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MASADA n° 1479 25/08/2013 L’ANGOLO DELLA MUSICA POP: PALETTI

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PIETRO PALETTI

Recensione di Franco Paoletti, per la pagina Facebook di Easy Pop, Radio Città Fujiko.

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Mi è capitato fra le mani questo disco dove spicca in copertina il titolo in latino “Ergo sum” (e Paletti nudo)…Due citazioni in una unica copertina… prima citazione (se non sbaglio apparvero nudi i Negrita nella copertina del loro primo album…o era il video?…) ma mi è sovvenuto anche (seconda citazione) nella stessa mise un singolo cantato in latino nei dorati anni 80 ed era il fortunatissimo TENAX di Diana Est scritto da Ruggeri.
Forse questi miei accostamenti vintage non sono banali poiché è con quest’opera che Pietro Paletti si presenta al pubblico (indie e non) riprendendo quella lezione di electro-pop italiano diretto e semplice riadattato a temi neorealistici e ribelli o intimistici cari all’ultima, anzi penultima, generazione di cantautori degli anni 90 che l’Italia ha prodotto – e mi riferisco a Daniele Silvestri, Samuele Bersani, Leandro Barsotti, Angela Baraldi – di cui oggi restano solo i primi due….(ahimè che rammarico… ).


Dicevo un disco che riprende un synthpop anni 8o, ma che sa andare oltre pescando anche alle sonorità anni ’70 e ‘90 e che rende questo prodotto spiazzante… e piacevole.
A prendere tantissimo è sicuramente SENZA VOLERSI BENE il suo biglietto da visita il piccolo hit che ha viaggiato nell’etere grazie a piccole radio indipendenti (quelle che restano) e nel circuito You Tube.
Il resto è venuto da sé… a conferma che il self-made spesso paga molto più delle miopi politiche discografiche.
L’album si apre con CAMBIAMENTO e prosegue poi con la reggheggiante PORTAMI VIA (con tanto di sax suonato da Nicola Cani).
Aggressiva MI SON SCORDATO DI TE pezzo trascinante e che parla dello stress e del male di vivere . ANGELINA è invece una intimistica canzone che strizza l’occhio al cantautorato più classico (alla Battisti)…
Insomma in quest’opera Paletti vuole rimettere al centro l’uomo e salvarlo da una società oramai schizofrenica, dove la dignità di molte persone e soprattutto di molti giovani viene calpestata da altri valori meno nobili che in passato. E fa centro…
Non si può non rimanere indifferenti da certe sue citazioni o da strofe dei suoi pezzi, che ti entrano dentro, ascolto dopo ascolto…Forse è per questo che Paletti in copertina appare nudo, ma al posto delle foto nel blocket, invece, stilizzato c’è un cuore quello che l’uomo di oggi sta perdendo a favore di successo soldi e sesso…

Cambiamento

Non c’è niente da capire, nulla di particolare
non ha neanche tanto senso che ci scriva una canzone
è una questione sempre aperta oggi sempre più attuale
nonostante tanta gente la continui ad evitare
e non ha niente da dire, spesso tende a criticare
ma la massa è tanto spessa e non fa un passo senza un leader
Triste e stanco pure lui
ma non cede ad invecchiare,
la poltrona resta calda,
non la vuole regalare
Non ci resta che sperare è una frase che non voglio più sentire
neanche quando sarò pronto e sarà l’ora di morire
si potrà mai reagire o siam bravi solo a dormire

e non c’è più non c’è non bastano rivolte e religione
il cambiamento spetta alle persone
prima individualmente poi collettivamente arriverà
e non c’è più non c’è non bastano rivolte e religione
il cambiamento spetta alle persone
prima individualmente e poi collettivamente arriverà
chissà
ah ah ah ah ah
E fa’ che non sia più la stessa storia

che non sia mai fugace la memoria
per dio dai su un po’ di intraprendenza

non sai che c’è chi fa i soldi
grazie a questa strafottenza
Poi non dir non tu capisco
non mi stati neanche ascoltando
Paganini non ripete
- affanculo io ti mando

…..

Un cantautore da seguire che col passaparola ha iniziato a riempire i locali e attorno a cui ora si sta concentrando l’attenzione…
E anche lui va aggiunto ai cantautori piccoli e bravi -artigiani della musica -come Maraglino, Fusari, Di Noia e tanti altri…
Da scoprirlo se siete curiosi …il suo tour è in corso magari se vi capita andate ad ascoltarlo.

Intervista a Paletti, andata in onda su Radio Città Fujiko, nel corso di Easy Pop, domenica 14 luglio 2013.

http://bolognesevolante7574.podomatic.com/entry/2013-07-16T08_22_28-07_00

Video di Paletti ospite a Babylon, RadioDue RAI, nel corso della intervista e del concerto live andato in onda il 23 giugno u.s.

http://www.youtube.com/watch?v=0clPifDfz1o&feature=youtu.be

Intervista di Federica Palladini – 8 marzo 2013

Ve lo abbiamo fatto conoscere “in breve” nello scorso numero di Elle: oggi, invece, vogliamo dilungarci su di lui, Pietro Paletti, cantautore trentenne bresciano che proprio l’8 marzo esce con il suo primo album intitolato Ergo Sum. Un album autobiografico composto da 8 brani in cui l’artista si mette letteralmente a nudo (basta guardare la copertina per capirlo) e dove parla di sé e della realtà che lo circonda, ovvero la nostra realtà. Ed è per questo che Paletti ci è piaciuto subito: perché con lucidità e, per fortuna, ironia, riesce a dipingere un ritratto sincero di quello che siamo, nel bene e nel male. Ecco la nostra intervista… per farvi scoprire un uomo dai pochi vestiti ma dalle molte parole!
Un album che esce l’8 marzo con un uomo nudo in copertina. Perfetto come regalo per la festa della donna!
Lo sapevo che mi facevi questa domanda! In realtà e una data un po’ cabalistica perché anche i brani dei cd sono 8… Per quanto riguarda l’uomo senza veli in copertina deriva dalla volontà di mettermi a nudo.

-Come mai hai scelto il tuo cognome come titolo del progetto da solista e non il tuo nome, di solito gli artisti fanno sempre il contrario.

-“Credo che Paletti sia più incisivo, in realtà l’hanno scelto dei miei amici durante una cena. Discutevamo su come mi potessi chiamare, perché con il mio nome di battesimo ho sempre avuto un rapporto conflittuale: Pietro non mi è mai piaciuto mentre Paletti suonava decisamente bene e pensare che lo avevo sempre snobbato.

-L’ironia mi sembra una componente fondamentale non solo del tuo album ma anche della tua persona.

-“Sì, nella vita ci sono momenti belli e momenti brutti. Io mi considero un ragazzo fortunato, eppure anche a me è capitato qualcosa di negativo. E ho sempre cercato di prendere questi periodi con ironia. Io stesso sono uno che non si vuole prendere sul serio.”

-Prima della carriera solista suonavi in un gruppo, i Records. Come è stato il passaggio da rocker a cantautore?

Suonare il basso nei Records è stata un’esperienza davvero bellissima, abbiamo viaggiato tantissimo e suonato anche in America. Poi, arrivati a 30 anni c’è stato un momento di stasi, non avevamo più stimoli. Ho capito che non ho più l’età per fare il rock’n’roll e così ho provato questa strada. Per prima cosa scrivere in italiano, cosa che non avevo mai fatto, all’inizio è stato traumatico. Quando scrivi in inglese le parole sembrano meno pesanti: mettere nero su bianco i miei pensieri in italiano è stato come uno sfogo, quasi una ricerca di me stesso.

-Infatti quest’album è molto personale. Scrivendo hai scoperto cose di te che non pensavi?

-“I primi tempi mi vergognavo a salire sul palco, solo io, chitarra e voce, a cantare quei testi così personali. Ciò che scrivo è ciò che ho vissuto e che vivo. In questo momento sto facendo fatica a trovare un equilibrio, a uscire dal mio ego. Mi sono reso conto di dare pochissimo spazio alle persone che mi circondano, ai miei affetti. Ti parlo anche della sfera amorosa: sento di stare sviluppando un egoismo, volendo anche un sano egoismo, che però crea scontri con chi mi sta accanto. Vivo da solo, mi piace stare da solo, ma non vorrei abituarmici troppo.”

Il tuo successo deriva anche da un passaparola su Facebook e proprio lì stai facendo una promozione creativa del tuo album (cambiando le foto della copertina del cd con foto d’archivio della sua infanzia, adolescenza etc. ndr). Che rapporto hai con i social network?

-“Facebook lo sto usando troppo: ha una energia molto attraente e lo sto usando tantissimo per la promozione. Ma ho capito che devo staccarmene per un po’. Finita la promozione invece che stare su Internet me ne andrò a fare quattro passi!

A proposito di quattro passi, nella tua vita i viaggi non sono mancati.

-“A 19 anni sono partito da Brescia per Londra. A casa ero troppo coccolato, stavo bene e quindi andarmene era come una sfida. Sono stato lì per 5 anni, dal 2000 al 2005, ma non mi sono mai abituato del tutto alla qualità della vita lì. Ho fatto dei lavoretti e poi ho studiato composizione e sound designer, per poi trovare lavoro nel campo della post-produzione di film e documentari. La mia intenzione era tornare in Italia con un bel curriculum. Infatti, mi sono trasferito a Roma dove ho lavorato perla Fox, poi a Milano e ora da pochi mesi sono di nuovo a Brescia.”

-Se dovessi fare un breve excursus dei tuoi gusti musicali, che artisti sceglieresti come simboli?

-“A sei anni, quando ho iniziato a suonare la tromba, il mio idolo era Michael Jackson; a 13 anni sono arrivati i Nirvana e il grunge (alla fine sono figlio degli anni ’90); a 18 i Red Hot Chili Peppers, il punk funk. Poi, quando sono andato in Inghilterra sono arrivati i Beatles, David Bowie, il brit pop. Paradossalmente non ho mai ascoltato musica italiana: mi piacciono però gli Area, i Bluvertigo e Battiato.”

Ora non resta che conoscerti in versione “live”. Dove possiamo vederti prossimamente?

-“Il 9 marzo sarò al Lio Bar di Brescia per presentare l’album, poi il 12 al Rocket di Milano e il 16 a Torino al Blah Blah. Per le altre date basta andare sulla mia pagina Facebook...”.

Intervista di Toylet Mag

http://www.toylet.it/2013/40721/intervista-paletti-ergo-sum.toy

Incontro Pietro, il Paletti, allo storico Loop di Perugia, alla fine di un concerto che mi ha lasciato entusiasta e rigenerata. Con i suoi occhiali da brav’ uomo e una barbetta incolta dalla quale spunta un sorriso onesto e pieno di vita. I ragazzi della band hanno gli occhi soddisfatti e l’atteggiamento di chi è divertito e sinceramente contento di aver portato a casa un’altra bella serata:la tastierista Daniela Mornati, unica donna del gruppo mi spiega, ironicamente, la sopravvivenza in una band al maschile; il batterista, Teo Marchese, mostra divertito la scritta che trionfa sulla sua maglia, “I don’t know hot to play drums”, con la quale si tutela preventivamente da eventuali critiche, a mio avviso difficili; infine c’è il baffutissimo Davide Livornese, con la sua attitudine a suonare ondeggiando notevolmente, insieme alla sua chitarra, seguendo i movimenti della voce del Paletti. Genuini e appassionati, è un piacere ascoltarli sia quando inforcano gli strumenti, sia quando sono fuori servizio. Sprofondando su un divanetto, accendo il registratore e Paletti inizia a chiacchierare, ponendo cura amorevole verso il suo debut album, Ergo Sum..

Paletti, Ergo Sum. Paletti, dunque sono: è una sentenza che abbandona la possibilità che tu possa essere altrimenti, come se adesso tu sia finalmente arrivato ad essere il Paletti reale, dunque chi è il Paletti di oggi?

-“Penso abbia a che fare con il fatto che ora canto in Italiano: la lingua Italiana ti butta di fronte a chi ti ascolta. E’ partito tutto da un esercizio di stile, scrivendo per altri interpreti nel mio lavoro di autore, finché mi sono trovato a scrivere delle cose talmente personali che, anche se prima (con gli R’s NdA) lo facevo ugualmente in inglese, adesso esprimerle in italiano mi ha portato ad essere più preoccupato, soprattutto dal vivo, perché mentre canti è talmente lapalissiano e chiaro quello che hai buttato giù su carta che ne puoi fuggire di meno, specialmente le prime volte che suonavo da solista, dove per rodare facevo acustici solo chitarra e voce, è stata dura perché stavo mettendo veramente a nudo me stesso. Il Paletti di ora è finalmente forse più reale, perché per quanto lo fossi anche prima, ora mi sento molto meno filtrato, dato che l’inglese da un certo punto di vista ti scivola addosso e non pensi alla parola bensì al suono, talvolta alla pronuncia, ora quando canto in italiano, per la prima volta sento di riempire il posto in cui sto suonando grazie alle parole e all’espressione: è un’altra cosa, estremamente stimolante.”

Ti sei ricordato di te (Mi sono scordato di me è un brano di Ergo Sum NdA) o ancora hai dei vuoti?

Ho sempre dei vuoti, sempre! Penso sia diventato chiaro ai nostri occhi di come siamo diventati macchine che lavorano per loro conto..

A questo punto della chiacchierata si apre un piccolo siparietto in cui veniamo interrotti da parte dell’organizzatore dell’evento, che tra le varie informazioni che stava dispensando, con molta spontaneità chiede a Paletti se sta lavorando al prossimo disco: Paletti ride e si limita, spiazzato, a dire che non lo sa ma che sta già scrivendo “delle robe”. Per questa incursione, rivelatasi di supporto all’intervista, ringrazio il Prince del Loop!.
.. riprendo il filo del discorso: ogni tanto devi un po’ staccare altrimenti finisci per dimenticarti, in un mio brano dico di essere “ suscettibile ed iracondo, me la prendo con il mondo”, è verissimo, mi incazzo e mi sento ridicolo per farlo.

L’ambiente musicale italiano ha subito un incremento imponente di produzione con una grande varietà di soggetti che si muovono al suo interno: cosa ne pensi dell’ambiente musicale della penisola? Pensi che il termine Indie sia dispensato con troppa facilità o che sia una realtà concreta?

-“Faccio quello che mi interessa, ovvero far girare la mia produzione. Il mio discografico non mi definisce indie ma pop. Ma le etichette che si danno non le concepisco:Paletti ergo sum significa veramente che faccio quello che mi pare, non per essere messo in una determinata categoria, non per essere etichettato. Il mio intento è cercare il mio stile e fare le mie cose a prescindere se vengono accostate a determinati modelli, perché altrimenti avrei perso in partenza, anche perché penso che gli ascoltatori non vogliano i surrogati di altri artisti. Applico la stessa teoria non solo nella musica, ma anche nella vita. Non penso di sentirmi esponente di un ambiente determinato, ovviamente ne faccio parte, però è un’appartenenza che non vorrei si fossilizzasse, semplicemente voglio sentirmi libero di seguire le mie idee e la voglia di portare avanti il mio progetto.”

Quale brano altrui avrei voluto scrivere?

-“Miliardi! Forse in primis Doin’ it di Herbie Hancok perché è funky, groove ed intelligente. MI sarebbe piaciuto anche scrivere album come La Voce del Padrone di Battiato, Anima Latina di Battisti, Blood Sugar Sex Magik dei Red Hot Chili Peppers.. un fottio insomma!”

Come ti piacerebbe che venisse ascoltato Ergo Sum?

In cuffia a luce bassa o in macchina viaggiando. Non ho mai immaginato il mio ascoltatore poiché ancora mi stupisce che la gente mi ascolti!

Il cambiamento è un pezzo ingombrante, come nasce?

Oh! E’ il pezzo più importante del disco per me. E’ una critica alla critica: smetti di rompere i coglioni, il caso non esiste, c’è un motivo a tutto, prova a cambiare. Spero di star riuscendo a provarci.”

Il momento peggiore e quello migliore durante la lavorazione di Ergo Sum?

-“Cazzo son belle domande ‘ste qua! Allora, momento migliore: quando ho mandato il provino di ‘Senza volersi bene’ a Nicola Cani di Foolica e ho insistito affinché lo ascoltasse subito: la sua reazione è stata fomentarmi con un “dai cazzo Pietro,ce lo abbiamo!”. Fantastico. Momento peggiore è stato forse il giorno dell’uscita del disco durante la quale la mia tensione e la mia emotività sono cresciute un po’ troppo.”

Cosa ascolti in questo periodo?

-“I Django Django. Li avevo smarriti durante la loro ultima uscita, ma ora li ho recuperati. – Chiedo se ascolta i Gambardellas (progetto di Mauro Gambardella che con lui suonava nei R’s e negli ultimi tour) e ride affettuosamente- si ascolto i “Gambardellas“ tutto il giorno, all life long!.
..
Intervista di Francesca Ognibene, 6 maggio 2013

Pietro Paletti, già conosciuto come membro dei R’s, si presenta con il suo progetto solista “Ergo Sum”, anticipato nel 2012 da un EP “Dominus”. Il disco sulla lunga distanza esce per Foolica Records, etichetta che continua a non sbagliare un colpo, perché da sempre restia a pubblicare dischi cantati in italiano, qui soggiace e apre lo stesso le porte della sua casa discografica. In effetti ne valeva la pena.

Com’è nata in te l’esigenza di un progetto solista, da bassista dei R’s quale sei e continui ad essere?

-“È stato ed è un processo naturale. Con gli R’s ci siamo tolti delle belle soddisfazioni ma serviva uno stimolo nuovo per andare avanti. Mi sentivo di approfittare della pausa momentanea per dedicarmi a qualcosa di più intimo.”

Dopo un primo EP, “Dominus” (che hai diffuso l’anno scorso), oggi ti presenti con un CD “Ergo Sum”. Nel periodo di composizione dell’EP, le canzoni di questo disco esistevano già? Come hai sviluppato e curato questo progetto?

È partito tutto dalla volontà di sperimentare la scrittura in italiano: un esercizio di stile insomma ma ho trovato che le cose che annotavo erano molto personali. L’EP è stato un esperimento ben riuscito e con Nicola di Foolica abbiamo deciso di andare avanti e fare un disco.

Da ragazzino, quanto hai amato le canzoni di Lucio Battisti? E chi altro ascoltavi?

-“Battisti lo conosco relativamente poco e di recente. È uno di quegli autori che sono nell’aria talmente tanto che si radicano in te anche se non lo cerchi e non è tra i tuoi ascolti abituali. Da bambino ricordo più i dischi di Paolo Conte, Battiato e Mina che ascoltava mio padre. Quelli sì che li sento nel dna.”

Cosa ti aspetti da una tua canzone? Che cosa deve avere?

-“Il ritmo e una melodia efficace ma non banale sono forse le cose a cui penso di più durante la scrittura. Ovviamente le cose che dico devono essere necessariamente vere per essere capite poi dal fruitore. Una canzone

Pensando al cantato in italiano e al progetto solista, ci si avvia verso l’osservazione intima di sé o si racconta di una storia andata male. Come mai secondo te?

-“Come dicevo prima, la Verità è importante nella scrittura. Solo se le cose le ho vissute riesco a sentire l’efficacia di ciò che racconto.”

La disomogeneità delle canzoni è una cosa che hai cercato? Perché in questo modo sei riuscito ad aumentare l’intensità dei suoni e il disco che dura solo ventisei minuti scarsi non si percepisce ma al contrario lo si apprezza.

-“Anche qui credo che sia tutto una cosa abbastanza naturale. Credo che mi annoierei se facessi tutte canzoni simili. Mi piacciono diverse cose in musica pertanto attingo da più stili cercando però di dare uniformità ad un ipotetico disco. Ovviamente la produzione aiuta questo processo.

Cosa ti ha dato finora questo progetto solista? In che modo ti sei sentito cresciuto?

-“È un’esperienza nuova, sono da solo a fare quasi tutto. Solo il fatto di scrivere in italiano è una bella sfida per me. È stato un bel viaggio introspettivo che ha investito più lati della mia vita e non solo quello musicale. Mi sta arricchendo parecchio.”

Nelle canzoni di “Ergo Sum”, sei ad un passo dalla disperazione, quanto ad un passo dall’autoironia. Come hai trovato l’equilibrio per non tuffarti né nell’una né nell’altra?

-“L’equilibrio è parte di me. O almeno è parte della ricerca che faccio. La verità sta nel mezzo, nel centro. Non sono mai stato estremo in nulla. Mi piace trovare il giusto bilanciamento per tenermi attento e vigile.”

La scelta invece della copertina, dove sei nudo, ti porta dritto verso l’autoironia. Com’è avvenuta questa decisione drastica?

-“Non trovo che la copertina sia autoironica. E’ semplicemente un immagine che indica quanto mi sia messo a nudo nel disco. Credo altresì che l’autoironia sia di vitale importanza, lo si evince dai testi del disco.”

Dove e come è stato registrato il disco?

-“Tutte le persone che hanno collaborato con me sono amici, gente che mi conosce intimamente e di cui mi fido. Questo lo trovo importante se parlo in maniera così intima e profonda di me. Abbiamo registrato all’EDAC studio di Cantù e al Godz studio di Milano. Mixato al Mono Studio a Milano con Matteo Cantaluppi.”

Foolica Records ha pubblicato il disco, come succede per The Record’s. Cos’ha detto Nicola (appunto Foolica) del disco quando l’ha ascoltato la prima volta?

-“Nicola è un fratello ormai, ci vogliamo bene e ci conosciamo da parecchio. È molto indulgente e credo che si fidi molto di me, anche se magari ad un primo ascolto le cose non lo convincono al massimo. Dice la sua sempre ed è molto utile il suo parere.”

Quante canzoni nuove hai da parte?

-“Ho un po’ di idee in tasca ora, sto scrivendo parole, frasi, sto studiando una

Hai delle date stabilite che vuoi segnalarci?

-“Sono molte le date quest’estate. Vi invito a controllare la mia pagina Facebook cercando “Paletti”: lì le potete trovare tutte perché aggiorno la pagine frequentemente.”

Per avere l’album cosa bisogna fare?

-“Lo si trova nei negozi, almeno nelle città più importanti, lo si può acquistare su Itunes o Amazon, ma soprattutto ai miei concerti!”

http://www.youtube.com/watch?v=0clPifDfz1o

.
Franco Paoletti è il conduttore di una trasmissione di musica Pop, il nome della trasmissione è Easy Pop, in onda su Radio Città Fujiko la domenica dalle ore 15:00 alle ore 16:00, sulle frequenze dei 103.10. La radio ha un bacino di utenza della sola città di Bologna, fuori già non si sente. Ma si può ascoltare in streaming sul sito della radio.
link radio: http://www.radiocittafujiko.it/
link palinsesto: http://www.radiocittafujiko.it/palinsesto-domenica
link pagina Facebook di Easy Pop: https://www.facebook.com/pages/Easy-Pop-Radio-Citt%C3%A0-Fujiko/124073160984825?fref=ts

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SENZA VOLERSI BENE

http://www.youtube.com/watch?v=2Qlh0P8TZV8

Vado in confusione, non ricordo i nomi delle persone
Faccio spesa senza fare la lista, mi dimentico di andar dal dentista
Cerco pace fuori e dentro di me qualcosa manca non capisco cos’è
Troppi buchi nel cervello e le ragnatele sul mio pisello

Non si può stare senza volersi bene
Te lo dice tua madre il dottore le brave persone
Si può campare senza volersi bene
Ma una donna un cane qualcuno da amare conviene

Cerco l’amore andando a bere in città ma non lo trovo al bancone del bar
Quanti sorrisi deficienti, mi sembra strano siano tutti contenti
E vedo coppie di gente sposata che non si parla più e sembra annoiata
Contraccettivi contro contraddizioni
Io vado a casa ne ho già pieni i coglioni

Non si può stare senza volersi bene
Te lo dice tua madre il dottore le brave persone
Si può campare senza volersi bene
Ma una donna un cane qualcuno da amare conviene

PORTAMI VIA

Sento che non ti sopporto più, lo credo davvero
Tu cadi e non ti rialzi più , l’umore più nero
Io vivo lo stesso se non sei tu, quell’uomo severo
Guardi per ore la tua tv la spegni lo spero

Non voglio annegare la fantasia, la vita che vivo non è la mia
Portami via
Portami via da qui

Chissà se un bel giorno imparerò a vivere la vita
Un solo biglietto e volerò lontano lo giuro
Ti penserò spesso già lo so, normale ci credo
Ma un’altra persona diventerò, migliore lo spero

Non voglio annegare la fantasia, la vita che vivo non è la mia
Portami via
Portami via da qui

http://masadaweb.org



MASADA n° 1481 28/08/2013 CRISI CERTA E DECRESCITA POSSIBILE

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Enzensberger – La difesa del Pianeta. Ermanno Olmi e Carlo Petrini – Il senso del limite e le tragiche conseguenze della sua perdita- Maurizio Pallante e la DECRESCITA FELICE – Il BES contro il PIL- I Beni e le Merci – A cosa servono gli F35? A portare le bombe atomiche americane? – L’Unione Europea ci dà 41 miliardi di euro, cosa intende farne il Governo Letta?- Pdl/Pdl, il supplizio etrusco – Perché non puniamo il negazionismo come nel resto d’Europa? – Istanbul di sangue – Afghanistan, una guerra che costa 6.000 miliardi di dollari, ma a che fine?

Questo Paese è svenuto, dimenticato, ferito, in coma, pazzo, morente, asettico, svogliato, assente, emarginato, nolente, irreperibile, distante, smemorato, perdente, esaurito, sfumato, fumato, soccombente, evanescente, incosciente, morto, morente, inesistente….

Questo Paese dov’è? Dove va? Cosa sa?
Inutile chiederglielo. Direbbe: a chi parli? A me??? A me che non c’è?

Viviana Vivarelli

Sono nata in un Paese che non c’è
un Paese schizofrenico
che vuol dire frantumato, dissociato, psicotico, alienato
le sue parti vogliono la secessione, la divisione, la frammentazione, la decomposizione, la depredazione, la devastazione, il saccheggio e la dissoluzione
Immaginate un organismo in cui le sue cellule si comportano allo stesso modo
ognuna in lotta con le altre
ognuna per prevalere se stessa
nell’anarchia solipsistica dell’egoismo più stracannato
di chi ha perduto ogni ragione e capisce solo la dominazione
ognuna pronta a distruggere ogni altra funzione
lo stato sociale del vedere e del provvedere, la sopravvivenza dell’alimentare e del metabolizzare, l’educazione dell’udire e del capire, la prevenzione del fiutare e del tutelare
un organismo in lotta con se stesso
che si divora
si cannibalizza

si strazia
si tortura
si agonizza
dove l’occhio uccide l’orecchio
ed entrambi fanno fuori la lingua
e mandano a fanculo l’intestino
e la bocca vomita invece di inglobare
il cuore lamenta un’assenza
che fa disperare
la circolazione è emofiliaca
il sistema nervoso è malato di SLA
e in questo bailamme
il cervello serve le cellule cancerogene
le saluta come regine
inventa ogni trucco per salvarle

da ogni anticorpo salutare
e solo la morte vuole salvare
solo la morte vuole salvare

.. e poi? Torneremo a votare, quando costoro non si inventeranno più funi attaccate al nulla a cui aggrapparsi per perpetuare un potere nato marcio e che morirà puzzando di cadavere precoce e postumo
.. e poi? il 50, il 60 % degli ‘aventi diritto’ non andrà nemmeno a votare
per inerzia
per schifo
per uscire con la morosa
per andare al bar
per vedere i telefilm polizieschi in televisione
per mangiarsi le unghie
magari dei piedi
per farsi una canna
per farsi una pippa
perché tanto non serve
perché ho fatto sempre così

e diranno tutti a se stessi come Enzensberger

Io volentieri diserto. Strategia
o cara abitudine –
per questo davvero non c’è bisogno
di arrivare ai settanta.
Non rispondere a certe sollecitazioni
già a quindici mi sembrava
assolutamente opportuno.
Allora mi dicevo:
un po’ di distacco non nuoce.
Ritirarsi, affermano gli esperti,
è un’arte anche questa.
Andare all’attacco di interi eserciti
per il singolo ha poca speranza di riuscita,
se non in casi estremi.
Altri la vedono diversamente,

vanno volentieri al fronte,
con grandi strepiti combattono
battaglie perdute.
Non è sempre facile dire
cosa sia meglio. Io ad ogni modo
preferisco sottrarmi,
se è necessario, anche a me stesso.

..
Nutrire speranza a breve scadenza è illusione. Una rassegnazione a lungo termine equivarrebbe a un suicidio”.

Da un po’ di tempo ormai, Roberto si era stufato di sognare: faccio sempre la figura del cretino, pensava. Nei sogni veniva spesso inghiottito da un orrendo pescione che oltretutto puzzava tremendamente. Oppure gli capitava di essere su uno scivolo che non finiva mai. Gridava «Ferma!» o «Aiuto!», ma non c’era niente da fare, la velocità aumentava e aumentava e alla fine Roberto si svegliava in un bagno di sudore.”
(Nei nostri sogni il pescione è sostituito da un biscione, ma il risultato non cambia)

CANTO QUINTO
da “La Fine del Titanic”

Rubate ciò che vi è stato rubato,
prendetevi finalmente quel che è vostro, gridava,
intirizzito, la giacca gli andava stretta,
i suoi capelli guizzavano sotto le gru
e lui gridava: io sono uno di voi,
cosa state ancora ad aspettare? Adesso
è ora, sfondate le barriere,
gettate la gentaglia a mare,
comprese le valigie, i cani, i lacchè
le donne anch’esse e persino i bambini,
con violenza, coi coltelli, con le nude mani!
E mostrava loro il coltello,
mostrava loro la nuda mano.

Ma quelli della terza classe,
emigranti tutti, stavano lì fermi
nell’oscurità, si toglievano tranquillamente
il berretto e restavano ad ascoltarlo.

Ma quando vi deciderete a prendere vendetta,
se non vi muovete subito?
O forse non siete capaci di vedere del sangue
che non sia quello dei vostri figli e il vostro?
E si graffiava il viso
e si feriva le mani
e mostrava loro il suo sangue.

Ma quelli della terza classe
lo ascoltavano e tacevano.
Non perché non parlasse lituano
(non parlava lituano);
non perché fossero ubriachi
(le loro antiquate bottiglie,
avvolte in panni grossolani,
erano state da tempo scolate);
non perché avessero fame
(avevano anche fame):

non era per via di tutto ciò. Non era
così facile da spiegare.
Capivano, certo, quel che diceva,
ma non capivano lui.
Le sue parole non erano le loro.
Erano rosi da paure diverse
dalle sue, e da altre speranze.
Rimasero lì in piedi, pazienti,
con i loro zaini, i loro rosari,
i loro bambini rachitici,
dietro alle barriere, gli fecero largo,
lo ascoltavano, rispettosamente,
e attesero, finché non affondarono.

Enzensberger

DIFESA DEI LUPI CONTRO LE PECORE

Deve mangiar viole del pensiero, l’avvoltoio?
Dallo sciacallo, che cosa pretendete?
Che muti pelo? E dal lupo? Deve
da sé cavarsi i denti?
Che cosa non vi garba
nei commissari politici e nei pontefici?
Che cosa idioti vi incanta, perdendo biancheria
sullo schermo bugiardo?

Chi cuce al generale
la striscia di sangue sui pantaloni? Chi
trancia il cappone all’usuraio? Chi
fieramente si appende la croce di latta
sull’ombelico brontolante? Chi intasca
la mancia, la moneta d’argento, l’obolo
del silenzio? Son molti
i derubati, pochi i ladri; chi
li applaude allora, chi
li decora e distingue, chi è avido
di menzogna?

Nello specchio guardatevi: vigliacchi
che scansate la pena della verità,
avversi ad imparare e che il pensiero
ai lupi rimettete,
l’anello al naso è il vostro gioiello più caro,
nessun inganno è abbastanza cretino, nessuna
consolazione abbastanza a buon prezzo, ogni ricatto
troppo blando è per voi.
Pecore, a voi sorelle
son le cornacchie, se a voi le confronto.
Voi vi accecate a vicenda.
Regna invece tra i lupi
fraternità. Vanno essi
in branchi.

Siano lodati i banditi. Alla violenza
voi li invitate, vi buttate sopra
il pigro letto
dell’ubbidienza. Tra i guaiti ancora
mentite. Sbranati
volete essere. Voi
non lo mutate il mondo.

CLASSE MEDIA BLUES

Non possiamo lamentarci.
Abbiamo da fare. Siamo sazi. Mangiamo.
Cresce l’erba, il prodotto sociale, l’unghia delle dita, il passato.
Le strade sono vuote. Le chiusure sono perfette. Le sirene tacciono. Questo passa.
I morti hanno fatto il loro testamento. La pioggia è cessata. La guerra non è stata dichiarata. Questo non è urgente.
Noi mangiamo l’erba. Noi mangiamo il prodotto sociale. Noi mangiamo le unghie. Noi mangiamo il passato.
Non abbiamo nulla da nascondere. Non abbiamo nulla da perdere. Non abbiamo nulla da dire. Abbiamo.
L’orologio è caricato. La vita è regolata. I piatti sono lavati. L’ultimo autobus sta passando. È vuoto.
Non possiamo lamentarci.
Cosa aspettiamo ancora?

.
ORDINE DEL GIORNO

Telefonare consulente fiscale, lavorare un po’.
meditare sulla foto di una donna
che si è ammazzata.
Andare a vedere quando si è cominciata a usare
l’espressione immagine del nemico.
Dopo il tuono osservare le bolle
che il nubifragio forma sul lastrico
e bere l’aria bagnata.
Fumare e guardare un po’ di televisione senz’audio.
Chiedersi di dove viene il prurito del sesso
durante una squallida riunione.
Pensare per sette minuti all’Algeria.
Dar fuori in bestemmie come un dodicenne
su un’unghia che si è spezzata.
Ricordarsi di una precisa sera,
ventun anni fa, era di giugno,
un pianista nero suonava il cha cha cha

e qualcuno piangeva di rabbia.
Non dimenticare di comprare il dentifricio.
Cercar di capire perché
perché Dio non lascia mai
in pace gli uomini, e neanche il contrario.
Cambiare la lampadina in cucina.
Ritirare dal balcone, con cautela,
la cornacchia fradicia, arruffata, inanimata.
Contemplare le nuvole, le nuvole.
Ma anche dormire, dormire.

UTOPIA

Il giorno sale, con grande forza
batte i suoi zoccoli tra le nuvole
il lattaio sui suoi bidoni
tambureggia sonate; al cielo ascendono i fidanzati
su scale mobili; selvaggi, con grande forza
si sventolano cappelli bianchi e neri.
Le api scioperano. Tra le nuvole
ruotano i procuratori,
papi cinguettano dagli abbaini.
La commozione domina sia lo scherno
che il giubilo. Velieri
sono piegati dai bilanci.
Il Cancelliere parteggia con un vagabondo
i fondi segreti. L’amore
e’ consentito dalla polizia,
e’ promulgata un’amnistia
per coloro che dicono la verità.
I panettieri regalano rosette

ai musicanti. I fabbri
fanno delle croci
ferri per gli asini. Come in un ammutinamento
irrompe la felicità, come un leone.
Gli strozzini, su cui sono gettati
fiori di melo e ravanelli,
si pietrificano. Buttati sulla ghiaia,
abbelliscono fontane e giardini.
Ovunque ascendono mongolfiere
la flotta di piacere e’ pronta a partire;
salite, lattai,
fidanzati e vagabondi!
Scioglietevi! Con grande forza
sale
il giorno.

Viviana

In questo paese il potere è politicamente diviso in due parti:
i bulimici e gli anoressici
Delle due patologie
ugualmente
si muore.

LA DIFESA DEL PIANETA

Ermanno Olmi

O cambiamo il senso impresso alla storia o sarà la storia a cambiare noi

Bisognerebbe andare a scuola di povertà per contenere il disastro che la ricchezza sta producendo

L’Apocalisse è un lieto fine. Ma è anche la mia speranza, per il futuro prossimo e remoto. Che tutta la vita, così sfilacciata talvolta e confusa, possa un giorno svelare la propria unicità. E che tutte le persone incontrate, conosciute, amate, con le quali avrò condiviso passioni, speranze, fatica, possano scorrer davanti a me, consapevoli tutte d’esser state con me parte di un unico sogno. Sarebbe bello. Veramente.”

Carlo Petrini

Appartengo alla Terra. E come me tutta l’umanità, e ogni forma di vita. Piante e foreste, frutti e fiori, e ancora fiumi, monti, animali d’ogni specie e tutto ciò che il lavoro umano ha plasmato e trasformato nel tempo…La Terra non appartiene a nessuno o non dovrebbe appartenere a nessuno; i suoi frutti appartengono a tutti o dovrebbero appartenere a tutti. Eppure l’avidità di pochi prende possesso di immensi spazi, estromette intere comunità, distrugge la bellezza del paesaggio e la fertilità dei suoli, gli arroganti prevalgono sugli umili. Umile, da humus, colui che è vicino alla terra.
Da sempre amo quella parte di umanità che si prende cura della Terra. Non ho mai capito perché viene considerata come l’ultima ruota del carro. Le alte gerarchie del sapere, della conoscenza e della politica non lasciano spazio ai contadini, ai pastori, ai pescatori e alla parte più sensibile di essi: le donne, gli anziani, gli indigeni. Eppure grazie a loro condividiamo il cibo, energia della vita. Essi conoscono le cose intime della natura, le proprietà delle erbe, il cambiamento del tempo, i movimenti delle stelle, le fasi della luna, le buone pratiche per accudire l’orto. Figli della Terra, sanno governare il limite nelle loro azioni, praticano la vera economia. È con la Terra, è con la natura che i nostri conti non tornano. Da troppo tempo consumiamo e sprechiamo più di quanto produciamo, prendiamo più di quanto diamo. Riconciliarci con la Terra è l’unico modo per voler bene a noi stessi e agli altri e forse è l’unico modo per uscire dalla crisi. Le buone pratiche della lotta allo spreco, della condivisione e del dono si realizzano con lentezza, senza frenesia e ansia. C’è più tempo che vita” dicevano i nostri vecchi. Proprio perché abbiamo la sensazione di aver toccato il fondo,, sento che il nostro spirito deve esser più determinato e propenso a vivere con coraggio e letizia il cambiamento.
La comunità terrestre è chiamata a reagire ora. Siamo in tanti e in buona compagnia. Come diceva Gargantua: “Qui si sta in letizia, qui non c’è malizia, qui non vi sono eccessi onde imbastir processi, qui non entrate, pidocchi e avari, usurai, leccapiatti, mangiagatti, taccagni, lesinai intenti solo ad ammucchiar denari, mai contenti di quelli già fatti, curvi e ricurvi sulle vostre ciotole colme e ricolme a ricontar i mille e mille e mille, a far rotoli e le pile
. Sano il corpo, lieto il cuore, qui regna l’Amicizia, lode ed onore. Meglio di riso che di pianto scrivere, poiché è dell’uomo e di lui solo il ridere. Vivete lieti!”
Il quotidiano Repubblica ha celebrato se stesso a Firenze con 4 giorni di dibattiti “La Repubblica delle idee” che hanno visto le personalità più in vista di questo Paese, da Petrini a Olmi, da Saviano a Baricco, da Rodotà a Zagrebelsky. A questa festa si sono incontrate due grandi persone, il regista Ermanno Olmi, e Carlo Petrini, gastronomo e filosofo della Terra, fondatore dell’associazione Slow Food, assertore di un’agricoltura rispettosa del nostro pianeta e dei suoi abitanti e nemico acerrimo degli OGM e della prevaricazione del mercato sui diritti dell’ambiente e i diritti umani.
Dice Olmi: “Abbiamo violentato l’ambiente per troppo tempo, è arrivato il momento di fermarci. Non possiamo più permettere che la gente muoia di fame. E’ una vergogna.
La Terra è un bene comune. Senza incertezze e senza mediazioni. Senza altre mortificazioni
.”.

Petrini

Bisogna partire da un fatto: la Terra siamo noi. E noi siamo parte del tutto. Il disastro ambientale è una grande tematica dell’umanità. Può portare alla fine dell’uomo sapiens. Dobbiamo capire che stiamo andando verso il baratro. Ma questa situazione non è risolvibile senza cambi di comportamenti. Dispiace che la politica non intercetti la priorità di questi argomenti e continuare a chiedere alla terra madre sempre di più ci porta verso il baratro. O la politica lo capisce, oppure la comprenderà attraverso la sofferenza di milioni di persone… La nostra costituzione ha come elemento centrale il riconoscimento del lavoro. In tutti i paesi latino-americani, invece, la costituzione sta spostando l’asse verso sovranità alimentare. Vengo dal Messico, dove è nato il mais. La situazione dei contadini messicani è di povertà alimentare, sono alla disperazione. Nel contempo, in base al libero mercato, il Messico importa l’80% del riso, il 40% della carne, il 20% dei fagioli e, pensate, il 33% del mais. E’ poesia inserire in una costituzione che la sovranità alimentare in questi paesi significa sopravvivenza? Dobbiamo continuare a far entrare prodotti transgenici e a rovinare l’agricoltura?”

Olmi

La democrazia è nata in Grecia, 700 anni prima di Cristo, perché c’era la necessità di trovare un equilibrio tra i vari interessi dei cittadini. Qualche secolo in ogni valle delle nostre Alpi c’erano ruscelli e si viveva con la collaborazione della forza motrice dell’acqua. Quando è arrivata l’elettricità tutto questo è stato abbandonato e distrutto e siamo passati da forme di energia a carbone o petrolio. Noi disponiamo di una miniera di energia fluviale che può produrre quanto basta per le nostre esigenze di forza motrice. Se noi oggi come sogno, ma non come utopia, prendiamo in considerazione lo scorrere dell’acqua avremo energia pulita, rinnovabile. Noi siamo alla vigilia di un possibile, grande progresso, epocale, rinascimentale e lo possiamo compiere solo se prendiamo atto dei disastri, che non sono più sopportabili. Come possiamo andare a letto la sera e sapere che lì fuori l’acqua mi dice guardami, ti aiuto… Voi mi dite che questa è poesia. No, è realtà

Petrini

Dobbiamo imparare a governare il limite. Se non lo facciamo e abbiamo sempre l’esigenza di aumentare siamo complici di questa distruzione. Il governo del limite sarà l’elemento distintivo della nuova economia”.

Olmi

Il senso del limite non è una punizione, è una conquista. In questo limite c’è la scoperta di quelle componenti che danno gioia, nel caso nostro la convivialità. Vi faccio una domanda: quando avete mangiato l’ultimo pancotto? Sono croste di pane cotto – con economia nuova da dare alle galline – che con due cipollotti, una foglia di alloro e una fetta di lardo è un piatto fantastico. Oggi non c’è più quella dignitosa povertà, oggi la differenza è tra chi ha troppo e chi muove di fame, quindi “non” esiste. E noi cari amici siamo responsabili di questa miseria perché buttiamo via la metà del nostro cibo e non permettiamo ad altre persone come noi di esistere”.

Petrini

Oggi dobbiamo affrontare le tematiche del cibo. Politici, economisti e chi ha messo in atto questa degenerazione della gastronomia, che sta diventando pornografia alimentare. E ora c’è anche masterchef… Io da piccolo volevo guidare il treno, poi c’è stato chi voleva pilotare l’aereo, oggi il 22% dei bambini vuole fare lo chef. Tutti vogliono fare lo chef, dimenticandosi di una cosa: che questo mondo quando parla di cibo prima di qualsiasi cosa deve render omaggio ai milioni di donne che in tutte le parti del mondo, con poche cose, hanno fatto le opere d’arte che sono la base fondante della nostra cultura alimentare. E non gli si dice grazie. Ma il vero disastro di questo sistema oggi trova dentro la politica del cibo. Noi buttiamo via il 40-45% della produzione alimentare. E la gente muore di fame. Oggi 24.000 persone sono morte di fame, sono morte ieri e moriranno domani. Questa vergogna non può più essere tollerata, questo deve essere l’obiettivo primario di una governance mondiale. Può essere il new deal dell’umanità. Quello su cui tutti dovrebbero impegnarsi è risolvere questa vergogna”.

IL SENSO DEL LIMITE
Silvana Carcano, portavoce MoVimento 5 Stelle Consiglio Regionale Lombardia

Il primato dell’economia nella vita dell’umanità è brevissimo, non sono neanche tre secoli, se lo facciamo partire dalla rivoluzione industriale. Prima di allora il primato dell’attività umana da chi era detenuto? Dall’agricoltura? Dall’arte? dalla letteratura? Quando sono state realizzate opere senza tempo, come quelle dei grandi maestri dell’arte e della letteratura, della musica e delle scienze, l’economia non era certamente la scienza primaria, ce n’erano almeno cinque o sei.
Oggi riduciamo tutto a mere espressioni economiche, a indicatori tanto generici quanto distanti anni luce dalla rappresentazione della realtà. Chiediamo a questa disciplina di governare tutta la nostra esistenza, riducendola a un passaggio materiale su un pianeta terra.
È come se dei genitori si preoccupassero semplicemente di mostrare ai loro figli l’estratto conto periodicamente, sottolineando che, grazie all’intenso lavoro di mamma e papà, la loro famiglia è in grado di permettersi il regolare pagamento del mutuo per la casa, per la macchina, per la villetta al mare, per tutti i giochi e le tecnologie più avanzate. Poco conta che quei genitori non vedano che i propri figli sono malnutriti, psicologicamente e moralmente provati e disturbati dall’assenza e dalla inettitudine dei genitori, e magari pure ignoranti e incapaci di costruire serie relazioni sociali.
Oggi i nostri genitori nelle Istituzioni, dal condannato, a Bersani, a Monti, a Letta, si preoccupano di mostrarci gli sforzi per avere l’estratto conto corretto. Mentre un buon padre di famiglia dovrebbe occuparsi della qualità di vita dei suoi figli, del loro accrescimento culturale, della loro maturazione equilibrata, sana, in pace e in armonia con la società e l’ambiente circostante.
È giunto il tempo di ridare il giusto peso e senso all’economia, ipotizzando un nuovo riferimento culturale, nonché linguistico. È ormai insopportabile sentir parlare ministri, politici, imprenditori come parlavano i loro pari 50 o 60 anni fa.
E hanno ragione Petrini e Pallante quando dicono che questa nuova dimensione deve avere come obiettivo primario il governo del limite. Lo diceva Beppe Grillo nell’introduzione ad un testo di Pallante: la parola che i politici dovrebbero pronunciare maggiormente è la parola MENO.
In qualsiasi nostra azione, sia essa economica, culturale, nei rapporti sociali, la capacità di limitarsi con saggezza deve diventare prioritaria. Un senso del limite che diventa una conquista di cui essere orgogliosi, perché nel governare i limiti scopriamo i componenti che danno gioia all’uomo.
Anche perché non c’è nulla di più inaccettabile, ingiusto e ormai intollerabile dello spreco di cibo. Produciamo cibo per 12 miliardi di esseri viventi, siamo più di 7 miliardi, 1 miliardo soffre di malnutrizione, di fame, buttiamo via tra il 40-45% della produzione alimentare. Mai successo nella storia dell’umanità. Lo spreco è all’opposto della gestione del limite, e lo spreco di cibo, ai danni di persone che soffrono la fame, dovrebbe obbligare tutti i politici a tutti i livelli a rivedere tutte le loro convinzioni, soprattutto in termini di politiche agricole e di sovranità alimentare. In contemporanea, vergognosamente, i sistemi informativi ignorano le questioni, tutti attenti a sproloquiare sul condannato e sulle sue preoccupazioni.
Se oggi, per disgrazia, un evento qualsiasi causasse la morte di 25.000 persone, tutti gli organi di comunicazione si dedicherebbero a parlare di questo dramma. Beh, oggi sono morte 25.000 persone per fame, e per sete, sono morte ieri, moriranno domani. Nessuno ne parla.
Chiunque oggi dia valore ad espressioni quali crescita economica, espansione, PIL, e a tutti quei fondamenti economici che hanno generato il controllo delle nostre vite, ingrassando alcune parti del mondo, portando alla morte per fame e per sete altre parti del mondo, accetta questo sistema ormai criminale. Oggi, i partiti politici italiani, nessuno escluso, ad eccezione del M5S, si rifanno ancora a questi modelli criminali, portandoci verso il baratro e la disperazione.
Sono convinta che i concetti a cui si rifà il M5S, quali quelli della decrescita e della sovranità alimentare, del diritto al cibo e all’acqua pubblica, dell’istruzione pubblica, dell’auto sufficienza energetica, solo per citarne alcuni, possono essere tradotti concretamente, a beneficio di tutti, solo con un ricambio politico profondissimo, che riesca davvero a esprimere persone slegate da lobby, ordini, caste, banche.
Noi non molleremo mai…”.

LA DECRESCITA FELICE

MAURIZIO PALLANTE in Italia, come SERGE LATOUCHE in Francia, è promotore della DECRESCITA FELICE, che si oppone alla CRESCITA SELVAGGIA, voluta da pochi per il saccheggio del pianeta e la prevaricazione sulla collettività.
Se tutta l’economia neoliberista si basa sul Pil, per Pallante è proprio il Pil, come unica chiave di misura capitalista, che deve essere rivisto. Il Pil, infatti, misura la quantità di merci scambiate, disinteressandosi se lo scambio dipenda da una guerra o da una catastrofe, o faccia parte di un diritto o di un bisogno o di una tragedia e di una coazione negativa. Per es., se crolla un ponte uccidendo centinaia di persone e poi ci saranno i funerali e si dovrà ricostruire il ponte, il Pil aumenta. Dunque il crollo di un ponte è stato un bene? Allo stesso modo diventa bene un terremoto, una guerra, una epidemia, al punto che possono anche inventarli apposta, tanto quello che conta è il mercato. Ma, e lo abbiamo visto ampiamente, il mercato è un massacratore che peggiora le condizioni del Pianeta e rovina la vita della maggioranza dei suoi abitanti, per rendere più ricchi, impuniti e potenti una strettissima categoria di persone, tese a distruggere ogni forma di autonomia dei popoli, di indipendenza, di democrazia, per trasformare la Terra in un nuovo Feudalesimo, diretto da finanzieri, corporation, multinazionali, speculatori…. che hanno come loro unica divinità quella del lucro e del profitto.
Ma deve essere davvero il PIL l’unico indicatore della nostra economia?
Il neoliberismo ha preteso che il mondo fosse basato sulle MERCI, intese come oggetti o servizi acquistati con denaro, e non sui BENI che sono invece oggetti o servizi che rispondono a un bisogno.
La MERCE rientra solo in un passaggio di denaro, un lucro, un profitto.
Il BENE sta in una valutazione molto più ampia, che prende in esame la vita intera dell’uomo, le sue necessità, i suoi bisogni, i suoi valori…
Per il mercato neoliberista l’acqua è una merce, che si può mettere sul mercato e non importa se cade nelle mani di multinazionali che possono alterarla per massimizzare i profitti o usare mari o fiumi per riversarci le loro scorie uccidendola.
Per una visione ‘umana’ e non mercantile, l’acqua è invece un BENE di prima necessità, per cui lo Stato non può privatizzarla e farla cadere nelle mani di speculatori, ma deve sorvegliarne la purezza, garantirne la quantità, impedirne la contaminazione e limitarne il prezzo affinché tutti possano averne, anche i più poveri, perché essa è un loro diritto.
Una casa coibentata male farà sprecare energia, aumentando il Pil.
Un orto fornirà chi lo coltiva di frutta e verdura a basso costo, ma sarà un danno per il Pil. Ugualmente ogni opera di volontariato, di reciproco aiuto sociale, di cooperativa di acquisto, produzione o vendita sarà utile alla collettività, ma abbasserà il Pil, così come ogni autoproduzione, si vede l’es. di chi produce da sé l’energia.
Il mito della produzione in crescita ad ogni costo ci ha condizionati, ma a cosa ha portato? A una crisi della stessa economia, provando che senza buon senso non c’è slogan che tenga e i fatti provano la ferocia del disastro conseguito.
Produrre troppo, far cessare le riparazioni degli oggetti e imporre il ricambio forzato anche di ciò che si può riciclare fa aumentare a dismisura i rifiuti che accresce i costi di uno Stato e rovina l’ambiente. Eppure è il risultato più eclatante di una produzione forzata. Gli economisti neoliberisti hanno costruito un modello basato sulla crescita infinita della produzione, che trasformava ogni esistente in merce e faceva sparire il concetto di valore o bene. Ma il risultato è stato la contrazione dell’economia reale, la trafila di fallimenti infinita, l’abbassamento del costo del lavoro, l’immiserimento della popolazione, la negazione del concetto di futuro sostenibile, la morte del Pianeta.
Al Pil si contrappone il BES, il benessere equo e solidale, che tiene conto del carattere sociale e ambientale di una Nazione e soprattutto considera misure che combattano le diseguaglianze tra classi, rispettino la sostenibilità dell’ambiente, mantengano vivi e operanti i valori di democrazia, equità, partecipazione ed evoluzione. Il BES è il nuovo indicatore di una economia etica, che oltrepassa i parametri prettamente economici posti da una casta di speculatori e capitalisti per prendere in considerazione ciò che concorre realmente al benessere di una Nazione, fatta da abitanti, popolo, cittadini. Il BES è ovviamente rifiutato o ignorato da organismi rappresentativi solo del grande capitalismo come la Bce, il Fondo Monetario, la Banca Mondiale, la Federal Reserve, e non entra mai nei grandi consessi dei capi di Stato, sempre più dominati dal sistema bancario e di grandi speculatori della Borsa. Ai nostri tempi, il BES, con tutti i movimenti di democrazia diretta e di difesa ambientale e civile che ad esso si aggregano, costituisce la vera avanzata rivoluzionaria di un nuovo stile di vita, con reale progresso possibile degli Stati, per il benessere non di una ristretta casta di oligarchi ma dell’intera collettività.

(Maurizio Pallante)

LE CONSEGUENZE DELLA PERDITA DEL SENSO DEL LIMITE
VV

A cosa ha portato lo stravolgimento del neoliberismo ora diventato turbocapitalismo?
Non vogliamo accusare ideologicamente nessuno. Ci limitiamo a constatare una lampante verità:
guerre infinite, prevaricazione economica, distruzione dell’ambiente, perdita irreparabile di specie vegetali e animali, processi climatici irreversibili, peggioramento del bioclima, regresso politico, etico e sociale, corruzione delle democrazie parlamentari e presidenziali, implosione progressiva dell’economia reale a vantaggio di quella finanziaria, sterminio della natura e peggioramento degli insediamenti umani, immiserimento crescente della popolazione con relativa perdita di diritti, aumento del gap tra troppo ricchi (sempre meno) e troppo poveri (sempre di più), caduta a picco dei valori etici e sociali, suicidio del Pianeta…
Come possa esistere ancora un numero sterminato di persone (che nemmeno godono del bottino conseguito con questo attacco atroce al mondo) non riesco nemmeno a capirlo!!

Come dice la Bibbia: “Quando essi parlavano ormai una sola lingua e pensavano come un sol popolo, decisero di sfidare il Cielo costruendo, nella città di Babele, una Torre che fosse la più alta mai conosciuta. Ma Dio scese tra loro e confuse le loro lingue ed essi non riuscirono più a capirsi tra di loro e la loro costruzione crollò miseramente“.

Purtroppo, come notava Gottfried August Bürger:
“Sento dire molto male della superbia dei grandi; ma non vi sarebbe la loro superbia senza la nostra viltà.”

(Serge Latouche)

IL SUPPLIZIO ETRUSCO
Viviana Vivarelli

Sono sbigottita davanti all’attacco cieco e inconsulto al M5S e alla difesa ad oltranza che tanti fanno accanitamente di due partiti che hanno rovinato l’Italia per 20 anni, che hanno governato insieme con patti occulti e che ora li rivelano pubblicamente senza ombra di imbarazzo, senza curarsi se, dietro quei patti, si vede senz’alcun dubbio l’ombra oscura della mafia, della CIA o della P2. Due partiti che sono ormai la vergogna della storia italiana e che sono sempre stati avvinti come nel supplizio etrusco che legava un corpo vivo a uno morto, salvo che in 20 anni entrambi i corpi sono ormai putrefatti nelle macerie di quello che fu una delle prime Nazioni del mondo.
Eppure la follia attuale è che molti ancora applaudano a quei corpi putrefatti che sono stati la rovina della Nazione, in un orgasmo che sa di necrofilia, mentre nessuna idea di come salvare il Paese esce dalla testa di coloro che ci governano, un governo ostinato che funge ormai solo da attaccamento al potere con schifo supremo dei nostri interessi e bisogni. Come nel nazismo la follia contagiò un intero popolo, oggi l’Italia mostra al mondo il mistero insondabile di un Paese distrutto che ancora, in parte, sostiene con vero masochismo i suoi distruttori. L’aver mostrato pubblicamente i patti occulti che procedono vergognosamente da 20 anni, l’aver fatto vedere al mondo come Pd e Pdl siano sempre stati compagni di merende, sostenendo il peggio, senza uno straccio di idee per la salvezza di questo Paese nulla possono contro la mente claustrofobica e suicida di troppi, il cui unico motto sembra essere: CUPIO DISSOLVI”.

Vogliamo ricordare che Renzi è a favore della privatizzazione dell’acqua e che ha votato per privatizzarla? E che è a favore del sistema di Marchionne per lo sfruttamento infinito del lavoratore calpestando lo statuto dei diritti del lavoro? E che vorrebbe la privatizzazione dello stato sociale?
Vogliamo ricordare che il giorno dopo che 27 milioni di elettori hanno detto di no alla privatizzazione, Bersani è tornato a proporre che la gestione dell’acqua fosse data a società private?
E che il Pd non faccia che aderire al programma neoliberista di Monti che vuole distruggerlo, privatizzando sanità, scuola e trasporti?
Vogliamo ricordare come D’Alema, Fassino, Bersani o Letta si siano piegati al mercantilismo più turpe, arrivando a calpestare lo statuto dei lavoratori e ad approvare il sistema Marchionne? E come in 20 anni non abbiano fatto che sostenere Berlusconi e difendere de facto un sistema mafioso e pidduista che ha rovinato l’Italia?
E’ mancato il senso del limite. Ma il senso del limite esso è il senso dell’UMANO.
Ecco come è stato possibile che si mercificassero l’acqua,la scuola,la sanità,persino gli alimenti dei poveri o lo stesso diritto ad esistere,e che a questa mercificazione dei BENI e dei DIRITTI partecipasse la sx?
Ma l’idea rivoluzionaria della decrescita è invece che “esistono BENI che non sono merci e merci che non sono beni.” L’acqua è un BENE,non può essere comprata e venduta sul mercato. Il grano è un BENE,non può dipendere dai movimenti speculativi della Borsa.I fiumi,il mare,le coste…sono BENI,non possono essere deturpati o sporcati dalla speculazione o dalla corruzione
L’ambiente è un BENE,non può essere rovinato dalle discariche infette o dall’inquinamento delle fabbriche letali. L’aria è un BENE,deve essere preservata nella sua purezza o noi tutti moriremo. I diritti del lavoro sono beni,e non si possono vendere allo schiavismo degli speculatori.
Il mercato trasforma tutto in merce:la capra come l’uomo,il grano come l’acqua,una Ferrari come una scuola.
Basta vedere come si è comportata in 60 anni la pseudo sx italiana per vedere come si sia radicata l’idea coatta che tutto possa diventare merce,senza mai rispettarlo:la sanità,la scuola, l’acqua,il lavoro, la stessa vita umana..

E’ chiaro quindi che una crescita infinita non è possibile su un pianeta finito quindi, essendo l’uomo naturalmente portato all’ingegno si è cominciato ad avvicinare naturalmente all’idea di decrescita, essa infatti non è altro che “una scommessa sull’ingegnosità umana che cerca di trovare nuove soluzioni alla realtà che lo circonda.”
Per Latouche la decrescita non è la crescita negativa, questa è quella che stiamo vivendo oggi in questo periodo di crisi.
Ciò che si sta producendo a causa di essa è più disoccupazione, meno finanziamenti per la cultura, per la salute, per l’ambiente e per questo è necessario fuoriuscire da questa società di crescita continua creando un futuro sostenibile.
La differenza tra decrescita e recessione è semplice: la decrescita è uno “slogan provocatorio” che serve a spiegare la necessità di rompere definitivamente con gli schemi sulla quale questa società si fonda, dovremmo invece poter parlare di Acrescita, con la “A” privativa, per poter uscire dalla fede nel mercato e dalla religione del progresso a tutti i costi, “la crescita per crescere per crescere” senza alcun’altra scopo ultimo non ha più alcun senso.
La crescita all’infinito che viviamo è la risultante di un’insieme di regole e dogmi su cui la società si è sviluppata, “una società che si è lasciata fagocitare da un’economia di crescita fondata sulla perdita del senso del limite”…”questa società è stata immaginata nel 1750, realizzata circa un secolo dopo con il sistema a vapore e quindi con il petrolio fino al suo trionfo, quello avvenuto nella società dei consumi del secondo dopoguerra. Realisticamente è possibile invertire la rotta fondando le decisioni non più sul sistema economico ma esigendo un sistema politico che non permetta più alla mano invisibile dell’economia di pilotare la società globalizzata in cui ci troviamo”.
Insomma, Latouche la chiama la “necessità di riscoprire la saggezza della lumaca”:
“la prima lezione che ci da è la lentezza, un’altra lezione, che ci ricorda anche Ivan Illich é quella del buonsenso.
La lumaca infatti, come l’occidente nel ’700, ha sposato la ragione, geometrica in questo caso: per costruire la sua casa essa usa una progressione geometrica multipla e per ogni volta di conchiglia che costruisce quella successiva è sempre di una grandezza multipla di quella precedente ma ad un certo punto accade qualcosa.
La lumaca si ferma.
Dopo il quarto giro la lumaca, saggia, si ferma perché per costruire la quinta volta dovrebbe costruirla di 18 unità di più della prima. La lumaca quindi non potrebbe farla così enorme quindi, arrivata a questo punto, la lumaca torna indietro facendo delle costruzioni decrescenti atte al consolidamento della sua casa più che alla crescita smisurata.”
Ecco quello che dovrebbe fare l’uomo: apprendere dalla lumaca il senso del limite.
La proposta di decrescita di Latouche poi non è solo una rivoluzione pratica ma è anche una rivoluzione culturale, egli propone infatti con la frase “siamo diventati dei tossicodipendenti del consumismo e del lavoro” oltre che una riduzione dei consumi anche una riduzione del tempo destinato al lavoro, questo per raggiungere un maggior equilibrio riscoprendo il vero valore del tempo: “dobbiamo de-economizzare il nostro immaginario”.
Un piccolo esperimento lo possiamo fare tutti noi con estrema facilità: scriviamo su un piccolo pezzetto di carta i nostri desideri materiali, tutti ma proprio tutti.
Poniamo questo pezzettino di carta in un punto della nostra casa e attendiamo un mese.
Passato questo tempo riprendiamo questo piccolo foglietto e rileggiamolo.
Quello che accadrà quasi certamente è che più della metà di quelle cose molto probabilmente non faranno più parte dei nostri desideri, soppiantate da altre però.
Eccolo lì il circolo vizioso.
C’è un modo per uscirne però, con la consapevolezza di cosa è per davvero importante.
Dalla consapevolezza e solo da quella può derivare cambiamento qualunque esso sia.
Kia – Carmela Giambrone


«Avvertiamo una speciale viltà in quest’ultima, ennesima trovata che mira a trasformare un atto di clemenza – per sua natura rivolto a mitigare la pena di una moltitudine di persone colpevoli ma derelitte, precipitate all’ultimo gradino della scala sociale – in ossequio alla prepotenza di un oligarca che vorrebbe imporsi al di sopra e al di fuori dello stato di diritto».
(Gad Lerner: La Repubblica 24 Agosto 2013)

A CHE SERVONO GLI F 35? SERVONO A PORTARE LE BOMBE ATOMICHE AMERICANE
Viviana Vivarelli

Obama ha avuto da Stoccolma il Nobel per la pace? Clamoroso errore?
Obama aveva annunciato di voler risolvere il problema palestinese e di chiudere i campi di battaglia afgani? Bufale propagandistiche.
Obama si era impegnato ad aumentare il disarmo nucleare? Dobbiamo aver capito male, visto che vuole spendere 11 miliardi di dollari per ammodernare 200 bombe atomiche dislocate in Europa per trasformarle in “bombe atomiche intelligenti (teleguidate)” sganciabili (guarda caso!) proprio da quei F35, quelli di cui l’Italia si è prestamente munita, malgrado la crisi drammatica del Paese. Ce lo dice il Guardian.
Così abbiamo finalmente capito come mai l’esecutore degli interessi americani Mario Monti avesse messo a capo della Difesa (cosa alquanto anomala) proprio un generale, quel De Paola, che fregandosene della crisi italiana, si è buttato a capofitto nella spesa smisurata di 35 miliardi in armamenti, compresi i 15 miliardi in F35, difettosi e incostituzionali, in quanto utili solo a una guerra offensiva, come portatori di bombe atomiche, quando mancano i soldi per gli esodati, la sanità, la scuola, i giovani e i disoccupati.
E l’art. 11 della Costituzione che fine ha fatto? O forse intendono eliminarlo, visto che vogliono mettere in Costituzione una nuova legge che ne facilita le variazioni sul capriccio del governo di turno, o, sotto gli ordini che ci arrivano da potenze straniere, non esattamente finalizzate allo sviluppo dell’Italia. Così, dopo Monti servitore degli Usa, dobbiamo vedere Letta, servitore e mezzo, che dipende dagli ordini della J. P. Morgan da una parte e dagli interessi illeciti di Berlusconi dall’altra.
Le B61, o bombe atomiche americane sono dappertutto, in Belgio, Olanda, Germania, Turchia. In Italia, grazie alla succubanza dei vari governi, ne abbiamo 90 (gli yankee dicono 70)i, 50 ad Aviano in Friuli e 40 (20) a Ghedi, in provincia di Brescia.
Ma non risulta che la Lega, tanto attenta (sic) alla difesa del territorio abbia mai parlato di invasione, come blatera ogni dì dei barconi, né pare che il Pd, molto più attento agli interessi delle Coop del cemento che a quelli nazionali, abbia mai opposto obiezioni. Anzi, sia a dx che a sx, si fanno in 4 per consegnare alla Cia gente da torturare o sequestrare,c ol beneplacito di Napolitano che dà la grazia ai responsabili.
Tanto per capirsi, le B61 hanno la potenza di 340 chilotoni (oltre 30 volte la bomba di Hiroshima) ma quelle europee arrivano ‘solo’ a 50 (ah, beh!).
Peccato che il Pentagono 3 anni fa si fosse impegnato a ridurre il numero degli ordigni atomici e a non svilupparne di nuovi! E invece: contrordine, compagni capitalisti! Non solo non si riduce nulla ma si spenderanno 10 miliardi di dollari per migliorarle. Così le bombe modificate, ovvie esportatrici di democrazia, saranno pronte tra il 2019 e il 2020 in tempo per essere usate dal discusso caccia-bombardiere invisibile F-35.
Non si tratta di bazzecole, ma del più ambizioso e costoso programma della storia militare mondiale: 2.443 aerei per 323 miliardi di dollari !
L’Italia ha da poco confermato il proprio impegno all’acquisto, pur riducendo gli ordini a 90.
In teoria un F-35 potrebbe penetrare indisturbato (non rilevato dai radar) lo spazio aereo di qualsiasi Paese e sganciare una di queste bombe atomiche tattiche. Obama ci ha fatto aggiungere delle ‘alette’ per indirizzarle meglio! Meriterebbe il Nobel solo per questo! Non per niente Alfred Nobel inventò la dinamite!
Vista la qualità dei nostri Governi i cui fini, a parte B, sono più reconditi e servili che pria, il giogo degli USA è oggi davvero vergognoso. E’ su operazioni così che si fonda la ripresa americana! In quanto alla nostra,meglio scordarsela! Aspettiamoci dunque bombe atomiche di ritorno dai Paesi attaccati, sempre che le B61 non ci esplodano in testa al decollo, visto che gli sfiziosi e difettati F35 non sopportano i fulmini. Che Dio dunque ce la mandi buona e senza vento!

F35
Gli F35 non servono a niente. Lo avete visto il reportage prodotto dalla terza rete e realizzato da il giornalista Lo Iacona? Sono aerei difettosi, nati male, costosissimi (a oggi 450mila dollari ciascuno),e, quando usciranno, saranno già obsoleti.
L’Italia partecipa alla loro costruzione in maniera marginale. La guerra del futuro sarà diversa.Mi spiego in che modo e termine. La nuova arma si chiama Cyber (vedi Corriere sera) e si pensa che questa arma sia già in possesso degli Usa, e presto dei Cinesi. Il Cyber paralizza una nazione, un continente, il mondo. Fa scontrare aerei, bloccare sistemi dei treni, ecc.. e allora a che servono gli F35? Ve lo dico io a cosa serviranno. A mungere tangenti!

Don Aldo Antonelli al Ministro della Difesa Mauro

Signor Ministro della Difesa Mario Mauro, certo che lei ha scelto il giorno più sbagliato per dire cose… che vorrei fossero sbagliate, ma temo siano tragicamente vere. Il 31 luglio, lei ha dichiarato alle commissioni congiunte Difesa, Esteri e Politiche europee del Senato: “Si dice che se ci ritiriamo dal programma per i caccia F35 non avremo penali. Ma abbiamo già speso 3,5 miliardi di euro per la portaerei Cavour che dovrebbe ospitare gli F35 a decollo verticale. Allora non capiremmo per quale ragione abbiamo speso quei soldi”.
Siamo in tanti a non capire per quali ragioni avete spese quei soldi! Siamo in molti a venirlo a sapere solo ora. Lei invece lo dice come se fosse una delle tante spesucce ordinarie! 3 miliardi e mezzo per una portaerei che è costata, a suo tempo, un miliardo e 200 milioni! A questo vanno aggiunti i circa 14 miliardi per gli F35 che arriveranno a 50 una volta messi in opera. Sarà il caldo, ma davvero siamo alla follia.
Lo stesso giorno il Papa Francesco diceva, per la Giornata mondiale della Pace: “Davanti ai molteplici drammi che colpiscono la famiglia dei popoli (povertà, fame, sottosviluppo, conflitti, migrazioni, inquinamenti, disuguaglianza, ingiustizia, criminalità organizzata, fondamentalismi) la fraternità è fondamento e via per la pace si sollecita all’impegno di essere solidali contro le diseguaglianze e la povertà che indeboliscono il vivere sociale, a prendersi cura di ogni persona, specie del più piccolo ed indifeso…”.
Sono due punti di vista di vista molto diversi. Si tratta di vedere il mondo e le persone dalla parte dei poveri o dalla parte dei ricchi e dei potenti.
Già al tempo della portaerei Cavour (2001), mons Bona, scriveva: “Ne avevamo proprio bisogno? Certamente i tecnici della lobby industrial – militare adducono tante ragioni per giustificare l’opportunità, se non la necessità, di dotare le nostre Forze Armate di un simile aggeggio. Per noi, e pensiamo anche per tanti, quel taglio di lamiera costituisce una ennesima sconfitta della pace.”
Mons. Giancarlo Bregantini, Pres. Commissione Episcopale per i Problemi Sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace, a proposito degli F35 ha scritto: “In momenti di crisi dolorosa… mi chiedo come può una nazione come l’Italia.. fare una spesa così assurda che offende e umilia tutti e ancora di più i poveri. Non lasciamo essiccare o inquinare la fonte del nostro domani con scelte politico-sociali drammatiche”.
Come vede Signor Ministro, ce n’è a sufficienza per riflettere e per scegliere quali strade percorrere.

Siamo uno dei 10 paesi al mondo che spende di più in armi. L’Italia da sola spende per la guerra il 2,5 % del PIL lordo mondiale, subito dopo la Germania, preceduta da
Cina, Russia e Stati Uniti. Visto che, pur essendo un Paese piccolo, abbiamo il 2° debito pubblico del mondo, dopo gli USA, e visto che la Costituzione vieta qualunque guerra aggressiva, la domanda è: ce lo possiamo permettere?
Grazie alle scelte efferate del Generale De Paola, nei prossimi anni in Italia verranno spesi 15 miliardi di euro per 90 cacciabombardieri F35 (escluse le spese di gestione e manutenzione) e oltre 200 miliardi per la nuova riforma dell’apparato militare, mentre il bilancio del ministero della Difesa vedrà un aumento del proprio budget nel triennio 2013-2015 crescendo da 19.962 milioni dell’esercizio 2012 a 21.024 milioni di euro previsti per il 2015. Ma tutto questo è compatibile con la nostra neutralità e con le condizioni pesanti di crisi del Paese? Perché 1000 persone devono suicidarsi e fallisce ogni giorno una impresa, con l’aumento della disoccupazione, delle tasse e dei tagli allo stato sociale, e, invece, le spese militari non fanno che aumentare?
Allucinante il programma F-35 Lightning II-JSF (acquisto degli F35). Mancano le risorse essenziali per mandare avanti il Paese, si tagliano spese sanitarie e sociali, e si persiste nel voler investire in un aereo da combattimento dichiarato difettoso (il serbatoio sarebbe vulnerabile ai fulmini potendo dunque scoppiare). Molti Paesi lo stanno cancellando per questi inconvenienti tecnici. Altri consigliano di dirottarli alle forze europee. E noi cosa vogliamo?

La guerra in Irak è costata finora agli ‘eroici’ aggressori, non i 50/60 miliardi di dollari preventivati, ma 4.000 che saliranno nei prossimi anni a 6.000.
Ha portato forse libertà e democrazia?
Ha migliorato forse le condizioni del paese?
Ha reso forse ai cittadini irakeni la loro ricchezza petrolifera?
“In 10 anni i soldi che gli americani hanno investito in Iraq sono andati soprattutto ai contractor e il resto si è perso tra frodi e corruzione. Ai 200.000 morti come vittime dirette della violenza,vanno aggiunti gli iracheni morti per il degrado del sistema sanitario e delle durezze imposte dalla guerra e dal dilagare della violenza”.
“I grandi vincitori della guerra in Iraq sono stati gli azionisti delle compagnie private mercenarie, che hanno incassato buona parte di quanto uscito dal bilancio americano. La sola guerra è costata a oggi 1.700 miliardi di dollari, ma nei prossimi 40 anni il peso degli interessi e del sostegno ai veterani (oltre 30.000 i feriti e moltissimi con gravi patologie) porterà alla cifra stellare di 6.000 miliardi di dollari. Una bella cifra, a cui si deve aggiungere il costo delle altre guerre combattute in contemporanea dagli USA. Ancora oggi anche l’Iraq continua a rappresentare una fonte di sicure e robuste uscite nonostante gli Americani abbiano in teoria abbandonato il paese”.

http://www.giornalettismo.com/archives/830177/e-arrivato-il-conto-per-baghdad/

L’intervento militare in Iraq è costato agli USA un numero di morti superiore a quello delle vittime degli attacchi dell’11 settembre che furono 2.973 e cioè:
4.380 e 43.993 feriti

L’UNIONE EUROPEA CI DA’ 41 MILIARDI, COSA NE FA IL GOVERNO LETTA?
CLAUDIO MESSORA

Il Movimento 5 Stelle è venuto al mondo per riconsegnare la politica nelle mani dei cittadini. Non è nato per trasformarsi in un partito tradizionale. Non è nato per ragionare come un Alfano, un Letta, un Berlusconi qualsiasi. Non è nato per fare compromessi perché “altrimenti cosa ci stiamo a fare”. Chi ha votato 5 Stelle lo ha fatto per rovesciare il tavolo. Con tutto il servizio buono di porcellana sopra. Perché ormai non è più questione solo di ‘mangiare meno’, ma di mangiare ‘meglio’, e soprattutto di mangiare ‘tutti’. Chi ha votato 5 Stelle ha votato un programma in 20 punti e 163 persone che lo portassero dentro. Così com’era. Non un po’ più europeo cosicché potesse piacere anche al Pd. Non un po’ meno trasparente cosicché potesse piacere anche al Pdl. Così è basta. Perché questa è la democrazia diretta. O così o niente. O così o nuove elezioni, per cercare di avere la maggioranza e realizzarlo tutto, per intero, come i cittadini lo hanno voluto. ‘Intelligenza politica’ per un eletto a 5 Stelle è una locuzione senza senso. L’intelligenza politica lavora prima, quando la rete si confronta e stila carte come quella di Firenze. Se un eletto prende i punti del programma e li cambia (magari con i migliori propositi, perché crede di avere un mandato a modificare quello che i cittadini lo hanno spedito a realizzare), affinché quei punti si accordino con le esigenze del Pd del Monte dei Paschi, o del Pdl dello scudo fiscale, o di Scelta Civica del fiscal compact, allora non ha capito niente: sta solo facendo vecchia politica. Sta tradendo il mandato elettorale. Non sta gettando un ponte tra il cittadino e le istituzioni, in maniera che il sistema si trasformi lentamente da una rappresentanza vuota e fallimentare a una autentica democrazia diretta: sta perpetuando le vecchie pratiche dell’inciucio e distorcendo il significato di ‘portavoce’. Il Movimento 5 Stelle non è stato mandato nelle istituzioni per mendicare un misero emendamento rivendicandolo come un successo. È stato mandato in Parlamento per provare ad avere la maggioranza. Una maggioranza che non fosse finta come quella offerta da Bersani. Una maggioranza vera, perché solo così si possono cambiare le cose. Se non può avere un incarico di Governo perché i numeri non lo consentono, o perché il Paese è in mano a chi sotto il nome di ‘larghe intese’ cerca di mascherare il solito vecchio inciucio e perpetrare se stesso, allora il 5 Stelle non ha difficoltà a tornare alle urne. La fiducia i 5 Stelle la chiedono al Paese, non a Letta, a Monti o a Berlusconi. Qui c’è bisogno di un atto di coraggio totale e definitivo. L’Italia è sempre più vicina al baratro. In certe zone sono mesi che non viene pagata neppure la disoccupazione. In queste condizioni, lasciare il timone nelle mani di chi ci ha portato nelle secche è pura follia autodistruttiva. Cercare di convincerlo con le buone, oltreché un tradimento dei principi ispiratori, è anche e soprattutto una cosa stupida. Il Movimento 5 Stelle è un movimento rivoluzionario. Le cose le cambia invertendo i rapporti di forza, mettendosi alla guida della nave. O così, oppure non ha senso. La democrazia diretta o si realizza e si mandano a casa i responsabili dello sfacelo, oppure a casa ci deve andare chi ha provato a fare la rivoluzione senza riuscirci. In mezzo non c’è niente, mettetevelo bene in testa. Per questo, se non ci sono i termini per realizzare il mandato elettorale (che è scritto chiaro, semplice, nero su bianco), si deve tornare alle urne e chiedere con forza e convinzione agli italiani di provare a cambiare tutto, di conferire una maggioranza chiara e inequivocabile a Grillo e al suo movimento politico. Nessuno giochi al piccolo onorevole. Nessuno pensi a nuovi compromessi storici. Nessuno creda di salvare se stesso. Qui si governa o si muore. Tutti insieme.

Le istituzioni? Una prece.

LA UE CI DA’ 41 MILIARDI, MA A FAR CHE?

Napolitano ha posto a 18 mesi la durata di questo Governo, 18 mesi che segnano anche la fine del suo mandato,che più che anormale dovremmo chiamare incostituzionale,visto che la Costituzione parla espressamente di ‘nuovo’ capo della Repubblica e non nomina, nemmeno per inciso, la possibilità della rielezione di uno vecchio.
Il Governo Letta è stato insediato da Napolitano il 28 aprile, alla faccia di qualunque primaria, non essendo Letta mai risultato vincitore di una scelta dal basso dei piddini, come del resto non lo fu Monti. Ma lo sanno tutti meno i piddini che le primarie sono solo una enorme e propagandistica presa per il culo.
Se ci aggiungiamo che il punto 1°del programma del Pd, quello per cui è stato votato, doveva essere l’opposizione a B e, a seguire, la ripresa economica del Paese, la lotta alla disoccupazione e la riforma elettorale, è chiaro che i 4 punti fondamentali di programma in 4 mesi non sono nemmeno mai stati considerati da Monti o Bersani, con un Letta che ora procede a suon di rimandi, faccia di gomma, favori a Berlusconi e servaggio a USA, Cia e Merkel, per non parlare dell’ubbidienza a Bilderberg, Fed, Morgan e simili.
Dunque Letta avrebbe ancora 14 mesi per provare che è in grado di fare qualcosa e dovrebbe dirci come userà i 41 miliardi della Ue, teoricamente finalizzati alla ripresa, ma che, con questi chiari di luna, finiranno nel solito pozzo che ha inghiottito, per es., sotto Prodi,i 20 miliardi, dati sempre a fini di sviluppo dall’Ue alla Calabria e spariti nell’inghiottitoio partitico (anche Cl ci prese la sua bella fetta).
Nei prossimi 14 mesi vorremmo vedere riforme concrete che aiutino il Paese a rialzarsi dall’abisso. Abbiamo quasi 2 milioni di disoccupati che aumentano ogni giorno, i fallimenti di imprese crescono (3637 in 3 mesi) come i suicidi (3048 nel 2012), ma Letta propone cose insensate come l’aumento dell’IVA e della Tares con una ulteriore riduzione dello stato sociale, e senza togliere nemmeno un euro ad armi, Chiesa, evasori, slot machine e carrozzone partitico.
E il Pd si strafoga pure per salvare il delinquente Berlusconi, uno che in politica non ci sarebbe dovuto entrare mai, solo applicando una legge che il Pd disattese, uno che in 20 anni non ha fatto che i suoi porci comodi, con l’appoggio di P2,mafia e camorra, senza che mai, mai, mai, il Pd insorgesse con una opposizione valida!
Leggere i giornali è diventato rivoltante: sempre l’eterno mantra delle manfrine di potere, l’indecente gazzarra di un reo che ricatta un intero Paese per sfuggire alla pena, lo spettacolo iniquo di un Parlamento inerte e corrotto che muore nell’inedia e nell’incuria, l’eterno ritornello dell’IMU, che come tutte le tasse italiane, una volta messa è inamovibile e lo sanno tutti benissimo, i marpioni,che fingono un dibattito inesistente per tirarla alla lunga e narcotizzare di più le menti ormai decotte degli Italiani. Ma lo sanno tutti che a Berlusconi dell’IMU non interessa una cippa, vuole solo ricattare il Governo per avere un’assoluzione vergognosa, che ci metterebbe nella scala della civiltà sotto l’Eritrea o la Somalia.
E con tutto ciò, ancora il 36% degli elettori voterebbe B e il 25% il Pd!?
E la Chiesa zitta! Quella stessa a cui papa Francesco dovrebbe dare una verniciatura di moralità e che continua ad essere sotterrata dall’ipocrisia e dagli inciuci coi peggiori.
E, mentre il Paese muore negli escrementi dei partiti, questi rettili disquisiscono su riforme blitz della Costituzione o minacciosi semipresidenzialismi alla francese. Intanto crolla la democrazia con tutte le sue istituzioni, maschere fasulle, svuotate, in 20 anni di corrosione fatta da dx a sx, secondo quel piano della P2 che il Pd non ha mai nemmeno iniziato a contrastare.
E mentre i media, sempre più inutili, straparlano di entità metafisiche e di mosse finte di finti politici, restano del tutto ignorate l’alta mafia, ormai rigogliosa nelle istituzioni, la corruzione mai stroncata, l’evasione che tocca vette strabilianti, l’assassinio dello stato sociale, secondo le pretese neoliberiste di Monti, Bersani, Letta o Renzi e ogni tipo di marrano simile e che il diavolo se li pigli

Il presidenzialismo è l’ultima carognata proposta da questo indegno e antidemocratico
Finanziamento ai partiti: l’imbroglio continua

Paolo De Gregorio

Siamo alle solite! La Casta politica compatta, dopo essersi messa sotto i piedi il risultato del Referendum popolare del 1993 che aveva deciso l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, con incredibile disprezzo per il “popolo sovrano”, oggi con il Governo dell’inciucio tra PD e PDL, spinta dal bisogno di togliere argomenti al M5S, fa finta di abolire i rimborsi elettorali (prendendosela comoda, non prima del 2017) e attivando un meccanismo del 2 per mille, simile all’8 per mille riservato alle religioni, sempre prelevato dalle tasse dovute allo Stato (come se questo non fosse finanziamento pubblico).
Per prima cosa vorrei sottolineare che sia i partiti che le Chiese sono soggetti privati che vivono del consenso dei loro iscritti o fedeli e la vera misura di questo consenso si può misurare solo lasciando totale autonomia a queste organizzazioni, che devono dimensionare le loro spese rispetto a quanto ricevono in offerte dai loro adepti che per tali contributi non devono beneficiare di nessuna agevolazione fiscale.
Gli uffici dell’erario non devono più erogare alcun servizio a questi soggetti e, nell’immediato non devono più perpetrare l’imbroglio di assegnare denaro per conto di chi non ha fatto esplicita dichiarazione (l’8 per mille) ovvero della maggior parte dei contribuenti.
Come ignobile scusa si argomenta che la politica ha dei costi, e che senza finanziamenti pubblici le elezioni le vincerebbero solo quei partiti che hanno dietro i miliardari.
Anzitutto questa è una clamorosa bugia di fronte al fatto storico che un piccolo movimento, senza soldi né televisioni, ha preso più voti di B, miliardario e con le televisioni. Se si trattasse con gente in buona fede e sinceri democratici, basterebbe stabilire che la politica, per tutti, non deve avere costi, se non quelli coperti dalle offerte degli iscritti, vietando la propaganda attraverso manifesti e spot televisivi, e permettendo solo il porta a porta sul territorio del proprio collegio e comizi in spazi gratuitamente messi a disposizione dai Comuni.
La regola, severa per tutti, garantirebbe la presenza degli aspiranti deputati e senatori sul territorio per capire i problemi dei cittadini, invece di quelle inutili risse nei salotti televisivi (che tra l’altro rendono visibili i soliti noti), che ci hanno offerto un servizio politico di bassissima qualità, visto che la maggior parte dei politicanti attuali non ha nemmeno individuato le cause della crisi, le sue ragioni, e tanto meno sanno come uscirne.
Un’altra indecenza della nostra improbabile democrazia è quella del finanziamento pubblico all’editoria, che tiene artificialmente in vita giornali e riviste anche senza lettori, a spese dei cittadini, fattore che rende difficilissimo l’emergere di nuove avventure giornalistiche, eccettuato il miracolo de “il Fatto quotidiano” che è l’unica testata ad aver rinunciato volontariamente a qualunque contributo pubblico.
Invito tutti ad avere particolare riguardo e considerazione per gli unici in Italia che non approfittano dei soldi pubblici: il M5S e il Fatto Quotidiano.

PUNIAMO IL NEGAZIONISMO COME NEL RESTO D’EUROPA !

Il negazionismo è un affronto alla storia. Nega l’olocausto, i lager, le persecuzioni e le vittime del nazismo. In molti paesi europei viene trattato penalmente come un reato perché non è solo una menzogna, è una bestemmia sul sangue dei morti e le sofferenze dei perseguitati. E si accompagna al più feroce razzismo e alla peggiore xenofobia nel tentativo di riesumare il nazismo e tutta la sua schiera di orrori.
La senatrice del Pd Silvana Amati ha ripresentato,con Lucio Malan del Pdl, il disegno di legge “Modifica all’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra,come definiti dagli articoli 6,7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale’
Il disegno di legge,firmato dai capigruppo Zanda (Pd), Schifani (Pdl), Susta (Sc),De Petris (Sel) e Vito Crimi (M5S), porta la firma di quasi 100 senatori di tutti i gruppi parlamentari eccetto la Lega Nord, e si prefigge di punire le nuove forme di NEGAZIONISMO sui crimini contro gli ebrei durante la II guerra mondiale e dei crimini contro l’umanità, sono previste “la reclusione fino a 3 anni e la multa fino a 10 mila euro’’ per ‘’chiunque pone in essere attività di apologia, negazione, minimizzazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra’’, così come definiti dallo statuto della Corte penale internazionale o ‘’propaganda idee, distribuisce, divulga o pubblicizza materiale o informazioni,con qualsiasi mezzo,anche telematico,fondato sulla superiorità o sull’odio razziale,etnico o religioso,ovvero,con particolare riferimento alla violenza e al terrorismo,se non punibili come più gravi reati,fa apologia o incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali,etnici,nazionali o religiosi, anche mediante l’impiego diretto od interconnesso di sistemi informatici o mezzi di comunicazione telematici.
I negazionisti negano che ci sia mai stato in Europa un Olocausto e che sia avvenuto uno sterminio da parte dei nazisti di 14 milioni di persone, negano che siano esistiti campi di concentramento, dicono anzi che i lager erano luoghi piacevoli, con piscine e luoghi per fare dello sport. Secondo loro l’olocausto sarebbe solo una gigantesca messinscena inventata da Israele per demonizzare il nazismo, che fu buono e pio.
Negano che l’olocausto ci sia mai stato, che abbia ucciso due terzi degli ebrei d’Europa, negano il complesso apparato amministrativo, economico e militare che coinvolse gran parte delle strutture di potere burocratiche del regime nazista (e che i nazisti documentarono in modo scrupoloso), con la segregazione degli ebrei tedeschi, proseguì, estendendosi a tutta l’Europa occupata dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, con il concentramento e la deportazione e quindi culminò dal 1941 con lo sterminio fisico per mezzo di eccidi di massa sul territorio da parte di reparti speciali e soprattutto in strutture di annientamento appositamente predisposte (campi di sterminio). Questo evento non trova nella storia altri esempi a cui possa essere paragonato per le sue dimensioni e per le caratteristiche organizzative e tecniche dispiegate dalla macchina di distruzione nazista. Ma i negazionisti negano che tutto ciò sia mai accaduto e pretendono di negarlo in nome di una presunta “libertà di espressione”.
Negano lo sterminio nazista di comunisti, omosessuali, malati di mente, Pentecostali, Testimoni di Geova, Sovietici, Polacchi e altre popolazioni slave (considerati nel complesso Untermenschen- Sotto uomini).
Ma sono pazzi costoro?
Qual’è la follia che li agita?
Secondo me, non sono da incarcerare ma da rinchiudere in un manicomio criminale!
.
Wikipedia
In alcuni paesi (Austria, Francia, Germania e Belgio) la negazione dell’Olocausto è configurata come reato, mentre in altri (Israele, Portogallo e Spagna) viene punita la negazione di qualsiasi genocidio. Norme antinegazioniste sono state introdotte anche nell’ordinamento dei seguenti Stati: Nuova Zelanda, Svezia, Australia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lituania, Polonia e Romania. In genere è prevista come pena la reclusione, che in alcuni Paesi può arrivare fino a dieci anni. Nel 2007 le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione degli Stati Uniti che “condanna senza riserve qualsiasi diniego dell’ Olocausto e sollecita tutti i membri a respingerlo, che sia parziale o totale, e a respingere iniziative in senso contrario”. I negazionisti considerano tali leggi come un mezzo di limitare la libertà di parola, e propugnano l’idea secondo la quale esista un enorme complotto allo scopo di rendere gli storici succubi del “credo olocaustico”, difeso in molti paesi con la forza della legge, eterodiretta dai poteri ebraici o comunque filosemiti.

ISTANBUL DI SANGUE
DORIANA GORACCI

Erano i primi di giugno del 2011, quando i giovani del sit-in Gençler Meydana cantavano la versione turca di “Bella Ciao”in Taksim Meydanı a Istanbul. Oggi 4 giugno 2013, altri tre giovani morti per le strade della Turchia, sporche di sangue. Sono centinaia e centinaia i feriti anche gravi, quelli che hanno perso per sempre la vista, gli arresti indiscriminati. Il Kesk – la Confederazione dei sindacati dei lavoratori pubblici – ha proclamato in Turchia due giorni di sciopero per protestare contro la repressione delle manifestazioni antigovernative. “Il terrore di Stato messo in atto contro proteste assolutamente pacifiche sta continuando in modo tale da minacciare la sicurezza della vite dei civili”. Nonostante tutto è Resistenza, lotta senza confine.
Facciamo sapere a chi non ha internet, a chi ce l’ ha e si ferma alle prime notizie, che questi giovani sono grandi, sono meravigliosi, amano, malgrado TUTTO la loro terra e la difendono. E’ vietato baciarsi in pubblico ad Ankara come in altre città, le chiamano campagne di moralità. Non sanno quello che fanno, e che saranno capaci di fare per difendere l’ emancipazione, la libertà. C’erano 600 alberi da salvare dal massacro al Gezi Park.
Scriveva Nazim Hikmet: “…C’è un albero dentro di me trapiantato al sole / le sue foglie oscillano come pesci di fuoco / le sue foglie cantano come usignoli”.

ESPULSIONI

Dove arriverà il servilismo di giornalisti italiani che sprecano titoloni sulle accuse alla Gambaro del M5S, mentre non hanno detto parola sui 125 piddini che il Pd ha processato e sui 53 che sono stati espulsi per dichiarazioni lesive al partito o contro Bersani? Perché i giornali non scrivono un solo articolo sui 400 membri del Pd che sono stati condannati o sono sotto processo, mentre continua questa ignobile gazzarra contro il M5S?
Non è immorale tutto questo? E degno più di uno Stato totalitario che di una democrazia? Dove gli avversari politici vengono distrutti con la diffamazione e la menzogna continuata.
Ma in quale altro Paese occidentale democratico abbiamo una stampa ridotta a una ignominia simile?
Io mi vergogno di questa gente che si arma del titolo di giornalista. Le iene e gli sciacalli sono più onorevoli. Essi non recano solo danno alla loro categoria, ma all’immagine stessa di questo Paese.

RIDIAMARO :- )

MAX

«… che si riscriva la Costituzione!
Una, perfetta, fatta su misura:
che tolga dalla scena la prigione
e che cancelli la Magistratura
!».

È tutta qui la nuova posizione:
una proposta nient’affatto dura.
Chi non accetta questa decisione
sarà buttato nella spazzatura!

Soltanto due norme, ma leggere:
«Ognuno potrà fare quel che gli pare!»
(se non contrasta con il Cavaliere!)
.

Il punto due deve riportare,
senza bisogno d’interpretazioni:
«Tutta l’Italia è… di Berlusconi
!».
.
MAX

Ha un partito anche Provenzano:
è il ben noto “partito mafioso”,
con ambito non solo italiano
ma con bacino molto più copioso.

Ora però ha passato la mano
ad un ometto molto baldanzoso,
(a quell’età, diventato anziano,
vuole godersi un po’ di riposo!).

L’erede, forte dell’affidamento,
(già condannato dalla Cassazione!),
pretende che l’intero Parlamento

gli faccia dono dell’assoluzione.
Persino Provenzano s’è pentito
d’avergli consegnato il Partito !

Spinoza
Il premier: “Roma sarà al fianco di Atene”. Tipo Thelma e Louise.
.
La figlia maggiore di Berlusconi: “Resto nelle aziende di famiglia”. Dirigerà il Pd.
.
www://masadaweb.org


MASADA n° 1482 11/9/2013 CIECHI CHE GUIDANO CIECHI, ovvero IL POTERE DELLE POLTRONE

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Il Violinista sul tetto – Ovazioni a Renzi, nuovo leader del Pd – I 100 punti di Renzi – Democrazia diretta e neoliberismo degenerato – M5S e no global – Siamo scesi al 45° posto nella classifica del benessere – Lo strapotere dei potentati economici- I poltronisti e la moralità della PA- Ostaggi – Il condono fiscale di Grillo? 500 euro – Il Pd ha sotterrato la questione morale – Il digiuno del Papa per la Siria- Troppi silenzi assordanti- La puttanata propagandistica dell’IMU – Game over: condono sui 98 miliardi evasi dai gestori della macchinette

Una cosa è certa
Quando siamo sul crinale di una svolta epocale
solo pochi vedono al di là.
Gli altri dormono, irretiti nel pesante sonno dell’abitudine e del conformismo.
Ma è chi sogna l’impossibile che poi lo realizza.

.
Blogger
Saccomanni (un nome un programma):
“La ripresa entro il 2013″.
Chissà cosa ci riprenderanno questa volta.

Papa Francesco: “Io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità «assoluta», nel senso che assoluto è ciò che è slegato, privo di ogni relazione. La verità è una relazione! Tant’è vero che anche ciascuno di noi la coglie e la esprime a partire da sé: dalla sua storia e cultura, dalla situazione in cui vive… Ciò non significa che la verità sia variabile e soggettiva, tutt’altro. Significa che essa si dà a noi sempre e solo come un cammino e una vita. Ed essendo tutt’uno con l’amore, richiede l’umiltà e l’apertura per essere cercata, accolta ed espressa attraverso l’amore».
Ho riportato solo in parte il discorso del Papa eliminando tutti i riferimenti a Gesù ecc. e facendolo divenire un appello valido anche per i laici. Non volevo fare filosofia (la filosofia è ben oltre), ma solo considerare il fatto che i nostri giudizi non possono essere assoluti, perché noi stessi siamo relativi (nelle nostre conoscenze, abitudini, esperienze, percezioni persino) e dunque possiamo solo dare giudizi che valgono per come è il nostro ‘Io’ qui e ora, sperando poi di migliorarli crescendo.
Se la crescita di un albero fosse giusta, si espanderebbe in modo armonico nella chioma e nelle radici cambiando via via il suo aspetto.
Se la crescita di un uomo fosse giusta, egli si espanderebbe armonicamente nelle sue conoscenze e nella sua sensibilità, tendendo sempre al meglio.
Ma in ogni momento in cui consideriamo la crescita di un albero come quella di un uomo, abbiamo sempre un processo e mai un raggiungimento finale, in cui siamo lontani dalla perfezione. Per cui dobbiamo essere coscienti di questo e non possiamo pretendere di presentarlo al mondo come l’assoluto.
Se la filosofia è un lavoro che solo pochi scelgono, l’atteggiamento filosofico generale indica solo una riflessione sul mondo ed è un diritto di tutti.
Marx è un filosofo; Machiavelli, Benedetto Croce, Norberto Bobbio, Dahrendorf, Minghetti, Gramsci sono filosofi, come Freud o Jung, la Montessori o Locke.
Anche Casaleggio e Grillo un giorno entreranno nei libri di filosofia politica.
Oggi la costruzione di una riflessione profonda che rivoluzioni la visione universale del mondo, la considerazione sociale di noi stessi, e il rispetto per il Pianeta è alla portata di tutti. E tutti siamo chiamati a partecipare a questo grande mutamento epocale che ci deve far uscire dalla profonda degradazione del turbocapitalismo, che è anch’esso un sistema filosofico oltre a essere un sistema di sopraffazione e rapina, così come è una filosofia il “Mein Kampf di Hitler” o il mito del Superuomo di Nietzsche o del Leviatano di Hobbes.
Quello che oggi è profondamente cambiato è che non ci sono più i superfilosofi chiusi nel loro eremo che costruiscono la loro rete mentale così come il ragno che trae da sé la bava della sua tela, ma che ci sono milioni di persone che possono dar luogo a un cambiamento epocale e mondiale di trasformazione storica, partecipando con l’apporto di tutti attraverso il web.

(Bonsai)

L’ALBERO DI BERLUSCONI
vv

Condannato a morte, Bertoldo ottiene di poter scegliere la pianta a cui sarà impiccato.
E’ una piantina appena nata, e occorrerà aspettare che cresca.
Il re scoppia o una sonora risata e gli concede la grazia.
Forse anche Berlusconi aspetta che il Pd gli dia la grazia, come compenso per averlo rallegrato per 20 anni!

IL VIOLINISTA SUL TETTO
Viviana Vivarelli

Per alcune ore, 12 5stelle protestano, salendo sul tetto della Camera, contro il tentativo di golpe costituzionale, attraverso la modifica facilitata dell’art. 139 che richiede una lunga riflessione prima di ogni variazione del testo fondamentale, modifica che ha suscitato grande sdegno nel Paese e ha raccolto il No di 443.000 firme sotto l’egida dei maggiori costituzionalisti italiani. Nel frattempo la Camera vota per dare a 40 persone scelte da Napolitano tra i soli Pd e Pdl il potere di cambiare la Costituzione, una Costituzione che sarebbe figlia del governo di quell’inciucio che il Pd ha fatto con un pregiudicato non potendo governare da solo e che ignora i 9 milioni di voti presi dal M5S.
La presidente della Camera Boldrini, però, si indigna solo per la manifestazione sul tetto e minaccia pene pesanti, mentre sui blog si scatena la canea dei nemici di Grillo.
A proposito delle ‘immani spese’ sostenute dallo Stato a causa dei Grillini sul tetto e per cui i ‘poveri’ commessi sono ‘stati strappati al seno delle loro famiglie’ (come piangeva un blogger tanto sentimentale), sembra che l’aggravio sia di 65 euro o forse di 150!
In quanto ai ‘poveri commessi’ da 10.000 euro al mese, il ‘poveri’ ve lo potevate anche risparmiare.
Invece, l’inutile convocazione del Parlamento per pochi minuti che la Boldrini fece il 19 agosto e a cui risposero solo 104 parlamentari con un nulla di fatto, costò alle casse dello Stato 200.000 euro, perché comportò la riapertura del Parlamento chiuso per ferie. E servì solo alla Boldrini per far parlare un po’ di sé! Peccato che la cara équipe di nemici-di-Grillo su questo non abbia avuto quelle battute tanto carine con cui si sollazza con i grillini sul tetto! Ma, si sa, l’occhio cieco vede solo se stesso!


(Chagall, il violinista sul tetto)

Il violinista è un simbolo onnipresente nella produzione pittorica di Chagall, a significare la forza dell’immaginazione creativa e la libertà della bellezza che si ergono sul tetto delle cose comuni e attraverso cui gli oppressi e gli emarginati (come erano al suo tempo gli ebrei) i “senza casa”, i senza potere, possono librarsi nella creazione di un mondo nuovo. Il motto potrebbe essere “Tirar fuori qualcosa di buono da una condizione molto precaria” (Paolo Falconi)

OVAZIONI DEL PD A RENZI, NUOVO LEADER IN PECTORE
Viviana Vivarelli

Il Pd è un grandioso esempio di cupio dissolvi (“voglio svanire nel nulla”, San Paolo).
Dopo 20 anni di occulto sostegno a Berlusconi e una opposizione evanescente che puzzava di complicità e spartizione, dopo l’esito micidiale della sua alleanza con Monti, uomo del Bilderberg e della finanza internazionale, che ha devastato il Paese, aumentano il debito e la miseria collettiva (Monti prese l’8% e ora i sondaggi lo danno al 4). Dopo aver infranto ogni democrazia e le sue stesse primarie, il Pd si è ritrovato alle politiche con una perdita di 3 milioni e mezzo di voti, il 43% dei suoi elettori, e, non avendo abbastanza voti per stare a galla, prima si è attaccato al collo un peso morto come Berlusconi e un altro esecutore del Bilderberg come Letta e ora si attacca a una biscia come Renzi.
Renzi
-è quello che ammira Marchionne senza se e senza ma (e addio allo statuto dei lavoratori)
-è quello che al referendum ha votato per la privatizzazione dell’acqua (e addio ai beni comuni!)
-è quello che nel suo programma ha messo l’eliminazione dello stato sociale (e addio alla difesa dei poveri e alla tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, come la scuola e la salute! Tutto deve essere privatizzato all’uso americano)
-è quello che vuole il presidenzialismo senza contrappesi (e addio democrazia!)
-è quello che nelle sue cariche ha abusato delle finanze pubbliche per vantaggi personali (e addio questione morale!)
-è quello che viene dallo scoutismo dell’Agesci e ha stretti rapporti col mondo cattolico (e addio Stato laico!)
-è quello che piazzò in posti di comando amici e amichetti (e addio rispetto al merito!)
-è quello che ha governato Firenze senza alcuna democrazia ma imponendo dei diktat (e addio democrazia dal basso!)
-è quello che usa la politica come marketing (la somiglianza parolaia con Berlusconi è impressionante), gli elettori come consumatori e il palco e il video come una televendita (la somiglianza con Vanna Marchi è altrettanto impressionante)
-è quello che cancella 25 anni e torna indietro alla New Economy, come se la crisi lo consentisse e come se fosse ancora possibile risolvere la tragedia incombente con mercato, flessibilità e profitto (e addio uscita dalla crisi sistemica del neoliberismo).

Renzi è più a destra di Enrico Letta, il che è tutto dire, e porterà il Pd così lontano dalle sue radici storiche e ideologiche, in una destra obsoleta che ha già dimostrato tutta la sua distruttività, il suo egoismo, la sua mancanza di democrazia. Il “nuovo che avanza” di Renzi è già vecchio di 20 anni e non fa che riproporre un neoliberismo deprimente e fallimentare che ci ha distrutti tutti per arricchire solo pochi gruppi di speculatori.

Un REQUIEM al Pd, che fu il secondo partito europeo della sinistra e che ora sta diventando un appendi di un sistema capitalista che muore.
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Marco T
La casta dovrebbe essere tutta incriminata per plagio e circonvenzione d’incapaci.
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Marco T
Renzi: più che una nuova presenza di sinistra, una nuova sinistra presenza
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I 100 PUNTI DI RENZI
Viviana Vivarelli

Mi lessi al tempo il faldone di 300 pagine del programma di Prodi, programma di cui Prodi non realizzò nemmeno un punto, anzi fece esattamente l’opposto di quello su cui in un anno di lavori si era accordato coi suoi alleati. Mi lessi poi i 100 punti di Renzi, strana miscela di vecchiume, banalità, mondo cattolico e mercatismo, condito con un abbondante neoliberismo con una parlantina da televenditore. Nessun elemento di sx nemmeno per sbaglio, nessuna difesa dei lavoratori (e di fatto appoggio pieno al sistema Marchionne), nessuna difesa dei beni collettivi (ha votato persino a favore della privatizzazione dell’acqua), una diminuzione della tutela statale con un diluvio di privatizzazioni alla faccia dei più poveri, nessuna crescita di democrazia dal basso (anzi una puntatina verso il semipresidenzialismo), molti aiuti all’impresa, silenzio sulla finanza, non una parola su disoccupati e precari, poco su scuola, ricerca o energie verdi, silenzio assoluto sui nostri rapporti con l’Europa (e di fatto accordo totale con la Merkel), silenzio sulla guerra e la spesa in armi, sulla difesa del territorio, sui costi della Chiesa, sui tanti obbrobri sociali (solo qualche accenno alle unioni di fatto). Colpisce l’assenza di riferimenti a una maggiore democrazia dal basso, a un fisco equo e trasparente, a un giustizia giusta, alla difesa dell’ambiente, al futuro dei giovani, alla tutela di vecchi e poveri. Colpisce la superficialità con cui si pongono degli obiettivi senza dire come raggiungerli, il ritorno delle tre I di Berlusconi, “Inglese, Impresa e Informatica” e il diluvio di privatizzazioni su tutti i servizi dello Stato, in pratica uno Stato ceduto alle multinazionali o a derivati della mafia. Anche sulla mafia c’è una omissione pesante. Poi ci sono cose inutili (il ministero per l’attuazione del programma c’è già) o ridicole: promuovere la natalità quando siamo 7 miliardi sarebbe grottesco persino per il Duce, e in un Paese sovrappopolato come il nostro è paradossale, ma Renzi è uno scout, molto osservante di Santa Madre Chiesa e lei gliene sarà grata. Anche sul diritto di voto a 16 anni avrei parecchio da dire (non era un intento della Lega?). Insomma un gran ammasso di parole in cui le parole d’ordine sono: ossequiare l’alta finanza, premiare gli imprenditori schiavisti, seguire il peggior mercato neoliberista, omaggiare la Chiesa e privatizzare come in USA. Di sx nemmeno l’ombra! Il programma di sx si è trasformato nella più grande cessione dello Stato ai privati, Matteotti e Berlinguer si rivolteranno nella tomba.
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Da Berlusconi a Renzi
Siamo passati da un venditore di tappeti a un venditore di pentole,
ma sempre banditori da fiera paesana sono,
e troppi sono gli Italiani sempre abbacinati dalla Vanna Marchi di turno
Ma li avete letti i 100 punti di Renzi?
Siamo a una pagliacciata della destra più smaccata, neoliberista e mercati sta, travestita, e anche male, da sinistra.
Abbiamo uno spregiudicato Marchionne in economia, ne dovremmo avere uno altrettanto spregiudicato e arrampichino in politica?
Da 65 anni una sola ha contrassegnato la politica italiana: la discesa al peggio.
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POVERA COSTITUZIONE!
Viviana Vivarelli

Nel 2006 la Lega si mise in testa di rifare la Costituzione italiana e riunì 4 ‘saggi’ che andarono a mangiar polenta e formaggio in montagna, nella baita di Lorenzago, in quel di Belluno. In soli tre giorni volevano rifare la Costituzione. Erano Francesco d’Onofrio (Udc), Andrea Pastore (Forza Italia), Roberto Calderoli (Lega nord), e Domenico Nania (AN), 4 non evidenti statisti che non passeranno mai alla storia per meriti e da cui per fortuna la nostra Costituzione è scampata.
Oggi un governo anche peggio di quello di allora riunisce 33 saggi (dovevano essere 40 ma c’è chi per vergogna se ne è andato) a mangiar pesce scelto al mare, in un hotel 4 stelle superiori a Francavilla Mare (costo 20.000 euro, signora Boldrini, non bastavano i Palazzi di Stato? O è troppo attenta a contare i danni dei manifestanti sul tetto!).
Tra una piscina e un solario sembra che basteranno due giorni per mandare la nostra Costituzione al macero.
67 anni fa, il 2 giugno del 1946 l’Assemblea costituente italiana fu eletta con un sistema proporzionale ed era formata da ‘556’ persone elette da ‘tutti’ i partiti. Tra di essi c’erano Padri fondatori di indubbio valore. come Luigi Einaudi, Amintore Fanfani, Benedetto Croce, Nilde Iotti, Ugo La Malfa, Giorgio La Pira, Paolo De Michelis, Ugo Della Seta, Giancarlo Matteotti, Giovanni Leone, Alcide De Gasperi, Arturo Labriola, Guido Basile…
I lavori durarono fino al 31 gennaio 1948, dunque 20 mesi.
Ai tempi nostri si pensa di modificare la Costituzione prima nel 2006 con 4 persone per seguire le paturnie della Lega, oggi con 33; prima nel 2006 in 3 giorni, oggi addirittura in 2, e scegliendo persone del calibro di Quagliarello e Violante, di nuovo D’Onofrio, Frattini (?), Angelo Panebianco (quello che fece l’elogio delle Tortura per Abu Ghraib)… In più i nuovi costituenti non sono stati eletti democraticamente ma ‘nominati’, prima da Berlusconi, Bossi e Casini e ora dal solo Napolitano. Senza contare che la Costituzione “di tutti” sarà cambiata senza la partecipazione del M5S, in quanto Pd e Pdl hanno democraticamente deciso di ignorare la rappresentanza di 9 milioni di Italiani, in quanto basterà il Governo dell’inciucio, fatto da un partito che non ha nemmeno una maggioranza sufficiente a governare alleato con un pregiudicato a cambiare le sorti del Paese.

Poi uno parla di “questione morale”! E sembra una bestemmia!
« La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. » (Enrico Berlinguer, da un’intervista a la Repubblica del 28 luglio 1981)
L’11 giugno era l’anniversario di Berlinguer, prima morto di ictus, poi morto ammazzato dai suoi eredi.

(Biennale di Venezia)

Sauro segnala:
L’ITALIA SCESA AL 45° POSTO NELLA CLASSIFICA DEL BENESSERE

L’ONU dà la pagella della felicità ed esorta la politica a smettere di concentrarsi sul PIL e a considerare di più il benessere della gente (World Happiness Report 2013, pubblicato dall’ONU).
Condotto da una squadra di esperti(chiamati dalla Columbia University sotto la guida di John F. Helliwell, Lord Richard Layard e Jeffrey D. Sachs), lo studio di 156 pagine è il 2° finora realizzato su 150 Paesi:
“La felicità percepita ci può insegnare molto sulle misure da prendere per migliorare il benessere del pianeta e per assicurare uno sviluppo sostenibile”, dice Jeffrey D. Sachs, direttore dell’Earth Institute della Columbia University e consulente particolare del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-Moon.
“Le politiche dei vari Paesi devono allinearsi maggiormente con ciò che interessa e tocca di più la gente”.
Il Rapporto premia 3 Paesi: Danimarca (prima anche l’anno scorso), Norvegia e Svizzera, seguiti da Olanda e Svezia. Tra i primi 10: Finlandia, Canada e Austria.
Si considerano l reddito pro capite, l’aspettativa di vita, la percezione di libertà, l’assenza di corruzione e la rete di sostegno sociale.
In Europa, 6 Stati sono migliorati, 4 sono peggiorati: Portogallo, Italia, Spagna, Grecia. L’Italia, grazie a Berlusconi, Bersani, Monti e Letta, è in caduta libera ed è finita al 45° posto, tra Slovenia e Slovacchia !
(Stati Uniti 17°,Gran Bretagna 22°,Francia 25°, Germania 26°).
“Popoli più sereni, che hanno vite più appaganti e vivono in comunità più soddisfatte hanno più possibilità di avere una salute migliore e di essere più produttivi e connessi socialmente. Il vantaggio beneficia tutti”.
L’Italia invece, con questi governi, ha peggiorato le sue condizioni. I cittadini italiani hanno sempre meno libertà nelle scelte personali e ricevono sempre meno aiuto sociale, sia per i tagli ai servizi che per la perdita di possibilità di vita.
(E a tutto questo Letta, Renzi e Berlusconi risponderebbero con un assalto alla Costituzione, una difesa dei malfattori, aumenti di tasse e distruzione dello stato sociale???)
..
In questo Paese da grandissimo tempo non ci sono politici e tanto meno statisti. Ci sono imbonitori. Soggetti da televendita. Magliari. Berlusconi, Renzi, Pannella, Vendola, Monti, Bossi, Calderoli…
Tutti emuli di Vanna Marchi con tanti Pacheco Do Nascimento di contorno.
..
Scrive Anna Oliverio Ferraris:

Logica e razionalità continuano a incontrare numerosi ostacoli. La mente umana è attratta dalle spiegazioni semplici, dagli slogan, dalle soluzioni sorprendenti e cade facilmente nel tranello di coloro che alternano sapientemente e subdolamente verità e menzogne. Le testimonianze autorevoli sono in minoranza nei confronti di altre sostenute da persone
prive di credibilità, ma assertive nel modo di porsi e di interloquire, che vengono prese in “seria” considerazione dal conduttore di turno (che pensa all’audience e alle sponsorizzazioni). Siccome le nostra mente è debole e infantile, le immagini, anche quelle false, si scavano facilmente una nicchia nella memoria contaminando la riflessione e il ragionamento anche a distanza di molto tempo. Per questo spopolano le Vanne Marchi, e, anche quando vengono smascherate, il pubblico, frastornato e aggredito da più parti dai messaggi irrazionali, ha difficoltà ad abbandonare opinioni ormai formate e interiormente accettate, in quanto dovrebbe disconfermare una parte delle proprie credenze e quindi di se stesso. Sappiamo, dagli ormai numerosi studi di psicologia sociale e della comunicazione, quanto sia difficile rinunciare a una credenza quando essa è suggestiva e ha modellato la nostra mente
.”

DEMOCRAZIA DIRETTA E NEOLIBERISMO CHE AVANZA
Viviana Vivarelli

Ho letto molte cose sulla democrazia diretta che non è solo un sogno ma una realtà praticata con ottimi risultati da più di 30 anni in Svizzera. Ho riassunto diversi libri sull’argomento in “Masada, democrazia diretta”
http://masadaweb.org/2011/04/30/masada-n%C2%B0-1287-30-3-2011-la-democrazia-diretta/
Vi si indicano libri che può leggere chiunque e che sono scaricabili gratuitamente dal web.
Essi provano che l’esercizio della democrazia diretta affina i cittadini e li porta a scelte migliori (come abbiamo fatto noi coi referendum), mentre è il sistema attuale di feudalesimo e sudditanza che porta al peggio, con i massimi poteri di una Casta che ha dato i peggiori e più corrotti governi d’Europa.
La democrazia è come lo sport, ti migliora se lo eserciti ma è solo una perdita di tempo o aumenta le tua debolezza se ti limiti a guardarlo di lontano
L’esempio svizzero dimostra che il popolo può cambiare le sue scelte in conseguenza sia delle circostanze che della sua maturazione progressiva. Ne è un es, la Svizzera con i referendum sugli immigrati che hanno dato risultati via via migliori.
Da noi i referendum vengono calpestati e la sovranità popolare è stata scippata col porcellum che nessuno di loro ha intenzione di levare, con lo svuotamento delle istituzioni e degli organi di controllo, con le lesioni gravissime ai diritti del lavoro, con la diminuzione progressiva dello stato sociale, con un sistema in cui pochissimi segretari di partito fanno tutte le nomine ai posti eccellenti dello stato (si vedano le 90 nomine appena fatte da Letta). E ora avanzano nuovi mostri: il semipresidenzialismo, la dissoluzione dello stato sociale e la revisione facile della Costituzione a uso e consumo del Governo del momento.
Il Pd e il Pd hanno progressivamente trasformato una potenziale democrazia parlamentare in una oligarchia che ha sotto di sé solo cooptati, che non premia il merito, che uccide la democrazia, che ignora i cittadini. Renzi sarebbe la ciliegina sulla torta di questo capolavoro di processo storico che va all’indietro invece di andare in avanti, la pretesa estrema di protrarre un sistema che ha distrutto il mondo e portato a una enorme crisi di valori.

(Biennale di Venezia- Roberto Cuoghi)

M5S E NO GLOBAL
Viviana Vivarelli

Provengo dal mondo no global. E mi ritrovo perfettamente nel progetto di Casalecchio e Grillo e di tutti i 5stelle, nella democrazia dal basso, nei valori globali, nei diritti di tutti, nei beni comuni, nei diritti universali, nella difesa dell’ambiente, in una nuova forma di politica partecipativa ecc. E vedo questo nuovo mondo sostenibile e migliore, possibile con la volontà di tutti, in una vera rivoluzione culturale, che non nasce nelle piazze e contro i carri armati, ma nelle coscienze e sulle macerie di quel sistema neoliberista che ha distrutto il mondo e che sta implodendo nella proprie crisi di sistema.
Ma i no global, come tutti sanno, combattono il capitalismo e gli orrori del mercato neoliberista o della finanza turbocapitalista come combattono le dittature che sono sorte dal pensiero comunista con non minori danni, e dunque hanno una visione che non è né di destra né di sinistra, una visione terza, che va oltre la destra e la sinistra classiche (da qui la famosa frase di Grillo: “Queste cose non mi competono, cioè sono di competenza degli storici. Io sono qui per fare un mondo nuovo non per analizzare quello passato”), una visione che proprio per il suo carattere rivoluzionario viene misconosciuta e attaccata sia da destra che da sinistra. Ai no global e a molti altri che vengono dai partiti tradizionali e li hanno abbandonati per sfiducia, questa visione sembra lineare, facile e chiarissima, ma capisco quanti interessi, anche di identità, si sono conglomerati attorno alle etichette classiche, così che l’attacco di tutti i partiti a Grillo o Casaleggio è fisiologico e aspro da parte di non mondo che non riconosce di essere morti di fronte a un mondo nuovo che nasce.

A chi dice che il Mondo No Global è morto a Seattle rispondo che, quando si parla di movimento no global, limitarsi alle manifestazioni di Seattle diventa puerile. Sarebbe come dire che la democrazia è un mero ricordo in quanto nessuno più parla dei Padri Fondatori o di Locke. Non è lecito scambiare una tappa con un cammino.
Il Movimento No Global indica una rivoluzione culturale planetaria, che coinvolge il modo di valutare il governo oligarchico delle corporation sul mondo, il turbocapitalismo delle banche e della Borsa, le crisi di sistema e lo sfruttamento della popolazione mondiale perpetrato dal neoliberismo.
Il Movimento No Global è un sistema di pensiero che indica modi migliori di abitare il Pianeta per salvare il futuro della Terra e quello di tutti, che prova economie sostenibili, produzioni non inquinanti, stili di vita più umani, vie più democratiche di esercizio politico, un atteggiamento verso noi stessi che ci sottragga a un capitalismo che ci tratta come mezzi o consumatori o merci e ci innalzi al ruolo di cittadini non più sudditi e succubi ma liberi e partecipanti al governo dello Stato.
Non vedo niente di obsoleto e tramontato in tutto questo. Vedo un mondo nuovo che sta nascendo in un mutamento epocale, in rivoluzione di intenti che i vari governi tentano di stroncare più che possono, ma che alla fine troverà la sua evoluzione fisiologica verso il meglio.
Internet non è solo una nuova tecnologia, è uno strumento politico. E’ una nuova forma di comunicazione in tempo reale che unisce il villaggio globale in termini di diritti e di sostenibilità, non più come lo costringe ad essere il neoliberismo, territorio amorfo sotto la predazione oligarchica di un gruppo di corporation tese solo al proprio profitto, ma come unione degli oppressi che, comunicando più facilmente tra loro, possono mettere più intelligenze in comune e vedere gli obiettivi più alti per la collettività e non solo per poche imprese padrone, possono migliorare la loro forma di lotta, far fronte alla prevaricazione imperante e creare l’utopia di un mondo nuovo infinitamente migliore di questo

Alla fine del 1700 ci fu in Europa un grande mutamento di pensiero: l’Illuminismo, prima in Inghilterra e poi in Francia, la cui portata storica, sociale e politica fu enorme.
Gli Illuministi capirono immediatamente la potenzialità liberatoria della stampa e pertanto chiesero scuole e conoscenza per tutti, nel sogno di un mondo migliore in cui “la conoscenza avrebbe portato alla libertà”, perché non esiste libertà in un mondo di bruti e non basta stare male ed essere oppressi per produrre rivoluzione e cambiamento.
L’emblema del mondo nuovo da ricostruire fu per gli Illuministi ‘l’Enciclopedia’, un compendio che era la summa in cui la stampa permetteva di riunire le conoscenze del tempo.
Oggi per noi Internet ha la stessa potenzialità eclatante e evolutiva che la stampa ebbe nel 1700, è uno strumento di diffusione culturale, ma allo stesso tempo è un mezzo per collegare più pensieri e per dare uno scatto immenso al pensiero stesso, che da prodotto singolo e isolato diventa portato collettivo.
L’uomo che pensa è un uomo che comincia a liberarsi, che cessa di essere un bruto, che può ribellarsi a chi voglia farne una preda.
Persino il pensiero luterano nel 1500 capì le implicazioni contenute nel potere dell’uomo che legge per ribellarsi all’egemonia della Chiesa di Roma e riabilitare il fedele nel suo rapporto con Dio. La rivoluzione di Lutero comincia col dare ad ogni Tedesco una Bibbia scritta in tedesco e ad insegnargli a leggerla. Ma leggere equivale a pensare. E di pensieri è fatta la storia.

Per criticare la nuova concezioni di democrazia mi imbatto da qualche tempo nell’espressione “dittatura di maggioranza”, espressione che non ritengo accettabile riferendosi al M5S.Che le decisioni siano prese a maggioranza è la nota tipica della democrazia (e in quale altro modo le decisioni dovrebbero essere prese?) ed è proprio questo che la caratterizza, per cui chiamarla dittatura è improprio e paradossale.
L’espressione fu introdotta da un liberale dell’800,Tocqueville, che temeva che dal voto popolare sarebbe scaturito un governo piramidale, che avrebbe ristretto il potere solo al vertice, depauperando il cittadino di ogni libertà.
Si può vedere che è esattamente ciò che è successo con i sistemi di democrazia parlamentare che hanno posto costituzionalmente tutti i poteri legislativi nel Parlamento, addirittura un Parlamento senza vincolo di mandato, che dunque non deve rispondere ai suoi elettori, assoluto, absolutus =sciolto dalla base elettorale, per esautorare infine anche il Parlamento a favore di un potere ancora più ristretto posto nel governo, e massimamente nel premier e marciare poi verso il semipresidenzialismo.
Così, in Italia, prima c’è stato lo svuotamento progressivo delle Istituzioni (peraltro istigato dal piano piduista di Gelli per un golpe sulla repubblica parlamentare), poi Pd e Pdl hanno distrutto progressivamente la separazione dei poteri, esautorando o calpestando gli organi di controllo come la Corte dei Conti, la Consulta, la Magistratura e in particolare la Cassazione e i sindacati… per porre tutto il potere al vertice di una piramide ristretta ai segretari di partito, che ha sottratto al cittadino ogni libertà e ogni potere di controllo.
Giustamente Tocqueville chiedeva che la sovranità popolare non si concentrasse al vertice ma si praticasse attraverso organi intermedi, che è appunto quello che fa il M5S, col suo concetto di democrazia dal basso che si scandisce partendo dai meet up e via via risalendo attraverso elezioni locali fino ai politici che sono solo ‘rappresentanti’ degli elettori con vincolo di mandato, coperture finanziarie limitate e limiti temporali di carica (2 legislature) proprio per evitare che si riformi la dittatura di una piramide gerarchica.
L’esercizio della democrazia del basso, come è stato proposto da Casaleggio e Grillo, però, non ci porta, come vuole qualcuno, verso un nuovo sistema di ‘controllo elitario’ esercitato dai promotori (nel caso in questione Grillo e Casaleggio).
Com’è possibile che in uno Stato dove è il cittadino a votarsi da solo le leggi finisca in una oligarchia? Non sta in piedi.
Lo prova il fatto che non esiste alcun sistema oligarchico o ‘controllo elitario’ là dove la democrazia diretta è stata sperimentata, come in Svizzera, dove dà prova di sé da più di 30 anni. E nessuno si è mai sognato di parlare di ‘controllo elitario’ in Finlandia, dove si sono cambiati la Costituzione dal basso addirittura on line, come auspica Casaleggio!
Scambiare l’esercizio della democrazia diretta per ‘potere di una élite’ mi sembra una confusione lessicale prima che logica.
In Finlandia hanno un sito «Avoin ministeriö» («Ministero aperto» – avoinministerio.fi) che permette a chiunque di pubblicare un’idea e, grazie all’aiuto di legali ed esperti, tutti volontari, di trasformarla in una proposta di legge vera e propria: servono almeno 50.000 firme di cittadini (da raccogliere entro sei mesi online o in modo tradizionale) per farla poi arrivare in Parlamento, che avrà l’obbligo di votarla.
Questo è ‘controllo elitario’?? Non ha senso
.
Continuo a sentire gente che non capisce il M5S.
Eppure è semplice.
La destra nella storia ha prodotto dittature.
La sinistra nella storia ha prodotto dittature.
Il sistema parlamentare nella storia ha prodotto oligarchie.
Spesso, come in America, plutocrazie.
Le forme di governo nominate sono piramidi in cui pochi hanno tutto il potere e tutti gli altri non hanno nessun potere.
La democrazia diretta vuole rovesciare la piramide, creare un sistema dal basso, come in Svizzera, dove la sovranità sia veramente del popolo, e i rappresentanti siano pagati poco, stiano su poco, possano essere eliminati se tradiscono le promesse fatte e siano spesso cambiati con altri, un sistema dove tutti comandano e pochi li rappresentano ma a tempo, in modo intercambiabile, per poco e solo finché difendono gli interessi degli elettori (di qui il vincolo di mandato), come delle persone ‘a servizio di’, come avviene per uno che dia una delega temporanea a un avvocato o a un commercialista, così da evitare la formazione di una casta eterna che calpesta la democrazia. Non è difficile da capire.
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Se il Pd ha perso 600.000 iscritti
il Pd e il Pdl alle ultime elezioni hanno perso 10 milioni di elettori
ora poi che il Pdl sale e il Pd scende, si immagina che la perdita di elettori del Pd sarà ancora aumentata
Complimenti al partito più masochista della storia italiana!
Peggio dei lemming!!
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OSTAGGI
Viviana Vivarelli

Da 20 anni siamo ostaggi di gente che non ha esitato a farsi gli affari propri, inciuciando in modo indecente e fingendo false opposizione pur di prendere voti con un inganno costante degli elettori. Ci sono 200 miliardi di fondi neri imboscati solo in Svizzera e persino un gruppo di cialtroni come la Lega aveva i suoi bravi fondi rubati in Tanzania e Cipro addirittura con la consulenza della ‘ndrangheta. Siamo a un passo dalla Grecia e ormai non ci danno nemmeno più il rating come non si dice più la febbre ai malati terminali. La pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Pil: un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980, in pratica siamo il Paese con le tasse più alte del mondo e con la service tax avremo solo altre tasse con la beffa di far sembrare Berlusconi un fine statista. Ci sono 150 miliardi di evasione fiscale. Nessuno dei governi di dx o di sx ha mai finora tentato nemmeno minimamente a diminuire il peso mostruoso dell’enorme macchina politica o di abolire i privilegi dei partiti. Il Parlamento tenta di salvare Berlusconi, mentre gli ha appena regalato 5 o 6 miliardi per le frequenze, ha chiuso entrambi gli occhi sui suoi reati, e ha condonato 98 miliardi ai gestori delle slot machine che erano ben radicati nei partito o nella camorra…


(Biennale di Venezia)

CHI E’ LA BOLDRINI
vv

Ci sono persone che fanno carriere rapide, quasi inverosimili, perché servono da utile paravento a chi ha le leve del potere. Sono quelli che, pur essendo al centro di un disastro, non vedono e non sentono. Quelli che hanno preferenze di comodo, quelli che non si espongono mai di persona ma coprono con una personalità neutra interessi potenti, sono gli ‘affidabili’ del potere, gli uomini schermo.
Grasso e la Boldrini sembrano appartenere a questa categoria.
Grasso è il magistrato che pur avendo lavorato a Palermo dal 92, ha messo nel cassetto quei processi di mafia che riguardavano Berlusconi. Quello che Berlusconi chiama a succedere da Violante nella inutile Commissione antimafia. Quello per cui Berlusconi fece due leggi apposta per metterlo come Procuratore generale antimafia estromettendo Caselli. Quello che nel 2012 viene eletto senatore per il Pd e che l’anno dopo, col plauso congiunto di Berlusconi e del Pd, diventa Presidente del Senato, un uomo per tutte le stagioni.
La Boldrini è uno strano personaggio dalla carriera rapidissima, che riveste da sempre, se pur giovanissima, alti incarichi istituzionali, senza che presenti i meriti relativi.
E’ quella che, pur avendo un’alta carica di controllo in Irak, non vide mai la distruzione di Nassirya.
E’ quella che pur essendoci a un passo dalle carceri americani in Irak dove venivano mandati prigionieri civili rastrellati anche dai mercenari italiani, e pur avendo un ruolo di controllo, non vide mai le torture di Abu Ghraib, pure essendo il carcere sotto il ministero iracheno.
E’ una che non vede la catastrofe sopra l’Italia né il golpe contro la Costituzioni e anzi lo appoggia, ma gli danno una noia estrema 12 grillini sopra il tetto.
E’ una che fa le scenate per pretendere riparazioni da una manifestazione costata 65 euro, ma fece pagare al parlamento 200.000 euro per riaprirlo per pochi minuti in tempo di chiusura agostana.
E’ quella che rifiutò decisamente di fare le commissioni parlamentari pur di impedire ai 5stelle di partecipate alla formazione delle leggi.

Disse una volta Petrolini a uno che da un palco lo fischiava senza smettere: “Io non ce l’ho con te, ce l’ho col tuo vicino che non ti butta di sotto!”
Io non ce l’ho con la Boldrini né con Grasso, io ce l’ho con quelli che li hanno messi su sapendo che non avrebbero fatto mai nessun appunto al Potere, qualunque cosa il Potere avesse commesso, mostrandosi sordi e ciechi al diritto, ma sarebbero stati solleciti guardiani del potere contro ogni soprassalto di democrazia.
Mi hanno contestato che la Boldrini è stata democraticamente eletta. Male! Questo Parlamento esce dal porcellum che ha dato un premio smisurato a un partito che non era nemmeno il primo nel voto in Italia. Questo Parlamento è formato da gente scelta da sei capipartito, non dagli Italiani, e che è andata al potere con la menzogna ingannando per 20 anni i propri elettori e facendo credere loro che stavano facendo una lotta ideologica là dove per 20 anni c’è stata solo una sotterranea divisione di potere
E tutto questo si chiama ‘USURPAZIONE’ e non democrazia
..
Alessio Santi
Ma questa Boldrini, figlia di papà, con nonno petroliere, che prese il posto di Mattei assassinato, alla presidenza dell’Eni, che vuole? Ma dove salta fuori una che sembra venuta fuori da una sfilata di tailleur di moda invece che dall’ONU, dove le avevano trovato il posticino da 8000 euro al mese? E che Vendola ha candidato in tre collegi elettorali per farla passare con un porcellum (nomina dall’alto) degno dei migliori vip politici?
Che vuole? Che ci fa una così in Sel? Una che critica 12 parlamentari che hanno semplicemente dato visibilità’ alla loro protesta senza commettere alcun reato, (reato di leso decoro? Dov’e’ scritto?) mentre Pdl, Pdmenoelle e il suo partito, servo dei primi due, volevano modificare l’art. 138 della costituzione in sordina? Senza che nessuno sapesse e facesse niente?


(Biennale di Venezia)

LO STRAPOTERE DEI POTENTATI ECONOMICI
Viviana Vivarelli

Con l’avanzare del neoliberismo diminuisce la libertà dei popoli, si annientano i loro diritti e sono minacciate di estinzione la democrazia, la speranza di futuro, la protezione dei cittadini e dei lavoratori da parte dello Stato e la crescita in civiltà.
Col turbocapitalismo si annulla l’autonomia dei Governi, che sempre meno devono rispondere ai cittadini e sempre più vengono a dipendere dai grandi organismi internazionale a servizio del capitale, come la Banca Mondiale o il Fondo Monetario, o dai ricatti della finanza (usurpazioni del sistema bancario e speculazioni della borsa) come dai diktat delle grosse banche internazionali, tipo la J.P. Morgan, società finanziaria con sede a New York, leader dei servizi finanziari globali (vd la truffa dei mutui subprime che ha prodotto 7 milioni di disoccupati in USA o le manipolazioni del mercato energetico), o dalle decisioni abnormi e antidemocratiche della Fed, Banca federale statunitense che comanda anche il Congresso USA e stampa moneta in proprio per arricchire le banche, o dai comandi della Bce, banca dell’Unione europea, che tiene sotto ricatto i Paesi membri dell’euro e finanzia e arricchisce solo le banche europee con un’azione di strozzinaggio sui Governi e di progressivo impoverimento dei popoli…

Da un rapporto di JP Morgan, prima banca americana:
Le costituzioni antifasciste sono troppo garanti dello stato sociale e dei diritti dei cittadini e rallentano il processo di riforme di austerity.”
Dunque la JP Morgan e gli altri magnati che governano il mondo ‘ordinano’ che le costituzioni democratiche siano indebolite e che, in luogo di essere il testo fondamentale di difesa dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, diventino uno strumento malleabile in mano a Governi che faranno interessi di corporazioni, gruppi di magnati, speculatori finanziari.
A questo ordine Pd e Pdl prontamente ubbidiscono.


(Biennale di Venezia)

I PLURIPOLTRONISTI
Viviana Vivarelli

La moralità della Pubblica Amministrazione.
Chissà se Renzi, una volta eletto a Toma, farà come De Luca, assommando due o più cariche. Tanto sono in parecchi a farlo: Flavio Zanonato, Graziano Delrio, Raffaele Stancanelli, Vin¬cenzo Nespoli a Antonio Azzollini, Adriano Paroli, Giulio Marini, Pier Guido Vanalli, Gianluca Buonanno, Altiero Matteoli… Abbiamo ben 68 parlamentari che han¬no anche altri incarichi istituzionali contro la norma UE che lo vieta. Lo stesso una quarantina fra sindaci e vicesinda¬ci, e poi assessori, consiglieri comu¬nali, consiglieri provinciali e perfi¬no due presidenti di giunte (i leghisti sono i più accaparratori). Nelle due lettere che la Bce ci mandò alla fine del governo Berlusconi per ben due volte ci fu l’ordine di eliminare le doppie poltrone. Ma né l’ossequiente Monti, già commissario europeo, né Bersani né Letta si sono mai sognati di farlo.
Ma il leader dell’accumulo è Befera, presidente di Equitalia, detto “Artiglio” che di cariche pubbliche ne assomma, si dice, 36. Ha superato anche i 69 anni, limite di età per chi occupa cariche nella Pubblica Amministrazione ma, grazie ai segreti che tiene, è un intoccabile. Anzi, grazie al Pd, ora accumulerà ancora più cariche e andrà a gestire anche la riforma del Catasto, per la fusione dell’Agenzia delle Entrate (di cui è a capo dal 2008) con l’Agenzia del Territorio.
Ovviamente è top secret il suo incasso totale. Inutile dire che sotto di lui l’evasione fiscale italiana è aumentata, che i grandi evasori non hanno rischiato nulla e che politici e finanzieri sono rimasti inviolabili mentre il sistema del terrore si è abbattuto solo sui deboli, che sotto di lui vige la più assoluta antidemocrazia e tutte le cariche sono scelte da lui.
Art. primo della reale Costituzione italiana:
“L’Italia è una oligarchia fondata sulla Poltrona”. E quello della Poltrone, si sa, è il primo partito nazionale, che dei cittadini e dell’equità se ne sbatte.
..
E ora, oltre al golpe bianco dell’attacco alla Costituzione sta per arrivare l’altra bomba del responso dei 40 ‘saggi’, chiusi nel più totale silenzio, che dovrebbero riscrivere la Costituzione, ‘democraticamente’ scelti dal solo Napolitano, tenendo accuratamente fuori il M5S, che, purtroppo per lui, è la forza politica che ‘in Italia’ ha preso più voti (9 milioni, se si tolgono gli Italiani all’estero), battendo sia il Pd (per 44.935 voti) che il Pdl
Grillo ha preso 1.356.486 voti più di Berlusconi
Ma, guarda caso, tra i 40 saggi non c’è nemmeno un 5stelle!
Questa è la democrazia fatta da Letta/Berlusconi
Vivissimi complimenti!


(Biennale di Venezia)

Per tutti coloro che insistono che è Grillo a volere il porcellum ripeto la risposta intelligente di Stefano:

“Grillo ha detto che bisogna cambiare la legge elettorale, ma se non lo vogliono fare (perché per cambiarla non bastano solo i voti del M5A e di Sel) il M5S è prontissimo a partecipare alle elezioni anche col porcellum. Il PD aveva promesso di cambiare la legge elettorale e mandò in parlamento un suo uomo, Giacchetti, a presentare la legge per eliminare il porcellum. La sua proposta fu appoggiata da SEL e dal Movimento ma il PD non lo appoggiò, e non gli diede neanche un voto … Lo lasciò solo. E questa è la seconda incoerenza del PD. Prima dice per 20 anni: “Mai con Berlusconi!” (e prende i voti su quello!) poi forma un governo proprio con Berlusconi! Prima dice: “ELIMINEREMO il porcellum”, poi, quando un suo uomo presenta la legge per eliminarlo, non lo sostiene. Alla faccia del PD partito coerente e non ipocrita!”
.
LA CASTA SORREGGE LA CASTA
vv

Dunque il Pd si fa in quattro per non far decadere Berlusconi perché cadrebbe assieme a lui. Davvero la caduta a picco della credibilità di questo partito è micidiale. Belli anche questi del Pd, con 400 inquisiti nelle loro fila e sempre pronti a bloccare le inchieste della Magistratura sui delinquenti del Parlamento con una omertà in perfetto stile mafioso! Non per niente hanno tenuto nelle loro fila per anni un gioiellino colluso con la mafia come Andreotti.
E bello quel nuovo candidato premier, Renzi, che il 5 agosto 2011 la Corte dei Conti ha condannato, insieme ad altre venti persone, per danno erariale e al pagamento di 14 000 euro! Ovviamente sciocchezze, in confronto a quel che hanno fatto Bossi o Berlusconi o Penati! Anche D’Alema, nel 1994, intascò un finanziamento illecito di 20 milioni per il Pci, confessò, e non venne condannato e arrestato grazie alla prescrizione del reato. E anche Filippo Penati, il re delle mazzette lombarde, accusato di corruzione e concussione per aver costruito una tangentopoli attorno all’Area Falck di Sesto San Giovanni con gravi indizi di reato non paga pegno e viene difeso dal Pd.
E pure Bossi con tutta la famiglia, e la Rosy Mauro, presi con le mani nella marmellata e scoperti a trafugare soldi pubblici, ma indenni a vita.
Bersani ricevette 130.000 euro in nero dai Riva proprietari dell’Ilva, ma non pare sia successo niente.
E oggi, ciliegina sulla torta, la Corte dichiara che non si può procedere su Razzi e Scilipoti, ‘comprati’ da Berlusconi, per quanto la legge preveda per il mercato dei parlamentari 4 anni di carcere. Ma, si sa, tra amici ci si aiuta! E così passa un giorno, passa l’altro continuerà il mercato di voti e Berlusconi ne potrà ‘scoutizzare’ quanto basta!
Sotterrata la questione morale, con Renzi o senza Renzi, i tempi di Berlinguer sono morti.
Il Pd è morto. Le radici della sinistra sono ancora vive ma la pianta è totalmente seccata.


(Biennale di Venezia)

IL CONDONO FISCALE DI GRILLO
VV

Per quanto i suoi detrattori si attacchino anche a questo, accusandolo di aver approfittato iniquamente di un condono per sanare la sua enorme evasione, per Grillo si trattò di una piccola cifra per inesattezza di denuncia, nulla di serio, e ne sappiamo qualcosa solo perché Grillo stesso ne parlò in uno dei suoi comizi. Nel 2003 Berlusconi promosse un condono fiscale, Grillo li ha sempre criticati in quanto premiavano gli evasori, ma nel 2003 il suo commercialista chiese un condono per 500 euro per inesattezze fiscali. La canea successiva, anche nel confronto con ben altri reati, fu smisurata. Poi magari è sollevata dagli stessi che votano il primo evasore d’Italia che si chiama Berlusconi, e la cui Fininvest usa 63 paradisi fiscali, senza contare che di fatto Berlusconi ha la quasi proprietà di uno di questi, Antigua, con un socio che gli tiene il sacco da 20 anni che si chiama Pd, che fa opportune assenze quando si vota lo scudo fiscale. Per non parlare di chi i soldi in nero li porta in Tanzania o a Cipro, facendosi consigliare dalla ‘ndrangheta, e che si chiama Bossi.
Viva gli ipocriti! non perderanno mai la faccia perché nemmeno ce l’hanno!


(Biennale di Venezia)

Ricevo da Spazio libero
Ora tocca alla Giunta del Senato prendere atto della normativa e applicarla tenendo presente l’aureo principio che la legge deve essere uguale per tutti. Sono 20 anni che la politica viene inquinata da conflitti d’interessi,da leggi ad personam,da pretestuosi scontri tra poteri dello Stato per mascherare il tentativo di salvare una persona e i suoi complici dal giudizio sui reati commessi.
Il paese non ne può più che il destino di intere generazioni sia determinato dai personali interessi leciti e illeciti di B.
Ora si tratta semplicemente di applicare la legge e cacciare dal Senato una persona che ne è indegna.
Ma, prim’ancora del destino di un frodatore dello Stato, ci interessano le sorti della Sx italiana. Il Pd ci ha abituati a dire e non dire, ad assumere decisioni e smentirle nel giro di pochi giorni, a sottomettere principi e valori al tatticismo più cinico. E ha pagato questa politica di compromesso perenne perdendo milioni di voti e la legittimità a governare il paese. In questi giorni già Violante,seguito a ruota libera e girevole in puro stile DC dai vari Marini e Fioroni,con costante vocazione all’inciucio pro-B, ha arrecato alla sx tutta danni notevoli.
In una fase di grave deterioramento della fiducia dei cittadini nelle Istituzioni è inaccettabile che un partito che si autodefinisce di sx, scavandosi da solo la fossa possa adottare tattiche di dilazione inciucio, con argomenti degni del peggiore tra gli azzeccagarbugli. Dimenticando il mostruoso conflitto di interessi di cui è portatore B, che, in quanto condannato a pena detentiva da una sentenza irrevocabile della Cassazione, non è degno di stare in Parlamento.

(Biennale di Venezia)

OVAZIONE PER RENZI 2
Viviana Vivarelli

Di fronte alla paura molto reale di perdere voti tanto da uscire dalla scena politica, anche i più biechi avversari di Renzi nel Pd si sono convertiti rapidamente alla sua beatificazione.
Il partito che una volta era un glorioso partito popolare di sinistra senza gli eccessi dello stalinismo, si è venduto agli squali del mercato. La sua berlusconizzazione ormai è completa, e Renzi lo porterà ancora più a destra ad un neoliberismo che ha nel sangue e che lo renderà un perfetto prosecutore del governo Monti, al seguito della Merkel, dalla Bce, della Fed, del Fm, della Bm, della J. Morgan e del mercatismo più sfrenato.
Cerchiamo di dimenticare che i Ds furono dentro in pieno in tangentopoli e che si salvarono solo perché il loro tesoriere, il compagno Greganti non parò, a differenza dei Belsito, dei Lusi, ma analogamente ai Maurizio Bianconi attuali che sanno ma non dicono.
La sinistra moderata è morta con la morte di Berlinguer, nel 1984. Quella estrema è morta appena nata e conta ormai poche migliaia di seguaci (765.188 alle ultime elezioni).
Sono passati solo 29 anni dalla morte di Berlinguer, ma è come fosse passata un’epoca.
Questo Pd che non ha più nulla di sx e che con Monti e Letta si è venduto al neoliberismo peggiore, cade dalla padella nella brace.
Ripudia ormai quella cosa a cui Berlinguer teneva tanto “LA QUESTIONE MORALE”.
Credete che Berlinguer avrebbe fatto questo patto indecente con Berlusconi?
Credete che avrebbe attuato il piano massonico di Licio Gelli per scassinare la Costituzione? Credete che avrebbe difeso a costo di perdere ogni faccia un pluirinquisito solo per mantenere se stesso al Governo e cedendo ai ricatti più vili?
Mi chiedo che gli elettori del Pd si fanno queste domande. Mi chiedo con quale coscienza possano continuare a votare un partito che ha tradito in ogni modo loro e se stesso.

IVAN
La storia non cambia, gli italiani sono dei grandi sognatori e s’innamorano sempre dei grandi “ciarlatani” vedi Mussolini, vedi ora Berlusconi e quindi è arrivato il momento di Renzi ! Basta andare in Tv e promettere grandi cambiamenti, grandi rottamazioni e miracoli e tutti ad osannarlo. Il PD da partito della sinistra si è trasformato in un partito di centrosinistra e ora di centro. Ora Renzi dica quali sono i suoi programmi, le sue idee, quale partito intende fare. Di sinistra io non ho udito una sola parola e in un mondo dove il liberismo è fallito o sta fallendo questo è grave. Gli italiani si aspettano che arrivi la ripresa, che finisca la crisi e che si creino posti di lavoro ( non precari ) e Renzi ci dica come intende muoversi anziché atteggiarsi come uno showman o come il Salvatore dell’Italia !


(Biennale di Venezia)

AURORA
Si imparano tante cose, divoriamo libri e rincorriamo professori per allargare gli orizzonti, per aprire tutte le porte e siamo rimpinzati di cultura che non abbiamo vissuto eppur ci appartiene. Mi vien da dire: dimentichiamo tutto non sforziamoci di aprire porte, sono già spalancate e lasciamoci andare inermi per ascoltare quello che si bisbiglia aldilà attraverso i miliardi di fili che ci connettono all’universo. E’ il linguaggio basico. Si arriva ad un punto in cui le uniche cose che contano sembrano essere quelle che non conosciamo ancora.”
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IL DIGIUNO DEL PAPA PER LA SIRIA
Don Aldo Antonelli

Scrive Paolo Farinella: “Volevo anche io aderire all’invito di Francesco papa per un giorno di digiuno per la Pace in Siria, sabato 7 settembre 2013, mentre i G20 a San Pietroburgo, mangiano caviale e salmone e decidono la guerra o meglio la vendita di armi, sempre redditizia. Poi leggo che vi aderiscono: Mario Mauro, ministro italiano della guerra, sempre in quota CL, già Pdl ora montiano e favorevole alla grazia per Berlusconi; Formigoni Roberto, CL celestiale, non nuovo ai rapporti con i Dittatori e indagato anche lui e strenuo difensore di Berlusconi. Potrei continuare nella litania dei colpevoli che non dovrebbero nemmeno farsi vedere, se avessero un minimo di coscienza e di dignità. Invece .
A questo punto più che un digiuno per la pace mi pare un coffe break dalle larghe intese con delinquenti e guerrafondai e immorali in passerella da primo piano. No, il casino non fa per me!»
A ciò che scrive l’amico Paolo, aggiungo che un vero e serio discorso sulla Pace non può non comprendere e coinvolgere anche il discorso sulla “politica” e sull’economia”. Una politica ed una economia che nulla hanno a che fare con l’affarume, politico ed economico, di CL, PdL e compagnia brutta! E non per essere “puritani” e/o “schizzinosi”.
Ma per non essere conniventi!


(Biennale di Venezia)

SILENZI ASSORDANTI
Viviana Vivarelli

E su Berlusconi assordante il silenzio della Chiesa in questo pasticcio all’italiana che diventa ogni giorno più vergognoso (Ior, Cei, Comunione e Liberazione, Opus dei e altri accoliti di Mammona), sordi alle leggi del Cielo, ciechi alle sentenze della Terra e attenti solo a curare vecchi interessi, di cui Lupi è veramente uno dei rappresentanti più vili.
Assordante poi il silenzio di capipartito come Vendola, Ingroia, Ferrante, Pannella, Fiore, Di Stefano, Magdi Allam, Romagnoli, Pizzati, Jannuzzi, Colli, Comencini, Cirillo, Comencini, Craxi, Murria, Torchi, Lotito, Marsili, Petrini, Bruno.. e tutti gli altri partiti briciola, creati solo per dividersi i soldi contro ogni referendum che lo vietava.

Lo sapete che L’Italia è la nazione con il più alto numero di partiti del mondo occidentale e i politici più ricchi dell’UE? guadagnano quattro volte gli spagnoli e il doppio dei tedeschi, in compenso il salario di un operaio italiano è un terzo di quello francese e tedesco (alla faccia di Confindustria che reclama salari più bassi e meno diritti per la “Competitività” e di Renzi che difende il sistema Marchionne!) 219 sigle elettorali depositate (alla faccia del bipolarismo!), 119 partiti ognuno col suo simbolo. Uno Stato che spartisce i soldi pubblici tra finanziamenti a partiti inefficienti, finanziamenti a partiti inesistenti e aiuti a partiti ladri e tutelando oltre i limiti dell’impossibile le loro fedine penali affinché non siano processati e condannati.

E che poi si parli di democrazia in queste condizioni non è solo un’offesa al vocabolario, è un’offesa all’intelligenza!
Ma la Lega cosa dice? Quella Lega Nord urlante e cialtrona, screditata e sfiduciata, ormai dimezzata e sulla via di scomparire, e comunque sostegno massimo a Berlusconi fino all’ultimo respiro e dal cui abbraccio non si è mai sognata di staccarsi dal ribaltone del 94, appoggiando ogni sua nefandezza, quella Lega che ci ha fatto primi nella classifica europea per omofobia e razzismo e ci ha screditati nel Parlamento europeo per villania e barbarie, e che in 20 anni non ha fatto una sola cosa buona per il Paese sostenendo ogni sua distruzione, quella Lega ormai fatiscente e divisa non ha proprio nulla da dire? Perché il suo silenzio in momenti come questo la allinea con mafia camorra, ‘drangheta, Roma ladrona, corruzione comune e politica e massima evasione.
Poi i loro cloni hanno la faccia (faccia da feccia) di starsene a vita sui blog per attaccare il M5S sbraitando di partito proprietario, di partito che fa solo gli interessi di Grillo, di guru, di mancanza di democrazia, di partito miliardario, e lanciando accuse grottesche e paranoiche: Grillo amico di Berlusconi, Grillo che rifiuta ogni operazione con Bersani, Grillo pagato dall’alta finanza internazionale, perfino Grillo mafioso e Grillo al soldo del Bilderberg (mentre chi è lo è veramente??)
Com’è uso fare Berlusconi, si può vedere anche qui che la plebaglia pagata per dire queste idiozie e la loro coda mediatica al soldo di proprietà conniventi col peggio lancia sul M5S le accuse proprio di quelle stesse colpe di cui sono afflitti i loro capi
E’ come quando in ascensore uno fa una puzzetta e poi accusa indignato: “Chi è che ha fatto questa puzza?”
Ma chi lo vota ancora Berlusconi? I corrotti politici e i loro clienti, i beneficiati che hanno pagato mazzette per fare affari facili, i mafiosi, i camorristi, i ‘dranghetisti, gli evasori, gli speranzosi in abolizioni fiscali, i cattolici imbibiti dalla Cei, i furbastri alla Lupi, i furbastri alla Bossi, vescovi e cardinali, preti, suore, delinquenti piccoli e grandi, evasori fiscali, venduti e comprati alla Capezzone o alla De Gregorio, elettori che ricevono 30 euro a voto, veline in attesa di pubblicità, tronisti, industriali alla Marchionne, analfabeti dell’informazione, analfabeti della politica, analfabeti dell’etica, analfabeti e basta…
eh, la fila è lunga…
Obietto a chi mi dice che, dopo tanto parlare errato da parte della Chiesa su Berlusconi, oggi un bel silenzio è apprezzato.
Ma dir qualcosa contro Berlusconi, per la Chiesa sarebbe troppo, eh???
E’ proprio perché per 20 anni ha votato e fatto votare questo marrano che oggi la Chiesa deve chiedere venia mostrando che ha cambiato faccia, altrimenti saremo tenuti a pensare che la sua linea continui ad essere quella di Lupi e di Comunione e Liberazione, della Cei o di Bertone che di Berlusconi è stato grande sostenitore e che papa Francesco ha emarginato, mentre i suoi accoliti sono ancora ai loro posti.

Maurizio Lupi: deputato di Berlusconi da 12 anni. Vicepresidente della Camera dei deputati per il Pdl per la XVI legislatura e riconfermato nella XVII fino alla nomina, il 28 aprile 2013, a Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Letta.
Nel gennaio 2011 firma, insieme a Formigoni ed altri, una indecente lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e prostituzione minorile.
Al meeting di Rimini di Cl Lupi dichiara: “Chiediamo al Pd di approcciarsi alla questione della decadenza di Berlusconi senza voler fare ricatti, ma invitandolo ad entrare nel merito dell’applicazione della legge. Siamo sicuri che a quel punto i Democratici non potranno fare altro che votare ‘contro’ l’uscita del Cavaliere dal Parlamento”. Fin qui arriva l’etica di costui: votare per trattenere un pregiudicato in Parlamento!! Sarebbe la sentenza della magistratura a calpestare il merito di Berlusconi, dichiarandolo delinquente costante e abituale! Non quelli come lui a calpestare ogni idea di diritto e di democrazia!
E, visto che Lupi è un rappresentante di Cl e dice sempre di parlare a nome dell’elettorato cattolico, ciò vuol dire che la Chiesa consente che l’elettorato cattolico salvi Berlusconi, anzi lo auspica?
Purtroppo sono gli onesti in Italia le vittime delle giustizia politica, una giustizia di cui né Stato né Chiesa hanno vergogna. Un processo corruttivo di così larga portata spinto avanti oltre ogni limite da Pd, Pdl e Lega per ben 20 anni dopo la crisi di valori della Dc e il tonfo di tangentopoli, e dopo le aberrazioni di 20 anni di fascismo (guarda caso anch’esso sostenuto dal Vaticano), ha modificato in peggio il popolo italiano, allontanando grandi masse di persone da ogni criterio di onestà, di equità e di democrazia. A questo punto oserei dire di intelligenza e di senso di sopravvivenza. Perché attaccarsi al collo come una macina di mulino persone come Berlusconi e la sua banda o segretari del Pd che sanno solo compiacerlo ed aiutarlo, va oltre il normale istinto di sopravvivenza umana, è blasfema follia.

(Biennale di Venezia)

UN PAESE TUTTO DA RIFARE

I sondaggi di oggi (vd Tecnè col condannato Berlusconi che avanza al 32%, e il Pd e soci che lo appoggiano al 33,5%) mostrano uno squallidume morale e civile senza precedenti
In ogni Paese normale, civile, moderno e democratico basta una minima accusa morale a un politico per farlo dimettere immediatamente da qualunque ruolo egli ricopra, perché l’opinione pubblica non regge allo scandalo (un ministro tedesco fu costretto a dimettersi in tronco perché aveva espresso critiche al Governo USA nelle sue guerre aggressive. In UK le dimissioni sono d’obbligo se solo si scopre che un politico non ha pagato i contributi alla domestica o ha fatto viaggiare la nurse dei suoi figli con qualche agevolazione).
Noi siamo l’unico Paese del mondo occidentale dove una condanna pesantissima a un leader che la Magistratura dichiara delinquente sistematico e abituale ai danni dello Stato, fa aumentare il suo consenso.
Il che dice in modo spaventoso lo stato di degrado morale in cui è caduta gran parte del Paese.
Ormai la scelta è tra chi delinque e intende continuare a farlo da impunito continuando a rovinare il Paese per i propri privati interessi (oltre tutto sporchi e illegali) e chi non ha reati e peccati sulla coscienza e lavora per riportare il Paese a una maggiore democrazia che tolga il potere dalle mani di questi abietti.
Oggi nessuno può dire: non sapevo. Chi appoggia è correo.
La responsabilità della nostra tragedia è di tutti.
Inutile dare la colpa al solo Berlusconi.
Chiunque lo sostenga o sostenga chi lo vuol salvare è un nemico pubblico dell’Italia e degli Italiano onesti.


(Biennale di Venezia)

Emendamenti o leggi presentati dal M5S
Blogger

Emendamenti e mozioni presentate, respinte e passate:
-Mozione sull’immediata decadenza di Berlusconi (come la Severino impone) senza la votazione in senato: RESPINTA da PD, PDL e Scelta Civica.
-Mozione contro la TAV: RESPINTA da PD, PDL e Scelta Civica.
-Mozione contro il MUOS: RESPINTA da PD, PDL e Scelta Civica.
-Mozione contro l’acquisto degli F-35: RESPINTA da PD, PDL e Scelta Civica.
-Emendamento per il BLOCCO del condono dei 2,5 miliardi delle concessionarie slot machine: RESPINTA da PD, PDL e Scelta Civica…con conseguente approvazione del condono da parte degli stessi tre partiti.
-Studio di una nuova legge elettorale con metodo d’Hhondt (in fase di completamento e da presentare).
-Decreto Legge sull’adozione di guard rail rasoterra in plastica per salvare la vita dei motociclisti: ACCOLTA all’unanimità.
Mentre il trittico delle meraviglie (Pd, Pdl,…non sottovalutate Scelta Civica) toglie l’IMU (e poi rimette altre tasse più alte al suo posto) , i 5 stelle hanno proposto tutto questo e molto altro. La cosa che mi piace far notare è che ne hanno accolta una sola, un’ottima proposta (come tutte) salvavita, ma che non CAMBIA ne le sorti del paese né gli INTERESSI dei politici, domandatevi il perché…e chiunque mi risponda con la parola Grillo non riceverà risposta, io parlo di politica e di fatti ,Grillo non fa politica è un portavoce, quindi parlate del Movimento. Grillo non legifera, non può farlo.

(Biennale di Venezia)

LA PUTTANATA DELL’IMU
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Prima Berlusconi mette l’IMU, poi aumenta i consensi urlando che si tolga l’IMU !? In questo tiramolla da baraccone gli elettori si dividono insensatamente come greggi impazzite che scambiano i lupi per cani da guardia sulla strada del girattorno.
Il compagnuccio di merende Letta promette che toglierà l’IMU ma metterà al suo poste altre tasse dieci volte più gravose. Naturalmente non toglie un centesimo alla Casta, ma i cloni applaudono e si parla dei “grandi risultati conseguito in pochi mesi”! Forse è il mezzo milione di disoccupati in più? O la crisi peggiore d’Europa? Ma i media sono proni come davanti alla crisi indotta da Monti o le sciagure della Fornero o lo schiavismo di Marchionne. Con simili mezzucci, più da gaglioffi che da statisti, mentre la disoccupazione aumenta e lo stato sociale si perde, siamo ultimi in Europa ma gli altri danno qualche segno di ripresa, noi tendiamo alla Grecia. Letta dice che non sa dove trovare i miliardi che mancherebbero senza l’IMU, intanto non si schioda dalle guerre in Medio Oriente, si impegna per 25 miliardi di armi esose come gli F35 per portare le atomiche americane (anche qui con una mano dichiariamo no alla nuova guerra in Siria, con l’altra trasporteremo le armi nucleari americane con gli F35 contro la Siria). Nel pianto manno sulla mancanza di soldi, riescono trionfalmente a regalare 98 miliardi ai gestori dello slot, visto che li regalano a loro stesso uniti ai mafiosi. E ancora c’è chi attacca il M5S??????

(Biennale di Venezia)

GAME OVER

L’articolo del 18.2.12 di IFQ iniziava così “Alla fine la legge vale per tutti anche per i re delle slot machines e i loro distratti controllori”…”Sommando le ore di mancato collegamento e moltiplicandole per la multa oraria, i finanzieri arrivano a contestare più di 90 miliardi di euro. Per anni la politica fa finta di nulla. Il direttore Tagliaferri resta al suo posto. Le concessioni sono prorogate nonostante gli inadempimenti e Aams assegna agli stessi operatori (più altri tre) il compito di impiantare le nuove slot più redditizie, le Vlt. Ieri la Corte non ha accolto la richiesta principale del Pm Marco Smiroldo (oltre 90 miliardi di euro), ma la subordinata, con una condanna a 2,5 miliardi per i dieci concessionari, pari all’80 per cento dell’aggio percepito dai concessionari nel periodo da settembre 2004 a gennaio 2007. Sembra un pareggio, nella realtà è una sconfitta pesantissima. Per le società ma soprattutto per l’Aams e anche per Mario Monti che ha appena confermato i suoi vertici.”
Quindi, se la multa di 2,5 md di euro era una sconfitta per lo Stato, un condono da 611 milioni, a cui le società tra l’altro hanno già annunciato opposizione, cosa è? Forse bisognerebbe chiederlo a Francesco Corallo, ex di Atlantis, e agli altri concessionari. Che il banco vincesse sempre si sapeva, che vincesse barando non una, ma ben tre volte è una poco piacevole novità tutta italiana
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Dardy
Il PD e il PDL hanno votato 55 fiducie a Monti
Il, PD e il PDL hanno sempre rifinanziato le missioni militari all’estero.
Il PD e il PDL hanno votato a favore degli F35
Il, PD e il PDL non hanno rinunciato ai rimborsi elettorali. Il PD e il PDL hanno ricevuto SOLDI dal patron dell’Ilva
Il, PD e il PDL solo per ampliare il precariato sul lavoro.
Il PD e il PDL sono favorevoli a tutti gli scempi ambientali dalla TAV al MUOS… 
Da oggi possiamo aggiungere che il PD e il PDL hanno votato il condono per le società concessionarie di slot machines!
PD – PDL E SAI COSA SCEGLI!!!!!!
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Lorenzo
Lo Stato incasserà 600 milioni di condono contro 98 miliardi di multa. Magari qualche think tank ci ha guadagnato. Magari quella di Letta.
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Maurizio
Solo a me se non pago una cartella esattoriale la somma si raddoppia o si triplica e mi vengono a prendere a casa? andate aff@@nc..ulo e non per sbaglio
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Glacier
Un partito che dovrebbe essere a favore della solidarietà e a protezione delle fasce sociali più deboli che propone e vota dei provvedimenti del genere, lucrando sulle debolezze delle persone per fare quadrare i bilanci, merita di essere Politicamente annientato.
E i loro elettori dovrebbero solo vergognarsi. Buffoni!
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Savoia Marchetti
Praticamente, con la riduzione di oggi, lo Stato ha dichiarato che se rubi una gallina sei un ladro, ma se rubi 98 miliardi allora sei un martire della giustizia.
Già i 2,5 mld fanno ridere i polli rispetto all’ammanco contestato (provate a vedere se la GdF contesta qualcosa e poi si scopre che l’evasione è un QUARANTESIMO di quel valore!) e gli hanno fatto un favore grossissimo (come il condono TOMBALE di TREMONTI e il suo misero 4%!). Ora glielo hanno ridotto del 75%!
Siamo seri, avrebbero dovuto fargli pagare almeno 10 miliardi per un ammanco così contestato (il 10% del totale evaso!!). E poi ci vengono a parlare di risorse che ‘non ci sono’?
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Battute come quella di chi nega davanti alla più spietata evidenza fanno trasecolare
Ma questa gente dove vive? sulla luna?
Copio da ‘Economia e Finanza’: “Sono 10 le società che, se aderiranno alla proposta del governo, beneficeranno di uno sconto del 75% sulla sanzione da 2,5 miliardi della Corte dei Conti. Non avevano collegato le macchinette mangia soldi con il cervellone del Fisco. Molte di loro hanno le holding di controllo in Paesi offshore. Sono la Bplus, la Sisal Slot, la Cogetech, la Gamenet, la Snai, la Hbg, la Gmatica, la Cirsa Italia, la Codere e la Gtech. Molte sono in mano a fondi di investimento con teste in Paesi offshore, altre hanno guai giudiziari, altre ancora hanno forti legami politici. Il leader è la BPlus di Francesco Corallo, vicino al boss Nitto Santapaola. La BPlus invece di pagare 845 milioni potrà sanare la sua posizione versando 211,2 milioni. Francesco Corallo è di An amico di Amedeo Laboccetta (ora Pdl), indagato per associazione per delinquere dalla procura di Milano e dopo 14 mesi di latitanza, ad agosto si è consegnato alle forze dell’ordine per difendersi dalle accuse. (ma è amico di Tremonti) ecc.
La Sisal che pagherà 61,2 milioni al posto dei 245 contestati dalla Corte dei conti, è invece controllata dai fondi di investimento Permira, Apax e Clessidra, entrati nel 2006 nel capitale del gruppo, e in parte ancora dalla famiglia del fondatore, Geo Molo. Il figlio, Rodolfo, già presidente del gruppo passò la mano nel 1999 per un’inchiesta che lo portò a patteggiare nel 2001 una pena di 20 mesi per false fatturazioni finalizzata a creare fondi neri, mentre l’attuale amministratore delegato, Emilio Petrone, è stato indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla Bpm, per i legami con Cannalire e per un presunto versamento di 860mila euro a Ponzellini per ottenere crediti facili.
La stessa sorte è toccata per un presunto versamento di 240mila euro anche all’imprenditore Alberto Tripi, uscito dal settore dopo che la sua società, la Almaviva ha ceduto nel 2011 la controllata GMatica al gruppo internazionale Novomatic, le cui sedi si snodano tra le “poco amiche” del Fisco, Svizzera e Austria. La Gmatica se la potrà cavare nei confronti della Corte dei Conti con una multa di 37,5 milioni al posto dei 150 contestati.
La Snai e la Cogetech, invece, entrambe partecipate da Investindustrial, il fondo estero della famiglia Bonomi, potranno uscire dal contenzioso con i magistrati contabili saldando rispettivamente 52,5 milioni e 63,7 milioni al posto dei 210 e 255 contestati. Nella Snai, Andrea Bonomi, socio di riferimento di Investindustrial e successore di Ponzellini alla presidenza della Popolare di Milano, condivide il controllo con banche e assicurazioni, mentre in Cogetech con altri soci finanziari.
La Gamenet avrà una multa ridotta a 63,7 milioni dai 235 milioni iniziali. Il condono favorirà l’azionista di riferimento, il fondo Trilantic Capital Partner, il cui principale referente è Vittorio Pignatti, un ex banchiere della Lehman Brothers, noto per essere stato uno dei consulenti di Roberto Colaninno nella scalata a Telecom Italia.
La Hbg pagherà 50 milioni e non 200, mentre la Gtech chiuderà il tutto con 25 milioni contro i 100 contestati. L’azionista di riferimento della prima è Antonio Porsia: quest’anno, a lui e ai vertici del gruppo, le Fiamme Gialle di Roma hanno sequestrato beni immobili e disponibilità finanziarie del valore complessivo di oltre 14 milioni di euro, perché dal 2007 in avanti, avrebbero trasferito attività del patrimonio della società all’estero e, in particolare, in Lussemburgo, per evitare la riscossione coattiva da parte dell’Erario. La seconda, più nota come Lottomatica, fa parte del gruppo De Agostini delle famiglie Drago-Boroli. Per loro niente di simile a Porsia, ma Marco Drago, il numero uno della holding del gruppo, la B&D Holding di Marco Drago e C. S. a. p. a., ha messo a verbale il 13 gennaio 2012, davanti al pm Eugenio Fusco nell’ambito dell’inchiesta sul tesoro occulto di Gianni Agnelli, di aver avuto conti offshore coi quali la sua famiglia ha acquistato dall’Avvocato alcuni posti barca a Port Beaulieu in Costa Azzurra. Conti poi scudati grazie alle leggi di Tremonti.
Le spagnole Codere e Cirsa, al 100 per cento rispettivamente del gruppo Codere Internacional e Cirsa di Cirsa international Gaming Corporation, avranno la possibilità di pagare 28,7 e 30 milioni, quando la multa originaria prevedeva per loro 115 e 120 milioni. Entrambe sono diventate famose in Italia con il boom delle sale Bingo, alla fine degli Anni 90. La prima si era alleata con Vittorio Casale, manager ai tempi considerato vicino a Massimo Dalema e diventato poi un immobiliarista che ruotava intorno alla Unipol di Giovanni Consorte: è stato arrestato due anni fa dalla procura di Milano per bancarotta fraudolenta, mentre la Codere oggi è tra i candidati a rilevare la Bplus di Corallo. La Cirsa invece fu conosciuta da tutti quando alla Festa dell’Unità del Testaccio di Roma aprì uno stand volante dove era possibile giocare alla nostrana tombola. Oltre al Bingo, le due società sono tra i leader nei mercati latini delle slot machine.

Solo tre anni fa le entrate dai giochi avevano già raggiunto i 61 miliardi di euro, qualcosa come il 4% del PIL. Il fenomeno è importante, è cresciuto nel frattempo di ulteriori 9
miliardi di euro e in alcuni casi ha risvolti inquietanti, mentre è avvertita la necessità di arrestare nuove concessioni, di controllare il web e di fare un passo indietro su alcuni giochi che di ludico ormai non hanno più nulla. Il mercato attuale dei giochi pubblici in Italia vale infatti 70 miliardi di euro ed è in continua crescita: nel 2012 è aumentato del 14% e l’azienda è ai primi posti in Italia per volume d’affari.
Giochi online (16,3%), lotterie (11,4%) lotto (7,2%), scommesse
sportive (4,2%), giochi numerici (2,2%), bingo (2%) totocalcio, tris
(1,2%).
A partire dal 2007 la Corte dei Conti del Lazio ha aperto un contenzioso per danno erariale con i dieci concessionari di slot machine, chiedendo un risarcimento stimato inizialmente in 98 miliardi di euro. Il contenzioso è frutto di una inchiesta biennale del Nucleo speciale antifrode della Guardia di Finanza, guidata dal generale Umberto Rapetto.
Credi che la Guardia di Finanza dia cifre che non stanno né in cielo né in terra? Perché se lo credi o fai parte della manfrina o sei in malafede forte
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Ma tutto questo sembra che a qualcuno vada bene. Ameno a vedere quanto si ostinano ad attaccare il M5S che questo carnaio vorrebbe combatterlo.
Erich Fromm scrisse una volta: “Ci sono al mondo alcuni, che muoiono senza essere mai interamente nati”.
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http://masadaweb.og


MASADA N° 1483 22-9-2013 CIECHI CHE GUIDANO CIECHI

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Berlusconi come la Concordia – Ipocrisie partitiche – Dati economici sempre più negativi – L’Unica salvezza-La beffa del condono alle slot machine – E non è una beffa anche la finta abolizione dell’IMU? – Democrazia o telecrazia – Le infamie di Bersani – Cambieranno l’articolo 139? – Sondaggi elettorali – Quattro nuovi senatori a vita – L’Unione europea approva il reddito base – I referendum di Pannella – La falsità su Falcone e la separazione delle carriere- Lo spettacolo decadente Silvio che firma da Pannella!

SalvatoreLolicato
Esimio Presidente Giorgio Napolitano.
Mi permetto di ricordarle che Lei disse, riferendosi a Grillo: “Così si rischia l’eversione”. Ora, presumendo che Lei abbia ascoltato il discorso di Silvio Berlusconi, le chiedo: con Berlusconi si rischia l’eversione? Il Suo silenzio in merito francamente mi turba: o io non ho capito niente oppure ho capito fin troppo bene.
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Vincenzo
“Tornerà Forza Italia, ha detto dell’Utri leggendo un pizzino”
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Mario 45
Che pagliacci. La Costituzione – da sempre inapplicata – si può cambiare. Le regole di voto al Senato no. Che miseria!

MarcoBo
L’ultimo episodio di “GAMES OF TROMB

Paolo Farinella

“Un’ulteriore prova della crisi morale profonda che attraversa l’Italia: se Berlusconi può pensare al pluri-indagato, ladro e corrotto certificato e comprovato Bertolaso come nuovo leader del suo partito, significa che davvero viviamo in un’Italia senza memoria e senza più principi alcuni. Sembra incredibile poi che non si riesca ad avere una destra onesta, siamo condannati a dover combattere con una destra mafiosa, malavitosa, filo-criminale, irresponsabile, che manderebbe in rovina il paese pur di tutelare i propri interessi”.
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Fabio Silvietti (Tucidite)
“Possiamo riposare o essere liberi. Se decidiamo di essere liberi partecipiamo alla vita pubblica”. Se vogliamo riposare confidiamo il nostro destino nelle mani di un parlamento di eletti con libertà di mandato…e come va a finire è sotto l’occhio di tutti.
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Se le elezioni servissero a qualcosa, non ci farebbero votare”
Mark Twain.
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Viviana
Sarebbe istruttivo per molti leggere gli atti attraverso cui è sorta la democrazia americana.
I famosi Padri Costituenti furono attentissimi affinché troppa democrazia non fosse data al popolo, ma solo quel poco che serviva all’apparenza. Furono anch’essi gattopardi ben attaccati alle caste di appartenenza e mirarono affinché le classi che avevano il potere prima della democrazia non potessero perderla dopo.
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Marco
La democrazia è sempre stata la comoda maschera del potere.
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CARMELO BENE

In democrazia il popolo è bastonato su mandato del popolo.

Se si vuole davvero cambiare qualcosa, bisogna cominciare a cambiare se stessi, andare contro se stessi fino in fondo. Il massimo impegno civile è l’auto-contestazione.

Se la democrazia fosse mai libertà… ma la democrazia non è niente; è mera demagogia.

Non mi vergogno d’essere nell’equivoco italiota. Non mi interessano gli Italiani, ecco.

Qualunque governo, come qualunque arte, è borghese: tutta l’arte è rappresentazione di Stato, è statale. È uno Stato che si assiste fin troppo. “Se no alla mediocrità chi ci pensa?”. La mediocrità, par excellence, è proprio lo Stato. Lo Stato dovrebbe smetterla di governare: si può dare uno Stato senza governo, mi spiego?

Antonio. Cocito e Antenora​

Nell’immaginaria descrizione dell’Inferno resa da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia, il Cocito è un immenso lago ghiacciato situato nel nono cerchio dell’Inferno. Qui, sempre secondo Dante, vengono puniti i traditori, sommersi dal ghiaccio e colpiti continuamente dalle gelide raffiche di vento prodotte dalle immense ali di Lucifero. Nella descrizione dantesca, il Cocito viene dipinto come un luogo terrificante, la cui aria risuona dei lamenti delle anime sofferenti continuamente torturate dal morso del gelo, con gli arti congelati ed i volti stravolti dal freddo.

L’Antenora è il luogo dove sono dannati i traditori della patria e del partito. Il passaggio da Caina ad Antenòra non è segnalato da alcun confine o margine o cartello. Sono adiacenti. Dante semplicemente afferma di procedere verso il centro del lago e di vedere innanzi a sé uno sterminato accumulo di facce che emergono dal lastrone di ghiaccio. Un panorama che gli dà i brividi. Sono volti che egli definisce “cagnazzi”, e che si potrebbe intendere come sformati dal freddo in modo atroce, di un pallore violaceo.
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La libertà è il diritto dell’anima di respirare
Triskel

Giudici compiacenti hanno addirittura assolto Razzi e Scilipoti perché non c’erano abbastanza prove per la loro compravendita. Ormai siamo sulla dirittura d’arrivo perché il suk parlamentare entri nei regolamenti delle Camere come un diritto, sancito magari dalla nuova Costituzione.
Il voto segreto, come il voto di scambio come il mercato dei voti o il cambio di gabbana o la tangente politica o il patto occulto, fanno tutti parte di quella non-democrazia che Pd e Pdl hanno imposto all’Italia da 20 anni e che eredita tutto il malaffare del Psi e della Dc precedenti. Dopo tangentopoli, nulla è cambiato. Solo che adesso i giudici assolvono quelli che un tempo, almeno teoricamente, avrebbero incarcerato.
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NELLA MOLTITUDINE
Wislawa Szymborska

Sono quella che sono.
Un caso inconcepibile
come ogni caso.
In fondo avrei potuto avere
altri antenati;
e così avrei preso il volo
da un altro nido;
così da sotto un altro tronco
sarei strisciata fuori in squame.
Nel guardaroba della natura
c’è un mucchio di costumi:
di ragno, gabbiano, topo campagnolo.
Ognuno calza subito a pennello
e docilmente è indossato
finché non si consuma.
Anch’io non ho scelto,

ma non mi lamento.
Potevo essere qualcuno
molto meno a parte.
Qualcuno d’un formicaio, banco, sciame ronzante,
una scheggia di paesaggio sbattuta dal vento.
Qualcuno molto meno fortunato,
allevato per farne una pelliccia,
per il pranzo della festa,
qualcosa che nuota sotto un vetrino.
Un albero conficcato nella terra,
a cui si avvicina un incendio.
Un filo d’erba calpestato
dal corso di incomprensibili eventi.
Uno nato sotto una cattiva stella,
buona per altri.

E se nella gente destassi spavento,
o solo avversione,
o solo pietà?
Se al mondo fossi venuta
nella tribù sbagliata
e avessi tutte le strade precluse?
La sorte, finora,
mi è stata benigna.
Poteva non essermi dato
il ricordo dei momenti lieti.
Poteva essermi tolta
l’inclinazione a confrontare.
Potevo essere me stessa – ma senza stupore,
e ciò vorrebbe dire
qualcuno di totalmente diverso.

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Bacchetta
Dopo il governo delle larghe intese nascerebbe un governo del ristretta maggioranza.
E se uno si becca l’influenza cade il governo?

Pietrobiagio
​​Napolitano ha mai pensato di dimettersi? Col suo voto di senatore a vita fornirebbe un ulteriore voto per il Letta bis!

IPOCRISIE PARTITICHE
Viviana Vivarelli

Minacce di dimissioni? Promesse di riduzioni fiscali? Ma quando mai??
In Italia due cose sono certe:
-ogni nuova tassa resta eterna e non sparisce mai
-ogni nuovo eletto è eterno e non si dimette mai
Due sono i sostegni di questa oligarchia di fatto: POTERE e INCASSO
Di tutto questo finto bipolarismo di facciata (mentre i due compari erano in realtà pappa e ciccia) di questo bipolarismo artefatto e non di sostanza che ha ingannato gli Italiani per 20 anni non si può dire altro che è stato “un’arma di distrazione di massa”, e purtroppo anche un’arma di “distruzione di massa”, visti i danni immani che ha fatto a noi tutti.

Ma la Lega cosa dice? Quella Lega Nord urlante e cialtrona, screditata e sfiduciata, ormai dimezzata e sulla via di scomparire, e comunque sostegno massimo a Berlusconi fino all’ultimo respiro e dal cui abbraccio non si è mai sognata di staccarsi dopo il ribaltone del 94, appoggiando ogni sua nefandezza, quella Lega che ci ha fatto primi nella classifica europea per omofobia e razzismo e ci ha screditati nel Parlamento europeo per villania e barbarie, e che in 20 anni non ha fatto una sola cosa buona per il Paese sostenendo ogni sua distruzione, quella Lega ormai fatiscente e divisa non ha proprio nulla da dire? Perché il suo silenzio in momenti come questo la allinea con mafia camorra, ‘drangheta, Roma ladrona, corruzione comune e massima evasione.

E magari Berlusconi scappasse!
Ma, vista l’inettitudine e l’acquiescenza del Pd, ogni scenario anche peggiore di questo è possibile. Ormai il Pd è come uno che affoga in un fiume vorticoso e profondo e tenta disperatamente di stare a galla attaccandosi a un cadavere che galleggia, essendo incapace di nuotare. Lo sappiamo tutti che finiranno a fondo tutti e due. Lo sanno anche i loro cloni che avanti così non si può andare. Ma lo strazio dell’agonia perpetuata oltre ogni limite di sopportazione è insopportabile. E il peggio è che, affondando, porteranno a fondo tutti noi. E che si debba pure sentire sulle sponde chi inneggia a questi due cadaveri accertati è rivoltante. Ma che acclamate a fare? Non lo vedete lo scempio di questa Nazione? Ma in quale altro Paese del mondo avrebbe potuto mai accadere uno strazio simile? E’ ormai contro ogni logica, etica e uso di senso comune!

Sono 20 anni che i due compari inciuciano insieme. E ancora si deve sentire degli sciocchi che chiedono come mai il Pd non si è alleato al M5S e ne danno colpa a quest’ultimo??? Intollerabile e indecente! Ma non lo vedete che sono due fratelli siamesi e dove barcolla l’uno lo sostiene l’altro?
Berlusconi è entrato in politica salvandosi dalla galera e da un gigantesco crack finanziario perché aveva un debito verso le banche di 3.000 miliardi di lire, e ha avuto il potere grazie al Pd che con gente come D’Alema e Violante ha ‘dimenticato’ di applicare la legge 361 del 1957 che gli vietava di candidarsi. Berlusconi ha avuto in regalo le televisioni grazie al gentile dono del Pd di cui Violante si vantava. Berlusconi ha avuto le opportune assenze del Pd in ben 3700 leggi ed emendamenti a suo favore, con meno di 10 voti in più, grazie al Pd che gli ha gentilmente disertato l’aula. Oggi il Pd ha fa pubblicamente outing sul patto di ferro con cui per 20 anni ha sostenuto Berlusconi. Ma come fa ad esistere qualcuno che parla ancora di una ‘opposizione’ o di un Pd che ha considerato il Pdl come un ‘avversario’? Queste due parole nel vocabolario fattuale del Pd non sono mai esistite. E’ esistito solo il tradimento sistematico degli elettori.
Sono state solo due furbate elettorali per ingannare degli elettori ciechi e sprovveduti!

Si dice che solo i parlamentari ‘accertati’ comprati da Berlusconi siano 47. Ed è solo la punta dell’iceberg. Il sommerso costruito in 20 anni di malgoverno dalla casta politica peggiore d’Europa è immenso e fa tremare le vene dei polsi. Hanno veduto tutto quello che era vendibile: il futuro dei cittadini, l’aria, l’acqua, i diritti del lavoro, il destino dei giovani, i malati, i diritti costituzionali, le nostre aziende, le radici storiche, l’ideologia, la loro credibilità, i beni comuni, la rispettabilità, la faccia, l’onore… Ma come è possibile che ci sia ancora un Pd che sostiene un simile individuo? Hanno trasformato un intero Paese in una gigantesca discarica. E come è possibile che, dopo tanta rovina, l’unica opposizione contro di lui sia quella del M5S? E che ci siano ancora tanti che attaccano il M5S per continuare a sostenere questa discarica?

Diciamo chiaro: Pd e Pdl per 20 anni sono stati COMPLICI .
Ora su questo patto d’acciaio hanno fatto outing, senza un briciolo di vergogna davanti ai loro elettori e dopo 20 anni di menzogne elettorali. E ancora c’è chi ha la faccia di difenderli??????
Il Paese è guidato dal Pd, che è asservito a Berlusconi, che dipende a sua volta dalla mafia e dalla P2, e su tutto domina incontrastata la finanza internazionale della Borsa, del sistema bancario, della Fed, della Bce, della Bm e del Fm, dei quali il Bilderberg è solo una rappresentanza e a cui non importa un fico secco se facciamo la fine della Grecia.

Cito “I ciechi” di Brueghel o Luca, 6, 39-5: “Disse loro anche questa parabola: “Può forse un cieco fare da guida ad un altro cieco?”
L’apologo del vecchio imperatore cieco di Kurosawa che conduce gli altri all’abisso è ancor più attuale.

DATI ECONOMICI SEMPRE PIU’ NEGATIVI
Zhang Dali

Il PIL dell’Italia ha registrato -0.2% nel secondo trimestre del 2013 contro -0.6% nel primo. E’ bastato un rallentamento della decrescita per far suonare le fanfare della ripresa al governo Letta promettendo una uscita dalla crisi che è invece lontana.
Fior di economisti, non da ultimi Fitoussi e Roubini, avvisano che la ripresa in Europa difficilmente ci sarà prima della fine del 2014 dal momento che la ricetta errata di “austerità e tasse” ha depresso salari reali e consumi in assenza dei quali parlare di ripresa è irrealistico. Le stime del Fondo Monetario indicano un magro +0.5% di PIL per l’Italia nel 2014, ma questa oggi sembra una chimera. Moody’s ha segnalato che un ritorno ai livelli pre crisi per l’Eurozona può attendersi non prima del 2016 -17 e solo per alcuni Paesi non periferici, quindi non noi. L’outlook negativo confermato da Moody’s per tutta la periferia d’Europa implica una probabilità del 33% di un ulteriore declassamento del rating nei prossimi mesi. Questo porterebbe la Spagna allo stato di junk (spazzatura) con inevitabili implicazioni di contagio per l’Italia che è stata retrocessa da Standard & Poor’s prima dell’estate a BBB, uno scalino sopra la Spagna e due sopra la spazzatura.
Il debito pubblico deve mantenere lo status di investment grade, di affidabilità, in almeno due delle tre agenzie di rating per essere incluso nei principali indici mondiali, quindi per riuscire a vendere i nostri titoli pubblici. Gli statuti dei fondi di investimento non autorizzano l’acquisto di debito pubblico non incluso negli indici.
Cosa succederebbe a spread e tassi in caso diventassimo “spazzatura” con la conseguente vendita “forzata” da parte dei grandi investitori esteri? Il default. La politica monetaria di Draghi è condizione necessaria ma non sufficiente a garantire la sostenibilità del nostro debito e la crescita. E’ da due mesi infatti che i tassi reali sono in aumento spinti dal cambio di politica monetaria della FED americana. Il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni americano è passato da 2% a 2.7% nelle ultime settimane, e quello italiano ha seguito a ruota passando da 4% a 4.5%. Questo ha pesanti effetti sull’economia reale italiana. Infatti il credito a medio-lungo termine, particolarmente sensibile al rialzo dei tassi, rappresenta il 60% del portafoglio crediti del sistema bancario nazionale. Per le PMI il 65% del credito ad imprese in Italia è a medio-lungo termine e viene ricalcolato su tassi che sono in netto rialzo.
La Siria complica le cose. Il prezzo del petrolio è ai massimi degli ultimi tre anni come conseguenza dalla instabilità geopolitica in Medio Oriente. Per Paesi come l’Italia questo significa maggiore inflazione per l’aumento del prezzo del petrolio. L’Italia è in uno scenario dove dopo due anni di austerità in nome di una presunta competitività, un alito di vento sul prezzo del petrolio e l’inflazione in aumento rischia di spazzare via ogni barlume di ripresa di competitività (ammesso che ci sia veramente). Serve a poco licenziare, ridurre i salari e tagliare le pensioni per acquisire competitività di prezzo interna se poi importiamo inflazione dall’esterno via petrolio. E’ inutile e nocivo sperare di diventare competitivi con la deflazione. Produttività e competitività si sono arrestati dal 1996, l’anno della rivalutazione della lira che portò a cambiare l’Euro a 1,936.27 lire. Fu tale conversione ad un tasso troppo alto richiestoci per entrare nell’Euro a segnare l’inizio del declino italiano come è emerso dai saldi negativi della nostra bilancia dei pagamenti nel decennio dell’Euro speculari rispetto ai saldi attivi della bilancia dei pagamenti della Germania.
Parlare di crescita in Italia risulta irrealistico. Se allunghiamo l’orizzonte al 2015 il quadro si fa cupo perché la variabile Fiscal Compact entra in gioco. Con il Fiscal Compact l’Italia si impegna dal 2015 a ridurre il suo debito in eccesso del 60% del PIL di un ventesimo all’anno per i successivi venti anni. L’entità dei numeri in questione è colossale, tale da rendere inspiegabile l’assenza del tema Fiscal Compact dal dibattito politico attuale. Con una crescita futura pari a zero (e non negativa come ora) rispettare il Fiscal Compact significa manovre da 50-60 miliardi di euro di riduzione del debito e un avanzo primario di almeno il 4% per il prossimo ventennio, o una riduzione della spesa pubblica del 15% all’anno oppure a nulla di tutto ciò a patto che si cresca al 3.5% di PIL l’anno. Impossibile. Quando iniziamo a discutere la ricetta Italiana a parte la tentazione di svendere i gioielli di famiglia (come l’ENI e l’Enel) per rispettare i vincoli del Fiscal Compact che ottusamente i partiti ci hanno regalato? E’ chiaro perché Letta punti a non oltre il 2015 nelle più rosee previsioni di vita del governo. Andare oltre tale data significa mettere sul tavolo temi ben più complessi di come cancellare l’IMU sulla prima casa per introdurre la Service Tax.
E’ a questi temi che si dovrebbe guardare quando si parla di crescita italiana, Capitan Findus Letta, non al meno zero virgola estivo celebrato da tutti i media compiacenti.

L’UNICA SALVEZZA
Viviana Vivarelli

Copio da un vecchio Masada sulle fiabe:
La fiaba di Pollicino dice che l’unica appartenenza salvica che ci resta non è in protettive case surrettizie, ma nell’abbracciare il nostro destino in modo attivo. Riconoscere il nostro compito sociale e non più rimandarlo: “La pace è frutto di lotta, non del sonno”, dice Isha.
E Jung:“L’unica possibilità di salvezza sta nel paziente lavoro di educazione dell’individuo. Il potere dei demoni è enorme e i moderni mezzi di suggestione sono al loro servizio.. Il Cristianesimo riuscì a mantenersi integro con la persuasione da persona a persona. Ecco, questa è la strada che anche noi dobbiamo percorrere se vogliamo sconfiggere i demoni. Io so che essi esistono così come so che esiste Buchenwald. E’ il mio destino essere preso per matto, soprattutto da coloro che sono posseduti dai demoni… Niente è più esaltante che cercare di capire. Allora ci rendiamo conto che la vita è grandiosa e bellissima e che non sempre la stupidità e l’ottusità trionfano… In questa epoca infausta l’unica speranza è l’attività interiore dell’individuo”.

Un potere senza conoscenza non è nulla, un potere senza etica è una rovina collettiva.

Per salvare il mondo, occorrono nuovi miti fondati sull’obbligo morale, ma l’etica non può essere una propaganda artificiale appiccicata a un discorso di conquista, né possono esistere valori là dove i nomi diventano meri suoni che coprono la morte. L’insoddisfazione dell’uomo nasce dal sentire che la vita interiore gli viene negata,che la libertà di pensare e agire gli viene stroncata, che la stessa informazione gli viene data distorta,che ogni sicurezza progressivamente viene rubata,e lui non sa più chi è e cosa vuole e sempre più diventa un numero insignificante in un luogo anonimo dove il potere è nelle mani di pochi. Non si cammina guidati da ciechi. L’apologo del vecchio imperatore cieco di Kurosawa che conduce gli altri all’abisso è ancor più attuale.

Questa perdita di senso personale e collettivo che i nuovi miti economici o militari inducono pesantemente è una forte regressione sul piano dei valori dell’umanità, è il ritorno a una società passiva di sudditi, impresentabile e improponibile dopo il vivace progresso dei diritti e dei doveri dell’uomo e del cittadino e le autolimitazioni del potere connesse alla democrazia.
La nuova ideologia è anche peggio dei miti estremi della destra o della sinistra, perché almeno Comunismo e Nazismo creavano delle identificazioni forti, mentre l’uomo-consumatore è comunque proiettato a sensazioni effimere proprio in quanto è oggettivato e non trova alcuna grandezza nel consumismo. In luogo dell’alienazione marxista del lavoratore proletario abbiamo una nuova alienazione che colpisce l’uomo in quanto consumatore passivo. E’ questo misconoscimento operato dal sistema che isterilisce il processo della coscienza personale. Avviene allora una discrasia tra tre gruppi: quelli che, poco emancipati, soccombono alle imposizioni del sistema e vi si adeguano, arrivando a difenderlo per piccoli o grandi vantaggi personali, quelli che il mercato lo dominano ma ne sono essi stessi preda, in quanto continuano ad allontanarsi dal proprio Sé per adorare un vitello d’oro, e infine quelli che lottano per non diventare succubi e non accettano di usare gli altri né di prostituire se stesso, non accetta di essere divorato.

Dunque abbiamo: quelli che non hanno dominio né sui beni né sull’io, quelli che hanno il potere sui beni e il comando delle persone ma crescono su un piano puramente materiale, e quelli che si dibattono per non essere né sfruttati né sfruttatori e possono evolvere solo trasformando il loro compito individuale in un mito collettivo e sociale.
Il problema è costruire una trama nobile, non esogena, durevole nel tempo e di portata collettiva, e non va nemmeno bene che il mito sia solo adattivo alla società perché conservare la società attuale significa decretarne la morte. Sognare un nuovo mondo vuol dire essere già usciti idealmente da un plagio di potere.
Per fortuna, quando una società cade in squilibri degenerativi, sorgono fisiologicamente gli anticorpi. Buddha, Gandhi, Madre Teresa, Papa Giovanni sovvertirono la società del loro tempo aprendola a nuovi impulsi. Buddha emancipò la mente dalla sudditanza agli dei e liberò dalla costrizione del desiderio. Gandhi eliminò le caste iniziando una liberazione politica non violenta. Madre Teresa annullò se stessa per il servizio ai morenti e ai parìa. Papa Giovanni uscì dall’isolamento pregiudiziale del Cattolicesimo per riaprire il dialogo tra le fedi e democratizzare una struttura assolutistica.

Il loro mito era forte perché non era egocentrato ma sociale e universale. Come dice Isha: “Nobiltà del senso altruista. Nobiltà del lavoro per una causa impersonale. Nobiltà dell’incorruttibilità”.
Il pioniere, il santo, l’innovatore sono portatori di valori forti, che vanno controcorrente proprio perché sono altamente collettivi, e, quanto più un mito è benefico al mondo e non fa solo gli interessi del suo portatore, tanto più esso è valido. L’uomo che si separa dalla propria cultura e dalle sue immagini trainanti (religiose, filosofiche, economiche, sociali…) e compie un balzo evolutivo, esprime la possibilità di contattare la grande matrice psichica universale, per riscoprire ciò che è collegabile all’intera umanità. I grandi rivoluzionari spirituali non sono mai stati figli passivi del loro tempo, ma lo hanno superato, e hanno sovvertito positivamente culture malate e decadenti con idee-guida evolutive. Il loro afflato non sta solo nell’ispirazione ma nell’universalità. Essi furono non narcisi costruttori di imperi ma tramiti di assoluto.

Ci sono periodi in cui la società è tanto degradata da produrre leader di basso profilo, volti all’ego e alla materia, proprio allora si sente più radicalmente il bisogno di individualità diverse e sconvolgenti. Quanto più l’Ego avanza, tanto più i bisogni collettivi rivendicano la loro necessità. Ed è allora che risuonano più alti gli ideali universali, come necessità imprescindibile. Ricordiamo che il tempo del Cristo venne entro la crisi dell’Impero romano, con imperatori impostori e corrotti, e sette e esoterismi incontrollati.
Abbiamo bisogno di ordine. Ma un sistema di ordine può essere involutivo o evolutivo. Anche un cimitero è un sistema di ordine, anche un lager, anche la Borsa o il mercato globalizzato. Jung dice che qualunque mito è un tentativo di dare ordine, anche miti pericolosi o disgreganti, come il delirio di uno schizofrenico o di un megalomane politico, ma non sono miti collettivi né salvici.

Ideologia e Mito non sono evolutivi e progressivi di per sé. Il Marxismo o il Nazismo o il Fascismo provarono nei fatti la loro natura di schemi deteriori, volti alla distruzione e alla negazione dell’uomo. In contrapposizione, l’attivismo del volontariato è una nuova forma ideale che può trasformare l’esistenza e illuminarla. Ma, per i sistemi di potere reazionari, essa appare come sovversione. E’ un’anomalia, che minaccia il sistema consolidato. Essere pacifisti, dopo l’11 settembre, è considerato anormale. Ma cosa è normale? Non esiste il mito della normalità anzi la massificazione è proprio il massimo dell’alienazione e della disumanità. Un tempo la normalità era l’adattamento totale dell’uomo alla società del suo tempo, per cui qualsiasi devianza dalla norma era insana.

Come dice giustamente Grillo: “SIAMO CARNE DA MACELLO”.
Ormai da troppo tempo la democrazia è morta in Italia. O forse non è nemmeno mai nata,
visto che i bellissimi diritti e valori della Costituzione in 65 anni non sono MAI stati attuati.
Ma, per quanto la nostra Costituzione resti sempre una delle più belle del mondo, questa sorta di usurpatori coatti tenta di renderla flessibile, una Costituzione prêt-à-porter, pronta ad essere variata secondo le misure (o gli interessi ‘particulari’) dei governanti di turno o dei loro padroni finanziari per la piccola speculazione furbesca di casa nostra o per la grande speculazione assassina della finanza internazionale.
Siamo in mano a dei macellai. Ma questi macellai per nostra disgrazia trovano ancora consenso. Anche su questo blog quanto sia radicata l’approvazione ai distruttori è palese e vischioso, Ed è questa la disgrazia maggiore.
..
Letta continua con la menzogna che non sa come trovare i soldi per reintegrare il gettito perduto dell’Imu, ma non muove foglia per esigere dai gestori delle slot machine il pagamento dei 98 miliardi di tasse evase.

LA BEFFA DEL CONDONO ALLE SLOT MACHINE
Vincenzo Matteucci

I “padroni” delle slot-machines non vogliono pagare nemmeno il “condono” di 618 milioni di euro, previsto dal decreto governativo e già firmato ieri, dal presidente Napolitano, al posto dei 98 miliardi di euro, contestati con l’accertamento del 2007 dal “Nucleo Speciale Antifrodi” della Guardia di Finanza e richiesto dalla Corte dei Conti !!!!!!! Oggi così ha titolato il quotidiano “Avvenire” : “I signori dell’azzardo non pagano – La sfida di Confindustria gioco: “Preferiamo aspettare l’appello “. La risposta alla ARROGANZA di coloro che gestiscono queste “attività” che hanno indubbiamente altissimi “valori ETICO-MORALI”, ( tanto è vero che MIGLIAIA di famiglie si sono rovinate e decine di persone si sono suicidate !!), deve essere DURISSIMA e DECISA.
Lo Stato, invece del “condono”, deve PRETENDERE il pagamento dei 98 MILIARDI + gli interessi dal 2007, seguendo la strada che il “Comitato 98 miliardi” ha indicato nel suo sito Internet.
Invitiamo Beppe Grillo ed i parlamentari del M5S ad essere INTRANSIGENTI e a mobilitare le piazze !!!

E NON E’ UNA BEFFA ANCHE LA FINTA ABOLIZIONE DELL’IMU?
BEPPE GRILLO

Io sono stanco. E’ stata una giornata particolare quella di ieri con l’abolizione della parola IMU e la sua resurrezione in Service Tax che cadrà in gran parte sugli inquilini, fascia ovviamente più debole dei proprietari, una giornata in cui la coppia Violante&Napolitano ha forse trovato il cavillo mancante per salvare un pregiudicato con il rinvio della legge Severino alla Corte Costituzionale. Una legge che impedisce a chi ha condanne superiori a due anni di sedere in Parlamento. Violante, lo smemorato del processo di Palermo, è alleato di Berlusconi da più di un ventennio, a che titolo nessuno lo sa. Una giornata particolare con il pdl e il pdmenoelle che esultano per l’accensione dell’inceneritore di Parma contro cui il M5S si è battuto usando ogni forma legale. Esultano per le neoplasie future degli abitanti di Parma, per il cibo avvelenato della Food Valley. Chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina? L’inceneritore è inutile e brucerà rifiuti provenienti da ogni dove, ma loro sono contenti. Loro. Io sono stanco di essere gandhiano, di osservare leggi fatte per favorire i delinquenti. Con uno sforzo enorme, un miracolo, siamo riusciti a diventare il primo MoVimento del Paese. Dietro il M5S ci sono quasi nove milioni di voti, ma questi, che hanno occupato ogni posto di potere, se ne sbattono i coglioni. Nove milioni di italiani sono rappresentati solo dalla presidenza di Vigilanza RAI con Roberto Fico, ma anche in questo caso è l’ennesima presa per il culo. Fico non può neppure sapere chi sono i cinque fornitori della RAI che si spartiscono un miliardo di euro. Nulla. Non dobbiamo contare nulla. Sapere nulla. Fare nulla. Abbiamo cercato di cambiare la legge elettorale con Parlamento Pulito, 350.000 firme buttate nel cesso perché decadute dopo due legislature in cui nessun presidente di Camera, Senato, di qualunque cazzo di istituzione ha mosso un dito. Abbiamo votato per la decadenza del Porcellum, unico gruppo parlamentare e ci hanno votato contro. Abbiamo chiesto di inserire delle modifiche, tra cui la preferenza, e ci hanno ignorato. Prendo atto che noi non esistiamo, che nove milioni di italiani sono dei fantasmi, che ogni legge partorita da loro, in particolare quella elettorale, è contro di noi e per la loro sopravvivenza. Prendo atto che non ci sono altre possibilità che mandarli tutti a casa il più presto possibile. Sono stanco di farmi prendere per il culo da questi incapaci, spocchiosi, intellettualmente depravati che hanno distrutto l’Italia. Sono stanco, ma di quella stanchezza che matura un’incazzatura formidabile.

DEMOCRAZIA O TELECRAZIA??
Paolo De Gregorio

Da una parte abbiamo un delinquente, frequentatore di delinquenti (l’ultimo arrestato per fiancheggiamento della “ndrangheta” è l’ex deputato PDL Matacena), che a edicole e TV unificate (di sua proprietà che nei paesi civili rendono ineleggibili) spara la solita cantilena tanto orecchiabile: toghe rosse, complotto dei giudici politicizzati, invidiosi, comunisti, etc:, mantra che raggiunge e plagia milioni di italiani, e dall’altra parte vi sono 208 pagine che motivano la sentenza di condanna in Cassazione che nessuno, se non gli addetti ai lavori leggerà.
E’ evidente che ci vuole un contrappeso democratico a questa situazione che dura da 20 anni. A nessuno, parlamentari compresi deve essere consentito di calunniare i giudici mettendo in dubbio la loro indipendenza e onorabilità, senza l’onere della prova, e si potrà parlare di un magistrato infedele e cospiratore solo quando ciò sarà stato dimostrato in tre gradi di giudizio in tribunale.
Al di fuori di questa regola, in cui si denuncia d’ufficio per calunnia chiunque accusa la magistratura senza prove, non c’è democrazia, ma dittatura del populismo mediatico che riesce a trasformare i delinquenti in vittime dei giudici manettari e carnefici.
E’ in gioco la democrazia perché se in un modo o nell’altro si salverà il culo di B. apparirà chiaro che il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge non è vero e questo è il più grande attacco, di stile piduista, alla nostra Costituzione.

BEPPE GRILLO
LE INFAMIE DI BERSANI

Il Monte dei Paschi di Siena sarebbe quasi sicuramente fallito senza il prestito di Rigor Montis di 3,9 miliardi di euro, cifra pari all’IMU versato dalle famiglie italiane. Il MPS ha avuto un crollo di Borsa vertiginoso negli ultimi anni, gli azionisti hanno perso quasi tutto il loro investimento. Il MPS ha avuto un deprezzamento di valore su cui sta indagando la procura di Siena, una voragine da far impallidire Parmalat. Si tratta di 21 miliardi così ripartiti: 7 miliardi di sovrapprezzo per l’acquisto della Banca Antonveneta, 7 miliardi di debiti acquisiti dalla Banca Antonveneta, 7 miliardi di versamenti su banche estere con causali da accertare. Il MPS è stato privatizzato nel 1995 e da allora è controllato da una Fondazione. Il 55% della Fondazione è stato detenuto fino a pochi mesi fa da membri nominati da Regione Toscana, Provincia di Siena, Comune di Siena tutti enti controllati dal PD. E’ impensabile che le segreterie del PD che si sono succedute dal 1995 fossero all’oscuro dell’operazione Antoveneta oltre che della vendita di ingenti cespiti mobiliari e immobiliari del MPS che hanno permesso la distribuzione di ricchi dividendi. Se i vari Bersani, D’Alema, Veltroni, Franceschini, Fassino non si sono mai accorti di questo immane disastro finanziario come può il PD pretendere di governare il Paese? Va ricordato che nell’ultimo ventennio il PD ha governato per circa 10 anni, ha fatto a metà con Berlusconi. Un decennio a testa per fare la festa all’Italia.
Napolitano, ex PD, ha invocato la privacy sulle inchieste in corso della Procura di Siena, invece di battere i pugni sul tavolo come avrebbe fatto Pertini gridando “Fuori i nomi dei responsabili”. Lo Scudo Fiscale è stato usato per fare rientrare in Italia patrimoni illeciti con il solo 5% di tassazione. E’ stato approvato grazie all’assenza in aula di numerosi parlamentari del PD. Perché? E’ lecito avere l’elenco completo dei patrimoni scudati per verificare se sono associati alla razzia del MPS? Oppure è un segreto di Stato?
Bersani non replica mai nel merito delle responsabilità sue e del suo partito, ma le spara sempre più grosse: “Si vede la voglia di mandare in galera, come facevano i fascisti. Attenzione, che noi non ci impressioniamo…”. Il M5S non manda in galera nessuno, questo compito appartiene ai giudici. Forse è a loro che Gargamella si sta rivolgendo. Craxi aveva più stile.

CAMBIERANNO L’ARTICOLO 139
Dal Blog di Grillo

Il 6 di Settembre inizierà alla Camera la discussione sulla modifica dell’art. 138 della Costituzione, l’articolo-cassaforte che stabilisce come si cambia la nostra Carta. Tre giorni dopo, il 9, si voterà e poi di corsa in discussione al Senato: in quattro e quattr’otto perché c’è urgenza di presidenzialismo.
I parlamentari M5S sono stati gli unici a fare l’impossibile per mettersi di traverso a questo scempio, comprese lunghe sedute notturne in aula, e sono riusciti almeno ad evitare che il 138 si facesse a pezzi furtivamente ad Agosto. Ma ora siamo al momento decisivo.
Abbiamo poco, pochissimo tempo per opporci. Pochissimo tempo per far sentire la voce dei meetup, delle liste civiche, degli attivisti, dei cittadini di tutto il Paese. Invitiamo tutti ad attivarsi, in tutte le piazze d’Italia, perché sia un autunno caldissimo: con banchetti, gazebo, eventi, materiale informativo per i cittadini che, distratti da beghe giudiziarie altrui, vengono tenuti all’oscuro del trappolone che sta scattando ai danni della nostra Costituzione e del nostro futuro.

I SONDAGGI ELETTORALI DI SWG

Dopo le ferie di agosto, la prima rilevazione delle intenzioni di voto diceva che:
il PDL era il 1° partito col 27,9%, ora è al 27,7% ma il cdx resta primo col 36,5% contro il csx al 34,5%. C​iò è un paradosso dopo la condanna di Berlusconi e in prossimità di altre tre condanne che lo spazzeranno via dal Parlamento.
Il Pd sta dietro Berlusconi in una lenta e inarrestabile caduta.
Il M5S è al 20,1%, tiene ed è ancora importante ma rispetto a febbraio ha perso il 5,4% (il suo massimo è stato 25,55%)
Sel in leggera rimonta al 6,6%
Lega nord: 5,1% (C’erano zone un tempo dove prese il 16%! Sommersa dagli scandali e dal malaffare, la sua sopravvivenza oggi si deve solo al fatto che sta coi coglioni appiccicati a Berlusconi e, quando lui cadrà, sparirà definitivamente. Intanto, grazie al connubio Lega/Berlusconi la Lombardia non ha fatto che peggiorare ed è uscita dalle 100 regioni più competitive d’Europa per finire al 128° posto. Con Maroni raggiungerà il Terzo Mondo. Stiamo aspettando l’ennesimo scandalo di furti e ruberie nel settore direttivo, mentre del grande programma di pulizia etica, rivalutazione territoriale e pretese secessioniste, enunciato con baldanza 20 anni fa non è rimasto che qualche sbraito razzista)
Scelta Civica: 4,5% (sempre troppo per i danni che ha fatto!)

Alle elezioni di febbraio alla Camera e considerando solo i voti in Italia, il M5S aveva 8.689.458 voti, più del PD che ne aveva 8.644.523.
Il M5S aveva dunque 44.935 voti in più, ponendosi come la forza politica più votata in Italia, ma il Pd lo batteva di poco grazie ai voti presi all’estero, prendendo poi uno smisurato numero di seggi in Parlamento grazie al premio indecente del Porcellum.
Comunque 6 mesi fa Pd e M5S erano le due principali forze politiche del Paese, anche se i voti al M5S erano tutti in salita, mentre il Pd perdeva quasi 5 milioni di voti e il Pdl ne aveva persi 6 milioni.
La Lega perdeva metà dei suoi elettori, soprattutto nel Veneto, con gravissimo crollo a Treviso, Sondrio e le altre roccaforti leghiste, avviandosi a un costante e inarrestabile declino.
Erano stati letali gli scandali della sua dirigenza, famiglia Bossi e non solo, le lotte intestine e l’assenza di obiettivi conseguiti in più di 20 anni di pratica politica, persi quasi tutti a servire gli interessi di B (e dunque anche di mafia, corruzione e P2).
Il vero rebus è che alle amministrative l’astensione è stata enorme dimostrando chiaramente la disaffezione degli Italiani a questo tipo di partiti e di politica.
Tre mesi fa votò solo il 44% degli elettori. E’ l’astensionismo il 1° partito d’Italia. E potrebbero essere questi elettori mancanti a determinare, se volessero, il futuro di questo Paese. Il partito dell’astensione continua a superare il 40%. Il restante 60% dell’elettorato è diviso in 3 parti: Pdl, Pd e M5S.
La famosa primazia di B oggi in realtà riguarda solo il 25% del 60% dei votanti effettivi; cioè su 100 elettori, in alcuni sondaggi, 16 sono berlusconiani, 14 piddini, 12 5stelle, 3 Leghisti e 3 vendoliani.
Pd e Pdl si contendono il governo del Paese ma entrambi si sono scollati dai loro elettori in una caduta a picco inarrestabile che le condanne di B renderanno letale trascinando con sé anche il Pd.
E su tutti scenderà finalmente un AMEN.

QUATTRO NUOVI SENATORI A VITA
Paolo Becchi

Napolitano nomina quattro nuovi senatori a vita: Claudio Abbado, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia. Perché questa improvvisa “infornata”?
Diciamo subito che il ruolo politico dei senatori a vita si è profondamente modificato nel corso degli anni, rispetto all’originario disegno costituzionale. L’istituto (art. 59 Cost.) fu introdotto come “limitata deroga al principio di sovranità popolare” (Alberti) al fine di assicurare nella “seconda camera” la presenza di “personalità di altissima competenza” (Ambrosini). Ma se queste personalità sono così “capaci”, perché non si candidano direttamente? Questa era la domanda – ancora attualissima – di Terracini, il quale così si oppose all’introduzione dell’art. 59 Cost.: “Se vi sono persone le quali, in possesso di requisiti di carattere particolarissimo, rifuggono dalla vita politica, è bene che dalla vita politica siano tenuti fuori perché la loro avversione rappresenta un elemento deteriore”.
L’idea, in ogni caso, era quella di differenziare – pur nel “bicameralismo perfetto” del nostro sistema parlamentare – il Senato dalla Camera, con la presenza, nella cosiddetta Camera Alta, di personalità di rango.
Ma i costituenti non ipotizzarono che i senatori a vita potessero risultare politicamente decisivi all’interno degli equilibri tra Governo e Parlamento? L’unico che vide chiaro il problema fu, ancora una volta, Terracini: “la nomina a vita urta contro il principio del rinnovamento del Senato; ogni celebrità, per quanto viva astratta dalla vita politica, ha in definitiva di fronte ai problemi politici un suo determinato atteggiamento, che si rifletterebbe inevitabilmente sulla fisionomia politica del Senato quale risulta dalle elezioni”.
All’epoca, tuttavia, il rischio sembrava più astratto che reale. Tutto ciò si è, però, modificato nel corso del tempo.
Una prima, rilevante, inversione del dettato costituzionale si verificò sotto la Presidenza Pertini. L’articolo 59 Cost. prevede, nel suo secondo comma, che “Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita 5 cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. Sino agli anni Ottanta, l’articolo fu interpretato nel senso che il numero dei senatori a vita presenti in Senato fosse certo, predeterminato dalla Costituzione: mai superiore a 5.
Nel 1984, tuttavia, Pertini sostenne che quel numero si dovesse riferire alla persona del Presidente della Repubblica e non alla carica di senatore: ciascun Presidente della Repubblica – in altri termini – avrebbe potuto nominare nel corso del suo mandato 5 senatori a vita (indipendentemente dal numero dei senatori complessivamente presenti in Parlamento).
Fu così che, con Pertini, i senatori a vita superarono il numero complessivo di 5. Al momento dell’elezione di Pertini, infatti, erano già senatori a vita Cesare Merzagora ed Amintore Fanfani. Pertini ne nominò dapprima 3 (Leo Valiani, Eduardo De Filippo e Camilla Ravera), portando così il numero a 5. Dopodiché sostenne che, ai sensi del dettato costituzionale, potesse nominarne ancora 2. E così fece, con le nomine di Norberto Bobbio e Carlo Bo.
Anche Cossiga seguirà tale prassi, mentre né Scalfaro né Ciampi si discostarono dall’interpretazione “tradizionale” dell’art. 59 Cost. Ad oggi, in ogni caso, il numero dei senatori a vita resta sempre incerto, di fatto non-predeterminato dalla Costituzione. Ciò che ci interessa, però, è il cambiamento del ruolo politico dei senatori a vita che si è prodotto in questi ultimi trent’anni.
A partire, infatti, dalla fine della Prima Repubblica, i senatori a vita sono stati fondamentali per determinare le sorti e la tenuta dei Governi. Così, ad esempio, il primo governo Berlusconi ottenne la fiducia al Senato con un voto in più del necessario, e ciò grazie ai voti dei senatori a vita (Gianni Agnelli, Francesco Cossiga, Giovanni Leone). Si pensi, ancora, al 2006, con l’approvazione della mozione di fiducia al nuovo esecutivo Prodi, sempre grazie all’intervento decisivo dei senatori a vita.
Con la fine, in altri termini, degli equilibri politici della Prima Repubblica, il ruolo dei senatori a vita è cambiato, divenendo sempre più politicamente decisivo per la formazione e la stabilità dei Governi. Da qui le proposte ed i dibattiti per l’abrogazione dell’istituto, che hanno trovato sostenitori in schieramenti politici molto diversi tra loro. Da ultimo, anche Grillo – in un post risalente all’agosto del 2012 (esattamente un anno fa, prima della mossa odierna di Napolitano) – aveva, correttamente, notato:
In Senato pochi voti possono determinare l’esito di un voto di fiducia o l’approvazione di una legge non costituzionale. E’ già successo. I senatori a vita possono risultare decisivi. E’ già successo. La composizione del Parlamento, in teoria, dovrebbe essere decisa solo dal popolo sovrano. Non è così. L’istituto delle nomina del senatore a vita sfugge a qualunque controllo democratico. E’ una promozione di carattere feudale, baronale, come ai tempi dei valvassini e dei valvassori. Per diritto divino. Il presidente in carica può influenzare senza rendere conto a nessuno la legislatura successiva alla sua presidenza nominando chi gli aggrada.
Napolitano, per la verità, aveva già dato prova di considerare la nomina dei senatori a vita uno strumento politico fondamentale: la nomina di Mario Monti, appena precedente la sua chiamata al Governo, ne è stato un esempio evidente. Ma oggi la “mossa” di Napolitano ha un significato politico ancora maggiore, se possibile, del precedente.
I 4 senatori appena nominati saranno, probabilmente, decisivi nel caso in cui il Governo Letta dovesse entrare in crisi. Essi, infatti, potrebbero garantire quella manciata di voti necessaria ad un possibile Letta-bis, nel caso in cui Berlusconi dovesse cercare la crisi di Governo e le elezioni anticipate.
Napolitano si dimostra, ancora una volta, il politico più accorto e il vero capo di un Governo di coalizione, delle “larghe intese”, in cui Letta è solo formalmente il Premier, ma non è, in realtà, che l’uomo del Presidente. Il Capo dello Stato – questo è noto – non vuole le elezioni, non è disposto a sciogliere anticipatamente le Camere. E, per questo, egli ha appoggiato la soluzione Violante (rinvio alla Consulta) per salvare Berlusconi. Ma, visto che essa potrebbe non rivelarsi sufficiente, Napolitano ha preparato la contro-mossa: il controllo di 4 nuovi senatori. È sufficiente sedersi ad un tavolo e fare un po’ di calcoli per capire che un Letta-bis, per ottenere la maggioranza al Senato, avrebbe bisogno – fermi i voti del Pd e dei montiani – giusto di un altro po’ di senatori passati al di là dei ranghi (chiamatelo tradimento, compravendita, libero mandato, come volete), nonché proprio di altri 3 o 4 senatori. Che siano proprio i senatori a vita di nuova nomina?
L’esercizio di un potere costituzionalmente previsto è, ancora una volta, strumento per il controllo del “sistema” politico da parte del Capo dello Stato. La nomina dei 4 senatori prepara, infatti, un Letta-bis, ossia una nuova operazione politica che avrà il compito di evitare le elezioni anticipate, tenendo “bloccata” una maggioranza parlamentare del tutto fittizia e salvando, ancora per un po’, la vecchia politica dei partiti.
È Napolitano che sta assicurando questa sopravvivenza, ed è pertanto dalla politica di Napolitano – nascosta dietro la sua “neutralità” costituzionale – che bisogna a tutti i costi uscire.
Invece di fare nuovi senatori a vita bisognava abolire questo istituto frutto di un residuo storico più monarchico che repubblicano. Ma ormai viviamo sotto Re Giorgio, e allora non ci resta che parlare di problemi come la “grazia” o “i senatori a vita”. E cioè dei privilegi del monarca che sta pensando tutti i modi per salvare il suo Governo. E questo Paese si sveglia ogni giorno sempre più diviso tra senatori a vita e sudditi a vita.
P.S. Una nota finale, sui nomi dei senatori, meriti e competenze scientifiche o artistiche escluse. Stupisce non poco la nomina soprattutto di Elena Cattaneo, la quale è – a quanto mi risulta – la più giovane senatrice a vita mai nominata, appena cinquantenne (è nata nel 1962). Sembra abbastanza inopportuno, specie in un momento come questo, garantire ad una donna di cinquant’anni, con una nomina dall’alto e quindi senza alcuna legittimazione democratica, uno stipendio vita natural durante (diciamo, statisticamente, per i prossimi trent’anni?). Un senatore a vita percepisce – comprese diaria, indennità, rimborsi – , all’incirca, 13.000 euro netti al mese (211.502 Euro lordi all’anno). Quanto ci costerà la senatrice Cattaneo? E se – come sembra uso – i senatori a vita campano più degli altri (guardate la Montalcini, ma anche Andreotti e Carlo Azelio Ciampi).
Ed ecco, allora, che in tempi di crisi, dove sono difficili da trovare finanze per la cassaintegrazione, Re Giorgio si scopre particolarmente magnanimo, scaricando sul bilancio dello Stato – e su di noi – quattro nuovi stipendi, non proprio “popolari”. Viva la Repubblica!”

VV
Paolo Becchi ha fatto centro ancora una volta. Napolitano cerca come può di aumentare i voti del Pd al Senato.
Quattro nomine a senatore a vita, di cui solo una discutibile per l’età. Senza contare che queste 4 repentine nomine rimandano alle calende greche qualsiasi richiesta a senatore a vita del pregiudicato Berlusconi. Peraltro la nostra Costituzione nomina persone di alto valore che abbiano beneficiato la Repubblica per grandi meriti e non è ancora arrivata a premiare con ruoli ‘ad vitam’ delinquenti incalliti con sentenza passata in giudicato e condannati anche all’interdizione dai pubblici uffici per reati particolarmente infamanti. Ma con la prossima variazione per cui la Costituzione, che da fondamento stabile della Nazione diventerà una Costituzione leggera, pret-à-porter, a questo ci arriveremo! Eh, se ci arriveremo! E avremo Costituzioni variabili a misura di Fed, Fm, BM, Bce, di mafia, camorra, P2 e interessi particolari e infamanti di singoli e gruppi! Basta aspettare e in Italia prima o poi il peggio sempre arriva! Gli attuali cinque senatori a vita costano allo Stato più di un milione di euro all’anno. I nuovi 4 senatore costeranno meno di un milione. La stessa cifra che Berlusconi pagò a De Gregorio per avere il suo voto. Si può dire che il Pd ha fatto un affare a prezzo di saldi, 5 al prezzo di uno. E’ sempre il solito Parlamento ridotto a suk dove si pratica la compravendita, ma questa è più abile camuffata da premio ai migliori. E non va nemmeno in tribunale! Pensata finissima!

Fatemi capire. Nel 2011 Napolitano nominò Monti senatore a vita (non si è mai saputo per quali meriti verso la Repubblica mentre si è saputo benissimo per quali meriti verso il Bilderberg e la Bce). Ora Napolitano nomina altri 4 senatori a vita.
Non mi è chiaro: un presidente della Repubblica può nominare ‘solo’ 5 senatori a vita durante il suo mandato oppure, violandosi la Costituzione con più mandati, ne nomina 5 ogni volta che viene eletto? Perché nel secondo caso, piano piano, il Pd una maggioranza al Senato può farsela anche senza gli elettori!
.
Ci sono stati 47 senatori a vita: Agnelli, Andreotti, Carlo Bo, Bobbio, Fanfani, Gronchi, Jannaccone, Pininfarina, Ravera, Saragat, Scalfaro, Segni, Canonica, Castelnuovo, Ciampi, Colombo, Leone, Montalcini, Montale, Segni, Spadolini, Toscanini, Trilussa, Merzagora, Sturzo, Taviani, Monti, Napolitano, Nenni, Parri, Paratore, Pertini, Valiani, Valletta, Zanotti Bianco, Cossiga, De Martino, De Nicola, De Sanctis, Einaudi, Ruini, De Filippo, Montanelli, Taviani, Luzi….
Di questi 10 erano ex presidenti della Repubblica


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SPINOZA

Napolitano nomina quattro nuovi senatori a vita. Ha optato per la cessione del quinto.
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Napolitano nomina quattro nuovi senatori a vita. Visto che abbiamo risparmiato sull’Imu.
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Rubbia, Cattaneo, Burnich, Facchetti…
Napolitano nomina senatore a vita Rubbia. Ci vuole un fisico bestiale.
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Napolitano nomina Rubbia senatore a vita. E alla Snai stanno già quotando l’infarto a Zichichi.
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Abbado senatore a vita. Se non altro la nave affonderà con un’orchestrina che suona da dio.
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Napolitano nomina quattro nuovi senatori a vita.
Previa telefonata: “Un Letta-bis come lo vedete?”.
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Ma quando a Napolitano hanno detto “Piano con i senatori a vita”, siamo sicuri che lui abbia capito bene?

…adesso sì che il transatlantico può affondare in bellezza!
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Purtroppo ancora niente riconoscimento per Paolo Bonolis.
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Carlo Rubbia ha lavorato a Ginevra. No, Mariastella, non coordinava i lavori del tunnel.
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La scienziata Elena Cattaneo nominata senatrice a vita a soli cinquant’anni. In Italia è diventata famosa, per essere stata nominata senatrice a vita a soli cinquant’anni.
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Il PDL insorge”. “Non vogliamo gente onesta e competente in Senato”.
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Napolitano nomina 4 senatori a vita. Altri 20 anni e avrà la maggioranza in Senato.
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Silvio, sarà per un’altra vita.

Napolitano nomina quattro nuovi senatori a vita. Su quattro cavalli, uno bianco, uno rosso, uno nero e l’ultimo verde.
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Renzo Piano nominato Senatore a vita. Speriamo che tenga.
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Abbado in parlamento. Dirigerà i pianisti.
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Rubbia è un fisico che ha dedicato la sua vita alla ricerca dell’infinitamente piccolo.
La sua nomina a senatore a vita è stata accolta con fiducia dai partiti di sinistra.
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..e Silvio?
Unanime il commento degli esponenti del PD: “Gne Gne Gne Gne Gne!”
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Ma il fisico e la biologa li ha nominati per capire se c’è vita nel PD?
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Carlo Rubbia nominato Senatore a vita! Nella comunità scientifica c’è molta curiosità per i possibili effetti del Sincrotrone su Gasparri.
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Santanchè: “Non è stato nominato l’unico che lo meritava”. Lo so, ma a Striscia c’è ancora bisogno del Gabibbo.
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La neosenatrice a vita Elena Cattaneo fa ricerche sulla Corea di Huntington. Gasparri è fisso da ore davanti a un mappamondo.
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Il Presidente a vita ha fatto quattro senatori. O viceversa.
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Secondo la Santanchè, Berlusconi era l’unico che meritava la nomina.
Ora la Cattaneo vuole incontrarla.
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Santanchè: “Nessuno dei 4 senatori è paragonabile a Berlusconi”. Hanno tutti la fedina pulita.

Viviana
La Cattaneo è una ricercatrice esperta in degenerazione delle cellule cerebrali.
Ma le hanno dato il Senato come laboratorio di ricerca?
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Noi non usciremo dal tunnel, ma sembra che questi ci debbano far entrare il Pd.
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Lo Stato è moribondo
Al suo capezzale chiamati d’urgenza
una esperta in degenerazione delle cellule cerebrali
un architetto per la ristrutturazione
un musicista per l’armonia perduta
uno studioso di accelerazione di particelle
Voi dite che con questi primari ci sarà possibilità di ripresa?

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Anib
Senatori a vita: su 47 nominati, due hanno rifiutato: Toscanini e Montanelli
Il musicista e il giornalista preferirono dire “no”. Perché sin dagli albori della Repubblica i partiti si sono “impadroniti” di quelle nomine per trasformarificenze”;
l’altro per “mantenere le distanze dal potere”

I REFERENDUM DI PANNELLA

Pannella propone l’ennesima infornata di referendum, 6 sulla riforma delle giustizia e 6 sui diritti umani. Alcuni sono condivisibili, altri provengono dritti dritti dal piano massonico di Licio Gelli, per il suo golpe pidduista contro la democrazia, piano poi realizzato da Berlusconi, e intendono neutralizzare la magistratura, che ancora resiste dopo lo svuotamento di potere di tutte le istituzioni, dal Parlamento alla Corte dei Conti, perpetrata da B e soci nel corso di questi 20 anni, assieme allo stupro dei referendum popolari.
Così, dopo il patto infame del Pd con B, vediamo la sceneggiata infame di Pannella con B, che giura che li voterà tutti e 12 (c’è anche la distruzione della Bossi-Fini. E la Lega è
d’accordo?).
Il cinismo di Pannella ormai sconfina nel grottesco. Nel tempo si è alleato a cani e porci (vd Craxi) passando da un polo all’altro con la massima disinvoltura, pur di avere i massimi vantaggi e ricevendo sempre utili finanziari (si pensi solo ai miliardi ricevuti da radio radicale che ha goduto addirittura di una legge apposta assieme a radio Padania). E ricordiamo quando, nella crisi dell’ultimo governo di B, il Pd voleva disertare l’aula per dimostrare che B da solo non poteva reggere per mancanza di voti e gli 8 radicali restarono con lui per dargli manforte!)
Tra le iniquità proposte da Pannella ritroviamo la richiesta di separazione delle carriere dei magistrati, pezzo forte della P2 per indebolire la Magistratura.
La P2 voleva che il PM diventasse un avvocato dell’accusa alla pari con l’avvocato della Difesa, mentre oggi il PM non rappresenta un cliente ma lo Stato. Il Pm non è un avvocato dell’accusa contro un avvocato della difesa, per cui vince il più furbo e il più pagato, ma è uno che per conto dello Stato cerca di capire se l’imputato è colpevole o innocente, per cui ha il compito di vagliare le prove e di liberarlo dalle accuse e annullare il processo se queste sono insufficienti.
Mentre per la P2, per Berlusconi e per Pannella il processo si dovrebbe ridurre a un duello tra avvocati per cui vince il più abile, nel nostro codice il PM, se trova delle prove che attestano l’innocenza dell’imputato le deve mettere agli atti e lo stesso se trova prove della sua colpevolezza, in modo imparziale. L’avvocato della difesa difende gli interessi ‘privati’ del suo cliente, il Pm difende gli interessi ‘pubblici’ della collettività e mira a che si faccia giustizia.
Se il PM diventerà un avvocato di parte, obbedirà a interessi di parte. In particolare obbedirà agli interessi del Governo. Dunque farà i processi che il Governo vuol fare e non farà quelli che danno noia al potere. Per es., farà i processi comuni di rapina, omicidio o spaccio, ma non farà quelli contro i politici o ne farà ma contro gli avversari del Governo.
Ecco perché a Berlusconi questo sta bene. Il risultato è che sparirà l’equilibrio democratico dei poteri e il loro reciproco controllo e la Magistratura sarà succube del Governo.
Appoggiando la separazione delle carriere, Pannella compie un atto gravissimo contro la democrazia: non solo si mette dalla parte del pregiudicato e delinquente abituale Berlusconi e lo supporta in un momento delicatissimo della sua crisi morale e politica, ma si mette al servizio della P2, del suo piano di destabilizzazione dello Stato democratico che implica la rottura della separazione dei poteri (base di ogni democrazia) e il rafforzamento di una oligarchia di Governo che sta già di fatto prevaricando sul Parlamento a forza di compravendite illecite, nomine clientelari, strapotere dei segretari di partito e abuso di decreti leggi, mentre ha ridotto al nulla la Corte dei Conti che dovrebbe controllare i conti dello Stato e calpesta ogni giorno la volontà popolare rinnegando i referendum abrogativi e ignorando quelli propositivi, con un annullamento progressivo del valore delle sentenze (si veda Fiat o Ilva) e l’ammessa diffamazione delle toghe. Con la proposta di Pannella, la strada verso un’oligarchia di fatto del Governo o verso la dittatura del premier diventa più facile.

Nella sua foga di realizzare la tanto desiderata separazione delle carriere, che diminuirebbe i poteri del Pm per ridurlo al ruolo di un avvocato qualunque, mettendo i processi sotto il tallone del Governo, che avrebbe una via facile per eliminare i processi indesiderati ai politici eccellenti, Berlusconi ha giurato di appoggiare tutti e 12 i referendum di Pannella.

Il grottesco è che tra essi c’è l’implicita abrogazione della Bossi Fini, perché Panella chiede l’abolizione del reato di clandestinità per gli immigrati abusivi e di tutte quelle norme che ne limitano il diritto di lavoro o il permesso di soggiorno. Ma la Lega è d’accordo? Non sarebbe la distruzione totale di tutto quello che la Lega ha fatto in più di 20 anni contro i migranti? E non sarebbe la negazione di quello che è rimasto l’unico punto saldo di tutte le vuote promesse con cui ha infarcito la testa ai suoi elettori e che in 20 anni ha via via tradito clamorosamente? Se oggi la Lega Nord si regge solo sul razzismo, la mossa di Pannella le toglierebbe il suo maggiore puntello legislativo, la Bossi-Fini, legge orrenda e barbara, va bene, ma Berlusconi voterebbe anche la sua estinzione, e la Lega è d’accordo?

Un altro referendum proposto da Pannella rientra anch’esso nel piano della P2 di Licio Gelli: la responsabilità civile dei magistrati. Anche questo mira a fare dei giudici dei servi del potere, indebolendo la Magistratura. Cioè Gelli, Berlusconi e Pannella chiedono che, se un giudice dichiara colpevole uno che si rivela innocente, paghi di persona. In realtà noi abbiamo già la legge 117/1988 che tratta la responsabilità civile dei giudici ed essa determina sempre quella disciplinare e quella penale. Il cittadino, se si ritiene vittima di sentenza ingiusta, cita in giudizio lo Stato, nella persona del Presidente del C.d.M. e lo Stato, se c’è condanna, agirà in rivalsa entro 1 anno sul giudice stabilendo se ci sono stati dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni, in quel caso interverrà con un provvedimento disciplinare e pagherà il danno alla parte lesa. Quindi la responsabilità disciplinare, civile e penale del giudice reo esiste già. Quindi già ora chi sbaglia paga. E allora cosa si vuole?
Lo spiega Bruno Tinti con un es. In USA i rischi di un’operazione alla schiena sono alti. Dunque le assicurazioni non pagano. Ergo: i chirurghi hanno smesso di fare operazioni alla schiena. Riportiamo questo a un processo. Se c’è stata sentenza precedente, il rischio che una sentenza successiva diversa sia confutato è alto. Ego: i giudici non giudicheranno secondo coscienza ma si appoggeranno alla sentenza precedente.
Poi, se il danno di una sentenza contestata lo paga lo Stato, il giudice sarà più libero, per es. di giudicare un potente. Ma se rischia lui di persona, sarà cauto e preferirà annullare o assolvere un potente piuttosto che rischiare un proprio danno.
Chiaro?
Si capisce perché questo piaccia a Licio Gelli o a Berlusconi. Non si capisce perché dovrebbe piacere a Pannella!

Molto discutibile è anche la richiesta dell’abolizione dell’ergastolo. Come minimo è inutile, visto che di fatto l’ergastolo in Italia non esiste più da moltissimi anni e che il massimo di carcere che uno può scontare è di 30 anni, che poi scendono grazie a permessi e premi di buona condotta (si vedano i casi di Fioravanti e Mambro, 80 morti strage della stazione di Bologna e loro liberi dopo 26 anni), per quanto chi è condannato all’ergastolo per gravissimi reati (vedi strage o pluriomicidi di mafia) non dovrebbe godere dei benefici premiali per favorire la riabilitazione e il reinserimento, a meno che non faccia i nomi dei suoi complici contribuendo così alla loro cattura. La richiesta di Pannella favorirebbe la mafia e i delinquenti peggiori facilitando la loro scarcerazione.

Io ho smesso da tempo di sentire radio radicale anche se ho apprezzato per anni Massimo Bordin, misurato e intelligente giornalista della rassegna stampa di radio radicale, ma ho sempre evitato con cura gli sproloqui di Pannella, di cui ho apprezzato per anni le battaglie civili a cui ho partecipato sia col voto che con contributi finanziari, ma aborrisco le idee economiche repellenti e fortemente neoliberiste (come del resto sono quelle della Bonino) a favore del grande capitalismo internazionale e del sistema Bilderberg, schiumanti un odio smisurato contro i lavoratori, i sindacati (l’orrenda Trimurti) e i diritti del lavoro.
E sentire oggi la proposta di alcuni referendum che sono in linea col piano della P2 e sostengono di fatti le tesi delinquenziali di Berlusconi mi fa restare allibita.
Spero che parte di questi referendum sia fatta fuori dalla Consulta e che altri siano disertati dagli elettori

Altri referendum sono più o meno condivisibili: come la richiesta di abolire i 3 anni di attesa per le coppie che hanno richiesto la separazione, o l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti, già presentata e dribblata dalla casta politica che non ci pensa nemmeno ad abolire o ridurre i propri guadagni finanziari, o l’abolizione del carcere per piccoli reati di droga

Non capisco il senso di far ritornare nei tribunali i magistrati dislocati presso la Pubblica Amministrazione. Ci pare che i reati contro la Pubblica Amministrazione siano tra i più fitti e pesanti nel quadro di corruzione attuale e godono già di molti privilegi come l’assenza del carcere. E non c’è stata Finanziaria in cui i politici non abbiamo infilato di straforo qualche attenuazione o premio a chi delinque dalla PA. Ora Pannella vuole togliere anche i giudici ad essi precostituiti? Se questi giudici fanno un buon lavoro per frenare i reati dentro la Pubblica Amministrazione, perché distoglierli? Se si vuole migliorare i processi ordinari, qui il problema maggiore non è la scarsezza dei magistrati (anche ma non solo) bensì il modo con cui è distribuita la giustizia sul territorio, la mancanza di coordinamento tra le varie forze pubbliche, la povertà di mezzi operativi della polizia o della GdF, ma soprattutto la farraginosità dei processi, la mancanza di cancellieri, la prescrizione facile, il patteggiamento, le lungaggini burocratiche, i 3 gradi di giudizio, gli abusi della Cassazione, le leggi ad personam…
Cerco di essere precisa e di non muovermi per preconcetti. In ogni cosa, ideologia o persona può esserci qualcosa di buono e qualcosa di cattivo, bisogna saper distinguere. Non si può fare di ogni erba un fascio.
I Radicali sono stati utili a questo Paese per molte battaglie di civiltà a cui riconosco ogni merito per aver svecchiato questo vecchissimo Paese, ostaggio della Chiesa e di una cultura codina e regressiva, da pesanti gioghi medievali: droghe leggere, condizioni dei carcerati, divorzio, fecondazione assistita, omosessualità…
In altri campi, come quello economico, la visione restrittiva e prettamente neoliberista di Pannella ha prodotto cose indecenti, come, appunto, alcuni dei referendum odierni che rispondo a una logica golpista e antidemocratica.

Pannella- Berlusconi
Viola scrive: “Due anziani che sclerano sulla via del tramonto”. In realtà non è possibile cavarsela con una battuta. Entrambi hanno forte peso sull’opinione pubblica e sulla vita italiana. Berlusconi non sclera affatto ma cerca vie di fuga per la propria condanna.
Pannella non fa che enunciare per l’ennesima volta quella che è stata sempre la sua discrasia paradossale: difesa giusta dei diritti umani, faziosità ingiusta del neoliberismo
Mi si chiede: e allora, posto che l’ergastolo, di fatto, non esiste più non è meglio abrogarlo? Non è possibile rispondere Sì o No a questa domanda, è troppo generica, sarebbe un atto puramente formale. Noi abbiamo un sistema processuale e un sistema penale formati da migliaia di articoli. Ci sono cose da conservare e altre da cambiare.
Ma negli ultimi 20 anni tutti i cambiamenti che sono stati fatti, sono avvenuti al peggio, per interessi personali e per favorire il Potere di una classe politica che è stata considerata la più corrotta d’Europa, e che ci ha completamente rovinati, arricchendo in modo illecito se stessa, tutte le modifiche legislative hanno avuto come fine non lo snellimento della giustizia o una maggiore applicazione della Giustizia, ma sono state fatte per salvare il delinquente Berlusconi con leggi ad personam, per favorire le tre mafie, per realizzare il piano della P2 o per rendere impunibili i reati della casta o della Pubblica Amministrazione.
Che senso ha, in questo quadro, chiedere solo l’abolizione dell’ergastolo? E’ un falso problema. Visto anche che ormai di fatto non esiste più. Si può anche toglierlo, e allora? Migliorerebbe per questo la giustizia italiana?
Tanto per indicare le giravolte politiche dei Radicali, vogliamo ricordare che nel gennaio 2013 Marco Pannella annunciò l’ingresso dei Radicali nella coalizione che sostiene Francesco Storace, leader de La Destra, alla candidatura per la presidenza della regione Lazio e che l’accordo non si è poi concretizzato e i radicali hanno candidato alla
presidenza Giuseppe Rossodivita, che ha ottenuto lo 0,44% delle preferenze?
E per precisare la loro posizione economica, vogliamo ricordare la loro professione di assoluto neoliberismo, il favore estremo dato al libero mercato e alla libera impresa, comprendendo per anni anche la distruzione dello stato sociale e la privatizzazione di tutto l’esistente? Vogliamo ricordare che si ispirano a Milton Friedman per la Scuola di Chicago: privatizzazione e liberalizzazione di tutti i settori sociali che non siano strategici e abolizione di monopoli e oligopoli per favorire la libera concorrenza.
Magari vogliamo ricordare anche che i radicali sono favorevoli anche a una visione eurofederalista, filoamericana, atlantista, europeista (non c’è mai stata in loro la minima critica al giogo euro che ci sta uccidendo o alle politiche della Bce che sono le stesse della Fed, della Bm o del Fm,l dell’alta finanza e della distruzione dei popoli)
Vogliamo ricordare che per servilismo agli interessi americani vogliono l’ingresso in Europa di Israele, della Turchia, e del Marocco ?
Alle ultime politiche i Radicali hanno preso alla Camera 64.742 voti e al Senato 63.149,
Hanno lo 0,19 % dell’elettorato.
Morto Pannella, che ha 83 anni e non sarà infinito, il partito sparirà. I rimasugli si uniranno a Berlusconi (come hanno fatto Taradash o Capezzone) o finiranno in qualche altro partito di destra. Non per niente Pannella voleva stare con Storace.

FALCONE E LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE

Purtroppo constatiamo che l’ignoranza del diritto imperversa, e non solo tra i blogger ma anche tra i giornalisti venduti come Battista che Travaglio ha avuto modo di sconfessare più e più volte ma che continuano a pubblicare falsità per favorire B.
Si è citato anche a sproposito Falcone distraendo alcune frasi del 95 e allargandole a dismisura,. Falcone non ha MAI chiesto di separare le carriere, al massimo di “differenziarle” per funzioni. Lui stesso, da giudice istruttore, divenne pm. Battista pubblica falsità di cui dovrebbe vergognarsi.
Il 30 giugno 2000 il Comitato dei ministri al Consiglio d’Europa approvò una “raccomandazione” che invitava gli stati membri ad “adottare misure per consentire alla stessa persona di svolgere successivamente le funzioni di pm e poi di giudice, e viceversa” per “la similarità e la natura complementare delle due funzioni”. Cioè a sposare il modello italiano che Battista vorrebbe abbandonare.
E’ FALSO che la separazione delle carriere esista in tutta Europa meno che in Italia. Sono balle di Libero. La separazione delle carriere, col divieto di passare dall’una all’altra, non esiste in quasi nessun paese europeo. Persino in Francia, il cui sistema processuale è
discutibile, perché la polizia dipende dal Ministro degli Interni, giudici e pm appartengono a un’unica carriera, come in Italia, in Belgio e in Olanda.
In Germania la formazione di pm e giudici è unitaria, dopodiché le loro strade si biforcano, ma nulla vieta il passaggio dall’una all’altra. In Gran Bretagna non esiste il pm: l’iniziativa penale è affidata alla polizia. Negli Usa è normale che i prosecutor diventino giudici e viceversa. La separazione delle carriere vigeva nella vecchia Urss, nota culla del diritto (!?) E’ questo che si vuole?
Smettete di scrivere falsità! E smettete di copiarle dai giornali di Berlusconi!
‘Separazione dei poteri’ vuol dire che il potere legislativo (Parlamento), esecutivo (Governo) e giuridico (Magistratura) sono ognuno indipendente dagli altri due così che si attui un bilanciamento e un controllo reciproco tra Parlamento, Governo e Magistratura
Questa è la base dei ogni democrazia sin dai tempi di Montesquieu. Se si fa una legge che mette la Magistratura sotto il controllo politico del Governo, si esce dalla democrazia e diventano minime le possibilità di avere una giustizia giusta, perché si rischia che la politica comandi ai processi. E la separazione delle carriere tende proprio a questo.
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Comunque a qualcosa i radicali soni serviti
anche a prendere 12 milioni l’anno per radio radicale
e di contributo pubblico per i referendum finora quanto hanno preso?
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Elenco di ex radicali:
Capezzone
Della Vedova
Rutelli
Quagliariello
Vito
Taradash
Calderisi
Straquadanio
Mercedes Bresso
Pecoraro Scanio
Marcello Pera
Alessandro Meluzzi
Angelo Panebianco
Massimo Teodori
Vittorio Pezzuti ora portavoce di Brunetta
Stefano Andreani capogabinetto di Andreotti
Si capisce come mai molti di loro andassero d’accordo con Berlusconi
Certo non è proprio un fior da fiore

CHE SPETTACOLO DECADENTE SILVIO CHE FIRMA DA PANNELLA
Salvatore Merlo

Due vecchi che si atteggiano da giovani, che vogliono sfruttarsi l’un l’altro; due galli spennati. Si rubano la scena, anche fisicamente, due vecchie glorie del cinema politico, un po’ spelacchiati, ma ancora ingombranti, ciascuno convinto di aver fregato l’altro, di essere più furbo dell’altro, ciascuno con in volto l’espressione felice e un po’ ribalda che doveva avere Totò dopo aver venduto la Fontana di Trevi al gonzo di turno. E chissà se davvero, come dice Travaglio, è Pannella l’utile idiota di B, o se invece, anche stavolta, com’è sempre successo, chi voleva mettere nel sacco Pannella s’è invece fatto mettere nel sacco da Pannella. B racconta i suoi guai giudiziari. Ma Pannella, gongolante, con l’aria soddisfatta del gatto che sta per acchiappare il suo inconsapevole sorcio, prova a interromperlo, se ne frega dei problemi ad personam del Cavaliere, lui vuole soltanto che B canti la musica radicale, cosa non facile, tuttavia. Il condannato in difficoltà, l’anziano uomo delle televisioni, non è infatti un mansueto esecutore ma un direttore d’orchestra abituato a comandare, per lui i referendum radicali, e l’amnistia, sono soltanto una vendetta contro le toghe rosse, irretirlo è difficile. E dunque va in scena uno sgomitare frenetico di questi due giganteschi vecchi che si sovrappongono l’uno sull’altro, affettano giovanilismo, offrono uno spettacolo a tratti decadente per chi li ricorda al massimo del loro splendore, l’uno con la coda di cavallo imbiancata dall’età, l’altro con la chioma posticcia di un trentenne, ciascuno interessato soltanto ai fatti suoi, due galli un tempo fierissimi e oggi un po’ spennati. Pannella vuole massima pubblicità per la sua battaglia civile, e ha finalmente una tribuna illuminata, mentre il Cavaliere cerca soltanto un’arma, uno strumento di pressione politica, un altro spadone da puntare alla gola di Napolitano e dell’Italia intera.
E quindi Pannella tenta faticosamente di suggerire le parole a Berlusconi, cerca di imboccarlo, vuole tirare i fili del Cavaliere come se il Cavaliere fosse una marionetta nelle sue mani, così come B, da impresario di spettacoli qual è, è andato a firmare quei referendum proprio per trasformare Pannella in un presentabile paravento dietro il quale occultare le sue ultime e drammatiche manovre di Palazzo. L’uno vuole manipolare l’altro, ed entrambi appaiono intimamente convinti di esserci riusciti. Così, a un certo punto, tra i due, è davvero una gara, non si sa più chi sta utilizzando chi. B, rettangolare come un armadio, fasciato in un doppio petto nero che dovrebbe occultarne la pinguedine, resiste, tiene la scena, blocca il braccio di Pannella poco sopra il gomito e gli impedisce di farsi interrompere, trattiene dunque la parola, continua il suo spettacolo, per un po’.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1484 22-9-2013 L’ITALIA APPESA A UN RELITTO

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CARCERE EPICO

La Cassazione condanna Berlusconi per frode fiscale – Con 15 a 1 la giunta respinge la proposta Augello per salvare Berlusconi della decadenza – Ma non sono cose serie – Peggiora la situazione dell’Italia. Quello che il Governo Letta non ha fatto – Le Idi di marzo – Orellana e i Grillipoti – La servitù di Lady Boldrini ci costa 270 milioni l’anno – Grazie, Papa Francesco, ma.. – Intervento di Gianroberto Casaleggio al Forum Ambrosetti di Cernobbio – Cos’è la sobrietà – L’uomo mandato dalla Finanza: Enrico Letta – Le scelte giuste che ‘il popolo’ ha già fatto – Videomessaggio di Berlusconi: 1,3 balle al minuto – Berlusconi trema per le sue aziende – Le pratiche sado-maso del Pd – La caduta di un idiota

La rimozione del relitto
Biglest
Ieri un relitto ha impiegato 22 ore per girarsi. Oggi un altro relitto ha impiegato 18 minuti per girare.
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Alberto.Amiotti
La prossima sarà una settimana di rimozione di relitti: uno lunedì e l’altro mercoledì.
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ReNudo
Lunedì: Oggi si cerca di far riemergere un relitto. Mercoledì invece si cercherà di rimettere in piedi un delitto.
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Rororoby
Sono preoccupato per la caduta del governo….. come faremo senza la Di Girolamo?
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Pannella a braccetto con Berlusconi, finalmente ha trovato il miglior venditore di fumo della piazza
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Cristiano
Renzi: ora serve una rivoluzione radicale.
Che so… fare qualcosa di sinistra
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Andrea Graziani
Pannella chiede rassicurazioni a Berlusconi: “Non é che ci rimandi Capezzone ????”
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Berlusconi ai banchetti dei radicali per firmare i referendum ….è perché pensava ci fosse ancora Cicciolina …

Daniela
In piedi, Signori, davanti alla Costituzione
Per tutte le violenze consumate su di lei
per tutte le umiliazioni che ha subito
per il suo corpo che avete sfruttato
per la sua intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata
per la libertà che le avete negato
per la bocca che le avete tappato
per le ali che le avete tagliato
per tutto questo
in piedi, Signori, davanti alla Costituzione.

SPINOZA
Berlusconi: “Se mi eliminano, per la democrazia sarà una ferita profonda” . Come sempre quando si asporta un tumore.
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Barbara Berlusconi: “Mio padre non è un delinquente”. Dai, vai a giocare con Stefania Craxi.
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Segreteria Pd, per le primarie spunta anche il nome di Pannella.
Oramai sono alla canna.
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Pannella potrebbe candidarsi alle primarie del PD. Come ritorsione.
.. e poi, dopotutto, anche lui in passato ha salvato Berlusconi.
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E poi chi meglio di lui per dichiarare il divorzio definitivo tra vertice/i e base ?

Dopo aver regalato al Paese Rutelli, Elio Vito, Taradash, Quagliarello, Stracquadanio e Capezzone, è carino da parte di Pannella dedicarsi all’altro fronte per sparare il pietoso colpo finale a questa povera bestia azzoppata !
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Ci stan Pittella, Cuperlo, Civati, Renzi, Crocetta e ora anche Pannella.
Soltanto non si vedono i due Liocorni.

GUARDA IL VIDEO DI CROZZA
http://www.youtube.com/watch?v=M9gD8w62F0U

Sauro segnala:
MA NON SONO COSE SERIE
Sergio Di Cori Modigliani

Che invidia!!
Ieri mi sono guardato per intero il dibattito politico che si è svolto nell’aula del parlamento britannico. Si doveva discutere di una questione davvero seria. Tema del giorno era “Dobbiamo approvare la delibera per entrare in guerra ufficialmente contro la Syria oppure no?”. Nel caso il Parlamento avesse votato a favore, immediatamente dopo il Gran Cancelliere avrebbe comunicato un conseguente dibattito: “Come e dove troviamo i necessari miliardi di sterline per le spese militari?”. L’aula era stracolma.
Cameron ha letto un foglio, spiegando il quesito. Si è alzato un laburista e ha detto il suo punto di vista (3 minuti). Poi si è seduto. Si è alzato Cameron e gli ha risposto. Poi si è alzato un conservatore (2 minuti) e Cameron gli ha risposto. E poi un liberale democratico e così via dicendo. Le opinioni erano diverse e molto argomentate. E il premier rispondeva subito a ciascuno di loro. Dopo un’ora e mezza si è votato, quando l’aula ha preteso, quasi all’unanimità ( 72%), che il premier garantisse “sulla parola” che nessuna decisione venisse presa dal Ministero della Difesa senza previa autorizzazione del Parlamento. Cameron lo ha garantito. Hanno discusso, anche con toni forti. Hanno dibattuto sul loro futuro. Hanno votato. 32 conservatori moderati hanno formalmente dichiarato che ritenevano più saggio e aderente alle autentiche esigenze della collettività e dell’integrità sociale del popolo britannico astenersi dal ripetere errori del passato e investire la stessa cifra per affrontare il problema della disoccupazione giovanile. Alla fine Cameron ha preso atto della decisione del Parlamento: ha incassato la sua sconfitta, se ne è ritornato nel suo ufficio, ha telefonato a Obama e ha comunicato la scelta. E’ probabile che gli abbia detto qualcosa del tipo “Really sorry Barack! I cant’afford it right now” (mi dispiace, non me lo posso permettere in questo momento). Questo avviene in un paese europeo nel quale esiste una dx “normale” e una sx “normale”.Questo accade in un paese dove i moderati moderano il dibattito, i conservatori vogliono salvaguardare e conservare le tradizioni del paese e i progressisti lottano per far progredire le classi più disagiate. Quasi banale. Ma almeno ha un Senso.
Il dibattito è pubblico e chi sceglie si assume la responsabilità della propria scelta.
Dove esiste una dx, esiste una sx, esiste un centro e quando parlano, discutono di affari che riguardano tutti. Beati loro!
Da noi, non è venuta in mente neanche nell’ anticamera del cervello di nessuno dei nostri governanti, concludere in anticipo le vacanze, riaprire il Parlamento e –data la grave situazione- affrontare in aula un identico dibattito, con lo stesso argomento, identico tema del giorno. Regalando così, all’intera cittadinanza, lo spettacolo di un esecutivo e di deputati che spiegano al popolo che cosa sta accadendo, quanto costa, quali saranno le conseguenze e poi ciascuno voti come vuole.
Nessuno ci dirà mai nulla.
Che invidia!!

PEGGIORA LA SITUAZIONE DELL’ITALIA – QUELLO CHE IL GOVERNO LETTA NON HA FATTO

Socio Lucio
Pd, Pdl e Monti, cosa hanno fatto e cosa NON hanno fatto
FATTO:
-riforma delle pensioni,
-imu,
-5-6 accise sulla benzina,
-articolo 18
-taglio all’università
-taglio sulla sanità
-taglio sulle fiamme gialle
-taglio finanziamento per i malati di sla
-condono multa ai gestori slot machine

NON FATTO
-tassa sui capitali portati abusivamente all’estero,
- tasse sui grandi patrimoni
-tagli sulle pensioni d’oro,
-tagli sugli stipendi d’oro dei manager pubblici
-annullamento acquisto F35
-rinuncia finanziamento ai partiti
-tagli sui finanziamenti ai giornali
-IMU anche alla chiesa
Queste SONO REALTA’. Chi continua a votare Pd, Pdl o Monti, ha due sole possibilità: o ha usufruito dei vantaggi sulle cose NON FATTE, oppure non è onesto con se stesso.

Dieci 5stelle salgono sul tetto del parlamento come protesta all’attacco alla democrazia.
Siamo arrivati a un tale punto di caduta libera che per far sentire la voce di 9 milioni di elettori i loro rappresentanti devono salire sul tetto, come gli operai che perdono il lavoro e salgono sul tetto delle fabbriche per rivendicare il diritto al lavoro, ma quello che si è perso qui è lo Stato democratico.
Bersani salì sul tetto dove si erano asserragliati gli studenti per farsi riprendere dalle televisioni. Perché Letta non sale sul tetto dove stanno i 5stelle e non si fa riprendere dalle televisioni? O forse ci sono notizie che si possono cavalcare e altre che si preferisce sotterrare?

Gli unici risultati di questi mesi di governo Letta sono stati:
-il patto di ferro con Berlusconi
-tentativi mai visti per salvarlo violentando le sentenze della magistratura
-tentativi di rompere l’equilibrio dei poteri su cui si basa la democrazia, per aumentare il potere del governo e del premier e mettere i giudici sotto il tallone dei politici e finalmente poter dire: “Questo processo non s’ha da fare!”
-una situazione di stasi mai vista in uno Stato ridotto a cadavere
-un altro mezzo milione di disoccupati
-altre migliaia di aziende fallite
-l’Italia che è ultima in Europa e non mostra tracce di ripresa
-uno stato sociale ridotto a brandelli
-nemmeno un euro risparmiato sulla casta
-una tassa ridicola come l’IMU scambiata con dieci tasse il cui totale supera l’IMU
-35 miliardi buttati in armi e caccia difettosi americani per portare le atomiche americane
-il condono di 98 miliardi di evasione
-e la nomina di 90 pezzi grossi lettiani nei punti chiave dello Stato.

Ci aggiungiamo anche il tentativo di fare una Costituzione ‘fluida’ ad castam, stile prêt-à-porter, affidando la modifica di mezza Costituzione a 32 ‘Saggi’ e siamo al completo!

L’art. 139 dice:
“Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con 2 successive deliberazioni a intervallo non minore di 3 mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro 3 mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o 5 Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.”
Così è la legge ora.
Si vuole invece fare un comitato di 40 membri (poi ridotti a 32) con potere superiore alle commissioni parlamentari, con una semplificazione delle modifiche della Costituzione, che le rendano veloce permettano velocemente di cambiare la forma di Stato e di governo.
Ma non lo capite che è un golpe?

UNA BUONA OCCASIONE PER TACERE
Rosario Amico Roxas

Barbara Berlusconi: «Vogliono eliminare papà, una lobby blocca l’Italia»
Barbara, tuo padre si è eliminato da solo perché è andato oltre i limiti della tolleranza. Ora i nodi sono venuti al pettine, anche se ancora mancano parecchi processi, tra cui quello infamante di Ruby. Ci sono ancora ben altri procedimenti che dovrebbero essere istruiti, perché il paparino ne ha combinato di tutti i colori, come il segreto di Stato per nascondere gli abusi a La Certosa, con la pretesa di impadronirsi delle aree demaniali abusivamente incamerate, e si tratta di un furto in piena regola, per non parlare dei rapporti personali con Putin e con il dittatore kazako per gli acquisti di gas e petrolio. Ci sarebbe anche da verificare la riservatezza sui segreti della NATO dei quali tuo padre venne a conoscenza; personalmente, non mi fido che abbia saputo mantenere il segreto, specialmente con il suo amico Putin.
Come vedi, ce n’è carne al fuoco, è inutile che si proclami perseguitato, è lui che ha perseguitato il popolo italiano, il codice penale, la Costituzione, i valori della democrazia, la magistratura, il Presidente della Repubblica, i parlamentari corruttibili e chi più ne ha più ne metta.
Sei l’esempio classico di chi perde la migliore occasione per tacere.
Ora ti ha ricomprato Kakà, contentati e taci !

LE IDI DI MARZO
ALDO GIANNULI

Il Pdl invoca una declaratoria di incostituzionalità di una legge (la “Severino”) che lui stesso ha votato – senza sollevare obiezione alcuna – solo pochi mesi fa. E nessuno ride.
Letta spande fiumi di camomilla, ripetendo ad ogni piè sospinto: “Vado avanti”, ma poi significa solo “facciamo un rinvio”. Sembra il pianista del saloon che continua imperterrito a suonare mentre intorno infuria la rissa. E nessuno ride.
Il Pd vuole restare alleato di un partito del cui capo di appresta a votare la decadenza da Parlamentare ed anzi, vuole farci insieme la riforma della Costituzione, come se dall’altra parte ci fossero Einaudi, Croce e Mortati. E nessuno ride.
Alle obiezioni dell’ interessato (qualche ragione ce l’ha anche lui, povera stella!) il Pd risponde che “non si baratta la legalità”. Senza curarsi del fatto che già 5 mesi fa, si sapeva perfettamente che nel giro di poche settimane sarebbero arrivate le sentenze sul Cavaliere e che 90 su 100 sarebbero state a lui sfavorevoli. Ma ci fece l’alleanza delle “larghe intese” con tanto di marcia nuziale (“questo è divisivo… quest’altro non è divisivo”). E nessuno ride.
Il Pd è dilaniato da una infinita guerra interna su chi deve essere il segretario del partito e chi il candidato premier, non sono d’accordo su nulla, nemmeno sulle regole per fare a cazzotti, però ripete costantemente il mantra “prima l’Italia” e poi torna ad azzuffarsi. E nessuno ride.
Nel Pdl si sente già odore di idi di marzo (a volte marzo capita in autunno) ed i congiurati già affilano i pugnali, ma nessuno dà la prima coltellata perché non c’e ne è uno che abbia il fegato (chiamiamole così) di farlo. In bilico fra la tragedia e la farsa. E nessuno ride.
Napolitano fa finta di non sapere che un minuto dopo la decadenza di B il Pdl si ritira dalla maggioranza e non ce ne è una di ricambio (salvo triple capriole trasformiste di branchi di Senatori) e invita a non disturbare i “saggi” che stanno rifacendo la Costituzione e che intanto si dimettono uno alla volta. Ormai sembra l’imitazione di Crozza. E nessuno ride.
Sempre Napolitano, nel suo 1° mandato, ha già dato prova di un interventismo molto al di là dei suoi poteri costituzionali: per molto meno la sx stava per chiedere la messa in stato d’accusa di Cossiga, per attentato alla Costituzione. Noi invece, caso unico, lo abbiamo rieletto e, quando, nel discorso di re-insediamento, ha preso pubblicamente a schiaffi quegli stessi parlamentari che lo avevano eletto, ha ricevuto una standing ovation da finale dei mondiali. E nessuno ride.
Ora ci si è messo anche Grillo che, dopo aver promesso una riforma della legge elettorale eliminando il Porcellum, dice “andiamo subito alle urne anche con il Porcellum”, rifacendo lo stesso errore del Pd che impedì la riforma elettorale perché convinto di arrivare 1° ed arraffare il premio di maggioranza. Salvo poi trovarsi azzoppato al Senato. Quel che accadrebbe anche al M5s –qualora vincesse alla Camera- che si troverebbe nella condizione di essere quello che va in cerca di alleati che oggi snobba. E nessuno piange.
Tutto ciò premesso, mi dite come si fa a parlare seriamente di politica di questo paese?

GRILLIPOTI
Marco Travaglio

Il dibattito pro o contro il dialogo col Pd che, tanto per cambiare, sta dilaniando i 5 Stelle dopo le sortite del senatore Orellana, col solito contorno di minacce di fuoriuscite ed espulsioni, proprio mentre i parlamentari sono impegnati nella sacrosanta battaglia contro lo scassinamento della Costituzione, è un capolavoro di surrealismo. È come se un tizio, marito e padre esemplare, cominciasse a dire in casa che vuole andare a letto con la Bellucci. E scatenasse un casino infernale nella sua famiglia, con lanci di piatti e bicchieri, facendosi alla fine buttare fuori di casa dalla moglie e detestare dai figli. E alla fine si scoprisse che non ha mai visto né conosciuto la Bellucci, la quale comunque, anche se lo conoscesse, non avrebbe la minima intenzione di andare a letto con lui. Con un’aggravante: il Pd non presenta la benché minima somiglianza con la Bellucci. Mutatis mutandis: nessun dirigente del Pd ha mai chiesto ai 5Stelle di dialogare per un governo insieme, dunque non si capisce quale dialogo vadano inseguendo l’ottimo Orellana e i suoi seguaci, visto che il destinatario del dialogo non ne ha mai voluto sapere. Buonsenso vorrebbe che il M5S discutesse se dialogare o no con il Pd per un governo insieme solo se e quando (ipotetica del 3° tipo) il Pd manifestasse un minimo interesse in tal senso. Finora, dalla celebre diretta streaming fra Bersani e Letta nipote, da una parte, e il duo Crimi-Lombardi dall’altra in poi, la proposta del Pd è sempre stata un’altra: voi ci date i voti, e noi governiamo da soli, con ministri nostri, sottosegretari nostri, programma nostro. Anzi, peggio: se a febbraio Bersani sognava un monocolore Pd-Sel appoggiato dall’esterno, gratis et amore Dei, dai 5Stelle o da alcuni di essi, oggi gli spifferi di Palazzo ipotizzano qualcosa di ancor più indecente: un governo di intese un po’ meno larghe, senza B. (nel caso in cui si tiri indietro lui: l’idea di scaricarlo perché pregiudicato e vieppiù impresentabile non è neppure all’ordine del giorno), ma con qualche “moderato” del Pdl (un ossimoro), qualche rimasuglio di gruppo misto e qualche 5Stelle sfuso. Un’operazione alla Scilipoti-Razzi che però, sui media di regime, ha perduto ogni valenza negativa e anzi viene dipinta come un balsamo benefico e profumato denominato stabilità, governabilità, “scouting” e altre esche per gonzi utilissime a nascondere il trasformismo, la compravendita e il tradimento degli elettori.
Del resto due interi partiti – Pd e Pdl – hanno sdoganato il modello Scilipoti-Razzi andando al governo insieme, subito dopo aver giurato ai propri elettori di essere irriducibilmente alternativi. L’unica operazione accettabile e utile al Paese sarebbe un ravvedimento operoso del Pd, che facesse pubblicamente mea culpa per gli immondi inciuci degli ultimi due anni e chiedesse ai 5 Stelle un’alleanza alla luce del sole per un governo di pochi mesi presieduto da una personalità terza come Rodotà o Zagrebelsky o Settis, che parta dal voto immediato sulla decadenza di B. e faccia poche cose, fra quelle urgenti e fattibili, tenendo conto dei programmi di entrambe le forze: riforma elettorale, conflitto d’interessi, anticorruzione con falso in bilancio, autoriciclaggio, manette (vere) agli evasori, patrimoniale, annullamento delle spese inutili tipo Tav Torino-Lione e F-35, reddito minimo di cittadinanza o qualcosa che gli somigli. Dopodiché si torni a votare al più presto. Siccome questa proposta il Pd non l’ha fatta e forse non la farà mai, non si capisce perché non l’avanzino i 5Stelle per mettere tutti, dal Quirinale al Pd, con le spalle al muro e disinnescare i ricatti di B. Se verrà accolta, potranno assumersene il merito. Se sarà respinta, ci avranno comunque provato e lasceranno il cerino del disastro in mani altrui.
Ma soprattutto la pianteranno di discutere sul nulla, regalando alla stampa di regime altri titoloni risse, ombelichi, aperture, chiusure, rivolte, scomuniche, espulsioni ed esodi biblici che esistono solo sulla carta (igienica).

LA SERVITU’ DI LADY BOLDRINI CI COSTA 270 MILIONI DI EURO

il personale di servitù di lady Boldrini in servizio alla Camera dei Deputati costa ai contribuenti italiani circa 270 milioni di euro l’anno. Si tratta di 1.521 dipendenti che guadagnano quasi 400 mila euro l’anno. Una cifra mostruosa per fare da balie ai deputati. Ad un deputato del M5S che ha chiesto di conoscere in modo esatto le qualifiche per le quali questi dipendenti percepiscono tale esosa somma annuale, lady Boldrini ha risposto picche. Perché non avrebbe “un interesse giuridicamente rilevante alla conoscenza dei dati”. Crederete mica, voi, di vivere in democrazia?! Il deputato in questione, Fraccaro, ha inviato una lettera alla Presidente Laura Boldrini, per chiedere una delibera dell’Ufficio di Presidenza con la quale si assuma la responsabilità di decidere se, almeno i deputati chiamati ad intervenire sul costo del personale, possono conoscere o meno gli stipendi nominativi e il curriculum vitae dei dipendenti.
Per chi volesse informarsi su altri miracoli di Santa Laura da Macerata: http://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/16/lo-scippo-di-laura-boldrini-soffia-il-posto-a-sofia-martino/
Tutto il resto è uno splendido e irreprensibile curriculum da predestinata che contrasta in maniera imbarazzante con il modo di gestire il suo ruolo istituzionale e con i suoi comportamenti odierni.

Nesi 49
Sarà anche vero che i 5 stelle fanno alpinismo istituzionale ma il Pd ha fatto e fa speleologia repubblicana.
Almeno i primi cercano di andare sempre più in alto mentre i secondi stanno scavando verso il fondo.

GRAZIE, PAPA FRANCESCO, MA…..
Paolo De Gregorio

Finalmente si sente un Papa con i piedi per terra, che dice che la guerra non la fa il diavolo, ma la decide chi fabbrica e vende armi.
Un salto di qualità straordinario che ha messo in difficoltà quel pagliaccio di Obama che, come tutti i presidenti americani, democratici o repubblicani, ubbidisce solo al Pentagono e alla logica imperialista degli Stati Uniti.
La grande novità è che i popoli (anche quello inglese, americano, francese che hanno grandi vantaggi economici dal controllo neocolonialista in Medio Oriente e in Africa), sono più avanti delle loro classi dirigenti e se dipendesse da loro, se gli fosse chiesto il voto sulla decisione di aggredire o no la Siria, a grande maggioranza direbbero di no.
Come è che gli intrepidi marciatori pacifisti, i bamboccioni di Emergency che asserivano che si arriva alla PACE assistendo tutte le vittime delle guerre, i cattolici in genere con i loro vescovi, non si uniscono a tutti i cittadini che ripudiano la guerra per ottenere, per pretendere di votare qualunque intervento armato, in regolari elezioni in cui si dica sì o no senza appello.
La nostra Costituzione, pur affermando il principio del rifiuto della guerra, non ha impedito all’Italia di partecipare ad una alleanza militare aggressiva, la Nato, con cui ha partecipato e partecipa ad operazioni militari, e per questo i veri pacifisti si devono fare promotori di leggi che impediscano che il nostro paese partecipi a qualunque alleanza militare, che chiuda tutte le basi straniere, e dimensioni il suo sistema militare in un sistema di sola difesa del territorio.
Se vuoi la pace prepara la PACE e lo strumento di cui si devono dotare i popoli, come contrappeso alle classi politiche avide e corrotte, è quello del referendum popolare PROPOSITIVO, senza quorum, che faccia diventare legge la volontà degli elettori.
Caro Papa Francesco, per avere una pace stabile bisogna dare la parola e la possibilità di decidere ai popoli e solo così la democrazia può diventare effettiva, mentre oggi il potere è esclusivamente in mano a feroci oligarchie economiche, finanziarie e mediatiche intrecciate fra loro.
Fare veglie, preghiere, digiuno per la PACE è un buon inizio, ma non basta.
Niente come la presidenza di Obama, eletto perché sosteneva la necessità di chiudere le guerre, addirittura insignito del Nobel per la Pace, e ora convinto promotore di una aggressione alla Siria (ricattato e minacciato dal Pentagono e dall’immenso potere della lobby militare industriale), dimostra che il voto non vale nulla se dato ad un uomo solo, mentre è necessario che in questa materia, la PACE o la guerra, siano i popoli ad esprimersi e che ciò sia assunto solennemente come principio fondamentale dell’ONU.

INTERVENTO DI GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI, CERNOBBIO, 8 settembre 2013

“Le rivoluzioni nelle comunicazioni sono sempre state al centro dei cambiamenti delle organizzazioni sociali, Internet non fa eccezione, con l’accesso globale dei cittadini alle informazioni. Ma Internet non è solo un supermedia destinato a assorbire tutti gli altri, ma soprattutto è un processo di trasformazione della società. Oggi è in corso un tipping point dovuto a Internet, un salto di livello, per la politica. Come successe nel 1960, con il primo confronto tra John Kennedy e Richard Nixon, in televisione, durante le elezioni presidenziali, quando la politica comprese che da quel momento le campagne elettorali sarebbero state vinte, o perse, in televisione.
Questo intervento cercherà di dare indicazioni per capire come e perché Internet sta influenzando la politica e la cambierà nel prossimo futuro.
Proprietà di Internet
Internet ha delle proprietà fisse che possono influenzare diversi aspetti della nostra società, in questo caso la politica. Ho scelto il Partenone come figura per il suo significato simbolico, riferito a Pericle e alla democrazia ateniese, che spesso è associata alla democrazia diretta. Partendo dalle colonne del Partenone, le proprietà di Internet:
- Trasparenza, intesa come trasparenza delle istituzioni, politica, economia;
- Disintermediazione, eliminazione di qualunque struttura intermedia che non abbia alcun valore aggiunto, in particolare nell’ambito della burocrazia;
- Credibilità, la credibilità in Rete diventa un valore assoluto, economico e politico, chi non ha credibilità non può usufruire della Rete, ma anzi ne ha un effetto contrario e negativo;
Interazione, si passa, da “one to many” a “many to many”, da uno a molti a molti a molti, più persone si rivolgono a molte altre persone;
- Aggregazione, la creazione continua di comunità su obiettivi e interessi comuni, anche transnazionali, non soltanto locali;
- La trasformazione dei processi e delle organizzazioni, che da piramidali si trasformano in organizzazioni a stella, con molteplici interconnessioni che possono aumentare nel tempo;
- L’accesso all’informazione, che diventa globale, fruibile per tutti coloro che accedono alla Rete, e diventa bidirezionale, quindi chiunque può inserire informazione e chiunque può fruirne.
Trends
Passiamo ora ai trends più importanti. Si sta affermando, con fenomeni un po’ in tutto il mondo, la democrazia diretta, che si contrappone alla democrazia rappresentativa. I cittadini attraverso la democrazia diretta partecipano direttamente alle iniziative politiche invece di votare dei rappresentanti che prendono le decisioni al loro posto. Il secondo trend è la conoscenza diffusa dei temi politici e sociali, e il conseguente aumento della consapevolezza dei cittadini, che possono intervenire sulle decisioni che vengono a oggi prese sulla loro testa.
La centralità del cittadino, quindi la nascita di comunità virtuali, di gruppi di pressione politica, con capacità di spostamento di flussi elettorali anche nel breve termine. L’importanza delle comunità, che continuano a aumentare, sarà accentuata a livello locale, dove la attuazione delle politiche del governo è più visibile. Questo avrà ricadute anche politiche a livello nazionale.
Il politico diventa esecutore della volontà dei cittadini e del programma; il programma viene discusso insieme ai cittadini, proposto dai cittadini durante il periodo elettorale con la trasparenza delle attività parlamentari e delle decisioni governative che sono state concordate con i cittadini.
Le idee e la partecipazione diventano più importanti dei soldi, che sono ancora importanti, ma non sono più determinanti. Un esempio è il MoVimento 5 Stelle, che ha raccolto 8 milioni e 784 mila voti, ha speso 348 mila Euro dei 774 mila raccolti, quindi circa 4 centesimi a voto. Il MoVimento 5 Stelle avrebbe avuto diritto come gli altri partiti a un rimborso elettorale, che ha rifiutato, di 42 milioni e 782 mila Euro, corrispondenti a 4,87 euro a voto. I partiti hanno ricevuto più di 100 volte la spesa sostenuta dal Movimento 5 Stelle per partecipare alla competizione elettorale.
La velocità del cambiamento: Internet, rispetto a qualunque media del passato, ha avuto una accelerazione e continua a accelerare, in particolare dopo l’esplosione del cosiddetto mobile Internet, quindi dell’accesso di massa alla Rete. Un altro fenomeno in corso è quello del declino dei mainstream media: negli Stati Uniti nel 2013 è avvenuto il sorpasso di Internet sulla televisione per il tempo speso tutti i giorni dagli adulti, si passa quindi da 5 ore e 9 minuti, con una crescita del 15,8 annua, su Internet contro 4 ore e 31 minuti della televisione. In Italia la situazione è molto diversa, completamente rovesciata ad ora, però raggiungerà nel tempo quella degli Stati Uniti. Si stimano infatti quattro ore e tre minuti per la televisione per italiano adulto contro un’ora e venti minuti di Internet.
Il declino dei main stream media riguarda anche i ricavi attraverso i quali vivono, in particolare gli investimenti pubblicitari. In Italia gli investimenti pubblicitari per la stampa sono calati da 860 milioni di Euro a 650 milioni, se si confronta il primo semestre 2012 con il primo semestre 2013. Quindi un 24,4% in meno. Negli Stati Uniti le vendite dei primi 25 giornali dal 2005 a oggi sono diminuite del 42%, da 15,1 milioni a 8,8 milioni di copie giornaliere. In Italia le copie dei vendute sono scese da 4,4 milioni del maggio 2012 a 3,8 del maggio 2013 con un diminuzione del 14,54%. Questa situazione è irreversibile ed é destinata a peggiorare.
Un altro trend è quello dei movimenti verso i partiti; i movimenti si stanno affiancando ai partiti, i movimenti nati dalla Rete oggi si pongono come forme di pressione esterna o entrano direttamente nell’ambito parlamentare come è successo per i Pirati tedeschi, svedesi e il MoVimento 5 Stelle. Oppure rimangono all’esterno modificando però gli equilibri politici del Paese come è avvenuto per le Primavere Arabe.
Un altro trend in corso sono le previsioni degli andamenti politico sociali, l’analisi dei Big Data e dei social network sono la base delle cosiddette “Internet prediction machine”, applicazioni che consentono in qualche modo di prevedere il futuro attraverso il comportamento e attraverso le richieste degli elettori e cittadini. Le “Internet prediction machine” possono essere associate al concetto della “psicostoria”, citato da Isaac Asimov nella Sagra della Fondazione più di 60 anni fa. La psicostoria è una amalgama di storia, statistica e psicologia simile all’analisi dei Big Data dei social network, che prevedeva il futuro e i comportamenti sociali, come oggi tenta di fare il social semantic web, che studia le relazioni tra le persone in tempo reale attraverso l’analisi dei social network. Il prossimo passo sarà il cambiamento da “io ti dico che cosa intendo fare”, come avviene oggi attraverso i sondaggi, a “le mie azioni ti dicono che cosa farò anche se non te lo dico”.
Gli eventi politici legati alla Rete stanno aumentando continuamente negli ultimi anni, in un grafico si può vedere la crescita del numero di persone connesse alla Rete nel tempo che arriva a 2,7 miliardi nel 2013 e potrebbe arrivare nel 2014 a più della metà della popolazione mondiale.
Il primo grande evento legato alla Rete è stato il WTO di Seattle nel 1999, quando ci fu la contestazione da parte del Movimento No Global al congresso del WTO. Decine di migliaia di persone riuscirono a riunirsi a Seattle attraverso la Rete e l’informazione anti WTO si diffuse immediatamente. Il secondo momento importante legato alla politica e alla Rete è stato Howard Dean nel 2003, allora governatore dello Stato del Vermont. Un politico del tutto sconosciuto prima della sua partecipazione alle primarie per le elezioni del candidato democratico alle presidenziali statunitensi. Dean non disponeva di grossi finanziamenti per la sua campagna elettorale, e grazie al sito www.DeanforAmerica.com raccolse più fondi online di qualunque altro candidato. Dean non aveva una organizzazione presente nei diversi Stati, la Rete gli consentì di crearli in pochi mesi senza investimenti, attraverso alcune applicazioni, una di queste è Meet Up.

Obama vinse le sue prime elezioni grazie alla Rete. Utilizzò la Rete nel modo più completo possibile, in particolare per quanto riguarda la raccolta di fondi online. Riuscì ad avere 3 milioni di donatori complessivi e una donazione media inferiore ai 200 dollari. Raccolse circa 500 milioni di dollari. Con Obama entra in gioco a grande livello il micro fundraising, la acquisizione di fondi da parte di privati cittadini. Obama disse in un suo intervento che questo lo avrebbe reso libero da qualunque influenza delle corporation e dei grandi gruppi industriali. Lui da quel momento rispondeva solo ai cittadini.
In seguito ci furono i Pirati Svedesi, il partito dei pirati, che raccolse il 7,1% alle elezioni europee, conquistando un seggio. Poi Assange. Assange introduce il problema della sicurezza dei dati a livello mondiale e la loro divulgazione, la loro trasparenza. A partire dal 2007 è tra i promotori del sito web Wikileaks. Il 28 novembre 2010, dopo averlo annunciato, Wikileaks rese di pubblico dominio oltre 251 mila documenti diplomatici statunitensi.
Occupy Wall Street è un movimento nato spontaneamente negli Stati Uniti per protestare contro le disuguaglianze economiche e per le ingerenze delle istituzioni finanziare nei governi. Occupy Wall Street aveva uno slogan: “Siamo il 99%”, riferito alla ineguaglianza nella ricchezza negli Stati Uniti tra l’1% e tutto il resto della popolazione. Il punto di riferimento di questo movimento nato e sviluppatosi prevalentemente in Rete è stato David Graeber.
Poi ci furono il Partito dei Pirati Tedeschi che acquisì l’8,9% e conquistò 15 seggi in uno Stato della Germania. Poi la protesta spagnola degli Indignados con l’occupazione di molte piazze in tutte le città spagnole. La cosiddetta Primavera Araba, che consentì attraverso la diffusione dell’informazione a molti stati arabi di cambiare, rovesciare il loro governo in un breve tempo. Infine il MoVimento 5 Stelle, che è nato soltanto pochi anni fa, il 4 ottobre 2009, che ha ottenuto circa otto milioni e 700 mila voti con 108 deputati e 54 senatori alle ultime politiche italiane del 2013.
Democrazia diretta e Internet
La democrazia diretta e Internet sembrano compiere la stessa traiettoria, ma non è una traiettoria che nasce con Internet, nasce da molto lontano. Rousseau nel Contratto sociale disse: “nel momento in cui i cittadini permettono di essere rappresentati essi perdono la loro libertà, così ogni legge non ratificata dal popolo è invalida, i rappresentanti si trasformano in una oligarchia e i cittadini diventano sempre più alienati.” Thomas Jefferson, uno dei padri della democrazia americana disse: “la volontà popolare è l’unica legittima fonte di ogni governo, anche un governo popolare, non efficiente, è preferibile al miglior governo autocratico”.
La democrazia diretta non è un fenomeno nato con la Rete, ma è già da tempo presente in alcune forme complementari alla democrazia rappresentativa in diverse nazioni: Canada, Svizzera, Venezuela e Stati Uniti. Gli Stati Uniti l’hanno introdotta da tempo in alcuni Stati, con gli strumenti di “deliberative”, quindi la proposta di legge di iniziativa popolare, referendum propositivi e recall. I recall consentono di fare dimettere un parlamentare attraverso la raccolta di firme e un referendum locale. La legge non è ancora presente a livello federale, ma lo è in 19 stati. Nel 2011 ci sono stati 151 recall election, quindi persone che sono state messe in discussione dopo la loro elezione. Di questi recall 76 sono andati a buon fine e 9 persone si sono dimesse prima del voto. Consideriamo che il governatore della California Schwarzenegger è stato eletto la prima volta dopo che fu fatto dimettere con l’esercizio del recall il precedente governatore. Se l’esercizio del recall fosse presente nel nostro Parlamento, il Parlamento sarebbe molto diverso in termini di composizione da quello di oggi.

La diffusione dell’informazione grazie a Internet renderà possibile la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e la diffusione di strumenti di democrazia diretta.
In Italia la democrazia è ancora una parola vuota. I referendum abrogativi, come quello sul finanziamento pubblico dei partiti, sono ignorati. La legge popolare Parlamento Pulito, firmata da 350 mila cittadini non è stata neppure discussa in Parlamento. Lo stesso Parlamento, che dovrebbe essere la massima espressione della volontà popolare, è esautorato dal governo con i decreti legge e formato da nominati dai partiti!
La democrazia diretta si diffonderà in futuro grazie all’aumento dell’informazione libera dovuto a Internet. Laddove questa informazione esiste, la democrazia diretta avrà una accelerazione, bisogna considerare che la classifica di Freedom House, che ogni anno valuta la libertà di informazione dei diversi stati oggi pone gli Stati Uniti al ventiseiesimo posto, ma l’Italia al sessantanovesimo. In Italia i giornali e le televisioni sono gli strumenti del potere.
Bisogna iniziare a chiedersi: “l’eletto è migliore degli elettori?” “Può prendere una decisione contro la volontà di mille, 10 mila, 100 mila elettori informati?” Il politico sarà considerato in futuro in termini utilitaristici dai cittadini, se farà un buon lavoro avrà successo e potrà considerarsi immune da valutazioni ideologiche o di appartenenza.
Nel suo discorso di addio del 17 gennaio 2001 al Parlamento dell’Arkansas Bill Clinton dichiarò: “to be a President is a job, it’s just a job”, anticipando con questa semplice dichiarazione l’avvento della democrazia diretta.
Ricollegandomi alla prima apparizione di Richard Nixon e John Kennedy in televisione, allora si disse: “mostratemi un politico che non capisce la televisione e vi mostrerò un perdente”, oggi vale la stessa cosa: “mostratemi un politico che non capisce Internet e vi mostrerò un perdente”.

LETTERA A CASALEGGIO
Viviana Vivarelli

Gentile Gianroberto
Tutto quello che lei dice mi interessa moltissimo
Molte idee mi appartenevano anche prima quando ero solo una no global, ma i no global rischiavano di essere oscurati per mancanza di una azione politica nelle istituzioni. Lei ha aperto una porta alla nostra consapevolezza e ha dato una via alle nostre aspirazioni, rendendo operativo quello che rischiava di rimanere un sogno e riaprendo la speranza verso un futuro che credevamo moribondo.
Nella mia vita ci sono state alcune figure di riferimento. Molte le ho conosciute solo dai libri ma in qualche modo mi hanno formata. Io ho un carattere impetuoso, lei è un riflessivo Io sono una esagitata, lei è uno che medita lungamente. Io comincio in modo ardente le cose e non le finisco per eccesso di agitazione. Lei è chiuso nel suo riserbo e se ne fa scudo per resistere e non essere distrutto dalle negatività del mondo. Prim’ancora che dalle sue idee, sono stata conquistata dalla sua determinazione, dalla sua forza tranquilla, dalla differenza incommensurabile tra il suo riserbo e gli esibizionismi da circo che ci circondano. In un mondo tutto dell’apparire, lei appare come una sostanza silente ma presente, affidabile e calma, che in qualche modo cresce dentro di noi.
Lei non ha nulla di simile agli attori che si agitano sul palco cercando la massima visibilità, fatti di apparenza e non di sostanza. Somiglia ai pensatori antichi che ho studiato e insegnato Immersi nel mondo eppure distaccati per cercare qualcosa che serva tuttavia al mondo e cambi la storia. In quest’epoca di marionette e pupari, la sua figura emerge come quella di una colonna che supera tutti in altezza e profondità.
Sono affascinata dalla sua forza tranquilla, dalla sua timidezza sobria, dal suo pensiero di gigante. Sono soggiogata dal modo con cui si differenzia da tutto quello che ci circonda come uno che esiste in se stesso, che non ha bisogno di palchi per essere, né di applausi per credere in sé. Che è semplicemente se stesso, perché ha fede nella possibilità di migliorare il mondo.
Grazie
Sa, Gianroberto, qual’era la parola chiave dei no global italiani? Era SOBRIETA’.
Un termine che ci veniva da un grande del mondo no global: Francuccio Gesualdi, promotore di tante battaglie contro le multinazionali e i loro orrori (le cito solo quella vinta contro lo sfruttamento di manodopera che la Del Monte faceva sui suoi lavoratori in Africa), una lotta costante contro il mercato degli squali e dei politici corrotti che aumentano la fame e la miseria del mondo.
SOBRIETA’, parola che Francuccio derivava dal suo grande maestro: Don Milani, di cui era stato uno degli allievi più piccoli alla scuola di Barbiana. Una parola che ho poi sentita ripetere tante volte dal più grande santo italiano: il frate comboniano don Alex Zanotelli, il più grande dei nostri pacifisti, che ha lavorato 30 anni nelle discariche di Korogocho in Kenia.
In quelle bidonville è andata a lavorare mia figlia e di Francuccio, una volta, è stata allieva nella sua casa di Vecchiano, vicino a Pisa, una grande casa famiglia con ospiti di tutto il mondo, dove Francuccio (che è un infermiere!) ha creato il Centro Nuovo Modello di Sviluppo, che raccoglie ogni sorta di dati sulle forme di sfruttamento che le corporation operano sul mondo e li ha trasformati in libri di denuncia che sfociano in manifestazioni fisiche su tutto il pianeta. E’ da quei libri che ho imparato parole come difesa dell’ambiente, decrescita, riciclo, energie alternative, microcredito…e ho studiato le iniziative concrete che ciascuno di noi può prendere, a partire dalla propria casa, dalla propria spesa, dalle scelte alimentari, dai legami sociali per creare un mondo nuovo sostenibile, a misura di uomo e di convivialità non di profitto e potere, in una rivoluzione che nasce dentro, che è in primo luogo trasformazione di noi stessi, una rivoluzione culturale.
Tutte queste cose io le ho ritrovate nel M5S, nella foga appassionata di Beppe, nel disegno chiaro della sua mente tranquilla.
Per tutto questo io devo dire: GRAZIE!

L’UOMO MANDATO DELLA FINANZA: ENRICO LETTA

Letta è un politico utile alla finanza e non ho mai saputo che la finanza tendesse ad aumentare la democrazia in Italia. E’ esattamente come Monti.
Il più giovane ministro grazie a D’Alema (te lo raccomando! Uno che con B, le banche e la finanza ci è andato sempre d’accordo!), ministro con D’Alema e Amato (ti raccomando anche quello!). Membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale e del comitato esecutivo dell’Aspen Institute Italia (ne è vicepresidente dal 2004). Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg presso Chantilly, Virginia, USA.
Già destinatario di forti somme sottratte alla Margherita da Lusi che lo ha denunciato come utilizzatore finale. La sua fondazione vedrò è al centro di un indagine della Guardia di Finanza.
Se il Pd lo ha salvato finora non può fare a meno di continuare a salvarlo. Il Pd ormai è come un pulmann strapieno che sta su una ripida discesa e ha i freni rotti, non può cambiare marcia, non può fermarsi, non può cambiare direzione,può solo schiantarsi!
C’è dell’incredibile in questa fatalità E le vittime saranno i passeggeri, sia quelli che sono a favore degli autisti che quelli che son contro. E di questo disastro i colpevoli resteranno D’Alema, Bersani, Monti e Letta.

PER CHI DISPREZZA IL POPOLO

Mio caro NEMICO della democrazia diretta e parli di una democrazia ‘in mano a dei cialtroni’, finora quello che chiami con disprezzo ‘popolino’ ha votato con referendum cose come il no al finanziamento pubblico dei partiti, il no alla privatizzazione dell’acqua, il no al nucleare, il sì al divorzio, il NO alla legge Cossiga, il no all’abolizione dell’ergastolo, il no all’abolizione delle leggi sul porto d’armi, il no alle limitazioni ulteriori sull’aborto, il no al taglio dei punti sulla scala mobile, il sì all’abolizione di una commissione inquirente sui reati parlamentari, l’abrogazione di pene per detenzioni di droghe leggere, l’abrogazione del ministero delle partecipazioni statali, l’abrogazione del ministero dell’agricoltura, abrogazione della legge sul legittimo impedimento (con cui si cercava di rendere impunibile Berlusconi)..
Non mi sembra affatto che questi siano risultati da cialtroni

Il grande Berlusconi

Quello che disse che pagava Ruby perché si levasse della strada
Infatti si vendeva ad Arcore
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L’uomo che sussurrava ai cavalli… no ai giudici di Cassazione

Quello che diceva: “Se tutti i nostri grandi progetti per il Paese non verranno realizzati, me ne tornerò a casa mia, dove sto tanto bene.

Quello che ai suoi raccomandava: “Ci vuole sobrietà”.
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Berlusconi, un uomo di grande eleganza
sono i calzini turchesi che lo hanno fregato

E ora, poverino, come è messo? L’unica per lui è chiedere asilo allo zio della nipote di Mubarak
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Come diceva Craxi ai giudici: “Signori della Corte, chi di noi non ha rubato una volta nella vita?”
E dunque il suo grande emulo, Berlusconi, dirà:
“Signori della Corte, chi di noi non ha avuto una volta nella vita 63 paradisi fiscali dove rimpiattarci i soldi rubati allo stato italiano?”

Però mirate che bel trenino
Berlusconi che tira D’Alema che tira Napolitano che tira Letta che tira Monti
e finiranno in una bella ammucchiata?
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.. e dicevano che la pecora Dolly era contro natura!
E questo parlamento clonato a misura (piccola) di Berlusconi cos’è?
Il gregge delle pecore Dolly?
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I 32 Saggi in due giorni in un hotel hanno cambiato mezza Costituzione
Articolo primo: mai far decadere Berlusconi!
Articolo 2: omertà tra noantri fino alla morte
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Berlusconi è talmente viscido che persino Licio Gelli lo considera un tantino scivoloso
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Gli avvocati di Berlusconi hanno deciso che non rimborserà tutti i danni fatti alla Mondadori
in quanto ai danni fatti agli Italiani, sono già passati in prescrizione
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Spinoza
Berlusconi si commuove davanti ai suoi sostenitori. Fanno pena persino a lui.
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Viviana
..ma proprio ora che Apicella stava per fare il nuovo inno di Forza Italia!
Maledetta giustizia a orologeria!

Mathias77
Berlusconi da piccolo non riuscivano mai a interrogarlo, riusciva sempre a temporeggiare fino a far suonare la campanella. Certe virtù te le porti dietro per tutta la vita. ;-)
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Spinoza
Il Pd non vota la sfiducia
la rappresenta
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Viviana
Il videomessaggio di Berlusconi all’Italia:
“Italiani di mafia, camorra e P2
Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L’ora delle decisioni irrevocabili è arrivata.

Zip
Il Pdl ha ragione. Non si può negare la rappresentanza politica a migliaia di pregiudicati.
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Heliandros
La probabile decadenza di Berlusconi fa riemergere tra gli italiani annosi conflitti, come quello tra spumanti italiani e champagne.
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Frandiben
Il PD vota per la decadenza del proprio elettorato.
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Heliandros
Schifani: “Vedo avvicinarsi la crisi”.
Altri 4 passi avanti, e dai una craniata contro lo specchio.
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Mesmuttee
Schifani: “Vedo avvicinarsi la crisi”. Poi è andato in trans.
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Guardiamo il lato positivo: se Berlusconi decade non c’è un lato negativo.
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Ucchicasha
Berlusconi: “Mi sento accerchiato”…e tu scava!
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Picked
Barbara Berlusconi:”Una lobby vuole eliminare mio padre”.
Si chiama giustizia.
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Cicciorà
“Guai se il Pd si calerà le braghe davanti a Berlusconi” ha detto la Pascale in un impeto di gelosia.

Frandiben
La vera beffa è che laddove la sinistra ha fallito per vent’anni ci sta riuscendo la Severino con una mano sola.
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Venividiwc
Il Pdl vuole portare il caso Berlusconi in Lussemburgo. Solo un paradiso fiscale lo può capire.
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The aubergine
Schifani: “Il Pd ha preparato una camera a gas”. Il piano è farli bombardare da Obama.
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Strafani
Schifani:” Il Pd ha preparato una camera a gas”. Lo suggerirò per il ruolo di Kapò.
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Strabonfa
Violante quasi in lacrime: gli stanno per rompere il giocattolo
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Meniak
Ossessivamente Berlusconi ripete il suo motto: “Vogliono eliminarmi dalla scena politica”.
47, il motto che parla
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Heliandros
Alfano: “Esterrefatti dal comportamento del PD su decadenza Berlusconi”.
Mai visto prima: sembra quasi che vogliano assecondare i loro elettori.
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Psicopanico
Alfano: il PD vuole mettere in ginocchio il Paese.
Lui invece vuole tenerlo a pecorina.
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Negus
Lo stato di diritto è messo così male che se si applica la legge cade il governo.
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Ghiro
A furia di rimandare sembra che invece della decadenza di Berlusconi si stia parlando del decadimento dell’uranio.
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Pirata 21
Grillo: “Fuori i delinquenti dal Parlamento”. Che poi è la stessa procedura di evacuazione in caso di incendio.

Ciaponnosucari
Berlusconi decadrà ma la sfiga è che ci vorranno ventinove anni. Come lo Stronzio (90Sr)
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Avonas
I figli di Berlusconi chiederanno la grazia a Napolitano: “è innocente lo giuriamo sulla testa di nostro padre”.
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Byebyesilvio
Berlusconi ha deciso: sceglierà i servizietti sociali.
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Heliandros
Berlusconi non dorme e di notte passeggia con Dudù portandolo a fare i bisogni. Più che decidere sulla sua decadenza, basterebbe constatarla.
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Enzofilia
“Il mio regno per un cavillo”

Viviana
Il silenzio sepolcrale della Lega non ha prezzo
per tutto il resto c’è Mastercard
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Viviana
E’ orripilante vedere che la Lega sta ancora dalla parte del Nano
Pacta sunt servanda
et sordidae mutandae non mutantur
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Milingopapa
Berlusconi vuole studiare a fondo i materiali che permisero il lancio di Forza Italia. Ma la Procura di Palermo non ha nessuna intenzione di darglieli.
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Boskov
Mercoledì 18 settembre alle 20 e 30 metà degli italiani tiferà per Berlusconi.
L’altra metà per il Celtic
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Heliandros
Letta: “Non dobbiamo vergognarci di quello che stiamo facendo. “
“Si chiama “excusatio non petita”, Enrico.
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Xanax
Berlusconi sta studiando a fondo i materiali che servirono al lancio di Forza Italia. Tritolo e plastico.
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Il mago di Floz
Letta: “Non dobbiamo vergognarci di quello che stiamo facendo.” Io però sposterei quel non.
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Sisivabbe
Berlusconi soffre d’insonnia. Per addormentarsi conta le figure di merda.

Heliandros
Berlusconi sta valutando se presentarsi alle prossime europee in Estonia.
Però non sa se lì gli elettori si berranno la cazzata che da giovane anche lui è stato estone.
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Ishikava
Alfano fa un appello al Pd: “Non considerate Silvio come un nemico”. Concordo, trattatelo come se fosse Prodi.
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Heliandros
Schifani si dice molto pessimista.
Anch’io lo sarei, se fossi Schifani.

VIDEOMESSAGGIO DI BERLUSCONI IFQ

Rrod65
Dopo 30 secondi di video, mi si è imballato il pc, molto probabilmente gli si sono generati gli anticorpi!
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Porcospino
Sembra un pupazzo animato da un ventriloquo
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Joacchino
Questo videomessaggio è un reato
Un campionario di reati del campione naturale nazionale.
Un pregiudicato, privato del passaporto, interdetto dai pubblici uffici, condannato a misure di detenzione, che ha frodato il fisco e rubato pubblico denaro, imputato e già condannato in primo grado o in appello in sede civile e penale per aver corrotto giudici, testimoni, minori, parlamentari, pubblici funzionari, va in tv a ripetere su tutte le reti nazionali che nella Magistratura c’è una centrale eversiva e occulta, di nome Magistratura Democratica, che lo ha perseguitato con centinaia! di processi ( teorema, che chissà perché dimostrerebbero sempre e solo l’accanimento dei giudici a perseguire e non dell’avanzo di galera a proseguire a delinquere) con imputazioni infondate, false e ridicole, al fine di farlo fuori politicamente e instaurare il socialismo per la via giudiziaria… e via col dibattito?
E nessun ufficio di procura, nessun organo istituzionale, nessuna opposizione politica che gli intimi di dar conto delle sue accuse?
Di fornire nomi, date, circostanze, riscontri a supporto o, altrimenti, rispondere anche dell’imputazione dei reiterati reati di calunnia, vilipendio e attacco ad un potere istituzionale, diffusione di notizie false e tendenziose, istigazione alle adunate sediziose, alla sovversione contro gli organi giudiziari e le leggi vigenti e all’odio sociale?
Mentre i destinatari dell’incitamento, gli associati al delinquente naturale associati ai nemici storici ‘comunisti’ nel governo del paese, ovvero nella stabilità della omertà, connivenza e complicità, rilanciano per ogni dove il venticello delle insinuazioni e delle menzogne.
E nessuno paga dazio.

Joacchino
Ma i videomessaggi di Riinna, Provenzano e Matteo Messina Denaro quando vanno in onda?
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HardKnocksGraduate
…e il presidente del consiglio superiore della magistratura, l’esimio migliorista, l’uomo della nato nel PCI che dice? tutto a posto? solo la Boldrini va difesa con parole per altro pesanti? che squallore!
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MaNo
In replica al televaniloquio: frode al fisco. Né dobbiamo aggiungere altro.
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Joacchino
La violazione e vanificazione della legge bipartisan e istituzionale e la sopraffazione della magistratura libera e onesta, non sono una minaccia, un pericolo, un rischio, un segreto progetto.
Sono in corso.

Il Papa telefona a tutti, Berlusconi manda messaggi. E’ la nuova tariffa Papa&Papi
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Naima 84
Berlusconi: “Dico agli italiani onesti, perbene e di buon senso: reagite, protestate, fatevi sentire”. Arrestatemi!
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Miguel Mosè

“Io sarò sempre con voi”. Ha voluto chiudere con le minacce.
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Giulysua
Alle 18 il videomessaggio di Berlusconi. A reti mummificate.
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Cienfuegos
Il Titanic Italia affonda e noi siamo ostaggi di un pornomane pregiudicato… bah…

1,3 BALLE AL MINUTO
Travaglio

La prima volta che lo sentii gridare Forza Italia al riparo di una siepe di finti libri rilegati in pelle, ero preoccupato ma incuriosito. Ancora non sapevo che il set era stato montato in un cantiere: se la telecamera avesse allargato l’inquadratura, avremmo scoperto che la scrivania si affacciava su un cumulo profetico di macerie. Quell’uomo d’affari uscito da un telefilm degli Anni 80 rappresentava la novità, la sorpresa, per molti la speranza. Ma quando di lì a qualche mese lo rividi arringare il popolo da una videocassetta, lo stupore aveva già ceduto alla delusione. Il 3° filmato produsse sconforto, il 4° fastidio. Non ricordo quando il fastidio si sia trasformato in noia. Io e i suoi video siamo invecchiati insieme: a me cadevano i capelli che crescevano a lui, nella mia libreria i volumi cambiavano mentre nella sua erano sempre gli stessi, miracolosamente intonsi. Logore, invece, le parole: promesse e minacce, sempre più vaghe. Sempre meno riusciva a farmi sorridere e spaventare, alternando la maschera tragica con quella comica sullo sfondo di arredamenti barocchi e bandieroni pomposi.
Ora è tornato a Forza Italia, ma i suoi proclami mi rimbalzano addosso come palline di pongo scagliate da una fionda sfibrata. Vedo le rughe infittirsi, le labbra spezzarsi al pari della voce. Sento parole d’amore che sprizzano livore. Dovrebbe farmi paura e invece non mi fa neanche pena. Solo tanta tristezza: per lui, per me, per noi che da 20 anni scandiamo il tempo delle nostre vite con i videomessaggi di un tizio che ha sostituito la politica con l’epica dei fatti suoi.
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vv.
Il Fatto Quotidiano ha avvelenato il suo blog su Berlusconi trasmettendo all’infinito il suo indecente e disgustoso discorso. E’ davvero un peccato che non si possa avere, invece. la puntuale e rigorosa replica di un videomessaggio di un precisino come Travaglio (però IFQ la poteva anche mandate al posto di questo ignobile polpettone!!!!).
Inutile però sperare che le televisioni possedute da Berlusconi, Rai compresa, avrebbero potuto mandarlo anche solo in parte. E magari quella ‘imparziale’ della Boldrini ci avrebbe potuto trovare qualche offesa ai massimi Poteri dello Stato, al pari di Napolitano (qualche offesa, ovviamente, nell’ipotetico discorso di Travaglio, non in quello di Berlusconi! Dopotutto il sangue non è acqua. E stessa faccia stessa razza.)
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Pirata21
Nel suo discorso Berlusconi non ha fatto nessun riferimento al governo. Tranne nel passaggio in cui chiedeva ai sostenitori di reagire.
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Starburst
Continuano i videomessaggi di Berlusconi.
Nel prossimo ci sarà anche una televendita.
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MaxPassalacqua
Berlusconi deludente. Non ha nemmeno mostrato la prima pagina del “Fatto” con la data di oggi per far vedere che è ancora vivo.
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MantovanAle
Diffuso il videomessaggio di Berlusconi.
Non ha intenzione di liberare gli ostaggi italiani
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LucaGian
Diffuso il videomessaggio di Berlusconi.
Praticamente un manifesto pro eutanasia.
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Nikapov
Finalmente una decisa presa di posizione di Napolitano: “Attacchi e minacce inammissibili”.
Ah no, ce l’aveva coi grillini.

Keynes
C’è sempre un uomo della provvidenza dietro l’italiano medio.
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Viviana
Malgrado il travolgente successo del buffone, il Pd non gli toglie il suo aiuto. E’ un fenomeno di masochismo unico nel mondo occidentale, ma nemmeno mai visto nell’altro mondo. Un “Vieni avanti, cretino” di dimensioni galattiche. Tafazzismo allo stato puro. Il rapporto del Pd con Berlusconi è una pratica sado-maso tipo ‘breath control’, soffocamento durante l’orgasmo con l’intento di accrescere il piacere. Più perdono e più ci fanno delle figure di cacca, più godono. Al momento il Pd ha perso 3 milioni e mezzo di elettori, ma ha forti speranze di perderne ancora. Con Renzi e Napolitano si è sempre in tempo. I tempi di D’Alema rischiano di essere superati.



BERLUSCONI TREMA PER LE SUE AZIENDE

Viviana Vivarelli

Il problema, se si dimette, non sono le ripercussioni sugli Italiani, sono le ripercussioni per le sue aziende in Borsa. Il giorno dopo la sentenza di condanna,i titoli Mediaset sono crollati risultando i peggiori della giornata. Con la tenuta di B in Parlamento sono risaliti.
Dopo la condanna di Tronchetti Provera nel caso Telecom Italia le azioni risalirono nella speranza che l’azienda uscendo dal monopolio si riprendesse
Nel caso Fondiaria Sai, la condanna dell’intera famiglia Ligresti portò il titolo ad un rapido rialzo e un afflusso di investitori esteri, convinti che si stesse per chiudere definitivamente una brutta pagina della storia assicurativa italiana.
Qui i giochi sono più dubbi, perché B anche se decade potrebbe continuare a sostenere il governo Letta e dunque salvare le sue aziende (ecco perché ha interesse a non far cadere il Governo) e in ogni caso la famiglia Berlusconi mantiene il controllo solido sulle proprietà e il partito resta pur sempre, con i suoi soci (vd Lega), il 1° nei sondaggi (34%).
Tutto potrebbe vacillare con le prossime elezioni che potrebbero scombinare i giochi del Pd/Pdl se gli elettori cambiassero voto e soprattutto se votasse quel 50% di astenuti

LA CADUTA DI UN IDIOTA
Antonio Recanatini

Il tempo passa per tutti, puoi cambiare viso e diventare cinese, riempirti di fondotinta, spostare le telecamera sul lato migliore, puoi fare quel che vuoi… ma contro il tempo non vince mai nessuno, perché se il t…empo fosse un’associazione non ci sarebbero italiani in giuria. La caduta di un idiota non lascia macchie, non porta dissesto e seppur sia stato, in qualche modo, sopravvalutato, tutto, prima o poi, ritorna nitido. Ormai non appare la coltre fumosa nei suoi discorsi e intorno non si odono urla, non si notano luci particolari e tutto ciò che un tempo parevano frasi miracolose, Solo qualche goccia di brillantezza caduta sul pavimento, mentre tutto il resto viene portato via, chiuso in una busta con qualche falla agli angoli. Molti diranno che il berlusconismo sia molto più difficile da estirpare, bene, tempo al tempo, la miseria e la rovina del paese troverà modo per odiare qualsiasi ostentazione di un tempo malato. Son caduti arcani, son caduti record impensabili da avvicinare, è stata inventata la bomba atomica, volete che il mondo si fermi davanti alla caduta di un nano? Gli spettatori attivi di questo tempo tornano a casa con l’illusione alle spalle, la vergogna non risplende, vaga assorta nei meandri della fantasia italica. L’idiota ha avuto un ultimo scatto, è tornato indietro a cercare di rinverdire un’età avanzata, la bandiera di Forza Italia e alcuni incoscienti da rinchiudere a gridare “Forza Silvio”. Pure la politica pare assorta, non ci sarà più il nemico bugiardo, presto si dovranno fare i conti e, dopo venti anni di dominio forzato, la parola passa al popolo che risulta assente.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1485 30-9-2013 GIOCHI DI PALAZZO

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Blog di Viviana Vivarelli

Alla vigilia del voto sulla propria decadenza, arriva l’ordine bomba di Berlusconi ai suoi 5 Ministri di uscire dal Governo Letta- Le balle pretestuali su IMU e IVA- Con la massima ipocrisia. Mezzo Pd respinge la proposta Giachetti di tornare al Mattarellum – Il Pd, il partito inaffidabile- La truffa del pareggio di bilancio e l’attacco all’articolo 139. Costituzione rigida o flessibile – Il ‘fedelissimo’ Razzi – Quagliarello e la Lorenzin si smarcano dalle dimissioni ordinate – Gli stupidi attacchi dei Troll- Tu quoque, Napolitano – Lo scandalo del Pd che in Sicilia impone i suoi ‘nominati’- Il dovere di essere ottimisti – Un giorno, a Berlino – Cosa succederà con l’aumento dell’Iva – Rivolta contro i chiusi oligopoli – Reddito base nell’Unione europea

Socio Lucio
Gli italiani sono sbigottiti, feriti, profondamente mortificati, una Nazione che, come un vascello, punta sugli scogli, e ai comandi c’è un tizio che vuole a tutti i costi essere assolto da ruberie, sesso con minori, compravendita di parlamentari e imbrogli vari e altrettanto caparbiamente ce n’è un altro che vuole a tutti i costi guidare la nave con questo pazzo al fianco che gli blocca il timone; quelli della prima classe hanno già calato in mare le scialuppe di salvataggio e si dirigono verso la Svizzera; la massa dei passeggeri
guarda lo scoglio che si avvicina e non riesce a capire perché ai comandi non cambino rotta; la capitaneria di porto insiste con i comandanti nel mantenerla la rotta anche se è suicida; i passeggeri sperano nella manovra, ma vedono solo la imminente loro fine. Credo che, dopo l’impatto, i sopravvissuti si dirigeranno tutti verso la cabina di comando per farsi giustizia e vedo molto male il destino dei due comandanti attorniati da personaggi che faranno la loro stessa e miserabile fine, altro non vedo.
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Cagnaccio
Date da gestire il Sahara al governo e, tempo 5 anni, vi sarà scarsità di sabbia.
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Viviana
Governo Letta: il Governo più sterile, ipocrita, gattamortesco, venduto e nocivo a questo Paese della storia della repubblica! 154 giorni di totale FUFFA !!
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HellSante
Se danno la grazia a Berlusconi si scopa pure quella.
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Kim red
Et voilà….!!!! Con questo sono ben son ben 5 i governi fatti cadere da Berlusconi …. dunque se non erro il primo ha fatto cadere il suo con la Lega, il secondo (Prodi) con la compravendita dei deputati, il terzo rassegnando le dimissioni per incompetenza politica, quattro quando ha fatto cadere Monti perché aveva fatto le leggi che lui stesso aveva scritto, e adesso Letta perché lo vuole escludere dal senato in quanto evasore … l’hobby del Frottolo è far cadere i governi, il suo o di altri poco importa… senza preoccuparsi dei problemi che ne seguono …. tanto son cacchi nostri!

(Molte illustrazioni sono tratte dalla Mostra di Milano: “Il volto nel 900”, a Palazzo reale)

(Severini)

Viviana
Tanto per la cronaca. Berlusconi scese in campo il 26 gennaio 1994.
La legge 192 gli vietava di candidarsi.
I Ds con D’Alema in testa preferirono ignorarla.
Pd e Pdl, dunque, risultano compagni di merende dal 26 gennaio 1994, 19 anni !!
Non certo dal novembre 2011 !!
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GIOCHI DI PALAZZO
Viviana Vivarelli

Dai giochi di Palazzo i cittadini sono estromessi. La Casta vive in un mondo a parte. Crede di essere una super razza a parte. Fa i suoi patti sporchi, i suoi regolamenti auto protettivi, le sue leggi contro la democrazia, vieta, taglia, impone, ruba, truffa, sempre per conto dei propri ristretti interessi, fa i suoi comodi da 20 anni sulle spalle del Paese, fregandosene della popolazione, assassinando la democrazia. L’insulso Enrico Letta ha ora un alibi per giustificare il suo vuoto di governo, le leggi che non ha saputo o voluto fare, i suoi 90 nominati che si aggiungono alla clacque degli altri cortigiani di Palazzo, i suoi 500.000 disoccupati in più e le decine di migliaia di imprese che sono fallite per le sue inadempienze. 5 mesi e mezzo di stallo, di inerzia, di rimandi. Con le sue dimissioni ad orologeria, il delinquente Berlusconi scansa quella votazione che ne avrebbe decretato la decadenza da senatore cacciandolo dal Parlamento e getta il Paese in un baratro. Ma Enrico Letta quel baratro lo ha preparato col suo governo inutile, i suoi esosi traccheggi, le sue infami tolleranze, le sue incolori parole da paraculo, i suoi rapporti ambigui con l’alta finanza, la sua dipendenze da quei club di magnati che vogliono dominare il mondo per diventare sempre più ricchi e a cui la democrazia sta nell’occhio come un foruncolo nell’occhio del diavolo. Letta e Berlusconi sono compari di disonore. Entrambi ricoprono di vergogna e ansietà questo Paese che va sempre più a fondo. Dai diktat proprietari di Berlusconi alla protervia di una segreteria Pd che agisce in totale scissione dalla sua base elettorale, tutta questa classe politica parassitaria e letale ha dimostrato solo di fregarsene dell’Italia intera, di noi tutti.

(Bacon)

L’unica cosa certa che si può dire della partitocrazia
è che con essa
il peggio non è mai morto.
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Cobra 89
…e quei 3,9 miliardi di euro, per pura coincidenza la stessa somma raccattata con l’IMU sulla prima casa, dati a MPS che fine hanno fatto?
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LE BALLE PRETESTUALI SU IMU E IVA
Viviana Vivarelli

Su IMU e IVQA, dal proclama con cui Berlusconi ordina le dimissioni dei suoi 5 Ministri dal Governo Letta:
“Ho invitato la delegazione del Popolo della Libertà al governo a valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani“.
Peccato che fu proprio Berlusconi, il 17 settembre 2011, sotto il Governo Monti a volere che l’IVA aumentasse dal 20 al 21% !
Peccato che fu proprio Berlusconi a introdurre l’IMU il 14 marzo 2011 con decreto attuativo del federalismo fiscale voluto anche dalla Lega !
Dunque al decaduto Cavaliere Imu e Iva stavano bene finché non è arrivato alla vigilia del voto sulla sua decadenza da senatore!
L’ipocrisia non ha limiti e se li aveva Berlusconi li ha superati tutti!

E’ DUDDO UN COMBLOTTO (Conte)
GLI E’ TUTTO DA RIFARE
154 GIORNI DI LARGHE E VERGOGNOSE INTESE
LA STRATEGIA DEI CONTINUI E INVEROSIMILI RINVII
LE ACROBAZIE DI CACCA DI UN PD CHE HA PERSO OGNI RAGIONE DI ESISTERE E CHE ORMAI NON HA PIU’ ALCUNA IDENTITA’ CREDIBILE E NESSUNA FACCIA PRESENTABILE
IL COSTANTE RICATTO VERGOGNOSO DI BERLUSCONI
UN NAPOLITANO A 90 GRADI IN SITUAZIONE DI PIENA INCOSTITUZIONALITA’
L’OUTING DI UN PATTO OCCULTO CHE DURAVA DA 20 ANNI
IL TRADIMENTO DELL’ELETTORATO
UNA ENORME BOIATA CHE DIVENTA SEMPRE PEGGIORE E MANDA SEMPRE PIU’ IN ROVINA IL PAESE
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Governo di scopo ??
Scopo a delinquere n° 2 ??

(Constantin Brâncusi)

Il PD, IL PARTITO SENZA AFFIDABILITA’
Viviana Vivarelli

Non sapendo come sventare l’imminente voto parlamentare sulla propria decadenza, Berlusconi fa un colpo di scena suicida ‘ordinando’ ai suoi ministri di dimettersi. La motivazione dell’Iva che il Pdl non vuole far salire dal 21% al 22 o della seconda rata dell’IMU è puramente pretestuale. Il non più Cavaliere sente sul collo le conseguenze nefaste delle sue sentenze e mena mazzate incontrollate rischiando di colpirsi i coglioni.
l Pd è nella cacca e conta accanitamente i piccioli, per capire se può reggere con una carenza spaventosa di voti, che la rinomina incostituzionale di Napolitano e la nomina in extremis che questi ha perpetrato di 5 nuovi senatori a vita non mette in sicurezza. Ma quanta ‘sicurezza’ ha al proprio interno questo Pd? E’ ormai un partito che ha calpestato ogni sorta passato berlingueriano, di ideologia, radici storiche, rispetto agli elettori, promesse di programma, regola europea, prassi, regolamento, legge, faccia, rispetto della Magistratura, rispetto del Paese. E’ un partito che ha votato contro se stesso con i 101 franchi tiratori che hanno suicidato Rodotà e Prodi (Rodotà è il suo giurista migliore e prodi fu addirittura il suo fondatore) e che ora ‘pompa’ Renzi, un parvenu da televendita, animale da televendite, dotato di facile parlantina ma che difetta di un programma da leader e ruba le sue idee al neoliberismo più trito (difesa del sistema Marchionne, privatizzazioni a 360°, liberalizzazioni più spinte persino di Monti, abolizione dello stato sociale). Con Renzi la sx metterebbe proprio una lapide sulla sua tomba, vendendosi pienamente a quel sistema di mercato e di finanza speculativa che ha già rovinato il Paese e che avrebbe dovuto essere il suo nemico giurato.
Come posso pensare al Pd come a un partito che metterà in sicurezza l’Italia?
Penso alla corruzione e alle ruberie del Monte dei Paschi di Siena
penso alle fondazioni e alle scalate bancarie
penso al modo con cui hanno condonato il mazzettaro Penati
o ad Alberto Todesco, accusato di reato di associazione per delinquere e corruzione e fatto poi senatore del Pd
penso ai 400 inquisiti per pesanti reati nel Pd
alle frodi di Finmeccanica
alle mazzette dei Riva a Bersani
ai 4500 tra leggi e decreti passati con meno di 10 voti per favorire Berlusconi solo perché le assenze del Pd in aula erano fortemente superiori a quelle del Pdl
penso all’avvocato Giovanni Pellegrino già senatore dei Ds ma avvocato di Previti
penso al controllo della Rai che per tanti anni è stato nelle mani dei Ds cadendo sempre più in basso
penso al presidente Rai del Pd Claudio Petruccioli che ha venduto la Rai a Berlusconi per onorare il famoso patto della crostata tra D’Alema e Berlusconi stipulato a casa di Gianni Letta
penso alla sfacciataggine con cui Violante ha difeso prima i repubblichini e poi si è vantato in Parlamento di aver regalato le televisioni a Berlusconi
penso alle primarie sbandierate e tradite dai governi Monti e Letta e ora forse Letta bis
penso alle troppe cose dette a parole e negate nei fatti
penso all’alleanza turpe con quel Berlusconi che avrebbe dovuto essere il nemico primario del Pd e che per 20 anni ha goduto di favori, trattamenti privilegiati, patti occulti…
Troppe cose ci sono che non vanno perché pensare al Pd mi dia sollievo e speranza
.
Rispondente, clonati insani del Pd!
-da quanti decenni questo partito ha cessato di essere di sx?
-quando mai ha mostrato tracce di democrazia dal basso?
-perché attacca così violentemente chiunque tenti di accrescere la democraticità del sistema?
-a quale criterio democratico o costituzionale rispondono governi nominati dall’alto come quello di Monti o Letta o il bis di Napolitano?
-come mai il Pd non riesce ad espellere nemmeno pregiudicati come Penati? Come mai ha protetto da una vita persone come Andreotti o De Mita? E perché ha votato entusiasticamente persone discutibili come Schifani, Vietti, Grasso, la Boldrini?
-a quale consenso elettorale si deve l’inciucio ventennale con Berlusconi?
-o la privatizzazione dello Stato? Gli aumenti delle tasse? Una nequizia come Equitalia? O la sporcizia del MPS? O le scalate bancarie? O i 35 miliardi in armi? O i tagli ai tribunali, agli ospedali e alle forze di polizia?
-e come mai in ogni referendum si è trovato ‘contro’ il popolo e non dalla sua parte?
-e perché ora continua ad aumentare le tasse e chiede l’azzeramento dello stato sociale e la privatizzazione di ogni esistente (ma non taglia un euro dei propri abusi)?
-come mai in 20 anni non ha fatto valere mai il conflitto di interessi? E non ha fatto applicare la legge 192 che ha sempre vietato la candidatura a chi possiede case editrici, tv e giornali? Come mai non ha tolto mai nessuna delle leggi ad personam del Cavaliere? Non ha reso mai trasparente il fisco o messo in galera gli evasori? Non ha tagliato un euro a guerre o armi, o privilegi della Casta, o abusi del Potere?
-come mai non ha mai applicato il divieto dell’UE ai doppi incarichi?
-perché non ha mai voluto fare dell’Italia un Paese civile?
.
Caro Piddino, ch emi diventi ogni dì più incomprensibile,
rispondi anche a questa domandina:
-a quale criterio di sinistra e a quale rispetto degli elettori, dei lavoratori o della Costituzione corrisponde l’elogio fatto da D’Alema, Fassino e Renzi del sistema Marchionne?
E della privatizzazione dello stato sociale sai dirmi qualcosa?
Ti sarai accorto, spero, che il Pd non fa che aumentare le tasse e la spesa in armi e negli abusi de carrozzone politico mentre taglia scuole, treni, ospedali, tribunali, aiuti ai poveri,carceri, case popolari e forze di polizia?
O ti sei perso questo passo per la strada?

E ora tutti per Renzi dopo averlo attaccato perché voleva rottamare il partito??! Un Renzi che si è votato agli intrallazzi di estrema destra di Letta:
alta finanza, capitalismo, poteri bancari, squali del mercato, Bce, Merkel, inciuci con Berlusconi.. tutto il repertorio degli accordi più v e r g o g n o s i, spacciato per modernità
ma dov’è mai qualche traccia anche scolorita di sinistra in un piccolo arrivista venditore di pentole, tv-seller, come Renzi?

(Magritte)

LA PROPOSTA GIACHETTI – CON LA MASSIMA IPOCRISIA
Viviana Vivarelli

Il 29 maggio 2013 il Pd respinse la proposta del renziano Giachetti di tornare al Mattarellum abolendo la legge elettorale iniqua di Calderoli. La respinse con metà dei suoi voti. La procedura poteva essere rapidissima, bastava votare la decadenza del porcellum, voluto fortemente da Berlusconi e sostenuto dalla Lega, e avremmo avuto un sistema più rispettoso dei quello attuale con cui tornare alle elezioni e non un obbrobrio antidemocratico come questo a firma leghista che da 8 anni rovina le nostre elezioni, scippandoci la sovranità popolare e trasformando una vacillante democrazia in una oligarchia assoluta dove meno di 6 persone, ma più facilmente solo due, nominano tutte le autorità del Paese.
I piddini magari ci spiegheranno come mai metà dei voti del Pd sono mancati in sostegno a Berlusconi e come mai la Camera ha bocciato la mozione Giachetti con 415 voti contro e solo 139 a favore (e questi sono stati del M5S e di Sel) e come mai mezzo Pd ha votato ‘contro’ il ritorno al Mattarellum per mantenere ad ogni costo un sistema che è un affronto di ogni principio democratico.
Col porcellum abbiamo votato nel 2006, nel 2008 e nel 2013. Contro il porcellum ci sono stati 3 tentativi di referendum falliti. I partiti sanno benissimo come i cittadini abbiano in odio il porcellum e, per ingannarli meglio, tutti i partiti hanno messo ipocritamente nel loro programma elettorale la riforma del sistema elettorale, l’hanno messa addirittura al primo posto, come la riforma più importante, vista l’avversione che gli Italiani hanno mostrato a un sistema fraudolento che li derubava della scelta dei loro rappresentanti, rimettendo le liste all’arbitrio dei segretari di partito (salvo il M5S che ha elezioni dal basso), col Pd che aggiunge un ulteriore atto di ipocrisia con la falsità delle primarie, tradite poi da Napolitano che ha nominato un Monti e un Letta, mai usciti dalle primarie e mai scelti dai cittadini. E tutti, poi, come si vede, hanno poi tradito la loro promessa di riforme nelle reali votazioni parlamentari.
Nelle politiche quest’anno, la radicale e assoluta abolizione del porcellum è stata centrale nella campagna elettorale di tutti i partiti. Il 17 maggio,la Cassazione ha criticato aspramente la legge di Calderoli, dichiarandola incostituzionale. Malgrado ciò, tutto il Pdl,la Lega e mezzo Pd hanno continuato a sostenerlo.
Il porcellum calpesta anche il referendum del 93, che, con un consenso dell’82,7%, richiese il Mattarellum (sistema maggioritario non perfetto ma più consono a una democrazia). Il porcellum dà un premio esagerato al partito che ha anche solo un voto più del 2° arrivato (questo sistema è fortemente iniquo ed esiste solo in Grecia). Viola il principio di rispetto della distribuzione dei voti e calpesta ogni criterio proporzionale e democratico, creando un Parlamento che non rispecchia affatto la realtà del Paese. L’elettore è costretto a votare una lista precompilata dal segretario di partito senza poter indicare preferenze e a costui è permesso di mettere nella lista chi crede e nell’ordine che vuole, agendo come un piccolo deposta che prevarica gli elettori. L’elezione dei parlamentari dipende quindi totalmente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite da pochi capipartito da cui dipendono la composizione del Parlamento e la spartizione di tutti i posti di potere. E questo è il contrario della democrazia!
Per di più il premio di maggioranza fu studiato a tavolino dagli esperti di Berlusconi in modo da dare premi diversi a regioni diverse e far prevalere quelle dove Berlusconi si sentiva sicuro. Assegnava i premi alle regioni a statuto speciale con regole diverse. Dava a 6 Regioni spopolate più seggi di altre, ignorando la proporzione con gli abitanti. Non assegnava premio al Molise. Conservava il Mattarellum al Trentino. Insomma il casino più totale, ma tutto studiato per dare a Berlusconi una vittoria facile.
Il sistema crea un Senato cruciale dove i senatori sono 315, e dove, per avere la maggioranza assoluta, senza dover contare sui senatori a vita, si deve avere 158 senatori (ecco perché Napolitano ha fatto 5 nuovi senatori affidabili. E anche questo è uno scempio per la democrazia!).
A noi sembra del tutto possibile, auspicabile e facile buttare in discarica l’indecente Porcellum di Calderoli e tornare al Mattarellum o copiare il meglio di qualche sistema elettorale europeo. Ma è proprio quello che Pdl, Lega e mezzo Pd non vogliono!
NOI lo vogliamo! Ma LORO non vogliono!!
Sono talmente fuori dalla democrazia che anche solo pensare a rimetterci su binari democratici li mette in una condizione di terrore
DEMOCRAZIA! Non c’è stata in 60 anni parola più vilipesa, abusata e violentata da questa banda di ladri!

dario raugna
Dopo aver affondato Prodi per ben tre volte (ricordo per ultimo l’intervento di un centinaio di franchi tiratori per l’elezione del Presidente della Repubblica); Dopo aver affondato Soru in Sardegna su una legge regionale che avrebbe riordinato i piani regolatori limitando il consumo del territorio, questi indefessi professionisti della politica continuano imperterriti l’opera di demolizione di ogni speranza che ostinatamente gli elettori continuano a riporre in loro.
Non ho parole. L’unica cosa che mi viene in mente è lo slogan con cui Beppe Grillo chiude i suoi comizi, che mi trova oltremodo concorde: andate a FAN….!
.
BEPPE GRILLO
Berlusconi ha ritirato i ministri dal governo. L’impalcatura costruita da Napolitano a colpi di rielezione, di saggi comprati al mercato della politica, di gestione presidenziale del Parlamento, è crollata. Non era necessario un indovino per prevederlo. L’Italia non può più reggersi sulle spalle di un ultra ottuagenario che sta, volontariamente o meno non importa, esercitando poteri da monarca che nessuno gli ha attribuito. Napolitano deve rassegnare le dimissioni. E’ a lui che dobbiamo questo impasse. Alle sue alchimie va attribuito lo sfacelo istituzionale attuale. Napolitano non poteva non sapere che un governo di larghe intese con un potenziale delinquente finisse nel peggiore dei modi. Vi ricordate l’entusiasmo e il sorriso di Berlusconi, i suoi applausi felici alla nomina di Napolitano alla Camera? Lo aveva eletto lui, lo aveva votato il pdl composto da suoi impiegati. Berlusconi sembrava ringiovanito, aveva evitato gli iceberg, per lui mortali, rappresentati da Rodotà e Prodi, quest’ultimo fottuto dagli uomini di D’Alema e Renzi dietro il rifugio vergognoso del voto segreto. Napolitano bis è una creatura di Berlusconi. Qualcuno può negarlo? E Letta, che passerà alla storia minima del nostro Paese per non aver mai deciso una cippa, è stato scelto dalla coppia Napolitano&Berlusconi. Un fiasco colossale. L’Italia ha perso un anno a gingillarsi mentre l’economia stava precipitando. Rinvio dopo rinvio questi parassiti hanno tirato a campare mentre l’Italia tirava le cuoia. L’ultimo regalo l’assurdo aumento dellIVA che colpirà le classi sociali più deboli. Un cambiamento immediato è necessario. Bisogna tornare al voto. Gli italiani devono poter decidere se vivere o morire. Rien ne va plus. Le nostre aziende stanno morendo. Telecom Italia è stata comprata da Telefonica con un pugno di euro nel silenzio del governo e della Consob, Cosa rimane? Eni, Enel e Finmeccanica messe all’asta da Capitan Findus Letta per rimandare la fine del Sistema. Poco altro. Bisogna andare al voto per vincere e salvare l’Italia. E’ l’ultimo treno. Napolitano non si opponga. I prossimi mesi saranno per cuori forti. In alto i cuori.

(František Kupka)

LA TRUFFA DEL PAREGGIO DI BILANCIO E L’ASSALTO ALL’ARTICOLO 139
LA COSTITUZIONE RIGIDA E LA COSTITUZIONE FLESSIBILE
Viviana Vivarelli

Finora questa banda di usurpatori della democrazia è stata rapida ed efficiente solo quando si trattava di mettercelo in quel posto
Ne è fulgido esempio il pareggio di bilancio infiltrato con rapidità e destrezza nella Costituzione dai compagni di merenda, Monti-Berlusconi-Bossi-bersani.
Sono davvero pochi gli Italiani che capiscono il significato di questa INFAMIA perpetrata da Monti e di cui i nostri biechi e disonesti partiti si sono resi complici.
Non esiste organo di stampa che abbia avvertito della gravità della cosa il proprio pubblico né tg che abbia spiegato quanto pericolosa fosse il pareggio di bilancio! Silenzio assoluto su una delle peggiori nefandezze della Casta!
Questa BESTEMMIA fatta Costituzione significa dire che Bersani, Berlusconi, Bossi e Monti, con la massima protervia, ci hanno resi schiavi della Bce. Vuol dire che in tempi rapidissimi e in violazione dell’art. 139 che richiede tempi lunghi per le modifiche alla Costituzione, il 20 aprile 2012, i quattro compari hanno introdotto nella Costituzione il fiscal compact, cioè il principio dell’equilibrio strutturale delle entrate e delle spese del bilancio, ma siccome non ci pensano nemmeno a diminuire il peso dei costi del carrozzone pubblico, si sono aperti agilmente e senza un respiro la via neoliberista e mercatista delle privatizzazioni di tutto l’esistente, dei tagli allo stato sociale, della povertà indotta, del divieto agli aiuti per la ripresa, fino all’estremo che se ci dovesse essere una alluvione o un terremoto lo Stato non potrebbe provvedervi, avendo il divieto assoluto di sforare il debito pubblico, come se poi le spese incontrollate di questa banda di ladri non lo sforassero comunque!
La nostra è una Costituzione rigida, che ha previsto difese alla propria revisione per cui ogni suo cambiamento è stato regolato dalla legge 139 con un procedimento aggravato e una procedura rinforzata rispetto alle leggi ordinarie. Intanto occorrono due votazioni per la Camera e due per il Senato, ad intervallo non inferiore ai tre mesi, e nella seconda votazione occorre la maggioranza assoluta o dei due terzi del componenti, caso in cui non si può avere un referendum confermativo. Chiedo: dove si sono visti questi intervalli di tre mesi tra una votazione e l’altra che avrebbero dovuto accompagnare l’introduzione nella Costituzione dell’obbligo di pareggio di bilancio, quando, se ciò fosse stato, avrebbe superato di gran lunga la durata del Governo Monti?? Abbiamo o no una Costituzione rigida che frappone lunghe riflessioni a qualunque cambiamento?
Ma allegri! I 4 compari stanno già brigando per alleggerire anche l’articolo 139 e trasformare la nostra Costituzione rigida in una allegra Costituzione ‘flessibile’, facilmente modificabile, secondo i ghiribizzi delle strane creature che arriveranno via via al potere, per servire meglio i loro interessi e, con i chiari di luna neoliberisti che vediamo, vedrete che fine fanno i diritti dei lavoratori e i diritti inalienabili dei cittadini e se resterà proprio il lavoro il fondamento che i Padri Costituenti vollero dare alla nostra Repubblica, e non piuttosto il capitale, magari di quella cricca di magnati (Bce, Fed, Morgan ecc.) che vogliono dominare il mondo. Abbattuto l’articolo 139, sarà un giochino da ragazzi annientare anche l’equilibrio tra i poteri, mettere la Magistratura sotto il potere politico, dare poteri esagerati al leader di maggioranza con un sistema semipresidenziale ed eliminare qui fastidiosi processi ai politici corrotti che ora danno tanto intralcio ai potenti.
..
Il Paese crolla
ma gli asini ridono.
Piscitelli, l’imprenditore che rideva sul terremoto dell’Aquila è stato preso a calci a Roma,
ma ce ne sono altri che dovrebbero essere presi a calci perché davanti a un Paese che muore non sanno fare altro che ridere.

(Giacometti)

IL ‘FEDELISSIMO’ RAZZI

Moulinsky
Sappiamo già cosa farà il fedelissimo Razzi (sguscerà via), ma sarà comunque divertente ascoltarlo. Uno che ci ha abituato a cose del tipo “Non so perché Silvio è stato condannato ma è innocente” o “Silvio è il Messia, per lui potrei morire” è pur sempre una continua sorpresa.
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Aggiungo altre nobili citazioni:
“Io sono eletto nel partito dell’Italia dei Valori e tale voglio rimanere, io come ho già detto loro, fino alla morte, sperando che Di Pietro, il mio presidente, mi tiene. Fino a che lui mi tiene io sono lì.” (poco prima di vendersi a Berlusconi)
.
“Non sono Pietro Micca. Non sono quello che lancia la stampella contro il nemico e decide di soccombere”. (confondendo Pietro Micca con Enrico Toti, sigh)
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“Se andavamo noi due, che era noi due. Perché per noi due il governo s’è salvato. Che 314 a 311. Se io e Scilipoti andavamo di là per un voto cadeva, cadeva Berlusconi.”
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“Io avevo già deciso da un mese prima. Mica avevo deciso, figurati, tre giorni prima. “Ma come? Tre giorni prima hai detto male di Berlusconi”. L’ho detto apposta. Ma non hai capito un cazzo di niente. Io già avevo deciso, io già avevo deciso, già avevo deciso.”
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“Ma io te dico pure chiaro: io a me, a me io, quando ancora ero nel… nel coso della… del… del vitalizio, io non… non avevo la pensione. Dieci giorni mi mancavano. E per dieci giorni mi inculavano. Perché se si votava dal 28 come era in programma, il 28 di… di… di… di marzo, io per dieci giorni non pigliavo la pensione. Hai capito? Io ho detto che: “Io se c’ho 63 anni, giustamente dove vado a lavorare io? In Italia non ho mai lavorato, che lavoro vado a fare?” Mi spiego? Io penso anche per i cazzi miei, io ho pensato anche ai cazzi miei. A me non me ne frega… perché Di Pietro pensa anche ai cazzi suoi, mica pensa a me!”
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“Che cazzo te ne fotte, dico io. Tanto questi so’ tutti malviventi, questi pensano solo ai cazzi loro. A te non ti pensa nessuno, te lo dico io, caro amico, te lo dico da amico, che questi, se ti possono inculare, ti inculano senza vaselina nemmeno”.
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“Io ho portato il ministro Saverio Romano qui in Abruzzo, appena è stato nominato ministro, e al che dopo sono stato consigliere suo e abbiamo portato avanti specialmente la contraffazione, e io ero responsabile sulla contraffazione”.
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(Spero che queste belle citazioni vengano lette anche da quelli che dicono che con la democrazia diretta arriverebbero in Parlamenti persone rozze e impreparate che non sanno nemmeno parlare!).

(Chuck Close)

QUAGLIARELLO E LA LORENZIN SI SMARCANO DALLE DIMISSIONI ORDINATE

Il Quagliariello ribelle
che ti vibra nelle ossa
e ti entra nella pelle

(Giornalettismo)

Quagliarello è quello che si oppone alle dimissioni comandate, dicendo: “Non ho aderito perché penso che una persona che fa politica deve avere l’inclinazione al compromesso» Ora i venduti lo chiamano così: “il compromesso”.
Quaglierello è quell che ha detto: “Un fascismo non ha bisogno dei manganelli, gli bastano le televisioni”.
Oppure: “Con questi ex missini bisogna stare attenti. Sorprendono sempre con i loro slanci a sx”. (!)
O anche: “Se si dovesse trasformare la Giunta del Senato da luogo della meditata ponderazione al teatro di un plotone di esecuzione, il centrodestra avrà il suo dramma da affrontare ma l’Italia non ne uscirebbe indenne” (velata minaccia?).
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La nave affonda, i topi scappano
Siamo al primo giorno e già Quagliarello e Lorenzin se ne sono andati, ma, dice Francesco Amari: L’ho già vista nel novembre 2011 questa cosa.. Il partito di Berlusconi sembra affondare e i ratti di fogna fuggono dalla nave che affonda. Poi quando torna il momento delle elezioni tutte le pecorelle smarrite tornano nell’ovile.
. .. e ora Quagliarello e la Lorenzin fonderanno il ‘Partito dei responsabili n° 2′?
Vi ricordate il 20 gennaio 2011? Tre pirla di estrazioni diverse creano un nuovo Movimento, il Partito dei responsabili n° 1: Domenico Scilipoti (comprato da Berlusconi all’Italia dei Valori), Massimo Calearo (imprenditore portato nel Pd da Walter Veltroni e grande assenteista del parlamento. In un anno c’è stato una sola volta, ma gli fanno comodo i 12 mila euro dell’indennità parlamentare per il mutuo della nuova casa) e Bruno Cesario (ex Margherita, ex Pd, ex Api).
“Bruno”, ‘Mimmo’ e ‘Massimo”, tre eroi della compravendita parlamentare, 3 glorie dei voltagabbana. Quanto costeranno a pacco? Ma papi paga profumatamente.
Ora, contrordine compagni, i transfughi dal Pdl ora lasciano il Cavalier perdente e cercano nuove case di accoglienza. Anche Alfano fa i suoi distinguo. Anche qui ci saranno dei compensi o saranno ‘scoutizzati’ a titolo gratuito? E da chi?
.
Cicchitto è troooppo dispiaciuto di doversi dimettere, ma ci ha fatto sentire che alla poltrona proprio ci teneva, era un attaccamento affettivo: “Berlusconi avrebbe bisogno di un partito serio, radicato sul territorio, democratico nella sua vita interna, un partito di massa, dei moderati, dei garantisti, dei riformisti e non un partito di alcuni estremisti che nelle occasioni cruciali parlano con un linguaggio di estrema destra dall’inaccettabile tonalità anche nel confronto con gli avversari politici”. Credevo che facesse la descrizione di Berlusconi e pensavo: che senso di realtà, che penetrazione psicologica! Quando dice: “Estremisti che nelle occasioni cruciali parlano con un linguaggio di estrema destra dall’inaccettabile tonalità anche nel confronto con gli avversari politici”, come somiglia tutto questo a Berlusconi! Come lo conosce e descrive bene!

Napolitano, come scrive oggi il Fatto Quotidiano, ha salvato già 3 volte il delinquente Berlusconi.
L’ 11.2010 dalle grinfie di Fini, concedendogli tutto il tempo di cui aveva bisogno, un mese, per ultimare la campagna acquisti degli scilipotiani, una trentina.
L’ 11.2011 sostituendo il delinquente Berlusconi con il Nobel (mancato ) dell’Economia Internazionale Mario Monti, il ‘professorone’, colui che, invece di salvarci creò un ulteriore buco di 100 miliardi di euro. A quel tempo il PDL contava meno del 10% in tutti i sondaggi. Successivamente la gente dimenticò i disastri del governo Berlusconi e si preparò al 3° salvataggio. Pur perdendo 6.5 milioni di voti, il delinquente sta ancora in Parlamento.
Nel Marzo 2013, tappando la voce al M5S che voleva un premier fuori dai partiti e lontano dagli inciuci, Napolitano si fece rieleggere da quel delinquente che oggi lo stesso Napolitano definisce “INQUIETANTE “.
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Rosicano, rosicano
la bile gli esce da tutti i pori
ormai sono come zombi impazziti
l’ultima a cui si attaccano è che Grillo è uguale a Berlusconi perché vogliono entrambi le elezioni col porcellum
solo che Berlusconi vuole il porcellum perché lo ha inventato lui
Grillo vuole le elezioni ‘nonostante’ il porcellum dopo aver fatto di tutto per cambiarlo
La differenza è sostanziale ma i poveretti ci si attaccano non avendo nulla di meglio da rosicare

(Andy Warhol)

ROSANNA GAZZANIGA

Si girano gli occhi verso chi è crocifisso
proprio come si era detto nelle sacre scritture
forse solo per trovare sollievo
dell’essere in compagnia:
-c’è chi sta peggio di me-
Ma la ribellione resta,
nulla risorge, tranne la voglia
di rovesciare tavole imbandite
da sacrificate vite, affinché
soltanto i soliti eletti mangino
Senza mai essere sazi…

(Frida)

GLI STUPIDI ATTACCHI DEI TROLL
vv

I TROLL stanno tentando disperatamente di convincere gli Italiani che ‘non’ si deve andare a votare, perché tutti i partiti temono una debacle inevitabile che porti e termine il tracollo delle ultime elezioni, e ripetono a manetta che se Grillo, invece, le elezioni le vuole ‘nonostante’ l’inscalfibile porcellum, ciò vuol dire che è in combutta con Berlusconi, cosa ridicola visto che è il suo unico avversario e l’unico, insieme a Sel e parte del Pd, che ha votato in Parlamento per eliminarlo. Ma i Troll non seguono la logica, seguono gli ordini.
Intanto, che lo vogliano o no, la posizione di Berlusconi è diventata sempre più dubbia, coinvolgendo la credibilità di chiunque ancor alo sostenga, senza contare che ci sono altre sentenze in arrivo che saranno come altrettante mazzate.
Le ultime elezioni hanno mostrato un trend molto preoccupante per la partitocrazia.
Il PD ha perso il 43% dei propri elettori rispetto alle precedenti elezioni e non fa che scendere. Il PDL ne ha persi addirittura il 65%. Ed erano già entrambi in forte perdita di elettori da politiche a politiche.
Il Pd aveva già perso 3 milioni e mezzo di voti, un terzo del suo elettorato.
Il Pdl aveva già perso 6.297.000 voti, metà del suo elettorato.
La Lega aveva già perso 1.634.387 voti, metà del suo elettorato.
Il Pd è in calo in tutti i sondaggi. Berlusconi tiene solo apparentemente, come fanno le botte che a caldo non fanno ancora male. Ma il bello deve ancora venire e i TROLL lo sanno benissimo perché sono dei delinquenti ma non sono degli stupidi.
Ancora un po’ e andranno tutti in pezzi. Ma questa agonia è lentissima e intollerabile perché a soffrire siamo noi. Loro resistono, come chi è precipitato in un dirupo e si aggrappa a un cespuglio fragile dalle radici che si allentano piano piano.
.
Una delle diffamazioni fisse dei Troll a Grillo è che è un omicida, per un grave incidente automobilistico in cui rimase coinvolto senza sua colpa e che produsse la morte di tre persone. L’incidente è stato giudicato colposo e non doloso mentre Berlusconi ha tramato una vita per fare i propri interessi con dolo, cioè “con intenzione criminale reiterata” .
Mi sembra davvero maligno non voler vedere la differenza tra un incidente stradale sia pure gravemente funesto e le azioni perfettamente volute da uno che è stato sentenziato dalla Magistratura “delinquente abituale”, “ideatore di un meccanismo di frode verso lo Stato che per anni ha continuato a produrre effetti (illeciti) di frode fiscale per le aziende del gruppo Mediaset, con una responsabilità che non è venuta meno nemmeno quando il Cavaliere abbandonò le cariche sociali.”
E non vogliamo parlare nemmeno dei rapporti di Berlusconi con feroci assassini del cartello della droga colombiano, del suo coinvolgimento in prima persona con boss del calibro di Provenzano, della sua presenza nelle stragi del 92-93 e dell’appoggio elettorale che la mafia gli procurò successivamente coi 61 seggi su 61 in Sicilia, delle sue compravendite parlamentari,dei suoi commerci sessuali anche con minorenni, del suo essere stato elogiato da Gelli come esecutore del suo golpe antidemocratico, del suo entourage di malfattori o mafiosi…
Come ultima cosa faccio notare che Berlusconi ha messo su un sistema politico per coprire, assolvere e sostenere i delinquenti come lui stesso e principalmente per salvare se stesso. Grillo ha invece fatto pagare a sé il fio del proprio incidente “non voluto”, creando una forza politica in cui chi ha condanne passate in giudicato non può essere candidato, dunque nemmeno lui. Il primo i condannati li salva con la politica e ci mantiene in eterno se stesso, il secondo li elimina dalla politica e non presenta nemmeno se stesso. Ma ai Troll della verità importa poco. A loro interessa solo ripetere slogan calunniosi per diffamare un avversario.

(Picasso)

Reddoctor1
Tutti sono legati da un sottile filo per cui passano tutti i segreti dell’Italia repubblicana,il sistema si regge sulla congiura del silenzio, tutti sanno e si ricattano tra loro, spartendosi le poltrone senza che ci sia una vera alternativa. Temono come la peste il Movimento 5stelle perché potrebbe spezzare questo osceno filo che tiene tutti i responsabili su un’unica cordata. Se precipita uno, rischiano di precipitare tutti, Napolitano compreso. Dovremmo fare come in Sudafrica per la pacificazione, i responsabili hanno ammesso le loro responsabilità e sono spariti. Fino a che non accada questo, non ne verremo mai a capo. Decidano gli italiani! Ormai questa gentaglia la conosciamo, e, se la conosciamo, dovremmo evitarla, anche nelle urne.
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Letta, il più grande bluff della storia repubblicana
un assoluto vuoto a perdere
inutile come i barattoli di Piero Manzoni

e malgrado tutto questo, abbiamo
IL DOVERE DI ESSERE OTTIMISTI
Amedeo Piva

Preferisco vivere da ottimista e sbagliarmi, che vivere da pessimista e avere sempre ragione” (Jean-Michel Guenassia all’inizio del suo romanzo di successo “Il club degli incorreggibili ottimisti”, 701 pagg.)
Ne sono convinto: in questi tempi l’ottimismo è merce rara mentre il suo contrario, il pessimismo, è giustamente accusato di essere una della malattie responsabili del declino dell’Occidente, scoraggiato e depresso di fronte alle crisi economica, oppure sconfortato perché ha perso l’orizzonte di senso.
Penso che il primo impegno a cui siamo chiamati noi più “maturi” è quello di arginare questa deriva negativa, che sta paralizzando anche i nostri giovani. Questa è la nostra responsabilità storica!
Dobbiamo rimboccarci le maniche come hanno saputo fare i nostri padri dopo la guerra dedicandosi a ricostruire e non a piangersi addosso. Dobbiamo avere la forza (e la voglia) di raccontare ai nostri figli che il nostro paese è riuscito a sollevarsi da ben più profonde crisi e che nessuna generazione ha mai avuto la possibilità di scegliersi i problemi con cui misurarsi. Questa è la loro stagione e con questa bisogna fare i conti, senza insensati confronti o infondate fantasie. Ma dobbiamo per prima cosa crederci noi e, con coraggio ed ottimismo, metterci al loro fianco e sostenerli nella loro sfida, con realismo, senza illuderli che sia facile ma con la fiducia di chi sa che è possibile. (E anche senza pretendere di vivere al loro posto).
A proposito di ottimismo, un maestro in Italia ce lo siamo tenuto per tanti anni. Solo che la sua massima era un po’ diversa: “Preferisco vivere da ottimista e ingannarvi”. Ma io sono veramente ottimista e sono certo che anche quest’epoca sia ormai finita.
Buona settimana.
.
Tanto per confrontarci con Berlino
VV

Due amici sono stati a Berlino e raccontano: Francesca, la ragazza italiana che sparecchia i tavoli: Stipendio mensile:1000 €,Spese al mese per affitto, Utenze e trasporti: 200 € !
Le hanno chiesto cosa le piacesse di più della Germania e ha risposto:
“QUI NON HO BISOGNO DI DIFENDERMI DA NESSUNO!”
La frase mi ha scioccato.
Esco da un lutto aberrante, torturato dalle infinite pratiche inutili, dalle lotte sfinenti con banche esose, assicurazioni restie, leggi farraginose, bollette incomprensibili, impiegati scostanti. Questo Stato mi uccide.
Per intendersi, a Berlino i quartieri di moda hanno massimi di 30 € al mq, quelli economici scendono tra gli 8 e i 10 €. Altrove il prezzo medio va dai 4,75 ai 6,50 € al mq. Una casa di 180 mq su 2 livelli con giardino costa 130.000 €.
Un bilocale di 50mq costa sui 325 € al mese. Ancora più economici gli affitti in zone dove si registrano i prezzi più bassi di almeno l’1,7%.
Gli stipendi sono il doppio di quelli italiani.
Paghi le tasse su quello che realmente percepisci. Non vivi sotto l’incubo permanente di tasse che continuano ad aumentare mentre lo Stato non fa che fare tagli sullo stato sociale e ti terrorizza con programmi ultraliberisti alla Monti o alla Renzi dove tutto sarà privatizzato e lo stato sociale non esisterà più.
In Germania ti puoi comprare agilmente anche una seconda casa e il mutuo potrà essere parzialmente compensato con gli affitti. Comunque, non conviene comprare: a Berlino il 70% delle case è in affitto. Le case costano poco ma gli affitti sono convenienti e alla portata di tutti. A Berlino con 70.000 € compri un appartamentino, per cui anche con una liquidazione da lavoro te lo puoi comprare. Da noi con la stessa cifra ti ridono in faccia .
Per le bollette si vede che l’uscita drastica dal nucleare dopo Fukushima ha alzato lil costo della luce, ma il riscaldamento, pur essendo Berlino molto fredda, costa la metà che da noi. Qua il riscaldamento di un appartamento di 85 mq (con un consumo medio di 1200 litri di gasolio) costa 1752 €. L’Italia è il paese del sole, eppure spendiamo 564 € di più della media europea, 602 € più della Francia, 696 dell’Inghilterra, 636 della Spagna. Non è poco.
Le tasse sui lavoratori dipendenti in Germania sono meno del 40%, da noi il 45!
Là tutto funziona. La burocrazia è snella. Lo Stato ti aiuta. Lo stato sociale è ottimo!
Sembra un paradiso impossibile che non raggiungeremo mai.
E per cosa poi? Per foraggiare i vari Colannino, Riva, Ligresti, D’Alema, Befera, Berlusconi, Bossi…?

I partiti pirata
VV
Per tutti quelli che esaltavano il partito tedesco dei Pirati o altri, tanto per svalutare il M5S,
sottolineiamo che alle elezioni tedesche il Partito dei Pirati tedeschi ha preso solo il 2,2% e non è entrato in Parlamento, il partito pirata svedese è fermo al 7,1% e ha ottenuto due seggi europei, il partito Pirata italiano ha avuto solo 820 voti, mentre il M5S pur essendo sceso da suo record del 25% elettorale, supera ancora il 22% (pur nei sondaggi farlocchi di Pd e Pdl), restando la terza forza politica italiana
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MAURIZIO CORTESE

Sempre s’offre occasione per cose
che non seguono il corso sperato,
nervi vibranti a fior di pelle
sembrano corde tese di violino
pronto per l’assolo micidiale:
il primo che non dà la precedenza
è allora l’incolpevole bersaglio
del nostro accumulo di stizza.

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COSA SUCCEDERA’ CON L’AUMENTO DELL’IVA
Viviana Vivarelli

La scellerata decisione di Letta di aumentare l’IVA dal 21% al 22 produrrà effetti tragici in un Paese che ha già le tasse più alte del mondo, l’economia in regressione (in controtendenza con tutta l’Europa), 3 milioni e mezzo di disoccupati, non può competere sul mercato mondiale per motivi strutturali ed è già sull’orlo del default.
C’erano ben altre cose da tagliare per rimediare i soldi mancanti, in primis i 35 miliardi in inutili armi e le spese ormai intollerabili e assurde del carrozzone politico.
Per una famiglia di 3 persone l’aumento dell’Iva peserà per 209 € l’anno, mentre per una famiglia di 5 persone fino a 350. Poi ci sarà l’effetto domino negativo su tutta l’economia, saliranno i prezzi, diminuiranno i consumi, aumenterà la sofferenza dei poveri. Non solo il Paese non uscirà dalla crisi ma questa si aggraverà irreparabilmente. Per Confcommercio l’aumento dell’Iva avrà gravi effetti recessivi ed essa implora il Governo di scongiurare questo aumento che porterà a morte l’economia reale.
Noi siamo stanchi di ripeterlo: i soldi ci sono, solo l’ottusità di Letta e del Pd insistono a non vederli:
70 miliardi di corruzione politica
180 di evasione fiscale
8 regalati al Vaticano
150 fatturato della mafia
180 fondi neri nascosti solo in Svizzera senza contare gli altri paradisi fiscali
più di 1 di perdita stimata per la fuga dei cervelli
24 solo per mantenere l’elefantiaca casta politica
45 per gli F35 e simili
17 per le inutili Province
mazzette che generano un sovrapprezzo del 40% sui costi delle opere
grandi opere inutili
miliardi che potevamo prendere dalle frequenze e che sono stati regalati a Berlusconi
Siamo già a più di 700 miliardi, quanto 33 Finanziarie, e si capisce come la domanda “dove troviamo i soldi?” non sia più sopportabile e dimostri solo una ipocrisia infinita.

RAFFAELE ARENA

Ci hanno ingannato Stella
e non so se fidarmi di te.
La stirpe degli extraterrestri
hai presente x-files?
Continuano a riprodursi
e mantenere il potere.
Alcuni umani, sono ripartiti
con un’evoluzione parallela
o alternativa, e la lotta
tra bene e male
continua per ogni dove.
Prendimi per pazzo
il mio cuore balbetta
non ho meritato
devo cambiare radice
per poter difendere
e maledire, le vibrazioni
quelle negative.
Degli stereotipi degli invincibili
sono sicuramente invidioso
degli stereotipi imposti senza sosta
in questo tempo dove l’istante
è tutto ciò che abbiamo
mentre gli elementi naturali
sono in confusione.
Non sarà un belvedere
ho vergogna di me
ma almeno una cellula ancora
è completamente umana
e non di derivazione chimica
e il suo urlo, la coscienza animale
la conoscenza dell’anima
mi mantiene vivo per avvertire.
E poi un’altra cosa
ti mando un bacio comunque,
che da qualche parte
nel mio cuore, chiunque tu sia
c’è ancora compassione,
forse amore, a corrente alternata.

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TU QUOQUE, NAPOLITANO
Paolo De Gregorio

Ieri il Consiglio direttivo della Associazione nazionale magistrati, all’unanimità, ha approvato un documento di dura risposta a Napolitano, la cui sostanza è la protesta per essere stati “lasciati soli” e messi sullo stesso piano degli imputati e dei condannati, in nome del conflitto fra politica e magistratura.
La cruda realtà invece ci racconta di un politico condannato per reati comuni che parla a reti unificate: “questa magistratura si è trasformata in un contropotere e ha una missione quella di realizzare la via giudiziaria al socialismo”, a fronte di una magistratura che ha parlato solo con le prove e le sentenze, che poi dovrebbe essere il suo mestiere per cui è pagata dai cittadini.
Vedere un “conflitto” come fa Napolitano in questa vicenda in cui vi è un solo aggressore e parecchi aggrediti, significa legittimare Berlusconi, un pregiudicato, e non svolgere il proprio compito istituzionale di Capo del Consiglio Superiore della Magistratura.
La cosa che non vi va proprio giù (e sono venti anni) è che nessun magistrato, a fronte delle innumerevoli calunnie, sempre generiche, pronunciate da Berlusconi e dai suoi pretoriani, abbia querelato per calunnia o vilipendio, costringendo i calunniatori a mostrare in Tribunale le prove delle loro affermazioni.
Cari magistrati, se vi aspettate di essere difesi da Napolitano siete degli illusi. Difendetevi da soli, in tutte le sedi, fatevi sentire come cittadini offesi, vilipesi, non chiudetevi in un dignitoso silenzio. Chiedete l’impegno e la mobilitazione dei cittadini onesti, perché nel nostro Paese i perseguitati dai ladri e dagli spolpatori della cosa pubblica, così numerosi in politica, sono i cittadini, che non vedono l’ora di liberarsi da questi parassiti, incapaci, responsabili della crisi, della disoccupazione, dell’evidente declino.

LO SCANDALO DEL PD CHE IN SICILIA IMPONE I SUOI NOMINATI

E’ la famosa “democrazia pagliacciata” del Partito democratico!
A parole ciarla di potere popolare, di primarie, di ascolto dei cittadini.. nei fatti la segreteria gestisce le poltrone come e quando crede e crea assemblee di gente scelta dal Potere. fregandosene se sia accetta o no, pulita o no, opportuna o no, attenta o no ai bisogni del Paese.
Berlusconi ha creato il ‘partito azienda’, il partito del padrone. Il Pd non è stato da meno, e ha creato ‘il partito dei nominati’, ‘il partito delle poltrone decise desursum’, si vedano i potenti ras delle correnti interne, si veda il monopolio assolutistico in 40 anni di D’Alema, si veda il piccolo Letta ultimo arrivato che in tanti mesi non ha combinato nulla contro la crisi ma è stato ben attento a mettere 90 uomini ‘suoi’ nelle massime cariche dello Stato governando con la politica del rimando.
Nominato era Monti come era Letta, come sono quelli che sono imposti nel Parlamento o nelle giunte. Non si muova foglia che la segreteria non voglia.
Pd e Pdl, due partiti sempre più simili nel peggio, sempre più lontani dalla democrazia, sempre più dominati da cricche di oligarchi ‘pro domo sua’.
La degenerazione della politica e della democrazia.
Chiamare democratico un partito di poltronisti e poltronari come il Pd, oligarchico e omertoso, è un paradosso (para doxa = asserzione che nega se stessa).
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Crocetta aveva chiesto, quanto meno, di inserire nomi che non avessero un doppio incarico ma evidentemente questa condizione non piaceva a Lupo e compagni.
In Parlamento ci sono ben 119 soggetti con doppi incarichi e il Pd, nella calca agli arraffoni, non si fa mancare niente e arraffa quanto può.
E per fortuna che dovevamo seguire i diktati di Bruxelles e che in entrambe le lettere della Bce all’Italia si diceva molto duramente che i doppi incarichi sono vietati e che dovevano toglierli!!
Cercate su google “L’elenco completo dei 119 politici con “doppio incarico” e vedete da voi come è grande l’attaccamento dei piddini alle poltrone, supera qualunque ipotizzabile attaccamento all’ideologia
Ma nella potente segreteria del Pd chiunque introduca qualche elemento di etica politica viene duramente estromesso.
Inutile dire che Renzi avrebbe dovuto essere come Crocetta. Altra razza, altra faccia.
Persone oneste come Civati, la Serracchiani o Crocetta devono fare i salti mortali per stare nel Pd “nonostante” il Pd e non dimentichiamoci che la vittoria dei migliori si deve al loro rapporto stretto con gli elettori che significa distanza massima con le segreterie.
La Serracchiani vinse perché aveva fatto di tutto per prendere le distanze dalla linea del PD!
Copio dal Corriere: “Di fronte ad un partito lacerato, uscito con una maggioranza risicata alle politiche di febbraio e spaccato dalle tensioni interne sfociate nell’impossibilità di trovare un accordo per il Quirinale, la Serracchiani ha vinto comunque. Merito, anche del suo essere percepita come una delle prime «rottamatrici» del csx.
Dal suo primo discorso dopo la vittoria: “Il Pd è da rifondare partendo dal territorio. I valori su cui puntare sono serietà, trasparenza e capacità di dirsi le cose in faccia: spero che in direzione vengano fuori i 101 franchi tiratori».
Ma i franchi tiratori aumentano e il crollo del Pd continua a far crescere le sue macerie.
Finora con le sue scelte sempre più suicide il Pd ha perso 3 milioni e mezzo di elettori e 600.000 iscritti. Quanti ancora ne vorrà perdere?
Diciamo che tra D’Alema, Veltroni, Bersani, Fassino, Letta e Napolitano, l’autodistruzione del Pd procede che è una meraviglia. Mai vista nel mondo occidentale un’opera di sadomasochismo simile! Gli elettori sono talmente sconcertanti che non credendola reale la credono impossibile
Vili, inetti, venduti, poco intelligenti, meschini, traditori…
E persistono ancora pochi poveri di spirito che si attaccano a quei due o tre slogan con cui tentano di riversare la loro indecente sconfitta su chi proprio non c’entra con 20 anni di malgoverno italiano.
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LA FINOCCHIARO
La Finocchiaro e suo marito nel conflitto di interessi ci sono fino al collo. Per quello ha sempre accuratamente evitato di regolamentarlo.
Travaglio da Santoro definì penosi gli 8 punti del Pd (quelli che avrebbero dovuto convincere il M5S) e ricordò che con una stoccata decisa al conflitto di interessi, nei Paesi veramente democratici si è sempre saputo come fare per stroncarli
Quando la Finocchiaro si candidò in Sicilia, affidò la redazione del suo programma ad una squadra di consulenti a capo della quale c’era il giurista Salvo Andò, accusato del reato di voto di scambio riferito al 1989, giudicato al 3º grado di giudizio colpevole, ma assolto in quanto prescritto il reato. Dietro l’alleanza tra l’MPA e il PD per la costituzione del governo regionale c’era un accordo per agevolare la ditta Solsamb, di cui è amministratore delegato il marito della Finocchiaro, l’appalto fu assegnata senza bando di gara. Il marito fu rinviato a giudizio per abuso di ufficio e truffa, accusato di aver fatto pressioni indebite sui dirigenti dell’Azienda sanitaria con lo scopo di ottenere l’appalto. Ed è con gente simile che il Pd si presenta in Sicilia?
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Alcar
BASTA! Siciliani, chiediamo l’abolizione del “parlamento” della regione Sicilia e la contestuale revoca di ogni finanziamento da parte dello Stato. E’ una provocazione? Fino ad un certo punto. La politica nella nostra regione ha portato solo clientelismo, sperpero assoluto, crescita della mafia, stipendi doppi per i 23.000 dipendenti e 25.000(!) forestali. Mandiamo questa gente a lavorare veramente (se ne ha voglia e se ne è capace).

Cogito ero sum
Oggi, dopo 35 anni vissuti come elettore e convinto sostenitore del PCI, PDS, DS e PD, mi dimetto.
Ripensavo ai rospi ingoiati solo negli ultimi tempi: tiepidissima, quando non contraria(clan Chiamparino) posizione del partito sul problema dell’acqua pubblica, la posizione sulle varie TAV, dannose per il paese ma utilissime per foraggiare il sottobosco affaristico-politico, le folli spese per gli F35, il coraggio da leoni nel penalizzare pesantemente la base elettorale con l’appoggio convinto alle malefatte della Fornero (però poi le pensioni d’oro non si possono toccare), il “cosa vogliono questi signori” di tal Anna Finocchiaro d’Asburgo-Lorena, il siluramento di Prodi ed i tentennamenti sulla applicabilità della legge Severino. Solo per citarne al volo alcuni.
Questa notizia del ritiro dell’appoggio a Crocetta che , dopo alcuni decenni di 64 a 0, ha finalmente riportato la vittoria nel nostro campo, l’ho percepita come la goccia che fa traboccare il vaso. Le mie dimissioni da elettore e sostenitore diverranno irrevocabili se il partito a livello nazionale non impedirà questo scempio.
Non sono siciliano e non penso che Crocetta sia intoccabile, ma silurarlo per i meschini interessi dei soliti noti, mi sembra troppo.
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Anulus
E’ possibile, la cosa non sorprenderebbe visti i personaggi che controllano il Pd in Sicilia, che l’abbandono di Crocetta sia strumentale e nasconda l’ambizione frustrata di qualche assessorato. Ma ogni volta che vedo il mio statino paga, rilevo che l’addizionale regionale in Sicilia, la più alta d’Italia (oltre il 2% che si somma ad un’altrettanto alta addizionale comunale, lo 0,8%), con Crocetta non ha subito alcun calo e neppure una limatura. Egli è quello stesso che non ha voluto toccare gli appannaggi dei deputati dell’Ars e il suo personale e si è limitato a tentare qualche marginale spuntatura di certe indennità dell’esercito dei dirigenti regionali. Troppo poco, soprattutto se il troppo poco si accompagna alla politica spettacolo e ai proclami, che non incantano più nessuno. Non mi risulta che abbia risolto alcuna significativa vertenza sull’occupazione, come, per esempio, quella di Termini, né. mi pare abbia formulato progetti condivisibili di gestione. Insomma, molto fumo e poco arrosto. Stando così le cose, non vedo perché schierarsi. Piuttosto, bisognerebbe valutare la possibilità di varare un referendum abrogativo dell’Ars. Credo vincerebbe a larga maggioranza.

RIVOLTA CONTRO I CHIUSI OLIGOPOLI
Da PIERO BEVILACQUA (Sunto)

I popoli sono stanchi. Certo, non era facile prevedere che il XXI secolo ci avrebbe dischiuso uno scenario di rivolte popolari su scala mondiale… disarticolata e spontanea risposta dei popoli alla globalizzazione dei mercati e dei capitali…Grande è sotto il cielo la varietà dell’universale scontento. Anche in Europa. Dalle lotte dei francesi contro la riforma delle pensioni di Sarkozy, alle proteste degli studenti inglesi contro l’aumento delle rette universitarie,dalle diverse ondate del movimento degli studenti e degli insegnanti italiani, alle prolungate proteste dei giovani spagnoli che hanno occupato le piazze di Madrid e Barcellona.
L’Italia merita una considerazione a sé, per la varietà dei conflitti sociali.. Certo, la crisi ha funzionato da detonatore. E non solo nel Vecchio Continente, dove la Grecia è stata squassata dalle proteste disperate della sua popolazione immiserita, ma perfino negli USA, dove il movimento Occupy Wall Street ha testimoniato la colossale iniquità su cui si regge il modello sociale americano.
Cause molteplici agitano le nostre società.. le lotte investono ormai tutti i continenti, pullulano a migliaia nella Cina della Grande Trasformazione, nelle campagne dell’India,in America Latina, nell’Africa settentrionale.
Alcuni elementi comuni saltano agli occhi. Il 1° è che la grandissima parte di questi moti NON sono organizzati da partiti politici. I partiti sono assenti. Mancano dalla scena e non la trasformano in azione politica dentro lo stato. Perché i partiti sono diventati Stato. Non rappresentano più il popolo. E questa ritirata ha posto due distinti poteri sulle spalle dei ceti popolari: il dominio dei gruppi economico-finanziari e i partiti-stato. Da tempo questi ultimi sono impegnati a trasformare il potere mondiale del sopramondo economico finanziario in agende politiche nazionali. Con effetti stridenti sempre più noti ed evidenti.
Mentre i partiti sono impegnati a privatizzare,a piegare tutti gli spazi della vita umana e sociale al profitto del mercato, a scatenare campagne pubblicitarie sulla competizione, a rendere contendibili le imprese e flessibile il lavoro, essi marciano in direzione inversa, si statalizzano, non premiano il merito ma le clientele, attivano non il confronto ma accordi segreti, sono corrotti e collusi coi poteri criminali. Si sono trasformati in chiusi oligopoli impegnati a perpetuare il loro potere.
Contro di loro sale il rancore popolare.
L’informazione universale libera masse crescenti di cittadini ma confligge con violenza contro l’opacità,la distanza, l’impenetrabilità del potere. Il cittadino che sa comprende sempre più che le scelte dello Stato influenzeranno la sua vita e perciò pretende di dire la sua, vuole partecipare alle decisioni. Scopre, di giorno in giorno, i diritti lungamente occultati di cui non gode. Ma a fronte della conoscenza di cui dispone, il suo potere di influenza sulle scelte del ceto politico è nullo. Non accade solo in Cina, dove c’è la connessione libera alla rete in ogni villaggio, mentre il potere del Partito rimane gigantesco e imperscrutabile, ma anche nei paesi dove vige lo stato di diritto.
In Italia i gruppi dirigenti continuano la guerra in Afganistan, violando la Costituzione, in aperto disprezzo della grandissima maggioranza dell’opinione pubblica. Con la sensibilità delle vecchie dittature latinoamericane, essi continuano nella fabbricazione e acquisto di armi, nella dilapidazione di ingenti risorse per fini di morte, mentre fanno precipitare in condizioni umilianti le nostre scuole e Università. Sono sempre più limitate le sovranità nazionali, sempre più inascoltate le richieste e le proposte che salgono dalla società. E i popoli oggi sono stanchi di non essere ascoltati, stanchi di contare sempre meno, di sentire i segni di un nuovo mondo possibile e di subire inette oligarchie che paiono trascinarli nell’opaca passività dei secoli passati.

Marco segnala
REDDITO BASE NELL’UNIONE EUROPEA

La Commissione europea ha dato parere favorevole il 14 Gennaio 2013 all’iniziativa dei cittadini europei per il reddito di base incondizionato (ICE RBI).
Ci sono 500 milioni di cittadini dell’Ue e occorre 1 milione di firme per sostenere la campagna per un reddito di base. Una volta raccolto un milione di firme, la Commissione europea dovrà studiare la proposta al Parlamento europeo.
Occorre realizzare il diritto di avere un reddito base in tutta l’Unione Europea.

FIRMA LA PETIZIONE : https://ec.europa.eu/citizens-initiative/REQ-ECI-2012-000028/public/

Perché nessuno ne parla? In Svizzera ha avuto successo l’iniziativa popolare che chiede di istituire un reddito di base incondizionato di 2500 franchi al mese per tutti, lavoratori e no, per consentire a tutti di condurre un’esistenza dignitosa e di partecipare alla vita pubblica”.

RIDIAMARO : – (

SPINOZA

Un Nobel per la Pace che scatena una guerra. È come se un pregiudicato volesse fare la riforma della giustizia.
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Obama cerca di convincere Putin sull’uso della forza: “Assad è frocio!”
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“Non si può tacere di fronte alla barbarie”, ha detto Obama citando Snowden.
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Il Pentagono assicura che sarà un’azione mirata. Tipo quella volta che per punire un saudita hanno invaso l’Afghanistan.
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La situazione siriana porterà nuovi aumenti al prezzo della benzina. Siete ancora tanto contrari al gas?
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Israele si giustifica per i due missili sparati a guerra non ancora iniziata: “Giuro che non mi era mai successo prima”.
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Israele lancia due missili nel Mediterraneo. Per dimostrarne la precisione chirurgica.
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Emma Bonino: “Forse digiuno insieme al Papa”. Distrutto Marco Pannella.

(Se digiunare servisse davvero a portare pace, in Somalia si tirerebbero coriandoli da vent’anni).
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Senza parole
E’ stato fortunato Crocetta. Un tempo, sarebbe saltato per aria. Oggi, si limitano a farlo fuori dalla politica.
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Peppinello
Il Pd a gettato la maschera…anzi , la mascherina
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Baffone
PD …. se lo conosci lo eviti
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Viviana
Beh, Baffino ha aperto la strada, Veltroni e Fassino l’hanno asfaltata, Napolitano ci ha messo il doppio del suo
e ora quella nullità di Letta ci fa l’arco di trionfo
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Claudio
Poveretti, non sanno più che fare per farsi del male
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Viviana
Io proverei col ‘bondage’
stringersi un laccio al collo per aumentare l’orgasmo dell’autodistruzione.
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Atreides57
Il Pd in prima fila contro la mafia fa semplicemente ridere e pensare che in Parlamento assieme al PDL stanno bloccando la commissione antimafia, che praticamente è sparita.
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Aliseo del nord
Praticamente il PD ha messo una crocetta su rosario.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1486 5/10/2013 LO SCEMPIO

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Blog di Viviana Vivarelli

Foto segnalate da Cristina sul tema “Inversione delle parti”

Incredibile visu: con un blitz in corner, Berlusconi vota la fiducia a Letta – La frana – Transfughi a go go – Ma sempre più minacciosa crisi incombe – Le rogatorie sparite -Ruzzola ruzzola – Berlusconi è finito – La stupidità di chi invoca la irretroattività della legge penale per la legge Severino che è una norma amministrativa – Dal Pd al Pdd (Diversamente democristiani) – La neolingua – Le false accuse a Grillo – Legge Severino – Discorso di Paola Taverna del M5S per motivare la sfiducia a Letta- Scempi – Dichiarazioni di Giachetti e di Emiliano – Le bugie sul porcellum – Il prototipo Razzi – Governo Dudù – La proposta elettorale del M5S

Ereticando
L’Unto del Signore è arrivato all’orto dei Getsemani
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Ma perché non se ne va ad Antigua, si fa una serena vecchiaia e la smette di romperci gli zebedei? Perché, come disse Leone: “Cumannà è meglio che fottere!”
Poi, come possiamo capire tutti, le fortune economiche di costui sono strettamente legate a quelle politiche e, finite le secondo, svaniscono anche le prime.
In terzo luogo perché quelle stesse forze che il Cavaliere al potere ce lo hanno messo (Mafia, Pd e poteri neri) devono decidere loro quando togliercelo.
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Manlio
Bene. C’è il Governo. Il meno è fatto
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Viviana
Ma davvero questi cialtroni credevano di salvare Berlusconi dalla decadenza col LODO CRIMI??
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SPINOZA
Berlusconi tradisce Berlusconi. Non ci si può più fidare di nessuno.
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Il segretario Pd Epifani: “Valuteremo cosa fare in base alle decisioni del Pdl”. Come previsto dal programma.
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SCONTRI a Roma tra sostenitori e avversari di Berlusconi. Era Letta che si schiaffeggiava da solo.
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BERLUSCONI si commuove davanti ai suoi sostenitori. Fanno pena persino a lui.

LA FRANA
(Repubblica)

L’ultima valutazione, sbagliata, dell’ex Cavaliere è che votando la fiducia si fermi l’operazione dei gruppi autonomi. E si rallenti la scissione. Esausto, appannato nei pensieri, Berlusconi cambia idea ogni minuto. Perché per la prima volta è iniziata la frana. Alla riunione mattutina, su 90 senatori ce ne sono solo 60 (ma i profughi sembrano essere una quarantina). Circola un documento a favore del governo con 23 firme in calce raccolte dall’ex ministro Sacconi (Sacconi, quoque tu?). Alla fine Berlusconi decide di votare la fiducia a quello stesso Governo di cui aveva decretato la caduta. (Un autogoal tremendo, che fa schiattare l’Italia dalle risate. Il paggio -non è più Cavaliere- che sconfessa se stesso. Una botta nei coglioni tremenda, i suoi. Incapace di capire quello che fa, piange, si copre il viso con le mani, gli tremola il mento. Più che uno statista una banderuola che gira su se stessa alla ricerca convulsa dell’impunità. Lividi, i suoi sostenitori strillano alla democrazia tradita. A trovarla!)
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Se nelle istituzioni domina un tremendo non senso del ridicolo, nel Paese la bufera diventa seriamente molto più minacciosa. Le banche vacillano e scapperebbero anche loro ad Antigua, se solo potessero.
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Lontani dal capezzale di Silvio…sembrava l’elenco del telefono:
Angelino Alfano, Beatrice Lorenzin, Maurizio Sacconi, Roberto Formigoni, Domenico Scilipoti, Mario Ferrara, Antonio Scavone, Giovanni Bilardi, Giovanni Mauro, Giuseppe Compagnone, Laura Bianconi, Salvo Torrisi, Federico Chiavaroli…
Era solo la prima pattuglia al secondo giorno dal fattaccio.
Giovanardi ne promette 40. “Poche decine” tenta di dire Berlusconi. A Berlusco’, ne bastavano 8! Con 4 Letta ha basta e avanza. Mi sa che i capelli da color catrame ti diventeranno bianco sale. Senza contare che dai perdenti la mafia si smarca.
Alla fine ti resterà al fianco solo il cagnolino Dudù.
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Phenix
Gelmini: “I destini sono separati. Fine”
da adesso in poi ognuno andrà per il suo tunnel :-)

Massimo Gramellini

“E così vorreste condannarlo ai domiciliari. Costringerlo a trascorrere un anno sul divano della trisnonna, intrappolato fra pareti color salmone, al lume fioco di una lampada a forma di fungo atomico, tra le braccia di una giovane donna che lo soffoca con promesse di amore eterno, quando lui chiede soltanto libertà. Fanatici senza cuore, ma non vi tormenta il destino di quest’essere incolpevole che una serie inaudita di coincidenze ha trascinato negli abissi domestici documentati dalla foto? Abbiate il coraggio di guardarlo, tremate davanti al suo smarrimento, date sfogo all’imbarazzo e al rimorso che vi suscita il suo atteggiamento di resa. Dove sono l’antica fierezza, la passione per gli ambienti promiscui e la spregiudicatezza che gli consentiva di oltrepassare ogni porta socchiusa, infischiandosene di regole e divieti? Neanche un mostro merita di finire così. E lui non è un mostro. Chiunque abbia lo sguardo puro di un Bondi lo troverà bellissimo. È solo troppo orgoglioso per chiedere la grazia. E allora la chiediamo noi: libertà per il cagnolino Dudù.”
Il Giano bifronte che governa l’Italia ormai da diverso tempo, NAPOLETTANO appunto, ha un’occasione irripetibile di salvare capra e cavoli, ossia il Governo. E’ di tutta evidenza che non si può concedere la Grazia a un pregiudicato, condannato per una frode fiscale commessa mentre era Presidente del Consiglio, perché non solo l’Europa non capirebbe, ma ci riderebbe dietro tutto il mondo umano e anche quello animale. Né, nel caso di Berlusconi, ci si può appellare a particolari motivi umanitari, dal momento che sarebbe vero esattamente il contrario. Per l’Umanità è senz’altro meglio che un frodatore fiscale, condannato in primo grado per concussione e prostituzione minorile e imputato in molti altri processi, stia nelle patrie galere. E neppure si può prendere in considerazione il buffo neologismo creato dai servitori dell’ex Cavaliere, “agibilità politica”, perché non stiamo parlando di un magazzino o un annesso agricolo, allora c’è una sola soluzione: liberare Dudù. Un gesto di clemenza e di apertura politica che dimostrerebbe, semmai ce ne fosse bisogno, che da parte della Magistratura non c’è alcun intento persecutorio nei confronti dei Berlusconiani né che si vuole risolvere una situazione politica per via giudiziaria. Il delinquente è Berlusconi ma, per tutti gli altri, cani e porci compresi, c’è clemenza e ascolto. No alla vivisezione! No ai canili lager! Dudù libero!

LE ROGATORIE SPARITE
Il neo acquisto Sergio de Gregorio, comprato da Berlusconi con un milione di euro si dette da fare per bloccare le rogatorie da Honk Kong sul caso Mediaset. Dopo 6 anni finalmente i documenti richiesti dal giudice sono arrivati, ma, oplà, sono immediatamente spariti al Ministero degli Esteri tenuto al momento della Bonino (non sa mai nulla la Bonino. Non sapeva nulla della moglie del dissidente sparita con la bambina. Non sa nulla delle rogatorie. Non sa nulla dei 11 migranti morti su una barca sola. C’è ma non sa. Utile anche lei quanto Letta. Ci sono, ma non si capisce a che fare).
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La politica delle grandi alleanze ha prodotto il famoso rimpastino
Contrordine, compagni, riallettatevi!
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​Certo come scoutizza Lett​a, Bersani se lo sognava!
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Abbiamo già visto Mastella Ministro della giustizia
Ora Scilipoti cosa lo fanno? Vicepremier?
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PERACOTTARI
VV
La cosa più grottesca, oltre alla mostruosità Berlusconi, è sentire questi pupazzi mangia a ufo che hanno preparato i loro bei discorsi sui grandi successi e sull’immagine trionfale che il Governo Letta ha nel mondo o, viceversa, sulla grande responsabilità di Berlusconi dei confronti del Paese, e che, di fronte alla capriola carpiata di un Berlusconi che prende per il culo tutti e vota la fiducia a quel governo che aveva appena abbattuto, ecco che questi signori, con enorme sprezzo del ridicolo fanno lo stesso i loro bei discorsi ridotti a carta straccia di fronte alla figura da peracottaro che il governo Letta fa nel mondo o. viceversa, di fronte alla figura da maniaco mentale che fa lo stesso Berlusconi. Ma loro, con totale sprezzo della verità, della reputazione dell’Italia, quel loro discorso gonfio, retorico, peggio che inutile, lo fanno, senza cambiare una virgola, lo stesso!!
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Mi spiace per Brunetta! Di consenso U-NA-NI-ME non c’è stato nemmeno l’incazzoso cordoglio della corte!
Durerà poco, ma non avevo mai visto un bambino lasciarsi andare a una felicità così liberatoria come il povero Angelino! Sembrava l’ultimo della classe l’ultimo giorno di scuola.
Mentre Schifani appariva esattamente quello che è: un cupo camorrista.
Assordante il silenzio di Napolitano, peraltro ormai completamente sordo.
Non pervenuto il guaito di Dudù, inseguito dalla telecamere di Servizio Pubblico mentre sullo sfondo un coro sguaiato di popolo urlava a Berlusconi di andarsene.

MA SEMPRE PIU’ MINACCIOSA CRISI INCOMBE
Andrea Bassi (Repubblica)

La crisi non è finita. Standard & Poor’s minaccia l’Italia, approfittando del caos sul governo Letta. Weidman, presidente della Banca tedesca e membro della Bce ha già chiesto alla Corte Costituzionale tedesca di togliere dalle mani di Draghi lo scudo dell’Omt, l’acquisto illimitato di titoli del debito sovrano, per “punire” i Paesi peccatori. Ora ha sferrato un attacco al debito pubblico, spiegando al Financial Times che i titoli di Stato non dovrebbero essere considerati privi di rischi per le banche. Nei bilanci andrebbero contabilizzate le perdite “da spread”, e sarebbe la fine per le banche italiane che hanno 400 miliardi di euro di Btp. Se fossero costrette a svalutare i titoli, non reggerebbero, visto che gli Italiani si sono ricomprati il 70% del loro debito. I Pm di Trani denunciano questo come un tentativo di destabilizzare l’Italia. Le banche italiane prendono liquidità a basso prezzo dalla Bce e la investono in titoli nazionali che danno rendimenti maggiori. Ma così legano i governi a mantenerle a costo di imporre nuove tasse con una catena viziosa di perdite bancarie e di ricapitalizzazioni. E’ quello che è successo al MpS, terza banca italiana, costretta ora dall’Europa a vendere buona parte dei suoi 23 miliardi di Btp. Ma se altre banche dovessero fare lo stesso? Si parla di 400 miliardi di Btp. Non troverebbero tanti compratori. In più si devono aggiungere 200 miliardi di Btp messi all’asta ogni anno. E’ un incubo. Ben 255 miliardi dei Btp delle banche italiane, sono stati comprati con l’aiuto dei due programmi Ltro di Draghi, ma dovranno essere restituiti entro il 2015 e in un anno e mezzo le banche italiane hanno reso solo 18 miliardi. Tutti gli altri Paesi sono ben più avanti nelle restituzioni. Persino la Spagna. Dunque difficilmente saremo in grado di vendere i titoli di Stato e restituire i soldi alla Bce. E’ per questo che Mario Draghi studia una nuova operazione Ltro per salvare le banche italiane. Ma se ci mettiamo anche un governo poco stabile, tutta la costruzione vacilla.
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Già, 350 di euro di spesa in più a famiglia grazie all’aumento dell’Iva..
Poi la seconda rata dell’IMU da pagare..
Una nuova ondata di chiusura di imprese e di disoccupati in più..
E il PiruLetta viene a dirci bel bello che ci ha fatto risparmiare 3 miliardi di tasse!!
Ma li fanno con uno stampino storto questi qui?

Padellaro oggi su IFQ
“C’è qualcosa di molto peggio di una formula fallita: riproporre ad un Paese sfibrato e disorientato la stessa scadente minestra, ma questa volta condita con la stricnina.”

RUZZOLA RUZZOLA
Viviana Vivarelli

​La trottola vivente. ​Quello che è successo è talmente grottesco che dubito che i giornali stranieri ci possano capire alcunché. Ormai per loro l’Italia deve essere simile allo Stragatto del mondo di Alice, che compare e scompare malignamente senza un ordine causale gettando sul mondo un’ombra di follia.
La nave affonda e i topi scappano. Scena vista troppe volte in questa Italietta, dove tutto sembra eterno e dove, invece, tutto si sgretola e nelle mani di cinici voltagabbana che sono ormai ‘oltre’. ‘Oltre la democrazia, oltre il senso comune, oltre il sopportabile, oltre l’umano, mentre va in onda la turpe sceneggiata di un partito che ha governato l’Italia per 20 anni e ora si attacca a un post di Crimi per tentare, assurdamente, di sospendere la decadenza del matricolato più ricercato d’Italia!
Siamo al 2° giorno dal dimissionamento forzato dei 5 ministri e la reazione si allarga a macchia d’olio, è una slavina che travolgerà l’ex Cavaliere (e ancora non sono arrivate le nuove sentenze di condanna!) e determinerà la sua rovina. Facilmente il gesto insano di salvataggio li farà rientrare ma sono ormai con un piede dentro e uno fuori, perché le zattere che affondano, sia pure tra le lacrime, non promettono stabilità e denari a nessuno.
Il 1° giorno si sono squagliati la Lorenzin, Quagliarello e addirittura il delfino Alfano.
Il 2° l’esodo ha travolto: Formigoni, Miccicchè, Sacconi e altri, tanto che Giovanardi conta già 40 dissidenti.
La maggioranza assoluta al Senato è di 161 voti.
Il Pd ne ha 107, più i 20 di Monti,i 7 di Vendola (ma Vendola ha detto:”Basta alle larghe intese!”, per quanto ormai Vendola di cose ne ha dette tante!), 10 tra Psi e Autonomie, almeno 4 degli ex 5 Stelle (il M5S voterà compatto la sfiducia al Governo Letta) e i 5 senatori a vita (opportunamente nominati da Napolitano!)
La somma è 153 (ne mancano 8).
Per cui i transfughi dal Pdl sono ben graditi.
Se fossero 40 come dice Giovanardi, avremmo 193 voti. Di che salvare il Governo Letta, che non avrebbe più alcun alibi per fare le riforme promesse e cambiare al legge elettorale (cosa su cui comunque abbiamo forti dubbi, visti i 156 giorni sprecati in un niente di fatto da LETTA, che invece ha saputo rapidamente rimettere la 2a rata IMU e alzare l’IVA dal 21 al 22% con esisti fatali sull’economia.
E la cifra già sufficiente alla fiducia sarà destinata a ingrossarsi perché, quando la frana parte, poi diventa inarrestabile e nessuno sta con un perdente.
Bene. Si spacchi dunque il Pdl! FI da una parte dietro al pregiudicato Berlusconi e il Ppe dall’altra, formato da quelli che lo abbandonano, in apparenza per salvare l’Italia, in concreto perché con B perderebbero la poltrona. ​E​ a questo punto sarebbe eccellente che il Ppe europeo buttasse fuori Forza Italia, sancendo definitivamente l’isolamento di B sul piano dell’Unione e la sua cacciata dal panorama politico internazionale.
La cosa grottesca è che i cloni di questo o quel partito giurano sulla inamovibilità del sistema e si slanciano in previsioni surreali su questo o quel risultato elettorale, prevedendo, con scarse capacità invero, il fallimento dei loro avversari.
In Italia, invece, in questa Italietta fondata sul disonore e sui voltagabbana, nulla è mutevole e contingente come le fedeltà partitiche e tutto può cambiare nello spazio di qualche ora.
Appena due giorni fa, Berlusconi sembrava eterno e inamovibile, e i suoi fan deridevano gli altri con toni di scherno irricevibili, non solo dal punto di vista etico e civile ma da quello logico e statistico.. Poi di ora in ora la situazione precipita, le previsioni si fanno ardue, i numeri si giocano su speranze effimere e il Paese trasformato in un gioco d’azzardo. Tanto varrebbe giocarsela con le slot machine in un Parlamento trasformato da suk a casinò.

Solo una cosa alla fine conterà: non i sondaggi farlocchi pagati da questo o quel partito, non le strategia a tavolino dei Palazzari, non le dubbie e discutibili alleanze basate sui meri calcoli numerici e l’attaccamento alle poltrone, nel terrore di rimettere tutto al Paese, ma i nuovi valori ed ideali che sapranno diffondersi tra i cittadini.
E in quel giorno di piena ed evoluta democrazia, se mai verrà ma noi siano certi che verrà, chi tiene nelle sue mani le sorti dello Stato cesserà di giocare sulla pelle dei cittadini, come un onnipotente, libero da mandato e autoreferenziale, assoluto come un re Sole e diventerà l’insieme dei rappresentanti seri e attendibili dei bisogni e delle richieste che vengono dal basso.
E chi sosterrà i propri rappresentanti lo farà perché sono degni di stima e cercano il bene collettivo e non in base a ciechi fanatismi da curva sud che ignorano i malfatti e perseguono solo un’idea faziosa e negativa di rivalsa sugli altri e di bieco opportunismo, quando non addirittura il desiderio spasmodico di fare del male per il male, difendendo il peggio e negando ogni verità oltre ogni limite accettabile.

Berlusconi è finito.
E sta tirando il calzino.
E che sia turchese o no, ormai più non conta .
Un volta ho letto su Astra le previsioni su Berlusconi tratte dal suo tema natale, e dicevano che sarebbe arrivato QUASI sulla cima per poi cadere precipitosamente. Speriamo che l’oroscopo sia vero e che il momenti sia ora. Per quanto, che l’Italia debba mantenere i suoi distruttori per periodi ventennali è qualcosa che la toglie per sempre nel novero delle Nazioni civili!
Berlusconi piange ma non è commosso né è commovente.
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ACCUSE A GRILLO
VV

I TROLL tacciano Grillo di essere isterico e terrorista.
Un momento. Grillo urla ma non è un isterico. Si definisce ‘isteria’ una forma di nevrosi contraddistinta da instabilità emotiva, mitomania, disturbi somatici di tipo ansioso e stati convulsivi.
Grillo è arrabbiato e manifesta la sua rabbia in modo passionale e veemente. Ma da qui a definirlo isterico ne passa. La sua rabbia è motivata. La sua veemenza ha forti cause civili. La sua reazione è giustamente provocata dai politici più corrotti d’Europa e, anzi, le sofferenze prodotte da questa partitocrazia cinica, di malaffare, irresponsabile e malvagia dentro dovrebbero provocare lo sdegno di tutte le persone migliori d’Italia.
In questo bailamme c’è ancora chi pretende di sostenere che Napolitano è l’unica cosa sicura e difensiva di questo Paese!!
Dargli poi di distruttivo ed eversivo orrenda follia
“Distruttivo” della presenta corruzione partitica il M5S lo è sicuramente o almeno lo vorrebbe essere.
“Eversivo” no davvero, visto che vogliono l’evoluzione dell’Italia verso una democrazia diretta con epurazione sistematica dei corrotti e una classe di rappresentanti “a tempo” e con mandato diretto con gli elettori.
Chi è eversivo non usa strumenti democratici con scopi democratici.
Non usa la violenza della piazza come è avvenuto nelle stragi del 92-93.
Non deforma le istituzioni alterando la democrazia .
Non imbroglia alle elezioni.
Non ciurla nel manico il suo elettori alleandosi con chi nella propaganda elettorale figurava come nemico.
Non si allea a forze criminali come la mafia o la P2 (e anche questo mi pare che la partitocrazia in 20 anni questo lo abbia ampiamente fatto).
In quanto ad accusare il M5S di mettere in macerie questo Paese, mi pare che le macerie le abbiano ampiamente fatte Pd, Pdl e Lega.
Ora questa macerie occorre sgombrarle e ricostruire un Paese civile e questo né Pd, né Pdl né Lega lo vogliono fare.

In quanto a chiedere scusa a Napolitano siamo proprio fuori.
Napolitano si è riappropriato della poltrona di Presidente della Repubblica violando la Costituzione che parla con molta esattezza di “nuovo Presidente” e non prevede in alcun modo che venga eletto uno vecchio. Ha svolto non un potere di controllo sulle legittimità democratica e costituzionale delle leggi e un potere di controllo e difesa dell’operato della Magistratura, ma un potere esecutivo, nominando governi, facendo passare leggi incostituzionali, silenziando gli attacchi ai Magistrati, proteggendo inciuci insostenibili, scippando elezioni dovute, svendendo il Paese alla grande finanza internazionale, imponendo persino la distruzione di intercettazioni sui rapporti Stato-mafia che lo riguardavano, come se fosse un monarca assoluto. Infine ha fatto nomine di senatori a vita di puro opportunismo, per aggiungere voti utili al Pd al Senato, mentre la sua posizione gli imponeva di essere super partes. Per tutto questo lo potremo definire il peggior Presidente della Repubblica, quello che è venuto meno a tutti i suoi doveri. Altro che chiedergli scusa!

Oggi non crolla solo Berlusconi. Il suo crollo è quello di una intera classe politica che ha gozzovigliato e mal governato per 20 anni uccidendo un intero Paese e pensando che ciò gli fosse dovuto con la massima irresponsabilità e il massimo menefreghismo del dolore che ricade sulla spalle della gente. Chi intenda proseguire ancora l’agonia della Casta surrogandola e sostenendo questi distruttori della Nazione ha su di sé una responsabilità gravissima di cui non si libererà facilmente, perché la morte di un popolo è tra tutti i reati il peggiore.
In questo quadro desolato, il M5S è l’unica forza politica che si è sempre comportata con la massima chiarezza, senza tradire mai i suoi principi fondamentali, senza far venir meno mai il suo intento di distruggere l’oligarchia partitocratica e di instaurare un nuovo tipo di democrazia basata sui cittadini, senza mai recedere dal suo programma di grande evoluzione etica per il bene del Paese, senza cadere mai in inciuci e in patti sporchi con le stesse forze politiche che intende abbattere. Non si vede perché avrebbe dovuto salvare Berlusconi. Non si vede perché dovrebbe salvare quella gattamorta Letta. Tanto più dal momento che i 154 giorni di Governo di Letta sono stati peggio di un nulla di fatto. Ha consegnato il Paese nelle mani della grande Finanza internazionale (vedi la sua dipendenza dal Bilderberg e della Merkel), non ha fatto nulla per frenare il fallimento delle imprese, l’aumento dei disoccupati, la crisi delle famiglie, l’iniquità del sistema fiscale e del sistema elettorale e del sistema processuale e penale e del sistema politico e del sistema etico. Per ogni problema che l’Italia avesse o ha, Letta è stato peggio di niente.
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Accusano Grillo di essere fascista.
Fascista è chi vuol distruggere la democrazia.
Chi calpesta i programmi per cui era stato votato.
Chi ignora i referendum popolari.
Chi scoutizza o trasforma il Parlamento in un suk.
Chi vende il Paese alla grande finanza internazionale.
Chi spende 35 miliardi in armi e poi dice che non ci sono soldi.
Chi regala 89 miliardi alle slot machine e poi taglia lo stato sociale.
Chi aumenta le tasse fregandosene della crisi del Paese ma non toglie un euro allo spaventoso carrozzone partitocratico.
Chi ci vende agli interessi americani.
Chi calpesta la Costituzione e cerca di deformarla.
Chi vuole cambiarla da rigida a flessibile.
Chi vuole distruggere lo stato sociale e privatizzazione tutto.
Chi si allea con P2 e mafia o con la parte peggiore del Vaticano.
Chi governa alleandosi con quelli che ha sempre detto di voler combattere e calpestando le proprie promesse agli elettori.
Chi si spaccia per sinistra ma favorisce solo straricchi e banche.
…ma tutto questo Grillo non è
E allora mi pare mi pare che qui i fascisti siano ben altri.

LA STUPIDITA’ DI CHI PARLA DI IRRETROATTIVITA’ DELLA LEGGE PENALE PER LA LEGGE SEVERINO CHE DA’ UNA CONDIZIONE AMMINISTRATIVA
Schifani (ex presidente del Senato !!!) ha parlato di “sacrosanto principio di irretroattività della norma penale” riferendosi alla legge cosiddetta Severino, dunque ha detto, volutamente intenzionalmente, una cretinata enorme !
La legge cosiddetta Severino è norma “regolamentare”, non afflittiva, non penale e quindi serenamente retroattiva, e non può essere il contrario.
Dice tranquillamente e civilmente che non può essere candidato né essere deputato o senatore chi ha riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione”. E’ una condizione per conseguire una carica o mantenerla, non è una pena. E’ inutile dire che il reato è avvenuto prima della legge, perché la legge non indica il reato ma indica la condizione senza cui uno non può diventare senatore né continuare ad esserlo !
Se la legge si riferisse al REATO, non avrebbe effetto per B che ha commesso il reato ‘prima’ della legge. Ma si riferisce a una condizione senza la quale non si può entrare in una carica o mantenerla! Ed è una norma ‘amministrativa’, per cui non valgono le regole sulla non retroattività come per le leggi penali. E’ una ‘incandidabilità sopravvenuta’, che non riguarda la pena ma le condizioni per cui si può mantenere una carica. La Corte costituzionale lo ha detto chiaro: l’irretroattività si riferisce alle sole sanzioni penali (ergastolo, reclusione, multa, arresto, ammenda). Ma qui si parla delle ‘condizioni’ per cui si può mantenere una carica.
Ci sono per Berlusconi queste condizioni? No.
Sembra assurdo che si debba anche discutere su questo e che cariche o ex cariche dello Stato si affannino a dire il contrario, contro ogni ragionevolezza, trovando pure un bel po’ di testate pronte a ospitare i loro vaneggiamenti.
Faccio un esempio: tu puoi guidare una macchina se ci vedi. Se diventi cieco vengono meno le condizioni minime per cui puoi guidare una macchina e ti ritirano la patente. Non è una pena, è venuta meno una condizione fondamentale alla guida.
Un senatore non può essere un pregiudicato. Hai avuto una condanna sopra i 2 anni? Mi spiace per te, dovevi pensarci prima, ma è venuta meno una condizione fondamentale perché tu sia senatore. Punto.
Mi sembra chiaro.
Questo arrampicarsi sugli specchi e ululare per far sembrare bianco ciò che è nero è una vergogna in più che sporca questa classe politica e sporca la stampa e la tv che le fa da contenitore, felice di spacciare per pane robaccia.

DAL Pd AL PDD
Governo dei DIVERSAMENTE DEMOCRISTIANI

Di Battista dice: “Il M5S è un movimento rivoluzionario, democratico, nonviolento ma rivoluzionario e i movimenti rivoluzionari non si accontentano, non usano le armi del passato, non risolvono i problemi utilizzando i sistemi che li hanno generati. I movimenti come il nostro vincono o perdono, non pareggiano mai”.

Scanzi risponde: “Di Battista nutre molta più fiducia di me nell’elettorato e negli italiani: un popolo eternamente allergico alla rivoluzione, che tira anzitutto a campare… la sua è un’utopia… certo sarebbe stato più nobile sperare nel cambiamento della legge elettorale.. così il Pd farà passare la vulgata malevola del “Grillo vuole il Porcellum”. E tanti piddini, palesemente corresponsabili di questo sfacelo, potranno continuare a dire inopinatamente che “è tutta colpa dei grillini che sanno dire solo di no e tengono 9 milioni di voti in frigo”.
“Del resto, di Fabio Fazio pronti a reggere zelantemente il microfono a quelli come Letta è pieno il mondo, o anche solo l’Italia. Ma ora – aggiunge Scanzi -era giusto sporcarsi un po’ e rischiare non un governo Letta o Letta Bis (orrore), ma un esecutivo “dei sogni” (ma giusto per chi? per il Pd? perché il M5S i voti non li ha ancora). Quantomeno provarci (ma il M5S ci prova sempre). E far dire “no” agli altri. Non avrebbe significato, come sintetizza Di Battista, “prendere in giro” gli elettori: avrebbe casomai mostrato inequivocabilmente che sono gli altri, Pd in testa, a prendere in giro i loro elettori. La differenza, caro Alessandro, è sostanziale e lo sai (Io concordo in tutto ma la chiusa mi è per meno incomprensibile).

Citazioni di Travaglio usate da chi poi fa anche peggio. Ingiurie bysens:
“Saltimbanchi, truffatori, massoni, boiardi di Stato che strisciano come vermi!”
“Governo di rigattieri”
“Puttani “
​”​E’ governicchio e sarà governicchio”
“Cercare parlamentari è solo mendicare una fiducia minima”
“Lo spettacolo della compravendita dei parlamentari e dei ministri è oltre ogni decenza!
“La campagna acquisti deforma la democrazia”
“Se uno promette la rinomina o comunque uno stipendio è corruzione grave”
Chi ha detto ciò? Berlusconi? Bersani? Letta?
Lo hanno detto tutti con la stessa faccia di bronzo di ci chi dice una cosa e fa esattamente il contrario. E ora si ricomincia…….
In fondo, come ​ride Gian Antonio Stella: “C’è voltagabbana e voltagabbana: quello infame ti molla; quello buono ti soccorre”.
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Mancino si appellò a Napolitano perché intercedesse nel suo processo Stato-Mafia.
Berlusconi si appellò a Napolitano perché intercedesse nel suo processo col Lodo Mondadori.
Ma qualcuno che si appelli a Napolitano perché interceda a favore di questa disgraziata democrazia non c’è???
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Berlusconi attacca Letta e Napolitano dicendo che sono “inaffidabili”!
Come disse la zitella al mostro: “IL MOSTRO! IL MOSTRO!”
e lui rivoltandosi: “Bella figa te!”
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Sul Financial Times scrive Bill Emmott:
“Rimandare le elezioni prolungherà le disgrazie dell’Italia.
Le Borse non si sono mosse, perché l’incertezza che segue alle dimissioni dei ministri berlusconiani è inferiore a quella che si avrebbe prolungando il Governo Letta che è paralizzato”.
Comunque è da capirlo, povero Berlusconi: sotto il Governo Monti ha votato ogni sorta di nefandezze, dalle leggi Fornero (nefande per noi) al decreto Severino (nefanda per lui) e ora che lui chiede una amnistia piccola piccola ecco tutto questo bailamme!

LA NEOLINGUA
vv

Eccolo il famoso programma elettorale della partitocrazia: ripetere menzogne fino allo sfinimento. E’ ormai l’unica difesa che gli resta e sembra che anche Letta la usi con dovizia. Apparire in tv e dichiarare il falso. Come faceva Saddham ,come faceva Bush, come faceva Ahmadinejād, come ha fatto ogni politico menzognero della storia. Falsi! Capaci solo di un linguaggio distorto, orwelliano:
“La guerra è pace”
“La dittatura è democrazia”
“L’odio è amore”
E’ la neolingua: per ingannare il popolo. Basta dire il contrario esatto della verità e ripeterlo a manetta, aiutati da media compiacenti e da Troll a pagamento o a vocazione.
Se Grillo è l’unico nemico che ci sia mai stato contro Berlusconi in 20 anni di inciuci, basta ripetere che Grillo è il miglior amico di Berlusconi. Qualcuno ci crederà. Confondere la testa della gente, questo è lo strumento. Continuare a ripetere cose che non stanno insieme per mandare in tilt i cervelli. Quando saranno abbastanza fusi, continueranno a ripetere a manetta convinzioni erronee, nell’incapacità completa di fare due più due.
Se il Pd ha costantemente impedito che si votasse con un sistema diverso dal porcellum, basta dichiarare che a volere per forza proprio il porcellum è Grillo, che guarda caso è l’unico che ha chiesto in Parlamento la sua abolizione e ha votato per toglierlo!
…e il gioco è fatto!!
E invece non è fatto per niente e rivela soltanto la vostra incommensurabile stupidità!

LEGGE SEVERINO
​Nel Pdl si è avuto persino la faccia di dire che la Legge Severino essendo un decreto non è mai stata votata dal Pdl
Gli rinfresco la memoria:
Il 17 ottobre 2012 la legge è stata votata dal Senato con 256 favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti di tutti i partiti che sostenevano il governo Monti (PD, PDL, UDC) e della Lega Nord, l’astensione dei Radicali e il voto contrario dell’Italia dei Valori. Hanno votato contro e si sono astenuti alcuni senatori del Pdl.
Il 31 ottobre 2012 la legge è stata votata dalla Camera dei deputati con 480 favorevoli, 19 contrari e 25 astenuti e si è ripetuta la situazione del Senato
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Franco Fanni
Ricordiamo al nipote dello zio alcuni dati:
- Debito pubblico: 2.070 miliardi di euro
- Disoccupati: 2.700.000
- Lavoratori precari: 3.200.000
- 7637 fallimenti di industrie tra il 1° e il 2° trimestre
- 121352 negozi commerciali chiusi tra il 1° e il 2° trimestre
In mezzo a questa serie di dati terrificanti, il Premier Letta ci informa che ci sono pronti dai 7 ai 12 miliardi per finanziare la crescita, sotto
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forma di incentivi e sgravi fiscali. Poveri noi!
12 miliardi per la crescita!!! Con l’1% del PIL questa armata Brancaleone pretende di riavviare un meccanismo di crescita industriale quando solo lo scorso anno il sistema bancario ha sottratto qualcosa come 50 miliardi di credito al sistema imprese-famiglie!!
Il ministro Saccomanni poi supera tutti in qualità di “cantastorie” andando in televisione a promettere che nel 2014 ci sarà un incremento del PIL dell’1%!! Roba da matti!!

Marco Bo
Dopo vent’anni di berlusconismo cosa c’è di meglio di altri 10 anni di berlusconismo?
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Giemme
Governo salvato da Formigoni… non posso immaginare peggior marchio di infamia.
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Luca 77
Dal governo Frankenstein PD-PDL, ad un governo che si reggerà su Formigoni, Scilipoti e Giovanardi…
Travolti da un’infelice destino…
Sempre queste toghe rosse?
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UN GOVERNO AUTODAFE’
Ha detto ieri Erri De Luca, all’Università Statale di Milano, nell’atrio: ” E’ un onore essere denunciato per un reato di opinione… La Tav non si farà, perché la Francia ha rinviato l’apertura dei cantieri al 2030. Sono per il sabotaggio insieme ai NoTav: opporre ai propri corpi allo stupro del territorio… pretendiamo di essere incriminati per RESISTENZA…E’ di oggi la notizia che hanno archiviato l’inchiesta di Piazza Fontana: si sono dati l’amnistia da soli, la strage era di Stato e adesso si sono ufficialmente amnistiati da soli“.
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Discorso di Paola Taverna, capogruppo al Senato del M5S, per motivare la sfiducia al governo Letta

“Onorevoli” colleghi,
Quello che si sta verificando in questi giorni non è solo l’ennesimo schiaffo all’ordine costituzionale, non sono solo le disperate manovre eversive del leader di un partito politico che rischia di affondare. Qui è un paese intero che sta affondando. Altro che agibilità politica di un singolo: qui è in gioco la sopravvivenza collettiva della nazione.
Sarebbe quasi scontato ripercorrere la “folgorante” carriera politica del Senatore Berlusconi: tessera n° 1816 della P2, celebre loggia massonica illegale ed eversiva, qualche decina di leggi ad personam e ad aziendam fatta approvare negli ultimi vent’anni per schivare le sentenze all’ultimo minuto e ora una condanna a 4 anni per frode fiscale, per ironia della sorte grazie a una legge votata proprio dal suo partito. Ma il Senatore Berlusconi, con tutto il rispetto, è solo il passato. Buona galoppata verso casa Cavaliere. Le piacerebbe continuare ad affrontare i suoi processi da Senatore o, come un tempo, da premier. Stavolta niente più lodi Alfano, niente più legittimi impedimenti, forse il PD ci farà persino il regalo, per una volta, di non farvi più da spalla come in passato presentando, che so, un lodo Letta… si deve soltanto applicare la legge, in giunta e in aula, e vorremmo che fosse senza voto segreto. Mettiamoci la faccia, quando diremo che LA LEGGE, IN ITALIA, E’ UGUALE PER TUTTI.
Non potremo dire che ci mancherà, semplicemente perché, considerando il 99% delle sue assenze, è già un evento vederla tra noi. Alla faccia della responsabilità verso il Paese.
Sì, perché voi eravate il governo dei “responsabili“. Ve ne siete responsabilmente fregati dell’aumento dell’IVA al 22%, ve ne siete consapevolmente dimenticati della tanto sbandierata abolizione dell’IMU sulla prima casa, che noi avevamo proposto in alcuni emendamenti: PDL, PD e Scelta Civica hanno votato NO. Forse non apprezzavano il fatto che la copertura da noi indicata derivasse dall’aumento delle tassazioni sulle speculazioni finanziarie e sui guadagni dei concessionari del gioco d’azzardo. Rischiare di penalizzare gli amici degli amici che gestiscono le slot machines? Non sia mai. Le tasche dei comuni mortali sono più comode per trovare il miliardo e 900 milioni che gli avete condonato. Già, perché quando abbiamo proposto di eliminare questa vergogna, avete votato CONTRO.
Molto più importante, senz’altro, modificare in fretta e furia la Costituzione nata dalla rinascita dopo la tragedia della IIa Guerra mondiale e della dittatura, delegando l’operazione a 40 presunti “saggi”, aggirando quell’articolo 138 che è garanzia della nostra democrazia e della nostra libertà. Salire su un tetto è un grave oltraggio alle istituzioni. Spazzarle via con un colpo di spugna, invece, è un atto dovuto. Se questa è saggezza, beata ignoranza. In questi anni non avete fatto altro che recitare beffandovi di 60 milioni di persone. In questi giorni avete messo in scena l’ennesima puntata, dando il meglio di voi. Mi alzo la mattina e si sono dimessi i parlamentari del Pdl. Ma non c’è crisi di governo. Faccio colazione e si dimettono pure i Ministri. Mi lavo i denti e forse le avete ritirate. Tempo di portare il bambino a scuola, e si è ufficialmente in piena crisi. Insomma, la situazione è grave, ma non è mai seria.
D’altronde non sarebbe una gran perdita questo esecutivo: vogliamo ricordarlo qualcuno dei vostri exploit?
30 Luglio 2013: il MoVimento 5 Stelle presenta un emendamento per bloccare l’aumento dell’IVA. Copertura finanziaria garantita tramite tagli a inutili megaprogetti del Ministero della Difesa, aumento della tassa sulle transazioni finanziarie da 0,2 a 1%, la famosa Tobin Tax, riduzione del 2% di tutte le spese delle pubbliche amministrazioni, ovviamente escludendo la scuola, la sanità, la cultura, la ricerca, di norma i primi settori dove VOI andate a battere cassa.
Rimborsi elettorali, il buon vecchio finanziamento pubblico ai partiti. Quello del referendum ignorato… ve lo ricordate? 92 milioni di € l’anno. Bella sommetta. E lei, Presidente Letta, il 24 Maggio 2013 aveva promesso agli italiani che lo avrebbe ABOLITO. Basterebbe una sola firma. Il MoVimento 5 Stelle ha già restituito i 42 milioni di euro che ci sarebbero spettati: non servono tutti questi soldi per sostenere le proprie idee. Come non servono 14.000 € al mese per vivere dignitosamente da parlamentare, mentre pretendete che i cittadini campino con 900 €! Abbiamo proposto di istituire il reddito di cittadinanza, ci avete riso in faccia. In compenso, lo slogan “nessuno deve rimanere indietro” vi è piaciuto così tanto che avete finito per copiarcelo, presidente Letta. Ma noi non siamo gelosi. Copiate anche le proposte e le nostre idee al posto di dire sempre NO! Realizzatele una buona volta! F-35: il MoVimento 5 Stelle propone il taglio del programma. Tanto per cambiare, ancora no. Potevano essere un miliardo e 300 milioni di € l’anno da destinare all’economia reale, alle piccole e medie imprese, ai servizi sociali per i quali i soldi, invece, non ci sono mai. Volevamo sospendere il pagamento dell’IRAP per le piccole imprese che assumono almeno 5 giovani. Neanche per sogno. Continuiamo a mandare i neolaureati all’estero con biglietto di sola andata. Abolire la TARES, l’ulteriore salasso ereditato dal Governo dei tecnici. Volevamo inserire la tariffa puntuale: più ricicli meno paghi, più inquini più paghi. Difficile da capire? Evidentemente sì, perché pure stavolta al MoVimento 5 Stelle avete detto che non è possibile. Questa maggioranza non ha saputo nemmeno produrre una legge efficace contro l’omofobia, persino quando non sono i soldi ma i principi etici ad essere in ballo non riuscite a fare la cosa giusta, anzi vorreste permettere ai partiti e alle organizzazioni religiose di rilasciare dichiarazioni discriminatorie spacciandole per libertà di opinione. E non provate nemmeno un briciolo di vergogna a illudervi che sia vero.
Siamo stati noi i primi a chiedere nel 2007 di cambiare la legge elettorale: l’abbiamo fatto, presentando la proposta “Parlamento pulito“. Quella proposta che avete ignorato per 6 anni, fregandovene delle firme di 350.000 cittadini. Voto di preferenza, limite massimo di due legislature SENZA eccezioni, decadenza e incandidabilità dei condannati, a noi non serviva la legge Severino per sapere cosa fosse giusto fare.
29 Maggio 2013, altra data che ricorderemo, più che altro perché, per una volta, la proposta che bocciate non è nostra: alla Camera, PD e PDL votano contro la mozione Giachetti, SUO compagno di partito Presidente Letta. Mica uno di quei grillini catto-fascio-comunisti, classificati secondo la convenienza di giornata. Ma lei in diretta, su una televisione pubblica in prima serata MENTE, nel METODO e nel MERITO. Racconta agli italiani che siamo noi a non voler cambiare il Porcellum, a chiacchiere, mentre siete voi a salvarlo, coi fatti.
E di cose giuste da fare non ne abbiamo solo proposte moltissime, siamo riusciti a farne approvare anche diverse, difendendole con le unghie e con i denti: grazie agli emendamenti del MoVimento 5 Stelle la legge contro lo scambio elettorale politico-mafioso è stata corretta, le norme contro il femminicidio sono state rafforzate e migliorate, il pagamento prioritario delle aziende rispetto alle banche è diventato realtà, non il solito “faremo, vedremo“… anzi “Vedrò“, per usare il nome della sua fondazione dell’inciucio! Sono andate in porto le nostre proposte per sospendere le cartelle esattoriali di chi vanta crediti nei confronti dello Stato, per istituire un fondo per il microcredito a favore delle imprese con i soldi tagli alla politica, ancora in attesa del decreto attuativo da parte del vostro esecutivo. Abbiamo ottenuto norme per sviluppare la rete nelle aree rurali, per avere finalmente nomine trasparenti e meritocratiche nelle società partecipate. Disco verde, ancora, alla proroga per l’ecobonus del 65% sulle ristrutturazioni energetiche, anche per gli edifici storici, un settore che può creare fino a 500mila nuovi posti di lavoro. Approvate, infine, le nostre risoluzioni contro le classi pollaio causate dalla disgraziata riforma Gelmini. Ma non basta certo questo per darle la fiducia. Perché queste sono le nostre, non le vostre battaglie.
PD e PDL spesso ci hanno dimostrato di essere complementari. Mai come in questo momento è difficile distinguere l’uno dall’altro: MENTE, Presidente Letta, sulla legge elettorale, proprio nello stesso modo ignobile in cui MENTE il “Cavalier” Berlusconi sull’IVA. Stesse modalità, stesse finalità: dare il via alla campagna elettorale prendendovi gioco di noi cittadini. La crisi vera e profonda è del popolo italiano, che non riesce neanche più a capire che cosa sta veramente accadendo.
Un Presidente del Consiglio non è un politico qualunque. Un Presidente del Consiglio è una figura istituzionale, una delle più alte cariche dello Stato. Da lui ci si aspetta un comportamento ancora più irreprensibile e integerrimo di un politico normale. Deve essere l’emblema della trasparenza e dell’affidabilità. Un Presidente del Consiglio NON PUO’ MENTIRE, Presidente Letta. In una qualunque altra democrazia moderna, un premier scoperto a raccontare frottole ai suoi elettori si dimetterebbe ancora prima di essere cacciato via. Lo faccia Presidente, prima ancora che sia questo Parlamento a chiederle di andarsene, perché il MoVimento 5 Stelle non le permetterà di glissare neanche un minuto, come se nulla fosse, sulla necessità di chiedere responsabilmente il voto di fiducia, quella fiducia che il MoVimento non può dare, e non darà, a chi inganna la cittadinanza. Il MoVimento 5 Stelle non fa alleanze e non è la ruota di scorta di nessuno, tantomeno di chi per sette mesi è stato il principale alleato del condannato Berlusconi. Qui o si governa o si va tutti a casa, non ci sono margini. Solo con un Governo a 5 Stelle potremo davvero avviare il risanamento del paese. In mezzo non c’è niente. VOI SIETE NIENTE!“

Sauro scrive:
Lo scempio è perpetrato tutti i giorni, in Italia

E’ perpetrato quando vai dal meccanico, e ti fa una fattura più bassa per fregare le tasse. Le sue, ovviamente. Ma frega gli altri.
E’ perpetrato quando vai dal dentista e non ti fa la fattura.
E’ perpetrato quando un rettore fa il rettore, poi fa il consigliere in un comune, poi siede nel consiglio di amministrazione di una azienda.
E’ perpetrato quando non rispetti il codice stradale, quasi tutti, direi.
E’ perpetrato quando affitti in nero una stanza ad un prezzo da strozzinaggio a degli studenti fuori sede.
E’ perpetrato quando un personaggio politico ha la scorta anche quando ha terminato il suo mandato.
E’ perpetrato quando le donne vengono uccise nelle loro case, o abusate senza che nessuno alzi un dito.
E’ perpetrato nelle carceri italiane che versano in disumane condizioni.
E’ perpetrato quando una persona anziana come mio padre per fare un esame importante nella struttura pubblica, non avendo egli una assicurazione ed avendo una pensione non all’altezza, deve aspettare sei mesi prima di poterlo fare.
E mi fermo qui, ma potrei proseguire all’infinito.
Appare chiaro che non c’è forza nuova che tenga, per un cambiamento sulla mentalità radicata “profondamente” nella gente, che andrebbe educata con un senso civico che richiederebbe ore ed ore di convinta e convincente educazione civica.
Per tutti, compreso me, te, mia madre, mio padre, chiunque.
Una sorta di vera e propria “ri-programmazione”. Il problema poi, è chi dovrebbe farla, questa ri-programmazione.
Nel nostro profondo, siamo tutti fondamentalmente scorretti. Furbetti. Tutti. Ognuno a modo suo. Chi più o meno platealmente. Chi più o meno consapevolmente. Ma tutti tendiamo a fregare l’altro prima che l’altro freghi noi. Ce lo abbiamo dentro, nel nostro DNA. Così funziona in Italia. All’estero lo sanno, ci conoscono, e lo affermano. E se possono, quando possono, ci evitano.
In un tessuto sociale così deteriorato risulterebbe difficile per chiunque governare delle pecore indisciplinate, come le definiva Indro Montanelli, parlando degli italiani.

Tutto ciò premesso, la attuale situazione politica è davvero singolare.
Abbiamo tre forze politiche in Parlamento, diviso in tre come una torta.
Ognuna delle tre non può numericamente governare da sola.
Non ha importanza che sia la prima, da sola non ce la fa.
Ognuna delle tre non riconosce, per vari motivi che qui non interessa affrontare, le altre due. Ognuna delle tre ha un suo nocciolo duro, imprescindibile, da cui non si può pensare di riuscire ad avere la maggioranza assoluta. Almeno, non con questa legge elettorale. Ma nemmeno con una sistema elettorale proporzionale. Non in un sistema democratico come conosciuto fino ad ora. Questo punto è imprescindibile. Se ognuna delle tre non lo tiene presente, non lo capisce, allora vuol dire che ognuna delle tre pensa ad una dittatura, non ad una democrazia. Questo è un nodo cruciale, che vale per tutte e tre, e per qualunque altra forza dovesse entrare in campo. In un tessuto sociale, politico, culturale, sindacale, in ambito “occidentale (Europa, America del Nord), pensare di avere la maggioranza assoluta è un pensiero di dittatura. Da qualunque parte provenga. Con qualsiasi obiettivo, anche il più nobile.
Io non sono un politico. Non ho studiato scienze politiche. Non ho malizie politiche.
Ma credo che da una situazione “sociale”, dove ci sono tre entità, ognuna delle quali non riconosce legittimità ad esistere (o quasi) alle altre, sia difficile 1) la convivenza, 2) un dialogo costruttivo, 3) una progettualità di qualsiasi genere.
Perché è in questo vicolo cieco che siamo finiti.
Come uscirne?
Sarebbe semplice, secondo me.
Basta essere meno rigidi. Meno ideologici. Meno orgogliosi.
Le forze che si riconoscono in un progetto di immediato cambiamento, individuano alcune cose, poche ma dirimenti, possono allearsi “momentaneamente”, in un governo “di scopo”, e 1) modificare la legge elettorale restituendo la rappresentanza al Popolo; 2) fare alcuni provvedimenti con efficacia immediata per dare ossigeno alla gente ed alle istituzioni. Non è utopia. E’ successo in un paese importante, come la Germania. Che ha dato una svolta “decisiva” alla sua storia moderna, rendendola un esempio per il resto dell’Europa e del mondo.
Invece i veti incrociati, le miopie, l’ideologia arroccata di ognuna delle tre entità, fa sì che non si possa realizzare nulla, nulla, nulla.
Questo nulla lascia il paese in balia del moto del resto dell’Universo, come una nave in mezzo ad una procella con l’equipaggio immobile, diviso in tre gruppi, ognuno dei quali si rifiuta di eseguire un qualsiasi comando proposto da uno degli altri due gruppi. Anzi, si guardano tutti e tre in modo bellicoso, in cagnesco. Mentre la procella incalza, e distrugge la nave su cui vivono.
Fino a quando non avverrà un cambiamento evolutivo nel Popolo italiano, non sarà possibile sperare che arrivi dai tre soggetti politici (o da altri che dovessero presentarsi) attualmente protagonisti della vita politica un salvataggio messianico.
Ma rischieremo di avere non uno, ma due, tre, forse “nn” Berlusconi. Rischiamo di porre la nostra fiducia, le nostre speranze, le nostre Vite in tante Vanna Marchi, che urlano, strepitano, fanno battute, lanciano tanti bei proclami, ma alla fine il risultato ultimo è sempre quello: nulla.
In un circolo vizioso che non ci porterà da nessuna parte.
Se non all’auto distruzione.
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Un partito raffazzonato
Video illuminante di D’Alema – 1999

http://www.youtube.com/watch?v=j7OpkRXpdkg

Video da Piazza Pulita
La rinascita di Forza Italia

http://www.tzetze.it/redazione/2013/09/ecco_a_voi_la_nostra_classe_dirigente/index.html
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IFQ
Padellaro
: “Berlusconi non ha più la lucidità necessaria per gestire una fase delicata come questa, tant’è che non riesce più nemmeno a tenersi stretta la ‘setta di miracolati’ che in questi ultimi 20 anni ha mandato in Parlamento”. Così il direttore del Fatto Quotidiano che sottolinea gli “aspetti farseschi” di questa crisi di governo, “come l’uscita ridicola del diversamente berlusconiani”. E soprattutto, secondo Padellaro, stiamo assistendo a una sorta di contrappasso del conflitto di interessi che ha condizionato la politica in questi ultimi due decenni. Perché ora, con lo spread alle stelle e Mediaset che perde oltre 7 punti a Piazza Affari, le strade sono due, entrambe disastrose: “Se il Cavaliere fa cadere il governo, le sue aziende vanno a picco, se lo tiene in piedi, a picco ci va lui”
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Hal 9000
“I fatti -scrive Giachetti- purtroppo parlano chiaro: quando più di quattro mesi fa 100 deputati di quasi tutti i gruppi misero a disposizione del Parlamento la possibilità di passare dalle parole ai fatti, cioè di cancellare il Porcellum, Letta chiese al Pd di votare contro quella mozione, ponendo sostanzialmente una questione di fiducia; il Pd si sottomise a quella richiesta e quella mozione fu votata solo da Sel, dal Movimento 5 stelle, dal deputato Pdl Martino e dal sottoscritto. Questi sono i fatti. Avrei tanto voluto che i fatti stessero in altro modo. Oggi non saremmo in queste condizioni ed in questa trappola”.
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Giorgio
Grillo aveva previsto tutto questo film tragico delle larghe intese. E temevo anch’io che andasse a finire in rissa“. Lo afferma Michele Emiliano, ospite di“24 Mattino”, su Radio24. Il sindaco di Bari lancia critiche al vetriolo contro la grande coalizione e sulla imminente richiesta di fiducia da parte di Enrico Letta avanza previsioni. “Non possono fare più danni di quelli che hanno già fatto al Paese e mi riferisco sia ai burocrati e ai tecnocrati del ministero dell’Economia, sia al Pdl. Tutto proseguirà, perché l’aumento dell’Iva ci sarà, l’aumento delle accise anche”
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Violante:
“Se dovessi applicare i vostri criteri, quelli che avete applicato voi nella scorsa legislatura contro di noi, che non avevamo fatto una legge sul conflitto di interessi, non avevamo tolto le televisioni all’onorevole Berlusconi… Onorevole Anedda, la invito a consultare l’onorevole Berlusconi perché lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena, non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di Governo, che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’onorevole Letta. A parte questo, la questione è un’altra. Voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni… Durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte”. (Violante – 28 febbraio 2002 alla Camera dei Deputati)

Emiliano aveva detto:
“Letta è il vice di Bersani, quindi l’ultima persona che poteva guidare un governo del presidente era un uomo con le stesse responsabilità politiche di Bersani. Andiamo ad affrontare il nemico più forte senza leadership, alla disperata. Letta non ne ha la forza. Cosi’ si finisce a litigare sull’Imu che e’ la bandiera di Berlusconi. OBerlusconi e’ cosi’ geniale da lasciare un po’ di vita a Letta per lasciargli distruggere il Pd fingendo di essere stato sconfitto sull’Imu e dimostrando cosi’ l’incapacita’ di governo del Pd, oppure fara’ cadere presto l’esecutivo”. .. e infatti… “ “Larghe intese? Film tragico, Grillo aveva previsto tutto. Non sono politici, sono burocrati e passano da un errore all’altro. Il M5S sta cogliendo successi senza precedenti. Io temevo che il governo delle larghe intese finisse in rissa. Come si fa a costruire un governo con uno che deve andare in galera?
Saccomanni chiede 5 miliardi ancora, perché questo governo coi suoi pastrocchi e contraddicendo le burocrazie del ministero dell’Economia ha sfondato il rapporto deficit/Pil per cedere alle ragioni di Berlusconi sull’Imu. Questo non lo dice nessuno ed è un errore catastrofico. Siamo appena usciti dalla procedura d’infrazione e ci ricaschiamo nel giro di 15 giorni. E’ roba che farebbe infuriare una maestra alla scuola elementare. Ho anche dei dubbi che si risolva il problema delle carceri con una amnistia, a meno che questa non debba servire a Berlusconi.
Qui abbiamo ipotesi di un governo che mira solo a sopravvivere. Il Governo può fare le riforme che vuole anche senza Berlusconi. Il problema è che non ha la forza politica di realizzare delle riforme. E’ evidente che il M5S parte con un grandissimo vantaggio. Ma perché abbiamo fatto tutti questi pasticci col Pdl e abbiamo bruciato un uomo come Letta? Possibile che non esiste nel Pd uno che sappia prevedere il futuro per qualche mese?
​C’è una grande confusione e 1000 deputati che hanno tutto interesse di restare a Roma. Non c’è nemmeno un’idea che identificherebbe il Letta bis. Su quale idea dovrebbe nascere questa idea? Il cammino del riscatto del Paese non lo vediamo.”
Emiliano è straordinario! Altro che quel venditore di pentole di Renzi!
Uno come Emiliano, il sindaco di Bari, dovrebbe stare nel M5S
Nel Pd è del tutto sprecato.
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Carlo La Vore
Come al solito il”nipote” ha la lingua biforcuta, dice una cosa e ne fa un’altra. Nel suo programma di governo aveva detto in pieno Parlamento che avrebbe rivisto la legge Fornero sull’età pensionabile, non ne ha più parlato. Da 6 mesi giace in commissione lavoro, una proposta di legge Damiano, per la flessibilità pensionabile, e lì rimane, dopo che era stato un cavallo di battaglia nella campagna elettorale di Bersani. Hanno la faccia di tolla, riescono senza battere ciglio tutto e il contrario di tutto. Nel caso della legge elettorale ricordo benissimo che erano stati il PD e il PDL a bloccare la proposta di Giachetti per eliminare il porcellum, e adesso senza provare alcuna vergogna il “nipote”, davanti s 5 milioni di telespettatori ha il coraggio di ribaltare la frittata, Berlusconi docet!

Phil free
“Letta vuole attribuire a noi responsabilità che sono innanzitutto del PD.
Lo stesso Giachetti, vicepresidente PD della Camera, ha polemizzato con la Finocchiaro a inizio agosto per la scelta della stessa senatrice di far partire la discussione sulla legge elettorale al Senato e non alla Camera: al Senato il PD, non avendo la maggioranza, avrebbe comunque dovuto cercare un accordo con le altre formazioni politiche, evidentemente con l’intento di scaricare la responsabilità del fallimento su queste ultime. Questo perché il PD, partito di non si sa quante anime e correnti, non avrebbe mai avuto la capacità di produrre una sola proposta condivisa. In commissione affari costituzionali, infatti, quando abbiamo accennato alla nostra idea di legge elettorale, dopo aver sentito censure e critiche da parte di tutti, abbiamo anche registrato come i quattro senatori del PD intervenuti abbiano presentato quattro diverse prospettive di legge elettorale. Tot capita, tot sententiae” – Nicola Morra (M5S Senato)
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Peppe
Il Pd dal sessuologo: “Ma è vero che non esiste solo la pecorina?”

L’anziana signora vorrebbe tornare al Mattarellum

LA PROPOSTA ELETTORALE DEL M5S

Sul blog de IFQ i soliti TROLL continuano a fare lo sfottò su Grillo che non avrebbe alcuna proposta di sistema elettorale da sostituire al porcellum
​Al contrario una proposta elettorale “provvisoria” e articolata in tutti i suoi punti è stata già depositata dal gruppo parlamentare M5S in Parlamento agli affari costituzionali:
sistema proporzionale con piccole circoscrizioni e distribuzione dei seggi con il sistema d’Hondt, dunque una proporzionale con preferenze e correttivi maggioritari
Il sistema proporzionale era un sistema neutro che non favoriva nessuno e garantiva tutti, quindi voleva che il Parlamento rispecchiasse il Paese nel modo più fedele possibile. Nel momento in cui è stato introdotto il maggioritario, il sistema si è storto, non ha più rispecchiato la volontà popolare ed è stato artefatto per favorire qualcuno,producendo un Parlamento che non rappresentava più il Paese e oltre tutto era fatto da ‘nominati’ e non da eletti
​Per ora il gruppo parlamentare M5S ha depositato una proposta “provvisoria” che è consultabile sul web

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/affaricostituzionali/pdl-elet.pdf

ma la versione finale dipenderà dagli elettori, perché questa è democrazia diretta.
Grillo ha scritto: “Da ottobre nel blog si discuterà di legge elettorale e si approfondiranno i singoli punti. Sarà il M5S nel suo complesso a deciderla. Senza una corretta informazione non è però possibile fare una scelta, per questo, con il supporto tecnico di Aldo Giannulli, saranno esposte via via le diverse opzioni elettorali che in seguito verranno votate on line dagli iscritti certificati. Il percorso informativo/decisionale durerà qualche mese e definirà la legge elettorale ufficiale del M5S. In questi giorni il gruppo parlamentare sta depositando un’ipotesi di proposta che servirà ad alimentare il dibattito”.

RIDIAMARO :- )

Antonello Caporale

Berlusconi si è deberlusconizzato

Il suo corpo è riuscito ad entrare, seppur sfigurato, nel sacco dei supporters di Letta, il quale ha esclamato. abbastanza stordito dal fenomeno soprannaturale: “Che grande!”
In quel preciso istante, quando la politica è diventata faccenda psichiatrica, anche Scilipoti, nobilissimo nel suo urlo belluino, sta ancora ripassando le fasi salienti del suo inno patriottico: “Bisogna bastonare i traditori!” Berlusconi aveva però riconsiderato per la quarta volta nel giro di 40 minuti la condizione evolutiva della sua specie. Da oppositori a migranti della libertà, poi da migranti a responsabili del bene comune, quindi da sfiducia tori a sostenitori del governo dei mandanti del proprio assassinio.
Cogli l’attimo! E gli effetti si sono visti: un capogiro ha steso al suolo Brunetta, aveva appena annunciato la fucilazione dei ribelli “Allora v​i comunica che il gruppo all’una-ni-mi-tà ha deciso” A sua insaputa, ed è purtroppo la quinta volta in 5 giorni il Capo gli ha fatto lo sgambetto. Fuori Brunetta. E KO anche Verdini. B l’ha combinata così grossa, da irripetibile voltagabbana di se stesso che neanche le lacrime del duro Verdini lo hanno fermato: “Silvio ti assicuro che così noi moriamo! E morte sia!
Quagliarello ai microfoni contro gli oligarchi. Alfano in poltrona. Lupi in preghiera. B aiutato dalla badante ha chiesto di tornare da Dudù prima possibile.
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Viviana
Per un momento è rimasta sotto shock persino la Santanchè.
poi si è rifatta la faccia rifatta.
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JENA
RESIDENZE
Pagliaccio Grazioli
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SPINOZA

Processo Mediaset, depositate le motivazioni della condanna. Hanno dovuto trascrivere tutte le leggi italiane.

​B​erlusconi: “Se mi eliminano, per la democrazia sarà una ferita profonda” . Come sempre quando si asporta un tumore.

Grillo: “Fuori i delinquenti dal Parlamento”. Punta a far mancare il numero legale.

Cityman
Berlusconi:”Colpita al cuore la democrazia”. Lo direi: più un calcio in culo.
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Andre 21
Berlusconi è decaduto. Che tristazza.
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MestMuttée
Mussolini: “Aberrazione politica ed umana”. Dieci lettere, orizzontale.
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Dr Tarr
Me l’aspettavo diversa la votazione per la decadenza.
Non c’è stata neanche una ola.
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Ante volat
Meglio non gioire troppo. Occorre sapere il tempo di decadimento o dimezzamento. Per lo Stronzio, per esempio, è di 90 anni…..
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ReNudo
Lupi: “La decisione della Giunta non è una bella pagina per la democrazia italiana”. Cozza con gli standard a cui siamo abituati.
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V
Ma voleva anche
​la Costituzione ad personam?
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Sisivabbe
Lupi: “La decisione della Giunta non è una bella pagina per la democrazia italiana”. Effettivamente ci si aspettava l’unanimità.
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Me the nutshell
Berlusconi: “Vogliono eliminarmi”.
​(​Cazzo, usa la strategia di Grillo​)​
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ReNudo
Berlusconi: “Non ho ricevuto la solidarietà che mi aspettavo”. In compenso i vaffanculo hanno superato ogni più rosea aspettativa.
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Catafurgio
Grasso ha giudicato il post di Crimi “inqualificabile e gravemente offensivo.”
O forse parlava di Berlusconi in ​Parlamento.

Santo Pazienza
Berlusconi decaduto. Mai quanto le nostre palle.
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ReNudo
Schifani: ”La grazia? Berlusconi ne sta discutendo con la famigghia”.
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Superivan
L’ insonnia di Berlusconi genera mostri.
Il voto dei mostri genera Berlusconi
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Heliandros
Berlusconi, pronti due videomessaggi. “Se proprio devo decadere, vi fracasserò i coglioni fino allo spasimo”.
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Mauro
“Ogni giorno il cane Dudù si sveglia e sa che dovrà correre più del Giaguaro, per evitare la sua decadenza. Ogni giorno il Giaguaro si sveglia e sa che dovrà leccare più di Dudù per evitare la sua decadenza”

L’appello di Mondocane: “DUDU’ LIBERO!”

Alessandro D’Amato
Un onorevole del PdL conta meno di Dudù. E infatti a Dudù Berlusconi non ordinerebbe mai di dare le dimissioni.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1487 6/10/2013 IL PAESE DEI VOLTAGABBANA

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Blog di Viviana Vivarelli

Cinque dei ‘saggi’ scelti da Napolitano per cambiare mezza Costituzione sono accusati di associazione a delinquere! – L’amnistia i presenti farabutti se la sono costruita con leggi ad personam – Governo Dudù – 60 senatori irlandesi si sono auto licenziati, un esempio da imitare –Ma noi non dimenticheremo! – Il club di Letta Vedrò – Tragedia in mare – Addio Telecom Italia – Anche Letta ha cominciato a parlare di reddito minimo garantito – Con estremo sprezzo della crisi, FI chiede di aumentare i finanziamenti ai partiti – Manifestazione M5S contro la RAI -Storia dell’auto ad acqua – Le innovazioni dell’Uruguay – Dieci anni per salvare il pianeta- Paolo Farinella: Giù le mani dalla Costituzione! – La pagliacciata di Berlusconi – Il prototipo Razzi – Papa Francesco, un treno in corsa – Erry De Luca: lo jus soli negato in Valsusa- Stranieri in Europa

Rheno
S’è chiuso un ventennio e se ne apre un altro. Come ha detto Travaglio “L’Italia viaggerà fino al prossimo casello autostradale in Alfetta … metà Alfano e metà Letta”.
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Letta- Alfano- Napolitano

Siam rimasti in tre
tre somari
e tre briganti
solo in tre
sulla strada longa longa di Girgenti
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Vox Scarpantibus
Paolo Romani, l’uomo “del miracolo”, quello che ha convinto Berlusconi a votare la fiducia al governo all’ultimo tuffo e che poi, uscendo dalla stanza nel Transatlantico del Senato, ha salutato Felice Casson con un gesto esplicito, quello dell’ombrello, all’urlo di “Ciao, ragazzo, sarà per un’altra volta…”Che cavolo avrà avuto mai ‘sto Romano da festeggiare “Il doppio salto mortale carpiato con giravolta di B in una vasca di pescecani di partito !!
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Viviana
Questo per dire a che punto di confusione mentale è arrivato Berlusconi e da quali soggetti è circondato! Ed è con gente di questa risma che il Pd vuole tenere il potere??
Ed è con gente di questo livello che stanno andando ancora avanti i lavori dei 32 ‘saggi’ per riformare mezza Costituzione?? E pure dopo che 5 di loro sono stati beccati tra i 35 docenti accusati di aver truccato i concorsi universitari? E’ in queste mani che hanno messo la nostra Costituzione? In gente accusato di associazione a delinquere?
E Napolitano non fa un fiato??

BEPPE GRILLO
Questo governo ha fatto solo annunci e ha aumentato le tasse dirette e indirette. Qualcuno ha detto che qualunque imbecille è capace di aumentare le tasse. Non ha tagliato nulla, auto blu, F35, finanziamenti pubblici, pensioni d’oro, province e mille altri sperperi non sono stati neppure sfiorati. Questo governo ha come obiettivo di resistere, resistere, resistere al cambiamento e vendere il patrimonio nazionale, quello che ne è rimasto, per guadagnare tempo. Neppure un pazzo affiderebbe alla coppietta del crack, Capitan Findus Letta e Pesce Palla Alfano, i destini di una nazione. Napolitano lo ha fatto, lo fa, si crede invulnerabile come chi è sopravvissuto a tutto e a tutti. Questo governo si è auto eletto a norma di legge, ma gli italiani, il voto, la democrazia non c’entrano nulla. Elezioni, referendum, leggi popolari sono diventate un rito. A loro della volontà popolare non gliene frega un beneamato cazzo. Occupano Palazzo e istituzioni da decenni e non se ne vogliono andare. Questo governo ha al suo fianco l’informazione più vergognosa dell’intero Occidente. Ogni anno scende di qualche posizione, superata nel mondo, in modo surreale, da molti Paesi africani. La stampa di Dada Amin e di Bokassa non è mai arrivata ai livelli sublimi di menzogna, diffamazione, leccaculismo dei giornali e telegiornali italiani. Di uno Scalfari domenicale al quale va ricordato che chi ha fottuto Prodi nell’urna sono stati Renzi e D’Alema, i suoi amici del cuore, e che il M5S voterà compatto per la decadenza di Berlusconi. Non siamo suoi pari, freni la lingua. Siamo in guerra e ormai non è più un modo di dire. E’ necessario schierarsi. Riconoscere gli amici dai nemici e prepararsi ai materassi. E’ una lunga marcia quella che ci aspetta. Hanno troppi interessi, troppi scheletri, troppi collegamenti con la criminalità organizzata, con le lobby più o meno occulte per uscire di scena. Questi sono gli eredi della P2, dei servizi deviati, della trattativa Stato mafia. Troppi processi li attenderebbero. Molti finirebbero in galera o ai servizi sociali come Berlusconi, che è solo uno dei tanti predatori dell’Italia, forse neppure il peggiore. L’Italia viene spogliata come un carciofo, foglia dopo foglia, lasciando le famiglie nell’indigenza. In una settimana hanno licenziato due amministratori delegati, Cucchiani di Intesa San Paolo, che si opponeva all’acquisizione di MPS, che dovrebbe essere nazionalizzata con l’avvio di una commissione di inchiesta, e Bernabè di Telecom Italia, regalata a Telefonica da un governo imbelle. Tra poco sarà il turno delle cessioni di quote di ENI, Enel e Finmeccanica. Un italiano su otto non mangia perché il loro appetito è insaziabile. Per poter cambiare devono andarsene. Nessun compromesso con questa gentaglia. John Kennedy disse “Perdona i tuoi nemici, ma non scordare mai i loro nomi”. Faremo dei nodi ai fazzoletti. Noi non dimenticheremo.

Giuseppe Giusti (1840)

Viva Arlecchini
E burattini
Grossi e piccini:
Viva le maschere
D’ogni paese;
Le Giunte, i Club, i Principi e le Chiese
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Da tutti questi
Con mezzi onesti,
Barcamenandomi
Tra il vecchio e il nuovo,
Buscai da vivere,
Da farmi il covo.
La gente ferma,

Piena di scrupoli,
Non sa coll’anima
Giocar di scherma;
Non ha pietanza
Dalla Finanza.

Io, nelle scosse
Delle sommosse,
Tenni, per ancora
D’ogni burrasca,
Da dieci o dodici
Coccarde in tasca.

Quando tornò
Lo statu quo,
Feci baldorie;
Staccai cavalli,
Mutai le statue
Sui piedistalli.
E adagio adagio
Tra l’onde e i vortici,
Su queste tavole
Del gran naufragio,
Gridando evviva
Chiappai la riva.

Quante cadute
Si son vedute!
Chi perse il credito,
Chi perse il fiato,
Chi la collottola
E chi lo Stato.
Ma capofitti
Cascaron gli asini;
Noi valentuomini
Siam sempre ritti,
Mangiando i frutti
Del mal di tutti.

Viva Arlecchini
E burattini,
E gl’indovini;
Viva le maschere
D’ogni paese.
Viva Brighella che ci fa le spese.

L’AMNISTIA I PRESENTI FARABUTTI SE LA SONO FATTA CON LEGGI AD PERSONAM
Viviana Vivarelli

Dunque, grazie all’amnistia fatta da Berlusconi stesso e che sembra valida per l’eternità (e mai ovviamente bloccata dal Pd), il nostra farabutto da 4 anni di carcere scende a 1, e poi, avendo 77 anni, sempre per legge fatta da lui stesso, non sconterà nemmeno quell’anno, non resterà nemmeno un giorno ai ricchi e lauti domiciliari della sua sfarzosa e splendida residenza romana, passerà ai ‘servizi sociali’ e, si immagina, farà come Previti, che per identici motivi si dice che faccia ‘qualcosina’ in Senato!!
Qualcuno, di grazia, potrebbe dirmi cosa cavolo sta facendo Previti e che viene spacciato per ‘servizi sociali’ in Senato? Si occupa delle biblioteca giudiziaria? Fa sparire le rogatorie? Sta alla bouvette? Fa le pulizie in Transatlantico? Sorveglia il guardaroba dei commessi?
Giusto per capire quali sarebbero i
‘servizi sociali’ a cui potrebbe essere affidato il caro Berlusconi!
Ovviamente uno come Cucchi non avrebbe mai goduto
di simili trattamenti privilegiati! Ovviamente per la legge Fini-Giovanardi sulla droga basta consumare qualche spinello in più per essere massacrato in una galera, e per la legge Bossi-Fini basta non avere un permesso di soggiorno per marcire in un CTP ma per chi è potente non basta aver mandato un Paese alla rovina ed essersi macchiato di pesanti reati, tra cui induzione di minori alla prostituzione, pesante evasione fiscale, truffe ai danni dello Stato, corruzione, compravendita di parlamentari e persino patti con mafia e P2, golpe contro il proprio Paese, e sospetti di strage per godersi almeno un annetto di carcere col pericolo di qualche scherzetto da parte degli altri detenuti o della stessa polizia carceraria, come attestano i 2.208 morti in circostanze strane delle carceri italiane. Per chi commette reati d’oro lo Stato assicura un trattamento d’oro, affinché i peggiori d’Italia una pena seria per i loro misfatti non la debbano avere mai per legge da loro stessi decretata.

Loggia P
Loggia P3
delitti di mafia
stragi del 92-93
patti e ricatti sui Pd e sul resto della casta politica
infamie commesse usando i servizi segreti
quand’è che tutte queste vergogne verranno fuori?
.
60 SENATORI IRLANDESI SI SONO AUTOLICENZIATI
UN ESEMPIO DA IMITARE

Storica decisione dei senatori irlandesi, che hanno deciso di rinunciare alle proprie cariche per tagliare i costi dello Stato.
Una decisione che dovrebbe essere di esempio anche ad altri paesi europei. Il Senato ha infatti deciso di “autolicenziarsi” per tagliare i costi dello Stato, alle prese con una profonda crisi economica, seppur la situazione sia migliorata negli ultimi anni.
Sessanta sono i senatori che, ritenendo il loro ruolo al momento superfluo, hanno preso questa storica decisione, portando un risparmio di 20 milioni di euro l’anno. Ma ancora più che dal lato economico, questa decisione è importante dal punto di vista simbolico, con dei politici disposti a rinunciare ai propri stipendi

Da Travaglio
GOVERNO DUDU’
… Ridicolo B che annuncia la fiducia last minute a Letta Nipote dopo avergli dato dell’“assassino” e “inaffidabile” in condominio con Napolitano e aver mandato avanti il povero Sallusti a immolarsi sulla pira di Ballarò e il tapino Bondi a insultare il premier alla Camera. Ridicolo quel che resta del Pdl, che gli va dietro scodinzolando come Dudù, prima ritirando i parlamentari dalla maggioranza poi ritirando il ritiro, in seguito ritirando i ministri dal governo poi ritirando il ritiro, infine ritirando la fiducia al governo poi ritirando il ritiro. Ridicoli gli Alfanidi, che fino all’altroieri gli portavano pure i giornali e la brioche al mattino e poi hanno scoperto la resistenza contro il tiranno e i giannizzeri del metodo Boffo. Ridicoli i giornaloni come il Corriere, che ieri per la penna di Polito el Drito paragonava il presunto “parricidio” di Alfano con B a quelli di Fanfani con De Gasperi, di Sarkozy con Chirac, della Merkel con Kohl e turibolava sul Letta-bis “sorretto da una nuova maggioranza temprata nel fuoco di una battaglia parlamentare aperta e senza rete” in vista di una mirabolante “riforma del sistema politico” e naturalmente dell’avvento “di una terza Repubblica” con Cicchitto, Giovanardi e Alfano (il gruppo “Nuova Italia”)…Ridicolo il Pd, che ormai prende tutto quel che arriva e non rimanda indietro nessuno, come se non avesse degli elettori da rispettare. Arriva Alfano, per gli amici Lodo? Ma prego, si accomodi. Arriva il piduista Cicchitto? Bentornato, compagno. Arriva l’imputato Formigoni con tutta la banda? Benvenuto, Celeste, carina quella giacca arancione, portaci pure Daccò. Arriva Giovanardi, quello che inneggia a chi ha ucciso Cucchi e Aldrovandi e ai torturatori della Diaz e di Bolzaneto? Per carità, è una così cara persona. Arriva Quagliariello, che insultò i presunti “assassini di Eluana”? Vai, Quaglia, sei tutti noi. Arrivano gli ex grillini, compreso quello che bivacca dalla D’Urso? Che pezzi di statisti. Arriva Augello, quello che ha copiato l’autodifesa di B. per sostenere la sua non decadenza da senatore? Avanti, c’è posto. Stomaci forti, gente di bocca buona.
Ingurgitano e digeriscono tutto, anche l’onta di tenere in piedi un governo con una truppa raccogliticcia che inglobava persino l’onorevole avvocato di Gianpi Tarantini. Torna il Cainano? Ma sì, abbondiamo, chi non muore si rivede. Nessuno dissente (a parte Civati), nessuno obietta, nessuno (elettori a parte, si capisce) manifesta conati di vomito per una simile compagnia: si dividono gli altri, ma non il Pd, pronto a tutto e capace di tutto. Del maiale non si butta via niente. Poi, siccome non bisogna esagerare con la legalità, promette la responsabilità civile dei giudici citando la sentenza della Corte di Strasburgo che dice tutt’altro (condanna l’Italia a risarcire un imprenditore assolto, non certo a far pagare ai giudici le sentenze ribaltate nei successivi gradi di giudizio) e riesuma il programma dei saggi copiato da quello del Pdl. Avverte la giunta del Senato di guardarsi bene dai “voti contra personam”. Governare con un pregiudicato per frode fiscale non è e non è mai stato un problema. Si spera che gli elettori, quando e se si voterà, conservino un pizzico di memoria.

LA STORIA DI STAN MEYER-L’AUTO AD ACQUA
Simone

Stan Meyer, l’inventore del motore ad acqua morto in circostanze misteriose…
Quella che vi proponiamo di seguito è la storia di Stan Meyer: un genio dimenticato, un po’ come Nikola Tesla, anche se la sua storia è molto meno conosciuta.
Inventò un modello di automobile capace di percorrere 184 km con 4 litri d’acqua. Non si tratta di una “teoria”, ma di una realtà. Le lobby volevano oscurare la sua invenzione, utilizzarla solo per scopi militari: gli proposero un contratto per acquisire il suo brevetto, ma egli rifiutò. Poco dopo fu trovato morto in un parcheggio…
L’elettrolisi avviene a bordo dell’auto, senza la necessità di contenere l’idrogeno in bomboloni, quindi di avere una bomba sotto il culo. La macchina percorre 184 Km circa con 4 litri d’acqua.
Stan Meyer è considerato il secondo miglior inventore del secolo, dopo Tesla.
Questo video, è un segmento della programma Equinox di Stanley, trasmesso nel dicembre 1995 (approssimativamente). Guarda l’intero programma, intitolato “It Runs on Water”, raccontato da Artur C. Clarke.
Stan, riceveva delle minacce…inoltre, non voleva vendere la sua invenzione all’Arab Oil Corp.s. I militari volevano usare la sua invenzione per i loro mezzi.
Fu avvelenato nel marzo del 1998: fu ritrovato in un parcheggio, nei pressi di un ristorante, nella sua città natale, di Grove City, Ohio.
Dopo una settimana, gli squali si erano appropriati dell’auto e tutti gli strumenti di sperimentazione, secondo quanto racconta suo fratello Steve.
Ottenne i brevetti, per la sua invenzione, ed era pronto per la produzione. Con 1500$, avrebbe trasformato la nostra auto, in una water car.
A Stan, venne offerto un milione di dollari, da un arabo, per archiviare la sua invenzione.
Ma Stan rifiutò: “tecnologia è al servizio delle persone”
Chi avrà avvelenato Stan? A chi la sua invenzione ha rovinato gli affari? Perché i media non ne parlano?

Claudio segnala:
LE INNOVAZIONI DELL’URUGUAY

Notate qualche differenza tra questo Paese e il nostro?
L’Uruguay, Paese di soli 3,3 milioni di abitanti si è trasformato nella sede di un esperimento social liberale.
Durante l’ultimo tempo, il governo di csx ha preso in considerazione vari temi che da molto tempo sono come un tabù per la conservatrice America Latina. L’aborto è stato legalizzato lo scorso anno, e da agosto le persone del medesimo sesso possono sposarsi. A giorni il Senato approverà una proposta di legge che darà all’Uruguay le leggi sulla marijuana più liberali del mondo.
“L’Uruguay è un laboratorio perfetto”
I sostenitori delle riforme sociali, diverse forze di sx, intendono recuperare lo spirito riformista che il Paese aveva perduto durante il ventennio di dittatura militare iniziato negli anni 70.
Un secolo fa l’Uruguay era chiamato la “Svizzera del Sudamerica” grazie a stabilità, classe media e agenda sociale, aveva fissato una giornata lavorativa di 8 ore e aveva approvato il voto per le donne molto prima di altri Paesi, inclusi gli Usa.
L’Uruguay ha approvato più di 40 leggi che hanno esteso i diritti dei lavoratori fin dal 2008, includendo i lavoratori domestici e agricoli e ha posto forti restrizioni all’industria del tabacco, che ha dovuto levare i cartelloni pubblicitari dalle strade di Montevideo.
Muujica, l’ex-guerrigliero di 78 anni, è presidente da tre anni. Egli è ben diverso da quella di altri politici, va al lavoro con una vecchia Volkswagen, è rimasto a vivere nella sua casa da contadini dove cura il suo giardino. Dona in beneficenza la maggior parte del suo stipendio, ed è chiamato “il presidente più povero del mondo”.
Mujica è riuscito a far appoggiare alla coalizione di sx una politica lontana dal conflitto fra classi, che è stata tipica del defunto presidente venezuelano Hugo Chavèz e della leader argentina Cristina Fernandez Kirchner.
“L’agenda non è’ quella della tradizionale sinistra latinoamericana, è molto più vicina a quello che si vede in Usa o in Europa”, ha detto il politologo Gerardo Caetano.
Gerardo Amarilla, deputato del Partido Nacional, che ha votato contro le leggi presentate dal Frente Amplio teme che la legge sulla marijuana faccia aumentare la quantità di consumatori di droghe nel Paese e che sia appoggiata dai partiti della coalizione solo per creare un precedente per altri Paesi.
Altri temono che l’attenzione di Mujica per i diritti civili lo abbia distratto da prestare attenzione ai diritti sociali. Per quanto il sistema sanitario ed educativo sia tra i migliori della regione, molti uruguayani ricchi preferiscono creare scuole ed ospedali privati per far fronte al deterioramento dei servizi pubblici.
Tra le recenti leggi, quella sull’aborto ha provocato le maggiori contestazioni nel Paese. Alcuni anni prima, una legge simile fu approvata dal Congresso ma poi ne fu vietata l’applicazione dall’allora presidente Tabaré Vàsquez, che aveva sollevato le sue riserve come medico.
Dopo essere diventato presidente, Mujica si interessò per l’approvazione della legge, che avvenne dopo un anno. I suoi oppositori risposero chiedendo che fosse convocato un referendum, ma questa richiesta non ebbe successo per un ampio margine di contrari.
La legge sul matrimonio per le persone del medesimo sesso, promulgata a maggio con un minore consenso popolare, è riuscita nel suo intento grazie alle pressioni che gli attivisti per i diritti degli omosessuali hanno fatto su tutti i politici. L’Argentina aveva approvato una legge simile nel 2010.
La legge sulla marijuana, che legalizza il possesso di 40 grammi al mese per consumo personale, probabilmente sarà la più contestata del periodo attuale. Fu proposta la prima volta nel 2012 e fu messa da parte dallo stesso Mujica all’inizio di quest’anno, dopo che alcune indagini di mercato avevano dimostrato che quasi i due terzi degli uruguayani erano contrari alla legalizzazione.
Il Governo spiegò che legalizzare la marijuana avrebbe indebolito i gruppi criminali ed avrebbe trasferito i guadagni nelle mani del governo e non dei narcotrafficanti. Nella prima meta’ dell’anno, il Frente Amplio -con l’aiuto di varie ONG- ha avviato una campagna pubblicitaria per spiegare la propria opinione sulla sicurezza. Il 31 luglio, dopo 13 ore di acceso dibattito, la Camera bassa ha approvato la legge.
(articolo di Nicholas Casey, pubbliicato sul quotidiano The Wall Street Journal del 03/10/20

Sauro manda
Dieci anni per salvare il pianeta”. L’allarme degli scienziati dell’Onu
Antonio Cianciullo

Le anticipazioni sul quinto rapporto dell’IPCC che sarà reso noto il 27 settembre. Il testo, 2.200 pagine frutto di 6 anni di lavoro di oltre 200 cattedratici coadiuvati da 1500 esperti, è ora al vaglio dei governi ma i numeri sono ormai definiti. Gli scenari previsti per la fine del secolo sono quattro. Nel più drammatico i mari saliranno di 62 centimetri e la temperatura crescerà di 3,7 gradi rispetto al periodo 1986 – 2005: dunque sfonderà il muro dei 4 gradi rispetto all’epoca preindustriale.
Il conto alla rovescia è scattato. Abbiamo davanti 10 anni per evitare la catastrofe climatica. E bruceremo i primi 7 senza impegni obbligatori per metterci al sicuro: solo nel 2020 dovrebbe entrare in vigore un accordo globale, ancora da definire, per tagliare le emissioni serra. Le cifre del divorzio tra scienza e politica sono contenute nel quinto rapporto che l’Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change), la task force scientifica dell’Onu che ha vinto il Nobel per la pace, renderà pubblico venerdì prossimo.
Il testo, 2.200 pagine frutto di 6 anni di lavoro di 209 scienziati coadiuvati da un team di 1.500 esperti, è ora al vaglio dei governi ma i numeri sono ormai definiti. Gli scenari previsti per la fine del secolo sono quattro. Nel più drammatico – prendendo la media delle previsioni – i mari saliranno di 62 centimetri e la temperatura crescerà di 3,7 gradi rispetto al periodo 1986 – 2005: dunque sfonderà il muro dei 4 gradi rispetto all’epoca preindustriale, il disastro paventato dalla Banca Mondiale in un allarmato rapporto del novembre scorso.
IPCC, gli scenari e l’andamento reale delle emissioni
Nello scenario più favorevole, i mari cresceranno di 24 centimetri e la temperatura aumenterà di un grado rispetto al periodo 1986 – 2005. E dunque di 1,7 gradi rispetto all’epoca preindustriale, sfiorando così la soglia dei 2 gradi considerata dai governi il limite di sicurezza da non superare.
Ma quale di questi due estremi è più probabile? Per chiarire il quadro, l’Ipcc apre uno spaccato sul meccanismo che guida la mutazione del clima: l’accumulo di anidride carbonica (CO2) in atmosfera. Potremmo salvarci, imboccando la via dello scenario migliore, se riuscissimo a restare, sempre a fine secolo, entro un tetto di 421 parti per milione di CO2. Non sono poche: in epoca preindustriale erano 280 e da milioni di anni non si supera il livello attuale. Abbiamo già oltrepassato le 400 parti per milione e l’indicatore continua a salire al ritmo di 2 parti abbondanti per anno. Tra 10 anni saremo fuori dall’area di sicurezza.
Dovremmo dare un taglio immediato e drastico all’uso di combustibili fossili, responsabili assieme alla produzione di cemento dell’89 per cento delle emissioni, e bloccare la deforestazione, che pesa per il rimanente 11 per cento. Ma il risultato delle riduzioni volontarie volute dall’asse Stati Uniti – Cina -India – Brasile al vertice di Copenaghen del 2009 è stato un aumento delle emissioni serra che viaggia oltre il 2 per cento l’anno. Anche se si stabilisse un buon accordo globale da far entrare in vigore nel 2020, il tetto delle 421 parti per milione verrà superato dall’inerzia di un sistema energetico che continua a puntare su carbone, petrolio, gas tradizionale e shale gas.
Mentre le probabilità di imboccare la strada della difesa del clima si riducono, lo scenario più catastrofico appare in linea con quanto sta accadendo. Uno dei diagrammi esaminati dagli scienziati proietta nel futuro i 4 possibili destini del clima e li confronta con l’evoluzione delle emissioni serra: le nostre azioni seguono passo passo lo scenario dei 4 gradi di aumento, quello in cui le concentrazioni di CO2 arriveranno a 936 parti per milione trasformando il pianeta in un forno tropicale.
Tracciati gli scenari, l’Ipcc risponde indirettamente alle polemiche che lo hanno preso a bersaglio. Forte dell’abbondanza delle prove accumulate in questi anni, il rapporto usa un’espressione molto forte definendo “virtualmente certo” il cambiamento climatico e la spinta verso l’aumento della temperatura.
“Per la prima volta ci è stato chiesto di esaminare l’ipotesi di un aumento compreso tra i 4 e i 6 gradi, quello verso cui attualmente stiamo andando”, racconta Riccardo Valentini, uno dei coordinatori europei degli scienziati Ipcc. “In questo caso l’impatto sulla vita del pianeta sarebbe pesantissimo: i biologi ormai parlano di sesta estinzione di massa”.
“L’ultima volta che il nostro pianeta è stato esposto a concentrazioni di anidride carbonica superiori a 400 parti per milione le temperature erano di 4 gradi più alte e i mari avevano guadagnato fino a 40 metri: non sembra il caso di ripetere quell’esperienza dovendo trovar posto a 9 miliardi di esseri umani”, commenta Stephanie Tunmore, la responsabile clima di Greenpeace. “Agendo subito in direzione dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e della modifica degli stili di vita possiamo ancora contenere i danni”.

BEPPE GRILLO

Le notizie sul fronte economico, ormai un fronte di guerra, stanno peggiorando di giorno in giorno. Non perché ci sia aria di crisi a Roma, anzi, il governo attuale è di una tale inconsistenza che nessuno noterebbe la sua scomparsa.
La scorsa settimana il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha consegnato al nostro Paese un rapporto dettagliato sullo stato di emergenza dell’Italia. Uno studio di 300 pagine che evidenzia la drammaticità dei nostri problemi strutturali. Il rapporto informa che il saldo della nostra bilancia dei pagamenti è migliorato solo per un calo delle importazioni dovuto all’austerità e al calo dei consumi ed è destinato a tornare in negativo. Avvisa che senza una svalutazione interna di almeno il 10% il Paese non tornerà competitivo. Proietta la ripresa del 2014 a poco sopra lo zero con il fondato rischio che sia però negativa.
Il FMI segnala che il nostro sistema bancario sta in piedi solo grazie ai finanziamenti della BCE di Draghi che però non dureranno all’infinito. Spiega che i bilanci delle banche stanno diventando insostenibili per via delle svalutazioni future (e purtroppo certe) del mercato immobiliare che detengono (e che sta crollando), e del livello di sofferenze, i crediti non esigibili da aziende e privati, arrivato a 140 miliardi di euro. Una cifra enorme, pari al 10% del Prodotto Interno Lordo (PIL). Un buco che si allargherà (nessuno sa di quanto) almeno fino al 2015.
Il FMI da poche speranze e ci mette in guardia sul rischio di declassamento dell’Italia vicino alla valutazione di spazzatura (oggi siamo BBB) e sulla necessità di ricorrere a sostegni europei per evitare il collasso. Solo l’economista Fubini lo ha segnalato domenica scorsa sui giornali italiani, tutti presi a parlarci del cane Dudù e del suo padroncino.
E’ arrivato anche a stretto giro di posta il messaggio di Fitch, l’agenzia di rating che sottolinea che il nostro rating, di conseguenza l’interesse che paghiamo sui titoli di Stato, è a rischio se non si approverà la legge di stabilità (ma tanto quella, al peggio, la scrive la Troika come ci ha detto faccia di bronzo Fassina dopo aver letto il rapporto del FMI). Fitch ricorda che in tal caso il paracadute del sostegno europeo di Draghi (OMT) potrebbe non aprirsi. Senza quel paracadute nessuno all’estero scommetterebbe un euro sui nostri BTP. Prova ne è che gli investitori dopo il nostro collasso politico mentre compravano i BTP si coprivano dal rischio default dell’Italia facendo schizzare del 15% in un solo giorno i Credit Default Swap (CDS), l’assicurazione sulla insolvenza dei titoli. I CDS per l’Italia sono arrivati a 310 contro 270 per quelli spagnoli (significa che gli operatori sono disposti a pagare 310 mila euro pur di assicurarsi sul rischio fallimento di 10 milioni di euro di BTP, dieci volte quello che si paga per la stessa assicurazione sui titoli americani).
Gli stranieri hanno iniziato a mettere le mani avanti da settimane. La LCH di Londra, la stanza di compensazione che fornisce liquidità a breve alle banche in cambio di garanzie, ha detto che non coprirà più il 100% del valore dei BTP dati in garanzia dalle banche italiane come ha fatto finora. Non si fida.
Weidmann, il governatore delle Bundesbank, ha lanciato un messaggio di allarme all’Italia dal Financial Times invitando le nostre banche a ridurre i titoli pubblici nei bilanci e a coprirsi dal loro rischio con nuovi capitali (oggi pari a zero!). Draghi dovrà tranquillizzare il mercato su un terzo round di liquidità in arrivo alle banche in cambio di titoli di debito pubblico dati in garanzia (il famoso LTRO) senza il quale le nostre banche non avrebbero più ossigeno.
Ci si aspetterebbe che dopo tanti segnali di allarme il nostro Paese alzasse finalmente la testa, avesse uno scatto di orgoglio e che le banche non nascondano la polvere sotto al tappeto. In tutta risposta è avvenuto avviene invece il defenestramento di Cucchiani, CEO della prima banca italiana, Intesa Sanpaolo, perché si è opposto all’acquisto/fusione del Monte dei Paschi. In un Paese normale dovrebbe essere lo Stato a salvare le banche nazionalizzandole, nel nostro si prova a metterne insieme due che hanno un totale di 150 miliardi di euro di BTP in pancia per salvare lo Stato.
Quanti segnali dovranno ancora arrivare prima del fischio della sirena? EEEEEEEeeeeeeeeeeeee…!

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TRAGEDIA ORRIBILE IN MARE. 111 MIGRANTI BRUCIATI. GLI ALTRI ANNEGATI. ERANO PIU’ DI 500

Per chi piange l’Europa
Massimo Gramellini

Quanta ipocrisia sulle facce dei potenti listate a lutto, mentre le vittime della strage annegano una seconda volta nella retorica. Quanto cinismo tra i leghisti che considerano una soluzione respingere i disgraziati, affinché si rassegnino a morire a casa propria: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Intanto in tv va in scena il rito della commozione a reti unificate, la ricerca del caso umano, l’intervista all’eroe da esibire nei talk show per far dimenticare le radici di questo dramma, più ampio nelle dimensioni ma identico ai tanti altri che ci sono scivolati addosso senza lasciare traccia, a parte uno spruzzo di lacrime.
Finché i disperati in fuga dalla violenza e dalla miseria marcivano a spese nostre nei lager di Gheddafi, nessuno si interessava alla loro sorte. Adesso che le gabbie si sono aperte e le bagnarole dei banditi hanno ripreso il largo, si piangono i morti e si continuano a ignorare i vivi. L’Europa, che fa la morale all’Italia per lo sfondamento di un parametro economico o la dimensione non regolamentare di una zucchina, tratta Lampedusa come se fosse una provincia romana anziché l’avamposto di un continente. Tutti sanno che l’unica soluzione consiste nel pattugliare le coste africane e mettere in salvo quei poveri cristi prima che le bagnarole affondino, invece di fingersi ogni volta sorpresi per il loro arrivo. Ma iniziative simili richiedono un cuore e una testa, non solo un apparato lacrimatorio da sepolcri imbiancati. Richiedono una visione politica, che nell’Europa dei paurosi sembra avere fatto naufragio.
.
Il mio amico Sauro scrive:
La disgrazia di ieri è l’emblema del fallimento di questa Europa “germano centrica”, che ha come unico scopo l’euro e l’economia (dei ricchi).
Tutto il resto è aria fritta. Povertà. Disoccupazione. Diritti civili. Tutta aria fritta.
Terminato lo “spruzzo di lacrime”, l’Europa si girerà dall’altra parte lasciando l’Italia, Lampedusa e tutti quei poveri disgraziati che vengono da terre piene di problemi, al loro destino.
Come ha lasciato al loro destino la Grecia, <> al suo tragico destino.
O il Portogallo.
Dove siamo, noi europei, di fronte a queste tragedie?
Indifferenti. Assenti.
Egoisticamente persi dietro agli affari nostri, sperando che le tragedie che prostrano gli altri non ci tocchino se non di striscio.
Sono amareggiato ed alquanto schifato dalle retorica demagogica che sento intorno a me, dall’indifferenza che pensa di pulirsi l’anima recitando un mantra o una preghiera.
Saluti amari.
REQUIEM aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen.
.
LAMPEDUSA
Paolo Farinella

La morte di 500 migranti in fuga dalla guerra e dalla fame su una barca in fiamme ha provocato la commozione anche dei caimani che hanno fatto finta di dolersi di quella disgrazia più per le riprese tv che assenso interiore. Come può Al-Fano e Berlusconi e il governo a larghe colpe, provare vergogna se la maggior di quelli che siedono al governo hanno fatto e approvato le leggi immonde di Berlusconi contro gli immigrati che gridano vendetta al cospetto della civiltà senza tempo? Come può Jolie-Jolie andare a Lampedusa, rimandando la conferenza stampa (che sacrificio!), lui che col suo capo aveva pagato Gheddafi perché facesse il lavoro sporco? Tutto quelli che siedono al governo non possono commuoversi o piangere o fare lutto. Sono colpevoli per indegnità civile e se si dichiaravano cattolici, sono colpevoli senza assoluzione.

DEDICATO A CHI GRIDA: VERGOGNA!
Paolo De Gregorio

Delle malattie, se veramente le si vuole curare, bisogna riconoscere le cause. In troppi gridano “vergogna” per i morti affogati, ma nessuno dico nessuno, riconosce il male all’origine, che si chiama sovrappopolazione, che si chiama rapina delle risorse naturali del continente africano (dal petrolio ai diamanti, all’oro, al coltan, ai legnami pregiati) da parte dei paesi ricchi.
In un secolo la popolazione africana è passata dai 133 milioni di inizio novecento a circa un miliardo dei giorni nostri, alterando in modo drammatico e irreversibile il rapporto tra popolazione e risorse disponibili, con fenomeni di desertificazione, di concentrazione intorno alle grandi città di gente in fuga dalla siccità, dalla fame e dalla sete.
Ciò dimostra che la pur massiccia emigrazione verso l’Europa non è una cura, anzi, le rimesse degli emigrati e il loro periodico ritorno in Africa in famiglia fa aumentare le nascite lasciate poi sulle spalle delle donne.
Ogni pratica di contenimento delle nascite attraverso i moderni presidi, normalmente usati in Occidente, dai preservativi alla pillola del giorno dopo, è impedita dalla feroce opposizione delle due grandi religioni monoteiste, musulmana e cristiana, che sono le principali responsabili, morali e materiali, di questa esplosione demografica.
E’ paradossale, ma dove c’è benessere e le religioni contano ben poco, la popolazione ha raggiunto un equilibrio, la crescita è zero, e sono le donne a decidere se e quando fare figli, affidandosi alla scienza e alla razionalità.
Chi vuole veramente affrontare il problema delle endemiche e crescenti ondate migratorie con relative tragedie, ha una sola strada, offrire alle donne africane la possibilità di fare lo stesso percorso che hanno fatto le donne europee, lasciando le chiese vuote e tutte le stronzate che raccontano i preti di tutte le risme, affidandosi alla scienza facendo prevalere la propria volontà, la propria salute, la qualità della vita.
Fateci caso, delle migliaia di ONLUS che da decenni sostengono di salvare i bambini africani, non ce n’è una sola che abbia come scopo quello della diffusione della contraccezione per far diminuire le bocche da sfamare.
D’altronde viviamo in un mondo alla rovescia. Tutti gli Stati parlano di PACE ma spendono cifre pazzesche per nuovi armamenti, ebrei e musulmani, sciti e sunniti, cristiani e musulmani, protestanti e cattolici, si ammazzano allegramente in nome della religione, e l’ambiente è in grave pericolo perché le scelte economiche non le fanno gli scienziati o una buona politica ma le multinazionali e le banche.
Forse è il momento di capire che dobbiamo cambiare tutto perché l’evoluzione sembra essersi bloccata e ragioniamo ancora da prepotenti, selvaggi, primitivi.

IL CLUB DI LETTA: VEDRO’

Alle riunioni in Trentino capitanate da Letta si fa la fila per partecipare, alla luce del nuovo mix destra-sinistra in cui si annacquano tutte le differenze e che, secondo Letta, costituirà l’Italia futura.
Berlusconi non c’è mai andato ma a questo punto possiamo vedere di tutto. Per ora le sante alleanze sono iniziate da qui. Ci sono stati invitati Alfano, Confalonieri, Lupi, la De Gerolamo, la Bernini, Giulia Bongiorno, Della Vedova, insieme a Boccia, Scalfarotto, la Melandri, la Meloni, la Polverini, la Ravetto, ma non manca la Lega con Georgetti e Tosi, o gli emergenti del Pd come Renzi e la Serracchiani, poi la grande finanza e la grande impresa(Eni, Enel, Telecom- sigh). Infine presenze curiose come Lirio Abbate, Filippo Facci, Stefano Feltri, Oscar Giannino, Paolo Giordano, Curzio Maltese, Myrta Merlino, Gianluigi Paragone, Antonello Piroso…che spiegano la presenza in tv di certuni.
Vedrò è una filiale italiana del Bilderberg con lo scopo abbastanza dichiarato di delineare i futuri scenari politici italiani. Qui il fine tessitore Letta da 8 anni ha coinvolto oltre 4 000 persone tra le quali personaggi famosi attivi in diversi campi. Ma per gli interessi di chi?
Intanto risulta chiaro che Letta in 5 mesi ha fatto poco per l’Italia, ma ha avuto tempo per 90 nomine in posti forti ed escono tutte dal Vedrò che è un’ottima pista di lancio per gli ambiziosi. Nemmeno D’Alema o Berlusconi hanno fatto tanto per i propri fedelissimi.

Viviana
Tanto per la cronaca..
Il 97% degli Italiani intervistati nei sondaggi considera la violenza sulle donne un fenomeno gravissimo e in continuo aumento
Ma dopo la buffonata della Boldrini che per poche ore ha fatto riaprire il Parlamento richiamando dalle ferie di ferragosto parlamentari e commessi con una seduta ad esito nullo e che ci è costata 200 milioni, il problema è sparito dalla discussione parlamentare e la Boldrini se n’è completamente dimenticata.
.
ADDIO TELECOM ITALIA
BEPPE GRILLO

L’Italia perde un altro pezzo, Telecom Italia. Le telecomunicazioni diventano spagnole. Un disastro annunciato da un saccheggio continuato, pianificato e portato a termine con cinismo di quella che era tra le più potenti, innovative e floride società italiane. Fondamentale per le politiche di innovazione del Paese. In passato, anni fa, avevo previsto questa fine ingloriosa con la cessione a Telefonica. La morte di Telecom Italia è iniziata con la sua cessione a debito ai capitani coraggiosi da parte di D’Alema nel 1999, allora presidente del Consiglio. Lui, il merchant banker di palazzo Chigi, è il primo responsabile di questa catastrofe. Un’azienda senza problemi finanziari si ritrovò improvvisamente con più di 30 miliardi di euro di debito.
Telecom possedeva società, immobili, i migliori ingegneri e informatici, aveva la flotta di auto aziendale più grande d’Italia. Un patrimonio costruito con le tasse di generazioni di italiani.
In seguito arrivò il tronchetto della felicità e, con lui, la completa spoliazione dell’azienda con cessioni di rami strategici, licenziamenti, scorpori e piani industriali da barzelletta. Tronchetti si dimise nel 2006 lasciando 41 miliardi di debiti, in sostanza, escludendo obbligazioni e cartolarizzazioni varie (i pagherò agli investitori), quelli ereditati da Colaninno e Gnutti. Ma con in meno però tutte le aziende vendute. Bernabè ha agito in seguito da liquidatore, poteva solo dare l’estrema unzione.
E adesso? Chi ci ha rubato il futuro deve rispondere di fronte alla nazione di questo scempio. Chi ha guadagnato dalla distruzione di Telecom e del suo grande indotto? I consiglieri di amministrazione? Gli azionisti? I partiti? Per molti la Telecom è stato un grande affare, il migliore della loro vita. In questi anni invece di ridurre il debito si sono pagati dividendi agli azionisti, super stipendi ai manager e gettoni d’oro ai consiglieri di amministrazione.
Un’azienda quotata a 4 euro è precipitata a 0,61 euro. Ha quasi azzerato il suo valore. Il danno che deriva all’Italia dalla perdita di Telecom Italia è immenso. Il governo deve intervenire per bloccare la vendita a Telefonica con l’acquisto della sua quota, è sufficiente dirottare parte dei miliardi di euro destinati alla Tav in Val di Susa che neppure il governo francese vuole più. Subito dopo va avviata una commissione di inchiesta parlamentare per accertare le responsabilità e gli eventuali guadagni illeciti.

REDDITO MINIMO GARANTITO

Il Governo Letta ha cominciato a parlare di un piano per il reddito minimo garantito. Ovviamente, finché ne parlava solo il M5S, I troll avevano strada facile per beffeggiarlo.
E su quanto il M5S aveva chiesto con fermezza come mezzo per scongiurare la crisi, sono corse le balle più inverosimili, come quella che Grillo avesse chiesto un reddito di cittadinanza. Il reddito minimo garantito, che è molto meno sconvolgente e rivoluzionario, riguarda circa un milione di persone e costerebbe molto meno.
L’Italia è l’unico paese europeo insieme alla Grecia che non ce l’ha ed esso darebbe slancio all’economia. Costerebbe 35 miliardi, anzi meno perché si dovrebbero sottrarre altre voci che ora stanno nella previdenza sociale. Si pensi che solo il costo della corruzione pubblica ammonta in 60 miliardi e l’evasione supera i 180 miliardi e che solo in Svizzera sono imbucati 200 miliardi che né Monti, né Letta né Bersani si sono mai sognati di toccare. Di pensi che 35 miliardi sono solo le spese in inutili armi che un Paese neutrale e che si dichiara nemico della guerra come l’Italia non dovrebbe nemmeno avere.
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Explosyve5stelle
La notizia è a dir poco incredibile. Silvio Berlusconi ed i suoi uomini stanno lavorando ad una legge “Ad partitum”.
Finanziamenti ai partiti: tetto più alto per le donazioni
Per Forza Italia spunta il finanziamento ad partitum. La proposta Pdl alla legge Letta sui futuri soldi ai partiti firmato dal segretario amministrativo Bianconi non è sola. Per garantire il futuro economico di Forza Italia e i milionari passaggi di denaro che provengono dal suo padre-padrone Berlusconi, ecco la battaglia per evitare che ci sia un tetto troppo basso alle donazioni, massimo 100mila euro come propongono Pd e Sel. Quelli del Pdl pretendono che si superi il milione di euro, e che si vada anche oltre.
QUESTI L’OSSO NON LO MOLLANO” E’ ORA DI AZZERARE IL SISTEMA POLITICO-CORROTTO!!

MANIFESTAZIONE M5S CONTRO LA RAI

AMAREZZE
Nella classifica mondiale di Reporter senza Frontiere siamo 57° nella classifica mondiale della libertà di stampa.In altri campi stiamo anche peggio
Certo non abbiamo tutti i problemi di Paesi come Brasile,Egitto,Siria,
Russia,Somalia,Pakistan o Paraguay,dove quest’anno sono stati uccisi 38 giornalisti e 20 blogger,mentre 343 sono finiti in carcere,ma veniamo,ancora una volta,dopo Ungheria,Burkina Fasu,Sudafrica,
Costarica ed Estonia e questo non è da Paese civile
La democrazia senza una corretta informazione non è una democrazia
. Se si inganna il popolo,il popolo farà scelte contro se stesso.Ma l’inganno mediatico è parte integrante delle non democrazie,dove i cittadini sono tenuti succubi con la disinformazione e la propaganda di partito e dove si chiude la bocca agli spiriti amanti della libertà
In questo desolante panorama di disinformazione a servizio dei partiti che arriva a propagare informazioni totalmente false,la stampa italiana, la tv italiana,e in particolare la Rai,hanno toccato veramente il fondo
Il M5S aveva in animo da tempo di manifestare contro questa stortura del nostro Paese,in particolare contro una Rai che è pagata come servizio pubblico ma che non dà alcun servizio pubblico,essendo pagata col canone,ma agendo negli interessi e al servizio fazioso e cortigiano dei due partiti di maggioranza,che sono fondamentalmente uno solo
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La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato vedere su “Che tempo che fa” un servizio mandato in onda da Fazio,in cui il premier Letta mentiva spudoratamente dichiarando in modo ufficiale che a non volere la riforma elettorale e a volere elezioni col porcellum era il M5S (ennesimo falso sostenuto dai Troll comandati sui blog),quando nei fatti,l’eliminazione del porcellum,che avrebbe comportato il ritorno al Mattarellum o una nuova riforma elettorale,era stata appena bocciata in Parlamento attraverso il rifiuto del Pd a votare la mozione del piddino Giachetti, votata dal M5S e. La bugia è stata così clamorosa che è scattata la protesta di Grillo, il quale, per poche ore, e sotto una pioggia scrosciante, ha fatto un’occupazione simbolica della Rai (più che altro del cavallo della Rai), mentre la stampa si sbizzarriva nella solita bagarre menzognera. Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha protestato vivacemente contro le accuse dichiarandole false. Meglio avrebbe fatto a prendere atto della propria condizione servile e miserevole con intenti di riscatto.
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“Da Grillo modi e toni da squadrista”. Cosi’ l’esecutivo Usigrai bolla le dichiarazioni di oggi del leader del M5S sui giornalisti del servizio pubblico. E si sottolinea che “cosa ancora piu’ grave” e’ stato il fatto che “a fargli da spalla” sia stato il presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai, “un rappresentante delle istituzioni”. L’Usigrai aggiunge “rivediamo un film gia’ visto: si inizia a parlare di campagna elettorale e gia’ la Rai finisce nel mirino a solo scopo di propaganda. Le giornaliste e i giornalisti della Rai non sono ‘camerieri’ di nessuno, e non saranno certo i toni di Grillo a intimidirci”.
Ditemi voi se questo proclama risponde ad alcunché di democratico e liberale
Dopo decenni di sudditanza al Potere, questo è lo stile altezzoso e arrogante che un cortigiano che si crede protetto può avere. Non parlavano diversamente nel 600 i nani di Corte.

Trovo i programmi RAI disgustosi
Le produzioni di qualità sono sparite.
Un tempo la RAI si cimentava in grandi sceneggiati: I Promessi Sposi, l’Odissea, il Conte di Montecristo, la Freccia Nera, la Cittadella, i Miserabili,Leonardo da Vinci, Cristoforo Colombo,Giuseppe Verdi, Marco Polo, San Francesco d’Assisi, Giacomo Puccini, Giuseppe Garibaldi, Caravaggio, Napoleone, Dante, Niccolò Paganini, Eleonora Duse, Cosimo dei Medici, Cavour, Antonio Gramsci, Carlo Alberto di Savoia, Pascal, Luisa Sanfelice, Don Luigi Sturzo, Antonio Meucci, Murat, Marie Curie, Joe Petrosino
Spariti anche questi
Ormai siamo arrivati alla replica della replica
Ricordate?
Le commedie di Eduardo de Filippo
La grande storia’
Vieni via con me’ di Saviano
Enrico Mattei-L’uomo che guardava al futuro
C’era una volta la città dei matti
I migliori anni
E’ rimasto Camilleri col suo Commissario Montalbano, peraltro ridotto a replica della replica, mentre si ripetono a manetta repliche di fiction di bassa qualità
E non parliamo dei tg,omologati in una massificazione scandalosa,una pappa colliccia e disinformativa,che ha il solo scopo di distrarre l’opinione pubblica dai gravissimi problemi del Paese e dalla scandalosa degradazione dei partiti di maggioranza, inetti e corrotti Berlusconi la fa da padrone, imponendo la sua propaganda a oltranza e trattando la Rai pubblica come fosse una emittente privata al suo servizio
Assolutamente indecenti e inguardabili i talk show con la ripetitività oscena di ospiti fissi, noiosi pappagalli del potere.
Scaduti a rango di cortigiani o servi i giornalisti ormai indegni del loro titolo e ruolo
Domina il format,programmi precompilati comprati da emittenti straniere, come se i mille parassiti RAI non fossero nemmeno in grado di immaginare programmi propri
E’ chiaro lo scadimento graduale della produzione RAI che va in parallelo allo scadimento della politica che ha trasformato progressivamente questo Paese in una manica di zombi ammaestrati.

Alfano e lo Stato: un rapporto sadomaso!
Lo Stato non esiste davanti ai ladri (Cfr. Berlusconi), ai mafiosi (Cfr. Mangano e Berlusconi), al Mercato e di fronte ai prepotenti!
Ma lo Stato E’ lo STATO di fronte ai deboli, i nudi cittadini: gli operai, i cassintegrati, i disoccupati, i malati e gli abitanti della Val Susa!
A questo punto sottoscrivo con Erri De Luca quanto scrive sull’ultimo numero di In Dialogo.
Buona giornata!
Don Aldo
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LO IUS SOLI NEGATO IN VAL DI SUSA
Erri De Luca

Un contadino esce di casa per andare a zappare la sua vigna che sta dall’altra parte della strada. Per farlo deve passare un posto di blocco fisso di soldati, esibire tutti i giorni un documento all’andata e al ritorno, nei 10 m da casa a vigna. La strada non segna un confine tra due stati, e tutta in un solo territorio. Un giardiniere viene denunciato per possesso di arma impropria atta a offendere: nel bagagliaio della sua auto hanno trovato e sequestrato i1 cor­po del reato, un paio di cesoie da potatura. Di quale luogo del mondo questi due sono esempi di ordinaria persecuzione? Val di Susa. Si sente parlare in questi giorni di ius soli, il diritto di essere cittadini del luogo in cui si na­sce. Da noi è negato. Importiamo in abbondanza termini inglesi con la goffaggine provinciale di crederli più autorevoli. In questo caso però non adoperia­mo il corrispondente “birthright ci­tizenship”, cittadinanza per diritto di nascita. Perché in quella lingua è diritto automatico per chiunque na­sca su suolo degli Stati Uniti, navi e aerei compresi. Usare il termine in­glese comporterebbe la necessità di adeguarsi alla norma. Perciò viene esumato il latino, utile a negare. Esiste un altro tipo di ius soli, diritto di suolo. E’ quello di una comunità che difende il proprio territorio dalle invasioni. In Vai di Susa da molti anni è in corso una invasione di truppe al servizio di uno Stato che vuole imporre con la forza la riduzione in servitù di una vallata, di una comunità, di un suo­lo. In Val di Susa è in corso da al­trettanti anni la più decisa e insu­perabile resistenza al programma di stupro del territorio. La lotta a oltranza della comunità della Val di Susa a legittima difesa della salute della loro madre terra. E’ diritto di sovranità sul proprio suolo, sulla propria aria, sulla propria acqua: sulla vita stessa mi­nacciata. Buffoni di corte delle banche dichia­rano strategica l’opera di sventramento che è invece superflua, tossica e sfruttata solo per spendere fondi europei. Faccio una profezia: quell’opera di scasso, sostenuta da occupazio­ne militare, non si farà mai. La Val di Susa vincerà perché non ha altra possibilità, non ce 1′ha una valle né una vita di riserva e non si lascerà deportare. A fronte dell’incarognimento della rappresaglia di Stato contro la loro comunità, cresce la resistenza corale, pubblica, unanime, che insie­me al suolo riscatta la dignità di cit­tadini, che non si fanno degradare a sudditi di un feudo. Oggi la Val di Susa è una grande piazza Taksim di Istanbul, una estesa Plaza de Mayo di Buenos Aires, una delle cellule del mondo immuni al cancro della sottomissione. Perché chi si arrende si ammala. Invece la vallata sprizza di salute pubblica, di fraternità, di volontà di battersi. Se ne andranno le truppe di oc­cupazione, il contadino andrà a zappare la sua vigna attraversando la strada sgombra dal posto di blocco. Al giardiniere verranno restituite le cesoie e l’onore.

IL PROTOTIPO RAZZI
VV

Che cosa è diventato un dipendente dello Stato, un funzionario, un giornalista, un politico, un incaricato di pubbliche istituzione sia pure del Parlamento o del Governo… lo ha detto in modo chiarissimo Razzi: “Io sono stato nominato, non sono stato eletto e dipendo da chi mi ha nominato, non posso dipendere da chi non mi ha eletto. Dunque non so cosa farò, ubbidirò a chi mi ha nominato e riferirò solo a lui”.
Per capire da che razza di analfabeti privi di moralità siamo governati fatevi due risate (peraltro amarissime) cercando su youtube le dichiarazioni dell’onorevole Razzi, una delle perle fulgenti che Berlusconi ha comprato dall’Italia dei Valori ma che, purtroppo, l’incredibile Di Pietro ha avuto la faccia di portare nelle istituzioni con estremo sprezzo della psicologia, dell’intelligenza e del rispetto per gli elettori

http://www.youtube.com/watch?v=_odaCKPdg5k

Razzi fu comprato da Berlusconi e da lui nominato “Consigliere del Ministro dell’Agricoltura nella lotta alla contraffazione.” Quando gli hanno chiesto quale fosse la sua esperienza, ha risposto che conosce molti ristoranti (sic) e che aiuta anche qualche volta sua moglie a cucinare. Poi uno si lamenta se la lotta alla contraffazione alimentare non consegue successi. Con ‘esperti’ di questo calibro sarebbe impossibile il contrario.
Poi l’incredibile Razzi è stato nominato Segretario della Commissione Esteri del Senato, si immagina perché è stato qualche volta all’estero (sic).
Ecco un esempio di quello che abbiamo in Parlamento

E non parliamo dell’analfabetismo anche verbale di questo soggetto!
…e poi c’è chi ha il coraggio di criticare il ‘possibile’ basso livello di chi potrebbe essere eletto con una democrazia diretta!!!! Perché? Questo è meglio???
Quando furono indicate per il governo, Berlusconi le avvisò con una telefonata.
Disse a Beatrice Lorenzin: Hai mai fatto una puntura” “Sì” “Bene, sarai ministro per la salute!”
E a Nunzia de Girolamo:” E’ vero che hai un giardino che coltivi?” “Sì? Perfetto, sarai ministro per l’Agricoltura”
Non si può immaginare le sofferenze in questi giorno di queste due povere donne!

GIU’ LE MANI DALLA COSTITUZIONE!
Paolo Farinella

SABATO 12 OTTOBRE 2013, a 521 anni dall’invasione delle Americhe da parte di Colombo, mandato da due re cattolicissimi assassini, mi auguro che una folla immensa invada Roma, rispondendo all’invito di MicroMega, Il Fatto Quotidiano, Libertà e Giustizia e Fiom, ecc. ecc. sotto il segno che è anche un grido esasperato, ma determinato: «SALVIAMO LA COSTITUZIONE».
Il governicolo Letta, uscito dalla crisi, lo stesso di quello che vi è entrato, esprime due facce della stessa ignobile medaglia: da un lato sta preparando l’amnistia generale per salvare Berlusconi con inserzione incorporata, e dall’altro ha inventato la farsa dei «saggi», su ispirazione del presidente repubblichino, per stravolgere la Costituzione, senza passare per la via maestra che è l’osservanza attenta e rigorosa dell’art. 138.
Vogliono accelerare per farsi una costituzione a misura della nuova Dc che si sta formando e che è nel disegno strategico dell’occupante abusivo quirinalizio: gli scissionisti di Al-fano, i socialisti senza sociale di Cicchitto, più P2 che sociale, il nucleo stabile di Cl (Formigoni, Lupi, Mauro, ecc.), i dorotei del Pd (Letta, Franceschini, Fioroni, ecc.), i puttanieri di sempre e con chiunque (Casini, Monti, Giovanardi, ecc.), il trapassato remoto che avanza, vogliono mettere mano alla Costituzione per avere via libera ai loro disegni erotici da incubo.
Giù LE MANI DALLA COSTITUZIONE! Non possiamo permette che mani impure tocchino la Suprema Carta infangandola e deturpandola, anche con il solo pensiero; costoro, infatti, sporcano fisicamente tutto ciò che pensano. Da parte nostra dobbiamo fare diga, muraglia cinese e impedire che questo scempio di compia. SIAMO LA MAGGIORANZA NEL PAESE. Possiamo farcela! Noi dobbiamo farcela! Il Fatto Quotidiano ha raccolto quasi 500 mila firme e almeno altrettanti devono essere presenti a Roma: un milione sarebbe meglio, tre milioni, un grande respiro. La presenza del sindacato Fiom, l’unico che ha difeso la Costituzione in Fabbrica e ha avuto il riconoscimento della Cassazione, ci conforta che la presenza sarà massiccia. A ciascuno di noi il compito di fare la nostra parte.
Alla manifestazione di Genova (3 ottobre 2013) in preparazione a Roma, con Landini, Zagrebelsky e Doria, il papà di Carlo Giuliani, Giuliano, mi diceva che bastano 500 mila persona per fare una carovana da Milano a Napoli, tenendosi per mano. E’ un’idea da realizzare: basta scendere in strada tutti allo stesso tempo e tenersi per mano, in attimo uniamo l’Italia, il Nord e il Sud e soffochiamo gli affossatori della Costituzione che non si tocca.
C’è un solo modo per cambiare la Carta: si indicano elezioni generali con metodo strettamente proporzionale e si elegga una Costituente che lavori indipendentemente dal governo e dal Parlamento. Alal fine il Parlamento voti e dopo si vada al Referendum. Per modificare invece qualche articolo, basta osservare con scrupolo e puntigliosità l’art. 138 e le quattro revisioni che prescrive con i tempi propri.
Non esiste una scorciatoia, non esiste altro modo perché c’è un’Italia costituente fatta di sentinelle e guardie del corpo della Costituizone che lo impediranno, a costo di ritornare sulle montagne a RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE!

TRANQUILLI! LA SITUAZIONE È GRAVE, MA «NON È SERIA»
Paolo Farinella, prete

Il Pd esulta. Il Pd sotto choc anafilattico. Il Pd va sempre a rimorchio. L’esito finale della buffonata megagalattica che si è consumata non in Parlamento, ma davanti alla tv per imbrogliare «la gente» ha come risultato conclusivo e chiaro un fatto, uno solo, soltanto uno: il PD che era nato comunista, è diventato democristiano, si è trasformato in berlusconiano d’acciaio, ora si prepara a morire fascista. Abbiamo assistito non alle giravolte del delinquente che fa il suo mestiere come ha sempre fatto, ma alla presa di possesso del nulla da parte dei Dorotei senza più Dc. Il doroteo Napolitano ha incoronato il doroteo Letta che è stato consacrato dal doroteo zio che ha fregato il tronfio e ributtante Berlusconi, ormai inservibile alle dinamiche di chi veramente governa l’Italia: il potere dei soldi in mano ai finanziari d’Europa. La sceneggiata è andata in porto, ma pochi conoscono la trama che è stata rappresentata e la musica che è stata suonata.
Bisognava aumentare l’Iva di un punto e rimettere l’Imu senza perdere la faccia, dopo che il delinquente aveva minacciato stragi, confuso e impazzito per la sua sorte di delinquente conclamato. Letta, Saccomanni e Al-Fano non sapevano dove prendere le palanche e non potevano fare marcia indietro. Berlusconi, delinquente nato, non poteva perdere «la faccia flaccida». Che fare?
Soluzione: ci s’inventa la crisi. Il giorno prima della scadenza della promessa di non aumentare l’Iva (e in seguito anche l’Imu), Letta blocca il decreto «perché a queste condizioni non si può governare». Scoppia la rissa, apparentemente furibonda, come arma di distrazione di massa: il Pdl arriva ad accusare Sallustri del famigerato «Il Giornale» di «metodo Boffo» (dopo 4 anni!, signori, dopo 4 anni!!!! se ne sono accorti!!!). Cicchitto, senza più cappuccetto massonico urla con i gesti e minaccia sfracello, Bondi piange sul mausoleo di Arcore, il cameriere senza «quid», Jolie-Jolie tira fuori il pistolotto ad acqua e fa «boom!» con la bocca da cavallo, Gasparri schiuma bava, Berlusconi minaccia il giudizio universale con terremoto, maremoto e diluvio incorporati. Tutto secondo copione! Bagaglino certo.
Risultato: tutti si spaventano per «le conseguenze» di essere senza governo. L’Europa vuole «stability and reform», idem cum dragos la banca centrale, idem cum kartoffeln la Germania, idem cum tomato il Fondo Monetario Internazionale, idem cum supposten il Quirinalizio Abusivo.
Conseguenza immediata: l’Iva sale di un punto e a novembre bisognerà pagare l’Imu oltre la Tares: ecco trovati soldi che mancavano per svendere ancora quello che resta dell’Italia berlusconizzata.
Il ministroso Saccomanni l’ha detto un’ora dopo il voto della fiducia alla camera: L’Iva si paga perché «ormai è legge dello Stato». Costoro che calpestano la Costituzione hanno la sfacciataggine di parlare di Legge! Non venire a parlare di Leggi dello Stato, perché non puoi permettertelo con quella bocca di riccone arruffone.
Salvato l’aumento Iva e fra poco anche Imu (nessuno ne ha parlato in parlamento, trasformato appunto in un porcilaio, né il Letta nipote nel programma, né le dichiarazioni di voto, né il delinquente che ne aveva fatto bandiera di battaglia) bisognava trovare il modo di venirne fuori, alla grande.
Tutti d’accordo con la propria parte in teatro, sotto la regia a distanza dell’Alieno che occupa il Quirinale.
Venghino siore e siori, inizia la supercazzola, ovvero la BUFFONATA ANDATA E RITORNO. Letta-nipote (d’accordi con zietto-Letta) fa finta di fare la voce grossa; Berlusconi, delinquente con i delinquenti… tira fuori il finto «quid» che non ha né può avere, perché chi nasce servo non può morire padrone. Quagliarello manda un messaggio subliminale facendo vedere «per caso!!!!» la lista dei finti Bruti, tenendola in mano in modo che si legga il numero dei finti aderenti. Riunione in casa del condannato, dove si mangia e si beve, mentre il povero Bondi scrive comunicati in versi sciolti per dire che ormai o si salva Berlusconi o morte per tutti. Alzandosi sulla punta dei piedi, fa capolino Brunetta che, estromesso da tutto, anche perché non arriva al tavolo della pizza, giura insieme al mafioso Schifani che il «dado è buttato» e il brodo è pronto: TUTTI A TAVOLA!
Geniale la scena finale della giravolta della frittata: è essenziale che faccia il triplo salto mortale e ritorni integra sulla padella governativa. Così è! La suspence è forte, anticipata da dichiarazioni al sangue vivo, da rimorsi con scorticamento, da facce delinquenziali che diventano ancora più truci: signori, silenzio, va in scena il TRADIMENTO. L’aula del troiaio è piena come non mai di uomini e donne adeguati alla bisogna, tutti sono tesi a cogliere «l’attimo», avanzano gli statisti – veri giganti delle Istituzioni – come For-mi-go-ni; Lu-pi; Ma-u-ro (tutti targati rigorosamente Cl); Gio-va-nar-di (targato imbecillità di suo); Qua-glia-rel-lo (il saggio, oibòh! Che cuccagna!!!!); Lo-ren-zin (zin-zin) e, svettante su tutti, il maggiordomo promosso sul campo della monnezza, Al-Fa-no, detto Jolie (per gli amici Du-dù, Du-dù, Du-dù-du). La loro presenza abbaglia l’assemblea e invade anche Scilipoti, Razzi, Cicchitto, Cicchetto, Sbronza, Avvinazzato, ecc.
Parla 5Stelle: «Voi siete gniente, gniente siete voi». Parla Sel: «Noi non contiamo niente e siamo contenti così, che credete che vogliamo contare qualcosa? Ma siete matti! La svolta, vogliamo la svolta, senza la svolta, non sappiamo dove girare … almeno mette una rotonda!!!».
Il silenzio afferrò le menti dei presenti. Era arrivato il momento tanto agognato, stava per parlare il capo, no, il padrone, lui sì!, per mettere le cose a posto: pentole, bicchieri, cavatappi (senza allusione, per carità!) e altra ferraglia varia. Anche le mosche si ritirano in ordine e austerità, perché neppure un maiale deve volare nel momento in cui l’orrendo giravolta la frittata con triplice salto mortale come una libellula saltimbanco nell’aria per adagiarsi di nuovo nella padella del governativo. La Presidente si schiarisce la voce e ordina: «Si apra la porta ed entri il clown». I commessi aprirono la porta. La porta era alta m. 3,50 e larga m. 2,50. Due commessi di m. 1,80 cadauno aprirono la porta gigante e davanti allo stupore inebetito dell’assemblea, entra il nano, infiocchettato per la recita. II nano-sitter si accertarono che avesse imparato a memoria la poesiola. Prese posto, accanto a Schifani: era esausto, era fatto. Era strafatto.
Si alzò sullo scranno, abbassarono il microfono, troppo alto per quell’altezza bassina, si schiarì la voce, s’immaginò allo specchio e … tutti rimasero allibiti davanti ad un gesto repentino che nessuna sceneggiatura aveva previsto. Un vero coup de théâtre: con una velocità felina, smontò la finta testa, la depose sullo scranno accanto, con la mano destra si svitò l’ombelico, con la mano sinistra prese il sedere cadente e decaduto, lo mise al posto della testa, lo aggiustò leggermente per centrare la riga e squadrare le chiappe e parlò.
La tensione si tagliava con lo spago, come i montanari tagliano la polenta fredda, e la bocca – pardon il c…– invitò a guardare come la frittata dovesse essere calda per riuscire nella giravoltata dal triplice salto mortale:
«A parte il fatto che sono un delinquente dichiarato e definito e non ho bisogno di tribunali né per esserlo né per sembrarlo, prendo atto degli accordi intercorsi tra noi e mi aspetto che tra gentiluomini delinquenti la parola sia una. Ormai l’Iva è fatta e fra poco anche l’Imu, con soddisfazione di tutti. Non è un mio problema. Voto la fiducia al mio secondo governo Letta-bis perché adesso inizia la vera fase della pacificazione. Decaduto o non decaduto è una questione superata perché come ha detto il capo dello Stato a Napoli è tempo di amnistia. Io voto la fiducia, ma voi mi amnistiate. Il Pd deve sapere che io devo prenderlo a pesci in faccia in pubblico, altrimenti il mio pubblico mi abbandona e poi chi paga la bolletta alla fine dello spettacolo? Però siamo d’accordo: amnistia per tutti, così o non devo nemmeno chiederla, ma posso continuare a prendere a calci e pugni i giudici. Tutti d’accordo? Bene! Quando venite da me, mi rivolgo al Pd e al caro Epifani, all’amico D’Alema, a Renzi che è mio figlio, per favore non passate più dalla porta di servizio, perché ho fatto preparare un ingresso solenne per voi con tappetto e Apicella che suona il repertorio partigiano. Vi ringrazio di tutto e vi garantisco che insieme faremo scintille».
A questo punto, tra l’ammirazione degli schiavi perché è stata sventata la guerra servile e l’entusiasmo della folla, il più eccitato era il Letta-nipote che a sorriso pieno disse: «Grande! Grande!», davanti ad un Al-Fano Jolie inebetito, forse impasticcato, che non capiva cosa stesse succedendo e chiedeva spiegazioni.
Un vero presidente del consiglio, come avveniva nel millennio scorso, quando i fascisti di Almirante cercavano di insinuarsi nella maggioranza, votando a favore di qualche provvedimento, doveva alzarsi e dire a muso duro: non ho bisogno dei suoi voti, senatore ancora per poco, perché io non governo con un delinquente, condannato per avere rubato agli Italiani, contribuendo fortemente ad aumentare le tasse perché lei ha frodato il fisco. Anzi, mi meraviglio come lei possa avere il coraggio e la dignità di stare in quest’aula che deve essere lo specchio della legalità e della trasparenza. Rifiuto la sua fiducia, anche a costo di andare a casa. La dignità di una persona e di una Istituzione come il Consiglio dei Ministri e il Parlamento non si vende né lei la può comprare. Almeno questa! Chiunque voglia dare la fiducia al governo, deve votare adesso e qui per il suo allontanamento immediato da quest’aula.
Invece «Letta-continua» consacra il parlamento come sede ufficiale di delinquenza e se ne avvantaggia. Nei suoi sproloqui ha parlato solo di legge di stabilità e di abbassamento delle tasse sul lavoro. Di null’altro perché il nulla non può che parlare di vuoto e di nullità. Ha ragione il 5Stelle a dire: «Voi siete gniente-gniente-gniente».

PAPA FRANCESCO, UN TRENO IN CORSA
Paolo Farinella, prete

Ho già scritto che ormai sono superato, visto che i miei pensieri e, molto più spesso, le stesse frasi, le stesse parole, le dice e le scrive il papa in persona. Quando si è superati dall’Autorità e si è costretti ad elogiarla, significa che il tuo tempo è finito. Ne prendo atto e sto a guardare godendo ciò che accade. Godo del licenziamento della «mafia genovese» cominciata in Vaticano con il siluramento di Bertone, quaquaraqua insulso e incompetente, il ridimensionamento della Cei (infatti non sa cosa fare) e dell’assurdo e patologico cardinale Mauro Piacenza, trasferito dalla congregazione del clero a dispensare indulgenze. Che vadi, che vadi e anche di corsa! Ora tocca al presidente della Cei, che inevitabilmente deve dare le dimissioni, appena sarà riformato lo Statuto in forza del quale non sarà più il papa ad eleggere il presidente, ma i vescovi con le stesse modalità degli altri Paesi. Punto. Il papa lo ha detto chiaro: non si occuperà di politica e non si sostituirà ai vescovi dei singoli paesi. Ha detto che nemmeno i vescovi devono fare «i chierici di Stato», mettendo lo scompiglio in casa Cei che invece, in concorrenza col Vaticano, entrava nello Stato come un elefante in una cristalleria vestendo da chierichetti.
Nonostante tutto questo, a Roma, alcuni fanno come se niente fosse successo, per cui pare che nell’ultima crisi di governo (si fa per dire!), sia intervenuto pesante anche il cardinale Camillo Ruini a favore di Letta, contattando Lupi, Formigoni, Mauro e Jolie-Jolie Al-Fano, dando loro mandato di disfarsi di Berlusconi, ormai cotto di suo e disfatto per eccesso di cemento senza pronta. Se così fosse, sarebbe la prova che esistono due chiese: quella di papa Francesco e quella miscredente di cardinali e curiali, clericali di razza, l’una in contrapposizione all’altra. Ruini e compagnia cantante non tollerano questo papa e speriamo che prima o dopo non lo facciano fuori con una sottile arma cardinalizia, magari camuffata da acqua benedetta.

STRANIERI IN EUROPA

Nell’Ue vivono 31 milioni di stranieri. 1/3 sono cittadini di uno Stato Ue, 6 milioni provengono da paesi non comunitari europei, 4,7 dall’Africa; 3,7 da Asia, 3,3 dall’America del sud.
La Germania è il paese che ne ha di più: 7,3 milioni (8,8% della popolazione)
Seguono Spagna (5,3 milioni), Regno Unito (4 milioni) e Francia (3,7 milioni). Al quinto posto l’Italia, con 3,4 milioni di cittadini stranieri (5,8% della popolazione).
Complessivamente, più del 75% dei cittadini stranieri dell’Ue vivono in questi cinque paesi.
In rapporto alla popolazione locale, la più alta concentrazione si registra invece in Lussemburgo, dove sono “stranieri” il 43% dei residenti. Seguono Lettonia (18%), Estonia (17%), Cipro (16%), Irlanda (13%) e Spagna (12%).
Ma se l’Italia si situa al quinto posto tra i paesi con il maggior numero di residenti stranieri, si colloca nella quarta posizione come paese di “emigrazione”!
Gli stranieri che vivono in Ue sono infatti soprattutto turchi (2,4 milioni), marocchini (1,7 milioni), rumeni (oltre 1,6 milioni), italiani (1,3 milioni) e polacchi (1,2). Gli italiani vivono principalmente in Germania (oltre 570.000), Svizzera (oltre 291.000), Francia (178.500) e Belgio (169.000).
I paesi con la più alta concentrazione di stranieri provenienti da un solo paese sono invece la Grecia (stranieri che provengono dall’Albania), la Slovenia (dalla Bosnia-Erzegovina), Ungheria (dalla Romania) e Lussemburgo (dal Portogallo).
Gli italiani sono invece la prima nazionalità straniera in Belgio (17,4% della popolazione straniera totale) e in Svizzera (18,2%).

http://masadaweb.org



MASADA n° 1488 12/10/2013 CONTINUEREMO A CHIAMARVI LADRI

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(Telemaco Signorini)
(Molte illustrazioni sono tratte dalla mostra dei Macchiaioli di Padova)

Blog di Viviana Vivarelli

Critiche all’euro – Un nuovo indulto, colpo di spugna per i reati dei politici – Non la certezza del diritto ma la certezza dell’impunità del Potere – Le sceneggiate di Berlusconi/Letta per imporre Iva e Imu, un passo in basso verso la Grecia – Le carceri statunitensi – L’assurdità della Fini-Giovanardi o della Bossi- Fini- Quasi la metà dei detenuti italiani è in attesa di giudizio – L’affidamento ai servizi sociali vale solo per gli imputati eccellenti – Lo scandaloso decreto ‘omnibus’ contro il femminicidio – L’urlo di Fraccaro: “Continueremo a chiamarvi ladri!” – Lo minacciano di morte ma intanto pensano solo a cancellarsi le pene per i propri reati – Guardateli tutti, i nostri ‘ Onorevoli’! – Due senatori 5stelle propongono l’abolizione del reato di clandestinità ma Grillo li sconfessa. Imbarazzo- Il problema dei migranti- L’onorevole Fico replica alle bugie di Letta- Se Steve Job fosse nato in Italia..- Società al collasso

La feccia risale il pozzo.
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Come disse il capogruppo del M5S Paola Taverna: “Niente, niente, voi siete niente!
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Il cinico Ferrara: “Oggi per fare politica devi essere ricattabile”.
Dal che consegue che per troppi la politica è il potere di una casta i cui membri governano sostenendosi sul reciproco ricatto.


CONTRO L’EURO
Intervista all’economista francese Jacques Sapir
Alessandro Bianchi (da L’Antidiplomatico)

“Da 13 anni vediamo che l’euro è un enorme freno per la crescita in tutti i Paesi, meno la Germania. Fa aumentare i deficit, interni ed esteri, e porta verso un debito sempre più grande. E’ tutto documentato. L’euro può funzionare solo in una spirale di impoverimento per cui è destinato a fallire. Le forze anti-europeiste prendono sempre più peso e porteranno alla fine i politici alla necessità di dissolvere la zona euro o di uscire dalla moneta unica. Con un ritorno allo Sme ogni paese ritroverebbe la propria valuta nazionale. I paesi dell’Europa del Sud possono scegliere tra prendere la decisione di uscita in modo indipendente o chiedere la dissoluzione della zona euro. Se Italia, Francia e Spagna dicessero durante un Consiglio Ecofin che sono pronti a lasciare l’euro ma che è preferibile lo scioglimento dell’Unione monetaria, questo, visto l’attaccamento dei tedeschi al Marco, verrebbe rapidamente accettato. Sarebbe la soluzione migliore perché apparirebbe come una decisione europea.
La responsabilità dei partiti socialisti europei è schiacciante, si sono arresi senza condizione davanti alle esigenze della finanza e del capitale; hanno imposto delle politiche di austerità inaudite alle popolazioni e sono dunque fortemente responsabili della stagnazione economica attuale. Nel pretendere che non esistano altre soluzioni oltre l’austerità, nel proclamare il dogma dell’euro ed ipotizzando scenari catastrofici nel caso di un’uscita, hanno fatto un discorso politico che blocca la situazione ed è parte integrante della crisi. Per cui non usciremo dalla crisi se non attraverso la distruzione di questi partiti. La politica di Monti consisteva nel cercare di ottenere dei risultati a breve senza preoccuparsi del dopo. Ha bloccato i pagamenti che lo Stato doveva alle imprese, ha lasciato che il credito crollasse e che gli investimenti si contraessero. Il tutto condanna l’economia italiana ed è il contrario di una politica da «esperto». La fama da «tecnico» che si costruito è del tutto usurpata. Si è comportato come uno di quei ed è il contrario di una politica da «esperto». La fama da «tecnico» che si costruito è del tutto usurpata. Si è comportato come uno di quei politicanti di basso livello il cui nome è scomparso nelle pattumiere della storia.
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INDULTO: CONTINUEREMO A CHIAMARVI LADRI (Fraccaro 5stelle)
Viviana Vivarelli

Video:

I deputati del Pd si avvicinano minacciando, augurando la morte ai 5stelle, dicendo ‘vi aspettiamo fuori, vi ammazziamo!’

Napolitano diventa Presidente della Repubblica il 10 maggio 2006. Tre mesi dopo concede un indulto per tutti i reati commessi fino al 2 maggio 2006 (3 anni per le pene detentive e 10.000 € per le pecuniarie). Ne esclude associazioni sovversive e terroriste, sequestro di persona a scopo di terrorismo o eversione, banda armata, associazione a delinquere per delitti gravi, mafia, schiavitù, prostituzione, pornografia e prostituzione minorile, violenza sessuale, atti sessuali con minore, usura, droga, ma vi comprende i reati finanziari e quelli contro lo Stato, che sono poi quelli di cui si macchia in misura maggiore la classe politica.
La legge prevede che l’indulto si applichi ai detenuti, ma di fatto ha tolto 3 anni a tutti, anche a Berlusconi, per quanto costui non si trovi affatto in carcere. Egli aveva già beneficiato di un indulto nel 2006 col Governo Prodi a cui impose l’estensione a reati per cui era sotto processo, salvo poi creare nuovi detenuti con leggi come la Bossi Fini o la Fini Giovanardi che ci hanno regalato il reato di clandestinità e hanno aggravato le pene per i migranti, i tossici e i recidivi, aumentando il sovraffollamento delle carceri. Oggi avviene una cosa simile, con una pressione indecente del Pdl su Napolitano e Letta affinché nel nuovo indulto siano compresi i reati per cui è stato processato Berlusconi.
L’indulto non si applica alle pene accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici e non dovrebbe toccare la legge Severino che non riguarda ‘pene’ ma ‘condizioni’ per le alte cariche ma, a questo punto, visti i precedenti allargamenti e le estensioni interpretative successive a ogni indulto, siamo pronti a vedere di tutto. Certo è che l’appoggio di Berlusconi al governo implica un pesante ricatto e Berlusconi non intende né subire nuove condanne né fare alcun servizio sociale, per cui questo Governo nasce zoppo e legato agli interessi di Berlusconi come mai prima.
In ogni caso un indulto è di per sé un violento attacco alla giustizia e dice giustamente Travaglio: “Un indulto è un insulto”, ed è per questo che in Germania, Francia o Inghilterra non solo non esiste ma non c’è nemmeno il termine relativo.
Già l’indulto del 2006 fu un atto iniquo, non sanò le condizioni delle carceri né rese più agili ed equi i processi, mise solo in libertà temporanea 30.000 detenuti, di cui la maggior parte torno subito a delinquere e tornò in carcere dopo pochi mesi.
Fu una inaccettabile SANATORIA che aumentò il disagio sociale, alzando il livello dei crimini e la pericolosità collettiva e sanò a posteriori i reati compiuti in un certo arco di anni, vanificando il 60% del lavoro dei magistrati.
Oggi si vuole che la sanatoria sia anche più ampia e copra anche i reati amministrativi, quelli dei ladri di Stato che abbondano nel Pd come nel Pdl. Ed è grottesco che il Parlamento insorga scompisciatamente contro il deputato 5stelle Fraccaro che grida: “Siete tutti dei ladri”, mentre si sta ripetendo l’ignobile sceneggiata dell’aumento dei finanziamenti pubblici ai partiti. Col nuovo irricevibile indulto la classe politica più corrotta d’Europa sana i propri reati e si incentiva a commetterne di più. L’atto gravissimo vanifica la CERTEZZA DEL DIRITTO, assicurando ai rei che la pena non ci sarà (come è avvenuto sistematicamente per i condoni edilizi). L’indulto azzera la pena senza estinguere il reato, stimolando delinquenti pubblici e privati a riprovarci, con la sicurezza di non essere mai puniti e senza alleggerire i processi che devono arrivare a fine lo stesso pur sapendo che la pena non ci sarà. L’indulto, inoltre, crea poi una differenza tra chi fa un reato dopo una certa data e chi prima.
Dopo i precedenti indulti, il 30% dei detenuti liberati tornò a delinquere entro 5 mesi e aumentarono le rapine in banca.

Di nuovo anche oggi dobbiamo risentire le discussioni interminabili e menzognere sull’apertura di nuove carceri; di nuovo si deve risentire i discorsi leziosi destinati a finire nel nulla che si ripetono da 60 anni, le ipocrite difese dei diritti umani, il finto buonismo di prammatica, le false indignazioni di un moralismo di giornata, tutto quel repertorio di cianfrusaglie fintamente etiche con cui la classe politica si ammanta quando vuole nasconderci dietro degli interessi che di etico non hanno proprio nulla e in cui è fortissima la difesa della propria impunità.
E’ chiaro che anche nel costruire nuove carceri ci sarebbero dei vantaggi per certe categorie di persone (i palazzinari). Ma è altrettanto chiaro che nel fare un indulto lo Stato spende meno e i politici corrotti ci guadagnano di più.

Dal 1942 in Italia sono stati concessi 24 indulti, cioè in media uno ogni 2,4 anni.
Non si vede a quale CERTEZZA DEL DIRITTO un onesto debba appoggiarsi con una classe politica propensa solo a liberare i colpevoli e a garantire loro una diminuzione della pena ogni 2,4 anni!
Nello stesso tempo, la situazione delle carceri italiane non ha fatto che peggiorare, col bel record di 2.008 detenuti morti in carcere negli ultimi 13 anni per cause non bene identificate e una popolazione carceraria di 66.271 detenuti in 206 istituti di pena contro una capienza di 45.568 posti. Il fatto gravissimo è che il 35,8% di questi detenuti è straniero e la loro detenzione dipende da leggi infami tipo la Bossi- Fini o la Fini-Giovanardi, che equiparano a reato la clandestinità, aggravano le recidive e equiparano droghe leggere a droghe pesanti. Per cui basterebbe eliminare queste due leggi infami per avere 23.579 detenuti in meno portare la popolazione carceraria a un livello accettabile e sostenibile.

(Fattori)

Dai dati statistici risulta in modo chiarissimo che l’indulto è un provvedimento mistificatorio che non serve a nulla e che dopo pochi mesi tutto ritorna come prima. L’indulto del 2006 fu vanificato in 5 mesi, e nel 2009 L’Italia aveva ripreso a crescere nel sovraffollamento carcerario a ritmi vertiginosi riportandosi in breve in testa alla graduatoria negativa come maglia nera del sistema penale europeo con una forbice larghissima con Francia, Spagna, Inghilterra e Germania, che hanno sistemi processuali e penali molto migliori dei nostri, in quanto sono rivolti al bene collettivo e non al vantaggio di una classe politica corrotta.
Io ho addirittura fatto una tesi in diritto penale rivolta a dimostrare l’inutilità e a paradossalità della presente sanzione criminale e non posso che ammirare sistemi penali come quelli svedesi o norvegesi dove alle nostre carceri pestilenziali che sono delle pene persino per gli stessi secondini, si contrappongono sistemi di detenzione civili e volti al recupero di chi ha commesso reati. Inutile dire che nel nostro sistema borbonico la prevenzione del reato e il recupero sociale del condannato non esistono nemmeno.
E comunque, una cosa è la prevenzione del reato e il recupero del reo e un’altra è rimettere semplicemente in libertà chi ha violato delle leggi penali restituendolo alla società col suo carico di pericolosità intatto e addirittura aumentato dalla certezza che non ci sarà pena per altri reati.

In questi 20 anni chi doveva fare e non ha fatto?
Il csx ha governato per 3254 giorni pari al 46%. Il cdx ha governato per 3341 pari al 47%.
Quando mai l’uno o l’altro di questi schieramenti politici si è preoccupato di migliorare la questione carceraria o di dare a questo Paese un sistema processuale e penale civile?
Qualcuno di questi signori che sono al potere da 20 anni può spiegarci come mai Paesi come Inghilterra e Spagna in cui il numero di detenuti rapportato alla popolazione è aumentato, non hanno registrato alcuna crescita del sovraffollamento carcerario, ma lo abbiamo registrato solo noi?
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Lo dice anche Paolo Farinella che per ora non ha sbagliato un colpo: è tutta una sceneggiata tra Letta e Berlusconi, che si presta al gioco e fa i suoi colpi di scena per imporre comunque nuove misure predatorie sul Paese, come IVA e Imu, già concordate da Bce e Bundesbank (con dietro il Bilderberg e la Fed) per ‘grecizzare’ questo Paese.
Ci sono in Italia più di 38 istituti “fantasma”, nuovi, attrezzati e mai utilizzati per i motivi più disparati: dalla carenza di personale alla mancanza di strade per arrivarci.
Vorrei anche farti notare che, fatto ogni indulto, si è provveduto immediatamente ad allargarne i termini con interpretazioni estensive o parallele. Si veda l’applicazione di quello del 2006 a Berlusconi che in carcere nemmeno ci sta e che si vede immediatamente ridotta la pena di 3 anni.
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Fare un confronto con gli USA non mi sembra corretto. Le carceri americane sono una vergogna per il mondo, penalizzano solo i poveri e i neri. Tutto è gestito dal privato, ma il conto lo paga lo Stato. Quello della privatizzazione delle carceri è un business enorme, che nel 2012 è costato 80 miliardi di dollari. E, per alimentare questo business, gli Stati uniti sono diventati il Paese che ha più detenuti al mondo. Società come la CCA (Corrections Corporation of America) finanziano tutti i politici che promettono sentenze più aspre per reati che in molti paesi europei non comportano restrizioni delle libertà. Basti pensare al possesso di piccole quantità di marijuana.
In USA ci sono 751 carcerati ogni 100mila abitanti, mentre in Italiani abbiamo 92 detenuti ogni 100mila abitanti. Il numero di persone che viene incarcerata negli Stati uniti è una vergogna assoluta come le condizioni stesse dei detenuti e distrugge irrimediabilmente qualunque idea di democrazia e rispetto dei diritti umani. Sono continue storie di celle sovraffollate (con 8 persone dove ce ne dovrebbero stare 4), maltrattamenti, stupri, condizioni igieniche inadeguate e infezioni dilaganti. Non sembra proprio che gli Stati uniti su questo possano essere presi come esempio per il mondo.

(Telemaco Signorini)

Lorenzo Giordano
In Italia la potestà punitiva dello Stato non esiste, nel frattempo abbiamo speso milioni di euro in indagini e processi e abbiamo umiliato e deriso le vittime del reato, vanificando ogni legittima pretesa punitiva dello Stato nei confronti di chi ha violato la legge penale. Non c’è dubbio: questo è un Paese al contrario.
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Adolfo Palaia
Per vedere chi sta giocando in modo opaco sul problema dell’affollamento delle carceri basterebbe proporre la depenalizzazione della tossico dipendenza e dell’immigrazione clandestina. Le carceri si vuoterebbero di quasi la metà dei detenuti ed il problema sarebbe risolto per l’immediato ed a medio termine . Ma non lo faranno, perché dei poveri cristi non importa a nessuno ma i loro diritti risultano utili se possono essere invocati per far uscire anche i potenti.
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Viviana
Tuttavia le nuove carceri, se mai fossero fatte e non fossero sventolate ogni volta con esito zero, risolvono solo parzialmente il problema. E’ tutto il sistema processuale e penale da rifare dopo gli scempi prodotto in modo bypartisan in 20 anni di distruzione sistematica del diritto e sempre per difendere e salvare la classe politica più corrotta d’Europa che non intende né emendarsi né pagare il fio dei propri abusi e reati.
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Gianni Felici
Il problema del sovraffollamento delle carceri è reale e va risolto.
Pochi, però, si chiedono a cosa è dovuto questo problema che periodicamente si ripropone. L’indulto fatto dal governo Prodi per svuotare le carceri è stato vanificato dalla legge Bossi-Fini che introduceva il reato di immigrazione clandestina e dalla legge Fini-Giovanardi sulle droghe, equiparando le droghe leggere, legalizzate in altri paesi, a quelle più dannose. Con la prima legge lo Stato Italiano è stato “costretto” a processare e imprigionare i clandestini, intasando di processi i tribunali già al collasso e sostenendo le spese carcerarie di persone la cui unica colpa è quella di fuggire dalla fame. Scontata la pena, a queste persone viene consegnato un foglio di via per uscire dal paese, cosa che si faceva anche prima della legge evitando processi e carceri alquanto costosi (la legge prevede poi il pagamento di ammende inutili in quanto i migranti non sono mai in grado di pagarle).
Con la Fini-Giovanardi sono state incarcerate persone ree di aver fumato uno spinello che, peraltro, non ha mai ucciso nessuno, mentre l’alcool e le sigarette fanno molti più danni.
E così, a distanza di solo 7 anni, si ripropone il problema delle carceri sovraffollate.
Possiamo risolvere la questione “indultando” queste persone, che rappresentano una grossa percentuale di detenuti, liberando posti per tutti quegli amministratori di danaro pubblico che si sono arricchiti illegalmente alle spalle dei cittadini onesti. Mi sembra una buona soluzione, sempre che non siano proprio questi il vero obiettivo della prossima amnistia.
Dopo lo “scudo fiscale” ecco lo “scudo penale”.
Tana libera tutti!

(Giuseppe De Nittis)

QUASI LA META’ DEI DETENUTI E’ IN ATTESA DI GIUDIZIO

Prima di dire qualunque cosa, si pensi che su 65.701 i detenuti, ben 25.696 sono in attesa di giudizio, quasi la metà.
In USA esiste un solo grado di giudizio e per averne un secondo devono insorgere nuovi e ben fondati motivi che solo raramente vengono considerati. Ma, finché dura il primo ed unico processo, l’imputato può stare ai domiciliari pagando una cauzione commisurata al suo reddito e queste cauzioni provvedono a sostenere finanziariamente il sistema giudiziario. Il turn over impressionante: 50.000 persone l’anno vanno dentro per pochi giorni o settimane, poi escono e non si vedono più, oppure (ma è raro) rimettono piede in galera anni e anni dopo per scontare la pena finalmente confermata dalla Cassazione.
Ma che giustizia può esserci in un Paese come il nostro, dove i gradi di giudizio sono come minimo 3 e centinaia di processi ad assassini mafiosi sono stati annullati dalla Cassazione da giudici posti da Berlusconi, per microscopiche cause puramente formali, favorendo così la mafia?
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L’AFFIDAMENTO AI SERVIZI SOCIALI

Certo alternativo al carcere può esserci l’affidamento. Ma quello vale per gente come Previti o Berlusconi. L’affidamento è stato creato per i condannati eccellenti, non certo per i 60.000 che patiscono 8 per cella. Con l’affidamento il condannato resta libero, deve solo impiegare alcune ore alla settimana in lavori socialmente utili, ad es. in una comunità antidroga, come fece l’ex ministro Cesare Previti dopo le condanne definitive per due maxi-corruzioni giudiziarie. In tutte le restanti ore e giorni, fermo restando il divieto generale di uscire dall’Italia, l’«affidato» sarà tenuto a rispettare solo alcuni specifici obblighi fissati dal tribunale, dopo aver sentito la sua difesa, in un’apposita udienza. E furbamente Berlusconi ha preso residenza a Roma così a controllarlo, caso mai all’affidamento ci arrivasse davvero, saranno giudici amici.
Dichiarato colpevole di frode fiscale in tutti i gradi di giudizio, il proprietario della Fininvest è stato condannato a quattro anni di reclusione, previsti però solo sulla carta: tre anni, infatti, sono cancellati in partenza dalla legge sull’indulto, approvata nel 2006. Quindi gli restano da scontare solo dodici mesi, che dovrebbero scendere a dieci e mezzo applicando il beneficio della cosiddetta liberazione anticipata.
Come passerà in concreto quei dieci mesi e mezzo, è ancora tutto da decidere e i giudizi romani possono concedere anche permessi di muoversi liberamente in più regioni, soprattutto per motivi sanitari, familiari, economici e a maggior ragione per impegni istituzionali. Fa ridere il divieto di frequentare pregiudicati; che fa? non incontra più Dell’Utri o Previti? Gli è vietato anche di frequentare giri di prostituzione. E le Olgettine? E Lele Mora, Fede, la Minetti, Ruby e tutta la carovana di ragazze?
“Entro i limiti fissati dal tribunale, l’affidato ha piena libertà di comunicare, lavorare, divertirsi, fare politica, gestire proprietà ed aziende. E, quando l’affidamento è finito, cessa «ogni altro effetto penale», compresa la decadenza dalle cariche e l’incandidabilità alle future elezioni. Se il sorvegliato si comporta male va in carcere. Berlusconi?? Ma Berlusconi non farà nemmeno i servizi sociali perché i fidi Letta/Napolitano lo salveranno prima!
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Finché non vedremo in carcere anche i politici eccellenti colpevoli di reati, questo non sarà un Paese civile, e parlare di giustizia sarà solo una bestemmia.


(De Nittis)

LO SCANDALOSO DECRETO OMMIBUS SUL FEMMINICIDIO

Dall’inizio dell’anno sono state 51 le donne uccise in Italia dal loro partner per un’idea tutta machista per cui la donna è un oggetto di proprietà che non può decidere di se stessa. Nel 2012 le donne italiane massacrate dai loro uomini sono state 124. Ma il decreto contro il femminicidio, scritto e votato con la massima fretta per contenere altri diktat e non sottoposto ad alcun vaglio parlamentare, è un ulteriore insulto al concetto di Giustizia.
In tempi velocissimi il decreto contro il femminicidio è stato convertito in legge. E così si è capito come mai la Boldrini ci teneva tanto da convocare il Parlamento il 20 agosto richiamando parlamentari e commessi a metà delle ferie per pochi minuti con 200 milioni di spesa. Il fatto è che il decreto è passato così com’era, abborracciato e senza discussione o emendamenti parlamentari, rozzo e grezzo, molto imperfetto e fatto frettolosamente, ma riguarda la violenza alle donne solo al capo primo. Per agli altri tre riguarda argomenti che con le donne non c’entrano affatto, come l’inasprimento delle pene per gli antiTav o l’azzeramento dei tagli alle Province per mantenere intatte le mangiatoie politiche.
Anni ed anni a riempirsi la bocca di paroloni sulla riduzione dei costi e sulla abolizione delle Province e poi ecco il blitz! Come quando spargono chiacchiere a iosa e menzognere promesse elettorali sul taglio del Parlamento, l’abolizione degli enti inutili, la riduzione delle prebende e dei vitalizi e poi tutto resta com’è o peggiora addirittura.
In un colpo solo, rapidissimo (sono sempre fulminei su quello che li interessa), hanno sporcato l’importantissima legge sul femminicidio e hanno rilanciato enormi costi che graveranno ovviamente sulle tasche degli italiani. L’Iva al 22%, l’Imu la pagheremo con una salata service-tax, la Tares a cifre da capogiro, la benzina a costi mostruosi, luce acqua e gas sempre in aumento e la disoccupazione a livelli drammatici.
E dunque anche la scusa del femminicidio, come il pianto manno sui migranti o i falsi lai sui poveri detenuti portano a un solo e unico scopo: rinforzare gli strapoteri della Casta e portare questo disgraziato Paese un passo in giù verso la Grecia.
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Maria Virgilio
Aspettavamo una legge organica e finanziata, che affrontasse tutti gli aspetti civili, amministrativi, penali, dalla educazione nelle scuole alla formazione degli operatori, dall’osservatorio di monitoraggio ai centri antiviolenza. Invece abbiamo avuto norme solo penali all’interno di un decreto legge “pacchetto” il cui testo abbiamo avuto a disposizione solo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale , cioè solo dopo la sua entrata in vigore, a cose fatte. Noi avremmo preferito, invece di esser poste dinanzi al fatto compiuto, discuterne con modalità di elementare partecipazione democratica (ma questa ormai è vuota parola, a tutti i livelli di potere; eppure dovrebbe essere un dovere per i governanti) . Ancora una volta il tema che ci sta a cuore è all’interno di un pacchetto sicurezza di contenuto eterogeneo (i decreti dovrebbero essere a contenuto omogeneo: L. n. 400/1988) e dunque non è stato ritenuto degno di autonoma trattazione. E’ così ormai da parecchi anni! Inscindibile binomio: decreti-legge e sicurezza ( il titolo del decreto dice solo “sicurezza” , ma poi preambolo e articolato chiariscono che è alla sicurezza pubblica e di polizia che il Governo si riferisce)

Desk2
Nel decreto sul femminicidio il governo ci infila una norma, poi scomparsa, contro gli attivisti: pene più aspre contro chi entra nei cantieri. Ma che c’entra con le donne?
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Globalist
Nell’ormai criticatissimo Decreto Sicurezza (meglio conosciuto come Decreto contro femminicidio e stalking) è passato anche l’articolo 10, che titola così: «Norme in materia di concorso delle Forze armate nel controllo del territorio e per la realizzazione del corridoio Torino-Lione, nonché in materia di istituti di pena militari». Ora una domanda sorge spontanea, a noi e a tutto il web che è già insorto: che cosa c’entrano i cantieri del Tav con i reati sulle donne?
Il testo è un complesso di norme slegate tra di loro che prende in considerazione diversi tematiche: dalla violenza domestica contro le donne, all’Expo 2015, passando per frode informatica e, udite udite, misure repressive contro chi si oppone in Val Susa alla realizzazione della Tav (progetto ormai eliminato dall’agenda europea e francese, ma ferocemente sostenuto dai nostri ladri di Stato per le mazzette cospicue che permetterebbe e l’aiuto alla camorra). Insomma un decreto che sembra più un pastone che un provvedimento mirato alla sicurezza delle donne e dei cittadini in generale.
La nuova norma poi cancellata è stata abbinata a un’estensione dell’area
“protetta” dalle manifestazioni, che comporterà la sospensione dei diritti costituzionali per tutto il percorso della linea ferroviaria fino al confine. Poche righe per creare una sorta di difesa militare non solo per Chiomonte e Susa, ma per qualsiasi grande opera.
Se approviamo le seppur contestate norme sulla lotta contro il femminicidio dobbiamo per forza accettare anche gli assurdi provvedimenti autoritari e repressivi contro i no Tav. O tutto o niente, sembra voler dire il governo (per questo Sel e M5S non hanno votato). Poche ore dopo la pubblicazione del comunicato stampa del governo, la norma riguardante i cantieri della Torino-Lione sembrerebbe essersi volatilizzata. Ma l’effetto spiacevolissimo rimane.

Su Twitter i commenti sono duri. “Grazie a legge femminicidio ora governo Letta Alfano potrà usare l’esercito contro i cittadini per legge! Povere donne, vi hanno usato!” (Mario)
Antonio: “Se maltratti una manifestante NoTAV dentro il cantiere ti danno un premio.”
“Proteggi le donne ma prima le Grandi Opere!”
Francesca: “Sviare l’opinione pubblica con il tema del femminicidio mentre si inaspriscono le misure di polizia contro i notav è una roba brutta”.
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DORIANA GORACCI

Nella notte ancora un Femminicidio di cui non si sa come usare la legge. E’ una mattina poco allegra climaticamente nella Tuscia e ho appena aperto il computer per ascoltare e leggere le notizie. Ieri avevo saputo che in un piccolo paese della Liguria, era stata uccisa il vice sindaco, Stefania Maritano. Alle 3,30 di oggi, in un paese ancora più piccolo del mio e molto vicino a dove risiedo, Barbarano Romano, non so con quante coltellate è stata uccisa una donna di cui si ignora il nome ma ci dice la “cronaca nera” che aveva 53 anni: femminicidio. I carabinieri hanno fermato il suo convivente, napoletano di 65 anni. Dicono che non si sa il movente: lui avrà avuto le sue folli ragioni. A Barbarano Romano… c’ è la porta merlata d’Ognissanti e la torre detta di re Desiderio. Costui, il re Desiderio, fu re dei Longobardi e re d’Italia dal 756 al 774. Usò “le sue donne”, figlia , moglie e suore varie nei molteplici monasteri dove le ficcò, usandole come materia di scambio politico e di potere sul territorio. E’ di ieri il Decreto Legge sul Femminicidio: forse le donne sono usate dalla legge? Ho appreso che su 12 articoli di questo Decreto passato al Senato, 5 riguardano il contrasto della violenza contro le donne, gli altri per niente e bensì riguardano NO TAV Protezione Civile Vigili del Fuoco…

Dal sito Donna Ceteris, i punti chiave:

-RELAZIONE AFFETTIVA. E’ il nuovo parametro su cui tarare aggravanti e misure di prevenzione. Rilevante sotto il profilo penale è da ora in poi la relazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale (attuale o pregresso). Il codice si arricchisce di una nuova aggravante comune applicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte. Quanto all’aggravante dello stalking commesso dal coniuge, viene meno la condizione che vi sia separazione legale o divorzio. Aggravanti specifiche, inoltre, sono previste nel caso di violenza sessuale contro donne in gravidanza o commessa dal coniuge (anche separato o divorziato) o da chi sia o sia stato legato da relazione affettiva.

-QUERELA A DOPPIO BINARIO. Il dilemma revocabilità/irrevocabilità della querela nel reato di stalking è sciolto fissando una soglia di rischio: se si è in presenza di gravi minacce ripetute, ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile. Resta revocabile invece negli altri casi, ma la remissione può essere fatta solo in sede processuale davanti all’autorità giudiziaria, e ciò al fine di garantire (non certo di comprimere) la libera determinazione e consapevolezza della vittima.

-AMMONIMENTO. Il questore in presenza di percosse o lesioni (considerati “reati sentinella”) può ammonire il responsabile aggiungendo anche la sospensione della patente da parte del prefetto. Si estende cioè alla violenza domestica una misura preventiva già prevista per lo stalking. Non sono ammesse segnalazioni anonime, ma è garantita la segretezza delle generalità del segnalante.

-ARRESTO OBBLIGATORIO. In caso di flagranza, l’arresto sarà obbligatorio anche nei reati di maltrattamenti in famiglia e stalking.

-ALLONTANAMENTO URGENTE DA CASA. Al di fuori dell’arresto obbligatorio, la polizia giudiziaria se autorizzata dal pm e se ricorre la flagranza di gravi reati (tra cui lesioni gravi, minaccia aggravata e violenze), può applicare la misura pre-cautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

-BRACCIALETTO ELETTRONICO E INTERCETTAZIONI. Chi è allontanato dalla casa familiare potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico o altri strumenti elettronici. Nel caso di atti persecutori, inoltre, sarà possibile ricorrere alle intercettazioni telefoniche.

Chi spiega alle Donne cosa possono fare e ottenere se sono vittime di violenza -spesso in famiglia- e cosa e quando e come e con chi fare applicare la legge? Cosa altro dovremmo apprendere dai Media Italiani su consorti e amanti e amiche ed escort ed ex… di attuali detentori a vario titolo di potere?
STOP AL FEMMINICIDIO con tutti i mezzi, la scuola la famiglia i Media…

Video di una scuola di Catania

Stamattina piove e pioverà anche a Barbarano Romano, poi qualche schiarita e poi nebbia. Vorremmo squarci di luce e chiarezza su cosa fare e dove andare, in caso di violenza sulle donne.E che l’ Arcobaleno rimanga in cielo, almeno lui, ad annunciare la fine della Tempesta.

SI SCANDALIZZANO SE SONO CHIAMATI LADRI MA PENSANO SOLO A CANCELLARE LE PENE PER I LORO REATI

Se il Governo tende ad aumentare le pene per chi protesta e criminalizza il dissenso contro l’articolo 21 della Costituzione, tende anche ad eliminare le pene per chi comanda. E l’indulto sarà utilissimo a cancellare gli scandali della politica.
Non passa giorno che non leggiamo delle inchieste aperte in tutta Italia contro amministratori pubblici nazionali o locali, per uso disinvolti di fondi pubblici, truffa, malversazione, concorsi truccati, aste finte, corruzione, concussione, abuso di ufficio, peculato, frode fiscale, associazione a delinquere, finanziamento illecito, ricettazione, millantato credito, tangenti, danno erariale, bancarotta fraudolenta, associazione mafiosa…Dei reati finanziari non si fanno mancare niente. Non é una mela marcia, è una alluvione, uno tzunami, una devastazione, a cui il Governo provvede non con sanzioni durissime, epurazioni, purificazioni, controlli e scarnificazioni, ma con la politica assolutoria dell’indulto, con la cancellazione del reato o della pena, per mantenere intatta col suo carico delinquenziale la casta degli sciacalli al Potere.
L’indulto (lo ripeto: uno ogni due anni e mezzo circa) sarà la manna, la sanatoria graditissima ai corrotti: ringrazieranno i 57 consiglieri regionali, i 57 indagati in Sardegna. I 14 nel Lazio, compreso Fiorito, i 90 consiglieri indagati in Lombardia, i 20 del Friuli, i 52 del Piemonte, i consiglieri condannati della Liguria, Basilicata, Calabria, Marche, Emilia Romagna, Sicilia. Un esercito di beneficati. Corrotti e contenti. Sono già pronte ostriche e champagne. E con loro brinderanno i parlamentari che, meraviglie della democrazia! si voteranno da sé la propria auto liberazione nel migliore faidaté che si possa immaginare, dal produttore al consumatore, grazie al caro Napolitano che non fa che esercitare “le proprie prerogative” e fa capire benissimo il motivo per cui è stato rieletto, violando la Costituzione che non prevede alcune rielezione, ma si sa, la Costituzione è già diventata ‘flessibile’ ancor prima della revisione dell’articolo 139.
Abbiamo già una quarantina di parlamentari ‘scoperti’, coinvolti in inchieste o processi in modo byparsan. Del resto solo gli inquisiti del Pd nazionale sono più di 400. Dunque una mano lava l’altra ed entrambe fregano gli Italiani!
Tanti bei soggetti, ultimi arrivati alla sbarra (si fa per dire): Tremonti (eletto con la Lega) e Antonio Azzollini (Pdl) o Francantonio Genovese e Maria Gullo (Pd), Edmondo Cirielli (ex Pdl, nel frattempo passato a Fratelli d’Italia), Aldo Di Biagio e Angelo D’Agostino di Scelta Civica (non si risparmiamo neppure i ‘professori’!). Anche loro potranno votare in Parlamento e dire se le loro pene vanno cancellate. Splendido esempio l’Italia di un Potere fatto da pregiudicati che esercitano il potere per se stessi e si assolvono da soli!
L’indulto produce già grande allegrezza per chi è sotto inchiesta o è a processo. Ma l’amnistia sarebbe proprio il massimo, visto che oltre alla pena cancella anche il reato e quindi sopprime il processo come se nulla fudesse! Un magnifico colpo di spugna per centinaia di politici di tutti i partiti. In certi casi consiglieri, deputati e senatori ladri non solo non subirebbero alcuna pena, ma non entrerebbero nemmeno in tribunale. Un bell’esempio di giustizia e di democrazia verso quelli che invece sono in attesa di giudizio in una cella da 4 dove si vive in 8 o che hanno come unica colpa quella di essere poveri, senza potere, e sfigati!
Ma ovviamente quando Fraccaro insorge gridando: “Siete tutti dei ladri!”, il Parlamento si indigna! Perché un parlamentare può essere pure ladro o colluso con la mafia o esecutore di un golpe massonico, ma sempre parlamentare è, e dunque oggetto di rispetto regale!! La forma, prima di tutto!
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GUARDATELI TUTTI I MOSTRI ‘ONOREVOLI’!!

Nel Pdl/Lega
-Il berlusconiano Antonio Angelucci, editore di Libero e imputato per associazione a delinquere e truffa ai danni del sistema sanitario nazionale;
-Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia di Napoli e indagato per associazione camorristica;
-l’ex presidente della Puglia Raffaele Fitto, condannato in primo grado a 4 anni per corruzione, finanziamento illecito ai partiti e abuso d’ufficio;
-l’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni, imputato per associazione a delinquere e corruzione;
-Paolo Romani, indagato per peculato e istigazione alla corruzione;
-Renato Schifani, indagato per concorso esterno alla mafia;
-Denis Verdini, bancarotta fraudolenta e associazione per delinquere, concorso in corruzione (appalti G8), truffa allo Stato, associazione per delinquere (P3). Rinviato a giudizio assieme a Marcello Dell’Utri per bancarotta e truffa;
-Umberto Bossi (condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxi-tangente Enimont e per istigazione a delinquere e per oltraggio alla bandiera e soprattutto indagato per truffa allo Stato per i soldi al figlio Renzo;
-Giulio Tremonti, indagato per finanziamento illecito nell’affaire sulla casa dell’ex parlamentare Pdl Marco Milanese.

Nel Pd ci sono:
-Bruno Astorre, Umberto Del Basso De Caro e Francantonio Genovese (indagati per abuso d’ufficio) e Nicodemo Oliverio (imputato per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale aggravata) e Andrea Rigoni (condannato in primo grado a 8 mesi e poi prescritto in appello per lavori abusivi nella sua villa).

Nell’Udc portava la bandiera il segretario Lorenzo Cesa (condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione aggravata, reato prescritto).

I “nuovi” indagati in Parlamento
All’insediamento in Parlamento solo Scelta Civica e il M5S erano arrivati “senza macchia”. I gruppi montiani tuttavia sono rimasti immacolati giusto il tempo di sedersi: in questi 7 mesi sono stati indagati Aldo Di Biagio (associazione a delinquere in un’inchiesta per una megatruffa ai danni di Inps e del dicastero della Giustizia) e Angelo D’Agostino (associazione a delinquere per la vicenda Axson, società che certificava l’idoneità delle aziende a partecipare alle gare pubbliche). Poi Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia), famoso per aver dato il nome alla legge che ha abbassato i termini di prescrizione, accusato di corruzione aggravata e abuso d’ufficio con scambio politico-mafioso. L’ultimo è Antonio Azzollini, presidente della commissione Bilancio del Senato, inquisito per una maxifrode da 150 milioni per la costruzione del nuovo porto di Molfetta. Francesco Scoma (parlamentare siciliano del Pdl) è indagato per corruzione per aver ricevuto, secondo la Procura di Palermo, 26mila euro. Francesco Scoma. Infine un indagato per voto di scambio aggravato dalle modalità mafiose: Pietro Aiello (Pdl).
E che dire dei 5 scelti da Napolitano per riformare la Costituzione e indagati per concorsi truccati”? Se pure la Costituzione la affidiamo a indagati e pregiudicati, che futuro può avere questo Paese?
Ma certo non si può dire che siano i politici corrotti a ingorgare le carceri!
Solo alcuni mesi fa il Consiglio europeo ha ingiunto all’Italia di riformare la prescrizione che sega i processi per reati contro la Pubblica amministrazione: soprattutto concussioni, peculati, truffe e malversazioni ai danni dello Stato. E non è la prima volta che lo fa!
Molti processi a politici e funzionari corrotti finiscono in niente perché, grazie alle prescrizioni facili, il reato si estingue prima della sentenza definitiva.
L’Italia nell’ultima classifica mondiale di Transparency è scesa dal 69° posto al 72° rispetto al 2011, rimanendo dietro a Ghana, Romania e Brasile, e in Europa sta sopra solo a Bulgaria e Grecia.

(Silvestro Lega)

DUE SENATORI 5STELLE, CIOFFI E BICCARELLA, PROPONGONO L’ABOLIZIONE DEL REATO DI CLANDESTINITA’ MA GRILLO LI SCONFESSA. BAGARRE NEL M5S

Viviana Vivarelli

A volte una botta a caldo non si sente
Si resta come inebetiti e non si riesce a pensare
Poi lentamente il dolore sopraggiunge

Non abbiamo fatto in tempo a rallegrarci del colpo portato a segno da due senatori 5stelle contro la legge obbrobrio leghista che, unica in Europa, trasforma lo stato di profugo e disperato in reato, che Grillo ha rovinato tutto sconfessando i due senatori, “per ragioni di metodo e di merito”. Su qualcosa possiamo convenire, ma il boomerang è spaventoso e ha seminato imbarazzo nell’elettorato. Il modo scomposto e deflagrante con cui la sconfessione è stata fatta ha nuociuto molto al Movimento. Se è questione di metodo, i panni sporchi si lavano in famiglia, ma se è questione di merito, la frase di Grillo per cui il Movimento non dovrebbe trattare i temi sociali perché portano “voti da prefisso telefonico” è inaccettabile. Lo vediamo tutti che i temi sociali sono visibilmente assenti dal programma del M5S che ma non li si possa discutere e includere è fuori di cervello e fa cadere molto in basso le speranze di chi non separa le lotte civili da quelle economiche o politiche e tratta i diritti umani dal punto di vista dei voti che potrebbero raccogliere, perché questo è appunto il modo con cui Pd e Pdl li hanno trattati in tutti questi anni: grimaldelli per entrare nelle coscienze attraverso discorsi viscerali e promesse sempre dismesse per acquisire voti a buon mercato!
Dunque un autogol in piena regola, quello di Grillo e Casaleggio, pieno di scivoloni e di frasi che definire di cattivo gusto è poco. Inutile parlare di delusione enorme, di imbarazzo e di pena.

Comunque parliamo pure del ‘merito’ e del ‘metodo’ e diciamo pure che in una democrazia diretta è vero che non sarebbe lecito a due senatori prendere delle iniziative individuali, anche se le vedo difficile che su ogni cosa si possa e si debba chiedere preventivamente come la pensa la base, anche perché sui tempi tecnici possono esserci occasioni parlamentari da prendere al volo. E dire poi, come hanno detto G&B, che se si aggiunge qualcosa al programma, questo deve essere presentato alle elezioni successive, è fuori di ogni comprensione.
La nostra vita è tutta nell’istante presente, qui ed ora. Nella vita non ci sono elezioni successive o sono solo fughe in avanti dalla nostra scelta immediata. La sofferenza del mondo è qui, ora. Noi siamo qui, ora. Domani ogni cosa potrebbe essere rovesciata, vista in un ambito diverso. Noi stessi potremmo essere diversi o non essere affatto. E’ vero che non possiamo affrontare tutto e risolvere tutto, ma se il mondo presenta la sua faccia qui e ora, noi dobbiamo guardarla e non ci sono elezioni future di fronte alla nostra responsabilità presente. E bene hanno fatto i due senatori a presentare quella mozione e a cancellare questa legge obbrobriosa, perché il dovere di ogni uomo vivo e giusto è quello di esserlo nell’immediato e non di rimandare a improbabili e presunti momenti futuri. Ci può essere un errore certamente nel metodo, ci può essere un errore nel merito, ma sicuramente chi rimanda e non affronta i mostri della vita quando essi appaiono, commette un gravissimo errore nel tempo. E il tempo, una volta perduto, può essere perduto per sempre.

(Vito D’Ancona)

Ma guardiamo pure la democrazia diretta nella Nazione dove si manifesta già nella carta costituzionale da più di 30 anni e cominciamo a guardarla partendo dal problema concreto dei migranti: la Svizzera, 7 milioni di abitanti, 22,7% di immigrati (noi 5,8%).
Poiché il tema dei migranti è gravissimo, in Svizzera è stato sottoposto più volte a referendum popolare in anni successivi mostrando forti variazioni da una iniziale xenofobia a forme di accoglienza crescente, in relazione ai bisogni della popolazione e all’evoluzione civile, ma rispettando sempre il volere della maggioranza dei cittadini
Ma noi non siamo la Svizzera e la nostra Costituzione non è scritta sulla democrazia diretta ma su un Potere eccessivo di Governo e Parlamento, cioè dei partiti, in cui sono i segretari a scegliere i propri rappresentanti e non il popolo. Questa Costituzione è in contrasto con le regole del Movimento su vari punti, per es. sul ruolo dei rappresentanti, che per il M5S sono solo dei portavoce legati dal vincolo di mandato. Da questo punto di vista l’obiezione di Grillo e Casaleggio è corretta: c’è stato uno sforamento, formale perché il portavoce non può prendere iniziative, di merito perché il tema è grosso e non era stato trattato nel programma.
E’ anche indubbio che quello dei migranti non può essere un tema su cui si tratta in modo viscerale, passando da un generale menefreghismo che è durato 9 anni (la Bossi-Fini è del 2002) per Pd come per Pdl, a un improvviso risveglio di coscienze, come ci fanno credere anche per le carceri. Il risultato è il caos. Anche togliere di colpo due leggi come la Bossi-Fini o la Fini-Giovanardi e basta, senza allestire forme diverse di contenimento dell’immigrazione clandestina è aprire al caos. Un tema così grosso non si può risolvere così sull’onda dell’indignazione, come 8 anni fa fu risolto sull’onda della paura. Il risultato è un pastrocchio. E non è vero che il tempo per discutere leggi serie non ci sarebbe, perché sono ben 2000 le direttive europee che abbiamo finora ignorato.
Però:
il programma del M5S non prevede tutto. I blogger hanno espresso costantemente il loro parere sull’immigrazione clandestina, ma non sono mai stati fatti rilievi ufficiali, il tema dei migranti nel programma è rimasto una lacuna grave e il blog non ha mai spinto a una discussione sul tema. Perché? Il famoso Portale non esiste. E infine se si apre in Parlamento uno spiraglio per togliere leggi inique, non si vede come i 5stelle non possano approfittarne e debbano aspettare il parere della maggioranza degli iscritti e perdere l’occasione
Dunque quanto è successo deve spingere il M5S a migliorare le proprie leggi interne, deve spingere Grillo e Casaleggio a non avere in futuro reazioni esagitate e controproducenti, a risolvere i problemi interni al M5S al proprio interno e ad essere più chiari per non fornire alibi a quanti non vedono altro che la possibilità di accusarci di xenofobia e se lo fa persino Gasparri si capisce come si stia sbagliato qualcosa
A questo punto posso dichiarare che non conosco la posizione privata di Grillo e Casaleggio sull’immigrazione e mi interessa relativamente, perché, se G&C hanno parlato del M5S come dello strumento per portare alla luce la voce della maggioranza, le loro opinioni contano come 1+1, come quelle di tanti e da qui a dire che i 5stelle siano xenofobi ce ne corre. Ma come non possiamo permettere che l’accusa di razzismo o xenofobia gravi sul Movimento, così non possiamo lasciare che si facciano leggi pessime abborracciate, non discusse, che non risolvono il problema a fondo e servono solo da armi di distrazione di massa per deviare l’opinione pubblica dalla corruzione sfacciata di una classe politica che vuole salvare se stessa. C’è in gioco la vita di migliaia di persone e non possiamo liberare soluzioni viscerali di nessun tipo, né di condanna né di salvazione, il che sarebbe un danno come lo sono state le leggi infami di Pdl e Lega.
In quanto allo scaricare continuamente i problemi sull’inerzia dell’Europa, ha detto bene la Boldrini che il trattamento comunitario dei profughi non rientra nei patti dell’Ue, ma non si vede come si possano cambiare d’emblée le leggi della Costituzione di un Paese come hanno fatto in tempi repentini col pareggio del bilancio, calpestando anche l’art. 139, e non si possano migliorare le leggi di funzionamento europeo. Fino a prova contraria, visto anche che le percentuali dei migranti in molti Paesi Ue sono maggiori delle nostre, il tema dovrebbe riguardare tutti, sempre che l’Ue sia fondata di principi di democrazia e non serva solo a salvare qualche banca.
.
Vorrei ricordare come si vota in Parlamento.
Uno passa con un cartello che dice Sì’ o No e i parlamentari di ogni partito votano come dice il cartello e spesso non sanno nemmeno cosa votano, tanto che è capitato più volte che votassero cartelli sbagliati.
I video delle Iene hanno dimostrato più volte quanto sia enorme l’ignoranza dei parlamentari non solo sulle leggi che essi stessi votano ma persino sui termini più comuni usati come Consob o Cig o cassa integrazione in deroga o debito pubblico e deficit ecc.
E i Ministri non sono da meno. Pensiamo solo a Gasparri che ha firmato e presentato un complesso sistema di leggi sulla televisione di cui non aveva letto nemmeno un riassunto e che era stato preparato dagli avvocati di Berlusconi.
Si pensi a Casson che ha votato a favore della mozione Alfano credendo si trattasse della fiducia al governo Letta.
Che in queste condizioni si attacchi pure il M5S dicendo che prende ordini da G&C è del tutto risibile. Ma questo, deve essere chiaro, non è e non deve essere.
Abbiamo fatto leggi inique contro spacciatori di droga i migranti sotto la spinta degli ‘imprenditori della parola’, come li ha chiamati Santoro, e ora dovremmo fare leggi altrettanto inique o che lasciamo irrisolti problemi gravissimi tanto per creare del caos? Altre armi di distrazione di massa?
Agli ‘imprenditori della paura’ dovrebbero succedere ora gli ‘imprenditori dell’indignazione’?! Dovremmo prendere decisioni importanti sull’onda di stati d’anima transitori e viscerali”?? E’ questo che si intende con buon governo?
Passare da una visceralità all’altra?
Quando poi queste agitazioni di folla sono suscitate e tenute alte da una classe politica corrotta che è con questi mezzi di manipolazione della pancia della gente che guadagna voti e mantiene il potere?!! Eppure la manipolazione è talmente evidente…!
Questa gente è stata 20 anni a sbattersene le scatole delle sofferenze di migliaia di migranti e di quelle di milioni di Italiani privati dei loro diritti di cittadini o costretti a emigrare! E ora vorrebbe darci ad intendere che si sta commuovendo di fronte a 302 cadaveri!? Quando nel centro di permanenza temporaneo c’è stata 2 minuti!!!? Non ha nemmeno guardato le tende di fortuna sotto la pioggia??? Non ha detto una parola quando Maroni smantellò il centro precedente! O distrusse gli alloggi di fortuna a Rosarno!? E ora sono diventati tutti così umani!!?? Ma a chi la vogliono dare a intendere?

Il trattamento della violenza sulle donne
Il trattamento dei migranti
Due situazioni di grande sofferenza in cui il Governo in modo bypartisan dimostra solo incuria, tendenza alla menzogna, manipolazione, superficialità, sciatteria, scorrettezze…
E noi davanti a tutto questo dovremmo rimandare alle prossimo elezioni?????

(Telemaco Signorini)

Sauro scrive:
Cara Viviana, onestamente la democrazia diretta mi sfugge.
Faccio fatica a vederne l’applicazione, in un paese come l’Italia, composto da pecore, ma indisciplinate. E’ un dato di fatto: non abbiamo la cultura e l’esperienza della Svizzera.
Oltre al numero di abitanti. Svizzera: 8.036.917 reddito pro capite 77.340 $ (2012)
Italia: 59 685 227 ab. (2012)
E‘ difficile mettersi d’accordo in una assemblea condominiale, in condomini grandi come il mio (180 condomini), figuriamoci a livello di paese.
E’ una cosa molto molto bella, sulla carta. Ma qui ne vedo assai difficile la realizzazione.
Da Wikipedia
Problemi di applicazione: Sebbene il concetto di democrazia diretta sia noto da più di 2500 anni, ha sempre fatto molta fatica a farsi strada, e solo eccezionalmente, parzialmente e per brevi periodi è stato effettivamente applicato a delle nazioni/stati.
La democrazia diretta ha trovato sulla sua strada sostanzialmente due fonti di “resistenza”:
1. l’opposizione di un’aristocrazia/élite dominante;
2. rilevanti problemi pratici di applicazione.
È evidente che la democrazia diretta è facilmente realizzabile in ambiti ristretti, con gruppi di aventi diritto di qualche centinaio di persone. Quando però gli aventi diritto si fanno più numerosi, emergono subito seri problemi pratici per riunirsi, proporre iniziative, fare dibattito ed eseguire votazioni con tempi di risoluzione delle problematiche a volte maggiori e non prive di conflitti.
Inoltre storicamente con lo sviluppo della società l’amministrazione statale è divenuta per certi aspetti una questione via via sempre più complessa tanto da richiedere conoscenze e competenze specifiche e avanzate in diversi settori (economico, finanziario, contabile, giuridico, amministrativo, burocratico e gestionale) nonché un tempo di attività paragonabile ad un qualunque altro lavoro che un comune cittadino potrebbe non possedere, causando così possibili distorsioni nelle finalità originarie.
Anche per questi problemi pratici, storicamente le democrazie statali (con milioni di aventi diritto) si sono evolute nella forma più gestibile della democrazia rappresentativa dove il popolo mantiene come base di democrazia diretta almeno il potere di eleggibilità pubblica dei propri candidati rappresentanti delegando ad essi il potere sovrano.
Ciononostante, recentemente, con lo sviluppo delle tecnologie informatiche e di Internet, sì è palesata la seria possibilità tecnica di gestire un sistema democratico diretto, con milioni di aventi diritto.”
A questo punto vorrei entrare nel merito di come la democrazia diretta agisce effettivamente in Svizzera. Gli ultimi referendum di cui mi era giunta voce non erano strategici, importanti certo, ma non strategici. E comunque si parla di referendum, con regole certe e conteggi ufficiali, della Svizzera mi fido. Qui, come si penserebbe di gestirla, questa democrazia diretta? Ci sono dei vademecum, il M5S ha elaborato delle teorie ufficiali, un sistema di regole, per esercitarla? Chi sono gli aventi diritto? Non parliamo di bruscolini, ma di un sistema rappresentativo che decide la vita sociale, economico, culturale di un Paese. Migliaia di persone hanno lottato e sacrificato la loro vita, nel passato, per lasciarci una democrazia rappresentativa che seppur difettosa, è la migliore che gli umani siano riusciti ad elaborare fino ad oggi. Uno dei punti poi più riottosi, temo, è quello dell’opposizione dell’élite dominante. Quindi, in linea di principio, io non sono assolutamente contro alla democrazia diretta. Semplicemente la vedo di difficile applicazione in Italia, tutto qua.”
.
Risposta:
Pensiamo a tutti i referendum che ci sono stati fin qui
La volontà popolare è stata molto più lungimirante della classe politica
Che poi la stessa classe politica abbia vanificato o calpestato i referendum è sotto gli occhi di tutti
Non credo che gli Svizzeri siano migliori di noi, anzi per certi versi credo che siano peggiori, visto che nei millenni hanno dato alla civiltà solo due cose: Jung e l’orologio a cucù. Ha dato più uomini illustri alla storia la sola Toscana in un secolo della Svizzera in tutta la sua esistenza. Il problema dell’Italia non è educare il popolo alla democrazia ma cacciare la casta corrotta che ruba la nostra possibilità di civiltà, di democrazia, di progresso, di giustizia e, adesso, anche di sopravvivenza.
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Sauro:
Ah sintesi perfetta mia cara amica!
Il problema è come rimuoverla, la casta. Ma attenzione, una consistente fascia della popolazione non è contro, perché collusa e protetta.
Non credo basterebbe il m5s.
Purtroppo ci vorrebbe molto di più.
Arrivo a dire che bisognerebbe arrivare al ferro e fuoco…
Una cosa è però certa : a Roma non si auto riformano.

L’on FICO DI M5S A ‘CHE TEMPO CHE FA’- REPLICA ALLE BUGIE DI LETTA

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Bravissimo l’on. Roberto Fico del M5S presidente della Commissione di Vigilanza Rai, che replica alle bugie di Letta a ‘Che tempo che fa’! Brillante, preciso, forte e sicuro.
Fabio Fazio era visibilmente contrariato, nervoso e irritabile. Del resto a nessuno dei servitorelli della tv fa piacere sentirsi ricordare il suo ruolo di succube e cortigiano del Potere. E lo ha dimostrato Usigrai col suo proclama stizzito e calunnioso contro Grillo dopo l’occupazione simbolica della Rai durata poche ore.
Il problema è, caro Fazio, che un giornalista serio, quando un politico mente, gli fa qualche domanda pungente per metterlo allo scoperto. Ma i cosiddetti giornalisti della Rai questo ruolo di pungolo del Potere non ce l’hanno, non l’hanno mai avuto e cadono dalle nuvole se qualcuno glielo ricorda. A sua discolpa possiamo dire che quelle rare volte che un giornalista Rai ha fatto quello che è solo il suo dovere ontologico, è stato cacciato.
Ma tutta la faccenda mostra in modo inequivocabile come la Rai sia caduta in basso e come abbia calpestato il proprio scopo di informazione pubblica. E il nostro Roberto non ha mancato di far notare come siamo al 59° posto nella classifica mondiale dell’informazione e al 69° in quella dei Paesi liberi. E di questo sfacelo che ci mette assieme ai peggiori Paesi del Terzo Mondo, la Rai ha tutta la sua parte di colpa.
Fazio comincia l’intervista con Roberto Fico chiedendogli di Lampedusa, della Bossi-Fini e del ruolo dell’Europa.
Fico: «Prima di tutto c’è una cosa da dire: odio il cordoglio mostrato in modo eclatante dalla classe politica, che non viene seguito da azioni concrete che facciano sì che queste tragedie non si ripetino (sic) più. Della Bossi-Fini bisogna cambiare che non si può negare a un uomo di salvare un altro uomo, come prima cosa. Questi non sono clandestini, ma persone che fuggono da fame e guerra. E poi dobbiamo levare il reato di clandestinità. Ma è l’Europa che deve mettere al centro il tema dell’immigrazione»
Fazio gli chiede se sono pronti a cambiare la Bossi-Fini.
«Sì,certo,voglio iniziative concrete. Non è un problema di ius soli, ma di ripensamento della gestione della nostra economia, e la dobbiamo fare con l’Europa. Abbiamo presentato una legge sullo ius soli, non è ancora stata discussa»

Fazio gli chiede del governo con il Pd.
«Il Pd non ha mai chiesto di fare un governo con il M5S. Bersani ha chiesto un modo per far nascere il governo Bersani sostenuto dal M5S su punti generici. Ma siamo noi a dover chiedere la fiducia, non loro. Gli abbiamo chiesto di rinunciare ora ai rimborsi elettorali, hanno detto no. Gli abbiamo chiesto di votare Rodotà, hanno detto no. Hanno preferito allearsi con il condannato B invece che votare un uomo di sx come Rodotà».

Fazio gli chiede delle alleanze.
«Il Ppe in Spagna con il 40% dei voti governa con il 51% dei seggi. Si può governare da soli con una legge elettorale diversa. La televisione è un medium che va da uno verso tutti, la rete è molto diversa, qui c’è la condivisione anche nel parlare tutti quanti insieme»

Fazio gli chiede di Rodotà “miracolato dalla Rete”.
Fico risponde che “se il Pd lo avesse votato avremmo lui come presidente della Repubblica «e non Napolitano,la cui elezione è al limite della costituzionalità».
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LA CAVERNA CON L’ALIENO DENTRO
Claudio Messora

In più occasioni durante l’intervista, l’impressione è che Fazio sia imbarazzato e sulle spine, che faccia le domande ma che non voglia ascoltare le risposte. Il pubblico in sala sembra di sale: non applaude mai. Tranne quando Fico chiede gentilmente di non essere chiamato “onorevole” e Fazio ironizza sul suo nome: “Fico è brutto!”. Allora è l’apoteosi !? A questo livello siamo scesi?
Dire che l’informazione in questo Paese fa schifo a chi l’ha fatta per decenni è come entrare in una bisca clandestina e mettersi a parlare di legalità con il croupier. Il risultato è surreale: lo studio sembra un villaggio isolato dal tempo nel quale all’improvviso faccia la sua comparsa un uomo vestito con abiti moderni e con un computer in mano. Una caverna con un alieno dentro.
Gli intellettuali radical chic obiettano che entrare alla Rai per chiedere che la politica esca dalla Rai, come è accaduto lunedì scorso, sia un controsenso. Lo sarebbe se il nuovo cacciasse il vecchio per sostituirsi a lui nella gestione del potere. Questo è ciò che è sempre avvenuto ed è l’unica maniera in cui l’attuale classe dirigente sa ragionare. La Rai deve essere liberata, ma solo per riconsegnarla nelle mani dei cittadini. Come un ostaggio che le forze dell’ordine salvino non certo per sostituirsi ai suoi carcerieri, ma per restituirlo alla vita.
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Si vuole paragonare il governo Letta alla DC. Non credo che il paragone sia giusto

La Democrazia Cristiana ha dato all’Italia uno stato sociale,
questi vogliono toglierlo.
Sotto la Democrazia Cristiana questo Paese ha avuto un boom,
sotto costoro può solo morire.
All’efferatezza Usa, sotto la Democrazia Cristiana un Andreotti seppe dire di no, questi accettano qualunque costrizione.
Sotto la Democrazia Cristiana c’erano dei patti col Vaticano,
questi (Tremonti in testa) ci hanno fatto diventare servi del Vaticano
Sotto la Democrazia Cristiana l’Italia era la settima potenza industriale del mondo,
questi ci portano a livello della Grecia.
Nessun intento di difendere la DC, ma questi sono molto, molto peggio.
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Marco Travaglio

“La Bossi-Fini è fondata sulla paura, bisogna abrogarla!” (Epifani)
Il csx ha avuto la maggioranza parlamentare per 2 anni dal 2006 al 2008 ma non sfiorò nemmeno la Bossi-Fini come del resto nessuna delle leggi vergogna berlusconiane. E ora viene a dire a noi che bisogna abrogarla! Ma abrogatevi da soli!
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Il leghista Pini ha dichiarato che scegliere un ministro nero è uno stimolo all’emigrazione.
Quindi, per analogia, quando governavano i leghisti abbiamo importato carrettate di fessi.
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Napolitano: “Subito leggi per profughi e richiedenti asilo!”
Lo stesso nel 2009 firmò la legge Maroni sul reato di clandestinità.
Ma ora prende nettamente le distanze.. da se stesso!
..
Casini: ”Per Berlusconi non c’è futuro”
ha parlato lo zero virgola.
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Rotondi: “Alfano l’ho sempre paragonato a Forlani, perbene e simpatico come lui”
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Articolone di due pagine di IFQ su M5S:

Cito: “Massima presenza in aula dei 5stelle: 87%, sono sempre i più presenti
130 proposte di legge (una tra tutte il disegno di nuova legge elettorale: sistema proporzionale con ripartizione dei seggi col metodo d’Hondt e circoscrizioni piccole su base provinciale)
800 interrogazioni parlamentari
I disegni di legge hanno riguardato la legge elettorale, l’ambiente, i tagli alle province
Rifiuto delle alleanze secondo programma
No al Pd
Hanno cercato una loro strada, né di dx né di sx, una terza via.
Hanno risparmiato soldi: 430.000 euro consegnati ai terremotati di Mirandola avanzati dalla raccolta di fondi per la campagna elettorale; 42 milioni di euro di rimborsi elettorali restituiti; un milione e mezzo di euro destinati al microcredito risparmiato grazie ai tagli sugli stipendi e la diaria.
Hanno svelato conti vergognosi: spese folli della Camera di 784 milioni l’anno.
Successo nel chiedere al Senato di tagliare 546.000 euro diretti ad associazioni varie e 65.000 euro per i due concerti di Natale.
Hanno bloccato un milione di euro destinato agli archivi digitali dei partiti
Hanno creato un fondo di garanzia per il microcredito alle piccole e medie imprese
Negli uffici di Camera e Senato i 157 5stelle passano giorni e notti insonni con manuali da studiare ma l’appuntamento più difficile è quello con i Meet up territoriali, fatti di attivisti esigenti pronti a chiedere il conto.

Se dobbiamo fare le pulci al M5S- scrive Ferruccio Sansa- dobbiamo domandarci cosa sarebbe successo se non ci fosse stato. E’ facile capirlo di fronte a questi partiti che vorrebbe annullare qualunque opposizione. Senza il M5S, quasi nessuno in aula avrebbe difeso la Costituzione. Berlusconi non sarebbe mai arrivato alla decadenza. A Roma ogni amministrazione e i beni comuni sarebbero alla mercé del cdx dei condoni e del csx del mattone. Per non parlare della lobbie della finanza che hanno i burattini in Parlamento, con i risultati dei casi Alitalia, Telecom e Ansaldo. Il Movimento ha quanto meno risvegliato qualche coscienza del csx. Ha suscitato un minimo di confronto. Insomma ha fatto l’opposizione. Niente di pazzesco, se non fossimo in Italia. Ma non basta più.
La candidatura di Rodotà mise a nudo la doppiezza del csx. Ora il Movimento deve avere altro coraggio.
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Marco Sassi

Ministro Kyenge, perché l’Italia, per essere coerente con gli impegni presi, nel 2012 ha speso 26 miliardi d’euro in Difesa, ma spende solo 1/6 dell’aiuto ai Paesi poveri, a differenza di quanto promesso? 2 pesi e 2 misure o perché i Generali picchiano forte il pugno sul tavolo e invece i conigli no?! Io Ministro qui a Modena ho contribuito, nel mio piccolo, a farla diventare quel che è; oggi mi fa ribrezzo la Sua incoerenza con cui 2 mesi fa non si è opposta a comprare gli F35. La nostra guerra è qua, dura da 30 anni, ne durerà altri 30, anche se i migranti avranno semplificazioni per l’asilo. La guerra che gli Italiani vogliono combattere è contro fame, sete, povertà e malattie, è quella per la democrazia vera: spieghi per bene come fa a contrabbandare come la “democrazia da difendere” il governo di Karzaj in Afghanistan, famoso per traffico di droga e armi, speculazioni e corruzione; e perché invece l’Italia ha sempre appoggiato la dittatura militare in Eritrea di Isaias Afewerki? Spieghi, cara Ministro, perché nonostante la chiamino in tv “Ministro alla Cooperazione Internazionale”, non ha mai cercato questa naturale competenza per un ministro di un Paese di immigrazione; facile fare retorica qua…E perchè, degli ultimi 57 progetti approvati dalla Cooperazione alle ONG, uno solo è per la Somalia, NESSUNO per l’Eritrea, ma il 50% è per Paesi in cui sono chiari ALTRI scopi (commercio, NATO) come Vietnam, Pakistan, Albania, Cuba, ma dove non si verificano carestie e dove il reddito pro-capite è 15 volte superiore all’Eritrea. Io, cara Ministro, come ex cooperante in Eritrea e come volontario oggi, con delle persone incoerenti e pavide come Lei HO CHIUSO. Sono mesi che non ha fatto nulla e ha solo giocato a nascondino; si rimetta il vestito da Medico e lo onori meglio di come ha onorato fino ad ora il Suo continente; il Papa ha detto di vergognarsi; Lei, come Africana, come medico, come persona che POTEVA FARE DI PIU’,si vergogni due volte.

(Telemaco Signorini)

“SE NASCI IN ITALIA” storiella che ti spiega perché devi darti alla fuga!

Mettiamo che Steve Jobs fosse nato in Italia. Si chiama Stefano Lavori. Non va all’università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perché stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi.
Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare.
Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”.
I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano.
Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi?
Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”.
I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare.
Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”.
Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro.
Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”.
I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti.
La Apple in Italia non sarebbe nata, perché saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più.

Mariapia segnala:
Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere

Saggio di Jared Diamond, ideale continuazione del precedente Armi, acciaio e malattie, dove erano indagate le cause che hanno portato determinate aree geografiche alla supremazia tecnologica, Collasso analizza invece i motivi che hanno portato determinate civiltà a un crollo repentino, dove questo è definito come una diminuzione drastica (spesso tramite conflitti armati) e su una scala temporale ridotta della complessità politica, delle dimensioni della popolazione e della produzione culturale. Diamond si interroga quindi se sia possibile che anche alcune delle società contemporanee, se non l’intera civiltà industriale, stiano andando incontro a un crollo di questo genere, e se e come sia possibile evitarlo.
Concentra la sua analisi su diversi fattori, tra cui spiccano le condizioni geografico-ambientali, i mutamenti climatici, lo sfruttamento eccessivo delle risorse da parte dell’uomo, l’eccessiva espansione demografica. Porta quindi esempî di civiltà che, di fronte a crisi analoghe, sono riuscite e sopravvivere o, invece, hanno fallito: la Polinesia, la dicotomia tra Groenlandesi di origine europea, estintisi nel XIV secolo, e gli Inuit, tuttora presenti; lo Stato del Montana messo a paragone con l’Australia, i due stati dell’isola di Hispaniola e la Cina.
Il senso del libro è questo: «Il mio ultimo motivo di speranza è frutto di un’altra conseguenza della globalizzazione. In passato non esistevano né gli archeologi né la televisione. Nel XV secolo, gli abitanti dell’isola di Pasqua che stavano devastando il loro sovrappopolato territorio non avevano alcun modo di sapere che, in quello stesso momento ma a migliaia di chilometri, i Vichinghi della Groenlandia e i Khmer si trovavano allo stadio terminale del loro declino, o che gli Anasazi erano andati in rovina qualche secolo prima, i Maya del periodo classico ancora prima e i Micenei erano spariti da due millenni. Oggi, però, possiamo accendere la televisione o la radio, comprare un giornale e vedere, ascoltare o leggere cosa è accaduto in Somalia o in Afghanistan nelle ultime ore. I documentari televisivi e i libri ci spiegano in dettaglio cosa è successo ai Maya, ai Greci e a tanti altri. Abbiamo l’opportunità di imparare dagli errori commessi da popoli distanti da noi nel tempo e nello spazio. Nessun’altra società ha mai avuto questo privilegio. Ho scritto questo libro nella speranza che un numero sufficiente di noi scelga di approfittarne. »

(Vincenzo Cabianca)

PENSIERI
Nel desiderio e bisogno di limitare la mia vita, cerco di spogliarlo innanzitutto delle cose. Per questo ho intrapreso la via della vendita o del regalo e da mesi do via quello che ho.
La mia casa è piena di cose che mi sono state donate, ma di questi oggetto non mi posso disfare, perché ognuno di essi porta con sé e in sé qualcosa del suo donatore. C’è una energia in tutte queste presenze dietro a cui traspaiono infinite persone. Ecco, io dico a ogni cosa: tu sei Rosanna, tu sei la ragazza che preparai all’esame di maturità, tu sei Laura Bruna, tu sei….Non sono oggetti, sono compagnie.
I momenti più belli della mia vita si realizzano quando regalo qualcosa.
Questo viene ad essere anche ogni volta che insegno, perché allora mi faccio tramite di un messaggio o una informazione che dono a modo di rosa.
Ma il massimo del bello si origina quando la gioia del fare un dono si incontra con la gioia di chi lo riceve. Ed ecco al contrario che il massimo di potenza della gioia del donare può essere totalmente rovesciato nell’impotenza quando il tuo dono è distrutto dalla negazione che l’altro fa di te negando quello che doni.
Ci sono molti modi per negare un genitore e il più comune è negarlo attraverso i suoi doni.

La vista di questi corpi sospesi mi turba.
La domanda inespressa è quanto anche di me sta sospeso così, in una vita non-vita.

L’essere vuole esistere
nei suoi errori e nelle sue certezze
nei suoi dubbi e nelle sue delusioni
l’essere grida con forza la sua volontà di esistere
persino nel dolore, nella depressione, nella morte
nel chiuso di una stanza chiusa,
nel no dato a tutte le porte
nella negazione che nega anche se stessa
nel disamore che grida di non amare il proprio sé
in ogni atto di accettazione o di ripulsa del mondo
degli altri
o di se stessi
la Vita fa sempre la sua funzione di Vita: Vivere
vivere in modo interrotto, felice, malato, pieno e consapevole, cieco, luminoso
Vivere e comunque Vivere
Vivere nei passi storti, nei voli melodiosi, nelle rinunce, nelle ambizioni, nelle certezze e nei tracolli
la Vita non può che essere la volontà di Vivere.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1489 13/10/2013 JACQUES PREVERT

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Blog di Viviana Vivarelli

“Mesdames e monsieurs, amantes e macros, et voila: Jacques Prevert!”
Piove su Parigi! E’ primavera su Parigi! E’ notte a Parigi!
Andiamo nei bistrot, scendiamo nelle caves, fumiamo Gitanes, beviamo calvados!
Tavolini di ferro, esistenzialisti in noir che dissacrano il mondo con visi pallidi e occhi di noia; sul grigio assito un passerotto patetico, Edith Piaf, canta con voce roca ‘la maladie d’amour’, canta dal cuore profondo ‘le desespoir’, con le parole di Prevert. Sulle panchine des Champs Elisees due giovani amanti soffrono e ridono e un omino solitario li spia, mordicchiando un havana bruciato: Jacque Prevert. Da una finestra la voce scanzonata di Ives Montand strascica la sua canzone e le parole sono di quell’omino con la giacca a quadretti e il maglione sformato. Nel cinema addormentato gli ultimi spettatori piangono sul Porto delle nebbie e un Jean Gabin, amaro e scettico, parla con le parole di Jacques Prevert. Cosa sarebbe Parigi senza Jacques Prevert?

Luoghi comuni di una Parigi esistenzialista: le grandeur, l’amour, le flick, le chepi, i monumenti solenni, i baci rapiti, la morte, la vita, la disperazione, la malinconia, le bancarelle sul boulevard… Il cielo porta nuvole grevi su una Parigi che piange, che ride, nel cielo ora azzurro ora grigio, comme la vie. Parigi si prende in giro come un clochard, ironizza il suo amore e il suo pianto, gonfia la sua fierezza e libertà, deride les generals che vogliono fiaccarla coi loro cortei… e l’omino si beffa di tutti i comuni e li canta come un ragazzo di strada.
Prevert saltella e piange, con tutte le belle figliole che lo fanno soffrire e tutti gli amanti che vogliono legarle come schiave, e rotola le sua RRRR su Parigi, e allarga i suoi ONNN su Parigi, e tutto viene preso in giro come la giostra di Montmartre: filosofi e amanti, miserucci e spiantati, sognatori e dimenticati…Parigi è la vita, e la vita è nostra finché possiamo ridere del nostro dolore e piangere sulla nostra gioia. Acchiappa la rondine, Parigi, il cuore dell’innamorato, le lacrime della panchina, il generale a cavallo, il ciarpame che passa, l’eterno che resta…! Acchiappa la rondine, o Parigi! Clown enfatico che ride, mentre gli sboccia una margherita sotto la lacrima. L’immortalità è ruzzolata sotto il marciapiede, mentre una ragazza di 16 anni mette in vendita la sua miseria. Io ti stropiccio, Parigi, ti strapazzo, ‘mon grandeur’, tiro gli orecchi ai tuoi pachidermi permalosi, butto su un palco grigiognolo i mostri sacri delle tue tragedie e gli striscio sopra una giva da gigolo.

E anche il pubblico esistenzialista ride, sotto la guache pallida, ride alle lacrime e le lacrime sciolgono ‘le bistre’ in rigagnoli nerastri, smette il nero luttuoso, perché Prevert non è mai nero, nemmeno quando stride i denti, e si commuove quando è più feroce, perché è l’anti poeta, è ‘le divertissement’, è qui col suo buffo basco e la faccia a patata, per burlarsi di tutto, in primis di se stesso, col suo sigaro in bocca e il cuore in mano e col cuore ci gioca a palla; metti da un lato Sartre, il cuore oggi passeggia, si intenerisce o si indigna. Comm’en va? Je suis comme je suis! Io sono come sono. La sua teneritudine Prevert ve la dà saltellando. Ora è lo spettacolo. Musica o film, teatro o libro, per lui è lo stesso. Vi regala la parola che libera. Ora è lo spettacolo. Potete partecipare a buon diritto perché VOI siete lo spettacolo! Il gioco è proprio far parte della vita e crederci, ridere o piangere, indifferentemente.

Credere a tutto, ma come a un sogno, perché la vita è la cosa più seria che ci sia purché non la si prenda sul serio! Spillate il vino beaujolait, Ridete fino a prendere il fazzoletto! Chaplin arriva saltellando sotto l’occhio di René Clair. La vita è un po’ su e un po’ giù, come l’omino buffo. Asciugati, lacrima, moderati cuore, la vita ricomincia sempre, o anche peggio.

Ora non è più qui, nella cave sotterranea, la tua faccina buffa, Prevert, un po’ molle, da mimo, la tua magniloquenza piena di niente, i tuoi discorsi interminabili o le tue frasi dissacranti, il tuo maglione sformato, il basco a scacchetti… immiserite le idee che dovevano far tremare il mondo: la revolution, la mort, la guerre…. I ragazzi, oggi, non sanno più Juliette Greco con la sua maschera tragica e, quando dico a mia figlia: “Edith Piaf…”, “Edit Chi?” Ma i ragazzi continuano a baciarsi, immemori, negli angoli, e i generali continuano a sfilare sui boulevards, immemori anch’essi, e, in questo vuoto di memoria generale, io sono ancora qui, sola con la mia disperazione, oggi come vent’anni fa, e ancora al mattino continuo a mettere il caffè nella tazza, il latte nel caffè, lo zucchero nel caffellatte, e, dopo che tu sei uscito, ancora piango…

In fondo solo la Storia è passata, con la S maiuscola, la vita è rimasta sempre la stessa e sempre tu me la canti come io la sento, a me riconoscente. Merci, Jacques Prevert!

Se ne fuggano i poeti impegnati… ‘quelli che la poesia solo di sera /quelli che la poesia son cavoli amari/quelli che hanno il cuore straziato/ quelli che a me ma non mi amano/ quelli che i VATE/ quelli che i vater/ quelli che i water/ quelli che i pater/quelli che anche gli ave e le glorie/quelli che battono le rime come gli zoccoli i fabbri/quelli che danno la targa/quelli che gliela levano per eccesso di velocità…’

E dunque Prevert: uomo di cinema, sceneggiatore, paroliere, dialogatore, insomma uno che gioca. I ferri del mestiere? Le parole. Surrealismo? Prevert ci passa in mezzo ma per dirla con lui: “Il concerto non era riuscito”.

Compagni dei cattivi giorni
vi auguro la buona notte
e me ne vado… dormite
svegliatevi… io me ne vado
”.

Inforca le parole sotto braccio come un ombrello e le parole piovono fitte di tralice, come sugli innamorati di Peinet. ‘S’en va’, la parola è quotidiana, come la baguette, sa di pane caldo e di strada sporca al mattino. Satira? Un po’ meno. Dissacrazione? Meno ancora. Scherzo? Forse. Come sopportare, altrimenti la vita?!

Ceux qui croient….
Ceux qui croiente croire
Ceux qui croa-croa

(quelli che credono
quelli che credono credere
quelli che cre-cre…)

La poesia non è per prendersi sul serio. Far critica o dibattito su Prevert è non senso. La poesia va e viene, è estro, divagazione, è l’uccello-lira, con la lunghezza estenuante di una giga interminabile o la battuta di un motto spiazzante, la poesia è quel che viene: satira, polemica, sentimento, favola, elegia, flash, così come un bambino ora gioca a palla, ora al funerale.. né catarsi né trasfigurazione, mangiatevi la poesia finché è croccante, il pane rinasce ogni mattina. Prevert è Prevert, come ognuno è ognuno, io sono io e magari voi siete voi. Le nuvole si specchiano nel bicchiere….

E i vetri ridiventano sabbia
l’inchiostro ridiventa acqua
i banchi ridiventano alberi
il gesso ridiventa falesia
il portapenne ridiventa uccello.

Scrivo come parlo, parlo come passeggio: poesia, antipoesia, argot, naturalezza, doppi sensi, falsi proverbi, sentenze, si disgrega il sistema, si sciolgono le accademie, les savants inciampano, i mezzibusti pencolano, e non c’è niente di più brutto di un mezzobusto di trasverso, tutto si scioglie in un rigagnolo che riflette il sole anche quando non c’è sole. Basta poco per capire, anche la casalinga che si tira a caffellatte e intanto apre la finestra, basta mettere un fiore alla statua baffona, il parapioggia sull’immagine sacra. Ridere distrugge il potere, nulla regge ‘à le rire’, la risata è il nuovo pensiero, vi lava la testa, vi dà la grazia felice di un felice andare. Il pensiero stanca, la città tormenta/ ma se l’uomo ride /l’uomo si accontenta.

Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato degli uccelli
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato dei fiori
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei rottami
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amore mio
Poi sono andato al mercato degli schiavi
E ti ho cercata

Ma senza trovarti
amore mio

LA BELLA STAGIONE

A digiuno sperduta assiderata
Tutta sola senza un soldo
ferma in piedi una ragazza
Età sedici anni
In Place de la Concorde
Il quindici agosto a mezzogiorno

ADESSO SONO CRESCIUTO

Bambino
ho vissuto piacevolmente
il riso sfrenato tutti i giorni
il riso sfrenato veramente
e poi una tristezza talmente triste
qualche volta tutti e due contemporaneamente
Allora mi credevo disperato
Insomma mi mancava la speranza
non avevo nient’altro che la vita
ero intatto
ero contento
ed ero triste
ma non fingevo mai
Conoscevo il gesto per restare vivo
Scuotere il capo
per dir no

scuotere il capo
per non far entrare le idee delle persone
Scuotere il capo per dir no
e sorridere per dir si
si alle cose e agli esseri
agli esseri e alle cose da guardare e carezzare
da amare
da prendere o lasciare
Ero com’ero
senza un pensier mio
E quando mi occorrevano le idee
per compagnia
io le chiamavo
Ed esse venivano
e dicevo si a quelle ch’eran gradite
le altre le buttavo

Adesso son cresciuto
e le idee anche
ma son sempre delle grandi idee
delle belle idee
delle ideali idee
Ed io rido sempre loro in faccia
Ma esse mi aspettano
per vendicarsi
e divorarmi
un giorno quand’io sarò stanchissimo
Ma all’angolo di un bosco
le aspetto anch’io
e taglierò loro la gola
e spezzerò loro l’appetito.

PARIS AT NIGHT

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
mentre ti stringo fra le braccia

IL DISCORSO SULLA PACE

Verso la fine di un discorso estremamente importante
il grande statista incespicando
davanti al vuoto di una bella frase
ci casca dentro
e smarrito con la bocca spalancata
ansimante
mostra i denti
e la carie dentaria dei suoi pacifici ragionamenti
mette a nudo il nervo della guerra
la delicata questione del denaro.

I RAGAZZI CHE SI AMANO

I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte
I passanti che passano se li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra
Per far rabbia ai passanti
per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore

NON BISOGNA

Non bisogna lasciar giocare gli intellettuali con i fiammiferi
Perché Signori miei se lo si lascia solo
Il gran mondo mentale miei Sssignori
Non è per niente allegro
Lavora arbitrariamente
Innalzando tutto per sé
Con tante chiacchiere generose sul lavoro dei muratori
Un auto-monumento
Ripetiamolo dunque miei Sissignori
Se lo si lascia solo
Il mondo mentale
Mente
Monumentalmente

LE PIU’ CORTE CANZONI

L’uccello che mi canta nella testa
e mi ripete che t’amo
e mi ripete che m’ami
l’uccello dal noioso ritornello
l’accopperò domattina.

FIESTA

E i bicchieri erano vuoti
e la bottiglia in pezzi
E il letto spalancato
e la porta sprangata
E tutte le stelle di vetro
della bellezza e della gioia
rispendevano nella polvere
della camera spazzata male
Ed io ubriaco morto
ero un fuoco di gioia
e tu ubriaca viva

nuda nelle mie braccia.

LA DISPERAZIONE E’ SEDUTA SU UNA PANCHINA

(La imparai a memoria in francese, in terza media,
la recitavo con tutto il nero della pubertà
E ogni volta che, poi, mi sono seduta depressa su una panchina,
mi è riapparsa nelle orecchie
e mi sono rivista come la figurina grigia del mio grigio libro di scuola
E mi sono sentita un po’ patetica
un po’ ridicola,
un po’ Prevert)

In un giardinetto su una panchina
C’è un tale che vi chiama se passate
Ha un paio d’occhialini e un vecchio abito grigio
Fuma un piccolo sigaro è seduto
E vi chiama se passate
O più timidamente vi fa un cenno
Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Ma tirar dritto
Fingere di non vederlo
Fingere di non averlo neppure sentito
Passare via frettolosi
Perché se lo guardate
O se gli date retta
Vi fa un suo cenno e niente nessuno

Vi può impedire di sedergli accanto
Allora vi guarda in faccia vi sorride
Facendovi soffrire atrocemente
E lui continua il suo sorriso
E voi sorridete esattamente
Di quel sorriso
Più sorridete e più soffrite
Atrocemente
E più soffrite più sorridere
Irrimediabilmente
Restando fissi là
Come congelati
Sorridendo sulla panchina
Bambini giocano a due passi da voi
Passanti passano
Tranquillamente

Uccelli volano
Volano via da un albero
Si posano su un altro
E voi restate là
sulla panchina
E già sapete bene
Che non potrete più
Giocare come quei bambini
Sapete che non potrete più
passare come qui passanti
Tranquillamente

Né che mai più potrete volar via
Lasciando un albero per l’altro
Come quegli uccelli.

TANTE FORESTE

Tante foreste strappate alla terra
massacrate
finte
rotativizzate
Tante foreste per fornire la carta
ai miliardi di giornali che ogni attirano l’attenzione dei
lettori sui rischi del disboscamento.

PER RIDERE IN SOCIETA’

Ha messo la sua testa il domatore
nella gola del leone
io
ho infilato due dita solamente
nel gargarozzo dell’Alta Società
Ed essa non ha avuto il tempo
di mordermi
Anzi semplicemente
urlando ha vomitato
un po’ della dorata bile
a cui è tanto affezionata
Per riuscire in questo giuoco
utile e divertente
Lavarsi le dita
accuratamente
in una pinta di buon sangue
a ognuno la sua platea.

LO SFORZO UMANO

Lo sforzo umano
non è quel bel giovane sorridente
ritto sulla sua gamba di gesso
o di pietra
e che mostra grazie ai puerili artifici dello scultore
la stupida illusione
della gioia della danza e del giubilo
evocante con l’altra gamba in aria
la dolcezza del ritorno a casa
No
Lo sforzo umano non porta un fanciullo sulla spalla destra
un altro sulla testa
e un terzo sulla spalla sinistra
con gli attrezzi a tracolla
e la giovane moglie felice aggrappata al suo braccio

Lo sforzo umano porta un cinto erniario
e le cicatrici delle lotte
intraprese dalla classe operaia
contro un mondo assurdo e senza leggi
Lo sforzo umano non possiede una vera casa
esso ha l’odore del proprio lavoro
ed è intaccato ai polmoni
il suo salario è magro
e così i suoi figli
lavora come un negro
e il negro lavora come lui
Lo sforzo umano no ha il savoir-vivre
Lo sforzo umano non ha l’età della ragione
lo sforzo umano ha l’età delle caserme
l’età dei bagni penali e delle prigioni
l’età delle chiese e delle officine
l’età dei cannoni

e lui che ha piantato dappertutto i vigneti
e accordato tutti i violini
si nutre di cattivi sogni
si ubriaca con il cattivo vino della rassegnazione
e come un grande scoiattolo ebbro
vorticosamente gira senza posa
in un universo ostile
polveroso e dal soffitto basso
e forgia senza fermarsi la catena
la terrificante catena in cui tutto s’incatena
la miseria il profitto il lavoro la carneficina
la tristezza la sventura l’insonnia la noia
la terrificante catena d’oro
di carbone di ferro e d’acciaio
di scoria e polvere di ferro

passata intorno al collo
di un mondo abbandonato
la miserabile catena
sulla quale vengono ad aggrapparsi
i ciondoli divini
le reliquie sacre
le croci al merito le croci uncinate
le scimmiette portafortuna
le medaglie dei vecchi servitori
i ninnoli della sfortuna
e il gran pezzo da museo
il gran ritratto equestre
il gran ritratto in piedi
il gran ritratto di faccia di profilo su un sol piede
il gran ritratto dorato
il gran ritratto del grande indovino

il gran ritratto del grande imperatore
il gran ritratto del grande pensatore
del gran camaleonte
del grande moralizzatore
del dignitoso e triste buffone
la testa del grande scocciatore
la testa dell’aggressivo pacificatore
la testa da sbirro del grande liberatore
la testa di Adolf Hitler
la testa del signor Thiers
la testa del dittatore
la testa del fucilatore
di non importa qual paese

di non importa qual colore
la testa odiosa
la testa disgraziata
la faccia da schiaffi
la faccia da massacrare
la faccia della paura.

Canzone per i bambini l’inverno

Nella notte d’inverno
galoppa un grande uomo bianco
galoppa un grande uomo bianco

è un omone di neve
ha una pipa di legno
un omaccio di neve
inseguito dal freddo

arriva in paese
arriva in paese
vedendo la luce
si sente sicuro

in una casetta
entra e non bussa
in una casetta
entra e non bussa
e per riscaldarsi
e per riscaldarsi
si siede sulla stufa arroventata
e d’improvviso ecco che scompare

e rimane solamente la sua pipa
proprio nel mezzo di una pozzanghera
e rimane solamente la sua pipa
e il suo vecchio cappello.

Tanta acqua è passata sotto i ponti
ed anche un grande fiume di sangue
ma ai piedi dell’amore
scorre un bianco ruscello
e nei giardini della luna
dove ogni giorno si fa festa a te
questo ruscello canta addormentato
quella luna è il mio capo
dentro cui gira un grande sole blu
e gli occhi tuoi sono questo sole.

Assunto mio malgrado nella fabbrica delle idee
mi sono rifiutato di timbrare il cartellino
Mobilitato altresì nell’esercito delle idee
ho disertato
Non ho mai capito granché
Non c’è mai granché
né piccolo che
C’è altro.
Altro
vuol dire che amo chi mi piace
e ciò che faccio.

PRIMA COLAZIONE

Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffelatte
Ha posato la tazza
Senza parlare
S’è acceso
Una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo
La cenere

Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo
Sulla testa il cappello
S’è messo
L’impermeabile
Perché pioveva
E se n’è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare

Senza guardarmi
E io mi sono presa
La testa fra le mani
E ho pianto.

LA METEORA

Tra una sbarra e l’altra del luogo di detenzione
un’arancia
s’infila come un fulmine
e nel pitale
piomba come una pietra
E il prigioniero
tutto schizzato di merda
risplende
illuminato in pieno dalla gioia
Lei di me non s’è scordata
Lei pensa sempre a me.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1490 20/10/2013 IL DOVERE DELLA SPERANZA

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(Rothko)

Blog di Viviana Vivarelli
(Alcune immagini sono state prese dalla mostra ‘Jackson Pollock e gli irascibili’ di Milano)

L’economia pilotata – La speranza attiva deve superare le certezze impossibili – Basta con le generalizzazioni sugli Italiani! – Cancellare subito la sconcezza della Bossi-Fini – L’odio dal diverso – Travaglio e la legge Grillo/Casaleggio – Basta finanziare le banche! – Grillo e la Costituzione- Se si aumentano le tasse, cala il gettito per lo Stato – Tra il 2008 e il 2012 l’UE ha approvato aiuti alle banche per 4.500 miliardi di euro, una somma pari al 37% del PIL totale europeo – Come le politiche sbagliate di Ciampi e Andreatta abbiano fatto esplodere il debito- La crisi della scuola

Apologo di Shih-shuang
Un giorno Shih-shuang stava setacciando del riso quando il maestro Kuiei-shan gli disse:
“Non dovresti buttare ciò che i benefattori del nostro monastero ci hanno dato”.
Shih-shuang disse:”Non butto niente”.
Kuei-shan prese un granello di riso da terra e chiese: “Tu dici di non buttare niente… da dove viene fuori, allora, questo?”
Shih-shuang non seppe cosa rispondere…
Nessuno può dire se quel chicco di riso sia uscito dal crepaccio o sia germinato da una piantina nata in precedenza.
Il maestro Kuei-shan continuò: “Non disprezzare questo granello di riso, centomila chicchi nasceranno da quest’unico granello”.
.
Capisco chi mette dei dubbi alla speranza
Gli anni passano, le nostre condizioni si deteriorano, il Paese è governato sempre peggio, le bugie pubbliche diventano sempre più gravi, la democrazia scompare come il grano sotto le locuste, l’inerzia collettiva sembra tragica e irrimediabile, chi delinque ha la meglio e si impone con incredibile sfacciataggine, le volpi e i lupi hanno il potere e lo usano per distruggerci, i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, i nostri problemi pubblici e privati lungi dall’essere risolti si aggravano, la burocrazia è assurda e maligna, il Potere oscuro e indecifrabile, i media formano ormai un cerchio inestricabile di menzogne e calunnie che ci deforma giorno per giorno, persino il nostro Movimento che credevamo perfetto mostra lacune e ostacoli interni, e niente all’orizzonte sembra darci una speranza.
Eppure io credo che la speranza non sia figlia della realtà, ma della volontà.
Credo che la speranza sia figlia di una scelta.

Una scelta di voler migliorare il mondo, che si accresce via via che rifiutiamo i mali del mondo, che ci ribelliamo, che non perdiamo la sacrosanta voglia di cambiare quello che non va bene, di sanare quello che è guasto, di lottare per il bene di tutti in cui si esalta, infine, il massimo bene della nostra coscienza.
E questa volontà non la abbatteranno né i falsi politici, né i ciarlatani da strapazzo, né i giornali di regime, né i nuovi o vecchi venditori di anime, né gli eterni spacciatori di inganni.
Questa volontà è ciò che ci tiene in vita e ci fa andare avanti.
Perché questa volontà fa di noi dei mondi nuovi in cammino.
E finché questa volontà esisterà in noi, manifestando la nostra parte più umana, la speranza non verrà a morire, né ora né mai!.
Il mio motto è quello di Chesterton e dovrebbe essere il motto di ogni uomo di buona volontà: “E’ impossibile ma tenterò!”
Tutti i più grandi balzi nella civiltà umana si devono a persone che hanno tentato l’impossibile e ce l’hanno fatta.
L’impossibile lo stiamo già facendo, per i miracoli ci stiamo attrezzando.
Eraclito diceva: “Bisogna volere l’impossibile perché l’impossibile accada”.
Tutta la storia è costellata di eventi che erano stati dati come impossibili: il voto alle donne, la parità di diritti ai neri, la liberazione dell’India, la condanna della guerra, la fine della monarchia, la caduta dello stalinismo, la sconfitta del nazismo.
E’ crollato l’impero romano, crollerà anche il turbocapitalismo.
Non esiste servo o schiavo che non si possa liberare.
La mia speranza risiede sulla constatazione che c’è anche molta bontà nella natura umana e non esiste distorsione delle coscienza che non possa essere sanata da un processo di autoliberazione che porti a cercare la verità e ad agire secondo questa.
Sono sempre stata una insegnante per vocazione. E non si può essere un insegnante senza questa immensa fiducia nell’evoluzione di ognuno.
Col pessimismo e l’autodenigrazione non è mai stata vinta nessuna battaglia e davvero oggi più che mai in Italia non abbiamo bisogno né di pessimisti né di denigratori.
.
Giuseppe Marcuzzi
Diciamola tutta: o l’Italia diventa un paese normalmente capitalista con tutto il bene e il male che si porta dietro o questo modello (solo italico) và a fondo, insomma avviso ai naviganti o si cambia rotta o gli scogli ci vengono addosso!!
.
Questo Paese sta diventando un campo da preda del capitalismo.
E non è mai accaduto che i vincitori facessero partecipare del loro potere i vinti.
.
Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, pacchetto Maroni, Legge Calderoli, porcellum, secessione, pareggio del bilancio in Costituzione, azzeramento dello stato sociale, sistema Marchionne, apartheid, disparità femminile, abbandono dei miseri, protezione dei pedofili, prescrizioni ai potenti, tetto di vetro per le donne, chiusura di ospedali e tribunali, nuove missioni militari per ‘esportare democrazia’, cacciabombardieri per portare bombe atomiche, corrotti sempre impuniti nelle istituzioni, stravolgimenti della Costituzione, predazioni passate per riforme, programmi elettorali calpestati e traditi, menzogne dei media, lavaggio del cervello delle tv, inganni europei, abusi di banche e borse, dittatura della finanza, le ragioni del mercato, i club dei potenti, i diktat del Fondo Monetario e della Banca Mondiale….
Ma davvero dobbiamo portarci dietro tutta questa zavorra?

(Jackson Pollock)

Nessuno può avere la massima certezza di nulla.
Se aspettiamo delle certezze, possiamo anche ammazzarci stamattina.
Pascal diceva: tra credere in Dio e non crederci scelgo l’opzione più conveniente
Io dico: tra credere di poter cambiare in meglio questo Paese e non crederci affatto scelgo quello che è migliore per me e per tutti. Se non crederò in nulla, morirò nel mio pessimismo inetto senza fare nulla e condurrò una vita acida e infelice senza essere di aiuto a me e agli altri. Se crederò di poter cambiare in meglio qualcosa, mi darò da fare, vivrò con la consapevolezza di un domani migliore, agirò in ogni mio atto per realizzarlo e non solo sarò più felice e più piacevole per chi mi ascolta, ma diffonderò speranza e azione e riuscirò magari, insieme a tanti altri, a contribuire positivamente al futuro del mondo. Un primo risultato è immediato: se credo nel Bene in me e negli altri e mi sento al centro di una lotta intrepida per farlo fiorire nel mondo, mi sentirò immediatamente meglio, più forte, più attiva, più dinamica. Come sia l’opposto, non lo voglio neanche immaginare.
.
“E’ pazzesco quello che l’uomo può inventare / per distruggere l’uomo / e poiché tutto questo avviene normalmente / l’uomo si crede vivo ed è già quasi morto / e già da molto tempo / va avanti e indietro in un triste scenario”
Jacques Prèvert

“C’est fou ce que l’homme invente pour abîmer l’homme
et depuis ce qui est normalement fait
l’homme est censé vivre et est déjà presque mort
et pendant une longue période
va et vient dans un triste spectacle
.”
.
Tukko 67
Diversi fatti hanno dimostrato che questa economia è completamente slegata dai fatti reali, una sorta di economia “pilotata”, con un solo fattore sempre costante: Il prelievo abnorme di liquidi nelle tasche dei cittadini “comuni”, quelli che non possono evadere nemmeno volendo essendo dipendenti tassati prima di incassare i dané. Questa crisi da dove sbuca ? Ci sono state carestie di cui siamo all’oscuro ? Possibile che il fenomeno del signoraggio, praticamente da solo, causi una crisi globale ?
.
L’unica carestia che vediamo è quella delle coscienze.
E il neoliberismo sfociato nel turbocapitalismo è il frutto della peggiore crisi delle coscienza di una civiltà industriale ormai alle corde che è nata due secoli fa esattamente con lo scopo di massimare i guadagni di pochi sulla pelle dei molti.
Da questo assioma ripetuto dall’industria alle finanze, dal piccolo speculatore al grosso politico, nascono i guai di una civiltà che è implosa in se stessa per aver posto come suo unico idolo il lucro personale.

Penso che mi sono stancata di sentire discorsi generici sugli Italiani generici e sono stufa di leggere discorsi qualunquisti, negativi e estremamente noiosi e ripetitivi,che bocciano gli Italiani tutti in categorie irricevibili dicendo con fatalismo: “Siamo così, non c’è niente da fare”. E’ come se la volontà di chi scrive intendesse incastrare “gli Italiani” in una classificazione che sembra una lapide,per cui “Siamo così”, “Diamoci pace,”Non cambierà niente!” e morta lì. Ma a che servono questi discorsi pessimistici e suicidi? Niente di più falso, sterile e inutile, anzi niente di più fatalistico e controproducente!
Non esiste “l’Italiano” come classe,razza o status.
Non esiste un DNA,una sorte,una fatalità eterni e dettati dal cosmo.
Ci sono “gli Italiani”, che sono persone, alcune furbette, ipocrite e opportunista, altre decisamente criminali, ma conosciamo tutti un’infinità di buone persone, civili, aperte al miglioramento, sane dentro, che hanno valori morali, principi democratici e rispetto civile.
Siamo il Paese che ha più volontari di tutto il mondo.Abbiamo dato alla civiltà geni,scopritori, inventori, santi. Abbiamo lottato in ogni tempo contro le ingiustizie e le oppressioni.
9 milioni di Italiani hanno votato il M5S perché non sono rassegnati affatto al peggio, e in tutti i partiti o in quel 50% di elettori che non ha votato ci sono altri milioni di Italiani perbene che non si sono piegati al marcio della corruzione politica o a quello della corruzione personale.
Se noi fossimo davvero inchiodati in categorie fisse senza speranza, non varrebbe nemmeno la pena di fare niente e di combattere per un futuro migliore,ma,siccome questi milioni di Italiani perbene ci sono, esistono e non sono stupidi affatto, io credo che sia per noi e per loro che questa battaglia andrà avanti e alla fine avrà successo, alla faccia dei denigratori,dei fatalisti, dei pessimisti e di tutti coloro che con la scusa del “tanto siamo fatti così” non vogliono fare un benemerito ca..o.

(Pollock)

CANCELLARE SUBITO LO SCANDALO DELLA BOSSI-FINI
STEFANO RODOTÀ

Le terribili tragedie collettive sono ormai diventate grandi rappresentazioni pubbliche, che vedono tra i loro attori i rappresentanti delle istituzioni, ben allenati ormai nel recitare il ruolo di chi deve dare voce ai sentimenti di cordoglio, dire che il dramma non si ripeterà, promettere che “nulla sarà come prima”. Il pellegrinaggio a Lampedusa era ovviamente doveroso, arriverà anche il presidente della Commissione europea Barroso, si è già fatta sentire la voce del primo ministro francese perché sia anche l’Unione europea a discutere la questione. Sembra così che sia stata soddisfatta la richiesta del governo italiano di considerare il tema in questa più larga dimensione, guardando alle coste del nostro paese come alla frontiera sud dell’Unione.

Attenzione, però, a non operare una sorta di rimozione, rimettendoci alle istituzioni europee e non considerando primario l’obbligo di mettere ordine in casa nostra. Lunga, e ben nota da tempo, è la lista delle questioni da affrontare, a cominciare dalla condizione dei centri di accoglienza dove troppo spesso ai migranti viene negato il rispetto della dignità, anzi della loro stessa umanità. Ma oggi possiamo ben dire che vi è una priorità assoluta, che deve essere affrontata e che può esserlo senza che si obietti, come accade per i centri di accoglienza, che mancano le risorse necessarie. Questa priorità è la cosiddetta legge Bossi-Fini.

La Bossi-Fini è quasi un compendio di inciviltà per le motivazioni profonde che l’hanno generata e per le regole che ne hanno costituito la traduzione concreta. Per questa legge l’emigrazione deve essere considerata come un problema di ordine pubblico, con conseguente ricorso massiccio alle norme penali e agli interventi di polizia. All’origine vi è il rifiuto dell’altro, del diverso, del lontano, che con il solo suo insediarsi nel nostro paese ne mette in pericolo i fondamenti culturali e religiosi. Un attentato perenne, dunque, da contrastare in ogni modo. Inutile insistere sulla radice razzista di questo atteggiamento e sul fatto che, considerando pregiudizialmente il migrante irregolare come il responsabile di un reato, viene così potentemente e pericolosamente rafforzata la propensione al rifiuto. Non dimentichiamo che a Milano si cercò di impedire l’iscrizione alle scuole per l’infanzia dei figli dei migranti irregolari, che si è cercato di escludere tutti questi migranti dall’accesso alle cure mediche, pena la denuncia penale.

In questi anni sono stati soltanto i pericolosi giudici, la detestata Corte costituzionale, a cercar di porre parzialmente riparo a questa vergognosa situazione, a reagire a questa perversa “cultura”. Già nel 2001 la Corte costituzionale aveva scritto che vi sono garanzie costituzionali che valgono per tutte le persone, cittadini dello Stato o stranieri, “non in quanto partecipi di una determinata comunità politica, ma in quanto esseri umani”, sì che “lo straniero presente, anche irregolarmente, nello Stato ha il diritto di fruire di tutte le prestazioni che risultino indifferibili e urgenti”. Un orientamento, questo, ripetutamente confermato negli anni seguenti, motivato riferendosi all’”insopprimibile tutela della persona umana”.

Le persone che ci spingono alla commozione, allora, non possono essere soltanto quelle chiuse in una schiera di bare destinata ad allungarsi. Sono i sopravvissuti che, con “atto dovuto” della magistratura”, sono stati denunciati per il reato di immigrazione clandestina. Di essi non possiamo disinteressarci, rinviando tutto ad una auspicata strategia comune europea. I rappresentanti delle istituzioni, presenti a Lampedusa o prodighi di dichiarazioni a distanza, non possono ignorare questo problema, mille volte segnalato e mille volte eluso. Così come non possono ignorare il fatto che lo stesso soccorso “umanitario” ai migranti in pericolo di vita è istituzionalmente ostacolato da una norma che, prevedendo il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, fa sì che il soccorritore possa essere incriminato. A tutto questo si aggiunge la pratica dei respingimenti in mare, anch’essa illegittima e pericolosa per i migranti, sì che non deve sorprendere che proprio in questi giorni il Consiglio d’Europa abbia definito sbagliate e pregiudizievoli le politiche italiane nella materia dell’immigrazione.

L’unica seria risposta istituzionale alla tragedia di Lampedusa è l’abrogazione della legge Bossi-Fini, sostituendola con norme rispettose dei diritti delle persone. Contro una misura così ragionevole e urgente si leveranno certamente le obiezioni e i distinguo di chi invoca la necessità di non turbare i fragili equilibri politici, di fare i conti con le varie “sensibilità” all’interno dell’attuale maggioranza. Miserie di una politica che, in tal modo, rivelerebbe una volta di più la sua incapacità di cogliere i grandi temi del nostro tempo. Siano i cittadini attivi, spesso protagonisti vincenti di un’”altra politica”, ad indicare imperiosamente quali siano le vie che, in nome dell’umanità e dei diritti, devono essere seguite.

Occorre eliminare la Bossi- Fini! Facciamolo subito!
firma anche tu per eliminare questo obbrobrio:

http://temi.repubblica.it/repubblica-appelli/?action=vediappello&idappello=391312&ref=HRER1-1


L’ODIO AL DIVERSO

Premi Nobel contro la Bossi-Fini:
Betty Williams, Nobel per la pace 1976, attualmente impegnata ad accogliere bambini rifugiati in Basilicata, ha mandato una lettera aperta al governo italiano per dire basta con la Bossi-Fini, sottoscritta anche da altri Premi Nobel: John Hume, l’ex presidente del Costarica Oscar Arias Sanchez, John Hume e l’International Peace Bureau

“Dobbiamo dire basta ad una cultura dell’estraneo. Tutti gli esseri umani sono uguali, con gli stessi diritti, con le stesse opportunità. Mentre ancora piangiamo chi non può più avere speranza, abbiamo l’obbligo di agire affinché questa tragedia non debba più ripetersi. Ognuno di noi ha la responsabilità di ciò che è accaduto. Non solo i governi e i politici, le cui responsabilità verranno giudicate dalla storia. E’ per noi preoccupante che in uno dei Paesi del G8 vengano adottate leggi che sono ai limiti del rispetto dei diritti umani. Leggi che rischiano di non riconoscere l’esistenza di vite umane, di storie, di tragedie e che trasformano in criminali coloro che ospitano immigrati e che prestano soccorso. Gli italiani non sono questo. Gli italiani hanno combattuto negli Stati Uniti per il riconoscimento dei diritti civili, non hanno esitato a chiedere l’abolizione di tanti soprusi in Germania, in Svizzera, in Sud America. Gli Italiani, ne siamo sicuri, non vogliono questa vergogna. L’Italia desidera con orgoglio rivendicare la propria natura: la cultura dell’accoglienza.
Per questo motivo ci appelliamo al governo affinché chieda al Parlamento di ridiscutere immediatamente le norme che hanno causato queste ingiustizie: la legge cosiddetta BOSSI-FINI deve essere radicalmente rivista!”.
Firmano anche il premio Nobel per la letteratura Dario Fo, Bergonzoni, Zagrebelsky, Daniel Barenboim, direttore argentino-israeliano del Teatro alla Scala, Carla Fracci, Carlo Lucarelli, Giancarlo De Cataldo, Michela Murgia e Christian Raimo, il regista Mimmo Calopresti, la giornalista Karima Moual e gli scrittori Silvia Avallone, Andrea Bajani e Nanni Balestrini,
Claudio Gubitosi, direttore Giffoni Film Festival, il drammaturgo e regista napoletano Ruggero Cappuccio e l’attore Gianfelice Imparato, Luca Barbarossa, i Subsonica e Antonello Venditti seguono Ivano Fossati, Claudio Baglioni, Francesco Guccini, Luciano Ligabue, Jovanotti, Roy Paci e l’etichetta Etnagigante, gli Osanna, Francesco Baccini. Enzo Iacchetti

LE LACRIME

Tolsero gli artigli al gatto
e volevano che graffiasse
tolsero la voce all’usignolo
e volevano che cantasse
tolsero l’argilla alla terra
e volevano che fiorisse

ci hanno tolto le lacrime
e vogliono
che ridiamo.

Zuzana Boryslawska

Steed Gamero

Trovo molto condivisibile l’articolo di Travaglio di critica all’intervento veemente di Grillo/Casaleggio contro i due senatori che hanno votato contro il reato di clandestinità.

La legge Grillo-Casaleggio
Marco Travaglio

Nella politica italiana si fronteggiano ormai due modelli: da un lato quello fin troppo elastico dei vecchi partiti, che se ne fregano dei loro elettori e fanno il contrario di quello che han promesso in campagna elettorale perché tanto, poi, in qualche modo, i voti li raccattano lo stesso; dall’altro quello fin troppo rigido del Movimento 5Stelle, ossessionato dal “programma” e dal rapporto fiduciario con gli elettori, al punto che Grillo e Casaleggio scomunicano i parlamentari M5S per aver presentato l’emendamento che cancella il reato di clandestinità, solo perché non è previsto dal programma e non è stato sottoposto preventivamente al vaglio della Rete. Intendiamoci, la fedeltà agli elettori e agli impegni presi con loro è un valore: si chiama coerenza e trasparenza. Molto bene fecero Grillo e Casaleggio a far scegliere dagli iscritti al portale (magari pochi, ma liberi) i candidati per il Quirinale. E molto bene fanno a richiamare gli eletti all’impegno di non fare da stampella a governi altrui con maggioranze variabili peraltro non richieste da nessuno. E molto male fece il Pd a far scegliere il candidato per il Quirinale a Berlusconi (prima Marini, poi Napolitano), impallinando Prodi e scartando a priori Rodotà, e poi ad allearsi col Caimano al-l’insaputa, anzi contro la volontà degli elettori: in Germania, prima di dar vita alla Grosse Koalition con la Merkel, l’Spd ha promosso un referendum fra coloro che le hanno appena dato il voto. Ma questo vale per le scelte strategiche, compatibili con tempi medio-lunghi. Per le altre, agli elettori non si può dire tutto prima.
Ci sono emergenze e urgenze che nascono sul momento (in Parlamento bisogna votare a getto continuo sì o no a questo o quel provvedimento) e richiedono risposte fulminee, incompatibili con la consultazione dei sacri testi e del Sacro Web. L’altra sera, a Servizio Pubblico, Rodotà faceva notare come in Parlamento occorra cogliere l’attimo, sfruttare una situazione favorevole che si presenta lì, in quel momento, e poi forse mai più, e bisogna afferrare il treno per la coda prima che passi. Perciò l’altro giorno i parlamentari 5Stelle hanno fatto benissimo a rilanciare una proposta già contenuta nel loro “piano carceri” estivo – quella di abrogare il reato di clandestinità – trasformandola in un emendamento che quel giorno, in quell’ora, aveva buone possibilità di passare. E così è stato: hanno colto alla sprovvista il governo, il Pd e Sel e li hanno costretti a votare con loro: il primo vero e concreto successo parlamentare di M5S, la prima proposta pentastellata a ottenere la maggioranza. Cosa che non sarebbe accaduta se si fosse rinviato tutto di qualche giorno per avviare le complicate procedure di consultazione popolare.
Grillo e Casaleggio contestano sia il metodo sia il merito della proposta, convinti che, inserendo l’abrogazione del reato di clandestinità nel programma elettorale, “il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. Ma, così dicendo, denotano una profonda disinformazione in materia (dimostrata anche dall’assenza di qualunque proposta, nel famoso programma, sul tema della clandestinità). È vero che quel reato è previsto anche in altri paesi europei, sia pure in forme e con applicazioni diverse da quelle dello sciagurato pacchetto Maroni. Ed è vero che l’immigrazione clandestina non può e non dev’essere lecita: nessuno Stato sovrano può tollerare che circolino indisturbate sul suo territorio persone senza un’identità certa. Ma non tutto ciò che è e dev’essere proibito può esserlo per le vie penali. Esistono anche sanzioni amministrative che, quando funzionano, sono altrettanto o addirittura più efficaci. I clandestini non vanno inquisiti e processati per il solo fatto di trovarsi in Italia (quando commettono delitti invece sì, come gli italiani): vanno semplicemente identificati e poi espulsi dalle forze di polizia.
Ma con un distinguo: nel gran calderone dei “clandestini” in Italia sono compresi non solo gli immigrati che arrivano apposta per delinquere o vagabondare; ma anche gli onesti lavoratori che non riescono a ottenere il permesso di soggiorno perché la Bossi-Fini impedisce loro di regolarizzarsi. Una legge seria dovrebbe distinguerli nettamente: cioè agevolare le procedure di identificazione ed espulsione dei primi (con i mezzi necessari, visto che le questure non hanno soldi neppure per la benzina delle volanti, figurarsi per pagare il biglietto aereo ai rimpatriandi); e quelle di regolarizzazione dei secondi. Poi ci sono i profughi, come gli ultimi sbarcati a Lampedusa, che hanno tutto il diritto di ottenere l’asilo in quanto fuggono da guerre e persecuzioni politiche. Né la Bossi-Fini, né peraltro la precedente Turco-Napolitano, hanno mai aiutato a sciogliere questi dilemmi. Ma tantomeno l’ha fatto il pacchetto Maroni: da quando l’immigrazione clandestina è un reato e non più un’infrazione amministrativa, le presenze di clandestini “veri” in Italia non sono diminuite di una sola unità, anzi han continuato ad aumentare. Chi fugge per disperazione dal suo paese non si lascia certo intimidire da un reato finto, che non prevede il carcere né prima né dopo la condanna e finisce quasi sempre in prescrizione, o al massimo con una multa di qualche migliaio di euro che il condannato non può (o finge di non poter) pagare, visto che non lavora o lavora in nero o delinque. L’unico risultato è l’ulteriore intasamento dei tribunali, già oberati di arretrati spaventosi, con costi spropositati e risultati zero. Grillo (che ha sposato un’iraniana) e Casaleggio non sono né razzisti né xenofobi, come s’è affrettata a scrivere la stampa di regime: semplicemente, essendo abituati al contatto con la gente, conoscono bene i sentimenti profondi e inconfessabili che animano milioni di italiani costretti a una vergognosa guerra tra poveri da una politica inetta e distante. E temono di veder equiparato il loro movimento ai partiti che chiacchierano in tv, piangono ai funerali e non fanno nulla. Ma, sulla clandestinità, i due capi dei 5Stelle hanno perso un’occasione per tacere. Invece di scomunicare i loro bravi parlamentari, dovrebbero elogiarli per il servigio reso all’Italia, e poi fermarsi a ragionare a mente fredda, interpellando qualche esperto della materia, per riempire il vuoto programmatico su un tema cruciale come questo. Con proposte serie e anche severe: non è scritto da nessuna parte che abolire il reato di clandestinità implichi l’iscrizione automatica nel partito dei buonisti, delle anime belle che negano il problema della clandestinità, spesso collegata alla criminalità. I 5Stelle hanno ancora la credibilità per fare proposte, a differenza dei vecchi i partiti che pontificano sull’un fronte e sull’altro, responsabili unici del disastro di oggi, avendo sempre oscillato fra le sparate xenofobe contro i “bingo bongo” da respingere in mare a cannonate e le geremiadi piagnucolose e generiche del-l’“accoglienza” e dell’“integrazione” (che, con la loro inconcludenza, seminano anch’esse razzismo a piene mani). Quindi continuino a insistere per l’abrogazione del reato di clandestinità e di buona parte della Bossi-Fini, e poi propongano con che cosa sostituirle: a partire da un piano straordinario di controlli preventivi e repressivi efficaci, dotando dei mezzi necessari le forze dell’ordine. E la smettano di vergognarsi dei propri successi.

Ora, che Grillo lo voglia o no, i 5stelle che rappresentano il M5S hanno altri assi nella manica, pronti a tirarli fuori appena ce ne sarà l’occasione. Ma nel programma non ci sono. Il famoso programma non li comprende anche se sono già stati presentati come proposte di legge. E allora? Dobbiamo aspettare le prossime elezioni?? Assurdo solo pensarlo!
E non si tratta di cose da poco:
-lo ius soli che allarga le condizioni per acquistare la cittadinanza
-il matrimonio omosessuale
-il divorzio breve
-la possibilità di aborto contro le opposizioni che obiettori di coscienza e legge manifestano negli ospedali
-il testamento biologico
-l’abolizione del diritto di accesso nelle proprietà altrui per la caccia
Sono tutte proposte civili e condivisibili.
Cosa si fa? Si blocca tutto perché questo o quello “Nel programma non c’è”?? Siamo nella fantascienza! Ma cos’è questo programma? E’ una via per fare le cose o un mezzo limitativo per non farle?

NATO SU QUESTO MONDO
LIBERTA’

La libertà non verrà
oggi, quest’anno
o mai
tramite il compromesso e la paura.
Io ho gli stessi diritti
di chiunque altro
di camminare
con le mie gambe
e possedere la terra.
Sono stufo di sentirmi ripetere
Lascia correre
Domani è un altro giorno
Non mi serve la libertà da morto.
Non posso vivere del pane di domani.
La libertà
è un seme robusto
seminato
nella grande necessità.
Io pure vivo qui.
E voglio la libertà
esattamente come te.

Langston Hughes

Pietro Ancona
“Al ridicolo ed al grottesco non c’è mai fine
Renzi loda la Coca Cola perché scrive il suo nome nelle lattine e con ciò dà un colpo alla società dell’anonimato. Non ho capito se è cretino o fa il cretino. Se questo è il pensiero del nuovo grande capo del PD stiamo davvero freschi!”
.
Renzi non è cretino, è un neoliberista puro e rapace, anche più di Monti.
Non vede pecca nel neoliberismo e vuole imporlo a un elettorato che si crede ancora di sx ma ama solo lo spettacolo, un pubblico ormai bolso e incapace di capire, perché ha perso ogni riferimento di sx, storico o ideologico, e arriva ad applaudirlo in modo osceno e grottesco quando elogia il mercato, il sistema Marchionne, la privatizzazione di ogni bene comune, l’azzeramento dello stato sociale e persino la Coca Cola, la più efferata multinazionale, quella che ha squadroni della morte per uccidere i sindacalisti e continuare a tenere i lavoratori del 3° mondo in condizioni da schiavi.
Nella 2a guerra mondiale la Coca Cola fece patti col nazismo.
In tutto il mondo ha violato i diritti umani.
Ha distrutto l’ambiente.
Non ha mai voluto indicare i componenti della sua bibita (droghe, additivi che aumentano la sete e creano dipendenza e perfino fitofarmaci).
In Guatemala fece assassinare chi difendeva i diritti dei lavoratori.
In Colombia è stata accusata di assoldare mercenari paramilitari per uccidere i capi dei sindacati.
Ma Renzi se ne frega e si esibisce in un elogio osceno.
E un pubblico di idioti lo applaude freneticamente.
Non ci ucciderà il neoliberismo, ci ucciderà l’ignoranza. Anche l’ignoranza crea dipendenza come una droga, una droga mortale che non uccide solo te, uccide anche gli altri.
Per questo, non le guerre o le leggi, ma i tagli alla scuola e il controllo dei media sono il massimo attacco che l’antidemocrazia fa alla libertà umana!
Cosa avrebbe detto di Renzi Don Gallo? Eppure Renzi è uno che si spaccia per cristiano! Ma si spaccia pure per uomo di sinistra e democratico! E cosa avrebbe detto di lui Berlingueri? Renzi è un rampante illusionista della politica, uno spacciatore di chiacchiere, esattamente come Berlusconi, senza alcuna differenza. L’unica distinguo è che Renzi è molto più giovane e si pavoneggia muovendosi agilmente sul palco, mentre Berlusconi è sempre stato un mezzo busto incementato mancandogli l’agibilità del balletto sul palco nelle gambette storte.

SIAMO GLI ALBERI GIOVANI
E VOGLIAMO RINNOVARE TUTTO IL BOSCO

Voi disboscate imbecilli
voi disboscate
Tutti i giovani alberi con la vecchia ascia
voi distruggete
Disboscate
imbecilli
voi disboscate
E gli annosi alberi con le loro radici
le loro vecchie dentiere
voi li conservate
E un cartello attaccate
Alberi del bene e del male
Alberi della Vittoria
Alberi della Libertà
E la foresta deserta appesta il vecchio bosco crepato

e partono gli uccelli
e voi restate là a cantare
Voi restate là
imbecilli
a cantare e a fare la parata.

Jacques Prèvert

ALTERVISTA
In Italia, Spagna e Grecia i giovani non sono mai stati così istruiti come oggi, ma non trovano lavoro. E’ necessario cambiare le priorità, altrimenti si rischia il collasso sociale. Basta finanziamenti alle banche. Il dibattito non è nuovo, ma se ha deciso di riportarlo d’attualità il presidente del Parlamento europeo, Martin Schultz è perché è sempre più d’attualità. Con una disoccupazione conclamata a livello record in Spagna, Grecia, Portogallo e Italia, si torna sempre lì. “L’Europa ha speso 1.019 miliardi di euro per salvare le banche, ma potrebbe aver perso un’intera generazione di giovani, facendo questo”, denuncia Schultz in un’intervista a Reuters.
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Cher frère blanc,
Quand je suis né, j’étais noir,
Quand j’ai grandi, j’étais noir,
Quand je suis au soleil, je suis noir,
Quand je suis malade, je suis noir,
Quand je mourrai, je serai noir.
Tandis que toi, homme blanc,
Quand tu es né, tu étais rose,
Quand tu as grandi, tu étais blanc,
Quand tu vas au soleil, tu es rouge,
Quand tu as froid, tu es bleu,
Quand tu as peur, tu es vert,
Quand tu es malade, tu es jaune,
Quand tu mourras, tu seras gris.
Alors, de nous deux,
Qui est l’homme de couleur ?

Léopold SEDAR SENGHOR (presidente del Senegal)

Caro fratello bianco,
quando sono nato ero nero,
quando sono cresciuto ero nero,
quando vado al sole sono nero,
quando sono ammalato sono nero,

mentre tu, uomo bianco:
quando sei nato eri rosa
quando sei cresciuto eri bianco,
quando vai al sole sei rosso,
quando hai freddo sei blu,
quando hai paura sei verde,
quando sei ammalato sei giallo,
quando morirai sarai grigio.

E dopo tutto ciò,
tu hai il coraggio di chiamarmi
uomo di colore!

ROBERTO MALINI
Il silenzio dei violini

Tu che sei un essere umano come me
fermati, non passare oltre, affrettando il passo
e girando la faccia per non vedere.

Guardami!
Guarda le mie sorelle, i miei fratelli,
guarda i nostri bambini!

Non lasciarti ingannare: è vero,
sono diversi dai tuoi bimbi
che se ridono sembrano violini
violoncelli se piangono.

I nostri no, non ridono, non piangono,
sono sporchi, malati, hanno occhi tristi
fissi sul nulla come quelli dei vecchi

Tu che vivi fuggendo – quasi sempre –
il dolore, fermati per un attimo e guardaci.

Guardaci: siamo uguali a te (quando la sofferenza
come un raggio di luce acuminato
ti colpisce – inattesa – al centro del cuore).

Guardaci, siamo carne e fame e sete
e sogni e sangue e pelle
come te, come la tua gente,
come i tuoi bambini.

Impara ad ascoltare il silenzio dei violini,
l’agonia dei violoncelli).

Tu che sembri un essere umano come me,
fermati, non passare oltre, affrettando il passo
e girando la faccia condannandoci
a non esistere.”

I blogger più fedeli attribuiscono a Grillo il meglio del meglio anche in fatto di migranti e gli fanno dire frasi che esistono solo nei loro desideri.
I blogger che postano solo in odio al M5S fanno dire a Grillo il peggio del peggio anche sui migranti (posizioni xenofobe e fasciste) e gli mettono in bocca frasi calunniose e infamanti che non ha mai detto.
Io non mi pronuncio perché quello che pensano Grillo e Casaleggio sui diritti umani non mi è affatto chiaro finché non si decideranno a renderlo chiaro.
E comunque me ne importa il giusto perché inerisce ad opinioni private e dovrebbe cedere di fronte al sentire della maggioranza,sempre che il M5S ne rappresenti il pensiero e non sia il contenitore di solo due persone.
Grillo ha sempre detto che il Movimento è solo un mezzo attraverso cui la volontà popolare deve emergere e che,quando gli elettori avranno imparato a farlo, se ne andrà, dunque è quello che pensa la gente che conta, esattamente come contò quando scelse Rodotà, Prodi, la Gabanelli o Strada, che non erano proprio nei desideri di Grillo, ma Grillo accettò la scelta. Faccia dunque un referendum interno anche sui migranti e accetti la scelta della maggioranza,senza rimandare a elezioni future perché ciò sarebbe ridicolo
Se la malattia c’è ora, si cura ora.
Gli ho sentito dire un paio di frasi che non mi sono piaciute.
Il fatto grave “per me” è che sta sotto gli occhi di tutti che il famoso programma-non-programma non contiene temi sociali, non parla mai dei diritti civili, non affronta le tutele umane. E questi argomenti non vengono mai presentati su questo blog, salvo che non lo siano da blogger singoli come me.
Per cui, di fronte a una tale e manifesta mancanza, uno può pensare di tutto.
Ben venga dunque ora questa discussione per chiederci: ma il M5S dei diritti umani si vuole fare portavoce? O si pensa soltanto che siano da schivare perché porterebbero solo casino, spaccature tra gli elettori e consensi da prefisso telefonico?

(Willem de Kooning)

VECCHIONI. IO NON APPARTENGO PIU’ (Canzone)

Io non appartengo più alle cose del mio tempo,
non mi riconosco più, lì nascosto dietro un canto.
Non mi basta nemmeno il cuore per giustificare, capire, sentire, immaginare.
Non mi basta la forza degli per voltarmi e non guardare.
Io non appartengo più quando un uomo è clandestino,
in una nave senza rotta già segnata dal destino.
Io non appartengo più ai borghesi, agli inciuciai, alle banche, ai cazzinculo e mi scuso,
ma c’ho pure il dubbio che sia perfino Dio un refuso.
Sono sveglio dentro un sogno di totale indifferenza,
che persino tra le gambe mi si è persa la pazienza.
Io non appartengo al tempo del delirio digitale,
del pensiero orizzontale,
di democrazia totale.

Appartengo a un altro tempo scritto sopra le mie dita,
con i segni di chitarra che mi rigano la vita.
Io l’ho vista la bellezza e ce l’ho stampata in cuore,
imbranata giovinezza a ogni antico nuovo amore.
Io non appartengo più, mi fa ridere lo ammetto,
ma vi giuro non lo faccio per malinconia o dispetto.
Non lo dico per stanchezza,
al calar del sipario su spettatori immaginari sono gli uomini la stizza,
sono i loro stupidari.
Così corrono ad Oriente e non c’è stella cometa e moltiplicano il niente per chiamarlo ancora vita,
come chi ha dimenticato,
come chi non ha provato,
come chi si è sorpassato,
non si è visto e ha continuato.

Io non appartengo a un tempo che non mi ha insegnato niente tranne che puoi esser uomo ma non diventare gente.
Io volevo ed erano voli di uno sparso, antico sogno,
per non rimanere soli, accecati nell’abbaglio.
Io non appartengo più,
e lascio uno spiraglio alla mia porta,
solo quando vieni fanno con l’amore di una volta.

Nella manifestazione contro lo stravolgimento che Napolitano coi suoi 32 ‘saggi’ tutti di parte vorrebbero fare di mezza Costituzione e in particolare contro l’intento di deformare l’art. 139 che faciliterebbe ad ogni Governo rapide modifiche costituzionali a suo uso e consumo, non c’era il Pd (in quanto è proprio lui che vuole questi stravolgimenti ed è seguito da succubi incapaci di pensare e non c’era il M5S. Perché?

Don Aldo scrive
Un amico, vecchio compagno di partito( ex-Pci) mi ha inviato un ritaglio di giornale in cui si cerca di spiegare l’assenza di partecipazione dell’ANPI alla manifestazione di sabato scorso a Roma.Di fatto si plaude all’assenza tombale del PD, con motivazioni ridicole ed inconsistenti.. Gli ho risposto, telegraficamente, in questi termini:
Mi dispiace Antonio, ma io ci sono andato ed ho visto più di una bandiera dell’ANPI! Le bandiere che mancavano (non ne ho vista nemmeno una) erano quelle del PD: un partito che ha perso l’anima della sx e si è smarrito nei vicoli ciechi dell’affarismo e dei compromessi a basso costo (niente a che fare con il grande Compromesso di cui parlava Berlinguer). L’ho detto già da tempo e lo ripeto con nuova convinzione: il PD non avrà più il mio voto, nemmeno con Renzi, il Tarzan della situazione!
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Io invece dico:
So benissimo che anche il M5S vorrebbe cambiare la Costituzione, ma con l’intento di salvare le leggi che tutelano le libertà personali e del lavoro e invece con la precisa volontà di trasformare la Costituzione parlamentare che mette tutto il potere nelle mani di una mezza dozzina di capi partito in una Costituzione basata sulla democrazia diretta che metta dei paletti allo strapotere dei nominati.
Tuttavia, poiché l’intento invece di Napolitano&compari è quello di rendere la nostra Repubblica decisamente a base oligarchica e neoliberista, era o no il caso che anche il M5S partecipasse alla manifestazione di sabato? O quella manifestazione è ancora troppo poco rispetto a quello che noi vorrebbero fare loro?

Una sola cosa ci tiene in vita in questo mondo perverso: la speranza di poter fare qualcosa per renderlo migliore.
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Dai Glicini di Cetta guardatevi questo bellissimo video
La bellezza ha sempre la capacità di commuovermi profondamente

Dal Blog I glicini di Cetta
La curva di Laffer dice che, oltre un certo limite, se si aumentano le tasse calano gli incassi per lo Stato. L’eccessiva pressione fiscale fa crollare tutti gli indicatori economici del paese. Ma il Governo Letta procede implacabile e vincola anche il nostro futuro, chiedendoci a versare a fine anno non solo il 105% delle tasse per il 2014, ma anche quelle del 2015, 2016 e 2017.
Con l’aumento dell’Iva dal 20 al 21% nelle casse dello Stato arriverà meno ricchezza. Intanto perché si produrrà un aumento dei prezzi e un ulteriore calo della domanda che farà calare il PIL e aumenterà la crisi stessa, riducendo la massa monetaria circolante.
Il risultato dunque è che il Governo Letta opera per aumentare la crisi del Paese per limare la sua sovranità e passarlo a un neocolonialismo retto da chi dirige gli equilibri internazionali.
Nessuno capisce che se uno Stato è sovrano il debito pubblico non è un problema gravissimo. Non lo è quando uno Stato conserva la propria moneta e ha una banca centrale efficiente e non succube, perché è proprio usando i mezzi propri della sua sovranità che uno Stato crea inflazione perché stampa moneta per colmare il deficit.
Ad es. con le enormi spese del piano Marshall, gli Stati Uniti hanno creato le premesse per il boom economico degli anni ’60.

Nel giugno 2012, il Commissario Europeo Michel Barnier ha reso noto che tra il 2008 e il 2012 l’UE ha approvato aiuti alle banche per 4.500 miliardi di euro.
Una somma pari al 37% del PIL totale europeo.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/07/il-megasostegno-dellue-alle-banche-4500-miliardi-di-aiuti-di-stato-in-3-anni/256429/
E nemmeno in questo caso c’è stata inflazione.
Si pensi che con questi soldi si sarebbero azzerati i debiti pubblici di Italia, Grecia e Spagna messe insieme, evitando le sofferenze alle quali si sono assoggettate decine di milioni di individui, oltre a centinaia di suicidi. E ancora sarebbero avanzate le somme necessarie per un poderoso rilancio dell’economia di tutta la zona UE.
Invece si è preferito dare quei soldi alle banche, affinché potessero gettarli nel buco nero delle perdite causate dalla febbre della speculazione della finanza globale.
E, lo ha detto lo stesso Barnier, questi giganteschi aiuti non sono serviti praticamente a nulla.
I problemi del nostro paese hanno avuto inizio proprio nel momento col distacco tra Tesoro e Banca centrale, e poi quando l’Italia ha perso completamente la sovranità.
Era il 1981 e il debito pubblico italiano era al 58,46% del PIL.
Quel divorzio fu il frutto di un accordo sottobanco tra Ciampi, a capo di BdI, e Andreatta, Ministro del Tesoro, che non venne sottoposto al vaglio di Camera e Senato.
I partiti sono stati zitti. Ovviamente dissero che lo avevano fatto per il bene del paese, per costringere la classe politica a ridurre le spese a deficit e quindi il debito pubblico. Ma le cose sono andate ben diversamente, causando danni enormi al Paese.
In realtà, uno dei veri obiettivi era di abbattere i salari, imponendo una deflazione che desse la possibilità di annullare quello che Andreatta definì “il demenziale rafforzamento della scala mobile, prodotto dall’accordo tra Confindustria e sindacati”. Infatti, nel 1984 con gli accordi di San Valentino la scala mobile fu indebolita e nel 1992 definitivamente eliminata.
E oggi, come allora, le presunte “necessità” di bilancio pubblico sono la leva attraverso cui ridurre il salario, in Italia e in Europa. Con la differenza che oggi l’attacco si estende al salario indiretto, cioè al welfare.
L’indice del costo del lavoro per unità di valore aggiunto ha avuto un crollo a partire dal 1981, culminato nel 1998. Riguardo al debito pubblico, siccome non è un elemento assoluto, cioè a sé stante ma speculare, deve necessariamente corrispondere al credito di qualcun altro. Nella fattispecie alla ricchezza dei cittadini, perché è soltanto per mezzo della spesa a deficit che lo Stato può perseguire una politica di crescita, sviluppo, fornitura dei servizi e aumento del benessere.
Se lo Stato cerca il pareggio di bilancio, non fa altro che tassare per l’esatta quantità di denaro che ha messo in circolazione. Se lo Stato inizia col dare 100 soldi ai cittadini ma a fine anno gliene chiede indietro altrettanti, o addirittura di più , chiede soldi che i cittadini non sanno più dove prendere, trovandosi nelle condizioni di cedere allo Stato beni materiali o immobili. A quel punto, con che cosa sopravviveranno? Con che cosa costituiranno le imprese?Con cosa pagheranno le spese di istruzione, quelle mediche e di assistenza?
Non a caso, da quando la gabbia dell’Euro ha tolto la possibilità agli Stati di spendere a deficit non c’è più alcuna crescita. E anzi gli Stati dell’Eurozona sono tutti peggiorati, anche la virtuosa Germania, che si trova al 16° posto degli Stati peggiori. Non solo la crescita si è arrestata, ma c’è stato un peggioramento generalizzato delle condizioni di vita e dei servizi.
Dopo il divorzio Tesoro-BdI, dopo di esso, nel giro di 12 anni, il debito pubblico è passato dal 58,46% del 1981 al 115,66% del 1993, è più che raddoppiato in giro di 12 anni. Altro che elogiare Ciampi e Andreatta!!
Prima del divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia il debito pubblico era sotto al 60%. Dopo ha avuto un’impennata che dopo un breve intervallo successivo all’ingresso nella zonaEuro, dal 2008 ha ricominciato a crescere a ritmo ancora maggiore, con danni di portata incalcolabile.
Intanto il Pil è cresciuto coi prezzi passando da 809.019 milioni di Euro del 1981 a 1.032.013 del 1993, con un aumento del 127,5%, che va a influire sul valore effettivo del debito.
La crescita percentuale del debito calcolata sui valori assoluti è stata superiore al 252%, il 21% tondo per ogni anno. Altro che aumento, qui ci troviamo di fronte a una vera e propria deflagrazione. Causata da scelte con le quali si pretendeva di ridurre un debito e invece lo si è fatto esplodere. Sottraendolo per giunta, e questa è la cosa più grave, dal controllo dello Stato, ovvero dalla sua banca centrale per metterlo nelle mani della speculazione internazionale, che ovviamente vi ha lucrato somme enormi. E ha preteso interessi sempre maggiori, che ormai sono la parte di gran lunga preponderante del nostro debito.
Il totale degli interessi sul debito 1995-2011 equivale al 71% del debito pubblico complessivo.
In sostanza, i cittadini italiani si sono visti sottrarre dai loro governanti quantità sempre maggiori della loro ricchezza e dei servizi gestiti dallo Stato, che sono serviti per favorire la speculazione finanziaria internazionale.
Ora, chi ha causato in prima persona questo disastro non è mai stato chiamato a giustificare le proprie azioni e ad assumersi le proprie responsabilità. Viceversa gli è stata attribuita la più alta carica dello Stato.
Abbiamo una gerarchia sociale stabilita in base ai crimini perpetrati da ciascuno.
Oltre a tutto questo, si è fatto in modo da porre il paese in una posizione molto più esposta agli effetti della crisi economica. Quindi la crisi non è dovuta ai cittadini che hanno voluto vivere al di sopra delle loro possibilità, ma a una politica economica di feroce classismo e ciecamente deflattiva. Che non solo ha decurtato i salari in maniera significativa, ma ha addossato alla comunità quantità di debito enormi e in perenne crescita, malgrado la progressiva riduzione dei servizi offerti dallo Stato fino all’esproprio della facoltà di decidere come spendere i nostri soldi, cosa per la quale dobbiamo andare a chiedere il permesso a Bruxelles e a Berlino, in base a interessi che nulla hanno a che vedere con quelli del nostro paese.
Risultato: impoverimento generalizzato, smantellamento del sistema industriale, economico e del welfare, disoccupazione, demansionamento, spreco e allontanamento delle professionalità, svendita del patrimonio dello Stato che i cittadini hanno pagato con le loro tasse. Ovvero i presupposti necessari affinché il paese non riesca più a risollevarsi, rimanendo indefinitamente nelle condizioni che permettono ad altri di trarre profitto dalle nostre disgrazie. Causate da una classe dirigente designata e imposta al fine di ottenere proprio questo risultato.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12426

Banche a confronto: vince la finanza etica e sostenibile

È stato presentato ieri a Washington uno studio che mette a confronto le più grandi banche del mondo ed una rete di banche eticamente orientate. I risultati mostrano che le banche sostenibili hanno risultati migliori anche sul piano degli andamenti finanziari.
I risultati mostrano che:
le banche eticamente orientate erogano circa il doppio del credito in proporzione agli attivi di bilancio rispetto alle banche di sistema (75,9% contro il 40,1%);
i loro bilanci si sostengono grazie alla raccolta di risparmio dalla clientela (73,1% per le banche eticamente orientate contro il 42,9% della banche di sistema);
mantengono un miglior livello di capitalizzazione, soprattutto se si misura il rapporto tra capitale e attivi totali (7,2 % contro 5,5%);
offrono una redditività sul capitale investito (ROA) più elevata (0,53 % contro 0,37%), con bassi livelli di volatilità.


(De Kooning)

LA CRISI DELLA SCUOLA

Il nostro sistema educativo ha alla base pedagogisti di avanguardia come la Montessori e non si basa su nessun comportamentismo statunitense, ma, semmai parte, 60 anni fa, dall’attivismo di Dewey e della scuola-laboratorio di Chicago, dove si abbandonava la rigida ripetizione mnemonica di nozioni e si vivacizzava l’apprendimento con gite e viaggi, sport, attività varie, laboratori scientifici e di attività manuali.
Ma la pedagogia italiana, essendo stata sempre povera e ultima nelle attenzioni ministeriali, prese altre vie con sperimentazioni di grande interesse, specialmente alla scuola primaria, elementare e media, e specialmente in alcune regioni come l’Emilia Romagna, che crearono in passato modelli da imitare in tutto il mondo.
Solo nell’ultimo ventennio, ad opera di governi di cdx e csx (a col gravissime colpe pari) la scuola è diventata la cenerentola degli investimenti pubblici sino a scendere rovinosamente nelle classifiche mondiali come tristemente tutti sappiamo.
Oggi, per quanto gli Italiani siano al 18° posto per i cervelli ed esportino geni in tutto il mondo, abbiamo la prima università italiana (l’UNIBO di Bologna) al 194° posto; per laureati siamo al penultimo posto tra i 34 Paesi dell’Ocse davanti solo alla Turchia: i nostri studenti sono ultimi in matematica e conoscenza della propria lingua in Europa e la scuola italiana fa acqua da tutte le parti, per non parlare dell’abbandono governativo davvero criminale della ricerca.
Ma non è certo colpa del comportamentismo americano, bensì delle scelte delinquenziali di una Casta bipartisan di dx e di sx che ha preferito mandare al macero intere generazioni per mantenere intatta la sua impunità e il suo attaccamento al Potere.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1491 1/11/2013 AMEN

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Blog di Viviana Vivarelli

Perché mi piace il M5S – Nemmeno la DC arrivò a quello che succede oggi – Il Paese dei fuochi fatui – Papa Francesco e le donne – La troika e il sacco dei risparmi – Voto palese su Berlusconi- Via tutte le banche meno quella di Stato! – Che fine hanno fatto gli altri movimenti di democrazia diretta in Europa? – La beffa di Tari, Trasi e Trise – Il programma unico – Il compenso di un Fazio qualsiasi – Endemol – Superstipendi in RAI – E il nazista dove lo metto?- La legge sul negazionismo – Pregare senza disertare- A Treviso la discriminazione è finita – Benvenuti in Danimarca- La grigia uniforme del potere

Se c’è una cosa che posso dire di avere imparato dalla vita è che non si deve mai dire mai. Ci poniamo dei confini, ma poi c’è il viaggio, che diventa una meta e che ci porta, senza che noi lo vogliamo fuori dai confini che pensavamo di avere.
Le persone che ci mancano non vanno mai via, almeno così capita a me. Ci confronteremo sempre con loro. Certo, si avvicinano e si allontanano, come facciamo del resto tutti da questa parte dell’esistenza.
(Lettera di Piero)

Carl Sagan. Contact
Il mondo è complesso. Il mondo è misterioso. La prima idea che ciascuno si fa del mondo non è necessariamente quella giusta. Gli uomini possono ingannarsi. Anche gli scienziati. Tutte le dottrine socialmente odiose sono state appoggiate da famosissimi scienziati. E, naturalmente, da politici. E da rispettabili capi religiosi. Lo schiavismo, per es., il razzismo nazista. Gli scienziati commettono errori. Tutti commettono errori. Fa parte dell’essere umano.
Il modo per ridurre gli errori è di essere scettici. Si mettono alla prova le idee, si controllano secondo rigorosi standard di evidenza. Non credo che esista una verità universalmente accettata come tale. Ma quando si consente che le diverse opinioni si confrontino, quando ogni scettico può attuare il suo esperimento personale per controllare qualche opinione, allora la verità tende a emergere. Questa è la linea di condotta portata avanti dalla scienza. Non sarà un procedimento perfetto, ma è il solo che sembra funzionare. E le religioni non sono scienze. Ognuna pretende di avere la verità assoluta, ma si scontrano su troppe cose. Su troppi punti si contraddicono a vicenda. Essere agnostici significa riconoscere che nessuna religione dà la perfetta evidenza. Se ci fossero prove inconfutabili sul mistero divino, tutti gli uomini della Terra ci crederebbero. Invece metà almeno degli umani non crede a nessuna religione e gli altri si combattono tra di loro. Sembra abbastanza ovvio constatare che quelle che credono di essere religioni assolute non sono altro che tentativi molto relativi di istituzionalizzare un potere usando il nome di Dio”.

Ma quanti altri feticci sono stati sventolati per abbindolare gli uomini così come il nome di Dio? La parola democrazia è uno di questi.

PERCHE’ MI PIACE IL M5S
VV
Perché è l’unico movimento politico di questo Paese che abbia una ‘morale civile’.
Perché è l’unico movimento politico che porti avanti le istanze di democrazia diretta anticipate dal movimento mondiale e universale dei no global.
Perché é l’unico movimento esistente che si proponga una rivoluzione culturale per uscire dalla degenerazione della partitocrazia parlamentare che ha trasformato la democrazia in una oligarchia spocchiosa e assoluta.
Perché intende restituire al popolo quella sovranità che gli appartiene, che è l’unico fondamento che giustifichi un governo, che permette ai cittadini di governarsi da soli contro i partitocratici che questo potere hanno fraudolentemente rubato.
Perché si propone come una visione totalmente nuova della politica, della società, dei rapporti tra gli uomini, dei rapporti con l’ambiente, dei diritti che spettano ad ognuno e dei doveri che riguardano tutti.
Perché ha svelato i patti occulti da sempre esistiti tra destra e sinistra e le ipocrisie di entrambe le fazioni, in una complicità feroce che ha svenduto questo Paese al grande capitalismo trasformando l’Italia in una terra da conquista, come nemmeno nel peggiore neoliberismo.
Perché rifiuta il classismo che divide l’Italia in due Paesi, quello di coloro che hanno tutto e non devono temere nulla e quello di coloro che non hanno niente e devono temere tutto, mentre ogni giorno diventa più chiara la violazione del punto 1° della democrazia, per cui tutti dovremmo essere uguali davanti alla legge, mentre in questo disgraziato Paese la cricca non fa che arroccarsi nella difesa dei propri privilegi, abusi e impunità, creando un sistema iniquo di autoprotezione che nulla ha a che fare con la Giustizia o la democrazia.
Perché si oppone al turpe complotto che collega i media al potere facendone la cassa di risonanza delle loro menzogne, in un’opera continua di disinformazione, inganno, calunnia, deformazione dei fatti, che ci precipita sempre più nelle classifiche mondiali.
Per tutto questo scelgo M5S.

MA NEMMENO LA DC
vv
Dovremmo tutti ammettere che almeno la DC aveva un minimo di amor proprio nei confronti degli USA, che aveva costruito uno stato sociale (quello che il Pd e Renzi vogliono abolire), che non si era messa a svendere l’acqua pubblica o i beni demaniali, che non aveva lasciato violentare i nostri soldi dalla grande finanza, che faceva funzionare un minimo di credito bancario, che aveva ricostruito il Paese e non lo aveva distrutto, aveva creato posti di lavoro e non portato a una disoccupazione giovanile del 40,4%, che non aveva distrutto come adesso scuola e ricerca, che non aveva deturpato in modo così massiccio giornali e televisione, che non mostrava la vergogna di tanti condannati al potere e non avrebbe mai aiutato uno sciagurato come Berlusconi, che aveva un minimo di rispettabilità almeno apparente e non era scesa tanto in basso, che si era fermata ai Patti Lateranensi senza gli ulteriori regali di Tremonti al Vaticano, che non regalava impunità e condoni come ora e che manteneva una certa differenza di valori tra destra e sinistra.
Dovremmo tutti ammettere che questi ultimi 20 anni di inciuci innominabili tra finta destra e finta sinistra sono stati quanto di peggio potevamo mai vedere, in cui sia dx che sx sono riusciti a fare anche peggio della DC.

QUESTO E’ IL PAESE DEI FUOCHI FATUI
Viviana Vivarelli

360 morti in mare sono il fuoco fatuo di un giorno, buono per riempire i giornali e sputare un po’ su questo o quello, arrogandosi meriti inesistenti e divulgando calunnie opportunistiche.
Il giorno dopo chi muore tace e chi vive si dà pace. E si passa a un nuovo fuoco fatuo, mentre i problemi restano e le soluzioni non arrivano.
Si vive come le falene.
Ma io spero che il problema dei migranti non scompaia e che Grillo/Casaleggio non approfittino del nuovo spot del giorno per perdere la memoria, perché la sofferenza resta e non scompare col cambio di titoli sui giornali. E la sofferenza del mondo o diventa la mia o sono destinata a perire come una non nata.
Io non sono osservante. Considero le chiese con sospetto, come le scienze. Istituzioni che gestiscono il potere. Spero di essere religiosa nel senso di religare/abbracciare tutto e tutti. Non mi pongo il problema di Dio, problema inutile, visto che non ne possiamo dire niente. Ma mi è piaciuta la lettura di don Aldo su Matteo 5,1-12, che intende lo ‘spirituale’ come un concetto che passa attraverso le categorie socio-antropologiche della “giustizia”, della “povertà”, della “purezza del cuore” e della sofferenza di lotta.
«Il mistero del Vangelo – scriveva Balducci – sta tutto in una specie di rovesciamento che ci obbliga a verificare la nostra fede non già su un Dio che non vediamo e che può essere, perciò, un luogo di inganno, di auto-inganno, ma sull’uomo…
Perché la domanda della fede non è quella dell’uomo che si rivolge a Dio e gli chiede: “dove sei?”, bensì quella di Dio che si rivolge all’uomo e gli chiede: “Dov’è tuo fratello?” (Genesi 4,9).
Sentirsi interpellati nel profondo di se stessi su questa responsabilità per l’altro, la vittima, l’emarginato, la giustizia che è condizione per il suo riscatto e il pianto di lotta che è il prezzo per la sua liberazione sono l’unica strada, laica e profana, attraverso la quale vivere la felicità, altrui e, quindi, la propria.
..
Mi chiedono cosa vorrei per il raggiungimento di una maggiore felicità

Io non miro alla felicità, concetto obliquo e ingannevole che tende all’edonismo. Non miro al piacere. Miro alla giustizia.
Credo profondamente che ci siano dei diritti fondamentali che debbano essere rispettati universalmente.
Così comincio da quelli:
-vivere e non sopravvivere
-avere la concreta possibilità di un futuro migliore
-essere rispettati in quanto persone, in quanto lavoratori, in quanto cittadini
-non conoscere discriminazioni, di censo, sesso, etnia, ideologia, religione, credenze, colore della pelle, provenienza…
-essere trattati tutti secondo giustizia essendo tutti uguali davanti alla legge
-godere di leggi giuste che discendono dai cittadini stessi secondo la loro evoluzione storica e civile e non sono imposte da caste di potenti, ma soprattutto non hanno come fine gli interessi e gli obiettivi di quella ristretta casta ma il bene sociale del maggior numero di persone
-vivere in un ambiente non inquinato, non depauperato o distrutto
-avere la possibilità di farsi una cultura e di evolvere intellettualmente e spiritualmente….

Se questi fini fossero realizzati, credo ci sarebbe maggiore Giustizia.
La Felicità in senso edonistico è un concetto puerile.
Si deve vivere per raggiungere la Giustizia, non la Felicità.

Ciro
“Preparavo io le buste per i politici, secondo le indicazioni di Di Caterina”. In circa 13 anni a Filippo Penati del PD braccio destro di Bersani “sono stati dati almeno 3 milioni di euro”. Maria Giulia Limonta, stretta collaboratrice dell’imprenditore Piero Di Caterina, ieri ha testimoniato nel processo per il Sistema Sesto nel Tribunale di Monza.
Penati uno dei tanti , secondo la corte dei conti in Italia ogni anno i politici rubano 60 miliardi. 60 miliardi moltiplicati per gli ultimi 30 anni, voglio essere buono perché questi rubano fin dai tempi della DC, PSI e PCI, ovvero 50 anni, fanno giusto il debito pubblico. A parte gli altri 19 punti del programma 5S che pure condivido, quello che davvero vorrei vedere applicato prima di essere troppo vecchio per godermelo è il politometro. Quanto manca!

Da: GIANCARLA CODRIGNANI

Rendo pubblica la lettera inviata a Papa Francesco, sono stata sollecitata dall’interesse che dimostra per riformare la posizione delle donne nella Chiesa.
Alcuni indizi (divieto al sacerdozio femminile, intervento ai convegno dei ginecologi, scomunica di un prete americano favorevole all’ordinazione delle donne) e dalla notizia, fornita da ‘El Pais’ e da ‘Famiglia cristiana’ che anticipa l’ipotesi dell’inserimento di una donna nel collegio cardinalizio.
Se fosse vero, papa Francesco otterrebbe un grande successo mediatico, ma non incontrerebbe il favore delle donne che non chiedono un posto nella gerarchia che le omologhi al modello maschile anche nella Chiesa ma il riconoscimento della loro soggettività autonoma.
Ho allegato alla lettera un documento di Carlo Maria Martini che, intervenendo ad un convegno nel 1981, espresse in modo straordinariamente efficace il senso che deve avere il tardivo riconoscimento della posizione delle donne nella Chiesa.

Caro Papa Francesco,
come non provare sentimenti di amicizia e di fraternità nei suoi confronti e non solidarizzare con i segnali che viene lanciando attraverso l’infittirsi di relazioni con persone più o meno note della società italiana? Non intendo accrescere il numero dei corrispondenti che incomincia, forse, a farsi molesto; ma sono indotta a interpellarla dopo la notizia del suo intento di pronunciarsi sullo spazio da assegnare alle donne nella Chiesa. Presumo sia anche per lei un dato di realtà che non i disegni di Dio, bensì i ruoli
gerarchicamente diversi che uomini e donne hanno storicamente assunto comportano differenze che non vanno sottovalutate, soprattutto se si ricercano nuovi equilibri.
Essendo anche lei un uomo come gli altri, sa bene che difficilmente agli uomini capita di dire parole adeguate quando parlano con noi, soprattutto se pensano di parlare “per” noi. Anche la Chiesa ci conosce solo attraverso una convenzione che non corrisponde alla
nostra ermeneutica, di credenti e di non credenti: senza una donna non ci sarebbe stata nascita, senza un’altra donna non ci sarebbe stato annuncio (sarebbero mai arrivati al sepolcro vuoto gli apostoli senza Maria di Magdala?). Come “genere” siamo meno sensibili alle ambizioni di potere che sono incoerenti, almeno nella Chiesa, anche per un uomo. Tuttavia non siamo così stolte da non esser state sempre consapevoli che, anche se in dottrina non si ritrovano giustificazioni alla discriminazione, la Chiesa è rimasta maschile fin da quando la tradizione dei primi secoli ha trasmesso gli scritti dei “padri” della Chiesa e non delle madri, menzionate solo in quanto viri dimidiati. Carlo Maria Martini fin dal 1981 ha posto l’urgenza di un nuovo riconoscimento della presenza femminile nella Chiesa, ma non ne sono seguite innovazioni. Anzi l’attribuzione al nostro genere di uno speciale “genio femminile” è rimasto nel tradizionalismo e non sono
sembrate amicali le misure adottate dal suo predecessore per accertare l’ortodossia della Federazione delle suore americane (LCWR). Per questo sono certa della sua informazione previa sull’ormai imponente letteratura specifica di teologhe e filosofe e dell’ opinione femminil- femminista (uso l’aggettivo, anche se riprovato da rappresentanti
della gerarchia poco attenti alle dinamiche sociali) del popolo di Dio e anche della condivisione delle idee con donne religiose e laiche cattoliche (ma non solo). Tuttavia oso esprimerle la mia preoccupazione: in tempi in cui la Chiesa soffre abbandoni “di genere”, le donne si aspettano di ottenere non rappresentanza, ma riconoscimento di soggettività. Non le deluda. Perdoni la confidenza nella sua disponibilità. La ricordo con sentimenti di fiducia e affetto
G.C.

Mi permetto di allegarle il testo dell’introduzione del card. Carlo Maria Martini al Convegno tenutosi a Milano nell’aprile del 1981. Perché, si chiede ad esempio la donna, identificare l’immagine di Dio con quella trasmessaci da una cultura maschilista? Quale l’annuncio
kerigmatico per lei, non rinchiuso in una visione moralistica? Quali indicazioni per un cammino spirituale e di santità che la stimolino adeguatamente? Quali indicazioni per una rinnovata prassi pastorale, per un cammino vocazionale per il matrimonio, per la consacrazione religiosa, la famiglia, in considerazione della nuova coscienza di sé
che la donna ha acquisito? Quali indicazioni per un linguaggio globale, anche liturgico, che non faccia sentire esclusa, nella sua elaborazione, la donna?
Perché così poche e inadeguate risposte alla valorizzazione del proprio corpo, dell’amore fisico, dei problemi della maternità responsabile?
Perché la pur grande presenza delle donne nella Chiesa non ha inciso nelle sue strutture? E nella prassi pastorale perché attribuire alla donna solo quei compiti che lo schema ideologico e culturale della società le attribuiva, e perché non esplicitare i suoi carismi “opera dello Spirito Santo”?
I ruoli ecclesiali affidati alle donne sono allora secondo i carismi di una Chiesa condotta dallo Spirito oppure ancora frutto di una mentalità maschile?
Le donne si chiedono tutto questo. Non sempre lo esprimono. Sentono ancora timore a infrangere una “iconografia” della donna cristiana, dentro la quale peraltro stentano a riconoscersi e non riescono più ad adattarsi.
La Chiesa deve porsi in ascolto. Deve lasciarle esprimere da protagoniste. Il loro modo di leggere, interpretare la vita ha una rilevanza che deve segnare un cammino pastorale che non può vedere le donne perennemente soggette o brave e fedeli esecutrici, quasi
vergognose o timide di fronte alla forza che potrebbero esprimere in novità.
I ministeri, carismi, servizi, sono doni per la comunità ed esigono una profonda e attenta rilettura che apra nuove vie alla comprensione del ruolo delle donne nella Chiesa.
La filosofia e la teologia nelle loro varie branche, l’esegesi biblica, la pastorale hanno un compito urgente da svolgere con gli strumenti che a loro sono propri.
Le scienze umane aprono loro ampi spazi di documentazione e di fondazione. Ma anche la vita delle donne, anzi, dalla loro vita parte un richiamo fortissimo di novità. Le più mature non esprimono vane rivendicazioni di false parità: chiedono di costruire in pienezza e
con coraggio, mettendo in discussione se stesse, la società e la Chiesa.

Giancarla Codrignani (Bologna, 18 luglio 1930) è una scrittrice, giornalista, politica e intellettuale italiana, impegnata nel movimento per la pace e più volte parlamentare della Repubblica.

LA TROIKA E IL SACCO DEI RISPARMI
Bruno Amoroso

Il FMI ha smentito di aver proposto il prelievo forzoso sui conti correnti dei cittadini europei, ammettendo semplici “discussioni ed esperienze su ipotesi di prelievo sui capitali una tantum”, come metodo per aggredire il debito. Ma la smentita non convince il prof. Bruno Amoroso, economista, prof. emerito all’Università di Roskilde, in Danimarca. “La Troika è di nuovo al lavoro”, sostiene. “La BCE e la Commissione stanno preparando il sacco dei risparmi, mentre il FMI fa lo stesso in parallelo specializzandosi su come far pagare ai cittadini il ‘debito estero’ degli Stati”.
Piero Ricca
Piero Ricca: Professore, nei giorni scorsi ha fatto discutere l’ipotesi, contenuta in un report del Fmi, di un prelievo una tantum sui conti correnti a livello europeo. Le sembra credibile? E in quale contesto questa ipotesi si colloca?
Bruno Amoroso: L’ipotesi del FMI è parte della seconda fase della strategia di esproprio dei risparmi dei cittadini, avviata durante gli anni ’80 e ’90 e che ha avuto una sua prima prova di successo negli Stati Uniti e nell’Unione Europea con la rapina finanziaria del 2008-2010. Una rapina che ha portato un bottino nelle mani di pochi gruppi pari al 37 % del PIL europeo; cioè aiuti di Stato tra ottobre 2008 e ottobre 2011 a favore degli enti finanziari pari a 4.500 miliardi di euro, a cui si aggiungono 6.500 miliardi di euro, il che ha fatto ovviamente scoppiare il”debito sovrano” di molti paesi dell’UE, stimato tra i 45 mila e i 65 mila miliardi di euro. Di questa rapina, definita da James K. Galbraith “il più grande crimine finanziario della storia del capitalismo” si conoscono gli autori e gli attori. Basta leggere il testo dell’indagine condotta negli Stati Uniti dalla Financial Crisis Inquiry Commission (Financial Crisis Inquiry report, 2011) che ne illustra i meccanismi e le collusioni politiche. Il Rapporto spiega che tutte le leggi introdotte per legalizzare questa rapina sono in vigore e i responsabili sono ai loro posti e si accingono al secondo girone.
La fase attuale ha avuto inizio a fine 2012 con il rastrellamento dei pochi risparmi ancora in giro mediante l’imposizione del conto in banca anche ai pensionati con 1000 euro al mese; seguito dalla legge che impone il trasferimento delle informazioni su tutti i conto correnti all’Agenzia delle entrate e dalla Direttiva Barnier in corso di approvazione al Parlamento europeo, che introduce a livello europeo la norma sperimentata a Cipro – e cioè che in caso di fallimento bancario sono i risparmiatori a pagare e non più i governi o la BCE. Si prepara a fine anno il fallimento delle maggiori banche europee e quindi il prelievo sui conti dei risparmiatori. Su quello che accadrà poi si è espresso con chiarezza il ministro Saccomanni che ha di nuovo aperto alle “cartolarizzazioni” e ha dichiarato finita l’era delle banche per dare il benvenuto al “sistema finanziario ombra”.
Insomma, la Troika è di nuovo al lavoro. La BCE e la Commissione stanno preparando il sacco dei risparmi, mentre il FMI fa lo stesso in parallelo specializzandosi su come far pagare ai cittadini il “debito estero” degli Stati.
Il governo Letta è consapevole di tutto questo. Per questo è stato il governo dei rinvii, in attesa che lo scoppio della crisi e il fallimento degli Stati dell’Europa del sud annulli tutti gli impegni verso i cittadini, inesigibili dentro i parametri europei. La legge finanziaria presentata si muove dentro questa stessa logica per rassicurare i risparmiatori prima del collasso. Più che un’aspirina per combattere il cancro è un sonnifero, ammesso che funzioni.
PR: Proprio Enrico Letta ribadisce l’assoluta necessità della “stabilità” e vede il rischio della crescita del “populismo antieuropeo” alle prossime elezioni europee; dal canto suo Mario Draghi ritiene che l’euro è “irreversibile” e ha recentemente sottolineato i progressi nei bilanci dei paesi membri. Lei cosa risponde?
BA: Entrambi parlano come persone informate dei fatti, che sono cioè consapevoli dei rischi di quello che stanno facendo. Per Letta, e simili, le riforme devono creare un “presidente” forte per reprimere l’inevitabile reazione popolare che verrà a seguito di ciò che stanno preparando. Draghi continua a fare alla BCE quello che ha fatto in Italia al tempo delle privatizzazioni bancarie che sono divenute il veicolo delle speculazioni successive della Goldman Sachs e Co. Ha coperto la crisi del 2008 come Governatore della Banca d’Italia scaricandone i costi sui risparmiatori e i cittadini. Oggi ripete l’esercizio alla BCE. L’uomo giusto al posto giusto. E pochi ricordano che nella sua tesi di laurea svolta con Federico Caffè affermò, ben prima del disastro, che l’euro non si doveva e non si poteva fare.
PR: Il debito pubblico italiano è una zavorra che ha ampiamente superato i duemila miliardi di euro, mentre la crisi economica sta riducendo in povertà milioni di persone. Vede alternative all’austerità?
BA: I debiti nascono perché qualcuno li chiede – per bisogno o magari inavvertitamente – e qualcuno li concede – per amore degli altri come si fa in famiglia o sperando di trarre vantaggio dalle disgrazie altrui. Quando il meccanismo si inceppa, come nel nostro caso, si rinegozia il tutto e entrambe le parti si accollano la loro parte di responsabilità. Continuare sull’austerità, come si sta facendo, porta ai disastri politici e sociali che conosciamo dalla storia. Cioè a quello a cui stiamo assistendo in questi giorni sulle nostre strade.
PR: Anche nel suo ultimo saggio – “Figli di Troika. Gli artefici della crisi economica” (Castelvecchi) – lei sottopone a severa critica un potere decisionale fuori controllo, nelle mani degli “incappucciati della finanza”: chi sono, perché sono diventati così potenti?
BA: Come sottolineo nel mio saggio gli “incappucciati” individuati da Federico Caffè negli anni ’80 oggi si sono tolti il cappuccio e gestiscono in prima persona anche Il potere politico in tutti I paesi europei. Il governo politico italiano ha nei posti di maggiore responsabilità individui che sono espressione diretta di quegli ambienti. Coloro che sino a qualche anno fa erano i controllori “incappucciati” della politica ora ne sono diretti rappresentanti. Una bella riforma costituzionale di fatto già attuata, mentre si fanno campagne per difendere qualcosa che ormai non c’è più. Si tratta semmai di ri-affermare la Costituzione, ma questa non nacque in seguito a qualche corteo o alle elezioni ma a una guerra, anche civile. Se c’è un modo pacifico di farlo va scoperto rapidamente.
PR: E’ ancora possibile salvare il progetto di integrazione europea?
BA: Temo che sia troppo tardi per ricucire un rapporto di fiducia tra i cittadini europei e le istituzioni. Tuttavia, per quanti ancora credono che ciò sia possibile, è necessario spazzare via la Triade, dare potere al Parlamento europeo in modo che esprima un governo politico europeo nei limiti delle competenze previste. Per quanto riguarda i paesi dell’Europa del sud, devastati dalla crisi e dalla BCE, si tratta di rinegoziare per intero il funzionamento dell’Eurozona consentendo dentro questa due aree monetarie con margini di maggiore flessibilità e con un meccanismo di solidarietà tra nord e sud. Lo scoglio è rappresentato dalla Germania, quello scoglio che ha affondato oggi l’Euro. O la Germania contribuisce a risollevare la nave oppure è meglio abbandonarla prima che sia troppo tardi. Ma temo che sia già troppo tardi, e i primi ad abbandonarla saranno proprio i Tedeschi.
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Carlo b
Tra le due cose meno sopportabili ci sono l’inganno e l’incompetenza. Questa legge di stabilità (stabilità del declino?) ha in sé entrambe le cose.

VOTO PALESE SU BERLUSCONI
Viviana Vivarelli

La giunta accetta, dopo grandi pressioni del M5S, che il voto sulla decadenza di Berlusconi sia palese. Inutile dire l’ira del fu-Cavaliere che fidava sui voti comprati dall’opposizione e ora minaccia sfracelli come chi compra della refurtiva e si sente frodato dai ricettatori che gli hanno venduti sbrillocchi per diamanti. E che in questa condizione putrida ci sia ancora chi rivela, come la Bernini, il piano di avversari/finti amici che tentano di “fucilare” Berlusconi dopo avergli dato ogni assicurazione di salvezza, o ci siano oscurità persistenti come i leghisti che nemmeno ora tolgono al reo la loro infame adesione, è cosa che farebbe sghignazzare se non desse il tragico quadro di una parte di popolo in decadenza acuta da ogni moralità e da ogni intelligenza.
Sono 20 anni che la vera politica italiana si svolge nell’oscurità delle trame, dei patti segreti, dei ricatti interessati, delle spartizioni vergognose, delle compravendite repellenti, e che leggi ignobili di puro interesse personale vengono votate grazie all’abbondanza di franchi tiratori o alle opportune assenze di chi doveva opporsi.
Questa gente è ormai talmente sordida e viziosa che odia con tutta se stessa qualsiasi cosa odori di trasparenza, di responsabilità personale, di limpidezza, pulizia, irreprensibilità, moralità..
Hanno fatto della politica la pratica degli inganni, degli inciuci, dei tradimenti, delle manfrine, dei reciproci interessi, delle mangiatoie vergognose e promiscue, calpestando ogni criterio di democrazia, di efficienza e di buon governo.
Sono talmente intrisi di politicume di bassa lega da non rendersi nemmeno conto di quanto a troppi Italiani la loro sbobbia sia diventata intollerabile così che guardano a questa cricca di invasori come ai peggiori nemici di questo Paese.

DESIDERANDA
Viviana Vivarelli

Il voto dovrebbe essere sempre palese
In Costituzione dovrebbe essere inserito l’obbligo di mandato,cioè la precisa responsabilità verso gli elettori e l’aderenza al programma per cui si è stati votati
Chi esce dal partito per cui è stato votato deve lasciare la sua carica fino alle successive elezioni. Non devono esserci gruppi misti e tanto meno emolumenti suppletivi per i capogruppo (la Bresso è capogruppo di se stessa)
Ci deve essere un limite tassativo ai decreti legge,eliminando drasticamente quelli che non rispondono ad effettivi requisiti di necessità e urgenza(vd calamità naturali)
L’art. 139 non si tocca! La Costituzione è rigida è non può diventare di colpo variabile adattandosi agli opportunismi dei governi del momento
Devono essere vietati i decreti omnibus che includono di tutto e di più
Non deve essere permesso a una giunta di poche persone di decidere ‘motu proprio’ su leggi importanti dello Stato
Non può assolutamente essere permesso che in una situazioni di crisi come l’attuale un gruppo di 32 persone nominate dal presidente della Repubblica si permetta di modificare ad arbitrium mezza Costituzione
Non può essere assolutamente permesso che la stessa persona ricopra per due volte la carica di presidente della Repubblica perché ciò è anticostituzionale
Non deve essere permesso al presidente della Repubblica di nominare governi saltando il voto popolare
Ogni spesa di ogni ente o istituzione dello Stato deve essere dichiarata con la massima trasparenza
Chiunque sia eletto a qualunque carica pubblica deve poter dare di conto sul web con la massima trasparenza dei propri cespiti e dei propri guadagni
Devono esserci pene più gravi per i reati contro lo Stato dentro la Pubblica Amministrazione e i rei devono esserne radiati per sempre
Devono esserci pene più gravi per qualunque esponente della polizia di Stato (poliziotti, carabinieri, secondini..)si renda colpevole di reati contro la persona,con espulsione immediata. Si introduca il reato di tortura!

Doriana Goracci

«Via tutte le banche tranne quelle di Stato» è una delle frasi che pronunciò una bambina di nome Victoria Grant. Diceva Gaber non insegnate ai bambini la vostra morale ma qui è la bambina che insegna a noi. Ho avuto la segnalazione di questa esperta di finanza (e non esagero) pochi giorni fa con un video ma tutto era già stato scritto circa un anno addietro su diversi blog della Rete, alcuni anche molto noti come il Financial Times e l’Huffington Post. Oggi la mini economista, ha 13 anni e vive in Canada. Andò all’ incontro del Public Banking Institute di Filadelfia il 27 aprile e spiegò come funzionava il sistema bancario, o meglio come «Le banche ci derubano due volte» con i tassi di interesse sui prestiti ai cittadini, e lo Stato che si paga gli interessi debitori, con i soldi dei contribuenti. Cosa fare? Nazionalizzare le banche, per non pagare due volte gli alti tassi di interesse. Sono sei minuti di un video a cui si rivolge agli economisti, iniziando con 5 domande:

“Vi siete mai chiesti perché il nostro Stato è perennemente indebitato?”
“Vi siete mai chiesti perché il governo impone ai canadesi così tante tasse?”
“Vi siete mai chiesti perché i banchieri delle più grosse banche canadesi siano sempre più ricchi e il resto di noi no?”
“Vi siete mai chiesti perché il nostro debito nazionale supera gli 800 miliardi di dollari e perché noi cediamo 160 milioni di dollari ogni giorno a banchieri privati per soli interessi sul debito nazionale?”
Mi chiedo perché di questa bambina rivoluzionaria e saggia, non si sappia niente dal maggio del 2012, e forse non si è mai saputo niente…O forse è importante fare solo milioni di click e mi piace e non fare “altro”? Victoria è diventata un fantasma: chi l’ ha vista, batta un colpo, anche due. Grazie

http://www.reset-italia.net/2013/10/29/banche-bambina-victoria-grant/

CHE FINE HANNO FATTO GLI ALTRI MOVIMENTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA IN EUROPA?
Viviana Vivarelli

I movimenti di piazza spagnoli e statunitensi si sono vanificati perché mancavano di un coordinatore come Grillo e di un ideologo come Casaleggio, dunque di un referente pubblico collettivo che alzasse le passioni e di una visione di futuro che criticasse in modo sostanziale e universale i principi del turbocapitalismo.
I movimenti dei pirati tedeschi e svedesi hanno sempre avuto un ambito molto ristretto, puntando essenzialmente alla libertà sul web e rivolgendosi fondamentalmente ad un pubblico di internauti. Non che l’informazione non sia importantissima nel mondo attuale, anzi è essa è alla base di ogni libertà, perché una informazione imbavagliata, come è in Italia, porta a una disinformazione patologica che ottunde le coscienze e agisce come una vera arma di manipolazione di massa portando la gente a ignorare i fatti e a votare per il proprio male. Tuttavia, solo il M5S si presenta, nella congerie dei nuovi partitini occidentali, come un vero e rivoluzionario Movimento popolare che attacca il sistema neoliberista che sta ormai implodendo su se stesso, un sistema criminale centrato sul lucro e sul potere di pochi dominanti che favoriscono, oltre a se stessi, le potenti corporazioni delle banche, dei finanzieri, dei magnati, delle corporation e degli speculatori di Borsa.
Per tutti questi motivi, il M5S si propone come un esempio non solo all’Occidente, ma al mondo.
Un esempio ovviamente, come avviene a tutte le avanguardie, con i suoi difetti iniziali, difetti che si spera saranno via via temperati e risolti, via via che avanzerà la coscienza civile e la partecipazione.

Napolitano ha esortato a non propagare l’odio

Ma da che pulpito viene la predica?
Tutto questo ventennio è avanzato sulla scia dell’odio e massimamente in Italia.
Odio propagandato contro i comunisti, odio finto e elettorale contro Berlusconi, odio fattivo contro i poveri, odio machista contro le donne, odio contro malati e bambini, odio contro gli omosessuali, odio sperticato contro ogni diverso, primo fra tutti il diverso per colore della pelle, per etnia, per religione, per alimentazione, per provenienza, per censo, odio per amplificati terrorismi e amplificati pericoli sociali.
A queste correnti di odio si sono aggiunti gli odi sportivi, quelli locali, quelli faziosi, quelli dettati da cretinaggine per nascita, quelli di chi vuole mantenere a tutti i costi le attuali aggregazioni di potere, quelli di chi attacca pervicacemente qualunque innovazione, qualunque idea di democrazia, qualunque speranza di evoluzione, qualunque tutela di un popolo.
Di queste correnti di odio Napolitano ha sempre fatto parte da 70 anni, parteggiando in modo fazioso nella distribuzione di potere a gruppi che nulla hanno a che fare con la democrazia, con gli interessi dell’Italia, con le scelte elettorali, col suo ruolo di super partes. E se queste seconde elezioni anticostituzionali sono avvenute, ciò è stato unicamente perché meglio di ogni altro Napolitano poteva tutelare gli interessi di una cricca disposta a non cedere un mm di un potere usurpato con la menzogna e con la manipolazione della legge.
Dunque, se si parla di odio, nessuno come Napolitano dovrebbe essere esentato dal nominare questa parola.

Ciro r Napoli

Tari, Tasi e Trise, sembrano i nomi di tre personaggi di un allegro racconto popolare, tipo Bertoldo Bertoldino e Cacasenno, peccato che qui non ci sarà niente da ridere ma solo nuove lacrime che si aggiungeranno a quelle già versate. I tre nuovi bizzarri balzelli non arrivano da soli verranno accompagnati da ulteriori tagli (sanità) e tasse “a do cglio coglio “ (dal 20 al 22% quelle sui vostri risparmi già ampiamente tassati da quelle sul lavoro all’origine); “praticamente niente di nuovo, è quello che fanno da 50 anni” obietterà qualcuno. Se pensate che il mostro Fiscal Compact, approvato da Monti con il governo ” salva Italia”, ci razzierà per i prossimi 20 anni (è legge ) altri 40-50 miliardi l’anno, c’è da chiedersi come ne usciremo, se ne usciremo e quale Italia questo signore insieme ai suoi mandanti (Napolitano, PD e PDL) abbia salvato. Per adesso di sicuro hanno salvato solo quella dei loro privilegi che continuano a restare tutti lì in bella mostra alla faccia dei comuni cittadini: noi siamo noi e voi non siete un ca*** ! Dove per “noi” si intende chiaramente anche lo stuolo di parenti, amici e commarelle, che saranno qualche milione se teniamo conto dei 4 gradi di governo (governo centrale, regioni, province e comuni ) a loro associati, un numero di parassiti troppo consistente per qualsiasi bestia da soma anche la più in salute, cosa che non si può certo dire del popolo italiano già abbondantemente acciaccato..
Ma gli italiani hanno una grande “dote” , aspettano pazienti per dirla alla Totò che continuando a prendere pugni in testa, rideva: ”Volevo capire: ma dove vuole arrivare questo, e che so Pasquale io ?”

IL PROGRAMMA UNICO
Bruno Pirozzi

Ci siamo, il governo sta per la varare la manovra e che manovra.
Nei provvedimenti da attuare si intravvede un misto fritto di tagli ai servizi e nuove tasse con una misera contrazione al cuneo fiscale che porterà ai lavoratori 150/200 euro in più, all’ANNO però.
Beh, alla fine il governo delle tasse ha vinto ma dov’è il famoso partito degli oppositori?
Già, il famoso partito di Berlusconi che tanto ha criticato i comunisti e che ha lottato per l’abolizione dell’Imu in cambio ha ottenuto 2 nuove tasse, la Tari e la Tasi con l’introduzione di un’ulteriore Service Tax che pagheranno anche gli inquilini, un risultato eccellente!
E l’aumento dell’Iva? Quella già procede a tutto spiano.
E la Tav e gli F35? Quelli sono nel programma unico.
Chi pagherà i debiti di Alitalia? I cittadini naturalmente alla faccia delle tante decantate privatizzazioni del partito delle libertà.
E i tagli alla sanità? Che muoiano i più deboli!
E l’indulto, l’amnistia, il reato di clandestinità ? Questi non erano temi dei comunisti, buonisti, da salotti chic?
Che fine ha fatto la destra e i suoi temi di giustizia e legalità?
Cari elettori, è da anni che vi prendono in giro. Destra e sinistra alla fine si vedono nel momento del bisogno ma evidentemente non il nostro.
Le manovre in Italia avvengono puntuali, senza se e senza ma, da almeno 50 anni.
Prima c’era una finta lotta in Parlamento che desse una parvenza di democrazia; oggi scrivono un programma unico e lo attuano nel silenzio assurdo causato da un frastuono mediatico senza precedenti.
La democrazia si sta assottigliando come il ghiaccio ai poli e il caldo lo sentono un po’ tutti.

IL COMPENSO DI UN FAZIO QUALSIASI

La Rai è in rosso ma si permette ancora di pagare compensi galattici come quello di Fazio, 5,4 milioni di euro l’anno!
Ma, chiedo, se c’è un obbligo di pareggio di bilancio per lo Stato italiano, perché non deve esserci per la Rai??
Richiesto da Brunetta, Fabio Fazio ha replicato con una battutina, dicendo che il suo compenso non poteva essere divulgato “per motivi di riservatezza”, ma questa è una ciofeca, un atto non da furbino ma di grave sfacciataggine
Poiché la Rai è pagata col canone cioè con soldi nostri, noi, in quanto ‘paganti’, abbiamo tutti i diritti di conoscete tutto sui conti che paghiamo, tanto più in quanto la gestione rovinosa della RAI ha aperto un pesante debito che pagheremo comunque noi.
Se c’è crisi e se ci sono conti in rosso, non è accettabile che si continui a scialacquare a mani basse sulle tasche dei cittadini né è consentito a un pirla qualsiasi di fare lo spiritoso su eventuali ‘riservatezze’, perché ciò suona come un’offesa a quanti non godono di trattamenti privilegiati e a causa della crisi prendono stipendi da fame o perdono il lavoro, e parlo soprattutto di quanti hanno ben più meriti di un Fazio qualunque e si dedicano alla ricerca scientifica o a lavori comunque importanti per lo Stato.
Ci devono essere dei parametri ‘etici’ o perlomeno di ‘tollerabilità’ contro la vergogna di questi conti extra large, non più sopportabili in tempi di crisi. E, se c’è crisi, questa deve esserci per tutti, politici, amministratori, presentatori… Una crisi a macchia di leopardo che colpisce me e salva te non è tollerabile.
Il Codacons, a nome dei consumatori e utenti radiotv ha presentato un esposto alla Corte dei Conti contro la Rai e ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di accedere ai contratti per scoprire quanto, alla fine, Fazio o quelli come lui si mettono in tasca ogni anno. Non solo lui, ovviamente, le associazioni hanno chiesto di far luce anche sui compensi della Littizzetto e Benigni ecc . Ma i ladri della tv sono parecchi:
la Littizzetto, porterebbe a casa 20mila euro per ogni suo intervento. Per Sanremo 2013 avrebbe percepito 350mila euro,
la Clerici prede un milione e mezzo,
Carlo Conti un milione,
Vespa 600.000,
Floris 550.000,
la Venier 500.000…
Ma ha senso tutto questo?

Ma non solo la Rai ha un numero esorbitante di dipendenti e dirigenti e presentatori super pagati,ma, quando fa un programma, ne compra il format fuori!!

ENDEMOL

Secondo Wikipedia, Endemol è una multinazionale che commercia in format, cioè schemi di programmi per la tv, idee articolate in regole di esecuzione. Già non si capisce come una RAI con 13.248 dipendenti e 43.000 collaboratori non sia capace di produrre dei format in proprio e magari di venderli, visto che si tratta di guadagni miliardari che risanerebbero i bilanci in rosso di un’azienda elefantiaca, fondata sul nepotismo, il clientelismo politico e il protezionismo sessuale. L’unica rete che ha fatto delle sperimentazioni di programmi nuovi è stata Rai 3, che ha avuto ottimi direttori come Ruffini, ma è sempre stata boicottata a morte e si è parlato spesso di eliminarla, per quanto i suoi programmi siano sempre stati i migliori della Rai e per quanto in questi 20 anni la permanenza al potere di governi di csx sia stata pari a quella dei governi di cdx, ma la situazione di abbandono della Rai da parte del csx nelle mani di Berlusconi è nota.
Nel 2007 il 75% del gruppo olandese fu acquistato per quasi 3 miliardi da un consorzio in cui c’era la Mediacinco Cartera (controllata per il 25% da Mediaset Investment).
Mediaset controllava il 33% di Endemol (l’11% direttamente, il resto attraverso controllata spagnola tramite scatole cinesi).Oggi è abbastanza difficile sapere realmente quali quote di azionariato gestisce Mediaset perché gli affari di Berlusconi sono sempre stata contrassegnati da oscurità, segreti, società che possiedono formalmente altre società, paradisi fiscali e frodi finanziarie.
Nel 2010 Sole 24 ORE segnalava che Endemol avrebbe raggiunto un livello di indebitamento pari a 3 miliardi di euro, pari a circa 10 volte il margine operativo lordo
Nell’aprile del 2012 Mediaset uscì dal gruppo Endemol dopo che Mediaset Espana comunicava di aver venduto la totalità della sua quota di debito senior in Endemol che attualmente corrisponde al 4,2% della totale di tale debito.
Aveva ancora 2 miliardi di debito e restava in mano ad alcuni fondi, tra cui S Paolo.

Il ‘moralista’ Brunetta fa le pulci a Fazio per quanto guadagna.
intanto però lo stesso Brunetta per la sua villa con piscina non pagherà un euro.
La soglia di esenzione dall’imposta sulla prima casa prevista nel decreto, guarda caso, comprende anche la residenza del capogruppo del Pdl, che non è considerata “abitazione di lusso”, nonostante abbia cinque bagni e dieci camere, più giardino.
Sono questi i ‘giustizialisti’ italiani!!
Meglio perderli che trovarli!!
Tutti bravi a fare i conti sulle tasche degli altri e più fanno i moralisti meno sono in regola nelle cose proprie!
In Toscana si dice: “Straccio dice a cencio!”

Stipendi dei dirigenti Rai

Dg Gubitosi: 650.000 euro l’anno (Riotta prendeva addirittura 650.000 euro)
Minzolini stipendio collegato a 550.000
Quattro dirigenti non giornalisti, tra cui la presidente Tarantola, guadagnano tra i 300mila e i 400mila euro, mentre i più, 190, stanno nella fascia 100-200mila. Impossibile, invece, sapere quanto prendano, anche a spanne, conduttori, soubrette, ospiti vip, artisti e rispettivi manager (che decidono i palinsesti Rai).
Il contenzioso tra dipendenti e collaboratori con la Rai non ha paragoni in nessun’altra società. Ad ogni spostamento o cambiamento di palinsesto non gradito, spesso giustamente visto che le scelte dei vertici sono quasi sempre dettate da preferenze politiche e lottizzazioni, scatta la causa. Il 90% delle volte il dipendente ha la meglio in tribunale, e quindi la Rai sgancia (a spese nostre!)
La Rai ha ancora aperte circa 1.300 cause di lavoro, su 13 mila dipendenti. In pratica un dipendente ogni 10 è in causa con l’azienda, con una frequenza di una causa al giorno e un costo complessivo di 105 milioni di euro per il contenzioso legale nel 2011. Più di 140 casi sono stati risolti, ovviamente aprendo il portafogli pubblico, in un solo anno.
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La Rai ha più dipendenti di Mediaset, Sky e TI Media insieme. Non le basta il canone, impone anche la pubblicità. Ma negli ultimi 5 anni il suo bilancio non ha fatto che peggiorare. Contro il peggioramento dei conti e l’immiserimento dei programmi, la Rai non ha fatto che aumentare le assunzioni e l’acquisto di format. Ed è aumentato anche il canone
Secondo i dati aggiornati a fine 2011, in forza alla Rai, alla fine del 2011, c’erano 11.378 lavoratori, più dei 10.830 totalizzati da Mediaset (6.126), Sky Italia (3.995) e Ti Media (709) messe insieme.
E, sempre nel 2011, il costo del lavoro ha rappresentato in Rai il 35,6% del fatturato contro il 13,4% di Mediaset, il 7,3% di Sky e il 25,7% di Ti Media. Nonostante 1.689 milioni di euro di canone, i ricavi della Rai nel 2011 si sono fermati a 2,89 miliardi di euro, ben lontani dai 4,2 miliardi di Mediaset e poco sopra i 2,8 miliardi di Sky Italia.
Su 13.229 dipendenti RAI, gli under 30 sono meno di 50

IL NAZISTA DOVE LO METTO?
Massimo Gramellini

Persone banali avrebbero celebrato i funerali di Priebke di soppiatto, nella cappella dell’ospedale in cui era stata composta la salma della SS centenaria. Avrebbero cremato il cadavere, disperse le ceneri in mare, come gli americani fecero con quelle di Bin Laden, e resa pubblica la notizia a cose fatte. Ma in Italia le persone banali si trovano esiliate in tinello davanti a un bicchiere di analgesico. Le stanze delle decisioni pullulano di creature originali che disprezzano la noiosa legge di causa ed effetto, in base alla quale il modo migliore per disinnescare un barilotto di dinamite non consiste nel bombardarlo. Ecco allora l’avvocato del defunto annunciare urbe et orbi (soprattutto orbi) l’orario e il luogo delle esequie, con sufficiente anticipo per permettere a nazifascisti e partigiani di non mancare all’appuntamento. E appena il sindaco di Albano Laziale, l’unico a essere visitato in tutta la giornata da un attacco di intelligenza, cerca di impedire l’incendiario consesso, viene subito zittito dall’illustre signor prefetto. Si proceda dunque all’arrivo scortato della salma nella chiesa dei padri fascio-lefebvriani riabilitati da Ratzinger, con il contorno inesorabile di risse, minacce, svenimenti, monetine e con il finale surreale di un funerale sospeso per invasione di campo e di una bara che continua a girare per l’Italia in cerca di oblio.
Prima ancora che la decenza, a suggerire di far sparire i resti di Priebke in silenzio era il buonsenso. Ma il buonsenso prevede che qualcuno si prenda la responsabilità di usarlo.

LA LEGGE SUL NEGAZIONISMO

I 5stelle non hanno bocciato la legge contro il negazionismo in Senato, presentata frettolosamente da una giunta come risposta populista alla reazione violenta del Paese contro i funerali di Pirbke. Hanno detto che l’argomento era tanto importante che richiedeva la votazione dell’intero parlamento e non poteva essere liquidato come fosse una correzione al codice stradale dalla decisione frettolosa di una giunta!
Cerchiamo di non capire fischi per fiaschi! E cerchiamo di andare contro questa moda imperante per cui anche le massime decisioni dello Stato vengono prese attraverso la mezza dozzina di voti di una commissione e non sono discusse in pieno Parlamento
In quanto a coloro che ritengono che il negazionismo sia ‘solo un’opinione’, pensino costoro che non è ‘un’opinione’, come intendono fare minimizzandolo, IL NEGAZIONISMO E’ UN INSULTO A MILIONI DI MORTI. A GENTE CHE E’ STATA INTERNATA, TORTURATA, AFFAMATA, VIOLENTATA, ASSASSINATA in nome di una ideologia demoniaca e perversa, per cui malvagi come i preti lefebvriani non dovrebbero essere tollerati né nello Stato né nella Chiesa, perché sono una bestemmia vivente, un insulto alla storia, una evidente apologia della barbarie nazista.
Austria, Belgio, Francia, Germania hanno leggi penali che danno il carcere a chi nega l’olocausto ebraico.
Israele, Portogallo e Spagna puniscono penalmente la negazione di qualsiasi genocidio.
Norme antinegazioniste sono state introdotte anche nella legislazione di Australia, Nuova Zelanda, Svezia, Lituania, Polonia Repubblica Ceca, Slovacchia, e Romania. In genere è prevista come pena la reclusione, che in alcuni paesi può arrivare fino a dieci anni.
Anche l’Ungheria, il Liechtenstein, il Lussemburgo e la Svizzera puniscono il negazionismo, così come i Paesi Bassi lo includono nella categoria dei “crimini d’odio” mentre altri paesi legiferano su altre forme di negazionismo, l’Ucraina, ad esempio, punisce il negazionismo dei crimini sovietici quale l’Holodomor.

Don Paolo Farinella

.. il 2 agosto avevo scommesso che saremmo arrivati all’amnistia o comunque al salvacondotto per il ladro di Stato e corruttore nazionale. In qualsiasi altro Stato di Diritto, non si sarebbe fatta nemmeno una parola o un sospiro, ma alla lettura della sentenza, il giudice avrebbe chiamato le guardie e lo avrebbe messo in catene e lo avrebbe buttato in una cella di sicurezza. Invece abbiamo assistito al ludibrio di una finta repubblichetta, in cui un condannato in 3° grado entra tra gli inchini in Senato, si alza, prende la parola e promette la fiducia al governo, dopo che per giorni ha minacciato di farlo cadere. Il capetto del governo, tale Letta, invece di alzarsi e rifiutare il suo voto perché indecoroso e sporco in quanto di evasore ufficiale dello Stato, cosa fa? Sorridendo al servo del ladro che gli sedeva accanto, in Senato, ha detto per due volte con senso di ammirazione rivolto al truffatore: «Grande! Grande!». Parli per lui, il Letta, rappresentante di un governo non legittimo, ma non parli per gli Italiani e le Italiane oneste che mai si piegheranno alle conventicole di convenienza, sacrificando le fondamenta stesse dello Stato e delle Istituzioni democratiche!». Questo democristiano di ritorno nomina saggi e manomette l’art. 138 della Costituzione che è l’architrave della sacralità della Carta. Senza di esso, tutto è lecito, anche l’illecito, senza di esso, tutto «se po’ fa’”.

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Domenica 13 ottobre da Bari, il Berlusconino del Pd, il toscanino Renzi, ha detto una cosa lapalissiana che è anche un desiderio onirico di quella che fu una volta la sinistra del Pci e la sinistra della Dc: «la legalità è di sinistra» oppure «Criticare il Colle (leggi: l’imperatore Napolitano) non è lesa maestà». Apriti cielo! Si spalanchino le fogne! Sussultano gli abissi! Come si permette di tirare in ballo il nostro beneamato Dittatore, il nostro Duce, la nostra Luce, anzi la Luce dei nostri occhi, re Giorgio, proprietario esclusivo dei sacri destini della Patria e della salvezza di Berlusconi, certificato evasore fiscale del patrio Stato?
Immediatamente il moderato Quaquaquagliarello quaquaglia l’occasione e grida: «L’amministia deve valere anche per Berlusconi. Non è concepibile che una legge non comprenda anche uno solo (cioè lui)». Peccato che il saggio che deve riformare la Costituzione ha approvato una quaquaquarantina di leggi fatte apposta per il sultano, pensate apposta per tirarlo fuori dai guai giudiziari fino al punto di affossare la giustizia per tutti, pur di salvare uno solo, allungando e accorciando processi come fossero fisarmonica. Questo signorino «moderato» osa anche dire – ormai l’impunità è legge – che il suddetto suo padrone e datore di lauto stipendio è «vittima di una persecuzione giudiziaria». Signore e Signori, è questo qua-qua-qua – padrino costituente!!!! – che ha in mano le sorti della Costituzione nello stesso momento in cui calpesta il principio dei principi democratici: la separazione dei poteri (politico, governativo e giudiziario). E’ questo il vero attentato alla Democrazia e a costui, se il Pd avesse mai avuto un minimo di dignità avrebbe dovuto dare un calcio nel sedere e buttarlo nella fogna da cui proviene. E’ questo quaquaquaglio qui che la base del Pd ha osannato nella festa nazionale di Genova.
Il Pd non può farlo, perché con lui pranza e cena Violante il cervello sopraffino che studia da una vita come salvare Berlusconi e farla anche franca. Ci riuscirà. Ci riuscirà. Parola di scout. L’impegno di tutti, da re Giorgio ai giannizzeri del Pd, agli schiavi del Pdl e all’inutilità del M5S, più confuso che esistente, va in una sola direzione: abolire la Carta Costituzionale per permettere ai vandali, unni, ostrogoti, visigoti di complemento di razziare finché è possibile prima che scoppi la rivoluzione e la gente inforchi i forconi, i mestoli, i mattarelli e le fionde e corra all’assalto dei palazzi che ormai sono il simbolo dell’indecenza istituzionalizzata.

I FUNERALI DI PRIEBKE
don Paolo Farinella

Nessun funerale è lecito sia dal punto di vista etico che da quello umano a chi fino alla morte è stato orgoglioso del suo passato e non ha mai rinnegato nemmeno per sbaglio le orrende scelte di morte che ha fatto. Al contrario, n’è andato fiero, sprezzante e altero. Che lo sia fino alla fine. Accolgo e faccio mia la proposta di seppellirlo ad Auschwitz dove mandò a cuocere migliaia di Ebrei e «nemici». Lì e solo lì, messo in evidenza, potrà risplendere la contraddizione tra il dolore sommo e la colpa infinita di un uomo che nemmeno la saggezza della vecchiaia ha saputo redimere, ma che al contrario ha incattivito. Si brucino i resti in forma privatissima e si portino nel campo di concentramento e vi restino da morti, esposte al ludibrio delle genti. Si scriva a caratteri cubitali che Priebke fu e resta in eterno un macellaio di innocenti, che fisse fino a 100 anni, lui che troncò vite giovani e giovanissime senza nemmeno fare una piega ieri come oggi.
Non è vendetta, non è ritorsione, non è altro che coerenza. I cimiteri, dal 1806 (editto di Saint-Cloud) sono recinti «sacri» dove può entrare solo la pietà, l’umiltà, l’austerità della morte e il silenzio. Lo stesso vale per il tempio degli dèi di tutte le religioni e di tutti i tempi che dedicano al loro dio uno spazio e un tempo sacri: chi li viola è passibile di morte. Nel tempio di Gerusalemme, vi era una scritta in ebraico e in greco, riservata ai Gentili, cioè ai Greci che potevano accedere solo nel cortile loro riservato, ma non potevano valicarne la balaustra di accesso al cortile del popolo d’Israele: «chi lo fa, sappia che va incontro alla morte». Priebke non può essere un credente e tanto meno un cristiano o cattolico perché ha disprezzato pubblicamente e oscenamente qualunque divinità con atteggiamenti di protervia, senza inchinarsi una sola volta davanti ai morti ammazzati che gli gravano sulla coscienza.

Sperare è come pregare.
Non ha senso se resta un atto vuoto di azione
Da un post di Don Aldo: PREGARE SENZA DISERTARE

Luca dice: «dovete pregare sempre, senza stancarvi.. Nella versione latina è “et non deficere”, ma “deficere” significa anche “tradire”. L’originale greco,“καί μή έγκακείν”, vuol dire anche “comportarsi male”. Ma il grande gesuita Giovanni Vannucci” scrive testualmente: «“Senza stancarsi” è la debole e vaga traduzione di un’espressione greca che significa l’abbandono delle armi fatto da un soldato ignavo durante il combattimento, dunque è “senza abbandonare le armi”, “senza disertare”, pregare senza abbandonare la lotta!
E’ dunque difficile la preghiera “innocente”, come ricorda padre Balducci:
«A chi vive ad un certo livello di cultura, non è più lecito pregare con innocenza. La preghiera, come invocazione a Dio, per essere autentica, presuppone che si sia messo in opera tutto quello che è nelle nostre possibilità per realizzare l’obiettivo che riteniamo buono e necessario. Se noi preghiamo invece che operare, non c’è dubbio che la preghiera presume di riempire i vuoti della nostra umanità. E siccome in un mondo qual è il nostro, la consapevolezza delle ragioni delle ingiustizie, dei soggetti storici che ne portano la responsabilità, è viva e presente, pregare perché avvenga la giustizia nel mondo è atto ambiguo o addirittura iniquo se si accompagna al disimpegno. Ecco perché è difficile che la nostra preghiera sia innocente. Essa porta su di sé i riflessi oscuri delle nostre complicità con le cause di quel male che vorremmo eliminato da questo mondo. E’ come quando, in certe comunità si faceva la preghiera per i poveri. Ma erano comunità solidali con il mondo dei ricchi e quindi impegnate a mantenere le condizioni che favoriscono la divisione fra ricchi e poveri e che poi si costruivano per l’occasione una buona coscienza con la preghiera periodica per i poveri».
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Ho preso uno scritto sulla preghiera, ma pensavo alla speranza.
Entrambe, se non sono attive, non sono nulla.

A TREVISO LA DISCRIMINAZIONE E’ FINITA

Treviso, l’ex feudo leghista dice sì alla cittadinanza dei bimbi cinesi e moldavi e riconosce lo “ius soli” per i figli degli immigrati. L’epoca della xenofobia è finita.
C’erano una volta le panchine tolte per non far sedere gli immigrati e c’era il sindaco leghista, Gentilini, che proponeva di “vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile”. Ma solo dopo averli schedati, impronte di mani, piedi e naso, e prima di caricarli sui “vagoni piombati”, che sennò loro, quei “perdigiorno extracomunitari”, “portano Aids, Tbc, scabbia, epatite” e “annacquano la nostra civiltà”. Erano i tempi della “Razza Piave”. Lo sceriffo Gentilini non si era ancora paragonato al Duce (“ho finito il mio ventennio, oggi osservo dal balcone”). Nessuno avrebbe mai immaginato che la storia sarebbe cambiata. Non qui, non così. Invece a Treviso, ex feudo leghista con un crescente 11% di stranieri, moltissimi dei quali integrati e impiegati, adesso ai bambini forestieri nati in città daranno la cittadinanza onoraria, un’anticamera locale dello ius soli. A Treviso si sproloquiava dal palco di “tolleranza doppio zero”, “spari ad altezza d’uomo”, “tiro ai gommoni”, “burqa da bruciare”. Gentilini urlava: “La nostra civiltà è superiore a quella del deserto, gli immigrati rovinano la nostra razza”. Tutto finito.
Dice oggi l’assessore alle politiche per l’immigrazione: “Vogliamo lanciare un messaggio al governo a favore dello ius soli, il riconoscimento della cittadinanza piena ai bimbi nati in Italia. Inviteremo il ministro Kyenge, vorremmo fosse lei a consegnare questi riconoscimenti ai bambini delle prime elementari”. Eccola la rivoluzione dolce di Treviso. “L’idea della giunta è un grande segnale di civiltà – spiega il rappresentante della comunità marocchina – Questa città ha sempre saputo integrare anche se certi amministratori vomitavano odio contro gli immigrati cavalcando la paura della gente”. “Vogliamo una città aperta, sempre più multietnica e multiculturale- dice il sindaco- L’epoca della xenofobia becera è finita, Treviso è di tutti e per tutti, saremo la città dell’accoglienza”.
La Provincia è a guida leghista, come la Regione Veneto. Ma le visuali, rispetto a un tempo, sono cambiate. “Lo ius soli? Se è come in Germania, partendo dai bambini di 8 anni, si può fare”, apre il governatore Luca Zaia. Del resto la nuova composizione di Treviso è sotto gli occhi di tutti. Se solo 15 residenti stranieri su 100 in provincia fossero nati in Italia e minorenni, con lo ius soli sul territorio si conterebbero almeno 15mila italiani in più. Per ora si parte, simbolicamente, dai bambini.

E così Enrico Letta, l’esecutore del Bilderberg, ci ha aumentato le tasse nel momento stesso in cui mentiva e spergiurava di ridurcele, però ha alleggerito di un miliardo il fisco alle banche!!
E questa leggina di stabilità che accentua la crisi italiana ce la viene pure a chiamare “ripresa”!!!???
L’unica notizia buona di oggi è che 11 uomini di Scelta Civica hanno ripudiato Monti! però noi, grazie al caro Napolitano, ce lo ritroveremo senatore a vita per sempre! E lo pagheremo noi vitalizio compreso, non lo farà Napolitano!
Ogni esodato dimenticato, ogni malato senza ospedale, ogni disoccupato senza speranza, ogni lavoratore che si è visto allontanare l’età pensionabile, ogni elettore con diritto sovrano alle elezioni, ogni vittima della mafia, quando impreca, dovrebbe ricordarsi di Napolitano e del male che ha fatto a questo Paese!
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http://www.padovapolitica.it/2013/05/danimarca-se-e-tutto-vero-noi-siamo-il-terzo-mondo/
BENVENUTI IN DANIMARCA
Qualche settimana fa mi chiama Martina espatriata in Danimarca e mi dice: ‘Allora, come procede la gravidanza della tua compagna?’ e io le rispondo: ‘Fortunatamente procede tutto bene, ma in pochi mesi stiamo spendendo tantissimi soldi, tra visite specialistiche, ecografie, esami del sangue, e ancora deve nascere, figuriamoci quanto inciderà un figlio nel bilancio famigliare appena sarà nato’¦ ora capisco quando le persone dicono c’è troppa crisi per permettersi un bambino’
E lei: ‘SCUSA? Ma in Italia per fare figli devi pagare? Ti fanno pagare per mettere al mondo creature che, tra qualche anno, pagheranno tasse per mantenere il paese? Non ci credo, qui è un mondo completamente diverso, non solo ogni esame medico è completamente gratuito, ma nel caso di gravidanza lo Stato ti sovvenziona, non paghi nulla, anzi’¦ ogni bambino che nasce lo Stato da dei contributi economici, e non solo le mamme prendono la maternità, ma contemporaneamente lo stato fa prendere anche la paternità ai padri. C’è un altissimo rispetto per la famiglia, anche perché allo Stato, tutto torna’.
Io nel frattempo ho cercato in giro e ciò che trovavo era sconcertante se paragonato al nostro paese: In DANIMARCA non si paga la tassa sulla prima casa.
In DANIMARCA non esiste il sostituto di imposta, i lavoratori dipendenti percepiscono la paga lorda e compilano una dichiarazione dei redditi di 2 paginette senza commercialista, CAF e menate varie.
In DANIMARCA ci sono -20 gradi d’inverno, ma nelle case ci sono 25 gradi perché il riscaldamento delle abitazioni si fa con le acque reflue delle fogne depurate, inviate nelle abitazioni sfruttando come fonte energetica il gas prodotto. La spesa di una famiglia di 3 persone per scaldare un ambiente di 100 mq. per un anno è di 150 euro.
In DANIMARCA i ministri girano in bicicletta, così come la gran parte della popolazione, indipendentemente dalle condizioni climatiche. Se ti azzardi a comprare una macchina nuova ti bastonano di tasse, mentre se tieni la tua vecchia carretta (rinunciando a produrre CO2 per il ciclo produttivo di una nuova auto) hai agevolazioni fiscali.
In DANIMARCA paghi le tasse per avere la pensione, ma se decidi di rinunciare ti ridanno i soldi con gli interessi.
In DANIMARCA i crediti dello STATO verso i contribuenti sono liquidati per legge ENTRO 1 MESE ma nessuna amministrazione si azzarda a superare i 15 gg per una questione di efficienza.
In DANIMARCA un operaio guadagna l’equivalente NETTO di 2.500 euro e un direttore di banca non supera i 7.000.
NON E’ VERO CHE IN DANIMARCA LE TASSE SONO PIU’ ALTE CHE DA NOI, in quanto la pressione fiscale (che è esente da addizionali locali) è inferiore al 42% TUTTO COMPRESO.
‘Ambientarsi in un paese nuovo può spaventare, ma quando un paese ha un alto livello di civiltà, diventa tutto molto più semplice e veloce, corsi gratuiti di 3 anni della lingua danese per tutti, ma qui il danese sembra quasi la seconda lingua, con l’inglese vai ovunque. La cosa che mi ha stupita di più è che qui si pagano tasse care, ma mai quanto in Italia e la cosa pazzesca è come il paese fa vivere i propri cittadini.
Efficienza in ogni settore, il rispetto per l’ambiente, il rispetto per le classi sociali’¦
Le case sono molto belle, prevalentemente basse, i grattacieli e i palazzoni sono una rarità, il clima in inverno e’ molto rigido ma in estate e’ assolutamente mite. E in ogni stagione si gira tutti in bicicletta, sempre. Le città sono tutte a misura di bici e chi usa la macchina viene visto malissimo, sembra una pecora nera in un paese di mosche bianche. Chi vuole la macchina paga tasse pesantissime, questo perché lo Stato disincentiva traffico e smog. Le autostrade sono completamente gratuite, mentre da voi in Italia costano più del carburante che consumate per percorrerle.
Scuole e università sono gratis e gli studenti percepiscono uno stipendio, perché lo Stato considera lo studio come un lavoro e quindi come tale va retribuito. Uno studente universitario danese (o immigrato con residenza/cittadinanza) percepisce uno stipendio mensile minimo di circa 700 euro (5.000 corone danesi) dal governo.
E come se questo non bastasse lo Stato danese continuerà a dare un aiuto economico nel caso in cui gli studenti nei 12 mesi successivi dalla laurea non trovassero lavoro.
La vita costa un po’ più dell’Italia, nel senso che le case sono un po’ più costose della media italiana, ma non esistono poi tasse sugli immobili, e credimi che uno studente che percepisce dalla scuola minimo 700 euro e se divide un affitto con altri studenti può comunque permettersi di non pesare più sulla propria famiglia.
E pensare che in Italia a volte 700 euro non è neanche la retta mensile per certe università o lo stipendio di molti lavoratori!
Comunque è vero che le case costano un po’ di più, come costa un po’ di più la vita se vai a prenderti un aperitivo con gli amici tutti i giorni, ma considera che un laureato, semplicemente con il suo primo lavoro percepisce quasi 4.000 euro al mese, NETTI’.
Pensa che noi come coppia portiamo a casa 2 stipendi simili, anche se il nostro bellissimo bilocale, arredato e in centro costa 1.200 euro al mese, guadagnando comunque 7.000 euro ci rimangono ogni mese 5.800 euro e ti garantisco che ci viviamo benissimo. E poi vuoi sapere qual’è la ciliegina sulla torta? Che qui non si lavora come muli o schiavi, qui si è molto tranquilli, sereni, si inizia a lavorare mediamente alle 10 la mattina e alle 16 si esce dal lavoro. Questo è il nostro ‘full time’ che ti fa prendere quasi 4.000 euro di stipendio. Il resto del tempo potrai passarlo con la tua famiglia e viverti la tua vita.
Considera che comunque da queste parti nessuno guadagna meno di 2.500/2.700′ euro al mese.
La cosa che da italiano ti farà strano, è vedere milioni di biciclette, alcune costosissime, lasciate libere, senza catene, e nessuno ruba nulla. Nei primi tempi mi metteva in difficoltà vedere le donne che lasciavano borse e cellulari abbandonati sui tavoli o sulle sedie e tranquillamente dopo mezz’ora tornavano a riprenderle su quei tavoli abbandonati, mai nessuno che osa fare un furto. In Italia sarebbe solo una questione di pochi secondi per subirlo. C’e’ cosi tanta onestà in questo paese, che le mamme con i bambini nei passeggini, quando vanno a fare shopping, entrano nei negozi, e lasciano i piccoli parcheggiati fuori, loro con calma scelgono i capi, se li provano, li pagano ed escono fuori a riprendere i passeggini, lo fanno per non far subire ai piccoli gli sbalzi termici in modo che si ammalano di meno, ma non è mai sparito un bambino in Danimarca! In Italia quale madre avrebbe cosi tanta fiducia del prossimo?
Un’altra caratteristica è la luce’, d’estate le giornate sono piene di sole per moltissime ore al giorno, in inverno la luce è poca’, teniamo le luci un po’ più accese di voi nei periodi freddi. Il governo ha da poco stanziato un ‘piano ferie’ che aumenta mensilmente la possibilità ai dipendenti di farsi un viaggio nei paesi caldi, si arriva tranquillamente ad avere una settimana di ferie al mese (percependo sempre lo stesso stipendio), e il colmo è che la Danimarca è un paese felice, dove tutto va benissimo, dove non manca nulla e anche gli autobus, che hanno un biglietto più costoso ma utilizzabile contemporaneamente da 4 persone: 1 genitore e 3 figli, indicano la destinazione con uno smile e la scritta ‘Sorridenti fino alla meta ‘.
Ora raccontami, come va la tua vita in Italia?

http://www.stampalibera.com

LA GRIGIA UNIFORME DEL POTERE

Avete visto voi facce più monotone e uguali di Monti e di Letta, che è il suo clone? L’unica differenza è che nella versione Letta la voce gracchiante e robotica di Monti è stata sostituita da un tono suadente e soporifero, che crea un graduale addormentamento della mente e dei sensi. Letta è la versione ‘valeriana’ di Monti. Ma sono entrambi ‘funzionari’ del Potere, identica è la dipendenza dal Bilderberg, la pervicacia di portare avanti un neoliberismo ormai implodente, il fine di favorire il sistema bancario e finanziario, il cinismo e l’indifferenza verso le sofferenze della gente, l’abitudine alla menzogna strisciante, l’intenzione di distruggere totalmente questo disgraziato Paese per l’arricchimento di poche esose ricchissime cricche di finanzieri.
Dopo la stirpe dei rettili: Berlusconi, Verdini, Previti, Dell’Utri… è ora l’avvento delle amebe, gli uomini in grigio, i burocrati senz’anima, che perfettamente si intendono tra loro, nel mondo opaco della finanza internazionale e vicendevolmente si elogiano con toni sommessi, nei loro abiti compiti, le loro cravatte opache, i ripetitivi discorsi di prammatica dove il linguaggio orwelliano trova la sua dimensione di ipocrisia permanente.
C’è una sola frase di Letta che potete ricordare?
Le sue parole scorrono come il fiume del Lete stendendo un velo di oblìo su un Paese ucciso, tradito, sfracellato, che i colletti grigi continuano a ignorare, mentre tessono tra di loro oscuri tranelli nella morte del mondo.

Ci hanno fatti ultimi nel mondo per rispetto dei diritti,libertà e valori
Ci hanno fatto primi nel mondo per spesa militare,corruzione politica,lesioni alla democrazia
Ci hanno voluto imporre la spesa di 15 miliardi per caccia difettosi che nessuno di noi voleva per trasportare bombe atomiche USA e fare guerre che nessuno di noi desidera a Paesi che non ci hanno mai minacciato di guerra
Ci hanno obbligato alla spesa di 40 miliardi per una Tav in Valsusa che l’Europa e persino la Francia hanno rigettato e che non sarà fatta mai ma mangerà soldi e tangenti peggio del fantasmatico ponte di Messina
Ci hanno fregato 98 miliardi per regalarli a chi le tasse non le ha pagate con le slot machine e ancora continuano a far loro sconti e regali mentre non uno di questi signori è stato rimosso dal suo posto di predazione in cui ha fatto la più grande rapina del secolo
Nessun partito si è impegnato a tagliare realmente le spese abnormi del carrozzone partitico su cui tutti avevano giurato di fare correzioni mentre tutti stanno correndo scompostamente ad aumentare il bottino
Non passa giorno che non arrivi qualche nuovo taglio allo stato sociale, i trasporti, la sanità, la scuola,gli enti locali, la ricerca..finché lo stato sociale che era l’unico vanto di uno stato assistenzialista,che su di esso basava la propria funzione e giustificazione, non diventerà il ricordo del tempo che fu alla faccia dei poveri,dei malati, dei vecchi,dei cittadini,della gente perbene, delle famiglie, di un Paese ridotto a brandelli da una Casta famelica e senza vergogna
Sono tutti compatti come la merda nel distorcere le leggi e votare come tanti impuniti nella protezione dei propri abusi, reati, misfatti, atti di pura indecenza, leggi elettorali deformi, operazioni contro la democrazia
.. e quella faccia da impunito di Letta ci viene a dire che ha ridotto le tasse e ci regala 14 € al mese?!?????????
ma come si può reggere a tanta impudicizia?
Come si può avere una faccia di tolla superiore alla sua??
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1492 2/11/2013 THOMAS STEARNS ELIOT- L’ETA’ DELL’ANSIA

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Blog di Viviana Vivarelli

Nei miei Masada cito di frequente i versi di Eliot, che ben s’attagliano al periodo storico che stiamo vivendo e a tutta la crisi di valori dell’Occidente.
Nella sua “Storia della letteratura inglese” Mario Praz chiama il periodo tra le due guerre “L’età dell’ansia”, ma un non diverso periodo stiamo passando noi, sospesi tra l’implosione dell’età industriale, sfociata nel turbo capitalismo, e una nuova era sociale ed economica di cui intravediamo a stento i lineamenti e che non potrà nascere senza una rivoluzione culturale che si generi dall’interno e rovesci tutti i paradigmi conosciuti che hanno posto nuovi idoli al pensiero.
Per la prima “Età dell’ansia“, quella fra le due guerre, la punta poetica più illustre fu, appunto, il poeta americano, poi trasferito in Inghilterra, fu Thomas Stearns Eliot (1888-1965).

Al primi del ‘900, Freud inaugura con “L’interpretazione dei sogni”, il mondo moderno, svelando i segreti di un inconscio che ci domina come un mandante sconosciuto. La scoperta sconvolgente per cui l’uomo decade dal suo trono di certezze e viene svelato nella sua psiche più profonda, è una rivoluzione copernicana che infrange lo specchio illusorio dell’Io assoluto. Dopo questa rivelazione, ai poeti e agli scrittori sarà impossibile descrivere solo l’apparenza dei comportamento umano e dovranno mettersi ad esplorare i subbugli e le esplosioni dell’inconscio, i recessi invisibili della psiche, le radici oscuri da cui sorgono gli atti che impropriamente attribuiamo alla volontà o al raziocinio, il luogo misterioso e criptico del non detto e del non rivelato.


I pionieri di questa speleologia della psiche profonda saranno Joyce, Virginia Woolf, Lawrence… L’uomo cessa di vedersi come la perfetta creazione di Dio e si riconosce di colpo come un povero animale disperato.
Le due guerre mondiali, con tutto il loro carico di orrori, dettero il loro peso al senso di insicurezza e di disgregazione, che impregnò i tempi e le opere in una
apocalisse di angoscia e di impotenza. L’età dell’ansia! Così il nuovo secolo delle scienza e del progresso tecnologico esordiva come un’eco scomposta del pessimismo di Schopenhauer.
Gli scrittori dell’Ottocento erano stati borghesi concreti e solidi, sicuri e soddisfatti, con una educazione rigida e un’infanzia repressa che rifiutava mostri e fantasime.
Gli scrittori del primo Novecento furono ancora dei borghesi satolli, ma, come dice Praz, la torre delle loro certezze non era più verticale ma pendula. Totale disagio. Ira. Autocommiserazione. Disperazione. Insieme all’incapacità sostanziale di uscire dall’unica realtà conosciuta, per creare un mondo totalmente nuovo. Prigionieri ancora di una educazione stilizzata, di una classe claustrofobica, inchiodati alle sicurezze del capitale, ai loro vestiti scuri, alle convenzioni formali dei loro salotti, potranno solo sfogarsi in opere piene di contrasti e amarezza, o fuoruscire dai binari del perbenismo per immergersi nel fango di un’umanità reietta. Essi attaccheranno, sì, con sarcasmo, la borghesia, ma senza impegnarsi veramente a rovesciarla restando profittatori in eterno di quella stessa società che insultano.
Massima evasione sarà il linguaggio, il gergo del contadino e dell’operaio, lingue bastarde che essi non conoscono e strumentalizzano.

Essi non avevano nulla di stabile su cui posare gli occhi, nulla di pacifico da ricordare, nulla di certo da attendersi nel futuro… Si destò quindi in loro la coscienza della mutazione di tutto, della decadenza, forse della morte di un certo ordine delle cose” (Praz).

Occorreva rompere col passato, ma come?
In poesia un punto notevole di questa rottura su Eliot. Egli aprì un nuovo quadro di valori e si fece punto di riferimento per i poeti anglosassoni e i loro disagi esistenziali.
Nasce con lui la “psicologia della crisi” e quella poesia moderna che è essenzialmente un piangersi addosso, un piagnisteo, come dice sarcasticamente lo stesso Eliot.

Siamo gli uomini vuoti
Siamo gli uomini impagliati
Che appoggiano l’un l’altro
La testa piena di paglia. Ahimè!
le nostre voci secche, quando noi
Insieme mormoriamo
Sono quiete e senza senso
Come vento nell’erba rinsecchita”
O come zampe di topo sopra i vetri infranti
Nella nostra arida cantina

Questa è la terra morta
Questa è la terra dei cactus
Qui le immagini di pietra
Sorgono, e qui ricevono
La supplica della mano di un morto
Sotto lo scintillìo di una stella che si va spegnendo.


Fra l’idea
E la realtà
Fra il gesto
E l’atto
Cade l’ombra


Perché Tuo è il regno

Perché Tuo è
La Vita è
Perché Tuo è il

E’ questo il mondo in cui finisce il mondo
E’ questo il modo in cui finisce il mondo
E’ questo il modo in cui finisce il mondo
Non già con uno schianto ma con un piagnisteo
“.

Ora dovrei parlarvi di Eliot, ma Eliot è uno dei poeti più complessi e difficili e ci vorrebbe ben altra preparazione che la mia.
Così parlerò, invece, di un film “TOM E VIV”, di Brian Gilbert, che racconta il difficile amore di Eliot per la moglie Vivien. Non so se il film sia filologico, cioè se segua fedelmente l’esistenza dei due personaggi, ma sicuramente esso offre uno spaccato attendibile della vita della borghesia inglese tra le due guerre.

Nello stesso momento in cui venne pubblicato “Il Profeta” di Gibran, uscì “La terra desolata” di Eliot, a cui appartengono i versi sopra citati.
L’Inghilterra ha messo Eliot tra i sommi poeti, come noi abbiamo fatto con Dante. Egli raccolse lo spirito del suo tempo e fu un modello per tutti i poeti successivi, ritenendo se stesso un Dante redivivo.
Certamente fu un intellettuale erudito, dalla scrittura complessa e sofisticata, pieno di riferimenti colti.
Ogni suo frammento rimanda a citazioni illustri, per cui si dovrebbe leggerlo con l’accompagnamento delle sue stesse note esplicative.
L’autore attinse abbondantemente alle sue conoscenze classiche, per cui nella sua poesia nulla risulta casuale ma ha un riferimento colto e letterario che richiederebbe la stessa corrispondenza culturale anche nel lettore.

Eliot nasce in America nel 1888, da un’antica famiglia del New England, puritana e di origine inglese. Studia alla Harvard University, appassionandosi di filosofie occidentali e orientali. Poi va in Europa, viaggiando molto e si stabilisce in Inghilterra, prendendovi la residenza. Muore a Londra nel 1965, a 77 anni.

Egli è la quintessenza dell’intellettuale, schivo, taciturno, introverso, cerebrotico, teso a dominare i propri impulsi e a razionalizzare le proprie passioni nella forme classica dell’armonia e dell’equilibrio. L’elemento dionisiaco fu in lui sempre dominato da quello olimpico.
L’istinto vitale e pulsionale venne reso cristallino ed eburneo, sotto il rigore di una razionalità analitica e dominatrice, che si teneva il più possibile lontana dalla volgarità e dal disordine, tendendo quasi ossessivamente a purificare e sublimare il caos della vita e della storia in forme distaccate e impersonali.

(a teatro)

L’ambiente iniziale di Boston pullulava di dantisti e stilnovisti. Erano gli anni in cui Boston diventava centro del secondo rinascimento americano. Prevalevano Dante, i poeti metafisici inglesi del ‘600, le ricerche etnologiche di Fraser (“Il ramo d’oro”), i simbolisti francesi..
Eliot conobbe personalmente Ezra Pound, che lo indirizzò al classicismo, alla poesia provenzale, al dolce stil novo, a Dante Alighieri. Ebbe anche un grande interesse per i simbolisti francesi come Laforgue, che seguiva il decadentismo di Shopenhauer e stava ai margini dei Rimbaud, Mallarmé, Beaudelaire, con un linguaggio costruito e complesso, allo stesso tempo popolare e gergale, colto e imprevisto, letterario e scientifico, con rime umoristiche e sarcastiche, da giocoliere delle parole o dissacratore dei simboli, non famoso in Francia ma riscoperto in America da Pound. Ed Eliot e lui lo considerarono decisivo per il rinnovamento della poesia anglosassone.
Eliot ne viene conquistato, riesce a fonderlo con i poeti elisabettiani e con John Donne, cogliendo inattese affinità. Tutto il suo percorso poetico fino alla “Terra desolata” è un portare avanti motivi di Laforgue, spingendoli ad un’intensità totalmente nuova.
In lui si unirono dunque la riscoperta della letteratura elisabettiana e giacominiana, cioè i poeti mistici inglesi del 600, la purezza equilibrata e classica dell’umanesimo italiano e il simbolismo francese.

Su molti di questi temi, Eliot tenne conferenze, scrisse saggi critici, ispirò la sua vita. La sua cultura, l’autocontrollo, la profonda capacità poetica lo resero presto celebre nella raffinata società inglese.
Amico di Bertrand Russel, Virginia Woolf e celebri filosofi e scrittori, partecipò alla vita colta della società bene, intellettuale e ricca dell’Inghilterra fra le due guerre e ne ebbe fama e ricchezza. Entrò in circoli molto all’avanguardia, come gli imaginisti.
Fu esonerato dal partecipare alla prima guerra mondiale, ma ne restò egualmente schiantato per la desolazione in cui l’Europa sembrava caduta.
Erano tempi in cui si idolatrava il militarismo e il patriottismo, e Russell scandalizzava i benpensanti dichiarando che la guerra era un abominio e non un’avventura eroica.
In questo mondo disagiato e sconvolto, Eliot cerca un ordine interiore che si realizzi in una bella logica esteriore, per questo si converte al ramo cattolico della chiesa anglicana. E’ perfettamente inserito nelle convenzioni aristocratiche e intellettuali di una società che pone l’autocontrollo e lo stile sopra ogni altra cosa.

Inizialmente povero e ignoto, sposa una ragazza molto ricca dell’alta borghesia: Vivien Haigh, che lo introduce in un ambiente di eleganza, stile e raffinatezza intellettuale a lui molto consono.
Mentre Vivien è urtata dall’ipocrisia e dal formalismo di questa borghesia ricca e vacua, Eliot ne è conquistato e vi si adatta perfettamente.
Quando era povero fece, ogni tipo di lavoro, dando lezioni di tutto anche di baseball, infine accettò un lavoro in banca, contro la volontà di Vivien che lo voleva artista puro.

Vivien è la sua ispiratrice e il suo amore travolge il compassato Eliot oltre le sue barriere, ma l’urto delle due personalità è una sofferenza sin dalla prima notte.
C’è tra loro una incomunicabilità troppo forte che l’amore non riesce a temperare e produrrà un menage allucinante.
Vivien è preda di crisi nervose, mentre Eliot ha bisogno di silenzio e concentrazione. Lei gli dà caos e disagio mentre lui vorrebbe ordine e armonia.
Vivien ha una intelligenza vivacissima, è ironica, arguta, effervescente, brillante, eccentrica. Rapisce Eliot con la sua passione e la sua impulsività, ma tutto in lei è sopra le righe, è un soggetto disdicevole per la morale rigida del tempo e disturba il mondo controllato ed equilibrato di Thomas..

Solo 25 anni dopo, un medico americano capirà che gli eccessi temperamentali di Vivien dipendono da uno squilibrio ormonale, che le produce due o tre mestrui la settimana, creandole un’eccitazione nervosa febbrile, con emicranie continue che lei tenta di placare con l’etere o farmaci pericolosi. Purtroppo la medicina del tempo è totalmente all’oscuro delle dinamiche femminili; la sua eccitazione viene addebitata a una disfunzione della ghiandola pituitaria e lei viene diagnosticata come pazzia.
Oggi sarebbe curata in breve tempo e con la sua personalità estrosa e sfavillante, sarebbe una stella dell’intelletto e dell’arte, brillando di luce propria, ma nella compassata e imbalsamata società britannica inizio secolo, dove ogni dama della buona società ha un ruolo contegnoso e preciso, i suoi comportamenti bizzarri e le sue eccentricità risultano solo scandalosi.
Nemmeno gli amici sono capaci di comprendere l’ironia, l’acume, l’inventiva e anche gli scatti isterici della povera Viv.

All’inizio del secolo Freud aveva guardato con interesse le isteriche della Salpetriere, le povere alienate che costituivano l’immondizia sociale di Parigi. E si costruirà un personalissimo successo proprio curando come isteriche le signore bene della ricca borghesia viennese, che possono permettersi lunghe e costose analisi. Ma in Inghilterra chi dà segno di isteria viene internato e basta.
La malattia di Vivien, non riconosciuta e non curata, nelle condizioni claustrofobiche in cui è costretta a vivere che la rendono incognita e le impediscono di realizzarsi, ne fanno una vittima predestinata.
La famiglia la tratta con visibile disagio. Il padre, morendo, lascia la sua parte di patrimonio alla tutela del marito e del fratello. Eliot, chiuso nelle sue difficoltà caratteriali e incapace di comprenderla come di aiutarla, la ama di un amore solipstico ed entrambi restano incapaci di incontrarsi e di aiutarsi, come due naufraghi chiusi in una solitudine feroce, in cui l’amore senza comprensione crea l’angoscia maggiore.

Eliot vuole ordine e forma, deve e vuole comparire alla buona società secondo i canoni di questa, e ne accetta le regole nello stesso istante in cui ne critica il vuoto morale. Viv è più autentica e sincera, giudica ipocrita e conformista il proprio ambiente e cerca un tipo di amore che l’introverso e intellettuale Eliot non può darle. Vittime entrambi dei loro problemi personali e delle stilizzazioni sociali, sono incapaci di salvare la loro unione. Alla fine, Eliot consente che la moglie sia internata come pazza. E la povera Viv, lucida e disperata, viene rinchiusa in un elegante manicomio per 11 anni, continuando ad amare il marito, che si è separato da lei anche legalmente e non andrà a trovarla mai. Ma Viv continua a leggere i suoi scritti, ad ascoltare alla radio i suoi versi, a seguire la sua fama che diventa sempre più grande, senza che mai un pensiero negativo le sorga nei suoi confronti.

Eliot intanto diventa una celebrità. Ricco e affermato, continua a piangere con disperato e gelido dolore il suo amore lontano in poesie di grande bellezza.
Ma a Viv non scriverà nemmeno una lettera. Non l’andrà mai a visitare, finché, dopo 11 anni, Viv muore stroncata da un arresto cardiaco.

Nel film che abbiamo citato appare spesso un quadro, il San Sebastiano di Antonello da Messina, uno dei più bei quadri del Rinascimento, che rappresenta un martire trafitto da frecce, sublimato in un dolore rarefatto, troppo bello per creare una partecipazione sincera, distaccato nella sua rigidità marmorea, incapace di sciogliere la sua posa estetica in vera sofferenza, un martire rarefatto e metafisico. E così era Eliot, nel suo universo rarefatto, dove tutto era controllato, anche le passioni, anche l’amore, anche il dolore.
Così i suoi versi sono fatti del materiale del Partenone, crisoelefantini…ma algidi.

Il filosofo Bradley, su cui Eliot scrisse la sua tesi di laurea, tracciò i lineamenti della sue poetica: la realtà non può essere rappresentata né oggettivamente né soggettivamente perché è troppo astratta e incomprensibile. Essa può solo frantumarsi in una fissità di prospettive contraddittorie. Per Bradley era impossibile mettere in comunicazione idee o cose, era assurdo lo stesso concetto di relazione e questo in campo filosofico significava vedere la realtà come un insieme di elementi paradossali non ordinabili né comunicanti. Nel campo sociale ciò negava qualunque relazione affettiva tra diversi. Nel campo psicologico creava una frattura insanabile tra l’intelletto e il cuore.

Eliot scrive moltissimo: principalmente saggi critici e poesie, due produzioni connesse. La sua poesia è com’egli dice che deve essere la poesia: impersonale, perché solo allora diventa classica, esce dalla storia individuale per diventare universale. Mentre il gusto del tempo è sfrenatamente romantico e personalistico, Eliot si richiama a canoni classici di ordine e armonia. L’arte per lui deve essere atemporale, un sistema in sé coerente e armonico fuori dal tempo storico, costruito secondo un mondo immutabile di bellezze e euritmia con una sfera fissa di valori. Così difende se stesso e la sua opera dall’attacco disgregante del caos bellico e dal caos famigliare e psichico, prodotto dalle intemperanze della moglie e dalle sue fratture interne, sfuggendo dalle proprie pulsioni e raggelando la propria affettività.

Il protagonista del film si blocca in una maschera facciale sempre più tetra e funerea e dà di sé l’immagine tremenda di ciò che accade quando lo spirito dionisiaco resta imprigionato in un bavaglio sociale e in un controllo razionale e Eliot fa questo per essere accettato da un ambiente rigido che invece rifiuta Viv, come creatura eccezionale, pertanto espulsa come diversa.
L’immagine finale di Eliot nel film è quella di una maschera greca impietrita dietro multiple sbarre mentre opera una discesa nel suo Ade personale.
Nel teatro greco gli attori portavano una maschera, che si chiamava ‘persona’. Essi si innalzavano su coturni altissimi per darsi una statura imponente e mettevano davanti al viso questa maschera di legno o gesso che faceva rimbombare la loro voce. Quando le convenzioni sociali e la sete di gloria bloccano un uomo in stereotipi troppo rigidi nel desiderio supremo di innalzare se stesso, la sua voce risuona falsificata e imponente come dietro una maschera, ma la sua umanità genuina scompare. E questo pare sia avvenuto ad Eliot.

La terra desolata” è del 1922, poemetto sofferto, prodotto con l’aiuto di Ezra Pound,
che suscita immediate polemiche finché non trova il suo rapido riconoscimento accademico, dimostrando come anche una apparente ribellione può essere convenzionale e servire al sistema.
Poema dell’orrore, ha come schema base il mito del Graal, come è visto da Frazer, l’inaridimento della vita fino alla morte, la ricerca di nuova vita fino alla resurrezione. Eliot unisce fonti antropologiche, etniche, cristiane e buddiste, e riferisce il tutto al fallimento della civiltà moderna con la sua desolazione e il suo squallore morale, nel tentativo di porre un ordine etico e un’armonia estetica a un mondo in preda al caos. Libro amarissimo e disperato ma identicamente freddo, che attesta l’inedia emozionale del suo autore, il puritano fatto artista che odia la volgarità e il disordine e ne evade in una ascesi solitaria di studio e riflessione, temendo le forze dell’istinto e sublimando la passione sessuale o l’ardore affettivo in ascesi intellettuale. Libro molto complesso, di non facile lettura, che può essere interpretato in molte chiavi diverse. Vi appare la tecnica del collage, dell’io diviso, della molteplicità dei punti di vista, delle voci discordanti che si distruggono a vicenda, come i lamenti di un coro greco di Menadi, dove la comunicazione è annullata nella riduzione dei nessi logici e nell’intensificazione ellittica, con immagini accatastate come ideogrammi sincronici.
Eliot abbonda di citazioni colte, simboli precisi e tuttavia ambigui, continui cambi di registro e una ironia amara, secondo quella nuova musica di idee che Pound chiamerò ‘logopeia’, gioco logico.
Il poemetto è un insieme di frammenti, come rovine ammucchiate di un mondo in frantumi. Nasce un nuovo classicismo ispirato dalla poesia di Pound, con la tecnica fauve (selvaggia) delle violente giustapposizioni di frammenti contrastanti. Il concetto di base è quello dei Poemi: l’angoscia desolata di chi ha tutto capito, tutto saputo e tutto esaurito, in un continuo sentore di morte.
Poiché il Poemetto risulta oscuro, occorre leggere le note di Eliot per i continui rimandi e le costanti citazioni letterarie, filosofiche e culturali.
Tema centrale è l’inaridimento progressivo di una classe sociale (la borghesia) attraverso i simboli colti del Graal, la Terra desolata, il re Pescatore, i miti del “Ramo d’oro” di Frazer, il Fuoco e l’Acqua, nel ritmo delle stagioni, da morte a rinascita, dove la natura sta per anima e la resurrezione è un eterno e crudele ritorno.
Aprile è il mese più crudele” dice il primo verso, che arresta l’illusione invernale che tutto sia morto nell’inverno del cuore.

Aprile è il mese più crudele
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera
L’inverno ci mantenne al caldo, ottuse
Con immemore neve la terra, nutrì
Con secchi tuberi, una vita misera
.

Quali sono le radici che s’afferrano, quali i rami che crescono
Da queste macerie di pietra? Figlia dell’uomo
Tu non puoi dire, né immaginare, perché conosci soltanto
Un cumulo di immagini infrante, dove batte il sole,
E l’albero morto non dà riparo, nessun conforto lo stridere del grillo.
L’arida pietra nessun suono d’acqua.
C’è solo ombra sotto questa roccia rossa
”.

Non esiste opere poetica del ‘900 che abbia avuto tanti commenti e tante interpretazioni come questa. Riporta la necessità del poeta moderno di attingere ai miti e ai simboli dell’inconscio in un tempo che sembra aver perduto le radici degli archetipi e il poeta usa le forme di un sapere storico-letterario arcaico come chiavi per aprire il suo solipsismo incomunicabile.
L’opera, per esempio, comincia e finisce con un verso in sanscrito, ma nessuno conosce il sanscrito. Eliot traduce: “Shantih Shatih! Shantih!” ma ciò non produce emozione o senso, lascia solo interdetti. E il resto dell’opera richiederebbe un esegeta come per Dante al punto che l’entità delle note supera la quantità del testo. Almeno Milton usa riferimenti biblici o classici abbastanza diffusi, Eliot invece ha un suo sapere particolarissimo a significati ristretti e nelle note esplicative arriva ad essere ironico verso il lettore come a dire che solo lui in fondo capisce quello che scrive.
Pound gli ha insegnato Dante, ma il sommo poeta ha immagini limpide, linguaggio luminoso, passioni forti.. Dante riesce nella sublimazione artistica della materia vivente attraverso il filtro di una dotta struttura logica, filosofica, teologica, metrica… che stringe il reale umano in un ordine ferreo che è arte purissima. Usa l’allegoria per visualizzate l’emozione o incarnare il concetto ma con ciò li supera e se ne distacca in un’opera di purificazione molto alta. Usa l’immagine per depurare i sensi e trasformarli in metafisica. La metrica stessa diventa il distillato alchemico dei sensi e delle passioni. E la sua fisica/metafisica, pur usando termini nitidi e netti, desta l’immaginario, stimola in modo sacrale l’inconscio. All’inverso, l’irraggiungibile senso del sacro si reifica, incorporandosi nell’immagine. Ma siamo sempre in presenza di uno spirito potente, che concepisce l’universo con estrema precisione e forza.
Ma tutto il lavoro artistico di Eliot sembra un tentativo mancato di raggiungere l’inafferrabile, di confondere i piani di realtà, di personificare gli esistenti.
E’ come se egli tentasse nei modi più colti di salire a piani sempre più sottili e indistinti, quasi come il simbolismo francese per cui “il n’ya a pas que la musique, rien que la musique”, per entrare in un mondo astratto e impersonale che non ha nulla della solida concretezza di Dante per il quale anche gli invisibili sono concrete realtà.
Ma Eliot è come se non potesse far altro che sfuggire al reale o a se stesso, con la giustapposizione di piani diversi in ogni caso sfuggenti, per cui nel suo teatro, pur avendo i suoi personaggi ogni dettaglio, tutto sfuma nell’indistinto del mito pur conservando qualcosa di mitico e solenne che lo esalta.
Questa capacità di universalizzare l’individuale e di usare il materiale storico in modo metafisico è anche una qualità di Dante, e Eliot la imita per essere il Dante dell’era moderna.
In fondo tutta la sua opera come tutta la sua vita fu un tentativo di spersonalizzarsi, attraverso astrazioni logiche crescenti, dal mondo della sensibilità a quello del raziocinio, per cui il suo ideale era l’artista disumanato, in una sorta di classicismo estetico.
La sua lingua stessa è formata dalle parole più comini che attingono a significati astratti per diventare altro da sé.

Dopo il 1925, il suo matrimonio è finito, Viv è ormai chiusa in un manicomio, Eliot ha passato tre anni in un impietrito silenzio. E’ il momento de “Gli uomini vuoti”. Sono ancora gli abitanti della Terra Desolata, i morti che fluiscono per le strade di Londra in un Limbo che oscilla tra la vita e la morte, ed essi lo sanno, e si riuniscono in una cerimonia funebre a officiare il servizio della propria morte.
Lo stato d’animo di Eliot è ormai senza via di uscita. Non si può avere contatto con la realtà, vive sotto una maschera.

Lasciate anche che porti
Travestimenti deliberati

Si procede come nella nebbia e qua si percepiscono voci più lontane della stella che si spegne. I morti camminano, chiusi in un cerchio che non sanno spezzare perché temono di farlo, hanno paura della vita, preferiscono le quiete ottusa dell’ignoranza, non vogliono intendere voci o significati col rischio di essere abbagliati da una stella sicura. La stella di Eliot è come la Beatrice di Dante:

Privati della vista a meno che
Gli occhi non ricompaiano
Come la stessa perpetua
Rosa di molte foglie
Dal regno del tramonto della morte
La sola speranza
Degli uomini vuoti

Ormai Eliot è ricco, grazie al lavoro offerto dalla casa editrice ’Faber and Faber’, di cui diventerà direttore. Prosegue il suo lavoro nella direzione dissacrante della Terra Desolata. le sue immagini bibliche e liturgiche si infittiscono, il sarcasmo è più amaro, il cuore più gelido, in ricerca continua di forme sempre più essenziali e scarificate.

Al culmine del suo sviluppo artistico compaiono “I quattro quartetti”, considerati il momento più alto della poesia religiosa del ‘900.
Qualcuno li ha accostati ai 4 quartetti di Beethoven, armonia che scaturisce dallo specifico formale, con immagini, parole e simboli di un valore preciso e solenne.
I moduli metafisici e barocchi sono inquadrati in precise strutture ternarie.
Mentre “La Terra Desolata” è rotta e dissonante, qua abbiamo una corrispondenza di echi e di armonie profonde, come in Beethoven. Eliot riesce a bloccare la sua critica corrosiva alla società in una visione marmorea e atemporale.

Oltre alle opere citate, Eliot ha composto una miriade di opere critiche, che lo hanno consacrato come il più importante critico inglese del ‘900. Nella critica letteraria è stato un dittatore assoluto e incontrastato, tanto che forse, un giorno, parleremo dell’”Età di Eliot” così come parliamo dell’”Età di Shakespeare”, e la chiameremo “L’età dell’ansia”, come vuole Praz, nella ricerca di un ordine perduto.

Viviana Eliot muore nel 1947 e dieci anni dopo Eliot sposa la sua segretaria.

Il poeta con la seconda moglie Valerie

Nel 1948, a 60 anni, riceve il Premio Nobel per la letteratura.

Una grande cultura, un intelletto superiore, massimo virtuosismo tecnico, perfetto classicismo, gusti raffinati e conflitti interiori, grande perizia letteraria e grandi difficoltà di fare emergere il cuore. E’ facile dire che a questa poesia così amara manca il calore umano, la partecipazione emotiva, quell’impulso che la moglie aveva ma che non riuscì a trasmettergli.
La crisi della società borghese rifletteva la sua stessa crisi esistenziale. L’essenza desolata del cuore inaridiva la terra dell’anima. Il fallimento del suo matrimonio era la discordanza tra la natura e l’intelletto, la gelida disperazione proiettata nel sociale era la sconfitta personale del più grande poeta d’Inghilterra.
Trovare il Graal significava trovare la fede che salva dalla morte e dà la vita eterna.
Ma questa non può essere trovata nell’intelletto, sorge dal cuore.
Per innalzare l’uomo al senso della Vita occorre una trasformazione integrale dello spirito e del cuore. Non a caso la coppa è il simbolo dell’amore femminile.
Quando Parsifal irrompe nelle stanze del re morente chiede. “Dov’è il Graal?” Fa la domanda che doveva essere fatta. Chiede dunque: “Dov’è lo Spirito?” A quelle parole tutto si trasforma: il re si alza guarito, le acque riprendono a scorrere, gli uccelli a cantare, i fiori a sbocciare, il castello e il giardino tornano più belli di prima. Quelle poche parole bastano a rigenerare tutto perché sono l’unica domanda che interessa l’intero mondo. Era come se Parsifal avesse chiesto: “Dov’è il Sacro, dov’è il Centro del Tutto? Dov’è l’anima? Dov’è il Cuore del Mondo?”.
Nessuno prima di lui ha pensato di fare questa domanda centrale e il mondo periva a causa di tale indifferenza metafisica e religiosa. Basta porsi il desiderio della salvezza perché la vita si rigeneri in perpetuo, ché spesso la morte non è che il risultato della nostra indifferenza di fronte all’immortalità.
Se l’uomo occidentale vuole uscire dal suo stato di alienazione, dice Jung, se vuole riempire di senso la sua vita, deve saper riunire le energie divise, deve riscoprire gli elementi alienati della sua anima e renderla di nuovo integra, deve tornare a uno stato di purezza e integrazione. Ma questo è un cammino che si può fare solo col cuore. L’intelletto da solo non basta.
E l’algido Eliot così resterà solo con la propria desolazione. La rinascita gli è interdetta.

Il fine di tutto il nostro esplorare
Sarà di giungere al punto da cui siamo partiti
E di conoscere il luogo per la prima volta
”.

MARINA

Quis hic locus, quae
regio, quae mondi plaga?

Marina è la figlia perduta e ritrovata del Pericle di Shakespeare. La poesi si apre con una epigrafe tratta dall’Ercules Firens di Seneca:
Che luogo è questo? Che terra? Che parte del mondo?
Indica il senso di orrore che si prova alla scoperta dei propri crimini, eppure sarà proprio da quell’orrore che dovrà nascere la rigenerazione.
“O mia figlia!” è la speranza che rinasce.

Che mari, che spiagge, che scogli grigi, che isole
Che acqua a lambire la prua
E profumo di pino e canzoni di tordo nella nebbia
Che immagini ritornano
O mia figlia!

Coloro che affilano il dente del cane, significando Morte
Coloro che risplendono con la gloria del colibrì, significando
Morte
Coloro che siedono nel porcile della soddisfazione, significando
Morte
Coloro che soffrono l’estasi degli animali, significando
Morte

Sono divenuti irreali, ridotti a nulla dal vento
Da un respiro di pino, e la nebbia del canto dei boschi
Da questa grazie dissolta nello spazio

Cos’è questo volto, meno chiaro e più chiaro
Il pulsare del braccio, meno forte e più forte
Donato o dati in prestito? Più lontano delle stelle e più vicino dell’occhio
Bisbigli e breve riso fra le foglie e piedi


Affrettati dal sonno, dove tutte le acque s’incontrano
Il bompresso schiantato dal gelo e il colore scrostato dal caldo

Ho fatto questo, ho dimenticato
E ricordo.
Le sartie afflosciate e i ferzi fradici
Fra un certo giugno e un altro settembre
Ho fatto questo senza saperlo, semi-cosciente, sconosciuto, mio.
La travatura dei torelli fa acqua, c’è bisogno di stoppa per le falle
Questa forma, questo volto, questa vita
Vive per vivere in un mondo di tempo che mi supera: potessi
Rimettere la mia vita per questa vita, la mia parola per ciò che non è
detto,
Il risvegliato, le labbra aperte, la speranza, i bastimenti nuovi
.

Che mari, che spiagge, che isole granitiche verso i miei legni
E’ il tordo che chiama fra la nebbia
Figlia mia
.”

CAPE ANN

Oh, svelto svelto, ascolta svelto il passero canoro,
Il passero di palude, il passero astuto, il passero vespertino,
Nell’alba e nel crepuscolo. Segui la danza
Del cardellino d’oro a mezzogiorno. Lascia la scelta
Al pettirosso gorgheggiatore, allo scontroso. Saluta
Con stridulo fischio la nota della quaglia, il piccolo fagiano
Che saltella sui cespi dell’alloro. Segui il piede
Del tordo d’acqua, camminatore. Il volo segui
Della freccia danzante, purpureo martin pescatore. Saluta
In silenzio il caprimulgo. Piacevoli tutti. E’ dolce
dolce dolce
Ma lascia questa terra alla fine, abbandonala
Al vero proprietario, all’ostinato, al gabbiano.
La discussione è finita

..
http://masadaweb.org.


MASADA n° 1493 5/11/2013 BANSKY- GUERRILLA E POESIA

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Collage di brani tratti dal web da Viviana Vivarelli

Fondamentale la tesi in semiotica di Francesca Gilardino: “Bansky, un comunicatore sociale”:

Non abbiamo bisogno di comunicazione, ne abbiamo fin troppa. Abbiamo bisogno di creatività.
Chi comunica non in presenza deve far sì che ciò che viene detto sia comprensibile al primo impatto e memorizzabile istantaneamente.
Ciò che deve colpire il destinatario di un’immagine non è il tema trattato, ma il modo in cui esso è presentato.
La Street Art nasce di fronte all’immobilità della comunicazione e al torpore dei cittadini rispetto ad argomenti sociali particolarmente caldi. Gli attivisti no-global trovano un nuovo linguaggio per proporre le proprie idee. I nuovi artisti della strada prendono spunto dalle forme di comunicazione convenzionale per elaborare un nuovo codice espressivo. I nuovi messaggi hanno nuova forma, risultano originali e riescono a saltare all’occhio, a differenziarsi, cioè, dalla molteplicità dei messaggi in cui siamo immersi. L’arte della strada ha carattere di abusivismo: non si inserisce all’interno dell’arena dei media tradizionali, non ha risorse e intenti economici, ma trova come supporto il suolo comune, il paesaggio metropolitano. Diventa in tal modo strumento di comunicazione di attivisti sparsi in tutto il mondo e visibile da tutti, sia a livello urbano in maniera diretta, sia a livello planetario indirettamente, poiché la Rete ha permesso che i diversi artisti potessero esporre in vetrine telematiche, come siti e blog, i propri lavori. Internet ha contribuito a rendere unitario il nuovo movimento artistico – sebbene vi siano differenze da paese a paese – per un nuovo tipo di dialogo interculturale
”.

(Zingarate)

In questo panorama, Banski è l’autore più versatile e originale, post-graffitista degli ultimi anni divenuto famoso in tutto il mondo per aver sfidato l’Autorità anche in contesti di repressione come la Palestina, tratta tematiche diverse: principalmente la critica al consumismo e ai prodotti mediale e l’antimilitarismo, in sostanza l’attacco alla globalizzazione e ai modelli culturali che essa impone.
Il pubblico viene addestrato al consumo tramite i mezzi di comunicazione e la pubblicità. La merce è centrale in tutti gli ambiti della vita sia pubblica che privata, sul luogo di lavoro come nel tempo libero; tutto è filtrato attraverso l’industria culturale. Il consumo è un aspetto cruciale di
quest’invasione della merce che riduce tutto a merce. Opporsi a questa massificazione crea di colpo una sfera culturale diversa, in grado di produrre una propria visione del mondo, un sistema di valori e una struttura alternativi.

I beni pervadono la nostra intera esistenza. Essendo prodotti culturali, portano con sé dei significati simbolici, dei valori, che vanno a sommarsi al loro valore d’uso. Ma l’occupazione della merce del centro delle nostre attività è una minaccia: l’uomo è sottomesso alla produzione. E’ forzatamente assoggettato dalla domanda, e fa le sue scelte di vita in relazione a ciò che la produzione offre. La merce è un mezzo tramite il quale manipolare le persone, proponendo loro determinati prodotti e quindi determinati stili di vita preconfezionati. Le merci sono un feticcio a cui la gente si sottomette e da cui si fa manovrare. I beni vengono sono utilizzati per demarcare i rapporti sociali, per creare legami sociali o distinzioni. Il godimento dei beni non è relativo al loro consumo fisico, ma ne fa dei marcatori sociali: godiamo nel condividere le marche di prodotti con gli altri e al tempo stesso le utilizziamo per differenziarci da altri gruppi. Le preferenze di consumo e di stile di vita comportano un giudizio identificativo e discriminatorio. Possedere un certo oggetto significa possedere una certa posizione sociale. I beni diventano organizzatori della realtà in cui viviamo e costituiscono un sistema di segni. I beni di consumo permettono dunque un alto grado di distinzione sociale: vengono usati come segni culturali in modo liberamente associativo dagli individui per produrre un determinato effetto espressivo in una sfera sociale in cui le vecchie coordinate stanno rapidamente scomparendo. L’individuo si crea un proprio stile di vita facendo un’attività simile a quella del bricoleur, ossia scegliendo fra i prodotti culturali offerti quelli che meglio si sposano con l’immagine di sé che egli intende comunicare. Lo stile di vita adottato è effetti di scelte, e queste sono in continuo mutamento poiché la cultura del consumo propone sempre nuovi beni desiderabili. La cultura del consumo fa dunque leva su diversi punti deboli dell’uomo
contemporaneo: il bisogno di condividere, il suo desiderio di definirsi e la spinta a rinnovarsi continuamente, la voglia di provare delle emozioni forti senza però mettersi in gioco. La cultura del consumo ha fatto sì che l’immagine dominasse la contemporaneità. La gente, frastornata dalla saturazione segnica della realtà, diventa riflesso delle immagini mediali.

Gli outsider costituiscono una minoranza che si oppone alla cultura dominante: coscienti della standardizzazione dell’identità all’interno del postmodernismo, si contrappongono alla cultura dominante tramite la quale la gente comune, gli insider, costruisce il proprio Sé. Questa minoranza adotta strategie sovversive: cerca una differenza e discontinuità con la cultura dominante; cerca la rivoluzione del sistema proponendo un ritorno ai valori universali per individuare il vero significato di una tradizione e le strategie per creare uno spazio per loro stessi e spiazzare gli affermati. Gli outsider tentano di legittimare nuovi settori, come le nuove forme d’arte, e di minare le anguste definizioni tradizionali del gusto fornite dalla cultura. Essi si presentano come quelli che tentano di sovvertire l’intero gioco. Il loro primo passo è il tentativo di risvegliare le coscienze assoggettate al consumo. di chi non costruisce autonomamente la propria identità. Gli outsider cercano di far capire alla gente che le scelte di vita non sono che il frutto di una sottomissione al
sistema e l’adesione a modelli prestabiliti che quest’ultimo propone.
I muri cittadini sono il primo luogo dove le multinazionali tentano di influenzare le nostre decisioni economiche e le nostre coscienze, sono il mezzo più semplice per presentare ai cittadini ciò che è desiderabile, ciò che si deve assolutamente avere. La pubblicità è comunicazione persuasiva finalizzata al consumo che influenza desideri e valori, sia estetici che morali, con un proprio linguaggio basato sull’immagine.

La Street Art si ribella a quest’invasione con gli stessi identici mezzi: per prima cosa, è invasiva, crea un’ infinità per le superfici metropolitane; poi è spudorata e seduttiva, capace di attrarre l’attenzione sulla propria creatività. Sceglie le modalità del marketing e anche quelle della guerriglia e le loro stesse tecniche di costruzione del messaggio, proprio per contrastare ciò che l’advertising promuove: la spinta al consumo. Ma il linguaggio commerciale è trasformato dagli artisti in messaggio di protesta contro l’invasione della pubblicità per contrastare la società dei consumi.
Le aziende che pubblicizzano prodotti non sono le uniche ad essere attaccate: oggetto di critica sono anche i mezzi di comunicazione di massa.
Distorcere un messaggio interiorizzato e riproporlo in modo paradossale genera effetti di shock e turbamento nel destinatario. Lo destabilizza. Così il nuovo messaggio non potrà essere dimenticato.
Per tutto questo, la Street Art non può essere intesa solo come vandalismo. L’attività degli artisti non è fine a se stessa, ma si configura come attivismo politico-sociale.

Centrale è il tentativo di risvegliare la coscienza critica del consumatore e metterlo in guardia dal mondo fantastico che propone la pubblicità e dal torpore mediale in cui lo immerge.
Alla base del pensiero di Graffitismo e del Postgraffitismo c’è il rifiuto dei modelli di legittimazione del potere dell’industria culturale, mediatica, politica ed economica.
I post-graffitisti reclamano la libertà di esprimersi e sono contrari all’arte contemporanea, che riduce tutto a merce. Proprio per questo la nuova arte viene presentata sul suolo pubblico, alla portata di tutti, fruibile ai cittadini senza dover pagare un biglietto, senza mediazioni culturali, economiche o politiche. La Street Art appartiene alla città e si mantiene al di fuori dei processi economici e mediali proprio perché è abusiva, illegale, non ha il diritto di esistere. La sua illegalità è la sua forza e la sua libertà.

La forza creativa dell’arte della strada sta proprio in questo: sfidare il mondo dei media in una maniera alternativa e lanciare la propria critica alle istituzioni e al potere
Generata dalla passione, dalla creatività e da una forte ideologia anti-globalizzazione, la Street Art
si presenta a tutta la città e urla il suo messaggio. Non è solo vandalismo o critica fine a se stessa, ma una nuova forma di attivismo sociale che vede coinvolte personalità diverse che condividono lo stesso pensiero.
La libertà è infatti minacciata dalla costante presenza dei media all’interno della nostra vita quotidiana. La globalizzazione è una minaccia all’individualità personale, ma anche culturale. Il sistema mediatico manipola le coscienze. La distorsione dell’informazione favorisce il dominio sugli individui.

Internet ha un ruolo cruciale per l’unione del movimento. Gli artisti più famosi hanno un proprio sito o blog, così le loro opere possono essere viste da tutti nelle diverse parti del mondo.

“BANKSY C`E`. DIPINGERE DOVE NON POSSO E` MEGLIO DEL SESSO.”

Bansky comincia facendo stencil di topi sui muri di Bristol. Ora i suoi dipinti valgono migliaia di sterline e li comprano anche Brad Pitt e Angelina Jolie. Ma ancora nessuno sa che faccia abbia l`artista che sta sovvertendo le regole dell`arte
Ieri destavano curiosità, oggi i murale di Bansky sono finiti in un museo.
Lo stencil è una mascherina, un foglio da cui sono stati ritagliati dei pezzi, per cui il colore dato a pennello o spry o pistola a spruzzo escono dalle parti tagliate. Il disegno è replicabile in tempi molto brevi. In pratica si crea un negativo fisico del disegno da creare.
I graffiti in stencil hanno spesso messaggi politici.

I muri dei palazzi di Londra sono pieni di stencil dell’artista, che si nasconde alla luce del giorno per portare avanti la propria guerrilla art, mandando dei messaggi forti contro le multinazionali, le istituzioni, la guerra.
Nessuno sa chi sia Banksy, è un pacifista che esprime la propria concezione dell’arte libera da schemi preconfezionati, dal mondo dei critici dell’arte, da chi delibera che un’opera può essere famosa o meno. E anche l’artista stesso rifugge la fama: nessuno conosce la sua vera identità, il suo volto, la sua voce, opera di notte quando la città dorme e occhi indiscreti non guardano. Talvolta si maschera da pensionato o da turista ed entra nei musei famosi e mentre le guardie sono distratte appende i propri quadri con cartelli esplicativi annessi, come per dire che è il pubblico a determinare la fama e non i potenti, che dietro la cultura ci dovrebbe essere libertà.

Banksy racconta come è nato il suo graffito che raffigura delle donne ebree in un campo di concentramento mentre indossano un rossetto rosa acceso. “E’ basato sui diari di un colonnello che liberò il campo di Bergen Belsen – ha detto in un’intervista al Guardian – Il colonnello liberò il campo e in una cassa di aiuti che portò loro c’erano 400 rossetti. Lui si irritò, ma poi li diede alle donne e loro lo misero, poi si pettinarono i capelli; e forse quella fu la cosa che le fece sentire di nuovo vive, la cosa migliore che i soldati avrebbero potuto fare. Questo è quello che intendo quando parlo della differenza che può fare l’applicazione di colore, di pittura”.

Bansky comincia ad apparire negli anni ‘80 prevalentemente a Bristol, città dove si pensa sia nato, firmandosi in principio come Kato e Tes.

Riconosciuto successivamente dal mondo dell’arte, ha anche dipinto un grande graffito sul muro di Gaza, e nel 2006 ha divulgato cd copie di Paris Hilton, rappresentata col muso di un cane. La fama connessa alla sua firma si è diffusa così tanto nel mondo che una casa la cui facciata abbia un Banksy vale tantissimo e questo a Londra non è difficile.
Camminando per i canali che conducono a Camden ci si può imbattere per esempio nel Wallpaper hanger o nel Fishing Boy, in Old Street in We will win o in Rat Bridge.

I suoi stencil arrivano poi a Londra, in particolare nelle zone a nordest, in seguito appaiono nelle maggiori capitali europee, non solo sui muri delle strade, ma anche nei posti più strani come le gabbie dello zoo di Barcellona.
I soggetti sono animali, scimmie, ratti, panda, ma anche poliziotti, soldati, bambini e anziani.
Bansky fa anche adesivi e sculture, come la famosa “cabina telefonica assassinata”.

Gilardino: “E’ a Bristol che compare per la prima volta ‘il Lanciatore di Fiori’, un’opera che ha acquisito negli anni una grande notorietà. Dipinta più volte sui muri inglesi, è anche uscita dall’ambito nazionale, divenendo un’immagine popolare a livello planetario. Il Lanciatore di Fiori è stato utilizzato come simbolo della contestazione giovanile: presente su volantini di manifestazioni universitarie, su Internet, su magliette e vari oggetti di merchandising, l’opera ha acquisito i caratteri di un’immagine pop.

E pensiamo ad un altro stencil, il cui soggetto principale è certamente famoso: il panda in posizione eretta, che impugna due pistole. C’è un richiamo al WWF, associazione internazionale che vuole salvare l’ambiente e usa, appunto, un animale che è stato portato all’estinzione dal progresso industriale. Il panda rappresenta lo sfruttamento dell’ambiente da parte dell’uomo. Ma qui la situazione si rovescia, il panda è rappresentato in una posa violentemente reattiva.

La distribuzione delle immagini di Banksy attraverso la Rete e tramite vari oggetti (magliette, portachiavi, poster) ha aiutato a mettere in circolare una cultura alternativa, attraverso l’input immediato di una serie di immagini culturalmente modificate che non hanno bisogno di grandi spiegazioni ma che colpiscono immediatamente l’immaginario dello spettatore.

La Gioconda che imbraccia il bazukua o il panda con le pistole il Gesù bambino con una cintura di bombe rappresentano delle sfide. L’oggetto decontestualizzato si fa portatore di un messaggio paradossale. La serena Gioconda diventa simbolo inquietante. Il panda, animale in estinzione diventa l’eroe della ribellione dei dimenticati

Gilardino: “Il posizionamento illegale dell’immagine nel tessuto urbano muta la sua funzione: ne fa un mezzo di rivolta al sistema. Questa de-contestualizzazione è significativa in quanto la proposta di un’immagine culturale in un ambito libero da filtri economici e culturali attiva un meccanismo di sfida, ma è anche una svalutazione dei mezzi di informazione, non ritenuti più idonei alla loro funzione, percepiti come vuoti e falsi.

Una delle caratteristiche che ha reso famoso Banksy è la sua abilità di entrare nei musei più importanti del mondo e appendere le sue opere tra le altre già presenti. Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell’intrusione. I suoi temi preferiti in questi casi sono quadri dipinti in perfetto stile settecentesco, con l’aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del Settecento con bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.).

Poi ci sono gli stencil dei topi, i famosi Rat, apparsi in molte città. I topi sono stati scelti in quanto esseri senza potere, ultimi tra gli ultimi, odiati, cacciati e perseguitati, eppure capaci di mettere in ginocchio intere civiltà.
“Se sei piccolo, insignificante e poco amato allora i topi sono il modello definitivo da seguire”.
Insomma, i topi siamo noi.

Uno dei suoi più famosi murales, quello con gli attori di Pulp Fiction che stringono banane anziché pistole, è stato recentemente rimosso: il suo valore stimato si aggirava intorno ai 400 000 euro.

Nel settembre 2006 Banksy fa circolare in 48 negozi sparsi in tutto il Regno Unito, delle copie parodia dell’album Paris di Paris Hilton. Oltre a presentare delle versioni modificate sia nel titolo che nella musica delle canzoni della starlet, nell’album si possono
vedere delle immagini che ridicolizzano la Hilton; in una il suo volto è sostituito da quello del suo cane.

La sigla della puntata dei Simpson andata in onda il 10 ottobre 2010 porta la sua firma.
L’artista ha disegnato lo storyboard e diretto la sequenza che segue la celebre “gag del divano”: lavoratori asiatici, tra cui anche bambini e specie animali protette, producono in condizioni disumane i fotogrammi del cartone animato e il suo merchandising. La sequenza mostra provocatoriamente immagini di sfruttamento della manodopera minorile e violenza sugli animali (l’imbottitura delle bambole raffiguranti Bart Simpson è infatti ricavata dalla triturazione di gatti) e si conclude con il celebre stabile della Fox (quello che appare all’inizio di ogni film) trasformato in carcere di massima sicurezza.

Scrive la Gilardino:
E’ chiaro che Banksy si muove all’interno dell’area della critica socio-culturale. I suoi messaggi hanno l’obiettivo di svegliare la coscienza critica dei cittadini.
In Wall and Piece l’artista afferma: “L’arte non è come l’altra cultura perché il suo successo non è prodotto dal suo pubblico. Il pubblico riempie le sale dei concerti e dei cinema ogni giorno, legge romanzi a milioni e ascolta dischi a miliardi. La gente influenza la produzione e la qualità di maggior parte della cultura, ma non influenza l’arte. L’arte che guardiamo è fatta da una selezione. Un piccolo gruppo decide chi deve avere successo. Quando si va
in una galleria d’arte, si è solo turisti che guardano un armadio di trofei che appartengono a pochi, l’arte dovrebbe essere di tutti, ma i collezionisti la fanno propria. I musei sono accusati di privatizzare l’arte,di sottrarla ai cittadini, di commercializzarla. I graffiti, al contrario, sono disponibili a tutti, non sono elitari e non si paga un biglietto per vederli.
Fare graffiti non è vandalizzare un muro: è mettere l’arte a disposizione di tutti senza obiettivi di profitto.
Banksy attacca i musei perché privatizzano ciò che dovrebbe essere pubblico e ne nasce una critica nei confronti del consumismo in generale

Il protagonista della scena, quasi sempre un personaggio umano, è rappresentato con l’uso di un unico colore. ma un oggetto inserito nella scena cambia il significato finale dell’immagine ed esso, a differenza del testo principale, è rappresentato con colori vivaci

Tipico è il famosissimo ‘Lanciatore di fiori”, lui è bianco e nero, i fiori sono colorati.
Il lanciatore di fiori è inscrivibile all’interno di in quadrato.

L’immagine ottenuta dall’operazione di bricolage da parte dell’artista si configura anch’essa come analogo della realtà, ma ha carattere di irrealtà. Che significato avrebbe lanciare un mazzo di fiori, nel contesto di una manifestazione? Il gesto è estremamente simbolico: il mazzo di fiori indica una cultura di pace, armonia, vita, dono. fiori sono natura coltivata. Bisogna evidenziare il fatto che il manifestante lancia un mazzo di fiori: un oggetto profondamente culturale e dunque artificiale; il mazzo di fiori è da identificare come prodotto dell’uomo, è l’incontro a natura e cultura ma i fiori rappresentano la “cultura che produce del bene”. Essi si trovano in contrasto con la figura del manifestante, che rappresenta il conflitto, la violenza, ovvero un ambito in cui l’uomo produce del male. I fiori sostituiscono l’arma anche se sono trattati allo stesso modo dal soggetto. In tal modo cambia il suo ruolo: la sua azione diventa portatrice di pace.”
Le categorie dell’immagine sono due ‘mitezza e violenza’ ma il modo rapido e incisivo con cui le immagini sono accostante rovescia il senso del gesto.

Banksy ha stampato delle false sterline con lady Diana al posto della regina Elisabetta, ma con carta e grafica simili alle banconote vere. Lo scopo era di lanciarle da un palazzo per vedere l’effetto, ma resosi conto della pericolosità insita nel gesto le ha poi tenute nel suo studio.

Il 3 giugno 2013 un murale attribuito a Banksy e noto come Slave Labour è stato venduto all’asta per 750.000 sterline, l’opera era stata rimossa dalla sua originaria collocazione nel febbraio dello stesso anno.

Nell’agosto del 2005, Banksy realizza dei murales sulla barriera di separazione israeliana, costruita dal governo israeliano nei territori della Cisgiordania (soprattutto a Betlemme, Ramallah e Abu Dis), combinando varie tecniche. Crea dei veri e propri squarci nel muro realizzandoli sempre con la tecnica del trompe l’oeil, che permettono di “vedere” cosa c’è dall’altra parte o di sognare un’apertura che non c’è. Rendono possibile l’utopia.
Nel 2007 Bansky ritorna a Betlemme per fare altri murales.

Il muro di Israele è una pesantissima e grigia barriera che gli Israeliani hanno costruito nel 2002 per separare anche fisicamente il proprio Paese dalla Palestina. Con questo costruzione essi hanno anche occupato abusivamente parti della Palestina. Il muro è guardato da soldati, con una serie di checkpoint e torri d’osservazione. Ma Bansky riesce a eludere la loro sorveglianza. Il muro è alto tre volte il muro di Berlino, 8 metri, ed è lungo 700 chilometri, la stessa distanza che c’è fra Londra e Zurigo. La Palestina è oggi la prigione a cielo aperto più grande del mondo e la destinazione ultima per gli artisti di graffiti. Non c’è luogo migliore per un graffito con una valenza sociale così importante e luogo più attrattivo per i writer. Ma le guardie delle torri d’osservazione sono un problema. Bansky riesce ad eluderle e con la tecnica dello stencil realizza le sue opere.
Davanti alla paralisi delle Nazioni Unite e al fallimento delle soluzioni politiche per la questione palestinese, Banksy propone il proprio medium per evidenziare l’urgenza dell’intervento.
Ancora una volta, è il contesto a spingere Banksy ad operare. La tecnica qui utilizzata è leggermente diversa dal classico duetto stencil-bricolage. L’artista rappresenta sul muro di Betlemme dei veri e propri squarci nel muro che, tramite la tecnica del trompe l’oeil, che sembra mostrare allo spettatore quel che sta al di là del muro. Paesaggi esotici, montani, altre persone, cieli azzurri. Banksy si serve dell’assemblaggio per i paesaggi: all’interno delle finte aperture nel muro, incolla le gigantografie di paesaggi altri. Ciò permette risparmio di tempo e una precisione impensabile con lo stencil. I graffiti del muro di Israele sono dunque violati con la massima eco mondiale. L’effetto di realismo che scaturisce da questo uso integrativo di media è molto forte. Ma non viene rappresentato soltanto un al-di-là: al di fuori della spaccatura troviamo gli enunciatari dell’opera che sembra facciano parte del nostro mondo. Essi hanno il compito di presentarci ciò che è contenuto all’interno dell’apertura nel muro, sono un tramite fra mondo vero e fantasia. Questi murales assumono allora il carattere di enunciazioni enunciate. La dichiarazione politica dell’artista è chiara: occorre demolire il muro; occorre finire l’occupazione israeliana.

Scrive la Gilardini: “Non siamo di fronte all’unico graffitista che ha fatto dello stencil il suo simbolo distintivo: Tristan Manco ed El Chivo sono altri due autori piuttosto famosi, ma Banksy l’ha utilizzata così spesso e in modo creativo che ne è diventato quasi l’emblema. La decisione di adottare questa tecnica sorge da un difetto dell’artista: egli è sempre stato molto lento a dipingere. Fare murales richiede rapidità, in modo da non attirare l’attenzione e non farsi arrestare dalla Polizia. Lo stencil è un’ottima soluzione a questo problema, poiché permette qualità e rapidità allo stesso tempo. Si crea una maschera sagomata che riproduce i contorni dell’opera. Essa viene poggiata sul muro che si è scelto di dipingere, quindi il writer può spruzzare la vernice negli spazi vuoti della maschera e il disegno è creato. La vernice del murales viene scelta di un colore che contrasti con la superficie muraria sulla quale va ad imprimersi.

Nel 2008 Banksy organizza il Cans Festival, in un tunnel abbandonato presso Leake Street a sud est di Londra. Per l’evento realizzerà alcune opere insieme ad altri 39 “stencil artists” di tutto il mondo. Il nome del festival fu creato per l’assonanza col festival di Cannes.

Di grande interesse il mese passato dall’artista a New York.
Banksy ha creato opere in giro per la città, gabbando il sindaco che aveva sguinzagliato la polizia sulle sue tracce. Nessuno lo conosceva in viso e così è riuscito a tappezzare la città di disegni e messaggi, senza essere mai preso dalla polizia e soprattutto senza mai essere riconosciuto e fotografato.

(Soho)

Prima di tornare in Inghilterra, ha voluto creare un’ultima opera: un’installazione di lettere gonfiabili posizionata sulla Long Island Expressway, con cui ha lanciato un messaggio in favore di 5Pointz, uno dei luoghi del distretto del Queens, preferiti dai graffitari della zona, che presto sarà demolito per lasciare spazio a delle nuove palazzine: “Grazie per la vostra pazienza. E’ stato bello. Salvate 5Pointz”, il suo messaggio.

Scritte minimali o disegni più elaborati sono stati disseminati per la città di New York, uno al giorno per trentuno giorni. Dopo aver realizzato l’opera, Bansky scattava una foto e la postava sul suo sito accompagnandola da un audio o un video. “Banksy sostiene che ‘fuori’ è dove dovrebbe vivere l’arte”, diceva la voce narrante sul sito dell’artista a conclusione del progetto: “Sono gli ultimi mille anni di storia dell’arte ad essere un breve episodio privo di significato, quando l’arte è entrata al servizio di chiese e istituzioni. Il mondo in cui viviamo è fatto, almeno visivamente, di segnali stradali, tabelloni pubblicitari. Non vogliamo vivere in un mondo fatto di arte e non solo decorato dall’arte?“.

Il progetto dell’artista, chiamato Better Out than In (meglio fuori che dentro) è riuscito in pieno: creare ogni giorno del mese opere al riparo da sguardi indiscreti. Unico giorno di inattività, il 23 ottobre, a causa del serio pericolo di essere fermato dalla polizia.
L’artista ha lasciato la propria impronta in tutti i distretti della città. Sarà ricordato dai newyorchesi per i propri lavori sui muri dei palazzi ma anche per un’opera di bene del valore centinaia di migliaia di dollari: un insignificante dipinto raffigurante una scena pastorale è stato acquistato dall’artista per 50 dollari. Ci ha aggiunto un soldato nazista e lo ha donato a un negozio che vende oggetti usati per beneficenza. La tela, messa all’asta, ha raggiunto la ragguardevole cifra di 615mila dollari. Il titolo dell’opera è “La banalità della banalità del male”. Il ricavato sarà devoluto ai programmi di Housing Works per i senzatetto e alle sue iniziative contro l’Aids.

Nei 31 giorni a New York Banksy ha visitato tutti e cinque i boroughs della Grande Mela. Un paio di volte i suoi fan sono rimasti convinti di averlo avvistato e la polizia, su ordine del sindaco Michael Bloomberg, gli ha dato senza successo la caccia per arrestarlo per vandalismo. Ma l’elusiva primula rossa dell’arte si è volatilizzato nella notte di Halloween dopo aver lasciato il suo ultimo messaggio: “Save 5Pointz. Bye”

East New York, quartiere nel cuore di Brooklyn, è uno dei pochi luoghi della metropoli a conservare l’anima afroamericana e ad aver posto resistenza alla pulizia del trentennio Giuliani-Bloomberg. Per questo insieme a Brownsville e a East Flatbush resta una delle aree più difficili di New York. Il muro disegnato da Banksy ha subito attirato centinaia di persone. Qui il colpo di genio. Alcuni residenti hanno iniziato a chieder un pizzo di venti dollari ai turisti per poter vedere o fotografare l’opera.

Nella parte sud del Bronx, invece, i ragazzi non hanno chiesto alcuna tangente ma sono stati messi davanti all’opera per vegliarla evitando che qualcuno possa rovinarla. In cambio hanno chiesto una mancia – senza alcun obbligo – e hanno passato giorno e notte seduti su una sedia di plastica senza scollare lo sguardo dal pezzo. Qualcuno ha ritenuto la scritta “Ghetto 4 Life” offensiva (un insulto a chi vive veramente nel ghetto), altri hanno apprezzato (un modo per ricordare le radici a chi è partito da qui). Di certo il proprietario dello stabile è molto contento per quanto successo.

Quando il dipartimento di polizia della città gli ha chiesto di sporgere denuncia, lui non ha esitato: non se ne parla proprio. Qui è stato fatto e qui resta e da oggi ci metto pure i guardiani.

In quanto all’edificio che doveva essere abbattuto, i curatori di 5 Pointz, l’edifico del Queens che ospita graffiti di artisti provenienti da tutto il mondo, hanno chiesto una “buona parola” per fermare il suo destino. Il Comune di New York infatti ha autorizzato l’abbattimento. Dal 1993 i Wolkoff avevano lasciato al collettivo di artisti l’intero stabile gratis, ma adesso la possibilità di costruire due torri con oltre 1.000 appartamenti ha fatto cambiare idea ai due signori. Si attende la risposta di Banksy.

L’artista ha realizzato a Napoli, in Via Benedetto Croce e cancellata da un writer anonimo nel maggio del 2010, uno stencil che rappresentava una reinterpretazione della Santa Teresa del Bernini, raffigurata con in mano delle patatine e un panino, simbolo del consumismo.

Le opere fatte da Bansky a New York sono state definite dal sindaco Michael Bloomberg «un segno di decadenza».

Brad Pitt ha detto di Banksy: “Fa tutto questo e resta anonimo. Penso che questo sia fantastico. Nei nostri giorni tutti tentano di essere famosi. Ma lui ha l’anonimato.”

Sembra dunque che il mercato si sia accorto del valore di Banksy. La direttrice del Bristol Museum è stata la prima a dedicargli una mostra personale dichiarandolo artista a tutti gli effetti. Oggi le sue opere hanno quotazioni elevate, è conosciuto in tutto il mondo, E’ uno dei pochi esempi contemporanei di “artista dal basso”. La sua creatività è la sua chiave vincente.

Ricordiamo l’installazione del clown che si fa pulire le scarpe da un barbine come contestazione di Mc Donald, una delle più efferate multinazionali mondiali, che che la sua spaventosa ricchezza sfritta la miseria del mondo.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1494 10-11-2013 IL REDDITO MINIMO DI CITTADINANZA

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Blog di Viviana Vivarelli

Tutti i Paesi europei ce l’hanno meno Italia, Grecia e Ungheria – Le tre proposte di Pd, Sel e M5S – Valutazione di quanto serve – Dove reperire i fondi – Reazione negativa di Fassina – La direttiva europea – I tentativi di Prodi – Rodotà dice che esso è un diritto universale – I dati di povertà dell’ISTAT – Scetticismo su dove trovare i fondi – Gli sprechi dello Stato – Le spese inutili e proterve – Stop alla carta sanitaria digitale – Non si possono toccare – Le assurde spese per la Difesa – E intanto aumentano le tasse – L’assenza nella legge di stabilità di qualsiasi incentivo allo Sviluppo o di aiuto alla povertà – Rapporto del Censis sugli Italiani

Dopo 7 mesi di elaborazione, il Movimento 5 Stelle ha formulato una proposta di legge sul «reddito di cittadinanza» che sarà sottoposta alle valutazioni dei 90 mila iscritti al portale del Movimento. La bozza sottoscritta dai deputati 5 Stelle è composta da 19 articoli e 2 allegati e prevede una soglia per il «reddito di cittadinanza» pari a 7.200 euro annui, 600 euro netti mensili. Le risorse per finanziare il provvedimento ammonterebbero a 19 miliardi di euro all’anno.

In campagna elettorale, Grillo aveva parlato di 1000 euro al mese, ma è poi sceso a 600, cifra che corrisponde al 60% del reddito mediano come previsto dalla risoluzione del Parlamento europeo del 10 ottobre 2010. Questi 600 euro sono inoltre proporzionati agli indici Istat sulla povertà relativa e sul nucleo familiare.

Il reddito minimo di cittadinanza, o meglio il reddito minimo garantito, è una conquista di civiltà di tutti i Paesi civili e in Europa tutti i Paesi ce l’hanno, meno l’Italia, la Grecia e l’Ungheria. L’Europa ci chiede di applicarlo dal 1992, come sostegno per le fasce più deboli della popolazione. Ci ha ripetuto questa raccomandazione lungo questi 21 anni e la Risoluzione 2010/2039 del Parlamento Ue ha sempre sottolineato “il diritto fondamentale della persona a disporre di risorse e prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana”. Nella lettera inviata al governo il 5 agosto 2011 a Berlusconi, la Bce ha chiesto nuovamente di introdurre “un sistema di assicurazione dalla disoccupazione” e tra i 39 punti aveva indicato la necessità di “rivedere il sistema dei sussidi di disoccupazione oggi molto frammentario entro la fine del 2011″. Tutti appelli caduti nel vuoto.

Come è arrivata la proposta di legge del M5S, subito è scattata la reazione negativa di Fassina, responsabile economico del Pd e viceministro dell’economia, che ha detto: “Le coperture sarebbero solo di 4 miliardi. Le balle di Grillo sono sempre più grosse».
Gli ha replicato Di Maio, vicepresidente 5stelle della Camera. “Le balle le dice Fassina, deriso per le sue valutazioni anche nel Pd».
Felice Casson, tra i promotori della proposta Pd sul reddito e Danilo Leva,l responsabile giustizia, come Civati, sono più aperti. Le condizioni per un’intesa esistono, ma potrebbero darsi solo fuori dalle larghe intese che restano un macigno sulla strada di una maggiore giustizia sociale.

Eppure, a marzo, alle vigilia delle elezioni politiche, il reddito di cittadinanza veniva presentato nei vari programmi, anche del Pd, ed è stato uno dei 20 punti programmatici fondamentali del M5S che era stato offerto a Bersani e che ora viene ripresentato come proposta di legge.
Per i più poveri il Pd proponeva 500 euro mensili, Sel 600, il M5S 1000, ora ridotti a 600.

Diciamo subito che il nome RMdiC è sbagliato. Il reddito di cittadinanza (basic income guarantee in inglese) è un sussidio universale e non condizionato che dovrebbero ricevere tutti, per un tempo indefinito e indipendentemente dalla loro ricchezza o da altri redditi, lo dovrebbe avere tanto Lapo Agnelli quanto un barbone o un dipendente appena licenziato.
Invece il reddito minimo garantito (guaranteed minimum income in inglese) è un programma universale – cioè ha regole valide per tutti – ed è condizionato: nel senso che le sue regole dicono chi ha diritto ad averlo. Ad es. lo Stato può decidere di darlo a chi non ha altri redditi o è iscritto a una lista di collocamento.
Il reddito di cittadinanza in verità non esiste in quasi nessun paese del mondo (forse solo in Alaska). Il reddito minimo garantito invece è molto diffuso in Europa. Ce l’hanno tutti i Paesi civili meno Grecia e Italia. Perché dunque nella discussione odierna si usi il primo termine è un mistero, ma così vanno le cose in Italia dove la precisione dei termini è andata a farsi benedire da tempo.
Il reddito di cittadinanza è una forma universalistica di sostegno del reddito garantita dallo Stato a qualunque cittadino maggiorenne, sia che lavori o che non lavori, sia che in passato abbia lavorato sia che non lo abbia mai fatto. Che, quindi, viene assicurata vita natural durante ad ogni individuo a prescindere dalla sua disponibilità a lavorare. Cosa diversa è il reddito minimo garantito, cui ha diritto “chi ha lavorato ed ha perso il lavoro, e che è agganciato agli ammortizzatori sociali.
Il Rmg è limitato nel tempo e condizionato alla disponibilità del beneficiario di accettare un’offerta di lavoro o a partecipare a programmi di formazione finalizzati al suo reinserimento nel mercato.
Comunque sia, nei media e nei partiti si parla ormai delle due cose come fossero una sola.

Nella proposta del M5S, il cosiddetto reddito minimo di cittadinanza, RMdiC, costerebbe circa 19 miliardi l’anno.
La platea dei cittadini che potrebbero usufruire del reddito da 600 euro mensili sarebbe di circa 9 milioni di persone. Come copertura esso prevede tagli all’8×1000 della Chiesa, all’esercito, ai giochi e anche una patrimoniale per reperire i fondi.
Ma le voci di copertura sono ben 20 e comprendono:
una patrimoniale, una tassazione sui capital gain (guadagni sulle compravendite finanziarie), una tassazione sulla speculazione finanziaria. Circa 2,7 miliardi vengono trovati dalle slot machine ei giochi d’azzardo, altri 2,5 mld da tagli alla Difesa. E c’è anche un contributo di solidarietà dalle pensioni d’oro che arriva al 32% per quelle sopra i 50 volte al minimo. Sui patrimoni è previsto un aumento al 18 per mille dell’imposta di bollo sui beni scudati. La “patrimoniale” viene calcolata sui beni superiori al 1.500.000 euro, escluse le prime case e i beni strumentali ma incluse le “automobili, le imbarcazioni e gli aeromobili di valore”.
Previsto anche un taglio su tutti i ministeri del valore tra gli 1,5 e i 2 miliardi di euro ma anche tagli, ad es., sugli “stipendi” degli ambasciatori o delle cosiddette “ausiliarie” del personale dell’esercito pensionando e tagli all’editoria.

Per il reddito minimo garantito, che ormai tutti erroneamente chiamano reddito minimo di cittadinanza, gli economisti Boeri e Perotti hanno stimato una spesa tra gli 8 e i 10 miliardi di euro per un reddito minimo garantito di 500 euro

Ma sul web è bagarre con cifre da fantascienza. Ognuno spara la sua. Fossero pure 15 miliardi, si pensi che corrispondono alla stessa cifra per è stata stanziata per i cacciabombardieri inutili e difettosi che sono stati stornati da tutti i committenti europei meno l’Italia e che dovrebbero servire a trasportare le bombe atomiche dell’America nelle sue guerre di conquista. E non si vede a quale intervento sulla crisi italiana questa spesa enorme dovrebbe servire, tanto più che la nostra Costituzione vieta le guerre aggressive.
Mentre, se adempissimo all’ordine della Bce di eliminare le inutili e costose Province, avremmo immediatamente 17 miliardi ogni anno da destinare ai poveri, miliardi che diventerebbero di più equiparando il nostro Parlamento ai numeri e ai costi medi dei Parlamenti europei eliminando le spese eccessive della Casta.

Nelle proiezioni di San Precario Il RMdiC costerebbe 21 miliardi all’anno a cui però bisogna sottrarre 15,5 miliardi oggi spesi per le indennità di disoccupazione e la cassa integrazione. Perché l’introduzione di un “reddito minimo” prevede la riforma del sistema fiscale, degli ammortizzatori sociali e dell’Inps, separando l’assistenza e la previdenza oggi concentrati nel mega-ente aspiratutto diretto da Antonio Mastrapasqua. Così pensato, il costo reale dell’introduzione di un reddito sarebbe di soli 5,5 miliardi all’anno.

Per evitare che si rifiuti un lavoro di poco superiore ai 600 euro, basta mettere nella legge delle clausole che lo limitino nel tempo e lo tolgano nel caso il soggetto rifiuti un lavoro o non sia iscritto alle liste di collocamento. In tutti i Paesi civili queste clausole ci sono e funzionano. Ma sarebbe bene anche che lo Stato, se è giusto, controllasse meglio le forme di sfruttamento di lavoro in nero o non.

L’Europa ha sollecitato l’introduzione di un reddito minimo garantito in tutti i suoi Stati, ma a 21 anni di distanza ancora l’Italia si nega, eppure sarebbe una mano santa per far riprendere la domanda e dunque lo sviluppo e permettere ai più poveri di sopravvivere.

I disegni di legge presentati in Parlamento sono stati 3: Pd, Sel e M5S, dopo che in alcune regioni il RMdiC è stato sperimentato con scarso esito.
Il 10 aprile c’è stata la proposta del Pd. Si chiama “Istituzione del reddito minimo di cittadinanza”, ma si rivolge solo ai “disoccupati, inoccupati, lavoratori precariamente occupati e privi di lavoro” che dichiarino “la disponibilità al lavoro e alla frequenza di corsi di formazione o di riqualificazione”. Il contributo è di 500 euro mensili ed “è incrementato di 1/3 per ogni componente del nucleo familiare a carico del beneficiario”. Il candidato dovrà avere più di 18 anni, un Isee non superiore ai 6.880 euro annui e possedere soltanto la prima casa. Ne avranno diritto anche gli stranieri “regolarmente soggiornanti in Italia da almeno 3 anni”. L’erogazione del reddito, che ha durata di un anno rinnovabile per un ulteriore anno, verrà sospesa “nel caso in cui il beneficiario venga assunto con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato” o anche “determinato”. “E dal 2° anno il contributo può essere trasformato in dote salariale per l’azienda che assume”.

Il 15 aprile c’è stata la proposta di SEL, che chiede 600 euro al mese per chi ha un reddito annuale sotto gli 8.000 euro, risiede da almeno 24 mesi in Italia ed è iscritto ad un centro per l’impiego. La proposta di legge è stata presentata il 15 aprile alla Camera dopo una campagna che ha raccolto 50.000 firme. Il sussidio scade ogni anno e può essere rinnovato, andrebbe poi ricalcolato in base al numero di familiari a carico, così, se un singolo ha diritto a 600 euro, una famiglia di 2 persone arriva a 1.000, una di 3 a 1.330. Occorre una riforma complessiva del Welfare e far funzionare i centri per l’impiego e gli ex uffici di collocamento. Perde il diritto al contributo chi viene assunto con contratto “a tempo indeterminato”, “svolga un’attività lavorativa autonoma” o “rifiuti una proposta di lavoro adatta alle sue competenze”.

La proposta del M5S. è simile a quella di Sel ma parla di cittadinanza. I 5stelle avevano già presentato in Senato una mozione in cui si parlava di un “reddito minimo di cittadinanza”, ma il 26 giugno l’aula l’ha bocciata con 181 voti (Pd, Pdl e Scelta Civica) contro i 50 di M5S e Sel. Nella mozione la cifra non era specificata. Ora esce la nuova proposta di legge, di 600 euro mensili. Potranno chiederla non solo tutti coloro che non trovano lavoro ma anche chi non ha un’occupazione o una pensione troppo bassa e non riesce a superare la soglia di povertà. Anche per i 5stelle tutto parte dalla riforma dei centri per l’impiego: “Faranno fino a 3 offerte di lavoro, il cittadino potrà scegliere quella che più si adatta al suo curriculum: se alla terza rifiuterà, perderà il reddito”.

Ovviamente una legge deve prevedere i costi relativi. Il Pd parlò di 5 miliardi con un Fondo nazionale cofinanziato al 50% dallo Stato e al 50% dalle Regioni, partendo sperimentalmente dalle zone più povere del Paese e su un numero molto ristretto di beneficiari.

Sel parlò di 10-12 miliardi, che sarebbero dipesi dalle riforme degli ammortizzatori sociali, ma non si è pronunciata sulle cifre.

Il M5S presenta una ipotesi di 19 miliardi e dice come li reperirebbe.

Il primo governo Prodi tentò di venire incontro alle richieste di Bruxelles con un Decreto del 1998, che istituiva il Reddito Minimo di Inserimento, introducendolo in Finanziaria. Nonostante i discreti risultati raggiunti, esso venne progressivamente smantellato e il governo Berlusconi smise di finanziarlo nel 2003. Nacque in Finanziaria 2004 il Reddito di Ultima Istanza, ma il progetto era confuso al punto che la Corte Costituzionale lo dichiarò illegale. 4 anni dopo, il secondo governo Prodi annunciò la reintroduzione del Rmi, che però non è stato mai finanziato. E ora, a parte i tentativi quasi tutti fallimentari delle Regioni (nel 2009 la giunta Marrazzo istituì il Rmg nel Lazio, ma la legge non viene più finanziata dai tempi della Polverini) e di altri enti locali (virtuoso il caso del “reddito di garanzia” introdotto dalla provincia di Trento), la sfida per garantire una vita dignitosa a tutti gli italiani riparte dal Parlamento.

Possiamo dunque dire che i primi a trattarlo seriamente sono stati Sel e il M5S, con una legge articolata vera e propria che considerasse anche le risorse finanziarie.
Sel è intervenuta prima del M5S. Anche se non ha mai citato la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare per istituire un reddito minimo in Italia, è stata tra i promotori della proposta di legge, insieme al Basic Income network-Italia (Bin = associazione per il reddito garantito) e altre 170 associazioni. Ma lo stato confusionale del csx ha impedito di discutere questa proposta che ora viene ripresentata dal M5S in forma di legge.

Che si calcoli o no la spesa occorrente in 10 o 19 miliardi, le risorse si dovrebbero trarre dalla fiscalità generale, secondo Sel per una durata flessibile e non rigida, come del resto previsto dalla stessa Commissione Europea.
Questi costi dovrebbero essere finanziati riformando la giungla degli attuali ammortizzatori sociali, stornando risorse dalla lotta all’evasione fiscale, dalle spese militari e dai risparmi sui costi della politica e della burocrazia (taglio della Province e spending review).
La proposta di Grillo è molto più rigida perché ha una durata massima di 3 anni e prevede molte limitazioni.

Ci sono milioni di precari sfruttati, esodati, pensionati al minimo, giovani che non hanno mai avuto un lavoro, anziani non più in età lavorativa, ragazze madri, invalidi… che hanno diritto comunque ad essere aiutati a sopravvivere.
Il Pd si era occupato e vagamente solo dei lavoratori, ma le categorie deboli sono molte di più.
Grillo vorrebbe l’obbligo di accettare qualunque proposta di lavoro, ma su questo si può discutere, sembra più logico che si debba accettare una proposta di lavoro adeguata al proprio curriculum.

Il RdiC non è un sussidio di povertà e, secondo noi, non dovrebbe obbligare ad accettare qualunque lavoro o guardare solo al parametro del lavoro, ma dovrebbe servire a chiunque, salvare tutti dai ricatti di una classe padronale e incentivare alla formazione o alla riqualificazione del cittadino. Dovrebbe infine essere accessibile anche chi risiede in Italia senza la cittadinanza, cosa che Grillo non dice.


(In realtà sono un milione)

RODOTA’
In una vibrante intervista al Manifesto, Rodotà ha ribadito che il reddito è «un diritto universale della persona» e ha invocato una riforma radicale del Welfare «proprio come accadde con lo Statuto dei lavoratori».
Ma Bersani e Letta sono ben lontani da questa posizione.

Dice RODOTA’:
«In Europa siamo di fronte ad un mutamento strutturale in cui qualcuno tenta di azzerare completamente i diritti sociali, espellere progressivamente i cittadini dalla cittadinanza e far ritornare il lavoro addirittura a prima di Locke. Per accedere ai beni fondamentali della vita come l’istruzione o la salute, dobbiamo passare per il mercato e acquistare servizi o prestazioni. Il reddito universale di cittadinanza è il tentativo di reagire al ritorno a questa idea di cittadinanza censitaria.
Bisogna fare una riflessione più profonda sui diritti alla luce dell’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali. L’Ue si impegna a riconoscere il diritto all’assistenza sociale e abitativa e a garantire un’esistenza dignitosa ai cittadini. Ciò somiglia al nostro art. 36 in una chiave per considerare il reddito fuori dalla prospettiva riduzionistica. Il reddito non può essere considerato solo come uno strumento di lotta contro la marginalità. In Europa non c’è solo la povertà crescente. Io credo che oggi la lotta all’esclusione sociale passi attraverso l’adozione del reddito di cittadinanza.

L’Europa non può essere ridotta solo alle politiche dell’economia che assorbe tutte le altre dimensioni. L’Europa è un campo di battaglia. Io stesso ricordo la fatica di introdurre nella Carta di Nizza i principi di solidarietà e uguaglianza che prima mancavano.
La Camusso teme che il salario minimo danneggi la contrattazione sindacale ma è un errore. Il reddito è uno strumento fondamentale per razionalizzare un sistema altamente disfunzionale e sgangherato come quello italiano sulle protezioni sociali.
Il reddito minimo non è assolutamente uno tra i tanti ammortizzatori sociali perché dobbiamo cominciare a lavorare sulla distribuzione delle risorse. Il reddito è una precondizione della cittadinanza, uno strumento per affermare la pienezza della vita di una persona. Riguarda anche i lavoratori che si trovano in difficoltà, ma è un diritto di tutti i cittadini.
Occorre ripristinare l’agibilità democratica nelle fabbriche; difendere il diritto del lavoro dalla privatizzazione strisciante che non è una fissazione della Fiom o di Landini, fare una nuova legge sulla rappresentanza sindacale ma soprattutto ripristinare il diritto all’esistenza che passa attraverso il reddito di cittadinanza.

Nella società c’è più di qualcosa che non funziona. Dobbiamo pensare a una trasformazione radicale, proprio come accadde con lo Statuto dei lavoratori. Perché non dovrebbe accadere oggi? C’è una certa sordità del sindacato perché ritiene che gli strumenti acquisiti siano sufficienti per fronteggiare qualsiasi situazione. In generale trovo spaventoso constatare i guasti della progressiva emarginazione del dialogo con la cultura politica. E questo non accade solo nel mondo del lavoro.

Ma non è sordo solo il mondo della cultura, pensiamo a quello dei partiti.
Vi ricordate quell’unica volta che Bersani mostrò una timida apertura verso il M5S, dopo aver capito che aveva perso le elezioni e non avrebbe potuto governare da solo?
Accadde una sola volta e fu così frenata che non solo non si ripeté mai più, ma fu accompagnata da una campagna di stampa così calunniosa e impestata nei confronti del M5S da togliere a qualunque persona intelligente anche il minimo sospetto che il Pd guardasse seriamente al M5S come un alleato. Dopo, media e troll si allargarono quanto più poterono per deformare l’evento, deducendo l’indeducibile e persistendo nel falso anche dopo le dichiarazioni di Bersani e soci chiarirono in modo inconfutabile per il Pd il M5S era solo e sempre un nemico, come Berlusconi non era.
Ma quell’unica volta. che poi andò in visione diretta in modo inequivocabile, il M5S presentò i 20 punti fermi del suo programma e Bersani sintetizzò il proprio programma elettorale in 8 scarni punti poco esplicitati. Ebbene Il reddito minimo di cittadinanza stava tra questi 8 punti e vedere come il Pd reagisce alla proposta del M5S ora dice chiaro quanto ipocrita fosse prima.
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Da gennaio a oggi si sono succedute decine di articoli sul RMdiC ma per molti è come se tutto questo non fosse mai avvenuto. Continuo a leggere sciocchezze e cifre astronomiche su quanto sarebbe necessario.

Letta oggi ha detto che non ha detto che non trova i soldi per mantenere l’attuale cassa integrazione (oggi c’è la notizia che 350.00 sono senza sussidio).
Dovremmo chiedergli come mai allora possiamo permettersi 35 miliardi di spesa in armi, 15 miliardi di cacciabombardieri difettosi, il regalo di 98 miliardi ai gestori delle slot machine, il pesantissimo carrozzone partitico e istituzionale, opere pazzesche come la Tav in Valsusa, l’Expo o il Mose, il regalo a Berlusconi di 5 miliardi per le frequenze, il silenzio-assenso sui capitali in nero in Svizzera (180 miliardi), i patteggiamenti riduttivi con gli evasori (lo sapete che l’evasione è il 18% del Pil e che se fosse recuperata totalmente garantirebbe l’azzeramento dell’intero debito pubblico?). Ma se solo l’eliminazione delle Province darebbe 17 miliardi di risparmio l’anno e Letta nella sua legge di stabilità le ha rinfilate dopo che il Pd aveva fatto finta di toglierle!!? Ma di cosa stiamo parlando?
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Ho sentito sparare persino 300 miliardi! Sono asinerie. La Germania che è più grande e ricca di noi e spende molto di più nell’assistenza ci mette 27 miliardi l’anno.
Teniamo conto che da noi esso potrebbe inglobare le altre forme di aiuto dello Stato, mentre in Europa il reddito minimo garantito viene erogato in maniera selettiva e non sostituisce affatto i sussidi ordinari alla disoccupazione che, anzi, sono spesso più generosi che in Italia. Più semplicemente, il RMdiC è qualcosa di più e di diverso dai soliti ammortizzatori sociali, per proteggere non solo i lavoratori ma tutte le categorie sociali particolarmente vulnerabili (come gli anziani senza pensione, i disabili o i disoccupati cronici). Chiaro che la cifra cambia se si inglobano le spese attuali di assistenza o se il RMdiC si aggiunge a quelle o a seconda delle condizioni che si richiedono.

In Ue i panorami sono i più vari.
In Danimarca l’assegno per le famiglie numerose supera addirittura i 3mila euro al mese. Per i single l’indennità è più contenuta e varia di solito tra i 300 e i 500 euro al mese in molti paesi come la Germania, la Francia e l’ Olanda, per toccare punte massime sopra i 1.000 euro in Scandinavia. Nelle nazioni dell’Est, invece, il sussidio è molto basso e non di rado scende sotto i 100 euro al mese (sempre nel caso dei single).
E ricordiamo che i sussidi vengono concessi solo a determinate condizioni, cioè quando il beneficiario non ha altri mezzi di sussistenza, non ha risparmi da parte e si impegna a partecipare a dei programmi di formazione per la ricerca di un impiego o per il reinserimento nel mondo produttivo. I governi europei, insomma, si guardano bene dal regalare i soldi e cercano di evitare qualsiasi forma di assistenzialismo inutile.

Pensiamo ai soldi che attualmente se ne vanno in forme di integrazione alla miseria e calcoliamo tutto al netto! I pensionati italiani sono 16 milioni e 700. Proviamo ora a pensare quante di queste sono pensioni sociali e togliamole, proviamo a togliere tutti i cassintegrati, tutti coloro che godono di indennità ecc. La cifra subito si ridimensiona.
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Il RMdiC è un forte volano economico. Il volano è un amplificatore.
Se aumentiamo il contante in giro, aumenterà la spesa e dunque la domanda e di conseguenza l’occupazione.
Il Reddito di Cittadinanza in tutta Europa è considerato un diritto fondamentale e solo l’Italia, insieme alla Grecia e all’Ungheria, continuano a negarlo. Ma à dove viene dato produce un ritorno economico. Infatti, se aumenti il denaro dei ricchi non hai aumento di spesa, ma se aumenti i soldi dei poveri, li mettono subito in beni di prima necessità.
Il problema enorme è che ormai tutti i partiti seguono un ultraliberismo che vuole annullare il welfare, e il reddito di cittadinanza sarebbe il caposaldo di un nuovo welfare più equo e produttivo, una svolta radicale a chi vuole solo allargare il gap tra troppo poveri e troppo ricchi.
Ma guardiamo Renzi! Nei suoi 100 punti c’è la privatizzazione di ogni esistente e l’abolizione dello stato sociale!! Qui andiamo proprio a rovescio!
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A coloro che attaccano il RMdiC per puro spirito negazioni stico chiedo:
cosa ha fatto Letta nella Legge di Stabilità per imprimere sviluppo al Paese e frenare la corsa spaventosa verso il default?
-ha diminuito la spesa militare?
-ha tagliato i costi inutili e pazzeschi del carrozzone pubblico per destinarli a ricerca e sviluppo?
-.ha fatto riforme della burocrazia (a costo zero) per favorire le piccole e medie imprese?
-ha avanzato metodi nuovi per combattere l’evasione fiscale e la mafia?
-ha imposto tassazioni dei 180 miliardi di fondi neri solo in Svizzera?
-ha avanzato una patrimoniale?
-ha deciso modi per pagare finalmente i 70 miliardi di cui lo Stato è debitore verso le imprese?
-ha modificato decisamente il cuneo fiscale?
-ha modificato il peso delle tasse in modo da colpire meno le fasce più deboli della popolazione?
-ha chiesto maggior credito al sistema bancario?
-ha aumentato le tasse sulle slot machine e ha imposto il pagamento dei 98 miliardi di evaso?
-ha modificato la Costituzione in modo da pretendere un tetto a superstipendi, pensioni d’oro e vitalizi e sganciare gli emolumenti degli onorevoli da quelli dalle massime toghe? (lo ha fatto per il pareggio del bilancio e vuole farlo per l’art. 139, perché non per questo?)
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Intanto Grillo ha proposto una riscossione di parte dell’Imu anche dai beni della Chiesa, che possiede il 22% del patrimonio immobiliare italiano,e questo nessuno dei pavidi partiti lo ha mai saputo fare.
Sull’Imu ha detto:
L’IMU è Incostituzionale così come lo era la vecchia ICI. L’art. 53 dice: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Quindi nella Costituzione Italiana è specificato che le tasse vanno pagate in proporzione alla capacità contributiva di
un cittadino e subordinate ad un regime di progressione che deve tener conto della posizione sociale e dell’occupazione del contribuente. L’IMU è calcolato sulla casa senza tener conto del proprietario. L’IMU non rispetta la proporzionalità dei contribuenti e va ad incidere meno sulle persone abbienti.”
L’IMU è servita solo per permettere un giochino elettorale tra Pd e Pdl e per fingere di eliminarla per mettere al suo posto (e dopo tutto mantenerla) una serie di tasse ancora più gravose. In questo giochino l’ipocrisia e la cattiveria di Pdl e Pd si sono manifestate alla pari.
In Inghilterra non esiste l’IMU, esiste una tassa che chi vive in un quartiere (proprietario o inquilino che sia) paga per i servizi di quel quartiere (pulizia, trasporti, scuole ecc.). Questo mi pare molto più giusto.

40 anni fa il governo chiese all’IBM se era fattibile una informatizzazione del fisco tale da aversi la massima trasparenza all’americana.
L’IBM rispose: “Nulla di più facile!”
Dopodiché l’ipotesi venne immediatamente lasciata cadere e i capi dell’IBM, come Catania, cominciarono a far carriera politica.
Per riportare soldi ed equità in Italia basta poco:
-un fisco trasparente
-scarico fiscale di tutte le fatture con guadagno immediato di chi le paga
-carcere agli evasori
-immediata decadenza da qualunque funzione pubblica di chi sia scoperto evasore
-massima trasparenza su internet dei beni di ciascuno
-premio a chi denuncia le evasioni nascoste
-intervento massiccio sui fondi neri esportati in Paesi come la Svizzera con patti internazionali per tassarli anche là
E si trovano subito centinaia di miliardi!
A quel punto possiamo pagare redditi minimo di cittadinanza di 3000 euro al mese come la Scandinavia!
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Stefano Dagani

I punti di un costruttivista:
-database dove convogliano da tutte le parti le offerte lavoro e ogni cittadino può consultare e fare domanda da solo (eliminare queste agenzie del lavoro che NSAUC)
-ripristinare gli uffici di collocamento con graduatorie e obbligo di iscrizione libretto di lavoro
-chiamate obbligatorie per i non occupati in lista. Chi rifiuta con giustifica documentata mantiene la “graduatoria; se rifiuta,dopo 2 volte perde ogni diritto per tot anni
-quote lavoratori stranieri in ogni azienda che opera sul territorio ITALIANO
-ripristinare il vecchio sistema distribuzione licenze commerciali artigianali (non si possono avere 400 ditte edili in un paese di 25000 abitanti, come oggi è)
-Vietato far operare liberamente ditte (tipo SNC, SRL o artigianali straniere su territorio italiano
-no finanziamenti stampa
-finanziamenti a sindacati
-finanziamenti missioni estero
-lobby politica che gestisce televisione
-no lobby politica che nomina direttori Serv San Nazionale
-no lobby che decidono su grandi opere
-no lobby bancarie
-ristabilire regolamentazione licenze e sistema per acquisire licenze commerciali.. controlli medici per certe attività
-riformare forze dell’ordine e rendere più professionale la base
-rientro dei militari missioni e inserirli in un progetto di controllo del territorio con mansioni di forze dell’ordine

L’Italia può riprendersi se proteggiamo e rieduchiamo gli Italiani. Ora è la terra di nessuno.
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Oggi ci vengono a dire con la massima faccia tosta che sono finiti i soldi per la cassa integrazione in deroga e che 350 mila persone sono senza sussidio. Ma nemmeno nell’ultima finanziaria hanno messo il taglio di un solo euro in armi e abusi e privilegi politici!! Potessero davvero ardere nei fuochi dell’inferno”
Epifani è stata solo l’ultima delusione. Sembrava una brava persona ma ormai sono tutti legati a un carro dove non esistono più le brave persone.

La disoccupazione esiste anche in Germania, 5,4%, e anzi quella giovanile è aumentata, 7,7%. Comunque, in ogni Paese, Germania come Francia, non si guarda solo ai disoccupati ma a tutte le persone più deboli, ragazze madri, persone con disabilità, anziani.. Il reddito di cittadinanza non è un ammortizzatore sociale. È una misura di tutela universale delle persone, e non solo dei lavoratori con contratto da dipendente o da precario. Una differenza non da poco.
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Alessio Santi
Questa sarà la prima legge al Mondo che approderà in un Parlamento dopo essere stata discussa in Rete da migliaia di cittadini.
Il Reddito di Cittadinanza viene erogato a tutti i maggiorenni che hanno un reddito inferiore alla soglia di povertà relativa ( 7,200 euro l’anno), per l’anno 2013 sarà pari a 600 euro.
Es. se la persona singola ha un reddito pari a 0 allora percepirà 600 euro. Se la persona singola ha un reddito pari a 200 allora percepirà 600-200= 400 euro. Ciò vale anche per pensione che è al di sotto della soglia relativa. Quindi un pensionato che percepisce una pensione di 443 euro percepirà ulteriori 157 euro.
Chi sarà contro questa legge, comune a tutti gli altri stati europei fuorché la Grecia e l’Ungheria, che ridà dignità alle persone che non hanno lavoro, che hanno perso un lavoro, che non hanno mai avuto un lavoro? Che non ce la fanno più in quest’Italia di dinosauri e di foreste pietrificate?
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Nicola Nicolini

Renzi è stato condannato dalla Corte dei Conti in primo grado per le spese allegre quando era presidente della provincia di Firenze. Danno erariale stimato di 6 milioni di euro.
Fassina laureato alla Bocconi (alla faccia della sx!) ha lavorato per 5 anni al FMI della famigerata troika che sta affamando con politiche scellerate intere nazioni.
Di chi sarebbero meglio questi?
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Il M5S propone un reddito di cittadinanza minimo di 600 euro per i più disperati. Ed è la bagarre. Subito Letta dice che non ci sono i soldi.
La legge aiuterebbe quanti in questo Paese sono avviati a un processo di progressiva povertà e i soldi si trovano facilmente se solo si tagliano tante spese assurde come le missioni militari, o i 35 mld in armi che ci portano al 2° posto nel mondo, o si stoppano certe regalie come le liquidazioni milionarie a gente come il figlio della Cancellieri che per un anno di pessimo lavoro in un’azienda che è fallita ha preso 3,6 milioni, o i troppi vitalizi elargiti allegramente a chiunque sia anche per pochi giorni in Parlamento (213.000 € ogni anno). Solo togliere le inutili Province come richiesto dall’Ue ci darebbe 17 mld l’anno,e potremmo accorpare molti dei piccolissimi 1500 Comuni italiani che vedono un consiglio comunale persino nel Comune con 36 abitanti, o snellire i consigli di amministrazione di tutte le 4000 partecipate portandoli a una sola persona,o vietare l’accumulo delle cariche sempre ordinato dall’Ue (ma è vero che Befera di Equitalia ne accumula 36?), o tassare finalmente come Francia e Usa i capitali in nero in Svizzera, tassare i titoli tossici (che Monti ha voluto invece esentare) o le Fondazioni, e via il patteggiamento fiscale con pene dure agli evasori e confisca dei beni, fare finalmente la vendita mai avvenuta dei beni confiscati alle mafie, ridurre i palazzi istituzionali (altro che svendere le spiagge!), far pagare a tutti l’IMU (e non regali al Vaticano e ville lussuose dei politici considerate non di lusso come quella di Brunetta!), aggiornare il catasto, ridurre a 2 i gradi di giudizio, vendere e non regalare le frequenze televisive, riprendere i 98 mld mai fatti pagare alle slot machine, dimezzare il carrozzone politico ed equiparare i compensi istituzionali alla media europea sganciandoli dai gradi massimi della Magistratura, e basta col finanziamento pubblico a partiti e giornali (nel 2008 i furti legalizzati dei partiti arrivarono a 10 mld e 180 milioni l’anno l’editoria). Noi finanziamo persino il porno!
E non si può dire poi che i soldi non ci sono!

Dunque i soldi ci sono per abbracciare tutte le guerre che fanno comodo agli USA.
Ci sono per primeggiare in armi nel mondo violando la Costituzione che vieta guerre aggressive e buttando mld persino negli F35 guasti rifiutati da tutti.
Ci sono per opere inutili come la Tav in Valsusa, il Mose o la variante di valico.
Ci sono per pagare il carrozzone politico più famelico d’Europa, con i tanti parassiti che in una crisi così profonda non si sono tagliati nemmeno un euro.
Ci sono per tenere in carcere le vittime della Bossi-Fini e della Fini-Giovanardi o 24.000 detenuti in attesa di giudizio.
Per pagare partiti e giornali, vitalizi, regali, auto blu, autisti, guardie del corpo, elicotteri, cene, feste, cadeau anche a livello locale.
Ci sono per regalare 98 mld di tasse non pagate agli evasori delle slot machine.
Per non levare mai gli enti inutili.

Per mantenere 1000 servitori al Quirinale o per pagare 60.000 € l’anno commessi e stenografe.
Ma dove mai è entrata l’austerity nelle stanze del potere?
I soldi ci sono sempre per mantenere una mangiatoia di 1000 parlamentari e un milione e 300.000 politici.
Ci sono per permettere ai Comuni di impiantare sedi all’estero e fare viaggi di gruppo gratis.
Ci sono per i superstipendi e le pensioni d’oro.
Per le scorte più fitte del mondo.
Per i regali al Vaticano a cui paghiamo anche acqua e fogne.
Per le frequenze tv gratis.
Per proteggere gli evasori.
Per riciclare i trombati.
Per pasturare banche e fondazioni.
Per scuole e cliniche private.

Com’è che solo per i poveri i soldi non ci sono mai?
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SPECCHIETTI PER LE ALLODOLE

Fassina, responsabile per l’economia del Pd, attacca la proposta. Eppure a marzo il reddito di cittadinanza stava nel programma elettorale del Pd come specchietto per le allodole, e come tante buone promesse che in 20 anni il Pd e i Ds prima di lui hanno messo in programma per imbrogliare gli elettori per dimenticarsene subito dopo le elezioni (avuta la grazia, gabbato lu santu) esattamente come ha fatto Berlusconi.
Dove stava Fassina a marzo? Perché non ha fiatato? Perché non ha attaccato le promesse del suo stesso partito dicendolo allora che non erano realizzabili? Com’è che il reddito di cittadinanza diventa criticabile solo quando lo presenta il M5S? E quando sta nel programma del Pd è buono e giusto e nessuno chiede dove si trovano le risorse?
Ma quanto bassa è la sua credibilità e quella del Pd che gli sta alle spalle con figuri poco raccomandabili come D’Alema che è stato il miglior amico di Berlusconi o il fu Andreotti o il presente De Mita o gente come Bersani o il presente Letta, esecutore del Bilderberg o il tesoriere Antonio Misiani o tipi poco raccomandabili come Penati e Tedesco?
Eppure Fassina, questa incompetente e goffa banderuola è Viceministro dell’Economia e delle Finanze. Ma se lo merita?
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Rinaldi Moscatiello

Immagina tutti questi soldi che entrano nell’economia. L’economia si metterà in marcia, le spese individuali forniranno soldi per l’IVA che torna al governo, soldi sulle persone che di conseguenza verranno assunte e genereranno reddito.
E sembra che possiamo farcela solo col M5S. Gli altri si proteggono le loro fortezze e pensioni da 30 mila euro.
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La cosa che stranisce di più è che il Pd aveva messo il reddito di cittadinanza molto simile al reddito minimo garantito nel suo programma elettorale a marzo per le politiche

Copio da IFQ di marzo
“Nei suoi 8 punti, Bersani tocca ampiamente il tema della riforma del lavoro, proponendo una riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario, un salario minimo per chi non ha copertura contrattuale, l’universalizzazione delle indennità di disoccupazione e l’introduzione di un reddito minimo d’inserimento… …

“.. non è affatto peregrino ripensare il sistema degli ammortizzatori sociali oggi composto da una serie di programmi con obiettivi meritevoli, ma sviluppati in modo non coordinato quali i sussidi di disoccupazione offerti solo a certe categorie (la cassa integrazione), le pensioni sociali e le integrazioni al minimo nonché tutte le prestazioni di indennità civile quali l’assegno di assistenza, l’indennità di frequenza per gli invalidi civili minorenni, le pensioni di inabilità, e le indennità di accompagnamento. “E’ persino auspicabile che si giunga alla sostituzione di tutte queste voci di spesa sociale con un unico strumento di supporto al reddito che sia al tempo stesso universale, nel senso che è basato su regole uguali per tutti, ma anche selettivo, nel senso che subordina la concessione del sussidio ad accertamenti su reddito e patrimonio. L’aggravio di spesa per le casse dello stato sarebbe significativo ( 8-10 miliardi per un reddito garantito di 500 €, ovvero la metà di quanto auspicato dal M5S) ma non impossibile da affrontare..
Il problema di coniugare il reddito minimo garantito con l’esigenza di mantenere alta la propensione al lavoro delle persone abili può essere risolto attraverso un sistema di ricollocamento attivo (outplacement) che segua in maniera efficiente il percorso di reinserimento di ogni singolo lavoratore, lo aiuti nell’attrezzarsi alle nuove sfide del mondo del lavoro e condizioni il mantenimento del reddito minimo garantito alla sua disponibilità effettiva a confrontarsi con tali sfide.”
(Matteo Rizzolli)

E ora?
Per l’ISTAT In Italia, nel 2011, le famiglie in condizioni di povertà relativa erano 8,2 milioni di persone. I poveri assoluti erano di 3,4 milioni di persone, il 17,8 %.
La povertà relativa si ha sotto i 1000 euro al mese per due persone.
La povertà assoluta si ha quando si scende tra i 700 e i 900 euro al mese sempre per due
Ma in due anni la povertà in Italia è aumentata paurosamente grazie alle politiche sciagurate di gente come Monti o Bersani.
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newlex
Fassina, da buon bocconiano, difende le classi agiate, le banche e il mondo della finanza. Quando capirete che nel PD usano la parola “sinistra” solo per accalappiare qualche voto? I soldi per il reddito di cittadinanza si possono trovare, basterebbe volerlo e sarebbe un segno di civiltà. Non è una sparata di Grillo ma una seria discussione di grandi economisti, un diritto delle persone riconosciuto nella carta dei diritti umani, un diritto europeo. Si può fare; migliorando la condizione dei disoccupati migliorerebbe automaticamente anche quella di chi viene sfruttato per pochi euro. Ma questo dà fastidio alle banche, a chi specula sul lavoro a basso costo e a chi vuole tenere le persone in stato di schiavitù”
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DocFalstaff

Ma come? Un “comunista” come Fassina dovrebbe arrovellarsi il cervello pur di trovare le risorse per i poverissimi.
Il mondo si è capovolto signor Fassina?
Un governo che ha rinunciato a pretendere 98 miliardi dai concessionari del gioco d’azzardo (che equivalgono a 3 anni di risorse a copertura secondo i calcoli suoi per finanziare il reddito di cittadinanza) deve solo vergognarsi.
Ma si sa gli intrecci di interessi inconfessabili tra queste società concessionarie e i politici non si possono toccare (gli amici degli amici staccherebbero la spina, vero Fassina?).

Giacomo Cappuccino

Reddito di cittadinanza? E’ una battaglia di civiltà, a favore dei giovani, disoccupati e gente povera, in antitesi alle ricchezze smodate i cui detentori sono la Chiesa e una minoranza di questo Paese (Stipendi e pensioni d’oro, buon’uscite di milioni per aver lavorato qualche anno, spese militari inutili, corruzioni, ladrocini, ecc. ).
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STOP ALLA CARTA SANITARIA DIGITALE

Oggi è stata cancellata finalmente l’ennesima bella pensata che Formigoni voleva realizzare in Lombardia: la carta sanitaria digitale, tra l’altro farraginosa, impossibile da usare, replay inutile ed esoso della carta sanitaria già esistente
Piccolo costo: 2 miliardi di euro!
Il caro Passera del ‘caro’ governo Monto strepitava perché voleva a tutti i costi ‘l’Agenda digitale’, un miliardo!
E vorrei avere i dati di quanto amministrazioni come quella di Formigoni sono costate allo Stato solo in regalie alle cliniche private o alle scuole private! o questi sono costi che il caro governo Letta finge di ignorare? E quanti di questi miliardi di favori agli amici degli amici sono diffusi e ramificati in tutte le amministrazioni italiane?
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NON SI POSSONO TOCCARE
Viviana Vivarelli

Dunque gli evasori non si possono toccare
Le lobbye non si possono toccare
I carrozzoni politici non si possono toccare
Mafia, camorra, ‘ndrangheta e P2 non si possono toccare
Gli amici degli amici non si possono toccare
Partiti, giornali, televisioni e editoria non si possono toccare
I cari amici americani o tedeschi non si possono toccare
I cari imprenditori corrotti ma che pagano fiori di mazzette non si possono toccare anzi si difendono come i Ligresti
Banche e fondazioni, multinazionali e colossi monopolistici non si possono toccare
E guai mai se si possono toccare le slot machine dove ci stanno dentro tutti
Il Vaticano non si può toccare
I generali superpagati dell’esercito (uno ogni 18 soldati) non si possono toccare
I capi superpagati della PA (uno ogni 20 dipendenti) non si possono toccare

ma chi ci avete messo in quel bersaglio a forma di croce dove ci sta uno inchiodato per le mani e per i piedi? Solo i poveri cristi?
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Italia, Grecia e Ungheria sono gli unici 3 Stati dell’Europa a 27 a non avere un reddito minimo garantito. La media del sussidio nei primi 11 paesi europei prima dell’allargamento è di 400 euro. E’ vero che in Italia abbiamo varie voci per la protezione sociale e ci sono vari programmi di aiuto alla povertà e di sussidi alla disoccupazione, più la cassa integrazione (e molti sarebbero eliminati se ci fosse il reddito di cittadinanza) ma questi aiuti sono spesso mal mirati, riguardano persone che solo per il 27% sono sotto la soglia di povertà. E con una nuova legge si potrebbe riorganizzare e razionalizzare tutti questi aiuti, in modo da renderli più semplici da gestire e meglio diretti a chi ne ha davvero bisogno.
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In Francia esiste qualcosa di simile: è il Revenu de Solidarité Active, introdotto nel 2009. Ne ha diritto chi risiede nel paese da più di 5 anni, ha più di 25 anni, chi è più giovane ma ha un figlio a carico o 2 anni di lavoro sul curriculum. Un singolo percepisce 460 euro mensili, una coppia con 2 figli 966 euro. L’importo cresce con l’aumentare della prole ed è modulare: man mano che cresce il reddito da lavoro, diminuisce il sussidio ma in questo modo il reddito disponibile aumenta. Differente il progetto di reddito di cittadinanza che presto sarà sottoposto a referendum in Svizzera, indicato da Beppe Grillo come modello per la proposta del M5S. Oltreconfine il comitato popolare Grundeinkommen ha presentato al Parlamento una petizione con 126 mila firme per assicurare 2.500 franchi al mese (2.064 euro) a ogni cittadino maggiorenne e 500 franchi (412 euro) a ciascun minorenne a prescindere dal fatto che lavorino o siano disposti a farlo.

In Italia l’ostacolo più grande, oltre ogni proclamo, è quello di riuscire a far entrare il disegno di legge nell’agenda politica italiana. Sulla carta, anche Pd e Sel chiedono il reddito minimo di cittadinanza. Ma dalle proposte ai fatti, la strada è lunga. Manca la volontà politica“. La speranza dei 5 Stelle è quella di poter avere più influenza se il progetto risulterà effettivamente realizzabile. “Abbiamo le coperture ed è la strada per far ripartire la nostra economia”, ha commentato la senatrice Catalfo, “in un momento in cui le esportazioni danno segnali di ripresa ma cala il consumo interno, e quindi il Pil, perché le famiglie non hanno soldi da spendere, occorre sostenerle per metterle in condizione di consumare e far lavorare di conseguenza le aziende italiane. Oltre ad aiutare chi non riesce a vivere una vita dignitosa“.

E INTANTO AUMENTANO LE TASSE
Antonio Cataldi

Per l’effetto combinato di Imu e nuova Trise, la tassazione sugli immobili produttivi costerà alle imprese nel 2014 fino a 1,1 miliardi in più, con un incremento che sfiora il 10% (9,6%) sul 2013. A calcolarlo è la Confartigianato. Il prossimo anno quindi l’impatto dell’Imu sugli immobili strumentali, unito a quello della Trise sui rifiuti e servizi indivisibili, si attesterà a 12,8 miliardi di euro, il 51,4% rispetto al 2011. L’aumento di 1,1 miliardi scaturisce – spiega la Confartigianato – dall’ipotesi più probabile dell’applicazione dell’aliquota Tasi intermedia dell’1,9 per mille.
Nel dettaglio delle voci, indica la confederazione artigiana, per quanto riguarda l’Imu le imprese nel 2014 pagheranno 7,3 miliardi (+50,4% rispetto al 2011), mentre per la Trise il costo a carico degli imprenditori sarà pari a 5,5 miliardi (+52,8% rispetto al 2011). Tra il 2011 e il 2014, l’aumento medio annuo della tassazione immobiliare sulle imprese è stato del 14,8%. Incrementi decisamente non proporzionali – dicono gli artigiani – con l’andamento negativo dei risultati aziendali provocati dalla crisi: tra il 2010 e il 2013, infatti, il fatturato delle imprese manifatturiere è diminuito dello 0,5%, quello delle imprese di costruzioni è sceso del 9,4%, e per le aziende del commercio è calato dell’1,2%.
Imu-Trise vanificano tagli a costo lavoro – L’incremento della tassazione derivante da Imu e Trise, finirà per annullare la diminuzione del peso fiscale sul costo del lavoro a carico delle imprese, previsto nella manovra di finanza pubblica con la riduzione dei contributi non previdenziali e le detrazioni Irap per i nuovi assunti. Lo afferma la Confartigianato sottolineando ”il paradosso contenuto nella legge di stabilità” che va a sommarsi all’impatto dei nuovi tributi “Nel gioco delle tre nuove tasse (Tari, Tasi, Trise) – commenta il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – a rimetterci sono i soliti…..
Cgia, crollato popolo partite Iva, -400.000 da 2008 – In un lustro è crollato il popolo delle partite Iva: dal 2008 al giugno del 2013, secondo la Cgia, hanno cessato l’attività 400 mila lavoratori indipendenti. In questi cinque anni e mezzo di crisi economica la contrazione è stata del 6,7%. Sempre nello stesso periodo di tempo, ogni 100 lavoratori autonomi, ben 7,2 hanno cessato l’attività. Al 30 giugno di quest’anno il cosiddetto popolo delle partite Iva ammontava a 5.559.000 lavoratori. “A differenza dei lavoratori dipendenti – rileva il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi – quando un autonomo chiude l’attività non dispone di nessuna misura di sostegno al reddito. Tranne i collaboratori a progetto che possono contare su un indennizzo una tantum, le partite Iva non usufruiscono dell’indennità di disoccupazione, di nessuna forma di cassa integrazione o di mobilità lunga o corta. Spesso si ritrovano solo con molti debiti da pagare e un futuro tutto da inventare”.
Una situazione di difficoltà, ricorda la Cgia, che, purtroppo, ha spinto in questi ultimi anni molti piccoli imprenditori a compiere dei gesti estremi dettati dalla disperazione. “In proporzione – prosegue Bortolussi – la crisi ha colpito in maniera più evidente il mondo delle partite Iva rispetto a quello del lavoro dipendente. Se in termini assoluti la platea dei subordinati ha perso ben 583.000 lavoratori, la variazione percentuale, invece, è diminuita solo del 3,3 per cento, mentre l’incidenza percentuale della perdita dei posti di lavoro sul totale della categoria si è fermata al 3,5 per cento. Tassi, questi ultimi, che sono meno della metà di quelli registrati dai lavoratori indipendenti”. Analizzando tutti i profili professionali che costituiscono il cosiddetto popolo delle partite Iva, si nota che la contrazione più significativa è avvenuta tra i lavoratori in proprio: vale a dire tra gli artigiani, i commercianti e gli agricoltor
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RAPPORTO DEL CENSIS SUGLI ITALIANI

http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=120935
“I valori degli italiani nel 2013. Il ritorno del pendolo”
In un panorama dominato dai disfattisti e dai denigratori, questo rapporto ridà la speranza negli Italiani, e sarà la speranza fattiva a salvarci e non certo la negatività e il disfattismo.
Dice il rapporto che l’egoismo ha stancato e cresce la voglia di ritrovare l’altro. I cittadini sono preoccupati, ma non disperati. Sembra che la vitalità della nostra società stia calando e che l’Italia sia come un pendolo che si sta fermando, e invece quel pendolo può riprendere forza e ripartire. Certo il ventennio berlusconiano che ha infettato tutti i partiti hanno diffuso materialismo, egoismo, inerzia, irresponsabilità, in una grande crisi di valori, ma ci sono i segni di una possibile inversione di rotta. La cura edonistica della propria persona (palestre e centri estetici) cede sotto la voglia di altruismo, che trasmette una maggiore energia positiva. Quasi un Italiano su 3 afferma di ricevere una grande carica dalla possibilità di aiutare qualcuno in difficoltà e questo si ripete in ogni classe di età, come voglia comune di ritrovare l’altro e sale soprattutto al Sud Il 40% degli italiani si dice molto disponibile a fare visita agli ammalati. Più del 36% è pronto ad aiutare in caso di calamità naturale, per contribuire al bene comune. Il 37% a dare una mano nella manutenzione di scuole, palestre e boschi. Si esprime un grande amore per la famiglia, gli amici, i colleghi di lavoro. Ci si sente amalgamati col territorio. C’è fiducia nell’onestà dell’altro. Il 59% degli italiani afferma che curare la propria spiritualità procura una buona dose di energia positiva (Da notare che questo non si identifica con l’osservanza religiosa). Papa Francesco piace molto e risveglia l’interesse non solo per la fede, ma per la vita spirituale e una certa frugalità nei consumi.
Nella cultura del lavoro si auspica in futuro meno competizione e più collaborazione (il 35% degli imprenditori italiani ritiene che collaborare bene con i colleghi darebbe molta carica. E così la pensa quasi il 31% degli artigiani). Potrebbe farsi strada una nuova cultura imprenditoriale, più collaborativa, in grado di essere trainante per il Paese, se prevarrà la voglia di riscoprire l’altro come alleato e non come competitor.
La crisi preoccupa l’85% degli Italiani, il 71% è indignato, ma solo il 26,5% dice di sentirsi
frustrato e il 13% disperato. Al contrario, il 59% degli italiani si sente vitale (anche il 48% sopra i 65 anni). Le preoccupazioni e l’indignazione non hanno indebolito la vitalità del Paese, che è tutt’altro che spento. Semmai aspetta un segnale: il 46% degli intervistati dice che vorrebbe fare qualcosa, ma non sa cosa. E’ una voglia di recuperare i beni morali come beni rifugio; in un contesto percepito come degradato.
Nel Paese si prepara una reazione al degrado antropologico, ma questa reazione cerca una guida. Si sente che si vuole passare dall’involuzione all’evoluzione, ma si avverta l’assenza di una regia che unisca queste energie e il 67% degli Italiani, oggi, non si sente
rappresentato da nessuno.
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Lettore
Se ci fosse una sinistra seria le coperture si troverebbero. Si potrebbe attuare la proposta Modiano: patrimoniale secca dell’8% sul patrimonio liquido del 10% delle famiglie italiane (quelle ricchissime). Sono 80 MLD da spalmare su 4 anni: 20 MLD all’anno. Durante i 4 anni si fanno tagli strutturali (spending review sui veri sprechi, non lineari) e altre riforme per mettere la cifra a regime anche per i successivi. Le possibilità di trovare i soldi per la messa a regime sarebbero molte visto che 20 MLD entrerebbero tutti i 4 anni nel ciclo economico, facendo salire il PIL e abbassando gli interessi sul debito (adesso spendiamo 70-80 MLD l’anno a seconda dello spread). Se i 5 stelle hanno altre proposte per le coperture le presentino, l’importante è che si trovi il modo, ma alla svelta e che siano cose fattibili. Intanto Fassina sta in un partito che ha nel programma una proposta analoga (a quanto pare) ma dice che è pura demagogia, complimenti per la coerenza!
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John Milton
Carlo Azeglio Ciampi, che si prende 30mila euro al mese di pensione Bankitalia più 4mila euro dell’Inps e i 19mila euro dell’indennità da parlamentare; Lamberto Dini, che incassa 18mila euro da Bankitalia, 7mila dall`Inps e 19mila dal Senato; Giuliano Amato che si prende 22mila euro mese dall`Inpdap coi 9mila dell’indennità da parlamentare più l’incarico da giudice costituzionale; il vitalizio da 8mila euro di Sgarbi e Pecoraro Scanio… pensioni fino a 91 mila euro al mese per ex manager di Telecom, liquidazioni immediate da oltre 200 mila euro per politici non rieletti o non ricandidati come Fini, D’Alema o Livia Turco, 620 mila euro al mese per i vitalizi degli ex consiglieri regionali della sola Lombardia.
Poi non ci sono le coperture per garantire un reddito minimo a chi perde il lavoro come già avviene nella maggior parte dei Paesi europei. Farebbero prima a dire che vogliono tenersi tutti i soldi per loro.
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PERO’ PER LA DIFESA I SOLDI CI SONO!

In tempi di crisi si taglia su tutto, dalle politiche sociali alla cultura, dalla scuola alla sanità, ma le spese militari sembrano intoccabili. Nel 2014 l’Italia investirà nella difesa almeno 23,6 miliardi di euro, cifra molto simile a quella dell’anno in corso e superiore di quasi 700 milioni rispetto al livello del 2012.

Di Lorenzo Montanaro http://www.famigliacristiana.it

Lo denuncia Francesco Vignarca, coordinatore Rete Italiana Disarmo su Altreconomia. Nessun taglio significativo.
«Un primo elemento da sottolineare, ormai purtroppo endemico, è quello riguardante la poca trasparenza». Sì, perché per trovare traccia dei soldi investiti nel comparto militare non basta guardare il bilancio del Ministero della Difesa. Si devono spulciare diverse voci, compresi i fondi del Ministero dello Sviluppo Economico e quelli decisi ad hoc per le missioni militari all’estero.
Ma anche limitandosi al bilancio della Difesa, che è la parte centrale e più cospicua, alcuni dati sono lacunosi “al momento non è possibile sapere quanti soldi siano stati impegnati sul singolo sistema d’arma».
In sostanza «il Governo sta chiedendo un voto parlamentare di conferma di un bilancio che non dice dove i soldi vengano messi e che tipo di armamenti si andranno ad acquisire”.
Non solo. Anche la ripartizione delle spese tra i vari settori della difesa fa discutere. Per le tre forze armate lo stanziamento, sebbene in calo di 350 milioni, resta comunque superiore ai 14 miliardi, mentre sono 5,6 (in minima flessione) i miliardi assegnati ai carabinieri. Continua a essere rilevante (450 milioni) l’impatto dell’indennità pagata agli ufficiali “a riposo”, come premio per il loro rimanere “a disposizione” del Governo.
Ma soprattutto la parte del leone della spesa è assegnata al personale». A rimetterci è il cosiddetto “esercizio”, cioè la gestione operativa dell’addestramento dei soldati. Negli ultimi anni i costi per questo settore sono stati coperti usando come stampella i fondi per le missioni italiane all’estero, ormai divenuti una componente standard della spesa militare. «Permane quindi il rischio di blocco funzionale».
Infine il capitolo relativo ai fondi del Ministero dello Sviluppo Economico per “Partecipazione al Patto Atlantico e ai programmi europei aeronautici, navali, aerospaziali e di elettronica professionale”.L’ammontare previsto è di poco superiore ai 2,6 miliardi con una crescita di circa 330 milioni (il 14% in più) rispetto allo scorso anno. Da qui vengono recuperati abbondantemente i tagli relativi al bilancio proprio della Difesa.
Si va dal programma pluriennale del caccia Eurofighter (la cui ipotesi di spesa complessiva è aumentata nel 2013 di 3 miliardi) alla costruzione con la Francia, delle fregate multi-missione Fremm (785 milioni solo nel 2014), fino alla realizzazione di un Veicolo Blindato Medio 8×8 “Freccia” per l’esercito.
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Adelchi

Ricevo l’invito via mail per votare alle Primarie PD firmato Guglielmo Epifani. Questa la mia risposta:
Egr. Sig. Epifani,
Io questa volta non mi recherò a votare alle Primarie
perché profondamente deluso, indignato, arrabbiato. Mi ha deluso Bersani che fece quelle scelte scellerate che hanno portato al risultato elettorale che conosciamo perdendo per strada 10 punti. Mi ha deluso, fatto indignare e arrabbiare Letta e tutto il suo seguito soprattutto per la scelta di governare insieme ai peggior delinquenti che hanno portato alla catastrofe il Paese (il PD non ha comunque dimostrato di fare meglio), per lo sconto alle lobby delle Slot, per l’acquisto degli F35 mentre un ammalato di SLA muore per rivendicare il sacrosanto diritto di ottenere l’assistenza essenziale. Sono indignato e arrabbiato perché si continuano a difendere gli apparati del Partito in tutte le loro ramificazioni e la parte più ricca e privilegiata del Paese ignorando i bisogni di chi è disoccupato, pensionato, esodato e di chi svolge un lavoro usurante per 1.200 euro al mese contro i 1.600 percepiti dai senatori solo a titolo di rimborso spese forfettario, oltre a tutti gli altri furti legalizzati, privilegi intoccabili e diritti acquisiti che per la parte più povera sono inesistenti. Sono Deluso, indignato, arrabbiato per molto altro e spero che prima o poi questa classe dirigente venga spazzata via.
Adelchi Perugini

RIDIAMARO :- )

SOCIALISMO:
Hai 2 mucche.
Il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu dividi il latte con lui.

COMUNISMO:
Hai 2 mucche.
Il governo te le prende e ti fornisce il latte secondo i tuoi bisogni.

FASCISMO:
Hai 2 mucche
Il governo te le prende e ti vende il latte.

NAZISMO:
Hai 2 mucche.
Il governo prende la vacca bianca ed uccide quella nera.

ANARCHIA:
Hai 2 mucche.
Lasci che si organizzino in autogestione e quando ne hai voglia bevi il latte

CAPITALISMO:
Hai 2 mucche
Ne vendi una per comprare un toro ed avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento.

CAPITALISMO SELVAGGIO:
Hai 2 mucche.
Fai macellare la prima ed obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 mucche.
Alla fine licenzi l’operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento.

BERLUSCONISMO:
Hai 2 mucche.
Ne vendi 3 alla tua Società quotata in borsa, utilizzando lettere di credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio delle lettere di credito, con una partecipazione in una Società soggetta ad offerta pubblica e nell’operazione guadagni 4 mucche beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di 5 mucche. I diritti sulla produzione del latte di 6 mucche vengono trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una Società con sede alle Isole Cayman, posseduta clandestinamente da un
azionista che rivende alla tua Società i diritti sulla produzione del latte di 7 mucche.
Nei libri contabili di questa Società figurano 8 ruminanti con l’opzione d’acquisto per un ulteriore animale. Nel frattempo hai abbattuto le 2 mucche perché sporcano e puzzano. Quando stanno per beccarti, diventi
Presidente del Consiglio.

Marco Casarza, Svizzera

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Kotiomkin
10 Buoni motivi per fare la tessera del Pd
“Ogni volta che fai una tessera del PD, in Sudamerica un guerrigliero piange” (Francesco Brescia)
1. E’ bello averla nei dopocena tra amici, quando hai esaurito le barzellette
2. Hai in regalo la certezza di morire democristiano
3. Ti fa provare l’ebbrezza dell’infermità mentale
4. Ti spuntano le palle di acciaio
5. Se la metti insieme ad altre tessere puoi trovare lavoro nel tessile
6. Se tua moglie ti lascia e vuole portarsi via tutto, è costretta a prendersi anche quella
7. Offre uno sconto di otto ore sui discorsi di Vendola
8. Garantisce ad ogni seduta spiritica un “vaffanculo”in omaggio da Berlinguer
9. Puoi metterla con le mollette nei raggi della bici
10. E’ bello dire al Carrefour: “Prendete la PD, voi?”
(in ordine sparso: Mimmo Caporali, Teo Guadalupi, Elisio Marinelli, Letizia Battaglia, Gianpiero ..
Perone, Renato Minutolo, Montales, Fabrizio Gilli, Massimo Bozza, Feel Ice, Giuliana Guizzi)
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Lorenzo
Così possiamo aggiungerne un’altra all’elenco.
PD e PDL non hanno restituito i rimborsi pubblici
PD e PDL hanno votato 55 fiducie al governo Monti
PD e PDL hanno votato la riforma Fornero
PD e PDL hanno sempre rivotato i finanziamenti delle missioni militari all’estero
PD e PDL hanno buttato 15 miliardi per 90 F35 e 35 miliardi in armi
PD e PDL hanno votato il regalone alle società delle slot
PD e PDL non hanno mai fatto le legge sul conflitto di interessi
PD e PDL non hanno mai messo all’asta le frequenze TV concedendole sempre gratis
PD e PDL hanno preso soldi dal patron dell’ILVA
PD e PDL hanno parlamentari con incarichi multipli vietati dalla Costituzione
PD e PDL mantengono le Province e i piccoli Comuni contro il diktat dell?Ue
PD e PDL vogliono la TAV, gli inceneritori, il cemento
PD e PDL considerano il precariato un’opportunità vedi Letta a proposito dell’Expo
PD e PDL non cambiano il Porcellum da 8 anni
PD e PDL hanno aumentato l’IVA al 22%
PD e PDL ci hanno dato le tasse più alte del mondo
PD e PDL hanno inserito nella legge di stabilità un calo di 1,150 miliardi nel biennio 2015-1016 per il Fondo sanitario nazionale
Quando il PDL votava lo scudo fiscale di Tremonti nel 2009 il PD era assente dall’aula
PD E PDL APPOGGIANO UN MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CHE SI AUTODEFINISCE AMICA DI UN CONDANNATO COL FIGLIO LATITANTE IN SVIZZERA.
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SPINOZA
Questo è il PAese dello zio Sim

Il ministro Cancellieri presenta il suo piano per ridurre il sovraffollamento delle carceri. È un 899

Giulia Ligresti fu ritenuta “incompatibile con il regime carcerario”. Ha troppi soldi.

Il ministro assicura: “Lo rifarei”. Tanto i Ligresti non mancano.
Pressioni sulla Cancellieri da parte dei vertici del Pd. Nemmeno loro sanno come uscirne.
Intercettazioni dagli Usa per capire le intenzioni del governo italiano. Poi magari ditele anche a noi.
(Gli americani che intercettano l’Italia è un po’ come se Boncompagni avesse intercettato Ambra)
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Siamo il Paese degli amici degli amici degli amici..
ma com’è che a noi non ci sta amico nessuno?
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Più che amici compagni di merende
Più che umanità..omertà
Qualcuno ci spieghi in cosa la Cricca diverge dalla m a f i a
E non mi si dica che la Cricca “non ammazza” sennò mi arrabbio veramente
Insomma: quando in cella ci finisce uno di quelli che ci vanno perché mangiano troppo, poi i compagni di merende lo liberano perché in cella non mangia più? e ci dicono che deve stare fuori per poter mangiare ancora?
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Ma quanto è umana la Casta con la Cricca!
Lupo non mangia lupo
E tutti insieme sbranano le pecore
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Lowerome
La prima telefonata del ministro è un tentativo affettuoso di rincuorare i Ligresti: “Lo Stato non esiste”.
(a guardare il Pd, ce n’eravamo già accorti)
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Antonio Carano
Cancellieri interviene per far scarcerare Giulia Ligresti. Speriamo solo non la faccia affidare a una prostituta.

Scivoliamo ogni giorno di più nel terzo mondo
Siamo al posto 49 per libertà di stampa
Al posto 27 per qualità di vita
Ultimi in Europa per giustizia civile
Ultimi per risultati economici
Per fortuna siamo primi per corruzione politica
Tutti ottimi motivi per votare di nuovo Pd e Pdl
Nemmeno un bambino sottosviluppato ci cascherebbe
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Poi ci vengono a dire che siamo rovinati perché “abbiamo speso più delle nostre possibilità”
Ma a quale ‘Noi’ stanno parlando?
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Cancellieri: “Nessuna interferenza”. Hanno capito forte e chiaro.
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Schopenhauer
“O mangi sta minestra o chiami la ministra”.
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Rafforaino
Repubblica: “la Cancellieri ammacca il governo”. Ci si è seduta sopra?
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Comunque è curioso: un’obesa che aiuta un’anoressica
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e come credete che ci saremmo meritati 20 anni di degenerazione politica e morale
se la Casta e la Cricca e la Mafia non fossero state c. u l o e camicia?
Ognuno fa la sua parte
Il presid.dellarep. difende chi sta dentro il patto mafia/Stato
Il Ministro della Giustizia difende chi sta dentro la Cricca imprenditoriale
Il Pd difende il più grande malfattore del Paese
“Oggi a te, domani a me” è l’unica legge che conta
E’ così che la degradazione regna eterna!
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Travaglio disse che il Pd entrava al Potere come una merchanding bank
Ora abbiamo pure la cricca connection
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Il peggio è che questa ‘iniqua’ sta pure al Ministero della Giustizia
Ma chi vogliono prendere per il c..o??
..
e andiamo avanti così!
votiamo sempre gli stessi!
fingiamo che questa sia una democrazia!
e non una oligarchia fondata sulla corruzione!
andiamo avanti così
fino al suicidio totale!
guardando storto chi vuol fare pulizia
e vuole rovesciare la piramide dal fondo
chi vuole innovazioni culturali
e riforme politiche!
andiamo avanti così
ultimi tra gli ultimi
verso il terzo mondo!
Abbiamo raggiunto il fondo
abbiamo cominciato a scavare
non passa giorno che il peggio non peggiori
che il cancro partitico non marcisca ulteriormente
che la vergogna degli iniqui non batta un altro record!
e continuiamo a tollerare chi li difende!
continuiamo a disperare su un futuro amaro!
continuiamo a votare belve e sciacalli!
ma per quanto ancora? per quanto ancora? per quanto ancora?
..
In Inghilterra un ministro si è dimesso perché aveva facilitato il viaggio di accompagnamento della tata dei suoi bambini
In Germania un ministro si è dimesso perché hanno scoperto che la sua tesi di laurea era copiata
Negli USA un ministro si è dimesso perché lo hanno accusato di non aver pagato i contributi alla colf
Il primo ministro del Peru, Juan Jimenez, si è dimesso per una polemica nata da una dichiarazione sul tema della sicurezza.
Solo in Italia non si dimette nessuno
..
Lunedì la Cancellieri è a Strasburgo a discutere la riforma carceraria
Immagino con che nomea
.
Cancellieri interviene per far scarcerare Giulia Ligresti. La Giustizia è bendata, ma la sua Ministra ci vede benissimo.
.
George Clone
Questa incertezza mi logora. Voglio dire, mi squilla il telefono e non so se è Papa Francesco o la Cancellieri.
.
Schopenhauer
E’ arrivato il circo
Brunetta sostiene la Cancellieri. Letta fa il contorsionista, Bersani l’ingoiatore di rospi, Renzi il giocoliere, Grillo il comico, la Santanchè la danza del ventre, la Di Girolamo la donna segata in due, Alfano il trapezista senza rete, Giovanardi il giovanardi…
(a voi il sequel)
.
Fool
Cancellieri: “Anche un ministro è un essere umano”.
Infatti: errare è umano. Ma non dare le dimissioni è diabolico.
.
Aristotele paziente
“A Ivrea si è impiccato un detenuto italiano di 53 anni con solo 1 anno di pena residua ed è il 13° suicidio ed il 43° in carcere dall’inizio dell’anno”. (marzo 2013).
Hanno provato a telefonare ma la Cancellieri era sempre al telefono coi Ligresti.
.
Warmsoul
Cancellieri: il mio non è un caso Ruby.
E io che vi avevo scambiate per un secondo…
.
Montales
Lungo applauso al Senato per il discorso della Cancellieri. Non si sa mai, potrebbero finire in carcere.

Chiara la posizione di Sel: “Tutti i detenuti dovrebbero essere trattati come la Ligresti”. Minchia! 60.000 Falcon privati?
.
E.N.R.I.
Cancellieri: “Sono un Ministro, ma anche un essere umano”.
Ah! Lo sapevo che erano almeno in 2 lì dentro!
.
http://masadaweb.org



MASADA n° 1495 18-11-2013 AMEN

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Blog di Viviana Vivarelli

Gli interessi forti ed Enrico Letta, membro del Bilderberg e vicepresidente della Aspen- Chi accusa Grillo di gridare è il silenzio ovattato del Potere – I soldi che diamo noi all’Europa- Governo Pdl/Letta, motivi per non votarlo – Occultata la crisi bancaria tedesca-Disparità di pensione –Quanto manca al fallimento degli Stati uniti?-L’Italia asservita agli USA-L’Occidente dominato da una decina di banche quasi tutte americane-Dichiariamo illegale la povertà!-Le discontinuità della storia- Cambia i paradigmi del tuo pensiero e cambierai la storia- Quale democrazia? – A chi insiste nell’evocare una rivoluzione violenta- Chi è Serge Latouche

Ho visto la foto del bacio dato dalla ragazza no-tav al poliziotto.ma,in fin dei conti,cosa chiediamo?….solo di poter vivere come esseri umani.” (Vito Asara)
..
La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale
la domenica delle salme
si sentiva cantare
quant’è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare

(De Andrè)

Charlie Brown: “Ho sentito dire che è meglio accendere una candela che maledire l’oscurità”.
.
Arsenio 65
Come il buon Murphy diceva in una delle sue celeberrime leggi :” Se vedi una luce in fondo al tunnel, probabilmente sono le luci di un treno che sta per investirti a tutta velocità”.
E ancora più bella è la chiosa di O’Tool : “E Murphy era un ottimista!”

(Per alleggerire la cupezza degli argomenti, metto qua e là le foto più belle trovate sul web)

ENRICO LETTA
Come fa ad essere di sinistra uno che è sempre stato democristiano, è stato appoggiato da Cossiga,è membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale e del comitato esecutivo dell’Aspen Institute Italia (ne è vicepresidente dal 2004) e che nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg in Virginia?
Vi ricordate la cricca di TROLL dei blog come si dimenava in modo sgangherato accusando Grillo di essere ultraliberista perché un socio di Casaleggio era Saasson, membro della Aspen? E facendogli degli attacchi spietati persino in quanto era ebreo al punto da convincerlo a dare le dimissioni dalla società di Casaleggio? E come mai gli stessi TROLL ora non dicono verbo contro un Enrico Letta che è addirittura membro della Trilaterale e della Aspen?
E come volete che una persona così faccia gli interessi degli Italiani? Ha ragione Grillo: costui è stato messo su come esecutore degli interessi dell’alta finanza, in prosecuzione di Monti e dei bocconiani, che intendono fare razzia sul nostro Paese come se fosse un Paese sconfitto in guerra. E non è forse anche Fassina un bocconiano?
Di questa razzia il Pd è complice, Letta è complice, ma soprattutto Napolitano è complice.
Napolitano aveva promesso alla Bce che, malgrado il basso consenso e i risultati economici catastrofici, avrebbe fatto il Monti 2. Ebbene lo ha fatto. Ma né Monti 1 né il Monti 2 che si chiama Letta escono dalla volontà degli elettori italiani. Nessuno dei due dipende da una scelta democratica che ha votato un programma e delle intenzioni. Questi sono governi di usurpatori che hanno calpestato ogni regola democratica e hanno deciso di mantenere le loro poltrone svendendo il nostro Paese e distruggendo il nostro futuro. Come potete votare e sostenere ancora la troika italiana, Pd, Pd e Lega, che ci hanno tradito in modo così ignobile?

BEPPE GRILLO
Saccomanni, qualche tempo fa, si lasciò sfuggire una frase”Bisogna dire la verità agli italiani”. Si riferiva allo sfascio economico. Poi è rimasto in silenzio, in attesa di essere cacciato dal governo. Da allora ogni giorno è in bilico. Nel frattempo Capitan Findus Letta racconta le sue menzogne agli italiani. Sposta sempre la linea della ripresa più in là, mentre il Paese sprofonda con bollettini quotidiani di guerra vera, di deserto delle aziende, degli investimenti. Questo doppio registro, l’Italia che viene distrutta dalla mancanza di una politica economica e le falsità di Letta propagandate dai giornali e dalle televisioni ha assunto ormai una dimensione grottesca, fumettistica. Letta interpreta una nuova parte della Commedia dell’Arte, il Mentitor Cortese. Ogni sua dichiarazione si è dimostrata falsa come un soldo bucato, ma lui, imperterrito, continua con le sue fandonie. Ora vede la luce nel 2013, ora un po’ più in là, alla fine del 2014. Questa rappresentazione stucchevole di un ometto graziato dalla sorte e politico a carico dei contribuenti dalla nascita (non ha mai fatto altro nella vita, eoni fa, nel 1998 è stato ministro per le politiche comunitarie del governo D’Alema) ha però un suo significato, quello di garantire gli interessi dei nostri creditori internazionali, in primis la Germania. Non sarà sfuggito che Capitan Findus ha quasi speso più tempo all’estero dalla sua elezione che in Italia a farsi accreditare dalle segreterie internazionali. Come Rigor Montis prima di lui, Letta rappresenta l’assicurazione che l’Italia onorerà i debiti contratti dalle nostre banche attraverso la BCE e i rimborsi dei titoli pubblici e degli interessi. E’ il novello Quisling italiano, il collaborazionista norvegese al servizio dei nazisti durante l’ultima guerra mondiale. Il suo è un governo fantoccio che rappresenta gli interessi di Stati stranieri e non dell’Italia. La cassa integrazione in deroga è al collasso, 350mila lavoratori sono senza sussidio da nove mesi. Le partite Iva sono crollate dal 2008 al giugno del 2013 di 400mila unità. Disoccupazione fuori controllo, debito pubblico esplosivo, chiusure di negozi e piccole e media imprese come se piovesse. Il disastro Italia assomiglia a un bombardamento quotidiano dove a una cattiva notizia ne succede una pessima. Quisling Letta non ha fatto nulla per risollevare il Paese. Gli ordini li prende dall’estero. E’ un procuratore fallimentare che deve garantire i creditori. Quanto potremo andare avanti così? A venderci persino le spiagge? Due misure sono improrogabili. Vanno tagliati gli sprechi, le spese inutili che ammontano a circa 100 miliardi. Queste voragini nel bilancio dello Stato non possono però essere eliminate da chi ne gode i benefici, dai partiti e dai Letta, che appunto per questo vanno mandati a casa. Vanno rinegoziati con la UE il tetto del 3% che ci strangola, che va superato da subito per gli investimenti in attività produttive, ristrutturato il nostro debito, cancellati gli impegni impossibili assunti con il Fiscal Compact con nuove tasse per 50 miliardi all’anno per vent’anni, una pazzia. Primum vivere, prima gli interessi nazionali.

LETTA ACCUSA GRILLO DI GRIDARE
Viviana Vivarelli

Chi ha il potere non ha bisogno di gridare.
Può anche camminare sul cuore del popolo con passo felpato.
E’ chi si vede strappato quel potere legittimo che la storia e la Costituzione gli hanno dato che ha ogni diritto e dovere di gridare contro gli usurpatori.
Non urlano i ladri.
Urlano i derubati.
Il Potere è sordido e silenzioso.
Ma la Rivoluzione ha il diritto di gridare più forte che può.
La verità urla sempre troppo forte,
per le delicate orecchie del Potere.
Certo chi controlla pienamente televisioni e giornali può anche permettersi il lusso
della voce bassa.
Come un tempo la mafia mandava al governo chi faceva i suoi interessi e ora ci va direttamente, così la Trilaterale (300 magnati internazionali), il Bilderberg (club di finanzieri), la Aspen (associazione di capitalisti, quella italiana ha per presidente Tremonti).. un tempo mandavano al governo i politici e ora ci vano direttamente con i loro sicari Monti e Letta.
Chi urla contro il populismo? Sono i nemici del popolo ovvero della democrazia.
Ma dove sta, Letta, nel tuo sistema ultraliberista quella voce che si chiama Popolo?
E, senza quella voce, che diritto di presentarsi come democratico ha quel sistema di grandi capitalisti da cui nasci e che ti mantiene?
Questi sono talmente viziosi che non gli dà noia solo l’alba di una rivoluzione. Gli dà noia anche che qualcuno alzi la voce contro la protervia del loro potere.
Ma noi urleremo tanto più forte quanto più il Potere sarà sordo.
E quando smetteremo di urlare, per il Potere sarà il momento di scappare.
Ma chi è questa gente che si arroga il diritto di uccidere un Paese?
E di straziarlo prima, rubando i suoi beni e decapitando i suoi diritti?
Chi è questa gente che esige che nemmeno alziamo la testa e che nemmeno protestiamo? Che ci dice che parliamo a voce troppo alta? Quando hanno costruito solide mura per non sentirci.
E che pretende da noi la sudditanza piena di chi è totalmente perduto?
E offre la testa al boia senza reagire?

BEPPE GRILLO
Le oligarchie finanziarie si baloccano con governi compiacenti o direttamente imposti da loro. Infatti la BCE ha ormai il potere di influenzare la composizione dei governi nazionali. Questi alchimisti dello spread evocano una nuova guerra santa contro i “populismi” rei di mettere in discussione un’architettura economica costruita sopra le teste dei cittadini, un atto profondamente anti democratico. La povertà e la disoccupazione dilagano ovunque in Europa insieme a un’emigrazione incontrollata dall’Africa e dall’Est dell’area Schenghen, a cui non aderisce la Gran Bretagna che sta studiando nuove limitazioni agli ingressi e sospesa in Danimarca, ennesimo fallimento della UE. La Grecia è stata lasciata morire dai “fratelli” europei, sacrificata sull’altare delle banche tedesche e francesi che volevano indietro la loro “libbra di carne”. Questa Europa non è basata sulla solidarietà, chi sbaglia paga e paga fino in fondo. Fino alla spoliazione dei beni dello Stato, con la distruzione del tessuto sociale, dei servizi di prima necessità, come la sanità. E’ quello che sta avvenendo ai greci abbandonati alla loro sorte come degli appestati. L’Europa sta diventando un lazzaretto. Chi si ammala è lasciato alla sua sorte. Che razza di Europa è questa? Assomiglia a quelle riunioni di mafiosi in cui chi sgarra viene assassinato. Solidarietà doveva essere la prima parola, il primo mattone dell’edificio europeo. Non è stato così. Non è così. I garanti dello status quo ormai insopportabile, in Italia la coppia al comando è Napolitano – Letta, continuano imperturbabili nelle loro convinzioni ignorando il mondo che gli sta crollando intorno. Indifferenti a un mostro che si sta svegliando e che sarà difficile, quasi impossibile, rinchiudere nelle gabbie del suo passato se diventerà più forte. Per questi finti democratici, tutori dei loro interessi personali, collegati con la finanza e non con il popolo che disprezzano sta suonando la campana a martello. Purtroppo, oltre che per loro, rischia di suonare per le democrazie. Il fascismo sta avanzando grazie a questi sciagurati in tutta Europa. Un sondaggio di ieri dà Alba Dorata primo partito in Grecia con il 26%, in Francia il Front National di Marine Le Pen è dato come primo partito dalla sua nascita con il 24%, in Norvegia ha vinto il Partito conservatore insieme all’affermazione del Partito del progresso, nel quale militò Anders Breivik, responsabile dell’uccisione di 77 persone. In Ungheria il governo di estrema destra ha stilato una lista nera di personalità che avrebbero fornito ai media stranieri informazioni contro l’immagine dell’Ungheria. Viktor Orban, il primo ministro, ha cambiato la Costituzione minando l’indipendenza della Banca centrale, l’autonomia della magistratura e dell’autorità garante della privacy e ha come obiettivo la Grande Ungheria nazionalista. Quali sono le cause della nascita dei nuovi fascismi? Chi sono i veri responsabili? Chi ha tradito la democrazia?

Rafdoppiozero
Ci vogliono vendere l’immagine di un Pd unito e fraterno che discute apertamente del prossimo segretario, dove tutti concorrono per la stabilità del governo e la salvezza del paese, la realtà quella che vediamo tutti è una lotta tra bande armate, una specie di guerra civile, stile Somalia dove piccoli signori della guerra si combattono a colpi di tessere finte e dossieraggio, tra risse, accuse e esposti in questura.

I SOLDI CHE DIAMO NOI ALL’EUROPA
Viviana Vivarelli

L’Europa ci ha dato recentemente 4 miliardi e nessuno capisce che fine abbiano fatto, ma quello che l’Europa ci rende sono briciole.
La cosa grottesca è che per ogni euro che diamo all’Unione europea ci vengono restituiti 80 centesimi.
Ogni anno i 27 Paesi danno all’Unione europea 140 miliardi, ma, non si sa grazie a quali insigni statisti, l’Italia paga più degli altri.
Dal 2000 a oggi l’Italia ha fornito più risorse all’Europa di quante ne abbia ottenute.
Secondo i dati della Commissione, in 10 anni abbiamo dato 25 miliardi all’Europa più di quanto l’Europa ne abbia dati a noi. Per la Ragioneria dello Stato il valore in realtà è più alto e arriva a 40 miliardi. E per avere che?
E nei prossimi 5 anni daremo alla Ue 25 miliardi in più di quanto incasseremo. Insomma siamo contributori netti del bilancio euro­peo. Contro ogni evidenza, siamo ritenuti ricchi e come tali dobbiamo contribuire al miglioramento dei Paesi più poveri (in testa la Polonia). La struttura europea è pazzesca. Anche in passato era così ma dovevamo mantenere meno Paesi poveri. Anche per questo le obiezioni che Grillo fece all’ingresso della Romania (o agli altri Paesi dell’Est) non erano razziste, erano sensate. Ogni cosa costa e non si può fare della facile demagogia ma per ogni cosa (vedi anche lo ius soli ridotto a un precipitoso voto in commissione senza discussione parlamentare) si dovrebbero prima fare i conti su quanto costa.
L’Italia va sempre peggio e si avvicina sempre più al default, ma le assurde regole europee continuano a trattarla come se fosse la settima potenza industrializzata del mondo. Siamo al delirio puro! Ma questi governi non fanno una sola mossa per cambiare qualcosa nell’assurda situazione di una Europa che ci torchia senza aiutarci. E non possiamo certo aspettarci aiuto da un Draghi, presidente della Bce, che ha come solo scopo quello di dragare le nostre tasche per arricchire il sistema bancario europeo.
Ma è possibile tollerare un’Unione forzosa di Stati creata solo per impoverire i cittadini e arricchire un sistema bancario usuraio?

SPRECHI E SOLO SPRECHI

Già, Letta ha la faccia di dire che non sa dove trovare i soldi per i cassintegrati, per gli esodati, per i creditori dello Stato che falliscono perché lo Stato non paga i suoi debiti, e figuriamoci se riesce a trovare i 19 miliardi necessari per dare un reddito minimo di cittadinanza! Quando solo le auto blu ci costano ogni anno 21 miliardi! Gli Stati uniti che hanno più di 4 volte la popolazione italiana ne hanno 73mila, la Francia 65mila, l’Inghilterra, 55mila. L’Italia ne denuncia 73.000 ma sembra siano 629.000!!! In nessun altro Stato al mondo ci sono tante auto blu quante in Italia, ma ovviamente le spese per la Casta non si toccano! Piuttosto si aumentano le tasse e si taglia lo stato sociale!!

fede1991
Governo Letta-Pdl. Motivi x non votarlo

Mozione Giacchetti (ritorno al mattarellum, votata solo da Giacchetti/SEL/M5S)
Condono di 1,5 miliardi alle Slot del gioco
Acquisto di F35 difettati a spese nostre
Salvataggio Alfano sul caso kazako
Aula sospesa x 3 giorni per il processo Berlusconi
Finanziamenti all’ Expo 2015, ovvero x le tane delle volpi 2016
Modifica dell’art 138 della Costituzione e la prossima mossa sarà cambiare così facilmente mezza Costituzione
Inchiesta MPS, finanziamenti illeciti a vari esponenti PD (Amato/D’Alema/etc)
Inchiesta TAV con corruzione annessa
Accoltellamento di Prodi da parte dei 101 del Pd, ovvero 1/3 del Pd
Boicottaggio di Rodotà dal Pd
Rielezione di Napolitano anticostituzionale
Amato Presidente della Corte Costituzionale, da 31000€ a 50000€ di pensione.
Nomina 4 Senatori a vita col scolo scopo di riequilibrare i voti al Senato del Pd

OCCULTATA LA CRISI BANCARIA TEDESCA
Beppe cita:
http://www.wallstreetitalia.com/article/1641990/le-interviste-di-wsi/germania-nasconde-una-grave-crisi-bancaria.aspx

La Germania sta tenendo nascosta una grave crisi bancaria interna e per questo vorrebbe che la supervisione dei bilanci degli istituti di credito dell’area euro fosse condotta dalle autorità monetarie di ciascun paese. Per continuare nell’operazione di camuffamento.
I tedeschi sono terrorizzati di vedere svelati i bilanci delle loro banche, perché sono messi male. Si pensi che la Commerzbank è esposta per un quarto su attivi legati allo shipping, e questo in un periodo in cui il commercio mondiale è in netta diminuzione e tutto il settore della logistica sta attraversando una vera e propria crisi da sovrapproduzione. Per questo i tedeschi vorrebbero una supervisione dei bilanci condotta dalle autorità monetarie di ciascun paese, appunto per gestire a modo loro questa crisi bancaria finora sempre mascherata.
Dopo ben due stress test europei che hanno promosso tutte le banche fallite e nazionalizzate negli ultimi anni, i nostri eroi ci riprovano con il terzo stress test europeo, ma questa volta… Banche, Draghi: non esiteremo a bocciarle negli stress test.
“Le banche devono poter essere bocciate se devono esserlo, non si discute”. Santo Cielo e chi glielo dice ora ad Angelina che Mario dovrà bocciare almeno tre quarti dell’intero sistema finanziario tedesco, imbottito di spazzatura subprime e derivati, alla salute degli attivi? E a Francois chi telefona, con tutta la discarica radioattiva derivata che si ritrova in casa tra le banche francesi.

Fisco. Fassina: “Esiste un’evasione di sopravvivenza”
Ergo: aumentiamola aumentando le tasse

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Fassina: «Esiste un’evasione di sopravvivenza».
Si chiama emigrazione

(pirata 21)

Eppure sapremmo ben noi quali persone fare emigrare.
.
Teo 86
E’ già in atto la campagna di sensibilizzazione lanciata da Briatore:
“Aiutiamo i bambini i cui papà hanno uno yacht inferiore ai 40 metri!”

DISPARITA’ DI PENSIONE

861.000 pensionati con più di 3000 euro al mese assorbono 45 miliardi di Euro.
7.300.000 pensionati con meno di 1000 euro al mese assorbono 51 miliardi di euro.
Ovvero, il 5,2% dei pensionati assorbe quasi quanto il 44%. La disparità di trattamento è evidente, cosa ciò comporti ce lo ricordano quei pensionati costretti a ravanare nei bidoni della spazzatura od a fare la fila alle mense per indigenti.
Basterebbe mettere un tetto alle pensioni di 3000 euro e si risparmierebbero 14 miliardi di euro l’anno, da ridistribuire a chi quei 3000 euro neanche più riesce ad immaginarli, senza per questo rovinare la vita a chi continuerebbe a percepire quei 3000 euro.
Mi sembra una misura ovvia e di buon senso. In Parlamento c’è però un solo schieramento che la propone, tutti gli altri la bollano come demagogica e populista. Lascio a voi il facile compito di indovinare di chi si tratta.

QUANTO MANCA AL FALLIMENTO DEGLI STATI UNITI?
Viviana Vivarelli

Gli USA sono in default da tempo e prima o poi questo scoppierà cambiando l’economia mondiale, per la regola per cui le economie occidentali sono tutte legate come i vagoni a una locomotiva. Il default abbasserà l’occupazione e metterà in crisi Obama che non potrà più pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici.
Il default è il 1° grosso pericolo americano, non il terrorismo.
Il debito pubblico USA è di 12mila miliardi di dollari,16.700 se si conta anche il debito degli organismi pubblici (il nostro è di 2000 miliardi), dunque un paese 5 volte più grande di noi per popolazione ha un debito 8 volte maggiore,senza che il mondo faccia una piega e senza che una Bce o un Fondo Monetario internazionale o una Banca Mondiale impongano agli Usa le misure di restrizione che impongono a noi. Si vede che il turbocapitalismo è a due velocità!
Il 2° pericolo è che si rompa quel patto finanziario con la Cina per cui fin’ora questa ha comprato a occhi chiusi i titoli di Stato USA.
La Cina è il principale creditore degli Usa e detiene l’11% del suo debito (1.300 miliardi di dollari). Aggiungendo i 700 miliardi di dollari in titoli di debito emessi da agenzie del Governo Usa (Fannie Mae e Freddie Mac), si arriva a 2mila miliardi di dollari di esposizione della Cina in titoli pubblici e semipubblici americani: una cifra imponente, quanto l’intero debito pubblico italiano!
Il 1°segnale preoccupante è che la Cina ha smesso di comprare titoli del Tesoro americano.
Poiché il sistema monetario mondiale dipende dalla capacità degli Usa di trovare compratori per il debito, ci sono tutti i segni di uno scricchiolamento pericoloso per l’intero globo che potrebbe far esplodere il sistema finanziario mondiale. Insomma, siamo alla vigilia di cambiamenti epocali al cui confronto il crack del ’29 è una piuma.
Da un secolo, la cifra massima dei soldi che il governo degli States può prendere in prestito è fissata per legge a 16.699 miliardi di dollari. L’hanno via via alzata, ci sono intervenuti 78 volte.
Gli USA hanno una regola perversa unica al mondo per cui si fissa quello che si spende ma il Congresso può decidere di spenderlo in spese future e di non pagare i debiti o gli impegni in essere.
Gli Americani comprano i loro bond dagli interessi bassissimi per patriottismo. Il Congresso poi può aumentare la cifra con misure straordinarie. Finora ce l’hanno fatta, ma ora sono arrivati a un punto che i soldi sono proprio finiti e nessuno sa dopo cosa succederà agli Stati uniti e al mondo. Obama può decidere di non pagare più la sanità ma se decidesse di non pagare più gli interessi del debito che ha con l’estero cosa succederebbe? Sarebbe per l’economia mondiale il corrispondente di un’esplosione nucleare planetaria.
Noi siamo davvero alla fine di un’era e dobbiamo essere pronti per una catastrofe mondiale che cambierà tutti gli equilibri e irrimediabilmente manderà a gambe all’aria quelle ideologie, come il neoliberismo, la dittatura dei mercati, il turbo capitalismo delle borse che fin qui hanno retto rovinandola completamente l’economia occidentale.

Il prof Arrigo Colombo del Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza
scrive alle massime autorità:
L’Italia è asservita agli USA

La reazione del Governo italiano al caso Snowden è stata debole, incomparabile con quella degli altri maggiori paesi europei, Germania e Francia; mentre era il caso di respingere con fermezza quel comportamento spionistico con paesi amici; comportamento arrogante della potenza egemone che ritiene di poter fare tutto impunemente.
Quest’arroganza offre invece al governo italiano il destro d’incominciare a discutere il problema delle basi militari USA nel nostro territorio: che secondo un rapporto del 2005 sono 113, contando anche le basi saltuarie, gl’impianti radar, i centri di telecomunicazione e i depositi di armamenti; sì che solo quattro regioni ne sono immuni, la Valdaosta, l’Umbria, l’Abruzzo e il Molise. Un fatto abnorme. Che non può essere ulteriormente tollerato in quanto contrasta con la Costituzione la quale “ripudia la guerra”. Se si ripudia la guerra non si può offrire alloggio a militari che alla guerra sono destinati e in realtà vi partecipano, come avviene a Vicenza; ad aerei che ai teatri di guerra sono destinati; ad armamenti che servono per la guerra.
Perché gli USA, con le loro basi e flotte sparse ovunque, sono la nazione più guerrafondaia che esista, hanno profondamente tradito quel Patto delle Nazioni Unite che a suo tempo avevano voluto con forza, e il cui primo e fondamentale principio e obiettivo è la pace nel mondo.
Nel 2° dopoguerra hanno scatenato 5 guerre – in Corea, in Vietnam, la Guerra del Golfo, in Afghanistan, in Iraq – assalendo e massacrando popoli sovrani; col pretesto del comunismo, del terrorismo, ma in realtà per la loro volontà di dominio e sotto la pressione dei produttori di armi; con enorme sacrificio di persone umane ed enorme dispendio e distruzione di beni.
E queste guerre (con l’eccezione della Guerra del Golfo) le hanno tutte perse, per il sopravvento della guerriglia. L’Italia non può ulteriormente partecipare a questo scempio. Basta con le guerre, basta con la produzione di armi, basta con le basi militari in una nazione che vuol essere sovrana, vuol essere pacifica, lo vuol essere in forza della sua Costituzione, che rifiuta la guerra..

L’OCCIDENTE E’ DOMINATO DA UNA DECINE DI BANCHE QUASI TUTTE AMERICANE
Adolfo Treggiari

Nella seconda metà degli anni ’80 quando spopolava la Milano da bere di craxiana memoria e iniziava la degenerazione del sistema economico-finanziario e dei valori umani fondamentali, Enrico Berlinguer lanciò la sua idea di “politica dell’austerità”. Era un’ idea profetica ma del tutto fuori corrente. Fu praticamente ignorata anche dal suo partito e non se ne parlò più. L’ ondata di follia consumistica accelerò, la ricerca del successo e della ricchezza a qualunque prezzo invase fette sempre più vaste di popolazione, la moralità pubblica e privata fu messa sotto i piedi, il debito pubblico registrò una crescita esponenziale. Si misero allora le basi dell’attuale disastro italiano.
In Italia il punto di rottura lo abbiamo già raggiunto. Sul piano internazionale la situazione è più complessa. La finanziarizzazione del sistema è gestita da una diecina di banche quasi tutte americane che fanno razzia di denaro nominale, inventano strumenti finanziari sempre più sofisticati, incomprensibili e dissociati dalla realtà produttiva, sconvolgono il mercato e destabilizzano gli Stati. Si potrebbe pensare che vadano a sbattere, che il castello di titoli elettronici debba crollare da un momento all’altro. Così sarebbe se tutto il mondo fosse coinvolto, invece la questione riguarda USA, Europa, Giappone e qualche satellite. Stati solidi, potenti e in crescita (Cina, Russia, India, Brasile etc.) non partecipano al gioco d’azzardo della finanza internazionale, hanno proprie economie, si limitano a prendere alcuni benefici. La globalizzazione voluta dalla destra americana in un delirio di onnipotenza sta facendo della Cina il più forte paese del mondo e il maggior creditore degli USA, e altri seguono. La mia impressione è che non tutto il mondo morirà di finanza ma solo i giocatori di Las Vegas e i loro complici. Gli equilibri mondiali cambieranno profondamente in pace o in guerra. Consiglio comunque a tutti di cominciare a studiare il cinese, per ogni evenienza.

Orlando
LA GRANDE FINANZA CONTRO I POPOLI
IL NEOLIBERISMO CAPITALISTA CRIMINALE

Ne deriva da tutto questo che il sistema occidentale, dominato dal liberismo e neo liberismo, non rappresenta più né una attrattiva né un modello per i paesi in via di sviluppo i quali, quando riescono ad ottenere un margine di autonomia, decidono di procedere per proprio conto adottando un modello di sviluppo spesso in antitesi con quello occidentale.
Nonostante questo le centrali finanziarie, quelle con base a Wall Street e nella City di Londra, con l’appoggio e la complicità dei rispettivi governi, procedono al saccheggio delle risorse nei paesi che riescono a sottoporre al proprio controllo, utilizzando, quando necessario, il loro braccio armato, l’apparato militare USA e della NATO, che convince anche i più riottosi a sottoporsi alle “cure” delle entità finanziarie come l’FMI, la Banca Mondiale, la Goldman Sachs, secondo una procedura ben collaudata: creare il debito e quindi la dipendenza dai finanziamenti ed attuare un piano di vendita delle risorse e privatizzazioni dei servizi.
Il tutto con la supervisione tecnologica degli USA che produce la tecnologia che permette di spiare e mettere sotto controllo tutti i paesi considerati “strategici” come rivelato dallo scandalo Snowden.
Ecco spiegato perché i paesi ancora considerati esterni a questo sistema (la Cina, l’India, il Brasile, l’Argentina) hanno iniziato da tempo a prendere le distanze e a non considerare più l’Occidente come loro modello.
Qualcuno potrebbe forse biasimarli?

DICHIARIAMO ILLEGALE LA POVERTA’!

Attaccare le cause strutturali dell’impoverimento nel mondo
Togliere alle Borse la possibilità di orientare la produzione, la distribuzione e l’uso dei beni e servizi essenziali ed insostituibili per la vita, sui quali si fondano i diritti umani alla salute, all’igiene, alla casa, all’educazione.

l’Iniziativa “Dichiariamo Illegale la Povertà” (DIP) è entrata nella fase di realizzazione dei suoi obiettivi, dopo più di un anno di lavoro per definire l’intero programma, articolato in Italia in 3 campagne e 10 azioni prioritarie per il periodo 2013-2017.
Un dato è certo: non è possibile sradicare i fattori strutturali che sono all’origine ed alimentano i processi dell’impoverimento nel mondo se non si modificano le regole che hanno dato ai mercati finanziari, e alle Borse in particolare, lo strapotere di cui dispongono per decidere del divenire della vita. L’esperienza mostra che l’aver lasciato alle Borse del grano, del riso, dei semi, per non menzionare le Borse dei terreni urbani o quelle delle imprese farmaceutiche, non ha permesso un migliore uso delle risorse naturali nell’interesse della popolazione mondiale, ma ha favorito soprattutto l’arricchimento dei detentori delle azioni/obbligazioni delle imprese attive in detti campi quotate in Borsa. È noto che allorché c’è penuria di grano o di riso, e di altre derrate alimentari o elementi naturali per la salute, il valore delle azioni delle grandi imprese multinazionali aumenta considerevolmente. È uno scandalo così grande che i più non riescono a comprendere, come sia possibile che i proprietari di capitale si arricchiscano mentre impoveriscono coloro che hanno fame, che hanno sete o che devono essere curati.
Cosa proponiamo di fare? Anzitutto, in un primo tempo (novembre 2013-marzo 2014), costituire rapidamente la conoscenza cittadina collettiva redigendo i seguenti brevi dossier di documentazione su:
“Fuori le imprese quotate in Borsa dalla campo dell’acqua potabile e per l’irrigazione”;
“No alle imprese quotate in borsa nel settore del grano e del riso”,
“Liberare il suolo urbano dalla finanza speculativa”.
In un secondo tempo (aprile-dicembre 2014), organizzare una duplice azione di mobilitazione popolare sui membri del Parlamento Italiano e sui cittadini stessi in favore di proposte di legge rispondenti agli obiettivi della DIP.
NON LASCIAMO IL DIVENIRE DEI DIRITTI DEI CITTADINI NELLE MANI
DELLE IMPRESE QUOTATE IN BORSA!

LE DISCONTINUITA’ DELLA STORIA
Viviana Vivarelli

La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile.” (Corrado Alvaro). L’altro rischio è l’acquiescenza alla degenerazione. Ieri sono rimasta colpita da questa frase: “La pazienza è una disperazione minore” (Vincent van Gogh).
Ma le leggi della scienza come quelle della storia attestano delle discontinuità eclatanti.
Paolo Mieli: “Nella storia di una democrazia la discontinuità è un elemento fecondo e non un baratro di cui aver paura/em>.”
Tutta la storia del mondo è pervasa dalla discontinuità. La più grande è quella che distingue la nostra razza dal resto della biosfera, inclusi anche i nostri parenti più stretti, le grandi scimmie antropomorfe. A un certo punto, nell’evoluzione, compare l’homo sapiens E bisogna ammettere che senza queste potenti discontinuità non esisterebbe né l’evoluzione né il progresso né l’uomo.
Contro la crisi serve il coraggio della discontinuità.
Si possono trovare nella storia di un microcosmo come di un macrocosmo dei segnali che preparano a balzi, crepe, salti, così che quel capitalismo che oggi sembra infinito e che ci precipita in un buco nero infinito, di colpo può crollare. Crisi, dopotutto, significa opportunità. Il capitalismo stesso è discontinuità, si basa su invenzioni, scoperte, ritrovati che rivoluzionano le produzioni precedenti o trasformano il mercato. Ed è discontinuità anche la reazione al capitalismo stesso che, dalle proprie sciagure, trae linfa per nuove strategie di attacco.
E’ vero che a volte sembra che ci siano strutture economiche, sociali, politiche apparentemente permanenti, ma nulla in questo mondo è radicato alla fissità e all’immutabilità. Contro la legge della conservazione insorge il principio della rivoluzione, i mutamenti di rotta, l’insorgenza del diverso, l’esplosione dell’imprevedibile.
Non esistono nella storia comunità umane o sistemi sociali o economici immobili per sempre. E il divenire storico procede per balzi.
Così come sulla montagna che sembra immutabile avviene un movimento lento e continuo di particelle che si spostano finché esse, col loro stesso peso, raggiungono il punto critico in cui producono una valanga che cambierà l’assetto di tutta la montagna, in modo simile i comportamenti umani che sembrano da tempi lunghissimi ancorati alla sopportazione e alla passività raggiungono infine il loro punto critico dopo cui si muovono tutti insieme e abbattono le forze perverse che li tenevano avvinti a una condizione di servaggio.
Secondo Kuhn, una rivoluzione scientifica è segnata dall’apparire di nuovi paradigmi, di nuovi schemi concettuali. Tutto comincia dal pensiero per svilupparsi poi nel mondo delle cose e delle azioni. Allo stesso modo una rivoluzione sociale è contrassegnata dall’apparire di nuove energie e di nuove speranze che possono modificare completamente le attese di base e produrre comportamenti reattivi di grande impatto e di afflato rivoluzionario.
E’ chiaro che l’insorgenza all’interno del corpo sociale di questi moti di rottura brusca con lo status quo non può che allarmare i tutori dell’ordine costituito, i custodi della fissità del potere (come uno Scalfari per esempio), determinando la loro reazione scomposta e violenta, perché tutto ciò che mette in discussione un pessimo potere non può che essere visto come una crepa minacciosa al suo mantenimento eterno e immutabile e dunque al mantenimento fisso e immutabile di coloro che da quel potere hanno tratto tutta una vita.
Nella storia delle rivoluzioni gli studiosi hanno determinato che ciò che produce la loro eruzione non è il basso tenore di vita o la mancanza di diritti delle masse popolari, non è, cioè, la miseria o l’impotenza la molla che fa scattare la reazione rivoluzionaria.
Le rivoluzioni nascono dalla speranza di un cambiamento.
Se a produrre le rivoluzioni fosse solo la miseria, esse esploderebbero nei luoghi della Terra dove lo sfruttamento umano è maggiore.
Alla fine del 1700 la rivoluzione non esplose in Russia dove il popolo viveva peggio che in altri paesi europei, ma in Francia che era uno dei Paesi dove, paradossalmente, si stava meglio, dove l’industria manifatturiera tirava, lo stile di vita delle classi alte era modello per l’Europa ecc., e perché? Perché qui si determinarono movimenti di pensiero che aprivano le porte a forti speranze di trasformazioni politiche e sociali, idee che, pur provenendo in parte dall’Inghilterra, trovarono in Francia massimamente i loro promotori e diffusori, facendo breccia anche nelle rivendicazioni di quella parte del popolo che viveva in condizioni di miseria.
Tutto nasce dal pensiero. Cambi i paradogmi del tuo pensiero, cambierà irrimediabilmente la tua azione.
Là dove il pensiero non è in grado di raffigurarsi un mondo migliore, non può esserci rivoluzione né cambiamento, ma solo inerzia e schiavitù mentale e materiale.
Sappiamo ciò che siamo ma non sappiamo ciò che possiamo essere.
E le rivoluzioni scoppiano quando ciò che vorremmo essere diventa più forte di ciò che siamo.

Pasolini
Una educazione comune, obbligatoria e sbagliata ci spinge tutti dentro l’arena dell’avere tutto a tutti i costi. In questa arena siamo spinti come una strana e cupa armata in cui qualcuno ha i cannoni e qualcuno ha le spranghe. Allora una prima divisione, classica, è «stare con i deboli». Ma io dico che, in un certo senso tutti sono i deboli, perché tutti sono vittime. E tutti sono i colpevoli, perché tutti sono pronti al gioco del massacro. Pur di avere. L’educazione ricevuta è stata: avere, possedere, distruggere.”
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QUALE DEMOCRAZIA?
Paolo De Gregorio

Per oltre un secolo ci hanno lavato il cervello, aiutati dai preti, che il comunismo fosse una ideologia materialista, negatrice di ogni libertà, dimenticandosi che il sistema capitalista è esattamente uguale, avido oltre ogni decenza, senza rispetto per l’uomo e l’ambiente, diffusore di una cultura, di una ideologia e di una prassi dove è evidente che tutto si compra.
Entrambi i sistemi hanno bisogno di milioni di schiavi salariati la cui sola “libertà” è quella di scegliere, come a Taranto, di morire di inquinamento o di fame.
La globalizzazione ha accentuato questo fenomeno e lo stato che ancora si richiama falsamente al comunismo (che non c’è mai stato al mondo), la Cina, si distingue per imporre a centinaia di milioni di schiavi salariati le peggiori condizioni di sfruttamento e di nocività.
Oggi le classi subalterne nel mondo (ormai tutto in mano al capitale multinazionale, al mercato globale, alle banche) sono sottoposte a condizioni di sfruttamento sempre più dure, senza più alcuna certezza del posto di lavoro che ormai è legato alla decisione dei proprietari di delocalizzare dove la manodopera costa di meno o le tasse sono inferiori, o a nuovi soggetti che entrano nel mercato e praticano prezzi inferiori facendoli fallire.
E non puoi nemmeno prendertela con la politica, in mano a ridicoli personaggi, ignoranti e ladri, perché essa è totalmente ininfluente sulle scelte economiche dove, ripeto, contano solo le decisioni dei singoli capitalisti e delle banche, all’interno della logica del mercato globale,
In questo contesto generale affoga l’Italia spinta giù anche dalla gigantesca truffa che si nasconde dietro una sigla politica che si chiama “popolo della libertà”, in cui il popolo non può nemmeno decidere chi eleggere. Quanto alla libertà chiediamo quale sia quella dei cittadini di Taranto, degli operai dell’Ilva, dei disoccupati, dei senza casa, degli agricoltori e dei cittadini di Caserta avvelenati dai rifiuti tossici gentilmente spediti dagli industriali del Nord?
Questa famosa “libertà”, invocata genericamente da tutti, ma in particolare dalla destra populista, di che cosa è fatta, quali sono le sue componenti principali? Sono tre: la libertà religiosa, quella di voto, la libertà economica.
Su quella religiosa, almeno in Europa, non ci sono problemi, le guerre di religione sono alle spalle, l’ateismo è tollerato e, in genere, i cosiddetti cristiani nella vita reale non applicano quasi nulla dei principi che dicono di condividere e di considerare sacri.
Quella di voto, almeno in Italia, è una libertà condizionata, quasi inesistente, sia per la presenza di una legge elettorale truffa o porcata che ci impedisce di eleggere persone di nostra fiducia, sia perché tutte le informazioni che circolano sono manipolate da chi possiede giornali e TV (la famosa libertà di stampa) in mano ad oligarchie economiche e ai partiti politici che si sono spartiti la RAI.
Quanto alla libertà economica, alla faccia dei marpioni che affermano che le classi sociali non esistono più, essa è ferocemente e duramente stabilita dalla forza del denaro e della proprietà privata a fronte di un vasto proletariato che non possiede nemmeno la casa per abitare e può solo vendere la propria forza lavoro.
L’unico modo decente di parlare di libertà economica a queste persone dovrebbe necessariamente riguardare un reddito di cittadinanza, un programma adeguato di edilizia popolare, da realizzarsi con tutto il denaro che viene sprecato con le spese militari, per gli enti inutili come le province e il Senato, con il finanziamento pubblico dei partiti e dell’editoria, l’8 per mille alle chiese, la TAV, ecc. ecc.
Si può incominciare a parlare di democrazia solo se nessuno viene lasciato indietro senza reddito e senza casa, e la tanto decantata Costituzione è segno che va aggiornata visto che non ha reso esecutivi il diritto al lavoro e ad un alloggio e permette ad un monopolista dei media di diventare primo ministro.
Quella che oggi si continua fraudolentemente a chiamare democrazia è in realtà il dominio delle oligarchie capitaliste, delle banche, dei proprietari dei media, delle mafie, delle associazioni segrete, delle lobby, dei politici di professione, dei sindacati, che vogliono solo che le cose restino come sono.
Disoccupati, precari, popolazioni inquinate sono oggi senza rappresentanza politica. Devono capire che si devono fidare solo di se stessi, autogestire l’antagonismo, far crescere nelle iniziative e nelle lotte, una nuova classe dirigente.

A CHI INSISTE NELL’EVOCARE UNA RIVOLUZIONE VIOLENTA
Viviana Vivarelli

Contro la violenza io ho solo la ragione.
Chi usa la violenza si mette da subito nella parte del torto.
La rivoluzione francese non vinse perché fu violenta, perché dopo venne la restaurazione, tornò la monarchia, si persero le conquiste sul campo. Vinse perché restarono le idee, restò la profonda trasformazione culturale dei Francesi e si allargò l’influsso delle idee politiche dell’Illuminismo su tutte le costituzioni del mondo.
La rivoluzione americana non vinse perché buttò le balle di thé in mare o perché i coloni ebbero la meglio militarmente sugli Inglesi, vinse perché produsse una Costituzione e una nuova idea di democrazia che influenzò altre democrazie nel mondo.
Oggi vediamo fallire o abortire altre grandi rivoluzioni che hanno usato la via del sangue: quella siriana anzitutto e poi quella egiziana, turca o tunisina…mentre la rivolta spagnola o di Wall Street si perdono nel nulla.
Non sarà con la rivolta di piazza che risolleveremo questo Paese.
Il sangue chiama solo altro sangue e giustifica altre barbarie.
La cricca di finanzieri che ha costruito l’attuale idea di Europa ha messo nella Costituzione Ue la condanna decisa di qualunque rivolta di piazza fino a giustificare il ritorno della pena di morte contro un popolo che si ribella all’oppressione di un pessimo Governo.
E poi gli Italiani sono un popolo pacifico che non ha mai saputo fare una rivoluzione e non avrebbe fatto nemmeno il Risorgimento se non si fosse appoggiato all’esercito piemontese.
Noi siamo il popolo meno rivoluzionario della Terra.
Possiamo tentare solo una rivoluzione culturale, che cammini sulle strade dell’informazione, della verità, della denuncia e illumini progressivamente il numero maggiore possibile di persone.
Non esiste potere che non si fondi sull’accettazione e sul sostegno di una larga parte della gente. Quando questa accettazione si rivolterà in critica e quando questo sostegno si trasformerà in opposizione, il potere di questa gente falsa e nemica dell’Italia finirà.
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Spinoza
Enrico Letta: “E’ meglio votare Berlusconi che Grillo”. Neanche lui prende in considerazione l’ipotesi di votare PD.
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Letta, stai a pazzià?
Qualcuno gli presenti Bersani.

Enrico Letta “Meglio votare Berlusconi che Grillo”
Per te e per tuo zio di sicuro.
Zio Gianni ringrazia.
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Piccoli D’Alema crescono.
Enrico Letta “Meglio votare Berlusconi che Grillo”. Il bipolarismo funziona così.
In effetti passare da “Berlusconi dimettiti” a “Grillo dimettiti” sarebbe dura.
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Quando Letta fu nominato da Napolitano (Letta non è mai stato eletto, esce dall’antidemocrazia ma Scalfari non se n’è mai accorto) Spinoza scriveva:

Letta è la persona di cui il nostro Paese ha bisogno per uscire dalla Crisi e trovare un via piú veloce per le Indie
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Enrico Letta sale al Quirinale. Formerà un governo di inutilità nazionale.
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Lo zio Gianni lascia andare avanti Enrico. Letta Continua.
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L’Incarico a Letta. VeDrà lui
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Napolitano chiama Enrico Letta al Colle.
Il primo Presidente del Consiglio giovane?
Non preoccupatevi, l’importante è essere vecchi dentro.
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“Ciao Enrico, sono zia. Ho fatto il ragù. Se vuoi venire per pranzo, così con zio Gianni fate le larghe intese”.
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.. meglio: Le lasche intese.
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“Allora, presidente, chi devo convocare per dargli l’incarico?”
“Letta.”
“Letta quale, scusi?!”
“Uh, come la fai sempre lunga: quello che trovi prima.”
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Enrico Letta riceve l’incarico da Napolitano.
“Mescola lentamente, sennò fa i grumi.”
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Amato si dichiara soddisfatto della nomina di Letta. Ha 30.000 motivi al mese per fottersene.
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Si scrive “Letta”, si legge “Spam”
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Enrico Letta è uno giovanile, appena ricevuto l’incarico ha dichiarato: “Bella zio!”
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Visto che Pd e PdL difficilmente troveranno l’accordo su IMU, IVA, PIL, BCE… hanno basato l’intesa sul DNA.

SOTTO IL GIOGO DI UNA MALIGNA STUPIDITA’
Viviana Vivarelli

Ogni giorno corro e mi do da fare per sbrogliare pratiche complicate che sembrano non aver mai fine e sempre incontro persone surreali che mi mettono i bastoni tra le ruote o sembrano divertirsi solo a crearmi delle complicazioni o fanno male il loro lavoro.
Credo che sia un grandissimo male la malvagità, credo che sia pessima la corruzione, credo che sia stressante e infinita l’ignoranza, ma la cosa peggiore di questo Paese è la burocrazia, la stupidità maligna delle leggi e la cialtronaggine degli infiniti impiegati che si incontrano ogni giorno e che fanno male il loro lavoro doppiando la cattiveria insulsa e dannosa dei politici e operando solo contro i cittadini. E mai una volta che stiano dalla loro parte! Queste due classi di boriosi, inefficienti e maligni rappresentanti del potere, dall’alto dello scranno al basso infimo dello sportello, sono una vera piaga nazionale.
Ogni giorno di più capisco e apprezzo le battaglie che mio marito faceva quotidianamente arrabbiandosi e lottando contro i mulini a vento di un Paese impossibile. Ogni giorno apprezzo di più la frase della cameriera italiana a Berlino che non voleva tornare in Italia, perché, diceva: “Qua non devo difendermi da nessuno!”.
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BEPPE GRILLO
Marziano: “Vorrei qualche conferma. Sono uno studioso del suo Paese e qualcosa non mi torna. Ma è vero che 8 milioni di italiani sono diventati dei poveracci? Come è successo? Un Paese che era tra le prime potenze industriali. E poi è vero che Alitalia è stata comprata dalle Poste Italiane, che Enrico Letta è presidente del Consiglio e Napolitano è due volte presidente della Repubblica? Mi dica che sono delle falsità. E quel tizio che era fallito vent’anni fa con una montagna di debiti, si l’amico di quello grosso, Craxi, ha veramente governato il Paese per anni?”
Passante: “Le confermo ogni cosa.”
Marziano: “Permetta, questa è fantascienza. E’ vero che i leader sono ancora Bossi, D’Alema, la Finocchiaro, Cicchitto e Formigoni? Sembra “Ritorno al futuro”. Abbia pazienza, neppure nei romanzi di Asimov succedono cose del genere. Questi hanno rovinato l’Italia e ancora la guidano dopo vent’anni. Ma quale popolo accetterebbe tutto questo?”
Passante: “Guardi ho da fare. Se vuole avere maggiori informazioni legga i giornali e segua la televisione, come la maggior parte degli italiani.”
Marziano: “Scusi se insisto, ma nello studio della Storia dell’Universo non ho mai trovato una situazione simile. Come dite voi qui, “Mazziati e contenti”? Gli stipendi più bassi, le tasse più alte, la disoccupazione giovanile record dal dopoguerra e, contemporaneamente, gli stipendi dei parlamentari più alti, il finanziamento pubblico ai partiti per centinaia di milioni. Come fate? Qual è il vostro segreto?”
Passante: “Devo verificare quello che mi sta dicendo. Lei è scusabile, non è di queste parti, ma Letta e Saccomanni hanno visto la luce in fondo al tunnel. Perché dovrebbero mentire? Io sono ottimista.”
Marziano: “Un procuratore a Palermo ha fatto un appello alla mafia perché si stacchi dalla politica. Ecco, questo non può essere vero. E ho saputo che Dell’Utri è ancora a piede libero e che Falcone e Borsellino sono stati uccisi anche grazie a un accordo Stato-mafia. Altro che “Cronache Marziane”. Quando si toglie l’impossibile, tutto il resto è probabile. Voi state smentendo questa teoria. Per voi l’impossibile è realtà.”
Passante: “Lei è un provocatore. Ascolti la RAI o Mediaset, legga i quotidiani nazionali, centellini le parole di gente del calibro di uno Scalfari o di un Severgnini e poi ne riparliamo. Si informi, caro alieno, si informi, come fanno tutti gli italiani che votano pdl e e pd. Non possono essere tutti imbecilli, via… Lei sta diffamando un Paese. Guardi se trovo un vigile la denuncio.”
Marziano: “Si calmi. Sto solo facendo una ricerca. E, a proposito, ho trovato un dato interessante. L’Italia è agli ultimi posti per la libertà di informazione. Cosa può dirmi su questo?”
Passante: “Certo se tutti dicono le castronate che dice lei, altro che disinformazione. Studi, caro il mio marziano, si applichi prima di aprire le due bocche che si ritrova.”

VV
Dunque questo Paese è sotto il giogo di un impotente pervertito che si fa dominare da una lesbica rampante che caccia dai suoi palazzi i politici a lei non graditi, e questo rottame umano è ben sorretto da un partito insurrezionalista e separazionista come la Lega, ben lieta una volta di più a fare gli interessi di corrotti, mafia e P2, mentre il partito che doveva essere il suo antagonista naturale presentandosi come diverso e vincere a mani basse si fa in quattro per spaccarsi al proprio interno e mettersi contro i suoi elettori sostenendo il primo corrotto d’Italia, quello che assieme al Pd ha rovinato per 20 anni questo Paese.
E anche di fronte a questo quadro che chiamare macello o bordello sarebbe per difetto, ci sono elettori che insistono a difendere questi e quelli mentre i media imperversano a blaterare di nulla nella peggiore campagna di disinformazione dei cittadini che si sia mai vista in Occidente.
E tuttavia qui si muore senza un AMEN!
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E godetevi queste perle istituzionali

Razzi e la Corea del nord (CROZZA)

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LE ORE DEL LAVORO

Forse si dovrebbe sapere che le ore lavorative non sono le stesse nel mondo.
Il massimo di sfruttamento si ha in Cile con 2.068 ore l’anno.
Al 3° posto la Grecia, con 2.017 ore di impiego annuale per ogni singolo lavoratore, in vetta alla classifica europea per ore di lavoro pro capite.
Al contrario, la Germania è tra i paesi europei che richiede meno sforzi ai suoi cittadini: un lavoratore tedesco in media lavora solo 1.408 ore all’anno, piazzandosi così al penultimo posto. Ultima l’Olanda con 1.337 ore. Dunque un lavoratore greco, secondo l’OCSE, nel 2010 ha lavorato il 40 % di più rispetto a un suo pari tedesco.
L’Italia è settima con 1.778 ore di lavoro annuali pro capite.
Se però si guarda alla produttività, in testa ci sono Lussemburgo e Norvegia. Poi vengono Irlanda, Belgio, Olanda e Francia. La Germania è settima, dunque non solo i lavoratori tedeschi lavorano poco ma rendono anche meno.
..
Ma come si fa a votare il Pd?????

D’Alema: l’inciucista
Veltroni: il logorroico
Bersani: il farfugliante
Letta: la gatta morta
Renzi: la cheerleader
..
Carlo Lavore
Tra i 4 candidati non c’è nessuna differenza. Quatto facce della stessa medaglia. Spero nel fallimento di queste primarie. Ogni voto dato a questo PD, partito defunto, è un voto di legittimazione a un partito che ai lavoratori ha fatto più male che bene, un partito che potrebbe chiamarsi pure partito Vanna Marchi, non c’è differenza, vendono aria fritta allo stesso modo. Per esempio: legge Fornero sull’età pensionabile, Bersani continuava a dire: ci vuole flessibilità, e poi vota questa legge senza flessibilità pensionabile. In campagna elettorale l’età pensionabile flessibile per il PD era una priorità, con Letta non si parla più di flessibilità pensionabile. Dal 1956 una legge dichiarava inutili 350 enti e non sono bastati 57 anni per eliminarli, però è bastata solo una notte per beffare gente a cui mancava 1 o 2 anni per andare in pensione e allungare la loro attesa di altri 5 o 6 anni, il tutto senza toccare i privilegi delle pensioni d’oro e ritardando l’ingresso di giovani nel mondo del lavoro. I nonni al lavoro i nipoti disoccupati, questo è il riformismo del PD, partito defunto. Mai più un voto a questo pseudo partito del socialismo europeo, traditore dei lavoratori. Bersani ha votato la legge Fornero, Renzi dice che questa legge è ottima, anche se penalizza prima di tutto i giovani. Dove sta la differenza tra il vecchio Bersani e il giovane Renzi? Se questo partito dovesse sparire, nessuno ne sentirebbe la mancanza….
Il presentatore annunciò: “Ecco a voi il niente!” e si presentò il Pd.

Oreste
Legge Severino, già 37 i decaduti. Ma per il Pdl è incostituzionale solo per B.
Sono 17 i consiglieri regionali (più 20 tra provinciali e comunali) che hanno dovuto lasciare lo scranno e la vita politica a seguito di decreti firmati dal premier applicando la norma che è ormai l’incubo del suo principale alleato di governo. Nessuno ha preteso di salvarli in nome della loro agibilità politica, dell’incostituzionalità e della illegittima retroattività della 235. Pensate che gli ultimi decreti di applicazione della legge Severino li ha firmati Letta: atto dovuto come presidente del Consiglio. Altro che voto palese o meno!

SERGE LATOUCHE

Latouche è un economista e filosofo francese. Animatore della Revue du MAUSS, presid. dell’associazione «La ligne d’horizon»,prof. emerito di Scienze economiche all’Università di Parigi XI e all’Istituto di studi sullo sviluppo economico e sociale di Parigi. È tra gli avversari più noti dell’occidentalizzazione del pianeta e sostenitore della decrescita conviviale e del localismo. Conosciuto per i suoi lavori di antropologia economica, critica il concetto di economia intesa come attività di mera scelta tra mezzi scarsi per poter raggiungere un fine. Si rifà alla definizione di economia sostanziale, attività in grado di fornire i mezzi materiali per soddisfare i bisogni delle persone. Critica il concetto di sviluppo e di razionalità ed efficacia economica, che appartengono ad una visione del mondo che mette al 1°posto il fattore economico; per Latouche invece si deve decolonizzare l’immaginario occidentale, colonizzato dall’economicismo sviluppista.
Critica anche lo sviluppo sostenibile, estremo tentativo di far sopravvivere lo sviluppo, cioè la crescita economica, facendo credere che da essa dipenda il benessere dei popoli, quando i maggiori problemi ambientali e sociali del nostro tempo sono dovuti proprio alla crescita ed ai suoi effetti collaterali; per cui occorre una strategia di decrescita, incentrata sulla sobrietà, sulle
“8 R”: rivalutare, ricontestualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare.
Essendo un difensore delle realtà locali, è stato tacciato di relativismo. Lui obietta che il preteso universalismo è solo il tentativo della ‘tribù occidentale’ di imporre il proprio modello al mondo. Occorre invece rispettare le diversità e farle dialogare tra loro in un quadro di coesistenza.
Nemico del consumismo e della razionalità strumentale, Latouche è un intellettuale molto originale che per certi versi piace sia alla dx radicale che alla sx antagonista e dovrebbe piacere anche alla Lega, ma è diventato uno dei leader intellettuali del movimento no global mondiale per il suo attacco al neoliberismo e alla sua sfrenata avidità di capitale e di potere.
Latouche indica gli effetti perversi dello sviluppo economico neoliberista, che hanno portato alla distruzione del pianeta e al saccheggio della biosfera, peggiorando la vita di miliardi di persone. Alla società della crescita convulsa e forzata che ha portato inquinamento, sfruttamento, aumento della miseria e dell’ingiustizia economica e sociale, Latouche contrappone un nuovo stile di vita, che chiama “decrescita”.

“Continuando come adesso dove andiamo? Dritti contro un muro. Siamo a bordo di un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta”.

“Occorre abbandonare l’obiettivo fideistico della crescita illimitata ad ogni costo, orientata ad un crescente profitto da parte di un ristretto gruppo di capitalisti che tentano di sottomettere ai loro voleri tutto il mondo, fregandosene delle conseguenze disastrose per l’ambiente e per l’umanità. Essi hanno ridotto la società intera a puro strumento e mezzo della loro avidità di lucro e hanno fatto dell’uomo “lo scarto di un sistema che punta a renderlo inutile e a farne a meno”.

“Consumiamo troppo, mangiamo troppo, buttiamo troppo. Soprattutto viviamo nella convinzione che sia possibile una crescita infinita in un luogo, quale è il nostro pianeta, finito, ignorando limiti ed entropia. Dunque che fare per cambiare le cose? Bisogna cambiare paradigma. Ma quello neoliberista ce lo hanno infilato talmente bene in capo che è come cambiare religione. Bisogna abbandonare l’idolatria della crescita che ormai, è chiaro, è solo crescita di capitale per alcuni e crescita di miseria per tutti altri.”

Le 8 R
-Rivalutare. Rivedere i valori in cui crediamo e in base ai quali organizziamo la nostra vita, cambiando quelli che devono esser cambiati. L’altruismo dovrà prevalere sull’egoismo, la cooperazione sulla concorrenza, il piacere del tempo libero sull’ossessione del lavoro, la cura della vita sociale sul consumo illimitato, il locale sul globale, il bello sull’efficiente, il ragionevole sul razionale. Questa rivalutazione deve poter superare l’immaginario in cui viviamo, i cui valori sono sistemici, sono cioè suscitati e stimolati dal sistema, che a loro volta contribuiscono a rafforzare.

-Ricontestualizzare. Modificare il contesto concettuale ed emozionale di una situazione, o il punto di vista secondo cui essa è vissuta, così da mutarne completamente il senso. Questo cambiamento si impone, ad esempio, per i concetti di ricchezza e di povertà e ancor più urgentemente per scarsità e abbondanza, la “diabolica coppia” fondatrice dell’immaginario economico. L’economia attuale, infatti, trasforma l’abbondanza naturale in scarsità, creando artificialmente mancanza e bisogno, attraverso l’appropriazione della natura e la sua mercificazione.

-Ristrutturare. Adattare in funzione del cambiamento dei valori le strutture economico-produttive, i modelli di consumo, i rapporti sociali, gli stili di vita, così da orientarli verso una società di decrescita. Quanto più questa ristrutturazione sarà radicale, tanto più il carattere sistemico dei valori dominanti verrà sradicato.

-Rilocalizzare. Consumare essenzialmente prodotti locali, prodotti da aziende sostenute dall’economia locale. Di conseguenza, ogni decisione di natura economica va presa su scala locale, per bisogni locali. Inoltre, se le idee devono ignorare le frontiere, i movimenti di merci e capitali devono invece essere ridotti al minimo, evitando i costi legati ai trasporti (infrastrutture, ma anche inquinamento, effetto serra e cambiamento climatico).

-Ridistribuire. Garantire a tutti gli abitanti del pianeta l’accesso alle risorse naturali e ad un’equa distribuzione della ricchezza, assicurando un lavoro soddisfacente e condizioni di vita dignitose per tutti. Predare meno piuttosto che “dare di più”.

-Ridurre. Sia l’impatto sulla biosfera dei nostri modi di produrre e consumare che gli orari di lavoro. Il consumo di risorse va ridotto sino a tornare ad un’impronta ecologica pari ad un pianeta. La potenza energetica necessaria ad un tenore di vita decoroso (riscaldamento, igiene personale, illuminazione, trasporti, produzione dei beni materiali fondamentali) equivale circa a quella richiesta da un piccolo radiatore acceso di continuo (1 kw). Oggi il Nord America consuma dodici volte tanto, l’Europa occidentale cinque, mentre un terzo dell’umanità resta ben sotto questa soglia. Questo consumo eccessivo va ridotto per assicurare a tutti condizioni di vita eque e dignitose.

-Riutilizzare. Riparare le apparecchiature e i beni d’uso anziché gettarli in una discarica, superando così l’ossessione, funzionale alla società dei consumi, dell’obsolescenza degli oggetti e la continua “tensione al nuovo”.

-Riciclare. Recuperare tutti gli scarti non decomponibili derivanti dalle nostre attività.

Il problema è che ci hanno condizionati mentalmente a credere che la crescita sia un bene e che da essa dipenda il nostro lavoro e il nostro benessere. Ma qui stiamo parlando di ‘crescita economica’, e di un modello di crescita economica che è stato imposto al mondo da una ristretta cricca di capitalisti che per benessere e per sviluppo intende solo il proprio, usando per massimario sistemi cinici di totale disprezzo per il pianeta e per chi lo abita. Per questo Latouche dice che ci hanno ‘colonizzato’ il cervello, cioè ci hanno abituato a pensare in un certo modo, e la vera rivoluzione consiste nel ‘decolonizzare i cervelli’, cioè nel liberarli dal condizionamento pavloviano che li porta ad essere servi consenzienti del sistema.
Ci dicono che dobbiamo per forza aumentare il Pil, tutto gira attorno al Pil, le tasse, i tagli allo stato sociale, le riduzioni dei diritti del lavoro, ma ci ingannano.
Se il Pil aumentasse del 3,5 % l’anno, in un secolo aumenterebbe di 31 volte, col tasso di crescita cinese del 10% addirittura di 736 volte. Sarebbe il paradiso. Ma è così? Niente affatto. Il mondo non va affatto verso il paradiso, va verso l’inferno. I popoli sono stati sacrificati in nome di paradigmi economici divinizzati e indiscutibili e vanno verso una miseria crescente in nome del Pil e dei suoi sacerdoti. Non si può continuare ad avere governi che sacrificano i diritti e il futuro dei popoli in nome del Pil, che è diventato la nuova divinità astratta che esige sacrifici umani. Occorre una rivoluzione culturale che abbatta i criteri del neoliberismo in nome di una vita più umana, che valorizzi l’uomo, non il Pil, perché deve essere l’uomo il centro del sistema e non il lucro o il potere di una ristretta cricca di oligarchi che pensa solo al proprio interesse personale uccidendo il mondo.

Rivalutare
I valori borghesi del secolo scorso un poco alla volta si sono prosciugati, lasciando soltanto dei gusci vuoti: megalomania individualistica, rifiuto della morale,egoismo. La società della decrescita dovrà poggiare su un sistema rovesciato di valori. “Amore della verità, senso della giustizia, responsabilità, rispetto della democrazia, elogio della differenza, dovere di solidarietà, uso dell’intelligenza”.

Riconcettualizzare
Diventa necessario ripensare alcuni concetti fondamentali come quelli di ricchezza e povertà, “ma anche il binomio infernale, fondatore dell’immaginario economico, rarità/abbondanza”.

Ristrutturare
“Ristrutturare significa adeguare l’apparato produttivo e i rapporti sociali al cambiamento dei valori”. Per es. si potrebbero riconvertire le fabbriche automobilistiche in fabbriche di macchinari per il recupero di energia attraverso la cogenerazione.

Rilocalizzare
Quello della località è uno dei concetti cardine di tutto il paradigma della decrescita e anche uno dei più anti moderni. “Se le idee devono ignorare le frontiere, al contrario i movimenti di merci e di capitali devono essere limitati all’indispensabile”. La cultura, la politica e il senso della vita devono ritrovare un “ancoraggio territoriale”

Ridurre
Ridurre significa innanzitutto ridurre gli sprechi, in modo da gravare di meno sulla nostra povera biosfera. È inaccettabile che oggi i paesi ricchi producano 4 miliardi di tonnellate di rifiuti l’anno. Altre cose da ridurre urgentemente sono gli orari di lavoro, per restituire il tempo a tutto quello che rende la vita degna di essere vissuto e il turismo di massa, con le sue gravose conseguenze, come l’inquinamento e la distruzione delle destinazioni che subiscono questo turismo.

Riutilizzare/riciclare
Forse la più scontata delle “R”, è un concetto ormai dato per acquisito, allora come mai le amministrazioni e la politica non lo hanno ancora trasformato in un cardine del nostro sistema produttivo?

Latouche dice che i neoliberisti che imperversano da quando è iniziata la civiltà industriale hanno ‘colonizzato’ i nostri cervelli, cioè ci hanno indotto a credere a dei presunti valori come se fossero indiscutibili e assoluti. Per es. “Tutto è mercato” “La globalizzazione è bene” “Tutto si misura col PIL” “L’economia è il fine ultimo della vita umana”.
Questi ‘dogmi’ vanno abbattuti. Non è vero che tutto è mercato, perché significherebbe che ogni cosa, persona o valore è una merce. Non è vero che tutto deve essere globalizzato. Ci sono valori e qualità e beni e modi di vivere che sono locali e hanno un valore intrinseco che deve essere rispettato. Non è vero che tutto si misura col Pil. Il Pil è il prodotto interno lordo e misura anche le spese per un terremoto, una strage, un cataclisma, una guerra, ma non misura il volontariato, gli atti non profit, le infinite cose che facciamo ogni giorno per amore, per amicizia, per aiuto umano. E non è affatto vero che ogni cosa esistente deve avere come fine ultimo l’economia neoliberista. Ci sono valori umani superiori, come la partecipazione, la solidarietà, il rispetto reciproco, gli ideali, i progetti di vita non utilitaristici. L’economia è un semplice mezzo della vita umana e non potrà mai essere il suo fine ultimo o divorerà l’uomo sull’altare del lucro di pochi potenti.
In un mondo deve l’economia (e dunque il potere dei potentati economici) domina tutto, anche la giustizia diventa ingiusta perché le leggi sono fatte o interpretate o violate da chi può permettersi di farlo da una posizione di forza economica. Ma ci fanno credere che ciò che è legale sia giusto. Niente di più falso. In un Paese dove è il potere economico a fare le leggi, chi è povero avrà sempre torto e chi è ricco resterà sempre impunito. Legale non equivale a giusto.
..
Noi siamo i vivi morenti
Loro sono i morti viventi

..
« All’ordine Facite Ammuina,
tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa
e quelli a poppa vadano a prua;
quelli a dritta vadano a sinistra
e quelli a sinistra vadano a dritta;
tutti quelli sottocoperta salgano sul ponte,
e quelli sul ponte scendano sottocoperta,
passando tutti per lo stesso boccaporto;
chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e là.
»

Firmato:
l’Ammiraglio Giuseppe di Brocchitto e il “Maresciallo in capo dei legni e dei bastimenti della Real Marina” Mario Giuseppe Bigiarelli.
alias il capintesta Berlusconi e il semprevice Alfano
ad gloriam posterorum.
..
www.masadaweb.org


MASADA n° 1496 23/11/2013 LA DISMISSIONE DELLO STATO

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blog di Viviana Vivarelli

Si è votato in Basilicata, una Regione circondata dal vuoto – Legalità e iniquità – Un fantasma atterrisce i poteri forti europei: il populismo- Praticare democrazia – Una classe politica abusiva e che non ci rappresenta- La svendita dell’Italia – Complotto a casa Scalfari: la troika italiana e la dismissione dello Stato – Vietato criticare le banche – Il Paese che perde i suoi giovani – La legge di stabilità: il saccheggio continua- La siepe della Boldrini

“Contro la stupidità umana, neanche gli dei possono lottare.”
Isaac Asimov
.
Se non riusciremo ad immaginare un mondo diverso, non solo non riusciremo nemmeno a trasformare quello esistente ma ci meriteremo un mondo peggiore.
V.
.
Jaroslaw Iwaszkiewicz
Il mondo fa paura

Il mondo fa paura
ma in esso nuotano
in un immenso acquario
betulle volpi
torrenti di fiori
strade di campagna
e case di legno
e ancora i concerti di Brahms
e i valzer di Chopin


LA REGIONE CIRCONDATA DAL VUOTO
Viviana Vivarelli

Si è votato in Basilicata.
Altissima l’astensione. Ha votato un lucano su 3. L’affluenza non è mai stata così bassa.
Il csx ha vinto ma ha perso ben 54.284 voti rispetto alle precedenti regionali. Il cdx è crollato di 44.834 voti. Il M5S prende 32.919 voti. Non c’era alla precedenti regionali.
La Basilicata è una delle 3 più piccole regioni italiane.
Ha solo 575.000 abitanti di cui 450.000 elettori, quanto la sola Bologna.
Di questi​ ​
ben 118.376 hanno più di 65 anni.
Ci sono 154 anziani ogni 100 giovani.
E’ la regione col numero maggiore di falsi invalidi, uno su 3.
Lavora uno su 3.
Quelli che lavorano sono in genere anziani.
Le percentuali di disoccupazione giovanile sono da record. I giovani tentano disperatamente di mettersi in proprio ma l’aiuto dalle banche non esiste.
La stretta del credito qui è durissima.
In 8 anni si sono persi 5 mila occupati tra i 15 e i 24 anni. In un anno, il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato del 10%.
In 10 anni sono emigrate 120.000 persone.
Non si può nemmeno confidare sul turismo. In questa regione dimenticata da tutti non esiste nemmeno un treno per Matera, seconda città della Basilicata, per quanto i Sassi siano Patrimonio dell’umanità per L’Unesco, e per quanto Matera sia la prima città del sud a insorgere contro il nazifascismo e per questo decorata con medaglia al valor militare.
L’economia che era già bassa è scesa ai livelli di 15 anni fa, -2,9 del Pil. Il cedimento dell’economia è peggiore non solo della media italiana ma addirittura della media del Sud.
I consumi delle famiglie continuano a scendere.
Il credito delle banche quasi non esiste.
Solo quest’anno si sono persi 4000 posti di lavoro.
Dal 2005 al 2013 Vito de Filippo (csx e ora lettiano) è stato governatore della Basilicata.
Il 24 aprile 2013 la Procura di Potenza arresta due Assessori regionali della sua giunta e il capo dell’opposizione, spiccando provvedimenti per 11 consiglieri di maggioranza e opposizione per peculato nello scandalo rimborsi ai gruppi regionali che già vedeva indagati moltissimi di loro tra cui lo stesso Governatore (rimborsopoli).
Il governatore De Filippo, dopo gli arresti, nomina una nuova Giunta, la terza, per portare la Regione al voto dopo i numerosi scandali, poi dà le dimissioni.
Risultato: il Pd vince di nuovo con più di 130.000 voti (il 52,47% non ha votato) e elegge proprio uno degli indagati per peculato: Marcello Pittella del Pd. Pittella ha detto: “Vince il buon governo!” (Non ci sono parole).

Dunque, grazie al Pd La Basilicata è una delle regioni più povere e disgraziate d’Italia.
E’ sempre stata governata (si fa per dire) da una cricca di ladri Ds o Pd (ma la cricca del Pdl non è che sia meglio), cricca che è appena finita in un grande processo chiamato rimborso poli.
Voi della Basilicata, lo sapete che questi sono dei ladri che non hanno mai fatto niente per la Basilicata? SIIIIIIIII”””’
E volete votarli ancora? SI’’IIIIIIIIIIIIII”””’
e allora diciamolo:
Quann lu ciucc non vol viv ai voglia ri lu fiscà” (proverbio lucano).
Quando un asino non vuole capire, è inutile insistere”.
.
Dino L.
Analisi voto Basilicata:
597.768 abitanti 273.000 votanti 34.000 dipendenti pubblici e il numero delle pensioni erogate dall’INPS pari a 189.639 (pensioni dato del 2005 ma non penso che sia cambiato di molto, più recente non trovato)
Secondo voi questi vogliono cambiare le cose?
Vittoria del fancazzismo all’italiana.

Mariuccia Rollo
Secondo voi c’è speranza in questo paese?
La Basilicata va alle elezioni regionali perché il presidente si è dimesso per indagini giudiziarie su spese gonfiate. I cittadini lucani eleggono, oggi, un soggetto (Pittella) indagato nella stessa inchiesta. Questa nazione è marcia e merita questa immondizia!
.
Viviana
Cito qualcuna delle frasi impeccabili del grande Corrado Guzzanti da un articolo di Malcom Pagani. Se a noi non ci salva lo sghignazzo, cosa mai ci salverà?
Volete commenti sulla Basilicata, una terra piena di invalidi dove un invalido su tre è un falso invalido? Che una cricca di falsi invalidi avrebbe votato dei ladri era ovvio. Come si fa a commentare l’ovvio? Come diceva il matematico Whithhead: “Ci vuole una mente eccezionale per affrontare l’analisi dell’ovvio”.
In quanto a Renzi, il Pd, il programma delle larghe intese e altre ovvietà, cosa vuoi commentare? Longanesi era profetico: “Un’idea imprecisa ha sempre un grande avvenire”. Ma più impreciso di Bersani
​Letta e la famosa legge di ‘stupidità’…
Corrado Guzzanti nel suo libro li fotografa tutti. Marziani e disgraziati. Prodotti da laboratorio e cialtroni. Psicopatici. Venditori del nulla. Spacciatori di croste su tela: “Non vi perdete il Mutandari!
Come il prete idealista: “Io andrei a fa er missionario in Africa, si nun fosse piena di negri” (O come Berlusconi: “Se non avessi questi processi, andrei a fare ospedali per bambini nel mondo!“)
Che fa qui il mafioso? Manda pizzini a stesso? Ormai questi battono Provenzano. Come Maroni oggi: a nord la mafia non esiste…e infatti a Verona c’è la ‘ndrangheta. Diceva il prete razzista: “Come si fa ad affrontare l’Africa con tutto questo nero!” Ecco, è questo nerume che dilaga dall’Italietta neofascista che annichilisce come una sordida epidemia.
Noi siamo il paese, come diceva Funari “de ppiù, de meno, zummolo, strignomo”.
Ti devi difendere, siamo accerchiati”. Siamo il Paese dove la Nazione deve difendersi dallo Stato. Dove sta al Governo, immutabile e marcescente, un partito bicefalo il cui motto è: “Non rimandare a domani quel che puoi fare dopodomani” E dunque Letta…..
Nun va bene Renzi? A Raul Bova ci avete pensato? Lo dico ai compagni della mozione Giachetti. E Amedeo Nazzari???? E’ mortoooooooooo. Anche la politica è morta qui. Un requiem.

LEGALITA’ E INIQUITA’
Viviana Vivarelli

La decadenza di Berlusconi può anche essere scansata da un cavillo legale, ma sarebbe giusto?
La Cancellieri può mandare ai domiciliari la figli di Ligresti in base a criteri legali ed essere amica di una famiglia di pregiudicati, ma sarà giusto?
Napolitano è diventato presidente per la seconda volta in base a una strana interpretazione della Costituzione che si pretende sia legale, impone governi scelti da lui e ha nominato lui 32 persone che dovrebbero storpiare mezza Costituzione. Dice che ciò è legale, ma è giusto?
Dopo 6 anni continuiamo a votare col porcellum antidemocratico e golpista, ciò è legale, ma è giusto?
Possono modificare l’articolo 139 della Costituzione, o imporre il pareggio del bilancio in Costituzione senza nemmeno rispettarla, continuare a privatizzate l’acqua, assolversi con prescrizioni ad usum potenti, tagliare lo stato sociale, applicare il sistema Marchionne, evadere le tasse senza finire in galera, pagare i partiti e i giornali contro il volere del popolo, calpestare i referendum o ignorare le proposte di legge presentate dai cittadini. Ciò può anche apparire legale, ma è giusto?
​Dice Latouche: il genocidio degli ebrei, ma anche il massacro dei pellerossa del Nord America furono realizzati nella perfetta legalità. Non per questo erano giusti.
E le guerre che gli USA hanno voluto imporre al Medio Oriente saranno anche legali in quanto votate dal Congresso e volute da un presidente eletto, ma a quale criterio di giustizia corrispondono? E la nostra permanenza nelle guerre di conquista americane contro la dichiarazione di neutralità e di pace della nostra Costituzione saranno state anche decise con criteri legali, ma sono giuste?
E che giustizia può esserci nei 45 miliardi che i governi (di csx) italiani hanno deciso di spendere in armi, mettendoci ai primi posti nella spesa in armi del mondo, mentre si dicono ‘costretti’ ad aumentare le tasse e a tagliare gli ospedali, gli aiuti ai poveri, il lavoro ai giovani, i tribunali e le forze di polizia, per mancanza di soldi e per onorare il famoso Pil?
E che giustizia può esserci nel volersi accanire nella costruzione (legalissima) della Tav in Valsusa, ormai respinta sia dall’Europa che dalla Francia come opera inutile, ma che governi faziosi vogliono a tutti i costi costruire per le laute tangenti che possono prendersi sopra e per gli interessi di cooperative del cemento di sx o di società di trasporto camorriste?
​​
Una rivoluzione culturale non parte da ciò che è legale, parte da ciò che è giusto e trova i mezzi per imporlo al Potere, così da modificare l’impianto stesso dello Stato e le sue leggi, finalizzandole finalmente non al vantaggio utilitaristico di pochi ma al bene comune di tutti.
Occorre rivoluzionare il nostro modo di pensare, uscire dall’ipnosi che ha imposto alle nostre menti delle divinità fittizie, che sono solo inganni per renderci succubi a quei pochi che hanno il Potere e che non ci pensano nemmeno a fare cambiamenti per realizzare una vera democrazia del basso, ma continueranno a perpetrare inganni e a fare leggi e faziosi cambiamenti della Costituzione solo per rafforzare il loro potere di pochi su tutti. E questo potrà anche essere legale, ma non sarà mai giusto.

APPLAUSI
Oreste
Si stanno preparando per le elezioni europee:
“L’Italia non è più in recessione”
“Saremo il paese in Europa più virtuoso”
“Non dobbiamo dare retta a coloro che vogliono uscire dall’euro”
“La crisi è alle spalle”
“La Merkel sta plaudendo alle nostre politiche economiche”
“Obama plaude al nostro impegno in Medioriente”
“Gli USA dicono che siamo gli alleati più leali al mondo”
“La mafia e la sicurezza dell’Italia passa attraverso le Gendarmerie”
“Il debito pubblico sta diminuendo”
…evvai! A fandonie siamo i migliori al mondo. L’importante che gli Italioti ci credano…come al solito!

BEPPE GRILLO
Dario Franceschini del pdmenoelle ha detto che potrebbe accettare la sfiducia della Cancellieri, ma non quella proposta dal MoVimento 5 Stelle. Franceschini assomiglia a quel tizio che si tagliava i gioielli di famiglia per fare un dispetto alla moglie. Non è giusto ciò che è giusto, ma è giusto ciò che è contro il M5S. Una logica da manuale del perfetto idiota pdmenoellino. Se la mozione l’avesse presentata Berlusconi, Franceschini si sarebbe affrettato a sottoscriverla come è avvenuto in passato per leggi, emendamenti, mozioni del Pdl in cui è venuto in aiuto il Soccorso Rosso con la benedizione del Colle. Quando le mozioni le presenta il pdmenoelle, se ritenute corrette dal M5S, quest’ultimo le vota ma il pdmenoelle si astiene, come è avvenuto per la decadenza del Porcellum proposta da Giachetti. Quindi, se la proposta è giusta, ma viene dal M5S, come per la Cancellieri, non si può votare, se la proposta è giusta, come la cancellazione del Porcellum, e viene dal pdmenoelle, non si può votare lo stesso. Questi sono da ricoverare, meritano un TSO accurato, Si credono Machiavelli e sono solo dei politicanti. Il pdmenoelle è formato da un numero impressionante di cuculi. Il cuculo, detto anche cuculus canorus, depone l’uovo nel nido di altri uccelli e Il piccolo che nasce si sbarazza delle altre uova presenti. I due cuculi più attivi del pdmenoelle sono Renzi e Civati. Quando un’iniziativa osteggiata dal loro partito, ma proposta dal M5S, diventa ineluttabile e l’opinione pubblica chiede un cambiamento, si illuminano come un albero di Natale. La Cancellieri è arrivata al punto di cottura, allora Renzi si scaglia contro la perfetta imitazione femminile di Jabba the Hut e Civati annuncia la sua mozione di sfiducia. Il gruppo parlamentare che fa capo a Renzi, quello che ha votato contro Prodi presidente, poteva proporre la sfiducia insieme al M5S. Non lo ha fatto. Ora che la Cancellieri non è più difendibile neppure da Perry Mason, Cipollino Renzi, per motivi elettorali, ne chiede la cacciata, ma solo per finta. Cu-cu. Cu-cu. La legge sul finanziamento elettorale rifiutato dal M5S? Una battaglia del cuculo Letta che ne ha fatto propaganda per mesi senza cambiare una cippa. I tagli delle Province chiesti dal M5S? Una priorità, mai rispettata, dei cuculi Letta, Renzi, Civati. Cu-cu. Cu-cu. Qualcuno volò sul nido del cuculi e non trovò nessuno.

LA TORTA GLASSATA

L’economista inglese Hazel Henderson paragona il modello economico occidentale ad una torta a tre strati con glassatura:
alla base c’è madre natura,
lo strato sopra è l’economia di sussistenza,
ancora sopra c’è l’economia pubblica e privata
e, infine, la glassatura ovvero la finanza.
I cuculi sono al servizio della glassa.
Ma la glassa è ormai la parte carnivora e vampirica che divora gli strati sottostanti, nel totale menefreghismo della natura, della vita e dei diritti di quelli che si arrabattano per sopravvivere, ridotti a uno stato di resistenza cieca o rassegnata, mentre la loro inerzia e la loro ignoranza continuano a mantenere al potere la casta inutile e parassitaria che dipende direttamente da loro.
E’ assurdo, a questo punto, continuare a parlare di ideologia di dx o di sx, in una notte dove tutte le vacche sono nere.
La posizione della glassa è la posizione parassitaria di chi si insedia in un corpo vivo per succhiarne la linfa e sbatterne fuori i legittimi occupanti. Così il cuculo si insedia in un nido non suo, ruba il cibo agli uccellini che trova e infine li priva dei loro diritti, sbattendoli fuori dalla loro casa. Ma se i cuculi assieme alla glassa venissero a sparire, tutto il nido, compreso l’ambiente attorno non potrebbe averne che benefici.

Bellissimo il film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”! Da rivedere! Apologia di cosa fa il sistema riducendo a larve umane le persone, prima che qualcuno abbia il coraggio e l’iniziativa di contestare il sistema e incitare alla fuga!

Il ribelle MdMurphy dal film di Forman:
Voi non fate che lamentarvi tutto il giorno di come state male qua senza fare nulla! Ma credete veramente di essere pazzi? Davvero? Invece no, voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro per la strada, ve lo dico io!”
“Lei pensa che la sua mente abbia qualcosa che non va ?
No signore, è una meravigliosa stupenda macchina della scienza.

Il mondo è un manicomio, un manicomio in cui possiamo anche accettare di stare, pensando che sia il male minore e omologandoci alle regole che piovono dall’alto o cercando di ammanicarci i capoinfermieri in un estremo tentativo di sopravvivenza in cui diventiamo i loro complici. Oppure possiamo fare come l’anti-eroe, come nel libro di Ken Kesy, e ribellarci al sistema, denunciarne le iniquità, rivelare che coloro che dicono di avere cura di noi e di agire per il nostro bene sono in realtà delle tenie che si nutrono di quel che è nostro, voracizzando le nostre risorse, i nostri beni, i nostri diritti, la nostra dignità.
Occorre che ci rendiamo conto che il sistema è tutt’altro che il riparo difensivo e paterno che ci tutela dal male; al contrario esso è crudele, è inumano, ci ha defraudato dei nostri diritti, ci parassita, vive sulle nostre disgrazie, ci uccide.

UN FANTASMA ATTERRISCE I POTERI FORTI EUROPEI: IL POPULISMO
Viviana Vivarelli

Monti dichiarò a Cernobbio: “L’Europa sta attraversando una fase pericolosa rappresentata da populismi che mirano alla disgregazione».
Letta, in un’intervista al New York Times: “Il populismo rappresenta una minaccia alla stabilità dell’Unione europea, che corre il rischio di avere nelle prossime elezioni un Parlamento il più anti-europeo di sempre”. E ancora: “La sfida dell’Europa deve essere quella di sconfiggere il populismo e la demagogia e far sì che dopo l’Europa dell’austerity si passi a quella della crescita”.
Peccato che noi vediamo solo l’Europa della distruzione e che nulla, nemmeno nell’ultima Finanziaria, chiamata paradossalmente ‘Legge di stabilità’ (quale stabilità? la stabilità di chi?) ci sia un timido accenno a qualcosa che produca crescita mentre ci sono pesanti passaggi di distruzione delle nostre vite.
Parlano un linguaggio orwelliano, usano le parole in modo paradossale, rovesciandone il senso, vogliono creare il caos dei cervelli. Hanno preso un termine bellissimo come POPULISMO, che vuol dire ‘cura degli interessi del popolo’ e lo hanno rovesciato nel suo contrario, facendone un sinonimo di disgregazione civile.
Ma cosa è veramente in crisi? Il loro potere finanziario? La dittatura di un mercato dominato da pochi squali? La roulette disumana degli speculatori di Borsa?
Ed ecco che, dopo il terrorismo, ora sventolano la nuova minaccia del mondo occidentale muovono uno spettro per l’Europa: lo spettro del populismo. Cosa sia nessun lo sa, ma il termine prolifera come una cupa minaccia soprattutto su Repubblica e L’Unità.
Scalfari, che è il servo zelante del Pd, sempre appresso ai compagni di merenda Napolitano e Letta, dice che il populismo è demagogia, una falsa promessa ai popoli di ciò che è irrealizzabile. Ma non abbiamo visto in questi 20 anni proprio promesse mai realizzate presentate dal Pdl e da quel Pd che Scalfari continua a venerare, mentre l’evidenza è sempre stata che il Pd le sue promesse non ha fatto che trasgredirle?
Dunque lo dicano chiaro: che il populismo è la democrazia! E ciò che tutti costoro e questa pessima Europa temono come la morte è proprio LA DEMOCRAZIA!!
Ma, fra tutte le forme di falsa democrazia che ci hanno imposto finora, quella che temono di più perché sfuggirebbe al loro controllo è la nuova forma di governo rappresentata dalla DEMOCRAZIA DIRETTA!

PRATICARE LA DEMOCRAZIA
Viviana Vivarelli

Lo sport non si guarda, si pratica.
Alla democrazia non si assiste, si esercita.
Ci sono muscoli mentali come ci sono muscoli corporei, e ci sono muscoli civili.
Intelligenti si può anche nascere ma se la tua intelligenza non la eserciti si atrofizza.
Ogni cosa si impara facendola.
Si impara a stare in piedi, a camminare, a nuotare, a parlare, a confrontarci, a viaggiare.
Si impara anche a pensare. E si impara ad essere cittadini democratici solo praticando la democrazia.
La democrazia non è una parola vuota che il potere sovrappone ai propri interessi. E’ una pratica viva, un dovere che si impara esercitandolo, un patrimonio che si conquista vivendolo.
Nessuno nasce con la democrazia incorporata.
Democratici si diventa.
E chi vede un popolo che da secoli è stato tenuto lontano dalla pratica della democrazia non può permettersi di dire che quel popolo non potrà mai diventare democratico, così come in un mondo che impone la schiavitù nessuno si può permettere di dire che quegli schiavi non saranno mai liberi. Sarebbe come dire a un ragazzo che non potrà mai crescere, o studiare o imparare un lavoro, o farsi un futuro. O a una pianta che non può svilupparsi e fare rami o a un cielo offuscato che non potrà mai essere sereno.
Io dico: proviamo! Non saremo meno intelligenti, meno capaci, meno perspicaci degli Svizzeri che la democrazia la praticano da 30 anni e che sono più disomogenei di noi e hanno dato al mondo meno menti eccellenti di noi.
Non saremo meno in gamba dei tedeschi dell’Est che sono arrivati alla democrazia da poco, uscendo da una dittatura brutale, e che hanno subito imparato ad esercitare la democrazia, perché ciò che è bene per te lo impari presto perché hai un interesse naturale a comprenderlo.
Non saremo meno democratici dell’Uruguay o di altri Paesi del terzo mondo che alla democrazia sono arrivati solo adesso e che subito ne hanno imparato i vantaggi.
Non è accettabile dire che non diventeremo mai democratici. Sarebbe come tagliare le gambe a un bambino che sta imparando a camminare. Niente come la denigrazione e la negazione possono essere nocivi a un popolo.
Noi dobbiamo essere ben decisi e convinti che con le nostre forze e le nostre teste saremo migliori di loro, del resto sarà difficile fare peggio di quello che hanno già fatto.
In Italia abbiamo due soli modi, adesso, di esercitare una democrazia diretta: i sindacati che si sono venduti e traviati, e i referendum, che sono stati calpestati e traditi.
Ma ogni volta che il popolo è stato chiamato, attraverso il referendum a dichiarare ciò che voleva, si è comportato con una intelligenza e una serietà ben superiori a quelle dei politici, una consapevolezza più matura e disinteressata, che fa ben sperare e ben capire.
E siamo assolutamente certi che tante leggi perverse che i vari governi ci hanno voluto imporre non sarebbero passate se fosse dipeso dal volere di noi tutti.

TRILUSSA
Le lucciole e lo scorpione

Dodici Lucciolette ereno scese
co’ le lanterne accese
a illuminà li broccoli d’un orto.
Uno Scorpione che se n’era accorto
arzò la testa e chiese: — Ch’è successo?
Séte venute qui per un’inchiesta
o avete da imbastì quarche processo?
Perché so’ brutti tempi,
e doppo certi esempi nun vorrei
che quarche bestia fosse scivolata
fra le pallette de li Scarabbei…
Cercate, forse, un Baco camorista
ch’ha filato la seta a tradimento?
O quarche Lumacone ch’ha venduto
lo sputo per argento?
C’è forse una Cecala, fra de noi,
che prima canta l’inni eppoi s’imbosca
aspettanno che tornino l’eroi?

O avete messo l’occhio su la Mosca
ch’ha portato li fiji in bocca ar Ragno
a scopo de guadagno?
— No, nun avé paura:
— je rispose una Lucciola — per voi
nun c’è nessun mandato de cattura.
Unitamente a le sorelle mie
faccio la luce su le cose belle,
ma nu’ la faccio su le porcherie.
Nojantre semo un po’ come le stelle
che mandeno quer tanto de chiarore
giusto pe’ fa’ l’amore.
Infatti starno qui pe’ regge er moccolo
ar Vermine che bacia la Farfalla

tra le foje d’un broccolo..
.
Harry Haller
Difficilissimo per noi cambiare mentalità, in una Nazione anestetizzata dall’informazione in mano a quattro stronzi e ad una Scuola sempre più repressiva che non educa alla reazione verso le ingiustizie ma all’ubbidienza cieca all’autorità: triste a dirsi, sarà la Fame a fare giustizia di tutto questo.
.
FILM- VIVA L’ITALIA- MONOLOGO FINALE
La verità? E chi l’ha mai vista la verità?

http://www.youtube.com/watch?v=kphWftZYpL4

UNA CLASSE POLITICA CHE NON CI RAPPRESENTA
Carlo Zaccaria

Noi viviamo nell’illusione, una grande illusione, che la maggior parte dei parlamentari ci rappresentino… IL PD, senza che nessuno gli abbia detto nulla, ci ha portati nell’EURO e ha provveduto alla privatizzazione selvaggia di tutti i servizi. Praticamente hanno consegnato la Sovranità della Repubblica Italiana ad un ente terzo, sovranazionale: la commissione europea. L’euro è la botta finale: gli Stati e le istituzioni nazionali non contano e non decidono nulla…praticamente non esistono più. La BCE decide se e quanto dobbiamo spendere, se il nostro debito è alto è basso se siamo in deficit di bilancio.
IL CENTROSINISTRA ITALIANO DEVE ESSERE INCRIMINATO PER ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE ITALIANA.
La sovranità, di fatto, non esiste più e la Repubblica Italiana è SVUOTATA per dare posto alla Commissione Europea (eletta da nessuno), alla BCE (Banca Centrale Europea) che puntualmente piazza i suoi colonnelli al governo italiano (vedi Monti, Letta, Bersani Colaninno..). I chiacchieroni alla Renzi (finti rottamatori, ipocriti, ma peggio dei predecessori) poi vanno presi per orecchie e buttati nella spazzatura..

LA SVENDITA DELL’ITALIA E L’AVVENTO DEL CAOS
Roberto Orsi (Ricercatore alla London School of Economics and Politica Science)

Gli storici del futuro guarderanno probabilmente all’Italia come alla perfetta dimostrazione di un Paese che, da una situazione di prosperità e leadership industriale, è riuscito in poco più di due decenni a precipitare in una condizione di desertificazione economica senza precedenti, in una catastrofe delle politiche demografiche, in una terzomodializzazione galoppante, nel crollo della produzione culturale e nel completo caos politico e istituzionale.
Il quadro del disastro della finanza pubblica è preciso: contrazione del gettito fiscale del 7% in Luglio, un rapporto deficit/PIL che si prospetta ben oltre la soglia del 3% e il debito pubblico che schizza a più del 130% del PIL. E la tendenza è al peggioramento. Il governo sa benissimo che la situazione è insostenibile, ma per il momento si è dimostrato capace solo di procedere ad un controproducente aumento dell’IVA (che ha raggiunto un incredibile 22%) con l’effetto di scoraggiare ulteriormente i consumi, e a vaghi proclami riguardo alla necessità di spostare parte del fardello fiscale dal costo del lavoro alle tasse sulle rendite da capitali, sebbene permangano seri dubbi circa la reale volontà della loro attuazione.
I politici hanno firmato i trattati sull’Euro promettendo agli altri partner europei delle riforme che non sono mai state attuate, impegnandosi però ad adottare politiche di austerità. Hanno firmato il trattato di Dublino sui confini dell’Unione Europea, sapendo perfettamente che l’Italia non è nemmeno remotamente capace di controllare e proteggere i suoi confini come dimostra il continuo flusso di migranti verso Lampedusa e i tragici incidenti ad esso correlati. In conseguenza, l’Italia si è ritrovata imprigionata in una ragnatela di leggi e regole che rendono l’abbandono alla deriva della nazione praticamente certo.
L’Italia ha attualmente il più alto livello di tassazione dell’Unione Europea e uno dei più alti del mondo (45% contro il 28%, per es., della Svizzera). Questo fattore, congiunto al cocktail letale composto da totale ignavia manageriale, inadeguatezza delle infrastrutture, corruzione generalizzata e burocrazia inefficiente, col sistema giuridico più inaffidabile d’Europa, sta spingendo gli imprenditori superstiti fuori dal paese. E questa volta non solo verso destinazioni rinomate per il basso costo della mano d’opera come l’Asia del sud o dell’est, ma anche paesi vicini come Austria e Svizzera dove, malgrado il costo del lavoro alto, le aziende trovano un vero Stato che coopera con loro invece di sabotarli.
Un recente convegno organizzato dal comune svizzero di Chiasso, con lo scopo di illustrare le opportunità di investimento nel Canton Ticino ha visto la partecipazione di una folla di 250 industriali italiani.
D’altra parte l’Italia è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. In seguito al quasi-collasso del 2011 provocato dalla classe politica, è stata in pratica occupata da un ristretto numero di tecnocrati voluti dal Presidente della Repubblica col compito di garantire vantaggi all’Ue e ai mercati finanziari. Ciò è stato ottenuto esautorando il Parlamento delle sue funzioni, sostituendolo con interventi generalizzati e costituzionalmente discutibili del Presidente della Repubblica, il quale ha esteso i suoi poteri ben al di là del mandato conferitogli dall’ordinamento repubblicano. L’interventismo presidenziale è apparso in tutta la sua evidenza nella formazione del governo Monti e in quello corrente del premier Letta, entrambi dirette espressioni del Quirinale.
Malgrado ciò resta diffusa l’illusione che il Presidente della Repubblica, la Banca d’Italia e la burocrazia abbiano le competenze necessarie per salvare il paese. Ma sarà delusa. La leadership al potere, sia essa politica o “tecnica”, non ha la minima capacità e forse nemmeno l’intenzione di salvare il paese dalla rovina. Le politiche di Monti hanno solo esacerbato la già severa recessione. Letta segue lo stesso cammino, per cui tutto va sacrificato in nome della stabilità. Costoro non hanno alcuna prospettiva di lungo termine per il paese. Non sono che i garanti della liquidazione dell’Italia.
La rapidità del declino è tale da mozzare il fiato. In forma minore il fenomeno si ripete in Europa. Ma l’Italia ha meno capitale da bruciare della Germania o di altre nazioni del Nord. Quindi deve essere chiaro che, continuando di questo passo, in meno di una generazione non resterà nulla dell’Italia intesa come moderna nazione industriale.
I fondatori dello stato unitario 152 anni orsono lottarono –e morirono- per riportare l’Italia in una posizione centrale nel mondo occidentale data la sua importanza economica e culturale. Questo progetto oggi è completamente fallito, con l’evidente abbandono di ogni velleità di darsi un progetto politico e sociale che vada oltre il disbrigo degli affari correnti da una parte, e dall’altra il perseguire inutili speculazioni neoliberiste a spese della comunità. A meno di qualche miracolo inaspettato ci potrebbero volere secoli prima che l’Italia si risollevi. In questo preciso istante, sembra una causa perduta.

COMPLOTTO A CASA SCALFARI
VV

La piccola Troika nostrana: Scalfari-Napolitano-Letta.
A quale scopo Draghi trama con Napolitano e Letta contro questo Paese per portare avanti sacco e bottino e lo fa a casa di Scalfari? E’ Scalfari, il lenzuolatore di Repubblica e il grande nemico del M5S, il consigliere privilegiato, il grande influencer dell’Italia che si crede di sx, e che riceve precise istruzioni da trasmettere alla plebe italiana, i poveri Italioti incorreggibili che dimostrano «l’incapacità della massa di fare progressi» e possono cedere alle lusinghe di Masaniello come Grillo rompendo la tetra compagine del partito, il più diviso d’Italia, ma il più unito nel difendere la propria abietta sopravvivenza.
Immaginiamo la scena: il grande Draghi che scende da Strasburgo per conferire coi suoi subalterni e impartire gli ordini che la Troika superna (Bec, Fm, Bm) manda a questa povero Paese, che da tempo ormai ha perso ogni traccia di autonomia e libertà. Immaginiamo la densità degli agenti di polizia, le forze di sicurezza, la processione di auto blu. Tutto informale. Il reggitore delle finanze europee non si degna di comunicare nel modi istituzionali alla Nazione che futuro economico ci aspetta, ma lo fa in un conciliabolo privato a casa di un giornalista di 89 anni, con un capo di Stato eletto incostituzionalmente che ne ha 88 e un virgulto fresco del turbocapitalismo finanziario, Enrico Letta, che per sua stessa ammissione esegue gli ordini del Bilderberg.
Inutile supporre cosa si siano detti. I velenosi articoli di Scafari parlano abbastanza. La democrazia è stata assassinata. Ma chi ha il coraggio di denunciarlo sarà il nemico pubblico n° 1 e nessuna calunnia sarà bastante a distruggerlo
Se la crisi Ue è stata concertata a freddo e cinicamente dalla TROIKA (Bce,Fm,Bm) per distruggere la nascente e imperfetta formazione europea che poteva contrapporsi alla crisi USA come un nuovo polo ideologico, economico e finanziario, Napolitano, Letta e Scalfari sono la piccola Troika italiana che porta freddamente avanti questo complotto di una cricca di banche e magnati, diretto da Draghi, e teso a fare del nostro Paese la terra desolata d’Europa, togliendogli ogni possibilità di sviluppo, distruggendo la sua economia, costringendo un milione di giovani a emigrare, aumentando miseria e disperazione, tagliando futuro, uccidendo una generazione, forzandolo a una cura assassina fatta solo di tagli allo stato sociale e di tasse, con la conservazione rigorosa di ogni abuso, privilegio o iniquità della Casta, oggi arroccata come mai nella difesa del proprio potere ormai illegittimo e dei suoi intollerabili vizi. Draghi, Napolitano e Letta con l’aiuto viperino di Scalfari hanno perpetrato un golpe contro la democrazia, contro la Costituzione, contro un intero popolo, con la freddezza, la falsità, la premeditazione di tre serpenti velenosi.
Hanno preteso di perpetuare lo stato di necessità del nostro Paese in ottemperanza agli ordini di Bruxelles per evitare ad ogni costo le elezioni e mantenere l’Italia in un euro assassino, permettendo ad altre economie europee come quella tedesca di primeggiare, per far sì che la concorrenza delle industrie italiane venisse schiantata del tutto.
E ora Letta di viene pur​e​ a dire che “per scongiurare l’IMU” comincerà a vendere quote delle aziende pubbliche come l’Eni. Continua la grande dismissione dell’Italia alla finanza mondiale!

IL PIANO DEL SACCHEGGIO CONTINUA
Viviana Vivarelli

Il piano del saccheggio dell’Italia continua in tutta calma mentre i media parlano di sciocchezze, da vere armi di distrazione di massa.
Qualcuno dovrebbe ricordare agli Italiani, prima del vertice informale Draghi/Letta/Napolitano a casa Scalfari, un’altra famosa e tetra cena, quella del ’92, a bordo del panfilo Britannia, ormeggiato a Civitavecchia, quando Mario Draghi, allora capo di Bankitalia, fu informato del grande piano di privatizzazioni selvagge ai danni del patrimonio pubblico italiano ordito dalla finanza internazionale. Sul vascello dei reali inglesi, insieme a Draghi, il gotha della finanza anglosassone: lo stesso super-clan planetario (oggi Gruppo dei Trenta, Bilderberg, Goldman Sachs) di cui l’opinione pubblica non sentirà mai parlare. Ovviamente si teme che l’austerity, imposta non solo sull’Italia, ma sui Paesi deboli Ue, provochi una reazione anti euro. E si sa benissimo che l’unione europea, dal punto di vista dei popoli, alla fine sarà vista per quello che veramente é: un saccheggio brutale delle finanze di 500 milioni di persone per favorire gli interessi ristretti di una ventina di banche e una cricca di speculatori finanziari (quelli che normalmente sono chiamati ‘ i mercati’). Ogni atto deciso da Letta come già da Monti risponde a questo scopo: derubare un popolo e stroncare i suoi diritti per il bene di una cricca di speculatori finanziari. Non c’è altro. Non riusciamo a vedere altro.
Il fatto è che l’Unione europea è stata un disastro su tutta la linea; col suo neoliberismo assoluto e la sua austerity, ha prodotto solo miseria crescente e privazione di democrazia. Per questo un forte sentimento anti Ue si sta allargando in Europa e minaccia i veri padroni delle finanze che temono le elezioni europee. In Italia faranno di tutto per non farci votare e le balle che i troll stanno raccontando contro Grillo sono diversivi. Grillo non ha favorito il porcellum, ha solo detto: votiamo in qualsiasi modo ANCHE COL PORCELLUM!

A maggio 2014, tra 6 mesi, si vota e i poteri attuali hanno paura e accelerano il saccheggio.

Pensate al complotto a Casa Scalfari. Draghi, il reggitore delle finanze europee non si degna di comunicare nel modi istituzionali alla Nazione che futuro economico ci aspetta, ma lo fa in un conciliabolo privato a casa di un giornalista di 89 anni, con un capo di Stato eletto incostituzionalmente che ne ha 88 e un virgulto fresco del turbocapitalismo finanziario, Enrico Letta, che per sua stessa ammissione esegue gli ordini del Bilderberg ed è vicepresidente della Aspen.
A quale scopo Draghi trama con Napolitano e Letta contro questo Paese per portare avanti sacco e bottino e lo fa a casa di Scalfari? Il lenzuolatore di Repubblica e il grande nemico del M5S, il consigliere privilegiato, il grande influencer dell’Italia che si crede di sx, e che riceve precise istruzioni da trasmettere alla plebe italiana, ai poveri Italioti incorreggibili che dimostrano «l’incapacità della massa di fare progressi» e possono cedere alle lusinghe di un Masaniello come Grillo, rompendo la tetra compagine del Pd, il partito più diviso d’Italia, ma il più compatto nel difendere la propria abietta sopravvivenza. Immaginiamo la scena: il grande Draghi che scende da Strasburgo per conferire coi suoi subalterni e impartire gli ordini che la Troika superna (Bce, Fm, Bm) manda a questa povero Paese, che da tempo ormai ha perso ogni traccia di autonomia e libertà.
Inutile supporre cosa si siano detti. I velenosi articoli di Scalfari parlano abbastanza. La democrazia è stata assassinata e questi sono i congiurati. Ma chi ha il coraggio di denunciarlo (Grillo) sarà il nemico pubblico n° 1 e nessuna calunnia sarà poco per distruggerlo. Se la crisi Ue è stata concertata a freddo e cinicamente dalla TROIKA (Bce, Fm, Bm) per distruggere la nascente e imperfetta formazione europea che poteva contrapporsi alla crisi USA come un nuovo polo ideologico, economico e finanziario, Napolitano, Letta e Scalfari sono la piccola Troika italiana che porta freddamente avanti questo complotto di una cricca di banche e magnati, Troika diretta da Draghi, e tesa a fare del nostro Paese la terra desolata d’Europa, togliendole ogni possibilità di sviluppo, distruggendo la sua economia, costringendo un milione di giovani ad emigrare, aumentando miseria e disperazione, tagliando futuro, uccidendo una generazione, forzandolo a una cura assassina fatta solo di tagli allo stato sociale e di tasse, con la conservazione rigorosa di ogni abuso, privilegio o iniquità della Casta, oggi arroccata come mai nella difesa del proprio potere ormai illegittimo e dei suoi intollerabili vizi.
Draghi, Napolitano e Letta con l’aiuto viperino di Scalfari hanno perpetrato un golpe contro la democrazia, contro la Costituzione, contro un intero popolo, con la freddezza, la falsità, la premeditazione di tre serpenti velenosi.
Hanno preteso di perpetuare lo stato di necessità del nostro Paese in ottemperanza agli ordini di Bruxelles per evitare ad ogni costo le elezioni e mantenere l’Italia in un euro assassino, permettendo ad altre economie europee come quella tedesca di
primeggiare, per far sì che la concorrenza delle industrie italiane venisse
​ schiantata del tutto.
E ora Letta viene pure a dire che “per scongiurare l’IMU” comincerà a vendere quote delle aziende pubbliche come l’Eni! Continua la grande dismissione dell’Italia alla finanza mondiale! E’ la dismissione dello Stato!
Ma con che faccia ci sono ancora alcuni che li difendono?????

IL POPULISMO
Viviana Vivarelli

Hanno preso un termine bellissimo come POPULISMO, che vuol dire ‘cura degli interessi del popolo’ e lo hanno rovesciato nel suo contrario, facendone un sinonimo di disgregazione civile. Intanto solo proprio loro che operano una efferata e continuata distruzione civile, economica e sociale. E la affidano a persone come Monti o Letta che nessuno ha eletto, che cozzano contro ogni idea di democrazia e di legittimità.
Dicono che il populismo sarebbe la crisi. Ma cosa è veramente in crisi? Il loro potere finanziario? La dittatura di un mercato dominato da pochi squali? La roulette disumana degli speculatori di Borsa?
Ed ecco che, dopo il terrorismo, ora sventolano la nuova minaccia del mondo occidentale agitano lo spettro del populismo. Cosa sia nessun lo sa, ma il termine prolifera come una cupa minaccia soprattutto su Repubblica e L’Unità.
Dunque lo dicano chiaro: che il populismo è la democrazia! E ciò che tutti costoro e questa pessima Europa teme come la morte è proprio LA DEMOCRAZIA!!
Ma, fra tutte le forme di falsa democrazia che ci hanno imposto finora, quella che temono di più perché sfuggirebbe al loro controllo è la nuova forma di governo rappresentata dalla DEMOCRAZIA DIRETTA!Non è solo Letta il nemico.
Letta, il Pd, il Pdl, la Lega, Sel ormai sono solo degli esecutori di un progetto malefico. E Renzi è pronto ad accodarsi alla masnada e ha già preventivato nei suoi 100 punti la distruzione dei diritti dei lavoratori, l’abolizione del welfare e la privatizzazione di tutto l’esistente, come la destra più destra.
Fanno tutto per ottenere o conservare uno straccio di potere. Ma sono solo dei venduti che non ci rappresentano più.
Non ci faranno votare, e tutto si deciderà alle europee, ma senza informazione anche quelle rischiano di risolversi con un buco nell’acqua
.
Scrive Movisol:
Non solo coloro che sono contro ‘questa’ Europa crescono ma hanno preso a riunirsi in convegni europei per porre fine al disastro. Il 23 settembre a Roma si è tenuto il 1° incontro degli euroscettici del nord e del sud del continente. Presenze importanti: da Hans-Olaf Henkel dell’università di Mannheim, già capo della Confindustria tedesca, a Brigitte Granville, economista della Queen Mary University di Londra. Fra gli italiani, oltre a Carlo Borghi e Alberto Bagnai, anche l’ex ministro Giuseppe Guarino, secondo cui la politica “zero deficit” dell’Ue non solo è sbagliata, ingiusta e suicida, ma è pure illegale persino per
la stessa normativa comunitaria.

L’ALIBI DELLA NECESSITA’
Viviana Vivarelli

Per giustificare l’illegalità, l’Ue ha costantemente usato l’argomentazione dello “stato di necessità”, che Schmitt autorizza a sospendere la Costituzione». In realtà, «lo stato di necessità è dettato dall’imperativo di salvare il sistema oligarchico», e dall’estate 2011 Bruxelles lo ha imposto all’Italia «manipolando il valore dei suoi titoli di Stato: la Bce ha prima lasciato cadere i titoli, ed è intervenuta poi ad acquistarli per sostenere il governo Monti». Si ripeterà il giochetto con Letta?
E’ questo che Draghi ha discusso nella “cena delle trame”? E il suo annuncio al Parlamento Europeo che la Bce è pronta ad un’altra mega-iniezione di liquidità per le banche ha a che fare con questo? Ma soprattutto: Draghi cosa avrebbe chiesto, in cambio di acquisto dei titoli di Stato, ai suoi illustri commensali?
Il Financial Stability Assessment del Fmi per l’Italia, rilasciato il 27 settembre raccomanda l’applicazione del prelievo forzoso (come a Cipro) per soccorrere le banche italiane. È questo che ha chiesto Draghi? O si è limitato a sollecitare le privatizzazioni, in consueto stile Britannia?. Quella dell’Eni, per es, appena annunciata da Letta. Magari lo si potrebbe chiedere a Scalfari, se solo facesse ancora il giornalista e non il servo mediatico del sistema. Ci lasciano scannare sui singoli provvedimenti ma stanno bene attenti a non farci capire il piano generale. Ma ormai si stanno muovendo fuori da qualunque quadro di legalità e di legittimità.
Per giustificare l’illegalità del saccheggio, l’Ue ha costantemente usato lo stato di necessità. Sarà questo che domani renderà applicativa quella pena di morte che al momento staziona in una nota della Costituzione europea e che diventerebbe operativa qualora i cittadini si ribellassero ai loro tiranni.
Ma quando ci dicono dobbiamo fare dei sacrifici in nome di uno stato di necessità, di quale necessità parlano? E’ forse l’imperativo di salvare il sistema oligarchico delle centrali finanziarie che vogliono prevalere sui popoli?
Ormai siamo al centro di una occupazione finanziaria che si è aggravata dal 2011 ma che nasce nel 1999 in USA quando Clinton accetta di separare banche speculative da banche di risparmio e dà poi il via ai titoli tossici creando artificialmente il problema del debito per affossare l’occidente, vero concorrente dei fatiscenti States. Non risolveremo nulla, se non torneremo al presidente Roosevelt della crisi del 29, e al suo divieto alle banche d’affari di fare speculazioni con i risparmi delle famiglie o dei piccoli risparmiatori, e con l’ordine, se volevano fare speculazione finanziaria, di agire con capitali propri. Ma questa separazione fu abolita da Clinton nel 1999 e il risultato e sotto i nostri occhi; una spaventosa guerra di occupazione degli speculatori contro i Paesi europei, con la dilatazione del debito pubblico grazie alla levitazione dei tassi di interessi mostruosi e usurai, fino ad arrivare, per l’Italia, ai 2000 miliardi attuali che hanno significato una cessione totale di sovranità alle grandi banche e prelievi forzati e progressivi a favore del sistema bancario che ci ha succhiato così finora 14.000 miliardi, quando con 50 miliardi si sarebbero sanati i problemi europei!!
Qualcuno dovrebbe dire agli Italiani che è stata la maggior banca d’affari americana, la J.P. Morgan, a dettare l’agenda politica dell’Italia! A ordinare al governo italiano di liberarsi al più presto della sua costituzione antifascista!! E non è forse quello che Napolitano e Letta stanno facendo?

Ricetta JP Morgan per Europa integrata: liberarsi delle costituzioni antifasciste
Report della banca d’affari statunitense, considerata dal governo Usa responsabile della crisi dei subprime: “I sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l’integrazione. C’è forte influenza delle idee socialiste”. E cita, tra gli aspetti problematici, la tutela garantita ai diritti dei lavoratori. Ma facciamola fuori! C’è qui Renzi per questo!
Le disgraziate famiglie italiane sono nelle mani di gente come Napolitano, Letta, Draghi, Scalfari, gente che non farà mai nulla per salvarle dalla loro inevitabile rovina perché non è stata eletta per aiutare i cittadini ma la finanza.

VIETATO CRITICARE LE BANCHE
Viviana Vivarelli
La campagna per le europee è cominciata. E la inaugura Scalfari con un articolo turpe su Repubblica di attacco forsennato contro Grillo, l’unico che ha osato criticare l’Europa delle banche, quella che ha dato 16.000 miliardi alle banche europee ma non è stata capace di trovare i 6 miliardi che sarebbero stati sufficienti a salvare la Grecia o i 50 miliardi che occorrerebbero per salvare la moneta unica europea.
L’area 7% rappresenta la soglia di sostenibilità del debito. La Spagna ha sfondato questo livello più volte. L’Italia si aggira sul 6% Secondo i calcoli di Reuters, con un 50 miliardi di euro in 7 anni si potrebbero mettere a posto tante cose. Contributo che servirebbe non ad abbattere il debito ma l’onere degli interessi.
Il Giappone insegna: il debito si può gestire, il deficit e la crisi di liquidità no.
L’agenzia di stampa britannica economica Reuters scrive: “Basterebbe contributo in conto interessi che costerebbe ai membri della zona euro circa 50 miliardi di euro in 7 anni . E ‘una forma più modesta di un’unione fiscale – i paesi come la Germania non avrebbe bisogno di fornire una garanzia palese del debito dei paesi periferici, come la Spagna . Ma sarebbe anche riconoscere che quando hanno collegato le loro politiche monetarie insieme più di un decennio fa, i membri della zona euro anche di fatto riconosciuto che le loro fortune salgono e scendono insieme.”
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I movimenti europei nemici di ‘questa micidiale’ zona euro devono darsi da fare per unire le forze in una concertazione comune su base europea o ci aspetta il baratro e saranno le solite forze della dx estrema capitalista a perpetuare la nostra depredazione (e che in Italia si chiamino Lega o Pdl, Sel o Pd ormai non fa nessuna differenza).
Se si svoltasse verso una vera Europa dei popoli, abbandonando il dogma dell’Europa delle banche che ha funzionato come una enorme idrovora sulle nostre tasche, e se il tasso del debito fosse socializzato, i benefici sarebbero immediati. In realtà tutto si può ancora fare, ma non certo con questo Draghi o con questi capi di Governo o con questa Bce e non certo con questo Pdl e questo Pd. Perché, se dobbiamo seguire le vie fin qui imposte dalla Bce, dalla Deutschebank, dalla Fed, dalla J.P.Morgan, dal Fondo Monetario e dalla Bm il disastro per le famiglie italiane e per la tenuta di una pur pallida forma di democrazia sarà assoluto (ma sta andando a picco anche l’America!).
Dobbiamo dunque marciare verso una Europa improntata a un nuovo ‘nazismo turbocapitalista’? Del resto i capitalisti americani andarono sempre pappa e ciccia anche con Hitler come sono stati amici di tutte le dittatura fasciste mondiali e i nostri piccoli capetti di partito sono pappa e ciccia con i peggiori imprenditori e speculatori italiani. Ma davvero vogliamo che tutto questo continui?

Altre tasse? Ma di cosa stiamo parlando? Perché non facciamo come hanno fatto Austria, Germania, Francia e Stati uniti e tassassimo i fondi neri in Svizzera come hanno fatto loro? La media della loro tassazione è del 25%. Monti si disse contrario, e Letta che fa? Visto che si stimano fondi neri per 150 miliardi, col 25% avremmo la bellezza di 37 miliardi a disposizione per il bene comune.
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Cosa faceva il gran maestro Scalfari quando Napolitano era ministro dell’Interno?
1997? Evasione fiscale. Chiesto giudizio per Scalfari e De Benedetti per 200 miliardi di lire di evasione. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 34 persone per la fusione avvenuta nel ’91 tra l’Editoriale la Repubblica e la Cartiera di Ascoli. Tra gli imputati, il presidente dell’Editoriale Carlo Caracciolo, l’amministratore delegato Marco Benedetto, l’ex direttore de “la Repubblica” Eugenio Scalfari, Gianni Letta, il figlio di Carlo De Benedetti, Rodolfo, e Vittorio Ripa di Meana. E ieri il gruppo De Benedetti ha dato il via alla riorganizzazione nel settore editoriale. Le società Espresso e Repubblica hanno varato un piano di fusione.

Sauro manda
IL PAESE CHE PERDE I SUOI GIOVANI
Ilvo Diamanti

Il problema non è che i nostri “cervelli” se ne vanno. Ma che non ritornano. E poco si fa per indurli a rientrare. O per attirarne altri di eguale qualità. Importiamo lavoratori poco qualificati. Ed esportiamo i nostri figli.
Si parla di fuga dei cervelli per evocare la migrazione di tanti giovani italiani, ad alto profilo professionale e scientifico, verso altri Paesi. Non solo europei. Dove trovano occupazione e riconoscimento…Se i “cervelli” se ne vanno dall’Italia è perché fuggono dal suo “corpo”. Troppo vecchio per permettere loro di esprimersi. O almeno: di “operare”. Di utilizzare la loro opera. L’Italia è un Paese vecchio. Il più vecchio d’Europa. Dopo la Germania, che, però, può permettersi di invecchiare perché attira i giovani migliori dagli altri Paesi. Compreso il nostro.
Il problema è che noi non ci accorgiamo di invecchiare. Perché siamo sempre più vecchi. Così ci immaginiamo giovani, sempre più a lungo. Fino a 40 anni. E rifiutiamo di invecchiare. Secondo gli italiani per dirsi vecchi occorre aver superato 84 anni. Considerata la durata media della vita, dunque, in Italia si accetta di essere vecchi solo dopo la morte.
I giovani sono sempre di meno. Come i figli. Il tasso di fecondità per donna è 1,4. Fra i più bassi al mondo. Se il nostro declino demografico si è interrotto, da qualche anno, è per il contributo fornito dagli immigrati. Che, tuttavia, non hanno modificato la nostra auto-percezione. Perché Noi continuiamo a invecchiare e a far pochi figli, mentre Loro sono giovani e fecondi. In altri termini, abbiamo riprodotto i confini al nostro interno nei confronti degli Altri. Gli immigrati, infatti, restano Stranieri, anche quando sono italiani, da più generazioni. Anche quando diventano ministri…
Così invecchiamo senza accorgercene e senza accettarlo. Investiamo le nostre risorse nell’assistenza e nella sanità, com’è giusto. Molto meno nella scuola, nella formazione, nell’università. Cioè, nei giovani. Nei figli. Nel futuro. A loro – ai figli e ai giovani – ci pensano gli adulti. In fondo, quasi 8 italiani su 10 fra 18 e 38 anni (e quasi 3, fra 30 e 34 anni) risiedono con i genitori. Sottolineo: non “vivono” ma “risiedono”. Cioè: fanno riferimento a un’abitazione e a una famiglia, per affrontare una biografia sempre più precaria e intermittente. I dati sono espliciti e crudi. L’Italia è il Paese con il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Europa. Oltre il 40% (fra 15 e 24 anni), in ulteriore crescita nel 2013. Nelle regioni del Mezzogiorno raggiunge quasi il 50%. Non solo, l’Italia è anche il Paese dei Neet. Quelli che non studiano e non lavorano. Circa 2 milioni: il dato peggiore, nei paesi dell’Ocse, dopo il Messico.
I giovani: una generazione precaria e disoccupata. Sono pochi e non scendono più in piazza. Non hanno peso politico. I genitori, sempre più anziani, si incazzano per questi figli senza futuro…Così i giovani/adulti emigrano. Se ne vanno altrove. Di certo, non devono affrontare l’esodo drammatico dei disperati che partono dai Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, stipati nei barconi. I “nostri” se ne vanno con il sostegno delle famiglie. Addestrati da periodi di studio all’estero (Master, Erasmus), trascorsi durante e dopo l’università. Cercano e spesso trovano occupazione. In alcuni casi, di livello elevato. Perché i “giovani cervelli”, in Italia, sono formati da un sistema scolastico e universitario che, nonostante gli sforzi per logorarlo, ancora resiste. E produce laureati e post-laureati di qualità. Apprezzati. Fuori dall’Italia.
Così si spiega la crescita continua degli italiani che si trasferiscono all’estero. Un milione negli ultimi anni. In Europa (Germania e Gran Bretagna, anzitutto), ma anche in America Latina e negli Usa. Non è una fuga, ma la ricerca di lavoro e di esperienza, in un mondo dove i confini sono sempre più aperti – per chi non proviene dai Paesi poveri. E i “cervelli” sono sempre ben accolti. Questo è il problema, per l’Italia. Non che i nostri “cervelli” se ne vadano. Ma che non ritornino. E poco si faccia per farli rientrare. O per attirarne altri, di eguale qualità. Perché noi importiamo lavoratori a bassa qualificazione. Ed esportiamo i nostri figli. Perdiamo i giovani e i cervelli. Perché siamo incapaci di offrire loro un destino coerente con le loro attese e le loro competenze. Così è comprensibile, perfino conseguente, che quasi tutti i giovani (8 su 10) siano convinti che, per fare carriera, occorra partire. Dall’Italia. Un Paese vecchio. Che maschera l’età e le rughe in modo artefatto – e un po’ patetico. E lascia partire i giovani, senza farli tornare. Illudendosi di fermare il tempo. Di non invecchiare. Mentre, così, nasconde soltanto il futuro.

LA SIEPE DELLA BOLDRINI

E per fortuna che la Presidente della Camera è stata eletta con la presentazione di Vendola e di Sel !! E per fortuna che Sel si dichiara di sinistra!
Vera figlia del sistema ‘regale’ che governa l’Italia, vera figlia della cricca che governa l’Italia, costei, dopo aver castrato i 5stelle impedendo in ogni modo che si facessero leggi col divieto di istituire commissioni, ecco che voleva penalizzare i 12 deputati 5 stelle per essere stati sul tetto del Parlamento per qualche ora notturna in protesta contro l’intento di violentare mezza Costituzione (abolizione dell’art.129 per renderla da rigida ‘flessibile’) e per quelle poche ore di occupazione notturna, chiedeva ben 3.795 euro di danni allo Stato, misurati non si sa come dalla sua testa bacata. I questori avevano presentato una lunga lista di danni surreali causati dalla bravata: gli straordinari di 60 impiegati (!), il presidio del 118 (?), le attività tecniche (??), la sicurezza (!?), l’illuminazione (AhAhAh)…Poi la buffonata di Sua Regalità si è risolta in 5 giorni di sospensione.
Ma quando si tratta delle spese particolari per la Boldrini stessa, ecco che il danno allo Stato non esiste più e appare tutta l munificenza di chi dice “L’ètat s’est moi!”. La presunzione e l’arroganza di questa donnetta non hanno confini. Ecco che ordina una siepe per la villa di suo fratello, per non essere vista quando va a trovarlo, e la pagano naturalmente gli Italiani 4.360 euro. E peccato che dopo tre mesi lo Stato non abbia nemmeno provveduto a pagare i lavori! Li avrà messi in conto assieme agli altri 90 miliardi di debito che lo Stato ha nei confronti delle aziende italiane.
E per fortuna che la Boldrini va a trovare solo suo fratello! E se no che faceva? Oscurava mezzo Paese?
Io pagherei per farglielo alla Boldrini un oscuramento, ma totale!!!

RIDIAMARO :- )

Legge di stupidità di Letta
Avete presente quel contadino che teneva un maiale vivo ma gli tagliava un pezzetto per volta?
.
Se mia figlia in un compito avesse avuto 2000 correzioni come la famosa legge di stupidità di Letta, l’avrebbero retrocessa di due classi
.
Bisogna rifare la legge di stabilità
Brunetta ci ha sbavato sopra
.
In una scuola Italiana, una maestra notoriamente di FORZA ITALIA, intimorisce i suoi alunni:
- TU!!! Per che partito tieni?
E il bambino impaurito:
- Per FORZA ITALIA, signora maestra!
La maestra indicando un altro bambino:
- TU! Per che partito tieni?
- Per FORZA ITALIA, signora maestra!
Poi indicando un altro bambino ancora:
- TU!!! Per che partito tieni?
- Per il FORZA, signora maestra!
La maestra, indicando un bambino seminascosto in fondo alla classe:
- TU! Per che partito tieni?
- Per… per il movimento 5 stelle, signora maestra!
- Per il movimento 5 stelle ??? Com’è possibile una sciocchezza simile? Dammi una ragione valida!
- Beh… Mio papà tiene per il movimento 5 stelle, mia mamma tiene per il movimento 5 stelle, mio fratello tiene per il movimento 5 stelle … Tengo per il movimento 5 stelle anch’io.
- E ti sembra una motivazione valida? E se tua mamma era una mignotta, tuo papà un ladro e tuo fratello un drogato che facevi?
- Ero di FORZA ITALIA, signora maestra

​I capi delle correnticole del Pd erano tutti d’accordo nello sfiduciare la Cancellieri
Come volevasi dimostrare, hanno poi votato tutti compatti per trattenerla al potere
Il lato comico è che dicono che i 5stelle sono in una dittatura
mentre nel Pd no, vige la ‘disciplina di partito’
Come usare un nome diverso per nobilitare la merda.
.
SOD
Boccia ha descritto al meglio la decisione finale del PD, ieri a La Gabbia:
“Ha vinto la politica”.
E infatti si nota.
..
Gniau drin
Sti 101 era meglio se li beccava Crudelia Demon e ci faceva le pellicette.
.
mariuccia

Gli Stellati li ho fregati
mò mi faccio na’ ceretta
dai Piddini ancora aiuti
grazie a Napo e bimbo Letta!
Sono ancora la Ministra
della Grazia e la Giustizia
grazie ai tanti di sinistra
inquadrati con dovizia!
VFC a Beppe Grillo
ma che vuole sto buffone
Io agli squilli, al primo trillo,
sempre sento il mio o’ guaglione!
Pur essendo inadeguata
e presenza inopportuna
caro Grillo, io so sempre poltronat
a
alla faccia tua,se ne hai una
..
Primula
Quanto emergeva giusto mentre questo governo indegno votava la fiducia alla Cariatide Cancellieri finiva di chiarire l’edificante quadretto: oltre ad essere garante degli intrecci tra politica ed interessi di potentati economico-criminali che da anni uccidono l’Italia e gli italiani, la Ministra è una raccomandata a Berlusconi e di Berlusconi e CASUALMENTE si trova a capo del dicastero più caro al Delinquente di Arcore: il Ministero di Grazia e Giustizia.
Capisco che a qualcuno possa sembrare paradossale, ma dopotutto anche il salvataggio di questa Guardasigilli vergognosamente corrotta lo è: queste sono le prove generali per il salvataggio di Berlusconi, che si consumerà o la prossima settimana al Senato o tramite una serie interminabile di cavilli e rinvii, in ogni caso giustificati dal “bene del Paese” e/o dalla “ragion di Stato”.
In ogni caso il PDue ne sarà garante e protagonista, gli elettori PDuini complici, consapevoli o meno.
.
Renzi è stato votato da 12.500 piddini, pari al 42,40% dei votanti
12.500 Italiani che hanno votato per:
l’azzeramento dello stato sociale
l’annullamento dei diritti dei lavoratori
la svendita dei beni comuni
la privatizzazione dell’acqua
il vuoto della democrazia
praticamente 12.500 antiitaliani
oppure
12.500 bischeri !!!
.
Non sono partiti
sono una cricca di raccomandati
si raccomandano l’un l’altro
a me mi manda Picone
..
Siam tornati alla STASI
Sì:
Mi STASI qui, me caccian no!

La Cancellieri
Tutti sconfitti, non solo il Ministro che non ha saputo spiegare le sue telefonate e che ora viene sconfessata da nuove rivelazioni di Ligresti, ma Letta che copre di vergogna tutto il Governo, Epifani col suo intervento penoso alla Camera, il Pd che ci fa una figura terribile, e anche Renzi che fa solo chiacchiere o Civati, pronti a parole a sfiduciare la Cancellieri e poi in aula compatti nel sostenerla, penoso il Pdl, penoso l’intervento di Brunetta alla Camera. Vince la ragion di stato (o la disciplina di partito) ma solo con quelle non si può governare.
Ci perde anche Napolitano, che come capo supremo della Magistratura dovrebbe tutelare che proprio al Ministero di Giustizia non resti una persona ormai priva di ogni credibilità e dignità.
..
C’hanno detto che ce arebbero rapiti gli alieni
C’hanno detto che dovemo sta’ atenti a’ terroristi
C’hanno parlato der pericolo rosso poi de quello nero, poi de quello verde
ce so’ venuti a dire che er pericolo era Beppe Grillo
ma de questi che ce magneno in testa e po’ rideno
co’ certe bocche che pareno vampiri
e nun se scolleno manco se moreno
nun c’aveva detto gnente nesuno
A’ CASTAAAA!
SI’ TE VEDE ‘A MERDA, S’ARIPIJA!
.
Balle d’acciaio, Culo di piombo e facce di bronzo
Ma cos’é? Un Governo o una fonderia?

Delinquente n° 1 raccomanda delinquente n° 2 a delinquente n° 3 che fa fare uno scatto di carriera a delinquente n° 2 e trova un posto di dirigente al figlio di delinquente n° 2 mentre sistema il marito di delinquente n° 2 o la morosa di delinquente n° 3.
E quando scoppiano i casini arrivano delinquenti n° 4, 5 e 6 a proteggere delinquente n° 2 che è stato sconfessato da delinquente n° 1 mentre delinquente n° 3 fa lo gnorri fingendo che la rogna ce l’abbiano gli altri….
.
Chiamare il Parlamento un Gran Guignol mi pare il minimo.
E il burattinaio capo cosa fa dall’alto del suo venerabile magistrale???
Con viva e vibrante soddisfazione…..
.
Ormai pare che si siano sputtanati tutti!
Ma noi faremo come quei fessi della Basilicata?
Li rieleggeremo tutti?!
Se non son marci non li vogliamo???
..
ITALIANOOO!!!!
Sii orgoglioso delle gente che hai mandato in Parlamento!!
Sai di aver votato per dei ladri e dei truffatori.
Puoi guardarti allo specchio ogni mattina e vomitare.
Puoi avere schifo del tuo partito tutti i giorni.
Dovrai scendere a compromessi con la tua coscienza o forse già non ce l’hai più .
Potrai dormire sereno sapendo che forse chi ti rappresenta non sarà ministro, ma sarà veramente e sicuramente un “disonorevole”.
Sei stato preso per i fondelli prima delle elezioni, ma anche dopo e durante, praticament​e​ sempre.
Continueranno imperterriti a prenderti per i fondelli e tu continuerai stupidamente a credergli e a garantirgli il potere.
Mentre loro staranno in alto, tu continuerai a scendere in basso.
La coalizione che ti rappresenta cambierà nome ma non cambierà reati.
Tu creperai alla fine grazie a loro, ma loro dormiranno sonno tranquilli grazie A TE
Continua così!
.
Sarà l’abitudine, darà l’assuefazione, sarà che la politica ormai qua è la prima droga di in un popolo in over dose,
ma c’è quel gusto di rancido, di andato a male, di marcio, di putrefatto, quel gusto dolciastro di cadaverina…
che, se l’elettore italiano non lo sente,
non vota.
.
Votate, popolo bue piddino e piddiellino!
votate per questi eroi del risorgimento italiano!
Votate e pagate puro 20 euro anziché 2.
Perché per il popolo bue nulla è troppo quando si deve togliere ai
​troppo poco!
Come dice il Vangelo: “A chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quello che ha!”
I padri della Patria non si girano più nella tomba, hanno chiesto di essere seppelliti accanto a Priebke perché a questo punto…meglio lui che almeno è un criminale serio!
..
Italia: … popolazione tra i 15 e i 100 anni = 49.200.000 : 30 milioni di pensionati, 10 milioni di dipendenti dal pubblico bilancio + i disoccupati + studenti + “mamme casalinghe”.
un milione e 300.000 politici accertati,
per cui, mettendoci famigliari, parenti, amici e affini: una baracca di qualche milione di parassiti che condizionano la vita di 60 milioni di cittadini, ne succhiano il presente, ne distruggono il futuro, ne svendono il territorio, ne stuprano la democrazia.
Avere, in tali condizioni, pure la faccia di difenderli mi pare, a questo punto, intollerabile!!!
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1497 25/11/2013 L’ITALIA TI SPEZZA IL CUORE

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Blog di Viviana Vivarelli

Per corruzione siamo pari alla Bosnia – Sartori, Scalfari e i ridicoli attacchi al M5S: differenza tra forma partito e Movimento: il vincolo di mandato- Lo schema economico europeo: vendere i popoli alle banche – Il debito pubblico spiegato da Franco Gesualdi- Dopo la sottrazione della pensione alle vedove, Renzi vuole un cimitero per i bambini non nati – La memoria assente del popolo italiano – Paolo Ferrero e il piano di Letta – I politici e l’arte della menzogna – Attac e la crisi infinita- La crisi delle manovre anti-crisi- Come vanno le cose veramente in Germania- Il Pd: decadenza di un partito e di un elettorato

avrai un’infinita capacità di obbedire
o un’infinita capacità di ribellarti

(PPP)
.
E se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l’ultimo frammento di cuore
(Che Guevara)

Poi fammi scomparire tra gli anelli
di fumo della mente,
giù nelle brumose rovine del tempo,
lontano dalle foglie gelate…
Sì, danzare sotto il cielo diamante
con una mano che libera fluttua
profilata dal mare, accerchiata
dalla sabbia del circo…

(Bob Dylan)
.
Non è più l’umano che pensa il mondo. Oggi è l’inumano che ci pensa (…) per infiltrazione diretta di un pensiero virale, contaminatore e virtuale, non più umano.”
(Jean Baudrillard)

L’ITALIA TI SPEZZA IL CUORE
Italy Breaks Your Heart
Frank Bruni -The New York Times

Chiedete agli studenti italiani cosa li attende dopo la laurea e faranno spallucce. Chiedete ai loro genitori come e quando l’Italia arriverà a un punto di svolta e otterrete la stessa espressione disorientata. Senti meno fiducia nel domani.
Ho osservato il malcontento italiano attraverso un filtro di disincanto americano, interpretandolo come un monito. L’Italia è il risultato di ciò che succede quando un paese sa benissimo quali sono i suoi problemi, ma non riesce a trovare disciplina e volontà per risolverli. E’ ciò che accade quando disfunzioni politiche vanno per le lunghe e un buon governo diventa un miraggio, un mito, una barzelletta. L’Italia si appoggia sulle sue fortune fenomenali anziché costruire su di di esse, perdendo la presa su un’economia globale che ha concorrenti più agguerriti.
Suona familiare? C’è così tanta bellezza e potenziale qui, e così tanto spreco. L’Italia ti spezza il cuore. E non dipende tutto da Silvio B. La sua condanna per frode fiscale, insieme al divieto di detenere un ruolo pubblico per diversi anni, non hanno portato quel senso di sollievo e nuovo inizio che ci si potrebbe aspettare. Ha piuttosto costretto gli italiani a riconoscere che mentre lui sprecava tempo, peggiorando la situazione e restando una ridicola, caricaturale distrazione, i problemi alla base del paese (le regole eccessive ed una burocrazia rococò che soffoca le imprese, un sistema chiuso di favoritismi che isola le iniziative, la corruzione e il cinismo dilaganti) diventavano insormontabili.
Nel 2° quadrimestre del 2013, il debito pubblico italiano è cresciuto del 133% rispetto al prodotto interno lordo: il 2° più alto nella eurozona, seguito solo dalla Grecia. Il calo del PIL di circa l’8% dal picco pre-crisi è peggiore di quello di Spagna o Portogallo. Non c’è stato ancora un recupero significativo. Ma non c’è bisogno di citare i numeri per misurare la deriva italiana. Basta scendere dal treno ad alta velocità (spettacolare) o lasciare l’autostrada e viaggiare sulle strade secondarie, che cadono a pezzi.
Ernesto Galli della Loggia si rammaricava degli “anni e anni di paralisi” del paese, durante i quali una sorta di gerontocrazia ha impedito qualunque meritocrazia. È stato attento nel sottolineare che mentre l’Italia si “disfaceva lentamente, precipitava negli abissi”.
Per l’assenza di direzione dell’Italia, ho scoperto una metafora quasi troppo facile e calzante: la causa sono quei segnali stradali che non possono essere più decifrati, poiché la trascuratezza, l’erba incolta e i rami li hanno coperti. Sfrecciavo vicino meraviglie del passato e del suo splendore – e non avevo idea se stessi realmente andando da qualche parte.
..
PER CORRUZIONE SIAMO PARI ALLA BOSNIA
Zapata

In Italia, su 945 parlamentari, ci sono 131 indagati. Trasparency International, nella classifica della corruzione, pone l’Italia al 72° posto, a pari merito con la Bosnia.
Forse non è un caso che Enrico Berlinguer, già nel 1981, parlasse della questione morale. Cancellieri? L’ennesimo anello della catena del mal governo di questo Paese.
Devono andare tutti via! Affidiamo la nazione a gente seria e integerrima! Sarei pronto a votare subito per persone come Bruti Liberati, Boccassini, Ingroia, Rodotà… Ma questi signori fanno paura perché non sono ricattabili . E come disse Ferrara, più di 10 anni fa , un politico non ricattabile non è affidabile! Questa è la cultura politica italiana. (Delinquenti politici o politici delinquenti che si sostengono con reciproci ricatti. L’Italia è una nazione basata sul ricatto).


(Rossano de Cicco)

SARTORI, SCALFARI E I RIDICOLI ATTACCHI AL M5S
Differenza tra partito e Movimento
Il vincolo di mandato

Paolo Becchi

Scalfari ha aperto i giochi, seguito, dal politologo Sartori, il quale – dalle pagine del Corriere della Sera – sostiene che i deputati e senatori del M5S dovrebbero essere obbligati a sottoscrivere una dichiarazione con la quale essi ripudino formalmente il “vincolo di mandato imperativo”. In caso contrario, scrive Sartori, vi sarebbe una “macroscopica” violazione, da parte dei parlamentari 5 Stelle, dell’art. 67 Cost.
Repubblica e Corriere hanno iniziato la campagna mediatica contro il M5S, in vista delle prossime elezioni europee. Questo può essere l’unico significato di una polemica e di attacchi al limite del ridicolo. E’ fin troppo evidente, infatti, come l’art. 67, se stabilisce il principio del libero mandato, non dispone certamente il divieto, per un parlamentare democraticamente eletto, di sostenere – de iure condendo, ossia quale proposta politica – la necessità di introduzione del mandato imperativo.
C’è di più in questa polemica. C’è tutta la resistenza della “partitocrazia” contro le forze nuove della democrazia diretta, contro la necessità di superare quel cancro della Repubblica italiana che è stato costruito sul ruolo dei partiti e sul controllo, da parte loro, dell’Assemblea. Ed è proprio su questo terreno, sul senso del vincolo di mandato, che si gioca lo scontro tra la “forma partito” ed il “movimento”.
La forma partito implica un’organizzazione centralistica, verticistica, un’organizzazione per apparati. Il MoVimento, diversamente, si fonda su un meccanismo di deleghe: i parlamentari eletti nelle fila del M5S rispondono direttamente ai diversi meetup locali da cui provengono. Il potere non viene più rappresentato, ma, appunto, delegato. La logica della rappresentanza (Repräsentation) presuppone il rendere presente qualcosa che è assente, invisibile (il popolo, la nazione, etc.). La delega, invece, permette di ripensare il concetto di rappresentanza come Vertretung, in cui il rappresentato non si spoglia del suo potere, ma lo realizza servendosi di un altro. Oggi, abbiamo la possibilità di coordinare i meccanismi di delega con ciò che la Rete consente di fare, con la sua rapidità nella comunicazione e nelle procedure decisionali.
In un’intervista di qualche mese fa per il Corriere della Sera, Casaleggio ha, giustamente, parlato della necessità di introdurre il vincolo di mandato. Ci sono state diverse critiche a questo proposito, anche da parte di grandi nomi. Da ultimo, proprio Sartori, che aveva già accusato il M5S di pensare la rappresentanza in senso “medievale”. È una sciocchezza.
In realtà, il vincolo di mandato è parte della discussione moderna sul problema della rappresentanza, ed è centrale, ad es., nel dibattito interno alla Rivoluzione francese. Il popolo, in quanto sovrano, non può essere rappresentato. Diverso, però, è il problema dell’organizzazione del Governo attraverso un sistema di deleghe, un mandato, il quale non funziona come sostituzione di volontà, ma come esecuzione della volontà del rappresentato. Più che di ritorno ad una teoria medioevale, si tratta, in senso filosofico-politico, di recupero della tradizione rousseauiana e di come rispondere alla crisi della rappresentanza e dei partiti, che è, con buona pace di Hegel, la crisi della mediazione (Vermittlung) politica, del ruolo di soggetti, come i partiti, che hanno esercitato una funzione di intermediazione tra Stato e cittadini. In Italia si è parlato di «disintermediazione», e credo che sia la parola corretta per cercare di capire cosa stia accadendo.
È dunque proprio nell’esperienza-chiave della modernità – la Rivoluzione francese – che il mandato imperativo viene pensato, discusso, teorizzato come strumento essenziale per la partecipazione diretta dei cittadini alla politica. Il costituzionalismo giacobino è, in questo senso, attraversato dal problema di come assicurare un effettivo controllo, da parte dei cittadini, sul funzionamento dell’assemblea e sull’operato dei delegati. In maniera ancor più netta, il mandato imperativo è centrale nella breve storia della Comune di Parigi del 1871, di quella che Marx definiva come la prima apparizione di una forma politica nuova.
La rappresentanza politica che si esplica senza vincoli di mandato è stata un prodotto delle società liberali. La rappresentanza aveva un significato eminentemente pubblico in una società costituita fondamentalmente da privati: gli eletti creavano un corpo pubblico che rendeva visibile ciò che nella società dei privati rimaneva invisibile: il popolo ovvero la nazione. Per questa ragione i membri del Parlamento erano chiamati a far presente, a repraesentare il popolo. Essi pertanto dovevano esplicare le loro funzioni senza vincolo di mandato.
Per quanto possa sembrare paradossale sono stati proprio i partiti a snaturare questo ruolo. La delega ora assomiglia a una cambiale in bianco firmata a favore di questo o quel partito. Questo lo vediamo molto bene nel nostro Paese. Che senso ha parlare di vincolo di mandato quando i membri del Parlamento sono addirittura nominati dai partiti? Insomma, la natura rappresentativa del nostro sistema è già in crisi e con essa il vincolo di mandato.
Se le cose stanno in questi termini, allora perché non optare semplicemente per la democrazia diretta considerando ormai obsoleta quella rappresentativa? Il vincolo di mandato non è un ritorno ad una teoria politica «medievale», ma il portare alle sue estreme conseguenze la democrazia moderna. Lo aveva già intuito un grande giurista del secolo scorso come Hans Kelsen, quando notava:
La soluzione del problema se, de lege ferenda, il membro elettivo di un corpo legislativo debba essere giuridicamente vincolato ad eseguire la volontà dei suoi elettori e sia, pertanto, responsabile verso il corpo elettorale, dipende dall’opinione che si ha sulla misura in cui è desiderabile attuare l’idea di democrazia. Se è democratico che la legislazione sia esercitata dal popolo, e se, per ragioni tecniche, è impossibile stabilire una democrazia diretta ed è necessario affidare la funzione legislativa ad un Parlamento eletto dal popolo, è dunque democratico garantire quanto più sia possibile che l’attività di ogni membro del Parlamento rispecchi la volontà dei suoi elettori. Il cosiddetto mandato imperativo e la revoca dei funzionari elettivi sono istituzioni democratiche, purché il corpo elettorale sia organizzato democraticamente (H. Kelsen, Teoria generale del diritto e dello Stato, 1945).
Oggi non è forse neppure più vero che esistano ragioni tecniche che rendono impossibile la democrazia diretta. La rivoluzione provocata dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione non solo ha posto in crisi in modo irreversibile il paradigma della rappresentanza, ma ha anche reso possibile la partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica del Paese.
Non vi è dubbio che la Rete con la sua rapidità, con i suoi flussi d’informazione, con il suo carattere aperto, sia in grado di assicurare che le decisioni politiche si formino dal basso e orizzontalmente. In questo modo i cittadini possono partecipare direttamente alla vita politica del loro Paese e le decisioni possono essere prese dopo una discussione pubblica che attraverso la Rete li può, in linea di principio, coinvolgere tutti. E allora perché sarebbe ancora necessaria una forma di rappresentanza? Non si può forse risolvere tutto con l’istituto del referendum e con il voto elettronico?
Sia chiaro, lo strumento del referendum va incentivato e proprio nel senso auspicato dal M5S, ma da solo – per lo meno in questa fase di transizione – non basta. Il voto espresso nella cabina elettorale oppure da casa in modo elettronico privatizza la democrazia. Alla solitudine del cittadino attuale, chiamato solo a votare per questo o quel partito, non deve subentrare quella del cittadino virtuale.
Sarà sufficiente la comunità virtuale, o meglio le comunità virtuali, a soddisfare l’esigenza di comunità? Chi vivrà, vedrà. Intanto non sarebbe male pensare alle comunità reali e queste possono funzionare con delegati in carne ed ossa che per un periodo di tempo limitato si mettono al servizio della collettività. Essi non sono altro che i portavoce dei cittadini, il cui vincolo di mandato deriva dal fatto che, per la prima volta, sono proprio i cittadini a partecipare realmente e attivamente alla vita politica. Sono loro a restare i registi della democrazia e pertanto a decidere quando vogliono (e non soltanto con il voto elettorale) di cambiare gli attori.
Allora chiediamoci cosa significhi davvero tutto questo. La rivoluzione democratica del M5S non potrà che introdurre il vincolo di mandato. Non è infatti possibile superare la separazione tra governanti e governati senza dare ai cittadini la possibilità di revocare in ogni momento i loro delegati, i quali non sono più rappresentanti in senso stretto, ma semplici portavoce dei cittadini in Parlamento. Questa è la vera battaglia che, evidentemente, è già iniziata.

(Rossano de Cicco)

LO SCHEMA ECONOMICO EUROPEO
Dall’economista Giuseppe di Taranto

La Germania esporta troppo.
E’ arrivata ad essere il 2° Paese esportatore del mondo
Più la Germania esporta, meno gli altri Paesi europei esportano.
Potrebbero agire sulla moneta nazionale, abbassandone il valore e rendendo competitivi i prezzi delle merci. Ma non possono farlo per via della moneta unica.
Possono solo vendere i propri titoli alle banche.
Ma più titoli vendono, più tassi di interesse hanno da pagare.
Più aumentano gli interessi, più sale il debito.
Dunque i Paesi europei andranno sempre peggio.
E’ una spirale da cui non si esce, che favorisce sempre più la Germania e peggiora sempre più i Paesi deboli, come l’Italia.
O si riformano le regole europee, o falliremo tutti per favorire la crescita della Germania e gli arricchimenti delle banche. Ma la Bce è contraria a qualunque cambiamento.
E Draghi non ci pensa nemmeno a cambiare qualcosa. Gli basta che il processo di arricchimento del sistema bancario proceda mandando in fallimento gli Stati.
La Bce ha dragato dalle nostre tasche 16.000 miliardi di euro per darli alle banche e permettere loro di comprare titoli di stato, speculando sulla forte differenza di quanto le banche pagano alla Bce e quanto paghiamo noi di interesse. Questo fa levitare il debito.
Sarebbe semplice che la Bce prestasse direttamente agli Stati, abbattendo così gli interessi e tenendo sotto controllo il debito, ma in questo modo le banche ci perderebbero.
E così le banche e i magnati che stanno dietro mettono a capo dei governi persone come Monti o Letta col solo scopo di far continuare i guadagni delle banche succhiando progressivamente danaro dalla vita dei cittadini
E questi, manipolati e disinformati da media servili, li votano pure!

IL DEBITO PUBBLICO SPIEGATO DA FRANCO GESUALDI

La disinformazione è uno strumento del Potere.
Se i cittadini non sanno come stanno le cose, saranno passivi e sarà più facile dominarli.
Per questo il Potere usa ripetitori acritici (in pratica tutti i media italiani) che, in modo cortigiano, fanno da ripetitori alla propaganda di regime e diffondo balle che si radicano fortemente nell’immaginario, diventando luoghi comuni, i nuovi ‘idola’ baconiani.
Come ha insegnato Berlusconi, qualsiasi cosa può sembrare vera e inamovibile se viene ripetuta abbastanza volte.
Il debito è una di queste balle ripetute, “l’inganno del debito pubblico”,come lo chiama Gesualdi, saggista di Altraeconomia e autore di molti libri contro le multinazionali e a favore di un mondo più ecosostenibile ed equo.
“Ci hanno imposto una globalizzazione a uso e consumo delle multinazionali, hanno fatto un’Europa al servizio di Banche e speculazione, hanno scippato l’acqua e i beni comuni a vantaggio delle imprese private. E ogni volta ci hanno convinti che ciò era “per il nostro bene”.
Lo spauracchio del debito pubblico è stato un atto di terrorismo politico, buono a giustificare ogni tipo di demolizione dello stato sociale, della crescita e dei diritti dei cittadini (così il Pd e anche peggio Renzi).
“Agli inizi degli anni ’80 il debito pubblico italiano era di 114 miliardi di euro. Dopo una decina d’anni era salito a 1150 miliardi di euro. Questo è dovuto in parte anche agli sprechi, però le spese per investimenti e servizi sono state superiori alle entrate fiscali solo di 140 miliardi. Per cui il debito pubblico doveva al massimo raddoppiare. Invece si è moltiplicato per 10. Come mai? Per colpa degli interessi che in quegli anni sono saliti dal 12 al 20%. Però la spesa per servizi è rimasta sempre sotto le entrate permettendo un risparmio di 633 miliardi. Abbiamo fatto le formichine ma non è servito, e non servirà”.

Non è vero quindi che gli italiani sono spreconi, come dicono i tedeschi. Le Banche tedesche, tra l’altro, sono tra quei soggetti che detengono una buona quota di debito pubblico italiano, insieme alle Banche francesi. Ai banchieri va sempre bene che ci siano i debitori, altrimenti non farebbero affari. Per questo sono perennemente preoccupati, non tanto di avere indietro il capitale, quanto di continuare a lucrare interessi, attraverso i quali saccheggiano la ricchezza reale prodotta da un Paese. INSOMMA HANNO INTERESSE AD AUMENTARE IL NOSTRO DEBITO!! Ecco perché continuano a dire che noi siamo cicale vissute al di sopra delle nostre possibilità: per creare una sorta di vincolo morale e obbligarci a continuare a pagare interessi”.
“C’è un inganno di fondo per cui si continua a dire che noi siamo indebitati perché abbiamo speso più delle nostre possibilità. La ricostruzione storica dice invece che le cose non stanno assolutamente così. Noi siamo terribilmente indebitati perché abbiamo pagato dei tassi di interesse altissimi negli ultimi 30 anni. Basti pensare che la quantità totale di interessi pagati ammonta a 2.141 miliardi di euro, a fronte di un sorpasso di spese per servizi rispetto alle entrate nello stesso trentennio di soli 140 miliardi. Poi, in questi anni, si è registrato un risparmio totale di oltre 600 miliardi. Quindi, noi ci troviamo inguaiati a causa degli interessi. Ma questo nessuno lo dice.”

Gesualdi
“E’ ovvio che i costi inutili, specie della politica, vanno eliminati! Dobbiamo eliminare gli sprechi! (Ma questo si guardano bene dal farlo!). Ogni centesimo proveniente dai cittadini deve essere utilizzato correttamente per garantire servizi e investimenti. Non ne possiamo più di venire dissanguati per arricchire Banche, Fondi pensione e Assicurazioni.
Ma non possono venirci a raccontare che noi cittadini abbiamo un peccato originale da scontare. (Questa è una balla del Potere diffusa da media compiacenti, che ripetono questa mantra senza che nessuno lo metta in discussione. La politica ultraliberista di Monti prima e di Letta poi, e figuriamoci l’ultraliberismo di Renzi che vuole privatizzare tutto e togliere i diritti del lavoro! sta uccidendo lo stato sociale, colpendo sempre gli stessi, senza creare crescita).
In questo modo dalla crisi non se ne esce, tanto che gli stessi sostenitori dell’ultra-liberismo poi si lamentano (persino al FMI si sono accorti che alla fine se tutti i Paesi vano peggio, ci rimetteranno anche i ricchi!). In effetti, se togliamo sempre più soldi dalle tasche dei cittadini e costringiamo lo Stato a spendere meno in stato sociale (coi tagli assurdi dell’austerity), la domanda complessiva crolla e il sistema scivola verso la recessione”.

Già noi siamo in deflazione, ma, mentre in una normale deflazione la minor spesa in domanda dei beni fa scendere i prezzi, la politica scriteriata Monti/Letta ha aumentato le tasse al punto che siamo il Paese più tassato del mondo-e fa aumentare i prezzi! Questa gente è talmente nociva che distrugge i diritti e lo stato sociale e fa diminuire la domanda peggiorando la vita delle famiglie, penalizzando le imprese e aumentando il caro vita, senza ridurre il debito! Peggio di così non si può! In pratica lavorano per l’autodistruzione! Siamo al punto che ci ricattano con la minaccia di aumenti di tasse come l’IMU e con quella scusa ci aumentano tutte le tasse e ci tagliano i servizi! E Pdl e Pd fingono tra loro giochetti vergognosi per motivi elettorali.
Che l’austerity comandata dalla Bce e dal Fmi porti a distruzione l’Europa è talmente chiaro che il sentimento contro l’euro e la politica suicida della Bce si sta diffondendo in Europa, anche se non è abbastanza matura per portare a un successo europeo, visto che solo in Italia ha prodotto un movimento forte come il M5S.

Gesualdi: “Tutti ormai auspicano l’uscita da questa politica del rigore, per far aumentare il potere d’acquisto dei cittadini, ma anche per far aumentare il potere d’acquisto dello Stato e della collettività nel suo insieme, perché insieme sostengono la domanda. Nessuno ormai è contento di questo rigorismo all’infuori di coloro che hanno nelle mani i titoli del debito pubblico e addirittura pretendono di specularci sopra. Questo è l’altro aspetto di cui non si parla mai: noi siamo vittime di uno sciacallaggio, non siamo semplicemente il debitore che avendo fissato un tasso di interesse sa quanto deve pagare, ma siamo soggetti a rincari continui a causa della speculazione (usura). Ed è gravissimo che nessuno si attrezzi per sconfiggere questa speculazione come – volendo – si potrebbe. La collettività viene sacrificata sull’altare dell’interesse della finanza, dell’oligarchia finanziaria, una cosa gravissima e iniqua”.

Gesualdi: “Il nostro Centro per lo Sviluppo ha sempre fatto una scelta sociale molto precisa per la difesa dell’equità, dei diritti e dei beni comuni. Con una precisazione: chi afferma di fare una politica indipendente di fatto, spesso, inganna il prossimo, perché in un sistema di divisione come quello in cui viviamo, siamo inevitabilmente costretti a dover fare una scelta. Costoro hanno scelto di favorire gli interessi dei più ricchi. Noi diciamo che facciamo la scelta dei più deboli e degli ultimi e, per questa ragione, non possiamo accettare il sistema attuale”.

Ormai, nel mondo, si confrontano due visioni politico-economiche: quella neoliberista e quelle di tipo keynesiano. Ma in Occidente sta vincendo la prima.
“E’ un fatto conclamato, sono almeno 30 anni, da Reagan e la Thacher, che stiamo precipitando in un tipo di capitalismo selvaggio (turbocapitalismo) dove la parola d’ordine è consentire ai più ricchi di arricchire sempre di più e ai più poveri di essere sempre più poveri. Inguaiando per altro il sistema stesso . Non per nulla questa crisi ci porta a capire che il sistema finanziario mondiale si è impallato perché le banche di investimento americane hanno avuto la libertà di mettere sul mercato i titoli spazzatura. Se non si vien fuori dal dogma per cui il più forte, e non la maggioranza, può determinare la linea di condotta non c’è soluzione e tutto il sistema inevitabilmente andrà a fondo. Questo sembra l’abbiano capito molti stati dell’America Latina e i risultati si vedono. Mi chiedo invece per quanto tempo noi vorremo, e potremo, continuare lungo l’altra strada.
E’ la politica che dovrebbe fare la sua parte. Invece è assente. E, purtroppo, anche la sinistra dimostra un asservimento totale al dogma del libero mercato e dunque al più forte”.
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Togliete a un popolo gli strumenti di conoscenza dei processi economici che lo rendono schiavo, e avrete un popolo perfettamente asservito al dominio di pochi potenti che ne faranno strame per i loro cavalli.

DOPO LA SOTTRAZIONE DELLA PENSIONE ALLE VEDOVE, RENZI VUOLE UN CIMITERO PER I BAMBINI NON NATI

Prolifichiamo come conigli e poi ci scanniamo, in nome della ‘vita’!
Magari ricordiamoci qualche volta che in questo sciagurato Paese due ginecologi su 3 sono obiettori di coscienza, che si ammette l’obiezione di coscienza contro le donne che abortiscono non solo per gli infermieri ma anche per i portantini, che in 4 consultori su 5 non esiste la pillola del giorno dopo e che nel sud non esistono nemmeno i consultori. E che infine, la genia dei cosiddetti ‘difensori della vita’ è una setta di fanatici medievali che il Papa dovrebbe gratificare di una qualche scomunica.
Notizia shock: se nel Medioevo si metteva ebrei, eretici e streghe fuori dei cimiteri, Matteo Renzi ha deciso di ufficializzare una parte del cimitero per emarginarci i bambini non nati. Lidia Ravera ha protestato ed è stata sommersa dal furore dei cosiddetti “pro life”, tra le persone più abiette e fanatiche mai esistite su questa terra e ricordiamoci che i loro rappresentanti militano ancora nel csx.
Dice la Zanardo: “Ora, quella decisione di Matteo Renzi si adombra immediatamente di veleni politici, e questo dimostra quanto sia divenuta tossica la discussione sui partiti e soprattutto sul Pd. Ma io sono un cane sciolto, una che dopo la vicenda Rodotà e quella del DL sul femminicidio non voterà Pd neanche se si candidasse a guidarlo Stephen King”.
(Io: e figuriamoci dopo che Renzi ha chiesto di togliere le pensioni alle vedove, i diritti ai lavoratori, i beni collettivi al Paese e lo stato sociale a tutti!)
Ma che altro aspettiamo a capire che il Pd non è più un partito, ma una coalizione di distruttori?
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Da VITA DA STREGHE ricevo
ANATEMA LAICO

“C’è un racconto di Ray Bradbury,The Scythe =la falce, dove un uomo riceve una terribile eredità che non comprende: una falce e un appezzamento dove il grano cresce in modo discontinuo e marcisce appena viene tagliato. In cambio, avrà casa, animali, cibo per la propria famiglia. L’uomo, dunque, falcia, e il grano ricresce, velocissimo, e marcisce, e ricresce. Ogni giorno. Alla fine l’uomo capisce che ogni spiga tagliata è una vita, e che è lui a dovervi porre fine. E quando si troverà costretto a tagliare quelle di sua moglie e dei suoi figli, impazzisce e distrugge più spighe che può, verdi o mature non ha importanza. Allora, le bombe piovono su Londra e si accendono i forni di Belsen, e il grano cade in una pioggia di lacrime. Ma lui non si ferma.

The Scythe mi fa pensare all’odio e a quanto sia divenuto la nostra condizione esistenziale e la nostra condanna. Giù la falce, colpisci e attacca, tutto e tutti, fingendo di riderne o provando a balbettare una motivazione. Questo mi torna in mente, quella pioggia di spighe e sangue. E questo sarà un post che parlerà di sangue, e anche di lacrime, e di chi usa sangue e lacrime per i propri fini.
L’ultima in ordine di tempo a essere colpita dalla valanga di odio è Lidia Ravera, di cui chiedono le dimissioni No Choice e laici di ogni sorta, furbetti e furbette, politici e tricoteuse della rete, tutti coloro che hanno conti in sospeso con lei, o con i femminismi, o con la propria stessa vita…Partiamo dalla decisione di Matteo Renzi di dedicare un’area del cimitero ai bambini non nati, o meglio di sistematizzare e ufficializzare e aggiornare, magari proprio adesso, il regolamento che la prevede, perché la possibilità di seppellire i bambini morti in utero o venuti al mondo già morti esiste già, e io lo so, e fra un po’ vi spiego anche perché.
Quello che Ravera ha scritto è stato distorto fino a farla sembrare una sprezzatrice dell’altrui dolore, una che vuole seminare le vie delle città di neonati insepolti. Nel cinema si chiama ‘splatter’, quel sottogenere horror basato su scene con schizzi di sangue, (to splat) e lacerazione di corpi, con conseguente fuoriuscita di interiora. Guardate cosa postano i seguaci di Luca Volontè, di Olimpia Tarzia, i Movimenti che si autodefiniscono per la vita, i singoli fanatici. Un tempo usavano i manifesti e i volantini, e bambolotti coperti di vernice rossa da tirare addosso alle donne che vanno nei consultori, o da mostrare a chi ha abortito, e ora usano la rete, dove postano fotografie di feti fatti a pezzi, un piedino di qua, la testa staccata dal corpo di là. Usano come avatar il profilo di un bambino morto. Ti sbattono in faccia sangue e orrore, e urlano e sembrano parlarti appunto di vita, e invece grondano violenza da ogni sillaba. Trasformano in spettacolo sanguinoso ciò che è scelta privata, dolore privato. Calano la falce, e la fanno sanguinare. Non serve segnalarli. I social rimuovono le tette e non un feto in pezzi. Dunque continuano, in nome di Dio. Un Dio che immagino sgomento, se esiste. Non credo che nessuna religione al mondo possa giustificare tutto questo. Nessuna, a meno che ci sia non la fede dietro, ma un oscuro desiderio di annientamento altrui, la voglia pruriginosa di sentirsi, attraverso l’orrore, i giusti che purificano il mondo nelle fiamme. Contro la Ravera è partita questa corsa del branco affamato. Le donne che hanno perso un figlio sono offese e ferite. Certi ne approfittano per dire: eh eh, io sto con Renzi, dimissioni! Sono le mezze tacche che stanno saltando di gran carriera sul carro del presunto vincitore, ci scappasse uno strapuntino. E ancora, giù sul pedale della ferocia straziata. Croci con l’orsacchiotto. Giocattoli su piccole tombe. I nomi dei bambini morti. Ho provato una rabbia inestinguibile, signori che vi dite Pro Life (che raccogliete firme e organizzate concorsi nelle scuole, nel frattempo, ebbri di odio).
Perché io sono una di quei genitori che ha perso non uno, ma due bambini. 1985, il primo. Si chiamava Gabriele. Un’emorragia ha devastato il mio ventre al settimo mese di gravidanza. Stavamo morendo entrambi. Lui è vissuto sette giorni. Non ho mai visto il suo volto, non ho voluto. So che aveva i capelli rossi. 1986, il secondo. Si chiamava Andrea. Gravidanza monitoratissima, ma un nuovo distacco di placenta all’ottavo mese lo uccide, si perde il battito, secondo cesareo d’urgenza. So che aveva i capelli neri.
Gabriele riposa insieme a mia nonna, in un loculo di Prima Porta. Andrea, in una parte dello stesso cimitero dove sono i bambini morti alla nascita o poco prima. Questo, ripeto, nel 1986. Non ho dovuto né pregare né supplicare: la sepoltura, già allora, era un atto dovuto. Non c’è alcun bisogno di alzare la bandiera del diritto. Quel diritto c’è. Seppellite i vostri piccoli senza fare di chi avete amato un vessillo. E’ vostro, lo avete amato, lo avete aspettato e non c’è più, o non c’è mai stato. Ma questo non deve essere l’arma contro gli altri. Il dolore non è un’arma. Non deve esserlo.
Invece, nell’orrore in cui ci stiamo trasformando, sembra che sia necessario, per essere autorizzati a parlare, esibire il proprio dolore. Mostrare le mani macchiate di sangue, strapparsi i visceri e arrotolarli attorno ai polsi come braccialetti votivi. Guardatemi, mondo, leggetemi. Sono una madre orbata. Sono una madre che soffre. Quindi, ho diritto di parola. Questo mi sento costretta a fare, e allora lo faccio: a esibire il mio antico dolore come un ornamento, a salire su quel disgustoso altare che volete costruire intorno al lutto, soprattutto a quello delle donne. Guardatemi, lo sto facendo.
Vergognatevi. Voi. Luca Volonté, Olimpia Tarzia, Pro Life o No Choice, voi associazioni laiche che chiedete il 5 per mille, ginecologi, psicologi, aspiranti scrittori o scrittori da 4 soldi, furbette e furbetti. Vergognatevi. Non vi permettete di parlare in mio nome e di dire che Lidia Ravera ha offeso tutte le donne che hanno perso un figlio. Il mio lutto è mio. Non vi appartiene e non permetterò a nessun avvoltoio di trarne profitto per le proprie crociate. Del resto, è scritto anche nella vostra religione: “Se qualcuno afferma che l’empio è giustificato dalla propria fede, sia anatema!”.
Vergognatevi, e curate il vostro cuore prima che marcisca, come le spighe di Bradbury.”

Loredana Lipperini, Lorella Zanardo, Marina Terragni

(Rossano de Cicco)

LA MEMORIA ASSENTE DEL POPOLO ITALIANO
BEPPE GRILLO

Il neurologo Oliver Sacks, in “il marinaio perduto”, racconta di un paziente che riavvolge continuamente la sua memoria, dopo pochi minuti si dimentica tutto e ritorna a un momento del suo passato in cui si è interrotta per sempre la capacità di memorizzare nuovi ricordi. Il marinaio è come il nastro di un vecchio registratore che ritorna sempre al punto di partenza. La memoria degli italiani è come quella del marinaio perduto. Si riavvolge dopo ogni fatto che sconvolgerebbe altre democrazie. Una situazione patologica di rimozione che non ha spiegazioni razionali. Si dibatte in questi giorni di Berlusconi, della sua decadenza da senatore, della sua incandidabilità, come se fosse in corso un normale confronto politico. Nessuno si ricorda che Berlusconi è un condannato in via definitiva per truffa fiscale, in sostanza un delinquente acclarato che non può in alcun modo sedere in Parlamento. L’italiano è indotto a pensare che sia in corso una battaglia di libertà quando invece, più volgarmente, si tratta di evitare la galera a qualcuno. Si è persa la memoria del reato e Berlusconi è diventato il Grande Perseguitato. L’Italia è allo sfascio economico, questo nessuno lo può negare. E invece succede tutte le sere che dei telegiornali vigliacchi di regime descrivano futuri luminosi fuori dal tunnel. L’Italiano riavvolge il nastro della sua miserabile realtà quotidiana e spinto dalla speranza crede a questi mentitori di professione. La crisi è iniziata da un ventennio, la caduta verticale della nostra produzione da almeno dodici anni, i partiti, le facce, di chi ha governato il Paese e lo hanno rintontito di bugie sono gli stessi che oggi ci propongono cure miracolose e elisir economici portentosi. Sono gli stessi che ci hanno rovinato, ma noi dimentichiamo, ci affidiamo a questi emeriti cialtroni con la naturalezza dell’incoscienza. Il nostro presidente della Repubblica? Affermò che non si sarebbe mai ricandidato. Infatti si è subito ricandidato e nessuno lo ha preso a lazzi e sberleffi. Il pdmenoelle che propose Prodi con un’ovazione all’hotel Capranica di Roma? Lo tradì il giorno seguente con 101 voti dei seguaci di D’Alema e di Renzi, qualcuno lo ricorda? E le balle quotidiane di Capitan Findus Letta, uno specialista del genere, dall’eliminazione del finanziamento ai partiti alla fanfara della nuova legge elettorale (proprio lui che ha votato contro la decadenza del Porcellum). E la trattativa mafia-Stato e i suoi responsabili diretti e indiretti che probabilmente siedono ancora nelle istituzioni? Persa nel vento insieme alle vite di Falcone e Borsellino e delle loro scorte. Balle su balle, tradimenti su tradimenti. Un popolo che non ha memoria del passato è destinato a ripeterlo e purtroppo gli italiani non hanno neppure la memoria di ieri sera.

(Rossano de Cicco)

I SOLDI CHE NON CI SONO PER GLI OSPEDALI PERO’ CI SONO PER GUERRE E CLINICHE PRIVATE
Viviana Vivarelli

L’irricevibile Letta ci viene a dire che non sa come trovare i soldi per i cassintegrati, i disoccupati, i giovani, i malati, gli esodati, l’Imu, l’ Iva…però oggi rinnova i fondi per le missioni militari all’estero, dopo che a gennaio furono stanziati per i primi 9 mesi dell’anno 935 milioni di euro, quasi un miliardo. Letta ci viene a dire che abbiamo ritirato le truppe dall’Irak tanto ormai l’Irak si amministra da solo. Ma lascerà 800 soldati. A fare che? Ma a difendere le truppe italiane in Irak, naturalmente!
Nello stesso tempo si mettono in Finanziaria altri regali alle cliniche private.
In queste ore il M5S in Parlamento sta facendo ostruzionismo, rallentando le votazioni, ma i partiti dei sollazzatori non se ne curano molto, Pd e Pdl di voti per le cose assurde tra di loro ne hanno fin troppi!
Qualche buontempone ha proposto la chiusura di qualche ospedale.
Quelli del Pdl hanno proposto un condono fiscale per chi paga l’80% di chi denuncia (ovviamente non i lavoratori dipendenti) a proprio arbitrio, condonando il resto.
Ma davvero è questa l’Italia che vogliamo?
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ENRICO LETTA, IL CONIGLIO MANNARO
Paolo Ferrero

Dopo la luce in fondo al tunnel che Monti ci aveva segnalato senza ottenere molto ascolto, Enrico Letta continua giornalmente a spargere segnali di rassicurazione riguardo al futuro del Paese: “la ripresa è a portata di mano anche se i segnali ancora non si vedono”.
Il punto è che la ripresa non c’è e sono proprio le politiche fatte sotto dettatura della Merkel da Tremonti, Monti e Letta a impedirla. La compressione della domanda interna prodotta attraverso i tagli della spesa pubblica e l’aumento della disoccupazione e della precarietà, ha prodotto in Italia una vera e propria deflazione.
Non a caso i consumi continuano a calare e l’inflazione non è mai stata così bassa. La stessa riduzione dei tassi d’interesse da parte della Bce non produrrà effetti in Italia per due ragioni: i tassi di interesse che applicano le banche sono altissimi e non hanno più alcun rapporto con il tasso di interesse ufficiale deciso dalla Bce. I tassi di interesse reale quindi non scenderanno (anche se Draghi li riduce a livello europeo). In 2° luogo l’origine di fondo della crisi italiana è provocata proprio dalla caduta dei consumi interni e quindi o si risollevano quelli – con una forte redistribuzione del reddito dall’alto in basso e per questo proponiamo la patrimoniale sulle grandi ricchezze – oppure l’economia non riparte.
La seconda considerazione è che se anche nel prossimo anno il Pil dovesse crescere di qualche decimale di punto, questo con interromperebbe per nulla la crescita della disoccupazione, per il semplice motivo che gli aumenti di produttività delle imprese che dentro la crisi si sono ristrutturate, sono maggiori della possibile lieve crescita. In questo contesto parlare di uscita dalla crisi è quindi una evidente menzogna, una bugia di cui Letta è certamente consapevole.
La questione riguarda allora il perché Letta sparga questi messaggi mielosi e rassicuranti? Salta agli occhi la differenza con il governo Monti che invece seminava a piene mani il terrore.
Credo che questa differenza sia solo perché Letta sta gestendo il 2° tempo della partita cominciata da Monti. Monti ha volutamente spaventato il popolo italiano e ha utilizzato il terrore seminato nelle “fila avversarie” al fine di giustificare tagli draconiani al welfare e porcherie enormi come la manomissione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e l’allungamento infinito dell’età per andare in pensione; ha fatto una applicazione da manuale di quella che Naomi Klein chiama “Shock economy”. Il 1° a farlo è stato il golpista Augusto Pinochet, il dittatore cileno.
Attraverso il terrore e la benedizione dell’Ue, Monti ha fatto passare provvedimenti che altrimenti non sarebbero mai potuti passare. Oggi Letta ha un altro compito. Non più tagliare brutalmente – il grosso dei tagli è stato fatto da Monti – ma deve convincere gli italiani che i tagli sono serviti: abbiamo fatto i sacrifici, ma adesso ci sarà la ripresa. Il 1° obiettivo è quindi consolatorio e risarcitorio, fatto con la consueta maestria democristiana. Il 2° obiettivo è che Letta ha due grandi opere da realizzare per terminare l’azione devastatrice di Monti: privatizzare tutto quanto è rimasto di pubblico in Italia e scardinare la Costituzione italiana, trasformando la repubblica italiana da parlamentare a presidenziale (si comincia a trasformare la Costituzione da rigida a flessibile cambiando l’art 139). La rassicurazione di Letta è quindi finalizzata a distogliere il paese dalla gravità degli attacchi che il suo governo sta portando alla democrazia costituzionale ed economica.
Monti ha seminato il terrore per scardinare le conquiste sociali e Letta rassicura per far tirare un sospiro di sollievo al Paese e distruggere con calma la Costituzione nata dalla resistenza, svendendo i gioielli di famiglia tra cui la parte rimante di apparato industriale pubblico (vd vendita delle azioni di Eni ecc.). Monti e Letta, il terrore e la rassicurazione, sono le due facce della stessa medaglia: la distruzione di quanto di buono era stato fatto in Italia dopo la 2a guerra mondiale in termini di democrazia, diritti sociali e del lavoro, presenza pubblica nell’economia. Letta non meno di Monti – così come i partiti che li appoggiano – sono i protagonisti di una restaurazione neoliberista, di un peggioramento strutturale delle condizioni di vita del popolo e della svendita dell’Italia ai poteri forti – economici e finanziari – europei e mondiali. Contro questa vera e propria guerra scatenata contro il popolo italiano occorre ribellarsi.

(Maurizio Limongelli)

I POLITICI E L’ARTE DELLA MENZOGNA
BEPPE GRILLO

Se per i politici mentire agli elettori è normale come respirare, per i piddini è qualcosa di più. E’ un’arte. L’arte di prendere per i fondelli. Il politico piddino è strutturalmente bugiardo, per lui raccontare fandonie è politica pura. Può dire tutto e il contrario di tutto senza provare un minimo sentimento di vergogna. Per quanto tempo ancora dovremo sopportare questi ominicchi che non hanno neppure la dignità di mantenere la parola data? Il governo delle larghe intese era già stato deciso PRIMA delle elezioni con la benedizione del piddino ad honorem Giorgio Napolitano. Nessuno ha mai chiesto al M5S di partecipare al governo, come ha ammesso pubblicamente Bersani. Ci hanno preso per il culo. Hanno solo sostituito Monti con Letta per proseguire la politica di asservimento alla BCE e ai poteri finanziari. Non potevano dirlo in campagna elettorale e neppure subito dopo. Per questo hanno messo in atto la messinscena della richiesta di appoggio al pdmenoelle da parte del M5S con l’aiuto dei paraculi dei giornalai di regime. Per non essere lapidati, ma hanno solo guadagnato tempo.
«Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile» (Enrico Letta, 8-4-2013)
«Non sono praticabili né credibili in nessuna forma accordi di governo fra noi e la destra berlusconiana» (Bersani, 6-3-2013)
«Il governissimo non è la risposta ai problemi» (Bersani, 13-4-2013)
«Il governissimo predisporrebbe il calendario di giorni peggiori» (Bersani, 8-4-2013)
«Se si pensa di ovviare con maggioranze dove io dovrei stare con Berlusconi, si sbagliano. Nel caso io, e penso anche il Pd, ci riposiamo» (Bersani, 2-9-2012)
«In Italia non è possibile che, neppure in una situazione d’emergenza, le maggiori forze politiche del csx e del cdx formino un governo insieme» (D’Alema, 8-3-2013)
«Il Pd è unito su una proposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la dx» (Anna Finocchiaro, 5-3-2013)
«Fare cose non comprensibili dagli elettori non sono utili né per l’Italia né per gli italiani. Non mi pare questa la strada». (Fioroni, 25-3-2013)
«Non si può riproporre qui una grande coalizione come in Germania. Non ci sono le condizioni per avere in uno stesso governo Bersani, Letta, Berlusconi e Alfano» (Franceschini, 23-4-2013)
«Abbiamo sempre escluso le larghe intese e le ipotesi di governissimo» (Rosy Bindi, 21-4- 2013)
«Serve un governo del cambiamento che possa dare risposta ai grandi problemi dell’Italia. Nessun governissimo Pd-Pdl» (Speranza, 84-2013)
«Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri, ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl. La prospettiva non è una formula politicista come il governissimo, è quel governo di cambiamento di cui l’Italia ha bisogno» (Speranza, 7-4-2013)
«I nostri elettori non capirebbero un accordo con Berlusconi» (Scalfarotto, 28-2-2013)
«Non c’è nessun inciucio: se questa elezione fosse il preludio per un governissimo io non ci sto e non ci starebbe neanche il Pd» (Damiano, 18-4-2013)
«I contrasti aspri tra le forze politiche rendono non idoneo un governissimo con forze politiche tradizionali» (Enrico Letta, 29-3-2013)

(Maurizio Limongelli)

LA CRISI INFINITA
Attac Italia- Vittorio Lovera

La Crisi pare non avere padri, ma senza dubbio miete vittime.
La ricerca di un Futuro almeno dignitoso, si trasla ripetutamente in epocale tragedia.
Dal 1988 al 2012 sono almeno 20.000 le persone morte cercando di raggiungere luoghi in grado di garantire almeno il sogno di un Futuro migliore per loro e per le loro famiglie.
Listiamo a lutto le nostre insegne, le nostre bandiere e assieme serbiamo ricordo di altri Fratelli caduti: solo in Ottobre, in due naufragi al largo di Lampedusa, oltre 400 esseri umani – donne, bambini e tanti giovani uomini, hanno perso qualunque sogno, hanno smarrito il Futuro, per sempre. La crisi è globale ed è infinita. Da quando è iniziata, sentiamo ogni anno ripetere come, a partire dall’anno successivo, si potrà intravedere una ripresa e l’uscita dal tunnel. Naturalmente, a patto che seguiamo, come soldatini
obbedienti e rassegnati, le ricette monetarie e le politiche di austerità, che, dalla Troika (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) fino ai governi nazionali, continuano ad essere applicate, senza soluzione di continuità e a
dispetto di ogni evidenza sui fallimentari risultati. La grande crisi è frutto di più squilibri, che ne determinano la natura sistemica e tutt’altro che passeggera: la crisi è infatti finanziaria, economica, sociale, ambientale e democratica, ed è ormai prossima al punto di non ritorno. Se nell’ultimo periodo il focus di tale “rischiosità” era orientato all’Europa e in particolare a quella del Sud, con estensione a tutto il bacino del Mediterraneo, sono stati gli Stati Uniti, padri del doping monetarista del “quantitative easing” a rischiare un reale e clamoroso default, per ora posticipato attraverso accordi bipartisan e nuovi trucchi da finanza creativa.
A oltre 7 anni dallo scoppio della bolla dei sub-prime negli USA, la crisi bancaria, sintomo della finanziarizzazione strutturale dell’economia e della società attuata negli ultimi decenni, è stata trasferita agli Stati e trasformata in crisi del debito pubblico, con
l’obiettivo di scaricarne i costi sui cittadini, attraverso le politiche di austerità, la deregolamentazione dei diritti del lavoro, la svendita del patrimonio pubblico
e una nuova ondata di privatizzazioni. Il tutto accompagnato da un’accelerazione della
crisi democratica nell’intera Unione Europea, ma con risvolti ben evidenti soprattutto in Italia, dove l’imposizione di un governo di “larghe intese” (comminato ai cittadini, malgrado le indicazioni di voto espresse nel corso delle elezioni del febbraio 2013), dopo quello tecnocratico di Monti , è stato più che apprezzato dai nuovi sovrani del nostro tempi, i
mercati finanziari. Ed è proprio a questo livello che si gioca la partita più drammatica.
In Europa la perdita di sovranità degli stati nazionali, rispetto a istituzioni a-democratiche continentali, è sotto gli occhi di tutti: è la Commissione Europea a decidere se le leggi finanziarie dei singoli Stati siano in linea con gli indirizzi da loro unilateralmente imposti;
così come l’avvenuto inserimento del pareggio di bilancio nella nostra Costituzione significa aver di fatto costituzionalizzato le ricette neo liberiste.
Un capitalismo in evidente difficoltà sta costruendo la sua ultima trincea: quella della limitazione massima dei diritti e degli spazi di democrazia diretta fino alla ricerca della propria legittimazione, non più nel consenso popolare, per quanto formale, bensì attraverso riforme istituzionali ispirate ad una svolta autoritaria.
Ma proprio quando i poteri forti si esprimono con la maggior ferocia, trincerandosi in una fortezza, evidenziano la loro intrinseca debolezza. Lo scenario di riferimento ingenera desolazione, impotenza e depressione ma alcuni segnali lasciano intuire che molti non intendono subire inerme questo continuo imbarbarimento e si stanno attivando direttamente, senza più conferire deleghe a nessuno, per invertire la rotta.
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16.000 miliardi di euro rubati dalle nostre tasche per arricchirei responsabili della crisi.
16.000 miliardi di euro prestati alle banche al tasso dell’1,1% per permettere loro di speculare sul debito con una Unione europea che dà la colpa a noi del debito amplificato, mentre chi ci incolpa ha agito solo per arricchire le amate banche.
Un’Unione europea creata apposta per produrre la crisi e ammazzarci tutti.
E un Presidente della Repubblica che dopo averci scippato le elezioni, svende il nostro Paese prima a Monti e poi a Letta, non diverso da Monti, per fare interessi che con l’Italia non hanno niente a che fare.
Basterebbe questo per gettare nel cesso il Pd, il Pdl, la Lega e qualunque partito finga di avere una qualunque ideologia di base.

(Silvia Pozzati)

LA CRISI DELLE POLITICHE ANTI CRISI
Andrea Fumagalli

Dopo le elezioni tedesche e la vittoria della Merkel si aprono possibili cambiamenti per la politica economica europea. Anche se la governance politica in Europa rimarrà uguale. Lo dice il candidato a Commissario Europeo, Martin Schultz (in sostituzione di Barroso) che critica le nefaste conseguenze delle politiche d’austerità degli ultimi anni. Dopo 6 anni di crisi accresciuta dall’austerity occorre voltare pagina. Infatti, le politiche di austerità hanno raggiunto in buona parte i loro scopi e se continuassero danneggerebbero chi le ha volute. Da un anno, infatti, anche le economie europee più forti, Germania, Olanda, Francia… hanno registrato preoccupanti segnali di indebolimento. Nel 2° trimestre 2013 il Pil, rispetto allo stesso trimestre 2012, si riduce dell’1,1% nell’Eurozona e dello 0,7% nella Ue. A livello nazionale, su base annua, la Germania vede un incremento solo dello 0,5%, la Francia dello 0,3% e l’Olanda un calo dell’1,8%, di poco meglio dell’Italia (-2%). Questa è stagnazione, non ripresa. E’ calato lo spread nei paesi più a rischio, come l’Italia. E in borsa i prezzi delle azioni oscillano molto più dei dividendi futuri. Il regime di accumulazione trainato dal mercato finanziario è entrato in crisi, sotto i colpi dei danni che esso stesso provocava. Ma nessun movimento politico ha finora osato anche solo accennare a una sua messa in discussione. E, sebbene la sua inefficienza sia ormai conclamata, il mercato finanziario e i suoi apologeti stanno opponendo una efficace resistenza politica.
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Una cosa dovrebbe essere ben chiara: quando i giornali scrivono che Letta è stato ben accolto dai mercati internazionali o che Monti a suo tempo godeva di simile plauso, c’è una ragione che spiega tale consenso: quelli che sono chiamati ‘mercati finanziari’ sono in realtà quella ventina di banche che hanno rastrellato 16.000 miliardi dai popoli europei per favorire i propri arricchimenti e le proprie folli speculazioni finanziarie.
E ogni plauso che Monti ieri o il suo succedaneo Letta oggi riscuotono non è altro che il ringraziamento che quelli che hanno prodotto la crisi dei subprime o del debito fanno di prassi a chi ha eseguito i loro programmi di razzia del denaro e dei diritti dei cittadini europei.
Le cose in Germania non vanno splendidamente come ci raccontano. Gli stipendi sono fermi da 10 anni, lo Stato non ha investito in infrastrutture per 20 anni, ha tagliato il costo del lavoro per poter esportare, sono aumentati i lavori sottopagati. E non è vero nemmeno che i Tedeschi siano grandi lavoratori, visto che la produttività tedesca pro capite è la più bassa dell’OCSE. Oltre a questo, le banche sono al limite del fallimento o stracariche di titoli tossici pronti ad esplodere.
Nel 2002, quando entrammo nell’euro, e gli Stati come l’Italia furono defraudati della sovranità, la Germania andava malissimo. Il suo debito era altissimo. L’euro le ha giovato e ha rovesciato la sua situazione. La Germania dal 2002 comincia a finanziarsi a spese degli altri Stati a tassi più bassi e piano piano ci ha mandato in rovina.
Il Paese più virtuoso sul fronte del debito nell’eurozona? É l’Italia, molto migliore della Germania. Non è uno scherzo, ma il frutto di un serissimo studio della fondazione tedesca Stiftung Marktwirtschaft (“Economia di mercato”), presieduta dall’economista Bernd Raffelhüschen, professore di Scienze finanziarie presso l’Università di Friburgo, in Germania, ed esperto di evoluzione demografica. Due giorni fa il professore, elogiando l’Italia, ha accusato il governo tedesco di seguire un percorso di indebitamente insostenibile a colpi di «regali» nel campo dello Stato sociale.
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L’antiberlusconismo ha permesso alla sx di occultare la propria adesione supina al capitale dietro l’opposizione alla contraddizione falsamente identificata nella figura di un’unica persona, secondo il tragicomico transito dal socialismo in un solo paese alla contraddizione in un solo uomo. Così facendo, la sx si è potuta volgarmente riciclare, aderendo al monoteismo del mercato e dirottando su un’unica persona la contraddizione contro cui combattere.” (Stampalibera.it))

Scandalosa telefonata di Vendola che ride sui morti dell’Ilva

http://www.youtube.com/watch?v=dK2nyTPx-N0

IL PD: DECADENZA DI UN PARTITO E DI UN ELETTORATO
Viviana Vivarelli

Ormai il Pd non fa che smentirsi. Non passa giorno che non riveli da solo le proprie bugie.
Alla presentazione di un libro, Bersani e Letta hanno avuto la faccia di dire ridacchiando: “Mica glielo potevamo dire subito agli elettori che ci volevamo mettere con Berlusconi! Bisognava far finta di stare con Grillo e dire che era Grillo che non ci voleva per fargli mandare giù il rospo delle larghe alleanze!”
E’ sopra queste mezze tacche di bugiardi che si regge il Governo. Ed è su questi fondamenti che è fatta la politica italiana! Figuriamoci l’economia!
Il 27 si vota in Senato per la decadenza di B e vedremo se il Pd è solo distintivo e chiacchiere. Per ora, sulla Cancellieri, si è smentito alla grande e anche quelli come Rezi, Cuperlo e Civati che avevano avuto parole dure sulla connivenza della Cancelliera con la famiglia delinquenziale dei Ligresti, hanno finito per votarle la fiducia, ubbidendo agli ordini di scuderia. Un clamoroso voltafaccia che non giovato certo alla loro credibilità.
Scanzi scriveva: “Enrico Berlinguer era una bella persona, con degli ideali e capace di dare una appartenenza. Non è così Renzi. E’ come passare dal barolo di annata alla gazzosa. E’ un paninaro cresciuto. Parla, parla e non dice niente! E’ bravissimo nella comunicazione ma non dice niente.”
Ma Letta cosa dice? A quale anima della sx si rivolge il vicepresidente della Aspen e membro del Bilderberg? Dove sta più la sx con questa cessione plateale del Paese alla grande finanza? Il Pd dove finito? Cosa è diventato?
Il voto a B il 27 sarà l’ennesima cartina di tornasole. Ma per quanto tempo i suoi cloni lo perdoneranno fingendo di non vedere e di non capire?
Io capisco anche gli elettori, ma fino a un certo punto. Si può aver votato in passato il Pd o l’Ulivo, ricchi di una memoria storica, ma quello che abbiamo oggi di fronte non è più né un partito di sx né un Ulivo, è una appendice del capitalismo mondiale, fatto suo servo per particolari interessi di parte che cozzano con gli interessi, i valori e i diritti del popolo italiano.
Io ho rispetto per chi non considera un partito come una casa fissa a cui si appartiene dalla nascita alla morte ma conserva la dignità di se stesso e della propria evoluzione.
Un partito, alla fin fine, è un insieme di persone e se queste degradano, il partito stesso non è più credibile e può essere abbandonato. Se così non fosse, non ci sarebbe mutamento nella storia e tutto resterebbe fisso in eterno per sempre. Ma anche l’elettorato è un insieme di persone e può degradare o evolvere a seconda dell’informazione che riesce ad avere e ad elaborare e a seconda dei mutamenti in corso. Nessuno ha il dovere di nascere e morire dentro un partito, ignorando quello che fa. La maggior parte delle persone in Italia è partita da una fede giovanile e poi l’ha cambiato o abbandonata in funzione degli eventi, in base a una valutazione critica o a una disillusione. Non ci sarebbe il 50% di non votanti, altrimenti. Ma quelli che concepiscono un partito come l’alibi per odiare qualcuno o una dimora fissa a vita sono incapaci persino di capire la possibilità di una evoluzione politica. Quelli il partito ce l’hanno tatuato in testa senza possibilità critica e finiscono per essere nocivi al bene comune.

(Silvia Pozzati)

La frasetta di Letta “Di tagli si muore. Se tagliamo, Grillo prende il 51%” è ipocrita e menzognera, quando poi tutta la legge di stabilità è fatta di tagli a non fa niente per l’occupazione e lo sviluppo.
Noi continuiamo a ricordarlo:
Monti faceva parte del Bilderberg ed era manovrato dalla J.B.Morgan.
Fassina è un bocconiano come Monti.
Letta è un esecutore del Bilderberg come Monti ed è vicepresidente della Aspen.
Come volete che questa gente abbia il minimo interesse per la disperazione idei poveri Ialiani? Cosa hanno a che fare il Bidlerberg, la Aspen, la Bce, la Commissione europea, il Fondo Monetario internazionale col futuro degli Italiani? Dov’è la nostra democrazia, se siamo soggetti a organismi creati solo per difendere gli interessi della parte più piccola e più spaventosamente ricca del mondo?
Cosa ha a che fare l’interesse del lupo con quello della pecora?

(Silvia Pozzati)

Michele Mulas
La legge di stabilità è stata respinta da Bruxelles una quindicina di giorni fa, perché non aveva copertura su nulla, e questi ce lo dicono oggi. Si fa una legge di stabilità con dentro dei numeri “presupposti” come i miliardi che entreranno dalla frode fiscale, fingendo di ignorare che i soldi dell’evasione fiscale sono entrati già due volte in Finanziaria solo a parole (Berlusconi e Monti) e dunque si dice di voler spendere tre volte gli stessi soldi che non sono mai entrati nelle casse del Tesoro, così come i proventi della vendita dei palazzi pubblici. In realtà il problema è ben altro: sottomettersi al Fiscal Compat obbliga a rispettare il 3%, e questo 3% è ancora peggiore quando si tratta di paesi come la Grecia e l’Italia, privi di credibilità di un’economia e di un governo. Finché ci saranno dei lacchè della grande finanza a governarci non ci sarà nessuna possibilità di crescita, e questo nonostante le frottole che vanno in televisione a raccontare. L’Italia è agli sgoccioli e questa “crescita” che raccontano a destra e a manca è una frottola. Non c’è nessuna crescita e fra una o due settimane i giornali riscriveranno che la crescita non c’è adesso ma ci sarà nel 2014 e poi nel 2015 e cosi via, tanto c’è sempre chi ci crede !
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Giuseppe Bianchi
Visto che la politica monetaria la decide l’UE e che il governo è un mero esecutore e fa solo la figura del carnefice in cambio di stipendi e benefit milionari, a cosa serve una classe politica così’ numerosa e strapagata se non a dissanguare gli Italiani ?
Per l’UE importante è tutelare banche, finanza, multinazionali, lobbie varie, tutti i creditori del nostra debito, poco importa se per farlo si distruggerà economia e tenore di vita dei cittadini condannandoli ad un futuro di miseria senza speranza.
L’UE e l’euro non sono state scelte democratiche dei popoli, ma sono stati calati dall’alto per tutelare gli interessi di finanza, lobbie, banche, multinazionali, potentati economici vari. Quale sia l’effetto dell’austerity era chiaro fin dall’inizio, ma si vuole spolpare i cittadini il più possibile prima del fallimento, svendere i pochi gioielli rimasti per un tozzo di pane. Poi sarà una miseria nera per i più, oltre a disoccupati e precari, e anche per i pochi che avranno un lavoro il salario non sarà sufficiente per una vita dignitosa, mentre i ricchi continueranno a lucrare fino a che possibile. A situazioni di così grave disagio sociale il passato ci insegna che la soluzione è stata sempre trovata in dittature e conflitti bellici, perché quando i governi non sono più in grado di fronteggiare lo scontento ricorrono a soluzioni radicali.

(Silvia Pozzati)

Ammontare di scambi tra valute: 4.000.000.000.000 $ al giorno
Ammontare scambi nell’economia reale: 55.000.000.000 $ al giorno
il 99% dei soldi in circolazione non è legato all’economia reale
Dal 2011 ad oggi: 28 miliardi di euro di maggiori interessi sul debito pubblico
+ 9% aumento disoccupazione giovanile in Italia
Meno servizi, meno lavoro, più disoccupazione
16.000 miliardi quasi regalati alle banche per permettere una gigantesca manovra di speculazione che depredasse i cittadini europei e amplificare il debito fino a un punto di non ritorno per avere un pretesto di rubare tutto il risparmio delle famiglie.
Prima dell’euro, la Germania era sotto di126 miliardi, ora è sopra di 1791.
Prima dell’euro la Germania esportava 53 miliardi meno di quanto importava.
Shroeder aumentò le spese per istruzione ricerca e università, abbassò le tasse sul lavoro e tagliò tutte le spese superflue del carrozzone politico ma fece riprendere il Paese
Letta sta facendo esattamente il contrario. Per questo ci manderà ancora più a fondo
E noi dovremmo sostenere ancora i mandanti e gli esecutori di questa aggressione pazzesca??
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RIDIAMARO :- )

Viviana
L’Italia si divide tra chi la piglia in tasca da sinistra e chi da destra.
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Micheleorezzi
Il Pdl si spacca in due: una parte si è seccata, l’altra è rimasta molle.
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Il mago di Floz
Alfano a Berlusconi: “In questa Forza Italia non entro!” Bravo: la raccolta differenziata è importante.
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venividiwc
C’è un evidente solco tra le due anime del Pdl. E a guardarle bene non sembrano nemmeno anime.
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Schopenhauer
Alfano a Berlusconi: “in questa FI non entro”. Coraggio, na lavada, na asciugada, la par gnanca aduperada.
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Zip
Berlusconi cancella il Popolo delle Libertà e torna al suo primo progetto politico. La P2.
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Miguel Mosè
Finisce l’era del Pdl. Era l’ultima del calendario Maya.
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Wisdom
Il PDL é diversamente coeso.
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Elmorisco
Ritorna Forza Italia. Come la peperonata.
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Kasap Aia
La Domenica degli Scilipoti
(Riesumazione di Forza Italia)
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Dario del Sogno

Questo straccetto fallito
non si regge più nemmeno in piedi
eppure ancora ed ostinatamente
vorrebbe continuare a far danni
alla nazione,come se quelli perpetrati
non fossero già più che sufficienti…
forza cavalier pompetta
rimonta sul tuo somaro
e fuori dai coglioni, andersen !

L’ommini de sto Monno sò ll’istesso / che vvaghi de caffè nner
mascinino: / c’uno prima, uno doppo, e un antro appresso, / tutti cuanti
però vvanno a un distino
.” (Giuseppe Gioachino Belli)..

Patroclo64
Ha ragione Grillo, questa è “diarrea politica” e nient’altro
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Oreste
La prostituzione è il mestiere più antico, come la “politica”: solo che in Italia la scambiamo per democrazia!
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SPINOZA
Nel nostro Paese i comuni a rischio idrogeologico sono ben 6600. A questo punto l’unica soluzione è accorparli
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Da lolingtonpost.it
La Santanchè fa una cena con i giovani del Pdl, i falchetti.
Florilegio di dichiarazioni:
«Berlusconi da 20 anni è l’unico che può dare una spinta al paese». Ma non lo fa perché è uno sportivo, non gli piace vincere facile.

«Berlusconi ha il potere di convocare la folla e gestire il popolo degli elettori di centrodestra che solo unito può vincere». Non a caso ha già organizzato anche dei seminari sul lago di Tiberiade, luogo che gli ricorda i miracoli della giovinezza.

«Rimpiango molto quei tempi in cui Berlusconi era nostro presidente del Consiglio. I guai giudiziari? Diciamo che l’hanno un po’ messo in mezzo. Sorprendere Berlusconi nella sua vita privata è da vigliacchi dato che altri politici hanno lo stesso tenore di vita se non peggio». Questa gliel’avevano scritta, solo che era buio e si leggeva male, vogliate scusarla.

“Lei sa perché Silvio Berlusconi è stato condannato a quattro anni?» viene infine chiesto ad una giovane studentessa. «Sì, per le intercettazioni?», risponde innocente. «No signorina – incalzano i cronisti – per frode fiscale».

L’evento della Santanchè, con la sua intenzione di creare una nuova cerchia di fedelissimi al Cavaliere, non è proprio sembrato “La Crociata degli Innocenti” , ma piuttosto “La Cena dei Cretini”
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Spinoza
Berlusconi: “La mia decadenza sarà una macchia sui libri di storia”. Sì, ma appiccicosa.
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Filipio
L’Italia è il ‘palese’ che amo.
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Giga
Molti indecisi al voto sulla decadenza di Berlusconi. Decideranno all’ultimo momento, dopo aver consultato l’estratto conto.
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I’foda
Scilipoti sta già sfogliando una rivista di casali e rustici in Toscana
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Aristotele paziente
Decadenza Berlusconi, giunta dice sì a voto palese.
101 piddini: “Oh, cazzo!”
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venividiwc
Dopo l’annuncio del voto palese, Berlusconi rinuncia alla cena coi suoi ministri. Soprattutto quando ha saputo che avevano convocato un pittore.
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Vinceremo
Cerco un centro di impunità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea
sulle cose del Presidente
Avrei bisogno di una grazia permanente
che ad ogni condanna scatti automaticamente

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http://masadaweb.org


MASADA n° 1498 30/11/2013 LA DECADENZA DI BERLUSCONI

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Giga
Berlusconi è decaduto. Restano da smaltire le scorie tossiche
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Beppe Grillo
La fine di un uomo banale.
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Dal web
I morti si mettono via quando sono freddi”.
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Beppe Grillo

“Questa non è la fine di un regime, ma la caduta di un boss”.
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Indro
E’ saltato il tappo!
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Lupodelupis
Un piccolo passo per il Senato, un grande passo per l’Umanità

Viviana
Che il Pd sia stato costretto da voto palese a votare contro il suo vecchio e ventennale compare di merende, lo prova la faccia mogia che avevano i piddini dopo il voto ‘obbligato’ e come sono defluiti in silenzio come a un funerale, ed è chiaro che hanno fatto un vero sforzo per votare una decadenza, che nel segreto dell’urna sarebbe stata molto critica.
Gli unici che saltavano e urlavano dalla gioia sono stati i 5stelle!
Che squallore tutti gli altri! Costretti ad andare dove non volevano andare, costretti a votare quello che non volevano votare !!
E anche oggi il giubilo è solo dei 5stelle e degli Italiani perbene.
Tutti gli altri rosicano.
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Aux armes citoyens
Formez vos bataillons
Marchons, marchons.

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Cloridano
Ma vi rendete conto che ci ha tormentato per 20 anni? Ma avvertite o no la banalità, la volgarità, lo squallore, la piattezza umana e intellettuale!
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Nadia
Possa un Dio dove gli italioti non hanno potuto e voluto. Amen.
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Viviana
Stavamo aspettando questa decadenza da 4 mesi e hanno avuto la faccia di dire che è stato un decorso rapidissimo! E dopo un golpe durato 20 anni, sono riusciti a dire che era un colpo di stato!
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Oltretutto
Se hanno catturato il capobanda perché il PD (Palo Deldelinquente) è ancora a piede libero ?
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Stefano 68
La Pascale vuole incontrare il Papa per raccontare la tragedia di Silvio….non c’è mai limite al ridicolo…
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Carlo di Renzo
Berlusconi da par suo ha preferito uscire nella maniera peggiore dalla scena politica. Ancora una volta è la faccia dell’Italia peggiore, quella di chi non si stacca dalla poltrona se non costretta.

Paola Taverna
”La vita di Berlusconi ”un percorso umano e politico costellato di rapporti mai chiariti che passano per P2, frode fiscale, corruzione di senatori, prostituzione minorile. Silvio Berlusconi è un delinquente abituale e recidivo, promotore, organizzatore e utilizzatore finale di decine di reati. Oggi si chiude impietosamente una storia italiana segnata dall‘imbarbarimento della vita politica di questo Paese e da una storia criminale. E’ oltretutto ineleggibile per una legge che la sinistra di dalemiana memoria non ha mai voluto applicare per onorare patti scellerati nei quali si sono divisi ciò che resta di questo Paese.
Da quando Berlusconi è al potere ha aumentato di 25 volte il fatturato di Mediaset” e si è preoccupato solo delle sue leggi ad personam.
Sarebbe quasi scontato ripercorrere la folgorante carriera politica del senatore Berlusconi, ma ricordiamo un po’ di fatti. Tessera n. 1816 della P2, celebre loggia massonica illegale ed eversiva, alcune decine di leggi ad personam o «ad aziendam» fatte approvare negli ultimi 20 anni da questo Parlamento per schivare le sentenze dell’ultimo minuto e ora una condanna a 4 anni per frode fiscale, grazie ad una legge votata per ironia della sorte, proprio dal suo partito. Ma il senatore Berlusconi, con tutto il rispetto, è solo il passato. Buona galoppata verso casa, Cavaliere! Le piacerebbe continuare ad affrontare i suoi processi da senatore o, come un tempo, da Premier! Stavolta niente più lodi Alfano, niente più legittimi impedimenti.
Forse il PD ci farà persino il regalo, per una volta, di non farvi più da spalla, come in passato… presentando, che so, un lodo Letta: è nel suo programma, Presidente? Si deve soltanto applicare la legge, in Giunta e in Aula, e vorremmo che fosse senza voto segreto.
Mettiamoci la faccia quando diremo che la legge in Italia è uguale per tutti!
Non potremo dire che ci mancherà, semplicemente perché non c’è neanche oggi: considerando il 99 % delle sue assenze, è già un evento vederla tra noi, alla faccia della responsabilità verso il Paese! Sì perché voi eravate il Governo dei responsabili, ma ve ne siete responsabilmente fregati dell’aumento dell’IVA al 22 %; ve ne siete consapevolmente dimenticati della tanto sbandierata abolizione dell’IMU sulla prima casa che noi avevamo proposto in alcuni emendamenti ai quali PdL, PD e SCpI hanno votato «no».
Berlusconi è solo la punta di un sistema marcio di cui la sinistra è stata complice, mentre noi vogliamo essere di nuovo fieri di sentirci italiani.
L’elezione di Berlusconi era illegittima già in base alla legge sulle concessioni del 1957, mentre i media italiani hanno edulcorato il discorso sulla decadenza, spostando l’attenzione sui tecnicismi della legge Severino. Così facendo, si fa finta di essere sordi non a quello che dice il M5S, ma a quello che dice il popolo italiano. Con la decadenza di B, ci siamo ripresi un potere che era stato strappato ai cittadini.”
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Mondoallarovescia
Le “pasionarie” di Silvio a lutto.
Legge 20 febbraio 1958, n° 75. Art.1
E’ vietato l’esercizio della prostituzione nel territorio dello Stato e nei territori sottoposti all’amministrazione di autorità italiane.
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… e figurarsi in parlamento!
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Viviana
Pure Casini ha votato per la decadenza, con tutto che con Berlusconi c’è stato 10 anni e che l’aveva criticata! Cosa non ti fa fare il voto palese! Lode ai 5stelle che hanno combattuto allo spasimo per averlo! E ora bisogna rendere obbligatorio il voto palese per tutto! Che gli elettori sappiano come votano i loro cosiddetti “rappresentanti” e se fanno i propri interessi o quelli della Nazione! Visto che questi marrani non hanno nemmeno l’obbligo di mandato, che almeno abbiano la faccia di mostrare pubblicamente le loro scelte!!!
DIMEZZARE IL CARROZZONE POLITICO
SNELLIRE I PROCESSI E TOGLIERE UN GRADO DI GIUDIZIO COME OVUNQUE
FISCO ALL’AMERICANA CON CARCERE AI GRANDI EVASORI
VOTO PALESE
E REFERENDUM SENZA QUORUM COME IN SVIZZERA!

Dario del Sogno
Ascoltare la seduta in senato è impagabile
Per tutto il resto c’è LETTACARD
Lettacard – l’unica carta di credito
che ti dice costantemente
che il tuo conto è positivo
anche se in realtà sei sotto di brutto
e non puoi usarla per pagarci un cacchio !
ma vuoi mettere la soddisfazione…
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Il 1º agosto 2013 la Corte di Cassazione conferma la decisione di condanna della corte di appello riguardo al processo Mediaset a 4 anni di detenzione (di cui 3 beneficiati dall’indulto fatto da B stesso). Per la prima volta nei suoi 77 anni B subisce una sentenza di condanna passata in giudicato.
In precedenza nessun procedimento penale a suo carico si era concluso con una sentenza passata in giudicato di condanna per via di assoluzioni, declaratorie di prescrizione,amnistie e depenalizzazioni dei reati contestati
In alcuni dei processi,B si è giovato di leggi fatte dai suoi avvocati per ottenere assoluzioni o riduzioni della pena sui suoi reati,leggi ad personam. In base ad esse, o il fatto non era più previsto dalla legge come reato, o la pena era ridotta o annullata o la prescrizione maturava prima della sentenza.
Restano in corso altri processi:
Caso Ruby.Il 24 giugno 2013 B è stato condannato in 1° grado dal Tribunale di Milano a 7 anni di carcere per i reati di prostituzione minorile e concussione nonché all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Caso Unipol.La sentenza di 1°grado,emessa il 7 marzo 2013,lo condanna ad un anno di reclusione assieme al fratello, quale risarcimento danni in favore di Fassino.
Corruzione del senatore De Gregorio, reo confesso, comprato per 3 milioni di euro (di cui 1 milione dichiarato al fisco e 2 milioni in nero), per far cadere Prodi.
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Ovviamente i 112 franchi tiratori del Pd col voto segreto avrebbero votato a favore di Berlusconi, visto che hanno rifiutato Prodi come Rodotà che avrebbero condannato Berlusconi e non ci avrebbero certo fatto le losche intese col delinquente di Arcore. Su questo non ci piove! E il risultato sarebbe stato rovesciato. Dunque gloria dl M5S che ha lottato affinché il voto fosse palese. E ora no ci resta che chiedere a gran voce che OGGNI VOTO DEL PARLAMENTO SIA PALESE E VISIBILE A TUTTI!!!

Seduta del Senato del 27/11/2013 (4 mesi dopo): il Senato si decide finalmente a votare se accettare o meno la sentenza. La votazione è scontata, tanto più che i 5stelle sono riusciti ad ottenere il voto palese e il Pd non può sputtanarsi ulteriormente davanti ai suoi elettori. Napolitano non può dire nulla perché la cosa non riguarda le sue competenze.
Presenti 311
A favore della decadenza : 194
Contro: 112
Astenuti 4
Si accetta la sentenza della Cassazione. Berlusconi non è più senatore e perde anche il titolo di Cavaliere.
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La cosa più squallida grottesca sono state le reiterate e deliranti difese sperticate quanto surreali dei cloni di Berlusconi, vedi la misera Bernini (e per fortuna che è un avvocato! Ma dove l’ha presa l’abilitazione? A Reggio Calabria assieme alla Gelmini? Un orrore da museo degli orrori. Ma cosa gli fa Berlusconi ai suoi sostenitori? E’ peggio della Maga Circe! Solo vedere a cosa ha ridotto i suoi sostenitori sarebbe un buon motivo di decadenza.

4 mesi per accettare una sentenza! E la pena è già stata abbondantemente massacrata!
Siamo al 67° posto nel mondo sulla giustizia nel mondo
Siamo il Paese politicamente più corrotto d’Europa. I giudizi civili in Italia durano più a lungo che in ogni altro Paese europeo (eccetto Cipro e Malta).
Oltre 500 giorni solo per arrivare alla sentenza di 1° grado.
Primato assoluto in termini di giudizi pendenti in rapporto al numero di abitanti (9 milioni), 7 volte in più della Germania e 3 volte in più della Francia .
Pochissimi i giudici in relazione alla popolazione, meno che in ogni altro Stato dell’Ue.
Giudici che non sono tenuti a svolgere corsi di formazione, specializzazione e aggiornamento.
Come noi solo Ungheria, Lituania, Austria, Portogallo, Slovacchia e Serbia.
Tutto questo, nonostante si spendano per la giustizia cifre in linea con l’Ue. Segno evidente che sprechi ed inefficienze non mancano.
Però siamo terzi per numero di avvocati in rapporto alla popolazione (237.000).
Peggio di noi solo come Repubblica Ceca, Lituania, Grecia e Romania.
Ma come vuoi migliorare la giustizia, se al governo ci sono i rei?
Si parla di riforma della giustizia ma solo per separare le carriere di giudici e magistrati, mettere i pm sotto il tallone del governo, eliminare le intercettazioni, diminuire il potere della Magistratura rispetto agli altri due poteri e difendere ancora meglio i politici corrotti!
Dalle 17.43 di mercoledì 27 novembre Silvio Berlusconi non è più un parlamentare della Repubblica. Lo ha deciso il Senato votando a scrutinio palese sì alla decadenza del Cavaliere, come prescritto dalla sentenza definitiva per il processo dei diritti tv Mediaset che ha stabilito una grossa truffa ai danni dello Stato per evadere le tasse.
Era entrato in politica il 23 novembre del 1993, ne esce il 27 novembre del 2013, dopo 20 anni esatti.
La decisione è arrivata dopo un lungo dibattito e un paio di ore di dichiarazioni di voto. Tra i primi a parlare Mario Ferrara: “Votiamo contro” la decadenza “perché in futuro l’infamia sia soltanto vostra”, ha annunciato.
Sì alla decadenza invece da Sel.
La Lega ha votato no come il nuovo centrodestra di Schifani.
Il M5S, che aveva sempre chiesto questa decadenza, ha presentato il bellissimo discorso della sua presidente Paola Taverna.
Forza Italia ha votato No.
Il Pd ha votato per la decadenza.
Scelta civica si è divisa.
C’erano 500 giornalisti. Le ‘vedove’ di Berlusconi si sono presentate in nero.

Viviana
Visto che in parlamento costui ci andava lo 0,01 % non è che si sentirà molto la sua mancanza di grande statista
intanto ha perso l’immunità parlamentare e si è sputtanato davanti a tutti i Paesi del mondo, che si chiederanno come mai il Pd ci ha messo 4 mesi per applicare una sentenza, e lo ha fatto solo dopo che il M5S ha premuto per il voto palese, dopo essere entrati nelle losche intese con lui per salvarsi la poltrona. Chissà cosa avrebbero votato questi farabutti se il voto fosse stato segreto, visti i precedenti vergognosi della bocciatura di Rodotà e di Prodi da parte di 112 franchi tiratori del Pd e le opportune assenze ogni volta che è stata votata una legge ad personam, passata per meno di 20 voti, viste le opportune assenze dei Ds e dei piddini sempre superiori a quelle del Pdl (vd scudo fiscale sprezzato persino da D’Alema).
Ora Berlusconi è tornato ad essere un privato cittadino, non è più coperto dall’immunità parlamentare, potrà essere chiamato a rispondere delle opinioni espresse e accusato di reato se calunnia qualcuno, potrà essere perquisito, arrestato, processato senza l’autorizzazione dei parlamentari e non potrà più delirare sostenendo che vuole essere giudicato dai suoi pari grado come fosse una sacra maestà.
Certo che non sappiamo quanto durerà questo stato di normalità, forse 2 anni, forse meno. Né sappiamo ancora se B farà o no il famoso servizio sociale alternativo ai domiciliari, che sarebbe per lui l’unica condanna seria, stante lo stato miserevoli di queste leggi fatte dai potenti ‘ad potentes’. Il giudice non si è ancora espresso in proposito e, visti i tempi epocali della magistratura ad pontentes speriamo in poco. E certo Berlusconi continuerà ad avere una scorta amplissima come nessun capo di Stato ha avuto mai: 40 uomini fissi e 2 auto blindate, grazie ad una serie di provvedimenti varati dai suoi stessi governi, 2 milioni e mezzo circa il costo annuo, pagato ovviamente da noi. Senza contare il dispiegamento di Carabinieri a presidio costante di tutte le sue abitazioni. Tutti uomini pagati il doppio dei loro colleghi, 5000 € al mese e molti privilegi. Ma… ‘Sa majesté oblige’.

Roberto Gervaso
C’è il leggiadro Vendola con la lingua di pezza e l’orecchino, che fa il comunista e vuole prendere il posto di Bersani, che fa di tutto senza fare niente; c’è Veltroni, l’amerikano di piazza Fiume, aedo di Kennedy e bardo di Che Guevara, che si detestavano. C’è il super «Baffino» D’Alema che si prende tanto sul serio e che nessuno ormai prende più sul serio. C’è Rutelli che non sa più quale gabbana indossare, avendole già indossate tutte. Ieri per il divorzio o l’aborto, oggi per il Papa e il Concilio di Trento.
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Giovanni Graziano
Solo i senatori a 5 Stelle hanno salutato con un applauso l’esito delle votazioni, mentre i parlamentari degli altri gruppi sono defluiti in silenzio. Niente da dire, loro sono proprio di destra,sì sì..

Enzoluk
Mr. Silvio Berlusconi “il Pregiudicatissimo” è decaduto grazie al M5S.
Il PD ha fatto solo da timida comparsata in questa storia, obbligato a votare per contro B. per salvare la faccia.
Se non vi fosse stato il M5S, il PartitoDefunto avrebbe optato per il voto segreto e regolarmente salvato il proprio mentore e pastore politico.
La nazione te ne è grata: W M5S!!!
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ESAME CRITICO DELLA SITUAZIONE
Viviana Vivarelli

Come si chiede Barbara Spinelli, chissà se se oggi si chiuderà davvero il ventennio berlusconiano, perché i danni fatti dal Paese e l’infiltrazione del delinquente e dei suoi sosia hanno fatto guasti irreparabili, come fu per Mussolini e il ventennio fascista. Del resto, Sylos Labini lo aveva detto, nell’ottobre 2004: “Non c’è un potere politico corrotto e una società civile sana”. “Fosse stata sana, la società avrebbe resistito subito all’ascesa del capopopolo, che fu invece irresistibile”. “Siamo tutti immersi nella corruzione”. E lo siamo oggi come allora, sia i partiti che hanno sorretto Berlusconi sia quelli che hanno finto una ipocrita opposizione per lasciarlo agire indisturbato. La degradazione del Pd lo dimostra, come quei milioni di Italiani che ancora sostengono il farabutto. Dunque il berlusconismo continuerà con o senza Berlusconi, in Parlamento e nel Paese, come proseguono i danni dei cataclismi, la grandine, i cicloni, le alluvioni, la corruzione. E, per i contrappesi che la natura sembra crea, continuerà la battaglia di chi vuole la fine della partitocrazia e chiede la democrazia diretta, una metamorfosi dei partiti da oligarchie feudale a semplici raccoglitori di opinioni, la distruzione della Casta, la fine di un sistema dove non il merito conta ma la rete degli amici, il servaggio all’euro, il dominio incontrollato del neoliberismo, delle mafie, della P2 e delle consorterie criminali finanziarie o mafiose. Battaglia immane che possiamo sperare solo si allarghi tra la gente onesta. In 20 anni abbiamo visto morire tutte le nostre speranze, essere massacrato il nostro futuro, aumentare i fallimenti e la disoccupazione, emigrare i nostri giovani all’estero, peggiorare le nostre condizioni di vita, svanire lo stato sociale, aumentare le tasse per pagare il debito e mantenere una corte di parassiti indegni. Due pericoli uniti: l’abominio dell’alta finanza e la corruzione interna, hanno assassinato la democrazia. E a questo scempio i partiti hanno collaborato uniti, uniti in una stessa colpa, che si chiama egoismo e accanimento nel proprio potere, due divinità a cui hanno sacrificato ideologia e consenso. Da questi due delitti dipende la svendita dell’Italia, prima al criminale interno, sorretto da mafia e P2, poi ai criminali esterni: la Bce, il Fondo Monetario, la Commissione europea la finanza americana. L’unica ideologia è stata la servitù al potere del denaro e ai suoi voleri scellerati. E per questa hanno Pd e Pdl hanno infilato a pari grado una serie di menzogne e stravolgimenti che termina, oggi, con un Capo della Repubblica rieletto di forza contro il dettato costituzionale, che calpesta la democrazia abusando dei propri poteri e nominando per due volte un Governo contro il volere del popolo, negando le elezioni, mantenendo un sistema elettorale perverso, difendendo se stesso con abuso di autorità anche da un processo che lo vede immischiato nel patto infame Stato-mafia, e nominando addirittura un comitato di presunti saggi (alcuni dei quali già inquisiti per corruzione), con un metodo Cencelli che ignora 9 milioni di elettori, col fine iniquo di stravolgere mezza Costituzione rendendola flessibile e non più rigida, cioè strumentalizzabile dal Governo di turno per i propri singolari interessi.
Il patto losco delle larghe intese Pd/Pdl è stata la cosa più spregevole degli ultimi anni, contro ogni rispetto degli elettori, nel più grande accanimento di potere della storia italiana, con uno sputtanamento formidabile dei due amiconi che per 20 anni hanno giocato la finzione dell’opposizione reciproca mentre facevano reciproci affari. Ma più spregevole ancora un elettorato che ha fatto finta di non capire e di non vedere e non ha tolto il consenso, mentre l’Italia precipitava sempre più in basso.
Tutti colpevoli dunque, sopra come sotto. Ma metà dell’elettorato si è tirato fuori da queste manfrine e il 25% di quello che è andato alle urne ha detto NO col M5S: NO alla corruzione imperante! NO a un sistema che di democratico non ha più niente! NO agli amici degli amici! No alla depredazione progressiva di questo paese! No alla morte della meritocrazia! No a chi come Renzi vuole annientare i diritti del lavoro e lo stato sociale! No alla svendita dei beni comuni, alle armi e al mantenimento dei privilegi e degli abusi della Casta!
Occorre ora una rivoluzione totale: delle istituzioni, della democrazia, della morale comune, del senso dello Stato, della partecipazione comune, dei principi ancora sani che reggono tanti cittadini, dei diritti del lavoro e dei rapporti con l’Europa!
O diventiamo come la Svizzera e l’Islanda e ci emancipiamo da questo iniquo feudalesimo o siamo destinati a perire!
Occorre una rivoluzione delle coscienze!
Occorre il rovesciamento della partitocrazia e la trasformazione del sistema da parlamentare in democrazia diretta, con tutte le istituzioni che si modificano in relazione a questo!
Ma nei partiti non possiamo sperare, vista la collusione, in questi 20 anni, col peggio!
Nessuno in 20 anni ha applicato la famosa legge del ’57 dichiara ineleggibili i titolari di importanti concessioni pubbliche come la Tv. Nessuno ha intenzione di applicarla. Nessuno vuole la cacciata dei corrotti dal Parlamento. Nessuno ha fatto nulla per allontanare i corrotti dalle istituzioni.
Nessuno ha vietato in 20 anni i conflitti di interesse, o la cacciata dalle istituzioni e dalle liste elettorali dei corrotti.
Nessuno vuole vietare gli accumuli delle cariche già condannato dall’Europa! Nessuno vuole fare tagli sui privilegi della Casta. Nessuno intende veramente punire abusi e illeciti della PA.
Nessuno ha fatto nulla per parificare gli Onorevoli ai comuni cittadini almeno davanti alla legge.
Nessuno vuole fare veramente riforme che vadano nel senso del bene collettivo!
Nessuno vuole snellire la macchina pesantissima dello stato, delle tasse, della burocrazia, della partitocrazia!
Nessuno sta facendo nulla per aumentare il livello democratico del Paese o per sanare la giustizia, rendere eque le tasse, pagare i debiti dello Stato, proteggere le piccole e medie imprese, favorire il credito, tassare i grandi patrimoni, promuovere lo sviluppo, aiutare i giovani!
Il Governo Letta è stata una buffonata, proseguimento vergognoso del sistema Monti con servaggio alla Bce, agli interessi dell’alta finanza e al neoliberismo sfrenato e assassino del Fm e della Bm. Renzi nei suoi 100 punti minaccia sfracelli anche peggiori con l’azzeramento dei diritti del lavoro e dello stato sociale, la privatizzazione indiscriminata di tutti i servizi, la svendita dei beni pubblici e dei beni collettivi come l’acqua, addirittura arriva a proporre un cimitero a parte per i bambini non nati e l’annullamento delle pensioni delle vedove! La corruzione degli amministratori dello Stato prosegue in ogni ordine e grado e dobbiamo anche vedere la vergogna di ladri pubblici come la Polverini e Formigoni che disquisiscono in televisione come grandi statisti. Ma ci sarà una sicura prescrizione per tutti mentre le leggi di Berlusconi, mai eliminate, promettono assoluzioni facili e indulti infiniti.
La finanziaria stronca vite e aziende, ma aumenta le elargizioni alle cliniche private, le spese esose della Difesa e gli stipendi e premi al carrozzone politico, senza il minimo pudore e la minima vergogna.
Pd, Pdl, Lega e partiti minori sono tutti colpevoli in pari grado. Se la Casta ha attecchito e ha divorato la democrazia, è stato perché tutti i partiti lo hanno ferocemente voluto. Se Ds e Pd non si sono opposto mai realmente in 20 anni alla monocrazia di Berlusconi è perché nel mercato politico sono stati i primi collusi. E questo a partire da D’Alema, il primo amico di Berlusconi, elogiato per questo da dell’Utri e Berlusconi stesso.
Oggi, dopo la fine delle losche intese e la decadenza di Berlusconi e l’apparente divisioni in due del Pdl, creata ad arte per aumentare i voti e prendere in altro modo i voti della destra da chi sprezza Berlusconi, abbiamo un traballante governo Pd, che si regge su pochissimi voti, il che, vista la corruzione interna, i franchi tiratori, le lotte intestine tra correnti, il rampantismo di Renzi e quello che è successo con Prodi e Rodotà, non è rassicurante sulla sua tenuta, e dunque dovremmo tornare alle elezioni, ma siamo sicuri che Napolitano, per la terza volta, scipperà la democrazia e i diritti del popolo, e farà il terzo blitz infame, nominando il terzo Governo servo della Bce, del Fm, della Goldman Sachs, del Bilderberg che finirà il massacro di tutti, nella vergogna di pochi. Ma questa volta Berlusconi, accecato dal desiderio di vendetta, potrebbe non lasciarglielo fare. Tutto dipenderà da quanto il suo potere ancora conta sul territorio e da quanto mafia, camorra, criminalità comune, delinquenza politica e imprenditoriale avranno peso sul governo e saranno infiltrate in esso, e ci aggiungiamo anche il peso della Lega, più in discredito che mai dopo l’inchiesta sui suoi capi per truffa e accaparramento di fondi pubblici, ma ancora in grado di dare sostegno al decaduto a Nord.
Ormai Berlusconi non rappresenta più il cittadino e non è eletto per aiutarlo ma fa capo ancora a un potente sistema di interessi e non solo di Mediaset e Finivest, anche se nell’opinione collettiva è diventato il nemico del Paese reale e gli si contrappone come un potere nocivo al cuore della Nazione con l’intento di distruggerla, per fare soli i propri meschini interessi.
Ma intanto è decaduto da Senatore, decadenza più simbolica che reale, vista la sua quasi nulla partecipazione al Sento, ma gravida di conseguenze psicologiche sull’immaginario collettivo che lo vive ormai come un re decaduto, un potere extraparlamentare,
Oggi Berlusconi è morto e muore come Sansone con tutti i Filistei, ancora attaccati come foglie restie ai rami del Palazzo ma ormai in procinto di cadere in un autunno turbinoso.
Ma sotto le rovine del Palazzo ci siamo noi. E sopra incombe come un avvoltoio la Troika internazionale, più liberista che mai! Siamo nelle mani dei banchieri, degli speculatori di Borsa e dei magnati. I partiti finora sono stati i loro esecutori. Il Popolo è solo una vacca da mungere finché avrà latte poi sarà macellata. La nuova Trimurti è una Troika finanziaria, niente di peggio per la società civile e il suo diritto alla sopravvivenza e un veleno per la democrazia. Non per niente la maggiore banca d’affari americana, la J.B Morgan, ordina che la Costituzione italiana sia distrutta. E Napolitano obbedisce e nomina subito la cricca dei distruttori!
In un mondo dove lo Stato parla di populismo quando le masse esigono i loro diritti e il Potere vive l’opinione pubblica come un nemico da narcotizzare, la parola democrazia è diventata un’etichetta legittimante, che designa portatori di interessi il cui peso è proporzionale alla potenza economica e non alla cura del bene comune e dunque è il regno di speculatori, corrotti e banchieri che per difendere i propri interessi occupano la politica e usano i politici come loro servi. Per loro la società civile non è più la base dello Stato e la titolare della sovranità democratica ma il nemico del Potere, come se lo Stato dovesse essere per sua natura il nemico del bene comune.
Siamo tutti immersi nella corruzione
Come dice Barbara Spinelli: “Da un ventennio amorale, immorale, illegale, corrotto e antidemocratico usciremo solo se guardando nello specchio vedremo noi stessi dietro il mostro e lo esorcizzeremo.
Un’intera generazione è stata immolata a finte stabilità. La decadenza di Berlusconi è solo il 1° atto. Sarà vana, se non ci sarà la rinascita morale del Paese!”
Che Dio ce la mandi buona!

BARBARA SPINELLI
Il berlusconismo continuerà, anche dopo la decadenza come continuerà la battaglia di chi aspira a ricostruire la democrazia. Al pari di Mussolini il berlusconismo non è caduto dal cielo e ha aggravato la crisi italiana. Nel ’94 irruppe per corazzare la cultura di illegalità e corruzione della Dc, di Craxi, della P2, e debellare la rigenerazione avviata a Milano da Mani Pulite e a Palermo da Falcone e Borsellino.
Anche decaduto, assegnato ai servizi sociali, B disporrà di due armi un apparato mediatico immutato, e mostruosi mezzi finanziari (ottenuti con l’appoggio della mafia e della P2, l’appoggio dei corrotti e la collusione fin da subito del Pd). Assente in Senato, parlerà con video trasmessi a reti unificate. E in campagna elettorale avrà a fianco la destra di Alfano. Ma la cosa peggiore è quello che lascia nel Paese: il sistema. Una infezione che ha contaminato tutti. Il conflitto d’interessi e la mescolanza della politica con l’affarismo e la mafia si sono radicati ancora più profondamente, sono un cancro che corrode l’Italia nelle ossa. La politica si è contrapposta alla morale. Per questo si è dimostrata indegna di governare con la propria corruttela. La real politik è diventato l’anti-Stato,il bene di pochi,il male di tutti,(un cancro che uccide le nostre forze migliori perché il peggio disprezza sempre il meglio e lo uccide)
La convinzione che il fine giustifica i mezzi è un abuso che autorizza i peggiori nostri vizi:i mezzi diventano il fine(il potere per il potere) Il falso machiavellismo vive a dx,a sx e al Quirinale.La questione morale è morta con Berlinguer.Ora per il Pd è diventata una devianza fuorviante

I BERLUSCONIANI
VV

Ma chi gliel’ha data la laurea di avvocato a quell’oca della Bernini? Una che andrebbe radiata dall’albo per delirio inconsistente sulla legge! Ma si è abilitata a Reggio come la Gelmini? Se si pensa poi che la Lorenzin ha un semplice diploma e comanda la sanità!! L’inciucio e il manuale Cencelli ci hanno regalato quella perla di incompetenza della Beatrice Lorenzin ministro della salute. Complimenti! Diploma di liceo classico, eppure ‘consigliera’ del Pdl da 10 anni e ora, grazie al governo di largo inciucio, chiamata a dare risposta ai problemi enormi come le cellule staminali, il taglio dei letti negli ospedali, le regioni che sprecano senza dare assistenza adeguata e le regioni virtuose che vedo tagli che faranno precipitare il buon livello raggiunto, la farsa delle esenzioni, quelle dei farmaci mutuabili, il riordino della università ecc. Insomma, al Ministero più importante dopo quelli economici e ci mettono una debuttante allo sbaraglio, il paravento giusto per dare l’ennesimo colpo a quello che rimane di sanità pubblica, peggio di quel che fece la Prestigiacomo all’ambiente (avete presente il rialzo dei valori tossici a Taranto per raccontare la favola che non c’era inquinamento? Peccato non poter diminuire per legge anche i 1137 morti di cancro!)
Ma alla Salute non potevano mettere la Minetti che almeno faceva l’igienista dentale!
E il colmo è che i nemici di Grillo avevano da ridire che il M5S avrebbe mandato in parlamento degli incompetenti!?

LE PENE SUSSIDIARIE DELLA DECADENZA DA SENATORE

Arrivata finalmente, dopo 34 mesi di rinvii, la decadenza, sulle pene sussidiarie i giudici “devono ancora decidere” (sigh!)
Intanto da 4 anni siamo arrivati a 1 anno e forse faranno decadere anche quello!
Poi lui stesso ha gentilmente ‘scelto’ di fare lavori socialmente utili (e quando mai un condannato ‘sceglie’ da solo la sua pena?). Infine il giudice, foraggiato convenientemente, potrebbe ‘decidere’, di non dargli nessuna pena ausiliaria! Ma sì, manteniamogli anche quall’assurdo titolo di Cavaliere, così’ come abbiano conservato religiosamente a Bossi quello di ‘senatur’,! Per il nostro bene? si intende!

TROLLAGGINI
VV
I TROLL persistono nel loro tentativo di equiparare B a Grillo.E’ uno dei modi loro comandati per disturbare i blog: dire che Bersani voleva allearsi con Grillo ma è stato respinto(e i 10 punti rifiutati?),che le larghe intese nessuno voleva farle ma i poveri piddini ci sono stati costretti da Grillo(andare a nuove elezioni, no?),che Grillo voleva il porcellum ed era il Pd che cercava disperatamente di cambiarlo (peccato ci fosse solo il povero Giachetti per questo e che al voto il Pd abbia fatto una bella retromarcia!) e da ultimo insistere che Grillo era d’accordo con B(ma se era l’unico a presentare la richiesta di sfiduciarlo!)
Privi di qualsiasi ragione valida,questi miserabili non hanno di meglio che vantare balle ripetute a manetta.Per es. che Grillo stava dalla parte dei poteri finanziari perché era amico della Aspen,quando poi Enrico Letta è il vicepresidente della Aspen (ma su questo i Troll non dicono una parola!)
Insomma è il metodo Orwell:dire il contrario di quello che è,e ripeterlo a disco fisso nella speranza stolta a vana che qualche mente debole ci caschi!
E se sono ridotti a questo, vuol dire che stanno proprio dalla parte del torto marcio
Ora che B decade solo grazie alla lotta del M5S che ha sbaragliato le resistenze segrete imponendo a gran voce il voto palese,i TROLL spergiurano che Grillo e B sono amici,sono compari,sono la stessa cosa,invasati in un invasamento patologico e incapaci di uscirne salvo che per una camicia di forza
Ma,grazie al Cielo,per tutti i chiaramente vedenti,tra i due c’è una bella differenza
Praticamente sono antitetici
B voleva fondare una satrapia (termine di Sartori per indicare un tiranno assoluto che abusa del suo potere e lo ostenta con arroganza)
Grillo vuole una democrazia diretta,come Islanda o Svizzera,dove le decisioni nascono dal popolo,che si riprende la sovranità e di fronte a cui i politici sono solo degli esecutori legati da mandato e a tempo breve senza abusi e privilegi,uguali ai comuni cittadini.

CITAZIONI DI D’ALEMA, la mente pi§ acuta (sigh!) della sinistra!

(1993):
“È impensabile che il dottor Berlusconi entri in politica. Deve occuparsi dei suoi debiti. Stia fermo, tanto prenderebbe pochi voti. Non siamo mica in Brasile!”
..
(2003)
“Questo autolesionismo è la conferma di ciò che penso da anni. La sinistra di per sé è un male. Soltanto l’esistenza della destra rende questo male sopportabile”
.
(2008)
“Berlusconi ha buon gioco, perché veniamo da un periodo di vuoto d’autorità.”
(e per colpa di chi?)

PORCELLUM E FINANZIAMENTI AI PARTITI
Viviana Vivarelli

2 cose altamente incostituzionali dominano l’Italia e la avvicinano al 3°mondo:
la prima è il porcellum, una legge elettorale firmata dalla Lega ma creata a tavolino dagli avvocati di B per dargli la vittoria dando premi diversi alle Regioni. Dichiarato incostituzionale dalla Consulta, il porcellum è stato regolarmente firmato da Napolitano, e non è mai stato contestato o messo in discussione seriamente e con voto palese, in 8 anni, dal Pd, da Sel o da nessuna forza della cosiddetta opposizione, perché faceva comodo ai partiti decidere in pochi qualsiasi operazione sul Paese e nominare le cariche di tutte le istituzioni pubbliche, delle banche e delle attività nevralgiche italiane, così che tutto il Potere spettasse solo a pochi segretari, 5 o 6, che decidevano anche i nomi e l’ordine dei candidati nelle liste elettorali, indipendentemente dal merito o dalla volontà dei loro elettori, scippando al popolo persino il diritto di scelta elettorale.
Il porcellum è entrato in vigore il 30 dicembre 1905, firmato da Calderoli e appoggiato dalla Lega, ma di fatto costruito a tavolino dagli esperti di Berlusconi, con premi di maggioranza diversi da regione a regione così da farlo vincere sicuramente (cosa che poi non sempre è successa) e un premio di maggioranza parlamentare tale da far raggiungere a chiunque fosse in testa i 340 seggi (per cui non occorre il 51% per vincere, come blaterano taluni). La legge è stata dichiarata incostituzionale ed è di una tale antidemocraticità che non si capisce come abbia fatto Napolitano a firmarla!
Dunque subiamo questa mostruosità da ben 8 anni senza che MAI nessuno, eccetto il M5S e il povero Giachetti del Pd che fa un digiuno di protesta di cui nessuno parla, abbiano fatto qualcosa per levarla.
Questa gente sa benissimo che nuove elezioni sotterrerebbero la partitocrazia e non ce le daranno. Napolitano è stato rieletto proprio per scansare questa sciagura.
Dunque aspettiamoci il terzo governo Bilderberg o un governo Renzi, visto che ce l’ha messa tutta per mostrarsi di estrema dx, senza che quei pirla dei piddini riescano nemmeno a capirlo!

La seconda sciagura italiana, che ci mette tra i Paesi del terzo mondo è il sistema di finanziamento pubblici ai partiti, bocciato dalla volontà popolare con un referendum schiacciante nel 93 ma addirittura ampliato da leggi successive che, cambiando nome ai finanziamenti, li hanno mantenuti e aumentati!
Oggi, con un ritardo colpevole di 8 anni, il procuratore generale della Corte dei Conti Raffaele de Dominicis dichiara che tutte le leggi sul finanziamento ai partiti fatte dopo il referendum del 93 sono incostituzionali, in quanto contrari a quanto proclamato dai cittadini con referendum.
Rammentando la precisa volontà del corpo elettorale, si dichiara che tali leggi calpestano il referendum e ripristinato norme che quello aveva abrogato.
Oltre tutto si crea una disuguaglianza tra i partiti che sono già al potere e partiti nuovi in quanto solo i primi godono dei finanziamenti.
Come se non bastasse, non ne godono solo il primo anno ma tutti e 5 gli anni della legislatura.
Anche qui, come si vede, la scelta diversa fatta dal M5S ha fatto scuola.

Ora diranno che il carcere gli fa venire l’anoressia.
E i servizi sociali l’orticaria.
Alla peggio può intervenire la Cancellieri che i delinquenti se li prende tanto a cuore!
Ma nemmeno un qualche rimborso al popolo italiano???
Dopotutto le procure hanno accertato che ci ha rubato più di un miliardo e mezzo!!

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Io lo avrei intitolato: “1993-2013: storia di tutto quello che la sinistra ha permesso”

E ora liberiamoci dal berlusconismo! Quel sistema efferato e delinquenziale, becchino dell’etica e della democrazia che è stato sostenuto, di fatto, praticamente a 360° da tutto l’arco della politica italiana, meno, ben arrivato, il M5S!
Basta vedere il servaggio della Rai e della stampa per capirlo!
Sappiamo bene che questa liberazione non sarà facile perché Berlusconi continuerà , col suo potere economico, ad influire sulle scelte politiche e partitiche, ma sarebbe bello pensare che a un certo punto, incazzato contro chi lo ha tradito, Berlusconi cominciasse a spifferare tutto quello che sa e che ha saputo facilmente sugli scheletri riposti negli armadi dei partiti italiani, come capo del Sisdi e del Sismi, e cominciasse a rivelare questi segreti, come un Assange qualunque, e ne verrebbero fuori di cose sorprendenti!
Questa non è solo la condanna di un uomo politico molto potente; è la condanna di tutta una Casta politica, la più corrotta dell’Occidente, che ha costretto alla depressione e rovina un Paese che un tempo era la settima potenza industriale e che oggi si avvicina paurosamente al terzo mondo.

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Non sarà davvero finita finché non verranno espulsi i suoi complici e sodali in Parlamento….ah ma poi ci sono anche Forza Italia, NCD, Casini e Lega.
PS: intanto i miliardi che ha ottenuto illecitamente chi ce li restituisce? La democrazia avrà tra i piedi la dinastia Berlusconi per quanti secoli?

L’ultimo atto sarà quando si presenterà alle elezioni da morto. Per la mummificazione ha già provveduto. E sono convinto che almeno 5 milioni di voti li prende lo stesso.

Va bene. Uno è decaduto, ma gli altri 994?

Il discorso di PAOLA TAVERNA

“Si chiude, oggi, impietosamente, una “storia italiana”: segnata dal fallimento politico, dall’imbarbarimento morale, etico e civile della Nazione e da una pesantissima storia criminale. Storie che si intrecciano, maledettamente, ai danni di un Paese sfinito e che riconducono ad un preciso soggetto, con un preciso nome e cognome: Silvio Berlusconi. La sua lunga e folgorante carriera l’abbiamo già ricordata in passato: un percorso umano e politico costellato di contatti e rapporti mai veramente chiariti con la Mafia, passando per società occulte, P2, corruzione in atti giudiziari, corruzione semplice, concussione, falsa testimonianza, finanziamento illecito, falso in bilancio, frode fiscale, corruzione di senatori, induzione alla prostituzione, sfruttamento della prostituzione e prostituzione minorile. Insomma un delinquente abituale, recidivo e dedito al crimine, anche organizzato, visti i suoi sodali. Forse alcuni hanno dimenticato che la sua “discesa in campo” ha avuto soprattutto, per non dire esclusivamente, ragioni imprenditoriali: la situazione della Fininvest nei primi anni novanta, con più di 5 mila miliardi di debiti, parlava fin troppo chiaro. Le elezioni politiche del 1994 hanno segnato l’inizio di una carriera parlamentare ILLEGITTIMA, sulla base della violazione di una legge vigente sin dal ’57, la 361, secondo la quale Silvio Berlusconi era ed è palesemente ineleggibile. Quella legge che non è mai stata applicata, benché fosse chiarissima, grazie alla complicità del Centro-Sinistra di D’Alemiana e Violantiana memoria. Per non parlare dell’eterna promessa, mai mantenuta, di risolvere il conflitto di interessi. Questa è storia.
Due mesi fa abbiamo visto diversi Ministri, in suo nome, presentare le dimissioni, dando inizio al siparietto della prima crisi di un Governo nato precario. Per non parlare della legge di Stabilità che giaceva ormai da settimane nella V Commissione, in totale spregio di quanto previsto dalla procedura. Ieri ne abbiamo visto la triste conclusione: fiducia… fiducia verso chi e verso cosa? Lo vogliamo dire agli italiani che la legge che dovrebbe assicurare i conti, ma soprattutto garantire la ripartenza economica del nostro paese, la sua “stabilità” appunto, è stata svilita e degradata a semplice espediente dilatorio per farle guadagnare qualche altro giorno in carica? Vogliamo ricordar loro, inoltre, i due bei regali che riceverà a spese di tutti noi contribuenti? Assegno di “solidarietà” pari a circa 180.000 euro. Assegno vitalizio, circa a 8.000 euro al mese. C’è bisogno poi di ricordare perché ancora oggi qualcuno, nonostante l’evidenza dei fatti, nonostante una sentenza passata in giudicato, voglia un voto, uno stramaledetto voto, per applicare una legge?
Questo Senato, poi, sentirà una enorme mancanza dell’operato parlamentare del Signor Berlusconi. Dall’inizio della legislatura, i dati dimostrano la sua dedizione al lavoro in questa istituzione; dimostrano la passione con cui ha interpretato il proprio mandato nell’interesse del Paese.
Disegni di legge presentati: zero! Emendamenti presentati: zero! Ordini del giorno presentati: zero! Interrogazioni: zero! Interpellanze: zero! Mozioni: zero! Risoluzioni: zero! Interventi in Aula: uno, il 2 ottobre, per annunciare la fiducia al Governo! Interventi in Commissione: zero! Presenze in Aula: 0,01%!
Di cosa stiamo discutendo quindi? Della decadenza dalla carica di Senatore di un personaggio che il suo mandato non lo ha mai, neppur lontanamente, svolto. Di un signore che però ha puntualmente portato a Palazzo Grazioli e ad Arcore ben 16 mila euro al mese! Per non fare assolutamente nulla, se non godere dell’immunità parlamentare. Lei è stato il Presidente del Consiglio che ha mantenuto per più tempo la carica di Governo e che ha disposto della più ampia maggioranza parlamentare della storia. Un immenso potere, svilito e addomesticato esclusivamente ai propri fini, cioè architettare reati e incrementare il suo personale patrimonio economico.
Quante cose avrebbe potuto fare per questo nostro Paese, se solo avesse anteposto il bene comune ai suoi interessi personali? Dopo tutto questo tempo ci ritroviamo con la disoccupazione giovanile al 40%, pensionati a 400 euro mensili, nessun diritto alla salute, nessun diritto all’istruzione, un territorio devastato dalle Alpi alla Sicilia, le nostre città sommerse dalle piogge e le nostre campagne avvelenate… era il 1997 quando Schiavone veniva a denunciare dove erano stati riversati quintali di rifiuti tossici… lo stesso anno in cui questo Stato decise di segretare tali informazioni. E tutto ciò con l’Iva al 22 % e un carico fiscale che si conferma il più alto d’Europa, pari al 65,8% dei profitti commerciali… e gli imprenditori che si suicidano per disperazione. Spesso nemmeno per i debiti… ma per i crediti non pagati dalla pubblica amministrazione, cioè dallo STATO stesso! Speravate che ci saremmo arresi. Che, per l’ennesima volta, ci saremmo abbandonati ai due mali più terribili dell’Italia. La rassegnazione e il fatalismo. Beh, vi sbagliavate. Ci avete costretti ad entrare nelle istituzioni per combattere quella che non è solo la nostra battaglia, ma è la battaglia di tutti i cittadini onesti. Una battaglia che prima di essere politica è soprattutto ETICA.
Stiamo cominciando a raggiungere il nostro scopo: riportare nella politica trasparenza e legalità. La classe partitica italiana è stata costretta a votare la legge Severino, ponendo qualche “paletto” alla candidabilità degli improponibili: si poteva e si doveva fare meglio. Ma è già un segnale. Si è tentato di dichiararla anticostituzionale per non applicarla a una persona che si ritiene al di sopra della giustizia. Ma il MoVimento 5 Stelle ha tenuto altissima l’attenzione dell’opinione pubblica, spingendo anche le altre forze politiche a reagire per non essere travolte dall’indignazione popolare.
La nostra presenza in quest’aula, oggi, rappresenta un solo, semplice concetto: non vogliamo chiamarci politici ma restituire il potere ai cittadini. Signor Berlusconi accetti la decadenza o rassegni le sue dimissioni! Questa non è una vendetta. Qui non c’è nessuna ingiustizia o persecuzione. La sua immagine per noi è già piccola, sfuocata e lontana. È già passato. E qui ci sono solo cittadini italiani che vogliono riprendersi il proprio presente. Perché altrimenti non avranno più un futuro.” Paola Taverna
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Viviana
Le uniche elezioni che noi ora vorremmo sono le politiche, ma si capisce già che non le avremo nemmeno con la caduta del governo Letta dopo il divorzio da Berlusconi, irritato per il voto sulla decadenza.
Napolitano ha già detto che convocherà il Parlamento, il che vuol dire che per la terza volta faranno un pastrocchio innominabile e per le terza volta Napolitano ignorerà i presidi democratici e il voto elettorale per nominare di nuovo, di sua iniziativa, un uomo gradito alla Bce, al Bilderberg, alla Goldman Sachs e alla J.B Morgan, magari un letta 2, caro alla Aspen e al Bilderberg.
Così completeranno la distruzione della Costituzione e ci gabberanno ancora una volta.

Marino Manquand
REDDITO D’INSERIMENTO, CHE BLUFF!

Udite! Udite! Arriva in via sperimentale il reddito d’inserimento nelle grandi aree metropolitane per fronteggiare la povertà. 120 i milioni a disposizione. Che indegna buffonata! Una buffonata salutata con titoli esultanti della stampa di regime. Che vergogna! Tutto è vago nell’annuncio. Si parla di grandi aree metropolitane. Quali, prego? 120 milioni la cifra assegnata, ovvero 4 volte quella che si sono data i senatori con la cosiddetta “legge mancia”. Con 120 milioni quante persone senza reddito pensano di poter sostenere? E con quale cifra mensile? Una ennesima presa in giro. Letta & soci si vergognino!
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Piero
Per la povertà 40 milioni all’anno per tre anni, non sapranno nemmeno a chi destinarli e rimarranno nelle casse. .. Una colossale presa in giro.
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Xam
Berlusconi fuori dal Parlamento, Donne di Forza Italia in nero.
Beh, non è che prima facessero fattura…
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Uge
Berlusconi è decaduto. A Natale non fatemi niente.
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Naima 84
Forza Italia continua a sostenere la non retroattività della legge Severino. Vedetela così: è Berlusconi che era avantissimo!

Eleonora
Letta vuole che il governo vada avanti per il bene del paese.
Lupi vuole la stessa cosa e con grande enfasi dice che il governo ha introdotto un fondo che garantisce le banche nel caso non si paghino più i mutui. Pazzesco!
6 miliardi destinati alle navi militari.
440 milioni scuole private
30 nuove concessioni per Sale Bingo
20 miliardi alle banche
sconto fiscale sulle perdite riguarda gli sgravi tributari legati alla deducibilità dei crediti non performanti (le sofferenze), che agli istituti darebbe vantaggi per 20 miliardi tra il 2015 e il 2022.
paracadute sui derivati legati a Bot e Btp, Si tratta della garanzia che lo Stato potrà offrire smobilitando la liquidità dei conti di tesoreria per assicurare i derivati degli istituti. Una misura che, stando alle carte di via Venti Settembre, non grava tecnicamente sui conti pubblici, ma che politicamente, invece, ha un peso enorme. Le banche che sottoscrivono derivati col Tesoro ottengono una speciale copertura assicurativa pubblica.
Rivalutazione quote Banca d’Italia con consequenziale innalzamento dei coefficienti patrimoniali
Garanzia della Cdp sui prestiti alle pmi;
Privatizzazioni con dividendo straordinario della Cassa depositi per la dismissione di Sace
Realizzazione della bad bank in cui far confluire i 145 miliardi di euro di sofferenze (i prestiti non rimborsati)
MA è solo per il bene del paese!
Ogni giorno che questo governo va avanti è un giorno buio per i cittadini.

BEPPE GRILLO
Il mondo è sempre stato pieno di individui (perversi..)
L’aspetto più stupefacente consiste nel fatto che finiscono tutti nello stesso identico modo. E iniziano, anche, nello stesso modo. Interpretando una parte di cui sono consapevoli sia soltanto una rappresentazione di facciata. Ma strada facendo finiscono per inciampare, inesorabilmente, in quella patina umana, davvero molto umana, una mitomania mista a onnipotenza, per cui finiscono per convincersi che la maschera che indossano corrisponda alla propria vera natura. E finiscono per crederci. Quando Saddam Hussein, una delle persone più potenti e ricche del pianeta, comparve al suo processo a Bagdad nel 2004, tirò fuori quattro volumi di carte e prove inoppugnabili che – nella sua mente – servivano a documentare i suoi buoni servigi all’occidente che lo stava condannando a morte, pensando di farla franca. Nessuno gli diede ascolto. E’ finito impiccato. Così come nessuno badò agli appelli, alle minacce, alle proposte dell’ultim’ora, lanciate da Gheddafi nell’agosto del 2012. Avvenne la stessa cosa per lo scià di Persia, Reza Pahlevi, un servo sciocco dei petrolieri texani, per il dittatore Marcos nelle Filippine, per Somoza, per Videla in Argentina, per il ricchissimo e potentissimo Bettino Craxi, un uomo che il Corriere della Sera definì allora “un leone indomito che non smette mai di ruggire” e sulle stesse identiche pagine, dieci giorni dopo, definiva lo stesso Craxi “il simbolo della vergogna nazionale, in fuga verso l’Africa come un volgare latitante”: il tempo necessario per i giornalisti compiacenti, che lo avevano sostenuto, di trovare un contratto ben più interessante al soldo di nuove stelle della politica all’orizzonte.
Riciclare oggi l’aspetto gossiparo, grazie alle ultime e recentissime confessioni pepate di Ruby, ci aggiunge, a mio avviso, un tono folcloristico pecoreccio che tinge la tragedia italiana di quel sapore farsesco che offende la coscienza dei cittadini pensanti di questa nazione. E’ bene, invece, ricordarlo come appare nell’immagine in bacheca. Ben lo rappresenta e ne sintetizza gli umori, gli affari, la caratterialità. E’ ciò che è sempre stato e sarà sempre. Un boss dell’illegalità e del malaffare che ha svenduto la nazione, ha impoverito il paese, lo ha bloccato, ingessato ed espoliato, e ha reso la previsione di Indro Montanelli una profezia della realtà “quando Berlusconi, finalmente, cadrà, allora gli italiani, a quel punto, si renderanno conto che ha distrutto la nazione trascinandola nella vergogna, nello scempio, dentro una palude immonda dalla quale sarà quasi impossibile riuscire a tirarsi fuori, come accade sempre con noi italiani, se ne accorgeranno quando ormai sarà troppo tardi”. La conferenza stampa che Berlusconi ha organizzato questo pomeriggio sembra essere uscita dalla penna di uno sceneggiatore di un film di Hollywood di serie B, neppure un colpo di scena, un imprevisto, un guizzo di creatività. Un copione patetico standard, di cui la cupola mediatica al suo servizio (fino a ieri sera) non è in grado di presentarlo in tutta la sua pienezza. Voci di corridoio si assommano, aggiungendo dettagli davvero truculenti, come l’ultima trovata del quotidiano Libero, in cui Belpietro racconta (come se fosse una cosa normale) che Putin è arrivato a Roma ed è andato dal Papa a comunicargli che dopodomani consegnerà un passaporto diplomatico con la nomina per Berlusconi di “ambasciatore della Russia presso la Santa Sede”, dimenticandosi che queste nomine, per poter essere valide, devono essere approvate – di suo pugno – dal Papa in persona. Non penso proprio che la Chiesa, genialmente abile nell’aver trovato in Bergoglio l’uomo giusto al momento giusto, intenda correre il rischio di affondare una istituzione bimillenaria per salvaguardare il patrimonio personale di una dinastia oligarchica di volgarissimi piccolo-borghesi della Brianza, di cui il capostipite è già stato condannato in Assise per prostituzione di minori.
Soltanto una persona che con conosce il funzionamento della comunicazione geo-politica può pensare, anche nell’anticamera del suo cervello, che Papa Francesco possa accogliere quest’idea come una benedizione salutare per la vita spirituale dei cattolici di tutto il mondo. Sarebbe la fine della Chiesa. E a San Pietro lo sanno benissimo. Intendiamoci, non ci sarà nessun sommovimento particolare per il governo. E’ già da lungo tempo che lo avevano preventivato e organizzato con accorta strategia, tanto è vero che si sono riciclati tutti con perfetto tempismo.
L’appello di Berlusconi rivolto ai senatori del M5s rimane una chicca sublime, a metà tra il patetico e il minaccioso, ennesimo tentativo di trasformare in una farsa ciò che deve, invece, essere vissuta per ciò che è: una tragedia tutta italiana.
Noi l’abbiamo costruito.
Noi l’abbiamo inventato.
Noi l’abbiamo sopportato e in molti, troppi, lo hanno anche supportato.
Sta a noi, quindi, alchemizzare questa fase per occuparci delle questioni reali del paese e approfittare di questo evento per avviare l’inizio di un percorso evolutivo di consapevolezza collettiva. Tra le tante citazioni folli oggi a disposizione, ne ho scelta una, emblematica della follia senza pudore (e soprattutto senza limiti) di questo paese. Merita un Oscar. Appartiene a un certo Francesco Cascio, ex Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che cinque giorni fa è passato al nuovo centro-destra: “Non va sottovalutato il fatto che tutte le veline sono rimaste a lui…neanche una sta con noi, dà da pensarci, è assolutamente necessaria una riorganizzazione”. Nuovo astro del centro-destra alfaniano in Sicilia, costui è stato identificato subito dall’attuale Presidente Crocetta come “l’interlocutore migliore con il quale stabilire una forte alleanza per affrontare insieme, e risolvere, i problemi dei siciliani”. Il regime, come vedete, è saldamente in piedi. La strada è lunga e la percorreremo tutta fintantochè non avremo cambiato la nazione. Buona fortuna a tutti.
In memoriam.”

LA GIUSTIZIA CHE CI SERVE
Paolo De Gregorio

La sensazione che l’Italia non sia in grado di liberarsi di una politica ipocrita, farraginosa, retorica, di esasperante lentezza fino all’immobilismo, è alimentata dal teatrino parlamentare che ha impiegato mesi a dichiarare la decadenza dal Parlamento di un pregiudicato, fatto che non meritava alcun dibattito e che doveva essere trattato d’ufficio dal Presidente del Senato, che doveva semplicemente notificare al senatore Berlusconi che la sua carica decadeva in forza della legge Severino che vieta la presenza di pregiudicati in Parlamento. Un agente motociclista da Palazzo Madama a Palazzo Grazioli non impiega più di 5 minuti e la pratica così doveva essere conclusa.
L’abolizione del Senato, delle Province, nuove norme sulla durata dei processi, una nuova legge elettorale, i referendum propositivi dei cittadini, la RAI sottratta ai partiti, lo smantellamento del monopolio mediatico Mediaset, sono le vere urgenze per far uscire il paese dal declino e dall’apatia, per favorire l’ingresso dei cittadini in Parlamento, visto il fiasco clamoroso dei politici di professione e imprenditori.
Prendiamo ad esempio la giustizia, che tutti dicono di voler riformare, ma che ha nelle lobby degli avvocati (i più numerosi in Parlamento) il più feroce cane da guardia affinché non si tocchi la gallina dalle uova d’oro che è la durata dei processi. In Italia il processo di appello è quasi automatico, in quanto qui abbiamo la regola che la pena irrogata in prima istanza non può essere aumentata, e ciò accade nell’80% dei processi, a fronte del 20% dei paesi in cui la pena in appello può essere aumentata.
Poi il terzo grado di giudizio, la Cassazione, viene normalmente usato per cercare di arrivare alla prescrizione e a qualche beneficio (amnistia o indulto) che periodicamente vengono concessi con la solita motivazione che le carceri scoppiano.
Se la prescrizione decadesse all’inizio del processo, tutte le manovre dilatorie della casta degli avvocati diventerebbero inutili e la durata dei processi diminuirebbe drasticamente, ahimè accompagnata dalla diminuzione delle parcelle avvocatizie.
Se aggiungiamo che gli eletti in Parlamento devono avere lo stesso trattamento dei normali cittadini, senza la buffonata che siano i politici a dover decidere se un loro collega sia processabile o no, ecco qui una riforma della giustizia che darebbe ai cittadini la certezza del diritto.
Berlusconi per 20 anni ha sguazzato felicemente nella palude della giustizia italiana, impunito e arrogante, insultando i magistrati che osavano processarlo, fino all’epilogo finale di pretendere la grazia da Napolitano senza doverla chiedere.
Ci siamo dovuti subire 20 anni di berlusconismo e di malgoverno in ragione di leggi sbagliate e della non applicazione della legge n. 361 del 1957 che vieta a chi ha concessioni pubbliche di candidarsi in Parlamento.
Non fermeremo il declino del nostro paese se non ci sarà una severa riforma della giustizia che liberi le istituzioni e la politica dai malfattori, perché la crisi che viviamo attiene interamente alla responsabilità di politici ladri, corrotti, legati a criminalità mafiose, incapaci, ignoranti.

LA SPAGNA ESCE DALLA RECESSIONE, E NOI?

Sapete che la Spagna sta uscendo dalla recessione e ha ottenuto dalla Bce di poter pagare in tre mesi i 100 miliardi che dovevo alle imprese, facendo così riprendere la sua economia? (lo Stato Italiano deve alle imprese 70 miliardi)
Ma la Spagna non hai mai consentito alla signora Merkel di spadroneggiare quanto vuole e ha contrattato con la Bce tutte le condizioni, passo per passo; non ha fatto come Monti-Bersani-Letta che si sono messi a pecorina davanti agli ordini europei.
La Spagna esce dalla recessione crescendo dello 0,1 % nell’ultimo trimestre. Dice la Banca Centrale: “Non succedeva da 27 mesi consecutivi”: La Spagna esce quindi da una recessione durata più di 2 anni, che ha devastato i conti pubblici e lasciato senza lavoro una persona su 4. Ma ora, per la prima volta, l’economia spagnola mostra una crescita dopo 9 trimestri consecutivi di perdita.
La banca ha segnalato anche un «piccolo aumento dei consumi delle famiglie»
I dati sulla disoccupazione degli ultimi 4 mesi sono i migliori di ogni trimestre dal 2008.
La crescita economica è dovuta soprattutto all’aumento delle esportazioni e contemporaneamente ad una contrazione delle importazioni, fenomeni che si erano già registrati negli ultimi mesi. I prezzi dei bond decennali spagnoli sono saliti ai massimi livelli degli ultimi 5 mesi, mentre lo spread con i titoli tedeschi è sceso al 2,37 %, il livello più basso nello stesso periodo di tempo.
Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha detto: «I dati pubblicati oggi mostrano che la ripresa economica della Spagna è in risalita». Le esportazioni spagnole sono aumentate del 6,6 % nei primi 8 mesi dell’anno a 155,8 miliardi di euro. Bill Gates ha comprato il 6 % delle azioni di FCC, un gruppo di costruzioni spagnolo: «un segnale di maggiore fiducia e credibilità».

Blog di Grillo
Non abbiamo bisogno di elettricità, gas, carbone. Abbiamo bisogno di luce, caldo, freddo. Non abbiamo bisogno di più energia, ma di nuove tecnologie.
“Alfredo Moser è un meccanico brasiliano che ha avuto un’idea brillante nel 2002, dopo aver subito uno dei frequenti black-out che interessano Uberaba, la città dove vive nel sud del Brasile. Stanco di guasti elettrici, Moser ha iniziato a giocare con l’idea della rifrazione della luce solare in acqua e in poco tempo ha inventato la “lampadina dei poveri”. “Wit” è semplice e disponibile a chiunque: una bottiglia di plastica riempita d’acqua a cui si aggiunge un po’ di candeggina per preservarla dalle alghe. Il flacone viene posto in un foro sul tetto e dotato di resina poliestere. Il risultato? Illuminazione libera e organica durante il giorno, particolarmente utile per gli edifici e baracche che a malapena hanno finestre. A seconda dell’intensità del sole, la potenza di queste lampade artigianali si aggira tra i tra 40 e i 60 watt. “E ‘una luce divina. Dio creò il sole e la sua luce è quindi per tutti”, ha riferito Moser alla BBC. “Non costa un centesimo ed è impossibile che si fulmini.” Anche se l’inventore ha ricevuto piccole ricompense per le installazioni di Wit nelle case e in aziende locali, la sua idea non lo ha reso ricco. “Conosco un uomo che ha inserito le bottiglie e in un mese aveva risparmiato abbastanza per comprare beni di prima necessità per il loro bambino appena nato”, dice soddisfatto. Negli ultimi due anni l’invenzione ha fatto il giro del mondo. La Fondazione MyShelter (mio rifugio) nelle Filippine ha accolto con entusiasmo l’idea. MyShelter è specializzata in costruzioni alternative utilizzando materiali come il bambù, pneumatici o su carta. In Cina, dove il 25% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e l’elettricità è particolarmente costosa, ci sono 140.000 famiglie che hanno fatto ricorso a questo sistema di illuminazione. Le bottiglie-lampadine sono diffuse in almeno quindici paesi, tra cui India, Bangladesh, Fiji e Tanzania. “Non ho mai immaginato che la mia invenzione avrebbe avuto un tale impatto”, afferma Moser. “Solo a pensarci mi viene la pelle d’oca.”
..
Viviana
Ora che Berlusconi non dovrà più perdere tempo per lavorare in Senato prenderà il posto di Galliani?
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http://masadawe


MASADA n° 1499 3/12/2013 SOGNARE FUTURO: LA DEMOCRAZIA DIRETTA

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La democrazia diretta in Svizzera – Uno Stato federale – Il sistema elvetico della ‘milizia’ – Referendum e iniziativa popolare – Il quorum – Differenza col sistema italiano – L’altro sistema a democrazia diretta: l’Islanda – Una Costituzione creata dal popolo islandese sul web – La democrazia digitale – Un Governo fatto di atti incostituzionali – Crisi della democrazia parlamentare – La truffa del debito, vera arma di depredazione di massa – Delinquenza nelle amministrazioni locali -

(NELLA IMMAGINI STREET ART)

Non c’è niente come un sogno per creare il futuro. Oggi utopia domani realtà.“
Victor Hugo
.
Mariapia manda:
Konstantinos Kavafis

Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
né nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Alfiere2000
Il “Generale Inverno” ha sempre fermato i grandi della storia (es. Napoleone). Freddo, spietato, puntuale: egli è l’invincibile per definizione. Il ghiaccio più compatto lo forma l’indifferenza, vero inverno dell’anima.
Ma, come scrisse Neruda: “Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera”.
“Soffia Zefiro, perché la storia si riscrive quando il popolo cammina” (A. 2K)

LA DEMOCRAZIA DIRETTA IN SVIZZERA

La Svizzera ha 2 diritti fondamentali del cittadino (referendum e iniziativa popolare) assolutamente non confrontabili (a causa della loro ampiezza e radicalità) con simili possibilità esistenti negli altri Paesi.
La Confederazione svizzera nasce nel 1848, 65 anni fa, un po’ come l’Italia, per volontà popolare, uno stato federale (sul modello degli USA) che, attualmente, secondo la Costituzione del 1999, è costituito dal Popolo e da 26 Cantoni.
La Svizzera è uno dei pochi Stati a struttura federale del mondo, 25 su 192 stati aderenti all’ONU (ma il suo federalismo non ha nulla a che vedere con quello auspicato dalla Lega). In Europa solo Germania e Austria sono veri Stati federali.
Per quanto a noi possa sembrare strano, la Svizzera non ha né capi di Stato né capi di Governo. Tutti gli esecutivi sono ‘collegiali’ e rispecchiando una mentalità che non ama le “persone che emergono. Essa ci dà l’unico es. di GOVERNO DIRETTORIALE esistente dai tempi della Rivoluzione francese. Ciò vale sia per il Governo federale (Consiglio federale), che per i 26 governi cantonali (Consigli di Stato) che per le Municipalità (circa 2700).
Governo ‘direttoriale’ vuol dire sistema in cui sia il Capo di Stato che di Governo non è una persona ma è formato da un collegio di più persone. Questo vale sia a livello centrale che cantonale (non esiste l’equivalente del nostro Sindaco o Governatore di Regione), il potere è condiviso. A livello cantonale l’esecutivo è eletto direttamente dal popolo. Non esistono molti esempi di questo nel mondo. Per poco tempo questo sistema è stato adottato dall’Uruguay e dalla Jugoslavia dopo la morte di Tito.
La Svizzera ha una radicata tradizione di servizio alla comunità, per cui i cittadini eletti conservano il proprio lavoro mentre assumono cariche pubbliche che esercitano per periodi limitati.
E’ un sistema che si chiama di MILIZIA, e vale anche per l’esercito, formato da non professionisti, ufficiali inclusi. Anche i politici fanno parte di questo stesso sistema. Nemmeno i membri del Parlamento federale lasciano la loro occupazione precedente quando occupano il seggio in Parlamento.
Le cariche pubbliche, anche a livello comunale, richiedono un grande impegno di tempo e non sono molto remunerative, per cui alcuni dei Comuni più piccoli hanno sempre più difficoltà a convincere le persone ad assumere incarichi pubblici.
Presidente della Confederazione, presidente dei Governi cantonali e sindaci sono solo “primus inter pares”, esercitano il loro lavoro in gruppo e ricoprono una carica politica per periodi limitati.

C’è netta separazione fra il potere Esecutivo e il Legislativo. Gli esecutivi sono eletti e non designati e non sono necessariamente esponenti di una maggioranza.

I diritti popolari sono: diritto elettorale, diritto di voto, diritto di referendum, diritto di iniziativa e diritto di petizione.
Ma sono soprattutto i diritti di referendum e iniziativa popolare che contraddistinguono la Svizzera dagli altri Stati
In pratica:
-con 50 mila firme si può mettere in votazione popolare ciò che è stato già votato dal Parlamento (referendum)
-con 100 mila firme si può presentare una modifica costituzionale.
Questi due diritti fondamentali (che valgono sia per la Confederazione, che per i Cantoni, e per i Comuni) sono la marcia in più della Svizzera rispetto agli altri Paesi in fatto di democrazia: è, questa, appunto, la DEMOCRAZIA DIRETTA.

Le due forme di democrazia diretta oggi più eclatanti sono la Svizzera e l’Islanda.
In Islanda si sono votati una nuova costituzione in internet.
L’obiezione più forte che la gente comune fa sulla democrazia diretta che è che l’Islanda ha potuto applicarla perché ha solo 320.000 abitanti ed è un paese di scarse risorse (praticamente quasi solo la pesca).
La Svizzera è un esempio più importante.
Di abitanti ne ha 8 milioni, è uno dei Paesi più ricchi al mondo e ha molte più differenze interne e difficoltà di base di noi: 4 lingue ufficiali e molti dialetti, molte etnie, 5 religioni maggiori e altre minori, 3 zone culturali diverse, 26 cantoni sovrani con spiccate differenze, 74 montagne sopra i 4000 m. e il 22,7% di immigrati, più di ogni Paese europeo, noi ne abbiamo l’8%, per cui la Svizzera ha quasi il triplo di immigrati di noi.

Tra gli stati moderni, la Svizzera è il solo, oltre all’Islanda, ad avere la Democrazia diretta e ciò da più di 30 anni.
Non ha un Capo di Governo né un Presidente della Repubblica e non ha certo le pesantissime spese istituzionali dell’Italia. Il Parlamento non è formato da politici professionisti. Le Camere federali si riuniscono 4 volte all’anno per 3 settimane. Questo permette ai parlamentari di lavorare come comuni cittadini, sono politici part-time e di milizia, e ai cittadini svizzeri sta bene così perché sono convinti che i parlamentari lavoratori siano più vicini ai problemi della gente, in quanto fanno parte del mondo del lavoro e possono portare al governo la loro esperienza professionale. Non sono una casta a parte di parassiti sistemati a vita e pure assenteisti ad oltranza come qui.
I partiti in Svizzera hanno solo la funzione di movimenti di opinione, non hanno la minima somiglianza con i partiti italiani né hanno certo il loro potere, sono solo raccoglitori delle opinioni dei cittadini, ma sono i cittadini che hanno la sovranità ed esercitano il potere delle scelte di governo. La politica estera è neutrale da 5 secoli.
La Svizzera non partecipa a guerre, ha un esercito di milizia ed è vietato agli Svizzeri fare i mercenari.
Per quanto riguarda l’adesione all’Europa e alla zona euro, la Svizzera ha chiesto ai cittadini se volevano aderire all’Unione europea ed essi hanno risposto di no, per cui essa si è limitata a fare accordi bilaterali con l’Ue e dal 2005 ha aderito agli accordi di Schengen sulla libera circolazione di persone e merci, ma ha conservato la propria moneta, la propria sovranità, la propria libertà.
La sua moneta sovrana è il franco svizzero ed è una delle valute più stabili del mondo.

The Economist, grande settimanale economico londinese ma con forte radicamento americano, ha combattuto per anni una solitaria battaglia antiparlamentare, sostenendo che la democrazia rappresentativa è divenuta irrilevante.
Delegando la sovranità attraverso le elezioni ai professionisti della politica, il cittadino si spoglia di tutto. Deposta la scheda nell’urna deve attendere anni, fino alle prossime elezioni, per illudersi di svolgere qualche ruolo. Con il rapporto “A Survey of Democracy” The Economist indicava, già alla fine del 1996, che lo sbocco storico del parlamentarismo era la democrazia diretta, come in Svizzera, che ha inventato e pratica una forma moderna di democrazia diretta. Lì le decisioni del Parlamento non sono affatto l’ultima parola. Sceglie il popolo. Gli strumenti di democrazia diretta sono:

-L’INIZIATIVA, diritto popolare di proporre nuove leggi alle autorità, le quali sono obbligate a decidere in merito. E’ una domanda firmata da almeno 50.000 cittadini aventi diritto di voto.
Anche le leggi italiane prevedono leggi di iniziativa popolare, ma le tre leggi di iniziativa popolare presentate al Parlamento nel settembre del 2007 da Beppe Grillo con 336.144 firme, di molto eccedenti le 50.000 firme, necessarie per presentare un disegno di legge, non sono mai state discusse in Parlamento e sono morte in qualche cassetto istituzionale con palese violazione della legge e sprezzo della volontà popolare. Il successo dell’iniziativa era stato travolgente al punto che in molte città andarono esauriti i moduli.

-Il REFERENDUM, diritto del popolo di accettare o rigettare le leggi adottate dall’Assemblea federale, richiede 50.000 firmatari per leggi ordinarie, 100.000 per leggi costituzionali, non ha limite di argomento.
In Italia non si possono modificare le leggi costituzionali né presentare referendum che riguardino tasse o indulti o patti internazionali. Per abrogare le leggi ordinarie sono richieste 500.000 firme (art. 97), il referendum deve essere ammesso dalla Corte Costituzionale e deve poi poter vincere col 50% più uno dei voti (quorum).
In Svizzera sono i cittadini a decidere se una legge deve entrare in vigore. Dunque il diritto di referendum è il più determinante tra i diritti politici di cui goda il cittadino svizzero, tanto che la democrazia svizzera è definita anche referendaria. Può riguardare anche i trattati internazionali conclusi per una durata indeterminata o per più di 15 anni.
Il referendum è un’istituzione tipicamente svizzera. Soltanto attraverso di esso il popolo può esercitare un influsso concreto, durevole e soprattutto preventivo sul Legislatore. In questo modo il popolo assurge esso stesso a legislatore. La ghigliottina del referendum si è dimostrata micidiale: il 60% dei progetti di legge approvati dal Governo e dal Parlamento sono stati respinti dai cittadini. I parlamentari e le autorità temono il referendum. Sotto molti aspetti possiamo dire che è il timore del referendum che determina la legislazione di Governo e Parlamento che sanno che devono perseguire il bene del popolo o saranno bocciati.
Il Referendum svizzero non ha quorum, mentre ha forza di legge, essendo in grado di abrogare o modificare qualunque legge esistente, anche costituzionale e qualunque patto internazionale, ed è superiore a qualunque altro atto legislativo senza limite di contenuto, in quanto può essere fatto anche sulla Costituzione, il fisco o patti internazionali.

In Italia la legge prevede in teoria vari tipi di referendum, se richiesti da 800.000 elettori o 5 Consigli regionali (art.97):
-abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (art. 75), ne abbiamo avuti 59, di cui 45 non sono andati a buon fine, o perché non hanno raggiunto i voti richiesti o perché non sono stati ammessi dalla Corte costituzionale.
-su leggi costituzionali e di revisione costituzionale (art. 138),
-sulla fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni (art. 132, c. 1),
-sul passaggio da una Regione a un’altra di Province o Comuni (art. 132, c.2).
Inoltre prevede, all’art. 123 c. 1, che gli statuti regionali regolino l’esercizio del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della regione.
Nel 1989 una legge costituzionale ha consentito che, in occasione delle elezioni del Parlamento europeo, si votasse anche per un referendum consultivo sul rafforzamento politico delle istituzioni comunitarie.
Altri referendum a livello comunale e provinciale sono poi previsti da fonti sub-costituzionali.
Il 2 giugno 1946 in Italia si svolse il primo referendum istituzionale. Gli italiani furono chiamati a scegliere tra repubblica e monarchia.
Diciamo subito che pochissimi Paesi al mondo prevedono un quorum da raggiungere per la validità dei referendum abrogativi. Ciò non accade, ad esempio, in Svizzera e negli Stati Uniti, paesi che fanno ampio uso del referendum, specialmente a livello locale.
Il quorum richiesto in Italia è invece altissimo: il 50% più 1.
In Italia, poi, non è ammesso il referendum per leggi tributarie, di bilancio, di amnistia, di indulto o su patti internazionali (vedi l’adesione all’Ue o alla zona euro).
Il referendum, infine, deve essere ammesso dalla Corte Costituzionale (che recentemente ha bocciato tutti i 6 referendum presentati dai Radicali).
Quando il quorum non viene raggiunto, il referendum è nullo. Quindi coloro che sono a favore del mantenimento dello status quo attuano un ostruzionismo o sabotaggio del quorum, consistente nel non partecipare, e nell’invitare altri a non prendere parte alla votazione. Questa tattica è vantaggiosa, perché l’elettore può essere pigro o indifferente. Ci aggiungiamo che in Italia la legge è volutamente scritta in modo oscuro e i media possono avere interesse a non chiarirne il senso, a dare informazioni sbagliate o a non parlarne affatto, per favorire chi ha il potere e non vuole cambiare le cose.
I referendum in Italia sono molto limitati, richiedono un numero altissimo di firme di richiesta e un quorum altissimo di partecipazione e votazione, e, anzi, prima, in grandissima misura sono rifiutati dalla Corte costituzionale. Quando riescono a passare e a vincere, sono spesso abrogati da leggi successive dei partiti che aborriscono la democrazia diretta (come è avvenuto con i finanziamenti pubblici ai partiti che hanno cambiato nome diventando rimborsi e sono pure aumentati), o sono trasgrediti dal Parlamento (come è avvenuto per il divieto di vendere acqua pubblica che ha continuato ad essere venduta, vedi la vendita dell’acqua della Calabria a Veolia, multinazionale francese e si ricordi che le leggi nazionali nulla possono contro una multinazionale che viene dunque a possedere un potere assoluto sulle municipalità).

In Svizzera i referendum sono frequenti. Nel 1961 i cittadini del Canton Soletta furono chiamati alle urne una volta al mese. La loro democrazia diretta esige il massimo impegno del cittadino. Può persino accadere che il cittadino sia obbligato ad accettare d’essere eletto. La fiducia nel popolo sovrano non è mai diminuita e i risultati sono stati ottimi, perché nulla come l’esercizio di un diritto popolare lo rafforza ed educa il cittadino alla partecipazione e alla democrazia. Quel che conta in Svizzera è che sia il popolo a dire l’ultima parola. E questo riduce enormemente la funzione e il potere dei partiti, che non scompaiono ma perdono quei caratteri di potere assoluto, quasi feudale e oligarchico, che hanno in Italia.

In Svizzera il supremo potere esecutivo (governo) è rappresentato dal Consiglio federale, composto di 7 membri che agiscono collegialmente. La presidenza è tenuta dal presidente della Confederazione (eletto dalle Camere riunite per la durata di un anno), il quale non ha però più potere dei suoi colleghi di governo. Il presidente non può essere rieletto per l’anno successivo. I membri del governo (consiglieri federali) sono eletti dalle Camere riunite per 4 anni. Non possono ricoprire un’altra carica e sono i soli che non possono esercitare una professione. L’incontestabile forza di cui gode il Governo è fondata sulla sua collegialità. Il potere non è concentrato in una sola persona, ma è suddiviso fra i membri del Consiglio federale, che condividono le responsabilità.
La ‘Landsgemeinde’: la più antica forma di democrazia
In cinque Cantoni o semicantoni tutti i ‘cittadini attivi’ si radunano all’aperto per eleggere il Landamano, il governo e i giudici e per deliberare sugli affari più importanti della comunità. Le forme originarie della Landsgemeinde sono più antiche della stessa Confederazione. Fin dal 1291 le Landsgemeinden indirizzarono i Confederati verso la forma più semplice e diretta della democrazia.
Nei due Appenzello vige l’Amtszwang, cioè l’obbligo di accettare una data carica pubblica. Nell’Appenzello interno ogni cittadino è soggetto a questo obbligo fino al 65° anno di età ed è tenuto a far parte delle autorità giudiziarie o di quelle amministrative per almeno 10 anni. Le Landsgemeinden sono forme estremamente interessanti della democrazia diretta, La democrazia diretta mira a soddisfare, nei limiti del possibile, le esigenze e le aspirazioni di ogni singolo cittadino.
Il popolo svizzero cominciò la sua opera di costituzione nel 1291, lavorandovi poi per oltre 5 secoli, indisturbato, guidato solamente dalle grandi correnti dello spirito, per le quali non esistono confini nazionali. Ciò rappresenta un caso unico nella storia. La sua democrazia quasi diretta rappresenta tuttora un caso particolare nel mondo.
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Oltre alla Svizzera grandi passi avanti nella democrazia diretta vengono fatti attualmente dall’Islanda che si è fatta una Costituzione partendo dal basso, e l’ha fatta con un lavoro di partecipazione dei cittadini attraverso il web.
Ma vediamo cosa è successo in Islanda.

IMPARARE DALL’ISLANDA
Dal Blog di Beppe Grillo

L’Islanda è stato il 1° Paese ad accusare la crisi economica per il problema dei mutui subprime americani, ma l’Islanda è anche stato il primo Paese a superare la crisi. L’Islanda non ha salvato le proprie banche nel momento in cui sono entrate in crisi di liquidità. Operavano su mercati finanziari internazionali ed erano paragonabili alla grandezza delle banche internazionali. Lo Stato islandese, con una economia relativamente piccola, non era in grado di salvarle, quindi le ha dovute lasciare fallire ed è stata un’ottima scelta. Gli islandesi sono riusciti a fare cadere un governo corrotto che negli anni aveva portato il Paese sull’orlo del baratro. I politici avevano liberalizzato tutto il sistema finanziario senza le capacità per gestire quello che avevano creato. C’era una parte del debito accumulato da queste banche verso l’estero, soprattutto verso Inghilterra e Olanda, pratica che ormai è comune quasi ovunque in tutto il mondo. Tutti i profitti delle banche erano privati, il debito accumulato nel momento del fallimento si convertì in debito pubblico. Questa pratica è stata fermata dagli islandesi che con un movimento di partecipazione e con una petizione sono riusciti a bloccare la legge che convertiva il debito e a non pagare il debito, grazie a un referendum che poi è stato indetto dal Presidente della Repubblica.
Un elemento importante che ha consentito all’Islanda di uscire in tempi rapidi dalla crisi economica è una moneta sovrana perché, se da una parte la corona si è svalutata all’improvviso, ha causato problemi, chi aveva mutui, debiti si è trovato sommerso da questi debiti e in grossa difficoltà, dall’altro la svalutazione ha ridato competitività all’economia Islandese in tempi molto rapidi. C’è stato un momento iniziale di rabbia, che ha portato a una sete di giustizia diffusa e ha avuto come conseguenza il processo di molte persone che in vari modi si erano resi colpevoli della crisi. Sono stati resi noti pochi giorni fa i nomi di una ventina di banchieri attualmente sotto processo e che facevano parte del consiglio di amministrazione delle due banche principali islandesi. L’unica condanna definitiva per ora è quella che pende sul capo del primo ministro di allora, condannato per frode. Una delle conseguenze più positive dell’intera vicenda è che poi da questo momento iniziale di rabbia si è riusciti a passare a una seconda fase molto più costruttiva, che ha avuto vari frutti tra cui la riscrittura della Costituzione.
La vecchia Costituzione era un retaggio di quando l’Islanda faceva parte del regno danese e quindi di fatto era la costituzione danese arrangiata, però non raccontava i valori veri della nazione Islandese, degli islandesi come popolazione, delle loro origini e tradizioni. Quello che si è fatto è riscrivere la Costituzione in modo innovativo e rivoluzionario. Si è cercato di aprire a una fetta sempre più grande di popolazione e si è fatto prima eleggendo una assemblea costituente. Alle elezioni si poteva presentare chiunque. Questa assemblea costituente quando si riuniva trasmetteva le proprie sedute attraverso i social network, attraverso vari strumenti per coinvolgere il più possibile chi non poteva essere di persona. Di fatto anche da casa si poteva inviare spunti, seguire come evolveva la scrittura della Costituzione.
L’utilizzo di Internet come strumento di partecipazione è una costante di tutto il caso islandese ed è anche stato messo a sistema. Sono state create leggi ad hoc per rendere internet uno strumento il più libero possibile. Addirittura a una legge, varata nel 2011, ha partecipato lo stesso Julian Assange che ha contribuito insieme a un’attivista Islandese, Birgitta Jonsdottir. Un’eccellenza per la libertà della Rete, di fatto molti attivisti della Rete chiedono asilo all’Islanda quando si trovano in difficoltà.
Si è innescato un cambiamento storico di grossa portata. A livello di popolazione si riesce comunque a percepire questo cambiamento, sia negli stili di vita, sia negli argomenti di cui parla la gente in un bar. E’ rimasto un sentire diffuso e delle connessioni tra persone che via via si sono attivate per cambiare le cose e per riprendersi in mano la facoltà di decidere del proprio futuro. Una delle obiezioni che viene fatta al caso islandese è che non è replicabile, perché ci sono delle caratteristiche specifiche dell’Islanda e della popolazione islandese che non appartengono a molti altri Paesi. In Islanda ci sono pochissime persone su un territorio relativamente vasto, ricco di risorse e c’è una cultura diffusa, anche molto all’avanguardia su quanto riguarda la rete internet. Tuttavia ci sono alcuni messaggi che sono già alla base di molti movimenti che, anche da noi, cercano di cambiare le cose. Il concetto di base è riprendersi in mano il potere di decidere sulla propria vita e sulla società in cui viviamo, un potere che ci è sfuggito negli anni, in un periodo in cui ci è stato detto che non era affare nostro decidere della società in cui viviamo, che ci avrebbero pensato altri, che noi dovevamo pensare a noi stessi e basta. Il messaggio di riappropriazione del potere di decidere e della sovranità intesa come idea di partecipazione alla cosa pubblica, l’idea di costruire un percorso collettivo, è il messaggio più bello e anche più universale che si possa cogliere dall’esperienza islandese. Passate parola!”

LA NUOVA COSTITUZIONE ISLANDESE FATTA SUL WEB

L’Islanda ha la prima Costituzione del mondo fatta direttamente dai cittadini sul web.
Nell’estate 2010, 950 cittadini islandesi, selezionati casualmente, sono stati convocati per costituire il National forum e discutere le linee guida della nuova Costituzione. A novembre sono stati ‘eletti’ i 25 cittadini dell’Assemblea costituente, selezionati tra 522 candidati. Requisiti indispensabili: la non appartenenza a nessun partito politico, la maggiore età e il sostegno di almeno 30 firmatari.
L’Assemblea è stata incaricata della prima stesura della nuova Costituzione, partendo da un documento di 700 pagine che raccoglie i punti salienti del dibattito del National forum.
Il lavoro dell’Assemblea è stato via via pubblicato su un sito e sottoposto al giudizio dei cittadini islandesi, che hanno potuto esprimere pareri e dare suggerimenti. A disposizione degli utenti anche una pagina Facebook e un profilo Twitter dedicati, un canale YouTube e un album di foto su Flickr. La partecipazione era facilitata dall’enorme sviluppo della banda larga nell’isola: in Islanda l’80% delle case ha una connessione ADSL.
E’ nata così la Costituzione “wiki”, basata sul legame tra Stato e cittadini, dopo la sfiducia causata dalla crisi economica che ha estromesso la vecchia casta politica.
I punti salienti hanno riguardato i temi che più stanno “a cuore” al popolo: innanzitutto economia e finanza, messe duramente alla prova dal fallimento delle principali banche nazionali, in seguito alla crisi americana dei mutui subprime.
Anche per le risorse naturali, di cui l’Islanda è ricchissima, sono previste delle specifiche disposizioni, tra cui il diritto a un ambiente salubre e a una salute incontaminata. Un altro tema di primo piano è quello della libertà d’espressione e della tutela del diritto d’accesso alla Rete, che deve essere garantito a tutti.
Sono stati previsti il limite di tre mandati per il presidente della Repubblica e la possibilità per l’elettorato di inviare proposte di legge al Parlamento.
L’esempio islandese di una Costituzione scritta in crowdsourcing, ossia attraverso il contributo degli utenti, potrebbe essere presto seguito da altri paesi, come l’Egitto: all’università di Stanford è stato elaborato il progetto di una piattaforma online che consenta agli utenti egiziani di discutere testi ed elaborare proposte per la nuova Carta. Alla piattaforma si affianca un wiki, EgyptConstitution, aperto a tutti coloro che intendono fare proposte per la nuova riforma istituzionale.
In Tunisia, il blogger Slim Amamou ha lanciato un’iniziativa simile, servendosi di PiratePad, un programma di elaborazione di testi online.
Non è da escludere, quindi, che presto anche altri stati adottino modelli di democrazia partecipativa come quello dell’Islanda. Per quanto riguarda l’Egitto, che dopo la “primavera araba” e la fine dell’era di Mubarak attraversa tuttora una fase di transizione, il progetto potrebbe non essere di facile e immediata attuazione. Un discorso simile può essere fatto per la Tunisia, una realtà estremamente diversa da quella islandese.
In questi casi, l’intento è sfruttare il ruolo di primo piano che Internet e i social media hanno avuto in tutta l’area nordafricana per l’organizzazione delle rivolte, in modo da permettere anche in futuro la partecipazione dei cittadini alla vita politica dei propri paesi.

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LA DEMOCRAZIA DIGITALE
Viviana Vivarelli

Se la Svizzera ci dà il primo e più consolidato sistema dei democrazia diretta, l’Islanda ha fatto un passo in più, trasforma la democrazia di digitale, costruendo una nuova Costituzione sul web. E’ quanto Gianroberto Casaleggio ha magnificamente intuito con uno svecchiamento formidabile della politica che da diretta si fa DIGITALE.
La Democrazia Digitale è la forma di Democrazia Diretta più moderna esistente, quella che usa le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle consultazioni popolari, usa cioè internet e il web per far emergere e comprovare la volontà sovrana dei cittadini. La Democrazia Diretta Elettronica è la più alta forma di democrazia Digitale, e presuppone che i cittadini siano i soggetti legislativi primari attuando nel modo più completo il principio costituzionale della loro sovranità.
Ovviamente per essere operativa, la Democrazia Digitale non basta che sia annunciata, deve essere inserita nella Costituzione, richiede cioè che la Costituzione preveda gli articoli che la rendano operativa, dando direttamente alle scelte popolari la forza di legge. Richiede, cioè, che il Movimento 5stelle generalizzi il suo progetto e lo faccia diventare operante a livello delle istituzioni che dovranno essere, dunque, totalmente riformate, togliendo alla Casta politica i poteri assoluti che hanno ora e rendendo al popolo una sovranità che deve essere esercitata direttamente e non delegata a rappresentanti che non sono nemmeno legati ai propri elettori da un vincolo di mandato e possono fare esattamente il contrario di quanto promesso nel programma elettorale, allearsi ai nemici dichiarati, cambiare di partito o di schieramento o asservirsi a potenze straniere o a lobbie.

Attualmente la nostra non è una repubblica a democrazia diretta (salvo che nei casi ormai abusati dei sindacati e dei referendum), prevede l’elezione e la mediazione del Parlamento come organo delegato della volontà popolare, che, mancando un vincolo di mandato, può agire tuttavia come crede e anche in senso opposto a quello dello schieramento o del programma o dell’ideologia per cui ha avuto il voto. In più dal porcellun in poi e dunque da 8 anni tutto il potere si è accentrato in una mezza dozzina di capi partito (nemmeno nel parlamento!) che hanno costruito liste elettorali di nominati, hanno immesso o escluso dal Parlamento chi a loro pareva, espropriando il popolo del diritto di scelta e decidendo da soli al posto e spesso contro l’intera Nazione. Insomma 6 persone hanno defraudato di ogni diritto e potere 60 milioni di persone. Ancor peggio, sopra queste 6 persone, abbiamo avuto un Presidente della Repubblica che non solo è stato rieletto contro quanto ordina la Costituzione che parla sempre e comunque di ‘nuovo’ Presidente, ma ha eluso il diritto elettorale nominando dall’alto ben tre governi (Monti, Bersani e Letta) e che ora non ha nessuna intenzione, al cadere di questo, di rimettere il Paese alle elezioni, ma intende persistere in un quarto Governo nominato sempre da lui, mentre i famosi 40 ‘saggi’ sempre nominati illecitamente da lui e senza tener conto della composizione parlamentare dovrebbero modificare l’art. 139, rendendo la Costituzione da rigida flessibile, e cambiando mezza Costituzione. Altro che democrazia diretta! Qua ce n’è abbastanza da parlare di colpo di Stato!

Non ci sono ostacoli, se non nella volontà contraria del potere, che possano impedire l’applicazione della Democrazia Digitale nel mondo. In Italia purtroppo la tendenza dei partiti è di esautorare i cittadini della loro sovranità, lo hanno fatto prima col porcellum, che ha trasformato la democrazia in una oligarchia di segretari di partito con liste formate dalle loro scelte e non da quelle dei cittadini, hanno poi distorto il senso di ogni ideologia politica con le larghe intese e l’infame patto di alleanza tra Pd e Berlusconi, infine hanno esautorato dei loro poteri i massimi organi dello Stato, come il Parlamento o la Corte dei Conti o ne hanno distorto i fini come hanno fatto col Presidente della Repubblica, la Cassazione o la Consulta e ora tendono a centralizzare ancora di più il potere con l’attacco all’articolo 138 della Costituzione per creare una Costituzione facilmente variabile e facilitare il passaggio a una repubblica presidenziale.
Il movimento dei partiti italiani va, insomma, nel senso di un dispotismo partitico centralizzato e autoritario, che toglie sovranità al popolo per rendere inamovibile e impunibile la Casta.
Ma se al momento è molto difficile introdurre in Italia la Democrazia Digitale, questa viene applicata e da molto tempo in altri Paesi. Nella sua forma più forte in Svizzera, sia a livello federale che locale, poi negli Stati Uniti, a livello dei singoli Stati.
“Le prime esperienze pratiche dimostrano che e-democracy può essere usata per migliorare la burocrazia relativa alle operazioni di voto (voto elettronico) e nei processi decisionali relativi alla deliberazione popolare (wikipedia)
“La Germania è una delle nazioni guida nell’e-democracy, in parte perché il locale mondo politico ha subito visto in questa la possibilità di interagire e fidelizzare l’elettorato, in parte per una tendenza culturale democratica non delegativa, tipica dei paesi a forte cultura calvinista. L’esperienza più nota è quella del Partito Pirata Tedesco. Nato nel 2006, si è via via sviluppato, promuovendo da sempre i temi della cittadinanza digitale e della democrazia diretta. Volendo dotarsi di uno strumento informatico per la gestione delle proposte interne al partito, sviluppa e adotta una piattaforma SW di delibera/voto: il software LiquidFeedback, che implementa i principi della democrazia liquida. La piattaforma di fatto costituisce un’assemblea permanente e virtuale, dove tutte le iniziative vengono sviluppate e messe ai voti tra tutti gli iscritti al partito. Le iniziative che passano il vaglio dell’assemblea, sono portate avanti dai loro rappresentanti, eletti secondo le modalità classiche del sistema istituzionale tedesco.
Per citare altre iniziative concernenti l’implementazione di e-democracy, l’adozione da parte del Partito Socialdemocratico Tedesco della piattaforma deliberativa Adhocracy.”
“Il Movimento 5 Stelle, di Beppe Grillo include nel suo programma il concetto di e-democracy, tale proposito si è tradotto, in tre consultazioni online sull’espulsione di due senatori dal gruppo parlamentare e sulla scelta del candidato alla presidenza della Repubblica.
Anche negli USA la e-democracy ha destato parecchio interesse, in quanto ramo di sviluppo delle tecnologie informatiche, da sempre considerate strategiche.
Invece, la reazione a livello istituzionale si è rivelata piuttosto fredda. I motivi sono sostanzialmente due:
-il peso delle lobby sulla gestione politica;
-i tradizionali meccanismi elettorali, che già impongono ai rappresentanti istituzionali il costante contatto/confronto/consenso con i loro elettori/cittadini.
Ciononostante si sono sviluppati diversi progetti, volendo citarne alcuni:
E-Democracy.org, un’associazione di cittadini nata nei tardi anni novanta in Minnesota, capace di indirizzare attraverso il dibattito e la pressione le elezioni locali e le successive scelte amministrative;
MixedInk, una piattaforma attivata dalla Casa Bianca allo scopo di aprirsi alle proposte dei cittadini (open government);
White House 2, un’iniziativa privata open source che ha portato alla creazione di una piattaforma per realizzare programmi e proposte condivise; fu promossa durante la prima campagna elettorale del presidente Barak Obama nel 2008, e rimase attiva fino al 2010.
Un progetto ambizioso è quello che si sta svolgendo in Islanda, dove, attraverso una piattaforma derivata da White House 2, si è riscritta la Costituzione con l’apporto di tutti i cittadini.
“In materia ambientale, l’Europa ha mosso i primi passi verso l’implementazione dei principi partecipativi attraverso la convenzione stipulata ad Århus, Danimarca, il 25 giugno 1998. Ratificata dall’Italia con la legge 16 marzo 2001, n. 108, la Convenzione richiede ai governi di intervenire in tre settori: garantire ad un pubblico il più vasto possibile (persone fisiche o giuridiche, associazioni, gruppi o organizzazioni) il diritto di accesso alle informazioni ambientali detenute dalle istituzioni e dagli organi comunitari; prevedere che le informazioni in materia ambientale siano messe a disposizione del pubblico attraverso banche dati elettroniche facilmente accessibili; prevedere la partecipazione del pubblico all’elaborazione di piani e programmi in materia ambientale da parte della Comunità”.
Siamo arrivati alla fine di un’era. La storia non esige passi indietro e chi tenta di immobilizzare il tempo farà la fine dei dinosauri.
Cambiare si può, cambiare si deve.
E il cambiamento, quello vero deve iniziare sempre da noi stessi.
Siamo noi gli artefici del cambiamento. Siamo noi a disegnare, a progettare, a sognare, a votare il nostro futuro.
Oggi la scienza mette a disposizione della conoscenza internet, la rete, e niente sarà più come prima. Non ci sono scuse per non essere cittadini attivi e non sudditi, per esercitare la democrazia, democrazia intesa come partecipazione, condivisione di scelte, di priorità di programmi, partecipazione alla stesura di questi programmi, alla loro selezione, alla loro votazione, per capire qual’è il più importante da realizzare, per realizzare la scala delle priorità collettive. E la maggioranza dei cittadini impegnati, chiamati a queste scelte, determinerà il corso degli eventi.
Democrazia è dare a tutti gli strumenti per partecipare, prima di tutto l’informazione.
Democrazia è accettare il verdetto della maggioranza, le scelte della maggioranza
prese con la democrazia diretta, e non ex cathedra attraverso la voce del padrone o dei servi del padrone di turno, che si chiami Pd o Berlusconi, .
Vox populi vox dei.
In Grecia stanno morendo di fame e sono scesi in piazza come sono scesi in piazza in Spagna ma abbiamo visto tutti che i risultati delle manifestazioni di piazza stanno a zero. In Siria vediamo tutti che la rivoluzione brucia da tre anni, dopo i primi graffiti sui muri, ma in tre anni di massacri niente di positivo è avvenuto. In Egitto sono tre anni che combattono senza una pace certa.
Le scelte fanno parte della libertà. Le deleghe hanno senso fin quando la persona a cui deleghi il tuo potere fa i tuoi interessi.
Non sono le scelte e le deleghe che creano i problemi.
E’ un sistema di falsa democrazia per cui quando credi di delegare in realtà non scegli la persona che vuoi o quella che fa il tuo utile e,se il tuo rappresentante si dimostra infido, non hai poi la possibilità di cacciarlo, o peggio ancora non puoi far nulla se quello prende tutto il potere che gli hai dato e lo usa contro di te.
La democrazia parlamentare dopo decenni di applicazione ha dimostrato tutti i suoi difetti e le sue inadempienze. Invece di fare del Parlamento l’organo dei rappresentanti popolari, ha creato una casta eterna di detentori del potere che sono disposti a tutto pur di conservarlo e che è capace solo di difendere se stessi e occupare altro potere.
Solo la democrazia digitale permetterebbe la conoscenza, il controllo e la cacciata degli indegni.
Dicono che la democrazia digitale non si può fare perché il voto on line è falsificabile, ma tutto si può correggere e tutto si può falsificare. O ci siamo dimenticati che il famoso ‘carta e penna’ ha trasformato dopo il fascismo una vittoria della monarchia in una vittoria della repubblica. O che sul famoso “carta e penna” si è basato per mezzo secolo il potere della mafia nel sud. O che la prima votazione per Bush aveva visto la sua chiara sconfitta ma i risultati americani furono alterati. O che quando i risultati di Berlusconi arrivarono al Quirinale e lo davano sconfitto, in pochi secondo quegli stessi dati si rovesciarono e ne proclamarono la vittoria. O forse dimentichiamo che con “carta e penna” i dittatori come Putin hanno sempre il 98 per cento dei consensi.
Tuttavia, tra tante critiche insensate, trovo ragionevole quella che attacca il voto on line come ancora falsificabile o riconoscibile.
Gli esperti di pc hanno portatili che si azionano con l’impronta digitale che non è falsificabile, per cui, per es, credo che nei nuovi modelli si potrebbe collegare il voto all’impronta del dito o all’immagine dell’occhio che in ognuno di noi è diversa e chi non ha l’ultimo modello di pc può sempre andare in una cartoleria come si fa quando non si ha una fotocopiatrice e votare da lì.
E’ vero che non c’è segretezza in internet, e che, per esempio, incrociando i dati, le società di vendita possono ricostruire l’identità di ognuno di noi e possono sapere tutto di noi. E sappiamo tutti che è stato appena scoperto un sistema gigantesco di spionaggio universale da parte degli Stati uniti su tutti i paesi del mondo compresi i suoi alleati, per cui non esiste nemmeno il segreto di Stato ed è inutile parlarne solo a proposito della democrazia digitale, quando tutto ciò che facciamo può essere spiato e controllato proprio da coloro che dovrebbero salvaguardare la privacy del cittadino.
Ma, proprio per difendersi da questi pericoli, e per motivi non esattamente elettorali, per evitare un Grande Fratello internazionale che frughi nei loro segreti, in tutti i Paesi del mondo si stanno sviluppando nuovi sistemi di difesa dell’utente o del cittadino o dei governi, che cancellino i dati che individuerebbero ognuno come fonte, e, se ciò interessa per motivi di autodifesa nazionale, possiamo stare certi che gli stessi sistemi saranno in grado di difendere i futuri voti on line degli elettori, sia da invasioni di hacker che da invasioni di spie, salvaguardando la segretezza del voto, se questa è necessaria.
In quanto alla segretezza del voto dei parlamentari, penso che dovrebbe essere abolita così che chi li ha votati sappia sempre cosa fanno i suoi delegati e possa delegittimarli in caso di tradimento del mandato, cacciandoli dalla politica per sempre, come si fa con un funzionario infedele.
Contro la democrazia digitale trovo le obiezioni di tanti oppositori semplicemente infantili e deprimenti, frutto di ignoranza, disinformazione e accanimento nel difendere il peggio, come se non potessero vedere con i loro occhi a quale degradazione, recessione e morte civile ed economica ci hanno portato il neoliberismo, il turbocapitalismo e i pessimi sistemi parlamentari odierni che hanno semplicemente ucciso i germi della democrazia per diventare pseudo oligarchie dei soliti pochi.

UN GOVERNO FATTO DI ATTI INCOSTITUZIONALI
Viviana Vivarelli

Governanti antidemocratici si sono specializzati nell’imposizione di ciò che illegale o addirittura anticostituzionale:
-un sistema elettorale ignobile e antidemocratico come il porcellum perpetrato per 8 anni che solo ora la Consulta dichiara contrario alla Costituzione (INCOSTITUZIONALE!)
-un sistema di finanziamento ai partiti bocciato dal referendum del 93 continuato e aggravato per 20 anni (INCOSTITUZIONALE!)
-manipolazioni pesantissime al sistema processuale e penale per garantire un’impunità sicura al Potere (INCOSTITUZIONALE!)
-introduzione violenta del pareggio di bilancio in Costituzione senza osservare i modi e i tempi prescritti dall’articolo 139 (INCOSTITUZIONALE!)
-rielezione di Napolitano per garantire la sudditanza alla Bce e agli altri organismi dell’alta finanza tedesca e statunitense e scongiurare il pericolo di nuove elezioni con governi nominati dal Presidente della Repubblica (INCOSTITUZIONALE!). Quando ci metterà la Consulta a dichiararlo? 20 anni?
-svuotamento progressivo degli organi di controllo (INCOSTITUZIONALE!)
-svendita della sovranità nazionale al sistema bancario senza alcuna reazione o patteggiamento da parte dei governi italiani (INCOSTITUZIONALE!)
-proseguimento delle campagne militari e spese abnormi per la Difesa contro l’art che vieta guerre aggressive e ci comanda la neutralità (INCOSTITUZIONALE!)
-sperequazione tra la tutela a oltranza dei rei potenti o politici e la giustizia come viene amministrata per le persone comuni contro il comandamento democratico che ordina l’uguaglianza di tutti davanti alla legge (INCOSTITUZIONALE!)
-sprechi per il carrozzone politico mentre si taglia sui servizi e si medita di eliminare lo stato sociale e questa opzione entra nei programmi dei futuri candidati, vd Renzi (INCOSTITUZIONALE!)
-svendita dei beni pubblici e privatizzazione dei beni collettivi contro la difesa del territorio e di ciò che è di tutti e deve restare di tutti (INCOSTITUZIONALE!)
-sistema fiscale squilibrato che premia i grandi patrimoni e protegge gli evasori mentre macella la povera gente (INCOSTITUZIONALE!)
-nomina illegittima da parte di Napolitano di un collegio di ‘saggi’ nemmeno presi da tutti gli schieramenti che in pochi giorni dovrebbero stravolgere metà della Costituzione (INCOSTITUZIONALE!)
-referendum calpestati, ignorati o distrutti mentre la volontà referendaria ha forza di legge (INCOSTITUZIONALE!)
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CRISI DELLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE
Viviana

Stiamo vivendo la crisi gravissima del sistema parlamentare, i cui abusi e vizi sono sotto gli occhi di tutti e stanno portando al fallimento gli Stati.
In Italia il fenomeno è peggiore a causa di una casta politica che è la più corrotta d’Europa e che ha perso per strada ogni pudore e ogni valore, portandoci ad essere il Paese peggio amministrato ed economicamente più debole d’Europa.
Occorre fare una rivoluzione culturale e una rivoluzione di sistema!
L’Italia deve farsi promotrice di un mutamento strutturale epocale come quello che contrassegnò le costituzioni occidentali della fine dell’800, col passaggio dalla monarchia assoluta a sistemi parlamentari sotto l’egida della Costituzione.
E’ il momento di uscire dal sistema parlamentare ormai marcio e insufficiente che calpesta la democrazia ed elimina la sovranità popolare e di entrare in un sistema costituzionale nuovo, che salvi i valori e trasformi i mezzi per attuarli, in particolare riformi radicalmente la rappresentanza politica, ponendo fine ai suoi vizi ed abusi.
Quando un frutto marcisce e non è più mangiabile, lo si butta e si fa crescere un albero nuovo.
La democrazia parlamentare non governa più oggi in funzione del bene collettivo, ma di interesse specifici di una Casta e al servizio di interessi finanziaria e bancari che calpestano il bene collettivo e stanno portando alla glaciazione l’economia reale a favore di un turbocapitalismo che si presenta come l’esito peggiore del neoliberismo dei mercati.
Dalla rivoluzione francese in poi, il ruolo del potere è sempre stato contestato per la sua tendenza a diventare assoluto, staccandosi da quella sovranità popolare che costituisce la sua unica e vera giustificazione e garanzia, la sua unica ragione di essere.
Col passare del tempo, i governi si sono sempre più staccati dagli elettori, dipendendo sempre più da chi li sovvenzionava (banche, multinazionali, lobbye, cricche di magnati, produttori di armi…) legandosi sempre più a quegli organismi internazionali (Fm, Bm, Bce, Fed..) che sono stati istituiti col preciso scopo di garantire ai magnati del mondo il loro potere e che non hanno mai badato ai diritti dell’ambiente, ai diritti dei popoli, alla sopravvivenza dei deboli, trasformando il pianeta in un enorme mercato di tipo feudale dove è cresciuto l’immiserimento e si sono persi i valori umani per la spietata legge del capitale.
Rivoluzionare la funzione dei politici nazionali è solo il 1° atto di rivolta contro questo sistema iperliberista e assassino che si attanaglia e che viene pensato come invincibile, per modificare poi i patti europei e arrivare a spodestare i grandi organismi economici mondiali che hanno sostituito i sistemi, le ideologie e i governi, togliendo ai popoli ogni sovranità e ogni democrazia.
I partiti hanno abusato dei loro poteri.
Hanno violato la Costituzione.
Hanno tradito i loro elettori.
Hanno ucciso la democrazia, dando a se stessi le garanziei di eternità, impunità arricchimento continuo, abuso permanente.
Hanno calpestato gli esiti referendari.
Hanno adulterato il sistema elettorale.
Hanno ignorato i desideri e i bisogni dei cittadini.
Hanno deformato la Giustizia.
Hanno svuotato gli organi di controllo.
Hanno disertato dai programmi che avevano presentato ai loro elettori.
Continuano a fare scelte di spese e di priorità che nessun cittadino normale auspicherebbe.
Hanno più che dimostrato di non avere alcune idea o proposta per lo sviluppo.
Continuano solo ad aumentare le tasse, le spese nocivi o inutili, le armi, gli aiuti agli amici, gli squilibri di sistema, gli abusi di Casta.
Fanno solo crescere la disoccupazione e i fallimenti. Ci fanno solo morire.
Hanno provato in ogni modo possibile di essere obsoleti, inutili, nocivi, corrotti, autoreferenziali, antidemocratici.
Solo un pazzo potrebbe volere che queste tenie continuino a farci morire succhiando ciò di cui abbiamo bisogno!
.
Ma oggi assistiamo a un soprassalto di dignità e di democrazia dal basso.
Il regime autorefenziale dei partiti è finito.
La sua condanna esce netta e senza ombra di dubbio dalle sue malefatte, dalla crisi in cui ha gettato il Paese, dalla sua dipendenza da forze che desiderano solo la depredazione del nostro Paese, dall’inettitudine conclamata a governare, a produrre sviluppo, a frenare la crisi, a epurare i mali interni, a tagliare abusi e privilegi, a ridestare la democrazia, dall’incapacità ad uscire dalla servitù al sistema finanziario. Ma non sarà certo come gli ultimi Capi del Governo che ci risolleveremo:

Monti, emissario bocconiano del Bilderberg, international advisor per la Goldman Sachs dal 2005 e presidente del think thank ‘Brueghel’, gruppo di pressione finanziato da 16 stati e 28 multinazionali per influire sulle politiche dell’UE, E’ l’esecutore mandato dalle grandi banche come la Goldman Sachs e da magnati come Rockfeller che stanno dominando il mondo con la Fed, con la Bce col FM, con la BM, con le privatissime agenzie di rating col loro immane conflitto di interessi, con la speculazione della Borsa, coi
traffici delle grandi banche internazionali, che stanno tutti
accelerando la riduzione in schiavitù della democrazia mondiale!
Monti è l’uomo al servizio della grande finanza mondiale, che ha deciso che il mondo ha troppa democrazia. E che è l’ora di schiantarla! (vd ordini della J.BMorgan contro la costituzione italiana!)

Draghi, emissario bocconiano dell’alta finanza, Vicepresidente della Goldman Sachs, e scelto per essere al solo servizio del sistema bancario e finanziario.

Enrico Letta, membro del comitato europeo della Trilaterale e del comitato esecutivo dell’Aspen Institute Italia di cui è vicepresidente dal 2004. Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg presso Chantilly, Virginia, USA. Ed è uomo di fiducia del grande capitale.

Persino il povero Fassina è un bocconiano ultraliberista. E Boccia, il grande protetto di D’Alema, è un ultraliberista di ferro. E non parliamo di Renzi, che nel suo programma dei 100 punti e nelle sue dichiarazioni ha presentato i capisaldi del neliberismo assassino: distruzione
Ma cosa ci aspettiamo da costoro?
.
Nessuno di questi signori e nessuno dei partiti italiani ha mai fatto la minima cosa per eliminare gli sprechi del carrozzone pubblico, per tagliare la corruzione politica, pubblica o privata, per combattere veramente la mafia (che anzi è bene insediata in tutti i gangli di potere), per controllare i malfatti delle banche e costringerle a dare credito alle famiglie e alle imprese, per regolare i tassi di interesse sui mutui (che sono i più alti d’Europa), per tassare il tassabile (anzi Monti detassò i titoli tossici e della Tobin Tax non se ne parla!), per favorire le banche etiche, per promuovere lo sviluppo, per facilitare il pagamento dei 70 miliardi che lo Stato deve per lavori fatti alle imprese italiane o per istituire almeno l’integrazione tra questi crediti e il debito fiscale che le stesse imprese hanno (come il M5S aveva proposto), per abbassare le tasse utilizzando almeno una riforma del fisco che lo renda più puntuale, più equo e più idoneo a stroncare l’evasione (attualmente Equitalia riscuote solo il 5% dell’evaso emerso!!).
Peggio ancora, Pd, Pd e Lega sono entrati o direttamente o con uomini manovrati da loro o con le fondazioni nella sporcizia e corruzione delle banche, delle fondazioni, degli enti inutili, degli organi di controllo, con doppie e triple cariche e il mantenimento incostituzionali di ogni sorta di finanziamenti, rimborsi, regalie, concessioni, mazzette, compravendita, truffe… disperdendo denaro pubblico e cioè di noi tutti per sanare i propri enormi guai finanziari e giudiziari. E, chiaramente, se il controllore diventa il percettore degli utili illeciti, è ben difficile che il controllo avvenga!
Come diceva Platone: “Chi controllerà i controllori?”

MARIO DRAGHI

La maggior parte della gente sa solo che è italiano ed a capo della Banca comune europea, dopo essere stato capo di Bankitalia (unione di banche private che dà gli ordini all’economia italiana) e si è pure rallegrata che invece di far danni in Bankitalia è andata a far danni a livello europeo (ma “la sua nomina tiene alto il nome dell’Italia!” Sigh!).
Ma si dovrebbe sapere che non esiste una Europa come unione di popoli, esiste solo un’Europa come unione di banche per fare gli interessi delle banche e che:
-Draghi è stato presidente del Financial Stability Board, organismo che controlla la finanza mondiale
-dal 1984 al 1990 è stato direttore esecutivo della Banca Mondiale (uno dei tre membri della Troika che ci sta uccidendo)
-ha fatto parte del consiglio d’amministrazione di diverse banche ed aziende come Eni, IRI, Banca Nazionale del Lavoro e IMI
-è stato Presidente del Comitato Privatizzazioni ed è stato artefice delle più importanti privatizzazioni delle aziende statali italiane, avendo ricoperto diversi incarichi nel Ministero del Tesoro durante gli anni ’90
-dal 2002 al 2005 è stato vicepresidente e membro del consiglio direttivo della Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo

E ora rispondete: quali interessi credete siano tutelati da Draghi? Quelli del sistema finanziario internazionale o quelli del popolo italiano?
E quando, poco tempo fa, a casa di Scalfaro si sono riuniti Draghi, Napolitano e Letta, di quali interessi pensate abbiano discusso?
Del resto, basta non avere gli occhi fasciati dalla tessera di partito, per vedere in quale direzione sono andate le riforma di Monti o Letta, in che direzione vanno i 100 punti di Renzi e in quale senso si muova l’influencer Scalfari come grande manipolatore dell’opinione pubblica. E se non è ultra-destra questa….!
E ora provate a pensare: come mai, tra tanti soggetti politici italiani, costoro odiano solamente Grillo e sentono il Movimento di democrazia diretta dei 5stelle come il maggior pericolo per la loro sicurezza?

Ma risanare le cose in Italia non basta, finché resteremo prigionieri di un sistema perverso dell’euro che ci costringe a pagamenti progressivamente sempre più schiaccianti per un debito pubblico che non fa anche aumentare grazie agli interessi usurai pretesi da Draghi, dalla Bce e dal sistema capitalista del Fondo Monetario e delle banche di affari americane.
Ci hanno messi, grazie alla nostra ignoranza, dentro in sistema iniquo creato solo per la depredazione e in più Prodi, forzando i nostri conti e le nostre possibilità, ci ha infilati in un gorgo mortale che ci farà stare sempre peggio, nella svendita progressiva dell’intero Paese.
Bisogna che il popolo italiano si svegli da coma di nescienza in cui ci hanno messi e si ribelli a questo tipo di euro che blocca ogni ripresa e a questo tipo di Bce verso cui NESSUN governo italiano non ha proceduto mai a fare patteggiamenti o richieste, come invece ha fatto OGNI Paese europeo e principalmente la Spagna che, grazie alla fermezza dei propri governanti, ora, finalmente, può uscire dalla crisi, mentre noi, grazie alla inettitudine e al servilismo dei nostro governi precipitiamo sempre più nel baratro.
E’ nostra intenzione non uscire dall’Europa (perché in un mondo globalizzato saremmo perduti) ma fondare un’Europa molto diversa da questa strettoia per ricchi, un’Unione che non sia più solo un’Europa delle banche ma sia finalmente un’Europa dei popoli.
Ma dovrebbe essere lampante che se non si esce da questa costrizione a servire solo all’arricchimento del sistema bancario, ai diritti e allo sviluppo dei popoli non ci arriveremo mai!

LA TRUFFA DEL DEBITO, VERA ARMA DI DEPREDAZIONE DI MASSA

Gesualdi scrive: “C’è un inganno di fondo per cui si continua a dire che noi siamo indebitati perché abbiamo speso più delle nostre possibilità. La ricostruzione storica dice invece che le cose non stanno assolutamente così. Noi siamo terribilmente indebitati perché abbiamo pagato dei tassi di interesse altissimi negli ultimi 30 anni. Basti pensare che la quantità totale di interessi pagati ammonta a 2.141 miliardi di euro, a fronte di un sorpasso di spese per servizi rispetto alle entrate nello stesso trentennio di soli 140
miliardi. Poi, in questi anni, si è registrato un risparmio totale di oltre 600 miliardi. Quindi, noi ci troviamo inguaiati a causa degli interessi. Ma questo nessuno lo dice.”

La Bce ha dato all’1% di interesse 16.000 miliardi di euro alle banche affinché queste ci indebitassero comprando titoli di Stato a interessi altissimi e facendo così lievitare il nostro debito. Se la Bce prestasse a noi direttamente questa mole immensa di miliardi all’1%, il debito crollerebbe di colpo. E non ci sarebbe bisogno di altri tagli allo stato sociale, di altri aumenti di tasse, di altri ricarichi sul prezzo della benzina, di altre Imu, o service tax o imposte di fantasia.

PARADOSSI DEL DEBITO
Viviana Vivarelli

Parliamoci chiaro:
Intanto l’Ue (Germania in testa) con la Bce e Draghi,d iretta emissione del Bilderberg, ha dissanguato la Grecia, ma non ha voluto il suo fallimento finale, perché il debito pubblico greco (110 mld) è prevalentemente in mano a banche tedesche.
Ed è per questo che la Grecia, per quanto i suoi bambini svengano per fame, è stata obbligata a spendere 10 miliardi in armi (tedesche).
Ma l’Ue non avrebbe retto nemmeno alla crisi greca se fosse stato decretato il default.
Dunque la Grecia deve tenuta in stato agonico, non può fallire ma può solo lentamente morire, perché il suo fallimento si riverberebbe sulle banche europea mandando in default quelle tedesche.
Si pensi che il debito della Grecia è minimo in confronto a quello dell’Italia e che all’inizio, quando le banche non avevano ancora mandato alle stelle gli interessi sul suo debito, essa avrebbe potuto essere salvata con soli 5 miliardi che la Bce ha spudoratamente negato, mentre ha regalato 16.000 miliardi all’1% di interesse alle banche europee per le loro speculazioni finanziarie sui titoli pubblici degli Stati.
Si pensi che basterebbe che la Bce prestasse direttamente agli Stati senza la mediazione delle banche e prestasse all’1% come alle banche per ridurre immediatamente il debito e salvare l’Europa. Ma è per salvare i popoli che il Banca Comune Europea è stata fondata? O per usarla come un grimaldello, in una guerra finanziaria combattuta senza atomiche, per abbattere l’economia dei Paesi dell’Unione e depredarli fino all’ultimo centesimo?
Però ora questa famosa Ue è arrivata al paradosso che le sue regole stanno atterrando anche i Paesi che 20 anni fa andavano bene e che si sta ritorcendo anche contro la Germania che finora ci ha guadagnato.
Le regole illegali e suicide dell’austerity e i tassi usurai sul debito hanno creato una trappola di liquidità e a nulla serve che Draghi riduce i tassi di interesse che non hanno alcun riscontro sui tassi praticati dalle banche a imprese e famiglie di fronte al tasso di disoccupazione spaventoso, alla chiusura progressive di migliaia di imprese, alla contrazione della domanda e dunque all’aumento di merci invendute, all’aumento delle tasse che produce altra riduzione della domanda e altra crisi. E’ un sistema fatto apposta per portare a fallimento gli Stati e nemmeno il parziale riconoscimento della sua nocività da parte del FM che ha ammesso spudoratamente di aver sbagliato i parametri dei suoi calcolini ha sortito la minima variazione. Il programma contro l’Europa procede speditamente e non si arresterà fino alla sua completa distruzione.
“Questo processo di “annegamento” dei soggetti economici è accelerato dal fatto che i governi nazionali nella zona euro hanno le mani legate dai lacci che hanno deciso di mettersi firmando il Patto di stabilità e che hanno stretto maggiormente a seguito dell’adozione di una serie di accordi per un maggior rigore nei bilanci pubblici in Eurolandia.” Insomma ‘un suicidio assistito’!
E cosa sta già accadendo? Che la riduzione della domanda di beni in ambito europeo sta danneggiando alla fine tutti, la stessa Germania che vede diminuire le sue esportazioni, cosa grave perché era fondamentalmente sulle esportazioni che basava la sua economia. “In sostanza, la morte per inedia dell’economia europea è programmata ed è il risultato sia di accanimento terapeutico, sia del masochismo di chi se n’è legato le mani”.
A maggio ci sono le elezioni europee. Cambierà qualcosa? Io non credo perché i media europei hanno talmente piantato nella testa dei cittadini che stare in Europa e nell’euro è un vantaggio che difficilmente ci saranno gruppi di opinione contrari, capaci di far loro vedere che la crisi inizia con l’euro e che con questa Europa dei signori delle banche non andiamo da nessuna parte.

Si pensi che, mentre il debito della Grecia è piccolissimo in valore assoluto, l’Italia ha il 2° debito più grande del mondo, più di 2000 mld di €! Ma questo immane debito pubblico è per metà in mano a banche straniere,per cui se falliamo noi, falliscono anche loro e fallisce l’intera Unione europea.
Dal che si deduce che continueranno a succhiarci il sangue fino alla morte e appoggeranno capi di governo come Monti, Letta o Renzi, che sono loro esecutori e porteranno avanti manovre di indebitamento sempre più grandi, senza mai fare risparmi sugli sprechi pubblici,senza mai razionalizzare l’enorme macchina dello Stato, senza mai fare sviluppo ma con progressive liberalizzazioni di tutto l’esistente (vd Letta che vuol vendere azioni dell’Eni e altri enti statali), di progressivi tagli allo stato sociale, come quelli che Renzi ha in programma, di privatizzazioni selvagge, di vendita di beni comuni come l’acqua, di tagli ai nostri diritti e alle nostre tutele e di cancellazione della Costituzione democratica sostituita da un corpo di leggi neofasciste
Ma è questo che vogliamo?

Erverin inrver

Nelle recenti elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, csx e cdx hanno ottenuto alla Camera un risultato di parità. La legge elettorale però ha dato al csx quasi il TRIPLO dei deputati rispetto allo schieramento avverso 340 contro 124. E’ il più grande scandalo della storia politica italiana, più scandaloso persino del risultato ottenuto dal “listone” mussoliniano del 1924.

DELINQUENZA NELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI
Baffone cita

In Emilia-Romagna le inchieste scuotono tutti i partiti presenti in Regione. Dal pasticcio delle carte sparite dagli uffici dell’Idv alle indagini sul presidente Errani, accusato di falso ideologico per aver favorito il fratello. Tutto è cominciato a emergere nel 2012 con le interviste a pagamento fatte con i soldi dei gruppi consiliari, che hanno coinvolto Pd, M5S, Sel, FdS, Lega e Udc. Nel Pdl, invece, il consigliere Alberto Vecchi è già stato rinviato a giudizio per truffa: deve rispondere degli 80mila euro di rimborsi chilometrici ricevuti dopo aver spostato nel 2006 la residenza da Bologna a Castelluccio di Porretta Terme, a 60 km. Nel mirino, anche le auto blu del presidente dell’assemblea legislativa Richetti (Pd). La magistratura sta scandagliando il budget regionale dal 2005: spese per ristoranti, alberghi e regali di Natale al vaglio anche i costi per le varie consulenze che i gruppi hanno accordato. Indagati tutti i 9 capigruppo. Quello del Pd, Marco Monari, si è dimesso, accusato, tra l’altro, di aver speso 1.200 euro per un week end a Venezia. Sotto inchiesta per truffa è Zoia Veronesi, storica segretaria di Pierluigi Bersani ed ex dipendente della Regione.

In Piemonte sono stati notificati gli avvisi di conclusione dell’inchiesta sulle spese pazze del consiglio regionale. I documenti sono arrivati, gruppo per gruppo, via Pec direttamente ai consiglieri e agli avvocati che li assistono. Sono 43 le comunicazioni di chiusura indagini. Hanno ricevuto dalla procura l’avviso anche il governatore Roberto Cota della Lega Nord, e l’ex presidente Mercedes Bresso, oggi nel Pd, cui è contestato il finanziamento illecito al partito e non il peculato come tutti gli altri consiglieri. Michele Dell’Utri dei ‘Moderati’ ha il record di rimborsi incassati, ben 210mila euro. Le comunicazioni sono giunta a quasi tutto il gruppo Pdl, ora divisosi tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra: Roberto Boniperti, Filippo Maria Botta, Marco Botta, Angelo Burzi, Cristiano Bussola, Daniele Cantore, Valerio Cattaneo, Alberto Cortopassi, Rosa Costa, Girolamo La Rocca, Lorenzo Leardi, Angiolino Mastrullo, Augusta Montaruli, Massimiliano Motta, Luca Pedrale, Carla Spagnuolo, Roberto Tentoni, Pierfrancesco Toselli, Rosanna Valle. Insomma, tutti meno 2 hanno ricevuto gli avvisi di garanzia.

In Umbria, è stata la Corte dei Conti a focalizzarsi sulle spese dei consiglieri regionali e a scavare nei bilanci 2012 dei singoli gruppi: un milione e mezzo speso dai partiti per personale e funzionamento dei gruppi. Da sx a dx, non si salva nessuno: occhi puntati su collaboratori co. co. pro “non indicati” e su fatture rilasciate da alcuni alberghi nel 2013 per eventi del 2012. Ma anche viaggi, pranzi e cene. La vicenda inizia il 1° marzo 2013 quando i giudici contabili ricevono le note di entrate e uscite dei gruppi per il 2012, prive della documentazione giustificativa. E’ in corso, poi, il processo che vede Eros Brega, attuale presidente del consiglio regionale, imputato per peculato, falso ideologico, calunnia e concussione. Ipotesi di reato relative, per la maggior parte, alla gestione dei fondi per gli Eventi Valentiniani nel periodo compreso fra il 2000 e il 2004, quando svolgeva l’incarico di assessore alla Cultura del Comune di Terni. Pranzi elettorali, soldi a una pasticceria, assegni “opachi”, e perfino concerti nel mirino della magistratura.

In Lombardia, le indagini sono partite a dicembre del 2012. Nel mirino: i pranzi, i libri e i viaggi dei consiglieri della Lega e del Pdl, compresi Renzo Bossi (‘il Trota’) e Nicole Minetti. A ruota, anche quelli del Pd. A maggio di quest’anno è divenuta nota l’analisi della sezione di controllo della Corte dei conti sulle spese dello scorso anno: minuziosa, ha messo in fila ogni scontrino e ricevuta presentati dai singoli consiglieri e dai gruppi di riferimento, arrivando a stabilire chi, e quanto ha speso soldi pubblici senza averne diritto. Guida la classifica dei rimborsi non dovuti la Lega Nord, a cui vengono contestate spese per 597.525 euro in un solo anno; seguono il Pdl, con 297.721 euro, l’Udc con 48.886 euro, il Pd con 46.256 euro, l’Idv con 12.365 euro, Sel con 10.308 euro e, infine, il Partito pensionati (che conta un solo consigliere) con 827 euro. Le spese non giustificate, o giustificate con generiche indicazioni, sono state ritenute illegittime. Ma su queste cifre va avanti anche l’indagine penale parallela, che si allarga pure ai rimborsi allegri degli anni precedenti

AVANTI I PROSSIMI
Marco Travaglio

Diciamo la verità fino in fondo. Se ieri, per la prima volta nella sua storia, il Parlamento italiano ha espulso un pregiudicato (B) solo ed esclusivamente perché è pregiudicato (e non per effetto dell’interdizione dai pubblici uffici), il merito non è del Parlamento italiano. Ma di una serie di soggetti che stanno fuori. Anzitutto un pugno di giornalisti, alcuni dei quali scrivono su questo giornale, che denunciano da anni sullo scandalo degli onorevoli condannati. E poi di Beppe Grillo, che raccolse quella battaglia sul suo blog con la campagna “Parlamento Pulito”, arrivando nel 2005 ad acquistare una pagina del-l’Herald Tribune (la stampa italiana naturalmente si tirò indietro) per pubblicare la lista delle “quote marron”, e a raccogliere al V-Day del 2007 centinaia di migliaia di firme per una legge di iniziativa popolare che naturalmente fu insabbiata in Parlamento.
Senza quel martellamento, che impose il tema nell’opinione pubblica, e senza la paura del trionfo dei 5 Stelle, la legge Severino non sarebbe stata approvata, né presentata, né forse pensata. Poi naturalmente il merito è di alcuni magistrati di Milano: il tanto bistrattato (non a caso) pm Fabio De Pasquale e dei collegi di tribunale e d’appello presieduti da Edoardo d’Avossa e Alessandra Galli, che hanno condotto le indagini e i dibattimenti sul caso Mediaset con fermezza e correttezza, senza raccogliere le infinite provocazioni fabbricate a getto continuo dall’imputato e dai suoi onorevoli avvocati. Sostenuti da sparuti settori della società civile, hanno ignorato gli alti moniti che li invitavano a non disturbare la pacificazione e le larghe intese, insomma a prendersela comoda e a lasciar prescrivere anche quel processo, come altri sette a carico del Caimano: l’ultimo, il processo Mills, cadde scandalosamente in prescrizione 10 giorni prima della sentenza di primo grado, e forse un giorno le stranezze che ne hanno costellato l’ultima fase troveranno una spiegazione e una sanzione per i responsabili.
Ma il merito più grande l’ha Antonio Esposito, fortunatamente capitato per normale turnazione a presiedere la sezione feriale della Cassazione nel luglio di quest’anno. Avrebbe potuto fingere di non vedere che, nel riquadro in alto a destra del fascicolo Mediaset, la Procura generale della Corte d’appello aveva segnato le date di prescrizione delle due frodi fiscali scampate alla falcidie del fattore tempo e alle leggi vergogna: 1° agosto 2013 per quelle del 2002, 1° agosto 2014 per quelle del 2003. Se si fosse voltato dall’altra parte, il processo avrebbe seguito i tempi normali: sarebbe stato assegnato alla III sezione della Cassazione, che aveva già confermato i proscioglimenti di Berlusconi nei processi milanese e romano per il caso gemello di Mediatrade (stessa prassi di gonfiare i costi dei film acquistati negli Usa, ma in anni successivi e con altre società-schermo rispetto al caso Mediaset). Oppure, come si vociferava nei palazzi, alle Sezioni Unite, con tempi più lunghi rispetto a quelli normali. Col risultato che il reato del 2002 si sarebbe nel frattempo prescritto e la Suprema Corte avrebbe dovuto annullare la sentenza e disporre un nuovo passaggio in appello per rideterminare la pena: facendo perdere altro tempo, prescrivere anche l’ultima frode del 2003 e riposare in pace il processo. Invece Esposito trattò quel processo e quell’imputato come un processo e un imputato normali: e assegnò il caso Mediaset alla sezione feriale per scongiurare, com’era suo dovere, la mezza prescrizione. Fu così che, ben prima del dibattito grazia sì-grazia no, il salvacondotto atteso dal Caimano sfumò

DICHIARAZIONE DEL M5S ALLA CAMERA

1993/2013: dopo vent’anni, la Corte dei Conti si accorge che non è stato rispettato il referendum del 1993 e i finanziamenti finora percepiti dai partiti sono incostituzionali. Il finanziamento pubblico è stato, dopo il referendum, prontamente ripristinato più volte, ogni volta cambiandogli il nome. L’informazione, complice, si adegua. 2,7 miliardi sono finiti incostituzionalmente nelle casse dei partiti e nelle tasche dei politici. La Margherita, un partito morto da tempo ha continuato a prelevare quattrini del contribuente fino allo scorso anno. Ai cittadini vengono richieste tasse retroattive con metodi e costi da usurai: ora tocca ai partiti restituire tutto il maltolto. Ci auguriamo che Equitalia pratichi equità, ed usi gli stessi metodi ferrei che applica all’idraulico che ha evaso 100 euro. Letta ha annunciato l’abolizione del finanziamento pubblico, ha mentito e non ha fatto nulla. I partiti hanno intascato 91 milioni di euro lo scorso luglio. L’unica forza politica a comportarsi secondo il volere espresso dei cittadini è stato il M5S che ha rifiutato i 42 milioni di finanziamento che gli sarebbero spettati. La voce della Corte dei Conti arriva a poche ore dal terzo VDay, un evento interamente pagato da piccolissime donazioni volontarie di migliaia di cittadini, e che non costa nulla all’erario come sempre quando si tratta del M5S. Andiamo OLTRE!” .
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