a rischio, dove somatizza la sua posizione di potere. In questi punti il consultante dovrà essere massaggiato e sciolto dolcemente affinché le tensioni si distendano.
A rovescio indicherà il contrario, uomo debole e inetto, schiavo dei suoi desideri.

Nei Tarocchi Modiano è visto di lato su una gamba sola, ma ben solido, vestito del verde della protezione e dell’oro del potere, con accanto la coda dell’aquila e dietro l’ombra perché ogni potere ha la sua ombra. Nella mano destra porta le insegne regali. Nel quadrato c’è il numero 4 e il nome di Giove.

IL PAPA è la forza spirituale che dà aiuto, è la Carta della religione, intesa come unione agli altri, nel senso latino di religare = unire. Spesso indica chi fa le Carte e dà buoni consigli, una persona buona e saggia che sa aiutare gli altri perché è ispirata spiritualmente. In genere il Papa si riferisce a chi legge le carte.
Nei Tarocchi Modiano il Papa è una donna, vestita di rosso, su un trono, con la lunga antenna dell’intuizione nella mano sinistra e i fedeli che la ascoltano riverenti. Anche se viene disegnato come uomo, spesso con la barba e anziano, il Papa indica la saggezza profonda di chi ha molto meditato e ha una alta intuizione, per questo è facile che sia rappresentato come donna, perché l’intuizione è considerata una dote femminile, dunque il Papa indica una forza, ma non dei muscoli e del potere, bensì una forza spirituale e intuitiva.
Nei Tarocchi Modiano si mostra come una donna seduta sul trono che guarda verso sinistra in alto, come per ispirarsi al Cielo, al passato, alla conoscenza nascosta, al destino. Ai suoi piedi due consultanti si prostrano chiedendo consiglio.
Il Papa rappresenta l’intuizione del sacro, parte femminile della psiche, per questo porta i segni di Iside sul capo, le corna del toro che reggono la Luna piena, tipici simboli dell’era minoica che fu un’era femminile, dominata dai valori della Grande Madre e della Luna.
La sua mano destra si protende verso sinistra, cioè la sua mente entra nel regno dell’invisibile, la metafisica, la religione, il paranormale, il destino. I consultanti aspettano da lei consigli buoni, la parola che salva, l’ispirazione mistica, la conoscenza del perché della propria vita.
La mano sinistra porta la triplice croce, simbolo della forza creativa nella sfera materiale, intellettuale e divina.
Il suo numero è il CINQUE, 3+2, la famiglia, la completezza, l’unione fertile. Tre e due sono Cielo e terra, maschile e femminile, e cinque è la loro unione.

Qui non abbiamo il Dio della Genesi che crea il mondo ma Elohim= “Dio con noi“, il Cristo, l’energia di amore con cui Dio si unisce agli uomini, si incarna e scende sulla terra per salvarci. Questa dunque è la forza che aiuta, la saggezza che si fa amore per gli altri.
Dietro questa donna si vede una stella a 5 punte, che indica la qualità della sua energia, rappresenta l’unione e l’armonia di tutti gli elementi: Aria, Acqua, Terra, Fuoco e Etere. E’ un talismano contro le negatività. E’ l’uomo in rapporto con Dio.

5 è il numero di Cristo, del verbo che si fa carne, dell’uomo evoluto che aiuta gli altri.
5 indica anche l’uomo (testa braccia e gambe) che è come una stella, anche per i Cinesi il pentagono è simbolo dell’uomo. Paracelso considerava il 5 come simbolo del microcosmo, l’energia che si fa terra, uomo, il segno più potente. In magia per distruggere il male si disegna un pentacolo. La Rosacroce è una rosa con 5 petali. Il quinto elemento dopo aria, acqua, terra e fuoco viene detto QUINTESSENZA. Aristotele chiamava così l’impalpabile o indefinibile, l’etere, o elemento che comprende gli altri. Comunemente indica una realtà perfetta, una natura sublime, il meglio che c’è. Leonardo rappresenta l’Uomo come un essere a 5 punte.

Il Papa è l’energia pura e spirituale che vede le cose nascoste, è l’iniziazione, parla a chi può capire. Nella mano sinistra porta la croce dei Templari coi 3 regni o livelli, ciò indica una conoscenza che si espande su 3 piani: fisico, intellettuale e divino.
E’ anche la Carta della DUALITA’, dietro ha 2 colonne che sembrano una, con fiamme verdi d’amore, che danno il senso dell’ascesi, essa riporta all’Albero della Vita che collega cielo e terra. Sono due perché indicano la possibilità per l’uomo di seguire la legge o di disubbidire. Come sono due i fedeli davanti a lei. Il dualismo indica possibilità di scelta. A volte è indicata con due chiavi della conoscenza: quella intellettuale e quella della fede.
E’ una guida illuminata, un gran sacerdote, che aiuta coloro che sono rimasti indietro. Il suo compito è il consiglio e la guida. E’ l’energia spirituale che viene incontro a chi si sente povero e solo, a chi ha perso la strada, è l’energia d’amore indulgente verso chi ha povertà spirituale o è preda di passioni umane, lo capisce e consola.
Indica l’evoluzione morale e spirituale, la vocazione religiosa e scientifica, il potere dello spirito, la filosofia, la religione, la maturità dell’esperienza profonda, la saggezza unita a bontà e compassione, la capacità di dare buoni consigli, di curare e proteggere. La donna è vestita di colore caldo, rosa corallo, colore-calore, a indicare il suo carattere armonioso e affettuoso, la saggezza che si unisce all’amore. Poggia su una base quadrata, verde, perché si fonda su una intelligenza pratica e illuminata.
5 è anche il numero del matrimonio, 2+3, femmina più maschio, può dunque portare un buon matrimonio o la capacità di aiutare una famiglia spirituale con l’insegnamento e una buona vita interiore. Viene collegata a un segno di fuoco come l’ARIETE che spesso è buon insegnante o profeta (ma alcuni la legano al SAGITTARIO). L’Ariete è connesso al color rosso. Nell’antico Egitto l’ariete è il simbolo della primavera, della creazione, della nascita,. Il dio Amon-Ra è rappresentato come un ariete che porta sopra il capo un Sole unito a una falce di Luna. Amon-Ra è il dio supremo che crea e unisce tutte le cose.
Il Tarocco indica che chi legge le Carte usa la parola, il soffio, l’alito vitale, l’ispirazione, dunque è un MERCURIO, in comunicazione col divino.
Poiché l’Ariete corrisponde alla testa e alla fronte, la sua somatizzazione è nella testa e nella bocca e nell’apparato vocale e respiratorio, se ci saranno degli ostacoli, se non potrà parlare, se dovrà esprimersi, si produrrà influenza, mal di gola, bronchite, asma. Se ha vicino Carte cattive, il suo eccesso può portare a rigidità ideologica, fanatismo, presunzione, intolleranza, integralismo, superstizione, bigotteria, orgoglio smisurato.
Insieme al Sole o agli Innamorati porta grandi gioie in amore e un buon matrimonio.

A rovescio: persona conformista, arida, diffidente, che non sa comunicare, persone di cui si deve diffidare, contrarietà per ingannatori o intriganti. Acanto alla regina di denari (donna buona) dà il rischio di grave malattia di persona di famiglia, che bisognerà aiutare. Accanto all’8 di denari dà amore illegittimo. Dritta, vicina alla Morte dà pericolo di morte, vicino all’Eremita dà pericolo di solitudine.

6- L’AMOROSO- (Carta dell’indecisione). Rappresenta una scelta difficile, in genere o è un uomo che tiene tra le braccia una donna ma guarda altrove o un uomo conteso fra due donne. La Carta dice: sei in un momento cruciale della tua vita, devi scegliere e la scelta è difficile, rifletti bene.
La Carta mostra un uomo scuro come la terra, vestito di un rosso impulsivo e passionale, che tiene una donna tra le braccia ma guarda in un’altra direzione, è l’indeciso tra due vie. La Carta a volte è contrassegnata dalla lettera Y che denota biforcazione, scelta tra una via buona e una cattiva. Per lo stesso motivo la Carta è chiamata anche I DUE SENTIERI o I DUE CAMMINI o l’INDECISO, IL DUBBIO o GLI AMANTI.
Anche Gesù parla della scelta tra bene e male, di una strada piana e facile, che porta a una cattiva meta e di una via disagevole e erta che porta alla virtù.
La Carta è il n° SEI, il numero del diavolo, questa persona è tentata, è un’anima che lotta con la materia, deve scegliere tra una vita facile con promesse di godimento e una vita più ardua, amor sacro e amor profano, e per questo esita. Può indicare il tradimento.
Per i Pitagorici 6 è il numero della sessualità, ma essa ha assunto una connotazione demoniaca solo col Cristianesimo che la considera alla stregua di un peccato, facendole perdere il suo carattere di naturalità. Per il Cristianesimo la donna è la tentatrice, la materia, il Male. L’uomo ha un turbante verde, dunque la sua intelligenza c’è, potrebbe giudicare la situazione, non ne è ignaro, ma in lui il rosso prevale, cioè gli istinti inferiori. E’ a piedi nudi sulla terra, dunque è direttamente collegato col basso, e riceve luce da un Sole bianco o una stella. Una gamba è stabile, l’altra sembra muoversi in un’altra direzione. Il legame con la terra è segnalato anche dal suo segno zodiacale, il TORO, il quale è legato alla terra, ama i godimenti e cerca situazioni piacevoli. Il TORO è la passione incontrollata.
Il Toro è attratto dalla VENERE sensuale. Il piacere è molto attraente ma non sempre è ragionevole. La situazione è ingannevole perché non è considerata con occhi saggi. Ora l’uomo è in un crocevia, l’esitazione è dovuta al fatto che sa dentro di sé che la scelta più facile non è la migliore, e deve decidere tra due vie o tra due donne. Cupido ha per lui due frecce, che lo colpiscono in punti diversi e vengono da direzioni diverse, il dio lo mette in una condizione di ambivalenza. Deve essere consigliato alla riflessione, prima di scegliere, affinché decida per la cosa più giusta nel tempo più lungo. Egli non sa che fare. Una soluzione sembra a portata di mano, la donna che ha fra le braccia, l’altra è più lontana e difficile, egli sembra considerarla, non si capisce se guardi lontano o abbia gli occhi chiusi, ma è una soluzione che non compare nemmeno nell’immagine.
SEI è un numero pari, secondo la filosofia cinese, è un jng mobile, femminile, passivo, ricettivo, che indica debolezza e mutamento. Dietro di lui è una stella a 6 punte, che significa le due strade e la tentazione. A parte il mondo ebraico che la nobilita, la stella a sei punte può avere valore negativo. I nazisti la mettevano sui vestiti degli ebrei per contrassegnarli. Nel mondo cinese, a differenza del nostro, il 6 è la cifra del mondo, anche le note musicali sono 6. Nel mondo cristiano, invece, il 6 è connesso al diavolo, 666 è la cifra della Bestia.

Il simbolo dice: il momento è cruciale, scelta e destino sono collegati, rifletti bene! Cerca in te la saggezza profonda! Se puoi, rimanda la scelta, prendi tempo, allontanati dalla situazione per un certo periodo, in modo da valutare meglio da lontano, con maggiore distacco. Per alcuni questa Carta avvisa di un tradimento.

A SEI punte è la stella di Davide, il simbolo di re Salomone, che nella Bibbia è nominato come il re saggio e giusto, che edificò un tempio con sei gradini e un trono con sei livelli come a significare il percorso dell’uomo nella materia (si veda come questo percorso di elevazione passi attraverso un numero diverso di passi, 5 per i pellerossa d’America, sei per gli Ebrei, sette per gli aztechi, gli Assiro Babilonesi, gli Indiani, infine nove per le civiltà più evolute). Il suo sigillo è la memoria dell’Eden e la caduta, ricorda quindi la prima scelta dell’umanità, quella di Adamo, che scelse secondo il proprio piacere e poi fu punito. Salomone era giudice dei peccati degli uomini.
SEI è la stella del macrocosmo, indica che bisogna guardare in alto e non ai piccoli piaceri egoistici. Se questa Carta prelude a un incontro sentimentale, non ti far fuorviare dalla passione, la vita dura più di un istante di passione che può anche finire. Dunque sta’ in guardia contro gli impulsi momentanei che bruciano veloci e non lasciano nulla.
Se la Carta viene rovesciata, la scelta in un certo modo è già stata fatta, la persona ha scelto il suo piacere, un amore che può essere vizioso e non di lunga durata, egli non potrà poi incolparne il destino, la scelta del Toro è una scelta impulsiva e focosa, ma la vita dura più del piacere e il fuoco è destinato a spegnersi. La prova è fallita, la scelta è sbagliata. L’uomo sceglierà l’amore profano, si lascerà fuorviare dal sesso.
Se si trova tra un re e una donna, l’Amoroso segna la rottura di una relazione.
Se è dritta vicina a un EREMITA vuol dire: una persona che ami ti lascerà solo e ti tradirà.
L’8 di denari gli porta fortuna: allora la scelta viene fatta bene, la relazione giusta si rafforza con buoni esiti, forse sarà completata da un matrimonio.
Anche il 7 di spade vicino, che è una Carta di buone speranze, ne migliora il senso: se c’è stata una discussione, ora ci sarà una riconciliazione.

Nel quadrato la Carta è collegata al Toro, la cui patologia è naso, bocca e gola.

7 IL CARRO- (Carta del successo)
Ottima salute, riuscita e successo, viaggi, azione, progresso, fortuna Le cose vanno bene. Vittoria piena, gli ostacoli spariranno, i nemici resteranno confusi
E’ detta anche IL CONQUISTATORE.
Nei Tarocchi Modiano, su un cielo violetto un bellissimo Carro arancione con le insegne di Iside (energia spirituale) è condotto da un auriga vestito di verde, molto stabile e con l’asta perfettamente verticale come un’antenna volta al cielo. Egli porta sul capo le insegne di Iside. Guida due sfingi d’oro che sembrano andare in direzioni diverse. Questa Carta corrisponde al segno zodiacale dei GEMELLI (22 maggio. 21 giugno) tra primavera e estate, tempo bellissimo in cui si raccoglie molto, rappresenta i contatti umani, la relazioni e i viaggi, è un segno molto mobile e dinamico, giovanile e vivace. (E’ fatto corrispondere anche a MARTE o al SAGITTARIO). Segna un momento esplosivo della primavera inoltrata, in cui gli alberi sono tutta una promessa di fiori e frutti. I Gemelli sono segni vincenti, amano esibirsi, cercano il palcoscenico, l’applauso, sono in genere grandi attori, prime donne, molto estroversi. Questo è il Carro del successo, il Carro del trionfatore. Immaginate i grandi trionfi romani, quando i generali vincitori sfilavano per Roma sul Carro a capo delle loro truppe seguiti da schivi che portavano tesori, spoglie di guerra, trofei. Il momento dunque è ottimo, tutto va per il meglio. Abbiamo una intelligenza e forza straordinarie.
Il simbolo del divenire è in tutte le culture del mondo una ruota.

Il CARRO è un archetipo molto antico. Nel famoso mito di Platone sull’anima, questa è rappresentata come una biga guidata da un auriga e tirata da due cavalli, uno nero ovvero gli istinti, e uno bianco ovvero la spiritualità o la ragione buona, in quanto l’anima, che tripartisce in una parte razionale che dovrebbe condurre e in una parte concupiscente (il cavallo nero) e irascibile (il cavallo bianco). I tre simboli sono dunque la mente, i sensi e il cuore. La perfezione si ha quando i tre elementi sono in buon equilibrio e la persona usa bene tutte e tre le sue energie.
Nei chakra (porta di energia) indiani esse corrispondono, dal basso, alla fascia dei primi tre chakra (sopravvivenza, sesso, volontà), al quarto (cuore), alla fascia dei tre chakra più alti (comunicazione, chiaroveggenza, spiritualità). L’uomo sta bene quando attinge a tutte le sue risorse in modo bilanciato. Secondo Platone, è l’intelletto che dirige le altre energie. Secondo noi, può essere il cuore intelligente l’elemento di equilibrio, il colore verde. Il chakra del cuore è quello che bilancia gli altri e dà loro equilibrio, segna il passaggio tra la sfera più bassa e materiale della persona a quella più alto, e giustamente qui l’auriga è vestito di verde.
Secondo il mito platonico, verde è l’intelligenza calma e tranquilla che permette di fare le scelte giuste.
Il suo colore è il “fa”, la nota della crescita , giustamente ancora la nota intermedia nella scala musicale, Questo è il segno delle cose che crescono, che si evolvono, che mirano al cielo, e l’asta dell’auriga è dritta verso il cielo. Egli è la giusta intelligenza che sa cosa deve essere fatto, il Carro a volte è arancione come la decisione rapida, l’attività energica, forse per questo è collegato anche a un MARTE vittorioso. L’auriga porta l’asta con la destra perché ha la capacità di scegliere in modo forte, attivo, ma ha sul capo i segni dell’intuizione: le corna con la Luna piena, segno di Iside.

I GEMELLI sono un segno d’aria (come la Bilancia e l’Acquario), c’è in loro una duplicità vincente, ed essi hanno sempre in sé la necessità di un equilibrio, devono sempre gestire una energia doppia (mente-corpo), e l’equilibrio sarà il terzo elemento. Essi indicano i contatti con gli altri e dunque una eventuale patologia si riferirà a orecchi, timpani, braccia, polsi e polmoni.
Il Carro sta tra terra e cielo. Tra istinti e ragione (la ragione di Platone non è la razionalità, ma la Saggezza). Se vince il cavallo nero precipita verso la materia. Se vince quello bianco può elevarsi e contemplare le cose divine.
E’ un segno di grande evoluzione.
Nei tarocchi Modiano il Carro è tirato non da due cavalli alati, come nel mito platonico, ma due SFINGI, leoni con busto di donna o di cane, spesso alate, un archetipo della mitologia greca ed egizia. La Sfinge è creatura mitica, figura enigmatica e aggressiva che sostituisce il drago cinese o quello celtico, segno di una immane energia che, se domata, può dare grandezza e gloria, ma di cui difficilmente si sostiene e gestisce l’urto. Solo l’eroe controlla i poteri della Sfinge e ne elude il pericolo.
Celeberrima è la Sfinge con corpo di leone che per volto ha quello del re Chefren presso la piramide funeraria di el – Giza. Morendo, il sovrano egizio, si immedesimava con la forza del dio.

La Carta dice che la scelta tra due azioni o due persone o situazioni è già stata fatta nel senso migliore, le opposizioni sono state riunite, e l’eroe può avanzare con sicurezza trionfante sulla strada del Sé.
Buone le forze fisiche, affettive e intellettuali. Fortuna.. Si superano gli ostacoli, si avanza verso il successo. La salute è ottima, c’è grande vitalità e energia. Cose straordinarie ci aspettano.
Il numero SETTE è 3+4, cielo più terra, numero di perfezione e compiutezza, aspirazione verso l’alto e solidità, il numero mistico per eccellenza che rappresenta la divina armonia, sette come i chakra, segno dell’ordine cosmico, però non strafate! SETTE sono anche i peccati capitali e il primo è l’orgoglio. C’è volontà e conoscenza, si marcia verso il successo ma occorre gestire bene la situazione, tenere tutto in equilibrio.
La Cabalà e i Veda dicono che 7 sono i livelli dell’uomo, 7 sono le parti dell’aura e 7 i chakra. Gli Zigurrat (piramidi) di Babilonia avevano 7 gradoni, per indicare i piani dell’ascesa umana e il suo movimento dalla terra al cielo, 7 sono i colori dell’iride e le note musicali, 7 i pianeti conosciuti fino a qualche tempo fa (ora il mondo evolve verso il 9).
Qualche volta questa Carta prelude a un viaggio vero e proprio.
Se la Carta è rovesciata, tutto il buon messaggio si attenua, ci sono ostacoli prima della vittoria. Bisogna avere un poco di pazienza, alcune cose devono ancora essere consumate. E’ facile perdere qualcosa, ci sono rinvii e ritardi.
Poiché indica anche viaggio e spostamento, se ha vicino Torre o Appiccato, bisogna stare cauti e guidare con prudenza, per evitare un incidente di viaggio, d’auto ecc.

8 – LA GIUSTIZIA (Carta del giusto valore)
Bene e male saranno ripartiti con giustizia. Desiderio di armonia e ordine. Legalità.
Rappresenta la giustizia classica, la dea NIKE, che dà a ognuno quello che gli spetta, con equanimità, e sui Tarocchi può non essere bendata, a significare che vede nelle cose invisibili (mentre le donne bendate vedono nell’invisibile).
Con la spada ripartisce Bene e Male e con la bilancia pesa cioè giudica i fatti con equità. Si chiamava anche TEMI o Temide, e le corrisponde un pianetino scoperto da poco. Siccome la scoperta di nuovi pianeti significa simbolicamente l’avvento nella storia umana di nuove caratteristiche, speriamo che la scoperta di Temi indichi un progresso del mondo verso una maggiore giustizia.
Rappresenta anche la legge, la legalità, un accordo legale, un contratto.
Il suo numero è l’OTTO, un doppio 4, numero perfetto, che dà garanzia, solidità e verità e corrisponde al segno del CANCRO, il cui glifo somiglia a un 8 .

C’è chi collega la Giustizia alla BILANCIA, che è per eccellenza il segno della giustizia.
Glifo” viene da geroglifico = disegno. Etimologicamente: “hieros glyphein” = incisione sacra
Il CANCRO inizia col solstizio d’estate (21 giugno), tempo medio dell’anno (22 giugno-21 luglio) e la verità e la giustizia stanno nel mezzo, tempo in cui il Sole sembra fermo, si arresta. Questa porta solstiziale apre la seconda metà del cielo (in latino “JANUA”, in indù “GANESHA”) la “porta degli uomini” o ingresso dell’energia nella manifestazione individuale, mentre il Capricorno (solstizio d’inverno) è “la porta degli dei”, ingresso dell’energia nel divino, nel Deva o angelo, o strato superiore dell’essere.
Il CANCRO è l’abisso delle acque dove sono in embrione (uova) i semi del mondo. Il suo glifo rappresenta due uova in un nido d’acqua. E l’acqua è collegata alla LUNA, la regolatrice delle acque, il mondo della formazione e della generazione delle forme.
Questo germe è doppio, con due posizioni diverse, insieme di Ying e Yang. Somiglia al TAO, una doppia spirale o svastica, lato oscuro e lato solare, due metà dell’uovo cosmico, che indicano tutte le opposizioni del mondo prese insieme. La giustizia deve vedere i due lati di ogni questione e comprendere e analizzare tutto.
Il CANCRO è un segno d’acqua, abissale e difficile, lunatico e permaloso, che pensa di non essere mai rispettato nei suoi diritti e continuamente giudica. Spesso retrocede, si ritira, è dubbioso. E’ analitico, preciso ed emana sentenze.

Qua abbiamo una donna vestita d’oro che porta una corona, dunque ha potere e capacità regali. Nell’immagine la bilancia pesa, la spada ripartisce (nel cristianesimo è l’angelo Michele, angelo della giustizia divina, che porta spada e bilancia).
La Giustizia valuta ogni cosa nel suo giusto valore, la giudica esattamente con forza e misericordia. La Giustizia è seduta su un cubo, trono stabile e sicuro, che indica volontà, rigore ed esattezza. Le sue gambe sono incrociate come vengono rappresentati di solito in pittura i magistrati, che devono valutare entrambe le parti di una questione.
Dietro ha un’unica forte colonna a cui si appoggia, dunque non fa distinzioni, si appoggia al Vero.
L’ OTTO era il numero magico dei Pitagorici, una delle prime scuole di filosofia greca, a Crotone, nella Magna Grecia (Calabria) nel 6° sec. a.C., una setta di iniziati che cercava ordine e bellezza attraverso l’aritmetica, la geometria, l’astronomia e la musica.
Pitagora considerava i numeri i semi del mondo, e ne aveva un concetto aritmetico-geometrico, magico-esoterico. l’OTTO rappresentava la cifra della giustizia e della riflessione. Per noi è il segno dell’Infinito, il lemniscata.
Secondo i chakra indiani, l’8° chakra non corrisponde più al corpo visibile dell’uomo ma si apre sopra il suo capo come la connessione con una spiritualità più alta e invisibile. E rappresenta la giustizia divina.

Se la Carta è mal circondata, l’applicazione della giustizia sarà dura, integralista e intollerante. Passivamente, si possono avere problemi legali, divorzi o rottura di contratti, pesantezze di vita che gravano su di noi e a cui possiamo reagire con male ai reni, che corrispondono ad amarezze.

Le patologie della BILANCIA riguardano gli organi che liberano dalle scorie, cioè che separano il buono dal cattivo: vescica, fegato, pancreas e reni.
Mentre le patologie del CANCRO sono relative a ventre, stomaco, reni e organi femminili della generazione (per il collegamento con la LUNA).

Rovesciata, la Carta cambia nettamente il suo significato ed è negativa, porta ingiustizie, noie, fastidi legali, senso di oppressione. I conti non tornano, le previsioni non si realizzano, rimarrai con un senso di ingiustizia e delusione, subirai false accuse, ti occorrerà molta fatica per far quadrare di nuovo tutto e togliere di mezzo gli ostacoli e dovrai agire con molto equilibrio.
Se è rovesciata e ha accanto il Re di Bastoni, le cose vanno anche peggio. I Bastoni sono neri e negativi e il Re di Bastoni è una Carta particolarmente antipatica, che indica noie legali, dunque ci saranno perdite di denaro, di lavoro, di affari. Ma anche il 10 di Bastoni è particolarmente negativo, Carta che segnala ostacoli e difficoltà, insidie. Non avrete ciò che vi spetta o che aspettavate.

9- L’EREMITA (Carta della prudenza)
Consiglia molta cautela e prudenza perché la situazione è pesante e buia. L’Eremita è solo e percorre faticosamente il suo cammino nell’oscurità, ripiegato su se stesso, vestito di colori terrosi e appoggiandosi a un bastone. Solitudine e ricerca potranno fargli trovare una verità nascosta per cui è connesso anche al paranormale.
E’ detto anche l’ANZIANO o IL SAGGIO. Nel mazzo di Marsiglia è indicato come “Heremite” (pronunzia Hermit), la parola francese ha assonanza con Hermes Trismegisto, il Thot egizio, dio della sapienza occulta.
E’ ovviamente collegato a SATURNO o Crono, dio del tempo e della vecchiaia, energia dell’insegnamento che si apprende attraverso gli ostacoli, la crescita difficile, le avversità, ma può collegarsi anche a NETTUNO, dio delle acque profonde e dell’inconscio.
L’eremita è serio e taciturno, paziente e lento, incita a un lavoro tenace e proficuo. E’ rappresentato come un uomo molto vecchio, curvo, artritico, che gira nelle tenebre con una piccola lucerna dalla luce fievole (la luce è la saggezza divina o luce interiore), camminando a fatica appoggiandosi a un bastone, si muove verso sinistra, l’interiorità, la riflessione sul passato, la memoria. Dice che siamo nelle tenebre e abbiamo poche risorse, per cui occorre andare con prudenza e cautela, tacere e riflettere. La situazione non è facile, forse ci sono nemici o ostacoli e sentiamo il freddo della solitudine. Ci sentiamo tristi e ci fanno male le ossa.

Questa Carta porta artrosi, artriti, dolori reumatici, senso di pesantezza nelle articolazioni. Ci si muove male. C’è solitudine e depressione e un senso di fatica. Ci sono persone che ci stanno contro. Con la pazienza ne possiamo venire a capo, ma non è facile, occorre essere prudenti, non fidarsi, stare per conto proprio. Stranamente la Carta viene collegata al LEONE, che è un segno gioioso e vitale, ma SATURNO sembra più indicato. SATURNO è un dio cupo e triste, che ride poco, concentrato in sé, non si fa prendere dai sentimenti, valuta tutte le circostanze. E’ un pianeta pesante che crea difficoltà, mette di fronte ai problemi seri della vita, dunque serve a far maturare molto, togliendo le illusioni. Dice di guardare con realismo la propria situazione e di cercare risorse interiori perché proprio dalle difficoltà può scaturire una nuova conoscenza e una nuova maturità,quasi obbligata.
La sua patologia è sulla colonna vertebrale, le ossa, il dorso.

Il numero NOVE è un numero bellissimo, che indica l’iniziazione, l’occulto, l’esoterismo, le conoscenze profonde, ma nessuna verità può essere trovata senza dolore perché solo il dolore ripiega l’uomo su se stesso e lo porta oltre se stesso.
Il segno richiama il glifo del serpente, l’energia profonda, collegata a ERMES TRISMEGISTO, il dio o saggio leggendario a cui si rifanno i culti esoterici della fine del Medioevo, riprendendo il mitico dio egizio THOT o il latino MERCURIO (che in greco è ERMES). Questo è il saggio che esplora l’animo umano alla luce della fede e col bastone della saggezza.
Il bastone dell’eremita è come il serpente di Esculapio, creatore della medicina, allievo di Mercurio e di Apollo, rigeneratore di vita. Il suo bastone o serpente è il caducèo di Mercurio, o la Kundalini indiana, energia che cura il corpo e l’anima.
Con la luce dell’intelligenza profonda, l’EREMITA illumina le tenebre che attraversa, opera silenziosamente e insegna attraverso l’amore. Sembra severo ma è molto buono.
Ci consiglia riflessione, prudenza, meditazione, raccoglimento, interiorità.
E’ un Arcano difficile, ma se la Carta è rovesciata il senso migliora, vuol dire che riusciremo a venirne fuori, i nemici non prevarranno e gli ostacoli saranno faticosamente superati.

Peggiora se è vicino a un altro Arcano negativo; Mal circondato porta solitudine, ritardo, povertà, tristezza.
Con LA LUNA, le tenebre diventano ancora più fitte, vogliono farci del male, forse è qualcuno della nostra famiglia che è mal disposto. Ma se abbiamo vicino IL SOLE, possiamo liberarci e difenderci e ritrovare la luce.
Se è presso il GIUDIZIO, il senso non è buono per noi. Con la TORRE, produce un senso di prigionia e oppressione e può esserci un’operazione o un incidente.

10 LA RUOTA DELLA FORTUNA (Carta dell’ascesa)
La vita è come una ruota che dovrebbe farci evolvere verso livelli superiori. Questa Carta è molto buona, e dice che avremo una riuscita perfetta. Annuncia sempre grandi cambiamenti, la prossima soluzione di un problema, progresso e fortuna.
Il DIECI è il numero perfetto per la Cabalà ebraica, il numero che Pitagora amava di più, come segno delle cose perfette, il numero di chi ha tutto, che risulta somma di tutti gli altri numeri nella decade mistica: 1+2+3+4=10. Dieci è formato da uno e zero, cioè Essere e Non Essere. Il Dieci romano compare nei raggi della ruota del Tarocco.
Questa bellissima Carta mostra una RUOTA, grande archetipo del movimento e dell’evoluzione e annuncia un innalzamento a un gradino superiore. Simboleggia il moto dell’universo, l’eterno ritorno, la natura ciclica. In Tibet non ci sono ruote né carri, ma il lamaismo tibetano usa l’archetipo della ruota per gli innalzamenti dello spirito e per la serie delle rinascite. Infine gli stessi chakra sono ruote o vortici di energia, e anche le preghiere tibetane sono rotoli che girano e mandano i pensieri del fedeli al Cielo con le loro vibrazioni. Ugualmente gli Indiani d’America, che non conoscono ruote né carri e trascinano i loro bagagli su coperte tirate tra due aste, disegnano le cinque ruote dell’energia che immaginano sul corpo come 5 chakra fondamentali che sono usati anche nelle guarigioni da parte dello stregone.
Prima di essere uno strumento di progresso materiale, la ruota è nata come simbolo di progresso spirituale. Per noi occidentali corrisponde al cerchio dello Zodiaco e si collega al glifo del CAPRICORNO con le sue corna arrotolate. Come la capra di montagna sale in alto, così la Ruota della vita ci porta a livelli superiori. La parola chiave del CAPRICORNO è “controllo, ambizione”, il suo motto: “Io domino, io controllo”.
La vita è formata da cicli che ritornano con alternanza di gioie o prove. Vivere significa avanzare verso stadi superiori. Ciò vale per l’umanità tutta intera nel suo cammino universale, come per l’anima isolata nel suo cammino individuale. Essa dovrebbe sempre procedere verso livelli superiori.

I tre esseri aggrappati alla ruota rappresentano tre aspetti dell’uomo che sono anche i tre stadi in cui il cervello umano si è sviluppato attraverso le ere.
IL DRAGO indica la parte istintuale e primitiva della materia, (bisogni animali).
IL CANE è l’intelligenza sociale successiva, addomesticata e non più selvaggia.
LA SFINGE, o angelo, più in alto, è la sapienza divina, l’uomo spirituale che si collega alla divinità, creatura intermedia tra terra e cielo, tra umano e divino.
Il nostro cervello è formato da tre parti: un cervello rettile o primitivo, che presiede agli istinti primari di difesa, nutrizione, accoppiamento e possesso del territorio (il drago o rettile che sta in basso a sinistra); il cervello mammifero, che è venuto successivamente che presiede alla nostra vita relazionale e affettiva, la famiglia, gli amici, la comunità (e nella Carta è l’uomo con la testa di cane vestito di rosso che sale aggrappato a destra); il cervello superiore, che si è prodotto solo da qualche millennio e che è ancora aperto in alto per formazioni successive, si collega col divino e indica la nostra parte più spirituale (la Sfinge, con corpo di leone, testa di donna e ali di angelo, che guarda a destra = futuro, con una spada nella sinistra; Sfinge d’oro, perché l’oro è il metallo degli Dei).
Abbiamo così le tre anime di cui parla Platone nel mito della biga alata: concupiscente, passionale, mentale.
I colori del disegno possono non essere, il drago dovrebbe essere rosso come colore delle passioni e degli istinti; il cane dovrebbe essere verde come il cuore saggio; e la Sfinge d’oro; seguendo almeno i colori dei tre chakra fondamentali; l’oro è l’oro pallido della luce solare o della spiritualità, che riunisce in sé tutte le vibrazioni cromatiche, la “Chiara Luce” come la chiamano i Tibetani. Ma nella tradizione occidentale il drago è sempre verde a memoria delle leggende e dei miti, e le pulsioni affettive sono rosse.
Giustamente la Sfinge esprime l’enigmatica presenza del divino incomunicabile, che parla all’uomo solo con enigmi, con la voce misteriosa dei simboli, con le immagini viventi degli archetipi.
L’immagine ci ricorda che dopo la notte viene il giorno, dopo la tempesta il sereno. Indica il destino insondabile, il caso, la fortuna che aiuta. Dunque sii felice, la vita evolve in meglio, sei sulla strada giusta e la fortuna ti aiuta. Stai per conoscere di più, per avere di più, per essere più felice. Tutto va per il meglio, la tua situazione migliora, si arricchisce, si riempie di benessere.
Il glifo della VERGINE indica delle onde, la mutevolezza delle cose che cambiano.
Questa Carta è così buona che resta buona anche rovesciata, la fortuna sarà solo un po’ instabile, le cose si realizzeranno meno rapidamente, ci sarà qualche problema al fegato perché ti sentirai un po’ ostacolato nella tua avanzata. Ma nessuna Carta né prima né dopo può abbassarne il significato positivo.
Rovesciata, può portare con sé possono problemi di evacuazione delle passioni: intestino, fegato, coliti, stitichezza, diarree, infiammazioni epatiche, tipiche malattie della Vergine.
In psicoanalisi gli intestini e il fegato manifestano con le loro patologie le passioni controllate. Il fegato è l’organo della rabbia o dello stressa. L’intestino è collegato agli organi di respirazione e in genere si ammala quando abbiamo delle malattie respiratorie, ed è simbolicamente connesso con i sentimenti, per cui abbiamo diarrea quando si vuole allontanarsi da un affetto e stitichezza quando non si vuole perderlo.

Prima lezione: http://masadaweb.org/2013/05/06/masada-n-1460-6-5-2013-tarocchi-lezione-1/
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1463 18-5-2013 GLI ULTIMI ARCANI-LEZIONE 3

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Corso sui Tarocchi
Viviana Vivarelli

11- LA FORZA - (Carta della forza interiore, spirituale e morale).
Ti dice: “Usa l’amore perché è la forza più grande che c’è. Avanza con fede e supererai tutti gli ostacoli. Sei una donna disciplinata e capace di vincere ogni tipo di ostacoli col tuo potere spirituale. Raggiungerai quello che ti proponi”.
Abbiamo una donna vestita di blu con mantello rosso che tiene per le mascelle un leone e si volge verso destra. Sembra ammansirlo con grande facilità, slancio e leggerezza, è segno di grande forza e energia.

E’ la forza che modifica le condizioni della vita, ma, poiché si tratta di una donna, non è una forza virile prevaricante, bensì morale e spirituale, la forza dell’amore, fatta di coraggio e pazienza, tenacia e lavoro, doti con cui si può, dolcemente ma tenacemente, tenere in mano la vita. Anche sul suo capo c’è il segno dell’infinito, dunque ha coscienza dell’eternità e della spiritualità. Indica l’energia spirituale, la più grande forza che possiamo avere, tanto che può domare un leone, segnando la supremazia dello spirito sulla materia, è la non violenza che vince il nemico senza ucciderlo, figura fiera, orgogliosa, intelligente. Se pure ci sono nubi o ombre dietro di lei, essa è una figura vincente.

Il numero UNDICI viene considerato male dagli occultisti come una forza fatale che sconvolge la nostra vita. Era negativo anche per S. Agostino secondo cui indicava l’eccesso dell’energia, l’armadio del peccato, uno squilibrio e disordine. In realtà esso è la somma di 5+6, microcosmo e macrocosmo, dunque è un segno di totalità, fusione di due mondi, ottenuta però con lotta e purificazione. Indica difficoltà e vittoria, una grande energia morale e fisica, un grande cuore forte, che riesce a superare gli ostacoli, a vincere sopra di sé e sugli altri.

La Carta è una energia di lotta e giustamente è collegata al pianeta MARTE.
Ma può essere connessa anche al LEONE per il suo carattere forte e vincente, quasi un leone femminile. Il suo glifo è il cerchio dell’energia concentrata in sé, che spicca un balzo verso l’alto. La donna marcia verso destra, cioè verso il futuro, la costruzione del nuovo mondo, il progetto di vita.
La parola chiave del LEONE è “Io mi affermo”, il suo motto “Sono il migliore”. Il rapporto è col padre, il marito, il figlio maschio (che stanno a destra).
Le patologie del LEONE sono cuore, circolazione, sangue, emoglobina, sistema immunitario.
Se è mal circondata, indica dispotismo, vanità e tirannia, violenza grezza e brutale.
Rovesciata, significa perdita di una posizione di forza, diminuzione dell’energia, perdita del lavoro oppure forza riposta male o debolezza anche fisica.

2 L’APPICCATO (Carta del sacrificio)
Detto anche L’APPESO o il MARTIRE. Dice: “Ti sacrifichi troppo. Ti sacrifichi per amore. Avrai compensi nello spirito e nella visione interiore”. Ricettività.
A volte c’è un’aureola attorno al capo dell’Impiccato. Mostra un uomo appeso per il collo a un albero che non tocca terra coi piedi, non sta coi piedi per terra, oppure sta a capo ingiù, appeso per un piede, come il dio Odino nel mito celtico. Comunque non domina la materia, ha perso ogni sicurezza. Attorno a lui volano uccellacci da preda, pronti ad approfittare di lui. Guarda verso sinistra, il luogo dell’interiorità.
L’albero dell’impiccagione è per i Celti ciò che la croce è per i cristiani, l’albero del sacrificio. L’uomo deve accettare i sacrifici che la vita gli impone, non perché questi gli procureranno dei conseguimenti, ma come prove per temprare la sua spiritualità. La carne viene sacrificata affinché lo spirito cresca. Il dolore pone la sua pena per una maturazione di vita.
Questa Carta indica posizione penosa, martirio, condizioni di rinuncia. Eppure l’appeso ha gli occhi aperti (consapevolezza) e sorride (accettazione), a volte sembra sereno: il suo sacrificio, se accettato volontariamente, può portarlo all’illuminazione, può purificare la sua anima, fare di lui un guerriero spirituale. Egli soffre ma accetta la sua realtà. E’ attraverso il dolore e la rinuncia che può crescere. Secondo il Lamaismo tibetano, l’uomo è appeso al cielo con una corda d’argento e deve rinunciare ai beni della materialità per poter risalire al cielo. Il sacrificio è la strada più difficile, ma molti Dei-archetipi vi si sottopongono (Cristo, Odino), mostrando all’uomo la sua via. Anche il dio egizio Osiride Resta appeso a un albero 3 giorni e 3 notti e il suo corpo viene poi smembrato, e solo così può rinascere in forma più elevata.
Il sacrificio del dio, la sua morte e Resurrezione, costituiscono un potente archetipo, un forte modello simbolico, che compare in quasi tutte le religioni a significare una tappa fondamentale dell’evoluzione dell’anima.
E’ grazie al sacrificio che la materia può accedere alla conoscenza superiore. Il dolore è una porta che può condurre a una espansione di coscienza. Infatti è spesso dopo grandi dolori che si giunge alla chiaroveggenza, alla illuminazione, al misticismo…
Colui che ha saputo trarre profitto dal suo dolore può diventare un santo, un mistico, un patriota, un sacerdote, un profeta, un sensitivo….Gli altri Restano agganciati alla sofferenza o la dimenticano, o non ne sanno trarre giusto insegnamento. Il dolore è come la fiamma che brucia le scorie per temprare la lama e renderla impeccabile.
La Carta dice: “Tu non stai con i piedi per terra, sei in una situazione di sospensione, i tuoi piedi non riescono a riposare su cose stabili e concrete, sei sospeso e sacrificato. Senti in te tutta la sofferenza del sacrificio. Le tue mani sono legate, le tue possibilità di scelta sono limitate. I tuoi sacrifici di adesso non approderanno a vittorie o conseguimenti materiali. L’unica via che puoi prendere per salire è quella dell’ascesi spirituale. Là troverai l’equilibrio a cui aspiri”.
Questo equilibrio è indicato dal glifo della BILANCIA a cui l’Appeso viene qui collegato. Ma in altri testi si fa riferimento ai PESCI, che fanno fatica a stare coi piedi per terra come l’APPESO, e la cui patologia è proprio nei piedi.
I PESCI cono un segno d’acqua che inerisce al profondo, all’inconscio, alla sensibilità dei sentimenti più vulnerabili (I PESCI sono spesso medici, volontari, mistici…).
La BILANCIA riporta all’inizio dell’inverno, quando i frutti non posso essere più colti, i semi non possono essere seminati. Si è in una situazione intermedia in cui si deve tornare al riparo della propria casa e far tesoro di beni nascosti. Sul piano materiale non si può trarre soddisfazione da nulla, ma è proprio ora che la meditazione può portare più in alto.
La patologia della BILANCIA è vescica, fegato, pancreas, Reni, le ghiandole che filtrano, riequilibrano il corpo separando gli elementi buoni da quelli cattivi. Viene fatta anche una corrispondenza con URANO.
Il numero DODICI riporta al Cenacolo, è il numero degli apostoli del Cristo, quando egli li ha lasciati e devono fronteggiare la vita con le loro forze. Egli non li appoggia più, ora essi devono avanzare da soli. Da questa Carta non possiamo aspettarci soddisfazioni materiali.
Dodici è un numero ricorrente in molte occasioni d’ordine, un numero collegato al tempo, 12 sono le ore del giorno e della notte, 12 i mesi e i segni dello zodiaco, 12 gli apostoli, 12×5=60 i minuti e i secondi, 12 le note musicali cinesi, questo era il numero per eccellenza degli Assiri Babilonesi che avevano un sistema d’ordine basato sul 60 o sessagesimale da cui abbiamo derivato i 60 minuti primi e secondi, la civiltà assiro-babilonese è la più antica nello studio del tempo e dello spazio celeste: gli astri, le costellazioni, le comete, le fasi della luna, il moto del sole. I Magi di Gesù Bambino sono astronomi babilonesi.
A rovescio il suo senso peggiora. Non è in grado di fare i sacrifici necessari, per egoismo. Ingratitudine. Non avrai riconoscenza per quello che fai.
La Torre peggiora il suo significato aggiungendovi un senso di prigionia.
L’Eremita anche, solitudine.
L’otto di Denari porta perdita economica.

13- LA MORTE
Tutti hanno paura di questa Carta, ma dovete rassicurarli. La Morte nei Tarocchi non rappresenta la Morte, ma il Cambiamento, l’energia che ha finito un ciclo a ne inizia un altro. C’è una Trasmutazione delle forze. Ti dice: “Getta via il vecchio per aprire il posto al nuovo, inizia il grande cambiamento, un nuovo ciclo sta per cominciare.. Stai per entrare in un mutamento importante, non facile, ma che chiude un vecchio modo di vivere e ne apre un nuovo”.
Per questo in alcuni Tarocchi porta un mantello rosso, segno di vita.
E la falce dice solo che devi tagliare le erbe morte del campo, eliminare le scorie, levare dalla tua vita tutto quello che non serve.
La MORTE non è collegata a nessun pianeta o segno zodiacale.
Viene detta “LA CARTA SENZA NOME”. Il suo numero è il 13, che notoriamente porta sfortuna, numero dei convitati all’Ultima Cena. Anche i Greci pensavano che fosse un numero sfortunato. Sembra che Filippo di Macedonia, padre di Alessandro Magno, sia stato assassinato dopo che aveva aggiunto la sua statua come tredicesima a quella di 12 dei.
Il 13 è il numero chiave della negromanzia e della Resurrezione degli spiriti nei riti Vudù di Haiti. Non è, come si potrebbe pensare la morte fisica, rappresenta piuttosto la grande falciatrice, la forza che taglia via dal campo le erbacce ormai inutili e le brucia in un grande fuoco, per permettere al grano di crescere. La FALCE taglia i legami tra corpo e anima, spazza via le radici negative, i nostri attaccamenti inutili. Questo deve fare l’uomo se vuole evolvere. Per andare avanti bisogna lasciare le nostre zavorre, come il fiore nuovo che sboccia solo quando quello avvizzito cade. Tagliamo dunque i legami materiali per liberare l’energia dello spirito.
E’ la trasmutazione delle forze. Indica la necessità di un grande cambiamento. I tempi sono maturi per uscire da una grande sofferenza, per cambiare i nostri abiti interiori, per fare grandi rinunce, dobbiamo tagliar via dalla nostra vita tutto quello che non va, i pesi morti, le scorie, le vie errate, i falsi desideri, dobbiamo cambiare profondamente come colui che getta via tutti i mobili e soprammobili inutili, il ciarpame in cui sta soffocando, per aprire la casa interiore a nuovi spazi, a nuova luce perché “Se non farai spazio, il nuovo non potrà entrare. Devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti”. Dunque ci dovrà essere una perdita per permettere un’acquisizione.
Può darsi che a tutta prima questa decisione sembri drastica e dolorosa, ma è necessaria per cambiare, per iniziare un nuovo ciclo. La corrispondenza planetaria può essere con SATURNO.
Si può consigliare a questa persona di fare un viaggio, di andare lontano, per creare un distacco verso la propria situazione soffocante e vedere meglio cosa vale la pena di tenere e cosa è meglio gettare via. Se questo non è possibile, si può anche cominciare con un atto scaramantico, prendersi alcuni giorni per riordinare profondamente la nostra casa fisica, gettando via materialmente tutte le cose vecchie, i vestiti che non portiamo più, gli oggetti inutili, senza rimpianto come inizio di un mutamento radicale di vita.
Solo morendo a certe cose, possiamo rinascere ad altre. E’ come il tempo di fine inverno quando scendiamo nel giardino e lo ripuliamo profondamente e radicalmente dalle piante morte, dalle erbacce secche, dai detriti. Solo facendo una pulizia interiore, possiamo aprire lo spazio al nuovo che verrà. Recidi dunque i tuoi rami secchi, le tue abitudini sbagliate di vita, i rapporti stentati che non stanno più in piedi. Qualunque decisione in questo momento sarà meglio di nessuna. Fa’ pulizia dentro di te e rinasci al nuovo. Affinché qualcosa nasca, occorre che qualcosa muoia. Per far posto a un nuovo amore, occorre dimenticare quello antico. Per arredare di nuovo una casa, si devono gettare i vecchi mobili. Lo stesso per le idee e le impostazioni di vita.

Il colore che sta dietro la figura è il NERO o comunque scuro. Il NERO è uno dei colori del processo alchemico, quando siamo agli inizi della purificazione, nel calderone bollente dove tutto è caos, prima della creazione del mondo. E l’alchimia, è la scienza esoterica della trasformazione. Anche qui, affinché il piombo si trasformi in oro, occorre che la natura del piombo cada e lasci posto alla luce. Il NERO vuol dire che dobbiamo guardare molto in profondo dentro di noi per arrivare a una nuova alba.

Questa Carta conserva il suo senso anche a rovescio, porta declino e rinascita, dice che molte cose sono finite, morte, dobbiamo essere realisti e prenderne atto e prenderne le distanze. Siamo stati attaccati fin troppo alle nostre sofferenze, è ora di cambiare.
Patologicamente la Carta porta osteopatia, dolori alle ossa, caduta del livello di calcio, senso di freddo. Il calcio indica la fatica del vivere, la sua caduta dà senso di invecchiamento e pesantezza. Occorre stare al sole, fare delle terapie. Rinforzare lo scheletro, cioè la struttura portante della vita.

Se la Carta è mal circondata può indicare anche un decesso, un esaurimento, il fallimento di un progetto, una perdita materiale.

14-LA TEMPERANZA è una Carta molto bella. E’ la Carta del cambiamento di stato, e della comunicazione, una Carta che parla di armonia e equilibrio delle forze. Ed è positiva anche al rovescio perché porta, comunque, nascita di cose buone, cambiamento verso il meglio.
Mostra una donna che travasa dell’acqua da un’anfora a un’altra e dice che potrai trasferire le tue energie da un luogo a un altro. Continuerai ad essere te stesso cambiando. Sei vivace in armonia. La situazione scorre fluidamente. Il tuo dinamismo interiore e esteriore saranno premiati.
Vediamo una fanciulla molto bella, affascinante come un angelo, che a volte porta un’aureola, cammina con fare sicuro, è vestita di verde e rosso con un mantello d’oro. Nelle Carte Modiano è vestita di arancione e verde, colori dell’energia vivace e creativa e del cuore saggio. Fa passare l’acqua da una brocca a un’altra, con leggerezza e slancio. L’acqua è simbolo di vita e di energia. L’acqua che corre significa mutamento di stato o condizione, movimento da una situazione a un’altra. Questa Carta può significare anche un buon matrimonio, ricco e felice.
L’acqua è anche un segno di purificazione, purifica la materia, cancella il male, dunque ti dice che stai passando a uno stato migliore, più attivo, in cui le energie scorrono meglio, il sangue pulsa, la Kundalini sale, l’anima si evolve a un livello superiore.
Questo mutamento di energia che si fa più fine e sottile dovrebbe corrispondere all’ACQUARIO, invece qua la corrispondenza zodiacale è fatta con lo SCORPIONE, segno passionale e attivo. Io preferisco l’ACQUARIO, un segno d’aria che indica comunicazione a livelli superiori, spirituali e intellettuali perché l’aria è dappertutto, aria stratosferica, dunque universale = comunicazione alta. Segno curioso e vivace, socievole e positivo, con ottima energia, e buono scambio tra cuore e intelligenza, estroverso e socievole. Il suo glifo porta le onde del mare e corrisponde all’idea di scambio energetico indicata dall’Arcano.
Poiché la figura cammina con scioltezza, diventano importanti gli snodi che la collegano con la terra, cioè le caviglie e l’Acquario ha fragilità nella parte bassa delle gambe, le fratture alle caviglie sono quelle peggiori.
La figura è molto colorata, e gli Acquario spesso si vestono in modo anticonformista e casuale, con colori strani.

La Carta si rapporta anche alla circolazione, indica il sangue, le arterie, il sistema venoso, la milza e i globuli bianchi, con senso positivo, anche l’agopuntura. Questa persona è piena di energia e può darne agli altri, può essere un guaritore, la Carta può indicare capacità pranoterapeutiche.
Lo scambio può essere anche mentale, telepatico.
Anche al rovescio l’Arcano conserva il valore di mutamento, nascita di cose nuove, ma con leggerezza e impazienza.
Se la Carta è mal circondata indica apatia, pigrizia e isolamento,

15- IL DIAVOLO- (Carta negativa, Carta della tentazione sessuale)
In genere si presenta come un uomo conteso da due donne o due diavoli. Nelle Carte Modiano indicano una donna nuda che tiene avvinto a sé un uomo scuro tenendolo legato per gli organi sessuali, dietro si vede la faccia rossa del Diavolo.
Questa carta indica qualcosa di negativo che tiene stretto qualcuno, può trattarsi si una passione carnale che crea problemi e porta un soggetto verso un destino pericoloso, con danno e dolore per lui e per gli altri. Indica una fatalità negativa in cui si sceglie la materia sullo spirito, una situazione di menzogna e male. Un Ego negativo e immorale. Anche al rovescio questa Carta è dannosa e riporta sensualità e fatalità.
La donna è nuda e sensuale, porta un turbante giallo, e tiene l’uomo come un cagnolino. L’uomo la fissa affascinato e immobile, presentandole la sua parte scura, istintuale, e voltandosi verso sinistra. Dietro la donna, l’effigie di un Diavolo rosso è per metà un caprone.
A partire dall’alto Medioevo, il Diavolo è stato rappresentato come un caprone con le corna, rifacendosi al dio greco Pan. Ma anche il celtico Cernunos porta le corna ed è collegato alla sensualità e alla fecondazione. In gallico cernan significa corno.

Malgrado questi segni negativi, la donna porta in mano il caduceo di Mercurio, simbolo di vita e guarigione, che qui sta per vitalità e sessualità.
Il segno zodiacale qui è il SAGITTARIO con la freccia di Eros. Le due figure sono su uno sfondo scuro, nero-viola. Io preferisco collegarla con lo SCORPIONE (Plutone), che inerisce alle ghiandole sessuali e alla sessualità.
Lo SCORPIONE è segno di grande passionalità, spesso molto tormentato in amore, che può amare più persone contemporaneamente e non riesce a lasciare nessun amore e solo con difficoltà fa tagli netti e prende decisioni drastiche. Il suo motto è “Io nascondo”.
Il pianeta PLUTONE rappresenta la forza generativa, è un pianeta inquietante e pericoloso, collegato al sesso.
La corda lega la donna alla sensualità, agli istinti animali e bassi, è la sensualità del diavolo, che spezza le famiglie, che fa perdere la testa. Questa donna è affascinante e pericolosa, la sua testa è gialla dunque agisce con intelligenza ma è consigliata dal diavolo. E’ vitale e può trascinare l’uomo a grandi fallimenti, l’uomo diventa scuro come la terra, ne è sedotto, dimentica il suo futuro, i suoi progetti e i suoi legami, segue la donna come uno schiavo. Lei gli promette la salute e la potenza (il caduceo), in Realtà lo irretisce e lo perde.. Quest’uomo dovrebbe essere messo in guardia, dovrebbe provvedere meglio a se stesso, ma sembra non possa fare niente. Ha perso se stesso. Non dorme la notte, la sua sfera sessuale è disturbata. La sua intelligenza è persa. E’ schiavo dei suoi sensi.
Le patologie di questa Carta sono di ordine morale e sessuale, è una Carta che può produrre nevrosi, sicuramente procura malattia e sofferenza affettiva.
A rovescio conserva il suo senso negativo, porta separazione e divorzio.
Con la Torre porta anche a perdita di denaro.
Col GIUDIZIO: malattia pericolosa.
Col 4 di spade (Carta negativa): morte di un parente.
Con l’8 di Denari (Carta di progetto in gruppo): associazione criminale.

16- LA TORRE (Carta della caduta)
Questa Carta è comunque negativa. Dice che occorre fare attenzione, ci sono dei pericoli, è prossima una caduta. Qualcosa è stato fatto con troppa fretta, e la situazione ora è a rischio di rottura, crollo, perdita, incidente. Occorre cautela e attenzione.
E’ detta anche LA CASA DI DIO, ma il riferimento biblico è alla Torre di Babele. Arcano molto negativo. Mostra una Torre o costruzione di massi, da cui uno o due uomini cadono rovinosamente. Si intravede il guizzo di due folgori, punizioni divine. La Torre indica il desiderio di elevarsi, l’ambizione, l’orgoglio di sollevarsi a posizioni più elevate, ma la folgore colpisce l’uomo troppo ambizioso per insegnargli l’umiltà. Bisogna essere più equilibrati e vedere i propri limiti. E’ una Carta rischiosa che ci avverte di pericoli. Forse si possono evitare facendo attenzione. Ci sarà un mutamento ma non sarà buono e romperà l’equilibrio attuale. Anche a rovescio ha un significato negativo di operazione chirurgica, incidente, disgrazia.
Se è con la Luna si accompagna a improvvisa depressione.
Mal circondata porta rovina, catastrofe, orgoglio ferito.
A rovescio dà disgrazia improvvisa, ostinazione nell’errore, cecità morale.
Qui la Carta è collegata al CAPRICORNO ma possiamo pensare anche ad URANO (rottura di gambe e caviglie) o all’ARIETE che è pronto ai colpi di testa e agli errori per precipitosità.
Comunque anche il CAPRICORNO si unisce a problemi di ossa, rischio di rottura delle nostre parti portanti. Le ossa sono come le pietre di una costruzione.

Dopo l’attacco alle torri dell’11 settembre, mi chiedono spesso cosa aveva detto Nostradamus. Nostradamus è il più grande dei veggenti. Ho predetto più di duemila anni di storia occidentale, dal 1500 al 3797.
Ha indicato la fine della nostra era attorno all’anno 2000 e spesso ha parlato dell’attacco dei mezzaluna. Quando dice Luna, Nostradamus indica la cristianità, quando dice Mezzaluna intende l’Islam.
Interpretare le quartine non è facile, perché volutamente egli ha nascosto i significati per cui si comprendono i fatti quando sono successi e mai prima. E’ difficile individuare le date anche perché c’é una sfasatura che si protrae per tutte le quartine, già la predizione della propria morte è slittata di nove mesi, come se avesse messo in conto anche i nove mesi del concepimento. Gli interpreti sono d’accordo che c’è una chiave per capire le date, una specie di slittamento che cresce via via col tempo ma non è stato facile trovarla.
Le sue date sono dunque da prendersi con le molle. Intanto la parole giorni vuol dire mesi, mesi anni, anni secoli. Per esempio dice che i rossi prenderanno il potere in Italia per 5 mesi, in Realtà sono stati 5 anni, dopodiché si ha la dittatura del biscione, e scoppia una grandissima guerra nel Mediterraneo.
Nell’87° quartina prima Centuria sembra esserci un accenno preciso a New York che al tempo di Nostradamus naturalmente non esisteva e che viene da lui chiamata Nuova Città.

Un terremoto di fuoco dal centro del mondo (World Trade Center?)
farà tremare attorno alla Città Nuova
I due grandi blocchi lungo tempo guerra si faranno
Quindi Aretusa di nuovo il fiume arrossirà

World Trade Center richiama il centro del mondo
I due grandi blocchi sono allo stesso tempo i due grattacieli e Oriente e Occidente
Aretusa è una ninfa di Diana dea della caccia, che fu trasformata in fonte (nel mio quadro in mezzo a New York c’è un lago.

97° quartina sesta Centuria

Il cielo brucerà a 45 gradi (New York è al 45° parallelo)
Il fuoco si avvicina alla grande Città Nuova
In un attimo grande fiammata sparsa esploderà
Quando si vedranno i Normanni dare prova di sé

I Normanni potrebbe essere gli uomini del Nord America.
92° quartina della nona Centuria

Il Re nella Nuova Città vorrà entrare
Ma dai nemici conquistarla si vedrà
Liberato il prigioniero falsamente agirà e parlerà
fuori sarà il Re e lungi dai nemici resterà

(Io sono stata agitatissima nelle due settimane prima dell’11 settembre. Ma poi è successo qualcosa di più preciso 9 giorni prima, incubi, glicemia alle stelle, pressione altissima, sonni con continui risvegli. Un mattino doveva venire mia figlia, eccezionalmente, per fare con me questi due Quadri grandi ‘astratti’. Io sono una pittrice banale, fiori, paesaggi… ed ero un po’ turbata dall’idea di dover fare un quadro astratto, ma il quadro ‘astratto’ mi è apparso in sogno, anche se poi ho dipinto una cosa diversa: due rettangoli bianchi verticali, dietro un cielo molto azzurro, poi due obliqui e veloci movimenti neri che venivano uno da destra e uno da sinistra e li colpivano, fumo grigio o marroncino. Il titolo era detto da una voce fuori campo con decisione: “Il crollo“,
Per cui, quando al mattino dopo mi sono trovata la grande tela davanti, ho detto a mia figlia che dovevo dipingere ‘un crollo’, non era chiaro di che, ho pensato un crollo di un ponte.
Poi ho strizzato direttamente i colori sulla tela e li ho smossi con le spugnette per rifare i colori del sogno: bianco sporco, celeste nebuloso, un po’ di marrone, via via che il quadro veniva fuori, ho visto che dentro c’erano delle cose e le ho tirate fuori, il quadro è venuto da sé in modo automatico: New York in alto con un cratere pieno d’acqua davanti, una linea obliqua con vecchi fabbriche in disuso a significare la crisi delle industrie, un traliccio elettrico che attraversa obliquamente da destra verso il basso travolgendo un abete (energie inquinanti che distruggono la natura) e finisce con una lunga faccia terrificata, che sembra un po’ bin Laden, sotto di esso una specie di moschea sotterranea che sguazza nell’acqua di una palude, l’Islam, con una donna nuda a terra, la femminilità respinta, e un mezzo teschio grande di topo…Io non ho scelto nulla, il quadro è uscito da sé, l’ho fatto lavorando rapidamente in quasi 25 minuti, tempo brevissimo, data la grandezza della tela. E’ un quadro con molti particolari inquietanti.
Il titolo che mia figlia ha dato subito al quadro è ancora più strano: “LA CITTA’ TECNOLOGICA HA PRESO IL SOPRAVVENTO DELLA CITTA’ SACRA” . Contemporaneamente, lei che voleva dipingere una meditazione yoga ha prodotto un enorme quadro giallo shock dove avviene una esplosione con una grande fiammata blu, nero e bianca, molto drammatico. Dice che i colori li ha sbagliati per cui poi il quadro è venuto ‘per sbaglio’. Tutto questo è successo nove giorni prima dell’attacco alle Torri. Ipotizzo che come ci sia un 9 che è l’incubazione della vita, ci sia un 9 che è l’incubazione della morte.

Possiamo rovesciare il principio per cui si leggono gli Arcani dei Tarocchi per capire gli eventi Reali e leggere invece l’evento dell’assalto alle Torri come fosse l’arcano dei Tarocchi.

Interpretazioni dell’Arcano n. 16- La Torre
Da Amy Zerner: “Un potente fulmine si è lanciato sulla terra e sta ancora tuonando nel cielo di mezzanotte. Una solida e vecchia costruzione è stata colpita come un’esplosione. La sicurezza che emanava questo splendido monumento è stata frantumata dalla potenza delle leggi naturali. Dalla Torre, le fiamme escono con impeto e il fumo invade l’aria; si è verificato un drammatico rovesciamento della fortuna. I progetti per il futuro sono stati annullati. Nel Paese sottostante le fondamenta della Torre, la gente si domanda se le antiche leggi riusciranno a sopravvivere. L’esplosione ha una potenzialità liberatoria; è stato soppresso un aspetto della vita in funzione di una nuova crescita. Può essere paragonato ad un fulmine a ciel sereno, come un’improvvisa intuizione che produce un immediato cambiamento. Le emozioni potrebbero provocare rabbia e brutte sorprese. Potrebbero essere necessarie sia terapie mentali sia fisiche per conseguire la propria “liberazione”. Il fulmine è caduto, ma potrebbe essere seguito da una schiarita meravigliosa”

Da Rolando Rossi “Questa Carta indica che siamo giunti ad una conclusione definitiva. Sta arrivando la goccia che fa traboccare il vaso. Le cose stanno per precipitare irrimediabilmente però ci saranno possibilità di rinnovamento. L’incidente, la perdita, la conclusione, se ci sarà, diventerà sicuramente un fatto che col tempo assumerà una fisionomia liberatoria e necessaria, aprendo le prospettive a nuove possibilità e sicure avventure: la Carta indica infatti che la situazione è arrivata ad un punto insostenibile”.

Oswald Wirth, scritto nella seconda metà dell’800: “Materializzazione. Attrazione condensatrice. Egoismo radicale in azione. Accaparramento Restrittivo. Spirito imprigionato nella materia. Costruzione vitale da cui risulta tutto l’organismo. Orgoglio, presunzione, inseguimento di chimere. Materialismo che si attacca alle apparenze grossolane, avidità di conquista, smania di ricchezze materiali. Megalomania, estensione abusiva di ciò che si possiede. Ambizioni e appetiti insaziabili. Conquiste smodate. Sfruttamento irragionevole. Eccesso ed abuso che spingono alla rivolta e alla sovversione. Dogmatismo ristretto, fonte d’incredulità. Alchimia ignorante di coloro che sono avidi d’oro volgare. Insuccesso meritato di ogni impresa insensata. Punizione che deriva da eccessi compiuti. Malattia, disorganizzazione, insudiciamento, indurimento, pietrificazione di ciò che è elastico e vivo. Rovina di dominazioni costruite e mantenute con la forza brutale. Crollo delle Chiese intolleranti che si proclamano infallibili. Errore del presuntuoso che intraprende azioni superiori alle sue forze e che non sa arrestarsi al momento opportuno. Quando questo arcano non è favorevole mette in guardia contro ciò che minaccia. Timore salutare, riservatezza, timidezza, che preserva da rischi sconsiderati; semplicità di spirito che distoglie dalle astuzie, buon senso”.

Dopo l’attacco alle Torri, i cultori di numerologia si sono divertiti a fare vari calcoli per dimostrare la presenza costante del numero 11.
Il volo 11 aveva 92 passeggeri a bordo : 9+2= 11
Il volo 77 aveva 65 passeggeri a bordo : 6+5= 11
New York City ha 11 lettere, il primo aereo schiantatosi contro le torri gemelle era il volo n° 11. L’attentato si verificò l’11 settembre, o 9/11 (9+1+1=11), data che coincide con il numero dell’emergenza americano (911)…
Dando retta alla numerologia, del resto, il numero 11 è da sempre portatore di sciagure. Il nome Adolf Hitler, ad esempio, guarda caso ha 11 lettere. E Manhattan, teatro dell’attacco alle Twin Towers, ha un nome che inizia con la lettera M, undicesima dell’alfabeto. Che in quello ebraico corrisponde a kaf e, secondo calcoli cabalistici, rappresenta il numero 66 e il suo opposto, il 666 dell’anticristo. E pure le torri, a voler ben vedere, erano un enorme 11 nel cuore di New York.

In numerologia 11 è la luce in rapporto con l’oscurità, nello spettro della luce è 4 (piano materiale) connesso a 7 (piano spirituale), rappresenta il lampo (chiarezza mentale e spirituale) e la tempesta (straordinaria agitazione cosmica) che determina l’inizio delle grandi rivoluzioni, che accompagnano l’inizio e la fine delle epoche storiche. A livello inferiore la tempesta simboleggia un momentaneo ritorno del caos, in seguito porta alla rigenerazione.
Gli antichi Ebrei consideravano l’11 come il numero di Lilith, la disubbidienza.
Nel Salmo 11, l’uomo si è allontanato da Dio, è diventato corrotto, colmo di iniquità e di superbia.

“Salvami, Signore! L’uomo fedele è scomparso
sono spariti i giusti tra i figli dell’uomo.
Si dicono menzogne l’un l’altro
labbra bugiarde parlano con cuore doppio..”

Significato positivo: forza, coraggio, alto valore morale.
Significato negativo: paura, decadimento morale.

Nell’esoterismo il numero 11 rappresenta la prova finale da superare con la forza spirituale, l’uomo di fronte a se stesso 1 = 1. Momento in cui o Bene o Male prevarranno o entrambi si fonderanno per creare un 3, elemento più potente..

Il colore associato è l’argento o il bianco, un non colore, punto di giunzione tra spirito e materia, colore di transizione, o colore dell’angelo caduto.

Quando compare nelle Carte segnala un grande avvenimento imprevisto che sfugge completamente ad ogni previsione, allorché il tempo sembra dilatarsi o rallentare e accade una serie di vicende imprevedibili in cui non si riesce a capacitarsi di ciò che accade e si deve constatare che nulla è accaduto per caso, rappresenta qualcosa di folgorante che cambia la nostra vita per sempre, in cui occorre prendere decisioni rapide per risolvere qualcosa di molto importante.

Nei Tarocchi 11 rappresenta LA FORZA, se appare indica che occorre usare forza materiale, morale e spirituale, ma se si unisce al Re di spade (guerra) porta male. Se invece si unisce a un lavoro buono e perseverante può portare a cambiamenti benefici.
In Africa l’11 si connette all’occultismo e si dice che il seme d’uomo impieghi 11 giorni per fecondare l’uovo. Il bambino che nasce riceve 11 forze divine, ciò porta a un rinnovamento dei cicli vitali, ma in genere nelle varie culture 11 è un numero funesto. Poiché 10 è ciò che è perfetto, 11 indica sovrabbondanza, eccesso, squilibrio, dismisura, traboccamento, violenza o eccesso di giudizio e annuncia un possibile conflitto.
S. Agostino dice che “l’11 è simbolo di peccato”. Da esso deriva errore, disordine, malattia.
11 è il simbolo della lotta interiore, della dissonanza, della ribellione, della trasgressione della legge, del peccato umano, della rivolta degli angeli…
Tutta la Divina Commedia (che è un libro esoterico) poggia sull’11: 5 e 6, Cielo più Terra. 11 è anche il numero del Tao (bianco più nero) .
Per i Bambara è un numero di conflitto, vede la ribellione del dio dell’aria contro l’organizzazione del dio dell’acqua, organizzatore del mondo.
Solo nel Tao l’undicesimo esagramma è LA PACE. Per fortuna.

17 – LE STELLE- (Carta della speranza e della fecondità spirituale).
Dice: La tua vita è luminosa, è sotto una buona stella. Segui la via delle stelle e troverai l’oro della conoscenza. Vivrai con amore e speranza. Buoni auspici, speranza, buone ispirazioni.
E’ una delle Carte più belle e fortunate. L’influenza delle stelle ci guida e ci porta al bene se sappiamo seguirla.
Mostra una donna nuda bellissima che guarda a destra, il capo è circonfuso da sette piccole stelle, le Pleiadi, porta con leggerezza due anfore che versano in terra acqua chiara, dietro di lei ci sono le messi dorate e il cielo azzurro chiaro, è circonfusa di luce. Qui viene associata a Mercurio, ma può essere unita meglio a VENERE, o meglio a CERERE, dea delle messi e del buon raccolto (ma non c’è il pianeta corrispondente). E’ perfettamente inserita nella natura, armonica.
Ha analogie con la Carta della temperanza, ma è nuda e ben appoggiata al terreno. Unisce cielo, terra e acqua. E’ una Carta di grande speranza e amore che porta matrimonio felice, abbondanza, intelligenza, armonia. Le prove sono finite, ora puoi raccogliere le messi, ti aspetta un periodo felice, pieno di gioia e di calore, le stelle ti aiutano, puoi ben sperare. Sei una creatura buona, riflessiva e gioiosa, contemplando le stelle troverai fortuna e bellezza, il cielo degli dei ti è vicino. Mercurio dà in effetti la comunicazione col divino, è il messaggero degli dei, dunque indica una buona comunicazione con le energie alte e fini.
La Carta è buona anche al rovescio.
La MORTE può peggiorarne il significato e indicare malattia.
Venere protegge naso, bocca e gola.

18- LA LUNA (Carta dei pericoli nascosti). Carta negativa.
Attenzione ai nemici nascosti. Sei circondato dalle tenebre. Dubbi e delusioni.
E’ notte. Due cani, uno nero e uno bianco ululano alla luna come se sentissero avvicinarsi nemici nascosti o ladri, nascondendosi in parte dietro una colonna. La LUNA è il segno della femminilità inconscia. I cani che ululano nella notte corrispondono alla libido freudiana, agli istinti ambivalenti dell’inconscio e anche al legame tra questo e l’altro mondo.
Nella Grecia antica i malati accorrevano nel tempio di Esculapio, dove praticavano l’incubazione sacra, dormivano nel recinto del tempio cercando una diagnosi e terapia che il dio avrebbe mandato loro attraverso il sogno. Se durante la notte i cani sacri al dio li avessero lambiti con la loro lingua, i loro mali si sarebbero sanati.
Questa Carta lega dunque notte, luna, cani, malattia, pericolo. Può indicare anche furti. La luna è un elemento passivo, ricettivo, fecondo. Nel plenilunio si partorisce di più, la luna si collega alla gravidanza e alla gestazione e al momento del parto. La notte rappresenta l’inconscio, l’immaginario, l’intuizione, la medianità, l’acqua, i viaggi per mare, la casa. La luce della luna è però anche una luce ingannevole, indica anche inganno, nemici nascosti, insincerità, delusioni.
Il collegamento zodiacale qui è fatto con l’ACQUARIO, migliore mi sembra il legame col CANCRO, segno materno e lunatico.
In alcune Carte si vede una aragosta o granchio che esce dalle acque. Presso i Thai, abitanti del sud-est asiatico, il granchio assiste il guardiano della “fine delle acque” all’ingresso della caverna cosmica.
L’acqua riporta all’acqua uterina, il granchio o aragosta si collega alla Luna. La Luna è legata ai ritmi biologici, all’acqua, alle maree, ai cicli femminili, al passaggio dalla vita alla morte. Il granchio desidera l’unione con la Luna, per questo esce dalle acque profonde. Indica che dobbiamo entrare in contatto con la nostra intuizione più profonda. Così questa Carta può rappresentare la comunicazione intuitiva profonda, oppure al contrario la solitudine, l’abbandono, la separazione.

Se la Carta è mal circondata, si deve stare attenti alle menzogne, ai nemici nascosti, alle false promesse, ai furti, alle calunnie, a tutti i pericoli che si nascondono nel buio.
Questa immagine si collega ai disturbi femminili, alle ovaie, alla tendenza all’obesità, alle gravidanze non desiderate.
Con l’EREMITA indica malattia nascosta o gravidanza difficile.
A rovescio migliora il suo senso perché le tenebre si diradano e la situazione migliora, si sventa un inganno, ci si difende dai nemici, tuttavia occorre grande prudenza e non si devono fare nuovi affari.

19- IL SOLE (Carta della fortuna). Molto positiva.
Felicità assoluta, amore appagato, salute eccellente. Fortuna e successi economici. Matrimonio e successi artistici.
Si vedono due gemelli, il maschile e il femminile, uno dei quali è più nascosto, alla loro destra in alto splende un sole bellissimo, la Carta è tutta oro. Il collegamento che qui viene fatto con i PESCI è discutibile. Sembra più esatto collegare ai GEMELLI, segno di grande vittoria e benessere.
La Carta è dualistica, riprende il concetto del due formatore dell’universo, polarità primigenia e universale che forma tutte le cose. E’ un segno di totalità splendente. Uno dei gemelli è maschio e in evidenza, l’altro è femminile e si nasconde. Abbiamo uno yang deciso e forte e uno yng recessivo e in ombra. E’ una Carta che porta ogni bene sia in salute che in amore che in affari. Indica persona di viva intelligenza, di energia superiore, l’eroe, il capo, il padre che sa condurre un buon matrimonio, è apprezzato e amato. E’ la Carta della saggezza suprema, della fortuna, del successo. Carta che unisce estroversione a interiorità. Carta di grande comunicazione sociale, di rapporti ottimi. La notte è finita, il sole splende pienamente, ogni pena scompare e tutto va bene.
La sua patologia è occhi e polmoni. I polmoni sono una patologia dei Gemelli.
Anche a rovescio se ben combinata mantiene la sua carica di felicità ma con rallentamenti.
Se si unisce al Papa e all’Amoroso indica matrimonio prossimo felice.

20- IL GIUDIZIO (Carta del mutamento di situazione). La resurrezione. La rinascita.
Se fino a adesso ti sei sentito in una fossa, ora sta per venire il momento della rinascita, del risveglio, del mutamento. La situazione sta cambiando in meglio. Momento culminante in cui le esperienze della vita rendono più saggi, situazione altamente favorevole del consultante, dopo tanta negatività.
Nei Tarocchi Modiano un uomo scuro con un grande sforzo solleva una pesante lastra funebre che incombe su di lui e si tira fuori da una fossa. Si intravedono croci (lutti) e anime vaganti (pensieri ossessivi, fantasmi mentali, angosce).
Il collegamento qui è con SATURNO, pianeta cupo e pesante, ma può andar bene anche NETTUNO che non è molto favorevole, anche sulla mano è collegato alle acque profonde e abissali dove l’anima si sperde e l’impulso vitale annega nel dolore. Ma dall’acqua può nascere una nuova vita.
La Carta è buona. Questa persona sta uscendo da un periodo molto difficile, ci sono stati lutti, depressioni, stati angoscianti, ma ora, con grande sorpresa, la sorte sta cambiando, c’è l’inizio di una rinascita spirituale, le prove più amare sono state superate, ora comincia la Resurrezione. Dopo tante difficoltà possono venire ora le ricompense, il successo, la celebrità.
Se si tratta di uno studente, le sue prove d’esame andranno bene, se è un malato uscirà dalla sua malattia, la Carta gli dice guarigione totale, ristabilimento, se è un artista la Carta indica gloria, se è un commerciante ricominceranno i buoni affari.

Anche al rovescio la Carta conserva il suo carattere di rinascita e miglioramento, ma se è mal circondata può indicare qualche difficoltà. Vicino alla morte indica che avremo beneficio dalla morte di qualcuno, forse un’eredità.
Vicino al 10 di Denari riceveremo del denaro da una procedura giudiziaria.
Saturno ha patologie connesse alla colonna vertebrale, le ossa, il dorso, parti coerenti con la pesantezza del vivere e lo sforzo della ripresa.

21- IL MONDO (Carta del successo o del trionfo).
Sei nel pieno delle energie, tutto va bene. Hai la completezza. Tutto è ben fatto. Conoscenza perfetta, pace assoluto, successo. Realizzerai ciò che vorrai. Sarai compensato della tua fatica. Perfezione. Successo appagante. Intelligenza iniziatica.
La Carta è bellissima, è la più bella Carta dei Tarocchi. E’ una Carta che attesta una grande evoluzione. Il Dominio del Regno è raggiunto.
Nei Tarocchi Modiano mostra una donna radiosa che danza, è tutta nuda salvo la collana e gli orecchini verdi, dunque il suo ornamento è la sua intelligenza, ha il turbante giallo oro, la sua mente splende nell’oro della conoscenza superiore, porta due bacchette rosse, simbolo di due poteri molto energici, terreno e spirituale, ha la sapienza ma anche il successo. Essa è contenuta nell’uovo della totalità, formato da un UROBORO, serpente che si mangia la coda, completa in se stessa, autosufficiente e matura. L’UROBORO é anche l’iniziazione alle conoscenze segrete e divine.
Ai quattro lati ci sono i simboli di 4 elementi: la sfinge = ACQUA, l’aquila = ARIA, il leone = Terra, il toro = FUOCO. Il TORO rappresenta l’inconscio, per questo è in basso a sinistra. Il LEONE la forza intelligente. L’AQUILA la spiritualizzazione, il dominio dei cieli. La SFINGE la natura angelica, misteriosa come il divino, lo spirito in evoluzione. Questi 4 simboli si collegano anche agli Evangelisti: Il Leone di S. Marco, L’Aquila di S. Giovanni, il Toro di Luca, la sfinge o l’angelo di Matteo. Sono i quattro animali dell’Apocalisse.
Questa persona ha trovato la sua centralità, è un microcosmo perfetto, che domina tutte le sue energie, tutti gli elementi, e dunque celebra il proprio trionfo, vive in paradiso, si presenta come l’UOVO COSMICO, simbolo del Tutto, totalità piena e trionfante. La donna danza come danzava Re Salomone attorno all’Arca dell’Alleanza, e con ciò si eleva a Dio. Ha sul capo l’oro dell’intelligenza, gli ornamenti verdi dell’affettività, e le bacchette rosse dell’energia vivace e allegra. Danza verso destra perché è protesa al futuro. E’ una Carta solare che mostra la danza delle energie.

A rovescio resta una Carta che indica il successo ma prima ci saranno ostacoli e difficoltà, fallimenti iniziali o ritardi.
Migliora il senso insieme a Giustizia e Imperatore e anche a un Cavallo. La Giustizia indica che, se ci sono pendenze legali, ci sarà poi la vittoria. I cavalli portano ricchezza.
Qui il riferimento sembra al TORO.

0- IL MATTO (Carta dell’irrazionale, della stoltezza, del disordine).
Indica: instabilità, inquietudine, impulsività, immaturità, follia. Il soggetto odia la monotonia e l’ordine. E’ incostante. Tradisce, è infedele. Ama sedurre ma si stanca facilmente. Ha fortuna senza meritarla. E’ detto anche IL VAGABONDO.
La carta non ha numero a significare che finisce e comincia, qua il cerchio dei 22 Arcani si chiude. Lo zero riprende il corso del divenire. Riproduce tutto dal principio. La materia in balia dei sensi torna a vagare. Per questo a volte è disegnato come un girovago o vagabondo con le vesto lacere che va per il mondo a caso, e che è aggredito da una lince o gatto o cane randagio, segno di cattiveria o natura selvaggia, ma non sembra curarsene. A volte cammina sull’orlo di un precipizio.
Può essere il 22, cioè tutto o lo zero, cioè il nulla.
Gli antichi lo chiamavano IL NULLA. Fu detto anche IL BUFFONE o IL MATERIALISTA. E’ l’illogicità che porta a rovina l’uomo. Il suo significato è molto incerto ma si collega sempre al disordine.
Qui non ha il senso del jolly ma indica un soggetto FATUO che non agisce con giudizio. Si può dire in genere: “Stai attento ai colpi di testa, non fare il pazzo!” Possiamo decidere che aumenti il significato delle Carte vicine, in peggio se sono cattive e in meglio se sono buone.
Questa Carta è di difficile collocazione, alcuni la mettono all’inizio degli Arcani maggiori, altri alla fine, altri in mezzo. E’ una Carta molto antica che compare con raffigurazioni bizzarre. Non ha numero e non lo ha mai avuto. Per questo viene chiamato anche lo zero. Potremmo considerare lo zodiaco come un cerchio e anche gli Arcani maggiori come un cerchio che torna su se stesso. Il MATTO è il CAOS, che dunque può stare prima degli eventi. Dal Caos nasce un nuovo ordine. Non può stare alla fine del ciclo perché sarebbe come condannarlo all’autodistruzione. E’ più giusto che l’ultima Carta del ciclo dei Tarocchi sia la più positiva: il MONDO con tutta la sua completezza luminosa.

Si possono anche mettere gli Arcani in due file, tali che la somma del numero di sopra e di quello di sotto dia sempre 22.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 L’11 si somma a se stesso
21 20 19 18 17 16 15 14 13 12

Il Matto è zero +22 (tutte le Carte) =22
Anche in questa regola il Matto sta fuori, egli sta fuori qualsiasi ordine si voglia prendere.
Compare come un giovane folle, vestito di stracci o multicolore come Arlecchino, col berretto rosso come i folletti. Danza sulle punte dei piedi, dunque non ha stabilità né fermezza, non è collegato a nessuna base. Ha movimenti bizzarri e disordinati. E’ estremamente giovane e anche bello. Qui l’abito è giallo a indicare l’anarchia e la originalità delle sue idee e porta fasce azzurre che denotano intuizioni anche spirituali, ma il berretto rosso da folletto indica la sua bizzarria. Il Matto fa quello che gli pare anche contro tutti e non si cura del giudizio di nessuno, non cura l’animale che lo attacca o gli sta attorno (nel Tarocchi Modiano è un cane nero, simbolo del Male), non cura gli affetti familiari, i legami affettivi. A volte appare come un nomade, un viandante, ha il classico bastone col fagottino, per indicare che non ha casa, è un girovago che va per il mondo senza regole né bandiere perché non si attacca a niente, è indifferente anche al cane che vuole morderlo perché ha il capo altrove. Rappresenta tutto ciò che sta fuori dell’ordine, della regola. Non ha attaccamenti, vaga sui sentieri della terra privo di un io definito. E’ spontaneo e creativo ma anche pericoloso, “follis” vuol dire “sacca vuota piena d’aria”, è una bolla di sapone, un pallone gonfiato, per questo negli antichi mazzi compare con le piume in testa a indicare questa sua svagatezza ed è spesso collegato a Mercurio che porta un cappellino con le ali, pianeta volatile e leggero, molto mobile e rapido. Il Matto è l’antico giullare di corte, il buffone, l’elemento alieno disancorato dalle regole sociali a cui è permesso dire tutto, l’unico che può parlare anche contro il Re, l’anarchico, il libero ma anche l’anarchico. In molte tribù il matto era venerato come un diverso che viveva nella sua parte irrazionale ed era perciò in grado di comunicare col divino. Noi lo festeggiamo il primo aprile. Nel mondo greco potrebbe essere Dioniso. Filosoficamente può essere rappresentato con l’esistenzialismo. Lo ZEN giapponese tenta con le sue discipline paradossali di disancorare l’uomo dalla sua parte razionale per aprirgli un’illuminazione lacerante e indicibile che sta fuori ogni contesto logico ma è una esperienza rara, aperta solo ai puri. I Maestri Zen somigliano a questo straccione stravagante staccato dal quotidiano e dal banale.
Nell’immagine Modiano il Matto è circondato solo dall’ombra di se stesso ed è mutevole e leggero, è la nostra parte ombra, dove si possono celare grandi intuizioni ma anche guizzi pericolosi, moti irrazionali, atti di pura follia.
Le fiabe che hanno il matto come protagonista sono moltissime, lo stupido è spesso vincente, compie atti strampalati nel reale ma significativi nel magico. Una favola moderna su questo tema è FORREST GUMP, che non capisce la realtà ma ha una specie di sesto senso che lo aiuta a salvarsi. L’Arcano però non ha questo carattere benefico, può essere invece pericoloso.
Nei Tarocchi Modiano il Matto è vestito di giallo, ma nella visione dell’aura si distinguono due gialli opposti: c’è un giallo che è come luce dorata, la Chiara Luce dei Tibetani, che indica l’energia divina; e c’è un giallo acido che indica una natura accidiosa e maligna. L’oro indica la saggezza inconscia e misteriosa che emerge dal nostro lato intuitivo e irrazionale. Ma il giallo acido si collega al disordine e al Male.
Spesso però il Matto viene raffigurato anche come l’uomo verde, il Robin Hood, in questo caso prende un senso selvaggio, di chi vive fuori dal contesto sociale e compie atti contrari alla legge, alla luce di un diverso ordine di valutazioni.
Il MATTO è ribelle, è slegato, scollegato, disarmonico, istintuale, esplosivo, bizzarro, anticonformista, irregolare. Può essere il PAN greco dove tutta la natura si confonde ma il cui incontro fa diventare pazzi, un caos dove la nostra ragione ordinata rischia di perdere ogni sicurezza e dove sono incerti i confini tra santità e pazzia, del resto anche presso i Pellerossa, come presso altri popoli primitivi, pazzo e santo si identificano.

In Alchimia è l’ALLUME, il cui segno è uno zero circolare, l’Allume è il sale principio di altri sali, il sostrato del materiale, il Nulla originario da cui è venuto tutto, il caos prima della creazione che ha distinto giorno e notte, bene e male.

Nel mazzo Visconti-Sforza il MATTO è coperto di stracci, con piume in testa e un bastone in mano. Giotto lo dipinge così nella Cappella degli Scrovegni a Padova come la Stoltezza.
Nell’ordine magico inglese Alba Dorata (Golden Dawn) è un bambino nudo che coglie una rosa gialla con un lupo a guinzaglio. La rosa gialla simboleggia infedeltà e gelosia. Il lupo è una forza naturale non ancora addomesticata.
Qui c’è un CANE nero ai suoi piedi, che vorrebbe morderlo, e il cane nero si lega alle streghe, al male, al diavolo.
Il mazzo Rider-Wait lo veste splendidamente, una rosa in mano, bastone con bisaccia, cappello con piume mentre sta per cadere in un burrone.
Il mazzo Wirth ne fa un personaggio sconvolto multicolore con bastone rosso fuoco e calze pendule gialle, mentre una lince (lucidità mentale) lo morde a un polpaccio.
A volte è come Dioniso con i suoi attributi (corna, uva, coppe, tigre, coccodrillo, spirale, monete, fiori e arcobaleno) o come Mercurio (farfalla o colomba o caduceo), può tenere in una mano un simbolo d’acqua e nell’altra un simbolo di fuoco, perché unisce incoerentemente elementi opposti. Del resto la creatività allo stato puro si rivela anche nell’unire cose che stanno lontanissime.

Più che avere un valore di per sé, sconvolge le Carte vicine.
+ Giudizio aumenta l’estro, e crea una carica interiore esplosiva, ricca di idee geniali e rivoluzionarie.
+Temperanza = talento geniale.
Con Luna, Diavolo e Appeso aumenta la loro negatività, con confusione di idee, instabilità, inquietudine, caos, la sua energia diventa inutile e distruttiva, sconvolge la vita.
Mal circondato indica imprevidenza, alienazione, bizzarria, vagabondaggio.
Dà un tocco di bizzarria alle Carte con cui si accompagna., migliora quelle buone e peggiora quelle cattive
+ Mago = ispirazione originale
+Stelle = ispirazione geniale
+Papessa = segreto che sta per essere svelato clamorosamente
+Imperatrice = scoperta scientifica
+Imperatore = denunzia l’incompetenza del potere
+Papa = falso profeta
+Innamorato = cattiva scelta
+Carro = ambizione irragionevole
+Giustizia = pericolo legale
+Eremita = occorre cercare in modo diverso perché questo è inconcludente
+Ruota = cambiamenti improvvisi e strani
+Forza = attenti a un’azione folle e sconsiderata
+Appiccato = internamento, prigionia, clausura
+Morte = scompiglio grave, disgrazia
+Diavolo = dispotismo e megalomania
+ Torre = precarietà nell’equilibrio fisico e psichico, prossimità a una caduta
+ Luna = immaginazione sregolata
+Sole = attenti ai colpi di fulmine
+Mondo = viaggio in posti lontani per un colpo di testa

A rovescio indica sensualità attaccamento alla materia, idee nere, storditaggine, insensatezza, incoscienza, follia, immaturità.
Se viene connesso a MERCURIO le sue patologia potrebbero essere pancia, intestini e evacuazione in genere.
In merito a eventi particolari si ha:
GRAVIDANZA (persona giovane) con PAPESSA + MAGO o APPICCATO o LUNA.
GRAVIDANZA DIFFICILE O MALATTIA con LUNA + EREMITA
INCIDENTE con TORRE + CARRO o APPICCATO o EREMITA
MATRIMONIO FELICE con PAPA + SOLE o INNAMORATO

REGINE

SPADE- zitella o vedova, donna indipendente e sola, vedova o divorziata, bruna, misteriosa, segreta, giudicante, di cattivo carattere, cattiva.

BASTONI- donna buona, intelligente e attiva, lavora molto, cura tutta la casa (è l’antica donna contadina laboriosa e paziente), aiuta tutti, assiste e ama, è buona madre di famiglia, dolce e costante

DENARI- donna che ama le cose belle, ricca e capricciosa, sensuale e calda, ama il buon cibo e il sesso, deve evitare di mangiare troppo o di prendere troppi farmaci, non legge molto

COPPE- buona amica, e buona madre e sposa, sensibile e romantica, intuitiva e innamorata

RE

SPADE- uomo di lotta (affari o medicina o legge), attivo e intelligente, ambizioso e aggressivo, comanda e si impone, arriva in alto, competente e esperto

BASTONI- gran lavoratore, uomo onesto e attivo, sopporta grandi moli di lavoro, è spesso stanco, paterno, generoso e saggio, annunzia intraprese in nuovi lavori, cambiamenti

COPPE- uomo sensibile e affettuoso, non giovane, artista o scienziato, colto, religioso, benevolo

DENARI- Uomo di successo che si è fatto da sé, coraggioso e ambizioso, col senso della famiglia ma poco espansivo

CAVALIERI

Implicano movimento, transitorietà, viaggi o cambiamenti, se l’amoroso compare a cavallo non resterà per molto, sarà sostituito da un altro

SPADE- giovane egoista, ambizioso e amorale, spia o rivale, ipocrita e traditore

BASTONI- molto buono, si dà da fare, è generoso e romantico, non ricco, annunzia cambiamenti, viaggi

COPPE- abile seduttore, artista affascinante che poi deluderà perché non ha molto senso di Responsabilità, galante ma infido, libertino

DENARI- materialista, abile, paziente e perseverante, Realizza i suoi progetti

FANTI

Il fante è un ragazzo molto giovane, spesso è uno dei figli

SPADE- ragazzo ostile che crea dei problemi, temperamento difficile. Ma può indicare anche un collaboratore giovane che si comporta male, o vittoria in un processo e divorzio.

BASTONI- è un messaggero o un messaggio

COPPE-giovane gentile che so preoccupa solo del cuore, molto tenero

DENARI-allievo che studia molto ed è ambizioso.
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Ricordiamo comunque che:

COPPE = CUORI : sentimenti, amore, affetti
SPADE = PICCHE : ostacoli, lotte, sfortuna
BASTONI = FIORI: lavoro, imprese, attività
DENARI = QUADRI: soldi, ricchezze, guadagni
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Lezione 1: http://masadaweb.org/2013/05/06/masada-n-1460-6-5-2013-tarocchi-lezione-1/
Lezione 2: http://masadaweb.org/2013/05/15/masada-n-1462-15-5-2013-i-primi-10-arcani-maggiori/
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MASADA n° 1464 21-5-2013 L’ONDA – UN FILM INQUIETANTE

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(Goya: Il sonno della ragione genera mostri”)

Viviana Vivarelli

Dal Film:
Quello che manca alla nostra generazione è qualcosa che crei coesione, un obiettivo comune.”
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“Questo è il nostro simbolo, e come un’onda travolgeremo tutta la città.”

La democrazia vive nelle diversità.
Il dispotismo conosce solo l’omologazione.

Com’è stato possibile che un intero popolo come quello tedesco, per di più capace di profonda cultura, sia stato affascinato a tal punto dal nazismo da perdere ogni concetto di moralità e ogni autocritica? Il tema del film è dimostrare quanto sia facile riprodurre l’attrattiva del fascismo, per di più con pochi mezzi, tutti esterni, in cui non interviene nulla di ideologico o di filosofico.
Come nasce una dittatura? Quanto è facile passare da una democrazia a un sistema dispotico?

Per spiegarne la genesi del fascismo, il professore di un liceo, insegnante di educazione fisica con un passato da anarchico rockettaro e con un complesso di inferiorità nei confronti degli altri insegnanti, fa uno strano esperimento su una classe di 30 ragazzi, che ha esiti che oltrepassano ogni intenzione pedagogica e finisce in tragedia. Comincia cercando di far capire in pratica cosa sia l’autocrazia ma poi suscita qualcosa di terribile che esce dal suo controllo.
La cosa più grave è che questo esperimento didattico è stato realmente realizzato da un professore americano della California, Ron Jones, alla Cubberly High School di Palo Alto, come parte dello studio della Germania nazista nel 1967.
Da questo fatto è stato tratto un romanzo per ragazzi, che è stato tradotto in italiano. In Germania questo libro è diventato classico della letteratura tedesca per ragazzi. Il film traspone il tutto nel 2008 in un liceo tedesco con nomi tedeschi. L’esperimento avviene in un tempo brevissimo: sei giorni, e nasce dalla domanda: “Quanto è solida la nostra democrazia? Credete che da un Paese democratico, civile e moderno possa scaturire una dittatura?

Non a caso, l’esperimento reale ebbe luogo negli anni ’60, quando si discuteva molto sull’ubbidienza a ordini malvagi, in seguito al processo di Eichmann che aprì una forte polemica sui meccanismi che guidavano i nazisti come degli automi senza alcun senso di autocritica o di morale, che ubbidivano senza alcuna autocritica agli ordini.
Dieci anni dopo un esperimento psicologico simile venne effettuato da un gruppo di universitari di Stanford sui prigionieri di un carcere, anche qui in un tempo brevissimo. Bastarono sei giorni per trasformare quegli studenti in aguzzini, facendo cadere i carcerati in una depressione e stupefazione profonda. Com’era possibile che in così poco tempo un gruppo di persone normali, intelligenti e colte diventassero dei mostri?

(Goya: Sabba)

Citiamo un bellissimo libro “La banalità del male” di Hannah Arendt. L’autrice aveva seguito il processo Eichmann a Gerusalemme, analizzando l’incapacità di Eichmann di ragionare correttamente e di dare giudizi di valore sul proprio operato. I suoi condizionamenti erano così potenti da renderlo incapace di capire quello che aveva fatto. Eichmann si presentava come una persona ‘normale’, ma nella sua normalità c’era l’assoluta incapacità di distinguere il bene dal male.
La Arendt scrisse il suo libro traendolo dalle osservazioni fatte, come corrispondente del settimanale New Yorker, al processo ad Adolf Eichmann, gerarca nazista catturato nel 1960, processato a Gerusalemme nel 1961, condannato a morte il 15 dicembre 1961. La sua esecuzione avvenne il 31 maggio del 1962 per impiccagione.
Il suo processo aveva suscitato molte polemiche: prima di tutto Eichmann non era stato arrestato legalmente ma rapito dai servizi segreti israeliani in Argentina, dove godeva dell’asilo politico, e fu fatto passare clandestinamente in Israele, contro la volontà dell’Argentina. In secondo luogo Eichmann era accusato di crimini contro l’umanità, ma fu giudicato da Israele, che non poteva costituirsi parte civile, perché al tempo dei fatti Israele non era nemmeno uno Stato. Inoltre, dal momento che era Israele a giudicalo e non un tribunale internazionale,il processo risultava la vendetta delle vittime contro un carnefice, perdendo ogni imparzialità.
Il titolo originale del libro era “Eichmann in Jerusalem – A Report on the Banality of Evil”. Dal dibattimento in aula, la Arendt ricavò l’idea che il male perpetrato da Eichmann – come dalla maggior parte dei tedeschi corresponsabili della Shoah – fosse dovuto non a malvagità, ma ad una completa inconsapevolezza.
Il Pm disse: “Noi non facciamo distinzioni etniche”, ma ciò era falso. Il processo fu un vero spettacolo voluto da Ben Gurion, strumentalizzato e offerto al mondo e in particolare ai nemici di Israele, l’imputato, infatti, era accusato di crimini contro il popolo ebraico e di crimini contro l’umanità commessi sul corpo del popolo ebraico.
Eichmann risulta uno studente svogliato, un impiegato poco solerte, una persona banale, di scarsa cultura e bassa estrazione sociale, non sembra un efferato criminale ma una persona mediocre, che andava avanti a forza di inerzia e subiva i condizionamenti sociali perché era poco individuato, privo di iniziativa di scarsa cultura, pronto a vivere di idee altrui, che parlava con frasi fatte. Il Reich gli offrì degli strumenti per sentirsi realizzato.
Secondo la Arendt: nessun Tedesco si sentì responsabile dell’Olocausto. I bravi Tedeschi avevano solo fatto il loro dovere. Eichmann stesso si sentì vittima di un’ingiustizia, ed era profondamente convinto di star pagando per le colpe degli altri: dopotutto, lui era solo un burocrate che faceva il proprio lavoro, ed incidentalmente, questo coincideva con un crimine. Ricordiamo don Milano che comandava il dovere della disubbidienza quando questa coincide con l’esecuzione di un ordine che viola la propria coscienza. Ma la coscienza non è qualcosa di innato, è un conseguimento che si ottiene da una personalità ben strutturata e individuata. La dote più spaventosa di Eichmann era la sua spaventosa “normalità”, la “normalità” dell’uomo comune che è incapace di pensare eticamente in proprio e ha un istinto all’omologazione molto maggiore di quello all’individuazione.

Chiunque poteva essere Eichmann, sarebbe bastato essere senza idee, come lui. Prima ancora che poco intelligente, egli non aveva idee e non si rendeva conto di quel che stava facendo. Era semplicemente una persona completamente calata nella realtà che aveva davanti: lavorare, cercare una promozione, riordinare numeri sulle statistiche, ecc. Più che l’intelligenza gli mancava la capacità di immaginare cosa stesse facendo”.

Notiamo anche che una personalità poco strutturata manca anche dell’empatia, gli era impossibile immedesimarsi nell’altro ed era lontano dalla vera realtà agendo come un automa, coma l’ingranaggio di una macchina. L’appartenenza vince sull’individuazione, l’ubbidienza sul senso critico, l’omologazione prende il posto della coscienza. Non esiste coscienza nell’uomo omologato. Per questo, tutti i sistemi fascisti, come la stessa democrazia, tendono a trasformare l’uomo da essere pensante attivo in consumatore passivo (Berlusconi, in un suo discorso, invece di dire “elettori”, disse “consumatori”). per questo i media tendono a rendere passive e omologate le persone fin da quando sono piccole, subissandole di messaggi pubblicitari (si vedano le pubblicità nei programmi per bambini sulla tv italiana che non esistono, per es., nella tv inglese), così che fin da piccolo uno sia abituato a credere che la sua felicità consista nel possesso di oggetti o nell’imitazione di modelli di mercato. La scuola prosegue quest’opera di subordinazione e passività, imponendo didattiche e pedagogia atte a perpetuare il “non pensiero”, la massificazione e punendo l’individuazione, l’originalità la creatività, il senso critico, la diversità. Tutti i media partecipano a questo lavoro di omologazione, in cui la politica si impone attraverso il marketing, la moda, la chiesa, il martellamento mediatico, la disinformazione come strumento di governo, il rispetto della gerarchia, la divinizzazione dei leader, la carriera come premio al raccomandato, all’omologato, le imposizioni del partito o del lavoro o dell’ambiente, l’uso di pregiudizi, lo smantellamento progressivo di ogni strumento di democrazia dal basso.
Da tutto questo risulta che ciò che chiamiamo democrazia non è che una riverniciatura superficiale su un quadro di dispotismo, del resto i primi e fondamentali articoli della nostra Costituzione non sono mai stati realizzati in 65 di Repubblica, mentre i partiti hanno sempre più assunto caratteri totalitari antidemocratici di difesa di una “casta” e di offesa al cittadino e ai suoi diritti. Se la democrazia può facilmente cedere all’autocrazia, è perché i suoi fondamenti sono fragili, proprio perché il sistema impedisce, dalla casa, alla scuola, al lavoro, ai media, al mercato… che questi fondamenti si radichino nel cittadino mostrandogli la sua natura effettiva di “suddito” e spingendolo a una rivendicazione di quel potere dal basso che solo può risiedere in personalità libere e consapevoli, informate e giudicanti, e che solo costituisce la vera natura della democrazia contro ogni piramide di potere che si spaccia per tale. Ne è prova l’attacco che la partitocrazia italiana sta oggi sferrando contro “i Movimenti” e tutto ciò che nasce dal popolo contro il totalitarismo del potere, concentrato e perpetuato in modo addirittura ereditario. Purtroppo, finché la massa dei sudditi non si renderà conto che 65 anni di falsa democrazia non sono stati altro che l’imbrigliamento della volontà popolare sotto una Casta consolidata a vita che ha esercitato di fatto una oligarchia, parlare di democrazia sarà solo una beffa. La democrazia può nascere solo dal desiderio di autonomia morale e indipendenza critica dei cittadini. Finché queste doti non emergeranno e non si consolideranno in un numero abbastanza alto di persone, avremo solo autocrazie travestite da democrazia, che della democrazia conservano solo l’apparato formale.

Scrisse la Arendt : “La manifestazione del pensiero non è la conoscenza; è l’attitudine a discernere il bene dal male, il bello dal brutto.

“Eichmannn non era stupido, era semplicemente senza idee. Quella lontananza dalla realtà e quella mancanza di idee, possono essere molto più pericolose di tutti gli istinti malvagi che forse sono innati nell’uomo. Questa fu la lezione di Gerusalemme. Ma era una lezione, non una spiegazione del fenomeno, né una teoria.”

Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.”

Vi furono solo poche persone, nel Terzo Reich, che approvarono incondizionatamente i crimini, ma furono molti assolutamente quelli pronti a commetterli.” Molti di loro dissero che avevano delle responsabilità sociali, che ognuno doveva fare il proprio dovere per il bene di tutti, che non si poteva fare diversamente, che gli ordini dovevano essere obbediti.
La debolezza dell’argomentazione sta nel fatto che essi non capirono che, scegliendo il male minore, sceglievano comunque il male.

Ogni organizzazione esige obbedienza. Nessun uomo malvagio di potere può fare quello che fa senza l’aiuto di altri. Ma nella coscienza non esiste la morale come ubbidienza. La legge morale dovrebbe essere al di sopra di qualunque potere e di qualunque ubbidienza. E dovrebbe implicare la disubbidienza dell’ordine se questo è malvagio.

William Allen, nel 1965, scrisse una ricerca su “Come si diventa nazisti”, sui modi, cioè, con cui una democrazia può arrivare alla dittatura.

Cristopher Browning, nel 1992 (in “Uomini comuni”) ha analizzato il battaglione 101 della Ordnungspolizei, 200.000 vigili urbani, gli Schutzpolizei, che costituirono la scorta di molti convogli di deportati verso i campi di concentramento nazisti e alcuni di loro compirono anche massacri di ebrei civili inermi. Per quanto fossero inorriditi dagli ordini e per quanto sapessero che avevano l’impunità se non compivano i massacri, li fecero lo stesso al 90%, per quel distacco disumano che si prova in guerra, per il senso di appartenenza al gruppo e per ubbidienza cieca all’ordine e i pochi che rifiutarono furono emarginati con disprezzo dagli altri.

C’è un celebre quadro di Goya che tutti conoscono intitolato: “Il sonno della ragione genera mostri”.
Il fatto è che noi siamo il risultato di una lunghissima evoluzione, in cui inizialmente non eravamo umani ma rettili. Poi con un lavoro di millenni, sul cervello rettile si è impiantato un cervello mammifero e sopra questo un cervello superiore.
Creare una struttura di gruppo è un lavoro che affonda nel cervello rettile, una parte di noi ancestrale e primitiva, che non viene mai meno e che può sopravanzare il cervello mammifero o il cervello superiore in determinate situazioni. Uno dei fondamentali e più antichi bisogni umani è la ricerca di sicurezza che si ottiene con l’appartenenza a un gruppo, appartenenza che passa anche per fattori esterni di omologazione, bandiere, slogan, distintivi, comportamenti omologati ecc… Nel film l’omologazione del gruppo passa per il nome, il logo, la divisa, il saluto, ordini brevi e quasi militari, un dato comportamento, una progressiva perdita dell’identità personale.
I due meccanismi psicologici fondamentali in gioco sono l’“appartenenza” e l’“esclusione”.
A poco a poco, ognuno si attacca al gruppo come una sublimazione di se stesso e odia come estraneo e nemico chi non vi appartiene.
Essere accolti, far parte di.., sentirsi uniti a.. , non restare soli, non essere emarginati… è fondamentale per alcuni per combattere un senso di isolamento, disgregazione, paura e di sbigottimento.
Qualche analista ha scritto che il male del nostro tempo è la sindrome abbandonica. Molti di noi si sentono abbandonati, dalla famiglia, dallo Stato, dalla Chiesa, dalla scuola, dalla società, e cercano nel gruppo quelle sicurezze che non sanno darsi come persone. Ci sono ambienti o situazioni o tempi che amplificano la paura e ci riportano alla mente primitiva dell’orda, dove la punizione più grande era essere espulsi dal gruppo, perdere “la pace della tribù”.
Quando l’intorno è percepito come ostile o il futuro si vanifica, l’uomo accentua i propri elementi primordiali: può essere un ambiente suburbano degradato, una periferia metropolitana, gruppi diversi per razza, pregiudizio sessuale, etnia o censo… tempi di insicurezza economica, guerra.. L’uomo ha paura e cerca nel gruppo la sua sicurezza, esaltando nell’insieme la propria identità fragile.
Per cui l’omologazione crea da una parte una effimera sicurezza, dall’altra l’odio al diverso, all’estraneo, che può essere anche solo chi fa scelte etiche diverse o si veste in modo diverso o ha un colore della pelle o uno status o una ideologia che non sono quelli del gruppo.

L’omologazione è il primo modo con cui una casta di potere combatte la democrazia e rafforza il proprio potere, massificando e manipolando qualunque cosa esca da una base democratica e sia pericoloso per la sua sopravvivenza: il merito, la creatività, l’intelligenza autonoma, il libero pensiero, tutto ciò che è gestibile è funzionale allo scopo: non solo i media asserviti ma persino la scuola, come è dimostrato da quel liceo dove hanno dato un tema in cui si spingevano i ragazzi contro il M5S, ovvero contro un tentativo di diffondere la democrazia diretta.
E, ovviamente, nelle mani di un potere dispotico la legge stessa è il primo strumento che viene modificato per servire agli scopi della sopravvivenza e del rafforzamento del Potere, contro qualunque valore di evoluzione, di progresso, di democrazia.

Ognuno di noi dovrebbe essere posto davanti ad una analisi personale: quanto c’è nei nostri sentimenti di odio sociale che dipende da pregiudizi ambientali, culturali, dettati dal potere? Quanto c’è nel comportamento di ognuno e nella sua valutazione etica che sia condizionato in modo esogeno?
La domanda è necessaria per poter pensare qualunque etica, che, come tale, esiste solo nel libero giudizio, nell’autonomia individuale, nella propria individuazione, ma si situa inevitabilmente in un tempo, in un modo, in uno spazio dove subiamo costanti condizionamenti, per il lavoro, per la valutazione scolastica, per l’accettazione sociale, per l’accettazione di noi stessi come membri di una comunità…
Ma un giudizio morale, per essere tale, non può dipendere da condizionamenti esogeni, non può esistere come omologazione o pregiudizio, convenzione o omologazione, dovrebbe essere la cosa più personale e individuale in cui ci manifestiamo, qualcosa che in assoluto non esiste, è una utopia, perché siamo esseri comunque condizionati ma è tuttavia qualcosa verso cui dovremmo cercare di andare.

Luciano Galino, nell’introduzione italiana del libro di Allen, scrive: “La fine della democrazia è sempre possibile. Oggi come allora, i nemici della democrazia circolano numerosi tra noi, ma stanno anche dentro di noi, nel perenne conflitto tra il bisogno di sicurezza, la paura del futuro e del dover scegliere e il desiderio di libertà e la volontà di non sottostare a nessun capo che decide per noi quello che va bene per noi”.

I ragazzi dell’Onda cercano dei simboli esterni tangibili che li caratterizzino come “gruppo” e impongono il loro potere sul territorio attraverso il loro logo, come fanno i felini che “segnano” il territorio, spargono nell’intera città il logo dell’Onda per mezzo di adesivi e bombolette spray, verniciando addirittura il telo dell’impalcatura sul municipio. Praticano l’archetipo “appartenenza/esclusione” “amico/amico” con situazioni in cui solo i membri del movimento sono autorizzati a partecipare, osteggiando e discriminando tutti gli altri.
Un giovane in particolare, Tim, un ragazzo che sin dall’inizio del film mostra come insicuro, disadattato e psicolabile, privo di un contesto familiare, che cerca “l’appartenenza” a un gruppo regalando droga ai compagni, cerca la personalità forte a cui sottomettersi per identificarsi in modo ossessivo col gruppo, visto che solo al suo interno riesce a sentirsi finalmente accettato. Egli si propone perfino di diventare la guardia del corpo di Wenger e cerca di entrare nella sua famiglia o di compiacerlo in ogni modo.
Ma sono interessanti anche gli stereotipi di altri ragazzi: Marco, il bravo cittadino comune, che sogna cose comuni: un lavoro impiegatizio, una casetta, una moglie, dei figli, una casa a schiera. Il ragazzo che si sente isolato perché turco; l’altro che viene dalla Germania dell’est e cerca una unificazione anche simbolica; il ragazzo povero che non può comprarsi la camicia bianca; Karo, l’individualista, che fiuta subito la pericolosità fascista e manipolatoria dell’esperimento.
Il film comincia nel tipico disordine adolescenziale: pub, rock, droga, alcool, abbigliamento alternativo ma omologato, degrado ambientale… Da notare la scena della spiaggia, desolata, incolta, disseminata di resti di auto e immondizia, che tuttavia sembra “bellissima” al ragazzo, perché la festa li unisce e permette ad ognuno di loro di sentirsi di più.
Da notare anche la cura estrema della musica, un rock d’epoca che diventa sempre più frenetico via via che il fanatismo cresce come un’onda, mentre i momenti di riflessione o tragedia si isolano in un silenzio totale.
Via via che rapidamente la manipolazione si diffonde, la forza dell’Onda è sempre più dirompente e ben presto il progetto sembra sfuggire di mano al suo stesso ideatore, il quale non riesce a porvi fine (Wenger, infatti, soffrendo di un complesso di inferiorità rispetto agli altri professori, si sentirà estremamente coinvolto dal gruppo, rendendosi “cieco” a quello che il gruppo sta in realtà diventando, perché attraverso l’esperimento fa venire alla luce la sua stessa vena dispotica finché questa conduce a tragiche conseguenze. Alla fine, quando il professore deciderà di sciogliere il movimento, cercando di dimostrare ai ragazzi che il fanatismo porta alla follia, Tim, vedendo distrutta l’unica cosa in cui credeva e che lo sublimava, precipita la tragedia.
L’iniziale convinzione degli studenti sull’impossibilità della nascita di una nuova dittatura in Germania risulta così clamorosamente e dolorosamente smentita dai fatti. Wenger, responsabile dell’accaduto, viene arrestato.

Nel film il tema del diverso è stata ampliato con l’introduzione di tre nuovi personaggi: Sinan, che è un ragazzo turco; Kevin, che è un bullo aggressivo; Dennis, che proviene dalla Germania Est e viene deriso come “Ossi”, e la conclusione è più estrema del romanzo in cui non c’è un finale così violento.

Il regista ha studiato lo slang dei ragazzi, ha usato un montaggio visivo e sonoro e una tipizzazione dei protagonisti che rimanda ai classici teen-movie americani, tipo videoclip, attento alle tendenze musicali giovanili e usando i più tipici personaggi dei licei, descritti in maniera rossa ma vitale.
C’è un momento in cui il dialogo è forzato e non attinente a degli adolescenti e si parla delle cause che possono condurre al totalitarismo: globalizzazione, crisi economica, disoccupazione, iniquità sociale, nazionalismo e xenofobia.
L’esperimento, che doveva durare solo un giorno, finì per estendersi a tutta la scuola e per sfuggire tragicamente di mano al suo ideatore quando il movimento acquistò vita propria: gli studenti non aderenti furono picchiati o emarginati, gli stessi membri si spiavano a vicenda ed erano pronti a diventare delatori. Si sprigionarono forti istanze viscerali e aggressive. Per impiantare l’autocrazia, ovvero un sistema dispotico e fascista, occorreva eliminare la democrazia, ma questo è una verniciatura così sottile sulle nostre passioni istintuali che può perire in breve tempo. In un sistema democratico ci sono degli anticorpi che dovrebbero svilupparsi: il senso critico, la formazione di un’etica autonoma, lo sviluppo di personalità individuali e non omologate. Per questo i sistemi dispotici non premiano il merito, la qualità, l’intelligenza, ma fanno avanzare l’ubbidienza, la cortigianeria, l’ubbidienza cieca e acritica. Uno dei modi per sviluppare un atteggiamento democratico è, nella scuola, l’applicazione di pedagogie atte a sviluppare la sintesi, il senso critico, il dibattito, la scelta, mentre la scuola è, per sua natura, dispotica, crea gerarchie, situazioni di ubbidienza passiva al superiore, dove non si premia l’individuazione ma l’omologazione (si noti nel film come l’esperimento piaccia subito alla direttrice del liceo, perché rappresenta “l’ordine”).
Il motto dell’Onda era:”Forza attraverso la disciplina, forza attraverso l’unione, forza attraverso l’azione, forza attraverso l’orgoglio“. Sembrano belle qualità, ma, se esasperate, portano al disastro, e infatti al quinto giorno il docente si vide costretto a sospendere la prova.

A questo episodio si è ispirato anche il romanzo di Morton Ruhe, Die Welle (L’Onda), diventato un classico della letteratura tedesca per ragazzi. Ricordiamo anche lo special TV “The Wave” del 1981 e vari adattamenti teatrali Nel 2010 Jones ha messo in piedi uno spettacolo teatrale musicale chiamato “The Wave”, scritto con alcuni degli studenti del corso.

Da wikipedia:
Jones scrive che iniziò il primo giorno dell’esperimento lunedì 3 aprile 1967 con cose semplici come il corretto modo di sedersi, addestrando gli studenti finché questi erano in grado di arrivare dall’esterno della classe fino alle proprie sedie e prendere posizione nel modo corretto in meno di 30 secondi senza fare alcun rumore. Procedette quindi con una ferrea disciplina in classe emergendo come una figura autoritaria e migliorando significativamente l’efficienza.

Jones chiuse la sessione del primo giorno con alcune regole che sarebbero state da intendersi per un esperimento di un solo giorno. Gli studenti dovevano essere seduti attenti prima della seconda campana, dovevano alzarsi in piedi per fare domande o rispondere e dovevano farlo usando tre parole od anche meno ed era loro richiesto di anteporre in ogni caso “Signor Jones”.

Nel secondo giorno organizzò le cose in modo da mescolare il suo corso di storia in un gruppo con un supremo senso della disciplina e della comunità. Jones diede nome al movimento “The Third Wave” (La Terza Onda) derivando questo dalla credenza comune che la terza in una serie di onde è l’ultima e la più larga. Jones creò un saluto simile a quello del regime nazista e ordinò ai membri della classe di salutarsi vicendevolmente in quel modo anche al di fuori della classe. Ognuno di loro si attenne a questo comando.

L’esperimento prese vita per conto suo, con studenti che da un po’ tutta la scuola vi si univano: il terzo giorno la classe si allargò dagli iniziali 30 studenti a 43 partecipanti. Tutti gli studenti mostrarono un drastico miglioramento nelle loro abilità accademiche e una motivazione straordinaria. Ad ogni studente venne fornita una “card per i membri” e ad ognuno fu assegnato un compito speciale (come disegnare lo striscione del movimento, bloccare l’entrata ai non-membri, eccetera). Jones istruì gli studenti su come fare un’iniziazione ai nuovi membri, e per la fine del giorno il movimento aveva già oltre 200 partecipanti. Jones fu sorpreso quando alcuni degli studenti iniziarono a riferire a lui nel momento in cui altri membri fallivano nel tollerare le regole.

Giovedì, il quarto giorno dell’esperimento, Jones decise di porre fine al movimento perché ne stava perdendo il controllo. Gli studenti divennero incredibilmente coinvolti nel progetto e la loro disciplina e lealtà al progetto era sbalorditiva. Annunciò ai partecipanti che il movimento era solo una parte di un movimento a livello nazionale e che nel giorno seguente un candidato presidenziale del movimento ne avrebbe annunciato pubblicamente l’esistenza. Jones ordinò agli studenti di partecipare ad una manifestazione a mezzogiorno del venerdì per testimoniare all’annuncio.
Invece di un discorso televisivo del loro leader, agli studenti venne presentato un canale vuoto, con del cosiddetto “rumore”. Dopo alcuni minuti di attesa, Jones annunciò che tutti loro avevano preso parte ad un esperimento sul fascismo e che tutti quanti avevano volontariamente creato un senso di superiorità che i cittadini tedeschi avevano nel periodo della Germania nazista. A quel punto il professore mostrò loro un film sul regime nazista. Quella fu la fine dell’esperimento.”

Il casting per ricostituire la scolaresca è stato lungo e difficile, quasi un anno di provini per trovare i giusti allievi della classe. Molta cura è stata data alla fotografia, con un forte senso di realismo; lo stesso Ron Jones, dopo aver visto i primi spezzoni del film, ha detto: “Avevo la sensazione di esserci anch’io, dentro quella classe, di farne parte, anziché osservarla da fuori“.

(Posso notare che il film è forte e picchia su parti molto profonde di noi, con immediate identificazioni che portano a galla i nostri problemi. Io, per esempio, ho subito una fascinazione con lo stesso insegnante, esprimendo la mia parte fascista e dispotica. Mi sarebbe “piaciuto” essere io la promotrice dell’esperimento, il che è grave).

Nato quasi come un gioco, l’esperimento di autocrazia cresce su se stesso come una valanga. Gli studenti emarginati si uniscono ai bulli sotto il comando dittatoriale del professore, i più disadattati si sentono finalmente parte di un gruppo che diventa sempre più una sorta di squadrismo, mentre una colonna sonora che pompa musica rock accompagna l’escalation di fanatismo.

Un’esperienza che non rifarei mai” dice oggi Jones (invece la ripeté con dei ragazzi ancora più piccoli). “Mi sono imbattuto in un lato primordiale della psiche umana che potrebbe essere utile conoscere“.
La dittatura trova terreno su cui crescere tra insoddisfazioni, paure, disagi. “L’esperimento ha funzionato perché molti di quei ragazzi – molti di noi, anche – erano smarriti, non avevano una famiglia, non avevano una comunità, non avevano un senso di appartenenza. E a un certo punto è arrivato un insegnante a dirgli: ‘Io posso darvi tutto questo’“.

Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: “Ma se io fossi stato al tempo di Hitler, cosa avrei fatto?
E non crediate che i nostri tempi siano totalmente diversi.


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MASADA n° 1465 24-5-2013 – CNV. LA COMUNICAZIONE NON VERBALE. LEZIONE 1

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(Corso in tre lezioni della prof. Viviana Vivarelli)

L’immagine – Il trucco nel mondo antico – I maghi dell’immagine oggi – La società dell’immagine – La chirurgia plastica – Politici a confronto – Il modo con cui si ride -

La preoccupazione per la propria immagine, è questa la fatale immaturità dell’uomo. È così difficile essere indifferenti alla propria immagine. Una tale indifferenza è al di sopra delle forze umane. L’uomo ci arriva solo dopo la morte. E neanche subito. Solo molto tempo dopo la morte. “
(Milan Kundera)

Diciamo subito che io non sono una psicologa ma una insegnante che tra le sue molte materie ha insegnato spesso psicologia e psicoanalisi, in particolare la psicoanalisi junghiana, su cui ho scritto un libro di 700 pagine.
Questo è un piccolo corso di psicologia che è abbastanza simile a quelli che vengono fatti dalle grandi imprese e società per i venditori, i dirigenti, gli assicuratori…ed è l’ampliamento di una conferenza che feci al Rotary alle imprenditrici dell’Emilia Romagna.

Tratta dei messaggi che inviamo non attraverso il linguaggio ma con il nostro corpo, l’atteggiamento, l’abbigliamento, il comportamento, le caratteristiche del corpo o del viso e può essere utile a chiunque, non solo per dare una immagine migliore di sé in un colloquio di lavoro, in un incontro sentimentale, a confronto col pubblico ecc. ma anche per valutare a colpo d’occhio qualcuno, anche se non parla.
La nostra immagine è la prima informazione che diamo di noi. La nostra immagine visiva e il nostro comportamento, i segni, la postura, il modo in cui ci sediamo, la stretta di mano, persino le pieghe del volto, i tic, i gesti involontari, il tono della voce, il ritmo e la cadenza… tutto è portatore di una serie infinita di messaggi che mandiamo più o meno consciamente agli altri.
Di alcuni di questi messaggi abbiamo consapevolezza, altri si trasmettono o si ricevono in modo subconscio o inconscio in una elaborazione molteplice e rapidissima. Appena una persona guarda un’altra, scatta un complesso meccanismo di ricezione di segnali, di decodificazione e di analisi. E in questo insieme di input a volte il messaggio verbale è quello meno importante. Per questo parliamo di CNV, Comunicazione Non Verbale, cioè messaggi che passano al di là della parola. Oggi la CNV è una vera e propria disciplina psicologica ed è così importante che le società o le imprese pagano degli psicologi per fare corsi appositi per dirigenti, manager o venditori.
Noi siamo come radio ricetrasmittenti di una infinità di segnali, che agiscono su molti livelli. La nostra espressività è infinita, in più viviamo in un’epoca visiva dove la psicologia ha analizzato con attenzione tutti i nostri segnali, voluti o inconsapevoli, per questo è bene saperne di più.
La nostra era si basa fortemente sull’IMMAGINE. Siamo immersi in un costante bagno di immagini, un oceano sensoriale in cui è prevalente il vedere, l’input visivo. Esso attiva un codice di comunicazioni che lavora a livello conscio, subconscio e inconscio e condiziona le nostre risposte. Il ‘conscio’ riguarda ciò di cui siamo consapevoli, il subconscio ciò a cui non facciamo attenzione ma volendo potrebbe entrare nella sfera della nostra consapevolezza, inconscio poi è ciò che entra nel nostro comportamento o nelle nostre emozioni ma senza che ne abbiamo coscienza.
La vista è tra i sensi uno dei più importanti, il lobo occipitale, posto nella parte posteriore del cervello, ha proprio il compito di elaborare la visione e contiene molti neuroni specializzati nel riconoscimento dell’immagine.
Ad ogni stimolo visivo corrisponde una risposta cerebrale.
Non sempre dominiamo i messaggi che mandiamo, molti messaggi sono automatici, non volontari, per es, il timido arrossisce, l’emotivo suda, il nervoso ha tensioni involontarie.
Se noi non controlliamo tutti i nostri messaggi c’è però chi è li sa cogliere con attenzione: maghi, sensitivi, cartomanti, psicologi, medici, politici, venditori, corteggiatori.. molte persone possono avere un sesto senso per captare i piccoli segnali che mandiamo e sono quelli che vendono di più, che hanno più successo, che combinano di più ecc.. Chi capta e decodifica più segnali comportamentali ha più occasioni, più fortuna, più successo. Chi controlla e gestisce al meglio il proprio linguaggio corporeo ha uno strumento vincente in più.
Ricordiamo che, a volte, le parole mandano un messaggio ma il corpo un altro e noi captiamo istintivamente il messaggio del corpo. C’’è una risposta che si dà ‘a pelle’. E questo è importante per smascherare i bugiardi, gli ipocriti, i mitomani ecc.
L’immagine dunque è molto importante. La nostra è la civiltà dell’immagine per eccellenza, da 50 anni almeno, dominata da quello strumento visionario invasivo che è la televisione. Il marketing, la pubblicità, la politica, la psicologia, il teatro, l’insegnamento…. si basano sullo studio e il controllo psicologico dell’immagine. La televisione, il cinema, il teatro, la fotografia, la pubblicità sono i suoi strumenti. Principalmente la televisione che ci manda modelli di comportamento che incidono su moltissime persone, specialmente giovani o anziani.
Quanto sia importante l’immagine lo capiscono immediatamente, tanto che da uno studio del Censis risulta che il 56% di loro vorrebbe migliorare la propria immagine. E sappiamo come si sia diffuso l’uso della chirurgia plastica proprio per mandare dei messaggi visivi più soddisfacenti, in particolare da parte delle donne per cancellare l’età o aumentare le caratteristiche sessuali: i seni, le labbra ecc.. Questa moda della chirurgia plastica si è diffusa specialmente dopo l’ondata di imitazione degli Stato uniti, dove i personaggi più in vista hanno una specie di obbligo di apparire belli, sani, giovani e sportivi.

IL TRUCCO

In pratica una persona truccata è una persona che ti inganna”.

Il business della cosmesi è gigantesco e mondiale”.

Nell’immagine anche il trucco ha la sua parte, a volte può bastare un uso diverso di fondotinta o di un fard per aumentare la rotondità di una bocca o di un viso o indurirlo e dare un messaggio di bontà o durezza. Questo lo sanno bene le modelle e i truccatori. Il trucco è una forma d’arte profonda e soggettiva, tanto da divenire specchio della personalità in quanto mezzo con il quale l’uomo, da sempre, comunica qualcosa all’alterità esprimendo se stesso.
L’’uso del trucco è sempre stato diffuso anche nel mondo antico nei luoghi del potere o della prostituzione.

Da Wikipedia:
“La prima evidenza archeologica dell’uso dei cosmetici è stata individuata nell’Antico Egitto attorno al 4000 a.C. Il trucco sugli occhi era in uso in tutta l’area della Mesopotamia e del mare Mediterraneo, come dimostrano le statuette dei Sumeri scoperte nell’antica città di Ur, e con gli occhi pesantemente orlati di nero e le sopracciglia congiunte al centro. Anche gli Antichi Greci e gli Antichi Romani facevano uso di cosmetici. In particolare gli antichi romani ed egiziani usavano cosmetici contenente un elemento tossico come il mercurio.
Nel XIX secolo la Regina Vittoria, definì il trucco una maleducazione. Veniva considerato come qualcosa di volgare e usato solo da attori e prostitute[1]
Dalla Seconda guerra mondiale in poi la diffusione dei cosmetici si fece capillare in tutto il mondo occidentale, anche se vennero proibiti nella Germania Nazista. Altri eventi importanti sulla storia dei cosmetici, in inglese, è possibile leggerli presso i collegamenti esterni alla fine della voce.
In Giappone le geisha usavano un rossetto fatto con petali di cartamo o zafferanone schiacciato, ed anche per dipingersi le sopracciglia, il taglio degli occhi e il bordo delle labbra.
Nel paese del Sol Levante le geisha usano, per far aderire meglio il fondotinta, anche confezioni di Bintsuke, una versione più leggera di una pomata utilizzata dai lottatori di sumo per ungersi i capelli. Pasta bianca e polvere per colorare il volto, e la schiena; rosso per definire il contorno degli occhi e il naso. Tintura nera, chiamata ohaguro, per colorare i denti durante la cerimonia di mishidashi (iniziazione) delle apprendiste geisha, chiamate maiko.”

Si vedano il trucco e l’acconciatura nella civiltà minoica.

In Grecia si truccavano le statue, che erano dipinte e portavano rossetti e ciglia finte. Gli imperatori romani del tardo Impero si truccavano abbondantemente. In Etruria come in Egitto le donne facevano uso abbondante di un trucco vistoso.

Le Egiziane ricche dipingevano fortemente gli occhi (vedi la testa di Nefertiti), usavano hennè, portavano parrucche. In genere si truccavano gli uomini ricchi e nobili e i faraoni erano seguiti dai più esperti visagisti del tempo, che realizzavano su di loro dei magnifici make up per le cerimonie reali, durante le quali l’utilizzo della cosmesi diveniva popolare: venivano offerti alla gente comune dei preparati in polvere d’oro e altri prodotti di modo che anche loro potessero truccarsi. Nell’antico mondo egizio, negli ambienti facoltosi, la cura del proprio corpo e la cosmesi erano molto diffusi. Le donne dei faraoni potevano cambiare trucco anche quattro volte al giorno, in base ai luoghi presso i quali avrebbero dovuto recarsi. L’Egitto era il Paese con la più ampia cosmesi tanto che la esportavano in tutto il Mediterraneo.
L’elemento più importante erano gli occhi, che venivano truccati in tutto il bacino mediterraneo. In Egitto li circondavano di nero marcandoli con delle linee spesse di mastim o di khol, allungando la linea della bordatura in direzione delle tempie senza sfumarla, rendendo così lo sguardo non solo intenso e profondo, ma anche notevolmente fascinoso. Nelle classi abbienti si truccavano uomini, donne e bambini e la cura del corpo veniva insegnata sul dalla più tenera età.

Le palpebre erano truccate con le polveri, i colori utilizzati variavano con il cambio delle stagioni, anche se uno dei colori prediletti era il verde.
Quella linea nera attorno occhi degli antichi egizi era realizzata con la malachite, un ossido di rame di colore verde chiaro, che nel Medio Regno verrà sostituita dal Kohl, un minerale di piombo di colore nero, con il quale si usava dare risalto agli occhi.
Le palpebre venivano colorate con minerali di diverse sfumature: per il verde, veniva usata sempre la malachite, sfumata con le dita direttamente sulla palpebra superiore e mista con grassi animali e miele, per assicurare una perfetta aderenza.
Le sopracciglia venivano depilate e ridisegnate con una spessa e corposa linea nera, la pelle era tendenzialmente chiara e le labbra, quando venivano truccate erano di una tonalità rossa vibrante.
Gli antichi Egizi usavano sostanza per proteggere la pelle da riverberi e dalle irritazioni causati dal clima asciutto e dalla sabbia. Dai papiri ritrovati si è scoperto che la malachite (un minerale color verde smeraldo) e la galena (un composto del piombo color grigio scuro) venivano applicate sulle palpebre per curare il tracoma (infezione dell’occhio), mentre l’ocra rossa era utilizzata per le labbra e le guance come i moderni rossetti e fard. La galena e la malachite non si trova non in natura ma sono il risultato di processi chimici che, quindi, lasciano intravedere una grande conoscenza in materia. I trucchi erano considerati “fluidi divini” e perciò appartenevano al corredo funerario del defunto. La pelle invece, bisognosa di protezione da un clima torrido e dalle sabbie del deserto, veniva protetta con degli unguenti profumati, in cui era compreso anche l’uso del miele, che veniva spalmato in viso o sul corpo. Ma l’ingegno egiziano prevedeva anche una sorta di “invenzione” di una crema scrub per l’epidermide, realizzata con carbonato di sodio, miele e sale marino, ottima per ammorbidire e levigare la pelle del corpo.
Le donne egiziane erano anche molto attente alle rughe, proprio come oggi: per stendere la pelle e ringiovanirla, venivano creati unguenti appositi, in grado di distendere le cellule epidermiche con sostanze assolutamente naturali. Per le unghie, solitamente si usava una tinta rossa, estratta dalla pianta di ligustro. Più raro era il trucco per le guance o le labbra.
Infine, i profumi. Nell’Antico Egitto il profumo era molto usato, sia da uomini che da donne, e per farlo venivano usati unguenti specifici ed oli profumati, estratti direttamente dalle piante e dai frutti, come la noce della moringa.
Tutti i riti di bellezza egiziani erano usati anche nelle cerimonie religiose, durante i quali gli antichi egizi tenevano molto alla cura personale estetica.

Le parrucche erano molto diffuse. Sia gli uomini che le donne si radevano quotidianamente, indossavano le parrucche solo in caso di cerimonie o occasioni speciali. Esse erano fatte di capelli veri e pieni di resine e cera d’api ed avevano funzione sia estetica che igienica in quanto costituivano un efficace protezione contro i pidocchi.

In Grecia, le donne abbienti, dopo il bagno, si cospargevano di un unguento vegetale dell’aroma molto forte e usavano forti ombretti verdi o azzurri per dare profondità allo sguardo. Anche le sopracciglia avevano un loro ruolo estetico, per questo venivano messe in risalto e scurite con del carbone o con l’antimonio; avere sopracciglia lunghe e scure era sinonimo di forte carattere. La pelle veniva illuminata con degli estratti di minio, ancusa o fuco, dai colori forti e rossicci, per dare risalto alle guance e renderle rosee, sinonimo di perfetta salute. Anche le labbra avevano una loro tintura: solitamente si usava il rosso estratto dall’oricello e lo si passava sulla bocca con un apposito pennello. I capelli venivano molto spesso raccolti e se presentavano sfumature bianche o grigie, venivano tinti di nero o di biondo. Le sacerdotesse si coloravano i capezzoli di rosso o arancio, attraverso rimedi ed estratti naturali (ricordiamo che in molti tempi era praticata la prostituzione sacra).
La base del trucco era costituita da un preparato contenente biacca (carbonato di piombo), che conferiva alla pelle il colore bianco richiesto dai canoni di bellezza femminile allora vigenti; una sorta di rossetto a base di ocra serviva poi a dare alle gote e alle labbra un po’ di colorito, segno di buona salute. Questo era il maquillage ideale per le signore “oneste”, cui non si addiceva un trucco troppo pesante e vistoso; le cortigiane, invece, che per ragioni per così dire professionali avevano un atteggiamento più audace e disinvolto nell’uso dei belletti, utilizzavano in aggiunta matite nere o brune per sottolineare gli occhi e le sopracciglia. Comunque anche gli uomini greci si truccavano abbondantemente con del minio, della cipria rosa e delle sottolineature per gli occhi per esaltare la propria bellezza fisica e usavano oli e unguenti profumati.


(Atena)

A Roma per rendere il viso più liscio si usavano creme fatte con orzo, veccia, corna di cervo, bulbi di narciso, gomma, farina di frumento e miele. E si praticava già il camouflage, cioè il trucco usato per nascondere difetti o imperfezioni.
A Roma, come in Grecia, il canone di bellezza esigeva candore e luminosità per la pelle femminile, la pelle abbronzata era delle schiave o delle contadine; come prima cosa l’ornatrix stendeva sul viso e sulle braccia della signora uno strato di biacca e gesso, che costituiva la base del trucco. Secondo quanto riferisce Plinio il Vecchio (I secolo), le donne romane utilizzavano talvolta anche preparati a base di sterco di coccodrillo, che aveva un effetto sbiancante sull’epidermide. Il rosso delle gote e delle labbra veniva poi sottolineato con l’ocra o con la feccia di vino, mentre intorno agli occhi e sulle ciglia si applicava polvere di antimonio o nero fuliggine.
Le matrone romane decoloravano i capelli perché si usavano biondi, per invidia delle schiave bionde portate dal nord che trovavano molti estimatori, e usavano tinture fatte col grasso di capra più cenere di faggio.
Polvere d’oro, tinture, gemme e spille decoravano in vario modo le teste dei romani di entrambi i sessi. Era abituale l’uso dei cosmetici per le donne, che avevano a disposizione maschere di bellezza, rossetti, profumi e balsami ricavati da piante mescolate con olii vegetali o grassi animali. Ma anche gli uomini ricchi ne facevano uso. Erano frequenti i barbieri che avevano riempito l’impero delle loro botteghe, la tonstrine, e oltre a curare i capelli applicavano tinture e profumi per i capelli, belletti sulle guance, piccoli dischetti di stoffa per nascondere difetti e irregolarità del viso, nei finti.
A Roma il sapone era sconosciuto per quanto ci si lavasse spesso nei bagni pubblici e le matrone avessero vasche da bagno private, mentre si conosceva una specie di pasta dentifricia. Erano di moda i capelli a riccioli, come si vede nella statuaria, per cui chi era liscio si faceva arricciare come faceva Adriano, dai tonsores con ferri scaldati a fuoco, e chi era calvo portava parrucche ricciolute (Cesare era calvo) bionde o nere, alcune fatte venire dall’India. Le donne del tardo impero portavano complicate e alte acconciature a riccioli.

Perfino guerrieri Galli si decoloravano i capelli con misture a base di urina di cavallo e gesso per incutere nei nemici terrore e stupore o si dipingevano il viso di blu. Qui l’acconciatura e il trucco venivano usati per simbologie di potere. I Longobardi usavano radersi dal collo fino all’osso occipitale. Il resto della capigliatura era portato lungo. I capelli erano divisi al centro e scendevano lunghi ai lati del volto. Le lunghe barbe erano il loro segno distintivo, tant’è che proprio da quest’usanza pare derivi il loro nome ‘Longobardi’, lunghe barbe, mentre Etruschi, Egizi, Romani e Greci si radevano. I Greci anzi si depilavano tutto il corpo per ungersi poi con unguenti. I capelli comunque furono usati spesso dai popoli antichi come segno di forza. Generalmente la folta criniera era simbolo di libertà e di potere, tant’è che raderla era considerato un gesto punitivo. Tra i Galli ad esempio, tagliare i capelli poteva essere il segno di una sottomissione dei prigionieri e di una conseguente perdita di diritti. Cesare fece radere a zero i Galli prigionieri. L’uso di radere qualcuno totalmente in segno di spregio si è perpetuato nel tempo, si vedano i condannati a morte nel Medioevo o la rasatura delle streghe durante l’inquisizione o la rasatura delle donne accusate di complicità coi nazisti nella seconda guerra mondiale. In molti ordini religiosi la rasatura era invece considerata un gesto di abbandono delle cose terrene, mentre la chierica avrebbe aperto il contatto tra l’uomo e Dio. Viceversa le ‘teste rase’ sono oggi l’emblema di alcuni gruppo di estrema destra, così come spesso sono state usate negli eserciti per connotare i soldati.

Infine nelle tribù africane più antiche erano abbondantemente usate le scarificazioni, le tinture del viso con coloranti vegetali o argillosi, le acconciature dei capelli mescolati a ossa, piume, elementi vegetali ecc., le treccine, gli elementi più vari inseriti nelle orecchie, nel naso, nella bocca… i tatuaggi, le scarificazioni, i segni magici o di guerra ecc.

Sarebbe troppo lunga parlare delle acconciature e del trucco nei vari Paesi del mondo, dai tempi più antichi ai giorni nostri. Basti qui dire che sempre in ogni tempo e luogo gli uomini e le donne si sono curati del loro aspetto e lo hanno modificato per mandare precisi messaggi sacri, erotici, di potere o di guerra.



I MAGHI DELL’IMMAGINE OGGI

Evidenziare una mascella significa grinta, arrotondare una bocca: sensualità. Abbronzare un incarnato o colorirlo: salute e vigore. Dilatare una pupilla: intelligenza e sensualità (tanto che perfino le prostitute dell’antico Egitto si dilatavano le pupille con atropina per sembrare più sensuali). Occhi truccati con colori freddi danno un senso di distacco e sicurezza. Vertici angolosi di una bocca danno determinazione ma anche cattiveria.

Per cui vediamo una prima regola del trucco o dei lineamenti: ciò che è rotondo è seducente, ciò che è spigoloso è antipatico. L’essere umano è attratto dalle linee curve e respinto da quelle angolose.
Le misure sono in genere queste:
preso un modulo 1, esso si ripete per la larghezza della bocca, dell’occhio, la lunghezza del naso che è la stessa dell’orecchio.

Mentre i canoni per disegnare un corpo sono tratti da questi rettangoli:

LA SOCIETA’ DELL’IMMAGINE

«C’è stato un periodo storico in cui con una foto si poteva raccontare più verità che con le parole. Per il fatto stesso che l’ immagine di un fatto era più rara da vedere che non il suo racconto. Oggi siamo circondati di immagini. L’ immagine può certamente essere usata per mentire, oggi più che mai, così come la tv».
John Morris, storico photo-editor di Life, New York Times e Washington Post

Da http://eradeltestimone.blog.testimonidigitali.it/wordpress-mu/
“La cultura contemporanea rischia di produrre un’invisibilità del reale, sia per eccesso che per difetto di immagini. L’eccesso ci circonda, ci satura, ci esonera dalla scelta, ci sommerge senza lasciarci il tempo della valutazione, del distacco, del silenzio, dell’interpretazione.
Viviamo in realtà in un’epoca di “analfabetismo dell’immagine”, come già scriveva Benjamin, dove la leggibilità delle immagini diventa scontata, ci mette in presenza di cliché anziché aprire uno squarcio sul nuovo, mentre un’immagine che parla è prima di tutto un’immagine capace di disorientarci, di produrre un mutismo provvisorio che è la condizione per rinnovare il nostro modo di guardare il mondo e il nostro pensiero (ovvero, con Benjamin, di fare esperienza). Oggi le immagini non parlano, fanno rumore. Un rumore che ci distrae, ci culla, ci intrattiene, ci anestetizza, ci “massaggia” come direbbe McLuhan.
Il rischio è quello di un immaginario mutilato e di una cecità inconsapevole, come scrive Georges Didi-Huberman:“Viviamo all’epoca dell’immaginazione lacerata. L’informazione ci dà troppo moltiplicando le immagini, e noi siamo portati a non credere più a niente di ciò che vediamo, e infine a non volere più guardare niente di ciò che abbiamo sotto gli occhi” (“L’immagine brucia”, in Teorie dell’immagine, a cura di A. Pinotti, A. Somaini, Milano, Cortina, 2009, p. 258).”

L’uomo è innanzitutto un “animale immaginativo” e non solo le arti, ma anche la scienza, la filosofia, la politica vivono usando immagini, siamo una società iconica. Forse questo eccesso di immagini è anche un difetto, ci ha fatto recedere dall’uso del pensiero, soprattutto dal pensiero critico che è il grande assente del nostro tempo, ma è indubbio che le immagini hanno un forte impatto immediato, sia dalle fiabe illustrate che raccontiamo a un bambino in età preverbale che dalla storia presentata attraverso filmati o dall’uso delle immagini nella pubblicità, nel marketing e nella politica che viene usata ormai con le tecniche del marketing.

Non conta ciò che siamo, conta come appariamo. L’immagine è a tal punto decisiva che i politici di grande potere hanno staff di curatori o consulenti dell’immagine, per cui è importante anche scegliere la pettinatura o il look, per dare una impressione o l’altra. Si cura al massimo la percezione che gli altri hanno di noi. Il compito del curatore d’immagine sarà di affiancare il cliente nella costruzione del suo look verificandone la congruenza con la personalità, la professione e le caratteristiche fisiche e di formarlo perché possa esprimere al meglio le sue potenzialità affrontando argomenti come il parlare fluentemente in pubblico, saper ben comunicare, controllare le emozioni, saper preparare un incontro professionale e gestire la sua presenza nei media.

Ricordo che la pettinatura di Hilary Clinton venne fatta scegliere agli Americani proponendo vari tagli di capelli e mise su internet. Ugualmente l’immagine di Blair venne studiata a tavolino e imposta al premier inglese, in modo che le immagini date dalla televisione di lui con la sua famiglia, visto nel quotidiano ecc. fossero per gli elettori determinati input di riferimento che creavano le associazioni volute.

Lo stesso Obama o sua moglie che sono fotografati in scene domestiche o con la lady che coltiva l’orticello alla casa Bianca.

In Europa queste scene vanno meno.

Berlusconi, che si è laureato in legge, ma con una tesi sui trucchi della pubblicità ha una equipe di esperti che lo consigliano sul tono della voce, come vestire, come parlare ecc.

Siamo in una civiltà mediatica dove APPARIRE equivale ad ESSERE, proprio perché apparire è SEMBRARE e noi non distinguiamo bene ciò che appare da ciò che è.

Per questo esistono oggi dei veri maghi dell’immagine, stilisti del comportamento, che insegnano l’analisi e la gestione del comportamento non verbale, consigliano pettinature o abiti o atteggiamenti, costruiscono addirittura nomi d’arte e finte biografie, per es. per attori, cantanti, politici, imprenditori, per ottenere certi risultati.
Il consulente di immagine è una figura professionale sempre più richiesta da personaggi dello spettacolo, sportivi, politici, manager di grandi aziende e da tutti coloro che, per motivi professionali o personali, desiderano costruirsi un’immagine di successo. Ci sono corsi professionali per consulenti di immagine, ‘image consulting’, figura professionale che fornisce un servizio dedicato al miglioramento dell’aspetto attraverso il modo di vestirsi, muoversi, presentarsi. Si occupa di tutto quello che concerne la comunicazione non verbale: l’abbigliamento, l’igiene personale, il trucco, l’acconciatura, l’etichetta. Grazie all’utilizzo di tecniche quali l’analisi del colore (la scelta dei colori giusti per valorizzare pelle e occhi), il camouflage (che nasconde i punti critici del fisico ed esalta i punti di forza), e attraverso l’analisi dello stile che i clienti desiderano, rimette a nuovo l’immagine, senza pratiche invasive. Il camouflage è un metodo impiegato per nascondere i difetti con il make-up. Infatti il trucco, oltre che un alleato di bellezza, può essere un efficace aiuto per il camuffamento estetico di difetti più o meno gravi della pelle. Per un fondo tinta per correggere la vitiligine o un correttore delle occhiaie. Per es. un herpes labiale si corregge col miele. Si può correggere anche un tatuaggio col trucco, se i nostri datori di lavoro non lo gradiscono.

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Invece il personal shopper si dedica prevalentemente all’acquisto di capi di abbigliamento. Lo stylist si occupa di definire lo stile delle celebrità.
In ambito commerciale, il consulente d’immagine fornisce un servizio dedicato al miglioramento dell’aspetto dell’azienda, che sia un negozio o un’attività produttiva qualsiasi. In Cina hanno moltissime regole tratte dal Feng Shui per creare un negozio che attragga clienti. Il consulente, che spesso ma non sempre coincide con un’agenzia pubblicitaria, si occupa di tutto quello che concerne la comunicazione visiva dell’azienda: dal brand agli slogan, dalla scelta di testimonial pubblicitario alla creazione dello spot, fino alla gestione delle vetrine aziendali o delle fiere ecc.
La nascita della consulenza d’immagine si fa risalire alla pubblicazione del libro “Dress for Success”, uscito negli Stati Uniti nel 1975, e divenuto rapidamente un best seller, assieme a ‘The Woman’s Dress for Succes Book’. L’autore, John T. Molloy, ancora oggi è considerato il padre della consulenza d’immagine, perché fece capire l’importanza dell’immagine e dell’abbigliamento per raggiungere successi professionali e personali.
La nostra immagine è il primo biglietto da visita di noi stessi, Il nostro corpo è un immediato messaggio iscritto: nella struttura somatica, nella postura, nelle pieghe del viso, nelle rughe, nel colore della pelle, nella distribuzione dei volumi, nel modo di guardare, nei gesti involontari…
Poi c’è il modo con cui ci rapportiamo con l’ambiente, con le persone o le cose..infine l’abito, l’acconciatura, il trucco, la pettinatura, gli accessori, i colori…una infinità si segnali con cui senza accorgercene diciamo agli altri chi siamo, cosa pensiamo, in che rapporto siamo con noi stessi o col mondo. Il tutto forma una mappa in cui sono segnate le nostre esperienze di vita, le patologie croniche o transitorie, gli stati d’animo, la posizione verso l’ambiente o gli altri.

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Particolarmente importante è il viso, la prima cosa che guardiamo, la prima cosa che attrae la nostra attenzione, persino in una donna tutta bella il viso è molto importante, ci sono donne che attraggono solo con gli occhi, l’espressione, lo sguardo. E colpisce prima di ogni altra cosa il modo con cui guardiamo l’altro, se è sfuggente, reclinante, o dritto negli occhi, da anima a anima, insistente o evanescente, seducente o critico, stanco o nervoso, rassegnato o pieno di vitalità e passione… Già solo lo sguardo è ricco di possibilità. Da giovane era piuttosto carina e avevo occhi grandi e scuri ed ero abituata a guardare gli altri profondamente negli occhi, e ho capito subito che con gli uomini questo non andava bene. Guardare profondamente un uomo negli occhi è da sfacciati, è provocatorio, significa lanciare un preciso messaggio sessuale. Viceversa per un uomo fissare troppo intensamente una notte è impudente, significa spogliarla con gli occhi, mancarle di rispetto. E sono per certi tipi di sguardi si può scatenare una rissa.

In forma più o meno conscia, comunque, ci facciamo istantaneamente un’idea dell’altro soprattutto dal viso e qui conta anche l’acconciatura, i capelli, il trucco, il colore della pelle.
Per questo,quando mandiamo una foto per una domanda di lavoro, è dimostrato che, se il fotografo aggiusta la foto con ritocchi in modo da alleggerire certe rughe, migliorare il colore o la pettinatura ecc., aumentano del 40% le possibilità di essere chiamati a un colloquio preliminare.

Se facciamo una domanda scritta, è obbligatorio scriverla col computer e correggetela col correttore automatico e cercate lo standard con cui la dovete scrivere, seguite le regole perché anche una cattiva grafia o errori di ortografia o una scorrettezza formale ci farebbe escludere a priori.

E, quando ci presentiamo, dobbiamo curare l’abbigliamento, il trucco, la pettinatura, e gli accessori, il modo di camminare, la stretta di mano ecc., in modo da sortire un certo effetto, che sarà diverso se ci presentiamo per un posto da ballerina o di hostess o di segretaria o di insegnante o di baby sitter o di venditrice.
Una volta, da giovanissima, in un corso per assicuratrice, venni rimproverata perché non accavallavo le gambe, portavo gonne troppo lunghe e non sorridevo abbastanza. Poi, divenuta insegnante di filosofia, fui rimproverata da una preside bacchettona perché sorridevo tropo agli allievi e portavo gonne tropo corte e mi vestivo di rosso o sedevo sui banchi. Espressione, abbigliamento, postura e lunghezza della gonna erano relativi al contesto.

Dunque l’abito fa il monaco, al contrario di quello che dice il proverbio, ma anche l’aspetto.
Se si è presidenti di consiglio in Italia occorre un bravo sarto classico e mai farsi fotografare in costume da bagno o canottiera, o peggio svestiti, ma se si è presidenti in America è bene farsi vedere in tuta ginnica o tenuta da jogging perché le usanze sono diverse, come in USA è conveniente offrire immagini famigliari. La moglie di Obama che lavora nell’orto, lui che gioca con la figlie ecc. In Italia questo va meno. In Cina, Mao, per provare la robustezza fisica, attraversò a nuoto e ovviamente in costume, un braccio di mare. Grillo ha fatto lo stesso, attraversando a nuoto lo stretto di Messina che è largo 3 km, per far parlare di sé e provare la prestanza fisica dei suoi 64 anni. Quando Berlusconi si coprì la testa con un foulard per nascondere un trapianto di capelli ancora fresco, lanciò la moda della bandana.

E poi, chiaramente, se si va in un dato Paese può essere necessario adeguarsi, se entri in una casa giapponese ti togli le scarpe; se entri in una moschea e sei donna devi avere il capo velato ed essere tutta coperta, ti devi levare i sandali ecc.
Quando Dini andò a Bangkok come Premier, si mise una camicia di seta colorata come gli altri premier, ma quando era al Quirinale portava un abito intero scuro. Gandhi era seminudo con una fascia di cotone ai fianchi e piedi nudi nei sandali, ma quando arrivò in Inghilterra con questo abbigliamento, risultò incongruo e bizzarro. L’abito dovrebbe corrispondere alle esigenze e alle aspettative sociali di un certo ambiente, e ogni gruppo, comunità e nazione ha le proprie richieste e bisognerebbe tenerne conto. Una giornalista che lavora in un Paese islamico integralista non veste all’occidentale ma porta abiti neri e il velo.
In genere, nessun nostro uomo politico ama farsi fotografare in costume da bagno, perché l’assenza di abiti e il corpo visto al naturale possono svalutare il personaggio, togliergli carisma, per questo gli uomini politici o di potere sono vestiti tutti allo stesso modo come se portassero una divisa. Mio marito era dirigente IBM e aveva un guardaroba di abiti completi scuri tutti uguali, tanto che quando andava in un Hotel, gli dicevano che lo riconoscevano come dirigente IBM come se portasse una divisa. Una volta partecipò a uno sciopero interno e andò a lavorare con un maglione, un maglione molto bello ma che non era la divisa di ordinanza. Ma lo stesso abito scuro con cravatta sobria non starebbe bene a un allenatore sportivo o a un attore di varietà a un cantante rock. L’abito è una copertura difensiva, un vero e proprio costume di scena, un accessorio di ruolo.

Ugualmente nelle interviste a politici o potenti, viene messa grande cura allo sfondo, perché anche i dettagli di contorno fanno parte della figura e del suo effetto. Per questo, se notate, i politici si fanno riprendere con dietro della librerie, con foto di famiglia. Ricordo che una sola volta Berlusconi di fece filmare davanti a un magnifico e costosissimo quadro rinascimentale, probabilmente per sfoggiare la sua ricchezza e il suo gusto in fatto artistico, ma non fu una mossa felice e lo sarebbe ancora meno in tempi di crisi come questa.
Per fare un esempio alternativo, Grillo ha messo un abito scuro solo quando è andato al Quirinale. Per il resto veste casual e anche un casual non di marca per sottolineare la sua uguaglianza con la gente. Oppure i Benetton si mostrano sempre con pullover Benetton.
Oppure la mise della Santanchè coniuga sempre uno stile da manager (predilige i tajer) con qualcosa di sexy: gonne corte, gambe accavallate, tacchi a spillo, un trucco forte, pettinatura vaporosa ecc. Il viso poi è stata abbondantemente ritoccato dalla chirurgia estetica (tra l’altro il primo marito era proprio un chirurgo estetico) e per fortuna non è stata rovinata come la Carlucci o Nina Moric, o la moglie di Bongiorno, o Mickey Rourke, Alba Parietti…

Jocelyn Wildenstein

Pete Burns

Donatella Versace

Daniela Zuccoli, moglie di Bongiorno

Gabriella Carlucci

Claudia Cardinale

Micky Rourke

Silvester Stallone

Come si vede, lo scempio fatto dai chirurghi plastici è enorme e irreversibile. Oltre tutto i prodotti finali si somigliano tutti e il botulino e il silicone rendono morti i muscoli del viso, sottraendogli ogni espressività e riducendolo a un mascherone. Si pensi che solo per sorridere si mettono in moto 16 muscoli, per arrabbiarsi 6, ma questi poveretti sono stati ridotti a zombi e per avere questo bel risultato hanno pagato anche fior di milioni per essere scempiati per sempre.
A questo punto è meglio chi riesce a invecchiare con stile senza cadere in inutili narcisismo.
Anna Magnani che aveva tutto fuorché un aspetto regolamentare secondo i canoni della moda, a un truccatore che voleva coprirle le occhiaie disse: “Le rughe non coprirle che ci ho messo una vita a farmele”.

Il nostro aspetto, dunque, è il primo biglietto da visita, quello che crea la prima impressione e questa si incide talmente che, anche quando abbiamo conosciuto una persona più a fondo, stentiamo a modificarla. La prima impressione è quella che conta ed essa si basa principalmente sul primo impatto non verbale.
Pensiamo a quando saliamo su un treno non troppo affollato e camminiamo un po’ per scegliere lo scompartimento, e per valutare i nostri compagni di viaggio non è che li facciamo parlare, li guardiamo rapidamente e un colpo d’occhio ci basta per passare oltre o fermarci.

Noi subiamo un impatto relazionale soprattutto visivo che riguarda al 90% il viso e la parte superiore del corpo, e ci fornisce in un attimo un importante input conoscitivo. Siamo come l’archivio di un computer che assorbe istantaneamente una miriade di dati che userà poi come base valutativa. Come vediamo una persona, milioni di neuroni cominciano a lavorare nel nostro cervello e a produrre connessioni di cui non ci rendiamo nemmeno conto.
Per questo gli uomini politici più abili curano oltremodo la loro immagine.
I politici sono uomini di spettacolo, uomini-immagine, perché ormai la politica è uno spettacolo e se non dai spettacolo, non esisti.
La nostra cultura è una cultura di marketing e di immagine e siamo stati adattati a ricevere positivamente certe immagini e non altre, un Gandhi o un S. Francesco oggi da noi oggi sarebbero fuori contesto.
E ha destato molta meraviglia la semplicità di Papa Francesco, confrontata con le scarpette rosse di canguro rosso di Ratzinger o la berretta rotonda di papa Giovanni. Ogni papa ha il suo stile e il suo abbigliamento. Papa Francesco sollevò subito un caso perché portava scarpe nere normali, nere e sfondate, e pantaloni neri sotto la veste lunga, e invece doveva essere in tinta.

Padre Alex Zanotelli, che è il maggiore santo italiano vivente e che ha lavorato per 30 anni in Africa, nelle bidonville di Nairobi insieme agli ultimi della Terra, veste sempre allo stesso modo, mai in abito talare, ma con jeans e la stessa maglietta scolorita e al collo una sciarpina coi colori della pace.

I frati, per es, portano la barba. I berlusconiani hanno il divieto di portare barba o baffi o capelli lunghi, devono pettinarsi tutti allo stesso modo e vestirsi tutti allo stesso modo e persino le cravatte sono consegnate loro tutte uguali. Una volta, Berlusconi parlava a degli studenti premiati come eccellenze d’Italia e rimproverò uno di questi geni perché portava la barba.
Ovviamente il modo di vestire di Landini, numero 2 della Fiom, sarà diverso. Landini è vestito da operario. Difficilmente lo vedrete con una cravatta e un abito scuro.

Ma il maglione di Landini è nettamente diverso da quello di Marchionne, blu scuro o nero, e lo portava anche accanto ad Obama.

Non ci aspettiamo di vedere Landini in abito di Caraceni scuro a doppiopetto con cravatta reggimental, perché il personaggio è diverso e ci tiene a sottolineare la sua diversità.

Cravatta Marinella

Ed è diverso pure dal solito maglione blu scuro di Berlusconi.

Oppure possiamo notare che l’anellino all’orecchio di Vendola subito lo caratterizza ed lo contrassegna come alternativo e omosessuale, ma un berlusconiano o un leghista non potrebbero sfoggiarlo.

In America è anche peggio. L’uomo politico deve conformarsi agli standard richiesti, e in genere l’uomo importante porta un abito scuro, la cravatta scura e stretta, niente barba e capelli corti ben pettinati. Ma Obama si presenta spesso in maniche di camicia bianca arrotolate e senza cravatta, abituando gli utenti televisivi a reagire con risposte automatiche positive a certi modelli visivi, prodotti umani pre-confezionati, che toccheranno le stesse corde emotive e produrranno le stesse risposte condizionate.

Ovviamente la camicia aperta con maniche arrotolate di Bersani fa tutt’altro effetto.

Nel 1800 lo scienziato russo PAVLOV abituò dei cani a reagire in modo automatico a certe immagini, per cui, appena vedevano accendersi una luce rossa, i cani salivavano perché sarebbe arrivata una bistecca, se la luce era verde arrivava una scossa elettrica. In larga misura anche noi siamo stati addestrati dai media a rispondere a stimoli condizionanti, per questo gli uomini di potere curano moltissimo la loro immagine, perché essa è uno strumento di potere, e mettono più attenzione al vestito che indossano e agli slogan con cui colpiscono l’immaginazione o l’emotività che al programma politico, perché la gente vede il vestito, è colpita dallo slogan, ma non ha poi tempo né voglia né capacità di considerare la coerenza o la fattibilità del programma.

Vediamo tre personaggi emblematici. Berlusconi, D’Alema e Bossi.

D’Alema presenta diversi errori d’immagine, prima di tutto i baffi, non sempre i baffi sono sinonimo di virilità, Castagna può portare i baffi, ma quelli di D’Alema sono politicamente associabili a quelli di Stalin, fanno vecchio, fanno vecchia ideologia in piccolo, Stalin lo chiamavano baffone e D’Alema lo chiamano baffino, ma non è un complimento, sembra una malignità.
Poi il colore, d’Alema non si trucca.
Quando un personaggio politico appare in televisione, viene truccato, gli mettono la cipria o il cerone, gli colorano le guance, gli mettono persino il rossetto, per dargli una immagine sana e vivace, poi ci sono alcuni, come Berlusconi, che il trucco lo portano in permanenza. Quando una persona non è truccata, in televisione risulta troppo pallida, sembra malata o biliosa, perché il suo colorito sotto le luci dei flash si sbianca, diventa terreo, malaticcio, e fa un effetto di cattiva salute. Questo perché ci hanno abituati ai personaggi degli spot o delle telenovela che sono coloratissimi, innaturali, ma ciò a cui si viene abituati è alla fine considerato naturale.
In televisione quando uno non si trucca e gli buttano sopra un riflettore risulta pallido come un morto, così d’Alema che non si trucca sembra giallastro, bilioso, un epato-biliare, dà un senso di acidità e malignità che non fa salute, dunque non è vincente. Prodi invece è grigio e gommoso, sembra del formaggio andato a male un po’ a buchi.

Negli spot colorano anche il cibo, non c’è nulla di genuino, una bistecca sotto un flash risulterebbe verde e sarebbe sgradevole, dunque ogni cosa che vediamo in tv è truccata, colorata, alterata. Poi abbiamo le telenovele che sono orge di colori.
Ogni colore provoca un’associazione psichica ed emotiva. Colori vivaci danno un senso di vitalità, salute e gioia. Per questo non ci sono molti spot verdolini o grigiastri. Noi compriamo un detersivo perché è blu e bianco, un dentifricio perché è bianco o verde o celeste. Vendere una mozzarella con la carta nera è stato fallimentare, non la comprava nessuno, perché l’involucro di una mozzarella deve essere bianco per dare un senso di freschezza. Lo stesso fallimento c’è stato per gli spaghetti con confezione nera. Il nero va bene per la cioccolata, il caffè, certi amari… Persino le medicine vengono colorate come se anche il colore partecipasse alla terapia.
Noi mangiamo prima con gli occhi e poi con la bocca, e cominciamo a mangiare guardando la confezione che stimola da sola il senso del gusto già dalla memoria.
Anche il dentifricio azzurro a righe verdi non è andato molto bene. Meno bene ancora il dentifricio arancione o rosso, che si associa alla perdite di sangue delle gengive.
Provate a pensare a un vino buonissimo ma azzurro o a una bistecca verde. Non potremmo inghiottire pillole macchiate di nero o di marrone o grigie che farebbero pensare a qualcosa andato a male. Il contenitore a volte vale di più del contenuto, e lo stesso vale per le persone.

Il colorito di d’Alema non fa voglia di comprarlo. Poi D’Alema è stretto, è angoloso e parla in modo angoloso. Ha le spalle strette. Veste male. I suoi vestiti sono anonimi. Parla precisino, come un contabile, e non si lascia mai andare all’emozione. Sembra un ragioniere pignolo, uno di Equitalia, furbino ma antipatico. Io l’ho visto simpatico una sola volta, quando parlava del suo bambino e si è sciolto un po’, ma è avvenuto una sola volta. Di solito parla in modo stitico, con parole precisine, freddine, con una forma di sofferenza cerebrale, non trasmette entusiasmo. Non ha parole suggestive, evocanti. Sembra un ragioniere, bravissima persona, magari, ma non è seducente, non viene voglia di essere lui. Viene voglia di dargli qualcosa per il fegato. D’Alema ha dei bellissimi capelli molto fitti e, invecchiando, sono diventati bianchi, ma non gli hanno dato autorevolezza. lo hanno reso solo vecchio e sorpassato come se portasse una parrucca.
Beppe Grillo ha tanti ricciolini. Invecchiando sono diventati bianchi e gli hanno dato un’aria bizzarra, da profeta, molto alternativa.

Uno che cura l’immagine allo spasimo è Berlusconi che, da buona Bilancia, è molto attento a come appare. Berlusconi porta rialzi nelle scarpe per sembrare più alto. Dovrebbe essere un metro e 60, ma non si sa perché ha un complesso di inferiorità per l’altezza per cui porta scarpe con un rialzo interno di 5 cm e esterno di altri 5. Scarpe con rialzo portano anche Sarkozy e Alemanno. Mio marito che era un metro e 90 diceva che già l’altezza lo privilegiava quando doveva fare una conferenza o parlava in mezzo al pubblico.
Berlusconi ha anche la tendenza a ingrassare, per quanto stia a dieta stretta e porta una pancera molto rigida per serrare la pancia; questo purtroppo gli dà un’aria imbustata, con poco movimento toracico e di vita, e sta sempre molto eretto, non si abbandona mai, ha spalle compatte e piene che danno un senso di forza e resistenza, di robustezza. Ha il collo grosso e un po’ rinsaccato, per cui quando si mette le tradizionali camicie nere con colletto alto, non solo sembra un gerarca fascista ma la camicia gli dà un’aria rinsaccata. Ha la stessa posizione rigida di Mussolini.
Se notate, ha tre divise fisse: il competo scuro di Caraceni, il maglione blu scuro (anche Marchionne portava come divisa fissa un maglione blu scuro), la camicia nera, poi ci sono le mise estive in genere bianche.

Adora poi i cappelli, che lo rendono ridicolo, e ultimamente porta un borsalino nero che lo fa sembrare Al Capone.

In genere si fa fotografare fermo dietro una scrivania, o a mezzo busto, perché le gambe sono corte. Purtroppo non ha mai imparato a camminare bene, per cui ha una andatura sgraziata a papera con le ginocchia e i piedi in fuori. Gli studiosi hanno rilevato che un’ora di ballo la settimana migliora la postura degli anziani. Forse Berlusconi dovrebbe ballare di più invece di guardare le ragazze che ballano.
Comunque è un vero sensitivo televisivo, cioè sa usare questo mezzo nel modo più utile sia con l’immagine che con i toni della voce, che è suadente e fascinosa. Evita il contraddittorio, quando lo fa controlla minuziosamente tutti i particolari, domande e risposte, ha una equipe di 8 persone (truccatore, costumista, addetto alle luci ecc.) che lo segue continuamente, ha i migliori specialisti d’Europa, e la sua immagine viene studiata e programmata nei minimi particolari dal più grande pubblicitario europeo, che è un inglese che costa un’enormità, e, fin che ha potuto, ha mandato in onda cassette preregistrate costruite con gran cura, addirittura, si dice, con messaggi subliminali.
Ha capito perfettamente l’importanza della realtà virtuale, che è un primario fattore del consenso.
Più che una persona, Berlusconi, è un prodotto pubblicitario. Il look per lui è molto più che uno stile personale, è uno strumento di lavoro.
Non solo è allampadato ma va in giro col cerone perché così il suo colore risulta sempre eccellente, spesso un po’ troppo rosso mattone, come i capelli che sono sempre perfettamente schiacciati a volte un po’ troppo rosso mogano e poco naturali per un uomo di 74 anni, e si fa truccare in modo da rialzare la mascella (segno di forza e autorità), togliere le borse sotto gli occhi, nascondere le rughe che ha spianato facendo tirare la pelle dietro le orecchie, e diminuirsi il naso che è piuttosto grosso. Purtroppo per le orecchie che sono molto grandi non ha potuto fare niente. Le orecchie grandi sono sinonimo di vitalità. Più le orecchie sono piccole, più la persona è debole. Ma se le orecchie sono molto grandi e mal fatte indicano cinismo e amoralità. Si dice che chi ha grandi orecchie campa a lungo. E in genere invecchiando aumentando tre cose: i piedi, il naso e le orecchie.

Andreotti

Anche Andreotti aveva orecchie enormi. Visto di profilo, un viso dovrebbe avere le orecchie grandi come il naso. Se sono più grandi indicano longevità (Andreotti è morto a 98 anni), coraggio, intraprendenza, ma anche persona potente e immorale.

Già colori diversi della pelle danno immagini diverse della persona: D’Alema è giallastro, sembra ulcerico, angustiato, nevrotico, supercontrollato dunque poco affidabile, acido; Berlusconi sembra abbronzato, solare, magnifico, sicuro, sano, forte, affidabile…Per gli orecchi monumentali purtroppo la chirurgia plastica non può far nulla. Il suo cruccio sono i capelli, perché ne ha pochi, nelle elezioni ha usato vecchie foto di 20 anni prima in cui era pieno di capelli, ora se li tinge di mogano in modo da tingere anche la testa così da creare effetti ombra per cui sembra abbia più capelli, è sempre rigorosamente pettinato, nessuno ha mai visto Berlusconi spettinato o non truccato, pensate al brutto effetto che fa Caselli quando i capelli bianchi gli volano in tutte le direzioni o al pessimo effetto da ritardato che faceva Buttiglione con la frangetta e la riga al centro, o ai capelli unti, lunghi, sporchi di De Michelis o all’effetto dei ricciolini rossicci e della barba di Ferrara.

Qualche tempo fa gli americani furono invitati a scegliere su internet la pettinatura per Hilary Clinton sembra un giochetto, ma è una indicazione interessante, preferire una pettinatura a un’altra vuol dire scegliere una immagine a cui corrisponde una valutazione di carattere e comportamento.
Probabilmente Berlusconi invidia Bassolino che ha una testina da coiffeur o Cofferati che da vicino è bello, perché ha una pelle sana e rosea e bei capelli ricci e fitti, ma ha gli occhi stretti e freddi e non ha nessuna comunicativa sociale, è intelligente e autocontrollato ma non mette un grammo di umanità o di personalismo, è gelido e scostante. Ha un eloquio lungo e concentrato, molto serrato, con periodi molto complessi, difficili da seguire, che si segue con difficoltà e che a poco a poco mette in uno stato di catalessi. Mancano gli slogan, gli scatti pulsionali, gli elementi personali e emotivi, la sua precisione è ferrea e logica ma risulta stressante, poi ha gli occhi stretti un poco infidi, non si vede bene il suo sguardo e risulta perciò scostante, non per niente nei film le spie hanno spesso questo sguardo freddo e stretto un po’ obliquo.

Diverso lo stile di Matteo Renzi,che ha la parlantina sciolta del venditore che può infinocchiarti di parole, indubbiamente molto moderno, giovane, alternativo, non da politicante ma da show man, un vero fiume di chiacchiere. Con un look spesso casuale, che sottolinea il suo essere giovane (si è messo anche il giubbetto di pelle di Fonzie): una caratteristica di Renzi che lo distingue dagli altri politici è che sa parlare in mezzo alla scena come un attore finito, mentre gli altri o stanno seduti o stanno dietro un palchetto, per mascherare i gesti involontari della parte inferiore del corpo che sarebbero subito captati da chi guarda. Lo stare seduti o coperti a metà da un tavolo è una forma di difesa comune anche perché è relativamente facile controllare solo il mezzo busto, ma stare in piedi in mezzo a una scena richiede una grande capacità di autocontrollo del corpo e una notevole assenza di gesti involontari.

Mentre Berlusconi ti dice che ha dormito solo tre ore per notte per il bene del paese, come il duce la cui lampada era accesa tutta la notte, si fa fotografare mentre le sue bambine lo abbracciano.

L’uso dei propri bambini per la propaganda elettorale è tipicamente anglosassone.
Si dice che Kennedy abbia vinto le elezioni perché in un famoso programma televisivo, mentre era seduto sul divano con la moglie, la sua bambina di pochi anni si arrampicò sul papà, mostrando le mutandine con la galettina, cosa che intenerì tutte le mamme americane.

E’ per questo che i papi baciano sempre i bambini, costa poco e rende molto in termini di immagine.

Diana d’Inghilterra, che si china sul letto del malato nella visita all’ospedale, guadagna con quell’atto un’enormità di consensi. Sarà anche un gesto facile ma la regina non lo ha mai fatto.
(segue)

http://masadaweb.org


MASADA n° 1466 25-5-2013 CAMBIARE O MORIRE

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Le priorità assassine della Casta- La censura antidemocratica avanza -La democrazia zoppa – E’ morto Don Gallo – Firma per l’eutanasia – Vogliono dimezzare le pene per la collusione mafiosa per salvare Dell’Utri- Domenica si vota in 564 Comuni – Aule deserte al ricordo di Falcone – La morte di Andreotti- Lo scellerato patto Pd-Pdl- Nitto Palma

Ciò che manca
in ogni luogo di questa terra
è la memoria….
la memoria manca come l’aria
e quando non si respira
non si riescono a ricordare gli orrori del passato:
le guerre, le prevaricazioni,
le cacce alle streghe, le inquisizioni,
le invasioni e le violenze….
Tutto si ripete all’infinito
come un copione malefico
recitato da un’umanità masochista
Le rivoluzioni cercano di spezzare
questo circolo vizioso
e a farne le spese
sono sempre i pochi

che vogliono ricordare.

Mary di Senigallia

LE PRIORITA’ ASSASSINE DELLA CASTA
Il Pdl prepara leggi contro il dissenso

Per i soliti noti la priorità è solo il Potere e lo schiacciamento di qualsiasi critica o opposizione. E ancora dovremmo votarli??
Berlusconi si è talmente arrabbiato per le contestazioni al suo comizio a Brescia che ha subito chiesto una legge che preveda il carcere a chi contesta i partiti in piazza,non solo durante le campagne elettorali ma sempre. La bozza circola alla Camera, preparata da Abrignani e controllata da Brunetta, perché la Casta è come il signorotto medievale che si può solo incensare ma mai criticare, altrimenti è “lesa maestà”! E questa sarebbe la democrazia!? Quella che prende l’articolo 21 e lo caccia nel cesso insieme a tutti i diritti democratici? 22 blogger arrestati per critiche a Napolitano, rischiano a uno a 5 anni di carcere, in base a una legge fascista del Codice Rocco, mai abrogata. Il fascismo ritorna.
Come si vede, le priorità di questi cialtroni sono censurare o carcerare chi contesta il potere sui blog o nelle piazze, prescrivere ladri e tangentisti come Penati, dimezzare le pene ai collusi con la mafia per poi far ricadere nell’indulto o nella prescrizione quel che resta della pena, stoppare le intercettazioni, rendere impunibile e non processabile il capo dello Stato, e inciuciare tra dx e sx per mantenersi al potere malgrado gli scarsi voti, rimandando di almeno 7 mesi il porcellum, già dichiarato incostituzionale dalla Cassazione (con la bellezza di 8 anni di ritardo!)
Intanto che si pensa a aumentare l’IVA producendo altra disoccupazione e altri fallimenti,il caro Letta ci viene a raccontare che deve aumentare le tasse perché non sa come trovare i soldi per aiutare i giovani, pagare gli esodati, i cassintegrati o le aziende da anni creditrici verso lo Stato. E intanto si dimentica i 70 miliardi di corruzione politica, i 180 miliardi di evasione fiscale, gli 8 regalati al Vaticano, i 150 di fatturato della mafia, i 180 di fondi neri nascosti solo in Svizzera più gli altri paradisi fiscali, uno di perdita stimata solo per la fuga dei cervelli, 24 solo per mantenere questa elefantiaca casta politica, 45 previsti per gli F35 difettosi,17 per le inutili Province, 98 di tasse non riscosse dalle slot machine, 20 per l’inutile TAV in Valsusa ecc . Ma l’Europa, sorda e cieca a questi orrori, continua a chiedere ‘riforme’!!? Ma quali riforme se a forza di riforme ci hanno buttato in un baratro, e riforme sulla testa di chi??

LA CENSURA ANTIDEMOCRATICA AVANZA
Da byoblu Arturo Di Corinto

4 Anonymous arrestati, il pressing dell’Agcom per regolamentare in senso poliziesco il diritto d’autore, l’insistenza della Boldrini sulla violenza nel web, la necessità di leggi speciali per Internet secondo Pietro Grasso, la riproposizione dell’obbligo di rettifica per i blog dentro la legge bavaglio, le 22 denunce per i commenti anti-Napolitano del blog di Grillo… In una fase della vita del paese dove le larghe intese rendono difficile l’esercizio della critica ma anche trovare appoggio e consenso nei partiti tradizionalmente schierati per la libertà d’informazione, tutti questi indizi messi insieme possono prefigurare l’inizio di una guerra a Internet? Una normalizzazione del web in senso restrittivo? O solo un modo per sviare l’attenzione da altri problemi?
Però l’insistenza dei detective della postale nello stroncare Anonymous non convince. Certo è che quelli del Cnaipic se l’erano legata al dito dopo che gli avevano bucato i server e diffuso materiale confidenziale che li riguardava, compresi materiali relativi ai rilevanti interessi commerciali dei fornitori delle loro infrastrutture di sicurezza. Ma la Boldrini che attacca le false identità sul web come se non sapesse il furto d’identità è già punito per legge stona. Stona che non sappia che l’anonimato è una risorsa per chi denuncia il malaffare mafioso sui blog, che esistono forum di autoaiuto rigorosamente anonimi per chi le violenze le subisce e che i cooperanti dall’estero devono nascondere la propria identità ai regimi dei paesi in cui risiedono per inviare informazioni in Italia. Non solo si avvicina pericolosamente al sottosegretario D’Alia che voleva chiudere Facebook per un insulto e alla Carlucci che con la motivazione della prevenzione della pedofilia voleva una legge contro l’anonimato. Piero Grasso che cita la difficoltà di colpire i server posti all’estero si scorda che nel caso di Indymedia si è provveduto celermente e requisire i suoi due server in Inghilterra per le accuse a Trenitalia e che lo stesso è accaduto ai server norvegesi del collettivo Autistici/Inventati per la diffamazione verso il neofascista Iannone. Nel primo caso sono stati sfruttati gli Accordi di mutua assistenza giudiziaria tra Usa e Ue. Il pidiellino Costa che afferma essere una scelta politica riproporre tal quale la legge bavaglio come se non fosse stata una grande mobilitazione contro la stessa proposta di Alfano per evitare che con la riforma delle intercettazioni “vengano messe le manette ai giudici e il bavaglio all’informazione”, compresi blog, forum e siti amatoriali che non adempiono all’obbligo di rettifica valido per la legge sulla stampa del 1948 e assolutamente inadatto a piattaforme a pubblicazione aperta di carattere amatoriale. Costa è lo stesso che con Pecorella si prefiggeva l’obiettivo di trasformare ex lege l’intera Rete in un immenso quotidiano e trattare tutti i suoi utenti da giornalisti, direttori o editori di giornali per poterli citare in giudizio per diffamazione. Ciliegina sulla torta, Cardani, il professore già collaboratore europeo di Monti, vuole una legge fotocopia contro il copyright già bloccata l’anno scorso per incostituzionalità – visto che non prevede l’intervento della magistratura per accertare le violazioni – e trasforma l’Autorità in una polizia privata, è chiaro che serve a colpire Google e Facebook e gli OTT per fare contenta Confindustria digitale, la Fimi e la Siae preoccupata del calo degli iscritti e che deve fare cassa a fronte della svendita del suo patrimonio immobiliare. Questo attacco a tutto campo nasconde interessi giganteschi e nasconde problemi più grossi: la crisi economica generale, dei modelli di business dell’industria culturale, dell’incapacità di attuare le riforme, della contestazione popolare e della paura verso ciò che non si conosce. Tutti costoro però non hanno ancora speso una parola una per il furto delle email dei Cinquestelle e le denunce dei 22 blogger sul sito di Grillo. Evidentemente le leggi ci sono già e si possono usare per chiudere i siti della galassia antagonista come quelli dei neofascisti, i siti web dei bordelli sull’Appia Antica e per catturare i pedofili, e che la rete non è un far west per tentare un ennesimo giro di vite della comunicazione indipendente e per zittire ogni voce critica sulla rete che si rivela sempre di più come lo strumento principale della riconfigurazione del potere nella società dell’informazione. Ma quante volte glielo dobbiamo dire? Fate ride!

DEMOCRAZIA ZOPPA
Paolo De Gregorio

Uno degli aspetti essenziali della democrazia, e in particolare nella sua dimensione amministrativa, dovrebbe essere la trasparenza e la realtà dei dati di bilancio, al fine di trasmettere al cittadino un giudizio sulle capacità amministrative degli eletti. Questa libertà, che dovrebbe essere un elementare diritto, ci viene negata, come dimostra la feroce polemica che a Roma contrappone il Sindaco uscente Alemanno e i suoi sfidanti. Alemanno sostiene di aver ridotto il debito ereditato dalla precedente amministrazione di sx da 12,3 miliardi a 8,7 miliardi di €, Marino e Marchini, due aspiranti sindaci, denunciano che negano loro l’accesso agli atti amministrativi, l’agenzia Fitch sostiene che con Alemanno il debito è aumentato di 1,7 miliardi di €. La matematica in mano ai politici diventa una opinione, e il cittadino è in mano alla propaganda delle parti, senza potersi fare una opinione su basi serie e obiettive. Basterebbe introdurre la regola che la Corte dei Conti controllasse l’attività amministrativa dei Comuni, che devono riversare, online, ogni atto amministrativo negli uffici della Corte, in modo da poter offrire e certificare in ogni momento lo stato effettivo dei conti del Comuni stessi, garantiti dalla terzietà di una magistratura indipendente. Senza questa garanzia di corretta informazione, i cittadini sono dei sudditi destinati ad essere infinocchiati da chi le spara più grosse, da chi ha più soldi per fare propaganda, da chi punta su un aspetto piacevole o simpatico. Diventare un paese serio è difficile e nuove regole sono necessarie, ciò nonostante noi dimentichiamo anche quelle che abbiamo, come quella legge del 1957 che dichiara ineleggibile chi è titolare di concessioni statali, fatto che dimostra, oltre ogni ragionevole dubbio, che in Italia maggioranza e opposizione non si sono mai combattute, hanno fatto sempre finta, hanno sempre fatto accordi sottobanco, fino al matrimonio incestuoso nel governo tecnico e nel governo Letta.

DON GALLO
Doriana Goracci
http://www.reset-italia.net/2013/05/22/angelicamente-anarchico-don-gallo-volato-via/#.UZ0FjYKg5FQ

Don Gallo è volato via dopo una notte tranquilla, il 22 maggio 2013, 84 anni vissuti pienamente. Lo conobbi nel 2001, a Genova, e poi lo rividi a Roma. Genova è stata anche la sua città natale, come fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto. Succhiava con avidità il sigaro, salutava a pugno chiuso, diceva qualche parolaccia, non stava mai zitto ed era fiero di stare da una certa parte, quella solitamente ritenuta sbagliata. Ma la Chiesa aveva buon gioco ad avere questo ragazzaccio tra le sue fila…Era questo che mi faceva rabbia del don, dell’uomo dal cuore grande e vicino a chi soffre. Non mi hanno mai fatto simpatia preti, papi, don e religioni varie, lo ammetto.
Nel 2005 scrisse ‘Angelicamente anarchico’, sua toccante autobiografia. C’era a Roma la Festa di Liberazione e lui era lì con il banchetto e la sua vivacissima oratoria: comprai il libro e fu felicissimo di farmi la dedica dopo avere discusso animatamente con me. L’ avrei dato poi in regalo a un carcerato che conobbi a Viterbo, un libro che va passato di mano in mano.
Nel 2012 terminata la celebrazione della messa per il 42º anniversario della Comunità di San Benedetto al Porto, all’interno della chiesa Don Gallo intonò insieme ai fedeli «Bella ciao», sventolando un drappo rosso che si sciolse dal collo. Grande e lunga vita a chi non tace mai in difesa degli emarginati e degli umili. Ciao Andrea.

Don Andrea Gallo è stato un presbitero italiano, fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova. Fu attratto fin da piccolo dalla spiritualità dei salesiani di don Bosco, ed entrò nel 1948 nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Nel 1953 chiese di partire per le missioni e fu mandato in Brasile, a San Paolo, dove compì gli studi teologici. La dittatura al potere in Brasile lo costrinse però, in un clima per lui insopportabile, a tornare in Italia l’anno dopo. Nel 1950 il voto popolare riportò al potere Vargas, l’ex dittatore, e nel 1954 la tensione salì al massimo nel Paese. Andrea continuò gli studi a Ivrea e fu ordinato presbitero nel 1959. L’anno dopo venne inviato come cappellano alla nave scuola della Garaventa, noto riformatorio per minori. Lì cercò di introdurre un’impostazione educativa diversa, sostituendo i metodi repressivi con una pedagogia della fiducia e della libertà, permettendo loro di uscire, di andare al cinema e di vivere momenti comuni di piccola autogestione, lontani dall’unico concetto dell’espiazione della pena. Dopo 3 anni fu spostato ad altro incarico senza spiegazioni, e nel 1964 decise di lasciare la congregazione salesiana per la diocesi genovese perché «La congregazione salesiana si era istituzionalizzata e mi impediva di vivere pienamente la vocazione sacerdotale».
Il cardinale Siri, arcivescovo di Genova, lo inviò a Capraia come cappellano del carcere. Due mesi dopo era vice parroco alla parrocchia del Carmine, dove rimase fino al 1970, quando Siri lo trasferì nuovamente a Capraia. Nella parrocchia del Carmine don Andrea scelse di stare con gli emarginati. La parrocchia diventò un punto di aggregazione di persone di ogni parte della città, in cerca di amicizia e solidarietà con i più poveri che al Carmine trovavano un punto di ascolto.
L’episodio che provocò il suo trasferimento fu un incidente nel 1970. Nel quartiere era stata scoperta una fumeria di hashish e questo aveva suscitato indignazione nell’alta borghesia residente. Don Andrea ricordò nell’omelia che rimanevano diffuse altre droghe, come quelle del linguaggio, per cui un ragazzo può diventare «inadatto agli studi”» se figlio di povera gente, o un bombardamento di popolazioni inermi può diventare «azione a difesa della libertà». Fu accusato di essere comunista e allontanato. Ci fu in città un movimento di protesta,ma la curia non tornò indietro. Lui rinunciò all’incarico offertogli a Capraia, ritenendo che lo avrebbe definitivamente isolato. Fu accolto dal parroco di San Benedetto al Porto e con un piccolo gruppo diede vita alla sua comunità di base, la Comunità di San Benedetto al Porto. Da allora si è impegnato sempre di più per la pace e nel recupero degli emarginati, chiedendo anche la legalizzazione delle droghe leggere: nel 2006 si è fatto multare fumando uno spinello nel palazzo comunale per protestare contro la legge sulle droghe. Era un grande amico di Vasco Rossi e di Piero Pelù, impegnati anch’essi per la legalizzazione delle droghe leggere. La Canonica della Parrocchia della SS. Trinità e di San Benedetto ha appoggiato il movimento No Dal Molin di Vicenza che si oppone alla costruzione di una nuova base militare Usa. Ha partecipato a varie manifestazioni,come quella del 17 febbraio 2007 che ha visto la presenza di oltre 130.000 persone. Più volte don Gallo è andato a Vicenza per l’annuale Festival No Dal Molin. Nel 2009 ha acquistato assieme ad oltre 540 persone il terreno dove sorge il Presidio Permanente No Dal Molin per mettere radici sempre più profonde nella difesa a oltranza del territorio e dei beni comuni. Nel 2007 è uscito il suo libro ‘Io Cammino con gli Ultimi’. Nel 2008 ha aderito al V2-Day organizzato da Beppe Grillo. Nel 2009 ha partecipato al Genova Pride 2009, lamentando le incertezze della Chiesa cattolica nei confronti degli omosessuali. Ha presentato anche il primo calendario Trans della storia italiana, con le trans storiche del Ghetto di Genova. Nel 2011 è stato premiato come Personaggio Gay dell’Anno da Gay.it. Ha anche tenuto l’orazione funebre di Fernanda Pivano. Gli è stato assegnato il Premio Fabrizio De André, di cui è stato grande amico. Nel novembre 2010 è uscito in tutte le librerie il libro ‘Sono venuto per servire’, scritto a quattro mani con Loris Mazzetti, già collaboratore stretto di Enzo Biagi. Il libro cita in copertina una frase di Mazzetti che si riferisce al csx: «Peccato che Don sia un prete. Se fosse un politico avremmo trovato il nostro leader».
Don Gallo ha partecipato a ‘La lunga notte’, primo album solista di Cisco (ex cantante dei Modena City Ramblers). Nel 2012 ha sostenuto Marco Doria alle primarie del csx di Genova. Poi Vendola alle primarie del csx. Il video in cui intona Bella ciao alla messa con un drappo rosso al collo è stato visto su youtube in un mese da oltre 200.000 persone.

CHECCHINO ANTONINI

Migliaia di persone stanno scrivendo il diario dell’assenza componendo un poema di frammenti legati a questo prete partigiano e comunista.
Quando si sparse la voce che don Gallo, prete scomodo, era stato allontanato, gli abitanti del Carmine si riversarono in piazza per contestare la Curia e rivendicare il suo ritorno. Si scomodò anche la stampa cittadina e perfino riviste come “L’Espresso”, “Gente” e “Le Monde”. Fu un importante momento di partecipazione popolare. A un bambino di 10 anni fu chiesto da un vigile perché piangesse: “Mi hanno rubato il prete!”. Don Gallo nel suo ufficio aveva un cartello con una frase di Sandino: “Qui non si arrende nessuno!”. Ciascuno di loro ha avuto un rapporto pubblico e un filo rosso intimo con questa meravigliosa figura di uomo che riusciva a placare le solitudini e a sposare ribellioni. Con lui il Carmine era diventato un centro di aggregazione per gli emarginati, i naufraghi del boom economico. Qui Don Gallo fece la sua battaglia contro l’eroina, per la riduzione del danno, e la legalizzazione delle droghe leggere. Tra i suoi progetti quello di una “stanza del buco”, come a Barcellona, e quello, realizzato, di un centro di aggregazione nel centro storico. Aveva creato un punto di ascolto e dialogo per attrarre nel Ghetto persone, gruppi, idee, iniziative. La comunità transessuale che storicamente abita il quartiere è presente nella partnership e con loro si organizzano momenti di animazione e di mediazione, ad esempio, rispetto alle relazioni non facili con alcune comunità di migranti. In autunno, dalla rete, il Gallo aveva lanciato l’allarme: “Parlo a nome di tutti coloro che lavorano nel Sociale. Il Governo ci vuole distruggere! La Comunità di San Benedetto di Genova, a cui appartengo, è in credito con le ASL di Asti, Alessandria, Domodossola, Torino, Vercelli, Chiavari, Foggia, Milano, Pisa, Sondrio e Ravenna per un totale di 401.036 mila euro. È incredibile. Gridate con me!”. E subito prima di Natale Don Andrea insieme a Gabriele Giuglietti, responsabile commerciale di Banca Etica, aveva presentato l’apertura di un conto corrente per raccogliere i fondi e dare vita, nei primi mesi del 2013, ai primi progetti verso la Fondazione San Benedetto al Porto e Don Gallo. La Comunità San Benedetto al Porto è restata in piedi perché Banca Etica ha anticipato i soldi attesi dalle ASL italiane.

Dal web
Sul G8, nel luglio 2001, Don Gallo cercò fino all’ultimo di mediare tra protesta e istituzioni. Poi, davanti al corpo di Carlo Giuliani, scelse di non mediare più e seppe gridare forte.

“Comunque è vero, sono comunista. Non dimentico mai la Bibbia e il Vangelo. E non dimentico mai quello che ha scritto Marx
“.

Con Don Gallo muore un’idea di militanza cristiana che non battezza i potenti ma si mischia ai senza voce, a chi resiste e lotta. Un esempio di parzialità in un mondo diviso. Una voce scomoda che non asseconda ma critica, una predica che non pacifica ma spinge a schierarsi.

Salutiamo il partigiano Andrea!

Ci dicevi e dicevi a tutti: ”Io sto con chi protesta contro la Tav, sto con i ‘partigiani della Valle’, e noi vogliamo ricordarti come sempre abbiamo fatto in Valle di Susa, con il pugno chiuso alzato cantando Bella Ciao insieme.
Ciao Don Gallo, Resisteremo un minuto e un metro più di loro anche per te!

Ha detto: “Ricordiamocelo tutti e con buona pace del giudice Caselli, se i nemici dell’economia imperante al G8 erano tutti quei ragazzi che gridavano “Un altro mondo è possibile”, oggi i nemici dell’economia imperante sono i ragazzi della Val di Susa. Li caricano come allora e loro, come allora, chiedono giustizia. Attenzione a non girarci dall’altra parte, ancora una volta.”
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Chi vuole aiutare la Comunità di San Benedetto e Don Andrea può versare una somma su: c/c Vero la Fondazione Don Gallo IBAN: IT13H0501801400000000143630.

EUTANASIA
In Comune presso l’ufficio U.R.P. si può firmare per l’eutanasia legale,
Gira l’informazione ai tuoi contatti, più siamo e meglio è, visto come siamo messi in Italia…Al Comune di Bologna si può firmare la proposta di legge per l’EUTANASIA LEGALE in Palazzo D’Accursio Piazza Maggiore, 6, 40124 Bologna
URP (Ufficio relazioni col pubblico ) – lunedì/sabato 08.30-18.30

Ti chiederei di:
-compilare un semplice questionario con 3 domande che trovi a questo link
https://docs.google.com/forms/d/1pIwq6sTotp32DRL2HHzSK897Q-lC5UKUT8zwU2WeBas/viewform?pli=1
-far girare questo avviso per invitare a firmare amici e parenti, sia residenti nel tuo Comune che in altri comuni

Matteo Mainardi
Per tutte le informazioni http://www.eutanasialegale.it
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DANIELE MARTINELLI
Vogliono dimezzare le pene per la collusione mafiosa per salvare Dell’Utri

Il Paese è allo sfascio totale, e il Pdl pensa di derubricare a favoreggiamento il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. La pena si abbasserebbe da 12 anni a massimo 5 senza carcere e uso delle intercettazioni. Una priorità per gli yes-men di B. Un macabro regalo al 21esimo anniversario della strage di Capaci in cui morì il giudice Falcone con sua moglie e gli uomini della scorta. Alla fine Schifani, inondato di polemiche, lo ha fatto ritirare al Senato. Ci hanno provato. Anzi, riprovato, e più in là tenteranno di nuovo. .. tanti i papaveri col titolo di onorevoli che a turno si prestano come demolitori della giustizia…ma a beneficiare delle leggi ad personam sono sempre i soliti: da B. passando per i suoi amici padrini di partito tipo Dell’Utri-Verdini ecc. E’ arcinoto pure che B è uso a sborsare soldi a tutti pur di avere favori. Cosa spinge uno come Luigi Compagna a vergare decreti legge immondi tipo quello odierno sull’associazione mafiosa. Si segnalò nel 2008 per aver proposto una modifica ad un decreto legge per permettere al giudice ammazza sentenze Corrado Carnevale di concorrere per il posto di primo presidente della cassazione. Figlio di Francesco, ex ministro dei lavori pubblici del governo Andreotti, Compagna ha tenuto a battesimo con la senatrice del Pd Franca Chiaromonte un disegno di legge bipartisan per il ripristino dell’immunità parlamentare spazzato via da Tangentopoli. Era funzionale allo statista di Arcore alle prese col processo breve e il legittimo impedimento nella corsa contro i tempi del processo Mills. Nessuna interrogazione urgente di Compagna sulle 64 società off-shore del “papi” brianzolo. Infatti, eccolo a firmare il progetto di depenalizzazione del concorso esterno. Relatore della legge doveva essere Giacomo Caliendo, altro arnese di razza, super attivo nell’appoggiare tutte le leggi più indicibili e immonde dei suoi governi tra scudi, amnistie mascherate con svuota carceri, norme contro le intercettazioni, leggi bavaglio, processo breve «principio giusto» e altre amenità. Baricentro della Loggia P3, Caliendo telefonava ai membri del Csm per caldeggiare la nomina di Alfonso Marra alla Corte d’Appello di Milano, che poi gli serviva per accogliere il ricorso di Formigoni contro le firme false della sua lista alle regionali lombarde. Commensale a casa Verdini per cene con Dell’Utri, Miller e Martone in cui si dibatteva su come interferire sui giudici della Consulta in vista della sentenza sulla costituzionalità del lodo alnano (poi bocciata). Invitato da Pasqualino Lombardi a “lavorarsi per bene” l’ex presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone per alzare la legge del limite dell’età pensionabile per gli alti magistrati, e poi archiviato. Per il suo coinvolgimento nella P3 da indagato per violazione della Legge Anselmi sulle logge massoniche, c’è una richiesta di autorizzazione a procedere che pende alle cal(i)ende greche che oggi l’alleato Pd di casa Letta non ha interesse a finalizzare. Salvato da due mozioni di sfiducia, Caliendo, già «messaggero» di alcuni giudici in rapporti con la P2 nei primi anni 80, vanta nel suo prestigioso curriculum anche un pizzino pro Mondadori consegnato al giudice Enrico Altieri. Per questo, Caliendo è stato premiato da sottosegretario alla Giustizia del governo B. Proprio ora che all’anniversario della morte di Falcone si fregia di relazionare l’ennesima legge sfascia-giustizia.
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DOMENICA SI VOTA IN 564 COMUNI

Il comizio di Grillo a Roma, 50.000 persone entusiaste, è stato il più affollato mentre le altre piazze erano semideserte.Guardatevelo:

Solo 3mila al Colosseo, dove Gianni Alemanno ha tenuto il comizio di chiusura della campagna elettorale assieme a Silvio Berlusconi.
Piazza san Giovanni, luogo ‘simbolo’ della sinistra riconquistato da Ignazio Marino, era piena solo a metà. Alfio Marchini ha invece radunato poco più di 3500 persone al Parco Schuster, nel quartiere San Paolo. Ma, grazie alla partecipazione di Antonello Venditti, la folla è cresciuta.
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DEMOCRAZIA DA RIDERE
Paolo De Gregorio

La presa per il culo dei sudditi da parte dei politici non ha mai raggiunto vette così luminose! Il piddino Violante si domanda perché mai bisognerebbe applicare la legge 361 del 1957 che rende ineleggibili i titolari di concessioni pubbliche (vedi Berlusconi a cui lo Stato ha concesso le frequenze Tv), visto che fino ad oggi non è stata applicata. Sfugge al brillante parlamentare, che tra l’altro di professione faceva il magistrato, che le leggi vanno applicate, soprattutto questa che avrebbe impedito a Berlusconi di entrare in Parlamento, e reso impossibile l’intreccio tra potere mediatico privato e potere politico, fattore che negli ultimi 20 anni ha reso barbaro e impari il confronto democratico. Dimentica anche che egli appartiene ad un partito, il PD, che si era impegnato con il suo elettorato proprio per la ineleggibilità del Caimano e che mai sarebbe andato al governo con il PDL.
A che servono le elezioni e il ritornello del “popolo sovrano” se le scelte degli elettori non contano nulla?
Un ciclo storico si è concluso. La sx non esiste più, la sua nomenklatura è andata a nozze con B, non resta che abbandonarli al loro destino di generali senza più esercito.
Il M5S, definito da queste salme congelato e solo negativo, aveva proposto al PD di votare subito per la decadenza della attuale legge elettorale, la porcata “porcellum”, a cui sarebbe subentrato il vecchio ma decente Mattarellum, aveva proposto di votare l’applicazione della legge del ’57 per la ineleggibilità di B., ricevendo per entrambe le proposte degli incredibili NO, aveva proposto di votare insieme Rodotà quale Presidente della Repubblica.
Queste scelte erano possibili, i numeri c’erano, avrebbero cambiato radicalmente il nostro paese, invece si parla, a TV ed edicole unificate, degli scontri tra parlamentari pentastellati, di diarie, di scontrini, di dittatura di Grillo e Casaleggio, di fantomatici profitti del blog di Grillo (in perdita), tutti uniti dal terrore che gli italiani capiscano che l’unico fattore di possibile cambiamento è il M5S.
I sondaggi che girano sanno tanto di fasullo: ricordiamo che nessuna previsione scientifica aveva visto il M5S al 25%, e oggi è improbabile che B si avvantaggi delle condanne nei suoi processi, mentre è molto realistico pensare che gli iscritti e militanti, che occupano le sedi del PD per protestare contro la linea del partito, alle prossime elezioni cambieranno il loro voto. Certo che il puntellarsi a vicenda tra PDL e PD è uno spettacolo inverecondo, al limite della dittatura, offensivo verso gli elettori, ma forse è l’ultimo atto di una storia.
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AULE DESERTE AL RICORDO DI FALCONE
PEPPE TODARO

Ieri è stato un giorno buio per noi tutti. Ieri i miei occhi hanno visto l’aula del Senato quasi completamente vuota, proprio nel giorno in cui si rendeva omaggio, attraverso il ricordo istituzionale, ad un uomo che ha servito con dedizione lo Stato. Un uomo che, pur con lucida consapevolezza dei rischi, ha combattuto per il bene degli Italiani divenendo l’ennesimo martire di una guerra secolare. Che tristezza vedere quell’aula semi vuota, vedere che i nostri rappresentanti non hanno avuto la decenza e l’orgoglio di essere per una volta tutti presenti e compatti, senza divisioni ideologiche e politiche, nel giorno della memoria di un servitore dello Stato, quello stesso Stato che loro dicono e professano di rappresentare. Tutto questo è accaduto poi nel generale e voluto silenzio dei mezzi di informazione nazionale, che si sono guardati bene dal raccontare quell’assenza ingiustificata e ingiustificabile. Tuttavia, a ben pensare, è stato meglio così…ieri in quell’aula semi vuota, ad omaggiare un grande uomo, non vi erano politici navigati attenti ai loro privilegi e ai loro interessi, non vi erano personaggi che ai tempi di Falcone sedevano già sugli illustri banchi di quell’aula e che non lo hanno protetto ed aiutato..Ieri in quell’aula a ricordare Giovanni Falcone vi erano soltanto e semplicemente dei cittadini italiani. Ciao Giovanni, grazie sempre per tutto quello che hai fatto per questo Paese ingrato.
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Mariapia Caporuscio

Dov’eravate? Troppe volte dovrebbero rispondere a questa domanda, a cominciare da Portella della Ginestra dove furono sterminati dei poveri contadini, alla morte di Mattei che insieme a lui uccisero anche l’Italia, a piazza Fontana, al treno Italicus, la strage di Ustica, al sequestro Moro, a via dei Georgofili ecc. Ma i politici poverini non sanno nulla, sono puri come l’acqua di sorgente. Però sono bravi a mettere in atto le parole di un galantuomo come Goebbels “una menzogna ripetuta più volte diventa verità” e la colpa di tutto questo è anche dei media asserviti, che dimentichi della grave responsabilità che deriva dal manipolare la verità, si rendono complici dei crimini. Sempre Goebbels diceva che gestendo l’informazione avrebbe fatto credere alla gente qualsiasi cosa.
Purtroppo da condannare non sono solo i politici mafiosi ma anche quella stampa che li sostiene. La nostra sembrerebbe non essere una dittatura perché questo nuovo tipo di dittatura ha indossato un abito diverso, non più imponendo con la forza il suo credo, ma vestendosi con l’abito elegante della “democrazia”. Noi non ci accorgiamo di essere in un regime solo perché fingono di lasciarci la libertà di parola, ma sicuramente stanno studiando il modo di privarci anche di quella. Non ci danno tutto insieme il veleno (non gli conviene) ma ci avvelenano a poco a poco senza farcene accorgere, finché un bel giorno ci ritroveremo sdraiati e non saremo più in grado di rialzarci in piedi.
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METODO JOLIE- MARCO TRAVAGLIO

Ascoltando le parole di Veltroni a Servizio Pubblico sulla trattativa e su B. e i silenzi del Pd sulle sentenze di Milano sui diritti Mediaset e della Cassazione sul no al trasloco dei processi a Brescia, mi chiedevo: ma cosa potrà mai dire il Pd, casomai esista ancora, quando si tornerà a votare? Non potrà criticare il governo precedente: è presieduto dal suo Letta. Non potrà attaccare B: è suo alleato. Non potrà neppure sfiorare il conflitto d’interessi: anche stavolta non ha neppure provato a risolverlo per legge, anzi si accinge a calpestare per la sesta volta la 361. Non potrà promettere norme più severe contro le tangenti: l’unica legge che ha contribuito a partorire in vent’anni è quella che ha ridotto le pene e la prescrizione della concussione per induzione, salvando Penati e risparmiando a B. guai peggiori nel processo Ruby. Non potrà nemmeno impegnarsi a combattere l’evasione, il riciclaggio e la criminalità organizzata: anche su questi tre fronti – cruciali non solo per la legalità, ma anche per il recupero di enormi bottini – l’alleanza Pd-Pdl non produrrà nulla. Non potrà rivendicare la “questione morale”, dopo aver mandato al governo due imputati come De Luca e Bubbico, votato l’imputato Formigoni a presidente della commissione Agricoltura e garantito l’elezione di Nitto Palma al vertice della commissione Giustizia. Anche le parole “mafia” e “P2” saranno proibite, dopo la festosa alleanza col partito fondato da Dell’Utri; dopo la difesa degli imputati Conso e Mancino accusati di falsa testimonianza sulla trattativa e dei maneggi di Napolitano contro le indagini; e dopo l’elezione del piduista Cicchitto al vertice della commissione Esteri. Bandita anche la parola “ambiente”, impronunciabile dopo le battaglie campali in difesa dei Riva e di quella cloaca che è l’Ilva. Insomma quasi tutte le battaglie tipiche della sx italiana, che aveva avuto la fortuna di poterle combattere per decenni in esclusiva, almeno a parole, grazie a una dx impresentabile, le saranno precluse per motivi di decenza. Dunque alle prossime elezioni, che si terranno quando B. deciderà che gli conviene staccare la spina al governo, avremo una sx più afasica di sempre, che non potrà dire nulla perché non avrà nulla da dire e regalerà a Grillo tutte le sue parole d’ordine storiche. Dall’altra parte imperverserà B, loquacissimo contro “la sx delle tasse”: anche perché in autunno cadrà la maschera dell’Imu e si capirà che l’annunciata (molto incautamente) abrogazione dell’imposta sulla prima casa era solo un ridicolo rinvio di pochi mesi. E tutto ciò non accadrà a sorpresa, ma in seguito a precise scelte politiche che Veltroni l’altra sera, a parte alcuni vuoti mnemonici davvero allarmanti, ha avuto il merito di illustrare e rivendicare: “Siamo andati al governo con B. perché l’alternativa era tornare al voto e far vincere B”; “Votando l’ineleggibilità di B. alimenteremmo l’antiberlusconismo di cui B da sempre si nutre per vincere”. A parte il fatto che, se B fosse dichiarato ineleggibile, non potrebbe vincere, resta da capire perché mai B abbia vinto per vent’anni contro un csx che meno antiberlusconiano non si poteva. Ma è probabile che il Pd abbia scelto il metodo Angelina Jolie che, temendo un tumore ai seni, se li è fatti asportare. Siccome B potrebbe andare al governo dopo le prossime elezioni, tanto vale portarcelo subito noi. E siccome alle prossime elezioni potremmo perdere i nostri elettori rimasti, li mettiamo in fuga subito e ci leviamo il pensiero. Come quel tale che, temendo di diventare impotente, si evirò. Furbo, lui.
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Flavio Amerighi
(Ogni riferimento alla riforma Fornero non è puramente casuale)
benché precari

Il giorno della festa definitiva alla riforma
mia figlia se ne andò al mare scrivendomi
che le mancava un po’ la spiaggia con me,
le risposi – divertiti.
Presi tutto con filosofia, tremila grammi circa
al corso parlottai a lungo con la nuca davanti,
diedi confidenza, diceva e non diceva.

E’ già passato un anno
torna il caldo ed è freddo,
nemmeno l’ombra di tutto quel lavoro riformato.
I nuovi dirigenti, sempre loro
grandi imitatori di similitudini, dicono
che qualcosa al più non avrà funzionato,
massimo il venti, trenta per cento poco meno
è da mettere a regime.

Nel corso di quella profonda revisione
alcuni si sono gettati dal dimenticatoio
benché precari e neri come la notte,
qualcun altro in mare
tra le invettive dei rimorchiatori,
in banca servono fantastiche bibite ghiacciate
solo a chi non ha sete.

Rimane il nodo della classe media
o quel che resta, è qui accerchiata
riposi in pace sotto la riforma.
siamo tutti andreottiani!

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LA DIPARTITA DI ANDREOTTI
Paolo De Gregorio

E’ Enrico Letta il responsabile della dipartita di Andreotti. Il vecchio navigatore di lungo corso non ha retto alla felicità di vedere di nuovo un democristiano doc alla Presidenza del Consiglio, in un governo che liquiderà quel poco che resta della sx, dopo avere ottenuto dal PD il tradimento dei suoi elettori, per un futuro governo che riunisca finalmente tutti gli ex-democristiani, migrati sia a dx che a sx.
Resterà un partitino di sx del peso massimo del 10%, residuale come il Partito Socialista che, dopo gli scandali e le ruberie, non ha più superato l’1%, malgrado avesse il blasone del più antico partito della sx italiana.
In realtà tutta la politica italiana dal dopoguerra ad oggi ha prodotto personaggi come Andreotti, perché le sbandierate identità dei maggiori partiti erano tutt’altro che granitiche. Si aveva a che fare con falsi cattolici, falsi comunisti, falsi liberali, pronti a spartirsi sottobanco tutto il bottino, dalla RAI ai lavori pubblici. Attività di depredazione della cosa pubblica durata 40 anni, e principale responsabile del debito che oggi grava sulla nostra economia, dove il consenso sociale veniva ottenuto con sprechi come le pensioni di invalidità fasulle, le pensioni d’oro ai dirigenti statali, l’assistenza a industrie decotte, la Cassa del Mezzogiorno, le opere infrastrutturali iniziate e mai finite.
E’ veramente insopportabile sentire parlare di questo personaggio post mortem come di un grande statista, di fronte alle evidenze storiche dell’appartenenza ad un partito pieno di ladri e mafiosi, ad insaputa di Andreotti naturalmente, che finì sciolto dai magistrati, per poi riciclarsi in Forza Italia. Infatti in Italia risulta un grande statista chi si è comprato il consenso sociale depredando le casse pubbliche e ha portato il suo partito al dissolvimento.
Non ho letto da nessuna parte che l’abnorme periodo in cui questo personaggio è stato al potere, con i risultati che oggi vediamo, sarebbe stato limitato, e con esso anche il danno, da quella lungimirante regola di salute pubblica che è l’ineleggibilità dopo due legislature, che impedisce alla democrazia di diventare monarchia assolutista, come ha dimostrato il regno andreottiano.
Il messaggio razionale e obiettivo da dare agli Italiani è che la eterna vita politica di Andreotti, con la sua sempre più estesa rete di rapporti con servizi segreti, dossier, ricatti incrociati, non ci ha consegnato un politico esperto e professionale, ma una zecca attaccata al potere per il potere, un cinico che sosteneva sfrontatamente che “il potere logora chi non ce l’ha”.
I tipi come Andreotti, e il suo replicante Berlusconi, hanno bisogno di sudditi ignoranti per continuare a esistere. Seppelliamoli con i 20 punti del programma 5stelle, che possono trasformare i cittadini consapevoli e informati in protagonisti di una democrazia senza precedenti.
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IL SUO ARCHIVIO

Muore Andreotti all’età di 94 anni, protagonista della politica italiana per più di 60 anni. Con lui si chiude la Prima Repubblica con tutti i suoi segreti e i suoi orrori.
Europa quotidianoonline scrive: “Nel luglio del 2007, Andreotti decise di affidare all’Istituto Sturzo il suo archivio personale custodito fino a quel momento in un grande appartamento nel centro storico di Roma. L’archivio funzionava come un grande centro di documentazione per l’attività del presidente, che contribuiva alla definizione della sua struttura attraverso precise strategie di tipo ‘conservativo’, selezionando la documentazione e identificando l’oggetto, il tema o il nome di riferimento, apposto in forma autografa sulle carte. L’Istituto portò tutto il materiale a Palazzo Baldassini per custodirlo e riordinarlo. Il presidente Andreotti pose come unica condizione che l’archivio fosse aperto ‘immediatamente’ alla consultazione, senza attendere ulteriori riordini. Legittimando in questo modo il lavoro, che l’Istituto Sturzo faceva, di raccolta degli archivi della tradizione del cattolicesimo politico italiano, aggiungendosi ai più di 70 archivi personali e ai 3 archivi di partito già custoditi. L’archivio è costituito da 3.500 buste, pari a circa 600 m di documentazione. Un archivio straordinario dunque, quando si pensi che la media dell’archivio di un politico di statura nazionale di solito oscilla tra i 400 e i 600 faldoni. Su quell’archivio hanno lavorato ormai più di 100 studiosi. Fino a poco tempo fa ogni richiesta di consultazione veniva inviata ad Andreotti, che rispondeva entro 24 ore. I due custodi indicati dal presidente, due personalità a lui legate da una lunga e profonda amicizia – il senatore Nicola Signorello e l’avvocato Mario Barone – hanno in tutti questi anni collaborato fattivamente con l’Istituto, promuovendo una serie di attività per la valorizzazione dell’archivio e riuscendo anche a digitalizzare l’intera raccolta degli scritti, circa 6.000 testi pubblicati sul sito dell’Istituto. La consistenza e la varietà delle tipologie documentarie, oltre alla ricchezza dei contenuti, offrono ampia testimonianza della storia italiana – e non solo – di tutta la seconda metà del 900, e rendono questo complesso documentario sicuramente unico nel panorama degli archivi personali contemporanei. L’archivio conserva documentazione relativa alla sfera sia privata che pubblica di Andreotti dalla metà degli anni 40 ai nostri giorni e permette di ripercorrere in modo continuativo e significativo la sua lunga attività di uomo di governo e di partito, di studioso, di giornalista e di saggista. Le carte testimoniano attraverso un percorso impostato sia sulle vicende biografiche, sia sulle esperienze politiche, culturali e professionali, il ruolo istituzionale, come ministro e presidente del Consiglio, con particolare riguardo alla politica estera e comunitaria, all’attività nel partito della DC, ma anche ai rapporti con istituzioni e personalità della Chiesa, della cultura, dell’arte e dello sport, sia a livello nazionale che internazionale.
L’apporto di Andreotti si riflette anche nella logica di aggregazione della carte, di tipo prevalentemente tematico, e nel modo in cui nel tempo sono state strutturate alcune pratiche, concepite come dei veri e propri dossier documentari, con documenti che coprono un arco temporale anche molto ampio, che può andare dalla fine degli anni 40 fino ai nostri giorni.

Flavia Nardelli è stata segretario generale dell’Istituto Luigi Sturzo fino al febbraio scorso, quando è stata eletta alla camera dei deputati nelle liste del Pd democratico

(Due cose da notare: Andreotti aveva solo questo archivio -di buste?!- o aveva un libro più segreto dove sono raccolti tutti i segreti della prima e della seconda repubblica? Nella seconda ipotesi è significativo che l’istituto prescelto fosse ‘cattolico’ e che la curatrice sia passata al Pd. Di un archivio segreti ha parlato Andreotti qualche volta, dicendo anche che molti segreti li avrebbe portati nella tomba.
Della crisi dei partiti disse: “Toglie un sistema di formazione politica che si costruisce su conoscenze storiche, approfondimenti economici e internazionali. La politica non è solo un fatto epidermico e occasionale” (parole sante oggi che avrebbe dovuto assistere al patto scellerato tra Pd e Berlusconi).
Disse anche che non aiutava il Vaticano perché si aiutava da solo. Certo è che i suoi rapporti con la Chiesa di Roma furono sempre eccellenti e non solo per le ovazioni di Cl. Era uno dei pochi che hanno accesso alla banca dello Ior con trattamenti privilegiato.

Nel gelido e lucido film ‘il Divo’ di Sorrentino gli sono attribuite queste frasi:
Guerre puniche a parte, mi hanno accusato di tutto quello che è successo in Italia. Nel corso degli anni mi hanno onorato di numerosi soprannomi: il Divo Giulio, la prima lettera dell’alfabeto, il gobbo, la volpe, il Moloch, la salamandra, il Papa nero, l’eternità, l’uomo delle tenebre, Belzebù; ma non ho mai sporto querela, per un semplice motivo, possiedo il senso dell’umorismo. Un’altra cosa possiedo: un grande archivio, visto che non ho molta fantasia, e ogni volta che parlo di questo archivio chi deve tacere, come d’incanto, inizia a tacere“.

È inimmaginabile per chiunque la quantità di Male che bisogna accettare per ottenere il Bene.”

Chi non vuol far sapere una cosa, in fondo non deve confessarla neanche a se stesso, perché non bisogna mai lasciare tracce

Aldo Moro dice di lui: “Che cosa ricordare di lei, onorevole Andreotti? Non è mia intenzione rievocare la sua grigia carriera, non è questa una colpa. Che cosa ricordare di lei? Un regista freddo, impenetrabile, senza dubbi, senza palpiti. Senza un momento di pietà umana. Che cosa ricordare di lei?

Non hanno idea delle malefatte che il potere deve commettere per assicurare il benessere e lo sviluppo del Paese. Per troppi anni il potere sono stato io. La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. La contraddizione mostruosa che fa di me un uomo cinico e indecifrabile… La responsabilità diretta o indiretta per tutte le stragi avvenute in Italia dal 1969 al 1984, e che hanno avuto per la precisione 236 morti e 817 feriti. A tutti i familiari delle vittime io dico: sì, confesso. Confesso: è stata anche per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. Questo dico anche se non serve. Lo stragismo per destabilizzare il Paese, provocare terrore, per isolare le parti politiche estreme e rafforzare i partiti di Centro come la Democrazia Cristiana l’hanno definita “Strategia della Tensione” – sarebbe più corretto dire “Strategia della Sopravvivenza”…Tutte bombe pronte ad esplodere che sono state disinnescate col silenzio finale. Tutti a pensare che la verità sia una cosa giusta, e invece è la fine del mondo, e noi non possiamo consentire la fine del mondo in nome di una cosa giusta. Abbiamo un mandato, noi. Un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa, e lo so anch’io.

Nel film Scalfari dice:
Dunque, presidente, è un caso che i familiari di alcune persone assassinate la odino? La odia il figlio del generale Dalla Chiesa: dice che c’è la sua mano nell’omicidio del padre. La odia la moglie di Aldo Moro che la ritiene uno dei responsabili della morte del marito. È un caso che la odi la moglie del banchiere Roberto Calvi? Dice che lei minacciò prima e ordino poi l’omicidio di Calvi. Dice che non l’uccise lo Ior, ma due persone: Andreotti e Cosentino, che adesso è morto. E poi mi domando: è un caso che lei fosse ministro dell’Interno quando Pisciotta è stato assassinato con un caffè avvelenato? Si disse che Pisciotta avrebbe potuto rivelare i mandanti dell’omicidio del bandito Giuliano. È un caso che il banchiere Michele Sindona sia stato assassinato allo stesso modo? Anche lui, costretto in carcere, avrebbe potuto fare rivelazioni fastidiose. E’ un caso che tutti dicano che lei abbia ripetutamente protetto Sindona? È un caso che il suo luogotenente Evangelisti abbia incontrato Sindona da latitante, a New York, in un negozio di soldatini? È un caso quello che dice il magistrato Viola, che se lei non avesse protetto Sindona non sarebbe mai maturato il delitto Ambrosoli? E ancora: è un caso che lei annota tutto scrupolosamente nei suoi diari e dimentica di annotare del delitto Ambrosoli? Ed è un caso che nel triennio ’76-’79, quando lei era Presidente del Consiglio, tutti i vertici dei servizi segreti erano nelle mani della P2? È un caso che nei suoi ripetuti incontri con Licio Gelli, capo della P2, parlavate – solo ed esclusivamente – dei desaparecidos sudamericani? Così ha detto lei: “solo chiacchiere amichevoli”. Infine, è un caso che lei sia stato tirato in ballo in quasi tutti gli scandali di questo paese? E tralascio tutti i sospetti che aleggiano sui suoi rapporti con la Mafia. Insomma – come ha detto Montanelli – delle due, l’una: o lei è il più grande, scaltro criminale di questo paese, perché l’ha sempre fatta franca; oppure è il più grande perseguitato della storia d’Italia. Allora le chiedo: tutte queste coincidenze sono frutto del caso o della volontà di Dio?

In confessionale:
Don Mario: “Giulio, perché ti circondi di certa gente?”
Andreotti: “La guerra si fa con i soldati che si hanno.”
Don Mario: “I migliori possono scegliere i soldati migliori.”
Andreotti: “Ma gli alberi per crescere hanno bisogno del concime.”
Don Mario: “…La tua ironia è atroce.”
Andreotti: “L’ironia è la migliore cura per non morire, e le cure per non morire sono sempre atroci.

Chiedono ad Andreotti se gli piacerebbe una svolta presidenzialista (quella richiesta da Berlusconi, D’Alema e Franceschini). Risponde: “Direi di no. Chi ha avuto un periodo di dittatura deve stare attento alle ricadute“.
(Avrebbe Andreotti apprezzato il recente patto di alleanza (o di servilismo?) del Pd con Berlusconi? Io credo che avrebbe visto la dirigenza del Pd come sommamente stupida e suicida. Andreotti si è alleato con ogni forma di Potere malvagio: con gli Stati uniti, con la Cia, con la mafia, con i peggiori politici italiani, con la Chiesa, con lo IOR, ma non avrebbe mai fatto una alleanza in cui stare nella posizione del servo. Abbiamo avuto l’eternità del sistema democristiano e oggi abbiamo la sua resurrezione completa con protagonisti decisamente peggiori di quelli di un tempo, perché Andreotti aveva un suo orgoglio, che gli fece dire di no, per es. a Sigonella agli Stati uniti, mentre quelli di adesso per salvare il culo ci vendono senza vergogna a qualunque potere finanziario che distruggerà la nostra Nazione.
E chi persiste a difendere questi malfattori o è idiota o è complice, ma all’idiozia o al fanatismo come al Male non c’è limite alcuno.

GLI ELOGI DELLA STAMPA

Quanto sia falsa e venduta la stampa italiana lo vediamo negli elogi sperticati e unanimi ad Andreotti. Nulla è più spregevole di media che avvelenano la Nazione con una lenta e sistematica disinformazione. “La disinformazione in Italia è il primo potere politico”, ha detto Beppe Grillo.
Da un editoriale di TRAVAGLIO: “È raro trovare un politico che ha occupato tante cariche (7 volte premier, 33 volte ministro, da 13 anni senatore a vita) e ha fatto così poco per l’Italia. Il primo responsabile, per longevità politica, dello sfascio dei conti pubblici che ancora paghiamo salato. Un politico buono a nulla, ma pronto a tutto e capace di tutto. Il principe del trasformismo, che l’aveva portato con la stessa nonchalance a rappresentare la dx, la sx e il centro della Dc, a presiedere governi di dx ma anche di compromesso storico, a essere l’uomo degli Usa ma anche degli arabi. Un politico convinto dell’irredimibilità della corruzione e delle collusioni, che usò a piene mani senza mai provare a combatterle, perché,come diceva Giolitti,“un sarto che deve tagliare un abito per un gobbo, deve fare la gobba anche all’abito” (e così noi siamo stati per 70 anni un Paese gobbo). I politici han sempre visto in lui,amici e nemici,il proprio santo patrono
La sua falsa assoluzione era anche la loro assoluzione. Per questo, quando le Procure di Palermo e Perugia osarono processarlo per mafia e il delitto Pecorelli, si ritrovarono contro tutto il Palazzo. Il massimo che riusciva a balbettare la sx era che, sì, aveva qualche frequentazione discutibile, ma che stile, che eleganza in quell’aula dove non si era sottratto al processo (il non darsi alla latitanza già diventava un titolo di merito). Fu parlando del suo processo che B. diede dei “matti, antropologicamente diversi dalla razza umana” a tutti i giudici. Fu quando si salvò per prescrizione che Violante criticò l’ex amico Caselli per averlo processato e la Finocchiaro esultò per l’inesistente “assoluzione”. Anche i magistrati più furbi come Grasso si dissociarono dal processo e fecero carriera. Oggi le stesse alte e medie e basse cariche dello Stato che l’altro ieri piangevano la morte di Agnese Borsellino piangono la morte di Giulio Andreotti. Ma non è vero che fingano sempre: piangendo Andreotti, almeno, sono sincere.”

C’è chi ha avuto la faccia di scrivere che dovremo rispettare Andreotti almeno per rispetto alla morte, ma forse dovrebbe ricordare i 5.000 morti ammazzati dalla mafia e che Andreotti nei 70 anni in cui ha fatto politica ha sempre fiancheggiato la mafia fino al famoso bacio in bocca a Riina, come si usa tra grandi mafiosi. Dovrebbe ricordare gli anni delle stragi e le strade di Palermo dove furono ammazzati Pio La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino.. Dovrebbe ricordare l’assassinio del giornalista Pecorelli, espressamente commissionato da Andreotti per aver minacciato delle rivelazioni su di lui. O Antonio Montinaro anche lui ammazzato dalla mafia che diceva: “Chi ha paura sogna, chi ha paura ama, chi ha paura piange. Io come tutti ho paura. Ma non sono vigliacco, altrimenti me ne sarei già andato”.
Però c’è chi, nascondendo le collusione della mafia col potere politico, ci ha fatto carriera, come Pietro Grasso.
Noi però ricordiamo tutti quei magistrati (26, uno all’anno!), giornalisti (9) e agenti di Polizia (29 solo i carabinieri) che hanno sacrificato la vita lottando contro la mafia. Facili bersagli perché lasciati da soli a combattere. Uomini isolati e perbene, come il segretario del partito comunista italiano della Sicilia Pio La Torre, assassinato il 30 aprile 1982.
Il giornalista Attilio Bolzoni scrive: “Ricordo i luoghi, gli odori, le facce. Sono cose che non ho mai dimenticato. Palermo mi ha lasciato delle cicatrici. E non c’è anestesia che lenisca il dolore”.
Letizia Battaglia, che ha fotografato i morti delle stragi, ricorda i pezzi di carne sparsi dappertutto: “C’era chi piangeva, chi gridava. Mamma mia, che cosa abbiamo avuto. Basta! Basta! Basta! Li ho visti vivi, li ho visti morti. Quegli uomini per bene uccisi dalla mafia. Li ho visti vivi… Dove c’erano i morti, ora ci sono le lapidi e le croci”.
E’ questo che si lascia dietro Andreotti. E l’ignobile Scalfari riesce a scrivere su Repubblica un articolo di due pagine su di lui senza dire mai la parola ‘mafia’!
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NON CAPISCO
VV
Il Procuratore capo di Bari Antonio Laudati è stato rinviato a giudizio per favoreggiamento e abuso di ufficio per aver aiutato Tarantini implicato nel giro di escort alle feste private di Berlusconi. Non capisco. Un magistrato viene rinviato a giudizio per un reato grave e il CSM che fa? Come unica punizione lo trasferisce a Roma?! Ma cos’è? Il Csm fa come la Chiesa di Roma, che quando un prete è pedofilo lo cambia solo di parrocchia?
Ieri la procura di Nocera ha iscritto nel registro degli indagati 22 blogger del blog di Grillo che avevano offeso a Napolitano. Non capisco. In verità, avrebbero dovuto iscrivere a perizia psichiatrica o a indagini per delinquenza sospetta quelli che non lo offendevano.
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IL PATTO PD-PDL
Viviana Vivarelli

Fatto il patto scellerato tra Pd e Pdl e favorito Berlusconi in ogni modo al punto da farlo diventare il patron ufficiale del governo, e respinto lo spostamento del processo Ruby a Brescia, ne vedremo delle belle a livello parlamentare. Ormai è più che chiaro che l’unica opposizione esistente in Parlamento è quella del M5S. Che quelle di Lega o di Sel siano false opposizioni lo dimostra sia il fatto che nei sondaggi continuino ad essere associati al Pd o al Pdl, sia la furbata di fingersi opposizioni ‘formali’ solo al fine di arraffare delle commissioni.
Per es. la giunta che dà le autorizzazioni a procedere alla Magistratura e che dunque le darà per Berlusconi dovrebbe spettare all’opposizione. Ma, guarda caso, non sarà data al M5S, ma alla Lega, principale alleato di fatto di Berlusconi che potrebbe non autorizzare processi contro di lui o potrebbe non dichiararlo decaduto da senatore, visto che ha avuto una condanna a 4 anni di carcere e 5 anni di divieto a ricoprire cariche pubbliche o gestire società. E guarda caso, chi deciderà a chi dare questa Giunta? Calderoli! Oppure sarà Raffaele Volpi, leghista al servizio del leghista Giorgetti. Insomma, se non è zuppa è pan bagnato, e se non è truffa è frode grave. Al Senato Sel ha solo 7 senatori, non riesce nemmeno a fare un gruppo autonomo, la Lega 17, il M5S 52. Ma chi credete che indicherà Grasso? Provate a indovinare. Del resto perché pensate che Grasso abbia fatto tanta carriera e si siano fatte ben due leggi apposta per favorirgliela?

E mentre qualcuno discute solo della diaria dei 5stelle, che ormai sono argomento fisso dei talk show, l’unico che continua ad arricchirsi è B. Dal giuramento di Letta i titoli Mediaset e Mediolanum sono balzati subito in su del 32 e del 30%, mettendo in tasca al Cavaliere ben 570 milioni di euro, 22 milioni al giorno…questa è l’apoteosi della più becera politica, quella che gongola e si arricchisce sopra le minuzie e si spreca negli attacchi beceri al M5S… Con le larghe intese, proposte da N e realizzate da Letta, che hanno tradito tutti i programmi elettorali, le società di B hanno guadagnato il 43% e solo il 16 maggio Fininvest ha guadagnato 88 milioni di euro in Borsa. Il patrimonio in azioni di Arcore valeva alla vigilia del patto infame con E.Letta poco più di 1,8 miliardi. Oggi è cresciuto del 43% arrivando a 2,6 miliardi, garantendo a Berlusconi un guadagno potenziale di 782 milioni in poco più di 2 mesi. Un risultato mai raggiunto nemmeno nell’era delle varie leggi “ad aziendam” e “ad personam” che costituiscono i più grandi attentati contro la giustizia in Italia e che il Pd si è guardato bene dal levare. Grazie al tradimento del Pd, Berlusconi guadagna un milione di euro all’ora, notte e festivi compresi! Diventando così il settimo uomo più ricco del mondo.
Diteglielo ai precari, ai disoccupati, a quelli che devono fallire, a quelli che pensano di ammazzarsi, che la Casta pensa solo a se stessa e che il Pd col suo tradimento non ha rinnegato solo la democrazia e il voto di 8 644 523 elettori ma ha contribuito a ingrassare il più grande malfattore d’Italia!
Poi le procure vengono scagliate contro chi ha il solo torto di esecrare quello che sta succedendo sotto l’avvallo del capo dello Stato! perché in questo Paese non il Male viene condannato, ma chi apre bocca per criticarlo! E se non è fascismo questo…!!

E la Cassazione che SOLO ORA “DOPO 8 ANNI” si sveglia dal coma e dichiara SOLO ORA che il Porcellum è incostituzionale???!!! E che rimanda la sentenza alla Consulta che deciderà TRA SETTE MESI???!!! Qui, il vilipendio alla democrazia e al popolo italiano non è più che plateale????
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E Napolitano ha firmato il porcellum, pur sapendo che il suo smisurato premio di maggioranza era incostituzionale??????
E il Pd non ha fatto finora nulla per cambiare questo sconcio di legge????
E durante i 19 mesi del governo Monti nessuno ha voluto cambiarlo, frodando la Costituzione, calpestando la democrazia e insultando gli elettori italiani??
E vorrebbero poi ricevere pure rispetto e stima??
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MAGISTRATURA POLITICIZZATA O DELINQUENTE POLITICIZZATO
Paolo De Gregorio

Mentre in 20 anni nessun magistrato è mai stato denunciato per aver fabbricato prove false contro B, e Dio solo sa se gli mancavano gli avvocati o la voglia di colpirlo, la cosa certa è che il Caimano ha usato la politica per promulgare leggi atte a sterilizzare i processi che lo riguardano, con una impudenza e una reiterazione per cui passerà alla storia come il più famoso delinquente politicizzato.
I più indecenti attacchi ai magistrati, quali quelli di essere un cancro della democrazia e soggetti psicologicamente deviati, sono purtroppo rimasti impuniti, e insultare così l’istituzione della giustizia non aiuta certo uno Stato di diritto.
Ecco alcuni provvedimenti legislativi che lo riguardano, con aiutini anche dei governi del centrosinistra:
-nel 2001 primo scudo fiscale
-nel 2002 la controriforma del falso in bilancio, che per le società quotate abbatte le pene e dimezza i tempi di prescrizione
-nel 2003 il lodo Maccanico-Schifani e lo scudo fiscale bis
-nel 2005 la ex-Cencelli che tagliava ancora la prescrizione e salvava dall’arresto i condannati ultrasettantenni
-nel 2006 l’indulto del csx che condonava 3 anni ai condannati passati e futuri
-nel 2008-2010 il “lodo Alfano” e il legittimo impedimento (2 leggi scritte dall’attuale vicepremier e ministro dell’interno, poi dichiarate incostituzionali) e lo scudo fiscale

L’USO POLITICO DELLA GIUSTIZIA sembra riguardare più il signor B che i magistrati che lo inquisiscono. E’ lui che da 20 anni invece che governare si è occupato di fare soldi e di non andare in galera, cosa che gli riuscirà benissimo visto che in Commissione Giustizia ha casualmente piazzato un suo uomo, Nitto Palma, e in Cassazione è arrivato, sempre per via politica, un amico del suo amico Previti, il signor Luigi Santacroce.

LA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE

Composta da 21 deputati nominati dal presidente della Camera, spetta alla giunta per le autorizzazioni dire se sottoporre o no a processo penale un deputato o limitare o no la sua libertà personale. La giunta esamina anche l’insindacabilità delle opinioni espresse e dei voti dati dai deputati e concede l’autorizzazione richiesta dall’art. 96 della Costituzione per sottoporre a procedimento penale i ministri per reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, sempre che i ministri siano deputati. Se infatti il ministro non è parlamentare o è senatore, la competenza spetta al Senato.
Quando la giunta autorizza e non arrivano proposte diverse, la Camera non procede a votazioni, approvando le conclusioni della giunta.
Finora le giunte hanno svolto un ruolo di “copertura” dell’operato dei parlamentari, che si sono sempre avvalsi di tale strumento per non rispondere delle proprie responsabilità.
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LE COMMISSIONI CHE SPETTANO ALL’OPPOSIZIONE

“La prassi vuole che le presidenze del Copasir e della Vigilanza Rai vadano all’opposizione, ovvero al M5S. L’opposizione parlamentare non si sceglie (né tantomeno la si costruisce) tra quelle che fanno più comodo”.
Ma qui assistiamo a delle false opposizioni di comodo, Sel come Fratelli d’Italia o Lega, che di fatto appoggeranno il binomio di Governo e che vengono considerate facenti parte delle due coalizioni cdx e csx. Per cui l’unica vera opposizione è il M5S ma l’intento bipartisan è di non rispettare la prassi e tenere il M5S fuori da tutti i giochi, calpestando regole e consuetudini.
Ma cosa si intende per opposizione? C’è un’opposizione extraparlamentare che è rimasta tale dopo il fallimento del partito di Ingroia, che con gli stessi ingredienti farà ora un’altra torta ugualmente fallimentare, perché spostando i fattori il risultato non cambia e quando si prende solo 765.188 voti, come Rivoluzione Civile di Ingroia, non ha senso dire che si è l’unica opposizione possibile e non basta cambiare nome e riprovarci cooptando i fuorusciti dal M5S e facendo una campagna di odio sullo stesso. Chi continua a esaltare Sel come l’unica vera opposizione dovrebbe ricordare che Sel ha preso solo 1.089.409 voti, che è entrata in Parlamento con 44 parlamentari contro i 163 del M5S e solo grazie alla sua alleanza col Pd, e che ora dice di essergli contro ma a tutt’oggi Vendola fa un gioco obliquo perché fa molte chiacchiere ma non ha mai dichiarato nessuna scissione ufficiale dal Pd, non ha fatto nessun ribaltone come fece la Lega nel 1994 e pertanto dovrebbe essere considerato, nei fatti, un supporto di Berlusconi.
Ricordo anche che il M5S ha preso 8.689.858 voti e che la sua opposizione al Pd come a Berlusconi è sempre stata assoluta e totale.

NITTO PALMA
vv
Alfano parlò di partito pulito, disse: “Basta con i nomi compromettenti”.
Poi per due volte B candida alla Giustizia Nitto Palma, e alla terza passa “perché il Pd vota scheda bianca”. Nitto Palma è quel berlusconiano di ferro che dichiarò che chi è rinviato a giudizio può benissimo candidarsi! E dunque per questo “maestro di giustizia” sarebbe candidabile Cosentino con due rinvii a giudizio, per concorso esterno in associazione camorristica e per corruzione e reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante di aver favorito i clan. E, ovviamente sarebbe candidabile Mario Landolfi, rinviato a giudizio per concorso in corruzione e truffa con l’aggravante del favoreggiamento ai clan, o Sergio De Gregorio, finito nell’inchiesta sui fondi all’Avanti come socio di Lavitola, o la deputata Pdl Maria Elena Stasi rinviata a giudizio per abuso d’ufficio e turbativa d’asta in un cartello politico-camorristico che truccava gli appalti nel casertano.
E’ questa la giustizia di Nitto Palma e del patron che gli sta dietro: Silvio Berlusconi?
Nitto Palma è quello che voleva una legge per reintrodurre l’immunità parlamentare, così che i loro processi fossero sospesi fino al termine del loro mandato.
E’ quello che è sempre stato amicissimo di Previti e spesso al centro di proposte di legge pro casta o pro Berlusconi. (Ricordiamolo, Previti è quello che ha corrotto con 400 milioni di lire provenienti da conti All Iberian di Berlusconi il giudice Metta nella prima sentenza Mondadori, derubando così De Benedetti della sua azienda a favore del Cavaliere).
Certo alla Giustizia un personaggio così faceva proprio comodo al Pdl, visti i brutti ceffi che lo occupano, a cominciare dal capogang!
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1467 26-5-2013 LA PRIMAVERA DEL NOSTRO SCONTENTO

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Amministrative 2013- La liquefazione dei partiti – Il Pd e la vittoria di Pirro- Il contrasto con le larghe intese- Ma chi ha scelto Enrico Letta e perché? – Auento dell’astensionismo – Breve storia di una generazione- Ineleggibilità di Berlusconi, e quando mai? Farà la fine dei tagli agli stipendi dei politici – Nitto Palma ci riprova-Vergognosa disinformazione – L’impudenza di Scalfari – La strana opposizione interna del Pd – Mentre Letta promette di azzerare lo stipendio dei parlamentari, nel Pd si propone di aumentarlo del 24%- E lo Stato compra altre 6.450 auto!

La vita è una sinusoide, ha alti e bassi.
L’importante è non perdere di vista lo scopo.
Una elezione è come una battaglia, ma siamo qui per vincere una guerra.
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Noi siamo realisti.
Sappiamo che la battaglia è dura.
Sappiamo che nulla è facile.
Sappiamo che la corruzione è penetrata profondamente nelle coscienze e che molti in buona fede ancora non capiscono e si affiancano a quelli che non vogliono capire o hanno convenienza a mentire.
La lotta è lunga ma noi siamo pazienti.
E continueremo, finché non vedremo passare sul fiume i cadaveri dei nostri nemici, uccisi dalla loro stesso ingordigia e dalla loro stessa iniquità.

LETTA: MI MANDA ZIO
L’o zio è il padre dei vizi.
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“La bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità“.
Borsellino
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Sab
Grasso: “Dobbiamo fare di più”. Per carità state fermi non fate altro, peggiorereste ancora di più la situazione.

Idleproc
Quando il saccheggio diventa un modo di vita per un gruppo di uomini in una società, nel corso del tempo si creano per se stessi un sistema legale che lo autorizza e un codice morale che lo autoglorifica.”
(E un esercito di cloni e di servi che li segue, convinti di non dover o di non poter cambiare nulla)
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Vito Asaro
“I giovani, tutti i giovani debbono ribellarsi! Non possono accettare che un gruppo di vecchi banchieri li costringano a vivere sull’orlo del baratro. Ragazzi: Il mondo appartiene a voi. Prendetevelo!”
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Alessio
Un Movimento che ha il coraggio di dire le cose in faccia ai politici, ai giornalisti, rifiutando ogni alleanza, inimicandosi quindi tutto il sistema al potere, un Movimento scomodo perché vuole togliere loro tutti i privilegi, portare alla luce tutti gli sporchi giochi, scardinare tutto il sistema marcio, E’ NORMALE che ce li abbia contro, e che questi cialtroni gli piazzino trappole e trabocchetti lungo la strada.
Perciò, andiamo avanti, una guerra è una guerra, non è tutte battaglie vinte.
Che pensavate, di poter sfondare una muraglia facilmente?
TIRIAMO FUORI LE PALLE, ora più di prima.
E lavoriamo sempre tanto tantissimo con i passaparola, per contrastare quel nemico implacabile che è la Tv.

Nei sondaggi per le politiche il M5S tiene e non ha nessuna sconfitta, anzi sale un poco
Secondo EMG (La sette)
Se si andasse alle urne per le politiche oggi vincerebbe il cdx che tuttavia perde lo 0,4% rispetto al 16-17 maggio, attestandosi al 34,6%
Il csx sale poco e si attesta al 30,5%
Il M5S guadagna l’1,2% 24,2%
Il M5S si presentava solo in 200 Comuni e per la prima volta. I Comuni italiani sono 8.092. Come si vede,ci sono profonde discrepanze tra questo risultato limitato delle amministrative e la percezione politica di tutti gli elettori a livello nazionale.
La domanda è: come mai i media hanno questo accanimento con la non vittoria del M5S in 200 Comuni e ignorano la totale sconfitta di Pdl e Lega in 564?
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L’ITALIA E’ IRRIFORMABILE
Claudio Martinotti Doria
http://www.cavalieredimonferrato.it/

La repubblica italiana è basata su una democrazia rappresentativa estremamente viziata, in quanto divenuta nel tempo una oligarchia priva di ricambio e peggiorata ulteriormente per assenza di selezione qualitativa e formazione politico culturale interna ai partiti, per cui si sono favorite le clientele, familismo, particolarismo, nepotismo, arrivismo, settarismo, trasformismo, ecc. a scapito delle competenze, talenti e meriti. Gli “ismi” italici sono innumerevoli e tutti negativi, come in nessun altro paese al mondo …
La ricerca del consenso elettorale anziché fondarsi sulla lungimiranza e le capacità progettuali e prospettiche e la comunicazione, ha preferito la scorciatoia delle assunzioni pubbliche e dell’occupazione di tutti gangli della vita pubblica e sociale e soprattutto economica del paese, creando una vastissima rete di complicità e consenso tramite posti di lavoro pubblici fittizi e rendite da posizione privilegiata e concessioni pubbliche all’imprenditoria collusa. Hanno praticamente attinto al denaro pubblico per garantirsi la rielezione e l’assegnazione di posti di potere.
Si è creata cioè una vera e propria casta di parassiti, prevalentemente yes man e quaquaraquà, che non si colpevolizzano mai, in quanto la coscienza viene facilmente addomesticata con l’autoconvinzione di avere pieno diritto ai privilegi per meriti autoreferenziali ed egoici. Non scordiamoci inoltre che il “tengo famiglia” è divenuto un mantra autogiustificativo diffuso ed ormai legittimato.
I partiti sono divenuti associazioni a delinquere e a scopo di business dispensatori di rendite pubbliche (prebende), degenerando nella partitocrazia, che non ha nulla a che vedere con la democrazia, ma ne abusa in modo strumentale e mistificatorio.
Varie stime riferiscono addirittura di un milione e mezzo di italiani che vivono direttamente o indirettamente di politica (che nella vita non fanno altro e non sanno fare nulla), un numero enorme, a cui andrebbero aggiunti milioni di dipendenti pubblici che dipendono anch’essi dalla politica e che sono sottoposti a impliciti ricatti occupazionali e quindi con scarsissimi o nulli spazi di manovra e di libertà.
L’aspetto più grave non è che per mantenere questa enorme massa di parassiti e loro aggregati passivi si spreca denaro pubblico direttamente canalizzato per le loro remunerazioni (che a livello dirigenziale sono le più alte al mondo, secondo il principio che più sei incapace è più sei fedele al partito e quindi vali), ma è il fatto che arrecano danni con il loro comportamento, la loro immoralità, ignavia, servilismo, imperizia… per cui tra corruzione, collusione con le organizzazioni criminali, monocultura della crescita a oltranza, controllo gestionale bancario, burocrazia e tassazione patologica… hanno sprecato la maggior parte delle risorse del paese e ucciso l’economia reale (PMI, artigiani, professionisti seri, la vera classe produttiva del paese), imponendo condizioni impossibili da sopportare, estorcendo il frutto del loro lavoro, inducendoli alla disperazione.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti e sarà sempre più grave. La distruzione del tessuto produttivo e della creatività imprenditoriale e delle potenzialità culturali che hanno reso il nostro paese celebre in tutti il mondo. Paradossalmente i nostri talenti artistici, scientifici e tecnologici, sono più apprezzati all’Estero che in Italia.
Il processo è ormai irreversibile, perché per cambiare rotta non basterebbe neppure spazzare via l’intera oligarchia ma riformare radicalmente lo stato, ad es. sul modello Svizzero. Ma la partitocrazia si opporrebbe ferocemente, schierandosi in modo compatto, perché un sistema confederale come quello svizzero minerebbe la continuità e contiguità al potere a vita.
Una simile situazione non può che indurre inarrestabili e sempre più inqualificabili degenerazioni politiche e comportamentali. Questo è un paese con risorse culturali ed ambientali e umane immense, gestito da pessimi politici che ne inibiscono le potenzialità, schiacciando i talenti e minando ogni prospettiva evolutiva, perché chi ha dei meriti rivelerebbe la mediocrità di chi gestisce il potere. Così si azzerano i finanziamenti alla ricerca e cultura, si emarginano i “superdotati”, si lobotomizza la popolazione col controllo mediatico. Una tale classe politica esige che la popolazione sia ignorante e disinformata e attua questo fine con la complicità dei media.
Così l’unica arma che ci resta è il linguaggio critico. Rendiamoci conto che, se non puntiamo alla massima autonomia localistica con diretto e costante controllo di coloro che deleghiamo al potere, non ci sarà futuro. La Libertà e la Dignità vanno conquistate esponendosi personalmente, dando coerenza al proprio comportamento, scuotendo gli altri dalla loro indifferenza e rassegnazione.
Buona fortuna a tutti.
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MANCATA VITTORIA DEL M5S E LIQUEFAZIONE DEI PARTITI
Viviana Vivarelli

Non capisco la meraviglia dell’apparente calo del M5S e vedo che tra coloro che si scandalizzano ci sono molti che ci giocano apposta per amplificare il disfattismo e far scrivere i giornali. Mi aspettavo questo risultato, come se lo aspettava Grillo, che sull’esito elettorale è stato molto cauto. Del resto quasi ovunque era la prima volta che il M5S si presentava e lo faceva solo in 200 Comuni su 564, ma tanto è bastato per creare una opportuna e furba reazione contro dei media che non vedevano l’ora di amplificare la notizia di una sconfitta, ignorando totalmente il calo dei partiti.
Era tutto nelle previsioni, dal momento che le amministrative sono diverse dalle politiche (cosa bellamente ignorata), non solo per sistema elettorale (non c’è il porcellum), ma per una serie di dinamiche diverse che dirigono in modo particolare il voto dell’elettore, tanto che quando amministrative e politiche sono negli stessi giorni i risultati divergono anche se c’è un effetto traino.
Sappiamo tutti come vanno le cose in Italia: che a livello locale c’è tutto un gioco di clientele, di opportunismi, di familismi, di interessi protetti o sperati, che riguardano l’elettore in fattori a lui più vicini e lo coinvolgono in una scelta di territorio più che di programmi generali, di convenienze personali più che di scopi generali .
Se si pensa che mezza Siena dipende dal Monte dei Paschi o che mezza Roma dipende da clienti politici o che nelle regioni a statuto speciale sono fortissimi i privilegi locali, è chiaro che la forza politica che è meno radicata nel territorio e meno nota personalmente, o più egualitaria, non gode della prosecuzione di potere locale di chi da 20 anni ha fatto affari, dato concessioni, gestito convenienze, concesso appalti…
Ma questo i media non lo dicono perché alla propaganda partitica fa comodo così. E possiamo scommetterci che alla luce del sole nessun partito mostrerà di preoccuparsi veramente dei milioni di Italiani che non hanno votato, manifestando platealmente il loro disprezzo per la partitocrazia de riproponendo quel bipolarismo che Epifani e Letta hanno tradito al Governo.

Capisco che sarebbe stato bello per il M5S prendere qualche Comune ma la battaglia è solo all’inizio e a livello locale ci sono troppi interessi particolari che contano a cui Grillo non può dare sostegno, proprio perché non entra nei clientelismi, negli inciuci, negli opportunismi, negli interessi di bottega.
A livello nazionale, invece, i sondaggi dicono che il M5S resta a posizioni “invariate”, al 24-25%, mentre tutti i partiti scendono. Dunque armiamoci di pazienza. Fare una lotta politica non è come giocare alla lotteria e poi restarci male e se non si diventa subito milionari.
Certo è che i partiti si stanno allontanando dai cittadini in tutta Europa, la disaffezione aumenta e le cose non posso continuare così perché sono innescate su un lento suicidio. C’è una ‘bolla politica’ che sta per scoppiare e con essa tutto l’obsoleto quadro della vecchia democrazia parlamentare o, peggio ancora, presidenziale, ormai malefica per la vita dei popoli e non più democratica.

Il voto delle amministrative riguardava 718 comuni, di cui 528 appartenenti a Regioni a statuto ordinario e 190 a Regioni a statuto speciale (ricordiamo questo 190, perché le regioni a statuto speciale godono di ingiusti privilegi e non guardano di buon occhio il M5S che vuole parificare tutti). Il M5S si presentava solo in 200 Comuni e lo faceva per la prima volta. Per cui non ha molto senso confrontare questi risultati con quelli della politiche in cui i sondaggi per il M5S sono rimasti invariati.
A Roma il M5S ha addirittura aumentato i suoi voti del 10%. Sperare che prendesse percentuali alte in una città che per metà vive sulla politica era da folli.
Dovevano votare 7 milioni di Italiani. Non hanno votato 3.633.400. L’astensione è il partito che ha vinto. A cui dobbiamo aggiungere le schede bianche o nulle su cui in genere non si fa molta pubblicità ma che possono arrivare a un 30%.
Nella Roma della politica e della destra non ha votato un Romano su due. E anche questo vuol dire qualcosa.
Ovviamente alla partitocrazia fa comodo puntare il dito altrove e amplificare la cosiddetta ‘sconfitta’ del M5S, tacendo sul calo del Pd, della Lega e del Pdl, ma è solo un gioco di propaganda a cui i media si prestano servilmente.
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MA PERCHE’ LETTA?
vv
Molte cose non capisco. Per es. perché, dimettendosi Bersani, abbiamo messo Enrico Letta. Non mi piace Matteo Renzi, lo ritengo un iperliberista dell’ultradestra, simile a Monti, e mi spaventa la sua loquela da venditore di pentole alla Vanna Marchi, il suo favore al sistema Marchionne, al nucleare, alla privatizzazione dell’acqua, alla privatizzazione a 360° di tutti i servizi di Stato e all’azzeramento dello stato sociale. Non capisco cosa ci faccia nel csx, non capisco come il suo programma possa piacere a militanti di sx, e lo vedrei bene nel partito ultraliberista di Monti, che attacca i diritti del lavoro, calpesta i diritti costituzionali e favorisce gli interesse del capitale, ma, se la democrazia vuol dire ancora qualcosa, in base alle primarie, Matteo Renzi avrebbe dovuto prendere il posto del fallito Bersani, e, se fossi una piddina, sarei parecchio incazzata nel vedere questo Enrico Letta, non eletto da nessuno, che esce dalle tattiche a tavolino del Pd, e che diventa premier scegliendo alleanze che tradiscono gli elettori e con programmi di governo che cominciano dall’aumento delle tasse, dalla prescrizione a Penati, dal tentativo di depenalizzare la collusione mafiosa e la concussione o da censure su internet e pseudo leggi contro i Movimenti ammessi dalla Costituzione. Non capisco dove stia la democrazia nel suo enorme potere quando la sua scelta come capo del Governo non deriva dal popolo ma da gruppi di capitalisti come l’Aspen o il Bilderberg o dal capo della destra italiana. Ma che idea di democrazia hanno quelli del Pd?

Penso che Marino sia una persona più onesta di tanti, apprezzo chi lo ha preferito al corrotto Alemanno (ben 7 dei suoi sono indagati ed è stata chiara la sua intenzione di governare Roma col debito, la truffa, il nepotismo, lo spreco di denaro pubblico), ma non mi rallegra il fatto che un milione di Romani non sia andato a votare, altro segno di disaffezione partitica. Ma, come recita un detto: “Capitale corrotta, nazione infetta”.
Ritengo notevole che ancora una volta si sia votato il meno peggio, come in Friuli, e si sia premiata la simpatia personale, staccando il voto alla persona dalla valutazione politica al partito e premiando proprio uno che si staccava dal Pd, non condividendone le scelte.
E su questo campo il M5S era troppo giovane e poco radicato al territorio per poter competere.

Nel suo libro appena uscito, Matteo Renzi racconta un episodio significativo: sta parlando con Enrico Letta per sapere chi avrebbe preso il posto di Bersani e, per dirglielo. Letta telefona a Berlusconi, poi gli passa il telefono. E Berlusconi dice a Renzi: “Scusami, Renzi, mi stai anche simpatico, ma HO SCELTO Letta!”
Questa è la democrazia del Pd. Non si scelgono nemmeno il leader. Lo fanno scegliere a Berlusconi. Poi quei coglioni dei militanti spendono pure 2 euro per votare alle primarie! Come se le primarie col Pd avessero mai deciso qualcosa. Come se il Pd avesse mai ascoltato le richieste popolari!
Come diceva Mark Twain: “Se votare contasse qualcosa, credete che ce lo farebbero fare?”
Ma gli illusi non credono alla realtà, continuano a credere al miraggio dei loro desideri e lo credono più vero della realtà, vivono in un mondo immaginario.
Ed è in questo Paese ipnotizzato che la verità si scava faticosamente una lentissima via verso la liberazione del suddito e la sua lentissima trasformazione in cittadino.

AUMENTO DELL’ASTENSIONISMO
Viviana Vivarelli

Due cose saltano all’occhio: l’aumento esponenziale dell’astensionismo (chiaro segno di una democrazia parlamentare obsoleta) e il fatto che abbia vinto il partito che ha avuto un calo minore.
Non deve meravigliare che, a fronte dell’infamia del patto con B, il Pd abbia avuto un calo troppo basso rispetto a quel che merita e numeri che gli permettono di andare al ballottaggio. Ha vinto ancora una volta l’opportunismo di troppi che votano localmente per interesse o bottega e non per ideologia o idealità.
Si noti che se il Pd italiano ha cessato da tempo di essere un partito di sx, in tutta Europa il calo di consenso dei partiti e soprattutto della sx è unanime. Non solo si governa ormai quasi ovunque (Gran Bretagna,Grecia, Germania..) con governi di coalizione, perché nessun partito riesce ad avere maggioranze stabili e i maggiori non superano il 30%, ma i partiti che vanno peggio sono quelli di sx. In Grecia la sx passa dal 42% al 12. Lo stesso in Irlanda e perfino in Svezia. E vedremo a settembre in Germania.Chiaro che la coalizione italiana Pd-Berlusconi è la più infame, un insulto alla democrazia e alla giustizia, ma a livello locale essa ancora non pesa quanto dovrebbe, anche se nelle sezioni la rabbia dei militanti è al 99%. Gomez dice bene che a volte i partiti muoiono, soprattutto quando fanno alleanze innaturali, e quando questo avviene, a morire è sempre il partito più a sx, per cui non ci si illuda: alle politiche per loro andrà peggio!
Si noti anche che là dove, in Italia, il Pd ottiene buoni risultati, ciò avviene dove il candidato di csx dichiara di separarsi dal Pd e di avere idee diverse. Come disse la Serracchiani in Friuli: “Ho vinto ‘nonostante’ il Pd”, e lo stesso vale per Marino, che ha sottolineato in ogni modo la sua divergenza col Pd sia sul non voto a Rodotà che sul patto con Berlusconi. Questo è sintomatico, come se ormai la derivazione dal Pd fosse una macchia da cancellare. Lo stesso fecero alcuni candidati del Pdl, vd Guazzaloca, alle amministrative precedenti rifiutando le bandiere, i manifesti e la presenza di Berlusconi. Ora la cosa si capovolge verso il Pd e ne vedremo gli effetti alle politiche!

La disaffezione politica si allarga nella crisi del Paese e delle sofferenze della gente, con una Casta sempre più compromessa, inetta, autoreferenziale, inciuciata in orrendi connubi, mentre la democrazia si disgrega progressivamente e muore lo stato sociale.
Resistono interessi locali, familismi, nepotismi, voti di comodo,opportunismi di bottega; resiste il fanatismo cieco e acefalo, il clonismo cerebrale prodotto dai media, l’intreccio involutivo sempre più lontano dal merito che pesa su questa sciagurata repubblica ridotta ad una partitocrazia indegna, sempre più vicina al terzo mondo e sempre più lontana da un Paese civile.
I signorotti hanno i loro ‘clientes’ come nell’antica Roma, che non fanno mancare il voto in cambio di favori e mantenimento parassitario.
Il diritto riposa sull’ingiustizia. La politica si basa sull’iniquità. Le cariche si comprano al mercato come qualunque merce. L’uomo prostituisce se stesso. Le larghe intese sono la pietra tombale che fa soccombere la politica nell’infamia e nel tradimento. Le leggi e la Costituzione stessa sono ritorte a favore dei potenti o disapplicate se ciò fa comodo, mentre altre leggi negatrici della democrazia si affiancano poste da ribaldi. Si premia il malfattore, si uccide il cittadino, si tortura l’onesto. E chi tenta di cambiare questa progressiva caduta nel male viene messo all’indice e calunniato, diventa il bersaglio di media compiacenti e servili che hanno totalmente dimenticato il dovere di informare e che spalmano menzogne come fossero verità.
Se il Paese ha delle domande da fare, nessuno dà le risposte. Se il Paese ha bisogni non rimandabili, vengono ignorati. E ogni legge fa peggio. Ogni Governo è peggio. Fino al risveglio totale.
Un simile stato di cose è suicida per qualunque Stato e la sua caduta ulteriore incontrerà la rabbia della gente, dei dimenticati e dei delusi. Oggi si vince ancora su uno zoccolo duro di stupidità e opportunismo, domani i reietti che salgono ad ogni tornata elettorale si ribelleranno e rovesceranno questo Stato immondo.
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Il voto è un diritto civile conquistato con lunghe lotte civili che è stato tarpato e tormentato dai dittatori al potere. Qualunque sia il vostro pensiero andate a votare!!! Non gettate via l’ultimo atto che ci è rimasto di democrazia diretta, dopo lo scippo della sovranità popolare voluto dalla Lega! Chi si astiene dal voto ammazza la democrazia e uccide se stesso, condannandosi ad essere suddito e schiavo.
Io sono sempre andata a votare. Non ho votato sempre lo stesso partito ma sono fiera di aver votato sempre. Ho votato con la febbre alta, con le stampelle, con la carrozzina a rotelle, con mio marito che stava morendo, ma non ho mai buttato via il mio diritto di cittadina, l’ultimo diritto democratico che mi appartiene, e l’ho fatto per rispetto a me stessa, al mio Paese, a tutti coloro che hanno dato la vita perché io oggi potessi esercitare questo diritto.
Chi non vota è un vigliacco che abbandona il campo di battaglia e lascia morire i propri compagni guardandoli di lontano. L’uomo che non vota è un uomo che ha smesso di sperare, che se ne frega del suo Paese, e che si suicida da solo.
Lo sapete che L’Italia è la nazione con il più alto numero di partiti del mondo occidentale e i politici più ricchi della UE: guadagnano quattro volte gli spagnoli e il doppio dei tedeschi,in compenso il salario di un operaio italiano è un terzo di quello francese o tedesco….? E ora vogliono aumentarsi di un altro 24% lo stipendio! Alla faccia delle promesse false di Letta! Abbiamo 119 partiti. Possibile che non ce ne sia nemmeno uno che vi va bene?
A chi non vota vorrei chiedere…
Noi abbiamo faticato, abbiamo dato il nostro tempo, la nostra passione e la nostra rabbia, abbiamo dato i nostri soldi, le nostre case, le nostre braccia per tentare di fare un’Italia migliore, per cercare di costruire il bene di tutti. E mentre noi lottavamo contro il male, la corruzione, il malgoverno, tu che oggi non voti, tu, dov’eri?

Il M5S non ha fatto il miracolo, va bene.
Del resto, Grillo non è San Gennaro.
Ed è più facile sciogliere il sangue secco che rendere più democratico un popolo abituato ad essere suddito dei partiti e a votarli qualunque nefandezza facciano (vd Siena).
E tuttavia il flop di cui tutti si sciacquano la bocca con la goduria dei menzogneri non esiste. Nei sondaggi elettorali il M5S mantiene il 24-25% mentre i partiti crollano. Ha altri 400 assessori. E continua ad essere l’unica opposizione d’Italia alla classe politica più corrotta e peggiore d’Europa.
Piuttosto, quando i media cominceranno a parlare del flop dei berlusconiani e dei leghisti e della fifa boia dei piddini?

Hanno tutti il vizio di dare consigli a Grillo e di elencare quelli che secondo loro sono ‘errori’
E’ la nuova moda del momento: “elencare gli ‘errori’ di Grillo”. L’Italia che va come peggio non potrebbe dopo 20 anni di disastri è però piena di “consiglieri” eruditi che devono fare le pulci al M5S, che in questi 20 anni nemmeno c’era!! Peccato che se Grillo i loro consigli li avesse seguiti, il 25% su base nazionale non lo avrebbe preso mai.
E come mai nessuno enumera gli ‘errori’ di Berlusconi-Letta-Maroni-Napolitano ???? Non si usa più?? Hanno tutti il divieto di critica per lesa maestà come il capo dello Stato?
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Guevara scrive:
PDL comunali 2008: voti 560.648; ieri ha avuto 195.749 cioè ha perso 364.749 cioè il 65,08% del proprio elettorato lo ha abbandonato.
PD comunali 2008 : voti 521.880 ; ieri ha avuto 267.605 cioè ha perso 254.275 cioè il 48,72% del proprio elettorato lo ha abbandonato.
Se questi vi sembrano dati da festeggiare fate voi.

Il Pd ha perso 290.000 voti solo a Roma
Il Pd ha perso voti dappertutto anche se canta vittoria
E aveva già perso tre milioni e mezzo di voti alle politiche!
Se continua così, altri due turni elettorali e altri aumenti di tasse e inchini a Berlusconi e vincerà…azzerandosi. Tafazzi ha vinto ancora una volta!
Davvero i piddini hanno molto da ridere, come i citrulli!
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GRILLO SUL TETTO CHE SCOTTA
Paolo De Gregorio

Gli italioti appartengono a una razza culturalmente molto strana e indecifrabile: premiano chi li prende per il culo infischiandosene della volontà di loro elettori e delle promesse fatte, dimezzano i voti a chi ha rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali e ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale di non fare alleanze con i due partiti oggi sposi nel governo Letta, PD e PDL.
Il tutto è avvenuto grazie ad una regia mediatica, a reti Tv ed edicole unificate, che ha dipinto in questi tre mesi di legislatura il M5S come dilettantesco, eterodiretto, congelato, buono solo a dire dei no, impegnato con gli scontrini e la diaria invece che con le leggi.
Praticamente la Casta (politici e giornalisti) ha saputo trasformare il rispetto delle promesse elettorali da virtù in vizio, e ha fatto apparire l’ignobile governo Letta, operazione di Palazzo patrocinata da Sua Maestà intoccabile Giorgio Napolitano, una sofferta operazione di responsabilità verso gli italiani.
Quanto ai NO di cui si accusano i pentastellati per aver mantenuto fede agli impegni elettorali, i veri e pesanti NO il M5S li ha ricevuti quando ha proposto al PD di rinunciare ai “rimborsi elettorali” nella stessa forma con cui lo aveva fatto il Movimento e considerare questo atto come l’inizio di un possibile dialogo, e poi il NO pesantissimo a votare insieme Rodotà quale nuovo Presidente della Repubblica, cosa che avrebbe sortito l’effetto di far avere a PD e SEL il via libera ad un loro governo, sostenuto in Senato dai voti grillini in cambio del recepimento di qualcuno dei 20 punti fondamentali del programma.
La presunta apertura di Bersani al Movimento per governare insieme non c’è mai stata. E’ stata una viscida sceneggiata in puro stile pretesco e veterocomunista per addossare ai giovani appena entrati in Parlamento la responsabilità di impedire un governo insieme, mentre la decisione di spartirsi il potere con Berlusconi, con i buoni uffici di Napolitano, era già stata presa da tempo.
C’è una lettura di questo governo che sembra sfuggire alla comprensione dei cittadini italiani, o meglio dei sudditi che non si scandalizzano di solenni promesse tradite il giorno dopo, ed è che questi due partiti si sorreggono a vicenda, fanno finta da anni di litigare, ma nessuno nel PD si è mai sognato di fare una legge sul conflitto di interesse, né di applicare la 361 del 1957 che rende ineleggibili i concessionari pubblici, nessuno ha mai attaccato il monopolio della TV privata perché in cambio i politici si sono spartiti la RAI, entrambi, PD e PDL, hanno fatto passare leggi ad personam o di ostacolo al lavoro dei giudici perché entrambi hanno scheletri nell’armadio e un gioco di ricatti incrociati.
La stessa legge elettorale, il famoso “porcellum”, è stata pensata proprio per favorire l’inciucio, visto che non dà una maggioranza omogenea nella Camera e nel Senato, e favorisce, anzi obbliga, a intrallazzi e trattative sottobanco, compravendita di parlamentari.
Per quale motivo il M5S avrebbe dovuto allearsi con il PD che è uno dei due pilastri di questo sistema, che non è democratico semplicemente perché inganna i propri elettori, le varie decisioni vengono prese da quattro persone, e i candidati vengono scelti dall’alto e non dal territorio?
Se il 50% degli elettori a Roma non sono andati a votare è perché cominciano a capire che tu come elettore non conti niente, ma al tempo stesso non si fanno carico di costruire una alternativa.
Pretendere di vedere dei risultati da una opposizione che sta in Parlamento da due mesi e mezzo ed è sotto attacco senza quartiere da tutta la CASTA politico mediatica, è veramente da italioti fasulli, sudditi senza speranza che cercano chi gli toglie le castagne dal fuoco senza ma impegnarsi direttamente.
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MENTRE LETTA PROMETTE DI AZZERARE LO STIPENDIO DEI PARLAMENTARI CERCANO DI AUMENTARSELO DEL 24%

Mentitori a vita! DOPO LA FARSA DELLA NON ABROGAZIONE DEI RIMBORSI ELETTORALI ARRIVA LA PROPOSTA DEL PD PER AUMENTARE LO STIPENDIO AI PARLAMENTARI, del 24%,a firma Guglielmo Vaccaro, uno dei deputati del Pd più vicini a Letta. Stipendio mensile netto aumentato del 24%, rimborsi spesa più generosi degli attuali, ma legati alla reale produttività, più portaborse e meglio pagati con stipendi però erogati direttamente da Camera e Senato in modo che a nessuno venga la tentazione di mettersi direttamente in tasca quei soldi. È la proposta di legge n. 495 depositata a Montecitorio. Vaccaro usa uno stratagemma: equiparare il compenso a quello dei parlamentari europei, dare la stessa indennità mensile netta degli europarlamentari: 6.200 euro netti contro gli attuali 5 mila scarsi. Un aumento di 1.200 euro netti mensili, pari appunto al 24% in più.
E ancora credete a questa gente??
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LO STATO COMPRA ALTRE 6.450 AUTO
http://news.you-ng.it/2013/05/25/lo-stato-compra-altre-6450-auto/
Luca Michetti
A volte si ha l’impressione che i governi ci prendano in giro. Lo Stato italiano ha infatti indetto una nuova gara per l’acquisto di 6450 auto, ma “Il Messaggero” avverte ironicamente “non sono mica auto blu“. In un momento critico come questo per il Paese è davvero uno spreco. Sembra che la pubblica amministrazione abbia intenzione di rifarsi l’intero parco macchine, proprio mentre le persone si danno fuoco per rabbia di fame: “La Consip S.p.A., società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha indetto lo scorso 22 maggio una gara per l’acquisto di autoveicoli destinati alle P.A. il cui “valore stimato, IVA esclusa, è pari a 133.294.819 euro” “.
“Undici lotti per un totale di 6.450 mezzi. Mettiamo subito le cose in chiaro: non stiamo parlando delle tanto vituperate auto blu. Su quelle, il neo-ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplicazione Gianpiero D’Alia – sulla scia del predecessore Patroni Griffi che ci era andato giù di scure – sta portando avanti un’attività di monitoraggio di cui saranno pubblicati i risultati ai primi di luglio. Eppure gli acquisti continuano. A quantoi soldi per acquistare 6450 macchine ci sono e gli investimenti promessi da Letta per cultura, istruzione e sanità? Con 133.294.819 milioni di euro si potrebbero comprare macchinari per gli ospedali o investirli per ristrutturare scuole disastrate e monumenti (vedi la Reggia di Caserta) ormai logori e stanchi di anni di mala gestione!
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ILVO DIAMANTI
Pdl e M5S soffrono l’assenza dei leader comunali. Base e tradizione così il Pd vince sul territorio. L’esito di queste consultazioni è dettato da motivi prevalentemente locali, legati al territorio. Il Pd si è alleato con i partiti di Sx. Talora, anche con quelli di Centro. Nel Cdx, il Pdl si è alleato con la Lega, nel Nord, e con altre formazioni di Dx. Mentre il M5S si è presentato da solo. Dovunque. Si arretra rispetto alle politiche e si ripropone il bipolarismo. in valori assoluti, tutti i partiti hanno subito un arretramento più o meno sensibile – visto il calo della partecipazione elettorale. Non ha senso trattare come equivalenti le elezioni politiche e quelle amministrative. Nel Pd si festeggia, mentre nel Pdl emergono dubbi e perplessità. Nella Lega si tace. E nel M5S Grillo se la prende con gli elettori. Ma le scelte di voto alle amministrative e alle elezioni politiche non hanno lo stesso segno. Non sono coerenti, né, tanto meno, conseguenti. Semmai, andrebbero lette in modo inverso. Dal basso verso l’alto. Per sottolineare l’importanza dell’organizzazione politica sul territorio. In ambito territoriale il Pd c’è ancora. Per quanto indebolito, resiste. Il Pdl molto meno. La sua identità “dipende” da B. Nel Centrodestra, invece, i soggetti più radicati e organizzati, sul territorio, si sono indeboliti. La Lega nel Nord: dis-integrata. An nel Sud: liquefatta, mentre al Nord la Lega si è disintegrata. Occorre cautela nel dare il M5S per “affondato”. Il Pdl in difficoltà. E il Pd rilanciato. Ora però coi ballottaggi cdx e csx si sfideranno e torneranno nemici. E questo avrà effetti anche sul governo nazionale.

Manuela segnala:
TRAVAGLIO
Il voto non preoccupa il Cav: il governo rimane al sicuro

Che avrebbe dovuto pagare un piccolo pedaggio alle larghe intese, il Cavaliere l’aveva messo in conto”. Piccolo pedaggio? Perdere 2/3 dei voti a Roma in 5 anni e 1/3 in 3 mesi è un “piccolo pedaggio”? E l’estinzione allora che cos’è, un medio pedaggio? Sallusti News parla anche di “flop dell’antipolitica”: il 50% fra astenuti e grilli non gli basta, comincerà ad accorgersene dal 90% in su. Il meglio però lo danno gli aruspici delle larghe intese, intenti a leggere i fondi di caffè per saggiare la magnifiche sorti e progressive dell’inciucio. E. Letta non ha dubbi: “Ha vinto il governo delle larghe intese, nessun premio alle forze di opposizione. Dicevano che il cosiddetto inciucio doveva portare Grillo all’80%: si sbagliavano, al ballottaggio vanno solo candidati del Pd e del Pdl”. Il Genio Nipote non s’è neppure accorto che i protagonisti delle larghe intese, Pd e Pdl, han perso almeno un milione di voti su 7 in 3 mesi (di Monti è inutile dire: non pervenuto). E non lo sfiora neppure l’idea che Pd e Pdl vadano al ballottaggio proprio perché si presentano l’un contro l’altro armati, non affratellati in un’unica lista, secondo uno schema che è l’esatto opposto delle larghe intese. Ma sentite l’acuto Epifani: “La gente ha capito che questo governo non è un inciucio, ma un servizio al Paese”. Forse non sa che Marino è uno dei pochi piddini che han votato contro il governo Letta. O forse pensa davvero che a Isola Capo Rizzuto i pochi elettori superstiti, mentre si trascinavano ai seggi, si interrogassero pensosi sui destini delle larghe intese. Ma sì, dai, non è successo niente, anzi è tornato tutto come prima. A parte un filo di “disaffezione”, ecco. Questi, quando vedranno i primi i forconi, esulteranno fischiettando: “Visto? Stiamo rilanciando l’agricoltura” (…)

http://triskel182.wordpress.com/2013/05/28/veni-vidi-inciuci-marco-travaglio/
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I DATI CHE NON CI MOSTRANO

Roma:
2008 PD voti 521.880
2013: 267.605 (-254.275 voti) = – 48%

2008 : PDL voti 559.559
2013 : 195.749 (-363.810 voti) = – 65%

2008 : M5S voti 40.473
2013 : 130.635 (+90.162 voti) = + 222%

Siena
2011 : PD voti 11.723
2013 : 6.483 (-5.240 voti) = – 44%
2011 : M5S voti 833
2013 : 2.194 (+ 1.361 voti) = +163%

Ancona
2009 PD: voti 15.885
2013 : 10.652 (-5.233 voti) = -33%

2009 PDL: voti 17.432
2013 : 4.266 (-13.166 voti) = -75%

2009 M5S: voti 2.625
2013 : 5.711 (+ 3.086 voti)= +117%

Avellino
2009 PD: voti 10.324
2013 : 6.845 (- 3.479 voti) = -33%

2009 PDL: voti 5.043
2013 : 2.513 (- 2.530 voti ) = -50%

2009 M5S: voti 0
2013 : 1.054 (+ 1.054) = + ∞%

MASSIMO FINI
sunto
Nessuno dei padri fondatori della democrazia ha fatto mai accenno ai partiti e fino al 1920, i partiti non erano neanche nominati in Costituzione, perché il pensiero liberale valorizza meriti e capacità, potenzialità, del singolo individuo. Il partito è la lobby. E prevarrà sempre sui singoli. Da noi il partito è degenerato in mafia! Perché la tangente è il pizzo. Oltre all’occupazione del potere, ripeto, che è il colpo di Stato avvenuto, decenni fa, c’è tutto il sistema clientelare e l’infeudamento, con l’abbattimento di ogni merito. I nostri figli hanno difficoltà a trovare lavoro, questi piazzano i loro figli, nipoti, mogli, amanti, troie, chi ti pare, in posizioni pagatissime o cariche pubbliche, per cui noi non siamo dei cittadini, siamo dei sudditi e abbiamo il diritto di ribellarci!
La stessa Costituzione nomina i partiti in un solo articolo, ma dice i cittadini “possono”, organizzarsi in partiti per concorrere a formare la volontà nazionale. Quindi è una possibilità, non un dovere. Quindi, il colpo di Stato è già avvenuto, da tempo, e la ribellione ha ragione a lottare contro il sistema di lottizzazioni e spartizione del potere fatta dai partiti.
La vecchia classe dirigente, PD, PDL, con la benedizione di Napolitano, si è arroccata nelle istituzioni e ha in mano la televisione. Ecco perché odiano il web, perché non lo controllano. Malaparte dice che, se ci si impadronisce dei gangli vitale di uno stato, non c’è bisogno di fare rivoluzioni. Qui da sempre la televisione è in mano al potere. Ma se fai una opposizione col M5S del 25% e ci aggiungi il 25 o più % di astensione non esiste più democrazia rappresentativa, ma partitocrazia. Adesso faranno qualche riformuccia di parata ma, come si vede, tutta la stampa è contro il M5S e la attacca con le cose più cretine che diventano gigantesche, mentre loro ne hanno fatte di tutti i colori. Questo meccanismo di colpo di stato va avanti da 30 anni, e cioè da quando non è esistita più un’opposizione, con una sola casta politica che si autotutela e respinge qualsiasi tentativo di innovazione.
Oggi qualunque cosa voti è lo stesso. Pd e Pdl sono la stessa cosa. E l’impossibilità per il cittadino di scegliere una alternativa si chiama dittatura.
Siamo stati economicamente sull’orlo, allora hanno chiamato Monti, per addossare su di lui responsabilità che in realtà erano loro di trenta anni.
Ci sono tutta una serie di leggi liberticide del codice Rocco, quindi del codice fascista, che peraltro erano un ottimo codice, bastava togliere queste leggi di vilipendio alla bandiera, al capo dello Stato, adesso hanno aggiunto la legge Mancino contro le espressioni di odio razziale o cose del genere. L’odio è un sentimento e nessuna dittatura ha mai tentato di mettere le manette persino ai sentimenti. Io odio chi mi pare, dopodiché se gli torco un capello vado in galera, ma capisci? Non può essere un reato questo!
Così avanza il tentativo di limitare qualsiasi espressione di dissenso, continuano a dire di abbassare i toni, parlano di responsabilità, ma cosa? non l’hanno avuta per 30 anni e adesso vengono a chiedere responsabilità a noi?! Chiedono responsabilità ai 5stelle che sono entrati da un mese?! I partiti dovrebbero ringraziare Grillo, perché lui incanala una rabbia, istituzionalizza e rende innocua una rabbia profonda che non è esclusivamente economica, ma è più generale, che sennò assumerebbe forme violente e sono abbastanza d’accordo con l’affermazione di Grillo quando dice se noi non riusciamo a passare, a modificare le cose, qui ci saranno le barricate. Non sottovaluterei il 25% di astensione che c’è stato alle ultime elezioni, ribadito dalle elezioni in Friuli, in cui addirittura non è andato a votare il 47%, che riconferma la astensione Siciliana. Solo chi non vuole vedere non capisce che siamo su un crinale per cui può saltare il tavolo da un momento all’altro. Io spero che salti il tavolo. Una parte di questo disagio sociale, di questa rabbia, finisce contro se stessi, il resto potrebbe finire contro queste finte istituzioni utilizzate per proteggere una classe di potere. Stiamo più o meno nella situazione della Russia di Putin che non è una dittatura vera e propria, è una autocrazia a più voci.
Poi non sottovaluterei tutti i tentativi di censura sul linguaggio, che è tipico di un regime dittatoriale. Nei media qualsiasi cosa è considerata facendo un processo alle intenzioni, è considerata pericolosa, eversiva e via dicendo. Come insegna bene Orwell nel 1984, si crea una sorta di neo lingua funzionale al potere. Una omologazione totale. Non è un fenomeno solo italiano, in Italia assume forme più vistose, ma il tentativo di omologare tutto a uno stesso modello, è mondiale. Noi siamo in Afghanistan perché? Perché non ci piacciono i talebani e il loro modo di essere, perché devono essere uguali a noi.
Siamo contro l’Islam perché ha una visione del mondo che è diversa dalla nostra.
L’Iran è uno dei Paesi dell’asse del male, ma perché mai?! Che ha fatto? Non ha mai aggredito nessuno. Ma mentre le altre democrazie rappresentative hanno per lo meno la astuzia di rispettare la forma, noi no, andiamo oltre… Violiamo anche il minimo etico che è il rispetto delle leggi che essi stessi hanno fatto.C’è un doppio diritto in Italia, un dritto per lor signori e garantista, e uno per tutti gli altri che è forcaiolo.
Quale è l’interesse dell’innocente? Essere giudicato il più presto possibile? E l’interesse del colpevole è essere giudicato il più tardi possibile e possibilmente mai, vedi Berlusconi, anche Previti ha dovuto aspettare 10 anni per fare un giorno vero di galera, poi sta lì al Monte Argentario a finti arresti domiciliari.
Berlusconi gioca su questo prolunga le cose, ha 5 prescrizioni e così via. Ha collegi di difesa che gli permettono di andare a ricamare su qualsiasi sottigliezza giuridica, di fatto non viene giudicato o si fa le leggi per sé. Aveva un problema di falso in bilancio, abolisce il falso in bilancio, ripeto, siamo al livello Putin, con il fatto che per lo meno Putin ha una idea di Paese, Stato, nazione sua e Berlusconi ha solo in mente sé stesso. io ho fatto un pezzo in lode di Andreotti, ma io elogiavo Andreotti a spese di Berlusconi, in che senso? Andreotti non ha mai detto che era vittima di un complotto, della magistratura, con chissà chi, etc., si è difeso in processo, perché? Perché una classe comunque dirigente consapevole di essere tale non delegittima le istituzioni, perché sono le sue istituzioni, quindi almeno questo senso la vecchia classe dirigente DC lo aveva, questo è un puro avventuriero, non gliene frega assolutamente niente.
I danni che ha fatto sono danni che ci porteremo dietro per decenni, perché ha tolto al popolo italiano quel poco di senso di legalità che gli era rimasto.
L’illegalità è diventato essere furbi, che è essere illegali, invece noi cittadini siamo pecore da tosare, altri asini da battere, devono lavorare, per questi, cioè già questo sarebbe motivo per rovesciare il tavolo.
Se poi ripeto, per rovesciare il tavolo che cosa si intende? Io penso, ripeto, a una rivolta di massa, di popolo, non armata. Una rivoluzione ha successo quando i giovani poliziotti si mettono dalla parte dei dimostranti.
In Italia un colpo di Stato in senso tecnico non c’è, c’è però una situazione che equivale a un colpo di Stato, nel senso che c’è una classe politica compattata e supportata dal presidente della Repubblica, che oltretutto ha raddoppiato il mandato, che di fatto cerca di impedire che le spinte che vengono dalla società vengano calmate e obnubilate. Io non so se questo è effettivamente un colpo di Stato in senso formale, perché colpo di Stato è che ci si impadronisce del Viminale, della Polizia… Non ne hanno bisogno, perché hanno in mano già tutto. E non hanno bisogno di impadronirsi della Polizia di Stato! Non hanno bisogno di impadronirsi dei mezzi di comunicazione, ce li hanno! E quindi questo ripeto non sarà un colpo di Stato come lo intende Malaparte, ma è di fatto una situazione di fine della democrazia.
Volevo dire infine cosa sulla cosiddetta violenza verbale, si è fatto molto rumore perché la Polverini, degli avventori, della gente, hanno preso in giro mentre stavano mangiando o per quello che dice Grillo, sarebbe al limite dell’eversione. Neanche lo sfogo verbale è più ammesso, ma abbiamo una persona che da Presidente del Consiglio ha detto la magistratura è il cancro della democrazia. Ora è più eversivo questo o un vaffanculo di Grillo? Passate parola.”
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PAOLO BECCHI
Sapevamo che nelle elezioni comunali il M5S non avrebbe certo ripetuto il risultato delle politiche. Del resto, tra persone sincere questo fatto non sarebbe neppure oggetto di discussione: non c’è nessun rapporto tra le consultazioni politiche nazionali e le elezioni locali. Il problema, però, è un altro, ben più profondo: perché dovremmo essere felici, ed esultare, di fronte al “crollo” del M5S? Hanno forse vinto il Pd o il Pdl? I “partiti” hanno riacquistato la fiducia dei cittadini? Di cosa dovremmo essere felici? Del fatto che un romano su due non è andato a votare? Di un grado di astensione che non ha precedenti? È sorprendente vedere come si possono leggere le notizie, come la stampa possa presentarle. Possibile che non capiscano il dato reale? Ossia che la crisi della democrazia rappresentativa continua ad acuirsi, a farsi sempre più grave. Si attacca il M5S, ossia l’unica forza politica che è riuscita nel tentativo di riportare i cittadini alla partecipazione politica, all’interesse per la cosa pubblica. Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il “crollo” del M5S. Si è tanto spesso parlato di “società liquida”. Ebbene, la nostra è una democrazia liquida, ma liquida va inteso come liquefatta. Lo sconfitto è il sistema dei partiti. Lo sconfitto è un sistema politico che non funziona più.

Paolo Becchi ad Agorà

DANIELE MARTINELLI

1° dato: il partito più votato è quello dell’astensione.
2°: il Comune è percepito come un’entità ininfluente sulle scelte dei cittadini perché paga la dipendenza dalle leggi dello Stato. Il patto di stabilità che vincola i Comuni al non utilizzo delle loro risorse economiche, per una legge nazionale che ha tolto potere agli enti locali,è l’esempio più lampante.
3° dato: la grande astensione dal voto alle comunali è causata dalla presenza dei soliti Pd-Pdl coi loro candidati.
4°: chi continua a scegliere i candidati dei partiti, sceglie quelli a sx quasi ovunque.
Il netto vantaggio di Marino a Roma è un segnale di continuità, come a Milano Pisapia e a Napoli De Magistris (nonostante la Jervolino fosse del Pd), o a Palermo Leoluca Orlando dopo la parentesi di Cammarata,e a Cagliari Zedda. A Brescia per la 1a volta un pidiellino-leghista andrà al ballottaggio con un candidato di csx.
5°: si registra ovunque il CROLLO DEL PDL e di tutta la dx,Lega compresa.
6°: l’irruzione del M5S (quasi dappertutto) con percentuali tra il 6 e il 20%, risultato clamoroso per una nuova entità politica di un Paese abituato al voto di scambio e con candidati nel giro degli interessi di bottega.
Il M5S, checché ne sparlino in tivù, è ormai uno zoccolo consolidato e dilagante che intacca l’egemonia dx-sx, mina vagante per un sistema abituato alla zuppa e al pan bagnato. Il suo successo è dimostrato dal continuo paragone che i media propinano coi risultati delle politiche,ma che non ha lo stesso valore del paragone utile ai partiti, perché il Movimento nei Comuni non ha un passato politico. Pretendere che un Movimento di cittadini senza soldi e senza compromessi arrivi ai ballottaggi in città milionarie e corrotte come Roma, è per ora una utopia. Come pensare di cambiare la Siena di Mps dove il netto vantaggio del candidati del Pd conferma che i senesi legati alla “banca del buco” per qualche motivo di sopravvivenza se ne fregano del cambiamento.
Del resto, il cambiamento culturale che impone il voto al Movimento, è connesso a un cambiamento generazionale che si è comunque innescato come un vero tsunami. Da questo punto di vista, i modesti risultati ottenuti dal M5S nelle elezioni regionali in Valle D’Aosta oggi e in Friuli Venezia Giulia qualche settimana fa, ci insegnano una verità dura da smentire. Ossia, chi vive in Regioni a statuto speciale è abituato al privilegio e il Movimento non lo garantisce. In quelle zone di privilegio ingiustificato, qualunque percentuale ottenuta dal M5S rappresenta già di per sé una rivoluzione. E’ lo scricchiolìo di uno status che crollerà assieme ai partiti con la crisi economica incalzante. Le balle che stiamo sentendo dalle tivù sul “crollo del M5S” dimostrano il panico del sistema.

BREVE STORIA DI UNA GENERAZIONE
Torto Og

“Eravamo ragazzi e ci dicevano: “Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita”.
Studiammo.
Dopo aver studiato ci dissero: “Ma non lo sapete che la laurea non serve a niente?
Avreste fatto meglio a imparare un mestiere!”. Lo imparammo.
Dopo averlo imparato ci dissero: “Che peccato però, tutto quello studio per finire a fare un mestiere?”.
Ci convinsero e lasciammo perdere. Quando lasciammo perdere, …rimanemmo senza un centesimo.
Ricominciammo a sperare, disperati. Prima eravamo troppo giovani e senza esperienza.
Dopo pochissimo tempo eravamo già troppo grandi, con troppa esperienza e troppi titoli.
Finalmente trovammo un lavoro, a contratto, ferie non pagate, zero malattie,
zero tredicesime, zero T.f.r., zero sindacati, zero diritti. Lottammo per difendere quel non lavoro.
Non facemmo figli – per senso di responsabilità – e crescemmo.
Così ci dissero, dall’alto dei loro lavori trovati facilmente negli anni ’60,
con uno straccio di diploma o la licenza media, quando si vinceva facile davvero:
“Siete dei bamboccioni, non volete crescere e mettere su famiglia”.
E intanto pagavamo le loro pensioni, mentre dicevamo per sempre addio alle nostre.
Ci riproducemmo e ci dissero: “Ma come, senza una sicurezza nè un lavoro con un contratto sicuro fate i figli?
Siete degli irresponsabili”. A quel punto non potevamo mica ucciderli.
Così emigrammo. Andammo altrove, alla ricerca di un angolo sicuro nel mondo, lo trovammo, ci sentimmo bene.
Ci sentimmo finalmente a casa.
Ma un giorno, quando meno ce lo aspettavamo, il “Sistema Italia” fallì e tutti si ritrovarono col culo per terra.
Allora ci dissero: “Ma perchè non avete fatto nulla per impedirlo?”.
A quel punto non potemmo che rispondere: “Andatevene affanculo!”.
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MARIAPIA CAPORUSCIO
ER FONNO MONETARIO INTERNAZIONALE

Dopo quant’è successo in Argentina
e in quasi tutta l’America latina…
che ‘sto branco de lupi ha dissanguati…
a piall’à carci dovevam’ esse preparati.
Ma chi governa nun capisce ‘n cazzo
e cià vennuti come fossimo cucuzze.
Spalancanno le braccia a ‘stì ladroni,
divenenno lui servo… e loro padroni!
Così s’aritrovamo ‘na nazzione,
trattata propio come le mignotte…
indove ogni lurido sozzone,
come je pare se la possa fotte!
Ma ‘ndo’ è finito er coraggioso italiano…
che lottava quann’era partiggiano?
Se li politici so’ luridi fregnoni,
mostramoje d’avecce noi… i cojoni!
Si a ‘sti cavalieri… de l’apocalisse…
je spaccassimo ‘na mazza su li denti,
li vedessimio cacà senza pulisse

nemmanco er culo, sozzi delinquenti!
Politici, banchieri e multinazzionali,
dinanzi à la folla che s’encazza,
mostreno d’esse vermini… senz’ali…
artro che lupi sotto la corazza!

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Carlo Cafarelli
CI SONO VOLUTI 3 MESI PER SPARTIRSI LE POLTRONE, MA SI DICHIARANO UNITI, COMPLIMENTI……!
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VIOLENZA ALLE DONNE
E’ stata votato una risoluzione ONU contro la violenza alle donne, definita la maggiore violazione nel mondo dei diritti umani.
La Chiesa cosa fa? Intende protestare come fece quando l’Onu votò una risoluzione contro la violenza ai gay?
Vi risulta che in 2000 anni la Chiesa abbia mai preso posizione contro la violenza alle donne o sia mai esistito un Papa che si è battuto per la loro parità?
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INELEGGIBILITA’ DI BERLUSCONI, E QUANDO MAI???
Farà la fine dei tagli agli stipendi dei politici
Viviana Vivarelli

Monti: “Fantasia l’ineleggibilità di B”. E infatti in un anno e mezzo lui non ci ha pensato minimamente a dichiararla per legge, anzi la Cancellieri e la Severino sono state ben attente a non minacciare i suoi interessi!
Monti: “Io penso ai riflessi internazionali se nel 2013 viene dichiarato ineleggibile sulla base di una legge del 1957 una persona che è stato 3 volte presidente del Consiglio nonché presidente del Consiglio europeo, sarebbe enorme la sorpresa e la risata”. E infatti sai le risate a vedere che B è di nuovo al potere nel silenzio assenso di tutti calpestando la legge!
Ricordate Caliendo: “Questo è un governo politico, non di scopo. Pertanto, se si pone la questione dell’ineleggibilità di B il governo cade”. Altrettanto vero che cadrà per tutta una serie di altri motivi, compresa una condanna per frode fiscale, come per Al Capone, con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, senza parlare della condanna per prostituzione minorile.
Come mai non è il Pd a minacciare di far saltare il governo ogni volta che B attacca le istituzioni? Tutti d’accordo allora. Se è in gioco la tenuta del governo e quindi il potere del Pd contro il bene Paese, l’ineleggibilità di B sarà totalmente archiviata. E quei coglioni di piddini lo votano ancora un partito simile??!!
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Berlusconi con Nitto Palma ci riprova
Presenta una legge per cui il processo si sposta se si sospetta che le toghe siano politicizzate! Figuriamoci! per Berlusconi tutti i giudici che non ha a libro paga sono ‘toghe rosse’! E uno come Nitto Palma il Pd lo mette alla commissione Giustizia!?? E’ questa la gente con cui i piddini si sono alleati!!!
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LA STRANA OPPOSIZIONE INTERNA DEL PD
Viviana Vivarelli

La finta e ipocrita ‘opposizione interna’ dei giovani del Pd (occupy Pd) è ridicola e cialtrona e se la potrebbero risparmiare. Queste sceneggiate dentro il Pd sono sempre esistite, fanno finta di… e poi li trovate che votano tutti unanimi e contenti qualunque porcheria del partito. Avete presente Guareschi? Nel primo dopoguerra faceva ridere l’Italia con le sue vignette sul Bertoldo contro il PCI, dove sistematicamente il Partito dava un ordine e poi dava un ordine opposto: “Contrordine compagni!” e tutti facevano retromarcia, tutti allineati, obbedienza cieca, pronta e assoluta.

Oggi è lo stesso. 20 anni di finta guerra a Berlusconi. Poi “Contrordine, compagni! Con Berlusconi bisogna allearsi!” E loro tutti allineati obbediscono.
Diceva Guareschi: “Il militante ha una terza narice che serve di scarico in modo da tener sgombro il cervello dalla materia grigia e permette nello stesso tempo l’accesso al cervello delle direttive di partito che, appunto, debbono sostituire il cervello che appartiene ormai a un altro secolo…”. Per questo i fedelissimi ieri del PCi e oggi del Pd si chiamano ‘trinariciuti’. Ma quanta gente ha la terza narice e non lo sa?
In giro c’è una epidemia di trinariuciti.
I TROLL sono validi esponenti di questo vuoto cervelli e di questa demenza a oltranza.
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MARIA PIA CAPORUSCIO
Quando sento dire “Berlusconi deve essere sconfitto politicamente e non per via giudiziaria” (Violante, Renzi..), mi chiedo se chi lo dice sia una persona responsabile. Ma a cosa serve la magistratura se non a far rispettare le sentenze? Cosa ci stanno a fare i magistrati a studiare prove su prove se alla fine tutto si risolve in un nulla di fatto, perché è la politica a decidere? E se i giudici, gli agenti e i magistrati devono solo passare il tempo sulle scartoffie, non sarebbe meglio lo impiegassero nel farsi una passeggiata in bicicletta o portare i figli alle giostre? Tutto questo è sconcertante, ma ancora più sconcertante è che i media le condividano. Ma come si fa a far passare per giuste simili castronerie? Ma questi giornalisti si rendono conto della grave responsabilità che si assumono nei confronti della popolazione? Stando al comportamento di molti, si direbbe di no. E’ incredibile quanto sia scesa in basso la categoria degli appartenenti agli organi di informazione. Erano il quarto potere di uno Stato e sono diventati servi dello Stato, si sono fatti comprare come merce al mercato, tradendo il nobile compito di informare la popolazione di quanto fatto alle loro spalle. Erano i guardiani della libertà e ne sono diventati i carcerieri. Che triste fine stanno facendo fare agli esseri umani, traditi e manipolati nel modo più vile, togliendo loro la possibilità di difendersi non conoscendo la verità. Proprio come in un regime agiscono insieme per trasformare la popolazione, in una sorta di polli pronti a farsi spellare. Hanno adottato le parole di Goebbels: “Se posseggo l’informazione farò credere alla popolazione tutto quello che voglio, perché una bugia ripetuta all’infinito diventa verità”. E dunque è stato questo criminoso lavaggio del cervello, che sono riusciti a cancellare la sinistra storica dalla scena politica. Non so se esiste l’inferno ad aspettarli, quello che so è che essi e i potenti lo hanno creato qui.
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L’IMPUDENZA DI SCALFARI
Viviana Vivarelli

Anche oggi la lenzuolata servile di Scalfari su Repubblica incensa il Pd, giustificando perfino l’orrendo patto con Berlusconi che ha messo il partito più vile in ginocchio davanti al peggior lestofante d’Italia, prono a salvarlo ancora una volta dai suoi processi. Ma Scalfari lo ignora. Non è forse lo scopo unanime di tutti questi cortigiani viziosi negare l’evidenza e attaccare a una sola voce il M5S, unico oppositore della partitocrazia imperante?
L’Europa muore, con l’Italia, paese Piggs, come vittima prioritaria, ma l’attenzione di tutti i nostro media infami è incensare il re fino alla fine e per re non si intende da tempo il Pd, che ci ha venduti e rivenduti alla peggiore finanza internazionale e ora ci piega ai voleri di B, della mafia e della P2.
Ci vuole mezz’ora a eliminare il porcellun malefico e tornare al sistema precedente che, almeno, con tutti i suoi errori, manteneva la scelta elettorale, ma Letta sventola le sue promesse pre-elettorali di riforma veloce per poi dirci che saranno fatte “entro il 2016″!?
E intanto la montagna partorisce il topolino di qualche ritocco insignificante al porcellum.
La stessa fine fanno i tagli tanto decantati agli stipendi dei parlamentari. Li facciamo, anzi li faremo, non si sa quando, forse mai. Ma lo zelante Scalfari è cieco e sordo ed elenca la sua lunga fila di consigli a Letta per riforme utili al Paese per il tempo del chissà quando.
Intanto, celermente, procedono ‘utilissime’ riforme:
-leggi per omologare alla partitocrazia anche il ribelle e antagonista M5S (se non puoi batterli falli diventare come te)
-dimezzamento delle pene per collusione mafiosa
-soffocamento nel silenzio dello scandalo enorme di Finmeccanica dove sono dentro tutti compresa la Lega
-soffocamento nel silenzio dello scandalo del Monte dei Paschi di Siena, 10 volte più grande di quello di Parmalat,dove affogano sia Pd che Pdl
-stop alle intercettazioni, specie quelle per collusione mafiosa, per salvare Dell’Utri e Napolitano
-censura al web per soffocate la verità
-aumento delle tasse..
Ma sono riforme queste???? Ma Scalfari tutto questo bellamente lo ignora.

FALSITA’

Non si fa che sbandierare la famosa vittoria del Pd in Friuli. Perché non si dice che più del 50% non ha votato? Che la Serracchiani per vincere ha dovuto staccarsi dal Pd? Che ha vinto per soli 2000 voti? E che ogni partito in Friuli ha perso rispetto alle elezioni precedenti? Il Pdl ha perso il 13% dei voti rispetto alle regionali del 2008 (dal 33% al 20%). Il Pd ha un calo del 3,1% (dal 29,9% al 26,8%), la Lega del 4,7% (dal 12,9% all’8,2%)? Ditela tutta! E dite anche che il M5S ha fatto capire chiaramente che vorrebbe eliminare i privilegi delle regioni a statuto speciale che dopo 65 anni e con la crisi che ci ammazza sono una anomalia insopportabile.
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I sabotatori di Grillo per mesi hanno continuato a spammare che Grillo era d’accordo con Berlusconi e che Casaleggio era d’accordo con Aspen e il Bilderberg.
E ora che la loro menzogna è stata sputtanata e che abbiamo a capo del Pd uno che si vanta di appartenere all’Aspen e al Bilderberg e che porterà avanti il peggiore neoliberismo di destra, fanno finta di niente. Non ce n’è uno che abbia il coraggio di dire: “Mi sono sbagliato” e passano il tempo a parlare di albergo a 5stelle o della Mondadori o di conti spulciati al centesimo! PENOSI! Ma che credibilità pensano di avere ancora costoro?

RIDIAMARO : – )

Spinoza

Domenica al voto tanti comuni, ma anche tanti eccezionali coglioni.

Le prime proiezioni danno Marino avanti di 7 punti. L’obiettivo del PD è quello di annullare il vantaggio.

A Roma la parola d’ordine era: Marino le urne.

Su ebay svendono un milione di fogli di carta larghi un metro e 20, come nuovi.

Ad Ancona, la mia città, il PD si attesta al 28%, il M5S si attesta al 17% e il PDL si attesta di cazzo.

Roma, le proiezioni vedono il PD in testa. La situazione della Capitale è peggiore di quanto immaginassimo.

Un romano su due non è andato alle urne. L’altro era candidato.

Roma, è il momento che Alemanno si assuma le sue responsabilità. Sempre che abbia finito i parenti.
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Grillo ha perso tanti voti.
Ma ha conservato gli scontrini.

Già partite le scazzottate tra partiti per attribuirsi i consensi degli astenuti
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Crollo del M5S: succede, quando prometti la rivoluzione e poi ti perdi nella rendicontazione.
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Il Pdl scompare dal consiglio regionale in val d’Aosta. Ingroia ha iniziato bene.
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Forse i Romani avevano capito che “uno vale l’altro”.
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Berlusconi versò a Ruby quattro milioni e mezzo di euro. È vergognoso, Balotelli deve lavorare un anno per guadagnarli.
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Brunetta: “Processo farsa, difficile raccontarlo ad un alieno”. Sì, ma quello è Lupi.
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(Il processo Ruby spiegato a un alieno: “Teleeefono… questuuura”)

Berlusconi torna a invocare la riforma della giustizia: “Nella mia situazione, un normale cittadino non potrebbe permettersi tutte queste spese legali”. Be’, ma nemmeno tutte queste baldracche.
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“Ruby raccontò di essere metà egiziana e metà brasiliana. E che fu montata in Italia.”
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Per rivelare le motivazioni della condanna a Berlusconi i giudici si sono presi due settimane. Proprio non riescono a scegliere.
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Totò Riina intercettato mentre elogia Schifani. Un duro colpo per la credibilità di entrambi.
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Bersani : “Che sinistra è quella che rischia di far vincere la destra?”
Ingroia: “La tua”
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Io:
Viviana
Berlusconi ha mostrato all’Italia la saletta teatrino, in verità assai squallido, dove si esibivano le escort per rallegrare, con danze ignude e travestimenti, i graditi ospiti, prima di passare alle vie di fatto che allietavano i cari vegliardi.
Stranamente era sparito il palo della lap dance
Che lo stia provando il Pd?
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http://masadaweb.org



MASADA n° 1468 2-52013. CNV – LA COMUNICAZIONE NON VERBALE – LEZIONE 2

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Prof. Viviana Vivarelli

Il modo con cui si ride – L’importanza della voce – Analisi della CNV in Berlusconi e Bossi – Hitler e Mussolini – Costanzo e Vespa – La psicologia delle folle di Gustave Le Bon – L’iterazione -Ipnosi di massa – La politica come marketing – Linee rotonde e linee aguzze- Walt Disney – Risposte programmate – Regole sullo spazio – Come ci si siede

IL MODO CON CUI SI RIDE

“Non ridiamo perché siamo felici, ma siamo felici perché ridiamo“
William James

Oltre ad essere contagiosa ed irresistibile e a scatenare un effetto domino di gioia e piacere, la risata innesca una serie di cambiamenti fisici nel corpo e allo stesso tempo agisce anche positivamente sull’umore favorendo così una sorta di equilibrio tra corpo e mente.

Ridere fa bene alla salute
Lo provano gli studi sugli effetti fisiologici della risata. L’allegria produce una serie di effetti positivi sull’intero organismo:
-Rilassamento del corpo. Durante la risata si attivano diversi gruppi muscolari, che si rilassano nel momento in cui si smette di ridere. Questo stato di rilassamento può durare per un massimo di 45 minuti. Una buona risata quindi allevia la tensione muscolare e riduce lo stress fisico.

-Rafforzamento del sistema immunitario. Quando si ride si verifica un aumento del livello di anticorpi (immunoglobina) nella circolazione sanguigna; l’aumento di queste difese immunitarie preserva l’organismo da una serie di malattie causate da virus, batteri e micro-organismi come bronchite, raffreddore, allergie ecc.
-Azione sul sistema respiratorio: Durante la risata la respirazione diventa più profonda, in questo modo viene aumentata la capacità polmonare e si accelera l’ossigenazione (aumento dei livelli di ossigeno nel sangue). Per questo la risata viene utilizzata anche come terapia per chi soffre di asma, bronchite ed enfisema.
-Abbassamento della percezione del dolore. Quando si ride vengono rilasciate beta endorfine e catecolamine che sono degli analgesici naturali che agiscono come un temporaneo effetto calmante sul dolore apportando un sensazione generale di benessere.
-Azione sul sistema cardiocircolatorio: La risata, favorisce, attraverso la respirazione profonda, l’ossigenazione e la circolazione del sangue con un aumento della frequenza cardiaca e abbassamento della pressione arteriosa. Ciò costituisce un vero e proprio esercizio per il cuore e può aiutare a proteggere da un attacco cardiaco e da altri problemi cardiovascolari anche perché durante la risata le arterie e le vene sono più aperte.
-Allenamento dei muscoli: Quando si ride si muovono circa 80 muscoli diversi di cui 14 del volto. Per questo la risata rappresenta un vero e proprio esercizio fisico per tutto il corpo ; da uno studio è emerso che 100 risate al giorno equivalgono a 10 minuti di corsa o di vogatore. Ridendo si tonificano i muscoli del viso e di conseguenza si ha un effetto di ringiovanimento e, allo stesso tempo, si contraggono e tonificano anche i muscoli addominali e quelli degli arti superiori.
Inoltre, la contrazione dei muscoli addominali, durante una risata, agisce come un massaggio per gli organi interni come il fegato e l’intestino migliorando le loro funzioni e combattendo anche la stitichezza.
Ridere è un potente antidoto contro lo stress e l’ansia e agisce allo stesso tempo in modo positivo anche sull’umore e sulle relazioni sociali. Sorridere è uno dei mezzi che usiamo di più per comunicare, sedurre, stabilire un contatto. Muovetevi per il mondo sorridendo, il mondo ve ne sarà grato e aumenterà la vostra fortuna.
Ridere ci fa sentire bene e questa sensazione di serenità ci accompagna anche quando la risata si placa. L’allegria ci aiuta a mantenere un atteggiamento positivo ed ottimista e a gestire le situazioni più difficili (di tristezza, dolore e delusione) perché contribuisce a farci sentire meglio e a trovare la forza, il coraggio e la speranza per andare avanti. Allo stesso tempo, la risata aiuta a sciogliere tutte le emozioni negative perché quando si ride non si può contemporaneamente essere tristi, ansiosi o arrabbiati.
-Riduzione dello stress e dell’ansia: una risata aiuta a rilassarsi non solo fisicamente ma anche mentalmente, in quanto abbassa il livelli di cortisolo (il cosiddetto ormone dello stress) nel sangue e ci fa sentire immediatamente più calmi e tranquilli. Una risata, definita da Freud come uno starnuto mentale in grado di liberare la mente, ci consente di scaricare tutte le tensioni accumulate.

Ridere fa bene alla salute e alla mente. Dovreste fare proprio una terapia del sorriso, come dice Tiziano Terzani.

Studiate il vostro sorriso allo specchio. Prima sorridere ad occhi chiusi. Poi apriteli e guardate l’effetto che e fa e se sarebbe meglio fare delle variazioni.
Oppure fatevi riprendere col telefonino o una digitale e osservatevi, perché, quando ci si guarda allo specchio regoliamo immediatamente la mimica facciale, e invece dovremmo vederci come ci vedono gli altri.
Provate a sorridere, a ridere con leggerezza e a ridere a gola spiegata.

Berlusconi ride sempre ma ha un sorriso fisso, impostato. Anche Craxi rideva sempre ma con troppi denti, aveva un sorriso da dominatore ma che faceva un poco squalo. La Malfa, che non rideva mai, era antipatico a tutti. D’Alema non sa ridere e nemmeno sorridere, ghigna con un risolino stretto tutto di labbra. E non sa ridere nemmeno Sgarbi che fa dei sorrisini lunghi e stretti beffardi o va immediatamente in sclero.

Quando qualcuno vi sorride, per prima cosa guardate se anche i suoi occhi sorridono. Se non c’è sintonia tra bocca e sguardi o gli occhi sono troppo stretti, c’è falsità.
Quando qualcuno esce in una risata piena, ascoltate su che nota si pone Facciamo la prova tutti insieme e vediamo in che vocale ridiamo.
Tra l’altro ridere fa bene e dovrebbe essere un esercizio quotidiano; anche se cominciate a ridere senza motivo, il riso alimenta se stesso, e imparare a ridere di più migliora ogni stato d’animo.

Ridere e sorridere non solo migliorano il mondo ma migliorano noi stessi. In genere nella mimica facciale noi usiamo 36 muscoli, ma nella risata ne sono coinvolti 12: quelli che sollevano i lati della bocca, il labbro superiore, gli occhi, le mandibole, gli zigomi.. Il riso è in parte istintivo, ride anche un neonato, in parte è culturale. Ricordiamo che nelle diverse parti del mondo si ride in modo diverso. I vari popoli usano dei codici particolari per esprimersi con la mimica facciale o gestuale. Ci sono poi modi di ridere talmente personali che sono un po’ come le impronte digitali, permettono il riconoscimento di una persona anche se si cambia i connotati, perché dipendono dalla struttura ossea del volto.

In A ridono le persone estroverse e ottimiste, aperte e solari.
In O le persone un po’ grossolane ma amichevoli, che stanno bene attorno a una tavola imbandita con tanti amici (ride in O anche Babbo Natale).
In I i timidi e i bambini.
In E i beffardi, i furbi, i troppo razionali, i pungenti, i sarcastici, gli aggressivi repressi; in E non si ride, si sogghigna
In U persone strane e originali, un po’ gravi e all’antica, conservatrici, che si sentono in imbarazzo e non ridono spesso.

Non sapete in che vocale ridete? Guardate questo:

o questo (è irresistibile)

Berlusconi all’inizio rideva a tutta dentatura come Craxi e ad alcuni questo dava sui nervi, perché nel mondo animale mostrare tutti i denti equivale a un ringhio, cioè a un segno aggressivo; se un cane vi mostra i denti sta per mordervi. Quand’era presidente del consiglio, Berlusconi andava a convegni europei ed era allucinante, perché camminava tra uomini politici che erano per lo più seri o tranquilli (in Europa si ride poco) o parlavano tra di loro, lui non parlava con nessuno, e camminava sempre con la testa voltata verso le telecamere con tutti i denti di fuori in questo sorriso fisso e impostato ed era grottesco già ai teleutenti, figuriamoci ai presenti. Ora ha imparata a ridere meglio e a sorridere, ma la sua smorfia fissa è un mezzo sorriso che gli solleva mezza bocca e gli fa alzare un sopracciglio. Provate voi a fare la stessa smorfia e ditemi cosa vi rappresenta, viene una facies alla Jack Nicholson, ambigua, falsificata.. Sentite ironia, atteggiamento beffardo, superiorità, furbizia, finzione ecc.

Allo stesso modo ride il politologo Sartori.

Berlusconi ha un autocontrollo quasi perfetto sulla propria immagine, trucco, viso, espressioni, abiti, slogan, posizione.
Il filmato che mostrava Berlusconi al G8 di Nizza del 2011 era terribile. Ormai la sua immagine internazionale era a pezzi e stata per essere sfiduciato anche in Italia. Il mondo della finanza internazionale voleva le sue dimissioni ed era intenzionato a far fallire le sue azioni se non si fosse dimesso. Così al G8 i partecipanti lo accolsero in modo gelido e si vide questa scena allucinante, prettamente gestuale, con vari capi di Stato che si salutavano, si sorridevano fra loro, si stringevano la mano con naturalezza e cordialità, mentre il povero Berlusconi veniva totalmente ignorato da tutti come fosse invisibile e, mentre partiva con la mano tesa per stringere la mano di qualcuno, quel qualcuno deviava e andava in un’altra direzione lasciandolo con la mano per aria. Ecco, prim’ancora che si dimettesse, questo semplice balletto fisico dimostrava tutta la situazione.

Guardate il famoso video di Sarcozy e della Merkel in cui abbiamo una breve mimica di derisione che vale più di mille parole e che ha fatto il giro del mondo facendo infuriare Berlusconi.

Quando Berlusconi va in televisione chiede di essere visto dalla parte destra che è la sua parte vincente, può essere fotografato solo su un lato del viso (la sua parte migliore, perché ha un viso asimmetrico), mai di dietro, mai dall’alto, meglio se di faccia, mai di profilo, possibilmente mai a figura intera. Potete provare anche voi a fotografarvi, magari col telefonino, mostrando i tre quarti a destra del viso o a sinistra, per vedere qual è la vostra parte migliore.
Berlusconi si veste come uno che va a sposarsi, ha sarti perfetti, un vestito deve costargli quanto una motocicletta, e dà un’impressione di opulenza, di forza economica, capacità, efficienza e sicurezza. Ha tutta la precisione del suo segno zodiacale che è la Bilancia e potrebbe avere un ascendente Vergine o Gemelli che accentua il suo bisogno di essere impeccabile, di curare tutti i particolari, di avere successo.

Anche il modo di parlare è fondamentale, più del contenuto dei discorsi, noi siamo influenzati dai modi del linguaggio, dal tono, dalle inflessioni, dalle pause, dalla sicurezza, più che dai contenuti. Ci sono voci a cui siamo intolleranti indipendentemente da quello che dicono e ci sono voci a telefono che ci fanno sognare. La voce è uno strumento potente che pesca nell’inconscio ed è potentemente evocativa. Io ho la voce di una bambina frettolosa e nervosa.
Uno che sappia usare una voce dolce e suadente può dire cose terribili e non offendere, mentre chi parla con malgarbo sbagliando tempi e modi può offendere anche se sta dicendo delle verità buone, risulta urtante, aggressivo.
Berlusconi è un grande attore, un grande comunicatore, Vendola ha detto di lui : “Berlusconi è un premier che vive in erezione sulla scena pubblica”.
Berlusconi hai modi suoi tipici che ripete molto spesso e che lo individuano, per es. dice: “se mi (si) consente, se mi è consentito, mi consentirete, e anche mi (si) permetta.. poi carineria(«ho voluto compiere un atto di carineria», carinamente, molto carinamente.. ecc. Si vede che recita ma è, come dire, una recita sincera, nel senso che sembra credere lui stesso alle cose che dice. Ti insegna che se vuoi convincere qualcuno, non devi essere esitante e confuso, ma dare l’idea di essere perfettamente convinto di quello che dici, anche se menti, devi entrare nella parte. Allo stesso modo chi ha una bassa stima di sé, non si farà stimare dagli altri. Per vendersi bene, occorre stimarsi molto. L’uomo vende se stesso come qualunque altro prodotto e chi vende qualcosa non la disistima, non la sminuisce, non la disprezza, la valorizza. Non è questione di essere modesti o no, è questione di saper convincere.
Berlusconi non trasmette ideologie o concetti o pensieri, trasmette immagini.
Il suo motto è: “L’elettore è come un cliente. Il pubblico è un bambino di undici anni, nemmeno tanto intelligente”. Altre volte ha paragonati gli elettori italiani a bambini di terza elementare. E’ la stessa idea che aveva Barnum, l‘inventore del circo. Una volta un giornalista gli chiese cosa fosse il successo. Barnum lo portò alla finestra del proprio studio e gli chiese: “Quante persone ci sono in questa piazza, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti? Sette…otto? Bene, io lavoro per le altre 92“.

Berlusconi ha una voce modulata con grande senso del ritmo e un’ottima dizione (anche se si sente che è lombardo, ha le e chiuse e toniche e dice la esse in un modo sibilante), scandisce bene le parole ma senza aggressività, le stacca premeditatamente con piccole pause, non troppo lunghe perché darebbero l’idea dell’esitazione, ma senza precipizio che darebbe l’idea della impulsività, ha un ottimo controllo emozionale, è un grande attore. Per migliorare la vostra voce ed essere più convincenti, avete solo un sistema: registrarvi mentre dite o leggete qualcosa, poi riascoltatevi in modo critico, e notate gli errori di dizione, di pausa, di inflessione ecc. Allo stesso modo uno studente deve recitare ad alta voce le lezioni. Così, se dovete fare un discorso importante a qualcuno, una presentazione, per es., preparatevi ripetendolo davanti allo specchio.

L’autocontrollo è fondamentale ma tutto si può imparare. Se vi sentite agitati, tenete nella mano sinistra un piccolo oggetto, anche una pallina di gomma da stringere o manipolare per scaricare l’ansia o giocate con un quadratino di carta e arrotolatelo o fingete di scrivere, basta poco per scaricare l’ansia.
Berlusconi ha un perfetto autocontrollo quando è in pubblico; pochissime volte è uscito dai gangheri, è un ottimo incassatore, capace di far sembrare vittoria anche una sconfitta, usa slogan precostituiti che ripete insistentemente in base alla regola per cui, quando una frase viene ripetuta molte volte, sembra vera. Gioca spesso alla vittima, cosa che ha imparato da Craxi. Dà sempre una impressione di volitività, innovazione, efficienza, capacità dirigenziali, tenacia, cordialità, dominanza delle situazioni, vittoria. Appare insomma come un vincente. E il partito è strettamente legato alla sua immagine, tanto che se questa manca dal video per troppo tempo, il partito decade. Il Pdl non è un partito, è una persona.
Franco Cordero ha detto: “Gli sta a pennello l’aggettivo tedesco “folgerichtig”, nel senso subrazionale: ha dei riflessi costanti (finto sorriso, autocompianto, barzelletta, facies…); non tollera le vie mediate; sceglie d’istinto la più corta, come il caimano quando punta la preda”.

BOSSI è tutto un altro programma, pettinatura da demente, canottiera da muratore anni 50, giacche a scacchettini gialli e marroni, t shirt gialline o di un rosso apoplettico che lo rende ancora più giallo, sempre un po’ fuori posto nel colletto o nella cravatta, con giacchettine alla Benigni. Sembra un poveraccio, un bamba, come dicono a Milano, e dunque piace proprio per questo, perché rappresenta il ‘popolano’, il ‘provinciale’, l’uomo che viene dal basso. In molte parti d’Italia il suo tipo è diffuso, si diversifica dai potenti, sembra ‘uno di noi’, appare uguale agli altri, un megafono più forte, un personaggio più ruspante, ma autentico. In realtà non c’è nulla di autentico in Bossi. I suoi slogan vengono da altri, e così i suoi riti, i suoi miti ecc. Lui non ha inventato nulla. Ha solo recitato una parte.

Mentre Berlusconi sembra un commenda, uno che si è fatto da sé, l’uomo che è arrivato al potere per forza propria, un aziendalista, non un figlio di papà, mentre Umberto Agnelli era un blasé, un ricco di nascita, e Dini un uomo della jet society, del mondo internazionale, Bossi è il poveraccio, uno di noialtri. Poi ha una voce rauca, cavernosa e sgraziata, un fisico che non aiuta, ma il tutto dà anche l’idea di genuinità, franchezza, ribellismo, è un Ciceruacchio, un popolano piazzaiolo, che ripete continuamente slogan molto machi, forti, spesso irripetibili, fa gesti osceni, che piacciono molto a un certo pubblico, è l’uomo da osteria che contrasta il potere perché sembra non avere la corruzione del potere, dunque non deve essere vestito come un uomo di potere. Permette facili identificazioni in chi veste come lui, ha lo stesso eloquio e la stessa rabbia, la stessa fame. Bossi si presenta come povero, magro e macho, con un machismo da classe povera, è aggressivo, ruspante, grezzo; le sue battute sono rozze, spesso impreviste (ma anche lui non se le fa da sé, ha uno che gli scrive tutti i testi.

Tutti hanno persone che gli preparano le risposte, i testi dei discorsi, gli slogan. Berlusconi se li fa fare da Ferrara, Kennedy aveva Kissinger. Bossi aveva un ometto anziano, un ottuagenario di ferro, Luigi Rossi, deputato della LEGA dal 1992, morto nel 97 a 87 anni. Votava anche al posto di Bossi a cui sedeva accanto in Parlamento tanto che fu accusato di truffa.
Alcuni giornalisti tra cui Travaglio hanno scritto su Bossi un libro intitolato “L’illusionista”. Come Berlusconi anche Bossi è un bugiardo naturale. Ha sempre mentito nella sua vita, alla famiglia, alla moglie, agli elettori.. ma lo ha sempre fatto in modo ruspante, vigoroso, convinto.
La presentazione del libro dice: “Umberto Bossi ha scalato Roma e poi l’Italia intera nominandosi guerriero del Nord, narratore di una rivoluzione sempre imminente e ha inventato una nuova lingua politica fatta di punti esclamativi, invettive, insulti, semplificazioni di massima efficacia compresa la pernacchia, il gestaccio. Ha inventato un territorio da difendere e uno da sconfiggere, il primo immaginario, la Padania, il secondo tanto vero da coincidere con lo Stato unitario. Si è attribuito la protezione di un dio che scorre nel Grande Fiume e nell’Ampolla. La nemesi ha voluto vendicarsi di Umberto Bossi nel modo più crudele, allestendo la sua sconfitta dentro a una corona di dettagli tipici del potere che si disfa e disfacendosi marcisce. Vent’anni dopo, e probabilmente senza mai accorgersene, anche lui precipita dentro quella stessa ripugnanza. L’epopea degli esordi, la marcia trionfale della sua seconda vita finiscono per trasformarsi, dopo la tragedia, in una malinconica “pochade” di angusta provincia.”
Entrambi, Bossi e Berlusconi, hanno una gestualità e un lessico che dà loro una precisa connotazione, per cui è facile imitarli in una macchietta.
Marco Belpoliti, nel suo libro “La canottiera di Bossi”, scrive: “Il gesto dell’ombrello con il braccio che rotea, il dito medio mostrato con orgoglio, le mortificanti esternazioni riguardanti una presunta quanto inesauribile potenza sessuale, l’abbigliamento trasandato o comunque popolare, la voce roca che s’impone magnetica su una folla adorante, il microfono tenuto attaccato alla bocca, come i cantanti pop. Lo stile comunicativo di Umberto Bossi ha rappresentato negli ultimi venticinque anni un fenomeno completamente inedito, nostro malgrado significativo dei mutamenti in atto nella società italiana
.”

“… emerge il “vitellone” di Fellini, il cantante rock e non solo capo di partito, il predicatore scomposto piuttosto….un ragazzotto di paese che arriva in Parlamento e incarna quello che Sciascia chiamava “l’eterno fascismo italiano”, acquattato nel grembo stesso della provincia, al Nord come al Sud, e di cui la nostra cultura è impregnata. “

La voce di Umberto Boss è cavernosa, profonda, strascicata; rauca. Una voce che esprime una sorta di animalità e fa vibrare negli ascoltatori corde segrete; suscita reazioni emotive, in quanto tocca tasti che appartengono all’aspetto ancestrale, non razionale, di chi ascolta; profonda, ma anche ruvida; che agita e contiene evidenti tratti isterici, e insieme anche il contrario. Lynda Dematteo, un’antropologa che ha condotto un lavoro sul campo tra i leghisti, ha notato che durante i comizi la folla vibra in sintonia con la voce del leader: “Il fascino che esercita va oltre le parole, passa per il timbro di voce e la cadenza”. Il Capo dà voce alla loro collera segreta.

Fatte le dovute differenze, possiamo pensare al tono di voce e alle vibrazioni che produceva, in coloro che ascoltavano nei comizi e alla radio, la fonia di Hitler, così diversa dalla voce calda e dall’eloquio tradizionale, risorgimentale, di Mussolini, fondato invece – ecco la novità – sui movimenti del corpo e sulle pause, l’enfasi del fiato, le parole scandite e le sottolineature. Jung ha sostenuto che la voce nel capo della Germania altro non era che l’inconscio del popolo tedesco, l’altoparlante che amplifica “gli inudibili bisbigli dell’anima tedesca, fino a renderli percettibili all’orecchio stesso dei Tedeschi”.

Lynda Dematteo fa un paragone illuminante; partendo dal fatto che i discorsi di Bossi sono così difficili da seguire sul piano delle argomentazioni razionali, ipotizza che il suo modo di procedere evochi la glossolalia di alcuni malati di mente “che costruiscono un idioma personale sulla base di neologismi organizzati secondo una sintassi rudimentale”. Fatto che spiegherebbe come mai il suo discorrere, le sue invenzioni verbali, e lo stesso tono di voce producano un effetto tanto incantatorio sul pubblico: parla un linguaggio che esorbita dalla sfera razionale andando a toccare corde segrete, quello che Jung definisce l’inconscio collettivo di un’intera popolazione in un momento particolare della sua storia. Il che ovviamente è del tutto disgiunto dal contenuto del messaggio, dalla follia delle proposte razziste e megalomani, com’è accaduto nel caso di Hitler, che ha prodotto l’eccidio immane del suo stesso popolo, o le idee di separatismo e di frantumazione dell’Italia, oltre alla xenofobia, che sono il contenuto più evidente dell’eloquio di Umberto Bossi.

La voce di Bossi sembra perfetta per l’amplificazione elettrica del microfono, che fa vibrare in modo più sensibile nelle orecchie degli ascoltatori aspetti che senza questo mezzo non si coglierebbero, poiché il fondo rauco della voce tende a rendere cavernosa e non intellegibile l’aggressività che vi si cela, mentre il microfono e le casse di amplificazione la moltiplicano rendendola, nello spazio del comizio, totalizzante.

Prima dell’introduzione dell’amplificazione elettrica occorreva una voce potente e una dizione chiara per chi voleva parlare in piazza davanti alle folle. Questo condizionava il ritmo del parlato, le pause, poiché le parole venivano trasmesse dal pubblico stesso dalle prime file verso le ultime, data l’ampiezza dei luoghi e delle folle di ascoltatori.
Bossi è figlio dell’amplificazione, ma più di altri, grazie al particolare tono, al timbro e alla qualità roca della sua voce.

Somiglia più a un cantante, che usa il microfono avvicinandoselo molto, entrandoci quasi in rapporto fisico, stando tuttavia attento alla modulazione della voce, allo scopo di ottenere l’effetto desiderato, ossia il forte riverbero, se non proprio virulento, sui fan che stazionano sotto il palco. Un inglese, studioso della voce e in particolare del fenomeno del ventriloquio.
Steven Connor dice: “una voce non è una condizione, e neppure un attributo, ma un evento”; nell’atto del parlare vive una sorta di atto corporeo del mondo, per cui “la parola è un gesto
”.

Questo libro su Bossi viene dopo uno su Berlusconi intitolato ”Il corpo del capo”, a indicare quando la fisicità e la gestualità plateale di Berlusconi siano legate al suo successo.
Berlusconi e Bossi vengono dopo una serie di politici seriosi, si pensi a Berlinguer, Forlani, Moro, La Malfa… rompendo nettamente col loro stile compassato e sobrio, autorevole… e resuscita il culto del corpo, tipico dello stile di Mussolini, involgarendolo e associandolo a un linguaggio elementare, dove la forza non sta nei concetti ma nella recitazione, del tono. Berlusconi parla per slogan, allo stesso modo con cui un venditore usa la pubblicità. I suoi slogan sono potenti, secchi e coloriti come se volesse parlare direttamente al popolo senza mediazioni, interpretandone gli umori più bassi e ponendosi nell’ambito della bassa comunicazione virile di un bar dello sport.
Quando Berlusconi manda prima delle elezioni il suo album di foto con la sua storia a tutte le famiglie italiane, non manda un programma, propone un modello in cui appare come un uomo che, grazie alla sua tenacia e bravura, diventa un imprenditore, si fa una bellissima famiglia, con bellissimi figli, raggiunge il successo, come in una favola.
Belpoliti esamina con cura le foto, le pose, i gesti, gli sguardi, i sorrisi, e i significati inconsci che essi trasmettono. A parte Mussolini, nessuno aveva venduto se stesso e la propria storia come un messaggio politico. Lo fanno gli attori, le star della musica, ma non i politici. Invece Berlusconi vende la propria favola, oltretutto abbondantemente inventata. Lo scopo è do far scattare l’imitazione per desiderio. Ma questo lo fanno i personaggi dello spettacolo che vogliono avere dei fan, che si immedesimano in loro e che sono in genere rimasti degli adolescenti in cerca di modelli di riferimento. Insomma le foto con cui Berlusconi vende se stesso non trasmettono una ideologia, non convincono su un programma, ma si propongono come feticci di un personaggio da adorare. Con questo album, Berlusconi si offre al popolo italiano come un prodotto commerciale molto desiderabile da comprare. “Sorridente, atletico, pieno di capelli, posto in luoghi bellissimi, con messaggi ammiccanti e seducenti, lanciati a uomini donne, da uno che vuole piacere. Insegna che la prima regola per piacere è “voler piacere”, regola che vale per ogni forma di seduzione, mercantile come erotica come politica. E Berlusconi fa questo anche se è un uomo e se questo processo di seduzione è tipico della natura femminile. E’ per questo che il corpo di Berlusconi è così importante, ma ovviamente per non cadere nel femminilismo, Berlusconi deve continuamente rimarcare la sua natura di macho conquistatore. A tal fine ritocca le foto, quando addirittura non usa per la propaganda foto di quando era giovane o ritocca se stesso alla ricerca di un vigore sessuale e di una giovinezza perpetua, come Dorian Gray, che non può permettersi di invecchiare mai.
Guy Debord, nel suo saggio dedicato a ‘La società dello spettacolo’ scriveva che oggi l’idea della morte è bandita e intendiamo per immortalità “la possibilità di riprodurre all’infinito l’immagine ideale che abbiamo di noi stessi”. Questo Berlusconi lo ha fatto.

Berlusconi è un raccontatore di barzellette, è un animatore da crociera.
D’Alema è uno stratega da tavolino.
Bossi un provocatore di piazze.

Ognuno ha il suo stile e viene scelto per il suo stile prima che per le sue idee, perché lo stile è un messaggio che trova il suo pubblico. Mc Lohan diceva “Il medium è il messaggio” cioè il mezzo che usiamo è di per sé un significato.
Berlusconi è un esempio forte di arte della vendita, ovvero di marketing applicato alla politica, marketing del potere. Si laurea in giurisprudenza a Milano con una tesi non sul diritto ma sulla pubblicità, il che mostra la sua abilità quasi vocazionale, qualcuno gli dà per questa tesi una borsa di studio del valore di dieci milioni di adesso, il che suona come 100 milioni ora, solo che non esistono borse di studio di tale ammontare, il che mostra che qualcuno aveva già messo gli occhi su di lui per sfruttare le sue abilità potenziali. Esordisce come animatore turistico sulle navi da crociera Andrea Costa, riceve dunque subito un primo corso di addestramento come tutti gli animatori, per imparare a essere cordiale, simpatico, disponibile. Canta e racconta barzellette. E’ un attore di intrattenimento. Saper raccontare barzellette è una cosa non da poco, indica senso del ritmo, abilità nel giocare le emozioni di superficie, seduzione verbale. Raccontare barzellette è un’arte difficilissima che alcuni non riusciranno mai a imparare, richiede una predisposizione particolare, molta memoria, il gusto di saper calibrare una battuta, senso dei tempi, dei ritmi, dei suoni. E’ un seduttore verbale. Berlusconi sa anche cantare, il che non è male. Imparare a cantare non solo migliora il fiato e imposta la voce, ma abitua al senso del ritmo, rende più seducenti, fa imparare il valore della pause, dei tempi.

Ci sono molte affinità tra la battuta finale di una barzelletta e uno spot pubblicitario, il messaggio è rapidissimo, con interventi brevi, si gioca su una duplicità di senso, raggiunge il massimo dell’effetto in tempi rapidi, coinvolge più aspetti della personalità, smonta le difese e attenua l’aggressività, si fa ricordare. L’animatore turistico, come il venditore, l’attore, il rappresentante, ricevono un addestramento adeguato che sviluppa una loro predisposizione a smantellare le difese dell’altro e a disarmarlo e a sedurlo, suscitando benevolenza, simpatia e disponibilità. Ciò che essi offrono non deve essere valido o reale ma accettabile per l’immaginazione, deve non convincere ma sedurre. Ogni persona ha innumerevoli barriere e difese con cui si corazza, ma il buon venditore o il buon animatore sono in grado di raggirarle morbidamente, rendendo l’altro indifeso o addirittura entusiasta. Se fai ridere il tuo interlocutore, hai mezzo vinto, perché chi ride fa crollare le sue difese, si apre di colpo, resta senza schermo.
Se non fosse diventato un grosso operatore finanziario, Berlusconi avrebbe sfondato in televisione e avrebbe superato Pippo Baudo perché è un sensitivo televisivo, nessuno come lui ha saputo sfruttare al meglio questo mezzo di comunicazione. Berlusconi non sa scrivere, i discorsi glieli prepara Ferrara, non può essere un opinionista, un ideologo, non è nemmeno in grado di costruire programmi o ideologie, le ideologie gli vengono dalla P2 e i programmi e le leggi glieli fanno i suoi avvocati, ma è un forte comunicatore che sa quando attaccare e quando sedurre e questo è il suo punto di forza.

Quelli che votano Bossi gli somigliano, dicono le stesse parolacce, fanno gli stessi gesti, si vestono allo stesso modo, hanno la stessa visione semplicistica della politica, vedono le loro idee grezze rappresentate con un vigore aumentato, lo votano per somiglianza.
Quelli che votano Berlusconi possono farlo per interesse o perché sono di destra, ma certo lo riconoscono come se si vedessero in uno specchio. Lo votano per imitazione. Non lo sentono uguale a loro ma cercano di somigliargli.
Il problema per un politico che parla a gruppi di elettori diversi è riuscire a sintetizzare nella propria persona più identità possibili, in modo da rappresentarli. Ciò finisce col farlo diventare una macchietta, una sintesi di chiavi di accesso. E il tutto deve sembrare più genuino e semplice possibile. La semplicità è spesso una chiave vincente, perché elude l’aggressività e l’istinto di difesa. Parlare in modo troppo complicato è perdente e fa nascere delle difese, come sempre quando siamo di fronte a cose che non comprendiamo; la matematica, l’economia…

Una persona come Maurizio Costanzo deve gran parte del successo principalmente al modo in cui si pone, semplice, non invasivo, gradevole (pensate solo al tono della voce), accattivante, capace di graduare effetti e toni, senza mai avere eccessi di cattivo gusto (il modo di vestire semplice, le parole comuni…), è un buon direttore di orchestra che fa un lavoro con garbo e leggerezza. Se lo confrontiamo con altri conduttori televisivi, Luca Giurato per es., vediamo come sa gestire un gruppo di persone senza cadere nel caos, senza sfiorare la rissa o il cattivo gusto, senza essere invasivo o mummificato, cosa non facile.
Vespa sa fare questo meno bene; la Foschini spesso è messa in minoranza, mentre Lucia Annunziata risulta antipatica per il suo tono duro e inquisitorio.
Maurizio Costanzo appare sornione, più simpatico, bonario, con un umorismo fatto di elementi minimali, molto alla buona, non è presuntuoso, non usa parole complicate, in genere sta in piedi alla destra di chi intervista (chi sta dalla parte destra del video è già un vincente), non prevarica, sdrammatizza in modo sornione, buonista, mette a suo agio le persone, sembra che tutto gli venga facile, in realtà usa delle tecniche con molta maestria e apparente naturalezza, con molta abilità e insegnava i suoi trucchi in corsi che costavano un milione al giorno.

Questi corsi stanno proliferando, ci sono manager d’azienda, direttori, venditori che frequentano fine settimana comportamentali, spendendo migliaia di euro ogni volta, imparando piccoli trucchi, posture, approcci, come si dà la mano, come si rassicura l’interlocutore, come ci si veste, si occupa lo spazio ecc. Ci sono grandi aziende che investono milioni per addestrare i loro manager nella comunicazione non verbale. Insomma, se è vero che il nostro corpo può mandare segnali non verbali, che sono importantissimi e possono fare di noi dei perdenti o dei vincenti, è vero anche che questi possono essere usati e controllati. Una volta la guerra si faceva con armi materiali, ora si usano tecniche molto più sottili.

Hitler per es. riuscì a incatenare il 99% dei Tedeschi sfruttando abilmente le suggestioni emozionali, in particolare i toni della voce, ma anche lui andò a scuola da maestri di recitazione e ipnotizzatori. Poiché il suo fisico era piuttosto scarso usò abilmente il fotomontaggio nei manifesti unendo la sua testa ad altri corpi, come quello di Hanussen, che era il più famoso mago tedesco e aveva nella postura e nelle mani una grande forza magnetica.
Hitler studio con cura le tecniche di manipolazione. Era convinto che il popolo tedesco fosse stupido e nel suo libro “Mein Kampf” disse che aveva preso come maestri della propaganda politica i marxisti, mentre “L’uso corretto della propaganda è rimasto praticamente sconosciuto ai partiti borghesi”. Inviò anche studiosi presso tribù amazzoniche o in Tibet o in Africa per contattare gli stregoni o gli sciamani e apprendere tecniche di manipolazione della mente.
Di queste tecniche, oggi, grazie alla pubblicità sappiamo molto di più, così che la politica odierna è spesso marketing applicato alla psicologia e alla manipolazione politica delle masse. Hitler diceva: “Le masse sono stupide”. Bisogna attrarre la loro attenzione su certi fatti ma non c’è bisogno che siano veri, basta continuare a ripeterli e lo sembreranno. “Ogni propaganda deve essere popolare e il suo livello intellettuale deve essere commisurato all’intelligenza più limitata di coloro che sono fra i destinatari”, scriveva Hitler. Una propaganda che mira ai più intelligenti è fallimentare. Il bravo manipolatore non si aspetta che il pubblico sia educato “Se richiedete intelligenza, da parte del pubblico, se vi aspettate che salgano ad un livello più alto, sarete delusi. Più modesto è il bagaglio intellettuale di un leader, più guarderà a aizzare le emozioni delle masse, più esso sarà efficace”.
Il pubblico è stupido e non pensa. Ma si fida delle proprie emozioni. La propaganda non deve essere complessa ma massimamente semplice: “La ricettività delle grandi masse è limitatissima, la loro intelligenza è piccola e la loro capacità di dimenticare enorme”. Per questo le frasi di propaganda devono essere ripetute spesso. Ed è meglio se queste frasi sono assurde e se il manipolatore è lui stesso un estremista che divide la nazione secondo sesso e razza. E deve accusare gli altri di fare quello che lui fa ogni giorno, così da distrarre l’opinione pubblica e da focalizzarla in un’altra direzione con una propaganda semplice e ripetitiva. “La grande massa di una nazione”, scrisse Hitler, “non è composta da professori di politologia o perfino d’individui capaci di formarsi un’opinione razionale”. Ciò che la propaganda favorisce non è il pensiero indipendente ma “l’emozione di massa”. Cioè qualcosa che entra nello ‘spettacolo’. Come disse Darix Togni davanti alla piazza: “Non conta lo stato del tendone, conta lo spettacolo!

Si dice che Hitler sia stato influenzato da uno dei principali uomini di scienza d’Europa, Gustave Le Bon. Fu Le Bon che scrisse il suo famoso trattato del 1895 sulla psicologia delle folle. Hitler e Lenin, i dittatori che hanno fondato la Germania Nazista e la Russia Sovietica, hanno ambedue letto Le Bon ed hanno applicato le sue intuizioni. Le Bon ha spiegato che l’intelligenza e l’individualità sono sommerse quando si aderisce a un grande gruppo “le facoltà superiore sono ottenebrate” e “la personalità cosciente svanisce”. Le persone che si fondono col un gruppo vedono le cose attraverso il filtro del gruppo. Diventano “capaci di percepire solo sentimenti semplici ed estremi, portati all’esasperazione”, regrediscono al livello primitivo dell’orda.
Secondo Le Bon, una folla è altamente suggestionabile, aspetta di essere ipnotizzata, e Hitler come Berlusconi hanno usato metodi simili all’ipnotismo. “I sentimenti e i pensieri di una folla psicologica”, scriveva Le Bon, “sono piegati nella direzione voluta dall’ipnotizzatore. In questa situazione, la ragione non ha più nessun potere”.
Hitler ripeteva che la colpa di tutto era “degli ebrei, degli ebrei, degli ebrei”.
Berlusconi è andato avanti 20 anni accusando ipotetici “comunisti”.
Nella propaganda, la stessa assurdità delle dichiarazioni usate aiuta il successo: Le Bon scriveva: “Non la verità ma l’errore è stato il fattore fondamentale nella storia delle nazioni, come la ragione per cui il socialismo è così potente, oggi”.

J Fest: “Sono già le otto e mezza quando, all’ingresso, si odono grida di Heil!, entrano marciando camicie brune, l’orchestra ricomincia a suonare, gli spettatori levano fragorose ovazioni, e compare Hitler vestito di un impermeabile bruno, il quale, accompagnato dai suoi fedeli, attraversa il circo dirigendosi alla tribuna. La gente appare in preda a gioia e a eccitazione e, sbracciandosi e gridando Heil!, sale in piedi sulle panche, tra un fragoroso scalpiccio. Quindi, come a teatro, un segnale di tromba. Silenzio improvviso.
Tra i tonanti applausi degli spettatori, ecco quindi entrare camicie brune a ranghi serrati, precedute da due file di tamburini, cui fa seguito la bandiera. I presenti levano la mano nel saluto fascista a braccio teso, le ovazioni sono assordanti. Sulla tribuna, anche Hitler ha proteso il braccio nello stesso saluto. La musica è rimbombante. Compaiono bandiere, sgargianti gagliardetti ornati da una croce uncinata inscritta in una corona sormontata da un’aquila, evidentemente imitati dalle insegne degli antichi romani. Sono circa duecento gli uomini che sfilano in parata, riempiendo la pista e schierandosi sull’attenti, mentre i portabandiera si dispongono sulla tribuna…
A passo rapido, Hitler si presenta al proscenio, e comincia a parlare improvvisando, dapprima lentamente, poi un po’ alla volta le parole si accavallano, e nei passi in cui il pathos raggiunge il culmine, la voce risulta strozzata, al punto che è difficile capire quello che dice. Gesticola ampiamente, balza eccitato di qua e di là, tentando di affascinare il pubblico che lo ascolta avidamente. Quando viene interrotto dagli applausi, impone il silenzio stendendo, con gesto teatrale, le mani. Il no che si ode risuonare a più riprese, è destinato a rafforzare l’effetto melodrammatico, e viene infatti pronunciato e ripetuto con particolare vigore.

E’ ovvio che certe facoltà non si acquisiscono solo con la tecnica, occorrono anche doti innate, che Hitler aveva e che Berlusconi ha, quello che si chiama fiutare le masse e che anche certi oratori hanno (ce l’avevo anch’io). per cui stabiliscono con chi li ascolta un rapporto coinvolgente e istintivo. Il buon oratore ‘sa’ quando tiene in pugno il suo pubblico.
Hitler si avvaleva dello stato ipnotico che si ottiene gettando grandi masse a un livello viscerale, in cui lo spirito critico del cervello superiore scompare. Berlusconi ha usato ampiamente la suggestione del video televisivo, dal momento che la televisione predispone già ad uno stato alfa, con abbassamento delle onde mentali e un aumento delle capacità di assorbire messaggi senza l’uso della razionalità o del senso critico. Questo avveniva maggiormente col tubo catodico e meno col video al plasma;le righe del tubo catodico inducono sonnolenza o addirittura uno stato ipnotico, favorendo l’assorbimento di messaggi subliminali.

Oggi i discorsi di Hitler sembrano ridicoli e uno come Mussolini non andrebbe molto bene, troppo grezzo, troppo militaresco, troppo scandito, troppo retorico ma nel ‘33 di fronte a un popolo denutrito e fiaccato, la sua robustezza fisica, il suo ardore, gli slogan, le scansioni del modo di parlare, costituirono una macchina perfetta di decisionismo, sicurezza, forza, vittoria. Pensate alla sua mimica, gambe divaricate, stivaloni, vestiti di orbace, molto nero, teschio e tibie come i pirati, mascella protesa in avanti, cinturone in cuoio, torace possente, braccia incrociate con vigore e sfida, trasmetteva un messaggio di machismo, risoluto e vincente, per il misero e fiaccato popolo italiano era tutta una promessa di resurrezione, grandezza, vigore, l’immagine di un macho vincente.

E’ ovvio che il messaggio cambia coi tempi, oggi non siamo più contadini o poveri analfabeti, siamo consumatori di media cultura, abbiamo viaggiato. Berlusconi una volta si è sbagliato e invece di dire elettori ha detto ‘consumatori’. Ha fatto diventare la politica un’azione di marketing, vendita di un prodotto insistendo sulla confezione e sullo slogan, in base a indagini di mercato.

Così noi ci troviamo a decidere un voto con le stesse modalità con cui scegliamo un fustino di detersivo. Per arrivare a questa omologazione per cui non distinguiamo più una merce da un ideale, siamo stati indirizzati a scelte consumistiche secondo pressanti imprinting pubblicitari e abbiamo finito col scegliere anche ideali e valori nello stesso modo. Berlusconi parte dalla pubblicità e arriva alla politica, la pubblicità è già un lavoro politico e la politica è diventata un mero lavoro pubblicitario, siamo stati educati a confondere i due prodotti.
Se addestro un cane a ubbidire agli ordini, posso poi usarlo per guidare un cieco come per aiutare la polizia, la fase più importante è che impari a dare delle risposte programmate. Il fenomeno più importante nel mondo dei mass media è l’addestramento psichico. Anche l’uomo, una volta addestrato a rispondere a dei segnali sempre allo stesso modo, sarà facilmente manovrabile. In fondo non esiste nessun Potere che desideri realmente un soggetto pensante. Il potere, di qualunque colore sia vuole solo facilitarsi il compito e gestire l’uomo indirizzando le sue scelte.

La Fininvest cominciò offrendo spazi pubblicitari gratis e abituando le ditte a non poter fare più a meno della pubblicità, nello stesso tempo ha abituato i teleutenti a essere impressi dalla pubblicità, a diventare sempre meno reattivi verso di essa, a non poterne più fare a meno, al punto che al referendum sulla pubblicità la maggioranza ha deciso di tenersi delle soglie pubblicitarie superiori a quelle previste dalla CEE anche se questo significava pagarle nel costo delle merci fino al 40% in più dei prezzi, quindi inflazionando la moneta. Quando l’assuefazione al comando pubblicitario è arrivata a un certo livello, la psiche del teleutente si modifica nel senso della reazione passiva agli stimoli.
Insomma hanno condizionato i nostri riflessi. Chi guarda molta televisione, in particolare bambini, casalinghe e pensionati, è addomesticato a reagire in modo automatico ai messaggi simbolici, ad associare certi colori, certi suoni, certe frasi a immagini interiori di felicità, benessere, amore, allegria, giovinezza ecc. Una volta formato questo imprinting, è facile trasferire gli stessi stimoli al terreno politico o ideologico. Quando ci interrompono il programma con dieci spot, e alcuni li danno di seguito due volte, e noi invece di scappare, restiamo là come ebeti, vuol dire che il plagio ormai è compiuto, si ha un danno alle vie neuronali, viviamo in un mondo più virtuale che reale, e abbassiamo la soglia critica rendendoci indifesi contro ogni invasione mentale. Siamo così addestrati a reagire a certi colori, suoni, messaggi da favole, promesse utopiche, che non abbiamo più alcun senso critico, sbaviamo esattamente come il povero cane di Pavlov. Ci hanno condizionato un po’ alla volta, rimbambendoci con giochetti, spot e programmi sempre più ricreativi e cretini, così da farci abbassare il ponte levatoio delle difese, che si sono addormentate, prima sono passate le ballerine, poi i mercanti, infine i politici. Certi messaggi dunque sono promotori di asservimento mentale, per questo vengono usati allo stesso modo da partiti contrapposti, molto bene dal cdx, meno bene dal csx. Noi siamo indifesi contro questi nuovi invasori che non arrivano sul terreno dell’ideologia, dei programmi, della coerenza o delle utopie, ma sul terreno del messaggio subliminale, inconscio, non verbale. Il nemico vince ridendo.
Come quei latin lover che sono terribili ammazzafemmine, solo perché disarmano le difese sessuali della donna, giocando sui suoi istinti materni, presentandosi come cuccioli innocui, cogliendo la sua fiducia. I seduttori di maggior successo spesso non sono nemmeno belli, sembrano innocui, allentano le difese, la loro abilità è il loro essere disarmanti. La capacità di seduzione dell’immagine non ha niente a che fare con la verità o la sincerità, è una dote che si può anche imparare a freddo, è una tecnica.

LE LINEE ROTONDE E QUELLE AGUZZE

Certo l’aspetto è importante. Per esempio Papa Giovanni aveva l’aspetto del nonno che tutti abbiamo desiderato, un viso tondo, senza una linea spigolosa, come fosse disegnato da Walt Disney. Quando in una immagine ci sono tutte linee tonde da fumetto, scatta in noi il processo endocrinologo, ormonale, del riconoscimento del cucciolo e si abbassano le difese.

I personaggi di Walt Disney sono tutti cuccioli, disegnati con linee tondeggiate, lo stesso i personaggi di Linus che anzi sembrano disegnati da un bambino piccolo. Quando qualunque specie animale ha di fronte un cucciolo, lo riconosce dalle linee tondeggianti e depone le armi, pensate a un cucciolotto di leone o di orso, non c’è nulla di aggressivo, zanne, unghie, è tutto tondo, occhi grandi, musetto piccoli, forme tondeggianti e questi caratteri fanno scattare meccanismi biologici di tenerezza.

Ma anche un modo di muoversi o di parlare può essere tondo.
Pensate all’omino di burro di Pinocchio: “e venne un omino tutto tondo che sembrava di burro e li portò nel paese dei balocchi“. Ecco, il modo di parlare di Berlusconi è un modo ‘tondo’, burroso.
Noi possiamo muoverci in modo tondo o spigoloso. Tutte le aperture del corpo, le braccia aperte, le mani che mostrano il palmo, la bocca socchiusa o sorridente, gli occhi bene aperti e le sopracciglia distese.. sono tonde. Tutte le chiusure: braccia serrate, gambe accavallate, pugni chiusi, bocca stretta, sguardo accigliato.. sono spigolose.
Se per esempio mi siedo spingendo avanti un ginocchio, un indice, un gomito o aggrottando le sopracciglia, o stringendo gli occhi o serrando le labbra o stringendo le spalle o arricciando il naso, sono puntuto come una freccia, dunque pericoloso, invio segnali aggressivi a cui l’altro risponde con gesti di reazione difensiva. I giovani inviano spesso segnali aggressivi di questo tipo, sono poco moderati, trasgressivi anche nell’abbigliamento, fuori dalle regole, eccessivi nel trucco o nella pettinatura…

Sono segni di minaccia:
abiti totalmente neri o viola scuro, capelli troppo lunghi, troppo corti o troppo ritti, fronte o parte del viso coperti (un attore sa che il viso deve essere in vista e senza cappello o occhiali scuri o ciò crea disagio. Portare occhiali scuri senza il sole o a specchio non permette di vedere gli occhi e dunque appare come respingente, infido), orecchi o anelli in soprannumero o in punti non regolamentari, mancanza di calze, o calze troppo colorate, unghie aguzze e colorate vistosamente o nere, abiti troppo lunghi o troppo corti, troppo stretti o troppo larghi (anche i jeans troppo grandi di certi adolescenti e calati sui fianchi destano irritazione, disagio… sono trasgressivi), uso di materiali duri, cuoio, borchie, ossi, argento, catene, ferro, tatuaggi, stivali o scarponi pesanti, abbigliamento militare, parti del corpo perforate da oggetti metallici, colorito troppo pallido…..la reazione è irritazione, paura, disagio, aggressività, difesa.

Berlusconi ha al suo servizio i maestri di marketing e di immagine più costosi d’Europa, quelli che sanno come si lancia un gruppo rock o un attore, che conoscono ogni trucco dell’abbigliamento, del linguaggio, della postura, dell’ambientazione. Ci sono creativi che creano i suoi slogan, quelle frasi che egli ripete e ripete, perché c’è una legge psicologica per cui quando una frase viene ascoltata molte volte, è ritenuta vera.
La ripetizione crea rinforzo. B. è un attore molto preparato, cura in modo maniacale tutti i particolari, recita la parete di uomo semplice, fatto da sé, che va dritto al cuore, usando un repertorio fisso di termini gradevoli ed edificanti, non usa mai termini che persone di livello medio non capiscano, non parla politichese, è accattivante, descrive se stesso come una vittima di complotti. Usa termini che non erano mai sentiti nel linguaggio politico. Bossi usa termini mitici, razza, popolo, radici, fiumi, terra… Berlusconi usa termini fiabeschi…
Dice: “Sono come Biancaneve“, ci fa entrare in una favola e noi torniamo bambini, ma chi sono i sette nani? e la strega cattiva? e il Principe Azzurro? Dice: “Sono l’unto del Signore“, e noi torniamo indietro di duecento anni o più nella monarchia assoluta dove il sovrano era il padre del popolo e governava per grazia di Dio, ci dimentichiamo che non erano tempi propriamente democratici ma ci affidiamo a lui come facevano i Francesi del 1700.
Dice addirittura “Siete i miei apostoli!”, qui diventa addirittura un Messia, l’uomo della Provvidenza, ma ci dimentichiamo di averne già avuto uno, l’associazione è vagamente religiosa, carismatica, il messaggio che passa è: “Affidati, dormi e affidati a me! Ci sono io, penso a tutto io!” Ghe pensi mi.
Non siamo sul terreno dell’economia o delle leggi, dei fatti o dei numeri, è il linguaggio del sogno, della favola, della parabola, del mito. Tant’è che racconta addirittura una barzelletta in cui lui cammina sulle acque come Cristo.
Osservate Berlusconi perché è interessante. Non incrocia mai le braccia, non punta l’indice, non fa mai gesti in avanti con le dita, invasivi, sorride sempre, ha la capacità di volgere in su gli angoli delle labbra, capacità che non tutti hanno, è sempre impeccabile, pettinatissimo, non ha mai una virgola fuori posto, non si tocca il viso, non ha tic, non ha gesti aggressivi verso gli oggetti, non ha mai scatti d’ira, è ottimista anche quando perde, sorride sempre. Non guarda mai in faccia l’interlocutore che gli è accanto ma sempre il video. Anche Meluzzi fa così, non guarda mai chi gli siede vicino sul divano, lui parla alla telecamera, in qualunque posizione si metta la telecamera lui si gira repentinamente in modo da fissarla sempre ridendo e si liscia i capelli alla Sgarbi, anche Sgarbi non guarda mai nessuno, non sono capaci umanamente di avere altro riferimento che se stessi, sono impostati.

Una persona normale, invece, è sociale quando sa ascoltare un’altra persona e la guarda negli occhi con un moderato interesse.
Meluzzi è intelligente e ha una buona memoria, ma è egocentrico, asociale, non partecipativo. E’ preoccupato più di stare in posa che di comunicare, è vanesio..
Negli anni, Berlusconi è cambiato, è più stanco, quando non viene ripreso la faccia gli casca, sembra un vecchio, appena la telecamera lo riprende tira su tutta la faccia. Per il pubblico deve essere uno spettacolo strano. Certi particolari sono inquietanti, ride con la parte destra della faccia, il sorriso è asimmetrico, va su solo con mezza bocca e un sopracciglio, provate a farlo, vi vengono sentimenti strani: ironia, sarcasmo, desiderio di annientare l’avversario. Non solo è asimmetrico tra la parte destra e quella sinistra del volto, ma anche tra la parte superiore e inferiore.
Se coprite con un foglio prima la parte superiore del volto e poi quella inferiore, vedete che le due parti non vanno d’accordo, la bocca ride, gli occhi sono come morti (fate lo stesso con una vostra foto).

(il piacione)

Gli occhi di Berlusconi ridono raramente, brillano quando racconta le barzellette, allora si permette di mollare la tensione e vive solo il piacere di essere ammirato, si gode il proprio narcisismo.

Si vede che il suo scopo fondamentale è quello “di piacere”.

SGARBI vuole essere notato, essere ammirato o attaccato è lo stesso per lui, ciò che gli importa è di esistere nell’eccesso di presenza. Ha il terrore di non esserci. Per questo si circonda di figure tappezzeria che ci sono ma è come se non ci fossero, che lui usa come oggetti, perché marchino col loro non esserci quanto lui c’è. Il suo esserci è sempre all’insegna della trasgressione, come il bambino disturbato, caratteriale, che cerca l’attenzione altrui con un comportamento riprovevole e aggressivo. Da ogni sua espressione emerge l’immagine di un soggetto intelligente, con buona memoria, egocentrico, aggressivo, con forti patologie psichiche, una madre che lo ha viziato, l’assenza di una figura paterna, una sessualità ambigua con molte caratteristiche femminili negative e una latente impotenza che egli tenta ossessivamente di nascondere esibendo una sessualità libertina esagerata, un vero complesso di Casanova, sotto cui c’è l’impossibilità di darsi a relazioni affettive serie. Impossibile non notare l’egocentrismo esagerato di un uomo che pone se stesso come massimo oggetto del desiderio (si tocca continuamente, si accarezza sempre i capelli, muove la testa e i capelli in modo femmineo, ama i personaggi machi, forti, cinici.. esprime una inconscia crudeltà).

Il sorriso di Berlusconi è una grande arma vincente, se volete sfondare nella vita imparate a sorridervi nello specchio.

Prodi sorride sempre, è ciccioso, rassicurante, ma ha occhi troppo piccoli e un viso cascante, molliccio, non trasmette una grande immagine di forza. Sembra un basset hound, è cascante e gli elementi cascanti non sono aggressivi ma nemmeno forti.

FINI è pieno di elementi decisi e sottili: è alto, asciutto, eretto, capelli corti ben pettinati, con una rassicurante divisa da una parte da bravo ragazzo, lineamenti piccoli, non invasivi, voce nitida, chiara e decisa (una volta risposero a Biagi Fini e D’Alema esattamente con le stesse parole, ma precise, però D’Alema le disse nel suo solito modo stitico, ulcerico e titubante, Fini con grande decisione, sembrava che avessero dato risposte agli antipodi). Pensate come sono diversi anche i modi di parlare, Berlusconi ha un’ottima dizione, recita la sua parte con pause studiate, tra una parola e l’altra c’è una piccola pausa non troppo lunga, come fa Buttiglione, che sembra insicuro e handicappato, specie quando fa quell’ehm iniziale sollevando gli occhi rotondi al cielo, non troppo breve come fa Pannella che parla come un fiume in piena. Tutto è ben regolato, modulato, vocali ampie, consonanti non troppo dure, tempi giusti. Anche se il contenuto è indifferente, questo è un modo di parlare che dà un senso di importanza, di serietà, di controllo, di coscienziosità., abiti di buon taglio, loden non appariscenti, abiti da barca, poche parole sempre nitide e certe. In un film Fini potrebbe fare il nazista che sta all’alto comando strategico. Berlusconi il proprietario di una catena di alberghi in Sardegna. Prodi il veterinario di campagna. Bertinotti il figlio cadetto di un lord inglese che non ha il patrimonio ma ha le abitudini da signore di campagna. Bossi potrebbe essere un ortolano dei mercati generali che provoca una rivolta nell’ortofrutta.

LE REGOLE DELLO SPAZIO

Attorno a noi c’è come uno spazio che possiamo paragonare alle mura di una cittadella, è uno spazio invisibile che segna il nostro territorio, penetrare in quello spazio, trovarvi delle vie di accesso è come aver già vinto la battaglia.
Se un venditore, mentre illustra il suo prodotto al cliente, riesce a sfioragli un braccio, ha già quasi concluso la vendita. Andreina, che è una venditrice ambulante in Piazzola, lo conferma. Mio marito diceva: mai sedersi di fronte a un cliente perché stargli di fronte scatena la sua opposizione. Se ci si siede ad angolo retto, questo è neutro, ma se ci si siede al suo fianco gli si fa capire che si sta dalla sua parte.
Quando ero supplente, la prima cosa che facevo coi ragazzi era far sedere in cattedra chi doveva dire una lezione e sedermi al suo posto. Questo semplice atto sconcertava i ragazzi di allora. Ora i tempi sono cambiati e c’è maggiore democrazia. Comunque, di solito, la posizione dei banchi e della cattedra è gerarchica e se si vuole sito molare un dibattito democratico, ci si dovrebbe sedere attorno a un tavolo, meglio se tondo, oppure mettere sedie o banchi in circolo. Già questo contro il modo tradizionale a scacchiera cambia l’atmosfera di un gruppo. Un analista o un confidente si siedono ad angolo retto meglio se su poltrone.

L’invasione del proprio spazio personale può avvenire anche senza contatto corporeo, ma in forma persuasiva, gratificante, come ci mostra la televisione. Ci sono messaggi o immagini a cui noi ci apriamo, e altri che fanno scattare dei meccanismi difensivi. Noi apriamo la porta ai messaggi che si mostrano non aggressivi per noi, che creano associazioni gradevoli, che ci confortano, che ci danno sensi positivi di grazia, forza, sicurezza, affidamento. Ci apriamo a quello che ci sembra simile a noi, che è ci sembra essere sulla nostra lunghezza d’onda. Permettere l’accesso a qualcosa che arriva presso il nostro territorio è un riconoscimento di identità e un rafforzamento della nostra identità. Ci fidiamo di ciò che sentiamo come nostro, uguale a noi, diffidiamo di ciò che si presenta troppo diverso. Il simile cerca il simile, come un elemento di auto-rafforzamento e autodifesa. Chiaro che certi partiti razzisti e xenofobi hanno sfruttato proprio i nostri meccanismi rettili stimolando l’odio verso il diverso. In modo simile hanno agito certe religioni, sapendo che la reazione di odio verso “l’altro” è il primo fattore di amalgama del gruppo.

Noi ci muoviamo in uno spazio controllato che consideriamo il nostro territorio. Pensate ai felini che segnano con l’urina il loro territorio, lo fa anche il nostro gatto domestico, territorio che poi difendono. E abbiamo detto che l’istinto del territorio e della sua marcatura e difesa fanno parte del cervello più antico.
Allo stesso modo ognuno di noi ha un territorio invisibile che difende come fosse un prolungamento del proprio corpo. Il nostro territorio potenziale è come un ovoide appuntito davanti, stretto ai lati e molto più tondo e grande dietro. (Una paura atavica ci mette in guardia dal pericolo di essere attaccati alle spalle).

Possiamo distinguere 4 zone: intima, personale, sociale e pubblica:
-50 cm, zona ottenuta accostando il gomito al corpo e piegando il braccio a 90°, zona intima o affettiva = zona di sicurezza equivalente a mezzo braccio. Se qualcuno, parlando, entra in questa zona intima, vìola il nostro spazio, ci viene troppo vicino, lo guardiamo troppo negli occhi, sentiamo il suo odore, diventiamo nervosi. Da un punto di vista ancestrale questa è la zona dove non abbiamo spazio di manovra, dove non possiamo difenderci tirando una pietra o alzando un bastone, pensiamo all’uomo primitivo e alle sue armi. Per sferrare un colpo dovrebbe indietreggiare e prendere le distanze. E’ chiaro che in un autobus affollato o in una folla siamo invasi nella zona intima, ma, appena la condizione lo permetterà, riprenderemo le distanze, cercando di evitare contatti ravvicinati, lo stesso facciamo se qualcuno ci prende il braccio o il gomito, lo sentiamo come una invasione e cerchiamo gentilmente di scioglierci.

Se contattiamo persone di altri paesi, ricordiamo però che la zona intima può essere diversa, per es. gli Africani sono abituati a stare più vicini, si parlano a distanze più brevi, due arabi si parlano a 20 cm di distanza, quasi naso contro naso, facendoci fare un istintivo passo indietro, per noi questo non va bene. Gli Inglesi tengono invece distanze maggiori e guardano con sospetto a gesti o invasioni, mentre gli Americani hanno distanze più brevi perché hanno preso dai gruppi tribali (africani come pellerossa) usi come le case aperte, i giardini senza recinzioni, i rapporti tra vicini…. Gli italiani hanno gesti di affettuosità e approcci o toni di voce che risultano offensivi per un Inglese, offendono il suo senso di privacy, che è maggiore del nostro, per es. due inglesi non si baciano sulle guance come facciamo noi, mentre gli Americani sono molto più camerateschi e hanno un approccio corporeo quasi infantile, adolescenziale. Per due giapponesi toccarsi è tabù, non esiste che si abbraccino, e se noi li baciamo si offendono come gli islamici, una mamma giapponese tocca il meno possibile i suoi bambini e non li bacia e guardatevi da fare gesti intimi con una donna islamica. Berlusconi lo fece e fu guardato molto male. Un musulmano non dà la mano a una donna. Berlusconi, chiamato a fare da testimone alle nozze del figlio di Erdogan, turco, ha cercato di fare il baciamano alla sposa, ma questo è vietato dalle regole islamiche per cui la poverina ha subito ritirato la mano nascondendola dietro i fianchi tra il gelo dei presenti perché il gesti era sconveniente. Analogamente la Bonino girò delle scene con donne in un ospedale afgano e la portarono immediatamente in carcere coi kalashnikov, perché è vietato riprendere donne islamiche con la telecamera, tanto più in un ospedale.

In genere la zona intima è permessa solo a un partner amoroso o a un bambino. Teniamo presente che questa zona è ovoidale, ampia davanti e stretta ai lati e molto allungata dietro. Possiamo sopportare che qualcuno ci tocchi spalla contro spalla ma non che si avvicini petto a petto, e in genere siamo infastiditi se una persona ci sta dietro troppo vicina perché scattano reazioni difensive per il timore di ciò che ci sta alle spalle e non vediamo. Ovviamente in una schermaglia sessuale, la ragazza o il ragazzo cercheranno di entrare in questa zona, e l’ingresso accettato equivale a resa.
Nel ballo questa zona può essere invasa consensualmente ma anche qui, se il ballerino non ci piace e vogliamo frenare eventuali avances, lo terremo lontano a distanza di mezzo braccio.
Nel comportamento sociale si tengono distanze maggiori da persone ragguardevoli, avvicinarsi equivale a prendersi delle confidenze e ci si avvicina solo se incoraggiati, non ci si avvicina troppo a un professore, a un medico illustre, a un vescovo, a un ministro ecc.

La zona personale equivale al braccio teso dalla spalla, braccio intero, un metro, zona dove ci posizioniamo automaticamente quando parliamo con qualcuno, zona della stretta di mano.

Due braccia tese che si toccano danno la zona sociale, tra il metro e i due metri, somma di due zone personali, qua la comunicazione avviene, ci si sente e vede ma a distanza di sicurezza. Ed è la distanza che nel mondo occidentale teniamo nei riguardi di superiori.

Oltre abbiamo la zona pubblica.
Se in un salotto una ragazza tiene un ragazzo a distanza due braccia, o è molto timida o lo vuole tenere alla larga. Le persone invasive cercano di penetrare nella zona intima con brevissimi gesti, toccano la spalla, fanno brevi segnali entranti, ma se ciò non piace si determina un balletto, per cui a un ondeggiamento o gesto in avanti dell’invasore corrisponde un passo indietro o gesto difensivo dell’altro, spesso questo balletto è del tutto automatico e inconscio, ma bisognerebbe tenerne conto. Più uno si sposta nella zona pubblica, più manda il segnale di voler tenere le distanze e bisogna rispettarlo.

Lo stesso messaggio si manda con le sedie. Il modo stesso con cui due persone si posizionano sulle sedie è un indicatore dei loro flussi energetici di avvicinamento, allontanamento, relazione o difesa. Normalmente anche da seduti tendiamo a fare gesti automatici di allontanamento o di chiusura da chi non ci piace, e viceversa di avvicinamento o di apertura con chi ci piace.

Due persone sedute su un divano che parlano tra loro indicano con la posizione del corpo se tendono una verso l’altra, creando come una zona intima loro o se una di loro o entrambi si siedono voltandosi in fuori.

Guardate una donna seduta
-punte dei piedi in fuori: estroversa e curiosa dell’ambiente sociale, istintiva e espansiva
-punte in dentro: puntigliosa, precisa, cura i dettagli, timida, abitudinaria
-piedi uniti: insicura, un po’ rigida, poco espansiva
-caviglie incrociate: non ha molta fiducia in sé, si difende
-gambe avvitate : timida, chiusa e riservata
-gamba ripiegata : si finge disinvolta ma non lo è: la timidezza aumenta nasconde le mani.

(segue nella parte 3)
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1469 4-6-2013 IL SEMIPRESIDENZIALISMO – LA DEMOCRAZIA AUTORITARIA

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Sistema parlamentare, presidenziale e semipresidenziale – Cosa pensano del semipresidenzialismo Rodotà, Enrico Grosso, Sartori, Barbara Spinelli, Di Pietro, Lorenza Carlassare, Valerio Onida, Vendola, Zagrebelsky, Saviano e Grillo – Il semipresidenzialismo è nei piani della P2 – Enrico Letta sta portano a compimento il golpe bianco di Licio Gelli per la distruzione della democrazia – La democrazia diretta: il modello elvetico – Nuovo regalo dell’IMU alla Chiesa – ESM, meccanismo Europea di Stabilità – Democrazia e populismo- Assurdità elettorali – I colpi di genio di Letta lo scialbo– Napolitano e il governo a termine – Democrazia zoppa – Cambiamenti nel voto politico

Primo discorso di Mussolini il 16 novembre 1922 dopo la marcia su Roma:
«Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti»

Caratteristiche di una Repubblica semipresidenziale: tendenza ad una gestione egemonica e autoritaria del potere da parte del presidente, come conseguenza dell’eccessiva concentrazione di poteri nella sua persona.
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Stanno avvenendo cose tragiche in Italia nella completa disinformazione di media servili che preferiscono fare titoloni sui dissapori dentro il M5S piuttosto che informare del colpo di stato a marca Pd-Pdl che trasformerà la Repubblica parlamentare in Stato semipresidenziale con elezione diretta del capo di Stato. Al Senato la rivoluzione è stata già approvata “per alzata di mano” da Pdl e Lega. Contrari i senatori dell’Udc, astenuti quelli del Fli, assentati per protesta (come Ponzio Pilato!!) Pd e Idv.

Spinoza
Alfano propone il semipresidenzialismo. Deve avere in mente un candidato molto basso.
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Alfano propone il semipresidenzialismo. Il tribunale di Milano rilancia con la seminfermità mentale.
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B semipresidente della repubblica.
Sì, e Licio Gelli presidente del consiglio!
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Presidenzialismo sul modello francese.
Le presidont Burlesquon.
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B sogna il presidenzialismo alla francese.
Ma con scappellamento a destra…
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Il PDL candida B alla presidenza della Repubblica, ma rimangono forti dubbi sulla proposta delle corazziere in tanga.
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Presidenzialismo alla francese. Che bella perifrasi per spiegarci che ce lo vuole mettere ancora in quel posto!
………………

Il «resistibile fascino di una soluzione ambigua» (Carlo Fusaro)
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Sartori: “In passato il dittatore rovesciava la democrazia, il passaggio all’autocrazia era manifesto, rivoluzionario. Oggi questo processo avviene senza alcuna rivoluzione, senza neppure bisogno di riforme. Il caso più eclatante è la Russia di Putin: formalmente resta un sistema semipresidenziale, ma di fatto un uomo solo si è impadronito del potere e di tutti i contropoteri previsti per contrastarlo.”

Enrico Grosso: “Il principale obiettivo di De Gaulle era stato quello di smantellare il principio della centralità del Parlamento, su cui si basava la Costituzione francese del 1946. Quell’operazione era stata vissuta come strumento diretto a sottrarre quanta più influenza possibile sulla gestione dell’indirizzo politico al vituperato ‘regime dei partiti’, che nell’ottica del Generale e dei suoi consiglieri divide, inasprisce le passioni, opprime le minoranze, getta il paese nella discordia. “
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Sartori: “Quali sono gli inconvenienti del semipresidenzialismo? Il più citato è che se il presidente non vince anche la maggioranza in Parlamento, allora il «maggior potere» passa a un primo ministro che, appunto, ha la maggioranza in Parlamento. Questa eventualità viene detta «coabitazione»; e viene demonizzata da chi non vuole il sistema francese. Ma questa coabitazione è avvenuta, in Francia, due volte; e non è successo niente di tragico. D’altro canto anche i presidenti Usa si trovano sempre più spesso in minoranza nel Congresso e anche lì il sistema funziona lo stesso. E se la coabitazione del semipresidenzialismo spaventa, per renderla altamente improbabile basta far coincidere l’elezione del corpo legislativo con quella del presidente.”

Matteo r
La politica italiana dal dopoguerra in poi è sempre stata “indirizzata” e gestita da poteri occulti che, ogni qual volta si è stati a un passo da un vero cambiamento, hanno fatto in modo che quel cambiamento non avvenisse. Ricordate il golpe borghese nel 1970? O il coinvolgimento di apparati dello Stato nella strage di Brescia del 1974? Gli apparati e i servizi segreti hanno da sempre fatto in modo che le cose andassero come dovevano andare perché i centri di potere economici e politici dovevano e devono continuare il loro corso.
Oggi questa stessa situazione si sta verificando a livello europeo, siamo in balia di personaggi che tra finanza e potere non intendono correre rischi, ci indicano la strada da seguire, decidono le nostre politiche economiche, ordinano di non investire nel rilancio del paese, stabiliscono che dobbiamo rimanere ancorati all’euro pena la disfatta totale del nostro Paese. Ecco perché hanno deciso che un Governo lo si dovesse fare e con i soliti noti: per mantenere lo status quo che serve a loro per continuare a fare i loro interessi e a noi per rimanere nell’ignoranza.
Il M5S deve crescere, maturare, essere pronto, individuare alcune personalità che sappiano reggere il confronto e che allo stesso tempo informino la gente e indichino una via. Di questo abbiamo bisogno e all’interno della legalità queste azioni devono essere forti e di rottura con il passato.
proposte?
1. Cominciamo col dire che per un anno la pubblica amministrazione non può spendere un euro in più dell’ordinario/necessario (chi ha lavorato in un ente pubblico sa benissimo che gli sprechi da quello parti sono vergognosi)
2. e che chi evade il fisco per cifre superiori ai 20.000 euro si becca 10 anni di galera 3. e che un datore di lavoro che viene trovato con personale “in nero” si becca 5 anni di galera
4. mentre chi assume personale non paga un euro di tasse. …intanto cominciamo!

Il presidenzialismo è il regime dei peggiori paesi africani come della Russia di Putin e non certo per far avanzare la democrazia, bensì per portare avanti pericolose forme di populismo che sono sfociate in dittature.
Se credete che la democrazia diretta sia la stessa cosa dell’accentramento del potere nelle mani di una sola persona avete un’idea di democrazia buona per il fascismo. Ma la democrazia in Italia è solo una verniciatura leggera sopra un paese che è rimasto fermo al medioevo o alle signorie.

Sono sistemi semipresidenziali:
Algeria – Burkina Faso – Congo – Gibuti – Egitto – Guinea – Guyana – Haiti – Kirghizistan – Madagascar – Mali – Mauritania – Niger – Russia – Romania – Senegal – Siria – Taiwan – Tagikistan – Tunisia – Ucraina – Zimbabwe
Credete che in questi Paesi ci sia il massimo della democrazia?

IL SEMIPRESIDEnZIALISMO E’ NEI PIANI DELLA P2

Il piano della P2 si è sviluppato un po’ alla volta in questi 31 anni. Fu scoperto nel 1982 e riguardava 900 persone ma già a quel tempo gli affiliati erano più di 2000 ed era un piano della massoneria deviata italiana per distruggere dall’interno via via tutti gli strumenti democratici. In tutto questo tempo si è ammodernato e migliorato, restando fermo l’intento di fondo di distruzione graduale della democrazia, ma in 30 anni nessun Governo ha riaperto il processo e la ricerca dei suoi membri e del loro inserimento nelle istituzioni pubbliche. Chiaro che i progressi sono stati molti, per es., Gelli aveva parlato dei media ma voleva una tv privatizzata e non aveva capito l’enorme importanza di un controllo monopolistico della televisione italiana, come veicolo fondamentale del lavaggio del cervello e della disinformazione, come non aveva capito che la politica poteva essere ridotta a marketing e instillata come merce nella testa dei ‘consumatori’, cosa che invece fu compresa benissimo da Silvio B. L’aggiunta del presidenzialismo, ugualmente si deve a B come a D’Alema, anche se Gelli l’aveva caldeggiata, e tende allo stesso scopo: distruggere la democrazia dal basso e accentrare il più possibile il potere in poche mani, meglio ancora in quelle di un solo soggetto autocratico, trasformando i partiti in corti di sudditi e cortigiani.
Chi crede che parlare di elezioni diretta del capo dello Stato da parte degli elettori sia uno strumento democratico prende un grosso abbaglio e dovrebbe ricordare che non solo tale strumento viene usato (e manipolato) in tutte le dittature, ma è il primo passo per trasformare una democrazia in dittatura.

Cercare eventuali discrepanze col testo originale di Gelli mi sembra un esercizio inutile. Gelli del semipresidenzialismo aveva parlato molto spesso e ogni qual volta esso è stato minacciato, se ne è rallegrato. Qual’era lo scopo fondamentale della Pd? Far fuori la democrazia! E il semipresidenzialismo, con la mancanza di contrappesi che c’è in Italia, con i media succubi del regime e una Magistratura che sarebbe messa sotto il tallone del Governo, sarebbe l’anticamera diretta di una dittatura.
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Ovviamente nessuno in Italia vorrebbe un sistema come quello francese, dove il potere del Presidente è contemperato da quello del primo Ministro e può collidere con esso, e nemmeno di tipo americano, perché Obama deve concordare col voto del Congresso e con una stampa sicuramente più critica della nostra.
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In Francia la Magistratura è sotto il ministro degli Interno il quale comanda anche la polizia per cui un processo può non essere avviato mai o la polizia può avere ordini dal Governo di non far arrivare certe prove alle indagini richieste da un magistrato
E io non credo che un sistema in cui l’equilibrio dei poteri sia violato in modo così clamoroso possa dirsi democratico.

Dobbiamo ricordare che fino al generale De Gaulle non c’era presidenzialismo in Francia. E che questo fu messo di forza da De Gaulle per contrastare la decadenza rissosa dei partiti che si era accentuata con la perdita delle colonie e la crisi algerina.
Il presidenzialismo francese è detto ‘ad assetto variabile’, in quanto il potere del presidente è temperato dal potere del primo ministro, sono due organi designati da due diverse consultazioni elettorali e possono essere in contrasto tra loro, nel qual caso il potere del presidente diminuisce. Il Primo Ministro è nominato formalmente dal Presidente, ma richiede insieme a tutto il Governo la fiducia del Parlamento.
Il Parlamento francese presentò una maggioranza di colore politico diverso da quello del presidente nel 1986 e nel 1993, quando era presidente Mitterrand, e nel 1997 con Chirac. In questo caso si ebbe la contemporaneità di un presidente e di un primo ministro di opposte tendenze, caso in cui prevale la legittimazione parlamentare. Ma non credo che B vorrebbe un simile sistema. E’ un personaggio vorace che tende a un potere assoluto, che rompa l’equilibrio dei poteri e dunque snaturi la democrazia e metta la Magistratura agli ordini dell’esecutivo.

Per chi crede che semipresidenziale significhi maggiore democrazia, domando:
Quale è l’organo più importante di uno Stato?
20 anni fa era il Parlamento: aveva il potere di fare le leggi e controllava la loro esecuzione da parte del Governo. Derivava direttamente, anche in base al sistema proporzionale a base uninominale, dai cittadini, rispettando la sovranità popolare e i diritti democratici.
Oggi, dopo 20 anni di malgoverno in cui il Pdl ha imperversato a il Pd ha fatto una pericolosa deriva verso destra, con referendum violati, porcellum traditore e distruzione degli istituti democratici da parte equanime di Lega, Pdl e Pd, a poco a poco il Parlamento (organo delega della volontà popolare) è stato esautorato. Si è votato sempre più con decreti legge (atti del Governo, per di più privi di necessità e urgenza) e voti alla fiducia imposti al Parlamento, senza discussione e col ricatto della caduta del Governo.
In 8 mesi Monti ha chiesto la fiducia 34 volte! Durante il suo 2° Governo, Prodi in 20 mesi chiese la fiducia 28 volte, superando addirittura la media del successivo Governo B. B, nel suo 4° Governo, chiese la fiducia 53 volte, 26 volte al mese. Ma Monti li ha battuti tutti: è riuscito a chiedere 34 fiducie in 8 mesi, 3 al mese; è stato un continuo susseguirsi di decreti legge del Governo, approvati con il voto di fiducia, esautorando il Parlamento dei suoi poteri.
Il Parlamento ha smesso di fare le leggi, la discussione è sempre più stata relegata nelle commissioni, Camera e Senato sono diventati il passacarte del Governo. B ha addirittura chiuso per breve tempo il Parlamento! In più Napolitano, da garante della Costituzione, è diventato sempre più il capo effettivo del Governo, ha fatto e disfatto, ha comandato e ordinato, saltato turni elettorali, scelto comitati di saggi, bloccato le commissioni e alla fine ha venduto il Pd al grande Inciucio, come prima aveva venduto il Paese al Bilderberg di Monti e alla Bce della Merkel.
Il popolo ha contato sempre meno, il voto elettorale è stato rovesciato nel suo contrario, nelle grandi intese, le promesse elettorali calpestate, la Costituzione derisa, le guerre prolungate, l’iniquità palese, in un progressivo rafforzamento della Casta.
A questo punto, l’elezione diretta del Capo dello Stato sarebbe un passo ulteriore verso il verticismo di stato, l’accentramento della sovranità dal popolo (che vota una volta sola e poi perde ogni potere) verso un potere supremo e assoluto.
E c’è chi chiede come mai questo non è un aumento di democrazia??? Mi pare evidente.

BARBARA SPINELLI
L’ESCAMOTAGE DEL PRESIDENZIALISMO
(sunto)

Non è certo una Costituzione difettosa a impedire ai partiti di ritrovare la decenza perduta, o a darsene una nuova. Non è un capo di Stato eletto direttamente dal popolo e più dominatore che curerà i mali che vengono dalla coscienza dei partiti, nel loro rapporto con l’elettore.
De Gaulle concepì la Repubblica presidenziale per superare la guerra d’Algeria: aveva di fronte a sé un compito immane – la decolonizzazione – e alle spalle una classe politica incapace di decidere. Non aveva uno Stato corroso come il nostro, in cui i cittadini credono sempre meno. La Costituzione semi-monarchica nacque per adattarsi a lui, l’uomo che da solo era entrato in Resistenza ma non come capopopolo stile B che non sopporta il laccio di leggi e costituzioni. La politica francese prima del 1958 era inservibile, ma la corruzione morale non l’aveva distrutta. Siamo noi oggi la colonia. Sono in casa i golpisti. Piazzare un padre-padrone con poteri più vasti non ci salverà dalla rovina.
E poi non fu facile far nascere la Quinta Repubblica, moltiplicò opache derive e non democratizzò. Piuttosto il contrario: un Presidente autocrate e decisamente di parte; un Parlamento esautorato; un Governo sempre sacrificabile dal Capo supremo, tutto fu confutato da politici e costituzionalisti. Non si oppose solo il socialista Mitterrand, che nel ’64 scrisse Il colpo di Stato permanente, denunciando vocazioni bonapartiste e la perdita – grave – della funzione di arbitro del Presidente. Ma anche costituzionalisti come Maurice Duverger: “Ogni Costituzione è un’arma politica, attraverso la quale un partito vincitore cerca di consolidare la propria vittoria e trasformare gli avversari in vinti”.
Mitterrand fu accusato di indossare il detestato manto presidenzialista per spezzare la dialettica democratica: “Le costituzioni sono cattive quando il controllo può divenire invadente al punto di paralizzare l’esecutivo, o quando l’esecutivo diventa onnipotente al punto di annientare il controllo”. Una Costituzione è buona se consente controlli: “Senza contropoteri costituzionali – Revel – il Presidente reagisce solo a forze esterne alle istituzioni: ai media e alle piazze”. E il presidenzialismo non è nemmeno più efficace: “Una buona Costituzione non solo associa controllo ed efficacia senza sacrificarli l’un l’altro, ma garantisce l’efficacia perché esiste il controllo”.
L’Italia di oggi, dopo la Prima repubblica degradata in Tangentopoli, nella P2, nei patti Stato-mafia, dopo 20 anni dominati a uno scardinatore di istituzioni come B, metterà a rischio la democrazia se cincischia la Carta proprio ora quando il reciproco controllo fra poteri non è compiuto. La nostra Carta è ancora da realizzare. Credere di raddrizzarla col presidenzialismo vuol dire renderla più storta. Dicono che il popolo tornerebbe a esser sovrano, votando il Presidente. Non è vero. Lo dice Mitterrand: una volta svuotati Parlamento, politica, governi, “si installa una tecnocrazia rampante, una sfera di amministratori indifferenti al popolo” che “confiscano il potere della Rappresentanza nazionale”. Revel: “Il potere è attribuito da un onnipotente irresponsabile a creature che sono sue emanazioni e che dunque partecipano della sua irresponsabilità”. De Gaulle non era temuto come tiranno. In Italia non c’è un De Gaulle. Questo è uno Stato diviso in bande, che ha patteggiato anche con le mafie. Questo è solo un furbo escamotage. In doppia fuga: dai fondamenti (nessun bene pubblico è difeso da partiti o sindacati) e fuga da noi, dalla nostra storia di colpe e misfatti, storia in cui si bagnano ormai dx e sx. L’aggiramento della volontà popolare, la parola sistematicamente non tenuta, il tradimento, il Governo Letta come inciucio nato a tavolino fuori dalla democrazia. La mancanza di morale pubblica. Ed è per immoralità che si rinviano le cose prioritarie, anteponendo l’escamotage. Berlinguer lo disse e mai come oggi è obbligo etico il “corretto ripristino del dettato costituzionale”, il divieto ai partiti di occupare lo Stato. Quell’occupazione produce sprechi, debito, ingiustizia. La questione morale è impellente. Questo è un paese dove non è stata mai fatta una legge sul conflitto di interessi. Dove un magnate tv ha governato nonostante una legge del ’57 proibisca l’elezione di titolari di concessioni pubbliche. Dove restano leggi ad personam, grazie a cui B elude processi e condanne. Qui si ha l’impressione che tutto sia fumo o diversivo. Il Pd aveva promesso di non governare con B, e ora B comanda. Aveva promesso di cambiare subito la legge elettorale, e non lo fa. Quel che è accaduto è una pagina nera, simile alla pugnalata di Prodi. Il 29 maggio si raccolgono adesioni contro il Porcellum per tornare alla legge Mattarella (1 milione 210.000 italiani hanno chiesto un referendum su questo). 100 firmano: Pd, Sel e 5 Stelle. Ma arriva l’altolà di Enrico Letta e Finocchiaro. Se ne parlerà solo se vorrà B. Questo è un paese dove si mente al popolo, annunciando pompose abolizioni del finanziamento pubblico ai partiti, poi si obbligano i contribuenti a sovvenzionarli col 2 per mille, anche quando non lo dichiarano. Questo è un paese dove il presidente della Repubblica esercita poteri imprevisti. Con che diritto ha definito il Governo: “a termine”? Il Quirinale già ha pesato molto, influenzando il voto presidenziale e favorendo le grandi intese. Si continua a ripetere inganni e tradimenti. La chiamano addirittura pace, responsabilità. In realtà nessuno risponde di quel che fa o non fa. Deridono Grillo, che chiama portavoce i rappresentanti. Ma loro non sono affatto rappresentanti, essendo nominati. Nessuno è imputabile, e la non-imputabilità è la fine di ogni etica pubblica.

Stanno portando a termine il golpe bianco contro la democrazia con l’aiuto del Pd e di Monti e la connivenza di Vendola. La massoneria europea esulta. In Letta ha trovato il nuovo esecutore della P2.
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DI PIETRO

Più che un piano di rinascita per l’Italia sembra si stia rimettendo in piedi il piano di rinascita di Licio Gelli, P2. Il ‘venerabile’ in questi giorni sta esultando e rilasciando interviste. L’abbozzo di Repubblica presidenziale che sembra delinearsi all’orizzonte, nelle intenzioni di Letta, Alfano e company, è molto simile a quello proposto da lui a suo tempo. Grazie a Letta con l’appoggio di Napolitano, si attuerà questa revisione della Costituzione in senso presidenziale. Avremo così un uomo solo al comando: B (tessera P2 numero 1816), con tutti i rischi e le derive autoritarie che correrà il Paese. Gli ex piduisti sono ai vertici del potere, nei suoi gangli di comando, a cominciare da B e dai suoi fidati scudieri, come Cicchitto, (tessera P2 numero 2232), quest’ultimo premiato con la presidenza della commissione Esteri. I massoni ormai detengono buona parte dei mezzi di comunicazione e sono pronti a sferrare il colpo mortale alla nostra democrazia con l’appoggio trasversale delle forze politiche presenti in Parlamento. E’ una deriva antidemocratica col potere nelle mani di lobby trasversali che fanno capo alla massoneria. Bisogna fermarli prima che sia troppo tardi! Nessuno tocchi la Costituzione, nessuno tocchi la democrazia.

ENRICO LETTA COME ESECUTORE DEL PIANO DI GELLI

C’è chi nega che Gelli nel suo piano di golpe pidduista che distrugge la democrazia abbia mai parlato di presidenzialismo. Ma lo smentisce lo stesso Gelli su tutta la stampa.
Vedi per es.
Gelli dice che pensa a una repubblica presidenziale dal 1976, quando tracciò il suo piano per mandato di Leone (divenuto presidente grazie alla massoneria) per contrastare la minaccia di uno stato comunista, ma poi Leone non volle eseguire il golpe: “Il Piano prevede la revisione della Costituzione in senso presidenziale, come fine della guerra civile tra i poli e la nomina di un comitato di 11 saggi con pieni poteri per rifare tutte le leggi, con ripristino dell’autorità del Prefetto, militarizzazione delle periferie, ripristino del fermo di polizia, riduzione dei poteri della Consulta, impiego dell’esecutivo in operazioni di ordine pubblico, limitazione del diritto di sciopero, riduzione dei giornali, separazione delle carriere tra Gp e Pm, perizia psichica periodica sui giudici..” E conclude: “Già dai tempi in cui fra Craxi e Napolitano esisteva un concreto asse di solidarietà, si tendeva in maniera mascherata a creare i presupposti di una repubblica presidenziale. Napolitano ci ha riprovato con Monti, dopo averlo fatto senatore a vita in pochi minuti e aver sponsorizzato la sua campagna elettorale. Oggi l’asse vincente ha un solo nome: Letta, magnificamente trasversale”.

LORENZA CARLASSARE
Prof. emerito all’Università di Padova

“Le riforme da noi hanno lo scopo di delegittimare la Costituzione esistente e sostanziare quella vena di autoritarismo che ci portiamo dietro da sempre, perché la riforma della forma di Governo è totalmente inutile. Il presidenzialismo all’americana non lo vogliono perché lì i poteri del presidente sono davvero limitati dal Parlamento e dal potere giurisdizionale, mentre vogliono un semipresidenzialismo per concentrare i poteri in una persona sola. A questa aspirazione autoritaria io non ci sto e quindi la mia idea sarebbe di portare la mia voce dissidente, ma questa voce dissidente non avrà spazio. La mia intenzione è quella di seguire i lavori del comitato con grande attenzione, perché molte riforme sono urgenti e necessarie. Non mi vorrei sottrarre all’idea che si possano fare dei mutamenti specifici e puntuali, ma che non devono toccare l’essenza liberaldemocratica della nostra Costituzione. Se la commissione intende fermarsi su questi temi bene, se invece si va su temi che non mi convincono per nulla, come il presidenzialismo, francamente non ci sto. In tal caso mi dimetto. Sottolineo che molti componenti della commissione sono persone che stimo: voglio dire che le cose possono anche andare bene. Ritengo che la figura del Capo dello Stato, il ruolo svolto in modo così importante, non possa essere eliminata. La concentrazione dei poteri è il contrario della democrazia costituzionale: a questo mi sono sempre opposta e continuo ad oppormi. Vorrei che restassero saldi entrambi i punti, democrazia e costituzionale, che vuol dire un sistema di limiti al potere e di limiti alla maggioranza. Cambi alla forma di Governo assolutamente no perché non si possono scaricare sulla Costituzione le incapacità della classe politica, i partiti hanno perso la bussola e hanno dimenticato tutto quello che c’è nella Costituzione e che in qualche modo già segnava un programma. Io vorrei che la Costituzione venisse attuata”.

LORENZO PULEO
1) Applicano il sistema parlamentare:
Canada, Libia, Etiopia, Somalia, Inghilterra, Spagna, Norvegia, Svezia, Germania, Italia, Polonia, Turchia, Mongolia, India, Australia.
Il capo dello Stato non ha sostanzialmente nessuno dei tre poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) ma svolge solo un ruolo di garante tra i poteri e un ruolo di rappresentanza dell’unità nazionale. Viene eletto dal Parlamento o nominato per via ereditaria nel caso di monarchia. Il capo del Governo deve ricevere la fiducia del Parlamento; è sfiduciabile dal Parlamento; non può sciogliere il Parlamento. In questo sistema il Parlamento rappresenta l’unico potere forte.
2) Nel sistema semi-presidenziale, il potere esecutivo è condiviso tra il capo dello Stato e il capo del Governo: Mauritania, Mali, Niger, Algeria, Kenya, Francia, Ucraina, Romania, Russia. In alcune forme ha maggiore potere il capo dello Stato, in altre il capo del Governo
In un sistema semi-presidenziale con preminenza del capo dello Stato: egli ha la possibilità di indirizzare politicamente il Governo, non è solo un garante al di sopra delle parti.
Il capo dello Stato: è eletto dai cittadini; non può essere revocato dal Parlamento; può sciogliere il Parlamento nei limiti costituzionali.
Il capo del Governo: è nominato dal capo dello Stato e può essere revocato dal capo dello Stato; deve avere la fiducia del Parlamento e può essere sfiduciato dal Parlamento…
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Non si capisce come mai non nasca una forte discussione sul semipresidenzialismo, un dibattito generale che i media ufficiali evitano proprio di fare decentrando l’attenzione su sciocchezze che riguardano il M5S. E’ già passato il voto in Senato “per alzata di mano”, quando la Costituzione richiede un iter lungo e complesso per qualsiasi riforma costituzionale. Ricordo che Monti, con il beneplacito di Napolitano e l’assenso del Pd e del Pdl, ha già immesso nella Costituzione delle variazioni ‘enormi’ senza rispettare l’iter previsto dalla Costituzione stessa,come il pareggio del bilancio, che vieta di fatto qualunque aiuto allo sviluppo e persino aiuti di Stato in caso di calamità. E ora ci dicono che il passaggio da una repubblica parlamentare a un presidenziale sta avvenendo al Senato “per alzata di mano”??!!!

Art. 138 della Costituzione
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con 2 successive deliberazioni ad intervallo non minore di 3 mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro 3 mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

E quando mai questo è stato fatto?
E cosa aspetta il M5S a promuovere un referendum?

Il Governo Pd è succube di B. Fare paragoni col presidenzialismo USA non ha alcun senso, vista la forza del congresso USA contro la debolezza del nostro Parlamento, esautorato ormai di ogni potere (ci vogliamo ricordare che B lo aveva persino chiuso?). Del resto il presidenzialismo francese non è immune da difetti gravissimi. La Magistratura è sotto il Ministro degli Interni e dunque è succube del potere esecutivo, cosa che crea una forte lesione dell’equilibrio dei poteri, e da noi questo sarebbe letale, vista la posizione processuale di Berlusconi e l’alto grado di corruttela dei politici. Sono il Parlamento ci sono 100 tra inquisirti e condannati. Affidare alla classe politica peggiore e più corrotta d’Europa il controllo sulla Magistratura segnerebbe la fine di ogni equità.
Ma il presidenzialismo in Italia è fortemente voluto da B e si capisce benissimo perché. Le divisioni del cosiddetto csx favorirebbe la sua elezione essendo il cdx compatto mentre il cdx p diviso in correnti e preda di risse sanguinose.
Del resto B ha sempre mirato al presidenzialismo, già dalla orrenda bicamerale che vide l’inciucio di D’Alema, poi con la mancanza di senno di Franceschini. Che il giorno del 60° anniversario della Repubblica riemerga questo spauracchio dà il senso di quanto siamo caduti in basso e dei rischi della nostra democrazia ridotta ormai a un fantoccio fatto a pezzi da chiunque.
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CONTRARI E FAVOREVOLI

Il Pres. della Corte Costituzionale Valerio Onida interviene a Milano per bocciare il presidenzialismo che “altera gli equilibri costituzionali e riduce le garanzie in favore dell’esecutivo. E’ pericoloso e dobbiamo essere del tutto contrari. Non è nemmeno vero che riformare la Costituzione sia un’urgenza. Sono le strutture, le leggi, le amministrazioni che vanno riformate, nel senso indicato dalla Costituzione”.
Anche Vendola si oppone: “Il fatto che noi parliamo di presidenzialismo o semipresidenzialismo in un Paese che non è riuscito nemmeno a fare la legge sul conflitto di interessi è segno di uno sbandamento culturale. Nei Paesi dove c’è il presidenzialismo ci sono straordinari contrappesi, assenti in Italia. Noi, invece, ci troviamo in una condizione in cui l’equilibrio tra i poteri è stato l’oggetto di un bombardamento quotidiano del Berlusconismo per 20 anni. B ricatta il Pd. Siccome è lui che ha il coltello dalla parte del manico ogni giorno fa vedere chi comanda”.
Anche Maroni è contrario: “Il capo dello Stato lo abbiamo appena eletto, mi pare francamente una riforma adesso assolutamente inutile”.
Ovviamente B si propone come candidato premier, le tenta tutte per darsi potere e immunità. Ma anche l’ambiziosissimo Renzi ci prova e il sistema piace anche a D’Alema e a Prodi e pure a Epifani e a Veltroni. Tra i contrari la Bindi e l’ala sx del Pd. Ma esiste ancora qualcosa di sx in questo straccio di partito che ha svenduto se stesso al peggio?
Rifiutano assolutamente Rodotà, Zagrebelsky, Onida, Saviano e ovviamente Grillo che dichiara: “Il Governo fa solo proclami e si balocca con il presidenzialismo: la legge elettorale che verrà sotto gli occhi vigili di Napolitano (con pochi o punti cambiamenti rispetto al porcellum), la presa per il culo del falso taglio al finanziamento dei partiti (che in realtà si aumentano lo stipendio del 24% con legge del Pd e tentano di creare una quota per mille sulle spalle dei cittadini, per darsi ancora di più), la legge per eliminare il M5S dal Parlamento, la nuova Costituzione e altre amenità”.
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Rodotà dice:
“Tecnicamente il presidenzialismo ha molte controindicazioni. Dalla cosiddetta monarchia repubblicana ai conflitti della coabitazione. In Francia – dove si è imposto tra crisi algerina e ambizioni nazionali – ha retto, perché lì c’è una lealtà repubblicana condivisa. Nel contesto italiano di contro, i rischi sono enormi, perché non c’è delimitazione verso l’estrema dx, e il sistema potrebbe risultare catastrofico e divisivo. Oltralpe anche la sx ha votato Chirac, e non Le Pen. E se lo immagina un ballottaggio finale tra B e Grillo?”.
“La subordinazione della politica e dei partiti al presidente sarebbe letale e ne verrebbe travolta la funzione di garanzia del Presidente, cardine del nostro ordinamento parlamentare. Inficiata anche la norma che definisce immodificabile la forma repubblicana dello Stato, che fa corpo con la Repubblica parlamentare. Con danni e conflitti irreparabili”.
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Era ovvio che B avrebbe offerto il suo sostegno all’insufficiente e traballante Governo del Pd pretendendo in cambio il massimo dei poteri e dell’impunità. Ma ora la cambiale che il Pd si offre di pagare è veramente vergognosa e comporta addirittura il cambio del sistema da parlamentare a presidenziale, scalzando quell’organo parlamentare che era nato come consesso dei delegati del popolo, come portatore massimo della sovranità popolare e che B ha progressivamente defraudato. Così si dà il colpo fatale a questa fragile democrazia,già derubata da quell’ignobile porcellum che nemmeno in 8 anni i partiti si sono decisi a modificare e che rimette in pratica ogni candidatura e ogni nomina a una mezza dozzina di oligarchi.
Il Pd, attaccato a un potere che non gli spetta, non essendo in Italia nemmeno il partito che ha avuto il massimo dei voti e battendo il M5S solo grazie agli Italiani all’estero,è pronto a vendere l’intero Paese e l’intera democrazia pur di non perdere la poltrona e la velocità con cui Letta si è apprestato a fare l’ignobile proposta dà il senso della servitù vergognosa del Pd a B.
Cosa sia rimasto di democratico e di repubblicano nonché di sx in un partito repellente come il Pd io lo chiedo a chi ancora lo vota.
Ma davvero voi volete tutto questo?

COS’E’ IL SEMIPRESIDENZIALISMO

Il semipresidenzialismo non è un presidenzialismo attenuato, come si può pensare dal nome e non è confrontabile col sistema americano, perché anzi dà dei poteri maggiori al Presidente dello Stato.
Il Presidente americano, per es., non ha il diritto di consultazione popolare referendaria o l’iniziativa legislativa o lo scioglimento delle Camere. Si pensa al semipresidenzialismo quando in un Paese a regime partitocratico, nessun partito ha una maggioranza forte e tenta allora di aumentare i poteri del Presidenza che indirizzerebbe direttamente la politica del Governo, cessando di essere un garante dei valori costituzionali che sta al di sopra delle parti. Ora, in tutta Europa è chiaro il calo di consenso dei partiti, ma non per questo essi cambiano la loro forma costituzionale.

Abbiamo 3 sistemi diversi: presidenzialismo, parlamentarismo e semipresidenzialismo .
Il semipresidenzialismo alla francese ha al vertice un presidente eletto dal popolo che condivide la fiducia col Parlamento, anch’egli eletto dal popolo. Una volta eletto, il Pres. designa un Primo Ministro che deve avere la fiducia parlamentare. L’elezione del Pres. avviene con voto popolare distinto ed autonomo rispetto a quello del Parlamento
-il potere esecutivo è condiviso con il Primo Ministro che può essere scelto e revocato dal capo di Stato
-Il primo ministro ed il Governo possono essere sfiduciati dal Parlamento e revocati dal Pres. che non è sfiduciabile

Il presidenzialismo americano ha al vertice il Presidente che è insieme capo di stato e capo di Governo! Una volta eletto dai cittadini, forma il suo Governo. Non ha il potere legislativo (che spetta al Parlamento) e non ha bisogno della FIDUCIA parlamentare.
Il Parlamento non può licenziare il Pres. il quale a sua volta non può sciogliere le Camere. È il principio cardine della Separazione dei poteri. Il Presidente ha il potere di veto sugli atti del Parlamento, mentre quest’ultimo a sua volta ha il “pieno potere” sulle leggi di bilancio dello stato e contabilità!
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Il semipresidenzialismo è meno democratico del presidenzialismo
In Europa ha avuto poco successo e ha finito per far tornare a sistemi parlamentari.
In Francia il sistema fu introdotto da De Gaulle e nel 1962 si completò con l’elezione a suffragio universale del Presidente, che è eletto direttamente dai cittadini e non sfiduciabile, guida il Governo e nomina il 1° Ministro. Può sciogliere il Parlamento ma non può essere sostituito o messo in stato di accusa dal Parlamento. Da noi un simile sistema sarebbe orrendo, lo si pensi con a capo Berlusconi! Viene definito ad “assetto variabile” a seconda di quanto potere ha il Presidente e se il 1° Ministro è della sua parte o no.
Avevano il semipresidenzialismo anche Irlanda, Finlandia, Portogallo e Austria, ma poi hanno fatto modifiche in senso parlamentare. Il semipresidenzialismo è sempre stato una minaccia alla democrazia, per cui i presidenti sono stati privati via via di molti poteri. In pratica lo adottano ancora la Francia e Cipro. Formalmente, il sistema semipresidenziale esiste in molti Stati del Terzo Mondo, dove non esiste alcuna democrazia, mancano elezioni pluraliste e democratiche, l’opposizione è minacciata o incarcerata, l’informazione è gestita solo dal Governo e il Presidente è tale a vita, per cui si sfocia nella dittatura.
Che il semipresidenzialismo o il presidenzialismo siano l’anticamera della dittatura lo dimostrano vari paesi africani, mentre USA e Francia hanno sistemi che al potere del Presidente oppongono vari contrappesi che da noi nemmeno esistono, perché in 20 anni B, col valido aiuto del Pd, ha progressivamente indebolito il sistema democratico dell’equilibrio dei poteri, togliendo potere al Parlamento e alla Corte dei Conti e indebolendo sempre più la Magistratura.
Con un sistema presidenziale il Governo metterebbe il suo tallone sulla Magistratura e si potrebbero fare solo i processi che il ministro degli Interni permette e anche la polizia non seguirebbe i magistrati ma i ministri. Non ci vuole molta fantasia per capire che in questo modo tutti i processi ai politici (vedi B) sparirebbero di colpo.
Com’è che dentro alcuni di voi è così forte il richiamo verso la dittatura? E così debole l’attrazione per la democrazia con un vero odio verso la democrazia diretta? E’ solo servilismo verso il Pdl e una certa parte del Pd o proprio un radicato gusto del potere gerarchico accentrato?
E’ davvero una vergogna vedere poi una tale difesa della attuale partitocrazia corrotta che ha trasformato la democrazia in oligarchia e ora tenta di trasformarla in monocrazia!!
Com’è debole la verniciatura di democrazia di questo Paese! Abbiamo sopportato tutto, il monopolio della Democrazia Cristiana, la mai finita tangentopoli, gli scandali a catena, le ruberie, gli abusi, i privilegi dei partiti, la corruzione crescente, le violazioni alla Carta Costituzionale, il formarsi di una oligarchia partitica, la svendita a Bruxelles o agli USA, l’ignobile inciucio, le sottrazioni di diritti ai cittadini, ai lavoratori, ai giovani, ai malati, ai diversi…,la distruzione progressiva dello stato sociale, lo svuotamento degli organi di controllo, la casta sempre più abbarbicata a un potere feudale,.. e ora, per la regola che il peggio non è mai morto ecco Pd e Pdl tramare contro questo Paese per instaurare un regime presidenziale, che sarebbe un altro passo avanti verso la dittatura. Tutto ciò è peggio che orribile, è criminale! Poi si spaccia per antipolitica il tentativo di fermare questa deriva spaventosa che ci porta sempre più lontano dalla democrazia!
‘NOI’ eravamo e siamo per la democrazia diretta!
‘LORO’ evidentemente non lo sono!
E vogliono solo un potere sempre più accentrato e in poche mani.
Ma quanti dei loro elettori lo capiscono??
E’ aberrante che in un momento come questo si debba discutere di certe cose!!! Questo dice, meglio di ogni altra cosa, quanto sia enorme l’abisso tra il popolo e questi partiti!
Noi vorremmo almeno sopravvivere. Loro se ne fregano della nostra sopravvivenza e vogliono aumentare il loro potere!

Roberto Rosi
La gente crede che il Governo sia sulla buona strada per togliere i soldi ai partiti… invece è un imbroglio colossale:
-di soldi complessivamente ne prenderanno di più perché in 5 anni anche con il tetto dei 61 milioni si arriva a molto più del massimale di ora
-il cittadino non potrà non finanziare i partiti perché se non sceglie un partito per il 2X1000 i soldi se li prendono ugualmente (come la Chiesa)
-avranno tutta una serie di benefit in più
-se uno deve dire a quale partito destinare il 2X1000 allora il segreto del voto non ha più senso. Si potrà quindi sapere anche chi ha votato chi.”

LA DEMOCRAZIA DIRETTA. IL MODELLO ELVETICO

Il modello a cui guardiamo è quello svizzero, che è esattamente l’opposto di quello che si vuol fare in Italia.
La confederazione elvetica non è un sistema parlamentare né presidenziale ma ‘direttoriale’, nome che viene dal direttorio francese del 1791, cioè il Capo dello Stato e del Governo non è una persona ma un collegio composto da più persone.
All’apparenza il Consiglio federale svizzero potrebbe sembrare un tipico Governo parlamentare ma non si tratta di una riunione di vari ministri, bensì di un collegio di Capi di Stato. Il Presidente di turno è pari agli altri, senza alcun potere né di direzione né di coordinamento dell’attività dei colleghi. I Governi cantonali sono eletti tutti direttamente dal Popolo. L’esecutivo federale non può contare su una maggioranza precostituita, la sua composizione infatti comprende esponenti dei diversi partiti politici, appartenenti tanto alla sx quanto alla dx, stanno in carica per un tempo predeterminato, e non sono quindi tenuti ad una responsabilità politica continuativa, per cui la Svizzera non conosce crisi di Governo, né mozioni di sfiducia e il Governo non può sciogliere le Camere. Esiste poi un’ampia diffusione degli strumenti di democrazia diretta per cui le leggi derivano dal popolo.
Se vogliamo instaurare la democrazia, dobbiamo eliminare il capo dello stato e il capo del Governo, altro che fare una repubblica semipresidenziale!
Dobbiamo eliminare la Casta, perché la Casta ha sottratto al popolo tutta la democrazia, riducendolo al mittente passivo delle scelte fatte da un comitato di affari
Guardiamo a Stati di democrazia consolidata come la Svizzera. La Svizzera non ha un Presidente della Repubblica come non ha un premier di Governo.
C’è un Presidente della Confederazione svizzera, ma non è (come il Cancelliere federale in Austria o quello tedesco) il capo del Governo. Secondo la Costituzione elvetica, infatti, la Nazione non deve avere né un capo di Stato, né un capo del Governo. Tutte le funzioni che competono a questi due organi negli altri paesi sono svolte dal Consiglio federale come ‘organo collegiale?!!
In quanto presidente del Consiglio federale, il suo voto è determinante in caso di parità durante una votazione.
Il sistema di democrazia elvetico mostra la divisione amministrativa del paese così che sia possibile prendere decisioni rapida dal basso secondo due modelli: i sondaggi con valore di legge che riguardano problemi locali e i sondaggi sempre con valore di legge che riguardano i problemi nazionali, senza veto alcuno nemmeno sul fisco o sulle relazioni internazionali.
Con internet e alcune correzioni possiamo ripetere questo sistema che la Svizzera usa da 30 anni, anche per l’Italia, con un federalismo certo molto diverso da quello secessionista e separativo propugnato dalla Lega ma con una realizzazione molto più allargata dei poteri alle regioni già previsti e mai attuati dalla Costituzione (poteri che l’attuale partitocrazia ha del tutto decapitato e che gli intenti di privatizzazione dei servizi con svendita delle municipalizzate e annientamento dei Comuni azzererebbero del tutto)
Questa è democrazia!
Non il sistema assoluto e verticistico che col semipresidenzialismo si rafforzerebbe ancora di più!
Il direttorio, ovvero il consiglio federale svizzero, viene eletto ogni 4 anni dalla Assemblea federale ed è formato da 7 membri
Non può essere destituito (non esiste voto di sfiducia o almeno è molto raro)
I consiglieri federali hanno molto più potere dei nostri ministri
L’assemblea federale è formata da Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati, elegge tra i 7 consiglieri federali il presidente e il vicepresidente per un anno e in genere si passa la carica via via ad ognuno dei membri del consiglio federale.
I 7 consiglieri sette consiglieri federali governano assieme su tutti gli affari del paese benché ognuno di loro presieda un dipartimento e sia così di fatto paragonabile a un ministro di un altro paese. L’assegnazione dei dipartimenti viene fatta dai consiglieri stessi dopo l’elezione del consiglio federale.

Le decisioni del consiglio federale vengono prese da tutti i 7 i ministri per voto di maggioranza .
L’assemblea federale corrisponde al nostro Parlamento, ha due Camere: il Consiglio nazionale (200 seggi) e il Consiglio degli Stati (46 seggi). Le sedute si svolgono a Berna, almeno in 4 sessioni annuali di 3 settimane l’una.
Nel Consiglio nazionale i seggi sono distribuiti proporzionalmente alla popolazione dei vari cantoni; per il Consiglio degli Stati, ogni cantone ha a disposizione due seggi e i semicantoni 1.
In nessun Paese al mondo il livello della democrazia è alto come in Svizzera.
La Svizzera ha un sistema di democrazia diretta mediante continui referendum (dal 1848). Ogni cittadino può, raccogliendo in 100 giorni 50.000 firme, richiedere un referendum a maggioranza semplice chiedendo se mantenere o no una legge.
100.000 cittadini, mediante iniziativa popolare, possono richiedere anche la revisione totale o parziale della Costituzione.
Alcune materie devono comunque obbligatoriamente essere sottoposte al voto popolare.
Gli strumenti di consultazione popolare (referendum, iniziativa legislativa, elezioni e revoca dell’esecutivo) sono molto diffusi e praticati.
Il sistema di votazione svizzero è unico, ogni cittadino può impugnare qualsiasi legge in ogni momento. Ci sono votazioni si verificano 4 volte l’anno su argomenti diversi e referendum, in cui le decisioni vengono direttamente votate dalla popolazione, poi le elezioni, in cui i cittadini eleggono i propri rappresentanti.
Si può votare su scheda, per posta, con sms e per internet.
I votanti oscillano dal 25 al 60% secondo l’argomento. Alcuni cantoni multano chi non vota. Ogni Comune nomina con una procedura casuale un gruppo di cittadini che contano le schede ma siccome spesso il voto è sì o no, si usano contatori automatici come quelli con cui si contano in banca le banconote, si pesano anche le schede con bilance di precisione.
I votanti non devono registrarsi come in Usa, siccome chi vive in Svizzera deve registrarsi nel comune di residenza entro due settimane, tutti sono registrati (Svizzeri e stranieri).

NUOVO REGALO ALLA CHIESA

Anche in tempi di crisi drammatica con l’aumento dei disoccupati, la crisi delle imprese e la contrazione del credito bancario, continua l’assurdo regalo dell’IMU alla Chiesa, uno dei poteri più ricchi del mondo, un obbrobrio che non esiste in nessun paese al mondo e che da noi è stato consolidato e aumentato da Craxi e da Tremonti.
La Chiesa cattolica non pagherà l’IMU nemmeno quest’anno. L’Europa ha aperto contro di noi una procedura di infrazione in quanto il regalo viola una legge europea che vieta finanziamenti di Stato a enti o imprese. Monti ha fatto finta di ottemperare ma ha fatto leggi complicatissime e il caro Ministro del Tesoro Grilli si “è dimenticato” di fare i moduli per la riscossione. Lo ha confermato in una circolare emanata ieri dal direttore del dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella. Invece di stampare questi moduli (e che sarà mai?) si rimanda tutto al 2014! Chi non ha non ha, e chi ha troppo si prende anche quello che non gli spetta. Alla faccia della miseria!
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ESM
European Stability Mechanism
Meccanismo europeo di stabilità
Organizzazione intergovernativa che gestirà il fondo salva stati

Lidia Undiemi
“Vorrei lanciare un appello ai cittadini europei e in particolare a quelli dei 17 paesi che la politica Ue vuole stringere in una organizzazione finanziaria intergovernativa: Belgio, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia. Questi paesi hanno in comune una importantissima battaglia di democrazia, che forse è l’ultima di questo ciclo storico. La posta in gioco è troppo alta per essere indifferenti o per peccare in mancanza di coraggio ed è per tale ragione che ci siamo trovati in una situazione di grave crisi. In gioco non ci sono soltanto i nostri diritti, il nostro posto di lavoro, i nostri soldi. In gioco c’è anche il futuro delle nuove generazioni. I diritti, la libertà e la dignità : cose che una volta perse, una volta che abbiamo concesso ai poteri finanziari di poter denigrare totalmente la nostra democrazia non possiamo più veder tutelati in qualche modo. Ciò che ci sta affliggendo non è la crisi economica : quella è la conseguenza del prevalere della logica del potere e del denaro sui principi di uguaglianza, democrazia e giustizia che hanno garantito fino ad oggi il benessere della maggior parte degli europei. Immunità e privilegi, scudi patrimoniali e condoni fiscali, soggetti che gestiscono il fondo salva stati godendo di totale immunità nell’esercizio delle proprie funzioni. E’ con questo spirito che la politica europea intende delegare la gestione del debito pubblico degli stati in difficoltà ad un organizzazione finanziaria intergovernativa. Nonostante la scandalosa disinformazione sull’argomento, l’ESM (organizzazione intergovernativa che gestirà il fondo salva stati) non è ancora entrato in vigore. Sentiamo parlare nelle ultime notizie di stampa dell’avvio di questo fondo salva stati tant’è che la Merkel è andata in Cina per contrattare una eventuale partecipazione della grande potenza asiatica nella gestione del debito pubblico. Ma, nonostante i governatori abbiano apposto la firma al trattato affinché questo possa essere reso operativo nei 17 paesi membri che ho citato all’inizio occorre la ratifica da parte delle istituzioni nazionali. Se le istituzioni nazionali ratificano l’entrata in vigore del trattato ESM ossia dell’attribuzione ad un organizzazione intergovernativa del fondo salva stati si potrebbero anche verificare (e questa non è più ormai fantapolitica) degli scenari di retrocessione civile che nemmeno il più visionario dei registi sarebbe in grado di rappresentare. Dobbiamo fare qualcosa e dobbiamo farlo in fretta perché abbiamo poco tempo. La nostra stessa vita rischia di sfuggire al nostro controllo perché fin quando noi viviamo in uno stato di diritto e l’economia e la finanza speculativa in qualche modo abusano del diritto allora possiamo fare qualcosa. Ma lì dove tutta la politica dei leader europei spinge verso una clamorosa autoassoluzione, è chiaro che è stata la politica a non essere stata in grado di sapere gestire il fenomeno della finanza speculativa. E ora cosa vogliono fare? Attribuire ad una organizzazione finanziaria il nostro destino. Il destino dei cittadini di 17 paesi membri. Non possiamo più delegare e non possiamo più aspettare perché nessuno verrà a salvarci. La logica del leaderismo deve tramontare. Dobbiamo tornare a pensare nell’ottica della collettività. Dobbiamo avere il rispetto del NOI anziché dell’IO perché è esattamente per questo che ci troviamo così. E i nostri politici stanno dimostrando di non essere all’altezza della situazione perché io non ho sentito parlare nessuno del fatto che il fondo salva stati sarà gestito da una organizzazione che godrà dell’immunità così come i soggetti che gestiranno questo fondo. Ho realizzato un dossier, sono una studiosa di economia e di diritto. Basta mettere assieme i giornali per capire che nessuno vuole spiegare che cos’è questo ESM. Visto che la posta in gioco qui è davvero troppo alta vi invito tutti quanti a leggerlo. Invito i magistrati, invito gli intellettuali, invito i giornalisti, invito i cittadini di qualsiasi categoria sociale, di qualsiasi partito politico e ideologia a mettersi in prima linea contro quello che potrebbe essere anche l’ultimo atto per la realizzazione definitiva di una dittatura economica e le conseguenze noi non possiamo sapere quali possono essere. Bisogna soprattutto sapere come concretamente ciascun cittadino europeo può contribuire a bloccare l’entrata in vigore di questa organizzazione finanziaria intergovernativa e che i cittadini verifichino se la ratifica da parte del proprio paese è stata concessa. Occorre che nei siti istituzionali si vada a verificare se è avvenuta la modifica dell’articolo 136 del trattato sul funzionamento dell’unione europea. Se deve esistere una Europa deve essere quella dei cittadini e dei diritti, non un luogo dove potenti finanziari vengono ad acquistare degli stati in svendita. Leggete questo trattato ed è veramente allucinante il contenuto dello stesso. Rappresenta come una specie di delega in bianco ai poteri finanziari. E voglio dire una cosa alla Merkel : lei è andata in Cina a contrattare con il premier cinese la partecipazione al fondo. Beh, ancora non ha ottenuto la ratifica da parte di tutti gli stati membri, quindi se c’è qualcosa che vuoi contrattare è il denaro che tieni nelle tue tasche e non il nostro.

Robert
Il M5S sta già operando nel senso di una democrazia dal basso attraverso i meet up che nascono addirittura ‘prima’ che Grillo li riunisca in un Movimento (vedi De Maio che inizia addirittura 5 anni fa col gruppo di Pomigliano d’Arco, per l’esigenza di una democrazia che nasce dal basso) Per questo ritengo che sia distraente il problema dell’eliminazione di una Camera o di una progressiva centralizzazione o verticizzazione presidenzialista del potere ma che, al contrario, dobbiamo operare per un potere decentrato e diffuso con deleghe temporanee e circolanti che permettano al maggior numero di persone di avere potere decisionale e scelta, in nome di altre
La delega non scompare, ma cambia profondamente il suo significato.
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DEMOCRAZIA E POPULISMO
Viviana Vivarelli

Non si può confondere democrazia con populismo, almeno non con un populismo preso nel suo senso negativo.
I sistemi democratici sono diffusi un po’ ovunque nel mondo, ma in questi ultimi anni sono stati colpiti da una crescente disaffezione degli elettori, sia a causa della globalizzazione che ha cambiato i termini dell’economia, che per la formazione di centri di potere finanziario ed economico (organismi sovranazionali e multinazionali) che hanno indebolito l’autonomia e la sovranità degli stati nazionali, sia inoltre per la debolezza di una cultura democratica nei popoli per cui essi hanno cessato di difendere i loro diritti sovrani e le costituzioni che glieli garantivano.
Oggi si parla molto di populismo ma le accezioni di questo termine sono almeno due, una negativa: movimento fanatico di un popolo dietro un capo, e una positiva: movimento democratico che ripone il potere nel popolo e lotta per rendergli la sua sovranità. In Italia, si spaccia per democrazia l’attaccamento assolutistico di una casta al potere e per populismo qualunque movimento di pensiero o di azione contrasti il potere totalitario della partitocrazia.

ASSURDITA’ ELETTORALI
ZAC

Di amenità e sconcezze i nostri politicanti ne hanno fatte tante. Ma questa proprio ” nun se pò vedè!” Un certo Francesco De Salazar si è presentato come candidato in due circoscrizioni, II e XII di Roma, ed è stato eletto in entrambe. Il meglio è che si è presentato in due liste non solo diverse , ma concorrenti. Per Alfio Marchini e per Fratelli D’Italia per Alemanno sindaco. Nessuno si è scandalizzato. Il tizio ha commentato che la cosa era “a sua insaputa”. Ha scoperto la doppia candidatura leggendo il Corriere della Sera.
Altro esempio. Il candidato sindaco per il M5S ha detto che per il ballottaggio non avrebbe appoggiato nessun candidato perché è per la discontinuità con il passato. Il bello è che la risposta di Alemanno è stata:” Anche noi siamo per la discontinuità con il passato!”
E che vor di’? O che non sapeva quel che diceva, o che anche lui condanna la sua passata gestione, o era in uno stato confusionario. Ma questo Alemanno è lo stesso di quello di prima? Insomma nun sto a capir un cazzo! o la realtà ha superato l’immaginabile e siamo ai confini della realtà?

I COLPI DI GENIO DI LETTA LO SCIALBO
Zac

E’ incredibile come i media si siano accorti, tutti insieme accoratamente, che in Italia c’è la disoccupazione più alta d’Europa e che la riforma Fornero ha aumentato precari e disoccupati.
Ma come? Gli stessi che un mese fa impazzavano sulla “madonna lacrimevole”, le sue esternazioni, gli elogi che le venivano profusi, il suo fecondo apporto al mondo del lavoro, quel tocco in più in quanto “donna e madre”?? Eppure i giornalisti son gli stessi. E di fronte a tutto questo dramma sociale, a questa catastrofe che nemmeno una guerra nucleare avrebbe potuto generare (lo studio della CGIl pone in 60 anni il tempo necessario per ritornar ad una occupazione ante crisi), quali sono i colpi di genio di questo Governo?
1)La repubblica presidenziale, ma a doppio turno (scambio di favore fra bande rivali)
2)Lo scambio generazionale (ancora?). I “vecchi” lavoratori “garantiti” possono andare in pensione prima, ma pagando una “penale”. Secondo l’assioma che questo garantirebbe l’assunzione di giovani e che il risparmio andrebbe a favorire i giovani lavoratori.
3)sospendere, per poco però, IMU ma aumentare l’IVA.
4)rifinanziare la CIGS (non si sa con che soldi e con che risorse).
5)confermare l’acquisto degli F35 e in più comprare altre 12 navi da guerra .
6)Detassare le imprese che assumono giovani a tempo indeterminato.
Dunque o non hanno capito una beneamata mazza o non sanno che pesci pigliare. Parlano e fanno tanto per non star senza far nulla (che sarebbe meglio e farebbe meno danni!) Come se i padroni assumessero per il piacere di assumere e non per produrre, vendere e far profitti, come se, quando nessuno compra si potesse ancora produrre e quindi assumere. E’ sempre la regola di rimuovere la rigidità in ingresso e in uscita dal mondo del lavoro, gli stessi dogmi della lacrimevole Fornero, del santo Biagi, del venerando D’Antona, del beato Ichino. Si potrà mai vedere il tempo in cui queste sciocchezze andranno al loro giusto posto? E che le idee verranno da chi ci mette le gambe per farle camminare?

NAPOLITANO E IL GOVERNO A TERMINE
Giancarlo

Il 3 giugno quasi tutta la stampa ha messo in prima pagina la frase di Napolitano sul “Governo a termine”, sconfinamento arbitrario dalle sue funzioni, ma non è successo niente per la prassi che i giureconsulti di palazzo tutto ingoiano in cambio di benefit. Camilleri ha detto che “la Costituzione è bella che andata in vacca”. Ha reagito solo Grillo, chiedendo a che titolo Napolitano possa fissare un limite temporale al Governo Letta, trattato come uno yogurt, ma la cosa è stata liquidata come la solita mattana dell’ex comico. IFQ ha chiesto il parere autorevole di Barbara Spinelli che di fronte a “una cosa mai vista”, ha risposto che Napolitano ha “forzato” la Carta e che ormai “il presidenzialismo c’è già”. Napolitano nega e se la prende con la Spinelli e IFQ. Che Napolitano si comporti come un monarca capriccioso non può sorprendere, visto che il Governo delle larghe intese lo ha inventato lui miracolando Pd e Pdl che alle ultime elezioni hanno perso insieme 10 milioni di voti. Idem per (quasi) tutta la stampa italiana che, a furia di sviolinate ai potenti, in 5 anni ha perso un milione di copie e vari milioni di lettori e ora, col cappello in mano, elemosina nuovi contributi e incentivi. Titolo di ieri sul sito del Corriere della Sera (che lunedì come gli altri aveva annunciato il Governo a termine): “Il Quirinale smentisce il Fatto”. Più chiaro di così.
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DEMOCRAZIA ZOPPA
Paolo De Gregorio

Uno degli aspetti essenziali della democrazia, e in particolare nella sua dimensione amministrativa, dovrebbe essere la trasparenza e la realtà dei dati di bilancio, al fine di trasmettere al cittadino un giudizio sulle capacità amministrative degli eletti.
Questa libertà, che dovrebbe essere un elementare diritto, ci viene negata, come dimostra la feroce polemica che a Roma contrappone il Sindaco uscente Alemanno e i suoi sfidanti. Alemanno sostiene di aver ridotto il debito ereditato dalla precedente amministrazione di sx da 12,3 miliardi a 8,7 miliardi di euro, Ignazio Marino e Marchini, due aspiranti sindaci denunciano che a loro negano l’accesso agli atti amministrativi, l’agenzia Fitch sostiene che con Alemanno il debito è aumentato di 1,7 miliardi di euro.
La matematica in mano ai politici diventa una opinione, e il cittadino è in mano alla propaganda delle parti, senza potersi fare una opinione su basi serie e obiettive.
Basterebbe introdurre la regola che la Corte dei Conti controlli l’attività amministrativa dei Comuni, che devono riversare, online, ogni atto amministrativo negli uffici della Corte, in modo da poter offrire e certificare in ogni momento lo stato effettivo dei conti del Comuni stessi, garantiti dalla terzietà di una Magistratura indipendente.
Dispiace dirlo, ma senza questa garanzia di corretta informazione, i cittadini sono dei sudditi destinati ad essere infinocchiati da chi le spara più grosse, da chi ha più soldi per fare propaganda, da chi punta su un aspetto piacevole o simpatico.
Diventare un paese serio è difficile e nuove regole sono necessario, ciò nonostante dimentichiamo anche quelle che abbiamo, come quella legge del 1957 che dichiara ineleggibile chi è titolare di concessioni statali, fatto che dimostra, oltre ogni ragionevole dubbio, che in Italia maggioranza e opposizione non si sono mai combattute, hanno fatto sempre finta, hanno sempre fatto accordi sottobanco, fino al matrimonio incestuoso nel Governo tecnico e nel Governo Letta.
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4 NOVEMBRE 2011
Paolo De Gregorio

In questa data l’illuminato imprenditore e grande statista S. B., dichiarava a giornali e TV che la crisi non c’era e che il peggio era passato, tanto è vero che i ristoranti erano pieni e si faticava a trovare un posto in aereo.
Se gli italiani non fossero per metà gaglioffi e per metà fessi, e almeno si ricordassero di queste parole, a fronte di ciò che è successo dopo e continua a succedere oggi, e giudicassero un premier per le sue capacità di guidare l’economia nell’interesse generale, il nome di B sarebbe scomparso per sempre dalla rappresentanza politica e citato solo come degenerazione di un ruolo in cui gli interessi privati (aziende e processi) del premier hanno nettamente prevalso sulla cosa pubblica, con i risultati che sono lì a dimostrarlo.
Ecco i dati della Confindustria forniti ieri dal suo Presidente Squinzi: negli ultimi tre anni 55mila aziende chiuse, dal 2007 è stato distrutto il 15% del potenziale manifatturiero con la distruzione di 539mila posti di lavoro, la stretta creditizia da parte delle banche ha ridotto i prestiti agli imprenditori di 44 miliardi di euro.
Se aggiungiamo a questi dati l’aumento costante del debito pubblico che ha superato i 2.000 miliardi di euro, che ci costa di interessi 80 miliardi di euro l’anno, ed è dovuto alla mala amministrazione e agli sprechi di denaro pubblico, ecco che la barzelletta della crisi ormai alle spalle assume significati più tragici che comici.
Il Governo PD-PDL di largo inciucio, con molti voti a disposizione e una possibilità di prendere decisioni urgenti, si balocca con il semipresidenzialismo gradito all’eterno Caimano, fa una legge truffa sulla eliminazione dei contributi pubblici ai partiti, parla di rilancio della economia più come ultima speranza che come strategia politica.
Intendiamoci bene, nessuna ripresa sarà possibile se non si incide sui guasti provocati dalla globalizzazione: che ha visto decine di migliaia di aziende italiane delocalizzare verso paesi dove si pagano meno tasse e meno salari, senza che nessuno dei nostri espertissimi amministratori (e nemmeno la Confindustria) muovesse un dito, i più noti marchi italiani sono stati venduti a multinazionali straniere e ora i profitti di queste aziende vanno all’estero e in Italia non resta niente, moltissimi soldi sono usciti dalla imprenditoria e sono finiti nei paradisi fiscali e nelle speculazioni finanziarie e non vi torneranno più.
Senza la presenza di una banca di diritto pubblico, senza fini di profitto, ma finanziatrice di un piano di appoggio alla piccola e media impresa, per rendere autosufficiente l’Italia almeno nei settori fondamentali dell’energia (pulita) e dell’agricoltura, la “ripresa” è una chimera.
Naturalmente questa strategia va accompagnata da un piano di drastica riduzione della spesa pubblica, tipo l’abolizione delle province e del Senato, l’abolizione dei finanziamenti pubblici a partiti ed editoria, la fine delle missioni militari all’estero, la cancellazione della faraonica e assurda spesa per bombardieri F35, l’abbandono delle grandi opere tipo TAV e ponte sullo Stretto, la fine delle convenzioni della sanità pubblica con le strutture sanitarie private dove allignano truffe e ruberie.
Cari italiani, fino a quando in Parlamento non si parlerà di queste cose, state tranquilli che non cambierà nulla, e soprattutto non cambierà nulla finché i responsabili del disastro, gli alleati PD e PDL, verranno giudicati capaci di risolvere la crisi da essi non compresa e non governata.
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CAMBIAMENTI NEL VOTO POLITICO

Le elezioni 2013 hanno segnato la fine della fedeltà nell’urna elettorale: il voto politico è diventato più fluido e il segno dei tempi è che il 40% degli elettori ha cambiato partito nel 2013, per fine delle ideologie o per adesione all’antipolitica. E’ l’analisi che Ilvo Diamanti, per l’Istituto di Ricerca Demos, fa alla luce dei dati dell’indagine Osservatorio Elettorale LaPolis, per l’Università di Urbino “Carlo Bo”).
Se dal 1948 al 2008 quella che si è presentata è una mappa del voto coerente e con poche novità, le elezioni 2013 hanno segnato il primo rilevante discostamento con l’ingresso nell’equazione di una nuova variante, Grillo, che ha segnato lo scompaginarsi degli equilibri del bipolarismo e bipartitismo. Che trasforma l’Italia del voto, da compatta e monolitica, in un paese fluido, dalle scarse certezze.
Nelle elezioni politiche di febbraio, circa il 40% degli elettori ha espresso un voto diverso da quello delle politiche 2008. In alternativa non si è recato a votare. Il distacco politico si è tradotto quindi o nell’astensione o nella protesta antipartitica, intercettata da Beppe Grillo e dal M5S. L’atteggiamento diffuso è quello dell’incertezza: solo il 54% degli elettori può affermare di non avere avuto dubbi all’inizio della campagna elettorale e ben il 23% spiega di aver deciso soltanto nell’ultima settimana.
Le elezioni amministrative: hanno ulteriormente amplificato questo nuovo orientamento, segnando al liberazione da vincoli specifici anche per quel che riguarda la risposta all’offerta politica “locale”.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1470 COMUNICAZIONE NON VERBALE- LEZIONE 3

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Prof Viviana Vivarelli

Come si saluta – I gesti nel mondo – Posizioni delle gambe e dei piedi – Le mani – I gesti delle braccia – Come si dorme – Gesti del corteggiamento – Gestualità innate o apprese – Modi di stare seduti- Gesti delle braccia e delle mani – Gli anelli – Colore del volto – Lo sguardo

COME SI SALUTA

I modi di salutare sono infinitamente diversi da popolo a popolo. Non tutti i popoli si stringono la mano. Anticamente di alzava il palmo per far vedere l’assenza di armi, ma se agitate la mano aperta verso un greco lo offendete; c’è chi fa un breve inchino sorridendo come i Giapponesi, ma non tutti sorridono, i Francesi non sorridono, gli Americani si sbracciano e sono molto espansivi e cordiali. Noi tendiamo la mano e dovremmo dare una breve stretta energica, appoggiando bene il palmo con fermezza e stando attenti a non ritirare indietro il corpo perché il segnale sarebbe contraddittorio: “Ti do la mano ma vorrei scappare”. Ugualmente si dovrebbe guardare l’altro negli occhi. Io ho uno sguardo nervoso, che saetta qua e là e questo mette a disagio, l’altro capisce che me ne vorrei andare e risponde con uguale disagio.
Dare la mano richiederebbe un lungo discorso, perché non si dà la mano in modo molle e viscido, non la si trattiene poco né troppo poco, non si stritola l’altra mano ma nemmeno la stretta deve essere debole e sfuggente o tale da far sentire il lato della mano invece del palmo.

Il massimo sarebbe essere registrati da una videocamera mentre siamo in gruppo e che un esperto ci spiegasse i segnali che mandiamo. Vedremmo i gesti automatici, le occhiate furtive, lo sguardo che scappa, i segnali contraddittori, le attrazioni o i rifiuti, i movimenti incontrollati di mani e piedi, la postura…

I GESTI NEL MONDO

Se si viaggia, è bene sapere prima le usanze locali.
Per es. in un paese arabo, o anche verso i nostri extracomunitari, si deve ricordare che gli uomini non devono guardare le donne arabe. La cosa è anche più grave se la donna è incinta, c’è una credenza detta “l’occhio del diavolo” che dice che lo sguardo dello straniero ( specie se gli occhi sono azzurri) porta malattie.
A ristorante per indicare che si è finito di mangiare una portata, si dice “Halas” con un brusco gesto di congedo fatto con il dorso della mano. E per dire grazie fanno un cenno della testa, mentre in Inghilterra devi dire continuamente sorry, please o thank you o passi da maleducato.
Gli occidentali si stringono la mano, gli arabi no.
per gli arabi unire il pollice a tutte le dita della mano significa: “un attimo di pazienza”. Noi facciamo gesto del palmo verso il basso o alziamo l’indice.
Gli arabi, se gli chiedi qualcosa, devono per educazione darti una risposta magari sbagliata. Se sei invitato, il padrone di casa non ti dirà mai di andartene ma magari si accede un narghilè o ti fa capire con altri segnali che è l’ora di chiudere.
Due arabi possono tenersi per mano senza essere gay.
I nomi in genere sono lunghissimi (usa che poi sarà ripreso in Spagna) per ricordare gli ascendenti, per cui abbiamo il nome proprio, poi quello del padre, del nonno e infine dal cognome, con in mezzo la parola “bin” che significa figlio di (es. Osāma bin Muhammad bin ʿAwaḍ bin Lāden). Per le donne è lo stesso con la parola “bint” che significa figlia di. Quando una donna si sposa il suo cognome non varia, mentre i suoi figli ottengono il cognome del marito.

In AMERICA LATINA è grave maleducazione non guardare negli occhi la persona con cui si parla.
In ARGENTINA per chiamare qualcuno si agita una mano con il dorso rivolto verso l’alto (segno che per noi vuol dire: vattene vi, sciò..)
Nel BAHREIN si chiama qualcuno schioccando le dita e aggiungendoci un fischio, se lo fai in Occidente l’altro si offende e ti dice: “Non sono mica un cane!” e anche persone dello stesso sesso si salutano con due baci per ogni guancia.
In BRASILE il segno fatto col pollice che da noi significa “OK”, significa “grazie”.
In CINA dopo aver salutato si danno i biglietti da visita con entrambe le mani e non si chiede a ristorante conti separati. Si indica qualcuno non con l’indice ma a mano intera e assolutamente mai con i piedi. E’ considerata grande maleducazione mostrare la suola delle scarpe ma anche accavallare le gambe o toccare le spalle o la testa. Non si dice mai No, per cui non si devono fare mai domande a cui una persona dovrebbe rispondere no. Non si chiede mai a qualcuno qualcosa che non sa o gli si fa perdere la faccia. Se si va a una festa non ci si veste mai di bianco, che è il colore del lutto. Si possono regalare crisantemi, mentre in occidente è vietato. Non si bacia assolutamente un cinese sulle guance.
In Colombia per indicare una lunghezza si uniscono gli indici, da noi questo gesto è volgare.
In Corea mai stringere la mano a una donna, mai riempirsi il bicchiere che deve essere riempito da chi ti sta davanti.
In EGITTO le persone dello stesso sesso si salutano con un solo bacio sulla guancia.
In ETIOPIA mai fumare davanti a un prete e si entra nelle chiese scalzi anche se sono cristiane.
In EUROPA un uomo entra in un locale pubblico prima delle donne, negli USA il contrario.
Nelle FILIPPINE per dire “NO” si alzano le sopracciglia e anche due persone dello stesso sesso possono camminare tenendosi per mano.
In GIAPPONE non si guarda in faccia nessuno, non si mostrano i denti, bisogna coprirsi la bocca. E anche qui ritroviamo le regole giapponesi.
In INDIA il gesto con cui noi diamo No significa SI’, mentre per dire No si agita la testa di lato con un gesto sprezzante della mano e non esistono le parole ’grazie’ o ‘per piacere’.
In INDONESIA il segno col pollice che per noi significa “OK” per gli indonesiani significa “dopo di te “. La forchetta serve solo a spingere il cibo nel cucchiaio e quindi va tenuta nella mano sinistra.
In KENIA mai indicare qualcuno con il dito, mai toccare un keniota anziano.
In MAROCCO a pranzo ci si lecca le dita per dire: “Sono sazio”. Agitare le braccia (come noi facciamo per salutare ) vuol dire “vieni qua”.
In MESSICO è molto offensivo fare una “V” tenute sotto il naso.
In NEPAL – Nei templi non bisogna indossare o avere oggetti di cuoio.
In NIGERIA – Se si parla con una persona dello stesso sesso bisogna guardarla negli occhi, se si fa lo stesso con il sesso opposto è interpretato come un invito sessuale.
In PERU’ – Se si accende una sigaretta in pubblico è buona norma offrirle a tutti coloro che stanno vicini.
In SIRIA – chiamare qualcuno schioccando le dita NON è un gesto maleducato.
Negli STATI UNITI è vietato fumare. Non è maleducato indicare qualcuno con il dito né mangiare con la mano sinistra sotto il tavolo (usanza derivata dal selvaggio West, quando la mano nascosta era pronta ad afferrare il revolver).
L’invito a casa è un pro forma. Una forte pacca sulla spalla è segno di stima.
In POLINESIA / MELANESIA non si dà la mancia. L’omosessualità non è emarginata, anzi viene incoraggiata nei maschi dai genitori da genitori desiderosi di una figlia femmina. E’ considerata un segno di gentilezza e cortesia, infatti i gay vengono spesso ricercati per lavori al pubblico (per esempio negli hotel).
Il saluto che vuol dire ” buona fortuna” si fa con la mano chiusa e pollice, indice e mignolo alzati. Non esiste la puntualità né la fretta. Mai fraintendere i costumi apparentemente “aperti” delle Tahitiane, che sono religiosissime e non conoscono la prostituzione.

A TAIWAN – Scuotere la testa come per dire “no” significa in realtà “SI’”, mentre per “NO” si agita la mano avanti ed indietro davanti al capo.
In THAILANDIA è maleducazione accavallare le gambe o gesticolare o toccare la testa a qualcuno nemmeno a un bambino, perché è il punto più sacro del corpo.
Il coltello è poco usato, il cibo si taglia con la forchetta. Nelle case ci si leva le scarpe, che vengono lasciate sulla soglia, spesso lo si deve fare anche nei negozi.
In TUNISIA si manda la testa all’indietro facendo schioccare per dire “NO” (come in Sicilia)
Nello YEMEN mai regalare qualcosa ai bambini perché i genitori pensano che questo li spingerà a non lavorare.

POSIZIONI DELLE GAMBE

Se è relativamente facile curare l’espressione del viso, più difficile è il controllo delle mani e delle gambe. L’attore in realtà parla con le mani, con la postura delle spalle, col movimento di tutto il corpo. Ma le gambe sono difficili da gestire, senza parlare dei piedi, non riusciamo a farli entrare nel nostro campo di consapevolezza, l’unica cosa è scegliere per abitudine delle posizioni e conservarle, e concentrarsi solo sulla parte alta del corpo. Qualche volta in TV l’operatore inquadra gambe e piedi e possiamo cogliere messaggi in contrasto con quelli manifesti. Per es. la persona manifesta cordialità ma tiene una gamba piegata sull’altra col ginocchio in avanti come una freccia, ricordiamo che qualunque piegatura a punta è oppositiva, è “contro”. E’ come mettere un bastione tra il mondo e se stessi. E’ un gesto di chiusura.
La postura ci dice il tono muscolare: dalle gambe e dai piedi percepiamo se la persona è rilassata o tesa, eccitata o inquieta, adagiata o annoiata. Ci sono molti più input che elaboriamo automaticamente di quanti sappiamo coscientemente di ricevere, e la risposta emotiva è la somma di infiniti dettagli che non ci sembra nemmeno di notare.

Un uomo che ha paura ma mostra di non averne perché ostenta più sicurezza di quella che ha, può stare troppo rigido o ostentare uno sguardo sfacciato. Un uomo che bluffa parla a voce troppo alta, sta troppo eretto, guarda in modo troppo fisso o viceversa saetta con lo sguardo.
Chi fa un gioco sporco senza essere abituato e teme di essere scoperto, ha spalle contratte un po’ sollevate, sorriso stereotipato con troppi denti, petto gonfio, collo grosso, quasi non respira, parla con tono appena più alto, o parla lentamente sottolineando ogni parola con una piccola pausa e scandendo troppo le parole, sorride solo con la bocca ma non con gli occhi, può anche avere una asimmetria nel sorriso, sorride per es. solo da una parte, mezza bocca sale scoprendo i denti e mezza bocca è dritta o all’ingiù. In genere un uomo così sta mentendo. Il viso sorride piacevolmente ma le braccia sono incrociate a fortezza come a dire: “Qui non passerai”, oppure il viso mostra cordialità ma il torace è compatto come una fortezza, rigido e imbalsamato, e manda un messaggio di forza bieca e cupa. Diffidare sempre delle persone col busto troppo rigido, per quanto potrebbero semplicemente avere dei problemi di artrosi, ma un busto rigido in genere indica falsità e dispotismo.
Infine chi mente o sta pensando cose diverse da quelle che dice si tocca frequentemente il naso, perché la menzogna fa salire la pressione sanguigna e l’aumento di sangue al naso stimola le terminazioni nervose, creando un formicolio ed il cosiddetto “effetto pinocchio”.

Il frustrato e lo sconfitto “hanno la coda tra le gambe” cioè tengono le natiche strette e la pancia in su, il collo incurvato e lo sguardo sfuggente.
L’orgoglio ferito si mostra con spalle tirate all’indietro come se la persona mostrasse il petto (gli scimmioni gonfiano il petto col nemico), petto tenuto alto, respiro piatto per l’ira, bacino indietro (posizione di attacco), gambe tese (come un arco), battito delle ciglia o sguardo troppo fisso, sopracciglia alzate, contrazioni della bocca o del viso…

POSIZIONI DEI PIEDI

In piedi la posizione del pinguino mostra talloni uniti e punte divaricate, posizione instabile e poco adatta al combattimento e alla fuga. Basta divaricare i talloni e mettere i piedi paralleli per aumentare la stabilità, l’atteggiamento è più sicuro e dinamico. Se allarghiamo la base d’appoggio e convergiamo leggermente le punte e assumiamo una posizione a freccia, buona per l’attacco.
In piedi con un piede avanti e uno indietro: la persona sembra essere sul punto di andarsene, appoggiarsi a turno su un piede o sull’altro indica indecisione e imbarazzo.

Molti uomini fanno l’errore di accarezzarsi una caviglia o un calzino, non solo il gesto è antiestetico e maleducato ma manifesta narcisismo e disprezzo per l’altro, megalomania, egocentrismo, interesse solo per le proprie idee, mentre l’altro è simbolicamente tenuto lontano dalla barriera del ginocchio.

Un piede bene appoggiato in terra dà un senso di sicurezza e calma, messo sulla punta mentre il piede balla indica che la persona è nervosa, ansiosa e vorrebbe fuggire via, la situazione non le piace.

Se si preme il tallone con la punta del piede ritta siamo prevaricatori, come se si volesse imprimere con forza l’impronta del calcagno sulla terra.

Se le due piante sono a terra ma la persona è rilassata, non tonica, e c’è una certa mollezza e i piedi sono distanti più di 20 cm o siamo molto stanchi oppure c’è poca intelligenza e dinamismo. E’ incredibile ma anche due piedi possono manifestare scarsa intelligenza e un atteggiamento stanco o trasandato.

Gli ansiosi stanno sulle punte come il corridore alla partenza, pronti a scattare via o cambiano continuamente posizione perché sono a disagio. O fibrillano con i piedi che non stanno fermi e scaricano la tensione al suolo.
La timida nasconde un piede dietro l’altro.
La decisa appoggia bene i piedi paralleli accostati.
Chi ostenta sicurezza si siede di sghembo. Il timido non si abbandona e sta seduto a squadra con le spalle un po’ strette e sollevate.

Non tutti i popoli incrociano le gambe allo stesso modo: in genere una inglese sovrappone scomodamente le ginocchia, ha proprio dei problemi a farlo, una americana le incrocia bene in modo elastico scoprendo un palmo di coscia. Quanto più una donna accavalla le gambe scoprendo il ginocchio, tanto più indica che è sessualmente libera e aperta socialmente. La gamba di sotto si offre e quella di sopra la difende quindi si può valutare se l’offerta è superiore alla difesa da quanta gamba sottostante è visibile.

Per non avere gambe e piedi rivelatori vanno bene le scrivanie chiuse davanti così da evitare controlli. Tipica la situazione di esame per un colloquio di lavoro, in cui la persona più forte è dietro una scrivania e l’altro è esposto su una seggiolina o uno sgabello in mezzo alla stanza. Si pensi alla poltrona sacco che inghiotte il povero Fantozzi.

In un salotto il dominatore tende a muoversi e a fendere lo spazio come un campo di battaglia dominandolo con ampie falcate. Per capire invece chi è la donna più desiderata basta guardare le punte dei piedi degli uomini, indicheranno la più bella.

POSIZIONI DELLE MANI

Quando si parla in pubblico uno dei problemi è cosa fare delle mani. Io in genere non me ne curo e lascio che danzino la loro danza, sto attenta solo a quello che dico e le mani vanno per conto loro. Ma quanto siano espressive le mani, lo prova il teatro dove le mani hanno un loro gioco nel mandare o sottolineare i messaggi, pensiamo al teatro Kabuki dove le mani sono allungate con unghie finte incredibili, o al cinema dove le mani sono soggette a primi piani come il viso, o alla danza. Del resto una indossatrice e un indossatore devono avere mani bellissime e molto curate.
Ci sono donne che dicono che la prima cosa che guardano in un uomo sono gli occhi e le mani. Le mani devono essere in ordine con unghie non troppo lunghe e pelle morbida. Se le unghie sono troppo corte si pensa a uno stato ansioso oppure a un temperamento pratico e spartano.
Gli Italiani gesticolano, gli Inglesi no, ma ci sono Italiani che gesticolano addirittura coi gomiti. Di solito chi ha più cultura gesticola meno, usa più le parole e meno i gesti.
Le mani possono assumere molte posizioni: a cuneo, a freccia, a pistola, intrecciate, a pugno, sovrapposte, che tamburellano ecc.. Già i bambini quando dicono una bugia nascondono le mani dietro la schiena o tengono le mani in tasca o le nascondono sotto il tavolo o si attaccano ai braccioli della sedia.

-Mani a cuneo: unendo i polpastrelli come a formare una V: persona decisa che si sente superiore. Se la punta del cuneo va verso l’altro, il gesto diventa aggressivo
grande sicurezza, senso di superiorità. Se il cuneo è volto verso il basso indicano disapprovazione. Se il cuneo è rivolto verso l’altro simula un’arma ed è una implicita minaccia.
-Mani a freccia: cioè intrecciate con gli indici in alto che formano una freccia: noia e fastidio, sicurezza e presunzione.
-Mani a pistola: chiara minaccia

-Mani a pugno: decisa aggressività, rabbia e ostilità. Chiudere i pugni alzandoli induce aggressività nell’altro. Ma se l’atteggiamento è stanco e si chiudono i pugni sul tavolo, questo può indicare anche chiusura, timidezza, sfiducia.

-Fare gesti per spolverarsi: menzogna

-Mani intrecciate: chiusura che nasconde frustrazione, malumore nervosismo e tensione, maggiormente se si avvicinano le mani al viso.
-Mani sovrapposte: uno finge di ascoltarti, in realtà non ha nessun interesse a quello che dici e non vuol fare quello che tu vuoi.
-Tamburellare con le dita: nervosismo e impazienza, si vorrebbe scappare via
-Alzare le mani: è un segno di rifiuto, vuol dire “Per carità!”, “Non mi immischiare in questa cosa!”
-Alzare invece una sola mano all’indirizzo del nostro interlocutore indica: “Stop! Basta!”, non andiamo oltre.

La parte destra del nostro corpo è detta parte maschile e corrisponde alla razionalità, alla logica. La parte sinistra è detta parte femminile e corrisponde all’emotività, alle passioni, agli affetti. E’ interessante vedere se uno si appoggia più su una parte o sull’altra. Se, stando in piedi, ci appoggiamo di più sulla parte destra, in quel momento prevale in noi la razionalità; se ci appoggiamo di più sulla sinistra, ciò indica intervento degli affetti. Per cui, se un giovanotto corteggia una ragazza e lei si sposta di più sul lato destro, non è un buon segno, vuol dire che lo analizza. Si può anche far caso alla suola delle nostre scarpe, se consumiamo di più il lato destro della scarpa destra, ci facciamo guidare soprattutto dalla razionalità e viceversa, se consumiamo di più il lato sinistro della scarpa sinistra siano dominati dalle passioni.
Dondolarsi non è un buon segno. Si dondolano col corpo in avanti e indietro gli abbandonati, i derelitti, i depressi, lo fanno i bambini degli orfanotrofi.

La stretta di mano deve mostrare slancio e apertura, se teniamo il gomito troppo attaccato e lasciamo andare subito la mano, mostriamo ritrosia, paura e diffidenza. La stretta lascia molti messaggi a seconda che sia sfuggente, franca, viscida, avvolgente (toccando la mano con l’altra mano o il braccio, c’è chi afferra anche il polso), in punta da parte di chi non si concede, troppo forte se si è scrocconi, la mano può essere insicura, affettuosa, ambigua, paternalista ecc. Alcuni schizzano via come saponette, altri trattengono la mano in modo imbarazzante e un uomo non deve fare questo con una donna. Ci sono veri seminari solo sulla stretta di mano con esercitazioni e filmati.
Un buon venditore offre la mano di slancio al cliente col braccio teso, il viso alto e sorridente, con una bella stretta sana e asciutta, lunga il giusto, che crei subito una buona impressione.
Ogni gesto di accarezzarsi, riordinarsi, lisciarsi è un gesto di intimo autocompiacimento. In genere la persona tiene una penna, un taccuino, un blocco e fa finta di usarli per darsi un contegno, si fa finta di scrivere o di prendere appunti perché questo dà un’aria seria e attenta e impedisce gesti rivelatori all’aria. Nei momenti di grande crisi in Parlamento ci sono leader che fanno sempre finta di scrivere.
Chi si liscia una mano con l’altra sembra subdolo e ambiguo.
Chi tiene le mani serrate mostra diffidenza e timore.
Chi le apre mostrando i palmi si concede. E chi intreccia fortemente le mani manifesta un gesto di inquietudine come volesse raccogliere le forze.
Infine il timido o lo scoraggiato serrano il pugno chiudendoci dentro il pollice.
Ma chi agito il pugno in aria è un dispotico che vuole usare non la legge o la forza, tipico il gesto a pugno frequente in Bossi.

In Bossi si noti la gestualità che è o aperta con le mani tenute in aria o con pugni minacciosi.
C’è chi giocherella con gli oggetti scaricando ansia e nervosismo. E chi tamburella con le mani mentre ostenta sicurezza. E chi si aggrappa alla sedia o al tavolino. O sta proteso in avanti o si difende tirandosi indietro con la parte alta del corpo. O si aggrappa alle cosce come a un’ancora. Mai nascondere le mani in tasca, dà un’aria furtiva. Mai incrociare le braccia, chiude la conversazione, è un gesto ostile.
Sedersi sulle mani indica timidezza e passività.
Se a un certo punto con le mani si afferrano i bordi della sedia, questo dice che vogliamo andarcene.
Se stiamo ben appoggiati all’indietro allo schienale, diciamo che siamo sicuri di noi e dominiamo la situazione.
Girarsi i pollici rivela falsità.
Parlare agitando una penna è considerato un gesto aggressivo come se l’oggetto simulasse un’arma.
Appoggiare i gomiti sul tavolo tendendo le braccia davanti a sé è un gesto impositivo, che forma una protezione e indica chiusura e diffidenza.
E c’è chi apre le mani verso l’esterno parlando come si effondesse in apertura. C’è invece chi trancia l’aria con la mano come fosse un fendente, indicando collera e aggressività, o punta indici o dita come rafforzamento della propria durezza. E chi rotea il polso verso l’esterno e questo è effeminato in un uomo e frivolo in una donna.
E chi copre una mano con l’altra in grembo e dimostra sfiducia e scarsa considerazione di sé, passività e docilità. E chi indica con l’indice come se volesse mettere sotto accusa ed esprime senso critico e malevolenza. C’è chi apre le mani come il buon pastore (la Madonna è sempre raffigurata con le mani aperte in senso di accoglienza). C’è chi ha le dita che tamburellano. Il timido o il vigliacco, l’insicuro, il pauroso nasconde il pollice nel pugno, mette le mani in tasca, copre una mano con l’altra serrandola come fa la vecchietta. Una mano che nasconde l’altra può indicare anche malattia, freddo, paura, stanchezza.
Diffidate da chi si strofina le mani come se le insaponasse, non è sincero e vi vuol fregare, è ambiguo e sfuggente, spesso ha anche mani mollicce.
O, mentre si dice una cosa, la mano rapidamente copre la bocca e questo vuol dire che mente, le parole sono coperte e poco sincere, o la mano rapidamente tocca il naso e anche questo è un segno di bugia perché quando si mente c’è una dilatazione di vasi che fa prudere il naso, oppure tocca il sopracciglio, come per nascondere lo sguardo. Ma chi si passa la mano sulla fronte è preoccupato e a mal partito, lo stanco si stringe il pince nez o si raddrizza gli occhiali. Chi lascia cadere le mani si arrende.
Se invece protendiamo il viso in avanti e spalanchiamo gli occhi, manifestiamo stupore e interesse. Se siamo dubbiosi pieghiamo il viso e all’indietro, aggrottiamo la fronte, serriamo le labbra e pieghiamo gli angoli della bocca in giù. Il testardo ingrossa il collo come rinserrandosi.
Il vanitoso si liscia i capelli. L’insicuro, ma anche il vanesio, si tocca continuamente il nodo alla cravatta o si aggiusta la giacca. Le ragazze giovani e insicure si toccano continuamente i capelli, abbiamo un vero e proprio tic che si chiama tricotillomania e rivela problemi affettivi e rivalità con la madre unita a un’esagerata dipendenza. La tricotillomania è simile alla onicofagia, un gesto per scaricare l’ansia.

L’onicofagia è un disturbo compulsivo che consiste nel mangiarsi le unghie o le cuticole fino a scarnificarsi. In genere si combatte con uno smalto amaro. Si chiama dermatofagia se il soggetto si mangia la pelle attorno alle unghie. La dermatillomania o dermatofagia consiste nel tormentarsi, graffiarsi o mangiarsi la pelle.

C’è anche chi si tocca in continuazione i lobi degli orecchi che sono sostitutivi della testa. L’aggressivo tamburella sul tavolo o tortura oggetti o parti del proprio corpo.

Sgarbi che è narcisista e nevrotico fa continuamente gesti di autocompiacimento fisico su se stesso, si liscia i capelli, si tocca il naso, scuote i capelli, li muove, agita le dita a ventaglio, compie atti di masturbazione visiva con cui richiama continuamente l’attenzione dello spettatore sulla sua persona fisica, è come se facesse continuamente all’amore con se stesso. I suoi sono gesti tipicamente femminili da adolescente insicura e vanitosa che vuole sedurre. Il messaggio è “Accarezzami! Guarda come sono bello!” anche se sta parlando di cose politiche, per questo piace molto alle signore specie in su negli anni, perché lancia un messaggio sessuale molto esplicito. E’ sempre così intento ad accarezzarsi o a esibirsi e a manifestare tutte le sue capacità di seduzione che fa dubitare delle sue sicurezze. Del resto anche le metafore che usa sono manifestamente erotiche e ambigue. Di Segni per es. disse che era l’amante ideale perché assumeva tutte le posizioni. Questo modo di parlare di altri uomini come fossero donne e per di più amanti gli crea addosso un’ambiguità sessuale come se egli stesso fosse un ermafrodita, un efebo.
Sgarbi ha mani eleganti e sottili, da artista, ma prive di forza. Al posto della forza ha l’aggressività nervosa, spesso isterica, carattere tipicamente femminile negativo. Nel suo eloquio punta sempre un indice accusatore verso l’altro; questo indice è così tipico che glielo mettono anche nelle caricature.
Quando si arrabbia, il suo turpiloquio è sempre molto volgare e scatta come una molla, come per esorcizzare il sospetto che egli non sia abbastanza macho. Il turpiloquio è usato per sottolineare fortemente il suo essere maschio, ma proprio questo bisogno insopprimibile rende la sua sessualità dubbia. Generalmente lo scatto violento esplode dopo pochi minuti di confronto con altri uomini, confronto insostenibile che smuove un complesso edipico non risolto, di qui il linguaggio aggressivo, da caserma che lo riconferma come maschio. Questa oscillazione continua tra seduzione femminea e turpiloquio o calunnia indicano la sua nevrosi. Del resto gira con l’analista come Zeffirelli.

COME SI DORME

-coperte fino al naso: persona ansiosa e insicura che ha paura del mondo
-rannicchiato di fianco in posizione fetale: chi rimpiange la sua infanzia, ha avuto un forte attaccamento alla madre, in una donna cerca qualcosa di materno, è nervoso ed emotivo ma ha grande senso di responsabilità e di attaccamento famigliare
-con le braccia alzate: dorme così il neonato che sta bene e anche la persona dotata di sicurezza e benessere, dinamismo, autocontrollo e autocompiacimento
-coi piedi fuori dalle coperte: persona che ama la libertà, l’autonomia e l’indipendenza, non sopporta restrizioni né critiche, è socialmente bene inserita, simpatica e affidabile; se ha dei complessi, li nasconde bene
-abbraccia il cuscino: chi ha bisogno di affetto e protezione anche se può apparire libero e disinvolto
-con mani sotto il cuscino: persona eccessiva senza vie di mezzo, ipersensibile e solitaria, desidero di affetto
-con tanti cuscini: intelligenza e vivacità fisica e mentale, persona dà molta importanza al benessere, goduriosa
-senza cuscino: persona idealista, sobria, organizzata, semplice, che non si atteggia né si esibisce, che vive modestamente.

GESTI DEL CORTEGGIAMENTO

Ci sono persone che nascono con la capacità di sedurre, la possiamo vedere anche in bambini molto piccoli. Chi ha successo con le donne, ha spesso questa capacità e ha una specie di istinto per i gesti giusti del corteggiamento e manda i segnali appropriati che la donna subito capta. Le donne sono bravissime a intercettare questi segnali, gli uomini lo sono meno, hanno bisogno di segnali espliciti e spesso non capiscono nemmeno quelli.
C’è tuttavia un’arte della seduzione innata e una che si può imparare.
L’arte della seduzione è molto antica e appartiene anche al regno animale, in cui i maschi hanno veri e propri rituali di esibizione e corteggiamento.

Nei nostri maschi, i segni di attrazione verso una donna sono:
-sistemarsi il nodo della cravatta
-lisciarsi il colletto della camicia o spazzolarsi via dalle spalle della polvere immaginaria
-sistemarsi la giacca o aggiustarsi i capelli.
I bulli si comportano in modo più aggressivo, infilano i pollici nella cintura o si mettono le mani sui fianchi, come se volessero attrarre l’attenzione sui genitali o mimando l’antichissimo gesto dello scimmione che si esibisce.
L’uomo che tende a mettersi in mostra divarica le gambe e gonfia il petto.

Gli occhi sono importanti, se qualcuno ti piace lo fissi intensamente e le pupille si dilatano.
Un consiglio che posso dare a uomini e donne per piacere è manifestare interesse a quello che la persona dice: ASCOLTARE. Siccome il desiderio narcisistico di ognuno è quello di essere ascoltati e nessuno ascolta veramente l’altro, soprattutto la donna ha questo desiderio di ascolto che sopravanza anche il desiderio di seduzione fisica, dare all’altro segni che indicano interesse ma soprattutto ascolto è fondamentale. Il lamento costante di ogni donna è. “Lui non mi ascolta”.
Quando dai preliminari si passa al corteggiamento, l’uomo in genere è goffo e primitivo, la donna è molto più abile e sottile e usa una simbologia migliore e spesso i segnali che manda seguono il piacere di essere desiderata ma non sono proprio segnali che ci sta. Di fronte a un uomo che le piace allarga le pupille, ha uno scatto indietro della testa o la piega di lato, mette i polsi in evidenza o il seno, assume certe posizioni delle gambe, delle labbra o delle mani. In genere la donna solleva il petto, butta indietro i capelli anche se li ha corti, accavalla le gambe in modo particolare scoprendo la coscia sottostante e più la scopre più si manifesta aperta, tende col busto verso l’altro, tiene il busto eretto, sbatte le ciglia, socchiude le labbra, a volte tira il piede fuori e dentro dalla scarpa mimando l’atto sessuale, rotea le anche o cammina facendole ondeggiare, guarda l’uomo in profondità o di sbieco, lo guarda e ritira lo sguardo come se facesse la timida ecc.

Da tempi antichissimi, la bocca simboleggia la vagina, per cui mettersi il rossetto (non nero né bianco) o avere labbra inumidite o lucide è già un antichissimo segnale erotico, la donna da tempi antichissimi mette del rosso sulle labbra per simulare, anche se non lo sa, il proprio organo genitale che in caso di eccitazione diventa rosso per il maggiore afflusso di sangue. Ma in genere portare nel proprio abbigliamento qualcosa di rosso, le unghie, le scarpe, un ornamento… è stimolante. Vista l’analoga con l’organo genitale, la donna che lancia messaggi erotici apre leggermente le labbra o se le umetta o mette tra le labbra qualcosa di sottile e lungo, una sigaretta, un dito o si accarezza.

Di solito guardiamo di più quelli che ci attraggono, due innamorati si cercano sempre con gli occhi, ma a volte possiamo non guardare per niente proprio chi ci piace troppo, per paura di tradirci, perché siamo timidi o perché temiamo di non essere corrisposti o perché si tratta di un amore illecito, anche questa paura a guardarsi può essere un segnale di desiderio.
C’è un bellissimo film francese “Il danno”, in cui un ministro si innamora della fidanzata del figlio e, pur essendo alla stessa tavola, non la guarda mai, e la madre di lei, non più giovane ma esperta di cose d’amore, comprende immediatamente la sua violenta attrazione e gli dice: “Non la guardavi, perché non ti reggeva il cuore”.

Quando un uomo vede una bella donna gli vien fatto di toccarsi rapidamente il davanti dei pantaloni o la cravatta e di dilatare il petto tirando in dentro la pancia. Questi gesti rapidi e irriflessivi sono spettacolari.
Una donna invece può usare oggetti come sostituti sessuali, questo è frequente negli spot dove il gelato, il rossetto o la bibita sono usati come sostituti fallici.

C’è uno spot dove una donna seduta a un tavolino manda su e giù la fede come a dire che vuole liberarsi dalla sua fedeltà matrimoniale e che dunque è disponibile, addirittura la inghiotte e questo è un segnale erotico.
Accarezzare oggetti è per una donna un indicatore seducente, è come se dicesse “Ti vorrei accarezzare o succhiare così!”, ma anche accarezzarsi il corpo, il collo, i capelli, rovesciare la testa di lato, rovesciare i capelli indietro (un tempo quando la donna si concedeva si scioglieva i capelli), sbottonarsi un bottone della giacca o della camicetta equivale a un richiamo sessuale. Anche accavallare le gambe di lato spingendo la gamba di sopra verso l’altro può equivalere a un richiamo sessuale. E addirittura se l’incrocio è doppio, come a dire “Ti sfido a disserrare queste gambe!”
Seducente è poi socchiudere gli occhi come pregustando qualcosa o predisporsi a una cessione perché socchiudere gli occhi fa pensare al letto, alla resa, alla cessione d’amore, all’orgasmo.
Se l’attenzione fa spalancare gli occhi, la seduzione li stringe come quelli di un gatto.

Il linguaggio degli occhi ha tre fasi:
nella prima l’uomo è attratto da occhi grandi, questo è tanto noto che le prostitute egiziane usavano la belladonna per dilatare le pupille,
nella seconda fase gli occhi fissano lungamente in modo profondo,
nella terza si socchiudono per il desiderio, si guarda furtivamente tra le ciglia con un piccolo sguardo complice o gli occhi si chiudono.

Nel linguaggio del desiderio le labbra sono rosse, gonfie, molli e semiaperte e la lingua le bagna, simulando le grandi labbra.

Se l’uomo si liscia il petto, la donna si liscia la gonna sulle cosce, ma mai il petto. La donna si liscia i capelli, scopre il collo, si scosta il colletto della camicetta, solleva il petto, lo sfiora, apre le braccia. Ogni movimento in apertura è un invito, ogni movimento in chiusura è un rifiuto.
L’uomo invece punta come una freccia con qualche parte del corpo, il dito, la mano, il gomito, il ginocchio…
In un salone si può vedere quale è la più desiderata della festa guardando dove puntano le punte dei piedi degli uomini.
Se l’uomo è seduto indica la bella col ginocchio, il gomito, il braccio allungato che simulano il pene, è penetrante e invasivo, fallico, il suo corpo diventa come un segnale stradale, prende posizioni falliche di attacco. Se è interessato, lo rivelerà con qualche gesto incontrollato, rialzerà le spalle, allargherà il petto, cercherà di sembrare più alto, si liscerà rapidamente i capelli, il ciuffo, la cravatta, il calzino, la caviglia, la virilità…

Il modo stesso in cui una donna si mette seduta è indicativo dell’attenzione verso l’altro. La postura può essere vigile o rilassata; se è troppo rilassata, la persona non sta attenta.

MODI DI STARE SEDUTI

Le posizioni sono molte: molto rilassata, tesa in avanti o indietro, a schiena dritta, a gambe larghe o accavallate, appoggiata alla spalliera della sedia, a gambe incrociate, a braccia incrociate o aperte. Ognuna mostra un preciso rapporto di attenzione o interesse verso l’interlocutore. Conta anche osservare se chi ascolta imita le posizioni di chi parla. L’imitazione è il primo segnale che qualcuno ti piace.
Vi sono modi di sedersi tipicamente femminili: con le punte in fuori, in dentro, a piedi uniti, a caviglie incrociate, con gambe avvitate, con gamba
ripiegata.
-Posizione accasciata:
si è a disagio, a volte si è in difficoltà con chi gli sta di fronte, col desiderio di andarsene (si pensi al tragico ragioniere Fantozzi)
-Posizione in avanti sul bordo della sedia:
non si vede l’ora di finire a andarsene, simula una vera e propria partenza come quella degli atleti in pista, lo stesso nervosismo è trasmesse dal ginocchio che balla o dal piede che invece di appoggiare bene sul pavimento sta di punta come in procinto di scappare via. Se accompagnata da altri gesti, può indicare attenzione e interesse.
-Posizione eretta ben appoggiata alla spalliera:
il soggetto è rilassato e si sente a suo agio. E’ la posizione del capo
-Posizione a schiena diritta:
mostra attenzione e interesse
-Posizione a gambe larghe:
c’è il desiderio di prevaricare, anticamente era il gesto del maschio dell’orda che mostrava agli altri la sua superiorità in difesa della propria femmina.
-A cavalcioni:
qui il soggetto vuol far vedere che è sicuro di sé, a proprio agio e disponibile, in realtà manifesta troppa sicurezza e arroganza
-A gambe accavallate:
equiparabile a chi incrocia le braccia. Se è un uomo è come se coprisse i genitali, se è una donna dobbiamo guardare il resto del corpo, per vedere se è un gesto di difesa o di seduzione. Se la donna accavalla le gambe ma anche le braccia si sta chiudendo a fortezza. Se tiene le braccia aperte e anche le labbra socchiuse e ha le gonne corte e accavalla le gambe per scoprirle, è evidente che è lanciata verso la seduzione. Quando uno accavalla le gambe si deve vedere dove volge la gamba che sta sopra rispetto a chi è seduto di fianco, se la gamba che è sopra tende verso l’altro indica approccio, se tende dalla parte opposta: difesa e fuga.
-L’uomo che appoggia la caviglia sul ginocchio opposto e la tiene con una mano: esprime fermezza e rigidità, è auto centrato e ostinato. Se poi si accarezza anche il calzino è egocentrico e vanesio.
-A caviglie incrociate:
chiusura
-Con le mani aggrappate ai braccioli:
posizione di fuga e difesa, ansia e nervosismo, paura
-Imitazione dell’interlocutore:
approvazione; assumere la stessa posizione di un amico, un familiare od un datore di lavoro, è un tentativo di omologarsi, di riconoscere l’altro come capo o guida.
-Punte dei piedi in fuori:
questa è una persona decisa, capace di raggiungere quello che vuole
-Punte in dentro:
la persona è timida ma può essere perfezionista, una che cura i dettagli e tiene alle proprie opinioni, un timido rigido
-Piedi uniti:
se si prova a stare eretti a piedi uniti si vede subito che la posizione non è molto stabile, indica insicurezza, persona in difficoltà, che ti teme e non è facilmente avvicinabile perché è in posizione di difesa e chiusura. Anche qui può trattarsi di una persona timida, chiusa, perfezionista.
-Caviglie incrociate:
questo soggetto non è d’accordo con te, non ti dà la sua fiducia, ma non te lo dice, ma si chiude e ti sta dicendo di no con i piedi
-Gambe avvitate:
è anche peggio di gambe incrociate e mostra chiusura, diffidenza, sfiducia, timidezza e negatività
-Gamba ripiegata:
finge disinvoltura e disponibilità ma non è così, si nasconde o è timido

Possiamo distinguere tre posizioni base su una sedia:
la posizione della mamma, seduta sul bordo appena, coi talloni sollevati. E’ la tipica posizione della madre che si deve alzare continuamente a pranzo per servire tutti. Indica apprensione, ansia, insicurezza, scarsa cura di sé, sottomissione, bisogno di amore.
Posizione del dirigente: gambe allargate e piedi ben centrati: sicurezza, ostentazione. Oppure ben assestato sulla poltrona in un gesto con cui si allontana dall’interlocutore con le gambe accavallate con disinvoltura.
Posizione di relax: corpo rilasciato, gambe distese e molli, petto rientrato o braccia allargate.

Le gambe sono una difesa naturale che separa il mondo dalla zona genitale.
Se consideriamo l’angolo formato dal corpo seduto su un divano (gambe-tronco) possiamo dire che andiamo da un angolo acuto in cui il soggetto è quasi in posizione fetale, posizione di massima difesa, a un angolo ottuso in cui uno sta quasi sdraiato all’indietro, posizione di massimo relax e sicurezza. Più uno allunga le gambe, allarga le braccia e apre l’angolo, e più si sente sicuro di sé e tranquillo, ma può essere anche stanco. Qualunque posizione contratta e raggomitolata è difensiva.
Se un ragazzo e una ragazza parlano vicini su un divano è facile che lui si sieda sulla gamba piegata puntando col ginocchio l’altro, ciò vuol dire: “Mi stai seducendo, io cerco di difendermi ma sono attratto”.

Chi cammina o tiene le punte dei piedi in dentro è timido, introverso, insicuro e si guarda se tiene anche il capo ripiegato e le spalle ricurve.
Chi come Berlusconi cammina con le punte dei piedi in fuori (come un’anatra) ostenta sicurezza e forza e si guarda se tiene più in fuori la punta destra (grande uso della mentalizzazione) o sinistra (predominio delle emozioni).

GESTI DELLE BRACCIA E DELLE MANI

Molti sono innati, già il bambino e perfino il neonato in fase preverbale usa mani e braccia per farsi capire, per dire se uno gli piace o no, per cercare un oggetto o respingerlo. Nessuno insegna al neonato questi gesti, sono istintivi. C’è tutta una mimica gestuale o facciale che il bambino piccolo usa e che la mamma capisce benissimo.

Con braccia e mani manifestiamo da subito le nostre emozioni, i nostri desideri e bisogni sia volontariamente (indicando, salutando, facendo scatti o gesti spontanei..), che inconsciamente (rivelando pensieri nascosti).
Ovviamente dovremo considerare ogni gesto nell’insieme corporeo, poi esso rientrerà anche in forme apprese, per es. non in tutto il mondo si dice di sì abbassando il mento in avanti o mostrare la lingua ha lo stesso significato.

Chi è padrone della situazione muove fluidamente le mani e le braccia e allarga le braccia allontanandole dal corpo, senza sbracciarsi ma con controllo. Quando ci sentiamo bene e sicuri allarghiamo le braccia. Ma se ci sentiamo in pericolo, stringiamo le braccia davanti al petto come a formare una barriera. Il primo gesto di rifiuto che possiamo fare di una situazione è quello di incrociare le braccia, gesto che facciamo anche quando siamo stanchi per raccoglierci in noi stessi e chiudere fuori il mondo e che anche il bambino quando si sente offeso, così non ci dobbiamo presentare con le braccia incrociate o serrate, daremmo un messaggio di difesa, opposizione, e, se siamo noi i superiori, di biasimo, critica o rifiuto. Se invece un braccio copre l’altro questo è un gesto di difesa o autoconforto. Quando vogliamo confortarci, stimolarci, tirarci su, compiamo piccoli gesti di rassicurazione o cura: diamo dei colpettini ai nostri vestiti come per levare le negatività con le pieghe storte, ci lisciamo i capelli, mettiamo a posto il colletto, la collana, la cravatta, i calzini, o ci massaggiamo le mani, le braccia, i polpacci, come fa la mamma col bambino per rassicurarlo o metterlo a posto, metterlo in ordine, ci facciamo piccole carezze.
-Braccia in chiusura: gesto di difesa o di disaccordo con l’interlocutore
-Braccia aperte: apertura e rilassatezza, disponibilità. Se mettiamo i palmi in vista indichiamo onestà e franchezza. A annullamento delle barriere. Tenere i palmi delle mani ed il petto in vista mostra che non si ha nulla da nascondere e ispira fiducia.
-Braccia che coprono girando i palmi delle mani verso l’interno: lo fa chi vuole sembrare onesto e sincero ma in realtà nasconde qualcosa
-Braccia che tagliano (mani verticali): equivale a porre dei confini con l’altro
-Braccia che controllano qualcosa, per es. il polsino o l’orologio: segno di disagio, nervosismo
-Braccia dietro la schiena: sicuro di sé e autoritario (posizione del preside)
-ma se una mano afferra saldamente il polso dell’altra, magari chiusa a pugno: segno di frustrazione.
-Braccia incrociate:
sono una barriera che è segno di chiusura e difesa, indica che non siamo d’accordo, che ci difendiamo, che non siamo a nostro agio. E’ una posizione di inimicizia che mette in guardia chi ci ascolta. Se si incrociano le braccia e si nascondono le mani è anche peggio.
La stessa diffidenza e ostilità si manifesta chiudendo le mani a pugno e girare i palmi in dentro coprendo il corpo come se si nascondesse qualcosa.
Chi parla fendendo l’aria con le mani dall’alto verso il basso indica determinazione e il porre dei limiti precisi al tema. Ovviamente chi parla battendo le mani sul tavolo indica prevaricazione e desiderio di dominio.
-Barriere parziali:
un braccio che copre il corpo passando da una parte all’altra e andandosi a chiudere con l’altro. Avvicinare le mani per toccare l’orologio, un braccialetto o per controllare la chiusura del bottone di una camicia sono altre barriere parziali. Anche tenere il bicchiere con entrambe le mani o mettere davanti a sé una cartelletta o un libro, o stringersi le mani da soli in segno di conforto e auto protezione.
-Braccia dietro la schiena:
sicurezza e autorità
Ma se si afferra un braccio con l’altro dietro la schiena è invece frustrazione e rabbia repressa e più in alto avviene la presa, peggio è.

Anche gli abiti e gli accessori possono indicare l’atteggiamento di apertura (giacca aperta) o chiusura (occhiali da sole senza presenza di sole, un trucco molto accentuato, la barba negli uomini).

Torniamo ai gesti istintivi e ricordiamo sempre che ogni movimento deve essere considerato tenendo conto del comportamento generale di chi lo compie e il contesto in cui ci troviamo. Ricordiamo anche che non ogni gesto indica un messaggio, ma stimola anche una risposta.

Appoggiare le mani sui fianchi, come nei film dei cow boy prima di duelli, facendo sporgere lateralmente i gomiti indica un chiaro atteggiamento aggressivo e di sfida. Lo stesso se ci si appoggia con gli avambracci a un tavolo tenendo i gomiti in fuori.
L’incrocio delle braccia dietro la testa è un gesto indisponente di beffa, superiorità e superbia.
Per mostrare a un superiore “disponibilità e sottomissione” si tengono le braccia morbide e i palmi in vista.

GLI ANELLI

Una mano ben curata indica rispetto verso noi stessi, una mano lasciata andare dice che facciamo molte cose in fretta e non curiamo i dettagli. Ma unghie troppo lunghe sono pigrizia e rilassatezza, e se sono appuntite indicano aggressività.
Gli anelli sono simboli. In chirologia ogni dito corrisponde a un pianeta: il pollice è Marte: la forza e la sessualità; l’indica è Giove, le legalità e il potere; il medio è Saturno: gli studi, la maturità. L’anulare è Venere: gli affetti. Il mignolo è Mercurio: la comunicazione, l’indipendenza e la creatività.

La mano destra come la parte destra del viso indica il lato sociale, il rapporto con gli altri. La sinistra è relativa ai nostri sentimenti. Con la destra si portavano le armi, lancia e spada, e i segni del potere; noi offriamo la destra o la alziamo nel saluto perché un tempo questo gesto indicava l’assenza di armi e dunque intenzioni pacifiche.
La mano destra è la mano maschile, attiva, mentre la mano sinistra è quella femminile, ricettiva; la mano destra rappresenta lo Yang, la sinistra lo Yin. Portare un anello sulla mano destra rappresenta quindi la consapevolezza logica, la volontà e il desiderio di controllo, mentre sulla mano sinistra simboleggia la creatività, le emozioni, gli affetti, la sensibilità. Ovviamente per un mancino è il contrario per un rovesciamento degli emisferi cerebrali. Se si portano anelli su entrambe le mani, si crea una sorta di equilibrio tra il dare e il ricevere.
Un discorso in pubblico sarà sottolineato dall’oratore con ampi spazi della mano destra se poggia soprattutto sulla razionalità e l’autorevolezza. Con ampi movimenti della mani sinistra se punta sull’affettività e il proprio lato inconscio.

Un anello al pollice si lega a Marte e indica volontà e auto affermazione, grande energia fisica e sessuale, persona non facile che vuole prevaricare, imporre la propria volontà sugli altri e tenacia nel superare da sola le prove. Molto raro l’anello al pollice, indica aggressività e collera, è connesso anche alla sessualità. Facilmente queste persone sono volgari e hanno tensioni e litigi con la famiglia. Guardarsene
La fede si porta all’anulare sinistro, giustamente, mano della femminilità in cui il penultimo dito indica l’amore, l’affettività, la famiglia; è il dito di Venere o di Apollo, il dito dei sentimenti. Ma se qui vengono messi troppi anelli e anellini ciò mostra insicurezza affettiva. In genere se una donna porta troppi anelli mostra insicurezza, bisogno di supportare la propria immagine.
Un anello all’anulare sinistro parla di un legame sentimentale e indica un animo romantico, idealismo, sensibilità, tendenza a mettere i sentimenti in primo piano.
Se l’anello, invece, è sull’anulare destro, indica un rapporto affettivo un po’ critico in cui non è stata presa una posizione precisa oppure mancanza di relazione affettiva e desiderio di averla.

Il medio è chiamato dito di Saturno, è relativo alla mente, al potere dell’intelletto, e indica senso della giustizia e della legalità, capacità di distinguere il bene dal male, maturità e autorevolezza. Molte giovani donne in carriera, ambiziose e dinamiche portano istintivamente anelli al dito medio della mano destra quasi a indicare la loro strada di potere percorsa con studi e applicazione seria, una carriera percorsa con impegno, maturità, determinazione e intelligenza, spesso sono anche anelli importanti con grosse pietre scure, opali ecc., come ne portano gli uomini di potere e questo anello pone una barriera tra sé e gli altri come se già con questo si indicasse una voglia di supremazia e comando attraverso la conoscenza e l’intelligenza. Chi porta un anello all’indice può essere una persona seria e riflessiva, un po’ chiusa, attenta e riservata.

Un anello al mignolo simboleggia l’intuizione, la comunicazione, l’intelligenza. Infilare un anello al dito mignolo indica quindi grandi doti comunicative e un’innata abilità di convincere gli altri a fare quello che si desidera. Parla di intelligenza comunicativa, carattere brillante e geniale. Desiderio di stare al centro dell’attenzione e capacità di avere quello che si vuole.

Quando l’anello è troppo grosso diventa come un rinforzo psicologico contro un ambiente di cui si è sospettosi oppure indica esibizionismo.

Un anello all’indice indica problemi personali e familiari; l’indice è il dito di Giove, dio del potere e del comando, ma anche della legge, delle controversie, dei processi. La persona ostenta sicurezza e vuole comandare ma è anche critica e legalitaria, un osso duro che non si accontenterà facilmente, con cui dovremmo essere molto decisi nelle consegne e molto puntuali o non la passeremo liscia. Uno o più anelli all’indice esprime ambizione e desiderio di potere, ambizione e carrierismo: il potere di Giove. Personalità forte e impositiva. Desiderio di protagonismo e di autorità.

Il mignolo è il dito di Mercurio, connesso con l’abilità negli affari e la creatività.
Può essere che uno abbia lunghe solo le dita di una mano ma magari è un chitarrista che le usa per l’arpeggio.
Nel meridione si usa far crescere molto l’unghia del mignolo per indicare che si è ricchi e non si ha bisogno di lavorare, la stessa cosa da noi è considerata di cattivo gusto. Anche nell’antica Cina le lunghissime unghie dei nobili indicavano che essi non avevano bisogno di lavorare. Ma da noi le unghie troppo lunghe sono guardate male. Dicono che l’unghia lunga serva per tirare coca.
Chi porta un anello al mignolo è narcisista, ha una buona considerazione di se stesso e si cura molto.

Se invece non si porta nessun anello, magari fai un lavoro manuale in cui gli anelli ti ostacolerebbero, oppure sei una persona che non si espone a decisioni, sei incerta o molto semplice e modesta.

COLORE DEL VOLTO

La pelle manda segnali col colore: rossore, pallore, sudore, brivido o pelle d’oca. Il rossore indica emozione trattenuta, imbarazzo e timidezza ma a volte anche una forte ira anche se l’ira, in genere, fa diventare lividi. Il pallore sarà indice di anemia ma se è improvviso può indicare ira mal repressa, una collera forte, specie se le labbra sono stirate e bianche, un pallore improvviso può essere prodotto dalle surrenali che devono secernere adrenalina per far fronte a un pericolo con la lotta o la fuga, per cui aumenta il battito cardiaco e la frequenza respiratoria, il sangue viene allontanato dal volto che diventa pallido e le mani prudono. Quando siamo molto arrabbiati ci prudono le mani proprio per l’afflusso violento del sangue. Se una persona sorride ma è mortalmente pallida, è difficile credere al suo sorriso, è tesa e poco convinta, ha paura, ha uno stato d’ansia, non è in un buon rapporto con l’altro.
Se due sono in lotta e uno diventa rosso e l’altro pallido, il secondo è più pericoloso.
Il sudore può essere provocato da forti emozioni, da imbarazzo, ansia, insicurezza o senso di colpa. I brividi possono essere causati da paura, malessere o anche impulsi sessuali.

Abbiamo visto alcune indicazioni sul corpo o il comportamento: i piedi come radicamento alla sicurezza, le spalle come espressione di forza, l’odore come messaggio sottile soprattutto amoroso che viene lanciato nel mondo. Ci siamo poi occupati dello spazio immediato che ci circonda: davanti, entro mezzo braccio: spazio intimo, mezzo braccio: spazio sociale; un braccio teso: spazio collettivo; due braccia tese: spazio che si riserva a persona carismatica o di potere superiore: il papa, il capo azienda, il ministro…E’ come un galateo inconscio che viene applicato inavvertitamente. La persona che vuole tenere le distanze userà lo spazio come un mezzo allargandolo tra sé e l’altro, quando non vuole farlo entrare nella sua confidenza.

LO SGUARDO

Abbiamo anche cominciato a vedere le occhiate. Anche lo sguardo è un mezzo per modificare lo spazio, un modo per accorciare o allargare la distanza tra noi e l’altro.
Quando un relatore fissa il suo pubblico, accadono cose diverse che individuano le persone in modo diverso. Cioè si stabiliscono dei rapporti basati unicamente sulla qualità dello sguardo. Ci sono degli sguardi che sono vere fonti di energia, si dice allora che si ha un buon ascolto, e ogni relatore finisce per volgersi là dove sente un ascolto migliore, questo lo vivifica e gli dà tono.
Ricordiamo sempre che noi siamo molto attratti da chi sa ascoltarci. Crediamo erroneamente che l’uomo scelga la sua partner d’amore in base a requisiti materiali, e ci meravigliamo spesso perché vediamo bellissimi uomini con donne non belle. Ogni uomo e anche ogni donna è principalmente un abbandonato, uno che darebbe il mondo per trovare qualcuno che lo ascolta, e l’ascolto comincia principalmente dallo sguardo. Gli occhi possono incatenare per la dedizione e l’affetto e la partecipazione e la simpatia e l’allegria che manifestano.
Dunque non basta curare la pettinatura e il profumo e l’abbigliamento, bisogna imparare anche a guardare bene, con interesse, con dolcezza, con seduzione….
Ogni oratore, ogni insegnante, è affascinato da qualcuno che sa come guardarlo e che lo fa sentire migliore. Noi del resto esistiamo negli occhi dell’altro. Il bambino impara a giocare sotto lo sguardo ammirativo della madre.

Persino una pianta o un animale diventano più sani e più felici se li guardate con amore.
Dunque allenatevi a guardare il mondo con amore, anche gli estranei, le vecchiette, i bambini piccoli, e diverrete migliori voi e diverranno migliori loro.
Quando insegno posso dire dalla prima lezione come sarà il mio lavoro a secondo degli sguardi che ricevo. Leggo negli occhi tristezza, abbandono, eccitazione, allegria, abulia, critica… Sembra che sia solo io a parlare ma 20 –50 occhi parlano con me. Così capita che ci siano gruppi che mi deprimono e altri che mi esaltano e mi fanno dare il meglio di me stessa.
Io non sono mai sola, cresco sotto gli occhi degli altri e gli sguardi alimentano la mia energia.
A volte incappo in qualcuno che scansa gli occhi, forse è timido, ma certamente la cosa non è piacevole, per cui in seguito anche inconsciamente io eviterò di guardare nella sua direzione, e poiché guardare significa riconoscere, io quasi inconsciamente lo eviterò.
Dunque prima regola: non deviare o abbassare lo sguardo, almeno con le persone che non vogliamo mettere a disagio o evitare, perché ciò equivale a un atto di rifiuto.
Naturalmente se sono perseguitata da uno scocciatore posso evitare di guardarlo proprio per metterlo in difficoltà, ma nella vita normale è scorretto scansare lo sguardo di un altro.
Mi è stato chiesto: come si guarda una persona importante con cui si ha un colloquio di lavoro? La si guarda negli occhi ma con leggerezza, non fissamente e con insistenza, mai dentro gli occhi, si sta con fronte aperta e viso sorridente senza però guardare in profondità, cioè si tiene il viso aperto ma l’elastico dello sguardo un po’ tirato verso se stessi.

Immaginate che tra l’occhio e la persona che guardate ci sia un elastico che segna la lunghezza dello sguardo. Questo elastico è assente quando due innamorati si guardano, allora uno entra negli occhi dell’altro, c’è già una penetrazione molto intima attraverso gli occhi che è già un orgasmo.
Questo con un superiore non si fa perché si tratta di un tipo di sguardo troppo intimo.
Quindi occorre guardare l’altro dritto negli occhi ma non dentro gli occhi, appunto con un elastico più corto, che manifesti interesse e attenzione ma non complicità o passione. Altrimenti uno sguardo equivale a un richiamo sessuale o può sembrare invasivo o provocatorio.
Lo sguardo dritto ma non intenso, vede la fronte dritta e leggermente piegata in avanti, in quanto andate verso di lui col pensiero, con l’intelletto ma non col cuore, mentre lo sguardo di un innamorato vede la testa leggermente in dietro come se si concedesse, o il capo appena piegato sulla spalla..

Ci sono tre zone che possiamo fissare:

-una è il triangolo costituito dai due occhi e dal centro dell’attaccatura dei capelli, qui guardiamo le persone importanti o che stimiamo, e lo sguardo qui è abbastanza fermo, si chiama sguardo professionale. Se fissate sempre questo triangolo senza abbassare lo sguardo, avrete un’espressione seria, ferma, professionale, vi si immobilizzeranno i muscoli della faccia e si restringerà la bocca, sembrerete attenti e concentrati.
Se però i loro occhi ci opprimono, possiamo fissare il punto in mezzo alle sopracciglia o appena di sotto, lo sguardo sarà fermissimo e realizzeremo un sufficiente distacco senza turbamenti, il nostro sguardo risulterà enigmatico e distaccato.
Lo sguardo intimo o emozionale invece guarda dentro un triangolo con la punta in giù formato da occhi e bocca che tende a seguire le mosse della bocca dell’altro; se la bocca si apre e ride o se è serrata e chiusa, segue le emozioni dell’altro, lo fa sentire in sintonia. Se fissiamo il triangolo rovesciato formato da occhi e bocca, questo sguardo sarà molto più mobile, intimo e appassionato, perché seguirà i movimenti delle labbra, o comunque trasmetterà passione.
Uno sguardo più intimo spazia zone diverse, languidamente, più la persona piace e più la si guarda con soddisfazione, accarezzandola con gli occhi, più si è in intimità con lei più ci si apre a guardarla tutta. Ma questo deve essere tacitamente accettato dall’altro o diventa molesto e offensivo.
Se scendiamo sotto il volto e fissiamo il nodo della cravatta o la fossetta del collo, ciò sarà disturbante e metterà a disagio. Sarà come chiudere una porta.
Se poi fissiamo qualche parte del corpo sotto la gola, questo sarà addirittura di cattivo gusto, materialista e volgare, al punto che se la fissata è una ragazza, potrà irritarsi come se venisse toccata. Lo sguardo è un contatto, ricordiamolo sempre.
Se il nostro sguardo vuole essere attento e manifestare intelligenza cerchiamo di fare la massima attenzione a quello che viene detto, tenendo la testa dritta ma non rigida, e focalizzando l’attenzione sul punto centrale della fronte.
In genere poi accade che, se pensiamo a qualcosa di caldo e intimo del nostro passato, abbassiamo lo sguardo. Se pensiamo a un progetto e sogno del futuro, lo solleviamo verso l’alto. Se siamo ben decisi in qualcosa lo sguardo diventa molto dritto in avanti. Se mentiamo o vogliamo nascondere qualcosa abbassiamo lo sguardo o lo saettiamo di lato. Se invece siamo indecisi e incerti lo sguardo ondeggia in modo vacuo senza fissare niente.
In genere uno sguardo laterale, obliquo, è segno di persona sfuggente, poco seria, poco intenzionata, poco affidabile oppure timida, falsamente estroversa ma in realtà solitaria.
Se parliamo con qualcuno, che invece di guardare noi continua a saettare occhiate in altre direzioni, vuol dire che ha fretta, o prova imbarazzo o non gli va di parlare e vuole scappare via.
In genere se uno vuol stare con noi ci guarda in viso con calma e dolcezza, se se ne vuole andare comincia a andar via con gli occhi.

Gli occhi sono un punto focale della comunicazione corporea. Dovremmo imparare a guardare in modo calmo e sicuro, diretto e semplice, ma non è sempre facile. Quando guardate qualcuno, pensate a come sono grandi e tranquilli e comprensivi i vostri occhi, e lo sguardo migliorerà.
A volte lo sguardo tradisce la timidezza, l’ansia, l’insicurezza. Un bello sguardo è un gran elemento vincente.
Per es. gli esperti dissero che Kennedy avrebbe vinto le elezioni perché aveva un bellissimo modo di guardare. Lo stesso Obama. con i suoi interlocutori mostra interesse, affetto, apertura… Studiatevi i gesti e il comportamento di Obama.
Lo sguardo trasmette intelligenza, comprensione, stima, rispetto, seduzione, complicità…. Ci sono sguardi che sono sconvenienti, che toccano, invadono, come vere dichiarazioni d’amore. Ci può essere un contatto visivo molto conturbante e si può realmente toccare con gli occhi. Un certo tipo di sguardi lo dobbiamo tenere da parte solo per persone speciali con cui abbiamo un rapporto intimo, ma sarebbe sconveniente con estranei. Per questo in ascensore non si guarda nessuno e stiamo lì come tanti zombi, evitando di toccarci con gli occhi, lo stesso sull’autobus o in luoghi ristretti. Anche in una sala d’attesa da un medico per es. non ci guarda in faccia e ognuno sta da sé.
Il contatto visivo è un segnale molto forte. Per cui è bene non fissare mai un estraneo o quello può risentirsi “Cos’ha da guardare?”
Chi ha un bello sguardo lo può usare come un’arma vincente.
Molti famosi attori di Hollywood hanno giocato molto con gli occhi, Tiron Power, Robert Taylor, Rodolfo Valentino. Elisabeth Taylor ha tutt’ora occhi bellissimi. Ma non tutti hanno occhi belli o sanno trasmettere giusti messaggi con gli occhi, perciò si può lavorare sulla voce, sui suoni o toni o sul sorriso. L’attore di Via col Vento, Clark Gable, affascinava con un sorriso sornion, da gatto che il naso tondo e i baffi accentuavano.

A poker chi ha le carte migliori apre di più gli occhi, e chi ha le peggiori ha piccoli tic di contrazione, gli occhi sono rivelatori di interesse, per questo i grandi giocatori internazionali come Aristotele Onassis portano occhiali neri o a specchio, e anche quelli della CIA lo fanno. spesso, per creare un’aria imperturbabile. Un esaminatore che porti occhiali scuri (ma voi non lo fate mai, portare occhiali scuri, è un segno di grande difesa e chiusura, di maleducazione e nascondimento) assume una faccia impenetrabile, come il poliziotto o il militare che fanno un interrogatorio.
Gli occhi possono diventare freddi come ghiaccio o caldi e struggenti, appassionati o dubbiosi, severi o ridenti, possono rivelare paura o sicurezza.
Anche il gioco degli occhiali può essere interessante, togliersi gli occhiali è un segno di resa o di stanchezza, guardare da sopra gli occhiali dà un’aria inquisitrice e scettica, guardare da sotto rende le persone più vicine, è un po’ come spogliarsi.
In genere quando evochiamo un sogno o abbiamo un progetto guardiamo in su, quando sentiamo suoni guardiamo avanti, specie per i suoni alti che sono diretti a freccia, quando pensiamo a stati di benessere o interiori, al sonno, al bagno caldo, al riposo guardiamo in giù, verso i primi chakra.
Se a un esame il professore ti sorride e ti guarda negli occhi, ti senti già rinfrancato, ma se non ti guarda e scrive mentre gli parli ti senti un escluso. Ogni segno di attenzione personale conforta ma non si deve eccedere. Avere un leggero e cordiale sguardo di accoglienza è una cosa, scrutare l’altro è fastidioso. Uno sguardo fisso è terribile come un’arma. Lo guardo tocca, scruta, possiede, invade.
Provate a fissare una ragazza in tutte le sue parti, questo è giudicato scorretto e offensivo. Fissare le parti del corpo è come toccarle, è un atto di grande intimità e scorrettezza. Se un uomo guarda fisso il corpo di una donna, rischia anche un ceffone. C’è tutta un’etichetta inconscia del guardare. Per es. se camminando si incrocia lo sguardo di un passante, si può sostenere lo sguardo solo per una particella di secondo. Ma se si è su un autobus si può fissare chi è a terra più a lungo perché la distanza fa da protezione. Sullo stesso autobus gli sguardi si sfiorano con leggerezza ed è bene non soffermarsi su nessuno perché si deve conservare maggiore estraneità per difendersi dalla vicinanza. Ma se un oratore parla a un gruppo, può fissare qualcuno più a lungo perché il messaggio è collettivo. In un salotto è facile capire chi desta più interesse dagli sguardi lanciati, ma in genere due vecchi coniugi non si guarderanno oppure il coniuge più geloso o più indifeso cercherà più a lungo l’altro, e se uno si esibisce l’altro lo guarda fissamente o non lo guarda per niente.
Paradossalmente si può evitare di guardare la persona che si ama troppo ma che non si dovrebbe amare, per non tradirsi.

(segue)
………

INDICE COMUNICAZIONE NON VERBALE

Lezione 1 : http://masadaweb.org/2013/05/24/masada-n-1465-24-5-2013-cnv-la-comunicazione-non-verbale-lezione-1/

Lezione 2 : http://masadaweb.org/2013/05/24/masada-n-1465-24-5-2013-cnv-la-comunicazione-non-verbale-lezione-1/

Lezione 3 : http://masadaweb.org/2013/06/10/masada-n-1470-comunicazione-non-verbale-lezione-3/

http://masadaweb.org


MASADA N° 1471 13-6-2013 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE- LEZIONE 4

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Prof. Viviana Vivarelli

Colloqui di lavoro – Lo sguardo – Pensa positivo! – L’effetto specchio – Asimmetrie – Berlusconi, comunicatore di messaggi poveri – Le rughe – Medicina cinese – Predisposizioni zodiacali alle malattie

Le cose che in genere dobbiamo o non dobbiamo mai fare in un colloquio di lavoro:

-vestirsi e pettinarsi in modo adeguato al lavoro che si chiede (ovviamente se ci presentiamo per un posto in banca, la mise sarà diversa da quella di una velina o di un disk jockey)
-non dare segni di impazienza
-non storcere occhi o naso o bocca
-non incrociare braccia o gambe o mani (ogni incrociamento indica paura, diffidenza, difesa e stimola reazioni aggressive)
-le braccia deve essere tenute aperte e rilassate, i palmi devono essere distesi, le mani non a pugno o a cuneo
-la fronte e gli occhi devono essere aperti e distesi
-non ci si tocca i capelli, o i lobi degli orecchi o la pelle, non si tocca nulla del viso, soprattutto non ci si tocca il naso (segno di menzogna), e non si gioca con nessuna parte del nostro corpo o con oggetti
-non si dondolano i piedi, non si martella con i talloni, non si tremola con le ginocchia


-mentre si parla non ci si copre la bocca con le mani, perché ciò significa “le mie parole sono false”, non si trancia l’aria col taglio della mano, ciò indica “sono un prepotente”
-non si indica con l’indice, vuol dire “sono invasivo e privo di rispetto” “ti giudico e ti aggredisco” “mi ritengo superiore a te”.
-l’uomo non incrocia le gambe in modo da puntare il ginocchio come un’arma verso l’altro, prendendosi magari il piede in mano, questo è aggressivo e maleducato
-non si sta stravaccati come Fantozzi sulla sedia, ma nemmeno rigidi e tesi.
si trova un giusto mezzo,
-meglio ascoltare che parlare
-se si parla, farlo con calma e chiarezza, non troppo in fretta ma nemmeno con pause e tentennamenti, dimostrare sempre attenzione e riguardo, assentire ai discorsi dell’altro, fare piccoli cenni di consenso, ripetere qualche atteggiamento. Tener conto delle parole-valori che usa e rifarsi da quelli. Adeguarsi al suo ritmo emozionale. Se è un tipo veloce andare veloci, se è un tipo calmo rispondere con calma, se è un tipo preciso, fare discorsi precisi. L’effetto eco (o specchio, ‘mirror’) è sempre soddisfacente. Se fa capire che la puntualità è un valore, fare un discorso in cui si mostri che la puntualità è un valore ecc.
Non si dà la mano per primi a una persona di rispetto, si aspetta che la dia l’altro,
-si siede quando ciò viene richiesto
-si va via quando si viene dimessi
-si deve usare la massima adeguazione e far sentire all’altro che è importante,
-non si usano mai termini negativi, parole come: “No, mai, niente, affatto, pericolo, impossibilità, male ecc.”, parlare sempre con termini positivi e ottimistici
-no alle bocche troppo chiuse, ma no anche a troppi denti in mostra che sanno di falso, ipocrisia e cortigianeria
-sì ai piccoli sensi di assenso con la testa
C’è tutta una tecnica dell’assenso, ognuno di noi in cuor suo è sempre desideroso di essere accettato, anche se è un potente, per cui mostrando partecipazione e assenso si può modificare una reazione e renderla positiva.
Se in un’aula i ragazzi si mettono d’accordo che mostreranno più attenzione e faranno brevi cenni di incoraggiamento e assenso all’insegnante quando questi cammina sul lato destro dell’aula, a poco a poco l’insegnante camminerà di più su quel lato.
Quando in un college i ragazzi si misero d’accordo nel dimostrare più attenzione e ammirazione alle ragazze vestite di rosso, il numero di ragazze vestite di rosso prese ad aumentare senza che nessuna fosse cosciente del perché si vestiva di più in quel colore.
Guardiamo sempre con calma negli occhi chi ci parla, è un segno di attenzione e di simpatia, sorridiamo con lui, entriamo in sintonia, contempliamolo con affetto. Uno sguardo sfuggente che vaga rapidamente attorno e evita l’altro, indica tensione, paura e sembra poco cortese. Uno sguardo troppo vigile e appuntito genera sconcerto.
Infine niente bocche troppo serrate e mascelle rigide.
La prima cosa che dobbiamo fare è rilassarci e concederci con gesti di apertura e franchezza, aprire i denti, respirare più lentamente, dischiudere la bocca in modo che sia più morbida, sciogliere le spalle, allargare la fronte, amplificare lo sguardo e pensare “io sono tranquillo!”. Respirare più lentamente migliora subito lo stato generale. Se si deve rispondere, cominciare a respirare.

LO SGUARDO

Se invece non voglio dare confidenza, non ti guarderò negli occhi, se non mi fido di te sottrarrò lo sguardo o ti guarderò rapidamente di sbieco, cosa che indica disapprovazione, ma una bella ragazza può guardare di sbieco anche per seduzione se sorride con aria complice.
Lo sguardo è un potente mezzo di penetrazione o di allontanamento.
Abbiamo detto che in uno spazio ristretto come un ascensore si evita assolutamente di fissare l’altro negli occhi. Gli innamorati invece pendono letteralmente uno dallo sguardo dell’altro, si penetrano profondamente nell’anima.
I poeti parlano sempre intensamente dello sguardo della persona amata, ci si può innamorare con uno sguardo.

Dice Paul Eluard:

E’ ritta sulle mie palpebre\E i suoi capelli sono tra i miei\ha la forma delle mie mani\ ha il colore dei miei occhi|Si inabissa nella mia ombra\ come una pietra nel cielo
Ha sempre gli occhi aperti\ E non mi lascia dormire\I suoi sogni in pieno giorno\ Fanno evaporare i soli\Mi fanno ridere, piangere e ridere\Parlare senza avere nulla da dire.

E ancora:
Le donne e i bambini hanno lo stesso tesoro\Negli occhi\ Gli uomini come possono lo difendono.”

Dunque un uomo e una donna non si conoscono, si guardano e scoprono di amarsi. Che cosa passa dallo sguardo? Gli occhi sono un elemento fisico, pupilla iride…, ma ciò che passa è tutt’altro.
Il bambino fa i capricci e la mamma lo guarda in modo severo, la sua pazienza è finita, non c’è stata una parola né uno scapaccione, ma il bambino capisce dal cambio di sguardo che è il momento di smettere.
Uno sguardo può esprimere tutto: tenerezza, perdono, amore, paura, odio, freddezza, cinismo, furbizia… Qua abbiamo il numero maggiore di messaggi.
Per questo si deve stare attenti a quello che passa dagli occhi.

Ci sono sguardi d’amore e sguardi d’odio, sguardi gelidi e sguardi caldi.
Eluard diceva che chi ama non può fare a meno di guardare e guardare l’oggetto del suo amore, non si sazia mai, si guarda all’infinito il neonato nella culla, si guardano gli innamorati, non si finisce di guardare l’amico tanto caro che non vedevamo da tanto tempo “lasciati guardare”, “Lo mangiava con gli occhi!“, ma anche “Lo annichilì con un’occhiata!”, “Lo fulminò con lo sguardo”, “Dai suoi occhi passò tutto il disprezzo che nutriva per lui!”
L’attore parte dallo sguardo. Mettere nello sguardo una certa intenzione muove tutta la persona, abbiamo un focalizzatore globale, tutti i muscoli del viso si tendono o si rilasciano, cambia sottilmente la posizione della testa, del collo, del mento, si muovono le labbra, si inarca il naso, e tutto il corpo come un’onda segue l’intenzione dello sguardo. Lo spettacolo intero del corpo parte dagli occhi, come se lo sguardo fosse il direttore d’orchestra che anima di vita e di intenzione l’intero corpo dei musicisti, lo sguardo orienta tutta una narrazione psichica e stimola una drammatizzazione corporea.

Ma partiamo da esempi banali: siamo in autobus. Non sta bene fissare gli altri passeggeri. Si possono sfiorare con lo sguardo ma non si possono fissare. Se aumenta il tempo di incidenza, l’altro può risentirsi e dire “Ce l’ha con me? Vuole qualche cosa?” Lo sguardo equivale a un contatto. Ci si può sfiorare ma non toccare.
Più siamo vicini, meno ci fisseremo, ma si può fissare i passeggeri a terra, perché sono lontani e c’è il vetro in mezzo, cioè una struttura difensiva.
Se camminiamo per la strada è notevole come si applichino degli automatismi inavvertiti, si guarda gli altri quel tanto che basta per non andare loro addosso. Se passa una bella ragazza in minigonna può darsi che l’uomo le guardi il corpo con maggiore fissità, ma anche qui poiché guardare equivale a toccare, la ragazza potrebbe risentirsi, o potrebbe risentirsi il suo accompagnatore “Cos’ha da guardare?
Esaminare fissamente una ragazza equivale a spogliarla e ciò è avvertito come un pericolo.
Noi dobbiamo acconsentire a essere guardati in un certo modo, per cui gli occhi devono assoggettarsi a un codice ritualizzato.
In ogni città o paese ci sono vie dello struscio o vasche, percorsi in cui i giovani vanno avanti e indietro con il solo scopo di guardare e essere guardati, e, come si vede, anche questo rituale di occhiate è utile all’approccio.
Quando due si piacciono le occhiate sono prolungate e intense, abbiamo un vero e proprio approccio sessuale. Questo rituale delle occhiate è antichissimo. Nei villaggi e città antiche esistevano percorsi dove i giovani andavano su e giù per guardarsi.

Come dice Leopardi ne “Il passero solitario”
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case e per le vie si spande
E mira ed è mirata e in cor s’allegra

Un altro luogo dove si incrociavano gli sguardi era la chiesa. Nel film ”Il pranzo di Babette”, il pastore luterano ha due belle figlie da marito e i giovani del luogo frequentano la funzione domenicale per poterle guardare.

TEST: Prendete uno specchio e pensate a sentimenti diversi e poi guardate come gli occhi comandano tutto il viso e non solo il viso: Se non avete lo specchio formate delle coppie e guardatevi l’un l’altro recitando.
-meraviglia infantile come può provarla un bambino candido e inesperto alla vista per es. di un albero di Natale, un lungo ooooh di sorpresa, stupore, meraviglia buona e innocente. Gli occhi diventano tondi e sgranati, ma il bianco resta attaccato alla pupilla, le sopracciglia si sollevano, la bocca diventa anch’essa rotonda, la testa si piega un poco indietro, le guance si rilassano., tutte le linee assumono una forma tondeggiante, indifesa, aperta, diventiamo noi stessi una O, abbandonati e fiduciosi, il corpo è come inesistente perché tutta l’attenzione è concentrata nella meraviglia, il colore è roseo, il respiro profondo, la pressione sale.

-terrore, vedo un fantasma, alcuni gesti sembrano simili ma sono esasperati, anche qui le sopracciglia si sollevano ma eccessivamente, le palle degli occhi sembrano schizzare fuori delle orbite, si allarga la zona bianca sopra l’occhio. La bocca si spalanca o si tira indietro. Questi sono gli occhi sbarrati come per vedere meglio, in segno di grande autodifesa. Gli occhi sbarrati sono molto diversi dagli occhi spalancati, in più ci sono segni di orripilazione, i peli si rizzano o i capelli. La vocale non è O, ma A, una vocale che tira indietro violentemente gli angoli delle labbra, si scoprono i denti come zanne, altro segno di difesa contro un pericolo, il corpo si irrigidisce e si tende spasmodicamente, può accadere invece che la vescica e gli sfinteri non siano più controllati, si suda freddo, il respiro si mozza, il colore è pallidissimo, cereo, perché il sangue sembra abbandonarci, la pressione cade, gli ormoni secernono rapidamente adrenalina

-sguardo freddo e deciso, avete preso la vostra decisione, costi quello che costi e la difenderete contro chi vi vuole male, avete intenzione di andare in fondo, gli altri si sono approfittati troppo di voi ora farete vedere chi siete e cosa volete, nessuno vi metterà più i piedi in testa. Istintivamente la fronte punta in avanti e il mento si piega leggermente verso il petto, le spalle si tendono e fanno massa, la bocca diventa stretta e sottile, la mascella si ingrossa, lo sguardo diventa gelido e difensivo, un poco stretto, come un muro impenetrabile, fisso, tutti i muscoli della fronte e delle tempie diventano rigidi, il viso è come una maschera, i movimenti sono lenti, premeditati, non c’è dispersione, tutta l’energia è concentrata sulla volontà e sulla difesa.

-sguardo apatico e svogliato, il corpo si rilassa come un sacco, la bocca sbuffa, gli occhi cadono in giù se siete depressi o diventano come spilli se siete scettici, e allora le sopracciglia si alzano ma come due stanghette, lo sguardo di Aldo Fabrizi che dice “Embè?!”.

-sguardo tenero amoroso ammiccante. Viene fatto di piegare la testa di lato come in segno di resa, gli occhi si restringono come quando si va a letto o guardano da sotto in su profondamente e allora la fronte piega in avanti.

-sguardo a sfottere

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Ma provate a sentire come sono diversi gli occhi stretti che indicano furbizia, tradimento, inganno, stretti come gli occhi del gatto quando fa il furbo, occhi felini, che guardano di sbieco, poco sinceri, obliqui. “Ora ti frego io!

In linea di massima ricordiamo che se una cosa ci interessa molto abbiamo una automatica dilatazione pupillare.
Per es. se uno spettatore maschio guarda dei fotogrammi e passano foto di belle ragazze nude le sue pupille si dilatano automaticamente, se però è gay la dilatazione sarà automatica davanti a fotogrammi di bei ragazzi nudi.
Questo potrebbe servire anche come test sulla sessualità.
Si tratta di meccanismi automatici istintivi, come quelli che provocano maggiore o minore salivazione, variazione di temperatura, di battito cardiaco (se deve arrivare l’amore il cuore batte all’impazzata), di secrezione ormonale ecc.

PENSA POSITIVO

Una situazione di stress abbassa in genere tutte le difese immunitarie e lo stress non è solo fatica fisica o mentale ma più generalmente lo stress è tristezza, fatica del vivere.

L’amore, la gioia, l’aspettativa felice, sono grandi attivatori di tutto il nostro organismo, aumentano la secrezione di melatonina, mettono in circolo energie positive, combattono meglio i virus, riattivano meccanismi rivitalizzanti e auto-terapeutici…
La salute e il benessere del corpo partono dalla testa, dalla mente, dal pensiero e si esprimono negli occhi.
La mente può essere triste anche perché non si è allenata abbastanza a essere positiva.
Allora: THINK POSITIVE
Se incontriamo qualcuno che ci dice: ”Come ti trovo male oggi!”, le spalle ci cadono, facciamo una espressione triste e sconsolata, ci sentiamo gravati a da mille doloretti, il passo si fa esitante, ci sentiamo brutti.
Ma se qualcuno ci dice: “Ho notato che sei molto preciso e attento in tutto quello che fai”, il corpo si fa più eretto, lo sguardo vigile, sentiamo una maggiore sicurezza, il passo cambia, la parola diventa esatta e elegante, il gesto preciso..
Sapendo questo possiamo cambiare il mondo in meglio, spingiamo con le nostre valutazioni perché vada dove deve andare, non criticandolo ma sottolineando negli altri le qualità positive. Questo vale soprattutto con i bambini, in casa o a scuola. Qualunque rafforzativo orienterà la personalità nel modo più favorevole e i cambiamenti si vedono subito nel corpo.
Guardate il corpo di chi entra dal medico e guardatelo poi quando esce, se la visita è stata soddisfacente il passo è più spedito, lo sguardo è più sicuro, si entra pencolanti, si esce mezzi guariti.

TEST: sempre a coppie, uno dica all’altra qualcosa di positivo e carino su di lui e poi invertite i ruoli.

Nei miei colloqui questo è ancora più evidente, io misuro l’effetto terapeutico dell’incontro dai miglioramenti visibili nel corso di due ore, testa più fiera, occhi più larghi e brillanti, pelle più rosea, movimenti più allegri e sicuri, passo baldanzoso…

L’EFFETTO SPECCHIO

Tenete sempre presente il concetto di MIRRORING.
Noi rispecchiamo il mondo ma il mondo si rispecchia nella nostra immagine, il che vuol dire che modificando l’immagine si modifica il mondo.
L’immagine è la forma del pensiero, è una forma-pensiero.
Possiamo cambiare la forma o cambiare l’immagine, avremo sempre un cambiamento totale.
Se cominciamo una giornata dicendo: “Oggi sorriderò al mondo”, e non sarà un sorriso solo degli angoli delle labbra, sarà un sorriso totale, di corpo e mente, di dentro e fuori, la giornata sarà decisamente migliore.
Provate a farlo come esercizio per tutto un giorno, e poi ditemi come vi sentite e cosa è successo attorno a voi. Noi attiriamo ciò che mostriamo.
Non esiste immagine staccata dal pensiero, l’una si proietta nell’altra e la proiezione è circolare, puoi partire dalla bocca e dal cuore, in fondo è la stessa cosa.

Quando la nostra intenzione passa nello sguardo, si mettono in moto centinaia di muscoli, ogni struttura muscolare è associata e un particolare sentimento.
Se ripetiamo emozioni fisse, mettiamo in moto insiemi fissi di muscoli, così i nostri sentimenti, le nostre aspettative, i giudizi che diamo sulla vita si possono cristallizzare formando una corazza muscolare fissa, del viso o del corpo.
Possiamo finire col modificare in modo costante l’espressione del nostro viso, le rughe di espressione o cambiare la struttura del nostro corpo.
Il pensiero, l’emozione si traducono in forma, cioè la mente è morfogenetica..
Ci sono persone che sono così abituate a esercitare dei controlli espressivi che sembrano armature, mezzi busti.
Il modo con cui ci relazioniamo con gli altri è sempre fortemente rivelatore dei nostri complessi, delle nostre difficoltà, dei nostri problemi… continuamente noi proiettiamo sul mondo il nostro lato emozionale e lo facciamo col viso e col corpo, come se fosse il nostro strumento espressivo e morfogenetico primario.
Gli altri reagiscono ai messaggi inviati dal viso e dal corpo rimandandoci una specie di eco che rinforza il messaggio originario. Si ha così un effetto di amplificazione.

E’ un po’ come il balbuziente che fa ostruzionismo alla conversazione, diffonde disagio e questo disagio aumenta la sua balbuzie, in un effetto a catena, come accade con lo sbadiglio. Se uno sbadiglia o un atteggiamento cascante, anche gli altri sbadigliano e manifestano stanchezza. Allo stesso modo l’aggressivo genera aggressività e, viceversa, chi presenta al mondo calma e serenità suscita calma e serenità. Pensiamo a un sasso gettato in uno stagno, le onde che irradiano dal sasso sono in relazione al sasso e allo stagno. Ricordiamoci sempre che il mondo spesso è il nostro specchio. L’immagine suscita una immagine simile.

L’ambiente non è mai inerte a ciò che vi mandiamo ma ha reazioni di risposta in sintonia. Se mettiamo in una stanza un diapason e lo stimoliamo così che generi una certa lunghezza d’onda musicale, un secondo diapason che è nella stessa stanza vibrerà in sintonia con esso.
Teniamo presente che col nostro comportamento noi possiamo modellare il mondo.
Anche noi siamo lo specchio dell’altro e può accadere che ciò che rimandiamo non ci piace, il vero comunicatore (psicologo, insegnante, medico, amante) è colui che cambia sottilmente il messaggio che riceve per creare nuovi input.
Facciamo un esempio molto facile: siamo in autobus, è una brutta giornata, umida, fredda, appiccicosa, la gente è stanca e rabbuiata. Proviamo a guardare qualcuno e insieme a spianare la fronte, a allargare la mente a fare uno sguardo calmo e aperto, altre fronti si spianeranno, altre bocche sorrideranno.
In linea di massima ci si adegua al tono di colui che comunica con noi, ma possiamo essere un’eco migliorativa. Con l’aggressivo che parla concitatamente si parla più lentamente e si fanno gesti molto tranquilli e rallentati. Si sorride piacevolmente a chi è corrucciato, a verso chi è incerto si mostra un leggero decisionismo. Se l’altro ha un atteggiamento critico o negativo, si sottolineano e si ripetono le sue parti del discorso vagamente positive, così da rinforzare l’altro in ciò che vogliamo.
Si usano parole come: “Ah, sì, bene, è proprio vero, come la capisco, sono proprio d’accordo! Ma poi si cerca con delicatezza di spostare l’accento verso qualcosa che ci conviene.
Ricordiamoci che ognuno cerca il consenso. Basta annuire alle parti del discorso che ci vanno bene, sorridere, accentuare con piccoli gesti di approvazione il buono che è in ognuno e potremmo vedere la persona che si sposta inavvertitamente in una posizione più positiva.
Mai prendere di punta nessuno. Ognuno vuole essere confermato per ciò che è, ma possiamo portarlo lentamente a essere ciò che vogliamo.

Se consideriamo sempre la possibilità di effetti a catena, possiamo controllarli in modo intelligente anche solo con lo sguardo, con un’attenzione intelligente e partecipe. Saper ascoltare non è una posizione passiva ma può essere molto attiva.
Pensiamo invece a un esempio di azione che sfugge dal controllo: l’altro è nervoso e si alza di scatto, noi reagiamo con un altro scatto, gli cade qualcosa, noi facciamo un gesto irritato, quello diventa più violento, noi ci irrigidiamo ecc. Può crearsi un circuito sbagliato, occorre creare un diversivo, rompere il circuito con un gesto pacifico, una battuta di spirito che rischiara l’atmosfera, un piccolo gesto di resa, una piccola offerta affettiva o un riconoscimento, un complimento.
Se una fronte è corrucciata, spianate la vostra, allargate gli occhi, sorridete, respirate lentamente, appoggiate bene i piedi a terra, guardate l’altro come se vi piacesse, mandategli energia calma e positiva. Pensate “Io ti voglio bene, io ti capisco!”
Potete immaginare l’energia come una nube scura e pesante e che dalla vostra testa esca della luce chiara e leggera che rischiara e distende l’atmosfera.
Se potete, toccate leggermente la mano o la spalla della persona chiusa o tesa. Offrite qualcosa da bere o da fumare, preoccupatevi del suo benessere, fategli un piccolo complimento, dite qualcosa di positivo sul tempo, sul luogo ecc., posizionatevi sulla positività. Quando potete, dategli ragione rafforzando la sua opinione, o considerate con intenzione le sue parole, ripetendone alcune.

Se vi rilassate, anche l’altro si rilassa, immaginate di avere un tempo infinito e di stare molto bene, calmi e sereni e che tutto va bene, in base all’effetto mirrorring, effetto specchio, anche l’altro si rilasserà.
Occorre fare prove allo specchio e guardare cosa si deve fare per dare una certa impressione, crederlo solo non è sufficiente, occorre proprio esaminare con cura il messaggio che mandiamo, guardarci come se fossimo degli attori e reagire alle nostre espressioni. A volte basta alzare appena il mento, spianare la fronte, sorridere senza mostrare i denti, o mostrare interesse chinando appena il mento così da avere uno sguardo più intenso, imparare a sorridere con gli angolini delle labbra e degli occhi, aprire o socchiudere gli occhi, offrire il viso.
Pensiamo che il viso è uno strumento come un altro e che dobbiamo usarlo bene per far stare a suo agio l’interlocutore, per mandargli dei messaggi di interesse e di accettazione. Non c’è ipocrisia in questo, tutto diverrà più facile se crediamo in ciò che facciamo, se dietro la nostra espressione c’è il nostro pensiero. E tuttavia per colui che recita il viso è più controllabile, il corpo non mente mai.
Può accadere che quello che vogliamo mostrare sia in conflitto col nostro pensiero, cioè che noi manifestiamo una maschera sociale.
Controlliamo allora occhi e viso ma mandiamo col corpo segnali involontari di altro segno, specie con mani e piedi. Ma l’attore conosce tutti gli espedienti e farà recitare il corpo e così il venditore e il politico.
Se tenete la testa china, le spalle rientrate, il torace incassato, l’andatura lenta, sembrerete una persona sconfitta, stanca, frustrata. Se la testa è eretta, la fronte aperta, il viso sorridente e gli occhi sicuri o dolci darete un senso di vittoria, fiducia e speranza.
E tuttavia noi non parliamo solo con gli occhi e col viso ma con tutta la postura, con le spalle, il torace, la pancia, le spalle…se sorridiamo ma siamo tesi, qualche parte di noi resterà contratta, o avremo gambe senza riposo o piedi che ballano o gambe serrate, piccoli gesti involontari, ci grattiamo rapidamente, ci tocchiamo, ci strofiniamo gli occhi come se avessimo un bruscolo, ci tiriamo su i capelli con la mano. Più il gesto è rapido più è involontario. E tuttavia anche chi ha un buon controllo dell’atteggiamento, visto al rallentatore, può rivelare piccoli segni contraddittori.
Per es. se uno sorride con la bocca può non sorridere con gli occhi, oppure sorride ma tiene il busto rigido, e questo vuol dire che sta mentendo. Più il busto sembra imbalsamato, più siamo nella finzione. Guardiamo i nostri uomini politici.
Alla lunga tuttavia tenere di preferenza una postura o un’altra modificherà il nostro corpo, creerà una struttura somatica particolare.

FACCIAMO ORA UNA PICCOLA MEDITAZIONE COREANA

Prendiamo fiato, poi quando espiriamo apriamo la bocca dicendo aaaahhhh e esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per essere vivi, per essere belli, per essere forti, aaahh, una profondo sospiro di soddisfazione. Poi tiriamo su l’aria col naso come se fosse la più pulita e trasparente aria di montagna e sorridiamo di piacere con le lebbra pensando che quell’aria ci vivifica, ci fa sentire bene mmmm,come ci sentiamo bene, come sorridiamo. E espiriamo nuovamente con le labbra aperte e pensiamo che stiamo sorridendo perché siamo felici.

Il pensiero foggia il vostro corpo, il vostro corpo respira con voi e col vostro cuore.

COME ESERCIZIO, METTETEVI DAVANTI A UNO SPECCHIO E VEDETE CHE MESSAGGIO MANDANO I VOSTRI OCCHI, SE VOLETE CAMBIARE IL MESSAGGIO DOVETE CAMBIARE I PENSIERI E IL MODO DI PRESENTARVI AL MONDO.

Ricordate sempre che il mondo è il vostro specchio e vi rimanda quello che voi inviate. Se lo guardate con bonomia, sarà buono, se lo guardate con paura vi aggredirà, se lo guardate con stupore vi stupirà.
Uscite la mattina di casa pensando: il mondo è bello, la gente è simpatica, il vostro sguardo avrà un sorriso e il mondo intero vi sorriderà.
Se siete sinceri il vostro sguardo sarà sincero, ma si reciterete qualcuno potrà accorgersene, perché una parte del viso non andrà d’accordo con gli occhi, per es. la bocca ride e gli occhi sono due stagni gelidi e morti.

Osservate anche gli uomini famosi in televisione: Previti, Berlusconi, Bertinotti., D’Alema, Buttiglione, Casini.. Cosa dicono i loro occhi? I denti, la bocca, il naso, le pieghe degli occhi, le pieghe accanto alla bocca o accano al naso, la linea delle mascelle, togliete l’audio e state rilassati a guardare che messaggi vengono dalle pieghe ai lati del naso, dalla posizione delle spalle, dal modo di tenere la fronte. Sono in armonia?

ASIMMETRIE

ESERCIZIO

Fate ora anche un altro esercizio, se i visi sono in primo piano o se li avete davanti su una rivista, coprite con la mano mezzo viso, prima la metà di destra poi quella di sinistra e guardate come esse sono asimmetriche. Più sono asimmetriche le due parti più la nostra parte razionale o volitiva e la parte emozionale e affettiva sono lontane, non si corrispondono.
Copriamo anche le fasce del volto, così da guardare solo la bocca o solo il naso o solo gli occhi o solo la fronte, ognuno di questi elementi manda un messaggio. I messaggi sono uguali. Fate lo stesso con la vostra foto in primo piano, distinguete 4 o 5 fasce del viso e scrivete su un foglio che messaggio manda. C’è armonia tra questi messaggi?
Fate la stessa cosa con una fotocopia della foto del vostri viso, per cercare le asimmetrie.

Noi tutti siamo asimmetrici. La parte destra del corpo è un po’ diversa dalla seconda, qualche volta le differenze sono molto accentuate, un seno è maggiore dell’altro, un braccio più lungo, una gamba più grossa. Ci mettiamo i pantaloni stretti ma una gamba non entra. Una donna si mette il reggiseno ma una coppa resta più piena.
Le due metà verticali del viso sono diverse. Quando la diversità è notevole noi non ce ne accorgiamo, ma se qualcuno si specchia insieme a noi, vede subito che il viso allo specchio è diverso da quello che vede direttamente.
Cioè, se c’è una asimmetria, lo specchio la rivela non a noi ma agli altri. Il fatto è che allo specchio noi ci riflettiamo in modo rovesciato, dunque non vediamo mai come siamo veramente.
Se mettiamo uno specchio nella linea di mezzo di una foto a pieno viso, possiamo vedere che il viso ottenuto con due metà destre è diverso dall’altro.
Se la personalità non è armonica, non è sana, non è buona, non è in armonia con se stessa, salta agli occhi che le sue due metà sono diverse, mezzo naso, mezza bocca (per es. un angolo va in su l’altro va in giù, le narici, le rughe d’espressione, gli occhi (uno è chiuso, l’altro aperto).
L’emisfero destro comanda la parte sinistra del corpo e viceversa, se qualcosa colpisce un emisfero abbiamo una distorsione facciale, dalle forme più lievi dello stress alle doppiezze di carattere alle forme patologiche gravi come l’ischemia, l’ictus che paralizzano una parte del corpo e del viso.
Altri indicatori possono essere la perdita di capelli localizzata da un lato, nei, porri, macchie, rughe diseguali, incisioni degli occhi, elementi cascanti, borse, rigonfiamenti, punti di tensione, nervi che ballano, ematomi, ecc
Stiamo attenti a ciò che è lateralizzato perché indica che una parte di noi non funziona bene.
Le disarmonie tra la parte destra o sinistra rivelano se siamo stati feriti nella nostra azione o nei nostri affetti. Il viso è fortemente rivelatore in questo e anche le patologie, il modo di camminare. C’è un piede che calca di più e che consuma di più le scarpe. Le patologie localizzate a sinistra esprimono mancanza e bisogno di amore, spesso manifestano problemi con la madre, anaffettività. Le patologie a destra mostrano la nostra difficoltà nel campo progettuale, dell’agire, il campo dell’azione paterna. Anche i dislivelli di adipe a destra o a sinistra sono come scudi protettivi che abbiamo fatto crescere là dove i colpi erano più forti per aumentare le nostre difese.

BERLUSCONI, COMUNICATORE DI MESSAGGI POVERI
Angelo Guglielmi

Il segreto del Berlusconi comunicatore è semplice. Si mette allo stesso livello di chi lo ascolta. E per far colpo punta sulla semplificazione estrema.
Con furbizia, ma anche con la massima naturalezza.
Il segreto di Berlusconi comunicatore è di mettersi allo stesso livello di chi ascolta. Sia dal punto di vista dei contenuti che della forma in cui sono espressi. Siete mai entrati in un bar dove si discuteva di sport o di politica? Se vi è capitato, intanto siete rimasti sorpresi dal tono veemente con cui erano esposte le argomentazioni, dalla sicurezza con cui erano sostenute, dalla semplicità (anzi dal semplicismo) del ragionamento tanto più commestibile quanto più povero nel merito. E chi ascolta non è tanto conquistato da ciò che sente e viene detto (che più ovvio e “qualunque” non potrebbe essere) ma dal fatto che anche lui potendo intervenire direbbe le stesse cose o, se diverse, direbbe cose della stessa allarmante perentorietà e semplicità.
Peraltro è un vecchio trucco quello di adeguarsi al livello di chi ti è di fronte, praticato e seguito da tutti coloro che vogliono farsi ascoltare (a cominciare dalla mamma con il suo bambino al quale si rivolge, nonostante il rimprovero dell’educatore adulto, con parole sminuzzate e prive di sintassi, ritenute più adatte alla sua – del bambino – capacità di comprendere). Così fa anche Berlusconi che, essendo intelligente, sfrutta al massimo questa vecchia regola. A dire il vero lo fa con furbizia ma anche con naturalezza giacché anche lui fa parte, se pure con altra presenza e incisione, del popolo che sproloquia nei bar.
Berlusconi non è un politico, non nasce dai partiti dei quali si è servito ma se ne è sempre tenuto lontano. I partiti sono mediazioni fastidiose che impediscono un rapporto diretto con il popolo degli elettori e oggi dei governati. Sono superfetazioni intralcianti. Di qui il tono di sufficienza e di sopportazione con il quale guarda ai partiti della sua stessa coalizione che tollera perché oggi non ne può fare a meno ma domani chissà. Comunque non contano nulla e se parlano li zittisce, a meno che non si tratti di posti e prebende da distribuire. Poche chiacchiere, lui è il capo e le sue scelte sono quelle di tutti.
Quando parlano D’Alema o Fini, che pure non adoperano il politichese, ti accorgi che le loro parole, al di là del loro significato letterale, riflettono un modo di ragionare, una idea di mondo o magari solo una competenza specifica che le impreziosisce o comunque impone un ascolto rispettoso ma le rende lontane. D’Alema e Fini parlano a un pubblico che legge i giornali (magari una volta alla settimana o al mese) e dunque vuole non solo sentire ma anche un po’ capire. Al popolo al quale Berlusconi si rivolge basta ascoltare quel che dice: quel popolo non chiede di più e Berlusconi ritiene che ha ragione: il resto sono chiacchiere.
Berlusconi si vanta di essere un uomo comune se pure superdotato e con straordinarie qualità di fattività e di concretezza. Gli basta presentarsi con le sue realizzazioni di grande impresario (che lo hanno fatto uno degli uomini più ricchi del mondo) per incantare chi lo ascolta. Invece di fare riferimento alla necessità di costruire un mondo più giusto o di valorizzare le identità etniche o di perseguire l’amore e la solidarietà (tutti concetti astratti) a lui basta mettere in primo piano il merito di avere costruito Milano Due e la Fininvest per essere creduto e seguito. La sua capacità comunicativa sta allora nel fatto che ha poche cose da comunicare e queste elementari e culturalmente povere.
Il mito che Berlusconi possieda come nessun altro l’arte di comunicare e convincere, disponga di raffinatissimi strumenti retorici e di una conoscenza che più acuta non si può della psicologia di massa è appunto un mito, cioé cosa non vera. L’altra sera l’ho sentito mentre predicava da Costanzo. Forse era stanco ma aveva un eloquio arruffato, grammaticalmente approssimato, sintatticamente pesante tanto che mi chiedevo dove stava questa sua bravura tanto proclamata. E ho capito che stava proprio in quell’arruffìo, in quella povertà grammaticale e sintattica, in quel ripetersi continuamente e con veemenza sempre più autorevole, in quella sincerità che nasce da presunzione più che da consapevolezza.
E qui ho anche capito che i messaggi sono tanto più convincenti quanto più sono poveri e quanto più povero è il vocabolario che usano: le parole non è necessario che siano tante, basta che siano sempre le stesse.

IL VISO

Se vogliamo controllare i messaggi non verbali, cominciamo dal viso, che è anche la parte più facile. Il volto è la parte del corpo con cui mentiamo meglio ed è la parte più facile da disciplinare. Il viso è l’area di comunicazione principale, per questo gli attori partono dal controllo delle espressioni del viso. Qua noi abbiamo addirittura codificato espressioni che ci vengono dai primati.
Per es. se mangiamo da soli in un ristorante lanciamo attorno brevi occhiate furtive come quelle che le scimmie fanno mentre mangiano per controllare il territorio.
Tanto i primati quanto i neonati possiedono già una dozzina di espressioni basilari: minaccia, paura, richiamo sessuale, fame, sonno, ansia, gioia, sorpresa, disgusto, interesse, superiorità, inferiorità.

I politici sanno quanto è importante il controllo dell’espressione perciò amano i mezzi busti, non le figure intere e nemmeno i primi piani troppo rivelatori, così da non dover controllare le gambe e la parte inferiore del corpo e da potersi concentrare sulle mani e sull’espressione. Però facilmente anche le mani possono essere rivelatrici, per cui l’uomo politico finge di scrivere o di prendere appunti, per non guardare in viso l’interlocutore, simula un’azione intelligente, sembra ugualmente attento e può in realtà rilassarsi e pensare alle risposte successive, mentre può dare brevi sguardi all’altro, assentendo con la testa.
Quando il mento è sollevato si manda un messaggio di dominio (posizione di Mussolini). Gli occhi sono allora come due punti di spillo.
Occhi abbassati, palpebre pese, testa bassa e mento contro il petto indicano inferiorità, depressione, sfiducia.

Sguardo ammiccante, testa piegata da un lato dicono perplessità o seduzione se gli occhi sono socchiusi.

Se invece volete mettere a disagio un uomo fissatelo a labbra strette tra le sopracciglia e se poi volete esagerare, fissategli il nodo della cravatta o un punto del collo, l’ugola, magari.

Se volete dargli attenzione e calma guardatelo negli occhi ritirando un poco lo sguardo in dentro, alzando il mento e piegando la testa all’indietro, respirando con agio e interesse e allargando gli occhi.

Più che stare attenti al messaggio delle fattezze visive, a volte è più facile avere il pensiero giusto. Se state pensando “Sono calma, mi sento molto calma e rilassata, tutto andrà bene, respiro lentamente e profondamente“, vi verrà realmente una espressione calma e paziente.

Come diceva un monaco buddhista “Non bisogna pensare alla pace, bisogna esserela pace!
Molto importante è il respiro. La paura, la tensione, si possono mettere a posto concentrandoci sulla respirazione. Un respiro calmo migliora il viso, corregge la voce, scioglie le tensioni. Respirate con gli occhi.
Oppure si può lavorare sul tono della voce. Chi parla più lentamente è sentito in modo più chiaro e risulta più persuasivo.
Nelle amministrative per es. nel duello Costa- Castellani, il vecchio sindaco risultava più convincente perché Costa era concitato e lamentoso, ripeteva rapidamente le stesse parole ed era difficile capire cosa volesse, Castellari era lento e pacato e pareva avesse molta ragione, sembrava padrone di sé, rassicurante e affidabile. Costa dava l’impressione di una persona frustrata e incapace, un perdente.
Comportarsi con sicurezza tranquilla come se avessimo già vinto è aiutare la vittoria.
Chi vince è sicuro di sé, non ha bisogno di gridare, ha la calma del forte.

LE RUGHE

Se abbiamo la tendenza a tenere il viso chiuso nelle preoccupazioni o in pensieri negativi queste si incideranno nelle pieghe in giù delle labbra, nelle pieghe ai lati del naso, nelle rughe in giù ai lati degli occhi, nelle rughe centrali verticali tra le sopracciglia.
Se siamo abituati a guardare al mondo con stupore, avremo rughe orizzontali di espressione, gli occhi aperti e distanziati, il viso levato e proteso verso il mondo, pensate agli occhi tondi e fiduciosi di un bambino e agli occhi stretti e guardinghi di chi si non si fida del suo prossimo.

A poco a poco la piega momentanea diventa strutturale. Insistendo, l’atteggiamento diventa corpo. Per questo la struttura di un individuo può rivelare il suo carattere. Gli eventi di una vita possono modificare le ossa, i legamenti, e la distribuzione dei pesi corporei, per es. chi è stato schiantato da troppe difficoltà fin dalla giovinezza sembra realmente schiacciato da pesi immani, la spina dorsale sotto la nuca si piega formando una gibbosità a bisonte, l’adipe si distribuisce nella parte alta delle spalle arrotondandole, le gambe si piegano a rombo, come dovessero sostenere un carico, la testa viene compressa in orizzontale come fosse sotto un maglio. Più sono i pesi della vita, più curviamo le spalle.

Chi ride spesso e ama la vita ha rughe sottili a ragno ai lati degli occhi. La diffidenza e la negatività segnano il nostro viso con pieghe che vanno all’ingiù, curiamole anche sorridendo a noi stessi quando siamo soli.

Un eccesso di decisionismo, una natura da lottatore fanno digrignare le mascelle e stringere le labbra che diventano sottili. Abituatevi a far rilassare le mascelle, tenendo i denti allentatati, come si fa a antiginnastica.

Se la bocca si rilassa e respiriamo con la bocca un poco aperta, questo può dare un senso di pace e di distacco e spingere l’altro a sua volta a rilassarsi, invece in risposta delle nostre tensioni mostrerà a sua volta tensione, ma se lui guarda come facciamo un certo lavoro, le labbra chiuse gli diranno che lo facciamo con concentrazione, attenzione e precisione.

Mordersi le labbra è un segno di incertezza. Attenti a non manifestare disprezzo o disgusto con smorfie del viso o con piccoli tic di contrazione, come fa Casini che arriccia il naso come se sentisse un cattivo odore, gesto non bello di disprezzo per gli altri..

Il volto comunica anche messaggi sulla salute, perché rispecchia i vari organi e le funzioni del corpo umano.

LE RUGHE SECONDO LA MEDICINA CINESE

(Vedi l’interessante libretto: “Segni del volto”, Marguerite de Surany, RED)

Orizzontali sulla fronte sono relazionate all’attività mentale (gli psicotici per nascita non hanno rughe frontali),
verticali sulla fronte: troppo cibo o troppe preoccupazioni
verticali tra gli occhi: disturbi al fegato, rabbia repressa, inquietudine, irritabilità, ma anche eccesso di potere, dispotismo (la Fornero).

Due cerchietti sotto gli occhi: troppe bevande e disturbi renali
più in basso sotto gli occhi: troppo cibo, disturbi intestinali
sulla punta del naso: disturbi cardiaci.

Ruga orizzontale tra labbra e naso: disturbi alle ovaie e della sessualità.

Secondo la teoria taoista, esiste una energia primaria o universale che scorre lungo i meridiani, i meridiani principali sono 12 corrispondenti a 12 organi principali: Intestino tenue, Triplice riscaldatore, Intestino Crasso, Vescica, Vescica biliare, Stomaco, Maestro del Cuore, Polmoni, Cuore, Fegato, Milza, Reni.
Essi hanno punti particolari che possono essere trattati:
uno di questi è il vaso di lacrime (pag 47)

un punto che si trova al centro della ruga sotto l’occhio, sulla verticale della pupilla. Quando qualcosa ci affligge e non ne possiamo parlare e piangiamo troppo, si forma questa ruga che è connesso a problemi allo stomaco, perché non possiamo digerire la vita.
Se poi essa (fig. 49) cade in giù lateralmente con un angolo, ciò indica un ghiacciolo di lacrime, lacrime mescolate ad amarezza. Sciogliere queste lacrime congelate, farsi un bel pianto ristoratore qui non è male.
Se ci spostiamo due dita fuori dall’angolo della bocca (fig. 51) troviamo un punto corrispondente a un meridiano detto “magazzino della terra”. Immaginiamo un magazzino che dovrebbe contenere la nostra energia buona, allegra, positiva e che invece si è riempito di brutti pensieri, di energia negativa, al punto che non riesce più a contenerla, allora il magazzino comincia a creparsi e questa ruga che va all’in giù è appunto una spia. E’ una sottile incisione che scende verticale e poi gira verso il mento. Abbiamo problemi di assorbimento della vita, abbiamo più pensieri di quello che il nostro magazzino possa contenere, i pensieri ci ossessionano, non riusciamo più a elaborarli, la depressione mentale incombe (insorgono nevralgie e mal di denti), la bocca diventa muta, gli occhi vuoti. Occorre allora ascoltare musica, uscire, vedere gente, distrarsi. Curare questo punto con digitopressione o agopuntura aiuta a sciogliere la negatività e anche i dolori fisici del viso.

Ma può darsi che la nostra sofferenza sia così nascosta e profonda che non riesce nemmeno a salire alla bocca, resta intrappolata nel collo (fig 53), il collo diventa rigido e dolorante, il viso gonfia, la lingua è rigida e la persona non riesce a parlare, gonfiano le ghiandole linfatiche. Si forma allora una ruga addirittura nel collo quasi parallela alla mascella, il cuore è ferito e pieno di risentimento ma non riesce a far uscire la sua ferita, i denti possono cariarsi.
Questa ruga è un grido di aiuto che esprime grande malessere.
se guardate le annunciatrici televisive, vedete che sono belle donne, ma che alcune hanno due rughe che formano loro come un collarino, tanto che una volta nell’800 si portava proprio qui un nastro di velluto nero per nasconderle. Sono le RUGHE DI VENERE e dicono: “Non amo più, l’acqua dell’amore non scorre più, non accolgo più nessun amore“. Sono le rughe della non accoglienza, della Venere ferita e arida.

Fig 57, molto triste è la condizione di chi ha una ruga che parte sotto l’occhio scende a u fino al centro del mento e risale all’altro occhio, i due punti sotto gli occhi sono i vasi delle lacrime, le lacrime non piante portano la disperazione fino a terra (il mento) e la conservano.
Se la vita ci maltratta, ci tiene sotto giogo, abbiamo due rughe che scendono dai lati della bocca (pag 63) come i segni del morso.

Ma se la collera cresce con voglia di colpire e di ribellarsi, di essere in rivolta dura, il sangue è perturbato, possiamo vomitare, avere nausee e senso di vertigine e si forma una ruga storta dal centro del sopracciglio in giù. (pag 65)
(pag 67) le due rughe tra le sopracciglia sono due mura difensive che dicono: “Sto lavorando in silenzio e in segreto ma non sono contento, non posso parlare, non disturbatemi, ho alzato un muro tra me e il mondo, perché ho bisogno di pace per proteggermi.

(Pag 79) questa ruga è un arco che va da un punto vicino all’aletta del naso in giù, si chiama “ACCOGLIENZA DEI PROFUMI“, riguarda il meridiano relativo all’intestino Crasso di cui si dice: “Ho fiuto”. Il punto da cui parte ha importanza per le affezioni del naso, le sinusiti, l’asma ecc. (i tessuti del viso gonfi dicono: perdo terreno, non ho basi, dunque mi gonfio per cercare di essere; olfatto debole = lascio correre i piaceri della vita, non li afferro più; naso chiuso o sinusiti = non voglio sentire il profumo della vita, mi sento vecchio; la sinusite può essere anche una rabbia rimossa perché non i permetto di manifestarla; lo stesso l’asma; le labbra gonfie o malate: devo tacere ma esprimo la mia angoscia con la tumefazione delle labbra. Questa ruga esprime profonda angoscia.
Una ruga rara è una v slargata che appare sul mento (pag 93). Il punto in mezzo al mento è un punto di grande energia, la ruga dice che l’energia fugge via. Qui abbiamo un dominatore che non è riuscito a vincere, e è rimasto molto ferito. Facilmente avrà dolori al mignolo dove inizia il meridiano.
Una sola ruga tra gli occhi (pag 101) indica che la situazione è difficile, questa persona ha un ruolo nella famiglia o nel lavoro, per cui deve usare più autorità di quello che vorrebbe, ha una responsabilità, deve perciò limitare le emozioni e controllarsi, nello yoga il punto tra i due occhi è il punto di accesso al cervello, è il luogo dove l’uomo ha un carico di potere e di responsabilità per cui deve invocare l’aiuto del cielo. Questo punto si chiama SALA DEI SIGILLI e i sigilli sono simbolo di potere ma anche di responsabilità e dunque di preoccupazione. Sono verticali, per es., lo scettro del re, il bastone del papa. Questa persona è contratta, può avere crampi o spasmi, dolori alla testa, traspirazione alla testa. Non porta volentieri cappelli. Deve essere decontratta con movimenti circolari della mano in senso orario senza toccare la testa come se le si volesse levare dell’aria calda o farle del vento con un’elica.
La SALA DEI SIGILLI può anche essere orizzontale come se unisse le due sopracciglia (pag 103), il segno allora si distende, adagia il sigillo cioè l’autorità e il potere, questa persona dice “Ho molte responsabilità, ma voglio distendermi, darmi pace”.
La riga orizzontale può essere anche subito sotto il naso, è il CANALETTO DELL’ACQUA, indica un rivolo di energia che si perde; la persona si sta indebolendo, può anche svenire. Massaggiare il punto proprio sotto la punta del naso cura le depressioni di energia, l’instabilità nervosa, il diabete, un eccesso di sete, i dolori ai lombi e alla settima cervicale.
Diabete e secchezza nel mondo cinese indicano un grande desiderio di affettività o anche di gratificazioni materiali; i dolori lombari indicano che la persona fa di testa proprio e non ascolta gli altri, non si piega dunque alle opinioni o ai consigli di altri; l’itterizia indica un disturbo dell’anima che rimugina troppo le proprie passioni, critiche o idee sbagliate.
Quelle che noi chiamiamo rughe del sorriso ai lati degli occhi sono per i Cinesi le zampe di gallina, tre rughe a ventaglio, indicano una persona che ha giocato molto col sesso opposto oppure troppo poco ma che lo avrebbe fatto volentieri, e poi per amore o dovere ha dovuto contenersi.
Una grande ruga orizzontale al centro della fronte è detta YANG bianco, lo yang è l’energia attiva e volitiva, ma il bianco indica l’arresto della volontà, l’apatia, dunque questa persona ha una crisi di fiducia in se stessa, ha paura di fronte agli ostacoli della vita, non riesce a dominare al situazione, è immerso in una nebbia interiore, magari deve continuare a andare avanti ma non ce la fa, è inquieta e insoddisfatta.
Una ruga laterale e verticale che sale dall’angolo interno dell’occhio fino all’attaccatura dei capelli è relativa al meridiano della vescica. La vescica espelle l’urina, cioè elimina le scorie, le negatività del cibo. Elimina ciò che disturberebbe il sangue. Ma nella vita non sempre è possibile eliminare ciò che ci disturba, restano in noi delle tensioni nervose, delle energie impure.
Se eliminiamo le negatività abbiamo una visione limpida della vita per cui il punto di partenza di questa ruga, all’angolo dell’occhio si chiama PUPILLE CHIARE. Se invece restano delle nebbie, abbiamo una visione annebbiata. Quando qualcosa non va tra occhi e naso, starnutiamo, è un tentativo di espellere l’aria poco pulita in noi. Quando le cose non vanno bene, e non riusciamo a essere purificati e chiari, la vescica ne soffre, abbiamo allora malattie del naso e abbassamento della vista. Quindi l’umore si riflette sulla vescica, sugli occhi, sul naso e sui polmoni. Quando il malumore persiste, la vescica si ammala e produce una cistite. Quando la vescica è malata, la tensione nervosa si riduce.
pag 131: una piccola ruga che va dall’inizio interno del sopracciglio all’angolo dell’occhio
ruga a destra: persona che ha PUPILLE CHIARE cioè vista acuta quando si tratta degli altri e della vita sociale, è decisa, ha volontà e concentrazione, vede e comprende (io ce l’ho spesso)
ruga a sinistra: il contrario, pupille non chiare, spente, questa persona non guarda agli altri ma a se stessa ma senza energia e con depressione, può avere le gengive infiammate e ciò indica che non può mordere la vita, non ha autodifese.

MEDICINA CINESE

La medicina più attenta ai segni del volto è quella cinese. Essa ritiene che l’energia che circola nel nostro corpo fluisca in canali detti meridiani. Ogni canale attraversa e alimenta vari organi che si trovano sul suo cammino. Se c’è una occlusione in un punto del meridiano, alcuni organi non verranno alimentati e adempiranno meno bene al loro compito, avremo dunque la compromissione di una funzione.
La diagnosi può essere eseguita con la palpazione o osservando vari segnali che compaiono lungo il percorso del meridiano. Le rughe del volto sono uno di questi segnali.
Poiché l’uomo è una unità psicosomatica, la disfunzione può dipendere da cattive scelte di vita, da cattive esperienze, o da cedimenti nelle difese interne rispetto ad agenti invasori.
Ognuno di noi ha delle zone in cui è più protetto e delle zone più vulnerabili, in cui la negatività del vivere può evidenziarsi. Per esempio alcuni sono facilmente colpiti nella funzione respiratoria, naso, orecchi, gola, o bronchi, polmoni e tendono a somatizzare qui ogni scompenso del vivere, l’asma, lo sappiamo è una tipica malattia psicosomatica, ma ogni malattia, a suo modo, è psicosomatica. Cioè non basta che ci sia una causa esterna come un virus perché noi ci ammaliamo. Diciamo che, in genere, abbiamo una certa predisposizione a offrire alla malattia una parte di noi bersaglio, secondo un codice che appartiene all’intelligenza corporea e secondo modalità di scelta abbastanza personali. L’asma per esempio, che è una carenza di respiro, e che è poi simile alla tosse cronica o nervosa, indica un respiro aggressivo, a scatti, è la tipica malattia psicosomatica dietro cui sta ansia e agitazione, impossibilità a inspirare la situazione, ad assorbirla. Parlando con una metafora l’asmatico esprime “Vivo in un ambiente irrespirabile!”, “Sono stretto alla gola come in una morsa” ecc. La tosse invece è un modo aggressivo per scaricare tensione. Lo stesso i tic ecc.

Ora imparare a leggere il corpo e i suoi segni o i suoi disturbi secondo teorie orientali è bellissimo. Kinesiologia, iridologia, massaggi plantari, sha-tzu…sono discipline volte alla conoscenza e alla cura dell’uomo inteso come unità energetica. Il corpo è un insieme di simboli e di corrispondenze, che un esperto può decodificare osservando molti segnali.
La medicina cinese è bravissima a decodificare i segni del viso, forse anche perché in tempi antichi il medico cinese non poteva visitare la pudica donna cinese, la quale non si faceva svestire o auscultare e dunque occorreva acuire l’osservazione.
E cuore, polmoni, reni, fegato, milza e pancreas venivano osservati usando come carta geografica zone del corpo, come il viso, l’orecchio, l’occhio, la mano, il naso, il piede. Queste parti servivano sia per la diagnosi che per la terapia, mediante digitopressione, agopuntura o moxa.

Le zone del corpo indicatrici di malattia si chiamano somatopie (soma=corpo, topos=luogo), cioè luoghi del corpo indicatori dello stato di salute, considerate come terminali di una serie di segnali termici, elettrici ecc.
L’iridologo per esempio può fare una diagnosi esaminando l’iride, perché si ritiene che in ogni parte di essa si rappresentata una parte del corpo: bronchi, cuore, gambe ecc. L’agopuntura e altre discipline considerano la terapia sull’orecchio che alcuni di voi hanno fatto forse per smettere di fumare o diminuire di peso, considera l’orecchio come un feto rovesciato per cui il lobo è la testa, il bordo è la spina dorsale e la parte alta le mani e i piedi, per cui pizzicarsi l’orecchio equivale a stimolare le zone corrispondenti. Se uno si tocca continuamente il lobo dell’orecchio è come se si toccasse i capelli o la testa. Pizzicarlo equivale a stimolare l’energia.
Corpo e mente interagiscono, le nuove medicine sono tutte psicosomatiche cioè guardano all’uomo tutto interno, anche a come si manifesta nei volumi, nelle posture, ecc.

Per esempio una testa spostata in avanti indica un misto di aggressività e dipendenza, una testa rigida indica atteggiamento rigido che prima o poi fa calcificare le 7 vertebre sotto la nuca, inducendo artrosi cervicale, un capo inclinato di lato suggerisce indecisione e timidezza ma anche femminilità e remissione.

Ugualmente la mascella rientrante indica tristezza e collera trattenuta, impulso di piangere, la mascella sporgente è un segno di sfida, aggressività e arroganza, la mascella contratta sta per autocontrollo, emozioni trattenute ecc,
In genere ogni contrattura nel viso corrisponde a una tensione in altre parti del corpo, che possono portare a patologie, vedi ulcera, stitichezza, malattie epatiche o cardiache ecc.

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In genere la prima cosa che notiamo sono gli occhi, sono il nostro ponte col prossimo.
Grandi e rotondi indicano calore umano e benevolenza, stretti diffidenza e cinismo, sporgenti stati ansiosi, incassati nelle orbite temperamento introverso che critica gli altri e sta indietro rispetto al contesto sociale.
L’abitudine al sorriso può creare le rughe del sorriso, le preoccupazioni ci fanno venire le borse sotto gli occhi o un segno come di unghiata, uno stato permanente di cruccio ci incide le rughe del cipiglio ecc.
Le indicazioni sono infinite e ogni popolo, cultura o disciplina usa un codice diverso. Qui possiamo solo accennare ad alcune regole cinesi.
Il Nei Jing dice che la grandezza degli occhi è in relazione con la forza del fegato.
Se ci svegliamo dunque con occhi piccoli e gonfi, forse dovremo fare una dieta, ma se il nostro fegato soffre, essendo l’organo che assorbe lo stress, ci siamo sottoposti a una vita troppo pesante, abbiamo bisogno di lasciare qualche situazione e prenderci riposo.

Lingua e labbra sono relazionate alla milza. Gli orecchi sono relazionati ai reni ma anche alla vitalità e longevità. Il naso lungo indica un forte intestino crasso. Le labbra spesse e un forte labbro superiore stanno per un forte intestino tenue.

Se la cavità orbitale sotto gli occhi è larga, la vescica biliare funziona bene. Se abbiamo narici molli e rilassate la vescica funziona male ecc.

Secondo i Cinesi la vita è uno yin-yang, cioè un continuo mutamento da uno stato all’altro. Yang è energia forte e maschile, attiva, calda, una febbre per esempio è yang. Yin è invece una energia debole, recessiva, femminile, passiva, indica piuttosto le mancanze, la situazioni di difetto. L’ipertensione è yang, come uno stato di agitazione nervosa, la bassa pressione è yin. Se una delle due energie è eccessiva, l’altra è soffocata e abbiamo uno squilibrio.

Un viso YANG è come un triangolo con la punta in alto (fronte bassa, occhi vicini, mascella larga, naso piccolo, occhi semichiusi, orecchi piccoli o vicini). Pratico, concreto, razionale, radicato.

Un viso YIN è un triangolo con la punta in basso (mento piccolo appuntito, fronte spaziosa, occhi grandi e distanti, sporgenti, naso lungo o grosso, sopracciglia sottili, orecchie alte o a sventola). Questo è un creativo, con una particolare predisposizione all’arte o alla sfera intellettuale. Non portato per le cose concrete o manuali, ma ama sognare e da particolare importanza alle emozioni. L’intelletto prevale sull’istinto. Possiede uno spiccato senso dell’intuito e grande intelligenza.

Chi ha una testa grande è Yang, piccola Yin.

COLORE DELLA PELLE

Già il colore del viso è indicativo:
giallo=problemi a milza, fegato, pancreas, stomaco, vescica biliare
bianco= anemia, polmoni deboli
pallido con pelle trasparente= tipo yin spesso con mani e piedi freddi, l’energia è bassa, energia nervosa ma non muscolare
bruno scuro= i reni funzionano male, non liberano le scorie
rosso= troppo yang, eccitabilità, agitazione, passione, e facilmente disfunzione cardiache
blu=capillari in evidenza=funziona male il fegato
verdognolo=problemi tumorali
rosa diffuso in punta delle gote =tbc
I foruncoli indicano una cattiva eliminazione di rifiuti alimentari dal sangue, se sono sulla fronte c’è eccesso nel consumo di carne o salumi (proteine), in mezzo al viso eccesso di uova o pollame, sul mento pesce e carne.

PREDISPOSIZIONI ZODIACALI

Ariete 21 marzo 20 aprile
Toro 21 aprile 20 maggio
Gemelli 21 maggio 21 giugno

Cancro 22 giugno 22 luglio
Leone 23 luglio 23 agosto
Vergine 24 agosto 22 settembre

Bilancia 23 settembre 23 ottobre
Scorpione 23 ottobre 23 novembre
Sagittario 23 novembre 21 dicembre

Punti bersaglio

ARIETE (Marte)
Testa. Fronte. Occhi. Denti
1° decade tempia sinistra
2° calotta cranica
3° tempia destra

TORO (Venere)
Naso. Bocca. Gola . Spalle.
1° naso
2° bocca, occhi
3° gola, tonsille, corde vocali

GEMELLI (Mercurio) Timpani. Bronchi. Orecchie. Timpani
1° polsi, bronchi, orecchie e timpani
2° gomiti
3° polmoni, braccia e spalle/ Ma anche fegato

CANCRO (Luna)
Pancia. Stomaco. Ovaie
1° seni
2° stomaco
3° Pancia, intestino

LEONE (Sole) Cuore. Circolazione del sangue

VERGINE (Mercurio) Colon. Intestino. Apparato digestivo

BILANCIA (Venere) Vescica. Fegato, Pancreas. Reni
1° vescica
2° fegato e pancreas
3° reni

SCORPIONE (Plutone) Ghiandole e organi di riproduzione
1° ghiandole a secrezione esterna
2° intestino retto e ano
3° nell’uomo i testicoli, la capacitò di procreare
SAGITTARIO (Giove) Gambe. Cosce
1° caviglie
2° ginocchia
3° cosce
CAPRICORNO (Saturno) Colonna vertebrale. Ossa. Ginocchia. Giunture. Nocche

1° vertebre lombari
2° vertebre centrali
3° vertebre cervicali

AQUARIO (Urano) Caviglie

PESCI (Nettuno) Piedi
1° piedi della danza
3° piedi della corsa

Ariete=IL CAPO
La testa. E’ un eccessivo e ha il metabolismo alto, tende a bruciare rapidamente tutte le energie presenti. Ha malattie da eccesso. Quando è molto squilibrato ha brevi febbri che bruciano le scorie, spesso perché mangia male e accumula tossine, sono febbri terapeutiche come valvole di sicurezza, in genere non riesce a seguire posologie mediche, dopo un po’ smette di prendere le medicine, o addirittura non comincia nemmeno la cura. Mal di testa o di occhi e orecchi, infezioni e ferite e scottature. L’Ariete rappresenta la testa, fa un grosso lavoro mentale, ha spesso mal di testa o problemi agli occhi (specie se c’è un ascendente Toro che riguarda la vista), o ai denti o dolore alle tempie, cade spesso come il bambino che inciampa e batte la testa e dunque ci rimette di persona.

TORO=LA FORZA
Salute: punto debole la gola, il collo: tonsille, asma, ghiandole sessuali, circolazione, obesità. Può avere un forte odore personale. Il Toro può essere individuato già sentendolo parlare, per le inflessioni della voce, la profondità, le pause, il tono della voce. E dunque si ammalerà nella gola, nelle tonsille.

GEMELLI= LA COMUNICAZIONE
Il punto debole è braccia e polsi, orecchi, timpani e polmoni ma anche fegato che si stressa facilmente per troppa ambizione o accumula rabbia.

CANCRO=la madre, il cibo
La parte del corpo è quella femminile o materna: la pancia, seni, ventre, stomaco, il luogo dove nasce la vita, dove si assimila il nutrimento, o si dà il nutrimento. Spesso soffre di stitichezza, perché tende a trattenere tutto anche gli affetti. Sistema nervoso fragile. Somatizza facilmente l’ansia

LEONE= LA SOLARITA’
Il suo organo è il cuore, il plesso solare e la circolazione. Se i Leoni controllano troppo il cuore o lo rifiutano come cosa pericolosa, scaricano sul cuore tutte le proprie pulsioni. Fare ogni tanto un’analisi del sangue.

VERGINE=LA PREVIDENZA
La parte del corpo che le compete riguarda mani, intestino tenue e crasso, cioè pancia interna, la parte del corpo che digerisce. La Vergine soffre tipicamente di stitichezza, coliti, coliti spastiche, diarree. Non digerisce bene, perché il suo sforzo è concentrato molto all’interno. In psicoanalisi le passioni si concentrano negli intestini, nel controllo degli sfinteri e la Vergine è una passionale controllata.

BILANCIA=LA SEDUZIONE
Venere ha il suo domicilio nella Bilancia e interessa una parte particolare della seduzione del corpo, la curva delle reni. Per la Bilancia i punti a rischio sono: vescica, fegato, pancreas, reni, il rene serve a tutte le cellule e disintossica (ovvero le ghiandole che filtrano e la Bilancia filtra e soppesa). La Bilancia deve stare attenta a fare diete leggere, a disintossicarsi spesso.

SCORPIONE=morte e trasformazione
Corrisponde alle ghiandole di riproduzione. Ovaie. Attenti all’apparato gastrointestinale (più facili le coliti che la stipsi) (buona l’argilla).

SAGITTARIO=LA FRECCIA
Il punto del corpo focale per il Sagittario sono le gambe. Tomba è un Sagittario. Molti Sagittari sono podisti, corridori, viaggiatori, anche ballerini. Gambe, caviglie, ginocchia, cosce sono esposte e a rischio. Parti molto usate ma anche fragili, per cui possono avere qui della sofferenza.

CAPRICORNO=L’ASCENSIONE
La parte del corpo che somatizza è colonna vertebrale, ossa, dorso (corno), specie dopo i 50 anni, qui agisce la forza di Saturno.
Sarebbe bene che il Capricorno facesse un po’ di nuoto o di ginnastica o anche del ballo.

ACQUARIO= vola via dalle radici
La parte del corpo che gli compete è le caviglie. Le caviglie sono uno snodo importantissimo del corpo dove si hanno le fratture peggiori. Indicano lo sviluppo delle radici.

PESCI=L’INQUIETUDINE
Il suo punto debole sono i piedi, che non stanno mai fermi, mossi da eterna inquietudine, e non stanno mai comodi nelle scarpe, che sono sempre strette o rigide, meglio se nudi.
La prima decade ha piedi artistici legati al ballo, alla danza classica e alla coreografia,
negli ultimi gradi abbiamo corridori e podisti.
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Per le lezioni precedenti vedi

Lezione 1 : http://masadaweb.org/2013/05/24/masada-n-1465-24-5-2013-cnv-la-comunicazione-non-verbale-lezione-1/

Lezione 2 : http://masadaweb.org/2013/05/24/masada-n-1465-24-5-2013-cnv-la-comunicazione-non-verbale-lezione-1/

Lezione 3 : http://masadaweb.org/2013/06/10/masada-n-1470-comunicazione-non-verbale-lezione-3/
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1472 17-6-2013 IL GRANDE SERPE

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Il caso Gambaro – Pd + Pdl. Il Grillo è servito- Cremaschi: Si scrive Pd, si legge pentapartito -Becchi e la Gambaro – Adele Gambaro è un fake – Daniele Martinelli e la Lega – Zac: I dati confermano il peggioramento della crisi – Gli idoli del profitto e del consumo – La crisi corre ma la Casta ingrassa – Ultimi in Europa – Chiara Saraceno e il reddito di cittadinanza – Un’altra stangata di aumenti di tasse – Quando si guadagna in televisione – Rivoluzione in Turchia – M5S, un passo alla volta – Offese leghiste a Cécile Kyenge – Leggendo i dati di Bankitalia- La moglie di D’Alema e Licio Gelli

Più che i toni alti di Grillo, sono demoralizzanti i toni bassi di molti parlamentari.
(Maria)
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Ma in che stato hanno ridotto uno stato che Stato
non è mai stato?
P.S.
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Vive sepolto chi si consegna ad altri
Non potrò una volta da me sciogliere le mie mani?

(F. Pessoa)
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Il grande serpe è sempre mezzo sveglio
Disteso in fondo all’abisso del mondo, attorcigliato

(Ezra Pound)

Dicono che c’è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare
io dico che c’era un tempo sognato che bisognava sognare…
ma che quel sogno era il sogno di tutti.

(Viviana)
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LIBERTA’ DI ESPRESSIONE

Difenderò la tua libertà di dire quello che vuoi
ma dipende
se tu dici delle menzogne e mi butti addosso delle infamie
se difendi il male e stai dalla parte dei malvagi
se aiuti i corrotti, i pedofili, i razzisti, i despoti, gli ossessi
se elogi il reato e attacchi i buoni
se difendi il capitale e annienti i poveri
se vuoi abolire la democrazia e annullare lo stato sociale
se crei uno stato solo per i tuoi interessi, calpestando i diritti dei cittadini
se parli come un pazzo tentando di farmi del male
se attacchi il gruppo a cui appartieni, rifiuti le sue regole e la etica
fai del male ai tuoi compagni, ti metti dalla parte dei loro nemici
lo aiuti ad abbatterlo
dubito che difenderò quello che dici e il tuo diritto a dirlo

(Viviana)

Ogni libertà ha le sue regole e i suoi limiti.
La costituzione italiana (art. 21) ci dice che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“.
Tutti gli Stati democratici conoscono questa libertà, ma tutti gli Stati democratici la regolano e la limitano, vietando, per esempio, violazioni che riguardino il buon costume o l’etica professionale o gli obblighi inerenti a una carica, vietando l’apologia di reato, l’ingiuria, la diffamazione, la propagazione del falso, ciò che nuoce alla reputazione di un singolo o di un gruppo (come nel caso della Gambaro).
Ci sono violazioni alle regole sulla libertà di espressione che coinvolgono la magistratura e si situano nel penale.
Nel caso di forme di espressione che rechino danno alla società in cui si lavora o al gruppo politico a cui si appartiene, ciò può comportare la dismissione del soggetto che danneggia come elemento lesivo dell’insieme.

Albanesi scrive:
Ogni libertà ha i suoi limiti o si converte in un atto lesivo. Non è vero che “un Paese è tanto più civile quanto meno limita la libertà d’espressione”. Un’eccessiva e incontrollata libertà d’espressione è proprio contraria alla civiltà. Pensiamo al reato di diffamazione: io non posso andare in giro a sostenere che Tizio o Caio sono ladri se non ho prove, la mia libertà d’espressione è limitata proprio per una questione di civiltà. Pensiamo ai pedofili: si riuniscono in un gruppo e pretendono di divulgare la loro filosofia di vita sui media, Internet compresa: dubito che un genitore riterrebbe questa libertà d’espressione un segno di civiltà. Dubito anche la pedofilia o il razzismo o l’elogio della guerra siano atti civili e possano essere presentato come ‘un credo’!!
Se vedo un uomo nudo per strada che si masturba, a me non fa né caldo né freddo, ma è dura sostenere che “deve essere lasciato libero di esprimersi”.
Cerchiamo di non vivere di utopie, ma chiediamoci quale sia il limite della libertà d’espressione. Non possiamo usare la libertà di espressione contro il gruppo a cui apparteniamo. Quella di un pedofilo, un neonazista, un fondamentalista islamico, un razzista, uno xenofobo, un misogino .. non è libertà, è reato.

Maria Pia Caporuscio
La libertà non è fare il proprio comodo, in questo caso si tratta di negazione della libertà, ossia sopraffazione. La libertà” deve servire gli altri e giovare agli altri.
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Viviana

Chi non è d’accordo col movimento o partito a cui appartiene e che lo ha fatto arrivare alla carica che ricopre, ha il DOVERE MORALE di andarsene da quel gruppo, dovere morale verso l’insieme più ampio e verso i suoi elettori di cui ha tradito la fiducia.
Scilipoti o Razzi o de Gregorio o il senatore Grillo non hanno compiuto atti che riguardassero la loro fede ideale o il loro dovere morale, si sono venduti per denaro e dunque non fanno testo, sono degli scellerati e basta.
In quanto alla Gambaro, aveva ogni diritto di esprimere le proprie critiche all’interno del suo gruppo, cosa che non ha fatto, ha invece arrecato un grave danno al Movimento facendo le sue critiche ai giornalisti, cosa che a nessuno è permessa e che comporta normalmente l’espulsione da qualsiasi Movimento o partito, per la regola elementare che è gravemente scorretto stare in una carica e danneggiare chi ti ci ha portato.
In primo luogo la Gambaro ha offeso noi elettori 5stelle e se davvero pensa quello che ha detto e ritenga di dover danneggiare il Movimento così, per correttezza dovrebbe andarsene. Questo sarebbe richiesto da qualsiasi partito democratico come regola prima della propria sopravvivenza.
Del resto le cose che ha detto sono state molto poche, anche se grazie ai giornalisti iene hanno suscitato un vespaio. A me basterebbe che ne chiedesse scusa. In caso contrario non vedo perché dovrebbe restare nella sua carica dentro un Movimento di cui sparla.

Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere d’essere niente.
A parte questo, ho in me

tutti i sogni del mondo.
(F. Pessoa)
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PD+PDL: IL GRILLO E’ SERVITO
Paolo De Gregorio

Sento dire che è ingiusto prendersela con gli elettori italiani perché hanno penalizzato il 5stelle giudicandolo implacabilmente, dopo solo due mesi e mezzo di opposizione parlamentare, unico partito ad aver restituito allo Stato 42 milioni di finanziamento pubblico alla politica, unico partito che si è reso disponibile all’applicazione della legge 361 del 1957 per l’ineleggibilità di Berlusconi, unico partito pronto a votare in aula per l’abrogazione del “Porcellum” e far riemergere la vecchia legge elettorale detta “Mattarellum” che almeno non è incostituzionale.
Invece io me la prendo proprio con gli elettori, a cominciare da quel 50% che non è andato a votare, e soprattutto con quegli imbecilli che hanno votato PD, un partito la cui parola vale zero, capace di prendere in giro gli elettori al punto di fare esattamente il contrario di ciò che aveva promesso in campagna elettorale (mai al governo con B) offrendo uno spettacolo politico in cui le elezioni appaiono veramente inutili e il “popolo sovrano” una illusione per i gonzi.
Non solo, ma i responsabili maggiori dello sfascio e della crisi, i falsi antagonisti PD e PDL, sono soprattutto impegnati a spaccare il Movimento di Grillo, promettendo soldi e ricandidature, contando su infiltrati e fragilità umane, manovra che sarebbe impossibile se esistesse una norma di legge che impedisce durante la legislatura il passaggio da un partito ad un altro, in nome del rispetto della volontà degli elettori, che dovrebbe essere prevalente sulle scelte personali del singolo eletto.
Ma lo spettacolo più immondo degli elettori imbocconi e sudditi ce l’ha dato la campagna elettorale di B, vissuta comodamente nelle sue televisioni e in quelle compiacenti della RAI, in cui, due promesse farlocche e prive di copertura economica, l’abolizione dell’IMU, addirittura la restituzione di quella già pagata, la cancellazione dell’aumento dell’IVA, e una velata promessa di condono edilizio, lo hanno fatto passare in poche settimane dal 10 al 25% dei consensi, resuscitandolo per l’ennesima volta.
Questi sono gli italiani, non tutti forse, ma in maggioranza infinocchiati da PDL e PD, che sono così furbi da mandare al potere chi li ha messi nei guai, con la complicità attiva di Re Napolitano,e si dimenticano di punire i protagonisti di 20 anni di fallimenti, di ruberie, di malgoverno, di sprechi, dove il debito pubblico è sempre aumentato e il suo costo blocca qualsiasi possibilità di ripresa.
Nell’immediato, il cemento del governo dell’inciucio è rappresentato dall’obiettivo di espellere dalle istituzioni parlamentari il corpo estraneo che si chiama M5S, con ogni mezzo, affinché la politica rimanga “cosa loro”, ben chiusa nel Palazzo e negli studi televisivi, foraggiata dallo Stato e dalle lobby private, impermeabile alle esigenze di disoccupati, senza casa, pensionati al minimo, problemi che nessuno vuole più affrontare.
La cosa triste è che questa lotta senza quartiere al M5S sta avendo successo e rialzarsi sarà dura. Italiani “brava gente”!

E’ vietato fare apologia di reato e il razzismo è un reato perseguibile penalmente.
Odiare altri uomini per il colore della pelle o l’etnia o la religione non è un credo, è un abominio. Le leggi naziste non erano un credo, erano un abominio.
La legge Mancino punisce il razzismo come un reato, e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. La legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici.
La Convenzione internazionale contro la discriminazione razziale, New York 1966, è stata recepita dall’ordinamento italiano nel 1975
Essa dichiara che “gli stati membri sono convinti che qualsiasi dottrina di superiorità fondata sulla distinzione tra le razze è falsa scientificamente, condannabile moralmente ed ingiusta e pericolosa socialmente, e che nulla potrebbe giustificare la discriminazione razziale, né in teoria né in pratica, così che gli stati sono risoluti ad adottare tutte le misure necessarie alla rapida eliminazione di ogni forma e di ogni manifestazione di discriminazione razziali nonché a prevenire ed a combattere le dottrine e le pratiche razziali”.
“Gli Stati contraenti condannano ogni propaganda ed ogni organizzazione che s’ispiri a concetti ed a teorie basate sulla superiorità di una razza o di un gruppo di individui di un certo colore o di una certa origine etnica, o che pretendano di giustificare o di incoraggiare ogni forma di odio e di discriminazione razziale”.

ANNA E PAOLO BECCHI E LO ‘SCANDALO’ DELLA GAMBARO

I giornali gridano allo scandalo per il “caso” della Senatrice Gambaro. Dopo la comunicazione annunciata da Crimi e Morra della prossima riunione del gruppo parlamentare del M5S per valutare la «proposta di cessazione dell’appartenenza al gruppo parlamentare» si tornerà – su stampa e televisioni – ad accusare il M5S di assenza di democrazia interna, e Grillo di essere un “dittatore” che non ammette, all’interno del “suo” movimento, né opposizioni né dissensi. Ma cosa c’entra la democrazia interna al MoVimento con il “caso” Gambaro? La Senatrice, eletta nelle fila del M5S, rilascia un’intervista in tev in cui dichiara che «il problema del Movimento è Grillo» «stiamo pagando i toni e la comunicazione di Grillo, i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto». Si tratta di dichiarazioni politicamente molto decise, di una presa di posizione chiara e radicale contro chi è e resta il capo politico del MoVimento. La domanda, allora, non è se nel M5S vi sia spazio per il dissenso, la dialettica interna, la critica, quanto piuttosto il chiarire una volta per tutte la questione fondamentale del rapporto tra capo politico, MoVimento e gruppi parlamentari. La Senatrice non ha espresso dissenso verso questioni politiche discusse dal gruppo, ma ha indicato in Grillo la causa della perdita di consensi del MoVimento nell’ultima tornata elettorale. Ora, avrebbe potuto esprimere chiaramente la sua critica all’interno del gruppo e invece ha deciso di farlo pubblicamente in un’intervista concordata, proprio quando il giorno prima in una lunga riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato si era sottolineata l’importanza di evitare di dare in pasto opinioni di dissenso ai giornalisti, sempre pronti a contribuire al gioco del massacro. La Senatrice, insomma, è andata contro un principio etico valido per qualsiasi forza politica, il quale impone la lealtà verso i propri compagni e il rispetto delle decisioni prese insieme. Ma vi è un aspetto ulteriore e decisivo per il M5S: una portavoce non può parlare a titolo personale. La differenza sostanziale tra il MoVimento e i partiti politici tradizionali consiste nel fatto che deputati e senatori sono infatti solo i portavoce del MoVimento nel Parlamento. La questione cruciale allora è anche se con quello che la Senatrice ha detto abbia espresso la voce del MoVimento. Lei non ha violato in modo esplicito regole del Codice di comportamento, ma ci sono regole più alte di quelle scritte nei codici: ha violato la fiducia che il MoVimento aveva riposto in lei. Alla decisione di indire una riunione dei parlamentari 5 Stelle per decidere della proposta di espulsione si è giunti dopo che Grillo aveva invitato la Senatrice a uscire dal M5S e la Gambaro, aveva dichiarato: «Non ho assolutamente intenzione di passare al Gruppo Misto. Io sono ancora nel M5S e ci rimango finché’ non dovessero decidere di espellermi». Questo muro contro muro non ha alcun senso, se non quello di danneggiare ulteriormente l’immagine del MoVimento. Se un membro del gruppo parlamentare del M5S non ne condivide più le scelte, non si capisce perché non dovrebbe spontaneamente dimettersi. La stessa Senatrice Gambaro, del resto, aveva qualche mese fa dichiarato: “Penso ad un Parlamentare che nel caso non fosse più in sintonia con il M5S, grazie al quale è stato eletto, la sua base, i suoi principi, semplicemente si debba dimettere”. E ora si presenta in televisione, da sola, attaccando il capo del MoVimento e dichiarando che non se ne andrà. Non ha leso non solo Beppe Grillo ma l’immagine del M5S in quanto tale. Ed è dunque il MoVimento che deve decidere sulla espulsione della senatrice. Si vorrebbe sempre evitare un’espulsione, una decisione in ogni caso difficile e sofferta, ultima ratio a cui ricorrere. Eppure è la stessa Gambaro ad a imporre questa scelta, e hanno ragione Crimi e Morra a rammaricarsi del fatto che «invitare alla coerenza e al rispetto del patto elettorale sul quale si fonda ogni responsabilità politica nei confronti dei cittadini, sia per alcuni così impegnativo da rispettare». Qui non c’entra la democrazia interna, ma il fatto che la Senatrice, per usare le sue parole, non è più «in sintonia con il M5S.
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ANCHE ADELE GAMBARO E’ UN FAKE
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FAKE = persona che si spaccia per ciò che non è, tenta di arrecare un danno a qualcuno e indubbiamente fa un danno inestinguibile a se stesso, in quanto la sua immagine ne risulta per sempre adulterata, perché chi oggi rinnega te, domani rinnegherà qualcun altro e dunque ha perso la dignità per sempre. Così la Gambaro, mentre tenta di sporcare l’immagine di Grillo, sporca irrimediabilmente la propria reputazione.
Perché uno è un Fake? Per ambizione, per denaro, per viltà, per doppiogiochismo, perché è stato scoutizzato da qualcuno, perché ha ricevuto delle laute offerte sottobanco, per avere una visibilità mediatica, per utilizzare il posto per cui è stato votato per fini personali, per cattiveria, per eccesso di individualismo, per basso livello etico…
Lo abbiamo ormai capito benissimo che alcuni si sono spacciati per 5stelle mentre non lo erano e hanno usato il Movimento come un trampolino per entrare in Parlamento sembrando loro una strada molto più facile che fare la gavetta in altri partiti.
Questo pericolo era stato messo in conto e in qualche modo era fisiologico. Ed è fisiologico anche che i partiti ci vadano a nozze e eccedano nell’utilizzo mediatico perverso dei transfughi per dare contro al M5S, che ormai è l’unico movimento popolare democratico di questo Paese, e li usino pregiudizialmente dal momento che non hanno altro a cui attaccarsi e che, amplificando questo scandalo ben oltre quanto è stato fatto con altri devianti, riescono ad allontanare l’opinione pubblica dagli scandali ben più gravi in cui sono immersi e che costano a questo disgraziato Paese ogni sopravvivenza e ogni speranza di onestà.
In effetti tutto questo era prevedibile, anzi, vista la mole massiccia di parlamentari 5 stelle, trovo che avere 4 o 5 o 6 Giuda opportunisti e traditori, sia addirittura una percentuale bassa, al di sotto della soglia fisiologica.

DANIELE MARTINELLI E LA LEGA

La Lega, ormai morente, rimarrà negli annali come partito di replicanti calati nella parte di “scemi del villaggio” che in 20 anni di presenza nelle istituzioni ha portato il Bel Paese sull’orlo del coprifuoco. Piegata a 90° da B, dopo i lingotti d’oro, i famigli a paghetta, i fallimenti bancari e le mariuolate immobiliari in Croazia, la politica del ventennio leghista ha lasciato qua e là metastasi di arretratezza. Come una capra prona e obbediente, la Lega collusa con B, nel giro di 15 anni ha pensionato la secessione del Nord e assecondato i capricci di un piduista traghettando l’Italia assieme alla Padania verso un orizzonte di guerra civile tra poveri. Lo sfascio sociale è stato raggiunto a forza di ingolfare la giustizia, di proteggere corporazioni e apparati, e a forza di favorire gli evasori fiscali depenalizzando i reati connessi (assieme all’alleato di Arcore condannato in appello per l’elusione di 368 milioni di dollari). La Lega è l’unico partito del Nord che non ha contrastato camorre e mafie del Sud salvando in parlamento inquisiti come Nicola Cosentino o condannati come Marcello Dell’Utri. L’ultimo trionfo dell’ipocrisia, i leghisti l’hanno agguantato con la nomina del leghista-secessionista Giacomo Stucchi a presidente del Copasir, il comitato che sovrintende i servizi segreti a salvaguardia dell’integrità nazionale. (!!)
Per il resto, panzane razziste e ordinanze fasciste sono da sempre i requisiti preferenziali per sindaci leghisti smaniosi di concorrere all’accesso in parlamento. Chi per liste White Christmas, chi per apartheid sugli autobus, chi per saluti romani, chi per le residenze “a reddito”, chi per i soli padani splendenti su scolari a digiuno forzato, la Lega ha estorto voti eccitando gli animi dei suoi militonti sulla pelle di immigrati e zingari, innocui come quegli scemi del villaggio che starnazzano frasi sconclusionate. Mentre la ventennale pantomima leghista del parlar d’altro (minareti e dialetti) non è andata oltre a tracotanti minacce e goffi dietrofront, mafia e ‘Ndrangheta si sono contese lo scettro di prime aziende italiane. Non a caso, tra le metastasi di arretratezza radicate nel territorio, ci sono sindaci come quello bergamasco di Ponteranica che mantengono le promesse fatte in campagna elettorale: Cristiano Aldegani ha rimosso la targa di Peppino Impastato dalla biblioteca comunale “per motivi politici” pur sapendo che Impastato fu ucciso dalla mafia per la sua attività di giornalista d’inchiesta.
Nell’attesa di qualche candidatura di rilievo per intercessione dell’onorevole porcellum Calderoli come premio all’arretratezza leghista, il sindaco Aldegani cerca ulteriore visibilità con un’ordinanza in cui vieta riunioni politiche nel bocciodromo comunale. Va da sé che il locale in questione era il principale punto di ritrovo provinciale degli attivisti del M5S stelle. Che ora dovranno trovarsi un luogo diverso. Chissà, magari nel famoso pratone del villaggio di Pontida?

SI SCRIVE PD, SI LEGGE PENTAPARTITO
Giorgio Cremaschi (pres. FIOM)

Come mai il Pd come forza politica macina successi, mentre come forza di governo ha solo fallimenti?
Il Pd ha realizzato alle amministrative un vero e proprio sfondamento, non riconducibile ad altri successi del passato. Galleggiando sapientemente sulla sfiducia di una metà dell’elettorato, che in parte ha già disinvestito il voto di protesta sui 5 Stelle. Approfittando della disgregazione in atto nella dx, a cui basta sempre meno il soccorso di B. Usufruendo della lunga dissoluzione della sx radicale, nonché del solido appoggio di CGIL CISL UIL e Confindustria, il Pd si è posto al centro di un sistema che controlla quasi completamente la scena politica ufficiale, attraendo forze a dx nel mondo dei poteri economici e della Chiesa. A sx ha riassorbito Vendola, Landini e persino settori dei centri sociali. E con questo ha stravinto le amministrative. Ma ha ben poco a che vedere con il vecchio Pci. Non è un caso che il segretario del partito sia un ex socialista, il presid. del consiglio un democristiano, così come lo è il possibile leader alternativo.
La dialettica interna al Pd non ha nulla a che vedere con quella interna ai vecchi partiti di sx, è un incrocio di alleanze e contenuti intercambiabili tra loro a seconda delle cordate che si costruiscono, e dei vari leader, così che ha quasi integralmente occupato lo spazio del vecchio pentapartito. Un pentapartito che sfonda a sx e spinge ai margini le dx e le sx che vogliano restare incompatibili, mentre opera per la distruzione del M5S.
Così B, nonostante voglia stare all’opposizione, sta al governo e Sel e la Lega, nonostante siano alla opposizione, si comportano come se fossero al governo.
Così il sistema Pd dilaga elettoralmente e la dx crolla. Ora ci si accinge persino a riformare la Costituzione per adeguarla al potere vincente con la “grande riforma presidenzialista”, che non riuscì a Craxi. Eppure i risultati economici del Pd sono pessimi. La politica economica del governo di larghe intese sta già fallendo non solo e non tanto perché la disoccupazione di massa si espande senza freni. È evidente che essa è anche il prodotto voluto delle politiche economiche di austerità e i governanti che le attuano sanno benissimo che esse cancellano posti di lavoro e non creano nuovo sviluppo. I dati economici sono sempre peggiori mente aumenta la caduta delle esportazioni. Si tende a deprimere il lavoro per averlo sempre più flessibile e a basso prezzo. Si lascia andare in malora il sistema industriale e produttivo. Si distrugge stato sociale per far fronte al debito e attirare capitali Esteri…Si restringe tutto il sistema per vendere di più all’estero, e poi si scopre che tutti i paesi stanno facendo la stessa cosa e quindi proprio le esportazioni cadono. E a causa della recessione senza fine il debito pubblico, la cui insostenibilità ci spiega Napolitano ci obbliga all’austerità, il debito pubblico aumenta. Tra chiacchiere e battute la classe manageriale che ci governa ci porta alla rovina senza neppure accennare a fare qualcosa di diverso. Tutti vincoli europei sono intoccabili, anche se poi se ne lamenta il peso e la politica di austerità continua a mietere le sue vittime. Non c’è luce in fondo al tunnel e le speranze alimentate dal palazzo servono solo a tener buone le persone. Si precipita nella crisi con crescente velocità. Il sistema PD è diventato il centro motore di tutte queste politiche fallimentari e della loro inevitabilità. D’altra parte la dx
si occupa di giudici, CGIL CISL UIL di non si sa cosa, e una forte sx anticapitalista e anti austerità che sappia proporre alternative, in Italia non c’è a differenza di altri paesi d’Europa. Così la vittoria del PD per la metà del paese che va ancora a votare, diventa, al di là delle buone intenzioni di tanti, lo specchio di un declino. Il PD oggi non è il partito del cambiamento, ma quello della rassegnazione. Fin quando andremo avanti così? Fino al collasso drammatico della crisi, o la ripresa del conflitto sociale e politico contro l’austerità? Meglio darsi da fare per la seconda che rassegnarsi ad aspettare la prima.
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Blogger
La situazione è chiara. I vertici del Pd rispondono a direttive che provengono dall’alta finanza internazionale e all’interno riescono a raccogliere consensi grazie ad un tessuto sociale completamente dissolto dove ognuno pensa solo al proprio misero tornaconto personale. Vedere personaggi che ancora parlano della loro tessera del pci che si inorgogliscono sui temi della resistenza e della pace e che poi votano Pd è la più deprimente storia del nostro paese

ZAC – I DATI CONFERMANO IL PEGGIORAMENTO DELLA CRISI

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. I media continuano a propinarci della balle, mentre i dati macroeconomici li sbugiardano costantemente. Ma quale ripresa? Sono dati forniti dalla Banca d’Italia, e non da qualche economista marxista. In un mese il debito pubblico è salito di 6,5 miliardi, eppure le tasse in un mese sono aumentate di 29,2 miliardi, +3,9 %. Cresce la quota dei titoli di Stato italiani in mano di investitori stranieri, 35% del totale a quota 725,3 miliardi, livello mai più toccato dal 2011. Sono numeri che dovrebbero far trasalire! Sono ormai 5 anni che ci costringono ad una vita misera ed infame, disoccupazione, licenziamenti, fabbriche che chiudono, servizi pubblici sempre più scadenti e sempre meno. Gente che si ammazza perché non ce la fa a campare, giovani che non hanno un futuro, una generazione e anche la prossima che salta, che è come se non ci fosse stata nella vita sociale ed economica di questo paese. Tutto questo in nome dei sacrifici ‘necessari’ per la crescita e lo sviluppo futuro che puntualmente ci viene promesso sempre più in là, mentre i numeri indicano invece che il debito aumenta, che i nostri creditori sono sempre più esteri, che il paese complessivamente si impoverisce e che ci vorranno decenni a livello di crescita da boom economico per poter paragonarci al periodo pre-crisi.
Nonostante tutto questo, il massimo che ci viene prospettato è il semipresidenzialismo, e la detassazione dei giovani occupati, con i sindacati che a 90° accettano tutto, e con poliziotti che picchiano e torturano, uccidono e vengono assolti, ammazzano e vengono riconosciuti innocenti. E il sindacato (sic) di poliziotti che querela e denuncia Ilaria Cucchi per aver affermato che un corpo coperto da l’ecchimosi non si procurano cadendo dalle scale. Ormai le bugie, i depistaggi, le menzogne, le impunità le cose più vergognose ed infamanti. Ce lo dicono apertamente: ”Noi siamo noi e comandiamo e voi non siete un cazzo”.

GLI IDOLI DEL PROFITTO E DEL CONSUMO
GIORGIO NEBBIA

Il Papa ha detto che non è possibile custodire la Terra se, non solo le sue risorse, ma addirittura le donne e gli uomini “sono sacrificati agli idoli del profitto e del consumo”, alla “cultura dello scarto”. Le ricchezze della creazione non sono di una persona, o di una impresa economica, o di un singolo paese, ma sono “doni gratuiti di cui avere cura”, destinati ad alleviare soprattutto “la povertà, i bisogni, i drammi di tante persone”. Il dramma più grave consiste nel fatto che un miliardo di persone manca di cibo sufficiente, in ogni parte di un mondo dominato dallo scarto, dallo spreco e dalla distruzione di alimenti. “Il consumismo, ha detto il Papa, ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo. Ricordiamo, però, che il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è povero”.
La violenza contro le risorse naturali è violenza contro gli altri esseri umani, contro il prossimo vicino, contro il prossimo lontano nello spazio e contro il prossimo del futuro che erediterà un mondo impoverito per colpa degli sprechi di oggi, dei paesi ricchi e egoisti. L’ecologia spiega bene l’origine della fame di troppi esseri umani: gli alimenti umani diventano disponibili attraverso un complesso e lungo ciclo che comincia dai raccolti di vegetali: patate, cereali, piante contenenti oli e grassi. Dei vegetali di partenza solo una parte, meno della metà, diventa disponibile sotto forma di alimenti e di questi una parte va perduta, per le cattive condizioni di conservazione e di trasporti dai campi e dalle fabbriche ai mercati.
Una parte delle vere e proprie sostanze nutritive viene destinata alla zootecnia che ”fabbrica” alimenti animali ricchi di proteine pregiate con forti perdite: occorrono circa 10 chili di vegetali per ottenere un chilo di carne; il resto va perduto come escrementi, come gas della respirazione degli animali da allevamento e come scarti della macellazione. Nei paesi industriali gli alimenti vegetali e animali, prima di arrivare sulla nostra tavola o nel nostro frigorifero, passano attraverso una lunga catena che comprende il trasporto attraverso i continenti o gli oceani, poi attraverso processi industriali di conservazione, trasformazione, inscatolamento, ciascuno con rilevanti perdite di sostanze nutritive che diventano scarti da smaltire come rifiuti.
Poi gli alimenti passano attraverso il sistema della distribuzione, anch’esso caratterizzato da sprechi, si pensi alle merci invendute o deteriorate o che superano i limiti di scadenza, che diventano anch’esse scarti e rifiuti. Alla fine le sostanze nutritive, stimabili in un quarto di quelle che la natura aveva prodotto, arrivano a casa nostra o ai ristoranti e anche qui si hanno altri scarti e sprechi: in media, nel mondo, 100 chili per persona all’anno. Indagini della FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, indicano in 1,3 miliardi di tonnellate all’anno il peso degli alimenti complessivamente sprecati, un terzo di quelli disponibili, circa un decimo delle sostanze nutritive, caloriche e proteiche, che la natura aveva prodotto con i suoi cicli ecologici.
Lo spreco alimentare è accompagnato da spreco di acqua, quella che l’intero ciclo del cibo richiede per l’irrigazione e per i processi di trasformazione: l’agricoltura infatti assorbe circa 10.000 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, una quantità enorme se si pensa che l’acqua dolce disponibile nel ciclo naturale ammonta a 40.000 miliardi di metri cubi all’anno
Non solo; l’enorme massa di scarti e rifiuti agricoli e alimentari si trasforma nei gas anidride carbonica e metano che sono responsabili del continuo, inarrestabile peggioramento del clima. Una grande battaglia scientifica e culturale per comportamenti rispettosi “del prossimo”, per diminuire gli sprechi alimentari, assicurerebbe acqua e cibo a chi ne é privo. La chimica e la microbiologia applicate agli scarti alimentari consentirebbe di ricavarne sostanze adatte per altri usi umani, con minori inquinamenti e minore richiesta di risorse naturali scarse: una ingegneria e merceologia della carità al servizio dell’uomo.

La salvezza, insomma, va cercata in un “serio impegno di contrastare la cultura dello spreco e dello scarto”, di “andare incontro ai bisogni dei più poveri”, di “promuovere una cultura della solidarietà”. “Ecologia umana ed ecologia ambientale camminano insieme”. Sono le parole del Papa che è anche un chimico.
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Bellissimo video con la Gruber Tomaso Cerno dell’Espresso e Dario Fo
Finalmente una difesa del M5S e di Grillo

LA CRISI CORRE MA LA CASTA INGRASSA
Viviana Vivarelli

Il debito pubblico aumenta. Ad aprile ha raggiunto i 2.041 miliardi. Eppure crescono le entrate fiscali. Gli investitori stranieri hanno in mano il 35% dell’indebitamento italiano, che allunga la sua ‘vita media’ a 7 anni. Il fabbisogno della Pubblica Amministrazione è cresciuto di mezzo miliardo nei primi 4 mesi dell’anno nel paradosso dell’aumento delle tasse e del taglio dei servizi. La crescita del debito pubblico non si ferma, ma la Casta non ci pensa nemmeno a tagliare le proprie spese superflue che la rendono la più pagata d’Europa e il Pd ha pure la faccia di proporre un aumento del 24% degli stipendi dei parlamentari! E nessuno pensa a mettere una patrimoniale sui ricchi o un tetto alle superpensioni o ai superstipendi dei protagonisti televisivi o dei commessi e delle stenografe del Parlamento.
Chi ha, ha sempre di più e a chi non ha viene tolto anche quello che ha.
E’ questo il governo delle larghe intese?
E’ a questo che mirano Pd e Pdl? Impoverire sempre di più i poveri senza togliere un euro ai troppo ricchi? Il papa tuona con chi attacca i poveri ma non ci pensa nemmeno a rifiutare i lauti regali del Governo italiano che ancora una volta non gli prende l’IMU “perché Monti SI E’ DIMENTICATO DI STAMPARE I MODULI!!!!!!
Tra le tante ignobiltà di questo paese, una delle più schifose, alla quale sarebbe possibile rimediare nel tempo necessario per approvare una legge composta da 4 righe di testo, è quella delle mega pensioni. Sono 100.000 i “super-pensionati” e ci costano ben 13 miliardi di euro l’anno. La pensione più ricca d’Italia è quella di Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom, che prende 90.246 euro al mese, 3008 euro al giorno, più i gettoni di presenza come membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom e Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Enertel Servizi Srl. E’ vero che almeno ha lavorato e fatto carriera, a differenza dei tanti che prendono 20-30.000 euro al mese per aver scaldato le poltrone del parlamento. Pensioni così alte non dovrebbero nemmeno esistere.
Tra i politici il pensionato più pagato è Ciampi, che cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell`Inps ed i 19.054 euro dell`indennità da parlamentare = 53 mila euro al mese! Scalfaro, oltre all`indennità di palazzo Madama (19.054) prende 4.766 euro netti al mese dall`InPdap per avere esercitato l`attività di magistrato per tre anni (dal 1943 al 1946). Lamberto Dini incassa 18 mila euro da Bankitalia, 7000 dall`Inps e 19.054 dal Senato. Giuliano Amato cumula 22.048 euro mese dall`InPdap coi 9.363 che gli da il Parlamento. Quest’ultimo, ospite della trasmissione “Otto e mezzo” alla domanda “se è disposto a ridursi la pensione” ha risposto che “non ha capito la domanda…” è proprio vero, certe cose i politici non solo non vogliono sentirle, ma non ci riescono nemmeno…
Ma anche i dipendenti delle Camere, persino stenografi e barbieri prendono cifre da capogiro e pensioni corrispondenti.
Ma ci vorrebbe tanto a mettere un tetto massimo alle pensioni e avere così quegli 8 o 10 miliardi che Letta spergiura di non sapere come trovare e per cui ci aumenterà nuovamente le tasse?
E magari usare quei 10 miliardi per aumentare le pensioni minime che non permettono la sopravvivenza? Soldi che immessi nel sistema costituirebbero quel volano utile alla ripresa.
Perché la stampa non parla dei tagli equi e giusti che si potrebbero fare sulla Casta, invece di scrivere titoloni sulla Gambaro o gente come Favia?
In realtà una proposta di legge era stata fatta per ridurre del 5% le pensioni più alte ma la Consulta si è affrettata a dichiarare che era incostituzionale, perché ovviamente nelle pensioni più alte ci sono anche quelle dei gradi più alti della Magistratura. Chissà perché, invece, quando si interviene attaccando, con le tasse o come si è fatto con gli esodati, le pensioni o i diritti acquisiti di altre categorie, dalla Corte Costituzionale esce solo un grandissimo silenzio!
Intanto il Governo dice che mancano 8 miliardi in cassa per cui deve aumentare l’Iva e non può togliere l’Imu, e, come non bastasse, Enrico Letta, zitto zitto, ha aumentato altri 7 F-35 e ha fatto crescere di 6.450 le auto di Stato, mentre il Pd ha proposto addirittura, con la massima faccia di tolla, l’aumento del 24% degli stipendi degli onorevoli. Intanto si apre una nuova guerra in Mali e non si ritirano le truppe che abbiamo in Irak e Afghanistan!
E avanti così! A senso unico verso la totale autodistruzione!
E col voto e l’assenso di tanti imbecilli che più imbecilli non si può!

Ah, dimenticavo: Maroni, dopo aver promesso e giurato che avrebbe fatto un congresso per un ricambio del segretario della Lega Nord, di ha ripensato e ha annunciato che nessun ricambio si farà, e che resterà sempre lui capo di tutto. Ci manca che renda la sua carica ereditaria come voleva fare Bossi!
Ma, ovviamente, la mancanza di democrazia i giornalisti la vedono solo nel M5S. Nelle cariche a vita di Berlusconi, Maroni o Bossi, Napolitano, no!
C’è un’unica regola che vale in Italia: “Il potere è mio e guai a chi me lo toglie!”
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ULTIMI IN EUROPA
Viviana Vivarelli

Se la crescita e il progresso dipendono da scuola e ricerca, i nostri Governi li odiano tanto da farci diventare ultimi in Europa per spesa pubblica destinata alla scuola e alla cultura, abbiamo dietro solo la Grecia. Spendiamo solo l’1,1% a fronte del 2,2% dell’Ue.
-L’Italia ha meno laureati del resto d’Europa, siamo battuti persino da Romania, Grecia, Portogallo e Slovacchia.
-L’Italia è ultima in Europa per connessione ottica. Solo il 14% delle abitazioni italiane sono raggiunte da una connessione in fibra ottica con velocità di almeno 30 Mbps. La media europea è il 53,8%.
-L’Italia era il Paese primo per la manifattura nel mondo. Adesso, grazie ai Governi scellerati degli ultimi 20 anni, siamo ultimi in Europa dove un tempo eravamo secondi. In Germania e Francia il settore è in ripesa, solo noi andiamo indietro e le ultime tasse di Letta non miglioreranno la situazione.
-L’Italia è ultima in Europa nella marcia verso una maggiore efficienza energetica. Tra i 105 Paesi analizzati, si posiziona al 46° posto, dietro a tutti principali Paesi europei, scontando un basso livello di crescita economica, carenza di infrastrutture, difficoltà legate al caro prezzi energetico
-L’Italia è ultima in Europa per tempi dei pagamenti, 180 giorni, la media europea è 61.
-L’Italia è ultima in Europa per informazione libera e pluralista e presenta giornali embedded e una televisione di Stato succube del regime che manipola i cittadini come non avviene da nessuna parte nei Paesi civili.
-L’Italia è prima in Europa per corruzione politica, per mafia, per P2, per complotti di Stato, per attacchi alla democrazia, per cinismo verso i poveri, per brogli elettorali, per governi corrotti, per criminalità di Stato, per collusioni pubbliche col crimine, per lunghezza e farraginosità dei processi, per media servili e disinformanti, per evasione fiscale, per inefficienza politica, per parassitismo della casta, per protezione ai più ricchi …

Ma possibile che ci sia ancora chi vota per questi ‘signori’!???
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REDDITO DI CITTADINANZA
Chiara Saraceno

Sempre più il diritto alla sussistenza viene concepito come diritto costituzionale. Come osserva Rodotà, il diritto all’esistenza appare netto nelle Costituzioni moderne, la cittadinanza dovrebbe essere patrimonio di diritti inalienabili della persona in quanto tale. Diritti non solo a «sopravvivere», ma ad esistere. E’ quanto ha dichiarato la Corte Costituzionale tedesca, dichiarando parzialmente incostituzionale la riforma dell’assistenza del 2000 che individuava le soglie massime di sostegno economico per i poveri. Ma il diritto all’esistenza non é ancora diventato un diritto inalienabile per i governanti di turno, neppure come garanzia per i poveri. Eppure è chiaro che la disoccupazione crescente non dipende dalle scelte dei disoccupati. Si continua a pensare che i poveri debbano essere continuamente stimolati, attivati, per meritarsi un qualche sostegno. Da questo punto di vista, sono paradossali le misure di sostegno al reddito come aiuto ai disoccupati in cambio di lavoretti, proprio mentre il lavoro sparisce. Allo stesso tempo, l’indebolimento, il mancato investimento, o la mercatizzazione di taluni beni pubblici – dalla scuola alla sanità – rischia di ridurre anche lo stato sociale.
Il fatto è che per alcuni non conta l’uomo come esistente, lo considerano solo come strumento finalizzato al lavoro, secondo una logica capitalista. Ma un uomo vale in quanto esiste, non in quanto produce profitto. Egli è un valore intrinseco, non strumentale.

(Chiara Saraceno è una delle sociologhe italiane di maggior fama. Importanti i suoi studi sulla famiglia, sulla questione femminile, sulla povertà e le politiche sociali. Ha ricoperto numerosi incarichi accademici, anche a livello internazionale, e istituzionali in Italia. Ha partecipato a due commissioni parlamentari sugli studi sulla povertà.()

UN’ALTRA STANGATA DI AUMENTI DI TASSE
Viviana Vivarelli

Monti non ci ha dato nulla di buono, solo leggi esose, una raffica di tagli ai servizi pubblici, stangate e tasse insopportabili che fanno di noi il Paese più tassato d’Europa, tagliano la competitività, penalizzano tutti, portano solo disoccupazione e miseria. Ma Enrico Letta non è da meno e ci regala ogni sorta di aumenti, dalla bolletta del gas al pedaggio autostradale, dall’acqua alle già salatissime multe, dal canone Rai all’Rc auto, per cui pagheremo altri 1500 euro in più all’anno per famiglia, aumentando la miseria del Paese. Mentre non si decide di tagliare i superstipendi o le spesse immani della Casta o le armi, a luglio l’Iva passerà dal 21 al 22%, rendendo anche meno competitive le nostre aziende che si rifaranno aumentando i prezzi più che proporzionalmente e introducendo una nuova tassa in un sistema dove mai nessun aumento fiscale è stato ritirato.
E a peggiorare le cose arrivano tasse nuove: l’Ivie sugli immobili all’estero, la Tares: nuova enorme tassa sui rifiuti +25%. La pressione fiscale salirà dal 44,7% al 45,3%. Record assoluto. Sai che ripresa!
La bolletta del gas +1,7% = 22 € l’anno.
Autostrade +2,91%, su rete Aspi + 3,47%.
Aeroporti da 16 a 26,50 euro.
Rifiuti: Tares + 64 euro.
Poste + 10 centesimi i francobolli per le lettere,+ 30 le raccomandate .
Rai il canone passa da 112 a 113,5 euro.
Conti depositi e buoni postali: l’imposta di bollo passa dallo 0,10 allo 0,15%
Acqua + 26 euro l’anno a famiglia.
Multe + 5,9% .
Rc Auto + 61 euro .

E lo sviluppo? L’aiuto ai giovani? I progetti contro la disoccupazione? Quelli sono stati strombazzati nella famosa politica degli annunci che ormai perdura da 20 anni e che con Monti ha conosciuto la sua fase più infame, annunciati e subito dimenticati. La politica di Berlusconi/Letta non è diversa da quella di Monti: fare promesse che non si mantengono e portare il Paese alla disperazione. E’ inutile che il Fondo Monetario annunci che l’austerity era una ricetta sbagliata che tronca ogni ripresa. E’ inutile che USA e Europa si stiano riprendendo, solo noi in mano a questi incapaci andiamo costantemente indietro e siamo ormai gli ultimi degli ultimi. Pd/Pdl hanno deciso così. Se non è stupidità è perversione. Ma i titoloni di testa dei media di che parlano? Dei problemini di Grillo!!!?? Mentre il Paese muore in mano a cinici egoisti incapaci di governarlo e risanarlo, i media si occupano solo di bischerate per distrarre l’opinione pubblica e gli insipienti e i cloni continuano pure a votarli !!??

QUANTO SI GUADAGNA IN TELEVISIONE

Fazio 2.000.000 euro
Vespa 1.200.000 euro
Floris 550.000 euro
Gabanelli 250.000 euro
Berlinguer 200.000 euro
Dandini 700.000 euro
Clerici 1.500.000 di euro
Conti 1.400.000 di euro
Giusti 500.000 euro

RAI: 12.500 dipendenti, 1.700 giornalisti, un miliardo di stipendi….
Corri a pagare il canone che sennò restano senza !!!
Vorrai mica che questi signori vogliano i partiti fuori dalla RAI ?

RIVOLUZIONE IN TURCHIA
Ricevo da U

Sarebbero almeno 6 gli agenti della Polizia turca che si sarebbero tolti la vita nella prima settimana di scontri in tutto il paese. Lo dice il segretario generale del sindacato di polizia Emniyet-Sen, Faruk Sezer, al quotidiano Hurriyet (e nel frattempo i suicidi potrebbero essere aumentati). Le cause di una tale ondata di suicidi andrebbe ricercata nei turni massacranti di lavoro ai quali sarebbero sottoposti gli agenti mobilitati dal governo contro le proteste, turni che si protraggono anche per 120 ore consecutive. “La violenza dei poliziotti alla fine è il riflesso della violenza subita dalla polizia, con poliziotti sottoposti a turni di 120 ore senza interruzione e costretti a mangiare alimenti marci”.
Migliaia di poliziotti sono stati trasferiti dalle regioni più tranquille alle città dove più forte è stata la mobilitazione popolare contro il governo. Secondo alcune testimonianze rimangono in servizio per giorni senza mai rientrare nelle caserme, dormono su pezzi di cartone sulle panchine o addirittura sui loro scudi, nei parchi, in attesa degli ordini di attacco. Ed evidentemente sfogano la propria frustrazione, invece che contro i loro ufficiali e i responsabili politici, contro i manifestanti. Ma in verità i metodi che oggi sono sotto gli occhi di tutti sono quelli usati da sempre dagli apparati di sicurezza turchi contro curdi, sindacalisti, militanti di sinistra, femministe. “Trattare così la polizia è come tradire il paese” ha detto Sezer, rivelando un malessere che potrebbe rappresentare un freno alla strategia del muro contro muro di Erdogan. Che, non è un segreto, deve fronteggiare già un malessere ancora maggiore all’interno delle Forze Armate, da anni sottoposte a pressioni ed epurazioni da parte dell’Akp. Nei primi giorni della rivolta contro il governo soprattutto a Istanbul sono stati segnalati episodi durante i quali alcuni militari hanno pubblicamente solidarizzato con i manifestanti o addirittura si sono frapposti tra questi e la polizia.
N.B.
E’ noto come la tecnica principale per rendere più aggressivi i poliziotti consista nel trattenerli a lungo sul campo.
(Ed è questo il Paese che gli Stati uniti volevano far entrare in Europa assieme a Israele? E per cui Berlusconi si spese all’Ue?)

LA RIVOLTA A ISTAMBUL

Doriana Goracci

Una guerra cominciata con l’annunciato sterminio di 600 alberi a Gezi Park a Istanbul e per tante altre Loro ragioni che va avanti con il “pugno di ferro”. Il Presidente turco Erdogan ha dichiarato: “Segheremo gli alberi di quel parco, saranno ripiantati in un altro posto”. D’ora in poi sarà “tolleranza zero” con i manifestanti antigovernativi. “Questa questione è finita. Dall’ Ansa “Nuovi incidenti si registrano a piazza Taksim, dove la polizia è di nuovo intervenuta contro gruppi di manifestanti. Gli agenti hanno attaccato con lacrimogeni e cannoni ad acqua piccoli gruppi di persone che hanno lanciato sassi. La polizia mantiene il controllo di Taksim. Centinaia di manifestanti pacifici occupano sempre il vicino Gezi Park.”
A noi appare strana questa tenacia di mantenersi in piazza, malgrado la violenza estrema fin dalle prime battute, dimostrata dalla polizia, malgrado le centinaia e centinaia di arresti, più di mille feriti, tre giovani vite finite.
“Gezi Park è un parco, non una zona di occupazione” ha detto. Erdogan ha anche affermato che i manifestanti di Gezi “sono usati per rovinare l’economia della Turchia” e ha nuovamente accusato le lobby finanziarie e la stampa estera di attaccare il paese. La polizia in tenuta anti-sommossa è entrata in forze in piazza Taksim a Istanbul. Decine di agenti, con l’appoggio di blindati con cannoni ad acqua, hanno attaccato le barricate intorno alla piazza, facendo un uso massiccio di lacrimogeni per disperdere i pochi manifestanti sul posto.
Su Facebook seguo i reportage di Nar Photos: 15° giorno di resistenza al Gezi Park, resistenza turca riot polizia attacchi attraverso barricate sparando gas lacrimogeni, proiettili di gomma e idranti, a centinaia i manifestanti a Piazza Taksim”
Simonetta Zandiri aggiunge con un chiarissimo e recentissimo video che 20 avvocati che protestano, per l’uso eccessivo della violenza, vengono a loro volta, arrestati:

http://www.milliyet.tv/video-izle/Caglayan-Adliyesi-nde-polis-mudahalesi-nYPunUty07q4.html

Noam Chomsky ha chiesto al mondo di reagire e non lasciare sola la società turca con un video in cui invita alla resistenza attiva.
Cantavano Bella Ciao i giovani turchi a giugno del 2011 Cosa è cambiato?
Io posso solo condividere tutto con voi e vi chiedo di fare quanto vi è possibile, perché i Media siamo anche noi. E ora Musica dal Gezi Park, solo pochi giorni fa c’ era l’ Orchestra turca della Filarmonica a suonare e un mare infinito di gente mossa da amore per la Libertà e la Vita continua a resistere.

VIDEO E FOTO SU
http://www.reset-italia.net/2013/06/11/erdogan-tolleranza-zero-resistenza/#.Ubcq0uug5FQ
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UNA LETTERA DA ISTANBUL
Bernardo scrive:
Questa lettera mi ha fatto piangere e gioire: ve la inoltro perché …spero faccia altrettanto a voi ! Ho tagliato alberi nei gg. scorsi chiedendo loro scusa, dicendogli a cosa sarebbero serviti e …ringraziandoli per il loro silenzioso (almeno alle mie orecchie non abbastanza sensibili) sacrificio. Quello che sento con sempre più forza è la necessità di imparare a prestare attenzione a quello che facciamo e quindi al come/perché lo facciamo: vedo troppa fretta, superficialità e sento sempre più pressante il bisogno di rallentare per prestare più attenzione a quello che vivo momento per momento …non solo con piante ed animali …anche con gli umani ! Non si può costruire un nuovo mondo/società se non cambiamo noi …se non lavoriamo su noi stessi …momento per momento …ed ho bisogno di aiuto, di altri che cercano di fare il loro percorso con le stesse intenzioni.
Un GRAZIE immenso a questi bambini-donne-uomini turchi …a chi ha scritto questa lettera ed a chi me l’ha inviata: altri modi sono possibili …usciamo dai vecchi schemi se vogliamo il nuovo veramente.
PS: Anche da noi i media mentono ed occultano/travisano/distorcono e …non solo sulle vicende turche!
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Ciaoo Pietro :) )
Che bello risentirci, sopratutto in questo periodo. Probabilmente hai sentito cosa stiamo combinando in Turchia :)Un albero si é tagliato, un popolo si é svegliato:) )
Credo che ti sei già abbastanza informato della rivolta.. perché e dove é cominciato? Cosa ha detto Erdogan? Cosa ha fatto il governo? What about la polizia e lacrimogeni?…ecc..
Personalmente a me non interessa molto politicamente cosa succede, tanto anche loro sono al momento in shock, non se la aspettavano un movimento cosi, perciò non riescono nemmeno gestire bene la situazione, continuano a dire cazzate:)
Ti posso dire che davvero viviamo dei momenti storici e magici, nonostante i feriti, gli arrestati e lacrimogeni che respiriamo da giorni, questo non é movimento né politico né ideologico, é un movimento umano, non ha nemmeno un leader né gruppo, é un movimento del popolo, di ogni cultura e di tutti tipi di persone, i giovani, i vecchi, dai 7 ai 70 anni, casalinghe, lavoratori, studenti, comunisti, nazionalisti, politici, apolitici, le donne con la coperta, giovani alternativi, artisti, dottori, avvocati… tutti, tutti sono in strada insieme spalla a spalla. Davvero tutto il popolo turco sta fuori da 5 giorni in varie città, quelli che stanno a casa battono le pentole e fischiano dalla finestra :)
C’é un atmosfera incredibile, ci siamo uniti come Uno, pure gli ultrà delle squadre di calcio del galatasaray, fenerbahçe, beşiktaş… li puoi vedere insieme mano per mano in piazza:) ci sono delle foto in cui puoi vedere i nazionalisti con quelli di sinistra, le donne con il burqa insieme ai membri dell’associazione di gay-lesbians LGBT, i kurdi insieme ai kemalisti (un gruppo di rivoluzionari islamici) entrano in piazza mentre tutti gli altri gli applaudono… mai visto un mix cosi!!! :)
C’é un aria come se ci siamo innamorati come popolo:) da giorni che combattiamo con la polizia.. e devi vedere che solidarietà, come ci sosteniamo, come ci muoviamo insieme, come ci amiamo! Quando ci vediamo, ci guardiamo nei occhi e ci sorridiamo anche se non ci conosciamo, come se in fondo sappiamo il piano di tutto quello che facciamo e ci mandiamo un piccolo saluto, davvero é difficile da descrivere, bisogna respirarla…
Non so se lo sai, i media di questa rivolta non hanno fatto vedere niente.. il movimento lo diffondiamo tramite social media, twitter e facebook.. anche questo é stato splendido e ci ha fatto unire di più.
In questi giorni siamo stati triste, arrabbiati, stanchi ma ancor di più siamo fieri, felici, liberi e forti di quello che proviamo e viviamo insieme. Se vedi in internet circolano continuamente messaggi tipo: “Amici per favore questo un movimento indipendente del popolo per la pace, per la vera democrazia, per l’unità, per la natura… non é un movimento di una partita né di un’ ideologia… attenti ai provocatori… state lontani dalla violenza…” il nostro obiettivo non é stare contro, anzi cerchiamo più possibile di unirci…. questa rivolta, la vogliamo fare con l’amore e gioia in un atmosfera pacifista… pensa che da giorni durante la notte combattono con la polizia respirando un sacco di lacrimogeni e dopo verso la mattina raccolgono l’immondizia e puliscono le strade :) Oggi per esempio c’era un aria di festa, hanno fatto lo yoga e dei concerti, hanno piantato i fiori, hanno costruito una biblioteca con le pietre del marciapiede e hanno portato i fiori ai poliziotti…
Non puoi immaginare quanta creatività e umorismo c’è in questo movimento, non ce la aspettavamo neanche noi, davvero troviamo delle vie molto originali e creative per protestare sia Erdogan, il governo e la polizia che la media. Sono spiazzati davanti all’intelligenza e all’umorismo:) Leggo da giorni twitter e facebook per ore e ore, non ho mai riso cosi tanto nella mia vita :) )) anche la vecchia generazione é molto perplessa: dicono woow questi giovani sono meravigliosi invece noi pensavamo che non si alzavano dal computer e che fossero apolitici :)
In poche parole questo é un movimento di nuova era, nuova coscienza, é realizzato dai giovani starseeds :) e ispirato dal movimento occupylove.. e guarda che é iniziato tutto da un albero. Dimmi che non é ironico?… Né da una legge, né da un discorso politico.. é iniziato da un albero! Secondo me anche questo dice tutto…
Perciò io credo che questo movimento non rimarrà solo dei turchi, si diffonderà in tutto il mondo, già abbiamo molto sostenitori all’estero perché in quasi tutto il mondo la situazione é la stessa e tutti noi ci dobbiamo risvegliarci e ricordarci chi siamo davvero.
A dirti la verità io soprattutto quando sono tornata dall’Italia a İstanbul sentivo e dicevo sempre che la Turchia e soprattutto İstanbul avranno un ruolo molto importante per la nuova, per la sua posizione geografica (tra Asia e Europa) e ancor più per lo spirito dell’Anatolia e il seme che ci ha lasciato Atatürk.. ma non potevo immaginare che sarebbe accaduto tutto questo:) ora non so cosa succederà nei prossimi giorni, ma credimi che siamo contentissimi di quello che abbiamo realizzato, personalmente io non posso neanche descrivere i sentimenti che ho provato in questi giorni.
E secondo me anche Erdogan fa parte del nostro progetto per la nuova coscienza e posso dire che fa benissimo il suo ruolo, e quasi ringraziamo lui che ci ha fatto vivere questa esperienza :) per esempio il giorno dopo della nascita del movimento lui ha fatto un discorso in cui non ha fatto neanche un passo indietro, ha cercato di vederci come un piccolo gruppo marginale e sostenuto dai partiti dell’opposizione e dicendo un sacco di falsità, il suo modo brutale ha provocato molto di più il popolo, un discorso cosi surreale che ci ha fatto pensare che fosse totalmente impazzito. Pensa che alla gente diceva che eravamo molto tranquilli ed era preoccupata per la situazione prima del suo discorso, ma dopo averlo ascoltato ci siamo subito trovati in piazza :) Poi ha censurato i media per non trasmettere in tv,ha fatto usare un sacco di lacrimogeni alla polizia contro il popolo.. Se invece avesse fatto un discorso per calmare il popolo e accettava quello che chiedevamo, non saremmo arrivati a questo punto, e rimaneva solo una manifestazione per un piccolo parco :) Invece ora é una rivoluzione :) e si è riflessa al mondo.. perciò io ringrazio a lui e credo che anche se non lo sa, ci ha aiutato moltissimo :) C’é una battuta che si circonda su internet “solo per questo motivo lui merita il Nobel per la pace” :D
Quando puoi guarda questo link:

http://occupygezipics.tumblr.com/

con amore, un abbraccio!!
devin
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M5S, UN PASSO ALLA VOLTA

Post di Chiara

http://www.pleonastico.it/modules/news/article.php?storyid=275

Ai miei figli dico sempre di essere contenti dei risultati raggiunti, anche se minimi, ma di non accontentarsi mai. La cosa, che può a prima vista sembrare paradossale, è in realtà piuttosto banale: se ti accontenti non hai lo stimolo per andare oltre, e se non sei contento ti manca la forza. Da questo deriva che se ci si propone il raggiungimento di grandi obiettivi in tempi brevi, non si riesce a valutare oggettivamente i risultati parziali, e la delusione per l’aver mancato il risultato finale rischia facilmente di distruggere qualsiasi aspettativa.
Il metodo che cerco di far passare è quindi quello del miglioramento continuo, fatto di piccoli passi avanti, piuttosto che della ricerca di un risultato eccezionale.
Senza bisogno di scomodare psicologi o pedagoghi, penso che tutto questo sia abbastanza scontato per chi abbia un po’ di buon senso. Eppure quello a cui assistiamo da dopo le elezioni mi dice che forse la cosa non è così scontata. Mi riferisco all’atteggiamento dei sostenitori del M5S.
“Facciamo una semplice analisi. Quali sono i risultati raggiunti dal movimento di Grillo?
Ha presentato proprie liste in tutte le circoscrizioni;è risultato il 2° partito per voti complessivi e il 1° in Italia;ha eletto 162 parlamentari;ha ottenuto alcune cariche tra cui la presidenza della commissione di vigilanza sulla RAI. Senza valutare gli aspetti più politici: essere diventato un interlocutore politico di 1°piano,poter partecipare in prima persona alla vita delle istituzioni pubbliche, presentare direttamente i propri progetti di legge,aver finalmente portato in Parlamento una forza di opposizione autentica.. sono risultati non quantificabili come i precedenti ma non per questo meno importanti.
Chi pensa che questi risultati siano di poco conto è evidentemente scollegato dalla realtà, e ha problemi seri. Nella nostra storia,l’unico caso paragonabile a ciò che ha fatto il M5S in questi mesi è l’ingresso in politica di Berlusconi nel 1994. Con 2 differenze importanti che aumentano ulteriormente il valore dell’impresa compiuta da Grillo: B aveva già forti legami con il mondo della politica(Craxi,mafia e P2),anche se operava dietro le quinte,per cui non si trattava di un vero esordio;inoltre spese una quantità di denaro impressionante per raggiungere il risultato (e poi mantenerlo).
Il problema è che nell’universo dei sostenitori del movimento c’è molta delusione. Non parlo di chi auspicava l’accordo di governo col PD: questi non hanno evidentemente capito granché del movimento e dei motivi che lo hanno fatto nascere. Parlo invece di chi si aspettava la rivoluzione totale,la spallata definitiva che avrebbe abbattuto il sistema,la conquista piena del potere, la possibilità di imporre agli altri le proprie regole. Un obiettivo che è riduttivo definire ambizioso;nonostante questo ci si è arrivati molto vicino,ben oltre le più rosee aspettative. Gridare al fallimento per questo mi pare ridicolo.
Del resto si è scelto di seguire la strada maestra, di partecipare accettando le regole di quello stesso sistema che si vuole abbattere; motivo per cui quelle regole ora vanno seguite e non ha senso lasciarsi andare perché il sistema si difende. Fa incazzare, ma è nella natura delle cose, e si sapeva da prima. Gli eiaculatori precoci, i fautori del “tutto e subito”, possono accomodarsi in piazza, luogo più adatto al tipo di rivoluzione che intendono fare, ammesso e non concesso che ne siano all’altezza…….
Chi mi conosce sa che non sono un sostenitore del M5S: non mi piace Grillo e non mi piace il suo movimento. Questo però non mi impedisce di vedere gli aspetti positivi che rappresenta e la forza dirompente che può avere se sarà capace di crescere liberandosi dei tanti difetti di gioventù che ancora lo affliggono. Se ogni adolescente che conclude il primo rapporto troppo velocemente avesse rinunciato al sesso, ci saremmo estinti da un pezzo.”

OFFESE A CECILE KYENGE
MARGINALIA scrive:

Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha annunciato durante una trasmissione Rai che la leghista Dolores Valandro – che qualche giorno fa aveva scritto nel suo profilo fb, riferendosi a Cécile Kyenge: “ma mai nessuno che se la stupri… -, sarà espulsa poiché “Nei grandi numeri la persona che si comporta in maniera scorretta c’è, ma non rappresenta un gruppo o una linea di pensiero”. Peccato per Tosi che, al di là delle sue dichiarazione e speranze, abbiamo perfettamente memoria della “linea di pensiero” celodurista del suo partito e del tipo di cultura sessista e razzista che questa ha contribuito a consolidare in Italia in questi anni. Sappiamo anche che per tutta una variegata galassia di destra (verso cui alcune delle sue espressioni lo stesso Tosi ha mostrato spesso “simpatia” politica) non è insolito evocare lo stupro per scopi educativi / punitivi. L’espulsione di Dolores Calandro non serve a cancellare questa cultura e neanche è sufficiente ad interrompere la spirale di odio potenzialmente innescata dalla sua frase. Solidarietà a Cécile Kyenge !
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POLITICA TRA RIFIUTO E FOLLIA
Paolo De Gregorio

Oggi la politica assomiglia sempre più ad una gabbia di matti dove, se usi la logica, la ragione, ma anche solo il buon senso, finisci per non capirci nulla e alla fine vai ad ingrassare le file degli astenuti.
I ballottaggi di ieri, 10 giugno, hanno premiato un partito, il PD, che nella recente elezione del Presidente della Repubblica si era mostrato diviso, incapace di convergere sul nome di Rodotà che significava spalancare le porte ad una trattativa del M5Sstelle, un partito che si è messo sotto le scarpe la volontà degli elettori a cui era stato promesso che non vi sarebbero stati accordi di governo insieme al PDL, un partito su cui pesa lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena e l’assenza di ogni traccia di appartenenza alla sinistra, un partito che ha appoggiato la candidatura a primo ministro di un ex-democristiano DOC come Enrico Letta.
Lo sconfitto, il PDL, che veniva dato dai sondaggi in prepotente rimonta, ammette la sconfitta con la seguente demenziale giustificazione: “senza Berlusconi non siamo credibili”, offrendo ai cittadini italiani la triste consapevolezza di un partito proprietario, dittatoriale che, come avviene nei regimi autoritari, non crea una classe dirigente di livello. Tutti i piccoli dittatori si circondano solo di servi e di mediocri.
Ma poi bastano20 giorni di propaganda a edicole e reti unificate che gli italiani rivotano il grande statista che aveva capito prima di tutti che la crisi era ormai alle spalle con ristoranti e aeroporti pieni.

L’altro sconfitto, incredibile a dirsi, è il M5Stelle, l’unico partito che ha mantenuto fede all’impegno elettorale di non allearsi né col PDL né col PD, perché ritenuti responsabili della crisi e dell’appoggio al governo Monti, l’unico partito ad aver rinunciato ai 42 milioni di euro dei “rimborsi elettorali”, e che secondo tutti i liberi giornalisti in due mesi di opposizione doveva cambiare il mondo.
Oggi è già un complimento chiamare i giornalisti pennivendoli, essi sono sì al soldo del capitale e della politica, ma in più ci mettono la cattiveria e l’odio per chiunque metta in discussione il loro ruolo, la RAI lottizzata, e verso il M5S la lotta è senza quartiere.
Questi grandi professionisti della penna e della libertà, compatti come in una dittatura, omettono di ricordare che il M5S ha offerto al PD due passaggi smarcanti che potevano sottrarlo al ruolo mediocre di inciucista degli ultimi 20 anni che, nella realtà omessa, sono stati questi:
1)-Si è offerto al PD di votare per l’eliminazione del “Porcellum” tornando al vecchio “Mattarellum” e ciò è stato rifiutato con la minima pubblicità possibile
2)-è stato offerta al PD la possibilità di rendere ineleggibile Berlusconi applicando la legge 361 del 1957 e ciò è stato rifiutato
Per entrambe le operazioni vi erano i numeri vincenti, invece i media unificati sono riusciti a far passare il M5S come congelato e bloccato sul fronte del NO e Bersani come un volenteroso aperturista a Grillo.
Qui si tratta di capire se la salute mentale degli italiani non sia stata minata dalla cocaina che scorre a fiumi, dai videopoker, dall’alcol, dai film e dalla musica che inneggiano solo alla violenza, dalla cultura mafiosa, dal disprezzo per l’ambiente, dalla disperazione per la disoccupazione, dall’assurdo che si trovano cento miliardi di euro per i bombardieri e non si trovano i soldi per un reddito di cittadinanza.
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ZAC
Leggendo i dati Bankitalia

Dallo studio di Bankitalia si legge che:
Hanno perso quota le retribuzioni reali in tutti i comparti ma nell’industria in senso stretto il calo è stato più contenuto con appena 240 € persi in media, mentre in agricoltura si sono persi oltre 400 € e nei servizi oltre 600 (nel comparto sono i dipendenti pubblici). Le retribuzioni reali scendono anche nella sanità e assistenza sociale (da 28.141 a 27.138), nel commercio (da 23.358 a 23.014) e nei servizi di alloggio e ristorazione (da 19.942 a 19.525). In sostanza i salari e stipendi sono calati nel 2012 dell’1,9 % in termini reali. La povertà avanza in un solo senso (solo la Zanicchi dice che l’Italia è ancora un paese ricco. Dipende chiaramente dalla gente che si frequenta). Non basta citare la crisi. Tutti ci ripetono la stessa solfa. E ci crediamo ormai! Poi arrivano questi dati. La crisi è più grave di quella del ’29.
Ma se confrontiamo questi dati con quelli delle entrate tributarie delle rendite finanziaria si nota che le entrate di carattere finanziario hanno chiuso il 2012 in positivo aumentando del 46,8% (3,5 miliardi in più). Imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale: 3,1 miliardi di euro, pari a +52,2%; ritenute su interessi e premi corrisposti da istituti di credito: 2 miliardi, +285,9%; imposta sostitutiva su interessi e premi su obbligazioni e titoli similari: 641 milioni pari a +14,5%. Quindi da un lato la perdita secca di salari e stipendi, cioè lavoro dipendente, dall’altra aumento delle rendite finanziarie. Allora per chi è la crisi? Chi la sta pagando Chi ci rimette e chi ci guadagna? L’Italia ricca, per dirla alla Zanicchi, dove sta?
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LA MOGLIE DI D’ALEMA E LICIO GELLI

Non bastavano i rapporti tra D’Alema e l’Opus dei e il Vaticano che lo nominava vice conte, ora saltano fuori anche celebrazioni che la moglie di D’Alema ha fatto a Licio Gelli!!
Ricevo e pubblico:

Cara Viviana, non dimentichiamo i rapporti tra la signora D’Alema e il Gran Maestro della P2, Licio Gelli. Ho salvato l’articolo ormai introvabile sul Web.
Maria Rosa

LINDA GIUVA (moglie di D’Alema)
Oltre un centinaio fra esponenti della cultura e della sinistra pistoiese hanno espresso il loro fermo dissenso rispetto alla scelta di inserire nell’archivio di stato il patrimonio documentale donato da Licio Gelli. La sezione “Documenti” si compone di carte, materiale a stampa, oggetti e foto relativi alle vicende personali e alle attività svolte da Gelli: quella politico-imprenditoriale e quella letteraria. Nella seconda sezione, denominata “Oggetti”, si conservano doni particolari ricevuti da Gelli, o cimeli come le macchine da scrivere. Nella terza, intitolata Libri, sono riunite antiche pubblicazioni come la Bibbia illustrata dalle litografie di Salvator Dalì del 1964.
Il Comune di Pistoia – si legge nel documento di protesta – decorato con medaglia d’argento conferita per il contributo offerto alla guerra di liberazione, ha deciso di offrire il proprio patrocinio ad una iniziativa della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana e dell’Archivio di Stato di Pistoia, promossa l’11 febbraio a seguito della donazione del proprio archivio e collezione, disposta da Licio Gelli, noto esponente del regime fascista, doppio e triplogiochista durante la Resistenza, capo della loggia P2, redattore del sedicente piano di rinascita democratica. Una scelta sbagliata e gravemente lesiva della storia della città e del suo territorio provinciale, scrivono i firmatari del documento, fra cui esponenti dell’Arci e di Libera, i quali sottolineano come la scelta del Comune di Pistoia sia del tutto estranea alla storia della città e rappresenti un cedimento politico gravissimo che, grazie ad un tempismo inquietante che lascia esterrefatti, viene a collocarsi nel pieno della battaglia politica per la difesa della costituzione repubblicana. Rincarano poi la dose sulla presenza alla cerimonia di Linda Giuva D’Alema, relatrice del convegno insieme allo storico della massoneria Aldo Mola,intimo di Gelli al punto che ne sta scrivendo la biografia. Ci sembra necessario ed urgente che gli organismi dirigenti provinciali dei partiti del csx si pronuncino chiaramente su questa vicenda.
I Ds, invece, sono andati avanti per la loro strada. Linda Giuva, nel suo intervento all’incontro di presentazione ha fatto riferimento ad una vera e propria sfida per gli archivisti che dovranno impegnarsi a restituire il contesto documentario all’interno del quale l’archivio si è formato, a svelare le logiche che ne hanno guidato la sedimentazione, la selezione e il montaggio.
Nelle 33 buste presenti all’ interno della prima sezione si ritrovano in ordine cronologico foto, documenti, tessere, passaporti, lettere, stellette ed alamari. Tutti cimeli collegati alle vicende personali di Gelli e a quelle di stretti familiari come il fratello Raffaello, morto in Spagna combattendo con le truppe di Franco. 80 sono i faldoni che contengono la monumentale rassegna stampa dal 1981 al 1999: vi si trovano articoli sulle vicende del Banco Ambrosiano, della P2, della strage di Bologna, del caso Moro ed altri misteri della storia italiana rimasti irrisolti. Presenti inoltre le interviste rilasciate da Licio Gelli tra il 1981 e il 2004 ma soprattutto 11 buste pari a quasi duemila fascicoli intestati a singoli corrispondenti o a specifiche questioni, che conservano il carteggio tra Gelli e varie personalità della politica, della cultura, del giornalismo e del mondo economico, dagli anni ‘70 del secolo scorso sino ai giorni nostri? Inoltre, i volumi contenenti gli atti della commissione parlamentare di inchiesta sul caso Sindona e di quella sulla loggia massonica P2. Non mancano poi le migliaia e migliaia di pagine relative all’opera letteraria di Gelli.

Rita Pennarolahttp://www.foonews.info/it-politica/9586695-linda-giuva-moglie-di-massimo-dalema.html

RIDIAMARO :- )

TWITTER

La Lega perde Traviso. E’ finita un’era: quella del paleolitico.
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La Lega: “Una batosta che può far bene”. Alla civiltà di sicuro.
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Povera ricca Lega! Bossi come vi ha creato, vi ha dimezzato. Maroni vi ha annientato.
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Vedo sparir lontana,
però chissenefrega
la cellula padana,
che un giorno fu la Lega.
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Cucù e la Lega non c’è più.
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La Lega ormai ha radici solo dove ha sempre investito: in Tanzania.
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Che ne dici di un nuovo formaggio della Lega? Lo sgrana padania.
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E’ morto Andreotti, famoso per il suo senso dell’humor. Ci resta il suo motto: “Mafia? Quale mafia?”.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1473 28-6-2013 IL CAPITALISMO ATTACCA LA COSTITUZIONE

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Il Governo Letta di male in peggio – Pensato un grimaldello per forzare la Costituzione – Pd, Pdl e Scelta civica bocciano il reddito minimo di cittadinanza- Il Governo si concentra solo sulla salvezza di Berlusconi e la difesa del grande capitale e della Casta – Il Pd rimanda ma non abolisce l’enorme spesa in caccia difettosi – L’Italia a rischio di default – Quelle bestie dei giornalisti italiani – Alessandro Di Battista – Pronto il decreto svuota carceri per salvare Berlusconi – Rischio di razzia sui conti correnti- Un Governo pro capitalismo – Le compravendite parlamentari – Rapporto sui diritti globali 2013 – Bilderberg a Londra- Smonta Rai ma anche Mediaset- Le società che finanziano Enrico Letta- Neoliberismo assassino- Sei miliardi persi solo per i derivati

Maya AngelouIl fallimento non è fatale: è il coraggio di andare avanti che conta.”
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Viviana
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile. Mi piacerebbe che nessuno dicesse la parola ‘impossibile’. Col disfattismo nessun progresso storico si sarebbe mai attuato.
Il disfattismo è la piaga della gente inutile che danneggia anche chi vuol fare qualcosa. Molte grandi imprese sono state realizzate nella storia, ma ciò è avvenuto grazie a persone che non conoscevano la parola ‘impossibile’.
Cercando l’impossibile, l’uomo ha sempre realizzato il progresso della storia, e coloro che si sono prudentemente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo” (Michail Bakunin)
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Quand’è che l’Italia diventerà un Paese civile?
Daniela
Se non ci metterà troppo, l’aspetterò tutta la vita. (O. Wilde)

Monica
Gli economisti sono ottimi anatomisti e pessimi chirurghi: operano a meraviglia sul morto e massacrano il vivo. (N. de Chamfort)
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Gianni Fiume: “Un popolo che tollera la mafia è capace di tollerare tutto, persino un governo di delinquenti.”
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Martello: “La strategia Lettiana è farci morire di noia, rassegnazione, vergogna, è chiaro più che mai quanto il partitismo stia lottando una battaglia terminale contro i cittadini ed i loro diritti.”

IL GOVERNO LETTA: DI MALE IN PEGGIO
Viviana Vivarelli

La politica italiana va sempre peggio. Il Pd col governo delle larghe intese si copre ogni giorno di più di ridicolo e di vergogna. Berlusconi ha avuto una prima condanna a 5 anni con 4 anni di interdizione e una seconda condanna a 7 anni con l’interdizione perpetua a tutte le funzioni pubbliche, ma è solo il primo grado di giudizio e lo scellerato Pd sta facendo di tutto per salvarlo altrimenti cade il suo governo con lui. Ormai sono disposti a tutto per restare in sella, coprendosi sempre più di discredito. In settimana dovrebbe arrivare la terza e quarta condanna per il Cavaliere del male per altri reati e medita di mettere la figlia Marina al suo posto se proprio le cose andassero peggio, per governare per interposta persona. Ma il Pd pensa solo a come salvarlo. Falliscono più di 130 aziende al giorno e la miseria aumenta. Ma il Pd non sa far altro che discutere sull’enormità di una spesa militare di 45 miliardi, in cui siamo secondi nel mondo!) 15 di questi miliardi dovrebbero andare in cacciabombardieri difettosi che servono solo a portare bombe atomiche e non si possono usare in caso di temporale o esplodono. Dicono che l’Italia tra 3 mesi è fallita, ma il Pd non intende rinunciare né a nuovi aumenti di tasse (paghiamo già le tasse più alte del mondo e falliscono 153 aziende al giorno!) né a tagli sulle spese abnormi del carrozzone politico, ormai chieste a gran voce da Bruxelles, né a tagli su questi caccia che sono stato respinti come difettosi da tutti i paesi europei. Finché stanno sulle poltrone e continuano a ridda di mazzette, tutto va bene… per loro. Il Paese affoga ma se ne fregano. E’ pazzesco! Si vede che anche da questi caccia devono intascare delle tangenti a cui non vogliono rinunciare. E a chi importa se le famiglie stanno sempre peggio!! Monti e company non hanno voluto tassare i derivati per non danneggiare gli speculatori finanziari e ora salta fuori che abbiamo 9 miliardi di perdite solo per i derivati. La corruzione politica non fa che aumentare eppure la gente continua a votare Pd e Pdl. E i miliardi dati a Letta per aiutare i giovani entreranno nelle solite tasche mentre è difficile che procurino i 200.000 posti di lavoro promessi, almeno con le leggi fumose di Letta che difficilmente aiuteranno la gente allo stremo ad aumentare gli acquisti e le imprese in fallimento a fare nuove assunzioni.
In ogni caso, se il governo cade, Napolitano ha già detto che nemmeno questa volta torneremo a votare ma farà lui un governo come pare a lui, come già fece con Monti, anche se tutti gli indicatori dicono a chiare lettere che la cura da cavallo assatanato di Monti è la causa prima del fatto che grazie a lui a al Pd e Pdl che lo hanno sostenuto, siamo non solo l’ultimo Paese d’Europa ma quello che andrà sempre peggio. Questo accanimento antidemocratico a rovinare il Paese è sadico, eppure c’è gente che ancora li sostiene. Ci mancherebbe un secondo Governo similMonti!!! Sarebbe la seconda volta che Napolitano agisce come un re assoluto infischiandosene della democrazia e degli elettori.
L’unico oppositore a questa politica folle e scellerata è il M5S, contro cui tutte le forze politiche unite scagliano un attacco gigantesco con tutta la stampa come non si era mai visto in 70 anni, nemmeno contro la mafia, Berlusconi o la P2. La Casta muore e ci manda tutti in rovina ma non cede un euro e un grammo del suo potere. Il popolo italiano ormai per metà non vota nemmeno e l’altra metà è divisa tra Pd e Pd, per terzo il M5S, attaccato dagli altri due come nemico pubblico n° 1 perché vuole togliere alla Casta il suo potere indebito e infame e tornare alla democrazia.
Si prospettano tempi bui.

Pino Torino
Gli F35 sono inutilizzabili. Se decollano verticalmente non hanno carburante per ingaggiare un conflitto a fuoco. L’unico utilizzo che possono avere è portare le bombe atomiche degli americani.
È quello che vogliono gli italiani?

Re Matrix
Cosa è l’F-35? L’F-35 Lighting (fulmine) è un caccia di quinta generazione, l’unico concepito dopo la fine della Guerra Fredda. E’ stato disegnato per essere invisibile ai radar e operare in rete con altri sistemi d’arma. La velocità massima sarà di circa 1,6 volte quella del suono e potrà manovrare con carichi di gravità pari a 9,9 volte la gravità terrestre. I comandi sono tutti su schermi digitali con comandi touch.
A cosa serve? E’ un aereo d’attacco al suolo, con un sistema di sensori avanzatissimo che dovrebbe permettergli di compiere qualunque missione. E’ armato con un cannone da 25 millimetri e due stive ventrali per trasportare bombe o missili. Può inoltre essere dotato di cinque piloni per armi e altri due per missili alle estremità delle ali. Il tutto per un carico bellico di 8100 chili di bombe e missili. La versione F-35 B sarà in grado di decollare verticalmente dalle navi: sarà l’unico aereo disponibile con questa caratteristica.
Chi lo produce? Il progetto è in mano alla Lockheed Martin, il colosso statunitense degli armamenti. I paesi che hanno aderito al programma chiamato inizialmente Joint Strike Fighter hanno ottenuto una partecipazione allo sviluppo proporzionale all’investimento. La Gran Bretagna è partner di primo livello, con circa 2,5 miliardi di dollari, con un ruolo chiave dell’industria Bae. L’Italia è partner di secondo livello, con una spesa prevista di circa un miliardo di dollari, assieme all’Olanda, circa 800 milioni. Nel terzo livello sono inclusi Canada, Australia, Norvegia e Danimarca.

Franco di Cento segnala:
CONTINUERAI A FARTI SCEGLIERE O FINALMENTE SCEGLIERAI?
Mauro Presini

La frase è di Fabrizio De André e la riferisco alle tristi ambiguità del PD nella vicenda dei cacciabombardieri F35.
Ieri il Parlamento ha avuto la possibilità di votare la mozione di Sel, M5S e una piccolissima parte del PD che avrebbe potuto cancellare definitivamente il programma di acquisto di 90 cacciabombardieri F35 (costo iniziale: oltre 14 miliardi). La mozione non è passata a causa di un’ennesima doppiezza del PD, coerentemente con le larghe intese ma in contraddizione con gli impegni elettorali. Così è stata approvata una mozione “salvaintese” presentata insieme al PDL, e il Pd ha evitato l’ennesima possibile frattura interna (visto che la maggior parte dei deputati era favorevole a sostenere la mozione di SEL e M5S). Sembra una squadra di calcio che, senza strategia di gioco, subisce l’attacco degli avversari più forti e, appena riceve la palla la calcia più lontano possibile, per paura di doversi assumere la responsabilità di creare qualche azione. I giornali di oggi titolano: “Lo compro dopo”,“Indagine di 6 mesi prima degli acquisti”, “No ad altri acquisti senza l’OK del Parlamento”. Il governo ha scelto quindi di non risparmiare 14 miliardi, ha scelto di non investire su scuola, incentivi per il lavoro e welfare ma ha deciso di non decidere, rinviando tutto di qualche mese: come l’IMU, l’IVA così con gli F35. E’ vergognoso che tante dichiarazioni elettorali di esponenti PD favorevoli alla sospensione del programma di acquisto degli F35, abbiano scelto di lavarsene le mani. Don Milani diceva: “È inutile avere le mani pulite per poi tenersele in tasca“. In certi momenti, ricordava ancora don Milani, bisogna obbedire solo alla propria coscienza. E la vostra coscienza non può dirvi che è giusto spendere 14 miliardi di euro per degli aerei da guerra. La vostra coscienza non può dirvi che degli aerei capaci di sganciare degli ordigni nucleari sono degli strumenti di pace. La vostra coscienza non può dirvi che si tratta di una scelta necessaria, quando è necessario salvare milioni di italiani dalla disoccupazione e dalla povertà.”
Trovo scandaloso che tutto ciò sia avvenuto pochi giorni dopo che l’OCSE ci abbia bocciato sonoramente per ciò che riguarda la nostra realtà scolastica degli ultimi 15 anni.
– fra i 34 paesi dell’OCSE, siamo all’ultimo posto per gli investimenti nell’istruzione (solo il 4,7% del Prodotto Interno)
– l’Italia è l’unico paese dell’area dell’Ocse che dal 1995 non ha aumentato la spesa per studente nella scuola primaria e secondaria
– i Paesi dell’Ocse, nello stesso periodo, hanno aumentato in media del 62 % per la spesa per studente negli stessi livelli d’istruzione
– abbiamo il corpo docente più anziano dell’area OCSE e il peggio pagato
– i giovani Neet (Not in Education Employment or Training, quelli che non studiano né lavorano) raggiungono la percentuale terribile del 23%, una fra le più alte
– nel 2012 solo il 13,8% degli italiani risultava laureato contro una media OCSE del 32% (peggio di noi solo la Romania mentre Svezia, Regno Unito e Finlandia ne hanno il triplo)
– nel 2005 il 57,7% degli italiani non leggeva nemmeno un libro all’anno, nel 2012 l’incremento è stata minimo: 3,7%;
– un dato positivo: 1 donna su 4 tra i 25 e i 34 anni è laureata contro 1 su 6 tra gli uomini.
In sintesi, fra i 34 paesi dell’area OCSE risultiamo agli ultimi posti per cultura e istruzione ma, se può consolare, sembra che siamo terzi per l’uso di medicina estetica!
In effetti, i paesi più avanzati investono nella Scuola e nell’Università, convinti che siano le più grandi armi di costruzione di massa mentre in Italia, dove ci sentiamo dire che i cacciabombardieri F35 sono strumenti utili a costruire la pace, potremo anche fingere di sembrare “pacificamente belli” ma di sicuro ci siamo guadagnati la certificazione di: “bellicosamente ignoranti“.

DI PIETRO
Se il Governo non farà qualcosa il Paese rischia il default

Il nostro Paese rischia il default in 6 mesi se non verranno prese misure economiche strutturali. L’allarme, questa volta, viene lanciato dal rapporto riservato di Mediobanca Securities ed è trapelato da alcune indiscrezioni di stampa. E’ l’ennesima doccia fredda per questo governo che si è rivelato completamente inadeguato e che pare abbia vissuto completamente distaccato dalla realtà. L’Italia al default ci è arrivata, passo dopo passo, per colpa delle politiche sbagliate nel corso degli anni, che hanno ignorato l’emergenza lavoro, tartassato gli onesti cittadini lasciando, invece, impuniti evasori e corruttori. E l’unica voce che lo ha denunciato è stata l’IdV. La nostra proposta è sempre stata far pagare i ricchi, attraverso una vera patrimoniale, e stipulare l’accordo con la Svizzera per recuperare le tasse sui capitali illegalmente esportati. Se si vuole evitare la sommossa sociale non c’è altra strada che colpire quei pochi che stanno troppo bene e i furbetti che, fino ad oggi, l’hanno fatta franca, non pagando le tasse e alimentando un sistema del malaffare. 180 miliardi si perdono in evasione e corruzione. Una cifra spaventosa che dovrebbe tenere svegli i nostri governanti che, invece, a quanto pare, dormono sonni tranquilli. Bisogna finirla con gli annunci. A lanciare l’ultimatum al governo è anche la Camusso che ha snocciolato dati e cifre che non avremmo mai voluto sentire. E oggi Cgil, Cisl e Uil hanno attraversato le strade di Roma per ricordare che il tema del lavoro dovrebbe essere la vera priorità per un governo che si rispetti, la sola in cima ad un’agenda politica. Ci auguriamo che l’esecutivo inverta la rotta, si liberi dai ricatti di B e metta in campo quelle misure che avrebbe dovuto attuare all’inizio del suo insediamento, volte a colpire evasori, corruttori e disonesti. Fuori dal Palazzo la situazione è ormai esplosiva

Franco di Cento segnala:
UN GRIMALDELLO PER FORZARE LA COSTITUZIONE
Raniero della Valle

È in corso un attacco alla Repubblica e alla Costituzione; non solo il precipitare verso il presidenzialismo che è del PDL, degli ex fascisti e di una parte consistente del Pd…Parlo della legge costituzionale che detta nuove e fantasiose procedure per la modifica della Costituzione, che il governo Letta d’accordo con Napolitano ha purtroppo presentato come uno dei punti fondamentali del suo programma e che, con arbitraria procedura d’urgenza, è ora momento in discussione al Senato. Tale legge ..prescrive una procedura non costituzionale per la revisione costituzionale; è una legge di modifica che sarà la madre di tutte le modifiche e che perciò giustamente dai Comitati Dossetti è stata chiamata “legge grimaldello”. E’ l’arma che mancava per modificare la Seconda parte della Costituzione, che, finora, grazie ai suoi strumenti di garanzia, ha resistito a tutti i venti e le maree. Il grimaldello sta per l’appunto nel disegno di legge costituzionale che, accantonando l’art. 138 della Carta che la protegge, scardina le porte d’ingresso della revisione costituzionale e rende la Costituzione “flessibile” da rigida che è, alla mercé dell’attuale maggioranza parlamentare, innaturale e iconoclasta; e nello stesso tempo impedisce che si facciano, rispettando le regole, le vere e puntuali riforme che sono opportune e coerenti (a cominciare dalla differenziazione del bicameralismo, con la novità di un Senato della Repubblica e delle autonomie).
La battaglia per far fallire questa legge interrompendone l’iter parlamentare, è dunque la battaglia estiva da fare, e la più urgente. La normativa che sancisce la deroga dovrebbe essere approvata in seconda lettura (trattandosi di una legge costituzionale) tra l’ottobre e il novembre prossimi, e il tempo è poco perché si tratta di convincere il Parlamento a far cadere la legge, o a non approvarla con la maggioranza dei 2/3, ciò che permetterebbe il ricorso al referendum popolare.
Il tempo è poco anche perché in questi mesi, prima che la legge grimaldello vada in vigore, bisognerebbe modificare il Porcellum; dopo non sarà più possibile perché la riforma elettorale entrerà nel pacchetto delle riforme costituzionali e quindi se ne parlerà tra due anni, e intanto il Porcellum sarà blindato come immodificabile, sicché o non si potranno sciogliere le Camere o si dovrà votare ancora una volta con la legge vigente, che ci ha procurato i Parlamenti deformi che sappiamo.
Ma perché questo accanimento per cambiare la Costituzione, che giunge fino al tradimento dei principi e delle regole su cui essa è fondata?
Il governo, che si è autoproclamato dominus e arbitro della riforma costituzionale, ha presentato al Senato una relazione che accompagna il disegno di legge grimaldello, dicendone tutto il bene possibile. Ma la vera relazione è quella che si ricava da un documento della Jp Morgan, la famosa banca d’affari americana che ha così grandi responsabilità nelle speculazioni che innescarono nel 2008 la crisi mondiale. La Morgan di capitalismo se ne intende. E il 28 maggio ha scritto, nero su bianco, che la colpa del dissesto economico europeo è delle Costituzioni nate dopo la caduta delle dittature, e “rimaste segnate dalle Costituzioni antifasciste. Esse mostrerebbero una forte influenza delle “idee socialiste” (l’apporto dei cattolici e dei liberali è ignorato) ragion per cui è oggi difficile applicare le misure di austerità; infatti a causa di quelle Costituzioni i Parlamenti sono troppo forti nei confronti dei governi, le regioni troppo influenti sui poteri centrali, ci sono le tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori e – addirittura! – c’è “la licenza di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo”.
Già si era detto che la convinzione dominante a Bruxelles e a Francoforte (cioè nella Banca e nelle istituzioni europee e nella Banca tedesca) fosse che per affrontare la concorrenza internazionale si dovrebbero abbandonare “molte delle conquiste della civiltà europea degli ultimi 50 anni”, ed ecco che i banchieri americani danno il nome a queste conquiste da cancellare: sono le Costituzioni.
Glielo lasceremo fare?

Riflessione su Facebook di Alessandro Di Battista, deputato del M5S

“Questo post lo dedico ai miei colleghi in Parlamento (e a tutti gli attivisti che sono anch’essi nostri colleghi in Parlamento). E’ stata una settimana faticosissima, colma di difficoltà e frustrazioni ma anche zeppa di entusiasmo e partecipazione. Per me non siete Onorevoli, né Deputati né Cittadini, siete fratelli, punto. Farei qualsiasi cosa per voi come voi la fareste per me. Guai a chi vi tocca. Ho visto il MoVimento in aula, ho visto una compattezza straordinaria. Abbiamo lottato contro un decreto vergogna che univa qualcosa di buono con porcate su porcate. Non siamo stati al ricatto ribadendo la centralità del Parlamento. Abbiamo inaugurato la politica del “costruzionismo”. Abbiamo lavorato come pazzi, contro il tempo, contro i Partiti che hanno spolpato l’Italia, contro una parte di informazione di regime. Abbiamo tutti quanti contro. Questa settimana il PDL, il Partito dell’eversione contro la magistratura ci ha dato dei buffoni, un deputato di Scelta Civica, il Partito dei bocconiani ci ha insultato e minacciato, il PD, utilizzando i suoi organi di stampa che campano con i soldi dei cittadini che pagano per essere disinformati, ci ha descritto come i nemici dei terremotati (nemmeno hanno voluto mettere in votazione un emendamento che avrebbe garantito sostegno ai terremotati prelevando risorse dall’innalzamento delle tasse sulle rendite finanziarie questi ipocriti). Persino SEL, l’opposizione che non si oppone, il partito del “radicalchicchismo” con gli ideali di sx e gli interessi a dx ci ha detto: “non lamentatevi se non vi stimiamo”. Ma chi si lamenta? La loro avversione ci conferma che stiamo sulla strada giusta.
Stiamo diventando una squadra e lo stiamo facendo in pochissimo tempo. Siamo entrati, tutti quanti nuovi, da meno di 100 giorni. 100 giorni è un battito di ciglia! Io non cambierei nessuno di voi, siete compagni di viaggio e “battaglie”, siete custodi della democrazia, siete un argine al tracollo del nostro meraviglioso e violentato Paese. Siete fratelli. Provo un orgoglio immenso a sapervi con me. A volte esco stanco morto e una piccola parte di me, molto piccola, mi implora di mollare, di tornare a scrivere in Latino America dove la vita è dura ma è più vera di quella che si vive nel “Palazzo”. Poi penso a tutti voi, ai vostri occhi, a quanto ci credete. Penso ai nostri scazzi, a quando ci prendiamo a parolacce in assemblea, a quando ci abbracciamo dopo aver discusso, a quando ridiamo assieme, a quando commentiamo i discorsi degli “oratori” dei Partiti, vere e proprie “supercazzole di casta”.
Penso a quando stiamo rimanendo umani, a quanto ci sosteniamo reciprocamente, a quanto sia facile trovare in voi un sostegno. Penso a tutto questo e mi sale una carica immensa. Chi non lo vive questo gruppo (o non vive i meetup) non può capire di cosa sto parlando, ma chi partecipa, chi contribuisce alla costruzione del gruppo, chi ci aspetta fuori da Montecitorio per darci una pacca sulle spalle e per dirci “non mollate” sa benissimo il valore delle mie parole. Stiamo facendo miracoli continui. Quando mai si era vista tanto interesse per la politica? Quando mai si guardavano con tanta attenzione i discorsi in aula? Quando mai si ha avuto la possibilità di fare domande dirette ai deputati, dargli suggerimenti, pungolarli, sostenerli o criticarli? Stiamo costruendo qualcosa di grande, forse i “pomodori non sono ancora maturi” ma stanno crescendo velocemente. Mi spiace per chi se ne è andato, davvero, e mi spiace per chi se ne andrà nei prossimi giorni ma capisco, non tutti ce la fanno, non tutti hanno compreso certi valori. Mi spiace, ma essenzialmente mi spiace per loro. Viva la democrazia diretta ragazzi, viva la partecipazione, viva il M5S e fanculo i soldi. Vi voglio bene. A riveder le stelle!

QUELLE BESTIE DEI GIORNALISTI ITALIANI
Viviana Vivarelli

Se l’Italia va sempre peggio e se gli elettori continuano come pecoroni a votare i pessimi partiti che ci hanno portati alla rovina, grandissima colpa è della disinformazione propagata a piene mani, con un martellamento indecente, dalla stampa italiana e dai tg e talk show che le si affiancano con bassezze inimmaginabili in Europa e paragonabili ormai alla propaganda delle peggiori dittature. In nessun Paese europeo c’è un tale attacco alla informazione e una tale lesione della verità, con una manipolazione così truce dell’opinione pubblica, che in un popolo già gravemente avviato verso il semianalfabetismo di massa, produce effetti disastrosi e un abbassamento indicibile della democrazia.
I media, che dovrebbero essere i maggiori critici del regime, si sono trasformati nei cani da guardia del potere, che li rifocilla con sicure mangiatoie che impediscono sia la libertà che la concorrenza e in cambio ottiene una informazione falsata e ai limiti del plagio. Basti pensare a quello che la stampa è riuscita a scrivere osannando le guerre “per esportare la democrazia” o i mercenari italiani morti non certo per difendere la patria, o i vari governi che si sono succeduti del Pd o del Pdl e che ci hanno portati ognuno più a fondo, e gli elogi persino all’infame Governo Monti a cui la Corte dei Conti attribuisce la massima responsabilità per l’immiserimento del Paese, e addirittura l’apologia dell’irricevibile e incostituzionale Napolitano.
Ora si vuole forzare la Costituzione e farne la banderuola nelle mani di governi antidemocratici che non rispettano nemmeno le loro promesse elettorali e le false ideologie con cui hanno ottenuto i loro voti.
Vogliamo scommettere che i media italiani ci diranno che è una cosa buona e giusta? E che elogeranno Letta e Berlusconi nel loro patto infame?
Cosa non si farebbe per denaro e per un posto di lavoro!! Ma l’informazione è un’altra cosa!

Susanna Sbragi
Non diranno mai la verità perché hanno troppo da perdere. In questo paese l’onesta’ non porta soldi”.
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I giornali parlano per metà di disgrazie e per metà di politici, che anche loro, in quanto a disgrazie, non scherzano mica” (Lino Toffolo).
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Viviana Vivarelli
Gran parte della miseria morale e della depressione del popolo italiano dipende dalla politica e dalla stampa, che hanno tra loro lo stesso rapporto che il sovrano assoluto aveva coi suoi cortigiani. Che chiamino questo ‘informazione’ invece che plagio da ancien regime è abbastanza coerente col resto delle loro falsità.
L’ignoranza del popolo è stata accuratamente alimentata dalla corruzione dei governi e dalla falsità dei media. Il risultato è quanto di più lontano alla civiltà e alla democrazia si possa immaginare. Ma se chi ferisce di spada perisce di spada, un regime falsamente democratico che si regge su una politica assassina e una stampa menzognera, perirà proprio a causa di una controinformazione che sveli i loro complotti.
Ci sono tre mestieri che si possono fare senza competenza né onestà e vendendo se stesso: uno è la prostituta, il secondo è il politico italiano e l’altro è il giornalista italiano. Purtroppo con l’esercizio e la vecchiaia peggiorano tutti e tre diventando inguardabili. I giornalisti sono come prostitute che invece di vendere i loro corpi vendono le loro anime. Dal primo vizio ci si può redimere qualche volta. Dal secondo mai. Mi chiedo se, quando va a dormire, il cattivo giornalista si pente qualche volta delle bugie che scrive e del danno che fa al suo Paese.
Ma penso che forse il ladro o la prostituta avranno qualche volta questo pensiero. Il giornalista mai.

Per il giornalista italiano la politica è una merce in cui si vende nel modo più astuto il prodotto peggiore.
I giornalisti hanno con la verità lo stesso rapporto che il boia di Londra aveva con la vita.
In Italia se c’è un giornalista buono normalmente lo si ammazza.
Tre tipi di persone vanno al mercato. C’è chi fa a comprare e vendere.
C’è chi va a guardare a imparare. Infine c’è chi va a rubare e imbrogliare.
Politici e giornalisti italiani lavorano in coppia: mentre il politico ti ruba nella scarsella, il giornalista di distrae per non fartene accorgere e funziona come un’arma di distrazione di massa.
Il pessimo giornalismo è la forma migliore di propaganda della pessima politica.
Se esistessero buoni giornalisti, la pessima politica crollerebbe in un solo giorno.
Il cattivo giornalismo è la parte pubblicitaria della cattiva politica. Ed è ovviamente prezzolato perché senza la sua pubblicità menzognera e pagata, la cattiva politica non riuscirebbe a vendere se stessa.
Purtroppo esisteranno sempre i coglioni che confonderanno pubblicità con informazione, perché il primo compito della propaganda politica è di vendere se stessa con gli stessi metodi della pubblicità e creare allocchi che compreranno qualsiasi schifezza di notizia allo stesso modo con cui voteranno qualsiasi schifezza di politica.
I media tradizionali, specialmente quelli cartacei, sono un mondo che muore. Ormai la crisi del settore è enorme e non dipende solo dall’aumento dell’uso di internet. La vendita dei giornali non è aumentata dal dopoguerra a oggi malgrado la crescita della popolazione. I giornali sopravvivono solo grazie a una legge voluta da due leghisti scellerati intenzionati ad aumentare la mangiatoia politica, ma continuano a morire malgrado il furto di denaro pubblico, a differenza di altri paesi occidentali dove almeno qualche funzione informativa ce l’hanno.
Non è chiaro se la crisi di vendite di giornali in Italia stia aumentando perché gli Italiani prediligono altre vie di informazione o perché i più vecchi scelgono solo la televisione o perché il disgusto della politica e della stampa sta sopravanzando, ma il fatto che alcuni milioni di persone continuino a votare per dei malfattori per di più collusi tra loro che mandano al macello il Paese, dice che l’assenza di informazione o l’informazione manipolata fanno crescere la stupidità e diminuire la democrazia.
Il risultato di una pessima stampa è che metà della popolazione ormai non vota nemmeno più. Ma di questo i partiti non possono fregarsene di meno.
Ci vuole molta pessima politica ma anche molta pessima stampa per mandare in rovina un Paese. Ma come vediamo, in Italia, abbiamo abbondanza sia dell’una che dell’altra.
Ci vogliono tre qualità per fare carriera: sapersi vendere, sapersi vendere, sapersi vendere. Quello che si vende è indifferente, anzi più è nocivo all’interesse generale, meglio è. Ma politici e giornalisti eccellono entrambi in questo mercato. Solo che il politico vende le proprie menzogne, il giornalista vende le menzogne del politico e ne viene ripagato lautamente.

Diceva Carmelo Bene: “I giornalisti sono impermeabili a tutto. Arrivano sul cadavere caldo, sulla partita, a teatro, sul villaggio terremotato e hanno già il pezzo incorporato. Il mondo frana sotto i loro piedi, s’inabissa davanti ai loro taccuini e tutto quanto per loro è intercambiale letame da tradurre in un preconfezionato compulsare di cazzate sulla tastiera. Cinici? No frigidi.

Il lavoro del giornalista consiste soprattutto nel separare il grano dalla pula. E, naturalmente, nel provvedere che la pula sia stampata. “ (Elbert Hubbard)

In Italia il giornalista non si sente espressione dell’opinione pubblica ma portavoce della sua fazione. Attacca in nome della confraternita di cui fa parte ma non dirà mai una parola contro la sua confraternita”.(Indro Montanelli)

Il giornalista non è tanto uno che vien pagato per ciò che scrive, quanto uno che vien pagato per ciò che non scrive.” (Italo Tavolato)

“Ah, il giornalismo obiettivo! Quante fregature abbiamo dato al lettore sventolando questa bandiera fantasma”. (Giampaolo Pansa)
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ALBERTO RAGAZZI

Dopo i partiti chiudono anche le testate. E’ toccata anche a “L’Avanti”, finito in mano ad intrallazzatori amici di Berlusconi. L’Unità era a rischio da tempo, si capiva che il quotidiani fondato da Gramsci stava affondando. Ieri il colpo finale con il titolaccio pure falso: “Grillo attacca i rimborsi ai terremotati” !! Ormai il giornale dei comunisti è diventato peggio de “Il giornale” e di “Libero”. Altro requiem!
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Guardatevi l’intervento del 5stelle Villarosa contro le menzogne dell’Unità

PINK FLOID

Così, così pensi di poter distinguere
il paradiso dall’inferno?
Cieli blu dal dolore?
Puoi distinguere un campo verde
da un freddo binario d’acciaio?
Un sorriso da un velo?
Pensi di essere capace di distinguerli?

E ti hanno portato a barattare
i tuoi eroi con dei fantasmi?
Ceneri roventi per degli alberi?
Aria bollente con una fresca brezza?
Una magra consolazione per il cambiamento?
E hai scambiato una parte da comparsa in guerra
con un ruolo di comando in gabbia?

Come vorrei, come vorrei che tu fossi qui.
Siamo solo due anime perse
che nuotano in una boccia per i pesci.
Anno dopo anno,
correndo sempre sul solito terreno,
cosa abbiamo trovato?
Le stesse vecchie paure.
Vorrei che tu fossi qui.

IVANO
Svelata da due deputati M5S (Businarolo e Colletti) la legge ad personam svuotacarceri. Mercoledì il ministro Cancellieri presenterà il decreto in aula. Primi beneficiari (in caso di condanna): Berlusconi, Fede, Mora, Minetti. Agevolazioni anche per i boss mafiosi. E grandi premi per chi delinque dimostrando poi di essere drogato (in quel caso lavori socialmente utili e niente galera). Pdl entusiasta, Pd d’accordo. Viva il Governo Letta. Vamos
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CHIARA- L’ARIA CHE TIRA – RISCHIO DI RAZZIA SUI CONTI CORRENTI

Il Governo in questi ultimi giorni si è dimenticato di Grillo (sbatti il mostro ogni giorno in prima pagina) e sta allertando sulla disoccupazione che aumenta, sulla produzione che cala, sulle piccole aziende che muoiono in massa. Il Quirinale grida alla crisi angosciante….Perché ? Il solito trucco, le solite manovre preventive per posizionare il cetriolo gigante (sarà un OGM?).
Evidentemente, il regime sta creando panico sociale per far passare qualche brutto giro di vite fiscale, giustificato con l’esigenza di salvare posti di lavoro, e che invece produrrà effetti contrari, perché recessivi – come tutti i precedenti. Farà una nuova tassa patrimoniale ? O una nuova razzia sui conti correnti, magari convertendo i depositi in azioni della banca depositaria, per risanarla a spese dei clienti ? Ma non sarà ancora finta perché poi si formeranno nuove bolle, nuove voragini e nuove emergenze coi giochi speculativi in cui le banche impiegano i propri fondi.
Ricordatevi dello step preparatorio del Bankster Monti: tutti gi stipendi e pensioni superiori ai 1000 € obbligatoriamente depositati sui C.C. bancari e postali. Perché? Se non ci siete arrivati prima, magari forse adesso, che si vocifera anche di prelievi diretti sulla ricchezza dei privati (non solo conti correnti dunque ma anche depositi, stipendi e pensioni), tutto diventa più chiaro.

UN GOVERNO PRO CAPITALISTI
Partito Comunista dei Lavoratori

Letta e Alfano vendono fumo quando annunciano tanti nuovi posti di lavoro a seguito delle misure storiche che il governo ha intrapreso (200.000?? Ma dove??)
La verità è che il “nuovo” governo di unità nazionale cerca di presentare come interesse generale l’interesse privato dei capitalisti, principali beneficiari del grosso dei provvedimenti: maggiore copertura pubblica dei crediti delle banche alle imprese,col coinvolgimento incrociato di Cassa Deposito e Prestiti e del Fondo di Garanzia; ulteriore liberalizzazione degli appalti,a scapito del controllo sul versamento dei contributi; silenzio-assenso sul permesso di costruire, a scapito delle garanzie ambientali; riduzione della tassa sulle imbarcazioni di lusso, con la sua totale cancellazione sino ai 14 metri, per “favorire il rilancio del mercato da diporto”. Infine l’impegno a incrementare con risorse pubbliche il supporto alle aziende fuori dai confini (rifinanziamento dell’Ice), visto che la Francia spende per le proprie aziende il 40% più di noi, e la Gran Bretagna l’80%. Quando si dice..”Comitato d’affari della borghesia”!
Quanto al lavoro, dopo il patrocinio dell’accordo concertativo tra sindacati e Confindustria sull’esigibilità” dei contratti in deroga, si annuncia un peggioramento della legge Fornero in direzione di un’ulteriore precarizzazione (eliminazione della causale sui contratti precari). Confindustria è soddisfatta. E rilancia la richiesta di un nuovo intervento sul cuneo fiscale che si traduca, come con Prodi, in un massiccio regalo ai profitti. Altro che posti di lavoro!
Colpisce il plauso della Camusso alle misure del governo. Pur di continuare a far da sponda a Confindustria e a coprire il PD – come con Monti – la burocrazia CGIL è finita ad applaudire un governo con B. Dopo aver subito il licenziamento di un milione di lavoratori, il crollo dei salari pubblici e privati, l’allargamento della miseria sociale.
Il fallimento politico e morale della burocrazia sindacale non potrebbe essere più clamoroso.

Re Matrix
Dal Rapporto sui Diritti Globali 2013 (Ediesse) emerge che sono 3.315.580 i precari in Italia, guadagnano in media 836 euro netti al mese (927 euro mensili per i maschi e 759 euro per le donne), il 46% ha un diploma di scuola superiore, il 35,18% lavora nel Mezzogiorno e il 34% nell’Amministrazione pubblica. Solo il 15,1% dei precari è laureato, mentre il 38,9% si è fermato alla licenza media.
Nella scuola e sanità si contano 514.814 precari, nei servizi pubblici e in quelli sociali 477.299. Sommando i 119 mila occupati direttamente nella Pubblica Amministrazione (Stato, Regioni, enti locali, ecc.), emerge che un terzo dei precari è dipendente pubblico. Gli altri settori con una forte presenza di lavoratori atipici sono il commercio (436.842), i servizi alle imprese (414.672) e gli alberghi e i ristoranti (337.379). A livello geografico, invece, l’incidenza maggiore di precari, sul totale degli occupati, si ha in Calabria (21,2%), Sardegna (20,4%), Sicilia (19,9%) e Puglia (19,8%).

LE COMPRAVENDITE PARLAMENTARI
Viviana Vivarelli

Dire che alcuni parlamentari del M5S, cinque, si sono dissociati dal Movimento perché sono stati comprati (“scautizzati”, diceva Bersani) mi sembra fuori luogo come è fuori luogo la grancassa che i giornali hanno costruito su queste defezioni, tacendo proditoriamente su ben altre defezioni che avvengono continuamente nei partiti. Qua accade ben di peggio con vere compravendite lucrose, molte delle quali gestite da Berlusconi, come sta confessando il senatore De Gregorio, comprato per 3 milioni da Berlusconi per far cadere il Governo Prodi. E solo per questi fatti di corruzione, Berlusconi dovrebbe essere cacciato dal Parlamento perché il mercato dei voti è un caso grave di corruzione anche se in Italia i politici non hanno mai introdotto (e con buone ragioni!) il reato preciso di compravendita di parlamentari. Insomma abbiamo 150.000 leggi, contro la Francia che ne ha 7.000 e la Germania che ne ha 5.000 o l’Inghilterra con 1.000, ma non ne abbiamo una che penalizzi la tortura o che metta in galera il politico che compera senatori!! Anzi chi tortura fa carriera e chi corrompe pure!
De Gregorio ha confessato di aver ricevuto 3 milioni da B per tradire Di Pietro e far cadere Prodi: tranche da 200mila e 300mila € date da B la mediazione di Lavitola, la cosiddetta “Operazione Libertà”! (già il frasario di B è un insulto alla democrazia!) Il senatore Grillo sembra sia stato comprato da B per 30 milioni di lire perché Prodi aveva 158 senatori contro 156. Non diversamente Razzi e Scilipoti!
Un parlamentare ha detto alle Iene:”Ci sono le multinazionali che ogni mese con un loro rappresentante fanno il giro di Senato e Camera e danno mazzette per deviare le decisioni parlamentari a loro vantaggio, così molti parlamentare votano a favore di chi li paga. Sicuramente uno è nel settore dei tabacchi e un altro nei videogiochi e slot machine. I gruppi parlamentari che ricevono mazzette sono sia del cdx che del csx, ma i capi sono ex-ministri del csx! (Ma bene!) E la compravendita di voti parlamentari ha pure un preciso listino prezzi, con tariffe dai 1.000 € ai 5.000 al mese, se il parlamentare è influente e può fornire prestazioni d’alto livello a favore della lobby che lo compra. Ma i giornalisti dei che parlano? Della diaria e degli scontrini dei 5 stelle?! Inaccettabile! Grasso finge di voler bloccare questi traffici ma è d’accordo. Per questa gente, la concussione,la corruzione, il ladrocinio sistematico non sono anomalie, sono la norma, senza la regola senza la quale l’economia capitalistica e il perverso carrozzone partitico non potrebbero funzionare. Per questo il ladrocinio dentro le istituzioni non può aver fine e sarà sempre considerato un nemico pubblico n° 1 il M5S che vuole farlo finire. Del resto il governo Letta-B ha addirittura teorizzato la necessità della mazzetta e Bersani ha defiscalizzato le donazioni ai partiti e fatto prescrivere la rete di mazzette di Penati. Ma cosa volete di peggio? E ovviamente anche la mafia in questo gioco sporco avrà la sua parte, come è sempre stato, ma non è anche questo una mafia??

PD, PDL E SCELTA CIVICA BOCCIANO IL REDDITO DI CITTADINANZA
Viviana Vivarelli

L’Italia è l’unico dei 7 maggiori paesi europei a non avere un reddito minimo che aiuterebbe, soprattutto in tempi di crisi, i più poveri a risollevarsi, imprimendo un volano benefico alla ripresa. In tempo elettorale il Pd prometteva il reddito di cittadinanza come il M5S e anzi attaccava il M5S incolpandolo di razzismo, perché tale reddito minimo avrebbe favorito i cittadini italiani poveri tenendo fuori gli extracomunitari senza cittadinanza e per una frase di cautela di Grillo pronunciò nel 97 per l’ingresso precipitoso nell’Ue della Romania. Di reddito di cittadinanza si è sentito parlare ogni tanto in modo fumoso dal Pd e anche da Letta, mentre il Pd predicava sulla cittadinanza ottenuta per nascita sul territorio nazionale senza peraltro fare nessuna di quelle leggi che ha fatto in tempi rapidissimi e persino contro la Costituzione, come del resto si accingerà a fare in autunno cambiando le regole ferree di modifica costituzionale così che il massimo testo di garanzia democratica di questo Paese sia modificato facilmente secondo il capriccio del Governo di turno. A chi chiedeva dove si sarebbero trovate le risorse necessarie a pagare il reddito minimo di cittadinanza, si rispondeva: attraverso la lotta all’evasione fiscale (che in Italia tocca i 180 miliardi e in cui siamo primi in Europa, si pensi solo ai 98 miliardi evasi dai gestori delle slot machine e mai toccati), l’incremento delle tasse sul gioco d’azzardo che ormai è degenerato e tocca i 100 miliardi, un tetto alle 100.000 pensioni d’oro (altri 13 miliardi), i tagli alla smisurata spesa della Difesa (45 miliardi) per cui siamo secondi nel mondo.
Oggi abbiamo la prova di quante menzogne sono state dette finora, col voto parlamentare sul reddito di cittadinanza, chiesto dal M5S, che è stato bocciato con 181 voti contro 50, con i voti contrari di Pd, Pdl, Scelta civica (davvero una bella scelta civica!?) e con i soli voti a favore di M5S e Sel, mentre la Lega si è astenuta (ma non ci sono poveri in “Padania”?).
Ma c’è una, una sola, promessa elettorale che lo spudorato Pd abbia mantenuto? O questo partito è fatto solo di promesse, annunci e menzogne?

UN GOVERNO CONCENTRATO SOLO SULLA SALVEZZA DI BERLUSCONI
DI PIETRO (sunto)

Emergenza lavoro? No, loro pensano a salvare Berlusconi.
L’Italia continua ad essere prigioniera delle logiche criminali che paralizzano i Palazzi. C’è un’emergenza che si chiama occupazione ma l’attuale Parlamento, figlio di una scellerata legge anticostituzionale che ha tolto la sovranità ai cittadini, persevera nel vendere fumo. Sentiamo solo vuoti annunci, ma non vediamo fatti. I giovani sono costretti a emigrare, le famiglie sono gli unici ammortizzatori sociali, il diritto allo studio è riservato ai ricchi, le imprese chiudono mentre la corruzione e l’evasione continuano a proliferare. Questo Governo sta perpetuando un copione già visto, portando in Parlamento scatole vuote non adeguate a rilanciare l’economia. Si sa che un Paese che non punta sul lavoro e sugli investimenti è destinato a morire, sopravvivrà solo l’oligarchia che ha creato il sistema
Dov’è finita l’opposizione? Dove sono quegli atti di contrasto e propositivi che un’opposizione parlamentare seria dovrebbe presentare per rimettere al centro dell’agenda il lavoro e il rilancio dell’economia?
Il decreto emergenze è un bluff. Ve lo do io il bilancio dei primi 50 giorni del Governo Pd/Pdl: il nulla. Solo spot, vuoti annunci in sedi internazionali: faremo, rilanceremo, proporremo, un balletto di chiacchiere che va avanti da 20 anni. L’ultima è che dopo la sentenza su B sarebbe in arrivo una norma che dovrebbe intervenire sull’interdizione dai pubblici uffici per alzare il tetto di pena così da salvare B. La bomba sta per essere inserita nel decreto sulle carceri (per questo la Cancellieri ci insiste tanto!)
Ormai l’unica emergenza di questo Paese, da 20 anni, è quella di salvare B dai suoi guai giudiziari.
Basta con questi continui tentativi di ripulire la fedina penale del Cavaliere, sono schiaffi agli onesti e ferite della democrazia!
Noi continueremo a batterci affinché si rispetti la Costituzione, si pensi al bene del Paese e non all’impunità di un signore che in un Paese civile marcirebbe in carcere.

PAX CHRISTI DICE NO AI CACCIABOMBARDIERI

L’Italia compra 90 cacciabombardieri F-35. Sono davvero indispensabili?
Secondo noi, no. Non comprendiamo come sia compatibile un cacciabombardiere, che serve ad attaccare più che a difendersi, col ripudio della guerra dettato dalla Costituzione”.
Sono parole di mons. Giovanni Giudici, Presidente di Pax Christi Italia e Vescovo di Pavia, che riassumono bene la valutazione del progetto F35, in vista delle discussioni parlamentari dei prossimi giorni.
Pax Christi Italia fin dall’inizio si è sempre espressa in modo chiaro contro il progetto degli F-35, in piena continuità con l’impegno per il disarmo, contro ogni guerra e ogni violenza, sottolineando come sia invece indispensabile una scelta di nonviolenza, e anche di un modello diverso di difesa non basato sulle armi e sulla guerra.
Anche alla luce delle molte guerre che abbiamo ancora davanti agli occhi in questi giorni, Pax Christi ribadisce il no alla guerra come ‘avventura senza ritorno’ (Giovanni Paolo II), e condannata da Giovanni XXIII nella Pacem in Terris: ‘alienum est a ratione’ (contrario alla ragione). “E’ davvero folle pensare di spendere 130 milioni per ognuno di questi aerei: in tutto 14 miliardi di euro, più 50 miliardi per l’intera vita del programma.” La corsa agli armamenti è un’aggressione che si fa crimine: gli armamenti, anche se non messi in opera, con il loro alto costo uccidono i poveri, facendoli morire di fame “.

Vedi http://www.disarmo.org

Poi Letta ha la faccia di dire che deve aumentare le tasse perché mancano i soldi???!!

BILDERBERG A LONDRA

L’ultimo incontro annuale del Bilderberg si è tenuto tra il 6 ed il 9 giugno 2013 vicino a Londra, con un cordone protettivo di polizia. Quest’anno il Bilderberg, su sollecitazione di Cameron, aveva promesso una maggiore trasparenza, predisponendo un ufficio stampa per i giornalisti. alla stampa, per contrastare le accuse di manipolazione delle politiche nazionali e mondiali. E’stata presentato l’elenco degli invitati e degli argomenti. Ma, come sempre, l’essenziale, cioè i contenuti e le conclusioni delle discussioni, è rimasto coperto dal più stretto riserbo. Resta segreto il contenuto di un incontro ai massimi livelli, tra esponenti del potere economico e del potere politico, organizzato per discutere di aspetti fondamentali per la vita di centinaia di milioni di cittadini europei e americani e la partecipazione di politici eletti e di funzionari statali mostra una indebita commistione tra pubblico e privato contro ogni democrazia.
C’erano personalità provenienti solo dagli Usa, dal Canada e dall’Europa Occidentale. Tranne poche eccezioni, i partecipanti vengono da Paesi che appartengono alla Nato. In questo senso va spiegata la presenza nel Bilderberg della Turchia, principale partner militare della Nato dopo gli Usa che ha un ruolo fondamentale anti-Assad in Siria. Il Bilderberg ha invitato sia l’islamico Ali Babacan, vice premier e ministro delle finanze, sia Safak Pavey del principale partito d’opposizione, il laico e kemalista CHP.
Gli invitati di quest’anno erano 138, di cui solo 34 sono membri fissi del Bilderberg, facendo parte del comitato direttivo. La presenza anglosassone è schiacciante. Quest’anno gli Usa sono stati presenti con 33 invitati (24% sul totale), seguiti dalla Gran Bretagna con 23 (16,7%), dalla Francia con 10, dalla Germania con 8, e da Canada, Italia, Olanda e Turchia con 6. La Ue ha 81 presenze e l’area euro 49 con Barroso. Prevalgono le grandi corporation private che partecipano con 65 personalità (47,1%), poi i politici e i funzionari statali con 38 personalità (27,5%), e infine gli intellettuali con 28 (20,3%). Tra le imprese private ne abbiamo 28 finanziarie, tra cui alcune delle più importanti banche del mondo come Goldman Sachs, Hsbc, Barclays, Deutsche Bank, e assicurazioni come Axa, Zurich e Prudential. Abbiamo poi 37 personalità provenienti da multinazionali leader nei rispettivi settori industriali, tra cui Royal Dutch Shell, British Petroleum, Alcoa, Eads, Bae System, Michelin, Siemens, Novartis, Heineken, Microsoft, Amazon e Google. Un settore molto rappresentato è quello dei media, con 8 personalità. Tra i politici i nomi sono di vertice. Prevalgono i ministri economici e degli esteri, ma non mancano i primi ministri come l’olandese Rutte e gli ex premier italiano Monti, e francese, François Fillon, o banchieri nazionali come lo svizzero Tomas Jordan. La provenienza è bipartisan, dai partiti “moderati” sia del cdx che del csx. Ad es., per la Gran Bretagna troviamo sia il ministro delle finanze conservatore, George Osborne, sia quello “ombra” laburista, Edwards Balls, ci sono, inoltre, alcune importanti figure appartenenti ad organismi sovrannazionali come Christine Lagarde, direttore del FMI e Viviane Reding, vice presidente della Commissione europea e commissario alla Giustizia e Olivier de Balinchove, comandante dell’Eurocorps, la forza multinazionale europea che fa capo alla Ue ma agisce sotto il controllo della Nato. Tra gli esponenti dei think tank, spesso statunitensi, di orientamento neoconservatore ed emanazione di fondazioni di grandi corporation industriali e bancarie, troviamo nomi famosi come Richard Perle, ex consulente di Bush, Robert Zoellick, ex pres.della Banca Mondiale, e Robert Rubin, ex ministro del Tesoro di Clinton. Tra gli ex politici e funzionari di spicco troviamo Kissinger, forse il più importante segretario di Stato della storia Usa recente, David Petreus, ex comandante in Iraq e Afghanistan ed ex direttore della Cia (dimessosi di recente per uno scandalo) ed ora manager di Kkr, colosso Usa del private equity, e Timothy Geithner, ex ministro del Tesoro di Obama.
Anche gli italiani presenti al meeting del 2013 sono figure di spicco dell’establishment economico e politico nazionale, con importanti connessioni internazionali. Oltre a Monti, che per anni è stato membro del comitato direttivo, abbiamo Franco Bernabè, attuale rappresentante italiano al direttivo del Bilderberg e presidente di Telecom Italia, Enrico Tommaso Cucchiani, amministratore delegato di Intesa San paolo, la principale banca italiana, Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, la banca al centro della storica “Galassia del Nord” e del patto di sindacato di Rcs-Corriere della Sera, il nucleo più forte del capitalismo italiano, Gianfelice Rocca presidente del gruppo di ingegneria e costruzioni Techint e di Assolombarda, la potente associazione degli imprenditori della Lombardia, e infine la giornalista Lilli Gruber(ex europarlamentare in quota PD). C’è poi un altro italiano,Emanuele Ottolenghi, che è un esperto di Iran e Medio Oriente e figura come appartenente al gruppo statunitense, facendo capo al think tank Foundation for Defence of Democracies.
Il Bilderberg è il momento di incontro tra il grande capitale transnazionale e i decision maker, i vertici politici e i burocratici nazionali ed internazionali, con la mediazione del personale intellettuale dei think tank e dei centri di ricerca legati ai grandi gruppi economici. Un momento di incontro in cui si discutono e si socializzano le linee guida che dovranno ispirare le politiche, in genere bipartisan, delle singole nazioni e dell’Europa. Il Bilderberg decide i temi caldi dell’Ue: le politiche europee, la crescita e la disoccupazione in Europa e negli Usa, il Medio Oriente, l’Africa, la politica estera Usa, il nazionalismo ed il populismo, la questione del debito, la cyberguerra e le minacce asimmetriche.
Quali siano i contenuti e soprattutto gli interessi cui si ispirano gli indirizzi generali, che poi verranno tradotti in politiche, è facile intuirlo, vista la prevalenza degli esponenti dell’alta finanza e della grande industria degli Usa e dei paesi europei più potenti. Così come è facile intuire che tali indirizzi saranno ripresi ampiamente e veicolati fra l’opinione pubblica nazionale ed internazionale dai mass media e dagli opinion maker presenti al Bilderberg.

Ama ro
Un ex membro della Banca Mondiale, l’ex Senior Counsel Karen Hudes, dice che il sistema finanziario globale è dominato da un piccolo gruppo di figure corrotte, assetate di potere le quali ruotano attorno alla FED.
Ha anche spiegato che questa rete ha preso il controllo dei mezzi di comunicazione per coprire i suoi crimini. In un’intervista con il New American, la Hudes ha affermato che, quando cercò di portare alla luce i vari problemi della Banca Mondiale, fu licenziata. Ora, grazie ad un gruppo di insider, la Hudes è decisa a denunciare e porre fine alla corruzione.
Citando un esplosivo studio svizzero del 2011 pubblicato sulla rivista PLoS ONE riguardo la “rete di controllo corporativo globale”, la Hudes ha sottolineato che un piccolo gruppo di soggetti – per lo più composto da istituzioni finanziarie e in particolare da banche centrali – esercita una massiccia quantità di influenza sull’economia internazionale da dietro le quinte.
“Ciò che sta realmente accadendo è che le risorse mondiali sono controllate da questo gruppo” ha spiegato, aggiungendo che tali “corrotti” hanno anche il controllo sui media.
La Hudes, un avvocato che ha trascorso circa due decenni lavorando per il dipartimento legale della Banca Mondiale, ha osservato le macchinazioni della rete da vicino. “Realizzai che ci trovavamo di fronte a ciò che viene chiamato “la cattura di stato”, ovvero quando le istituzioni governative sono cooptate da un gruppo di potere corrotto”, ha detto in un’intervista telefonica al The New American. “I pilastri del governo degli Stati Uniti – alcuni di essi – non funzionano a causa di questa corruzione diffusa”.
Al centro della rete, secondo la Hudes, vi sono 147 istituzioni finanziarie e banche centrali – in particolare la Federal Reserve, che è stata creata dal Congresso, ma è di proprietà di un cartello di banche private.
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NEOLIBERISIMO ASSASSINO
Viviana Vivarelli

Il neoliberismo è stato ed è tutt’ora una delle peggiori piaghe della storia. Ma ci sono ancora governi che servono Mammona e distruggono senza un’ombra di coscienza i loro popoli in suo nome. Il neoliberismo è come un idra a mille teste e proprio quando sembra imploso e fallito sul suo campo primario: chi dà lavoro e chi compie lavoro, sembra risorgere dalle sue disfatte e imporsi più crudelmente che mai, trovando sempre nuovi servi e cortigiani nelle classi dominanti..
Eppure il mondo è pieno delle macerie della sua rovina e appare ormai il peggiore nemico dell’umanità, non solo dei lavoratori e delle famiglie, ma anche di chi produce beni e li vende e finora non ha capito che il danno di troppi diventa il danno di tutti, cieco di un egoismo che finirà col distruggere lui stesso.
La lotta contro questo mostro terribile che ha cannibalizzato tutto il mondo sembra impossibile alle deboli e sparse forze democratiche che non accettano di subire diktat mostruosi che portano solo a morte.
Ed è fin troppo facile vedere che la battaglia è impari anche se passa attraverso forze di governo rinnegate e vendute, senza le quali lo stesso neoliberismo avrebbe vita difficile. Se il cittadino recuperasse il senso della propria forza sovrana e acuisse la propria capacità di giudizio critico, cacciando i rinnegati, i servi, i venduti, gli opportunisti, i traditori della democrazia… il neoliberismo si sgretolerebbe come un gigante d’argilla.
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SMONTA RAI MA ANCHE MEDIASET
Paolo De Gregorio

E’ in corso una operazione dei berluscones denominata “smonta RAI”, con l’obiettivo di mettere sul mercato due canali e favorire così il monopolio privato, anche senza acquisire direttamente le emittenti, strutture che facilmente rimarrebbero invendute, rigonfie come sono di migliaia di parenti e raccomandati dai partiti politici che, come è noto, hanno trasformato il “servizio pubblico” in servizio privato dei partiti politici, naturalmente a spese dei cittadini che pagano il canone.
Fino a ieri la gestione della RAI era gestita tranquillamente, senza clamori, da trattative di spartizione sottobanco tra PDL e PD e senza una opposizione di peso che potesse far finire la festa.
Ora la Commissione di Vigilanza RAI è in mano ai 5stelle e ci sono 160 tra deputati e senatori che dovrebbero mettere la questione del duopolio televisivo al primo posto, tenuto soprattutto conto dell’accerchiamento feroce del duopolio RAI-MEDIASET ai danni del M5S.
La cosa più importante è stabilire solennemente il principio che nessun soggetto, pubblico o privato, deve avere una posizione dominante e quindi nessuno può possedere più di una emittente su scala nazionale, il che tradotto in proposta di legge deve obbligare RAI e Mediaset a vendere due canali, e la RAI, godendo del canone, senza più pubblicità, deve avere il direttore generale, con tutti i poteri, eletto dai cittadini (canone pagato alla mano, in concomitanza delle elezioni politiche), scelto tra personalità indipendenti da economia, partiti, religioni.
E’ una battaglia decisiva per la democrazia e per restituire un po’ di democrazia a quel “popolo sovrano” che non può neppure scegliere i suoi rappresentanti e non può fare nulla se il suo partito fa esattamente il contrario di ciò che ha promesso in campagna elettorale (tipo il PD che aveva promesso ‘mai con Berlusconi’).
Oggi non vi è alcun contrappeso controllato dai cittadini contro i moltissimi soggetti privati che possiedono TV e giornali (con la sola eccezione del “il Fatto Quotidiano” in cui i giornalisti sono i proprietari), e questa situazione genera oligarchia e non democrazia.
La RAI la pagano i cittadini e, anche con un solo canale, deve essere controllata dai cittadini che, pagando il canone, sono gli unici veri azionisti.
E’ urgente muoversi su questa materia!
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MARCO T
ECCO LE SOCIETA’ CHE FINANZIANO ENRICO LETTA

Vedrò è una delle 6 fondazioni di Enrico Letta. Enel, Eni, Autostrade per l’Italia, Lottomatica, ma anche Vodafone, Sky, Telecom Italia e Nestlè. Tutte queste società finanziano Vedrò, la fondazione del presidente del consiglio Enrico Letta. 800.000 euro all’anno in cambio di che cosa? L’unica moneta di scambio che una fondazione fatta da politici potrebbe dare sono favori politici.
Spiega Mattia Diletti, uno dei massimi esperti di lobby e fondazioni: «Quello che colpisce del sistema di finanziamento riguarda soprattutto i finanziatori piuttosto che i finanziati. Sono prevalentemente ex monopoli pubblici, che hanno un rapporto ancora stretto con la politica e che finanziano un po’ tutti, con cifre ridotte, a pioggia, sia la destra che la sinistra».
Ovviamente, il tutto è fatto alla luce del sole. Ma quanto influiscono sui programmi della fondazione tutti questi sponsor? E quanto potranno pesare sulle prossime scelte politiche del premier? Un presidente del consiglio che occupa una poltrona di prestigio in 6 diverse fondazioni. Tra questi, Arel fondato dal suo padrino Beniamino Andreatta, Trecentosessanta, Aspen, Vedrò, appunto. Un record, visto che solo Innocenzo Cipolletta e Stefano Zamagni sono presenti in altrettante associazioni e fondazioni.
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FAVORIRE I DERIVATI
Viviana Vivarelli

Monti non ha voluto tassare i derivati e non esiste nemmeno un veto che impedisca agli enti locali di investire i nostri soldi in derivati mentre piangono sul patto di stabilità che dicono impedisca loro di spendere i soldi che hanno, ma evidentemente per i derivati non ci sono i freni che vengono apposti ai servizi pubblici, così le pessima scelte finanziarie degli enti locali li hanno esposti a perdite per derivati superiori ai 6 miliardi di euro!! Malgrado questo sfracello, Monti, esecutore del sistema bancario europeo e statunitense, ha deciso di non frenare la corsa folle sui derivati defiscalizzandoli e non applicando alcuna Tobin tax sulle transazioni di Borsa e Letta è sulla stessa linea, preferendo i tagli ai servizi pubblici e l’aumento delle tasse ai cittadini comuni di qualsiasi freno ai giochi della finanza. Ora salta fuori che Bankitalia ha imbrogliato per farci entrare nell’euro scaglionando i pagamenti dovuti alle banche straniere su un periodo più lungo ma a termini più svantaggiosi per cui l’ingresso forzato da Prodi nell’euro (bell’affare!) richiedeva che il nostro deficit di bilancio scendesse dal 7,7% al 2,7%, ma la truffa dei derivati ristrutturati rischia ora di costare all’Italia 8 miliardi di euro di perdite. Questi sono i bei giochini della finanza e della politica che per favorire una casta di speculatori finanziari ha condannato alla miseria e alla diminuzione di sovranità il nostro Paese. E c’è ancora chi voterebbe per Prodi!!!
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Il potere dei politici peggiori riposa sull’ignoranza della popolazione non meno che sulla malvagità dei cittadini peggiori. (Viviana)
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DI PIETRO. NESSUNO TOCCHI IL RE

In questi giorni il Pdl ha occupato tutti i tg per attaccare e denigrare i giudici di Milano, frasi gravissime, ingiuriose, volte a delegittimare la magistratura e a creare nell’opinione pubblica un clima ostile ad essa, frasi atte a ripulire la figura di re Silvio e per preparare il terreno alla solita norma ad personam per salvarlo. Purtroppo i salotti dei vari talk show non hanno alcun contraddittorio, visto che siamo in clima di larghe intese e di pacificazione e visto che il Pd ha deciso di tacere per paura di perdere il Governo. Mi chiedo: come mai il Presidente del Csm tace? E’ lui il garante della nostra Carta, è lui che deve tutelare la magistratura. Questo silenzio non mi piace e non mi piace nemmeno il pessimo servizio offerto dalla Rai. Si ricordi che è un servizio pubblico, pagato dai cittadini. Occorre rispettare le sentenze e bisogna smetterla di prendersela con i giudici. In queste ore mentre si svolgeva un vero e proprio stillicidio di dichiarazioni aggressive contro la magistratura, le istituzioni sono rimaste a guardare. Ci chiediamo dove sono il Capo dello Stato il vicepresidente del Csm e i presidenti di Camera e Senato, che dovrebbero far sentire la loro voce in difesa dei magistrati che fanno solo il loro dovere. Nessuno ha fatto sentire la propria voce, nonostante il tribunale di Milano abbia certificato una delle tante malefatte commesse da chi, in questi ultimi 20 anni, si è appropriato della politica e delle istituzioni per farsi i propri affari. Ma soprattutto ci chiediamo dov’è il Pd che, pur di mantenere questo governo che si regge proprio sul ricatto di un pluricondannato per gravissimi reati, fa finta di non vedere e di non sentire e afferma che le vicende giudiziarie del Cavaliere non hanno influenza sull’esecutivo? Lo volete capire sì o no che Berlusconi è entrato in politica non per servire il Paese, ma per servirsi delle istituzioni? Nella scelta fra Montecitorio e San Vittore ha preferito Montecitorio, anche se avrebbe meritato di andare a San Vittore sin dal 1994.
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CRISI
Viviana Vivarelli

153 aziende italiane spariscono ormai ogni giorno
I motivi prevalenti sono una burocrazia intricata e lentissima,
una magistratura impigliata in così tante leggi da essere diventata un gigante inservibile,
delle infrastrutture che costano ogni giorno di più,
delle autostrade che gravano sui trasporti per l’interesse di privati,
una rete ferroviaria che peggiora di giorno in giorno e su gran parte del territorio non permette trasporti agevoli,
energie che sono le più costose d’Europa,
leggi che non impongono i pagamenti del lavoro fatto entro 60 giorni,
un cuneo fiscale insopportabile,
crediti bancari inesistenti,
ma soprattutto TASSE che gravano sulle aziende per il 54% e sono le più altre del mondo.
Dopo 20 anni di promesse inattuate e di manfrine varie in cui la competitività delle aziende e la loro sopravvivenza non ha fatto che diminuire, a peggiorare le cose ci si è messo il tragico anno e mezzo di antidemocratico e iniquo Governo Monti che “COL SOSTEGNO SENZA SE E SENZA MA DI TUTTE LE IMMONDE FORZE POLITICHE E IN PRIMIS DI PD E PDL” ha imposto al Paese una austerity talmente folle e gravosa da portarlo alla rovina, disattendendo persino i diritti acquisiti e le difese sociali e abbassando i consumi come dopo una guerra persa.
E cosa fa l’integerrimo Enrico Letta di fronte a queste sciagure?
Salva la Chiesa, rincara la spesa in armi, alza la Tares, pensa di alzare l’Iva, sposta l’IMU e mantiene un’IMU altissima sui capannoni!!!!!???
Siamo alla completa follia!
Sappiano che il Pdl è in mano a un despota che dell’Italia se ne frega e pensa solo a se stesso, ma il Pd farebbe prima a dichiarare che odia questo Paese e vuole distruggerlo completamente!
Sono 20 anni che i partiti, soprattutto Pd, Pdl e Lega gozzovigliano e non fanno nulla per lo sviluppo di questo Paese che è andato via via in rovina quando era una delle 7 potenze industriali del mondo, e ora nelle classifiche si fa superare da miseri e malgovernati Paesi del Terzo Mondo.
Monti aveva una bella agenda europea da eseguire, che metteva al primo posto aiuto alla scuola e alla ricerca, aiuto ai giovani, aiuto alle aziende, aiuti allo sviluppo e tagli delle spese inutili del carrozzone statale come le inutilissime Province espressamente condannate dall’UE. Ovviamente se n’è fregato e ha portato avanti un programma di spietata e suicida austerity che ha stroncato il Paese rovinandolo senza fare un solo passo in direzione dello snellimento burocratico e fiscale, dell’alleggerimento della spese inutili e della penalizzazione di una classe politica inefficiente e corrotta. Nulla è stato fatto anche sul fronte della tassazione iniqua, della burocrazia intollerabile e delle dichiarazioni fiscali chiaramente fraudolente o dell’evasione dolosa che è la più alta d’Europa o delle regole per le banche che hanno preso miliardi e aiuti a raffica, senza in cambio allargare il credito o limitare l’accesso ai derivati (Monti anzi i derivati li ha detassati per favorire maggiormente la speculazione). Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la progressiva estinzione della fascia produttive e commerciale italiana, con prezzi e tasse sempre più alti, competitività in picchiata e un mercato che cala ogni giorno di più.
Lo sciocco Bersani non ha trovato niente di meglio che dichiarare che avrebbe continuato l’agenda Monti a maggior rovina di questo Paese, ed Enrico Letta che fa promesse vacue, è direzionato sulla stessa linea neoliberista, in un senso che piacerà alla FED e al Bilderberg di cui è emissario ma che porterà questo Paese sempre più a fondo.
Ma, invece di capirlo, cosa fa Confindustria? Continua a sostenere chi fa la nostra rovina ma anche la sua e ad attaccare i lavoratori! E se non è follia questa!!
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http://masadweb.org


MASADA n° 1474 3-7-2013 NEL GORGO DELLA FINANZA

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Il Governo Letta è il peggiore Governo mai visto – Si tenta un golpe sulla Costituzione – L’ossessione italiana delle riforme istituzionali – Venduti al capitalismo finanziario – Berlusconi, il padre prostituente – Minacciato un prelievo forzato sui depositi bancari – Immaginiamo un villaggio di 100 persone… – I media hanno già dimenticato il Monte dei Paschi di Siena? – La legge incostituzionale sul legittimo impedimento – Elettori perduti – La ripresa? Una chimera – I numeri della RAI – Letta e la morte dell’economia – Mercati finanziari governati da algoritmi – Nuovi acquisti dissennati per la Difesa – Il M5S chiede un nuovo Glass-Steagall Act per la separazione delle banche d’affari da quelle commerciali – Berlusconi e le accuse alla Magistratura – 11° rapporto sui diritti globali – No alla Santanché vicepresidente della Camera

Don Aldo manda:

Tutto quello che ci faceva paura del comunismo – che avremmo perso le nostre case e i nostri risparmi, che ci avrebbero costretti a lavorare tutto il tempo per un salario scarso e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema – è diventato realtà grazie al capitalismo” (Jeff Sparrow)
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Nella prefazione allo Human Development Report delle Nazioni Unite del 1998, John Galbraith documentava che il 20% della popolazione mondiale si accaparrava l’86% di tutti beni e i servizi prodotti nel mondo, mentre il 20% più povero ne consumava solo l’1,3%. Oggi, dopo 15 anni, queste cifre sono andate, purtroppo, di male in peggio: il 20% più ricco della popolazione consuma il 90% dei beni prodotti, mentre il 20% più povero consuma l’1%».
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«La disuguaglianza sociale nei paesi ricchi persiste a causa della fede tenace nei dogmi dell’ingiustizia, e può essere uno choc per le persone scoprire a un certo punto che forse c’è qualcosa di sbagliato in molta parte del tessuto ideologico della società in cui viviamo. Come quelli le cui famiglie possedevano un tempo le piantagioni coltivate dagli schiavi dovevano considerare naturale quel tipo di proprietà al tempo della schiavitù, e come il non voto alle donne era considerato un tempo “una condizione di natura”, così tante grandi ingiustizie dei nostri giorni sono, per molti, semplicemente parte del panorama della normalità». (Daniel Dorling: Injustice)
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Armando segnala: “Non per niente un certo Mayer Amschel Rothschild ebbe a dire: “Lasciatemi emettere e controllare la moneta di una nazione e non m’importerà di chi ne scrive le leggi.”

(Ezra Pound)
Bisogna capire che tutta la moda letteraria e tutto il sistema giornalistico controllato dall’usurocrazia mondiale è indirizzato a mantenere l’ignoranza pubblica del sistema usurocratico e dei suoi meccanismi”.

“I disordini non avranno mai fine, non avremo mai una sana amministrazione della cosa pubblica, se non acquisteremo una nozione precisa e netta della natura e della funzione del denaro.

Il deficit di spesa è semplicemente un trucco per la confisca della ricchezza.”

IL GOVERNO LETTA E’ DAVVERO IL PEGGIORE GOVERNO MAI VISTO
Viviana Vivarelli

Un Governo antidemocratico, che nessun elettore ha eletto, con una alleanza con Berlusconi che nessun elettore ha voluto, un presidente del Consiglio che non è uscito da nessuna primaria e un programma che 2/3 dei cittadini rifiutano, nominato con la collusione di un Presidente della Repubblica rieletto in modo anticostituzionale. Un Governo al servizio dei poteri del mercato e della finanza,che governa con annunci e rimandi e sempre contro gli interessi dei cittadini. Che stravolge il senso dei media e riduce la democrazia a oligarchia partitica e plutocrazia. Che, senza una maggioranza elettorale, pretende di deformare la Costituzione e adattarla agli interessi al potere, come Costituzione ‘ad personam’. Un Governo che non ha sanato nessuna anomalia italiana e continua a metterci in guerre indesiderate e in spese militari folli. Un Governo orientato solo ad aumentare le tasse e a tagliare i servizi,senza fare nulla per la disoccupazione, l’ingiustizia o il malaffare. Che non ha preso un solo provvedimento per bloccare l’enorme fuga di capitali persi malamente in reati,sprechi e sussidi alla Casta. Che non difende i cittadini e si è messo al servizio di potenze finanziarie che vogliono solo la rovina del nostro Paese e la stanno ottenendo,mentre i media sono diventati solo un insieme di cortigiani ligi all’ossequio al regime e uniti nell’aggressione all’unica opposizione esistente. Un Governo che sa solo ripetere la litania del “mancano i soldi”,mentre l’aumento delle tasse non sana affatto il debito che continua ad aumentare per le spese inutili e il finanziamento della Casta. Un Governo che non riconosce che di soldi ce ne sono fin troppi e abbastanza da diminuire le tasse e incrementare benessere e lavoro,ma è proprio questo che il Governo non vuol fare.
Questi sono gli sprechi che Letta non tocca e che da soli ci mettono all’ultimo posto in Europa frenando ripresa e sviluppo, ma soprattutto offendendo il senso dell’onestà e della giustizia:

70 miliardi di corruzione politica
180 di evasione fiscale
8 regalati al Vaticano
150 fatturato della mafia
180 fondi neri nascosti solo in Svizzera senza contare gli altri paradisi fiscali
più di 1 di perdita stimata per la fuga dei cervelli
24 solo per mantenere l’elefantiaca casta politica
45 per gli F35
17 per le inutili Province
mazzette che generano un sovrapprezzo del 40% sui costi delle opere
grandi opere inutili
almeno 15 miliardi che potevano venire dalla vendita delle frequenze e che sono stati regalati
Abbiamo già più di 700 miliardi, quanto 33 Finanziarie
E si capisce come la domanda “dove troviamo i soldi?” non è più sopportabile
Ora, negli ultimi due anni, per quanto la crisi mordesse e ci fosse necessità estrema di tagliare su questo sperpero, nulla è stato fatto da Monti assieme a TUTTI i partiti che non hanno ceduto nessuno dei loro privilegi e hanno saputo votare solo aumenti di tasse e tagli allo stato sociale, come il peggiore governo di destra non avrebbe potuto fare, per cui non occorreva certo scomodare dei bocconiani o inventarsi il Governo Letta per questo
Abbiamo già almeno 700 miliardi di spese inutili su cui si può tagliare, senza contare una enormità di nefandezze che fanno lievitare la cifra recuperabile, come i regali a banche e a fondazioni, la detassazione dei derivati, i furti di denaro pubblico in ogni sorta di ente, la moltiplicazione di finanziamenti, vitalizi, rimborsi, emolumenti ai partiti, i costi che lievitano allegramente fino a 10 volte, le imposizioni di Equitalia, il fisco iniquo e la patrimoniale mai fatta, il catasto mai rivisto, la manomorta pubblica con un eccesso di spese ministeriali e di impiegati inutili e gravosissimi, le regioni a Statuto Speciale, la mancanza di tetti ai superstipendi, le doppie o triple cariche pubbliche, Befera presidente di Equitalia che ne ha addirittura 36…!
Se potessimo sommare questi orrori supereremmo i MILLE MIlIARDI! Ce ne sarebbero tanto da trasformarci in una grande Svizzera. Tanti da far stare tutti bene!
Invece Letta non fa che continuare il saccheggio infame del nostro Paese!
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Enrico Letta è segretario generale dell’Arel – Agenzia di Ricerche e Legislazione, fondata da Beniamino Andreatta; fondatore delle associazioni Trecentosessanta e VeDrò.
È inoltre membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale e del comitato esecutivo dell’Aspen Institute Italia]. Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg in Virginia, USA.
Se qualcuno ha qualche dubbio sulle sue funzioni di membro esecutivo di questa cricca di affaristi neoliberisti contro il bene del nostro Paese, farebbe meglio a farsi rivedere il cervello!

SI TENTA UN GOLPE SULLA COSTITUZIONE
Viviana Vivarelli

Per autunno è pronto il tentativo perverso di facilitare la revisione della Costituzione con leggi che metterebbero la nostra massima carta legislativa alla mercé del governo del momento ed è aberrante che ciò sia stato richiesto dalla cricca bancaria internazionale con la J. Morgan in testa. Sarebbe un altro passo gravissimo del capitalismo neoliberista verso la distruzione dei diritti e delle garanzie democratiche dei popoli nati con le moderne Costituzioni. Non basta alla cricca capitalista aver messo l’economia dei paesi europei sotto il ricatto dello spread, del debito e del servaggio all’euro, riducendo l’economia reale agli interessi delle speculazioni finanziarie, si tenta ora di scassinare l’ultima difesa rimasta ai popoli nella Carta costituzionale. Con questo colpo di mano, i diritti e le garanzie democratiche dei cittadini e dei lavoratori cesserebbero di essere sacri e intoccabili e potrebbero essere annullati d’un colpo per favorire gli interessi del capitale, con la trasformazione della Costituzione in un corpo di leggi ordinarie intercambiabili a piacere. E che il Governo Letta/Berlusconi si appresti per primo in Europa a favorire tale colpo di stato antidemocratico è gravissimo e mostra una volta di più come Letta sia un esecutore di interessi che oltrepassano l’Italia e considerano il nostro Paese un terreno di conquista, sulla stessa linea distruttiva di Monti. E che il Pd non fiati su questo golpe contro la democrazia che fa apparire quello di Gelli una burletta, è impressionante. Cosa sta succedendo al nostro Paese? In quali mani è caduta la politica? Chi ci comanda veramente?
Non è bastato a questa gentaglia di rovinarci finanziariamente, portarci al grado più basso in Europa, aggiungere crisi a crisi, tagliarci la sovranità elettorale col porcellum e quella monetaria con l’euro, darci la classe politica peggiore e più corrotta d’Europa, corroderci lo stato sociale, imporci le tasse più alte del mondo… ora vogliono distruggere la nostra Costituzione?

L’OSSESSIONE ITALIANA DELLE RIFORME ISTITUZIONALI
WALTER TOCCI

Sono 30 anni che si parla di riforme istituzionali. È cambiato il mondo ma questo campeggia in tutti i programmi di governo. In Italia è diventata una ossessione. Eppure in questi 30 anni il punto forte è stato il fallimento dei partiti, della 1° e della 2a Repubblica. Ma la classe politica ha oscurato questa causa della crisi di governabilità e l’ha attribuita alle istituzioni. Ha spostato con un transfert le proprie colpe sulla forma dello Stato. Ha rimosso la propria responsabilità per attribuirla alle regole. In nessun altro paese europeo c’è stata una simile ossessione, per il semplice motivo che i partiti, pur in difficoltà per ragioni generali, non hanno mai perso la legittimazione democratica.
Ma qui vale la regola: “se non si decide, non è colpa mia ma dello Stato che non funziona”. Così hanno convinto giornalisti, politologi e opinione pubblica. Ma è un’arma di distrazione di massa. Non si fa che dire che sono necessarie “le riforme”, quando i fatti mostrano che ogni riforma delle regole le ha peggiorate.
Intanto che si divagava sulle riforme, aumentava il pauroso degrado dell’amministrazione statale; la burocrazia, l’inefficienza e l’incompetenza raggiungevano livelli inimmaginabili 30 anni fa; le decisioni ormai si prendono solo tramite norme e incentivi, perché non esistono più gli strumenti efficaci per attuare vere politiche pubbliche.(Si legifera per decreto, con leggi omnibus e alla fiducia. Il parlamento non conta più nulla)
Il malessere dei cittadini nasce proprio dalla fatica del rapporto quotidiano con la macchina statale, sempre più incomprensibile e bizzosa. La vera priorità sarebbe una profonda riforma dell’amministrazione, che invece è addirittura scomparsa dall’agenda di governo. (mentre la chiacchiere di Brunetta non sono approdate a niente)
La Seconda Repubblica muore con una forma istituzionale sfilacciata e una classe politica disprezzata da metà degli elettori. Ora si vuole cambiare addirittura l’intera Costituzione mandando in malora l’art. 138 che è la sua chiave di sicurezza. Perché su questo il Pd non sente il popolo delle primarie? Perché ignora ogni richiesta dei suoi elettori?
Non si fa che dire che bisogna fare in fretta, ma le leggi più brutte sono proprio quelle approvate in fretta: il Porcellum in poche settimane, le norme ad personam di gran carriera, le leggi Fornero in un fiato, senza nemmeno sapere il numero degli esodati…
Quasi tutte le nuove leggi fatte per motivi propagandistici, sul fisco e sulle promesse per la crescita sono state inutili o dannose.
Il decisionismo è diventato un iper-normativismo. Le procedure parlamentari sono già state velocizzate con la promessa di un’amministrazione più efficiente, in realtà si sono solo aperti gli argini a un’alluvione di leggi che soffoca la vita quotidiana dei cittadini (150.000 leggi contro le 7.000 della Francia, le 5.000 della Germania o le 1.000 dell’Inghilterra). Tutti i campi dell’amministrazione, scuola,tributi e giustizia, sono travolti da continui cambiamenti di regole.
La vera riforma dovrebbe, al contrario, rallentare la procedura legislativa: poche leggi l’anno, magari in forma di Codici unitari che regolino organicamente interi campi della vita pubblica, delegando funzioni gestionali al Governo e aumentando i poteri di controllo e di indirizzo del Parlamento. Si dovrebbe introdurre l’analisi politica e rinunciare a legiferare su un argomento prima di aver verificato i risultati della legge precedente.
Einaudi elogiava la lentezza parlamentare: “Meno leggi si fanno – diceva – meglio è per il paese”.
Il 2° mito che resiste è l’uomo solo al comando. Eppure i guasti della 2a Repubblica derivano proprio dall’esasperata personalizzazione politica. Introdurre il presidenzialismo in Costituzione è come curare l’alcolista con l’alcool. Noi non abbiamo i contrappesi civili degli americani né quelli statuali dei francesi. L’uomo solo al comando è stato sempre una patologia nella nostra storia, soprattutto oggi nella crisi della politica. Il presidenzialismo non è il semplice emendamento di un articolo, implica la riscrittura di parti intere della Carta. È un’altra Costituzione. Non tutte le generazioni hanno la vocazione a scrivere le Costituzioni. La nostra no! Tanto meno questa ambizione può essere affidata al governo Letta/Berlusconi, che si dovrebbe occupare di altre priorità, prima di tutto creare lavoro. Qui si misurerà la sua efficacia, e anche il risultato politico del PD. E ancora più preoccupante è la correlazione tra la riforma elettorale e il nuovo assetto istituzionale. Il Porcellum, è stato riconosciuto incostituzionale dalla Cassazione, ma rischia di essere costituzionalizzato dalla mozione parlamentare che dice che non si potrà approvare una nuova legge elettorale prima di aver concluso il lungo processo di riforme istituzionali. (insomma prima si cambia la Costituzione e poi la legge elettorale!!) È un assurdo giuridico: la legge elettorale è ordinaria e segue procedure più semplici di quella costituzionale. E per il Pd tenere il porcellum è autolesionismo politico, perché cede a B il comando. Quando B vorrà staccare la spina, non dovrà far altro che portarci a votare col Porcellum. Ma nel Pd i professionisti della sconfitta siano ancora tutti al comando. Per tutto questo non è proprio civile votare la mozione che apre la strada al cambiamento dell’art. 138 della Costituzione.

(Quello che ho riassunto è il discorso pronunciato dal senatore Pd Walter Tocci all’assemblea dei Senatori del 28-5-2013)
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ANONIMO
La “riforma” dell’art. 138 avrà lo scopo di mettere l’intera Costituzione nelle mani di qualsivoglia governo, innanzitutto del governo in carica non voluto assolutamente dalla maggioranza del “popolo sovrano”. La maggioranza parlamentare, purtroppo molto ampia, non corrisponde al voto delle cittadine e dei cittadini, anzi è esattamente il contrario di ciò che volevano. (E con le larghe intese sta addirittura rinnegando il programma per cui è stata votata).
E’ legittimo che un governo di emergenza, che ha nell’emergenza la sua sola legittimazione, possa mettere le mani sulle riforme costituzionali?

VENDUTI AL CAPITALISMO FINANZIARIO
Viviana Vivarelli

Il tentativo Pd/Pdl di forzare la Costituzione è così grave che se ne dovrebbe discutere nel Paese, sui media e nei circoli del Pd, visto che i club berlusconiani o le sezioni leghiste hanno valore solo folkoristico. Non è accettabile che la nostra Costituzione democratica e repubblicana sia manomessa da un governo di larghe intese, che non è stato voluto dagli elettori, in cui nessuno dei componenti è stato votato dalla maggioranza del popolo italiano e che è stato voluto in fretta da Napolitano in una impasse del potere, come governo di emergenza.
Se è un governo di emergenza si occupi delle emergenze del Paese, che sono prima di tutto la disoccupazione, il fallimento di 154 imprese al giorno, le tasse che ci uccidono, il peso della macchina statale e la crescita del debito pubblico.
Manomettere la Costituzione è una cosa gravissima e non spetta certo a un Governo in piena crisi di affidabilità e che non esce nemmeno da un responso elettorale ma da un presidente della Repubblica rieletto incostituzionalmente e che ha già abusato dei propri poteri, nominando prima un governo Monti, poi il governo Letta mentre ora intende scipparci di nuovo le elezioni con un 3° governo nominato da lui, cosa che va davvero troppo al di là delle sue competenze costituzionali.
Questi attentati allo stato democratico si succedono ormai in modo intollerabile, nell’avanzata di forze oltranziste e antidemocratiche. La cosa gravissima è che questo risponde a un progresso del neoliberismo sotto direttive estere, nel tentativo di imporre sull’Europa l’egemonia di un capitalismo finanziario che è l’unico a guadagnare dalla crisi del Paese. E che Letta sia l’esecutore di questo piano è assolutamente evidente, con lui stesso che se ne gloria. E’ inaccettabile che il Pd stia a questo gioco che lo distruggerà mentre si fa complice della distruzione delle garanzie democratiche e ci vende al capitalismo finanziario.

IL PADRE PROSTITUENTE
MARCO TRAVAGLIO

Se tutto va male, a fine luglio la maggioranza indecente che sgoverna l’Italia imporrà a tappe forzate la modifica dei regolamenti parlamentari per aggirare l’art. 138 della Costituzione e appaltare in esclusiva a un ristretto club di 20 deputati e 20 senatori del Pd, del Pdl e di Scelta civica (nessuno di M5S e Sel, cioè dell’opposizione) la riforma della Costituzione che poi il Parlamento non potrà neppure emendare, ma solo approvare o respingere – dunque approvare – alla svelta, senza neppure rispettare gli intervalli temporali previsti dalla Carta. È un golpe legalizzato che i cittadini potranno respingere solo votando No al referendum confermativo, ma occorrerà una grande mobilitazione perché tutti i partiti faranno campagna per il Sì, a parte Grillo e Vendola. Se Pd, Pdl e Scelta civica, alle elezioni di febbraio, avessero avuto i voti per cambiare la Costituzione, se ne potrebbe anche discutere. Invece nessuno di loro ne parlò, dunque nessun elettore li ha votati per quello. L’unica riforma istituzionale che riempiva le bocche dei leader era quella elettorale. Tutti giuravano “mai più Porcellum” e questa fu anche la prima scusa con cui la Trimurti giustificò l’inciucio del governo Letta: fare in fretta le cose più urgenti, legge elettorale ed economia, e tornare alle urne. Invece, quanto alla prima, siccome B. non la vuole, l’hanno prontamente accantonata. Quanto all’economia, le uniche decisioni assunte dal governo più rissoso e inconcludente della storia, sono i rinvii. Rinviata l’Imu, rinviato l’aumento dell’Iva, rinviati gli F-35. La stampa di regime, impermeabile anche al senso del ridicolo, titola ogni giorno su mirabolanti “accordi” per “rinviare” questo o quello. Ma un accordo per rinviare è un ossimoro: gli accordi si fanno sulle soluzioni dei problemi, non sul loro rinvio a data da destinarsi. I comuni denominatori che tengono insieme la Trimurti sono altri due: la paura di votare e l’allergia per la Costituzione. Che infatti si accingono a cambiare, concentrando tutti i poteri sull’esecutivo e smantellando i controlli del legislativo e del giudiziario. I titoli IV e VI della Costituzione, Magistratura e Corte costituzionale, erano stati esclusi dalla legge istitutiva del comitato dei 40. Ma l’altro giorno, dopo le sentenze della Consulta sul legittimo impedimento e del Tribunale di Milano sul caso Ruby, il Pdl ha tentato di infilarceli con un emendamento. Il Pd è insorto, parlando addirittura di “pirateria”, ma era tutta una finta: è bastato che B. minacciasse di scassare tutto perché ieri Lady Inciucio, al secolo Anna Finocchiaro, cedesse su tutta la linea ammettendo sul Corriere che “il problema del coordinamento tecnico con gli articoli del titolo IV e del titolo VI della Costituzione esiste e va affrontato”. Come? Con un emendamento da “formulare insieme”. Del resto il vero padrone del governo, l’unico che potrebbe farlo cadere dall’oggi al domani (e naturalmente lo tiene in piedi per ricattarlo in vista dell’amnistia) e cioè B., fa sapere che “se c’è un settore che ha assolutamente bisogno di una riforma è quello della giustizia”. È vero che il ministro delle Riforme Quagliariello dice il contrario. Ma, fra il fattorino e il titolare della ditta, tutti sanno chi comanda. Si ripete così pari pari il copione della Bicamerale: nella legge istitutiva presentata nel ’96, il capitolo Magistratura era escluso. Poi B. ordinò di inserirlo, minacciò di scassare tutto e D’Alema si calò prontamente le brache. Tant’è che in Bicamerale si parlò quasi solo di quello. Poi, siccome in due anni di lavori non veniva fuori l’amnistia, nel ’98 B. fece saltare il tavolo. Anche perché allora al Quirinale c’era Scalfaro, che si batté come un leone contro gli inciuci anti-toghe. Ora invece c’è Napolitano, che li patrocina da tempo immemorabile. E riceve al Quirinale il fresco condannato a 12 anni per frode fiscale, rivelazione di segreti, concussione e prostituzione minorile: il padre prostituente.

Armando di Napoli segnala:
MINACCIATO UN PRELIEVO FORZATO SUI DEPOSITI BANCARI

Durante la riunione tra i ministri delle Finanze UE sui metodi per aiutare le banche in difficoltà, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ha proposto di effettuare un prelievo dell’8% sui depositi bancari per garantire la sopravvivenza delle banche in difficoltà, sostenendo che questa soluzione è la migliore poiché le perdite sarebbero molto più ingenti se le banche fallissero.
Ma i ministri delle Finanze di Francia, Gran Bretagna e Svezia temono che ciò possa provocare una corsa massiccia agli sportelli e preferiscono quindi che i paesi conservino maggiore libertà per decidere il da farsi al caso per caso, quando saranno confrontati con il problema. Schauble ha ritenuto che le norme non possono variare in funzione delle situazioni, poiché ciò potrebbe creare un vantaggio competitivo a favore di determinate banche. Di questo contributo forzoso sui depositi si parla dal piano di salvataggio di Cipro, con un contributo obbligatorio dei risparmiatori con depositi superiori a 100.000 euro che ha creato un precedente che fungerà da modello per il salvataggio delle banche in futuro.
Già nel 2011 il Boston Consulting Group aveva ritenuto che l’imposizione di una tassa del 30% su tutti gli attivi sarebbe stato l’unico modo per uscire dalla crisi dell’euro. Secondo alcuni economisti non ci sono altre soluzione che non quella di andare a prendere i soldi dove sono: sui conti dei risparmiatori.
Tra il 2008 e il 2011, i contribuenti europei hanno dedicato oltre 4.500 miliardi di euro (1/3 del PIL dell’UE) al salvataggio dei paesi e delle banche.

100 PERSONE (simulazione del 2005, ma ora va pure peggio)

Facciamo finta che il mondo sia un villaggio di cento abitanti.
-57 saranno asiatici, 21 europei, 14 delle due Americhe, 8 africani. Dunque la Terra è prima di tutto un Paese di asiatici..
- Ed è anche un pianeta di donne, 52 contro 48.
- E non è il pianeta degli uomini bianchi o dei cristiani. I non-bianchi sono infatti 70, i bianchi solo 30 su 100, 70 non cristiani e 30 cristiani
-gli omosessuali sono una minoranza consistente, 11 su cento
-la distribuzione della ricchezza è spaventosa. 6 persone su 100 controllano il 60% della ricchezza totale, e queste 6 sono tutte bianche e americane
-Solo uno su 100 possiede un computer e solo 1 su 100 ha un’istruzione universitaria. 70 non sanno leggere e 50 sono denutrite.
-80 su 100 sono poverissime e vivono sotto un decente livello di vita, senza accesso all’istruzione.
Chi governa la Terra ha poco di cui vantarsi. Saremo anche capaci di andare sulla Luna e di mandare sonde su Titano, ma il nostro rimane un villaggio dove la vita risulta infernale per la maggior parte dei suoi abitanti. La politica è stata un fallimento. Occorre inventare alla svelta un nuovo metodo di governo. Così la Terra è in una situazione esplosiva. Si possono fare tutti i vertici politici che si vogliono, si possono convocare mille sessioni dell’Onu e si possono fare due mila guerre per esportare la democrazia (!), ma fino a quando l’80 % del pianeta vive otto della soglia della povertà, andiamo molto male.
Il 70 % della gente che vive sulla Terra non sa leggere, solo l’1% ha accesso ai computer e 2/3 della ricchezza del pianeta è in mano al 6% della popolazione.
Può funzionare un mondo fatto così? Solo a prezzo di continue guerre e repressioni. In più il pianeta sfrutta poco le sue risorse. Di fatto la cultura, il progresso tecnologico, il lavoro riguardano solo il 30% della popolazione. L’altro 70 % è abbandonato. Finora nessun sistema politico ha affrontato seriamente questo problema. Ma c’è il 70% del pianeta da recuperare. Basterebbero in paio di generazioni e paio di generazioni. E la Terra sarebbe un luogo assai diverso, non quella specie di inferno che è oggi. Ma le cose vanno sempre peggio.
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Il PD PIANGE MISERIA MA HA IMMOBILI PER UN MILIARDO
Refossi

I partiti, anche quelli che non esistono più, hanno moltissime case. Chi è il più ricco?
al catasto non hanno dubbi. La più grande immobiliare di Italia è quella della politica. E il palazzinaro per eccellenza di Palazzo è Pierluigi Bersani. Incrociando come dovrebbe Attilio Befera i dati dei registri delle Camere di commercio con quelli di Sister dell’Agenzia del Territorio, si può disegnare la prima mappa immobiliare della politica italiana. I partiti politici hanno in mano oggi 3.805 fabbricati sparsi in tutta Italia e 928 terreni. Le loro rendite catastali, agrarie e dominicali sommate ammontano a circa 2,8 milioni di euro, che ai fini della nuova Imu di Mario Monti indicherebbero un valore fiscale di circa 500 milioni di euro. In media per avere un valore reale di mercato bisognerebbe più che raddoppiare questa cifra, arrivando quindi a circa 1,2 miliardi di euro.
Aggiungiamo 4 miliardi dati al MPS e 48 milioni per rimborsi elettorali. Tirate le somme!
Considerate che in Italia un milione e 200.000 persone vivono da parassiti sulla politica!
Considerate quanto ci costa in un tempo di tale crisi la macchina della partitocrazia!
E i media fanno le pulci a Beppe sulla diaria????

L’INELEGGIBILITA’ DI BERLUSCONI
DI PIETRO

L’IdV è sempre stata una forza politica scomoda per il sistema. Le nostre battaglie hanno disturbato potenti e intrallazzatori, hanno dato fastidio a chi, come B, ha umiliato le istituzioni, utilizzandole solo per farsi leggi ad personam e scappare dai tribunali E’ questo il motivo per cui hanno tentato di eliminarci.
Così quasi tutti i media omettono di dire che il Parlamento potrà votare sull’ineleggibilità di B solo grazie ai 9 esposti, inviati dall’IdV al Presid. del Senato e della Giunta delle Elezioni e Immunità parlamentari del Senato. Ed è grazie a una mia denuncia che B, nel processo Unipol, è stato processato, e anche condannato in 1°grado, per aver ascoltato e fatto pubblicare sul suo giornale la telefonata fra Fassino e Consorte, coperta dal segreto istruttorio
Se non avessi raccolto le informazioni di Favata, che era a conoscenza di quei fatti, e non avessi denunciato tutto ai carabinieri, quell’inchiesta non si sarebbe svolta. Certo, per le nostre denunce abbiamo pagato un prezzo altissimo. Ma, oggi, i fatti dimostrano quanto sia stato importante mantenere la schiena dritta, andare fino in fondo e non perdere mai di vista quei principi di verità e giustizia che hanno animato ogni nostra azione. Diverso è stato, invece, il comportamento di quelle forze politiche (Pd) che hanno preferito svendere la propria dignità pur di mantenere un posto in Parlamento
Cosa farà, per esempio, il Pd allorché si troverà a votare per l’interdizione di B? E come si comporterà al Senato quando si voterà sulla sua ineleggibilità? Gli Italiani capiranno
chi sta dalla loro parte e chi, invece, continua a difendere gli indifendibili. Noi non abbiamo dubbi su come comportarci. Ma forse è proprio per questo che ci hanno messo fuori dalla coalizione di csx e, quindi, fuori dal Parlamento

I MEDIA HANNO GIA’ DIMENTICATO IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA?
GIANFRANCO CHIARELLO

Per chi non ha occhi per vedere e orecchie per sentire, la vicenda MPS è nata nel 2007, quando venne acquistata Antonveneta, a un prezzo superiore di oltre 4 miliardi di euro a quello di mercato. Le indagini in corso non sono nate dalla scrupolosa azione della magistratura italiana, ma da un video della Nomura, che aveva filmato gli accordi sui derivati, tra la Banca giapponese ed il MPS. Per ben due anni la procura di Milano ha tenuto chiuso in un cassetto, le informative della Guardia di Finanza. Perché per Mussari non sono ancora scattati gli arresti? Forse perché sanno che non resisterebbe a lungo in carcere senza parlare? Con chi ha parlato David Rossi per un’ora al telefono, prima di essere suicidato? Che fine ha fatto l’inchiesta Telekom Serbia? Che fine ha fatto l’inchiesta Banca 121? Che fine ha fatto l’inchiesta Unipol/BNL? Che fine ha fatto l’inchiesta Wy Not? Che fine ha fatto l’inchiesta su tutti i reati accertati a Sesto San Giovanni? In tutte queste vicende, le impronte digitali di tutti i vertici del PCI/PDS/DS/PD erano così evidenti, che per cancellarle tutte, la magistratura ha dovuto usare una lunghissima serie di artifizi.
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LA LEGGE INCOSTITUZIONALE SUL LEGITTIMO IMPEDIMENTO

Come può Berlusconi appellarsi al legittimo impedimento se la legge ad hoc fatta da lui per rendere impunibile se stesso è stata giudicata incostituzionale dalla Consulta? Era una legge che copriva solo il presidente del Consiglio e i Ministri.
Com’è noto contro questa legge fu sollevata eccezione di incostituzionalità da parte dei giudici del Tribunale di Milano nell’ambito del processo sul caso David Mills.
La legge durò poco perché prima la Consulta la dichiarò parzialmente illegittima nel gennaio 2011, poi l’abrogò per la parte restante col referendum del giugno 2011
La sentenza (ri)affidava al giudice la valutazione, caso per caso, del legittimo impedimento: era il giudice a decidere se gli impegni di un imputato costituivano un impedimento a partecipare all’udienza
Il referendum contro questa iniquità fu promosso da Di Pietro e vinse il 12 e 13 giugno 2011, col 95% dei votanti a favore dell’abrogazione
E allora come si permette Berlusconi di appellarsi a una legge ormai scaduta e far perdere tempo ai tribunali quando il suo appello è contro ogni legalità?
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ELETTORI PERDUTI

Il PD ha perso il 43% dei propri elettori rispetto alle precedenti elezioni comunali.
Il PDL ne ha persi addirittura il 65%.
Ed erano già entrambi in forte perdita di elettori da politiche a politiche.
Il Pd aveva già perso 3 milioni e mezzo di voti, un terzo del suo elettorato.
Il Pdl aveva già perso 6.297.000 voti, metà del suo elettorato.
La Lega aveva già perso 1.634.387 voti, metà del suo elettorato.
Ma i media di cosa parlano? Solo delle perdite di Grillo
…e se è informazione questa….!

Alessandro Giglio

Con metà degli italiani che non riconoscono più la democrazia italiana
Con il 75×100 dei giovani senza lavoro
Con la disoccupazione al 20×100
Cassaintegrati esodati
Mafia corruzione evasione elusione delusione galoppante
Impennata uso psicofarmaci
Strozzinaggio impoverimento sociale e culturale…
Mercimonio e sfruttamenti vari…
Ancora la metà degli italiani crede ancora ai babbonatale del Pdl e Pd-l
Il M5S confinato deriso osteggiato
Hanno creato un vulcano esplosivo sociale
..
Viviana Vivarelli

Il Male è irriducibile
è premio a se stesso
discende da una natura malata
che ha la sue preferenze
nella morte e nel disordine
e ci sono tempi
in cui morte e disordine
sembrano avvelenare tutto

Il Potere si pasce di Male
e lo alimenta
Potere e Male si sostengono
a vicenda
come due piante carnivore
nell’insieme più forti
l’uno non può fare
a meno dell’altro
per compiere
la sua distruzione

Il Male è irriducibile
è miracolo cambiarlo
ma noi non siamo santi
e non possiamo sperare
di convertire il Male
perché ogni seme
germina per sua natura
e la natura malvagia
darà la pianta cattiva
che avvelena tutte le altre

Il Male è irriducibile
solo una cosa possiamo fare
crescere nel Bene
far crescere il Bene
allargare quella luce
che è il Bene
per tutti
anche per i malvagi.

LA RIPRESA? UNA CHIMERA
Paolo De Gregorio

Sarà che ne ho viste tante, ma anche l’ultima manifestazione della FIOM a Roma sa tanto di un rito stanco, inutile, con richieste ovvie come investimenti e rilancio dell’economia, come se si trattasse di una piccola crisi ciclica a cui segue la ripresa. Invece si tratta di una cinica e feroce lotta globale per la conquista dei mercati, che ci vede soccombere perché non abbiamo nessuna delle caratteristiche più importanti che contano oggi nella economia globalizzata: grandi multinazionali, milioni di lavoratori a basso costo, materie prime, banche d’affari di livello internazionale, strutture scientifiche di ricerca.
Infatti, in questi ultimi 10 anni moltissime aziende italiane hanno delocalizzato la produzione in paesi con manodopera a basso costo, dove si pagano anche meno tasse. Aziende italiane con marchi importanti se le sono comprate aziende multinazionali francesi, inglesi, tedesche, olandesi, svizzere. Materie prime non ne abbiamo e possiamo aggiungere che il livello del nostro debito pubblico (90 miliardi di euro di interessi da pagare ogni anno) non dà alla politica nessuna risorsa per sostenere l’economia e la ricerca.
Fanno un po’ tenerezza questi operai che pietiscono il rilancio della economia invocando l’intervento di banche e padroni, come se parlassero con soggetti sociali che si fanno carico dei problemi di tutti e non di entità che hanno solo il profitto nel proprio DNA, non hanno amore di patria, se gli conviene delocalizzano, vendono, fanno speculazioni finanziarie, escono per sempre dalle imprese, portano i soldi nei paradisi fiscali.
Non solo, ma l’Europa, che a parole dovrebbe fare gli interessi anche dei paesi più deboli e porsi come soggetto economico e politico di coesione e di comuni interessi, è nella realtà dei fatti spaccata tra i paesi forti: Germania, Francia, Inghilterra, e paesi deboli che, lungi dall’essere aiutati, vengono tenuti sotto tutela delle banche, sempre a rischio di bancarotta. Situazione ideale per i paesi forti che comprano tutto ciò che vale di queste economie, scrivendo cosi la storia del declino di molti paesi.
Mai come in questo momento sento inadeguati sindacati, partiti, governo, che cercano di galleggiare sull’esistente, ma che non hanno la minima idea della natura sistemica della crisi che esige risposte nuove e coraggiose.
Per non parlare in astratto, mi sembra opportuno fare un esempio che tenga conto della globalizzazzione e dei suoi effetti, per non continuare a buttare soldi e tempo. Si tratta del come trattare il problema della ILVA di Taranto. L’Ilva è una acciaieria che ha 50 anni, altamente inquinante, il cui risanamento costerebbe uno sproposito e, presto, entreranno in funzione anche in Brasile impianti siderurgici di nuova generazione che inesorabilmente produrranno acciaio a costi minori (come è successo per l’Italcantieri che chiude perché nuovi impianti in Corea del Sud e Cina producono navi in meno tempo ed a costi minori), e i costi del risanamento sarebbero buttati al vento.
Sarebbe più intelligente usare gli 8 miliardi di euro sequestrati ai Riva per demolire e risanare la zona, risparmiando denaro e vite umane.
La globalizzazione ci ha fregato, l’Europa pure, non c’è futuro in Italia se non usciamo da questa morsa del debito, degli obblighi monetari, del FMI, delle spese per armamenti e per missioni militari all’estero, e non cominciamo a pensare ad una economia tutta italiana che ci porti alla autosufficienza energetica (con le rinnovabili) e alla autosufficienza alimentare, per garantire un futuro a tutti, ad impegnarsi a tutelare e valorizzare il nostro immenso giacimento artistico, storico, culturale, ambientale, che è il nostro inesauribile petrolio. Ma, senza banche pubbliche e senza volontà politica questo percorso è impossibile.
E’ il momento giusto per cominciare a parlarne, nemmeno Grillo e il suo movimento, che meritoriamente si occupano principalmente di nuove regole di democrazia, hanno una strategia precisa per uscire dalla crisi, che per ora continuerà ad aggravarsi per l’emersione di altri protagonisti economici che si contenderanno i mercati con le unghie e con i denti, fino alle briciole.

I NUMERI DELLA RAI

La RAI ha 13.000 dipendenti, più di Mediaset, Sky e TI Media insieme. Mediaset ne ha 6.126, Sky Italia: 3.995 e Ti Media: 709.
Malgrado il canone e la pubblicità che sarebbe incompatibile col canone, in 5 anni la Rai ha fatto crollare i ricavi, andando in rosso per 272 milioni, ma lo stesso ha aumentato i dipendenti e il canone. Sui conti pesa la crisi della pubblicità e gli elevati costi dei diritti di trasmissione degli eventi sportivi, senza considerare il costo del lavoro che è cresciuto di 2,5 milioni di euro in uno spreco incontrollato. La Rai ha il primato per numero di dipendenti, ma non per risultati, con un fatturato in deciso calo da 5 anni grazie alla sua cattiva conduzione. Grazie a stipendi spropositati, nel 2011 il costo del lavoro in Rai era il 35,6% del fatturato contro il 13,4% di Mediaset, il 7,3% di Sky e il 25,7% di Ti Media. Nonostante 1.689 milioni di canone, i ricavi della Rai nel 2011 si sono fermati a 2,89 miliardi, ben lontani dai 4,2 di Mediaset e poco sopra i 2,8 di Sky Italia.
Il basso livello è dovuto alla mediocrità dei programmi e alla lottizzazione interna. La Rai soggiace al controllo politico e non dà un’informazione indipendente, ma è condizionata da interessi di politici, manca di pluralismo e fa pesanti censure su professionisti di valore e competenza ma sgraditi ai uomini politici, mentre mette nei posti chiave persone scelte dai partiti, specialmente da Berlusconi.
In molti paesi europei sono in atto leggi che liberano le emittenti pubbliche dal controllo della politica, da noi nulla è stato fatto in 20 anni né dal cdx né dal csx. La RAI ha una gestione pessima che ha prodotto giganteschi sprechi e una struttura interna elefantiaca tali da pregiudicare la produzione dei programmi. Nel 2011 ha avuto 2.82 miliardi di ricavi, di cui: 1.70 miliardi dal canone, 0.88 miliardi da Pubblicità, 0.23 miliardi da altro. Non pagano il canone 903 mila abbonati, con un tasso di evasione del 27%,il che vuol dire che un Italiano su 3 non paga il canone.
Certo, un dirigente ogni 18 dipendenti dà veramente un quadro da terzo mondo!
Forse la Rai mira ad emulare le forze armate dove abbiamo un esercito composto da ufficiali e ci sono 0,9 soldati semplici per ogni ufficiale, più impiegati, baby pensionati e altro pattume tanto da dare all’esercito il nome di stipendificio.
Ma anche la Rai come stipendificio non scherza!
In cima alla classifica dei più pagati troviamo Fabio Fazio, 2 milioni di euro di contratto più 600 mila euro per il Festival di Sanremo.
2° posto Antonella Clerici con 1,5 milioni
3° Carlo Conti che guadagna 1,4 milioni
Bruno Vespa 600 mila euro
Floris 550 mila
Mara Venier 500mila
Littizzetto 20mila euro a puntata di Che tempo che fa più i 350mila euro per il Festival
i Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1 in aspettativa (in causa con Viale Mazzini e in guerra con l’attuale dg Gubitosi) con stipendio congelato di 550mila euro lordi l’anno.
Quattro dirigenti non giornalisti, tra cui la presidente Tarantola, guadagnano tra i 300mila e i 400mila euro, mentre i più, 190, stanno nella fascia 100-200mila. Impossibile, invece, sapere quanto prendano, anche a spanne, conduttori, soubrette, ospiti vip, artisti e rispettivi manager (che decidono i palinsesti Rai).
Come sia sceso in basso il livello della televisione e soprattutto come i programmi siano ormai succubi di Berlusconi e dei suoi interessi e capricci lo prova il martellamento esasperante su tutti i canali di B che difende se stesso. Il Pd tace, vittima masochistica delle larghe intese e Napolitano e Letta fanno come se B fosse un dittatore argentino. Lo ignorano.
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PROCESSO IN TV? FARSA ITALIA

In questo tempo sulle principali reti tv sta andando in onda una vera e propria orgia del conflitto di interessi. Tutte le regole e i codici relativi al processo in tv sono ormai saltate.
Berlusconi, condannato ed ancora imputato in diversi procedimenti, ha potuto “giudicare” i suoi giudici, interferire nei procedimenti prossimi venturi, avanzare le sue richieste sul caso Mondadori, e persino insolentire la parte lesa, in questo caso l’ingegner De Benedetti. Il governo che “vuole nuove regole per la rete” ha nulla da dire sul mancato rispetto persino di quelle vecchie? Le autorità di garanzia intendono abrogare il codice sui processi in tv? Dove, come e quando sarà concesso il diritto di replica alle altre parti coinvolte in queste vicende processuali? La facoltà concessa a Berlusconi varrà anche per tutti gli altri cittadini inquisiti o condonati per lo stesso tipo di reati? A quale sportello Rai potranno rivolgersi per chiedere l’accesso ai principali Tg della sera? Il cavaliere ha annunciato che rifonderà Forza Italia e che, purtroppo, sarà costretto a guidarla di nuovo Lui. Per ora, continua ad andare in onda ” Farsa Italia”, una trasmissione che non fa piú neppure ridere. Forse sarebbe il caso di cambiare il palinsesto!

LETTA E LA MORTE DELL’ECONOMIA

Letta più che usare un’economia di guerra ha dichiarato guerra all’economia.
Loretta Napoleoni critica Letta e la Bce. Non ci sarà ripresa né avremo in Italia 200.000 posti di lavoro. Gli Usa sono in ripresa. L’Europa no. L’austerity ha aumentato la crisi ma l’Ue non riesce a investire bene. La ripresa USA ha sostenuto l’economia stampando moneta, ha riformato il settore finanziario e rilanciato quello industriale. Così la disoccupazione è scesa al 7%, da noi è al 12,8% (17,2 al Sud). Ma noi non possiamo stampare moneta; la Bce in 2 anni ha immesso nel sistema 3.000 miliardi ma li ha dati soprattutto alle banche che li hanno messi in titoli tossici e non nell’economia reale. Obama ha aumentato via via il sussidio di disoccupazione, noi Italiani non abbiamo nemmeno il reddito minimo garantito. In USA le banche si sono ristrutturate tornando alla loro funzione di raccogliere il risparmio e indirizzarlo verso gli investimenti produttivi. Le nostre banche hanno divorato danaro investendolo in titoli tossici senza aiutare l’economia. In USA si usa il fracking, per estrarre petrolio e gas dalle rocce a grandi profondità, così il prezzo del gas caduto da 10 dollari a 3, diventando 4 volte più basso di quello importato, ed entro il 2020 gli USA produrranno più petrolio dell’Arabia, diventando il 1° produttore al mondo, ed entro il 2030 gli americani non avranno più bisogno di importarlo. I bassi costi energetici hanno risollevato l’industria e attratto investimenti esteri abbattendo i costi di produzione col guadagno di industrie di acciaio, alluminio, plastica, chimica e vetro. In Europa gli ambientalisti vietano il fracking che produce terremoti ma potremmo aumentare le energie alternative abbassando ugualmente i costi energetici con aumento della competitività
Che senso ha buttare a pioggia miliardi nell’economia senza riformare la struttura industriale e bancaria? Ma la classe politica italiana, abituata a un’economia di aiuti europei, questo lo ha dimenticato. E così la riforma del lavoro per i giovani lanciata da Letta fallirà e non avremo i 200.000 posti di lavoro promessi. Lo capirebbe anche un bambino che facilitare le assunzioni non serve a niente se il mercato di beni è morto e le aziende devono chiudere perché non vendono e sono schiantate dalle tasse e dalla burocrazia. Ma il Governo Letta finge di non saperlo e fa promesse al vento con provvedimenti che serviranno a molto poco.

LA FOLLIA DELLA FINANZA
Viviana Vivarelli

Nel trionfo del neoliberismo spietato che tende ad aumentare il gap tra troppo ricchi e troppo poveri, accentrando la ricchezza e falcidiando diritti e tutele, le riunioni di G8 e i Governi si succedono abbattendo sempre più i diritti civili e le garanzie democratiche, senza mai toccare il sistema perverso delle banche, della Borsa e dei mercati finanziari, nuove divinità di un mondo in dissoluzione. La Mammona della ricchezza speculativa vince sull’equità e sulla sopravvivenza dei più. Questo perverso disegno risponde alla precisa volontà dei gruppi di magnati che dominano l’Occidente (Bilderberg, Aspen, Bce, Bundesbank, Fed, Fm, Bm..). I media fingono di ignorarlo mentre l’impoverimento dell’economia europea e la sofferenza dei popoli crescono sotto gli occhi di tutti.
Il neoliberismo assassino ci sta uccidendo, mentre la sx europea e quella italiana sono morte da tempo e si sono vendute al nuovo feudalesimo finanziario o gridano come voci fioche nel deserto.
Il sociologo del lavoro Luciano Gallino esecra la follia cieca dei mercati finanziari “presentati al pubblico come divinità scese in terra, alla cui volontà e giudizio bisogna obbedire sennò arrivano i guai, mentre sono in realtà macchine cieche e irresponsabili, spesso opache agli stessi operatori».
Il finanziere Gordon Gekko chiede: «Stiamo diventando tutti pazzi?» Giovedì 20 giugno le tv sparavano ancora una volta notizie del tipo: “I mercati prendono male le dichiarazioni del governatore della Fed”; “Crollo delle borse europee”; “Bruciati centinaia di miliardi”; “Preoccupati per il futuro, i mercati affondano le borse”; “risale lo spread”. Ma non stiamo sbagliando tutto?
Nel mondo circolano 700 trilioni di dollari di derivati, di cui il 10% passa per le borse, il resto tra privati (i dark pools o stagni scuri) cui hanno accesso i grandi investitori. Di questi, troppi hanno finalità puramente speculative a breve termine, e di essi il 35-40% nell’eurozona e il 75-80% in UK e USA si svolgono mediante computer governati da algoritmi.
L’ultimo primato di velocità dei computer finanziari è di 22.000 operazioni al secondo.
Chi parla di “giudizio dei mercati” dovrebbe piuttosto parlare di “giudizio dei computer”. Con aumenti o cadute eccessive dei titoli, del tutto artificiali e automatici, disconnessi da fattori reali.
I famosi e divinizzati “mercati finanziari” sono in realtà macchine cieche e irresponsabili, in gran parte opache agli stessi operatori e ancor più ai regolatori di Borsa. E, per di più, questi sono pateticamente inefficienti. Dal 2007 in poi questa inefficienza è costata a Usa e Ue tra i 15 e i 30 trilioni di dollari.
La domanda urgente è: “Se sono i mercati ad essere dissennatamente indisciplinati, perché mai continuate a raccontarci che se noi cittadini non ci assoggettiamo a una severa disciplina in tema di pensioni, condizioni di lavoro, sanità, istruzione, i mercati ci puniranno?”
I correttivi di questi sistemi automatici sono stati finora vani, intanto i mercati finanziari hanno devastato l’esistenza di milioni di persone creando crisi crescenti e insostenibili.
Occorre che tutto questo finisca! Non ha senso che milioni e milioni di persone paghino una simile follia. La tripla Mifid che verrà forse attuata tra alcuni anni è ridicola. Nel frattempo, Governi e G8 continuano a restare inerti dinanzi alla follia delle macchine. Nessuno prevede nulla per regolare i mercati ombra; come vietare i derivati, che fanno salire i prezzi degli alimenti di base o limitare l’entità delle operazioni meramente speculative o mettere una tassa sulle transazioni per limitarne la velocità. Le Lobbie finanziarie lo vietano. Ma sono loro le padrone del mondo? Dov’è finita la democrazia? In quali mani sono caduti i popoli? Da chi sono comandati i Governi? Che senso ha parlare di politica in queste condizioni?
E mentre nulla ferma il disastro, i politicanti continuano a blaterare di ‘colpe’ dei cittadini, i diritti continuano a regredire, la sofferenza continua ad aumentare, e i Governi continuano a punire i cittadini che non sono colpevoli di nulla invece di regolare e frenare i mercati finanziari che sono colpevoli di troppo.

NUOVI ACQUISTI DISSENNATI DELLA DIFESA
Emanuela. b.

Purtroppo i cacciabombardieri F35 non sono gli unici acquisti sciagurati in un momento in cui ogni singolo spreco ci costerà caro.
Da un articolo di Alessandro Raffa (Informazione consapevole) pare che a febbraio 2012 il governo abbia deciso di acquistare dei cannoni semoventi da 155 mm, pur avendone già uno stock di 70. Nell’estate del 2012 mentre Monti lasciava a casa 390.000 esodati, non poteva farsi mancare i tecnologicissimi e costosissimi (750 milioni di euro l’uno) “super jet” Gulfstream, definiti le “Ferrari della guerra aerea”. Nel 2013, il caro Monti ha deciso di rafforzare le flotte marine acquistando due sommergibili tedeschi (la Merkel ringrazia), per una spesa di due miliardi di euro. Ma non è finita: nell’estate 2013, dopo cacciabombardieri, cannoni, sommergibili e superjet, non potevano mancare gli elicotteri “logistici”. Il contratto prevede la fornitura di 16 elicotteri, riservandosi la possibilità di prenderne altri 4, per una spesa di 1 miliardo di euro.
La nostra Costituzione ammette l’acquisto di armi per la difesa dello Stato, ma non è eccessiva una spesa di più di 50 miliardi di euro? E’ fin troppo evidente la malafede di chi continua a dirci che i “soldi non ci sono”, perché per acquistare armi i soldi ci sono.
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Non solo i famigerati caccia F35, ma anche molte fregate per la Marina: 10 fregate del programma italo-francese FREMM, per una spesa di 6 miliardi di euro, e altre 12 navi più piccole, per altri 3 miliardi. Il programma FREMM, condiviso con la Francia, presenta anche qualche dubbio: pare che queste navi, identiche, siano costate più all’Italia che al partner transalpino…

IL M5S CHIEDE UN NUOVO GLASS-STEAGALL ACT PER SEPARARE LE BANCHE D’AFFARI DA QUELLE COMMERCIALI
Claudio Messora

I senatori del M5S hanno presentato un disegno di legge (1° firmatario Giuseppe Vacciano) per una delega al Governo per la riforma dell’ordinamento bancario attraverso la separazione delle attività bancarie commerciali da quelle speculative (come è stato chiesto in Germania). Si vuole spezzare una commistione che era stata già recisa dopo la grande depressione del 1929 attraverso l’introduzione, avvenuta nel 1933 grazie a Roosevelt, del Glass-Steagall Act, che fu poi reintrodotto, su pressione delle grandi banche d’affari nel 1999, da Clinton, portando ad una nuova, grande crisi peggiore di quella del secolo scorso.
Giuseppe Vacciano dice: “Già nel 2008, la profonda crisi finanziaria che ha colpito i mercati europei (ma anche quelli di tutto il mondo), partendo dalla Lehman Brothers, dai mutui subprime, dal fenomeno delle cartolarizzazioni selvagge e quindi dalla carenza complessiva di liquidità sul mercato mondiale del credito, è stata causata da tanti fattori e ha portato molte conseguenze. Ha portato il commissariamento delle democrazie europee da parte della finanza e a un’esposizione delle BCE nei confronti delle banche di vari paesi, per poterle salvare e non perché fornissero un sussidio fondamentale all’economia reale, ma solo perché si sono impegnate sul campo finanziario, investendo i soldi dei risparmiatori e portando a qualcosa di simile al Monte dei Paschi.
Negli ultimi tempi si è avuta però una presa di coscienza di quanto ciò fosse sbagliato, sia a livello sovranazionale (quindi a livello di BCE), sia a livello mondiale. Gli Stati Uniti e la BCE si sono resi ben conto che questa crisi trova la sua causa specifica nella mancanza di separazione tra le banche commerciali e le banche speculative. Ma il modello di banca di Mario Draghi non prevede una separazione tra il credito commerciale, ovvero il credito alle famiglie, alle imprese, e il credito speculativo, cioè quello rivolto soltanto alla compravendita, alla negoziazione di prodotti finanziari che nulla hanno a che fare con l’economia reale, ma che la coinvolgono e la distruggono.”
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MAGISTRATI POLITICIZZATI E DELINQUENTI CALUNNIATORI?
Paolo De Gregorio

Sono ormai 20 anni che quasi ogni giorno devo inghiottire la sistematica demolizione della democrazia attraverso cui si difende con ogni mezzo, lecito e illecito, un personaggio creato dalla P2 e dal partito socialista di Craxi, che viola spudoratamente una legge dello Stato, la 361 del 1957 che prevede l’ineleggibilità di chi gode di concessioni pubbliche, e viola anche le norme antitrust che vietano i monopoli e le posizioni dominanti, in applicazione dell’art. 41 della Costituzione.
Se il buongiorno si vede dal mattino, dobbiamo ricordarci che la posizione dominante nelle frequenze televisive fu regalata a Berlusconi dal governo del delinquente CRAXI, e la non applicazione della 361 del 1957 è frutto dell’inciucio sottobanco tra dx e sx che con D’Alema, sottolineò che l’allora Fininvest era un patrimonio dell’Italia.
Oggi voglio parlare di una cosa che vivo come un vulnus alla democrazia. Si tratta del “mantra” che da 20 anni ci fa il lavaggio del cervello ripetendo ossessivamente che le sentenze contro il Caimano sono sentenze politiche, emesse da toghe rosse e che questo è un accanimento giudiziario contro un galantuomo che si vuole far fuori per via giudiziaria, e, come sappiamo, una bugia ripetuta infinite volte diventa verità.
Ma ciò che non riesco a sopportare è che se io accuso un magistrato di essere politicizzato e di orientare la sua sentenza non sulle prove ma su un presunto odio politico, se non fornisco le prove di queste affermazioni chiamando il magistrato a risponderne in tribunale, sono solo un volgare calunniatore e dovrei immediatamente rispondere di questo grave reato. Perché per B ciò non avviene?
In tutti questi anni non è mai successo che un solo magistrato sia stato condannato per reati connessi alla sua funzione e trovo inaudito che ieri, dopo la sentenza di Milano dei tre valorosi giudici, tutte donne, senza aver ancora letto le motivazioni della sentenza, si ululasse già di sentenza politica, come se calunniare in questo modo fosse ovvio e legale.
Spiegatemi come sia possibile calunniare senza prove dei magistrati, e non finire sotto processo, tenendo conto dell’enorme danno al prestigio della magistratura, che ha pagato con tanti morti ammazzati le sue indagini su mafie e intrecci con la politica.
Sapevo che l’azione penale è obbligatoria per qualunque magistrato che abbia notizia di reato. Fatemi sapere perché ciò non accade per le calunnie ai magistrati, perché il mio fegato non può sopportare in eterno.
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DISERTORI
Grillo aveva previsto un 15% di abbandoni.
Siamo a 7, dunque molto sotto le 24 diserzioni previste.
e moltissimo lontani dalle diserzioni o dalle cacciate o dalle denunce dei partiti (il Pd conta 80 fuorusciti e 400 indagati e condannati e non parliamo del Pdl e della Lega!)
La cosa strana non sono i 7 disertori ma la grancassa che media e troll ci fanno sopra.

11° RAPPORTO SUI DIRITTI GLOBALI
Da Roberto Ciccarelli (Il Manifesto)

Presentato a Roma l’11° Rapporto sui diritti globali. Aumentano le disuguaglianze sociali, mentre è in corso la battaglia finale contro il modello sociale europeo del Welfare. Un bollettino di guerra: 1.700 milioni di disoccupati in più dal 2008, aumenta la povertà e i più precari sono i giovani e le donne. Quella che stiamo vivendo è una lotta di classe. Oggi la fanno i ricchi contro i poveri che sono stati messi a morte dalle politiche dell’austerità. Il tono è enfatico, ma sono le parole usate dal Nobel per l’economia Joseph Stiglitz per descrivere il più grande saccheggio della ricchezza avvenuto in tempi moderni. La violenza della crisi è tale da mettere a rischio la vita di milioni di persone.
L’11° Rapporto sui diritti globali» presentato a Roma presso la sede della Cgil spiega in mille pagine la guerra di rapina condotta dal capitalismo finanziario col meccanismo di una «redistribuzione al contrario». Quella messa in piedi dal 2008 dalle politiche dell’austerità nell’Ue è una gigantesca macchina di drenaggio verso l’alto dei redditi da lavoro e dei risparmi delle famiglie. Le banche, i fondi di investimento, le grandi imprese, lo Stato che aumenta il carico fiscale sui cittadini senza restituire nulla in servizi, hanno accumulato un’enorme massa monetaria che non «sgocciola» nell’economia reale, resta nelle sfere della finanza e viene usata per acquistare o vendere buoni del tesoro che non modificano il quadro della crisi. Questa situazione ha annientato la produttività del lavoro in Italia. Dal 2000 al 2009 è diminuita dello 0,5% ogni anno, impresa mai riuscita in un paese a capitalismo avanzato fino ad oggi. L’occupazione è crollata, abbattendosi con particolare violenza sui giovani tra i 15 e i 24 anni, il 41,7% dei quali è disoccupato (con punte di oltre il 50% a Sud). Ciò ha comportato un impoverimento generalizzato tra i pensionati e persino tra i bambini. Nel 2011 i bambini da 0 a 2 anni che avevano la possibilità di frequentare un asilo nido non superavano l’11,8% (era il 30% nel 2004).
Su un totale di 16,7 milioni di pensionati, quasi 8 percepiscono una pensione inferiore a mille euro al mese, oltre 2 milioni non arrivano a 500. Senza contare che il processo di deregolamentazione del lavoro ha creato in Italia un esercito di lavoratori precari da 3.315.580 di persone, più di mezzo milione delle quali lavorano per lo Stato, il più grande sfruttatore di lavoro precario al mondo. Il reddito di queste persone è di 927 euro mensili per i maschi e 759 euro per le donne. Queste cifre sono utili per dare un’idea della povertà dilagante nel nostro paese. Questo processo è destinato a durare a lungo.
L’Italia, come anche Francia, Spagna, Grecia o Portogallo, ha approvato nella loro costituzione l’impegno a ridurre il debito sovrano dall’attuale 130% al 60% sul Pil. Ciò porterà alla dismissione del patrimonio pubblico e alle liberalizzazioni, tagli alla spesa e altre misure che dovranno «risparmiare» 50 miliardi di euro all’anno per i prossimi venti. Fondi che alimenteranno la bolla degli interessi sul debito e non andranno in investimenti.
La stessa sorte è toccata ai mille miliardi di euro prestati dalla Bce alle banche europee al tasso d’interesse irrisorio dell’1%. Le banche italiane hanno ottenuto 200 miliardi. Di questa montagna di denaro fresco solo il 5% delle persone sopra i 15 anni ha ottenuto un prestito negli ultimi 12 mesi, a fronte di una media europea del 13%. Questo significa che il nostro paese fluttua in una bolla finanziaria che espropria la ricchezza alle persone, non libera risorse verso il basso, ma le accumula in un forziere chiuso a doppia mandata da cui esce solo qualche centesimo. Questa è la cornice macroeconomica dove prolifera la disuguaglianza sociale. Il reddito di uno dei 38 mila «straricchi» (lo 0,1% più ricco in Italia) vale oggi quello di cento poveri. Il 10% delle famiglie più ricche possiede quasi il 45% della ricchezza totale, mentre riceve il 27% dei redditi. Il 50% delle famiglie più povere dispone di appena il 10% della ricchezza totale. La responsabilità di questa tragedia non è solo di Berlusconi o di Monti che hanno gestito la parte terminale di una crisi che viene da lontano, cioè dall’inizio della cosiddetta «Seconda Repubblica» nel 1992.
Oggi solo 5 paesi Ocse, tra cui gli Stati Uniti, mostrano disuguaglianze più feroci tra i ricchi e i poveri dell’Italia. Ad avere allargato la forbice tra le rendite e i redditi è stata l’abolizione della scala mobile nel 1984, la crisi valutaria ed economica del 1992 e la manovra finanziaria da 90 miliardi di lire fatta da Amato nello stesso anno.
Da quel momento tutti i governi hanno portato il loro contributo alla lotta di classe in corso. Il «pilota automatico», una volta evocato da Mario Draghi per spiegare la natura delle politiche economiche europee, indipendentemente dalla maggioranza politica alla guida di un paese, è stato azionato più di vent’anni fa.
Da allora continua a pretendere l’applicazione rigorosa degli imperativi del rigore del bilancio, la liberalizzazione dei servizi e la precarizzazione dei rapporti di lavoro.
La tesi del rapporto sui diritti globali sostiene che il tentativo in corso di «ammorbidire» la cura preparata dalla Troika (Bce, Fmi e banca mondiale) per i paesi indebitati come Grecia, Spagna, Italia, Portogallo e ora anche Francia, non riuscirà a fermare la rovinosa corsa a precipizio del treno dell’austerità.
L’obiettivo finale della lotta di classe è farla finita con il « modello sociale europeo», quello del Welfare, già dichiarato morto da Draghi. Lo dimostra il taglio del 90% alle politiche sociali che tra il 2010 e il 2012 sono passate da 435 milioni di euro a 43 milioni, mentre i fondi per scuola e università sono stati tagliati di 10 miliardi. Entro il 2015 la sanità subirà 30 miliardi di tagli. Alla luce di questi dati si comprende meglio l’utilità del governo delle «larghe intese».
Parliamo di una forma politica postdemocratica che si è candidata a gestire la liquidazione dei diritti sociali in Italia e a normalizzare i conflitti sociali che potrebbero nascere. Un lavoro arduo, ma è a buon punto.
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LA J. MORGAN CONTRO LA DEMOCRAZIA
Angelo

L’eliminazione delle Costituzioni nate dall’antifascismo è l’obiettivo dei guru della JP Morgan e del Club Bilberberg. Esse sono l’ultimo baluardo della democrazia e il principale ostacolo al nuovo totalitarismo finanziario che semina fame e miseria nel mondo. In nome del libero mercato dei capitali vogliono distruggere le identità sociali, culturali e politiche. Siamo imprigionati in una tela dalla quale sarà difficile uscire perché le nostre Istituzioni sono piene dei loro lacchè.

CAIMANO SI’ , PITONESSA NO
Marco Travaglio

“Quello che pensiamo di Daniela Garnero in Santanchè i lettori possono facilmente immaginarlo. Al netto degli scandali Bpm e Bisignani, appena cinque anni fa la signora, candidata con La Destra di Storace, fece impallidire i più accaniti antiberlusconiani descrivendo Berlusconi come uno che “le donne le vede solo in orizzontale”, ragion per cui “non gliela darò mai”. Poi rientrò prontamente all’ovile, diventando uno dei suoi più efficaci scudi umani, dunque sottosegretario. Ma in privato, non mancandole la materia cerebrale, continuò a dire la verità. Come quando, nell’aprile 2011, fu intercettata al telefono con l’amico e socio Flavio Briatore indagato per evasione fiscale, che la informava sul seguito del bungabunga: “Lele Mora mi ha detto: ‘Tutto continua come se nulla fosse’”. Santanchè: “Roba da pazzi!”. B: “Non più lì (ad Arcore, ndr), ma nell’altra villa. Tutto come prima, non è cambiato un cazzo. Stessi attori, stesso film, proiettato in un cinema diverso. Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale, il nocciolo duro, Centovetrine…”. S: “Ma ti rendi conto? E che cosa si può fare?”. B: “Siamo nelle mani di Dio qui, eh? Perché l’altra sera ho saputo che c’era stata un’altra grande festa lì, eh?”. S: “Ma tu pensa! E che cazzo dobbiamo fare?”. B: “Questo qui è malato! Ha ragione Veronica, uno normale non fa ‘ste robe qui!”. S: “Sicuro che ha ripreso?”. B: “Al 100%”. S: “Va beh, ma allora qua crolla tutto”. B: “Dani, qui parliamo di problemi veramente seri di un Paese che deve essere riformato. Se io fossi al suo posto non dormirei di notte. Ma non per le troie. Non dormirei per la situazione che c’è in Italia”. S: “E con il clima che c’è, uno lo prende di qua, l’altro che scappa di lì”. B: “Brava, il problema è che poi la gente comincia veramente a tirar le monete”. S: “Stanno già tirando”. Oggi basta sentirla in un talk a caso per capire che non crede a una parola di ciò che dice. Eppure dice cose gravi, tipo Boccassini “metastasi della democrazia”.
Dunque in un paese normale nessuno avrebbe dubbi sulla sua candidatura a vicepresidente della Camera. Eppure c’è qualcosa di stonato, stridente e ipocrita nel fuoco di sbarramento che s’è levato dal Pd sul suo nome per una carica che nessuno, prima d’ora, s’era mai sognato di calcolare. Le vicepresidenze delle due Camere (quattro per ciascuna) sono da sempre lottizzate fra i partiti, che ci mettono chi vogliono. Nella scorsa legislatura, per dire, fra i numeri 2 del Senato c’era persino Rosi Mauro. Una che avrebbe sfigurato dappertutto, se il presidente del Senato non fosse stato Schifani. Ora, che il limite estremo della presentabilità sia diventato la “pitonessa”, come lei stessa si definisce citando Il Foglio (che a sua volta cita l’insulto di “vecchia pitonessa” lanciato nel-l’800 dalla rivista fiorentina Novelle Letterarie contro Madame de Staël), fa un po’ ridere. Il Pd ha fatto scegliere a Berlusconi il presidente della Repubblica e quello del Consiglio dopo aver impallinato Prodi e ignorato Rodotà perché non piacevano a lui, poi ci è andato al governo e ha deciso di dichiararlo eleggibile contro la legge. Governa con ministri come Lupi e Quagliariello, per non parlare dei sottosegretari. Ha varato il Comitato dei 40 per riscrivere la Costituzione con lui. Non dice una parola sulle condanne per frode fiscale, prostituzione minorile, concussione e rivelazione di segreto (contro Fassino), né sulla compravendita di senatori (contro Prodi). Ha votato presidenti di commissione Cicchitto e Formigoni e ha chiesto a Scelta civica di votare Nitto Palma alla Giustizia per potersi astenere e fingersi contrario. Non ha mosso un dito quando Grasso ha nominato il senatore D’Alì, imputato per mafia, rappresentante dell’Italia in Europa. E ora, dopo aver digerito senza un conato la Cloaca Massima, ha qualche problemino di stomaco per la Santanchè. Ma ci faccia il piacere.”

RIDIAMARO :- )

LA POLITICA
Un bambino va dal padre e dice: – Papà cos’è la politica? Il padre ci pensa e poi dice: – Guarda te lo spiego con un esempio: io che lavoro e porto a casa i soldi sono il capitalista, tua madre che li amministra è il governo, la donna delle pulizie è la classe operaia, tu che ormai hai qualche voce in capitolo sei il popolo, tua sorella che è appena nata è il futuro. Il bambino va a dormire, ma alle due di notte la sorella comincia a piangere; il bambino va a cercare qualcuno. Va dal padre ma non lo trova, va dalla madre la quale lo manda via perché ha sonno, va dalla donna delle pulizie e la trova a letto col padre e allora torna dalla sorella e le dice: – Guarda ho proprio capito cos’è la politica: i capitalisti fottono la classe operaia, il governo dorme, il popolo non lo ascolta nessuno e il futuro sta nella merda.
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Da lettere di presentazione per un lavoro:
-Voglio diventare un manager con la A maiuscola.
-Allego alla presente il mio identikid.
-Vi chiedo di essere infiltrato nella vostra Banca dati.
-Premetto che dispongo di un ampio bagagliaio d’esperienza.
-Sono in offerta speciale perché tra due giorni mi dimetto.
-Sono perito agrario ancora in erba.
-Sono di padre-madre-lingua inglese.
-Sono un autodidattico.
-Prima lavoravo sotto padrone, ma adesso faccio il free-lunch.
-Ritengo di essere di natura contabile.
-Il marito di una cugina di mio padre da parte di mio nonno paterno era ingegnere.
-Vi ringrazio del Vs. invito, ma siccome ci ho ripensato, non accetto inviti da sconosciuti.
-Vi allego una breve ma mi auguro chiara circumnavigazione delle mie esperienze professionali.
-L’italiano lo conosco bene ed e’ gia’ di pochi, le lingue straniere sono scolastiche ma me la cavo con la mimica.
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ORTOGRAFIA FAI DA TE

Scrive la Polverini sul suo blog: “Spero che vi piace”.
Chiedono alla fidanzata di Berlusconi se Marina scenderà in politica e la Pascale risponde: “Se lo farebbe, non farebbe un errore”.
E Reguzzoni della Lega nord: “Immaginatevi cosa succedesse se passasse la volontà della sinistra di far cadere il governo”. Ha fatto la secessione del condizionale!
Per dirla con Alemanno: “Spero che tutto questo vi ‘servi’ in futuro” :-D D
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http://masadaweb.org



MASADA n° 1475 15-7-2013 IL GOVERNO DELLA NANARCHIA

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Cosa vuole il turbo capitalismo?- Nel lungo periodo saremo tutti morti – Silvano Agosti – ‘La Casta’ di Stella e Rizzo- Bersani confessa candidamente di non aver voluto mai fare alleanze col M5S- Non trovano i soldi !!??- Schiavi del capitalismo finanziario – Gli squallidi F35- Quel che accade e il piano massonico di Licio Gelli – le strane sentenze della Corte Costituzionale – Davvero una bella famiglia, quella dei Letta! – Noi, come Mitridate- Schizofrenia di uno Stato iniquo – Ci sono espulsi ed espulsi -

Conosciamo l’etica dei politici: è una tacca più sotto di quella del molestatore di bambini. “.
Woody Allen,
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Non è vero che siamo governati da un branco di poveri imbecilli; siamo governati da imbecilli ricchissimi.
Hanns-Hermann Kersten
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Riccardo Garofali
È periodo di saldi. Il Cavaliere ha trovato un offerta vantaggiosa due partiti al posto di uno”.
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Come disse acutamente Harry Haller, questo è:
IL GOVERNO DELLA NANARCHIA”
Un governo di nani, illegittimo, incostituzionale, un governo che non segue alcuna legge civile o norma procedurale, ma solo l’anarchia e l’avidità del possesso, un governo di servi nell’anima che rendono servi nei fatti anche gli altri, distruggendo i diritti dei cittadini, le garanzie della Costituzione, le tutele del lavoro, lo stato sociale, i valori della democrazia, mentre svende il nostro Paese alla cricca finanziaria occidentale, per conservare fino alla morte un attaccamento alla poltrona, che non deriva nemmeno più dal voto popolare ma solo da intrighi di Palazzo comandati da un vecchio che abusa dei suoi poteri e che, da organo di garanzia costituzionale, è diventato un traditore che ci vende al nemico per perpetrare la nostra distruzione.
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Vabbè, ma non confondiamo l’Anarchìa (negazione di ogni autorità) con la Nanarchìa (fare ciò che cazzo ti pare)….
Harry Haller
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Bellissima battuta, Harry! In realtà la nanarchia non esiste. E’ un neologismo creato da te.
Hai notato quanti sinonimi ci sono per cose di nessuna importanza e invece manchino in assoluto per i più grandi reati del potere?

Blogger
In una gestione anarchica delle istituzioni, dove ogni suo rappresentante si sente in diritto
di dire e di fare ciò che gli pare e piace, e il tutto troppo spesso senza un minimo di decoro, quando ancora non addirittura in azione piratesca, una repubblica non effettivamente presidenzialista non ha più nessun senso e nessuna logica di esistere. Questo è il primo esempio di sperpero di denaro pubblico…il resto segue a “caduta”…

COSA VUOLE IL TURBOCAPITALISMO?
Viviana Vivarelli

Stiamo correndo verso la catastrofe planetaria col tradimento dei governi ormai senza colore. Hannah Arendt (‘Origini del totalitarismo’) vede già nella prima guerra mondiale la comune rovina delle classi in lotta, una poltiglia sociale plebeizzata e di un totalitarismo tanto maggiore quanto più viene ucciso il pluralismo sociale dalla manipolazione dei media e dal cloroformio di una politica omologata.
La sx dovrebbe essere internazionale come il capitalismo, ma ha un senso solo se difende i deboli, lotta per la democrazia allargata, riporta l’economia al sociale, non certo se riduce tutto alla finanziarizzazione e si assoggetta al turbocapitalismo che la decimerà segnando l’estinzione.
Tra 4 anni le società non finanziarie dovranno rimborsare a Banche e Fondi 46.000 miliardi di dollari per rimborsare prestiti in scadenza e finanziare i nuovi investimenti. Intanto, le economie dei paesi emergenti Cina, Brasile, India, stanno rallentando o si stanno fermando.
Giappone, USA e Europa hanno la maggior parte del debito e sono entrate in recessione dal 2008. Gli Stati dai governi viziati si sono sottomessi a un capitalismo malato per motivi politici distorcendo i mercato e accettando la distruzione dell’economia, per un mostro finanziario che non ha più niente a che fare col liberismo di Keynes, mentre somiglia sempre più a una forma malata di statalismo (per cui la General Electrics non differisce da un kombinat sovietico, le multinazionali danno ordini ai Governi, l’Occidente è vittima del Fm e della Bm e la speculazione della Borsa e delle Banche uccide la sopravvivenza economica e civile dei popoli).
Il Reaganismo ha creato un capitalismo statalista e protervo quanto lo stalinismo, egualmente nemico dell’uomo e della sua libertà. La Scuola di Chicago è stata una politicizzazione del monetarismo allo stesso modo in cui Roosvelt ha politicizzato Keynes buttandolo nel protezionismo americano sempre più protervo e in una guerra mondiale che ora si combatte con la finanza non meno che con le armi.
E’ ormai falso per chiunque asserire che il libero mercato riequilibri ogni cosa e porti al meglio del meglio, per cui basta lasciarlo libero da freni e controlli. I debiti rinnovati all’infinito e non limitati da inflazione (per i blocchi alle servitù finanziarie come in zona euro) non possono essere risolti nel lungo periodo, perché, come disse Keynes, “nel lungo periodo saremo tutti morti”.
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G. B. Shaw :
La schiavitù’ umana ha toccato il punto culminante alla nostra epoca, sotto forma di lavoro liberamente salariato“.

Sapete quanto tempo dedica al lavoro la Presidentessa della Camera? Comunque in linea con FINI &CASINI ?…1/2 ora al giorno !!!
E la Minetti in discoteca quanto guadagna ?… 100 EURO al minuto.
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SILVANO AGOSTI

Bisognerebbe dichiarare l’uomo patrimonio dell’umanità“.

Questo Paese è formato da persone disinformate e semianalfabete, inebetite da media che manipolano massicciamente l’opinione pubblica e da politici infami che mentono quotidianamente sulla verità dei fatti perché fanno parte di un regime partitocratico delinquenziale che abbandonerà i propri privilegi solo con la morte o l’esilio.
Per costoro che occupano ormai abusivamente il nostro Stato, i media cortigiani ed embedded e la distruzione dell’informazione, della verità, della cultura e della scuola sono elementi fondamentali per un regime che ormai ha asservito anche la Corte dei Conti, la Corte Costituzionale e parte della Magistratura e della polizia, per trasformare una speranza di democrazia in un assoluto regime partitocratico in combutta con la finanza internazionale, che ormai detta legge ai governi italiani con l’aiuto sollecito del Capo della Repubblica.

Ogni essere che viene al mondo cresce nella libertà e si atrofizza nella dipendenza.”
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Penso che la felicità sia reale solo quando l’armonia interiore coincide in modo permanente con l’armonia esterna, allora svanisce il peso del corpo, scompare la consistenza del tempo e persiste una sorta di serena commozione del sentimento di vita. Ma ciò accade solo quando l’essere umano può scoprire di essere il massimo capolavoro che la natura ha creato in 5 miliardi di anni, ovvero quando la comunità sociale è organizzata per garantirgli il necessario per vivere, compreso il tempo quotidiano.
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La sofferenza è il segnale di un’anomalia, della mancanza di una risposta ai bisogni più elementari della vita. L’essere umano che vive la serenità di avere del buon cibo, lavorando non più di tre ore al giorno, e gli viene garantita un’abitazione, tanti amici, molti amori, la possibilità di conoscere il proprio corpo e l’ambiente nel quale vive, un tale essere umano non si ammala, non conosce depressioni e neppure alcuna forma di sofferenza.
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Peggio che morire è essere condannati a non vivere, costretti cioè a lavorare otto dieci ore al giorno, a convivere con persone disamate, senza amici, non potendo neppure conoscere i propri figli, venire assaliti ogni giorno all’ora di pranzo da telegiornali che continuano a narrare di morti, omicidi, stupri, delinquenze e criminalità legalizzate. Obbligati cioè a solo esistere e a non vivere.
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“La maggioranza delle persone non può costruirsi alcun percorso, può solo subire il percorso obbligato che chi li domina stabilisce, dal datore di lavoro, alla moglie, alle micidiali pressioni dello Stato.”

Il mio obiettivo è difendere il tempo della vita da qualsiasi aggressione lavorativa o di “possesso amoroso.”

Ogni essere umano è all’origine un assoluto capolavoro e porta in sé la testimonianza della propria unicità creativa, nessuno è mai nato come lui prima di lui e nessuno nascerà mai come lui dopo di lui. Il progetto cui ognuno avrebbe diritto sarebbe quello di rimanere se stesso e continuare ad esserlo, come lo è all’età di tre o quattro anni quando agisce esclusivamente secondo i propri bisogni e desideri, si nutre, gioca, sorride e ama. Invece degli esseri umani in questa occidentale perversa società vengono creati ragionieri, mariti, direttori, operai, insegnanti, attori, artisti, papi, presidenti, delinquenti, malati ecc ecc.

Viene esaltato un individualismo fasullo, viene premiata con la popolarità una vera e propria demenza espressiva, la trivialità, la ricchezza monetaria, spesso originata dal furto e dalla collusione con la criminalità organizzata. Vengono definiti onorevoli esseri perfettamente disonorevoli.”
Avete mai visto alla televisione una rubrica fissa sulla vita gestita dai premi Nobel? Certo che no
.”

Il male è la sola forma di bene che un essere disperato può compiere. Eliminiamo la disperazione, facciamo in modo che tutti abbiano ciò di cui necessitano per essere sereni ed elimineremo il male. Come è possibile non compiere il male in una realtà nella quale la signora Bonomi di Milano possiede oltre 140.000 appartamenti e c’è gente, molta gente che ancora vive ammassata in un bilocale che dalla stessa Bonomi viene affittato al prezzo di tre quarti dello stipendio percepito da quelli che lo abitano?

L’uomo non è affatto angosciato dall’ignoto, anzi, ne è affascinato, se ha il tempo vitale per esplorarlo. Ma le condizioni attuali di vita sul pianeta per la maggior parte degli esseri sono ferocemente collegate alla mancanza di cibo, di dignità, di libertà e di rispetto. Le religioni hanno solo ammassato ingenti patrimoni per sé, fingendo di aiutare gli uomini, contribuendo in modo fondamentale ad angosciarli per poi vendere loro finte consolazioni.
La filosofia ha forse consolato poche centinaia di privilegiati e non certo i miliardi di derelitti che vengono quotidianamente e cinicamente oppressi ed umiliati. La ragione ha da secoli il dito indice accusatore puntato contro chi opprime l’umanità, ma che ragione ci può essere su un pianeta in cui chi è al potere lascia volontariamente che muoiano ogni giorno 35.000 bambini di fame? O in uno stato che vende ai suoi cittadini e lucra con un prodotto sul quale sta scritto QUESTO PRODOTTO TI UCCIDE.

Il senso della vita per me è poterla vivere essendo lasciati in pace da quel branco di mentecatti malati di potere che neppure si accorgono che impedendo al mondo di vivere lo impediscono anche a se stessi. Insomma vivere insieme agli altri nel modo migliore.”

DA ‘LA CASTA DI STELLA E RIZZO

La pianeggiante Comunità montana di Palagiano è unica al mondo: non ha salite, non ha discese e svetta a 39 (trentanove) metri sul mare. Con un cucuzzolo, ai margini del territorio comunale, che troneggia himalaiano a quota 86. Cioè 12 metri meno del campanile di San Marco. Vi chiederete: cosa ci fa una Comunità montana adagiata nella campagna di Taranto piatta come un biliardo?
Detto alla bocconiana, l’ente pubblico pugliese ha due mission. Una è dimostrare che gli amministratori italiani, che già s’erano inventati in Calabria un lago inesistente a Piano della Lacina e un’immensa tenuta di ulivi secolari nel mare (catastale) di Gioia Tauro, possono rivaleggiare in fantasia con l’abate Balthazard che si inventò l’«Isola dei filosofi» dove non esisteva un governo perché i suoi abitanti non riuscivano a decidere insieme quale fosse «il sistema meno oppressivo e più illuminato». L’altro è distribuire un po’ di poltrone. Obiettivo assai più concreto della salvaguardia di un borgo alpino o della sistemazione di una mulattiera appenninica.
Con una mano il politico fa assumere precari, raccomandati, stabilizzati, amici, parenti, elettori, portaborse e reggipanza senza un concorso serio da decenni e senza che neppure i più scadenti o almeno i ladri e i corrotti vengano buttati fuori. E con l’altra mano distribuisce all’esterno lavori profumatamente pagati sostenendo che nessuno tra i dipendenti è all’altezza di farli. Un circolo vizioso micidiale
.”

La sintesi è già chiara: la Casta politica, una volta che sei dentro, ti permette quasi sempre di campare tutta la vita. Un po’ in Parlamento, un po’ nei consigli di amministrazione, un po’ ai vertici delle municipalizzate, un po’ nelle segreterie. Basta un po’ di elasticità.
Occorre fantasia, si sono detti un po’ di consiglieri circoscrizionali di Reggio Calabria. Detto fatto: visto che i gettoni di presenza erano bassi, li hanno moltiplicati. Arrivando a segnarsi 25 riunioni in luglio e agosto. Ma come, si son chiesti i giudici, nei mesi del solleone? È finita con una raffica di arresti. Mentre un po’ di chilometri più a nord la Commissione Cultura del Comune di Lamezia Terme si riuniva polemicamente (e gratis) con l’ordine del giorno più straordinario che sia mai stato .discusso neppure nella più sfaccendata delle assemblee politiche: «Plutone è ancora un pianeta?
».
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Una volta avevamo politici che facevano affari. Oggi abbiamo affaristi che fanno politica.“
Gino Paoli
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I politicanti sono i camerieri dei banchieri.
Ezra Pound
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Ci sono tre tipi di impostori: i bugiardi, i bugiardi sfacciati e i politici.”
Will Rogers
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Non sa niente, e crede di saper tutto. Questo fa chiaramente prevedere una carriera politica.
George Bernard Shaw
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Non vi è una grande differenza tra un finanziere che introduce sul mercato affari che fanno molto chiasso e che andranno a picco nel giro di pochi anni, e il politicante che promette ai suoi concittadini una infinità di riforme che non sa come fare a ottenere e che si convertiranno soltanto in una pila di scartoffie parlamentari. Gli uni e gli altri non sanno niente di produzione, e tuttavia si ingegnano per imporsi ad essa, mal dirigerla e sfruttarla senza il minimo scrupolo: essi sono abbacinati dalle meraviglie della industria moderna e ritengono ,gli uni e gli altri, che il mondo rigurgiti di ricchezze abbastanza perché si possa comodamente derubarlo, senza sollevare troppo gli strepiti dei produttori; tosare il contribuente senza che questi si rivolti – ecco l’arte del grande uomo di Stato e del grande finanziere.”
Georges Sorel, Riflessioni sulla violenza
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Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
Achille Tournier

BERSANI CONFESSA CANDIDAMENTE DI NON AVER MAI VOLUTO FARE ALLEANZE COL M5S
Viviana Vivarelli

Undici anni dopo la straordinaria esibizione di Violante, che in pieno Parlamento dichiarò che il suo partito aveva promesso a Berlusconi che non avrebbe mai toccato le sue televisioni e dunque era sottinteso che non avrebbe fatto mai la famosa legge sul conflitto d’interessi e avrebbe ignorato la legge 361 del 1957,che stabilisce l’ineleggibilità di chi è titolare di concessioni statali, ecco che Bersani ne dice una più grossa (forse era geloso di Violante perché il suo video su youtube ha battuto tutti i record di visioni).
La nuova dichiarazione scioccante di Bersani è questa: “Mica io volevo fare l’alleanza con Grillo, sono mica matto”, spiattella alla Festa de L’Unità di Cremona. E aggiunge: “Perché non esiste la possibilità di allearsi a movimenti o partiti dove comanda uno solo”. (?)
Ah, ecco, e infatti il Pd si allea col Pdl, dove, è notorio, vige un alto grado di democrazia collettiva!? :-D D
Con questa frase da scemo integrale Bersani stronca d’un colpo la torma di ingenui e rompicoglioni che hanno imperversato sui blog giurando e spergiurando che il governo Pd-M5S si poteva fare ma non si è fatto ‘PER COLPA DI GRILLO’!
Ma questi del Pd ci sono o ci fanno? Perché, visto quanto mentono e visto poi che le menzogne se le svelano da soli, non danno proprio segno di una brillante intelligenza.
E i loro cloni non sono da meno in quanto sparare cazzate.
Ma com’è che il Pd non si poteva alleare con il M5S “perché è un partito troppo personale” e invece col Pdl di Berlusconi sì, senza nemmeno sentire gli elettori, che al 99% li avrebbero mandati a quel paese? E com’è che non si poteva eleggere Rodotà perché lo chiedevano gli elettori del M5S, ma si poteva benissimo eleggere Marino e si è pure eletto Grasso, perché lo voleva Berlusconi?
Noi non chiediamo molto al Pd, e ormai non chiediamo nemmeno più che sia di sx o difenda i cittadini, i beni comuni, i diritti umani, sociali o del lavoro, o financo lo stato sociale, ma è troppo chiedere un po’ di coerenza? Questi non sono ‘errori’. Sono ‘orrori’!
Come dice Peter Gomez: “C’è del metodo in questa follia”.

Cristo, oggi, non arriverebbe nemmeno alla Croce. Lo ammazzerebbero di botte in carcere e direbbero che è caduto dalle scale”.
Viviana

Armando di Napoli

Acerra il paese di Pulcinella
Scamosciano le bestie
non riescono a tenersi in piedi
sulla campagna di Acerra seminata
da rifiuti tossici
un’altra pecora stamattina stanca
con gli occhi bagnati di lacrime
s’e’ lasciata morire ingravidata di diossina
la terra ormai infettata
partorisce solo frutti amari
amara sono le bocche della povera gente
Puccio d’Aniello il contadino di Acerra dalla faccia scurita
dove batteva il sole di campagna ed il naso lungo era Pulcinella
il servitore che prendeva bastonate
quando nascosto dietro alla maschera
li sfottevi con paraustielli a doppio senso

Acerra le bastonate dei padroni
sono passate di moda non si sporcano più le mani
oggi mandano l’esercito agguerrito
a manganellare le persone infame
che non vogliono gli inceneritori
ci stracciano le maschere
perché noi siamo buffoni servitori
non capisciamo che gli inceneritori
sono roba buona che ci risolvono
il problema della munnezza
e che per le malattie che causano
i materiale residui che sprigionano
dalle bocche degli inceneritori
lo scienziato Veronesi già
ha tanta medicina da venderci per guarirci
pigliatevi tutte le cose
non vi scordate per carità di manganellarci bene
noi siamo dei Pulcinelli stanchi

di tutte le vostre schifenzie
fate nascere bambini deformi
inquinate fate diventare le campagne
cimiteri avvelenati dal tossico
dei vostri belli inceneritori
guardate se facite degli inceneritori

più potenti che bruciano più presto
voi guadagnate di più
vo dic Pulicenella che
s’ è tolto la maschera è Acerra
dov’è nato lo conoscono tutti quanti
che è un buffone servitore attore
ma voi signori potenti siete più attori di lui è
questo Pulicenella l’ha capito bene
voi recitate per interessi
per danaro ammazzando la povera gente
con il cancro e Pulcinella non ci piace
di essere vostro socio attore
per questo s’è tolto
la maschera per guardarvi bene
nei vostri occhi assassini
mafiosi…


NON TROVANO I SOLDI!!??

Viviana Vivarelli

L’insulso Letta non sa come trovare i 4 miliardi necessari a cancellare una volta per tutte l’Imu sulla prima casa e i 2 per mandare definitivamente in soffitta l’aumento dell’Iva???
-E se abolisse i 17 miliardi delle inutili Province, senza spalmarle sotto altro nome ma con gli stessi costi su altri enti statali?
-E se le Regioni invece di 20 diventassero 10?
-E se eliminasse finalmente i privilegi e i costi iniqui delle 5 ingiustificate e intollerabili Regioni a Statuto Speciale e specialmente quella della regale e peggio amministrata Sicilia?
-E se facesse l’accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti? In Italia i Comuni sono 8.094. Il 72% ha meno di 5.000 abitanti, cioè 5827 Comuni, di cui alcuni hanno meno di 60 abitanti. Quanto si risparmierebbe abolendo 5.827 Comuni?
E Letta ci prende in giro dicendo che si devono aumentare le tasse?! Ma vada a raccontarlo a dei bambini sotto i 4 anni o degli idioti totali!!! Bugie così grosse dovrebbero essere punite a norma di legge!! E punite con sanzioni penali sotto la voce ‘circonvenzione di incapaci’!
Con l’aiuto di media compiacenti, il Governo Letta ci infarcisce di balle con la faccia pia del chierichetto tanto buonino. Homo Aeserniensis fa notare come Letta si vanti di una supposta deroga al patto di stabilità. Altra balla! A sentire i media, sembra che Letta sia stato furbissimo e abbia strappato delle concessioni all’UE. Falso!
Il margine dello 0,5% del Pil oltre il 3% di deficit c’era già per tutti i paesi. In ogni caso implica molte condizioni. Intanto impone che la spesa pubblica non cresca nei prossimi 2 anni, ma Letta non ci pensa nemmeno a ridurre il costo dell’immane carrozzone partitico o a regolare diversamente il fisco iniquo italiano con una evasione fiscale di 180 miliardi l’anno, vedi i 98 miliardi di fisco inevaso dai gestori delle slot machine, in cui ci sono dentro tutti i partiti compresa la mafia!
Poi si deve ridurre il rapporto debito Pil di 3,4 punti l’anno, e qui o si diminuisce il debito o si aiuta la crescita per aumentare il Pil, ma la spesa per lo Stato non fa che aumentare. Se noi spendessimo per lo Stato quanto i Tedeschi, risparmieremmo 45 miliardi l’anno, ma abbiamo sprechi enormi, un disordine micidiale e incontrollato sui conti pubblici, le spese per il carrozzone statale più alte d’Europa, la decisione di non togliere nemmeno un euro alle casse dei partiti.
Poi le regole che dovrebbero produrre 250.000 posti di lavoro in più sono un’altra balla del serafico Letta,che non riduce nemmeno le spese per gli F35 con l’appoggio marchiano di Napolitano e se non aumenta l’Iva né toglierà l’IMU,le distribuirà su altre tasse,dando il colpo di grazia alla tremenda crisi italiana
Il bello è che Francia,Spagna ecc non sono obbligate a seguire questo criterio fino al 2015,dunque hanno trattato meglio di noi. Infine la Commissione valuterà se lo sconfino è giustificato da investimenti molto produttivi(ma la Tav,il terzo valico o gli F35 lo sono?)
Se Letta fosse abile come lo dipingono i media avrebbe ottenuto ben altro!E avrebbe usato una sana contabilità a base di garanzie dello Stato e della CDP su prestiti a imprese e famiglie.

Il fatto è che la partitocrazia è velocissima ad aumentare tasse e balzelli e a tagliare lo stato sociale o i diritti acquisiti dei cittadini,ma non ha nessuna intenzione di tagliare i propri sprechi e privilegi, col valido aiuto dei media, di Napolitano e ora anche della Consulta, che ogni volta che si chiede un taglio al carrozzone partitico o dei tetti ai superstipendi, dice che è incostituzionale, mentre quando si tagliano i diritti dei lavoratori, degli esodati, dei pensionati, dei malati,di scuola e ricerca, cade in un silenzio di tomba.
In Italia, ormai, non aumenta solo il gap tra i troppo ricchi e i troppo poveri, cresce anche un gap di fatto tra l’eccesso di diritti, privilegi, esenzioni e impunità di chi ha il potere e il vuoto di diritti di chi non ce l’ha.
Dice Sergio Rizzo (quello de “La casta”) che in 10 anni il Pil reale è sceso del 6,5% ma la spesa pubblica è aumentata, al netto degli interessi del debito, dell’8,5%. Se la spesa pubblica avesse avuto lo stesso andamento del Pil reale oggi si spenderebbero 91 miliardi di euro in meno!
Gli sprechi del carrozzone pubblico sono la voce che schiaccia di più l’Italia, altro che aumentare l’Iva o rimettere l’Imu, o fare il gioco dei 3 bussolotti fingendo di levarla per poi spalmarla su altre tasse! La Germania per mantenere l’apparato amministrativo spende il 12% della spesa pubblica. L’Italia il 18,4%! Se spendessimo quanto i Tedeschi, risparmieremmo 45 miliardi l’anno. Poi ci dicono che non sanno come trovare i 4 miliardi dell’UMU!? In 20 anni,grazie a cdx e csx, la massa di spesa pubblica parassitaria è diventata un macigno che porta a fondo il Paese! E Letta ci racconta le sue balle!
Dice Rizzo: “Tra le vicende più incredibili c’è il fatto che lo Stato spende 12 miliardi l’anno per gli affitti passivi, pur avendo un patrimonio immobiliare immenso”, ma così ingrassa gli amici degli amici. La macchina della partitocrazia è una macchina di inefficienza e iniquità che ci sta stritolando con una massa di elettori incoscienti che continua a votarla. Ed è questa la vera sciagura di questo Paese! Criminali al potere retti da incoscienti che non sanno quello che votano!

L’omertà politica è spaventosa! Sergio Rizzo scrive: “E’ difficile denunciare il fatto che in Italia ci sono troppi dipendenti pubblici, che alcuni di questi guadagnano troppo, che tra le spese delle forze armate ci sono degli sprechi immensi, come in ogni branca dello Stato e così via. Ci sono delle situazioni che nessuno vuole affrontare perché andrebbero a toccare interessi, anche piccoli, dei partiti, interessi che non si possono mettere in discussione”.
Ora gira la balla di un Letta che fa di tutto per levare l’IMU e non aumentare l’IVA o che vuole levare le Province! Ma perché ci intortano il cervello così? Ci prendono per scemi?
L’IMU fingeranno di levarla ma la spalmeranno su altre tasse che aumenteranno, così alla fine non pagheremo meno né pagheremo lo stesso, pagheremo di più. Ma i media stanno a questo gioco sporco basato sulle truffe e alimentano la disinformazione.
L’Iva sarà una catastrofe che darà il colpo di grazia all’economia italiana che ormai è la peggiore d’Europa e la meno competitiva grazie alle tasse più alte, grazie ai disservizi, grazie alla pessima conduzioni di burocrazia e giustizia, grazie a questi ladri e bellimbusti che non fanno mai riforme vere per riformare se stessi.
Le Province le leveranno formalmente ma daranno loro un nome diverso come hanno fatto in Sicilia o spalmeranno gli impiegati su altri uffici pubblici, lasciando invariata la spesa di 17 miliardi o addirittura aumentandola. Si pensi che quando siamo passati all’Euro, nei paesi della zona euro, hanno risparmiato su milioni di impiegati addetti al cambio che diventavano inutili (6.000 funzionari in meno solo in Francia). Bankitalia no, ha mantenuto a far niente 8.000 impiegati. Questi sono i risparmi all’italiana! Noi paghiamo ancora addirittura l’ufficio, l’aereo, l’auto e la scorta all’ex presidente Fazio, accusato con vergogna di aggiotaggio per la scalata BNL. Abbiamo più generali di Corpo D’Armata (64), che Corpi d’armata (30). In Aeronautica 20 generali di Divisione per 3 divisioni effettive. 94 mila ufficiali e sottoufficiali per 150.000 soldati! E non si pensi ai numeri di servitori per il Quirinale o la Farnesina! O alle spese esose della Casta parlamentare! O ai furti quotidianamente scoperti negli enti locali!
E cosa fa Letta per questa fuga di danaro? Pensa a come spalmare l’Imu o l’Iva su altre tasse facendocele pagare lo stesso!!!
Sulla balle recitate ogni giorno dal pio di Enrico agli Italiani che ormai si bevono di tutto come rane bollite, dice Homo Aeserniensis. “L’entusiasmo di Letta per le “concessioni” della UE mi ricorda una barzelletta:
“Un peccatore muore e finisce all’inferno. Un diavolo lo accoglie con grande cortesia, come in un grande albergo, e gli chiede se ha preferenze particolari. Gli mostra un catalogo di possibili “accompagnatrici”, le diverse sistemazioni a disposizione, ecc. Il peccatore, piuttosto perplesso, fa le sue scelte e viene accompagnato alla sua suite da una avvenente diavolessa. Dall’ascensore vede il classico girone con i dannati che urlano tra fiamme e i diavoli che li tormentano. Insospettito, chiede chi siano e la diavolessa gli risponde: “Quelli sono i cattolici, a loro piace così”.
Ecco: a Letta piace così. Al Pd e al Pdl pure. Ma i loro elettori capiscono il guaio che fanno?

Se Letta vuole fare soldi, perché non comincia col riordino della RAI?
Nunzio Miccoli

La Rai ha 13.000 dipendenti, cioè più di Mediaset, Sky e La 7 messi assieme; nel 2011 ha subito una perdita economica di 2712 milioni di euro; tra canone e pubblicità, ha ricavi pari a 2,89 miliardi, il costo del lavoro è pari al 35,6% dei costi e la pubblicità è in forte calo. L’ente è controllato dai partiti e, come fa l’informazione in genere e le altre televisioni, per rispetto verso i poteri forti, fa solo pettegolezzi, propaganda partitica e censura le notizie importanti o le ridimensiona; un italiano su tre non paga il canone Rai, assunzioni e carriere non sono legate al merito ma al favoritismo di partito, fa propaganda, ha 622 dirigenti, superpagati come i conduttori dei programmi, 322 dirigenti sono giornalisti.

E perché la vendite delle frequenze che ogni paese europeo ha fruttato diversi miliardi da noi è stata una beffa col regalo delle stesse alla Rai e a Berlusconi?
Negli Usa lo Stato ha incassato 19 miliardi per le frequenze della ex tv analogica, e l’ autorità di controllo del settore vorrebbe ricavarne addirittura 50 dalle prossime aste per assegnare il dividendo digitale agli operatori mobili e diffondere la banda larga wireless
13 anni fa, ai tempi della mega-asta Umts la Germania incassò 50 miliardi di euro
Noi dalla vendita delle frequenze avremmo potuto ricavare almeno 4 miliardi di euro, è la stessa cifra che Letta dice di cercare affannosamente per sospendere l’IMU
Com’è che invece da noi le frequenze miliardarie SI REGALANO????
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METTETE I VOSTRI SOLDI IN LINEA CON I VOSTRI VALORI !

Le banche centralizzate sono i principali finanziatori di industrie dannose per l’ambiente come il nucleare, il carbone ecc. Esse sono anche responsabili del recente crollo economico che ha portato la gente di tutto il mondo a perdere le loro case, il loro lavoro e le loro pensioni. Le banche usano i depositi dei clienti per alimentare prestiti distruttivi. Sono questi i progetti che volete continuare a sostenere con i vostri depositi? Se no, allora ritirare i vostri soldi dalle banche centrali e cercate una banca di comunità o unione di credito che investa in buoni progetti delle comunità locali!

http://www.thrivemovement.com/

SCHIAVI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO
Viviana Vivarelli

Il capitalismo finanziario di Draghi, della Bce e dei grandi organismi finanziari al soldo della finanza internazionale come il Fondo Monetario o la Banca Mondiale o la Fed, la banca centrale USA, ci ricattano col debito e con lo spread, ordinando operazioni che aumenteranno il debito lo spread e la miseria del nostro Paese.
I due compari Letta/Berlusconi ci ricattano minacciandoci con nuove tasse e ci impongono altre tasse per sgominare la necessità di quelle tasse.
Costoro hanno basato la loro politica sul ricatto, sulla menzogna e sulla paura, quando la buona politica dovrebbe essere basata sulla speranza, il riscatto e la proposizione del meglio. Il ricatto è più vile dell’assassinio, perché lascia in vita la vittima togliendole ogni tentativo di difesa, esautorandola della fede in se stessa e dalla volontà di ribellarsi. Ma non esiste ricatto a cui un popolo non possa reagire in nome della propria salvezza e di un futuro migliore per tutti che non passi sul potere di pochi.
Il Male agisce con le sue armi: la soggezione fatalistica dell’uomo a ciò che costituisce il suo danno, il ricatto che stronca la sua volontà, l’istillazione di un senso di debolezza, di fallimento e di sconfitta.
A questo ci hanno ridotto i governi neoliberisti nazionali e mondiali: la distruzione dell’uomo dal suo interno, l’annullamento della sua mente creativa, il disfattismo che uccide l’essenza umana della democrazia e della libertà, la vittima consenziente che pensa sia impossibile o inutile ribellarsi, la messa al bando e alla gogna di chiunque incoraggi il cittadino a riprendersi se stesso e a reagire contro chi lo sta distruggendo.
Ma chi cede al ricatto oggi sarà completamente annientato domani.
La liberazione del cittadino nasce dall’interno dell’uomo. Ed è da qui che dobbiamo ripartire per ricostruire il mondo.

GLI SQUALLIDI F35

Il piano per gli F35, portatori di bombe atomiche, caccia inutili e difettosi, nasce nel 2009 per volontà USA e già allora il NO popolare a questo spreco infame raccolse oltre 80.000 firme di cittadini, 650 associazioni e oltre 60 Enti Locali (tra Regioni, Province e Comuni) la campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della Pace.
In giugno il Parlamento attuò l’ennesimo rinvio con una mozione della maggioranza di Governo, votata da 381 Deputati, che impegnava il Governo a non procedere a nessun acquisto senza la decisione del Parlamento e senza aver mostrato i veri dati su questo acquisto sconsiderato, tanto più in un momento in cui il nostro Paese è prossimo al default.
Le persone democratiche e di retta intelligenza lo dicono dal 2009: un programma militare di 45 miliardi che ne comprende 13 per questo acquisto scellerato di caccia americani difettosi non è una questione che riguarda solo la Difesa, è una questione politica che riguarda tutti i cittadini e il futuro di questo Paese. Una simile spesa avrà un impatto finanziario enorme. Che tipo di sicurezza vogliamo per le famiglie italiane? Quella garantita da welfare, sanità, politiche del lavoro o quella di armamenti inutili e costosi?
Il Ministro Mauro ha avuto la faccia di dire: “Per amare la pace, bisogna armare la pace”. Ma questa è un’offesa all’intelligenza, che calpesta i nostri valori umani, il significato più profondo della democrazia il dettato costituzionale che vieta guerre offensive. Ma ecco che, con un nuovo blitz, Napolitano da garante della Costituzione si trasforma nuovamente nel suo becchino e decide che sugli F35 il Parlamento (massimo organo di delega popolare) “non può decidere” e che “a decisione deve essere rimessa alla Difesa”(organo secondario rispetto al Parlamento e che non ha mai rappresentato il popolo).
Grillo dichiara che ciò conferma la tesi di fondo della campagna elettorale M5S, e cioè che “il Parlamento è una scatola di tonno vuota” e dichiara:“Il Parlamento a maggioranza non vuole nuovi F35. l governo sa di non poter porre il voto di fiducia o cadrà. Allora Napolitano, con un gioco di prestigio, trasforma il Consiglio Supremo di Difesa di cui è a capo in un governo mascherato e dichiara di poter decidere sugli F35 dal posto del Parlamento o del Governo effettivo”.
Riccardo Nuti, capogruppo M5S Camera, dice: “L’intervento del Consiglio supremo di Difesa sugli F35 è l’ennesima prova che il Parlamento è concepito ormai solo come ratificatore di provvedimenti del Governo. E’ sconvolgente che Napolitano avalli questo ennesimo schiaffo alla democrazia. Ci aspettiamo che, come presidente del Consiglio di Difesa, faccia chiarezza”.
“Fa venire i brividi pensare che mille persone elette dal popolo (in suo nome e come delegate della sua sovranità) non possano pronunciarsi sull’acquisto di strumenti per le Forze Armate senza il consenso popolare, portando l’Italia verso una forma di ‘presidenzialismo di fatto. E che il Parlamento sia privato del diritto di veto sui programmi di ammodernamento delle forze armate”
Gli F35 violano in picchiata sugli equilibri istituzionali. Il rapporto fiduciario tra Parlamento e forze armate è fondato sul riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli e non può permettere un diritto di veto della Difesa sulle decisioni del Parlamento. Siamo un sistema parlamentare, non una dittatura militare o presidenziale.
“E’ sconvolgente che Napolitano porti questo ennesimo schiaffo alla Costituzione e alla democrazia”. Il Parlamento è sovrano e ha la competenza primaria sugli acquisti di armi. La presa di posizione del Consiglio Supremo di Difesa è un fatto di estrema gravità, davanti a cui Napolitano e soprattutto Grasso e la Boldrini sono tenuti a riaffermare la sovranità del Parlamento. A questo punto non sono in gioco solo 13 o 45 miliardi e una Costituzione calpestata ma gli stessi equilibri di potere su cui si basa la democrazia. E’ in gioco la stessa democrazia parlamentare.

Nominato De Gennaro a capo di Finmeccanica, De Gennaro sa troppe cose come Grasso. E quando uno in Italia sa troppe cose, fa carriera molto veloce perché la politica ormai si basa sui ricatti. Ma l’illusione degli Italiani è come la stupidità, impedisce di vedere le cose come stanno.

QUELLO CHE ACCADE E IL PIANO MASSONICO DI LICIO GELLI

Il Piano del capo della P2 Licio Gelli prevedeva un assorbimento degli apparati democratici italiani dentro un autoritarismo legale che avrebbe avuto al suo centro ‘l’informazione’. Si sarebbe così attuato un golpe morbido contro la democrazia senza bisogno di una rivolta militare ma usando via via gli stessi strumenti legali con forzature progressive in senso totalitario e antidemocratico.
Il Piano prevedeva:
-la nascita di 2 partiti (siamo arrivati alla fusione in uno solo. Meglio di quanto aveva ordito Gelli!)
-il controllo dei media, con eliminazione della libertà di stampa e di pensiero e una informazione a senso unico
-una bicamerale per le riforme costituzionali (già tentata da D’Alema e ora riversata sui 40 saggi, che escludono il M5S)
-la riforma della Magistratura con divisione tra ruolo del PM e del magistrato e responsabilità del CSM nei confronti del Parlamento, con subordinazione del potere giudiziario al potere legislativo, eliminando la separazione dei poteri (riforma a lungo tentata da Berlusconi)
-la responsabilità civile dei magistrati (che non esiste in alcun Paese civile e tende a subornare la Magistratura)
-la riduzione dei compiti del sindacato con limitazione della libertà di sciopero (per limitare le difese del lavoro)
Nel tempo, e grazie a Berlusconi, a questo piano si è aggiunto:
-il controllo di tutte le reti televisive compresa la RAI con sottomissione a un unico pensiero e progressiva disinformazione
-lo svuotamento progressivo dei poteri degli organi di controllo e legislazione, con esautorazione del Parlamento, riduzione dei poteri della Corte dei Conti e riduzione dei poteri degli enti locali
-l’assoggettamento politico del CSM e della Corte Costituzionale
-l’aumento dei poteri del Presidente della Repubblica che surroga il Capo del Governo,non è più garante della Costituzione e detta la linea politica nominando i Governi sostituendo gli elettori
-l’annullamento del potere di scelta degli elettori stessi e del potere legislativo dei referendum
-l’aumento degli interventi bellici chiaramente vietati dalla Costituzione
-l’assoggettamento “senza se e senza ma” agli ordini del capitalismo finanziario rappresentati dalla Bce,dal Fm e dalla Bm.

PERLE
Viviana Vivarelli

Essere se stessi e coltivare se stessi è in fondo il compito massimo che ci spetta in questa vita, quando la si vive socialmente alla luce di un Bene comune.
Chi non è libero non riesce nemmeno a concepire la libertà, e dunque è estraneo a passioni e ideali civili e sociali, che dipendono da scelte personali e da un vivo senso di autonomia e libertà.
Per quello che mi riguarda, non voglio essere affiliata a niente. Gradirei di essere me stessa, una persona che continua a lottare per difendere la propria integrità.
I movimenti o i partiti sono e saranno sempre transitori e contingenti, non li posso prendere come idoli e so di non poter operare più di tanto su di loro, né posso illudermi su una loro presunta perfezione.
Il mio vero campo di battaglia sono io stessa.
Avete presente il concetto di etica kantiana?
In ogni momento devo volere che le mie valutazioni e le mie scelte si avvicinino quanto più possibile a ciò che può essere meglio non per me ma per il bene universale.
Qualunque regola io prenda in qualunque momento dovrebbe essere relativa a quell’ideale e tale da poter costituire una regola universale in un regno di fini universali.
Il regno dei fini in senso kantiano è ben diverso dal fine come utile nell’accezione di Machiavelli, non è l’insieme dei soggetti che curano solo “il loro particulare”, è invece una comunità ideale di persone ragionevoli e disinteressate che pensano principalmente al bene comune.
Se avessimo una politica come esercizio quotidiano di questo concetto, avremmo veramente una politica, come cura della polis, e non una malvivenza diventata Stato.
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Vi regalo due frasi splendide su cui meditare.

Signore, fammi fare un salto non traumatico verso l’essenziale semplicità

e una frase tratta dall’estetica giapponese riportata da Cristina: “Wabi-sabi”:
L’eccellenza nascosta sotto l’umile veste del quotidiano”.
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LE STRANE SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi su come il Parlamento è stato esautorato dei suoi poteri, le sentenze di ieri lo hanno dimostrato perfettamente. La Corte Costituzionale ha deciso che le Province non posso essere abolite, malgrado le precise richieste dell’Europa e malgrado siano enti inutili che spendono 17 miliardi l’anno in modo autoreferenziale, solo per il proprio sostentamento, e fin qui formalmente la cosa può anche stare bene, in quanto essendo in Costituzione possono essere tolte solo con una legge di revisione costituzionale,ma non si capisce come mai il suo iter sia stato così breve per la messa in Costituzione del pareggio del bilancio che impedisce ogni spesa per la ripresa e non si possa affrontare nel modo corretti per eliminare un ente inservibile e costoso
Ma l’altra cosa gravissima è che la Consulta ha deciso che il Parlamento “non può legiferare” sulle spese militari che assommano a 45 miliardi, che comprendono cacciabombardieri inutili e difettosi,utili solo a portare le bombe atomiche americane e che arricchiscono solo gli USA mentre noi siamo a rischio di default
Dunque il Parlamento,il massimo rappresentante dei cittadini ,è idoneo a metterci nuove tasse anche per pagare questi infami strumenti di morte o per annullarci diritti acquisiti,come per gli esodati o le pensioni,ma a decidere sulle armi deve essere il Governo,un Governo che per di più non è mai stato eletto dai cittadini ,che svolge una politica contro di loro, che vede le larghe intese con l’opposizione che nessun elettore avrebbe mai voluto,c alpestando ogni programma elettorale.
La rete per il Disarmo, formata da 30 organizzazioni, si batte da anni per il rispetto dell’art. 11 della Costituzione che ordina la pace e il ripudio della guerra aggressiva,e chiede che il Parlamento riprenda la sua centralità, anch’essa ribadita dalla Costituzione in quanto rappresentanza del popolo sovrano,o cessiamo di essere una democrazia.
Ma Letta e Napolitano vogliono proprio questo!!
“Non si capisce – afferma Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Disarmo – come mai il Senato e la Camera possano definire il livello delle tasse per ciascun contribuente, abbiano il potere di decidere tagli alla Sanità e al sostegno per anziani e disabili, possano definire le decisioni riguardanti le politiche del lavoro e per i giovani, ma non possano dire nulla di definitivo sull’acquisto di armamenti, in particolare sulla loro cancellazione”. Il dovere che la Costituzione assegna ad ogni cittadino è quello della difesa della Patria: da nessuna parte c’è però scritto che questo debba essere fatto obbligatoriamente con l’acquisto di armi e con la continua salvaguardia (se non aumento) delle spese militari
Rete Italiana per il Disarmo chiede perciò ai costituzionalisti di esaminare attentamente e di esprimersi con chiarezza riguardo alle affermazioni riportate nel comunicato del Consiglio di Difesa, a facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’Esecutivo”.
Chiede inoltre al Governo Letta di esplicitare con chiarezza quali siano le priorità delle sue politiche anche riguardo alle spese militari e per la difesa. Secondo la Rete Italiana per il Disarmo i cittadini e cittadine italiani vengono difesi più efficacemente con l’incremento ed il sostegno alle politiche di welfare, di sanità ed istruzione e non certo da cacciabombardieri, da fregate militari, o da qualsiasi altra arma.
È una questione di efficienza e di sensatezza, oltre che di necessità democratica poiché in una Repubblica Parlamentare come la nostra è il Parlamento, su mandato dei cittadini, a scegliere gli indirizzi della politica nazionale e della spesa pubblica.
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Ogni volta che questa gente che ha preso il potere abusivamente ripete il mantra che si deve tagliare lo stato sociale e si devono aumentare le tasse “PERCHE’ NON CI SONO SOLDI!” scatta una irritazione crescente che alla fine arriverà alla rivolta. Non si possono ripetere spudoratamente simili insensatezze mentre persistono spese non solo inutili ma aberranti!
E non parliamo dei furti a ripetizione in ogni ordine grado della PA e del governo nazionale e locale che segnano la cronaca di ogni giorno (oggi 57 consiglieri campani indagati per 2 milioni sottratti per spese private)e mai puniti adeguatamente o soggetti a controlli rigorosi affinché la rapina di denaro pubblico abbia a cessare. Non parliamo nemmeno dello spreco continuo e progressivo della partitocrazia su cui nessun governo mette mai le mani in modo da stroncare quella rapina infame per cui le aziende di B e le sue azioni crescono a colpi di legge o i nostri “onorevoli” sono i più pagati d’Europa e il carrozzone politico assomma a un milione e 200.000 parassiti e furfanti, tanto che entrare in politica rende più che scassinare le banche; non parliamo nemmeno dei famosi “rimborsi” per spese elettorali, che hanno formato veri capitali, e hanno permesso per es. al Pd di farsi un impero immobiliare da 1 miliardo a spese nostre malgrado ogni referendum.
Ma perché non cominciamo a parlare delle OPERE PUBBLICHE INUTILI? Che ci vedono battere il magnifico record di costare anche 10 volte di più del dovuto a causa delle mazzette e che non spariscono mai da questo dannato Paese, come non spariscono gli aumenti di tasse o gli enti inutili o gli sprechi di Stato.
Resistono ancora dei fanatici clonizzati che difendono la maledetta TAV in Val Susa, ormai respinta totalmente dall’Europa e dalla Francia e voluta solo dalla mente famelica di politici e mafie. E perché non parliamo di altre aberrazioni come il TERZO VALICO? Opera costosa e inutile che può benissimo essere sostituita da soluzioni più pratiche e meno costose?
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Napolitano ha deciso, sua sponte, che a decidere dell’acquisto osceno degli F35 sia la commissione della Difesa e non il Parlamento!

Paolo
Può essere anche vero che il Governo abbia la prerogativa esclusiva delle scelte tecniche tra questo e quell’aereo. E che quindi i parlamentari non debbano scegliere se acquistare gli Eurofighters europei a 65 milioni l’uno o gli F35 americani a 120 milioni l’uno. Ma certamente spetta solo al Parlamento di decidere se è bene spendere i soldi dei cittadini in armamenti o in scuole. La scheda delle spese del Ministero della Difesa infatti, con i vari capitoli, viene approvata ogni anno insieme alla legge finanziaria. Nulla dunque vieta al Parlamento di cassare anche l’intero l’importo per nuovi armamenti e destinarlo a scuole, eliminazione dell’IMU e dell’IRAP.
Non si può, infine, non notare uno stranissimo inciampo istituzionale, perché il comunicato è emesso dal Presidente del Consiglio di Difesa (Napolitano ) e non dal Governo. E come mai è questo organo che sente il dovere ad erigersi a “difesa” delle prerogative del Governo ? Forse Letta non ha il coraggio di difendersi da sé, visto che la mozione parlamentare approvata, e contestata dal Consiglio di Difesa di cui fa parte, è frutto proprio del suo stesso partito?
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Le pressioni sugli F35 Spesa enorme e totalmente inutile) puzzano di tangenti anche per chi non ha l’olfatto.
Gennaro Esposito
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IN CANADA, NEL 2012, IL GOVERNO FECE MARCIA INDIETRO SUGLI F35
Danilo cita:

Il colpo di grazia al programma canadese è venuto da uno studio commissionato da Ottawa alla società di consulenza KGPM che ha fissato appunto in 45,8 miliardi di dollari il costo che il Paese dovrebbe sostenere se dovesse acquistare gli F-35. Un’operazione di trasparenza che qui da noi nessuno sembra abbia intenzione di fare. A febbraio il generale Debertolis, segretario generale della Difesa, aveva fornito in audizione alla Camera con il generale Esposito, direttore degli armamenti aeronautici, cifre sui costi dell’F-35 poi smentite, come ammesso dallo stesso Debertolis. Qualcuno ha sentito proteste indignate dalla politica? Richieste di spiegazioni? Commissioni di inchiesta? Salvo le solite voces clamantes in deserto, silenzio. Anzi, quando Di Paola ha preteso che il Parlamento approvasse la legge di riforma delle Forze armate, una maggioranza bulgara gliel’ha votata.”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/13/ultimora-cancellato-lf-35-tranquilli-succede-in-canada/444730/

Finché il carrozzone politico dei ladri di Stato non sarà costretto a chiudere le sue rapine, i suoi sprechi e le sue mazzette vergognose, non ci saranno mai soldi per amministrare bene l’Italia e fiumi di miliardi continueranno a riempire le tasche dei ladri e i paradisi fiscali dei capitali sporchi.
L’Europa ci ha mandato ben due lettere chiedendo l’eliminazione delle inutili Province, che sono autoreferenziali e da sole spendono 17 miliardi l’anno solo per autosostenersi. Ma il Governo Letta/Berlusconi si avvale della scusa che la Consulta ha dichiarato che le Province non possono essere tolte con legge ordinaria, mentre non ci pensa nemmeno a usare l’iter costituzionale per far sparire queste aberrazioni.
Il colmo è che, non solo non fanno nulla per eliminare questi enti inutili e dispendiosi, ma addirittura LI AUMENTANO !!!

Scrive Gianluca:
“In Sardegna ci hanno messo un attimo a costituire 4 province nuove assolutamente inutili, e che siano inutili non lo dico io ma quelli che ci lavorano dentro. Il 97% degli elettori in un referendum hanno espresso la volontà di eliminarle, il presidente della regione ha giurato che sarebbero sparite dal gennaio 2013. Ma le stanno aumentando. E allora?”

DAVVERO UNA BELLA FAMIGLIA QUELLA DEI LETTA!

Lo zio Gianni, padrino di Berlusconi e suggeritore di quasi tutte le sue nefandezze, è sotto inchiesta per reati piuttosto pesanti: abuso d’ufficio (fino a 3 anni di carcere), turbativa d’asta (fino a 2), truffa aggravata (fino a 6).
Il nipote Enrico Letta è un esecutore degli ordini del club Bilderberg, della Aspen e della banca J. Morgan, per fare interessi finanziari che stridono con quelli degli Italiani.
Sua sorella Maria Teresa Letta, Commissario della Croce Rossa in Abruzzo, gestiva in proprio ben 2 conti correnti a nome della Croce Rossa Italiana, entrambi presso la banca Toscana, ad Avezzano, sua città di residenza. Questi illeciti sono stati denunciati, il servizio ispettivo della Croce Rossa ha riconosciuto l’incompatibilità di Maria Teresa Letta, ma, guarda caso non ha preso alcun provvedimento e ha dato la possibilità alla signora Letta di mantenere il suo incarico. Oltre a ciò chi ha fatto queste denunce sta subendo gravissime ingiustizie, stanno facendo di tutto per trasferirlo… ed ora è stata avviata la procedura per un provvedimento disciplinare di stato che comporterà il licenziamento… Ad essere onesti ci si rimette!
La Croce Rossa Nazionale, come sempre, vede e non vede. Perché il Commissario Rocca che dovrebbe vigilare non vigila dato in quanto ha avuto il suo incarico proprio da Gianni Letta. Tutto si tiene. Il malaffare di più.

COME MITRIDATE
Antonio Bruno
http://www.federazionedellasinistra.consigliocomunale.comune.genova.it/?p=727

Dice il consigliere comunale di sx a Genova Antonio Bruno che Mitridate prendeva ogni giorno un po’ di veleno per immunizzarsi, così noi, “giorno dopo giorno, assorbiamo piccole dosi di idiozie, falsità e volgarità (vedi politici, tv e media) diventando ‘capaci’, ad un certo punto, di ingoiarne quantità massicce,senza battere ciglio, senza manifestare il minimo segno di rigetto. In 30 anni, abbiamo assimilato roboanti annunci di inizio lavori,
improbabili termini dell’entrata in funzione, disperate grida per i ritardi accumulati; il Terzo Valico è ormai diventato, per chi governa l’alibi per nascondere le proprie responsabilità e i propri fallimenti. Per ben tre volte la Valutazione di Impatto Ambientale ha bocciato il TAV
Genova – Milano, perché non giustificato dal punto di vista trasporti stico e allora il Terzo Valico è stato inserito nella legge obiettivo per evitare la possibile opzione zero nella procedura di VIA (un’altra bella pensata di Prodi questa delle Leggi Obiettivo che scavalcano la legge!). Il l° progetto è basato su dati manipolati, trascura volutamente, come sottolineato anche da esponenti delle Ferrovie, gli ammodernamenti delle linee esistenti (marce parallele sulle linee dei Giovi, Pontremolese, Savona – Cairo) che consentirebbero una movimentazione di container di oltre 6 milioni di TEU. Perché dovremmo a spendere 7 miliardi di euro di denaro pubblico per un’opera che, una volta terminata, ridurrebbe di 15-20 minuti la percorrenza dei container da Trasta a Tortona, quando i tempi medi di sdoganamento delle merci nel porto di Genova continuano a essere di 9 giorni contro i 3 della media europea e sono stati asfaltati i binari che arrivavano alle banchine di Sampierdarena? Non regge il ragionamento per cui se si è contrari alla Gronda, cioè a nuove strade, bisogna per forza essere favorevoli al Terzo Valico perché ferrovia. Sarebbe come sostenere che, visto che si e’ contrari alla cocaina, bisogna favorire l’uso dell’extasy. Il Terzo Valico é diverso dalle altre linee ferroviarie; ha requisiti tecnici (pendenze, alimentazioni, raggi di curvatura) che rendono impatto e costo 7 volte superiore a quella di una linea normale, dove i treni passeggeri possano comunque andare a 200 km/h e quelli merci a 60.
Il magistrato Ferdinando Imposimato descrive il Terzo Valico nel suo “Corruzione ad Alta Velocità Viaggio nel governo invisibile”, come opera nata sotto il segno delle tangenti. Per es. Salvatore Portaluri, per 2 anni presidente della TAV, dichiara: “Tutti i gruppi
imprenditoriali erano stati accontentati, eppure vi erano ancora dei problemi di equilibrio, ma anche questi vengono risolti con la costituzione di un nuovo consorzio per la tratta più incerta, il Cociv per la Milano-Genova. Un consorzio anomalo di 6 imprese, costituito il 3 dicembre 1991″.
Ma di cosa stiamo parlando? I soldi per costruire le gallerie dove passerebbe il TAV non ci sono adesso, ma non c’erano neanche prima, perché i 120 milioni in 10 anni di cui si
parla coprono solo opere accessorie. Gli altri soldi pubblici non ci sono e nessun privato è così sprovveduto da investire in un’opera che non sta in piedi. Smettiamola di perdere tempo e denaro e impieghiamo i pochi fondi pubblici disponibili per gli ammodernamenti necessari, come la bretella Borzoli – linee di Valico, l’uso metropolitano della linea di Busalla, il quadruplicamento della linea ferroviaria tra Voltri e Terralba; si affronti
l’inadeguatezza delle infrastrutture in ambito portuale; si prenda finalmente atto dell’urgenza di mettere mano alla frana di Mele sulla linea Genova-Acqui Terme e sulla necessità di fare gli interventi atti a rilanciare la linea, come la ricollocazione degli incroci per fluidificare la circolazione, interventi tra l’altro funzionali anche al trasporto merci;
si affronti il tema della manutenzione e dell’efficientamento della linea Genova-La Spezia; si discuta degli interventi da tempo richiesti dai pendolari sulla linea Genova-Milano, quali l’intervento sui nodi di Ronco, Tortona e Voghera e il quadruplicamento tra Milano e Pavia, interventi necessari ed essenziali per ridurre in modo sensibile i tempi di percorrenza
tra Genova e Milano. Sono interventi che non necessitano di essere eseguiti e finanziati,
contemporaneamente perché suddivisi in lotti che consentirebbero di liberare linee per il traffico passeggeri metropolitano e di dedicarne altre alle merci e alle lunghe percorrenze, eliminando quei “colli di bottiglia” che impediscono ai convogli di giungere agevolmente alle linee di valico esistenti.
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SCHIZOFRENIA DI UNO STATO INIQUO

Com’è che si elogia una trasmissione tv di stato pagata col nostro canone e poi la stessa è condannata dall’autorità di garanzia per avere censurato il diritto di tutti i cittadini a essere informati sui referendum sulla giustizia?

Com’è che per 30 anni di seguito la Corte europea per i diritti dell’uomo ci condanna per il trattamento nelle nostre carceri e si ignori che l’affollamento si deve ai 12.000 in custodia preventiva e in attesa di processo mentre la Cancellieri si affanna solo a pensare ad una amnistia solo per salvare il condannato Berlusconi?

Com’è che il sistema Giustizia è bloccato per troppe leggi,troppi gradi di giudizio,troppi cavilli,troppo pochi investimenti e non si rendono difficili i ricorsi,non si elimina un grado di giudizio,non si limitano i poteri degli avvocati (230.00=!)e non si trovano fondi con un sistema di cauzioni come quello americano?

E com’è che Letta festeggia per i 3 miliardi per l’occupazione avuti dall’Europa e continua a dirci che non ci sono soldi per evitare l’aumento dell’IVA, mentre evita con cura di pagare i 70 miliardi che la PA deve alle ditte creditrici e non blocca opere inutili come la Tav o il terzo valico?

E com’è che non ci sono soldi per la scuola, la sanità o i poveri, però dobbiamo subire tagli allo stato sociale per dare 45 miliardi alle armi? E addirittura Napolitano esautora con un colpo di mano il Parlamento decidendo lui su spese folli e inutili? E il Pd finge di essere contro il presidenzialismo quando già lo pratica?
E fa le primarie per nominare poi un governo Monti o Letta,mai usciti dalle primarie e una alleanza con B mai voluta dai suoi elettori?

E com’è che la Consulta ci mette 2 anni a decidere che le Province non si possono tagliare? E ce ne mette 8 a capire che il porcellum è anticostituzionale?

E se non è follia questa.. è perversione
E siccome chi ne porta le colpe è un popolo intero,chi se ne rende reo dovrebbe essere incarcerato o cacciato a vita!
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CI SONO ESPULSI ED ESPULSI
Ottaviano

Sulla gazzarra ormai indecente dei media contro Grillo (ripeto il post di Ottaviano).
“Lo scorso anno il Pd ha processato 125 iscritti e ne ha espulsi 53. Erano accusati di dichiarazioni lesive del partito, di dichiarazioni contro il segretario Bersani, di alleanze innaturali (più che non lo è quella Letta/Berlusconi!! o quella Mancino/mafia!!), di comportamenti immorali (perché chi prostituisce minorenni e trasforma la sua casa in un bordello è morale?).
Di questi 53 nessuno è stato reintegrato (e la stampa dov’era? Dormiva? E i troll fissi sui blog ad attaccare Grillo che facevano? Erano distratti?)
Un piddino della Provincia di Salerno, un consigliere comunale di Agropoli, denunciò alcuni dirigenti piddini salernitani perché avevano rapporti notturni con cene ed escort con ambienti vicini alla camorra. Ebbene, o camorristi piddini sono rimasti nel Pd, mentre il consigliere comunale che aveva denunciato è stato espulso!! (Questa è la morale del Pd).
Perché Civati non si occupa di questo invece di stare dietro la Gambaro per farsi votare alle primarie e favorire la ricandidatura di Gigino e Sonia rimasti senza partito?”
Ma a quale bene pubblico pensano costoro?
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Se io affido i miei interessi a un delegato,per es. un avvocato o un commercialista,è inteso che il suo lavoro deve andare a difesa del mio interesse; egli è un funzionario che agisce in funzione di me e non si può permettere di criticarmi pubblicamente o di attaccarmi perché sarebbe contro i suoi doveri e le sue funzioni, verrebbe meno alla fiducia che ho riposto in lui, e lo caccerei immediatamente.
Per i 5stelle è lo stesso. Sono funzionari che devono lavorare in funzione del gruppo a cui appartengono, il quale a sua volta si fa portatore degli interessi dei cittadini che li hanno votati, interessi che emergono attraverso la discussione in parlamento e come decisione della maggioranza, perché altre regole in democrazia non ci sono.
Grillo ha insistito moltissimo sulla funzione dei parlamentari come portatori degli interessi dei loro elettori, e come delegati che agiscono al loro servizio. Questo è nettamente in contrapposizione con l’art. 67 della Costituzione che svincola i parlamentari da ogni mandato, e anzi qui il mandato è strettamente la norma, che sia scritto formalmente oppure no, perché sottolinea la profonda differenza che esiste tra il parlamentare di qualsiasi partito e il 5stelle. Per cui riteniamo profondamente erronea l’illazione che non esista mandato nei 5stelle come che un 5stelle possa dire alla stampa tutto quello che gli passa per il cervello, specie se è di danno al Movimento. Troppe persone ragionano con paradigmi obsoleti e non riescono nemmeno a capire la profonda differenza tra chi assume un potere e lo esercita in nome di se stesso senza vincoli e chi si mette ‘al servizio’ di una comunità e risponde a quella.
In un aggregato civile, se decidi di essere delegato da un gruppo per difendere interessi collettivi, devi stare alle decisioni di maggioranza di quel gruppo e non puoi danneggiarlo pubblicamente con dichiarazioni del tutto personali e nocive, o ciò vuol dire che non hai capito niente del tuo Movimento, del tuo ruolo e della funzione che devi servire.
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Viviana

Chi odia il Paese dove è nato
Chi sta dalla parte di chi lo ha distrutto
e intende continuare a distruggerlo
Chi dedica il suo tempo
e la sua energia
a mantenere il peggio
a difendere chi ha dimostrato di distruggerlo
non merita pietà né derisione
andrebbe bollato per sempre
come nemico di tutti

A chi insiste con la balla che “potevamo fare” “che dovevamo” “che non abbiamo fatto” “che tenevamo Bersani per le palle” “che avevamo la forza e il potere” e altre spregevoli scemenze…

Abbiamo visto tutti come ogni apertura del M5S è stata respinta da un muro ferreo da chi per 20 anni ha scelto di tradire i suoi elettori e stare dalla parte di B da subito, fin da quando non ha applicato la legge che ne vietava la candidatura, come ha respinto QUALSIASI COSA venisse dal M5S, mentre montava una campagna gigantesca di odio in Parlamento,sulle tv e sui giornali,come mai è stato fatto contro una forza sociale nemica, nemmeno contro la mafia, nemmeno contro la P2, nemmeno contro Berlusconi,con cui, anzi, si raccomandava di usare “toni bassi” e di “non demonizzarlo”!?
Abbiamo visto tutti come i 20 punti di Grillo e il programma del M5S siano stati respinti in toto da Bersani in modo inappellabile, totale e assoluto e di come Bersani abbia ordinato di rifiutare persino Rodotà che era del suo stesso partito solo perché era stato scelto dai 5 stelle, persino Prodi, perché poteva essere ostile a Berlusconi, abbiamo visto tutti come Letta e tutto il Pd siano corsi frementi all’abbraccio delle “larghe intese”, la cosa più vile e spregevole di tutta la storia italiana, che sarebbe stata come se Garibaldi o i Savoia avessero fatto un patto di alleanza col regno austro-ungarico o Churchill si fosse improvvisamente alleato con Hitler.
Lo abbiamo visto tutti il NO totale, assoluto e senza appello che la partitocrazia, compatta come non mai, ha contrapposto a qualunque cosa venisse da Grillo e dal M5S, bollati come nemici pubblici n° 1, per rendere pubblico con una sfacciataggine schifosa e repellente quell’inciucio nemmeno tanto nascosto con B che va avanti da 20 anni
Io quello che è avvenuto l’ho visto.
Tutti lo hanno visto.
E tu dici di non averlo visto?
Ma dove vieni? Dalla Luna?
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http://masadaweb.org


MASADA N° 1476 – 27/7/2013 GRAFOLOGIA

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(La firma di Adolf Hitler)

Prof. Viviana Vivarelli

Le parole che contengono la terminazione ‘logia’ indicano gli studi o scienze, per cui la grafologia è la scienza della scrittura. Le parole che contengono la terminazione ‘manzia’ indicano le pratiche esoteriche, per cui la ‘grafomanzia’ è la preveggenza mediante la scrittura. Spesso le due scienze si confondono, in quanto guardare una grafia significa anche entrare in contatto con l’energia dello scrivente, e probabilmente PADRE GIROLAMO MARIA MORETTI, creatore della grafologia italiana, esercitò insieme una scienza psicologica e una capacità da sensitivo, egli era uno studioso ma aveva anche percezioni particolari e attinse molte delle sue regole dalla sua parte irrazionale.
Moretti era un frate francescano, nato nel 1879 e morto nel ’63, che applicò tutta la sua vita alla studio della scrittura, scrivendo i primi libri sull’argomento che fossero mai stati scritti in Italia, per cui a buona ragione viene considerato il padre della grafologia italiana. Diceva che la grafologia era una scienza sperimentale e ne fissò i principi e le regole attraverso migliaia di esperimenti e osservazioni di pratica clinica. E’ da dire però che la grafologia in Italia non è mai assurta a scienza vera e propria. Tuttavia, grazie alla precisione di Moretti e al fatto che era un frate, la Chiesa accettò la grafologia, malgrado fosse anche un mantica, mentre non accettò altre mantiche che furono messe al bando.
La grafologia può essere usata in modo pseudo-scientifico o in modo divinatorio, grazie a una immedesimazione che il grafologo compie con l’energia dello scrivente, assumendo come proprio il gesto grafico e immedesimandosi in lui.
Possiamo considerare delle righe di scrittura come uno spartito dove ognuno scrive la propria musica. Il sensitivo quella musica la sente intimamente, in quanto entra nello spirito di chi scrive. La tecnica certamente aiuta ma da sola non basta se manca l’immedesimazione psichica. Questa per alcuni è naturale, per una sorta di percezione immediata, altri ci arrivano con l’esercizio e l’apertura progressiva dell’intuizione che nella grafologia resta sempre fondamentale. Quello che secondo me è importante, al di là delle regole, si chiama EMPATIA, e indica la corrispondenza con l’altro, il “sentirsi dentro di lui”, l’entrare in sintonia con la sua lunghezza d’onda, usando la grafia come ponte tra la due interiorità.
Nel contatto psichico, da una parte si vede il saggio grafico dall’esterno, dall’altra si entra nello spirito dello scrivente quasi in modo telepatico, unendo energia con energia. Per questo sarebbe opportuno osservare l’altro mentre scrive immedesimandosi nel suo gesto grafico.
Per me che seguo il pensiero di Jung, l’approccio con l’altro è immediato e lo scopo è quello di aiutarlo nel suo processo di individuazione, aiutarlo a riconoscere ciò che è, affinché adempia meglio al compito sociale per cui è nato.
La grafologia come scienza si basa sul fatto che il sistema nervoso agisce in modo diverso per ognuno e trasmette alla mano impulsi molto individuali dell’energia, che danno a ogni scrittura il suo carattere unico, manifestando la forza muscolare e nervosa, il tono di salute, la volontà, le emozioni, gli affetti ecc.. Fare grafologia vuol dire sentire empaticamente che cosa questa persona è, cosa vuol fare, se è felice o no, quali sono i suoi problemi e i suoi impedimenti, quali i suoi scopo e fini.
La grafologia deve essere praticata non come una indagine o un esame, ma come un atto propizio di aiuto affinché l’altro si riconosca e si liberi, raggiungendo meglio i suoi obiettivi. Il grafologo ha il compito di aiutare l’altro a credere in sé, a riconoscersi e a migliorarsi.

In Italia abbiamo un diploma in grafologia, che si consegue dopo 3 anni di corso a Urbino (nei fine settimana) o a Milano, in cui si devono superare molti esami, e, dopo il diploma, prendere una specializzazione (per es. in grafia infantile o in sintonia di coppia) e fare poi un numero considerevole di esercizi. i Diplomi di Urbino e di Milano solo gli unici attestati validi. I corsi che trovate in giro non rilasciano documenti di alcun valore. Se non volete andare a Urbino, potete frequentare i due anni di grafologia ristretta presso i domenicani di Bologna, però non vi daranno un diploma ufficiale ma solo un attestato di frequenza, anche se i professori sono gli stessi di Urbino, in quanto sarete solo uditori senza passare esami.
Non esiste un albo ufficiale dei grafologi e il diploma in grafologia ha scarso valore legale. Malgrado ciò, i grafologi possono essere consultati dei tribunali, nei consultori famigliari, presso le sedi di polizia o nei centri di orientamento professionale o di lavoro psicologico sulla coppia. Si possono fare perizie grafologiche, per es. a fini legali, per convalidare un testamento olografo o la firma su un assegno o una lettera minatoria, o per completare una anamnesi relativa a disturbi mentali o per fare perizie richieste dalla legge per altro scopi, in quanto possiamo falsare i nostri gesti, possiamo farci una plastica facciale, ma difficilmente riusciremo a contraffare la nostra grafia.

Diciamo anche che la grafologia italiana è diversa da quella francese o tedesca, per cui, se comprate un libro di grafologia, accertatevi che sia di scuola italiana. E’ da notare, comunque, che la massificazione culturale esistente nelle scuole tedesche e americane produce standard grafici abbastanza simili, senza l’accentuata personalizzazione degli Italiani.
Non esiste una grafologia americana anche perché, dato il forte condizionamento personale, gli Americani scrivono quasi tutti allo stesso modo.

La grafia è una energia in cammino, una energia che si manifesta in forma lineare e dice moltissime cose di noi, alcune caratteriali e genetiche, altre legate al momento in cui scriviamo. La grafia è una linea energetica interpretabile, così come lo è un elettrocardiogramma o un elettroencefalogramma.
La grafologia manifesta ciò che siamo in modo molto preciso, indicando la nostra energia, il ritmo, l’orientamento ecc. E’ una metafora grafica del nostro modo di essere, sia organico che psichico, per cui dà indicazioni sulla nostra salute, la cultura, il carattere, l’approccio col mondo o con gli altri, le predisposizioni personali ecc. Non ci dice però l’età né il sesso né l’aspetto fisico.

In genere noi non scriviamo sempre allo stesso modo, anche se alcuni presentano notevoli variazioni da uno scritto all’altro, e la nostra scrittura può cambiare fortemente per un lutto, una malattia, una crisi ecc. Per cui sarebbe meglio avere più fogli scritti della stessa persona in tempi diversi.

Per un saggio grafico, il formato ideale è quello di un blocchetto bianco ½ A4, scrivendo in corsivo con una biro e mettendo giù un testo di alcune righe in cui compaiano tutte le lettere maiuscole e minuscole. Non si analizza lo stampatello, perché permette meno rilevazioni.

Padre Moretti è un personaggio molto interessante con alcuni caratteri che ricordano Padre Pio. Era molto sensibile e intuitivo ed era un sensitivo naturale. Ebbe la vocazione religiosa a 15 anni come Padre Pio e come lui nacque povero. Entrò nei francescani e insegnava in un piccolo paese di montagna. A 26 anni manifestò un profondo interesse per le corrispondenze tra i tratti grafici e il carattere e ne fece una vera e propria scienza, elaborando tutte le regole principali, per cui visse la sua vita come una missione indirizzata a questo scopo. Psicologo intuitivo e naturale, non ebbe mai maestri e fu lui maestro agli altri. Esaminò centinaia di migliaia di scritture.

Il trattato di grafologia di Moretti del 1930 è un’opera fondamentale e la scuola di Urbino si rifà essenzialmente ad esso, mentre la scuola di Milano segue Marco Marchesan.

Appena chiedete a qualcuno di scrivere, la prima cosa che dirà è che non ha una bella scrittura, ma la cosa interessante in grafologia è l’originalità, mentre la scrittura che è considerata bella secondo i saggi calligrafici indica omologazione e scarsa personalità. Grafologicamente parlando, è una scrittura ‘brutta’.

La prima cosa che osserveremo è se lo scritto è ARMONICO O DISARMONICO.
Una grafia armonica è di grandezza media, di pressione media, tracciata con una certa regolarità di segno, comprensibile e chiara, rotonda, senza bastoni, pugnali, angoli acuti, svolazzi, paraffi, macchie o sgorbi, con la firma abbastanza uguale al testo, senza vocali aperte sotto, di moderata inclinazione a destra, senza eccessi o difetti di alcun tipo, con alcune lettere differenziate rispetto al modello scolastico, con aste verticali abbastanza alte e un tracciato che non sale e non scende ma è abbastanza regolare sul rigo.

Ricordiamo che la scrittura viene insegnata a scuola in un certo modo e poi, via via, cambia con la crescita e la formazione della personalità. Quindi non è facile esaminare la scrittura di un bambino che non è ancora formato e risente dei modelli scolastici, ma non è facile nemmeno interpretare la grafia di un anziano poco scolarizzato o che non ha l’abitudine di scrivere.

Alle elementari io presi presto a scrivere in modo inclinato e tenendo il foglio sghembo e fui rimproverata per questo. L’insegnante successiva permise tuttavia che mi esprimessi a mio modo e una buona maestra dovrebbe rispettare in una certa misura la caratterizzazione che il bambino dà a quello che scrive, in quanto, come per il disegno, il suo modo esprime la sua personalità.

Il fatto che in Germania o in America tutti scrivano allo stesso modo fa intuire una forte omologazione dei modi di pensare che è il contrario della libertà e della creatività. Un Americano manifesta una forte massificazione; l’Italia, invece è un Paese molto individuale ma anche molto anarcoide.
Anche la grafia di un adolescente risente della sua fase evolutiva, per cui, per esaminarla, occorrerebbe conoscere la psicologia dell’adolescenza. Le ragazzine, per es. dai 13-14 anni, scrivono tutte allo stesso modo, con una grafia gonfia e inanellata, che si chiama ‘a ghirlanda’.

LO SPAZIO

La pagina bianca è lo spazio in cui l’uomo si muove. Così come si pone la grafia sul foglio, si muove l’uomo nel suo ambiente. Il timido scrive con delicatezza. Il violento incide il proprio segno sul foglio tanto da segnarlo anche nel rovescio. L’isterico, il rabbioso lo buca. Chi è sicuro di sé, scrive in modo grande e ampio. L’introverso e l’insicuro scrivono con lettere piccole e poco riconoscibili, chiuse in se stesse. Chi ha molta energia ha un tratto forte e sicuro, chi ne ha poca, per depressione, carattere, malattia o lutto, ha un segno fievole e rotto, sottile, evanescente e poco comprensibile.

Si guarda in particolar modo la grafia come un disegno per vedere se è armonica. Una grafia è armonica se è chiara, leggibile, senza eccessi, né troppo grande, né troppo piccola, non piegata troppo a destra, non piegata a sinistra, senza angoli, clave o spade, con la firma uguale al testo, senza maiuscole esagerate, paraffi, sottolineature, sbavature, macchie, ma con un tratto abbastanza uguale, con belle aste superiori e linee tondeggianti…

Se la persona lascia troppo spazio bianco attorno al suo scritto, è timida,
Se occupa tutto lo spazio è troppo sicura e invasiva.

MARGINI

Il margine sinistro rappresenta il passato, la madre, le radici, la tana, il luogo di origine. Se si scrive attaccati al margine sinistro, si è ancora attaccati alla madre, alla famiglia di nascita, al luogo di origine. L’emancipazione non è avvenuta, l’indipendenza e l’autonomia non sono state realizzate.
Se il margine sinistro è grande e netto, si cerca di emanciparci dal passato, di staccarsi dalla famiglia originaria. Può darsi che ci sia stata una forte necessità di separarsi dal passato, di chiudere una porta sopra quello che è stato, di dimenticare.

Il margine destro rappresenta il padre, il futuro, il progetto, il domani..
Se è discontinuo con un grande spazio bianco, il soggetto non ha idea di cosa fare del suo futuro. Se la grafia si lancia verso lo spazio destro, è, al contrario, pieno di progetti.

ANDAMENTO DELLA SCRITTURA

Quando scriviamo, il modo con cui ci incliniamo indica come andiamo verso gli altri. Chi è troppo rigido e verticale non sarà un tipo amabile socievole, chi si piega verso sinistra avrà un atteggiamento di repulsa e ostilità, negativo verso il mondo, per cui la grafia migliore, specie in un insegnante, in un medico o uno psicologo sarà leggermente inclinata verso destra, ma non troppo, perché una grafia troppo destrorsa indica sentimenti eccessivi che prendono il posto della ragione.

SCRITTURA VERTICALE

Dovremmo disegnare con una matita sottile delle aste al centro delle lettere per vedere da che parte vanno, se sono dritte, se piegano a destra o se piegano a sinistra.

Più la grafia si piega in avanti, più la persona apre gli impulsi del cuore, è socievole, estroversa, aperta agli altri. In genere la donna è un po’ più piegata a destra dell’uomo. Chi si muove verso gli altri in modo amichevole, chi dona il suo cuore, è socievole e cordiale ha una grafia che si piega leggermente in avanti, cosa desiderabile per es. in un insegnante infantile. Ma anche qui cerchiamo l’equilibrio e rifiutiamo gli eccessi. Una grafia troppo destrorsa è un soggetto troppo impulsivo e aperto alle passioni, senza controllo e dunque poco affidabile e volubile.
Le persone rigide, severe e dure scrivono in modo eccessivamente verticale come se stessero sull’attenti. Se poi presentano anche delle punte e dei pugnali, sono tipi decisamente duri e poco simpatici.

Chi scrive inclinando verso sinistra presenta invece dei problemi di socializzazione, come se si ritirasse dal mondo o lo aborrisse. In genere scrivono così gli adolescenti che si sentono in urto con i genitori o gli insegnanti o il mondo intero, e che prediligono abiti neri e atteggiamenti trasgressivi. Scrivono in modo sinistrorso i ribelli, gli anticonformisti, i bastian contrari, le persone difficili e malfidate, chi si mette contro il mondo o rifiuta l’autorità, ma anche chi è troppo chiuso in se stesso.

Dunque:
Grafia troppo diritta tipo manico di scopa e disarmonica = rigidità inflessibilità, giudizi drastici, durezza. Questa persona ha difficoltà a lasciarsi andare agli affetti, non cede a sentimentalismo e li disprezza negli altri. Se poi ci sono angoli, pugnali e bastoni dà l’idea di una persona arida e cattiva, egoista, che disprezza gli altri e vive nel mondo con dispotismo.

Grafia destrorsa e armonica = socievolezza, gentilezza, generosità, altruismo…

Se è troppo inclinata a destra, specie in un uomo, non è affidabile = persona che si infiamma facilmente, si innamora subito di cose e persone e subito dopo si disamora, manca il controllo della ragione sul sentimento, piange e ride facilmente, ma troppo sentimento dà poche certezze. Un partner esageratamente sentimentale può rovinarti la vita o essere un cattivo marito. Certamente un soggetto così cerca la lode, odia la solitudine, è un po’ una banderuola, dà ipersensibilità, facili esaltazioni, reazioni esagerate, infantilismi, gelosie eccessive, scarsa maturità.

Una grafia troppo destrorsa e per di più farfallona, piena di svolazzi e paraffi, con la vocali aperte, sovraccarica, con ricci e gonfiezze = tipo megalomane, vanesio, egocentrico, che crede di essere più di quello che è, che si esalta facilmente e facilmente si deprime, immaturo, teatrale…

Grafia sinistrorsa e disarmonica = asocialità, ribellismo, complessi, spirito critico, inibizioni, diffidenza, imposizione forzata di atteggiamenti esibizionistici di chi ancora non sa cosa vuole, si chiude in posizioni ostinate, va contro corrente, dice di no al mondo, rifiuta l’autorità…. Fino ai 20-30 anni è ancora accettabile, dopo no, perché manifesta dei problemi.

Sinistrorsa e armonica, buona e infantile, tondeggiante = può essere una persona molto timida e insicura che teme il mondo e ha paura degli estranei.

Ci possono essere poi oscillazioni nel corso della riga o dentro la parola stessa. Qui ci sono alternanze, manca la sicurezza di sé, la persona è diversa coi famigliari e gli estranei, può sentirsi impotente di fronte al mondo, avere conflitti interiori, è ora attratta e ora respinta dalle persone. Può essere uno che analizza troppo e poi non conclude (se è piccola e minuta), o che va a scatti, a momenti si esalta e a momenti si deprime, ora si chiude e ora è aperto.
Se ci sono anche occhielli e il ricciolo alto della O, potrebbe essere un nevrotico.

C’è poi una grafia che si chiama CONTORTA, in cui, se tracciamo le aste dell’orientamento delle lettere, abbiamo aste che vanno in tutte le direzioni e si incrociano tra di loro = è come se la persona si contorcesse per guardare in tutte le direzioni, per scrutare dappertutto, con una mania scrupolosa di controllo, uno che critica tutto e tutti, giudica male gli altri e può essere un critico maldicente che sparla di tutti.

Però se abbiamo LARGA TRA LE PAROLE questo spirito di analisi può indicare per es. predisposizione alla meccanica, capacità di trovare subito il pezzo che serve o di capire a volo la connessione tra gli ingranaggi o le parti di un insieme.

GRANDEZZA DELLE LETTERE

Nella grandezza delle lettere manifestiamo l’idea che abbiamo di noi.
Scrive con lettere piccole il timido, il modesto, chi è riservato e schivo.
Scrive con lettere molto grandi e magari con svolazzi e paraffi il vanitoso, l’arrogante, il megalomane, chi è pieno di sé. Insomma, quanto più uno si stima o si sovrastima, tanto più si gonfierà nella scrittura. Un Io ipertrofico userà una grafia esageratamente grande. Un Io debole avrà tratti chiusi e piccoli.
Ricordiamo tuttavia che scrivono con lettere grandi i bambini, i vecchi, chi ci vede poco, chi non è abituato a scrivere, chi ha poca cultura.
Il malato ha in genere una grafia grande e tremolante, il depresso ha una grafia bassa e serpentina, illeggibile. Il bambino scrive con lettere più grandi perché non ha ancora imparato a controllare il suo segno.

LA PRESSIONE

La pressione ci dà l’energia della mano e rappresenta anche il modo con cui ci inseriamo in un ambiente sociale. C’è chi tratta la carta con delicatezza e rispetto, e chi la maltratta con pressione violenta, chi la sporca e chi addirittura la perfora. Il modo stesso con cui muoviamo la mano per scrivere dice se la persona è nervosa o rilassata, perfezionista o sciatta, debole o violenta.
Una grafia lieve e poco marcata può indicare una persona timida, debole, forse malata, insicura e ansiosa, depressa o in lutto. Se la grafia è armonica può essere un sognatore, un poeta, una persona delicata e sensibile, rispettosa degli altri.
Per vedere se una grafia è troppo marcata si guarda il retro del foglio se appare rilevato. In questo caso abbiamo una energia in eccesso che può esplodere con violenza e ira, specie se si cono bastoni, spade, pugnali, scatti grafici, se le lettere sono deformate, se si esce dagli spazi, se la grafia è discontinua.

SPAZIO TRA LE PAROLE O LE LETTERE

Lo spazio tra le parole è proporzionale allo spazio fuori di sé, lo spazio che uno mette tra sé e gli altri. Lo spazio tra le lettere è invece quello interiore, che uno mette tra i suoi pensieri.
Se le lettere sono tutte ADDOSSATE, si hanno pensieri coatti, fissi, ossessivi, stretti l’uno all’altro, in modo paranoico, fissazioni, idee rigide che si ripetono all’infinito in un soggetto che è prigioniero di se stesso.
Ci deve essere aria tra i nostri pensieri, libertà, armonia e questo è indicato da spazio tra le lettere.

La stessa valutazione esce da spazio tra le parole. Per potere valutare l’altro, occorre che tra noi e lui ci sia un certo distacco, che permette un giusto senso critico.

LO SPAZIO TRA LE PAROLE INDICA LA DISTANZA DELL’IO DAL TU
il giudizio esterno, il senso critico.
Per valutare qualcuno, occorre un certo distacco da lui ma non troppo. Se si è troppo coinvolti con qualcuno, per esempio con qualcuno che si ama, non si può valutarlo bene, ma se si è troppo distaccati dall’altro manca ogni empatia, siamo in una situazione di estraneità.

Si prende dunque la lettera ‘o’, così come la scrive il soggetto, e si guardi quante ne entrano tra una parola e l’altra. L’ideale sarebbe che ne entrassero 3. Se ne mettiamo 5, cioè se le parole sono troppo lontane tra loro il soggetto è esageratamente critico verso gli altri, non gli va bene nessuno, è troppo staccato dal mondo e lo respinge, critica tutto e tutti, ha una mente capziosa che lo rende antipatico, e può darsi che viva isolato e sia soggetto a depressione o a turbe psichiche, perché la visione che ha del mondo è negativa e ostile. Questo peggiora se la grafia è piccola e bassa.
Se al contrario non c’è spazio tra le parole, siamo troppo pieni di noi stessi per capire gli altri, ansiosi ed egocentrici, dominati da fissazioni o complessi e dunque incapaci di valutare gli altri con realismo ed equilibrio e capaci solo di opprimerli rubando loro spazio.

LO SPAZIO TRA LE LETTERE INDICA LO SPAZIO TRA LE IDEE

Chi ha idee larghe e generose tra una lettera e l’altra può mettere una o.
Persona spontanea e altruista, affettuosa e espansiva, che ama la sua famiglia e gli amici.
Più lo spazio tra le lettere è stretto, più la persona è egoista, chiusa in sé, avara e ipercritica.
Se lo spazio tra le lettere è eccessivo, abbiamo un passionale, troppo espansivo e prodigo, dal pensiero ardente ma poco stabile.
Le lettere addossate corrispondono a pensieri fissi, idee negative, rovelli mentali, blocchi emozionali, tristezze profonde, angoscia, insonnia

ROTONDA

Una grafia tondeggiante indica bontà e dolcezza, altruismo e benevolenza, tenerezza e generosità.
Al contrario, una scrittura ANGOLOSA significa egoismo, strettezza mentale, cattiveria. Si guardi i particolare la forma inferiore delle vocali: un angolo A, cioè una punta sotto la ‘a’, indica acidità, risentimenti, permalosità…

Qui si nota chiaramente l’angolo A, cioè la A che è acuta sotto.
Più la scrittura è curva e rotonda, più la persona è buona, affettuosa, socievole, aperta, altruista e simpatica, si effonde per gli altri, è sorridente e benevola. Ma non deve essere INTOZZATA, cioè con tratti più o meno forti che indicano una pressione variabile.

Se i tratti discendenti sono più marcati (intozzata 1° modo), cioè preme di più quando il tratto scende verso il basso, per es. Newton e Darwin, l’io è capace di passare dalla teoria alla pratica, dall’ideazione alla realizzazione. Se il segno è intenso può essere tendenza al comando.

L’intozzata primo modo se è larga tra lettere e disuguale metodica indica il buon insegnante. Indica capacità a studiare, a guidare e a insegnare.

L’intozzata secondo modo presenta pasticci, piccole macchie = persona impressionabile e di scarsa salute.

Le variazioni di segno indicano una variazione dell’energia per cui la mano preme in modo alternato sulla carta.

Dice Moretti: “Psicologicamente il movimento indica il passaggio dalla delicatezza alla forza, dalla sottigliezza dello spirito alla concretezza della materia, in una alternanza che, in linea di principio, arricchisce la personalità a tutti i livelli in quanto la materia partecipa pienamente, vibra con le correnti più sottili. Per questo, ad esempio, il segno è indispensabile nelle professioni di cantante, attore, perché rende più espressiva la voce, i sentimenti, le passioni: la bellezza della materia e la ricchezza emotiva del piano fisico vengono sentiti in tutti i loro aspetti e possono essere espressi con maggiore forza. Un intellettuale con questo segno non potrà usare la mente solo in modo unilaterale, staccandola totalmente da altre parti di sé, in quanto volente o nolente il suo radar di senso è all’opera, raccoglie dati relativi alla fisicità, assorbe sensazioni che premono per essere riconosciute. Anche nella diagnostica medica e psicologica è richiesta una notevole sensibilità nei confronti dell’intuizione sensoriale (capacità di cogliere i sintomi fisici o psicologici espressi nel corpo).

Il segno diventa indice di squilibrio quando la variazione di pressione è intensa e subitanea, con uno sbalzo più difficile da essere integrato. Il segno diventa indice di impressionabilità emotiva che costringe l’intera personalità a rispondere immediatamente a queste sensazioni istantanee, violente e passeggere, subito sostituite da altre che a loro volta non lasciano il tempo, la quiete alla mente di interrogarle. Il soggetto, conseguentemente, è caratterizzato da agitazione fisica, reattività squilibrata; prende decisioni repentine dovute a motivazioni che sorgono improvvisamente e altrettanto rapidamente svaniscono, a seconda degli input sensoriali raccolti nel mondo.”

Diciamo che tutti i tipi di angoli sono segni negativi e portano all’egoismo, ai risentimenti, alle vendette…

CI SONO TRE TIPI DI ANGOLI

A: angolo sotto le vocali o le lettere = volontà dura e cattiva, risentimento, reazione a scatto, permalosità, aggressività. La negatività aumenta se la grafia è sinistrorsa.

B: angolo in alto sulle lettere o,p,g,c = tenacia eccessiva e testardaggine, attaccamento alle proprie idee e ai propri progetti, resistenza agli altri, capacità di non farsi scoraggiare, caparbietà. Nell’uomo può portare a organizzazione logistica, comando e direzione.

C: angoli appuntiti qua e là, a e b smussate in ricci, capacità di manipolare gli altri per raggiungere i propri scopi. Scaltrezza e opportunismo, capacità diplomatiche


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ANDAMENTO DEL RIGO

Si può vederlo bene con una squadra.
La scrittura migliore mantiene il rigo o è leggermente ascendente, leggermente destrorsa e rotonda con giusti spazi tra le lettere e le parole.
Immaginate la vita come una linea invisibile su cui camminiamo; se andiamo verso l’alto, siamo contenti, pieni di progetti e idee belle, magari siamo innamorati o speriamo in cose belle. Se saliamo troppo ci stiamo esaltando o siamo megalomani. Se teniamo il rigo in modo rigido, ciò equivale un po’ a scrittura verticale rigida e indica che abbiamo un forte controllo della situazione, siamo ligi alle regole, andiamo dritti al nostro scopo, controlliamo bene le nostre emozioni, portando a termine i nostri compiti.
Se scendiamo dal rigo, andando verso il basso, c’è malinconia, sfiducia, depressione. Se saliamo un po’ e poi scendiamo vuol dire che, quando iniziamo qualcosa, siamo entusiasti, poi, in corso d’opera, ci stanchiamo o perdiamo d’animo. L’inverso accade se scendiamo un po’ subito ma poi risaliamo (scrittura concava)
La malattia e la depressione si legano ad andamenti discendenti.

Se le righe sono dritte e parallele = abbiamo un carattere fermo e risoluto che porta a termine con serietà i suoi compiti. Si dice che la persona ha una ‘buona tenuta’. Comincia un lavoro e poi lo finisce. E’ serio e affidabile, determinato. E’ un buon esecutore. Ha un autocontrollo delle proprie emozioni e una volontà costante. E’ sano e forte, con una buona energia ben controllata.

Se le righe sono parallele ma tutte un poco ascendenti, l’io è in un buon periodo con una buona dose di entusiasmo, ha dei bei progetti in mente, ha coraggio e affidabilità.

Se invece le righe sono tutte discendenti, siamo in depressione, tristezza, sfiducia, paura della vita, energia calante, astenia.

Se comincia diritto e poi comincia a scendere, si tratta di uno che si sfiducia facilmente, comincia le cose, poi si perde di coraggio e deve facilmente alla depressione.

La grafia non dovrebbe essere né esageratamente ascendente né esageratamente discendente. Nel primo caso abbiamo un mitomane, un megalomane, uno che fa castelli in aria e poi non costruisce nulla, si esalta facilmente ma sulla lunga distanza non è affidabile. E’ un presuntuoso, un ballista, uno che promette e poi non mantiene, che comincia i lavori, poi non li finisce.

Ma l’andamento dell’energia lo possiamo vedere anche nella singole lettere, in particolare nella ‘n’ e nella ‘ma’. La ‘M’ di Mussolini, per esempio, parte alta e poi scende, e indica uno che si esalta delle proprie idee e poi non riesce a condurle in porto. Fa grandissimi progetti destinati al fallimento.

Garibaldi

Enrico Letta

Giorgio Napolitano

Michael Jackson

Picasso

Leonardo da Vinci (la firma è leggibile allo specchio)

Brunetta

Mario Monti

Beppe Grillo

Voitila

La Merkel

Una bellissima grafia è quella che sale e scende leggermente, quasi in modo inavvertito, sotto le parole, si chiama SERPENTINA, e indica gli psicologi, chi ha capacità di penetrazione dell’animo altrui, chi ha finezza interpretativa.

GRAFIA ATTACCATA O STACCATA

Si guarda se ogni parola è stata vergata con un colpo solo di penna, senza staccarla dal foglio o se tra le lettere ci sono, invece, delle fratture della linea.
Ciò indica tipi diversi di intelligenza. Noi abbiamo un emisfero adibito al pensiero logico, matematico, scientifico, tecnologico, e un emisfero adibito al pensiero intuitivo, non razionale, visionario, poetico, artistico, mistico…
Chi ha una prevalenza logica scrive con una sola linea. Gli artisti scrivono invece in modo frammentato. Se c’è alternanza, ci saranno capacità duplici.
Scrive tutto attaccato il razionale, il giocatore di scacchi, chi sa fare programmi a lunga scadenza, il filosofo, lo scienziato.
Scrive in modo frammentato il mistico, il poeta, l’artista, il sognatore.
In genere l’ideale è chi scrive staccando la prima lettera e scrivendo poi il resto della parola con un solo tratto, indicando che ha intuizione ma anche logica, con un buon equilibrio tra emisfero destro e sinistro. Comunque, in genere, gli uomini sono addestrati ad usare di più la logica e le donne di più l’intuizione.
Una grafia molto staccata e molto piccola può indicare un eccesso di analisi portato ad esaminare in modo eccessivo ogni dettaglio.

LE TRE FASCE

Possiamo dividere la scrittura in tre fasce, corpo centrale, aste superiori e aste inferiori.
Dovrebbero essere 3 mm, 7 mm, e 11 mm. Con una prevalenza delle aste superiori.
Queste tre fasce le troviamo anche nel viso, nelle falangi delle dita, nel corpo.
E indicano:
-Materia
-Intelletto o concretezza
-Idealità, Fantasia, Creatività e Spirito.
La fascia centrale o media comprende il corpo della parole, e indica il lato quotidiano, contingente, concreto della nostra vita. Se è la fascia prevalente, indica un soggetto pratico, calato nel lavoro di ogni giorno, attento alla concretezza e alla solidità, aderente ai lavori quotidiani, che sta terra terra.
La fascia inferiore riguarda le aste delle p,q,f, g, e simboleggia i primi chakra, gli istinti, le passioni materiali, gli impulsi, la sessualità, la corporeità. Se prevale, questo soggetto dà molta importanza al sesso e al movimento.
La fascia alta comprende le aste superiori della f,l,t e d, e indica la parte intuitiva, idealistica, alta della mente, il sogno, il progetto, la fantasia, l’immaginazione.

In particolare la ‘g’ parla della nostra sessualità. Se il gambino inferiore è grosso e violento, abbiamo una persona sessualmente incline alla violenza. Se è piena ma armonica, ama il sesso e il piacere. Se presenta dei pugnali, degli angoli acuti, è meglio guardarsene. In una donna, una restrizione di questa gamba dice che ha sofferto per amore e le sono restate delle amarezze. Se la g è piccola e graziosa, rotonda, abbiamo una persona che non richiede forti esperienze erotica ma dolcezza e tenerezza. Se la ‘g’ è aperta a sinistra, ci dice che ci sono fantasie e sogni erotici.

LE GAMBETTE FINALI

Quando finiamo una parola con una vocale, facilmente slanciamo in avanti un piccolo tratto Esso indica il modo con cui andiamo verso gli altri. Se è lungo e aggraziato, siamo persone socievoli, che cercano amicizia e ne danno. Se questo gambino è secco e tagliato duramente, i rapporto sociali non sono facili. Peggio se volge verso il basso. Il timido e l’introverso non presentano questi gambetti O addirittura c’è chi li rivolge verso sinistra. Il troppo critico li fa sfilati a spada. Il violento a forma di clava.

Un tratto finale grazioso e verso l’alto

bloccato, secco, dice che gli slanci affettivi sono troncati, la persona
non si fida

se è a punta, indica intelligenza critica

se torna indietro, carattere recessivo, introverso, l’Io tende a chiudersi,
è diffidente e può essere sgarbato perché non si fida

I segni sinistrorsi possono comparire anche nel corpo della scrittura, anche in una vocale o nella ‘d’ o ‘t’.
Si deve sempre guardare se il tratto è fatto in avanti o torna indietro.

SCRITTURA A GHIRLANDA

Frequente nelle ragazze, è una scrittura molto bella che si muove in modo continuo con piccoli archi aperti verso l’alto, E’ rotonda e armonica e indica una persona aperta al mondo e ai suoi simili.

GRAFIA AD ARCATE COPERTE

E’ il contrario di quella precedente, chiusa, a ponti, come se si creasse una difesa.

MAIUSCOLE

Grandi = indipendenza, orgoglio, amore di sé, gusti selettivi, personalità forte
Piccole = modestia, semplicità, mancanza di vanità, riserbo
Stampatello = sono le più belle. Sensibilità, chiarezza, trasparenza, abilità artistica, onestà
All’antica = rispetto per le tradizioni, conservatorismo
A base stretta = persona che sta sulle sue, cautela, scetticismo, permalosità
Ornate = vanità, pretenziosità, ostentazione, esibizionismo
Serrate e strette = timidezza, insoddisfazione, scarso amor proprio, impotenza, debolezza
Troppo grandi = eccessiva fiducia in se stessi, eccentricità, esibizionismo, megalomania, sopravvalutazione di se stesso
Basse e larghe = bassezza, insincerità, attaccamento alle cose materiali
Folgoranti ad angolo brusco = carattere duro, niente mezze misure, vendicatività, dispotismo
Se sottolineano le lettere successive = compiacenza, grande amore di sé, affermazione della propria personalità, tendenza a imporsi e prevaricare
Con curve rientranti = egoismo famigliare, possessività
Inclinate a sinistra = disonestà o ribellismo

FIRMA

La firma è come la persona si presenta agli altri, è la nostra immagine sociale, il modo con cui ci presentiamo al mondo, per cui si guarda se è uguale al testo o diversa. Se è uguale, non ci sono ipocrisie e infingimenti, la persona è come appare. Se è diversa, si guarda se è più forte o meno forte del testo. ‘Persona’ in greco indicava una maschera di argilla o di legno che gli attori mettevano sul volto per presentarsi in scena. Alcuni indossano una vera e propria maschera sociale, per esempio chi svolge pubbliche relazioni o è un venditore o un rappresentante, un politico ecc. Ognuno si atteggia in un certo modo.
Se la firma è destrorsa ma il testo no, il soggetto si presenta amichevole e cordiali ma non lo è. Se è più piccola del testo, si tratta di una persona timida che si chiude davanti agli estranei. Se è più grande del testo abbiamo un orgoglioso, pieno di sé. Se è più complicata, lo scrivente finge di essere di più di quello che è. Se sale più del testo, c’è molta ambizione, desiderio di successo e vittoria. Se scende più del testo, abbiamo un depresso che ha poca fiducia in se stesso.
Per i paraffi, si guarda se sono verso destra o sinistra, alto o basso, e se sono sopra o sotto la firma; se sono rotondi o angolosi.
Chi ha forte immaginazione fa paraffi superiori rotondi e ampi.
La personalità forte sbarra con segni verticali.
Le spirali danno personalità interessanti e indipendenti.
Gli orgogliosi si sottolineano come se si aumentassero di importanza.
Una firma tra due tratti orizzontali si pone come se si desse dei limiti netti.
La croce indica combattività.
Un cattivo segno è dato dai paraffi che tornano a scatto indietro, con angoli a pugnale o bastoni.

In linea di massima, vorremmo che la firma fosse leggibile e senza svolazzi, paraffi o sottolineature. Ma la firma, specie se è fatta spesso o a farla sono artisti, può diventare un logo ed essere incomprensibile apposta.



http://masadaweb.org


MASADA N° 1477 28/7/2013 L’ESTATE DEI MORTI VIVENTI

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Berlusconi condannato per frode fiscale a 4 anni di carcere e 5 di interdizione dai pubblici uffici- La legge a iniziativa popolate presentata da Grillo nel 2007 -Passioni politiche, passioni d’amore – La sindrome di Tafazzi – Non vogliamo la riforma della P2 sulla Costituzione! – Il Letta guerriero – La Democrazia Digitale – Informarsi sulla Democrazia Diretta – Il sogno di un mondo nuovo come creazione collettiva – Il voto on line – Paesi dove non esiste il quorum – Don Aldo Antonelli e la critica al Pd – Bologna degradata – Alfano, il fattorino di Berlusconi, ma la Bonino non è da meno- L’estradizione forzata della madre kazaka e della sua bambina – Il discorso di Giarrusso in Senato –Prescrizione non è assoluzione- Un senatore 5 stelle per la pace

Citazione di Alekos

Era il 1653, Oliver Cromwell nel suo celebre discorso al Parlamento inglese, al grido di “In nome di Dio, andatevene!”, denunciava la classe politica corrotta e truffaldina:
“Voi siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli. Avete conservato almeno una virtù? C’è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l’oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene della Repubblica? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l’intera nazione; il popolo vi aveva scelti per riparare le ingiustizie, siete voi ora l’ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete la porta a chiave! In nome di Dio, andatevene!”…

“L’importante è che ognuno ricordi che vive ‘nel’ mondo e non ‘sopra’ il mondo”
.
Se non puoi essere un pino sul monte,
sii una saggina nella valle,
ma sii la migliore piccola saggina
sulla sponda del ruscello.
Se non puoi essere un albero,
sii un cespuglio.
Se non puoi essere un’autostrada
sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole,
sii una stella.
Sii sempre il meglio
di ciò che sei.
Cerca di scoprire il disegno
che sei chiamato ad essere,

poi mettiti a realizzarlo nella vita.

(Autore controverso)
.
Da un dettato medianico:

“Non ci sono al mondo libertà che non siano conquiste di coscienza
In fondo in ogni luogo, ognuno di noi ha avuto davanti a sé uno spazio di tempo e una possibilità.
Il limite crea solo la direzione,ché altrimenti l’energia irromperebbe come un geyser subito spento. La direzione è la possibilità. Sta a noi riconoscerla e seguirla.
Invece di strapparci i capelli sugli specchi, indaghiamo la possibilità di ognuno (messaggio iniziatico di chi ci ama) e aiuta l’altro con rispetto a riconoscerla, ma prima fa’ questo in te.

Tu non devi chiederti: “Cosa non posso fare” ma “Cosa posso fare in queste condizioni?”, perché esse dettano la strada e la meta e ti sono date per un atto di amore, sono la comunicazione del dio che per te ha fatto un sogno e ad esso ti guida invisibilmente.
E dunque non fare come l’atleta che invece di correre per la sua strada piange le strade insepolte che nemmeno vede, come se l’uccello piangesse per non essere farfalla e la farfalla per non essere pianta.
Riconoscere il proprio destino è riconoscere la natura del proprio cuore che per quello è nato e non per altro. E dunque quietati, e impara a svuotare del tutto la mente e a rendere più gradevole la vita degli altri, ché ogni atto d’amore soffocato è la natura che si ribella a se stessa”.

“Tu senti la fatica del vivere insieme, perché non conservi la bellezza del camminare insieme.
Quando la tua ira avrà spazzato tutto il mondo, ti sentirai forse migliore o più preparato ad affrontare il tuo destino?
Solo l’amore, infine, vince, non perché trionfi o perché ceda le armi, ma perché non c’è altra scelta possibile per sopravvivere nella nostra fragilità spezzata.
Non scegliamo e siamo scelti ma viviamo insieme.
E non abbandoniamo e siamo abbandonati ma ci ritroviamo insieme.
Se siamo qui è, per fare esperienza di tutto e di noi attraverso gli altri e noi stessi”.

.
Di fronte alla crudeltà e alla stupidità del Male, provo l’impulso immediato di fuggire nell’intelligenza naturale o paranormale del mondo dello Spirito, come unico ed estremo riparo possibile.
.
Radames
Einstein disse: “LA DIFFERENZA TRA UN GENIO E UNO STUPIDO E’ CHE UN GENIO HA DEI LIMITI
.
Il mondo è pazzesco! Aiutatemi a fuggirne, o datemi la forza di costruirne un altro!
.
Alex
“L’energia non è illimitata, se ne dai la perdi”.
E’ vero, però l’amore è illimitato, più ne dai, più ti si allarga dentro.

BERLUSCONI CONDANNATO A 4 ANNI PER FRODE FISCALE E A 5 DI INTERDIZIONE AI PUBBLICI UFFICI
per aver intascato fondi neri per 280 milioni senza pagare le tasse e commettendo frode nei confronti degli azionisti.

La sentenza della Cassazione conferma quella di 2°grado: 4 anni di reclusione, di cui 3 coperti da indulto per legge stessa di B, e uno da scontare ai domiciliari o nei servizi sociali (Quali? fondare ospedali per bambini nel mondo?) più 5 di interdizione da pubblici uffici e revoca del passaporto.
La Cassazione rinvia però alla Corte d’Appello di Milano la rideterminazione degli anni di interdizione. Ora cercheranno di abbassarli aggiungendo altra ignominia a quella di un indulto fatto da Berlusconi per proteggere se stesso con la sporca collusione del Pd. E tutto per salvare il peggiore Governo italiano, il governo dell’inciucio e della vergogna.
E mentre questo accade, vola nei sondaggi il consenso al Pdl che sale al 28,3%, mentre il Pd non viene penalizzato per aver scritto la nostra rovina e vergogna e aver tradito i suoi elettori e resta attorno al 24,7, prova che o gli Italiani o sono pazzi o criminali.

Proprio Berlusconi fece votare dal Pdl la legge Severino (Governo Monti)- Decreto Legislativo 235 del 2012), che dice che non può essere candidato o ricoprire la carica di deputato e di senatore chi ha riportato condanne definitive con pene superiori a 2 anni. Dunque Berlusconi, per legge voluta da lui stesso, avendo una condanna a 4 anni, non solo deve lasciare immediatamente la carica di senatore, ma non può presentarsi a elezioni per il Parlamento italiano o europeo o a elezioni regionali e deve essere cancellato dalla lista dei candidati né può aspirare a cariche di Governo. L’incandidabilità decorre dalla data del passaggio in giudicato della sentenza stessa e ha effetto per un periodo corrispondente al doppio della durata della pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici comminata dal giudice. In ogni caso l’incandidabilità, anche in assenza della pena accessoria, non può essere inferiore a 6 anni.
Ricordiamo le 3 proposte di legge a iniziativa popolare presentate da Grillo che raccolsero mezzo milione di firme.

Il 14-12-2007 Grillo presentò al Senato un disegno di legge in 5 articoli per riformare la legge elettorale del Parlamento nei criteri di candidabilità ed eleggibilità, i casi di revoca e decadenza dal mandato e il modo di esprimere le preferenze.
Il M5S ha ripresentato la legge in Parlamento il 10 aprile:
-tetto di 2 legislature
-ritorno alle preferenze
-nessun inquisito in Parlamento
E’ una legge equa e civile, ma, nel frattempo, il Pd ha cercato con legge di escludere i 5 stelle dalle elezioni politiche, calpestando ogni criterio di democrazia, mentre tenta di salvare in ogni modo il condannato B a cui si è legato come nel supplizio etrusco si legava un vivo a un morto, per cui possiamo sperare solo che periscano entrambi.
La legge del M5S rivoluzionerebbe la composizione del Parlamento, impedendo l’ingresso di quasi tutti i principali esponenti di Pd e Pdl. Il disegno di legge è stato depositato in Senato da tutti i 53 senatori 5 stelle, con l’atto n. 452, che ha come 1° firmatario Vito Crimi.
Il testo inizia così:
“La legge risponde a un sentimento assai diffuso tra i cittadini italiani, a un senso di rabbia e frustrazione, ma anche di avvilimento e vergogna, per quanto è malato il sistema politico nazionale. Le scandalose vicende che hanno coinvolto tanto i singoli personaggi politici quanto gli stessi partiti, balzate alla cronaca negli ultimi anni e che riguardano entrambi i poli, dimostrano come troppi politici abbiano occupato le istituzioni per esercitare un potere personale o di parte, e non per dare un servizio alla collettività.
L’eliminazione del voto di preferenza per le elezioni politiche ha rivelato,anche per l’uso che se ne è fatto,che i partiti e la classe politica dirigente hanno scarsa considerazione per gli elettori,ritenuti incapaci di scegliere i propri rappresentanti; o forse dimostra la preoccupazione dei politici di dar loro una effettiva possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Deputati e senatori sono scelti esclusivamente dai vertici dei partiti, tra persone che dimostrano fedeltà al partito (sarebbe meglio dire ai segretari attuali), ma non agli elettori e alle istituzioni. Così i più fedeli hanno monopolizzato i seggi, non consentendo un benefico ricambio di persone e di idee. L’eliminazione del voto di preferenza ha anche favorito l’elezione di persone condannate. I partiti, mostrando scarso rispetto verso i propri elettori, sostengono la candidatura dei rei, che, grazie alla lista bloccata, riescono ad entrare in Parlamento.
Ma poi, questi parlamentari quali interessi rappresentano? Non certo quelli della brava gente, che conduce una vita onesta e che, nonostante le difficoltà quotidiane, non si è mai macchiata di reati. Invece sono a tutti noti i numeri, oramai inquietanti, di deputati e senatori condannati anche per gravi reati.
Emerge un’immagine della politica, dei partiti, della società e del Parlamento che non fa onore all’Italia. L’immagine di una società che premia persone condannate con sentenza passata in giudicato facendole sedere all’interno della più importante istituzione democratica.
L’approvazione di questa proposta di legge sarebbe un cambio di rotta, un messaggio importante alla nostra società, un chiaro segnale di cui tutti gli italiani hanno urgente bisogno, che la maggioranza dei parlamentari non condivide, e che non appartiene al modello di politico corrotto e delinquente. La società deve potersi specchiare senza macchie nel Parlamento. Se la nostra fosse una società di corrotti e delinquenti, allora sarebbe giusto che anche in Parlamento sedessero corrotti e delinquenti, ma se la nostra è una società pulita, fatta di gente onesta, che si ispira ai valori della democrazia, della libertà, dell’eguaglianza, della solidarietà, allora anche il Parlamento deve rispecchiare questi valori e dare uno strumento per valutare il loro operato.
È in questa profonda esigenza il significato di questo disegno di legge. Occorre restituire credibilità e trasparenza al Parlamento, affinché non vi siedano più persone condannate; occorre introdurre una «clausola di sbarramento morale», che impedisca al delinquente di sedere sullo scranno parlamentare e farsi impunemente latore di interessi illeciti e confliggenti con quelli della società reale. E ciò, non solo con l’ineleggibilità del condannato in via definitiva, ma anche con la sospensione dall’ufficio del parlamentare condannato in via non definitiva.
Occorre poi rinnovare la composizione delle Camere, impedendo ai parlamentari che vi albergano da anni, come se ne avessero acquisito la proprietà, di candidarsi nuovamente alle elezioni. La prolungata permanenza delle stesse persone all’interno delle Camere ostacola il progresso delle idee, allontana le istituzioni dalla società reale, alimenta logiche clientelari e mafiose.
Il rinnovamento delle persone e delle idee è un valore fondamentale delle democrazie. Rappresentare la Nazione non è un lavoro, un mestiere, una professione, e tanto meno un privilegio di casta. Il parlamentare deve essere un cittadino comune, che vive nella società reale, e non nei palazzi, e che dedica un periodo della sua vita alla cura degli interessi della collettività, al servizio degli altri cittadini, della cosa pubblica, arricchendo le istituzioni democratiche con la propria esperienza di vita onesta.
Bisogna limitare l’eleggibilità, prevedendo che ciascun cittadino non possa assumere elettivamente la carica di deputato o di senatore per più di 2 volte nell’arco della sua vita.
Occorre, infine, reintrodurre il voto di preferenza, per restituire ai cittadini la dignità di autentici elettori, in grado di scegliere veramente i propri rappresentanti in Parlamento.

All’art. 1 viene prevista l’incandidabilità per coloro che hanno ricoperto per 2 volte l’ufficio di membro del Parlamento, per assicurare un benefico ricambio di persone e di idee all’interno della istituzione rappresentativa e di rendere tutti i cittadini effettivamente eguali e partecipi dell’organizzazione politica del Paese.

All’art. 2 viene introdotta una causa onnicomprensiva di incandidabilità, consistente nella mera condanna con sentenza definitiva per reato non colposo ovvero a pena detentiva superiore a mesi 10 e giorni 20 di reclusione per reato colposo, per escludere dalla candidabilità parlamentare i cittadini che siano stati condannati per la commissione di reati anche colposi, per cui la condotta del reo soggiace comunque ad un giudizio di riprovazione sociale, che lo sottrae dalla capacità di rappresentare rettamente la Nazione.

Con gli art. 3 e 4 si chiede di reintrodurre il voto di preferenza per l’elezione di entrambi i rami del Parlamento, distribuendo i seggi spettanti alla lista, sulla base non dell’ordine di presentazione dei candidati voluto dai partiti, ma dell’ordine di preferenza espresso dagli elettori.In caso di parità, si sceglie il più giovane.

Con l’art. 5, in fine, la vacatio legis è ridotta ad un solo giorno poiché le leggi elettorali necessitano, per loro natura, di entrare in vigore immediatamente.

Ma ecco che, entre il M5S ripresenta la legge per allargare la democrazia, il Pd briga per eliminare il M5S dal Parlamento limitando la partecipazione politica ai partiti “qualificati come associazioni dotate di personalità giuridica” ed escludendo altre forme di rappresentanza popolare,contro ogni criterio di democrazia, mentre cerca di salvare in ogni modo il corrotto Berlusconi.

Il M5S chiede il ritorno alla preferenze, eliminate dal porcellum che ha creato una oligarchia di pochi segretari assoluti che nominano i titolari di tutte le cariche pubbliche, permettendo l’elezione di persone loro fedeli ma defraudando gli elettori e le istituzioni di ogni democrazia. Il M5S vuole rendere agli elettori la possibilità di giudicare col voto l’operato dei politici e di cacciarli se indegni.
Se il suo ddl fosse legge, solo nel Pdl sparirebbero Berlusconi, Brunetta e Schifani, Alfano, la Carfagna, la Brambilla, Cicchitto, Quagliariello, la Di Girolamo, la Lorenzin, Lupi e gran parte di deputati e senatori attuali.
Nel Pd insieme a Letta e Bersani andrebbero a casa Franceschini e la Rosy Bindi. Poi Vendola, Tremonti, Bossi e Maroni, Fini, Di Pietro, a Bonino… Insomma, sarebbe un vero terremoto.
Ma quello che accade va in senso opposto. Mentre il M5S vuole creare un ricambio del Parlamento, mandando a casa i disonesti e gli eterni e rendendo la sovranità elettorale ai cittadini, il Csx e il Cdx vogliono l’inamovibilità della Casta e la sua impunità, a partire da Berlusconi per salvare tutti i compagni di merende che hanno inciuciato per 20 anni rovinando questo Paese e derubando i cittadini di beni e diritti, con grave danno ai principi della Giustizia e della Democrazia.
E oggi dobbiamo assistere alla vergogna mondiale di un malfattore sentenziato tale in 3 gradi di giudizio, che in 20 anni si è salvato da altre condanne solo con leggi ad personam o stravolgimenti del sistema penale e processuale o indulti, e con altre condanne pendenti, un delinquente che tutti i partiti tentano di salvare per salvare se stessi, col delinquente stesso che si permette di ricattarli minacciando la caduta del Governo, in una complicità disgustosa col Pd, la Cassazione e Napolitano che si danno da fare in ogni modo per salvarlo, dando una immagine spregevole di se stesse agli Italiani e al mondo.
Come sempre, in Italia, la legge vale solo per i poveracci ma viene bellamente trasgredita dai potenti.

COSE DA FARE IMMEDIATAMENTE
Viviana Vivarelli

-reddito minimo di cittadinanza
-spinta contro la disoccupazione, con recupero del territorio, difesa idrogeologica e spinta turistica, con immediata ripresa economica
-integrazione e snellimento dello stato sociale
-snellimento estremo della burocrazia
-abbassamento immediato delle tasse
-fisco trasparente, equo e proporzionale con aiuto ai più poveri
-finanziamenti a scuola e ricerca
-energie verdi e ADSl su tutto il territorio
-due soli gradi di giudizio e snellimento di leggi e processi
-democrazia digitale
-case popolari
..
Imprese positive di grande ripresa e bellezza che un governo sano realizzerebbe immediatamente se solo tagliasse le spese folli e inutili e punisse i rei, cacciandoli dalla politica e realizzando finalmente uno Stato di democrazia allargata:

-80 miliardi di corruzione politica
-180 di evasione fiscale
-8 regalati al Vaticano
-150 fatturato della mafia
-180 fondi neri nascosti solo in Svizzera senza contare gli altri paradisi fiscali
-più di 1 miliardo di perdita stimata per la fuga dei cervelli
-24 miliardi solo per mantenere l’elefantiaca casta politica
-45 miliardi per pazzesche spese in armi e per gli inutili e difettosi F35
-17 per le inutili Province
-mazzette che generano un sovrapprezzo del 40% sui costi delle opere
-grandi opere inutili
-tetti ai superstipendi e alle superpensioni
-equiparazione dei numeri e delle spese per il carrozzone che comanda ai numeri e alle spese della media europea
-eliminazione degli abusi di Stato, dei privilegi politici, dei finanziamenti ai partiti e all’editoria
e naturalmente vendere le frequenze ed esigere i 98 miliardi che i gestori delle slot machine ci hanno fregato

Abbiamo già più di 1000 miliardi
quanto 50 Finanziarie
abbastanza per stare tutti bene
abbastanza per tornare ad essere un Paese civile dove vale la pena vivere

L’ESTATE DEI MORTI VIVENTI
Viviana Vivarelli

Il giorno sembra un tramonto e l’estate ha un sentore di morte.
Il Governo L/B mugola parole vuote come i borbottii di uno zombie e non si vede l’ora di uscire da questo cimitero. Dicono che se lo zombie assaggiasse il sale, la sua fattura sparirebbe, ma quale sarà il sale che riporterà alla vita il popolo italiano? Così muore la civiltà occidentale. Come diceva Elliot: “Il mondo non finisce con un’esplosione, ma in un piagnucolio”.
Ormai ho rigetto per la politica, vorrei occuparmi di altre cose, migliori, anche se non so quali. Vorrei rinascere per non finire come uno zombie anch’io. Mi tengo occupata in faccende molto materiali come regalare o svendere a poco le cose di casa, visto che ormai me ne occorrono poche e non c’è speranza di passarle alla figlia o ai nipoti. Aiuto amici in difficoltà. Passo il tempo in traslochi impossibili in attesa di una nuova casa dell’anima.
Amo sempre appassionatamente l’idea della democrazia diretta, del resto, come no global, curo questa idea almeno 20 anni prima che Grillo e Casaleggio ne parlassero, ma quello che accade, i 3 governi pessimi di neo-destra che si sono succeduti, Monti-Bersani-Letta, l’onnipresente onnipotente Napolitano, la condotta di questi ‘onorevoli’ così privi di onore, il Parlamento ridotto a un suk, le leggi fatte solo per la Casta, la svendita incontrollata del nostro Paese per il piatto di lenticchie di poche poltrone abbarbicate, la crisi tremenda che ci divora contro cui nessuno fa la minima cosa perché tutti ormai ne sono concausa, materiale e morale, l’assassinio progressivo dei nostri diritti democratici e di sopravvivenza, la morte di un popolo assicurata da media venduti e traditori, mi avviliscono profondamente e mi danno una nausea fisica mortale.
Non credevo di provare tanto disgusto per un governo come per questo monstrum OGM L/B e di provare tanta vergogna per un partito come per il Pd per l’infima cosa informe che è diventato. Ogni mia illusione che questa pseudo sinistra contenesse qualcosa di buono e avesse almeno qualcuno più onesto si scontra amaramente contro i crudi fatti che sono di una delusione tremenda, aver votato a sinistra per una vita e vedere cosa hanno fatto costoro della sx attuale mi riempie di amara rabbia per una vita spesa inutilmente a dar corda a dei traditori, diventati ormai un organismo geneticamente modificato, contro natura, perverso, ibrido, che rinnega il proprio programma genetico, irreversibile ma sterile.
Così è il Governo Letta/Berlusconi, un mostro politico abnorme, una escrescenza contaminante sulla faccia della repubblica.
Ma in questo momento arrabbiarmi non mi fa bene, devo tornare dalla morte alla vita, ho bisogno di ricostruire me stessa su basi solide di positività, affetti umani, valori sociali, allegria… e la politica mi ottenebra e infetta ogni cosa.

Dopo la morte di mio marito, molte cose sono cambiate, io stessa sono cambiata e sento il Non mi sono mai sentita tanto attaccata alla vita”. E’ questo il bisogno spasmodico di rinascere a nuova vita, perché non si può piangere la morte per troppo tempo e, anche se ci vuole molta vita per vivere questa vita, questo abbiamo il dovere di fare, rinascere a cose positive, essere vivi, ora, qui, adesso, sempre!
Mai come in questo momento ho ardentemente bisogno di positività, di forza e di azione, di persone da amare, valori da rispettare, un mondo da unire, cose belle da ammirare o ricostruire! Mai come dopo il mio lutto individuale e questo lutto sociale ho il prepotente bisogno di parlare di rinascita. Ma la politica mi impedisce questo atteggiamento sano verso il mondo e me stessa.
La politica è come una palude di cose morte che se la fissiamo troppo finisce per inghiottirci, ci infetta e ci trascina verso il basso. Se combatti troppo la droga, diventi un drogato. Se curi troppo a lungo i depressi, diventi un depresso. A un certo punto occorre uscire dal gorgo per non subire la fascinazione del Male, per non vivere solo per combatterlo ma anche per mete più sane. Anche nel centro di un’epidemia abbiamo la prepotente necessità di riprenderci la vita. Ma oggi, come diceva Montale, nel franare di tutte le cose note e sognate: “L’unica nostra speranza è l’imprevisto”.
La politica mi fa male e non è nemmeno più uno sfogo per la mia aggressività non risolta, ormai è solo una palude nera in cui non voglio affondare, non voglio diventare uno zombie tra zombie. Devo trovarmi uno scopo sociale che non contenga il doversi confrontare ogni giorno con questo marciume dilagante e mi riporti a un piano di positività e coerenza!
Il Movimento fa quello che può, Grillo fa quello che può. Ma vediamo tutti che non basta e che l’ondata calunniosa e venefica dei media rischia di prendere il sopravvento sui cervelli deboli della gente.
Sono stanca di ripetere le stesse denunce. Sono stanca di dimostrare le stesse evidenze che basterebbe poco a vedere senza doverle dimostrare. Sono stanca di sputtanare gli stessi troll abominevoli e di parlare agli stessi sordo-ciechi che intendono restare murati nella loro follia. Tutto questo ha fatto il suo tempo e adempiuto alla sua funzione. Sono cose morte e io ho bisogno di vita, di tempi nuovi e di strategie nuove. E se non avrò una nuova giovinezza, avrò però la forza dei morti e dei vivi e delle giovani generazioni.
Voglia il cielo che possiamo trovarle tutti insieme con un lampo di genio o di follia, o saremo tutti distrutti!
Quello che facciamo è evidente che non basta, ma dalla crisi del ripetuto insufficiente qualcosa di nuovo nascerà.
La mia speranza è che ‘semina, semina’ qualcosa di nuovo venga fuori, per virtù della Fortuna e per grazia di questo Paese! Tutti insieme, tutti appassionatamente, perché la Vita deve annullare la Morte!

La passione politica è come l’amore.
Ignota a chi non la conosce ma cara agli eletti.
Io sono stata fortunata, ho avuto un unico grandissimo amore, ci siamo trovati il primo giorno delle superiori e avevamo entrambi 14 anni, non ci siamo lasciati più per 57 anni, quando lui se n’è andato fisicamente dopo 4 anni di malattia terribile e dolorosa.
So che è stata una esperienza terribile ma so anche che pochissime persone hanno goduto di una storia affettiva così lunga e felice.
Mia figlia ha avuto una storia diversa, ha cominciato ad innamorarsi a 10 anni e ha avuto sempre sfortuna per delusioni e cattivi incontri con persone sbagliate. Poi, dopo 20 anni di esperienze sofferte, a 34 anni, ha incontrato il vero amore della sua vita, e ha potuto farlo perché la sua sete di amore non si era spenta mai, non si era mai inaridita nella delusione mortale o nell’apatica indifferenza.
Per la politica è un po’ lo stesso: ci sono le nostre passioni, i nostri sogni, i valori, gli ideali in cui crediamo… poi ci sono i partiti e i politici che dovrebbero aiutarci a realizzarli, unendosi idealmente con i cittadini migliori e portando avanti le loro speranze e le loro rivendicazioni. Ma spesso questo non accade e si manifesta solo la sequela dei tradimenti. Al posto di una unione politica ideale ed entusiasmante del popolo coi suoi portavoce, abbiamo dei rinnegati che tradiscono la nostra fiducia e ci calpestano, ci vendono, ci violentano, ci ingannano, ci derubano, tentano in ogni modo di approfittare di noi nel senso peggiore, come dei criminali da strada, con la loro corte di lacchè e di giornali.
I partiti e i politici che raccolgono il nostro consenso e poi ci tradiscono sono come i cattivi amanti, come i padri-padroni, come i perfidi consiglieri, si fingono amici ma sono nemici in quanto sono amici solo di se stessi e fanno comunella con quelli che dovrebbero combattere, agendo sempre a tuo danno.
Costoro fanno parte delle delusioni della vita, finché non arrivi a capire che la tua realizzazione dipende solo in parte da loro e a volte non ne dipende affatto e che sei tu il centro e il pernio del mondo che sogni e che riuscirai costruire coi veri amici che saranno sempre e solo quelli che stanno nei tuoi stessi panni e che soffrono le tue stesse pene.

Sì, lo so che ogni storia d’amore come di passione politica è unica e inconfondibile.
Ogni storia è unica e diversa da tutte le altre.
Ma certe analogie si possono trovare.
E anche certi insegnamenti.
Per esempio, so che le storie d’amore come le storie delle passioni politiche non sono mai ‘ideali’, proprio perché per realizzarsi devono calarsi nel mondo vero e aspro, e ‘l’ideale’ vive solo nelle nostre menti sognanti, mentre ciò che è reale si deve confrontare con la dura realtà.
Per questo penso che le storie d’amore come quelle politiche siano delle avventure, delle esperienze grandissime in cui ci mettiamo a rischio, in cui buttiamo tutti noi stessi, in cui riversiamo il nostro Io migliore, ma in cui anche incontriamo difficoltà e dolore, delusioni e tradimenti, con sempre il dovere morale di andare avanti, di vivere la passione fino in fondo, di darle la parte migliore del nostro cuore ma anche la lucidità della nostra coscienza e di resistere, nonostante tutto, senza barcollare o recedere al primo segnale negativo, senza mai piegarsi allo sconforto
L’ideale è in questo intento e non certo nei risultati.
La politica come l’amore sono prove.
Non sono regali.
Sono compiti.
E dobbiamo esserne degni!

UDINE – Vuole restare anonima perché il suo gesto «potrebbe essere equivocato» ma una deputata del M5S del Nordest ha deciso di devolvere il suo stipendio da parlamentare a favore delle famiglie indigenti delle vittime di femminicidio. La parlamentare è stata eletta per la prima volta alla Camera alle Politiche del febbraio scorso. A darne notizia è l’Associazione vittime femminicidio (Avf), con sede a Milano, che non rivela l’identità ma definisce la sua intenzione «ammirevole e di grande significato morale etico e sociale». E questo, sostiene, «in un periodo storico di considerevole disaffezione per la politica e per i politici in generale».
L’Avf è nata da pochi mesi, ma è già operativa in alcune grandi città italiane, con lo scopo di tutelare e fornire assistenza gratuita a tutte le donne vittime di violenza. All’interno dell’Associazione opera un team di esperti che fornisce assistenza psicologica e legale alle vittime ed alle famiglie. L’associazione invita tutte le donne a denunciare anche preventivamente alle autorità episodi di violenza che potrebbero rappresentare triste preludio ed anticamera di più efferati delitti. Per ogni segnalazione o richiesta di intervento sono a disposizione un indirizzo di posta elettronica (sosfemminicidio@libero.it), un contatto Facebook (sos vittime femminicidio) ed a breve un sito internet attualmente in allestimento.

(Un lettore idiota ha detto che “con molto più pudore” Berlusconi fa lo stesso in quanto “aiuta” molte povere ragazze con 2.500 euro al mese! Evidentemente ci sono persone che hanno una bel strana concezione di ciò che è “violenza” e scambiano l’incitamento alla prostituzione per “aiuto” a donne indifese. Non ci sono parole!)

LA SINDROME DI TAFAZZI
Viviana Vivarelli

C’è chi nasce affetto dalla sindrome del mangia-a-ufo. C’è chi nasce con la sindrome del killer. C’è chi nasce ladro di Stato.
Il Pd è nato con la famosa e rinomata sindrome di Tafazzi, a volte pare quasi che l’abbia inventata. Tafazzismo, malattia genetica dei trinariciuti:
martellarsi le palle con un grosso randello e poi dare la colpa del proprio masochismo agli altri!
Ma si può essere più scemi! E ovviamente gli elettori del Pd lo sono anche di più!
Come scriveva Guareschi, il trinariciuto o uomo con tre narici, è simbolo di rimbecillimento e di rinuncia al ragionamento individuale in quanto dotato della terza narice che “ha una sua funzione completamente indipendente dalle altre 2: serve di scarico in modo da tener sgombro il cervello dalla materia grigia e permette l’accesso al cervello solo delle direttive di partito che devono sostituire il cervello umano pensante e accettare ogni sorta di paradosso o diktat orwelliano dei capi, tipo: “odia B”, contrordine compagni: “Ama B!”
Tafazzi è definito lo zero comico assoluto, è l’insulsaggine diventata mito, è l’Italiano pecora o caprone, ma mai uomo. Nonostante la sua palese e completa coglionaggine, il tafazzismo è entrato nel linguaggio comune come sinonimo del comportamento politico masochista per eccellenza. Martellatevi le palle! Appunto!
La malattia è seria è incurabile, di origine probabilmente genetica. Sembra che nel 1996 la genetista Silvia Bione abbia individuato la proteina responsabile della sindrome, una forma di 3-metilglutaril aciduria, e l’hanno battezzata tafazzina per l’assiduo lavoro di ricerca necessario alla sua scoperta,totalmente inutile, visto che i tafazziani invece di curarsi si esibiscono la loro stupidità. A che servano non si capisce, visto che l’unico loro risultato è tenere al potere una casta famelica di ladri e ingannatori che si perpetua di padre in figlio martellando loro le palle. Ma il tafazzista piddino è così: più soffre, più gode. In più rompe le palle a chi tafazzista non è, insistendo perché si allei con lui regalandogli i voti aggratis, cosa che qualunque persona anche con un solo neurone rifiuta, ma che i tafazzisti perseguono con acre entusiasmo! Il tafazzismo è una sorta di parafilia sessuale in cui l’orgasmo si ottiene solo se il soggetto da solo o con l’aiuto altrui prova dolore e umiliazione, uno stato che negli ultimi 20 anni i piddini hanno conosciuto molto bene e se non ne sono ancora usciti accettando anche il triste connubio con Berlusconi, vuol dire che la malattia ormai è troppo in là per essere curabile.
Per quanto i tafazzisti piddini non abbiano da offrire altro che i loro suicidi assistiti, estenuanti nel tempo e che tendono alla fine assoluta, essi insistono per associare nel loro tentativo di eutanasia altri gruppi come i 5stelle, che li guardano sbigottiti come una setta satanica nonché deficiente.

Ma la natura non cessa di offrirci i suoi complementari. Come esiste il neutrone così esiste l’anti neutrone. E come il sadico è l’opposto del tafazzista, così Pdl e Pd sono gemelli speculari.
Il Pdl gode nel far del male agli altri per far contento solo uno.
Il Pd gode nel far del male a se stesso, senza fare contento nessuno!
Ma il meglio è la Lega, la terza compagnuccia di merende, che fa contemporaneamente del male agli altri e a se stessa col massimo del tafazzismo politico: come riuscire a far peggio persino il peggio che c’è!
L’unica nostra speranza è che, come il neutrone e l’antineutrone incontrandosi si annientano, così avvenga anche per Pd e Pdl.

NON VOGLIAMO LA RIFORMA DELLA P2 SULLA COSTITUZIONE

Stanno tentando di manipolare la Costituzione, in modo che sia cambiabile a piacere con procedure rapide secondo gli interessi o le coperture del governo del momento. E’ il più grande tentativo di annullamento delle difese costituzionali che si sia mai visto. E, quando il M5S, protesta, la Boldrini, terza carica istituzionale, ha anche la faccia di dire di tenere i toni bassi!

Firma l’appello
https://www.change.org/it/petizioni/costituzione-non-vogliamo-la-riforma-della-p2-firma-l-appello#share

Ignorando il referendum popolare del 2006 che bocciò a grande maggioranza la proposta di un Premier assoluto, ci stanno riprovando a cambiare la repubblica parlamentare in presidenziale, rinviando la modifica della legge elettorale.
In fretta e furia e nel silenzio dei media la Camera ha iniziato a esaminare il disegno di legge governativo, già approvato dal Senato, di revisione dall’articolo 138, che fa saltare la valvola di sicurezza pensata per impedire stravolgimenti della Costituzione.
Bloccate il processo di revisione costituzionale! Chiediamo che l’iter di discussione segua i tempi dettati dalla Costituzione che garantiscono l’approfondimento e il ripensamento. Gravissimo che si tenti questo colpo di stato durante le ferie estive! Rendiamo al Parlamento il suo ruolo. E’ orribile che si dia al Governo un potere eccessivo vietando ai parlamentari di correggere le proposte del Governo, e di presentare correzioni in dissenso con i propri gruppi. Chiediamo che i cittadini possano esprimersi su progetti di revisione. Vogliono cambiare ben 69 articoli della Costituzione, stravolgendo la democrazia. ogliono che la Costituzione si stravolta a piacere dai governi di turno, mantenendo il porcellum che distorce gravemente la rappresentanza popolare, e porta al potere governi che non rispettano i numeri elettorali. Chiediamo anche che la legge elettorale sia discussa a parte. E’ in gioco il futuro della nostra democrazia!

Al momento hanno firmato 70.000 cittadini
Tra loro
Alberto Lucarelli, Gianni Ferrara, Don Luigi Ciotti, Raniero La Valle, Paolo Maddalena, Cesare Salvi, Massimo Villone, Silvio Gambino, Domenico Gallo, Antonio Ingroia, Beppe Giulietti, Antonello Falomi, Raffaele D’Agata, Mario Serio, Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero

Pd e Pdl sono rei di una crisi che ci getta in un baratro sempre più profondo, con 9,5 milioni di poveri (una famiglia su 5), 4 milioni di disoccupati,migliaia di imprese fallite e uno stato sociale che diventa sempre più esile.
Questi malfattori sono rei di gravissime lesioni alla democrazia, furti pubblici continui, guerre anticostituzionali,patti infami con mafia e P2 e un livello di corruzione che è il più alto d’Europa.
Pd e Pdl hanno violentato le leggi, resi lunghissimi e iniqui i processi per difendere i loro sporchi interessi, ci hanno dato le tasse e il debito pubblico più alti del mondo. Hanno imposto una oligarchia inamovibile che non cede alcun privilegio o abuso, hanno protetto i ricchi, le banche e i corrotti, con un fisco iniquo e lo sperpero di fiumi di denaro pubblico, ci hanno imposto una legge elettorale immonda, ci hanno messo all’ultimo posto in Europa e ci fanno andare verso il 3° Mondo. Hanno patteggiato un patto infame tra di loro contro di noi per 20 anni e ora lo hanno rivelato con un partito unico che è la vergogna d’Europa, che tenta in ogni modo di salvare i corrotti perché è formato da centinaia di rei, un partito-mostro che tradisce i suoi elettori, rinnega 20 anni di menzognere promesse elettorali, fa il contrario dei programmi giurati e vuole svendere il nostro Paese alla Bundesbank, alla Bce, al Fondo Monetario, alle grandi banche americane e a club di magnati internazionali pur di mantenere un potere vergognoso che non merita..
E dovrebbe essere questo partito-mostro a riformare le leggi costituzionali,tagliando i nostri diritti,amputando la democrazia,imponendo un presidenzialismo forte e cambiando la Costituzione secondo il capriccio dei governi di turno?????

Firma contro la revisione facile della Costituzione che distruggerebbe la nostra democrazia per sempre, marciando verso la dittatura, calpestando i diritti del lavoratore e del cittadino!

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IL LETTA GUERRIERO
Paolo De Gregorio

Quello che è accaduto oggi, 25 luglio, dovrebbe provocare forti reazioni nell’opinione pubblica, un sussulto di dibattito civile ed etico anche in Parlamento, ormai espropriato dai diktat dei voti di fiducia, dai “moniti” di Napolitano, ma ormai c’è la sensazione che sia inutile impegnarsi e indignarsi, tanto non serve a niente.
C’è stato l’incontro tra Letta nipote e il Capo della Nato Rasmussen, dove il Letta nella versione guerriera sentenzia: “l’Italia è fiera del suo intervento in Afghanistan”, con conseguente diluvio di lodi da parte del capo della Nato.
E’ un attentato terroristico alla logica e alla evidenza dei fatti! Come si fa ad essere orgogliosi di una guerra perduta, inutile, dove ci hanno lasciato la pelle più di 50 italiani, costata chissà quanti miliardi di euro (i conti non li conosceremo mai), sicuramente una voce negativa nel bilancio del nostro debito pubblico, che ormai appare inarrestabile e ingestibile. Il nostro futuro è nelle mani di un primo ministro incapace di vedere ciò che è chiarissimo per i cittadini, ossia che, per poter sperare di uscire dalla crisi, bisogna tagliare tutte le spese inutili, a cominciare da tutte le missioni militari all’estero, rinunciare all’acquisto dei 100 bombardieri F35, tagliare subito il finanziamento pubblico ai partiti e all’editoria, rinunciare alla TAV, abolire le province, dimezzare stipendi di parlamentari e consiglieri regionali, via le auto blu, vendita di due canali RAI, ecc. ecc,
In un paese serio, nella nostra situazione drammatica, un 1°ministro che affermasse di essere orgoglioso di buttare soldi e vite andrebbe gentilmente associato ad un trattamento psichiatrico obbligatorio.
Sono i colpi di coda di una classe politica che non è mai cambiata. Ex democristiani ed ex comunisti, con Napolitano in testa, sono ancora al potere. Negli ultimi 30 anni hanno fatto finta di combattersi, mentre sottobanco si spartivano tutto, sono i pieni responsabili della crisi attuale, ignoranti, incapaci e spesso ladri, ora scopertamente alleati in un governo di ordinario inciucio che non riesce nemmeno a capire quale strada bisogna imboccare per uscire dalla crisi. PD e PDL si sono aggrappati l’uno all’altro, senza più pudori, sanno bene che i loro destini sono intrecciati, e sono disposti a tutto anche a stravolgere la Costituzione affinché il potere resti nelle loro mani. Purtroppo solo il default della economia li spazzerà via, ma il prezzo che pagheranno le classi subalterne sarà veramente pesante e chiunque sarà chiamato a ricostruire come minimo dovrà saper camminare sulle acque.

LA DEMOCRAZIA DIGITALE
Viviana Vivarelli

La Democrazia Digitale è la forma di Democrazia Diretta più moderna, che usa le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle consultazioni popolari, usa cioè internet e il web. La Democrazia Diretta Elettronica è la più alta forma di democrazia Digitale, e presuppone che i cittadini siano i soggetti legislativi primari attuando nel modo più completo il principio costituzionale della loro sovranità.

Ovviamente per essere operativa, la Democrazia Digitale non basta che sia annunciata, deve essere inserita nella Costituzione, richiede cioè che la Costituzione preveda gli articoli che la rendano operativa, dando direttamente alle scelte popolari la forza di legge.
Attualmente la nostra non è una repubblica a democrazia diretta (salvo che nei casi ormai abusati dei sindacati e dei referendum), prevede l’elezione e la mediazione del Parlamento come organo delegato della volontà popolare, che, mancando un vincolo di mandato, può agire tuttavia come crede e anche in senso opposto a quello dello schieramento o del programma o dell’ideologia per cui ha avuto il voto.

Non ci sono ostacoli, se non nella volontà contraria del potere, che possano impedire l’applicazione della Democrazia Digitale nel mondo. In Italia purtroppo la tendenza dei partiti è di esautorare i cittadini della loro sovranità, lo hanno fatto prima col porcellum, che ha trasformato la democrazia in una oligarchia di segretari di partito con liste formate dalle loro scelte e non da quelle dei cittadini, hanno poi distorto il senso di ogni ideologia politica con le larghe intese e l’infame patto di alleanza tra Pd e Berlusconi, infine hanno esautorato dei loro poteri i massimi organi dello Stato, come il Parlamento o la Corte dei Conti o ne hanno distorto i fini come hanno fatto col Presidente della Repubblica, la Cassazione o la Consulta e ora tendono a centralizzare ancora di più il potere con l’attacco all’articolo 138 della Costituzione per creare una Costituzione facilmente variabile e facilitare il passaggio a una repubblica presidenziale.
Il movimento dei partiti italiani va, insomma, nel senso di un dispotismo partitico centralizzato e autoritario, che toglie sovranità al popolo per rendere inamovibile e impunibile la Casta.

Ma se al momento è molto difficile introdurre in Italia la Democrazia Digitale, questa viene applicata e da molto tempo in altri Paeso. Nella sua forma più forte in Svizzera, sia a livello federale che locale, poi negli Stati Uniti, a livello dei singoli Stati.
“Le prime esperienze pratiche dimostrano che e-democracy può essere usata per migliorare la burocrazia relativa alle operazioni di voto (voto elettronico) e nei processi decisionali relativi alla deliberazione popolare (wikipedia)
“La Germania è una delle nazioni guida nell’e-democracy, in parte perché il locale mondo politico ha subito visto in questa la possibilità di interagire e fidelizzare l’elettorato, in parte per una tendenza culturale democratica non delegativa, tipica dei paesi a forte cultura calvinista. L’esperienza più nota è quella del Partito Pirata Tedesco. Nato nel 2006, si è via via sviluppato, promuovendo da sempre i temi della cittadinanza digitale e della democrazia diretta. Volendo dotarsi di uno strumento informatico per la gestione delle proposte interne al partito, sviluppa e adotta una piattaforma SW di delibera/voto: il software LiquidFeedback, che implementa i principi della democrazia liquida. La piattaforma di fatto costituisce un’assemblea permanente e virtuale, dove tutte le iniziative vengono sviluppate e messe ai voti tra tutti gli iscritti al partito. Le iniziative che passano il vaglio dell’assemblea, sono portate avanti dai loro rappresentanti, eletti secondo le modalità classiche del sistema istituzionale tedesco.
Per citare altre iniziative concernenti l’implementazione di e-democracy, l’adozione da parte del Partito Socialdemocratico Tedesco della piattaforma deliberativa Adhocracy.”

“Il Movimento 5 Stelle, di Beppe Grillo include nel suo programma il concetto di e-democracy, tale proposito si è tradotto, in tre consultazioni online sull’espulsione di due senatori dal gruppo parlamentare e sulla scelta del candidato alla presidenza della Repubblica.
Anche negli USA la e-democracy ha destato parecchio interesse, in quanto ramo di sviluppo delle tecnologie informatiche, da sempre considerate strategiche.
Invece, la reazione a livello istituzionale si è rivelata piuttosto fredda. I motivi sono sostanzialmente due:
il peso delle lobby sulla gestione politica;
i tradizionali meccanismi elettorali, che già impongono ai rappresentanti istituzionali il costante contatto/confronto/consenso con i loro elettori/cittadini.
Ciononostante si sono sviluppati diversi progetti, volendo citarne alcuni:
E-Democracy.org, un’associazione di cittadini nata nei tardi anni novanta in Minnesota, capace di indirizzare attraverso il dibattito e la pressione le elezioni locali e le successive scelte amministrative;
MixedInk, una piattaforma attivata dalla Casa Bianca allo scopo di aprirsi alle proposte dei cittadini (open government);
White House 2, un’iniziativa privata open source che ha portato alla creazione di una piattaforma per realizzare programmi e proposte condivise; fu promossa durante la prima campagna elettorale del presidente Barak Obama nel 2008, e rimase attiva fino al 2010.
Un progetto ambizioso è quello che si sta svolgendo in Islanda, dove, attraverso una piattaforma derivata da White House 2, si è riscritta la Costituzione con l’apporto di tutti i cittadini.
“In materia ambientale, l’Europa ha mosso i primi passi verso l’implementazione dei principi partecipativi attraverso la convenzione stipulata ad Århus, Danimarca, il 25 giugno 1998. Ratificata dall’Italia con la legge 16 marzo 2001, n. 108, la Convenzione richiede ai governi di intervenire in tre settori: garantire ad un pubblico il più vasto possibile (persone fisiche o giuridiche, associazioni, gruppi o organizzazioni) il diritto di accesso alle informazioni ambientali detenute dalle istituzioni e dagli organi comunitari; prevedere che le informazioni in materia ambientale siano messe a disposizione del pubblico attraverso banche dati elettroniche facilmente accessibili; prevedere la partecipazione del pubblico all’elaborazione di piani e programmi in materia ambientale da parte della Comunità.
Italia ed il campo ambientale “.

Siamo arrivati alla fine di un’era. La storia non esige passi indietro e chi tenta di immobilizzare il tempo farà la fine dei dinosauri.
Cambiare si può, cambiare si deve.
E il cambiamento, quello vero deve iniziare sempre da noi stessi.
Siamo noi gli artefici del cambiamento. Siamo noi a disegnare, a progettare, a sognare, a votare il nostro futuro.
Oggi la scienza mette a disposizione della conoscenza internet, la rete, e niente sarà più come prima. Non ci sono scuse per non essere cittadini attivi e non sudditi, per esercitare la democrazia, democrazia intesa come partecipazione, condivisione di scelte, di priorità di programmi, partecipazione alla stesura di questi programmi, alla loro selezione, alla loro votazione, per capire qual’è il più importante da realizzare, per realizzare la scala delle priorità collettive. E la maggioranza dei cittadini impegnati, chiamati a queste scelte, determinerà il corso degli eventi.
Democrazia è dare a tutti gli strumenti per partecipare, prima di tutto l’informazione.
Democrazia è accettare il verdetto della maggioranza, le scelte della maggioranza
prese con la democrazia diretta, e non ex cathedra attraverso la voce del padrone o dei servi del padrone di turno, che si chiami Pd o Berlusconi, .
Vox populi vox dei.
In Grecia stanno morendo di fame e sono scesi in piazza come sono scesi in piazza in Spagna ma abbiamo visto tutti che i risultati stanno a zero. In Siria vediamo tutti che la rivoluzione brucia da tre anni, dopo i primi graffiti sui muri, ma in tre anni di massacri niente di positivo è avvenuto. In Egitto sono tre anni che combattono senza una pace certa.
Le scelte fanno parte della libertà. Le deleghe hanno senso fin quando la persona a cui deleghi il tuo potere fa i tuoi interessi.
Non sono le scelte e le deleghe che creano i problemi.
E’ un sistema di falsa democrazia per cui quando credi di delegare in realtà non scegli la persona che vuoi o quella che fa il tuo utile e,se il tuo rappresentante si dimostra infido, non hai poi la possibilità di cacciarlo, o peggio ancora non puoi far nulla se quello prende tutto il potere che gli hai dato e lo usa contro di te.
La democrazia parlamentare dopo decenni di applicazione ha dimostrato tutti i suoi difetti e le sue inadempienze. Invece di fare del Parlamento l’organo dei rappresentanti popolari, ha creato una casta eterna di detentori del potere che sono disposti a tutto pur di conservarlo e che è capace solo di difendere se stessi e occupare altro potere.
Solo la democrazia digitale permetterebbe la conoscenza, il controllo e la cacciata degli indegni.
Dicono che la democrazia digitale non si può fare perché il voto on line è falsificabile, ma tutto si può correggere e tutto si può falsificare. O ci siamo dimenticati che il famoso ‘carta e penna’ ha trasformato dopo il fascismo una vittoria della monarchia in una vittoria della repubblica. O che sul famoso “carta e penna” si è basato per mezzo secolo il potere della mafia nel sud. O che la prima votazione per Bush aveva visto la sua chiara sconfitta ma i risultati americani furono alterati. O che quando i risultati di Berlusconi arrivarono al Quirinale e lo davano sconfitto, in pochi secondo quegli stessi dati si rovesciarono e ne proclamarono la vittoria. O forse dimentichiamo che con “carta e penna” i dittatori come Putin hanno sempre il 98 per cento dei consensi.
Tuttavia, tra tante critiche insensate, trovo ragionevole quella che attacca il voto on line come ancora falsificabile o riconoscibile.
Gli esperti di pc hanno portatili che si azionano con l’impronta digitale che non è falsificabile, per cui, per es, credo che nei nuovi modelli si potrebbe collegare il voto all’impronta del dito o all’immagine dell’occhio che in ognuno di noi è diversa e chi non ha l’ultimo modello di pc può sempre andare in una cartoleria come si fa quando non si ha una fotocopiatrice e votare da lì.
E’ vero che non c’è segretezza in internet, e che, per esempio, incrociando i dati, le società di vendita possono ricostruire l’identità di ognuno di noi e possono sapere tutto di noi. E sappiamo tutti che è stato appena scoperto un sistema gigantesco di spionaggio universale da parte degli Stati uniti su tutti i paesi del mondo compresi i suoi alleati, per cui non esiste nemmeno il segreto di Stato ed è inutile parlarne solo a proposito della democrazia digitale, quando tutto ciò che facciamo può essere spiato e controllato proprio da coloro che dovrebbero salvaguardare la privacy del cittadino.
Ma, proprio per difendersi da questi pericoli, e per motivi non esattamente elettorali, per evitare un Grande Fratello internazionale che frughi nei loro segreti, in tutti i Paesi del mondo si stanno sviluppando nuovi sistemi di difesa dell’utente o del cittadino o dei governi, che cancellino i dati che individuerebbero ognuno come fonte, e, se ciò interessa per motivi di autodifesa nazionale, possiamo stare certi che gli stessi sistemi saranno in grado di difendere i futuri voti on line degli elettori, sia da invasioni di hacker che da invasioni di spie, salvaguardando la segretezza del voto, se questa è necessaria.
In quanto alla segretezza del voto dei parlamentari, penso che dovrebbe essere abolita così che chi li ha votati sappia sempre cosa fanno i suoi delegati e possa delegittimarli in caso di tradimento del mandato, cacciandoli dalla politica per sempre, come si fa con un funzionario infedele.
Contro la democrazia digitale trovo le obiezioni di tanti oppositori semplicemente infantili e deprimenti, frutto di ignoranza, disinformazione e accanimento nel difendere il peggio, come se non potessero vedere con i loro occhi a quale degradazione, recessione e morte civile ed economica ci hanno portato il neoliberismo, il turbocapitalismo e i pessimi sistemi parlamentari odierni che hanno semplicemente ucciso i germi della democrazia per diventare pseudo oligarchie dei soliti pochi.

INFORMARSI SULLA DEMOCRAZIA DIRETTA
Viviana Vivarelli

Non c’e’ nulla di male a non sapere le cose. L’ignoranza è la condizione in cui nasciamo, ma il compito di ognuno è di uscirne più che si può, non quello di gloriarsene come di una dote. Tutti quelli che fanno domande sulla democrazia diretta potrebbero anche informarsene e non ripetere all’infinito le stesse obiezioni sciocche.
Quando nasciamo, non sappiamo nulla di nulla, ma la vita ci e’ stata data perché usciamo dall’ignoranza primitiva e diventiamo sempre più coscienti e informati. Sapere è un compito e un dovere. Non possiamo parlare di ciò che non conosciamo, col solo scopo di palesare la nostra arroganza.
Diamoci dunque da fare!
Sbandierare la propria ignoranza non rende onore a nessuno.
E, chi non sa cosa sia la democrazia diretta, può cominciare a leggere questi libri scaricabili gratuitamente da internet:

Democrazia dei Cittadini – Paolo Michelotto
http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=37

Democrazia Diretta – Verhulst, Nijeboer
http://www.paolomichelotto.it/blog/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=38

Sono ‘libri’, un genere che molti sembrano ignorare, parlano di realtà sperimentate da decenni, non sono libretti di fantascienza o sogni di un visionario. Sono ‘realtà”, un sistema di democrazia già applicato nel mondo e che solo gli ignari dicono non esistere,
come nel medioevo chi non era mai stato in Africa diceva che non esistevano i leoni e che chi ne parlava era un visionario. I visionari sono quelli che vivono fuori dal mondo chiusi nella loro ignoranza e nei loro pregiudizi, di cui fanno vanto come fossero ricchezze e non qualcosa che gli altri possono solo commiserare.
Sentire certe obiezioni è tristissimo, come sentire le obiezioni di un analfabeta che chiede come si fa a scrivere e a leggere e ne mette in dubbio la possibilità, o sentire uno senza patente che mette in dubbio la possibilità di una macchina di muoversi e quella di un uomo di guidarla. Il senso generale genera pena e tristezza, perché tante obiezioni sono semplicemente insensate.
Vadano su Wikipedia e cerchino ‘ordinamento politico della Svizzera’!
Chi insiste a non voler sapere e a fare obiezioni insensate è come quei veneziano che di fronte al cannocchiale di Galilei chiudevano gli occhi e continuavano a ripetere “MI NO VEDO GNENTE”!
Quello che Casaleggio dice non è assurdo o fantascientifico, ha messo insieme il meglio delle democrazie più evolute del mondo e lo ha unito alle sue conoscenze del web. Il risultato è la democrazia digitale. Ed è il futuro.
L’accanimento nel negare il M5S porta solo a fare delle figuracce da trogloditi. Il futuro non siete voi, né è rappresentato da questa Casta corrotta e antidiluviana che ci comanda e che ci sta trascinando nel Medioevo. Incaponirsi nella difesa di un sistema ormai morto e fatiscente non fa affatto onore.
Molti commenti non ci sarebbero con una maggiore conoscenza delle cose.

Per es. leggo critiche al referendum senza quorum.
Per quanto possa apparire strano a noi italiani, la presenza del quorum non è così diffusa come molti credono: in Europa esiste un quorum del 50% in Slovenia, Ungheria, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia e quasi tutte le repubbliche dell’ex blocco comunista. Esiste inoltre il quorum del 40% in Danimarca.
NON esiste il quorum in paesi con lunga storia democratica: Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Paesi Bassi, Islanda, Spagna, Malta, Lussemburgo, Finlandia, Austria, oltre che ovviamente nella patria dei referendum, la Svizzera (dove è richiesta la maggioranza dei votanti e dei cantoni) e il Lichtenstein.
Negli USA non esiste il referendum a livello federale, ma i 27 stati USA che lo prevedono, non hanno quorum. Anche in Nuova Zelanda, altra nazione che ricorre frequentemente alla consultazione referendaria, non è previsto quorum, lo stesso accade in Australia dove è richiesta la maggioranza dei votanti e degli stati.
Dunque non vedo di cosa vi preoccupate. Molte delle cose che Casaleggio chiede sono già praticate.

Spero che prima o poi anche gli scettici a oltranza riescano a capire la grande trasformazione nel pensiero umano e nella partecipazione collettiva insita della rivoluzione informatica e nella democrazia digitale.
Come l’invenzione della stampa mise il sapere alla portata di tutti, tanto che gli illuministi videro nell’Enciclopedia un mezzo di emancipazione politica, così l’invenzione del web ha dato ad ogni uomo uno strumento di conoscenza in più, un modo mai esistito prima per formare in tempo reale un pensiero collettivo, una via senza eguali di progresso umano nel campo della sociologia e della politica.
Se nel 1500 il progresso culturale, artistico e scientifico nasceva grazie a grandi menti isolate, l’invenzione di internet permette, per la prima volta nella storia, la nascita di un pensiero evolutivo collettivo.
Nulla può equivalere allo stimolo universale prodotto da milioni di menti in cammino che si concentrano su uno stesso problema, che ne tentano la soluzione, che cooperano come una mente gigantesca che lavora all’unisono, creando un nuovo gigantesco organismo estremamente più funzionale e democratico di singole menti separate.
Finora, dal 1600 a oggi, questa incredibile unione poteva avvenire in un campo ristretto di scienziati che si trasmettevano le loro scoperte e che le facevano crescere con collegamenti interpersonali, ma il web per la prima volta nella storia umana permette qualcosa di sconvolgente, lo sviluppo di un pensiero sociale e politico collettivo e, domani, universale. E’ questo uno degli effetti non previsti dal villaggio globale, nato per uniformare i mercati ma non certo per creare una cooperazione tra gli spiriti liberi.
Mentre per lo sviluppo delle scienze occorrono iter di studi molto dettagliati e specifici, per la creazione di un pensiero politico più nuovo ed efficiente basta la sofferenza di chi non sopporta più le disfunzioni, gli errori e gli abusi di chi governa usando il potere contro il popolo e non con il popolo.
Chi può dire se una casa è abitabile meglio di chi la abita?
..
LA LOTTA DELL’IMMAGINAZIONE
Viviana Vivarelli

Sono un uomo vero.
Dunque partecipo alla creazione dell’universo,
sapendo che ogni creatura umana svolge un’azione sull’esistente, o lo migliora, o lo peggiora, o lo lascia com’è impedendo il miglioramento, il che equivale a peggiorarlo.

“Ogni creazione è, all’origine, la lotta di una forma in potenza contro una forma imitata. “
André Malraux

“Il genio è non conformismo. “
Vladimir Nabokov
.
Gli uomini fotocopia lottano contro gli uomini creativi, perché la loro esistenza gli schiaccia inesorabilmente nel mondo del non essere.
Viviana
.
La tristezza del mondo e spesso la sua rovina è data dagli uomini privi di immaginazione. Essi ignorano di avere in loro stessi una capacità creativa e, non sapendolo, tentano di uccidere quella degli altri.
I sognatori hanno creato il progresso e la storia.
Mentre le formiche fanno da tempi eterni i formicai sempre nello stesso modo e le api costruiscono gli alveari da sempre alla stessa maniera, gli uomini si differenziano dagli animali per questa capacità mirabile di creare cose nuove.
Per millenni questa capacità di invenzione del nuovo ha gratificato solo poche persone.
Oggi, per la prima volta nella storia dell’umanità il sogno di un mondo nuove può essere partecipato da tanti come una creazione collettiva.

Mi chiedo cosa sarebbe la storia dell’uomo se non fossero esistite in ogni tempo grandi persone capaci di sognare. Saremmo ancora primati incapaci di accendere il fuoco che si muovono sulla terra come animali.
Per secoli chi non sopportava le ingiustizie si è mosso con rivoluzioni armate. Ma oggi noi chiediamo una rivoluzione culturale, che è la più grande di tutte le rivoluzione perché cambia le persone nella loro coscienza e nella loro capacità di vedere il mondo e le rende protagoniste attive di cambiamenti epocali.
Quando una rivoluzione si basa solo sulla forza e sul potere materiale lascia le cose come stanno o le peggiora, ma quando la rivoluzione avviene nell’intima coscienza di ognuno, i cambiamenti posso apparire più lenti ma sono più profondi e incidono più decisamente nella storia di tutti, perché, dopo, la vita di ognuno non sarà più’ la stessa come se fosse cambiato il suo DNA.
Solo gli animali sono incapaci di sognare.
Gli uomini, i migliori almeno, sognano e cercano di realizzare i propri sogni, sono capaci anche di morire per quei sogni e, se questi sono nati per amore del mondo, segneranno l’evoluzione della specie umana.
La civiltà e il progresso sono scritti dall’esistenza di sognatori e dalla creatività e immaginazione delle loro menti. Ecco perché gli animali non hanno storia e non hanno progresso. E invece gli uomini migliori segnano la storia dell’umanità.
Sia gloria all’uomo che sogna un sogno universale!
Egli riscatta la vita di tanti inetti che non sono capaci di sognare.
Purtroppo chi non sa sognare non solo non fa nulla per migliorare il mondo ma fa di tutto per tenerlo immobile con tutti i suoi errori e misfatti.
Se lo scettico si limitasse a starsene in disparte nel suo nulla di immaginazione e di creatività, non farebbe danni, purtroppo si mette in testa di fermare il progresso del mondo alla stasi della sua testa e fa di tutto per criticare chi invece vuole migliorare le cose, lo mette in dubbio, nega i suoi sogni, mette i bastoni tra le ruote a chi si dà da fare, deride chi ha immaginazione e chi si attiva per migliorare le cose, e non solo si oppone al miglioramento di alcunché, ma odia le novità’, aborrisce i cambiamenti e vorrebbe bloccare ogni ente in una stasi innaturale, non riconoscendo che la stasi in natura come in storia significa la morte e che solo nel cambiamento c’è la vita e solo nel miglioramento c’è progresso.
Lo scettico vuol portare il mondo all’immobilità e alla mancanza di creatività di se stesso. Chi è morto vorrebbe che tutto il mondo fosse morto come lui.

C’è nei sogni, specialmente in quelli generosi, una qualità impulsiva e compromettente che spesso travolge anche coloro che vorrebbero mantenerli confinati nel limbo innocuo della più inerte fantasia”. (Alberto Moravia)

I mondi nuovi nascono nelle visioni dei sognatori.
Non certo nelle parole prive di vita degli scettici.
Chi vuole il futuro crea il futuro.
Chi non riesce nemmeno a sognarlo muore nelle ceneri morte di un passato morto.
Come il mondo induista nasce dal sogno di Brahma, così ogni mondo nasce dal sogno di un sognatore.

Perché ripetete che il voto on line può essere soggetto ad hacker? In Finlandia si sono fatti una Costituzione nuova votando in internet e non si sono posti il problema. Attualmente nessuno dei sistemi di voto usati ci garantisce contro i brogli. E’ vero che tecnicamente non siamo ancora in grado di usare sistemi di voto on line a prova di sicurezza ma, posto il problema, si troverà la soluzione. La cosa importante è che il fine da raggiungere sia la democrazia diretta più ampia possibile. Se i soliti noti continueranno come adesso a detenere il potere, da loro ci potremo aspettare ben di peggio dei brogli, un sistema che ci allontanerà sempre più dalla democrazia.
Chi può dire se una casa è abitabile meglio di chi la abita. Democrazia significa ampliare la nostra sfera di poteri così da migliorare lo Stato e autorealizzarci secondo le doti proprie di ognuno.
“E se ci chiudono la porta dei sogni, siamo già morti”. (Roberto Benigni)

Il voto online si sperimenta ormai in diversi paesi, come Svizzera, Finlandia, Islanda …I progressi di internet sono rapidissimi e non richiedono certo delle generazioni, anche adesso per iscrivere un bambino a scuola lo si deve fare con internet, e basterebbero poche leggi per metterci in pari con i migliori del mondo.
Il mondo è diviso tra innovatori e conservatori. I conservatori vorrebbero conservare anche il peggio del mondo perché dubitano di qualsiasi cambiamento e temono di parteciparvi, gli innovatori sono protesi verso un miglioramento costante dell’esistente e sono pronti a realizzarlo sacrificando il loro ego personale.
I conservatori hanno un difetto nel coraggio e nell’immaginazione, non riescono ad immaginarsi ciò che non c’è ancora e insistono nel conservare ciò che conoscono anche quando sanno che è il loro male perché hanno paura di lasciare il noto per l’ignoto. E’ un atteggiamento non politico, ma caratteriale.
Ma è grazie all’innovazione che il progresso avanza e rende la vita migliore e l’uomo più libero, ma è per colpa della conservazione che il progresso umano è intralciato e ostacolato e il potere malvagio ha la meglio sugli innovatori, perché il potere è potentemente conservativo in quanto nel male che conserva c’è anche il suo predominio sugli altri.

DON ALDO ANTONELLI
Lettera aperta alla direzione nazionale del Pd: vi siete persi nel labirinto delle correnti

Premetto che non so con che termine rivolgermi a voi, considerato che il termine “Compagno” lo avete radiato dal vostro vocabolario come se fosse una parolaccia ed il termine “Amico” mi rimane ostico usarlo in questo contesto, per via dell’antico sapore democristiano di cui è latore.
Chi scrive non è solo un prete ma anche un vecchio militante e tesserato Pci, che ha sempre votato Pd, sin dalla sua nascita, anche se mai iscritto al partito. Ho sempre votato Pd, fino alle ultime consultazioni che mi hanno visto per l’ultima volta come vostro elettore. Ormai sono politicamente orfano e mi porto dentro un mondo di delusione e di amarezza, come di chi si sente lacerato per dover separa
Politicamente siete diventati concubini di 2°letto con i conservatori di centro e di dx. Siete diventati, insomma, ciò che Enrico Berlinguer rimproverava agli altri partiti: “macchine di potere e di clientela”.
Senza nemmeno turarvi il naso vi siete gettati in braccio alla persona più immonda e immorale che sia mai esistita, al punto da farvi dettare quotidianamente il programma dettagliato dell’ordine del giorno.
Sembra che la politica delle “larghe intese” sia diventata una rampa di lancio per il PdL e una camicia di forza per voi. Persa la vostra identità di sx avete perso anche l’orientamento. Prigionieri delle miopi politiche di piccolo cabotaggio, vi siete dispersi nei vicoli cechi dei calcoli di immediato tornaconto e vi siete divisi nel labirinto correntizio delle tifoserie personali. In questi ultimi anni siete vissuti di rendita e non c’è bisogno di grande preveggenza per constatare che siete, ormai, arrivati al finecorsa. Dando così ragione a Robeert Michels, che in tempi non sospetti disse che “ogni partito di sx che disputa spazio alla borghesia finisce per esserne fagocitato”. Avete voluto essere maggioranza a tutti i costi e siete scomparsi nel panorama di una sx alta, dignitosa e significativa per la crescita e la maturazione di un popolo.
Don Primo Mazzolari avvertiva: “L’aspirazione di un partito onesto non dovrebbe essere quella di diventare maggioranza a qualunque costo e al più presto. Mantener fede ai propri principi, riuscire a farli penetrare negli avversari, vale molto di più del governare con compromessi ignobili onde suddividere gli utili del condominio”.
Ma voi lo avete dimenticato.

BOLOGNA DEGRADATA
Viviana Vivarelli

Nel mio quartiere a Bologna (a sindaco Pd), sul tetto a terrazze della Coop (che è del Pd) i drogati spacciano e si bucano giorno e notte, ma la Coop (di marca Pd)i n anni e anni non è mai stata capace di chiudere gli accessi o chiedere alla polizia di fare una retata.
Così ci godiamo un bello spettacolo di spaccio e consumo giorno e notte, nell’assenza di qualsiasi autorità e con un sindaco inetto.
Accanto agli ambulatori (di marca Pd) di notte si accampano i barboni e davanti alla Coop ce ne sono almeno 6 che elemosinano con le zingare.
La zona è presidiata dagli zingari e non c’è famiglia della zona che non sia stata derubata o non abbia avuto la porta di casa scassata.
Proprio appiccicato alla scuola elementare e media, il Comune a marca Pd ha voluto forzatamente costruire un Sert, malgrado le firme e le proteste della popolazione che lo voleva dislocare in qualche ospedale per non avere spaccio e siringhe proprio davanti alle scuole a contatto dei bambini. Ma la sordità dell’amministrazione Pd è stata totale. Così abbiamo il ciclo completo “dal venditore, al consumatore al presunto centro di recupero”, tutto insieme in pochi metri, a ridosso di giardini pubblici, delle scuole dei bambini e del day hospital per anziani. Una follia che solo un partito idiota e perverso come il Pd ha potuto perpetrare!
In più le famose terrazze sopra la Coop sono coperte da condensa che fa proliferare milioni di zanzare tigre per la gioia dei residenti, senza che MAI in anni e anni la Coop abbia fatto qualcosa con disinfestazioni o modifiche del tetto, il quale a causa dell’acqua che vi ristagna, produce continue infiltrazioni, anzi quest’anno il Comune ha ‘dimenticato’ anche di disinfestare le buchette delle fogne, per la serie “Il Pd fa sempre peggio e ne gode, tanto i voti li prende lo stesso!”
E non parliamo delle pantegane che partono alla stessa Coop, visto il livello di sporcizia!
Come non bastasse, 700 famiglie sono state messe di forza sotto un’unica centrale di riscaldamento, la Peep (anche quella di marca Pd), che in anni e anni ha fatto furti enormi, con costi proibitivi (circa il doppio del normale) e riscaldamento pessimo.
Il Pd è questo! Godete!

L’INUTILE ALFANO, IL FATTORINO DI BERLUSCONI

L’inetto Alfano è vicepresidente del Consiglio, per volere di B e decisione di Napolitano/Letta che, pur di non staccarsi dalla poltrona, hanno venduto questo Paese al diavolo (P2-mafia-B-Lega-Bundesbank-J.P.Morgan-Bilderberg), destinandoci all’inferno.
Ma quanto conta Alfano? Lo abbiamo visto nel caso della signora kazaka e della sua bambina consegnate alla polizia di un paese dittatoriale eludendo il diritto di asilo e su cui Alfano a confessato candidamente quanto ipocritamente di non sapere nulla.
Visto che non si cura di nulla, governa a sua insaputa, non sa nulla di nulla e dichiara di non contare nulla, e visto che è solo il galoppino di B e realizza quello che B gli ordina in privato senza neanche guardarci dentro, non potremmo eliminare l’immane spesa di questo inutilissimo passacarte? Del resto, lo sapevamo che era il cagnolino di B e che più che guaire pietosamente non avrebbe fatto!

COSTI DELLA POLITICA

L’Italia,rispetto agli altri paesi Ue, spende il 30% in più per i costi della politica.
Ognuno di noi spende 646 € l’anno per mantenere la partitocrazia più inetta e corrotta d’Europa: 24,7 MILIARDI,il 2% del Pil nazionale e il 12% dell’intero gettito Irpef.
Napolitano, Letta, Camere e Consulta ci costano 3,2 miliardi di euro l’anno.
Il solo Napolitano ci costa 477 milioni avendo ben 1200 persone di servizio!
In 10 anni queste spese assurde non solo non sono state ridotte ma sono aumentate, per es. le spese per la Camera sono salite da 749 milioni ad oltre 1 miliardo e 70 milioni.
E ci dobbiamo anche sentir dire da questi mangiapane a tradimento (testuali parole di Alfano): “Non so niente. Nessuno mi ha detto niente, perché io non conto nulla!” ???
Ma le domande sempre più pressanti in questo periodo di crisi restano inevase.
Perché Montecitorio ha 1.521 dipendenti?
Perché costano 282 milioni di euro?
Perché il segretario generale Zampetti guadagna 600.000 euro? Non vi sembrano troppe? E perché i suoi vice guadagnano quasi altrettanto? Perché in questo inutile e parassitario esercito ci sono 180 capi a 400.000 euro l’uno? E perché si continuano a mantenere appartamenti di 6 stanze per Fini e Bertinotti? Perché i 7 appartamenti (vuoti) di vicepresidenti e questori ci costano 42.000 euro più 600.000 di spese? Perché dobbiamo pagare 100.000 euro l’anno persino per il loro circolo del tennis?
E, quando questo Paese sarà completamente sotterrato sotto le tasse, i debiti e l’incuria di questo parassiti nocivi, cosa i diranno quei bei tomi del Pd, del Pdl e della Lega? “Scusateci, non sapevamo nulla,nessuno ci ha detto niente e poi non contavano nulla!”?

IL CASO KAZAKO
Viviana Vivarelli

Finirà mai la vergogna di questo Paese???
E’ chiaro come il sole che Berlusconi è caro amico del dittatore kazako e per fargli un piacerino ha dato ordine da Arcore di rimandare alle prigioni e alle torture di un persecutore una madre con la sua bambina, e il governo Letta ha “ubbidito”! Mentre il Pd, come ha fatto con gli F35, si è limitato a “prendere atto!”
E infatti cosa è mai oggi la repubblica italiana se non la corte ossequiente di Berlusconi a cui ognuno si inchina mentre porta avanti sconciamente la pantomima di una ipocrita ‘democrazia’??
L’articolo 95 della Costituzione dice in modo chiarissimo:
“I Ministri sono responsabili INDIVIDUALMENTE degli atti dei loro dicasteri”
Dice forse che un Ministro può ‘esimersi’ dalle sue responsabilità, NEL TOTALE MENEFREGHISMO, dicendo capziosamente che non sa nulla e che non si è interessato di nulla di quello che è successo sotto di lui? Ma questa gente sarà mai responsabile della propria scellerataggine? Pagherà mai il fio delle proprie canagliate?
E i partito saranno mai responsabili delle infamie dei loro atti e dei loro governi? Pagheranno mai il fio per quel mandato popolare che hanno bellamente tradito e rinnegato come hanno fatto con le loro promesse menzognere e i loro programmi burletta?
Nel caso tragico della madre estradata insieme alla sua bambina, dobbiamo davvero accettare che non ci siano mandanti e che nessuna testa coronata paghi per quello che ha fatto?? E cosa si deve dire della tanto acclamata Bonino, che da Ministro degli Esteri se n’è fregata allegramente del caso per ben 46 giorni (!).
E in questi 46 giorni dov’era? Anche lei in ferie come l’ambasciatore kazako?
Ma la tanto parolaia Bonino c’era? E se c’era, dormiva? O faceva da passacarte come Alfano? Era anche lei agli ordini di Berlusconi? Era il suo secondo cagnolino?
E per fortuna che ha fatto carriera difendendo a gran voce i profughi contro la dittature infami e gridando di voler difendere i diritti civili !? E per fortuna che qualcuno nel M5S la voleva Presidente della Repubblica!!!??
Ma se Alfano non è altro che il cagnolino di Berlusconi, non si poteva regalargli un collare invece della carica di vicepresidente del Consiglio? Va bene che Caligola aveva fatto senatore un cavallo, ma dare un’alta carica dello stato a un cagnolino da riporto è pure peggio!

Il discorso di Mario Giarrusso, M5S, in Senato, rivolto al ministro Alfano

“Signor ministro Alfano,
lei è venuto in questa sede a raccontare una grande menzogna. La grande menzogna è che la notte del 29 maggio si stesse cercando un ricercato. Non è vero. Lo dice una delle risoluzioni del Parlamento europeo del 18 aprile 2013, che già poneva l’attenzione sul Kazakistan come uso a perseguitare i familiari degli oppositori politici e mise in guardia il nostro Paese. Il Kazakistan aveva messo al bando il partito “ALGA”, con l’accusa di estremismo. Tale bando, per esempio, rende personalmente responsabile Aliat Rusbenkova, la moglie del capo del partito di opposizione in galera 7 anni per accuse vaghe e infondate. Il partito ALGA è il partito nato dalle ceneri del partito “Scelta Democratica per il Kazakistan”, il partito del marito della signora Shalabayeva. Quindi, signor ministro, Ablyazov era un esule politico. La grande menzogna è che si cercava un ricercato mentre le intenzioni erano chiare. Quando un governo noleggia un aereo da 100.000 euro al giorno e lo porta a Ciampino, non aspetta un ricercato. Lei infatti sa che un ricercato con mandato di cattura internazionale deve essere estradato non espulso! Quell’aereo sarebbe potuto restare là per anni. Quell’aereo non attendeva il marito della Shalabayeva. I paesi europei non estradano nessuno perché le convenzioni internazionali, la normativa europea, la carta dei diritti europei impediscono di estradare persino i criminali. Non una bambina e sua madre, ma nemmeno i criminali possono essere estradati verso un regime come quello kazako.
Lei, signor ministro, ci viene a raccontare che non sapeva: questo non è credibile. Lei dice che i funzionari di polizia hanno tradito il loro compito, non è così. Questi hanno agito nella consapevolezza di avere delle coperture politiche da parte del capo del suo partito, sodale e socio del dittatore kazako che va a fare le vacanze nelle ville degli amici di Berlusconi. Gli uomini in divisa che difendono la libertà in questo Paese hanno eseguito i suoi ordini senza capire o per compiacere.
Lei deve fare un atto di responsabilità che dia uno straccio di dignità a questo paese. Il suo ministero ha infangato il nome dell’Italia, ha messo a rischio una donna e la sua bambina. Questa donna è ora senza colpe in galera: era ricercata per le accuse farlocche rivolte contro il marito.
Signor ministro mi dica: in quale Paese democratico e civile una madre e una bambina possono essere consegnati a una dittatura con una ferocia che non ha pari? In un documento della questura di Roma la signora Shalabayeva ha dichiarato che la bambina doveva essere affidata alla signora Seralieva Venera. Perchè non è così?
Noi dobbiamo credere alle sue parole o ai fatti? I fatti parlano chiaro, signor ministro. Ne tragga le sue conclusioni.”
Mario Giarrusso, M5S Senato

Avvengono cose aberranti in Parlamento e al Governo! E questo rischia di essere il più vergognoso accrocchio della Repubblica! Un vero letamaio, dove non esiste un solo valore o principio democratico o un solo atto che attenga a un minimo di civiltà. Stanno calpestando la Costituzione, distruggono il lavoro, fanno fuori il tessuto economico del Paese, ci stanno mandando in rovina, senza togliersi un euro e derubando i più poveri per spendere poi miliardi in aerei di attacco per armi nucleari, rifiutano il diritto di asilo ai perseguitati politici, aumentano le tasse e tagliano scuola e sanità senza togliersi una tangente o un privilegio o un vitalizio o una stenografa. Lo abbiamo capito che sono pronti a tutto pur di non staccarsi dalle poltrone, ma quale prezzo gigantesco dovrà pagare il Paese per permettere il loro macello?
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Quanto si inchinerà ancora il Pd ai capricci di Berlusconi e di diktat della Merkel e degli speculatori americani?
Ormai questo Governo è talmente piegato in due che con la testa tocca terra, e ora comincia a scavare.
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Gli F 35 decollano in verticale
Noi sprofondiamo in verticale
Peccato che le direzioni siano diverse!
Quanto più questi malnati staranno su
tanto più noi disgraziati scenderemo giù.

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Paolo C
Vogliamo ricordate le dichiarazioni elettorali di Bersani?
“Bisogna assolutamente rivedere e limitare le spese militari degli F35. La nostra priorità non sono i caccia ma il lavoro. “
Ma, guarda caso, il Pd ha votato in massa a favore dei 13 miliardi buttati in cacciabombardieri difettosi che altri Paesi hanno stornato! Ma come mai gli unici impegni che il Pd intende rispettare sono quelli con i soci occulti (vedi Berlusconi) o la lobbie delle armi (per di più americana)? E quanti miliardi hanno destinato realmente al lavoro? Nessuno. Nemmeno quelli che ci sono stati dati a tale scopo dall’Europa. Quante sono le tangenti che il tuo partito prende dalle armi, Bersani?
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PRESCRIZIONE NON E’ ASSOLUZIONE
Dice Travaglio che dopo anni e anni alla fine l’avvocatissimo Coppi è uscito con una frase strabiliante: “Personalmente ritengo che la prescrizione sia una sconfitta non solo per la giustizia, ma anche per l’avvocato che crede di poter dimostrare l’innocenza del cliente”
E per fortuna che era quello che difese Andreotti, dichiarato colpevole di collusione mafiosa fino al 1980, ma con reato appena caduto in prescrizione (ma non avevano detto che per la mafia non valeva?!)
Ma la sfacciataggine di costoro è davvero infinita se gli si associa Ghedini, anche li ‘nemico’ della prescrizione. E infatti il suo cliente Berlusconi di prescrizioni è maestro (7 per finanziamento illecito, frode fiscale, falso in bilancio e corruzione di Mills, ma prescritto con leggi fatte da lui stesso per se stesso)!
Dice dunque Ghedini che Berlusconi potrebbe anche rifiutare la prescrizione!! Le solite balle spudorate! Figuriamoci se Berlusconi rinuncia alla prescrizione! Si chiama Berlusconi, mica idiota!
Questo è uno Stato costruito su misura per quelli che hanno il potere sullo Stato. Noi siamo solo i servi della gleba da succhiare.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1478 8-8-2013 IL PIANETA DELLE SCIMMIE

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Blog di Viviana Vivarelli

Tragedia Italia – L’esercito di Silvius- Girala come vuoi, ma la dx è sempre eversiva – L’impunità dell’impunito – Il condannato manifesta contro la propria sentenza – Delinquente nato e pregiudicato. Pd in lutto – M5S ed evasione fiscale – Scandaloso conflitto di interessi – Commento del Financial Times – La grande balla del debito pubblico – Da Cavaliere a Imperatore – Disinformazione sulla crisi

Il cupo inverno del nostro scontento è sfociato nella torrida estate della nostra vergogna e ci prepara ad autunni e inverni anche peggiori, dove toccheremo ogni abisso di inefficienza politica e degradazione morale.
In Cina, quando viene l’inverno, le scimmie vengono riportate nella giungla. Quand’è che le scimmie che da 20 anni scorrazzano nel nostro Paese verranno riportare alla giungla dei non umani? O chiuse in uno zoo o in una riserva affinché non possano più nuocere?
Abbiamo già 17 milioni di Italiani resi simili a scimmie per la perdita di ogni senso critico, umano ed etico, le cui scelte elettorali si inabissano al peggio nel più brutto quadro di degradazione democratica e culturale di un Paese!
Questo dovrebbe dunque diventare il Paese delle scimmie? Eravamo già il Paese delle banane, non abbiamo diritto di aspirare a qualcosa di più alto?
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“Io speravo nella mia speranza”
Patti Smith

CITAZIONI DAL FILM IL PIANETA DELLE SCIMMIE

E questo completa il mio ultimo rapporto prima di toccare la meta. Ora la navigazione è totalmente automatica: siamo nelle mani dei calcolatori (vd quelli che governano lo spread, i tassi, le borse e le nostre insignificanti vite). Ho sprofondato l’equipaggio in un lungo sonno in cui li raggiungerò presto. Fra meno di un’ora saranno sei mesi che abbiamo lasciato Cape Kennedy. Sei mesi nei profondi spazi. Visto di qui… tutto sembra così diverso. Il tempo, lo spazio qui perdono ogni significato”.

L’Onnipotente creò la scimmia a sua immagine e somiglianza. Le dette un’anima e una mente. La volle separata dalle bestie della foresta. E la fece padrona del pianeta. Sacre verità che sono di per sé manifeste. Lo studio che si addice alle scimmie è quello della scimmia. Ma alcuni giovani cinici hanno scelto lo studio dell’uomo. Sì… scienziati perversi che avanzano un’insidiosa teoria chiamata… evoluzione”. (Dr. Honorious)

Guardati dalla bestia uomo, poiché egli è l’artiglio del demonio. Egli è il solo fra i primati di Dio che uccida per passatempo, o lussuria, o avidità. Sì, egli uccide il suo fratello per possedere la terra del suo fratello. Non permettere che egli si moltiplichi, perché egli farà il deserto della tua casa. Sfuggilo, ricaccialo nella sua tana nella foresta, perché egli è il messaggero della morte”. (Cornelius)

Procuriamo di essere ottimisti, Landon: se questo è il meglio della popolazione, entro sei mesi saremo al governo…” (Capitano Taylor)

Sono a casa… sono a casa. L’astronave… è ricaduta sulla Terra sconvolta dalle esplosioni atomiche. Voi, Uomini… l’avete distrutta! Maledetti, maledetti per l’eternità! Tutti!” (Capitano Taylor)

Capitano Taylor: Ha avuto terrore di me fino dal principio e anche adesso. Lei ha paura di me e mi odia. Perché?
Dr. Zaius: Perché sei un uomo. E per quanto ne so, credo che la sua saggezza cammini di pari passo con la sua idiozia, e che le passioni guidino il suo cervello e che sia un essere bellicoso che dà battaglia a tutto ciò che lo circonda, perfino a sé stesso..”

http://www.informarexresistere.fr/wp-content/uploads/2012/12/democracy_not_found.jpg

E’ COSI’ CHE SI DEGRADA UNA DEMOCRAZIA
Viviana Vivarelli

C’è tra cittadini e potere un circuito di corresponsione e di contaminazione irrimediabile.
L’evoluzione o involuzione di un popolo procedono di pari passo con l’evoluzione o l’involuzione dei suoi governanti, dei media, dei mentori, della classe politica, degli esempi di vita e impunità del potere ovunque esso si insedi dai gradi più bassi della piramide sociale fino ai vertici più alti, secondo la legge per cui in un organismo corrotto nei suoi centri di comando si corrompe alla fine ogni cellula. Siamo immersi in un processo profondo e martellante di diseducazione indiretta che ci plasma e ci foggia a simiglianza delle immagini pessime proposte dai media, dal governo, della televisione, dai cattivi costumi, dalle esosità incontrollate del pregiudizio, dalla meschinità turpi dell’egoismo e dell’egolalia frenetica degli zombi. Se le immagini che ci vengono trasmesse in un plagio orribile e continuato danno il quadro di una società malata e degradata nei vertici, impunita nei misfatti, anarchica nei principi, feudale nelle istituzioni, che calpesta i valori universali, trasgredisce senza tema la legge, non ha vergogna dei propri obbrobri ma anzi li esalta facendosene vanto… se tutto questo accade, il processo di involuzione etica ed economica di un popolo sarà inarrestabile, conformandosi al peggio in una caduta verso il basso come annichilimento di ogni umanità e civiltà col ritorno a una condizione molto vicina a quella ferina.
La democrazia in Italia doveva nascere nel ‘48 ma non ha mai aperto gli occhi. Quella Costituzione che era una delle più belle del mondo non è mai stata realizzata. E ora si tenta di eliminare anche i suoi enunciati ideali per farne lo zimbello di una indegna e illegittima casta di potere e piegarla ai suoi capricci transitori. Questo è un processo distruttivo progressivo di ogni valore e diritto che porta alla morte totale.

TUKKO 67
E ora la cosa peggiore è l’eredità che Berlusconi e i suoi compari ci lasciano: altri 20 anni (almeno) per sistemare i danni fatti dal nostro caro “statista”, un intero Paese, defraudato della spina dorsale morale, che dovrà ricostruirsi persino l’immagine. Grazie Silvio, solo la bomba atomica ha fatto tanti danni ad una nazione.
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“Come fai a raccogliere le fila di una vecchia vita? Come fai ad andare avanti quando nel tuo cuore cominci a capire che non si torna indietro? Ci sono cose che il tempo non può accomodare, ferite talmente profonde che lasciano un segno”.
(Frodo in Il Signore degli Anelli)


Vignetta su Berlusconi:
“Io Frodo, e tu?”

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Nonostante tutto, e non si sono fatti mancare proprio niente del peggio sia da dx che da sx, 10 milioni di elettori sono ancora pronti a sostenerli!
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Paolo
Questo è un bel problema: 10 milioni di elettori da affidare ai servizi sociali …e dove li mettiamo ?

L’ESERCITO DI SILVIUS
prodotto e distribuito da Merdaset
Recensione di Claudio Martinotti Doria

Ispirandosi al film di successo degli anni 90 “L’esercito delle 12 scimmie” ed al romanzo ” Il vampiro Marius” di Anne Rice, la potente Merdaset produrrà il film “L’esercito di Silvius”, storia di una mummia millenaria le cui origini si perdono tra Egitto e Medioriente ed Impero Romano, perennemente riesumata da una schiera di seguaci, famili, schiavi, adepti, con un servilismo ed una fedeltà patologiche. Il film, di fantapolitica e sociopatia conclamata con escursioni horror e storicheggianti, è ambientato in un ipotetico futuro ma con numerosi flashback ripercorre vari contesti storici precedenti, traendo spunto dalle memorie della mummia ispirate e correlate agli eventi che la sua riesumazione comporta. Il culto per la mummia favorisce una strana epidemia che si propaga successivamente alla riesumazione, scientificamente denominata “silvdemens”, che colpisce il sistema nervoso centrale rendendo le persone prive di inibizioni, pudore, senso della misura, moralità, etica, imbarazzo, memoria, responsabilità, ecc., conducendo inesorabilmente la società verso la rovina per l’assoluta assenza di verità e dignità, autodisciplina e rispetto per le regole della convivenza civile. E’ un riuscito affresco di una assai probabile società futura, ormai incapace di comunicare profondamente, dominata da falsità e superficialità, priva di capacità di pensiero articolato e di astrazione, di genialità ed immaginazione, un mondo cupo con ambientazioni gotiche e da mille ed una notte che lo rendono inquietante ed angosciante, ottenendo un importante effetto catartico, come nelle tragedie dell’antica Grecia. Vietato ai minorati decerebrati (in sostituzione possono visionare una partita di calcio).

GIRALA COME VUOI, MA LA DESTRA E’ SEMPRE EVERSIVA
Paolo De Gregorio

Ormai è eversione! Chiunque dai vertici politici metta in discussione il potere di una istituzione delicata come quella della giustizia, disconoscendone le sentenze, è un eversore, un soggetto pericoloso, incompatibile con la democrazia,che fa anche dire ai suoi complici che qui si rischia la guerra civile.
Certo la cosa più inopportuna mai fatta dopo la sentenza è la dichiarazione di Napolitano sulla giustizia che deve essere riformata, proprio dopo un processo che non è finito in prescrizione e ha visto i giudici occuparsi solo del delitto di frode fiscale, trattando B non da politico ma da cittadino qualunque, senza riguardi né pregiudizi.
La nuda e cruda verità è che la politica pretende di non farsi processare, vuole l’impunità, non solo per l’attività politica del singolo parlamentare, ma anche per reati comuni, che poi sono i reati di cui doveva e dovrà rispondere B nei suoi prossimi processi .
L’accusa infamante ed eversiva che egli fa ai magistrati è quella di emettere le sentenze sulla base di un odio politico che è tutto da dimostrare. Non gli mancano certo plotoni di avvocati, perché allora non ha mai denunciato un singolo magistrato che a suo giudizio è politicizzato, con l’onere di provare in quali circostanze ha seguito solo un odio politico?
Siamo alla bieca calunnia, reato per cui B non è mai stato punito in 20 anni.
Questo buffone, che fino a 3 giorni fa recitava la parte dell’uomo di stato, dicendo che il governo non era toccato dai suoi problemi giudiziari e che voleva andare in cella invece che ai domiciliari, torna in tv a schernire una sentenza della suprema Corte di Cassazione. Altro che richiesta di grazia!
Questo eversore miliardario,che mai avrebbe dovuto entrare in politica per un gigantesco conflitto di interessi, va espulso dalla vita politica applicando quelle leggi che PD e M5S hanno il dovere di applicare, dimostrando che è il Parlamento, e non la magistratura, a levarsi dalle palle l’eversore.
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Ezio Mauro (Repubblica)

“Di che cosa stiamo discutendo? Non più della responsabilità di Berlusconi definitivamente accertata dalla giustizia (frode fiscale, reato penale, truffa al mercato, fondi neri per 270 milioni di euro), perché la destra ha accuratamente spazzato dal tavolo tutto questo un minuto dopo la sentenza, con il contributo decisivo di una sinistra sordomuta e di un giornalismo che evita i fatti concreti: come se non fossero il cuore del problema, di cui rendere avvertita e consapevole la pubblica opinione.
No: stiamo invece parlando di come costruire un salvacondotto a posteriori per Silvio Berlusconi, perché nella leggenda epica con cui lui stesso racconta le sue gesta non si contempla un potere esterno di controllo sul leader scelto dal popolo, quindi non è prevista una sentenza e semplicemente non si può accettare una condanna.
La questione è tutta qui, elementare come sa essere il populismo nelle sue formulazioni più estreme, assolutamente inedita nella storia delle democrazie occidentali.”
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(Giudici eletti dal popolo? Di che farfuglia costui?Sta ripetendo uno slogan infame della Lega?Avrebbero dovuto essere eletti dal popolo i giudici di Cassazione nominati da Silvio per annullare 500 processi ad assassini mafiosi? Avrebbero dovuto essere eletti dal popolo i giudici di Roma pagati da Previti che gli permisero con la frode di mettere le mani sulla Mondadori? O i magistrati della Consulta che Gianni Letta invitava a cena? O quelli così misericordiosi da bloccare i processi di Dell’Utri prima delle stragi di mafia del 92-93 rigettando i pentiti? O quelli che per 20 anni hanno chiuso in un cassetto qualunque prova che l’elezione repentina di B che prese subito 64 seggi su 64 in Sicilia si doveva all’alterazione che la mafia fece delle elezioni? O di chi ha evitato con cura di spiccare mandati di arresto contro Riina e Provenzano? O che ha assolto B pur condannando gli esecutori dei suoi ordini come se fosse schizofrenico? Uno che non sa quello che fa).

IL CONDANNATO MANIFESTA CONTRO LA PROPRIA SENTENZA

Manifestazione conculcata da B alle pagate comparse contro la sentenza che lo ha condannato a 4 anni di reclusione e 3 di interdizione dai pubblici uffici per gigantesca frode fiscale. Il luogo: il budello di Via del Plebiscito a Roma, strapieno di bandiere e di vecchietti. Parole roboanti sul palco, il condannato lacrima su se stesso. Al di là del grottesco di un’operazione priva di gusto che farebbe allibire in qualunque Paese civile, dove chi è condannato o anche solo sospettato scompare in silenzio, notiamo le trasgressioni proprie di chi della legge se ne infischia: la manifestazione e il palco sono abusivi senza alcun permesso legale; per migliorare le riprese tv si sono divelte le segnalazioni stradali, dopo la protesta del sindaco sono state rimesse a caso. La manifestazione ha comportato disagi per la circolazione privata e pubblica. Vandalismo alla segnaletica stradale, palco abusivo e manifestazione in difesa di un condannato per evasione fiscale: Sandro Bondi, a quanto pare, avrebbe fatto meglio a parlare di “guerra incivile”.
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DELINQUENTE NATO E PREGIUDICATO – IL PD IN LUTTO
Paolo Farinella, prete

L’Italia è l’unico Paese al mondo garantista con 2 gradi di giudizio e un 3° di valutazione. Ora la parola definitiva è detta e deve essere chiara per tutti: Berlusconi è un evasore patentato, cioè ha rubato agli Italiani, anche a coloro che l’hanno votato, specialmente a loro. Personalmente non ho mai avuto bisogno di una sentenza di tribunale per sapere chi fosse l’uomo più corrotto d’Italia e corruttore per natura e vocazione che ha inquinato ogni cosa che ha toccato e che è arrivato all’impudicizia di governare tramite il Nepote senza metterci la faccia, ma decidendo lui la rotta, i contenuti e le priorità del governo. Il Pd si limita, come suo solito, a tenere bordone e a portare le pantofole da fido cagnolino che ogni tanto ha il permesso di abbaiare, ma solo per gioco o per sollazzo.
Sono felice di questa sentenza politicamente, come cittadino, come italiano, come prete, come uomo che paga le tasse e che mai si è avvalso delle leggi truffa emanate da B. Ora la situazione paradossale è questa: c’è un governo presieduto da Letta-Nepote, il cui zio-Letta ha trascorso la giornata a consolare B prima della sentenza e ha fatto da ponte o da colombaia per mantenere in vita il governo-Nepote perché è la migliore garanzia della sopravvivenza politica di B-padrone di zio e nipote. Coloro(10 milioni)che lo hanno votato, ora devono sapere che hanno votato,e quindi sono complici, di un evasore, di un pregiudicato e di un corrotto.
Staremo a vedere cosa farà il Pd. L’Epifanio segretario per una stagione è andato in tv e ha detto che le sentenze si devono eseguire, come dire che l’acqua è liquida e il sole scalda. Poveretto, non si è reso conto che avrebbe dovuto dire solo una parola: con un pregiudicato e un condannato per evasione fiscale d’imponenza colossale, mentre il governo raschia il fondo e aumenta le tasse, non possiamo governare. Da questo momento il Pd toglie la fiducia al governo. Non lo farà. Non può farlo perché il Pd si sente orfano senza il padre-padrone che mentre lo frusta, gli offre una carota avvelenata. Renzi solidarizzava in segreto con B e non sente il pudore di dimettersi da sindaco. Letta Nipote dovrebbe dire pubblicamente che rassegna le dimissioni perché lui non può governare con un condannato a 4 anni, di cui 3 condonati da una apposita legge fatta dal condannato e all’interdizione dai pubblici uffici, sebbene in rilettura di quantificazione. Nessuno sa cosa sia il bene comune, ma tutti fanno i loro interessi. Il Pd sta consumando le ultime briciole che gli sono rimaste per cui alle prossime elezioni perderà anche la parvenza di partito, dilaniato da se medesimo. Il ricalcolo dell’interdizione permette a B di fare cadere il governo in autunno, andare ad elezioni, farsi rieleggere, avere una barcata di voti, compresi quelli del Pd e fare un governo per portare a termine il programma P2 della Loggia massonica di Gelli.
Tutti gli evasori, i ladri, i delinquenti, i magnaccia, profittatori e profittatrici, corrotti e corruttori, prostitute vip, appunto un oceano di fan, gli daranno il voto e lo santificheranno. Ormai converrebbe che nelle carceri si mettessero solo gli onesti e i delinquenti restassero fuori perché questa è la proporzione tra giusti e ingiusti.
Intanto i 35 cretini che gli imbecilli chiamano saggi stanno devastando la Costituzione per permettere ai mafiosi di assaltare lo Stato, tutte le Istituzioni e fare quello che vogliono, ma costoro non sanno che devono passare sul corpo dei giusti che onorano la Resistenza e resisteranno fino alla morte. La condanna del delinquente B ci dice che c’è un giudice a Berlino e che le Istituzioni sono più forti dell’impudenza e della furbizia. Chi opera il male, sapendo di farlo, deve sapere che arriva il momento del «redde rationem» e prima o poi bisogna sottomettersi alla Maestà della Legge che non può essere derisa impunemente.
Come il suo antenato mafioso, B è stato colto in fallo sull’evasione fiscale. E’ il destino dei mafiosi, ma tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Succeda quel che vuole succedere, ora tutti gli Italiani sanno e devono ammettere che B è un delinquente matricolato e ci aspettiamo, subito, come vuole la Legge che il Presidente della Repubblica – pardon! il Re Giorgio, gli revochi la nomina a cavaliere per indegnità e per vilipendio. Che respiro!
Ho appena terminato di ascoltare la maschera incerata di B che, tenendo davanti a sé sulla scrivania, l’atlante, quasi a darsi un senso di onnipotenza mondiale o forse chiedendo aiuto al mondo intero, ha dichiarato una serie di fandonie e di bugie, come è nella sua natura e nel suo solito. Ha detto che si è fatto da solo, senza dire chi gli ha dato i soldi e come si chiamavano i mafiosi soci. Ha detto che non ha mai licenziato alcuno dei suoi «collaboratori»: basta chiederlo a questi per sapere la verità. Ha detto di essere onesto e di pagare le tasse, senza rendersi conto che è stato appena condannato «IN 3° GRADO» per evasione fiscale e furto agli Italiani. Ha detto che nel mondo ha fatto gli interessi dell’Italia, senza parlare di Putin e del gas russo. Ha detto che ha aumentato la ricchezza dell’Italia, ma forse non si è accorto dove l’ha portata fino al punto che ha dovuto dimettersi e cedere il posto a Monti per imposizione europea perché se restava lui l’Italia andava in bancarotta. Ha detto che meriterebbe una medaglia perché ha fatto il miracolo di farsi votare da tutti gli evasori fiscali d’Italia e non si rende conto che deve restituire quella di cavaliere che non merita, né ha mai meritato. Ha parlato con la maschera smunta e macilenta, di uno che sa e conosce tutte le malefatte che ha fatto e che questa volta non è riuscito a sgambarla. Anche il cerone e il mascara erano tristi! Ha detto che continuerà la vita politica e che ha come obiettivo la riforma delle riforme: la Giustizia. Non c’erano dubbi ed è superfluo che lo dica perché da 20 anni non fa altro che manipolare la Giustizia, autoassolvendosi, esattamente come un EVASORE FISCALE, UN DELINQUENTE NATO, UN PREGIUDICATO SENZA SCAMPO E SENZA ONORE.
Ha concluso: W l’Italia! W Forza Italia! E noi gli rispondiamo: W L’Italia! W la Giustizia! W la Legalità!
Il 12 novembre sarò processato in tribunale a Genova per diffamazione, chiamato in giudizio da tale Pierluigi Vinai, ex candidato (trombato) sindaco di Genova, opus dei e cattolico sedicente, appoggiato dal partito di Berlusconi e di Scajola. Ho detto in campagna che come cattolico era disonesto e incoerente se rappresentava delinquenti e corrotti e corruttori. Eccolo servito! La Cassazione ha sancito definitivamente chi era il suo principale capo cordata. Ho intenzione di citare a testimonio a discarico il cardinale Bagnasco che sotto giuramento deve dire chi tra me e Vinai è cattolico e chi no! Chi rispetta l’etica cattolica e chi la manipola e la usa per fini sconci e delittuosi come la condanna di Berlusconi dimostra senza dubbi. Signore, grazie per avermi dato la possibilità di assistere a questo risarcimento etico e giuridico.

PS. Ora voglio sapere da Ruini, da Bagnasco, dal dimissionario Bertone, da Fisichella e da tutti i vescovi e preti che lo hanno appoggiato, sostenuto e votato …. Come la mettiamo? Chi dite che sia l’uomo con cui avete scientemente fornicato alla luce del sole? Anche costoro devono dovrebbero, per correità, essere affidati ai servizi sociali, con berretti e suppellettili rossi incorporati.

M5S ED EVASIONE FISCALE

http://www.youtube.com/watch?v=wuJM3_9lSxc

SCANDALOSO CONFLITTO DI INTERESSI
Italia Spazio Libero

La condanna definitiva di B per frode fiscale perpetrata ininterrottamente dagli anni 90 sino al 2003, ben oltre la sua “discesa in campo”, conferma il giudizio, etico – politico espresso sin dal 1994 da chi denunciò lo scandaloso conflitto di interessi che rendeva palesemente ineleggibile il personaggio. Secondo i principi della democrazia liberale che governano lo stato di diritto, vi sono condizioni minime di civiltà non solo giuridica e di rispetto delle regole uguali per tutti. L’assenza di simili anticorpi nel sistema politico porta l’odierna ineccepibile sentenza della Cassazione a incidere su equilibri di governo e non solo sui destini personali del condannato, in maniera del tutto impropria, laddove in democrazie liberali mature soggetti sospettati e indagati da anni di reati infamanti nella specie a danno dei cittadini italiani, sarebbero stati espulsi dal sistema politico ben prima di una condanna definitiva. La totale coincidenza tra i destini di B e quelli del suo partito personale rende impossibile scindere oggi il giudizio politico sulla persona condannata con sentenza irrevocabile da quello sulla forza politica, il PDL, con cui il Partito democratico da mesi condivide il governo del Paese, giungendo a prefigurare con lo stesso una grande riforma costituzionale, devastatrice della forma repubblicana garantita dall’art.138. Sta oggi proprio al PD assumersi davanti al Paese la responsabilità di perpetuare o meno l’alleanza con una forza politica unipersonale e totalmente fondata sul potere personale e l’influsso di B. Scindere il PDL dal suo padrone è impossibile. Il protrarsi di questa situazione alimenta la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni tutte e può preparare per il Paese improvvide avventure populistico-demagogiche. Il Parlamento sarà presto chiamato a giudicare circa l’eleggibilità di B per il noto conflitto d’interesse, di cui continua ad essere portatore anche per la Cassazione, e per la circostanza della compatibilità tra lo status di condannato detenuto e di parlamentare, previsto dalla legge Severino del 2012, votata anche dal partito di B; a fronte di questo delicatissimo passaggio è fuorviante e deludente, sorprendente e improvvido, anche l’intervento pubblico di Napolitano, immediatamente dopo la sentenza, circa una presunta priorità di riforma della Giustizia per l’agenda del Governo Letta, cui il videomessaggio del condannato ha dato immediata risposta. un intervento, quello del Presidente, evidentemente inteso in concreto a caldeggiare il perpetuarsi di un pericoloso incesto politico come le larghe intese: non già la necessità, imperativo categorico per la salvezza dello stato costituzionale di diritto, di salvaguardare l’intangibilità del giudicato, e così il principio di separazione dei poteri che è fondamento della liberaldemocrazia.

IL GOVERNO E’ UNA ISTITUZIONE, E’ BENE RICORDARSELO
EUGENIO SCALFARI

Ezio Mauro usò la parola “dismisura” per definire l’influsso improprio che B ha esercitato per 20 anni sulla fragile democrazia di questo paese. Un uomo posseduto da un’egolatria straripante, con capacità di imbonire non solo una parte rilevante di popolo ma addirittura di deformare il funzionamento di istituzioni da tempo asservite ai partiti, guidava il paese con una ricchezza di assai dubbia provenienza, un impero mediatico di proporzioni inusitate, una spregiudicatezza politica senza limiti. L’allarme di Repubblica era scattato da tempo, quando B non stava ancora in politica ma già aveva con i politici contatti e rapporti di complicità e addirittura di compravendita, fin dai primi anni Ottanta, paragonando al gangster protagonista dell’Opera da tre soldi di Brecht Oggi B è stato finalmente condannato con sentenza definitiva in uno dei tanti processi intentati da 19 anni nei suoi confronti. Non già per sentimenti persecutori della magistratura inquirente e giudicante, ma per la quantità di reati da lui commessi e da lui abilmente ostacolati, rallentati, bloccati, muovendo le leve politiche delle quali disponeva, rallentandoli con l’uso e l’abuso del legittimo impedimento, con l’accorciamento mirato della prescrizione, con l’immunità delle cariche da lui rivestite e addirittura con la corruzione di magistrati e giudici.
Stranamente il processo sui diritti cinematografici Mediaset è riuscito a farsi largo in questa selva di ostacoli e arrivare con poche settimane di anticipo sull’imminente prescrizione, alla sentenza definitiva. Ora l’imputato è un condannato a 4 anni di carcere e all’interdizione dai pubblici uffici. Mentre incalzano altri processi per reati altrettanto gravi e forse più, presso i Tribunali e le Corti di Milano, Roma, Napoli, Bari.
Gli uomini del partito da lui fondato, e del quale è proprietario, lo sanno. I suoi elettori lo sanno e in parte lo hanno abbandonato, in parte sono legati ancora alla sua demagogia o ai suoi interessi. Su questa massa consistente di ministri del governo in carica, di parlamentari, di elettori ancora imboniti, il gangster ha lanciato la sua campagna e vorrebbe annullare la sentenza con il ricatto di far saltare il governo e provocare lo sfascio d’una economia già fortemente in crisi, minacciando il paese dal video e non si capisce perché ciò sia permesso a un pregiudicato condannato. In qualunque altro Paese uno così si sarebbe da tempo dimesso subendo le conseguenze dei suoi reati.
I sudditi del condannato inscenano una farsa da lui guidata, si sono dimessi e chiedono a Napolitano la grazia per il loro padrone. La minaccia, anzi il ricatto, è di mettere in crisi il governo e andare a votare in ottobre, ma Napolitano ha già più volte chiarito che non si parla di scioglimento anticipato delle Camere con questa legge elettorale palesemente incostituzionale. Bisogna dunque riformarla e dicono di farlo a ottobre. C’è poi la finanziaria e si arriva così alla fine dell’anno. Qualora Napolitano sciogliesse le Camere, si voterebbe alla fine di febbraio o a marzo ma nel frattempo questi informe governo sarebbe ancora in carica per l’ordinaria amministrazione. Quindi privo di qualunque autorevolezza anche in Europa, anzi soprattutto in Europa (dove assumere la direzione europea risulta un assurdo!) Non è da escludere che il prigioniero di Arcore, sede lussuosa ma in cui non può incontrare nessuno se non i propri figli, non regga e si dimetta provocando elezioni anticipate. Ma Napolitano potrebbe fare un “Letta bis” impostato sul Pd+Scelta civica, Vendola e dei 5 Stelle (Ma Scalfari crede che i 5stelle aderirebbero?), così il governo Letta proseguirebbe fino al semestre europeo di presidenza italiana con l’uscita di scena nel gennaio 2015. Intanto scadrà Napolitano e occorrerà eleggere un nuovo presidente della Repubblica
Ci sono valori che in Italia sono stati spesso dimenticati. Voglio qui ricordare che furono sostenuti da Visentini, La Malfa, Enrico Berlinguer, Aldo Moro… I partiti servono a raccogliere il consenso, non ad occupare le istituzioni. Chi dimentica che la democrazia ha come fondamento la separazione dei poteri compie un grave errore e rischia di procurare danni al paese e ai cittadini, che non sono più soltanto italiani ma anche, e speriamo sempre di più, europei.
Ci sono valori che in Italia sono stati spesso dimenticati. Voglio qui ricordare che furono sostenuti da Visentini,La Malfa,Enrico Berlinguer,Moro…I partiti servono a raccogliere il consenso, non ad occupare le istituzioni. Chi dimentica che la democrazia ha come fondamento la separazione dei poteri compie un grave errore e rischia di procurare danni al paese e ai cittadini,che non sono più soltanto italiani ma anche europei.

Viviana
Scalfari cita valori italiani e valori europei. Strano!I ‘valori italiani’ sembrano essere ridotti a un suk dove si vende l’anima ai più biechi criminali pur di mantenere il potere. In quanto agli sbandierati ‘valori europei’, vediamo solo gli interessi della Bundesbank, dei poteri finanziari e speculativi della Bce, del turbocapitalismo ultraliberista del Fm, della Bm e della Fed,del club Bilderberg e della banca americana J.P, Morgan, per il saccheggio europeo e italiano, interessi che Enrico Letta serve fedelmente, come Monti e Bersani prima di lui. Ma quello che a noi pare lampante non smantella la visione romantica e adolescenziale di Scalfari, per lui nulla è successo,resta un fedelissimo del Pd e insiste a non vedere chi è responsabile dello scempio economico italiano, riversando tutta la sua acrimonia sul solo Berlusconi, come se 20 anni di berlusconismo disastroso non fossero avvenuti grazie al patto di ferro col Pd!
Scalfari è un uomo intelligente, ma, come diceva Pascal, ci sono ragioni del cuore che la mente non comprende, e, quando queste hanno il sopravvento, è un grosso guaio. E qui le ragioni del cuore sono talmente sopravanzanti l’intelligenza da inchiodare Scalfari per sempre ad una visione artefatta e del tutto visionaria degli eventi, ignara in particolare di quello che è diventato il Pd, che nel suo cuore e nella sua mente continua a essere quello di Berlinguer, come se i 30 anni dalla sua morte non fossero passati e non avessero portato questo partito di rinnegati a posizioni opposte e di estrema dx.
Posso capire che il primo amore non si scorda mai,ma non vedere i continui tradimenti e non capire che il Pd ormai è diventato una baldracca che si vende al primo offerente anche se pregiudicato è una cosa grave in un uomo di 90 anni che dimostra di aver perso ogni discernimento al punto da credere che quel M5S che ha ingiuriato a oltranza assieme al Pd, possa come nulla fosse allearsi proprio col Pd che vuole una legge per estrometterlo dal Parlamento.
Ma come si fa a credere, come fa Scalfari, che il M5S possa allearsi col Pd? Si ricorda qualcuno che quello che il Pd fa e vuol fare è esattamente agli antipodi del programma del M5S? Si ricorda qualcuno che non c’è cosa o argomento su cui il Pd si è messo contro al M5S fino a rifiutare Rodotà solo perché era stato scelto dal popolo a 5 Stelle? Si ricorda qualcuno che Bersani prima e il Pd poi hanno rifiutato ognuno dei 20 o 8 punti proposti dal M5S? Si ricorda qualcuno che appena ieri il Pd ha tentato di fare una legge per mettere il M5S fuori dal Parlamento e che non c’è giornale o tv o talk show o giornalista o membro del Pd o aderente al Pd che non abbia sempre detto insulti contro il M5S?

Guarda e commuoviti

http://www.youtube.com/watch?v=pCcx54xMjoE&feature=youtu.be

STAMPA ESTERA – FINANCIAL TIMES

Cala il sipario sul buffone di Roma. Dopo il verdetto il Senato dovrebbe cacciare Berlusconi che ha accusato i magistrati di parzialità politica nei suoi confronti ma non è riuscito a produrre alcuna prova a sostegno delle sue affermazioni. I politici hanno una particolare responsabilità nel dare l’esempio, specialmente in Italia, dove la diffusa evasione fiscale è una delle principali ragioni del terribile stato delle finanze pubbliche. I giudici di Roma dovrebbero essere lodati per la loro indipendenza e il verdetto dimostra che nessuno è al di sopra della legge. Se Berlusconi avesse un briciolo d’onore, ora darebbe le dimissioni. Risparmierebbe ai suoi colleghi senatori l’imbarazzo di dover espellere un ex primo ministro. In Italia i tempi sono maturi per l’emergere di un partito di destra che sia pronto a liberarsi del frenetico populismo di Berlusconi per abbracciare il liberismo economico. Dopo anni di inefficace protagonismo, l’Italia ne beneficerebbe molto“.

(Noi speriamo di no, di danni dell’ultraliberismo ne abbiamo sofferto anche troppo! Ma sarà mica che anche il quotidiano finanziario e ultraliberista della City sta dalla parte delle “toghe rosse”?)

Voglio restare in piedi, in un paese a testa in giù!
E voi?
(don Aldo)

Non tolgo e non aggiungo una virgola a quanto scrive Michele Serra su La Repubblica

L’AMACA

Hai notizie della sentenza?”. No, non ho notizie, non voglio neppure averne, e oggi pomeriggio vedrò di andare al mare, confuso nella folla degli ignari (beati loro). Non voglio dipendere neppure per una virgola, neppure per un secondo da una malattia che non mi appartiene, la malattia di un paese che ha rinunciato ad avere un destino autonomo, e vive appeso alle faccende personali di un signore che altrove sarebbe un normale riccone, normalmente pacchiano, normalmente tracotante, e qui è diventato un totem da adorare o da abbattere. La pazzesca idea che la sorte di un governo o di una legislatura possano dipendere dalle vicende giudiziarie di un tizio accusato di pasticci fiscali e traffici di signorine è, appunto, pazzesca. Non compete a una democrazia, non ne fa parte, non è espressione del normale conflitto politico, dello scontro tra idee e interessi collettivi. Di collettivo, qui, c’è solo il miserabile infatuarsi degli italiani di destra per un leader da tabarin, e l’altrettanta miserabile incapacità degli italiani di sinistra a chiamarsene fuori, pensare ad altro, voltare pagina. Che il governo sia in pericolo o al sicuro non è poi così grave; gravissimo è che si sia accettato, tutti quanti, di discuterne».

Viviana
Se volevamo prove su quanto è sceso in basso il Pd nel livello etico universale e in quello politico, basta l’idea di questa manica di amanti del crimine che intende appoggiare il criminale Berlusconi a qualunque costo, a prezzo di qualunque vergogna pur di non perdere le poltrone a cui sono attaccati con la colla epossidica. E se vogliamo parlare di milioni di Italiani che associano a questo crimine nominiamo uno per uno quelli che ancora sostengono il Pd.

BEPPE GRILLO E IL DEBITO PUBBLICO

In Italia gira una barzelletta sul debito pubblico. Si dice, in particolare lo dicono i politici, che i 2074 miliardi di euro accumulati siano dovuti alla bontà dei governi. Troppo buoni verso i cittadini. Al fatto che i partiti, mossi da sentimenti sinceri, abbiano permesso per anni agli italiani di vivere al di sopra dei loro mezzi. Troppa scuola, troppa assistenza sanitaria, troppo welfare. Molti italiani ci credono e si sentono pure in colpa. La realtà è diversa. Il debito è stato creato dalla commistione tra politica e lobby. Dalle piccole e grandi opere inutili che hanno foraggiato, e tuttora foraggiano, schiere di “prenditori di Stato”, di cooperative rosse e bianche, di colleganze con la criminalità organizzata. A colpi di centinaia di milioni e di miliardi di euro. Il governo di Capitan Findus Letta è emblematico della situazione. Un cameo. Verrà ricordato per le decine di miliardi spesi per i cacciabombardieri e per la TAV in Val di Susa, un buco stimato in 21 miliardi di spesa. Buchi e cacciabombardieri pagati dai cittadini mentre viene distrutto lo stato sociale. Troppo stato sociale, pochi bombardieri, più Letta! Quando un’opera si dimostra inutile, irrealizzabile, troppo costosa, di solito è già tardi. I soldi pubblici sono già stati impegnati o spesi e non si può tornare indietro. Di solito i contratti tra pubblico e costruttori tutelano questi ultimi che incrementano i costi dei lavori per varianti d’opera, ritardi attribuiti all’amministrazione, richieste impreviste. Mentre tutti sono al corrente di grandi sprechi come il Ponte di Messina, pochi sanno delle bestialità locali. A Milano hanno fatto un buco, el bus de Milan, il “buchino di Milano”. La banda del buco ha iniziato a operare nel 2006 per collegare viale De Gasperi a via Gattamelata. L’intento era di dirottare nel tunnel, della lunghezza di 970 metri, il traffico in arrivo dalle autostrade verso la Fiera, questo prima del suo spostamento a Rho-Pero. I lavori dovevano terminare nel 2010 e non sono ancora terminati, anzi sono stati sospesi per sempre. Il costo è salito da 62 milioni di euro a circa 200 milioni. “Quel tunnel ha perso qualsiasi utilità da oltre 15 anni, ma non è mai stato fermato da nessuno. Centinaia di milioni potevano essere sfruttati meglio”, ha detto l’assessore comunale alla mobilità di Milano Maran. Forse il tunnel non è mai mai servito, sin dall’inizio, perché “Avrebbe riversato un flusso enorme di traffico in strade che non possono assorbirlo. Bisognerebbe chiedersi perché qualcuno ha voluto portare avanti a tutti i costi un progetto del genere” ha affermato Luigi Caroli, consigliere di Zona. Chi conosce il volume di traffico di ingresso dalle autostrade a Nord Ovest di Milano e la piccola ampiezza di via Gattamelata sa che convogliare il traffico in quella strada era impossibile. Bastava chiederlo a qualunque milanese. Chi ha voluto questo buco? Chi ci ha guadagnato? C’è un responsabile da qualche parte o non paga mai nessuno in questo Paese? El bus è ora un monumento visitabile a piedi per circa 400 metri, si può camminare al suo interno come in un immenso relitto post moderno. Nessuno sa cosa farne. Maran ha chiesto suggerimenti ai cittadini. Qualcuno propone di farne un autoparco di macchine rubate e recuperate dalla Polizia. Voi che suggerimento dareste al Comune di Milano?

BEPPE GRILLO- LA CADUTA DEL PIL

Secondo uno studio della Cgil ci vogliono 13 anni per tornare al Pil del 2007 e 63 anni per avere lo stesso livello di occupati. Sessantatre anni? Sembra la marcia di Mosè nel deserto del Sur verso la Terra Promessa. La disoccupazione (ufficiale) è del 12,8% (in realtà considerando gli scoraggiati, chi il lavoro non lo cerca più, è intorno al 20%). La peggiore dal 1977. I giovani disoccupati sono il 40%. Il Sud è diventato terra di emigrazione come nell’Ottocento. Il debito pubblico batte ogni mese un record, a marzo è arrivato a 2034 miliardi di euro, un aumento di 6 miliardi da febbraio (2028 mil.). Gli interessi annui sul debito aumentano, hanno raggiunto circa 100 miliardi all’anno. Per Banca d’Italia il Pil del 2012 è stato inferiore del 7 per cento rispetto a quello del 2007, il reddito disponibile delle famiglie del 9 per cento, la produzione di un quarto. Chiude un’impresa al minuto, ma con l’aumento dell’Iva da luglio dal 21 al 22 per cento, che porterà in dote 200 euro di costi in più per famiglia (fonte Adusbef), la mortalità è destinata ad aumentare. Si comprerà di meno, si produrrà di meno, anche beni di prima necessità. L’Ocse ha tagliato le stime del nostro Pil a meno 1,8% il 2013, valutazione più che ottimistica. Tradotto in disoccupazione significa perdere circa un milione di posti di lavoro. Le gobbe del cammello Italia sono aride, ma i venditori di miraggi.

DA CAVALIERE A IMPERATORE
Paolo De Gregorio

La storia non si ripete se non come farsa o tragedia”
Sperando di evitare la tragedia la scena farsesca che andrà in onda nel panorama politico domestico sarà quella molto ridicola e infantile, anzi senile, di ritirare fuori gli anni ruggenti di “Forza Italia”, sperando di cancellare condanne, fallimenti, logoramento fisico di 78 primavere.
E’ piuttosto complicato riciclare promesse come milioni di posti di lavoro, grandi opere, benessere per tutti, quando si è governato per un ventennio, senza opposizione, dando poi la colpa del totale fallimento a inesistenti “comunisti”, con i quali poi, per disperazione, si è convolati a nozze nel governo Monti e nel governo Letta.
Non c’è un solo indicatore economico positivo da attribuire alle capacità imprenditoriali del padrone dei media italiani, se non quello di aver messo le mani anche su Rai1 e Rai2, e aver goduto dunque di una stampa serva e amica a reti ed edicole unificate.
Ma tutte le esagerazioni, le prepotenze, le pretese di impunità, generano anticorpi, che questa volta, per la prima volta, fanno paura, sono arrivati al 25%, si chiamano 5 stelle, non sono stati nominati da nessuno, ma eletti dagli iscritti al M5S, in quanto presenti sul territorio con iniziative, inchieste, controllo dell’attività politica.
E’ questo il fenomeno che ha costretto i due finti avversari, PD e PDL, ad una repentina attrazione, forse un po’ incestuosa, ma assolutamente necessaria per poter avere un futuro a unire le forze per una lotta senza quartiere contro i veri rottamatori. Quelli che veramente vogliono cambiare le regole del gioco e spostare le decisioni politiche dalle nomeklature, dai vertici, verso i cittadini, con una nuova legge elettorale (quella per eleggere i sindaci), referendum propositivi, leggi di iniziativa popolare con obbligatorietà di discussione in Parlamento, fine dei conflitti di interessi, RAI con un solo canale senza pubblicità ed elezione del direttore generale con tutti i poteri da parte dei cittadini che pagano il canone.
Ci piaceva (si fa per dire) B quando tutto sommato appariva come un piazzista, ottimista, ridanciano, un simpatico gaglioffo, puttaniere di gran portafoglio, invidiato e votato da milioni di poveracci a cui vendeva sogni che restavano tali.
Oggi appare cupo, responsabile verso il governo Letta, dà l’idea di tenere a freno la dx del partito che vorrebbe fare sfracelli se la Cassazione si azzarda a confermare le sentenze di 1° e 2° grado, ma è fuori ruolo, appare un commediante in una recita non adatta alle sue corde.
Caro Silvio, il tuo tempo politico è scaduto. Sei così pieno di soldi e di mezzi che potresti salire sul tuo jet privato e trovarti dopo qualche ora ad Antigua, dove saresti sicuramente eletto imperatore, dove con facilità potresti far approvare una legge “ad personam” per aver diritto allo “jus primae noctis” con tutte le donzelle del reame, senza dare più un euro a Veronica e a De Benedetti.
Giocatela così, torna al sorriso, ma levati dalle palle!

BERLUSCONI. LE MIE PRIGIONI, MONDADORI EDITORE
Paolo De Gregorio

La drammatizzazione che i media stanno orchestrando sul “D day” del pronunciamento della Cassazione in realtà ha un solo regista, esperto e consumato, che ormai sta già immaginando la sceneggiatura dei prossimi mesi in cui l’immagine del perseguitato politico che langue in carcere può essere più valida di una comodissima vacanza agli arresti domiciliari nel feudo di Arcore.
Naturalmente l’eventuale scelta della sceneggiata carceraria è un segnale di guerra che vuole dare spazio alla piazza e ad una crisi di governo, tattica che sembra abbastanza avventurosa in una crisi economica la cui responsabilità è tutta di chi non ha governato in questi ultimi 20 anni.
Ma a fare il tifo per l’assoluzione o il rinvio della sentenza definitiva c’è buona parte del PD, che non saprebbe più a che santo votarsi senza le “larghe intese” con cui ha truffato i suoi elettori, partito impegnato a levarsi dalle palle Renzi e in una lotta senza quartiere contro l’unica opposizione restata in Italia che si chiama M5stelle.
Va osservato anche che vi è una buona fetta di lettori moderati oggi nel PDL, insieme ad una parte dei dirigenti impegnati nel governo Letta, che vedono vicino il tramonto politico del Caimano e pensano che sia finito un ciclo storico e lo accompagnerebbero volentieri verso l’uscita, anche per non sentirsi più nominati o bocciati come scolaretti dal loro “caro leader”.
Credo che tra i cosiddetti moderati una buona parte sia stufa di B, tra cui molti leghisti delusi dalle ruberie della famiglia Bossi, quelli di scelta civica, i centristi di Casini, una parte consistente del PD, e sarebbero tutti pronti a convergere sulla figura di Renzi premier ed una eventuale conferma della Cassazione per B. sarebbe una grande opportunità.
Staremo a vedere, Ma una cosa è certa, siamo arcistufi di vedere che il nostro destino, oggi purtroppo declino e possibile fallimento drammatico, è legato ad un personaggio che non avrebbe mai dovuto entrare nel giro del potere politico per il conflitto di interessi (Legge 361 del 1957), un monopolista sodale di delinquenti come Previti, Dell’Utri, Craxi, un tipo che teneva in casa il mafioso Mangano, un illuminato imprenditore incapace persino di capire le cause della crisi economica, di cui tre anni fa diceva che l’avevamo alle spalle e che il peggio era passato.
20 anni di dittatura ci sembrano sufficienti, e le “larghe intese” promettono peggio! Aiuto!

PECURI
VV.

Dopo aver capito la sentenza, le pecore Pdl tornano a casa.
Quelle del Pd sono ancora negli stazzi ad aspettare mansuete i contrordini dei capi.
Ma 18 milioni di pecore non sono un po’ troppi per un Paese montuoso come l’Italia? nemmeno avessimo i verdi pascoli dell’Argentina!
Va bene che tra loro ci sono anche maiali e scrofe, anatre e oche, e asini e somari! Ma un po’ più di umani avrebbero fatto comodo! Su 47 milioni di elettori, sapere che ci sono 18 milioni di bestie è un po’ troppo.
Poi non ho capito: dopo la sentenza Mediaset, si dimettono anche quelli del Pd? E sono andati anche loro oggi alla manifestazione di protesta contro la condanna del loro più caro amico e alleato da 20 anni a questa parte? E si scocciano se il M5S non sceglie la terza via? ma.. poverini!

VAURO
-Berlusconi rischia la condanna
-E le larghe intese?
-Rischiano l’associazione a delinquere.

Ai giudici di Milano che hanno condannato Berlusconi in primo grado, tre IP IP URRA’!
Alle tre donne giudice che lo hanno condannato in secondo grado, Giulia Turri, Carmen D’Elia e Orsola De Cristofaro, tre IP IP URRA’!
Ai tre giudici Antonio Esposito, Amedeo Franco e Claudio D’Isa, che hanno confermato in Cassazione la condanna a 4 anni di carcere per frode fiscale a carico di Silvio Berlusconi, tre IP IP URRA’!!
E tre IP IP URRA’ anche al giudice Mesiano e ai suoi calzini turchesi!
E mille IP IP URRA’ a giudici seri come ILDE BOCASSINI!
Tre IP IP URRA’ sul giudice Esposito che ha scandalizzato i sepolcri imbiancati dicendo che il reo “non poteva non sapere”.
(lo sapete che 120 giudici di Milano sono proprietari di azioni Mediaset?)
A ognuno dei traditori del Pd disposti a tutto pur di salvarsi il sedere alleandosi con Berlusconi e a ognuno di quegli idioti e disonesti dei loro elettori mando a dire: “CHE TE POSSI MORI’AMMAZZATO!”

FAVOREGGIAMENTI

Ma se Berlusconi è stato condannato dalla Giustizia e continua ad essere assolto dalla politica, non si può condannare all’interdizione anche la politica o per manifesta collusione criminale o per manifesta incapacità politica?
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L’ottavo nano: RECLUSOLO

Berlusconi: “Verso il nuovo movimento politico bipartisan”: FORZA REBIBBIA
Disonesti d’Italia unitevi! non avete da perdere altro che la vostra coscienza. Ma quella, tanto, non ce l’avete più
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Dopo il fallimento elettorale (persi 6 milioni di elettori), Berlusconi scioglie il Pdl per tornare a Forza Italia.
Dopo il fallimento processuale e le dimissioni degli onorevoli Berlusconi scioglie anche Forza Italia per tornare… ad Arcore.

Come pena sostitutiva dei domiciliari, intanto sceglierei la Sardegna che come clima e parco accessoriato è meglio di Arcore e ha il passaggio segreto sottomarino verso la base americana.
Poi per uscire ogni tanto dall”eremo’ sceglierei come servizio sociale quello di redimere i sequestratori sardi. Per uno che ha sequestrato un Paese per 20 anni e dai domiciliari tiene ancora sotto sequestro tutti i partiti, una certa specializzazione nei sequestri gli dovrebbe essere riconosciuta.
Allegro Silvietto! Finalmente avrai tempo per occuparti degli ospedali per i bambini nel mondo!
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Elettori del Pd di tutta Italia unitevi!
Non avete da perdere che le vostre catene mentali!

Berlusconi ci ha derubati per 20 anni
B: Non facciamo della facile demagogia!
.
Ma voglio essere mite e riconoscere anche quello che Berlusconi ha di buono.
A vendere pentole sono buoni tutti, basta vedere chi c’è in Parlamento
A svendere un intero Paese sono buoni in pochi, ma basta sempre vedere chi c’è in Parlamento e a capo della Bce
Ma a farci fessi come ha fatto Berlusconi è stato buono solo Berlusconi!..
Ovviamente la parola ‘buono’ è usata qui in senso molto specifico!

ANONIMA SEQUESTRI
Viviana

Un lettore si è irritato perché ho detto che Berlusconi ha superato il peggiore sequestratore sardo e ho detto che da Villa Certosa avrebbe ogni facilità di sfuggire ai domiciliari raggiungendo per mare una base americana.
Mi dispiace per lui, i sequestratori sardi fanno parte della storia di questo paese e disconoscerli sarebbe come disconoscere la mafia.
L’Anonima Sequestri sarda è stata responsabile di eventi delittuosi, soprattutto sequestri di persona, verificatisi in Sardegna, con una frequenza impressionante soprattutto a partire dagli anni 60 e per alcuni decenni successivi
Tra i banditi più famosi cito: Graziano Mesina detto Gratzianeddu,di Orgosolo protagonista di un omicidio, diversi sequestri di persona e anni di latitanza nel Supramonte: Miguel Atienza, compagno di carcere di Mesina; Matteo Boe detto il bandito dagli occhi di ghiaccio, che sequestrò Farouk Kassam; Annino Mele e Giovanni Cadinu, di Mamoiada (amici nei sequestri e poi nemici per la spartizione del bottino con conseguente faida sterminatrice); Mario Sale di Mamoiada coinvolto in numerosi sequestri di persona; Attilio Cubeddu di Arzana (Ogliastra), latitante dal 1997 e inserito fra i 30 latitanti più pericolosi d’Italia; Pasquale Stocchino di Arzana condannato per la strage di Lanusei .
Negli ultimi 30 anni si sono contati un migliaio circa di rapimenti.

Il tunnel segreto sottomarino esiste e fu fotografato da Zappadu, non ha molta importanza se si collega o no a una base americana, ma dimostra che permetterebbe a B una via di fuga dai domiciliari, un’uscita di sicurezza scavata nella roccia e protetta come segreto militare.

Il tunnel comunica col mare aperto e la base americana può essere facilmente utilizzabile con un natante. Peccato che sia il giudice a scegliere il luogo dei domiciliari e non il condannato. Ma poi questo domiciliari e questa interdizione quando glieli danno? E glieli daranno mai?
Perché il gap tra questo condannato e i condannati normali deve essere sempre stratosferico?

Don Aldo Antonelli
A QUANDO UN ESAME DI COSCIENZA?

Ai cardinali, monsignori e preti che hanno benedetto il delinquente recidivo e impenitente!
A tutti coloro che hanno votato Berlusconi e si dicono cattolici!
A tutti coloro che si sciacquano la bocca con la “Libertà” che lui ha usato per frodare, rubare, evadere, ricattare e irretire, corrompere e ingannare, adescare minorenni e allettare donnine senza scrupoli.
A tutti coloro che oggi dimostreranno a Roma sputando su se stessi!

Cattiva
Stanotte ho sognato che arrestavano Berlusconi con tutti i suoi sosia, li chiudevano a Regina Celi, li pestavano a morte e poi dicevano che erano tutti caduti dalle scale come Stefano Cucchi e come altri 2107 disgraziati morti per motivi oscuri in carcere e poi i secondini venivano tutti assolti perché “il fatto non costituisce reato”.
Ma non era un sogno. Era la peperonata.

http://l2.yimg.com/bt/api/res/1.2/uniWQRBG_oHrCKRQuJN5IQ–/YXBwaWQ9eW5ld3M7Zmk9aW5zZXQ7aD0zNDE7cT04NTt3PTQwMw–/http://l.yimg.com/os/publish-images/news/2013-08-02/9caec714-cce1-48d1-8187-ae737140f35b_silvio-berlusconi-vignette-sentenza-cassazione-7.jpg

PIERO BRAZOV
LA QUIETE DOPO LA SENTENZA

Passato è lo tsunami:
Odo trollini far festa, e il piddino,
Tornato in sui sondaggi,
Che ripete il suo mantra. Ecco il Renzi
rompe là da Firenze, promette cuccagna
Ma terminata campagna,
E chiaro nell’aula inciucio appare.
L’elettor si rattrista, in ogni lato
Sorge il regime
Torna il voto di scambio.
L’artigiano a pagar equitalia,
Con l’IMU in man, piangendo,
Fasci in su l’uscio; a prova
Vien fuor la gambaretta a gettar fango
dalla novella casta;
Il mariuol rinnova
di mazzetta in mazzetta
Il furto giornaliero.
Ecco il nano che torna, ecco c’irride
con le TV dalle sue ville. Apre i balconi,
Nuovi intrallazzi e logge:
E, dalla via corrente, odi lontano
tintinnio di manette; il grullo canto
del Cavalier che il suo cammin ripiglia.

IL PERIODO E’ ANGOSCIANTE, SOPRATTUTTO PER LA DISINFORMAZIONE SULLA CRISI
Claudio Martinotti Doria
http://www.cavalieredimonferrato.it/ (sunto)

Quello che stiamo vivendo è indubbiamente un periodo angosciante, per le persone dotate di sensibilità e senno. La causa primaria dell’angoscia non è imputabile esclusivamente, e neppure prevalentemente, alla crisi, ma alla disinformazione sistematica dei media, al teatrino ininterrotto della politica, alla conseguente mancanza di consapevolezza popolare, all’inadeguatezza politica su quanto la crisi sia estesa, quali ripercussioni provocherà e quanto a lungo, sulle sue effettive cause e su coloro che ne hanno la principale responsabilità. Il livello del cazzeggio mediatico è giunto a vette insopportabili, per cui l’unico rimedio è tenere la tv spenta. Frasi fatte, luoghi comuni, banalità, versioni fuorvianti, dati inutili e falsificati, versioni accomodanti, temporeggiamento, contraddizioni dissimulate, ecc.. Una disinformazione pervasiva, stordente, lobotomizzante, che alla lunga provoca malessere. Sentire i giornalai riportare le affermazioni dei politici o banchieri che annunciano per l’ennesima volta che i segnali di ripresa ci saranno … è a dir poco patetico. I pochi siti in internet che rivelano come stanno veramente le cose sono visionati da pochi, la maggior parte della gente nemmeno sa quanto sia grave la situazione e le prospettive e di come i leader politici e finanziari siano coinvolti, collusi ed impotenti. La libertà è solo una bella parola e pochi sono disposti a lottare per conquistarla. Ma c’è solo la libertà di essere schiavi e la libertà di essere coglioni.
Il provvedimento più folle è l’aumento delle tasse (ora l’IVA), per cui si creerà sempre più “lavoro e mercato nero o alternativo”,ci sarà sempre meno lavoro e meno servizi, il degrado (anche morale e comportamentale) peggiorerà.
Si veda il miliardo che lo stato ha guadagnato con le sigarette elettroniche o quelli presi col gioco d’azzardo soldi finalizzati solo a mantenere i privilegi della Casta. Mentre la gente sta sempre peggio, aumenta IL PARASSITISMO politico, che da noi è istituzionalizzato, legittimato, approvato, diffuso capillarmente, e ormai ritenuto fisiologico, un milione e mezzo di parassiti nullafacenti, che vivono alla grande ‘di politica’, in una corruzione gravissima, con uno spreco spaventoso di denaro pubblico e un malcostume ed un’inefficienza che non ha eguali nel mondo industrializzato. Si sente dire in continuazione che NON C’E’ PIÙ DENARO. Ma il denaro c’è, solo che è destinato ad altri scopi, egoici e parassitari.
.
Patti Smith

http://www.youtube.com/watch?v=XYxHHEjCHA4

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=XYxHHEjCHA4

“Stavo sognando nel mio sognare
Mi svegliai per gridare
che il popolo ha il potere
per redimere l’opera dei folli
è ormai decreto:
il popolo comanda!”

Ero immersa nei miei sogni
di una apparenza brillante e corretta
e il mio sonno è stato interrotto
ma il mio sogno rimaneva chiaro
sotto forma di vallate luminose
dove si sente l’aria limpida
ed i miei sensi si sono riaperti
Mi svegliai (sentendo) l’urlo
che la gente ha il potere
di redimere l’opera dei pazzi
fino alla mitezza, alla pioggia della grazia
è stabilito, è la gente che guida

La gente ha il potere
La gente ha il potere
La gente ha il potere
La gente ha il potere

Gli atteggiamenti vendicativi diventano sospetti
e rannicchiarsi come per ascoltare
con le braccia protese in avanti
perché la gente ha le orecchie
e i custodi e i soldati
giace sotto le stelle
scambiando ideali
e abbassando le braccia
per disperdere nella polvere
per diventare come vallate splendenti
dove l’aria pura si percepisce
e i miei sensi (sono) di nuovo aperti (al mondo)
Mi sono svegliata piangendo

Dove c’erano deserti
ho visto fontane
l’acqua sgorgava come crema
e noi andavamo a spasso là assieme
e non c’era nulla di cui ridere o da criticare
e il leopardo
e l’agnello
dormivano assieme realmente abbracciati
io speravo nella mia speranza
di riuscire a ricordare quello che avevo trovato
io sognavo nei miei sogni
Dio sa cosa una visione ancora più pura
fino a che non ho ceduto al sonno
Affido il mio sogno a te

Il potere di sognare di dettare le regole
di lottare per cacciare dal mondo i folli
è promulgata la legge della gente
è promulgata la legge della gente
Ascolta:
Io credo che tutto quello che sogniamo
può arrivare e può farci arrivare alla nostra unione
noi possiamo rivoltare il mondo
noi possiamo dare il via alla rivoluzione sulla terra
noi abbiamo il potere
La gente ha il potere …

Questa è la vera libertà: essere capaci di uscire da se stessi, attraverso i limiti del piccolo mondo individuale per aprirsi all’universo” – A. Jodorowsky
.
L’ultima frase che mi disse il mio angelo fu: “Il soggetto deve diventare l’oggetto”.
Ci sto ancora lavorando.
..
http://masadaweb.org


MASADA n° 1479 20-8-2013 LA PORTA CHIUSA

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Viviana Vivarelli

Uomini che non vogliono sapere- Il buio del patto Stato/mafia – Leonardo Boff e la crisi terminale del capitalismo – Le responsabilità del Pd – Il Cavaliere chiagne e fotte – L’inopportuno intervento di Napolitano sul caso B – Stupiti & stupidi?- Vorrebbero un 4° grado di giudizio?- Travaglio e la strana giustizia all’italiana – Qua comanda la pazzia- Femminicidio- Conviene tenere i soldi in banca?- Mille miliardi di dollari di evasione l’anno

Brecht

In me combattono
l’entusiasmo per il il melo in fiore
e l’orrore per i discorsi dell’imbianchino
ma solo il secondo
mi spinge al tavolo di lavoro.

.
Mandela fu chiuso in un carcere per 29 anni e la sua lotta contro il segregazionismo dei neri sudafricani andò avanti per 55 anni.
La lotta in Africa di Gandhi durò 20 anni, quella per la liberazione dell’India dal dominio britannico durò 30 anni.
La lotta di Aung San Suu per i diritti politici e civili della Birmania procede da 25 anni.
Per fare l’Italia unita risorgimentale ci vollero 55 anni.
Queste lotte ebbero alti e bassi, momenti di entusiasmo e momenti di sconforto, ma i resistenti vinsero perché non si arresero mai.
Sarebbe stupido credere ora che un movimento popolare e di democrazia diretta che si propone di rovesciare il monopolio orrendo di partiti corrotti e degradati ben radicati nella parte peggiore o più ignara del Paese possa avere rapidi successi solo dopo 3 anni dalla sua apparizione.
Solo gli sciocchi possono pensare che una rivoluzione sia una breve passeggiata o una match con rapidi vincitori.

Contro le infamie della vita le armi migliori sono: la forza d’animo, la tenacia e la pazienza. la forza d’animo irrobustisce, la tenacia diverte e la pazienza dà pace.” (Hermann Hesse)

MONOPOLI
Viviana Vivarelli

Sul gioco del MONOPOLI riporto un aneddoto significativo.
Io sono nata nel 42 e gli anni seguenti videro a Firenze e altrove l’occupazione americana.
Io ero molto povera, come tanti bambini di allora, di una povertà enorme e desolata che oggi nemmeno si immagina.
Non avevamo cibo a sufficienza, o vestiti, o caldo in casa d’inverno, non c’erano libri e non c’erano, ovviamente, giocattoli.
Per cui a Firenze, quando si seppe che in un certo palazzo del centro gli Americani regalavano dei giochi, mi ritrovai con altri bambini cenciosi in fila per strada ad elemosinare quel regalo.
E quel regalo fu una scatola di MONOPOLI.
Solo oggi mi rendo conto dell’assurdità paradossale e insultante di quel regalo.
Che cos’è infatti il gioco del MONOPOLI? Un gioco neoliberista fondato sul mercato, in cui lo scopo è diventare ricchi, sempre più ricchi, sbaragliando gli avversari e gettandoli nella miseria.
Sembra che il Monopoli sia il gioco più giocato della storia.
Era un evidente modo ludico per instillare addirittura nei bambini i principi fondamentali del neoliberismo che, come si sa, si basa sul denaro, sull’arricchimento, sul lucro e su un mercato che vede prevalere non i migliori ma i più avidi e furbi.
Così i ‘liberatori’ ci instillarono i canoni del mercato neoliberista senza che noi nemmeno ce ne avvedessimo. Per bambini poverissimi che non avevano nemmeno una lira era esaltante giocare a possedere denaro finto con cui comperare parchi e alberghi come fossimo dei miliardari.
Ovviamente per noi, bambini poveri, i ricchi alleati non fecero nulla. E il cosiddetto Piano Marshall permise solo la creazione nei territori ‘liberati’ di un florido mercato dei prodotti americani ci cui gli Stati uniti avevano molto bisogno e pose l’inizio di quella dipendenza politica e ideologica con gli Stati uniti, che da allora non cessò mai, e per cui possiamo dire che fummo liberati dal nazismo tedesco per diventare un possesso del neoliberismo del capitalismo americano.

Mohammed Sgaier Awlad Ahmad, il poeta della rivoluzione tunisina

Poesia fino alla vittoria

Il vento sta arrivando
E le loro case sono di paglia.
La mano si sta alzando
E il loro vetro è fragile.

Non preoccupatevi mai,
Miei fratelli. Mai.
Se cacceranno un uccello
Il suo nido lo raggiungerà.

Viva il Paese
Che è noi tutti.

UOMINI CHE NON VOGLIONO SAPERE
Viviana Vivarelli

Bisogna che si sia in due per scoprire la verità: che vi sia uno che la esprima e un altro che la comprenda“. (Gibran)

In una profezia, Giovanni XXIII disse che nel nostro tempo tutti i segreti sarebbe venuti alla luce e nessuno avrebbe potuto sostenere l’alibi dell’ignoranza. Non disse che il problema sarebbe stato quello dei tanti che preferivano restare nel buio piuttosto che conoscere. In fondo, quello che crediamo, come quello che amiamo, dipende da una nostra scelta e può dipendere da un attaccamento possessivo a pregiudizi che equivale a una non-libertà. Spesso gli uomini preferiscono uccidere le donne che dicono di amare piuttosto che esserne abbandonati. Spesso preferiscono essere ridicolizzati dalle opinioni che dicono di seguire piuttosto che abbandonarle. L’egoismo porta al possesso e il possesso è una forma di dipendenza, in cui il possessore si identifica col posseduto. In tale coazione non c’è differenza tra l’attaccamento patologico ai propri beni e l’attaccamento patologico alle proprie opinioni. In entrambi i casi non è il loro valore oggettivo che conta ma l’identificazione dell’ego in essi, per cui la difesa ad oltranza di una opinione errata non ha nulla di intellettuale o di logico, ma è simile all’atto cieco e coatto dell’autodifesa che un rettile fa del proprio territorio.

Papa Roncalli disse ancora:
Nel giorno in cui l’uomo non sarà più capace di vedere il prossimo nelle sue particolari esigenze, la ragione abdicherà lasciando il posto alla follia, la saggezza alla pazzia, la pace alla guerra.
L’amore per ogni cosa presente in natura lascerà il posto alla più ottusa volontà di distruzione totale. A furia di affermare il proprio “Io” l’uomo distruggerà tutto ciò che lo circonda, anche se stesso. Alla fine, distruggendo tutto, non gli rimarrà da contemplare che la sua stessa miseria di fronte alla miseria del mondo che ha distrutto
.”
.
Elias Canetti (scrittore bulgaro, naturalizzato britannico, premio Nobel per la letteratura):

Io credo che faccia parte del sapere il volersi rendere manifesto e non contentarsi di un’esistenza nascosta. Il sapere muto mi pare pericoloso, perché, ammutolendo sempre più, finisce per diventare un sapere segreto che poi deve vendicarsi della propria segretezza.”

E se quelli che rimangono fossero sempre i peggiori? in un darwinismo capovolto.”

Gli uomini non hanno più misura, da quando la vita umana non è più la misura.”

Può un uomo che non impara più nulla provare ancora responsabilità?

Gli uomini fuggono da chi dice sempre le stesse cose. Ma se uno le dice con sufficiente arroganza, da costui si lasciano dominare.”

Buona parte dell’autorità di cui godono le dittature deriva dal fatto che si accorda loro la forza concentrata del segreto, ripartita su molti e rarefatta nelle democrazie. Si osserva con scherno che le democrazie sono parolaie.”

IL BUIO DEL PATTO STATO/MAFIA
Viviana Vivarelli

Dopo la barbarie del fascismo, in tutta la storia della nostra Repubblica (il fenomeno era già palese 60 anni fa con l’arrivo degli alleati in Sicilia nel 43), abbiamo avuto una sciagura costante:
l’intreccio indissolubile degli interessi di una casta politica spudorata con gli interessi dell’Italia peggiore dedita alla truffa, all’evasione, allo sfruttamento e al ladrocinio, e l’intreccio in particolare con gli interessi della mafia, una mafia che gli Americani protessero e a cui dettero di fatto il controllo di parte del Paese. In questo intreccio di interessi illeciti fu sempre presente la Chiesa, nelle sue pretese aberranti e nei suoi avventurismi finanziari spinti da organismi di potere in gran parte segreti e con risvolti illegali quali l’Opus dei o lo Ior o Comunione e Liberazione.

Questi 4 soggetti: mafia, imprenditori delinquenti, politici corrotti e Chiesa depravata hanno formato per 60 anni quel blocco oscuro che in Italia non ha permesso alla democrazia di consolidarsi e alla civiltà di crescere, impedendo al nostro Paese di raggiungere vette di progresso e sviluppo e facendolo regredire economicamente e moralmente fino alla sciagurata crisi attuale.

A questo blocco di potere nero la cosiddetta sx non oppose mai, in 60 anni di storia italiana, alcuna opposizione efficace con la forza della verità o la cogenza della legge, facendosi sempre più complice di un patto letale che negava di fatto qualunque ipocrita dichiarazione pubblica per una spartizione del potere dominante da sempre nella storia della cosiddetta sx e che solo oggi si palesa pubblicamente nel patto dichiarato con Berlusconi, un patto che ha sempre avuto dietro di sé la forza di una Cei reazionaria, di una imprenditoria corrotta e di una criminalità organizzata, che hanno gestito milioni di voti e hanno di fatto governato questo Paese, in una spartizione vergognosa, negando costantemente qualunque democrazia, qualunque interesse collettivo, qualunque decenza pubblica o privata.

E’ a questo patto nero che ancor oggi spudoratamente il Pd si aggrappa per conservare un potere che non gli spetta nella sua perdita di consenso e di onore.

Libro: Giovanni Fasanella: “Una lunga trattativa. Stato-mafia: dall’Italia unita alla seconda repubblica. La verità che la magistratura non può accertare”. Chiarelettere. Euro 13

Con le stragi del 92 – 93 i boss mafiosi lanciarono delle richieste tra cui quella di ammorbidire il regime del carcere duro del 41 bis. In una lettera a Scalfaro ciò fu chiesto esplicitamente. I cappellani penitenziari fecero da intermediari tra Cosa Nostra e lo Stato per ottenere l’alleggerimento del carcere duro per i boss in cambio della cessazione della strategia terroristica della mafia. Ma i media tacciono su ciò che avvenne tra Cosa Nostra, gli apparati della guerra clandestina allestiti contro il comunismo durante la guerra fredda tra gli alleati, i neofascisti e i mafiosi. Questo patto ferreo durò fino alla caduta del muro di Berlino e alla fine della guerra fredda.
Il libro di Fasanella analizza il patto Stato – mafia stretto tra il 1992 e il 1993, negli anni del crollo della prima Repubblica, di Tangentopoli, delle bombe, delle stragi, degli omicidi di Falcone e Borsellino, nell’intreccio perverso, patologico, tra lo Stato, le istituzioni, l’economia, la politica e la mafia. La mafia non è solo una organizzazione di malavitosi, è una forma di potere che trova la sua legittimazione e la sua capacità di auto-riprodursi nelle relazioni con lo Stato che si sviluppano durante tutta la nostra storia unitaria. Garibaldi sbarca in Sicilia grazie all’aiuto dei picciotti. Nell’età liberale la mafia consolida il suo legame con la politica, in uno scambio di favori: voti in cambio di potere e di affari. Lo Stato la usa come strumento di repressione delle rivolte sociali e del dissenso politico. Quando Mussolini sciolse partiti e sindacati, abolì la libertà di stampa e di espressione e ogni forma di protesta e di dissenso, la mafia criminale perse potere. Ma restò l”alta mafia”, quella delle grandi relazioni politiche ed economiche, fortemente legata al regime fascista. Il Duce smantellò la piccola mafia col prefetto Mori, mitizzato dalla propaganda di regime, per sbarazzarsi dalla zavorra ingombrante, mantenendo, però, un legame molto stretto con l’alta mafia.
Nel ’43 gli anglo – americani sbarcano in Sicilia aiutati dalle famiglie italo americane mafiose, la mafia preparò le condizioni logistiche per lo sbarco e anche quelle di intelligence, fungendo da vero e proprio servizio di informazione degli alleati. Ma questi, salendo a nord, combatterono non solo i nazifascisti ma anche i comunisti, creando in Sicilia un apparato per la guerra clandestina militare e segreto che favorì enormemente la mafia. Un benefit fu la Regione autonoma siciliana che permise la creazione di una serie di enti, economici, finanziari, di fatto assegnati alla mafia. Un altro fu l’imposizione degli alleati che fosse garantita l’impunità di chi aveva aiutato gli anglo americani dal 43 al 47. Quindi anche i boss mafiosi utilizzati per lo sbarco, con un elenco di intoccabili, tra cui c’erano molti personaggi che nei decenni successivi sarebbero diventati gli uomini più potenti e più noti di Cosa Nostra.
Organizzazioni mafiose e neo fasciste furono inglobate nel sistema difensivo clandestino e segreto messo su contro i comunisti, sistema che funzionò in tutta la guerra fredda, fino alla caduta del muro di Berlino. Dopo si creò un vuoto, perché il sistema della guerra clandestina crollò con Tangentopoli e le inchieste della magistratura che decapitarono l’intero ceto politico anticomunista della Prima Repubblica.
Le forze fasciste e mafiose, spaventate dalla magistratura e dal pericolo della sx al potere pretesero di essere difesi, e lo fecero nel modo più brutale, attraverso omicidi eccellenti, le stragi del 92 – 93. Così ricattarono le istituzioni chiedendo come prima cosa di ammorbidire il regime del carcere duro previsto dal 41 bis con i cappellani penitenziari che si mobilitarono per fare da intermediari tra Cosa Nostra e lo Stato.
Il libro di Fasanella racconto come l’ambasciatore Reginald Bartolomew fosse stato scelto da Clinton per l’Italia, in quanto era stato presente dal Libano alla Bosnia, dalla Cina di Piazza Tienanmen alla crisi iraniana, al Golfo Persico, era stato in tutti i teatri di guerra civile con il compito di rimettere le cose a posto e di salvaguardare gli interessi americani. Lo stesso compito ebbe da Clinton per l’Italia. Una volta salvata l’Italia dal PCI, accade, come nel periodo fascista, si colpì la zavorra criminale, riciclando l’alta mafia. Oggi siamo esattamente in questa situazione. C’è da domandarsi quanto può reggere un Paese, che pure avendo liberato gran parte della Sicilia dalle bande criminali dei piccoli mafiosi è però fortemente condizionato dal potere economico della mafia di alto livello.

LEONARDO BOFF – CRISI TERMINALE DEL CAPITALISMO
(Teologo brasiliano, esponente di punta della Teologia della Liberazione)

L’attuale crisi del capitalismo va oltre il suo carattere congiunturale e strutturale, è una crisi terminale, perché il capitalismo è arrivato alla sua fine. Ha superato i limiti di sostenibilità della Terra, ha depredato il pianeta, ha distrutto l’equilibrio sottile che lo regge, esaurendo i suoi beni e servizi così da non riuscire a rigenerare ciò che ha distrutto. Lo disse Marx in modo profetico che la tendenza del capitale andava verso la distruzione delle sue due fonti di ricchezza e di riproduzione: la natura e il lavoro. E’ ciò che sta avvenendo. La natura è sottoposta a uno stress mai visto prima mentre la Terra tende a un crescente surriscaldamento globale. Il capitalismo precarizza il lavoro o ne fa a meno portando a una disoccupazione strutturale. Milioni di persone non entreranno mai nel mondo del lavoro, neppure come esercito di riserva. Il lavoro dipende dal capitale, ma il capitale ormai si riproduce ignorandolo. In Spagna la disoccupazione è il 20% del totale della popolazione e il 40% dei giovani. In Portogallo il 12% del paese e il 30% dei giovani. Si sacrifica tutta la società in nome di un’economia pensata solo per pagare le banche e il sistema finanziario. C’è poi la crisi umanitaria generata dal capitalismo. Non si può risolvere la questione economica smontando la società. Le vittime, collegate in rete,resistono e si ribellano. Un numero crescente di persone, specie giovani, non accetta la logica perversa dell’economia politica capitalista: la dittatura delle finanze che sottopone gli Stati ai propri interessi con capitali speculativi che circolano da una borsa a un’altra, ottenendo profitti senza produrre assolutamente nulla. Il capitale ha prodotto il veleno che lo può uccidere. I cittadini lentamente vanno scoprendo la perversione di un sistema che li scuoia in nome di un’accumulazione meramente materiale, emarginando i lavoratori e spingendoli al suicidio. Le piazze egiziane, siriane, spagnole, greche…sono l’espressione di una ribellione contro il sistema politico vigente che è a rimorchio del mercato e della logica del capitale. I giovani spagnoli urlano: «non è una crisi, è un furto». I ladri sono insediati a Wall Street, nel FMI e nella BCE. Sono i sommi sacerdoti del capitale globalizzato e sfruttatore, ma, con l’aggravarsi della crisi in tutto il mondo, aumenteranno le moltitudini che non tollereranno più questo sfruttamento e si ribelleranno ad esso.

Viviana
Aver messo in cima alle priorità pubbliche il capitale ha portato alla fisiologica corruzione delle democrazie ideali, i cui rappresentanti si sono asserragliati nei luoghi di potere formando plutocrazie di fatto, svuotando i sistemi parlamentari di tutti i loro valori potenziali (del resto mai realizzati), violentando le Costituzioni in modo dispotico e arrogante, ignorando la volontà popolare e i bisogni dei cittadini, trasformando le rappresentanze democratiche in comitati esecutivi di corporation efferate, ben insediate negli organismi economici sovranazionali, come la Bce, la Bm, il Fm…, tutti ferreamente posti a difesa del grande capitale, contro i diritti dei cittadini, contro le difese dei lavoratori, contro le tutele dello stato sociale, contro la stessa sopravvivenza dei popoli, secondo sistemi che nulla hanno mai avuto di democratico e le cui scelte assolutiste non sono mai state sottoposte al giudizio dei popoli.
Il capitalismo è un sistema corrotto creato per il potere di pochi che si sono dati l’arbitrio di schiacciare i molti per soddisfare un disumano e sconfinato egoismo. E’ pertanto l’esatto opposto della democrazia e va combattuto e distrutto come si deve fare contro ogni cancro che attacca e uccide una Nazione.
Il capitalismo, insediato nei partiti di sx come di dx contro il futuro di un Paese, è il primo cancro da attaccare, in tutte le sue forme, economiche, sociali, ideologiche, dogmatiche e politiche… E’ il primo cancro del Paese. Ad esso si attaccano tutti gli altri cancri che un governo sano dovrebbe combattere (la mafia criminale, la mafia ecclesiastica, la mafia finanziaria, la criminalità comune e organizzata), in un agglomerato compatto di interessi comuni finalizzati al furto, al saccheggio, alla distruzione della vita di noi tutti, nel nome solo e unico dei personali interessi di pochi.

LE RESPONSABILITA’ DEL PD
Don Aldo

Si sente alla radio ministro Lupi dire: «Anche il Pd deve prendersi le sue responsabilità». Una sola domanda: quali? È il Pd o il Pdl a ritrovarsi con un leader condannato definitivamente per frode fiscale (cioè per avere creato fondi neri all’estero, sottraendoli al fisco, per più di 270 milioni di euro)? È il Pd o il Pdl a pretendere che questo suo leader fuorilegge ottenga, non si sa bene sulla base di quali principi e perfino di quale logica, una specie di salvacondotto che gli consenta di continuare a fare politica?
È il Pd o il Pdl che vive come un’ossessione senza sbocchi la leadership di una sola persona e non si è mai sognato di dotarsi di una guida alternativa e neppure di immaginarla, come se non fosse un partito politico ma un fan club di ragazzine e ragazzini?
È il Pd o il Pdl a ricattare un Paese intero minacciando di far cadere il governo nel caso non venga riconosciuto a Berlusconi ciò che è inconcepibile in una società di eguali, e cioè la sua unicità di fronte alla legge?
Considerando che l’onorevole Lupi è la punta di diamante dei ragionevoli e dei dialoganti del suo schieramento (Cl dentro il Cdx), si rafforza l’impressione che sia la pazzia – una vera, patologica deriva psichica – a dettare l’agenda, in questa fase tremenda e squallida, della politica italiana.
E’ quanto scrive Michele Serra su Repubblica di oggi.

IL CAVALIERE CHIAGNE E FOTTE
Paolo de Gregorio

“Non possono togliermi il diritto di parola sulla scena pubblica e civile italiana: Non possono togliermi il diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato. Non possono togliermi il diritto di essere ancora il riferimento per milioni di italiani finché questi cittadini liberamente lo vorranno”. Come al solito il perseguitato politico B la fa fuori dal vaso. Nessuno in Italia vuole togliergli queste facoltà, anzi, molti, me compreso, sperano che le mantenga tutte, e così accompagni il suo partito verso il declino che ogni partito “personale” è destinato ad avere. Ciononostante ci accontenteremmo di vederlo decadere dal suo seggio senatoriale in applicazione di una legge dello Stato, la famosa legge Severino, e vederlo trattato come ogni cittadino comune per ciò che riguarda l’esecutività della sentenza passata in giudicato per frode fiscale che lo ha condannato a 4 anni.
Su con la vita, Silvio! Un annetto a passeggiare nel tuo feudo di Arcore ti rimetterà in splendida forma, pronto a ricominciare a parlare al tuo popolo (i mezzi per farlo non ti mancano), ridando speranza e rappresentatività a speculatori, inquinatori, piduisti, mafiosi, evasori fiscali, palazzinari, edificatori abusivi, baldracche inconsolabili. Non abbandonare il tuo popolo! In fondo queste categorie ti hanno votato perché hanno in te un modello, vorrebbero essere come te e come te vorrebbero un sistema giudiziario che lascia impuniti tutti i furbi. In Italia molti sono ancora con te, anche se sei un pessimo governante e se avessi governato Mediaset come hai fatto con l’Italia saresti fallito da un pezzo.
Comunque quando parli di popolo stai attendo e fatti due conti: il maggior partito in Italia è quello della astensione che ormai supera il 40%, il restante 60% dell’elettorato è diviso esattamente in 3 parti quasi uguali e il tuo popolo è un misero 20% del 60% dei votanti.
Senza il monopolio delle tv private, il controllo di due reti RAI, i giornali, le riviste, il Milan, i soldi, non saresti nessuno e, in un paese serio, saresti ineleggibile per conflitto di interessi e per violazione del “par condicio” che non dovrebbe consentire l’eleggibilità di chi possiede mezzi di informazione.

L’INOPPORTUNO INTERVENTO DI NAPOLITANO
Paolo De Gregorio

La più grande sciagura che vive la nostra democrazia è la mancanza di chiarezza, di parole semplici e definitive che ci consentano di capire, di dare giudizi, di essere dunque degli elettori e dei cittadini consapevoli, mentre i politici parlano solo tra loro, in un linguaggio cifrato, trattano sottobanco, mettono la mano davanti alla bocca quando vengono ripresi, concordano le domande che gli fanno comodo con i compari giornalisti, insomma ci trattano da sudditi deficienti.
Uno dei campioni di questa ambiguità d’ordinanza è Giorgio Napolitano. Per decenni con la tessera comunista, pur non essendolo e dedicando anzi la sua vita a demolire il Partito (riuscendoci), è ora impegnato a fabbricare una via d’uscita al pregiudicato eccellente, con una nota ufficiale assolutamente inopportuna sulla questione di concedere o meno la grazia a S. Berlusconi.
Come Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Napolitano dovrebbe essere il massimo difensore della legalità, della uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e garante della esecutività delle sentenze passate in giudicato.
Parlare di grazia riferendosi al caso Berlusconi, prima ancora di averne ricevuto domanda, significa trattare B. senza tener conto della uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Il suo dovere era tacere, per di più ha affermato che comunque il cavaliere non andrà in galera, questione di pertinenza del giudice di sorveglianza a cui spetta per legge l’ultima parola per l’esecuzione della sentenza.
Tutto ciò fa apparire B. un cittadino diverso dagli altri, da trattare con i guanti, mentre gli pendono addosso carichi giudiziari pesantissimi, almeno 5 processi, fra cui quello Ruby dove è già stata emessa una condanna di primo grado a 7 anni di galera e interdizione perpetua dai pubblici uffici.
La politica, per il principio della separazione dei poteri, non deve entrare in nessun modo nelle sentenze della Magistratura (soprattutto quando ciò riguarda reati comuni) e, se vuole uscire dal discredito in cui è profondamente caduta, deve rinunciare a immunità e scappatoie e favorire l’espulsione di tutte le mele marce.

STUPITI & STUPIDI
Marco Travaglio (sunto)

Stampa e tg: domina lo stupore. B che vive nell’illegalità fin dalla più tenera età, e nessuno si aspettava che fosse condannato. Eppure, senza le sue leggi vergogna, sarebbe stato condannato già diversi anni fa. Il più stupito è B.: dopo 7 prescrizioni, 2 reati amnistiati, 3 delitti cancellati da lui stesso, 2 insufficienze di prove, 40 leggi ad personam e un indulto, senza contare i processi che non subì prima di entrare in politica perché corrompeva i giudici e la Gdf affinché chiudessero gli occhi sui suoi crimini, non riesce proprio a capacitarsi che i giudici siano riusciti a condannarlo: infatti se ne sta asserragliato nella villa di Arcore, senza parole e senz’altre vie d’uscita che gli appelli a chi l’ha sempre salvato (Napolitano e il Pd). I dirigenti del Pdl che, conoscendolo da almeno 20 anni, sanno benissimo chi è, tant’è che 8 mesi fa votarono e usarono in campagna elettorale la legge Severino che dichiara decaduti e ineleggibili i condannati.
Ed è stupito pure il Pd: infatti ad aprile fulminò Prodi e scartò Rodotà, gli unici presidenti che avrebbero agevolato un governo coi 5 Stelle e non con B; poi riconfermò Napolitano, cioè il candidato di B al quale fece pure scegliere come premier il nipote di Gianni Letta: consegnandosi mani e piedi a un tipo così. E ora si meraviglia non solo perché uno dei suoi processi è finito in condanna. Ma anche e soprattutto perché B pretende il salvacondotto come premio di fedeltà. Ma davvero Napolitano e il Pd pensavano che B sostenesse il governo Letta per senso delle istituzioni, per spirito di sacrificio, per risolvere i problemi del Paese, per garantire agli italiani un futuro migliore e non per farsi, come sempre, i cazzi suoi?
Anche Napolitano sapeva benissimo che poteva finire così: ma ha accettato cinicamente la situazione per restare sul Colle, magari nella segreta speranza che i giudici si lasciassero intimidire dai suoi moniti e salvassero un’altra volta il puzzone (il presidente Esposito e gli altri giudici che hanno optato per la condanna hanno avuto un coraggio da leoni, infatti ne stanno pagando il fio).
Il solo stupore tragicamente autentico è quello di certi dirigenti del Pd: a furia di leggere sul Corriere e sugli altri house organ dell’inciucio che B non è poi così brutto come lo si dipinge, che i suoi processi sono frutto non dei suoi reati ma della guerra civile, che bisogna pacificarsi con lui e altre menate da magliari, hanno finito col crederci. Più che stupiti, sono stupidi.”

QUARTO GRADO
Rosario Amico Roxas

La Costituzione italiana, una delle più garantiste del pianeta, prevede tre gradi giudizio prima di sancire una condanna definitiva.
A Berlusconi questo non basta; nel corso dei tre gradi di giudizio ha preteso decidere “CHI” doveva giudicarlo, rigettando il collegio difensivo perché sarebbe stato prevenuto nei suoi confronti; ha cercato di ottenere anche il “DOVE” essere giudicato, indicando la sede di Milano non competente; infine ha imposto il “QUANDO” imponendo impedimenti dichiarati legittimi, ma che tale non erano in quanto, a conoscenza della data indicata dai magistrati, ecco che convocava una urgente convocazione del consiglio dei ministri, fino a quando i magistrati si sono stancati di questa presa in giro ed hanno, giustamente negato la legittimità invocata.
Terminato lo spettacolino farsesco nei due gradi di giudizio, è arrivato il terzo grado, quello inappellabile, affidato alla Corte di Cassazione, che ha definito la condanna, sancendo la sentenza passata in giudicato.
Berlusconi e i suoi interessatissimi sodali, esigono il ”QUARTO GRADO”, che dipende dal Presidente della Repubblica, ma non come grado di giudizio, bensì come atto di magnanimità, che non può essere concessa a chi minaccia, ma a chi accetta la condanna, espia parte della pena e mostra chiari segni di ravvedimento. Tutto ciò non rientra nella presunzione di innocenza di Berlusconi, il quale esigerebbe un gesto inaudito da parte di Napolitano, il quale dovrebbe, secondo la volontà dell’ex cavaliere, smentire tutti i magistrati che hanno trattato il processo nei tre gradi, dichiararne l’incompetenza, accusandoli di avere sbagliato, dichiarando assolto Berlusconi, anzi, messo nella condizione di chiedere alla Stato il risarcimento materiale e morale (che dirà di voler devolvere in beneficenza !). Questo non può accadere, perché aprirebbe una maglia insanabile tra le Istituzioni che ne uscirebbero massacrate.
C’è un successivo “QUINTO GRADO” che si prospetta nell’immediato futuro dell’ex cavaliere: il ricorso al tribunale europeo per i diritti dell’uomo, che dovrebbe azzerare i tre gradi di giudizio, il parere negativo della “grazia” ed elevare Berlusconi alla santificazione del martirio; cosa questa estremamente improbabile ed improponibile.
Ecco scattare il “SESTO GRADO” di giudizio, affidato alle organizzazioni dell’ONU, che al quinto punto indicano una funzioni nel “promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui”, attraverso la Corte Internazionale di Giustizia.
Il ricorso a questi vari e fantasiosi gradi di giudizio, secondo gli avvocati dell’ex premier, pagatissimi per dire ciò che fa comodo a Berlusconi, dovrebbe bloccare l’applicazione della sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione e ciò prima ancora che scatti il “SETTIMO GRADO” di giudizio, affidato agli elettori; ovviamente Berlusconi sarebbe il candidato di punta del centro destra, essendo la sentenza neutralizzata dai vari ricorsi. La campagna elettorale diventerebbe una ordalia affidata alle promesse, peraltro mai mantenute, che l’ex cavaliere è abilissimo a propinare ai suoi elettori; quell’articolo 1 della Costituzione “il potere appartiene al popolo”, sancirebbe l’assoluzione del pregiudicato in quanto il 25% degli elettori lo avrebbe indicato come proprio leader, contrastando le sentenze che sono state pronunciate da magistrati non eletti dal popolo, ma vincitori di concorso avendo superato un compitino.
P.S. Se tutto ciò non si avverasse, c’è la soluzione prospettata da Bondi: la guerra civile !

Armando di Napoli

Nessuno si sconvolge
nell’obbrobrio l’ambiguità
calpesta ogni dignitosa legge
società occulte di contrabbandieri scellerati
coprono ogni fetore osceno di criminalità marcia

inconcludente la passione
si svuota nei meandri degli imbrogli
gioventù castrata s’attacca dietro alle ricariche telefoniche
urlando la rabbia nelle profondità di bocche cancerogene dei loro cellulari

nello sfratto dell’umanità
la musicalità appesa al mostruoso avvenire
nessuno è complice di balordi lubrificatori di interessi truffaldini
la corruzione ci passa sotto il naso cercando di otturare le narici dell’universo

mentre gli incapaci abbronzati
al sole di spiagge lussuose studiano nei minimi particolari
ogni movimento per salvare il culo plastificato al loro laido padrone
che nell’attesa della grazia prevista si scopa l’Italia intera come fosse un’ingenua minorenne…


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RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
Marco Travaglio

Per diventare responsabile giustizia del Pd, i requisiti sono essenzialmente due: 1) non sapere nulla di giustizia; 2) esordire sul Foglio di Ferrara&B. per rassicurare il padrone d’Italia. Una specie di prova d’amore. Nel 2010 Andrea Orlando, appena nominato responsabile giustizia da Veltroni in virtù del diploma di maturità scientifica che ne faceva un giureconsulto di chiara fama, debuttò con un paginone sul Foglio dal memorabile titolo: “Caro Cav, il Pd ti offre giustizia”.
Le proposte, anzi supposte, erano copiate pari pari dal programma Pdl: “Ridefinire l’obbligatorietà dell’azione penale… individuando le priorità” dei reati da perseguire o ignorare; “riforma del sistema elettorale del Csm che diluisca il peso delle correnti”, accompagnata da “una sezione disciplinare distinta” per fa giudicare i magistrati da un plotone d’esecuzione a maggioranza politica; “rafforzare la distinzione dei ruoli tra magistrati dell’accusa e giudici”; “limitare l’elettorato passivo dei magistrati, in particolare quelli che hanno svolto attività requirenti” (cioè: rendere ineleggibili non i delinquenti, ma i pm).
Per fortuna le suddette boiate restarono nella testolina di Orlando, ora promosso ministro dell’Ambiente (sempre per via della maturità scientifica). Al suo posto è arrivato dal Molise l’avvocato e neodeputato Danilo Leva, dalemiano ma anche bersaniano ma anche franceschiniano, nonché perditore di tutte le elezioni. Uno dice: almeno è avvocato, qualcosa di giustizia capirà. Ne dubitiamo dalla sua intervista sul Foglio: “Non ci faremo dettare l’agenda da qualcun altro”. Peccato che l’“agenda delle priorità” sia un fritto misto riscaldato di supposte altrui.
“Abolire l’ergastolo” è un’idea di Riina, lanciata nel papello del ’92, quasi tutto realizzato da dx e sx. “Responsabilità civile dei magistrati”, “rimodulare l’obbligatorietà dell’azione penale individuando priorità” e “riformare la custodia cautelare” invece sono 3 cavalli di battaglia di B. Bel modo per non farsi dettare l’agenda.
Ma le idee, oltreché copiate, sono anche confuse. La responsabilità civile delle toghe esiste già per legge, con l’ovvio limite – previsto in tutte le democrazie – che gli errori giudiziari li risarcisce lo Stato e può rivalersi sul magistrato solo in caso di dolo o colpa grave. L’azione penale obbligatoria è prevista dalla Costituzione ed esclude che qualcuno possa indicare quali reati perseguire e quali no. Quanto alla custodia cautelare, “limitarne l’utilizzo improprio in assenza di sentenze passata in giudicato” è una corbelleria bella e buona: la custodia cautelare riguarda appunto il periodo precedente le condanne definitive, altrimenti è espiazione della pena.
Ma Leva rincara con altre perle di rara saggezza. Vuole “eliminare la custodia cautelare obbligatoria per titolo di reato, eccetto ovviamente i reati più gravi, ad esempio mafia, terrorismo, violenza sessuale, stalking”: forse non sa che le manette preventive, dal ’95, non sono più obbligatorie nemmeno per mafia, e quando il Parlamento provò a reintrodurle per la mafia e lo stupro, fu sconfessato dalla Consulta. Quindi ciò che Leva vuole levare è già stato levato. Siccome poi insiste sull’ergastolo, dovrebbe sapere che di fatto non esiste più, se non per i boss irriducibili, gli altri ergastolani escono dopo 25-30 anni. Abolire l’ergastolo avrebbe dunque un solo effetto: l’uscita di centinaia di boss, compresi quelli delle stragi del 1992-‘93, detenuti da quasi 20 anni. Bel programma di giustizia progressista, non c’è che dire. Senza contare il rischio che Riina reclami i diritti d’autore.

CHIEDE GRILLO: “CHI COMANDA OGGI IN ITALIA’”

Propone alcuni soggetti: Francia, Germania, mafia, Banche, Bce, Vaticano…
Poteva scrivere: la TROIKA (Fondo Monetario Internazionale + Unione Europea + Banca centrale europea).
La mia risposta, in forma sintetica, è che comanda il SISTEMA ULTRALIBERISTA con tutti i suoi soggetti: banche, borse, organismi economici europei, organismi economici americani, Fed, banche maggiori come la J.P. Morgan, corporation…
In forma anche più sintetica, comanda il TURBOCAPITALISMO, termine con cui Luttwack indicò la degenerazione estrema del capitalismo e la sua involuzione suicida, con una globalizzazione senza controllo dominata da pochi squali, il prevalere di multinazionali cieche e sopravanzanti la politica e la legge, guerre finanziarie atroci che accompagnano o sostituiscono le guerre militari con distruttività anche peggiori, esproprio di ogni diritto civile o del lavoro, dei popoli o dei governi, per il dispotismo di un mercato disumano e impazzito in mano a pochi plutocrati o addirittura dominato dai meccanismi automatici dei computer delle Borse, volto a privatizzare tutto e ridurlo a merce o speculazione finanziaria, disumanizzare l’uomo e farne uno schiavo, governare ogni esistente col profitto più folle, e distruggere la vita e l’economia reale infischiandosene del futuro del pianeta e dei suoi abitanti.
In forma anche più breve: comanda la PAZZIA!
Ma, come avvenne per Hitler, la pazzia estrema di pochi è sostenuta dalla completa incoscienza di troppi.

FEMMINICIDIO
DORIANA GORACCI (sunto)

Milano: 6 agosto, 3 donne cinesi, nude e con un cappuccio in testa e i polsi legati si buttano da una finestra per sfuggire ai loro sequestratori, non sono in pericolo di vita. Mentre si cercano i rei, viene loro concesso un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Lo ha detto Alfano illustrando il nuovo decreto contro il femminicidio, in 12 articoli: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere». Aumento di un terzo della pena se alla violenza assiste un minore, la cosiddetta violenza assistita. Pene al cyber bullismo (attenti i troll come Pellei!). Arresto obbligatorio in flagranza per maltrattamento familiare e stalking. La polizia può buttare fuori di casa il coniuge violento. Permesso di soggiorno per motivi umanitari allo straniero che subisce violenze. Querela irrevocabile, per sottrarre la vittima dal rischio di una nuova intimidazione tendente a farle ritirare la querela. Corsia preferenziale ai processi per femminicidio con patrocinio per le vittime di violenza, a prescindere dal reddito. Informazioni costanti alla vittima durante il processo. Intervento delle forze dell’ordine se ci sono lesioni personali, anche in assenza della querela di parte.
«Il susseguirsi di eventi di gravissima efferatezza in danno di donne e il conseguente allarme sociale che ne è derivato – dice il testo – rendono necessari interventi urgenti volti a inasprire, per finalità dissuasive, il trattamento punitivo degli autori di tali fatti, introducendo, in determinati casi, misure di prevenzione finalizzate alla anticipata tutela delle donne e di ogni vittima di violenza domestica». Inoltre si stabilisce che violenza può essere fisica, sessuale, psicologica o determinata da altre deprivazioni essenziali. Inoltre viene sanzionata anche quella commessa con mezzi «informatici e telematici». Basta una segnalazione di vicini o conoscenti. Le norme a tutela della donna sono estese anche alle donne straniere anche se prive di permesso di soggiorno.
“FEMMINICIDIO”: ogni forma di discriminazione e violenza posta in essere contro la donna “in quanto donna”.
Il decreto non dice quanto finanziamento sia stato dato alle associazioni che esistono all’estero ma non in Italia, per assistere le donne e i loro figli, gravemente perseguitate da violenza.
(Osservazione mia: avremo il piacere di vedere anche la Chiesa risvegliarsi dai suoi 2000 anni di femminicidio psicologico e culturale per rimediare alla sua gravissima mancanza di umanità?)
“Vivere il presente e in futuro, insieme, denunciare perché zitte ci staremo da morte. La staffetta continua la sua strada in salita: Non teniamo paura.”

IN ITALIA SI UCCIDE UNA DONNA OGNI DUE GIORNI
Viviana Vivarelli

Siamo ai primi posti nel mondo tra i Paesi con il più alto tasso di donne uccise. E, di solito, i responsabili di questi reati sono coloro che dichiarano di «amarle» le loro vittime. Mariti lasciati, fidanzati traditi o che non accettano la fine di una storia d’amore.
In cinque anni sono state più di cinquemila le donne uccise nel nostro Paese, ma la cosa più grave è che il 70 per cento di quelle ammazzate nel 2012 aveva denunciato il proprio assassino per stalking, maltrattamenti e abusi.
Nell’indifferenza generale degli uomini, aumenta il tasso di omicidi che avvengono in ambito familiare o sentimentale: circa il 70% di questi omicidi sono compiuti da partner o parenti.
Nella massima parte questi assassini sono italiani.
In questa strage perpetrata e continuata nella massima indifferenza delle istituzioni, mentre persistevano leggi sciagurate come quella che dava i domiciliari a chi violentava o pestava i propri famigliari, si facevano gogne processuali alle vittime, e si insisteva a difendere una società nemica della parità femminile in ogni situazione, avete mai sentito in tanti anni la più piccola difesa della Chiesa delle vittime? La più piccola rivendicazione dei diritti delle donne, primo fra tutti quello di vivere, portata avanti dalla nostra massima istituzione ecclesiastica?
Per quanto tempo ancora la Chiesa continuerà a considerare le donne e i bambini come le vittime scontate di una società crudele su cui si deve reagire solo con l’indifferenza e la prosecuzione e l’imprinting di un modo di pensare per cui le donne e i bambini sono esseri inferiori su cui si può infierire liberamente?

A COLORO CHE VERRANNO
Brecht

Davvero, vivo in tempi bui!
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l’ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando
discorrere d’alberi è quasi un delitto,
perché su troppe stragi comporta silenzio!
E l’uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell’affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.
Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla
di quel che fo m’autorizza a sfamarmi.
Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,
e sono perduto).

“Mangia e bevi!”, mi dicono: “E sii contento di averne”.
Ma come posso io mangiare e bere, quando
quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d’acqua?
Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.
Nei libri antichi è scritta la saggezza:
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tema trascorrere.
Spogliarsi di violenza,
render bene per male,
non soddisfare i desideri, anzi
dimenticarli, dicono, è saggezza.
Tutto questo io non posso:
davvero, vivo in tempi bui!
Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,
e mi ribellai insieme a loro.
Così il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Feci all’amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza.
Così il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.
La parola mi tradiva al carnefice.
Poco era in mio potere. Ma i potenti
posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.
Così il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Le forze erano misere. La meta
era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me
quasi inattingibile.
Così il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.
Voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,
attraverso le guerre di classe, disperati
quando solo ingiustizia c’era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:
anche l’odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l’ira per l’ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si poté essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l’ora
che all’uomo un aiuto sia l’uomo,
pensate a noi
con indulgenza.

CONVIENE TENERE I SOLDI IN BANCA?
Claudio

Quest’anno la fiducia incrollabile dei risparmiatori nel sistema bancario europeo, e in particolare in quello italiano, ha cominciato a vacillare. Pochi anni fa, nessuno aveva idea il sistema bancario italiano non fosse sicuro al 100%. Ma soprattutto dopo la crisi di Cipro e dopo molti avvertimenti da parte di tutte le società di rating internazionali, il clima è completamente cambiato. E’ dunque importante valutare correttamente i rischi che corrono i nostri risparmi, per decidere quali contromisure adottare. Da un punto di vista giuridico, una volta che il denaro viene depositato in un banca, se ne perde il possesso. Da quanto abbiamo visto a Cipro, è altamente probabile che lo Stato decida per un congelamento forzoso, soprattutto per i depositi al di sopra di certe cifre.
Solo pochi anni fa, le banche italiane pagavano tassi di interesse del 5% o più ma oggi il rischio è di un congelamento Oggi gli interessi bancari sono vicini allo zero col rischio di un possibile fallimento bancario e un successivo congelamento dei capitali (si pensi a MPS o alla banca di Puglia).
Per questo molti hanno tolto i soldi dalle banche, ma se tieni del contante lo Stato te lo considera sospetto e te lo può sequestrare. Collegare il denaro contante ad un reato in Italia è una cosa estremamente semplice. Nessuno sa che il 97% di tutti i contanti in circolazione contiene minuscole concentrazioni di residui di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina rintracciabili da cani anti droga. In tempo di crisi lo Stato si attacca a tutto e negli ultimi anni, le forze dell’ordine hanno sbandierato l’incremento delle entrate statali provenienti dal sequestro di patrimoni derivanti da attività illecite, quindi i nostri soldi sono comunque a rischio.

ARMANDO DI NAPOLI

Nel cortometraggio del degrado
negli inferi svuotati di occhi aggrappati
alle viscere del mondo infame
che sprofonda nella menzogna infuocata
schegge impazzite appese allo strisciante quotidiano

la carne sudata inchiodata al fertile rancore
dove il livore marcio immemore questua
la speranza calpestata dai debiti
nell’illuminazione radiosa
nell’incredibile splendente vitalità
della tua miserabile miseria
avvolta l’umana disumanità
nelle stanze delle follie frustrate

nelle strade riempite di colori
invasa dalle sublime grida di bambini sognanti
la salsedine si mischia al profumo del mare
inebriando il divertimento annunciato
musicalità gioiosa dell’esaltazione di vivere

nei cieli le rondini stridule
volteggiano bruciandosi le ali
nell’alito affannato di un sole malato
nell’occaso tramortito dai rumori
dei tram pieni di corpi pronti
con le loro odorose frittate
alla balneazione inquinata
con il ghiaccio che si scioglie nei vicoli
come animi svenduti di esigenze prostituzioni
messa stesa ad asciugare la vergogna

mentre all’ombra di una casa decrepita
una venditrice anziana di origano e peperoncino
si versa dell’acqua nelle mani
per abbeverare il suo cagnolino adorato…

GLI INTOCCABILI

Qualcuno sa che Gianni Letta è indagato da 10 mesi per affari sporchi sull’immigrazione, per abuso, turbativa d’asta e truffa? C’è qualche giornale che trova lo spazio per occuparsi di questo? Magari tra un articolo che calunnia su Grillo e uno che infama il Movimento 5 stelle?
Il factotum di Berlusconi è oggetto di una valanga di informative, corredate da mesi di intercettazioni. che lo accusano assieme al capo del dipartimento Immigrazione del ministero degli Interni, Mario Morcone, e con alcuni manager de “La Cascina”: una holding di cooperative da 200 milioni di euro di fatturato, braccio secolare di Comunione e Liberazione a Roma, nata come mensa per gli studenti della Capitale, che oggi controlla ospedali, hotel a 4 stelle e ristoranti di grido (come il Pedrocchi di Padova e Le Cappellette di Roma), dove i clienti vip lasciano sulle pareti la loro foto accanto alla dedica di Andreotti. Gianni Letta è sotto inchiesta per reati piuttosto pesanti: abuso d’ufficio (fino a 3 anni di carcere), turbativa d’asta (fino a 2), truffa aggravata (fino a 6). Faranno una amnistia anche per lui?
Per ora le procure non hanno fatto che rimpallarsi il caso per paura di ritorsioni.. le famose “toghe rosse”!!!?

AFFARI SPORCHI SULLE PELLE DEI MIGRANTI
E LA LEGA STA A GUARDARE?

Povero Gianni Letta! Smascherato nei suoi furti assieme alla solita Comunione e Liberazione, quella meglio detta Corruzione e Spartizione. Chissà se papa Francesco si degnerà di fare un po’ di pulizia anche lì?
2008: il pm Woodcock indaga su una organizzazione specializzata nell’aggiudicarsi commesse pubbliche truccando le gare. Ci indagare anche il famoso Capitan Ultimo, quello che arrestò Riina. Si parte con le intercettazioni (quelle che tutti i politici vogliono levare!) e si pedinano i fratelli Angelo e Pierfrancesco Chiorazzo, dirigenti de La Cascina e di altre società, che tentano di accaparrarsi gli appalti per i centri di assistenza ai rifugiati, “grazie agli aiuti di Gianni Letta!” Gianni Letta è aiutato anche dall’amicizia col Vaticano e Andreotti! Così per anni La Cascina accumula appalti dalle università alle strutture pubbliche, dai teatri agli stadi, fino alla bouvette del Senato. Milioni scaricati dallo Stato. La Cascina seleziona il personale su di elenchi stilati da vescovi e politici di area ma apre anche due hotel di lusso a Cuba. Poi i debiti crescono.
Per risollevarsi dalla crisi, il vicepresidente Chiorazzo, celebre per aver organizzato nel ‘97 una contestazione a Scalfaro alla Sapienza di Roma, molto stimato da Bertone punta sugli appalti in uno dei settori più redditizi e meno controllati: gli immigrati. Legatissimo a Mastella, soprannominato “il vaticanista” per aver organizzato vari incontri fra Mastella e Bertone, trova un nuovo protettore: Gianni Letta e frequenta palazzo Chigi. Una delle sue società gestisce già il Centro accoglienza richiedenti asilo di Bari con 1200 ospiti, e sta per aprirne un altro a Taranto da 400 posti. Ogni ospite “vale” fino a 50 euro di rimborsi pubblici al giorno. Il manager fiuta l’affare e vorrebbe espandersi in tutt’Italia. Letta chiama il capo dell’immigrazione al ministero, il prefetto Morcone, che si mette a disposizione. E Chiorazzo sogna il campo più grande d’Europa,che può arrivare a 1300 persone”.
Mentre i media martellano sugli arrivi degli immigrati e parlano di ‘emergenza nazionale’,queste care persone ci fanno su dei begli interessi sporchi. Grazie a Letta, Chiorazzo ci mette 11 giorni ad aprire un centro da 200 posti che vale 4 milioni di euro l’anno.E poi dicono che la burocrazia è lenta!Il prefetto resta basito,anche il viceprefetto è perplesso. Rifiuta di firmare e chiede una lettera del ministero che autorizzi quella “strana convenzione” .Ma l’ordine resta.Il ministero senza fare alcun controllo detta per telefono il permesso.Il Prefetto constata che i posti sono 107,non 210.Ma i soldi sono incassati lo stesso. Intanto il pm (un’altra toga rossa?) Colaiocco ha fatto archiviare l’accusa di associazione per delinquere contro Letta e Morcone. Secondo Woodcock, invece, l’emergenza non farebbe venir meno l’obbligo di chiedere almeno 5 preventivi prima di assegnare un appalto milionario con un paio di telefonate. Ora la parola passa al pm unico di Lagonegro. Se avrà tempo…

ENZENSBERGER

Deve mangiar viole del pensiero, l’avvoltoio?
Dallo sciacallo, che cosa pretendete?
Che muti pelo? E dal lupo? Deve
da sé cavarsi i denti?
Che cosa non vi garba
nei commissari politici e nei pontefici?
Che cosa idioti vi incanta, perdendo biancheria
sullo schermo bugiardo?

Chi cuce al generale
la striscia di sangue sui pantaloni? Chi
trancia il cappone all’usuraio? Chi
fieramente si appende la croce di latta
sull’ombelico brontolante? Chi intasca
la mancia, la moneta d’argento, l’obolo
del silenzio? Son molti
i derubati, pochi i ladri; chi
li applaude allora, chi
li decora e distingue, chi è avido
di menzogna?

Nello specchio guardatevi: vigliacchi
che scansate la pena della verità,
avversi ad imparare e che il pensiero
ai lupi rimettete,
l’anello al naso è il vostro gioiello più caro,
nessun inganno è abbastanza cretino, nessuna
consolazione abbastanza a buon prezzo, ogni ricatto
troppo blando è per voi.
Pecore, a voi sorelle
son le cornacchie, se a voi le confronto.
Voi vi accecate a vicenda.
Regna invece tra i lupi
fraternità. Vanno essi
in branchi.

Siano lodati i banditi. Alla violenza
voi li invitate, vi buttate sopra
il pigro letto
dell’ubbidienza. Tra i guaiti ancora
mentite. Sbranati
volete essere. Voi
non lo mutate il mondo.

MILLE MILIARDI DI DOLLARI DI EVASIONE L’ANNO

Abbiamo attualmente 60 guerre in corso nel mondo.
Alcune di esse vanno avanti da 20 anni.
Mentre non cessa l’onda malefica di queste di guerre che continuano a insanguinare il pianeta, mentre le speculazioni sul debito impoveriscono l’Europa a vantaggio degli USA, e indegne campagne di austerità si abbattono sui popoli stremati, costretti a tassazioni crescenti e a progressivi tagli dello stato sociale, i veri padroni del pianeta, le multinazionali, persistono in gigantesche evasioni fiscali, ormai superiori ai mille miliardi di dollari ogni anno, quanto basterebbe a mettere fine alla povertà nel mondo e a raddoppiare gli investimenti ecologici. Al prossimo summit internazionale si dovrebbe discutere di questo, ma temiamo fortemente che ogni scelta in proposito farà la stessa fine della lotta ai paradisi fiscali, sempre promessa e mai attuata, dove i grandi ladroni del mondo mettono i soldi che hanno rubato agli Stati e ai popoli.
Mille miliardi di dollari è una cifra che supera le spese militari di tutti i paesi del pianeta messi assieme. E’ una cifra che supera il bilancio di 176 nazioni!Ed è pari a tutte le tasse che le grandi multinazionali e i ricchi magnati del pianeta evadono ogni anno.

Apple, una delle aziende più ricche, in pratica ha pagato 0 dollari di tasse sui 78 miliardi guadagnati in questi anni mettendo in piedi una serie di scatole cinesi in paesi a una bassa tassazione e mandando i profitti all’estero. Questo genere di evasione fiscale permette alle aziende multinazionali di avere un enorme vantaggio sulle aziende nazionali di minore dimensione. Si tratta di una pratica che ha un impatto negativo sul mercato, la democrazia e la stabilità economica.

IL GOVERNO MENTE SUI CONTI

Non è necessario fare un grosso sforzo per capire che nel 2013 il Deficit tende al 4% ed il Debito oltre al 133%, mentre le stime governative mentono a danno il deficit 2,9% e il debito 130,4%, e sono errate con malizia, visto che ci parlano di PIL a 1.573 miliardi, mentre il PIL sarà sui 1.551 miliardi.
Come si può difendere ancora questi mentitori e questi distruttori della cosa pubblica?
Come è possibile che l’attenzione degli Italiani sia distorta dai media su cose di scarsa importanza come le critiche della Gambaro, mentre si finge di ignorare che la democrazia di questo Paese è lo zimbello di gente incapace che ci sta portando alla rovina intenzionalmente e dolosamente? Perché non è di questa tragedia che i demenziali talk show parlano invece di perdere tempo con cose insignificanti per la storia italiana e per il futuro di tutti noi?
L’Italia muore mentre i media assassini e perversi tuonano titoloni come armi di distrazione di massa per deviare l’attenzione dei cittadini da ciò che veramente è importante.
La vera tragedia di questo Paese è che una cricca di delinquenti sgoverna il Paese mentre la stampa ha rinnegato il proprio dovere di informare e fa da coro elogiativo al regime. Ed è questa la peggiore arma contro la libertà, non certo le espulsioni di Grillo!

Da Sole 24 ore
…straordinario successo sta riscuotendo il libro “Perché dovremmo uscire dall’euro” del prof. João Ferreira do Amaral. Dopo un mese, è già alla quarta ristampa avendo venduto più di 7mila copie. «Siamo in una fase in cui è sempre più evidente che la politica di austerity non funziona», spiega l’autore, 64 anni, professore alla “Technical University di Lisbona” nonché ex funzionario del ministero delle Finanze. «Il prossimo passo per noi è realizzare che l’euro è semplicemente insostenibile per il Portogallo», uscire dall’euro è l’unica speranza che il Portogallo ha per uscire dalla crisi e risollevare l’economia – che nel 2013 si avvia a chiudere il terzo anno consecutivo in recessione con un Pil che indietreggia al ritmo tendenziale del -3,6% annuo – è di ritornare alla valuta nazionale, l’escudo, che subirebbe immediatamente una svalutazione tale da rendere da subito i prodotti portoghesi meno cari è più competitivi per le esportazioni.
La posizione del professore non coincide con quella dei leader istituzionali. Il primo ministro Pedro Passos Coelho ha insistito più volte sulle conseguenze disastrose che avrebbe per il Portogallo un’uscita dalla divisa comune mentre lo scorso anno, quando è stato effettuato l’ultimo sondaggio in merito, il 72% dei cittadini portoghesi si dimostrava favorevole a una permanenza nell’euro. L’ex-ministro delle Finanze João Salgueiro ha avvertito che il costo di uscita sarà più alto dei benefici. Ma la sensazione è che – in concomitanza con l’affermazione di vari movimenti antieuropei in Europa, dall’Alternative für Deutschland in Germania di Bernd Lucke al britannico Ukip di Nigel Farage – il malcontento popolare verso l’euro stia crescendo. Perché l’economia reale non è riuscita a risollevarsi dopo il salvataggio della Troika (Ue-Fmi-Bce) con un maxi-prestito da 78 miliardi di euro vincolato a rigide misure di risanamento e austerity. Il tasso di disoccupazione medio è al 17,7% con punte oltre il 40% se si guarda alla popolazione giovanile. Come visto, il Pil è in calo per il 3° anno mentre il rapporto debito/Pil ha superato il 120 %. Non va bene anche il deficit che, rapportato al Pil, è superiore al 6 %. C’è chi sostiene che sarà sempre più difficile per i sostenitori dell’austerità di far accettare nuove misure di austerità. Il sostegno al movimento pro-escudo arriva anche da esponenti istituzionali di alto profilo. Fra questi anche il presidente della Corte Suprema
Il Portogallo e altri Paesi del Sud Europa dovrebbe lasciare l’euro perché altrimenti il divario tra gli Stati più ricchi e quelli più poveri non potrà che ampliarsi.

UN MOMENTANEO CROLLO DI PAZIENZA
Viviana Vivarelli

Non c’è momento più vuoto
di quello in cui la fede più accesa
crolla
per le lungaggini dei tempi
per le ripetizioni dei tiranni
per la brevità della speranza umana
che è sempre un fuoco breve
che si alimenta solo col successo

E’ il cuore dell’uomo un centometrista
ma il potere corre la sua maratona
lunga come il tempo.
e su quella
ha costruito un dominio
interminabile.

saziamo l’albero
della nostra pazienza
affinché non cessi la sua crescita
dopo le prime foglie
con subitanee stanchezze
e infantili diversioni
non guardiamo alle stenti frutti
e ai rami così esili
ma spingiamo forte in alto
costanti verso il Cielo!

SOTTO IL RAZZISMO NIENTE
Viviana Vivarelli

Cosa ha realizzato in più di 20 anni di strombazzamenti la propaganda leghista? Niente!
Che fine hanno fatto la secessione, il federalismo, l’opposizione a Roma ladrona, il no alla mafia, le ronde padane, il potere al territorio, la democrazia dal basso, la pulizia morale, la semplificazione legislativa, il contrasto alla P2 ,le banche del popolo?
La Lega ha fatto suoi i peggiori difetti di quella casta politica ladrona e truffaldina che ha mandato in rovina il Paese,appoggiandola in tutto il suo pattume e continua anche oggi a sostenere gli amici della mafia o della P2 e quel brutto ceffo di B che è stato sentenziato come delinquente reiterato e costante. Dovevamo vedere la Lega che appoggiava tutte le leggi che B ha fatto a favore della mafia. Dovevamo vedere perfino il tesoriere della Lega che si faceva consigliare dalla ‘ndrangheta su come nascondere il malloppo. La retorica di basso livello con cui la Lega ha infarcito per un ventennio le teste calde dei suoi accoliti, i roboanti appelli ad una patria inesistente mentre annientava e sporcava la patria reale, il rifiuto costante a non vedere che nei furti e negli intrallazzi della peggiore politica ci regnava la famiglia di Bossi o ci sguazzavano i nuovi politici leghisti, in cosa è finito tutto questo?
Di tutto questo ciarpame inutile e di pessimo gusto che ha rovinato l’Italia come un Gran Guignol barbaro e incivile cosa è rimasto? Solo il razzismo,l’odio feroce e inconsulto a chi più povero e disgraziato di noi. Di tutti i difetti italiani,il più disumano,da poveri verso i poveri per nascondere ancora una volta i furti dei ricchi e impedire agli scarsi di mente di pensare e di capire chi sono i veri nemici del Paese,un favore in più fatto alla propaganda di regime per mantenere meglio in sella i distruttori di questo Paese.
Di 20 anni di retorica bieca e incivile cosa è rimasto? Solo il razzismo. Se si toglie il razzismo, della Lega non restano nemmeno le scorie.
Ma sotto il razzismo: niente.

Siamo tutti affetti da depressione
qualcuno eccelle in disperazione
facciamo come sotto i bombardamenti
fingiamo di non sentire i boati
per raccogliere un po’ di civiltà ordinaria
e difendere con paraorecchi e bende agli occhi
uno straccio di vita quotidiana
Ma quando facciamo silenzio al mondo
per non soffrire troppo
e ci esiliamo dall’essere interamente umani
la cupa assenza dell’emarginato
preme sui nostri cuori
come una lapide di tomba
Nulla grida così forte come le lacrime
dei silenziosi
e quelle lacrime coprono il vuoto rimbombante

dei potenti che diventa un bisbiglio
indecifrabile e insensato

Viviana

In politica, come in amore, è inevitabile la delusione
Ma a ben vedere, essa non è che disillusione
di tifosi di corto raggio
e questa
non incide sul significato del sogno
(perché nessun sogno in sé scema, se è valido)
Quello che cade
è l’eccesso di idealismo che avevamo messo
nel progetto
Non è l’ideale, che resta imperturbabile
ma il nostro infantilismo inappagato
che voleva rapidi successi
come il bambino che vuole essere promosso
prima ancora di avere studiato
o il tifoso che vuole la vittoria
dopo un’ora a inizio di partita
e odia anche i tempi
supplementari
Quello che conta
non è amare l’oggetto
ma vivere l’amore
non è vincere, ma liberare la libertà
La democrazia non è una partita di ultras
o un gioco di bambini dall’attenzione breve
non è una corsa a 1,2,3 stella
è una lunga camminata costante
che dura tutta una vita.

Viviana
..
RIDIAMARO : – )

Giovanni Zonna
Anche chi vota M5S paga il canone rai ed ha DIRITTO all’informazione non alla diffamazione
.
Vito Asaro
Che bello! Oggi ho saputo che, quando avrò 130 anni ci sarà la ripresa. Ho già l’acquolina in bocca: tra 70 anni potrò mangiare una bistecca di filetto.
.
Danilo
Quando Grillo ha scritto di Rodotà come un “ottuagenario miracolato dalla rete” non erano parole sue, ma non faceva che fare una citazione di una frase dello stesso Rodotà. Ovviamente questo la stampa ha evitato con cura di dirlo.
.
Marco da Firenze
L’Egitto caccia il suo nuovo dittatore Morsi
Loro sono il popolo dei faraoni
Noi i faraoni li abbiamo al governo
.
Spinoza
Il vertice tra Letta e Alfano
è durato tre ore.
Si erano intrecciati i guinzagli.
.
http://masadaweb.org


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