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MASADA n° 1500 15-12-2013 FORCONI D’ITALIA

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Troppi saluti romani per essere un caso, e la volontà esplicita di tenere le acque agitate. Quale obiettivo? Ma Giulietto Chiesa generalizza la manifestazione e la vede come una amalgama di voci diverse, in cui, come sempre, c’è e c’è sempre stata la destra.
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Spuseta
Ieri in un tGR sentivo che il patrimonio immobiliare italiano ha perso di valore circa il 9%.
Il PIL italiano ha perso il 6% all’anno.
La riforma Fornero ha tolto agli italiani almeno un 5% di PIL.
100.000 aziende hanno chiuso.
I disoccupati sono aumentati almeno di 1 mlione.
I giovani senza lavoro sono a più del 40%.
Il debito pubblico è ancora aumentato.
Ma a quelli che hanno votato PD e che ora votano Renzi tutto questo sembra normale?
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Alcune centinaia di persone hanno manifestato in alcune città italiane contro la classe politica, contro Equitalia e contro la nostra permanenza in Europa. Questo movimento è stato chiamato dei FORCONI per una vagaa somiglianza col primo movimento dei forconi del gennaio del 2012 contro l’aumento della benzina che penalizzava soprattutto gli autotrasportatori. Entrambi i movimenti presentano come caratteri comuni: l’inizio in Sicilia (ma Giulietto Chiesa che in Sicilia c’era ha detto che quasi non si è visto), il desiderio di congiungersi col secessionismo padano, contatti con Berlusconi e la presenza di elementi sovversivi del fascio.

Per quanto di motivi per manifestare contro questa classe politica ce ne siano anche troppi, i forconi non sono un movimento così naturale e spontaneo come molti vorrebbero dipingerlo. Intanto può essere il proseguimento del movimento consimile che si ebbe nel gennaio 2012, poi ha tre portavoce ben precisi: Ferro, Calvani e Chiavegato, un preciso gruppo dirigente formato da 8 persone, detto ‘Coordinamento 9 dicembre’, e persino una radio ufficiale.
Il gruppo comprende ugualmente delle categorie ben precise che non sono lavoratori dipendenti o operai ma imprenditori industriali, edili, agricoli, autotrasportatori e allevatori, cioè lavoratori autonomi. Si fregia del tricolore e si denomina con orgoglio ‘Italiani’.
Alla ribalta televisiva e mediatica si sono presentate tre persone: l’imprenditore agricolo Mariano Ferro, il leader dei contadini di Latina Danilo Calvani e il presidente degli imprenditori federalisti (Life) Lucio Chiavegato, post-leghista con istanze secessioniste.
Gli otto dirigenti rappresentano la Sicilia, la Puglia, il Lazio, il Veneto.
Torino, capitale della sommossa, non ha uomini nel direttorio. Gli otto dirigenti sono stati medi e piccoli imprenditori, spesso azzoppati dalla crisi e assassinati da Equitalia che, perciò, è uno dei nemici della loro battaglia.

(Mariano Ferro)

Il fondatore dei primi forconi – campagna siciliana, gennaio 2012 – è stato Mariano Ferro, 53 anni, una piccola azienda agricola ad Avola (Siracusa). Inizialmente aveva appresso mafiosi e fascisti. Mariano Ferro nel 2010 emise tre assegni scoperti pari a 7.000 euro. Sono finiti in protesto e Serit Sicilia ha iscritto un’ipoteca legale per 16.000 euro.

C’è poi il leader dell’Agro Pontino Danilo Calvani, 51 anni, ideatore della seconda fase del forconismo, un coltivatore diretto di Pontinia che scatena la bagarre perché, pur presentandosi come nullatenente arriva in Jaguar. Guida i comitati agricoli riuniti della zona e nel 2012 con loro occupò la sede locale dell’Inps.
Nel 2001 Calvani acquista un’azienda agraria per 1,5 milioni di euro e assolda lavoratori stagionali. A partire dal 2002, gli arrivarono i primi avvisi bonari per il pagamento dei contributi pensionistici: le raccomandate tornavano sempre indietro. Il piccolo agricoltore ha accumulato debiti contributivi a una media di 2.500 euro l’anno, fino a quando l’Inps non ha passato la questione a Equitalia che ha emesso una cartella per 40.000 euro (oggi salita a 80.000). A causa della crisi dell’agricoltura dell’Agro Pontino, Calvani ha fatto debiti anche con la Banca Intesa-San Paolo di zona: nel 2006 ha ricevuto un decreto ingiuntivo per 140.000 euro e la sua azienda è stata messa all’asta per una cifra pari al debito. La crisi ha messo sotto stress molti imprenditori, che oggi vedono una soluzione nel movimento anti-governo e anti-Ue.

(Calvani)

Lucio Chiavegato nell’ultimo bilancio d’azienda ha messo debiti con le banche pari a 320.000 euro, e debiti minimi con Inps e Inail. Altri due coordinatori nazionali del “9 dicembre” hanno avuto problemi con Equitalia, poi risolti: Giovanni Zanon, industriale siderurgico, nel 2009 ha subito un’iscrizione di ipoteca legale per 11.500 euro. L’allevatore Giorgio Bissoli per 27.000 euro.

(Chiavegato)

I forconi hanno anche una radio ufficiale. Radio Onda Blu, emittente di Castiglion Fiorentino con audience regionale, un palinsesto che fino a ieri offriva approfondimenti quotidiani sul mondo dei Templari e gli ordini cavallereschi. Ora la radio toscana ha aperto i microfoni alla protesta del ceto medio disperato. “In qualsiasi ora del giorno e per dar voce a qualsiasi istanza le trasmissioni di Radio Onda Blu verranno interrotte e nel caso fosse necessario sospese a tempo indeterminato”, ha scritto in una lettera aperta Pietro Zannoni, titolare della testata, attivista del Coordinamento 9 dicembre.
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Dopo i primi giorni di manifestazione in alcune città italiane i tre hanno indetto una manifestazione a Piazza del Popolo a Roma per il 18 Dicembre, poi il movimento si è spaccato per dissidi interni. Il siciliano Ferro e il veneto Chiavegato hanno preso le distanze da Calvani.
Che i Forconi siano infiltrati da neofascisti è lampante e ieri il vicepresidente di Casapound è stato arrestato per ‘furto di bandiera’ per aver sostituito una bandiera dell’Europa con una bandiera italiana, processato immediatamente e condannato a tre mesi di carcere, pena ridicola che non sconterà.
I due leader che hanno ritirato la loro adesione alla protesta di mercoledì temono che l’irruzione di neofascisti porti a disordini violenti.
In effetti, la cosa che balza agli occhi subito è che c’è una destra in questo Paese che vorrebbe strumentalizzare la protesta.
Il Movimento inizialmente aveva annunciato una presa di Roma con 40.000 partecipanti e un’occupazione della piazza con le tende ma il sindaco Marino non ha dato l’autorizzazione.

Si ha l’impressione che il Governo Letta stia minimizzando quanto accade ma è certo che dietro questo comitato ci sono cittadini che sentono aumentare di giorno in giorno il disagio di vivere, rifiutano la distinzione dx/sx, sentono come intollerabili gli abusi di Equitalia e respingono una zona euro che ci ha portato solo rovina in quanto ha dimostrato che la decantata Unione europea altro non era che una dittatura esosa dell’alta finanza.
La differenza tra questo movimenti e altri che si sono succeduti a ritmo pressante in Italia è che qui manifestano quelle che prima erano le classi medie, i padroncini, i ceti produttivi, i piccoli imprenditori.
Ovviamente, il movimento neofascista di Forza Nuova ha cercato di appropriarsi del movimento e lo ha adulterato mandando i suoi picchiatori a intimidire i commercianti.
Ci sono poi i legami che i manifestanti hanno col razzismo e l’omofobia della Lega.
La Azzaro, autrice di ‘Nuove tecniche di rivolta’ riconosce il carattere complesso del movimento che unisce cittadini di diverse organizzazioni, dai pastori sardi ai piccoli imprenditori alle partite Iva, uniti dalla comune convinzione di avere tutto e tutti contro e di non poter salvarsi se non cambiando lo stato presente delle cose, come ha detto qualcuno qualche tempo fa. “Non è tanto una questione di diritti. C’è qualcosa di più profondo, di più grave. Molti di loro non si battono per vedere migliorata la propria condizione di vita, per vedere garantito il futuro ai loro figli. Si battono, ancor prima, per vivere. Non è più una questione che riguarda lo status quo garantito dal vecchio welfare che, prima la sinistra filo liberista, poi la destra berlusconiana e montiana hanno distrutto. Si occupa, si bloccano le strade, si fanno i flash mob per non venire travolti del tutto”.
In questa lettura ci stanno, dunque, anche gli studenti scesi in piazza accanto a camionisti, agricoltori, imprenditori (“difendono la scuola pubblica perché altrimenti restano letteralmente senza scuola”) e gli operai che si rivolgono al giudice “per vedere garantiti, ancor prima che i diritti legati al lavoro, il diritto di esistere e di esprimersi. Il diritto a non essere schiavi del padrone Marchionne”.

Intanto il nome “Movimento dei forconi” non è casuale e non nasce dai giornalisti, ma viene dichiarato dal gruppo neofascista che gestisce il Movimento e dà il via alla protesta partendo dai camionisti, esattamente come avvenne in Cile quando la Cia attaccò il governo di Allende, paralizzando il Paese per provocare una destabilizzazione finalizzata alla caduta del Governo. E il Movimento dei forconi apparve quando Berlusconi perse il potere e Napolitano fece il governo Monti e anche quella volta il Movimento, non a caso, partì dalla Sicilia, e sempre non a caso disse che voleva unirsi ai forconi padani. Tutto si ripete adesso con le stesse modalità, ora che Berlusconi è uscito dal Governo.
Nel movimento dei forconi la rabbia della gente è autentica, il disagio e la crisi sono reali, reale è l’odio verso le iniquità di Equitalia (salvo il paradosso che essa fu istituita proprio da Berlusconi, cosa di cui la gente si dimentica mentre si ricorda benissimo che è sempre stato il difensore degli evasori e che questi allignano ovviamente tra i lavoratori autonomi e padroncini ma è indubitabile che anche la loro sopravvivenza adesso è in pericolo e che né destra né sinistra si sono dimostrate capaci di apporci rimedio).
I giornali e i TROLL, intanto, portano avanti un loro gioco trasversale e vogliono far credere che dietro l’insofferenza popolare che ormai ha raggiunto livelli da incubo ci sia Grillo, Niente di più FALSO ! E ormai anche i giornalisti più nemici del M5S hanno dovuto ammettere che il Movimento è stato preso in contropiede dalla manifestazione che non ha niente a che vedere con Grillo, il quale si è tenuto prudentemente silenzioso.

Dunque il primo movimento dei forconi si ebbe quando Berlusconi perse il potere la prima volta e si ebbe il governo di Monti. Il secondo movimento esplode ora che Berlusconi ha perso il potere la seconda volta e che è uscito dal governo mentre il governo regge anche senza di lui. E’ vero che i capi della protesta hanno motivi personali per avercela con Equitalia e con gli ultimi Governi che son stati al potere ma, a ben guardare, i loro problemi personali sono molto antecedenti, mentre la protesta viene sobillata ora.

Dietro a Berlusconi sappiamo tutti chi c’è, anche se i media stanno bene attenti a non dirlo, la mafia, la P2, i peggiori gruppi neofascisti, tutte forze che hanno solo da guadagnare soffiando sul fuoco e spingendo verso la destabilizzazione. Poi c’è il gruppo dei lavoratori autonomi che da sempre ingrossa l’evasione in Italia e che confluisce spesso nella destra. Bastava ascoltare la difesa della piazza da parte di La Russa per capire come la destra di governo di rispecchiava in questa destra eversiva, ed era pietoso il suo zelo nel voler dimostrare a tutti i costi che questa di oggi è una piazza pacifica contro il pericolo delle passate piazze rosse.
Controverso è tra gli agitatori il rapporto con la mafia, elogiata dagli uni e vituperata dagli altri e motivo anch’essa delle attuali divisioni nel gruppo dirigente.
Del resto se a Nord la mafia può essere invisa non possiamo dimenticare che è la forza che portò Berlusconi al potere dandogli 61 seggi su 61 in Sicilia. Ora tutto si ripete in un tentativo di destabilizzazione del Paese che raccoglie tuttavia scarse adesioni e in molte città, come Bologna, non si è neppure manifestata.
Nel movimento dei forconi la rabbia della gente è autentica, il disagio e la crisi sono reali, ma chi sobilla questo movimento non è certo qualcuno che soffre per il carovita o l’ingiustizia economica anche se la protesta finisce per coinvolgere anche settori della popolazione ben più poveri che reagiscono alla crisi e al malgoverno.
Quando il popolo insorge, la sua protesta può essere giusta quanto si vuole ma il pericolo è che ci sia qualcuno di iniquo che la sfrutta e strumentalizza per tutt’altri scopi. Ecco perché dobbiamo ricordare che nel Movimento dei forconi ci sono filoni diversi che vanno in direzioni diverse.
Mi spiace per chi vede solo le giuste rivendicazioni popolari della protesta attuale ma non ha capito chi ci sta dietro ora.
Mi spiace anche per chi scambia per rivoluzione un movimento di piazza di poche migliaia di persone destinato a morire in se stesso. I neofascisti italiani sono circa 300.000 ma a loro si unisce anche gente in buona fede che protesta per validi motivi e comunque le piazze in rivolta sono state poche e a Torino, dove c’è stato l’assembramento massimo di persone, i partecipanti non sono stati più di 3.000, mentre al recente comizio di Beppe Grillo erano 80.000.

Purtroppo, a capo del marasma generalizzato attuale che contiene anime diverse unite sotto una sola protesta, pure giusta nella sostanza anche se violenta nei modi, ci sono i soliti eredi fascisti di Morsello e Fiore di Forza Nuova che operano in combutta con Berlusconi e tentano di destabilizzare il Paese.
Basta ricordare i fatti. Berlusconi si prepara il terreno con le stragi di mafia del 92- 93.
Dopo la prima sconfitta e l’avvento del governo Monti, si scatena il primo movimento dei forconi.
Dopo la seconda sconfitta e il Pd che dice di reggere anche senza di lui si scatena il secondo movimento dei forconi.
I capi di Forza Nuova prendono accordi con lui e del resto sono sempre stati assieme a lui
e quando si presentano alle elezioni, i loro voti confluiscono con i suoi.

Forza nuova si afferma con i neofascisti Roberto Fiore e Morsello.
Roberto Fiore fu uno dei fondatori di Terza Posizione; venne condannato dalla magistratura italiana per associazione sovversiva e banda armata nel 1985.
Tuttavia fu protetto dal Servizio segreto britannico. La Commissione europea d’inchiesta su razzismo e xenofobia del 1991 conferma la sua affiliazione all’MI6 fin dai primi anni 80.
Cofondatore del movimento fu Massimo Morsello, il quale sempre nel 1985 fu ritenuto membro dei NAR e venne anch’egli condannato per i medesimi reati.
I due scapparono in Inghilterra dopo la strage di Bologna e furono ivi protetti per 20 anni, in quanto secondo la magistratura inglese i loro reati non prevedevano estradizione per il sospetto che la magistratura inglese aveva nei confronti di quella italiana.
A partire dal 1986, grazie all’amicizia con Nick Griffin, Fiore e Morsello riescono a fondare un impero finanziario che si stima attorno ai 30 miliardi.
I fondatori di Forza Nuova Fiore e Martino Morsello latitanti a Londra potranno rientrare in Italia solo nel 1999, quando ormai la magistratura non li avrebbe più potuti perseguire. Infatti i 66 mesi di carcere di Fiore erano oramai prescritti, e i 98 di Morsello inapplicabili in quanto quest’ultimo era in fin di vita per un cancro (morirà infatti nel marzo 2001).
L’11 novembre 1997 viene creato il sito internet. Il lancio nazionale del gruppo avviene con un convegno a Latina nell’aprile del 1998. Intervengono Piero Vassallo, presidente del movimento (al fianco di Gianni Baget Bozzo nella battaglia anticonciliare), Agostino Sanfratello(cofondatore di Alleanza Cattolica e poi fondatore del Circolo Lepanto, nonché animatore del Comitato di difesa per i detenuti politici), Sergio Gozzoli e Alessandro Ambrosini.

Forza Nuova si colloca sullo scenario politico con l’obiettivo, a livello locale, di allargare i propri contatti su campagne concrete contro l’immigrazione, l’aborto, la criminalità e di tenere insieme l’ala della destra conservatrice-tradizionalista con quella sociale-antagonista.
Ad accogliere Morsello all’aeroporto ci sono deputati di Alleanza Nazionale e Forza Italia come Francesco Storace, Enzo Fragalà, Alberto Simeone, Carlo Taormina, Ernesto Caccavale e Teodoro Buontempo, quest’ultimo più volte presente a iniziative di FN dalla prima ora.
Dal 2003 al 2006 Forza Nuova stringe una collaborazione elettorale con due movimenti di dx radicale. Con la guida della Mussolini viene creato il cartello di Alternativa Sociale, al quale aderiscono, oltre Forza Nuova, anche Azione Sociale ed il Fronte Sociale Nazionale. Col simbolo di AS partecipa alle elezioni europee del 2004, alle regionali del 2005 e alle elezioni politiche del 2006. In quest’ultimo caso, AS raggiunge un accordo con la Casa delle Libertà, che pone però il veto alla candidatura dello stesso Roberto Fiore, considerato come personalità “impresentabile” per il suo passato sovversivo e ciò porta Forza Nuova a tornare alla propria linea politica autonoma.L’esperienza elettorale, tuttavia, è deludente. nessun seggio in Parlamento: i voti raccolti sono 255 000 alla Camera (0,7%) e 214 000 al Senato (0,6%). Per le amministrative del 2007 Forza Nuova trova una serie di accordi con Azione Sociale, col Movimento Idea Sociale e coi Volontari Nazionali.
In occasione delle elezioni politiche 2008, Forza Nuova ha presentato liste appoggiate dal Movimento Idea Sociale, mentre Azione Sociale è confluita nel Popolo della Libertà. Il MIS si è fatto portavoce di alcune istanze sociali che sono state inserite nel programma di Forza Nuova.
Nel Nord-Est fu candidato il sacerdote tradizionalista don Giulio Maria Tam, celebre per la sua vicinanza al movimento lefebvriano e per le sue simpatie neofasciste, vicino alla Lega.
L’europarlamentare uscente Roberto Fiore è capolista in tutte le circoscrizioni.
Nel 2010, Forza Nuova si segnala per la manifestazione contro le banche del 22 maggio a Milano, alla presenza di Nikólaos Michaloliákos, leader di Alba Dorata, e per la confederazione con Forza Nuova del Movimento Nazional Popolare e del Movimento Patria Nostra col beneplacito di Rutilio Sermonti.

I metodi usati in alcuni casi dai Forconi per intimidire i commercianti e costringerli a unirsi allo sciopero sono prettamente fascisti, minacce di roghi e di botte, danneggiamento di vetrine e mazzate, La Russa minimizza e dice che non sono niente a confronto con le manifestazuoni rosse, ma ci sono state 14 persone ferite.
Il Movimento dei Forconi ha un preciso presidente, Martino Morsello, che dichiara pubblicamente la sua vicinanza a Forza Nuova, e che in passato si è candidato in Senato per l’estrema destra. Sua figlia Antonella Morsello, ideologa del Movimento, è responsabile per Forza Nuova a Trapani e scrive su Il Borghese, nota rivista fascista.
Ma l’altro capo del Movimento, l’imprenditore agricolo Mariano ferro, non va molto d’accordo con lui.
Nel 2011 il movimento dei Forconi è stato promotore del fermo di quattro giorni dei trasporti in Sicilia, proprio capeggiato da Mariano Ferro, ex Mpa (ha partecipato anche all’assemblea regionale del partito di Raffaele Lombardo ed è spalleggiato dal sindacato degli autotrasportatori siciliani di Giuseppe Richichi. Dietro l’operazione “Forza d’Urto” c’è anche il presidente del Palermo Calcio, leader del “Movimento per la gente” e uomo tra i più ricchi d’Italia, Maurizio Zamparini, invitato d’onore ad un incontro del movimento dei forconi e del sindacato autotrasportatori, lo scorso 10 gennaio.
Insomma dire che questo Movimento è spontaneo e nasce dal popolo mi sembra davvero improprio. Piuttosto sembra composito e con una matrice decisamente fascista.

Certo riappaiono qui tutte le sigle di estrema destra: Forza Nuova, Casa Pound, Fratelli d’Italia e Storace. A Torino erano presenti anche i centri sociali, come Askatasuna, che non avevano alcuna voglia di lasciare la piazza agli avversari. Sono stati tutti insieme nei presidi, ma non hanno effettuato alcuna azione comune, hanno agito ognuno in punti diversi della città. Più che un progetto destabilizzante c’è la volontà di creare disordine.
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A Torino a un certo punto, mentre manifestanti e polizia si fronteggiano e quando appena poco prima lo scontro era stato duro, ecco che avviene qualcosa di inaspettato: diversi poliziotti uno dopo l’altro si tolgono il casco e appaiono a capo nudo quasi a solidarizzare con i manifestanti.
L’episodio è sconcertante e ne sono state date varie spiegazioni, tutte poco credibili (ma all0interno dell’arma si è aperta una inchiesta).
Un capo della polizia spiega che dopo i fatti gravissimi del G8 di Genova si è cercato di insegnare alla polizia nuovi comportamenti da attuare sulla piazza e sono stati fatti dei corsi su questi, ma non convince. Confusamente spiega che “prima “ la piazza era feroce e aggressiva, “dopo” si è divisa in due e da una parte gli eversori che erano stati quasi emarginati e davanti ai poliziotti bravi di famiglia che sono stati riconosciuti come tali per cui loro si sono tolti il casco in segno di condivisione. La spiegazione è ridicola perché dai video la piazza appare sempre la stessa ed è più facile pensare che i poliziotti abbiano riconosciuti dei cari amici fascisti, con i quali i rapporti sono sempre stati eccellenti, come è stato ben documentato a Genova e che quel levarsi il casco significava un saluto tra ‘camerati’. Certo è che nessun giornalista ha intervistato proprio i poliziotti coinvolti e ha avuto una risposta sincera.
I poliziotti che si sono levati il casco lo hanno fatto per solidarietà alla piazza o per solidarietà a Forza Nuova? Non credo che lo sapremo, ma la gente ha bisogno di gesti simbolici, desidera fortemente che anche i più ligi al potere costituito siano anche solo per un momento dalla sua parte, riconoscano che fanno parte di quella classe di oppressi che non ne può più di questi politici.

Certo è che, sia che mercoledì la manifestazione a Roma si faccia o non si faccia, è abnorme che le istituzioni, visti i precedenti,le abbiano dato il permesso, tanto più che in quel giorno si dovrebbe celebrare la lotta contro il razzismo e la rivendicazioni dei diritti umani da parte dei migranti, a cui invece il permesso è stato negato! Come è abnorme che ancora ci siano cricche violente che lottano per imporre discriminazioni etniche, sessuali, di colore, di religione, xenofobe e omofobe!
C’era anche una componente antiebraica, del tutto isolata, con Zunino, leader dei Forconi che ha detto: “Italia schiava dei banchieri ebrei!” ma è stato espulso. Troppa carne al fuoco fa male al fuochista!
Andrea Zunino, agricoltore della pianura piemontese e leader della protesta dei Forconi aveva chiesto le dimissioni del presidente della Regione Roberto Cota e aveva dichiarato alla stampa che occorreva rendere all’Italia la sua sovranità, liberandola dalla “schiavitù” delle banche degli ebrei, come i Rothschild: “E’ curioso che 5 o 6 tra i più ricchi del mondo siano ebrei, ma è una cosa che devo approfondire”. Il giornalista aveva obiettato: “Signor Zunino, si rende conto che da questa stessa dichiarazione sulle banche “ebraiche” è nato il nazismo?”. “Non ho le prove. Ma penso che Hitler, che probabilmente era pazzo, si sia vendicato con l’antisemitismo del voltafaccia dei suoi iniziali finanziatori americani. Personalmente non mi interessa “. Ovviamente costernazione e proteste dal mondo ebraico italiano con La Russa che si profondeva in grandissimi segni di stima verso gli ebrei, ridicolo più che mai.

In questa mescolanza di motivi disparati, in cui si intrecciano mafiosi e secessionisti, soggetti di Comunione e Liberazione e neofascisti, padroncini ed evasori, ricordiamo Antonio Pappalardo, fondatore del Cocer ed ex colonnello e generale dei Carabinieri che nella primavera del 2000 dichiarò di “voler rifondare lo Stato”. Uomo intraprendente questo Pallalardo, Ciampi lo fece sottosegretario al Tesoro nel ’93, Berlusconi lo difese, D’Alema ne chiese le dimissioni. Cossiga, quando venne fuori il documento per sovvertire lo Stato in cui si ipotizzava un’alleanza tra carabinieri e popolo contro il Parlamento disse che Pappalardo era andato «oltre le righe». Pappalardo auspica la rivoluzione in Italia e scrive: «La vera Rivoluzione l’hanno fatta i Carabinieri, Poliziotti e Finanzieri, che si sono tolti il casco e, in barba ai loro vertici, venduti a questo infame regime politico, hanno dato prova di avere gli attributi». Mah. E’ tutto molto discutibile. Certo è che in Italia di gruppi che pensano a colpi di Stato ne abbiamo sempre avuti, a cominciare da Gladio di Cossiga.
Arturo Esposito, dei servizi segreti, dice: «Quello dei Forconi è un movimento senza una regia unica e presenta una preoccupante saldatura tra soggetti diversi animati dai sentimenti di contrapposizione nei confronti dello Stato e delle istituzioni”. Un quadro che ricorda in parte i “Sistemi Criminali” analizzati dalla DIA di Palermo all’inizio degli anni ’90, che si snodavano attraverso mafia, massoneria, affari e politica per dividere l’Italia in tre macroregioni. Un contesto, quello di allora, in cui si puntava a fomentare la rivolta sociale e la pratica stragista per mano delle organizzazioni criminali e mafiose. E se lo diceva Gelli possiamo credergli. Gelli, anzi, vide dapprima nella contestazione della Lega il meccanismo dirompente che avrebbe rovesciato lo Stato. E la mafia ne approfittò come fa sempre quando vede una crepa nelle difese statali. Del resto il programma originario della Lega, quello di Miglio, divideva l’Italia in 4 macroregioni e metteva il sud sotto il potere di una mafia delegittimata. Poi tutto questo fu archiviato e oggi si parla confusamente di patto Stato-Mafia non lasciando aperture di chiarezza su chi ne facesse parte e perché.
Ma oggi i leader dei forconi si dichiarano antipolitici. Mariano Ferro, diceva: «Qui siamo apolitici. Qualche anno fa il nemico numero era la mafia, ora il nemico è lo Stato, che opprime i cittadini» Frase che si è sentita anche nei giorni scorsi tra alcuni manifestanti in piazza, che hanno ribadito «siamo a favore della mafia, quella vera, non la mafia di Stato».
E già nel blocco dei Forconi dello scorso anno la presenza di soggetti legati alla criminalità organizzata era emersa, per esempio nell’arresto di Carmelo Gagliano, 45 anni, autotrasportatore di Marsala, tra gli organizzatori dei blocchi stradali nella sua provincia e accusato nell’inchiesta della squadra mobile di Caserta di aver prestato i propri mezzi ai fratelli Sfraga, referenti imprenditoriali delle famiglie mafiose Riina e Messina Denaro.
E non è un mistero che a Savona per es., uno dei principali protagonisti della protesta attuale sia Davide Mannarà, figlio di Lillo Mannarà coinvolto nella sparatoria di un regolamento di conti in pieno centro a Savona una ventina di anni fa, giovane imprenditore dei compro oro, già pizzicato dalle indagini degli inquirenti in passato per droga e riciclaggio. Così come non sono casuali minacce e insulti nei confronti dei negozianti che hanno tenuto aperti i propri esercizi commerciali con metodi francamente mafiosi o squadristi.
A Ventimiglia il 12 dicembre scorso è stata anche bloccata la frontiera. E proprio lì si è fatto rivedere anche l’ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, ex sindaco della città ligure sciolta per mafia nell’aprile 2012.

Dunque in piazza ci sono persone in buona fede e perfetti criminali.

E non mancano i risvolti razzisti e xenofobi tanto cari alla Lega. E perché la manifestazione principale si deve fare proprio il 18 dicembre?? Perché quel giorno è la “Giornata Internazionale per i diritti dei migranti e dei rifugiati”, una data ufficiale riconosciuta dall’ONU e da altre istituzioni e internazionali. Da oltre dieci anni, il 18 dicembre migranti, associazioni antirazziste e movimenti sociali scendono in strada in tutto il mondo per denunciare le leggi discriminatorie e le politiche di contrasto dei flussi migratori, per rivendicare uguali diritti e garanzie, libertà e dignità per tutti. Anche a Roma si sta preparando una mobilitazione, per chiedere l’immediata abolizione della Bossi-Fini e del reato di clandestinità, la revisione del Regolamento di Dublino al fine di tutelare la libertà di scelta e la mobilità dei rifugiati, la chiusura di tutti i CIE e un’accoglienza degna e gestita in maniera trasparente. Una manifestazione che rivendica diritti per quel settore del mondo del lavoro che versa i contributi all’INPS, paga le pensioni degli italiani ma è costretta a vivere in condizioni di schiavitù.
Ed ecco l’assurdo nell’assurdo: la questura di Roma ha dato il permesso ai forconi e lo ha negato ai migranti! La Questura dunque nega il diritto delle lotte sociali che rivendicano diritti e dignità per tutti, ma dà spazio e agibilità a chi agita retoriche nazionaliste e, in alcuni casi, xenofobe e antisemite. Un divieto inaccettabile!
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Dove non potrà la rappresentanza politica
potrà la crisi economica
che macinerà coloro che l’hanno prodotta
smascherando la loro ipocrisia, le loro sporche menzogne, le falsità con cui nutrono le loro televisioni e i loro giornali, i loro linguaggi orwelliani da lingue biforcute
Sentire oggi gente come Quagliarello o La Russa spacciarsi per nuova e stare dalla parte dei forconi solo perché subodora che siano gestiti da fascisti e solo perché non sbandierano bandiere rosse è semplicemente da vomito. L’ipocrisia di questa gente non può essere tollerata.

Casarini, personaggio folkloristico del G8 di Genvova, parla di: “Un pericoloso blocco sociale di estrema destra”. Ha detto dei forconi: “Movimento che se si coagula porterà l’Italia nelle braccia di Alba dorata. Alla rivolta contro tasse e classe politica si sostituirà presto la lotta contro gli immigrati, come accadde alla Lega negli anni 90”. “In questo Movimento c’è dentro gente pericolosa. E’ un assaggio di ciò che potrebbe accadere in Italia se un blocco sociale di destra estrema prendesse il potere”. “Gli episodi visti nelle nostre città, dalle ronde per imporre la serrata agli esercizi commerciali, agli inni nazionali scanditi col Tricolore al collo e braccio destro alzato, sono scene già viste in Grecia, in Ungheria e nella Francia del Front national”.
E’ una rivolta frutto sì dell’esasperazione provocata dal precipitare della crisi sociale e dalle mancate risposte della classe politica, che però “ha preso, fin da subito, una piega inquietante”.
“Una massa indistinta di rivendicazioni e di malessere sociale che decide di consegnare la gestione delle manifestazioni ai gruppi ultras e alle organizzazioni dell’estrema destra come Casapound e Forza Nuova”, lasciando sbigottite le realtà della sinistra, sindacati, collettivi studenteschi e centri sociali, impreparate a vedere ‘le loro piazze’ colorarsi di contenuti antitetici ai loro, ma anche prendendo alla sprovvista il M5S che nulla ha a che fare con questa rivolta.
“È una sorta di individualismo proprietario antipolitico e antisindacale. Espressione di un blocco sociale di destra che con il detonatore della crisi e il ‘catering’ di tifoserie e neofascisti ha trovato il suo momento di visibilità. Un movimento che non disdegna l’autoritarismo, un magma che se si coagula in qualcosa di più strutturato può portarci direttamente nell’Atene di Alba dorata”.
Qualcosa di più della rivolta del ceto medio contro tasse e politica, tant’è che “molto presto l’obiettivo da distruggere cambierà: dopo la casta, i nemici da abbattere diventeranno gli immigrati, rei di sottrarre agli italiani quel poco che c’è. Parole già pronunciata in più di un presidio”. Il paragone è quello con la Lega della primissima ora che negli anni Novanta conquista il Veneto: “All’inizio il messaggio leghista catalizza lo spaesamento del Nord di fronte alla globalizzazione al grido di ‘Roma ladrona’, subito dopo lo trasforma in xenofobia e razzismo”.
E di fronte alla scena dei poliziotti che si levano il casco, Casarini ci vede la stessa “affinità ideologica” fra forze dell’ordine e Forconi, come sostengono alcune sigle sindacali e molti poliziotti: “Se a Genova Brignole c’erano i NoTav a occupare i binari, i Carabinieri, invece che togliere l’elmetto d’ordinanza, li massacravano di botte. Per non parlare della Sapienza a Roma, dove la Celere ha caricato a freddo gli studenti dentro la cittadella universitaria”.
Insomma il “blocco sociale” fa gola a molti partiti che hanno pubblicamente abbracciato toni e contenuti della protesta: “Dalla Lega di Matteo Salvini che annuncia di voler portare i Forconi padani a Bruxelles, alla Forza Italia di Silvio Berlusconi, convinto all’ultimo di annullare l’incontro con i leader della protesta.
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MARCO TRAVAGLIO
Forconi & Forchettoni

“Basta fondi pubblici alla politica, via i soldi ai partiti” (Repubblica ).
“Letta: via i soldi ai partiti” (Stampa ).
“Soldi ai partiti, stop in 3 anni” (Messaggero ).
“Soldi ai partiti, decide il cittadino” (Unità).
“Via la paghetta” (Giornale).
“La dieta dei partiti” (Avvenire ).
E i tg dietro. Dunque, secondo l’informazione credulona a cui attinge la stragrande maggioranza degli italiani, è fatta. Il governo Nipote mantiene la promessa, che vogliamo di più? Vabbè, il solito Grillo dice che è una truffa, ma quello non è mai contento. Vabbè, migliaia di persone protestano in piazza con i Forconi, ma sono tutti fascisti, anzi nazisti, ergo non fanno testo. Dopo qualche piccolo disguido tecnico, viviamo di nuovo nel migliore dei mondi possibili col migliore dei governi possibili. Un rincorrersi di titoli sull’“asse” o sul “patto” fra Letta e Renzi, Renzi e Napolitano, Napolitano e Letta, Letta e Alfano, senza dimenticare Giovanardi e Cicchitto (appena intervistato come uno statista dall’Unità), s’incarica di rassicurare la Nazione tutta in vista del Santo Natale. E pazienza se, come documentano il Sole 24 Ore, Libero , il Fatto e pochi altri, i partiti continueranno a incassare più o meno la stessa cifra per tre anni, e dal 2017 intascheranno più o meno gli stessi soldi sotto forma di megasconti fiscali alle donazioni private (34 volte superiori a quelli per le donazioni alle onlus, secondo i calcoli di Rizzo e Stella), superdetrazioni per le “scuole di politica” e una serie di servizi gratuiti, cioè a carico nostro. Insomma è l’ennesimo aggiramento del referendum del 1993, in cui il 90 per cento degli italiani dissero no al principio secondo cui i partiti devono vivere di soldi pubblici, siano essi finanziamenti a pioggia, o rimborsi forfettari o furbate come il decreto Letta. Che, per giunta, tradisce una doppia malafede: sia perché, senza il pressing di Renzi, a sua volta pressato da Grillo, Letta avrebbe seguitato a scordarsi l’impegno preso ad aprile, senza trasformarlo in decreto; sia perché, facendo rientrare dalla finestra i finanziamenti pubblici usciti dalla porta, il decreto impedirà alla Consulta di pronunciarsi sull’incostituzionalità di vent’anni di leggi ammazza-referendum, come ha chiesto il Pg della Corte dei conti. Del resto, i partiti delle larghe intese che ad aprile applaudirono il ddl Letta e quelli delle strette intese che ora esultano per il decreto Letta, se davvero volevano cancellare i “rimborsi elettorali”, potevano risparmiarsi sia il ddl sia il decreto: bastava che rinunciassero a incassare la prima rata, come han fatto i 5Stelle, e poi le successive. Invece i Forchettoni hanno arraffato tutto fino all’ultimo cent. Oggi però potrebbe accadere un fatto nuovo che, diversamente dalle balle d’acciaio di Letta jr., è una cosa seria. Renzi, salvo ripensamenti dell’ultima ora, annuncerà che anche il Pd rinuncerà a incassare i rimborsi a partire dalla prossima rata (quella estiva di 48 milioni il partito l’ha già ingoiata e digerita). E chiederà ai 5Stelle di convergere su un pacchetto di tre proposte che metterebbero l’Italia in grado di tornare al più presto alle urne in condizioni di minima decenza: legge elettorale che superi il proporzionale puro riesumato dalla Consulta e impedisca l’inciucio eterno e tombale; taglio netto all’indennità dei consiglieri regionali e abolizione dei rimborsi ai gruppi che han dato il “la” alle note ruberie; cancellazione del Senato. La terza è molto discutibile (con i legislatori che abbiamo, è meglio che le leggi continuino a passare da entrambe le Camere, magari dimagrite). Ma le prime due sono sacrosante. Grillo ha sempre chiesto al Pd, per votare insieme su eventuali punti comuni, il gesto di rinunciare ai soldi pubblici: se Renzi lo fa, senza autoriduzioni, i 5Stelle devono prenderlo molto sul serio. Perché è anche un loro successo politico. Perché scompagina larghe e strette intese. E perché conviene all’Italia: infatti Napolitano, Letta, Berlusconi e Alfano non ne vogliono sapere. Buon segno.
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La Stampa e l’incubo della piazza – Per ora a prendere posizione sono soprattutto i giornali, spesso per rappresentare i cosiddetti “poteri forti” che dai Forconi, dalla loro richiesta di giustizia sociale, dalla scintilla di rivolta hanno solo da perdere. La Stampa di Torino (e degli Agnelli-Elkann) parte pancia sotto, anche perché il capoluogo piemontese è uno dei centri nevralgici della mobilitazione. “La protesta fa paura”, titola a tutta pagina il quotidiano diretto da Mario Calabresi, con il Buongiorno di Massimo Gramellini a dar voce a una negoziante intimidita e minacciata di morte dai Forconi perché non vuole chiudere il suo esercizio in segno di solidarietà. “Forconi su cui si isseranno le prossime dittature”, è la profezia di Gramellini, doppiata da due reportage gemelli nelle pagine interne: “Tra i commercianti terrorizzati: “Noi, chiusi per le minacce e lo Stato non ci protegge” e “Picchiati, minacciati e insultati: l’esasperazione è solo nostra”. La tesi è questa: dar voce alla gente spaventata dai Forconi per demolire la protesta. Nota a margine: tattica vista molto di rado quando la piazza la demolivano No global e black bloc, magari a Genova nel 2001.

I salotti buoni di Corriere e Sole – Il Corriere della Sera preferisce aprire con i funerali di Nelson Mandela a Johannesburg e le tensioni sul governo. Quindi, guarda caso, “Il timore dei Black Bloc” e un “Neri e rossi nella stessa piazza”. Il pezzo (di Marco Imarisio) è molto interessante, il rischio (che il Corriere non evita) è quello di ridurre la protesta a un agglomerato di estremisti, un po’ naif e fuori di testa. Il Sole 24 Ore, giornale di Confindustria, fa un passo avanti paventando il rischio di “serrata” e di “sciopero generale”: da Torino a Genova, fino a Palermo, pare solo una questione di ordine pubblico, mentre a disagio e richieste concrete non si fa cenno.

Lo stupore di Gad Lerner – Repubblica affida a Gad Lerner un viaggio “tra i forconi di Piazzale Loreto”, tra “commercianti e ultras”. Gad brancola nel buio, chiede chi ha organizzato tutto (e quando gli rispondono “Facebook” resta di sasso), prova a tirar fuori un punto fermo: la strumentalizzazione tentata da Grillo e Berlusconi. Eppure la “piazza” non ci sta, non si riconosce in sigle e partiti, è già oltre. E’ questo risvolto anarchico che fa paura a Gad, ai salotti buoni di Repubblica così come a quelli tanto vicini a Corsera, Stampa, Sole. E anche chi ai salotti preferisce le aule di giustizia, come il Fatto quotidiano, va giù pesante parlano di “assedio tra strade bloccate e supermarket chiusi”, “galassia della violenza” e, naturalmente, “Berlusconi e il fascino del Forcone”. Perché a questi “ribelli”, senza targhetta né pedigree, non si riesce ancora a mettere il guinzaglio.

Claudio Brigliadori
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VERSO QUALE SISTEMA ELETTORALE SI ORIENTA GRILLO

Il 4 settembre l’assemblea congiunta di senatori e deputati del Movimento 5 Stelle ha approvato all’unanimità una bozza di proposta per riformare il sistema elettorale: sistema proporzionale con piccole circoscrizioni e distribuzione dei seggi con il sistema d’Hondt (http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_D%27Hondt), cioè sistema proporzionale a circoscrizioni piccole, nessuna soglia di sbarramento e voto usato come strumento non di delega, ma di partecipazione.
La bozza elaborata è quella di un proporzionale a circoscrizione piccola, dove la distribuzione dei seggi è calcolata con il sistema d’Hondt e non più con il metodo dei quozienti più alti. All’inizio era stata proposta una soglia di sbarramento all’1 o 2%, ma l’assemblea congiunta l’ha bocciata.
Dunque: governo dal basso, scelta dei candidati da parte degli elettori e non più persone nominate dai capipartito, e la possibilità per i cittadini di riappropriarsi della politica come ‘cosa pubblica’; centralità del Parlamento e non più Parlamenti scaduto al rango di firmadecreti e una trasformazione del voto da strumento di delega a strumento di partecipazione
Ancora non si parla di abolire il vincolo di mandato, ma si introducono alcuni cambiamenti per una democrazia effettiva dove l’eletto risponde all’elettore direttamente. L’assemblea congiunta ha visto la partecipazione di alcuni costituzionalisti, “tecnici” del Movimento che hanno dato i loro suggerimenti. Ora la parola spetta alla rete.
Il metodo è stato chiamato “metodo Rodotà” in ricordo della votazione su Rodotà.
Il tasto dolente resta la piattaforma elettronica che non funziona in tutte le regioni.
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Renzi promette l’abolizione del Senato
Io non so come il M5S la pensi
anche perché non mi sembra che la cosa sia stata mai discussa
Ho scritto altre volte solo la mia opinione
In genere un Parlamento bicamerale,presente in moltissimi Paesi del mondo,risponde a uno scopo preciso:distinguere una Camera di eletti su base nazionale da una di eletti su base regionale (là dove esiste uno Stato federalista),solo così le due Camere sono portatrici di interessi diversi
L’Italia,pur non avendo una struttura federale come gli Usa o la Svizzera,ha due Camere e il suo è un ‘bicameralismo perfetto’ perché le due Camere fanno le stesse cose e rappresentano le stesse persone,hanno pari poteri.
E’ ovvio che, com’è adesso in Italia, a fare una legge ci si mette molto di più, perché una Camera deve approvarla punto per punto e, se apporta qualche modifica, deve passarla all’altra Camera che deve approvarla esattamente com’è, ma se varia qualcosa dove ripassarla alla prima Camera ecc.Però questa lentezza è stata proprio voluta dai padri costituzionalisti affinché ogni legge fosse ben riflettuta e non votata frettolosamente e male. Sembrò loro in questo modo di garantire una maggiore democrazia.
Si è visto poi che quando la Casta voleva votarsi qualche legge a proprio vantaggio, come un aumento di rimborsi,riusciva a farlo lo stesso con la massima rapidità.E che, se voleva,infilava persino in Costituzione articoli nuovi,come il pareggio di bilancio,senza rispettare i tempi e i modi della Costituzione.
Su questo blog ho sentito auspicare non solo l’eliminazione delle Province ma pure delle Regioni
Io personalmente penserei che una forma di federalismo, non certo come quello di Miglio o di Bossi, ridisegnando e diminuendo le Regioni e facendo sparire quelle a statuto speciale, permetterebbe una maggiore democrazia dal basso e una migliore vicinanza degli eletti con gli elettori così che il controllo sul loro operato potrebbe essere migliore.
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Nella manifestazione No Tav una ragazza bacia il casco di un poliziotto.
La polizia fa scattare una denuncia per stupro!

Ogni tempo ha le sue necessità.
Mi sono sempre interessata di cultura.
e ho sempre sentito che il mio compito sociale era diffondere cultura.
Lo sanno tutto quelli che mi conoscono che nella mia vita non ho fatto altro, con poco compenso e troppo spesso gratuitamente, che dedicare il mio tempo alla diffusione culturale.
Mi sono occupata negli anni delle discipline più varie: poesia, filosofia, pedagogia, psicologia, diritto, storia, economia, letteratura, arte..
Ma questo è il tempo della lotta.
E la mia cultura oggi non può essere altro che una cultura della lotta.
Lo capisce bene un eroe delle resistenza culturale come Dario Fo, che ogni Italiano perbene stima e ammira per aver dedicato la sua vita non solo alla bellezza del pensiero critico ma alla forza splendida della libertà, perché solo il pensiero libero, alla fine, salverà l’uomo e lo farà evolvere. Solo questo tipo di cultura, che si rinnova ogni mattino e si vive come un compito esistenziale, alla fine ci salverà.
E che quell’uomo mirabile che tutto il mondo ci ammira stia su un palco vicino a Beppe Grillo ed entusiasmi ora come sempre una piazza di 5stelle mi riempie di gioia e mi onora.
Chi si è perso nei meandri della faziosità fine a se stessa, prigioniero di faide da cortile, e di risse di piccoli ingabbiati, non ha perso solo la luce dei 5stelle, ha perso anche il valore di tutti quegli Italiani illustri che, pur fatti saggi dall’età e dall’esperienza, hanno conservato il cuore intrepido del fanciullo senza il quale nessun mondo nuovo si potrà mai costruire perché nessun mondo nuovo senza quel cuore giovanissimo sarà nemmeno immaginato.

RIDIAMARO : – D

SULLA PADANIA SVENTOLA MUTANDA VERDE

Maria Novella Oppo
Negli anni passati abbiamo assistito invece a fenomeni abbietti, come quello di ministri della Repubblica che giuravano sulla Costituzione e poi non si vergognavano di sostenere la secessione, ingiuriando storia e simboli della nazione. Ma, di questa tollerata anomalia si sorrideva, considerando che, ma sì, si trattava solo di folclore leghista.
Un folclore che poi si è colorato di cinismo e ruberie, con la penosa family bossiana al centro di un «cerchio magico» di ladroni, mentre si assisteva allo svelamento dei ridicoli riti nordisti in messenscena per i gonzi. Una rivelazione che non è ancora finita, visto che ogni giorno la cronaca ci porta qualche notizia in più sull’attaccamento all’inesistente patria padana, tra gli altri, di Roberto Cota.
Il Tg3 ci ha fatto sapere che il presidente della Regione Piemonte, non pago di esercitare l’ubiquità delle note spesa, ha messo in conto a noi contribuenti italiani perfino dei boxer. Ma l’ideale leghista è salvo, visto che le mutande in questione erano verdi. Cosicché, finalmente sappiamo dove se la mettono, la padania.
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mark
mi ricordo mutande verdi..
e le corse di una bambina ..
per andare al gabinetto…
E facevo la pipi’ a letto..
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Proposta elettorale della Lega:
Mutande verdi per tutti!
Anzi, istituiremo una apposita card verde per i più poveri!
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Mutande verdi?
Ecco dove è finito il programma della Lega!
Erano un pacco e son finiti nel pacco
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Salvini paonazzo in TV:
“Ve le rimandiamo indietro a tonnellate le vostre mutande! “ (ovazione delle capre in delirio)
A’ Salvini, rimandaci indietro pure i voti che Cota ha rubato che così lo rimandiamo in Padania a calci in culo!
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Un’escalation di avvisi di garanzia per spese pazze nel mirino della magistratura
16 consigli regionali accusati di peculato,con tanto di dimissioni(a Bologna)e rissa(a Torino)e inchieste giudiziarie monitorate dalla Corte dei conti.16 su 20 finiti sotto accusa per furto di fondi pubblici.Negli scontrini al vaglio di magistrati e giudici contabili:più cene consumate contemporaneamente nello stesso posto o nello stesso tempo in posti diversi, mutande colorate e gioielli,viaggi extra lusso, ristoranti très chic,saune,massaggi,palestre, banchetti per cerimonie funebri,gioielli,penne d’oro,lap dance e perfino TASSE!
Cota il mutante con la mutanda verde pagata dai contribuenti accusa “disperati attacchi dei feticisti della penna,ennesima storpiatura eclatante»:-D
Copio: “Per i furti della Lega basterebbe leggere il bel libro di Filippo Astone, documentatissimo, dedicato alla “Disfatta del Nord” e al clima di corruzione,clientelismo e mala gestione all’ombra della Padania. C’è pure il processo per truffa di 40 milioni ai danni dello Stato sullo stesso Bossi. Ma il tocco finale, la pennellata d’artista, quello che fa scivolare tutto nel grottesco,sono le mutande verdi di Cota. Una vicenda che colpisce nell’”intimo”.
Le mutande portano dovunque anche ad una possibile crisi di Governo. La situazione in Piemonte è ogni giorno più ingestibile e anche i consiglieri di maggioranza, a porte chiuse, cominciano ad essere sempre meno certi di voler sostenere un Cota e affini le cui contraddizioni negli interrogatori, le continue sviste nelle note spese, fino all’acquisto con i soldi pubblici di prodotti per la toilette, sono imbarazzanti.
Calderoli iniziò la sua carriera con la robusta produzione letteraria di un libro titolato ‘Mutate mutanda’. Ne avrà regalata una copia al Cota? É la quadratura del cerchio magico cominciato e finito in mutande
Tolti i boxer, resta una pila di spese private passate per istituzionali, un andazzo della Lega per cui non basterà la difesa tecnica delle mutande.
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Mi ricordo mutande verdi
Marco Travaglio

Fra le spese istituzionali per 25. 410 € che lo sgovernatore leghista piemontese Roberto Cota s’è fatto rimborsare in 2 anni e mezzo dalla Regione, c’è un paio di boxer di color padano verde-kiwi, modello “Chappytrunk”, taglia L, costo 40 euro, acquistati il 6 agosto 2011 a Boston dove lo statista novarese era in missione istituzionale per “corso di formazione e visita al Mit”. Pareva brutto, vista anche la calura, indossare dei normali pantaloni”. Per la Procura, che ha chiuso le indagini a carico del Cota e di 42 consiglieri regionali in vista del processo, questo si chiama peculato. Per Cota “è solo fango dei feticisti della penna” che la Procura dovrebbe ignorare e anzi – chissà perché – “sostenermi”. Sì, ma le mutande verdi? “Colpa della mia segretaria: le ha inserite per errore in nota spese”. La malcapitata si chiama Michela Carossa ed è figlia del capogruppo leghista: i valori della famiglia. Resta da capire perché, se non voleva il rimborso, lo statista padano le abbia passato il relativo scontrino. Ma quella di scaricare tutto sulla signorina dell’ufficio accanto è un vecchio refrain dei politici. La penultima è quella di Bersani. Ma chi non ricorda Enza Tomaselli, segretaria tuttofare di Craxi? O Barbara Ceolin e Nadia Bolgan, quelle di De Michelis, che – confidò la prima ai pm – “aveva una segreteria di 50 persone, quasi tutte donne incontrate di passaggio e senz’alcuna preparazione professionale: eran lì solo perché gli piacevano, ciascuna pensava di esser la favorita dell’harem”. Però si resero utilissime nella stesura del suo opus magnum “Dove andiamo a ballare stasera”, guida alle discoteche d’Italia. Poi la mitica Eliana Pensieroso, segretaria del banchiere Pacini Battaglia, addetta alla fascettatura delle mazzette. Ma il precedente più illustre risale al 1986. Un giorno il professor Luigi Firpo, glorioso storico torinese, si imbatté in B che, intervistato da una delle sue tv, sfoggiava cultura declamando brani scelti dalla sua prefazione all’Utopia di Tommaso Moro. “Ma quel testo è il mio!”, balzò sulla sedia Firpo. Si procurò la preziosa edizione numerata by Silvio B Editore e scoprì che l’erudito palazzinaro aveva copiato interi brani della sua introduzione a Thomas More e la sua traduzione integrale dal latino, limitandosi a metterci la firma. Allora gli intimò di ritirare subito tutte le copie dal mercato e annunciò querela per plagio. Pochi giorni dopo lo chiamò un B piagnucolante: “La prego, non mi rovini con uno scandalo, è stata tutta colpa della mia segretaria”. Cioè tentò di far credere che la segretaria potesse aver copiato prefazione e traduzione dell’Utopia a sua insaputa, anzi contro la sua volontà. Firpo capì subito con che razza di cazzaro stava parlando e decise di prendersene gioco, seguitando a minacciare di mettere in piazza lo scandalo e rifiutando le scuse e le offerte di riparazione che il pover’ometto, ormai ridotto a stalker, gli faceva in telefonate quotidiane, accompagnate da regali sempre più costosi. A Natale un corriere da Segrate scaricò in casa Firpo un gigantesco bouquet di orchidee e un pacco dono con una valigetta in coccodrillo con le cifre ‘ LF ’ in oro. Sul biglietto era scritto: “Natale 1986. Molti cordiali auguri ed a presto… Spero! Per carità, non mi rovini!!! Silvio B”. Firpo, vecchio burlone, rispedì tutto al mittente con un biglietto beffardo: “Gentile dottore, la ringrazio della sua generosità, ma sono un vecchio professore abituato alla sua borsa sdrucita. Quanto ai fiori, la prego anche a nome di mia moglie Laura di non inviarcene più: per noi, i fiori tagliati sono organi sessuali recisi”. “Da quel giorno non lo sentimmo mai più”. Ma ora c’è Cota il mutandiere, e ho detto tutto.

Cota fa pagare a noi anche le sue mutande verdi?
E’ la green economy, bellezza!
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A ognuno il suo
Ci sono i mutandari (loro)!
E gli smutandati (noi)!
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.. e pensare che Cota voleva solo dimostrare visibilmente cos’aveva in testa!
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Daniele Sensi
… a Pontida le mutande verdi le davano pure con il pacco finto.
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RITA PANI
Mutande verdi

Immagino, cittadino piemontese, quale sia stato il tuo giubilo, nel momento in cui alla tv apprendevi che il trono sabaudo era stato conquistato, quando finalmente era stato espugnato il regno di “Roma Ladrona” (a cui la Lega non perdona). Devono essere stati giorni frenetici, di incredulità e speranza. Finalmente il Piemonte – e molto nord Italia – erano in mano dei paladini del padanesimo onesto. Immagino l’esaltazione con la quale ti sei fiondato verso la tastiera del computer, e dopo mezz’ora quando sei riuscito ad accenderlo, la soddisfazione con la quale hai iniziato a mandare messaggi, sull’e-mail, su Facebook o sul blog: “Troia comunista, fatti violentare da un rumeno che poi arrivano i zingari e ti portano via.” Eri felice. Ti immagino. Come immagino la fatica, mentre una per una cerchi le letterine giuste che ti sembrano gettate a caso sulla tastiera (te lo chiedi perché non siano in ordine alfabetico, ve’ ?) per scrivermi: “Comunisti di merda siete finiti, wiwa la lega, sud merda”. Ti sono vicina, cittadino piemontese. Ora, in questo momento particolarmente difficile per tutti voi, onesti nazisti federali, io vi penso. Penso a quante volte avreste voluto rompere il salvadanaio per recuperare i pochi euro necessari all’acquisto delle pallottole per far la guerra da Roma in giù. Penso alle volte che esaltati, vestiti come buffe comparse di un film storico degno di Ed Wood, vi siete recati a Pontida a osannare il vostro Re che vi invitava alla guerra. Quante volte avete messo mano alla tasca per comprare i gadget che servivano a rimpinguare le casse della Lega, svuotate per la politica di liberazione del nord. Peno a quante volte, avete sputato sui ladroni di Roma, alla fierezza col quale volevate la morte dei ladri che favorivano l’ingresso degli extracomunitari, a scapito della vostra pura razza nordica. Non voglio infierire, cittadino piemontese, scrivendo qua che il tuo governatore riusciva a mangiare in due o tre posti contemporaneamente, e meno che mai voglio ricordarti che eri proprio tu, a pagare le mutande verdi che lui comprava in boutique; non voglio nemmeno parlarti della famiglia bossi, che al figlio scemo ha comprato una laurea in Albania, e a quello un po’ più furbo le automobiline da sbattere come fossero quelle dell’autoscontro. Vorrei solo incoraggiarti ad andare avanti, a fartene una ragione. Oggi sai che non si rubava solo a Roma, ora sai che alla fine un po’ di sano comunismo avrebbe solo giovato, perché gente così, oggi, starebbe lavorando per lo stato, asfaltando le strade a piedi nudi, mettendo in sicurezza la vostra terra che frana –esattamente come al sud. E starebbero in galera, per aver permesso, e garantito il traffico di rifiuti che il sud lo sta uccidendo. E voglio regalartela una speranza, cittadino piemontese –che oggi sorrido e son buona. Vivi sereno, fortuna che il federalismo fiscale non è proprio come volevano loro; e poi Cota non è colpa tua. Mica ha rubato solo le mutande! In fondo ha rubato anche i voti, per potertele rubare.
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POLIZIOTTI FORCONI

Edelmann
Non siamo più l’Italia ignorante e sprovveduta che si lasciò abbindolare da Mussolini. Oggi sappiamo scegliere tra fascismi diversi
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Serena
Forconi: dopo la Polizia senza il casco, alla protesta si aggiungono migliaia di guidatori di motorini napoletani.
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Guli 1779
L’Italia si ferma. Anche perché continuare a scavare era difficile
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Avonas
Torino: i poliziotti si sono tolti il casco, adesso cominceranno ad andare in due sul motorino.
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Miguel Mosé
Domani Berlusconi incontrerà i camionisti. Per il tradizionale scambio di calendari.
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Santo Pazienza
Il Movimento dei Forconi verso la capitale. Marci su Roma.
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Heliandros
Movimento Forconi a Genova: manifestanti baciano i carabinieri. La situazione sta sfuggendo di mano: si temono fidanzamenti.
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Fdecollibus
I forconi bloccano le strade italiane. Lo dicevano che il problema di Palermo era il traffico.
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DaKilla
L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul livore.
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Elmorisco
L’Italia si ferma. Sembrava una cosa partita questa mattina, e invece son già passati vent’anni.
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MantovanAle
A Torino la polizia si toglie i caschi e viene applaudita.
Figuratevi quando hanno iniziato ad impennare con le moto
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ReNudo
“L’Italia si ferma”, guerriglia urbana sotto la sede della Regione Piemonte. Ora Cota avrà bisogno di un altro paio di mutande.
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Sissivabe
Alcuni poliziotti solidarizzano con i manifestanti togliendosi il casco. I più esuberanti sono persino arrivati a manganellarsi.
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Zip
A Torino alcuni poliziotti si tolgono il casco: “E adesso baciateci tutti”.
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http://masadaweb.org



MASADA n° 1501 18/12/2013 IL PAESE DEL CAOS IMMOBILE

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Paolo Ferrero e il movimento dei forconi – E dai un altro attacco di Scalfari al M5S – Chomski e le menzogne del potere – Frodi linguistiche – Il porcellum è anticostituzionale: i fuorilegge – Quasi 17 miliardi i costi della violenza alle donne in Italia – Qua è sempre ora di elezioni – La ripresa della Spagna – Ma dove sono questi tagli agli sprechi?- In Costituzione il divieto allo sviluppo – Corruzione, clientelismo e mala gestione all’ombra della mutanda verde padana

L’Italia è una barca alla deriva e pure senza bussola morale e politica. Siamo un popolo allo sbando. Cresce solo la disperazione!
I forconi stanno per varcare lo stretto e unirsi alle truppe padane, fascio con fascio.
A Roma non c’è categoria che non sia in rivolta nell’indifferenza totale e fedifraga di Letta.
Il Pd scivola sempre più a dx sta per nominare un Renzi che è più fascista di Berlusconi e del Duce, leverebbe subito i beni sociali e i diritti del lavoro, assieme al welfare e vuole togliere pure le pensioni alle vedove!
Montecitorio è il palazzo più odiato d’Italia ma i sondaggisti continuano a sgranare i loro sondaggi irreali e a giurare che Napolitano è il più amato degli Italiani.
Dopo 8 anni la Consulta si sveglia dal suo pagatissimo coma e dice che il porcellum è incostituzionale! Il suo presidente prende il doppio di Napolitano: 482mila € l’’anno, ma lo pagano solo per dormire. 42 milioni per un apparato obsoleto e nullafacente!
In 8 anni, quei menzogneri patologici dei partiti non hanno fatto che giurare che avrebbero cambiato sistema elettorale, guardandosi bene dal farlo e montando una incostituzionalità globale che comprende tutte le cariche dello Stato, abusive perché nate da un sistema abusivo.
Assieme alla sovranità popolare hanno scippato ogni sorta di diritto democratico, dall’equilibrio dei poteri dando una dismisura intollerabile al Presidente della repubblica che nemmeno per ombra è super partes, al Parlamento ormai ridotto a mero esecutore di decreti governativi, alla Corte dei Conti che non certifica più nulla né frena alcuna spesa abnorme, alla Magistratura infiltrata di figure partitiche faziose, alla Consulta che dorme il sonno degli iniqui, a Equitalia che riscuote solo il 5% dell’evaso sommerso guardandosi bene dal toccare banche e grossi capitali e perdendo ben 545 miliardi, per mera volontà politica!!!
Credete voi che in questa rabbia crescente i partiti si siano messi a rimediare qualcosa?
Come dice Padellaro: “Siamo il Paese del CAOS IMMOBILE!!

(Anna La Stella)

“L’Italia è una “poltiglia” che ha smesso di sperare nel futuro, non potete far finta di niente”.
(Censis)
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Jacques Le Goff, non a caso specialista del Medio Evo, denunciò già nel ’97 la nefasta smemoratezza storica degli economisti: “Una lacuna tanto più disdicevole se si pensa che la maggior parte degli stessi economisti, che hanno acquisito nelle nostre società e presso i governi europei e mondiali un’autorità spesso eccessiva e a volte ingiustificata, non hanno una buona conoscenza della storia economica e, cosa ancor più grave, si preoccupano poco della dimensione storica” (da un articolo di Barbara Spinelli).
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Quel che manca oggi alla rivolta è un’egemonia culturale e politica che la interpreti e non la sfrutti elettoralmente” (Barbara Spinelli).
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PAOLO FERRERO E I FORCONI

Riassumo Paolo Ferrero, che stimo molto nella sua parte critica ma che mi sembra poi debolissimo nella parte propositiva.
Ferrero riconosce la natura composita ma essenzialmente di dx del movimento dei forconi, che nasce dentro il neoliberismo ma sostanzialmente non riesce a contestarlo. I veri e propri forconi sono quelli di Ferro (autotrasportatori, agricoltori, artigiani); a lato Forza Nuova, Casa Pound e altre sigle ultras di dx. Il consenso è stato ampio. Anche chi non è di dx ha condiviso le ragioni della protesta.
Importante Torino, la città più impoverita del Nord, dove lo sciopero dei commercianti è stato totale, in particolare nei mercati rionali (Porta Palazzo) in lotta col Comune per le tasse locali. Poi agricoltori, trasportatori ed artigiani (significativa gli edili che sono senza lavoro). La contestazione ha attaccato Cota (Lega) che è un es. da manuale della casta verso cui cresce l’odio popolare. Cota e larga parte del consiglio regionale è accusato di utilizzo allegro dei rimborsi spese. Lo sdegno nei confronti di questa giunta che non se ne vuol andare è enorme e diffuso. La protesta torinese ha coinvolto 10.000 persone (non molte). Una regia non c’era ma c’era consenso e rabbia. La protesta coinvolgeva il ceto medio impoverito.
Il Governo Letta ha scelto di non reprimere il movimento ma gli scontri ci sono stati lo stesso Forza Italia ha sostenuto il movimento e ha proposto un incontro con le organizzazioni promotrici, poi lo ha abbandonato. C’è stato consenso nelle forze dell’ordine. Si pensi che nella sola repressione degli studenti della Sapienza a Roma e a Torino sono stati fermati giovedì più militanti che nei 3 giorni dei forconi in tutta Italia.
Le categorie in protesta sono state: trasporto, commercio, agricoltori, artigiani.
Contro: le tasse (Equitalia), l’Europa, la classe politica (Tutti a casa!), i sindacati.
Forza Nuova ha chiesto elezioni anticipate immediata col proporzionale. Il M5S è rimasto spiazzato perché agisce non con le piazze ma la rappresentanza legale.
Le sigle politiche di dx sono l’ossatura dei Forconi.
Se il Governo minimizza la questione sociale e la tratta come ordine pubblico invece che come questione politica,abbiamo la rivolta,come per le banlieu francesi o le rivolte inglesi.
Se lo Stato non fa nulla di buono per il popolo, a che serve la politica? Diventa la funzione parassitaria di una casta che pur non avendo alcuna utilità sociale vuole mantenere i propri privilegi. La globalizzazione neoliberista svuota la democrazia rappresentativa e crea la crisi della politica e la regressione del conflitto sociale a rivolta. Lo svuotamento della democrazia dall’alto fa contestare le forme conosciute della democrazia dal basso .
La sx deve attraversare la rivolta con la capacità di ricostruire una democrazia partecipata (ma l’estrema sx non dice mai come, mentre rifiuta la democrazia diretta di Grillo).
Abbiamo un ceto medio impoverito che crea nuovi poveri ma non riesce ad attaccare il neoliberismo e usa ancora parole d’ordine liberiste. Mentre invoca l’intervento del governo (ad es. i sussidi in agricoltura) chiede meno Stato nell’economia. Mentre sperimenta sulla sua pelle i disastri del libero mercato (pensiamo solo agli ipermercati), protesta come se il mercato funzionasse benissimo e l’unico problema fosse lo Stato. La rabbia nei confronti degli effetti della crisi non ha prodotto alcuna comprensione reale delle cause della crisi e di come uscirne. Non si sente la richiesta di una alternativa al neoliberismo che resta l’ideologia dominante. Il rischio è di rafforzare proprio chi rafforza il neoliberismo con la distruzione del welfare (vd Renzi). I commercianti hanno ragione a protestare ma non capiscono che, se lavorano meno, è per colpa degli ipermercati e della ridotta capacità di acquisto dei lavoratori per la disoccupazione e l’aumento di tasse, per cui non riescono a rivendicare dei limiti al mercato o una migliore redistribuzione del reddito. Solo se si aumentano salari e pensioni, cresceranno i consumi.
Ma i padroncini non capiscono a causa della colonizzazione dei cervelli che è andata avanti in questi 20 anni.
La presenza dei fascisti nei forconi è stata significativa ma mimetizzata. Solo in pochi casi gli sono venute fuori le cose che pensano (dittatura militare, antisemitismo, razzismo, omofobia,ecc). La stessa assenza di bandiere della dx e l’utilizzo del tricolore indica furbizia e organizzazione. Questi fascisti non sono dei nostalgici, parlano di se stessi come rivoluzionari conservatori. Si rappresentano come spirito del popolo. Ma le loro bandiere non sono quelle dei partigiani ma di chi vuol buttare a mare gli immigrati.
Dobbiamo fare una battaglia politica su obiettivi, culture politiche, democrazia, ma dobbiamo attaccare il neoliberismo, non basta protestare per la crisi, occorre attaccarne le cause.
I trattati europei e l’euro hanno prodotto una Ue che è il contrario dell’Europa dei popoli che aveva in mente Altiero Spinelli. Questa Europa non è un passo in avanti verso una maggiore civiltà ma è un passo indietro verso il dominio del capitale, la barbarie sociale e la distruzione della democrazia, è la distruzione della civiltà europea e non è riformabile, per questo proponiamo la disobbedienza unilaterale ai trattati. Occorre rompere questa Europa neoliberista e autoritaria e rimettere al centro la democrazia e la sovranità popolare, a partire dai livelli nazionali in cui questa sovranità può essere esercitata (perché allora deridono Grillo che vuole ridiscutere le regole euro?).
Il tema della sovranità nazionale va ripreso,a partire da una impostazione di classe internazionalista che contrasta con l’impostazione nazionalista e razzista. Rompere questa Europa significa in primo luogo non rispettarne più le direttive e sviluppare coerentemente questa impostazione fino alle estreme conseguenze nel caso in cui la linea della disobbedienza non dovesse portare i frutti necessari.
Mentre il libero mercato rimane intoccabile, le politiche europee sono sentite come arbitrarie. Occorre una campagna politica contro questa Europa,per la ripresa della sovranità del popolo sulle scelte che lo riguardano e per la non applicazione dei trattati.
Ferrero poi propone il recupero dei sindacati (ma non si sono screditati abbastanza? e dov’è che i sindacati difendono i senza lavoro?), la ripresa della lotta di classe (ma come? Se il precariato ha distrutto ogni appartenenza! Per questo, la battaglia politica di Grillo partì 4 anni fa proprio dal precariato!).
Anche Ferrero chiede il reddito minimo come garanzia per chi il lavoro non ce l’ha.
Rilancia il riassetto idrogeologico del territorio per lavoro e occupazione (Ma come? Se il pareggio di bilancio ci vieta ogni investimento pubblico!), la ristrutturazione del patrimonio abitativo (vecchia storia), una rete di muto soccorso tra i soggetti in crisi (i no global la fanno!), la chiusura settimanale dei supermercati ,e persino un rapporto con le Parrocchie(?).
Ferrero attacca poi il sistema per cui solo i lavoratori dipendenti e i pensionati pagano le tasse fino all’ultimo,mentre e i ricchi le eludono e artigiani e piccolo commercio le evadono. E per chi è in crisi scattano i soprusi di Equitalia che fa lievitare gli interessi in modo usuraio. Occorre porre tetti massimi agli interessi di Equitalia e fare una moratoria nei pagamenti per chi abbia debiti di lieve entità.

VIVIANA
Come no global rilevo gli stessi difetti dell’estrema sx che la opposero ai no global 30 anni fa: una giusta critica al neoliberismo anche se l’attacco che Grillo ha fatto a multinazionali, sistema bancario, Bce, Fm, Bilderberg e Casta partitica…è più puntuale, quasi a zero le proposte risolutive. Resta la diffidenza verso la democrazia diretta e tutto si risolve in un polpettone che ispira poco e non dice come uscire dalla crisi. Vecchie idee, nessuna novità, una stasi ideologica con poca verve. Mi spiace per chi poteva esserci compagno di lotta e ha perso l’occasione.
Mi spiace anche per il giornalismo italiano che fa, come sempre pessima informazione.
Io cerco di non guardare i talk show perché sono spazzatura pura. Di tutto quello che è successo è beccato due commercianti intervistati a Torino perché dicevano di avere avuto minacce. Ora a Torino il malessere è stato fortissimo a causa della pessima amministrazione Cota che ha alzato le tasse ai commercianti per cui quasi tutti hanno
chiuso per la protesta. Perché dunque sentire solo due che dicono di avere ricevuto delle minacce? Perché non sentire da altri i veri motivi del disagio? E’ un brutto mondo dove la falsità impera. Il M5S si ritrova tra due fuochi, da una parte l’attacco concentrato della dx e della sx di regime. Dall’altra l’estrema sx che l’ha ripudiato da sempre e che oggi si schiera tra i peggiori nemici del M5S, il che è assurdo e ridicolo, visto che le motivazioni della lotta e il nemico sono gli stessi. E questa acrimonia parossistica e spasmodica per cui al pari del Pd vedono in noi i nemici più odiati dimostra per vie diverse quanto la democrazia diretta desti timore in chi o con una via con un’altra non tenda mai alla democrazia dal basso ma cerchi di salvare l’attuale partitocrazia e tutti i suoi benefici mentre non riesce nemmeno a pensare ad una democrazia diretta. Questo blocco ideologico e quasi caratteriale dice quanto sia grande la rivoluzione culturale dei 5stelle e perché 9 milioni di persone l’abbiano scelta compiendo non una scelta meramente protestataria ma
una scelta ideale. E’ questo che Pd e sx estrema temono perché scardina tutti i paradigmi che hanno retto la loro azione politica.
C’è una legge di natura per cui chiunque si fermi e non evolva è destinato ad estinguersi. La sx è ferma al 1848. Il Pd è destinato a perire perché ha rinnegato se stesso, confondendosi col suo avversario (il capitalismo). E Monti, Letta e Renzi non sono che i servi di un capitalismo sempre più accentuato i cui effetti letali sono ormai invisi ai più.
L’estrema sx è destinata ad avere sempre meno seguaci perché si è staticizzata nella difesa di un quadro esplicativo (la lotta di classe) e di uno strumento di lotta (la rivoluzione armata) che sono sempre più obsoleti sia come schema teorico che come azione di
lotta, per di più con un linguaggio vecchio che ormai non fa più presa sulle giovani generazioni per cui parole come: lotta di classe, sindacato, cellula…non significano più nulla. Un altro difetto eclatante è che in una società moderna sempre più informatizzata,
l’estrema sx ha respinto da subito le implicazioni politiche e sociali rivoluzionarie della comunicazione via web, la sua capacità di porsi contro il potere e di fare controinformazione, la sua capacità di unire chi lotta in una battaglia comune e di creare una nuova resistenza.

PACE

La pace che verrà
Avrà occhi di allodola
Dischiuderà il mattino brillante di rugiada
Seguirà il vento sull’altura rubando note ai faggi
Raggiungerà il primo raggio di sole come un bacio
Danzando fra le nuvole accese a est nell’aria tersa
Sederà accaldata fra timide viole e ingenue primule
Ascolterà grida di bimbi al meriggio
fra le pieghe della collina
Sorriderà e alla sera,
coprirà con il suo manto i loro sogni.

Rosa Anna Oioli

MONTALE – Ossi di seppia:

«Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo
»

«Forse un mattino, andando in un’aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco
»
..
Elias Vacca
Eliminato il Porcellum, il presidente della Consulta chiede al parlamento: “Avete altri quesiti da pòrci?”

NUOVO ATTACCO DI SCALFARI AL M5S

Scalfari fa il solito attacco demenziale a Grillo,che accomuna ad Alba dorata, ai forconi, Le Pen e la Lega, cioè al peggio che c’è. Davvero quest’uomo fanatico con le sue paranoie è fuori di testa,e pensare che viene usato dal potere per manipolare l’opinione pubblica, da Draghi, Napolitano e Letta, secondo i loro scopi, fa rabbrividire. Ma la riunione dei 3 a casa sua per concertare il futuro d’Italia ne fa prova.
Scalfari attacca anche la sua vecchia amica Barbara Spinelli perché non ha verso i 5stelle il suo stesso atteggiamento di stupida ferocia.

Risposta di Barbara Spinelli
Sono stupita dalle parole che Scalfari dedica non tanto e non solo alle mie idee sulla crisi italiana ma,direttamente,con una violenza di cui non lo credevo capace, a me. Violento è infatti l’uso che fa di Altiero Spinelli, del quale nessuno di noi può appropriarsi: chi può dire come reagirebbe oggi di fronte alle rovine d’Italia e dell’Europa da lui pensata nel carcere dove il fascismo l’aveva rinchiuso, e difesa sino all’ultimo nel Parlamento europeo? Non ne sono eredi né Scalfari, né il Presidente della Repubblica né io. Il miglior modo di rispettare i morti è non divorarli, cioè non adoperarli per propri scopi politici o personali. Mi spiace che Scalfari abbia derogato a questa regola aurea.
Quanto al M5S, io dico che va ascoltato: non è solo l’Italia peggiore che ha votato per lui a febbraio. Senza la sua scossa il discorso pubblico continuerebbe a ignorare la crisi dei partiti, i modi del loro finanziamento, l’abisso che li separa dalla loro base. Mettere il M5S sullo stesso piano di Le Pen o Alba Dorata più che un errore è una contro verità. È anche un gesto di intolleranza verso chi la pensa diversamente.
Su ciò dico un’ultima cosa: è inutile e scorretto accusare Grillo di condannare alla gogna i giornalisti, quando all’interno d’una stessa testata appaiono attacchi di questo tipo (i suoi) ai colleghi
“.

…e che Scalfari usi la gogna come arma feroce e brutale mi pare fuori discussione.

Barbara Spinelli e Eugenio Scalfari scrivono entrambi su Repubblica ma la loro intelligenza ha preso direzioni diverse.
La Spinelli è possibilista su Grillo.
Scalfari mostra nei suoi confronti un odio implacabile e ormai fobico.
Che su uno stesso giornale ci siano delle divergenze è persino un bene. Che queste divergenze siano bollate con un marchio di infamia da uno dei due giornalisti è segno di intolleranza e antidemocrazia.
Scalfari fa un editoriale sullo storpiamento che le parole (e dunque i concetti) possono avere. Dovremmo piuttosto chiedere a lui cosa è rimasto dei suoi antichi concetti di libertà, tolleranza, pluralismo, democrazia, ora che è diventato il cieco cane da guardia del Pd e che al di fuori di questa assurda e indifendibile divinità non riesce a concepire e ad accettare assolutamente nulla, impietrito e congelato nella ripetizione faziosa di un apparato di cui soffriamo errori gravissimi e ventennali e una caduta a picco di ogni principio democratico e civile.
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Altiero Spinelli, padre di Barbara Spinelli, è uno dei padri dell’Unione europea ma dovremmo chiedere a Scalfari dov’è finita la grande idea di Spinelli in questa attuale cinica e sordida unione di banche che opera una vera macelleria sociale ed economica sugli Stati. Bisognerebbe chiedere al pontificatore Scalfari cosa avrebbe detto il grande Spinelli e se non avrebbe vomitato di fronte a quella riunione di Draghi, Letta e Napolitano a casa Scalfari, quando i 4 marpioni hanno consolidato la loro idea di depredazione dell’Italia a tutto vantaggio del grande capitalismo finanziario, che cosa c’è mai di sx in questo progetto devastatore che ci ha portati alla crisi più nera senza che nessuno chieda venia o faccia ammenda e cosa rimane dell’idea di una federazione di Stati dotati ognuno di una propria sovranità in questa attuale Ue dove le sovranità sono state assassinate a tutto favore di un’orda di banchieri autoreferenziali e votati solo all’uso spregiudicato del denaro.

La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo”.

La malattia che porta al totalitarismo non è mai di quelle malattie che si chiamano incurabili, contro le quali l’organismo colpito non può nulla. È una malattia di cui muore l’organismo che vuole veramente morire,e che rinunzia perciò a difendersi”.

E del totalitarismo del sistema finanziario, Spinelli aveva avuto qualche sentore?
La sua vita, le sue lotte, la sua prigionia, segnano tutte un percorso di libertà.
Ma possiamo dire ora noi che il cammino dell’Europa sia stato un percorso di libertà? O non piuttosto un coacervo di coazioni, costrizioni, diktat, furti di diritti e valori, distruzione dei principi fondanti le migliori Costituzioni del mondo? Possiamo noi dire che il cammino dell’Europa non sia stato piuttosto un percorso “di potere”? E il potere, come insegna la storia, è sempre stato inimicissimo della democrazia come della libertà.
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Barbara Spinelli
«Gli italiani non sono solo consumatori-contribuenti ma cittadini con il diritto di sapere il tempo da cui vengono e quello verso cui vanno »

Barbara Spinelli è stata tra i fondatori di Repubblica come Scalfari, per questo Scalfari è tanto offeso che le sue valutazioni abbiano preso a divergere dalle sue. Ma a Barbara Spinelli Grillo non dispiace mentre considera una aberrazione quella congrega di finiti saggi scelti da Napolitano per riscrivere la Costituzione come fossero una oligarchia di potere assoluto che di democratico non ha nulla.
Scrive:
«È con la forza dell’inerzia che quest’ordine fa oggi quadrato contro Grillo, per neutralizzarlo e spegnerlo. Sbigottito dalla democrazia partecipata e dalle azioni popolari, il vecchio sistema si cura coi veleni che ha prodotto, indifferente alla vera nostra anomalia che è Berlusconi: anomalia che spiega Grillo e le sue rigidità. I veleni sono le cerchie di potenti, legati ai partiti e non all’elettore, e si sa che la democrazia, quando si moltiplicano le domande cittadine, secerne le sue ferree leggi delle oligarchie. “I grandi numeri producono il potere di piccoli numeri”, disse tempo fa Gustavo Zagrebelsky: “L’oligarchia è l’élite che si fa corpo separato ed espropria i grandi numeri a proprio vantaggio. Trasforma la res publica in res privata”»

«Contrariamente a quello che si tende a credere, non è il suffragio universale a sparire per primo, quando la democrazia si spezza. Per primi sono azzoppati i suoi guardiani, che non mutano col cambio delle maggioranze e che sono le leggi, i magistrati, le forze dell’ordine, la stampa che tiene sveglio il cittadino tra un voto e l’altro. Anche le costituzioni esistono per creare attorno alla democrazia un muro, che la protegge dalla degenerazione, dal discredito, soprattutto dal dominio assoluto del popolo elettore. Quando quest’ultimo regna senza contrappesi, infatti, le virtù della democrazia diventano vizi mortiferi».

NOAM CHOMSKY (no global)
10 modi per capire le menzogne che ci dicono:

1) La strategia della distrazione, fondamentale per le grandi lobby di potere, per mantenere l’attenzione del pubblico concentrata su argomenti poco importanti, così da farlo interessare a fatti in realtà insignificanti. Per es., l’esasperata concentrazione su alcuni fatti di cronaca (Bruno Vespa é un maestro)
2) Il principio del problema-soluzione-problema: si inventa a tavolino un problema per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Es: mettere in ansia la popolazione con epidemie fasulle, come l’aviaria creando ingiustificato allarmismo, per vendere farmaci che altrimenti resterebbero inutilizzati
3) La gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ così che il neoliberismo si è imposto dall’80 al 90: stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta
4) Il differimento. Per far accettare una decisione impopolare la si presenta come “dolorosa e necessaria”. Si parla continuamente dello spread per far accettare le “necessarie” misure di austerità come se non esistesse una politica economica diversa.
5) Rivolgersi al pubblico come se si parlasse ad un bambino, tipico di troppe trasmissioni generaliste. Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni, questa perderà il suo senso critico, come un bambino di 12 anni appunto.
6) Puntare sull’aspetto emotivo molto più che sulla riflessione. L’emozione manda in tilt la parte razionale dell’individuo, rendendolo più facilmente influenzabile.
7) Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. Pochi, per esempio, conoscono cosa sia il Bilderberg o la Trilaterale. E molti continueranno ad ignorarlo, a meno che non si rivolgano direttamente ad Internet.
8) Imporre modelli di comportamento. Controllare individui omologati é molto più facile che gestire individui pensanti. I modelli imposti dalla pubblicità sono funzionali a questo progetto.
9) L’autocolpevolizzazione. Si tende, in pratica, a far credere all’individuo che egli stesso sia l’unica causa dei propri insuccessi e della propria disgrazia. Così invece di suscitare la ribellione contro un sistema economico che l’ha ridotto ai margini, l’individuo si sottostima, si svaluta e addirittura, si autoflagella. I giovani, per esempio, che non trovano lavoro sono stati definiti di volta in volta, “sfigati”, choosy”, bamboccioni”. In pratica, é colpa loro se non trovano lavoro, non del sistema.
10) I media puntano a conoscere gli individui (mediante sondaggi, studi comportamentali, operazioni di feed back scientificamente programmate senza che l’utente-lettore-spettatore ne sappia nulla) più di quanto essi stessi si conoscano, e questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un gran potere sul pubblico, maggiore di quello che lo stesso cittadino esercita su se stesso.

(Visioni urbane)

Eccezionale intervento dei deputati M5S a Bruxelles: applausi in tutta Europa

Come ogni anno, sponsorizzato dalla Unione Europea e dal Parlamento Europeo di Strasburgo, si è aperta la sessione del “European Youth Forum”, una importante manifestazione gestita dai più giovani parlamentari d’Europa, in cui i grossi papaveri di Bruxelles, una volta tanto, partecipano come ascoltatori e osservatori.. il tema di questa edizione 2013 è: ” Giovani parlamentari europei raccolgono le forze per trovare una soluzione immediata al problema della disoccupazione giovanile”,tema decisivo per i 450 milioni di europei. Nessuna notizia è stata data, che io sappia, dai notiziari televisivi. Nessuna notizia è stata data sui quotidiani né sui siti on line e il motivo c’è.
Enorme è stata la sorpresa, per tutta la stampa estera europea presente al convegno, nell’ascoltare il discorso di questo giovanissimo sconosciuto, Claudio Cominardi, eletto deputato nelle fila del M5S nella circoscrizione di Brescia. Un discorso considerato da tutti il più commovente e, ciò che più conta, quello culturalmente più evoluto e il discorso più europeista mai ascoltato in tempi recenti a Bruxelles. La BBC ha aperto il suo telegiornale riferendo che ” i giovani parlano del loro futuro in Europa: un deputato italiano offre uno strumento rinfrescante lanciando un nuovo modello d’Europa”. Ma credo che nessuno vi informerà mai sull’accaduto.
(dal blog di Sergio Di Cori Modigliani )

Per leggere l’intervento: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/12/eccezionale-intervento-dei-deputati-m5s.html

Cominardi ha ricordato che nel ’42 Altiero Spinelli si raccomandava che la scuola preparasse tutti nell lotta per la vita senza distinzioni tra ricchi e poveri e che un piano europeo di garanzia al lavoro avrà senso solo come “piano contro la precarietà”.
Suggerisce di rialzare i diritti sociali e del lavoro, di superare la Direttiva Bolkestein anche per non penalizzare chi non de localizza e non ridurre al minimo i diritti dei lavoratori.
Denuncia la mancanza in Europa di sostegno per incoraggiare l’innovazione fra i giovani imprenditori. Ci sono cose che si possono fare anche senza modificare i Trattati. Per esempio cambiare le condizioni di ammissibilità ai finanziamenti per chi ha idee e intuizioni geniali, abbassando le soglie minime di valore dei progetti finanziabili e senza chiedere cofinanziamenti a chi fa le domande. Adesso tutti i progetti Europei e nazionali ormai fanno riferimento a una economia che non esiste più. Quella del capitale finanziario. Invece stiamo entrando nell’economia del capitale sociale! Anche in Europa avremmo bisogno di qualcosa di simile allo “Steve Jobs Act”. Non si possono finanziare solo “tecnologie provate”: questo esclude ad es. le stampanti tridimensionali, le tecnologie dell’idrogeno, smart grid e perfino solar cooling e digestori anaerobici. Non ha senso che la BEI si limiti a intervenire solo per progetti di efficienza energetica negli edifici e di fotovoltaico già garantito da conti energia ventennali. Qualunque banca commerciale può farlo!
Dovremmo tornare all’idea del grande Presidente Jacques Delors di sviluppare una strategia internazionale di promozione dell’Europa Sociale, con l’aiuto della Confederazione europea dei Sindacati e sfidare la Cina, e gli altri paesi BRIC e in via di sviluppo proprio su questo terreno. Associazione libera dei cittadini e libertà sindacali, welfare generalizzato e reddito minimo, dovrebbero essere permesse e sviluppate nei paesi che sono nostri partner commerciali. Oppure dovremmo riconsiderare radicalmente I nostri accordi commerciali con loro, per non creare condizioni inique sia di partenza che operative per i nostri imprenditori. Per questo abbiamo bisogno di coesione nelle nostre politiche sociali e di una direzione forte delle nostre relazioni internazionali, che non può certo essere assicurata dall’attuale Commissione e dall’attuale Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Internazionale Ms Ashton. Abbiamo bisogno di una nuova “governance” delle relazioni internazionali che rifletta l’idea di Altiero Spinelli che “la Federazione Europea garantisca che i rapporti con i popoli asiatici e americani si possano svolgere su una base di protezione dei diritti del lavoro e di pacifica cooperazione, in attesa di un più lontano avvenire, in cui diventi possibile l’unità politica dell’intero globo.”
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FRODI LINGUISTICHE
Viviana Vivarelli

Berlusconi strepita che “può anche allearsi con Grillo per votare l’impecheament contro Napolitano”. Allearsi è una parola impropria.
Se tre persone vanno in banca, una per rubare alla banca, un altro per chiedere un mutuo per la casa e un terzo per versare un milione, nessuno direbbe che sono ‘alleate’.
Ma i nostri giornali sono così meschini da usare il termine ‘alleati’ anche quando soggetti opposti tendono a una stessa azione per motivi opposti e su questa ambiguità dislessica i TROLL ci vanno a nozze. Stesso registro per chi “è contro l’Europa”. Erano contro l’Europa Berlusconi con Tremonti e tutti i leghisti. Sono contro l’Europa quelli dei forconi. Grillo non è mai stato contro l’Europa, e non è nemmeno contro l’euro, vuole che le regole dell’euro e dell’Europa siano ridiscusse per il bene di tutti. Credete che ai giornalai di regime le macroscopiche differenze tra un evasore conclamato, dei secessionisti localizzati e uno che protesta contro un’Europa solo delle banche interessino a qualcuno? Ma neanche per sogno! Sanno solo unire in un coacervo inestricabile tutti quelli che “ce l’hanno con l’Europa” come fossero un corpo solo, senza nemmeno riuscire a spiegare perché.
Siamo il Paese della frode anche linguistica
Non dico altro!

MANDELA -Sergio Paronetto (vicepresidente di Pax Christi Italia)

Pregare, meditare, conoscere, operare…Onorare la memoria di Nelson Mandela vuol dire inserirsi nel travagliato cammino della nonviolenza moderna, nata proprio in Sud Africa con Gandhi, Albert Luthuli, Denis Hurley e tanti altri.
Mandela ci lascia un messaggio universale utile per molte situazioni conflittuali. Quanto bene potrebbe fare oggi, ad esempio, la sua pratica di “riconciliazione nella verità e nella giustizia” per la Siria, il conflitto palestinese-israeliano, la Nigeria, il Centro Africa e altrove!
In Sud Africa, la pace come lotta per la libertà e la giustizia, dopo aver attraversato il grande tormento del conflitto armato, ha saputo trasformare il dolore di un popolo in cittadinanza attiva liberatrice. Il “perdono” è diventato un progetto sociale e politico. La Commissione per la verità e la riconciliazione avviata nel 1996, presieduta dall’arcivescovo Desmond Tutu (da lui descritta nel bel libro Non c’è futuro senza perdono) ne è stato un segnale, luminoso anche oggi per un Sud Africa agitato da immensi problemi e per tante parti del mondo.
Il suo messaggio ha attivato dinamiche generatrici di “giustizia ricostitutiva” e di trasformazione nonviolenta dei conflitti. Assieme a Gandhi, a M. Luther King, a Giovanni XXIII (tralascio l’elenco di altri operatori di pace che dovrebbero essere conosciuti nelle nostre scuole), il movimento di Mandela ha aperto un cammino planetario e quotidiano per l’unità della famiglia umana. La sua vita, carica di una spiritualità intensa e sobria, incarnava i valori viventi della Dichiarazione universale dei diritti umani (per me anche del Vangelo). In una lettera alla moglie del 1975 dalla prigione di Kroonstad, osservava che “onestà, sincerità, semplicità, umiltà, generosità genuina, assenza di vanità, disponibilità a servire gli altri – qualità che sono facilmente a portata di mano di ogni individuo- sono il fondamento della vita spirituale di una persona”. Viveva l’esperienza carceraria come “opportunità di guardare quotidianamente dentro a tutto il tuo modo di comportarti, di superare il male e sviluppare ciò che è buono in te. Una meditazione regolare molto benefica…Non dimenticare mai che un santo è un peccatore che non smette mai di provarci”. Un modo per dire che ognuno di noi può cambiare in meglio ed essere il sogno che intende realizzare. Il sogno diurno della pace nonviolenta e fraterna.

IL PORCELLUM E’ ANTICOSTITUZIONALE. I FUORILEGGE
Marco Travaglio

Nll’ottavo compleanno del Porcellum, voluto nel dicembre 2005 dall’Udc di Casini, scritto da Calderoli, approvato da tutto il cdx e poi conservato anche dal csx, la Corte costituzionale ha finalmente stabilito che quella legge non è soltanto una porcata: è anche incostituzionale in almeno due punti, il premio di maggioranza del 55% dei seggi alla Camera per la coalizione più votata (senz’alcun tetto) e le liste bloccate con i candidati nominati dai partiti. Ne discende che sono, se non giuridicamente, almeno moralmente incostituzionali tutti i parlamenti eletti con quel sistema: quello del 2006 (maggioranza Unione), quello del 2008 (maggioranza Pdl-Lega) e soprattutto quello attuale, uscito dalle elezioni del 24-25 febbraio.
Dunque sono incostituzionali anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rieletto dai parlamentari incostituzionali, e con molti più voti del dovuto (quelli dei deputati Pd-Sel eletti dal premio di maggioranza ora cassato). E lo è anche il governo di Letta jr., che a Montecitorio gode di una vasta maggioranza dopata da quel premio ora caduto: decenza vorrebbe che i deputati in sovrappiù decadessero e andassero a casa. Insomma, tutto il sistema è fuorilegge. E, se avesse un minimo di dignità, procederebbe a una rapida eutanasia per riportarci al più presto alle urne con una legge elettorale finalmente legittima: una nuova, se mai riusciranno a trovare uno straccio di accordo o quella disegnata ieri dalla Corte con una sentenza formalmente “caducatoria” (cancella premio e liste bloccate), ma sostanzialmente “additiva” e “paralegislativa”.
Naturalmente lo sapevano tutti che il Porcellum era incostituzionale. Ma si comportavano come se fosse legittimo. Fino alla suprema protervia di pretendere, dal Colle in giù, che un Parlamento e un governo porcellizzati riscrivessero la Costituzione. Con la complicità di decine di presunti “saggi”, anch’essi incostituzionali per contagio, che hanno screditato se stessi e l’intera categoria prestandosi alla controriforma. Ora almeno quella minaccia pare sventata. Ma sia chiaro che qualunque altra “riforma” (tipo quella della giustizia) sarebbe viziata dallo stesso peccato originale: quindi si spera che lorsignori ci risparmino altre porcate.
La cattiva notizia è che, a causa dell’insipienza dei partiti e del loro Lord Protettore e Imbalsamatore, la Consulta riporta le lancette dell’orologio indietro di vent’anni, riesumando l’ultima legge elettorale della Prima Repubblica: quella con cui si votò nel 1992, il proporzionale puro con preferenza unica (a parte lo sbarramento al 4% per l’accesso alla Camera e all’8 per l’accesso al Senato dei partiti non coalizzati). Quella sonoramente bocciata dall’82,7% degli italiani il 18-19 aprile ‘93 nel referendum di Segni & C. che introdusse il maggioritario (poi in parte recepito e in parte no dal “Mattarellum”). Le forbici della Consulta proprio questo fanno: trasformano il Porcellum da legge maggioritaria in legge proporzionale spianando la strada ai nemici del bipolarismo. Napolitano, Letta, Alfano e Casini in testa: i nostalgici dei governi che non nascevano delle urne, ma dagli accordi aumma aumma nelle segrete stanze dei partiti e del Quirinale.
Se, come dicono, Renzi e i 5 Stelle vogliono difendere il bipolarismo (“Morto il nano, ce la giocheremo noi e il Pd, e ne resterà solo uno”, tuonava Grillo), possono rendere un grande servigio al Paese: scrivendo insieme una nuova legge elettorale, col ritorno al Mattarellum o col doppio turno alla francese, che salvi il bipolarismo. Se invece ci faranno votare con la legge della Consulta, ci condanneranno a un futuro terrificante: quello dell’Inciucio Eterno.

QUASI 17 MLD I COSTI SOCIALI ED ECONOMICI DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN ITALIA

Oggi, nella giornata contro la violenza sulle donne, vorrei riportare i dati incredibili della recente ricerca di Intervita Onlus, Quanto costa il silenzio?, la prima indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne in Italia.
Dal comunicato di Intervita: “Accanto agli inaccettabili ed inestimabili costi umani di questo vero e proprio bollettino di guerra, ad aggravare il dramma di una condizione che rende impossibile una vita “normale” alle donne vittime di violenza, ci sono anche gli effetti in termini economici, sopportati sia dalle vittime che dalla società nel suo complesso. Una cifra allarmante. Quasi 17 miliardi di euro i costi economici e sociali della violenza: di cui quasi 2,3 riguardano i costi dei servizi e oltre 14 miliardi di euro quelli umani e di sofferenza. L’equivalente di una strage in cui perdono la vita 11.000 persone o il triplo degli incidenti stradali che avvengono in un anno in Italia. E questo a fronte di un investimento della società civile di circa 6,3 milioni di euro per cercare di contrastare e prevenire la violenza sulle donne (dati riferiti al 2012)”.
Questi sono solo alcuni dei risultati emersi da “Quanto costa il silenzio?” realizzata da Intervita Onlus – con il patrocinio del Dipartimento per le Pari Opportunità – con l’obiettivo di offrire uno stimolo per intervenire concretamente nel prevenire e contrastare ogni abuso sulle donne.
E poiché credo che la violenza sulle donne si combatta anche e soprattutto a livello culturale, segnalo anche l’uscita del libro DI PARI PASSO della ottima e neonata casa editrice Settenove, che raccoglie l’esperienza del percorso educativo contro la violenza di genere intrapreso nelle scuole medie dal centro antiviolenza Soccorso Rosa, al quale ha aderito poi l’associazione umanitaria internazionale Terre des hommes.

E’ SEMPRE L’ORA DELLE ELEZIONI
BEPPE GRILLO
Le elezioni in Italia sono come la vecchia pubblicità dei Pavesini. E’ sempre l’ora delle elezioni. Ogni anno ci sono centinaia o anche migliaia di Comuni che vanno al voto. Sono 8.092. Ci sono poi le elezioni regionali che cadono per le diverse regioni anch’esse ogni anno. Immancabili le elezioni europee, insopprimibili quelle provinciali nonostante la loro inutilità (ci sono Province con meno di 100.000 abitanti), inevitabili quelle politiche, spesso anticipate. Le elezioni amministrative e regionali possono essere anche annullate o può cadere una giunta per corruzione, per infiltrazioni mafiose o per altri mille motivi. In tal caso si fa il bis. Altro turno elettorale. Ogni elezione è buona per chi vince, anche fosse l’ultimo dei comuni italiani, per riaffermare il primato del suo partito a livello nazionale. Chi perde invece si aggrappa all’archivio storico delle consultazioni con ardite acrobazie statistiche per spiegare che se non ha vinto, almeno ha “non perso”. Non solo le elezioni non finiscono mai, ma gli esaminandi si moltiplicano. Regioni con la popolazione di un quartiere di città, province che non hanno neppure la dimensione di un medio comune e di comuni con gli abitanti di un condominio, talvolta di un appartamento con famiglia numerosa. C’è la corsa a diventare regioni, province, comuni. Una corsa all’oro che promette poltrone, sussidi, finanziamenti, appalti, poteri. I costi di questo stillicidio sono incalcolabili. Nessun governo ha mai provato ad unire le diverse consultazioni. Comunali, politiche e regionali, con l’introduzione di macro regioni (attualmente 11 regioni su 20 hanno meno di due milioni di abitanti) dovrebbero tenersi in un’unica sessione. Le provinciali vanno abolite da subito. I Comuni sotto i 5.000 abitanti vanno accorpati. Nulla di tutto questo è previsto, le greppie del potere devono rimanere in vita e, se possibile, moltiplicarsi. Consigli, assessori, sindaci, presidenti, una folla che dipende dalla politica. Il Giorno Unico del Voto suona bene.

PAOLA TAVERNA
Le frasi storiche: “Il MoVimento 5 Stelle non può dare e non darà la fiducia a chi inganna la cittadinanza. Il MoVimento 5 Stelle non fa alleanze e non è la ruota di scorta di nessuno, tantomeno di chi per 7 anni è stato il principale alleato del condannato Berlusconi. Qui o si governa o si va tutti a casa, non ci sono margini. Solo con un Governo a 5 stelle potremo davvero avviare il risanamento del Paese. In mezzo non c’è niente.
Niente, siete niente!

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Antonio
Con una dozzina di capi d’accusa a suo carico, tra cui racket e corruzione, l’ex sindaco di Detroit Kwame Kilpatrick è stato condannato a 28 anni di carcere.
DETROIT USA, non DEDIETRO ITALY.

LA RIPRESA DELLA SPAGNA
Lalla cita:
http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/11/come-la-telecom-affonda-litalia-mentre.html#comment-form

L’Italia, ormai è assente in tutti i teatri che contano nel mondo. Dal 2014 lo sarà molto di più, soprattutto per via della vendita di Telecom agli spagnoli che hanno portato a casa un colpo davvero fantastico. La Spagna si sta muovendo benissimo, è il motivo per cui l’abile Rajoy è riuscito a strappare alla Troika la concessione di un deficit al 5,8% (il doppio dell’Italia) mentre l’Italia viene trattata come l’ultima della classe e non soltanto non concedono più nulla, ma neppure accettano di negoziare sedendosi intorno a un tavolo.
Danno ordini e basta. Talmente incompetente e cialtrona, questa classe dirigente -sia i politici che gli imprenditori- da essere diventata ormai inservibile per i loro stessi sponsor.
La Spagna, invece, pur in mezzo a gigantesche difficoltà e a un quadro sociale di impressionante disagio, sta preparandosi il terreno grazie alla fortuna di potersela vedere con un intero continente brulicante di fermenti, novità e dinamismo (500 milioni di consumatori) come quello dell’America Latina, con il quale condivide la stessa lingua e cultura d’origine -unica eccezione il Brasile- e quindi giocano in casa. Tutto il sistema geo-politico di relazioni strategiche che l’Italia aveva costruito negli ultimi 50 anni con l’Argentina, Cile, Uruguay, Perù, Venezuela, Ecuador e Messico, è andato in fumo in seguito alla disastrosa gestione politico-economica degli affari, vissuta con taglio unicamente coloniale: territori da espogliare a furia di tangenti da dare (e prendere) a governi corrotti, abilmente messi lì dalla Cia.
Non si sono neppure accorti che il mondo era cambiato. Non hanno neppure preso atto di ciò che stava accadendo in Sudamerica e in Messico, pensando sempre con la vecchia mentalità dell’arroganza democristiana e sono in molti (per non dire quasi tutti) i soggetti politici italiani che oggi si stupiscono delle parole, dei gesti e delle azioni di Papa Bergoglio come se si trattasse di un uomo piovuto dalla Luna.

LAVORARE SUL POSITIVO
Viviana Vivarelli

Se vogliamo cambiare le cose in meglio, cominciamo a svecchiare il cervello dalle ragnatele, dai modi di dire acquisiti e stantii, dalle forme mentali obsolete, dagli atteggiamenti qualunquisti e menagrami, dalle induzioni perverse del potere che anche attraverso questi mezzi ci ottenebra la mente e ci fiacca la volontà!
Basta col dire in modo fatalistico che ogni popolo ha i politici che si merita, che non cambieremo mai, che andremo a stare sempre peggio, che gli Italiani sono così e basta, che non saranno mai in grado di fare questo o quello! Queste sono trappole mentali che ci stendono a terra, assassinii della volontà, stupri alla speranza.
Lavoriamo sul positivo anche mentalmente, perché avere pensieri costruttivi è il primo passo per fare azioni concrete. Cambiamo noi in meglio nelle aspirazioni, nelle valutazioni, nelle proposizioni di vita. Allarghiamo le speranze e avremo già mezzo vinto.
Il primo passo della vittoria consiste nel potersi immaginare un mondo migliore, così come il primo passo dell’atleta è potersi immaginare la vittoria.
Guardiano più solidamente alle virtù e alle capacità di quanti, e sono tantissimi, non si piegano a queste valutazioni mortifere, a questi masochismi del disfattismo e della sfiducia in se stessi e negli altri.
La prima mossa di chi vuole entrare in battaglia è la consapevolezza di poter resistere e vincere. C’è un atto preliminare da cui dipende tutto: la fede in se stessi, la stima del bene esistente in noi e attorno a noi, la volontà che nasce dalla solidarietà, il sapere che si è nel giusto e che siamo in tanti ad esserlo e che condividiamo le stesse sofferenze e le stesse speranze, il senso di fratellanza e di partecipazione comune, l’essere un ‘noi’.
Finché ci barricheremo dietro il disfattismo o la negatività, niente potrà mai succedere di buono, e il vizio della nostra speranza diventerà istantaneamente il difetto della nostra volontà.
Se siamo menagrami, se vediamo tutto nero, se generalizziamo il male, allora ci suicidiamo da soli.

Mindorsar
E poi dicono che questo governo non ottiene risultati positivi.
Ci sono:
“Più” ditte che chiudono.
“Più” imprese che falliscono.
“Più” disoccupati.
“Più” povertà.
“Più” tasse.
“Più” debito pubblico.
“Più” esodati.
“Più” corruzione.
Sfido chiunque nel mondo a fare meglio.
Ci prendono per il culo persino nei “Simpson”.

MA DOVE SONO QUESTI TAGLI AGLI SPRECHI?
game over
Caro Letta, io personalmente non ha visto tagliare niente, ma niente di niente. Le pensioni d’oro sono sempre lì, come i costi della politica, come i costi istituzionali, come gli stipendi folli dei boiardi, come gli enti inutili, come le spese militari. Tutti si sono trincerati dietro a diritti acquisiti, leggine e normine per difendere i propri privilegi. E quando non basta ci si muove con le solite amicizie e anche illegalmente. Nulla, e ripeto nulla, è stato tagliato di quello che doveva essere tagliato, neanche di un (1) centesimo. In compenso ho visto una macelleria sociale che non ha uguali nella storia. Si chiede ancora più produttività sempre ai soliti, si chiedono riduzioni di stipendio sempre ai soliti, si tolgono garanzie sempre ai soliti, si agisce su tutele e pensione sempre sui soliti. E i soliti, alla fine e comprensibilmente, cedono, e con loro cadrà tutto lo Stato. Quindi di quali tagli parla, caro sig. Letta? Come Monti, forse peggio di Monti. Il che, mi creda, era quasi impossibile, ma Lei c’è riuscito. Complimentoni!
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IN COSTITUZIONE IL DIVIETO ALLO SVILUPPO
Viviana Vivarelli

E’ una regola dell’economia che un paese per crescere deve aumentare il debito.
L’America del new deal non si sarebbe mai ripresa senza quegli investimenti pubblici che aumentarono il suo debito ma fecero crescere l’occupazione.
E’ una regola dell’economia che se aumenti le tasse, se non fai investimenti pubblici sullo sviluppo, se tagli il welfare, precipiti nella depressione.
Ma non vi è abbastanza chiaro che tutto quello che Pd e Pdl fanno e soprattutto quello che hanno fatto Monti e Letta e farà Renzi va esattamente in senso contrario a qualunque ripresa e sviluppo?
Come si è potuto permettere che rapidamente e violando l’articolo 138 si mettesse in Costituzione il pareggio del bilancio che vietava di fatto qualunque spesa per lo sviluppo?
Non lo capite che chi l’ha messo ha posto una lapide sulla ripresa italiana?

Renatus
Povera Italia come siamo caduti in basso, un delinquente evasore, mafioso, colluso col peggio del peggio, una vita senza morale né etica e un esercito di pecore pagate, perché tutto è a pagamento come l’affetto e l’amore. Quanto vorrei un presidente come quello uruguayano: José Mujica, che dona tutto il suo stipendio a favore dei più poveri e dei giovani, che abita in un appartamento di 50 mq. e si sposta con una Renault 4! Come siamo lontani e quanto è lontana la politica dalla gente!
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Giga
Peccato per Alfano. Avesse avuto ancora un po’ di pazienza, tra 120 anni sarebbe diventato il nuovo leader.

EVERSIONE
Viviana Vivarelli

Il 27 novembre il Pd è stato costretto a votare la decadenza di Berlusconi dopo averla rimandata in ogni modo illegittimo possibile, perché, dopo averla votata, cadrà con lui.
L’eversione è sempre stata dentro Berlusconi.
Berlusconi è l’eversione fatta persona.
Eversione = Ogni azione e movimento che impiega mezzi violenti anche terroristici per rovesciare il potere costituito.
Berlusconi ha sempre attaccato la democrazia, le istituzioni, la repubblica, la Nazione, la giustizia, l’etica, il senso comune, l’estetica…
E’ la più abietta e truce e squallida e grottesca rappresentazione del male.
E’ il male fatto macchietta, avanspettacolo.
Ma quelli che gli hanno aperto le porte della politica, che gli hanno permesso di accedere alle istituzioni violando la legge, che si sono collusi con lui per 20 anni e che ancora oggi nicchiano di fronte alla possibilità di sfiduciarlo perché facendo un patto con lui hanno venduto la loro anima al diavolo, sono molto ma molto peggio di lui.
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Tecnicamente non si tratta di una scissione. Ma di una scarica.
Berlusconi spiega le ragioni del ritorno a Forza Italia in poche parole: “Sono-nella-merda”.

Quando l’umano si incontra col diabolico….
GOETHE. Dichtung und Wahrheit
Era qualcosa che si manifestava solamente sotto forma di contraddizioni e che di conseguenza non poteva essere afferrato né con un concetto né tanto meno con una parola. Non era niente di divino, perché sarebbe sembrato privo di ragione, né di umano, perché l’intelligenza non vi aveva alcuna parte, né di diabolico, perché era benefico, né angelico, perché vi si poteva scorgere una gioia maligna. Questo elemento rassomigliava al caso per l’assenza di qualsiasi continuità e ricordava la Provvidenza per il nesso che vi si manifestava. Sembrava abbracciare tutto ciò che per noi è un limite. Sembrava disporre a sua volontà degli elementi necessari alla nostra esistenza, raccorciare il tempo e dilatare lo spazio. Sembrava compiacersi soltanto dell’impossibile e rifiutare il possibile con disprezzo”.

Di Noia Davide
Non c’è più posto. Fatelo sapere in giro che è tutto esaurito. Questa nuova Forza Italia dove la mettiamo ? A destra abbiamo: Nuovo centro destra, Fratelli d’Italia, Movimento per le autonomie, Grande sud, Democrazia cristiana, Cantiere popolare, Federazione dei cristiano democratici, Nuovo psi, Lega nord. A sinistra abbiamo: Partito democratico, Sinistra ecologia e libertà, Moderati, il megafono (lista crocetta), Centro democratico, Italia dei valori, Unione di centro, Partito socialista italiano. Nel centro abbiamo Scelta civica (prossima a dividersi), Riformatori sardi, Udc, Unione per il Trentino. Senza contare tutte quelle associazioni politiche che si definiscono partiti politici: Alleanza di centro, Alleanza monarchica, CasaPound, Comitati di appoggio alla resistenza comunista, Fare per fermare il declino, Federazione dei liberali, Federazione dei verdi, Fiamma tricolore, Forza nuova, La destra, La rosa per l’Italia, Liberal democratici, Lista bonino pannella, Radicali italiani…

Proposta elettorale della Lega:
Mutande verdi per tutti!
Anzi, istituiremo una apposita card verde per i più poveri!
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Mutande verdi?
Ecco dove è finito il programma della Lega!
Erano un pacco e son finiti nel pacco
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CORRUZIONE, CLIENTELISMO E MALA GESTIONE ALL’OMBRA DELLA MUTANDA VERDE PADANA
Viviana Vivarelli

Salvini paonazzo in TV: “Ve le rimandiamo indietro a tonnellate le vostre mutande! “ (ovazione delle capre in delirio).
A’ Salvini, rimandaci indietro pure i voti che Cota ha rubato che così lo rimandiamo in Padania a calci in culo!
Un’escalation di avvisi di garanzia per spese pazze nel mirino della magistratura
16 consigli regionali accusati di peculato, con tanto di dimissioni (a Bologna) e rissa (a Torino) e inchieste giudiziarie monitorate dalla Corte dei conti. 16 su 20 finiti sotto accusa per furto di fondi pubblici. Negli scontrini al vaglio di magistrati e giudici contabili:più cene consumate contemporaneamente nello stesso posto o nello stesso tempo in posti diversi, mutande colorate e gioielli,viaggi extra lusso, ristoranti très chic, saune, massaggi, palestre, banchetti per cerimonie funebri, gioielli, penne d’oro, lap dance e perfino TASSE!
Cota il mutante con la mutanda verde pagata dai contribuenti accusa “disperati attacchi dei feticisti della penna, ennesima storpiatura eclatante» :-D
Copio: “Per i furti della Lega basterebbe leggere il bel libro di Filippo Astone, documentatissimo, dedicato alla “Disfatta del Nord” e al clima di corruzione, clientelismo e mala gestione all’ombra della Padania. C’è pure il processo per truffa di 40 milioni ai danni dello Stato sullo stesso Bossi.Ma il tocco finale,la pennellata d’artista,quello che fa scivolare tutto nel grottesco,sono le mutande verdi di Cota.Una vicenda che colpisce nell’”intimo”
Le mutande portano dovunque anche ad una possibile crisi di Governo.La situazione in Piemonte è ogni giorno più ingestibile e anche i consiglieri di maggioranza,a porte chiuse, cominciano ad essere sempre meno certi di voler sostenere un Cota e affini le cui contraddizioni negli interrogatori,le continue sviste nelle note spese,fino all’acquisto con i soldi pubblici di prodotti per la toilette,sono imbarazzanti
Calderoli iniziò la sua carriera con la robusta produzione letteraria di un libro titolato ‘Mutate mutanda’.Ne avrà regalata una copia al Cota? É la quadratura del cerchio magico cominciato e finito finito in mutande
Tolti i boxer,resta una pila di spese private passate per istituzionali,un andazzo della Lega per cui non basterà la difesa tecnica delle mutande.

MI RICORDO MUTANDE VERDI
Marco Travaglio

Fra le spese istituzionali per 25. 410 € che lo sgovernatore leghista piemontese Roberto Cota s’è fatto rimborsare in 2 anni e mezzo dalla Regione, c’è un paio di boxer di color padano verde-kiwi, modello “Chappytrunk”, taglia L, costo 40 euro, acquistati il 6 agosto 2011 a Boston dove lo statista novarese era in missione istituzionale per “corso di formazione e visita al Mit”. Pareva brutto, vista anche la calura, indossare dei normali pantaloni”. Per la Procura, che ha chiuso le indagini a carico del Cota e di 42 consiglieri regionali in vista del processo, questo si chiama peculato. Per Cota “è solo fango dei feticisti della penna” che la Procura dovrebbe ignorare e anzi – chissà perché – “sostenermi”. Sì, ma le mutande verdi? “Colpa della mia segretaria: le ha inserite per errore in nota spese”. La malcapitata si chiama Michela Carossa ed è figlia del capogruppo leghista: i valori della famiglia. Resta da capire perché, se non voleva il rimborso, lo statista padano le abbia passato il relativo scontrino. Ma quella di scaricare tutto sulla signorina dell’ufficio accanto è un vecchio refrain dei politici. La penultima è quella di Bersani. Ma chi non ricorda Enza Tomaselli, segretaria tuttofare di Craxi? O Barbara Ceolin e Nadia Bolgan, quelle di De Michelis, che – confidò la prima ai pm – “aveva una segreteria di 50 persone, quasi tutte donne incontrate di passaggio e senz’alcuna preparazione professionale: eran lì solo perché gli piacevano, ciascuna pensava di esser la favorita dell’harem”. Però si resero utilissime nella stesura del suo opus magnum “Dove andiamo a ballare stasera”, guida alle discoteche d’Italia. Poi la mitica Eliana Pensieroso, segretaria del banchiere Pacini Battaglia, addetta alla fascettatura delle mazzette. Ma il precedente più illustre risale al 1986. Un giorno il professor Luigi Firpo, glorioso storico torinese, si imbatté in B che, intervistato da una delle sue tv, sfoggiava cultura declamando brani scelti dalla sua prefazione all’Utopia di Tommaso Moro. “Ma quel testo è il mio!”, balzò sulla sedia Firpo. Si procurò la preziosa edizione numerata by Silvio B Editore e scoprì che l’erudito palazzinaro aveva copiato interi brani della sua introduzione a Thomas More e la sua traduzione integrale dal latino, limitandosi a metterci la firma. Allora gli intimò di ritirare subito tutte le copie dal mercato e annunciò querela per plagio. Pochi giorni dopo lo chiamò un B piagnucolante: “La prego, non mi rovini con uno scandalo, è stata tutta colpa della mia segretaria”. Cioè tentò di far credere che la segretaria potesse aver copiato prefazione e traduzione dell’Utopia a sua insaputa, anzi contro la sua volontà. Firpo capì subito con che razza di cazzaro stava parlando e decise di prendersene gioco, seguitando a minacciare di mettere in piazza lo scandalo e rifiutando le scuse e le offerte di riparazione che il pover’ometto, ormai ridotto a stalker, gli faceva in telefonate quotidiane, accompagnate da regali sempre più costosi. A Natale un corriere da Segrate scaricò in casa Firpo un gigantesco bouquet di orchidee e un pacco dono con una valigetta in coccodrillo con le cifre ‘ LF ’ in oro. Sul biglietto era scritto: “Natale 1986. Molti cordiali auguri ed a presto… Spero! Per carità, non mi rovini!!! Silvio B”. Firpo, vecchio burlone, rispedì tutto al mittente con un biglietto beffardo: “Gentile dottore, la ringrazio della sua generosità, ma sono un vecchio professore abituato alla sua borsa sdrucita. Quanto ai fiori, la prego anche a nome di mia moglie Laura di non inviarcene più: per noi, i fiori tagliati sono organi sessuali recisi”. “Da quel giorno non lo sentimmo mai più”. Ma ora c’è Cota il mutandiere, e ho detto tutto.

Cota fa pagare a noi anche le sue mutande verdi?
E’ la green economy, bellezza!
..
A ognuno il suo
Ci sono i mutandari (loro)!
E gli smutandati (noi)!
.
.. e pensare che Cota voleva solo dimostrare visibilmente cos’aveva in testa!
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Daniele Sensi
… a Pontida le mutande verdi le davano pure con il pacco finto.

RITA PANI
Mutande verdi

Immagino, cittadino piemontese, quale sia stato il tuo giubilo, nel momento in cui alla tv apprendevi che il trono sabaudo era stato conquistato, quando finalmente era stato espugnato il regno di “Roma Ladrona” (a cui la Lega non perdona). Devono essere stati giorni frenetici, di incredulità e speranza. Finalmente il Piemonte – e molto nord Italia – erano in mano dei paladini del padanesimo onesto. Immagino l’esaltazione con la quale ti sei fiondato verso la tastiera del computer, e dopo mezz’ora quando sei riuscito ad accenderlo, la soddisfazione con la quale hai iniziato a mandare messaggi, sull’e-mail, su Facebook o sul blog: “Troia comunista, fatti violentare da un rumeno che poi arrivano i zingari e ti portano via.” Eri felice. Ti immagino. Come immagino la fatica, mentre una per una cerchi le letterine giuste che ti sembrano gettate a caso sulla tastiera (te lo chiedi perché non siano in ordine alfabetico, ve’ ?) per scrivermi: “Comunisti di merda siete finiti, wiwa la lega, sud merda”. Ti sono vicina, cittadino piemontese. Ora, in questo momento particolarmente difficile per tutti voi, onesti nazisti federali, io vi penso. Penso a quante volte avreste voluto rompere il salvadanaio per recuperare i pochi euro necessari all’acquisto delle pallottole per far la guerra da Roma in giù. Penso alle volte che esaltati, vestiti come buffe comparse di un film storico degno di Ed Wood, vi siete recati a Pontida a osannare il vostro Re che vi invitava alla guerra. Quante volte avete messo mano alla tasca per comprare i gadget che servivano a rimpinguare le casse della Lega, svuotate per la politica di liberazione del nord. Peno a quante volte, avete sputato sui ladroni di Roma, alla fierezza col quale volevate la morte dei ladri che favorivano l’ingresso degli extracomunitari, a scapito della vostra pura razza nordica. Non voglio infierire, cittadino piemontese, scrivendo qua che il tuo governatore riusciva a mangiare in due o tre posti contemporaneamente, e meno che mai voglio ricordarti che eri proprio tu, a pagare le mutande verdi che lui comprava in boutique; non voglio nemmeno parlarti della famiglia bossi, che al figlio scemo ha comprato una laurea in Albania, e a quello un po’ più furbo le automobiline da sbattere come fossero quelle dell’autoscontro. Vorrei solo incoraggiarti ad andare avanti, a fartene una ragione. Oggi sai che non si rubava solo a Roma, ora sai che alla fine un po’ di sano comunismo avrebbe solo giovato, perché gente così, oggi, starebbe lavorando per lo stato, asfaltando le strade a piedi nudi, mettendo in sicurezza la vostra terra che frana –esattamente come al sud. E starebbero in galera, per aver permesso, e garantito il traffico di rifiuti che il sud lo sta uccidendo. E voglio regalartela una speranza, cittadino piemontese –che oggi sorrido e son buona. Vivi sereno, fortuna che il federalismo fiscale non è proprio come volevano loro; e poi Cota non è colpa tua. Mica ha rubato solo le mutande! In fondo ha rubato anche i voti, per potertele rubare.

In risposta a Severgnini
ROBERTO SARTONI
M5S: tanti difetti, ma gli unici contro questo stato di cose

Caro Beppe (& Italians), mi permetto di citare la tua risposta alla signora Cervellati: “l’unico modo per ridurre le imposte è ridurre le spese e far crescere l’economia. La nostra classe politica non vuole fare la prima cosa, e non riesce a fare la seconda. Semplice! E allora perché gli unici che hanno come obiettivo dichiarato di disfarsi di questa indecente classe politica corrotta e autoreferenziale vengono trattati come poveri mentecatti o tutt’al più giudicati come dei populisti? Non sono grillino, vedo benissimo i difetti di Grillo e del M5S, le contraddizioni e le problematiche interne, molte loro proposte come utopiche o addirittura dannose. Ma vedo ancora meglio come quelle siano pagliuzze rispetto alle travi degli altri. Soprattutto perché tali difetti nulla hanno a che vedere con lo sfascio del paese! Trovo irritante e frustrante come TV e giornali non facciano che reiterare quell’atteggiamento che altro non fa che specchiare quello della casta nei confronti dei grillini. Che lo faccia la casta lo capisco, ma dai giornalisti in tal modo collusi in buona e in mala fede non lo accetto! Per es., tu stesso all’incontro di Oxford hai reiterato il messaggio che Grillo ha detto no al PD, mentre il moderatore dava per scontato che avrebbero votato la salvezza di Berlusconi. Ma se i grillini erano gli unici a volere il voto palese e Bersani ha chiaramente detto di non aver neanche pensato a un’alleanza? Qui non è questione di opinioni come se discutessimo sull’utilità di certe manovre o proposte politiche. Qui c’è proprio l’ignorare dichiarazioni esplicite e fatti palesi. Almeno della tua buona fede non dubito, ma gli altri? Saluti da Weston
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La Cancellieri amicissima dei Ligresti
Vendola pappa e ciccia con Girolamo Archinà, pr della famiglia Riva.
Schifani, amico e socio in affari dei mafiosi Benny D’Agostino, Nino Mandalà, Nino e Ignazio Salvo
Se vale il detto: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, ma che gente frequentano costoro?
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2009. L’imprenditore Angelo Balducci ride con Diego Anemone sui morti del terremoto dell’Aquila
“Non è che c’è un terremoto al giorno”.
305 morti e 1500 feriti.
2012. Il governatore Nicki Vendola ride sui morti di tumore dell’Ilva con Archinà, pr dei Riva:
“Non è che c’è un morto di tumore al giorno!”
386 morti e migliaia di malati

LFoda
IFQ riporta la telefonata e Vendola lo querela:
“Rido dei morti solo ai congressi di partito”
.
Kurt
… per la serie “Le disgrazie non hanno mai fine”
.
Mimo parlante
Ora mi aspetto solo l’intercettazione fra Vendola e la Cancellieri per la scarcerazione di Archinà.
..
Fool
Ilva, Vendola ride al telefono con il pr dei Riva che aveva silenziato un giornalista scomodo. Poi si difende: “Sono state surrettiziamente veicolate per volgari risate alcune espressioni maxillo-facciali che manifestavano in modo palmare il mio subliminale tormento per un equivoco inintenzionale solo apparentemente in dissonanza con gli orizzonti epocali cui agogna la coscienza etico-civile nel suo afflato universalistico…”
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Spadino
Una risata vi seppellirà
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Schopenhauer
In realtà tutti questi politici intercettati dovrebbero dimettersi già per il solo fatto di essere così pirla da sputtanarsi al telefono.
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MA ANNATEVENE TUTTI A MORI’ AMMAZZATI!!!!!!!!!
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1502 25/12/2013 DIPINGIAMO INSIEME – I GESSETTI DA CARTA

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vele giuliaGiulia Salerno “VELE”

Blog di Viviana Vivarelli

I gessetti su carta sono diversi da quelli a lavagna e sono una tecnica poco conosciuta e sorprendente. E’ facile, poco costosa e l’effetto finale è quello della pittura, ma si deve tenere la pagina sottovetro e farla maneggiare con cura al momento di metterla in cornice o rischiamo di perdere del colore. I disegni si conservano in una cartella, possibilmente aperta, mettendo tra l’uno e l’altro dei fogli di carta velina. Potete anche costruirvela con due cartoncini legati tra loro con del nastro.

Occorrente: gessetti da carta policromi (nei negozi molto forniti trovate anche scatole monocolore, con maggiori variazioni cromatiche), fogli di carta ruvida bianca o colorata e più pesanti sono meglio è (bellissima quella telata che si vende sciolta nei negozi specializzati), un cartoncino o compensato un po’ più grande del foglio, su cui fissare il foglio di carta con dello scotch di carta in modo preciso, prendendo qualche mm del foglio, un panno di spugna umido per pulirsi le dita ogni tanto, un panno asciutto per asciugarsele subito dopo, un fissatore da carta spry o della lacca per capelli anche di tipo economico, musica e allegria.

Francesco Lo Iacono “VENEZIA”

Francesco Venezia

In genere ci sono colori facili che tengono bene dopo aver passato lo spry e colori labili, come il bianco o il rosa, che sbiadiscono, per cui occorre ripassarli da ultimo o rinforzarli coi pastelli. La gamma dei verdi e azzurri è interessante, piuttosto poveri i rossi dove è difficile trovare un rosso papavero.
Si dipinge in piedi e la tecnica è muscolare.
Poiché lo spry è tossico sarebbe meglio dipingere con le finestre aperte o all’aperto, oppure si può uscire in giardino o in terrazza quando si dà lo spry. Per vari motivi respiratori (polveri e spry) la tecnica non è adatta a bambini.
Mentre dipingete, cercate di rilassarvi, mettete su della musica e poi usate i muscoli perché la polvere di gessetto va pressata dentro la carta con le dita. Ogni tanto staccatevi dal vostro disegno, guardate i lavori degli altri, o sgranchitevi le spalle, le braccia e il collo, andate a lavarvi le mani, riposatevi.

Marivì Consoli “MARINA”

Marivì Marina

Il fissatore per pastelli e carboncini costa 10 euro. Ma si può usare della lacca per capelli che dai Cinesi costa un euro. I fogli vanno da un euro a foglio per gli album da disegno di carta ruvida medi tradizionali che si trovano in ogni cartoleria ai fogli sciolti più pesanti o telati che costano di più e si vendono nei negozi specializzati in belle arti.

Francesco Lo Iacono “GIRASOLI”

Francesco Girasoli

Si sceglie un soggetto semplice: fiori o paesaggio, con pochi dettagli e lo si traccia rapidamente con una matita colorata senza cancellare, poi, partendo dall’alto a sinistra e procedendo verso il basso, si copre la superficie coi gessetti mescolando tra loro diverse gradazione di colore. Se tornate alle parti alte, coprite il resto con un foglio di carta da macchina bianco per proteggere le parti già dipinte dallo sfregamento della mano.

Barbara Poletti “FIORI”

Barbara Fiori

La tecnica prevede stesure successive di pigmento che si spande o si preme con le dita, perché entri bene nella ruvidezza della carta. Si può anche usare uno straccio o del cotone idrofilo asciutto, ma il risultato è migliore se si usa una copertura spessa di più colori che creino solidità.
I gessetti sono lunghi e rettangolari e possono essere usati di spigolo, stesi, o arrotolati. I migliori per dare colori densi e pastosi sono i gessetti vecchi, piccoli e arrotondati dall’uso.

Barbara Poletti “OCCULTARE”

Barbara Occultare

Si comincia a preparare il fondo, e si lasciano i dettagli alla fase finale. Si procede per strati successivi di colore, e quando uno strato è finito lo si fissa con colpi rapidi e leggeri di spry o lacca, aspettando che sia asciugato bene prima di procedere. Non state fermi su un punto col fissatore o viene una macchia.
Si parte dalla stesura del fondo, poi via via si procede alle cose che stanno sopra. Si lasciano da ultimo i dettagli e si calcano alla fine i bianchi, perché i bianchi come i rosa o i giallo pallidi svaniscono un po’ col fissatore e bisogna rimetterli più volte.
Inizialmente è meglio usare i gessetti tenendoli stesi, spezzateli, o usate i mozziconi di gessetto già usati che si sono arrotondati e sono diventati plastici e morbidi e rilasciano più pigmento.

Barbara Poletti “COLLINE”

collineTenete alla vostra destra la fila di gessetti che usate così da avere a portata di mano i vostri colori e ritrovare quelli simili.
Lasciate le parti fini e i particolari come ultima cosa e, se non vengono bene coi gessetti usati di spigolo, usare i pastelli.

Graziella de Santis “MARE”

Graziella Mare

Si può sfumare anche con la carta scottex o col cotone idrofilo, ma con le dita è meglio. Il dipinto deve contenere strati successivi e avere una certa solidità di colore. Ricordate di non usare i colori così come sono, ma mescolate sempre due o tre gradazioni diverse dello stesso colore, oppure un colore più il bianco ecc..
Attenti a non bagnare la carta o i gessetti.

Barbara Poletti “VENEZIA”

Barbara Venezia

I più audaci possono fare prima varie stesure di pigmento diverso e alla fine usare una punta o raschietto o pulisci unghie per lavorare il tutto con incisione in modo da far affiorare il colore sottostante come avviene sui vecchi muri o sui mobili dipinti più volte. Si possono avere così graffiti sorprendenti. E ci potete fare anche quadri astratti.
Ricordati che il fissatore è tossico per cui usatelo con le finestre aperte. Non soffiate e non scuotete via la polvere in sovrappiù ma cercate di farla entrare nel supporto.

Francesco Lo Iacono “BARCHE”

Francesco Barche

Quando il lavoro è finito ed è stato dato l’ultimo spry, oppure sono stati rinforzati gli ultimi bianchi o rosa o i dettagli, levate con delicatezza il nastro scottesh e l’opera è pronta per essere conservata o incorniciata.

Marivì Consoli “PAESAGGIO”

Marivì Paesaggio

Francesco Lo Iacono “FIORI”

Francesco Fiori

Potete prendere anche una cornicina dell’Ikea e poi rovesciare il foglio bianco che ci trovate dentro, disegnare nel rovescio il contorno del vostro foglio, ritagliare un rettangolo appena più piccolo di mezzo cm e poi voltarlo e sovrapporlo con un po’ di colla al vostro disegno. La grandezza della cornice deve essere tale da lasciare 10-15 cm di margine bianco, così l’opera acquisterà luce.

Giulia Salerno “FIORI”

Giulia Fiori

Michele Russo “CASE”

 

Michele Case

 

Michele Russo “MONTAGNA”

Michele Montagna

 

Michele Russo “Marina”

Michele Marina

 

Michele Russo “FIORI”

 

Michele FIORI

 

 

 

 
Il mio blog è :
http://masadaweb.org


MASADA n° 1503 – 29/12/2013 – COLLOQUI CON PIERO

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Blog di Viviana Vivarelli

Quando la percezione del nostro passato cambia, cambia anche la nostra storia.
Noi non siamo la nostra storia. Noi siamo ciò che pensiamo di noi stessi.

(Isabelle Von Fallois)

Caro Piero
Natale si avvicina e sarà il primo Natale che passo da sola, dopo aver amato un uomo per 57 anni. Non so che effetto mi farà, dopo una intera vita passata con qualcuno. E’ chiaro che devo ringraziare il Cielo di questo dono e considerarlo un evento raro che capita a pochissime persone, di cui non ho merito ma che mi è capitato. Per 57 anni Io e Fabrizio siamo cresciuti insieme, nel bene e nel male, e, anche nei momenti peggiori, la vita dell’uno non ha avuto senso senza la vita dell’altro. Siamo partiti insieme da quando eravamo bambini e io portavo ancora i calzini e lui i calzoncini corti, siamo cresciuti insieme, e ora so che dovrò ‘crescere’ da sola e mi sembra così’ strano! E’ molto più che avere perso un compagno, è come aver perso un braccio o una gamba, una parte di se stessi. E’ come un gemello che perde l’altro gemello, anche se sono diversi. E’ una esperienza bizzarra a cui non so se mi abituerò e, anche se so che ora lui è felice e sta molto bene dopo aver sofferto negli ultimi tempi tanto dolore, tutto mi sembra strano, come nascere due volte e non essere preparata a questo, non aver mai pensato che potesse accadere. Ma quando mai si è preparati a una perdita tanto importante? Non so quanto ci vuole ad elaborare un lutto così, o forse può essere che non si possa farlo mai e sia giusto lo stesso.

Per 9 mesi io ho sentito mio marito vicino da tanti piccoli segni, ho parlato con lui mentalmente, gli ho fatto delle domande e lui ha risposto. Questa cosa mi ha confortata molto e mi ha dato l’impressione di non essere veramente sola. Dopo questi primi 9 mesi, non lo sento più. Nei miei corsi ho sempre detto che 9 sono i mesi che ci vogliono a preparare una nascita e dai sogni e segni premonitori di morte possiamo dedurre che 9 sono anche i mesi che preparano la morte. Come ci vogliono 9 mesi per nascere, così ci vogliono 9 mesi per morire. E ora ritrovo i 9 mesi dal fatto che mio marito non si fa più
sentire. Forse anche per tornare a una nuova vita dall’al di là ci vuole questo tempo. Posso solo sperare che se Fabrizio è rinato o è passato a una nuova esperienza di vita, ciò sia per il meglio del mondo.
Sicuramente ha avuto i suoi difetti come tutti, sicuramente io come moglie ho subito i suoi difetti più dei suoi amici o di sua figlia e li ho visti e patiti maggiormente, ma sono convinta che sia stato un grande uomo e soprattutto un uomo che ha dato agli altri tanto amore e posso solo sperare, se la catena delle nostre vite ha un senso e una sua continuità, che la sua prossima incarnazione sia di nuovo quella di una persona buona che fa tante cose per il mondo.
Mi spiace che i suoi nipotini non abbiano avuto la conoscenza e l’esempio di questo uomo grande e buono, ma posso sperare che attraverso mia figlia e o in modo a noi imperscrutabile le sue doti migliori siano ereditate dai miei piccolini e che un giorno si potrà vedere qualcosa di suo in loro e che mia figlia parli di questo grande nonno a loro che l’hanno conosciuto poco

Viviana

Cara Viviana
In quello che per me è uno dei film più belli che ho visto, ” Merry Christmas Mr Lawrence ” (un film che ha più di trent’anni. ambientato durante l’ultima guerra mondiale, giapponese) c’è una frase che mi si affondò nella testa la prima volta che lo vidi, senza mai più andare via. Più o meno dice così: “Ogni persona lascia nella vita di tutte le persone che lo hanno conosciuto un seme. Lo lascia sempre. E grazie a quel seme chi è morto continua a vivere”.
Perché quel seme finisce sempre per germogliare dentro di noi, mettendo radici, rami, foglie, fiori e quindi nuovi frutti e nuovi semi che poi si spargeranno nel mondo.
Io non credo nell’aldilà e sono un agnostico curioso per quello che riguarda la reincarnazione. Però credo nel potere creativo e consolatorio del ricordo. Di ogni ricordo. E’ nel nostro ricordo che continuano a vivere e a lasciare semi le persone che non ci sono più. Morirebbero davvero solo se il loro ricordo sparisse del tutto. Ma in realtà non moriranno mai, perché noi avremo intanto lasciato i nostri semi negli altri. Semi che non potrebbero esistere senza le persone che abbiamo conosciuto e amato. Semi che continueranno poi a mettere radici in altre persone anche quando non ci saremo più. E così dentro quel nostro seme che lasceremo negli altri ci sarà sempre un pezzetto di loro,
di quelli che da tempo non sono più vicini a noi su questo lato dell’universo. Così sarà finché ci sarà sulla terra una creatura capace di ricordare.
E’ questo il mio concetto di eternità. Forse un concetto troppo laico, ma l’unico in cui credo davvero. Per questo odio tutto e tutti quelli che cercano di rubarci il ricordo e lo spazio del ricordare. Sono solo stupidi distruttori di eternità.
Fabrizio è nel mio ricordo e lo sarà sempre. E’ stato e sarà sempre per me il fratello grande che non ho mai avuto. E’ stata l’unica persona per la quale ho pianto quest’anno. Pianto di pena. Pianto di rabbia per non aver potuto fare di più per lui.
Fabrizio vive nel nostro ricordo . Di Alessandra, Francesco , Chiara. Di tutti quelli che lo hanno conosciuto.
Le possibilità che possa allontanarsi per sempre, come vedi, sono davvero nulle.
Ciao, e grazie della tua bellissima lettera.
Vivi serena il tuo Natale
Piero

Caro Piero
ogni volta che mi scrivi resto colpita dalla ricchezza dei tuoi sentimenti e dalla bellezza del modo con cui li esprimi, per cui pubblicherò anche questa lettera per farne partecipare anche altri perché ognuno ha il diritto di godere di una cosa bella e terrò questa nel cuore.
So che la filosofia che ognuno ha della vita dipende dalle esperienze che ha avuto, e io ho avuto la possibilità, rara e per alcuni impossibile, di avere delle esperienze paranormali che mi hanno dato una visione molto diversa della vita oltre la morte. Dopo la diagnosi di morte a breve ricevuta a 35 anni in un sanatorio per impossibilità respiratoria congenita dovuta al fatto di essere nata con 4 bronchi, la mia testa si è rovesciata di colpo. Lo shock della diagnosi è stato tale che, da una parte ho vissuto i 7 anni successivi aspettando la morte e dunque in depressione, dall’altra ho ripreso di colpo a respirare normalmente senza avere mai più asma o bronchiti croniche. Insomma sono guarita e nelle lastre successive la malformazione per nascita che mi aveva fatto ammalare per 35 anni era totalmente scomparsa. E’ uno di quei casi che nessuno potrà mai spiegare: 35 anni di malattia, 35 anni di salute. Secondo la scienza medica: una cosa senza senso. Il fatto terribile è che sempre di colpo credevo di essere schizofrenica perché sentivo voci, vedevo forme, sentivo profumi ecc.. insomma era cambiata la mia percezione delle cose e vedevo e sentivo cose che prima per me non esistevano. Oltre a ciò se qualcuno si sedeva di fronte a me riuscivo a mettere la mia mente ‘di lato’ e vedevo la sua storia passata e futura come se si svolgesse in un video tra gli occhi. Sentivo anche fisicamente i suoi dolori fisici ecc. Insomma tutto il repertorio di ciò che chiamiamo ‘paranormale’.
Essendo sempre stata una persona razionale e avendo avuto una educazione razionale, ne ho concluso di ‘essere pazza’, il che non ha fatto che aggravare la mia depressione. Non solo dovevo morire a breve ma avevo anche perso il lume dell’intelletto. Oltretutto, dovevo nascondere questa cosa per non essere derisa e internata. I ‘fenomeni (chiamiamoli così) sono proseguiti per 29 anni, periodo in cui ho fatto di tutto per ‘guarire’. E alla fine ci sono riuscita e ora non li ho più. In tutti questi anni, però, ho cercato anche altre vie per spiegare quello che mi succedeva, ho letto ogni sorta di libri, ho fatto ricerche in culture diverse, ho contattato ogni sorta di persona, sono stata a convegni sul paranormale ecc. e, a parte una moltitudine di ciarlatani, ho incontrato persone molto strane, che erano, se posso dirlo, ‘peggio’ di me. Ti dico questo perché in 29 anni di fenomeni paranormali ho cambiato totalmente la mia concezione della morte. Intanto ora la vedo solo come una trasformazione per cui la morte come fine non esiste, poi ho vissuto per molte volte l’esperienza del tunnel che ho riavuto la notte prima che Fabrizio
morisse e ho avuto anche tre ‘rivissuti’ di tre morti mie precedenti, ho visto ‘fantasmi, ho rivisto alcune persone morte di famiglia ecc .
In questi giorni ho letto un libro bellissimo su cui voglio fare un report: “Allucinazioni” di Oliver Sacks, un autore che mi piace moltissimo e di cui ho varie opere e se vuoi te le presto. Ovviamente il libro è scritto da un neurologo, non scomoda sensitività o spiritismo, si attiene a spiegazioni puramente patologiche. L’ho letto con grande interesse, prima di tutto perché diceva che si possono vedere forme, sentire odori ecc, senza essere schizofrenici ma per patologie della corteccia cerebrale, poi perché mostrava come certe ‘apparizioni’ siano comuni e si ripresentino con modalità simili in soggetti diversi. Tutto molto interessante e razionale. Però Sacks non mi ha risolto un problema, una cosa che io avevo e che non ho riscontrato nelle persone che ho cercato e interrogato. Il fenomeno è questo: se per es, io vedevo una figura umana passare nella stanza sapendo che non poteva esserci, e se c’erano con me altre persone (per es, le 20-25 dei miei corsi), se qualcuno dei presenti aveva un minimo di percezioni straordinarie, senza che io ne dicessi nulla, lo vedeva anche lui, o sentiva anche lui la voce o il profumo, a volte anche due o tre persone insieme, con loro grande stupore. E questo non è spiegabile con la soluzione dell’allucinazione soggettiva e dava al fenomeno una oggettivazione non giustificabile con la singola patologia. Io non ho trovato nessuno che avesse questa capacità, ma io ce l’avevo. E Sacks questo non me lo spiega. L’oggetto paranormale sembrava avere una sua oggettività o realtà in quanto percepito allo stesso modo da più persone, come se io trasmettessi la stessa percezione telepaticamente o aumentassi a qualcuno le capacità di riceverla funzionando come un’antenna.
Dopo di che non pretendo di avere in tasca alcuna soluzione. Il mondo è pieno di cose non spiegabili che forse lo saranno un giorno. Posso solo dire che il tutto è più misterioso di quel che crediamo, che sulla morte (come sulla vita) non sappiamo nulla e che ognuno può forgiarsi la sua concezione dell’al di là o di questa esistenza come vuole.
Io credo che la morte non ci sia, c’è, appunto, solo una trasformazione e posso accettare anche che vi sia un senso nel persistere del mistero e nella scelta di ognuno di crearsi la realtà come crede che sia, in fondo anche questo fa parte della libertà. Forse siamo tutti proiezioni irreali di qualcosa che chiamiamo realtà. Siamo, come dicono gli Induisti, “il sogno di Brahman che sogna il mondo” e che, probabilmente, fa sogni diversi per ognuno di noi e anche questo è il bello della vita.

Viviana

Cara Viviana
Li chiamano Ponti Sottili. O almeno i buddisti li chiamano così. Il Dalai Lama ha scritto un libro sull’argomento, molto bello, nel quale vengono riportati dialoghi che ha avuto con uomini di scienza. Quindi con i paladini della ragione.
Sono ponti che legano il mondo di qua da altre condizioni dell’essere. Diciamo da altri mondi, da infiniti mondi,che non vivono in un al di là, ma accanto a noi.
Crederci, non crederci. Come dici tu credo che la realtà non sia una sola, ma che esista una realtà individuale. Quindi esistono infinite realtà. Dato che una mente, o almeno la mia mente difficilmente riesce a spogliarsi del tutto della razionalità e delle sue dinamiche, io ho sempre cercato di capire se poteva esistere davvero, dimostrabile e concepibile una struttura dell’esistere così, convinto in fondo che non potesse esistere.
Sbagliavo.
Io ne capisco il giusto, perché un medico è un meccanico dell’umanesimo, ma resta pur sempre un umanista, ma questa “razionalità dell’irrazionale ” esiste. Le frontiere della fisica stanno spalancando una finestra immensa su possibilità di stralunata bellezza, capaci di destabilizzare ogni credenza incrollabile. L’universo è molto, ma molto più complicato e difficile da descrivere di quanto siamo abituati a immaginare.
Gli universi sono probabilmente infiniti e sovrapposti. Vivono separati, non conoscibili, non rilevabili, ma… Ma ogni tanto si creano dei ponti fra i mondi, gli spazi e i tempi (uso volutamente il plurale). Ponti effimeri, impalpabili, difficili da percepire. Ponti sottili appunto. Gli scienziati li chiamano in molti modi, usando appunto la metrica della ragione. A me piace chiamarli come li chiamava un vecchio saggio del secolo scorso, Aldous Huxley: ‘porte della percezione’. Non le apriamo con le dinamiche della ragione. Non sappiamo neppure come si faccia ad aprirle. Però ho sempre creduto che quella che chiamiamo comunemente sensibilità di una persona sia in realtà una inconscia capacità di aprirle quelle porte, di oltrepassarle, di mettersi in contatto con altre dimensioni del mondo. Per un attimo, un secondo, un’ora. A volte una vita. In questo ultimo caso di solito chiamiamo quelle persone pazzi.
A me piace pensare che tutto questo sia vero. Spiegherebbe – sempre se abbiamo un bisogno personale di spiegazioni – tante cose.
Mi spiegherebbe tante cose, tante visioni aliene del reale, qualsiasi sia il significato di questa parola.
In fondo, se ci pensi, tutti , anche i più inconsapevoli, stanno percorrendo questa strada.
Come spiegare altrimenti la ricerca ineliminabile di un “aldilà” che ogni essere umano passato su questo mondo ha avuto, ha e avrà sempre?
Ciao.
Piero

Ciao Piero
ancora una volta hai scritto una pagina di grande bellezza, ma non so quanto nei tuoi pensieri resti nella sfera della pura poesia e quanto apra una reale perlustrazione dell’esistente. Purtroppo il passo dalla sfera estetica a quella empirica non dipende solo dal senso della bellezza né dalla funzione della volontà ma mi è impossibile dirti se vi sia una chiave che permette il passaggio dal reale solo immaginato o desiderato al reale anche percepito.
Appena rientrerò in me, proverò, sempre che ci riesca, a tornare al colloquio con l’angelo o mi farò venire qualche idea su qualche forma nuova di meditazione. Per questi ultimi mesi credo di aver lasciato poco posto alla mia parte spirituale, anche se l’anima cresce anche con le mani e la fatica. Conosco solo di nome Huxley ma è un buon segno per farmi ricominciare a leggere qualcosa. Ormai sono in cerca di segni. Nella mia mente l’evoluzione ha proceduto sempre in modo discontinuo, come probabilmente deve essere ovunque nell’universo. C’è sempre stata una persona, una parola, un libro, un incontro, che hanno fatto scattare un salto di consapevolezza. Nei momenti critici, come questo attuale di lutto, quando mi sono sentita disancorata, randagia e priva di una meta, mi sono rivolta a questi segnali, come fa il cieco che cerca inconsciamente la luce. Bene dunque per Huxley.
Huxley diceva: “L’esperienza non è ciò che accade a un uomo. È quello che un uomo fa con ciò che gli accade“, bella frase, che si può trasporre a tutto, alla filosofia come alla musica, anche udire suoni non è essere musica, ma anche questa frase non costituisce chiave alcuna per spiegare cosa scatta nella mente per far sì che essa penetri nei livelli diversi dell’esistente. Credo che il paragone con la musica sia centrato. Anch’essa, come la realtà, è fatta per entrare nella percezione, ma per essa come per ogni esistente esistono nella percezione vari livelli possibili di cui il minimo diverge grandemente dal massimo e ciò che dalla musica l’anima può trarre entra in una scala infinita di bellezza. Per i grandi musicofili, quello che sembra il grado massimo di godimento musicale è varcato in un senso impossibile ai più. Ugualmente, per ogni nostra percezione, può esistere una scala pressoché infinita di possibilità, e un apparente ultimo margine che qualcuno può ancora superare d’un balzo.
Quello che vorrei spiegare è che ho il senso che i ponti sottili non sono lanciati tra noi e qualcosa fuori di noi, ma in noi da un grado di essenza a un altro e che la trasformazione suprema non sia il viaggio dello spazio ma il viaggio attraverso i livelli dell’anima. Nella Genesi Giacobbe, spossato per il viaggio, cerca un masso liscio, se lo adatta a guanciale, si sdraia e la stanchezza gli concilia il sonno. Ed ecco aprirsi davanti a lui la magia di un sogno: “Una scala poggiava sulla terra, la sua cima raggiungeva il cielo. Ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa”. Il sogno è stato interpretato variamente nel tempo, ma per me quello che dice è che conta il viaggio all’interno di me stessa e il mio concetto di scala corrisponde al senso induista per cui esiste una scala di consapevolezza per ognuno dei nostri chakra.
Dunque penso che non esista un dentro e un fuori ma una graduazione lenta di livelli che si dilatano come possibilità in un dentro/fuori indifferenziato.
Questo mi fa venire in mente uno scritto medianico che ebbi molti anni fa e che era anche accompagnato da una immagine. Probabilmente da un po’ il mio inconscio stava lavorando sul tentativo di dare una definizione razionale a concetti quali l’anima o lo spirito o l’angelo che sembrano più fantasiosi che reali. E mi apparve un disegno con un fascio di semirette che partivano da uno stesso punto zero per tracciare un fascio di angoli che si aprivano verso l’infinito.
E la voce disse e io scrissi:
Quando la mente va dentro se stessa, essa sprofonda in sé come fosse al centro di altre menti, che la circondano all’infinito (immagine di un punto dentro cerchi concentrici).
E’ per questa via che essa può attraversare i balzi discontinui che la separano dalle altre visioni, perché ogni visione è un mondo.
Se dunque nel nostro spazio tridimensionale, il tempo si percorre come quarta dimensione, potremmo dire che la quinta è la dimensione psichica, l’occhio psichico, che permette il passaggio, perché se tu sei nel luogo della superficie del visibile sei esteriorizzato in un mondo fattuale A o B (cerchio piccolo o cerchio maggiore), ma se arretri al centro della visione, nel punto zero, entri nella possibilità di proiettarti nelle visioni infinite o almeno in quelle più prossime (immagine di un punto a sinistra da cui esce un fascio conico di semirette verso destra, racchiuse in cerchi sempre più grandi, segnati a partire dal punto origine come A, B. ecc.).
Ecco perché l’arretramento della visione fino al punto vuoto, senza alcun contenuto, non è più il percettore del mondo ma il centro della proiezione stessa.
Poiché, tuttavia, nessuno ha la dominanza di ciò che vede e una forza di gravità ti fa ricadere nel mondo che ritieni il tuo primario e nella percezione obbligata su cui radichi la tua sicurezza, le proiezioni saranno labili come scene su uno schermo e tu continuerai a ritenerle sogni privi di realtà immediata o fantasticherie. E tuttavia, anche nei limiti delle tue certezze, ti è aperta una possibilità di penetrare alla radice di te, dove è lo sguardo di tutti gli sguardi, e questa via si chiama “liberazion
e”.

Ricordo che quando vidi questa immagine e sentii questa voce, tutto mi apparve chiaro in modo abbagliante, mentre adesso che riscrivo tutto a freddo, mi sembra lambiccoso e difficile da capire. Ma ciò che ne traggo è l’insegnamento che per procedere devo tornare indietro, e per avanzare devo ricominciare. Infatti non può esservi fiume se non si torna alla sorgente e non può esservi vita se non si rinasce dal principio. Ma anche questo è una cosa facile da dirsi e difficilissima da fare, perché richiede la spoliazione di ciò che si crede di essere e la perdita di ciò che si crede di aver trovato. E la semplificazione non è mai solo delle cose materiali ma dei lati del proprio carattere a cui ci stringiamo come a un vestito che stringe la nostra identità, mentre è solo l’essere temporaneo che l’anima attraversa nel suo cammino.

Bene. Chiamerò i nostri scritti “Colloqui con Piero”. E spero di poterli continuare, se mi aiuti.
Nessuna via può essere percorsa nel mondo da soli, ma possiamo incontrare compagni fedeli sul nostro cammino che ci rendano lieve il viaggio verso Compostela.

Viviana

Mi piace l’idea dei ” Colloqui con Piero “.
Vedi, io la penso come te, per quasi tutto.
Ma soprattutto per l’idea del viaggio interiore.
Io credo che ogni viaggio nello spazio e nel tempo sia in realtà un viaggio dentro noi stessi, con la meta di conoscersi. Probabilmente una meta non raggiungibile.
Ma, come sai bene, la meta in fondo è sempre il viaggio stesso.
Ti saluto raccontandoti una storiella che chiarisce meglio quello che intendevo nella mail precedente.
Qualche anno fa un mio amico, guarda caso anche lui ingegnere elettronico, ma soprattutto appassionatissimo di fisica (e, credimi, molto altro ), cercando di introdurmi nel mondo da lui ben conosciuto della fisica quantistica, mi spiegava un esperimento che era stato fatto e che sarebbe poi stato confermato più volte. Bene, mi diceva questo amico, pensa a due particelle atomiche che giustificano la loro esistenza e le loro proprietà solo in coppia con un’altra particella, simile, ma diversa. In pratica vivono sempre unite e spariscono sempre insieme. Lo fanno nella loro dimensione temporale fatta di nanosecondi, ma lo fanno. Queste particelle esistono e noi adesso siamo in grado di individuarle, isolarle e separarle. Le rendiamo autonome e in grado di vivere lontano dalla compagna.
Bene, se interagiamo con una di esse, creando una modifica di stato, anche l’altra particella, separata nello spazio da un solo millimetro, ma equivalente ad anni luce nella nostra scala dimensionale, anche l’altra particella modificherà il suo stato in modo analogo. E’ come se una forma di energia a noi sconosciuta si trasferisse istantaneamente dall’una all’altra.
Insomma, continuano ad essere inseparabili.
Questo è uno dei Ponti Sottili.
Mentre pensavo alla bellezza del concetto, affascinato da quel viaggio che il
mio amico mi stava portando a fare, non potevo fare a meno di affiancare quel comportamento fisico che si potrebbe definire bizzarro a quelle che noi chiamiamo, grazie a Goethe, “affinità elettive”.
E come, alla fine, niente sia più reale dell’immateriale e dell’impossibile.
Ciao.
Piero

“Tornate tiempo”, poesia uruguayana

Prenditi tempo
per amare ed essere amato
perché questo è il privilegio dato da Dio
Prenditi tempo
per essere amabile
perché questo il cammino della felicità
Prenditi tempo
per ridere
perché il riso è la musica dall’anima
Prenditi
tempo
per dare
perché il giorno è troppo corto
per essere egoista.

.
Cara Viviana
Grazie per il Chianti e ancora di più per la poesia.
Ti rispondo con una poesia che mi ha mandato nei giorni scorsi un vecchio
amico rivisto dopo anni.
Parla in fondo delle stesse cose di cui parla la tua.
Parla del tempo e del bisogno di ritrovarlo accanto a noi, di trattenerlo.
Penso che sia e ancora di più sarà un bisogno sempre più comune e sempre più sentito.
Ciao e ancora auguri.
Piero

AUGURI DEL SOLSTIZIO D’INVERNO

Rallenta
Dai a questo Natale i tempi
Del gesto minuto e cauto.
Concediti la grazia degli altri.
La loro irrisoria differenza.
Ascolta i lontani e quelli più vicini
Abbracciali.
Trattieni il loro calore.
Come fiato sul vetro.
E stai con te stesso, aperto
Come la tua lettura preferita
Il tuo diario, il tuo confidente.

Così che il Natale non trascorra
Ma ti accada.

Adelchi Vienca

Allora, caro Piero, in senso lato, noi siamo tutti collegati da ponti sottili, visto che, forse, discendiamo da una particella sola, matrice dell’Universo. Siamo tutti uno in quanto discendiamo da uno stesso bing bang iniziale e non lo sappiamo.
Del resto sempre più i fisici tendono a considerare l’universo come una danza intelligente interconnessa, in cui non sono così nette le differenza tra animato e inanimato e tra io e non io. L’interconnessione immateriale che ci lega a tutte le cose era balenata più volte alla mente di non scienziati, persone semplici, filosofi, saggi, santi, guru, poeti… come intuizione non della mente logica ma di quella creativa, ma Einstein ha provato che l’uomo oltrepassa molto i limiti di se stesso quando le parti del suo cervello, ragione e intuizione, lavoravano insieme e ai fisici quantistici l’universo appare sempre più come una immensa poesia.
A poco a poco la fisica moderna si è ‘smaterializzata’, ha perso le caratteristiche di una misurazione empirica per avvicinarsi a una filosofia mistica. La parola ‘mistes’ del resto sottende ciò che è mescolato. E il massimo della mistica è, appunto, sentirsi tutt’uno con la altre creature e con l’essere creante.
Nel tempo le particelle corpuscolari hanno lasciato il campo alle onde, la massa al movimento, la misura al significato, l’oggetto separato dall’io all’io implicato con la natura. E si è intuito che l’osservazione modifica il campo dell’osservato per cui non esiste l’osservazione oggettiva ma la mente dell’osservatore d fronte alla natura dà luogo a un ‘incontro’.
Con la fisica quantistica si entra nell’osservazione sottile del mondo, che viene intuito non più’ come massa/materia peso e causa, ma come informazione, movimento, relazione e significato. Danza.
Così la fisica diventa bellezza e stupore e si confonde con la poesia.
Sri AUROBINDO, che era un grande mistico indiano, disse: “Ciò che sta dentro di voi e cerca di conoscere e di progredire, non è la mente ordinaria, ma qualcosa che sta dietro di essa e ne fa uso”.
Analogamente Jung credeva che vi fosse un flusso di energia spirituale universale che emergeva negli uomini di tutti i tempi, producendo quello che chiamiamo storia delle civiltà.
E’ ovvio che se è cambiata la relazione dell’essere pensante col mondo pensato, a maggior ragione deve crescere il senso della correlazione di tutti gli esseri pensanti tra loro. Forse nasciamo da una stessa matrice e se l’apparenza è la lotta e la separazione, il senso profondo è L’AMORE, l’unione.
Ma la correlazione pur esistente tra l’io e gli altri io è da intendersi in due modi: uno è quello inconscio che ci lega alla famiglia umana e all’ecosistema che ci contiene, l’altro è la correlazione fattiva intesa come spinta alla relazione e soprattutto al non-giudizio nei confronti del nostro prossimo, inteso in un senso politico.
In verità, se vogliamo vivere la politica dell’insieme come cura del suo ordine e della sua chiara evoluzione, io riesco a capire, nel mio operato, solo la relazione teorica che mi lega ai miei simili in quanto miei simili ma non riesco ad arrivare al non-giudizio, in quanto il giudizio per ma fa ancora parte della necessità di lotta. Ma correlazione e lotta sono antitetiche. E questo pone un dilemma che può essere facilmente superato dall’eremita ma che deve in qualche modo deve essere risolto dall’uomo che si relaziona socialmente e tende a modificare i paradigmi politici della sua società.
Io questa aporia non l’ho risolta anche se sento confusamente che nella sua soluzione ci starebbe anche l’armonia delle parti divergenti di me.
Ma questo è un altro problema

Viviana

A Viviana da Piero
Confucio e Lao Tzu
Uno serve per governare i popoli, il che implica ovviamente una ideologia, a sua volta preceduta da un giudizio ( o pregiudizio, come diceva Goethe).
L’altro serve per governare noi stessi, per cercare la strada che porta a noi stessi.
E’ il dubbio che ho sempre avuto leggendo i testi delle religioni/filosofie orientali.
Quasi tutti prevedono una non interferenza verso i compagni di viaggio su questa terra che non è mai accettabile fino in fondo.
O Meglio, può essere accettabile in un regime non democratico, in una teocrazia come era/è la Cina.
In un regime di questo tipo il giudizio è superfluo, perché la via del quotidiano è già assegnata, quindi segnata..
Sai, più ci penso e più mi convinco che il concetto di “occidente” si identifica con il concetto di democrazia. La forza della democrazia sta nella competizione (intesa in senso positivo, naturalmente, non di sopraffazione, come sempre più spesso ci tocca vedere ), quindi nell’interferenza reciproca. Quindi nel giudizio.
Non si scappa.
Diciamo allora che lottiamo per affermare il diritto di tutti a credere in una organizzazione diversa del pensiero e del mondo. Anche a sentirsi fuori dall’ordine del mondo.
In fondo si tratta di una forma di eremitaggio attivo, se mi si perdona l’ossimoro.
Quello che dici sulla fisica è esattamente quello che penso io.
Ciao.
Piero

Ciao Piero
Natale è passato, per fortuna, così è passato anche l’obbligo di passarlo nella gioia. Ho cercato di viverlo al meglio tenendomi occupata a preparare dei regaletti per Natale e portandoli a casa degli amici. Questo mi ha tenuto impegnata per tre giorni e ho anche rimediato dei baci da due bei ragazzi, il che non è male.
Da un po’ sono molto disappetente e non mi piace nulla di quello che mangio, per cui continuo a conservare la mia perdita di 8 chili come una benedizione. Anche il pranzo di Natale è stato buttato, non credo fosse così cattivo, comunque era poco. Ma imparerà a gustare di nuovo la vita.
Per il resto continuo ad avere impedimenti e ostacoli ma mi pare di reggere al meglio e sono contenta di questo, mi fa sentire bene.
C’è una frase che ho sentito in un bel film detta da un bambino debolino che non sa affatto giocare al calcio. Il suo preparatore vuole espellerlo, ma lui dice: “Non lo faccia! Posso solo migliorare!“. Bene, se io non sarò come voglio essere o la vita non sarà come io la vorrei, penserò che tutto può solo migliorare! Sarà il mio motto.
Stamattina ho sognato che dovevo tenere una conferenza, ma il pubblico era distratto e disturbava, c’erano molestatori esterni, un vento cattivissimo di tempesta scompigliava i miei fogli e io stessa ero in grande agitazione. Alla fine ho abbandonato il tavolo, mi sono avvicinata al mio pubblico, ho creato all’impronta un testo nuovo e, con una voce forte e precisa ho attratto l’attenzione di tutti, gridando frasi brevi e nette. Ho chiesto qual’è la cosa di cui nessuno può fare a meno, la prima in assoluto di cui abbiamo bisogno per vivere. Ed era l’IO.
E di che cosa l’IO ha bisogno sopra ogni cosa per resistere e sopravvivere: DELL’AMORE PER SE STESSO. Senza questo amore non si può fare niente. Se non si ama e non si stima se stessi non si potrà fare nulla nella vita.
Ma questo amore non deve essere eccessivo né scarso. Deve essere giusto e consapevole. Soprattutto non deve prendersi troppo sul serio per non trasformare questo IO in un EGO, di cui né noi né il mondo hanno bisogno. Per cui l’IO deve essere il mezzo e il modo per aiutare gli altri. E potrà farlo se è guidato da due doti e una è l’EQUILIBRIO.
Dicevo nel sogno: “Dobbiamo avere la LEGGEREZZA del funambolo che cammina sul filo e la GRAZIA della ballerina che danza”. Per cui impareremo a vivere sfuggendo gli eccessi come le pesantezze, senza incombere sugli altri e su noi stessi col troppo ma senza privarli col troppo poco. E soprattutto impareremo a vivere con UMORISMO. Questa è la seconda dote. L’umorismo è l’intelligenza che può permetterci di sorvolare la vita, che è poi l’unico modo saggio di viverla, superando i dettagli, sperando nel disegno di insieme, distaccandoci dagli eccessi come dalle mancanze, mantenendo fede nella speranza e creando il nuovo. L’umorismo è una ricchezza di per sé che può relativizzare il reale, rendendolo molto migliore, una qualità che può fare di noi i signori della vita, riportandoci al centro leggero del mondo, è una dote che non cancella i problemi ma ci dà la visione necessaria a resistervi senza esserne inghiottiti. E’, infine, gioia pura alla porta del cuore.
L’umorismo è la padronanza su quanto ci accade e anche la vittoria sulle nostre reazioni negative, è il non permettere a nulla di sopraffarci. C’è un film molto bello, “Fiori d’acciaio”, dove un gruppo di amiche riesce a far fronte insieme allo strazio della morte di una di loro con la tenerezza sorridente dell’amicizia. “Tra lacrime e risate, le sei amiche instaurano una formidabile unione femminile, come dei delicati fiori fatti d’acciaio che non si spezzano di fronte alle avversità più dure”. Ognuno di noi deve essere un fiore d’acciaio sopratutto nei riguardi di se stesso. DOBBIAMO ESSERE I MIGLIORI AMICI DI NOI STESSI! E non fare nulla che non vorremmo fare a un caro amico o che lui facesse per sé! Spero di diventare anch’io una “Steel magnolias” e prometto che farò quello che posso per essere forte e ridere delle mie debolezze e delle difficoltà che incontro sul cammino. Voglio andarmene da questa vita con un sorriso, perché vorrà dire che non mi avrà vinto niente e nessuno. Nessuno può vincere un uomo che sorride.
Ma soprattutto il nostro amore deve RIDERE DI NOI STESSI! Perché solo ridendo del nostro EGO sovrastimato o sottostimato avremo speranza di maturare e di crescere. Jung diceva che “si evolve anche nel coma” e dunque c’è speranza di migliorare un po’ per tutti, soprattutto per noi. Comunque vada “Si può solo migliorare!” Questa è l’unica crescita che possiamo augurarci per l’anno nuovo e per quelli che verranno finché ne verranno.
Ma soprattutto ogni giorno dobbiamo fare un piccolo passo avanti e lo faremo se ci ricorderemo che noi non siamo soli e che ogni occasione è buona per imparare.
A questo proposito ti riassumo la bella lettera che ho ricevuto oggi dalla mia consuocera scozzese, Catriona, che ha 72 anni come me ma che è un arcobaleno là dove io sono a stento un piccolo colore.
Catriona è una volontaria della Nuova Chiesa d’Inghilterra e ha passato la vita lavorando per gli altri, prima come ostetrica nella foresta dell’Amazzonia e in altri posti molto duri, poi in una missione protestante per 20 anni coi bambini poveri dell’India e ora raccoglie aiuti di ogni tipo per il terzo mondo.
Nella sua lettera agli amici Catriona racconta che ha perso tutta la memoria del suo pc che si è fuso e dunque anche tutte le sue foto tanto care e i suoi ricordi, i suoi indirizzi, i suoi documenti e li chiede agli amici sparsi in tutto il mondo. Dice che quest’anno, lei e John, hanno celebrato il ‘Ruby Wedding Anniversary’ i 40 anni di matrimonio, e sono venuti da loro amici e familiari che hanno percorso distanze considerevoli.
E che in maggio ha unito il suo compleanno con quello della sua nuora Nicoletta e con i due figli e le loro famiglie e ha passato una settimana in Italia. “Tenersi in contatto è molto importante per noi”.
Dice che continua a operare per la Chiesa dell’Università e le piace condividere il culto con nuovi studenti provenienti da tutto il mondo.
Malgrado la non giovanissima età, frequenta corsi sui gioielli in argento e vende la maggior parte di quello che fa per raccogliere fondi per un progetto di charity in India: “INDIA SHARE”, che, quando sarà completato, porterà alla costruzione di una scuola universitaria a Bangalore.
Racconta che i tagli del governo inglese hanno spazzato via delle classi di insegnamento, tra cui quello di arte, insegnata dal marito, ma non si sono persi d’animo e lo hanno continuato in una nuova sede sopra una Coop locale ed è stato bello riprogrammare tutto. Racconta che la loro vecchia casa lasciava passare il freddo, che a Manchester è molto duro, e hanno lavorato per coibentarla e a tal fine hanno aiutato anche altri a risolvere il problema dell’isolamento includendo per sé e per gli altri un corso di sei settimane per migliorare le loro case. Così anche il loro problema è diventato un modo per aiutare tutti.
Lei e John continuano a fare i volontari e vanno a incoraggiare i familiari che si occupano di un parente con demenza.
Hanno anche partecipato alla conferenza annuale organizzata dalla loro Chiesa sulla povertà, in cui sono state denunciate molte ingiustizie nel Regno Unito e in cui sono hanno parlato dei progetti di aiuto, tra cui le banche alimentari (aiuti in cibo ai più poveri, il cui intervento si è triplicato in Inghilterra a causa della crisi che ha colpito duramente tre milioni di persone).
Catriona è meravigliosa e la sua lettera non ha bisogno di commenti. Con tutta l’ammirazione per una persona tanto migliore di me, chiudo con le sue parole:
“Credo nella visione che un giorno il Leone si stabilirà con l’Agnello, e un piccolo fanciullo li condurrà”.
Qualunque sia la nostra lotta, il messaggio di Natale di nuova speranza è fondamentale per la nostra vita“.

Io parlo solo in teoria, Catriona pratica la vita e la pratica secondo la dote più importante di tutte quelle che ho citato e che è L’AMORE.

Auguri per il prossimo 2014
Viviana

.
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Il Murale di Napoli citato nella posta da Doriana

La poesia mandata da Cristina con un suo disegno “Dondolio su una tumultuosa cascata”

Cristina cascata

Cristina ha scritto con calligrafia molto elegante:

Care amiche, cari amici

in questi tempi di incertezze
e precarietà vorrei estendere a voi tutti
l’augurio per il nuovo anno, che ho

formulato prima di tutto con me stessa.

“Poter compiere in serenità e padronanza
ciò che meglio so fare
e che possa esprimermi veramente”
.

Il piccolo gibbone che ho tratteggiato
si dondola,
dimentico del mondo,
appeso a fragili fili al di sopra
di una tumultuosa cascata.

Lui può farlo veramente, e per noi, ahimé,
vale anche solo tenerne
nel cuore e nella mente … la metafora

(Il gibbone equilibrista è realizzato con il nero-fumo (barretta di inchiostro solido che si stempera lungamente nella vaschetta in pietra) e un po’ di guazzo. Questo è un piccolo omaggio al mio pittore preferito, Wanabe Kyosai, detto “il demone di pittore che dipingeva i demoni”. In Europa ed in Italia non è noto come Hokusai, Hiroschige, Uttamaro, ecc , credo perchè gli artisti che fanno satira hanno sempre avuto una vita piuttosto dura. Lo stesso Kyosai ha scontato un sacco di anni in carcere per il suo profondo senso di trasgressione. Ha messo alla berlina tutti i potenti del suo tempo, inclusi i capi religiosi. Figurati, lui era un buddista figlio di un maestro di spada e quindi faceva parte della rispettata e onorata classe samuraica… Probabilmente lo consideravano una scheggia impazzita.
Un abbraccio
Cristina


MASADA n° 1503 28-12-2013 BANDIERE SENZA VENTO

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(Napolitano-Queen, Mauro Biani)

Fine d’anno – Colpetti di mano del Pd in Finanziaria – Tutti a casa! – Le belle prospettive di Renzi – Irlanda e Spagna escono dalla Troika – Abbiamo realizzato il programma della P2 – La legge truffa sulla finta abolizione delle Province – Proclamare un Giubileo del debito! – Il M5S versa metà dei suoi soldi alle Piccole e Medie Imprese – Lobbisti all’assalto della finanziaria: nuovi regali alle scuole private e alle cliniche private – C’era una volta la sinistra – La Serracchiani – Elogio a Mujica – La Costamagna difende Grillo – I Forconi e la Destra – Abolizione dei finanziamenti all’editoria – Difesa del web come nuovo spazio di libertà nella lotta al Potere.

(1970 – Endrigo)

Un volo di gabbiani telecomandati
e una spiaggia di conchiglie morte
nella notte una stella d’acciaio
confonde il marinaio
strisce bianche nel cielo azzurro
per incantare e far sognare i bambini
la luna è piena di bandiere senza vento
che fatica essere uomini!

.
Cito la parole di Beppe:
Grazie al Fiscal Compact siamo condannati a trovare ogni anno 50 miliardi, tra tasse e tagli, per vent’anni. Grazie al MES (Meccanismo Europeo di Stabilità o fondo Salva Stati) abbiamo già pagato 15 miliardi di euro (che ora una organizzazione privata sta paradossalmente investendo in titoli tedeschi, finanziando quella stessa economia di chi ci chiama “maiali”) e ci siamo indebitati per altri 125 miliardi, solo per “tranquillizzare” i detentori esteri dei nostri titoli di Stato.
Cifre da capogiro. Il MES ci ha fatto versare 15 miliardi di euro e ci ha impegnati a versarne altri 125 in caso di aggravamento della crisi e ad indebitarci illimitatamente, a discrezione del consiglio direttivo di un’organizzazione finanziaria sulla quale il nostro Parlamento non può dire nulla (e che non è stata eletta da nessuno).
Il MES è stato già giudicato incostituzionale dalla Germania, perché viola la sua sovranità
Noi cosa aspettiamo?”

..
Andrea Scanzi:
In buona sostanza, se il centrosinistra avesse fatto in 20 anni anche solo un decimo di quello che M5S ha fatto in dieci mesi, il peggior csx d’Europa sarebbe stato disinnescato in un amen.

Viviana Vivarelli

Ormai questo è un regime orwelliano
dove la pace si chiama guerra
e la democrazia è attaccata come populismo
dove chi fa il danno si prende i meriti
e chi lo denuncia è accusato di falsario
dove i dittatori sono inneggiati come pacifici
ma chi li combatte è chiamato dittatore
Siamo il Paese della verità rovesciata
dove non esistono più programmi
ma colpi di pietra e rasoio
dove non ci sono più ideali
ma scalate e attaccamenti al potere
Per le sanguisughe i valori non contano
conta solo il sangue succhiato
e per quel sangue sono disposti
a mentire, usurare, manipolare e ucciderci tutti
in nome di una non-verità che si chiama solo

BOTTINO

COLPETTI DI MANO DEL PD IN FINANZIARIA
vv
Il Pd tenta i suoi colpetti di mano a favore delle slot e degli immobiliaristi. Il M5S lo denuncia e Renzi, quando il Pd è smascherato, finge di attaccarlo, ma i pessimi media rovesciano i fatti e mostrano il Pd da colpevole a liberatore. Che indecenza!

Oh! La Serracchiani si trova 40.000 euro nella Finanziaria regionale per il maneggio che ospita il suo cavallo! E poco prima, dopo aver dichiarato di voler tagliare un miliardo alla Casta, ha tentato di aumentare di 30.000 euro i suoi rimborsi spese in quanto Presidente di Regione! I nuovi sono peggio di quelli precedenti e le nuove promesse si adeguano all’andazzo predatorio. I giovani idoli cascano ancor più rapidamente dei vecchi, quando non sono nemmeno al vertice della loro parabola.
.
Dalla corruzione imperante che ormai travolge ogni partito …si salva solo l’uomo che supera il proprio egoismo d’individuo, di famiglia, di casta, e che libera la propria anima dall’idea di rassegnazione alla malvagità esistente.”
(Ignazio Silone)
Ma, ci chiediamo, esiste nei partiti un tale uomo? O la peste del potere infetta chiunque tocca?

FINE D’ANNO
Viviana Vivarelli

Siamo alla fine dell’anno. Compito dei governi seri e civili dovrebbe essere preparare un migliore 2014, razionalizzare le spese, rendere più rapidi i processi, migliorare la distribuzione fiscale, tagliare le spese inutili, snellire la burocrazia e migliorare i servizi, provvedere alla crescita e allo sviluppo e risolvere i problemi più urgenti per la democrazia che nel nostro Paese si accentrano in una pletorica classe di potere fatta di inetti, impuniti e corrotti, che per di più ha percepito finanziamenti incostituzionali ed è stata eletta con un sistema incostituzionale, per cui il primo problema dovrebbe essere democratizzare il sistema elettorale e procedere verso nuove e rapide elezioni.
Nulla di tutto questo. Quello che ci dà il Presidente delle Repubblica è il tentativo di forzare la Costituzione rendendola flessibile e farla stravolgere da 32 persone nominate da lui stesso che ci hanno lavorato per soli due giorni in fretta in un hotel termale. Echeggia sullo sfondo l’ordine all’Italia dato dalla J. B. Morgan, la più grande banca d’affari americana di smantellare la Costituzione, “perché è troppo democratica”. Quello che esce dall’inutile Governo Letta è il tentativo di aiutare ancor più gli evasori delle slot machine, la conservazione degli affitti d’oro per conservare qualche immobiliarista amico e una legge-truffa sulle Province per cui il loro costo dovrebbe aumentare ancora e le si tolgono dall’elezione popolare, mentre i finanziamenti ai partiti e all’editoria, dietro paraventi truffaldini in cui si giura di eliminarli, ritornano maggiorati.
Questo malGoverno sembra una follia, ma è l’Italia che si affaccia al 2014, sempre più ria!
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Grazie al M5S è emerso l’emendamento vergogna votato dai partiti del Governo Letta.
contro i Comuni che lottano contro le slot-machines. Gli emendamenti vergogna
sono il frutto dello sporco lavoro di altrettanto vergognose lobby che infestano il Parlamento per promuovere interessi particolari a discapito del bene comune. Tra i gestori delle slot machine ci sono anche mafiosi e camorristi, ma il Governo Letta ha preferito favorire loro che il bene comune e voleva vietare ai Comuni di prendere provvedimenti contrari. Solo il M5S ha denunciato i lobbysti e grazie ad esso l’infausta minaccia ci Comuni non è passata.
Nella legge di Stabilità i 5stelle sono riusciti ad ottenere alcune vittorie: finanziamenti per i disabili, restituzione allo Stato dei contributi pubblici percepiti da aziende che delocalizzano all’estero, tetto per gli stipendi d’oro, possibilità di destinare l’8×1000 all’edilizia scolastica. Grazie al M5S sarà anche riaperta la sede della Direzione Investigativa Antimafia a Malpensa.
Il M5S avrebbe potuto fare anche di più su quei regali di Stato agli amici degli amici che affittando da loro i palazzi del potere ci hanno preso 12 miliardi, se il Pd non lo avesse impedito. Ma Letta ha voluto continuare la tradizione di arricchire gli immobiliaristi italiani piuttosto che far fare economie all’Italia.
I 5 stelle avrebbero anche impedito, uscendo dall’aula, la legittimità del voto sull’orrendo ddl che invece di abolire le Province, moltiplica gli anti pubblici parassitari affiancando ad esse consorzi di comuni e città metropolitane, se Sel non fosse rimasta in aula permettendo di fatto la votazione.

NON SI ESCE DALL’AUSTERITY CHE CI DIVORERA’
Viviana Vivarelli

In questi anni fatali, l’austerity voluta dalla troika ha messo in ginocchio l’Italia e ha portato indietro tutti i Paesi europei. Tagli ai servizi e privatizzazioni hanno rallentato e quasi fermato l’economia generale, maggiormente nella zona euro, ma fra tutti i Paesi l’Italia è quella che ha dato peggior prova di sé ed è scesa all’ultimo posto di tutte le classifiche Ue.
Letta, al servizio solo dei magnati internazionali del Bilderberg e della Aspen, ha proseguito la cura dell’austerità che sta ammazzando il malato. Il giovane Renzi ha provato nei fatti di saper solo smentire le promesse e si sta dimostrando più a dx della dx USA. Berlusconi si è ripiegato nel suo isolamento stizzoso dove sa solo attaccare qualunque legge del Governo nella speranza di abbatterlo.
Ogni Paese che crede di uscire dalla crisi con l’austerità, avrà austerità per sempre.
Il Governo Letta dovrebbe lavorare anima e corpo per ridare a questo disgraziato Paese ordine e sviluppo, democrazia e libertà ma non è uscito dalla politica dei tagli, delle tasse, dei rimandi o delle cose inutili. Quello che vediamo coi nostri occhi è un pasticcio indescrivibile di turpitudine, ciofeche legislative, regali a lobbie, leggi che appesantiscono i costi dello Stato e aumentano il carrozzone partitico, tagli ai diritti, insulti alla democrazia, nuovi regali ai politici. Si va di peggio in peggio. La Legge di Stabilità, confusa, pasticciata, rammendata mille volte, ha scontentato tutti e ci ha fatto fare un’altra pessima figura agli occhi dell’Europa, dimostrando una volta di più quanto anche i nuovi politici siano incapaci e inconcludenti. Il decreto Salva Roma che la accompagnava era stato rimaneggiato e pasticciato talmente tante volte per contentare la corte dei postulanti che alla fine re Giorgio ha deciso si ritirarlo e ora si tenterà un accomodamento postumo. Ma quel che resta è talmente truce che the Wall Street Journal, il più grande e diffuso quotidiano di finanza e affari degli Stati uniti, ha definito il Governo di Letta “la politica del cimitero”.

La beffa maggiore è vedere questo Governo di servi incapaci che continua con perfetta faccia di tolla a decantare la ripresa che non ci sarà, l’uscita dal tunnel che nessuno vede e la rinascita di un’Italia ormai affossata per sempre. Letta ha decantato perfino la diminuzione delle tasse di 250 euro, quando il prelievo fiscale è aumentato di 2,1 miliardi, ed esattamente “prima” di sferrare un nuovo aumento delle tasse. Tutte le tariffe aumenteranno: posta, tasse, beni alimentari…Per Adusbef e Federconsumatori, gli italiani dovranno sborsare qualcosa come 1.384 euro in più a famiglia e ad aumentare saranno categorie di beni e servizi tra i più diversi: alimentazione, trasporti, istruzione, energia e riscaldamento, e ovviamente, le immancabili tasse! Ma di cosa si vanta costui?
Se Tremonti vaneggiava negando una crisi che ormai attanagliava, l’inetto Enrico Letta vaneggia consapevolmente su una ripresa impossibile che perfino Confindustria lamenta non esserci.
Nessuno, né un politico né un partito, dice quello che dovrebbe dire, e cioè che la nostra permanenza nella zona euro è ormai fallimentare e che questa presenza coatta ci divorerà. Ma questi stupidi governi non sanno far altro che continuare a farci subire e subire ancora, sperando, loro, di vivere il più a lungo possibile in un interregno fatto di rimandi ed errori che finirà in una catastrofe. E l’accanimento nella distruzione è tale che Napolitano minaccia dimissioni se non gli lasceranno distruggere la Costituzione!
L’economia italiana ormai sta morendo senza che nessuno prenda qualche provvedimento o per rimettere in moto il credito che è il più basso d’Europa, o per aiutare i giovani, ormai senza più speranza e con la valigia in mano, o per tagliare gli sprechi inaccettabili del carrozzone politico, o per aumentare il livello democratico (che invece con le lentezze della riforma elettorale e l’abolizione delle elezioni Provinciali addirittura diminuisce). L’Italia ha davanti a sé la previsione di un 2014 dominato da un Renzi desideroso di dare la mazzata finale allo stato sociale e di abolire l’art. 18, portando il Pd ancora più a dx, un B livoroso e in vena di rivincita, un M5S sempre più demonizzato dai media e costretto a forme di boicottaggio parlamentare per farsi ascoltare.

BILANCIO ITALIANO ALLA FINE DEL 2013 SOTTO LA SCURE DELL’AUSTERITY
Viviana Vivarelli

L’Italia ha un debito pubblico altissimo, 2.060 miliardi di euro, il 2° del mondo, dopo gli Stati uniti (16.700 miliardi di dollari) e continua a salire in una corsa inarrestabile, mentre la situazione sta nettamente peggiorando a causa dei devastanti tagli del Governo e degli aumenti di tasse che paralizzano il Paese. Nel 2014 dobbiamo trovare 750 miliardi per finanziarci, ma abbiamo perso credibilità politica (la politica di Letta è definita dal Wall Street Journal “la politica del cimitero”) con una economia in caduta fissa, per quanto i tromboni di Governo seminino balle di finta speranza e Letta, alla vigilia di una nuova stangata di tasse, annunci che le tasse, invece, sono diminuite e ripeta come un mantra ormai grottesco che la ripresa è vicina.
Il tasso di interesse a cui il sistema bancario ci sottopone per comprare i nostri titoli e dunque alimentare il nostro debito è altissimo: 6,5%. Ricordiamo che ogni Paese Ue dà dei miliardi alla Bce la quale li presta all’1% alle banche e queste comprano i nostri titoli di Stato al 6,5%. In questo modo i soldi di tutti i paesi europei sono andati ad alimentare i 16.000 miliardi di euro con cui la Bce ha riempito le banche, permettendo loro un arricchimento sconfinato, che esse hanno tradito reinvestendo quella massa sterminata di denaro in titoli tossici e speculazioni di Borsa e inaridendo sempre più il credito per le imprese e le famiglie (l’Italia è la peggiore in questo campo). Così il sistema è servito solo ad aumentare la crescente ricchezza delle banche, senza che fossero loro imposti più doveri per lo sviluppo o il bene generale, mentre se, come avviene negli Usa, la Bce, comprasse lei direttamente da noi i titoli di Stato all’1%, il nostro debito si ridurrebbe immediatamente di 90 miliardi l’anno e non ci sarebbe bisogno di tagliare le spese dello stato sociale di 50 miliardi in 3 anni come il Fm ci costringe a fare.
Nel sistema attuale, che serve solo a nutrire in modo usuraio le banche, l’Italia può solo indebitarsi di più, com’è ogni volta che un debitore cade nelle grinfie di un usuraio.
Ora, per le leggi interne, l’usura è un reato grave, punito dal codice penale col carcere, che scatta ogni volta qualcuno usi tassi eccessivi, sfruttando la condizione di debolezza del debitore fino a portarlo alla rovina. Ma, se l’usura è un reato per le leggi nazionali, come mai non lo è per le leggi internazionali? Come mai non si allineano le leggi Ue a quelle interne, eliminando l’intermediazione bancaria ufficiale e permettendo alla Bce di gestire ‘direttamente’ i prestiti agli Stati, come fa la Fed in USA? E perché i governi europei non premono per fare questa modifica fondamentale che permetterebbe all’Europa tutta di riprendersi dalla crisi alleggerendo il debito?
Nel momento della sua elezione, Hollande propose all’Italia di unirsi alla Francia in questa pressione su Bruxelles per cambiare le regole dell’Europa, ma il pavido e timoroso Bersani si tirò subito indietro e, con premier come Monti o Letta, voluti da Napolitano per la loro diretta derivazione del Bilderbeg e agli ordini della finanza occidentale e dunque esecutori degli interessi bancari, è impossibile sperare in qualsiasi riforma Ue.
In quanto all’ambizioso Renzi, se le sue capacità di venditore dal palco sono alte, altrettanto alte non sono le sue capacità di economista e statista. E il suo deciso orientamento verso una dx ultraliberista non fa ben sperare, perché abbattere l’art. 18 (diritti dei lavoratori), abolire lo stato sociale, volere un contratto unico di lavoro (distruggendo i sindacati) e privatizzare tutto l’esistente piaceranno indubbiamente alla cricca di magnati che depreda l’Europa, ma non risolveranno certo i problemi italiani, anzi li aggraveranno, togliendo ad un Paese che già ne ha pochi, gli ultimi baluardi contro miseria e sfruttamento.
L’alto tradimento di costoro è evidente.

Se un soggetto perde credibilità con i creditori e non produce reddito,come lo paga il debito?
I mercati finanziari quotano ogni giorno la probabilità di fallimento dell’Italia.Le nostre probabilità di fallire nei prossimi 2 anni sono del 16,5%, e del 35% in 5
Il Nobel Paul Krugman ci dà praticamente per spacciati
Che succede se l’Italia fallisce?
L’Italia ha un’economia che è oltre 6 volte la Grecia,l’ammontare delle obbligazioni è enormemente più grande e così i danni associati a un eventuale default
Per la Goldman Sachs “l’interconnessione tra Italia e Spagna come emittenti di obbligazioni, le banche dei rispettivi Paesi e il sistema finanziario europeo è tale che l’instabilità avrebbe estreme conseguenze in tutta Europa,trascinando in basso anche Francia e Germania. Le banche francesi e tedesche perderebbero l’ammontare dei titoli di stato italiani che hanno comprato, ma sono troppo grandi per essere salvate dai governi e Germania e Francia sono troppo grandi per essere salvate dall’FMI. Per cui, se fallisce l’Italia, falliscono tutti.
Un default greco forse si potrebbe sostenere, uno italiano no. L’Italia uscirebbe dall’Europa (non è Grillo che vuole uscire dalla zona euro, è la crisi che ci butterà fuori prima). Chi può porterà i risparmi all’estero per evitare la svalutazione prodotta dal ritorno alla lira e ciò aumenterà l’inflazione. E l’ondata di panico porterà alla chiusura delle banche come in Argentina.
Seguirebbe il fallimento di tutta Europa con ripercussioni mondiali.
Se si blocca la liquidità bancaria scatta la vendita delle azioni ecc., innescando un’ulteriore discesa dei valori e impoverendo i risparmiatori.
Per cui l’Ue dovrebbe cambiare le condizioni del debito trattandolo solo in parte e allungandone la scadenza. E allora, perché non farlo prima?
Le banche centrali nascono come prestatrici di denaro d’ultima istanza e garanti della stabilità. Vi sembra che la Bce adempia a questo compito?
E pensate che Mario Draghi sarà in grado di darglielo?
.
L’attuale condizione economica perversa è stata creata da Bill Clinton con la sua unificazione delle banche di risparmio da quelle di investimento, dalla volontà malefica delle cricche internazionali di Borsa e di Banca di voler sferrare all’Europa una guerra distruttiva e predatoria, e dalle regole della zona Euro dettate dal Fondo Monetario Internazionale (che è l’organo finanziario della cricca suddetta, creato per i suoi precisi interessi) e dalla Bce, che serve pedissequamente detti interessi.
E in questa situazione fallimentare, cosa ci dobbiamo aspettare dal fragile e inetto Governo del Pd?

Le belle mosse che ci aspettano dal Pd sono quelle di Renzi,
che
-vuole abolire i diritti del lavoro
-vuole abolire lo stato sociale (le scuole pubbliche, il trasporto pubblico, la sanità pubblica…)
-vuole abolire la tutela dei beni comuni (e avanti con la svendita di acqua, spiagge e tutto l’esistente!)
-vuole abolire i sindacati
-vuole abolire persino le pensioni alle vedove (le pensioni di reversibilità sono quasi 5 milioni in Italia. Vogliamo creare con un colpo solo 5 nuovi milioni di poveri?).

Citazioni dal libro ‘La casta’

Con una mano il politico fa assumere precari, raccomandati, stabilizzati, amici, parenti, elettori, portaborse e reggipanza senza un concorso serio da decenni e senza che neppure i più scadenti o almeno i ladri e i corrotti vengano buttati fuori. E con l’altra mano distribuisce all’esterno lavori profumatamente pagati sostenendo che nessuno tra i dipendenti è all’altezza di farli. Un circolo vizioso micidiale.
La sintesi è già chiara: la Casta politica, una volta che sei dentro, ti permette quasi sempre di campare tutta la vita. Un po’ in Parlamento, un po’ nei consigli di amministrazione, un po’ ai vertici delle municipalizzate, un po’ nelle segreterie. Basta un po’ di elasticità.

http://www.alessioatrei.it/wp-content/uploads/20131128-decadenza.jpg

TUTTI A CASA. DEL RESTO PARLEREMO DOPO
Massimo Fini IFQ

L’Europa unita è nata male. Doveva essere prima politica e poi economica. Questo la sapevano benissimo Adenauer, De Gasperi, Spaak che, nel dopoguerra, ebbero quell’idea. Ma sapevano altrettanto bene che gli americani non glielo avrebbero permesso. Del resto Washington si è sempre messa di traverso a ogni tentativo, in qualunque forma fosse espresso, di costituire un’unità europea. Quando a metà degli anni Ottanta Francia e Germania provarono a mettere in piedi un esercito franco-tedesco che doveva essere il primo nucleo di un esercito europeo, senza il quale non sarà mai possibile un’Europa veramente indipendente, gli americani si opposero e mandarono in fumo il progetto. L’Europa quindi, attraverso lunghe e difficili tappe, si è formata come unione economica e, dal 2002, anche monetaria. E l’unione monetaria, priva di un centro politico formalizzato e legittimato, ha provocato problemi seri in vari Paesi. Ma è grottesco il tentativo dei partiti di scaricare, chi in maggior misura, la cosiddetta dx, chi in minore, la cosiddetta sx, il montante disagio italiano sull’euro e sull’Europa. I primi responsabili di quel disagio siamo noi e principalmente proprio quei partiti che oggi se ne lagnano o tentano di cavalcarlo. Deriva da trent ’anni di una politica dissennata e malavitosa della nostra classe dirigente. Dalle pensioni di vecchiaia fasulle, dalle pensioni di invalidità false, dalle pensioni baby, dalle pensioni d’oro elargite negli anni Ottanta per ragioni clientelari e di scambio di voti. Dal sistema mafioso delle tangenti che, secondo i calcoli prudenziali di Giuliano Cazzola, ci è costato 630 miliardi, un quarto di quel debito pubblico che oggi è la principale causa delle nostre difficoltà in Europa. Mani Pulite fu l’ultima occasione. Ma non fu ascoltato. Al contrario, i magistrati divennero i veri colpevoli e i ladri le vittime. Così le ruberie pubbliche sono continuate nelle forme più vergognose e umilianti e sono all’origine, come ha ammesso lo stesso Napolitano, di una protesta sempre più dilagante (astensione, grillismo, forconi) Lunedì sera nel salotto di Porta a Porta c’erano Alemanno, Salvini, la Serrachiani oltre a Marcello Sorgi. La solita compagnia di giro di politici e giornalisti complici. Ma Vespa ha avuto l’imprudenza di sentire, sia pur in collegamento, il contadino Danilo Calvani il leader del “movimento 9 dicembre” il quale a ogni tentativo dell’insetto, come lo chiama Travaglio, di fare il pompiere (“Fate proposte concrete. Così non otterrete niente, nemmeno le dimissioni di un usciere”) rispondeva invariabilmente: “Tutti a casa. Del resto parleremo dopo”). Ho cambiato canale e ho sentito Nichi Vendola parlare di “un miliardario che sfrutta il disagio della povera gente”. Pensavo si riferisse a Berlusconi. Parlava invece di Grillo! Il movimento di Grillo è nato prima della protesta popolare, l’ha semplicemente anticipata e non sfrutta assolutamente nulla perché ne fa parte. Il “miliardario” Grillo ha una casa sulle colline di Genova e un’altra sotto Cecina nella parte meno prestigiosa del litorale toscano, belle case indubbiamente ma niente di sesquipedale e comunque frutto di decenni di un lavoro di successo, cosa che non si può dire di Vendola che è parlamentare dal 1992. Anche Nichi Vendola è uno di quelli da rottamare. “Tutti a casa”.

“Quando l’iniquità, l’abuso, l’inganno, la menzogna e il sopruso diventano sistemici, quel sistema è destinato a collassare; questo è esattamente quello che sta accadendo, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo.
L’iniquità, l’abuso, l’inganno, la menzogna e il sopruso sono categorie degeneri; esse, infatti, vanno contro i principi di civiltà maturati dall’Uomo in millenni di storia.
Una società disumanizzata per causa della sistemica e scientemente pianificata promozione dell’abuso è senz’altro destinata all’implosione o comunque a una metamorfosi che ripristini i principi di giustizia.
E non si illudano gli operatori di iniquità di farla franca, perché non v’è modo perché questo possa accadere.”
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IRLANDA E SPAGNA ESCONO DALLA TROIKA

Quest’anno l’Irlanda è uscita dal programma di salvataggio della Troika (Commissione Ue-Bce-Fmi). E’ il primo dei paesi sotto programma ad annunciare l’uscita e senza bisogno di aiuti cuscinetto.
Dal 2014 uscirà anche la Spagna.
Noi cosa vogliamo fare per camminare con le nostre gambe?
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ABBIAMO REALIZZATO IL PROGRAMMA DELLA P2
Thecaster (blogger)

Berlusconi è stata solo la maschera che ha coperto il volto dei poteri che lo hanno
portato e mantenuto al vertice della politica italiana.
Se facciamo scorrere ad alta velocità il film degli accadimenti di questi ultimi, tragici,
venti anni, non possiamo non renderci conto come, al riparo della sua ombra, si sia
realizzato quasi interamente il programma eversivo di Propaganda 2.
Al di là delle sigle: P2, P3, P4 etc., il blocco di potere finanziario, bancario, politico, amministrativo, imprenditoriale, giudiziario (gli alti gradi!) è riuscito a completare
l’”accerchiamento” del Paese in modo tanto efficace e pervasivo che, oggi, non
è possibile intravvedere altra via d’uscita che non sia lo sgretolamento di tale
consolidato sistema di potere.
Malgrado tutte le critiche che gli si possono muovere, Grillo e il suo Movimento sono
gli unici che l’hanno capito e che stanno tentando di farlo capire a tutti gli Italiani.

LA CRICCA
Viviana Vivarelli

La cricca è formata da un intreccio solidissimo di interessi in cui partiti, delinquenti, mafia e lobbie si tengono strettamente insieme. E’ questo intreccio che ha dato luogo alla classe politica più corrotta d’Europa e a una delle classi politiche più corrotte del mondo. Purtroppo la sua strafottenza si regge su quanti, piccoli o grandi, hanno scelto di accanirsi nel conservare il regime attaccando con calunnie o facezie qualunque tentativo di rinnovamento o pulizia morale, nella difesa di un male che ci sta avvicinando ai peggiori regimi del Sudamerica. Sono costoro che, attaccando qualunque tentativo di denuncia, di epurazione, di pulizia morale, impediscono al sistema Italia di risollevarsi e di evolvere verso la civiltà e ci fanno scendere sempre più in basso, anno dopo anno, in tutte le classifiche internazionali, preferendo un settarismo cieco e sordido alla difesa del bene comune.

Un capitolo del libro ‘La casta’ era titolato ‘Un Palazzo di 46 palazzi’ e riportava l’aumento sproporzionato delle sedi della politica, con l’affitto a prezzi altissimi di palazzi e complessi nel centro di Roma, acquisti e affitti ingiustificati per assicurare uffici e appartamenti “vita natural durante” a deputati e senatori.
15 anni fa la Camera stipulò senza gara una serie di contratti con la società Milano 90, che metteva a disposizione di Montecitorio 4 palazzi. Ci sono costati 444 milioni!
Il M5S ha voluto una legge per uscire da questi affitti giganteschi ma essa avrebbe danneggiato l’immobiliarista Sergio Scarpellini, munifico elargitore di contributi liberali ai partiti di destra e sinistra e soprattutto al Pd. Con quegli affitti, sarebbe stato più economico comprarli, quei palazzi, visto che costavano 500 euro annui al metro quadro, ma ecco che, mentre Renzi sale al potere attaccando i costi della politica, il Pd quella legge non la vota. E così vieta la dismissione da affitti simili sparsi dal potere per tutto lo stivale, impedendo complessivamente allo Stato di risparmiare la bellezza di 12 miliardi!
E poi ci vengono a dire che i soldi non si trovano e devono tagliare sui malati di SLA!
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LA SERRACCHIANI

Stava anche per aumentarsi i rimborsi di Governatore del Friuli di 30.000 euro,
salvo che il M5S l’ha bloccata.
Oltre ad esser Presidente della Giunta Regionale, con delega in materia di relazioni internazionali, infrastrutture strategiche e di coordinamento delle politiche per la montagna, in questo momento la Serracchiani è anche commissario straordinario per la Terza Corsia, Commissario per il porto della Ferriera, rappresentante della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome nella Cabina di Regia per l’attuazione dell’agenda digitale italiana, nominata Ambasciatrice dell’Est dal premier Letta in occasione della visita a Trieste del Presidente della Federazione Russa Putin, senza dimenticare la libera professione di avvocato che anche da EuroDeputata ha continuato a svolgere.
Ma tanti incarichi non le faranno male?
E per fortuna che i piddini non vanno che vantare la sua vittoria in Friuli! E se questo era il meglio del Pd, figuriamoci gli altri!

DI COSA SONO RICCHI QUESTI PARTITI?
vv.

Di onestà, no certo, visto anche contengono ognuno centinaia di inquisiti per truffa allo Stato, per frode sul denaro pubblico, per turbativa d’asta, per mazzette e tangenti!
Forse sono ricchi di efficienza? Nemmeno, vista la lentezza mortale della burocrazia, le leggi rallentative dei processi, i rimandi continui con cui faranno domani quello che non vogliono fare oggi e i tempi abissali con cui lasciano irrisolti i maggiori problemi dello Stato!
Sono forse ricchi di innovazione e intelligenza? No, davvero, dal momento che ci stanno portando lentamente al medioevo della politica o al terzo mondo dell’economia!
Sono forse maestri in ideologia? Ma quale ideologia? Dal momento che ormai Pd e Pd sono un’unica e desolata resa alla dx estrema dei magnati finanziari e alla svendita di ogni bene di questo Paese, persone comprese!
E allora di cosa sono ricchi? Di TROLL; ovvero di gente pagata per screditare gli avversari, visto che di gente che spontaneamente trovi loro dei meriti non c’è verso di trovarne!

LEGGE TRUFFA SULLA FINTA ABOLIZIONE DELLE PROVINCE
Viviana Vivarelli

M5S, Lega e Fi sembrano chiedere la stessa cosa e sono usciti tutti e tre dall’aula come forma di ostruzionismo per invalidare la votazione (boicottaggio fallito dalla permanenza in aula di Sel) ma lo hanno fatto per motivi diversi.
L’abolizione delle Province è stata uno dei primi cavalli di battaglia del M5S.
Le Province italiane sono 110. 40 sono governate dal Pd, 36 dal Pdl, 13 dalla Lega, 5 dall’Udc, 2 dall’Mpa,14 dalle forze locali e minori. L’abolizione delle Province comporterebbe un risparmio strutturale che la Corte dei Conti calcola tra i 13 e i 17 miliardi l’anno.
La legge che stata votata elimina le elezioni Provinciali, rimettendo le cariche alle nomine dall’alto e risparmia dunque i 150 milioni delle spese elettorali, ma produce un altro taglio della democrazia togliendo le presidente dall’elezione dei cittadini e rimettendole alle segreterie dei partiti, mentre raddoppia o triplica addirittura il carrozzone politico.
Il Pd millanta risparmi ma viene smentito dalla Corte dei Conti.
Enrico Letta ha creato un pateracchio per cui non solo le Province non spariranno ma aumenteranno i loro costi e crescerà l’apparato burocratico, come se non ne avessimo abbastanza di burocrazia, uffici che di rimandano le pratiche, conflitti di competenza, pratiche inutili e rallentamenti nelle vie dello Stato!
Il M5S ha chiesto l’abolizione delle Province da sempre!
Berlusconi si accoda solo perché oggi per lui conta solo mettersi contro il Governo e farlo cadere, con motivi che non c’entrano niente col bene del Paese!
Con questa legge truffa assistiamo a una ripetizione della legge con cui si eliminavano i finanziamenti pubblici dei partiti e si trasformava in rimborsi elettorali. Fingere di cambiare qualcosa per non cambiare niente! La politica del gattopardo.
Sicuramente l’ente inutile resterà, ma può anche essere che ora esso venga moltiplicato in due o tre enti inutili. Sicuramente ci sarà un numero maggiore di politici trombati che occuperà altre poltrone e quei politici da ora non saranno eletti dai cittadini ma saranno nominati dalle segreterie partitiche che aumenteranno ancora di più i loro poteri e sicuramente non solo non avremo i risparmi sperati ma le spese per mantenere questi enti inutili cresceranno (lo ha detto la Corte dei Conti che tratta di numeri non di propaganda!).
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Il presidente dell’UPI, Antonio Saitta del Partito Democratico, ha così dichiarato:
“Il Governo e il Parlamento diranno che hanno abolito le Province, ma la verità è che non solo sono state mantenute, ma è stato fatto un gran pasticcio che ci preoccupa. Perché con questo pasticcio sono a rischio servizi essenziali per i cittadini“.



LA LEGGE TRUFFA SULL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE

La Corte dei conti boccia il disegno di legge Delrio. Nell’audizione sul provvedimento che dovrebbe abolire definitivamente le Province, il giudizio della Sezione autonomie della magistratura contabile è netto: basse possibilità di risparmio per gli enti e rischio di confusione amministrativa nell’indefinito periodo di transizione.
Il giudizio è netto soprattutto bocciando la redistribuzione delle competenze
Il passaggio di competenze tra enti diversi non farebbe risparmiare nulla allo stato
Non ha senso trasferire le funzioni dalle Province alle città metropolitane e dire che questo porta una economia.
Oltretutto le legge è fatta male, pasticciata, confusa, crea sovrapposizioni di compiti tra sfere diverse, incidendo sui compiti dei Comuni.
Oltre tutto c’è il rischio che i tempi siano infiniti e che il periodo transitorio sia così lungo da creare caos e inefficienza.
Insomma, nel momento in cui il Governo dovrebbe lavorate a pieno ritmo per fare una nuova legge elettorale per andare presto a nuove elezioni, e in un mento di crisi gravissima per il Paese in cui dovremmo andare a Bruxelles a contrattare forme di pagamento del debito diverse respingendo il pareggio del bilancio e il fiscal drag, vedere il Pd che perde tempo con leggi-truffa con cui fa finta di fare delle economia tagliando le Province, quando in realtà le raddoppia, fa cadere veramente le braccia.

Tra le cose che rallentano l’Italia e la rendono poco competitiva c’è il groviglio della pubblica amministrazione, c’è la lentezza esasperante e inefficiente delle pratiche e c’è lo scaricabarili per cui, le strade per es. non hanno manutenzione o le scuole cadono a pezzi, perché un ente rimanda all’altro, le competenze si sovrappongono, gli oneri si moltiplicano. In questa giungla, il nuovo ddl del Pd non farebbe che aggiungere pesantezza a pesantezza, ente inutile a ente inutile.
Nessuno si chiede a che servano le Province. Questo carrozzone enorme che ci costa dai 13 ai 17 miliardi l’anno dovrebbe servire alla manutenzione delle scuole e a quella delle strade ‘Provinciali’.
Alla domanda come mai le scuole cadono a pezzi, sapete qual’è la risposta delle Province? Non possiamo fare la manutenzione perché i soldi che ci dà lo stato servono solo a ‘pagare i nostri stipendi’!
Dunque abbiamo un ente che serve solo ‘a pagare se stesso’!
Le Province hanno pochi compiti che espletano malissimo: la manutenzione delle scuole (e basta vedere come vanno in pezzi) e la manutenzione delle strade Provinciali (altro buco nero, su cui nascono continui scaricabarili con le Regioni e i Comuni), per cui non solo gli obiettivi non sono raggiunti, ma i miliardi che le Province si cuccano ogni anno servono solo a mantenere i loro 61.000 dipendenti ma soprattutto al Bengodi delle sue migliaia dirigenti.
Del resto, le Province sono una realtà anomala mantenuta in vita solo come mangiatoia politica e contro la cui eliminazione si sono scagliati tutti i partiti, soprattutto Pd, Pdl e Lega, per continuare a prosciugare un’enormità di soldi pubblici.
Le Province sono una realtà che non esiste negli altri Paesi europei, un buco nero di puro spreco, tant’è che in entrambe le lettere della Bce all’Italia è stato chiesto di eliminarle, ma Monti non ha potuto farlo perché i partiti non hanno voluto, e massimamente non hanno voluto Pd, Pdl e Lega.
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La domanda fissa è sempre: che fine farebbero i 61.000 dipendenti delle Province?
Mentre essi sarebbero subito assorbiti da altre branche dello Stato, perché non ci chiediamo piuttosto quanto prendono i dirigenti delle Province e quanti sono?
Prendiamo una Provincia qualsiasi: Ascoli Piceno.
Dai dati del 2012 troviamo al primo posto. L’avvocato Carla Cavaliere: 264 mila euro l’anno. 12 dirigenti andati in pensione l’anno scorso hanno messo insieme retribuzioni complessive per un totale di 1.278.054 euro. La media è di 106.504 euro l’uno.
Stiamo parlando di un ente inutile, non dimentichiamocelo, e i dati sono della Provincia di Ascoli Piceno!
Cecilia Di Pietro, dirigente del servizio Affari generali ed istituzionali, arriva a 164.291 euro. Roberto Giovannozzi del servizio Turismo, parchi e agricoltura, cultura, beni culturali, pubblica istruzione e sport: per lui 97.156 euro
Stiamo parlando di Ascoli Piceno! proviamo a moltiplicare per 110 Province italiane e vediamo se il costo vero è dato di ‘dipendenti’!!!!

La nuova legge, che il Pd ha già votato alla Camera, non abolisce le Province, ma crea altri enti di 2°livello, trasforma le Province in enti di area vasta in più li sottrae alla rappresentanza democratica, perché elimina l’elezione dei suoi vertici e ne fa dei nominati dall’alto. Insomma, invece che una divisione dei costi e dei mali abbiamo un aumento.
La legge è incostituzionale, oltretutto è fatta male, confusa e ingarbugliata, non semplifica la vita dei cittadini, non diminuisce la burocrazia, aumenta il disordine sulla gestione dei servizi a livello locale, crea nuovi problemi a imprese e cittadini.
Questa legge non fa nemmeno risparmiare soldi allo Stato. Secondo la Corte dei Conti questi enti inutili costano dai 13 ai 17 miliardi l’anno solo per le spese ordinarie.
Ma solo 2 miliardi e duecentomila sono il costo dei dipendenti. Il grosso delle spese viene dai palazzi, dai rimborsi, dalle truffe, dalle spese inutili e dai dirigenti con stipendi altissimi.
Gli impiegati e i dirigenti sono 61.000, per 1.272 consiglieri Provinciali e 395 assessori. Con questa legge non si andrebbe più a votare risparmiando i soldi delle elezioni, 100 o 150 milioni, basta! Ma rimarrebbe tutto il carrozzone politico che è il danno maggiore. Il fatto è che i partiti e massimamente il Pd, nelle Province ci mandano a fare i dirigenti i politici trombati, così da perpetuare i danni che già hanno fatto al Governo e andando in tasca agli elettori che non li eleggerebbero tanto con questa legge resterebbero in carica nominati direttamente dai segretari di partito.
Brunetta dice che la legge di FI era migliore: via le Province, nessun ente di secondo livello, un progetto in grado di alleggerire definitivamente le strutture che adesso governano gli enti territoriali. Ovviamente non crediamo a FI, che di proposte in 20 anni ne ha fatte tante per fare poi solo quello che interessava a Berlusconi. Ma il problema della burocrazia italiana è diminuirla, questa legge la aumenta.

Dai 5stelle
Il provvedimento varato dal Pd è una vera truffa perché:
1) Non abolisce le Province. Gli cambia solo nome, ora si chiamano ‘Città Metropolitane’
2) Se ci sono zone dove si rifiutano le città metropolitane, si faranno queste e quelle, le Province e le città metropolitane insieme, insomma si raddoppieranno gli enti locali, allocando più politici di adesso e aumentando ancora di più le spese.
3) Dove ci sono già Province, città metropolitane o tutte e due, si potranno fare anche ‘i consorzi di comuni’. E così saremo a tre!!!
4) La Corte dei Conti ha già detto al Parlamento che non solo con questa legge non ridurremo la spesa inutile di 17 miliardi l’anno, voluta dai politici per parcheggiare i politici trombati, ma addirittura avremo la moltiplicazione degli enti locali inutili e parassitari, avremo più costi e peggiori servizi. Bel risultato!!
Questa è una legge-marchetta per aumentare le poltrone agli amici degli amici. Una legge che invece di diminuire gli enti inutili, li moltiplica. Il M5S ci avrebbe messo un minuto per eliminare questa spesa inutile, ubbidendo anche le direttive europee; bastava votare: “All’art 114 della Costituzione si sopprime la parola Province”.
Ma vedere che Sel, pur essendo contraria, ha preferito restare in aula per mantenere il numero legale, permettendo così a questa legge di passare, fa capire che da questa gente non ci potremo mai aspettare niente di buono.

Le Province hanno solo due compiti e uno è la manutenzione delle scuole ma non seguono nemmeno questo, tant’è vero che lo stato delle scuole italiane è pietoso. Le Province i soldi se li sono sempre tenuto per arricchire le tasche dei loro dirigenti. I soffitti cadono a pezzi, mancano le strutture di sicurezza, aule e palestre sono fatiscenti. Se quei 17 miliardi invece di finire nelle tasche dei politici fossero davvero andati alla manutenzione delle scuole non saremmo in queste condizioni.
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La Corte dei Conti ha dichiarato che questa legge farà solo aumentare gli enti inutili e i relativi costi, facendo crescere la confusione e il conflitto tra enti, aggravando la burocrazia dello Stato, rallentando ancora di più le pratiche. Si finirebbe solo per conservare le attuali 110 Province aggiungendo al loro fianco altri enti più inutili di quelli. La burocrazia e le funzioni di uno Stato sano devono essere semplificate, non moltiplicate. Qui aumenterebbe tutto, costi, spese, oneri, palazzi, burocrazia, dirigenti inutili, mangiatoie politiche in un caos anche peggiore di quello attuale.
Una pessima legge che truffa i cittadini e peggiora lo stato attuale delle cose.

Nell’agosto del 2011 l’Unione Europea mandò una lettera a Berlusconi e ne mandò una simile poco dopo a Monti per dettare le condizioni della Banca Centrale Europea al nostro Paese per poter beneficiare degli aiuti europei e ritrovare la faticosa strada del risanamento, solo seguendo quelle direttive la Bce avrebbe permesso alle banche di comprare i nostri titoli e dunque di alimentare il debito pubblico.
In quelle due lettere l’Europa imponeva come condizioni per il risanamento 39 punti fondamentali, tra cui:
di abolire le Province in quanto enti inutili inesistenti in Europa
di investire in scuola e ricerca
di modernizzare e semplificare la burocrazia
di tagliare il numero dei parlamentari
di tagliare le spese inutili dell’apparato politico
di creare investimenti per i giovani
di snellire la giustizia civile.
Dove sono finite queste assicurazione dell’Italia? In questa legge truffa che peggiora il male???
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Noi non siamo una democrazia da tempo. O forse non lo siamo mai stati.
In fondo non siamo mai usciti dal feudalesimo coi suoi feudatari maggiori e minori e poi tutto il resto: i servi della gleba.
I politici italiani sono tra i peggiori del mondo e ormai è inutile cercare tra di loro delle differenze ideologiche, sono una enorme bocca vorace che fa comunella con la parte peggiore del Paesi, una casta che nel tempo si è attribuita ogni sorta di scandaloso privilegio. Un’élite intoccabile. Una truffa legalizzata, da 23 miliardi di euro l’anno.

PROCLAMARE UN GIUBILEO DEL DEBITO

Un Giubileo fiscale per i debitori, è quanto proporrà al Papa a Natale il presidente dell’associazione ”Madonna dei Debitori” (Sabatino Ponziani), che sostiene:” Rimettere i debiti ai debitori é possibile e giusto se questi non possono pagare; io l’ho fatto e non mi pento, restituire la credibilità finanziaria a 16 milioni di cattivi pagatori potrebbe sicuramente rilanciare la nostra economia. Perché non proclamiamo un Giubileo del debito? Sì, proprio come accadeva nell’Antichità, quando molti Sovrani ogni 50 anni proclamavano l’annullamento dei debiti e rimettevano a zero le lancette dell’economia, basandosi sul buon senso. Il creditore in 50 anni non solo era rientrato dall’investimento ma aveva incassato ampi rendimenti; il debitore, invece, dopo 50 anni non aveva cancellato il proprio pegno, aveva bisogno di nuovo ossigeno per andare avanti. Perché oggi l’Unione europea non fa altrettanto? Ildebito pubblico ha assunto dimensioni tale da essere di fatto impagabile e per quante manovre si facciano, anziché diminuire, aumenta. Monti ha massacrato l’Italia con manovre lacrime e sangue, applaudite dalla Ue e dai mercati, ma il debito pubblico è aumentato di 81,5 miliardi. In Grecia lo stesso. Questo significa che le nostre economie sono condannate alla stagnazione o alla recessione perpetua, senza possibilità di riscatto. A meno che i governi e la Bce non decidano ovvero un taglio lineare, eccezionale, a fin di bene poniamo di un terzo del totale. Impossibile? Macché, perfettamente logico. In America la Federal Reserve ha di fatto condonato debiti del sistema bancario (ben più ingenti di quelli pubblici europei!), stampando moneta elettronica. Nel 2009 il “Bank bailout” costò 29 trilioni di dollari e da allora il programma di Alleggerimento quantitativo va avanti con iniezioni pari a 85 miliardi di dollari al mese! La Bce potrebbe fare lo stesso emettendo euro elettronici per comprare titoli di Stato in scadenza e ritirarli dal mercato, anziché rivenderli all’asta come fa correntemente. Rischi? Praticamente inesistenti. Gli euro virtuali non genererebbero inflazione in quanto neppure immessi nell’economia reale ma gli Stati verrebbero sgravati di un terzo del loro debito, dunque potrebbero tagliare le tasse. Insomma, potrebbero far ripartire l’economia.Utopia? Illusione? Forse. E se invece fosse tutto maledettamente semplice?”

IL M5S VERSA META’ DEI SUOI SOLDI ALLE PMI

Il M5S, dopo tre giorni di lotta nonviolenta al freddo di fronte al Ministero dell’Economia e Finanze, è riuscito ad ottenere l’apertura del conto corrente che gli permetterà di poter versare al Fondo di Garanzia per il microcredito alle piccole imprese, oltre 2,5 milioni di euro di tagli ai propri stipendi e diarie da giugno a ottobre. Il conto è aperto anche ai versamenti di parte degli stipendi di parlamentari dei partiti. Chi vuole si accomodi e versi alle piccole imprese.
Grazie al M5S è emerso l’emendamento vergogna votato dai partiti del Governo Letta contro i Comuni che lottano contro le slot-machines. Gli emendamenti vergogna sono il frutto dello sporco lavoro di altrettanto vergognose lobby che infestano il Parlamento per promuovere interessi particolari a discapito del bene comune. Solo il M5S ha denunciato i lobbysti.
Nella legge di Stabilità i 5 stelle sono riusciti ad ottenere alcune vittorie: finanziamenti per i disabili, restituzione allo Stato dei contributi pubblici percepiti da aziende che delocalizzano all’estero, tetto per gli stipendi d’oro, possibilità di destinare l’8×1000 all’edilizia scolastica. Grazie al M5S sarà anche riaperta la sede della Direzione Investigativa Antimafia a Malpensa.

LOBBISTI
Manolo Lanaro

“Durante l’esame sulla legge di stabilità in Commissione, il Parlamento è stato invaso da lobbisti e indecenti mercanti, pronti a piazzare marchette. Come il Tempio di Gerusalemme, la Camera è stata trasformata in un luogo d’affari e di scambio di favori. Dovremmo sbatterli fuori e non lasciargli fare i loro porci comodi”. E’ l’accusa lanciata da Laura Castelli del Movimento 5 Stelle, nel corso del dibattito sulla fiducia al Governo alla Camera. “Siete privi di coscienza, sia politica che istituzionale – ha detto rivolgendosi al Governo e ai partiti di maggioranza -. Fosse vivo Pertini vi avrebbe cacciato tutti fuori!.”
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Altri soldi alle scuole private da Letta e il Pd. Romanelli (Sel): “Ora basta, c’e’ bisogno di scuola pubblica”.
Il Consiglio Regionale della Toscana ha appena finito di votare un sostegno di 1 milione e 500mila euro per le famiglie che mandano i figli alle scuole paritarie private, e dal Governo arriva un altro super-regalo agli istituti cattolici: 220 milioni, freschi freschi, proposti dal Pd, che le Regioni potranno spendere in deroga al Patto di Stabilità.
“Un’autentica vergogna, un fatto davvero grave – commenta il Consigliere Regionale di Sel Mauro Romanelli – se consideriamo com’è ridotta la scuola pubblica, la carenza di strutture e materiali, la mortificazione degli insegnanti, la piaga del precariato”.
“Incredibile e spudorata poi la deroga al Patto di Stabilità, che non può essere violato nemmeno per assicurare i servizi essenziali o per proteggere il territorio dalle frane, ma ora non sarà più un ostacolo per riempire di soldi le scuole clericali”.
“Sel, dopo essersi duramente opposta e aver votato contro il finanziamento della Regione, chiede con decisione al Presidente Rossi di non distribuire in Toscana questa ennesima regalia, anzi di aprire con decisione una vertenza col Governo Letta chiedendo un intervento straordinario per rispondere alle emergenze dell’Istruzione pubblica, e che il Patto di Stabilità sia finalmente derogato anche per la difesa del suolo o per la messa in efficienza energetica degli edifici pubblici, perché è veramente incredibile che una cosa che fa risparmiare sia impedita da una norma nata per tenere i conti a posto”.
“In ogni caso Sel sarà molto ferma nel contrastare la distribuzione di questi soldi, stanziati ancora una volta in dispregio della lettera e dello spirito della Costituzione Repubblicana”- termina Romanelli.

Segreteria Consigliere Mauro Romanelli
Consiglio Regionale delle Toscana

ANDREA SCANZI

A Che tempo che fa, Massimo Gramellini – firma valente e talentuosa de La Stampa – ha attribuito a “Nembo Kid Renzi” i meriti della cancellazione della porcata sulle slot machine. E’ vero che Renzi è lodevolmente intervenuto, e gliene va certo dato atto; ma sarebbe stato appena (ma appena, eh) più giusto aggiungere e ricordare che senza l’intervento di Endrizzi e del M5S nessuno si sarebbe accorto di quella porcata. E la stessa cosa può dirsi (M5S e Lega) sia sugli affitti d’oro sia sull’emendamento nascosto nella legge di stabilità, che blocca la rescissione per gli immobili sui quali è presente un’assicurazione. L’ennesimo regalo ai palazzinari, più che ai risparmiatori, con Renzi che corre ai ripari seguendo la linea del M5S (ma guai a scriverlo) e il Pd che finge ogni volta di cadere dal pero. E’ troppo chiedere un’informazione appena meno piegata a 90 gradi di fronte a Renzi, Madia e derivati?
Oltretutto, di fronte a un continuo rovesciamento del reale, tocca pure sentire frasi paradossali come quelle del simpatico deputato Enzo Lattuca, lo stesso che avrebbe aggredito la 5 Stelle Maria Edera Spadoni qualche settimana fa alla Camera. Lattuca, testuale, ha detto: “Grazie al Pd il pasticcio sulle slot machine è stato risolto”. Sì, Lattuca, ma il pasticcio l’avevate creato voi, mica gli alieni. Sarebbe come se io venissi a casa vostra, vi sfasciassi un muro con l’ascia e poi – dopo le vostre lamentele – ve lo ricostruissi dopo. Se vi dicessi con orgoglio: “Visto? Grazie a me avete un muro solido nella vostra casa”, come minimo mi mandereste a quel Paese.
E basta, su.

C’ERA UNA VOLTA LA SINISTRA
Viviana Vivarelli

Il Pd dichiara che in 3 anni ridurrà lo stipendio ai parlamentari, ma, dopo una settimana,il famoso decreto per farlo deve essere passato a “Chi l’ha visto?” Forse il Pd ha quella famosa malattia del sonno per cui uno ogni tanto cade in coma e si dimentica di quanto fatto o detto in precedenza.
Ma a questo punto, dopo l’alleanza con B, i 110 franchi tiratori che hanno sparato su Prodi o Rodotà e ogni sorta di patto e alleanza con banche, magnati, ricchi, scuole e cliniche private, gestori di slot machine e lobbie varie, possiamo diagnosticare con sicurezza che il Pd è affetto da una grave schizofrenia.
Letta continua la sua politica di annunci e rimandi che è stata definita dal Wall Street Journal ‘la politica del cimitero’. Manca solo la lapide. E sarà ben contenta la J. P.Morgan che aveva ordinato di smantellare la Costituzione perché “troppo democratica”, subito ubbidita da Napolitano che minaccia le dimissioni se non permetteranno ai suoi famigerati ‘saggi’ di rovinarci.
Renzi annuncia di fare oggi quello che col voto non farà domani, l’importante è non mantenere mai la parola data e proseguire con la politica di annunci di Letta.
Il M5S ha chiesto al Senato di fissare la data alla sfiducia al Ministro Cancellieri (dopo i fatti gravissimi di concussione per la Giulia Ligresti) e di procedere alla sfiducia al sottosegretario alle infrastrutture De Luca, indagato dalla procura di Salerno per speculazione edilizia su aree demaniali, abuso di ufficio, falso in atto pubblico e altri reati. Ma il Senato se ne lava le mani e preferisce ‘rimandare’. Tra rimandi, falsi annunci, pasticci legislative e regalie agli amici degli amici, il Paese muore.
La Serracchiani si esibisce in tv viaggiando a sbafo su aerei di Stato,annuncia un miliardo di tagli alla politica e contemporaneamente tenta di aumentare di 30.000 euro la propria indennità di trasferta e chiede sovvenzioni pubbliche per il maneggio dei suoi cavalli.
Intanto Letta mette ogni sorta di aumento di tasse per scongiurare la seconda rata dell’IMU e poi che fa? Rimette la 2a rata dell’Imu, così ora le tasse le abbiamo doppie.
Il M5S chiede di versare metà dei propri stipendi per le PMI e il Governo ci mette un tempo infinito a fare il decreto quando per aumentare il proprio lucro ci mette un istante.
Ma questo Pd ci è o ci fa?

ELOGIO A MUJIICA
Claudio Martinotti Doria segnala:
Io non sono povero, sono sobrio. Quindi felice

La sobrietà è merce rara, soprattutto nei politici e negli uomini di Governo. L’ex tupamaro Josè’ Alberto Mujica Cordano, per tutti oggi Pepe Mujica, ci tiene a sottolinearlo: ‘Io non sono povero, sono sobrio’. E lui, oggi, è il presidente dell’Uruguay.
Mujica è un lucidissimo ottantenne che e’ stato eletto Presidente dell’Uruguay e che ha rinunciato agli appannaggi del suo status vivendo con cinquecento dollari in una casetta di due stanze; si sposta con un vecchio Maggiolino Volkswagen. Quando parla all’ONU o nei congressi internazionali, senza nessuna enfasi ma con un vigore che ammutolisce l’uditorio, ripete instancabile cose già note ma dando alla sua voce una vibrazione profetica: anno dopo anno stiamo intaccando, divorando il futuro delle giovani generazioni, le pubblicità di tutto il mondo reclamizzano stili di vita che ci porteranno al disastro inevitabile. Stili di vita che già ora, ove potessero imporsi globalmente, presupporrebbero non un solo pianeta ma tre! E dunque il modello propagandato, agognato è di una colossale falsità, un imbroglio planetario. Gli altri capi di Stato non fiatano quando don Pepe si rivolge a loro. Soffrono e non vedono l’ora di ritornare alle loro alchimie, alle convergenze parallele’.
Ma puntualmente, cioè al convegno successivo, Mujica scompagina quei loro discorsi, ridicolizza cifre utopiche spacciate come verità sacrosante, ma il tutto con toni dimessi, senza astio.
Ha detto nei suoi discorsi più famosi, primo fra tutti quello davanti alla platea dell’Onu: ‘Si parla di sviluppo sostenibile, ma che cosa ci frulla in testa? Il modello di sviluppo e di consumo è quello attuale delle società ricche? Di nuovo mi sono chiesto cosa succederebbe a questo pianeta se gli indiani avessero lo stesso numero di auto per famiglia che hanno i tedeschi. Quanto ossigeno ci resterebbe da respirare? Il mondo ha forse oggi risorse sufficienti per far sì che 7-8 miliardi di persone possano avere lo stesso livello di consumo e spreco che hanno le più opulente società occidentali? O dovremo forse fare un altro tipo di ragionamento? Abbiamo creato una civiltà figlia del mercato, della concorrenza che ha portato a un progresso materiale esplosivo. Siamo in una società di mercato e questo ci ha portato alla globalizzazione cui assistiamo. Ma noi stiamo governando la globalizzazione o è la globalizzazione a governarci? E’ possibile parlare di solidarietà in una società basata sulla concorrenza spietata? Fin dove arriva la nostra fratellanza? La sfida che abbiamo davanti è grandissima, colossale, e la grande crisi non è ecologica, è politica. L’essere umano non governa oggi; sono le forze che l’uomo ha scatenato a governarlo. Non veniamo al mondo per svilupparci in termini generali; veniamo al mondo per cercare di essere felici, perché la vita è breve e ci sfugge. E nessun bene vale quanto la vita, è elementare. Ma se consumo la mia vita lavorando senza sosta per consumare sempre di più, aggredisco il pianeta e per mantenere quel consumo dovrò produrre sempre di più cose che durano sempre meno. Siamo in un circolo vizioso, ci sentiamo costretti a mantenere una civiltà usa e getta. Questi sono problemi di carattere politico e ci stanno dicendo che bisogna iniziare a lottare per un’altra cultura’.
Mujica profeta, dunque, ma anche leader, più di moltissimi altri.
Ultima sua mossa, ai primi di dicembre, quella di spiazzare i cartelli della droga legalizzando e nazionalizzando in Uruguay la coltivazione e la vendita della marjuana. Qualcosa di eclatante che forse può rinvigorire altre e decisive azioni volte a erodere il mito perverso del consumo senza freni e l’utilizzo senza limiti delle sempre più scarse riserve del pianeta.
L’Uruguay non è certo l’America, ha tre milioni di abitanti, è uno dei paesi sud americani con storie di dittature, di persecuzioni. E prima ancora una storia ancor più tragica, quella della colonizzazione ispanica, di vessazioni, di massacri. Una piccola nazione, dunque, ma ciò che sta facendo Mujica è grande, così grande e potente che i media convenzionali ne parlano pochissimo, perché questo agire fa tremare certuni nelle altissime sfere.
Pepe Mujica era, da giovane, un convinto oppositore della dittatura; si era convertito ai tupamaros, il movimento armato che si rifaceva al leggendario Tupac Amaru, un cacique che aveva capeggiato una lunga e sanguinosa contro i conquistadores spagnoli. Mujica ha pagato, assieme a molti compagni, la sua ribellione con quattordici anni di carcere e torture. Oggi Il suo vivere spartanamente da presidente della sua nazione gli appare cosa scontata: ‘Yo no soy pobre, Yo soy sobrio’ usa dire d’abitudine. Una formidabile coerenza con lo stato del mondo costituito più di poveri che di ricchi. I fasti della sua carica altrove dispiegati (basti pensare all’enormità delle spese per la presidenza della Repubblica che Napolitano si ostina a voler mantenere) Mujica li ritiene un semplice e incongruo retaggio del Medio Evo. Filosofo di formazione, cita volentieri Seneca, Diogene, quello che ricevette Alessandro Magno e i suoi dignitari sulla soglia di una botte. Alessandro che gli veniva promettendo tutto e di più, una personalità cosi grande! Al gentile rifiuto di Diogene sul presupposto che nessuno fa niente per niente, per cui lui non si sarebbe più sentito libero, Alessandro deluso rispose:
- Ma allora non possiamo proprio fare niente per te?’..
- Certo, Alessandro, ero qui seduto al sole per scaldarmi un poco dal freddo della notte, basta che vi facciate un poco più in là per non farmi ombra”.
(Tratto da: http://www.ariannaeditrice.it)
.
La Cassazione ha annullato senza rinvio il sequestro preventivo per 8,1 miliardi di euro nei confronti della Holding che controlla l’Ilva spa. Accolto il ricorso presentato dai legali dei Riva, Coppi e Paliero, e ha disposto la restituzione alle holding di tutto i beni. Il maxisequestro risale a sette mesi fa, ed era stato disposto dal gip Patrizia Todisco. Chi farà la depurazione ambientale ora?

LUISELLA COSTAMAGNA

Cari giornalisti presunti proscritti da Beppe Grillo,
dico presunti perché noi che con le parole lavoriamo dobbiamo smetterla di usarle a caso, evocando scenari nefasti che nulla hanno a che vedere con la realtà.
Dire che Grillo fa “liste di proscrizione” dei giornalisti sgraditi (Oppo, Merlo, Battista) è una sciocchezza. Le liste di proscrizione, nate nell’antica Roma per colpire gli avversari politici, comportavano l’esilio o la morte, e oggi indicano reale messa al bando, censura, bavaglio. Non mi risulta (e ci mancherebbe!) che abbiate subìto questo trattamento da Grillo, e il fatto che sia stato evocato nel blog nei confronti della Oppo, con il (deprecabile) “dovrà cercarsi un lavoro” dopo l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria – battaglia che, condivisibile o meno, Grillo conduce da anni – fa un’enorme differenza. La stessa che passa tra realtà e immaginazione. E che dire dell’improprio parallelo tra gli attacchi ai giornalisti critici e l’“editto bulgaro”? Madornale sciocchezza pure questa.
L’editto del 2002 di Berlusconi – che allora era premier e controllava Mediaset e Rai – contro Biagi, Luttazzi e Santoro per l’“uso criminoso” della tv pubblica, significò la cancellazione delle loro trasmissioni e un atto intimidatorio nei confronti dell’informazione tutta, invitata (?) a stare buonina. La storia mai scritta non è solo quella dei grandi epurati ma anche dei piccoli: i tanti giornalisti e redattori precari che si sono trovati all’improvviso senza lavoro, senza stipendio e senza la possibilità di appellarsi a tribunali. Che c’entra tutto questo con Grillo? Assolutamente nulla.
Ed è inaccettabile anche che si dica – come hanno fatto importanti rappresentanti del Pd, ma non solo – che i suoi metodi “portano alla memoria il peggior squadrismo” . Ma avete una vaga idea di cos’era lo “squadrismo”? Consultate almeno la Treccani! Era “violenza armata”. È chiara la differenza abissale?
Sia chiaro: Grillo sbaglia a prendere di mira i giornalisti che lo criticano. Siamo già al 57° posto al mondo per libertà di stampa, dopo Burkina Faso e Ghana: non ci si metta pure lui.
Ma perché, per un attimo, non considerate anche il rovescio della medaglia? Grillo ha raccolto il 25% dei consensi, ma a novembre nei Tg Rai e Mediaset (dati Agcom) il “tempo di notizia” dedicato al M5S è stato del 3,46 e del 2,43% (il PD ha avuto il 20 e il 25%). Spegne la tv e sui giornali gli danno dello squadrista, pro-scrittore bulgaro, “non ancora” terrorista, camorrista, mafioso, con eletti che non hanno “fatto niente di utile per il popolo italiano” se non “pagliacciate”, “gazzarre” e “i soldi pubblici che si sono tenuti sono comunque troppi”… Non scapperebbe anche a voi un “vaffa”

FORCONI E DESTRA
FEDERICO D’AMBROSIO

La vera novità della protesta è la presenza, al fianco dei trasportatori, dei movimenti neo fascisti Casa Pound e Forza Nuova. Una presenza divenuta sempre più consistente nel corso dei giorni tanto che venerdì scorso il vicepresidente nazionale di Casapound Simone Di Stefano è stato arrestato dopo aver tolto la bandiera europea dalla sede della Commissione europea a Roma per sostituirla con quella italiana.
Entrambi i movimenti sono nati agli inizi degli anni 2000 e oggi hanno sedi in tutta Italia e una forte presenza nelle rappresentanze studentesche e nelle scuole, oltre a solidi legami con alcuni esponenti della dx estremista attiva in Italia negli anni ’70 ed ’80. Per Casa Pound un vero e proprio ruolo di ideologo ce l’ha, ad esempio, Gabriele Adinolfi, fondatore del movimento fascista extraparlamentare Terza Posizione. Il primo punto del programma di Casa Pound è la rinascita nazionale dell’Italia, seguono la contrarietà alla società multirazziale e l’idea di chiudere l’Europa agli scambi commerciali esterni.
Era un “frequentatore” di Casa Pound Gianluca Casseri, l’uomo che il 13 dicembre 2011 ha sparato a tre senegalesi a Firenze, uccidendone due. L’organizzazione che giusto la settimana scorsa ha invitato a Roma alcuni esponenti della greca Alba Dorata, ha provato più volte a ad inserirsi in movimenti di protesta. Ora con gli autotrasportatori ma prima con alcuni movimenti ambientalisti siciliani e nelle proteste contro la chiusura di alcune aziende. Poi ci sono le manifestazioni “tradizionali”: venerdì erano a Salerno per contestare il ministro dell’integrazione Cecilie Kyenge.
Anche i collegamenti col resto dei movimenti di dx europei li interessa molto. Ha creato una onlus con sede anche a Parigi, Solidarité identités. In Francia sono collegati al gruppo Mas e ad Opstaan,di Lille. Alain Soral è stato ospitato più volte nella sede di Casapound, che a sua volta vede i suoi messaggi pubblicati sui siti in francese Zentropa ed Engarda.
Meno ambiziosa ma più radicata Forza Nuova che nasce nel 1997 e più volte nel corso degli anni ha partecipato a coalizioni collegate al cdx e a Forza Italia. Il leader assoluto è Roberto Fiore, anche lui ex di Terza posizione e a lungo latitante in Gran Bretagna dopo una condanna per banda armata. Nel curriculum dei suoi militanti ci sono numerosi episodi violenti: nel 2008 erano di Forza nuova i neofascisti che assaltarono un concerto a Roma, in un gruppo misto di cui facevano parte anche ultras di Roma e Lazio. Sul sito web sono lette e commentate con favore le dichiarazioni di Marine Le Pen.

ABOLIZIONE DEI FINANZIAMENTI ALL’EDITORIA
Viviana Vivarelli

Una delle prime cose che Grillo chiese nelle tre famose legge ad iniziativa popolare fu l’abolizione del finanziamento all’editoria e già questo gli ha messo contro l’intera stampa prezzolata dalle mangiatoie di regime.
Dal 1990 a oggi, i giornali italiani – testate edite da cooperative di giornalisti, fondazioni o enti morali; quotidiani organi di partito; fogli diffusi all’estero – hanno ricevuto circa 850 milioni di euro di contributi pubblici. Per il 2012, il fondo per il sostegno all’editoria cartacea, che doveva essere di 47 milioni, è arrivato a 120 milioni. Ma ci sono poi innumerevoli contributi indiretti, sconti su servizi postali, credito di imposta, Iva agevolata e
forfetizzata sulle rese, solo apparentemente aboliti. Un fiume di danaro difficile da quantificare perché distribuito in mille capitoli di spesa che fanno riferimento a diversi organi di competenza.
La cosa grottesca è che, se i contributi pubblici ai giornali sono aumentati, sono diminuite le copie vendute ed è peggiorata la stima che il lettore medio italiano ha della stampa ufficiale, la quale ormai si situa in posizione molto scadente di informazione e veridicità nelle classifiche mondiali avvicinandoci al terzo mondo.
Non solo dunque i giornalisti lavorano sotto padrone (e sono pure trattati male) ma danno anche un prodotto scadente, più simile ai libelli propagandistici che a una informazione decente. La cosa peggiora addirittura quando si passa alla televisione, dominata da personaggi come al lettiana Mirta Merlin, la bilbergeriana Gruber, Gasparri, La Russa, la Santanché ecc, che dovrebbero proprio stare fuori da una dignitosa informazione.
Diciamo che Francia e Finlandia spendono un pochino più di noi per la stampa, ma almeno danno prodotti migliori. In Italia i finanziamenti pubblici hanno un ritorno irrisorio in termini di nuovi lettori. Il nostro Paese è infatti ultimo nella graduatoria per copie vendute ogni 1.000 abitanti: 103. In Finlandia sono 483, in Francia 152, in Germania 283, nel Regno Unito 307 e negli Usa 200. E questa tendenza è in aumento, cioè si leggeranno sempre meno giornali cartacei, si guarderanno sempre meno squallidi talk show, e si cercheranno sempre più notizie e commenti sul web.
Confrontando il dato italiano con quello tedesco, emerge che la Germania ha speso il 40% in meno dell’Italia in sussidi pubblici alla stampa, ma i giornali tedeschi hanno raggiunto quasi il triplo dei lettori di quelli italiani. In Germania, inoltre, l’Iva destinata ai giornali non è del 19% come per le altre imprese, ma del 7%. In Italia l’imposta è addirittura del 4%, ulteriore regalo.
Il finanziamento pubblico negli altri Paesi europei non è destinato solo alla stampa, ma a tutto il mercato dei media, in un contesto che vede la distribuzione della raccolta pubblicitaria egualmente divisa tra i differenti mezzi di comunicazione e non, come accade in Italia, a quasi esclusivo vantaggio della televisione.
Anche nella liberista Gran Bretagna, paladina del principio di non interferenza dello Stato nel mercato, il Governo non è stato insensibile alle necessità dei media. Solo nel 2008 la stampa inglese ha ricevuto 594 milioni di sterline in contributi indiretti, cioè in agevolazioni fiscali.
Quello che è peggio nella stampa italiana è che nel tempo sono venute meno le ricerche, gli scoop, il vero giornalismo d’inchiesta, quei caratteri che facevano di certi giornali i primi accusatori del regime (io che sono vecchia ricordo la bellezza dell’Espresso quando era un quotidiano, gli articoli deflagranti di Pasolini su Repubblica, le denunce di Pecorelli ad Andreotti, gli scandali Montesi ecc.). Oggi i giornali italiani sono piatti e scialbi, uno la fotocopia dell’altro, persino nei titoli, nella scelta delle prime pagine, negli attacchi indiscriminati e settari al M5S, una colla omogenea e disinformativa che abbassa il giornale al livello del libellismo fazioso e cortigiano, una pappa molliccia e vergognosa di laude al capo dello stato o del Governo come nemmeno nelle peggiori corti rinascimentali. E’ questo scadere della qualità che toglie a questi scrittorucoli persino il nome di giornalisti, mentre permane quel grottesco ‘Ordine dei giornalisti’ che sia Pannella che Grillo vorrebbero eliminare e che non è mai intervenuto con senso della democrazia e della verità ma si è schierato anch’esso nella scia dei cortigiani del regime.
Che questa stampa e questa televisione siano da regime, unilaterali, partitocratici e servili lo può negare solo un troll perché pagato dagli stessi che su questa immoralità ci marciano
D’altro canto, non solo i giornali italiani sono i peggiori del mondo e a servizio di una classe politica che è una delle più corrotte del mondo, ma, come tutti i settori inchiodati da 20 anni sotto questo regime a due teste, l’informazione è retta ancora da leggi vecchissime, antiquate e ormai obsolete
Al momento, stante i presenti personaggi di potere e resistendo l’attuale partitocrazia, non si vedono speranze di invertire il declino della diffusione dei giornali o di migliorare la veridicità della cosiddetta informazione che sta cadendo ormai a picco anche nella considerazione dei cittadini, che preferiscono di gran lunga il web.
Ci sono difetti macroscopici: mancanza di leggi nuove e snelle, radicati pregiudizi, abitudini incancrenite a servirsi di cortigiani prezzolati. una stessa omertà mafiosa lega inestricabilmente classe politica a stampa e stravolge entrambe sotto le accuse di un web, che sta per soppiantarle come nuovo strumento di libertà.
Grillo è inviso anche per questo, perché distrugge il monopolio propagandistico e mediatico del Potere e apre spazi di democrazia che il Potere, per quanto faccia, non potrà mai restringere e schiacciare.
La crisi dell’informazione italiana non dipende solo dallo strettissimo legame finanziario e proprietario, dunque politico, tra le testate e gruppi di magnati privati (vd De Benedetti o Berlusconi) e da leggi che mettono la sopravvivenza della stampa nelle mani di chi elargisce finanziamenti pubblici eliminando qualsiasi autonomia e indipendenza, la crisi dell’informazione dipende anche da un’assenza di protezione reale dei giornalisti indipendenti come dei magistrati onesti che sfidano l’impossibile in difesa della propria libertà e indipendenza di giudizio.
Questo ovviamente si allarga all’intero mondo.
Nel 2012 i giornalisti uccisi sono stati 88, quelli arrestati 879. 2000 quelli minaccia o colpiti fisicamente, 38 quelli rapiti, 144 addirittura i blogger uccisi. E in Italia si va dall’assassinio Pecorelli o Baldoni alle cacciate di Grillo, Fo, Santoro, Biagi.. Ci sono dunque infiniti motivi per cui per tirare a campare è meglio vendersi,ma è chiaro che a questo punto si passa dal giornalismo al libellismo venduto. Il giornalismo è verità, il libellismo è calunnia orchestrata ad arte e in modo prezzolata per mantenere degli indegni al potere.

DIFESA DEL WEB
Viviana Vivarelli

La discussione che si dovrebbe aprire sull’informazione che in Italia va sempre peggio e ci porta al livello del Ghana e del Bostwana, dovrebbe congiungersi anche con le pessime condizioni in cui viene tenuto il web, dall’abbandono cronico dell’ADSL, dalla situazione da terzo mondo in cui i governi italiani tengono internet (e aggiungiamoci anche l’ultima web tax di Renzi) che ci penalizza anche sul piano economico per un solo motivo: la stampa di regime (come quella che per 4 anni ha crocefisso Grillo) si tiene sotto comando, il web costituisce uno spazio di libertà che sfugge a controlli totalitari ed è dunque il nemico giurato del potere.
Grillo e Casaleggio sono osteggiati anche per aver fatto capire alla maggior parte degli Italiani lo stato sordido dei comunicatori di casta e le menzogne di cui quotidianamente infarciscono giornali, tg e gli abominevoli talk show.
E’ lo stesso motivo per cui Wikileaks è il nemico pubblico n° 1 dei regimi cosiddetti democratici dell’occidente.
La capacità del web di trovare informazioni segrete e di svelare reati e complotti è impressionante. Ormai i veri scoop non sono più sulla stampa cartacea o in televisione ma sul web e sono i blogger migliori a offrirli. Il web è il nuovo spazio di libertà che si apre all’opinione pubblica del mondo, esce dai monopoli corazzati della disinformazione programmata, rompe gli scudi blindati sotto cui le caste e le lobbie si compattano nelle loro comuni porcherie. Il web riporta ai cittadini la speranza di conseguire verità, potere, informazione reale, democrazia
E’ chiaro che nessuno come Grillo ha rotto le scatole a questo sistema inchiavardato di potere. Ed è chiaro, dunque, perché il sistema unito da dx a sx, si è scagliato contro di lui con un attacco concentrato durissimo in cui è stato accusato di ogni nefandezza, in primo luogo di essere un fascista, poi di essere in combutta contro i soggetti peggiori, da Berlusconi a Casa Pound a Forza Nuova al Bilderberg, quando i fatti urlavano proprio il contrario. Ma nessuno che abbia misfatti da nascondere può accettare chi è capace di smascherarli.
Grillo è stato quello che ha denunciato le peggiori nefandezze del Potere, dalle truffe di Parmalat, alle protezioni dei Riva, alle menzogne della Bce, agli imbrogli del sistema bancario, al monopolio degli OGM, alla collusione Pd/Pdl, ai furti del Monte dei Paschi
e un regime che si rispetti queste verità non può lasciarle uscire
Di qui l’attacco senza precedenti contro Grillo, come mai si era visto in 20 anni contro la mafia, o il pidduista Berlusconi o i peggiori delinquenti italiani.
Se la denuncia e la satira presentano la verità non sono e non saranno mai violente.
L’accusa a Grillo di essere violento è tanto più grottesca quanto più la democraticità e la legalità dei 5stelle contrastano con quello che avrebbe potuto essere in Italia una vera eversione di piazza nata sia a dx che a sx.
In tal senso il M5S è e sarà sempre un Movimento di DENUNCIA e di PROPOSTA.
Non è, non è mai stato e non sarà mai un movimento violento.
I veri violenti sono coloro che deformano la realtà cercando il male dove c’è solo la ricerca del bene e la denuncia dei mali italiani, che è doverosa, necessaria e indispensabile
ma non è violenza, è DENUNCIA. E mi dispiace per chi vede smascherate le sue truffe. Perché o si ravvede o non farà una figura migliore semplicemente cercando di tappare la bocca alle voci critiche e accusatorie che si alzano dal Paese.
Chiaro che nessuno pretende che, se una cosa compare su internet , per ciò stesso sia Vangelo. E’ solo che la stampa è sotto regime, il web no. Semplicemente perché per motivi strutturali il web ha caratteristiche che impediscono una reale censura e dunque un monopolio dell’informazione, per cui esso riesce ad eludere, criptando i propri messaggi e rendendo invisibili le fonti, quei blocchi che intendono dare una informazione a senso unico. E questo lo si è visto in Egitto, in Siria, in Iran, in Cina persino dove ci sono 250 milioni di blogger che riescono ad avere quelle informazioni che il regime cinese non vuole assolutamente far circolare.
Il web apre dunque uno spazio di possibilità infinite rispetto a una informazione monopolizzata dall’alto. Permette il confronto, favorisce la verifica delle notizie, diffonde opinioni, trasforma ogni blogger in una fonte di fatti o di pensiero che può essere più importante e seguita di quella della stampa ufficiale.
Anche io nel mio piccolo ho migliaia di lettori e ho acquistato una piccolissima importanza sulla faccia del mondo, così da partecipare alla costruzione di un mondo nuovo che si epuri dalle magagne di questo vecchio. Ma ognuno di noi può farlo.
La democrazia diretta nasce da qui.
Ed è una innovazione storica di travolgente creatività che darà un impulso enorme alla trasformazione di tutto l’esistente! Il Potere lo sa, per questo la combatte.
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Giornalisti e Troll attaccano Grillo, tacciandolo di essere un “violento”!!!???
Ma la vera violenza non è un vaffanculo. Questa è solo una imprecazione, e giratela come volete quello è e resta, solo un suono e non si sceglie di votare o non votare in base a un suono.
La vera violenza sono i 14 milioni di disoccupati,
la mancanza di futuro,
i milioni di giovani senza lavoro,
I bambini che non hanno i soldi per mangiare,
gli ospedali che chiudono
i pensionati sempre più poveri,
le migliaia di imprese che falliscono per mancanza di credito bancario e sotto l’usura di Equitalia,
le centinaia di persone che si sono suicidate,
il milione di giovani che sono dovuti andare all’estero,
la vera violenza è il porcellum che ha rubato la sovranità agli Italiani,
è il fiscal drag che ci obbliga a dare 50 miliardi in 10 anni per arricchire le banche,,
è il pareggio del bilancio in Costituzione che vieta qualunque spesa per lo sviluppo…
La vera violenza non è certo un vaffa o chi denuncia i misfatti italiani.
Sono gli impuniti al potere da 40 anni che non si sono tolti un euro.
La vera violenza sono i 35 miliardi in cacciabombardieri mentre si tagliano i fondi alla SLA,
sono le centinaia di ladri e truffatori nelle istituzioni,
la vera violenza non sono le parole incazzose di un Gillo,
è l’omertà, la collusione, il ladrocinio di chi ha il potere e non lo molla,
di chi nomina i governi dall’alto e vieta le elezioni,
di chi violenta la Costituzione,
di chi ruba diritti e valori,
di chi vuole levarci lo stato sociale
e vuole abolire i diritti del lavoro
e vuole vendere i beni comuni
e privatizzare i servizi.
La vera violenza è di chi non vuole il reddito minimo di cittadinanza ma vuole togliere le pensieri alle vedove.
Questa è la vera violenza!
E non certo qualche urlo di Grillo, che dovrebbe urlare ancora più forte di fronte a tanta iniquità.
..
http://masadaweb.org


MASADA n° 1504 4/1/2014 LA STORIA SIAMO NOI E NESSUNO SI SENTA ESCLUSO

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Blog di Viviana Vivarelli

Il discorso di fine anno di Grillo – Beppe Grillo e l’Europa – Si può uscire dall’euro? – Bagnai: aderire all’euro fa bene? – Elezioni europee: aumentano gli euroscettici – Renzi spara tutta una serie di proposte politiche – 150 miliardi di evasione fiscale, grazie alle leggi di D’Alema – Lo scudo fiscale ha protetto 1954 miliardi, quanto mezzo debito pubblico – Gli scherzi dell’antipolitica – Dissoluzione di Scelta Civica – Renzi chiede l’abolizione dell’articolo 18 – Napolitano e la cessione dell’Italia ad una cricca capitalista- Le menzogne sul debito: l’avanzo primario – I tre modelli di legge elettorale di Renzi – Le leggi di Renzi sono presidenzialiste, quella del M5S vuole allargare la democrazia – La proposta preliminare del M5S – I difetti di Renzi- Ma perché abolire il Senato? – Ricordando cosa sono i no global – Le spese smisurate del Quirinale

Agustìn Goytisolo
AFFARE DI FAMIGLIA

Non dolerti se hai un figlio fannullone
se è imbroglione e bugiardo e spende molto
giacché tu lo hai educato senza accorgertene
da bravo cittadino con il tuo esempio.

.
C’è la doppiezza,l’incoerenza, tra quello che si mostra sulla scena e quello che si dice fuori scena ed è appunto ‘osceno’” (Travaglio)

…e sempre lì a menarla con l’autonomia della politica, ma autonomia da chi? da uno che ti ha pagato la campagna elettorale?
(Travaglio)…
.
Discorso di fine anno della Merkel
L’accenno ai baratri, sempre miracolosamente sventati, è divenuto un trucco di governanti impotenti, inetti, che usano il linguaggio apocalittico e le paure dei popoli immiseriti «al solo scopo di restare titolari della gestione della crisi
.
Peter Gomez
“Nella classifica mondiale della libertà di stampa, l’Italia finisce al 57° posto, dopo Botswana, Niger e Burkina Faso, ma internet e i social network stanno creando una sempre più ampia schiera di cittadini informati, di persone che prima di scegliere vogliono capire. Così ora accade che venga ritirata una legge oscena ideata per punire Comuni e Regioni “colpevoli” di mettere i bastoni tra le ruote al gioco d’azzardo o che centinaia di migliaia di firme contribuiscano a spingere il Parlamento dei nominati ad archiviare la modifica di articoli fondamentali della nostra Carta Costituzionale come l’art. 138 sull’iter per modificare l’iter costituzionale.”

IL DISCORSO DI GRILLO DI FINE ANNO
(fatto in concomitanza con quello di Napolitano, ma pervenuto agli Italiani solo dopo, per un blocco (?) al sito che lo trasmetteva)

“E dunque avete ancora il coraggio di votare per chi ha rovinato il Paese? Poi non vi lamentate. Non ne avrete il diritto. Il M5S è la vostra ultima speranza prima dello sfascio. Noi siamo voi. Abbiamo contro tutti: partiti, giornali, banche, televisioni, la massoneria, la BCE, le lobby. Abbiamo rotto i giochi di vent’anni tra Berlusconi e il Pd, senza di noi, senza il voto palese chiesto da noi, B sarebbe ancora senatore. Sono furiosi, stavano così bene prima.. Abbiamo salvato la Costituzione impedendo lo scempio dell’articolo 138, i nostri parlamentari sono saliti persino sul tetto di Montecitorio per impedirlo. In Parlamento comandano le lobby, i partiti nominano solo delle teste di legno che obbediscono agli ordini. I lobbisti si chiamano tra gli altri De Benedetti, Caltagirone, Berlusconi, Benetton, guardate i loro patrimoni e capirete che per loro la crisi di questi anni non è mai esistita, anzi è stata una grande opportunità. Un (ex?) lobbista finito in galera, Ligresti, era persino in rapporti stretti con la Cancellieri, ministro della Giustizia. Il M5S ha chiesto le dimissioni della Cancellieri e ha votato per farla dimettere, i partiti l’hanno salvata.
Il M5S fa quello che dice. Ha votato per la decadenza del Porcellum, unica forza politica ad appoggiare la mozione Giachetti del Pd che ha votato contro compatto, Letta per primo. Noi facciamo quello che diciamo. Abbiamo restituito 42 milioni di rimborsi elettorali, i parlamentari si sono tagliati lo stipendio per creare un fondo, ad oggi di due milioni e mezzo di euro, a favore delle piccole e medie imprese in difficoltà. I partiti dicono quello che non fanno e non faranno. Dicono di tagliare le tasse e invece le aumentano. Aboliscono i finanziamenti pubblici e invece li incassano. Acquistano i cacciabombardieri F35 dopo aver affermato il contrario in campagna elettorale. Ogni loro parola è una menzogna che viene propagandata dalle televisioni di Stato attraverso i servi dei partiti. Il Paese è allo stremo e lo prendono per il culo con la ripresa quando è chiaro che con loro la ripresa non ci sarà mai. Il Paese ha bisogno di una scossa, ma quella scossa non può venire solo da me, dai ragazzi in Parlamento, da Casaleggio, dagli attivisti sul territorio, deve venire anche da voi. Non ditemi che non sapete come fare. Dovete informare chiunque conoscete, diffondere la verità, denunciare, impegnarvi in prima persona.
Siete sfiduciati? Bene, allora è il momento giusto per ripartire. Che alternative avete? Quelle di vedere i vostri figli partire o di diventare precari a vita in questo Paese? Di perdere i diritti sociali conquistati in un secolo di battaglie? Stiamo perdendo tutto, sovranità monetaria, fiscale, territoriale, economica, bancaria. L’Italia non è stata fatta dai nostri nonni e bisnonni, dal Risorgimento e dalla Resistenza, per diventare un oggetto di liquidazione da parte di una classe politica dominata dai lobbisti che hanno creato il debito pubblico spolpandola attraverso grandi appalti e concessioni pubbliche. L’Italia non è cosa loro. Avevano una possibilità di cambiamento dopo le elezioni di primavera nominando un nuovo presidente della Repubblica con Rodotà e un nuovo governo, Napolitano ha bloccato tutto, si è fatto rieleggere contro la Costituzione, ha battezzato il governo delle larghe intese con un pluriprocessato in seguito condannato per truffa fiscale.
Tutto, ma non il cambiamento.
A gennaio presenteremo l’impeachment contro Napolitano, spero che come Cossiga si dimetta prima. Lo dico per lui. Non può più permettersi di bloccare un Paese. La Corte Costituzionale dopo 8 anni si è pronunciata sulla legge elettorale. A cosa serve una Corte che decide dopo 8 anni? Non serve a nulla. E’ chiaro che può pronunciarsi solo le condizioni politiche glielo consentono. Non è autonoma dai partiti come ha dimostrato l’elezione di Amato, l’ex tesoriere di Craxi che nulla sapeva delle tangenti di Tangentopoli, da parte di Napolitano. La Corte ha in sostanza dichiarato la legge elettorale incostituzionale per l’enorme premio di maggioranza e per la mancanza di scelta del candidato. Un ragazzo di terza media l’avrebbe deciso in mezz’ora, loro ci hanno impiegato 8 anni, noi lo abbiamo denunciato dal 2006, dalla sua entrata in vigore, e abbiamo raccolto 350.000 firme per cambiare la legge. Ci hanno riso in faccia. Il Parlamento è quindi incostituzionale, eletto grazie a una legge che ha permesso ai vari Berlusconi, Casini e Bersani di mettere nei migliori dei casi delle teste di legno, nel peggiore amici degli amici, parenti e amanti. Questo parlamento di nominati che hanno tratto beneficio dal Porcellum non ha l’autorità per definire una nuova legge elettorale. Si deve ripristinare la legge precedente, il Mattarellum, e andare alle elezioni. Il nuovo Parlamento discuterà la nuova legge. Non si può chiedere a dei ladri di fare una legge sui furti. Il Paese ha bisogno di misure urgenti per la piccola e media impresa, come l’abolizione dell’IRAP e la detassazione degli utili reinvestiti in azienda, e il reddito di cittadinanza per chi non ha né reddito, né lavoro. Il M5S ha proposto queste misure ed è sempre stato bocciato. Le ripresenteremo e se andremo al governo le attueremo nei primi 100 giorni. Bisogna anche guardare lontano, l’Italia ha bisogno di piani quinquennali per l’energia, le telecomunicazioni, l’ambiente, il turismo, la cultura. Se andremo al governo sarà una nostra priorità. Nel 2014, a maggio, ci sono le europee, il M5S parteciperà per vincerle, per ridare all’Italia un ruolo centrale in Europa. Le politiche economiche europee sono contro gli interessi nazionali, dettate dagli interessi tedeschi, le ricontratteremo e se necessario disdetteremo accordi firmati da altri governi che non hanno mai sentito la necessità di informare o consultare gli italiani come Monti cha ha firmato un taglio di 50 miliardi all’anno dal 2015 nel bilancio dello Stato per 15/20 anni. L’euro non è un tabù, gli italiani attraverso un referendum dovranno decidere se adottarlo o meno. Il futuro può essere bellissimo, ma dipende soprattutto da voi. In alto i cuori. Vinceremo noi. Buon anno da Beppe Grillo.
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Il video messaggio di fine anno di Beppe Grillo sembra abbia avuto 221.211 visioni. Il video messaggio di fine anno di Re Giorgio sembra abbia avuto 7.173 visioni, un trentesimo!
La percentuale di quelli che avevano la tv accesa su Napolitano non ha superato 18,3 degli italiani. Quindi? Allora il tam tam sul web ha funzionato. IN PRATICA il poveretto avrebbe PERSO PIU’ DI 700 MILA ASCOLTATORI
I cittadini per protesta hanno boicottato il discorso di fine anno, ma nessuno ne parla, tutti continuano ad osannare un 60% di share che non significa nulla.
Per chi ancora non lo sa, le rilevazioni auditel si fanno, dal 1986, tramite apparecchi sui televisori di 5200 famiglie! Le famiglie italiane sono 25 milioni. Una cosa ridicola !
Basta chiedere giro e non risulta che nessuno, tra parenti ed amici, abbia guardato Napolitano! Mentre nei locali pubblici dove la tv lo mandava in onda si sono alzate proteste perché cambiassero canale. Ma i media, si sa, come i TROLL si nutrono delle loro stesse balle.
Il 90.82 % degli Italiani crede che nel 2014 la crisi peggiorerà, ma cosa dicono politici e media: esattamente il contrario!!

ROBERTO FICO, DEPUTATO 5stelle

“Avrei voluto fare di più in questo 2013. Il tempo sembra non bastare mai, le giornate volano, gli avvenimenti si succedono, accavallano, intrecciano. Le leggi, lo studio, i regolamenti, il funzionamento della macchina, le sedute dell’aula e delle commissioni, gli attacchi, le pressioni, la comunicazione, le agorà con i cittadini in tutte le piazze d’Italia. Non mi vorrei mai fermare. Abbiamo presentato la legge sul reddito di cittadinanza, sull’impignorabilità della prima casa, sull’abolizione dei rimborsi elettorali, la mozione sulle pensioni d’oro e quella sulla terra dei fuochi. Abbiamo trovato le coperture finanziare per aumentare la domanda interna facendo diminuire la sofferenza e la precarietà delle persone. Ci hanno ostacolato in tutti in modi e con tutti i mezzi possibili. Tutti! Il futuro non è qualcosa che arriva, è qualcosa che si costruisce ogni giorno. Un futuro fatto di basi salde volute con tutte le forze da una nuova comunità più consapevole che ha davvero lottato con animo fiero. Io il futuro lo intravedo ed ecco che sarà stupendo: vincere tutti insieme le elezioni europee, portare nel cuore dell’Europa una nuova idea, un nuovo modello culturale che riporti al centro l’uomo e l’ecosistema tutto, nel quale la parola felicità sia al centro della politica e non una parola da essa avulsa. Combatteremo dal parlamento, dai consigli regionali, dai comuni, dalle piazze. “La storia siamo noi nessuno si senta escluso”. Auguro a tutti un 2014 che insegni ad ognuno di noi a sapere andare oltre.”

BEPPE GRILLO E L’EUROPA

“L’Europa. Cosa sa un italiano dell’Europa, della UE, della BCE, a parte i luoghi comuni? Ci sono degli europarlamentari italiani a Bruxelles? Certo, tra cui Mastella, ma nessuno sa cosa fanno, di cosa si occupano. Neppure chi sono. L’europarlamento è come un Grand Hotel in cui si alloggia fino alla prima opportunità elettorale in Italia, come successe per D’Alema, o un sontuoso cimitero degli elefanti di politici trombati e di seconde file. La comunicazione dei lavori europarlamentari è del tutto assente. Alzi la mano chi può tracciare un bilancio minimo dei lavori dello scorso anno. Non si discute mai di Europa, ma solo di euro che dovrebbe rappresentare l’economia europea nel suo insieme, ma che ormai non rappresenta più nulla. L’Europa è un comodo alibi. “Ce lo chiede l’Europa” è un mantra per coprire qualunque stronzata, dal Fiscal Compact al pareggio di bilancio in Costituzione. Chi è questa Europa, mitica e lontana, che ci invia i suoi messaggi per bocca di Napolitano e della coppietta di pappagalli Capitan Findus Letta e Renzie? Fuori un nome. Chi decide cosa e perché sulle nostre teste? Siamo in preda a un’allucinazione collettiva che ha trasfigurato una banca centrale europea e la burocrazia in un ideale di Europa che non esiste. Governati a livello nazionale da banchieri e burocrati che usano primi ministri come portaborse e camerieri. Le decisioni prese in Europa hanno effetti devastanti sul futuro delle prossime generazioni, nel bene così come nel male, ma nessun cittadino europeo può interferire, spesso non ne è neppure a conoscenza. L’Europa sarà politica o non sarà. Sarà partecipativa o non sarà. L’Europa non è un frullatore di nazionalità per renderle omogenee. Questo è un disegno destinato al fallimento. Un esercizio impossibile. Non siamo gli Stati Uniti d’America con popolazioni eterogenee in cerca di una nuova Patria, ma popoli con tradizioni e civiltà millenarie. Quest’Europa così invocata e così assente si è trasformata in una moderna dittatura che usa i cerimoniali democratici per legittimare sé stessa. Il MoVimento 5 Stelle entrerà in Europa per cambiarla, renderla democratica, trasparente, con decisioni condivise a livello referendario. Oggi la UE è un Club Med infestato dalle lobby.

SI PUO’ USCIRE DALL’EURO?
vv

Al contrario di quanto asserito dai fautori dello status quo, la fuoriuscita dall’euro non solo può avvenire, ma è prevista dalle stesse legge europee. Uno Stato può uscire dalla zona euro per revoca del proprio libero consenso.
E’ la fuoruscita “con deroga” (come per la Gran Bretagna). Ciò implica che vengono meno, ai sensi dello stesso art.139, non solo i vincoli del fiscal compact, ma anche quelli, espressamente enunciati dall’art.139, derivanti dalle norme che “non si applicano” agli Stati “con deroga”. Tra essi spicca anche il mancato assoggettamento ai “mezzi vincolanti per correggere i disavanzi eccessivi, art.126, par. 9 e 11.
Ci spieghi Renzi, Letta e compagnia perché asseriscono che la fuoruscita non può avvenire, visto che il trattato lo prevede…
L’art. 50 del Trattato di Lisbona ha introdotto una particolare procedura “liberatoria”. Al primo paragrafo viene riconosciuto che «ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall’Unione». Lo Stato, tuttavia, ha l’onere di notificare tale intenzione al Consiglio Europeo. Al quel punto «l’Unione negozia e conclude con tale Stato un accordo volto a definire le modalità del recesso, tenendo conto del quadro delle future relazioni con l’Unione». L’accordo è, infine, concluso a nome dell’Unione dal Consiglio, «che delibera a maggioranza qualificata previa approvazione del Parlamento europeo».
Il paragrafo 3 prevede che «I trattati cessano di essere applicabili allo Stato interessato a decorrere dalla data di entrata in vigore dell’accordo di recesso o, in mancanza di tale accordo, due anni dopo la notifica di cui al paragrafo 2, salvo che il Consiglio europeo, d’intesa con lo Stato membro interessato, decida all’unanimità di prorogare tale termine».
Anche nel caso di fallimento dei negoziati, i trattati cessano comunque di avere efficacia per lo Stato membro che intenda “uscire” dall’Europa, con il solo limite temporale di due anni dalla notifica dell’intenzione di recedere.

BAGNAI: ADERIRE ALL’EURO FA DAVVERO BENE?
vv

L’economista Alberto Bagnai deride l’entusiasmo di Letta per l’ingresso nella zona euro della Lettonia (2 milioni di abitanti e solo lo 0,2% del Pil europeo), mentre non hanno voluto entrarci Polonia e Repubblica ceca (50 milioni di abitanti e 4% del Pil dell’Ue). Queste hanno respinto anche l’Erm, zona di oscillazione ristretta dei cambi, e hanno svalutato la propria moneta. La Polonia subito dopo il crollo della Lehman Brothers ha svalutato del 25%, e la Polonia 2 anni dopo, del 6%.
Contro quanti fanno del terrorismo, parlando di inflazione a picco, in Polonia non solo non c’è stata inflazione, ma anzi essa è diminuita dal 4,4% al 3,5% e c’è stata una crescita del 3%. Per cui anche la Repubblica ceca si è decisa alla fine a svalutare rifiutando la trappola dell’adesione all’euro.
La piccola Lettonia, invece, di cui Letta molto si rallegra, nell’Erm c’era già nel 2005 ed è peggiorata del -2,2%. Essendo ancorata all’euro, non ha potuto svalutare e così ha ridotto i salari del 7%, la disoccupazione è aumentata, la popolazione è scappata (come avviene in Italia). Nel 2007 aveva un rapporto tra debito pubblico e Pil del 7%, ora ce l’ha del 38%. Insomma aderire all’euro non fa bene ed essere entrata nell’Erm ha fatto solo salire vertiginosamente il debito estero. In 4 anni la Lettonia è peggiorata di 30 punti di PIL. E dunque di che si rallegra Letta? Il risultato è che la maggioranza del Lettoni l’euro non lo vuole. Ma cosa conta la voce dei popoli? Se in Europa la democrazia non è mai entrata, nei vari Paesi quel che pensa il popolo conta sempre meno. Specie in Italia.
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In USA lo Stato riceve soldi direttamente dalla Federal Reserve ma in Europa la Bce non presta i soldi direttamente agli Stati, li dà alle varie banche al tasso ridicolo dell’1%
le banche poi comprano i titoli di stato per cui lo Stato paga il 6%
la differenza arricchisce le banche ma impoverisce gli Stati
Se la Bce prestasse direttamente allo Stato, il debito pubblico crollerebbe di colpo
ma il sistema è stato creato non per gli Stati bensì per arricchire i banchieri
Questa non è mai stato un’Europa dei popoli
ma è sempre stata un’Europa delle banche
Teoricamente esisterebbe un blocco per le pensioni superiori ai
38.646 € lordi l’anno, ma la Consulta dice che è incostituzionale
Chissà come mai, quando si toccano esodati o licenziati o si allungano i tempi per le pensioni ordinarie dei lavoratori, la Consulta non ha niente da dire.Ma quando si toccano i privilegi degli ‘onorevoli’ o dei più ricchi, la Consulta scatta subito che ciò è ‘incostituzionale’! Abbiamo una Consulta ‘ad usum regimi’
Il colmo è Renzi che, essendo dirigente in aspettativa dell’azienda di famiglia, si vede pagato dal Comune di Firenze, oltre allo stipendio da sindaco di 4.300 euro netti, altri 3.200 euro come dirigente, più gli oneri previdenziali, assistenziali e assicurativi, copertura per le spese mediche, dentista, eventuali visite specialistiche o acquisto di farmaci.. E’ sempre il Comune di Firenze che provvede a rimborsare al datore di lavoro la quota annuale di accantonamento per l’indennità di fine rapporto e, guarda caso, questa è parecchio più alta della media che dovrebbe essere di 300-400 euro al mese
Comunque allegri! Renzi sa benissimo arrotondare, come dimostrano i 21 milioni di euro spesi in bisbocce e sotto il vaglio della Corte dei Conti! E ha già detto che se entra in parlamento, resta sindaco! Tu è meglio che uan!
I 3 dell’ipocrisia : Napolitano, Letta ed ora Renzi !
Parlano di ripresa che non si vede e di nuovi sacrifici che solo noi faremo mentre loro continueranno a non tagliarsi un euro, e per il momento il malloppo non lo mollano e nemmeno le poltrone !
Napolitano, Monti, Letta e ora Renzi sono eversori della democrazia
Tutti e quattro dovrebbero essere processati come la banda dei quattro, i principali nemici e distruttori di questo Paese e condannati al foglio di via
Siamo oltre i limiti di tutto ciò che è umanamente tollerabile
Depredati di tutti i nostri beni, spogliati di tutti i nostri diritti, derubati della sovranità, con una Costituzione mai realizzata nei fatti e che ora qualcuno tenta di stuprare anche sulla carta, con i nuovi arrivati che pensano solo a cancellare i diritti del lavoro, a privatizzare i beni sociali, a svendere il paese, a distruggere lo stato sociale
e ancora una fetta di popolo con le fette di salame sugli occhi
I mercenari o fanatici T R O L L che sul blog molestano la gente defecando sulla verità

ELEZIONI EUROPEE: GLI EUROSCETTICI
vv

Il giornalista italo-scozzese Thomas Mackinson ipotizza che alle elezioni europee di maggio la crisi potrebbe portare un 30% di euroscettici nel Parlamento europeo. Se ciò avvenisse, sarebbe la paralisi, perché introdurrebbe una forza d’urto capace di cambiare i giochi in corso. A causa della crisi prodotta dall’austerity e dai tassi sul debito, l’euroscetticismo in questi ultimi anni non ha fatto che aumentare e ormai riguarda un europeo su due. In Austria il miliardario Stronach vuole tornare allo scellino e porta un 9% di elettori; in Francia Marina le Pen marcia verso il 24%; in Belgio ‘Indipendenza fiamminga’ vuole uscire dall’euro: un altro 9%; il ‘Movimento spagnolo’ mira al 10%; ‘Alternativa per la Germania’ è al 5%; in Italia il M5S arriva al 25% e chiede la possibilità di fare un referendum sull’euro; la Lega, 4%, vuole l’Europa delle regioni, ma anche parte di Fi è euroscettica; in Inghilterra Nigel Farage è al 23%; in Olanda il ‘Partito delle Libertà’ porta un altro 10%; i ‘Veri Finlandesi’: 19 %; in Irlanda ‘Libertà’: 5,6%.
E la delusione per l’Europa non fa che aumentare. La fiducia dei cittadini nell’eurozona sta crollando.

RENZI SPARA TUTTA UNA SERIE DI PROPOSTE POLITICHE
Viviana Vivarelli

Non so che il roboante programma di Renzi sarà in parte attuato. Finora tutto quello che ha annunciato è stato seguito dal voto dei renziani esattamente opposto e allineato ai diktat dei vecchi del Pd, mostrando un gap gigantesco tra parole e fatti.
Il primo nemico di Renzi non è Grillo, è il Pd, dove avvengono sanguinose faide interne e dove i nemici di Renzi sono tanti e consolidati (tutta la corrente dalemiana in primis), ma, si badi bene, non perché siano più a sx di Renzi. Quel che spaventa in questo avventato arrivista è il programma in 100 punti tutto improntato a un feroce ultraliberismo che batte persino i repubblicani americani.
Dovremmo dunque diventare un Paese ultraliberista come gli Usa? Dovremmo, seguendo Renzi, abolire l’articolo 18, lo stato sociale, i servizi pubblici, i beni collettivi, i poteri dei sindacati e persino la pensione alle vedove? Dovremmo diventare un Paese feroce improntato sui più ricchi, che pensa solo alle classe benestanti e odia i suoi poveri? E dove la sanità come la scuola si pagano con costosissime assicurazioni private?
Quel che avviene oggi in Usa non è esaltante. La destra avida e egoista del Paese si è arroccata a difesa del capitale contro qualunque programma sanitario di aiuto ai più poveri tentato da Obama. E la Chiesa cattolica ha fatto blocco comune con tutte le chiese fondamentaliste contro l’”Obama care”, la legge con cui Obama tenta di dare una assistenza sanitaria a tutti. E perché? Perché, in nome dell’uguaglianza che la Costituzione USA predica, non si potrebbero vietare i preservativi e non si potrebbe accettare l’obiezione di coscienza per le donne che vogliono abortire. E questo la Chiesa cattolica non lo vuole. Vuole uno Stato confessionale, come i Paesi arabi, dove la legge si pieghi al volere della Chiesa. Vuole l’abolizione di diritti civili fondamentali in nome del potere. Ma il tanto acclamato Papa Francesco è d’accordo con tutto questo?

150 MILIARDI DI EVASIONE FISCALE
Vv

Ricorda il giudice Bruno Tinti che 150 miliardi l’anno di evasione fiscale sono un crimine grave “che non li rubano nemmeno tutte le rapine e i furti e le truffe messi insieme” e si chiede quanta corruzione sparirebbe se solo l’evasione fiscale fosse combattuta in modo chiaro e trasparente come in tutti i Paesi civili.
Negli anni ’50 sembrò che il Governo volesse fare una legge fiscale agile e moderna. (Io ricordo che i ministri convocarono i vertici dell’Ibm e chiesero se si poteva fare un fisco trasparente all’americana, con scarico di ogni spesa dalle tasse per invogliare la gente a pagare con fattura. E l’IBM disse che non c’erano problemi). Ma ciò che non conviene ai politici italiani non viene mai fatto. E la classe politica più corrotta d’Europa ci ha sempre tenuto ai propri tesoretti e agli arricchimenti dipendenti da mazzette e corruzione. Così abbiamo da una parte Equitalia che uccide i poveracci e dall’altra parte un fiume di denaro incettato che sfiora ogni anno i 150 miliardi. Un bottino da 140 miliardi gelosamente difeso dalla Casta! Quanta Italia si ricostruirebbe con una cifra simile? Quanti problemi ri risolverebbero? Quanto sviluppo si potrebbe produrre?
Un gigantesco fiume di evasione che attraversa tutto il Paese. Milioni di artigiani, commercianti, professionisti, piccoli e medi imprenditori, ogni giorno evadono miliardi di tasse. Ma Equitalia non è stata congegnata per colpirli. Ovviamente i piccoli evadono poco, ma i grossi danno mazzate.
Si sono inventati cose assurde come il nero degli operai in cassa integrazione! E i reati sono rimasti due: dichiarazione falsa o fraudolenta. Ogni due per tre qualcuno minaccia la manette agli evasori, ma poi non se ne fa niente, e la pena massima, 6 anni, non la prende nessuno perché la legge, perché si parli di frode, pretende “l’artifizio”! E dunque le pene non scattano e la legge che dovrebbe punire gli evasori resta lettera morta.
Sei un professionista che non emette fattura? Non succede niente, niente carcere, niente intercettazioni, pena piccolina che se la beve la condizionale. In pratica nulla. Si rischia di più, dice Tinti, a rubare un navigatore: un anno minimo di galera. Rubi sulle tasse? Ti ringraziano.
E chi lo fece questo bel regalo agli evasori? Il governo D’Alema nel 2000 con Visco ministro delle Finanze e Diliberto ministro della Giustizia. Dunque se non è zuppa, è pan bagnato.

LO SCUDO FISCALE
Antonio Massari (sunto)

Una delle più grosse porcate all’italiana, una porcata bipartisan fu lo scudo fiscale imposto da Berlusconi col valido aiuto dei Ds, che fornirono abbondanti assenze (assente persino D’Alema) per farlo passare. Così chi aveva pagato il 54% di tasse fu beffato dal premio del 5% a chi aveva evaso mettendo i soldi nei paradisi fiscali, e in più gli evasori ottennero di non essere reperibili grazie al segreto bancario. In tal modo i ‘furbi’ sottrassero al Fisco, tra il 2012 e il 2013, la bellezza di 272 miliardi! E’ quella che il Befera di Equitalia chiama “evasione di sopravvivenza”, altamente elogiata da Berlusconi, che di paradisi fiscali ne ha 63 e che con l’evasione fiscale ci si è arricchito benissimo. E difatti, anche nei tempi di crisi, questa ‘evasione di sopravvivenza’ sopravvive benissimo
A fronte di questo enorme bottino, sapete a quanto ammonta il recupero delle GdF? A 7,2 miliardi! Una briciola. E il peggio è che solo l’1% del sommerso rivelato viene poi effettivamente recuperato. Grottesco! Si pensi che il totale delle imposte evase ma non riscosse ammonta a ben 545 miliardi! E Letta si dispera perché non sa trovare un miliardo per l’IMU! Meglio ancora: il sistema funziona tanto bene che l’anno scorso l’evasione è aumentata del 12%! Letta si vanta di un controllo capillare a tappeto su piccoli contribuenti ma non fa una parola sull’immondo scudo fiscale che mantiene ‘per legge’ e nell’anonimato i grossi ladri! E’ stato calcolato che il magnifico scudo fiscale, votato dal Pdl con le opportune assenze del Pd, ha coperto un bottino di 1.045 miliardi! Vi sembra poco? pensate che corrisponde a mezzo debito pubblico!
Ma lo Stato è stato attentissimo a non darsi strumenti per verificare l’evaso. Ben 179.000 persone con una media di 400.000 € l’uno hanno scudato i capitali in nero, uscendo “per legge” da ogni controllo. Addirittura molte delle somme non erano nemmeno all’estero, ci sono andate “dopo” lo scudo fiscale per goderne! Molti non ce le hanno messe mai, sono stati perdonati solo sulla parola!
Equitalia continua a vessare i poveracci. Ma per i ricchi si fanno leggi per sostenere la corruzione: “Un’immunità soggettiva nauseante!”

GLI SCHERZI DELL’ANTIPOLITICA
Paolo De Gregorio

Sarebbe molto utile, oltre che divertente, tirare fuori le perentorie affermazioni dei maggiori politicanti di lungo corso a proposito del M5S, pronunciate prima e dopo le ultime elezioni politiche, per dimostrare, come in un teorema, che una lunga navigazione parlamentare ti allontana e non ti avvicina alla comprensione dei fenomeni sociali e politici, perché il lungo esercizio del potere inesorabilmente ti distacca dai cittadini e dai loro problemi.
Nessuno di questi “insostituibili ed espertissimi dirigenti”, di sx e di dx, con sondaggisti d’ordinanza al seguito, previde il boom, del Movimento, anzi lo etichettarono come “antipolitica”, facendogli un grande favore, in quanto essere contro la “politica”, come si è conosciuta negli ultimi 20 anni, è un titolo di merito e di novità. Se ci pensiamo bene, anche il successo di Renzi è stato in parte determinato dalla ‘rottamazione’, da parole d’ordine simili a quelle del M5S che prevede l’ineleggibilità dei parlamentari dopo due legislature o dalla contestazione dei costi della politica.
Costoro non hanno più nemmeno la percezione del ridicolo quando si propongono di guidare ancora il paese, come se i due maggiori partiti, con le loro nomenklature, non fossero pienamente responsabili della grave crisi, della corruzione, del debito pubblico, della disoccupazione, che ci schiacciano.
Purtroppo Forza Italia e PD possono contare su blocchi di interessi economici (altro che ideologie e valori) che da una parte tutelano capitalismo, banche, mafie, evasori fiscali, commercianti, professionisti, avvocati, editori, monopoli TV, etc. e dall’altra riscuotono il consenso dei dipendenti statali, salariati, piccoli agricoltori e artigiani, funzionari di enti locali o di istituti come Inps, Inail, sindacati, patronati, pensionati. Sono due blocchi sociali storici difficilmente intaccabili da chiunque voglia cambiare le cose in profondità.
Ma Pd e Pdl ormai non hanno più identità di sinistra o destra storiche, sono partiti di centro, da anni in perenne inciucio, apparentemente antagonisti, ma pronti a mettersi d’accordo sottobanco su tutto, per spartirsi RAI, appalti pubblici, finanziamenti a editoria e partiti e tutto ciò che è fatto con il pubblico denaro.
Sembrerebbe una situazione bloccata dall’esistenza di tre poli, di uguale peso, di cui nessuno sembra in grado di sfondare e raggiungere la maggioranza assoluta, soprattutto ora che la Corte Costituzionale ha bocciato il premio di maggioranza della legge elettorale che dava una possibile governabilità.
Ma prima di parlare di nuova alchimia elettorale di una nuova legge, che comunque deve essere fatta, è giusto inoltrarsi nella comprensione degli squilibri che la crisi economica ha provocato, dove le illusioni suscitate da B. sono morte e sepolte e non più spendibili. Le tasse su imprese e lavoro sono sempre aumentate e sono ormai intollerabili; la disoccupazione, in particolare quella giovanile, è a livelli insostenibili; gli elettori ormai sfiduciati della politica per il 50% non vanno più a votare e qualche “storico” equilibrio comincia a scricchiolare.
L’antipolitica e il populismo sono ormai medaglie da esibire da chi non vuole essere confuso con i vecchi politicanti, oggi in grave difficoltà per il severo controllo esercitato dal M5S sulle porcherie clientelari dei decreti governativi, che appaiono indecenti e fuori dal tempo, mentre è ora di ribadire con forza il diritto a un reddito di cittadinanza, da finanziare con drastici tagli eliminando Senato, province, TAV, F35, finanziamenti a partiti ed editoria, portando lo stipendio dei parlamentari a una sola voce: 5.000 euro al mese e nessun altro introito.
Bisogna conquistare il voto di chi oggi non va a votare, degli studenti senza futuro, dei disoccupati e dei precari, di tutti coloro che non arrivano a fine mese. Se questo è populismo, viva il populismo!

DISSOLUZIONE DI SCELTA CIVICA
vv

Scelta Civica si sta autodissolvendo. Possiamo ricordare gli elogi scompisciati che questa servile casta dei giornalai di regime fece a suo tempo ai bocconiani rampanti che dovevano essere votati “senza se e senza ma” dall’universo mondo piddino-pidiellino col plauso del benedicente Napolitano?
Possiamo considerare a posteriori le fesserie gigantesche che questi cortigiani della carta e del video fecero alle varie Fornero, ai vari Profumo, e a tutti gli altri eminenti distruttori delle cosa pubblica e affossatori dei diritti privati?
E di tanta gloria posticcia ora cosa resta? Ludibrio e risse interne e non uno di costoro che si salvi dalla pubblica condanna? Una nota finale: dal tanto decantato governo Monti oggi ereditiamo la distruzione di diritti mai più restituiti e il debito pubblico aumentato solo da lui di 59 miliardi.
E Letta e ancor più Renzi vorrebbero continuare su questa via suicida dell’austerity e dei tagli costituzionali? E’ la follia del potere o una pericolosa epidemia sulla via dell’estinzione?
Scrive un blogger: “ “Al partì dal masle, lè mia una Scelta Civica, ma lè da asu!” Tradotto vuol dire “Il partito del macellaio(Monti), non è una Scelta Civica, ma da asini”!
Secondo Napolitano questi erano i salvatori della patria, PRESIDENTE, NE AVESSI AZZECCATA UNA. Per il tuo e nostro bene” DIMETTITI “.

RENZI CHIEDE L’ABOLIZIONE DELL’ARTICOLO 18
Viviana Vivarelli

Due anni fa la Fornero fu fortemente osteggiata perché voleva tagliare i diritti del lavoro. Dodici anni fa tre milioni di persone andarono a Roma contro Berlusconi che voleva tagliare i diritti del lavoro, per protestare al grido “L’articolo 18 non si tocca!” Oggi due milioni di persone votano Renzi che vuole tagliare l’articolo 18 !
Astrusità italiane!
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NAPOLITANO E LA CESSIONE DELL’ITALIA AD UNA CRICCA CAPITALISTA
Viviana Vivarelli

Siamo un Paese che si è consegnato mani e piedi a forze nemiche, da una parte l’alta finanza USA della J.B Morgan, della Aspen, del Bilderberg, dall’altra il sistema bancario europeo della Bce, della Bundesbak e del Fondo Monetario, un Paese che da costoro viene dilaniato, fatto a pezzi e depredato di beni e diritti.
Di questa depredazione Napolitano è la pedina obbediente e traditrice.
Vorremmo chiedergli cosa ne è stato del segreto di stato che Prodi eliminò nel 2008 e che doveva cadere nel maggio di quell’anno, quel segreto che tutt’ora oscura le stragi dell’Italicus e del treno di Bologna, come tutte le stragi di Stato e probabilmente anche gli orrori conseguenti al patto Stato-Mafia e le stragi preparatorie della discesa in campo di Berlusconi.
Prodi disse che il segreto di Stato avrebbe dovuto cadere dopo 20 anni da ogni fatto, ma la cosa è stata volutamente ignorata.
Prodi stesso mise il segreto di Stato addirittura sui siti di stoccaggio delle scorie tossiche affinché la gente non sapesse di cosa moriva.
Lo stesso segreto è stato apposto al sequestro fatto dalla Cia su Abu Omar per consegnarlo alle carceri delle torture egiziane. E Napolitano ha avuto la faccia di concedere la grazia al colonnello reo dell’operazione! Così ancora una volta ha dimostrato di non essere al servizio dell’Italia, ma dell’alta finanza e del potere statunitense. E, quando l’alta finanza americana con la voce della sua maggiore banca di affari, la J.B. Morgan gli ha ordinato di stravolgere la Costituzione “perché era troppo democratica”, Napolitano si è precipitato a farlo con i 50 famigerati “saggi” e il tentativo di modificare l’articolo 138. Questo attentato è stato sventato dal M5S. Ma quando ci riproveranno? E i progetti di Renzi vanno nello stesso senso.

DEBITO E AVANZO PRIMARIO
Viviana Vivarelli

Sapete che l’Italia ha un debito pubblico di 2000 miliardi ma, in 30 anni, tra il 1990 e il 2012 ha pagato 3.100 miliardi di interessi?
Lo sapete che nel 2015 lo Stato dovrà pagare 100 miliardi di interesse?
Ma, in base al vincolo voluto da Monti, dovrà anche fare tagli ai servizi o aumentare le tasse in modo da far uscire 50 miliardi?
Lo sapete che anche la Germania ha un debito pubblico e che anzi è il più alto d’Europa?
Cito da informareperresistere: “Il salvataggio di alcune banche è costato a Berlino 10 punti di PIL, in rapporto al quale il suo debito pubblico è cresciuto dal 73,5% fino all’83,2%”. La verità che nessuno dice è che il debito tedesco è il terzo debito pubblico lordo più alto del mondo in valore assoluto. Ammonta a 2080 miliardi. E supera di 236 miliardi quello italiano che invece è fustigato da tutti.”
Il professore di economia alla Cattolica Marco Fortis dice: “L’obiettivo primario per allentare la tensione è ridurre la pressione sui tassi d’interesse. In nome di un rigorismo miope, l’Unione europea sta avallando la sua autodistruzione. Un vero paradosso che consente alla irrazionalità attuale dei mercati di avere il sopravvento sui fondamentali economici di Paesi come il nostro, che invece sono molto solidi. L’Europa a 27 ha rappresentato per l’economia tedesca un bottino di tutto rispetto: mille miliardi sul piatto della bilancia commerciale. Prima di eleggere il rigore a unico arbitro della partita, la Germania dovrebbe riflettere su questi dati. Essere solidali conviene, anche perché la situazione tedesca è molto meno brillante di quanto farebbero pensare i continui rimbrotti ai Paesi “spreconi.. È impensabile che l’Unione europea pensi di cavarsela imponendo all’Italia lacrime e sangue. Da quasi vent’anni il nostro Paese ha frenato la corsa del debito pubblico, e ha in ogni caso un debito privato risibile. Non così gli altri Paesi, che fingono di crescere ma in realtà rubano a se stessi crescita futura con il debito, proprio come facemmo noi anni fa.. L’ultimo “Fiscal monitor” del Fmi prevede che nel 2016 il debito pubblico lordo americano toccherà il 112% del PIL, e cioè sarà molto vicino a quello italiano. Con la differenza che le nostre famiglie detengono 3600 miliardi della ricchezza finanziaria, pari al 178 per cento del PIL. E che in America, invece, le famiglie detengono una montagna di debiti. L’Italia è stato l’unico Paese del G7 a presentare un avanzo primario pari allo 0,2 per cento del PIL. E negli ultimi venti ne abbiamo prodotto per 800 miliardi. È questo l’indizio più importante, quello che dice il vero stato di salute dell’economia di un Paese. E dovrebbero essere questi i parametri che speculatori e governance europea dovrebbero tenere in considerazione ”.
“E’ ora che la Merkel rinunci all’impossibile pretesa di rappresentare la virtù. Piuttosto si rifletta a uno Stato che sulla carta è unitario, quello europeo, e però non è autorizzato a battere moneta. Si pensi a sfruttare a pieno il potenziale di una moneta, l’euro, che anche in questa congiuntura catastrofica, resta solida. È ora di superare un panico ingiustificato, alimentato dalle nostre divisioni”.

Nel 2012 l’avanzo primario italiano è stato di 90 miliardi. L’avanzo primario è la differenza tra le entrate dello stato e le spese al netto degli interessi su debito.
Ma la spesa per interessi passivi è stata di 100 miliardi.
Sono 20 anni che l’Italia ha un avanzo primario. In questo senso, Germania e Italia sono le nazioni più virtuose d’Europa. Ma l’Italia da circa 20 anni paga una montagna di interessi sul debito pubblico. Questa voce di spesa è stata tra le 2 e le 4 volte superiore a quella di Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Ciò a causa dell’enorme debito pubblico accumulato in particolare dagli anni 70 a meta’ anni 90.
In sintesi, la generazione che ha vissuto gli ultimi 20 anni, ha complessivamente vissuto un periodo depressivo, tra le cui cause c’e’ certamente l’enorme massa di spesa pubblica volta a pagare interessi sul debito, accumulato dalla generazione precedente. Il tutto senza tra l’altro risultati sul fronte del risanamento delle finanze pubbliche, visto che il Debito e’ rimasto elevatissimo, alimentandosi a livello di volume dagli interessi stessi sul debito.

I TRE MODELLI DI LEGGE ELETTORALE DI RENZI
vv

Renzi offre al Parlamento tre modelli possibili di legge elettorale.
La risposta di Grillo è questa:
La legge elettorale del M5S sarà sviluppata on line a partire dalla prossima settimana INSIEME agli iscritti certificati al M5S (ad oggi circa 100.000) con il supporto di Aldo Giannulli, che illustrerà ogni singola scelta alla quale seguirà una consultazione on line. La legge elettorale del M5S dovrebbe essere completata per il mese di febbraio e sarà la posizione ufficiale del M5S da discutere in Parlamento quando un Parlamento legittimo sarà insediato. Il Parlamento attuale è infatti incostituzionale, i suoi eletti sono stati nominati, il premio di maggioranza è abnorme. In Parlamento siedono 150 abusivi eletti grazie al premio di maggioranza del Porcellum. Gi abusivi sono di pd, sel, centro democratico e svp. La loro elezione non è neppure stata convalidata. E questa gente, responsabile e fruitrice del Porcellum, dovrebbe occuparsi di legge elettorale e magari di riforma della Costituzione? Al massimo può andare a casa. Napolitano, dopo la pubblicazione delle motivazioni della Consulta, attesa per fine gennaio, deve sciogliere le Camere.
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Dunque Renzi fa 3 proposte ma tutte e 3 sono incostituzionali perché si basano sul premio di maggioranza (che tradisce i veri numeri dell’elettorato).
Tutte e 3 portano all’elezione diretta del Presidente del Consiglio, svilendo il Parlamento e la sua funzione di rappresentanza verso i cittadini. Il voto diventa ancora più che col porcellum un voto delega in bianco.

1)Legge dei Sindaci, doppio turno col 60% dei seggi al vincitore
INACCETTABILE! Perché trasformerebbe in un sol colpo la nostra Repubblica Parlamentare in Premierato o Presidenzialismo,senza modificare neppure la Costituzione. Una PORCATA!
Il Parlamento diventerebbe un mero organo consultivo per il Governo, senza poter incidere sulla linea politica nazionale e i parlamentari diventerebbero meri esecutori degli ordini del capo.

2) mattarellum con 15% di premio
PASTROCCHIO totale e incomprensibile!
Al posto del 25% di correttivo proporzionale accentua le distorsioni del maggioritario, infatti se col mattarellum un partito col 30% poteva vincere il 60% dei seggi, così potrebbe vincerne il 75%.
Es. Pd al 25% e M5S al 24%. Col sistema di Renzi il Pd potrebbe avere il 75% dei seggi e il M5S il 10%. Vi sembra democratico?
Non si dice poi come gestire il restante 10% dei seggi .

3) Modello legge elettorale spagnola con un premio di maggioranza del 15%
FREGATURA!
Un Porcellum travestito da modello spagnolo, infatti in Spagna, come nel resto d’Europa, NON ESISTE il premio di maggioranza! Facciamocene una ragione! Non esiste!
Ma se a Renzi interessa il modello spagnolo, perché non prende quello vero, con le preferenze? E perché non va a leggersi la proposta, già depositata in Parlamento dal M5S?

http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0013300&back_to=http%3A%2F%2Fwww.camera.it%2Fleg17%2F126%3Ftab%3D2-e-leg%3D17-e-i

E’ chiaro che Renzi punta alla riforma che fa del Presidente il sindaco d’Italia. Se poi ci aggiungiamo che Renzi vuole anche far sparire il Senato, che serve come filtro per frenare leggi precipitose, è anche peggio. A questo punto, è meglio tenersi il mattarellum perché sarebbe più democratico, ma il fatto è che col mattarellum nessun partito può avere la maggioranza.
Insomma, hanno tanto voluto il bipolarismo come in Usa o in UK, quando era evidente fin da prima che la nostra situazione è diversa e non riusciamo a fare una alternanza tra i due poli maggiori, per cui o Pd e Pdl si mettono insieme, ma non funziona, o non si fa nessun Governo, o si regala un enorme premio di maggioranza al primo partito ma si esce dalla democrazia.
Al momento abbiamo 3 poli, e il massimo che uno di questi può avere è il 30%. E questo vale anche per il Pd e il Pdl, non solo per il M5S, come i suoi detrattori strepitano. Non vince il M5S, ma non vince da solo nessuno. E l’unione Pd e Pdl oltre a non funzionare a produrre la paralisi del Parlamento, è contro natura.
In teoria ognuno dei tre Poli dovrebbe essere incompatibile con gli altri due, salvo fare le sporche intese come ha tentato il Pd, disgustando le persone serie e imballandosi poi sulla governabilità.
Eppure il bipolarismo in USA e Gran Bretagna funziona. Certo non hanno 120 partiti come in Italia. E nemmeno il premio di maggioranza.
Si potrebbe ovviare col doppio turno e il ballottaggio come per i sindaci ma bisogna decidersi a tagliare i piccoli partiti, anche se in Italia il partito vincente resta sempre quello degli astenuti, perché l’offerta è davvero squallida e per molti risulta impossibile votare per chi l’Italia l’ha distrutta e ora chiede nuovo credito .
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Renzi fa il galletto sfidando Grillo con le sue tre leggi elettorali, come se fosse il Cristoforo Colombo che scopre l’America.
Peccato che non sia il primo a produrle e che non si sia nemmeno degnato di esaminare la proposta del M5S che è stata fatta ben prima, il 4 ottobre 2013 e che giace dimenticata in Parlamento, ignorata dai media che ora invece strombazzano su Renzi.

LE LEGGI DI RENZI SONO PRESIDENZIALISTE, QUELLA DEL M5S VUOLE ALLARGARE LA DEMOCRAZIA

Nella legge del M5S si sente l’esigenza di avere un Parlamento realmente rappresentativo che garantisca la governabilità al sistema disincentivando la frammentazione del sistema politico, ma senza sacrificare obiettivi primari come la scelta degli eletti da parte dei cittadini e la possibilità per gli elettori di avere un reale rapporto con loro durante il mandato, in modo che siano i cittadini a contribuire a indirizzare le scelte politiche fondamentali che passano attraverso il Parlamento. “Presupposto della democrazia e della governabilità è “ricostruire un Parlamento rappresentativo e responsivo nei confronti degli elettori”.
Il M5S sceglie un sistema proporzionale secondo il modello spagnolo corretto, con un sistema di preferenze ispirato al modello svizzero, che garantisca agli elettori la massima libertà nella scelta degli eletti minimizzando le derive negative (clientelismo, corruzione, influenza delle lobbie, alti costi delle campagne elettorali e divisioni dentro i partiti).
Per il computo dei voti si sceglie il metodo D’Hondt e circoscrizioni a base provinciale per averne di diversa ampiezza con un’omogenea distribuzione dei seggi, in modo da rispecchiare la realtà. La varietà di ampiezza delle circoscrizioni non costituisce un limite del sistema, bensì una sua qualità. Infatti, nelle circoscrizioni piccole ottengono seggi esclusivamente i partiti grandi, mentre nelle circoscrizioni grandi ottengono seggi anche i partiti piccoli.
Si adotta un correttivo, consistente nell’obbligo di presentare liste in un certo numero di circoscrizioni e nello stabilire un bassissimo sbarramento nazionale del 2%, che naturalmente non si applica alle liste rappresentative delle minoranze linguistiche riconosciute.
Come nel modello spagnolo, questo sistema produce un Parlamento rappresentativo di più forze politiche capaci di attrarre un certo consenso elettorale; esclude i partiti piccolissimi, salvo quelli molto forti a livello regionale; incentiva la stabilità dentro i partiti; crea maggioranze stabili; rafforza le opposizioni parlamentari, anch’esse concentrate in pochi gruppi di minoranza e quindi in grado di svolgere con più forza la loro funzione di controllo, proposta e critica. Si tratta, dunque, di un sistema proporzionale con effetti maggioritari, ma senza i difetti dei sistemi maggioritari perché, pur incentivando le forze politiche ad aggregarsi prima del voto, non impone fittizie costrizioni bipolari.
Il punto forte e innovativo della proposta 5stelle è di frenare lo strapotere dei partiti avvantaggiando le decisioni degli elettori, secondo il modello svizzero.
- l’elettore sceglie una lista
-può anche cancellare un certo numero di candidati di quella lista
-esprimendo preferenze aggiuntive
-Se l’elettore vota solo la lista, essa prende tanti voti quanti sono i seggi attribuiti alla circoscrizione e quella personale di ciascun candidato nella lista di un’unità;
-se l’elettore fa alcune cancellazioni, esse fanno diminuire la cifra elettorale della lista
-se fa altre preferenze, la lista si accresce di quelle
Così può cancellare i candidati sgraditi scelti dai segretari ed è lui a graduare le preferenze mentre ora è il segretario che crea l’ordine di lista.
Come in Svizzera, gli si dà il potere di votare anche candidati di altre liste, premiandoli senza contropartita, perché quando egli vota un candidato in una lista diversa dalla sua sottrae una frazione di voto a questa e lo attribuisce all’altra. L’elettore può spartire, dunque, il proprio voto tra più liste, diminuendo il potere delle segreterie.
Il nuovo sistema lo spinge a esercitare una scelta consapevole, è lui che sceglie i candidati e ha con loro un legame più stretto, premiandolo o punendoli se non sono conformi alle sue aspettative.

Per il Senato ci sono alcuni correttivi, i Senatori sono meno per cui le circoscrizioni saranno regionali e si userà la formula belga anziché la formula D’Hondt. Nella formula D’Hondt si divide la cifra elettorale di ciascuna lista per 1, 2, 3, 4, fino al numero dei seggi da distribuire, mentre nella formula belga si divide la cifra elettorale di ciascuna lista per 2, 3, 4, 5 ecc.
Si chiedono poi ai candidati i soliti requisiti che furono richiesti per le amministrative.
25 anni, nessuna iscrizione ad altre liste o partiti, non aver riportato condanne penali anche non definitive, non aver ricoperto incarichi politici precedenti, essere residente in quella circoscrizione.


I DISEGNI DI LEGGE GIA’ DEPOSITATI DAI 5STELLE

Una prima proposta di legge è stata già depositata in Parlamento dal M5S il 3 ottobre scorso.
Un partito come un movimento può fare più proposte di legge ed evolvere in esse.
Diciamo che quella del 1° ottobre è stata una proposta preliminare da riprendere e da discutere quando la questione fosse diventata calda.
Prima abbiamo avuto il ddl n. 452 del Senato (53 firmatari, l’intero gruppo di grillini a Palazzo Madama) e la pdl n. 736 della Camera (109 firmatari, l’intero gruppo a Montecitorio) che chiedeva di distribuire gli spazi della scheda elettorale «in modo da collocare una riga al fianco di ogni contrassegno, in cui l’elettore possa scrivere il nominativo del candidato prescelto. L’idea del Movimento era di evitare che i vertici dei partiti riescano, come accade con il Porcellum in vigore, a nominare con un minimo margine di errore deputati e senatori.

La seconda proposta è stata quella n. 1657 presentata alla Camera lo scorso 4 ottobre, primo firmatario il deputato Danilo Toninelli, propone il superamento del Porcellum con il ritorno ad un sistema proporzionale che, nel caso di elettorato diviso in tre grandi blocchi di simili dimensioni (centrodestra, centrosinistra e, ovviamente, Movimento 5 Stelle), rende impossibile la governabilità ed obbliga gli schieramenti tradizionali, come accaduto lo scorso aprile, alle larghe intese. Il progetto di legge dei grillini, in particolare, prevede il calcolo proprozionale dei seggi, la formazione di piccole circoscrizioni su base provinciale e l’eliminazione delle soglie di sbarramento. Per ottenere il numero di seggi in ogni provincia verrebbe infatti utilizzato il metodo D’Hondt.

I DIFETTI DI RENZI
Viviana Vivarelli

Mi spiace, so che i miei parenti e amici di Firenze stravedono per Matteo Renzi, ma, personalmente, non sono ancora riuscita a vedere i pregi di Renzi.
Vedo un soggetto troppo immaturo, ma enormemente ambizioso (come era il primo Berlusconi), cinico e avventato, abile venditore e parolaio (ancora come era Berlusconi), un esibizionista egoico che mira al potere in modo smisurato. Da una parte mi sembra un pupazzo ridicolo e supponente, dall’altro mi spaventa come un pericolo che nel panorama squallido della partitocrazia italiana diventa gravissimo.
Ho letto I suoi 100 punti e li ho riassunti nel mio blog Masada.
Non mi sono piaciuti e non mi piacciono le sue tre proposte di legge elettorale presidenzialista.
Renzi è un decisionista, il che di fronte alle remore e alle titubanze degli ultimi capi piddini può anche piacere alle masse, ma il suo decisionismo è decisamente antidemocratico.
Nel Comune di Firenze marcia come un bulldozer senza ascoltare nessuno ed è al momento un capo estremamente antidemocratico e autoritario, tutto proteso a realizzare un piano ambizioso personale. Quando gli ha fatto comodo, ha disertato il suo Comune per l’arrampicata politica a Roma. Una volta eletto segretario del Pd, ha continuato a tenere la carica di sindaco e non disdegnerebbe in futuro tenere nelle sue mani più cariche.
Trovo le sue tre proposte di sistema elettorale altamente incostituzionali (molto più del porcellum) e tese tutte e tre a un presidenzialismo forte, che in Italia sfocerebbe in dittatura e che non mi piace nemmeno in Francia o in USA.
Trovo che le sue proposte siano dei pugni nell’occhio alla democrazia.
Personalmente, vorrei allargare la democrazia dal basso e i diritti della sovranità popolare in Italia e non certo restringerli! Ma non c’è nulla nel piano di Renzi che parli di un allargamento della democrazia o di un consolidamento dei diritti civili e del lavoro, mentre tutto va rapidamente nel contrario.

MA PERCHE’ ABOLIRE IL SENATO?
Viviana Vivarelli

Tra le cose richieste perentoriamente da Renzi c’è l’abolizione o la trasformazione del Senato. E sento spesso invocare anche l’abolizione delle Regioni.
Io penso che l’iter legislativo non può essere frettoloso e troppo rapido e che la Costituzione abbia richiesto il doppio esame da parte delle due Camere a ragion veduta.
Una legge è una cosa importante, non può essere fatta in fretta e furia, deve passare per una valutazione meditata.
Per nostra fortuna, proprio le regole costituzionali che impongono di rimandare una legge da una Camera all’altra hanno rallentato l’iter legislativo e hanno impedito spesso a pessime leggi di essere votate in fretta e male, si pensi solo alla decisione di abolire l’articolo 139.
Per nostra disgrazia, tutti i governi, a cominciare da Prodi hanno abusato del decreto legge (che per regola costituzionale dovrebbe essere usato solo in casi straordinari di necessità e urgenza) per scopi di cui non c’era né la necessità né l’urgenza, costringendo poi il Parlamento a votarlo ‘alla fiducia’
Prodi richiese la fiducia 28 volte. Letta, nel suo brevissimo mandato, ha avuto la faccia di chiederla 15 volte!
Questi sono atti di prepotenza antidemocratica in cui si calpesta il Parlamento e dunque il popolo
Io penserei a ridurre fortemente il numero dei parlamentari e i loro emolumenti, abusi e privilegi, ma non a eliminare il Senato, che potrebbe diventare la sede della rappresentanza regionale. E non abolirei nemmeno le Regioni che renderei di peso più equilibrato e minori di numero. Secondo me, esse sono utili in un contesto di democrazia diretta (penso ai cantoni svizzeri), in quanto rispettano le differenze di territorio e permettono un maggior controllo sugli eletti. E il Senato potrebbe rappresentarle.

A CHI CONTINUA A DIMENTICARE
Viviana Vivarelli

Possiamo ben dire che il M5S rappresenta, in Italia, l’evoluzione politica del Movimento antiglobalizzazione dei no global.
Quello dei No global è un gigantesco movimento mondiale di reazione al neoliberismo poi sfociato in turbocapitalismo, che è iniziato più di 30 anni fa in tutto il mondo e ha soppiantato il movimento mondiale della sx ( emarginata in schemi obsoleti o omologata al capitalismo stesso come è avvenuto nella sx di governo in Italia).
Il neoliberismo o iperliberismo è il tentativo tuttora in atto da parte del grande capitale di ridurre tutto l’esistente a merce e profitto, calpestando i diritti umani e civili, le Costituzioni democratiche, la sovranità popolare, l’indipendenza dei Governi, la tutela dell’ambiente e il futuro di intere generazioni.
Contro questo scempio i no global insorgono proponendo modi di vita diversi e non omologati agli abusi del mercato, una democrazia dal basso, il rovesciamento di quegli organismi che servono solo ad arricchire una cricca di magnati (Fondo Monetario, Banca Mondiale, Organizzazione internazionale del Commercio, multinazionali, Commissione europea, Banca europea, Federal Reserne..) e denunciando le influenze perverse di quei club di magnati che comandano le politiche nazionali, come il Bilderberg o la Aspen, o di quei centri di potere che dettano la distruzione delle Costituzioni democratiche come fa con noi la banca d’affari americana J. B. Morgan.
..
Quando leggo o ascolto Latouche o Stiglitz, Bonaiuti o Gesualdi..vedo un quadro economico e politico e sociale ben definito che non è più né di destra né di sinistra ma cerca non solo di analizzare i mali attuali del neoliberismo o del turbocapitalismo e di trovare delle soluzioni che possono esistere solo nel quadro di una rivoluzione totale e globale degli odierni paradigmi di mercato e dei modi di pensare della gente.
Per questo ritengo stolta e obsoleta la reazione ringhiosa di quanti sono ancora attaccati come cozze a vecchi sistemi rivoluzionari di stampo stalinista o leninista o peggio ancora fascista.
Ma mi pare e ci dovrebbe apparire sempre più evidente che l’attuale sistema economico, politico e sociale, basato solo sul lucro e il potere di poche centinaia di magnati mondiali in nome di un profitto a tutti i costi che uccide il mondo non corrisponde più a nessuna ideologia accettabile né può essere difeso o sostenuto più a lungo e deve solo essere rovesciato
Ma i personaggi italiani ed europei che hanno nelle loro mani le istituzioni e il potere a quale ideologia corrispondono? E dove esiste ormai, in Italia e in Europa, qualcosa che possa chiamarsi ancora dx o sx? Dove sta una ideologia innovativa o una possibilità di speranza, qualunque sia la posizione dichiarata, nei discorsi loggorroici di un Renzi, nei diktat antidemocratici di un Napolitano, nell’arruffìo sconclusionato di un Brunetta, nei rimandi infiniti e opportunistici di un Letta, nelle titubanze inaccettabili di un Saccomanni? Ma a quale ideologia di bene comune o di utilità collettiva rispondono costoro?

Cristina Correani

I fuochi d’artificio di capodanno all’Harbour Bridge di Sidney dovrebbero essere inseriti nelle meraviglie del mondo. In Australia ce la mettono tutta per dare il benvenuto come si deve all’anno nuovo.
Qui invece ce lo mandano di traverso prim’ancora che cominci. Che ha detto quel signore che sta in politica da sessant’anni? “la politica cambi”.
La politica, mica lui e quelli come lui, ci mancherebbe. Il fatto che la politica non potrà cambiare mai finché sarà inquinata da chi ne ha distrutto perfino il senso non sfiora nemmeno di striscio il padre padrone della repubblica italiana.
Nel discorsetto prefabbricato di ieri Napolitano ha parlato un po’ di tutto, perfino del disastro criminale in Campania come se la cosa non lo riguardasse mentre invece lo riguarda eccome, ma si è dimenticato di nuovo dei giudici antimafia di Palermo: il giudice Di Matteo non si è meritato nemmeno la citazione ipocrita di fine d’anno, dev’essere stato proprio cattivo Nino Di Matteo se la mafia lo vuole ammazzare e lo stato non spreca nemmeno una parola per lui.
E allora, tanti auguri di buon anno a Nino Di Matteo e a tutti i dimenticati dallo stato anche se lo rappresentano molto più degnamente di tanti politici incapaci e disonesti. Se questo appena passato per Napolitano è stato l’annus horribilis la colpa sarà di qualcuno no? e lui non c’entra niente? sicuro?

LE SPESE DEL QUIRINALE
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E’ il bello è che Napolitano ha avuto la faccia tosta di ripetere che i politici devono abolire le spese inutili! Ipocrita! Perché non taglia lui subito i due terzi delle spese enormi del Quirinale? Costui è peggio di un sovrano, ha una corte di 2.181 dipendenti. Ha un appannaggio di 239.000 euro. L’apparato che lo circonda imporrà quest’anno una spesa di 235 milioni di euro, il 60% in più di 10 anni fa, e il triplo rispetto a vent’anni fa. E il bello è che questo personale ha per lo più FUNZIONI CERIMONIALI !
Napolitano è il presidente della repubblica più costoso del mondo.
Hollande, con molti maggiori poteri di lui, comprese le spese di rappresentanza e di viaggio, prende un milione 736mila euro. Qui siamo a 253 milioni! Hollande ha un salario mensile lordo di 6.627 euro. Lui di 218.000! E l’Eliseo ha la metà di dipendenti del Quirinale!
Il Quirinale costa più dell’Eliseo e di Buckingam Palace messi insieme!
I P O C R I T A !
Il Quirinale costa più della Casa Bianca! e Napolitano prende più di Obama.
La Casa bianca ha solo 454 dipendenti. Napolitano ne ha 2181 !
Ma di cosa ciancia costui?

AUGURI DA SAURO

Quest’anno gli auguri di Natale, oltre che sobri, sono con un messaggio particolare.
Premessa.
Ieri sera ennesima conferenza economica con oggetto: euro.
Nulla che non sapessi già. Ma ogni volta sentire i dettagli sulla trappola perfetta dell’euro mi sconvolge e mi atterrisce.
Uno dei punti su cui tutti battono è la”crescita” per arrivare ad una ripresa che ci consentirebbe di diminuire il debito.
Ma con quale prospettiva possiamo crescere?
Chi lavora, chi ha la fortuna di avere un lavoro, spesso produce più di prima, ma gli stipendi sono fermi. Anzi, in termini di potere di acquisto nettamente diminuiti. Idem le pensioni. Mia madre, pensione minima di 450 euro al mese, sta ancora fiduciosamente aspettando la pensione di mille euro al mese promessa non so quanti anni fa dal signor Berlusconi. Povera illusa! Una delle linee di politica economica per essere competitivi, in un sistema a cambio fisso come l’euro, è la diminuzione degli stipendi. Il che significa la diminuzione dei diritti. La precarietà dei lavoratori. La loro ricattabilitá con lo spauracchio quotidiano della possibile chiusura delle aziende. Insomma, non se ne esce. Inoltre, a mio umile parere, è assolutamente anacronistico pensare ancora di puntare nel 2013 alla cosiddetta “industria pesante”.
Vi lascio con un sincero augurio di un buon Natale e Buone Feste con alcune considerazioni su cui vi invito alla riflessione.
1) Comprate meno prodotti tedeschi e dei suoi paesi satelliti che potete. La Germania sta giocando sporco con l’euro e con il concetto di Europa. Lo ha fatto notare anche Obama. Si sono accorti anche gli USA che il surplus della bilancia commerciale della Germania è troppo alto, è una minaccia per tutto il sistema economico mondiale.
2) Fatevi una domanda. Fate finta di venire da un Paese straniero. Cosa sapete dell’Italia? Quali sono i suoi punti di forza? Nessuno vi risponderebbe la Fiat o l’Ilva. Quasi tutti vi direbbero:
- la sua cucina, ovvero il cibo. I vini. Tutto quanto gira attorno al settore agro alimentare.
- Cultura. Musei. Monumenti. Folclore. Recupero delle feste tradizionali.
- Bellezze naturali (che siamo scientemente distruggendo).
- Città d’arte. L’Italia è una miniera d’oro, se ce l’avessero gli americani. …..!
Questo vi risponderebbe un qualsiasi straniero se gli chiedeste “cosa sa dell’Italia.
3) Quindi vi invito a cominciare a ripensare – in virtù del detto “il pensiero crea” – al nostro Paese in quanto oggetto di una storica riconversione, da Paese agricolo, quale era, ad industriale, quale non riesce più ad essere, a Paese della cultura, della storia, dell’arte, del buon cibo, della moda; della bellezza.
Su queste cose possiamo essere competitivi ed assolutamente unici al mondo ed inimitabili. Iniziamo intanto da noi stessi, cominciamo a vederci sotto una luce diversa. Facciamo che il cambiamento cominci da ognuno di noi per arrivare agli altri e chissà, forse, perché no, anche ai politici. Cominciamo da noi. Pensiamo a volerci bene ed a voler bene all’ambiente che ci circonda, al nostro Paese. Pensiamo al nostro Paese, nelle nostre conversazioni, come arte, cultura, buon cibo, bellezza. Diffondiamo il nostro pensiero in maniera virale.
Non aspettiamo il cambiamento da un Salvatore, che non è stato Berlusconi e non sarà Renzi o Grillo.
Cominciamo da noi. Cominciamo da chi ci sta attorno, giorno per giorno. Tutti i Santi giorni.
Chissà che pensando ad una Italia migliore, intensamente, convintamente, tutti quanti insieme, un miracolo non si avveri. ……
Tanti cari auguri.
Sauro

Agustìn Goytisolo
Risoluzione

Risoluzione di essere felice
al di sopra di tutto, contro tutti
e contro di me, di nuovo
– al di sopra di tutto, essere felice –
torno a prendere questa decisione.

Ma più che il proposito di ammenda
dura il dolore del cuore.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1505 5/1/2014 RENZI CHI?

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Blog di Viviana Vivarelli

Battute suicide di Renzi, il megalomane – Il Viceministro dell’economia Fassina si dimette dopo uno sfottò di Renzi – Ma come è finito il Pd? – Renzi, i beni comuni, i diritti del lavoro e il sistema elettorale – Referendum sull’euro – La manifattura italiana – Cos’è la decrescita – Regole della zona euro

Eros: “L’italiano, un popolo che si è suicidato lentamente, mettendo al governo dei gaglioffi e che nel percorso della sua vita non ha capito che il suo problema era quello che incontrava ogni mattina riflesso nello specchio”.
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Matteo Renzi: “Dimostreremo che non è vero che l’Italia e l’Europa sono state distrutte dal liberismo, ma che, al contrario, il liberismo è un concetto di sinistra, e che le idee degli Zingales, degli Ichino e dei Blair non possono essere dei tratti marginali dell’identità del nostro partito, ma ne devono essere il cuore”.
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Definizione di liberismo
“Il liberismo è una teoria socio-economica di difesa del capitale
La sua ideologia, orientata al libero mercato, va in contrasto con l’economia keynesiana e il socialismo”.

Definizione di socialismo.
Il socialismo è il nemico storico del capitalismo.
Dove il capitalismo mira alla distruzione dei diritti di tutti per l’arricchimento di una classe ridotta di persone che si pone sopra la legge e usa la legge per il proprio interesse, sfruttando e calpestando la totalità delle persone. il socialismo al contrario si propone di trasformare la società nel senso dell’uguaglianza di tutti i cittadini sul piano economico e sociale, oltre che giuridico.”
Come possa Renzi unificare due concezioni economiche e politiche che sono nate come antitetiche non è possibile crederlo.
O costui delira, o è il più grande contraffattore ideologico di tutti i tempi.
C’è un solo modo in cui storicamente il socialismo si è identificato col capitalismo, ed è la DITTATURA.

IL VICEMINISTRO DELL’ECONOMIA FASSINA SI DIMETTE DOPO UNO SFOTTO’ DI RENZI

Mastrucato
Il problema non è FASSINA che se va ……il problema sono quelli che restano
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Sull’Unità, Manetta recrimina parlando di delirio di onnipotenza e dicendo che con poche battute Renzi si è bruciato tutto il capitale di fiducia e speranza fin qui accumulato. “Ha interpretato i voti presi alle primarie come una roboante cambiale in bianco di tutti gli Italiani e non si capisce più bene chi, dopo le ultime uscite, lo dovrebbe ancora andare a votare. La sx del Partito l’ha sempre subìto con grande sofferenza, rimettendosi disciplinatamente alla volontà della maggioranza, adesso lui gli sputa anche addosso!” “Intanto i famosi voti del cdx li ha persi di colpo con due battute, sulle unioni civili e sul superamento della Bossi-Fini. La base del PD assiste, costernata e incredula, alle piroette ‘creative’ ed esternazioni cabarettistiche, da bar di periferia, del nuovo Segretario ‘ggiovane’, mentre sale agghiacciante e terribile un sentimento: ‘e avessimo sbagliato tutto anche stavolta?’

Viviana Vivarelli
Dicevano di Berlusconi che era un delinquente nato ma aveva una straordinaria abilità: era un imbonitore mediatico e per questo era stato scelto dalla P2 per realizzare i piani di Gelli, il golpe morbido fatto dall’interno delle istituzioni in un lento avvelenamento della democrazia e un costante ammorbamento dell’indipendenza di pensiero. Nessuno come lui sapeva ipnotizzare le menti deboli, con le sue cassette registrate, la conoscenza dei trucchi di mercato, l’elettore equiparato a un compratore, il controllo del medium televisivo, la gestualità e le battute istrioniche, i colpi di scena che spaesavano la mente.
Renzi è ancora peggio, e trova un ambiente ormai pronto, assuefatto alla manipolazione degradata. Cresciuto nella cultura dell’immagine e dell’egocentrismo vanesio, unisce strafottenza e mercatismo, ambizione smisurata e coscienza cinica e opportunista, allargando quei criteri iperliberisti che mai né la Dc né lo stesso Berlusconi avevano portato a tali eccessi e che tanto piaceranno all’alta finanza.
Al tempo di Berlinguer, pochi Italiani sarebbero caduti vittima dei suoi trucchetti da due soldi, ma erano tempi in cui ancora ardevano i fuochi dell’ideale, la coscienza del bene comune, l’amore per l’Italia e il rispetto per i grandi padri del socialismo, ma ora quei tempi non ci sono più: il profondo asservimento dei cervelli operato dalla televisione italiana li ha resi terreno fertile per gli arrivisti, i capoclaque, i furbetti del quartierino, i venditori di pentole, gli imbonitori da strapazzo. Di questi Renzi è il più sfacciato, il più impudente, il più cinico e arrivista. E proprio per questo è piaciuto a 3 milioni di Italiani che nemmeno capiscono di aver spianato la strada alla morte della sinistra italiana.



A59C
La prima vittima del PD di Renzi è l’Italia.
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Si dimette Fassina. Renzi: “Fassina chi?”

Brunyrton
Un anno fa Renzi disse: ” Ratzinger chi? “
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Lucyntesky
Governo, il viceministro all’Economia si dimette.
L’Economia lo ha già fatto da un po’.
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Fassina se ne va dopo una battuta di Renzi.
Era così brutta?
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Ansermo
Si è dimesso Fassina.
Speriamo che prendano Trapattoni.
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Viviana
E’ COMINCIATO IL CONTO ALLA ROVESCIA DEL PD.
Il contatore è Renzi
Per la serie: QUANDO IL TAFAZZISMO E’ UNA VOCAZIONE
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E’ tetro vedere come le dichiarazioni di Renzi si colleghino alle sue azioni
Aveva detto che avrebbe rottamato il Pd
Più che una rottamazione, è una devastazione
Aveva detto che non avrebbe attaccato il governo Letta
“Deve sembra un incidente”
Aveva detto che avrebbe distrutto le correnti del Pd
Peccato che attaccato alle correnti ci sia il Partito
e che l’unica corrente che resterà sia la sua
Ha presentato 3 proposte di legge elettorale
E sono tutte e 3 presidenzialiste
Mai mettere limiti all’ambizione!
Non è ancora nato e mira già al potere assoluto
… poi uno diceva che il pericolo era Berlusconi!
Peccato per il partito che i germi se li coltiva in seno!
Ma il popolo del Pd esulta, come i lemuri mentre si buttano nell’Oceano.
Con un Renzi in seno, entro Pasqua il Pd è fottuto
Sì.. e dopo nasce il MRS, il Matteo Renzi Show !
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La fine dei partiti
C’è chi viene sconfitto
C’è chi si suicida
La canzone del Pd: “No, non è una cosa seria…!”
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La situazione è tragica, ma non è seria
Ma lo avete visto il Pd??????
Facile vincere contro la panna montata!
Ma quanto può durare un partito che si dimette da solo?
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Non è la prima volta che il cagasotto Fassina dà le dimissioni
.. ma ora, hai voglia sperare che Letta gli chieda di ritirarle..!!!
Letta sta zitto, ha paura di doversi dimettere anche lui!
Il silenzio di Letta pesa oggi come un macigno
(così come quello di Napolitanoolitano)
Del resto cosa ha fatto Letta sinora se non ‘sottrarsi’??
Dice il Vangelo: “Siate quieti come colombe, e furbi come serpenti”
Ma devono essere davvero queste le caratteristiche del Buon Governo?
O possono mai essere quelle dell’impudenza e dell’affronto continuato?
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Fassina = un apostrofo rosa tra la parola Matteo e la parola Renzi
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Stagione nera per i bocconiani
dopo l’autodissoluzione di Scelta Civica
eccone un altro che se ne va!
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Il Berlusconi 2
Renzi: “Il Pd? Ghe pensi mi”
.. a questo punto basta che Renzi dica: “Il Pd chi?”
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Qualcuno ha scritto che la posizione di Fassina è ‘dignitosa’
Dignitosa??
Tremolante, direi.
Dal suo punto di vista Cambronne sarebbe l’unico vincitore
…se per te è dignitoso calare le braghe…. !
..
Pensa se le guerre di liberazione le avessimo fatte così
“Con una pernacchia vi distruggerò!”
..
Ma quale lotta politica????
Basta uno sfottò
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ForzaPDitalia

Lo sborrone fiorentino
ogni giorno fa un casino
il rottamatore, chi?
Dell’Italia e del Pd!

Corredino Mineo

E’ iniziata la “vivisezione democrat”!
Allegria!
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IL PESSIMO RENZI
Viviana Vivarelli

Nell’arco parlamentare, si sposta a dx oggi, si sposta a dx domani, il Pd è arrivato ormai alla destra di Berlusconi. E Renzi alla destra del Pd.
E’ sciocco chiamarlo democristiano! E non ha senso chiamarlo berlusconiano, anche se nel postberlusconi i furbi possono solo avvalersi della cultura che costui ha indotto, cultura dello show, dello spettacolo, del medium televisivo, dell’apparire, del muoversi su una scena artificiale, cultura della battuta greve e del giovanilismo, cultura della fuffa.
La Dc corrotta era, ma qualche limite lo aveva. Mai si sarebbe sognata di abolire l’articolo 18, i sindacati, i diritti del lavoro, lo stato sociale, i beni comuni, la democrazia parlamentare e addirittura la pensione delle vedove!
Ma Renzi riassume in sé il peggio del peggio, sia della DC che di Berlusconi, unendovi un iperliberismo greve e intollerabile.
Renzi è un prodotto del mercato che riduce tutto a mercato. E in questo esito tremendo si compie la morte di quella sinistra che era il terzo partito europeo e che ora è diventata la corte zimbello di un parvenu, una rissa di franchi tiratori, arrivisti, inciucisti, collusi, iperliberisti, che ha perso radici storiche, ideali e bandiera.
Se la quarta repubblica è questa. Potevamo risparmiarcela.

Ma com’è finito il Pd?

I franchi tiratori erano 110 (su 297 !!).
Basta questo a dare l’idea di quanto sia diviso il Pd e di come anche con le giovani leve sia a pezzi! Anzi, i giovani eletti sono peggiori e più cinici e amorali dei vecchi! Pronti a vendere il Paese alle banche e alla grande finanza internazionale! Talmente lontani dalle origini del socialismo da essere i primi compari di quel capitalismo che per ideologia dovrebbero combattere!
Quasi la metà di questi deputati indegni ha rifiutato di votare il fondatore del proprio partito, Prodi, e ha rifiutato di votare il giurisdizionalista migliore e più onesto della sinistra, Rodotà, che mai si sarebbe prestato alle losche intese con un Berlusconi, avversario conclamato per 20 anni e per di più fresco di condanna per furto allo Stato e in fase processuale per reati infamanti e loschi, e che mai avrebbe recato offese a questo Stato violentando la democrazia, come Napolitano e Monti e Letta hanno invece fatto.

Che Fassina fosse un idiota non c’è dubbio!
E probabilmente Napolitanoolitano lo ha voluto perché di economisti nel Pd ce ne sono pochi e del livello sottoscadente di Boccia (anch’egli iperliberista e ovviamente protetto da D’Alema, che della sx non ha mai capito una mazza e ha lavorato solo per distruggerla) ma era l’unico bocconiano a disposizione e Napolitano voleva continuare la politica distruttiva di Monti malgrado la caduta di consenso di costui e della sua banda (Fornero, Profumo e Clio in testa), in obbedienza di diktat delle banche d’affari americane per la distruzione dell’Italia, e quindi dell’Europa.
Questa banda di scassinatori è agli ordini del capitalismo internazionale, non abbiamo mai capito in cambio di quali vantaggi, e succube principalmente del capitalismo di marca USA come della Troika (Bce, Fondo Monetario e Commissione europea che ha a capo uno del Fondo Monetario e che ha sepre tutelato gli interessi delle multinazionali americane), una entità fantasma mai eletta da nessuno che esce da tutti i crismi della democrazia.
Ma rallegrarsi perché Renzi ha buttato fuori Fassina (e l’ira di costui non dipende certo da una sola battuta!) è vano. Sarebbe come sperare che i mafiosi si facessero fuori tra di loro, mentre occorre un pesante intervento dello Stato. E qui occorrerebbe un pesante intervento di liberi elettori per stroncare le velleità totalitarie di Renzi. Ma quando dico ‘liberi elettori’, di chi sto parlando?
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Renzi ha proposto di istituire un cimitero speciale per i bambini abortiti.
Pensava al Pd?
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Franco 25
Renzie non è un Fonzie, per favore non intaccate i veri miti, Renzi è un fascistello da Happy Hour …..
..direi che la lotta ormai è ‘all’ultimo Renzi’
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Un’ovazione ai grulli che hanno eletto con una ovazione quello che li distruggerà!
Quando gli dei non ti amano, ti rendono cieco!

..e ora aspettiamoci i franchi tiratori… contro Renzi!
Uno partito allo sbando
o un partito da sballo
o un partito di balle
A te la scelta!
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Che Renzi avrebbe distrutto il Pd l’ho pensato DA SUBITO (lo si può controllare sul web).
Al primo apparire del piccolo arrampicatore, ho pensato: “Ecco uno che distruggerà il partito, ma i piddini lo acclameranno, per la serie. “Nutrire una serpe in seno! Che goduria!”
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Alberto

Renzi? Renzi chi?
Quello condannato per danno erariale?
Il sindaco più assenteista d’Italia?
Quello che ha ricevuto 70 mila euro da Lusi?
Quello col cognato Conticini che lavora per la Dot Media, ovvero la società che da un lato prende appalti dal Comune di Firenze e dalle sue municipalizzate e dall’altro cura la campagna per le primarie del sindaco assieme alle Eventi6 della famiglia Renzi?
Quello che fece una visita negli Stati Uniti nei giorni in cui Obama fu eletto presidente è costata al comune 70mila euro?
Quello dei 4,5 milioni elargiti dalla provincia a Florence Multimedia finiti sotto inchiesta?
Renzi resti pure a Firenze dove ha già fatto abbastanza danni.
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Simone

I politici Italiani sono di tre specie
1) lo faccio e basta
2) lo dico e non lo faccio
3) non me lo lasciano fare
ognuno ora può scegliere
Un saluto a tutti
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Fassina. Povero meschinello!
Non ne sentiremo la mancanza

Sandisk
Io ne ho una più bella: “Del Pd non sentiremo la mancanza”.

Corredino Mineo

A Fassina piace la posizione del “dimissionario”!
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Fantastica questa!!
Dato l’altissimo numero di dimissioni fasulle che ha già dato
e con quell’idea di kitsch sessuale da perdente passivo
Peccato che i piddioti siano anche privi di humor e non se le godano queste battute!
La cosa più comica è quell’IRREVOCABILE !!!
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Fauset
Parole, parole, ha ragione Padellaro , vecchi e nuovi si impastano la bocca solo di parole al vento. Agiscono solo con l’agire politico, solo il potere interessa a questi parolieri. Non sono interessati al sentire comune. Con tutti i problemi che ci sono riesumano le unioni di fatto ,la famiglia, paroloni per non dire e non fare nulla.
Non si impegnano a parlarci di MES,di come faremo a pagare questo impegno senza portarci alla bancarotta. Di come troveranno tutti questi miliardi ( 125 Ml di €) entri il 2015. Altro che crescita, con tutti questi accordi di Bruxelles senza senso, possiamo solo vedere un futuro di povertà. Ecco,queste sono le sfide del futuro. Queste sono le parole che vogliamo sentire.

Alberto

Renzi è un megalomane del tutto incompetente ma convinto di essere il migliore e di poter gestire più incarichi contemporaneamente, in pratica uguale identico a Berlusconi. Tra i due vi è però una differenza importante: Berlusconi era ed è tutt’ora il motore economico del partito, quindi può permettersi tutto perché senza i suoi soldi sarebbero finiti.
Nel PD invece l’immenso patrimonio economico, soprattutto immobiliare, del partito è ancora di proprietà degli ex DS, mentre i soldi della Margherita da cui proviene Renzi sono finiti nelle tasche di Lusi. Probabile quindi che col suo atteggiamento da paninaro il sindaco/segretario finisca per spaccare il partito.
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In Sardegna, davanti a una vergognosa lotta a coltello tra le correnti, Grillo ha deciso di ritirare il simbolo.
Vediamo ora quali e quante sono le correnti del Partito Democratico:

Correnti attuali
Ex Maggioranza bersaniana
Bersaniani
Lettiani
Dalemiani
Rifare l’Italia
(Giovani Turchi)
Bindiani
Cristiano Sociali
Ecologisti Democratici
Renziani
Area Democratica
Franceschiniani
Fassiniani
SemplicementeDemocratici
Movimento Democratico
Veltroniani
Fioroniani
Gentiloniani
Liberal PD
Insieme per il PD
Ulivisti
Cambia l’Italia

Ex correnti
Sinistra
Democrazia e Socialismo
Teodem
Democratici Rinnovatori e Coraggiosi
Partiti affiliati
Radicali Italiani

Dado: “Tutti uniti SOLO quando si tratta di dare un sostegno alle ma fie, ai poteri forti e alle lobby e quando si tratta di spartirsi denaro pubblico! ..La mission del partito è salva…”

Comandi dall’alto:
“Contrordine, compagni! Dovete dire che la battuta è stata capita male, ma Matteuccio non intendeva…”
Come diceva Berlusconi? “Eh, che cribbio! Sono stato frainteso!”
Si vede che anche l’Unità ce l’ha con Fassina, perché ha frainteso pure lei!!
Il titolo in testa di oggi diceva:
«Renzi: “Sono i problemi dell’Italia che interessano al mio Pd, non i problemi autoreferenziali del gruppo dirigente. Mi spiace per Fassina, ma io continuerò a fare battute». Così il segretario del Pd Matteo Renzi interviene, su Facebook, replicando al viceministro che ieri ha dato le sue dimissioni dopo la battuta del leader Pd: «Fassina chi?».
Dunque, non solo l’ha detto, ma l’ha ribadito!
E chi dice il contrario fa proprio la figura del PIRLA !!
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Peccato che la battuta “Renzi? Chi?”
l’avesse detta tempo fa Grillo! E prim’ancora Craxi.
Renzi non sa innovare in niente. Nemmeno in questo!

Pasquino 2
E’ iniziata la battaglia delle correnti in puro stile democristiano. In questi casi vige la regola che: “Pesce grosso mangia pesce più piccolo”, citando il grandissimo Gaber: “Mi piacerebbe metterli tutti nella vaschetta delle balene”.
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VIVIANA VIVARELLI
Io non capisco quelli che sostengono Renzi.
Il 12 e 13 giugno del 2011, gli Italiani andarono a votare sulla privatizzazione dell’acqua dopo che il tema aveva infiammato il Paese, suscitando tavole rotonde, associazioni, commissioni, appelli. Fu un referendum molto sentito e molto partecipato e raccolse contro la privatizzazione la bellezza di 25.411.092 voti tra i quali il no all’acqua privatizzata fu la schiacciante maggioranza, il 95,84%. Renzi fu uno dei pochi che votò a favore. Il giorno dopo, con perfetta faccia tosta, Bersani ripresentò una legge che rimetteva la gestione privata dell’acqua pubblica e nessuno di quei 25 milioni di elettori lo seppe o disse qualcosa.
Oggi, 3 anni dopo, esce fuori un pivello come Renzi che propone non solo la privatizzazione dell’acqua ma di tutti i beni comuni, gli elementi del territorio, i fiumi, le coste, le sorgenti… e addirittura dei servizi sociali, scuola, sanità, trasporti… e presenta un programma che parla senza mezzi termini di abolizione dello stato sociale, cioè di tutti quei mezzi e modi con cui uno stato civile corregge le disuguaglianze e aiuta i cittadini in difficoltà. E di fronte a questo programma chiaramente di estrema dx e di appoggio alle varie lobbie e ai vari poteri privati, quali multinazionali, corporation ecc, c’è ancora chi lo considera di sx e lo vota???
Appena ieri Renzi ha presentato tre proposte di leggi che farebbero la gioia di Berlusconi e che riducono tutte e tre ancora di più la sovranità popolare, smorzano i poteri dei rappresentanti del popolo che dovrebbero stare in parlamento e aumentano i poteri di una figura anomala nella nostra repubblica parlamentare che è il presidente.
E’ un evidente tentativo di golpe contro la democrazia che tenta di trasformare la nostra Repubblica parlamentare in un regime presidenziale forte.
E di fronte a questo attacco ai diritti e poteri del popolo, ancora c’è chi sostiene Renzi ed è disposto a coprirsi di ridicolo e di disonore andando contro gli interessi dell’Italia??

Io non capisco.
Due anni fa la Fornero fu fortemente osteggiata perché voleva tagliare i diritti del lavoro. Dodici anni fa tre milioni di persone andarono a Roma contro Berlusconi che voleva tagliare i diritti del lavoro, per protestare al grido “L’articolo 18 non si tocca!”
Oggi due milioni di persone votano Renzi che vuole tagliare l’articolo 18 ! E addirittura ci dicono che Landini sta dalla sua parte!
Io trasecolo e continuo a non capire!
Ma cosa è successo a questo popolo?
.. il fatto che ci siano dentro il Pd delle lotte ‘intestine’ degli uni contro gli altri non ci mette nello stato d’animo di parteggiare per qualcuno dei due.
La cosa grave è che da una lotta ‘intestinale’ siamo passati a una lotta ‘anale’:
chi la mette in tasca a chi.
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C’è sempre stato chi ama il peggio credendo che sia il nuovo,
per la serie ‘il peggio non è mai morto’.

Contini 24

FUORI UNO
Ce ne sono ancora 990 tra senato e parlamento ci vuole pazienza.
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Baffone
E’ iniziata la guerra fratricida fra i democristiani che sono riusciti a scalare il PD.
Quella di Fassina è una figura secondaria.
La guerra vera inizierà quando si scontreranno LETTA contro RENZI.
Sono tutti in attesa di vedere come si schiera il Re del Quirinale.
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Vero!
Letta è più subdolo e ambiguo
e poi ha dietro ben più forze oscure di Renzi
pensiamo solo che è vicepresidente della Aspen e membro del Bilderberg
Chi c’è dietro Renzi?
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Fabri 51
Quanto è stato facile per Renzi conquistare il PD (in crisi esistenziale) e fra un po’ anche la presidenza del consiglio ( con letta distratto a raccogliere i pezzi del suo Governo), è stato sufficiente dire “tutto e il contrario di tutto” senza dire niente d’importante per nessuno.E’ grande venditore di “fumo e di aria fritta”, e adesso ha capito di esistere dopo che aveva trascorso una vita tra il “nulla” e il “niente di nuovo” fra piazza della Signoria e la Loggia dei Lanzichenecchi,Adesso che lo stanno muovendo come un burattino si permette di dire e fare cose che ai più sembrano fuori luogo. Mi piacerebbe sapere chi tira le fila di questo burattino, ma attento novello “Pinocchio” a scherzare col fuoco ci si può anche bruciare

FRANCESCO MERLO dixit

Dal Pd al “Panino democratico” di Eataly, sfoggiato a Firenze alla riunione della segreteria al «Fassina chi?» con cui Renzi ha liquidato il viceministro: “Qualcuno deve pur dire a Renzi che ci vuole scienza e umanità nello scegliersi il grimaldello con cui sfasciare un vecchio mondo. Così come l’orrendo partito di plastica di Berlusconi umiliò la grande tradizione del moderatismo italiano, ora il
partito-salsamenteria/rottamazione sta umiliando la storia della sx italiana”
«È un Rinascimento in salsa tonnata» è stata la folgorante definizione dello
scrittore Tomaso Montanari”.
“Siamo in Italia e anche la spocchia ha la sua tradizione e i suoi precedenti. Nel
«Fassina chi?» risentiamo il supponente «Michele chi?» di B contro Santoro o il «Craxi chi?» che costò ad Occhetto la sconfitta definitiva. Rischia davvero, il segretario, di sciupare il cambiamento, sia con gli sbotti di boria, sia con lo stile. Ma la scenografia giovanilistica di Renzi sta volgendo subito al kitsch, con quei grandi cartoni di cibo griffato e quel dettaglio di piccola onestà ostentata: «abbiamo pagato con i nostri soldi», «sono costati solo 17 euro». E anche il tavolo ingombro di cavetti, iPhone e computer Mac, più che a una sessione politica faceva pensare al tavolo nerd di Wikileaks, un “tu vo’ fa’ l’americano” senza più il risarcimento finale dei maccheroni. E c’è pure il nome Renzi sul muro, con la R stilizzata, che aveva già scatenato i sarcasmi dei militanti. Sembrano scopiazzature delle scene di Altman sull’America, dove il presidente- parodia è sempre sponsorizzato, spinto da interessi privati…Ha ragione Fassina: Renzi si autocelebra e si fa del male rendendo “cool” il panino di Farinetti, anzi «la filosofia Farinetti» corregge lui. Non capisce che così scimmietta il Berlusconi che sponsorizzava il risparmio Mediolanum del suo amico Doris. Tutto può diventare pubblicità, tranne — ci
pareva — la segreteria del Pd”.
Matteo Renzi va salvato dalla deriva outlet, ma anche dall’abuso di anglicismi da blackberry, i cui ultimi vagiti sono il “job act” e la “civil partnership”. Già ci aveva fatto sorridere la convocazione delle riunioni alle 7.30 a. m., con tutta quella retorica sul mattino che ha l’oro in bocca. Erano questi gli orari andreottiani, tipici dei padroni delle preferenze, Gaspari, Gava e tutta la Dc austera che così fregava i gaudenti nottambuli socialisti, Martelli e De Michelis, i quali andavano a letto quando cominciava la riunione: «coricati presto e levati di buon mattino / se vuoi gabbare il tuo vicino». Del resto anche la retorica sulla fattività del politico instancabile ha una sua storia in Italia, che ricade su Renzi: dalla luce accesa tutta la notte nell’ufficio di Palazzo Venezia, all’Andreotti che riceveva alle 5 del mattino davanti alla porta della chiesa, al B che faceva leggenda delle notti passate in bianco a lavorare per poi addormentarsi durante il giorno, e ci sono pure le macchiette come il liberale Costa, che non era mai “fuori stanza”, sino al fantuttone Brunetta. Anche la bicicletta, infine, che è un mezzo meraviglioso, sta diventando un vezzo di nuovismo, la parodia dell’essere alla mano. Il nuovista pedala, straparla l’inglese (che in realtà non conosce abbastanza) e insulta tutti, ma soprattutto i galantuomini come Fassina.
Matteo Orfini ha parlato chiaro: «Renzi, sei il segretario del Pd, basta fare il guascone». Il silenzio degli altri, tutti renziani entusiasti dall’obbedienza pronta, cieca e assoluta, in un solo pomeriggio ha invecchiato il cambiamento. Il conformismo infatti è l’abito più antico del potere, l’ermellino che consacra la regalità provvisoria del vincitore di passaggio.

….e come cavolo ha fatto uno come Landini a stare con uno come Renzi che ha sempre sostenuto che il sistema Marchionne andava allargando a tutta l’Italia?
cosa c’è che non capisco?
Landini era il mio eroe.
Non può essere che sostenga Renzi! Gli hanno fatto il trapianto del cervello??
Ogni cambiamento ormai è per il peggio.
Ogni volta che cambiano qualcosa è per rafforzare il potere di qualcuno.
è per metterla in tasca ai cittadini
è per aumentare la crisi
è per far crescere la corruzione.
Non riformate più nulla, vi prego, non lo reggo!
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La proposta di Renzi ai sindacati
Vediamo quali sono le proposte più significative del Job Act.
Come prima cosa prevede la cancellazione dell’articolo 18 ai neo assunti per i primi tre anni, durante i quali gli imprenditori sarebbero privati dal pagamento dei contributi che andrebbe a carico dello stato; un altro punto prevede il superamento dei numerosi contratti di lavoro per arrivare alla realizzazione di un contratto unico, così come sarebbe unico il sussidio di disoccupazione che andrebbe a sostituirsi all’attuale cassa integrazione. Sussidio che sarebbe vincolato a un corso obbligatorio di formazione.

Massimo Giannini:

“Non si vive di soli sberleffi. Renzi ha perso la sua occasione. A Firenze si doveva fare una grande riunione della segreteria, per scegliere la nuova legge elettorale e il segretario doveva riaffermare la forza innovativa della sua leadership rafforzando anche il Governo del Pd. Tanta roba! E tutto questo è stato rovinato da gusto renziano della derisione non solo della vecchia nomenclatura ma anche dei nuovi del partito. La sua battuta tradisce un deficit di sensibilità politica e di cultura democratica. E’ lo stesso errore dei notabili che ha spazzato via. Lui che ha fatto la guerra alle correnti spazza via ora chi avanza dubbi e conferma che la corrente dei renziani esiste e vuole spadroneggiare. Non si governa un partito in questo modo! Adesso è il segretario del partito e deve essere il segretario di tutti, plaudenti e dissidenti. E Fassina non sarà per fortuna l’unico dissidente. Il leader forte non si misura sull’arroganza ma sull’intelligenza e, nel caso Fassina, Renzi non ne ha dato prova”.
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Nello
Prima conferenza stampa dell’anno di Renzi e casca per terra il simbolo del Pd… Dopo 48 ore succede di tutto…Porterà mica sfiga?
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Grognard
Kim Jong Renzie ha dato lo zio Fassina in pasto ai cani
Evviva il piccolo leader che ci dà i panini di Eataly a soli 17€
Aperto tutti i giorni anche festivi, ampio parcheggio.
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Corredino Mineo
La politica di Renzie mi sembra
l’ “Operazione Antica Babilonia
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RENZI E’ STATO CONDANNATO PER DANNO ERARIALE

Scrive il 5stelle Di Battista: “Pensate se un portavoce alla Camera o al Senato del M5S fosse stato condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale. I titoloni sui giornali ed i servizi(etti) televisivi invaderebbero ogni spazio creando un putiferio. Con Renzi, invece, tutto tace, tutto e’ perfetto”.
“La Corte, accertata l’esistenza di un danno erariale per l’importo di 48.452,18 euro, condanna Matteo Renzi al pagamento in favore della Provincia di Firenze della somma di euro 14.535″
Come vedi, tutto si risolve con una multa che il Renzi nemmeno pagherà. Per ora aspettiamo l’appello.

Contro quanti accusano Grillo di aver fatto un partito padronale

Io direi che piuttosto è la sua creazione,
ma spiegherei anche che Grillo non ha creato un movimento sostanziale, come ha fatto Berlusconi con FI,
quanto una via ‘formale’ per esercitare democrazia dal basso,
e in questo sta la sua bellezza e la sua intuizione.
Egli ha dato cioè possibilità di diffusione a una rivoluzione culturale:
poter pensare che la democrazia diretta che finora è stata sperimentata in Paesi piccoli come la Svizzera o la Finlandia o a livello di Nuovi Municipi possa applicarsi a un Paese grande come l’Italia.
L’elemento sostanziale dipende da ciò che decideranno gli elettori ed è variabile nel tempo come dev’essere che sia.
L’elemento formale è precostituire un modello funzionante attraverso cui la volontà dei cittadini possa diventare legge, ed è quello attorno a cui lavoriamo.
Tra l’altro la difficoltà della democrazia digitale non è assoluta ma relativa, tanto che ci sta lavorando sopra la stessa Svizzera.
In quanto alla Finlandia, è il primo Paese al mondo ad avere costruito una nuova Costituzione attraverso il web, e questo fa ben sperare.

REFERENDUM SULL’EURO

La Costituzione vieta di fare referendum su ratifiche di trattati internazionali.
Grillo vuole un referendum sull’euro e gli viene risposto che non potrebbe chiederlo in base all’articolo 75 che lo vieta, ma è tutto da discutere se l’adesione all’unione europea sia compresa nei limiti dell’Art. 75, in quanto la parola della legge è molto precisa e non indica questo caso.
L’Unione europea intrinsecamente non è nemmeno un trattato internazionale, è una organizzazione politico economica e non sembra che la Costituzioni vieti referendum sull’adesione ad associazioni sovrastatali o sulle loro regole.
Si potrebbe superare lo scoglio con una modifica costituzionale o almeno con
un chiarimento della giurisprudenza sull’art. 75 e i tempi sarebbero lunghi. Si
pensi che per giudicare l’incostituzionalità del porcellum la Consulta ci ha
messo 8 anni!
Ma io mi chiedo: come mai tante difficoltà quando mi sembra chiaro che per
l’introduzione in Costituzione del pareggio di bilancio non siano stati rispettati affatto gli almeno 18 mesi di tempo previsti dall’art. 138 con doppi passaggi tra le Camere a distanza di 6 mesi uno dall’altro? Ma dov’è che ci sono stati?
Dunque, quando qualcosa si vuole si fa a dispetto dalla Costituzione.
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Leon80

La Germania ha 82 milioni di abitanti.
L’Italia ha 60 milioni di abitanti.
In Germania ci sono 691 parlamentari (0,8 ogni 100.000 abitanti)
In Italia ci sono 945 parlamentari (1,6 ogni 100.000 abitanti)
In Germania ci sono 289 poliziotti ogni 100.000 abitanti.
In Italia ci sono 467 poliziotti ogni 100.000 abitanti.
In Germania, il capo della polizia, guadagna 130.000 euro l’anno.
In Italia, il capo della polizia guadagna 621.257 euro l’anno.
In Germania ci sono 54.000 auto blu. Tutte di marca tedesca.
In Italia ci sono 600.000 auto blu. Tutte di marca tedesca, che, a 40.000 euro cadauna, fanno 24 MILIARDI.
In Germania, con il fotovoltaico, producono 7,6 GW.
In Italia (isto paese du sole) con il fotovoltaico, produciamo 3,5 GW
IN ITAGLIA UNA PENSIONE DA 22.000 EURI/ANNO, NE PAGA 4.700 DI TASSE.
IN GERMANIA, UNA PENSIONE DA 22.000 EURI/ANNO, NE PAGA 39 DI TASSE.
IN GERMANIA, UN OPERAIO GUADAGNA 32.000 EURO L’ANNO.
IN ITALIA, UN OPERAIO, GUADAGNA 22.000 EURO L’ANNO.
E LORO, continuano a darvi da intendere che la colpa è dell’Euro, della mano d’opera a basso prezzo, della “ Culona Inchiavabile” etc. etc. etc.,
Invece, gli italiani, sono Chiavabili, altro che se sono Chiavabili.

GRILLO RITIRA IL SIMBOLO IN SARDEGNA

Alle scorse politiche, il M5S in Sardegna prese il 30% di preferenze. Ma alle regionali sarde, il simbolo del M5S non c’è stato perché Grillo non ha gradito che il M5S sardo si dividesse in due grandi correnti (in duro conflitto tra loro). E visto che è l’unico garante del Movimento, e colui che ha il diritto e potere di stabilire se un gruppo è o no aderente ai principi fondamentali, che sono la base e la connotazione fondamentale del M5S, è inutile recriminare. Può farlo. Per il bene del M5S e perché esso non devii diventando altro da sé,
I partiti si permettono di deviare quanto vogliono dai loro paradigmi fondamentali e di rinnegare tutti i propri principi fondanti (e lo abbiamo visto con il Pd ove le correnti hanno deviato completamente il messaggio originario e l’ideologia della sx e dove si è arrivati al patto con B e alla svendita dell’Italia al grande capitale).
Il M5S NO!
E se questa coerenza e unità di intenti non vi piace, fatevene una ragione!
C’è chi si inchina a ogni compromesso e c’è chi preferisce l’ideale ai voti e al potere!
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EMORRAGIA CEREBRALE PER BERSANI

Sui blog dei quotidiani si è scatenata una bagarre di insulti sul malato, e IFQ ha preferito chiudere lo spazio dei commenti.
Purtroppo i blog hanno fortemente alimentata la caratteristica peggiore degli Italiani; la cattiveria gratuita. Basta vedere quante persone e con che gusto stanno sui blog con l’unico intento di fare stalking su Grillo al di là di qualunque modo umanamente e politicamente accettabile, e solo perché sono bestie che cercano il sangue.
Oggi, purtroppo, i blog hanno ereditato la funzione dello sfogo della bestialità sociale che prima era la caratteristiche del Colosseo.

LA MANIFATTURA ITALIANA
sunto dall’economista Marco Fortis

Non tutto va male per l’Italia. Nel manifatturiero siamo forti e sono sempre stati emergenti nel nostro export insieme all’utomazione-meccanica (macchinari e apparecchi non elettrici ed elettrici, più i mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli), poi i metalli e i prodotti in metallo, gli articoli in gomma e plastica e la stessa raffinazione-chimica-farmaceutica. Nel 2012, su circa 105 miliardi di surplus manifatturiero del nostro Paese, escluse auto ed elettronica (comparti tradizionalmente deficitari), le nuove specializzazioni rappresentavano il 71% del totale. Siamo secondi solo alla Germania. Non è dunque per mancanza di competitività sui mercati che l’Italia non cresce, ma a causa del declino progressivo del potere d’acquisto delle famiglie e del crollo della domanda interna (tasse e disoccupazione). Malgrado la crisi, l’industria italiana ha forti mezzi per uscire dalla crisi. Ma bisognerebbe in primo luogo alleggerire tasse e burocrazia. L’industria manifatturiera ha usato fortemente l’innovazione, come gran parte dell’industria italiana, guadagnando competitività nelle esportazioni ed esibendo eccellenze tecnologiche, tanto da mettersi ai primi posti nelle classifiche mondiali. È un capitalismo attivo e operoso di cui essere fieri, ben diverso da quello delle rendite facili e delle commistioni con la politica e le maglie larghe della spesa pubblica. Un capitalismo che ha portato il nostro Paese ad avere il maggior numero di piazzamenti dopo la Germania nelle graduatorie della competitività. Su 5.500 prodotti del commercio mondiale, l’Italia nel 2011 poteva vantare 1.438 beni in cui era tra i primi 5 Paesi al mondo per attivo commerciale con l’estero (con 235 primi posti, 390 secondi posti, 321 terzi posti, 264 quarti posti e 228 quinti posti). Per 4.000 beni manifatturieri, l’Italia è, dopo la Cina, il Paese che nel 2011 ha battuto più volte la Germania. Questo capitalismo italiano sano e innovativo non chiede “aiuti” ma semplicemente meno burocrazia e un programma concreto ed ampiamente condiviso dalle forze politiche e sociali per ridurre le tasse su imprese e lavoratori. Un qualunque Paese “normale” che avesse una manifattura forte come la nostra, con una straordinaria meccanica (che spazia dalle macchine per imballaggio alla rubinetteria, dalle pompe agli scambiatori di calore, dalle macchine per l’industria alla meccatronica), che potesse vantare il dominio mondiale nei beni di lusso per la persona e la casa che noi abbiamo, nonché un importante turismo, beni culturali e artistici di valore inestimabile ed una agricoltura di qualità in prodotti vincenti come il vino, l’olio d’oliva, la frutta e gli ortaggi, tutte cose che l’Italia possiede, da tempo avrebbe già fatto precise scelte di politica economica per rilanciare l’economia su tali basi. Bisogna puntare sulla manifattura, sull’economia reale del made in Italy e sul suo indotto di servizi. È, questa, l’Italia da “rispettare”, che tutto il mondo ci invidia ma che la nostra classe politica non sa valorizzare.

COS’E’ LA DECRESCITA

Mauro Bonaiuti, economista e docente a Modena e a Torino, fondatore della bioeconomia, ha introdotto da anni in Italia il concetto di decrescita, contro la teoria di crescita infinita del neoliberismo.
La Terra è limitata per cui è assurdo pensare di poter continuare all’infinito una crescita di beni e aumentare l’uso di risorse e energia. Il treno della crescita economica senza freni ci porta nel baratro della catastrofe ecologica, ma è sbagliato anche pensare a uno sviluppo sostenibile, perché è comunque sviluppo continuo. Decrescita significa ridurre il prelievo di risorse dalla biosfera per una società più conviviale, democratica e partecipativa. Il neoliberismo vuole massimizzare i profitti delle imprese e produrre una massa crescente di beni instillando anche bisogni indotti. Ma ciò è in contrasto con le leggi della termodinamica e della biologia. I sistemi biologici non tendono mai alla massimazione di qualche variabile, ma all’equilibrio. E l’economia non può essere in contraddizione con la biologia. Le società industrializzate tendono alla crescita continua del Pil, il che sarebbe come augurare a chi ha la febbre di averne di più. Il Pianeta non reggerebbe a questo tipo di sviluppo.
Invece si deve tendere, 1° alla sostenibilità ecologica, 2° alla sostenibilità sociale.
Il sistema capitalistico è caratterizzato da alcuni circoli viziosi autodistruttivi, come la forbice dei redditi, per cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Nel 1960 il divario di reddito tra il quinto di popolazione mondiale più ricco e il quinto più povero era 30 a 1, nel ’97 era diventato 74 a 1. Le 225 persone più ricche del pianeta avevano tanta ricchezza quanto 2 miliardi e mezzo di persone. Occorre andare contro queste spirali auto distruttive garantendo maggiore equità e giustizia.
Ma le risposte tradizionali, liberiste, marxiste e riformiste sono inadeguate. Occorre una “sobrietà felice”, che riveda criticamente le nostre abitudini di consumatori, reindirizzando la produzione delle imprese verso processi sostenibili. Occorre poi trasformare il sistema produttivo in senso “conviviale”, utilizzando tecnologie e sistemi di organizzazione del lavoro tali da conservare e favorire l’autonomia personale dei soggetti, una società in cui gli esseri umani conservano socialmente il controllo sui propri strumenti. Questo implica innanzitutto la riduzione delle dimensioni e del potere delle diverse “Megamacchine” tecno-scientifiche (multinazionali, burocrazie, società finanziarie, media, ecc.) e, al tempo stesso, instaurare processi partecipativi di controllo democratico delle organizzazioni economiche.
Fenomeni interessanti in tal senso sono il consumo critico, il commercio equo, la finanza etica, l’uso della rete creando una Rete Italiana di Economia Solidale, poi i circuiti locali di economia solidale in cui i consumatori si rivolgono direttamente ai produttori che rispettano, sul territorio, determinati criteri di sostenibilità ecologica e sociale. Queste esperienze si sono diffuse nel mondo, in particolare nell’America latina e uniscono il rispetto dell’ambiente e della giustizia sociale a forme partecipate di gestione dell’attività produttiva. Sono laboratori di progettazione di un sistema economico sostenibile e conviviale, alternativo a quello capitalista.
Occorre trasformare l’immaginario collettivo: liberare la mente dall’economicismo, dall’utilitarismo, dai miti dello sviluppo e del progresso e restituire alla gente il controllo dei propri strumenti economici.
Dobbiamo immaginare una società in cui la tecnica è al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio dell’efficienza e della tecnica. Occorre un salto in profondità. E’ evidente che se non riusciamo a immaginare un mondo diverso non riusciremo nemmeno a trasformare l’esistente.

Bonaiuti parte dagli studi di Weber, Simmel, Marx, Polanyi, Malinowski, Maus..e osserva che l’organizzazione economico-sociale è entrata in fase di profitti decrescenti.
Riprende l’archeologo Tainter sulla crisi storica delle società, che tendono a diventare sempre più complesse finché implodono. Oltre certi limiti, l’aumento di complessità non regge.
Cita il picco del petrolio e delle risorse minerarie, l’aumento dei costi per educazione, ricerca scientifica e assistenza sanitaria,la separazione tra indici del benessere e PIL.
Tutto inizia dagli anni ’70. Entra in crisi il modello keynesiano-fordista e comincia una crisi economica per l’aumento dei costi di produzione (carburanti, salari..) che rendono poco vantaggiosi gli investimenti nella produzione. Il capitale risponde flessibilizzando il lavoro e delocalizzando per conservare accettabili margini di profitto. Ma la delocalizzazione nei paesi del Sud fa aumentare il terziario nei paesi avanzati, l’economia centrata su un insieme di servizi non standardizzabili, qualitativi, spesso svolti su relazioni personali. Così la produzione diminuisce proprio perché il sistema diventa troppo complesso. E le società capitalistiche non riescono più a mantenere livelli di crescita.
Bonaiuti interpreta la crisi dal ’70 in modo socio-politico, con riferimenti a conflitti sociali, politici e geopolitici. Per es. le crisi petrolifere sono legate alla politica in Medio Oriente e al ruolo degli USA. La risposta del capitale alla crisi aumenta la miseria e fa nascere la reazione dei dominati. Ma sono sempre più inutili le risposte di tipo riformista e socialdemocratico, mentre aumenta la reazione di chi si oppone al Potere per soluzioni diverse contro la devastazione dell’attuale sistema sociale ed economico, ma ciò implica superare l’attuale organizzazione sociale e allargare la parte di popolazione che comprende che questo capitalismo è insostenibile.

LA ZONA EURO

Si dice euro per indicare in modo sintetico tutto l’insieme di regole che la Bce e la Commissione europea hanno precostituito dall’alto in modo antidemocratico e, spesso, senza referendum popolare per bloccare in una morsa alcuni Paesi europei.
Quello che Grillo vuol cambiare non è il nome della moneta in uso ma il sistema ferreo di regole che ci sta uccidendo.
I fatti provano che i 18 Paesi che NON sono stati messi dai loro Governi nella zona euro (18 su 27) stanno molto meglio di chi ci sta, mentre ci sono ben 480 milioni di persone in sofferenza, e i Paesi già deboli come noi sono stati stritolati dai diktat di Bruxelles e avviati a una crisi permanente e senza vie di uscita.
Prodi ci ha ingannati, non ci ha informati ed è stato il nostro 1°carnefice.
Questa situazione di crisi parte dal 2002 e non ha fatto che peggiorare.

Per poter partecipare all’euro,gli stati membri devono rispettare 11 parametri di Maastricht tra cui:
-un deficit inferiore al 3% del PIL
-un rapporto debito pubblico/PIL inferiore al 60% (noi siamo a 120)
-un tasso di inflazione controllato(da noi, grazie ai non-controlli di Tremonti,l’inflazione è scattata subito raddoppiando i prezzi)
-tassi d’interesse a lungo termine controllati
-una riduzione del debito(siamo arrivati al 2° debito pubblico più alto del mondo!)

L’euro doveva dare dei benefici che non si sono mai visti:più commercio (-23%), meno inflazione (+25%), prezzi uguali in tutti i 17 paesi (da noi non hanno fatto che salire) export, miglioramento dei salari (che invece sono scesi). Insomma i vantaggi non si sono visti mentre si è avuta una sottrazione pesante di sovranità con l’aumento della crisi.
Se le regole dell’euro non cambiano, dobbiamo lottare per ritornare alla valuta nazionale che almeno ci permetterebbe di svalutare in modo controllato per far riprendere le esportazioni e tornare ad essere competitivi e dobbiamo unirci agli altri Paesi europei in sofferenza come noi per fare pressioni sull’Ue e uscire da questa strada chiusa che ci uccide.
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I fatti dimostrano che l’ingresso nell’euro dei 17 Paesi in 11 anni ha portato loro sono danni giganteschi, innescando una spirale si crisi senza fine, mentre non si sono visti i vantaggi promessi a livello di inflazione, occupazione, esportazioni, stabilità dei prezzi e dei salari, bilancia dei pagamenti e riduzione del debito. Niente!
Concordo con Grillo che dobbiamo unirci ai Paesi più deboli della zona euro per concertare un’azione comune di modifica delle leggi dell’euro e per trasformare questa Europa che fa arricchire solo le banche in un’Europa democratica volta al progresso e allo sviluppo dei popoli, cambiando radicalmente le funzioni e gli scopi della Bce. Si pensi che, se solo la Bce diventasse una vera banca al servizio dei Paesi dell’euro, e cessasse di mungerli e depredarli per arricchire il sistema bancario, e se solo prestasse direttamente agli Stati i miliardi che presta alle banche (16.000 miliardi di euro)e allo stesso tasso di interesse (1%) il debito pubblico di Paesi come l’Italia si ridurrebbe immediatamente, in quanto tale debito cresce soprattutto per i tassi pesantissimi che dobbiamo pagare alle banche quando comprano i nostri titoli di Stato. E’ surreale che l’Europa sia dominata dalla Bce ed essa funzioni solo come banca delle banche e non banca degli Stati. Ma per cambiare le cose, occorre che i Paesi in zona euro si uniscano tra loro e cambino le regole.(ricordo che quando Hollande voleva fare questo, Bersani gli disse immediatamente di no. E non possiamo sperare certo in gente a servizio del sistema finanziario come Monti o Letta o nell’ultraliberista Renzi o in persone come Berlusconi pronte a vendersi a chiunque per il potere).
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In Italia l’ingresso nell’euro ha prodotto un danno enorme nel momento stesso del cambio di moneta,facendo scattare proprio quell’inflazione che l’euro doveva tenere sotto controllo. Si parte dai supermercati che non hanno concordato col Governo B di tenere i prezzi fermi e li hanno subito raddoppiati,senza costituire alcun calmiere dei prezzi e permettendo ai piccoli commercianti di raddoppiare i loro. Si continua con l’assenza di qualsiasi organo di controllo dei prezzi, con pene relative,e di un periodo obbligatorio coi cartellini a doppia moneta, per permettere ai cittadini di fare controlli e denunce. Ci aggiungiamo che lo Stato (Tremonti) fece scattare immediatamente un aumento delle tasse, che invece dovevano stare ferme anche per dare l’es. e non sconvolgere la spesa dei cittadini. In più in Italia, nel dopoguerra, non c’era stata la rivalutazione della lira, diversamente da Francia, Grecia o Germania. Al contrario,con l’ingresso in Europa,la lira si svalutò di colpo, scendendo nel suo potere di acquisto. Peggio ancora,Tremonti fece distorcere il paniere ISTAT, in cui da subito si pose 1 euro= 2000 lire (e non era vero).
In seguito, l’Italia doveva scoprire che era penalizzata dalla politica monetaria imposta dalla Bce che favoriva la Germania e non rispettava le situazioni economiche dei singoli Stati, mentre ci vietava ogni investimento per lo sviluppo e ci ordinava di alzare le tasse e tagliare i servizi fino ad azzerare il welfare (Monti e Renzi). Con ciò il Governo perdeva ogni potere e la sua politica doveva solo ubbidire alla Bce .
Sicuramente si avvantaggiarono i mercati finanziari che accrebbero la loro liquidità.
E sicuramente si arricchirono le banche,che potevano fare lauti guadagni prendendo a prestito miliardi dalla Bce all’1% e prestandoli agli Stati attraverso acquisto di bond a tasso superiore.
Ciò dette loro enormi ricchezze e permise pericolose operazioni di finanza speculativa, mentre rese poco interessante prestare a imprese e famiglie
deprimendo il credito e gli aiuto all’economia generale.

Nei danni dipendenti dall’ingresso dell’euro mettiamoci pure l’aumento del prezzo del petrolio, voce forte delle spese d’impresa e delle famiglie. In Italia tutto peggiora per l’uso insano dei governi di gravarlo di tasse fino ad arrivare a un 59%: ogni volta che lo Stato ha bisogno di soldi, aumenta il prezzo della benzina. Ma questo si ripercuote negativamente sui prezzi di tutti i prodotti e sull’economia reale e la competitività. Noi abbiamo la benzina più costosa d’Europa e siccome politiche perverse, per favorire certe lobbye, hanno depresso il trasporto delle merci e delle persone su binario o sull’acqua per spingere solo quello sulle strade e autostrade, lo scatto sui prezzi è stato immediato.
Il Paese più caro d’Europa per la benzina è la Norvegia, 2,04euro al litro, però il Governo norvegese non fornisce sussidi per le pompe di benzina e utilizza i guadagni provenienti dalla vendita di carburanti direttamente in servizi pubblici, quali educazione totalmente gratuita, trasporti all’avanguardia e continui miglioramenti infrastrutturali. L’aumento del costo della benzina ovviamente ha favorito gli USA, l’Europa consuma più petrolio importato dagli Stati uniti che prezza in dollari e non ha i problemi della nostra zona euro, e questo fa salire il valore della valuta americana. L’introduzione dell’euro fece svalutare immediatamente il tasso di scambio con le altre valute specie il dollaro.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1506 11/1/2014 IL NULLA CHE AVANZA

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Blog di Viviana Vivarelli

(Le immagini ineriscono al tema: ‘Casa dolce casa’)

Fiscal compact – I compensi della Consulta e la sua insostenibile lentezza – Critiche alle tre proposte elettorali di Renzi – Grillo ritira il simbolo dalle liste sarde – L’Europa ci sta rovinando – La possibile legalizzazione della cannabis – Confronto tra il debito italiano e quello giapponese – Proposte del M5S – Evasione fiscale – Equitalia, la società che è forte coi deboli e debole coi forti- La beffa dei 150 euro tolti e poi resi agli stipendi degli insegnanti – Degrado dei media- Quanto costano i cappellani militari- Illegittimo Cota, governatore leghista del Piemonte

Una delle profezie di Papa Giovanni:
“Tutto quello che nascosto verrà alla luce. E quelli che vogliono capire capiranno. Disgraziati coloro che anche così non vorranno né capire né vedere!”

Al Pd riguardo il supersindaco:
“Abbiamo tanti mali congiunti alla nostra misera umanità; perché vogliamo noi procacciarci di peggio, con una serie d’incomodi dalla nostra immaginazione prodotti?”
Carlo Goldoni
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Un uomo che coltiva il suo giardino
chi è contento che sulla terra
esista la musica
chi scopre con piacere un’etimologia
due impiegati che giocano in silenzio
agli scacchi
il ceramista che premedita
un colore o una forma
il tipografo che compone bene una pagina
che forse non gli piace
un uomo o una donna che leggono in silenzio
le terzine finali di un certo canto
chi accarezza un animale addormentato
chi giustifica o vuol giustificare
un male che gli hanno fatto
chi preferisce che abbiano ragione gli altri

tali persone, che si ignorano
stanno salvando il mondo.

J.L.Borges

Quante stupide galline
Che si azzuffano per niente.
Com’è misera la vita
Negli abusi di potere!

(Franco Battiato)

Renzi gigiona e fa il grande salvatore dei 150 euro degli insegnanti. Come mai non dice parola sul Pd che ha firmato il fiscal compact, che ci costringe a fare tagli per 50 miliardi l’anno per 20 anni? Come mai si fa grosso sulle briciole ma sta bene attento a non dire parola sulla più grossa svendita dello Stato che si sia mai vista? Da dove li tireremo fuori questi 50 miliardi? E come mai solo noi abbiamo il vincolo del 3% quando altri Paesi hanno il 4 e il debito pubblico della Germania è doppio del nostro? Come mai questi del Pd parlano parlano ma non ce n’è uno che proponga di ridiscutere i patti europei o le regole per cui la Bce può devastarci impunemente?
Non è abbastanza chiaro che siamo tutti a rischio? E che si comincia dagli insegnanti, poi sarà il turno di tante altre categorie di dipendenti pubblici e pensionati. Come in Grecia. Quand’è che qualcuno contesterà il pareggio del bilancio messo proditoriamente in Costituzione da Monti con l’appoggio incondizionato di Napolitano, Pd e Pdl? E capirà che con questo vincolo non solo non ci sarà alcun sviluppo e alcuna ripresa, ma il nostro Paese è condannato a morte??

FISCAL COMPACT

Non dimentichiamo mai che Napolitano con tutto il Pd, Bersani, Monti, Letta e tutto il Pdl ci hanno venduti alla troika e che il 2 maggio 2012 abbiamo firmato il fiscal compact, o patto di bilancio europeo, con cui introduciamo in Costituzione il pareggio di bilancio (tra l’altro violando nell’iter l’art. 138), il che ci obbliga, visto che abbiamo un debito pubblico superiore al 60% del PIL, di rientrare entro tale soglia nel giro di 20 anni, ad un ritmo pari ad un ventesimo dell’eccedenza ogni anno, e questo comporta che l’Italia deve tagliare ogni anno 50 miliardi per 20 anni!
Il patto è di una stoltezza gigantesca e non solo prevede un peggioramento ‘costante’ e progressivo dei tagli a venire, ma la morte di ogni possibilità di sviluppo nell’agonia lenta di questo Paese che viene succhiato un po’ alla volta dalla Bce a solo interesse delle banche.
Questo orizzonte è talmente fosco che risulta incomprensibile come il popolo italiano non se ne renda conto e non insorga contro chi ci ha incatenato al carro europeo con queste regole e non appoggi Beppe Grillo, che è l’unico che al momento cerca una via di uscita!

I COMPENSI DELLA CONSULTA E LA SUA INSOSTENIBILE LENTEZZA
Viviana Vivarelli

Dopo 8 anni dall’introduzione del porcellum la Consulta lo dichiara incostituzionale. Mettiamo pure che l’inizio dell’impugnazione da parte del testardo avv. Bozzi e poi di un comitato di cittadini sia avvenuta solo 4 anni fa, chiediamo come mai ci vogliono ben 4 anni nel nostro sistema per arrivare alla sentenza?
Sulle lentezze della Consulta c’è fin troppo da obiettare. Basti pensare ai gap enormi tra sentenza e pubblicazione, che sembrano aspettare i comodi del Governo. Inutile negare le motivazioni politiche per queste lentezze, come tra pubblicazione di qualsiasi sentenza e effetti connessi (si veda quanto è avvenuto con Berlusconi).
Purtroppo siamo in un campo molto scivoloso e ambiguo, dove è fin troppo conveniente per un abile avvocato appellarsi alla legge e tenersi allineato alle sottigliezze formali. Io, in quanto cittadina,colgo l’incommensurabile iniquità di un sistema giurisdizionale che è latente, lento, pesante e troppo prono al potere.
All’avvocato che difende il sistema appartengono le competenze e le tortuosità del tecnico. Ma io, profana, ma dotata di indignazione civile, sento il compito di denunciare le vischiosità opportunistiche di una piccola Casta di super protetti che sono, comunque vada, superpagati e godono di superprotezioni dalla Casta politica, ricambiando con lentezze e giudizi che spesso sorprendono negativamente.
Non lo dico solo io che il trattamento della Consulta italiana è uno dei più grossi scandali della pubblica amministrazione.
La retribuzione lorda del presidente è di 549.407 euro annui,quella dei giudici di 457.839 euro.
Consideriamo che in Inghilterra la retribuzione media lorda dei 12 giudici britannici è di 217.000 euro, meno della metà. Nel Canada va similmente: 234.000 euro per il presidente, 217.000 per i giudici. Negli USA siamo a circa 1/3 della retribuzione italiana:173.000 euro per il presidente e 166.000 per i giudici. E aggiungiamoci pure i vari benefit: auto con 2 autisti, viacard, telepass, cellulare, pc portatile, costi telefonici, foresteria… Sommando tutte le voci, la Consulta (15 giudici) costa oltre 3 volte quella inglese (12 giudici). In più pensioni d’oro da 200.000 euro che ovviamente non si toccano perché “I tagli sono incostituzionali!” E i professori e gli esodati allora? Ogni giorno un giudice costa 750 euro solo di auto blu.
Sarebbe troppo chiedere sentenze veloci?
Se a voi 4 anni per valutare incostituzionale il porcellum sembrano pochi…!?

(USA)

Ora siamo in spazientita attesa che la Consulta termini il suo lentissimo percorso e arrivi finalmente a pronunciare la sentenza di incostituzionalità per il porcellum.
L’iter è durato la bellezza di 4 anni e ha consentito tranquillamente che si facessero 3 governi tutti incostituzionali! E già questo dovrebbe essere illegittimo in un Paese civile! Se quello che dovrebbe essere uno degli organi più importanti dello Stato democratico si arena su tempi così letargici, allora siamo fuori non solo da ogni decenza di civiltà ma anche dal rispetto della stessa carta costituzionale. Tant’è che, in materia di diritto del lavoro, c’è una forma di boicottaggio che si chiama ‘sciopero bianco’ e consiste nel fare il lavoro che ci spetta con letargica lentezza quasi immobile.
Per cui davanti agli occhi dei cittadini democratici, sentenze che arrivano in tempi così abissalmente lunghi dovrebbero apparire come veri boicottaggi alla democrazia. E quelli che si permettono di abusarne non solo dovrebbero essere esposti al pubblico ludibrio e sostituiti in quanto inetti o nemici della Costituzione, ma dovrebbero anche pagare delle multe, distraendole da quegli emolumenti che risultano essere i più alti della Repubblica! Il doppio di quanto prende Napolitano! 427.416 euro, mentre il Presidente della Corte – per il suo lavoro in più (ma quale?) – percepisce 512.900 euro compresa l’indennità di rappresentanza. Per dare un ordine di grandezza: un giudice della Consulta percepisce, in un giorno, 1400 euro, quanto un operaio percepisce in un mese!
E per fare questo pagatissimo lavoro, costoro di permettono pure di insabbiare sentenze importanti come l’incostituzionalità del Porcellum per la bellezza di 4 anni???? Ma licenziateli tutti!!!!

CRITICHE ALLE TRE PROPOSTE ELETTORALI DI RENZI

Il porcellum è stato giudicato incostituzionale perché introduce un premio di maggioranza che non esiste in nessun Paese europeo, falsando i risultati elettorali e dando un potere non proporzionale al primo arrivato, e non rispetta la scelta degli elettori in quanto presenta loro una lista tassativa di candidati scelti dal segretario di partito secondo un ordine di preferenze anch’esso stabilito da lui.
I partiti sono stati chiamati a riformare il sistema elettorale cambiandolo in uno che non avesse questi difetti e rispettasse i principi della democrazia, ma al momento sembra prevalere solo la proposta tripartita di Renzi, il quale non sembra rispettare le richieste né in ordine a un ritorno alla democrazia né in ordine al rispetto degli elettori e in più introduce un nuovo pericolo: il presidenzialismo.
Infatti, nelle proposte di Renzi, il premio di maggioranza rimane, il potere del Parlamento diminuisce e compare una cosa che gli elettori non hanno richiesta, un potere abnorme concesso al Presidente del Consiglio, con la trasformazione della Repubblica parlamentare in Repubblica presidenziale.

L’esperto elettorale del M5S, il deputato 5stelle DaniloToninelli, VICEPRESIDENTE della I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI) valuta le proposte di Renzi sulla legge elettorale come “incostituzionali” e avverte che, se si vuole veramente la riforma sul modello spagnolo, c’è già la proposta del M5S.

Le 3 proposte renziane hanno evidenti profili di incostituzionalità perché si basano sul premio di maggioranza. Sono un Porcellum travestito da modello spagnolo, infatti in Spagna, come nel resto d’Europa, non esiste il premio di maggioranza.
Tutte e tre portano all’elezione diretta del presidente del Consiglio e non dei parlamentari, con conseguente ulteriore svilimento del ruolo democratico e rappresentativo del Parlamento e di conseguenza della possibilità di partecipazione dei cittadini. Il voto diventa ancora più che col porcellum un voto delega in bianco.
La cosa gravissima è che nessuno ha chiesto al popolo italiano se vuole distruggere il Parlamento e passare a un premier forte eletto direttamente dal popolo. Noi pensiamo che questa deriva verso il presidenzialismo in un Paese come l’Italia privo di meccanismi di controllo sulle istituzioni e con una stampa di regime sia pericolosissimo e avvii verso una dittatura.
Purtroppo il modello presidenziale, o anche peggio, semipresidenziale, piace molto non solo a Berlusconi che lo ha lanciato più volte ma anche al Pd, nella deriva antidemocratica che si è inserita in Italia dalla morte di Berlinguer in poi, nella inquietante deriva verso destra del Pd, che lo ha avvicinato sempre più a colludere col grande capitale, che, per ideologia, dovrebbe essere il suo nemico.
Francamente l’Italia, nelle condizioni antidemocratiche in cui si trova, di tutto ha bisogno fuorché di un nuovo Franco o Peron!

“È curioso come il PD stia pian piano legittimando il piano di rinascita democratica della P2 (di cui a conti fatti è uno dei migliori frutti) legittimando modifiche del sistema elettorale in senso maggioritario (secondo i gusti e le esigenze del momento, così come fece Berlusconi col Porcellum) e presidenziale. Nel ‘52 la sinistra fece le barricate contro la legge truffa della DC, questa è pure peggio, ma d’altronde nemmeno quella sinistra esiste più. L’unico sistema elettorale democratico resta il proporzionale”.
(Lo dice Cirino Pomicino, ma in questo caso sono d’accordo).
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E’ vero che gli Italiani con referendum hanno scelto il maggioritario, ma sistema maggioritario non vuol dire presidenzialismo, e nemmeno gigantesco premio di maggioranza come adesso.
Vuol dire solo che i seggi si assegnano in base a chi ha avuto più voti (nel maggioritario assoluto vince chi ha il 50% + 1, in quello relativo vince chi ha ottenuto più voti degli altri), mentre nel ‘proporzionale’ si assegnano i seggi in base al numero reale di voti ottenuto (per es. su 100 chi ha ottenuto il 20% ottiene 20 voti ecc.).

Per chi insiste a voler dubitare ancora della sentenza della Consulta e dunque dell’incostituzionalità delle 3 oscene proposte di Renzi. Richiedono tutte un premio di maggioranza ed è appunto ciò per cui la Consulta ha bocciato il porcellum per incostituzionalità. Non è difficile da capire!
“I giudici della Corte Costituzionale nel porcellum hanno giudicato incostituzionale sia il premio di maggioranza senza soglia che le liste bloccate”
E nelle 3 proposte insane ritroviamo gli stessi identici errori! Oltretutto l’applicazione di una qualsiasi di queste proposte richiederebbe una trasformazione pesantissima e radicale del nostro sistema che da parlamentare diventerebbe presidenziale e questo richiederebbe una pesante riforma costituzionale che scardinerebbe tutto l’impianto di contrappesi democratici del potere nei 3 ordini: Parlamento,Governo e Magistratura. Non è cosa da poco né è cosa che si può proporre con la superficialità e la leggerezza di Renzi !
Certo, per uno che NON ama la democrazia, un regime presidenziale sarebbe la pacchia e allontanerebbe ancora di più dalla democrazia, puntando verso la dittatura che in un sistema senza contrappesi come l’Italia sarebbe fatale.
E’ il piano di Gelli che si realizza.
Capisco che è ciò che vorrebbe Berlusconi che ha sempre mirato a un sultanato ed è arrivato al punti di sospendere il Parlamento e a renderlo inutile.
Capisco che è ciò che voleva D’Alema che la democrazia non l’ha mai amata, voleva eliminare persino il referendum, e nella famigerata bicamerale tentò di proporre un premierato forte e di diretta derivazione popolare, compiacendo Berlusconi.
Ora vediamo l’insana proposta ripresentare il presidenzialismo ad opera di Renzi e c’è il forte pericolo che il Pd e il Pdl si accordino iniquamente per farlo passare. Ma sarebbe una sciagura per questo fragile Paese!
Credete che l’Italia abbia bisogno proprio di diventare un sistema presidenziale??
Di America latina e di dittatori da Terzo mondo ne abbiamo visto abbastanza!


(Nuova Zelanda)

CAUSA DISSIDI INTERNI E IRREGOLARITA’, GRILLO RITIRA IL SIMBOLO DALLE LISTE SARDE

Magi
Qualsiasi partito che fosse potuto partire come potenziale vincitore delle elezioni avrebbe presentato una lista che annoverasse tra i candidati pure Topolino, Pietro Gambadilegno o Pacciani pur di non rinunciare alle poltrone, al potere ed ai soldi che ne sarebbero derivati .Il Movimento 5 Stelle, di fronte ad una situazione caotica di litigiosità ed ambizioni personali e messo di fronte all’impossibilità di presentare delle liste degne di essere sostenute, ha preferito rinunciare a partecipare alle elezioni, non concedendo il giustamente l’uso del simbolo a chi di conseguenza non può definirsi M5S. L’assurdo è che ciò che rappresenta un merito che andrebbe rivendicato con orgoglio viene usato da persone false e disoneste proprio come argomento contro Grillo ed il Movimento. Ma la cosa triste è che ci sono una quantità di decerebrati pronti a dar credito a qualsiasi amenità gli venga rifilata.
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Giulia
C’era la possibilità di vincere a mani basse ma visto l’andazzo meglio sia andata così. Due liste di cui una troppo chiusa, l’altra aperta a tutti, ma veramente a tutti, con personaggi riciclati in cerca di poltrone, facinorosi e altre persone non all’altezza della candidatura. La soluzione di votare i singoli consiglieri non è sufficiente, sono convinta che debbano emergere dai meet up nei quali siano conosciuti e sia conosciuto il loro lavoro. Servono regole più severe, queste situazioni non devono più ricapitare: il logo non può essere concesso a chiunque, si devono valutare anche le intenzioni.

L’EUROPA CI STA ROVINANDO
Sunto da Nunzio Miccoli

Finalmente anche Prodi riconosce che l’Europa ci sta rovinando; la crisi è prodotta dalle banche, che hanno crediti insoluti e titoli spazzatura come i derivati. L’Europa aiuta prima le banche e poi gli stati più deboli, e l’Italia è costretta ad aiutarli, quando dovrebbe esserne esentata; è anche obbligata al deficit del 3% del bilancio, mentre Francia e Spagna hanno ottenuto il 4% e il Governo non rinegozia i patti anche se sono iniqui.
Per cui marciamo verso una deflazione che taglierà investimenti pubblici e stato sociale, (sanità, pensioni, istruzione, investimenti) e deregolamenterà mercato finanziario e lavoro. Chi non rispetterà i patti avrà forti multe da parte dell’Ue. Ma la sx sostiene l’eurozona. Berlusconi, Lega e Grillo sono contro per motivi diversi. In caso di crollo e di doppia moneta, europea e nazionale, la BCE sarebbe la camera di compensazione delle transazioni europee, ma i cambi non resterebbero fissi a lungo.
L’art. 47 dice che la Repubblica tutela il risparmio e disciplina il credito, per cui la Banca d’Italia avrebbe dovuto operare sotto le direttive del Governo, ma non è così. L’art. 47 tutela più il risparmio che la stabilità della moneta o dei prezzi, invece il trattato di Maastricht s’impegna di più a contrastare l’inflazione. L’Italia ha ritenuto di poter aderire al trattato europeo senza modificare il suddetto art.. Anche la legge bancaria del 1936 (fascista) mirava all’interesse pubblico, mentre l’attuale regolamentazione europea preserva il mercato e ha fatto nascere il Testo Unico bancario del 1993, che ha ridotto il potere di vigilanza della banca d’Italia, che, per fronteggiare le insolvenze bancarie, prima imponeva un adeguato patrimonio bancario.
L’Europa è più rispettosa del mercato e della finanza, che dei cittadini. Gli accordi di Basilea non hanno prevenuto le crisi bancarie, ma, in tempo di crisi, hanno favorito la restrizione del credito, la crisi del 2008 e lo sviluppo dei derivati. Ora con l’Unione Bancaria proposta dall’Europa, si mira soprattutto a tutelare i contribuenti europei dalle future crisi bancarie che richiedono salvataggi pubblici, si rinuncia a bloccare il credito facile a favore di amici che poi non rimborsano, non si combattono i paradisi fiscali e perciò si ferisce il risparmio nazionale.
Mentre oggi lo Stato non controlla più moneta e banche, sono i mercati finanziari che controllano lo Stato. Secondo Ecofin l’insolvenza bancaria deve essere a carico di azionisti, obbligazionisti e depositanti sopra i 100.000 euro; ma nessuno vuole combattere i paradisi fiscali che, con le esportazioni illecite di capitali, hanno favorito la crisi degli Stati. Così abbiamo solo interventi della Bce miranti a salvare le banche.
L’euro è una moneta senza Stato, perciò la BCE non può finanziare gli Stati o i loro sistemi produttivi. Una banca centrale che perde il ruolo di tesoriere, non riesce a governare nemmeno la politica monetaria.
Lo Stato è sovrano quando batte moneta e controlla il credito, i cittadini sono sovrani quando, attraverso il parlamento, influenzano la politica di bilancio; in realtà oggi il parlamento segue gli indirizzi delle lobby, che commissionano le leggi e poi dell’Ue che protegge le banche.
www.viruslibertario.it

Vediamo un interessante confronto tra Giappone e Italia e consideriamo anche che la classe politica giapponese è una delle più corrotte del mondo e che l’economia giapponese va male da 20 anni e il disastro di Fukushima non ha certo aiutato.

LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS

La fine del proibizionismo, spiegano gli esperti, darebbe una mazzata al giro d’affari della criminalità organizzata, mentre lo Stato potrebbe incassare dalla legalizzazione fino a 8 miliardi di euro e risparmiare somme enormi investite per la repressione del fenomeno. E per la prima volta, dopo le aperture di esponenti di Lega, Sel e Pd, l’argomento potrebbe essere all’ordine del giorno del governo.

Sauro manda:
DEBITO PUBBLICO: UN CONFRONTO FRA GIAPPONE E ITALIA

Il debito pubblico del Giappone è il più alto al mondo rispetto al Pil, quasi doppio rispetto a quello italiano, i due paesi hanno sistemi economici completamente differenti Il debito pubblico giapponese presenta numeri spaventosi: a fine 2012 ammontava al 236% del Pil (noi 134% del Pil). E, dato ancora peggiore, con un tendenziale di crescita inaudito, visto che l’anno scorso la terza economia mondiale ha chiuso il bilancio pubblico con un deficit al -10% sul Pil (noi nel 2013 -0,1). Tanta spesa pubblica e profonde riforme”) porterà ad un incremento ancora più consistente del deficit, nel tentativo di rilanciare un’economia stagnante da vent’anni.
E’ naturale chiedersi per quale motivo il Giappone possa permettersi da anni il lusso di una politica economica espansiva in deficit spending infischiandosene del debito accumulato. Al contrario, il debito italiano (che veleggia intorno al “solo” 130% del Pil) viene considerato alla lunga insostenibile ed è visto con sospetto dal resto d’Europa.
Il Giappone rappresenta oggettivamente un caso del tutto peculiare.
La vera arma vincente è che il debito è al 90% ricorrenti in mani giapponesi e ciò lo rende immune alla speculazione straniera (anglosassone in particolare).
Di fatto i giapponesi con i propri risparmi finanziano massicciamente la spesa pubblica, con vantaggi enormi: gli investitori sono certi della solidità dell’emittente e della inattaccabilità delle quotazioni da parte della speculazione, lo Stato riesce a spuntare tassi bassissimi, proprio perché non deve presentarsi con il cappello in mano a sottoscrittori stranieri. Tutto questo comporta lo svantaggio di una minore liquidità dei bond, a dire il vero abbastanza ininfluente in un Paese in cui per mentalità i privati e gli investitori istituzionali tendono ad agire da cassettisti.
L’altro grande vantaggio del Giappone rispetto ai paesi europei è la presenza di una (vera) banca centrale: la Bank of Japan (Boj) può stampare moneta e quindi,
in qualità di prestatore di ultima istanza, può finanziare la spesa pubblica sottoscrivendo debito pubblico di nuova emissione, ma anche acquistarlo sul mercato influenzare i tassi. Facoltà che hanno tutte le principali banche centrali mondiali (Fed, Bank of England, Banca Centrale Svizzera), tranne la Bce. Francoforte, anzi, nel corso del 2011 e 2012 ha dovuto interpretare molto estensivamente il suo statuto al fine di procurarsi strumenti non convenzionali (Smp, Ltro, scudo anti-spread) per proteggere l’unitarietà dell’Eurozona dagli attacchi speculativi internazionali. Piuttosto che ampliare il mandato della Bce per renderla più simile alle altre banche centrali, nell’Eurozona si è scelto addirittura di creare un fondo salva-Stati (Esm, controllato e finanziato dagli Stati membri) per dotare anche l’euro di un’istituzione in grado di acquistare titoli di Stato di nuova emissione in caso di bisogno. Peraltro gli acquisti da parte dell’Esm possono essere effettuati solo in funzione di stabilità dei mercati e salvataggio degli Stati e mai al fine di puro finanziamento della spesa pubblica: caso unico al mondo. In realtà il finanziamento che una banca centrale può fornire alla spesa pubblica del suo Tesoro dovrebbe incontrare un limite oggettivo: inondare il mercato interno di nuova moneta per sostenere la spesa pubblica e la crescita comporta inflazione. Gli ultimi anni, dopo la crisi mondiale partita dal fallimento di Lehman Brothers, hanno dimostrato che tale regola non è meccanica: la Fed americana ha inondato per tre volte il mercato di liquidità senza che il mostro dell’inflazione sia stato risvegliato. La Fed ha creato solo bolle speculative, che possono essere anche più pericolose dell’inflazione monetaria se non tenute sotto stretto controllo (la crisi dei mutui subprime americani ha tratto origine dall’esplosione di una bolla creditizia).
Nel caso del Giappone, la Boj ha deciso nei mesi scorsi di adottare una politica monetaria ultra-espansiva, accettando di stampare moneta e di finanziare in
modo consistente la spesa pubblica a debito: del resto uno degli obiettivi della nuova politica economica/monetaria giapponese è proprio quello di far tornare
l’inflazione, visto che il Paese soffre da oltre un decennio di una stagnazione dovuta anche alla deflazione (il prezzo dei beni e servizi scende, anziché salire: dal 1997 al 2011 i prezzi sono scesi dello 0,08% secondo dati Eurostat).
Il debito giapponese, quindi, appare sostenibile in quanto finanziato con il risparmio interno e, se questo non dovesse bastare, dalla banca centrale nazionale. Tale condizione permette al Tesoro nipponico di pagare anche tassi risibili sullo stock di debito accumulato, proprio perché il prezzo del credito concesso dai privati allo Stato è sottratto al meccanismo della domanda e offerta (non essendo inclusa nella domanda quella proveniente dagli operatori stranieri).
Tale favorevole contesto non vuol dire che il Giappone sia immune da rischi. Il principale è il fattore demografico. La gran parte della ricchezza dei risparmiatori giapponesi investita nel debito interno è in mano
a baby boomers, nati tra gli anni ’40 e ’60: queste generazioni, colonne portanti del sistema economico del Paese, stanno entrando gradualmente in pensione. Se,
una volta a riposo, il grosso dei risparmiatori giapponesi decidesse di non accumulare più, o addirittura di spendere parte del risparmio, verrebbe meno il presupposto dell’autofinanziamento interno della spesa pubblica. A quel punto il mercato dei bond dovrebbe aprirsi ai capitali esteri, che potrebbero essere allettati solo con tassi ben superiori agli attuali.
Altro fattore di potenziale debolezza futura è la epocale politica di deficit spending inaugurata da pochi mesi dal Governo Abe: se il risparmio interno non dovesse risultare sufficiente a finanziare l’enorme incremento di spesa in programma, la soluzione sarebbe sempre quella di reperire risorse all’estero. Probabilmente l’Abenomics, che pur rappresenta un potenziale rischio aggiuntivo per la sostenibilità del debito, è stata adottata proprio per scongiurare il lento ma certo e
inesorabile declino legato alla criticità demografica nipponica: l’impressione è che Tokyo abbia deciso di tentare il rilancio dell’economia con politiche monetarie e fiscali molto aggressive finché è ancora possibile, pressata dal circuito vizioso deflazione/recessione e dall’imminente rischio del cambio delle abitudini di risparmio dei suoi cittadini/creditori.
Oggi il Giappone, pur pagando tassi bassissimi, destina circa un quarto delle sue entrate tributarie al pagamento degli interessi. Se i tassi medi sul debito dovessero salire anche di poco, sarebbe certo il tracollo del bilancio pubblico: si aprirebbe una spirale interessi/nuovo debito ben più accentuata di quella (pur grave) italiana, da cui è difficilissimo uscire se non tagliando drasticamente la spesa e il debito pubblico (operazione politicamente sempre titanica).
E’ evidente che il debito sarà sostenibile finché che non diventi necessario il ricorso a sovventori esteri, o meglio finché i tassi rimarranno tendenti allo zero. Se il risparmio giapponese iniziasse a scarseggiare, le prerogative della Boj, in quanto finanziatore dello Stato potrebbero tamponare la carenza per qualche tempo, ma poi la troppa moneta stampata provocherebbe una potente svalutazione dello yen, causando probabilmente una decisa reazione internazionale che sfocerebbe in una guerra valutaria (con gravi conseguenze per tutti i paesi contendenti sul piano dell’economia reale). A questo punto il Giappone sarebbe a forte rischio di default.
Lo stato di sospensione dal mercato del debito giapponese dovrebbe essere d’insegnamento per l’Italia, in un’ottica di gestione del proprio debito pubblico
improntata alla minimizzazione del rischio di mercato. La storia degli ultimi anni ha messo in evidenza che la dipendenza estera di un debito pubblico provoca effetti perversi quando le cose vanno male e i grandi investitori scappano: aumentano i tassi sul debito, aumenta la pressione fiscale per pagare gli interessi, aumentano i tassi bancari, entra in corto circuito l’economia reale. Seppur utile in tempi di vacche grasse a finanziare lo sviluppo (sempre a patto che lo Stato si indebiti per sostenere spese per investimenti, cosa che in Italia non è avvenuta), la sottoscrizione di quote consistenti di debito pubblico da parte di investitori professionali esteri espone uno Stato molto indebitato ad evidenti rischi di declino (se non anche di bancarotta, come insegna la Grecia, e non solo) in caso di shock esterni.
Roma ha nella sua faretra molte meno frecce di Tokyo: Bankitalia e/o Bce non possono finanziare il Tesoro per adottare programmi di spesa a debito, il livello di
risparmio privato è comunque più basso di quello giapponese e troppo intermediato dal sistema bancario, le banche europee soggiacciono a regole che limitano la sottoscrizione di debito pubblico, … Bankitalia è in una condizione meno comoda di quella del Tesoro giapponese, ma la lezione dell’autofinanziamento autoctono nipponico non va ignorata. Del resto l’invecchiamento della popolazione e la connessa possibilità di un cambio strutturale della propensione media al risparmio sono elementi di comunanza fra Roma e Tokyo (in Italia, anzi, il fenomeno di rallentamento nell’accumulo di risparmio è già in atto da tempo, anche a causa di una disoccupazione molto più consistente). Un punto sostanziale a favore dell’Italia è che il debito è circa la metà in rapporto al Pil: pertanto shock sui tassi, nel breve/medio termine, sono sopportabili, seppur con grande fatica (come le vicende del 2011/2012 dimostrano).
Alla luce dello svantaggio italiano, si possono trarre due conclusioni: che il rapporto indebitamento/Pil che l’Italia può permettersi è notevolmente più basso di quello giapponese, e che il Giappone insegna che è possibile intervenire per contenere l’esposizione del debito pubblico al rischio-spread. Governo e politica italiani dovrebbero svolgere attente analisi sulla criticità strutturale che il debito pubblico in mano a detentori esteri comporta sul sistema economico. Tokyo insegna che è più prudente trattenere il debito pubblico entro i confini nazionali. Un contesto in cui i cittadini/percettori di interessi (sul debito pubblico e/o privato) si accontentino di tassi allineati all’inflazione (o, in Europa, a quelli tedeschi) in cambio dell’assoluta solidità del sistema creditizio e dello Stato (al riparo dalle pressioni finanziarie internazionali) sarebbe di grande vantaggio competitivo per il sistema-Paese. Riportare la maggior parte del debito pubblico in Italia non solo fornirebbe maggior solidità, ma spingerebbe all’impiego dei capitali nell’economia reale, incentivando i redditi da lavoro e le rendite produttive rispetto alle rendite finanziarie (al contrario di quanto accade oggi). Verrebbe anche ridotto il flusso di ricchezza prodotta in Italia (incamerata dallo Stato a titolo di imposte) che oggi attraversa i confini nazionali sotto forma di interessi sul debito sovrano in mano ai detentori esteri.
Rimarrebbe il fatto che lo Stato non potrebbe finanziare la sua spesa facendo ricorso al supporto della banca centrale: ma questo è un altro discorso, non risolvibile su base nazionale.

http://www.economy2050.it/debito-pubblico-confronto-giappone-italia/

PROPOSTE DEL M5S
Anno nuovo, ma i partiti rimangono quelli vecchi e logori di sempre. Partiti che bocciano proposte di buon senso, come quella del M5S di tagliare le pensioni d’oro e aumentare quelle minime. Proposte di buonsenso come quella per abolire la mini-Imu, aumentando la tassazione del gioco d’azzardo. Buonsenso che manca a questo Governo che con il Decreto Imu-Banca d’Italia favorisce come al solito le banche a discapito dei cittadini. Un Governo che ha chiesto indietro ai docenti 150 euro e solo dopo la denuncia del M5S è tornato sui suoi passi. Il tutto con il Pd che smentisce se stesso e poi si arroga meriti che non ha. In un Paese normale ministri come Annamaria Cancellieri, amica della famiglia Ligresti coinvolta in scandali e arresti, o come Nunzia De Girolamo che fa favori allo zio per l’apertura di un bar in un ospedale, si sarebbero già dimessi. In Italia, c’è il M5S che tenta di riportare il Paese alla normalità con le mozioni di sfiducia contro questi due ministri. Ma in Italia c’è anche il Pd che va a braccetto con Forza Italia e al Senato vota contro l’immediata discussione della mozione per mandare a casa la Cancellieri, che non contenta sta preparando un nuovo indulto mascherato che farà uscire dalla carceri 6.700 detenuti anche pericolosi.”
M5S Camera e Senato.

EVASIONE FISCALE

L’Italia è prima in Ue per evasione fiscale.
Distinguiamo evasione fiscale da frode fiscale e elusione. In Italia non si va in carcere mai!
L’evasione fiscale è punita con multe che sono inferiori al danno o non vengono pagate (la Guardia di Finanza denuncia che solo il 5% dell’evasione emersa viene effettivamente pagata).
L’economia sommersa è il 21,4% del PIL pari a 346 miliardi l’anno. 181 miliardi di imposte sottratte all’erario ogni anno!
La frode fiscale in tutti i Paesi è punita molto più severamente della semplice evasione e sempre col carcere dato la sua gravità. In Italia no!
Grazie a Berlusconi,la frode fiscale è collegata al Falso in Bilancio e parzialmente depenalizzata con esclusioni,eccezioni e franchigie.
L’elusione (trucchi legali per pagare meno tasse) addirittura non è nemmeno reato.
L’evasione fiscale mondiale sta tra i 21 000 e i 32 000 miliardi di dollari, pari al PIL di Stati Uniti, Giappone e Germania messi insieme.
In Italia, per alcune categorie, il tasso di evasione è dell’80% e il fisco sa benissimo chi ruba. Basterebbe introdurre lo scarico dalle tasse di ciò che si paga,come avviene in molti Paesi,per sanare la situazione. Se chi paga ha un utile fiscale a denunciare il pagamento, esige fattura altrimenti no.
L’Agenzia delle Entrate dice che in Italia l’evasione raggiunge il 18% del PIL. E’ facile capire che allineare lo strumento fiscale ai sistemi degli altri Paesi porterebbe immediatamente moltissimi miliardi nelle casse dello Stato, permettendogli di abbassare le tasse, pagare il debito e investire nello sviluppo e nel miglioramento dei servizi, specie scuola, ricerca e sanità.
Ma finché tra gli evasori ci saranno politici che devono nascondere frodi, truffe e mazzette, non si farà nulla (si pensi solo ai 20 mld di fondi europei per la Calabria su cui indagava De Magistris. Spariti nel nulla!).
Pensare ai salti mortali che Letta fa per trovare 1 miliardo di Imu è ridicolo di fronte a 181 miliardi di evasione che continuano ad essere intoccabili per volontà politica!
Non solo l’Italia è il primo Paese in Europa per evasione ed il 3° dell’area Ocse, ma negli ultimi 20 anni, grazie ai governi Pd e Pdl, l’evasione fiscale è aumentata dal 7% al 16%, cioè più che raddoppiata! Questo può darci un’idea di quanto questi due partiti hanno tutelato gli evasori, tra cui loro stessi. E’ facile capire come questo furto legalizzato si ripercuota sul deficit pubblico e sul debito pubblico .
Ovviamente l’ammontare più alto è per entità in Lombardia, per numero di evasori al Sud.
Da notare che la Guardia di Finanza ammette le segnalazioni di evasioni da parte di cittadini, ma, siccome pretende che chi segnala dia le proprie generalità, la cosa ovviamente non funziona. Dunque, mentre le segnalazioni anche anonime di reati gravi vengono controllate, per il fisco ciò non avviene..
Quanto sia aberrante il fisco italiano lo prova solo il caso dei gestori delle slot machine, che hanno riscosso le giocate senza collegarsi alla rete Internet dei Monopoli dello Stato e dunque senza pagarci le tasse. I canoni non riscossi per frode ammontavano alla bellezza di 98 miliardi!
Malgrado ciò, il procedimento di fronte alla Corte dei Conti si è concluso con una sentenza di condanna al pagamento di soli 2,5 miliardi, cifra ridicola in confronto a quella rubata. In un Paese civile sarebbero andati in carcere o rimossi. Paragonati al comune cittadino che paga il 54% di tasse,la cifra rubata sarebbe stata di 54 miliardi, tanti a evitare Imu e Irpef e da innescare una forte ripresa nello Stato. Ma, siccome tra i gestori c’erano gruppi politici e perfino la camorra,si è preferito questa beffa! Se poi si considera che il carico fiscale sulle imprese italiane è del 65%, applicando questa aliquota verrebbe una cifra altissima: 63 miliardi!
Oltre a questa beffa, abbiamo la meraviglia di uno Stato, che, in luogo di punire i truffatori, ha dato loro un premio per aumento del fatturato (!) di 285 milioni, che potevano andare molto meglio alla ricostruzione dell’Emilia o alla depurazione di Taranto e Letta ha tentato pure di multare i Comuni che mettevano limitazioni alle slot da vero complice del furto!

EQUITALIA, LA SOCIETA’ CHE E’ FORTE COI DEBOLI E DEBOLE COI FORTI

Equitalia è nata nel 2007 con Tremonti, ma i poteri gliel’ha dati un decreto Bersani-Visco (questo per chi dice che Bersani è tanto una brava persona!).
E’ una società a partecipazione pubblica incaricata di riscuotere i tributi su tutto il territorio nazionale, eccetto la Sicilia. E’ partecipata al 51% dall’Agenzia delle Entrate e al 49% dall’INPS. Prima, la riscossione dei debiti era affidata a 40 banche.
Nel 2011 ha ottenuto ricavi per 1,10 miliardi.
I grandi debitori (per importi superiori a 500.000 euro) erano 982 e da loro nel 2011 Equitalia ha riscosso 1,59 miliardi.
Nel 2012,Equitalia ha ottenuto ricavi per 1.01 miliardi. I grandi debitori erano 867 da cui sono stati riscossi 1.5 miliardi.
Equitalia è stata criticata per gli aggi di riscossione che si sommano ai tassi di interesse molto elevati (da usurai!) facendo lievitare i costi e per la facilità con cui ricorre al pignoramento di beni (inclusi immobili) a fronte di debiti relativamente modesti.
Anche l’inefficienza amministrativa della società è stata spesso criticata dalla stampa, poiché ciò rende effettivamente difficile, se non obiettivamente impossibile, il pagamento da parte dei soggetti deboli.
Report ha denunciato che Equitalia mostra severità minore nei confronti dei partiti, dei grandi imprenditori e dei VIP rispetto ai soggetti in modeste condizioni economiche.
Nei primi mesi del 2012 l’azienda è stata oggetto di numerosi attacchi violenti con bombe e molotov. Poi ci sono stati milioni di cartelle pazze (con errori palesi come errato intestatario o richiesta di pagamenti non dovuti o già effettuati) e si è protestato nelle piazze, specie in Sardegna.
Solo dal marzo 2013 le è stato vietato di pignorare stipendi e pensioni minime e le somme sui conti correnti per stipendi o pensioni minime. Prima faceva anche quello e il danno si aggiungeva alla beffa per l’obbligo di Stato di riscuoterli tramite banca.

Ci chiediamo che fine abbia fatto la famosa LISTA FALCIANI (elenco di 6.000 Italiani che hanno rubato al fisco e dunque a tutti noi quasi 6 miliardi di euro mettendoli al riparto in Svizzera?). Equitalia ha fatto qualcosa nei loro confronti? O sa perseguitare solo i poveri?
Eppure nella lista Falciani c’erano personaggi famosi, attori, imprenditori, nobili, sportivi, stilisti e anche politici noti! Molti avranno usato il famigerato scudo fiscale di Berlusconi, quello per cui D’Alema non votò, parendogli ‘poco importante!’.
Lo avranno fatto Stefania e Amanda Sandrelli, Elisabetta Gregoraci e Briatore oltre allo stilista Valentino che già nel 2009 dovette pagare al fisco e Renato Zero (indagato per un’evasione di 2 milioni) con fatture false per trasferire i soldi a Montecarlo; poi Lele Mora e Fabrizio Corona per 17 MILIONI; Dolce e Gabbana sotto inchiesta per 370 milioni di euro; Vasco e Massimo Boldi, insieme a imprenditori vari sotto il mirino del fisco per un’indagine di false società di charter nautico (Vasco ha un mega yacht da 24 metri); Maldini indagato per corruzione per avere chiesto favori fiscali.
Valentino Rossi non dichiarò 60 milioni di euro per un totale di 25 milioni di euro evasi! Presentò dichiarazioni tributarie in Inghilterra, ma per cifre irrisorie, attestando di essere residente ma non domiciliato. Per es. sul 730 avrebbe dichiarato solo 500 euro da fabbricati. Eppure secondo la classifica annuale di Forbes Rossi è tra gli sportivi più pagati: nel 2006 ‘valeva’ 12 milioni di euro di ingaggio e 25 milioni di euro per attività di sponsorizzazione e merchandising. Ma per Equitalia le multe non sono uguali per tutti, a qualcuno spariscono oppure vengono sospese…
Un altro evasore famoso è Rocco Siffredi, anche lui ha trasferito i suoi tesori in paradisi
fiscali e deve al fisco 300 mila euro. Anche il pilota Fisichella ha dovuto pagare al fisco quasi 4 milioni di euro, anche se la cartella parlava di 17 milioni. Ha usato il giochetto di spostare la residenza dall’Italia a Montecarlo (come fanno del resto Marchionne e de Benedetti!). Fisichella, dopo aver pagato solo 4 milioni, dà anche consigli a Valentino Rossi: “Fai come me! Ho pagato il giusto che dovevo pagare!”. Ma anche i normali cittadini possono scegliere di pagare “il giusto”??? Vedere dei poveri artigiani schiacciati e con la casa pignorata da Equitalia e questa gente che se ne sbatte dei propri reati e resta impunita fa venire i brividi.
Equitalia è una Spa con capitale pubblico, 51% Agenzia delle Entrate e 49% Inps, che fa riscossione di crediti per i Comuni, e riscuote anche i debiti fiscali, cioè tasse o multe che i cittadini non hanno pagato. E le conseguenze per i poveri tapini possono essere aberranti.
Non è lo stesso per es. per la società ICLA che evade per 80 milioni di euro e guarda caso la sua cartella è bloccata! Vergogne italiane! E Letta cosa fa per eliminarle?
In Italia gli evasori non solo non vanno in carcere, ma ci guadagnano e sono premiati, solo i gonzi poveri pagano le tasse! Ma non basta! Li premiano pure! Sofia Loren diventa grand’Ufficiale e Valentino Rossi riceve la sua bella laurea ad honorem! Complimenti!
Solo uno State aberrante e complice può premiare chi ruba e infierire sui disgraziati!
Qui i VIP sono onorati, e, se sono scoperti, patteggiano, pagando meno di un quarto dell’evaso. E se non è un incentivo a delinquere anche questo!!!

Ha ragione il M5S: ABOLIAMO EQUITALIA!!!!
MA FACCIAMO PURE LO SCARICO DELLE FATTURE DALLE TASSE E IL CARCERE AGLI EVASORI COME IN TUTTI I PAESI CIVILI !!!

Questo Paese non è morto, anzi si sta risvegliando, è solo in mano a una cricca di corrotti che diffondono e proteggono altra corruzione, come un cancro che diffonde attorno a sé delle metastasi, aiutato da una stampa che disinforma invece di denunciare e che dunque è complice in corruzione e nella manipolazione infetta dei cittadini.
Noi abbiamo il compito primario di cercare la verità e di informare, perché solo quando uno conosce le cose è in grado di valutarle e può indignarsi e trovare la forza per cambiarle.
Solo i malvagi o i pazzi rifiutano la conoscenza della verità.
Ma nel compito, che sentiamo fondamentale, dell’informazione, occorre che per ogni aberrazione e infamità che è stata compiuta contro questo Paese si dica chiaramente il nome dell’autore.
In questo caso gli autori di Equitalia sono stati Berlusconi e Tremonti nella fase iniziale, Prodi e Bersani in quella successiva. Dopo di che tutti i governi che sono venuti hanno tollerato questi mostro e le sue empietà.
Solo per questa creazione malefica, i 4 che ho citato sarebbero da condannare in eterno. E, se penso che per l’elezione del presidente della repubblica, Prodi (lo stesso che ha fatto carte false per metterci in Europa e rovinarci per sempre) era arrivato settimo, o che Bersani viene considerato una tanto brava persona, e lo stesso l’inossidabile Letta, mi viene da vomitare!
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Equitalia: 8mila dipendenti, 426mila case ipotecate in tre anni, 9% di provvigione…
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Mastrapasqua: “I miei 25 incarichi? Io ho una vita lavorativa” Perché gli altri no??

Caro Tremonti, lei ha scritto “Stato Criminogeno” e “Le cento tasse degli Italiani” e ha servito Berlusconi che faceva l’apologia dell’evasore. Cosa ne pensa della sua Equitalia? Non si sente responsabile di aver creato questo mostro e di avergli dato il potere di un mafioso usuraio che vessa e distrugge le sue vittime? Ma l’usura non è un reato gravissimo? E l’usura non comporta un peso enorme e schiacciante sul disgraziato che non paga? Possibile che non si distingua chi è caduto in disgrazia senza sua colpa e sta fallendo sul lavoro da chi evade per mera avidità di arricchimento?
Befera ha giustamente ricordato che Equitalia sta semplicemente applicando le leggi dello Stato, del Governo e del Parlamento. Ma questa legge è stata voluta da voi, anche se è stata confermata da Prodi e Bersani. Cosa ne pensa, onorevole Tremonti?
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Troppo facile per Equitalia fare lo scaricabarili dicendo che loro sono semplici impiegati ‘esecutori’ e che si limitano a seguire le leggi fatte dal potere politico!
Equitalia usa metodi di fronte ai quali i camorristi sembrano persone perbene e questo la rende quindi responsabile in prima persona. Non rispetta nemmeno le leggi sui limiti delle azioni che si possono intraprendere contro i debitori.
Per la tecnica dello scaricabarili, alla fine, qui non è mai responsabile nessuno! La polizia ti massacra i manifestanti perché così le è stato ordinato. Equitalia massacra i debitori perché così le è stato ordinato. I dipendenti pubblici applicano regolamenti burocratici assurdi perché così è stato loro ordinato, ecc. Non sarebbe meglio se ognuno si assumesse le proprie responsabilità, magari rifiutando di far parte di un sistema iniquo? O contribuendo per quanto è possibile a migliorarlo?
Altrimenti, l’unica alternativa, visto il silenzio dei media che fingono di ignorare i fatti, restano solo i pacchi bomba!
I dirigenti di Equitalia non sono semplici esecutori, sono soggetti scelti per ubbidienza politica e pagati un modo esagerato per applicare regole inique senza alcuna obiezione. Essi hanno la piena responsabilità di quel che fanno e lo fanno per soldi, per avidità e senza preoccuparsi minimamente del fatto di agire ai confini dell’illegalità e sicuramente contro qualunque etica civile.
La loro malafede è provata dal fatto che nessun GRANDE EVASORE viene beccato da Equitalia o viene massacrato come succede al poveraccio! Equitalia sa benissimo chi sono questi soggetti e li tutela. Solo i poveracci, che non hanno santi in paradiso, non hanno un furbo commercialista e non conoscono i trucchi e le scappatoie della legge sono costretti a pagare! Gli altri se la cavano con un buffetto!
E possono fare questo perché in 20 anni Pd e Pdl, compari di merende, hanno fatto leggi e trucchetti finanziari per esentare i grandi evasori e non colpire, quindi, se stessi!

Alessandro
E’ allucinante che per un errore di trascrizione, non avendo pagato 50 centesimi, ci si ritrovi dopo due anni con un debito di 80 € (storia vera!!). Ce la si prende non con i veri evasori, ma con chi non evade, attaccandosi ad ogni cavillo senza motivi ragionevoli. Però il grande evasore è uno che ha tanti interessi e tanti amici, e non viene toccato. Il piccolo risparmiatore invece viene tartassato anche solo se si sbaglia di pochi euro in un conto. Allucinante e totalmente ingiusto.
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Irene
Bisogna però che la nostra classe dirigente riconosca che in Equitalia c’è qualcosa che non va, e questo avrebbero dovuto dirlo PRIMA delle bombe. Equitalia usa metodi intimidatori e non trasparenti e ha inviato troppe, troppe “cartelle pazze”: non si tratta di errori di sistema ma DEL sistema stesso. Molte persone, ne sono certa, hanno pagato perché non sapevano come opporsi. La Pubblica Amministrazione merita rispetto, ma solo quando si pone su un piano di parità e giustizia con i cittadini. Altrimenti, merita vergogna e contestazione!
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Lolacorre
Delle malefatte di Equitalia ci hanno informato trasmissioni come Report, Annozero ecc., abbiamo sentito di case e terreni espropriati e messi all’asta (truccate) per un tozzo di pane. Dai nostri politici indignati (ma noi siamo indignati di loro, dei loro stipendi e di quanto schifo fanno), non ho sentito nessuno dire che bisogna mettere un freno a certi comportamenti poco “equi” di Equitalia e quindi rivedere certi meccanismi perversi.
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Etcetera
Ci sono 2 pesi e 2 misure. Il piccolo contribuente o imprenditore che magari ha commesso piccoli errori anche solo formali viene minacciato in modo assurdo con imposizioni improcrastinabili che lo portano alla disperazione totale. Con i grandi evasori o elusori (come le banche o le società che gestiscono il gioco d’azzardo) sono sempre possibili mille accomodamenti e dilazioni che rendono più conveniente non pagare le tasse.
L’impressione è al fisco non si sfugga solo se si è deboli e quindi tartassabili inesorabilmente fino all’ultimo centesimo. A questo si aggiunge che la tassazione in questo paese fallimentare è esorbitante, che vi sono meccanismi per cui l’ imprenditore deve anticipare il pagamento delle imposte dell’anno successivo per un reddito presunto (sempre più improbabile in tempi di crisi), che mentre per i pagamenti si impone solo a chi è debole una puntualità assoluta, prima di ottenere eventuali rimborsi o pagamenti di forniture da parte dello stato passano anni e anni senza che il creditore possa in alcun modo far valere i suoi diritti e che tutte queste tasse non hanno alcun corrispettivo, né ai sensi di una ridistribuzione dei redditi equa, né per l’ottenimento di migliori servizi, ma sono solo funzionali al mantenimento di una macchina burocratica tanto mastodontica quanto dispendiosa e oppressiva.
Quindi la violenza è condannabile ma è comprensibile quando l’imposizione porti a una disperazione totale senza alcuna possibilità di scampo. Il meccanismo va rivisto, non per consentire all’evasore di sfuggire ai suoi doveri, ma per consentirgli senza ucciderlo di ottemperare ai suoi doveri in ragione dell’entità delle inadempienze effettive. E questo deve essere fatto da uno stato equo e giusto che non premia con condoni tombali chi esporta grandi capitali all’estero applicando sanzioni risibili o che è sempre tanto disponibile verso la corruzione.
Altrimenti è il rigore imposto a chi non gode di alcun privilegio che diventa la prima arma terroristica.
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Mariangela
Hanno avuto il coraggio di mandarmi una “multa” di 10 euro che con more e contromore secondo loro raggiungeva i 32 euro (compresa la spesa per la raccomandata a carico mio!) .. Ovviamente ho verificato l’errore non era il mio ma che dovevo fare? Ricorso per una cifra ridicola? Avrei speso di + .. e così si è costretti a pagare e come me chissà quanti altri e sti infami si arricchiscono

Raffaele
Ricordiamo che Equitalia agisce secondo leggi e decreti, applicando il codice civile.
perché non ce la prendiamo su chi (Pd e Pdl) quelle leggi e quei decreti li ha fatti o emanati?
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Mauro
Si comincia dagli insegnanti, poi sarà il turno di tante altre categorie di dipendenti pubblici e pensionati. Come in Grecia.
Così qualcuno capirà che far suicidare, chiudere o far scappare le imprese, che sono le uniche che creano ricchezza vera e lavoro vero, fa finire i quattrini di quelli che la ricchezza la succhiano e non la producono.
Finalmente si parla di redistribuzione, l’unica a cui può provvedere lo stato, quella della miseria!
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Redddocotor
Il ministro bocconiano, inetto e incapace, dice “trovi lei quei soldi”. Due piccoli suggerimenti: la portaerei Cavour è in giro per i mari del mondo, 200.000 euro al giorno per quattro mesi: costo 24 milioni di euro. I parassiti hanno appena ordinato 200 auto blu blindate, base d’asta 25 milioni di euro. Cominciamo a tagliare da lì?

AVVOCATI E COMMERCIALISTI

Attualmente in Italia, su una popolazione di quasi 61 milioni di persone, ci sono ben 247 mila avvocati. In Germania il numero dei legali è di 150 mila; in Francia invece è di 20 mila, quanto quelli presenti solo a Roma.
In Italia i commercialisti iscritti all’ordine sono 110.207.
In Inghilterra i commercialisti non esistono nemmeno e così in altri Paesi.
L’Italia non è solo il Paese delle leggi inutili e delle pratiche inutili, ma anche delle figure professionali inutili. Una gigantesca zavorra che andrebbe solo abolita per uno Stato snello e funzionale che peserebbe di meno sulle tasche dei cittadini e sulle casse del Tesoro.

LA BEFFA DEI TAGLI DI 150 EURO AGLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI
tolti e poi resi

Poveri insegnanti! Screditati e maltrattati. Ci mancava anche questa buffonata degli stipendi bloccati, poi decurtati da Saccomanni sotto ordine di Letta di 150 euro al mese e infine reintegrati, dopo l’ondata di reazioni nel Paese.
Letta non fa che dire che mancano soldi, ma si guarda bene dal tagliarli là dove eccedono. Ricordiamo che la legge di stabilità non prevede tagli ai fondi destinati alle scuole paritarie. Il fondo infatti a fronte di uno stanziamento per il 2013 di 500 milioni, nelle previsioni 2014 era sceso a 274 milioni. Con il reintegro contenuto nella Legge di Stabilità pari a 220 milioni, il fondo arriva quasi alla cifra prevista per l’anno in corso, e tocca quota 494 milioni”. “Nella consapevolezza dell’importante compito educativo che esse svolgono!” E invece la scuola pubblica che compito svolge??
In Italia nessun Governo, né tecnico, né di csx né di cdx, ha mai saputo esprimere una politica intelligente sulla scuola. Chi governa la scuola è da tempo il MEF non il MIUR, e il Ministero dell’Economia e della Finanza ha un unico obiettivo: risparmiare e tagliare
E in Italia, ormai si sa ci sono zone di intoccabili come le spese militari, gli abusi dei politici, la Chiesa e altre che invece sono i capri espiatori di tutti i tagli: Scuola, ricerca e sanità.
A causa delle pessime condizioni in cui lo Stato tratta gli insegnanti italiani, abbiamo il 60% di insegnanti donne, troppi anziani, pochi giovani, scarsa meritocrazia, pochi controlli.
La spesa per l’istruzione italiana è la più bassa d’Europa: 4,6% contro una media del 5%.
Non è vero che gli insegnanti italiani sono troppi (lo diceva la Gelmini ma è stata solo una delle sue tante cazzate come quella sui neutrini). E’ vero invece che gli insegnanti italiani sono pagati meno di quelli europei. In quanto al rapporto alunni/insegnanti è perfettamente allineato alla media europea. Magari dovremo addebitare diversamente quelli di religione e di sostegno che altrove pesano sul bilancio di welfare e sanità e non sull’istruzione. Negli altri Paesi sembra che gli insegnanti siano meno solo perché non si conteggiano gli addetti che li surrogano durante l’orario scolastico e che possono essere molti.

Qualcuno dovrebbe spiegarci come mai la legge di stabilità di Letta non prevede tagli ai fondi destinati alle scuole paritarie. Il fondo infatti a fronte di uno stanziamento per il 2013 di 500 milioni, nelle previsioni 2014 era sceso a 274 milioni. Con il reintegro contenuto nella Legge di Stabilità pari a 220 milioni, il fondo arriva quasi alla cifra prevista per l’anno in corso, e tocca quota 494 milioni” “Nella consapevolezza – si dice – dell’importante compito educativo che esse svolgono!” E invece la scuola pubblica che compito svolge??Diseducativo???
Perché uno Stato fallimentare che taglia su tutto ammette però, unico in Europa, 12.000 insegnanti di religione, scelti dalla Curia e con iter privilegiato,? E perché le scuole paritarie constano allo Stato 2,5 miliardi, quando la Costituzione dice con grande chiarezza che devono mantenersi con forze proprie?

DEGRADO DEI MEDIA
Viviana Vivarelli

Oltre alla disinformazione programmata presentata ormai come cifra fissa sui media, dovremmo parlare anche della “deculturizzazione programmata”. Entrambe armi che il Potere (Pd/Pdl) usa per tenere in stato di minorità il Paese.
Lo scopo di Berlusconi è sempre stato quello di trasformare l’elettore in ‘consumatore’, con la manipolazione televisiva, per renderlo manovrabile in politica con gli stessi trucchi ed espedienti usati nel marketing. La differenza tra i due ruoli è abissale: mentre al cittadino si chiedono capacità critiche e di confronto;al consumatore si chiedono funzioni di ricezione e suggestione. dall’attivo al passivo, insomma, con una diseducazione graduale del gusto e della capacità di discernere, che porta alla docilità e alla succubanza.
Di pari passo il Pd, nella sua squallida deriva iperliberista, ha cancellato le qualità culturali e creative di questo popolo per massificarlo su un zoccolo duro di stasi subculturale coatta.
I danni storici sono immani.
Siamo diventati un popolo di consumatori da suburbio, omologati verso il basso, in lenta discesa verso l’apatica rassegnazione al peggio.
Non solo i giornali sono andati gradatamente peggiorando come veridicità dell’informazione e assurdità dei commenti critici, secondo livelli da Minculpop fascista, trasformando la stampa libera in libellismo governativo, ma la televisione in particolare è andata costantemente degradando prima sotto il fascino del mercantilismo berlusconiano, poi sotto il vuoto subculturale dei politici al potere. .
Un tempo il degrado si misurava nelle periferie degli emarginati urbani, ora possiamo vederne gli effetti smisurati nei messaggi televisivi, sempre più artefatti, squallidi, monopolizzati a senso unico, decontestualizzati e tutti ugualmente schiacciati su una bassezza di valori e sensi quale mai si era vista in Italia.
Che attorno a questo immondezzaio ruotino 11.569 parassiti della Rai e 6.000 di Mediaset sconcerta, per la vuotezza dell’innovazione, la ripetitività della filmografia, le carenze della produzione, l’assenza di qualsiasi informazione decente, la degradazione progressiva.
Le due armi fondamentali con cui un cattivo potere tiene in minorità un popolo sono la disinformazione e l’imbarbarimento culturale.
Circa il 2° punto, cito un articolo di oggi su IFQ di Massimo Fini, “La Rai era meglio quando era peggio”.
Ai suoi primi passi la Rai si avvaleva di intellettuali del calibro di Eco,Soldati,Levi, Vattimo. La sx ereditò dalla DC il ‘culturame’ e aveva persino compreso le enormi potenzialità della tv. Bernabei voleva educare il popolo.
Cosa hanno voluto Petruccioli, Tarantola,la Moratti, Lei, Cappon? E stendiamo un velo pietoso sul tipo di ‘cultura’ diffusa da Mediaset!
Vogliamo mettere a confronto i programmi attuali con “Il mulino del Po”, “I demoni”, “La fiera delle vanità”, “Il settimo sigillo”?
In 4 anni dopo il 1968 la Rai trasmise 400 concerti di musica classica, sinfonica e operistica. Ricordate il teatro? Persino ‘Un due e tre’ di Tonazzi era cultura alta a confronto di certi programmi di oggi, in cui il massimo dell’umorismo si ottiene filmando gente che casca.
Credete che per essere un buon cittadino la cultura non serva? Io credo esattamente il contrario. Credo che se ci abbasseranno al livello di bestie, avremo la libertà delle bestie.
Bernabei diceva: “La televisione ha un potenziale esplosivo, superiore a quello della bomba atomica. Se non ce ne rendiamo conto, rischiamo di ritrovarci in un mondo di scimmie ingovernabili”. Rai Mediaset, ai comandi di due partiti non molto dissimili per barbarie hanno creato un mondo di zombi. Forse saranno più facilmente governabili. Ma la civiltà non ne avrà certo giovamento.

L’Italia è ormai, in ogni suo settore, un Paese in caduta libera verso il peggio. Un Paese dominato da orde di politici arroganti, di finanziari da strapazzo, di dirigenti voraci, di parassiti luridi e infami, di giornalisti venduti e cortigiani, di avvocati cavillosi e senza scrupoli. Prim’ancora che dall’economia cinica e spietata del turbo capitalismo, il nostro spirito di libertà è stato corroso dall’infezione morale prodotta da questa gentaglia. E i media, la tv soprattutto, sono la platea dove mandano in onda le loro vergogne.
Se Tangentopoli fu l’apparente reazione di una Magistratura ancora sana alla parte marcia del Paese, possiamo dire oggi che la sua ventata benefica e risanatrice fu totalmente depotenziata e oggi ci ritroviamo una corruzione politica e sociale addirittura maggiore, con leggi che la rendono del tutto impunibile (e l’orrenda Cancellieri in cambio del suo potere personale non farà che aumentarne i danni).
Scrive il procuratore Robledo di Milano: “Dal post terremoto dell’Aquila ai rifiuti del Lazio, la corruzione deborda in ogni parte del Paese, in ogni settore in cui la politica s’intreccia con gli affari. I partiti si danno da fare non per alzare barriere all’illegalità, ma per svuotare le carceri e rendere la custodia cautelare più difficile (Cancellieri). Dovunque metti le mani, t’imbatti in episodi di corruzione”.”I reati dentro la Pa sono aumentati ma le denunce sono pochissime. Quasi nessuno va a raccontare di pressioni e tangenti. La società è rassegnata e non ha più fiducia nella giustizia. La corruzione è aumentata, ramificata, relazionale, funziona ovunque ci siano affari da concludere, soldi da arraffare. Il dilagare della corruzione non è più una patologia ma è la fisiologia del nostro sistema sociale. Dipende da un eccesso di delega, senza partecipazione critica o controllo. I cittadini non fanno più niente, non eleggono più nessuno. Tutti sono nominati dai capi partito. Così una classe dirigente senza storia, senza radici, senza cultura (vd le interviste delle Iene) si è impossessata di un potere senza controlli e ne ha approfittato alla grande. Il problema non sono le leggi che ci sono, il problema è che i cittadini non hanno più voce in capitolo e non fanno niente per averla. Il problema è che è morto il progetto complessivo di una nazione nel prevalere degli interessi particolari. Il popolo se ne frega. E i politici invece di combattere la corruzione pensano bene di assolverla!”.

QUANTO COSTANO I CAPPELLANI MILITARI?

Quanto esce dalle nostre tasche per mantenere i cappellani militari? Quasi 17 milioni di euro. Questa cifra comprende gli stipendi, le pensioni e il mantenimento degli uffici che solo loro pesano 2 milioni di euro l’anno. I cappellani in attività sono 134, I loro stipendi sono equiparati a quelli dei generali, 6 milioni e 300 mila euro. Sulle spese pensionistiche il Ministero della Difesa non dà informazioni Ma dovrebbero ammontare a circa 43 mila euro lordi. I cappellani che sono andati in pensione negli ultimi 20 anni sono 156, dunque l’importo complessivo è di 6 milioni e 700mila euro. Oltre a ciò: i cappellani ricevono stipendi dallo Stato ma possono maturare la pensione in anticipo rispetto agli altri lavoratori dipendenti e rispetto al militare pari grado e non mancano nemmeno casi di baby-pensionati. Il prelato, infatti, che porta a casa la stessa busta paga di un generale di brigata in congedo, ha diritto a una pensione fino a 4 mila euro al mese. Questo nonostante abbia prestato servizio per soli 3 anni. Compiuti i 63 anni, età per la quale un Generale di brigata è collocato in congedo, ha maturato il vitalizio. I radicali hanno proposto che non fosse lo Stato a mantenerli la me diocesi. Ma Fini disse di no. Eppure questa regalia non c’è nel Concordato.


(Vienna)

ILLEGITTIMO COTA, PRESIDENTE LEGHISTA DEL PIEMONTE

Dopo quasi 4 anni, il Tar del Piemonte ha accolto il ricorso della Bresso che si era vista superata da Cota per soli 9.000 voti, quando la Lista “pensionati per Cota” raccolta da Michele Giovine era chiaramente falsificata e aveva portato alla vittoria del leghista 22.797 voti che invece non erano validi.
I Piemontesi torneranno a votare? Cota e la Lega sono furibondi, del resto il pasticcio lo hanno fatto loro e non è che il governo leghista del Piemonte abbia brillato per efficienza ed onestà. I quasi 4 anni di Cota alla guida del Piemonte sono stati aberranti. 43 consiglieri regionali su 60 eletti sono inquisiti per spese pazze. 2 milioni di euro di rimborsi incongrui. Per il solo Cota 592 scontrini sospetti con cui l’allegro Governatore ha scaricato di tutto. Le carte della Procura ribadiscono che ha mentito 115 volte! Il Giovine, autore delle firme false, è rimasto in consiglio fino al 20 dicembre 2012 quando è stato condannato a due anni e due mesi, e allora il suo posto è passato alla sua fidanzata! In meno di 4 anni l’assessore alla sanità è cambiato 3 volte per truffa. Certo è da dire che Cota i suoi uomini li sceglie a sua immagine! E la giunta non è riuscita a far quadrare il bilancio, nonostante la diffida della Corte dei Conti. Del resto Cota è quello che in tv fece capire che non aveva capito nemmeno la differenza tra deficit e debito!
Non passa giorno che non si scopra qualche amministratore leghista con le mani nel sacco. In 20 anni con Berlusconi hanno imparato bene l’arte del rubare e come ci stanno bene loro in Roma ladrona non ci sta nessuno.
Tra le spese pazze addebitate dal presidente leghista del Piemonte Cota e i suoi al popolo italiano anche due paia di mutande verdi, “Modello incredibile Hulk”.
Inutilmente il protervo Salvini fa lo smargiasso tra le ovazioni di capre in delirio, la reputazione della Lega sta sempre più in basso. Ma sulla mutande di Cota Salvini ci mette la faccia.
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170 esponenti del Pd piemontese scrivono:
“Una gravissima crisi istituzionale coinvolge la Regione Piemonte e chiede al Pd un impegno..terminare una legislatura ormai paralizzata e offrire ai piemontesi un programma, una leadership e una classe dirigente in grado di salvare l’ente regionale
Pur nel rispetto del principio della presunzione di innocenza, la conclusione delle indagini sullo scandalo di “Rimborsopoli” ci dà un quadro insostenibile della situazione politico-amministrativa regionale. I fatti contestati dalla Magistratura, che vedono coinvolti il Pres. Cota e larga parte della sua maggioranza in Consiglio regionale (con capi di imputazione che vanno dal peculato alla truffa), si aggiungono alla decisione della Cassazione di confermare definitivamente la condanna penale di Michele Giovine, annullando così i risultati delle elezioni regionali. Una manifesta illegittimità istituzionale (determinata da un’illegalità gravissima,già sanzionata penalmente e in attesa del verdetto amministrativo) si accompagna a una questione morale dai caratteri dirompenti rispetto all’opinione pubblica e al suo giudizio sulla politica e sui suoi protagonisti.
La scelta del Gruppo PD in Regione di dimettersi da tutti gli incarichi istituzionali è un fatto straordinario che dimostra la serietà ed il senso istituzionale del Pd. Le vicende giudiziarie di questi ultimi giorni fanno seguito a 3 anni e mezzo di non-governo regionale:una Giunta e una maggioranza in Consiglio inadeguate e immobili,colpite da gravi scandali,azzoppate da pesanti dimissioni (quelle del “potente” manager-assessore Monferino), con molti e inefficaci rimpasti e riforme (soprattutto sull’emergenza Sanità)annunciate con clamore e poi annullate da continue divisioni nel cdx”
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E poi cosa chiedono?La candidatura di Chiamparino!Chiamparino è renziano,dunque candidabile. Era diventata banchiere in S Paolo facente parte di Banca Intesa. A Torino ha lasciato 8 miliardi di buco. Lo vogliamo allargare a tutto il Piemonte?????

RIDIAMARO :- )

Maurizio Neri
Mutande verdi? Perfette per la figura di merda.
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Edelman
Non se la sentiva di rapinarci a volto scoperto.
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Donlione
Cota si compra un paio di mutande a spese nostre. Un modo elegante per dirci che gli stiamo sulle palle.
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Sbragondragon
Ce l’aveva troppo duro?
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3 civette
Lo trovo coerente, per uno che ha il culo attaccato alla poltrona.
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Miguel Mosè
Mutande verdi? Era il suo piano anti smog.
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Groundwork
Cota si fa rimborsare un paio di mutande color “kiwi”. Io avrei scelto quelle color “kaki”, così per restare in tema.
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Mimo parlante
Ci hanno lasciato in mutande e Cota ha pensato bene di farsele pure rimborsare.
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Wbraffa
Cota si fa rimborsare 40 euro per un paio di boxer Chappy trunks verde kiwi. E poi sarebbe Bossi quello rincoglionito.
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Fede
Regione Piemonte, Cota si fa rimborsare un paio di mutande.
Ultimamente quelli della Lega se la fanno letteralmente sotto.


(Brasile)
http://masadaweb.org



MASADA n° 1507 15/1/2014 VASILIJ KANDINSKIJ: L’ARTE ASTRATTA O ARTE SPIRITUALE

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Blog di Viviana Vivarelli

“L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla e indica il contenuto del futuro”.

In occasione della mostra a Palazzo Reale di Milano delle opere di Kandinskij, che chiuderà il 27 aprile 2014, ho il piacere di riproporvi questo grandissimo pittore russo, che innovò in modo straordinario la pittura moderna, creando l’ARTE ASTRATTA.
La vita di Kandinskij abbraccia un arco di 78 anni (1866-1944), che comprende i mutamenti artistici della fine dell’800 e del primo 900, le due guerre mondiali e due sistemi totalitari: leninismo e nazismo.
Dostoevskij diceva: “La bellezza salverà il mondo” (principe Miškin nell”’Idiota”).
I punti fondamentali dello spirito per Dostoevskij sono ‘la bellezza, il male e la libertà’. E’ chiaro il loro significato etico. E li possiamo prendere a fondamento anche dell’opera di Kandinskij. Nel mondo di Dostoevskij come nel mondo di Kandinskij non può esistere una bellezza scissa dall’etica. Non può esistere un’estetica a sé stante.
Bellezza, Male e Libertà sono forme dello spirito.


L’unione tra salvezza e bellezza, del resto, è fondamentale nella cultura russa, al punto che la parola russa per dire ‘bellezza’, krasotà, ha un significato molto più ampio che in italiano. Del resto si noti che anche la parola ‘mir’, pace, vuol dire anche ‘ mondo’.
La frase di Dostoevskij può essere rovesciata ne “Il mondo salverà la bellezza”, nel senso che noi non dobbiamo solo cercarla ma crearla, compito che spetta all’essere umano in quanto tale, e non al mondo animale.
Noi possiamo vivere nella bellezza in molti modi. La pittura è solo uno di questi.
Vivere nella bellezza significa vivere in armonia con l’esistente.
La bellezza non è solo un modo di vedere le cose, ma un modo di viverle, di respirarle, un’arte spirituale. La bellezza è la via per vedere lo spirito ovunque.
I colori sono solo una delle tante variegazioni dello spirito, come le note nella musica.
E attraverso i colori noi possiamo fare un esercizio magico: contattare ciò che sta al di là della percezione materiale ordinaria. Una di queste percezioni è l’aura, cioè l’energia globale di ogni vivente che si estende molto oltre i limiti del suo corpo visibile.

Quando ricevevo le voci dirette, una di esse fu, al risveglio:
“Alimentiamo la Materia con i colori dello Spirito!”
Svegliandomi, ho visto una bianca luce calda, che si fletteva, come puro atto d’amore, e, così facendo, si variegava, creando i colori dell’iride, le apparenze della bellezza, la moltitudine delle cose. In automatico, ho preso dal comodino un libriccino ancora chiuso che trattava del Buddhismo e ho cominciato a voltare le pagine a caso. A un certo punto mi sono fermata e ho letto: “Il Buddha primordiale concepito come Luce indifferenziata e incolore, a un certo momento si esteriorizza e si manifesta come una vibrazione, per cui esso dà luogo ai colori. Da questa variegatura inizia l’evoluzione, caratterizzata dall’estroversione del puro principio spirituale fino al limite dell’esperienza materiale del mondo.”
Il mio principio guida lo aveva detto meglio.

Ci sono molti modi per fare spiritualità, ovvero per ricercare la fonte profonda di noi stessi e sentire un afflato universale, e uno di questi è la pittura.
Platone diceva: “Il Bello è lo splendore del Vero“, anche se poi, pur essendo un artista, non capiva il bello nell’arte. Un mistico del quinto secolo, lo Pseudo Dionigi Aeropagita, ha scritto: “Dio ci concede di partecipare alla sua propria Bellezza“.
La Bellezza non è spiegabile e non è comunicabile. Partecipare di Dio può essere una astrusità per un ateo, ma anche per un credente è un mistero. E, se ci tocca, è un atto di grazia.
La Bellezza è una chiave di accesso, da una parte agli archetipi profondi che vivono dentro di noi, e dall’altra agli stessi archetipi dilatati come energia del mondo. Quindi la Bellezza è una chiave di accesso per comunicare più profondamente con noi e con l’universo.
Gli antichi Greci avevano colto il legame intrinseco della Bellezza col Bene e avevano creato una parola “kalokagathia”, kalòs kai agathòs, per indicare l’uomo bello e buono, l’unità nella stessa persona di bellezza e valore morale.
L’universo è un oceano di luce in movimento. Noi vediamo i colori e percepiamo i movimenti. Al di là delle forme c’è l’astrazione della luce pura. I colori sono i suoni della luce. La pittura deve cogliere lo spirituale dell’arte. Ecco Kandinskij!
Novalis diceva: “Anche il compimento dell’essere umano è un’arte” . Per compiere quest’arte possono essere necessarie molte vie. L’arte è una di queste.
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Premetto che quello che diremo di Kandinskij, il suo spiritualismo, il suo esoterismo, valgono solo per lui. Se egli crea l’arte astratta, questa poi prese altre vie e altre manifestazioni.
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Fino alla fine del 1800, Occidente e Oriente camminano separati. Ma, a partire dalla fine dell’800, alcuni personaggi della cultura europea, intellettuali, scrittori, poeti, pittori, sensitivi ecc. cominciarono ad interessarsi del pensiero orientale, indiano e tibetano, e lo portarono in Occidente, in Europa prima e in America dopo, dove ebbe grande successo, creando una particolare ricerca esoterica, una filosofia che univa due culture.
Hermann Hesse e Carl Gustav Jung possono essere due esempi di questo nuovo modo di intuire il mondo.

Ma indubbiamente uno dei personaggi più bizzarri al tempo dell’ingresso della visione orientale del mondo in Occidente fu la Baronessa Blavastky, che ne fu promotrice e educatrice.

Helena Petrovna Blavastky era una donna russa molto strana e inquietante, che dichiarava di essere in contatto telepatico con due Grandi Maestri tibetani, conosciuti in un viaggio sull’Himalaya, i quali le mostravano mentalmente antichi manoscritti sacri, con risultati poi verificati di grande interesse. Trasponendo questi manoscritti in inglese e francese e occidentalizzandone i contenuti, la Blavastky compose alla fine del 1800 vari libri esoterici, i quali diventarono famosi e destarono grande interesse nella cultura europea e americana. I testi maggiori furono “Iside Svelata” e “La Dottrina Segreta”, poi “La chiave della Teosofia”, “La voce del silenzio” ecc. per un totale di 14 volumi.
Attorno a lei si raccolse la Società Teosofica (1875), che ebbe molto successo richiamando gli spiriti più colti del tempo e diffondendosi in Europa e negli Stati uniti. La Teosofia presentava una base di principi generici, che potevano essere validi per ogni religione, come la fratellanza universale, il rispetto per tutte le fedi e l’amore per uno stesso Dio. Poi c’erano elementi molto specifici che corrispondevano in parte a un induismo esoterico e occidentalizzato, con elementi come l’aura, i viaggi astrali, il kahrma, la reincarnazione, l’evoluzione attraverso vite successive ecc., che avranno poi molto successo nella società californiana degli anni ‘80 (quella che chiamiamo New age).
Madame Blavatskij era davvero una donna strana. Anche il giovane Gandhi, nel suo soggiorno a Londra, andò ad ascoltare le conferenze della Società Teosofica. E perfino Garibaldi conobbe la Blavatski, che combatté con lui a Monterotondo e Mentana, finendo in una fossa comune colpita al petto da due proiettili e poi salvata miracolosamente.
Alla Società teosofica aderirono personaggi di grande rilevanza culturale come Maria Montessori fondatrice di una nuova pedagogia infantile, il fisico-filosofo David Bohm, che concepì le onde mentali come ologrammi 1), il filosofo Schuré de ‘ I grandi iniziati’, Assagioli creatore della Psicosintesi, Steiner fondatore dell’Antroposofia…e infine uno dei santi più grandi e notevoli del mondo indiano: Krishnamurti. Questi nomi possono dare un’idea del fervore che vi fu alla fine dell’800 e agli inizi del 900, in ordine a un nuovo modo di vedere la vita e concepire l’universo. In questa svolta straordinaria della cultura e della filosofia che apriva l’accesso a un più ampio ordine di conoscenza, Kandinskij fu uno degli apporti più importanti per quanto riguarda l’arte e le sua connessioni col Tutto.
In questa visione smaterializzata dell’Essere che partiva dall’occhio per giungere allo spirito, egli pervenne alla creazione di una nuova arte che è appunto L’ARTE ASTRATTA.

Kandinskij fu un estremo creativo, un grande innovatore e il suo modo di fare bellezza costituì un preciso messaggio rivoluzionario, all’interno dei movimenti spiritualisti del primo Novecento che si diffusero in Europa e in America contro quel positivismo e materialismo radicale che in parte é ancora il paradigma principale del nostro tempo, e aprendo orizzonti nuovi e sconfinati che toccavano tutti i campi della conoscenza umana, dall’arte alla fisica (si pensi solo alla fisica quantistica).

Negli ultimi due secoli, l’Occidente è stato prevaricato dalla scienza, che ha ridotto il mondo al visibile, al tangibile, al misurabile, chiudendolo in parametri ristretti e dimenticando i componenti sottili della realtà, dimenticando l’anima. Proprio per bilanciare questo scientismo solo materialista che ha avocato a sé tutto, sono sorti movimenti che hanno diffuso un pensiero alternativo, spiritualista o esoterico, e tra questi, appunto, la Società Teosofica.

Abbiamo parlato di Spiritualismo ed Esoterismo, due termini importanti per Kandinskij.
Per SPIRITUALISMO intendiamo qualunque concezione religiosa o filosofica che consideri lo Spirito come realtà preminente, superiore alla materia, o riduca la materia stessa a energia spirituale. Gli spiritualisti credono che lo Spirito sia la realtà ultima del Mondo, un’intelligenza superiore che domina tutte le cose e spiega l’intero Universo molto oltre le sue apparenze fenomeniche.

Possiamo distinguere psiche, mente, anima e Spirito.
La PSICHE è l’insieme di tutti i contenuti non materiali dell’uomo (pensieri, emozioni, ricordi, sentimenti, affetti…).
La MENTE è la parte coordinatrice di questi contenuti, che li riporta a un solo soggetto percipiente, usando vari tipi di intelligenze funzionali (intelligenza motoria, percettiva, viscerale, sensitiva ecc.).
L’ANIMA è un principio sottile superiore, che attiene al compito o destino del singolo uomo in una specifica vita e usa la coscienza morale per valutazioni di tipo etico nei rapporti con gli altri o con l’ambiente.
Lo SPIRITO, infine, è un principio ancora superiore che esce dall’individualità per caricarsi di assoluto. Esso conosce gli scopi di questa mia vita nel suo complesso ma la vede anche come prima e dopo, cioè in una dimensione più ampia della vita terrena, sia in relazione alle vite precedenti e successive che in relazione alla vita oltre la vita, o alla vita in relazione al Tutto.
Lo Spirito non è legato alla mia esistenza, ne prescinde, la supera, la vede come farebbe un osservatore esterno collegato all’universo.

Ora: la fisica tratta solo dell’aspetto visibile, sperimentabile e ripetibile delle cose; la psicologia si occupa delle manifestazioni esterne del comportamento; la psicoanalisi cerca le cause e i fini invisibili dell’inconscio; le religioni codificano in sistema una certa idea del sacro; ma l’esoterismo è un’altra cosa (esoteros=interno), è il credere che vi sia una conoscenza segreta aperta solo a pochi iniziati, che si disvela nel Mondo attraverso i segni, i simboli, i riti, gli schemi ermetici, le trasformazioni alchemiche, e crede che il tutto sia praticabile e accessibile solo agli iniziati e incomprensibile per i più.

La società teosofica dava una conoscenza per iniziati, era una forma di viaggio alchemico, cioè trasformativo nel senso di una metamorfosi.
L’esoterismo, come l’alchimia, ritiene che macrocosmo e microcosmo si corrispondano, che la natura sia animata e intelligente, che l’energia si dispieghi attraverso vari livelli che vanno dalle prime organizzazioni elementari della materia fino alle intelligenze superiori prossime a Dio, che sia possibile attuare delle trasformazioni sempre più sottili nell’energia che ci costituisce fino alla metamorfosi più alta dei santi, ed essa crede che tutte le rivelazioni possano confluire, infine, in una cosa sola.
Dobbiamo tener conto di tutto questo, se vogliamo penetrare nell’universo di Kandinskij, fermo considerato che quanto diciamo vale solo per lui o pochi altri e non riguarda altri filoni dell’arte moderna che da lui pure ebbero inizio.

Kandinskij dunque elaborò una propria interpretazione esoterica dell’Oriente, che si legava alla Blavatskij e ai suoi insegnamenti, che diffusero in Occidente concetti confluiti poi popolarmente nel movimento della New Age californiana, dagli anni ’70, ma principalmente alla fine degli anni ’80 (meditazione, channeling, reincarnazione, cristalloterapia, medicina olistica, ambientalismo ecc.)
La Società Teosofica veniva incontro ad un bisogno nuovo e diffuso nel positivismo europeo, una visione del mondo che non riduceva più l’uomo ad oggetto materiale, come voleva la scienza (il corpo morto sul tavolo dell’obitorio), o a un meccanismo deterministico, come voleva Freud (in cui tutto era legato da rapporti semplificati causa-effetto), e non pretendeva di rendere l’uomo un consumatore passivo come vorrà poi il neoliberismo mercatista.
La Teosofia riconosceva e rispettava le caratteristiche più sottili della creatura umana, quelle che sono aperte solo ai sensitivi o ai mistici.

A differenza del mondo occidentale, più elementare e grezzo, la filosofia indiana da millenni aveva studiare l’energia costitutiva dell’uomo e dell’universo secondo schemi sottili di forze e di trasformazioni, non dunque il mondo visibile, il mondo come appare o fenomenico, ma il mondo come lo percepiscono solo i saggi o i santi, i sensitivi o i veggenti, il mondo della realtà sottile e non visibile agli occhi materici.

Già qui vediamo un tentativo di dipingere non i corpi ma le aure.

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(Io: “ Feci un sogno che mi colpì molto. Ero disincarnata e volavo in rettilineo ad altissima velocità in quello che mi pareva il letto secco di un fiume o la metà inferiore di un tunnel aperto verso l’alto. La visione delle cose era molto diversa. Vedevo solo le tonalità alte dello spettro della luce, dall’azzurrino all’indaco e ogni corpo sulle rive mi appariva come circonfuso da aloni successivi di aura, via via più sottili e di sfumatura in scala, sempre dall’azzurrino all’indaco. Questi corpi successivi erano ondulati e oscillavano inserendosi nei corpi aurici dei corpi più vicini, così che il mondo intero appariva come un oceano di energie fluttuanti e comunicanti. Dopo quel sogno, presi a intravedere qualcosa dei corpi aurici delle persone soprattutto attorno alla testa e alle spalle,dove vedevo balenare luci e fiamme che interpretavo a mio modo come modalità psichiche, considerando i colori come indicatori del carattere o di passioni temporanee. Presi anche ad insegnare agli altri come poter vedere almeno il corpo eterico, che circonda ogni corpo per 1 mm e che è il più facile da individuare, semplicemente cambiando le modalità dello sguardo“).

Nel pensiero esoterico l’uomo è una realtà complessa, formata da campi di energia sempre più sottili (i corpi aurici) che irradiano da lui formando un ampio uovo di luce in movimento, formato da strati leggeri via via allargati, ognuno in relazione a un sistema funzionale (chakra), ognuno col proprio equilibrio e sviluppo possibile. E l’uomo può evolversi sviluppandosi in ognuno di questi campi secondo gradi diversi di realtà, andando dal più corporeo al più sottile.
L’esoterismo mostra che anche il male é una energia, non solo il prodotto delle azioni umane, ma una energia a sé stante che può essere vista come un’ombra o una macchia nera (in certi casi come fumo, fuliggine o ragnatela) e così è visualizzata dai veggenti. E così lo dipinse Kandinskij in “La macchia nera”.

L’esoterismo spiega che mentre l’uomo ordinario vede solo la parte densa e grossolana degli esistenti, siano essi alberi, pietre, piante o persone, ve ne sono alcuni che vedono anche la parte energetica, sottile, e la percepiscono sotto forma di vibrazione cromatica, luce colorata in movimento, lampi di luce, flash, vibrazioni. L’universo intero è un oceano di vibrazioni e anche il colore é una vibrazione, un’onda, come il suono, il calore, il movimento.
Il mondo é un insieme di vibrazioni, un insieme di onde, che possono manifestarsi a noi in molti modi, come musica, colore, calore, movimento, Ma queste qualità sono connesse. L’universo intero, al di là della sua manifestazione visibile e materiale, al di là della sua apparenza fenomenica, é un oceano di energia che danza, un mare di onde e di campi energetici che l’uomo, sviluppando capacità paranormali, può percepire come energia fluttuante, uscendo dalla visione ordinaria delle cose.

La Società teosofica insegnava tutto questo e insegnava a leggere il corpo aurico, così come fanno i monaci tibetani e come possiamo imparare a fare anche noi, aprendo una percezione sottile che esiste in ognuno ma è oscurata dalla cultura e dall’abitudine, dall’assuefazione e dal pregiudizio.
In teoria tutti potremmo percepire i colori dello spirito, che indicano anche il male e il bene morali, le patologie del corpo come quelle dell’anima, i cattivi pensieri e addirittura le vite precedenti.

Anche l’Antroposofia di STEINER parlava dell’aura e, con una serie di esercizi psico-fisici affini allo yoga, si proponeva di elevare l’uomo a una conoscenza superiore, che percorre tutti i gradi dalla conoscenza materiale ordinaria fino allo spirito. Secondo Steiner, l’uomo è dotato di un corpo materiale, un corpo mentale e un corpo astrale. Il veggente riesce a vedere il corpo astrale come un’aura
luminosa che circonda il corpo. Kandinskij venne a conoscenza di queste teorie che lo affascinarono e cercò di seguire il percorso antroposofico con la via dell’arte.

Nei dipinti di Kandinskij troviamo l’estrinsecazione artistica di queste credenze teosofiche o antroposofiche. Si pensi a “Dama a Mosca”, di cui fece tre versioni (olio, acquerello e pittura su vetro). Su una strada e davanti a un sole giallo, una dama guarda verso di noi tenendo in mano una rosa enorme e accarezzando un cagnolino su un tavolo. Attorno alla dama c’è un’aura azzurrina, che indica la sua spiritualità. Di lato una macchia nera davanti al sole che indica il male che oscura la luce. La forma rosa è la dolcezza e l’affettività che contrastano la potenza del male.
Anche in “Paradiso” ci sarà una macchia nera che cerca di oscurare la luce.

Attorno alla figura c’é un’aura bluastra indice di indebolimento fisico e psichico, a destra un’altra forma aurica rosa, l’affettività, che cerca di controbattere la potenza della macchia nera del male, la negatività che oscura il sole, fonte dell’energia vitale. L’opera non ha tanto valore artistico quanto simbolico-spirituale. Ogni colore ha un corrispondente psichico, secondo una precisa vibrazione spirituale e una precisa manifestazione dell’energia. É un quadro aurico.

Nel quadrato nero

Nella Teosofia la natura é energia che si dispiega dal gradino più materiale a quello più spirituale, così nel corpo nella scala dei chakra si va dalla parte materiale a quella mentale e infine a quello astrale. Il sensitivo vede tutti i corpi sottili e vede l’aura che cambia i suoi colori a seconda della vita dell’uomo, dei sui pensieri, delle sue intenzioni. Il pensiero può essere tanto forte da produrre vibrazioni che si staccano dal soggetto e può assumere vita autonoma assumendo forme astratte.
Questa teoria é presente anche nell’Antroposofia di Steiner. Kandinskij studia minuziosamente gli scritti di Steiner e ordina in tabelle i significati dei colori. Steiner lo aiuta a trovare la sua via. Egli dice che nel mondo dello spirito colori, suoni e qualità si liberano dall’appartenenza all’oggetto e fluttuano liberi, così egli Kandinskij fa vagare il colore fuori del contorno, rappresentando l’invisibile, i corpi dell’energia, come sono intravisti dai sensitivi.

Il cavaliere azzurro è appunto la spiritualità che lotta per liberarsi dalla macchia nera del materialismo. Kandinskij sentiva fortemente il valore simbolico del nero, aveva un’acuta percezione dei colori e lo soffriva come una minaccia. Sua moglie Nina diceva: ”Fin dalla sua più tarda vecchiaia Kandinskij provò una vera angoscia a mettere del nero sulla tela.

In ogni autentica opera viene a esprimersi un mondo nuovo, mai esistito. L’arte astratta pone accanto al mondo reale un nuovo mondo che esteriormente non ha nulla a che fare con la realtà ma che é altrettanto reale”. Il mondo dell’energia, il mondo dell’invisibile agli occhi“.

Ogni colore é un’onda con una data lunghezza, che esprime una data vibrazione che é allo stesso tempo visibile e psichica, materiale ed emozionale, perché suscita anche un effetto psichico o lo rappresenta. Il colore o il movimento dell’energia hanno una loro simbolica, si esprimono secondo un codice comunicativo alto e i messaggi che se ne ricevono non riguardano solo il corpo materiale o la mente analitica o logico-scientifica ma l’anima, parlano a un livello dell’uomo che é subliminare, inconscio. In Kandinskij troviamo tutto questo: la lettura energetica del mondo, quella razionale e quella spirituale.
I colori o irradiazioni della luce o dinamismi dell’energia formano un universo ‘altro’ che oltrepassa di gran lunga questo, per cui la realtà può essere vista dal sensitivo anche come vibrazione, suono, colore, dinamismo, oscillazione, permeazione… perché il sensitivo é in grado di varcare la soglia che separa il mondo materiale normalmente visibile dalla realtà immateriale, più intensa e più vera.

Un secolo dopo la Teosofia, questa lettura del mondo come vibrazione o movimento, come insieme di campi di forze, disegno o danza, diventerà la visione della fisica quantistica, che soppianterà la fisica newtoniana della materia e Einstein sarà il discrimine tra le due visioni del mondo, pronte ad aprire una terza che supererà anche quella di Einstein.

Dal 1400 ad oggi il percorso dell’arte occidentale é stato segnato da grandi personalità rivoluzionarie, che rompono con la tradizione, innovano lo stile e il linguaggio e permettono allo spirito di comunicarsi in modo diverso: Giotto, Masaccio, Leonardo, Monet, Van Gogh….La rivoluzione di Kandinskij é una delle più eclatanti, al punto che la sua comprensione non é ancora entrata nel gusto diffuso. Del resto i principi orientali diffusi dalla Società Teosofica affascinarono una élite culturale ben precisa e ristretta e anche l’arte astratta risultò difficile e poco divulgabile.
Kandinskij é l’artista rivoluzionario più vicino alla modernità e segna la nascita della pittura contemporanea, la pittura astratta, l’astrattismo, il discrimine tra l’arte ottocentesca e la modernità.
Egli svincola la pittura dai suoi legami tradizionali con l’oggetto, libera l’artista dalla rappresentazione figurativa, per cui si copia la cosa come essa appare o come la si sente e vive, nel suo aspetto esterno e fenomenico, nella sua tangibilità e visibilità, come i sensi la percepiscono. Egli libera lo sguardo dal primo e più facile modo del vedere sensoriale o emozionale, e propone una visione che oltrepassa l’oggetto nella sua materialità, nella sua densità visibile, per aprire la sua percezione spirituale.
L’astrattismo di Kandinskij risponde a una scienza rigorosa, a una codificazione precisa, che Kandinskij spiega nelle sue opere teoriche. L’astrattismo é una vera e propria ‘arte misterica del vedere’, un’arte magica, di tipo sciamanico, che collega il colore allo psichismo come ai dinamismi dell’energia, secondo un’altra vista e in relazione agli effetti che l’energia ha sull’anima.
Così Kandinskij ci coinvolge in una delle svolte più decisive e straordinarie dell’intera storia dell’arte. Con lui inizia un modo nuovo di percepire l’arte, comincia l’arte spirituale, in correlazione con l’era nuova che sta nascendo e che potrebbe essere l’era dello spirito, contrapposta al materialismo tuttora dilagante.
Dal 1600 il razionale ha preso gradatamente il sopravvento sull’Occidente, per arrivare alle aberrazioni attuali di un mondo dominato dalla finanza e dal numero.
Dopo il 1860 l’impressionismo fu il primo modo con cui gli artisti reagirono alle chiusure accademiche, alla sterilità degli stereotipi, alla ripetizione dei modelli artificiali, alla muffa degli studi chiusi e bui, alle stilizzazioni di una borghesia atrofizzata e omologata, per riproporre con irruenza il mondo dei sentimenti, la freschezza della luce, la libertà dell’aria aperta, la gioia della natura, del vento, dei fiori, dell’acqua. L’impressionismo fu la prima rivoluzione in nome dei sentimenti che gli elementi naturali suscitano in noi, luce con luce.
Gli impressionisti bandirono il nero, che aveva dominato negli austeri ed enormi quadri ottocenteschi, per immergersi nella luce, nell’acqua, nel sole. Le parole d’ordine furono ‘luce’ e ‘colore’. Del colore si volle l’immediata impressione di gioia, di freschezza e di piacere che suscita il colore puro nell’occhio. Del movimento si colse col pennello quasi fisicamente il flusso, del vento, delle onde, degli astri. Oggi i quadri impressionisti ci piacciono senza mediazione, sono attuali, piacevoli, facili da leggere, ma le prime mostre destarono reazioni indignate e si gridò allo scandalo. Questo per dire che gli innovatori hanno sempre bisogno di tempo per essere capiti.

Con Kandinskij, che rompeva tutti i paradigmi consuetudinari che contrassegnano l’arte, lo scandalo fu anche maggiore, si oltrepassava l’occhio e il piacere ancora fisico del colore, si superavano i primi immediati movimenti spontanei del cuore e si entrava nella visione paranormale, una percezione ancora più sottile ed élitaria, per cui occorreva un grado di evoluzione in più.

É sorte dei grandi artisti di non essere capiti nel loro tempo e di esprimere ciò che appartiene al futuro; essi sono estranei nelle loro case, perché portano un vento di profezia, un precorrere futuro…per cui é giocoforza che restino incompresi da gran parte dei contemporanei, quando non addirittura osteggiati e derisi perché rompono gli schemi rassicuranti dell’abitudine e del conformismo. L’umanità, diceva Kandinskij, é una piramide dove la massa si accalca ai piani bassi e, via via che si sale, gli spiriti eletti si riducono fino a diventare pochissimi, e c’é come una gerarchia vibrazionale che diventa sempre più rarefatta, per cui i più innovativi si trovano ad essere isolati e incompresi, finché i tempi non saranno maturi ed essi diventeranno ‘facili da accettare’. Ma è opinione di Kandinskij, come di Jung, che malgrado ciò l’evoluzione proceda.

Dice Kandinskij:
La vita spirituale é come un triangolo stretto diviso in sezioni disuguali che tende verso l’alto. Ovunque siamo, il triangolo si muove sempre impercettibilmente verso l’alto“.
Qualche volta al vertice c’é un solo uomo, il suo sguardo é sereno come la sua immensa tristezza. Quelli che gli sono vicini non lo capiscono, irritati lo definiscono un traditore o un pazzo. Così disprezzarono Beethoven che visse solo. Weber disse della Settima Sinfonia: “Le stravaganze di questo genio hanno raggiunto il colmo, Beethoven é pronto per il manicomio. Ma l’artista deve guardare oltre la sua sezione di triangolo, deve essere un profeta che aiuta a muovere il carro inerte. Per questo sarà solo. Se invece non avrà questo occhio acuto tutti lo celebreranno. “

Si pensi a Van Gogh, che oggi é uno degli artisti più quotati, con quadri che valgono centinaia di milioni, eppure Van Gogh fu considerato brutto e grezzo, e in tutta la sua vita vendette un solo quadro per pochi franchi.
Dunque, se ancora non riusciremo a capire Kandinskij, questo andrà a suo merito. É facile capire ciò che é banale, abituale, ordinario, consueto, molto meno ciò che esce dagli stereotipi convenzionali e precorre il futuro.

“La nostra anima si sta risvegliando da un lungo periodo di materialismo e racchiude in sé quella disperazione che nasce dalla mancanza di una fede, di uno scopo, di una meta. L’anima si sta svegliando ma é ancora preda di un incubo. Intravede una debole luce, come un punto in un immenso cerchio nero. É un presentimento e teme che il punto sia un sogno e il cerchio nero la realtà.”

Di solito lo spettatore é quasi incapace di emozioni. Nell’opera d’arte cerca una imitazione della natura a scopo pratico, oppure degli stati d’animo o un’atmosfera”.

I conoscitori ammirano la fattura (come si ammira un acrobata) o gustano la pittura (come si gusterebbe una focaccia). La grande massa gira per le sale e trova le opere ‘carine o meravigliose’.”

La grandezza non ha mai vasto pubblico. Pubblicità e propaganda ideologica si basano su spot banali a effetto immediato, su una massificazione grezza, basica, ma i loro frutti non passeranno alla storia, per quanto sono privi di valore etico e spesso di realtà e di verità.

Kandinskij é il profeta dell’ARTE ASTRATTA, con lui nasce una forma di arte che non era mai esistita prima.
Nulla dell’arte successiva eguagliò i suoi caratteri straordinari, la sua ricchezza formale, la sua potenza d’anima, il suo afflato rivoluzionario, la sua capacità di ‘Vedere’!

Kandinskij vive a cavallo di due secoli, dal 1866 al 1944. E’ russo. Nato a Mosca da una famiglia borghese ma con i suoi viaggi si forma una cultura europea, anche se resta in lui la matrice russa, greco-ortodossa, l’atmosfera sognante delle fiabe, il folklore rutilante, l’atmosfera del villaggio natale. Sopra questa matrice originaria egli costruisce caratteri cosmopoliti e si apre a illuminazioni nuove. Noi siamo ciò da cui proveniamo, ma ognuno di noi porta in sé in germe possibilità di futuro, mondi non nati.

Kandinskij contatta le più grandi personalità artistiche del 900 e il grandioso movimento di avanguardia che rivoluzionerà il panorama artistico europeo.
Dovrebbe studiare legge e diventa anche docente di diritto, ma il suo sogno é dipingere. A 29 anni accade qualcosa che sembra un segno del destino: arriva a Mosca una mostra di impressionisti ed egli resta folgorato davanti a un quadro di Monet: “Covoni alla fine dell’estate”, un soggetto che Monet dipingerà più volte, un’esplosione di gialli, l’impressione che questa messe d’oro crea nel cuore in una calda giornata estiva. Oggi noi siamo abituati a capire un quadro impressionista, ma per chi usciva dai cupi e catacombali quadri ottocenteschi, la vista di colori puri apparentemente messi senz’ordine su una tela, in cui il soggetto non era ben delineato e rifinito e non doveva dare un tetro insegnamento di parabola, doveva produrre un effetto shock, mentre la pittura ottocentesca é tutta costruita in studio. Gli Impressionisti celebravano la travolgente visione della natura osservata nello splendore della luce all’aria aperta. Non più tetri e oscuri soggetti storici e religiosi ma luce, gioia dei colori puri applicati con pennellate libere all’alba e al tramonto, abolizione del bianco e del nero, colori squillanti e gioiosi, nessun dettaglio, macchie vivide, accostamenti vivaci, ombre fatte coi colori complementari, nessun contorno…
Gli Espressionisti seguono, tra il 1905 e il 1930, anch’essi non dipingono il fuori, ma un inconscio personale, viscerale, doloroso, con colori violenti e irreali e pennellate convulse, esasperando la lezione di Van Gogh (Kokoska, Munch, Nolde, Schiele…)

Davanti ai covoni disse Kandinskij: “Improvvisamente, per la prima volta, vidi un quadro, non riconobbi il soggetto e lessi ‘Covoni’ sul catalogo. Il fatto di non aver riconosciuto il soggetto mi sembrò penoso. Trovavo che un pittore non ha diritto di dipingere in modo così poco chiaro… Osservai, con stupore e smarrimento insieme, che non solo la suggestione dell’opera era grande, ma era addirittura indelebile la traccia che essa lasciava nella memoria…l’unico fatto che mi era chiaro era l’intensità della tavolozza, una intensità che mai avevo neppure sospettato, che mi era sempre rimasta nascosta … La pittura ne acquistava una forza, uno splendore favoloso e l’oggetto, inteso come elemento insostituibile del quadro, era screditato”.

Kandinskij ha un’intuizione sconvolgente: può esistere un’arte senza oggetto, che rappresenta l’anima, attraverso il colore puro. Si può fare una pittura in cui parla l’anima e non si mostra l’oggetto. Si può oltrepassare l’aspetto della cosa per rappresentare qualcos’altro, la sua energia.

Ancora accade che Kandinskij entri nel suo studio e sia colpito dalla straordinaria bellezza di un quadro appoggiato alla parete, un quadro che sembra vibrare di luce propria, resta abbacinato, poi si rende conto che é un suo dipinto capovolto.
Poco dopo assiste al Lohengrin di Wagner e comprende di colpo il collegamento tra suoni e colori:

Vidi in spirito tutti i miei colori: essi stavano davanti ai miei occhi. Linee sfrenate, come impazzite, mi si dipingevano davanti. Wagner aveva dipinto musicalmente la mia ora”. ”Vidi in spirito i miei colori”, non con gli occhi fisici, “in spirito”.

La pittura può diventare un’arte astratta, come la musica, che non imita la natura, non riproduce suoni esterni, ma esprime movimenti dell’anima.
Improvvisamente sa cosa deve fare, sposa la cugina Anya, rifiuta la cattedra di legge, e va a Monaco a studiare pittura. La sua vita affettiva é intensa, avrà tre mogli; dopo la cugina verrà una pittrice e poi Nina, figlia di un generale russo.
Monaco é una città d’arte e di boheme, Kandinskij non sa dipingere, frequenta scuole di pittura ed entra in una cerchia di giovani intellettuali pieni di idee rivoluzionarie, che combattono il vecchio mondo improntato a positivismo, materialismo e realismo; vogliono studiare la realtà in modo simbolico, cercare i significati profondi delle cose, oltrepassare l’aspetto superficiale della materia per sviluppare un discorso d’anima, si ribellano ai recinti che chiudono ogni arte in se stessa, inquadrandola in regole codificate, vogliono rompere gli imperativi dei maestri dello stile e creare collegamenti tra arte e arte, riunendo tutte le arti per oltrepassare la forma e individuare nuovi codici per penetrare l’essenza spirituale della realtà. La loro rivista si chiama “Jugend”=giovinezza.
Kandinskij non sa niente di pittura, é solo attratto dal colore, dalle linee, dal movimento creato sulla tela. Si lascia dietro la favolosa Russia molto amata, una terra che avrà sempre nel cuore, e porta con sé una cassetta di colori che non sa usare, ma sente che musica, pittura e anima sono una cosa sola, ‘devono’ essere una cosa sola. Il mondo é un universo armonico di bellezza che comunica tra le sue parti in vari modi, l’una é l’eco dell’altra. I sensi non sono separati, le arti non sono separate, l’anima é una, il sentire é uno. Se Kandinskij vede colore sente musica, se sente musica vede colore. Cerca analogie tra le arti, usa la mente analogica che collega e unifica. Mentre le scienze sono centrate sulla mente logica che separa e individua, Kandinskij usa l’analogia come linguaggio globale che crea corrispondenze. L’era nuova sarà connotata proprio da questo: le correlazioni tra parti del reale vissute non dall’emisfero razionale ma da quello analogico. L’intuizione che coglie l’unità del mondo, la fusione della bellezza.

A Monaco l’ambiente culturale è molto stimolante. Kandinskij fonda una scuola e apre una galleria d’arte, dove espongono pittori rivoluzionari come Toulouse Lautrec, Signac… pittori nuovi che la gente ordinaria naturalmente non comprende. La gente ride di quello che non capisce o lo attacca cercando di distruggerlo, perché tutto quello che é più avanzato del nostro capire ci fa sentire oscuramente inadeguati e dunque menomati, sorpassati.
Inizialmente Kandinskij produce opere impressioniste, veloci e romantiche, opere folcloristiche che raccontano la Russia lontana, i villaggi sperduti, i cavalieri medievali, le fiabe, i sogni dell’infanzia… Intanto si interessa di metafisica, esoterismo, teosofia, letteratura, occultismo, simbolismo… tutte discipline che riguardano l’anima. E si chiede: come si può collegare tutto questo con la pittura? Come si può oltrepassare l’apparenza delle cose per rivelare l’essenza interiore della vita?
I dipinti dei primi anni del secolo sono paesaggi eseguiti a spatola, all’inizio ombrosi, e poi di una intensità quasi fulva; dipinge anche temi fantastici derivanti dalla tradizione russa o dal medioevo tedesco.

Questo periodo è caratterizzato dalla sperimentazione tecnica, in particolare dell’uso della tempera su carta scura, per dare l’illusione di una superficie illuminata da dietro in trasparenza.

A 36 anni conosce la pittrice Gabriele Munter che diventa la sua seconda compagna, e con lei viaggia nel Mediterraneo, nel deserto africano, nei boschi europei, cercando l’energia dei colori.

É molto colpito dalle lezioni di Rudolf Steiner, anche lui Teosofo e fondatore dell’Antroposofia. Steiner gli insegna la psicologia dei colori, l’effetto che ogni vibrazione, ogni lunghezza d’onda esercita su di noi. Nel 1919 Steiner aveva aperto la sua prima scuola a Stoccarda dove applicò i suoi studi sugli effetti dei colori. Scriveva Steiner: «Si deve poter pensare attraverso i colori e le forme, così come attraverso i concetti e pensieri».
Nella Teosofia si parlava di chakra. Ognuno di essi ha varie corrispondenze: lunghezze d’onda, colori, suoni, emozioni, effetti funzionali fisiologici….

Kandinskij esprime le sue idee sul colore in un libretto profetico: L’ELEMENTO SPIRITUALE NELL’ARTE, che rivoluziona il mondo della pittura.
Abolisce i contorni, lavora col colore puro. Sente il suo lavoro di pittore come quello di un pioniere che apre una nuova era. Il Cavaliere azzurro sarà il simbolo dell’anima nuova che lotta contro la macchia nera del materialismo. Lotta tra luce e oscurità.
Inizialmente prepara opere eterogenee: schizzi, xilografie, stampe colorate, linoleum, pitture su vetro di Baviera, quadri sul folklore russo. Come altri pittori russi dipinge illustrazioni romantiche e fiabesche: cavalieri leggendari, cupole d’oro..

In “Coppia a cavallo”, cromatismo e puntini, le impressioni naturalistiche sono ridotte all’essenziale. Appaiono elementi di fiaba, risuona la musicalità del paesaggio russo.

Comincia a produrre opere migliori, più interessanti, composizioni libere con calde esplosioni cromatiche.
A 43 anni (1909) compera una casa a Murnau, nell’alta Baviera, e vi si stabilisce, il paesaggio é bellissimo. Nel “Paesaggio di Murnau” il colore é violento, la pennellata molto forte crea un forte dinamismo. Gli oggetti si trasformano in vento, forza e passione.

Kandinskij non sa realmente dipingere, non ha dote né talento. Lavora rapidamente e supera tutto quello che fa per andare avanti, la sua é una ricerca ininterrotta e i quadri iniziali sono le incompiute tappe di questa ricerca.
Ha molti amici stimolanti: FRANZ MARC, PAUL KLEE, HANS ARP, AUGUST MACK….
Dipinge “Autunno in Baviera”, “Paesaggio con torre”. “Vecchia città”. Vi compaiono alcuni simboli fissi del suo immaginario: campanile, torre, montagna, cupola, troika, carrozza, tromba, falce, serpente, arcangelo, cavaliere…

Notiamo la forza elementare del colore, l’oggetto che pian piano si rarefà, il colore denso e fantastico che reinventa il mondo. Diceva: ”Creare un’opera é creare un mondo”.
In “Montagna” la relazione col mondo esterno si dissolve nel fantastico. Abbiamo una fiaba misteriosa, la montagna é là ma sembra irraggiungibile, mentre il cavaliere a cavallo galoppa senza tregua e due figure fantasmatiche statuarie sembrano fisse in contemplazione. É come se il quadro dicesse: vano é galoppare furiosamente verso la montagna del sacro.

Fino alla fine del decennio, le pitture di Kandinskij denotano una gran tendenza all’appiattimento per l’intensità equivalente delle aree di colore e la superficie rilucente che distrugge ogni illusione di profondità. La serie di quadri di fantini in competizione comincia nel 1909 e in essa la linea dell’orizzonte si va gradualmente sradicando, come del resto ogni altro riferimento spaziale.

Kandinskij frequenta il salotto di una pittrice aristocratica russa, che accoglie artisti russi e celebrità di passaggio come Diaghilev o Eleonora Duse. Si parla di esoterismo e simbolismo ed egli precisa i criteri dell’arte astratta. É qui che nasce la Nuova Associazione degli artisti di Monaco, artisti che tendono all’essenziale.
La mostra del 1910 (Braque, Derain, Vlaminck, Picasso…) trova una critica feroce e vere minacce da parte del pubblico. Ma lui non deflette. Non cede nemmeno quando l’associazione si sfascia perché gran parte dei membri non riescono a seguirlo nelle sue idee troppo audaci e lo attaccano furiosamente, va avanti per proprio conto. L’artista é questo, un uomo che ha una fiamma e che non lavora per vincere, per essere il primo, per dominare, ma per realizzare ciò che deve. Solo i narcisisti vanno avanti solo in base ai risultati, perché considerano solo il successo, la loro via é scelta in vista del successo quindi dell’io e del piacere, perciò sono inaffidabili e pericolosi perché agiscono solo per se stessi, spinti dall’egoismo, pronti ad accettare qualunque compromesso pur di vincere, con molta ambizione ma poca anima. Ma gli uomini veri spesso non hanno nemmeno il successo, restano soli, sono contrastati o abbandonati, non cercano l’applauso, sfidano l’incomprensione, e non per questo si arrendono, perché sono mossi da qualcosa che trascende loro stessi, che dipende dall’anima. I carrieristi seguono la massa per averne potere, i geni e gli idealisti sono soli.

Non si deve cercare un’arte che sia figlia del suo tempo, sarebbe senza avvenire, sterile, e morirebbe appena cambia il tempo. La vera arte deve possedere una stimolante forza profetica, capace di esercitare un’influenza ampia e profonda….L’artista deve illuminare la profondità del cuore umano “.

Il genio non segue i sondaggi, non si adegua ai gusti di tutti, precorre i tempi, non é convenzionale, é paradossale.
Le forme pittoriche di Kandinskij cominciano a muoversi liberamente nello spazio, la tavolozza trova l’accordo fondamentale di rossi-gialli-blu. Abbandona case, chiese e monti, gli oggetti spariscono per divenire puri pretesti formali e cromatici. Forma e colore si fanno più indipendenti, scompare ogni fedeltà naturalistica per una libertà totale. La pittura non vuole essere più copia della natura.

Nel 1910 produce il suo primo acquerello astratto, dove nelle macchie più scure predominano due colori, il rosso e l’azzurro, che evidentemente considera relazionati perché si trovano sempre insieme.

Dopo il 1910 arrivano le composizioni autonome, che lasciano libero gioco alla gioia delle più varie associazioni, linee curve, sviluppi dinamici…la rappresentazione cede il posto all’improvvisazione, il titolo del quadro può essere un numero. É nata l’arte astratta. Oltre le tre dimensioni tradizionali ce n’é una quarta che é il tempo (é lo stesso periodo in cui Einstein ci parla della relatività e della geometria-spazio-tempo), ma Kandinskij ci parla di una quinta dimensione, quella psichica e il quadro cessa di rappresentare oggetti esterni per diventare rappresentazione dell’anima.
L’artista affronta la pittura astratta attraverso tre gruppi di opere, che anche nelle loro denominazioni indicano il legame dell’arte di Kandinskij con la musica: “impressioni“, “improvvisazioni” e “composizioni“.
Impressioni sono i quadri nei quali resta ancora visibile l’impressione diretta della natura esteriore; improvvisazioni, quelli nati improvvisamente dall’intimo e inconsciamente; composizioni quelli alla cui costruzione partecipa il cosciente, definiti attraverso una serie di studi. Kandinskij dopo questo passaggio, non ritornerà mai più alla pittura figurativa.

Impressioni

Improvvisazioni

Composizioni

Nel 1911 Kandinskij e i fedele amico Franz Marc fondano il gruppo del Cavaliere Azzurro (der Blaue Reiter), con Mack, Klee, Kubin, Munter…, e preparano l’Almanacco.

In “Improvvisazione XIX“, per la prima volta Kandinskij è affascinato dal colore puro, che sarà il colore del cielo e chiamerà la sua opera “Il suono azzurro”..

La Improvvisazioni sono molte, esse rappresentano eventi mentali, psichici. Ricordiamo “Quadri di una esposizione” di Musorgskij, di cui Kandinskij fece la scenografia.

La prima esposizione ha luogo a dicembre, nella galleria Thannhauser di Monaco. Nello stesso anno pubblica Lo Spirituale nell’Arte. Nel 1912 viene pubblicato l’almanacco con le opere di Kandinskij e Marc, ed ha luogo la seconda esposizione del Blaue Reiter nella galleria Hans Goltz. Nello stesso anno si tiene la prima mostra personale di Kandinskij nella galleria Der Sturm di Berlino. I temi preferiti di Kandinskij in questo periodo sono violenti e apocalittici, e traggono origine dalle immagini religiose popolari di Germania e Russia. Prima del 1912 il suo lavoro è già passato per diverse evoluzioni produttive.

Nel 1913 quando dipinge Linee Nere già non si può più parlare di astrazione a partire da un soggetto; il colore e la linea hanno assunto tanta autonoma espressività da non seguire più un modello prestabilito. Opere come questa sono le prime realmente astratte.

Il percorso di Kandinskij verso l’astrazione trova giustificazione teorica in Astrazione e Empatia di Wilhelm Worringer, pubblicato nel 1908. Worringer argomenta che l’usuale gerarchia di valori, basata su leggi rinascimentali, non è valida per considerare l’arte di altre culture; molti artisti creano dalla realtà ma con un impulso astratto, cosicché le ultime tendenze dell’arte si trovano in società meno materialiste

Nel 1914 viene allestita una mostra personale alla Galleria Thannhauser a Monaco e nel “Kreis fur Kunst” a Colonia. Kandinskij esegue quattro grandi murali per la villa di Edwin A. Campbell a New York.

Dovevano passare parecchi anni prima che io arrivassi al convincimento che la natura e l’arte hanno finalità organizzative e storiche diverse…questa convinzione mi liberò, mi spalancò nuovi mondi.. Tutto ciò che era morto cominciava a vibrare.. mi mostrava la sua più intima essenza, la sua anima nascosta, che tace più spesso di quanto non parli. Così ogni punto in riposo, ogni punto in movimento (linea) diventava vivo, mi apriva la sua anima. E ciò mi era sufficiente per afferrare con tutto il mio essere, con tutti i miei sensi, la potenzialità e l’esistenza dell’arte, di quell’arte che oggi si definisce astratta” .

É un periodo frenetico di attività, interrotto dallo scoppio della prima guerra mondiale.
Cos’é il cavaliere azzurro? L’azzurro é il colore preferito di Kandinskij ed é anche il colore della pittura simbolista di fine ottocento, per la sua forza evocativa; si pensi all’intenso pastello blu oltremarino di Redon, al fiore mistico di Novalis, al gruppo russo simbolista della Rosa Azzurra. Il blu o azzurro é un colore massimamente spirituale, nel sistema esoterico rappresenta il 5° chakra, l’ingresso nella fascia superiore, il centro della comunicazione, dove le energie della parte inferiore del corpo emergono, in forma sublimata, simbolica. Il blu o azzurro é il colore dell’anima, colore di trasparenza come l’acqua e il cielo, il più immateriale dei colori e il più profondo, l’occhio vi si perde e trova la sua pace. Se entrate in una chiesa che ha vetrate azzurre, immediatamente percepite una dimensione di infinito, il cuore si calma, l’anima si distende, i pensieri diventano più sereni. L’azzurro può salire per gradi impercettibili verso il bianco o scendere verso il blu quasi nero, per questo Novalis dice che é il colore dello spirito che può salire a Dio o discendere nella materia. Se dipingete un albero o un cavallo in azzurro si trasformeranno in creature immaginarie, irreali, con un effetto sognante, destabilizzante. L’azzurro é la strada del soprannaturale, dell’inconscio, del sogno.

Più l’azzurro é profondo, più richiama l’idea di infinito, suscitando la nostalgia della purezza e del soprannaturale.. se precipita nel nero acquista una nota di tristezza struggente, affonda in una drammaticità che non ha e non avrà mai fine”.

Ogni epoca ha i suoi colori prevalenti, il mondo bizantino é oro pallido e verdastro, il 1200-300 ha pallidi toni terrosi, l’800 é cupo e nero, l’inizio del 900 si presenta multicolore, colore ritrovato.

Marc inizia a dipingere fantastici animali fatati e Kandinskij progetta la sua prima opera astratta, il “ Primo acquerello astratto”, 1910, dove non ci sono più oggetti e figure, ma uno spazio fluido, amniotico, in cui galleggiano forme libere che si contraggono e si dilatano.
Questo é il primo spazio interiore della storia della pittura.

Nell’Almanacco Kandinskij scrive: “Quando la forma non é espressione esterna di un contenuto interno, non si serve più lo spirito libero (il raggio bianco) ma la barriera pietrificata (la mano nera)”.

Ecco il simbolismo dell’anima, la luce bianca che é Libertà, Verità, anima, la macchia nera che é materia, sostanza cupa e profonda, prigione.
É proprio degli artisti guardare quello che mille uomini hanno guardato con indifferenza e ‘vedere’ qualcosa che nessuno prima aveva mai visto, questa é la scoperta del nuovo, questa é la mente paradossale.
Purtroppo la sua Associazione non ebbe vita facile, fu dilaniata non solo dalla critica e dal pubblico ma anche dalla violenta opposizione di parte dei membri.
Il Blaue Reiter é come il S. Giorgio dell’arte che combatte contro il drago del conformismo, é la forza dell’anima che cambia le vecchie prospettive e chiama l’artista a un nuovo impegno spirituale. La bellezza é un mistero che solo la creazione artistica può far affiorare dalle profondità dell’anima.

Bozzetti per l’almanacco

Il cavaliere arriva al galoppo sopra un cavallo bianco col mantello al vento, (già nel 1903 appariva come una piccola freccia azzurra in un campo giallo simile ai Covoni di Monet.
Ma l’idea portante era nata molto prima: nel 1889 in Russia Kandinskij entrò in una casa, in una stanza piena di colori, con la stufa, le icone, la lampada, e molte stampe coloratissime che raccontavano di un leggendario cavaliere, egli restò abbagliato sulla soglia, quando finalmente la oltrepassò fu come se entrasse in un dipinto. Capì allora come fosse possibile entrare in uno spazio d’anima, uno spazio psichico che poteva essere proiettato fuori, espresso così che anche altri lo visitassero.

Per anni lottai con tutte le forze per attrarre lo spettatore dentro il quadro, perché vi si mescolasse e ne diventasse parte.”

Non si poteva diventar parte degli scuri quadri accademici, ma un quadro astratto non é un elemento decorativo, chiede che tu lo penetri, che danzi la sua canzone, la sua energia mette in moto la tua, é energia vivente, allo stesso modo della musica che ti fa sentire qualcosa anche se non la sai descrivere.

Malgrado gli attacchi della critica ufficiale, Kandinskij aveva ormai una posizione di primo piano nella pittura di avanguardia. Il suo gruppo era disomogeneo per stile e ideologia, perché egli rifiutava ogni schema a priori, e aveva creato una libera associazione di artisti dalle tendenze più diverse, dal linguaggio esplosivo, pervasi da una forte visione interiore. C’erano anche degli espressionisti, che affrontavano il disagio sociale dell’Europa tra le due guerre e si confrontavano con la tenebra, col malessere del mondo, (vedi “L’urlo” di Munch); la loro era un’opera di denuncia sociale, mentre Kandinskij e i suoi amici usavano colori selvaggi, pieni di luce. Ciò che importava era che l’arte non fosse più imitazione, copia o conformismo, convenzione, stilizzazione, ma rappresentazione interiore, libertà, spirito.
La sua violenza infantile scompigliava ogni gioco e liberava le potenzialità del colore e della forma. Come disse Arp: “Stelle di zolfo e papaveri fioriscono sulle labbra del cielo”.

Quando scoppia la prima guerra mondiale, il grande amico di Kandinskij, Franz Marc, parte per la guerra e poco dopo muore. Aveva detto che, come la fede in Dio aveva assunto spiritualità negando i vecchi simulacri, così la fede nei colori avrebbe guadagnato interiorità e purezza.

In “Paradiso”: qualche casina, qualche mano o accenno di figura, ma ormai non conta più il racconto o una scena di realtà. Colori e linee creano un insieme armonizzato, pulito.

In “Improvvisazione V” entriamo in un mondo di forme ormai libere, con molto movimento, ondeggiamento, ampie curve e linee che si intersecano, un acquario interiore caotico ma con un proprio senso.

In “Improvvisazione VI” la realtà oggettiva é scomparsa. Le forme hanno una loro autonomia e creano un gioco di rimandi mosso e dinamico.

Immagine con l’arco nero” ha linee e superfici di grande violenza, pianeti e guizzi, un pathos cosmico. In “Quadro con arco nero” ritroviamo il cavaliere ormai del tutto astratto col suo arco nero che come una vera arma trancia rosso e azzurro. Il rosso é energia espansiva, il blu energia introversa, secondo due polarità opposte. La macchia viola in alto é sintesi dei contrari e con grande forza riequilibra l’insieme. Dalle tensioni organizzate scaturisce l’armonia.

Diluvio” é drammatico. Forze turbolente e selvagge si scatenano in uno spazio sconvolto. É il quadro di una catastrofe.

In “Improvvisazione XII. il suono azzurro” tutto é mosso, eppure stabile. I suono del cielo irrompe sulla Terra come una cascata. Ci sono uccelli e altri animali. Molto movimento. Colore e forma si separano, il colore non é circoscritto da una linea, la composizione é fortemente musicale. Un gruppo di figure é trasparente, come fossero fantasmi o ectoplasmi. Il pittore non vede loro ma i loro corpi invisibili, le loro energie.

Nel quadrato rosso” il mondo psichico si organizza in modo più razionale. Elementi geometrici diventano gli strumenti di un nuovo linguaggio. Si entra nel disegno matematico del mondo.

Giallo rosso azzurro”, forme regolari geometriche, insieme a linee e curve e elementi fantastici. La parte razionale di Kandinskij si unisce a quella volatile e intuitiva. Sembrano gruppi di energie di diversa natura in dialogo tra loro. Un quadro dialettico.

Slancio temperato”: di nuovo esseri embrionali, microorganismi dalla lunghe branchie o anse su uno sfondo statico, qua malinconico, azzuro-viola, con qualcosa di spento e funereo.

Kandinskij studia la pittura come un linguaggio a sé stante, con le proprie leggi interne e il proprio codice espressivo, in diretto rapporto con la coscienza, lo spirito, il pensiero di un artista completamente estraneo dalla realtà esterna e non pronto a denunciarla come gli espressionisti.
Per lui il pittore, l’artista, deve essere guidato solo da un principio: la necessità interiore, un grande concetto, caposaldo della teoria spirituale dell’arte.

Lo spirito umano é avvolto in veli così fitti che solo pochi uomini riescono a vederlo in trasparenza.” “Ci sono epoche intere che negano lo spirito perché gli occhi degli uomini non riescono a vederlo. Una mano nera é sui loro occhi. É la mano dell’odio, del male. Chi odia cerca in tutti modi di frenare il raggio bianco, che é l’evoluzione, l’elevazione.

La Società Teosofica aveva rotto un tabù europeo: che la religione cristiana avesse la priorità e fosse l’unica via della salvezza, e aveva auspicato lo studio e il rispetto delle altre religioni, le quali tutte manifestavano in forme diverse uno stesso Dio. Col suo contatto con l’Oriente avevano sfatato un altro pregiudizio: che la cultura occidentale fosse l’unica possibile, superiore a tutte le altre. Kandinskij trasponeva questo concetto in pittura, uscendo dai moduli tradizionali per cui solo alcune forme d’arte erano accettate e si rifiutava, per es., l’arte dei popoli cosiddetti primitivi. L’Almanacco, che fu il punto saliente del gruppo del cavaliere azzurro, fu un volume collettivo e misto che metteva insieme diverse produzioni artistiche. Marc e Kandinskij lo presentano con entusiasmo come il documento fondamentale dell’arte moderna. Era un tentativo libero, fuori da ogni schema, di costruire un panorama di valori espressivi, che univa El Greco a Cezanne, Picasso e le sculture di legno del Borneo, l’arte popolare russa e i rilievi egizi, i disegni dei bambini e quelli dei malati di mente, la musica di Schoenberg e Webern. Il testo rompeva con tutte le regole separative arbitrarie affermando che l’arte é un linguaggio interiore senza confini, assolutamente libero, con cui l’uomo può dare forma visibile al mondo interno. La pittura dà forma allo spirito, la pittura é musica, la pittura é energia in movimento. L’arte spetta di diritto all’uomo che esprime se stesso.
La nuova arte astratta lascia vibrare l’anima, Kandinskij non si occupa tanto di pittura quanto di anima, non tanto di arte quanto di spiritualità. La pittura parla il linguaggio indeterminato della musica. Egli si collega a tutte le arti, crea correlazioni, associa colori e suoni, sente il mondo in modo empatico e globale. Vive l’arte in ogni sua forma come espressione globale dello spirito, che meglio si esprime là dove non é costretto da una forma, non è assoggettata a una regola. Lo spirito é ovunque e occorre riconoscerlo con l’occhio dell’anima.
Sull’almanacco scrive anche Schoenberg, e con lui Kandinskij prepara uno spettacolo pittorico e musicale insieme: “Il suono giallo”. Doveva essere un’opera d’arte totale, di musica, colore, luce, movimento, danza, parola, che legava tutti i sensi. Nessuna trama, ma sei quadri: da uno sfondo scuro emergono le luci positive di mondi nuovi. Il teatro si fa evento cosmico.
I suoi amici amano le commistioni, le poesie in prosa, lui fa pieces teatrali che intitola “Suoni”, mentre Schoenberg chiama i suoi pezzi musicali “Colori” e, in nome delle corrispondenze, teorizza un suono-colore. Schoenberg vuole mettere nella musica lo spazio della pittura, Kandinskij vuole mettere nella pittura il tempo della musica. L’amicizia tra i due é profonda.

Kandinskij scrive all’amico che la nuova arte sarà prodotta da dissonanze. Sono entrambi d’accordo che: “L’arte é un segreto che parla attraverso un segreto.”
Non si tratta di dipingere la musica o di musicare la poesia, ma di arrivare a una interazione tra tutte le arti. L’astrattismo sarà dunque ritmo sonoro e luminoso. É nata un’arte nuova con forme “che non significano, non rappresentano né ricordano nulla, ma che eccitano l’anima così profondamente e fortemente come sa fare solo la musica” (August Endell). Scriverà poi: “Le diverse arti si confrontano ma l’arte più astratta é la musica. Sono secoli che la musica non imita la natura ma esprime il mondo interiore dell’artista. Il musicista non imita né rappresenta, ma manifesta se stesso. Il pittore deve seguirlo, realizzare le stesse potenzialità, in modo astratto, matematico, armonico, cercando il proprio ritmo. Nasce di qui il valore che si dà alla ripetizione della tonalità cromatica, al dinamismo dei colori.”

Impressione IV-Gendarme”.
..

1) Su Bohm cito: “Bohm con Pribram elaborarono una teoria basata su una descrizione in termini matematici dei processi e delle interazioni neuronali capaci di leggere le informazioni che si presenterebbero sotto forma di onde, per poi convertirle in schemi di interferenza e trasformarle in immagini tridimensionali. Noi non vedremmo gli oggetti “per come sono” (in accordo con quanto messo in luce dalla teoria della relatività generale), ma solamente la loro informazione quantistica. Secondo Bohm, nell’universo esisterebbe un ordine implicito (implicate order), che non vediamo e che egli paragona ad un ologramma nel quale la sua struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte, e uno esplicito (explicate order) che è ciò che realmente vediamo; quest’ultimo sarebbe il risultato dell’interpretazione che il nostro cervello ci offre delle onde (o pattern) di interferenza che compongono l’universo. Secondo tale ipotesi, il principio di località risulterebbe perciò falso. Poiché Bohm riteneva che l’universo fosse un sistema dinamico e quindi in continuo movimento, e siccome con il termine ologramma solitamente ci si riferisce ad una immagine statica, Bohm preferiva descrivere l’universo utilizzando il termine, da lui creato, di Olomovimento.” (Wikipedia)
..
(Continua nella seconda parte: LA TEORIA DEI COLORI DI KANDINSKIJ)

http://masadaweb.org


MASADA n° 1508 16/1/2014 LA TEORIA DEI COLORI DI KANDINSKIJ-PARTE SECONDA

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Blog di Viviana Vivarelli
PARTE SECONDA

Kandinskij ama il simbolismo, é appassionato di testi esoterici e segue Madame Blavatsky, l’occultista russa che affascina la cultura europea. Morice dice che “Ogni vero poeta é un iniziato” e anche scienziati come Poincaré o i coniugi Curie o Lombroso sono affascinati dallo spiritualismo. Kandinskij legge testi di teosofia, cromoterapia, occultismo, spiritismo, simbolismo, si interessa dell’aura e dei fenomeni energetici sottili, di cui la Blavatsky parla seguendo le teorie orientali.

LO SPIRITUALE NELL’ARTE” é scritto nel 1911, un piccolo testo che diventò subito famoso, non é organico ma è molto deciso e diventa il manifesto di una generazione. Riprende le osservazioni di Steiner sul colore e gli scritti della Blavatsky. Farà seguito: “Punto, linea, superficie”.

Mi resi conto che l’arte non é una questione di elementi formali ma di un desiderio interiore che determina prepotentemente la forma”.

L’uomo parla all’uomo del sovrumano, questo é il linguaggio dell’arte”.

Ogni opera d’arte nasce come nasce il cosmo, attraverso catastrofi che dal fragore caotico degli strumenti formano una sinfonia“.

Nei quadri di Kandinskij abbiamo epilessie di molecole, guerre cosmiche del colore, apocalissi improvvise, in un disordine violento, tragico, inquieto, come se il colore fosse il suono dei mondi che si fanno o si disfano.

La vita dell’artista é una vita complessa, aristocratica, le sue opere daranno allo spettatore sensibile emozioni sottili, inesprimibili a parole.”

L’arte é una componente fondamentale della vita spirituale e questa é un movimento ascendente e progressivo, complesso, chiaro e preciso. É il movimento della conoscenza, può assumere varie forme ma conserva sempre lo stesso significato interiore, lo stesso fine.”

Noi abbiamo il dovere di andare avanti col sudore della fronte, inciampando, cadendo… poi arriva un uomo visionario…che vede e fa vedere.“

L’arte é un aspetto fondamentale della vita spirituale e la vita spirituale, nonostante le epoche di decadenza, é una continua ascesa verso la libertà dalla materia. “

L’artista che usa la sua energia per soddisfare esigenze basse inganna se stesso e gli altri.”

I periodi in cui l’arte non ha grandi uomini sono periodi di decadenza spirituale. In queste epoche silenziose e cieche gli uomini danno importanza solo al successo esteriore e alla materialità. E salutano come grande impresa ogni progresso tecnico che giova solo al corpo. Le energie spirituali allora sono sottovalutate o ignorate. I pochi che hanno ideali sono considerati anormali.”

Eppure, nonostante l’accecamento, il caos e la caccia spietata, il triangolo spirituale procede lentamente ma irresistibilmente verso l’alto.”

Oggi siamo nel dogma materialistico, famoso il motto di Virchow: “Ho sezionato molti cadaveri, non ho mai trovato un’anima.” Oggi gli uomini riconoscono solo ciò può essere pesato o misurato“ “Ma il prossimo cammino avrà luogo nel regno dell’immateriale.”

Quando i sostegni di religione, scienze e morale sono scossi, l’uomo distoglie lo sguardo dall’esteriorità e lo rivolge a se stesso. Allora la svolta inizia dall’arte. Quando si rinuncia alla dimensione esteriore, convenzionale, si può scoprire la bellezza che sta dentro, essa segue una sola legge: la necessità interiore.

Poiché l’uomo guarda solo le cose esteriori e non é abituato alla bellezza interiore, quando la trova può trovarla brutta. Ma l’artista rinuncerà alla bellezza convenzionale, guarderà solo all’espressione dell’io.”

Si comincia cercando qualcosa nell’oggetto, Cezanne dipingeva una tazza da thé e la trasformava in un essere animato, portava le nature morte a essere vive, esprimendole spesso in forme astratte, matematiche, armoniche. Cezanne non rappresenta una mela, un uomo, ma una forma, una immagine, e in quella manifesta il divino.”

Picasso sperimenta sempre se stesso, con audacia fa balzi incredibili e i suoi seguaci restano sempre indietro, incapaci di seguirlo e capirlo. Spezza la materia in parti solide che ricompone nel quadro, non ha paura di nessun mezzo, se il colore lo disturba lo butta a mare. “

Matisse é il colore, Picasso la forma, due grandi vie per una sola meta.”
..
Gli elementi principali dell’arte di Kandinskij sono:

-L’ENERGIA: il mondo come vibrazione-colore ovvero gli effetti psichici dei colori

-LE FORZE: il mondo come dinamismo ovvero il movimento dell’energia

-LA SPIRITUALITA’ e RAZIONALITA’: l’anima e il disegno matematico dell’universo ovvero il mondo come Spirito e come geometria.

Abbiamo coppie di colori opposti:
bianco-nero
rosso-verde

blu-giallo
arancione-viola

Ogni colore suscita il suo sentimento. Le varie tonalità corrispondono a stati d’animo sottili inesprimibili a parole
Rosso e blu: creano un contrasto spirituale. Questo accordo appare alla fine del Medioevo e nel Rinascimento (si pensi alle Madonne: veste rossa, manto azzurro, Terra e Cielo) .
Lo spettatore deve solo mettersi davanti a un quadro e lasciare che esso gli dia
un impatto emotivo e sentimentale. In genere l’uomo é superficiale, non ama essere profondo, preferisce arrestarsi alla superficie delle cose perché é meno faticoso, ma se resterà sulla superficie della vita come troverà la bellezza?
La forza di un quadro si sente come un movimento psichico, un suono puro che ci attraversa. Emozione viene da e-moveor, qualcosa si muove da… L’emozione é danza dell’energia, é vita. L’arte è la nuova danza, la danza del futuro. Il significato interiore del movimento é l’elemento fondamentale della danza. Dobbiamo gettare via la bellezza convenzionale che é un movimento inutile e dannoso. La vera opera d’arte nasce dall’artista in modo misterioso, enigmatico e mistico. Staccandosi da lui acquista una sua personalità e si fa indipendente con un respiro spirituale e una vita concreta, diventa un aspetto dell’essere.
L’artista segue solo se stesso, usa le forme e i colori che gli servono; la pittura non é l’inutile creazione di cose che svaniscono nel vuoto, é una forza che ha un fine e deve servire allo sviluppo dell’anima. Se l’arte si sottrae a questo compito rimane vuota. Se l’anima dell’artista é viva non ha bisogno di teorie o tecniche, trova da sola quello che ha da dire, qualcosa che l’artista in quel momento nemmeno conosce. Il fine deve giungere inaspettato all’artista stesso. Meditazione, composizione, costruzione, realizzazione sono solo fasi preliminari, poi qualcosa arriva all’improvviso. L’unica misura della bellezza é la grandezza.
Il quadro é un evento.
La pittura astratta non nasce dalla ricerca formale della bellezza ma dalla urgenza di significati. L’artista deve avere innanzitutto qualcosa da dire. Egli non ha alcun obbligo, non c’é nessun dovere in arte, e tuttavia l’astrazione può essere uno strumento importante nella ricerca della spiritualità.

Kandinskij lega l’opera d’arte a una dimensione spirituale.
Il colore ha un “effetto fisico”, sensoriale, e un “effetto psichico” dovuto alla vibrazione spirituale prodotta sull’anima.
La vista può associarsi ad altri sensi. Il colore ha un odore, un sapore, un suono.
Il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto, l’anima è il pianoforte.
Kandinskij usa i colori come un alchimista medievale avrebbe usato i suoi componenti magici.

I colori sono note, il quadro uno spartito.”
Ogni colore é un suono interiore.”
L’occhio é attratto subito dai colori caldi e chiari: il rosso cinabro attira come una fiamma, il giallo limone ferisce l’occhio come uno squillo di tromba, l’occhio si fa nervoso e irrequieto e cerca riposo nel blu o nel verde.”

Ogni colore produce un effetto psichico, emoziona l’anima in un modo diverso, e l’effetto si ripercuote sugli organi di senso che risuonano ognuno a suo modo per risonanza, come quando certi strumenti musicali risuonano appena uno di essi suona (effetto diapason)”.

Ci sono colori pungenti o lisci, o caldi o freddi o liquidi o compatti o profumati.”
Giallo squillante é la nota bassa del pianoforte, lacca di garanza scura é la voce da soprano.”
Secondo la cromoterapia i colori hanno effetti sull’organismo.”
Il suono musicale giunge direttamente all’anima e vi trova un’eco perché l’uomo ha una musica in sé.”

Sarà il sentimento a guidarci, a far sì che scegliamo il mezzo e il fine, l’arte deve seguire solo la necessità interiore. L’artista deve esprimere se stesso e può farlo con qualsiasi forma. Non deve cercare uno stile. Solo se l’arte esprime una necessità d’anima, avremo qualcosa che non é legato al tempo, non consiste in qualcosa di esteriore e superficiale ma é la radice delle radici. “

L’artista sarà sordo alle teorie, terrà fissi gli occhi solo sulla propria vita interiore. Si parte dal sentimento. La teoria, la tecnica non possono creare l’anima, non sono nulla. Conta solo l’anima, ma essa si deve esercitare, come il corpo, se la trascuriamo diventa impotente. Ciò che nasce da una necessità interiore é bello.”

Consideriamo dunque il colore da solo e lasciamolo agire. Esso può essere: caldo o freddo, chiaro o scuro. Di qui 4 suoni principali: caldo-chiaro, caldo-scuro, freddo-chiaro, freddo-scuro.”

Un colore freddo si allontana. ”
Un colore caldo si avvicina a chi guarda

Kandinskij lega i colori ai suoni di strumenti musicali

I colori primari sono giallo, blu, rosso. I colori secondari derivano dalla mescolanza di due primari e sono arancione, verde, viola.
Il punto di riferimento per i colori caldi è il giallo, quello dei colori freddi è l’azzurro.

I colori in sé. I colori e i suoni

La prima coppia fondamentale é giallo-blu, una coppia caldo-freddo, che ha in sé due movimenti, in fuori, in dentro”.

Il giallo è follia vitale, prorompente, irrazionalità cieca; è come il suono di una tromba, e indica eccitazione “è come una forza dinamica che tende verso lo spettatore, al punto da diventare insopportabile. La visione diretta del giallo rende ansiosi, emozionati e eccitati. Un giallo intenso é come il suono acuto di una tromba. Non lo si sopporta più di tanto .(“Quadro con macchia rossa”)

Se si prende un cerchio giallo e uno blu, il primo si allarga verso l’esterno (centrifugo), il secondo si muove verso il suo centro (moto centripeto).“
Se il giallo é sporcato dal blu, si spegne, perde salute, diventa verdognolo, perde vigore come un uomo malaticcio e assente, psicologicamente può rappresentare follia, irrazionalità, delirio (vedi l’aura verdognola), malato che getta le sue cose per terra e aggredisce la gente, estate morente che dilapida assurdamente i suoi gialli.
Il giallo non diventa mai profondo, può diventare solo acuto ” (nei test psicologici é il colore del disturbo nervoso).
Un quadro giallo emana un calore spirituale.”

L’arancione é un movimento che irradia verso l’esterno, colore di grande energia, uomo sicuro della sua forza, pieno di salute, come la campana dell’Angelus o una viola che esegue un largo.”

Quando il rosso si ritira nel blu nasce il viola che tende ad allontanarsi da chi guarda. É un rosso spento che ha qualcosa di malato e triste, per i Cinesi é segno di lutto (come i paramenti sacri prima di Pasqua)“
É il suono del corno inglese, le zampogne o il fagotto.
Viola e arancione si ottengono sommando rosso a giallo o a blu, e sono colori instabili, quando i colori si mescolano tendono a perdere l’equilibrio, come funamboli.“

Il colore che Kandinskij ama di più é il blu, colore che si allontana dallo
spettatore, lo volge al suo centro, colore del cielo, gli dà un senso di quiete.
Più é chiaro, azzurro, più é sereno e calmo.““Un quadro blu scuro risulta freddo.”

L’azzurro è silenzioso come un flauto solitario. Il blu é un violoncello. Il blu scuro è grave come un contrabbasso o un organo. L’azzurro è il colore del cielo. Quando è intenso suggerisce quiete, quando tende al nero è drammatico. Mischiato con il giallo è depressivo.”

Il rosso è caldo, vitale, vivace. Più è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità ed energia. Il rosso scuro è più meditativo come una tuba. Il rosso risveglia in noi l’emozione del dolore.
Il rosso é dilagante e caldo, agisce sull’interiorità in modo vivissimo, é irrequieto, mobile, ha una energia immensa, é agitato, pieno di fervore, ma rivolto dentro di sé, introverso, le sue variazioni sono molte con effetti diversi. Il rosso che contiene giallo dà un senso di forza, energia, tensione, determinazione, trionfo, é il suono della fanfara, forte assordante, ostinato.”
“Il rosso medio é come una passione che arde senza scosse, una forza sicura.”
“Se mescoliamo il rosso col blu lo priviamo di sonorità e significato, lo facciamo diventare freddo, sporco, tragico (rosso violaceo). “
“Il rosso freddo (lacca di garanza) può diventare profondo con le velature, allora diventa più passionale, come qualcosa di mimetizzato ma vigile pronto a esplodere, come un violoncello grave e appassionato, se é chiaro (salmone) é come i toni alti e chiari di un violino, i toni gioiosi delle campanelle dei cavalli si dicono in russo ‘suoni color lampone’
.”

Il rosso più il nero produce il marrone. Kandinskij non ama il marrone, lo considera un suono ottuso, poco dinamico, duro, eppure anche questo colore può produrre una bellezza interiore, sorvegliata, controllata.

Poiché il nero é il colore che ha meno suono, su uno sfondo nero qualsiasi colore diventa forte e preciso. Sul bianco invece ogni colore si spegne, prende un suono debole o si dissolve. Per es. il rosso cinabro sul bianco si spegne, ha un suono opaco e impuro, sul nero acquista una forza vivissima. Il giallo chiaro sul bianco sparisce, sul nero ha un effetto potente, si stacca dallo sfondo e balza agli occhi.”

Il grigio é silenzioso e immobile, ma la sua é l’immobilità senza speranza.”
Più diventa scuro più accentua la sua desolazione e dà un senso di soffocamento, se diventa più chiaro comincia a racchiudere una segreta speranza. Il grigio viene fuori da verde + rosso, passività più attività, ma la passività vince.”

L’arancione è energia e movimento. Se è vicino al giallo è come il suono di una campana.”

Il verde è statico, calmo. Se tende al giallo acquista energia, giocosità. Se tende al blu diventa pensieroso, meditativo. Ha i toni ampi, caldi, semigravi del violino.
Kandinskij non ama il verde, lo considera una mescolanza di blu giallo che avvilisce entrambi.

Un quadro verde é passivo e inerte.
Nel verde blu e giallo sono nascosti, come energie paralizzate“. ”Il verde é luogo privo di dinamica, dove nasce la quiete e la passività. Il verde assoluto é il colore più calmo che ci sia, non esprime gioia né tristezza, non chiede, non desidera. La sua proprietà é l’assoluta mancanza di movimento, va bene per le anime stanche ma dopo un po’ viene a noia. Se abbiamo dei quadri verdi finiamo col non vederli più. Il verde finisce con l’annoiare (effetto passivo), é come una mucca grassa e inerte che continua a ruminare guardando il mondo con occhi indifferenti. É il colore dell’estate quieta e appagata. Se ci mettiamo del giallo prende forza, se uniamo del blu diventa serio e pensieroso Il verde é come i toni calmi e gravi del violino.”

Il bianco è il silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità; è la pausa tra una battuta e l’altra di un’esecuzione musicale, che prelude ad altri suoni.
La seconda coppia é bianco-nero (chiaro-scuro)“
Anch’essi si avvicinano e si allontanano ma in modo rigido
Anche il bianco se si sporca e diventa grigio perde vigore e diventa passivo e malaticcio come il verdognolo. “
Il bianco é un non colore, gli Impressionisti non usano nessun bianco, é simbolo di un mondo in cui i colori della vita sono scomparsi, un mondo così alto rispetto a noi che non ne sentiamo alcun suono. Sentiamo solo un immenso silenzio come un muro freddo e invalicabile, indistruttibile, infinito. Il bianco ci colpisce come un immenso silenzio. É un non suono, simile a una pausa musicale. É il silenzio prima della creazione, il nulla prima dell’origine. Forse la terra risuonava così nel tempo bianco dell’era glaciale. Il bianco é un universo che deve nascere.”

Il nero é un nulla senza possibilità, un suono senza voce, é come la morte del nulla dopo che il sole si é spento, come un eterno silenzio senza futuro e senza speranza, é la pausa finale nella sinfonia dopo cui tutto é terminato, oppure é l’inizio di un nuovo mondo (in questo senso può esprimere la distruttività dell’adolescente che deve distruggere il mondo vecchio per edificarne un nuovo), il circolo é chiuso (la tradizione indiana dice che il tempo si avvolge su di sé in cerchi, ogni volta che un cerchio si chiude si apre un nuovo mondo, la fase distruttiva é necessaria per aprire una nuova costruzione. Il nero é spento come un rogo arso completamente.“

Il dinamismo dei colori.
L’energia del colore poi può avere un doppio movimento: “orizzontale” o “radiante”.

Il giallo ha un movimento radiante, avanza verso lo spettatore, ha poi un movimento centrifugo perché si allarga verso l’esterno.

L’azzurro ha un movimento orizzontale all’indietro, si allontana, si distacca da chi guarda, e ha un movimento centripeto, come di immersione in sé.

Il grigio è statico e fermo come il verde, indica quiete, ma mentre nel verde è presente, seppur paralizzata, l’energia del giallo che lo fa variare verso tonalità più chiare o più fredde facendogli recuperare vibrazione, nel grigio c’è assoluta mancanza di movimento, che esso volga verso il bianco o verso il nero.

Il marrone si ottiene mischiando il nero con il rosso, e risulta ottuso, poco dinamico.

Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, la pausa, la stasi. Ma fa risaltare qualsiasi colore.

I colori e la forma

La composizione pittorica è formata da colore e forma. Se un colore viene associato alla sua forma, accentua le emozioni. Il giallo ha un rapporto privilegiato con il triangolo, il blu con il cerchio e il rosso con il quadrato.

I colori e l’orientamento delle forme

Molto importante è anche l’orientamento delle forme. Per es. il quadrato su un lato è solido e statico; su un vertice è instabile e gli si assocerà un rosso caldo, non uno freddo e meditativo. La composizione di un quadro non deve rispondere ad esigenze puramente estetiche ed esteriori, deve essere coerente a una necessità interiore. Il bello non è standardizzato ma è ciò che risponde ad una necessità interiore, che l’artista sente come tale
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PUNTO, LINEA, SUPERFICIE

Il punto è statico, la linea è dinamica. Può essere orizzontale; verticale, diagonale. Può essere spezzata, curva, mista. I singoli suoni possono essere mescolati tra loro; più la linea è variata, più cambiano le tensioni spirituali che suscita: drammatiche se è spezzata, più liriche se è curva. Anche lo spessore cambia: può essere sottile, marcato, spesso, variabile.

“Non solo il colore é suono ma anche la forma crea suoni. La forma ha un suono interiore, ha un contenuto interiore, la forma é spirituale.”

Un triangolo giallo, un cerchio azzurro, un quadrato verde hanno effetti diversi sull’anima.”

Se la forma singola ha un suono limitato, più forme messe insieme creano una sinfonia“.

”Le bagnanti di Cezanne” é costruito tutto attorno a un triangolo, per questo le proporzioni umane sono alterate e i corpi si tendono e si torcono per creare la forma astratta, le membra sono spinte verso l’alto come per un tumulto interiore e diventano sempre più leggere e dilatate.”
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Ricordiamo qualche fatto biografico.
Nel 1913, allo scoppio della prima guerra mondiale, torna in Russia lasciando per sempre la sua compagna Gabriele Münter che rimarrà a Murnau. Resta a Mosca 8 anni, fino al 1921. Dopo la Rivoluzione di ottobre, svolge un lavoro amministrativo per il Commissariato del Popolo per l’Educazione; tra i progetti di questo organismo c’è la fondazione di vari musei e la riforma del sistema scolastico nei riguardi delle Scuole d’Arte.
Nel 1914 viene allestita una mostra personale a Monaco e a Colonia e fa quattro grandi murali per la villa di Edwin A. Campbell a New York.
Il 1º agosto scoppia la prima guerra mondiale e si rifugia in Svizzera con Gabrielle Munter.
Nel 1917 sposa Nina Andreevsky, figlia di un generale.
Nel 1921 lascia la Russia assieme alla moglie e si trasferisce a Berlino. Lavora come insegnante al Bauhaus. Con l’avvento del nazismo, viene accusato di bolscevismo, è costretto ad abbandonare il paese e a trasferirsi a Parigi.
Nel 1937 a Monaco viene realizzata la celebre mostra sull’Arte Degenerata, con cui Hitler condanna le nuove avanguardie artistiche. Nella mostra compaiono circa 50 opere di Kandinskij, poi vendute a basso costo all’asta ad acquirenti stranieri.
Nel 1942 Kandinskij dipinge la sua ultima grande tela, “Tensions delicate

La sorte degli innovatori è di non essere capiti, ma, se il sistema in cui vivono è totalitario, rischiano di essere perseguitati. Al tempo di Kandinskij c’erano in Russia il leninismo e in Germania il nazismo. E’ ovvio che entrambi i sistemi avversarono l’astrattismo, come arte degenerata, in quanto esso rappresentava un’arte spirituale, dunque una forma di libertà, che è sempre risultata inaccettabile da parte di un totalitarismo. Perciò Kandinskij, come aveva dovuto fuggire dal leninismo, così dovette fuggire dal nazismo.
Nel ‘33, quando il nazismo andò al potere, il Bauhaus fu chiuso nel 33 e Kandinskij dovette fuggire a Parigi, mentre in Germania le sue opere vennero sequestrate. Ottenuta poi la cittadinanza francese nel 39, continuò a creare anche sotto l’occupazione tedesca. .

Azzurro cielo” fu dipinto proprio nell’anno dell’occupazione nazista di Parigi.. E’ un quadro dolcissimo che rappresenta una fuga dagli orrori della guerra, una evasione dell’anima. Il mondo é spezzato dalla catastrofe. Il nazismo ha invaso la Francia e sembra che tutto sia perduto. nell’immane sciagura Kandinskij crea un’oasi rarefatta di pace. In un cielo azzurro simile a un acquario sognante si librano, come sospese, fuori dal tempo e dallo spazio, creaturine biomorfe, esili coloratissime, giocose, minuziose come giocattoli eleganti, che con la loro nitidezza e politezza isolano dall’orrore. Quando la psiche rischia di essere travolta dagli eventi insostenibili, dipingere in modo accurato e in piccolo aiuta l’anima a ritrovare il proprio centro interiore. L’azzurro crea un effetto di quiete e le strane creaturine magiche e fragili sembrano evocare un mondo lieve di pace e giochi.

Kandinskij morì a 78 anni, il 13 dicembre 1944, quando Parigi era liberata dagli alleati e la guerra stava per finire.
Le opere della vecchiaia lo mostrano ormai come un gigante, con una magistrale dominanza dei mezzi pittorici, attraverso cui mostra serenità e ironia.
Nel buio

In “Accento in rosa”, abbiamo grande rigore formale, equilibrio di cerchi e quadrati, grande finezza espressiva. Il caos tempestoso delle origini é qui scandito con grande razionalismo. Si noti che quasi tutti i cerchi sono contornati da un’aureola.

Aveva scritto:
L’arte é grande solo se é in diretto contatto con le forze cosmiche e ad esse si subordina. Queste leggi si sentono, senza quasi che ce ne accorgiamo, se ci si accosta alla natura non dall’esterno ma in profondità; la natura bisogna non limitarsi a vederla ma viverla.”

L’arte astratta é una delle più straordinarie invenzioni di tutti i tempi. Un’arte rivoluzionaria, che unisce passionalità a equilibrio, ragione e sentimento, intuizione e riflessione, rigore e emozione.

L’arte rimane muta solo per coloro che non sanno ascoltarla”. “La testa é una parte necessaria e importante del corpo umano, ma solo se é in rapporto organico col cuore e col sentimento.. senza questo rapporto la testa é fonte di tutti i pericoli e di tutte le corruzioni”,

Ricordiamo con Tolstoj che aveva detto: “Cos’é l’arte? L’arte non é una forma di piacere o di intrattenimento ma un organo della vita e del progresso dell’umanità”.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1509 23/1/2014 LA PROPOSTA RENZI-BERLUSCONI

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Blog di Viviana Vivarelli
(Nelle immagini foto di WALTER CHAPPELL. Mostra a Modena)

E’ il tempo del rusco” (A Bologna si definisce ‘rusco’ l’insieme dei rifiuti urbani).
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Così comincia la terza Repubblica. Alla quarta toglieranno la parola ‘Repubblica’.
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“Ci sono mille modi di suicidarsi. Balzac scelse il caffè, Verlaine l’assenzio, Rimbaud l’Etiopia, l’Occidente la democrazia, e Guevara la giungla”. (Jean Cau)
Il Pd ha scelto Renzi.
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Il premio di maggioranza era incostituzionale. E RESTA!
Le liste bloccate erano incostituzionali. E RESTANO!
Le nomine dall’alto erano incostituzionali. E RESTANO!
Peggio ancora: si intende abolire il potere e l’eleggibilità del Senato!
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Lupinot
Ficiru paci li cani e li lupi
poveri pecori e meschini i crapi

(Fecero pace i cani e i lupi
povere pecore e povere capre).

Prima condanna di Berlusconi
E gli hanno fatto fare il sistema elettorale
Alla seconda condanna riscriverà le tavole della legge
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Ci truffano con la balla che occorre governabilità.
Questa storia della governabilità ce l’hanno propinata in tutte le salse.
Ci mancava ora la salsa renziana.
E sempre qualche gonzo abbocca
Appena ieri ci hanno convinti: “Votato il maggioritario e avremo governi stabili!” E infatti si è visto….!

Lo dice anche Flores d’Arcais.
Berlusconi è un furbo di tre cotte.
Ieri ha fregato il furbissimo D’Alema con la bicamerale.
Oggi frega il furbissimo Renzi col papellum.
A conti fatti, con questa legge liberticida, il Pd può perdere le elezioni.
Non è ancora nato chi frega Berlusconi:
nel patto tra due ladroni ce ne sarà sempre uno che verrà fregato dall’altro.
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Martin Eden
EPITAFFIO PER MATTEO
Accese nuove speranze. Lo cremarono“.
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Non sprecate il vostro suicidio: ammazzate prima qualcuno che vi è odioso”. (Marcello Marchesi) Ogni riferimento a Berlusconi è puramente casuale.
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“Alice aggiunse”Per favore potresti indicarmi la strada per uscire di qui?”
“Tutto dipende dove vuoi andare”rispose il Gatto.
“Non mi interessa tanto dove..”replicò Alice.
“Se è così allora non importa molto quale strada tu prenda” disse il Gatto.
“Purché arrivi in qualche posto”aggiunse Alice con spiegazione.
“Oh, puoi essere certa di arrivarci..”disse il Gatto “E’ solo questione di camminare molto a lungo”.

(Alice del paese delle meraviglie, Lewis Carrol)

L’aula vuota per l’autodifesa della De Girolamo che si finge ‘ingenua’ per mascherare la sua rapinosità.
Il decreto svuotacarceri della Cancellieri che libera anche i mafiosi.
Il voto sulla sfiducia alla stessa rimandato alle calende greche.
L’attacco insulso e assassino della Lega al Ministro Kyenge nel silenzio atrofico del Parlamento.
Il vergognoso patto Berlusconi/Renzi nella sede del Pd.
E’ tutto un rimbalzare di pagine vergognose per la storia d’Italia, che cacciano istituzioni e partiti in un buio inferno di illegittimità e di ignominia.
Non esiste cittadino onesto che non si senta rivoltare lo stomaco davanti a questi esempi di iniquità e spudoratezza. I disonesti, al contrario, ne traggono linfa per rinforzare il proprio attaccamento al male. Ma nessun Peron, Hitler, Franco, Pinochet, Stalin, Milosevic.. sarebbe mai andato al potere se non fosse stato mantenuto e sostenuto da una massa di cittadini ciechi, collusi o criminali.
..
Il disgusto rotola, scivola, irrompe, travasa
Il Paese muore nel marciume del potere
e il potere si accentra nelle mani di sempre meno persone
tre, due una …
una in attesa della dipartita della dipartita dell’altra
col totalitarismo che avanza
nel silenzio di un parlamento abbrutito, irretito, ricattato, succube, colluso
nell’ignoranza un popolo dove milioni di persone
sono milioni di vittime
di cui non importa niente a nessuno
e che non hanno nemmeno pietà o conoscenza di se stesse.

Sartori: «L’Italicum di Renzi è un pasticcio su un pasticcio, la minoranza diventa maggioranza. Il doppio turno funziona solo se concorrono i partiti con i loro leader e non le coalizioni. Le preferenze sono manipolabili le liste brevi però sono a loro volta una truffa. Questo Italicum annovera una serie di toppe messe l’una sull’altra, tutte sbagliate. Da tempo sostengo che è falso che il maggioritario determini il bipartitismo nel nostro Paese. Il Mattarellum ha prodotto una quarantina di partiti, alcuni composti da un persona sola (ma il porcellum ha portato a 120 partiti!). Quanto al premio di maggioranza che scandalizza tanti, ricordo che quando la Dc provò ad inserirlo nel 1953 su impulso del presidente del Senato, Meuccio Ruini, le sinistre gridarono alla legge truffa. Ma in quel caso il premio scattava per un partito che aveva già avuto il 50 più uno dei voti! Dunque nessuna truffa: ingrandiva la maggioranza che però aveva già dimostrato nei numeri di essere tale. Ora invece si stanno inventando sistemi che trasformano la minoranza in una maggioranza: si ripete la truffa. E’ un meccanismo demenziale! Il doppio turno funziona solo se i partiti si presentano da soli e non in coalizione. In modo che ogni forza politica presenti il suo candidato migliore per accedere al 2° turno: davvero così si offre all’elettore la possibilità al secondo turno la possibilità di scegliere. Invece nell’Italicum i partiti che vanno da soli vengono penalizzati con soglie di sbarramento fino all’8% mentre chi si coalizza viene premiato. Una assurdità che va contro ogni logica!»
.
Dunque, nella sede del Pd, due cinici avventurieri, uno decrepito e l’altro ruspante, ed entrambi pregiudicati (uno meno perché non ha avuto ancora abbastanza tempo per delinquere ma già condannato per danno erariale) si sono accordati per dare la botta finale alla democrazia italiana, diminuendo ancor più i poteri del Parlamento che è il rappresentante diretto dei cittadini, ed eliminando l’elezione diretta dei senatori così come hanno già fatto coi presidenti di Province, con l’intenzione di indebolire la democrazia e di accentrare tutto il potere nelle mani di un presidente forte, che manderà a gambe all’aria l’equilibrio dei poteri e avvierà l’Italia ad un nuovo peronismo, lasciando invariate le ruberie della casta partitica e beffando alla grande il popolo.
E la massa di parlamentari, corrotti e ormai agonici, li sosterrà, dando loro i voti, alla faccia della democrazia, della civiltà e del bene di 60 milioni di Italiani!
Napolitano lo senti il boom?? E’ la democrazia che si é schiantata per terra!

In Italia non c’è la democrazia ma una feroce dittatura, stemperata e annacquata dal fatto che nel nostro paese nessuno rispetta la Legge e quindi i cittadini non se ne rendono conto“. (Arnoldo Foà)
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Un delinquente trova sempre dei delinquenti che lo sostengono, come trova degli illusi che proiettano su di lui le loro illusioni, sforzandosi di non vedere i suoi errori in nome di quelle.
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Renzi si accorda nella sede del Pd con un pregiudicato condannato per reati gravissimi contro lo Stato e in attesa di condanna per altri reati gravissimi contro la persona, perché, dice, “rappresenta una forza di peso del Paese”.
Ci chiediamo se a breve ci sarà anche un accordo nella sede del Pd con i capi delle tre mafie, mafia, camorra e ‘ndragheta, che “rappresentano anch’esse “una forza di peso nel Paese”. E a quando un accordo con la P2? Rappresentano tutte “forze di peso del Paese”!
Ma, se a livello parlamentare e governativo, accordarsi con pregiudicati deve essere ritenuto accettabile perché conveniente, perché poi la stessa cosa deve essere un reato a livello di semplice cittadino? Esiste il reato di collusione mafiosa, ed è punito duramente, ma se quel reato lo commette un politico e lo camuffa da patto politico, allora diventa lecito? Ma quale esempio di etica personale e civile stano dando costoro??
Cuperlo, in rotta con Renzi, si dimette da presidente del Pd. Gli si obietta ironicamente: “Ti sei dimesso perché Renzi ha parlato con Berlusconi. Perché non ti sei dimesso quando il Pd ci governava insieme?”.

Mariuccia
I Compromessi Sposi”.
..
Corradino Mineo
Quanta fretta, ma dove corri; dove vai
se ci ascolti per un momento, capirai,
lui e il gatto, ed io la volpe, stiamo in società
di noi ti puoi fidare…
Non vedi che è un vero affare
non perdere l’occasione
se no poi te ne pentirai
non capita tutti i giorni
di avere due consulenti
due impresari, che si fanno
in quattro per te!…

..
Appena ieri Renzi diceva:
«Dobbiamo liberarci dalla scimmia Berlusconi che è sulla nostra spalla». (2009)
«Berlusconi è il passato, io parlo del futuro. Nei prossimi giorni andrà in pensione». (2011)
«La pagina di Berlusconi in questo paese è chiusa per sempre ed affidata
al giudizio della storia. A me interessa il futuro». (2012)
«Caro Silvio, non sono in vendita. Se hai tenuto le porte aperte per me, chiudile pure». (2012)
«Dobbiamo smetterla di parlare di Berlusconi, noi dobbiamo dare risposte agli italiani». (2013)
«Per Berlusconi è game over». (2013)
E’ proprio uno che quel che dice fa!!?

Non si possono immaginare due sistemi più antitetici:

Il M5S : occorre restituire al popolo la sovranità e il diritto di scegliere le preferenze
Renzi : candidati nominati dall’alto dai soliti capipartito esattamente come prima

Il M5S: occorre aumentare la democrazia permettendo ai cittadini di scegliere e controllare gli eletti
Renzi: eliminiamo le nomine democratiche dei senatori come il Pd ha eliminato quelle dei presidenti di provincia (più poteri ai capipartito) e indeboliamo vieppiù il Parlamento

M5S: le leggi sono una cosa serie e devono essere decise dai cittadini nell’interesse del bene comune
Renzi: aboliamo il doppio esame di Camera e Senato e facciamo leggi rapide votate solo dalla Camera e provenienti dal solo capo del governo con diminuzione dei poteri del Parlamento

M5S: via i pregiudicati dal Parlamento e non più di due legislature per gli eletti
Renzi: non una parola sui pregiudicati in Parlamento e politici a vita

M5S: aumentare il potere del popolo
Renzi: tendere al presidenzialismo rompendo l’equilibrio del poteri, cancellando l’art. 18 e mettendo la magistratura sotto il tallone del Governo

Ma ci sono degli individui così stolti da arrivare a dire che i due sistemi ‘si somigliano! Come può la democrazia diretta che dà tutto il potere al popolo somigliare a un sistema che taglia poteri alla sovranità popolare mirando a un presidenzialismo forte che abbatte anche i poteri del Parlamento?
..
La Consulta ha sentenziato che il premio di maggioranza è incostituzionale e che il diritto di scelta dei candidati deve tornare agli elettori. Renzi li reintroduce entrambi. Dunque sforna un surrogato addirittura peggiorativo della legge-porcata. La sua è una “maialata”!
Il Presidente della Repubblica non dovrebbe avallarla ma da Napolitano non possiamo aspettarci nulla di buono. Se ha firmato il porcellum come ha firmato qualsiasi legge incostituzionale, inutile sperare in un segno di ravvedimento.
La legge di Renzi prevede di nuovo che siano i segretari di partito a fare le liste di ‘nominati, liste corte e bloccate, un forte premio di maggioranza, alte soglie di sbarramento, una penalizzazione ai partiti che corrono da soli e un forte premio alle coalizioni. I seggi sarebbero assegnati in un turno unico e in base ai voti conquistati in un collegio unico nazionale. Dopo che si stabilirà il numero di eletti per ogni lista si sceglieranno in maniera decrescente i candidati con i migliori risultati nelle oltre 100 circoscrizioni.
Gli elettori dovrebbero essere divisi in circoscrizioni elettorali provinciali, dunque senza un ridisegno della mappa elettorale, e si troverebbero di fronte liste di candidati molte corte: il numero degli aspiranti onorevoli non dovrebbe superare il numero dei possibili eletti e quindi le liste dovrebbero contenere solo 6 nomi. La lista sarebbe bloccata e non ci sarebbe la possibilità di esprimere una preferenza. Ma i pochi nomi dovrebbero permettere agli elettori di conoscere e giudicare i candidati. Questo meccanismo dovrebbe superare l’altra obiezione della Consulta che ha dichiarato incostituzionali le liste bloccate lunghe del Porcellum. Soglia di sbarramento del 5% per i partiti che stanno in coalizione, l’8 per chi corre da solo. Ma anche è possibile che la soglia per chi si coalizzi scenda al 4 %. Premio di maggioranza del 15% per chi supera il 35%. Nel caso che nessuno lo superi, tutti i seggi verrebbero divisi in modo proporzionale tra i partiti o le coalizioni che superano la soglia fissata.
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Com’è chiaro, si ripete il premio di maggioranza che non esiste in nessun sistema europeo e che è stato giudicato incostituzionale.
Non si rende agli elettori il loro diritto sovrano di scegliere i candidati e questi sono di nuovo rimessi all’arbitrio dei capipartito violando la democrazia
Si penalizzano i partiti che corrono da soli e a seconda della soglia di sbarramento si darà ai due partiti maggiori il potere di far fuori i piccoli partiti (ma cosa ne penseranno Lega e Sel?). Si costringono partiti come NCD o Fratelli d’Italia a tornare all’ovile.
Il testo è di nuovo incostituzionale ma Nap ha firmato di tutto finora. E se la Consulta ci mettesse di nuovo 4 anni a dichiararne l’incostituzionalità ai due ladroni, a loro basterebbe.
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Pietro Parchi
Mancano Vinci e Pacciani, altrimenti i compagni di merende sarebbero stati al completo.
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Solitudine
La conclusione sembra chiara: il partito democratico è stato comprato dal capitale finanziario.
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Viviana
E gli elettori? Siamo rimasti ai tempi di Guareschi, ricordate la sfilza di vignette “Contrordine compagni!”? Non si sono mossi da lì.
“Compagni di partito. Berlusconi è il nemico pubblico n°1″.
“Contrordine, compagni, Berlusconi è l’AMICO pubblico n° 1″.
Sono 60 anni che questi ubbidiscono sempre alle giravolte di partito senza fiatare.
Sono arrivati a “Finanzieri di tutto il mondo, unitevi! Non avete da perdere che
i diritti dei popoli!” E pure ne godono!
Via la Troika! Viva 50 miliardi l’anno rubati per 20 anni dalle tasche degli Italiani! Via la depredazione della democrazia italiana!
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Andrea Quaranta
Ma è troppo lenta la magistratura che ci ha messo vent’anni per condannare Berlusconi o troppo veloce Matteo Renzi che ci ha messo due ore per riabilitarlo?
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Paover
L’altro giorno hanno intercettato un banchiere che diceva “abbiamo un partito”!
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Viviana
Questi non sono politici, ma rifiuti della politica. Per far diventare sana l’Italia andrebbero messi tutti nell’umido. Ma qualcuno è così vecchio che andrebbe direttamente messo nel secco.
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Dichiarazione di Obama
“Dal 2 Gennaio 2014, altri 842.000 cittadini statunitensi, appartenenti ai settori più disagiati socialmente, per la prima volta nella Storia, hanno avuto accesso alla copertura sanitaria gratuita grazie alla mia riforma”; “l’indice di disoccupazione è ulteriormente sceso per il 14° mese consecutivo e nel dicembre 2013 ha raggiunto il 6,5%, la punta più bassa dal 1997; andiamo avanti a creare lavoro e occupazione.”

E l’Italia?
Negli ultimi 10 anni si è avuta la crescita reale del PIL pro capite più bassa d’Europa. La disoccupazione è raddoppiata. Quella giovanile è arrivata al 40%, come mai era successo nella storia italiana. L’Italia ha una moneta sopravvalutata del 20%, all’interno dell’Unione Monetaria Europea: che è intrappolata in un sistema di cambi fissi stile anni ’30, gestito da una banca centrale anni ’30, che sta lì a guardare (per motivi politici) mentre l’aggregato monetario M3 ristagna, il credito si contrae e la deflazione incombe. Secondo Citigroup, nel 2014 l’Italia resterà bloccata in depressione con una crescita dello 0.1%, sarà nuovo a zero nel 2015, e allo 0.2% nel 2016. Se è così, la produzione sarà ancora del 10% sotto l’ultimo picco, un risultato molto peggiore della Grande Depressione. L’altissimo livello di lavoratori Italiani scoraggiati è 3 volte superiore alla media UE ed essi sono ormai usciti dalle statistiche. Intanto che Renzi e B si baloccano col maggioritario e col regime presidenziale, noi per quanto tempo potremo tollerare tutto questo? Negli ultimi 3 anni il debito Italiano è aumentato dal 119% al 133% del PIL, in gran parte a causa delle politiche di austerità fiscale, in altra parte per colpa delle Finanziarie pessime di Pd/Pdl. L’Italia può cambiare la sua strategia, spingendo per un cartello degli stati debitori del Mediterraneo che prenda il controllo della BCE. Hanno i voti e la piena autorità legale basata sui trattati per forzare una strategia di reflazione che potrebbe cambiato tutto. Il premio Nobel Joe Stiglitz dice: “Se la Germania e gli altri non sono disposti a fare il necessario – se non c’è abbastanza solidarietà per far funzionare la politica – allora l’euro potrebbe dover essere abbandonato per salvare il progetto europeo”. Ma Draghi non vuole l’uscita dall’euro e minaccia che essa porterebbe ad una svalutazione del 40% e a una crisi che metterebbe qualsiasi paese in ginocchio. E’ sempre la stessa bugia in difesa dei regimi di cambio fissi, sia del Gold Standard nel 1931, che dello SME nel 1992, o dell’ancoraggio argentino al dollaro nel 2001. Ma si dimostrata falsa, anche nel caso dell’Italia negli anni ’90, quando la svalutazione ha funzionato benissimo. Draghi parla del trauma immediato, ma ignora gli effetti molto più corrosivi di una crisi permanente. I paesi possono infatti recuperare molto velocemente se il tasso di cambio si sblocca. E ci sarebbe una marea di investimenti in Italia nel momento in cui il paese prendesse risolutamente il toro dell’euro per le corna e ristabilisse l’equilibrio valutario.

(E noi di cosa parliamo? Della De Girolamo, della Cancellieri, della scalata al potere di Renzi, di violenze sulla Costituzione, dell’abolizione dello stato sociale, dell’Imu, di regimi presidenziali, di aumenti di tasse, di nuove 970 auto blu, delle scorie tossiche americane a Gioia Tauro, dei due marò, degli amministratori che rubano a man bassa da tutti i partiti in tutte le regioni d’Italia meno 2, per ora…
Il mondo è impazzito, ma l’Italia è l’apripista della follia).
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Il commento a ‘Che tempo che fa’ del 5stelle Di Maio, il più giovane Vicepresidente della Camera nella storia repubblicana:

Il Parlamento è il luogo deputato per discutere le leggi. Di Maio osserva giustamente che è profondamente anomalo che una legge sia discussa in una sede diversa. Il M5S ha fatto pressione affinché il Senato votasse a voto palese per espellere Berlusconi dal Parlamento e Renzi va a riesumarlo, dopo che in campagna elettorale aveva fatto finta di essergli contro, e chiede di fare la riforma elettorale non solo a uno condannato in via definitiva ma addirittura al creatore stesso del porcellum. La legge elettorale doveva essere discussa all’interno di Camera e Senato dentro le commissioni e ad opera dei capigruppo. Questa modalità è fortemente anomala e scavalca il Parlamento. Oltre a ciò, chiunque parli di nuova legge elettorale e di voto a maggio sa di mentire, perché non ci sono i tempi tecnici per farlo. Supponendo pure che entro la fine di febbraio si facesse una nuova legge elettorale, occorre che una commissione ridisegnasse i nuovi collegi e solo per questo ci vogliono 3 mesi. I 5stelle chiedono di andare a votare a maggio e di fatto, secondo la Consulta, voteremmo secondo il proporzionale puro. Nel frattempo i 5stelle metteranno a punto la loro proposta secondo le richieste dei cittadini.
Nelle ultime elezioni si è votato secondo un premio di maggioranza risultato incostituzionale. Con nuove elezioni, i cittadini decideranno di mandare a casa questa classe politica (ed è quello che i partiti temono). I nuovi eletti troveranno maggioranze sui singoli temi. Non ci devono essere maggioranze incondizionate. Il patto Berlusconi-Renzi andrà avanti un anno, in quell’anno la pressione fiscale continuerà ad aumentare. E’ questo che i cittadini vogliono? Il confronto si fa in aula, non nel segreto delle stanze del Pd. Questi signori non sono affidabili, fanno delle dichiarazioni e poi in aula votano il contrario (a parole erano tutti contro gli F35 e poi hanno rifinanziato il programma per 50 miliardi; dicevano di votare la sfiducia alla Cancellieri, poi l’hanno salvata; negavano il finanziamento ai partiti, poi lo hanno conservato).
Renzi propone di eliminare l’elezione diretta dei Senatori per ridurre, dice, un centinaio di milioni di euro, quando si possono risparmiare dei miliardi tagliando le pensioni d’oro o i grandi sprechi della PA o gli F35 ecc.. Si vuole neutralizzare il Senato facendone una camera unicamente consultiva, quando proprio grazie al doppio esame sono state bloccate leggi orrende come quella contro le intercettazioni telefoniche. Per risparmiare, possiamo ridurre entrambe le Camere (che tutti dicono di voler fare e non fanno, o possiamo eliminare le Province come chiesto dall’Europa o ridurre gli F35) ma il doppio esame di Camera e Senato sulle leggi è necessario. Si dice che questo rallenta l’iter legislativo, però quando si vuole si è rapidi, il lodo Alfano è stato votato in 8 giorni.
In quanto agli emolumenti- dice Di Maio- io dovrei guadagnare 20.000 euro netti al mese, ne tengo 3000, il resto lo do alle piccole e medie imprese. Ho chiesto di applicare questo a tutti, ed uscirebbero solo da questo cento milioni di euro che è la stessa cifra che si avrebbe eliminando l’elezione dei senatori, ma la Boldrini non ha accolto la nostra richiesta.
La Terra dei fuochi è stata una occasione mancata; dal 97 ad oggi il Parlamento non ha approvato un solo atto sulla Terra dei fuochi. Abbiamo chiesto un decreto con certi contenuti ascoltando i cittadini di quelle zone, ne è arrivato uno completamente diverso. E’ inutile che il Governo dichiari alcune cose e poi il voto sia diverso (per es. la mini Imu hanno giurato che non ci sarebbe stata e poi c’è stata. La proposta dei 5stelle era di aumentare al suo posto la tassa sul gioco d’azzardo. Tutti hanno detto di sì ma poi hanno salvato le slot machine penalizzando i cittadini).
Il M5S si fida delle persone e produce dei rappresentanti che entrano in Parlamento a riportare la volontà degli elettori come risulta dal programma. Se emergono punti che nel programma non ci sono, si deve consultare la piattaforma. C’è una sintonia di intenti. Quando si responsabilizzano i cittadini, questi danno prova di buonsenso.

Viviana
Volete la governabilità?
Vietate il premio alle coalizioni anzi vietate proprio le coalizioni!
Che ognuno si presenti da solo!
Questo ridurrà immediatamente in numero dei partiti, anche con una soglia del 5%
E poi chiunque in corso di legislatura vuole uscire dal partito per cui è stato votato decada dal Parlamento e non possa ripresentarsi fino ad elezioni successive!

Mi sembra chiaro che sia Berlusconi che Renzi vogliono far fare un passo indietro alla democrazia, togliendo gradatamente potere agli elettori. Prima il Pd ha finto di eliminare le Province, come richiesto dall’Europa, mentre le ha mantenute eliminando solo l’elezione da parte dei cittadini dei loro presidenti e facendone dei ‘nominati’ dai partiti (aumentando dunque il potere dei due principali capipartito). Ora Renzi tenta di ridurre il potere del Parlamento, che per la Costituzione è l’insieme dei rappresentanti diretti del popolo, tanto che l’Italia è definita una Repubblica parlamentare, e vuole modificare i poteri del Senato, che non sarebbe più una Camera legislativa ma solo consultiva e non sarebbe più eletto dai cittadini ma ‘nominato’ dai capipartito.
Infine, dietro a questo arretramento palese della democrazia, appare la mira del regime presidenziale, dove tutto è rimesso a una persona sola e sparisce la tripartizione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, come organi di controllo reciproco, perché, in un sistema presidenziale, la magistratura è subalterna al governo e non è più un potere autonomo che può sanzionare la classe politica.
La deriva antidemocratica dei due personaggi che dovrebbero rifare l’Italia è evidente.

Renzi dice che vuol eliminare l’elezione diretta del Senato per ‘risparmiare?… quando solo sommando le cifre di una quindicina di spese superflue di elargizioni che Letta ha fatto a vari “clientes” si avrebbe 640 milioni, e non parliamo dell’eliminazione reale delle Province: 17 miliardi, o delle spese militari: 50 miliardi, o dei regali alle scuole private: 430 milioni. Ricordiamo che la proposta dei 5stelle (rifiutata dalla Boldrini) di aumentare del 3,7% le tasse sulle slot avrebbe portato da sola 410 milioni di euro e avrebbe permesso di abolire la mini Imu.
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Berlusconi col porcellum aveva leso la sovranità elettorale rimettendo le liste bloccate all’arbitri dei capi partito.
Il Pd si è giovato per 8 anni del porcellum senza fare un fiato, poi ha tolto ai cittadini parte della loro sovranità eliminando il loro potere di eleggere i presidenti delle Province. Ora con Renzi vorrebbe fare un altro furto di sovranità popolare togliendo ai cittadini il potere di eleggere i senatori
Stiamo marciando a rotta di collo verso un sistema presidenziale autoritario senza il contrappeso dei tre organi e con forti diminuzioni della sovranità popolare!
Mentre Il M5S tenta di aumentare i diritti e la sovranità diretta del popolo
Pdl e Pd marciano compatti per fare il contrario!
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Perfino Marco Politi ha scritto: “Si può fare una riunione di consiglio scolastico con un professore pedofilo? No, non si può. Non c’è da spiegare molto. Non si può e basta. E’ accettabile che il capo del maggiore partito italiano discute di fondamentali affari di stato con un pregiudicato: riforma elettorale e abolizione del senato elettivo? No, non si può e basta!
Berlusconi è stato condannato con una sentenza che lo definiva “persona caratterizzata da una naturale capacità a delinquere mostrata nella prosecuzione di un disegno criminoso”
L’incontro tra un politico e un pregiudicato è inconcepibile in qualsiasi Paese civile dell’Occidente. Un evento del genere è escluso a Washington come a Berlin, a Parigi come a Londra. Dopo la condanna per il Watergate nessuno parlò più a Nixon. Si parlò sempre con i repubblicani, ma non con Nixon. Il colpevole di reati è fuori gioco, ma anche chi è beccato con lo scontrino delle mutande sparisce subito dalla circolazione e nessuno grida al complotto. L’etica pubblica ha un confine preciso, In Italia no. E con questo noi usciamo per sempre dal novero dei Paesi civili.
Ci sono milioni di cittadini perbene, di dx e di sx, che pagano le tasse, non rubano, osservano le leggi, vorrebbero un freno al degrado. Non possono tollerare che si metta sullo stesso piano l’evasore e chi non lo è. Davigo quando sentiva dire “tanto rubano tutti” diceva: “Un momento. Io non rubo. E lei?’”
Ma Renzi ha mandato un chiaro messaggio: che tra un onesto come Davigo e uno come Berlusconi non c’è nessuna differenza.

IL ROTTAMATORE CHE NON ROTTAMA
ROSARIO AMICO ROXAS

Si era fatto una decente fama con il suo insistere sul rinnovamento della classe politica; la stampa lo aveva identificato come “Il rottamatore”, come colui che voleva imporre il dovere di una Istituzione come il Parlamento di rinnovarsi nei componenti e ripulirsi degli inquisiti, condannati, truffatori, appropriatori indebiti, turbatori di aste, esportatori di capitali all’estero, evasori fiscali, transumanti di professione, scambisti di voti contro illeciti favori; praticamente l’80% dell’intero Parlamento, con una valutazione per difetto.
Ora Renzi smentisce se stesso e tira fuori dalla melma di una condanna penale passata in giudicato, lo stesso personaggio Berlusconi, che le categorie su elencate le rappresenta tutte e al massimo livello.
Dal silenzio a cui era condannato Berlusconi, Renzi lo ha tirato fuori riconoscendogli lo stesso potere dal quale la magistratura lo aveva escluso, comminando, oltre a quattro anni di galera anche parecchi anni di interdizione dai pubblici uffici.
Sono sempre stati i maggiori rappresentanti della sinistra politica che si sono assunti ilo compito di salvare Berlusconi dal fallimento e non solo politico ma anche imprenditoriale. Da D’Alema a Veltroni è sempre stata lanciata la ciambella di salvataggio per salvare l’attuale pregiudicato dalla scomparsa dalla scena politica. Nelle ultime elezioni, quando i sondaggi lo davano perdente su tutta la linea, ci pensò San Toro a compiere il miracolo della resurrezione, con quell’invito alla sua trasmissione che avrebbe dovuto rappresentare la calata nella fossa dei leoni; ma anche qui avvenne il miracolo: i leoni miagolarono rispettosi davanti a Berlusconi che imperversò senza pudore spargendo promesse e menzogne, senza venire contrastato da quei fastidiosi e servili miagoli. San Toro raggiunse lo scopo di un record di ascolto che divenne il viatico per la formale vittoria di quello che avrebbe dovuto essere lo sconfitto.
A questo punto dobbiamo dire che si tratta di masochismo, una categoria che non si addice alla politica; masochismo autodistruttivo perché additare Berlusconi, pregiudicato, espulso dal Senato, incandidabile per sei anni, escluso dall’esercizio dei diritti civili (non può neanche votare, né varcare la frontiera in quanto privato del passaporto) significa invitare l’elettorato a riconoscergli i consensi, peraltro, scardinando il pronunciamento della magistratura e la stessa Costituzione che impone “La legge uguale per tutti”.
Le riforme, la legge elettorale, i provvedimenti a favore del lavoro, dell’occupazione in genere ma principalmente giovanile, l’abbassamento del cuneo fiscale, delle tasse, la politica antievasione, non si possono realizzare senza il consenso di un pregiudicato; questo ci ha detto Renzi con l’incontro compiacente con Berlusconi.
Segnale disastroso agli occhi del popolo sovrano; non si cerca un leader autorevole, ma un pregiudicato che ha legiferato solo per tutelare i propri interessi economici, giuridici, penali, fiscali, di abusivismi in tutte le forme previste dai codici: penali, civili ed etici.
Ora ci gioca anche una parte della magistratura che sta temporeggiando nel rendere esecutiva la sentenza di condanna e permette al pregiudicato di scorazzare per l’Italia ed essere riconosciuto come indispensabile prim’attore nell’attuale commedia degli equivoci dove ai ladri vengono affidati i conti pubblici e alle escort viene riconosciuta la competenza sulla pubblica morale.
La gente tace per raggiunto sbigottimento, mentre esulta il cerchio magico di pochi, che ruota intorno a Berlusconi perché intravede all’orizzonte più prossimo uno scenario, solo temporaneamente, contrastato; i rubinetti delle casse pubbliche si ri-trasformeranno in una inesauribile fonte di interessi personali, con un rinnovato assalto alla diligenza, senza che “i nostri” facciano nulla per contrastarla, anzi….!

Rino Lagomarina
Rossa di vergogna la storia si ripete: A) Bersani a suo tempo fece vedere a tutta l’Italia di essersi rivolto al M5S per primo ma di essere stato respinto e così costretto a rivolgersi al PDL. Più tardi si venne a sapere per bocca dello stesso Bersani che la sua era stata solo una tattica e che non era mica matto a pensare di governare con i grillini. B) Renzi non solo ha ripetuto la stessa tattica così da giustificare il suo stretto colloquio con Berlusconi e zio Letta a porte serrate dentro il bunker PD (riesumando di fatto un cadavere politico), ma ha sventolato le sue tre buste di leggi elettorali esclusivamente ai quattro venti mediatici e sempre dai media ha creato il falso invito al M5S, nessun concreto ed autentico approccio ma solo propaganda e distrazione di massa esattamente come fece Bersani. C) PD e FI per sconfiggere il loro vero e temuto nemico rappresentato unicamente dal M5S, hanno riconfermato e rafforzato l’alleanza sotterranea di sempre, come ai tempi dei governi ombra di Berlinguer con la multiforme Balena Bianca. Se questo è il nuovo che avanza con Renzi a me pare che il PD, la Balena Rossa, si stia scavando una fossa storica.

Uncittadino
E’ stato un bellissimo faccia a feccia
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EGOS
Il governo è solo una spesa pubblica.
Una tetta senza latte, per i cittadini.
Un fallimento tutto italiano.
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Pipaluce
Frenzie sembra un bambino di 5 anni messo su una Kawasaki Ninja 1000..non tocca neanche i piedi per terra, ma sgassa sul cavalletto facendo molto rumore.
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A59C
Per Letta ora serve un nuovo inizio……
Fino adesso cosa avete fatto? La solita fine?
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Coso
L’uno contro l’altro per vivacizzare l’atmosfera del partito dei morti viventi
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Saxolino
Tafazzi prossimo segretario del PD, per coerenza.
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Viviana
Davanti a quello che accade e a milioni di persone, del Pd, del Pdl, della Lega, imbolsite che accettano di tutto, non c’è limite allo sbigottimento .
Si dovrebbe invocare il reato di ‘circonvenzione di incapaci di intendere e di volere’ davanti al Tribunale dell’Aia.
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Ma come?
-Renzi dice che vuole privatizzare tutti i beni comuni, anche l’acqua, fregandosene del referendum
-che vuole annientare lo stato sociale (dunque anche gli aiuti ai più poveri, i ticket, la sanità pubblica, le pensioni al minimo…)
-che vuole abolire l’articolo 18 e le leggi di tutela del lavoro e gli piace il sistema Marchionne
-che vuole azzerare i sindacati con un contratto unico del tipo delle corporazioni
fasciste
-che vuole rovesciare il sistema parlamentare per un presidenzialismo forte che in un sistema senza contrappesi come l’Italia porterebbe a un nuovo peronismo
-che vuole addirittura fare un cimitero per gli aborti e togliere le pensioni alle vedove?
-che intende distruggere il Pd

..e voi pure lo votate??????
E’ una cosa che se non la vedessi non ci crederei!!
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CA59
Avanti tutta Renzi…Non mollare…forse finalmente il PD sparirà
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Renzi intende ripartire dall’inizio, ovvero da se stesso
Il motto di Berlusconi era: “Ghe pensi mi!”
Quello di Renzi: “L’inizio son IO!”
Parlando sempre di sinistra. Ma ripartire dalla sinistra mai?
Immagino che l’abbiano proprio sotterrata.
Ma ripartire dai cittadini italiani nemmeno????
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La rete affaristica in Puglia della coppia Boccia- De Girolamo
Le losche intese entrano in famiglia
Mai esempio migliore di questi partiti!
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Il renziano Faraone indagato per peculato in Sicilia
Se il buongiorno si vede dal mattino…
Come si dice sempre: “In Sicilia si vede per primo quello che poi si vedrà in tutta Italia!”
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Jonny
Otto mesi di governo e già siamo al 4° “Nuovo Inizio”! Bene. Molto bene!
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Baffone
IL MESSIA DEL PD RESUSCITA LAZZARONE
Era già pronto per il museo delle cere nel quale avrebbe potuto entrare senza ulteriori trattamenti vista l’abbondanza di silicone, era politicamente allo sbando, condannato, fuori dal Senato, incandidabile dentro i confini e impresentabile fuori. Ma ancora una volta una mano soccorrevole si è levata dalla presunta opposizione a salvarlo e a rimetterlo in gioco, quella di Renzi che sfida le ultime residue pruderie del Pd pur di arrivare a un accordo sul sistema elettorale proprio con l’uomo che fece il Porcellum.
Forse perché l’intenzione vera è di trovare un modo per riproporre nella sostanza le idee guida di Calderoli: fare del voto uno strumento di oligarchia e di “contenimento” dell’elettorato attraverso un meccanismo blindato di alternanza solo formale e a liste bloccate senza le quali questo sistema politico corrotto e auto referente esploderebbe. L’idea di ricevere il Cavaliere nella sede stessa del Pd, al Nazareno che ben si addice alle resurrezioni, non è dunque una provocazione, ma una sorta di manifesto politico: da una parte dice che Renzi si fida molto di più del Condannato che non di Letta e di Alfano, dall’altra rende noto a tutti che vuole una legge elettorale che non sia disegnata per dare spazio anche alle formazioni minori, ma orientata a un bipolarismo assoluto nel quale ogni gioco è possibile e che alla fine esime dall’obbligo di avere delle idee politiche, potendo sopravvivere in quella bolla mediatica – che gli appartiene come è appartenuta al Cavaliere – del giorno per giorno.
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Viviana
Ogni perversione finisce per nutrirsi in seno la vipera che la avvelenerà

Il Pd, prima Ds, ha sempre cercato con cura di suicidarsi.
Alle ultime elezioni ha perso 3 milioni e mezzo di voti, ma si vede che non gli bastava.
Così ha rinnegato le proprie radici e la propria ideologia di sinistra e si è venduto ‘senza se e senza ma’ al grande capitalismo finanziario, asservendosi all’assassinio dell’Italia concertato dalla Troika. E ha scelto prima l’ultraliberista Monti, poi, siccome non gli bastava ancora, l’Enrico Letta, vicepresidente della Aspen e membro del Bilderbeg.
Infine, siccome non c’è limite al peggio, è andato a ficcarsi nelle larghe intese con il finto nemico di sempre Berlusconi facendo outing sull’inciucio permanente durato 20 anni, e intanto imperversava col pareggio del bilancio, il Mes, il fiscal compact e i 50 miliardi di tagli l’anno per 20 anni.
Ma evidentemente questo era poco!! In preda a impulso di dissoluzione ha pensato bene di darsi l’eutanasia finale con Renzi, che è stato come ficcarsi una bomba a orologeria in seno e vedere quando scoppia che effetto che fa.
Mai visto nella storia un caso simile di masochismo portato all’estremo limite della follia. I lemuri in confronto sono dei dritti!
E’ un fenomeno di degrado progressivo di stampo senile incurabile e prossimo a un’insania profonda e genetica.
Insomma piuttosto che rinsavire.. meglio la morte!!
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EMILIO RISARI
Purtroppo la sx in Italia è morta con il decesso di Enrico Berlinguer. Dopo di Lui, il vuoto assoluto, riempito solo da sciacalli, arrivisti, inciucisti, furfanti rapinatori. Chi pensa tuttora che la sx sia a favore delle classi meno abbienti, si ravveda: questi cialtroni pensano solo a rinforzare il loro potere e continuare a sedere sugli scranni a premere,quando sono in aula, un pulsante. Renzie è la perfetta incarnazione degli esemplari. Il risultato è sotto gli occhi: il paese e i suoi abitanti crepano, la casta? Ingigantisce. Non rimodulare la revisione della spesa è un suicidio. Diventa omicidio, dal momento che le pistole non se le puntano loro, ma le volgono su noi.
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Tagli alla spesa non se ne vedono all’orizzonte, dal finanziamento ai partiti, a quello dei giornali, all’eliminazione delle Province, tutte spese di cui il M5S ha chiesto l’abolizione in Parlamento senza alcuna risposta.
A quale qualità della spesa pubblica appartengono le 670 AUTO BLU?
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Ogni tanto ecco l’antidiluviano che ripropone l’eterna lotta: dx/sx.
Una divisione ideologica scomparsa dalla realtà ma residua nell’immaginario di chi non si arrende all’evidenza e valuta le cose secondo stereotipi duri a morire. E’ chiaro che costui del M5S non ha capito niente! Questi dinosauri non si rendono conto dei fatti e moriranno attaccati a divisioni che sono servite solo come armi di distrazione di massa, per mettere gli uni contro gli altri, distraendoli dal controllo della corruzione del potere, identica a dx come a sx. Eppure dovrebbe esser chiaro che la sx è morta con Berlinguer e una dx seria è morta con Bossi e B, e che ora domina solo un iperliberismo e un turbocapitalismo che danno ordini ai due compari ossequienti, i quali ubbidiscono ormai a qualunque tentativo di suicidare l’Italia, pur di mantenere le loro reti di potere (la coppia Boccia-De Girolamo è chiaro es. del connubio di dx e sx, pari in razzia e malgoverno,come è nel governo delle larghe intese o nei peculati e frodi degli enti locali o nell’ubbidienza alla Troika assassina). Ma questi cultori della dx/sx non cresceranno mai? Continueranno a cercare tracce di dx e sx nel M5S,quando le hanno ammazzate dentro di loro? Resteranno fermi a divisioni ideologiche vecchie di 60 anni?

Grillo dice: “Il tempo delle ideologie è finito. Il M5S non è di dx, né di sx. E’ sopra e oltre ogni tentativo di ghettizzare, contrapporre e mistificare ogni sua parola catalogandola a proprio uso e consumo. Il M5S ha votato finora le proposte attinenti al suo programma,chiunque le abbia fatte,senza guardare se era di dx o di sx.
Il M5S si allea coi movimenti di cui condivide gli obiettivi, come è stato per i No Tav, i No Gronda, l’acqua pubblica, i rifiuti zero, i No Dal Molin, il nucleare ecc. Le porte per i partiti sono chiuse. Il M5S vuole la democrazia diretta, il rapporto diretto tra Stato e cittadini, l’eliminazione dei partiti, i referendum propositivi senza quorum: il cittadino al potere.”
Ma cosa credono sia la democrazia diretta? Di dx? Di sx? Nulla di tutto questo. La democrazia non la vogliono né dx né sx. Per questo sono coalizzate contro il M5S. Perché vogliono un potere dove tutto piove dall’alto e ai cittadini si toglie ogni diritto!
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Ai piddioti, ai berlusconiani di ferro, ai leghisti, io chiederei:
-Renzi vuole eliminare lo stato sociale (servizi sanitari, ticket, aiuti ai più poveri, pensioni sociali…). Siete d’accordo? Sapete cos’è lo stato sociale? Lo sapere che Renzi vuole privatizzazione tutto, il che vorrà dire che tutto diventerà più caro, e vuole levare anche le pensioni alle vedove?
- in base al Mes dobbiamo dare vari miliardi agli stati più ricchi. Sapete così il MES?
-Monti, acclamato da Pd e Pdl, ha messo in Costituzione il pareggio di bilancio. Sapete che questo significa che non ci sarà un euro per lo sviluppo e nemmeno per emergenze nazionali come terremoti o alluvioni?
-sapete cosa vuol dire essere penalizzati per il 3% di sforamento? Che pagheremo 50 miliardi l’anno per 20 anni. Come pensate che il Pd provvederà a questo pagamento forzato?
-ritenere giusto continuare a stare in zona euro a queste condizioni?
-sapete che prima o poi ci sarà il prelievo forzato sui vostri risparmi?
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Le tre proposte elettorali di Renzi sono tutte incostituzionali
in più prevedono il rovesciamento della democrazia parlamentare per una democrazia presidenziale
invece di aumentare la democrazia, la diminuiscono
Dunque sembra che vogliano procedere per altri 8 anni in modo anticostituzionale
e intanto preparare un golpe con un nuovo Peron?
E’ questo che 2 milioni di pid dio ti volevano quando hanno eletto Renzi?
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Renzi parla di un fallimento del Pd che prosegue da 10 mesi.
E perché poi 10 mesi? Perché non comprende anche il periodo Monti-Fornero e gli indecenti voti “senza se e senza ma” che il Pd gli dette condizionatamente?
Se poi si deve parlare di fallimento della sx, perché non risalire a quel 6 gennaio del 1964 quando Berlusconi scese in campo, malgrado ci fosse una precisa legge dello stato che lo vietava essendo lui proprietario di giornali e televisioni? Era la legge n° 361 del 1957, che stabilisce appunto l’ineleggibilità di chi è titolare di concessioni statali, come sono quelle televisive. Dal 1957 ad oggi quella legge ha riposato in un cassetto, senza casi concreti a cui applicarla e né D’Alema, né Violante, né Veltroni, né Prodi, né Bersani hanno mai trovato modo di applicarla.
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E l’ultimo discorso che voglio sentir fare è che parlare del sistema elettorale è una perdita di tempo perché i problemi del Paese più gravi
Questo discorso è insensato. Appartiene a quella categoria di insulsi che Grillo bocciò come ‘benaltristi’, cioè quelli che, qualunque cosa di discuta dicono che “Si dovrebbe parlare di ben altro!”, intendendo ipocritamente che sarebbe meglio “non discutere di niente!”
Sul sistema elettorale è in gioco la democrazia.
Se l’Italia non avesse avuto una sconcezza come il porcellum, non avrebbe mantenuto al potere una classe di politici debosciati che non sarebbero mai usciti dalle scelte popolari, ma che sono stati attaccati alle poltrone in virtù delle scelte autoreferenziali di 6 capi di partito!
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Paolo 434
Un Paese come l’Italia che conta 23 milioni di pensionati, che mediamente ricevono1000 euro/mese, e oltre 3 milioni di disoccupati, che mediamente non arrivano a 500 euro/mese, non può essere governato da una classe di Politici plurimilionari, arricchitisi con la “professione” politica, e che hanno creato attorno a loro stessi una classe di parassiti e sanguisughe, inetti ed incapaci, che si accaparrano posizioni di rendita e privilegio senza svolgere alcuna attività di alcun beneficio per la comunità!
Non c’è né nuova legge elettorale, né riforma del Senato, né abolizione delle Province o Regioni, ne’ riforma del Lavoro, ne’ riforma della Giustizia, che possano avere priorità sulla eliminazione immediata di tutti questi privilegi:
- Eliminati tutti gli stipendi oltre i 100.000 euro/anno
- Eliminate tutte le pensioni oltre i 60000 euro/anno
Siccome l’attuale classe dirigente non farà mai una riforma del genere, l’intera classe dirigente deve essere rimossa e solo un movimento o un partito che sposi questo tipo di riforma sarà capace di ottenere il sostegno della gran maggioranza del popolo.
Per ora il movimento che è più vicino a questo programma è il M5S.
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Grillo vuole il sistema proporzionale spagnolo
In Spagna per la Camera si vota con un sistema molto semplice: un proporzionale corretto con il metodo di D’Hondt applicato a circoscrizioni piccole (pari alle
provincie). Ogni circoscrizione elegge un numero di deputati sulla base della propria popolazione. In Spagna vi è inoltre uno sbarramento per collegio del 3%.
Il sistema spagnolo è stato pensato per ottenere sia un grado elevato di bipartitismo complessivo sia una buona rappresentanza dei partiti regionali. Le liste sono bloccate ma i collegi provinciali permettono una notevole vicinanza tra politici e cittadini. Gli elettori sapranno esattamente chi rappresenta la loro
provincia in Parlamento e sapranno dunque a chi rivolgersi.
Applicando tale sistema ai voti delle ultime elezioni italiane il Pd sarebbe il partito vincente (203 seggi) ma con un unico seggio di distacco dal M5S. A seguire il Pdl (162 Seggi)..
M5S e Pd sarebbero dunque alla pari e, a parte una “Grande Coalizione”, non ci sarebbero possibilità di formare un governo. Il vero vincitore con questo sistema elettorale sarebbe il M5S (+94 seggi rispetto al Porcellum) grazie alla sua forte presenza su tutto il territorio italiano. Solo in 5 collegi, infatti, non otterrebbe seggi. Il Pdl aumenterebbe il numero dei propri deputati e questo grazie alle
importanti vittorie nelle provincie del Sud, ma pagherebbe pesantemente la propria frammentazione.
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Maxprof
“Renzi incontra Berlusconi in una sede del PD”
Alla fine, dunque, sono riusciti a trovargli una sede per i lavori socialmente utili
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Fool
Renzi: “Se vedo Berlusconi è per provare a chiudere”.
Con la sinistra.
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Angra
Renzi incontra Berlusconi per decidere la nuova legge elettorale. E ringraziate che è morto il Pacciani.
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Montales
I bersaniani contro Renzi. “FaccI almeno vedere la salma”.
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Notturnoconcertante
Alfano a Napolitano: “Rischiamo il suicidio”
Benvenuto nel meraviglioso mondo del PD.
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I’foda
Berlusconi, Renzi e il Pd, insieme, chissà perché, mi ricordano l’Esorcista.
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Dav90ide
Renzi incontrerà Berlusconi. La magistratura fa sapere che i nastri verranno distrutti.
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Il Brillante
L’entourage di Berlusconi fa sapere che il Cavaliere alle 16 incontrerà Renzi nella sede del Partito Destrocratico
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Clapclap
Il buio oltre la sede
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Virgilio Natola
Berlusconi nella sede del Pd. Aerare i locali prima di soggiornarvi.
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Giangalb
Renzi e Berlusconi si incontrano sotto un ritratto del Che. Avete mai visto un quadro piangere a dirotto?
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I’foda
Per l’occasione sotto la foto è stato messo un cartello: “Wanted”
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a.mazed
Incontri ravvicinati del terzo grado.
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Misterdonnie
Renzi è partito da Firenze in treno. È un peccato che Tognazzi sia morto.
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Pavimento 5stelle
Scalpore per il colloquio sotto l’effigie del “Che”: cosa ci fa quel quadro dentro una sede PD?
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Dan 11
Terminato l’incontro fra Berlusconi e Renzi. Ha perso l’Italia.
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Amotalbrezza
PD e PDL si mettono d’accordo.
L’unica novità è che questa volta ce lo fanno sapere prima.
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Annibale
Renzi brucia le tappe: D’Alema in 30 anni ha distrutto PCI
senza riuscire a dire mai nulla di sinistra, Renzi in tre mesi ha incenerito
il PD senza mai dire un cazzo.
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Shotinthedark
Renzi punta tutto sul sistema elettorale spagnolo modificato all’italiana. Hola va, hola spacca!
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Grifus
Berlusconi nella sede del Pd.
Mai che resista a un puttanaio quello.
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Il mago di Floz
Renzi: “Siamo d’accordo anche sulla trasformazione del bicameralismo.” In bicameratismo.
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Giolly
Renzi resuscita Berlusconi: “Lazzarò, alzati e cammina!”
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Peire Vidal
Renzi incontra Berlusconi nella sede del PD.
Finalmente qualcosa di sinistro!
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Giolly
Piena sintonia tra Renzi e Berlusconi sulle riforme. A presto la stesura di una magnamagna charta
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Lowerome
Cicchitto: “Operazione aberrante”. E se la rifanno incappucciati?
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Cicchitto: “Renzi e Berlusconi stanno firmando il patto Molotov-Von Ribbentrop”. Indovina chi fa la Polonia.
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Savy08
Renzi incontra Berlusconi nella sede del PD. Almeno Andreotti lo faceva di nascosto con Riina
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Limoncino
Il Berlurenzum avrà le liste bloccate ed il premio di maggioranza: passeremo dal porcellum alla maialatam?
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Marcthulu
La nuova legge elettorale avrà le liste bloccate ed il premio di maggioranza: più le cose cambiano, più restano le stesse.
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Ors0
Vediamo le cose positive: dopo il bocca a bocca praticato da Renzi a Berlusconi la legge contro l’omofobia dovrebbe essere più vicina.
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Fassina: “Abbiamo votato per l’interdizione di Berlusconi e poi lo ribattezziamo padre costituente.” Bel lavoro!
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Lowerome
L’italicum eredita dal porcellum liste bloccate, un fortissimo premio di maggioranza e una soglia molto bassa per ottenerlo. Però il nome se la tira meno.
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Serena gandhi
Bisogna guardare con ottimismo al futuro. Mancano solo 19 anni e 11 mesi alla caduta di Renzi.
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‘IFoda
Renzi: “abbiamo fatto tutto alla luce del sole”. L’ultima speranza è il melanoma.
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Dexxin
Renzi: “Abbiamo fatto tutto alla luce del sole.” Atti osceni in luogo pubblico.
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Velocissimo Renzi

Il mago di Floz
Renzi ha fatto in un mese quello che gli altri hanno fatto in anni. Spaccare il partito.

(E ora altrettanto velocemente lo distruggerà. Ovazione degli amanti della velocità. Copio dissolvi, sed celerrime. Non ci sono più i masochisti di una volta, ora abbiamo i turbomasochisti)

ASSENTEISMO

Il più assenteista ovviamente è Berlusconi. Zero voti in Aula, una presenza su 1654 votazioni. La decadenza da Senatore nulla toglie alla sua partecipazione presente, giacché non era in aula nemmeno prima. Gli toglie solo delle guarentigie.
Al 27 maggio 2011 Ghedini è, dopo il collega del gruppo Misto Antonio Gaglione, è il deputato col tasso di assenteismo più alto, 77%. Su 9105 sedute parlamentari, dera presente solo a 2094, rimanendo assente a ben 7011 sedute. Oltre ad essere il 2° deputato più assenteista, Ghedini è anche il deputato meno produttivo. E’ al 622º posto, preceduto soltanto da colleghi in carica dal 2009 o dal 2010. Ghedini ha un indice di produttività inferiore a quello del collega Gaglione, nonostante il 93% di assenze di quest’ultimo.
I dati aggiornati non cambiano, Ghedini e Verdini (entrambi servitori di B) sono i più assenteisti del Parlamento, assieme al tesoriere di FI. Tanto sono presenti in tv e sui giornali tanto sono assenti al Senato o alla Camera. Al Senato dove FI batte il record di assenze con Verdini, 1° classificato e Ghedini al 2° posto, e a seguire Mariarosaria Rossi, fedelissima di B
In 9 mesi e mezzo di legislatura, Verdini ha partecipato a 2 votazioni su 2070, Ghedini è stato presente 11 volte.
I dati non permettono di sapere se l’assenza è dovuto a malattia, a missioni o a una precisa volontà di non partecipare al voto
Tremonti 89% di assenze.
Monti presente solo 247 volte.
Tra i primi 10 assenteisti Sacconi,Schifani e Minniti del Pd.
Angelo Angelucci e Stefano Quintarelli di FI hanno fatto 3 presenze su 2818 (ma Angelucci nel 2013 ha battuto il record di zero presenze.
Tra i grandi assenteisti la Santanché, la Bambilla, Bersani e Bossi.
In Senato 36 e alla Camera 34 ‘onorevoli’ sono mancati a metà delle votazioni.
E non è ce all’europarlamento vada meglio!
I deputati italiani sono i più assenteisti d’Europa!

Per quanto riguarda la partecipazione dentro il M5S, io direi di rimandare a casa
l’aretino Samuele Segoni che ha solo il 72,38% di presenze con un assenteismo al voto del 27,62% e che per 4 volte a votato da ribelle. Possiamo chiedere, e farlo valere per il M5S, la decadenza dal ruolo dell’onorevole che, senza gravi motivi di salute, è stato assente più del 50% delle sedute in un anno.
In ogni caso, visto l’alto compito, che ce ne facciamo di onorevoli che sia pure con prescrizione medica hanno fatto troppe assenze? Non si tratta di un lavoro in cui uno debba essere salvaguardato, ma di una funzione che: o di è in grado di espletarla, o si può andare altrove a fare altro!

Dedicato ai Piddini
Er compagno scompagno

Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d’arivà in un posto,
se stava lavoranno un pollo arosto
ne la cucina d’un capitalista.

Quanno da un finestrino su per aria
s’affacciò un antro Gatto: – Amico mio,
pensa – je disse – che ce so’ pur’io
ch’appartengo a la classe proletaria!

Io che conosco bene l’idee tue
so’ certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me… Semo compagni!

- No, no: – rispose er Gatto senza core
io nun divido gnente co’ nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so’ conservatore!

(Trilussa)
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1510 26/1/2014 IL RAGGIRO DEL DEBITO

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BLOG di Viviana Vivarelli

La truffa del sistema capitalista mondiale – 85 persone posseggono quanto 3 miliardi e mezzo di persone – E’ iniziata la grande manovra iperliberista delle privatizzazioni – La scomparsa delle ideologie – Come si fa una legge elettorale – Questa non è democrazia – Paolo Ferrero e la maialatam – Le mancanze del fisco – Razzismo: gli attacchi alla Kyenge – Il decreto svuota carceri della Cancellieri – Ridiscutere Fiscal Compact e Mes – La menzogna del ‘tutto va bene’- E’ più nociva la cannabis o la Lorenzin? – Chiudiamo Equitalia! – I commessi del Parlamento – Strani bonifici ‘personali’ ai Ds e poi al Pd.

ALLA MIA NAZIONE
(Pasolini)

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico, ma nazione vivente, ma nazione Europea.
E cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati, di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera,
un casino?
Milioni di piccolo borghesi come milioni di porci,
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti, tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.

E solo perché sei cattolica, non puoi pensare che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

Viviana
Io amo il mio Paese, non solo perché ci sono nata, ma perché è un grande Paese, patria degli uomini più illustri della storia, ancora produttore di geni creativi, di persone perbene, di eccellenze mondiali, un Paese bello dove si potrebbe vivere bene.
Che oggi questo Paese sia torturato e spinto alla degenerazione da una classe politica corrotta e meschina non deve far disperare. Altri Paesi hanno conosciuto abissi anche peggiori e si sono rialzati.
E’ vero che Pd, Pdl, Lega e dintorni hanno nutrito dei parassiti indecenti che costituiscono la classe politica più corrotta e incapace d’Italia e una delle più corrotte e infami del mondo. E’ vero che essi oggi sono asserviti alla Troika dominante e dunque al capitalismo internazionale e di altro non si curano che del loro piccolo interessi meschino di profittatori attaccati al potere.
Ma c’è nel mio Paese ancora una base sana di persone oneste, intelligenti, capaci, persone di cui ci si può fidare, e, con leggi migliori, un fisco equo e maggiore democrazia, questa base sana potrebbe dare il meglio di sé per il bene di tutti.
Sono certa che alla fine questa parte sana prevarrà su quella infetta.
Ed è per loro che io lotto e diffondo conoscenza e cerco di capire più che posso per far capire e per trovare assonanza e operosità nel bene.
Diventeremo mai anche noi un Paese civile? Io non lo so ma so che non possiamo
disperare e dobbiamo continuare la lotta!
Anche le cose che sembrano impossibili alla fine accadono!
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TENSIONI
VV.
C’è una legge della fisica per cui nessuna forza riesce a mantenere la stessa tensione in eterno.
Così avviene che anche i movimenti abbiano un loro periodo di fulgore e di entusiasmo a cui succedono stasi e stanchezza, anche perché non sempre tutto va bene o ripaga i nostri desideri e siamo facilmente delusi dalla lentezze dei risultati, dai dissapori coi nostri compagni di viaggio o dalle incomprensioni verso chi dovrebbe guidarci.
Ma penso a personaggi come Mandela o Gandhi e ai lunghi anni delle loro lotte e delle loro prigionie, e immagino che anche per loro sarà arrivato il momento grigio o quello nero, ma che poi lo hanno superato e che, proprio grazie a questo, hanno realizzato i loro scopi e hanno vinto.
..
Le vere decisioni, come ha ben detto Chomsky, vengono prese da altre parti. “La democrazia? Non è nella disponibilità dei cittadini!”
“Le democrazie europee sono al collasso totale, indipendentemente dal colore politico dei governi che si succedono al potere, perché sono decise da burocrati e dirigenti non eletti che stanno seduti a Bruxelles”.
Se solo i cittadini europei si rendessero conto di questo, questa situazione di plutocrazia che sta uccidendo la democrazia europea verrebbe a cessare.

IL RAGGIRO DEL DEBITO
tratto da www.informationguerrilla.org (SUNTO)

Siamo dominati dal sistema bancario mondiale. E’ una truffa con cui pochi controllano la vita di molti.
Le banche creano denaro che non esiste col credito, quando prendi un prestito, sopra cui pagherai interessi prendendo dalla tua ricchezza. Attraverso gli interessi, il sistema bancario risucchia la vera ricchezza del pianeta. E le banche possono prestare denaro non esistente in quantità anche maggiore, facendo sprofondare il mondo nel debito. Così accumulano una ricchezza enorme, assai superiore a quella degli Stati Uniti. In realtà, le banche possiedono gli Stati Uniti, così come possiedono quasi tutti i paesi del mondo. I banchieri hanno usato questa montagna di crediti per comprare e controllare le compagnie petrolifere globali, le multinazionali, i media, le armi, le farmaceutiche, i politici e tutto quello che serve per controllare il mondo. Così poche persone e famiglie possiedono tutto!
I media non ci dicono niente, ma solo i Rockefeller e i Rothschild controllano una rete incredibile di banche, compagnie petrolifere, multinazionali, compagnie aeree ecc. La Chase Manhattan Bank dei Rockefeller/Rothschild ha abbastanza potere da scatenare il panico finanziario globale. Nel 1995 si è fusa con la Chemical Bank che aveva già assorbito la Manufactures Hanover con una concentrazione di potere incredibile. Ma i veri controllori di questi imperi agiscono nascosti al pubblico grazie a uomini ombra, trust, fondazioni e compagnie. Sono loro la grande lega insieme ad altri elementi dell’Elite Globale. Essi controllando la creazione del credito e possono provocare boom o crolli economici. Una depressione economica non è causata da un crollo nella domanda ma viene quando non c’è in circolazione abbastanza denaro elettronico. E chi lo controlla? Le banche. Se vogliamo causare una depressione, basta che esse riducano il denaro in circolazione. Riducono il numero di prestiti concessi e alzano i tassi di interesse. Ciò è estremamente vantaggioso per le banche più grandi. La gente infatti deve continuare a pagare gli interessi sui prestiti prima dell’architettato collasso o perdono tutto.
Economisti ed analisti parlano di “ciclo economico”. Fandonie!
La terribile depressione degli anni 30, in cui morirono di fame uomini, donne e bambini in un mondo di abbondanza, fu causata dal fatto che le banche ritirarono il denaro dalla circolazione, rifiutando di concedere prestiti. Non c’erano soldi, si disse alla gente, per costruire le case e sfamare la popolazione. Ma improvvisamente, quando per l’Elite Globale giunse il momento di fare la guerra, ecco che il denaro a disposizione per finanziare Hitler, il Giappone e lo sforzo bellico degli Stati Uniti divenne illimitato. Il denaro per fare le guerre non manca mai, perché i banchieri che controllano il sistema economico mondiale vogliono quelle guerre. Non vogliono che la gente abbia delle belle case e la pancia piena o riceva un’istruzione, perché poi sarebbe più difficile da controllare. Non fu la tanto strombazzata politica del “Nuovo Corso” di Roosevelt a porre fine alla depressione ma furono le banche che rimisero in circolazione il denaro per finanziare la guerra che stavano creando.
La miseria è creata dal controllo sul denaro e dagli interessi. Potremmo cambiare questa situazione oggi stesso se solo volessimo.
A controllare il sistema finanziario mondiale e il succedersi di boom e crisi economiche sono solo 13 persone, i membri della Commissione bancaria internazionale di Ginevra, fondata da David Rockfeller, su incarico dell’Elite, nel 1972. La Commissione è composta da 2 membri della Fed, della Banca d’Inghilterra, delle banche centrali di Germania, Francia e Svizzera, e di un membro delle banche centrali di Olanda, Austria e Scandinavia. Questa élite è controllata dai Rothschild, i Rockefeller, i Bilt e i Goldberg. Legata alla Commissione è la Banca dei Regolamenti Internazionali, con sede in Svizzera che contribuisce a coordinare le politiche della banche centrali nazionali, come fa negli Stati Uniti la Fed, il cartello di banche private che decide i tassi economici e di interesse americani, senza curarsi minimamente dell’opinione di quei burattini dei presidenti e dei politici.
La maggior parte degli americani non si rendono neanche conto che la Riserva Federale è un’organizzazione privata. Essi credono che la parola “federale” indichi che fa parte del governo (sbagliato!). Nel Regno Unito c’è l’illusione che la Banca d’Inghilterra sia nazionalizzata e quindi sotto il controllo del governo, invece è uno dei punti focali della rete finanziaria dell’Elite e ha continuato ad essere controllata da questa dopo che è stata nazionalizzata dal Governo laburista del dopoguerra, diventando una banca privata non ufficiale.
L’intero controllo dell’Occidente si basa sull’imposizione di interessi sul denaro. Non c’è niente di male nel denaro se esso è usato solo come strumento di scambio per beni e servizi. E’ quando si cominciano a imporre interessi sul denaro, la maggior parte del quale non esiste nemmeno materialmente, che sorgono enormi pericoli. Con l’imposizione di interessi, il denaro insegue quelli che ce l’hanno già e ignora chi non ne ha. Le abissali divisioni sociali e finanziarie del mondo sono provocate dall’imposizione di interesse sul denaro. La produzione viene modificata sulla base dell’avidità e non della domanda, e i ricchi si arricchiscono, mentre i poveri si impoveriscono.
Non c’è alcuna ragione per cui un governo non possa stamparsi i suoi soldi privi di interesse e prestarli, senza gravarli d’interesse alla popolazione affinché si compri una casa, magari con una piccola tassa per coprire i costi di amministrazione. L’unica cosa che frena questa soluzione è la mancanza di volontà da parte dei politici di tutti i partiti, controllati direttamente dall’Elite o dai suoi manipolatori economici. Pensate a come le tasse potrebbero essere drasticamente ridotte, o addirittura abolite,se non dovessimo rimborsare cifre stratosferiche sotto forma di interessi su denaro “preso in prestito” dalle banche.
Negli anni 80 il governo statunitense era indebitato nei confronti dei banchieri per più di 1 miliardo di miliardi di dollari, su cui la gente paga più di 100 miliardi di dollari all’anno di interesse senza alcuna speranza di riuscire a rimborsare il capitale. Probabilmente i nostri figli e le generazioni future continueranno a pagare per l’eternità!
Nel 1910, il debito federale era solo di 1 miliardo. I debiti statali e locali erano molto ridotti o inesistenti. 7 anni dopo che la Fed era stata fondata, il debito ammontava a 24 miliardi; nel 1960 era di 284 e da allora è andato aumentando. Se gli Stati Uniti nella loro interezza venissero ceduti ai banchieri come risarcimento dei debiti, ci vorrebbero ancora 3 Americhe per saldare completamente i debiti!
Confrontate quei 24,5 miliardi di sterline spese per pagare gli interessi con i 33 miliardi spesi quell’anno per la sanità e gli 11 miliardi che sono andati all’istruzione. Non lamentatevi se mancano i libri scolastici o se gli edifici vanno a pezzi.
La creazione del debito attraverso l’imposizione di interessi rende possibile la conquista del mondo da parte di una minoranza. I banchieri possono accumulare o manipolare affari concedendo o rifiutando prestiti.
Per es. gli OGM. Ci dicono che chi li usa ha profitti più alti, quando è vero il contrario: sono le piccole aziende che utilizzano le tecniche della bioagricoltura a generare maggiori profitti. Ma le banche danno prestiti a chi usa gli OGM e li negano agli altri. Analogamente per far fallire una compagnia, basta negarle prestiti e ciò riduce il suo valore in borsa. E’ così che pochi hanno finito per possedere tutte le maggiori aziende. Una volta acquisito il controllo dei media, è stato facile, nascondere la verità alla gente .
Niente migliorerebbe le condizioni di vita di tutti più velocemente della fine dell’imposizione di interessi sul denaro e della ripresa da parte dei governi della stampa del proprio denaro.
Lincoln si mosse in questo senso creando le banconote “greenbacks”, ma venne ucciso poco dopo da un agente dei Rothschild. Anche Kennedy propose la stessa soluzione e fu ucciso dall’Elite a Dallas.

ALESSANDRO ROBECCHI
85 persone su questo affascinante e confortevole (per loro di sicuro) pianetino posseggono una ricchezza pari a quella di 3 miliardi e mezzo di persone. La cifra, diffusa dall’Oxfam, è al di là di ogni immaginazione, provoca una specie di vertigine. In ogni paese del mondo c’è un grafico con due linee ben distinte: uno schizza verso l’alto, ed è la quota di ricchezza dei pochissimi super-ricchi, l’altra precipita verso il basso, ed è l’aumento della povertà dei moltissimi più poveri. Negli ultimi trent’anni la parte di ricchezza detenuta da pochi è aumentata ovunque e la quota di povertà distribuita tra gli altri è aumentata anche quella. Ovunque.
La lotta di classe esiste, insomma, non si ferma un attimo, non dà tregua, e i miliardari hanno vinto quattro a zero, coppa, giro di campo e champagne negli spogliatoi. Come sia stato possibile non è un mistero. Lo smantellamento di qualunque ideologia dell’uguaglianza e la sua applicazione politica (da Reagan alla Thatcher, alle scuole economiche iperliberiste che tanto piacciono a destra, ma anche a sinistra), per dirne una. E poi il potere politico delle multinazionali, per dirne un’altra. Immaginate di essere voi, normali contribuenti, a poter dettare le regole allo Stato in cui operate: abbassami le tasse, abbassami il costo del lavoro, fammi una legislazione comoda, fai pagare la sanità, fai pagare la scuola… Ecco, comodo, no? Voi non potete, un grande marchio sì.
Ma la discussione sulle cause (che sono numerose) non deve distrarre da una valutazione degli effetti: in molti casi siamo dalle parti dello schiavismo e in altre invece (i paesi industrializzati), alla proletarizzazione progressiva e costante del ceto medio. Insomma, anche nella ricchezza mondiale vince il bipolarismo, non più un mosaico di condizioni sociali, ma una marcia forzata e continua verso la polarizzazione: ricchi e poveri, e in mezzo poca roba.
Tutto questo, si direbbe, rende un po’ ridicole alcune stupidaggini fondamentali che vengono ripetute da decenni. Una: quella che recita che se aumenta la ricchezza diminuisce la povertà. Il ricco darà da lavorare, si dice, e migliorerà le condizioni dei poveri. Ecco. Cazzata, come ci dicono le cifre, dato che ovunque i ricchi sono più ricchi e i poveri più poveri e più numerosi. Altro mito di cartone da sfatare, il vecchio sogno delle simpatiche socialdemocrazie nordiche (che anche qui risuona, va di moda, insomma), cioè la famosa frase di Olof Palme, che diceva: “La sinistra non deve combattere la ricchezza ma deve combattere la povertà”. Bello, eh! Suona bene. Ottimo per l’aperitivo! Peccato che sia proprio la ricchezza di pochi a creare la povertà di molti.
Tassare i super-ricchi e le mega-imprese, costringerle a rispettare certi oneri sociali, a pagare le tasse, a pagare decentemente i lavoratori, a contribuire al progresso sociale dello Stato in cui operano cosa sarebbe se non “combattere la ricchezza?”. Non si fa, naturalmente, non è bello, non è conforme al pensiero unico che domina ovunque. In ogni angolo del mondo destre voracissime e sinistre pallidissime paiono unite nella lotta: tra i tre miliardi e mezzo ultimi e gli 85 che guidano la classifica, hanno scelto con chi stare.

LA SCOMPARSA DELLE IDEOLOGIE
Viviana

Che sx e dx in Italia non esistano più come ideologie distinte è un fatto. Ed è inutile che i nostalgici continuino a giurare su ideologie contrapposte perché a livello partitico esse sono inesistenti. I partiti storici sono morti.
Il pappone economico neoliberista ha liquidato ogni radice storica sia del liberalismo che del socialismo. I diritti dell’uomo e del cittadino si sono trasformati negli obblighi del consumatore e del suddito. Le costituzioni democratiche stanno per essere cancellate per ordine delle grandi banche d’affari. Il welfare, che fu la conquista gloriosa di secoli di lotta, sparirà proprio ad opera di un partito che un tempo era di sx e proprio ad opera dei suoi governanti, Monti, Letta,il futuro Renzi…I diritti del lavoro saranno sostituiti dal sistema Marchionne, di cui Renzi, D’Alema e Fassino si dicono grandi estimatori. La difesa dei beni pubblici, che è sempre stato il fiore all’occhiello di ogni Governo di sx nel mondo (vd le nazionalizzazioni cilene, brasiliane o uruguayane) sarà sostituita dalla privatizzazione selvaggia, mentre, in luogo di nazionalizzare, l’attuale Pd ha un piano di svendita graduale del Paese, di quote di Eni, Stm, Fincantieri, Cdp Reti, Tag, Grandi stazioni, Enav, Sace…(per 12 miliardi!). Si sta già procedendo alla svendita di Poste e Enav. La Grecia si vende le isole, noi lanciamo le spiagge.
Parlare di dx e di sx in questa pappa ultraliberista è la follia di qualche fanatico.
In Europa la grande sx è morta. In Italia è scomparsa nei partiti di regime che adottano sistemi di Governo sempre più oligarchici, mentre le frange estreme si dissolvono in un livore inconcludente contro chi è più votato dagli elettori e si polverizzano in una stasi mortale. La sx italiana, che era uno dei partiti più forti d’Europa, si è suicidata nell’ossequio servile ai grandi organismi del capitalismo occidentale: la Bce, il Fm, la BM, l’onnipresente dominio americano che ancora fa danni con le guerre di occupazione di territorio armate di bombe e quelle finanziarie dei titoli tossici e banche d’affari.

STRANI BONIFICI AI DS E POI AL PD
Andromeda

“Risulta agli atti che il presidente del Monte dei Paschi di Siena abbia provveduto a far avere al gruppo politico DS nell’arco di dieci anni, dal 1999 al 2009, la cifra complessiva di 682.000 euro. Come mai? In base a quale mansione specifica? Come mai non risulta iscritta in bilancio né in uscita presso la banca né in entrata presso il gruppo DS – tuttora esistente nonostante sia estinto – Tale gruppo estinto è confluito nel partito da lei presieduto, lei che cosa ha da dire al riguardo? Risulta, inoltre, che il presidente della fondazione bancaria abbia “personalmente” versato la cifra di 703.000 euro alla federazione del PD di Siena. A quale titolo? Come mai non sono stati conteggiati”.
“Sulla base di atti provati e già in possesso sia delle autorità finanziarie che della magistratura che sta indagando sulle dubbie operazioni finanziarie del Monte dei Paschi di Siena, risulterebbero le seguenti emissioni di bonifico bancario a favore del partito da lei presieduto (PD): da parte di Giuseppe Mussari, presidente della banca, versamento di 246.000 euro; da parte del vice-presidente della banca Monte dei Paschi di Siena, Ernesto Rabizzi 125.000 euro. Da parte del presidente della società denominata “Monte dei Paschi di Siena Capital Service” la cifra di 176.063 euro destinata – nello specifico – alla federazione del Partito Democratico di Siena. Da parte di Riccardo Margheriti, presidente di “Monte dei Paschi di Siena Banca Verde” la cifra di 132.890 euro con la specifica destinazione per investimenti nel settore della green economy a fronte dei quali non esiste nessuna fattura emessa. Infine, da parte di Alessandro Piazzi, consigliere della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, la cifra di 161.400 euro. Le domanda sono le seguenti: come mai sono stati versati questi soldi al PD? A quale titolo? A fronte di quali specifiche mansioni? Come mai risultano inviate ma non sono state immesse in bilancio? Come mai risultano incassate ma non sono state immesse nel bilancio del PD?”.

PD
Finanziamenti a livello personale: 98mila euro dati dal gruppo Riva a Pier Luigi Bersani
-A Enrico Letta 15mila euro dal re delle slot machine Antonio Porsia
e ha incassato 40mila euro nel 2008, proprio come Bersani, dall’associazione padronale di categoria, quella Federacciai che vanta come vicepresidente Nicola Riva (figlio del Riva di Taranto). Nel 2004 Letta ha incassato 9.800 euro anche dalla società del finanziere svizzero Henry Shoet, oltre ai 25mila euro del pastificio Rana e ai 13 mila euro della Federfarma
-A Nichi Vendola, 40mila dal truffatore dei tributi Giuseppe Saggese. Altri 115mila euro arrivano a Vendola nel 2005 dalla Fimco, della famiglia Fusillo, già presente nella società editrice della Gazzetta del Mezzogiorno, impegnata nel settore delle grandi opere in Puglia. Tra i suoi finanziatori del 2005 troviamo anche un non meglio specificato “Degennaro” che dona 10mila euro
-D’Alema ha accettato nel 2008 il contributo di 12.500 euro della Uniland di Angelo Intini, del gruppo omonimo di Noci in provincia di Bari, diretto da Enrico Intini, poi indagato nel 2009 per turbativa d’asta insieme a Gianpaolo Tarantini. Altri 50mila euro nell’ultima campagna elettorale gli sono arrivati da una società emiliana che organizza eventi, la Goodlink, mentre la Lo deserto Impianti di Taranto, una ditta di impiantistica che ha lavorato anche all’Ilva Taranto, ha donato una piccola somma: 2.500 euro.

E’ INIZIATA LA GRANDE MANOVRA IPERLIBERISTA DELLE PRIVATIZZAZIONI
VV

Privatizzano. Svendono Poste e Enav per 5 miliardi.
Uno pensa: ci saranno più soldi per il debito o lo stato sociale.
E invece no: ci hanno impegnati a versare 50 miliardi l’anno per 20 anni, la svendita delle poste a confronto è solo un briciolino.
Chi pensate che sarà torchiato per mettere insieme questo strozzinaggio assurdo? Magnati, politici e banchieri? Per carità, anzi, il Governo Letta regala or ora alle banche 7 miliardi e mezzo, e proprio mentre esse restringono il credito agli Italiani, bloccano ogni forma di mutuo o di credito alle imprese, costringono persino le stesse a rivolgersi per il credito all’estero! Le nostre banche sono ultime in Europa per concessioni di prestiti! Ormai si arricchiscono solo con gli interessi sui titoli di stato, speculando sulla differenza tra l’1% di interessi delle somme prestate loro dalla Bce e i tassi sui titoli. Usano i soldi prestati solo per speculare in Borsa e non per alimentare l’economia. I finanziamenti elargiti ai gruppi europei, tra dicembre 2011 e febbraio del 2012, ammontano in totale a 1.019 miliardi di euro e la tranche più grossa è andata agli istituti italiani che hanno avuto 270 miliardi. Ma per fare che? E quale vantaggio ne ha avuto l’Italia? E Letta doveva proprio gettare altri soldi pubblici sul loro arricchimento? Non è una delle tante prove che questo vicepresidente della Aspen opera solo per il sistema capitalista e non per il bene del Paese? Il grosso è andato a Intesa San Paolo, che ha avuto 36 miliardi, seguita da Unicredit con quasi 24, Monte dei Paschi di Siena con 20, Mediobanca con 7,5 e una decina di altrettanti istituti tra cui la Cassa depositi e Prestiti, che ha ricevuto un finanziamento di 20 miliardi all’1% di interessi per finanziare le piccole e medie imprese. Lo ha forse fatto?
Il capo economista Kaushik Basu ha detto in un convegno a Helsinki: “E’ una montagna di debito e ci sbatteremo contro”.
Governi iniqui ci hanno vincolati a pagare 50 miliardi l’anno per 20 anni. Dove li troveremo? E perché dobbiamo pagare questa somma immensa e impossibile? A prezzo di quali lacrime e sangue? E perché Renzi o Letta o altri non dicono nulla? Per come siamo messi, non pagheremo nemmeno la prima rata. E dopo che ci avranno svenduto tutto e ci avranno tutti ridotti in miseria, che succederà? L’Italia ha ancora un grosso patrimonio di risparmio e beni sul territorio. Bankitalia ha calcolato che la ricchezza degli Italiani (tra beni e risparmi in banca) è di 8.169 miliardi, in pratica poco più di 140.000 euro a testa, salvo che ci sono 9 milioni e mezzo di poveri che non hanno niente, tuttavia questo è uno dei livelli più alti dei paesi sviluppati anche se è calato negli ultimi 16 anni e ci possiamo giurare che prima svenderanno i beni pubblici come le Poste, dopo passeranno a razziare quelli.
Ma di ridiscutere i patti europei tra questi politici (e Renzi non è diverso) non c’è nemmeno l’ombra. In quale narcolessia sono messi gli Italiani per non capire che l’impresa della svendita totale dell’Italia non è possibile?

COME SI FA UNA LEGGE ELETTORALE

Per definire una legge elettorale secondo il corretti iter di un meccanismo istituzionale, ti rivolgi alle istituzioni e vai nei luoghi a ciò deputati.
Chiedere di parlare con Grillo o Berlusconi non è modalità corretta. Devi passare dai capigruppo parlamentari, gli unici vertici istituzionalmente riconosciuti, per poi presentare la bozza o al Parlamento o alla giunta appositamente costituita.
Le chiacchiere di due ore e mezza dentro una stanza non sono democrazia, soprattutto quando il tuo interlocutore è stato espulso con ignominia dal Senato.
E quando vai in parlamento con una bozza pattuita con un delinquente, non puoi pretendere che la si voti a pacchetto chiuso. E’ quello il momento in cui capisci se è un diktat o se è possibile una bozza su cui mediare.
Le leggi si fanno in parlamento con TUTTI e nei modi consentiti dalla legge, non in una sede privata A DUE, imponendola poi come un DIKTAT: O COSI’ O COSI’!!!
Qui siamo fuori dalla democrazia, nel merito e nel modo, senza contare che nessuno dei due contraenti assoluti è un parlamentare, quindi siamo fuori anche per i contraenti!

Baffone
Fateci sognare un’Europa che ridiscute il Fiscal Compact che, se non modificato, costerà 50 miliardi di euro ogni anno agli Italiani.
Fateci sognare un’Italia dove la legge elettorale non la decidono Renzi e Berlusconi ma i cittadini e dove lo scambio elettorale politico mafioso è duramente punito senza se e senza ma.
Fateci sognare un’ Italia dove, se una nave che trasporta armi chimiche arriva nel porto di Gioia Tauro, i cittadini sono preventivamente informati e rassicurati (anzi quella nave non arriva nemmeno!).
Fateci sognare un’ Europa senza Ogm, un’ Italia dove un ministro dell’agricoltura viene sfiduciato per gravi comportamenti e dove le demolizioni abusive vengono realmente abbattute.
Ma per sognare serve una libera informazione che parli di fatti non di gossip.

(Berlusconi senza trucco)

NON E’ DEMOCRAZIA!
vv.
-Uno sbarramento eccessivo terrà fuori milioni di elettori o costringerà i partiti piccoli ad asservirsi a quelli maggiori
Non è democrazia
-Le liste bloccate sono incostituzionali e mantengono tutte le scelte, le decisioni e il potere nelle mani di 3 segretari di partito
Non è democrazia
-Infine un premio di maggioranza (che non esiste in alcun paese europeo) falsa le scelte dei cittadini
Non è democrazia.
Se si vuole arrivare a due o tre partiti maggiori come in Europa, occorre abolire le coalizioni (altro che premiarle!), mantenendo una soglia anche bassa di sbarramento per evitare la polverizzazione partitica. Se ogni partito corre da solo e chi non raggiunge una soglia minima non entra in Parlamento, sarà giocoforza per i partiti piccoli aggregarsi e per l’elettore non disperdere il voto in partiti senza fortuna.
Occorre poi che ci sia un minimo di fedeltà almeno durante la legislatura da parte di chi si è aggregato o presentato in un certo partito, per evitare scissioni o voltagabbana. E questo lo si può ottenere solo eliminando dal Parlamento chiunque si separi a qualunque titolo dal partito o dalla coalizione in cui è stato eletto.
Chi cambia idea esce momentaneamente dal Parlamento, non entra in altri partiti o nel gruppo misto, smette di percepire emolumenti, decade dalle sue cariche, tronca i suoi vitalizi e aspetta un nuovo turno elettorale. L’assenza di mandato elettorale sancito dalla Costituzione nei riguardi degli elettori non può giustificare una transumanza ormai vergognosa che porta con sé una compravendita corrotta di onorevoli come non può giustificare quei 5stelle che, uscendo dal M5S ed entrando nel Gruppo misto, tornano in possesso dell’intero stipendio e mostrano di aver scelto il M5S solo come predellino per migrare altrove. Attualmente alla Camera abbiamo nel gruppo misto 22 parlamentari, e al Senato 16.
Col sistema di Renzi si dà un’ulteriore ferita alla democrazia e non si tronca la moltiplicazione dei partiti che moltiplicandosi godono anche di più finanziamenti pubblici, altra piaga che non porta certo alla democrazia. Il M6S e il fatto Quotidiano sono la dimostrazione che senza finanziamenti pubblici si può resistere e diventare forti, poggiando solo sul merito.
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Mida 98
Sembra che l’unico problema sia “garantisce la governabilità”. E’ una idiozia e le elezioni del 2008 lo confermano. Il cdx aveva il 55% dei seggi in tutti e due i rami del parlamento e sappiamo come è andata a finire. Il problema vero sono i conflitti d’interesse; se sono unanimi si governa tranquillamente; se ci sono interessi contrapposti nel parlamento, nell’ambito della stessa maggioranza, si creano i nuovi gruppi e addio governabilità!!!!! Risolvere questo e cercare di avere una classe politica almeno decente, allora si che si garantisce la governabilità, a prescindere da qualsiasi legge elettorale perché non ne esiste una perfetta. Oltretutto questa ipotesi di legge può portare a governare addirittura un partito in coalizione con il solo 20-23% di preferenze….

Raniero La Valle, Pres.dei Comitati Dossetti per la Costituzione, giudica avvelenata la proposta Renzi.B è interdetto dai pubblici uffici. Il maggiore partito italiano ed il suo segretario non possono eludere e contraddire la decisione cautelare della magistratura. La pena di interdizione dai pubblici uffici vuole evitare che un soggetto giudicato dannoso possa ulteriormente nuocere alla comunità. Renzi invece non solo replica la sostanza del Porcellum maggioritario, ma cerca la governabilità con artifici elettorali ed istituzionali impossibili, spingendo a sconvolgimenti democratici ancora più gravi contro ogni interesse nazionale. Gravissima è anche l’abolizione del Senato, con cui si cambia proprio ordinamento. Non si capisce perché le due cose siano connesse, la legge elettorale si deve fare subito, cambiare il Senato vuol dire cambiare la Costituzione e i tempi sono lunghi. La motivazione di risparmio è ridicola. Ci sono motivi precisi per cui i Costituenti hanno voluto due Camere e sono stati molti i casi in cui il Senato ha bloccato delle orrende leggi. Abolire mezzo Parlamento fa sorgere il sospetto che si voglia poi abolire tutto il Parlamento. E’ sconcertante che si lodi la rapidità e il decisionismo di Renzi quando non ha fatto che riprodurre tutti i vizi del porcellum, peggiorandolo persino. La sua proposta nasce illegittima perché è già incostituzionale. Basti pensare ai due differenti quozienti elettorali, di maggioranza e di minoranza per capire che siamo fuori dalla democrazia. O alla sproporzione tra la soglia del 35% richiesta per accedere al premio di maggioranza, o al tetto del 53 % dei seggi fissato per legge sia alla Camera che al Senato.
La questione della governabilità non è tecnica ma politica. Occorre restituire alla politica, il compito di assicurare stabilità ai governi del Paese, non ad acrobazie elettorali,.
La democrazia si esercita solo col sistema proporzionale, senza premi di maggioranza e sbarramenti innaturali. Questi devastano il Parlamento trasformando le elezioni in una successione ereditaria, addirittura per nomina, dalle vecchie alle nuove nomenclature degli stessi partiti già insediati nel sistema. I partiti, secondo la Costituzione democratica, sono e devono essere gli strumenti attraverso cui i cittadini concorrono a formare la politica nazionale. Se non esercitano più questo ruolo, se sono rottamati o liquidati nella pubblica opinione e tentano di resistere con dei trucchi, siamo fuori dalla democrazia. La rappresentanza del popolo in Parlamento deve essere autentica, e non artefatta e infedele grazie a truffe elettorali. Non ci occorre un “Principe”, rivogliamo i diritti attinenti alla sovranità popolare.
In questa proposta c’è il forte rischio che Berlusconi vinca al 1° turno. Il Pd ha fallito il progetto del bipolarismo e rischia di non sopravvivergli.

PAOLO FERRERO E LE MAIALATAM

Anche per Paolo Ferrero (RC) la legge proposta da Renzi/Berlusconi è peggio del Porcellum e anche più incostituzionale, è addirittura peggio della Legge Acerbo voluta dal fascismo.
Intanto non è proporzionale ma ipermaggioritaria e non ha alcuna soglia minima per far scattare il premio. Inoltre toglie all’elettore le preferenze. Le liste sono più corte ma coi soliti nominati dalla segreterie. Ma c’è di peggio: mentre il porcellum premiava esageratamente chi vince, qui si penalizza esageratamente chi perde. Con la soglia dell’8% i piccoli partiti sparirebbero cancellando il voto di milioni di elettori oppure dovrebbero mettersi a servizio dei partiti maggiori.
Renzi vuol fare una semplificazione autoritaria del sistema politico, che diventa simile ad un consiglio di amministrazione di una azienda, in cui il “parco buoi” dei piccoli azionisti non ha mai voce in capitolo. Per la governabilità assoluta si aumenta il potere oligarchico di pochi e si riduce al silenzio la maggioranza non inquadrata della popolazione. Chi ha i soldi per restare in lizza rimane e non rischia mai di entrare in concorrenza con chi è escluso dal campionato. Ovviamente questo non ha nulla a che vedere con la democrazia e la rappresentanza del popolo sovrano. L’idea base è ridurre alla miseria il popolo con l’austerità e poi cambiare la leggi per impedire al popolo di organizzarsi per costruire una alternativa. Il nodo fondamentale non è più la governabilità ma l’espulsione dalla scena di tutte le alternative al sistema. E questo è la distruzione della democrazia!
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Uno splendido Di Battista a Servizio Pubblico

“L’immoralità è come il letame, si deve trattare con la pala non col cucchiaino d’argento!”
“Il compromesso con questa gente è un suicidio”
“Renzi dice che vuole risparmiare 1 miliardo quando sta per votare una legge con cui regala 7,5 miliardi alle banche private. Ma cosa ci stiamo raccontando?”

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SQUALLORE
Viviana Vivarelli

Stiamo marciando a passo di carica verso sistema autoritari, che spazzano via ogni principio democratico.
I referendum già li calpestano.
Sul diritto alle preferenze ci stanno facendo il ballo di San Vito.
I partito governano facendo il contrario di quello per cui sono stati eletti.
Arricchiamo le banche per impoverire i poveri.
Ci hanno tolto il diritto di eleggere i presidenti di provincia senza eliminare le province.
Renzi vuole ‘nominare’ e non eleggere mezzo parlamento
Berlusconi e Renzi già parlano di sistema presidenziale e in un sistema presidenziale i giudici dipendono dal potere politico così diventano intoccabili.
Ma più deriva di così dalla democrazia cosa volete?
E c’è ancora chi li applaude???????
Lo squallore in cui è caduta la falsa sx dei Ds e poi quella ultraliberista del Pd è attestato non solo dalle losche intese con B ma sempre e comunque dalla succubanza alla Bce, a mo’ di cadavere, senza nemmeno quella contrattazione ‘dovuta e politica’, che sta permettendo alla Spagna di risollevarsi.
Uno squallore dimostrato dalla nomina antidemocratica dall’alto da parte di Napolitano di Governi come quello di Monti e Letta, meri esecutori dei programmi del Bilderberg (la nuova P2 capitalistica occidentale).
E’ dimostrato infine, questo squallore, dall’inconsistenza dei nuovi candidati, dalla fievole personalità e dall’etica evanescente, a cui mai sarà data la qualifica di ‘statista’, e i cui programmi sono esili come i veli di una cipolla, non rivelando più alcun afflato di sx, o, che, come Renzi, vincono solo grazie all’assuefazione del teleutente ormai plagiato dalle Vanne Marchi e dagli sfacciati imbonitori da circo.
Travaglio chiama questi fantasmi di candidati: “larghi brodini” e critica le loro infantili proposte di raccattare miliardi (per la Bce? Per il sistema bancario?).
Il Fm ci ordina con la “spending review” un maxi piano di tagli di 50 miliardi e ci vieta qualunque spesa per lo sviluppo mettendo il divieto addirittura in Costituzione col pareggio di bilancio! E la sx italiana ubbidisce!
E i programmi dei piccoli Cuperlo, Civati, Renzi, sono come le aspirine date a un malato terminale mentre i falsi amici premono alle porte per accelerarne la fine e spartirsi il capitale.
Non si capisce proprio come faremo, con questa gente che pensa solo al proprio potere personale a rastrellare 50 miliardi l’anno da regalare alle solite banche e alle solite speculazioni finanziarie. Ma il Pd è un insieme inetto di piccoli profittatori pro domo sua che con Bersani e Letta ci ha mostrato solo la politica dell’inedia, del rimando, della non scelta, dell’accidia. Gentuccia! Che per di più si è messa dalla parte dei lupi. E non difenderà mai le pecore!
Contro i non-programmi di questi che attestano tutta la caduta di valori e di stile del Pd,Travaglio ricorda alcuni dati lampanti:
“Rapporto 2013 della Guardia di finanza: oltre 5 mila tra funzionari e impiegati pubblici denunciati per corruzione e truffa che in soli 10 mesi hanno fatto erariali da 2 miliardi e 22 milioni di euro, più truffe per 1 miliardo e 358 milioni. Cioè costoro hanno rubato quasi 3,5 miliardi alla collettività: 350 milioni al mese. E se questi sono solo quelli scoperti: immaginiamo a quanto ammonta il totale. Qualche mese fa, il ministero dell’Economia comunicò che i mancati incassi di evasione fiscale accertata dal 2000 al 2012, ma mai recuperata da Equitalia (!), ammontava a 545 miliardi (!!) su un totale di ruoli da riscuotere già emessi per 807! E una parte dell’enorme buco è irrecuperabile perché riguarda soggetti in fallimento. Ma questo non basta per giustificare la bassissima capacità di riscossione di Equitalia, che non arriva al 5%.
In un Paese serio (ma un Paese serio non avrebbe tali mancati introiti) si parlerebbe solo di questo. E un Governo e un Parlamento e dei partiti seri eviterebbero di perdere tempo dietro corbellerie come la riforma costituzionale o l’ennesima legge contro la custodia cautelare e contro i giudici; ma concentrerebbero tutto il tempo e tutti gli sforzi per mettere le mani in questo immenso serbatoio di nero: 800 miliardi!!! Somme accertate, con i nomi e i cognomi dei corrotti, dei truffatori e degli evasori. Basterebbe recuperarne il 5 o il 10% in più, aumentando l’efficienza della macchina dello Stato (Tremonti diminuì addirittura controlli e controllori!), per avere decine di miliardi per la mitica “ripresa”. Invece si continua a cincischiare dietro i falsi problemi e le false soluzioni e a bollare chi chiede una seria lotta alla corruzione, all’evasione e al riciclaggio come giustizialista manettaro. Poi uno guarda chi sono i ministri e i politici che dovrebbero occuparsene, e capisce tutto”.

Lettera a IFQ
Nel caso della Kyenge la Lega nord di Salvini ha superato di molto le volgari aberrazioni di Borghezio e ha stabilito il peggior livello di razzismo mai toccato in Italia dopo il fascismo. Come mai il parlamento non ha reazioni?

Risposta di Colombo:
Gli attacchi alla Kyenge diventano di giorno in giorno più volgari con un attacco alla negritudine che non ha precedenti in Parlamento. La Lega è un microorganismo infetto e deleterio che sta morendo da solo a causa di un livello morale troppo basso perfino in questo triste momento politico dominato da una classe dirigente squallida che si è aggiudicata finte vittorie che deve mollare.
Ma tutto il gruppo dirigente della Lega privo della minima luce sta usando poltiglie di resti padani. Così la Lega si ostina a insultare un ministro nero perdendo in ciò gli ultimi voti puliti. Non tanto per l’immoralità spregevole dei leghisti quanto per la mancanza di senso logico e politico nella loro umiliante bassezza.
Però non è tanto la Lega, destinata a sparire, che preoccupa, quanto le istituzioni che non hanno niente da dire e i partiti che continuano a ricercare la Lega come se fosse un soggetto politico normale con cui si può fare una coalizione o un governo. Il vero scandalo è questo cinico opportunismo che brucia ciò che resta del nostro buon nome nel mondo.

Il 19 Gennaio ricorre la 100.ma Giornata Mondiale dell’emigrante e del rifugiato.
L’orda barbarica, rozza e razzista dell’immaginario padano è ammalata dall’idea che lo straniero sia il male.
«Bisogna che ciascuno rifletta su questa operazione patologica: stiamo male per ragioni nostre, per la precarietà, per la corruzione, per la crisi, per il degrado urbanistico, ma ci liberiamo dalle nostre enormi responsabilità colpevolizzando gli altri, i migranti» (Pietro Barcellona: InterCulture).
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Maschera calata sulle bugie che Lega e Forza Italia hanno raccontato ai cittadini sul reato di clandestinità. Come effetto reale quel provvedimento ha avuto la mancata espulsione del 90% degli irregolari, meno sicurezza, un aggravio di costi per tutti i cittadini italiani e l’ingolfamento dei tribunali. Gli irregolari verranno espulsi tramite procedimento amministrativo e finirà una farsa contestata in primo luogo da Forze dell’Ordine e operatori della Giustizia. (M5S)

IL DECRETO SVUOTA CARCERI DELLA CANCELLIERI
Nicola Gratteri

Il decreto svuota carceri della Cancellieri non risolverà il problema delle carceri. Non si risolve nulla svuotare della pena. E mette nella testa della gente che alla fine si aggiusta tutto.
Un sistema con livelli inadeguati di certezza della pena e di risposta al crimine comporta come conseguenza inevitabile l’importazione di altri criminali sul nostro territorio.
Il sovraffollamento si risolve solo in due modi: o costruendo in tempi brevi nuove strutture penitenziarie o nuovi bracci in aggiunta a quelli esistenti, o distribuendo meglio gli spazi al modo americano, così che chiusi in cella restino solo i detenuti di Alta Sicurezza (42 bis e pericolosi). Gli altri devono lavorare in progetti di reinserimento esterni. E i detenuti stranieri devono scontare la pena nei paesi di provenienza. Per tossici e baby criminali si devono usare misure alternative. Ma occorrerebbe una riforma seria dell’intero sistema. Non si può mettere sullo stesso piano mafiosi e delinquenti comuni.

Nessun sistema di diritto può reggere senza la certezza della pena.
Ci sono due modi per punire chi delinque: il carcere e la disapprovazione sociale.
Nel caso di Berlusconi sono mancati entrambi.

SERGIO DI CORI MODIGLIANI

I deputati M5S hanno chiesto al governo di “rimodulare la propria posizione nazionale come Stato sovrano e avviare una immediata consultazione per rinegoziare le condizioni imposte dal Fiscal Compact e dal Mes”. Dobbiamo aprire una trattativa per fuoriuscire dal limite imposto del 3%, dobbiamo rivedere il nostro ruolo e negoziarne i tempi di applicazione perché non siamo più in grado di sostenere economicamente i punti sottoscritti, pena il varo -al massimo entro due mesi- di suppletive manovre finanziarie di ulteriore grave tassazione e pesanti tagli ai servizi sociali nazionali che la cittadinanza italiana non è in grado a nessun livello di poter più sopportare, pena il crollo definitivo della nazione”.
La votazione alla mozione M5S ha dato i seguenti risultati: il 72% dei deputati l’ha rigettata votando contro (Forza Italia, Nuovo Centro Dx, PD, Lista Civica Monti, Udc, tutti compatti). Il che vuol dire che la cosiddetta sx italiana -ovvero il PD- non vuole “ufficialmente” andare a negoziare a Bruxelles, a Francoforte, a Strasburgo. Lo ripeto a scanso di equivoci perché non esistano ambiguità di sorta: neppure una trattativa. Questa posizione passiva di totale svendita della nazione ha chiarito – al di là di ogni ragionevole dubbio – la politica economica del PD: “non c’è niente su cui trattare, noi eseguiamo gli ordini della Troika in maniera piatta e passiva e basta”. Da oggi, 15 Gennaio 2014, il PD è diventato ufficialmente il curatore fallimentare dell’Italia.
Questa, per come appare, è la loro piattaforma elettorale per l’Europa: evitare ogni negoziato, evitare ogni discussione in merito ai trattati, evitare che il Ministero del dell’Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana possa dire alla cittadinanza: “ecco qui i 100 miliardi di euro di cui siamo debitori nei confronti della piccola e media impresa, ce li abbiamo in cassa perché abbiamo rimandato la data di scadenza del pagamento degli interessi, grazie alla trattativa vincente con l’Europa”.
Il PD, ieri, in Parlamento, scientemente, ha suicidato la nazione.
E’ un atto parlamentare. E’ un dato oggettivo. E’ una votazione valida. E’ una indicazione politica. E’ la parola d’ordine da eseguire. Non c’è niente da interpretare, non esistono punti di vista diversi. Si può soltanto commentare e sostenere: “mi piace/non mi piace”.
Tutto il resto è fuffa che serve ad alimentare inutili chiacchiere fuorvianti della cupola mediatica, per portare acqua al mulino di chi ha scelto di mettersi al servizio di coloro che considerano l’Italia una nazione di livello talmente basso ma talmente basso, da non poter avere neppure l’ardire (e l’ardore) di aspirare a sedersi a un tavolo di trattative internazionali.
Non dico vincere, ma almeno discuterne. E poi ci stupiamo se il governo dell’India o del Kazakistan ci prendono a schiaffi in faccia?”

Il Fiscal compact e il Mes (Meccanismo europeo di stabilità) sono stati approvati il 12 luglio 2012 dalla Camera dei Deputati e il 19 luglio 2012 dal Senato della Repubblica. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato le decisioni di Camera e Senato il 23 luglio 2012.
In coerenza con il Fiscal compact, il 17 aprile 2012 veniva introdotto nella nostra Costituzione il principio del pareggio di bilancio.
Fiscal compact e Mes costeranno all’Italia decine di miliardi all’anno: ogni calcolo sarebbe approssimativo, visto che i parametri del Mes possono mutare senza che l’Italia abbia voce in capitolo. Al confronto i famigerati 4 miliardi dell’Imu sulla prima casa sono una bazzecola.
Due giorni fa il Movimento 5 Stelle ha denunciato alla Camera i nomi dei politici responsabili dell’approvazione di Mes, Fiscal compact e pareggio di bilancio.
M5S ha contestualmente presentato una mozione per chiedere al governo di rinegoziare Fiscal compact e Mes: la mozione, anche con i voti del Pd, è stata bocciata.
Matteo Renzi ha definito obsoleti i parametri del Fiscal compact, il quale prevede il noto limite del 3% deficit/Pil. Renzi è favorevole a sforare il 3% e Gad Lerner appoggia la sua coraggiosa idea. Tuttavia, il nuovo leader Pd ha scelto per la sua segreteria Pina Picerno, Marianna Madia e Federica Mogherini, tre dei responsabili dell’approvazione di Fiscal compact e Mes.
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Tiziano Terzani
“Ho fatto questo mio mestiere proprio come una missione religiosa, se vuoi, non cedendo a trappole facili. La più facile è il Potere. Perché il potere corrompe, il potere ti fagocita, il potere ti tira dentro di sé! Capisci? Se ti metti accanto a un candidato alla presidenza in una campagna elettorale, se vai a cena con lui e parli con lui diventi un suo scagnozzo. Un suo operatore. Non mi è mai piaciuto. Il mio istinto è sempre stato di starne lontano. Mentre oggi vedo tanti giovani che godono, che fioriscono all’idea di essere vicini al Potere, di dare del “tu” al Potere, di andarci a letto col Potere, di andarci a cena col Potere, per trarne lustro, gloria, informazioni magari. Io questo non lo ho mai fatto. Lo puoi chiamare anche una forma di moralità. Ho sempre avuto questo senso di orgoglio che io al potere gli stavo di faccia, lo guardavo, e lo mandavo a fanculo. Aprivo la porta, ci mettevo il piede, entravo dentro, ma quando ero nella sua stanza, invece di compiacerlo controllavo che cosa non andava, facevo le domande. Questo è il giornalismo.”

LA MENZOGNA DEL ‘TUTTO VA BENE’
Viviana Vivarelli

Come è possibile che tanti Italiani, di fronte all’evidenza della caduta precipitosa verso il baratro, si raccontino che tutto va bene, che questi partiti meritano ancora credito, che senza rovesciare la cricca che ci svende spudoratamente ci possa essere una traccia di futuro? Come è possibile che decine di milioni di Italiani, non stupidi, non incolti, non pazzi, possano ancora pensare che si possa continuare così? E possano ancora sostenere i fautori della nostra rovina?
Nella psicopatologia c’è una cosa che si chiama “autoinganno della mente”.
Di fronte a una situazione che crea un terrore e una disperazione intollerabili, la mente reagisce “negandola”!
Ci hanno costretti in modo coatto e antidemocratico a incatenarci a tre strumenti di autodistruzione che nessun Paese civile, nemmeno un Paese aggressore sconfitto in una guerra micidiale, avrebbe mai potuto accettare:
-il pareggio di bilancio, che ci vieta di spendere in ripresa e sviluppo per restare dentro parametri assurdi in nome di un debito che aumenta inesorabilmente e irreparabilmente per tassi usurai imposti dalla Bce e dal Fondo Monetario al solo interesse delle banche e dell’alta finanza;
-il fiscal compact o patto di bilancio europeo, che ci aggioga alla zona euro con imperativi suicidi come quello di trovare 50 miliardi ogni anno per 50 anni, quando non siamo capaci di trovare nemmeno i 4 miliardi necessari ad abolire l’IMU;
-l’unificazione tra banche d’affari e banche di investimento, che di fatto ha reso il sistema bancario padrone dei governi creando un’enorme speculazione finanziaria per cui le banche restringono progressivamente il credito all’economia reale per bruciare in titoli tossici una massa di denaro gigantesca che la Bce regala loro rubandola ai popoli e, al posto di un’Europa di cittadini, produce una vampirica unione di banche che domina le politiche nazionali, distrugge la sovranità democratica e nega l’autodeterminazione dei popoli.
A fronte di questi 3 strumenti letali, che operano solo per la nostra morte e per arricchire una cricca ristrettissima di soggetti nell’immiserimento generale, un corpo politico autoreferenziale e sempre più corrotto e meschino distrae l’opinione pubblica con i suoi affarucci personali senza mai affrontare la vera guerra in corso.
Ma, quando si parla al cittadino dei tre mostri che lo stanno sgozzando: Bce, Fondo monetario e Commissione europea (dominata da uno del Fondo Monetario), lo sprovveduto ha un solo modo per reagire: “Negare la realtà!
E una congerie di media contribuisce potentemente a decentrare l’opinione pubblica dalla rete di malaffare che ci costringe alla rovina, con polemiche di piccolo calibro, armi di distrazione di massa, odi e laudi e chi non vuole far altro che distruggerci. A quella rete di inganni, di frodi, di manipolazioni, il cittadino inerme non fa che aprire la propria complicità.

E’ PIU’ NOCIVA LA CANNABIS O LA LORENZIN?
Paolo De Gregorio

Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, dichiara la sua contrarietà alla legalizzazione della “cannabis”, in quanto arreca alla salute “danni estremi”.
Si dimentica di osservare che l’attuale regime di proibizionismo non impedisce a chi lo desidera di avvicinarsi a questa sostanza, e mantenere questa situazione significa solo garantire a piccole e grandi organizzazioni criminali grandi profitti e una intrinseca spinta ad estendere il mercato.
Non dico, come molti, che la “cannabis” faccia bene alla salute, ma visto che proibirla non serve a scoraggiare il consumo, buon senso vorrebbe che chiunque desidera fumarla sia autorizzato a coltivarla, magari sul terrazzo o sul balcone, per uso personale. Il numero dei consumatori non cambierebbe di molto, molti processi e detenzioni sarebbero evitati, molta manovalanza malavitosa sarebbe disoccupata, e i vantaggi sarebbero nettamente superiori agli svantaggi.
Per i politici che lasciano le cose così come sono si dovrebbe configurare con chiarezza un comparaggio con gli interessi di organizzazioni criminali.
Mentre la Lorenzin parla di “danni estremi” alla salute per il consumo di cannabis (tutti da quantificare e dimostrare), perché non ci spiega, come ministro che deve difendere la salute dei cittadini, come mai in ogni ASL non ci sia un registro dei tumori per verificare se in un territorio, ad es. nella terra dei fuochi, oppure a Taranto, vi sia una incidenza maggiore di ammalati, senza aspettare che le madri di bambini morti di cancro vadano in piazza a denunciare il fenomeno?
O non si deve sapere, su base scientifica, che uccidono molto di più inquinamento da sversamenti abusivi, incendi, fumi, polveri sottili, acqua inquinata, cibi pieni di residui di pesticidi, degli spinelli?
Si ha la netta sensazione che i vari ministri, che dovrebbero tutelare la nostra salute, con costi enormi (la sanità è la prima voce di spesa del bilancio statale), invece di cercare le cause delle patologie che affliggono gli italiani per ridurre il numero degli ammalati con relative minori spese, tutelano gli interessi di chi con i malati ci guadagna, in primis le industrie farmaceutiche, che hanno quasi tutti i medici a libro paga, medici che non cercano più di guarire le patologie, ma che le controllano con farmaci per tutta la vita dei pazienti,
Perché la Lorenzin non ci parla del dramma degli obesi (soprattutto giovani) la cui condizione è il risultato di martellanti campagne delle multinazionali alimentari che propongono cibi pieni di zuccheri e grassi, che acchiappano come le droghe, e che nel tempo procurano malattie cardiache, inabilità, danni gravi all’apparato scheletrico?
Certo è più facile prendersela con gli spinellari e mandarli in prigione che attaccare le multinazionali alimentari, che rovinano consapevolmente la salute di tanti giovani e li consegnano alla malattia per la gioia dei colleghi delle industrie farmaceutiche.
C’è una sinergia evidente e profonda tra chi procura le malattie (ambiente, pesticidi, alimenti spazzatura, ecc) e chi le cura con i farmaci. Le malattie sono un affare, forse il più ricco che c’è al mondo.
Nessuno, proprio nessuno, lavora sull’unico terreno serio che sarebbe quello della prevenzione e della rimozione delle cause che portano la gente ad ammalarsi. Se la classe politica avesse veramente a cuore la salute dei giovani lo dimostrerebbe inserendo nei programmi scolastici almeno un’ora a settimana di educazione alimentare e di prevenzione delle malattie.

Lalla segnala:

Allarme della London School of Economics: “Non rimarrà nulla dell’Italia”
Nel giro di 10 anni del nostro Paese non rimarrà più nulla. O quasi. E’ la conclusione catastrofica cui giunge nella sua analisi il professore Roberto Orsi della London School of Economics and Political Science (LSE). Che cosa ci sta portando alla dissoluzione e all’irrilevanza economica? Una classe politica miope che non sa fare altro che aumentare le tasse in nome della stabilità. Monti ha fatto così. E Letta sta seguendo l’esempio. Il tutto unito a una “terribile gestione finanziaria, infrastrutture inadeguate, corruzione onnipresente, burocrazia inefficiente, il sistema di giustizia più lento e inaffidabile d’Europa”.

L’ANALISI DI ORSI
“Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà.
Il governo sa perfettamente che la situazione è insostenibile, ma per il momento è in grado soltanto di ricorrere ad un aumento estremamente miope dell’IVA (un incredibile 22%!), che deprime ulteriormente i consumi, e a vacui proclami circa la necessità di spostare il carico fiscale dal lavoro e dalle imprese alle rendite finanziarie. Le probabilità che questo accada sono essenzialmente trascurabili. Per tutta l’estate, i leader politici italiani e la stampa mainstream hanno martellato la popolazione con messaggi di una ripresa imminente.

CHIUDIAMO EQUITALIA
M5S della Camera

“Chi protegge Attilio Befera? Perché si esita a smantellare Equitalia, un sistema di riscossione coattiva che dal 2010 al 2012 ha cumulato perdite per 40 milioni mentre foraggia 8mila dipendenti che si dividono 500 milioni di euro soltanto in stipendi.
La recente vicenda giudiziaria che coinvolge il commercialista Paolo Oliverio, il fiscalista dei potenti che pilotava i controlli di Equitalia, è l’ultimo, gravissimo, caso che apre uno squarcio sul verminaio di corruzione, rapporti illeciti e trame segrete che coinvolgono anche l’agenzia delle cartelle esattoriali. Insabbiare o pilotare le verifiche fiscali su imprenditori e grandi società effettuate dalla Fiamme Gialle e influire sull’attività degli ispettori di Equitalia dovrebbe far imbestialire i cittadini onesti che non dormono la notte (qualcuno arriva anche a gesti estremi) quando ricevono cartelle che non lasciano scampo. Esiste invece una lista di intoccabili che MAi riceveranno cartelle esattoriali e di cui Equitalia è obbligata a disinteressarsi. Il file esiste da anni e viene chiamato, nel gergo degli addetti Equitalia, “Disco per l’estate”, essendo conservato addirittura su CD.
Inoltre, nella vicenda Oliverio, colpisce la facilità delle infiltrazioni mafiose nel sistema della riscossione (in questo caso si parla di ‘ndrangheta). Non sempre la magistratura è apparsa pronta quando si è trattato di mettere le mani nella melma delle iscrizioni a ruolo.
Tempo fa fu subito archiviato un filone romano dell’indagine Mokbel/Phuncard su soggetti privi di incarichi in Equitalia o in società controllate che svolgevano attività di mediatori illegali con la complicità di alcuni dipendenti. Nel 2010 notizie di stampa riferirono di vip del mondo dello spettacolo e dello sport che avrebbero ricevuto un trattamento di riguardo dall’agenzia della riscossione. Ma anche stavolta la magistratura non batté ciglio.
Alessio Villarosa, portavoce M5S Camera, chiese in un question time, a settembre scorso, al ministro Cancellieri “Se esistano i presupposti per l’esercizio dell’azione disciplinare, a fronte di quella che appare agli interroganti una scarsa efficienza della procura della Repubblica di Roma nell’indagare sul fenomeno gravissimo della sospensione illegale di cartelle esattoriali, cosa che comporta, tra l’altro, che le inchieste recenti su questa piaga sembrano procedere come monadi in moto browniano, senza la consapevolezza della presumibile estensione e gravità del fenomeno corruttivo di specie”. La risposta di Cancellieri fu serafica: per lei non c’era stato assolutamente niente di anomalo.
Adesso, con il caso Oliviero, la misura è colma. Il MoVimento 5 Stelle vuole far chiudere Equitalia, e farà il possibile per farlo.
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Sono appena emerse gravi irregolarità a carico di Mastrapasqua, presidente dell’INPS, per una truffa di decine di milioni di euro fatta con l’ospedale israelita di Roma. Mastrapaqua è il vice di Befera. Da qualunque parte la si pigli, Equitalia è un verminaio.

I COMMESSI DEL PARLAMENTO

Sapete quanto prende un commesso del Parlamento? Alla Camera sono 1.642, quasi 3 per ogni deputato. E da questo numero sono esclusi i colla¬boratori degli onorevoli, per i qua¬li i parlamentari hanno un contri¬buto a parte (fino a 3.690 euro al mese). Intorno agli onorevoli c’è la tribù degli addetti: dai tecnici agli stenografi. Tre volte più numerosi dei deputati, nel 2010 sono costati mezzo miliardo. C’è chi guadagna più di Nap. Alla Camera sono 1.642, quasi tre per ogni deputato. E da questo numero sono esclusi i colla¬boratori degli onorevoli, per i qua¬li i parlamentari hanno un contri¬buto a parte (fino a 3.690 euro al mese).
E i commessi del Senato sono tra i pochi lavoratori che in Italia possono andare in pensione a 53 anni. Nel 2012 Palazzo Madama ha alzato i limiti dell’età pensionabile dei suoi dipendenti adeguandola a quella del resto del Paese. Ma l’obbligo riguarda appena 50 dipendenti su 840, quelli assunti negli ultimi 6 anni. E intanto lo scorso luglio c’è chi ha provato andare in pensione persino a 52 anni o anche a 50.
La Fornero ha alzato i limiti per andare in pensione a 67 anni ma non per tutti, ha dimenticato chi sta a Palazzo, non fanno certo lavori usuranti. I commessi, gli assistenti parlamentari, i consiglieri sono dipendenti pubblici trattati con guanti d’oro e non solo sono pagati lautamente ma vanno in pensione a 53 anni, non a 67,per loro non occorrono competenze specifiche. Un commesso che è rimasto in servizio dopo i 52 anni ha chiesto i ‘danni esistenziali’. E’ folle quando persino il Brasile ha abolito simili privilegi.
Non basta: siamo arrivati all’assurdo che i militari in surplus saranno pagati per intero dallo Stato per 10 anni senza che facciano niente.

ANTONIO BARONE
Mentre i palazzi romani continuano ad essere incastrati in discussioni infinite su modelli elettorali, rimpasti e totoministri, tre cadaveri carbonizzati dalla ’ndrangheta, fra cui un bimbo di 3 anni, sollevano un interrogativo: ma l’Italia ce l’ha un ministro dell’Interno? Il silenzio di Alfano rispetto ad una tragedia che devasta le coscienze e sprofonda in una violenza senza fine un territorio dove dominano le ‘ndrine è semplicemente sconcertante. Ha il sapore dell’abbandono di istituzioni impotenti nei confronti di una criminalità disumana, crudele e spietata.
Le istituzioni continuano a parlare il linguaggio del silenzio che significa, semplicemente, resa. Questo rogo non è solo un regolamento di conti, racconta la violenza inferta ad un territorio, ad una comunità che, quotidianamente, deve confrontarsi con la latitanza istituzionale oltre che con la prevaricazione criminale. Evidentemente Alfano, domenica, (ma anche lunedì, martedì e mercoledì) aveva altro da fare. Era ancora caldo l’eco dell’incontro fra Renzi e B; c’era la legge elettorale da negoziare, le preferenze, gli sbarramenti da perfezionare, la sopravvivenza del NCD da garantire.
Questo forno crematorio non è solo un fatto di cronaca, è anche un fatto politico che racconta un doppio fallimento: quello di una società che è stata incapace di impedire che il destino di un bambino si trasformasse in martirio e quello dello Stato che, col suo silenzio, legittima la paura di chi deve convivere con la ‘ndrangheta. Che il Viminale non rientrasse fra le priorità di Alfano lo si era capito con la Shalabayeva, quando si era rifugiato in un poco onorevole scarica barile; ma quello che è successo poi ci narra una politica insensibile e incapace di capire cosa è davvero importante. E, infatti, Alfano, invece di precipitarsi in Calabria, ha continuato a concentrarsi su preferenze, sbarramenti e coalizioni mentre la credibilità dello Stato veniva brutalizzata da chi non ha alcuno scrupolo a bruciare i bambini. Non so cosa potranno fare le istituzioni. Ma so quello che dovrebbe fare il ministro Alfano: si dimetta, così sarà più libero di dedicarsi al suo partito.

RIDIAMARO :- )

Spinoza
La soglia di sbarramento sarà dell’8% per i partiti che si presentano da soli. Del 5% per quelli male accompagnati.

Con il 36% dei voti si arriverà al 51%. Poi con il 51% si lascia governare Berlusconi.

Scelta Civica è diffidente sull’accordo per il sistema elettorale. Trovano inconcepibile che per governare servano i voti.

Cuperlo: “Mi dimetto perché voglio bene al Pd”. Possibile che sia l’unico?

Adesso alla presidenza del Pd c’è una poltrona vuota. Come al Comune di Firenze.
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Mathias77
Anno 1997: grazie alla Bicamerale D’Alema rimette in piedi un Berlusconi politicamente defunto;
Anno 2008: grazie al dialogo-inciucio sulla legge elettorale Veltroni rimette in piedi un Berlusconi politicamente defunto;
Anno 2014: grazie al dialogo-inciucio sulla legge elettorale Renzi rimette in piedi un Berlusconi politicamente defunto.
Un inciucio è per sempre…
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Brunone
Berlusconi tempo fa su Renzi: “Porta avanti le stesse idee del PdL nel PD, mi piace”
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Padania Libera
Legge elettorale, i bersaniani a Renzi: “Non incontri il pregiudicato Berlusconi nella sede del PD”
Mi pare giusto, nella sede del PD ci possono entrare solo i pregiudicati del PD.
Tipo Penati, Lusi o i ladri del Monte dei Paschi.
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Giuseppe
renzi, il mentalista

Alex
renzi, il nientalista
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1511 30/1/2014 UNA GHIGLIOTTINA SULLA DEMOCRAZIA

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Blog di Viviana Vivarelli
(Le vignette sono di Bucchi)

La Boldrini applica la tagliola agli interventi dei 5stelle per far passare un decreto infame che unisce l’abolizione della 2° rata dell’IMU a un regalo di 7 miliardi e mezzo alle banche private – Il M5S presenta un atto di accusa contro Napolitano – I misfatti del Presidente della Repubblica – Bilancio infausto dell’Italia – I referendum sulla legge elettorale – Per i giuristi l’Italicum è più incostituzionale del porcellum – Partiti che hanno in odio il Parlamento e la democrazia

Non c’è limite al peggio!
Non bastava il peggior Presidente della Repubblica della storia.
Dovevamo avere anche i peggiori Presidenti di Camera e Senato!!
La Repubblica democratica è in totale dissoluzione.
E su questa rovina dovevamo assistere anche alla pagliacciata del “Bella ciao!”??!! cantato da quelli di Sel, che ha suonato come un De Profundis su chi i valori democratici li ha ripudiati da tempo.
Chi è morto per rendere libera l’Italia dal gioco nazista e la vede oggi prona sotto il tallone della Bundesbank per gli interessi del sistema bancario con una casta spregevole che firma la nostra rovina si rivolterà nella tomba.
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…se davvero pensate che la democrazia sia questa e credete di viverci, andiamo molto male
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ll tempo della vita è breve ma può diventare lungo se camminiamo sulla testa dei potenti
Shakespeare
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Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto. “
Blaise Pascal
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Il potere è l’afrodisiaco supremo.
(ma chi ne abusa perde la sua coscienza)

Grave scandalo alla Camera per la decisione della presidente Boldrini di vietare gli interventi ai 5stelle. Tafferugli in aula e violenze. La legge passa a forza, mentre la Boldrini scappa. 80 anni fa lo stesso bavaglio fu applicato dal fascismo alle minoranze. E l’epilogo fu tragico. Gli stessi che ci additavano come fascisti, estremisti, dittatori, oggi realizzano pratiche da dittatura.
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Noodles84
Non c’è più scampo alcuno per il partito unico dello status quo, della menzogna eretta a sistema (con la collaborazione di un’informazione asservita, delirante e mistificante), della corruzione come modus vivendi: Pd e PdL, insieme alle loro propaggini che si spacciano per opposizioni, sono destinati alla cloaca della storia, del fallimento e della dimenticanza. E si trascineranno con loro un paese che non ha saputo vigilare, essere responsabile ed onesto, difendere i normali e minimi diritti. Non c’è alcuno scampo per tutti coloro che avranno preso la verità, la giustizia, l’onestà, la cura degli altri e l’avranno gettate nella spazzatura, anche quando apparentemente la vita sembrerà premiarli e confermarli. Ci sono una verità e un senso radicali in ogni persona che non possono essere sconfessati, per quanto ci si affanni a non vederli.

Una parola è solo una parola e cioè vento!.
Ma i misfatti di questi delinquenti sono costati la morte di un popolo.
E non c’è ossequio al regime che possa renderla tollerabile.
Qui si sono superati di gran lunga tutti i freni a qualunque civiltà e democrazia.
E non sarà certo il ‘boia’ di Sorial l’insulto peggiore.
Sono tutti da una.
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Cosa era successo?
Letta ha tentato di far passare un decreto iniquo, che univa l’Imu all’ennesimo regalo alle banche di ben 7 miliardi e mezzo. Pd e Pdl erano pronti a votarlo. Solo il M5S ha tentato con l’ostruzionismo di porre un freno a questa nuova vergogna. La Boldrini allora ha minacciato di tagliare gli interventi dei 5stelle e di votare il decreto alla svelta. Non è la prima volta che usa il regolamento parlamentare per tagliare i diritti del parlamento. I 5stelle hanno protestato. Ma Nap stava per avallare la procedura d’urgenza chiudendo la bocca al M5S. Allora, in una conferenza stampa, Sorial ha detto che Nap tagliava la testa all’opposizione era ‘ un boia’. Il minimo!
Ora tutti urlano allo scandalo. Ma regalare 7 miliardi e mezzo alle banche cos’era? Un’opera pia?
Oltre tutto il diritto di imbavagliare l’opposizione nel regolamento della Camera nemmeno c’era!
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In modo truffaldino, il Governo Letta aveva presenta un decreto omnibus che conteneva l’abolizione dell’Imu insieme a tre regali per le banche private, in modo da condizionare chi voleva la prima al voto per i rimanenti.
Basta coi decreti Omnibus! Dovrebbero essere incostituzionali! Sono truffe belle e buone!
Nel 2006 fecero un decreto per i giochi invernali di Torino e ci misero dentro la Fini-Giovanardi con norme contro l’uso e lo spaccio di droga che non distinguono nemmeno droghe pesanti da leggere, pochi giorni fa hanno fatto una legge contro il femminicidio e assieme a contenuti giusti a favore delle donne ci hanno infilato una serie di leggi a favore della Casta (il No all’abolizione delle Province, misure repressive antiTav, leggi per i vigili del fuoco e addirittura regali a chi fa fuochi d’artificio..), oggi Letta fa questo decreto dove assieme al blocco dell’Imu mette proditoriamente 7 miliardi e mezzo di aiuti alle banche private e poi il Pd, contro le rimostranze del M5S, rifiuta in tutti i modi di dividere le due leggi, una accettabile e l’altra aberrante, tenta la fiducia e alla fine per non far scadere il decreto, la Boldrini imbavaglia il voto. E ancora c’è chi sta a parlare di galateo? Queste sono truffe!! Sono ricatti vergognosi!! Non è democrazia! E’ delinquenza parlamentare!!

I 5stelle sono sfociati nell’emiciclo mettendosi delle fasce alla bocca a mo’ di bavaglio attaccati dagli altri parlamentari in una zuffa indecente dove un questore di Scelta Civica ha dato una botta in faccia a una deputata 5stelle. I benpensanti hanno gridato alla scandalo. Ma la vergogna non è stata la protesta coi bavagli. La vergogna è vedere un paese allo stremo che fa un simile regalo alle banche e che lo infila furbescamente in un decreto con l’abolizione dell’IMU!!!!!
I 5 stelle hanno fatto di tutto per staccare i due provvedimenti e farne due leggi separate, votando un SI’ assoluto all’abolizione dell’Imu e combattendo alla morte questo ennesimo e gravissimo regalo alle banche! Hanno provato tutte le vie ma non ci sono riusciti
La volontà delittuosa del governo Pd è stata irremovibile!
Del resto tutto discende dalla svendita che Napolitano ha fatto di questo Paese al sistema finanziario internazionale. Ed è per questo che ha nominato Monti, membro del Bilderberg e Letta, vicepresidente della Aspen: per portare a termine il saccheggio di questo Paese per arricchire una cricca ristrettissima di magnati che ha deciso di depredarci. Napolitano ci ha venduti a un nemico cinico e crudele che ci farà a pezzi. E il Pd presta i suoi voti a queste efferatezze.
E davanti a questo tradimento nazionale c’è ancora chi guarda al galateo??????
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Vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Allora, assicurati che nessuno possa possedere il potere” (M. Bakunin).
Per questo il M5S si propone di limitare in ogni modo possibile il potere dei rappresentanti del popolo. Per questo ha ridotto gli stipendi, gli abusi e i privilegi e aborrisce la politica professionale a vita, permettendo solo due legislature.
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Mario di Genova: “Difficile limitare il potere, visto che il genere umano ha il senso del potere innato come la fame o la sete. Possiamo sperare che chi ha potere sia clemente ma rimarrà una speranza. Ieri in Parlamento è svanita la clemenza e la speranza.
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C’è una intera moltitudine che pensa che gli attuali sistemi di potere siano tutti degenerati o mai realizzati nella loro idealità potenziale.
Ci sono moltitudini che si battono per nuove forme di democrazia allargata che gli attuali gestori del potere sembrano esecrare.
Non so se arriverà mai un tempo e un luogo con una democrazia migliore, allargata, che non si limiti, come avviene oggi, al voto dato ogni tanti anni su liste prefabbricate dalle nomenclature partitiche con candidati svincolati da qualsiasi obbligo di mandato e persino da una fedina penale pulita. Ma come si fa a chiamare questo democrazia?
Poiché le regole del potere le detta il Potere, ci rendiamo conto che sognare una democrazia diversa è duro. Ma è dovere civile tentare!

Stanco di tutto questo, imploro di morte riposo
Come, vedere il merito nato a mendicare
E squallida nullità gaiamente agghindata
E la fede più pura miseramente tradita
E i più splendidi onori ignobilmente attribuiti
E la casta virtù brutalmente prostituita
E nobil perfezione iniquamente avversata
E forza disarmata da furtivi sgambetti
E il genio imbavagliato dalle autorità
E follia, con arie dottorali, opprimere saggezza
E leale franchezza chiamata semplicità
E il bene schiavo servire il capitano Male

Stanco di tutto questo, vorrei da questo esser lontano
Se non, morendo, abbandonassi solo l’amor mio

SONETTO LXVI – William Shakespeare

CON UNA DECISIONE A GHIGLIOTTINA LA BOLDRINI BLOCCA GLI INTERVENTI IN AULA IMPEDENDO AI 5STELLE DI PARLARE PER FAR PASSARE L’ORRENDO DECRETO CON CUI SI UNISCE L’ABOLIZIONE DELLA SECONDA RATA DELL’IMU AL REGALO DI 7 MILIARDI E MEZZO FATTO ALLE BANCHE
LA CAMERA SI STRASFORMA IN UN CAMPO DI BATTAGLIA E UN QUESTORE DI SCELTA CIVICA PICCHIA UNA 5STELLE

“La Presidente Laura Boldrini è riuscita a passare alla storia. Con voce tremante e mani malferme, in mezzo ad un’aula parlamentare trasformata in un delirio di proteste, ha annunciato la famosa “tagliola” e in appena un minuto ha fatto votare l’ignominioso decreto IMU/Bankitalia per poi scappare dalla porta posteriore. Si vergognava di essere quella che, per la prima volta in 70 anni di Repubblica, ha tappato la bocca alle opposizioni (e per fortuna che era stata presentata da Sel!) Il suo partitino servile nel mezzo del caos ha sfidato il M5S cantando “Bella Ciao” insieme al PD, come se il bavaglio fosse qualcosa da festeggiare. Gente senza dignità. Forse, la Boldrini si vergognerà ancora di più osservando le immagini dalla “sua” aula, quella che lei dovrebbe gestire. Insulti, parolacce, minacce all’indirizzo delle opposizioni, e l’inaudito gesto del deputato questore Dambruoso (Scelta Civica) che ha schiaffeggiato con violenza la cittadina Loredana Lupo rivendicandolo poi sfacciatamente. Tante prime volte, in una giornata nera per il Parlamento. E due donne: una principessa obbediente, ed una cittadina malmenata.
M5S Camera

Per tanti legalitari senza legalità che hanno parlato a sproposito, attaccando i 5stelle come se avessero violato una legge parlamentare, cito IFQ di oggi: Tommaso Rodano
Nel regolamento della Camera non esiste nessuna norma che attribuisca alla presidente il diritto della tagliola “(cioè di mettere un bavaglio all’opposizione).
La tagliola esiste solo al Senato, art. 78 comma 2 ma vale solo come minaccia, due presidenti hanno minacciato di ricorrere a questo strumento senza farlo, Violante e Fini, ma in 70 anni esso non è mai stato usato”.

http://www.repubblica.it/images/2011/11/07/074426069-bcb78fa8-fb16-44c1-8237-4e66b670b6a0.jpg” width=”70%” height=”70%” />

Sodoma e Gomorra

Turpemente si realizza il piano di golpe contro la democrazia di Licio Gelli.
Abbiamo una nuova P2.
Del resto molti insinuano che la Boldrini faccia parte della loggia anche se lei rifiuta con disdegno.
Certo questo spiegherebbe la sua rapidissima carriera che non è giustificata da meriti personali, vista lo scarso spessore del personaggio.
Come abbia fatto a uscire da Sel pone degli interrogativi inquietanti su Vendola.
Del resto, al di là delle chiacchiere, costui finora ha fatto gli interessi del Vaticano, di Confindustria, e dei peggiori imprenditori d’Italia come i Riva! Cosa ci sia di sx in tutto questo, io me lo chiedo!
Certo in una che difende così strenuamente il sistema finanziario e calpesta ogni principio democratico non riusciamo a vedere alcune traccia di sx, né comprendiamo cosa mai abbia visto in lei Vendola, per lanciarla nella terza carica dello Stato.
Certo è stata messa in quella poltrona per difendere gli interessi del sistema bancario che questo infame decreto finanzia con 7 miliardi e mezzo, mentre il Paese muore.
Che su questo scempio Sel possa cantare “O bella ciao” è un altro insulto alla democrazia e ai morti eccelsi di questo Paese, un insulto che Sel e il Pd dovranno giustificare davanti alla Storia.

Io sono una pacifista e non vorrei mai del sangue che farebbe il loro gioco, giustificando decisioni autoritarie anche peggiori, ma mi meraviglio che di fronte ad attacchi orrendi come quelli di ieri alla democrazia, alla giustizia e al bene del Paese, non ricominci l’era degli attentati politici.
Posso solo sperare che le belve che hanno fatto a pezzi la nostra democrazia, Napolitano e Boldrini in testa, abbiamo presto a sparire!
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Camelia Giova
Oggi la politica è gestita da spacciatori di fumo politico creato a DOC per tifosi della cosidetta DX=SX.
I 5 stelle sono l’unica forza politica che coerentemente si oppone a tutto ciò, e ridare dignità e forza politica a tutti i cittadini.
“Politica si faceva nel ’45, nel ’48 e ancora negli anni 50 e sin verso la fine degli anni 60. Grandi dibattiti, grandi scontri di idee e, certo, anche di interessi corposi, ma illuminati da prospettive chiare, anche se diverse, e dal proposito di assicurare il bene comune. Che passione c’era allora, quanto entusiasmo, quante rabbie sacrosante! Soprattutto c’era lo sforzo di capire la realtà del paese e di interpretarla. E tra avversari ci si stimava. De Gasperi stimava Togliatti e Nenni e, al di là delle asprezze polemiche, n’era ricambiato… i partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia.
I partiti di oggi sono soprattutto macchina di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”.” Enrico Berlinguer
Re Giorgio non ricorda queste parole di Berlinguer.

Viviana

Sono nata in un Paese che non c’è
un Paese schizofrenico
che vuol dire frantumato, dissociato, psicotico, alienato
Le sue parti vogliono la secessione, la divisione, la frammentazione, la decomposizione, la depredazione, la devastazione, il saccheggio e la dissoluzione
Immaginate un organismo in cui le cellule si comportino allo stesso modo
ognuna in lotta con le altre
ognuna per prevalere essa stessa
nell’anarchia solipstica dell’egoismo più totale
di chi ha perduto ogni ragione e capisce solo il dominio
ognuna pronta a distruggere ogni altra funzione
lo stato sociale dal vedere e dal provvedere, la sopravvivenza dall’alimentare e dal metabolizzare, l’educazione dall’udire e del capire, la prevenzione dal fiutare e dal tutelare
Immagina un organismo in lotta con se stesso
che si divora
si cannibalizza
si strazia

si tortura
si agonizza
dove l’occhio uccide l’orecchio
ed entrambi fanno fuori la lingua
e mandano a fanculo l’intestino
e la bocca vomita invece di inglobare
il cuore lamenta un’assenza
che fa disperare
la circolazione è emofiliaca
il sistema nervoso è malato di SLA
e in questo bailamme
il cervello serve cellule cancerogene
le saluta come regine
inventa ogni trucco per salvarle
da ogni anticorpo salutare
e solo la morte vuol salvare
solo la morte vuole salvare

Brutti tempi aspettano la nostra democrazia!
.
François Maria Arouet-blogger

IL PIÙ GRANDE CONFLITTO D’INTERESSI VIENE DAL MINISTRO DELL’ECONOMIA FABRIZIO SACCOMANNI, infatti il Ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo Letta è un banchiere, scelto dai banchieri a rappresentarli, e con questo Decreto Legge regalerà la Banca d’Italia e il suo patrimonio di centinaia di miliardi di euro ai banchieri che lo hanno scelto. Il Decreto Legge 133 è incostituzionale, è contro la legge 262 del 2005, va contro la natura pubblica della Banca d’Italia, va contro l’interesse degli Italiani per favorire gli interessi dei banchieri privati e delle assicurazioni private italiane e straniere, che hanno scelto Saccomanni prima come Direttore Generale della Banca d’Italia e poi come Ministro dell’Economia del Governo Letta. Fabrizio Saccomanni non è mai stato eletto e da decine d’anni è ai vertici del sistema bancario italiano e internazionale. Per questo non può più fare il Ministro dell’Economia e non deve essergli consentito di regalare la Banca d’Italia ai suoi amici banchieri.

Questi fatti sono gravi campanelli di allarme di un golpe antidemocratico in atto. Ieri la Camera ha imbavagliato l’opposizione per forzare il passaggio di un decreto truffa che unisce Imu e regali alle banche private, una truffa che segue una serie di decreti truffa imposti al Parlamento con la forza, in cui si è messo di tutto. Poi questi fanno per telefono a due una legge elettorale costruita apposta per escludere il M5S e replicare gli abusi, così che chi vince governi per 5 anni indisturbato. Invece di togliere le Province, come chiedeva l’Ue, hanno tolto l’eleggibilità democratico dei Presidenti di Provincia. E ora vogliono togliere pure l’eleggibilità democratica dei Senatori, vogliono continuare a negare le preferenze agli elettori e ogni proporzionalità tra elettori e eletti. Ignorano milioni di voti e li buttano al cesso. Rubano miliardi ai disoccupati, alle tasse e allo sviluppo per arricchire le banche. Governano per decreto o con patti privati ignorando il Parlamento. Mirano al presidenzialismo. Mettono presidi militari su cantieri privati e su navi private per difendere mazzette o interessi illeciti. Aumentano le scorte armate e i privilegi ai politici. Li assolvono se delinquono. Si moltiplicano le cariche e ora si sono tolti pure il divieto di moltiplicarle. Si sono legalizzati le mazzette…Questa non è democrazia. E’ sporcizia.
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Napolitano è il peggiore Presidente di questa repubblica e ha tentato un golpe costituzionale peggiore di quello di Cossiga, per cui, come Cossiga, merita l’impeachment, anche se, visto il fronte compatto Pd/Pdl in Parlamento, dubitiamo che possa arrivare a buon fine. Oltre a ciò, il suo comportamento sulla vicenda Mancino, che fu Ministro degli Interni proprio nel fosco periodo del 92-93 quando stragi di mafia comandate da politici destabilizzarono il Paese preparandolo all’uomo forte Berlusconi, e la distruzione che ha comandato sulle intercettazioni nel processo Stato-Mafia hanno precipitato la sua figura nell’ignominia e nel sospetto.
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Che il Male esista e rialzi sempre la testa è una certezza.
Che l’ottusità di troppi rallenti il cammino della giustizia è un fatto.
Ma che non si accetti la sconfitta lo proviamo noi che siamo ancora qui a lottare.
E che nella storia il male non riesca poi a vincere in assoluto, lo provano le schiere dei giusti che da sempre continuano a combatterlo.

Perversioni
Un tempo gli Italiani venivano manganellati al canto di “Allarme siamo fascisti!”
Oggi a quello di ‘Bella ciao!”
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Prima Grasso e Boldrini hanno rimandato di tempi infiniti la formazione delle commissioni parlamentari per evitare che i 5stelle vi partecipassero.
Poi hanno appoggiato l’orrendo piano di Napolitano di modificare mezza Costituzione con i famigerati ‘saggi’ scelti da lui tra Pd e Pdl e tra cui non c’era nemmeno un 5stelle
Infine hanno tentato in tutti i modi di bloccare il M5S in Parlamento pur sapendo che rappresenta 9 milioni di cittadini e costituisce la prima forza eletta in Italia.
Ieri siamo arrivati al culmine della munnezza con la Boldrini che forza la votazione del decreto a favore delle banche private e vieta ai 5stelle di parlare!
Ora che altro faranno?
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Inutile dire che Bankitalia è considerata di diritto pubblico. Questo è solo un paradosso tecnico, visto che è formata principalmente da banche e assicurazioni private. Le quote finanziarie di partecipazione al capitale sociale sono per il 94,33% di banche e assicurazioni private, solo per il 5,66% di enti pubblici (INPS e INAIL).
Il famigerato regalo di Letta di 7,5 miliardi di soldi pubblici va dunque a banche e assicurazioni private, permettendo plusvalenze notevoli per i soci. Oggi gli azionisti che ne possiedono di più sono 4: Banca Intesa, Unicredit, le Generali e Cassa di Risparmio di Bologna. Poi vengono quote minori.
Col 1° regalo del decreto, il capitale di Bankitalia passerà da 156mila euro a 7,5 miliardi, ma non saranno i suoi azionisti a metterci i soldi bensì gli Italiani, in quanto l’aumento di capitale sarà finanziato con le riserve della Bankitalia, soldi accantonati per far fronte alle emergenze del Paese e che invece serviranno alle plusvalenze delle banche!
l decreto inoltre riduce loro le tasse sulle plusvalenze dal 16al 12%.
Col 2°regalo, mentre finora Bankitalia non poteva distribuire un utile superiore al 10% dell’attuale capitale sociale. Ora il capitale sociale è stato alzato a spese nostre e così ci saranno 450 milioni all’anno per gli azionisti. Quindi in appena 2 anni le banche si ripagheranno le tasse dovute all’aumento di capitale e a partire dal 3° cominceranno a guadagnarci.
Ricordiamo che gli utili di Bankitalia sono soldi pubblici (derivanti dalla gestione del contante) che venivano accantonati nelle riserve per far fronte alle emergenze del Paese.
Col 3° regalo, ogni azionista sarà obbligato a vendere le quote eccedenti il 3% e potrà vendere anche a stranieri. Il che vuol dire mettere in vendita Bankitalia, cioè un capitale nostro. E così si è creata una pioggia di miliardi per soli privati a scapito dei cittadini!
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Ma perché Letta ha legato questi regali all’Imu? Perché spera con questi imbrogli di far uscire per lo Stato il miliardo per ripagare l’Imu.
Ma la speranza di questo miliardo è mal riposta. A parte che sembra che sia una cifra inferiore, poi Letta sperava di riscuoterlo dalle nuove plusvalenze a cui ha fatto l’ulteriore regalo fiscale dal 16 al 12%. Il furbetto pensava anche di fregare la Bundesbank, che ha ordinato alla Bce di non considerare la rivalutazione delle quote come garanzia patrimoniale. Il decreto fissa come partecipazione massima delle banche in Bankitalia il 3%, dicendo però che Bankitalia può ricomprare le quote in eccesso per rivenderle e ciò porterebbe alle banche 4,2 miliardi, fregando la Bundensbak. Sarebbe da ridere se ora la Bce si accorgesse della truffa e ponesse dei divieti.

Napolitano, dalla sponda del fascismo universitario passò alla sponda opposta, quella del comunismo, in veste di burocrate di partito, comodamente installato nella capitalista Italia ben protetta dall’America. Quindi, con la caduta del Muro, istantaneamente, senza rimpianti e senza mai fare un vero mea culpa”, Napolitano – abile revisionista – si trasformò in presidente “super partes“.
(da Claudio Antonelli – Canada)
E ora il ‘super partes’ tutelerebbe queste truffa per il privato!

Sull’ostruzionismo, che è un lecito mezzo di lotta parlamentare, Lalla scrive:
Forse è il caso di ricordare cosa dicevano a proposito dell’ostruzionismo due delle figure più nobili della storia del nostro Parlamento:
L’essenza del Governo parlamentare sta nella libertà illimitata di discussione, e quindi l’ostruzionismo non è un’offesa alle istituzioni parlamentari, ma la pietra di paragone.” (Luigi Einaudi)
e ancora:
“E’ indubbio che l’essenza del Governo parlamentare sta nel diritto della maggioranza di votare le leggi. Una maggioranza che si offende al pensiero di una lotta senza quartiere da combattere contro una minoranza prima di giungere ad attuare i suoi voleri, è la tirannia” –(Sandro Pertini)
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Semmai è da chiedersi come mai contro le inique leggi ad personam di Berlusconi, il Pd, quando non era al governo, non ha mai sperimentato l’ostruzionismo, usando per lo più opportune assenze in aula (opportune ovviamente per Berlusconi!)
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La democrazia non si misura solo coi numeri di una casta abbarbicata al potere che ha ottenuto quei numeri grazie a una legge elettorale truffaldina e antidemocratica e che non se ne è andata grazie alla protezione illecita di un vecchio presidente nominato da loro stessi a propria protezione.
Dire che la maggioranza per ciò stesso è democratica è falso come dire che Hitler e Mussolini sono democratici perché avevano la maggioranza.
John Stuart Mill fu tra i primi misero in guardia dalla dittatura della maggioranza. Questa può cadere in veri baratri se non è accompagnata dal rispetto per i diritti civili di tutti e per la cura del bene comune.
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La politica è come l’amore.
Può essere la cosa più bella del mondo se ci metti la passione, se vivi l’ideale, se dai il meglio di te, se la senti con amore.
Può diventare una cosa sporca e lurida se lo fai per denaro, se ci metti solo il tuo odio, se ci lasci andare il peggio di te.

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BILANCIO INFAUSTO

Oggi Bankitalia ha detto che la quota dei poveri in Italia è cresciuta in 2 anni dal 14 al 16% e pensiamo che si è considerati poveri se si hanno meno di 634 euro a testa al mese. La maggior parte delle famiglie italiane è sotto i 2000 euro al mese. I ricchi sono diventati molto più ricchi e i poveri molto più poveri. C’è un 10% di famiglie italiane che possiede quasi la metà del patrimonio totale. La disoccupazione giovanile è salita al 41,6%, 4 punti in più del 2012. Stiamo andando male, molto male. E la colpa è di Pd e Pdl che hanno difeso solo i più ricchi condannando il resto del Paese a una progressiva povertà. E le cose peggioreranno ancora, visto che questi due sciagurati partiti non ci pensano nemmeno a ridiscutere le regole della zona euro e a trovare una alleanza con i paesi mediterranei che saranno falcidiati per primi dall’austerity e dai tassi usurai e perdono tempo a discutere su come rafforzare il loro potere, fregandosene del popolo e condannandoci a pagare 50 miliardi l’anno per 20 anni, patto sciagurato che ci porterà nel Terzo Mondo.
Questi infami politici ci hanno vincolati al fiscal compact e al Mes, il meccanismo di stabilità europea che prevede un fondo di 500 miliardi di euro per il sostegno delle banche, le stesse che hanno già avuto 16.000 miliardi attraverso la Bce prelevati dalle nostre tasche e prestati all’1% di interesse affinché esse potessero arricchisca rasi riprestandoli agli Stati a interessi usurari comprando i titoli di stato o per fare speculazioni di Borsa con titoli tossici. Monti disse che non avremmo pagato questa multa perché il nostro Pil sarebbe salito. Ma come potrebbe mai salire se non si spende per lo sviluppo, e se aumentano disoccupazione e miseria mentre crolla la domanda e il debito e la mala politica risucchiano il poco che abbiamo e il debito cresce paurosamente? Lo stesso Monti ben aiutato da Fornero e Passera aumentò il debito di 128,904 miliardi in 17 mesi!! Ma di quale ripresa stava parlando?
Solo i primi 5 mesi del Governo Letta hanno aumentato il debito di 27,272 miliardi. L ’ultimo governo Berlusconi, durato in carica 42 mesi dal maggio 2008 all’ottobre 2011, ha prodotto un aumento del debito di 261,665 miliardi, più di 6 miliardi al mese!
Adusbef e Federconsumatori chiedono la vendita di oro e riserve di Bankitalia (130 mld), che da anni non sostengono più la circolazione monetaria, per cui potrebbero essere venduti per risanare i conti pubblici. Lo hanno fatto tutti gli Stati europei, eccetto l’Italia. Ma cosa fa il Pd? Regala addirittura 7 miliardi e mezzo alle banche (!!), dopo che Monti non aveva voluto tassare i derivati o vietare agli enti locali di investire in essi e tutti loro si rifiutano di fare una patrimoniale o un fisco trasparente ed equo. Col decreto 133 Saccomanni ha dato un valido aiuto a Bankitalia, che è, lo ripetiamo, privata, con tre leggi: la rivalutazione delle sue quote, l’aumento degli utili distribuibili agli azionisti e la possibilità di vendere le quote anche a soggetti stranieri.
Col primo provvedimento il capitale di Bankitalia passa da 156mila euro a 7,5 miliardi, e i soldi ce li metteremo noi. Le banche rivalutano le loro quote del 4800% e sulla plusvalenza pagano una tassa agevolata del 12% anziché del 16%.
Col 2°, se finora Bankitalia non poteva distribuire un utile superiore al 10% dell’attuale capitale sociale (pari a 156mila €), più una quota delle riserve, che per prassi non superava mai lo 0,5% all’anno, ora questo limite è stato alzato al 6% del nuovo capitale sociale (pari a 7,5 miliardi €), il che significa che si potranno distribuire 450 milioni all’anno agli azionisti come Intesa Sanpaolo (30%), UniCredit (22%), Assicurazioni Generali (6,3%), Banca Carige (4%), Bnl (2,8%) e Monte dei Paschi di Siena (2,5%). Quindi in appena 2 anni le banche si ripagheranno le tasse dovute all’aumento di capitale e a partire dal terzo cominceranno a guadagnarci. Peccato che gli utili di Bankitalia sia soldi pubblici (derivanti dalla gestione del contante) che dovevano servire alle emergenze del Paese.
Col 3°, ogni azionista sarà obbligato a vendere le quote eccedenti il 3% e potrà farlo anche a stranieri
Insomma una pioggia di miliardi sulle banche mentre il Paese muore.
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Gli analfabeti in Italia sono ancora circa il 15% della popolazione. “Senza alcun titolo di studio (o in possesso della sola licenza elementare) sono invece 36,52% della popolazione, circa 20 milioni sui 55 censiti nel 2001″ Come pensate di spiegare, nei dettagli, a tutte queste persone che questa è una legge elettorale?

L’Italia era una volta la quinta potenza economica del mondo, alcuni maligni dicevano la sesta ponendo al quinto posto la Gran Bretagna. Tempi lontani.
A Davos, in questi giorni si tiene l’annuale World Economic Forum, tra gli atti del convegno sono citate le prime 10 economie europee per competitività. Nell’ordine: Svizzera, Finlandia, Germania, Svezia, Olanda, Gran Bretagna, Norvegia, Danimarca, Austria e Belgio. L’Italia non è presente, ma questo già lo sospettavate.
L’Italia si trova al 49° posto superata da Stati come le Mauritius, Panama, Malta e il Bahrain. Nel tabellone all’interno del rapporto annuale “The Global Competitiveness Index 2013-2014″, tra le 140 nazioni siamo ancora nella prima colonna, ma verso il fondo. Gli indici misurati sono, tra gli altri, lo sviluppo tecnologico, l’efficienza delle istituzioni, l’istruzione, il mercato del lavoro, l’innovazione, la situazione finanziaria.
Stiamo scivolando verso il fondo classifica, come una squadra di calcio blasonata che rischia la serie B con l’indifferenza che le viene dal suo passato.
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REFERENDUM SULLA LEGGE ELETTORALE

Il referendum del 91 fu per la riduzione dei voti di preferenza, da tre a uno, nelle elezioni per la Camera.
Quello del 93 abrogò le norme della legge elettorale del Senato per introdurre il sistema elettorale maggioritario uninominale.
Ma è inutile parlare di referendum fatti 20 anni fa.
I motivi per cui gli Italiani furono spinti a votare era che si prometteva col maggioritario di ridurre i partiti e di garantire la solidità di governo.
Ciò risultò falso. I partiti da 40 diventarono 120. E i governi non furono solidi affatto. La durata di una legislatura dovrebbe essere di 5 anni, cioè di 1825 giorni ma nessuno riuscì a portare a termine la legislatura.
Il governo Amato durò 266 giorni
il governo Ciampi 353
il 1° Berlusconi 226
Dini 486
D’Alema 423
2° D’Alema 119
2° Amato 398
il 2° Berlusconi 1414
il 3° Berlusconi 372
il 2° Prodi 717
il 4° Berlusconi 1278
Monti 526
e adesso abbiamo Letta,

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I renziani in parlamento solo 50, 60 al massimo; quelli del Pd in tutto sono 297 alla Camera e 112 al Senato. Dunque è inutile che Renzi faccia il dittatore e lanci i suoi ricatti, non farà altro che ciò che il Pd vorrà fare.
Ci sono ben altre cose che si dovrebbero fare in Italia al di là delle preferenze.
Per es. applicare la richiesta del M5S di epurare dalle liste e dalle cariche i condannati per reati gravi anche nel primo grado, vietare le doppie e multiple cariche, vietare le coalizioni, eliminare dal parlamento i voltagabbana, mettere al minimo stipendi e benefit, eliminare vitalizi, abusi e privilegi, uniformare i trattamenti dei parlamentari italiani a quelli europei. E infine, meglio di tutto, impedire il radicamento nelle cariche dopo due legislature. Già fare questo eliminerebbe molta corruzione italiana. Aggiungeteci un fisco trasparente con scarico di fatture e gran parte delle mazzette e dei furti di questa gentaglia verrebbe alla luce. Altro che assolvere Scajola!!
Già fare questo eliminerebbe molta corruzione italiana
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Consideriamo che parlare di 51% di risultato elettorale è fantascientifico perché nessun partito ottiene risultati così alti.
Consideriamo che al primo turno Renzi ha preso 1 104 958 voti complessivi e
vorrei ricordare che gli elettori in Italia sono 50 449 979 !!

L’ITALICUM E’ PIU’ INCOSTITUZIONALE DEL PORCELLUM

Paolo Maddalena, vicepresidente della Consulta dichiara che l’Italicum è più incostituzionale del porcellum.
Il premio di maggioranza nega il principio dell’eguaglianza del voto, poiché i votanti della parte vincente avrebbero un voto di forza maggiore di quelli della parte perdente, mentre le liste bloccate negano la libertà del voto, perché il cittadino è costretto a votare un candidato già nominato. Dare la maggioranza a chi raggiunge il 35% dei voti significa calpestare la Costituzione. Dunque l’Italicum è illegittimo, peggio ancora contrasta anche con la sentenza della Consulta che ha abolito il porcellum, violando l’art. 136 della Costituzione, secondo cui la legge dichiarata illegittima dalla Corte “cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione”. Insomma, il legislatore non può, con una legge successiva, ripristinare, nella sostanza, quella già dichiarata illegittima. In conclusione, la proposta Renzi-Berlusconi è ancor più illegittima del “porcellum”, poiché viola anche l’efficacia di una sentenza della Corte costituzionale.

Anche 29 giuristi si sono riuniti per dichiarare incostituzionale la proposta Renzi/Berlusconi e peggiore del porcellum.
La maialatam può piacere solo a chi abbia in odio la democrazia.
del resto Berlusconi e Renzi sono identici. Essi sono soggetti egocentrici, arrivisti, cinici, antidemocratici, opportunisti e senza coscienza.
Qualcuno scambia per democrazia il marketing e il fanatismo da curva sud. C’è persino chi scambia per democrazia il culto dell’uomo forte, che è preludio solo di governi autoritari, ma, in Italia, sembra che il culto per l’uomo forte risorga come un idra sia a dx che a sx, tendendo a un peronismo assoluto.
C’è chi considera le preferenze una via mediante cui mafiosi o corrotti possono arrivare al potere politico, ma basterebbe pensare che, senza le preferenze, abbiamo avuto uno con legami con la camorra eletto alla seconda carica pubblica e cioè alla carica di Presidente del Senato. Per ovviare al problema della marcia della corruzione
-basterebbe introdurre nel diritto quello che il M5S ha sempre chiesto:
epurare da liste o cariche ogni pregiudicato e anche chi è stato condannato per reati gravi nel 1° grado di giudizio
-eliminare vitalizi, prebende, privilegi, abusi e alti emolumenti
-impedire una casta di politici professionali, limitandoli a due legislature
-introdurre il mandato cioè la responsabilità degli eletti nei confronti dei loro elettori, del programma elettorale e della fedeltà al partito
e anche eliminare le coalizioni, escludere dal parlamento i voltagabbana, punire duramente la compravendita parlamentare e il voti di scambio
Già questo renderebbe molto meno appetibile scendere in politica.
Non sarà scegliendo questo o quel sistema elettorale che terremo i peggiori lontani dal Parlamento, ma con leggi ad hoc che epurino dalle cariche maggiori chi dovrebbe essere punito e non premiato per il suo comportamento illegale.
Ma cosa fanno invece Pd/Pdl contro la corruzione? Danno aiuti a liberare gli amici, come ha fatto la Cancellieri. Usano il potere per sistemare la famiglia e ricattare i subalterni come la De Girolamo. Mantengono in politica i pregiudicati che sono 49 solo tra Camera e Senato. Fanno le leggi col massimo dei corrotti. Traccheggiano quando dovrebbero tagliare rapporti come stanno facendo con Mastrapasqua. Condonano e premiano come hanno fatto coi 98 miliardi evasi dalle slot machine. Rimettono nei rapporti politici chi era stato cacciato dal Parlamento per gravissimi reati contro lo stato e ci discutono alla pari. Assolvono soggetti come Scajola. Propongono decreti multipli che mettono insieme Imu e regali alle banche…Non sarà con questi metodi che la corruzione italiana diminuirà, anzi sarà proprio con questi metodi che premiano il crimine che essa aumenterà.
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Opusmei
Ecco, invece di fermarci ai referendum di vent’anni fa (fatti PRIMA della “seconda repubblica”, PRIMA dell’esperienza berlusconiana, PRIMA dell’esperienza del Parlamento di nominati) facciamo un reality-check.
Parliamo del demenziale referendum Segni-Guzzetta del 2009, quello super-maggioritario che avrebbe dato la maggioranza assoluta non più alla prima coalizione ma al primo partito, senza alcuna soglia minima (!!!) e, ovviamente, senza prevedere le preferenze (che i “geniali” Segni e Guzzetta si guardarono bene dal chiedere di reintrodurre).
Risultato: anche a fronte di una sacrosanta campagna contraria, che evidenziò il pericolo di dare ancor più potere alla casta politica e di ridurre ancora il potere di scelta dei cittadini, solo il 23% degli italiani andò a votare per chiedere l’introduzione di questa “meraviglia maggioritaria” e tra quelli che votarono neppure tutti votarono a favore. In pratica, solo il 18% del corpo elettorale si è espresso favorevolmente su queste idee maggioritarie.
Forse è il caso che i sostenitori del maggioritario in Italia rientrino su questo pianeta.

PARTITI CHE HANNO IN ODIO IL PARLAMENTO

Sta di fatto che Berlusconi chiuse addirittura il parlamento per brevi periodi risultandogli fastidioso e ha di fatto sempre comandato da Arcore o da Palazzo Grazioli.
Durante il suo 2° Governo, Prodi II in 20 mesi chiese la fiducia 28 volte. Berlusconi, nel suo 4° governo ha chiesto la fiducia 53 volte, 26 voti al mese. Ma Monti li ha battuti tutti: è riuscito a chiedere 34 fiducie in 8 mesi, 3 al mese. Il Pd ha eliminato le elezioni dei presidenti di Provincia conservando queste mangiatoie per i politici defenestrati Renzi vuole addirittura abolire l’eleggibilità dei senatori.
Mentre oggi si costringe il parlamento a votare pacchetti o carrozzoni di leggi multiple che stanno insieme come il cavolo e la merenda, come ora l’Imu e il regalo di 7 miliardi e mezzo alle banche, o ieri la Bossi-Fini e le Olimpiadi invernali di Torino. Non mi pare che questo parlamento goda di molta fiducia politica!

E’ ora di dire basta alla corruzione, in special modo in ambito sanitario.
Facciamo piazza pulita della corruzione. Cominciamo da qui. Fuori dalla Sanità i corrotti, i “potenti” collusi con la politica corrotta, i dirigenti delle ASL che in tutta Italia, che invece di pensare al bene dei malati fanno affari coi corrotti delle aziende che operano contro i diritti dei malati e degli anziani ricoverati nelle RSA.
Come Antonio Mastrapasqua, presidente Inps, indagato per truffa alla sanità Laziale.
Il presidente dell’Inps è, infatti, sotto inchiesta per migliaia di cartelle cliniche taroccate e fatture gonfiate all’Ospedale Israelitico, di cui è direttore generale. Proprio per questi motivi non può restare a fare il Presidente dell’INPS, deve dimettersi o deve essere immediatamente dimesso dal Governo!

IFQ (in sintesi):
“Napolitano non è più il garante della Costituzione”. I 5 stelle denunziano la “prevaricazione governativa assoluta, caratterizzata da decretazione d’urgenza, fiducie parlamentari e maxi emendamenti, che configura un ordinamento altro e diverso che non conosce più il principio supremo della separazione dei poteri”. Napolitano sarebbe di fatto complice di tale sistema, definito “direttoriale” o “presidenziale”, in cui “il ruolo del Parlamento è annientato in nome dell’attività normativa della coppia governo-presidente”. “È necessario rimarcare, parallelamente,una preoccupante espansione dei decreti legge, insita nei contenuti normativi e, soprattutto,nella loro eterogeneità”.
La legge elettorale ha lasciato fuori 9 milioni italiani.
“Accusiamo il presidente di una grandissima ingerenza per quel che riguarda la modifica dell’art.138 che è il lucchetto della Costituzione”.
Un’altra responsabilità di Napolitano è di aver “formalmente e informalmente incalzato e sollecitato il Parlamento ad approvare un disegno di legge costituzionale per derogare dal testo stesso, sia sotto il profilo procedurale che degli organi deputati a modificare la Costituzione.
Napolitano ha “promosso l’approvazione di una legge costituzionale derogatoria dell’art. 138 della Costituzione, minando uno dei principi cardine del nostro ordinamento costituzionale: la sua rigidità,tentando di trasformare la nostra Carta in una Costituzione flessibile“.
“Non ha mai rinviato alle Camere progetti di legge connessi a norme viziate da incostituzionalità manifesta come il Lodo Alfano e il Legittimo impedimento.
Anche la sua rielezione viola la Costituzione che non la prevede.
Infine ha concesso grazie ingiuste come quella a Sallusti e al colonnello Joseph L. Romano.
Si cita poi l’abuso derivante dalla distruzione delle intercettazioni nel processo Stato-mafia.
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IMPEACHEMENT A NAPOLITANO

Questa mattina, 30 gennaio 2014, il MoVimento 5 Stelle ha presentato la:
DENUNCIA PER LA MESSA IN STATO D’ACCUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CONCERNENTE IL REATO DI ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA

Il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, nell’esercizio delle sue funzioni, ha violato – sotto il profilo oggettivo e soggettivo, e con modalità formali ed informali – i valori, i principi e le supreme norme della Costituzione repubblicana. Il compimento e l’omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a turbare l’attività degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili all’operato del Presidente della Repubblica in carica, ha determinato una modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica italiana, delineata nella Carta costituzionale vigente. Si rilevano segnatamente, a seguire, i principali atti e fatti volti a configurare il reato di attentato alla Costituzione, di cui all’articolo 90 Cost.

1. Espropriazione della funzione legislativa del Parlamento e abuso della decretazione d’urgenza
La nostra Carta costituzionale disegna una forma di governo parlamentare che si sostanzia in un saldo rapporto tra Camere rappresentative e Governo. La prevaricazione governativa assoluta, caratterizzata da decretazione d’urgenza, fiducie parlamentari e maxi emendamenti configura, piuttosto, un ordinamento altro e diverso che non conosce più il principio supremo della separazione dei poteri. Il predominio legislativo da parte del Governo, attraverso decreti legge, promulgati dal Presidente della Repubblica, viola palesemente sia gli articoli 70 e 77 della Costituzione, sia le norme di primaria rilevanza ordinamentale (quale la Legge n. 400 del 1988), sia numerose sentenze della Corte costituzionale (tra tutte: sentenza n. 29 del 1995, n. 22 del 2012 e n. 220 del 2013). Ma al di là del pur impressionante aspetto quantitativo che, comunque, sotto il profilo del rapporto costituzionale tra Parlamento e Governo assume fortissima rilevanza, è necessario rimarcare, parallelamente, una preoccupante espansione della loro portata, insita nei contenuti normativi e, soprattutto, nella loro eterogeneità.
Aspetto ulteriormente grave è la reiterazione, attraverso decreto- legge, di norme contenute in altro decreto-legge, non convertito in legge. La promulgazione, da parte del Presidente della Repubblica, di simili provvedimenti è risultata in palese contrasto con la nota sentenza della Corte costituzionale n. 360 del 1996, che ha rilevato come «il decreto- legge reiterato – per il fatto di riprodurre (nel suo complesso o in singole disposizioni), il contenuto di un decreto-legge non convertito, senza introdurre variazioni sostanziali – lede la previsione costituzionale sotto più profili».
La forma di governo parlamentare, alla luce dell’attività normativa del Governo, pienamente avallata dalla connessa promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, si è sostanzialmente trasformata in «presidenziale» o «direttoriale», in cui il ruolo costituzionale del Parlamento è annientato in nome dell’attività normativa derivante dal combinato Governo-Presidenza della Repubblica.

2. Riforma della Costituzione e del sistema elettorale
Il Presidente della Repubblica ha formalmente e informalmente incalzato e sollecitato il Parlamento all’approvazione di un disegno di legge costituzionale volto a configurare una procedura straordinaria e derogatoria del Testo fondamentale, sia sotto il profilo procedimentale che sotto quello degli organi deputati a modificare la Costituzione repubblicana.
In particolare, il disegno di legge costituzionale governativo presentato alle Camere il 10 giugno 2013, sulla base dell’autorizzazione da parte del Capo dello Stato, istituiva una procedura di revisione costituzionale in esplicita antitesi sia rispetto all’art. 138 Cost., sia rispetto all’art. 72, quarto comma, della Costituzione che dispone: «La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale».
Il Capo dello Stato ha, dunque, promosso l’approvazione di una legge costituzionale derogatoria, tra le altre, della norma di chiusura della Costituzione – ovvero l’art. 138 Cost. – minando uno dei principi cardine del nostro ordinamento costituzionale: la sua rigidità. Egli ha tentato di trasformare la nostra Carta in una Costituzione di tipo flessibile. Flessibilità che, transitivamente, si sarebbe potuta ritenere espandibile, direttamente ed indirettamente, alla Prima Parte della Costituzione repubblicana, in cui sono sanciti i principi fondamentali della convivenza civile del nostro ordinamento democratico.
Il Presidente della Repubblica ha, inoltre, in data 24 ottobre 2013, nel corso dell’esame parlamentare riferito alla riforma della legge elettorale, impropriamente convocato alcuni soggetti, umiliando istituzionalmente il luogo naturalmente deputato alla formazione delle leggi. Si tratta, segnatamente, del Ministro per le Riforme Costituzionali, del Ministro per i Rapporti con il Parlamento e Coordinamento delle Attività di Governo, dei Presidenti dei Gruppi Parlamentari “Partito Democratico”, “Popolo della Libertà” e “Scelta Civica per l’Italia” del Senato della Repubblica, e del Presidente della Commissione Permanente Affari Costituzionali del Senato.

3. Mancato esercizio del potere di rinvio presidenziale
Il Presidente della Repubblica, recita l’articolo 74 della Costituzione, prima di promulgare un progetto approvato dalle due Camere, può rinviarlo al mittente, chiedendo una nuova deliberazione. Il rinvio presidenziale costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale.
Spiccano, con evidenza, alcuni mancati e doverosi interventi di rinvio presidenziale, connessi a norme viziate da incostituzionalità manifesta.
Possono, in particolare, evidenziarsi sia con riferimento alla legge n. 124 del 2008 (c.d. «Lodo Alfano»), sia con riguardo alla legge n. 51 del 2010 (c.d. «Legittimo impedimento»). Nel primo caso, le violazioni di carattere costituzionale commesse ad opera della Presidenza della Repubblica sono risultate duplici, stante sia l’autorizzazione alla presentazione alle Camere del disegno di legge governativo, sia la sua relativa promulgazione; norma, questa, dichiarata integralmente incostituzionale dalla Consulta con sentenza n. 262 del 2009. Nel secondo caso, la legge promulgata è stata dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale, con sentenza n. 23 del 2011 ed integralmente abrogata con referendum popolare del giugno 2011.

4. Seconda elezione del Presidente della Repubblica
Ai sensi dell’articolo 85, primo comma, della Costituzione «Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni». É, dunque, evidente che il testo costituzionale non contempla la possibilità dello svolgimento del doppio mandato da parte del Capo dello Stato.
A tal riguardo, il Presidente Ciampi ebbe a dichiarare che: «Il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato».
In definitiva, anche in occasione della sua rielezione, il Presidente della Repubblica – accettando il nuovo e doppio incarico – ha violato la forma e la sostanza del testo costituzionale, connesso ai suoi principi fondamentali.

5. Improprio esercizio del potere di grazia
L’articolo 87 della Costituzione assegna al Presidente della Repubblica la possibilità di concedere la grazia e di commutare le pene. La Corte costituzionale ha sancito, a tal riguardo, con sentenza n. 200 del 2006, che tale istituto trova supporto costituzionale esclusivamente al fine di «mitigare o elidere il trattamento sanzionatorio per eccezionali ragioni umanitarie».
Viceversa, in data 21 dicembre 2012, il Capo dello Stato ha firmato il decreto con cui è stata concessa al direttore del quotidiano “Il Giornale”, dott. Sallusti, la commutazione della pena detentiva ancora da espiare nella corrispondente pena pecuniaria. A sostegno di tale provvedimento presidenziale, il Quirinale ha «valutato che la volontà politica bipartisan espressa in disegni di legge e sostenuta dal governo, non si è ancora tradotta in norme legislative».
Analogamente, il Presidente della Repubblica, in data 5 aprile 2013 ha concesso la grazia al colonnello Joseph L. Romano, in relazione alla condanna alla pena della reclusione e alle pene accessorie inflitta con sentenza della Corte d’Appello di Milano del 15 dicembre 2010. La Presidenza della Repubblica ha reso noto che, nel caso concreto, «l’esercizio del potere di clemenza ha così ovviato a una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico».
Con nota del 13 agosto 2013, inoltre, il Presidente della Repubblica ha impropriamente indicato le modalità dell’esercizio del potere di grazia, con riferimento alla condanna definitiva del dottor Berlusconi, a seguito di sentenza penale irrevocabile relativa a gravissimi reati.
Dunque, anche con riguardo agli istituti di clemenza, il potere nelle mani del Capo dello Stato ha subito una palese distorsione, ai fini risolutivi di controversie relative alla politica estera ed interna del Paese.

6. Rapporto con la magistratura: Processo Stato – mafia
Anche nell’ambito dei rapporti con l’ordine giudiziario i comportamenti commissivi del Presidente della Repubblica si sono contraddistinti per manifeste violazioni di principi fondamentali della nostra Carta costituzionale, con riferimento all’autonomia e all’indipendenza della magistratura da ogni altro potere statuale. La Presidenza della Repubblica, attraverso il suo Segretario generale, in data 4 aprile 2012, ha inviato al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione una lettera nella quale si chiedevano chiarimenti sulla configurabilità penale della condotta di taluni esponenti politici coinvolti nell’indagine concernente la trattativa Stato-mafia e, addirittura, segnalando l’opportunità di raggiungere una visione giuridicamente univoca tra le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta. Inoltre, il Presidente della Repubblica ha sollevato Conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo, in merito ad alcune intercettazioni telefoniche indirette riguardanti lo stesso Capo dello Stato. Tale iniziativa presidenziale, fortemente stigmatizzata anche da un presidente emerito della Corte costituzionale, ha mostrato un grave atteggiamento intimidatorio nei confronti della magistratura, oltretutto nell’ambito di un delicatissimo procedimento penale concernente la presunta trattativa tra le istituzioni statali e la criminalità organizzata. Sempre con riferimento al suddetto procedimento penale, il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente della Corte di Assise di Palermo una missiva, al fine di sottrarsi alla prova testimoniale. In particolare egli ha auspicato che la Corte potesse valutare «nel corso del dibattimento a norma dell’art. 495, comma 4, c.p.p. il reale contributo che le mie dichiarazioni, sulle circostanze in relazione alle quali è stata ammessa la testimonianza, potrebbero effettivamente arrecare all’accertamento processuale in corso».
Il Presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo, dunque, il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla Costituzione e rinvenibili nei suoi supremi principi. Gli atti e i fatti summenzionati svelano la commissione di comportamenti sanzionabili, di natura dolosa, attraverso cui il Capo dello Stato ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano.
Pertanto, ai sensi della Legge 5 giugno 1989, n. 219, è quanto mai opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione.

Padellaro
“E quel ‘boia’ che meraviglio alibi per il Governo più inetto della storia! Non par vero a Letta di parlare di ‘punto di non ritorno’! espressione più che calzante che solo si osserva il suo inutile ministro dello sviluppo Zanonato! Uno che passa il tempo a twittare fregnacce e fa finta di non vedere Electrolux uno che persino la Serracchiano considera una calamità (ne ha chiesto le dimissioni!). Punto di non ritorno non è la stupidità espressiva di un 5stelle.. non si torna indietro invece dal fiume di parole ingannatrici, dai mille impegni mancati, dall’insopportabile frastuono del circo politico mentre il silenzio avvolge il cuore della gente. E’ difficile ascoltare lezioni di moralità sulle brutte parole per es. da chi aveva promesso uno straccio di legge elettorale e ora affonda nel solito pantano dei veti incrociati. Cosa è peggio?

L’immunità per i parlamentari è stabilita dall’art. 68 della Costituzione, che recita:
«I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Il parlamentare non può essere chiamato a rispondere per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle funzioni (cosiddetta insindacabilità, art. 68, primo comma, Cost. come modificato dalla Legge cost. 29 ottobre 1993 n.3). In altre parole egli non ha nessuna responsabilità penale, civile, amministrativa o patrimoniale per tali attività.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1512 2/2/2014 LA SUDDITANZA ITALIANA AL MONDO FINANZIARIO

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Blog di Viviana Vivarelli

La dittatura della maggioranza- Ma perché Letta e Saccomanni corrono in aiuto della banche? – 7 miliardi e mezzo regalati a banche e assicurazioni private prelevandoli dalle riserve della Banca d’Italia che sono pubbliche – Unione Bancaria Europea e modello Cipro – L’irricevibile Augias – Tutti i regali del decreto 133 – Sull’ostruzionismo- Perché sono furiosi e vedono rosso- Partiti che hanno in odio il Parlamento e la democrazia

(Nelle immagini: I FOTOGRAFI PIU’ NOTI. Oliverio Toscani e le sue campagne contro l’anoressia, il razzismo, il conformismo, l’omofobia…)

E’ in atto un piano delle maggiori banche d’affari, con in testa l’americana Goldman Sachs, per mortificare la democrazia di molti Paesi europei. Questo piano prevede la distruzione graduale delle costituzioni democratiche (e sta già avvenendo), la svendita dei beni e delle risorse del Paese e la privatizzazione dei suoi servizi (e ci siamo), la concentrazione del potere in alcune figure chiave, con il bavaglio alle opposizioni e la menomazione del parlamento (fatto) e infine il prelievo forzato sui risparmi degli Italiani
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La democrazia è quel sistema dove due lupi e un agnello votano su cosa mangiare per cena.” (Benjamin Franklin)
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Weert
Un popolo stupido merita meno rispetto di uno malvagio“.
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Pietro Ancona
Roschschild possiede le cento banche principali di cento stati del pianeta. Ieri ha preso possesso anche della banca d’Italia….

Blogger
Le idee non esistono più sono solo affari.
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Segnalata da Danila:

Lode della cattiva considerazione di sé
La poiana non ha nulla da rimproverarsi.
Gli scrupoli sono estranei alla pantera nera.
I piranha non dubitano della bontà delle proprie azioni.
Il serpente a sonagli si accetta senza riserve.
Uno sciacallo autocritico non esiste.
La locusta, l’alligatore, la trichina e il tafano
vivono come vivono e ne sono contenti.

Il cuore dell’orca pesa cento chili,
ma sotto un altro aspetto è leggero.
Non c’è nulla di più animale
della coscienza pulita,
sul terzo pianeta del sistema solare.

(Wislawa Szymborska)

Massimo ricorda

L’Opposizione è parte essenziale della Democrazia i cui diritti vanno rispettati.
Diversamente siamo in una situazione di regime cioè di Dittatura della Maggioranza
.”
(Ferdinando Imposimato)
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Nel contesto costituzionale , tirannide della maggioranza è violare, legiferando e governando, i diritti della minoranza”.
(Giovanni Sartori)
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PERCHE’ LETTA E SACCOMANNI CORRONO IN AIUTO DELLE BANCHE?
Viviana Vivarelli

Il decreto liberamafiosi della Cancellieri e il Porcellum 2 sono stati votati repentinamente nelle Commissioni in pochi secondi, senza sentire l’opposizione e addirittura mettendo dei picchetti per impedire dei 5stelle di entrare.
Sul decreto Imu/Bbanche sappiamo come la Boldrini abbia messo il blocco agli interventi dei 5stelle appellandosi a una regola inesistente nel regolamento della Camera e provocando le reazioni indignate e furenti che abbiamo visto.
Ma perché Letta e Saccomanni corrono in soccorso alle banche?
Perché a primavera l’Ue farà una unione bancaria, mettendo dei parametri di ingresso. Malgrado i 16.000 miliardi di euro sottratti alle tasche dei cittadini e prestati alle banche al ridicolo tasso dell’1% perché comprassero i titoli di Stato dei Paesi che vanno male, i 5 peggiori titoli in Borsa sono quelli bancari. L’Ue chiederà aumenti di capitale e le banche italiane non sanno come chiederli ai soci, visto il loro stato fallimentare. O i soci sborseranno altre quote, ricapitalizzandole, o la Bce ordinerà la loro chiusura, così rischiamo di non avere banche italiane nell’Unione Bancaria europea. Questa intende istituire una agenzia e un fondo unico per liquidare le banche in fallimento e instaurare un meccanismo di gestione delle crisi bancarie. Se le banche italiane non entrano in Europa, nessuno le considererà allettanti, e questo è probabile perché le peggiori in assoluto. La causa prima dei loro conti in rosso è la pesante manomissione politica, l’altissimo livello di malaffare (si pensi solo al Monte dei Paschi di Siena), i troppo crediti inesigibili dati sempre per motivi politici, oltre a scellerati investimenti in derivati. Poi troppe agenzie (il triplo degli altro Paesi Ue), troppo personale (quando entrammo nell’euro, diventarono inutili 9000 funzionari di Bankitalia addetti al cambio che restarono tuttavia al loro posto mentre gli altri Paesi li dimisero), agenzie lussuose e sprecone, costi operativi troppo alti e redditività piccola, azioni che rendono 1/3 di quelle europee e troppi legami clientelari anche con riciclaggio di denaro sporco. Certo anche la DeutscheBank va male ma la Bce sembra non accorgersene, mentre le banche italiane, dopo mezzo secolo di conduzione scellerata sono nell’occhio del mirino. Ecco perché si sono inventati questa cosa dell’IMU, totalmente pretestuale visto che lo scopo era tutt’altro! E la Boldrini ha avuto anche la faccia di ripetere che i 5stelle si sono opposti al decreto “perché vogliono stoppare la riduzione dell’IMU agli Italiani”!!!?

Per questa violenza di base, il decreto liberamafiosi della Cancellieri e il Porcellum 2 sono stati votati nelle Commissioni in pochi secondi, con un vero blitz, senza sentire l’opposizione e addirittura mettendo dei picchetti per impedire dei 5stelle di entrare in piena violazione democratica, mentre i Soloni della repubblica, come Augias, tuonavano non contro il vulnus alla democrazia ma contro le reazioni esagitate dei 5stelle, perché si sa, in Italia, quel che conta non è l’attacco alla democrazia ma quello al bon ton.
Sul decreto Imu/banche sappiamo come la Boldrini abbia messo il blocco agli interventi dei 5stelle appellandosi a una regola inesistente nel regolamento della Camera, la ghigliottina, ed esistente ma mai adoperata in 70 anni di Repubblica data la sua gravità, e provocando la reazione che sappiamo.

I media si sono sperticati mentendo come dei pazzi sulle presunte violenze verbali in aula stando bene attenti a non fare parola su cosa si sta decidendo e che aveva scatenato la giusta reazione indignata dei 5stelle, un enorme regalo alle banche fingendo di voler aiutare i cittadini sull’Imu. Ma oltre alla violenza morale costituita dall’orrendo decreto, l’unica violenza che abbiamo visto in aula è stata quella del deputato questore Dambruosio di Scelta Civica che aveva il compito di mantenere l’ordine e che invece ha colpito violentemente in faccia una 5stelle.
I due 5stelle che hanno offeso Napolitano hanno chiesto scusa.
In aula chi faceva gli interventi è stato nel regolamento anche se è sciamato verso la presidenza al sollevarsi della tagliola che impediva loro di parlare. La vera violenza l’ha fatta la Boldrini che ha chiuso la bocca all’opposizione. Quella dei 5stelle è stata una reazione spontanea e non concertata esplosa al tentativo veloce di far passare questi 7 miliardi di regalo alle banche e di chiudere la bocca a chi si opponeva a questo regalo smisurato, assolutamente vergognoso in un momento in cui l’Italia muore.

UBE: UNIONE BANCARIA EUROPEA

L’Unione Bancaria Europea che dovrebbe nascere in aprile è un passo formidabile dell’Ue con cui i Paesi euro rinunciano alla loro sovranità bancaria.
Il 1° passo fu la Sorveglianza Unica della Bce e l’introduzione di una regola generale di bail-in (modello Cipro), così da sottrarre ai governi la gestione delle crisi bancarie.
Col Meccanismo Unico di Risoluzione, per le 300 maggiori banche della zona euro, non saranno più i governi a decidere quali banche vanno salvate e con quali soldi. La supervisione unica sarà della Bce. In caso di fallimenti, pagheremo sempre noi contribuenti o clienti di una banca, attraverso le tasse o i costi di gestione di un conto.
L’obiettivo dell’Unione bancaria è rompere il circolo vizioso tra debito sovrano e banche. Con il bail-in, pagheranno prima di tutti gli azionisti, gli obbligazionisti e i depositi sopra i 100mila euro. Poi interverrà il Fondo di risoluzione, che in 10 anni porterà alla mutualizzazione dei rischi bancari. Nella fase transitoria,se i soldi del Fondo non basteranno, il Paese della banca a rischio dovrà mettere mano al portafoglio .E se non avrà risorse sufficienti, dovrà chiedere aiuto al Fondo salva-Stati ESM, con tutto che comporta l’arrivo della Troika. Saccomanni ha paragonato l’accordo sul Meccanismo a quello storico di Maastricht che ha portato alla nascita dell’euro. Ma ci sono molte falle in questa Unione come già in Maastricht. Intanto tutti si chiedono se un Meccanismo così complesso e così debole finanziariamente funzionerà.

Insomma: dei tecnocrati hanno deciso di sottrarre la sovranità bancaria agli Stati, senza nemmeno consultare i popoli con un referendum su internet. Eppure i soldi sono i nostri ed è sui nostri che applicheranno prelievi forzati stile Cipro! E Napolitano, Letta e Boldrini hanno fatto un blitz contro la democrazia scatenando la giusta reazione del M5S. Ma i media compiacenti su cosa mettono l’attenzione? Sulle parole di indignazione che non erano di bon ton???!!!
Sul resto: un silenzio agghiacciante!!
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Si è detto che nulla è stato tolto ai cittadini italiani. FALSO!
I 7 miliardi e mezzo di questo vergognoso regalo alle banche sono presi della riserve auree che sono di TUTTI! E che dovrebbero servire solo a salvare il Paese e non certo ad arricchire delle banche e assicurazioni private!
Lo ha chiarito bene, Dragoni, l’esperto bancario di Santoro: le banche private hanno una loro quota in Bankitalia. Letta ha deciso di rivalutare queste quote la cui tassazione sarebbe andata all’IMU. I soldi presi non nascono dal nulla ma sono presi dalle riserve auree, e queste sono una garanzia per i cittadini,sono una garanzia di TUTTI, ma il Governo Letta-Saccomanni ha deciso di prenderli lo stesso per darli alle banche private, sulla linea della condotta infame della Bce e proseguendo l’azione di Monti che già aveva detassato i derivati e si era opposto alla Tobin Tax.
Questo regalo a privati togliendo soldi dal pubblico non è solo infame, è incostituzionale!

Dragoni, l’esperto bancario di Santoro, ha specificato che il capitale di Bankitalia era fermo da 80 anni a 156.000 euro. Il governo ha deciso di dare questo aumento gratuitamente, trasferendo soldi dai forzieri di Bankitalia. Le banche, in questo modo, si sono trovate delle quote con maggior valore e siccome per legge non possono avere più del 3% del totale potranno vendere anche a stranieri e ci pagheranno delle tasse che andranno all’IMU.
Con queste tasse Letta prenderà 900 milioni di euro. In più si chiede loro un acconto del 130% sull’Iva futura. Dunque con questo espediente Letta è riuscito ad aumentare il capitale delle banche di 7 miliardi e mezzo senza metterci un centesimo. E’ un grosso regalo che Saccomanni fa alle banche per cui è stata inventata questa scusa di coprire l’IMU e non farla pagare ai cittadini.
Mi chiedo: visto che l’Europa ha posto il divieto di usare soldi pubblici per aiutare imprese private, questo regalo di 7 miliardi e mezzo di soldi pubblici a banche e assicurazioni private non si configura come una grave infrazione alle direttive europee?

Circa l’impeachment a Napolitano i 5stelle hanno dichiarato di non sentirsi garantiti da lui e hanno tutte le ragioni, visti precedenti! Oltre ai moniti unilaterali, basterebbe vedere come ha tenuto banda con i presidenti delle Camere per dilazionare la formazione delle Commissioni e impedire che i 5stelle vi partecipassero con funzioni legislative, o basterebbe pensare a quella famosa cricca di ‘saggi’ (14 già indagati per reati gravi!) da cui mancava assolutamente i 5stelle, oppure il suo silenzio agghiacciante ora sui fatti della Boldrini.
L’impeachment è un atto politico molto grave che farà partire un iter che richiederà l’apertura di indagini, ora un comitato politico lo esaminerà, poi passerà alla Corte Costituzionale
La Costituzione dice che un decreto legge, oltre a richiedere la condizione di necessità e di urgenza, deve essere omogeneo, cioè contenere un oggetto solo. Per cui questo sull’Imu-banche è incostituzionale. In Italia c’è stato un abuso della decretazione di urgenza e dei decreti multipli e anche sulle fiducie (in 8 mesi Monti ha chiesto la fiducia 34 volte; Prodi II in 20 mesi chiese la fiducia 28 volte; B,nel suo 4° governo la chiese 53 volte, 26 al mese). Questo è un chiaro abuso del Governo che intende soverchiare il Parlamento, calpestando la Costituzione che dice che l’Italia è una repubblica parlamentare, il che vuol dire che l’organo istituzionale più importante dovrebbe essere il parlamento, in quanto di diretta derivazione popolare.
Quello che appare chiaramente negli atti di costoro, da Berlusconi a Renzi, è la realizzazione del golpe di Licio Gelli che tentava di minate la Costituzione democratica, svuotando di potere e di senso i vari organi istituzionali per un accentramento progressivo del potere in una persona sola.
La deriva da repubblica parlamentare a presidenziale è chiarissima in tutti gli ultimi atto governativi, non solo si deruba la sovranità popolare calpestando i referendum (vedi solo acqua e finanziamenti pubblici ai partiti) ma si toglie l’eleggibilità dei presidenti di Provincia (senza togliere le mangiatoie delle Province), si tolgono le preferenze, e ora Renzi tenta di imporci un sistema elettorale in cui ci toglierà anche l’eleggibilità dei senatori!

Il 14 dicembre del 2007 Grillo presentò tre proposte di legge a norma dell’articolo 71, secondo comma, della Costituzione e degli articoli 48 e 49 della legge 25 maggio 1970, n. 352, firmate da 350.000 cittadini riguardanti i criteri di candidabilità ed eleggibilità, i casi di revoca e decadenza del mandato e le modalità di espressione della preferenza da parte degli elettori richiedendo il divieto di candidatura in Parlamento per i condannati, in via definitiva o non definitiva, per reati non colposi con pene superiori a 10 mesi e 20 giorni; il limite di due legislature per i parlamentari; e il ritorno delle preferenze. Ma in 5 anni nessuno ha voluto portare in parlamento e discutere queste richieste, calpestando la stessa Costituzione. Il problema grave è che questi signori in Parlamento non vogliono discutere niente, mentre i 5stelle hanno consultato gli elettori. Noi paghiamo 1000 parlamentari perché facciano un lavoro serio, non per fare i passacarte e Renzi e Berlusconi.
Sono arrivati al punto che, per impedire ai 5stelle di fare il loro lavoro, tengono in commissione una legge sul sistema elettorale 15 secondi!!! Questo è un affronto alla democrazia che sarà denunciato all’Europa!!
Speranza, capogruppo del Pd, ha dichiarato per il Pd un secco No a tutti i 400 emendamenti del M5S senza nemmeno sentirli!

Hanno tappato la bocca all’ostruzionismo che è un sistema parlamentare lecito concesso dalla Costituzione alle minoranze, come hanno bloccato gli interventi ordinari, mentre la Boldrini ha usato la tagliola illecitamente in quanto nel regolamento della Camera nemmeno esiste ed è un provvedimento di solo annuncio, in quanto, essendo una lesione gravissima alla democrazia, in 70 anni non è mai stato usato. E comunque non appartiene al regolamento della Camera, per cui gli unici ad aver seguito il regolamento e la legge sono stati i 5stelle!

Di Maio e Sarti hanno chiesto, poiché la legge prevede che le minoranze facciano uso legittimo dell’ostruzionismo per tentare di bloccare una legge sgradita, come mai il Pd poi o i Ds prima non ne hanno fatto largo uso quando al Governo c’era Berlusconi per bloccare le sue leggi ad personam?
La risposta è lampante: perché erano in combutta con lui! B «scese in campo» il 26 gennaio 1994, dichiarando la sua candidatura, ma D’Alema e Violante decisero di non impedirglielo usando la legge n° 361 del 1957, che stabilisce l’ineleggibilità di chi è titolare di concessioni statali, come sono quelle televisive. Dal 1957 ad oggi quella legge ha riposato in un cassetto, è sempre in vigore ma né D’Alema, né Violante, né Veltroni, né Prodi, né Bersani, né Letta hanno mai trovato modo di applicarla
E anzi per 4.500 leggi ed emendamenti, i Piddini, pur conoscendo l’enorme grado di assenteismo dei berlusconiani, sono riusciti a fare delle assenze ancora maggiori, così da farli passare per un pugno di voti, in genere meno di 20!!
E se non è collusione dolosa questa!!!

Luigi di Maio

La condotta della Boldrini è stata illegittima e altamente antidemocratica. Dal M5S è partita una denunzia alla Boldrini in Europa.
Danilo Toninelli, in conferenza stampa alla Camera, annuncia “un ricorso diretto alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione” e “violazione del regolamento”: “L’obiettivo era annullare il voto sul decreto Imu-Bankitalia e il mandato al relatore sulla legge elettorale per “tornare a lavorare in commissione”.
I 5 stelle sostengono che la tagliola è stata adottata anche in commissione Giustizia sul decreto svuota-carceri e sulla legge elettorale: “Abbiamo discusso in assemblea, ci riserviamo di continuare a discutere della possibilità di chiedere le dimissioni di Laura Boldrini”.
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Nel 1953 De Gasperi tentò di fare una la legge truffa, composta da un solo articolo, che introduceva un premio di maggioranza consistente nel 65% dei seggi della Camera alla lista o al gruppo di liste collegate che avesse raggiunto il 50% più uno dei voti validi. La modifica fu abrogata l’anno dopo ma la sx infiammò l’Italia di sdegno. E il diritto alle preferenze non veniva nemmeno toccato. Ora siamo al 37%, vogliono togliere le preferenze e pongono barriere ai partiti piccole scritte su misura dei fascisti del Nord.

L’IRRICEVIBILE AUGIAS

Augias ha avuto l’impudenza di accusare di ‘semplicismo e di ‘inconsapevole squadrismo’ i 5stelle!!??!!
E ha avuto la faccia di bearsi nel dire questa enormità, quando la stampa tutta tace sulla cessione della democrazia italiana una cricca di banche internazionali??? Al silenzio dei partiti che non si degnano nemmeno di avvertire i cittadini di quel che accade???? Al movimento gigantesco di soppressione della verità che viene dall’informazione e dalla politica???? E viene a dirlo all’unica forza democratica che mai in Italia abbia tuonato contro il potere bancario e delle multinazionali, che abbia mai informato l’opinione pubblica sul grande piano della cricca finanziaria capitalista che ha in testa la Goldman Sachs e club di magnati, Bolderberg, Aspen.., capitanati dai Rothschield, dai Rockfeller … che aumentano la fame nel mondo coi loro diktat volti solo ad aumentare il loro potere e le loro ricchezze?
E, per Augias, il grosso del problema starebbe nel bon ton????
Ma chi è, allora, che riduce la storia e la verità a “semplicismo e inconsapevole squadrismo”?????!!!
Non so, a questo punto, se veramente Augias era da annoverarsi tra gli eroi dei diritti civili
Ma è certo che oggi, con questa uscita infelice da arma di distrazione di massa, per far passare il patto efferato che ci vende al grande capitalismo bancario internazionale, Augias è passato dalla parte dei ‘complici’!
..
E ora potremo mettere l’attacco di Augias ai 5stelle in nome del bon ton
nella bacheca degli orrori
assieme alla frase di Veronesi che il cancro viene dalla polenta e lui terrebbe le scorie nucleari in camera sua
a quella del defunto Giorgio Stracquadanio che dichiarò che la prostituzione era un ottimo e lecito sistema per fare carriera politica.
Ormai sembra che anche l’etica civile sia solo un’opinione.
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In realtà di insulti in Parlamento se ne sono sentiti ben di peggio, e non solo turpiloqui e sessismo, e da bocche quali Sgarbi o Storace, Borghezio o Calderoli, ma gli Augias e la stampa varia si sono guardati bene dal fare la gazzarra attuale perché i padroni del vapore avevano interesse a tacitare le reazioni sdegnate dei ben pensanti.
L’immunità per i parlamentari è stabilita dall’art. 68 della Costituzione, che recita:
«I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Il parlamentare non può essere chiamato a rispondere per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle funzioni (cosiddetta insindacabilità, art. 68, primo comma, Cost. come modificato dalla Legge cost. 29 ottobre 1993 n.3). In altre parole egli non ha nessuna responsabilità penale, civile, amministrativa o patrimoniale per tali attività.

Caro Augias, ma davvero ci siamo ridotti a dire che il bon ton è tutto, quando il nostro Paese viene venduto a una cricca di magnati e si calpesta in queste modo la democrazia??? A questa complice leggerezza siamo arrivati?
Sarebbe come dire che i garibaldini erano vestiti male o che i ‘botti’ delle 5 giornate di Milano temevano sveglie le persone perbene!
Si rende minimamente conto dell’assurdità palese insita nei suoi ragionamenti??
Comunque, per la sua memoria, caro Augias, citiamo quanto ha detto subito, dopo il pugno, il ‘gentile’ questore Dambruoso: “«Nella mia vita ho picchiato tante donne, non sei la prima» Sicuramente una persona che lei difenderà, visto che si veste con eleganza ed esce dalla tanto elegante Scelta Civica!
Vogliamo citare la Kyenge a cui è stato detto di tutto e di più, da “scimmia” a “orango” a “prostituta”. O le eleganti frasi di B, per cui chi votava Pd era un coglione e i magistrati erano antropologicamente tarati?
O vogliamo chiedere alla Mussolini quali e quanti insulti le donne si sono sentite affibbiare dai compagni parlamentari, pensiamo solo a quando fu presentata la legge sull’aborto e il minimo fu “che l’unica posizione che le donna potevano prendere era quella sdraiata!”
Eppure, allora, io non la sentii, caro Augias, indignarsi per le offese al ‘bon ton’!!

Brutta è la strada dell’errore!
E, se sei un personaggio noto, più la intraprendi e meno ti correggerai,
perché il danno di immagine che faresti a te stesso sarebbe molto superiore, nel tuo immaginario del danno che stai facendo al Paese
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ANDREA SCANZI

E’ davvero un brutto momento per la democrazia italiana. Un’agonia conquistata a fatica. Svetta, per distacco, la Preside Boldrini. Da ieri non è solo la donna con una voce che andrebbe vietata – come minimo – dall’Onu. È anche la presidente che ha usato per prima la ghigliottina vile e orrenda contro le opposizioni. Vent’anni di berlusconismo ci hanno così disabituato all’opposizione che, se qualcuno la esercita, “giustamente” viene ritenuto anomalo. E dunque va zittito. Complimenti: del comunismo, evidentemente, la gentil signora pare aver imparato unicamente il veterofemminismo caricaturale e l’intolleranza zdanovista per il dissenso. Proprio come Re Giorgio, infaticabile comunista migliorista di destra. Lei e i tre o quattro vendoliani rimasti, oltre ad alcuni noti resistenti piddini, hanno festeggiato cantando Bella ciao (poveri partigiani, vilipesi ormai pure da chi dice di ispirarsi a loro. Se Fenoglio avesse saputo che un giorno le sue mirabili gesta sarebbero state fraintese da uno Speranza qualsiasi, avrebbe scritto al massimo Lo sfigato Johnny). In un certo senso i reduci (di se stessi) di Sel non hanno sbagliato a festeggiare: hanno appena celebrato la fine definitiva del loro partito, regalando peraltro ulteriori voti a chi vorrebbero cancellare dalla scena politica (la loro miopia è pari alla loro arroganza). Sel era già morta con quelle risate al telefono di Vendola, e tutto sommato non c’era neanche bisogno del Troiaium con la soglia di sbarramento all’8% per affossarli (Sel, al momento, se va bene supera il 2).La Preside Boldrini ci ha comunque tenuto a disintegrare quel poco che restava di un partito che pure vanterebbe non poche eccellenze al suo interno (Fava, Airaudo). Si può dire? Con quella vocetta da robot Super Vicky para-leninista, la Preside(nte) Boldrini è una delle più grandi delusioni nella storia recente della politica italiana: supponente, sussiegosa coi potenti, per nulla imparziale
e drammaticamente respingente. Lei e le quasi-femministe che hanno letto Erica Jong senza capirci una mazza, si rasserenino: non sono criticate in quanto donne, ma in quanto politiche disastrose. Oppure – si parva licet – dovremo dire d’ora in poi che anche le Santanché, le Biancofiore e le Madia sono attaccate “poiché donne” (e c’è chi lo ha scritto, tipo Gramellini).
Che dire? Grazie a chi si impegna così alacremente per regalarci questo eterno crepuscolo morale. Ieri è stata una giornata tremenda, non come quella che portò alla uccisione politica di Rodotà e alla rielezione del monarca Re Giorgio, ma siamo lì. Complimenti dunque a chi ci regala tali emozioni: alla preside Super Vicky Boldrini, al simpatico questore Dambruoso che ha schiaffeggiato la deputata 5 Stelle Lupo (che fai Boldrini, lo cacci? Oppure l’espulsione con nota annessa per i genitori è solo per i discoli che salgono in cima ai tetti per difendere la Costituzione?). Complimenti al Pd, che quando c’è da mostrare i muscoli (che non ha) a caso è sempre in prima fila. E complimenti a quei meravigliosi renziani che, con il loro coraggio da Don Abbondio arrivisti, da una parte resuscitano il Caimano con una legge elettorale vergognosa e dall’altra regalano soldi pubblici alle banche private. Fenomeni mica da ridere.

Ormai è troppo tempo che si deve ascoltare questa manfrina della rivalutazione, e siamo stufi di sentire questa questione di lana caprina secondo cui si tratta di una rivalutazione di Bankitalia, come se non avesse prodotto poi la ‘ricapitalizzazione’ delle varie banche private che non sono nemmeno controllate da Bankitalia.
Boeri: “Una rivalutazione così cospicua e priva di qualsiasi base oggettiva farebbe ovviamente contente le banche, che vedrebbero rafforzarsi notevolmente la loro posizione patrimoniale, senza colpo ferire. Certo non riceverebbero capitale liquido, ma potrebbero avvicinarsi a soddisfare i requisiti di capitale imposti nell’ambito di Basilea 2 e richiesti dalle nuove autorità di supervisione europea“.
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MENTRE IN ITALIA L’OPPOSIZIONE ALLA TROIKA E’ INESISTENTE, ESPLODE IN DANIMARCA

Mentre il Governo italiano, il Presidente della Repubblica e l’indegna Presidente della Camera ci hanno venduti al sistema bancario che tenta di prevaricare l’Occidente come fosse una terra di conquista, e regalano addirittura 7 miliardi e mezzo di soldi nostri pubblici a banche e assicurazioni private, ormai sull’orlo del fallimento per cattiva condotta e intrallazzi politici, i partiti di minoranza della piccola Danimarca si ribellano alla banca d’affari americana Goldman Sachs rifiutando di cederle una quota dell’utility energetica e mettono in crisi il governo di csx. Dong Energy, il principale gruppo energetico danese, nel 2012, ha realizzato un volume di affari di 9 miliardi di euro. A ottobre il governo ha annunciato un’intesa per cedere il 19% di questo “campione nazionale” a fondi controllati dalla Goldman Sachs per poco più di un miliardo, dando persino alla banca d’affari controversi diritti di veto sulla gestione di Dong, diritti che nessun altro azionista possiede. L’operazione ha suscitato una vera e propria sollevazione popolare: una petizione online ha raccolto oltre 185mila firme contro l’accordo, un sondaggio ha rivelato che il 63,4% dei danesi ritiene che Dong Energy debba rimanere una società interamente danese, diversi politici di csx hanno accusato il governo – già criticato per politiche giudicate troppo di dx – di tradimento. L’ex premier socialdemocratico Rasmussen ha definito l’accordo una «catastrofe» che rischia di far perdere alla Danimarca il suo primato in materia ambientale. Non sono rimasti in silenzio i populisti euroscettici del Partito popolare danese, che si sono schierati – naturalmente – contro il provvedimento.
In Italia si regala parte di Bankitalia ai privati e cosa succede? I media attaccano i resistenti del Parlamento. I Soloni alla Augias ne fanno una questione di galateo. Il popolo tace o ignora. Gli altri partiti attaccano sulle battute irose. Nessuno denuncia la gravità del fatto.

Mentre l’Italia precipita al più basso livello mai raggiunto di sostenibilità democratica, dal 1946 a oggi, arriva una notizia confortante dalla Danimarca. E non meraviglia. Basta guardare le cifre, gli indici, le classifiche, la tradizione locale. A livello internazionale la chiamano Danimarca Felix. E’ un piccolo regno nell’estremo nord d’Europa, incastrato tra i colossi tedeschi e svedesi. Il Regno di Danimarca è primo al mondo come qualità di vita.
E’ primo al mondo come libertà di stampa. E’ primo al mondo come rispetto dei diritti civili e soprattutto rispetto dello Stato di Diritto. Tra tutti gli indici, il più importante è quello relativo all’ultimo sondaggio effettuato dall’Onu nel luglio del 2013: il 62% dei cittadini si dichiarano felici della propria esistenza, del proprio paese, del proprio governo, di come vanno le cose. Non possiamo che invidiarli.
La notizia: il governo formato da una coalizione di csx nel 2012 e guidato da Helle Thorning-Schmidt, ha firmato un contratto ufficiale con la Goldman Sachs affidandole la gestione del loro colosso nazionale dell’energia, la società Dong. L’accordo consentirebbe ai danesi di potersi approvvigionare di energia a un costo molto inferiore, quindi di risparmiare parecchi soldi ogni mese. Ma i Danesi sono venuti a conoscenza di questo contratto e si sono ribellati. Perché, evidentemente, per loro (è per questo che sono felici) al 1° posto nella scala dei valori c’è il senso dell’indipendenza, dell’autonomia, della libertà come nazione e come popolo. Sono insorti.
Hanno cominciato a diffondere in rete la notizia, hanno immediatamente organizzato un appello firmato in poche ore da ben 185.000 cittadini e lo hanno inviato sia alla regina che al governo. Infine, si sono riversati per strada, protestando contro la svendita della loro authority. Annette Vilhelsem, Ministro degli Affari sociali (nonché leader del Partito Socialista, un importante membro dell’alleanza di governo) si è dichiarata “esterrefatta e offesa come danese” per la decisione e ha annunciato di ritirare la propria coalizione dall’esecutivo. Se n’è andata sbattendo la porta. Si è creata, quindi, una frattura politica gravissima e si è aperto un contenzioso molto forte tra il popolo, la cittadinanza da una parte e il governo dall’altra. La disputa è ancora in corso.
Il Regno di Danimarca è un membro dell’Unione Europea. Questo accordo -non a caso lanciato come prototipo in un piccolissimo stato come esperimento- ci annuncia il trend emergente in Europa: consegnare il controllo del cuore pulsante di ogni nazione -la gestione delle fonti di energia- ai colossi finanziari che diventerebbero “ufficialmente” i veri padroni del paese. Tradotto potrebbe voler dire che se un governo intende perseguire qualche banca perché ha compiuto un atto illegittimo e dannoso per la comunità, interviene quella società finanziaria per imporre il silenziatore censorio, pena la chiusura dei rubinetti energetici: elementare quanto banale. Hanno bisogno, quindi, del sostegno dell’intero continente. I danesi stanno dando un bellissimo esempio da seguire che conferma la validità del posto che occupano nelle classifiche. Un sondaggio realizzato dalla corte regnante, ieri mattina, ha rivelato che il 79% dei danesi “preferisce pagare di più le bollette mensili ma essere indipendenti dalla finanza internazionale”.
Così funziona la democrazia in un paese in cui il danaro non è il valore principe.
La differenza tra la democrazia e la democritura italiana consiste nel fatto che alla base fondativa del principio democratico c’è l’idea che il governo teme il giudizio del popolo; nelle democriture, invece, è il popolo che teme e ha paura del governo, da cui discende la propensione tutta italiana alla deferenza, al servilismo, alla mediocrità.
E’ un esempio pericoloso, quello danese, sia per la troika che per la finanza. Infatti, in Italia, Spagna, Portogallo non ne parlano, non sto vedendo neppure un’immagine, una fotografia, un editoriale, un commento, un’analisi, con un’unica eccezione, Ilsole24ore, il giornale della Confindustria, che ha pubblicato un pezzo raccontando l’intera vicenda senza che venisse ripresa dagli altri. La notizia è stata diffusa in tutta Europa dal quotidiano britannico The Guardian, vedi qui:

http://www.theguardian.com/world/2014/jan/30/socialists-quit-denmark-coalition-goldman-sachs-deal

Ecco l’articolo “sfuggito” ai più

http://www.ilsole24ore.com/art/servizio/2014-01-30/danimarca-mani-goldman-sachs-energia-scatta-rivolta-popolare-e-governo-perde-pezzi-151423.shtml
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TUTTI I REGALI DEL DECRETO 133

Nell’immondo decreto Imu/Banche, votato con un blitz antidemocratico, i regali alle banche amiche non si contano.
Le nostre banche sono fallimentari e in profondo rosso a causa delle infiltrazioni dei politici e degli amici degli amici, del malaffare, degli sprechi e dell’altezza enorme dei crediti irrecuperabili (dai agli amici degli amici), che raggiungono la cifra di ben 140 miliardi. Ma la nuova legge ha diminuito le tasse sui crediti per 20 miliardi! E se 20 miliardi vi sembran pochi..! Lo Stato offre anche una garanzia ai crediti dati alle imprese: la Cassa depositati e prestiti (che è pubblica) li comprerà direttamente se le banche li hanno cartolarizzati. Anche le privatizzazioni fatte con questa Cassa sono un regalo per le banche, perché l’eventuale maxidividendo arricchirà per il 20% le famose fondazioni bancarie (in una c’è D’Alema!) che dirigono le banche e sono dei politici ma non si capisce perché sono detassate persino dell’Imi perché considerate agenzie no profit!
Ricordiamo i 4 miliardi dati dallo stato al Monte dei Paschi di Siena, dove il malaffare e la mano politica hanno dimostrato la profondità del danno. Del resto Letta ha proseguito la strada di Monti, che è poi la strada del Bilderberg e della Goldman Sachs, di sudditanza al sistema finanziario e di distruzione dell’economia e dei principi democratici di un Paese, così Letta prosegue con la detassazione dei derivati, il No alla Tobin Tax e la divisione chiesta invano dai 5stelle tra banche di risparmio e banche di investimento, che almeno avrebbero messo in salvo i risparmi delle famiglie. E ricordiamo che quel divieto fu confermato da D’Alema e produsse tutta la crisi in cui siamo immersi.

CARLO FRECCERO

Ma quali fascisti? Ma quali squadristi?
“Mi sembravano un’Armata Brancaleone. Ma dall’inizio della legislatura, con lo studio e il lavoro, sono cresciuti moltissimo. E a differenza degli altri, si occupano di questioni concrete. Quella degli ultimi giorni è stata una battaglia meritoria per bloccare l’operazione del governo su Bankitalia. L’Imu non c’entrava nulla. I 5 Stelle sono gli unici a combattere lo strapotere degli istituti privati e a proporre la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento. Nell’ultima settimana però i deputati del M5S hanno alzato il livello di aggressività. Molti hanno gridato al fascismo, che però è ipertrofia dell’esecutivo. I 5 Stelle hanno reagito in difesa del Parlamento. E’ stata una reazione a una violenza che hanno subìto per primi: i 5 Stelle denunciano, giustamente, che la discussione delle leggi non avviene più nelle Camere, ma in incontri privati che tagliano via il Parlamento. I media mandano in onda l’invasione dell’emiciclo, ma fanno vedere in ritardo l’aggressione della Lupo. Le accuse nei confronti della presidente della Camera sono molto dure. Trovo gravissimo il gesto della Boldrini: la “ghigliottina” non trova giustificazione nel regolamento, che la prevede al Senato e non alla Camera. L’ostruzionismo ha un’antica tradizione. I Radicali ne hanno fatto un ampio uso e fu un’arma importante contro la legge truffa, nel ’53. Solo la dittatura della maggioranza teorizzata da Berlusconi è intollerante verso il dibattito parlamentare. Tempo fa anche la sx era d’accordo su questo punto. L’impeachment a Napolitano ha un significato politico. Grillo ha detto ai suoi di “dare una carezza ai partiti”agonizzanti e di stare più calmi. Alcuni eccessi nel linguaggio sono stati censurabili e messi in risalto dai giornali. Ma quei ragazzi affrontano uno stress enorme. Ogni tanto qualche sciocchezza sfugge. Anche a Grillo. Fanno bene ad andare nei talk show, risultano bravi e intelligenti. Sono pronti a emanciparsi da Grillo. E hanno un nuovo leader: Alessandro Di Battista.

L’attacco di Filippo Facci su Libero

“I grillini sono brutti, malvestiti, con pettinatura da carcerati o da sfigati di provincia, parlano un italiano da balera misto a burocratese, si muovo in branco, non hanno un pensiero e sono servi di un ex comico che non è mai stato in Parlamento.”
Ora, per sua disgrazia, i 5stelle per l’appunto sono i più bei ragazzi del Parlamento; non avranno i soldi per vestirsi Caraceni con cravatte Marinella, ma sono ben più sobri di altri, per es. Bossi o Formigoni! Alcuni avranno la barba che Berlusconi ha vietato ma non hanno nemmeno capelli alla Razzi o alla Berlusconi
Se poi si deve esaminare chi ha detto queste scemenze, non mi pare che Facci sia bello, benvestito, di linguaggio forbito e ben pettinato. E, visto che viene denominato “Facci-50 sfumature di meche”, è altamente sconsigliabile sconciarsi i capelli come Facci a rischio di essere presi per pervertiti.
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:-D
I 5stelle sbottano e poi si scusano
De Rosa è sbottato dicendo alle donne del Pd: “Siete qui perché siete brave a fare pompini”
Sarà anche vero, ma resta una brutta frase.
Da Montecitorio chiariscono che: “Saranno esaminati tutti i fatti”
Cos’è? Faranno un’analisi del DNA sulla saliva?

Pietro Ancona
PERCHE’ SONO FURIOSI E VEDONO ROSSO

Eugenio Scalfari grande trombone del giornale-partito Repubblica titolava la sua omelia domenicale al gregge di csx “Il bivacco di manopoli accampato in Parlamento”. Il bivacco sarebbe costituito dai deputati stellati.
Mi sono chiesto perché tanta furia, tanta voglia di criminalizzazione della opposizione grillina. I toni sono esagitati a cominciare da quelli usati dalla Boldrini che parla di “eversione” con molta leggerezza, molta irresponsabilità, voglia di ferire.
La risposta che mi sono dato è che ritenevano di avere conquistato il controllo totale del Parlamento dopo la espulsione dei Comunisti. Ritrovarsi ora con un terzo del parlamento capace di fare battaglie mirate e smascheratrici come quella sulla Banca d’Italia li ha disorientati. Ma come, si sono detti, non è finita? Dobbiamo sempre rendere conto a nessuno?
Da qui la rabbia incontrollabile ed incontenibile che ribolle in tutti da Napolitano a Letta alla Boldrini a Grasso..Ora sono nervosissimi in vista della battaglia sulla legge elettorale. La Boldrini ha fatto sapere che si voterà entro aprile. Certo concorda i tempi non con l’opposizione ma con il governo e l’establishment istituzionale.
In effetti sono politicamente falliti. Hanno oltre 400 voti e non si fidano dei loro deputati. Hanno bisogno del silenzio totale. Hanno bisogno appunto di quell’aula sorda e grigia di cui parlava Mussolini.
Vogliamo istaurare la dittatura della maggioranza, come aveva profeticamente anticipato Tocqueville due secoli orsono. Colpisce molto il fatto che tutti i giornali italiani finanziati dallo Stato si scaglino contro Grillo ed il suo movimento. Sperano in un errore madornale del movimento 5 stelle. Mi auguro che non succeda mai.

Paola di Verona segnala:
ALESSANDRO DI BATTISTA

“Qualcosa sta cambiando, lo vedete tutti quanti. Facciamo ricorso sui doppi incarichi sull’ex-sindaco De Luca e vinciamo noi, facciamo una battaglia durissima sulla De Girolamo (ministro indegno di rappresentare i cittadini italiani, il popolo più bello del mondo) e la costringiamo alle dimissioni, siamo riusciti a cacciare dal tempio della legge il primo lobbista e dal Senato il “principale condannato dello schieramento a noi avverso” (poi rientrato dalla finestra grazie allo Statista Renzi). Stiamo costruendo, assieme, una legge elettorale, evento unico e democratico. Ovunque andiamo nei fine settimana cresce la partecipazione e il livello di competenza e informazione di tutti i cittadini. Stiamo svelando tutte le porcate presenti nei decreti, “battagliamo” in aula utilizzando tutte le armi a nostra disposizione: ostruzionismo, fantasia, nonviolenza, disobbedienza civile. Oggi se tanti cittadini sanno cosa sia un decreto legge, un emendamento, l’art.138, il reddito di cittadinanza è grazie al lavoro che tutti, cittadini fuori e e cittadini dentro le istituzioni stiamo facendo. Stiamo andando anche in TV per dimostrare la nostra serietà e la nostra competenza e per parlare di Europa, dei trattati che ci hanno svenduto al dominio della finanza. Lottiamo contro la mafia, il malaffare, la partitocrazia. Abbiamo restituito decine di milioni di euro che i partiti si intascano, critichiamo il Capo dello Stato (rispettandone l’Istituzione) perché lo riteniamo uno dei maggiori artefici dei disastri italiani. Siamo pronti per governare, abbiamo tutte le carte in regola per cambiare radicalmente e definitivamente l’Italia.Stiamo dalla parte degli ultimi, sempre, dei lavoratori, degli artigiani, dei pensionati che campano con 485 euro al mese, degli studenti costretti a fuggire, degli artigiani, degli imprenditori che che ci chiedono (e noi portiamo le loro proposte in aula) l’abolizione dell’IRAP e non i “finanziamenti a pioggia”. Siamo contrari alla guerra in Afghanistan, alle opere inutili, a cominciare dal TAV passando per il TAP (gasdotto trans-adriatico). Abbiamo “costretto” il Parlamento ad occuparsi sul serio dei nostri fucilieri di marina in India, gli stessi marò sanno che senza la pressione del M5S nessun parlamentare gli avrebbe mai fatto visita. Stiamo lottando contro la corruzione, vero male dell’Italia, la grande evasione (altro che qualcuno che per difendersi non fa uno scontrino). Stiamo sempre in mezzo alla gente, parliamo nelle piazze senza scorta, anzi con la scorta dei cittadini onesti. Io sono fiero di quello che stiamo facendo ma dobbiamo vincere. Vi prego di fare, tutti quanti, la vostra parte. Siamo accoglienti, parliamo con gli “scettici”, gli scettici e i disinformati sono del M5S e ancora non lo sanno. Torniamo popolo sovrano, non ci meritiamo tutto questo credetemi, noi cittadini italiani siamo infinitamente migliori delle classi dirigenti che ci hanno gestito negli ultimi 30 anni. Credetemi. Per vincere il non “mischiarci” negli inciuci, negli intrallazzi, nei giri di poltrone è la sola strada percorribile. Ci ha distrutto l’immoralità ma la spazzeremo via, basta trattarla con la pala, non con il cucchiaino d’argento. A riveder le stelle!
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GRILLO

Per vedere dove andrà a finire questo Paese guardo il mare, guardo un po’ l’orizzonte. Vedo delle cose che non so neanche come interpretare.! Siamo nella metafisica. C’è una legge elettorale fatta da un pregiudicato insieme a una specie di cartone animato e Verdini. Come si fa a pensare di fare una legge elettorale fatta da Verdini e da Berlusconi? Verdini ha incriminazioni e processi in corso. Non so se sarà condannato o meno, ma non si affida una roba così a uno che ha questi processi, che è un massone. Essere massoni non è reato, però se vogliono governare con la massoneria formino un nuovo partito, il Partito dei massoni, si fanno eleggere, prendono i voti e vanno dentro.
Ho visto l’incompetenza della Boldrini, non riesce a gestire l’Aula. Ho visto quelli che cantavano “O Bella Ciao” mentre davano sette miliardi e mezzo alle banche. Se avessi fatto la Resistenza non so come la prenderei: sentire questo inno lì dentro, in quel momento lì! Fanno i giochini da bambini scemi. Cambiano le parole. Fanno i pacchettini di democrazia, come il pacchetto con dentro l’Imu insieme alla Banca di Italia, o voti tutti e due o sennò sei un rivoluzionario. Noi abbiamo chiesto di separare le cose e non possiamo che essere d’accordo con la abolizione Imu, ma non potevamo permettere che fosse svenduta la Banca d’Italia sotto i nostri occhi. Si sono già svenduti le Poste, si svendono l’Eni, l’Acqua, il gas, la luce… Svendono la nostra vita
La violenza è brutta, e io dico che ha fatto malissimo la nostra Loredana Lupo a scagliarsi con il viso contro il dorso della mano del questore Dambruoso. Avrà avuto dei danni alla mano, mi dispiace, poverino! Ci dica che danni ha avuto che lo risarciremo nella mano. La stampa gli dice bravo, “hai fatto bene”.
E Napolitano cosa dovrebbe fare? Monitare? Oggi abbiamo chiesto ufficialmente l’impeachment perché un uomo così non può continuare a essere il Presidente degli italiani, perché lui fa il Presidente del consiglio, non il Presidente della Repubblica. Deve dimettersi, come consigliò di fare a Cossiga.
Noi rispettiamo quello che abbiamo detto: devono andare a casa tutti, a iniziare da lui, che studiava all’università in tempo di guerra. Uno che diceva che il fascismo bisognerebbe esportarlo in Unione Sovietica! È un uomo che dovrebbe essere a casa e invece sta spalleggiando questa legge elettorale incostituzionale. Non è possibile che sia senza il voto di preferenza, con un premio di maggioranza abnorme, con il doppio voto che chi vince va al ballottaggio e prende tutto. E’ una legge fatta per tagliare fuori il MoVimento 5 Stelle, l’ha detto anche il Ministro Mauro, se l’è fatto scappare a Porta a Porta, poi se n’è accorto, si è fermato, tutti gli altri hanno cambiato subito argomento. Una legge elettorale così non l’ha fatta neanche Acerbo al tempo del fascismo, che c’era un premio di maggioranza inferiore a questo.
Noi affronteremo tutto, andiamo avanti e continuiamo a andare avanti. La democrazia non c’è più, sostituite la parola democrazia con governabilità. La dittatura della governabilità. E’ un momento strano, noi ci siamo in mezzo, noi siamo gli acceleratori di un processo che ormai è stato attivato. Io voglio un orizzonte per l’Italia e lo troveremo andando in Europa e cambiando gli accordi. Li cambieremo là, rivedremo tutta la posizione dell’Italia là.
Per adesso ci stiamo svendendo tutto, attraverso questa classe politica e economica che va sostituita e spazzata via.
Io vengo domani lì, a Roma, ad abbracciarvi, perché siete dei guerrieri meravigliosi.” Beppe Grillo
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Sel è sotto il 2%, ma non potrà che scendere

Vendola si è macchiato di troppi misfatti: scandali nella sanità, nominati indegni, collusioni col Vaticano, con Confindustria.. e alla fine quelle risate ignobili sui morti di cancro dell’Ilva che provano la sua collusione anche coi Riva…
e l’assenso incondizionato a qualsiasi efferatezza del Pd..
C’é un limite a tutto!
L’atto finale è stato quel ‘Bella ciao’ cantato in difesa dei 7 miliardi e mezzo di riserva di Bankitalia regalati alle banche e assicurazioni private! E quello sghignazzo mentre la Boldrini calpestava la democrazia e imbavagliava l’opposizione è stato il de Profundis su un partito che ormai è fatto solo di complici
Ormai Vendola è solo orecchino e chiacchiere!
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Dal porcellum siamo arrivati alla maialatam
la prossima sarà il manganellum
La Boldrini si è portata avanti
E chi non ci sta.. pugni in faccia
e pubblica gogna!

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SULL’OSTRUZIONISMO

Il diktat della Boldrini non calpesta solo il regolamento della Camera (dove non esiste!).
E’ incostituzionale!
L’ostruzionismo è un lecito mezzo di lotta parlamentare, previsto dalla Costituzione e non si può imbavagliarlo.
Ricordiamo cosa dissero sull’ostruzionismo due delle figure più nobili della storia del nostro Parlamento:
“L’essenza del Governo parlamentare sta nella libertà illimitata di discussione, e quindi l’ostruzionismo non è un’offesa alle istituzioni parlamentari, ma la pietra di paragone.” (Luigi Einaudi)
e ancora:
“E’ indubbio che l’essenza del Governo parlamentare sta nel diritto della maggioranza di votare le leggi. Una maggioranza che si offende al pensiero di una lotta senza quartiere da combattere contro una minoranza prima di giungere ad attuare i suoi voleri, è la tirannia” –(Sandro Pertini)
Per questo reato, la Boldrini sarà denunciata alla Corte Costituzionale Europea!
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Di Maio:” Abbiamo tutti contro. Un questore di Scelta Civica aggredisce una nostra deputata e il Pd gli dà solidarietà. La Boldrini prende una decisione fuori dal regolamento e i partiti chiedono sanzioni per noi. Renzi e Letta regalano 7 miliardi e mezzo alle banche e accusano noi di voler distruggere la democrazia. Napolitano va oltre le sue prerogative di Presidente e noi veniamo accusati di sovversione.
Qualche tempo fa, una persona molto addentro alle istituzioni mi disse: “Lei non ha idea di quante energie stiano (la vecchia politica) sprecando per sopravvivere. Fino a qualche anno fa, per loro era tutto facile: si accordavano e ripartivano. Ma oggi stanno sprecando una quantità inaudita di energie per non scomparire. Si stanno indebolendo terribilmente”.
Questo è il fatto.”
L’Idra, quando è in punto di morte, scaglia tutte le sue teste!
Andiamo avanti, alla fine ‎vinceremo noi!
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Il capo gruppo Pd alla Camera Speranza è quello che ha appena detto che i 5stelle hanno compiuto un vero attentato contro la democrazia, in quanto il parlamento è un luogo dove deve avvenire il confronto
Un po’ difficile, se ti imbavagliano!

Bruno Pirozzi
PAGHERANNO

-Per tutte le notti insonni degli Italiani
-Per tutte le umiliazioni che i padri e le madri hanno dovuto subire per il loro stato di miseria.
-Per tutti i nostri figli che sono dovuti scappare dal paese.
-Per tutti i criminali che hanno ammaestrato come cani da riporto.
-Per tutti i soldi che hanno regalato ai partiti e alle lobby che li sostengono.
-Per tutti gli Italiani umiliati dalla disoccupazione.
-Per tutte le morti che hanno provocato con le loro scellerate decisioni sull’ambiente.
-Per l’assenza totale di un confronto con la realtà.
-Per il perpetrare degli sperperi della casta.
-Per la loro ipocrisia nel condannare coloro che invece sono nel giusto.
Pagheranno tutto,la gente è stufa dei quaquaraquà e degli ominicchi che appaiono in tv,i tempi sono più che maturi.

.. e il logorroico Vendola che dice?
Niente
si sta ripassando Bella ciao con Archinà!
la vogliono cantare anche sui morti dell’Ilva

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L’incredibile Renzi ha appena detto:
“Il tema dell’incostituzionalità non riguarda le preferenze. Con il Porcellum c’erano trenta nomi e votando il simbolo si votava il pacchetto intero. Stavolta i collegi sono molto più piccoli e il nome di tutti i candidati compare sulla scheda”

e allora? e le preferenze così ci sarebbero???????
ma ci prende per scemi ???
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Il 13 dicembre scorso i ministri delle Finanze dell’Ue si sono accordati sull’Unione bancaria europea che nascerà in aprile e controllerà le banche dell’Europa. L’unione accoglierà gli istituti che presentano asset di valore complessivo superiore ai 30 miliardi, di quelli che superano il 20% del Pil del paese d’origine e di quelli che beneficiano degli aiuti europei.
Le banche coinvolte saranno tra le 150 e le 200, su un totale di 6.000 istituti. E’ il piano più ambizioso dalla nascita dell’Ue. Ecco perché Letta e Saccomanni si sono affrettati (inventandosi la scusa dell’IMU) a rivalutare le quote delle banche italiane in Bankitalia, perché altrimenti, date le loro condizioni infime, nell’Unione europea non ci sarebbero entrate mai.
Ferdinando Imposimato (presid. onorario della Cassazione) dice che la legge Imu-Bankitalia è incostituzionale, prima di tutto per la violazione dei diritti dell’opposizione “L’opposizione è parte essenziale della democrazia , i cui diritti vanno rispettati. Diversamente siamo in una situazione di regime cioè di dittatura della maggioranza. E stupisce che alcuni dei guardiani della Costituzione tacciano su questo aspetto gravissimo del vero e proprio colpo di mano del Presidente della Camera Boldrini che ha impedito al M5S di motivare la sua opposizione sacrosanta di fronte a dl illegittimo, per difetto, almeno in parte, del requisito di necessità e urgenza . Ma illegittimo anche in relazione al diritto dovere di spiegare le ragioni del no rispetto ad un decreto che prevede una spesa enorme e affronta temi gravi e complessi, di cui il popolo ignora il contenuto reale.

IMPOSIMATO: “La democrazia non dà tutto il potere a nessuno, ma lo distribuisce variamente a maggioranza e minoranza, che trapassano l’una nell’altra proprio perché l’alternanza è l’essenza della democrazia e prova della libertà”. Anche Sartori ha detto: “Nel contesto costituzionale, tirannide della maggioranza è violare, legiferando e governando, i diritti della minoranza”. Per cui la legge di conversione approvata il 29 gennaio è incostituzionale. Inoltre la parte del decreto legge IMUBankitalia che riguarda la cosiddetta ricapitalizzazione di Bankitalia per 7.5 miliardi di euro si tradurrà nel finanziamento illecito, attraverso Bankitalia, di istituti di credito in crisi, cioè in una donazione di enormi somme di denaro alle banche azioniste che controllano Bankitalia (essenzialmente Intesa San Paolo,Unicredit, MPS, INPS e Carige). La verità è che l’Italia con 1,7 trilioni di euro di debito versa in uno stato di disperazione. E se fino ad oggi la BCE ha comprato titoli italiani alleggerendo la pressione sul debito, per l’avvenire la BCE non potrà più continuare a comperare i titoli . Nel 2014 le banche italiane dovranno ridurre l’acquisto del debito italiano, ma i nodi sono venuti al pettine. I soldi le banche li hanno ottenuti attraverso un decreto illegittimo a spese dei cittadini su cui graverà il costo finale di questa operazione. Si tratta di un decreto truffa che vuole cose diverse da quelle che dice: apparentemente ricapitalizzare Bankitalia, che dovrebbe essere patrimonio degli italiani, invece finanzia banche in crisi, ex banche pubbliche divenute private, che controllano Bankitalia, di cui sono proprietarie. Questo è il problema. Napolitano, prima di promulgare la legge di conversione,dovrebbe chiedere con messaggio motivato alle Camere,una nuova deliberazione con lo stralcio dei due provvedimenti. Poi in sede di applicazione del decreto IMU, si potrà eccepire davanti al giudice l’incostituzionalità della legge di conversione. Purtroppo i cittadini non possono adire direttamente la Corte Costituzionale”.
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Questa gente mente come respira. Con la truffa di risparmiarci l’IMU e calpestando diritti sanciti dalla Costituzione per le minoranze si vuol far passare un decreto costruito solo per risollevare le fallimentari banche italiane. Tutti sanno che l’Ubs ha bocciato le banche italiane, soffocate dai crediti scaduti per 243 miliardi con coperture insufficienti. Una situazione tra le peggiori d’Europa. L’Italia rappresenta uno dei maggiori mercati europei di quei crediti quasi impossibili da riscuotere con uno dei peggiori rapporti di copertura del rischio, pari in media al 38,4%. E questo malgrado la Bce le abbia foraggiate con 283 miliardi di prestiti. Il rosso è diviso tra UniCredit (23%), Intesa (20), Monte dei Paschi di Siena (10), Banco Popolare (7) ecc., guarda caso proprio quelle banche che il decreto intende risollevare coi 7 miliardi e mezzo prelevati dalle riserve auree di Bankitalia. E se qualcuno si chiede come mai, con tutti i regali che hanno avuto, sono messe così male, basta ricordarsi di cosa è successo al Monte dei Paschi di Siena e di cosa ha fatto il Pd e ha la risposta!
L’articolo 108 del trattato sul funzionamento dell’UE. vieta qualsiasi aiuto di stato alle grandi imprese
Come mai allora Draghi dovrebbe accettare i 7 miliardi e mezzo di regalo con cui Letta e Saccomanni prelevano denaro dalle riserve di Bankitalia per aiutare le fallimentari banche italiane? Mi pare che questo è molto peggio degli aiuti poi negati ad Alitalia!
A questa enorme truffa fatta sulle tasche degli Italiani, la Boldrini, Letta, Saccomanni e l’intero Pd hanno dato una adesione incondizionata!

Pietro Ancona, segretario generale CGIL
“La Banca d’Italia è di proprietà degli Italiani, ma Letta e Saccomanni hanno deciso di regalarla ai privati (questo è il senso del decreto Imu-Bankitalia)… a Montecitorio la democrazia vive attraverso i ragazzi e le ragazze di 5 stelle che sebbene siano solo meno di un terzo dell’assemblea hanno tenuto testa alla Grande Ameba fatta da deputati di FI e PD. Al tg3 si sono lasciati sfuggire la scena di due grossi commessi o deputati non ho ben capito che picchiavano una esile deputata di 5 stelle che si era portata sotto la Presidenza per protestare contro la Tiranna che protegge solo la maggioranza, è con la maggioranza ed ha applicato ieri la ghigliottina una odiosa prerogativa del presidente della Camera mai usato nei 70 anni di storia del parlamento. Vergogna per la Signora Boldrini!!! I valorosi deputati 5 stelle hanno tentato fino alla fine di salvare la Banca d’Italia dalla grande spartizione fatta a vantaggio di Draghi e delle Banche che beneficiano di un aumento di capitale da 500 milioni a sette miliardi. Anche le assicurazioni entreranno nel capitale di Banca d’Italia. Assicurazione vuol Dire Unipol-Sai, Vuol dire che il PD entra nella Banca d’Italia. Altro che esclamazione intercettata di Fassino: “Finalmente anche noi abbiamo una banca!” Il PD si colloca nel cuore del sistema finanziario e stringe rapporti incestuosi e mostruosi con l’oligarchia dei banchieri euro-atlantici. Sono davvero emozionato per l’intensità ed il valore delle battaglie dei giovani pentestellati in Parlamento. Suppliscono molto bene la assenza della sx esclusa dal patto mafioso con Berlusconi”

Il comportamento del presidente della repubblica è inaccettabile perché non solo protegge la grande alleanza tra Berlusconi e Renzi ma ne è addirittura in modo evidente l’ispiratore ed il consigliere quotidiano. E’ grave l’isolamento a cui la stampa ruffiana del Regime ha condannato la lotta dei 5 Stelle per salvare la Banca d’Italia. E’ grave il silenzio delle minoranze del PD, della CGIL, delle Regioni…. (Pietro Ancona)
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La cricca sta tutta ben serrata come la falange macedone: Grasso, la Boldrini, tutti i componenti del Pd, Sel, Renzi (nuovo arrivato ma subito omologato al peggio) e su tutto il disegno perverso e antidemocratico di Napolitano, uno che è così simile a Licio Gelli da sembrare il suo fratello gemello. E, sotto la cricca, un paese disinformato, ingannato, tradito, venduto, eppure ancora capace di ossequio, come avviene alle vittime omologate e non consapevoli, plagiate grazie ad una congerie di media che partecipano da complici al misfatto e alimentano l’ignoranza collettiva.
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Scrisse Travaglio quando rielessero Napolitano:

Il cadavere putrefatto e maleodorante di un sistema marcio e schiacciato dal peso di cricche e mafie, tangenti e ricatti, si barrica nel sarcofago inchiodando il coperchio dall’interno per non far uscire la puzza e i vermi. Tenta la mission impossible di ricomporre la decomposizione. E sceglie un becchino a sua immagine e somiglianza”.
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Padellaro
“E quel ‘boia’ che meraviglio alibi per il Governo più inetto della storia! Non par vero a Letta di parlare di ‘punto di non ritorno’! espressione più che calzante che solo si osserva il suo inutile ministro dello sviluppo Zanonato! Uno che passa il tempo a twittare fregnacce e fa finta di non vedere Electrolux uno che persino la Serracchiani considera una calamità (ne ha chiesto le dimissioni!). Punto di non ritorno non è la stupidità espressiva di un 5stelle.. non si torna indietro invece dal fiume di parole ingannatrici, dai mille impegni mancati, dall’insopportabile frastuono del circo politico mentre il silenzio avvolge il cuore della gente. E’ difficile ascoltare lezioni di moralità sulle brutte parole per es. da chi aveva promesso uno straccio di legge elettorale e ora affonda nel solito pantano dei veti incrociati. Cosa è peggio?”

(Anorexia)

LE ACCUSE A NAPOLITANO

IFQ (in sintesi):
“Napolitano non è più il garante della Costituzione”. I 5 stelle denunziano la “prevaricazione governativa assoluta, caratterizzata da decretazione d’urgenza, fiducie parlamentari e maxi emendamenti, che configura un ordinamento altro e diverso che non conosce più il principio supremo della separazione dei poteri”. Napolitano sarebbe di fatto complice di tale sistema, definito “direttoriale” o “presidenziale”, in cui “il ruolo del Parlamento è annientato in nome dell’attività normativa della coppia governo-presidente”. “È necessario rimarcare, parallelamente,una preoccupante espansione dei decreti legge, insita nei contenuti normativi e, soprattutto,nella loro eterogeneità”.
La legge elettorale ha lasciato fuori 9 milioni italiani.
“Accusiamo il presidente di una grandissima ingerenza per quel che riguarda la modifica dell’art.138 che è il lucchetto della Costituzione”.
Un’altra responsabilità di Napolitano è di aver “formalmente e informalmente incalzato e sollecitato il Parlamento ad approvare un disegno di legge costituzionale per derogare dal testo stesso, sia sotto il profilo procedurale che degli organi deputati a modificare la Costituzione.
Napolitano ha “promosso l’approvazione di una legge costituzionale derogatoria dell’art. 138 della Costituzione, minando uno dei principi cardine del nostro ordinamento costituzionale: la sua rigidità,tentando di trasformare la nostra Carta in una Costituzione flessibile“.
“Non ha mai rinviato alle Camere progetti di legge connessi a norme viziate da incostituzionalità manifesta come il Lodo Alfano e il Legittimo impedimento.
Anche la sua rielezione viola la Costituzione che non la prevede.
Infine ha concesso grazie ingiuste come quella a Sallusti e al colonnello Joseph L. Romano.
Gravissimo poi l’ordine di distruggere le sue intercettazioni all’interno del processo Stato-mafia.

PARTITI CHE HANNO IN ODIO IL PARLAMENTO

Sta di fatto che Berlusconi chiuse addirittura il parlamento per brevi periodi risultandogli fastidioso e ha di fatto sempre comandato da Arcore o da Palazzo Grazioli.
Durante il suo 2° Governo, Prodi II in 20 mesi chiese la fiducia 28 volte. Berlusconi, nel suo 4° governo ha chiesto la fiducia 53 volte, 26 voti al mese. Ma Monti li ha battuti tutti: è riuscito a chiedere 34 fiducie in 8 mesi, 3 al mese. Il Pd ha eliminato le elezioni dei presidenti di Provincia conservando queste mangiatoie per i politici defenestrati Renzi vuole addirittura abolire l’eleggibilità dei senatori.
Mentre oggi si costringe il parlamento a votare pacchetti o carrozzoni di leggi multiple che stanno insieme come il cavolo e la merenda, come ora l’Imu e il regalo di 7 miliardi e mezzo alle banche, o ieri la Bossi-Fini e le Olimpiadi invernali di Torino. Non mi pare che questo parlamento goda di molta fiducia politica!

Viviana

Sono nata in un Paese che non c’è
un Paese schizofrenico
che vuol dire frantumato, dissociato, psicotico, alienato
Le sue parti vogliono la secessione, la divisione, la frammentazione, la decomposizione, la depredazione, la devastazione, il saccheggio e la dissoluzione
Immaginate un organismo in cui le cellule si comportino allo stesso modo
ognuna in lotta con le altre
ognuna per prevalere essa stessa
nell’anarchia solipstica dell’egoismo più totale
di chi ha perduto ogni ragione e capisce solo il dominio
ognuna pronta a distruggere ogni altra funzione
lo stato sociale dal vedere e dal provvedere, la sopravvivenza dall’alimentare e dal metabolizzare, l’educazione dall’udire e del capire, la prevenzione dal fiutare e dal tutelare
Immagina un organismo in lotta con se stesso
che si divora
si cannibalizza
si strazia
si tortura

si agonizza
dove l’occhio uccide l’orecchio
ed entrambi fanno fuori la lingua
e mandano a fanculo l’intestino
e la bocca vomita invece di inglobare
il cuore lamenta un’assenza
che fa disperare
la circolazione è emofiliaca
il sistema nervoso è malato di SLA
e in questo bailamme
il cervello serve cellule cancerogene
le saluta come regine
inventa ogni trucco per salvarle
da ogni anticorpo salutare
e solo la morte vuol salvare
solo la morte vuole salvare

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http://masadaweb.org


MASADA n° 1513 8/2/2013 UNA NUOVA RESISTENZA

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(Passerotti di Istvan Lichner, mandata da Pia)

Blog di Viviana Vivarelli

(Nelle foto GREGORY CREWDSON, Il lato oscuro del sogno americano)

Passi di regime: vietata la critica politica – Grillo denunciato per istigazione alla disubbidienza e rottura di sigillo inesistente – Il vuoto del governo Letta – Rispieghiamo la truffa del decreto 133 –Ferdinando Imposimato dichiara che il decreto è incostituzionale – Scatta la denuncia delle associazioni consumatori- Ricordiamo che ad aprile sarà fatta l’Unione Bancaria Europea e che le banche italiane rischiano di non entrarci perché sono le peggiori d’Europa- Il costo della corruzione italiana è la metà di quello europeo- Piccole regole per uscire dalle macerie – Ma chi le deve rispettare le grandi regole ?! – Sei premi Nobel dicono: Via dall’euro! – Le piccole e medie imprese e i crediti dello Stato -Tito Boeri e ‘Il mistero delle quote’ – Secretato il Monte dei Paschi di Siena – Ma chi sono gli eversori? La crisi spiegata sinteticamente

La resistenza richiede grandi sacrifici: il che spiega anche perché la maggior parte delle persone scelga la costrizione.“
Ernst Jünger
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Pietro Trabucchi
“Gli uomini discendono da gente che è sopravvissuta a un’infinità di predatori, guerre, carestie, migrazioni, malattie e catastrofi naturali. Sono costruiti per convivere quotidianamente con lo stress. A questo scopo gli uomini possiedono, come un dono, un insieme di risorse che hanno ereditato dal passato: è la “resilienza”.
La “resilienza” psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi difficili, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà relative.”

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Dopo aver distrutto l’Italia, questa classe politica, che è la più corrotta d’Europa, tenta di distruggere l’opposizione con la diffamazione sui media e col bavaglio in Parlamento.
Viviana
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Psicopompo
“Hai visto mai, qualcuno potrebbe comprendere la differenza tra informazione e propaganda.”
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“Quando il culto prevale sulla cultura, inizia il fanatismo.”

“Il fanatismo è l’energia degli stupidi, di coloro che sono capaci di tutto, ma a parte questo di niente.”

VIETATA LA CRITICA POLITICA
Viviana Vivarelli

Il fatto è che sono spaventati, sanno cosa hanno commesso e temono le reazioni che nel Paese, fuori dai sondaggi menzogneri, sono sempre più infiammate e roventi. Non possono mentire all’infinito. Non possono credere davvero che una propaganda di regime sempre più estremista e fatta in toni squadristi possa riempire le pance degli Italiani. Non possono pretendere di governare con metodi autoritari e antidemocratici, aumentando lo stuolo dei servi di regime o squadristi prezzolati che sono ormai fuori da ogni senso comune e vomitano nefandezze, non possono pensare di continuare a fare leggi pessime e sempre a favore della casta e del sistema bancario, mentre la gente è allo stremo e non si vede né ripresa né attenuazione dell’austerity. Insistono sulla menzogna che Letta ripete da un anno, dopo Tremonti, Bersani e Monti, con la stessa faccia di tolla, che stiamo andando bene, che la crisi è finita e che l’Italia sta migliorando, con due imprese che falliscono ogni giorno, i disoccupati crescenti, il paese che allaga o frana a ogni temporale, gli scandali politici interminabili, la ghigliottina in Parlamento, i tentativi di golpe sulla Costituzione, i politici sempre più spudorati ed esosi e un governo che in un anno non ha combinato niente di buono e ha solo fatto perder tempo a un Paese che muore.
Ma la critica politica in Parlamento e fuori è vietata.
Ci fanno scivolare in un nuovo FASCISMO .
Ormai è vietato in Italia criticare il Governo! Si può dire solo, assieme a Letta e agli altri corifei del regime, che tutto va bene e che questo è il migliore dei Paesi possibili.
E’ vietato opporsi ai distruttori del nostro Paese! Vietato dire che le cose vanno sempre peggio! Che le nuove leggi non fanno che rafforzare un potere oligarchico e plutocratico, calpestando i diritti e il futuro dei cittadini!
La critica politica è ormai il delitto maggiore, come nei regimi totalitari.
Quello che si sta facendo in Parlamento col bavaglio o sui media con una disinformazione e con attacchi continui all’opposizione dimostra che la democrazia è morta e che quelli che l’hanno ammazzata sono pronti al peggio.
In questa situazione estrema, contro chi opprime il nostro Paese e spadroneggia dal Potere politico nel modo più INFAME contro ogni idea di civiltà, calpestando continuamente la democrazia, l’unica cosa che ci resta fare è: una NUOVA RESISTENZA.
Ci mancava pure il proiettile alla Boldrini, che riporta alla mente i finti microfoni in casa Berlusconi come l’ambiguo attentato a Piazza del Duomo col sangue finto già pronto, un po’ coagulato, o i finti attentati a Belpietro.
E’ da un bel po’ che questi mezzucci non funzionano più, ma il Potere è ripetitivo, non ha fantasia.
Ora ci manca un falso attentato dinamitardo con una falsa attribuzione al M5S e il paniere di nefandezze è completo. Lo hanno fatto negli anni di piombo. Possono rifarlo anche ora. Sono pericolosi.
Un partito che non ha esitato ad allearsi a mafia e P2 e a usare le stragi di Stato per assestarsi nel Paese come partito d’ordine, e un altro partito che non esita, pur davanti a questo quadro criminoso ad allearsi al primo, pur di conservare il proprio Potere, sono troppo avanti sulla strada del Male per arrestarsi davanti a qualcosa.
I media sembrano divorare la crisi e gli scandali come fatti ininfluenti, intento solo a scazzare l’opposizione, ingigantendo bruscolini.
.. e intanto che il Paese viene distratto con queste PUTTANATE, Berlusconi non è sconta la sua pena, non decade dal quadro politico, anzi partecipa allo sfinimento del sistema, la Cancellieri baratta la propria incolumità con la liberazione dei mafiosi, Penati viene depenalizzato, nessuna delle leggi infami ad personam o ad Castam viene tolta, l’oligarchia è più arroccata che mai sul suo potere, i peggiori dello Stato non levano il culo dalle loro poltrone, e il Paese va in malora con un’orda di assatanati buona solo a perpetuare le menzogne di regime.

Ed ecco che Filippo Raciti, segretario generale dei giovani del Pd denuncia alla procura di Torino Beppe Grillo per istigazione alla disubbidienza per aver elogiato i poliziotti che nella manifestazione dei forconi si tolsero il casco.
Un’altra denuncia a Beppe Grillo scatta per la polenta che fu invitato a mangiare nella baita dei NoTav per rottura di sigillo ed è ininfluente che lo stesso sigillo fosse stato portato via dal vento.

Baffone
Raciti, il denunciante si appresta a diventare segretario del PD siciliano con l’aiuto di Mirello CRISAFULLI (depennato dalle liste del PD per presunta mafiosità) e di Davide Faraone (quello della segreteria Renzi che non conosceva l’armiere della mafia a cui andava a chiedere i voti e che ora è inquisito per aver fregato i soldi alla Regione Sicilia).
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Viviana
Ormai abbiamo una classe partitica che si regge solo sul gossip, lo stalking, la diffamazione, il bavaglio, la querela, la menzogna.
Non c’è giorno in cui non si getti in pasto alla stampa un nuovo falso.
Oggi si è scatenato il gossip su un falso dialogo porno tra l’on. Alessandra Moretti
del PD e l’on. Paola Taverna di M5S per diffondere un’idea di volgarità e sguaiatezza, spingendo l’opinione pubblica a pensare male di una deputata 5stelle, che è stata costretta a emettere il seguente comunicato stampa ufficiale: “Brutta sorpresa questa mattina: al risveglio scopro che qualcuno ha v/iolato il mio account Twitter, scrivendo a mio nome frasi ingiuriose, che non mi appartengono. Presenterò una formale denuncia alla polizia postale per risalire agli autori. Se questi sono i mezzi con i quali intendete fermare il M5S rassegnatevi e vergognatevi”
Ma non si rassegneranno, tant’è vero che -sempre questa mattina- il Ministrodegli Interni Alfano ha dichiarato che “i grillini stanno rendendo impossibile la pratica politica”. Sono ormai senza pudore. Questa è l’Italia, oggi. E un’orda di malnati pure la difende!!

Antonio
Giovani Balilla crescono: difendono banche e manganelli invece dei no-tav… svuotano le carceri solo per i furbetti dei rimborsi regionali e gli amici di merenda… sono dei geni incompresi !
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SERGIO DI CORI MODIGLIANI

Questa mattina su diversi canali tv veniva data la seguente notizia: “Grillo indagato a Genova per incitamento alla rivolta delle forze dell’ordine”. Rainews24 -emittente pagata con i soldi delle nostre tasse- batteva la grancassa intervistando di continuo Raciti del PD autore di questa bella pensata. E per tutta la mattinata la notizia ha girato sui media italiani sull’esposto presentato a Roma dal suddetto per chiedere l’applicazione dell’art. 266 del codice penale per “incitamento alla rivolta delle forze dell’ordine e insubordinazione”, causa il post di Grillo in seguito alle proteste del 10 dicembre: “Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell’ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l’Italia cambierà. In alto i cuori”.
Alla fine della mattinata, asserragliato dai giornalisti, il procuratore capo della procura di Genova, Michele Di Lecce, ha dichiarato formalmente: “Il signor Grillo non è indagato e non capiamo chi e perché abbia messo in giro questa voce a nome della procura. Sono arrivati degli atti da diverse procure e stiamo valutando se sia il caso o meno di aprire un’indagine, stiamo valutando le carte, tutto qui”.
Fine della notizia. Così funziona la violenza nel mondo mediatico in Italia, ogni santo giorno. A nulla è valsa la specifica precisazione del procuratore della Repubblica, perché ormai il falso era partito e si poteva ben sistemare nei talk show mattinieri dedicati al tema “quando si fermeranno i grillini? Che cosa capiterà adesso che Grillo è indagato?”.
Piuttosto infantile perché la realtà ha sbugiardato i cronisti. Ma cose così spostano di continuo l’attenzione dai temi salienti verso l’unico obiettivo che l’attuale classe politica dirigente, compatta e solenne, ha in mente: eliminare l’opposizione, criminalizzare i sostenitori del M5s e introdurre la subdola argomentazione relativa al fatto se gli attivisti debbano essere considerati pericolosi socialmente oppure no, e così facendo far slittare sempre di più i temi politici verso la domanda “come facciamo a difenderci da questi criminali?”. Noi cittadini, umiliati, vessati, tassati e tartassati, circuiti, espoliati e presi in giro, veniamo trasformati dalla cupola mediatica di Stato in coloro invece dai quali gli umiliatori, i vessatori, i tassatori, i pirati, i delinquenti, si devono difendere. Da un certo punto di vista questa è una buona notizia: sembrano spaventati.

Non sanno più che pesci prendere. Letta, di ritorno dal Kuwait, ha capito che il suo trionfalismo da operetta si è infranto subito sugli scogli della realtà nazionale e ha accusato gli industriali italiani di “disfattismo”, parola che definiva nel fascismo gli avversari alla dittatura del regime. Negli anni’30, in Italia, si poteva soltanto parlare bene del governo. Come in Italia oggi.
Identificato ormai dall’intera classe degli imprenditori come un distruttore, visto che in un anno di governo è riuscito solo a peggiorare una situazione già compromessa, il premier interpreta il suo ruolo sovrano (basato soltanto su slogan imparaticci) pretendendo di non essere giudicato dai fatti, bensì dall’effetto delle parole, che nella sua mente e nella sua attività politica devono sostituire i fatti, per consentire al paese di rimanere immobile, ancorato allo status quo per salvaguardare i privilegi dell’oligarchia che lui rappresenta.

Viviana

Il malvagio pensa al male; il furbo pensa all’utile; il buono al giusto.
A che scopo l’impeachment a Napolitano, se è scontato che questo tipo di Parlamento, per la sua stessa composizione, non lo accetterà?
Risposta: perché non si fanno nella vita solo le scelte di sicuro successo, il che presuppone che la premessa sia la furbizia, al contrario l’uomo giusto fa sempre e comunque le scelte che ritiene ‘giuste’ indipendentemente dal loro risultato.
A parte il fatto che ogni scelta, di per sé, modifica gli eventi ed è meglio della passività di chi subisce l’iniquità dei malvagi, io penso che se, durante il corso della storia, fossero state intraprese solo le azioni che avevano a priori un sicuro successo, il 99% dei grandi mutamento storici non sarebbe nemmeno avvenuto

RISPIEGHIAMO LA TRUFFA DEL DECRETO 133
Beppe Grillo

Il decreto legge su Imu/Bankitalia fatto approvare dalla Boldrini esautorando il Parlamento e violando tutte le procedure (ma i soldi del regalo di 7,5 miliardi alle banche ce li mette Vendola?) va spiegato e rispiegato. Passate parola. E’ un furto ai cittadini italiani.
Allora, iniziamo.
Le azioni della Banca d’Italia sono possedute da istituti di credito e assicurativi italiani, fra cui Unicredit, San Paolo, Generali, BNL, Monte dei Paschi di Siena e dall’INPS.
Il decreto IMU/Bankitalia rivaluta le quote di Banca d’Italia da 155.000 euro a 7,5 miliardi di euro.
Un aumento di capitale attuato senza l’emissione di nuove azioni, ma con l’aumento del valore delle azioni esistenti a 7,5 miliardi (+4.600%). Il sogno di ogni azionista!
E poi, vogliamo dimenticarci i grassi dividendi annuali che le banche prenderanno grazie alla rivalutazione delle azioni di Bankitalia? Non possiamo! Il decreto prevede che l’importo dei dividendi annuali possa raggiungere il 6% del capitale: saranno quindi distribuiti ai soci fino a 450 milioni di euro ogni anno, mentre ora erano irrisori. Perché lo Stato non ha riacquistato le quote in eccedenza al 3% al prezzo nominale e successivamente provveduto alla rivalutazione?
Questo decreto NON sarebbe stato approvato se Laura Boldrini avesse seguito il regolamento della Camera. L’aver violato il regolamento impedendo alle opposizioni di esprimere il loro dissenso come previsto e come sarebbe stato nei suoi doveri istituzionali, ha consentito l’approvazione di questo decreto-regalo alle banche, ovviamente alle spese dei cittadini italiani (tu che stai leggendo incluso).
Grazie Boldrini!
Ps: Renzie vuole recuperare un miliardo con la riforma del Senato. Miliardo che esiste solo nella sua testa. Però non ha detto nulla contro il regalo di 7,5 miliardi di euro alle banche?

Il decreto stabilisce anche che gli azionisti non possano detenere più del 3% delle quote. San Paolo e Unicredit, per esempio, hanno rispettivamente il 30% e il 22% e dovranno scendere entrambe al 3% in futuro. Non perdete la calma: il 56% delle quote dovrà essere venduta (in quanto proprietà dei 6 istituti che superano la soglia del 3%: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Assicurazioni Generali, Cassa di Risparmio in Bologna, INPS, Banca Carige). Al momento della vendita si genererà un’enorme plusvalenza per gli azionisti che intascheranno netti l’87,5% di quel 56% di quote (circa 3,67 miliardi) e pagheranno in tasse allo Stato il 12,5% (circa 525 milioni). Ma non è finita qui. Qualora le banche non riescano a piazzare il surplus sul mercato, le comprerà lo Stato, cioè noi, ovviamente al prezzo rivalutato, con un costo di oltre 3,5 miliardi di Euro. Davvero abbiamo fatto un bell’affare!
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Renoir
“Quando togli la parola alle opposizioni hai tolto la democrazia, tutto il resto sono solo parole .”
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FERDINANDO IMPOSIMATO
emerito giudice onorario della suprema Corte di Cassazione

“Cari amici, non sono un militante del M5S, ma trovo profondamente ingiusto criminalizzare il M5S che sta dando tanto al nostro Paese in termini di legalità, competenza, onestà e rispetto di principi della Costituzione che essi hanno difesa dall’assalto irresponsabile della scorsa estate. Trovo che il M5S sia quello che più di tutti si stia ispirando al principio fondante della nostra Costituzione, della democrazia e dello stato di diritto; quello della eguaglianza. Io li ho visti all’opera questi giovani, ragazzi onesti, coraggiosi e dediti al perseguimento ogni giorno del bene comune. Voglio ringraziarli per quello che hanno fatto e che faranno, riconciliandomi con la speranza in un futuro migliore.”
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Dopo il record della classe politica più corrotta d’Europa, e del governo più inefficiente, abbiamo battuto un nuovo record negativo come Paese che ha la corruzione più alta dì Europa. In Italia la corruzione vale 60 miliardi di euro.
Ed è la metà del costo complessivo della corruzione europea!
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La Boldrini ha accusato i lettori del blog di Grillo di essere tutti potenziali stupratori.
Non ho capito.
Un tizio che nessuno conosce brucia un libro di Augias e si dichiara grillino e tutto il M5S viene accusato di rogo di libri???
Allora se un tizio che nessuno conosce fa una strage, e si dichiara del Pd, io potrei accusare tutto il Pd di strage?
Allo stesso modo potrei accusare tutti i cristiani di pedofilia.
O tutti gli Italiani di tutti i delitti che alcuni delinquenti hanno commesso in Italia.

PICCOLO CONSIGLI PER USCIRE DALLE MACERIE
ZILIOLI- PIOVONO RANE

Alcuni primi passi, per uscire dalle macerie di questi vent’anni, in cui siamo immersi tutti:
imparare a chiedere scusa, ho sbagliato, per favore, buongiorno e buonasera;
ricordarsi che ogni nostra azione o parola ha un impatto sul pianeta;
mettere in discussione se stessi prima di attaccare gli altri;
diffidare, tendenzialmente, di ogni leader così come di ogni contenuto sui media, vecchi o nuovi che siano;
non etichettare gli altri prima di conoscerli, almeno un po’;
tenere conto che il famoso ceto politico riflette quasi sempre la società da cui emerge, e quindi su questa prima di tutto provare a lavorare
Voglio aggiungere qui di seguito delle risposte arrivate su FB:
Imparare a capire che non sempre concretezza è sinonimo di efficienza e che dietro ad ogni accordo o decisione, sia esso tempestivo o nato dopo lungaggini, sono indispensabili 1) preparazione 2) esperienza 3) responsabilità 4) padronanza degli aspetti tecnici 5) un briciolo di indipendenza,
Studiare sempre, imparare cose nuove, migliorarsi anche se non s’intravede rispetto e meritocrazia intorno. Essere aperti alle novità e al contatto con persone nuove o che ragionano in maniera nuova, senza dimenticare quanto c’è di buono nella tradizione.
Avere un altro Dio al di fuori del denaro.
Empatia. Gli altri non esistono, esiste solo un noi che va allargato fino a comprendere tutti noi.
Evitare il turpiloquio, la violenza verbale, i toni apocalittici, le categorie del passato, le generalizzazioni. Prestare ascolto alle parole, e alle persone che interagiscono con noi, che hanno un nome e un cognome, e idee degne di rispetto, prima che un’appartenenza politica.
Più che dire ciò che va o non va nelle parole dell’altro, portare un punto di vista nuovo per espandere ed aprire la comunicazione.
Smettere di parlare solo alla pancia, il malessere e il malcontento lo abbiamo tirato fuori tutto. Le persone non sono numeri
A) ricordarsi che non ci sono poteri buoni; B) ricordarsi che la libertà non è avere un’opinione.
Tornare a interrogarsi sulle parole, sul loro significato e su ciò che dicono di coloro che le usano.
Non guardare i talk show.
Provare a parlare uno per volta.
Sentirsi ok anche se non si sa dar torto o ragione.
Provare a mettersi nei panni degli altri.
Accettare il confronto o quanto meno una pacifica convivenza anche con chi la pensa diversamente.
Se vi va, andiamo avanti qui.
Voi che cosa proponete per iniziare a rimuovere le macerie?
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Video: Di Battista dalla Bignardi

BYOBLU

Parlano di rispetto delle regole? Svendono, smembrano, fanno a pezzi l’Italia, la Costituzione, i regolamenti, regalano i nostri soldi alle banche e parlano di rispetto delle regole? Si incontrano a porte chiuse con il presidente della Repubblica, si accordano per la sua rielezione, per le larghe intese, per la legge elettorale, escludendo 9 milioni di cittadini che secondo la Costituzione dovrebbero essere tutelati tanto quanto loro, e poi vengono a fare la morale sulle regole a un centinaio di deputati cui non resta nessuna alternativa se non provare a mettersi sui banchi, come Robin Williams chiese di fare ai suoi studenti ne L’attimo Fuggente? Boldrini: l’hai sbattuto fuori Dambruoso? L’hai sospeso? Gli hai fatto uno dei tuoi sermoni strumentali che riservi all’unica opposizione seria e imponente che l’Italia abbia mai visto dopo la fine della seconda g erra mondiale? No? Allora taci e immagina solo per un secondo di essere capace di provare vergogna .
Lo stupro non lo stanno facendo i lettori di un blog alla Boldrini. Lo stupro lo stanno facendo alla Nazione Italia.
E’ in vendita il più colossale lotto di beni pubblici che sia mai stato in pericolo.
Il decreto 133 ora convertito in legge dalla Camera prevede addirittura la vendita di quote di Bankitalia a stranieri.
Se permetteremo che la Banca d’Italia, poi Poste Italiane, Eni, Enel, Snam, Fincantieri e Terna, RAI e molte altre delle nostre migliori aziende cadano nelle mani prima dei banchieri italiani e poi via via dei più grandi e potenti banchieri stranieri, noi italiani saremo destinati a decenni di decadenza e povertà.

Enzo
Quale Democrazia difendono con l’approvazione del decreto IMU BANKITALIA a cui è stata applicata la tagliola alle opposizioni? La parte del leone DEMOCRATICO è per Banca Intesa San Paolo, che detenendo il 30,3 % del capitale di Bankitalia, avrà un gentile regalo di 2 miliardi di euro netti;
Unicredit (22%) riceverà un bonifico a spese della collettività, pari 1,452 miliardi;
al terzo posto le Assicurazioni Generali con 415 milioni di euro;
al quarto la Cassa di Risparmio di Bologna, che avrà un maxi assegno di 409 milioni di euro;
al quinto posto l’Inps del collezionista di poltrone Mastrapasqua, che riceverà 330 milioni di euro netti;
al sesto la Carige, con 264 milioni;
al settimo la Bnl con 184 milioni netti;
seguita da Monte dei Paschi di Siena 165 milioni;
Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli 138,6 milioni;
Cassa di Parma e Piacenza 132 milioni netti;
Carifirenze 125,4 milioni..
Un ulteriore “regalo” a banche e banchieri azionisti di Bankitalia «è rappresentato dalla pioggia dei dividendi annui, i quali fissati al tasso del 6%, ben 24 volte il tasso di riferimento Bce dello 0,25%, oppure se si preferisce 2 volte in più dei tassi di rendimento dei BTP attorno al 3%, porteranno nei bilanci delle banche socie ben 450 milioni di euro
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Davlak
Boldrini, io mi dissocio senza riserve dalle minacce e dagli insulti, sia chiaro, ma vorrei renderla edotta di una situazione che sembra sfuggire a voi tutti della casta, o forse non vi sfugge affatto ed è per questo che pervicacemente vi ostinate a forzare il limite della pazienza dei cittadini pur di preservare i vostri privilegi. allora: io pochi giorni fa sono andato all’ufficio tributi del mio comune per la Tares e le posso garantire che non c’erano giovinastri scalmanati, ma pensionati e vecchiette, nonché disoccupati 50enni e cassintegrati e precari. mi creda, le offese deprecabili che le sono state rivolte qui sul web le apparirebbero delle barzellette rispetto a quello che è uscito dalla bocca di quei cittadini esasperati anche nei suoi riguardi! io mi sentivo in IMBARAZZO e non scherzo. voi vi rendete conto di cosa sta succedendo là fuori?
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IMPOSIMATO

Il Presidente della Cassazione dichiara che che la legge di conversione del decreto legge IMU Bankitalia è incostituzionale. Prima di tutto c’è stata violazione del diritto della opposizione del M5S di svolgere le proprie ragioni opponendosi al provvedimento, secondo le regole della Costituzione e il regolamento della Camera. La tagliola è incostituzionale, perché elimina il diritto della opposizione di motivare il suo voto contrario. L’opposizione è parte essenziale della democrazia, i cui diritti vanno rispettati.
Diversamente siamo in una situazione di regime cioè di dittatura della maggioranza. E stupisce che alcuni dei guardiani della Costituzione tacciano su questo aspetto gravissimo del vero e proprio colpo di mano del Presidente della Camera Laura Boldrini che ha impedito al M5S di motivare la sua opposizione sacrosanta di fronte al dl illegittimo, per difetto, del requisito di necessità e urgenza . Ma illegittimo anche in relazione al diritto dovere di spiegare le ragioni del no rispetto ad un decreto che prevede una spesa enorme e affronta temi gravi e complessi, di cui il popolo ignora il contenuto reale.
La Boldrini sa che la democrazia non dà tutto il potere a nessuno, ma lo distribuisce variamente a maggioranza e minoranza, che trapassano l’una nell’altra proprio perché solo l’alternanza è l’essenza della democrazia e prova della libertà.
“Nel contesto costituzionale, tirannide della maggioranza è violare, legiferando e governando, i diritti della minoranza”, insegna Giovanni Sartori. Per cui la legge di conversione approvata il 29 gennaio è incostituzionale .
Inoltre la parte del decreto legge IMUBankitalia che riguarda la cd rivalutazione di Bankitalia per 7.5 miliardi di euro si tradurrà nel finanziamento illecito, attraverso Bankitalia, di istituti di credito in crisi, cioè in una donazione di enormi somme di denaro alle banche azioniste che controllano Bankitalia. Che sono Intesa San Paolo (42%), Unicredit (22,11%), MPS (4,60%), INPS (5.00 %), Carige ( 4,03%) e altre banche . Questa parte del dl, che riguarda Bankitalia, sembra del tutto estranea al DL sull’ IMU, per la quale poteva essere giustificata la situazione straordinaria di necessità e urgenza ex art 77 sec comma della Costituzione. La verità è che l’Italia con 1,7 trilioni di euro di debito versa in uno stato di disperazione. E se fino ad oggi la Bce ha comprato titoli italiani alleggerendo la pressione sul debito, per l’avvenire la Bce non potrà più continuare a comperare i titoli . Nel 2014 le banche italiane dovranno ridurre l’acquisto del debito italiano, ma i nodi sono venuti al pettine.
I soldi le banche li hanno ottenuti attraverso il decreto 133 a spese dei cittadini su cui graverà il costo finale di questa operazione. Si tratta di un decreto truffa che vuole cose diverse da quelle che dice: apparentemente ricapitalizzare Bankitalia, che dovrebbe essere patrimonio degli italiani, invece vuole finanziare le banche in crisi, ex banche pubbliche divenute private, che controllano Bankitalia, di cui sono proprietarie. Questo è il problema. Che fare? La prima cosa è che il Presidente della Repubblica ai sensi dell’art 74 della Costituzione, prima di promulgare la legge di conversione, chieda con messaggio motivato alle Camere, una nuova deliberazione (art 74 Costituzione), e come ha già rilevato in relazione al decreto milleproroghe, chieda lo stralcio dei due provvedimenti.
Poi in sede di applicazione del decreto IMU, si potrà eccepire davanti al giudice la incostituzionalità della legge di conversione. Purtroppo i cittadini non possono adire direttamente la Corte Costituzionale”.
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VIA DALL’EURO
Andromeda

E siamo a 6 premi Nobel che chiedono la stessa cosa: “Via dall’euro al più presto”.
Chi lo dice a Renzi?
“Via dall’euro, al più presto”. L’avvertimento arriva nientemeno che dal premio Nobel per l’economia Christopher Pissarides. L’economista un tempo era sostenitore della moneta unica ma, viste le conseguenze, ha cambiato decisamente rotta. “L’Euro non sta facendo altro che dividere l’Europa, portando molti paesi alla rovina. Bisogna prendere decisioni drastiche per ridare credibilità al mercato europeo: l’Euro quindi dovrebbe essere smantellato il più velocemente possibile per salvaguardare la crescita e l’occupazione”.
E, in una conferenza alla London School of Economics, rincara la dose: “L’Euro ha creato una generazione perduta di disoccupati senza futuro.
Questo non è quello che i “padri fondatori” dell’Euro hanno promesso. E’ chiaro che è un sistema fallito e insostenibile”.
L’economista britannico-cipriota Christopher Pissarides ha vinto il Nobel nel 2010, insieme agli statunitensi Peter Diamond e Dale Mortensen, per il suo contributo alla teoria delle frizioni di mercato. Alla London Economic School (LSE) è titolare della cattedra Norman Sosnow in Economia e direttore del Programma di ricerca sulla macroeconomia al Centro per le Performance Economiche.

LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Viviana Vivarelli

Le PMI, piccole e medie imprese, costituiscono la maggiore realtà produttiva del Paese, il 99,9% del totale, e sono più di 4 milioni.
Il 95% di esse ha meno di 10 dipendenti; il 4,5% ha da 10 a 49 addetti; quelle con più di 50 sono appena lo 0,5% del totale, 21.867.
Il M5S, anche a livello di richieste legislative, ha sempre difeso le PMI, e i suoi parlamentari si sono decurtati lo stipendio per versarlo in un fondo per aiutarle, ottenendo la legge istitutiva del fondo solo dopo molte lotte.
Dall’inizio della crisi sono fallite 15.000 imprese. E la responsabilità di questo è di 4 governi: Berlusconi, Monti, Bersani e Letta, che hanno continuato a mentire dicendo che tutto va bene, che la ripresa è vicina, che siamo alla fine del tunnel e altre fandonie che Letta ripete anche oggi. Così siamo arrivati a 2 imprese che falliscono al giorno, a centinaia di suicidi di imprenditori e lavoratori, a 3 milioni di disoccupati ufficiali e 19 milioni effettivi, con metà dei giovani precari e un numero altissimo di lavori incerti per 3 milioni di persone con stipendi attorno agli 800 euro al mese.
Ma perché le piccole e medie imprese italiane vanno tanto male? 4 i colpevoli:
-tasse troppo alte (le più alte del mondo)
-burocrazia folle (la peggiore del mondo)
-l’energia (gas,acqua, luce,benzina, pedaggi..) più cara d’Europa
-ma, al 1° posto, il fatto gravissimo è che le PMI hanno lavorato per anni per lo Stato e non sono state pagate. L’Italia è il Paese europeo dove la pubblica amministrazione è più lenta a pagare i suoi conti (170° giorni), il triplo della media europea (60 giorni). In Italia il sistema delle imprese vanta crediti enormi nei confronti della Pubblica amministrazione. Troppi i ritardi del pubblico nel saldare i conti con i suoi fornitori privati, che in questo periodo di crisi si trasformano in un handicap pesante. Aggravato dal fatto che le imprese faticano a trovare credito e liquidità per tenersi in piedi. Le proposte per sbloccare la situazione sono diverse, ma al momento restano purtroppo sulla carta..
Gli imprenditori sono costretti a chiedere prestiti in banca per finanziare la carenza di liquidità derivante dalle fatture statali non saldate e, quando falliscono, ovviamente lasciano uno scoperto bancario, che ha portato le sofferenze delle banche, cioè i crediti inesigibili, a 150 miliardi, il rosso peggiore d’Europa. E’ un cane che si mangia la coda. Lo Stato non paga le sue fatture, le imprese non possono rendere soldi alle banche, il tessuto imprenditoriale si rovina e le banche falliscono. Ma se la Spagna è riuscita a ottenere una deroga dall’Europa di 8 mesi in cui è riuscita a rendere alle imprese 27 miliardi, perché noi non possiamo fare altrettanto? E perché dei 91 miliardi che lo Stato deve alle imprese, sono 20 sono stati promessi e mai dati?
il M5S ha chiesto ripetutamente che almeno i crediti della PA nei confronti delle imprese saldasse i debiti fiscali, ma il Pd si è opposto. Sembrava che il M5S fosse riuscito ad ottenere almeno una ‘sospensione’ delle penalità di Equitalia alle imprese morose fiscalmente qualora avessero crediti da parte dello Stato, ma anche questa opzione sembra svanire.
Finora tutte le promesse dei governi sono risultate false.
Al posto del pagamento del debito dello Stato arrivano ora 7,5 miliardi di regalo alle banche (e che sia un regalo lo ha riconosciuto persino Bankitalia!)
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SCATTA LA DENUNCIA DELLE ASSOCIAZIONI CONSUMATORI AL DECRETO IMU/BANCHE

Col dl Imu/Banche sono stati compiuti atti gravi incostituzionali
Il Secolo titolo: Bankitalia svenduta, la battaglia si sposta nei tribunali: pronto l’esposto dei consumatori a 100 procure

Scendono in campo anche le associazioni dei consumatori. Adusbef e
Federconsumatori che hanno presentato a oltre 100 Procure (da Agrigento a Cassino, da Busto Arsizio a Urbino) contro l’operazione di rivalutazione delle quote della Banca d’Italia. Secondo le associazioni infatti il contestato decreto «oltre a configurare un aiuto di Stato mascherato alle banche socie, potrebbe concretizzare ipotesi delittuose dato il trasferimento forzoso dallo stato patrimoniale di Bankitalia (Ente Pubblico), costretta ad attingere dalle riserve ordinarie e straordinarie (22,6 miliardi di euro al 31.12.2012), per ricapitalizzare le banche socie con un apporto di 7,5 miliardi lordi (6,6 miliardi di euro netti)». Per questo la nuova normativa, annunciano, «finirà davanti la Procura Generale della Corte dei Conti per danno erariale, alla Commissione Europea per aiuti di Stato, a 130 Procure della Repubblica con ipotesi di peculato».

Letta e il Pd stanno sommergendo l’Italia sotto una marea di MENZOGNE
Il Pd e i suoi cloni non fanno che ripetere che la legge Imu/Banche non regala nulla a nessuno e si limita a ‘rivalutare contabilmente’ il patrimonio di Bankitalia. FALSO! Non solo questo non è vero, ma quando lo Stato ricomprerà le quote in esubero lo farò con soldi pubblici e a costi rivalutati.
Qualcuno del Pd, poi dovrebbe spiegarci come mai in questa ‘rivalutazione’ c’entri il regalo ad assicurazioni private e a fondi pensione!
Il Pd e i suoi cloni dichiarano un 2° FALSO: e cioè che Bankitalia non è statale ma privata e di proprietà di banche private e assicurazioni. FALSO!
Il sito di Bankitalia dice esattamente: “La legge del 1936 riconobbe formalmente la Banca d’Italia come istituto di diritto pubblico. Nel 1993 il nuovo statuto ripeteva: “ La Banca d’Italia è istituto di diritto pubblico.” La legge n. 262 del 2005 prefigurava il trasferimento della proprietà del capitale della Banca allo Stato”.
Ricordiamo che le riserve auree della Banca d’Italia sono al 3° posto nel mondo, dopo quelle del Fm. Non si tratta di un “tesoretto” a cui liberamente attingere, ma di un attivo che garantisce l’intero paese all’interno dell’Unione Economica e Monetaria. In passato, anche Romano Prodi tentò di strappare un margine di flessibilità per smobilizzare una quota delle riserve e utilizzarla per politiche di sviluppo, ma non riuscì a ottenere l’assenso delle autorità europee. E ora questa dovrebbero permettere la manovra?
In Italia chiudono due imprese ogni ora. In cinque anni perse 60mila imprese ma al governo, evidentemente, interessa ben altro! Poi qualcuno si offende se si dice che ormai i partiti servono solo a fare i propri interessi e quelli del sistema bancario!!
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Purtroppo, come sempre, fidando nell’inesperienza finanziaria dei lettori, i giornali si sono sbizzarriti in articoli uno più infame e erroneo dell’altro. Ne citiamo uno che purtroppo è uscito sul Fatto Quotidiano, che un po’ il prototipo del peggio. L’autore è certo Carlucci, presentato dal giudice Tinti, che difende il decreto 133. Ma i lettori non vivono più al tempo che Berta filava ed è la bagarre!

Roberto Liberati
Mi spiace contraddire il Signor Tinti e/o il suo amico…. ma ha torto…
Le riserve della Banca di Italia SONO DELLA COLLETTIVITA’ PERCHE’ ESSE DERIVANO DAL FATTO CHE LA BANCA D’ITALIA AGISCE COME MONOPOLISTA NELL’EMISSIONE DELLA MONETA (il famoso Signoraggio). Tant’è vero che parte degli utili delle Banca d’Italia vengono trasferiti ogni anno al Tesoro… Con la rivalutazione la Banca D’Italia dove invece elargire per un max di 450 milioni di euro ogni anni le banche proprietarie delle quote… in poche parole il governo, nella ricerca spasmodica di trovare dei soldi, accetta di prendere 900 milioni una tantum ma la banca d’Italia, cioè noi, dovrà sganciare per sempre dei dividendi che al massimo saranno 450 milioni l’anno invece di 15000. Ditemi voi quale è quell’investimento che ha un tempo di ritorno di solo due anni A RISCHIO ZERO
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manuel.cmp

Articolo pieno di falsità e mala informazione. Non è corretto. A partire da: il decreto era lì da 3 mesi. Errato, al massimo può rimanere li 60 giorni altrimenti decade.
Lo Stato garantisce fino a 100.000 euro sui c.c? Errato! Sono 113.000 euro.
Il Capitale della Banca d’Italia era di 165.000 euro? Errato! Era di 156.000.
Nessun detentore potrà avere più del 5% del capitale? Errato! E’ fino al 3% per cui la quota di plusvalenza dovrà essere rivenduta e a comprarsela dovrà essere praticamente lo stato o anche enti stranieri.
E’ un articolo molto impreciso e di parte, poi diciamo che un 6% sui dividenti di 7,5 miliardi di euro è ben più di un 6% su 156.000 euro. Quindi per un versamento contributivo che sarà di circa 1 miliardo di euro o giù di li ne ricaveranno 450 milioni all’anno di dividendi. Quindi se facciamo 7,5-1=6.5. Aggiungiamo 0,450 miliardi di euro di dividendi e il calcolo è bel che fatto. 6,5+0,425=6,950. Se non è un regalo questo Babbo Natale esiste.
Signor Tinti cambi parte e soprattutto contabile.
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Nic
L’unico punto corretto è riconoscere che il sistema bancario ha bisogno di liquidità per coprire le perdite odierne e future dei crediti in sofferenza (che sono dovute ad una pessima gestione del credito e dei favori clientelari) e superare gli stress test della Banca Centrale. Ma sarà una goccia nel mare e se il sistema salterà in aria ancora lo Stato dovrà intervenire Statalizzando le Banche come avvenuto in altri Paesi. Illudersi che si apriranno scenari di credito facile alle Aziende e alle famiglie è pura illusione. Inoltre per compensare la tassazione delle plusvalenze così create si aumentano i dividendi al 6% (e questi sono proprio soldi nostri), e si riduce a 5 anni il periodo di ammortamento delle perdite. Il riacquisto delle quote oltre il 3% (e non il 5%) sarà sempre fatto con soldi delle riserve (cioè nostri). E’ la solita finanza creativa per compensare l’eliminazione dell’IMU (risorta sotto altre forme e nomi ); per non parlare della clausola di salvaguardia del’aumento delle accise. Ma ci credete tutti con l’anello al naso?
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Cimperat
Ma questa benedetta rivalutazione monetaria non si calcola con la tabella dei coefficienti annuali dell’Istat che vanno dal 1861 al 2013, scaricabile dal sito? Per capire, perché la cifra che uscirebbe fuori è più alta dei 14,7 milioni di euro, ~323 milioni di euro, ma certamente comunque nettamente al di sotto dei miliardi di euro della cosiddetta rivalutazione-ricapitalizzazione. A meno che io non abbia cannato di brutto il significato dei coefficienti Istat di traduzione dei valori monetari, basati sugli indici nazionali dei prezzi al consumo.
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Viviana
Sembra che la matematica sia davvero un’opinione se i 7,5 miliardi diventano in certi articoli 4,2 (stiamo parlando di miliardi!!!) e se la soglia del 3% che per legge non può essere sforata diventa di colpo, con Carlucci, il 5%, e sembra che ci siano anche altre variabilità, visto che vieta di vendere quote di Bankitalia a stranieri, poi di colpo questo viene dimenticato o la legge diventa permissiva proprio delle quote in esubero che ora possono essere vendute a stranieri. Francamente il tutto lascia a disagio. Preferirei che Tinti si occupasse di diritto di cui sa qualcosa e non di finanza di cui non sa niente. E preferirei che IFQ fosse più serio quando sceglie i suoi opinionisti.

Peppefer
Come si sa (e il governo si è vantato per questo), lo Stato, incasserà circa 900 mila euro che le banche dovranno versargli per la relativa imposta sulla plusvalenza, che oggi, nonostante lo sconto effettuato, ammonta al 12%. Conclusione: pensa che questa imposta le banche la paghino per niente, se non per l’aumento del capitale sociale? Per soldi non “entrati” nelle loro casse? Sarebbe da pazzi!
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diociancia
Peccato che il vero valore di Bankitalia sia inferiore al miliardo di euro e che per colpa dei tempi contingenti e della solita gestione della rivendita agli amici degli amici le quote saranno rivendute, se qualcuno se le comprerà a un valore ridicolo. Inoltre i rendimenti annuali innalzati, sempre soldi nostri che se ne vanno sono illegali perché comprendono anche la rendita da signoraggio, cosa del tutto irragionevole da affidare ai privati, visto che è un guadagno in monopolio di pertinenza dei soli Stati, quindi ci faranno un culo così a Bruxelles per questa “Furbata” ladronesca.
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Guest
Ho letto con attenzione l’articolo di Carlucci e a mio avviso contiene numerose inesattezze, oltre ad essere intriso di attacchi tanto smaccati quanto livorosi.
Vorrei porre una domanda: le riserve ordinarie e straordinarie (adesso imputate a capitale sociale) da dove provengono ? Come sono state create nei decenni ? Non è forse vero che esse derivano anche e soprattutto dal tasso di interesse applicato sulle somme che la BdI ha prestato alle banche (c.d. tasso di sconto nelle sue varie denominazioni ed articolazioni operative )? Non sono tali somme di proprietà dello Stato e quindi della collettività ? Ovviamente sì, e non serve essere economisti per capirlo. Adesso parte di quelle riserve è stata imputata a Capitale Sociale. Ciò determina un aumento del valore delle quote (azioni) effettuata attraverso risorse pubbliche. Ma “devil is in the details” come amano dire gli avvocati d’affari anglosassosi e allora che succede?
Si pone un limite al possesso di una singola banca: 3% (non è 5% come erroneamente scritto nell’articolo ): gli azionisti che ne possiedono di più dovranno vendere. Potranno comprare, oltre a banche e assicurazioni, anche le Fondazioni ex-bancarie e i fondi pensione, con la limitazione che deve trattarsi di società aventi sede legale in Italia. Faccio un esempio: Banca Intesa che possiede circa il 27% delle quote dovrà vendere il 24% con un incasso pari a circa 1,8 miliardi di euro. E questi torneranno nelle casse dello Stato solo per la parte oggetto d’imposta come plusvalenza realizzata (valore di realizzo – valore a libro ).
Purtroppo c’è sono anche un altro meccanismo molto sottile ed intrinsecamente “predatorio” di cui pochi parlano. Il servizio tecnico della Camera ha sottolineato che la nuova norma amplia enormemente la fetta destinata alle banche e di conseguenza – a parità di “torta” – riduce sensibilmente quella pubblica. E’ assai più di un’ipotesi, e sono gli stessi tecnici della Camera ad evidenziare il problema nella loro relazione: “l’incremento dell’ammontare dei dividendi da corrispondere ai partecipanti determina, a parità del livello medio annuale dell’utile netto, un ridimensionamento della quota devoluta allo Stato”.
Per fortuna vi sono numerosi articoli di autori che con competenza e onestà intellettuale si occupano della vicenda, senza scadere in una volgare e supponente partigianeria .

Viviana
Sarebbe ora che Il Fatto Quotidiano si facesse idee più precise in ambito finanziario e si dotasse di veri esperti in finanza, lasciando perdere pivelli di questa disciplina come Tinti, che difetta in questo articolo di merito come di metodo.
Appare sempre più evidente che il punto debole del quotidiano è di mancare totalmente di una prospettiva generale sull’economia. Questo è piuttosto grave, considerando che ora più che mai (ripetendo una frase famosa), “Tutte le sovrastrutture discendono dalla struttura economica”. Il fatto è che molti dei suoi redattori non sono né carne né pesce. Hanno lasciato alle spalle il PCI senza sapere verso cosa stanno andando. Parlano di politica senza avere una posizione economica. Questa è la loro maggiore divergenza col M5S. E non è da poco!
Il M5S, avendo ereditato una posizione no global e avendo superato il PCI, ha una sua visione dell’economia e della finanza, molto precisa, che non riprende nulla né dalla posizione turbocapitalista (che combatte), né dalla posizione marxista, di cui non surroga né il linguaggio, né lo schema storico, né il rivoluzionarismo violento, né lo sbocco totalitario, ipotizzando regole per porre fine all’accentramento e al consolidamento del potere sia politico che economico in una nomenclatura che termina in una oligarchia o dittatura.
La democrazia diretta è qualcosa di diverso e, per arrivarci, la lotta contro gli accentramenti di potere sia politico che finanziario che economico è indispensabile.
A differenza dei partiti, è chiarissimo che il blog di Grillo ha svolto costantemente un’opera di spiegazione dei meccanismi economici e finanziari con cui il turbocapitalismo e l’egemonia del sistema bancario stanno facendo a pezzi la democrazia. E se a voi ciò sembra poco….!
Ma al momento non esiste quotidiano che abbia capito queste posizioni e la riporti.
L’articolo di Carlucci, in particolare è un elenco di cavolate:
-“girano in rete opinioni di semplici cittadini”?? veramente sono insigni giuristi!!
-”non si ricordavano neanche più che esistesse”??????? ma figuriamoci, una cosa di
tale importanza!!!??
-l’atteggiamento di schifo pregiudiziale contro i 5stelle. Davvero tecnico!!
-”macchina dal fango” ??!! qua si sono fatti concreti per cui sono scattate varie denunce, ma di che fango parla?
-le banche italiane sono equiparate a quelle europee. Silenzio assoluto sul fatto che il loro disavanzo sia il più grosso in Europa a causa delle sofferenze inesigibili, del clientelismo politico e della corruzione (v MPS) e ammonti a 180 miliardi e che siano considerate le peggiori in Europa
-il grafico è illeggibile e incompleto
-silenzio assoluto sui 238 miliardi prestati dalla Bce alle banche italiane al tasso ridicolo dell’1%
-nessuna parola sull’Unione Bancaria Europa e che si farà a maggio che manderà in default tutte quelle banche che non sottostanno ai suoi parametri
-dov’è che la Bce avrebbe chiesto alle banche europee di rivalutare i loro capitali come è stato fatto in Italia? non avrà chiesto di ‘ricapitalizzarli’ cioè di aumentare il loro capitale con versamento da parte dei soci?
-il limite che i nuovi capitali non devono sforare non è del 5% ma del 3%
-non si dice che la legge prevede di poter vendere le eccedenze anche a stranieri
-si nega la natura di società pubblica a Bankitalia, il che è falso
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Si può leggere il testo completo della legge IMU/Banche
http://www.altalex.com/index.php?idnot=65523
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Innanzitutto ricordiamo che ad aprile verrà fatta l’UNIONE BANCARIA EUROPEA che presenterà i parametri entro cui una banca dovrà stare pena il suo fallimento. E ricordiamo che le banche italiane vanno molto male, sono le peggiori d’Europa e sono tutte a rischio fallimento. Ecco il perché di questo regalo di Letta che tenta di migliorare la loro posizione per non vederle estromesse dall’Europa. Ma che la Boldrini vada poi a piagnucolare su tutti i canali Rai lamentando che “i grillini vogliono ostacolare la sospensione dell’IMU agli Italiani” è veramente una cosa intollerabile!

TITO BOERI

Tito Boeri insegna Economia alla Bocconi di Milano
Nel suo articolo “Bankitalia e il mistero delle quote” ha detto:
“C’era bisogno di riformare Bankitalia perché c’era un problema irrisolto delle quote. Ci sono banche private che detengono soldi pubblici. Non era chiaro come queste partecipazioni dovessero essere remunerate e c’era il rischio che alcune di essere potessero condizionare Bankitalia. La cosa non bella è questa accelerazione improvvisa per far cassa per l’IMU invece di affrontare il problema.
La soluzione è stata porre un limite alle quote detenute dalle varie banche, riducendo le partecipazioni, e stabilendo che c’è un tetto alla remunerazione massima di queste quote che impedisca che ci siano ricchezze da iscrivere a bilancio proprio. Il rischio è che alla fine si è dato un valore a queste quote che potrebbe sembrare eccessivo, e l’Italia le ricomprerà con danno ai contribuenti e ora abbiamo un reddito perpetuo è troppo alto rispetto a prima, e anche qui il contribuente pagherà di più. L’operazione doveva essere slegata dall’Imu e fatta meglio e con maggiore calma.”

L’economista Lucio Di Gaetano dice: “Si è trattato di un’operazione frettolosa e furbesca che porterà dei danni al Paese. Normalmente la ricapitalizzazione di una banca si fa con un aumento del capitale messo dai soci. Questo è lo strumento giuridico adeguato. “Con la rivalutazione delle quote, il patrimonio delle banche cresce in modo da affrontare i futuri accordi di Basilea, essendo reddito che entra nel patrimonio della banca, entra nel meccanismo dei dividendi dei soci, che guarda caso sono le fondazioni controllate dai partiti. E’ vero che lo Stato si riprende delle tasse, ma il regalo è di molto superiore alle tasse (si pensi solo alla fondazione che controlla Monte dei Paschi di Siena e a D’Alema che si è affrettato a farsi la sua fondazione).
Questa operazione sembra fatta da un lato per ricapitalizzare le banche e dall’altra per trovare rapidamente i 900 scarsi milioni necessari per l’Imu.
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Un altro economista, esperto in finanza bancaria, Machandant, ha detto: “C’era bisogno di una soluzione, hanno inventato un problema. L’autonomia di Bankitalia è diversa dalla proprietà. Il signoraggio è di proprietà pubblica, è un bene pubblico, è ciò che BANKITALIA paga al Tesoro per l’uso del denaro. Per avere questi soldi brutti, malmessi e subito, il Tesoro avrà meno dividendi in futuro”.
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…e dunque prima si permette che le banche attuino ogni sorta di efferatezza, investendo soldi buoni in titoli tossici, chiudendo la porta ai mutui e ai prestiti alle imprese ma prestando a man bassa a società fallimentari tipo Alitalia o sperperando per gli amici degli amici e gli affari clientelari, poi si costringe gli Stati a ricevere gli acquisti dei titoli di Stato non dalla Bce ma dalle banche così da arricchirle con mutui usurari, poi la Bce presta all’1% di interesse la bellezza di 16.000 miliardi di euro, che sono superiori ai PIL di tutti i Paesi Ue, infine quando le banche sono prossime al default si grida che lo Stato deve aiutarle altrimenti, poverine, falliscono!!!!!!!!
E così, in questo modo, le banche non falliscono, ma falliscono i popoli!

Paolo
Carlucci scrive: “Resta un punto tra le tante fesserie dette e cioè se la Banca d’Italia sia o no di proprietà dello Stato. No non lo è, non lo è mai stata, non lo è nessuna Banca Centrale di nessun Stato al mondo, almeno di quelli civili.”
Non è vero. Ad esempio, la Bank of England è di proprietà pubblica, attraverso il Treasury Solicitor, istituto pubblico. In Italia Bankitalia è un mostriciattolo giuridico che, pur essendo privato, è un “istituto di diritto pubblico” in cui si intrecciano in modo sospetto e malsano interessi pubblici e privati. Cosa poi ci sia di “civile” nel dare a privati la gestione, anche parziale, del patrimonio pubblico, rimane un mistero.
Sempre Carlucci: “La rivalutazione del capitale non comporta nessun esborso di soldi da parte di nessuno, è solo una scrittura contabile interna che sposta dalle riserve a capitale la somma indicata (dalla tasca sinistra a quella destra, i pantaloni sono gli stessi).”
I pantaloni non sono affatto gli stessi. Lo dice anche lo stesso articolo, più avanti, che le riserve non sono nella disponibilità degli “azionisti”, mentre ora 7,5 miliardi lo sono, tanto è vero che possono vendere tali quote, ricavandone soldi sonanti e proprio da noi.
L’articolista poi sostiene che tali riserve non sono neppure nella disponibilità dello Stato. Evidente menzogna. E’ vero che la disponibilità è parziale, limitata dagli accordi europei, ma se non ci fosse lo stato non potrebbe trasferirne 7,5 miliardi ai detentori delle quote. Il fatto è che la regolamentazione della Banca d’Italia è, come molte leggi, approssimativa e contraddittoria, ma è chiaro che le riserve sono un patrimonio pubblico e non privato.
FALSITA’ n° 3: “…le quote non hanno nessun diritto di voto né di intervento nella gestione. Possono solo incassare dividendi, se vengono pagati”. Falso! Da Wikipedia: “Secondo lo statuto, il potere dei partecipanti riguarda l’approvazione del bilancio e la nomina del Consiglio Superiore… Il Consiglio Superiore svolge funzioni amministrative, e partecipa con ruolo consultivo (ma vincolante) al processo di nomina del Governatore, che dirige le attività di vigilanza insieme al resto del Direttorio.”
Quindi le banche partecipano eccome alla gestione, sia pure indirettamente, tra cui il compito di vigilanza sulle stesse banche, con un evidente conflitto di interessi.
La madre di tutte le falsità dell’articolo è questa: “Resta un punto tra le tante fesserie dette e cioè se la Banca d’Italia sia o no di proprietà dello Stato. No non lo è, non lo è mai stata, non lo è nessuna Banca Centrale di nessun Stato al mondo, almeno di quelli civili.”
Per Bankitalia è giusto, ma per le altre è straFALSO. Bankitalia è abbastanza simile alla Federal Reserve americana (capitale fornito da privati, che sono poi le banche controllate; carattere pubblico dell’istituzione, i cui vertici sono di nomina della Casa Bianca, e con filiali nei maggiori stati degli Usa) ma non alle altre banche centrali dei singoli paesi europei. Bundesbank, Banque de France, Bank of England sono infatti pubbliche sia nei loro statuti sia nel capitale, in mano allo Stato. E, per molte di loro, non esiste neppure quell’autonomia dalla politica e dai governi garantita a Bankitalia. Neppure per la Bundesbank, le cui porte girevoli con la Cancelleria di Berlino sono note, e che oltretutto pratica il “parcheggio” dei titoli di Stato tedeschi che il Tesoro di Berlino non riesce a vendere in asta, garantendo così notevoli risparmi sugli interessi. Un po’ come faceva la Banca d’Italia fino al 1981, prima del “divorzio” voluto da Beniamino Andreatta (ministro del Tesoro) e Carlo Azeglio Ciampi (governatore) per impedire che il governo si facesse di fatto finanziare da Via Nazionale.
La Banca d’Italia nasce come Istituto di diritto pubblico, posseduta da banche di diritto pubblico ma che nel 1990, in seguito alla legge Amato, diventano private.
Nella stessa legge, stranamente, ci si dimentica della quota che tali banche posseggono di Bankitalia. Questo è l’”errore” fondamentale che oggi si doveva sanare con una legge.
Se proprio si voleva far rimanere quote in mano a privati (max 3%, non 5%!), Bankitalia doveva PRIMA ricomprarsi le quote al prezzo attuale (magari proprio facendo uno sforzo, rivalutato, se si accerta che all’origine le banche avevano pagato le quote) e POI fare l’aumento di capitale e vendersi lotti del 3% del capitale rivalutato, se trova qualcuno che se le compra.
Il nocciolo è che Bankitalia non è una comune spa. Infatti per fare un aumento di capitale non basta una delibera del cda ma ci vuole una legge.
Per una comune spa i soldi per la ricapitalizzazione o vengono messi dagli azionisti o si cercano sul mercato. Per Bankitalia i 7,5 miliardi per aumentare il capitale sociale vengono trovati tra le sue stesse riserve (infatti è una cifra opinabile e opinata). Ma non è questo il problema. Il fatto è che tali riserve si sono costituite nel tempo perché Bankitalia, come tutte le banche centrali, svolge in regime di monopolio alcune funzioni attribuite ad essa dallo Stato, quindi l’utile di Bankitalia sono SOLDI PUBBLICI. Naturalmente non sono a disposizione del governo perche servono a garantire la stabilità monetaria, ma sono sempre soldi NOSTRI.
Dunque le banche potranno mettere a bilancio SOLDI PUBBLICI.
Oltre al vantaggio di avere rimpinguati i bilanci, chi detiene quote di Bankitalia potrà percepire utili fino al 6% del capitale sociale, cioè circa 450 milioni l’anno.
E questi sono ancora SOLDI PUBBLICI che finiscono in mani private. Che forse potrebbe andare bene se almeno avessero pagato le quote a prezzo di mercato.
Poi a parte eccedente il 3% dovrà ricomprarla probabilmente la stessa Bankitalia perché non c’è un mercato delle quote (almeno un questo momento). E questi sono soldi veri (NOSTRI) che incasseranno le banche, cioè 7,5 miliardi di euro.

Massimo GIANNINI
Allora, Carlucci, veniamo un po’ al punto che lei semplifica:
- In qualsiasi azienda spostare dalle riserve a capitale una somma non é neutrale né contabilmente né socialmente. Significa in effetti regalarla direttamente ai detentori del capitale sociale. Forse non é un furto ma un regalo sì….Si poteva procedere diversamente? Sì, e le proposte erano molte.
- la rivalutazione del capitale con obbligo di cessione futura mette non solo a “rischio” la compagine sociale, che all’origine per statuto della banca doveva essere di diritto pubblico e fatta da enti pubblici (poi ahimè privatizzati e li’ si é creato il problema). Inoltre se dovrà per una ragione o un’altra la Banca d’Italia stessa a riacquistare le quote con che soldi lo farà?
- un interesse del 6% non é un po’ altino di questi tempi e visto che all’origine la proprietà della Banca d’Italia non era privata ma lo é diventata successivamente con operazioni di privatizzazione di banche ed enti pubblici nazionali?
Se la Banca d’Italia sia o no di proprietà dello Stato non é una fesseria perché in Italia lo era eccome…e quelle riserve trasferite ora a capitale non sono mai state delle banche a cui vanno per il momento contabilmente.
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Banca centrale britannica, quella norvegese o quella della Nuova Zelanda, per fare un esempio di paesi non “comunisti”, sono di proprietà pubblica.
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Rage Against The Machine

La faccio semplice.
Tutta l’operazione è fatta per aumentare i dividendi azionari facendo credere che si stia ricapitalizzando delle banche. Bankitalia vende moneta a valore nominale alle banche private, non vera moneta. Questo valore nominale aumenterà il capitale sociale delle banche private a cui saranno destinale, ma siccome esse per legge non possono trattenere più del 3%, devono rivendere il resto e chi lo compra in assenza di compratori?….la stessa banca d’Italia, forzata per legge a ricomprare la plusvalenza del 97% di tutte le banche private. Ma questa volta quel 97% non sarà moneta dal valore nominale, ma sarà moneta reale, rivalutata al rialzo grazie a quel 3% che ha innalzato il capitale sociale delle banche, ed è lì che Bankitalia dovrà realmente mettere mano nelle riserve dei nostri soldi pubblici, pagando ad esempio 30 in moneta reale, quello che ha venduto a 10 in moneta virtuale. Conseguenza, 7,5 miliardi in fumo e aumento dei dividendi azionari di tutte le banche private, in quanto l’aumento di capitale, grazie a quel 3% e all’acquisto delle plusvalenze comprate con moneta reale da parte di Bankitalia.
Si arricchiranno gli azionisti di maggioranza, tutto qui. Capito ora? :)
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La valuta senza zecca sovrana, non può essere creata, solamente spostata a favore di uno e a discapito di un altro.
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Noi abbiamo dato miliardi a MPS che non si sa quando li rivedremo, e non si sa della sorte della banca.

EVERSIONE

Eversione non è sciamare gridando tra i banchi (questo lo hanno fatto tutti i partiti).
Eversione non sarà mai reagire a chi sta violentando la Costituzione e imbavagliando l’opposizione.
Eversione è aggredire i diritti e i valori della Costituzione, della democrazia, del popolo italiano e venderci al sistema finanziario per una manciata di potere personale o partitico!
Questa è eversione!
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Travaglio a ‘Servizio pubblico’ ‘Gli eversori’

http://www.youtube.com/watch?v=tE_jdFbKXss

Spiegatemi ora, a fronte di questo ennesimo regalo alle banche, perché, non solo lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena, in cui il Pd è pesantemente coinvolto, non vede in carcere i suoi autori, ma persiste un mistero sui conti del Banco, e da due mesi il governo italiano impedisce di rendere nota la decisione con cui la Commissione europea il 27 novembre scorso ha imposto alla banca senese di restituire entro il 2014 3 dei 4 miliardi di aiuti di Stato ottenuti un anno fa.

Giorgio Meletti

Il documento chiave è secretato. Da due mesi il governo italiano impedisce agli uffici di Bruxelles di rendere nota la decisione con cui la Commissione europea del 27 novembre ordine alla banca di rendere entro il 2014 i cosiddetti Monti bond. Saccomanni parla di “informazioni confidenziali”. La Mps è ormai affare di Stato.
Visco e Salvatore Rossi hanno ricevuto il presidente di Mps Alessandro Profumo con l’amministratore delegato Fabrizio Viola e il presidente della Fondazione Mps (azionista di controllo della banca) Antonella Mansi con il direttore generale Enrico Granata. Banca, vigilanza e governo – intorno a un tavolo triangolare sempre più somigliante al triangolo delle Bermude – comunicano la loro compattezza. …In termini calcistici lo schema di gioco adottato è il catenaccio. Adesso tenete bene a mente l’espressione “adeguato supporto patrimoniale” per capire che cosa c’è sotto.
Tutto comincia nell’autunno del 2011. Lo spread supera quota 500, nasce il governo Monti. L’Eba (European banking authority) ordina a Mps una trasfusione di capitali freschi da 3,3 miliardi di euro. La banca senese è pesantemente esposta sui titoli di Stato italiani, la cui perdita di valore è misurata dall’impennata dello spread. Scatta l’allarme. Il direttore generale Antonio Vigni viene sostituito con un uomo di fiducia della Banca d’Italia, Viola. Il presidente del Monte, Giuseppe Mussari, prima minaccia un ricorso alla Corte di giustizia europea contro la raccomandazione Eba, ma poco dopo si dimette. I suoi amici del Pd senese e nazionale chiamano Profumo.
Per quasi tutto il 2012 il nuovo vertice tratta la crisi Mps come difficoltà fisiologica. Il 9 ottobre 2012, agli azionisti che invocano l’azione di responsabilità contro Mussari, Profumo replica seccamente: “Non abbiamo elementi”. È vero che già dai primi di maggio il Monte dei Paschi è oggetto di perquisizioni a tappeto per l’inchiesta sulla acquisizione della banca Antonveneta, l’operazione del novembre 2007 che segna l’inizio della fine. Ma il 20 giugno Mussari è confermato presidente dell’Abi all’unanimità. E, soprattutto, il 9 ottobre Profumo non ha elementi, però il 10 ottobre Viola scova in fondo a una cassaforte in uso al suo predecessore Vigni l’ormai celebre mandate agreement, la prova che inchioderebbe Mussari, oggi a processo per ostacolo alle autorità di vigilanza. Nei giorni scorsi la dirigente della Consob Guglielmina Onofri ha testimoniato al tribunale di Siena che gli uomini di Viola avevano già trovato il 20 settembre – venti giorni prima – copia di contratto, con l’indicazione che l’originale si trovava in quella cassaforte. Elio Lannutti, presidente dell’associazione di risparmiatori Adusbef, ha denunciato Viola per falsa testimonianza.
Per capire tante stranezze va spiegato il mandate agreement. Nel 2009 Mussari sta andando con i conti in rosso sotto il peso della sciagurata acquisizione di Antonveneta, pagata 9 miliardi quando ne valeva forse la metà. Per rinviare i problemi convince Nomura e Deutsche Bank a ricontrattare operazioni che vedono Mps in forte perdita. Le due banche fanno il favore, ma a fronte della ricontrattazione con cui rinunciano ai guadagni di due operazioni (rispettivamente Alexandria e Santorini) ottengono una nuova complicata manovra su titoli di Stato (Btp a scadenza 2034) con cui si rifanno abbondantemente ma a lungo termine, consentendo a Mussari di nascondere per un po’ il buco del bilancio.
Gli ispettori di Consob e Bankitalia notano già a fine 2011 queste operazioni in pesante perdita, ma fare cattivi affari non è vietato. E al processo, incalzati dalle domande della difesa di Mussari, argomentano che senza il mandate agreement, il contratto che appunto lega le due operazioni (Btp 2034 e ristrutturazione Alexandria), l’operazione in Btp restava un’operazione in Btp, anche se somigliava terribilmente a un “derivato sintetico” con perdita automatica incorporata.
Come cambia il pensiero di Profumo – La distinzione è decisiva per capire la portata dell’affare di Stato. L’esistenza del mandate agreement viene rivelata dal Fatto il 22 gennaio 2013, con un articolo di Marco Lillo. Lo scandalo esplode e Mussari si dimette dall’Abi. Due giorni dopo a Siena si svolge un’infuocata assemblea degli azionisti, chiamati a un aumento di capitale da 4,1 miliardi al servizio della eventuale conversione dei Monti Bond. Infatti a dicembre 2012, prima dello scandalo, Profumo ha avuto dal governo Monti un prestito di quell’importo, perpetuo ma convertibile in azioni quando lo decida la banca. Trattandosi di un aiuto di Stato, la Commissione europea dà la necessaria approvazione, provvisoria in attesa di un piano di ristrutturazione della banca. All’assemblea del 25 gennaio, nonostante la fresca scoperta dei derivati nascosti di Mussari, Profumo non perde l’aplomb…Profumo chiede gli aiuti di Stato lamentando difficoltà esogene, come si dice in gergo, cioè non dovute alla gestione di Mussari ma alla crisi mondiale. Il commissario europeo alla Concorrenza,Joaquin Almunia, se ne ricorderà.
Il 6 febbraio Mps comunica di aver calcolato in 730 milioni la perdita su Alexandria e Santorini. All’assemblea degli azionisti del 29 aprile successivo torna in ballo l’azione di responsabilità contro Mussari, e Profumo sfodera un argomento opposto rispetto a tre mesi prima: “La rilevazione operata a fini Eba a fine settembre 2011 ha evidenziato per la Banca una riserva AFS negativa per 3,2 miliardi circa (di cui 1,2 miliardi imputabili all’operazione Nomura e 870 milioni imputabili all’operazione Deutsche Bank), costringendo la Banca a ricorrere a onerose azioni di rafforzamento patrimoniale”. Dunque le operazioni di Mussari hanno lasciato in eredità un buco patrimoniale di 2,07 miliardi, che Profumo fino a quel giorno aveva ascritto alla “crisi del debito sovrano”.
Qui parte l’attacco di Almunia. A luglio 2013 scrive a Saccomanni (fino a due mesi prima direttore generale della Banca d’Italia) minacciando l’Italia di una procedura d’infrazione sugli aiuti di Stato a Mps. Ai primi di settembre, a Cernobbio, scopre le carte. Prima dichiara che l’aumento di capitale da un miliardo prospettato da Profumo è insufficiente. Poi concorda con Saccomanni che l’aumento dovrà essere da 3 miliardi, finalizzati alla rapida restituzione del 74 % dei Monti Bond. Strano. Profumo lavora su un rafforzamento patrimoniale da 5,1 miliardi (4,1 di Monti Bond più un miliardo di aumento di capitale). Almunia invece impone di restituire 3 miliardi di Monti Bond, e, siccome un decimo dell’aumento di capitale da 3 miliardi va in spese, la banca ci deve mettere 300 milioni suoi, mentre svanisce anche il miliardo di maggior patrimonio che Profumo voleva chiedere al mercato. Risultato: il di cui sopra “adeguato supporto patrimoniale” scende da 5,1 a non più di 3,8 miliardi, e per Mps non è una bella notizia.
Le ragioni del castigo inflitto da Almunia a Mps – compreso il ridimensionamento da terza banca italiana a banca regionale – sono scritte nel documento che il governo italiano non vuole rendere pubblico. All’assemblea del 28 dicembre scorso l’azionista Giuseppe Bivona, rappresentante del Codacons, ha sostenuto, logica e Trattato europeo alla mano, che Almunia, imponendone la restituzione, ha di fatto bocciato gli aiuti di Stato ai sensi dell’art. 108 del trattato europeo, secondo il quale una mazzata simile è ammessa se “tale aiuto è attuato in modo abusivo”. Ma attenzione: la scelta di rimborsare i Monti Bond, indebolendo la banca e ribaltando una decisione di pochi mesi prima, è tutta italiana. Per Almunia andava bene anche la conversione in azioni dei Monti Bond, che avrebbe nazionalizzato il Monte quasi azzerando gli azionisti attuali, a cominciare dalla Fondazione. Per Bruxelles basta che gli azionisti non risolvano i loro problemi con i soldi di Pantalone. Perché dunque gridare in coro “tutto, ma non la nazionalizzazione!”, visto che i soldi dei contribuenti erano stati già versati senza rimpianti un anno fa? Forse per evitare che un giorno emergano altre sorprese che – trattandosi di banca controllata dallo Stato – gravino sui conti pubblici. Qui si può solo formulare un’ipotesi, visto che il documento ufficiale è secretato nell’evidente imbarazzo di banca, vigilanza e governo.
Fino a che Mussari era presidente dell’Abi… – Per tutto il 2012 Profumo e Viola, in sintonia con Bankitalia e Consob, non hanno visto i perniciosi derivati del presidente dell’Abi in carica, continuando a battezzarli come operazioni in Btp. Così anche dopo la scoperta del mandate agreement Mps ha continuato a contabilizzare quelle operazioni esattamente come le contabilizzava Mussari, che è sotto processo per ostacolo alla vigilanza ma non per falso in bilancio. Lo ha confermato Viola il 28 dicembre scorso…, a dimostrazione di una situazione confusa, la stessa Consob ordina a Mps anche di allegare al bilancio i cosiddetti prospetti pro-forma, che mostrano il bilancio come sarebbe se quelle operazioni in Btp fossero considerate derivati: con miliardi di euro che vanno e vengono da una partita all’altra. Adesso l’unico obiettivo del triangolo Mps-Bankitalia-governo è portare a casa al più presto l’aumento di capitale da 3 miliardi: eviterebbe le insidie della nazionalizzazione e coprirebbe tutto, prima che dal nuovo esame europeo di fine anno (in gergo asset quality review) emerga un nuovo fabbisogno di capitale. O che dal documento secretato di Almunia i mitici mercati scoprano qualche scomoda verità.

UNA SPIEGAZIONE SINTETICA DELLA CRISI
Viviana Vivarelli

Una cricca di pochissimi magnati ha deciso di dare la scalata ai Paesi europei.
Hanno cominciato col riunire le banche d’affari con quelle d’investimento, così da mettere le mani sui risparmi e sui fondi assicurativi.
Hanno invaso l’Europa di titoli tossici.
Hanno risucchiato il patrimonio dei popoli creando artificialmente la crisi, hanno usato questo patrimonio vitale di tutti per le speculazioni finanziarie di pochi.
Hanno reso divinità assolute organismi creati dalla grande finanza, quali il Fondo Monetario, la Banca Mondiale, la Bce, la Commissione europea… organismi oscuri, non democratici, incontrollati, che gestiscono il futuro delle Nazioni con cinismo immenso e un desiderio di lucro e potere unidirezionali.
Ora intendono privatizzare beni e servizi, così da ridurre anche di più la sopravvivenza dei cittadini e riempire i loro forzieri.
E in questa marcia spietata del capitale, i governi sono diventati inutili, i partiti si sono assimilati, i politici si sono venduti e i popoli sono diventati vittime sacrificali, traditi da quelli stessi che li dovevano tutelare.
La crisi nasce perché Clinton nel novembre 1999 eliminò la divisione tra banche d’affari e banche d’investimento e lasciò che il mondo fosse invaso dai titoli tossici. Egli tolse la legge bancaria del 1933,Glass-Steagall Act,imposta dopo la grande depressione per porre un limite alle speculazioni bancarie e prevenire panici bancari come quello del 29. La prima misura fu quella di istituire la Fed, la banca centrale americana, per garantire i depositi e prevenire eventuali corse allo sportello delle banche. Poi si introdusse una netta separazione tra banche di affari e banche di investimento così che le due attività non potevano essere esercitate dallo stesso istituto. Si voleva evitare che il fallimento dell’intermediario comportasse anche il fallimento della banca tradizionale,impedendo di fatto che l’economia reale fosse direttamente esposta al pericolo di eventi negativi prettamente finanziari. Ma poi Clinton abrogò la legge e, nella crisi del 2007 è accaduto proprio che l’insolvenza nel mercato dei mutui subprime ha scatenato una crisi di liquidità che si è trasmessa immediatamente all’attività bancaria tradizionale.
Hanno fatto il loro danno le agenzie di rating dolose che hanno condannato interi Stati, e ha contribuito per la sua parte la Bce con le norme di austerity imposte dal Fm che hanno portato alla rovina l’Europa e con le norme sul debito per cui la Bce non presta direttamente agli Stati ma ha preso da loro 16.000 miliardi di euro per prestarli alle banche all’1% così che le banche li prestassero agli Stati a tassi da usura, arricchendosi ulteriormente e cessando di fare prestiti alle famiglie o alle imprese, perché meno fruttiferi.
Basterebbe eliminare la divisione tra banche d’affari e banche d’investimento, vietare i titoli tossici, mettere un freno fiscale alle transazioni finanziarie, cambiare le regole della Bce e farla diventare una vera banca europea che presta direttamente agli Stati all’1% per avere la fine della crisi.
Ovviamente chi gestisce il sistema bancario non lo vuole, perché la crisi è stata creata artificialmente proprio per arricchire una cricca ristrettissima di magnati.

Mariapia mi manda:

Il mio villaggio
Cesare Righi

Nella stretta via
che conduce al villaggio del mio cuore
si inerpicano, ordinatamente e tutti in fila
i miei pensieri
arrivano a volte trafelati, bisognosi di ristoro
la locanda sempre aperta
non è ampia, ma accogliente

puoi trovarci la vecchietta
che è passata per un rapido saluto,
la ragazza che ho lasciato e mai dimenticata
tanti amici di spensierata gioventù
molti i visi sorridenti
ma puoi trovar qui anche gli scontenti
chi offesi senza danno
e chi col danno fui felice di colpire
sono là, in un angolino
prima o poi li inviterò alla tavola imbandita

a volte piove con raffiche di vento
raramente la tempesta
le stagioni si susseguono dolcemente
i prati sempre verdi e i fiori profumati
da un caldo sole accarezzati
sì è proprio un bel villaggio

è il villaggio che creai con tanta cura
sono io architetto e muratore
sono medico e infermiere
cuoco, servo e cameriere
sono tutto quel che serve in un villaggio
e chi vuol venire a salutare
è sempre benvenuto
ricordando che è un villaggio di montagna
si arriva per uno stretto e ripido sentiero
ma la vista è proprio bella

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http://masadaweb.org



MASADA n° 1514 14-2-2014 L’INCOGNITA DEL GOVERNO RENZI

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Blog di Viviana Vivarelli

Renzi caccia Letta – Il nuovo Capo di Governo è eletto da 136 persone – Mille troll assoldati dal Pd per sparlare del M5S-Scandalo su Napolitano che concertava con Monti la caduta di Berlusconi 4 mesi prima – Friedman accusa Napolitano- Una democrazia basata sui decreti – Bilancio di due anni – Chi è Alessandro di Battista – La paranoia della Boldrini – La demonizzazione di Grillo- Chi è Tsipras- La repubblica dei capricciosi

Franco Arminio, scrittore e poeta

Ora in giro c’è un’aria
di sconfitta, un rosario di facce
innervosite da una smania senza fondo
…..
Vieni, ti prego, anche se non ci sei,
anche se non mi ascolti.
dammi le mete
che si danno ai morti.

Se noi aprissimo i tendini ad ognuno,
se andassimo a spiare
dietro lo sterno, avremmo un senso
di giornate guaste,
di anime parlanti senza tregua
le anime degli altri e di noi stessi,
noi che non sappiamo annodarci
a niente e ci spartiamo
questa evanescenza
perché il volere appartiene
ai più furbi,
gli innocenti indugiano, si astengono.
….
Il paese non è più la belva
di un tempo,
la bocca sdentata, l’umore spento,
sembra che più nulla ormai lo scuota.
Io qui sono un fantasma
dentro la testa e dentro la mia casa,
mi sento come una madre
che guarda in una culla vuota.

INDOVINA CHI HA DETTO QUANTO SEGUE:

“Enrico non si fida di me, ma sbaglia: io sono leale” (12 gennaio).
“Il Governo Letta deve lavorare per tutto il 2014″ (13 gennaio).
“La staffetta xx-yy non è assolutamente all’ordine del giorno. Io, sia chiaro, sto fuori da tutto” (5 febbraio).
“Ma perché dobbiamo andare a Palazzo Chigi senza elezioni? Ma chi ce lo fa fare? E ci sono anch’io tra questi, nessuno di noi ha chiesto di andare al Governo” (10 febbraio).
“Se vinco mai più grandi intese” (20 ottobre 2013).
“Da me non ci saranno mai intrighi di palazzo per prendere il posto di Letta” (Renzi 14 gennaio 2014).
“Io mai al Governo senza elezioni” (10 febbraio 2014).
Un nuovo ballista d’acciaio eletto da nessuno è arrivato.
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Siamo oltre le comiche, anche se c’è davvero poco da ridere. Un tale mix di incapacità, masochismo, colpevolezza, arroganza, psicodramma e delirio di onnipotenza era raro da mettere insieme, ma il Pd è riuscito anche in questo: fenomeni.”
Andrea Scanzi

Woodi Borracino
Si lamentano del M5S che prende indicazioni consultando “solo” 60.000 persone online e poi decidono di cambiare Presidente del Consiglio con 136 voti. Complimenti.
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Augusto
Berlusconi guiderà delegazione al Colle.
Pensavo di averle viste tutte ed invece…. anche perché non avrei mai creduto possibile che il Presidente della Repubblica Italiana potesse stringere la mano ad un delinquente abituale addirittura in un salone del Quirinale.
Mala tempora currunt……
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Dani 60
Ma in questo paese le regole le dobbiamo rispettare solo noi ?
Segretari di partito che sfiduciano presidenti del consiglio.
Presidenti della repubblica che sfiduciano chi vogliono (e mettono in sella chi vogliono Uomini d’affari che suggeriscono presidenti del consiglio
Giornalisti ed intellettuali che avallano ogni cosa.
Please, chiudete il Parlamento e continuate a fare i cavoli vostri.
Prima o poi però renderete conto
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Quella luce in fondo al tunnel? Era il falò dei nostri diritti!
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Perché il segretario di Napolitano prima di morire ha scritto: “Sono l’umile scriba di accordo indicibili”?

Aldo Giannuli: “Dicono che ci sia un’asse tra il M5S e Berlusconi perché entrambi attaccano Napolitano. Un’ asse non si forma votando contro entrambi qualcosa, lo fecero anche MSI e PCI, un’asse si forma quando si vota insieme qualcosa, quando c’è un patto, esattamente come tra Renzie e Berlusconi!
Questo è un paese dove la politica è impazzita.”
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ISTAT: “Uno su 4 non ce la fa”.
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Chi per il potere accetta un regime di servi, diventerà a sua volta servo di qualcun altro.
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Ue
Riguardo alle assicurazioni che questi compari di merende ci hanno dato sul rispetto dei diritti sociali e del lavoro, non avrei alcuna esitazione ad accettarle, se il modo in cui l’Unione europea interpreta i diritti dei cittadini nella pratica non si discostasse in maniera considerevole dalla concezione che ne ha l’uomo di buon senso; e se, usando come armi l’austerity e il debito, l’Unione europea non stesse costruendo, con la loro connivenza, un meccanismo autocratico e repressivo da rivolgere contro chiunque rifiuti le sue politiche a favore del grande capitale.
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Riusciremo mai a sanare questo Paese?
Mandela diceva: “Impossible until it is done“.
Una cosa sembra impossibile finché non viene fatta.
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VoltaireI malvagi non possono avere che dei complici; i dissoluti, dei compagni di bagordi; le persone interessate, dei soci; i politici si circondano di partigiani faziosi; la massa degli sfaccendati ha delle conoscenze; i principi hanno attorno a loro dei cortigiani: solo gli uomini virtuosi hanno amici</em”
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Riccardo
In tutti i paesi anglosassoni la modifica delle leggi elettorali è sottoposta a referendum (l’ultimo l’anno scorso, in Gran Bretagna, ha respinto il passaggio al voto trasferibile proposto dal Partito Liberaldemocratico) qui non se ne parla lontanamente. Inoltre tutti i partiti di regime dicono “Facciamo la legge elettorale e andiamo a votare subito!” …quando esiste una chiara (e giusta aggiungo) direttiva europea che impone il trascorrere di un anno dalla modifica significativa di una legge elettorale e le elezioni (questo per dar modo e tempo al sistema politico di adeguarsi alla nuova realtà). Siamo veramente al delirio istituzionale!

Paolo
ASSENTEISMI
Laura Boldrini si è seduta sullo scranno più alto di Montecitorio una volta su quattro. La Presidente della Camera risulta infatti più assenteista del suo omologo a Palazzo Madama, Pietro Grasso, dirigendo i lavori d’Aula solo per il 24% della loro durata.
In pratica alla data del 5 febbraio, la Boldrini ha presieduto la Camera solo per 218 ore su un totale di 920, mentre il presidente del Senato è stato presente al 40%, cioè 212 ore su un totale di 530″.
…e meno male verrebbe da dire…! :)))
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Youtube: 300 TROLL Pagati per Rompere i Maroni – Ecco La Vera Democrazia
Sparta = Partito digitale per il Pd. Loro dicono di essere un migliaio in tutta Italia.
TROLL ADDETTI ALL’INSULTO E ALLA DISINFORMAZIONE CONTRO IL M5S
Insomma non fanno una minchia ma sono pagati. Ma questi il cervello l’hanno esportato con la democrazia?
Mille persone pagate con i soldi del finanziamento pubblico ai partiti per alterare a favore del PD le informazioni che girano sui social network. In pratica svendono la democrazia ed il futuro dei loro figli per un misero stipendio. Poveri lacchè da 4 soldi ! Non esiste più la dignità in questo paese, se c’è mai stata.
Chi è che diceva che il M5S doveva allearsi al Pd????
Si tratta di un programma di militanza digitale iniziato con l’attività formazione di comunicazione politica fatta a Frattocchie. I militanti sono stati individuati, attraverso un software/dashboard di social media analysis, per la capacità e l’attività politica realizzata in e in particolare su Twitter e Facebook, durante le primarie .
Il responsabile è Tommaso Giuntella, 29 anni, già galoppino di Bersani e ora capo del fascismo digitale. In cosa consiste il lavoro degli spartani? DISINFORMAZIONE ED INSULTI CONTRO IL M5S, FASCISMO PURO! ZERO CONTENUTI TANTI INSULTI E NOTIZIE FALSE.
Sono gruppi di ragazzini, nullafacenti e arrampicatori sociali nascosti dietro ad un pc per ORE E ORE TUTTI I GIORNI con l’unico scopo insultare e disinformare sul M5S, ma sopratutto per nascondere i fallimenti del PD e l’inciucio 20ENNALE tra PD E BERLUSCONI.
Oltre a dispensare insulti a raffica e gestire pagine dedicate all’insulto contro M5S, hanno particolari interessi a ridicolizzare temi come il “BILDERBERG”, il “SIGNORAGGIO BANCARIO” e le “COSPIRAZIONI” (chissà perché eh?).
Un vero e proprio servizio di propaganda di REGIME degno del fascismo

Luigi Di Maio
Hanno deriso le votazioni on line degli iscritti 5 stelle su come vorrebbero la legge elettorale ma ormai è chiaro che la nostra Legge Elettorale sarà pronta prima della loro. L’applicazione web del M5S con il contributo di decine di migliaia di cittadini, viaggia più spedita dei litigiosi segretari di partito.
Il “pregiudicatellum” è slittato ancora. Adesso si sono accorti che la Legge ha evidenti storture incostituzionali, come l’effetto “flipper” (con la ripartizione nazionale dei seggi, si verrà eletti al di là della percentuale riportata in un collegio). Io l’avevo detto a “Porta a Porta” un mese fa. E in quella sede la Deputata Bonafè (renziana) mi rispose: “Mi dispiace, siete in ritardo, il 28 gennaio dobbiamo andare in aula”. Probabilmente sarete VOI in ritardo quando finiremo la nostra.
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Per il fanatico c’è solo un’opinione: quella del suo padrone.



FRIEDMAN ACCUSA NAPOLITANO DI AVER DECISO LA SOSTITUZIONE DI BERLUSCONI CON MONTI 4 MESI PRIMA

Dunque, dal libro di Alan Friedman (già giornalista economico del Financial Times) sembra che Napolitano avesse concertato la caduta di Berlusconi e avesse scelto Monti ben 4 mesi prima della crisi del Cavaliere, il che riduce la democrazia a manovre di palazzo, distruggendo ancora di più l’immagine del Presidente della Repubblica. Il nostro Presidenze della Repubblica ha esercitato talmente le sue prerogative “per il bene del Paese” che ha deciso ogni massa arbitrariamente al posto degli elettori e al posto del Parlamento. Egli ci ha scippato le elezioni ‘nominando’ di testa sua e su ordine dell’alta finanza un Monti, che non rappresentava certo la maggioranza degli elettori italiani ma era membro del comitato diretto del Bilderberg e prima membro della commissione Santer sciolta per corruzione, poi presidente europeo della Commissione Trilaterale, il gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato da Rockfeller che sta rovinando l’Europa e primariamente l’Italia.
Poi il nostro caro Presidenze della Repubblica, sempre guidato dal grande amore per l’Italia, ha di nuovo scippato le elezioni e calpestato la democrazia. ‘nominando’ sempre agli ordini dell’alta finanza il caro Enrico Letta, che non era certo uscito dalle primarie, ma era bene accetto al grande capitalismo per essere membro anche lui della Trilaterale e addirittura vicepresidente della Aspen, nonché membro del Bilderberg.
Quando un Presidenze della Repubblica “esercita le sue prerogative” (come insiste a dire qualcuno), nominando il futuro capo del Governo, dovrebbe farlo, secondo la Costituzione, scegliendo un uomo che rappresenti la maggioranze politica del Paese secondo le scelte degli elettori e questo si chiama ‘democrazia’. Ma, visto che le scelte di Napolitano sono state le nomine di due personaggi che nessun Italiano ha mai eletto e che non rappresentano affatto la maggioranza politica del Paese ma gli interessi del Bilderberg, della Goldman Sachs e della Aspen, cioè di gruppi di affaristi dell’alta finanza, chiediamo a chi difende tanto il Presidenze della Repubblica ma voi credete che la maggioranza degli Italiani abbia votato per l’alta finanza?????
E ci dica qualcuno dove stava la democrazia quando il caro Presidenze della Repubblica ha nominato una fantomatica orda di ‘saggi’ (di cui 14 già sotto inchiesta per corruzione), pescandoli con la sua scelta monocratica solo dal Pd e dal Pdl, e ignorando i rappresentanti di 9 milioni di elettori, con lo scopo di cambiare mezza Costituzione, in due giorni di soggiorno in un hotel termale e ubbidendo al diktat della più grande banca d’affari americana, la J. Morgan, che ha ordinato di smantellare la Costituzione italiana “perché troppo democratica”. In quel caso il caro Napolitano stava ancora usando bene le sue ‘prerogative’??
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Cristina Correani
Per far dimettere Berlusconi due anni fa, dopo avergli garantito il salvataggio della “robba” ci sono voluti lo spread e la crisi (ma Friedman dice che anch’esse furono concertata dalla Merkel per mandare a picco il Governo italiano!), non gli avvisi di garanzia, i processi, le accuse, le prescrizioni, il bunga bunga, la conferma per sentenza delle sue vicinanze mafiose. E tutto quello che è accaduto dopo, dal 2011 ad oggi, prima col Governo tecnico e dopo con quello delle larghe intese voluti e imposti entrambi da un uomo solo e non dal popolo come si fa nelle democrazie è qualcosa di perfino più grave di un complotto.
Quando si impedisce ai cittadini di poter scegliere i propri rappresentanti in Parlamento attraverso libere elezioni, quando per svariate legislature si fanno votare quei cittadini con una legge incostituzionale, quando un uomo solo decide lui da chi deve essere formato il Parlamento, quando quell’uomo minaccia e terrorizza un paese che “o così o la fine del mondo” non è moral suasion, non è pensare al bene del paese, non è garantire la stabilità del paese come dicono e scrivono quelli bravi o quelli molto creduloni: è solo il proseguimento del colpetto di stato avvenuto vent’anni fa con la discesa in campo dell’impostore abusivo. E che farà ora Napolitano, andrà a disturbare anche l’ambasciata americana come già fatto con quella francese per lamentarsi del libro di Alan Friedman, cittadino scrittore e giornalista statunitense?

LE IDEE NON ESISTONO

La degnissima Roberta De Monticelli critica Cacciari per aver detto: “Le idee non esistono” Eh, no, caro Cacciari, le idee esistono eccome! E per idee si intendono quelle che si uniscono a ideali e valori.” E non c’è nemmeno bisogno che siano troppo astratte! Ognuno capisce cosa vuol dire un po’ più di giustizia. Un po’ più di legalità. Un po’ meno di corruzione. Un po’ più di rappresentanza dell’interesse pubblico! Un po’ meno Mastrapasque o Ilva o Terra dei Fuochi, un po’ meno mafia o familismi o clientele. O trucchi tipo finanziare una legge come l’IMU con una che favorisce le banche tagliando l’opposizione con un bavaglio”. Ormai i segretari di partito idee non ne hanno, “si muovono solo per mantenere o conquistare potere. E intanto il Governo non governa. Ma il patto iniziale non era di fare alla svelta una legge elettorale e poi tornare alle urne?” No, non si fa niente, non si farà niente, tutto deve restare congelato e intanto il Paese muore e il Pil cala. Ma per Cacciari è normale anche che la commissione del Senato abbia bocciato il processo ai parlamentari venduti!? E invece ha fatto male Grasso a costituire il Senato parte civile!? Cacciari accetta che in Parlamento si facciano cose che fanno schifo? E attacca chi solleva questioni morali? Gli Italiani devono abituarsi a pensare che così deve essere?! Ma che razza di filosofia è? “Quella che prima toglie ideali alla sx, poi toglie speranza alla ragione, e infine toglie ragione alla politica!” Ma è questo che dobbiamo credere? Che un mondo peggiore sia il migliore dei mondi possibili??
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Roluand
Italia fanalino di coda tra i paesi industrializzati: come mostrato in occasione del Workshop The European House – Ambrosetti a Villa d’Este, nel corso del primo panel dal tema “Il quadro economico”, presieduto da Jean Claude Trichet, il Belpaese continua ad arrancare nei suoi tentativi di uscita dalla crisi economica.
Non sarà un buon anno il 2013, che vede il Pil italiano in netta frenata (- 1,8%) e che comincerà ad intravedere i primi segnali di ripresa solo nel 2014 (con uno scarno 0,4%).
Come mostra chiaramente l’analisi comparativa sulle previsioni macroeconomiche dei principali istituiti bancari e finanziari, distribuita ai partecipanti dei lavori di Cernobbio e che abbiamo potuto soltanto visionare, l’Italia si colloca come fanalino di coda tra i paesi industrializzati.
Meglio di noi va persino la Spagna, che vede il Pil frenare solo dell’1,6%, mentre la Francia perde solo lo 0,2%, che si trasformerà in un +0,4% nel 2014 (proprio come il Belpaese).
Peró i piddini esultano a conferma della loro ormai fatale assenza di materia cerebrale.

AUTOINCORONAZIONE

Travaglio: Dunque Renzi ha raso al suolo il partito, sostituendolo con una squadra di fedelissimi, non tutti di eccelsa qualità. Per ora ha tentato di cambiare qualcosa, anche a costo di resuscitare B, con la riforma elettorale e quella costituzionale del Senato e delle Regioni. Ma si è subito impantanato nei giochetti di Palazzo…. In quanto alle elezioni, a cui sembrava volesse andare subito, Napolitano le Camere non le scioglie manco morto, men che mai con una maggioranza parlamentare e senza una legge elettorale diversa dal Consultellum. Renzi aveva detto brutalmente: “Se lascio Letta al governo mi gioco l’osso del collo, se vado al governo mi gioco il buco del culo”. Ma si vede che ha preferito la seconda opzione, diventando così il 7° in 20 anni diventato capo del governo senza elezioni, dopo Ciampi, Dini, D’Alema, Amato, Monti e Letta. E, visto che fino all’altro ieri, non aveva nemmeno una maggioranza, una mossa meno democratica è difficile immaginare… Comunque, Letta o Renzi, la maggioranza rimane più o meno la stessa: gli Alfano, Schifani, Cicchitto, Giovanardi, Formigoni, le anime morte di casini, la sx del Pd (padrona dei gruppi parlamentari), magari qualche Scilipoti ex Sel ed ex M5s, con al Colle un monarca rancoroso che lo detesta cordialmente. Sai che allegria!..

Come ha detto Lucia Annunziata, “un evento drammatico ma anche ridicolo”
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Enrico Costantini
…..le mosse di Napolitano hanno alterato tutte le catene di eventi e concause che ci ha portati fin qui. Senza poi voler dimenticare che il governo Monti, così osannato per la sobrietà, è stato in realtà profondamente deficitario sotto tutti gli aspetti, dal taglio delle pensioni, agli esodati, ai regali alle banche e agli speculatori e all’aumento di accise e di tassazioni esose, tutte azioni che, ormai è assodato, erano esattamente il contrario di quello che si sarebbe dovuto fare. C’è chi parla di golpe e chi lo nega. Ma anche se non è stato un golpe, è stata comunque una bella rapina alle tasche e alla fiducia degli Italiani.
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Spinoza:
Renzi: “La direzione Pd non è un processo al governo Letta”.
E’ direttamente la sentenza.
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In Usa si stanno domandando: “Ma questo Renzi, che bestia è ?”
Il Financial Time titola: “Demolition man” e profetizza: “La pubblica esecuzione politica di Letta potrebbe un giorno ritorcersi contro Renzi”.
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Primo obiettivo: “Asfaltare il Movimento 5 stelle”.
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Antonella Caporale
… i fedelissimi di Letta (in tutto 4) hanno lasciato la direzione senza partecipare alla sepoltura, cioè alla conta. Ci ha pensato Civati a spegnere la luce: “Povero Letta! – ha detto – Gli hanno fatto fare la fine della giraffa di Copenhagen”. Si chiamava Marina, uccisa con un colpo di pistola alla tempia, è stata vivisezionata davanti a una folla di ragazzini. Che forse erano più dei 101 dirigenti del Pd che accoltellarono Prodi nella corsa al Quirinale, ma meno dei 136 che ieri sera hanno salutato Enrico, nipote di Gianni.
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Napolitano aveva fatto due scommesse: il governo Monti e il governo Letta. Le ha perse tutte e due.

CHE COSA HA FATTO IL GOVERNO LETTA

E’ andato proprio maluccio questo Letta. Cosa lascia di ricordo? Non cose belle, purtroppo. 10 mesi buttati mentre il Paese è allo stremo.
Non un euro speso per la ripresa e lo sviluppo.
Non un euro tagliato alla casta.
Non una legge di aiuto alle piccole e medie imprese che falliscono al rimo di due al giorno.
Non una sola azione per aiutare i senza lavoro.
Impallinata anche la proposta del M5S di far pari tra crediti dello Stato e tasse e financo l’ultima disperata richiesta di sospendere per un anno la mannaia di Equitalia a quelle imprese che ancora hanno crediti verso lo Stato.
Le dimissioni della Josefa Idem per IMU irregolare.
Le dimissioni della De Girolamo per lo scandalo della ASL di Benevento.
Alfano che fa deportare una cittadina kazaka e la sua bambina.
La Cancellieri che fa liberare dal carcere un’amica di famiglia e ottiene per il figlio un superpremio Telecom per il braccialetto digitale più caro della storia, dopo aver liberato per decreto delinquenti e mafiosi.
La sentenza di Berlusconi mai attuata.
L’alleanza con Berlusconi consolidata.
La fiducia chiesta sulla Cancellieri rimandata.
La legge elettorale fatta con Berlusconi che peggiora addirittura il porcellum.
Abolita l’elezione dei presidente di Regione.
Lo scandalo delle tessere Pd false.
Un regalo di 7,5 miliardi alle banche.
Decreti pasticciati, annunciati poi sospesi per la mancanza di 394 norme attuative.
Malgrado ciò, nei sondaggi sembra che il 39% degli Italiani avrebbe preferito un secondo Governo Letta (?) e che solo il 14% gradisca Renzi.
Addio Enrico. Sei stato breve ma inutile. E soprattutto noioso.
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MASSONERIA AL VOTO

Elezioni per i vertici della Massoneria, Goi, Grande Oriente d’Italia.
I membri sono (sembra) 22.181, 16.252 Maestri, un migliaio di logge.
Favorito per la carica di Gran Maestro Stefano Bisi, dirigente del Corriere di Siena. Ricordiamo che la massoneria a Siena ha dato soldi a pioggia al Monte dei Paschi.
Qualche timore di infiltrazione mafiosa. Nel 2012 Amerigo Minnicelli segnalò che tra molti arrestati c’erano membri del Goi, ma fu espulso. Ma il problema esiste, tanto che dovettero sospendere la Loggia Verducci nella Locride per infiltrazioni mafiose. Le tre regioni ad alta incidenza massonica sono: Piemonte, Toscana e Calabria (quest’ultima con 2.000 iscritti e 1500 Maestri votanti).

SATIRA
Francesca Fornario
Scoperto nel 2114 un oggetto strano, sembra che sia una cabina elettorale.
.. dopo lungo pensare su cosa fosse… il Ministro dello Stage e delle Politiche Sociali ebbe una folgorazione: “Le elezioni” certo, me ne parlava mio nonno… ora ricordo. Hanno smesso di usarle quando di sono rotte.. sì, davano sempre lo stesso risultato, come quando si rompe il termometro. Vinceva ora questo ora quello ma, quando si andava a fare il governo, saltavano sempre fuori le larghe intese.. Ma, ora che abbiamo trovato una cabina elettorale, potremo tornate a votare? “Votare??? Ma come? senza approvare la legge elettorale?? senza abolire il Senato??? e senza prima abolire le Province?? e abolire le Province senza ridurre il cuneo fiscale??” Si allontanò e lo si sentiva continuare in lontananza “… senza riconoscere pari diritti alla coppie omosessuali, senza completare la Salerno-Reggio Calabria???”
Le elezioni si svolsero solo diversi anni più tardi, nel 2138, quando Berlusconi ebbe finalmente saldato il suo debito con la giustizia e si poteva ricandidare.
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I RISULTATI DELLE ELEZIONI- QUESTO STRANO OPTIONAL
Luisella Costamagna

Suntino. Tra il 2006 il 2008 – secondo i magistrati napoletani – il Sen. De Gregorio, eletto con l’Idv, sottoscrive un “patto scellerato” (parole sue) con Berlusconi per far cadere il governo Prodi, che al Senato si regge su una maggioranza risicata. Il passaggio a Forza Italia e il “sabotaggio” del governo gli vale, dice, 3 milioni di euro: uno ufficiale al suo partito Italiani nel Mondo e due in nero tramite Lavitola.
Nel gennaio 2008, con le dimissioni del ministro Mastella indagato e il ritiro dal governo dell’Udeur, Prodi cade.
Alle elezioni 2008 stravince il cdx. Si insedia il quarto governo B. Nella direzione Pdl dell’aprile 2010(“Che fai? Mi cacci?”) si consuma la rottura con Fini, che nel luglio (espulso dal partito) dà vita a un gruppo autonomo: Futuro e Libertà.
Il 7 novembre, Fini chiede a B di dimettersi e aprire la crisi. Una settimana dopo i finiani lasciano il governo.
Mentre si preparano le mozioni di sfiducia, entra in campo Napolitano: “La Finanziaria è inderogabile”, dice, e fissa con i presidenti di Camera e Senato il voto sulla sfiducia solo dopo l’approvazione della manovra. Uno slittamento provvidenziale per B (“Un mese è pure troppo per la compravendita dei parlamentari” disse Di Pietro), che ha il tempo per “mettere in campo le sue risorse economiche, seduttive e politiche” (parole del politologo Piero Ignazi) con i “responsabili” Scilipoti & C. e salvarsi nel voto del 14 dicembre.
Cosa sarebbe successo se Napolitano non fosse intervenuto?
Probabilmente B sarebbe caduto. Invece va avanti, con una maggioranza rabberciata e la crisi sempre più nera.
Napolitano già a giugno-luglio 2011 (prima della lettera della Bce) sonda Monti per Palazzo Chigi. Il 9 novembre lo nomina senatore a vita, 3 giorni dopo Berlusconi si dimette e l’indomani Monti ha l’incarico per il nuovo governo.
Cosa sarebbe successo se Napolitano non fosse intervenuto?
Probabilmente si sarebbe votato e il csx avrebbe vinto. Monti dura poco più di un anno, poi il Pdl gli toglie la fiducia e a febbraio 2013 si vota.
Ecco di nuovo Napolitano: rieletto capo dello Stato dà il pre-incarico (nota bene) a Bersani e poi l’incarico a Letta. E dopo Letta ora tocca a Renzi.
Perché Letta non va più bene?
Il capo dello Stato vuole rafforzare il governo o anche se stesso?
Care italiane e cari italiani, la storia che ci raccontano questi elementi – tra presunte compravendite e giochi di palazzo – è molto diversa da quella che avete indicato con il vostro voto nel 2006 (Prodi), nel 2008 (Berlusconi) e nel 2013 (no larghe intese). Si sono fatti e disfatti governi non scelti, in nome di una presunta stabilità e per impedire al Paese di “precipitare verso nuove elezioni anticipate”. Perché questo terrore per le elezioni, se poi manco vengono rispettate? Chi ci fa davvero “precipitare”: voi o loro? In bocca al lupo.
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Finora il governo italiano non lo hanno deciso gli elettori ma lo ha deciso Napolitano, con l’appoggio del Pd, secondo gli ordini dell’alta finanza e le direttive della maggiore banca d’affari americana, la Goldman Sachs, che intende saccheggiare l’Europa e eliminare gradatamente i principi democratici contenuti nelle Costituzioni.
Gli esecutori di questo piano sono stati:
Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia dal 2006 al 2011 e della Banca centrale europea dal 2011, vicepresidente di Goldman Sachs per l’Europa dal 2002 al 2005
Gianni Letta, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nei governi guidati da Silvio Berluscon
Enrico Letta, membro del Bilderberg e vicepresidente della Aspen
Mario Monti, Commissario europeo dal 1994 al 2004 e Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 2011 al 2013, membro del Bilderberg e consulente di Goldman Sachs
Lucas Papademos, primo ministro della Grecia dal 2011 al 2012
Ci chiediamo in questo schema imposto dall’alto quale sia il compito di Renzi.
Ma è evidente, almeno a leggere suoi famosi 100 punti, che è un personaggio di estrema dx, che vuole imporre un programma iperliberista: progressiva cancellazione della sovranità popolare, governo presidenziale, eliminazione dei diritti del lavoro, svendita dei beni sociali (acqua ecc.), privatizzazione dei servizi e azzeramento dello stato sociale. Che cosa ha a che fare la storia del Pd con costui?

UNA DEMOCRAZIA BASATA SUI DECRETI
vv
Non solo la ridda di decreti (pronti in attesa altri 6!), contro la Costituzione che chiede che siano usati molto raramente e solo in caso di comprovata urgenza e necessità, ma la ridda di voti richiesti ‘alla fiducia’
In 8 mesi Monti chiese la fiducia 34 volte!
Durante il suo 2° Governo, Prodi II in 20 mesi chiese la fiducia 28 volte, superando addirittura la media del successivo Governo Berlusconi.
Berlusconi, nel suo 4° Governo, chiese la fiducia 53 volte, 26 voti al mese.
Ma Monti li ha battuti tutti: è riuscito a chiedere 34 fiducie in 8 mesi, 3 al mese; è stato un continuo susseguirsi di decreti legge del Governo, approvati con il voto di fiducia, cioè senza l’esame e la discussione del Parlamento.
In 235 giorni, Letta ha chiesto la fiducia 12 volte …
In nessuna di queste volte c’era necessità e urgenza di tutelare il bene nazionale!
Il numero di decreti che Letta ha lasciato da votare è 478!!!! una cifra iperbolica, che distrugge totalmente l’ordine della Costituzione di usare la decretazione solo in casi rarissimi di grande necessità.
Mi chiedo: ma se il Governo del Paese è ormai fatto o disfatto per decreto, il Parlamento cosa ci sta a fare?
Abbiamo forse fatto una modifica costituzionale per cui la funzione legislativa è ora esercitata dal solo Governo?
Berlusconi arrivò a sospendere per alcuni giorno il Parlamento, reputando che farlo lavorare fosse una perdita di tempo.
Renzi addirittura postula l’abolizione del Senato.
Sembra che stiano tendendo entrambi a mettere fuori gioco un consesso di parlamentari che erano stati creati per rappresentare la volontà degli elettori
Ergo: stanno cercando di far fuori gli elettori!

LA PARANOIA DELLA BOLDRINI

12 uomini di scorta al giorno per 24 ore alla Boldrini, più la scorta al suo compagno, il giornalista Vittorio Longhi e alla figlia Anastasia, avuta dall’unione della Boldrini con un altro giornalista, Luca Nicosia.
Per i suoi spostamenti vengono utilizzate sempre due auto blindate (Bmw serie 5), e una terza va in avanscoperta per effettuare i sopralluoghi di sicurezza nei luoghi dove è attesa. L’abitazione privata è protetta da telecamere di sicurezza e da impianti di allarme in parte installati in parte rafforzati da quando ha assunto la carica
istituzionale.
E costei già ci costava per la siepe ordinata per la villa di suo fratello, per non essere
vista quando va a trovarlo, e la pagano naturalmente gli Italiani 4.360
euro. E peccato che dopo tre mesi lo Stato non abbia nemmeno provveduto a
pagare i lavori! Li avrà messi in conto assieme agli altri 90 miliardi
di debito che lo Stato ha nei confronti delle aziende italiane. E per fortuna che la Boldrini va a trovare solo suo fratello! E se no che faceva? Oscurava mezzo Paese?

CHI E’ ALESSANDRO DI BATTISTA (M5S)

Dopo la laurea, ha preso un Master in tutela internazionale dei diritti umani alla Sapienza. Ha lavorato un anno come cooperante in Guatemala occupandosi di educazione e progetti produttivi nelle comunità indigene.
Nel 2008 si è occupato di microcredito e istruzione in Congo. Lo stesso anno si è occupato di diritto all’alimentazione per conto dell’UNESCO.
Nel 2010 è partito per il Sud America lavorando alla scrittura di un libro, “Sulle nuove politiche continentali”, che lo ha portato a viaggiare in Patagonia, Cile, Bolivia, Amazzonia, Ecuador, Colombia, Perù e Nicaragua.
A partire dal 2011 ha collaborato con il blog di Beppe Grillo pubblicando reportage sulle azioni di ENEL in Guatemala.
Nel 2012 gli è stato commissionato un libro sui sicari sudamericani da parte della Casaleggio Associati. È quindi partito per Ecuador, Panama, Guatemala e Colombia, e a fine anno ha pubblicato l’eBook, “Sicari a cinque euro”, edito da Adagio (Casaleggio Associati), nel quale analizza l’origine del fenomeno del sicariato e alcune possibili soluzioni.
Tornato in Italia ha collaborato con l’associazione AMKA Onlus.
Eletto al 4º posto per la circoscrizione Lazio 1 della Camera dei Deputati. Alle elezioni politiche italiane del 2013 è stato poi eletto deputato nella medesima circoscrizione e dal 7 maggio 2013 è vicepresidente della commissione Affari esteri e comunitari.
Non vi sembra un personaggio di tutto rispetto?

Intenti personali di Di Battista:
“Se sarò eletto cercherò di attuare i punti del programma del M5S rendendomi disponibile ad ascoltare le istanze del MoVimento e farmene portavoce. Data la mia esperienza mi occuperei di informazione mettendo in campo ogni azione per liberare i media dal controllo dei partiti. Si può fare, occorre abolire i finanziamenti ai giornali, assegnare le frequenze televisive attraverso aste pubbliche e favorire la rete. Inoltre mi impegnerei nella costruzione di una reale democrazia in cui il cittadino comandi e le istituzioni obbediscano, esattamente il contrario di ciò che avviene oggi in Italia dove viviamo in un sistema di oligarchie organizzate che guardano soltanto ai loro interessi. Per farlo serve una nuove legge elettorale, il referendum propositivo senza quorum e l’obbligatorietà della discussione in aula delle leggi di iniziativa popolare.
In ambito economico la mia attività parlamentare sarà incentrata nel favorire la crescita del mercato interno. Sosterrò la piccola e media impresa, l’enogastronomia e il turismo responsabile. L’Italia deve tornare ad essere il Paese più visitato al mondo come accadeva negli anni ’60. Approfondirei le proposte che arrivano dal Movimento per la Decrescita Felice, la nostra società è ancora basata sul consumismo a debito e questo non è più sostenibile. Sosterrei progetti di autoconsumo (sia in ambito energetico che alimentare), produrre ciò che si mangia e mangiare ciò che si produce è un diritto umano inalienabile. In accordo con il M5S proporrei di analizzare in modo laico progetti alternativi di lotta alla criminalità come la legalizzazione delle droghe leggere.
Vorrei dedicarmi alla tutela dei diritti umani siano essi sociali, civili e politici. Per concludere, avendo vissuto negli ultimi anni a stretto contatto con i poveri, vorrei dedicarmi soprattutto a loro cercando di combattere ogni forma di povertà (nazionale e internazionale) sia essa economica, culturale e relazionale”.

7 milioni di Italiani sotto i 35 anni vivono ancora coi genitori
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Governo Letta, fatta la legge manca il decreto. Le 384 norme mai attuate

Su 429 provvedimenti approvati, solo 45 hanno poi avuto attuazione. Affari Esteri, Beni Culturali e Giustizia non ne hanno licenziato nessuno.
Enrico Letta l’ha giurato: “Io non voglio galleggiare”. E il Governo non galleggia, no, non va né sopra né sotto perché resta immobile. I decreti ci sono, tanti, ampi e pure con l’etichetta per entusiasmare: “Fare Italia”, “Destinazione Italia”. Le intenzioni ci sono e, magia, in pratica non esistono. Perché i ministeri non producono le norme attuative necessarie per applicare le leggi: su 429 provvedimenti previsti soltanto 45 sono in vigore e 58 sono già scaduti, cioè sono carta straccia. La tradizionale scusa, ormai un ritornello, è sempre valida: la burocrazia. Il buco nero con protagonisti più o meno anonimi, fra capi di dipartimento, dirigenti e funzionari, che inghiotte le riforme, i ritocchi e annulla l’efficacia di Palazzo Chigi. Da Mario Monti a Enrico Letta, come ha osservato il Sole 24 Ore di ieri, riportando lo studio sul programma di Governo, la situazione è peggiorata. Questa è la conseguenza di una ribellione silenziosa dei vecchi apparati e di un controllo insufficiente dei ministri.
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BILANCIO DI DUE ANNI
VV
Dal 16 novembre 2011(caduta di Berlusconi a oggi sono passati 2 anni .
Abbiamo avuto 3 governi non eletti dagli Italiani, uno peggiore dell’altro: Monti, Bersani e Letta.
E’ stato un tempo non solo perso ma distruttivo, che ha visto manovre inquietanti, come i 45 miliardi in armi, i 360.000 esodati della Fornero, le pensioni dilazionate di 2 anni, 50.000 imprese fallite, lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena e di Finmeccanica, centinaia di amministratori locali inquisiti per frode e corruzione, 6 milioni di disoccupati in assenza di qualunque piano contro la disoccupazione, record di disoccupazione giovanile, record di pressione fiscale arrivata al 44,1% (3,6% in più della media europea) in assenza di qualunque piano di riforma fiscale,180 miliardi di evasione fiscale (metà dell’evasione di tutta Europa), 70 miliardi persi per corruzione politica in assenza di qualsiasi piano di lotta e di epurazione della politica dai corrotti,180 miliardi di fondi neri nella sola Svizzera in assenza di qualsiasi patto fiscale internazionale, 7 miliardi e mezzo regalati alle banche in assenza di maggiore apertura di credito visto che sono le peggiori in Europa, il no alla patrimoniale, il no alla Tobin Tax, il no alla tassazione o al divieto dei titoli tossici, il no alla separazione tra banche d’affari e banche d’investimento, il no a restituire i 91 miliardi che lo Stato deve per lavori fatti e mai pagati alle imprese in assenza di qualunque aiuto alla piccole e medie imprese.

E’ un mistero come mai ci sia una fetta di Italiani che vota ancora Pd o Pdl.
Per quel che riguarda il bene comune e lo sviluppo del Paese siamo allo zero totale.
Ma per la difesa di interessi forti, della casta, della mafia e del sistema bancario e finanziario, costoro sono stati esecutori ottimali che hanno ubbidito agli ordini delle banche incrementando il grande capitale.
Ora bisogna capire se gli Italiani, quando andranno a votare, lo faranno per una memoria di sx che esiste solo nella loro testa che questa classe politica di rinnegati e traditori ha totalmente distrutto, o se voteranno per la realtà dei fatti in cui ogni idea di bene comune e di rispetto delle regole democratiche è stata calpestata e vilipesa.
Purtroppo siamo uno dei Paesi più vecchi del mondo: 148,6 anziani ogni 100 giovani, abbiamo quasi 4 milioni di ultraottantenni. Il 38% degli Italiani riesce solo a leggere con difficoltà una scritta semplice e a decifrare qualche cifra. Sono semianalfabeti.
Il 33% supera questa condizione, ma qui si ferma: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è fuori della loro portata. Si pensi a un testo economico e giuridico! Solo il 20 % degli adulti hanno gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea.
L’Italia è l’ultima in Europa per lettura di libri e giornali. Pensate che questa gente che guarda solo la tv sia in grado di capire cosa sta succedendo e per cosa vota?

BALLE
Pensiamo solo alla balla del bipolarismo come ‘indispensabile’ a dare governi stabili
e alla balla del maggioritario come unico sistema utile a questo, o alla scelta dei ‘nominati’ rilasciata nelle mani dei segretari di partito scippando la sovranità agli elettori.
Balle a cui ancora molti credono stupidamente!
Dopo 20 anni di questa solfa, ripeterla anche adesso come fa al momento il solo Pd (visto che B ha dei ripensamenti sulle preferenze) è non solo intollerabile ma criminale e mostra un desiderio di potere senza senso e senza confini e un attaccamento alle poltrone che cela un terrore folle di sparire dalla scena politica!
Dopo l’inizio del bipolarismo avevamo 40 partiti, ora sono 120.
Ogni riforma è sta una de-forma.
In 20 anni abbiamo avuto 12 governi, di cui nessuno ha retto per l’intera legislatura.
E ora ricominciano con questa storia del maggioritario e delle preferenze sostituite dalle nomine. E ci si mette anche Renzi a dire queste balle!
Ma quante ce ne hanno raccontate???
Ormai quelli del Pd non sono più credibili né sul piano dell’efficienza né su quello dei valori. Perfetta dimostrazione che non sono altro che dei venduti e dei rinnegati che grazie all’uso perverso dei media non fanno che ingannare l’opinione pubblica e portare a maggior rovina il nostro Paese, svendendolo a una cricca di banchieri, delinquenti, pidduisti e mafiosi .

Bruno Pirozzi
I PINOCCHI GOVERNATIVI
Letta e Saccomanni hanno dichiarato che se lo spread è sceso al di sotto dei 200 punti è perché i mercati hanno apprezzato l’operato del Governo.
Operato di Governo??? (Letta ha fatto qualcosa al Governo?)
Durante il Governo Letta su 213 decreti attuativi solo 15 hanno visto la luce (non uno era a favore dello sviluppo!)
La grande euforia sui mercati e il raffreddamento degli spread è dovuta alla immissione di liquidità da parte del Giappone e degli USA di quasi 1500 miliardi di dollari che non sappiamo ancora cosa provocherà. Ma i pinocchi della Nazione per imbambolare il popolo hanno parlato di un recupero di un fatidico tesoretto derivante dal calo dello spread. Che bugiardi!
La legge di stabilità prevede già il calo dello spread per far quadrare i conti e in confronto a qualche miliarduccio derivante dal calo dei tassi l’Italia nel 2016 dovrà mettere sul tavolo i prima 50 miliardi di euro per il Fiscal Compact per i prossimi 20 anni. Ci rendiamo conto di dove stiamo andando?
Questi parlano di operato di Governo,siamo una pulce in un mare di debiti e il premier fa zen(Ma Renzi o Letta sanno dove troveremo 50 miliardi?)
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BYOBLU
Parlano di rispetto delle regole? Svendono, smembrano, fanno a pezzi l’Italia, la Costituzione, i regolamenti, regalano i nostri soldi alle banche e parlano di rispetto delle regole? Si incontrano a porte chiuse con il Presidente della Repubblica, si accordano per la sua rielezione, per le larghe intese, per la legge elettorale, escludendo 9 milioni di cittadini che secondo la Costituzione dovrebbero essere tutelati tanto quanto loro, e poi vengono a fare la morale sulle regole a un centinaio di deputati cui non resta nessuna alternativa se non provare a mettersi sui banchi, come Robin Williams chiese di fare ai suoi studenti ne L’Attimo Fuggente? Tirano ceffoni a giovani madri e parlano di rispetto per le donne? Boldrini: l’hai sbattuto fuori Dambruoso? L’hai sospeso? Gli hai fatto uno dei tuoi sermoni strumentali che riservi all’unica opposizione seria e imponente che l’Italia abbia mai visto dopo la fine della seconda guerra mondiale? No? (Gli hanno dato una scorta!) Allora prova vergogna e dimettiti. Chi è davvero eversivo? Chi manovra segretamente per conservare un establishment la cui unica preoccupazione è rubare la sovranità al popolo, o chi cerca almeno di rallentarlo, occupando quattro sgabelli per pochi attimi? Un Presidente della Camera ha il DOVERE di essere imparziale e terza nei confronti di tutte le forze parlamentari. La Boldrini, oltre ad avere violato il regolamento inventandosi la “tagliola” (che non è prevista alla Camera), è venuta meno a questo obbligo e rilascia inaudite dichiarazioni pubbliche che farebbero tremar le vene e i polsi ai padri costituenti, o a quel che è rimasto del loro spirito. Ora, se questa fosse ancora una repubblica democratica e se la carta costituzionale avesse per tutti lo stesso senso profondo che ha per il Movimento 5 Stelle, Laura Boldrini potrebbe fare solo una cosa: DIMETTERSI e lasciare il suo scranno e i suoi privilegi a chi è in grado di tutelare anche e soprattutto le minoranze.
Il più grande regalo a Grillo e M5S? Demonizzarli
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ANDREA SCANZI E LA DEMONIZZAZIONE DI GRILLO

Da più di 6 anni, per l’esattezza dall’8 settembre 2007, i nemici di Grillo (quasi tutti) fanno lo stesso errore con Grillo e il “suo” Movimento: lo demonizzano. Così facendo, oltre a toccare vette di ridicolo indicibile, fortificano il senso di appartenenza dei suoi elettori. E dunque gli regalano nuovi voti.
Sta accadendo anche adesso, non solo con le accuse deliranti di “fascismo” e “sessismo” stupratorio. Da una parte c’è questa bischerata titanica del maxiprocesso ai discoli 5 Stelle, messi sotto accusa dalla Preside Boldrini (dimettiti, Laura, dimettiti: fai rimpiangere Casini, Fini e financo la Pivetti) per aver fatto i birbi. Di Battista fa bene a dire “me ne infischio” di fronte al rischio di sanzioni e scomuniche: è una buffonata totale. E sa bene, Di Battista, che più lo sanzioneranno e più lui potrà ergersi a ribelle. Ancora più paradossali le accuse a Grillo, da una parte denunciato da uno dei tanti fenomeni piddini per “disobbedienza civile aggravata” (rischia dai 3 ai 5 anni di carcere) e dall’altra per avere forzato un sigillo inconsapevole in una baita, nel tentativo oltremodo sovversivo di andare a mangiare un po’ di polenta coi no-Tav. Ovviamente Grillo ci gioca, e fa bene: più gli altri delirano, più lui può giustamente urlare quanto la politica sia quasi sempre colpevole e rincoglionita. Un ulteriore assist ai 5 Stelle arriva da Fausto Bertinotti, uno dei più grandi distruttori di consenso della sinistra, che aderendo alla Lista Tsipras (povero Alexis) gli ha subito tolto metà del fascino.
E’ la solita storia: più gli altri credono di combattere i 5 Stelle, più li aiutano nella distinzione manichea tra “bene” e “male”. Con una differenza fondamentale rispetto al recente passato: ieri esisteva solo Grillo, oggi ci sono anche i volti – e soprattutto l’operato – dei parlamentari 5 Stelle che bene hanno lavorato e lavorano. Per chi non è interamente disonesto a livello intellettuale, è assai facile decidere chi sia meglio tra un Di Maio e una De Micheli, tra un Morra e uno Speranza, tra un Villarosa e una Madìa.
Se continueranno a fargli la campagna elettorale a loro insaputa, gli antigrillini di professione regaleranno a M5S un nuovo bagno di folla. E dunque di voti. Coloro che ritenevano che il M5S fosse un fenomeno passeggero, tipo i pigibattista o gli antoniopolito, ovviamente non hanno capito una mazza. Come sempre, del resto.
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Peccato che la demonizzazione di Berlusconi da parte del Pd non l’abbia mai vista nessuno!
Comunque ci ha pensato Travaglio a dargli sempre delle gran legnate.
Riprendo dai giornali: “Verso il Congresso provinciale del PD. Vincenzo Cappello: “Toni bassi: la sana competizione non si trasformi in battaglia politica”.
“Gianfranco Morgando, il segretario uscente del Pd, ha fatto da testimone al patto tra i duellanti alle primarie per una campagna elettorale all’insegna della ‘sobrietà’, dei ‘toni bassi’ e dell’unità …”
Bersani: “Toni bassi e niente fuoco amico!”
Violante: “Berlusconi non si abbatte per via giudiziaria”
D’Alema: Non commento le vicende giudiziarie di Berlusconi!”
Sono 20 anni che ce la menano con questi ‘toni bassi’
Ma contro Grillo i toni sono altissimi e si usa pure le querela!!!

CHI E’ TSIPRAS
(Da un articolo di Aldo Giannuli di Contropiano)

A maggio andiamo a votare per il Parlamento europeo. Ci diciamo che è un’occasione storica ma in realtà il Parlamento europeo ha pochissima importanza in Europa.
Comunque desta molto interesse la comparsa dalla Grecia di Alexis Tsipras.
Il trentenne ingegnere ateniese capo della sx radicale è la nuova speranza della dispersa sx europea. Vuole restare in Europa ma chiede la rinegoziazione dell’austerity imposta dalla Troika (Commissione europea, Fondo monetario e Bce).
L’ottobre scorso la sx europea lo ha candidato a Presidente della Commissione europea. Nelle elezioni greche del maggio 2013 Tsipras ha ottenuto il 16,8%. Il Capo di Stato gli ha offerto di fare un Governo ma lui ha rinunciato. Rifatte le elezioni, è arrivato 2° col 26,89%.
I comunisti italiani si sono riaccesi di speranza, vedendo in lui il nuovo eroe che dovrebbe risollevare le sorti della sx.
Tsipras dice: ““In Grecia,in Italia e nell’Europa del Sud in genere siamo testimoni di una crisi senza precedenti,che è stata imposta attraverso una dura austerità che ha fatto esplodere a livelli storici la disoccupazione,ha dissolto lo stato sociale e annullato i diritti politici, economici,sociali e sindacali conquistati. Questa crisi distrugge ogni cosa che tocca:la società, l’economia, l’ambiente, gli uomini.”
Vero. Ma poi?
Quando è venuto a Roma a vedere il Papa, gli intellettuali di sx italiani di Micromega hanno creato una LISTA CIVILE TSIPRAS (Barbara Spinelli, Guido Viale, Marco Revelli, Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Luciano Gallino….).
Punti base: restare in Europa ma respingendo il fiscal compact, fare un’Europa dei popoli e dei diritti e non un’Europa delle banche sotto la Bce. Per questo Tsipras è stato candidato al Parlamento Europeo.
E’ la terza via, in cui si esce dalla strettoia attuale ma si salva l’Europa.
Il 1° errore di queste speranza è che il Parlamento europeo non conta nulla e se anche Tsipras ci arrivasse, ciò significherebbe poco. Il Parlamento di Strasburgo ha poteri limitatissimi. Le vere decisioni le prendono la Commissione, il Consiglio di Europa e la Bce. Il modo stesso con cui è stata costruita l’Europa elimina dal quadro comandi gli stati nazionali, gli elettori e i governi e dà tutto il potere ai tecnocrati che fanno solo gli interessi dell’alta finanza. Sono loro che impongono il pareggio di bilancio, il fiscal compact e l’austerity. Il Parlamento Europeo è del tutto impotente.
Votare questo o quello qualcosa significherà, ma non così tanto. Più che altro chi si piazzerà bene sarà avvantaggiato nelle elezioni nazionali. Punto.
Purtroppo l’Europa è nata dal progetto di una oligarchia finanziaria che vuole le larghe convergenze fatte in Italia, Germania e Inghilterra e non si cura molto della sx europea né di Tsipras o di Hollande.
Tra gli organismi europei, il Parlamento è quello che conta meno. L’Europa dipende da una cricca tecnocratico finanziaria che nessuno ha eletto, direttamente dipendente da organismi internazionali più alti, come Il Fondo Monetario e la Banca Mondiale, che ugualmente nessuno ha eletto e che governano con metodi oscuri, dittatoriali, spesso sbagliati per loro stessa ammissione, ma per il solo vantaggio dei maggiori magnati occidentali; poteri che discendono dai Rokfeller, dai Rotschild e dalle grandi banche d’affari come la Morgan o dai club di magnati come il Bilderberg.
Tutta la struttura, europea o mondialista, è fondamentalmente antidemocratica, autoritaria, dittatoriale.
In questo quadro di capitalismo estremo, il welfare non serve e va eliminato, le Costituzioni sono un orpello e vanno distorte, la democrazia è un impiccio inutile e va progressivamente tolta assieme ai diritti dei cittadini (quello che Napolitano e il Pd stanno facendo in Italia lentamente ma che Renzi farà velocemente).
Il sistema è iperliberista e ovviamente se ne frega delle scelte dei popoli o del loro futuro.
Il tutto è stato pensato, voluto e attuato, da una cricca capitalista autoreferenziale che pensa che la democrazia debba essere soppressa. L’Europa non è esattamente quella che ci ha decantato Prodi, ma è un puro calcolo di potere dell’alta finanza, che ci governa col suo apparato tecnocratico, ponendo il Parlamento come un oggetto ornamentale per ingannare i popoli. Che questi non contino nulla e che non ci sia niente che in questo fosco disegno riguardi le etnie, le storie, le Nazioni lo prova il fatto che costoro pensino di annettere all’Europa, per i loro interessi, anche la Turchia, Israele e il Kazakistan.
Tra i Paesi Ue non c’è nemmeno la parità che ci dovrebbe essere tra federati o soci, perché la Germania è più importante, la Bundesbank detta legge e addirittura l’euro è stato fatto con una parità 1 a 1 col marco.
Se la Germania si ritira, crolla l’Europa. Quindi, se vogliamo cambiare l’Ue, bisogna passare dalla Germania, ma qui non c’è una sx o un partito antieuro significativo.
Per quanto essa abbia un debito pubblico enorme, di 2180 miliardi e dunque superiore a quello italiano, e le sue banche siano in condizioni molto peggiori di quanto appaia, i sindacati hanno accettato salari bassissimi e prezzi e occupazione sono rimasti apparentemente stabili. Gli imprenditori continuano a comprare le materie prime a buon mercato. E le banche tedesche, avendo inglobato fette di debiti pubblici italiani, greci, spagnoli e portoghesi, non ne vogliono sapere di svalutazione. L’Europa è un castello che sta in piedi su una roccia che si chiama euro; se frana quella, frana tutto. E l’euro non è una moneta qualsiasi, flessibile a politiche monetarie, ma una scelta funzionale a determinati equilibri di potere. Per cui, piaccia o no, se si vuole l’euro, dobbiamo tenerci anche il fiscal compact. Il problema è dunque se tenerci questa Ue o no.
Tsipras intanto dimostra che non tutti i nemici dell’euro sono fascisti, come Alba Dorata o Marina Le Pen; ci sono anche il Kke, il partito comunista greco, il M5S, gli euroscettici inglesi, i Veri Finlandesi, la tedesca Afd ecc.
Che si formi una lista italiana di sx attorno a Tsipras è difficile. Da troppo tempo la sx non dà segni di vita, è obsoleta, usa un linguaggio vecchio, è inerte nell’azione, impopolare, ridotta a una conventicola, un gruppetto di amici. Il danno peggiore è stato fatto dai vari Ferrero, Vendola, Migliore, Diliberto, per non parlare di Ingroia, che hanno sputtanato l’idea stessa di una sx radicale, lasciando lo spazio ad altri con più idee, innovazione e azione. Questo ceto politico va rottamato, perché non porta da nessuna parte. Dal punto di vista di consenso stiamo a zero. E’ rimasta solo Sel e quanto sia aderente al Pd lo mostrano i fatti e anche Sel è sotto il 2%. Per fare una lista Tsipras, come piacerebbe tanto a Micromega, occorrerebbe 3.000 firme per Regione. Già in Val d’Aosta dove gli elettori sono 102.000 è assurdo. Non resta che attaccarsi a Sel ma, dopo, il padrone sarebbe Vendola.
Tra un centinaio di giorni si vota. Dunque, la Lista Tsipras non si farà. Mancano fondi, candidati, liste e voti. E se pure fosse, sarebbe l’ennesima ripetizione di infiniti fallimenti: Dp, Nsu, S.Arcobaleno, Sc..

Roberto B.
Ecco chi è uguale a chi:

PD e PDL hanno votato il Fiscal Compact e il MES cambiando ben 4 articoli della Costituzione per renderli compatibile nel nostro ordinamento
PD e PDL hanno votato 55 fiducie al Governo Monti
PD e PDL hanno votato la riforma Fornero
PD e PDL hanno sempre rivotato i finanziamenti delle missioni militari all’estero
PD e PDL hanno buttato 10 miliardi per 90 F35
PD e PDL hanno votato il regalone di 2 miliardi alle società delle slot
PD e PDL non hanno mai fatto le legge sul conflitto di interessi
PD e PDL non hanno mai messo all’asta le frequenze TV concedendole sempre gratis
PD e PDL hanno preso soldi dal patron dell’ILVA
PD e PDL hanno parlamentari con incarichi multipli vietati dalla Costituzione
PD e PDL vogliono la TAV, gli inceneritori, il cemento
PD e PDL considerano il precariato un’opportunità vedi Letta a proposito dell’Expo
PD e PDL non hanno cambiato il Porcellum in 8 anni
PD e PDL mettono Formigoni, dimessosi dalla carica di presidente della Lombardia in seguito a numerosi scandali, presidente della commissione agricoltura al Senato.
PD e PDL hanno votato la fiducia al ministro Alfano sul caso kazako.
PD e PDL hanno approvato gli emendamenti che stanziano 5 milioni di euro per la fondazione MAXXI presieduta dall’ex ministro Melandri e altri 3 milioni di euro ad altre fondazioni e associazioni, tra le quali vi è quella in memoria di Craxi.
PD e PDL hanno aumentato l’IVA al 22%
PD e PDL hanno votato contro la mozione di sfiducia per il ministro della giustizia amico dei Ligresti
PD e NCD (emissari di B) hanno votato l’emendamento che taglia i fondi alle amministrazioni che ostacolano l gioco d’azzardo
PD e NCD (emissari di B) hanno annullato l’emendamento presentato dal senatore 5 Stelle Fraccaro per salvare gli affitti d’oro della casta
PD e NCD (emissari di B) hanno spudoratamente mentito sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e delle provincie.

Sergio Di Cori Modigliani
L’irresponsabilità non ha età.

Lo spettacolo indecoroso della nostra classe politica ci conferma l’idiozia del razzismo anagrafico, banale argomentazione retorica, identica ai consueti stereotipi di ogni forma di razzismo, di pelle, di etnia, di religione, di censo, di genere, di provenienza territoriale.
Se i giovani sono come Renzi e Letta, viva i vecchietti, verrebbe da dire.
Esattamente ciò che i vecchi marpioni, consunti e moribondi, vogliono che la gente pensi. Rispetto a questi due, Massimo D’Alema e Giulio Tremonti sembrano due grandi e poderosi statisti.
Grazie a loro siamo finiti sulla prima pagina del Wall Street Journal e non sulla colonna giusta. Quotidiano finanziario di primaria importanza, questo giornale viene seguito dai grandi investitori ed è sempre un buon termometro per comprendere -quando si parla dell’Italia- che cosa pensano di noi (e quindi di potenziali investimenti sul nostro territorio) le decine di milioni di piccoli investitori che ogni giorno decidono dove spostare i capitali che poi servono alle singole nazioni per finanziarsi e rilanciare l’economia.
http://online.wsj.com/news/articles/SB10001424052702304434104579380342447105688?mod=WSJEurope_
…….L’aspetto interessante dell’articolo del Wall Street Journa è che a un certo punto fa riferimento a dei sondaggi effettuati in Italia (di cui a noi non parlano) dai quali verrebbe fuori che la maggioranza degli italiani vorrebbero andare a votare subito. Il fatto è che lo squallore dei marpioni è tale (su questo punto sono tutti d’accordo e consapevoli) che temono di essere spazzati via in un colpo secco alle urne. Solo un masochista aspirante suicida potrebbe dar loro credito e, data la crisi, le clientele non sono più in grado di assicurare lavoro sicuro ai raccomandati e/o segnalati dalle segreterie dei partiti. Se prima ne dovevano piazzare circa 200 o 300mila a elezione (che garantivano circa 5 milioni di voti) e lo facevano con millimetrica regolarità spolpando le risorse pubbliche, oggi non sono in grado di piazzarne più di 50 mila, il che riduce di molto lo spazio per i voti di scambio: vedi l’esempio recente della Sicilia, dove i grandi boss mafiosi hanno dato indicazione di astenersi.
Non avendo, né la dx né la sx né il centro, nessun tipo di programma economico, nessun tipo di strategia in politica industriale, nessun piano di investimenti, nessuna soluzione pratica su lavoro e occupazione, nessuna idea creativa efficace, e non potendo più contare su impieghi garantiti in regalo, alle urne ci sarebbe un fuggi fuggi generale da entrambe le coalizioni. I voti finirebbero in parte a M5S e in parte a un fortissimo astensionismo.
Quindi si rimane così, in stallo perpetuo.
Seguiteranno a svendere il patrimonio pubblico a prezzi sempre più bassi per incassare qualche miliardo, ed è il motivo per cui la speculazione finanziaria non si sta accanendo in questo momento sull’Italia: non ne hanno bisogno. Con questi qui sono in grado di ottenere ciò che vogliono senza rischiare nulla.
L’allarme di Squinzi nasce dal fatto (e lui conosce i dati veri) che uno strasbordante numero di aziende italiane (quelle ancora solide) non appena si affaccia un acquirente straniero, accettano subito l’offerta, incassano l’assegno e se ne vanno in pensione oppure all’estero. Soltanto negli ultimi 6 mesi sono state vendute circa 10.000 floride aziende a statunitensi, arabi degli emirati, tedeschi, francesi, russi, cinesi, inglesi, spagnoli. Comprano l’azienda, si tengono il marchio che è già consolidato e alla prima grana italiana (tipo: crediti non saldati, burocrazia troppo lenta, conflittualità sindacale, aumento della tassazione) trasferiscono l’azienda all’estero e quella che rimane in Italia diventa una filiale (quando va bene). Andando avanti così, nel giugno del 2015, l’Italia non potrà più neppure essere definita una potenza industriale; ritornerà ad essere ciò che era nel ’700, trecento anni fa, una somma di piccoli potentati identificati in specifici territori geografici, gestiti, posseduti e governati dalle grandi potenze internazionali. Invece dei Borboni e degli Asburgo avremo degli emiri, dei finanzieri russi e inglesi.
Se gli industriali la pensano come Giorgio Squinzi, ma di che cosa stiamo parlando?

Franco Arminio
LA REPUBBLICA DEI CAPRICIOSI

I bambini in Italia sono pochi e durano pochissimo, fino ai 6 anni…..Ma il Parlamento è pieno di adolescenti. Renzi è uno statista o un brufolo? Il suo successo viene dalla sua immagine di figlio. Non ci sono padri sulla scena politica italiana. Padri erano Togliatti, De Gasperi, Berlinguer..B al massimo è uno zio.
Viviamo nella dittatura del capriccio.
D’Alema è un capriccio gelido.
Grillo un capriccio furente.
Poi ci sono quelli fintamente pacati. Penso al Presidente della Repubblica.
I capricciosi non si stancano mai. Il nostro Presidenze della Repubblica non è mai stanco. E ovviamente non è stanco Berlusconi.
Tutti animali non da ideali, ma dall’idea di non darla vinta agli altri.
Tutti accesi dal gruppo elettrogeno del rancore, dalle pile della miseria spirituale.
Il tratto distintivo dalla casta non è l’ingordigia, quella è distribuita in tutta la popolazione, ma da una particolarissima diserzione della serenità.
Per arrivare al potere… bisogna essere dotati di un qualche squilibrio, di una foga senza fine. E allora c’è da riflettere sulla democrazia. Tutti possono concorrere, ma vincono i più aggressivi, i più ossessivi, non quelli che hanno le idee migliori.
Non avremo più Caligola e Hitler ma gente come Berlusconi, Renzi, Casini. Più che a cupe follie siamo all’agonia ciarliera di una democrazia consumistica che è diventata sempre più merce di se stessa. L’uomo politico è un intrattenitore di infima categoria. Berlusconi ha portato il surrealismo di massa, Renzi il futurismo. Più che correnti politiche sembrano correnti letterarie. In nessun posto al mondo esiste un programma televisivo che dura 3 ore ma conta solo per le cose che dice un comico nei primi 5 minuti, il resto è un’appendice lunga e noiosa.
In un contesto del genere non ha senso cambiare Governo o Parlamento, è come truccare una faccia che non esiste. Gli Italiani, ognuno col suo potere, devono capire che lo spettacolo della politica non può durare a lungo. Il mondo si fa per le strade, nelle case, dentro la terra, non sugli schermi della finzione globale, non tra le ombre digitali della finanza. L’agenda delle riforme dovrebbe vedere al primo posto il ritorno delle cose vere. E ognuno di noi deve partecipare a questa riforma con un gesto, con un pensiero radicalmente onesto. Essere adulti è questo, niente che questo. Forse facciamo ancora in tempo a evitare il tempo in cui di noi diranno che fu finta anche la vita più convinta.

RIDOAMARO :- )

Nunzio Cusenza
Io sono pugliese e vivo in Friuli oramai da più di vent’anni, sono al confine con la Slovenia, frequentando anche lavoratori sloveni ho imparato una loro storiella che dice così :
C’è un paesino in una vallata e sui fianchi ha due colline, su una collina ci sono i comunisti, sull’altra i fascisti, e si urlano a vicenda “comunisti….fascisti…”.
E gli abitanti del paesino in fondo la valle sentono solo “isti isti” (isti in sloveno significa uguali
) :)
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Ionic33
LETTA = tutto deve cambiare perché alla fine resti TUTTO com’è !!!!
principio mafioso !!!
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Marco Pannella: Berlusconi è capace di fare tutto (di negativo); il PD non è capace di fare nulla

Napolitano: “Le elezioni? Non diciamo sciocchezze”. Poi finisce che uno va e vota chi cazzo gli pare.
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Pirata 21
Letta:”Ogni giorno come se fosse l’ultimo”. Non dirlo a noi.
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Aristotele
Napolitano: se mi va buca anche con Renzi, mi rimane solo di incaricare il mio cavallo

Pirata 21
Letta:”Hanno cercato di cacciarmi fin dal primo giorno”. Nonostante fosse stato votato da milioni e milioni di italiani.
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Letta:”Sono sereno, anzi zen.” Se non ve ne foste accorti dalla velocità delle riforme.
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Letta: Zen of zombie
Renzi: L’urlo di Chen terrorizza l’Occidente

Franco Arminio

Quando la tempesta infuria,
ed il vento ulula la collera degli uomini,
trascinandola ovunque vi sia vita,
mi ritiro in un angolo di mondo.

Diamante incastonato in segreta valle,
vi è un lago d’acqua cristallina
e verdi prati circondati da vette immacolate.

Magia in quel luogo si respira,
un sovrano silenzio mi appartiene,
la’ non vi è abbandono,
ma rigenerazione
.

Seppur nel corpo la tempesta mi flagella
l’anima mia non si ribella,
perché in quell’angolo di mondo è riparata.

Sono solo, ma non in solitudine.
La leggera brezza che increspa il lago,
l’erba fresca di rugiada, il ruscello di montagna,
qui dimorano e silenziosamente assecondano il mio vivere.

.
Sanno colorarmi l’anima di luce
e profumare i miei pensieri,
sinceri amici, non dispensano consigli.

Quando la tempesta infuria,
e da quell’angolo di mondo io provengo,
nulla più potrà ferirmi,
perché sarò agnello con la forza del leone.

http://masadaweb.org


MASADA n° 1515 17-2-2014 DEFENESTRAZIONE IN STILE MAFIOSO

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Blog di Viviana Vivarelli

L’atto di forza Renzi. Una sintesi degli ultimi gravissimi fatti – Incazzatura tranquilla – Lo Stato debitore – Comincia la rivolta all’euro – Le cifre della vergogna: i ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri – La crisi che verrà – Ho visto cose che voi umani…- Quale futuro per un Pd di sx?- Euro o lira, questo è il dilemma- Cosa ha funzionato in 11 mesi di M5S in Parlamento

Chesterton
Posso confidarvi un segreto? Il mondo è capovolto. Siamo tutti capovolti. Siamo delle mosche che strisciano su un soffitto, ed è soltanto per una incessante azione della Misericordia di Dio che non precipitiamo“.
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Foucault
«Perché si vede sorgere d’un tratto la sagoma della nave dei folli, e il suo equipaggio insensato che invade i paesaggi più familiari?
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UNA ESTROMISSIONE IN STILE MAFIOSO
Viviana Vivarelli

Il succedersi degli eventi è impressionante e sono contrassegnati tutti dal più brutale attacco alla democrazia mai visto in 60 anni.
Alla vigilia dell’impeachment di Grillo arriva il colpo del Financial Times a Napolitano, pubblicato, guarda caso, dal Corriere, uno che è sempre stato coi piedi in due staffe. Napolitano riceve Renzi, che non ha nessuna carica parlamentare o ministeriale. Non sente prima i partiti come richiede la Costituzione, no, viola la prassi costituzionale e chiama direttamente quello che ‘deve’ nominare. Non agisce da coordinatore delle scelte parlamentari come vuole la Costituzione, ‘nomina’ arbitrariamente chi gli pare, come ha già fatto con Monti e Letta!


Renzi non è nessuno, a parte l’incredibile bagarre televisiva e mediatica che lo ha imposto agli occhi degli Italiani, la sua unica dote sta nei 1.895.332 voti presi alle primarie del Pd in cui hanno votato 2.814.801 elettori sugli 8 644 523 che hanno scelto il Pd alla Camera (nemmeno un piddino su 4). Siccome gli elettori italiani in tutto sono 50 449 979, è come se Renzi rappresentasse il 5,5 % del popolo italiano!
Ma ecco che proprio alla vigilia dell’impeachment, l’inglese Financial Times anticipa un libro di Friedman, giornalista americano che ha lavorato su Rai3, che fa scoppiare uno scandalo: Napolitano si è consultato con Monti “ben 4 mesi prima che B cadesse”, , e B è caduto non solo per il difetto dei numeri in Parlamento ma per decisione della Casa Bianca, per cui i mercati che hanno rialzato lo spread con lo scopo di mandarlo a picco minacciando di far crollare le azioni di Mediaset in Borsa (come già aveva spifferato Bossi dopo il G8 di Nizza). Così le società di rating ci hanno declassati illecitamente (malgrado le denunce dei nostri magistrati) e i banchieri di Wall City e della City di Londra hanno fatto dei begli affari su di noi. B è stato costretto ad andarsene e i poteri forti con la collusione di Napolitano hanno messo un loro uomo di fiducia, Monti, a capo del saccheggio italiano. Il mondo finanziario europeo collaborò ben contento di mandarci a picco e di banchettare sulle nostre imprese fallite e in primis esultò la Merkel (mentre si incontravano segretamente Prodi, Passera e De Benedetti, i quali addirittura stilarono il programma di Monti).
Monti, ricordiamolo sempre, non ha mai rappresentato la maggioranza degli elettori italiani, è stato scelto solo in quanto membro del Bilderberg e presidente europeo della Trilaterale, il gruppo neoliberista di speculatori fondato da Rockfeller che sta rovinando l’Europa e primariamente l’Italia. Così abbiamo avuto l’aumento delle tasse, la Fornero e il suo attacco al mondo del lavoro col debito che aumentava di 180 miliardi, la protezione di Clio ai Riva, il No deciso di Monti alla separazione delle banche d’affari da quelle di investimento, il No alla tassazione dei derivati e a un controllo sulle banche, e un primo atto di governo in cui Monti dava alla banca newyorkese Morgan Stanley 2 miliardi e 567 milioni di euro. A Monti Napolitano ha fatto seguire il docile Letta, vicepresidente della Aspen, altro esecutore del Bilderberg che ha portato avanti il patto con Berlusconi, il contratto sindacale unico, i regali alle banche, la svendita del patrimonio pubblico (Poste ecc.). Ma, di fronte al malcontento popolare, eccoci al gradino più basso: il debole Letta non basta più, va troppo piano nello smantellamento dell’Italia e così, dopo 10 mesi, se ne progetta il rapido assassinio, prendendo come sicario il rampante e ambiziosissimo Renzi, il cui pedigree non sta certo nei pochi voti presi (un partito del 5,5% non significherebbe nulla in Italia) ma nei 100 punti di un programma fatto da Gori (il programmista di Berlusconi), in cui si delinea un perfetto piano di estrema dx che piace molto al sistema finanziario come piacerà di sicuro alla P2: cancellazione dei diritti del lavoro e dello stato sociale, privatizzazione totale di beni e servizi, nessun sistema elettorale con preferenze ma anzi abolizione graduale dell’elezione democratica (Province, Senato…) in vista della trasformazione della repubblica da parlamentare a presidenziale, mentre Napolitano si dà da fare tentando (finora bloccato dai 5 stelle) di abolire l’art.139 della Costituzione, per trasformarla da rigida a flessibile e mette su la sceneggiata dei famigerati ‘saggi’ per cambiare in un colpo solo mezza Costituzione (secondo la ‘direttiva’ della prima banca d’affari USA: la Goldman Sachs). Quando Grillo avanza la messa in stato di accusa del PdR, i partiti lo difendono compatti ridicolizzandolo. Ma intanto Renzi come primo atto va a prendere ordini dalla Merkel e stringe i rapporti con B, sia direttamente che tramite Verdini che sembra lo abbia finanziato con 4 milioni di euro e lo ‘allevi’ dal 2009, cioè da 4 anni, come ‘cavallo di Berlusconi’.
Insomma la politica italiana sembra diventata un fatto privato tra Napolitano, Berlusconi, Monti-Letta e ora Renzi (con Prodi e De Benedetti nell’ombra), mentre i veri protagonisti nemmeno compaiono sui media italiani e sono: il sistema bancario-finanziario e la Trilaterale che ne è a capo.
Ed ecco il Financial Times che mette in difficoltà Napolitano e lo fa ad opera di un giornalista americano, il che fa temere piani anche peggiori. E per la prima volta abbiamo una lievissima critica fatta da Napolitano al Parlamento europeo all’austerity che ci sta massacrando. Siamo a 2 mesi dalle elezioni europee, con l’euro criticato solo del M5S, che solo per questo è il granellino di sabbia del sistema.
Appena Friedman parla, Napolitano che ha sempre sostenuto Letta, capisce che non può più continuare e Letta cade. Il Pdr non perde nemmeno tempo a sentire i partiti, li ignora, ignora anche e soprattutto il M5S che è il 2° partito italiano e rappresenta 9 milioni di elettori, sente solo il Pd e lo fa a nomina avvenuta, seguendo il nuovo diktat internazionale.
Scrive Pietro Ancona: “20 anni di berlusconismo non sono stati sufficienti a prepararci allo spettacolo del Segretario del Partito che pugnala alla gola il Capo del Governo del suo stesso partito, assistito da un vecchio cinico che abita il Quirinale”.
Il totoministri di Renzi a questo punto è una buffonata. I poteri turbocapitalisti sanno già chi mettere, magari la figlia di quel Reichlin economista liberista scelto dalla banca d’Inghilterra, sicuramente non saranno persone atte a fare gli interessi nostri e sicuramente saranno iperliberisti, per darci il governo più di dx mai visto in Italia, col consenso del Pd e di Sel, naturalmente, per la regola del “Tengo famigghia e poltrona”. Dopo di che la spoliazione dell’Italia sarà una cosa seria. E’ diventato risibile anche nemmeno parlare di processi per la compravendita di singoli parlamentari, stiamo assistendo al più grande mercato che la politica abbia mai fatto di se stessa: un intero parlamento e governo che si vendono in blocco al massimo aggressore!
Come diceva Ferrara: “La politica si basa sul ricatto”. Non sempre sui reati passati, spesso su quelli futuri.
Il Financial Times ha minacciato Napolitano e ha avuto il suo scalpo: porterà Renzi al governo nel modo più antidemocratico che si possa immaginare. Renzi sarà Capo del Governo per la resa ‘bulgara’ di 136 persone nel più avvilente suk politico della storia della Repubblica italiana.
Come dice Pietro Ancona: “Siamo lontani mille km dalla Costituzione e dalla prassi consolidata che regola le crisi di governo. Siamo lontani dalla democrazia”.

ALESSANDRO ZILIOLI-INCAZZATURA TRANQUILLA

Era dal 1978 che non vedevo un governo nascere con una convergenza di appoggi così forte e trasversale. L’ultimo era l’Andreotti IV, durante il sequestro Moro, sostenuto dai partiti della solidarietà nazionale – Pci compreso – ma anche da tutti i poteri economici, dal Vaticano e dagli Usa.
Non credo che sia esattamente un caso e non credo nemmeno che servano analisi complottiste: semplicemente, la convergenza diffusa tra poteri di ogni tipo avviene quando viene avvertito un forte pericolo da “fuori”.
Allora il pericolo era il terrorismo. Oggi è un mix meno definibile ma forse per questo più esplosivo: la crisi economica (fine dei risparmi, forbice sociale, disoccupazione ecc), più la debolezza dei partiti, il distacco-disgusto verso la politica, la crescita dell’astensionismo, con tutte le strutture del vivere sociale che potrebbero franare.
Quindi, se è vero che in Italia il potere è diffuso in tante stanze diverse, è anche vero che oggi in tutte quelle stanze si pensa alla stessa cosa: il governo Renzi come ultima spiaggia. Qualcuno in buona fede: cioè pensando all’Italia in declino; qualcuno in pessima fede, pensando cioè alla perpetuazione del proprio essere establishment e delle proprie rendite di posizione, in base al classico “bisogna che tutto cambi se vogliamo che tutto rimanga com’è”.
In ogni caso, non sarà affatto facile fare opposizione a una concentrazione così robusta di interessi. E non parlo tanto dell’opposizione parlamentare ma proprio di quella sociale, culturale, informativa, perfino sindacale e territoriale.
Parafrasando Mitterrand, che parlava di “forza tranquilla”, credo che ci si dovrà ispirare al concetto inedito di “incazzatura tranquilla”: cioè coraggiosa e radicale quanto adulta, intelligente, di testa e non di pancia.
Anche perché – lo vedete – Renzi non è tipo da far prigionieri.
Ecco, oggi a questo pensavo, più che al toto-ministri su Farinetti, Baricco e Alfano.


OGNI GIORNO

Ogni giorno in Italia un disoccupato si suicida.
Ogni giorno due imprese falliscono.
Ogni giorno a Milano si consumano dieci chili di droga.
Ogni giorno spariscono nel nulla 10 bambini.
Ogni giorno 290 donne vengono violentate.
Ogni giorno aumenta l’evasione fiscale.
Ogni giorno peggiora la corruzione politica.
Ogni giorno il debito pubblico aumenta.
Ogni giorno il Governo fa una porcata nuova.
Ogni giorno qualcuno taglia la nostra democrazia.
Ogni giorno come se fosse l’ultimo verso un buco nero che ci inghiottirà tutti.
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DI BATTISTA

Vincenzo Giancristofaro
Vorrei vivere in uno Stato serio e democratico, dove vi siano come in altri Paesi democratici Europei non più di cinquemila leggi, e chi sbaglia paga senza discrezionalità dei giudici, dove la burocrazia sia ridotta all’essenziale, che non invada e pervada la vita dei cittadini, ma che li aiuti nel risolvere i problemi non a creargliene.. vorrei un Paese che creda e investa nella cultura, nella ricerca, nella scuola, nell’educazione… vorrei un Paese che dia chance a tutti i cittadini e torni finalmente a sorridere, gioire e apprezzare che siamo in uno dei Paesi più belli al Mondo..che se solo tutti ci impegnassimo un pò di più il Paradiso non è poi così impossibile!
Io voglio realizzare questo sogno..il M5S è il tramite!

Sonuno
I corvi neri svolazzano intorno al morto. Ma il defunto non è Letta: il defunto è il senso dello stato, il principio del voto democratico, la libera scelta che il popolo sovrano esprime attraverso elezioni. Il vero defunto è il paese e le sue istituzioni.
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Giuseppefu
Un mio amico inglese mi ha detto che da loro, nonostante ci sia una monarchia, chi governa lo decide il popolo. Non sapete che fatica ho fatto a spiegargli che da noi, nonostante abbiamo una repubblica, chi governa lo decide il re.
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:- D Mario Serio
Anche Renzi in mano ai poteri oscuri..
Si è iscritto giovanissimo al “Gruppo Bischerberg”…
e non ne è mai uscito…

Contini24
Nel veder passeggiare per le stanze del Quirinale un pregiudicato,con le forze dell’ordine a fargli il saluto, ci ha fatto toccare il fondo, ci siamo coperti di ridicolo agli occhi del mondo intero
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Alberto
Pd e re Giorgio, fate come se foste a casa vostra, scusate noi cittadini se abbiamo disturbato!
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Luca Schiavoni
Ma quel signore con i capelli finti non ha l’interdizione dai pubblici uffici?!?! Cioé: non può votare, ma può scegliere il governo??
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Mariuccia
Visto che gli elettori non li faranno andare presto alle urne,
c’è una sola salvezza per l’Italia: che i politici vadano presto nelle URNE.

BEPPE GRILLO
Ragle, il protagonista del romanzo di Philip K. Dick: “Tempo fuori di sesto” si sente estraneo alla realtà che lo circonda. Separato dalle persone che vivono tranquillamente la loro vita senza porsi domande. Gli oggetti che lo circondano, di tanto in tanto spariscono e al loro posto rimane un biglietto. Ragle inizia a domandarsi se è diventato pazzo o se vive in un mondo rovesciato.
Un Paese di sessanta milioni di abitanti, ricco di ogni tesoro naturale e culturale, con una storia unica, impressionante, che ha posto le fondamenta della civiltà, che ha avuto intelligenze strepitose, da Leonardo Da Vinci a Marconi e Fermi e artisti sublimi come Michelangelo e Raffaello è oggi impazzito e i suoi abitanti, almeno gran parte, non ne hanno più coscienza, si sentono apolidi, italiani per caso e pensano di essere loro inadeguati, incapaci, falliti. Molti emigrano, alcuni si impiccano, altri gettano la spugna e tirano a campare.
La pazzia si è impossessata dell’Italia che si muove come un giocattolo rotto, a scatti, senza una direzione. Sono saltati tutti i meccanismi. Il presidente della Repubblica è diventato un monarca medioevale che nomina chi pare a lui. Il Parlamento non ha più significato, le leggi sono fatte con i decreti del Governo o da Berlusconi e Renzi in una stanza e la sfiducia al presidente del Consiglio è una fatwa dei segretari di partito, i parlamentari non hanno neppure diritto di parola. La Costituzione è una parola vuota, un pezzo di carta letto e mai applicato e quando lo è, è sempre troppo tardi, gli effetti velenosi della legge, che sia la Fini-Giovanardi o il Porcellum si sono già manifestati, hanno impregnato il Paese con i loro miasmi. Sembra una fiaba gotica, con gli abitanti di una remota contea preda di un incantesimo che fa scomparire la democrazia sotto i loro occhi senza che se ne accorgano. La democrazia sostituita dai pizzini dei telegiornali. Chi protesta è messo alla berlina, alla gogna in piazza. E’ un sovversivo, uno che si vede troppo film, che soffre di allucinazioni. La democrazia esiste ed è in buona salute, chi dice il contrario è un malato di mente. Da curare. Oggi, un condannato in via definitiva per frode fiscale sale dal presidente della Repubblica per discutere il nuovo governo, lo chiamano Cavaliere, come nei tempi antichi. Incontrerà un signore novantenne e insieme, tra un caffè e un biscotto, parleranno del futuro. Il TUO futuro.
Il tempo è fuori di sesto. Oh quale dannata sorte essere nato per riconnetterlo!…” Amleto.
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Santaful
La politica nostrana è malata di una psicosi che si evidenzia negli assurdi comportamenti e giustificazioni che rasentano l’incredibile.
Quello che meraviglia è che ci sono ancora troppe persone che difendono questo modo di fare delle cosiddette “istituzioni” ma che di istituzione hanno solo il nome visti i comportamenti psicopatici che adottano nei confronti sia delle opposizioni che dei cittadini italiani che vorrebbero rappresentare ma che di fatto non rappresentano più.
Consiglio di fare un TSO ai politici che sostengono la maggioranza e l’ attuale stato delle cose.
Auguro a tutti una buona riflessione sui fatti accaduti ma con una giusta informazione e con la massima obbiettività. Altrimenti è tutto inutile se per partito preso non si vuole né capire, né informarsi alla ricerca della verità.
Buon pomeriggio a tutti e andiamo avanti che la loro fine è più vicina di quanto sembri.

LO STATO DEBITORE
Viviana Vivarelli

Ricordiamo che lo Stato è debitore verso le piccole e medie imprese per lavori fatti e mai pagati per l’astronomica cifra di 90 miliardi. Ce ne sarebbe di che rimettere in moto la nostra economia e di che far evitare il fallimento a molte piccole e medie imprese.
Il Governo ha promesso di stanziare 20 miliardi entro il 2013. Poi non lo ha fatto. Intanto le imprese hanno continuato a fallire a due il giorno e i loro presidenti a impiccarsi.
E le banche italiane tanto gratificate, a cui l’Europa ha dato 238 miliardi e a cui il Governo regala or ora altri 7 miliardi e mezzo, senza alcun vincolo o garanzia, non ci pensano nemmeno a riaprire i mutui alle famiglie o il credito alle aziende e in questo sono le peggiori d’Europa.
Ricordiamo che Banca Intesa, che è la seconda banca d’Italia, ha un buco di 55 miliardi, anche se nessuno dei prodi giornalisti dell’Unità o di Repubblica lo dice. E sono tutti “crediti in sofferenza”, cioè “debiti di imprenditori che nel frattempo si sono suicidati, o sono falliti,o sono scappati via o sono rovinati”, ma a questi debiti ci dobbiamo prima aggiungere i larghi crediti che le banche hanno fatto, senza garanzia alcuna agli ‘amici degli amici’.
Il povero M5S regala alle piccole e medie imprese, che sono la base produttiva del nostro Paese, gli stipendi dei suoi parlamentari e chiede a gran voce una legge che le protegga. Ma Banca Intesa cosa fa? Si inventa una Bad Bank, idea diabolica della tecnica bancaria: una banca virtuale che assorbe tutte le perdite sulle quali costruire un bel derivato speculativo, per cui sulla carta il debito scompare perché lo ha “acquistato” una banca terza, ma in effetti ci strozza.
Ecco perché era fondamentale per il Governo italiano votare il decreto Imu/Banche!
Ecco perché era fondamentale che nessuno dibattesse sul decreto alla Camera e lo si presentasse l’ultimo giorno dei 60 a disposizione per convertirlo in legge, in modo che la Boldrini applicasse l’illegale ghigliottina!
Ecco perché è fondamentale per il Governo italiano che i cittadini chiacchierino di fantomatici stupratori seriali della Boldrini piuttosto che dei propri conti correnti a rischio,
ed è fondamentale per il Pd minare l’esistenza di un pericoloso gruppo parlamentare come quello del M5S che in qualunque momento può rompere le uova nel paniere al sistema bancario legato a doppio filo all’attuale dirigenza politica, col semplice fatto di fare ‘opposizione’, quella parola che il Pd e i Ds prima hanno accuratamente evitato per 20 anni!
Ecco perché Squinzi di Confindustria è tanto arrabbiato!

Sandro Succi
E’ da troppi anni che subiamo ‘colpetti’ di stato. Questa classe politica che alimenta in Italia il 50% della corruzione di tutta Europa va mandata a casa, altrimenti non ci salveremo mai. Fa paura vedere come vogliono in fretta far passare una legge elettorale simil-porcellum, eliminare una camera e modificare la costituzione. La prima cosa da fare sarebbe eliminare i condannati ed i corrotti dalle istituzioni, anche con una bella legge anti-corruzione e sul conflitto di interessi (non parlo di B. lui è solo una punta dell’icerberg). Fa anche paura vedere come chi dovrebbe essere garante della democrazia voglia mettere il bavaglio alle opposizioni. Fa anche paura come questa vecchia classe politica usi scorrettezze antidemocratiche per far passare un decreto (palesemente incostituzionale) che regala soldi alle banche, non per salvare cittadini colpiti da un alluvione! L’analisi di Grillo è corretta, forse anche troppo buonista. Vedo che i commenti contrari non entrano nel merito, ma sono tutti di stile diffamatorio tendente a sminuire Grillo ed il movimento 5 stelle. Una opposizione come io che ho 50 anni non avevo mai vista in Italia, fatta di uomini e donne che hanno di fatto rinunciato ai loro privilegi per portare avanti la loro battaglia, un gesto che ha del francescano e del rivoluzionario allo stesso tempo. Uomini e donne che non saranno sicuramente perfetti, ma che hanno come faro la costituzione, il rispetto delle regole e l’onestà.

IPR PRIMO SONDAGGIO SULLE EUROPEE

Pd dal 24 % delle isole al 35% del centro.
Il M5S è la seconda forza politica, dal 23,5 del nord ovest al 29 % delle isole, dunque batte decisamente FI, che oscilla tra il 18% del nord est al 28% della Sicilia ed è significativo che in Sicilia il consenso al M5S sia superiore a quello di Berlusconi.
Nuovo Centro Destra da 3,5 a 6,5.
Lega attorno allo zero salvo al nord dove arriva all’11%, praticamente è radicata nelle solite tre Regioni e assente altrove.
Sel attorno al 2% (ormai non fa che scendere).
Udc da 1% al 3% della Sicilia.

COMINCIA LA RIVOLTA ALL’EURO

La produttività italiana si è bloccata nel 1997, anno dell’aggancio all’euro. Tutti i paesi mediterranei sono schiantati dall’austerity imposta dalla Troika e la recessione ha cominciato a intaccare gli altri. Holland si è incontrato con Obama, entrambi accompagnati da economisti per spiegare che la crisi è vicina al punto di rottura. L’Europa sta precipitando e le elezioni di maggio più l’Unione Bancaria europea coi suoi parametri esclusivi affretteranno crisi, segnando una fiammata di rivolta contro le regole della zona euro. I governi ancora non si pronunciano ma i giornali (certo non i nostri) cominciano a dirlo. Il quotidiano francese La Tribune esce con un forte articolo firmato da eminenti economisti europei, uniti in un manifesto per chiedere ufficialmente l’uscita della Francia dall’euro. Ovviamente in Italia non se ne parla, la visita di Renzi alla Merkel fa pensare che questi non avrà nessuna intenzione di cambiare la linea di austerity che sta distruggendo il nostro Paese e ci chiediamo con quali soldi intenda fare la messe di riforme che promette “una al mese”, perché “senza finanze riforme non se ne fanno” e nei suoi fiumi di chiacchiere non abbiamo sentito alcun accenno all’euro.
L’euro ormai è sinonimo di crisi e rischia di far esplodere l’Europa.
Italia, Spagna, Portogallo e Grecia hanno crescita debole o nulla (noi siamo i peggiori), aumento della disoccupazione, debito pubblico in salita (il solo Monti lo ha aumentato di 180 miliardi e Letta di altri 96).
Il governo francese ha alzato le tasse, riducendo il deficit pubblico di soli 8 miliardi di euro e ostacolando la ripresa, con aumento della disoccupazione che è arrivata al 10,5%, mentre cresceva il debito pubblico. I nostri governi hanno fatto anche peggio, aumentando le tasse e facendo pure crescere il debito pubblico, con disoccupazione al 12,5% e quella giovanile al 40%.
Questo andrà pure nell’interesse degli Stati uniti, della Fed, delle agenzie di rating che fanno parte degli speculatori, del sistema finanziario che continua ad arricchirsi a spese dei popoli, ma non è più sostenibile. Intanto il tasso di cambio dell’euro è troppo debole per la Germania e troppo forte per i paesi del sud, Francia compresa, e questo blocca le loro economie. Ma la stessa prosperità della Germania è minacciata, perché vende i suoi prodotti principalmente nell’euro zona e se gli altri paesi smettono di comprarli, crolleranno le sue esportazioni. Poi ricordiamo che il debito pubblico tedesco è doppio del nostro (anche se le agenzie di rating lo ignorano) e che la Bundesbank è in profondo rosso. I 16.000 miliardi di euro prelevati dalle tasche dei cittadini europei per alimentare il sistema bancario non sono bastati, l’arrivo dell’Unione Bancario Europea a maggio travolgerà molti istituti, e la proposta shock di alcuni giorni fa della Bundesbank è che in caso di bancarotta, i Paesi europei dovranno fare un prelievo forzoso sui soldi depositati, come a Cipro. Ormai tutti sono contro la Germania. Le regole euro sono identiche ma le condizioni interne diverse, per cui si ha deflazione in Francia e deflazione in Germania. I sindacati tedeschi hanno accettato una politica di bassi salari, ma alla fine saranno i Tedeschi stessi a ribellarsi. L’economia ormai è globale e se si vuole sostenere la concorrenza del mondo, non si può agire solo sui salari, occorrono manovre inflazionistiche per abbassare i prezzi dell’export e renderlo concorrenziale oppure che la Bce cambi le sue regole e smetta di rifocillare solo le banche, che investono in derivati e speculazioni di Borsa, ignorando l’economia reale e cominci a rimettere in circolazione moneta o faccia prestiti diretti agli Stati all’1% come sta facendo con le banche.
L’euro è stato per troppo tempo una moneta troppo forte per la Francia e i paesi del sud, e troppo debole per la Germania. La moneta unica è stata un errore ed è un ostacolo che si oppone all’unione e alla coesione dell’Europa. Crea discordia anziché integrazione all’interno del continente, e indebolisce l’economia complessiva dell’Europa.
Anche in Francia si chiede a gran voce l’uscita dall’euro e il ritorno alla moneta nazionale. Ma occorrerebbe che anche la Germania uscisse dall’euro e si avrebbe finalmente una rivalutazione sostenibile di entrambe le monete. Questo faciliterebbe anche le scelte degli altri Paesi se tornare o no alle monete nazionali per essere più competitivi. Questo dice il manifesto degli economisti europei.

TRANSPARENCY INTERNATIONAL

Nella scala della non corruzione di 117 Paesi del mondo stiamo al 69° posto alla pari con Romania e Kuwait. Ai primi posti per onestà politica e diffusa tra i paesi della Ue la Germania è abbastanza in alto, è dodicesima. Tra i primi posti Danimarca, Nuova Zelanda, Finlandia, Svezia, Norvegia, Singapore, Svizzera, Australia, Canada.
Tra i parametri negativi: l’uso disinvolto e spesso incompetente delle risorse pubbliche che creano debito, tasse e rabbia. I Paesi più corrotti del mondo restano Afghanistan, Corea del Nord e Somalia. In Afghanistan comandano gli americani da 12 anni assistiti da noi, che cosa hanno fatto di buono?

LE CIFRE DELLA VERGOGNA. I RICCHI SEMPRE PIU’ RICCHI, I POVERI SEMPRE PIU’ POVERI
Clement Guillou

Il Credit Suisse e la Croce Rossa hanno pubblicato recentemente due diversi rapporti a dir poco sconcertanti. Il primo fa un bilancio statistico della ricchezza mondiale. Ci informa che “dal 2000 è più che raddoppiata, raggiungendo un nuovo record storico di 241.000 miliardi di dollari”.
Il secondo illustra “conseguenze umanitarie della crisi economica in Europa” (sono 42 paesi i analizzati nell’Unione europea, nei Balcani, nell’Europa orientale). dimostra con precisione che “nei 22 paesi presi in considerazione, il numero di persone che dipendono dalle distribuzioni alimentari della Croce Rosa è aumentato del 75% tra il 2009 e il 2012″.
Il 46% del patrimonio mondiale si trova nelle mani dell’1% dei nuclei famigliari
La ricchezza mondiale è cresciuta del 4,9% tra la metà del 2012 e la metà del 2013 – il periodo esaminato dal Credit Suisse – e del 68% in questi ultimi 10 anni.
La percentuale più ricca dei nuclei famigliari ha inizio a partire da una fortuna di 753’000 dollari (557’000 Euro) e accumula il 46% del patrimonio mondiale – la cifra è in aumento; mentre i due terzi delle famiglie, il cui patrimonio resta stabile, rappresenta solamente il 3% della ricchezza globale.
Occorre avere un patrimonio di 4’000 dollari (circa 3’000 euro) per essere nella metà più ricca del pianeta, e di 75’000 dollari (55’500 euro) per essere tra il 10% più ricco.
In Europa il 25% dei lavoratori poveri si trova in Germania. La Croce Rossa rileva che il numero dei salariati tedeschi che non possono far fronte ai loro bisogni è in continuo aumento: un quarto di costoro ha salari troppo bassi – l’ammontare non viene precisato ed in Germania non esiste salario minimo legale. In Germania, più della metà dei contratti stipulati dal 2008 sono contratti a breve termine, che non danno diritto alle prestazioni della sicurezza sociale. 1,3 milioni di lavoratori non possono provvedere ai loro bisogni. Uno studio della Fondazione Bertelsmann, pubblicato nel dicembre 2012, mostra che la «classe media» è passata dal 65% della popolazione nel 1997 al 58% quindici anni più tardi:
- 5,5 milioni di Tedeschi sono diventati “poveri”;
- 500’000 sono diventati “ricchi”.
In tutta Europa, si segnala un numero importante di “nuovi poveri”, di persone che lavorano ma alla fine del mese non possono far fronte ai loro bisogni primari e devono scegliere tra comprare il cibo o pagare l’affitto”.
Al contrario sono 31 milioni i milionari.Il numero dei milionari in dollari non è mai stato così alto:
- 14 milioni negli Stati Uniti;
- 10 milioni in Europa;
- 6,5 milioni in Asia e nel Pacifico.
Tra i quasi 100’000 super ricchi con un capitale superiore ai 50 milioni di dollari (37 milioni di euro), circa la metà vive negli Stati Uniti, segue la Cina, prima della Germania, della Gran Bretagna, della Francia e del Giappone.
L’economia attuale favorisce l’accumulazione del capitale: tanto che la ricchezza mondiale è cresciuta dal 4%, il numero dei milionari è aumentato del 6,1 % e il numero dei super ricchi più del 10%.
In Europa vi sono cinque paesi nei quali la disoccupazione dei giovani supera il 50%: Bosnia, Macedonia, Serbia, Spagna, Grecia: nel 2012, in tutti questi paesi, più di un giovane su due, tra i 15 e i 24 anni e in grado di lavorare, era disoccupato. La cifra è esplosa nei tre anni immediatamente precedenti, durante la crisi. Nell’Europa dell’Est, la disoccupazione giovanile, già alta prima della crisi, ha raggiunto livelli allarmanti. È raddoppiata in Croazia, nella Repubblica Ceca, in Polonia e nei paesi baltici. Il rapporto delle Croce Rossa denuncia i regimi di austerità che “aumentano la povertà, mentre gli altri continenti riescono a ridurla con successo”. “Le conseguenze a lungo termine di questa crisi non si conoscono ancora. Per decenni si subiranno i problemi accumulati. Ci chiediamo se, come continente, comprendiamo veramente a cosa andiamo incontro”.
La Francia occupa il 7° posto nella classifica dei più grandi patrimoni medi.
Grazie al valore degli immobili (soprattutto parigini) il patrimonio medio francese è molto elevato: 296’000 dollari, 219’000 euro, Maggiore che in Germania, o in Belgio, o in Gran Bretagna. In Francia il patrimonio immobiliare conta più dei 2/3 della ricchezza e il tasso di indebitamento delle famiglie è piuttosto basso (12%).
Il Credit suisse sottolinea che la disuguaglianza finanziaria in Francia è maggiore che nella maggior parte dei paesi europei: un quarto dei milionari europei risiede in Francia. Mentre i super ricchi sono più numerosi in Germania, in Svizzera e nel Regno Unito.
Una parte sempre più grande della popolazione francese vive al di sotto della soglia di povertà. Nel 2011, secondo l’indice Eurostat, ripreso dalla Croce Rossa, la percentuale delle famiglie francesi sotto la soglia di povertà (meno del 60% della ricchezza media del Paese) era del 14%. Un aumento dell’1,3%, 350’000 abitanti in più rispetto al 2008.
Malgrado la crisi, questo indice è diminuito in alcuni paesi dell’Europa occidentale: Portogallo (18%), Gran Bretagna (16,2%), Austria (5,2). Ma rappresentano un’eccezione.
La Croce Rossa commenta: “Non solo sempre più persone cadono nella povertà, ma i poveri sono sempre più poveri, e sembra che il divario tra i più ricchi ed i più poveri sia sempre in crescita. Ciò significa che aumenta la “distanza sociale” per rientrare a far parte della società.”
40%: è la parte dei Cinesi nella “classe media” mondiale
La Cina, nell’insieme della sua popolazione, conta poche persone molto povere e pochi super-ricchi. Ma, quantificando la popolazione mondiale in quintili di ricchezza, si nota che costituisce il 40% della classe media superiore: quella del decile da 6 a 9
La disuguaglianza delle ricchezze in Cina è quindi relativamente debole rispetto al resto delle potenze emergenti. La sua classe media, motore della crescita mondiale, si distingue da quella indiana, occultata da un numero enorme di molto poveri ed uno non indifferente di super-ricchi. “Ciò è dovuto all’assenza quasi totale di patrimoni ereditati e ad una divisione relativamente uguale tra terre agricole e habitat privato. Le disuguaglianze sono però in netta e forte crescita, a causa all’arricchimento di imprenditori e investitori”, spiega il Credit suisse.
Il tasso di suicidi in Grecia è aumentato del 40% nel primo semestre 2011.
Secondo il ministro greco della Sanità, il tasso di suicidi in Grecia è aumentato del 40% dal gennaio al maggio 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010. I primi effetti dei piani di austerità si son fatti sentire. Il tasso di suicidi tra le donne è più che duplicato. Durante la crisi molti altri paesi europei hanno visto crescere il loro tasso di suicidi.”Un segno evidente che sta aumentando il numero di persone che soffrono di depressione o di altre malattie mentali.” Per di più, durante la crisi economica, nella maggior parte dei paesi europei lo Stato ha tagliato molto nelle spese sanitarie.
Il 35% della ricchezza russa è detenuta da 110 persone. “La Russia si situa al livello più alto di disuguaglianza finanziaria al mondo, se si escludono i piccoli paesi dei Caraibi dove risiedono molti miliardari”.
A livello mondiale si conta un miliardario per di 170 miliardi di dollari di ricchezza. In Russia, il rapporto scende a un miliardario per 11 miliardi. I 110 miliardari russi recensiti da Forbes – nel 2000 erano solo otto – accumulavano il 35% della ricchezza del Paese.

Una volta l’Italia era la quinta potenza economica del mondo, alcuni dicevano la sesta, ponendo al quinto posto la Gran Bretagna. Tempi lontani.
A Davos, c’è stato l’annuale World Economic Forum che ha citato le prime 10 economie europee per competitività. Nell’ordine: Svizzera, Finlandia, Germania, Svezia, Olanda, Gran Bretagna, Norvegia, Danimarca, Austria e Belgio. L’Italia non è presente, ma questo già lo sospettavamo. Si trova al 49° posto, superata da Stati come le Mauritius, Panama, Malta e il Bahrain. Gli indici misurati sono, tra gli altri, lo sviluppo tecnologico, l’efficienza delle istituzioni, l’istruzione, il mercato del lavoro, l’innovazione, la situazione finanziaria.
Stiamo scivolando verso il fondo classifica, come una squadra di calcio blasonata che rischia la serie B con l’indifferenza che le viene dal suo passato.
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Attilio
40 uomini di scorta per una spesa mensile di 200mila euro a spese dello stato e quindi dei cittadini per il pregiudicato di Arcore che dovrebbe stare a S. Vittore.
Ditemi che non è vera sta notizia, impossibile, non ci credo …

Sauro segnala:
LA CRISI CHE VERRA’
Virginio Frigieri

Entro 12 mesi assisteremo al crollo dei mercati borsistici, e non sarà come nel 2007-2009, ma molto peggio. Gli USA, con 17.000 miliardi di dollari di debito, non potrà continuare a sostenersi per molto; verrà il momento in cui la FED dovrà chiudere i rubinetti e si dovranno implementare misure drastiche. Marc Faber, sulle cui competenze economico e finanziarie non c’è da discutere, ha affermato recentemente di vedere “alte probabilità di un incidente di mercato di alto livello”…
Nouriel Roubini ha affermato che “bisogna prepararsi perché sta arrivando una tempesta perfetta”. Bill Gross di Pimco ha dichiarato che “ci stiamo avviando verso una supernova del credito”. Bob Janjuah di Nomura ritiene che “i mercati sperimenteranno ancora un po’ nuovi massimi prima di crollare fino al 50%”.
Un direttore della holding Berkshire Hathaway (una delle più grandi del mondo) ha dichiarato che “i mercati azionari sono già in parte in bolla”. Jim Cramer ex hedge-fund manager, alla CNBC ha esortato gli investitori ad abbandonare il dollaro “immediatamente, perché gli Stati Uniti sono uno zimbello”. Peter Schiff dice: “Abbiamo davanti a noi una crisi del dollaro e un crollo del mercato obbligazionario”. Hank Paulson ex segretario al Tesoro dice “un’altra crisi finanziaria è una certezza”.
In Europa le cose non vanno meglio e soprattutto in Italia. Intanto bisogna cominciare a chiedersi quanta “Democrazia” rimane ancora in questo Paese?
Abbiamo un governicchio già scadente di suo, con un banchiere a fare il ministro che su una spesa pubblica di oltre 800 miliardi che è più del 50% del Pil, va in televisione a dire senza alcuna vergogna che non sa dove far saltar fuori un miliardo per evitare la seconda rata dell’IMU. Ma oltre a ciò, che potere ha il Governo italiano per raddrizzare le sorti del Paese? Risposta NESSUNO!
Siamo un Paese governato da un Governo che non può fare nulla di quello che possono fare gli altri paesi quando le cose vanno male.
Avendo ceduto la sovranità monetaria per entrare nel carrozzone dell’Euro non possiamo svalutare la nostra moneta. Non possiamo poi decidere né di alzare, né di abbassare i tassi, perché c’è la BCE a farlo per tutti. Non possiamo fare operazioni di Quantitative Easing come ha fatto e sta facendo la FED, perché se la BCE si azzarda anche solo a parlare dell’argomento scatta la Germania. Non possiamo abbassare le tasse e nemmeno annunciare di NON volerle alzare perché abbiamo firmato il Fiscal Compact ed interviene subito l’Europa. Infine non possiamo nemmeno aumentarle troppo perché oltre ad essere già le più alte del mondo, più aumenti le tasse più deprimi i consumi ed incenerisci l’economia.
In tv attorno all’euro c’è una cappa mafiosa che fa ribrezzo. L’argomento è tabù.
L’Inghilterra, pur potendo entrare nell’euro al primo turno, scelse di restarne fuori, dimostrando di conoscere i fondamentali dell’economia molto meglio dei “mortadella” e dei “Ghè pensi mì” che alternavamo noi al Governo del Paese in quegli anni. Nel 2008 quando è partita la crisi, Inghilterra ed Italia avevano un livello di disoccupazione quasi identico.
Fallisce Lehman Brothers, e parte la crisi catalogata da tutti come “CRISI FINANZIARIA” e, essendo la Finanza la prima “industria” inglese, chi ci dovrebbe rimettere di più in teoria tra due paesi dovrebbe essere sicuramente la Gran Bretagna. Solo che noi essendo entrati nell’euro e non potendo fare assolutamente nulla delle cose elencate sopra, stiamo fermi a guardare chi passa, mentre gli inglesi avendo ancora la loro sovranità monetaria, riescono ad assorbire lo choc e a scaricare tutte le tensioni dei mercati sul cambio della loro moneta: la sterlina perde rapidamente il 30% di valore rispetto all’euro. Dopo, nel 2011 arriva la seconda crisi e arriva la crisi dei debiti sovrani. Noi andiamo a picco sbriciolandoci come una statua di sale mentre gli inglesi, nel frattempo hanno già intrapreso un percorso di ripresa e di recupero.
Oggi alla fine del 2013, mentre la disoccupazione in Italia sfiora il 13%, in Inghilterra si viaggia al 7,4% e la disoccupazione giovanile che là viaggia intorno al 20%, da noi supera il 40%!!!
Ora a prescindere da tutti gli errori passati, loro hanno potuto contare su un ammortizzatore che a noi è completamente mancato, grazie al privilegio di essere dentro l’Euro. Inoltre dobbiamo fare i compiti a casa dettati da personaggi che non sono quasi mai italiani, che nessuno di noi ha eletto, né ci è stata data la possibilità di farlo, e quando non si tratta di euro-burocrati, sono entità indipendenti e private come la BCE.
Con una moneta troppo forte le aziende italiane continueranno a chiudere, perché è una balla colossale che sono penalizzate solo le aziende che fanno molto export. Con le retribuzioni e le pensioni ferme al palo da una decina di anni la capacità di spesa si è ridotta di molto e quel po’ che puoi acquistare, se è prodotto in Italia, costerà sempre troppo, così noi oggi, compriamo e consumiamo sempre di più beni provenienti dall’estero perché i nostri prodotti sono sempre meno convenienti; se i nostri prodotti diventano sempre meno convenienti è ovvio che le aziende italiane o scappano all’estero o chiudono, e ciò spiega la disoccupazione
Pensare che una marea di aziende continui a chiudere ogni giorno e che l’economia del Paese possa andare meglio… che possano apparire luci in fondo al tunnel o parlare di ripresine di fine anno è a dir poco demenziale!! Può dirlo solo un massone associato a qualche organizzazione tipo Bilderberg o uno stupido. A uno stupido puoi dar da bere ciò che vuoi!… metti la nave in mano a un imbecille e troverà certamente un modo per auto affondarsi!…
Dopo la cura Monti che aveva paralizzato completamente l’economia col terrore di tasse anche sull’ombra che produci mentre cammini sotto al sole, nell’economia reale non sta riprendendo assolutamente nulla!
Stiamo semplicemente ritornando sul quel piano inclinato di declino irreversibile (vd Titanic). Con le ricette della Merkel, noi non possiamo uscire dalla situazione di agonia e o partono sopratutti i giovani e se i giovani se ne vanno hai buttato alle ortiche il futuro del Paese oppure alla fine il problema di uscire dall’Euro si porrà per forza in tutta la sua evidenza, per cui invece di aspettare il momento in cui il danno per gli italiani sarà massimo, sarebbe meglio cominciare a parlarne per tempo e soprattutto cominciare a predisporre un piano d’emergenza per quando la crisi si riacutizzerà, E state certi che l’apparente rialzo finirà ed il ribasso che seguirà dopo sarà decisamente fuori dall’ordinario.
Purtroppo quando si firmò il trattato di Maastricht si accettò di indossare uno zaino molto pesante..la Germania ce la fa, l’Italia no, ma i politici che firmarono il trattato non considerarono la palese inferiorità tra i partecipanti. I risultati di queste decisioni prese sopra le nostre teste senza nessuna possibilità di esprimersi attraverso un referendum, sono sotto agli occhi di tutti; il prezzo che pagheremo noi e le generazioni a venire sarà salatissimo, ma il signor Letta (membro della Trilaterl Commission che passa i pizzini di carta al signor Monti (ex presidente del Club Bilderberg nonchè della Trilateral Commission Europe, e il signor Alfano recentemente invitato alle sedute dell’Aspen Institute dove si trova il “Letta zio” insieme a Giuliano Amato, Giulio Tremonti, di nuovo Mario Monti ed una lista di personaggi eccellenti che trovate su internet…. bene questi signori ancora oggi continuano a dirvi, con la benedizione dei media e di tutta la stampa italiana china, prona e pronta a reggere il gioco, che…. “serve più Europa!!!!”

BEPPE GRILLO

Ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione… e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.
(Roy Batty da Blade Runner)
Ho visto cose che voi umani…
Dei comunisti cantare “Bella Ciao” mentre il Governo regalava 7,5 miliardi alle banche
Il pregiudicato Berlusconi scrivere la nuova legge elettorale
Napolitano far distruggere le sue conversazioni con Mancino indagato nel processo Stato-mafia
La richiesta di condanna a nove mesi per aver violato un sigillo portato via dal vento a Beppe Grillo
Una richiesta di impeachment liquidata in venti minuti netti
Un questore della Camera picchiare una deputata e, proprio per questo, ottenere la scorta
Letta gridare alla “Barbaria” dagli Emirati Arabi per un tweet di Rocco Casalino su Adriano Sofri, suocero della Bignardi e condannato per omicidio
La presidente della Camera Laura Boldrini interrompere, per la prima volta dal dopoguerra, le opposizioni contro il regolamento parlamentare per poi piagnucolare in tutte le trasmissioni televisive che le hanno fatto la bua
Letta affermare che la crisi è dietro le spalle e la Confindustria che dice il contrario pochi minuti dopo
Autorevoli intellettuali “de sinistra” che, dopo averle sbagliate tutte, ma proprio tutte, importano un partito extra nazionale, Syriza, non avendo più alternative in Italia
Quello che resta del grande Partito Comunista diventare demitiano con Renzie e Capitan Findus Letta
Monti ricevere la benedizione di Carlo De Benedetti a Saint Moritz per la presidenza del Consiglio
Totò Riina minacciare pubblicamente dal carcere il procuratore Di Matteo senza che le Istituzioni diano la loro piena solidarietà al magistrato
Lo spread scendere e l’economia italiana precipitare
Il Monte dei Paschi fallito (e insabbiato) e il suo ex presidente indagato Mussari a cavallo sulla copertina del Corriere della Sera
Pensionati rovistare nella spazzatura e i partiti spartirsi i milioni del finanziamento pubblico
Negozi chiudere come mosche, fabbriche fallire, milioni di disoccupati e la luce in fondo al tunnel
La Germania dettarci le condizioni di pace e gli Stati Uniti quelle di guerra
L’Italia senza sovranità e senza dignità
Un venditore di fumo condannato in primo grado per danno erariale trasformato in salvatore della patria
La scatoletta di tonno aperta x 3/4, ora basta piegare il coperchio…
Ho visto cose che voi umani…

QUALE FUTURO PER UN PD DI SX?
Don Aldo Antonelli

Con la vittoria di Renzi, abbiamo un nuovo spostamento a dx di un partito che sembra aver perso ormai da tempo la propria vocazione di partito di sx, tentato dai giochi di governabilità e dai ricatti dai sedicenti ex-berlusconiani che non hanno mai smesso di essere berlusconiani.
Il vero problema del PD non è solo quello della sua classe dirigente, divisa tra Dalemiani, Bersaniani, Lettiani, Cuperliani, Civatiani e altri “iani” che un domani non lontano potrebbero far ressa nelle stanze grigie. Il vero problema del PD è la sua base, desertificata dalla scomparsa della classe operaia, isterilita dal praticume deideologizzato, inficiata da infiltrazioni di opportunisti, il problema è la Base, materia prima di ogni Partito che non accetti di ridursi a semplice “macchina di potere e di clientela”, come già denunciava con chiara preveggenza Enrico Berlinguer. E il panorama è desolante.
«Vedo una folla innumerevole di uomini simili ed uguali che non fanno che ruotare su se stessi, per procurarsi piccoli e volgari piaceri con cui saziano il loro animo… Al di sopra di costoro si erge un potere immenso e tutelare, che si incarica da solo di assicurare il godimento dei beni e di vegliare sulla loro sorte. E’ assoluto, minuzioso e sistematico». Lo diceva Alexis de Tocqueville già per l’America dell’800.
Oggi la situazione è ben più grave e desolante. Noi tutti siamo sottoposti in tutti i campi ad un progetto globale di omogeneizzazione, al trionfo di una superficialità becera, di una violenza dissimulata, di una arroganza pseudointellettuale e di una condanna del razionale come aspetto ingenuo del non saper vivere, tali da mettere paura. Abbiamo spalancato porte e finestre ad un individualismo esasperato e alla sua ragione strumentale, il liberalismo, a tal punto da annullare, senza che noi ce ne accorgessimo, la libertà politica, non solo, ma la Politica stessa, asservita in tutto alla dittatura di una economia onnivora, miope ed autocrate. Se una delle conquiste della modernità è stata la Democrazia, essa viene lentamente distrutta, nonostante restino i suoi istituti, ma con un valore puramente formale, da forme di dispotismo che oggi si chiamano ‘morbide’ per distinguerle da quelle del passato fondate solo sul terrore. Si soffre di uno strabismo generale che ti fa vedere il nemico dove non c’è e ti fa passare per amico il tuo assassino.
L’Economia Finanziaria e la Tecnocrazia sono i carnefici dei popoli. Li affamano i popoli e vanificano ogni rappresentatività. Ci si sveglia la mattina e ci si domanda non cosa vogliono le persone, uomini e donne che cercano lavoro, così come si dovrebbe in democrazia…; ma ci si domanda cosa vogliono i Mercati!
Secondo John Stuart Mills tre sono i contrassegni propri della Democrazia rappresentativa: la Rappresentanza, la Responsabilità e la Competenza. Tutti e tre affogati nel gran pantano della Cooptazione del Porcellum, dell’Incoscienza di gran parte della classe politica e della Ignoranza programmata del popolo bue.
Una sola resurrezione, ormai, non è più sufficiente.

Dedicato a Cacciari, Baricco, Serra, Scalfari ecc ecc ecc.
GIORGIO GABER. GLI INTELLETTUALI

Gli intellettuali sono razionali
lucidi, imparziali, sempre concettuali
sono esistenziali, molto sostanziali
sovrastrutturali e decisionali.”
L’intellettuale italiano è in prevalenza di sx,
dotato di buoni sentimenti e con una lungimiranza politica postdatata.
Gli intellettuali fanno riflessioni
considerazioni piene di allusioni
allitterazioni, psicoconnessioni
elucubrazioni, autodecisioni.
L’intellettuale non è mai sfiorato dal dubbio, sorretto com’è da un intelletto fuori misura per i comuni mortali. Se si schiera lo fa per motivi etici, morali, umanistici su indicazione del partito. Quando il pdmenoelle chiama, l’intellettuale risponde. Sempre! In fila per sei con il resto di due
“.

VI PIACE IL RENZI CHE ASFALTA L’ARTICOLO 18?
Pierfranco Pellizzetti

Vi è piaciuto il Renzitriciclo? E adesso godetevelo mentre pedala.
Siamo ormai così mitridizzati da vent’anni di fanfaluche che abbiamo smarrito perfino l’energia per reazioni minime. Sicché quando Renzi-nuovo-che-avanza dichiara che i giovani non sono assunti per colpa dell’art. 18, ci cadono le braccia, non abbiamo nemmeno voglia di ripetere quanto dicemmo a Monti e prima a B e a Amato, che mettere in alternativa diritto al lavoro e diritti del lavoro è quanto di più bieco si possa immaginare. Ma quella di Renzi è una mossa insieme furba e stupida. Intanto manda un segnale alle categorie di cui si cerca il consenso. Ma è stupida perché non inverte la crisi di imprese che non riescono da decenni a immettere sul mercato prodotti di interesse, ricacciando sempre la stessa gamma di beni. Tanto che lo stesso pres. di Confindustria Squinzi a suo tempo dichiara che «la licenziabilità dei dipendenti è l’ultimo dei nostri problemi».Il clima reazionario porta dalla Gruber il solito renziano che spiega che il male oscuro italiano è rappresentato da quei nababbi di colletti blu ipergarantiti (con il loro migliaio di euro nella busta paga) che vampirizzano i non garantiti. L’ennesima variazione sul tema della mistificazione terroristica della guerra degli ultimi contro i penultimi. Così nessuno si accorge che i primi stanno espropriando il resto del Paese.
In passato ci avevano provato con la mascalzonata di mettere i padri contro i figli Ora abbiamo il Farinetti esperto di ricette gastronomiche che ci dà queste perle: «il lavoro garantito per chi non ha voglia di lavorare è un delitto». Come scriveva Norma Rangeri su il Manifesto, «secondo lui la tutela dal licenziamento illegittimo andrebbe abolita perché in realtà l’art.18 è solo un grande scudo dietro il quale si ammassa l’esercito dei fannulloni». Queste sono le idee, questo il nuovo: roba scaduta da almeno vent’anni, quando Tony Blair svendette gli operai inglesi e la Sx tutta ai circoli finanziari (traendone non pochi vantaggi, politici e non).
Ci sarebbe un’alternativa? Misure tampone per bloccare temporaneamente la catastrofe. Per poi partire con azioni che rimuovano le ragioni intrinseche della stessa, politiche industriali che riqualifichino le nostre specializzazioni riposizionandole in settori a maggiore tasso di competitività e compatibili con i livelli remunerativi/occupazionali di una grande democrazia. Un collegamento organico pianificato tra comunità della ricerca e comunità d’impresa per valorizzare antiche e nuove competenze; un accompagnamento all’imprenditorializzazione per settori attualmente afflitti da logiche di rendita parassitaria, in primis il turismo.
Altri lo hanno già fatto, dalla Finlandia alla Danimarca alla Germania. Soltanto che ci vorrebbe una forte tensione innovativa reale, che i giovani conservatori alla Renzi e Letta non coltivano proprio, inseguendo l’apprezzamento dei ricchi e dell’establishment.

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EURO O LIRA, QUESTO E’ IL DILEMMA
Paolo De Gregorio

Sento sempre abbaiare sul ruolo dell’Europa, in termini che ricordano più rozze tifoserie piuttosto che una analisi seria, impermeabile sia agli schieramenti che alle convenienze politiche.
Una cosa è certa, la crisi strutturale dell’Italia è maturata all’interno dell’Europa, dell’Euro, della globalizzazione, della WTO, ed è una crisi da cui non si vede una via d’uscita: aumenta il nostro debito che ci costa 90 miliardi di euro l’anno di interessi, aumenta la disoccupazione, aumentano le vendite all’estero dei pezzi pregiati dell’economia e del made in Italy, aumentano gli imprenditori che delocalizzano dove pagano meno tasse e meno salari, per cui mi sembrano folli tutti coloro che fanno professione di ottimismo e vedono luce in fondo al tunnel. Mi fanno pure una sgradevole impressione quelli che urlano che basterebbe uscire dall’Europa e dall’Euro per sistemare ogni cosa.
Una cosa su cui tutti potremmo convenire è che gli Stati Uniti d’Europa non sono mai nati, per volontà di USA, Regno Unito e Israele, che immaginavano già un forte concorrente capace di concentrare capitali e cervelli in istituti comunitari di ricerca scientifica, di unificare leggi, regolamenti, costi del lavoro, di avere un esercito comune che rendesse superflue le basi americane e quelle della Nato, facendo vedere ben presto questa nuova potenza economica e politica, indipendente, esercitare una influenza di PACE verso la Russia, il Mediterraneo, il Medioriente.
Tutto questo non è successo. L’Europa è un nano politico, i paesi più forti hanno approfittato della crisi dei più deboli comprando a prezzi di saldo i pezzi pregiati e continuando a intascare gli interessi sul debito di Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia, senza decidere nulla sulla messa in comune del debito con gli euro bond. Spendiamo cifre enormi al seguito delle avventure militari USA, compriamo i loro bombardieri al posto degli Eurofighlter europei, ci facciamo dettare l’agenda economica dalla Banca Centrale Europea, per cui le decisioni politiche in Italia non contano nulla.
L’eventuale uscita dell’Italia da questo aborto di Europa e dall’Euro dovrebbe essere accompagnata per prima cosa da una rinegoziazione del colossale debito, dall’uscita dalla WTO, dalla protezione con dazi su tutte quelle merci che possono essere prodotte in Italia, per garantirci in pochi anni autosufficienza alimentare ed energetica con le rinnovabili con milioni di nuovi posti di lavoro, valorizzando il nostro patrimonio artistico, ambientale, unico al mondo oggi lasciato alla incuria, come Pompei, risanando di quei territori inquinati a morte dai convergenti interessi di industriali del Nord e camorristi.
E’ una pia illusione quella di pensare di sopravvivere come nazione manifatturiera all’interno di una globalizzazione che ha già decretato quali sono i vincitori e i vinti. Ormai il lavoro va dove costa meno e se ci sembra una follia che a Prato i cinesi schiavizzino i loro connazionali a un euro l’ora, dobbiamo registrare il fatto che presto si sposteranno in Bangladesh dove si lavora per un euro al giorno.
La globalizzazione premia solo chi possiede grandi banche d’affari internazionali, chi ha grandi multinazionali, chi possiede materie prime, chi ha milioni di lavoratori (schiavi) a basso costo, e chi protegge queste situazioni con potenti eserciti pronti ad intervenire su qualsiasi scenario. L’Italia così non ha alcuna possibilità a meno che l’Europa non diventi un’altra cosa, ma di ciò non si vede neanche l’ombra.
E’ giusto parlarne, ma finché non verrà fuori che la ripresa è una chimera e che le valutazioni di questa classe politica sono basate su frottole e invenzioni, il tempo del cambiamento non sarà maturo.
E’ evidente che una svolta nel senso del ritorno alla lira ha bisogno della emersione di una classe dirigente nuova, credibile, di una Banca nazionale senza fini di lucro che appoggi una profonda riconversione energetica e agricola, di Università che creino competenza e ricerca a favore dei settori economici nuovi.

ANDREA SCANZI
Cosa ha funzionato in 11 mesi di M5S in Parlamento

- Il M5S ha assunto il ruolo di vera e autentica opposizione, che 20 anni di Violante e Boccia avevano fatto dimenticare. Pensate se, in questo clima mieloso e mellifluo di “pacificazione”, l’ingranaggio oliatissimo della Casta non avesse avuto nemmeno un granello di sabbia a incepparlo. Sarebbe stato terrificante per la democrazia
- Sono arrivati in parlamento deputati e senatori di spicco come Di Maio e Villarosa, Di Battista e Morra, Taverna e Sarti. Sinceri. Nuovi. Liberi
- Nel suo riuscito discorso del 23 dicembre alla Camera, il deputato Alessandro Di Battista ha chiesto ai giornalisti di contestare almeno una loro proposta di legge, ma sulle proposte di legge di errori non se ne vedono
- Per 20 anni i delusi di sx hanno sperato che qualcuno trattasse B e i suoi droidi come meritavano. Lo ha fatto solo Di Pietro. Se Pd e precedenti si fossero espressi come la Taverna o Villarosa, oggi non ci sarebbe bisogno dei 5 Stelle. e Il Pd non avrebbe dovuto uccidere la sua storia di sx consegnandosi all’ultradx Renzi
- Ci sono due cambiamenti: quello così morbido da risultare finto dei renziani e quello drastico (a rischio “ingenuità”) dei 5 Stelle. Se l’idea è quella di un cambiamento reale, la differenza tra i 4 salti in padella di Renzi e il rinnovamento vero non è difficile da vedere
- La lotta tra renziani e 5 Stelle sarà spietata. Speriamo che ognuno dia il meglio per il bene del Paese. Per ora Renzi ripete che M5S sta in Parlamento come all’asilo e sa solo andare in cima ai tetti. Falso storico. Senza M5S non avremmo scoperto la porcata sulle slot machine e quella sugli affitti d’oro; l’art. 138 della Costituzione sarebbe stato sventrato; nessuno avrebbe notato la webtax; in pochi si sarebbero indignati per i casi De Luca, De Gregorio e Cancellieri; in pochi avrebbero osato mettere in discussione Napolitano; non avremmo avuto il voto palese e la conseguente decadenza di B ecc..Insomma: se il csx avesse fatto in 20 anni anche solo un decimo di quello che M5S ha fatto in 10 mesi, il peggior cdx d’Europa sarebbe stato disinnescato in un amen.
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RIDERE

Non mangiate fagioli perché….

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http://masadaweb.org


MASADA n° 1516 21/2/2014 UMORISMO, ATTO DI LIBERTÀ

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Blog di Viviana Vivarelli
Vintage

Trattando del ridere, non potrò far ridere. E’ lapalissiano.
Si ride perché si stacca i circuiti del pensiero. Se si riattaccano, si smette di ridere. E’ un assioma.
Intanto si ride perché si è umani. Le bestie non sanno ridere. Sia le bestie animali che quelle umane. Anzi, l’incapacità di capire il lato comico delle cose connota i sub-umani. Non si ride nell’esercito, nelle dittature, sotto le censure. Non ride la burocrazia, la chiesa, lo Stato, la pompa, la vecchiaia, il fanatismo, il potere. Possiamo dire che un bambino comincia a non essere più tanto bambino quando capisce che il suo primo scherzo può far ridere. Alcuni non ci riescono mai. Condannati a restare bambini per sempre. O simil-bestie.
Il ridere è un atto di libertà, non conciliabile con un sacco di sistemi di potere. Anche mentali. Fa parte dell’aria dell’anima. E’ pertanto estremamente indispensabile per vivere e sopravvivere. Come la bombola di ossigeno per chi resta in secca di aria. O una mongolfiera per chi resta in basso di alture.
Ridere è un atto prevalentemente umano e essenzialmente libero. Anzi, è ciò che fa di un essere un uomo libero, come creatura speciale, non già ripetitiva e routinaria, vittima del programma del DNA, della specie o dell’imprinting, del costume, dell’addestramento o della cultura o di ogni altra balla inventata per incatenare l’uomo, ma creativo oltre i margini, i limiti, i condizionamenti, gli imprigionamenti di ogni inquadramento sociale, patologico, psichiatrico. Un atto con le ali.


L’animale non ride neanche quando mostra i denti, più spesso ringhia, così il malvagio non ride, ringhia. Va da sé che il malvagio è un non-libero. Anzi è l’essere più condizionato della Terra. Non può uscire dalla sua maschera autoimposta, dunque non può ridere degli altri e soprattutto di se stesso. Massimo condizonamento. Ma, se le sue vittime ridono di lui, si smantella l’apparato del potere, il che è una delle vie della libertà e vale anche verso se stessi. Massima medicina dunque: imparare a ridere di sé.

Insegnare a un bambino a ridere di se stesso è il più bel regalo che possiamo fargli. Rischia di farlo diventare molto umano, e quindi invincibile.
Certi bambini nascono seriosi, è un bel guaio. Altri hanno in se stessi il segreto della vita sin dal primo apparire nel mondo. Ridacchiano. Se la godono. Nascono col gusto dello scherzo, dell’oggetto fintamente perduto e poi ritrovato, ché già nascondersi e ritrovarsi è un magnifico scherzo e uno straordinario esercizio di vita che dice che le perdite possono non essere proprio perdite e possono preludere a magnifiche sorprese. Così la mamma insegna il gioco del ‘non ci sono, ci sono’, per dargli il brivido e lo sconcerto e poi la gioia ritornata, che è una bellissima ginnastica mentale, un po’ per tutti. Il bimbo non si nasconde per sparire, si nasconde per farsi ritrovare. La sua gioia sta nel sapere che anche se sparirà momentaneamente dal mondo, sarà ritrovato. Questa è la grande certezza che il nascondino rivela. Così il primo modo che il bambino ha per nascondersi agli occhi del mondo è coprirsi la testa con un tovagliolo o chiudere gli occhi e poi scoprirsi di colpo o aprire gli occhi. Non ci sono per me, non vedo, dunque non mi vedono. Ma basta che io lo voglia e tutti mi vedranno, perché io mi vedrò. Forse anche Dio all’inizio creò dei mondi, poi li nascose ed oplà, c’erano di nuovo! E anche lui. Misteriosamente ridendo.
Anche far credere a un altro una cosa che non è per provocare un piccolo trambusto e svelare poi l’inganno ridendo è godimento. Un piccolo atto di creazione dell’impossibile. Solo i mitomani non fanno ridere, perché non sono loro a svelare gli inganni di se stessi. Un inganno parziale può essere scherzoso. Uno totale mai.

Il ridere nasce sotto il segno di Mercurio, dio degli scambi e dei furti, che già neonato combina scherzi al più serioso Apollo; appena nato, in fasce ,se ne esce destramente e gli ruba la sua mandria, portando scarpe infilate a rovescio per non farsi scoprire; costretto a dire dove ha nascosto le mucche, gliele ritrova ma, nel mentre Apollo se le riprende, gli ruba turcasso e frecce, così che Apollo invece di arrabbiarsi scoppia a ridere per l’ingegnosità del pupo, il quale poi addolcirà la sua ira donandogli una cetra appena fatta col guscio di una tartaruga (e l’invenzione altro non è che l’uso improprio di un oggetto, come Fleming che cadendogli una lacrima su una cultura uccise tutti i batteri e scoprì gli antibiotici). Chi scopre il segreto di una lacrima e come trasformarla in una cura, è molto avanti sulla strada del crescere. E in fondo la vita altro non è che trasformazione riuscita. Ridere rappresenta un fondamentale atto di libertà. Anche sul destino rio e crudele.

Se ridere è facile e umano, analizzare la funzione del ridere e smontarla criticamente è sicuramente è inutile, come i tanti tomi che dimostrano l’inesistenza degli angeli o l’amore come risultato dei feronomi. Così cercare analiticamente le cause del riso è superfluo e poco divertente come analizzare qualsiasi atto liberatorio e creativo, che esistono in quanto vissuti, non esaminati.

Si ride quando si rompono le strutture calcificate, le concatenazioni reggimentate, le sudditanze imbrigliate, quando l’insperato, l’assurdo, il non premeditato irrompono in un varco di evasione soverchiando il necessitato, il convenzionale, il programmato, l’obbligatorio. Insomma si deve ridere o la vita diventa una noia della madonna.
Datemi un mondo, e, ridendo, ve lo manderò in frantumi! O, come Chaplin nei panni di un Hitler da operetta, ci giocherò a palla.
L’umorismo rovescia gli schemi indotti: sinottici, grammaticali, sociali, morali, gerarchici…, soprattutto distrugge gli schemi del potere, perché il potere ci stringe d’appresso con infiniti lacci visibili e invisibili: l’ambiente, i parenti, la scuola, la chiesa, il lavoro, i dominati, le abitudini, il costume, il mondo.
Se la grande legge della natura esige l’ordine, la conservazione e la perpetuazione dell’esistente, non può esistere progresso e dunque umanità senza infrazione, sberleffo, rovesciamento di ruoli, scherzo, paradosso, rottura di ciò che è fisso, statico, imperativo e apparentemente immobile, nell’irruzione del nuovo, l’invenzione non programmata, la rottura degli steccati storici o naturali.
Conservazione ed evoluzione si fronteggiano in un gioco eterno, l’una non è senza l’altra, ognuna rappresentando un estremo che renderebbe da solo invivibile la vita.
I sistemi ci costringono in una contrapposizione rinnovata, con forze che cristallizzano l’esistente e rotture trasgressive e innovative che ricreano il possibile. Se l’uomo è prigioniero, l’uomo vero si libra in un volo infinito di liberazione.

Egli è innanzitutto un bambino che sperimenta, che piega alla fantasia gli usi convenzionali degli oggetti, che cambia gli schemi strutturati delle relazioni sociali, gli usi consentiti delle parole, le forme usuali del linguaggio, gli schemi indotti del pensiero. Si deve insegnare al bambino come creare la vita, non subirla.
L’uomo creatore è un piccolo Mercurio che fa scambi fruttiferi, ruba, baratta, modifica gli oggetti e i simboli, i nomi e i significati, movimenta il mondo in una effervescenza nuova. L’uomo che ride è un alchimista che scopre la via per tramutare la materia in spirito.
Il dio sempre ride.
Per una operazione evasiva, liberatoria, anticonvenzionale, si ride.
Per lanciare uno smacco al destino che ci opprime, si ride.
Per liberare se stessi da una sorte ria, si ride.
Semplicemente per giocare o per liberare la via spostando, come faceva Jung, i ciottoli che impediscono il corso dell’acqua verso il mare, si ride.

Dice Becker che l’uomo è un animale impaurito che deve mentire per vivere. Credo invece che l’uomo possa uscire da ogni paura ridendo, che è un’altra magnifica forma di evasione, in cui non si fingono mondo diversi, il che vuol dire mentire agli altri, e non si finge di vivere in un mondo diverso, il che vuol dire mentire a se stessi, ma si supera d’un balzo il mondo come lo si sta vivendolo secondo una realtà superiore, che è quella di Mercurio, Loki, Heyeokkah, il dio buffone, il Grande Liberatore.. la via dell’oro che luccica, in cui riprendiamo noi stessi.

Un po’ di citazioni:
Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo.
Dobbiamo ridere prima di essere felici, per tema di morire senza avere riso.
Quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso. Ma un popolo che vuole liberarsi deve imparare a ridere.
Il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede, ma senza la paura non può esistere neanche il potere.
Un dio che ride perdona
(questo ricordiamocelo anche quando dobbiamo perdonare Noi stessi).

L’anima si libera da un “devo” nella meraviglia di un “posso”.
In fondo la natura ci insegna a giocare prima che a lavorare. Prima le lezioni liberatorie, per riabilitare quelle oppressive.
La vita è il gioco vivente. Che ci dà la potenza del grande Giocatore.
Il dio che crea, ride sul mondo che ha creato.

Guai ai troppo seriosi. Su di loro cresce l’inferno.
Se le religioni sono la cosa più seria che ci sia, anche nelle religioni più serie il riso può irrompere come acqua fresca: Francesco, il giullare di Dio, le storielle ebraiche con cui l’ebreo osservante prende in giro se stesso, spesso le parabole, i koan… Quando una religione ha disimparato a ridere, è morta dentro.
La musica è il Dio che sorride all’uomo, ma quale miglior musica che sentire la risata di un bambino, o della donna amata o della propria madre che ci ama.

Gibran diceva: “Non puoi ridere ed essere scortese allo stesso tempo”.
Dunque, se ridi, la grazia sociale si effonderà da te come acqua da una sorgente. In infiniti momenti e modi, un atto di riso può risolvere una situazione, o salvarla, sciogliendo una gaffe, un atto inconsulto, uno sgarbo, un errore in un atto di unione. Se rido con qualcuno, io e lui siamo di colpo in un mondo colorato.

L’Io crea, inventa lui stesso la vita, i collegamenti insoliti, le relazioni fuori da logiche stantie, le invenzioni originali, le neo-regole del mondo. Rinasce nuovo e senza catene. Vola.
Create miti su voi stessi, anche gli dei hanno cominciato così” (Lec).

Anche nella patologia psichica, un senso più profondo si manifesta quando in associazioni scontate e ordinarie di vocaboli, irrompe la parola non conseguente, apparentemente bislacca, il filo rosso che porta fuori dal labirinto svelando l’eziologia e dunque la salute.
Freud parte per la scoperta dell’inconscio dal motto di spirito, der Witz, peraltro abbondante nel serioso mondo ebraico.
Il bislacco in effetti nel mondo del riso non esiste. Esiste invece una realtà più profonda, al di là di ogni sovrastruttura, aerea e dotata di una sua intrinseca saggezza che delle seriosità umane se ne sbatte, una leggerezza divina. Se di una cosa potremo ridere, le saremo per sempre superiori.
Il riso è fondamentalmente un “paradosso”, para-doxa, discorso “altro”, altra logica, altra libertà.
La Rivoluzione Francese ha dimostrato che restano sconfitti coloro che perdono la testa” (doppio senso di Lec).

‘Divertente’ viene dal latino ‘di-vertire’ = che diverge, cambia il suo percorso, allontana non dal lato umbratile dell’esistere ma dai passaggi obbligati del subire. Cupo è l’essere condizionato, di pietra; aereo l’azzurro Mercurio alato, fatto di bollicine, che ritrova il suo guizzo e si sottrae alla pesantezza con lo scintillio della luce. Imparare a ridere è come imparare a capire che il pensiero sorridente di tutto se ne sbatte, a tutto è distaccato, dunque vincente.

Si ride quando ciò che si attende è sostituito da un oggetto imprevisto, imprevedibile secondo nessi non immediati, o quando, senz’attesa, appare un inattendibile gioioso che ci sorprende felicemente. Così è anche per il bambino molto piccolo, che di fronte all’inaspettato, può avere due reazioni opposte: si spaventa o ride. Già qui manifesterà il suo porsi caratteriale, il lato positivo o drammatico del suo carattere.
Lode all’uomo che dalla vita si aspetta di essere stupito, non spaventato.
Perché l’inatteso è sempre gravido di ignoto e l’imprevedibile gradito smorza la paura nel sollievo, ricrea la fiducia nel mondo, rilascia beatamente l’anima.
L’allargamento intimo che ne consegue è un’emozione vivissima di benessere e salute. Una risata è l’energia che si prende una rivincita mutando dal percorso obbligato, svoltando per un’uscita di libertà. Per questo l’umorismo dovrebbe essere amatissimo ai poeti, se essi sono amanti della libertà, ma anche dai medici per quanto essi siano amanti della salute, ma soprattutto dagli psicologi, che invece di frugare nelle vecchie ferite riaprendole dovrebbero riaprire il positivo dell’anima che da solo risana tutti i mali del mondo.

Il “mot d’esprit” è la “battuta”, termine musicale. E non è forse la musica ma meno materiale, la più eterea, la più libera e creativa delle arti? Un accordo è un insieme di note, che, in data successione, creano un tempo. Improvvisamente alcune rompono lo schema inserendo un effetto sorpresa. Può esserci una preparazione tensiva, mirata, ambientale: il sottofondo, suspense. L’attenzione dell’ascoltatore si cattura e conduce a una monotonia iterativa, narcotica: è il costrutto, la storia, l’antefatto, la premessa, il prologo, ciò su cui non si accendono luci di scena, il tono è eguale, attendista, non importa se lacrimoso, narrante, elegiaco, fabulistico.. ma ecco che irrompe, improvvisamente, lo shock, la piroetta, la giravolta che manda a gambe all’aria l’insieme, il capovolgersi dello stato d’animo che dall’ovvio è sollevato all’insolito, insolito non in sé, che in sé niente è insolito, ma rispetto al contesto, cui si stacca secondo un’altra logica, un trauma giocoso: l’oggetto fuori posto ma, per un altro senso perfettamente centrato, l’inaspettato coerente, l’altro da sé in un gioco di rimandi di cui sono Io il regolamentatore, l’inventore, in un guizzo di universo ricreato.

Che vi sia un’altra logica è fondamentale altrimenti abbiamo solo il non senso, estraniante anch’esso ma sospetto, di qui la difficoltà dei bambini di inventare barzellette. I bambini creano storielline senza logica sperando nel successo. Sfuggono al senso della logica dell’humor, cercano l’effetto senza capirne la causa, eppure sentono irresistibilmente il fascino del saltatore di logiche, dell’equilibrista con un piede nell’ordinario e la testa nell’infinito. Spesso sono, i bambini, creatori involontari di battute di cui noi ridiamo mentre loro restano offesi. L’umorismo involontario degli ignari che pure nutre molte barzellette, ma solo perché crea un falso senso di superiorità: io so, tu non sai, per questo io rido di te.

“Maestra, oggi operano il mio gatto”…
“Ah sì, poverino che cosa gli è successo?”…
“Eh…lo devono INCASTRARE”!!!!!!!!!!

Due bambine di 4 anni molto amiche:
Una: “Io da grande farò il carabiniere a cavallo!
L’altra: “E io il cavallo!”

“Ma questo fratellino dobbiamo proprio portarlo a casa? Non possiamo sentirlo per telefono?”

“Ma perché se ho mal di gola le supposte me le mettono nel sedere?”

Lo scambio di senso, di luogo, crea l’inaspettato, il comico.
La battuta sembra dire che tutto è convenzione, ma le convenzioni dipendono da noi, non ci sono mostri sacri; siamo succubi di sequenze, ma possiamo crearne altre secondo logiche diverse. L’umorismo ha spesso la sequenza della musica: l’armonia, la sintesi, la battuta. E’ un universo che vive nel tempo. E nel sentimento.

La mamma fa il bagno nella vasca col suo bambino di 4 anni che gioca ai pirati. Il bimbo scosta le bollicine della schiuma di lato: “Qua ci sono i pirati!”. Scosta altre bollicine dall’altro lato: “Qua ci sono gli squali”. Le scosta dietro di sé: “Qua ci sono i coccodrilli!”. Scosta le bollicine dalla parte della pancia della mamma e fa l’aria disgustata: “Qua no, ci sono le alghe!”

Bambino: “Mamma, a Natale, invece del fratellino, puoi portarmi un cavallo a dondolo?”

C’è nell’effetto ‘spostamento’ la prepotenza gioiosa di una infrazione senza conseguenze, secondo gli schemi del desiderio o del non sapere. Il desiderio vorrebbe un mondo costruito su se stesso, ma ovviamente non può farlo, la finzione scherzosa offre una realtà fittizia dove riesce a farla da padrone. Non è forse ciò che è vietato, il piacere che ci attira di più?
La censura del Super Ego e le normative esterne hanno posto seri limiti alle possibilità di violare le leggi. Siamo pentole a pressione con poche possibilità di sfiatare. Sappiamo esattamente dove andremo e come ci andremo perché tutto viene predisposto, ogni pensiero, vita, compito, strada. Ci sono segnali dappertutto. È meglio rivalutare se stessi, offrire cibo all’esasperato narcisismo, saziare il desiderio di infinito. La battuta può soddisfare ogni irragionevole megalomania.

Siccome ho quasi sempre ragione, quando parlate con me, mettetevi dalla parte del torto“.

Ciò non è possibile, ma per un istante dirlo mi rende padrone assoluto di una mia totale irrealtà, per un istante detta e dunque vissuta

Ridere rappresenta un fondamentale atto di libertà.
Ma questo godimento del pensiero caprioleggiante a qualcuno è del tutto sconosciuto. Di fronte a una battuta comica taluni restano inermi, non ne comprendono lo spirito, sono come impigliati nella gravezza delle parole leggendole come pietre non come nubi cangianti, le pesano in una realtà materica greve che ne distrugge ogni levità, il doppio senso, il calembour, la grazia, lo sberleffo, lo scambio felice…le uccidono. La mancanza di spirito in un uomo si misura principalmente nella sua mancanza di umorismo. Si resta attoniti come per chi davanti a un quadro di Monet enumerasse in modo pignolo i colori, cercasse le uguaglianze di forma, negasse i significati d’anima, in una parola, mostrasse chiaramente che non entra nel suo spirito, l’arte è fuori di lui, non è lui. Dal che ridere è un’arte. E principalmente un’arte di comunicazione. Col mondo, con se stessi, con Dio.

E chi è estraneo al buffo, al comico, all’umoristico è infine estraneo all’umano. Straniero a se stesso. E ci imbarazza, come vedere qualcuno con un ricciolo di maionese sul naso senza saperlo.
E c’è infine chi maldestramente tenta di spiegare il comico, lavoro sfizioso come spiegare il volo a una libellula, perché un motto di spirito, una capriola dell’immaginario non si spiegano, non hanno traduzione sulla logica, non hanno senso sulla vita. Fanno entrare il comico nel noioso che lo uccide.

Ma perché alcuni non ridono? Come mai, i tapini, si perdono un godimento così gioioso? Perché non distinguono un discorso fatto seriamente da uno giocoso, di burla? Perché per alcuni la satira è una montagna inaccessibile? Cos’è? Un vuoto dell’immaginazione creativa? Una mancanza nello spirito di libertà? Hanno forse questo difetto di comprensione quelli che nelle cose abitudinarie come nelle sudditanze fisse, nelle ideologie perpetrate, nelle appartenenze obbligate, trovano una sicurezza esistenziale e che nella precarietà del libero artista, nelle innovazioni, nelle invenzioni, nelle scoperte, nell’arte, temono, vedono una vertigine pericolosa da cui guardarsi come da una caduta nel vuoto.

È per questo che nei regimi totalitari, nei fascismi, nei comunismo assoluti, nelle false democrazie, nelle religioni totalitarie, l’arte muore, la bellezza rabbrividisce, si spegne la satira, il comico diventa trasgressivo e sovversivo, si nasconde per vivere, si fa clandestino, matura in arma politica, in irruzione irrefrenabile ma pericolosa di libertà.
Per cui facilmente riconosci l’uomo totalitario dall’invidia che ha per il comico, dall’irritazione che mostra contro il ridere, dai tentativi che farà di censurare lo sberleffo, vedendolo come mortale nemico da esiliare, punire, castrare, affinché non insegni anche agli altri come è bella la libertà.

Manuela manda
Poesia incivile di Camilleri (letta in Piazza Navona)

Onde ridurre ulteriormente le spese
il ministro della Giustizia ordina che
solo per lui
la prescrizione sia preventiva e pregressa
ancor prima che i processi siano prefissati a ruolo
e pertanto i PM che li iscrissero nel registro degli indagati
siano pregiudizialmente mandati in proscrizione
Per favore,
attenti agli errori di stampa

AI MONOMANIACI
Andrea Camilleri
Poesia incivile letta in Piazza Navona

Basta appena un fugace pretesto
per sprofondarli nel loro delirio particolare
nella loro ossessione devastante
Le sue parole scatenanti sono
GIUSTIZIA e GIUDICI
a sentirle la sua trasformazione e’ immediata
Il sorriso gli si muta in ghigno
dalla faccia gli cade la maschera variopinta
e sotto
appare una tavola di Cesare Lombroso.

L’umorismo tocca spesso l’ottimismo. L’essenza dell’ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente,
ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano,
la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca,
la forza di sopportare gli insuccessi,
una forza che non lascia mai il futuro agli avversari,
il futuro lo rivendica a sé.

(D. Bonhoeffer)

NON SI PIANGE SULLA PROPRIA STORIA,
SI CAMBIA ROTTA
.
(Spinoza)

Ogni volta che sento Beppe Grillo penso a Eco e ai suoi immensi significati e mi sento più libera. Adoro questo buffone infinito.
Adoro la libertà che mi apre, la sconvolgente libertà di essere me stessa e qualcosa più di me stessa. Adoro ridere con lui perché nulla come ridere di quelli che mi coartano mi rende vittoriosa su di loro.
Volevate una manifestazione seria? Non ne avrebbe parlato nessuno. E’ la dissacrazione di Grillo che li sconvolge.
Giustamente dice Umberto Eco: “Il riso è il gesto della cultura libera, che guarda in faccia la realtà con capacità critica, in contrasto all’oscurantismo delle grandi verità che ostruiscono il libero fluire del sapere e della conoscenza“.
(Il nome della rosa) “Il cieco tutore della biblioteca Jorge è il portavoce di un austero e complesso sistema di imperativi morali e religiosi la cui cecità, malattia che affligge fisicamente il personaggio stesso, stride continuamente col clima di rinnovamento culturale che gli sta attorno ma alla fine è quello che prevarrà e Jorge perirà nel rogo della sua biblioteca del sapere esclusivo, del sapere sottratto, del potere sul potere”.
Jorge è il potere conservativo e conformista che odia la brillantezza dello spirito e la critica alle autorità che comandano con la paura, odia il riso perché il riso dissacra i falsi simulacri, spacca i piedistalli, rompe i circuiti perversi del potere e distrugge la paura. E quando un popolo non ha più paura, i governanti perdono la loro sovrumanità e diventano fragili e fallibili come tutti, uomini che si possono criticare e dunque abbattere.
Per questo i puntelli del potere comandano la reverenza succube alle autorità e combattono la critica come un peccato mortale in quanto sostituiscono il potere alla verità.
Per quel potere sono disposti a ogni delitto. Ma anche così la verità sarà sempre superiore e finirà per trionfare.
L’idiota dà un voto negativo all’intelligenza. Ma l’intelligenza è come la luce, non si può oscurare. Ma la risata contro il potere è la forza dei senza potere e la loro intelligenza. Quando l’oppresso ride, il potere fa un soprassalto, si sente male, si fa aggressivo perché sente avvicinarsi la propria morte.
Serpi, scorpioni, rettili, tarantole, bisce e mandragole, il riso vi colpirà come una mazzata, facendovi traballare. Nulla come una risata vi rende piccini, meschini, precari, vinti.
Stanislaw Jerzy Lec, aforista polacco negli anni terribili delle persecuzioni naziste, dice: “Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza”. Col morso e la sferza non si ride, si acceca, domina e distrugge, si lancia la minaccia, l’insulto, la calunnia dello squadrista, del capobastone, del quaraquaqua, non la gioia irrefrenabile, grandissima, dell’uomo che ride perché è libero. Così’ che, alla fine:
“Anche il male vuol solo il nostro bene.”
“Anche quando viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta.”

L’uomo totalitario, il regime totalitario, la chiesa totalitaria, la burocrazia totalitaria, la famiglia totalitaria vorrebbero riempire il mondo di un piombo, smorto, assoluto, dove ogni cosa è sotto controllo, affinché non vi sia spazio per il nulla etereo e non resti spazio vuoto in cui far volare la fantasia libera.
Come è difficile provocare un’eco nelle teste vuote!
Ma l’artista ama il vuoto. E vi danza.

La libertà o l’ubbidienza sono parti polari del DNA, come atteggiamenti estremi, vesti innate, forme del vivere che già, ab origine, tracciano strade diverse, obbligata l’una, assetata di infinito l’altra.
I pensieri degli abitudinari, i passivi mentali, sono incistati in circuiti neuronali fissi, per cui è difficilissimo, quasi organicamente impossibile, per loro, percorrere vie nuove, variare dalle posizioni rigide oltre cui non osano supporre niente perché un tabù interno impedisce loro di superare le barriere mentali, le rigide condizioni necessitate del loro pensiero, confini ineliminabili e pertanto coatti.

L’umorista ha un’espansione diversa, è in grado, per qualche strana via, di oltrepassare i circuiti obbligati dalla natura, quelli a cui anche gli animali sono costretti, e anche costretti dagli imprinting non meno massivi della cultura, e può, per qualche miracoloso scherzo vitale, divagare da quelle strade fisse di lucine che si accendono nel cervello in modo programmato, per saltare su altri percorsi, inventare altre illuminazioni, circuiti nuovi, ramificazioni straordinarie, disegni eterei del creato, che riproducono i liberi voli di un dio.

Se un Dio in effetti c’è, non può essere che un Dio che ride.

Gli uomini e le donne spiritosi sono persone superiori al normale, piacevolissime creature che rendono a tutti una libertà perduta, come se portassero aria nuova e buona novella, a tutti meno a quei pochi fissi nella ripetizione di se stessi, incapaci di evoluzione o puranco di supposizione di libertà, perché l’essere che non ride non ha nemmeno la speranza di sognare.
Non narra forse un vangelo apocrifa di un Gesù bambino che faceva uccellini di fango e li rendeva vivi lasciandoli volare via?
I pensieri dei ricchi di spirito sono quegli uccellini, che diventano leggeri e volano via dalla stanza materiale, come sorvolando gli eventi, e, in virtù della loro leggerezza rendono leggeri anche i casi della vita, aerei, capaci di sfuggire a mille catene. Qualunque sia la pesantezza della materia, quei pensieri volano. La battuta li libera e ci libera da ogni costrizione. “Dona nobis, Domine, nostrum risum quotidianum.”
Ma il dio che ride è anche un dio austero che dice con Marco: “A chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”. O anche questo non è che un bello scherzo?
La risata ha lo stesso effetto dello scatto di vapore che alleggerisce la tensione della macchina interna: il sangue scorre più giovane, le endorfine sono liberate, l’adrenalina cade e la pressione si scarica, il sistema immunitario ringiovanisce. Oh, benefiche virtù del ridere! Tutta la vita si riscatta e tutto gode. Il dramma sgonfia, la testa si libera, il cuore canta, il passo è più leggero. Poiché ogni costrizione, anche quella del dolore fisico, è un atto mentale, e, liberare la mente libera, sia pure per un attimo, il tutto. “Se ho pensato questo, tutto è possibile. Mi riprendo me stesso. Grazie, Signore, per avermi fatto ridere“.

Racconta Schopenhauer: “Un condannato giocava a carte con i suoi guardiani. Se si fossero accorti che barava, lo avrebbe cacciato dalla prigione“.
Paradosso estremo. Barare con la vita ci libera dalla prigionia della vita.
C’è la logica del carcere, può esserci la logica del gioco, ma se vinco il gioco, il carcere non può tenermi. Ne sono fuori. Posso essere io creatore di vita nuova, per una volta. Io, il giocoliere divino. Il grande Shiva che ricrea, danzando, il mondo.
L’umorismo è un atto di meditazione dinamica, la vita fa le bollicine e, più leggera di colpo, si guarda dall’alto, staccata da coinvolgimenti disumani e creatrice di un altro piano di essere. Quello dove sempre siamo se solo guardiamo in alto.

Gli animali non ridono (come le bestie), il riso è prerogativa dell’umano: l’animale ringhia, digrigna, sberleffa, uggiola, mormora, piange, raspa, soffia…non ride. E nemmeno il pazzo ride o capisce uno scherzo. È, il ridere, fortemente connesso con l’emotività positiva, e-moveor, ciò che mi muove da me verso l’altro.

Nel film “Rain Man” c’è un uomo autistico, dotato di grande memoria matematica, ma incapace di relazioni affettive. Ripete sempre uno sketch, che non capisce, di Gianni e Pinotto: “Chi gioca in prima base? CHI. Ma chi gioca in prima base? CHI”. Il termine Chi è usato la prima volta come pronome, la seconda come nome, ma lui non può capire il doppio senso. Che una cosa possa avere due sensi è già una dimensione di libertà. Cambiare il senso di una cosa, variarne la prospettiva, considerarla da un altro punto di vista, è un atto liberatorio. Così è per i problemi esistenziali o le coazioni personali. Le relazioni specie, che sono a volte cercate prigionie.
Per Rain Man, che radica la sua fragilità a sequenze operative fisse, liberarsene è difficile. La sua debolezza gli impedisce di ammettere la possibilità di un mutamento, così come ogni variazione dalla routine quotidiana gli scatena una crisi da disorientamento.
Quando non vuole cambiarsi d’abito, il fratello gli dice scherzosamente: “Gli abiti di Keymat fanno schifo!” ma lui non capisce. Alla fine, dopo un tormentato ma efficace rapporto, quando l’assistente sociale dice: “Non ti troveresti meglio con i tuoi vecchi abiti?” Rain Man risponde : “Gli abiti di Keymat fanno schifo!” e ridacchia col fratello. È uno scherzo tra loro. Buon segno. Ridere crea una intimità tra gli uomini che oltrepassa ogni differenza. È un atto così fondamentale che in molte culture si dice che un uomo e una donna “ridono insieme” quando fanno all’amore.

Giacomo ha 3 anni ed è un bambino disturbato. Un giorno corre dalla nonna e dice: “Pappagallo scappato!”. La nonna si precipita in salotto, ma il pappagallo è come sempre sul suo trespolo. Il bambino sulla porta ride piegato in due e dice: “Nonna, scherzo!” “.
Lo scherzo è stato cattivello, ma dice che il bambino ha delle possibilità. Ha regalato alla nonna una esperienza di paura e insieme il sollievo da scampato pericolo, uno dei meccanismi di riso più primitivi e grezzi. Nulla di grave è successo.
Questo tipo di scherzo oggi è divenuto sistema di governo ma non fa molto ridere.
Tra adolescenti si fa sparire un motorino. Poi oplà, ricompare. Intanto gli altri si sbellicano dalle risa per la reazione del proprietario. Non è più umorismo ma imbecillità. Siamo terra-terra. Ci vuole intelligenza per fare dello spirito, il che sembra una sinonimia.

Spirito e spiritualità hanno la stessa radice, l’essenza, la sostanza volatile, il Mercurio, che non per niente è uno spirito che ride, è una energia che lega il mondo di qua e quello di là, uno spirito burlone che crea nuovi rapporti, nuovi sensi, che prima non esistevano.
Volatile è il Mercurio, sale degli dei, volatile è anche il vino, ebbrezza degli uomini, che rende le cose più leggere o almeno ne dà una visione inebriante. Mercurio è collegato a Dioniso, a Bacco, a Noè portatori della vite, vite come vita, vita come correre, ridere, o danzare.
Danzare sta a camminare come ridere sta a parlare. Una forma d’arte. Pertanto divina.
Il pazzo non sa ridere. Il riso dell’insano o del cattivo, che è un insano del cuore, è la cosa più triste che ci sia, perché è vuoto dell’intelligenza, della simpatia, della capacità interumana di leggere dentro, intus legere, di usare la parola come simbolo o legame superiore, religioso, nel senso di rilegare, riunire, parola di chi sta insieme e insieme sente, non di chi si separa dall’altro e cerca di nuocergli.
L’umorismo è una particolare funzione di chi sa leggersi dentro e dalle situazioni sa anche tirarsi fuori secondo altri codici, o sa inventare mondi nuovi liberandosi da quelli presenti.

Il calembour è la giravolta del funambolo che vola in aria e torna più lieve al suo sostegno. Sorpresa e sollievo. Il mondo è ancora in piedi. Le cose sono ancora in ordine, ma diversamente e non saranno più le stesse. L’uomo che ha volato ha provato la sua libertà e ora è più presente che mai con spirito lieve. Non sarà più schiacciato. Ridere gli ha dato quel di più che sarà la sua forza. Mi toglieranno tutto, ma non mi toglieranno da me stesso.

Nel bambino il ridere rafforza la sensazione di sicurezza e identità. Quando la mamma si copre la testa col tovagliolo e poi ritorna visibile. Scampato pericolo. E poi il sollevo dell’ordine ritrovato. Rischiare un po’ rafforza le basi. Sono tanto forte che mi permetto di uscire dalle righe e fare un piccolo salto verso l’infinito. Nulla come l’infinito mi rende leggero.
Le cose perdono la loro fissità e anche il duro modo con cui mi piegavano addosso, posso guardarle secondo altri piani e uscire dal loro giogo riguadagnando me stesso. Libertà ritrovata.

Il calembour è propriamente una freddura basata su uno scambio di parole. Si può giocare sulla duplicità di senso,
“…come quello che credeva che la colonia penale fosse un profumo per il cazzo”.
La parola penale usata in due modi: pena e pene, uno scambio, l’effetto è di estraniazione, dunque di godimento. Ma se la frase è detta dal tuo tutore in un ambiente molto restrittivo, come un collegio di suore, non è più una frase, è un colpo fortemente liberatorio.
E comunque la battuta, anche cretina, che viene da un insegnante, in un contesto allarmante, duplica la liberazione emozionale. L’insegnante che dice battute diventa popolare, non solo perché fa ridere, ma perché fa ridere in un dato contesto che non prevede riso; c’è un doppio effetto sorpresa che allenta le tensioni; se si teme chi parla, si ride con lui e contro di lui.

Tuttavia c’è uno standard anche nella battuta. Non si possono avere gli stessi effetti comici traducendo una barzelletta in una lingua straniera. Il sotteso è la partecipazione a uno stesso mondo di suoni e di sensi, una sfera cognitiva partecipata, una musica comune. La barzelletta unisce quelli che hanno già elementi di coesione culturale, altrimenti non vale. Per cui non si ride delle stesse cose. Occorre un patrimonio comune di conoscenze.
Un etologo ha scoperto che le cornacchie di campagna non si capiscono con quelle di città. Figuriamoci uomini di culture diverse!
Molto carino il racconto di fantascienza in cui un’astronave della terra viene affiancata per la prima volta da un’astronave aliena, i cui occupanti sono mostri troppo diversi dagli umani, e tutto il racconto si svolge sul difficile tentativo di comunicazione tra umani e alieni. Alla fine, quando molti passi sono stati fatti per radio, si vede il pilota che si piega in due dal ridere. Il secondo gli chiede: “Ma cosa ridi?” “Ci stiamo raccontando delle barzellette sporche!”
Inverosimile, ma rassicurante.
Poter ridere di una stessa cosa rende più amici, e si sa com’è difficile raccontare una barzelletta in un’altra lingua a uno straniero. E l’estraneità può essere di sesso, cultura, abitudini, qualsiasi cosa. A me per esempio, che sono donna, queste frasi di Nietzsche mi fanno ridere da matti per la loro paradossalità, mentre per lui erano frasi filosofiche molto serie detta da uno che non rideva mai e ha fatto bene la Salomè a lasciarlo perché Nietszche era proprio una pizza..
“L’uomo deve essere addestrato alla guerra. La donna al riposo del guerriero.
Tutto il resto è stupidità.”

Rido perché le frasi mi sembrano demenziale e poi perché verrebbe da dirgli: “Ti piacerebbe, eh?” E anche perché Nietzsche non ebbe poi quel gran che di vita sessuale e così poteva fare il macho solo filosoficamente, si faceva delle scopate solo mentali, il che poi lo fece uscire pazzo. E anche perché questo punto di vista così radicalmente fascista mi fa digrignare i denti, quindi rido contro. Rido poi per affari miei perché, per errore, avevo scritto “La donna (è destinata) al risposo del guerriero” e, ripensandoci, mi sembra giusto che quel guerriero lì se ne risposi un’altra perché la prima lo pianta subito. Ho fatto una battuta involontaria. Perché molte battute sono involontarie, cioè non riguardano la mente cosciente ma l’affioramento dell’inconscio, il quale se ne sbatte delle regole codificate e si esprime secondo voglia, si sa l’inconscio è istintivo e non sa mentire e tende a esprimersi al naturale.

Nel primo libro scritto sull’inconscio: “L’interpretazione dei sogni”, Freud nel 1800 esamina i lapsus e i witz, motti di spirito, che nel mondo ebraico erano molto diffusi e lo allettano molto, per quanto Freud fosse un tipo serissimo e anche molto tormentato, che non rideva mai, ma l’uva alta è sempre quella che attira di più.
Il lapsus è una battuta involontaria ma rivelatrice. Una logica inconscia interferisce nella logica cosciente in modo significativo.
Storiellina tipica di Freud: “Un serio professore di medicina dice: “Nell’esaminare l’apparato genitale della donna, dopo molte tentazioni…” Voleva dire tentativi…”. Chi conosce le fissazioni sessuali di Freud ride doppio. Ciò che si vuol dire irrompe sulla scena di quello che si doveva dire.

Altro caso: studentesse preparate privatamente all’esame di maestra d’asilo. Poiché saranno esaminate da una commissione di suore, mi raccomando che vestano castigate, niente trucco e soprattutto niente parolacce per non offendere quelle sante orecchie. Ma c’è una bambolona diciottenne, tutta trucco, scollo vertiginoso e minigonna… peno non poco per farle mettere una mise più misurata, niente trucco, e mi raccomando con forza: “Niente parlare sboccato!”. Arriva all’esame ricostruita da capo a piedi come una penitente e molto agitata. Ha una domanda di storia romana. Vuole esordire dicendo: “Le matrone romane…”. Dice invece ” Le matroie tromane….!” Bel colpo! Le stese stecchite.

Qualche volta l’umorismo è il risultato involontario dell’ignoranza, come quell’operaio in uno dei primi governi della repubblica italiana, tanto brava persona, che disse: “Gli stagni sono prosciutti!” voleva dire prosciugati, e aveva fatto una predizione involontaria visto quello che oggi i governi sono diventati.
Il bello dell’umorismo è l’asciuttezza, la sintesi, la battuta fulminante, come avviene per la poesia o la musica. Non si può ridere di una cosa troppo lunga. Ti deve prendere alla sprovvista. L’effetto rapido, ridotto ai minimi termini, e il ritmo, l’ascendere dell’attesa, la posizione di ogni singola parola è fondamentale. Così come in poesia posso dire: Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Ma non posso dire: “Noi stiamo come stanno le foglie autunnali sugli alberi”, che è tutt’altro. C’è un effetto di ritmo, posizione, tono, cadenza, che è irrinunciabile. MUSICA. Ma chi ha il dono, queste cose non ha bisogno di farsele spiegare, le sente, come Fred Astaire, un passo di danza.

Il Martinet scrive pedissequamente: “L’originalità del pensiero non si potrà manifestare che in una disposizione inattesa delle unità “. Colpiscili e stramazzali!
Le unità comiche hanno un proprio ordine interno fondamentale per l’effetto, come le note musicali. Essere comici è essere nel senso dell’armonia.
Ci sono gli stonati delle barzellette. Non possono cantarle, le uccidono. È una struttura cerebrale mancante, su cui possono lavorare non imparando a recitare ma imparando a giocare con la vita. Chi non sa raccontare una barzelletta è un dissintonico con la vita, può non captare il ritmo della battuta e la musica non esce, che è poi uno che manca anche del senso dell’armonia esistenziale, del tatto, della relazione.
Chi ha umorismo innato può cambiare totalmente la battuta e creare un effetto sorprendente. Può cambiare anche la storia ma allora è un’altra barzelletta.
“Una mela al giorno leva il medico di torno
Una cipolla al giorno leva tutti di torno.”

È impossibile cambiare la posizione delle parole. O sì?
Anche Michelangelo ha fatto le sue cappelle”. Prova a variare una virgola!
Poi ci sono le battute che le devi pensare. Dici: “Questa non l’ho capita!”
Per esempio, di Paolo Rossi: “Il rincoglionimento, se lo conosci, non ti uccide“. Se me la spiegate, posso capirla ma non rido. Tutte le cose che comprendono due negazioni, invece di affermare confondono. Troppo lavoro. L’elemento fulminante va a farsi friggere. La comprensione non è la spiegazione, sono due livelli diversi, c’è il tempo del pensiero e il tempo dell’inconscio. Se senti una cosa la senti subito, se la devi capire ci metti un po’; se a sentire una cosa ci devi mettere un po’, addio effetto sorpresa, entriamo nella noia dell’apprendere. Perché il ridere tutto può essere, ma non fatica.

Notiamo sempre la sintesi, la storiella può avere anche una fase preparatoria, ma la battuta è brevissima, lancinante, ti lascia tramortito, ti fa esplodere.
L’inconscio si serve di motti, sentenze, battute, ma ha l’istante rapido del giocoliere. Lascia il tempo lungo alla farraginosa ragione. È per eccellenza il Kronos senza tempo ed essendo anche il topos senza luogo può unificare tutti i tempi e tutti i luoghi, così come una battuta musicale a effetto può unificare tutti gli accordi, proprio in quanto li spezza.
Noi uomini, numerini di una vita sequenziale, ci diamo la liberazione dell’umorismo, come una rottura eclatante dalle successioni logiche, esistenziali, emotive, in cui ci siamo intrappolati per sicurezza, obbedienza d’ordine, remissività d’abitudine, e, infine, per necessità di vita.
Se psichè vuol dire farfalla, la risata è il battito di una psiche prigioniera che si riscopre alata, dunque libera. Per questo: l’infrazione, la rottura dello status, l’imprevisto! La bellezza!

Ma inizialmente il ridere è tabuico, in quanto trasgressione.
Parte da quello scatologico, escrementizio. Prima regola umana: l’uso formalizzato della defecazione. Poi la parola esce dal luogo deputato. Per un bambino di 5 anni, che solo da poco si è appropriato del controllo degli sfinteri, che è non solo funzione ma anche comunicazione sociale ovvero convenzione e legge, niente è più dissacrante della comparsa della parola “cacca” in una storiellina, e del suo uso improprio in ambito consentito. L’oggetto del desiderio! La parola impronunciabile detta con estremo godimento che si riafferma prepotentemente nello spazio concesso. La barzelletta come recinto sacro dove la trasgressione è lecita. Qua la posso dire e ne posso fare ciò che voglio. Ma il bambino persiste nell’adulto.
L’elemento scatologico coglie due trasgressioni in questa barzelletta politica:

Durante il tempo del fascismo, in un gabinetto pubblico fu trovata questa scritta:
“Qui la faccio e qui la lascio,
mezza al duce e mezza al fascio.
Le autorità cancellarono la scritta e per ostacolare l’anonimo scrivente tolsero la lampadina. Il giorno dopo c’era un’altra scritta:
“Qui la faccio senza luce
niente al fascio e tutta al duce“

Gli elementi scatologici si uniscono a quelli politici. Il massimo!

A 12-14 anni, età puberale, si imparano nuove norme, i tabù cambiano e così gli oggetti del desiderio. La barzelletta è prevalentemente maschile e riguarda il sesso delle donne. Ciò che non posso contemplare, ciò non posso possedere, ciò che in qualche maniera temo e mi sovrasta, posso deriderlo e banalizzarlo. E la barzelletta funziona anche come grossolano mezzo di educazione sessuale. Mezzo conoscitivo oltre che esorcismo contro la materia ignota.

Poi la barzelletta politica.

- Pronto, polizia? Siamo in ostaggio di un pregiudicato.
- Mantenga la calma e mi dica dove vi trovate e quanti siete.
- Italia, 60 milioni.

“Quelli che sanno, fanno… Quelli che non sanno, insegnano… Quelli che non sanno insegnare, dirigono… Quelli che non sanno dirigere, coordinano… Quelli che non sanno coordinare, supervisionano… Quelli che non sanno, che non insegnano, che non dirigono, che non coordinano, che non supervisionano… quelli sono i ministri!

Il potere che non puoi battere, lo puoi ridicolizzare. Ciò che è ridicolo sminuisce e si debilita, perde potenza, non è più temibile. Grande rivalsa di chi potente non è: materialmente puoi farmi schiavo, ma la mia mente non l’avrai! Dunque più il potere è autoritario, meno sopporta la satira. Sente tutte le implicazioni libertarie che essa comporta e che chi ride sfugge al timore e dunque alla reverenza del potere.
Beppe Grillo lo hanno radiato dalla televisione, per non dire di Dario Fo o Luttazzi, persino l’umorismo bonario di Biagi dava troppa noia. Mettono il porno in prima serata e la violenza ovunque, ma relegano la satira a mezzanotte, quando non possono eliminarla, perché conoscono il profondo valore escatologico della battuta che dissacra. Dalla scatologia all’escatologia.
Ogni dominanza, dal potere politico a quello religioso, può costringerti e piegarti, ma la mente dell’uomo è un pesce che guizza negli oceani dell’inconscio che nessun potere potrà mai afferrare.
E così l’umorismo è inaffidabile, non sta da nessuna parte e ride anche di se stesso.
C’è nel ridere un elemento non irreggimentato e anarchico che è irresistibile. Ci puoi perdere la testa..
Potere autoritario e satira non convivono, perché è sulla risata che il potere perde la faccia. La prima cosa che un potere totalitario eliminerà sarà il diritto al ridere. Orwell ordina che si rida solo per un nemico sconfitto.
Una risata è peggio di una strage. Ma il riso è come lo sbadiglio, non si reprime. Ultima chance del condannato a morte che ride sul boia e lo fa incazzare.
Un sistema autoritario può essere grottesco ma non eccita il riso, più facilmente il vomito o lo stridor di denti, reazioni fisiologiche di pericolo o di rigetto, non situazioni attive di rivincita o cordialità. Si può ridere “del” potere, a denti stretti o con la bocca insanguinata, non si può ridere “col” potere o se si è cortigiani, dunque: perduti.
Per questo le barzellette sui sistemi autoritari sono sferzanti atti di libertà, condannate inutilmente e quindi, per reazione, si moltiplicano. Come le barzellette su D’Alema, che condanna a due miliardi di multa Forattini per una vignetta satirica, o Berlusconi che costringe i suoi cloni a ridere delle sue barzellette stantie che erano già vecchie prima che lui nascesse e che tenta disperatamente di mostrare se stesso come l’unico clown vivente, cercando il monopolio anche del riso.

La risata rovescia ogni potente, è il soffio di vita che dice: lo spirito non è morto, io sono più vivo di prima e insorgo.
L’operaio di Milano scrive sul suo cartello: “Borrelli, facci sognare!” (dal discorso di Berlusconi: “Stanotte ho fatto un sogno”, maldestra copia dall’incipit di Luther King per ben altro sognare). Niente come una risata ci farà liberi.
La chiesa non è mai comica. Il prete sul pulpito non fa ridere. Per questo ci sono anche tante barzellette sui preti e sui santi. La dissacrazione umanizza o minimizza e rende ridicolo chi ridere non sa, perché ridere implica amore, comandare implica potere, e le due cose non è che siano tanto le stesse.
Da Pasquino a Chaplin, da Trilussa a Benni, l’umorismo è sempre la grande arma, per vivere, per sopravvivere, per scamparla.
Paura e risata non convivono anzi sono polari. Dove c’è l’una, l’altra fugge.

Le perle patafisiche sono irrefrenabili:
Oggi la stupidita’ e’ un bene-rifugio.”
(Mario Lunetta)
..
“Le religioni monoteistiche: monocole, monocratiche, monopolistiche, monosemiche, monodiche: money

(Mario Lunetta)

Questo Mario Lunetta, il creatore della ‘patafisica’ è irresistibile.
Il mondo è sempre — medianicamente — una BOITE di inquietudini nella quale sono pronte a scattare infinite tagliole, e i simulacri sono spesso e volentieri scambiati per sostanze corpose, in una lotteria sregolata e truffaldina.
Nelle società che abbiamo costruito e nelle quali faticosamente viviamo, una scrittura che ignori questa fondamentale dimensione del negativo costituisce semplicemente un servizio di complicità rispetto al Grande Inganno e al Grande Assassinio. Donde, allora, la tensione politica che, almeno in progetto, attraversa i miei testi: anche, suppongo, i piu’ “metafisici”. E l’insopprimibile carica “di opposizione” alla tavola dei “valori”, id est delle servitu’ dominanti, che li innerva. E la consapevolezza dell’infinito dolore che un mondo cosi’ strutturato tra padroni e servi, ancora dopo millenni, e in un’arrogante prospettiva di possibile eternità’, aggiunge al dolore che, sembra, e’ connesso al DNA dell’uomo.
Il poetare, diceva Benjamin, e’ pericoloso
. (Così il ridere, che è un’altra forma di poesia).
..
…dunque la patafisica, come destrutturazione del mondo coatto, è eminentemente politica, essendo la politica il regno delle massime illusioni e dei massimi paradossi.

Genesis: cacatos addosso videmus, ergo etiam politici fuerunt

In fondo i grandi patafisici sono i bambini.
Da cui si deduce che Dio, il patafisicus maximus, non è ancora cresciuto.
Semplicisticamente parlando, la patafisica è eterna e non e’ molto diversa da alcune affermazioni zen. Da cui discende la patafisicità che ogni disciplina politica avrebbe se non si proponesse il potere. Dopodiché diventa misfatto.
Il patafisico, rispetto al politico, ha fatto un passo di liberazione in più.
La patafisica non richiede logica, ma una camera laterale con vista Infinito.
La patafisica e’ un OGM: prendi la patata, friggila con la fisica, ti fai un piatto di patatine fritte che sono buonissime ma con la patafisica non c’entrano niente
In fondo un vero patafisico non si prende mai sul serio
Questo fa incazzare moltissimo i non patafisici
I quali non vogliono tanto credere a una scienza o una fede
ma farci credere alle loro imposizioni di scienza o di fede
Il patafisico è un non potente. Il che non vuol dire un impotente.
Ha la potenza massima che è la libertà. Anche da se stesso. Cosa che al politico risulta sempre intollerabile.

l’anima oggettivata è stata messa sulla carta igienica accanto all’orinatoio di Duchamp
e’ andata a ruba
ora ognuno ha in casa due o tremila anime
di gran moda
all’adunata divina: anime con maniglie placcate oro
di gran lusso
altre
con la berretta papale.

(V)

sfilate di porpore cardinalizie
e cilici
ma dentro le tute metalmeccaniche
i cuori battevano ancora
banalmente incazzati

(V)

Nel ‘Nome della Rosa’ di Umberto Eco, un vecchio abate medievale compie in un monastero una serie di delitti per occultare un testo di Aristotele che tratta della Commedia. Se ridi è più difficile comandarti. Dunque lo strumento che suscita il riso è eretico al potere. Se con una battuta neghi la tua paura in qualcosa, la sdrammatizzi, la normalizzi, le tua energia aumenta, non soccombi più, fronteggi l’altro che in un certo senso non può più nuocerti. Forse anche la paura è una scelta, come tante cose: l’amore, la depressione, la rivincita…

In uno spot in bianco e nero si vede una massa Enorme e un dittatore tipo Hitler che conciona, d’un tratto dalla folla si leva una scoreggia. Il dittatore chiede: “Chi è stato?” e dalla folla immensa e anonima si alza un fumetto colorato dalla fonte irraggiungibile che dice: “Sono stato io”

La battuta comica è la scoreggia colorata sulla nebbia della storia.

Ricordate l’impagabile pernacchio di Eduardo de Filippo ne ‘L’oro di Napolì al tronfio e insopportabile Duca Alfonso Maria Di Sant’Agata de Fornari? Il modulato verso di un maestro dell’ironia, l’apoteosi di tutti i pernacchi della storia?
Se la parte che il sistema ti ha dato è il consenso, con quel pernacchio tu non consenti più, ti ripigli la tua autonomia. Se il potere si basa sulla sua immagine, col pernacchio tu quell’immagine la fai a pezzi, la butti nel letame.
L’autoritarismo lo riconosci dalla sua impossibilità fisiologica di accettare il valore positivo del dissenso, perché il dissenso lo uccide, rivelando ciò che è: un nulla assoluto nutrito dalla tua paura.

Un tempo: in Piazza Maggiore un romagnolo esprimeva così il massimo delle sue bestemmie: “Dio, camisa nera!”

Oggi l’autoritarismo è antidemocratico non perché porta una camicia nera ma perché rifiuta che ci possa essere un confronto, una diversità, una alterità, e ordina la massificazione di mercato e di idee a un popolo rimbambito di consumatori, per cui il pensiero divergente dalle menzogne istituzionali deve essere combattuto in ogni modo. All’interno del gioco istituzionale, l’opposizione è defunta, diventa funzionale al potere, è così miserabilmente avvilita da essere parte dell’ingranaggio. Il finto gioco democratico confonde ormai chi comanda con chi si oppone in una pappa omogenea dove falsità si unisce a falsità e non si ha più nemmeno la decenza di nascondere gli inciuci e i tradimenti agli elettori, in una perpetuazione indecente di spartizioni e aumenti incontrollati di abusi.
La vera opposizione ormai può aversi solo fuori dal gioco istituzionale, fuori dai recinti precostituiti, rompendo tutti gli infingimenti delle ipocrisie ufficiali, con uno sganciamento totale dai media e dalle istituzioni embedded e in primo luogo con la rottura del linguaggio e delle vie obbligate in cui l’opinione si è sempre intesa.
Un sistema fintamente democratico non è profondamente diverso da un regime assoluto e tende a diminuire costantemente le sue differenze con esso, per cui la vera opposizione può avvenire solo al di fuori della polarità permessa, con un atto creativo che esca dai ruoli e dalle etichette, e necessariamente riscuoterà la demonizzazione congiunta delle ufficialità, dei media e delle istituzioni, uniti proditoriamente nel volere sudditi muti o plaudenti o che marciano su stilemi preordinati e dunque non innovativi.
“Non comincerete mica a parlare contro! Non remerete contro!?”
Un leader autoritario ha una sola strada da seguire obbligata: abolire ogni dissenso, restringere ogni molteplicità, ridurre ogni differenza a un blocco monolitico consensuale o impotente, agendo non solo sui modi del dissenso ma sullo stesso linguaggio del possibile, sulle stesse forme imbrigliate in cui il dissenso viene edulcorato e reso inefficiente. Siamo arrivati al punto che persino il dissenso deve seguire vie obbligate comandate dall’alto, per cui il ‘modo’ stesso con cui esso si pronuncia deve essere iconoclasta delle forme, se vuol raggiungere l’obiettivo.
Il potere si mette accanto solo replicanti. Ma chi è megafono di un altro, inutilmente cercherà se stesso, perché si è perduto per sempre.
Se il clone replica il Capo, il Capo replica all’infinito se stesso o un modello simile di potere prima di lui, ché il potere è tristemente monotono e si ripete in forme fisse, come le nevrosi, così che visto uno li hai visti tutti, mentre la creatività è infinita, sfugge ruoli ed etichette, non ripete stilemi o vie obbligate, e anche in questo mostra la sua irrefrenabile libertà.
La peggiore caratteristica del diavolo è che è sempre lo stesso. Gli angeli ribelli persero la loro battaglia perché erano prevedibili.
Così il dittatore è estremamente povero di variazioni, è un prototipo che non conosce varianze, non può che ripetere se stesso, secondo un modello rigido e standardizzato, è un auto-replicante, con un io basato su pochi tratti rozzi, incapaci di evoluzione. *
La dittatura è la fissità di un solo uomo con un codazzo di imbecilli. Gli ‘utili idioti’, come ha detto qualcuno che sugli utili idioti ci ha fatto la sua corte.
Per il dittatore non è concepibile il cittadino ma solo il cortigiano o il suddito. Crede così di essere forte, mentre manifesta solo la sua debolezza.
La creatività e l’individualità sono per lui come un orzaiolo nell’occhio del diavolo. Tenta una riduzione passiva dell’uomo a oggetto d’uso, patologia gravissima dei luoghi di potere, come delle case di cura della patologia mentale. Non ci sono soluzioni democratiche, ove la premessa sia patologica. Il potere non ci cura, si estirpa.
La dittatura di Hitler finisce quando Hitler si uccide, non c’è possibilità di auto-catarsi, non è nemmeno pensabile una moderazione parlamentare, in quanto, ovviamente, il parlamento è il primo strumento democratico che il dittatore nullifica rendendolo cricca di nominati, il cui unico mandato è verso di lui; distrugge parimenti i sindacati, la magistratura, la stampa, la sicurezza, ogni centro di potere, ma massimamente i centro di conoscenza. Nulla deve ostacolare il suo delirio di potenza, monomaniaco e invasato.
Quando il tiranno cade, cade un sistema, che non era altro che l’amplificazione di un uomo solo sopra una massa, l”Overmann’, che non l’ ‘Ubermann’ di Nietzsche, il Superuomo, ma il Soprauomo, esito fatale di chi nella sua profonda patologia non riesce a convivere con gli altri o per gli altri e può solo vivere ‘sopra’ gli altri, in ciò negandoli e distruggendoli. La dittatura non è un sistema sociale, è un sistema individuale, con un capo e alcuni portavoce che sono le branchie del capo. E questi non comunica, replica continuamente se stesso. Ricomincia sempre da se stesso perché l’altro nel suo universo non è mai esistito. Allo stesso modo non esistono alleati da avvertire quando cambia opinione o strategie o decide leggi. Il suo mondo è un assoluto dove non esistono alterità, dove gli apparenti alleati sono creati e distrutti nella megalomania mentale, il cui potere deriva proprio dal fatto che non riconosce nessuno come parte in causa, vive in un processo di elefantiasi permanente dell’ego, talmente pieno di sé da non concepire altro dio che se stesso. E dove lui c’è, scompare ogni altro essere.
In un universo solipsistico l’uso strumentale colpisce il cortigiano come il suddito.

In tale universo, l’atto satirico è il delitto reale, ma l’umorismo è umano, è sano, riabilita l’uomo, lo rende al proprio valore di esistente, lo collega a pari grado con gli altri uomini, nega per ciò stesso l’idea del tiranno. L’umorismo è democratico.
Ridere insieme rende amici, fa tornare l’uomo alla propria dignità, gli fa dire: esisto in quanto sono io, e non sono fagocitato dalla voracità del potere.

C’è poi il dittatore che vuole fare il comico, bestia rara e grottesca. Quando il dittatore fa il comico è pietoso, non può che raccontare le barzellette di un altro dittatore. Non conosce altro Dio che se stesso. E si pone come un dio nelle proprie barzellette dando a se stesso il potere di ridere di un sé trasumanato, alla pari di Dio.
Il Presidente della Conftrasporti ripeteva le parole di Berlusconi:”Ma che sciopero? Sono solo due pensionati che sono andati in gita a Roma. Lo sciopero è solo un solo rituale, lasciamoglielo fare!” (se 13 milioni di scioperanti vi sembran pochi!?). Bellissima la citazione di Bertinotti: “Dio acceca quelli che vuol perdere!” (Isaia).
A volte il potere permette un pochino di satira controllata, innocua (Striscia la Notizia o Biberon). È stato più furbo Andreotti che con una battuta sola si è creata una reputazione d’intelligente: “Il potere logora chi non ce l’ha!” cattivissima!
E ancora: “Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia”. Oppure: “Non bisogna mai lasciare tracce”, che è poi quello che lui ha fatto.

Bellissima la battuta, forse di Cossiga, su Andreotti: “M’illumino d’incenso!”
Questa di Edward Abbey mi è appena arrivata, chissà se l’autore non si è reso pienamente conto della verità di quanto asseriva.
“Un patriota deve essere sempre pronto a difendere il suo paese dal governo del momento.” (A patriot must always be ready to defend his country against his government.”)

Il re medievale teneva ai piedi del trono un buffone, cui era consentito, entro certi limiti, di dire la verità. Era, per così dire, una libertà sotto tutela, una libertà vigilata, un capriccio concesso, come fa il re di ‘Wizrad of Id’, che, quando non è in giornata, attacca il buffone al muro nelle segrete del castello. Come a dire: “Ridi, ma a comando! Quando lo voglio io!” (Vedi le risate registrate della nostra tv dove è sparito anche il pubblico o un pubblico fittizio è pagato per ridere).
In una dittatura anche solo poter dire la verità scatena il riso.

Trilussa:
“Un Lupo disse a Giove: Quarche pecora
dice ch’io rubbo troppo…ce vo un freno
per impedì che inventino ‘ste chiacchiere…
E Giove je rispose: Rubba meno.”

Ciò che un potente odia di più è “l’uomo discordante” ma quello che proprio lo fa infuriare è “l’uomo ridente”, qui la rivolta è viscerale.
L’uomo che ride “se ne ride”, si sottrae, e chi lo afferra più!
Perché l’uomo che ride ha una marcia in più, che lo rende imprendibile.
Ma questa dote non si apprende, è una dote naturale, una libertà congenita, o ce l’hai o devi ridere delle battute degli altri, che è meglio di niente, ma è come una libertà per terza persona, e quanto sarebbe meglio se quella rivelazione ce l’avessi tu.
Chi non sa ridere di se stesso, impara a memoria le battute di altri o dice: “le barzellette non me le ricordo mai!”, frase tristissima, perché l’umorismo non è un fatto di memoria, ma di qualità del vivere, non è una cosa che si studia o si manifesta ma si esprime quando l’uomo ha tirato via i bagagli che si frappongono tra la sua espressione legata e la sua energia liberata.
Un vero comico improvvisa per il piacere di manifestarsi anche al di là del copione. Fa ridere con la pausa, il silenzio, la mimica, tutto quello che nasce da una creatività nativa più che da mestiere.


(Magritte. Barbone)

Non saper ridere manifesta un modo povero di stare al mondo, una energia bloccata, di cui non c’è colpa ma in cui non c’è neanche merito.
Come dice Lec: “Ad alcuni per essere felici manca davvero soltanto la felicità”.
Ridere è una capacità alata. Ti sollevi sopra il mondo e voli via. È come essere intonati. Non è la sequenza di note che crea la musica, ma i tempi, le pause, il calore e il colore. Come nella poesia che non è la metrica o la pittura che non è la tecnica.
Nell’umorismo non ci sono circuiti neuronali standardizzati, ma nessi acausali, guizzi creativi, associazioni impreviste. Anche un pazzo mette il cavolo a merenda, ma ciò non fa ridere, imbarazza. Così levo di torno la teoria che definisce il riso come reazione all’imbarazzo. La reazione all’imbarazzo è il disagio, non il riso. Nel ridere c’è la rapida emersione dell’inconscio, territorio pulsionale, istintivo, ludico, non troppo, altrimenti il Super Ego arriva con tutte le sue guardie a reprimerlo, ma abbastanza rapido e improvviso da fare una sortita, così che nessun armato faccia a tempo a inibirlo, troppo veloce per essere censurato, troppo leggero per essere minacciato, come un batter di ciglia da cui trapela un brillio vivissimo e straniante, che riduce in polvere i piedistalli e le sudate certezze spostando l’esistenza a un altro dove.
Il pazzo nell’inconscio ci sta sempre, prigioniero.
Il saggio dilata il razionale.
Il dittatore non esce da se stesso. È il più schiavo di tutti.

Ma l’inconscio è Mercurio, lo spirito che ride, il dio che unisce cielo e terra, vola con ali ai piedi e ha alucce anche in testa, nudo perché non ha bisogno di orpelli, è l’anghelos, il messaggero, eternamente bambino, saggio al naturale, tanto audace da comunicare col regno dei morti e degli dei e tornarsene vivo indietro, inventore delle arti, ma anche dio dei mercanti, della praticità, dello scambio, del baratto. Lo vedi ed è già scomparso, esplode in un guizzo breve, e ciò che si illumina è la tua capacità di schizzare via sopra ogni possibile cosa.

Un tempo c’erano occasioni in cui anche lo schiavo poteva beffeggiare il padrone. I soldati romani potevano dire di tutto ai generali che celebravano il trionfo. Alle nozze, il codazzo sboccato degli amici accompagnava gli sposi alla nuova casa, con una offerta di lazzi liberi e sciolti, il piatto pieno= satura lanx, da cui la parola satira, come il piatto pieno di frattaglie offerte alle divinità. I visceri erano insieme la cosa più bassa e quella più misteriosa e sacra da cui si traevano gli aruspici, si vede il connubio disinvolto di due significati, sacro e dissacrante.

Satira oggi è l’attacco dissacrante ai potenti. Come Pasquino, statua di Roma Imperiale presso Piazza Navona, sotto cui si affiggevano gli attacchi al potere papale, le Pasquinate.
Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini”, cioè “Quello che non hanno fatto i barbari, hanno fatto i Barberini, frase famosa dedicata a Urbano VIII Barberini.

Nel 1938, in occasione dei preparativi per la visita di Hitler a Roma, Pasquino riemerse dal lunghissimo silenzio per notare la vuota pomposità degli allestimenti scenografici, che avevano messo la città sottosopra per settimane:
« Povera Roma mia de travertino
te sei vestita tutta de cartone
pe’ fatte rimira’ da ‘n imbianchino
venuto da padrone! »

Satirici erano i fogli liberali del Risorgimento con vignette spietate contro Austriaci e Piemontesi.
Quando l’umorismo si chiama Humor richiama l’Inghilterra, ai suoi tabù sociali e un modo mentalizzato di far poesia, l’humor è freddura, istinto raffreddato dalla convenzione, si ride mentalmente per piccoli allineamenti non traumatici. In Inghilterra l’humor è spesso surreale e muove giochi logici sul filo sottile del non sense, illogicità programmata.
Il maestro dell’umorismo inglese è Oscar Wilde:
“Avere avuto una buona educazione, oggi, è un grande svantaggio. Ti esclude da tante cose”.
“Democrazia significa semplicemente colpi di randello dalla gente per la gente.”
“I due punti più deboli della nostra epoca sono la mancanza di principi e la mancanza di immagine”

Lewis Carroll, che era un matematico, crea con Alice una favola inquietante apparentemente assurda, in realtà basata su non-sense logico-verbali molto sofisticati, fatti più per adulti che per bambini.

“Quando io mi servo di una parola —rispose con tono sprezzante Humpty Dumpty— quella parola significa quello che piace a me, è più, né’ meno”.
”Il problema è – insisté Alice – se lei può dare alle parole significati così differenti”.
”Il problema è —tagliò corto Humpty Dumpty— chi è il padrone?”.

Più immediato è il poster di Einstein coi capelli ritti che fa la linguaccia.
Comico viene da komikos, la commedia greca, trasposizione teatrale dei riti dionisiaci, momento collettivo di grande liberazione emozionale connessa al rito.
Per Koestler il riso è un’improvvisa scarica emozionale di fronte a una situazione che si manifesta sotto due aspetti incompatibili tra loro.
“Ne avevo una bellissima da dire, se solo mi venisse in mente“, due topos inavvicinabili.
La Mafalda di Quino: “Il grande guaio della famiglia umana è che tutti vogliono essere il padre“, dove l’alone di amore che sprigiona dall’immagine “famiglia umana” è contraddetto seccamente da “tutti vogliono essere il padre” cioè comandare, concetti incompatibili.

Essendo liberatorio, il riso è terapeutico, al contrario chi fa piangere dovrebbe essere curato come virale.
Aristotele diceva: portate i vostri malati a teatro, ridendo guariranno prima. Oggi invece noi mettiamo i sani davanti al televisore.
I Greci inventarono la Commedia come uno dei piaceri della vita e la celebrarono durante le massime feste sacre, codificando il riso nell’espressione che la città dava al sacro. Sulla scena misero in berlina il potere, il rapporto tra i sessi, la filosofia…
Inizialmente c’erano le feste delle donne nei boschi, le danze sfrenate delle menadi, dove Dioniso era venerato con un’esplosione istintuale e liberatoria. Il teatro fu lo codificazione che la città fece del rito, la sua razionalizzazione maschile, dove l’impulso incontrollato e primigenio venne stilizzato e regolato in modo rigido. Questo fino al 1500.
La tragedia la faceva un po’ tragica fissandosi sui principali complessi del dolore umano, la commedia la scavalcava permettendo ambiguità a più livelli, di qui i doppi sensi e lo scurrile, oggetto di gran riso nel mondo greco, ma nel decadente impero romano il parlare era così sboccato che il volgare non faceva più ridere, come nella televisione italiana. Ci vuole esprit de finesse anche per una parolaccia. Là dove tutto è nudo, l’intelligenza non ha più nulla da scoprire.
Il contesto è importante; se una parola non è attesa, la sua comparsa esalterà la sua estraniazione, generando ilarità o sgomento, ma ove tutto è scatologia, ovvero cacca, si genera la piattezza di certe adunate parlamentari, ove lo stile borgheziano è magma comune. La volgarità è massificazione, là dove lo spirito è originalità. Per questo i poteri autoritari mortificano le arti e le fanno morire, essi sono il veleno della cultura, perché la cultura è la liberazione dello spirito dove essi hanno solo il potere della materia.
Il riso è terapeutico perché libera un’emozione, dunque è fattore di riequilibrio individuale e sociale. Manifesta una fine intelligenza e un dominio della situazione che la logica tradizionale non può permettere.
Quando il riso manca o è meccanico o iterativo si manifesta la schizofrenia o altro grave disturbo della personalità, l’uomo perde le radici di sé e dei suoi elementi unitivi e vitali e stenta a comunicare con la realtà esterna e le altre creature.
Dice Calvino che ‘L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere’ di Kundera è in realtà ‘un’Ineluttabile Pesantezza del Vivere’. Il peso sta nella costrizione a cui tutte le cose sembrano portarci. Solo la vivacità e la mobilità dello spirito sfuggono fuori.
Ogni atto poetico interrompe lo stato abituale, la quotidianità della vita- simile in questo al sogno- allo scopo di rinnovarci, di mantenere sempre vivace in noi il senso stesso della Vita.
Dunque facci ridere, o Mercurio, facci creatori di risate come inventori di libertà, tu che sei elemento volatile, dacci la tua leggerezza, la capacità di evadere da ogni possibile binario oscuro in cui la mente e il tempo cerchino di intrappolarci, dacci le ali della psiche e la leggerezza dello spirito affinché la nostra fuga sia via e sollievo anche per chi stenta a sollevarsi in volo.

Ultimi apporti di leggerezza:
Un non ebreo, domanda a un ebreo: “Perché voi ebrei rispondete sempre a una domanda con una domanda. E l’ebreo risponde: “E perché no?”.

Moni Ovadia:
“C’è una Torah che è scritta e una che sta sulla bocca. Dice Adin Steinsaltz: la Torah, i primi cinque libri della Bibbia, è la parola di Dio all’uomo. Il Talmud, la cosiddetta legge orale, è la risposta dell’uomo al divino. Insomma, l’uomo è alla pari col Creatore perché può discutere con lui.”
……
A ben vedere il mondo è un infinito paradosso. Se Dio c’è, non può essere che un dio che ride, visto che è lui il creatore di questo paradosso. L’uomo che ride, dunque, è un uomo che si mette al pari di Dio. Con rispetto parlando.
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Mia figlia ha imparato a scrivere a 3 anni, a 4-5 anni, conosceva il mondo del pensiero anagrammando le parole. La sua piccola mente era un motorino inestinguibile in questo gioco che nessuno le aveva insegnato e che sembrava darle immenso piacere. Dal che deducemmo che in una vita precedente era stata un saggio ebreo, perché l’ebreo che studia la Torah conosce il senso di Dio anagrammando le parole del testo sacro.
La prima parola della Torah è: “In principio”, bereshit, l’anagramma diventa taev shir, che significa “voluttà di un canto”. Insomma: il mondo è stato creato per la voluttà di un canto.
Il mondo esiste come atto creativo per il piacere di Dio che crea. Per il suo piacere, intendiamo, non c’è alcun senso di dovere o di auto-dovere, come poi pretenderanno le religioni successive che hanno impietrito il messaggio di Dio, ma il puro piacere di un gioco, un godimento! All’inizio di tutti i nostri mondi può esserci stato il godimento del pensiero che gioca con se stesso. Grande mistero e grande lezione umana!
La virtù dell’anagramma insegna che il pensiero può giocare con le particelle della creazione o le forme mentali, che ne sono l’equivalente umano, componendole e ricomponendole secondo altri modi meravigliosi. Il che è un precetto di vita mica male, vista la libertà creativa che ne conseguirebbe. E, dal punto di vista politico, porterebbe sicuramente alla migliore delle società, se forze maligne non vi si opponessero, anche delle chiese, purtroppo, che hanno dimenticato l’insegnamento di un dio che gioca. E ride.
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Deliziosi i paradossi di Lec, vera filosofia in poesia:
“Anche se a una mucca dai da bere del cacao non ne mungerai cioccolata.”
“Bisogna sempre essere se stessi. Il cavallo, senza ussaro, resta sempre un cavallo. L’ussaro senza cavallo è soltanto un uomo.”
“A volte mi sembra che il sistema divino somigli alla monarchia inglese: Dio regna, ma non governa.”
“Amate i vostri nemici! Può darsi che questo nuoccia alla loro reputazione”.
“Chissà cosa avrebbe scoperto Colombo se l’America non gli avesse sbarrato la strada”
“Come non essere ottimista! I miei avversari si sono rivelati finora esattamente quelle canaglie che avevo sospettato”.
“Nella storia contano anche i fatti non avvenuti”
“Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo” (che fa il paio con: “Deludete tutti, ma non un pessimista!”)
“Non butti i guanti chi ha le mani sporche”.

“Non fidatevi degli uomini! Sono capaci di grandi cose”.
“Quando il nemico si strofina le mani, è il momento buono. Abbi libere le tue”.
“Quando senti gridare: “Evviva il progresso!”, chiediti: “Il progresso di che?”
“Un vero buffone non può farsi beffe di un vero buffone. Uno dei due deve essere falso”.
“Il fatto che sia morto non significa affatto che sia vissuto”.

(Stanisław Jerzy Lec , Pensieri proibiti)
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Il paradosso mostra un’altra realtà, forse meno logica, ma sicuramente più vera.
È per questo che in Oriente hanno inventato il koan, la battuta paradossale che, proprio perché crea uno scompenso illogico nella mente logica, apre le sue barriere alla comprensione di un infinito che logico non è mai stato:
“Che rumore fanno due mani che applaudono?
E una sola mano?”

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MASADA n° 1517 23-2-2014 IL GOVERNO RENZI

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LA CASTA E’ MORTA, DUNQUE ETERNA, COME DRACULA
Blog di Viviana Vivarelli

9 minuti per il confronto Renzi-Grillo- 6 minuti per fare il governo – La nuova spartizione per bande- I miracolati della post democrazia – La guerra non è finita: la Casta continua. Il Fm pure – Monti-Letta-Padoan, ma è sempre il giogo del Fm – Napolitano esclude Delrio come Gratteri- Impone Padoan, l’uomo che scaraventò l’Argentina nell’abisso – Orlando, l’uomo di Berlusconi – Marianna Madia, ‘l’inesperta’ miracolata, pure incinta di 8 mesi- Governo auto-rottamato. Fatti fuori Gratteri e Delrio, restano solo lobby e gattopardi- La rivoluzione è maleducata. Il Governo invece ci fotte educatamente – Il miserevole Civati – Nuovo decreto ad castam – In prigione chi si opporrà in Grecia ai diktat della Ue –Gli stratosferici guadagni di Fazio – La sx italiana e la lista Tsipras

Armando Di Napoli

Così intransigente la miseria
spiumando petali di abusi
nei giardini della mortificazione
sfiorando il profumo di sirene
che con unghia luminose
sbucciano fresche arance
per nutrire la sopravvivenza…

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Francesco
“E ora, qualcosa di completamente diverso!” Il Governo Renzi.
(Monty Python)
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“Tagliente e mite, rozzo e delicato, alla mano e bizzarro, sozzo e mondo, un convegno di saggi e di buffoni: tutto ciò voglio essere e son io, colomba a un tempo e serpente e porco!” (F.Nietzsche)
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Ninjolo
Quando il c..o è sistematico, si chiama classe
C’è chi ce l’ha e chi ce lo prende.
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Macrone Crotone
Arriva al governo nominato dal Quirinale senza passare per le elezioni. E’ il più giovane presidente del consiglio nominato in Italia (ha solo 39 anni). E’ diretto fino alla sgradevolezza, tattico e volitivo al tempo stesso. Dice che vuol fare una rivoluzione. E’ appoggiato dai poteri forti. Editori dei giornali e dalla finanza che conta. Odia vecchie e superate teorie come dx e sx. Vuole fare in fretta una riforma elettorale maggioritaria che lo blindi in parlamento. E’ il 30 ottobre 1922. Il 16 Novembre Mussolini si presenta alla camera e tiene il suo primo discorso come presidente del consiglio”.
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Joseph
Il giudizio su Renzie e sulla sua squadra?? Penso sia quello espresso da Fantozzi sulla corazzata Potionkin…”Una cagata pazzesca!”
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Samba
Renzi preannuncia una riforma al mese. Potrebbero essere accompagnate da irritabilità, sbalzi d’umore depressione, stanchezza, disturbi del sonno, seno dolorante e cefalea.

Nat_brodski
Più che un giuramento è stato un rito di affiliazione. Mancava solo che mescolassero il sangue e poi era completo!
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Stanisvlaskij
Incontro Grillo-Renzi
Per uno non c’era bisogno di parlare
Per l’altro non c’era bisogno di votare
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Sproloquio vince mutismo. Grillo ha mandato Renzi in ‘diretta screaming’
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La nuova spartizione Cencelli
Il governo delle Lobby: Confindustria, Coop, Ocse, il clan D’alema, il clan Berlusconi.
E inalterabile sullo sfondo l’inossidabile Napolitano che scarta l’ottimo Gratteri alla Giustizia, parendogli brutto metterci uno che la farfebbe funzionare sul serio, attaccando mafia e camorra, e che rifiuterebbe condoni, depenalizzazioni, prescrizioni e leggi ad personam, meglio l’oscuro Orlando che farà quello che gli dicono e abolirà l’ergastolo e il 41 bis (la mafia ringrazia). E all’Economia naturalmente, come degno successore di Monti e Letta, quel Padoan, dirigente del Fondo Monetario, membro dell’Ocse, gruppo dirigente dei Paesi ricchi, già dalemiano. Tanto per non cambiare linea da quell’austerity che ci piace tanto.

Il primo provvedimento del nuovo governo? Produrre energia a basso costo bruciando le tessere elettorali, che coi doppioni che si ritrovano, di energia ne mostrano parecchia. :-D
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Dalla storia dell’Argentina: “…Di fronte al crollo economico e all’esplosione sociale la borghesia assunse il classico atteggiamento da classe morta, senza più iniziativa storica: si salvi chi può. I singoli capitalisti cercarono di arrangiarsi, spesso abbandonando agli incendi e ai saccheggi le grandiose ville urbane, specchio di una grandezza passata e di arricchimenti recenti poco chiari. Lo Stato fu ben rappresentato dall’immagine dei Ministri che abbandonavano in fretta e furia la Casa Rosada scappando dal tetto in elicottero, mentre la folla inferocita gridava di volerli ammazzare. La borghesia non ce la fa proprio a prevedere i propri guai, anche quando essi sono già ben leggibili negli avvenimenti. Essa si attacca al profitto fino all’ultimo, cieca rispetto al futuro, incapace persino di avere nei suoi politici dei buoni funzionari che prestino servizio a pagamento nei partiti ufficiali.
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Excalibur
Travaglio parlava del dopo-Nerone, quando in pochi mesi se ne andarono tre imperatori: Galba, Otone e Vitellio. Renzi è il terzo.. quello che finì pugnalato, dopo otto mesi e cinque giorni di regno….

Andrea Scanzi, puntuale come un orologio svizzero, da’ il suo parere al nuovo Governo di “Pinocchio” Renzi
GAME OVER GIA’ DELLA PARTENZA

E menomale che Renzi era quello coraggioso, quello furbo: quello del cambiamento. Macché: nient’altro che un democristiano 2.0, un Enrico Renzi, un Matteo Letta. Un serial bugiardo che mira a cambiare affinché nulla cambi. Un Gattopardo ibridato con Peppa Pig. Un rottamatore, sì, ma intenzionato a desertificare non il “vecchio” quanto la buona politica, la credibilità e la competenza. Parafrasando due delle sue poetesse preferite, Jo Squillo e Sabrina Salerno, “oltre l’ambizione non c’è di più”.
Il suo governo è uno strazio così evidente che non ha senso infierire. C’è la Mogherini, quella che a L’aria che tira si vantava che loro (il Pd) mai e poi mai avrebbero ridato i soldi pubblici del finanziamento-rimborso ai partiti. C’è la Madia, nota inesperta di tutto. C’è la Boschi, nota (ma poco) e basta. Ci sono Alfano, Lupi e Lorenzin, giustamente felicissimi (solo Renzi poteva allungargli la vita) e vicini al “cambiamento” come Povia a Jimi Hendrix. C’è Franceschini, uno che c’è sempre, e la sua sola presenza inamovibile rende pressoché impossibile votare Pd (a meno che non si sia intrisi di un masochismo bulimico). Ci sono le lobby: Confindustria, Coop, Cl. C’è un dalemiano nel ruolo chiave dell’Economia. C’è la civatiana Lanzetta buttata là senza preavviso, giusto per isolare Civati e applicare alla perfezione il Manuale Cencelli, garantendosi quindi i voti di tutte le 812 correnti Pd. E c’è soprattutto Orlando, il carismatico e guizzante Andrea Orlando, uno che vorrebbe abolire ergastolo e 41 bis, uno che ha un’idea di giustizia al cui confronto Ghedini è antiberlusconiano. Uno che non ci doveva essere, perché Renzi (in una delle sue 2 o 3 idee di pregio avute negli ultimi mesi) voleva il “magistrato in servizio” Gratteri, ma con coraggio di Don Abbondio ha poi obbedito pure lui a Re Giorgio.
Renzi, renziani e stampa folgorata sulla via di San Matteo da Rignano la meneranno nei prossimi giorni con il 50% di quota rosa, l’esiguo numero dei ministeri che “una roba così solo De Gasperi nel secolo scorso” e l’età media più bassa nella storia della Repubblica Italiana. Tutte cose buone per glorificare le pagliuzze e nascondere le travi. La verità è che Renzi era e rimane un restauratore, un gattopardo: un Craxi-Berlusconi senza avere la bravura – anche maligna – di entrambi. Più che un Renzi I, questo è un Letta 2 o un Napolitano 3. Un rimpasto alla democristiana con supercazzola annessa, scappellamento a dx e qualche antani prematurato per indorare la pillola a un elettorato sempre più vilipeso (che pare accettare quasi tutto). Renzi voleva essere il nuovo Blair, ma sembra più che altro il vecchio Rumor. Meno preparato, però.
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Ma avete visto i nuovi Ministro come ridevano? Si squassavano proprio… non potevano credere alla loro fortuna. Sembravano i vincitori, altrettanto casuali, del Superenalotto.

I MIRACOLATI DELLA POST DEMOCRAZIA
Pietro Ancona

Si guardano l’uno l’altra con l’aria di essere giunti in Paradiso, di essere stati miracolati. A cominciare dal Presidente del Consiglio miracolato dal suo amico Davide Serra e dalla potente lobby di banchieri miliardari statunitensi che lo appoggia e che ha orientato anche la comunità israelitica di Roma e Milano in suo appoggio.
Nessuno di loro è conosciuto fuori dal suo ambiente. E’ un governo di borghesi in parte di prima fila ed in parte di seconda. Alcuni si guardano ancora meravigliati per la grande fortuna che hanno avuto nella vita. Sono Ministri!
Non sono il prodotto di una selezione politica o democratica e neppure meritocratica. Non si può dire che nel loro campo sono i migliori. Un paio di loro rappresentano esosi interessi padronali al ministero del lavoro e dell’industria.
I Ministri venivano una volta da dure selezioni della politica o erano espressione di correnti di pensiero all’interno del partito. Avevano una sostanza democratica. Questi sono ectoplasmi, evanescenze della società borghese italiana che nessuno conosce e che potrebbero scomparire domani senza essere reclamati da nessuno se non dai mariti o dalle mogli o dai figli che hanno lasciato a casa.
Questo è un modo per uccidere la democrazia nella sua sostanza più importante: la rappresentatività. Ebbene le signore in toilette ed i signori in giacca blu e camicia bianca che abbiamo visto in televisione non sono nessuno: sono un campione di professioni e di mestieri. Pensate che abbiamo financo una glottologa. Qualcuno mi dovrebbe spiegare che cosa c’entra la glottologia con il governo italiano.

NAPOLITANO FA FUORI GRATTERI
Giampaolo
Re Giorgio e Renzie hanno fatto fuori all’ultimo momento il giudice Gratteri quale nuovo Ministro di Giustizia. Era tra i primi nella lotta alla mafia, celebre per “le sue ricette per rimettere in piedi la macchina della giustizia”, proposte già pronte come “l’emergenza” per eccellenza: il sovraffollamento delle carceri: “Serve la realizzazione in tempi brevi di nuove strutture penitenziarie”. Inoltre “bisognerebbe riorganizzare gli spazi secondo il modello americano: chiusi nelle celle dovrebbero restare solo i detenuti di alta sicurezza (41bis e individui socialmente pericolosi), mentre gli altri potrebbero usufruire degli spazi esterni, e lavorare per il reinserimento sociale”. Poi le misure alternative: “Soprattutto per tossicodipendenti e baby-criminali”. Ma la mossa fondamentale era quella di fare accordi bilaterali per far scontare ai detenuti la pena nei loro paesi d’origine. Gratteri ha parlato anche della riforma del codice di procedura penale. Tra le tantissime idee l’informatizzazione di tutta la cancelleria. E poi un appello alla razionalità: se il giudice viene sostituito durante il processo, oggi è necessario – a parte rare eccezioni – rinnovare l’istruttoria dibattimentale, riascoltando nel contraddittorio tutti i soggetti che si erano già espressi. E questa, sosteneva Gratteri, “è una delle principali cause che permette la dilatazione della durata dei processi” e lo sperpero di denaro pubblico e di forza lavoro. La proposta era semplice: utilizzare le dichiarazioni già rese. Altra proposta: l’inasprimento del 41-bis, imponendo ai detenuti di restare totalmente isolati. Non mancava anche una visione sulle doti indispensabili per diventare onorevole (“per lo meno, la fedina penale intonsa. Ci vuole uno sbarramento netto, chiaro, feroce”)”.

(Ovviamente Napolitano lo ha stracciato, con la scusa che era un magistrato, quando lui stesso in passato non ha osservato questa esenzione nominando Nitto Palma nel 2011 Ministro della Giustizia del Governo Berlusconi).

Maria
Come scrive Travaglio, non poteva mancare un regalino alla mafia.
Alla Giustizia il piddino ANDREA ORLANDO, l’uomo di Berlusconi. Propone un programma che sembra scritto da Nitto Palma: “ridefinire l’obbligatorietà dell’azione penale… individuando le priorità dei reati da perseguire o ignorare; riforma del sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura accompagnata da una sezione disciplinare distinta per far giudicare i magistrati da un plotone d’esecuzione a maggioranza politica; rafforzare la distinzione dei ruoli tra magistrati dell’accusa e giudici”; “limitare l’elettorato passivo dei magistrati, in particolare quelli che hanno svolto attività requirenti“, cioè, scrive Travaglio, “rendere ineleggibili non i delinquenti, ma i pm”. “Sono favorevole all’abolizione dell’ergastolo e carcere duro” ”Sono favorevole all’abolizione dell’ergastolo”. “Sono disponibile a rivedere il regime del 41 bis”. Con Gratteri, invece, ci sarebbe stata veramente la lotta a quelle Mafie che si annidano nei gangli della politica, ovvero, all’interno dello Stato, di quella “zona grigia” di cui parlava Paolo Borsellino. Vorrei che almeno Orlando e Renzi rispettassero le indicazioni del Commissario Europeo a cominciare dall’abolizione della Prescrizione, il reato dei reati, inesistente in Europa.
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Vignetta su IFQ
Otto Ministri per otto ministre
Almeno è garantita la continuazione della specie
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VAURO
GRANDI NOVITA’
“Chi è quello con i dentini da sorcio accanto ad Alfano?”
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MOSTRI
Igor
Purtroppo a differenza del film Shining, dove le gemelline erano una brutta allucinazione, nella realtà non si finisce di terrorizzare la gente dall’alto di una cieca follia.

Beppe Grillo
“L’Italia è il paese dei furbi. Ieri ero a Roma, sono salito su un autobus e ho timbrato il biglietto: tlic tlac. Il guidatore si è girato e ha detto: Cazzo è ‘sto rumore?”

Renzi voleva mettere all’Economia il suo braccio dx GRAZIANO DELRIO, ma il No di Napolitano lo ha stroncato. Del resto Napolitano ha scelto di obbedire ’ac perinde cadaver’ agli ordini del Fondo Monetario, e il Fm ha ordinato, dopo i suoi emissari Monti e Letta, un uomo suo: Padoan e a quel punto Renzi, col rischio di perdere tutto, ha ubbidito.
Graziano Delrio era stata due volte sindaco di Reggio Emilia, poi Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Letta. Endocrinologo, docente e ricercatore all’Università di Modena e Reggio Emilia ed ha perfezionato i suoi studi fra Gran Bretagna ed Israele; è inoltre autore di una produzione scientifica di rilievo che lo ha portato a tenere seminari in America ed in Europa. Ha fondato e presieduto l’Associazione Giorgio La Pira con cui ha promosso numerose iniziative culturali ed allacciato rapporti con il Medioriente. E’ stato il primo sindaco di Reggio dal 45 che non avesse militato nel PCI. E’ stato presidente dell’ANCI. Presiede la campagna nazionale per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera.
Nove figli, la passione per il calcio, un passato recente da sindaco e uno da ragazzo dell’oratorio. E’ la persona più vicina a Renzi, è lui che tiene i vertici di maggioranza, lui che si confronta con le altre forze politiche, lui che ha preso parte a tutte le consultazioni e alle due ore di colloquio con Napolitano. Ma Napolitano non lo ha voluto. E già qui si comincia a capire che il ‘facciotuttoio’ Renzi può molto meno di quanto abbia fatto vedere.

I MINISTROIDI
Enzo di Bari

Al posto di Delrio, Napolitano ha fortemente imposto all’ECONOMIA E FINANZE:
PIER CARLO PADOAN- IL MINISTRO DEL DOLORE

romano, 60 anni, ha lavorato a lungo a Washington per il Fondo monetario e la Banca mondiale. E’ stato anche consulente della Bce e della Commissione Ue, ma resta assolutamente un amerikano. Era già stato designato da Enrico Letta, al quale è assai legato, come prossimo presidente dell’Istat. E questo nonostante da capo economista dell’Ocse abbia la responsabilità di un clamoroso errore sulle ultime previsioni di crescita economica. In passato è stato dalemiano e amatiano di ferro. La sua nomina è un boccone amarissimo per Renzie: il segno di un inchino a tutti i poteri forti possibili e immaginabili.
Esordisce con una franse terrificante: “Il dolore dell’austerità è utile”.
Lo riporta il premio Nobel Paul Krugman in un articolo sul New York Times di Aprile scorso. L’articolo si intitola “Le botte devono continuare”, e non è non certo una prospettiva tranquillizzante. Renzi aveva promesso di ridiscutere l’austerity sbattendo i pugni sul famoso tavolo che in realtà non esiste, e ora ci chiediamo come diamine farà visto che Padoan pensa di continuare sulla stessa strada che fin qui si ha distrutti. Renzi già si sta rimangiando le promesse. Avrebbe potuto risparmiarsele fin dall’inizio, tanto non doveva votarlo nessuno. Padoan ha detto che la crescente percezione che l’austerità sia futile è sbagliata. “Il consolidamento fiscale sta producendo risultati, il dolore sta producendo risultati” ha detto. Ha aggiunto che i politici della zona Euro dovrebbero cercare di fare un lavoro migliore per comunicare i loro successi ad una popolazione stremata. (SUCCESSI?? Quali successi??). Resta la speranza che stesse facendo dell’ironia spinta, ma è una speranza debole (Ci farà rimpiangere la Fornero?).

Vincenzo Giancristofori
Padoan, un uomo perfetto per continuare le politiche di rapina messe in atto dagli ultimi esecutivi ai danni dei meno abbienti. Se questo è un Governo di csx, qualcuno mi deve spiegare cosa significa in politica essere di sx.
Più leggo e rileggo i componenti di questo Governo, più le mie perplessità si trasformano in certezze, che questo esecutivo è modesto nello spessore tecnico e intellettuale e che molti sono lì non si sa a che titolo o per quali meriti.. certo che in una Nazione di 60 milioni di persone qualcosa di meglio si poteva trovare, abbiamo eccellenze in ogni campo eppure non vengono mai chiamate, o, quando qualche volta per sbaglio li convocano..lo fanno solo per l’immagine, salvo guardarsi bene dal dar loro un minimo di possibilità di fare..

Quelli delle orride frasi
Dopo “Le tasse sono bellissime“, di Padoa Schioppa
e “I giovani sono tutti bamboccioni” di Monti
I giovani sono noosy” della Fornero,
abbiamo ora un altro che comincia bene:
Ministro dell’Economia Padoan: “Il dolore dell’austerità è utile”. Il sadismo al potere.
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“Fiscal consolidation is producing results, the pain is producing results,”
“Il consolidamento fiscale sta producendo risultati, il dolore sta producendo risultati”
Peccato che il consolidamento finanziario sia il loro, ma il dolore sia il nostro.
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PADOAN, L’UOMO CHE SCARAVENTO’ L’ARGENTINA NELL’ABISSO
Franco Fracassi

Il neo Ministro dell’Economia è stato dirigente del Fmi e dell’Ocse. Ha contribuito alla crisi di Grecia e Portogallo. Il Nobel Krugman lo definì: «L’uomo dai cattivi consigli».
«La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell’Italia», dichiarò un anno fa. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell’Ocse, Padoan è di casa tra i potenti del mondo. Scelto personalmente da N e osannato dai grandi media italiani. Disse di lui sul “New York Times” il premio Nobel per l’economia Paul Krugman: «Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all’Ocse». Padoan era responsabile dell’Argentina per conto del Fm nell’anno in cui il Paese sudamericano fece default. Era l’uomo che ha gestito per conto del Fm la crisi argentina. Nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo che le politiche liberiste e monetariste imposte dal Fmi (quindi, suggerite da Padoan) distrussero il tessuto sociale del Paese. In quegli anni si occupò anche di Grecia e Portogallo. Furono proprio le sue ricette economiche a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi».
«La Grecia si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell’amministrazione pubblica e nel lavoro». In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più flessibile, alleggerendo (licenziando) la macchina della pubblica amministrazione. Nel marzo del 2013, quando la Grecia era sull’orlo del collasso, l’allora numero due dell’Ocse suggerì più esplicitamente: «C’è necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per il varo di misure a sostegno dello sviluppo».
Padoan è stato per quattro anni responsabile per conto del Fmi della Grecia. Successivamente, ha influenzato le politiche economiche di Atene in qualità di vice presidente dell’Osce. (Ha rovinato la Grecia e il Portogallo. Ora tocca a noi).

Napolitano ha fortemente rifiutato Nicola Gratteri alla GiustiziA
Maria
A “The King George” non piace Gratteri, troppo chiaro: preferisce il “Dire e non dire” delle “3 scimmiette”. Non accetta uno che dichiara: “Parlare di Mafia non deve essere un mestiere, ma un credo”. E’ stato con questa dichiarazione che Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, ha aperto il suo incontro al festival dei libri sulle mafie, a Lamezia Terme, per presentare il suo ultimo lavoro, “Dire e non dire. I dieci comandamenti della ‘Ndrangheta nelle parole degli affiliati”. Gratteri, insieme al giornalista Antonio Nicaso descrive pagina per pagina con attenzione e dedizione i 10 comandamenti della ‘Ndrangheta attraverso testimonianze, pensieri e riflessioni di chi l’ha difesa, ma anche attraverso le intercettazioni di chi l’ha tradita. Sulla copertina del volume tre scimmie: non vedo, non sento e non parlo, ma in realtà egli dimostra che i mafiosi parlano eccome. “Dopo Fratelli di Sangue -spiega Gratteri- è il miglior libro che abbia mai scritto, soprattutto dal punto di vista scientifico. Per la prima volta in queste pagine si descrivono persino i tic, le ossessioni, le fobie che tormentano gli ‘ndranghetisti, che entrando sino ai globuli rossi”. “Il mio approccio con i giovani studenti, da uomo in primis e non solo da magistrato, abituato a confrontarmi sempre con loro nelle scuole, è ribadire che non è per nulla conveniente delinquere. Questo non lo spiego parlando di morale, di etica, elencando ciò che è giusto e ciò che non lo è, ma piuttosto indicando solo ciò che è conveniente, con esempi pratici e concreti, augurandomi che possano estrapolarne il meglio. Perché i ragazzi di oggi sono addomesticati a valutare il mondo solo da ciò che si ha e non da ciò che si è.”
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“Nu me piace Gratteri!”- disse Giorgio a Matteo. E Gratteri non fu.

MARIANNA MADIA, 34 anni, unica dote l’inesperienza.
Nel 2008, ha 27 anni e viene fatta da Veltroni capolista del pd per il Lazio. Dichiara: Porto in dote solo la mia inesperienza”. E’ una raccomandata di ferro, pronipote di Titta Madia, deputato del Regno con Mussolini, e della Repubblica con Almirante, figlia di un amico di Veltroni, fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano, stagista al centro studi Ariel di Enrico Letta. La sua candidatura è dunque espressione del più antico e squallido nepotismo, mascherato da novità giovanilista e femminista. E’ una dei 22 che hanno fatto opportuna assenza al voto per lo scudo fiscale, andava in Brasile (!) per una visita medica, come una qualunque figlia di papà. Invece di essere cacciata a pedate, viene ripresentata col porcellum anche alle elezioni del 2013. Ma poi arriva il grande Rottamatore, e la sua sorte dovrebbe essere segnata. Invece, entra nella segreteria del partito dopo l’elezione a segretario di Renzi, e ora viene addirittura fatta Ministro della Semplificazione, ovviamente, visto che più semplice la vita per lei non avrebbe potuto essere. Altro che rottamazione: l’era Renzi inizia all’insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana. Se qualcuno ancora sperava di liberarsi dai rottami e dai riciclatori, è servito. L’Italia, nel frattempo, continui ad arrangiarsi.
Ha votato col pancione, dunque tra un mese andrà in maternità. Questa ha una rapida carriera anche più miracolistica della Boldrini.
Ha detto: “«Sono molto contenta di essere diventata Ministro, anche se non ho avuto ancora il tempo di rendermene conto. Non ho seguito i commenti politici, ho guardato in tv Peppa Pig, perché me l’ha chiesto mio figlio”.

Gio
Marianna Madia è incredula, anche se da giorni si faceva il suo nome è stupita di essere Ministro. è il nuovo Ministro per la Pubblica Amministrazione. “Non ho seguito i commenti politici, stavo guardando Peppa Pig”, commenta lei a caldo intervistata da Repubblica.

Pillolo
MARIANNA MADIA, anni 34, giura al Quirinale per il ministero della Semplificazione e Pubblica istruzione. Incinta all’ottavo mese, fra un mese andrà in maternità per il secondo figlio. Scusa?! Cioè fammi capire, pagliaccio Frenzie, hai fatto Ministro una che fra un mese, RIPETO UN MESE, 30 GIORNI, non serve più a un cazzo, tranne che a prendersi 20/30 mila euro dei NOSTRI SOLDI, perché sarà in maternità, MA COS’È, PENSAVI CHE AVESSE MANGIATO PESANTE?!?! Sei solo un PAGLIACCIO, e volevi pure che Beppe ti facesse parlare?!?! Ti ha anche trattato coi guanti, perché doveva portarti un bell’omaggio, una bella bomba di m…a, ben confezionata che quando aprivi il regalo ti scoppiava sulla tua faccia da c..o, facendo coppia del resto, Amen!

FEDERICA GUIDI, Affari Economici, definita dai media “Ministra Tecnica”. In pieno conflitto di interessi visto che la sua azienda fa affari con lo stato. Rampolla della famiglia ex proprietaria della Ducati, che ha venduto la Ducati alla tedesca Volkswagen. Dal 2005 al 2008, ha affiancato Matteo Colaninno, figlio del celebre scalatore e rivenditore di Telecom sponsorizzato da D’Alema, come Vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, di cui poi è diventata Presidente proprio nel 2008. Ben rappresenta Confindustria nel governo Renzi, oltre ai propri interessi. Perlomeno questo è chiaro.

GIULIANO POLETTI Ministro del Lavoro, presidente LegaCoop
Pietro Ancona
Ministro del Lavoro è un datore di Lavoro il Presidente di quella Lega delle Cooperative che proprio ieri ha mandato una lavoratrice di 50 anni che aveva vinto una causa durata anni per licenziamento arbitrario a 400 km da casa sostenendo ipocritamente che l’unico posto che aveva disponibile era questo.
La Lega delle Cooperative che da decenni non è più ispirata ai principi di Prampolini ed è una possente conglomerata pratica per esteso tutte le “riforme” introdotte dalla legge Biagi e dalla legge Fornero per rendere grama e meschina la vita dei suoi dipendenti. Insomma una delle lobby maggiori d’Italia.
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Insomma è l’esercito dei furbetti.

Franco Lupo
C’era il dubbio se questo governo facesse concessioni a Berlusconi introducendo Ministri a lui gradirti, soprattutto alla giustizia e allo sviluppo economico (titolare delle concessioni frequenze radiotelevisive). E infatti…
Giustizia: Andrea Orlando, celebre per aver proposto l’abrogazione dell’obbligatorietà dell‘azione penale, cioè proprio quello che serve alla casta clientelare/mafiosa per tutelarsi, è, fatalità, il più adatto per le mire del caimano.
Sviluppo economico (titolare delle concessioni frequenze radiotelevisive):
Federica Guidi, imprenditrice politicamente vicina al centro dx, la Ducati Energia ha commesse con enti pubblici quali Poste e Telecomunicazioni, Enel e Terna… (quindi già un conflitto di interessi), è presidente nazionale dei Giovani di Confindustria, il padre è stato vicepresidente di Confindustria per 10 anni e lunedì 17 febbraio ha cenato ad Arcore: 2 giorni prima dell’incontro di Berlusconi con Renzi (incontro “pubblico” e incontro segreto).
Cosa succederà:
1)Giustizia, conflitto di interessi e informazione saranno sacrificati sull’altare del potere di Renzi, per fare cosa? Se uno è disposto a sacrificare 3 questioni fondamentali per la democrazia, vuole il potere per fare il bene del paese o per altri fini?
2)Berlusconi farà finta di essere dispiaciuto e amareggiato e arrabbiato di questo governo troppo di sx e con dentro i traditori ( tanto per fare fessi i berluscoidi), per allontanare da lui sospetti di gradimento e di favoreggiamento.
3)Il sistema di informazione avrà una bella immaginetta di governo giovane e femminile da lodare, così potrà magnificare la risplendente facciata del governo quando all’interno del palazzo ne faranno di tutti i colori.

Una delle tante bugie di Renzi:
“Accetto tre Ministri in quota Ncd, ma devono essere facce nuove. Angelino non può esserci”. (Matteo Renzi, 20 Febbraio 2014 – ore 14.58)
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GOVERNO RENZI AUTO-ROTTAMATO, FATTO FUORI GRATTERI (E DELRIO) RESTANO SOLO LOBBY E GATTOPARDI
Peter Gomez

Nel 1994 era stato Cesare Previti, l’avvocato degli affari sporchi di Berlusconi, ad entrare al Quirinale come Guardasigilli in pectore e a uscire degradato.
Sull’onda dell’indignazione suscitata dalla scoperta di Tangentopoli, il Colle aveva detto no. E Previti era finito alla Difesa.
Oggi, nel mondo alla rovescia dei ladri e della Casta, a venir depennato all’ultimo momento dalla lista Ministri, è Nicola Gratteri, stimato magistrato antimafia, la cui colpa principale è quella di aver sognato di poter far funzionare la giustizia anche in Italia .
Gratteri resterà in Calabria. E per la gioia della ‘ndrangheta, delle consorterie politico-mafiose e dell’Eterno Presidente, Giorgio Napolitano, in via Arenula ci finisce l’ex Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, celebre per aver chiesto l’abolizione dell’ergastolo (e del 41 bis) e proposto l’abrogazione dell’obbligatorietà dell‘azione penale. È il segno più evidente di come il rottamatore Matteo Renzi prosegua imperterrito nella distruttiva opera di auto-rottamazione e di demolizione del sogno di cambiamento che aveva rappresentato per molti Italiani. Una stolta manovra iniziata con il tradimento e il successivo brutale accoltellamento politico del mediocre Enrico Letta, a cui il nuovo premier aveva più volte pubblicamente e bugiardamente assicurato lealtà. Certo, sull’esclusione all’ultimo minuto di Gratteri in molti vedono le impronte digitali di Napolitano. Il presidente del paese più corrotto d’Europa, noto per aver lesinato solo i moniti in materia di legalità della politica, ovviamente esclude ogni responsabilità… Perché questo non è un dream team, ma solo una galleria di errori e orrori.
Così già oggi sappiamo che ha vinto il Gattopardo.

Cobra 89
Renzi è l’ultima speranza per:
- Gli Alfano, i Franceschini, le Lorenzin, gli Orlando… di conservare le poltrone da Ministri.
- I Formigoni, i Casini, i Giorgetti, le Finocchiaro… di conservare le poltrone da parlamentari.
- Le banche per continuare a ricevere favori dal governo.
- Chi vuole evitare la legge sul conflitto di interessi.
- I super manager pubblici per continuare ad essere pagati il triplo della media europea.
- Le società del gioco d’azzardo per continuare a non essere tassate.
- Le fondazioni private dei politici per continuare a ricevere finanziamenti pubblici.
- l’editoria dei partiti per continuare a ricevere le sovvenzioni pubbliche.
- I costruttori degli F35 per vendere i loro cacciabombardieri inutili.
- Le società dietro la TAV per continuare ad avere i soldi dallo Stato
-Le frequenze televisive per non essere messe all’asta…
Se l’immagine del giocattolo Renzi dovesse venire meno sarebbe la volta del M5S e ci sarebbe il cambiamento vero, che non è certo quello di spostare Franceschini da un ministero ad un altro ma quello di togliere questi privilegi.
Tutti i poteri forti e le lobby fanno quindi il tifo per Renzi, che infatti ha tutti i media di regime unificati dalla sua parte.

El pais
Dalla sua decisa vittoria a dicembre alle primarie del Pd, sulla scia della sua aura di riformista e veloce decisionista, Renzi non ha nascosto le proprie ambizioni di togliere di mezzo Letta, giudicato incapace di tirare fuori l’Italia dalla sua
gravissima recessione.
Il paese, che si è ridimensionato economicamente del 10% dal 2008, soffre di un gigantesco debito pubblico e di una smisurata disoccupazione giovanile. Il sindaco di Firenze, che non ha mai affrontato elezioni parlamentari e la cui esperienza è
limitata all’ambito locale, sta per trovarsi di fronte ostacoli terribili.
Renzi controlla la nuova direzione del suo partito diviso, ma non i molti deputati che lo scorso anno si erano guadagnati un seggio. ..non solo deve riaffermare la propria credibilità pubblica con chi gli ricorda le sue passate sferzanti dichiarazioni, smentite dai fatti, sulla purezza dei suoi procedimenti politici. Senza la legittimità popolare delle urne, Renzi, come capo del prossimo governo, si troverà di fronte ai problemi irrisolti di un sistema politico ed economico sclerotizzato, nel quale persistono enormi resistenze al cambiamento nell’amministrazione, nei sindacati, nei governi locali e nelle lobby professionali. E vedremo presto i risultati del suo recente, e in qualche modo non chiaro, patto con B, i cui rischi sono ovvii, ma dei cui voti ha bisogno in Parlamento al fine di portare avanti riforme costituzionali cruciali. Un B che nonostante tutto ha un peso, felice che anche Renzi arrivi al potere entrando dalla porta sbagliata ed ereditando la stessa debole coalizione che ha tagliato l’erba sotto i piedi a Letta.
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bene bene esiste un paese
in cui l’oblio dove l’oblio pesa
dolcemente sui mondi innominati
là la testa la si tace la testa è muta
e si sa no non si sa nulla
il canto delle bocche morte muore
sull’arenile ha compiuto il viaggio
non c’è nulla da piangere
la mia solitudine la conosco ma và la conosco male
ho tempo è questo che mi dico ho tempo
ma quale tempo osso vorace il tempo del cane
del cielo che senza posa offusca
il mio spicchio di cielo
del raggio che tremolando ocelli s’inerpica
sui micron di tenebre di anni
voi volete che vada da A a B non posso farlo

non posso uscire io sono in un paese senza tracce
sì sì è bella la cosa che avete
proprio una bella cosa
che cos’è non fatemi più domande
polvere spirale d’istanti che cos’è lo stesso
la quiete l’amore l’odio la quiete la quiete

Samuel Beckett
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Oggi viviamo in una nazione nella quale i medici distruggono la salute, gli avvocati distruggono la giustizia, le università distruggono la conoscenza, i governi distruggono la libertà, la stampa distrugge l’informazione, la religione distrugge la morale e le nostre banche distruggono l’economia. (Chris Hedga
s).
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Paolo Roberto Dagnino
E questo cos’è se non un rimpasto ?
1) Premier dello stesso “partito” di Letta ;
2) stessa maggioranza ;
3) alcuni Ministri fermi al loro posto ;
4) qualcuno che passa dall’Ambiente alla Giustizia (!?) ;
5) l’ormai solito tecnico che ci romperà le ossa all’Economia ;
6) una già sotto segretaria alla difesa che viene promossa Ministra ;
7) qualche giovane sconosciuto ai Ministeri che non contano.
Poi il solito fiume di slogan e di parole sull’età media e sulla peraltro sacrosanta presenza massiccia di donne nell’esecutivo per gettare fumo negli occhi ai più sprovveduti cittadini Italiani.
Vogliono arrivare al 2018 ?
Di tutte le barzellette che ci hanno raccontato, è l’unica che fa davvero ridere !
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Frank Zappa
L’illusione della libertà continuerà fino a che è vantaggioso che continui. Nel momento in cui la libertà diventa troppo costosa, tireranno giù la scenografia e il sipario, toglieranno i tavolini e le sedie e potrai vedere il muro di mattoni in fondo al teatro.
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Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.
Finestre della mia stanza,
della stanza di uno dei milioni al mondo che nessuno sa chi è
(e se sapessero chi è, cosa saprebbero?),
vi affacciate sul mistero di una via costantemente attraversata da gente,
su una via inaccessibile a tutti i pensieri,
reale, impossibilmente reale, certa, sconosciutamente certa,
con il mistero delle cose sotto le pietre e gli esseri,
con la morte che porta umidità nelle pareti e capelli bianchi negli uomini,
con il Destino che guida la carretta di tutto sulla via del nulla.
Oggi sono sconfitto, come se conoscessi la verità.
Oggi sono lucido, come se stessi per morire,
e non avessi altra fratellanza con le cose
che un commiato, e questa casa e questo lato della via diventassero
la fila di vagoni di un treno, e una partenza fischiata
da dentro la mia testa,
e una scossa dei miei nervi e uno scricchiolio di ossa nell’avvio.
Oggi sono perplesso come chi ha pensato, trovato e dimenticato.
Oggi sono diviso tra la lealtà che devo
alla Tabaccheria dall’altra parte della strada, come cosa reale dal di fuori,
e alla sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.

Fernando Pessoa

CI DISPIACE. LA RIVOLUZIONE E’ MALEDUCATA
Storico incontro Renzi-Grillo (19 febbraio 2014). ) 9 minuti imbarazzanti.
Grillo:
“Io non sono più democratico con uno come te, perché bypassi il parlamento, fate decreti legge”.
“Mi alzo e ti dico con gioia che non abbiamo nessun tipo di fiducia in te e nel tuo sistema”.
“Tu sei una persona buona che rappresenta un potere marcio, che noi vogliamo cambiare totalmente”.
“Tu ci hai messo nel tuo loft insieme a un pregiudicato, insieme a Verdini che è uno della massoneria di Firenze, a fare la legge elettorale”.
“Passare alle rinnovabili, non sai neanche che cosa sono. Se parliamo di queste cose, non sai neanche cosa sono”.
“Noi siamo i conservatori, vogliamo l’acqua pubblica, la sanità pubblica. Tu vuoi fare Tav, grandi lavori, cemento. Basta, non hai neanche un’idea di come potrebbe essere il mondo”.
“Tu non sei credibile, perché rappresenti De Benedetti, rappresenti gli industriali, rappresenti gente che ha disintegrato questo Paese. Puoi sembrare giovane, ma non sei giovane”.

Le storiche risposte di Renzi a Grillo, che dovrebbero rappresentare il suo programma:
-“Questa non è il trailer del tuo show”
- Se hai difficoltà di prevendita”
- Non siamo a Sanremo”
- Ho pagato il biglietto per venirti a vedere”
- Esci da questo blog!!”
… altro non si è sentito.

Fulvio Abbate about Gazebo
Se Zoro e i suoi avessero riflettuto sullo stato delle cose con un po’ di amor proprio personale si sarebbero resi conto che Grillo li ha surclassati ed è riuscito a riassumere, in un unico pacchetto da 9 minuti, politica e satira e poco importa che lo abbia fatto con le armi del vaffa, perché, come dice Belushi: “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Dove il Belushi è stato proprio Grillo, e tutti gli altri sono apparsi come i Beruschi del Pd.
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Carlo
Questa necessità di parlare con un bugiardo patologico non la capisco proprio…
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CONFRONTO RENZI/GRILLO
ANDREA SCANZI

Renzi ha annaspato e cercato a fatica qualche contromossa verbale (alcune le ha trovate: “Esci da questo blog” non è male). I piddini dicono che “Grillo doveva essere più garbato”, ma applicano all’elettorato altrui quel surplus di ipocrisia istituzionale – leggi: ti infilo l’ombrello di Altan dove sai, però sorridendoti – che buona parte degli elettori 5 Stelle non hanno. E’ anzi uno dei motivi del successo del M5S: essere lo sbocco finale di una frustrazione crescente che non ne può più di salamelecchi furbastri e finzioni melliflue. Assurgere a “sfogatoio democratico” che chiama le cose per quello che sono, e dunque ormai dello pseudo ‘bon ton’ se ne fotte allegramente.
Lo streaming non ha fatto altro che esasperare le posizioni delle due parti: ora i grillini lo sono ancora di più e i renzini idem. I 5 Stelle non sono affatto delusi dalla veemenza di Grillo (anzi l’hanno vissuta come liberazione) e i piddini folgorati sulla via di Matteo Peppo Pig potranno dire che loro sono gli unici democratici (anche se ogni giorno il Pd dimostra il contrario). Da una parte c’è chi dirà “finalmente qualcuno le ha cantate a quel fagiolo lesso”, dall’altra chi ripeterà che “Grillo è un dittatore che non fa parlare nessuno e il M5S è una setta”. Lo streaming non doveva servire a nulla, se non come show mediatico. Infatti così è andata.
1) Stupisce (e per i masochisti può essere un aspetto affascinante) la capacità strepitosa del Bomba di mentire. E’ probabilmente il talento maggiore che ha. Durante i quasi dieci minuti ha agito da guitto che prova a rintuzzare gli attacchi e le “provocazioni” fingendosi simpatico e democratico: a tratti bravo verbalmente, politicamente vuoto come sempre, disastroso nella sceneggiata finale alla Mario Merola “qui c’è dolooooore”.
2) Grillo continua a non saper dialogare. Va bene a teatro, ma politicamente è un boomerang: sarebbe stato molto più efficace un confronto gestito da Di Maio (che ho visto imbarazzato) e Di Battista o Morra. L’unica concessione autocritica di Grillo è stato chiedere scusa a Renzi se si era sentito offeso per essere stato chiamato “ebetino”: nel suo piccolo, un evento.
3) L’obiettivo di quasi tutti i media, ora, sarà quello di sottolineare il “fascismo verbale” di Grillo (“Non sono più democratico”; “Non lo sei mai stato”) per dimenticare tutte le bugie, le incongruenze e gli inciampi di Renzi. Ovvero: molto più grave la logorrea incazzosa del Monologhista di Genova che il berlusconismo yuppie del Bomba di Rignanoi. Ma anche no (Comunque sono stati 9 minuti divertentissimi. Proporrei ad entrambi di pensare a una pièce teatrale: funzionerebbe).

( Ndr: Concordo in parte. Mi pare che Scanzi, come gli succede spesso, si contraddica nello stesso articolo. E anche qui, prima elogia Grillo per aver dato una lezione alla piccola Vanna Marchi e aver fatto quello che la maggior parte dei 5stelle sperava che facesse, dall’altra lo critica proprio per averlo fatto e parla di boomerang. Ha sempre questa piccola schizofrenia tra una parte di sé che vorrebbe fare e dire le stesse cose di Grillo, anche per uno schifo salutare contro gli orrori della politica italiana e per un sano desiderio di palingenesi morale, e un’altra parte di sé più conformista che non riesce a cavare le gambe dalla solita abituale cronica, giornalistica assuefazioni al ‘galateo’(usiamo questa parola ormai grottesca) ‘di regime’, mi si perdoni l’ossimoro!
Ma come fa una rivoluzione ad essere ‘beneducata’?? Si chiede a Grillo di sparare ‘piano’ perché fare il rumore ‘non sta bene’ e ferisce le delicate orecchie dei distruttori della Repubblica?? E lo chiedono quelli che molto educatamente stanno ghigliottinando l’Italia?! Volere che chi fa una rivoluzione- e ringraziamo che non sia violenta!- osservi le regolette del bon ton, con cui la Casta ci conduce al macello, è piuttosto ridicolo!! E’ una piccola discrasia interna da cui spero Scanzi possa guarire al più presto, per la sua stessa coerenza morale e per l’immagine che dà di se stesso agli altri).
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Una porcata è una porcata. Dieci porcate sono dieci porcate. Ma una porcata continuata è un partito.

Viviana
Chiedere a Renzi il programma è come chiederlo a Berlusconi. Sono 20 anni che Berlusconi ci racconta lo stesso programma. Lo ha forse realizzato?
Ogni volta che Berlusconi racconta il suo programma, dice forse agli Italiani che farà leggi per mantenersi impunito e salvare i corrotti o per aumentarsi il fatturato o per svuotare le istituzioni e per ubbidire agli interessi biechi di mafia e P2? Poi è quello che fa. Anche Prodi finse di lavorare per un anno con i soci del tempo per costruire un comune programma e ne presentò uno di 281 pagine ma fece poi cose ben diverse.
Renzi è appena apparso è già è un pozzo di bugie. Mettiamoci anche che certe cose gliele impediscono di fare (come la scelta dei Ministri), per cui farà peggio di altri o quello che a lui pare, o quello che a lui conviene per restare in sella. Ma sul piano della credibilità è già uno zero. Del resto il Pd sono 20 anni che non è credibile, che fa solo la sceneggiata dell’opposizione e poi non applica nemmeno la legge 361 del 1957, che stabilisce l’ineleggibilità di chi è titolare di concessioni statali. Sono 20 anni che parla a vuoto di democrazia mentre calpesta i referendum, svuota le istituzioni democratiche,svende l’Italia al sistema finanziario e fa opportune assenze per far passare le leggi di B, 20 anni che non norma il conflitto di interessi e che spartisce con B le mangiatoie. Renzi, dal canto suo, si è dimostrato reo di malafede ancor prima di cominciare. E’ il re dei buffoni.
Quando ha attaccato la Cancellieri e poi ha lasciato che la sua fiducia slittasse.
Quando ha detto che sarebbe andato al governo solo dopo le elezioni e poi ha partecipato al golpetto antidemocratico.
Quando ha giurato fedeltà a Letta per poi pugnalarlo alle spalle.
Quando ha detto che voleva togliere le Province e ha partecipato alla beffa di lasciarle ma togliendo agli elettori il diritto di eleggerne i presidenti.
Quando ha parlato di democrazia e poi vuol togliere agli elettori anche il diritto di eleggere i senatori.
Quando attacca le colazioni di lavoro e ci ha speso 21 milioni.
Quando dice di amare gli Italiani e poi vuol togliere lo stato sociale, vendere i i beni comuni come l’acqua, distruggere i diritti del lavoro.
Quando parla di pulizia della politica e ha un processo in corso per danno erariale.
Questa gente non merita alcun ascolto perché mente come respira.
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Mi sembra evidente che in quei 9 minuti Grillo ha parlato soprattutto agli astenuti, a quelli che sono schifati sia dal Pd che dal Pdl e che avrebbero detto le stesse cose che ha detto lui, impedendo a Renzi di raccontarci le favole del suo programma inesistente.
Alle politiche di marzo si sono astenuti ‘volutamente’ 14 milioni e 600.000 di elettori.
Su 34 milioni di elettori, col Pd che ha preso 8.644.000 voti, il M5S 8 689 458 e il Pdl 7.332.000, 14,6 milioni di astenuti formano il maggiore partito italiano.
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IL MISEREVOLE CIVATI
Civati sul suo blog: “Mi pare che sia giusto affidarsi al parere di chi non è mai stato ostile a Renzi. Non ho nulla da aggiungere”.”Se mi metto contro, mi cacciano”: Ah, allora….
Gli risponde Maria Giraudo (liceo classico): “Ti prego di non aver paura: nega la fiducia a questo governo che non è nè diverso nè tantomeno migliore di quello Letta. tieni accesa la speranza che qualcosa nel csx si possa ancora dire e fare di fronte alla mutazione genetica di un progetto politico nato per servire e non asservire il popolo. guarda a forza di “tenere unito il partito” dove siamo finiti. in un paese che sta crollando, economicamente e socialmente, dimmi quale genere di “pazienza” la gente può ancora avere. io non ho votato PD per farmi governare da Alfano e da Ministri dell’economia scelti dalla troika per asfaltare quel poco che resta dello stato sociale, né per essere ostaggio degli umori di un Formigoni qualsiasi. chi vota a favore di questo governo si prende una responsabilità immensa, non ci vuole grande acume politico per capire come andrà a finire. a me di un partito “unito” contro la gente non interessa nulla. Io rivoglio un progetto serio di csx, non la manutenzione dei poteri forti con i voti della povera gente.”

BEPPE GRILLO
I sei minuti durante le consultazioni per la formazione del Governo tra un pregiudicato, che in un’altro Paese sarebbe in galera, e un candidato presidente del Consiglio nominato da 136 persone di un’associazione privata detta Partito Democratico sono stati uno dei punti più bassi della Repubblica italiana. Sicuramente il più indegno dal punto di vista istituzionale. Sei minuti di oblio in cui la coppia si è appartata persino dai compari seduti al tavolo della discussione. Lo Stato è un loro affare privato, Berlusconi-Renzie, da nascondere ai cittadini. Si sono consultati per sei minuti per dirsi cosa? Per decidere cosa? E’ stato buttato a gambe all’aria un governo per farne un altro senza che Renzie avesse uno straccio di programma, una lista dei Ministri, un accordo con gli alleati. Napolitano, per il quale andrebbe chiesta come nell’antica Roma la damnato memoriae, ha dato la sua benedizione e seppellito il suo prediletto Enrico, prima celebrato come l’allievo di Andreatta e ora trattato come un appestato. I giornalisti hanno sparato ad alzo zero sull’incontro Renzie-Grillo e hanno tralasciato di spiegare perché un condannato in via definitiva per frode fiscale abbia potuto discutere per un’ora e mezzo con Renzie degli obiettivi del Governo. Dovrebbe essere agli arresti domiciliari, invece pontifica nei telegiornali. E’ uno statista resuscitato come Lazzaro da Renzie. Padre e figlio uniti in matrimonio da Verdini. Nessuno si scandalizza di questo affronto ai cittadini onesti, a coloro che, testardamente, credono ancora nella democrazia e nelle istituzioni. Sei minuti. Una sveltina. Di cosa hanno discusso i due Padri della Patria? Di quali riforme? Della Giustizia? Della legge elettorale prét a porter per vincere le elezioni ed escludere il M5S? Di Mediaset e di Mondadori? Delle nomine dell’ENI e dell’Enel? Lo Stato è dei cittadini, non di questi abusivi, uno buttato fuori dal Senato e l’altro eletto dal Gabibbo con votazioni farsa come segretario del Pd. Per fortuna sua Berlinguer non è più tra noi. Il Partito Comunista, pur con mille difetti e problemi, era mosso da degli ideali, ora è diventato un comitato di affari.
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DA LA GABBIA
Paolo Barnard: “Abbiamo il quadro reale della disoccupazione. E’ un quadro tragico. Passiamo dal 12% dell’Istat ad un 27% nazionale. Una disoccupazione interamente creata dall’Eurozona. E’ un genocidio economico… Il governo Renzi, se lo guardi dall’Europa, è un governo già morto perché ha ostacoli insormontabili. Non ha sovranità monetaria, si ritroverà con i deficit negativi ossia le spese di Stato che aumentano il debito e non producono niente, c’è il problema della deflazione, il problema del crollo delle banche, la disoccupazione e tanto altro. Le riforme costano. Come potrà Renzi pagarle, se hanno impegnato l’Italia a pagare 50 miliardi l’anno per 20 anni? Questo governo si trova nell’Eurozona: o si esce dall’Euro o è un governo già morto”.
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Gomez: “L’Europa ci ha chiesto vere leggi anti-corruzione. Il parlamento se n’è fregato”
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Dal pubblico: “Negli ultimi 8 anni, abbiamo cambiato 4 governi e non è stato fatto nulla”, “Avete fatto attenzione più ai numeri che alle persone.. “Hanno fatto un governo senza elezioni, hanno già fatto una spending review…Il popolo non conta una fava. Ai loro occhi, non vale niente”.
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Adinolfi: Noi usciamo da un governo che ha favorito per tre volte le banche: 100 miliardi dati dall?Europa per riaprire i mutui e il credito a banche e famiglie a tassi agevolati e non è stato fatto, 10 miliardi dati dal Governo a fondo perduto e 7,5 miliardi per risollevare Bankitalia”.
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Peluffo: “C’era un governo che si era logorato. C’erano due alternative: fare le elezioni e trovarsi al punto di prima o rilanciare la dinamica politica”.
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Gomez: “Renzi, però, ha detto un sacco di bugie. Deve governare bene e in fretta per farle dimenticare all’elettorato”.
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Corsaro: “Grillo sta capitalizzando la sua capacità comunicativa basata sul contrasto. Non c’è nessun vincente in questo confronto. Renzi, comunque, aveva già perso. Ha fatto tutto quello che avevo giurato che non avrebbe fatto. Grillo, invece, ha fatto lo showman. Renzi doveva andarsene via subito”.
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Cremaschi: “Per il ministero del lavoro, gira il nome di Mauro Moretti, responsabile della strage di Viareggio!
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Samuele Broglio, artigiano, prende la parola: “Ci hanno rotto i co*lioni! Non so più cosa aspettarmi. Voglio che si faccia qualcosa. Ci sono aziende che chiudono e imprenditori che si ammazzano. Abbiamo troppe tasse e troppa burocrazia. Monti ha fatto una strage, ha fatto tutto il contrario che doveva fare un economista”.
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Alfieri: “C’è avversione e malessere. Non sono cani sciolti ma lavoratori. Il malessere è diffuso. Il tema della burocrazia e delle tasse alte non è un tema europeo ma un tema italiano.
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Cremaschi: “La crisi economica europea deriva dalle politiche di austerità dei trattati europei. Abbiamo un doppio problema: i soldi che potrebbero essere tagliati dalla spesa pubblica andrebbero alle banche”.
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“Ognuno deve essere la rivoluzione che vogliamo che avvenga”.
(Peter Gomez)

Quello di Fratelli d’Italia ha lanciato un’accusa giusta:
“Il governo Letta in 10 mesi ha fatto tre interventi, guarda caso tutti a favore delle banche: ha dato alle banche 100 miliardi provenienti dalla Bce per favorire mutui a tasso agevolato per imprese e famiglie, e niente di questo è stato fatto; ha dato alle banche 10 miliardi e da ultimo ha salvato Bankitalia con altri 7 miliardi e mezzo”.

Vito Asaro
“Vincere con i voti delle galline significherebbe, solo, governare per dare loro un po’ di becchime. Il Movimento non vuole governare, vuole portare tutti gli Italiani al Governo. È diverso. E per fare questo abbiamo bisogno di cittadini coscienti. Non di voti raccolti nella spazzatura”…
E voi vi fidereste di uno così?
Renzi ha giurato che non si sarebbe candidato segretario. Ma lo ha fatto
Che sarebbe stato fedele a Letta. Lo ha pugnalato.
Che sarebbe andato al voto solo dopo regolari elezioni. Ha fatto un vero golpe antidemocratico.
Che rispettava la maggioranza del popolo italiano. E ha preso il potere grazie a 136 complici.
Che non sopporta le doppie cariche. Ma lui ne ha 3 .
Che vuole ripulire la politica dalla corruzione. Ma complotta da 4 anni con Verdini da cui ha ricevuto 4 milioni.
Che è contro gli sprechi dei politici. E ha violato la legge per assunzioni illecite sprecando 20 milioni di soldi pubblici.
Che vuole risollevare le sorti europee dell’Italia. E va a prendere ordini dalla Merkel
Che è di sx. E ha un programma di ultra-dx.
Che vuole rottamare i vecchi. E sta facendo un governo con l’appoggio dei soliti vecchi.
Che vuole ringiovanire la politica. E intanto la fa con Napolitano e Berlusconi.
Che era contro la Cancellieri. Ma i suoi in parlamento l’hanno salvata.
Che chi ha una carica deve rispettarla seriamente. Ma lui come sindaco a Firenze su 198 sedute era presente 89 volte. E come segretario del Pd ha fatto zero cose.
Renzi è come il bancario che ti rifila prodotti spazzatura; come l’amico pronto a fregarti la donna; il collega che ti sputtanerebbe per prendersi il tuo posto; la moglie che ti tradisce mentre porti i figli ai giardini.
Si può avere fiducia in uno così?
Se Renzi fosse una fidanzata, un collega di lavoro, un socio in affari, vi fidereste di lui?
Renzi è pronto a tutto per il proprio potere personale. Il suo arrivismo non ha limiti.
Secondo voi, tra gli apostoli chi sarebbe stato?
E voi vi fidereste di uno così?
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DI MAIO
Renzi accusa i 5stelle di costare troppo al Paese e di non voler cambiare la legge elettorale. Strano, visto che il M5S è l’unico a rifiutare i rimborsi elettorali(che il PD invece prende, eccome!).Strano, ancora, poiché sempre i 5stelle sono stati gli unici a votare la mozione Giacchetti per cambiare la legge elettorale (che il PD, renziani inclusi, hanno rifiutato). Renzi accusa i 5stelle di lavorare poco in Parlamento e di costarci troppo. Strano! Gli propongo di guardare le nostre presenze in aula, di valutare il nostro indice di produttività su emendamenti, leggi e interrogazioni, e di confrontarlo con i 42 milioni di rimborsi elettorali a cui abbiamo rinunciato. Poi si vada a guardare le sue presenze nel consiglio comunale di Firenze dove fa il sindaco-ombra, dove lo hanno visto una volta su 3, infine si legga il numero in fondo alla sua busta paga e si dimetta per decenza!”

Massimo c
A IMPERITURA MEMORIA, AD USO E CONSUMO DI SCETTICI E TROLL

“Taglio drastico pensioni d’oro” = PD contrario – M5S favorevole
“Cancellazione delle provincie” = PD contrario – M5S favorevole
“Acquisto caccia F35: spesa 14 miliardi euro” = PD favorevole – M5S contrario
“Missione in Afghanistan” = PD favorevole – M5S contrario
“Condono di 96,5 mld di euro evasi dalle lobby delle slot machine” = PD favorevole – M5S contrario
“Mes e Fiscal Compact” = PD favorevole – M5S contrario
“Rielezione Napolitano” = PD favorevole – M5S contrario
“Costruzione inceneritori” = PD favorevole – M5S contrario
“Militarizzazione della Val di Susa tramite il decreto contro il femminicidio” = PD favorevole – M5S contrario
“Metodo staminali” = PD contrario – M5S favorevole
“Nazionalizzazione Bankitalia” = PD contrario – M5S favorevole
“Attuazione della norma europea anti-corruzione” = PD contrario – M5S favorevole
“Taglio stipendi e pensioni dei parlamentari” = PD contrario – M5S favorevole
“Taglio dei privilegi della casta” = PD contrario – M5S favorevole
“Legge sul conflitto d’interessi” = PD contrario – M5S favorevole
“Introduzione reddito di cittadinanza” = PD contrario – M5S favorevole
“Dimissioni Ministro Cancellieri” = PD contrario – M5S favorevole
“Dimissioni Alfano” = PD contrario – M5S favorevole
“Decreto Imu-Bankitalia 7,5 miliardi regalati alle banche” = PD favorevole – M5S contrario
ECCO PERCHE’ OGGI BEPPE HA FATTO LA COSA GIUSTA!

Matteo c
Ok. Andiamo al concreto. Al di là delle loro parole sempre bellissime, facciamo un ripasso delle loro REALI POSIZIONI PALESATE CHIARAMENTE DAI VOTI IN AULA, su cui basare questi fantomatici punti in comune:
- con il Pd non puoi abolire l’acquisto degli F35
- con il Pd non puoi abolire i rimborsi elettorali
- con il Pd non puoi cambiare la legge elettorale, nemmeno tornare al mattarellum
- con il Pd non puoi togliere l’IMU sulla prima casa (a meno che tu non sia un pregiudicato abile ricattatore)
- con il Pd non puoi recuperare i 98 MLD delle slot machines, ma manco i 2,5 MLD, ma forse manco i 600 milioni…
- con il Pd non puoi combattere l’omofobia, e nemmeno studiare piani contro il femminicidio
- con il Pd non puoi far valere l’esito referendum sull’acqua pubblica
- con il Pd non puoi bloccare opere inutili come il TAV
- con il Pd non ti puoi permettere un Capo dello Stato come Rodotà
- con il Pd non puoi ritirare le truppe dall’Afghanistan
- con il Pd non puoi ristrutturare lo schema dell’ISEE in modo che non sia offensivo per le persone disabili (!!!)
- con il Pd non puoi parlare di MES, Fiscal Compact, e altri temi europei non pervenuti
- con il Pd non puoi ripristinare tutti i fondi necessari alla scuola
- con il Pd non puoi pensare a un nuovo modello di sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale
- con il Pd non puoi fare il politometro
- con il Pd non puoi creare il fondo per il microcredito per le PMI
- con il Pd non puoi salvare Telecom
- con il Pd non puoi dire agli americani che l’Italia non va in guerra e non mette nemmeno a disposizione le sue basi militari
- con il Pd non puoi abolire l’IRAP per chi assume giovani
- con il Pd non puoi essere certo di avere a che fare con persone incensurate
- con il Pd non puoi bloccare gli inceneritori
- con il Pd non puoi vietare gli OGM
- con il Pd non puoi bloccare l’EXPO 2015
- con il Pd non puoi tagliare le pensioni d’oro
- …..ad libitum
Ma esattamente cos’è che dobbiamo fare con il Pd?

NUOVO DECRETO PRO CASTA

Non solo non rispettano il voto popolare che già 21 anni fa disse NO con referendum ai finanziamenti pubblici ai partiti, non solo in questi 21 anni hanno sempre votato compatti per darsi più soldi, ma i partiti, fregandosene della crisi, si sono appena votati un decreto che prevede robuste agevolazioni fiscali e hanno messo le mano sul 2 per mille del reddito pro-capite soggetto all’Irpef.
Il M5S ha fatto ostruzionismo per impedire questo nuovo furto pubblico dei nostri pubblici ladri. Il M5S ha issato un cartello, prontamente fatto togliere dalla Boldrini, che riportava uno slogan di Renzi alle Primarie: “Se vince Renzi aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti”.
Ma davvero, visto che Renzi mente come respira, Grillo doveva pure ascoltare la sua sfilza di bugie??? Santo Cielo, ma per quale motivo avrebbe dovuto permettergli di farsi uno spot su un programma di cui avrebbe fatto esattamente il contrario?
Dal 1994 i partiti hanno rubato solo coi finanziamenti pubblici 2,7 miliardi di euro.
Il M5S ha chiesto l’abolizione immediata di tutte le forme di finanziamento ai partiti (che invece restano fino al 2017), tetto massimo per le erogazioni liberali a 30 mila euro (ora invece sono oltre i 110), cassa integrazione per dipendenti di partito limitata al biennio 2014-2015 e non a vita (come è ora) e nessuna agevolazione di tariffa postale per chiedere il 2 per mille ai cittadini (il costo stimato, solo per il 2014, è di 9 milioni di euro).
Sul decreto che legifera sul nuovo scempio ai nostri danni, Fratelli d’Italia si è astenuto, Scelta Civica e Nuovo centro dx hanno votato a favore, Sel ha votato contro.
E c’è ancora chi parla di ‘bon ton’???
Questi rubano a man bassa mentre i cittadini muoiono e stanno a parlare di ‘bon ton’????!!

GRECIA IN PRIGIONE CHI SI OPPORRA’ AI DIKTAT DALLA UE
Ida Magli

Sembra impossibile, nonostante tutto quello che è avvenuto in questi ultimi anni di crisi, che sia la Grecia a cancellare definitivamente se stessa come Stato indipendente e come faro di civiltà. Quella Grecia della quale l’Europa non si è mai dimenticata durante i lunghi secoli della sua storia …oggi rinuncia del tutto alla propria identità e si consegna alla dittatura europea. Il Parlamento sta per approvare, una norma che punisce con la reclusione per almeno 6 mesi chiunque violi le decisioni del regolamento Ue
A questa sottomissione sono giunti i governanti greci? ..quando si è accettato di vendere (di svendere) tutte le proprietà di un Popolo, come hanno fatto in quest’ultimo periodo i politici, dimenticando che non ne sono i proprietari, ma soltanto i temporanei amministratori; quando si è accettata la conduzione economica della cosiddetta Troika, ossia degli inviati del Fm e della Bce, costringendo i Greci a vivere nelle più misere condizioni pur di continuare a far parte dell’euro, l’abbrutimento finale è inevitabile.
Eccolo il conclamato totalitarismo dell’impero europeo! E nessuno si illuda che ciò riguardi soltanto la Grecia! Eccolo l’impero neoliberista, con i suoi 28 Stati da tenere soggetti e le sue centinaia di milioni di persone cui imporre volontà, ideologia e potere. Le menti pensanti nascoste dietro alle «autorità» praticamente senza nome (Troika, Oms, Bce, Onu) che già comandano, si sono già preparate alle eventuali, prossime ribellioni, predisponendo la gabbia normativa entro la quale ogni libertà, tanto delle persone quanto delle istituzioni, sarà calpestata. Tutte le norme coercitive che provengono dall’Europa sono finalizzate allo stesso scopo: omogeneizzare i popoli che saranno governati da un unico centro di comando, riducendoli a soggetti tutti uguali perché privi di ogni bene che li differenzi (senza sesso, senza parenti, senza patria), e sono tutte provviste della stessa pena per chi non le osservi: il carcere. Tutti sanno che soltanto con la dittatura e il carcere sarà possibile tenere unito l’impero europeo.
(Capite ora perché nella Costituzione europea c’è un codicillo che ripristina la pena di morte per quei popoli che si ribellano a governi che non considerano legittimi? nda)

E’ LETALE INCOLPARE SOLO LA CRISI
Viviana Vivarelli

In 20 anni l’Italia non ha fatto che peggiorare occupazione, fisco e sviluppo, da quando cioè Pd e Pdl si palleggiano il potere, e, per quanto la crisi abbia colpito tutti i Paesi europei, noi battiamo il record del peggio e, per corruzione e riduzione in miseria, così da raggiungere la Grecia. Mentre altri Paesi si stanno riprendendo, noi scivoliamo verso il Biafra.
Grazie ai governi corrotti e inetti di Pd-Pdl-Lega, il tasso di disoccupazione è nominalmente al 12,8% (nei fatti è il 22% per non parlare del lavoro precario e sottopagato), mentre in Francia è al 10,6% e negli Usa al 6,7%. La disoccupazione giovanile italiana, poi, è al 41,6%!! Un abisso che travolge una intera generazione!
Sono dati terribili, che dovrebbero spingere i politici a tagliare tutte le spese sfacciate del loro carrozzone, introducendo tagli e controlli ovunque, nei palazzi del Potere, nelle Istituzioni, nell’alta Magistratura, negli enti locali, nei rapporti col Vaticano,nelle scuole e cliniche private,nei 35 miliardi di abnormi spese in armi, nei loro stipendi… e li dovrebbero immediatamente portare a una riforma fiscale con detassazione dei redditi bassi da lavoro dipendente e modifiche del cuneo fiscale ben più incisive dei ritocchini di Letta, mentre si dovrebbe abolire l’iniqua Equitalia che acciuffa solo il 5% dell’evaso “emerso” e si muove sui poveracci lasciando indenni politici ladri, partiti morosi e banche. Equitalia mostra la sua totale inefficienza e iniquità con un 5% di risultati che sono nulla di fronte ai 545 miliardi di mancati incassi sull’evasione fiscale ‘accertata’. Letta si è baloccato con proposte grottesche di svendita dei beni pubblici e tagli al welfare,Renzi le aggraverà,quando basterebbe aumentare l’efficienza della vigilanza sull’evasione per avere ben 27 miliardi e far riprendere questo disgraziato Paese.
E’ chiaro che nell’attuale tragedia chi spinga ad occuparsi solo del ‘bon ton’ di Grillo o è uno scemo o un criminale!

Da FQ l’antropologa AMALIA SIGNORELLI

“Troppi sono stati i disastri italiani. Non se ne può più. Siamo stanchi dei nostri difetti, della nostra precaria etica pubblica, dei nostri scandali. Noi intellettuali siamo in una insoddisfazione perenne. Renzi porta energia, è giovane, ci prospetta un futuro senza i vincoli del passato. Ma il fatto straordinario è che non abbiamo capito nulla del suo programma. Queste riforme mensili oggettivamente fanno ridere per la loro banalità, la superficialità e anche l’inadeguatezza. E la squadra di governo che ha fatto non pare proprio monumentale. Affidiamo a lui la salvezza in nome di cosa? E’ il governo del ‘Ghe Renzi mi’, come successe a Berlusconi. E ci sono modi espressivi da ‘viceUnto del Signore’. Renzi ha subito densamente l’egemonia culturale berlusconiana. Siamo a un clone di Berlusconi. Non mi è piaciuta neanche un po’ la conduzione della crisi da parte di Napolitano. Perché tenerla fuori dalle aule del Parlamento? Perché farla gestire nei sotterranei di un partito?
Renzi innova?? Ma cosa innova? Finora ha contrattato i posti con Schifani e con Alfano. Ha una profonda sintonia con Berlusconi.
Renzi ha ottenuto una primazia conquistata con le armi tipiche delle società post-moderne: alla visibilità è corrisposto il successo, al successo il consenso. L’ordine dovrebbe essere diverso: illustro le mie idee, guadagno il consenso, e solo dopo ottengo il successo.
Prima c’era l’ideale collettivo e il partito che lo rappresentava. Ora c’è solo la persona. Non c’è ideale, né gruppo né partito. Ieri si combatteva per una causa, oggi per una persona. Abbiamo applaudito il film senza averlo visto. O ci è bastato una suggestione, una promessa, una intuizione.”
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1518 2-3-2014 SAFFO

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Viviana Vivarelli

Omosessualità greca. La stilizzazione dell’eros. L’omosessualità femminile. Le poesie di Saffo

« C’è chi dice sia un esercito di cavalieri, c’è chi dice sia un esercito di fanti,
c’è chi dice sia una flotta di navi sulla nera terra
la cosa più bella, io invece dico
che è ciò che si ama
»

(Frammento 16)

Alcuni storici esaltano la civiltà greca del sesto secolo a.C. come esempio di grande libertà, asserendo che anche le donne greche, a quel tempo, erano libere, tant’è che una di esse, Saffo, poté fondare un collegio per ragazze nobili, un istituto formativo per fanciulle ricche. L’affermazione contiene molti errori e, per capire la posizione della donna nella civiltà greca, è meglio seguire il sociologo e filosofo Michel Foucault e l’analisi che il filosofo fa delle modificazioni culturali della sessualità greca e delle tipizzazioni sessuali che segnano anche l’inizio della filosofia occidentale.
Foucault pubblicò nel 1976 un’opera in tre volumi: ‘Storia della sessualità’, in cui analizza molti fenomeni umani, guardando soprattutto alla storia della sessualità, come indicatore significativo del contesto umano e dei ruoli che ogni tempo impone ai membri dell’aggregato sociale. Secondo Foucault, nei modi in cui la sessualità umana si esprime c’è poco di naturale, essa si esplica invece secondo gli orientamenti e le imposizioni del potere che anche nella sessualità esprime la sua concezione sociale e politica.


La valutazione dell’identità sessuale dipende massimamente dalla cultura, della politica e dalla religione. Si pensi a come il Cattolicesimo abbia creato nuove discriminazioni, cristallizzando doveri e diritti dei due sessi, emarginando i diversi, demonizzandoli con lo stigma del peccato o della patologia e complicando la situazione in modo inquietante e feroce. Non diversamente si sono comportate le altre due religioni del Libro: Islamismo ed Ebraismo. E questo perché le grandi Chiese hanno sempre utilizzato la sessualità come uno strumento di potere inalterabile nei secoli fissando gerarchie, divisioni di ruoli e fissità di compiti. Essendo l’impulso sessuale un impulso primario che domina la totalità degli uomini, il potere ha capito da sempre che chi ha il dominio su di esso, domina interamente la vita umana. Ecco perché le modalità con cui la sessualità può esprimersi sono state da sempre un campo regolato dal potere sin dagli albori dell’umanità, soprattutto nella divisione dei ruoli tra maschi e femmine e nella regolamentazione dei rapporti sessuali e della vita famigliare.
Il risultato è che il comportamento sessuale è tutt’altro che naturale, come pretendono certi integralisti, ma è piuttosto il risultato di una stilizzazione culturale, è un elemento insieme condizionato e condizionante.
Nelle epoche predenti a quella in cui si sviluppò la grande storia di Atene, il bacino del Mediterraneo era stato dominato per oltre un millennio da società matriarcali, come quella cretese, di cui si favoleggia il carattere pacifico, l’assenza di armi, le città senza mura, il rapporto vivissimo con la natura in un universo cosmogonico dominato da divinità femminili, simboleggiate dalla vacca e dalla luna.
Con l’arrivo degli Acheo-Dori si passò bruscamente a società maschili, guerriere, portatrici di guerre combattute con armi di ferro, società violente che travolsero il fragile universo femminile, imponendo quella sottovalutazione e subordinazione della donna che sarà una delle caratteristiche del mondo romano (non di quello etrusco) come del mondo medievale cristiano, persistendo fino ai nostri giorni.
Il mutamento da un millenario mondo e dominanza femminile a un mondo a decisa dominanza maschile, comportò un capovolgimento di valori e paradigmi, per cui si frantumò il cielo delle Dee della Terra per un Olimpo maschile, gerarchico e guerresco, basato sulla polarizzazione e la prevaricazione.
Socialmente, il nuovo modello di valori elevava il potere sull’amore, il verticismo sulla relazione, la polarizzazione oppositiva sull’armonia. E la società greca impose il nuovo dominio della razionalità sull’elemento enigmatico e segreto dell’irrazionale che sopravvisse nei culti misterici, rimuovendo l’elemento femminile intuitivo nell’inconscio collettivo e predicando quell’ordine e quella chiarezza che ebbero la punta massima in Aristotele per riemergere dopo il Medioevo cristiano nell’era delle nuove scienze fino al diffuso materialismo attuale.
L’Atene del sesto secolo rappresentò l’acme della civiltà greca: filosofia, pensiero logico, teatro, democrazia, arte…prodotti soprattutto dal popolo ionico, e là nacque la società occidentale col suo brusco spostamento dell’universo dei valori dal femminile al maschile.
Atene, centro culturale indiscusso del tempo, fu fondata su un insieme di paradigmi prettamente maschili che emarginavano la donna dalla vita sociale, dalla cultura, dal potere. Per cui la grande fama assunta proprio da una poetessa in quel tempo ha un valore anche maggiore, in quanto eccezionale e raro.

Il cittadino ateniese lasciava quasi tutti i lavori agli schiavi e, se poteva, si occupava quasi esclusivamente degli affari della città, era il ‘magnifico dilettante’ che pensava di poter sapere di tutto e si realizzava in un contesto improntato a uno splendido cameratismo maschile, per cui persino i pensatori e i filosofi operavano in équipe di ricerca di soli uomini (il Liceo, l’Accademia…). Ogni forma di godimento, da quello materiale a quello politico a quello filosofico o sportivo, era vissuto socialmente in congreghe di maschi.
A parte qualche eccezione, come i Pitagorici della Magna Grecia, che accoglievano anche donne, imponendo però la castità totale, o il Giardino di Epicuro dove convivevano entrambi i sessi, il massimo dell’aspirazione greca era di fare a meno delle donne.
Le donne greche, quando non venivano sotterrate appena nate, diventavano schiave, mogli o ancelle, erano utili alla propagazione della famiglia, potevano servire come strumento di sfogo sessuale, facevano i lavori di casa, e anche nella gravidanza erano considerate meri contenitori, uteri d’uso (vedi Aristotele per cui la donna è solo un vaso neutro, che non trasmette nulla di sé al figlio ma è solo l’incubatrice vivente di un nuovo maschio, figlio solo del padre).
Spesso le donne non erano nemmeno viste come attraenti, l’ideale della bellezza greca era l’atleta maschio, l’uomo per l’uomo. Meglio ancora l’adolescente ancora imberbe per l’uomo maturo.
Per quanto ci fosse molta cura nel difendere i bambini dai pedofili, la consuetudine imponeva al ragazzo adolescente e ancora imberbe di sottostare al desiderio sessuale dell’uomo adulto che lo sceglieva come oggetto del desiderio e si premurava di introdurlo nel mondo degli adulti, diventando il suo tutore civile, il suo pedagogo per la polis.

Il rapporto omosessuale era il biglietto da visita per l’introduzione in società, una specie di obbligo sociale a cui gli adolescenti dovevano sottostare obbligatoriamente.

Nella casa greca, le donne vivono in un’ala appartata, il gineceo, dove lavorano con le ancelle, filano, tessono, cucinano, lavano… Non mangiano alla mensa degli uomini, non votano, non fanno politica, non hanno diritti, non possono rivestire cariche o avere proprietà, non possono nemmeno fare ginnastica nelle famose palestre che sono centri di ritrovo e di cultura, né partecipare alle gare olimpiche né assistervi se sposate. Una donna che si travestì da uomo per vedere il figlio gareggiare fu uccisa.
Gli autori che ci lasciano racconti sulla vita greca sono uomini e parlano solo di cosa facevano gli uomini. Le donne sono un oggetto rimosso. Nessuno avrebbe mai pensato che le donne potessero avere intelligenza o potessero essere istruite al pari degli uomini. Erano di proprietà del maschi di casa come le suppellettili, gli schiavi e le bestie. Non andavano a scuola, stavano in casa e imparavano solo a tenere in ordine una casa. Se non erano ricche, facevano tutti lavori relativi al menage famigliare, crescevano i bambini per i primi anni, cucinavano, lavavano, filavano, tessevano. Se avevano degli schiavi curavano che questi facessero i vari lavori domestici.
In genere sui vasi gli uomini sono rappresentati con la pelle scura, perché stavano molto all’aperto, le donne sono pallide perché non uscivano mai di casa e, se avevano degli schiavi, mandavano loro a comprare le provviste. Al massimo, a una donna si poteva insegnare a leggere e scrivere, ma sarebbe stato assurdo insegnarle di più, le avrebbe dati troppo potere e avrebbe messo a rischio la catena gerarchica.
L’uomo aveva un ruolo dominante ovunque, nella vita sociale, culturale, politica, economica e, quando non era impegnato nella guerra, trascorreva la giornata tra l’agorà, i ginnasi e i simposi. La donna invece, di norma, era esclusa dalla vita pubblica, se non per i riti religiosi, viveva relegata nel gineceo e, tanto più la sua condizione era elevata, tanto meno ampia era la sua libertà.
Le nobili donne, destinate a divenire spose, “ghiunàiches”, non potevano uscire se non accompagnate dalle ancelle e la loro unica funzione era di curare il focolare e prepararsi a generare figli legittimi. Stavano sotto la tutela del padre, da nubili, e, una volta sposate, passavano sotto la tutela del marito; se divenivano vedove, sotto quella di un figlio o di un fratello. Erano totalmente prive di indipendenza e di potere.
La “pornè”, concubina, rappresentava un’altra condizione della donna greca e, in questo caso, era considerata semplicemente come una compagna di letto.
Alla “pornè” si contrapponeva l’ “etèra”, la donna libera, di notevole cultura, che accompagnava gli uomini per un divertimento anche intellettuale.
Le donne libere vivevano al di fuori della protezione di un nucleo familiare e, non avendo un uomo che provvedesse alle loro necessità, dovevano procurarsi da vivere autonomamente; erano dunque per necessità prostitute. La legge riconosceva giuridicamente e socialmente questa realtà e la condizione di una donna che al tempo stesso la città voleva e disprezzava.
Non è vero, come dicono certi storici, che le donne greche inventarono il teatro, non lo inventarono, lo vissero, nascostamente, come rito di liberazione orgiastica notturno e clandestino. L’esistenza delle Baccanti non prova la liberalità greca ma il suo contrario, visto che la polis considerava le Baccanti come delle ribelli contestatrici e che essere dovevano celebrare i loro riti di notte e nascostamente.

I culti delle Lene o Baccanti o Menadi erano quelli degli antichi riti misterici legati alla Madre Terra, molto più viscerali e primitivi della conformista religione olimpica.
Nei riti dionisiaci le donne recitarono convulsamente il loro eros liberato, rivissero l’archetipo di passione, morte e resurrezione, ma i maschi greci violarono gli oscuri riti liberatori delle selve, le spiarono e trassero da loro il teatro, congelando l’esperienza sacra e viscerale, delirante e mistica, nello spettacolo urbano, stilizzato e rigido, dove l’officiante in pieno delirio diventa lo spettatore passivo nell’improbabile terapia del guardare. Il teatro come catarsi delle passioni, come lo chiama Aristotele, è cosa ben diversa dalla partecipazione furiosa e destabilizzante.
Da questo teatro al maschile le donne furono estromesse, come avverrà nel teatro giapponese, tutto recitato da uomini anche nelle parti femminili, al fine di inquadrare la rivoluzione passionale in schemi controllabili e prescritti, in una parola: ‘razionali’.

E così come avvenne nell’antico mondo giapponese, le donne greche colte e sofisticate costituirono una rarità, le etere come le geishe, donne istruite e intelligenti ricercate per la loro anomalia, in quanto diverse da tutte le altre succubi e condizionate, così come si cerca in un circo la donna cannone o l’animale a due teste.

Questa civiltà greca dall’impronta così maschile ancora ci condiziona, perché l’impostazione maschilista passò prima al mondo romano e poi a quello cristiano, ma, per secoli, nel mondo ateniese l’amante perfetto non fu la donna ma il ragazzo. Demostene dice: “Abbiamo le cortigiane per il piacere, le concubine per le cure quotidiane, la sposa per avere una discendenza legittima e una fedele custode del focolare”.
Tace qui della passione greca preminente che era l’omosessualità con giovanissimi. La fiamma amorosa dell’uomo considerato ‘normale’ non si volgeva alla donna ma all’adolescente, al giovanissimo ancora impubere che poteva essere sedotto in tutti i sensi. Il ragazzo soddisfaceva le voglie sessuali dell’amico più anziano e questi, in cambio, gli faceva da cicerone e lo introduceva nel potere civile dei maschi, gli insegnava ad essere cittadino, artista, politico, uomo…svolgeva per lui un processo introduttivo, propedeutico, di educazione civile, politica e sociale. Lo scambio sessuale era la moneta per l’apprendistato forzato, il sesso come iniziazione al mondo della polis, la condicio sine qua non per diventare cittadino, per essere introdotto nel consesso di quelli che contano.

I famosi convivi platonici univano la filosofia alla politica, la poesia al sesso, la libagione al coito, ma sempre tra uomini. Incoronati di fiori, cosparsi di profumi, abbracciati sui triclini a ragazzetti bellissimi seminudi, i migliori uomini di Atene conversavano fino all’alba dei massimi valori, finché il vino li faceva rotolare sotto i tavoli.

Io voglio che s’inviti/ quell’amore di bimbo, Menone/ se un gusto ci dev’essere / nel convito, per me” (Alceo).

Nelle palestre i corpi nudi e abbronzati, depilati e unti d’olio, degli atleti suscitavano brame sessuali, dove amor patrio e orgoglio sportivo si univano all’erotismo e a piccole gelosie amorose.
Ci sono nel mondo antico coppie celebri di omosessuali, Achille e Patroclo, Eurialo e Niso, Cidone e Clizio, Ati e Licabas. Alcune davano scandalo come il poeta drammaturgo Agatone che conviveva con l’amante Pausania quando già entrambi avevano superato la trentina. Altre erano leggendarie come Alessandro Magno e il suo carissimo amico d’infanzia Efestione. Alessandro gli aveva giurato amore eterno, furono amici per tutta la vita e si parlava di loro come due corpi con una sola anima. Alessandro morì 8 mesi dopo la morte del suo amico.
Altri innamorati celebri furono:
Il filosofo Parmenide e il suo amante Zeno
Empedocle e Pausania
Eudosso di Cnido e il suo medico Feomedonta
Gerone I, tiranno di Siracusa, era follemente innamorato del bel Dailoha
mentre Dionigi il Vecchio ordinò l’esecuzione del suo amante temendo per la propria vita
Ugualmente il re di Sparta Pausania condannò a morte l’amante Argila, temendo che questi stesse complottando alle proprie spalle .
Il re Agesilao II in gioventù era stato amato da Lisandro il quale lo aiuto successivamente ad ottenere il potere
Archidamo I di Sparta si trovò innamorato del demagogo ateniese Cleone
Epaminonda, generale tebano, morì al fianco del suo amato durante la battaglia di Mantinea
Alcibiade adolescente, di cui tutti gli ateniesi erano innamorati, cercò in ogni modo ma inutilmente (a quanto pare) di sedurre Socrate
Futuro amante di Alcibiade adulto fu Anito, uno degli accusatori dello stesso Socrate
Temistocle e Aristide in gioventù erano in competizione per conquistare l’amore d’uno stesso uomo
Alessandro, futuro re dell’Epiro, è stato amato da Filippo II di Macedonia
Il commediografo Euripide, già sulla settantina, era innamorato del bellissimo drammaturgo trentacinquenne Agatone.

In questi appassionati amori la donna dove sta? Non c’è. Quando Pericle si innamora della intelligente e colta Aspasia, che altro non è che un’etera, è lo scandalo. Non perché lui è sposato e lei è una meretrice di lusso, ma perché è una donna e non ci si innamora di una donna.

La famiglia greca è monogamica e finalizzata alla discendenza e questa è un dovere. Non si ama la propria moglie, non la si sceglie perché la si ama. Il piacere si sposta fuori. Se l’uomo lo può soddisfare ovunque, la donna, non prostituta né schiava, può svolgere attività sessuale solo all’interno del matrimonio e col proprio marito; in caso di adulterio, è cacciata dalla casa ed esclusa dal culto della città.
L’uomo, invece, se violenta una donna, non fa scandalo, ma se la seduce consenziente è punito, perché ciò equivale alla corruzione di uno schiavo, in quanto rompe un legame di fedeltà che corrisponde al possesso.
Al marito nulla è vietato, può avere rapporti sessuali con prostitute o prostituti, concubine fisse, ragazzini, schiavi e schiave, amici…. La moglie appartiene al marito. Il marito appartiene a se stesso. Questo è la famosa libertà greca che sfocia nel nostro concetto di libertà occidentale dove la legge, anche quella religiosa, avrà sempre un occhio di riguardo per l’uomo ma sarà sempre durissima con la donna.

Nel mondo greco dunque non esiste distinzione morale tra omosessualità o eterosessualità. Per l’uomo c’è solo la bellezza e il desiderio della bellezza ma naturalmente essa si incarna soprattutto nel ragazzino.

Solone: “Finché nel caro fiore dell’età, vago d’amarsi,/ brami le cosce e la bocca soave”.

Archiloco: “So di questo turgore altro rimedio/splendido”.

C’erano vari modi per soddisfare il piacere ma essi erano rigorosamente formalizzati. Esisteva un rituale complesso per scegliere, corteggiare, conquistare ed esso era continuamente oggetto di riflessione e discussione. Il ragazzo era la parte succube della coppia.

e quel talamo in cui /non fu marito, bensì moglie, lui” (Archiloco)

Ma questa subordinazione effeminata doveva cessare quando il ragazzo non era più imberbe, dunque a 14 come a 18 anni. La barba faceva passare di colpo il ragazzo dalla parte passiva a quella attiva. Gli Stoici, che innalzavano l’età del ‘far moglie’ ai 28 anni, erano considerati immorali.

Ragazzo, finché liscia la tua gota, anche se debbo morire, sempre t’accarezzerò” (Teognide)

Ah, son innamorato di un ragazzo così morbido!” (idem).

Nel 1994 gli inglesi hanno votato una legge che alzava a 18 anni la possibilità di avere amori omosessuali, punendo con due anni di carcere chi si unisce con minori. E’ il rovesciamento del mondo greco dove era malvisto invece l’adulto che amava l’adulto. La morale risulta capovolta.
Per il Greco la posizione da femmina è desiderabile in un ragazzo ma disdicevole in un uomo, per cui si discuteva a lungo, per la coppia Patroclo-Achille, su chi fosse il tipo passivo.
Il giovinetto era oggetto di grande osservazione, se era serio, se era degno, se si comportava bene, se era riconoscente…

Ragazzo, fino a quando mi fuggirai? Ti cerco/ t’inseguo: vorrei giungere alla meta / Hai la terra, tu: ma sei protervo, altero / e fuggi: sei crudele come un falco / Ti chiedo grazia, fermati: ché non a lungo avrai / i doni della dea cinta di viole” (Teognide)

L’amore d’un ragazzo, averlo è bello, bello perderlo / Più facile trovarlo che goderlo / ne vengono infiniti guai, beni infiniti / c’è qualcosa di bello anche così” (Idem).

Intorno alla pederastia i Greci elaborarono una grande riflessione culturale, una morale e una filosofia. Il famoso e bellissimo discorso di Platone sull’Eros presuppone un amore omosessuale per un bel ragazzo. Il ragazzo doveva piacere all’uomo maturo, ma non era previsto il contrario.

Ama il ragazzo il primo che gli capita” (Teognide).

Il ragazzo deve considerare l’amore una iniziazione gratuita; se invece si darà per denaro, diventa indegno e sarà bandito da cariche sociali e ruoli politici.
Mentre oggi è in discussione se una coppia omosessuale possa educare un bambino, il Greco avrebbe detto che nessuno meglio di una coppia di uomini può occuparsi dell’educazione di un futuro cittadino.

Dice Teocnide a Cinto: “Ti sia ben chiaro questo. E fuggi compagnie malvagie / tieniti stretto agli uomini migliori / mangia e bevi con loro e in mezzo a loro siediti / e renditi grato ai più potenti / Che dagli onesti apprenderai l’onesto: se ti mescoli / ai tristi, guasti l’indole che hai ./ Hai capito? Frequenta i buoni: un giorno potrai dire / di me, che i cari li consiglio bene”.

Eppure, in questo strano mondo tutto maschile, troviamo una Aspasia e una Saffo. Ogni situazione, anche la più chiusa e formalizzata, ha le sue eccezioni.

SAFFO è la più grande poetessa greca.

Sapphó (Ereso, 640 a.C. circa – Leucade, 570 a.C. circa), è stata una poetessa greca vissuta tra il VII e il VI secolo a.C. Di famiglia aristocratica, nacque a Mitilene, nell’isola di Lesbo, dove trascorse la maggior parte della propria vita, attorno al 640 a.C., fu di famiglia aristocratica, esule per motivi politici, ebbe probabilmente tre fratelli, probabilmente si sposò ed ebbe una figlia.

Io ho una bella figlia che nell’aspetto somiglia a fiori d’oro,
la mia Cleis diletta, in cambio della quale io non
darei né tutta la
Lidia né l’incantevole Lesbo

Divenne famosa per tre motivi: aver fondato un tìaso, cioè una scuola per fanciulle, la bellezza dei suoi versi e i suoi amori omosessuali.
Saffo scrisse 9 libri di versi, di cui ci restano 500 frammenti. L’unico componimento conservatoci integro dalla tradizione è il cosiddetto Inno ad Afrodite, che apriva il primo libro dell’edizione alessandrina. In questo testo, composto secondo i criteri dell’inno cletico, Saffo si rivolge alla dea Afrodite chiedendole di esserle alleata riguardo a un amore non corrisposto.
Saffo era contemporanea del poeta Alceo, un suo compatriota che sicuramente la conosceva e la ammirava, dal momento che la indica così: «Saffo divina, chioma di viola, sorriso dolce come il miele«.
Saffo proveniva da una famiglia aristocratica e, a causa delle contese politiche che dilagavano a Lesbo in quegli anni, fu costretta a seguire la famiglia in esilio a Siracusa o ad Akragas, per una decina d’anni, per le lotte politiche tra i vari tiranni di Lesbo ma poi tornò a Ereso. La famiglia era ricca ma si dice che i suoi beni fossero stati dilapidati dal fratello Carasso, irretito da una cortigiana in Egitto, dove si era recato per commerciare. Testimonianze di questa diceria possono essere ricavate dal fatto che in una preghiera di Saffo (di cui è rimasto un frammento) la donna invoca Afrodite e le Nereidi perché aiutino il fratello a far ritorno a casa per la gioia degli amici, la rovina dei nemici e il conseguente recupero del rango che per nascita gli spettava.
Sappiamo che Saffo ebbe un marito, Cercila di Andro, di professione mercante, e una figlia, Cleide, a cui dedicò molti teneri e struggenti versi. Sembra che visse fino a tarda età e c’è una leggenda improbabile che dice che si gettò da un faro sull’isola di Lefkada, per l’amore non corrisposto verso il giovane battelliere Faone, che in realtà è un personaggio mitologico. Tale versione è ripresa anche da Ovidio, nelle Eroidi, e da Giacomo Leopardi (Ultimo canto di Saffo).
Leopardi probabilmente, descrivendola brutta e infelice per amore, proietta se stesso su una figura inventata. In realtà non era brutta affatto, il giovane poeta lirico Alcione, che la conobbe, la presentò, in uno dei suoi componimenti, come una donna bella e piena di grazia, dal fascino raffinato, dolce e sublime.
Le notizie sulla sua vita ci arrivano grazie al Marmor Parium, al lessico Suda, all’antologista Stobeo, a vari riferimenti di autori latini (come Cicerone e Ovidio), e alla tradizione dei grammatici.
Dopo il suo ritorno in patria, Saffo fondò una scuola, un thiaso dedicato al culto di Afrodite, dove curò l’educazione di gruppi di giovani fanciulle facoltose, destinate al matrimonio, secondo i valori che la società aristocratica richiedeva a una donna: l’amore, la delicatezza, la grazia, la capacità di sedurre, il canto, la musica, l’eleganza raffinata dell’atteggiamento. Nel tìaso era frequenti rapporti omosessuali, tra le singole ragazze o con Saffo, ma ciò era tollerato e anzi incoraggiato nella società greca antica come propedeutico all’amore nel matrimonio.
Saffo ebbe perciò passioni per alcune allieve e scrisse liriche che alludevano ai rapporti d’amore con loro.

Gli antichi furono concordi nell’ammirare la bellezza dei suoi versi, che erano cantati e accompagnati da musiche sempre composte da Saffo.
Solone, suo contemporaneo, dopo aver ascoltato in vecchiaia un carme della poetessa, disse che a quel punto desiderava due sole cose: impararlo a memoria e morire. Strabone, a distanza di secoli, la definì: “un essere meraviglioso“.
Saffo è rimasta famosa per gli amori omosessuali vissuti nel contesto formativo greco come un normale percorso educativo che le adolescenti intraprendevano quando facevano parte del tìaso, analogamente a quanto avveniva nei gruppi di uomini.
Il tìaso di Lesbo aveva come maestra principale proprio Saffo e dava alle giovani una formazione culturale completa (artistica, musicale e sociale) non per un lavoro o una ricerca ma solo per renderle mogli migliori. In questo apprendistato non destava meraviglia che, come avveniva nei gruppi maschili, fosse contemplata anche l’iniziazione all’amore. E che fossero coinvolti anche i sentimenti lo dicono le stesse liriche di Saffo. E’ da lei che nascono i termini “lesbico” e “saffico”, che designano l’omosessualità femminile.

Se possiamo godere ancor oggi dei versi rimasti di Saffo, nulla sappiamo delle musiche che li accompagnavano.
Nel mondo greco antico, almeno sino ad una certa epoca, la figura del poeta non era distinta da quella del musicista. La separazione tra musica e poesia avvenne in modo graduale e in epoca relativamente tarda, alla fine del secolo quinto. Così Saffo cantava i suoi versi su musiche composte da lei stessa.
Purtroppo dei suoi nove libri di carmi è rimasto ben poco e della sua musica nemmeno una nota. I papiri classici che contengono i versi dell’edizione alessandrina non recano traccia di note musicali, per cui recenti ricostruzioni musicali sono solo di fantasia. Anche i pochi versi rimasti ci danno l’idea di una avvincente bellezza, ma possiamo intuire che sia stata anche la musica a inebriare i contemporanei. Sappiamo anche che la poetessa introdusse delle importanti innovazioni nella pratica musicale.
Aristosseno, dotto musicologo, allievo di Aristotele e vissuto nel IV secolo a.C. dice che Saffo fu la prima donna ad inventare l’armonia missolidia, che accentuava la passione, unendola a quella dorica che produceva un effetto di magnificenza.
Ogni armonia corrispondeva a uno stato d’animo. Probabilmente Saffo introdusse a Lesbo l’armonia missolidia che veniva dall’Asia Minore e corrispondeva alla passione d’amore.
Se abbiamo solo 500 versi suoi, sappiamo però che scrisse moltissimo.
I grammatici alessandrini hanno sistemato la sua copiosa produzione in ben nove libri: odi in strofe saffiche, carmi in pentametri eolici, asclepiadei maggiori, tetrametri ionici, epitalami in metri diversi. Saffo pur prestando grande attenzione alla forma riesce ad esprimersi con grande semplicità per manifestare sentimenti intensi e coerenti. Ci dicono che fosse a volte trepida e musicale, a volte triste e appassionata, ma a stento dalle traduzioni riusciamo a comprenderne la bellezza.

Nell’inno ad Afrodite, forse una delle più belle e delicate liriche pervenuteci, Saffo esprime la pena e l’ansia per l’amore non sempre corrisposto e il penoso tormento che questo le dà. Questa lirica assume la forma di una preghiera in cui, con il richiamo di un incontro precedente, cerca di coinvolgere la dea in suo favore e la dea interviene in maniera diretta con la promessa che Saffo si aspetta. In questa poesia la forza emotiva si coniuga con l’eleganza e la dolcezza delle espressioni che raggiungono l’acme nella sesta strofa in cui la parola della dea diventa impegno, conciso e perentorio.

Ad Afrodite (traduzione di Quasimodo)

Afrodite, trono adorno, immortale,
figlia di Zeus, che le reti intessi, ti prego:
l’animo non piegarmi, o signora,
con tormenti e affanni.
Vieni qui: come altre volte,
udendo la mia voce di lontano,
mi esaudisti; e lasciata la casa d’oro
del padre venisti,
aggiogato il carro. Belli e veloci
passeri ti conducevano, intorno alla terra nera,
con battito fitto di ali, dal cielo
attraverso l’aere.
E presto giunsero. Tu, beata,
sorridevi nel tuo volto immortale
e mi chiedevi del mio nuovo soffrire: perché
di nuovo ti invocavo:

cosa mai desideravo che avvenisse
al mio animo folle. “Chi di nuovo devo persuadere
a rispondere al tuo amore? Chi è ingiusto
verso te, Saffo?
Se ora fugge, presto ti inseguirà:
se non accetta doni, te ne offrirà:
se non ti ama, subito ti amerà
pur se non vuole.”
Vieni da me anche ora: liberami dagli affanni
angosciosi: colma tutti i desideri
dell’animo mio; e proprio tu
sii la mia alleata.
Un esercito di cavalieri, dicono alcuni,
altri di fanti, altri di navi,
sia sulla terra nera la cosa più bella:

io dico, ciò che si ama.
È facile far comprendere questo ad ognuno.
Colei che in bellezza fu superiore
a tutti i mortali, Elena, abbandonò
il marito
pur valoroso, e andò per mare a Troia;
e non si ricordò della figlia né dei cari
genitori; ma Cipride la travolse
innamorata……

……ora mi ha svegliato il ricordo di Anattoria
che non è qui;
ed io vorrei vedere il suo amabile portamento,
lo splendore raggiante del suo viso
più che i carri dei Lidi e i fanti
che combattono in armi.
Simile a un dio mi sembra quell’uomo
che siede davanti a te, e da vicino
ti ascolta mentre tu parli
con dolcezza
e con incanto sorridi. E questo
fa sobbalzare il mio cuore nel petto.
Se appena ti vedo, subito non posso
più parlare:
la lingua si spezza: un fuoco
leggero sotto la pelle mi corre:

nulla vedo con gli occhi e le orecchie
mi rombano:
un sudore freddo mi pervade: un tremore
tutta mi scuote: sono più verde
dell’erba; e poco lontana mi sento
dall’essere morta.
Ma tutto si può sopportare…
Le stelle intorno alla luna bella
nascondono di nuovo l’aspetto luminoso,
quando essa, piena, di più risplende
sulla terra…”

(Enciclopedia Treccani): “I carmi lirici di Saffo furono raccolti e ordinati dai grammatici alessandrini in nove libri, tenendo conto in parte del metro, in parte del contenuto: il primo libro, per es., raccoglieva tutte le liriche in strofe saffiche, l’ultimo tutti gli epitalami (in metri diversi). Di molte migliaia di versi rimane pochissimo: una sola ode intera, un’altra mutila alla fine, ampi frammenti spesso di lettura difficilissima e disperata, ritrovati in gran parte nelle scoperte papirologiche recenti; molti frammenti, di uno o due o pochissimi versi, sono conservati da citazioni di grammatici e metricologi antichi. Il dialetto usato è l’eolico, come in Alceo; forse si insinuano in esso degli epicismi. Il tipo di composizione è la lirica monodica, ma Saffo compose anche poesie corali, i cui caratteri metrici non hanno affinità con la struttura del coro di Alcmane, Stesicoro, Pindaro, ecc. Singolare nelle forme, raffinatissima nella lingua, la poesia eolica di Saffo e di Alceo fu ripresa come modello dai poeti ellenistici e, attraverso questi, dai neoteroi latini e da Orazio; un suo influsso si può però anche riscontrare nei tragici e in Aristofane.
La poesia di Saffo rappresenta una delle maggiori vette raggiunte dalla lirica di tutti i tempi. La lingua, la musicalità perfetta ed essenziale, l’immagine purissima e pregnante, l’assoluta assenza d’ogni ornamento che non sia perfettamente fuso nel disegno, nel colore e nella musicalità dell’immagine, ne fanno un esempio unico di liricità pienamente realizzata. D’altra parte, la poesia di Saffo, la cui ispirazione nasce da una ristretta gamma di sentimenti (l’amore, innanzi tutto, vissuto in tutte le sue forme, dalla passione travolgente e dalla gelosia alla contemplazione estatica che risolve in una sola immagine l’oggetto amato e la bellezza dell’universo con cui si paragona e in cui vive), è quanto di più lontano possa essere dall’estetismo e dall’alessandrinismo. Non v’è alcun elemento di compiacenza esteriore; l’amore per il bello e le cose che ridestano la sensibilità sottile e raffinata dell’artista e della donna serba sempre una immediata schiettezza, che lo salva da ogni sensualismo programmatico. S. è semplicemente una donna che ama, gode e soffre le bellezze della natura, degli animali, delle cose che la circondano, non già istintivamente – ché anzi ha coscienza di questo suo singolare essere fatta per una esclusiva passione, fuori d’ogni conformismo di valori comunemente accettati -, né con semplicità d’animo, ma tuttavia spontaneamente e senz’altra mediazione che l’infinita capacità di canto. Nei frammenti di Saffo è certamente riposto uno dei più straordinari e singolari tesori d’arte e d’umanità che la Grecia arcaica abbia lasciato.”

Lesbo è una grande isola dell’Egeo, vicina alla costa turca, formata da rocce vulcaniche, calcari cristallini e serpentine, selvaggia e bellissima. Quest’isola occupa un gran posto nella storia della cultura greca, vi nacquero poeti, storici e filosofi, fra i poeti i principali furono Alceo e Saffo.
In uno strano mondo di uomini fatto per gli uomini, Saffo rappresenta la controfaccia dell’omosessualità greca, creando un mondo di donne che si amano fra donne.
Saffo è ricca e nobile, sprezzante e altera, ha tre fratelli di cui uno si innamora, caso raro, proprio di un’etera, ma lei non mostra alcuna partecipazione a questa storia d’amore, semmai disprezzo, perché la ragazza è di classe inferiore. Saffo invece si sposa bene, ha anche una figlia, che ama molto e nei suoi versi la chiamerà ‘fiorellino d’oro’. Saffo vive a Mitilene, principale centro della sua isola, dove fonda un ‘tìaso’, un collegio per fanciulle nobili per prepararle al matrimonio o, come dice lei, ‘una cerchia di seguaci delle Muse’, principalmente dedite alla dea Afrodite “colei che atterra e suscita, che affanna e che consola”.
Ricordiamo che in Grecia non c’erano scuole di stato, i ragazzini andavano in qualche portico o stanzetta dove un maestrucolo privato insegnava loro a leggere, scrivere e far di conto. Saranno i filosofi a fondare scuole per adulti, laboratori di pensiero dove i più intelligenti conversavano insieme riordinando il mondo in forme logiche e lanciando all’universo domande sconvolgenti.
La sfida che Saffo lancia al mondo greco è enorme, non solo, lei, donna, fa una scuola di stile là dove non ci sono scuole, ma la apre alle donne. Non sarà la sola a fare questo, altre due nobildonne greche imiteranno la sua scuola. I Greci la accettano di buon grado in quanto, in questa collegio, le fanciulle più nobili e belle saranno perfezionate per diventare mogli ancora migliori, per cui accettano quello che vedono solo come l’aumento di pregio di un oggetto d’uso.
La comunità delle fanciulle ripete le modalità del gruppo maschile: vivono insieme, insieme imparano a danzare, cantare, vestirsi in modo elegante, avere buon comportamento e curare il culto di Afrodite.. e ripetono anche la modalità dell’amore omosessuale, in questo caso, tra donne.

Il tìaso è un gruppo particolare in una società di gruppi. Ma i maschi resteranno coi loro costumi tutta la vita, mentre le donne vivranno la breve stagione del tìaso e poi andranno spose per cadere sotto il giogo del marito. Solo Saffo resta nella scuola e ama molte fanciulle e molte volte perde l’oggetto del suo amore e lo piange nella sua poesia. Per questo i suoi versi sono principalmente sfoghi d’amore, brucianti versi di passione, poesia erotica o appassionata gelosia d’amore.

La lirica di Saffo è monodica, si chiamava così la poesia cantata da un solo esecutore, che in genere era il poeta stesso che cantava accompagnandosi con la cetra. Un tempo le poesie venivano cantate non recitate, e cantate furono anche l’Iliade e l’Odissea.
I più grandi esponenti della lirica monodica furono proprio Saffo ed Alceo, inventori anche di alcuni tipi di strofe che presero nome da loro.
Molte sono le fanciulle che passano nella scuola di Saffo e molti i suoi amori, amori forti e declinanti, colorati sempre dalla tristezza dell’abbandono:

Si fece freddo il cuore
cedere di tremate ali
”.

Ora di nuovo il desiderio vola
attorno a te,
la bella; di per sé sconvolge
a mirarla, la veste. Io m’allegro
era lei stessa, un giorno, a biasimarci
la dea di Cipro
”…

Non un canto di coro,
né sacro, né inno nuziale
si levava senza le nostre voci;
e non il bosco dove a primavera
il suono
…”

Ecco che Amore di nuovo m’investe,
Amore,
che scioglie le membra,
dolceamara,
invincibile fiera!

Il tìaso era qualcosa di più di un collegio per giovani di buona famiglia, era un gruppo di convivenza con proprie divinità e proprio stile di vita, dove le giovinette, che sarebbero poi state scelte come spose, vivevano un’esperienza ricca, con insegnanti che le istruivano nell’arte della danza e del canto, della grazia e della poesia, della musica e della bellezza. Da Saffo le allieve imparano le armi della bellezza, della seduzione e del fascino: imparano la grazia (charis), che aumenta il loro fascino.
Il tìaso di Saffo non era l’unico, le fonti citano quelli di Gorgò e di Andromeda, ma è la bellezza dei canti di Saffo e i suoi versi di Saffo sull’amore omosessuale che lo rendono celebre.
Plutarco dice che le donne migliori potevano amare la stessa fanciulla, e allora cercavano, insieme (pur essendo rivali tra loro), di rendere migliore la loro amata. Cosi come il rapporto omosessuale con un adulto accompagnava, con valore formativo, la fase nella quale il giovane imparava ad essere cittadino, allo stesso modo, all’interno dei gruppi femminili, il rapporto con una donna adulta accompagnava la fase nella quale le fanciulle e si preparavano a diventare mogli.
Ma l’omosessualità femminile non era solo un fatto pedagogico, poteva essere una vera e propria passione amorosa.
Certo, per le donne che la vivevano, l’esperienza comunitaria era anche il momento della vita intellettuale, dell’istruzione, della cultura. Ma quante furono le donne che vissero quest’esperienza?
.
“... perché coloro a cui io voglio bene,
sono proprio quelli che mi fanno il male peggiore

Eros ha sconvolto il mio cuore,
come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.

perché chi è bello, non è bello che il tempo di guardarlo,
chi è nobile sarà subito anche bello
”.

… dall’alto …
qui, da Creta …
sacro, dove è un boschetto incantevole
di meli e vi sono altari che odorano
del fumo dell’ incenso;
l’ acqua mormora fresca tra i rami
dei meli, tutto il luogo è ombreggiato
di rose, e dalle foglie che stormiscono
scende il sopore;
là un prato dove pascolano cavalle è cosparso
di fiori di primavera, le brezze
alitano dolci.
Qui, dea Cipria, prendendo
nei calici d’ oro, con grazia
versando un nettare che si mescola
alla festa

Le stelle intorno alla luna bella
nascondono di nuovo l’aspetto luminoso,
quando essa, piena, di più risplende
sulla terra ..

… .
“Ma tu morta giacerai, e nessun ricordo di te
ci sarà, neppure in futuro: tu non partecipi delle
rose della Pieria. E di qui volata via, anche nella casa
di Ade, invisibile ti aggirerai con i morti
oscuri …

Tramontata
è la luna e le Pleiadi:
a mezzo è la notte: il tempo trascorre;
e io dormo sola.

“… ma non è facile ottenere …
ma invocar
e” …

Non vi era danza
né sacra festa…
da cui noi fossimo assenti
né bosco sacro…

La mela dolce rosseggia sull’alto del ramo,
alta sul ramo più alto: la scordarono i coglitori.
No, certo non la scordarono: non poterono raggiungerla
. “

… se ora ti sfugge, presto ti cercherà,
se non accetta i tuoi doni, lei stessa te ne offrirà,
se non ti ama, presto ti amerà, anche se non volesse
” …

…ricordate …
perché nella nostra giovinezza
noi questo facevamo
” ….

… perché coloro a cui io voglio bene,
sono proprio quelli che mi fanno il male peggiore,
… ma io ho in me la profonda convinzione
” …

“Le stelle intorno alla bella luna
celano il volto luminoso quando,
al suo colmo, più risplende sopra la terra … argentea

… “io desidero e bramo” …

… … … … “sul mio dolore …
chi mi biasima possano i venti portarselo via
” …

… ai piedi portava,
una calzatura lavorata finemente,
bella opera lidia
”.

…verso di voi, così belle, il mio pensiero non muterà mai”.

Ti amo, Saffo, e onoro
la regina di Cipro e le Pieridi amabili.
Grande dono a te e a me lei fece.
A quanti la luce delle muse illumina
dovunque gloria arriderà, e oblio
da te anche nell’Acheronte fuggirà lontano
” … … …

Come il giacinto che i pastori pestano
per i monti, e a terra il fiore purpureo”


“...simile a una dea, che ben si distingue,
ti (considerava), e godeva molto del tuo canto.
Tra le donne lidie, ora,
ella spicca, come la luna dita di rosa
quando il sole è tramontato
vince tutte le stelle. E la luce si posa
sul mare salato
e sui campi pieni di fiori;
e la rugiada bella è sparsa:
son germogliate le rose e i cerfogli
teneri e il meliloto fiorito.
Aggirandosi spesso, e ricordando
la bella Attis, ella opprime
per il desiderio l’animo sottile.

E andare lì..
.
Venite al tempio sacro delle vergini
dove più grato è il bosco e sulle are
fuma l’incenso.
Qui fresca l’ acqua mormora tra i rami
dei meli: il luogo è all’ombra di roseti,
dallo stormire delle foglie nasce
profonda quiete.
Qui il prato ove meriggiano i cavalli
è tutto fiori della primavera
e gli aneti vi odorano soavi.
E qui con impeto, dominatrice,
versa Afrodite nelle tazze d’ oro
chiaro vino celeste con la gioia.

.
A morire
mi manca poco.

Questo il destin
.”
.
… e io a chi
penso ora, se non ad … …
Anattoria? Lontana?
E’ splendido il suo
modo di camminare, lampi
di fuoco nel suo
sguardo.
Altro che

carri di Lidi, o schiere
di fanti in armi.

.
O mia Gòngila, ti prego:
metti la tunica bianchissima
e vieni a me davanti: intorno a te
vola desiderio d’amore.
Così adorna, fai tremare chi guarda;
e io ne godo, perché la tua bellezza
rimprovera Afrodite.

.
… ei giunta, ti desideravo,
hai dato ristoro alla mia anima ardente


Di ghiaccio divenne il loro cuore e le ali si chiusero.
Cosa c’è
in fondo ai tuoi occhi
dietro il cristallino
oltre l’ apparenza?
Dove il tempo
d’ improvviso
si ferma
e la mia anima
sulle tue labbra
resta
sospesa?

.
Sottili lacci di fumo
che si dipanano dalle tue pupille
disegnano nell’aria azzurre spirali.
Sfiorando la mia pelle

….
Vieni.
Inseguimi tra i cunicoli della mia mente
tastando al buio gli spigoli acuti delle mie paure.
Trovami nell’angolo più (remoto) ….

.
E il tarlo che divora la mia ragione
uno spillo acuminato nel cuore
una piuma che solletica il dolore ….

.
“Tutto il mio essere ruota
frenetico
attorno ad una solitaria stella danzante
che irradia
la sua sardonica …..”
.
“Sono qui.
Nell’anticamera del Paradiso
vestita di solo desiderio.
Chiudo gli occhi.
Un passo verso di te.
L’Inferno.
Le …..”
.
Il mio cuore
ora
è una lastra di ghiaccio.
Lì dove tu
hai conficcato il tuo vessillo ….
miliardi di piccole crepe …
.”
.
Annego
nel torbido
di immonde fantasie
carezzando il contorno
delle mie malinconie
librata
in un limbo
tra subdole chimere
ripiego le ali
e
mi
lascio
cadere
. “
.
Eros mi paralizza il corpo …
mi ha sempre impressionata …
questo dolceamaro …
invincibile serpente …
mi porta sempre in crisi..
. “
….
Ho avuto dalla vita,
la maggiore ricchezza, “
la gioia di essere amata…
E sono sempre convinta
di non essere dimenticata….
Mai …

….
Ad Attide ricordando l’amica lontana (traduzione Salvatore Quasimodo)

Forse in Sardi
spesso con la memoria qui ritorna
nel tempo che fu nostro: quando
eri Afrodite per lei e al tuo canto
moltissimo godeva.
Ora fra le donne Lidie spicca
come, calato il sole,

la luna dai raggi rosa
vince tutti gli astri, e la sua luce
modula sulle acque del mare
e i campi presi d’erba:
e la rugiada illumina la rosa,
posa sul gracile timo e il trifoglio
simile a fiore.
Solitaria vagando, esita
e a volte se pensa ad Attide:
di desiderio l’anima trasale,
il cuore è aspro.
E d’improvviso: “Venite!” urla;
e questa voce non ignota
a noi per sillabe risuona
scorrendo sopra il mare.”

.
Esser morta vorrei veramente.
Mi lasciava piangendo,
e tra molte cose mi disse:
“Ahimè, è terribile ciò che proviamo,
o Saffo: ti lascio, non per mio volere”.
E a lei io rispondevo:
“Va’ pure contenta, e di me
serba il ricordo: tu sai quanto t’amavo.
Se non lo sai, ti voglio
ricordare…
cose belle noi godevamo.
Molte corone di viole,
di rose e di crochi insieme
cingevi al capo, accanto a me,
e intorno al collo morbido
molte collane intrecciate,

fatte di fiori.
E tutto il corpo ti ungevi
di unguento profumato…
e di quello regale.
E su soffici letti
saziavi il desiderio


Eros che fiacca le membra, di nuovo, mi abbatte
dolceamara invincibile fiera
Attis, ti sei stancata di pensare
a me, e voli da Andromeda.

.
Nello specchio dei tuoi occhi
respiro
il tuo respiro.
E vivo …
…”

Cristiano Comelli

Saffo è poetessa dell’amore lacerato. O meglio, della precarietà dell’amore. In lei convivono l’afflato verso un amore eterno e indistruttibile e il senso della finitudine; la collisione tra infinito e finito, in cui finisce però per prevalere quest’ultimo. Indubbiamente la poetessa di Lesbo introduce un nuovo modo di leggere l’amore, nuovo, perlomeno, per l’epoca in cui essa vive. Intanto invita a guardare l’amore a carte scoperte. L’amore non è sempre e solo sinonimo di benessere. È tale nel momento in cui nasce, lo si avverte e lo si lascia crescere piano piano; poi, però, diventa impegno a mantenerlo in vita e qui occorre fare i conti con la realtà, con un oggetto d’amore incomprimibile che non si lascia avviluppare dalla ragnatela del proprio desiderio; Attis, una delle ragazze amate da Saffo, è la delizia suprema ma poi diventa elemento lacerante quando si getta tra le braccia di Andromeda. Il qui e ora del godimento amoroso è da trattenere con le unghie perché il tempo e gli eventi se ne impossessano quando meno ce lo si aspetta.
Amore e precarietà, amore e tempo. In Saffo individuerei, nella mia povera lettura, tre momenti del rapporto tra queste due dimensioni: vi è una Saffo che rilegge se stessa nell’esperienza amorosa di altre ragazze, e infatti non di rado il concetto che traspare dalle sue poesie è “anch’io quando ero giovane”. Ma non vi è solo un senso di compiacimento, bensì anche uno di rimpianto. La consapevolezza di non potersi più concedere quella totalità di dono d’amore che ci si poteva concedere nell’aurea età giovanile diventa appunto elemento di forte scuotimento dell’anima; e tale cesura tra presente e passato si fa insostenibile sfociando in un desiderio di morte che azzeri le pene del trascorrere del tempo.
Ma l’amore di Saffo non è amore della rassegnazione; vi è sempre un elemento cui aggrapparsi per poter ricominciare il giro, e in questo mi pare entri in campo Afrodite, dea prediletta da Saffo cui la poetessa si rivolge con toni dolci e accorati per l’alleviamento delle sue pene d’amore. Un’Afrodite indubbiamente molto personale che ricorda il deus ex machina delle commedie di Euripide, sempre pronto a intervenire nelle situazioni di difficoltà.
Amore come risentimento. Già, non si può dire che Saffo si risparmi nelle sue invettive contro le sue rivali in amore, vedi per esempio Andromeda raffigurata in taluni frammenti come un personaggio rustico. Ma non vi è da meravigliarsi di questo. Se la totalizzazione dell’esperienza amorosa vale in un senso, quello del darsi completamente fino alla malattia, vale anche nell’altro, l’indignarsi per l’amore fuggito è contropartita proporzionata alla dazione primitiva dell’amore o meglio, al quantum dell’essersi dato di un amore. Nel complesso mi pare di poter dire che Saffo sia una buona lettura per scandagliare i fondali dell’amore, non soltanto delle vette che esso può e pretende di raggiungere, ma anche dei suoi limiti.

2014
Un nuovo papiro egiziano riporta frammenti di due poemi di Saffo finora ignoti. Tutto ha inizio grazie alla generosità scientifica di Dirk Obbink, papirologo di Oxford e curatore della prestigiosa collana dei Papiri di Ossirinco, la più importante del mondo, e la più prolifica di testi inediti. È la seconda volta in questo breve millennio che testi di Saffo vengono ritrovati e pubblicati: dieci anni fa un papiro dell’Università di Colonia ci ha restituito una diversa versione del famoso Carme della vecchiaia e un ulteriore misterioso frammento.
Il nuovo papiro ha qualche aspetto misterioso: l’origine è ignota, come ignoto ne è il proprietario che lo affidò a Obbink per la pubblicazione. Viste le restrizioni poste dal governo egiziano agli scavi e soprattutto all’esportazione dei papiri, si è sviluppato un fiorente commercio clandestino, nel quale venditori e acquirenti sono per lo più sconosciuti. I prezzi sono comunque alti. È il caso di alcuni papiri dell’Università di Colonia o del Papiro di Artemidoro, di cui in questi anni si è a lungo e accesamente discussa l’autenticità.
Simili polemiche non sorgeranno a proposito del nuovo documento: alcuni versi sembrano coincidere con i resti di un poema di Saffo. Tuttavia il nuovo papiro non mancherà di suscitare l’interesse e la discussione. Si inserisce infatti in una parte della produzione saffica finora poco attestata e poco esplorata: i nuovi frammenti non parlano della vita e dei sentimenti delle donne, per lo più adolescenti prossime al matrimonio, che facevano parte del gruppo che circondava Saffo. Nel frammento meglio conservato l’occhio è puntato sulla famiglia della poetessa e sulle sue vicende e difficoltà politiche e economiche.
Saffo aveva una famiglia importante e complicata; aveva un marito – un ricco aristocratico di Andros, l’«isola dei gelsomini» – e almeno una figlia, di nome Cleide. Ma soprattutto aveva dei fratelli, e due di questi ci interessano in modo particolare. Del più giovane, Larico, finora sapevamo che Saffo ne era molto fiera, perché era stato scelto a fare il coppiere ai notabili di Mitilene, il capoluogo dell’isola; più dettagliate e complesse notizie avevamo di un altro fratello di nome Carasso.
Le sue avventure ci sono raccontate da varie fonti, da Erodoto al geografo Strabone, a Ateneo, una specie di tuttologo di età romano imperiale. In sintesi: Carasso si invaghì a Naucrati di una prostituta di nome Rodopi, e per lei quasi rovinò sé stesso e la famiglia. L’uomo si trovava a Naucrati – il primo emporio commerciale aperto per i Greci in Egitto a cavallo fra il VII e il VI secolo a. C. – per commerciare vino. Quando finalmente tornò a Mitilene fu duramente rimproverato dalla sorella in un poema. La vicenda permette di indagare aspetti di solito trascurati della vita di una città arcaica: un membro di una famiglia nobile e ricca viaggia per mare alla volta di lontani mercati, per vendere i surplus della propria produzione agricola; soprattutto vino, prodotto assai richiesto dagli assetati Egiziani. I suoi comportamenti mettono in pericolo la situazione complessiva della famiglia e vengono stigmatizzati nei canti dalla sorella. Il problema è che tutta la storia ha tratti decisamente favolistici, al punto che molti studiosi hanno pensato che si tratti di una invenzione dei biografi di Saffo.
Il nuovo papiro si inserisce prepotentemente in questo contesto e sembra dirimere la questione. Contiene i resti di due poemi, chiamati da Obbink rispettivamente Brothers Poem e Kypris Poem. Del secondo poco si può dire per lo stato deplorevole del testo, del primo si conservano invece ben cinque strofe (le cosiddette saffiche) quasi integre.
All’inizio diciamo Saffo si rivolge aggressivamente a un interlocutore, cui impone di smettere di annunziare il ritorno di Carasso; gli chiede piuttosto di poter andare a pregare gli dèi più importanti dell’isola (Zeus e Era, che insieme con Dioniso formano una triade venerata in tutta Lesbo) perché favoriscano un ritorno felice. Un ritorno che sarà come il bel tempo dopo una tempesta: Carasso ha messo in pericolo le sorti della famiglia. Saffo ribadisce ancora la sottomissione al volere degli dèi, e poi d’improvviso si volge a parlare di Larico, e questi viene accusato di non volere diventare adulto, di non volere contribuire al benessere della famiglia. In modo quasi miracoloso il frammento sembra confermare le malefatte di Carasso e ci informa ulteriormente sulla figura dell’altro fratello Larico, che qui però si prende una solenne lavata di capo. Si tratta insomma di un poema rivolto a commentare vicende che riguardano tutto il potente clan cui Saffo e i suoi fratelli appartengono. Forse il livello poetico non è elevatissimo, ma il testo è senz’altro di fondamentale importanza per meglio comprendere le dinamiche sociali e politiche di una collettività arcaica.
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L’omosessualità femminile

Nel tempo attuale, in Occidente, c’è un senso di incredulità di fronte all’omosessualità femminile, che viene considerata meno trasgressiva di quella maschile. La Chiesa nemmeno ne parla. La leggi la ignorano.
Eppure molte sono le donne famose omosessuali dell’Occidente. Ne cito alcune:

Gertrude Stein, scrittrice e poetessa statunitense, che, con la sua attività e la sua opera diede un impulso rilevante allo sviluppo dell’arte moderna e della letteratura modernista. Apertamente lesbica, la sua relazione praticamente “matrimoniale” con Alice Toklas è una delle più celebri della storia LGBT.
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Colette, pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette, una delle più famose scrittrici francesi, della prima metà del XX secolo. Ebbe tre mariti e un amante più giovane di lei di trent’anni, più volte fu al centro di scandali per le sue disinibite relazioni sentimentali con alcune personalità mondane, di ambo i sessi, della società francese.
Fu sempre una donna libera, anticonformista ed emancipata, che sfidò le convenzioni e le restrizioni morali dell’epoca, e che contribuì a rompere certi tabù femminili.
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La poetessa e scrittrice Marina Ivanovna Cvetaeva, esponente di spicco del movimento simbolista.
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La poetessa e scrittrice inglese Lady Nicolson, meglio nota come Vita Sackville-West, famosa per la sua relazione tempestosa con Virginia Woolf. La relazione che ebbe gli effetti più profondi e duraturi nella storia personale di Vita fu quella con Violet Trefusis.
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Viiginia Woolf, scrittrice, saggista e attivista britannica. Considerata come uno dei principali letterati del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i due sessi.
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La scrittrice Susan Sontag, che ebbe una relazione con la fotografa Annie Leibovitz, relazione che durò sino alla morte della Sontag stessa.
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Donne omosessuali famose di oggi:
Ellen Degeneres
Portia de Rossi
Amelie Mauresmo
Martina Navratilova
Jodie Foster
Jenny Shimitzu (stava con la Jolie)
Drew Berrymore (ma è bisex)
Skin
Jane Fonda (si è sposata, ma non ha mai dimenticato ciò che “voleva”)
Sarah Waters
Tracy Chapman
Leisha Hailey (Alice di Lword)
Kristanna Loken
Michelle Rodriguez (quella di lost 2a serie)
Alanis Morrisette
Sinead O’Connor
Gianna Nannini
Carmen Consoli
Paola Turci
Bianca Guaccero
Laura Bono
Elisa….
..

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