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MASADA n° 1716 22-12-2015 PREVISIONI ASTROLOGICHE 2016

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MASADA n° 1716 22-12-2015 PREVISIONI ASTROLOGICHE 2016

di GRAZIA BERILLI
http://www.graziabarilli.eu/

Posizioni Planetarie

Il Sole: forma 2 eclissi: il 9 marzo ed il 1° settembre
La Luna: forma una eclissi il 27 marzo

Mercurio: il 1° gennaio è 29° Capricorno, il 3 gennaio passa in Aquario, il 6 rientra in Capricorno, il 26 riprende il moto diretto a 14° di Capricorno, il 14 febbraio entra in Aquario, il 6 marzo è in Pesci, il 23 in Ariete, il 6 aprile sarà in Toro, il 28 assume il moto retrogrado a 23° Toro, il 22 maggio riprende il moto diretto a 4° Toro, il 13 giugno è in Gemelli, il 30 giugno è in Cancro, il 15 luglio in Leone, il 31 luglio in Vergine, il 30 agosto assume il moto retrogrado 29°Vergine, il 12 settembre riprende il moto diretto a 14° Vergine, l’8 ottobre è in Bilancia, il 26 in Scorpione, il 13 novembre in Sagittario, il 4 dicembre in Capricorno, il 19 assume il moto retrogrado a 14° Capricorno ed il 31 è a 14° Capricorno

Venere
il 1° gennaio è a 2° Sagittario, il 24 passa in Capricorno, il 18 febbraio in Aquario, il 13 marzo in Pesci, il 6 aprile in Ariete, il 1° maggio in Toro, il 24 maggio in Gemelli, il 7 giugno in Cancro, il 13 luglio in Leone, il 6 agosto in Vergine, il 31 in Bilancia, il 24 settembre in Scorpione, il 14 ottobre in Sagittario, il 13 novembre in Capricorno, l’8 dicembre in Aquario termina a 26°

Marte
il 1° gennaio è a 28° Bilancia, il 4 entra in Scorpione, il 6 marzo è in Sagittario, il 17 aprile assume il moto retrogrado a 8°Sagittario, il 24 maggio rientra in Scorpione, il 30 giugno riprende il moto diretto a 23° Scorpione, il 2 agosto rientra in Sagittario, il 20 settembre è in Capricorno, il 10 novembre in Aquario, il 12 dicembre in Pesci e termina a 8°

Giove
il 1° gennaio è a 23° Vergine, il 9 gennaio assume il moto retrogrado a 22° Vergine, il 9 maggio riprende il moto diretto a 14°, il 12 settembre entra in Bilancia e termina a 21°

Saturno
il 1° gennaio è 11° di Sagittario, il 25 marzo assume il moto retrogrado a 16°, il 13 agosto riprende il moto diretto a 9° termina a 23°

Urano
il 1° gennaio è a 16° Ariete, il 29 luglio assume il moto retrogrado a 24°, il 29 dicembre riprende il moto diretto a 20° e così termina l’anno

Nettuno
il 1° gennaio è a 7° Pesci, il 12 giugno assume il moto retrogrado a 12 Pesci, ed il 31 dicembre è a 9°

Plutone
il 1° gennaio è a 15 Capricorno, , il 18 febbraio va in retrogradazione 17°, il 26 settembre riprende il moto diretto a 14° e termina a 16°

X Eris si muove fra i 22°25 e i 22°57 di Ariete
Y Sedna si muove fra i 19°11 e i 20°22 di Bilancia
Lilith inizia a 14°02 Bilancia il 27 maggio passa in Scorpione il 31.12 è a 24° Scorpione
Nodo Lunare Nord si sposta da 24° a 4° di Vergine con frequenti retrogradazioni e ripresa del moto diretto

IL PUNTO CHIAVE DEL 2016

Partirei da quanto previsto lo scorso anno quando scrissi che l’avvicinarsi della quadratura fra Saturno in Sagittario e Nettuno in Pesci avrebbe prodotto un inasprimento dei fanatismi religiosi che avrebbero condotto ad azioni di guerra e le nazioni più fortemente coinvolte sarebbero state Paesi Arabi e Russia, mentre l’America avrebbe assunto un ruolo meno attivo pur trovandosi a dover fronteggiare atteggiamenti prepotenti della Russia. Oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Saturno in Sagittario resta per tutto il 2016 come pure Nettuno nei Pesci, e Giove, sarà rispettivamente in opposizione a Nettuno poi in quadratura Saturno (per fortuna è solo saltuariamente perfetta e cioè fra giugno e luglio). Giove quindi resterà in Vergine fino al 12 settembre e si spera che metta ordine in una situazione così confusa. Dopodiché passerà in Bilancia e, forse solo allora potranno spirare auspicabili venti di pace; data la natura equilibrata e diplomatica del segno si spera che le varie diplomazie abbiano la meglio. Lo stesso Giove, però, dalla Bilancia si opporrà ad Urano e quadrerà Plutone quindi non saranno proprio rose e fiori. Nel frattempo però Marte dal 4 gennaio al 6 marzo e nuovamente dal 25 maggio al 1° agosto si soffermerà nel segno dello Scorpione, strettamente legato ai Paesi arabi ed al petrolio, con escursioni sui primi gradi di Sagittario fra il 6 marzo ed il 23 maggio e nuovamente dal 2 agosto al 20 settembre, il che non fa presagire nulla di buono: il buon Giove potrà cercare mediazioni con l’integralismo islamico, scusa usata dai signori della guerra e del petrolio ben nutriti economicamente dal Giove in Vergine e da Plutone, nonché dai molti paesi anche europei che con loro fanno lauti affari, quindi le guerre non solo non cesseranno, anzi potremmo vedere l’affermazione di tutta la tipica crudeltà di Marte in Scorpione, e anche l’Europa, che si colloca astrologicamente in Toro, molto restia ad intraprendere azioni dirette, si troverà messa all’angolo, poiché i grossi affari con gli occulti, ma non poi tanto, signori della guerra, e i loro ingenti capitali sono in palese contraddizione; questo renderà assai difficile una reale soluzione o compromesso. Questo gigantesco conflitto di interessi potrebbe far scoppiare qualche scandalo in relazione ad importanti banche collocate proprio nel cuore dell’Europa. Fra giugno e luglio gli scontri fra America e Russia si faranno più forti, le sanzioni verso quest’ultima si inaspriranno, ma ci sarà in mezzo anche il problema del gas (Nettuno) e le minacce della Russia di tagliare le forniture (Saturno), mentre la Germania cercherà in sordina di accaparrarsi quanto le serve, ma uno scandalo potrebbe bloccare tutto, e, ancora una volta L’Europa si mostrerà divisa e opportunista.
La fame di territorio e di potere di Putin continuerà ad essere sorda ai richiami dell’America e dell’Onu, anche perché fortemente sostenuto in modo più o meno occulto da molti paesi europei , cinesi e via dicendo. Il 2016 sarà quindi un bel rompicapo per leader di stato che non sanno che pesci pigliare anche perché non sono all’altezza della situazione.
Come già annunciato lo scorso anno, questo sarà un periodo in cui spesso regnerà la confusione nettuniana e, ognuno per contro proprio navigherà a vista a seconda della propria personale convenienza che spesso non coinciderà con la convenienza del paese che governa. Sarà messa a dura prova la stessa unità dell’Europa, proprio perché si è consolidata l’idea dell’unità monetaria ma non di una identità comune. Con i segni della Vergine e dei Pesci così strettamente coinvolti, i movimenti delle grandi masse di popoli in cerca di pace non cesserà e nessuno sarà in grado di trovare una soluzione. Urano e Plutone fortunatamente allentano un poco la quadratura e questo darà un po’ di ristoro al pianeta, almeno nel senso della natura, anche se non mancheranno catastrofi naturali, molto probabilmente nei primi mesi dell’anno in Giappone, poiché Mercurio in anello di sosta in Capricorno, spesso congiunto a Plutone, in particolare nella seconda parte di gennaio, potrebbe essere responsabile di qualche esplosione oppure potrebbe trattarsi di uno scandalo politico/economico. A proposito del clima, a parte qualche ormai consueta bomba d’acqua, tenderà a prevalere la siccità: Urano e Plutone bruciano, Y o Sedna, pianeta legato al vento, è in Bilancia, segno d’aria e in molti periodi dell’anno soffierà un vento caldo, X o Eris, pianeta legato alla terra, alle foreste è in Ariete, e ancora una volta la terra potrebbe essere arida e bruciata, da ultimo Giove in Vergine richiama il mito di Demetra e Persefone: Demetra, figlia di Crono e di Rea e quindi sorella di Zeus è nel mito greco la dea delle piante e dei cereali, patrona della fertilità del suolo e della fecondità femminile. Demetra ebbe due figli: una era Persefone, che poi nel mito latino viene identificata con Cerere, dea della vegetazione e del frumento. Un giorno Persefone, mentre coglieva dei fiori con altre compagne si allontanò dal gruppo e all’improvviso la terra si aprì e dal profondo degli abissi apparve Ade, dio dell’oltretomba e signore dei morti che la rapiva perché da tempo era innamorato di lei. Demetra, accortasi che Persefone era scomparsa, per nove giorni corse per tutto il mondo alla ricerca della figlia ma, per quanto cercasse, non riusciva a trovarla né ad averne notizie. All’alba del decimo giorno, Ecate, che aveva udito le urla disperate della fanciulla ma, mentre veniva rapita, non aveva fatto in tempo a vedere il volto del rapitore, suggerì a Demetra di chiedere a aiuto al Sole Elios, il quale disse a Demetra che a rapire la figlia era stato Ade. Nel frattempo le messi si seccarono, le piante morirono e, a quel punto la questione finì davanti a Zeus, Giove, il quale decretò che Persefone avrebbe vissuto sei mesi agli inferi con il marito, il tempo in cui la natura si riposa e sei mesi sulla terra con Demetra. Giove resterà, come già detto, in Vergine, fino al 12 settembre, è un segno con cui non ha molte affinità ma trattandosi di un pianeta benefico ed espansivo fa prevedere un anno in cui il lavoro e l’occupazione in generale dovrebbe crescere, soprattutto quella giovanile anche in virtù delle tre soste di Mercurio nei tre segni di terra che sono i più laboriosi dello zodiaco, ma questo effetto espansivo e benefico sarà maggiormente avvertito da Toro, Vergine e Capricorno con maggiore intensità in occasione dei tre anelli di sosta di Mercurio nei suddetti segni. Giove lo hanno nel DNA i Toro e in trasparenza, secondo la teoria Morpurghiana, i Capricorno, mentre la Vergine è troppo diffidente per credere ad un beneficio così improvviso e spesso non osa rischiare se i conti non le tornano. Quanto ai lavori che più sarà probabile trovare le indicazioni sono esposte nei rispettivi segni
In particolare fra il 6 aprile ed il ed il 12 giugno, quando anche Mercurio soggiornerà a lungo nel segno del Toro potrebbe verificarsi, in tutto il territorio Europeo, un periodo di particolare siccità. Ma Mercurio è anche il pianta del giornalismo, dei trasporti, delle comunicazioni, del lavoro e, di conseguenza potrebbero verificarsi scandali riguardanti
le Banche con i loro alti capitali, spesso arabi, mentre scioperi per il lavoro nonché rivolte popolari saranno difficili da domare, e sarà, come sempre, la Germania ad assumere le maggiori responsabilità in fatto di scelte e regole. Il segno del Toro è anche legato al cibo, potrebbe quindi trattarsi di scandali riguardanti le materie prime, le carni e gli i alimenti. Ma nel segno del Toro è anche Bologna e tutto il nord Italia, ma nello specifico, non sarà mica che vengano alla luce misteri mai risolti e riguardanti proprio le stragi Bologna? Il tempo lo chiarirà, ma qualcosa emergerà dalle tenebre e dai segreti del passato, perché Mercurio notizia- scandalo- in Toro sarà per 2 volte in trigono a Plutone pianeta del mistero, del potere e del nascosto; il resto è una mia deduzione.
A fine agosto ed inizio settembre sarà ancora la Francia nell’occhio del ciclone e non è esclusa una specie di nuova Rivoluzione Francese, i cui aspetti si stanno riconfigurando tali e quali da alcuni anni come, peraltro, da me già segnalato nelle previsione degli ultimi anni. Mercurio in Vergine riguarderà scandali riguardanti incidenti sul lavoro, sui contratti-truffa, sui vaucher e sul loro illecito utilizzo, sui farmaci nonché uso di farmaci e trattamento degli animali con relativo rischio per la salute umana. Il terzo anello di sosta Mercurio lo farà in Capricorno, terzo segno della stessa natura di terra e riproporrà situazioni analoghe a quelle di dicembre 2015. Sarà quindi un anno ad alta tensione ed anche il Regno Unito dovrà rivedere molte posizioni, seppur protetto da Urano che si avvicinerà, in sestile, ai gradi di Londra che si colloca esattamente a 21° di Gemelli , il senso pratico tipico degli inglesi può avere una visione più lungimirante. Ciò nonostante le difficoltà metteranno l’Europa di fronte alla inevitabile difficoltà di rivedere e unire le proprie forze e, forse, l’ingresso di Giove in Bilancia in aspetto a Saturno fra la fine di ottobre e novembre potrebbe dar vita ad una nuova legislazione e chi accetta le condizioni è dentro, altri resteranno fuori e.. forse, Putin ringrazierà! La stessa configurazione di Giove Bilancia e Saturno in Sagittario, entrambi segni legati alla giustizia, alla magistratura, alla legge potrebbe anche fare chiarezza su misteri, segreti di stato nonché stragi su cui da tempo è calato il silenzio.
Vorrei azzardare un’ultima previsione, se l’ora di nascita che ho per Ilary Clinton è giusta, potrei supporre che sarà lai il nuovo Presidente degli Usa!

UNA SBIRCIATA AI TEMI DEI BIG

BARACK OBAMA
E’ Leone Con Ascendente Aquario con Luna in Gemelli. Nell’ultimo anno del suo mandato, dopo aver attraversato il momento più difficile e recessivo dell’America, portandola fuori dalla palude e riuscirà probabilmente con fatica a portare a termine ancora qualche battaglia importante per diminuire le differenze sociali che hanno sempre caratterizzato la ricca America e, proprio al termine del mandato, a novembre 2016 potrà vedere riconosciuto il merito della sua politica fortemente osteggiata dalle lobby così potenti negli States.

MERKEL ANGELA DOROTHEA
E’ Cancro con Venere in Vergine, Luna in Aquario ed Ascendente Scorpione. Nonostante Urano sia in quadratura al Sole e l’anello di sosta di Marte in Scorpione sia spesso congiunta all’ascendente e in quadratura alla Luna il che potrebbe tradursi in un tensioni all’interno del suo partito, che, però riuscirà a far rientrare come sempre, sarà molto probabilmente l’unica, fra i leader europei, che riuscirà a mantenere un linea ed una posizione efficace. Più complicata, per lei la seconda parte dell’anno, forse anche sul piano fisico, con qualche probabilità di dimissioni prima della fine naturale del mandato.

PUTIN VLADIMIR
E’ Bilancia con Sole congiunto a Mercurio, Luna in Capricorno, Ascendente Nettuno e Venere in Scorpione. I primi mesi del 2016, con gli anelli di sosta di Mercurio proprio in congiunzione alla Luna, saranno quelli in cui sarà, nel bene e nel male, alla ribalta della cronaca; è assai probabile, nonostante tutto, anche grazie alla sua infinita rete di relazioni economico/politiche, che riesca, seppur con molte difficoltà, a portare a termine le sue mire e ad annettersi qualche territorio nella seconda parte dell’anno. Rischierà però di incrinare i rapporti fra Europa e America e, molto probabilmente, è proprio ciò che vuole e, proprio quando Saturno si avvicinerà a quadrare Nettuno potremmo arrivare molto vicini ad una nuova guerra fredda.

MATTARELLA SERGIO
E’ Leone con Venere in Leone e Marte in Ariete. Nonostante non appaia spesso e sembri muoversi nell’ombra, sarà proprio grazie alla sua pacata fermezza che l’Italia, nonostante le spinte aggressive dei “giovani leoni” che lo circondano, riuscirà ad attraversare le acque tempestose del 2016 portando anche a casa qualche risultato importante in fatto di diplomazia. Soprattutto fra ottobre e novembre la sua irremovibile posizione e una sua precisa direzione imprimeranno una svolta positiva all’Italia, ripristinando qualche diritto in più, e forse, riuscirà a tenere l’Italia fuori dal conflitto.

RENZI MATTEO
Ha Sole e Luna in Capricorno, Mercurio e Venere in Aquario ed Ascendente Gemelli. I pianeti non mentono, con la comunicazione ci sa decisamente fare, ma non basta e, proprio nei primi mesi dell’anno, sarà messo alla berlina dalle sue stesse parole, e, oltre al calo dei consensi che saranno tangibili, dovrà destreggiarsi anche con qualche scandalo che potrebbe fargli perdere pezzi di governo, sacrificati senza scrupoli sull’altare della sua spregiudicata ed immensa ambizione. Ma è molto astuto e potrebbe essersi messo di traverso a frau Merkel, pur sapendo che è di cattivo auspicio, per distogliere l’attenzione mediatica dalla questione banche/S,p,a/Boschi che, nei prossimi mesi, si allargherà, tanto, male che vada, farà una stupenda retromarcia sgusciando abilmente fuori dalle responsabilità. Saranno tosti soprattutto i primi giorni e mesi dell’anno che richiederanno, forse, una modifica della squadra. La seconda parte dell’anno, sarà decisamente ancora più complicata

PAPA BERGOGLIO
E’ Sagittario con Luna e Venere in Aquario e Marte in Bilancia. E’ proprio quest’ultimo aspetto che lo espone ai maggiori rischi, il suo Marte è bersagliato dalla quadratura di Plutone e dall’opposizione di Urano. La volontà di fare chiarezza e portare giustizia nella chiesa può accendere l’animo dei nemici più o meno occulti, e non tanto da quelli di altre religioni, ma soprattutto dal fuoco amico dei suoi confratelli specie nei primi due mesi dell’anno e poi ad agosto.

OROSCOPO SEGNO PER SEGNO

ARIETE

Dal 21 marzo al 21 aprile
Elemento : Fuoco
Colore:rosso
Fiore:papavero
Giorno della settimana: Martedì
Pietra: rubino

Il 2016 sarà un anno che per molti verrà ricordato a lungo, proprio perché uno dei più importanti e costruttivi e nel corso del quale potranno raggiungere il massimo del successo in qualsiasi professione, vivranno una fase molto evolutiva e rassicurante della vita, sia grazie ad un profondo lavoro interiore ma anche per via del riconoscimento del proprio impegno con notevole ritorno sia di immagine che di scelte consapevoli ed azzeccate che saranno le basi per un futuro sereno, liberi dalle ansie e dalla continua spinta alla lotta e alla competizione tipica del segno.
I nati fra la prima e la seconda decade, grazie all’effetto stabilizzante di Saturno potranno laurearsi o avanzare nella conoscenza, progettare matrimoni talvolta anche decisi a tambur battente o fare esperienze lavorative all’estero e getteranno le basi per un futuro di successo. Molti, ma soprattutto i nati dal 21 marzo al 12 aprile, saranno sollecitati dall’imprevedibile Urano, che in Ariete diventa volontà pura e dirompente, pianeta del cambiamento, della libertà, della tecnica e delle occasioni da cogliere al volo, nonché dell’azione stabilizzante di Saturno, signore del tempo, delle realizzazioni a lungo termine, della legge, dell’impegno e della razionalità, che ad un Ariete, impulsivo e spesso irrazionale è di grande aiuto. Questa straordinaria combinazione di energia allo stato puro ma anche di saggezza che limita l’incoscienza e l’irrazionalità arietina, anche se spesso la rasenta e la sfiora, fermandosi però solo un attimo prima di aver superato il limite, permetterà di realizzare le ambizioni e i progetti, stranamente, questa volta, anche a lungo, lunghissimo termine. Molto dipende dal vostro grado di evoluzione e di consapevolezza. Se cercherete di resistere alla spinta innovativa e rivoluzionaria di Urano, perché legati a schemi o perché siete inquadrati in una gerarchia rigida che non vi consente scelte individuali ma richiede obbedienza cieca, sprecherete inutili energie; il rischio, per voi è che vi fissiate cocciutamente su vecchi schemi, persone e limitati obiettivi, innescando guerre che non servono a nessuno né tanto meno a voi. E’ proprio questo il momento di vivere la propria individualità liberi da schemi e da regole, potrebbe significare staccarsi da un padre che si aspetta da voi cieca obbedienza, o da un lavoro in cui gli schemi di carriera sono prefissati e non consentono il libero arbitrio.
Dal 12 settembre Giove passerà all’opposizione nel segno della Bilancia, ma cosa ha a che fare Giove con voi? Il segno della Bilancia invece è il vostro opposto ma anche un complementare, e Giove nel rigoroso segno della Bilancia, rispettoso delle regole scritte e non, potrebbe esasperare il vostro desiderio di libertà, amplificare la smania di essere voi al comando e, qui dovrete frenare i bollenti spiriti e scendere un po’ a compromessi; anche se, per natura, tendete a non accettare le diverse sfumature, per voi esistono il bianco e il mero, potreste solo commettere errori per imprudenza e testardaggine, ma a questo punto Saturno che è decisamente a vostro favore, vi metterà assolutamente in grado di gestire ogni situazione.
I nati fra il 5 e il 18 aprile, che sono coinvolti dalla quadratura di Plutone, dovranno essere molto prudenti negli investimenti finanziari, ma anche nella gestione dei rapporti con i poteri forti, essi potranno trovarsi ad un bivio, dover scegliere fra potere e denaro, tra orgoglio ferito e convenienza economica e possono dover decidere di lasciare qualcosa o qualcuno, ma Urano li compenserà offrendo loro nuove opportunità.
Per i nati a inizio segno e per coloro che hanno pianeti collocati nei primi 8° vi saranno momenti fondamentali fra il 6 marzo ed il 23 maggio, e ancora in tutto il mese di agosto in cui Marte, pianeta governatore del vostro segno, e, quindi assai importante per voi, vi spingerà ad agire con forza, vi presenterà occasioni imperdibili, vi proporrà nuove conoscenze ed esperienze sentimentali e sessuali esaltanti. Cogliete l’attimo e concentratevi su tutto ciò che più vi sta a cuore, in questi periodi poiché le energie saranno abbondanti e la chiarezza di intenti anche.
Queste sono le indicazioni più importanti. Ciò nonostante, i primi due mesi iniziano piuttosto in sordina a causa di Mercurio in Capricorno che non facilita la comunicazione e può rendere difficile la concentrazione e i rapporti con i colleghi e i figli, sono strascichi del vecchio anno e saranno solo piccoli dettagli, ma per tipi impazienti come voi potrebbero spingere qualcuno troppo impulsivo a rinunciare, non commettete questo errore, ve ne pentireste! Anche i computer, gli strumenti elettronici o meccanici e i mezzi di trasporto saranno in sciopero contro di voi, pazienza è una parola che non rientra nel vostro vocabolario, ma nei primi due mesi è l’unica possibile.
Mercurio nella sua qualità di messaggero degli dei sarà foriero di eccellenti nuove dal 23 marzo a 6 aprile, dal 15 al 31 luglio, e dal 13 novembre al 4 dicembre.
Venere, come Giove con voi ha poco a che fare ma accentuerà il vostro fascino da maschi alfa e accenderà ulteriormente la passione dal 1° al 24 gennaio, dal 6 aprile al 4 maggio, dal 13 luglio al 6 agosto e dal 14 ottobre al 12 novembre.

TORO

DAL 21 APRILE AL 20 MAGGIO
Elemento: Terra
Fiore: Rosa
Giorno della settimana : Venerdì
Pietra: smeraldo

Ormai archiviato il peso degli ultimi anni, ora è il momento della rivincita in ogni campo, Giove, pianeta assai importante in quanto governatore del segno è in Vergine e forma uno degli aspetti più efficaci, in astrologia, proprio verso tutti voi, ma la situazione del 2016 è molto più complessa ed articolata.
Nettuno, armonico dal segno dei Pesci per tutto l’anno sarà in aspetto stimolante e suggestivo verso i nati fra il 26 aprile ed il 4 maggio e, naturalmente verso tutti coloro che hanno pianeti collocati nei primi 13° del segno. Nettuno è per natura artistico, emotivo, sensibile, creativo e mistico, di conseguenza svilupperà al massimo, in coloro che ne sono coinvolti, queste caratteristiche, che fanno poi anche parte delle naturali inclinazioni del Toro. Il periodo è quindi molto più favorevole a coloro che si occupano di arte, di musica, di canto, nonché qualsiasi tipo di attività creativa, o chi vive della propria immagine, di fotografia, ma anche coloro che hanno attività commerciali potranno trovare una particolare espansione attraverso il net poiché Nettuno è rappresenta anche la rete. Nettuno spesso ispira amori talvolta sublimati dove la comunione di spirito e di anime è l’essenza stessa dell’amore. In questo periodo è possibile avvicinarsi a nuove esperienze di studi filosofici, allo yoga e a qualsiasi tipo di disciplina orientale. E’ assai importante mantenere uno stretto contatto con la realtà poiché Nettuno ha anche una natura illusoria e metamorfica. Assai diversa invece la condizione dei nati fra il 4 ed il 10 maggio, sollecitati da Plutone in Capricorno che risveglia ambizioni, passioni, desiderio di possesso sia in senso materiale che personale. C’è la tendenza a rimuginare su cose del passato, possono tornare vecchi amori, ma Plutone è fortemente legato al sesso e al denaro; possono nascere passioni un po’ torbide, dove l’aspetto sessuale ha la tendenza a intromettersi anche nella sfera psichica dell’altro influenzandola fortemente con un ruolo predominante. In questo periodo si può anche rientrare in possesso di eredità o di denaro perso in precedenza, ma Plutone accende anche la smania di protagonismo. Qualcuno può riscoprire il proprio amore per il teatro e trasformare un hobby in una professione creativa. Con l’apporto poi di Giove tutto risulterà più facile e naturale. Per tutti gli altri Toro, non coinvolti dai suddetti aspetti dei pianeti più lenti che estendono la loro influenza a 2 e anche 3 anni, resta il benefico Giove che, un po’ a tutti renderà le cose più facili e tutto fluirà in modo abbastanza naturale. Sia Nettuno che Giove sono pianeti creativi ed espansivi, tendono comunque ad amplificare e dilatare la ricettività e la fertilità femminile, per cui chi desidera coronare un sogno di maternità si troverà enormemente facilitato fino a tutto il mese di agosto. Quanto a Venere, altro pianeta che col Toro ha una stretta correlazione, sarà armonica e, di conseguenza, amplificherà al massimo la positiva influenza dei tre pianeti fratelli, regalando inoltre un pizzico di fascino in più, dal 24 gennaio al 17 febbraio, dal 13 marzo al 5 aprile, dal 1° al 24 maggio, dal 6 al 31 agosto e dal 13 novembre al 7 dicembre. Ma la pacchia non è finita qui, poiché Mercurio, messaggero degli dei, pianeta strettamente legato ai giovani, ai mezzi di trasporto, alla comunicazione, ai viaggi, allo studio, alla lucidità mentale, come tutti gli anni formerà tre anelli di sosta della durata ciascuno di circa due mesi e, come sempre, in segni della stessa natura e, guarda caso, quest’anno ha scelto i segni di terra per le sue “passeggiate straordinarie” e quindi Capricorno dal 6 gennaio al 13 febbraio e nuovamente dal 14 al 31 dicembre; , in Toro dal 6 aprile al 12 giugno, in Vergine dal 3 luglio al 7 ottobre. Tutte e tre segneranno per voi momenti più intensi e movimentati sia per chi studia che per chi lavora, vi saranno nuovi contatti e nuovi contratti, nuove amicizie, la possibilità di fare piccoli e grandi viaggi sia di studio che di lavoro e di piacere, fioccheranno inviti da tutte le parti e la vostra vita sociale sarà notevolmente interessante, potrete decidere di cambiare auto o PC. acquistare casa, ma, attenzione, Mercurio è anche ladro, per cui quando si sofferma nel vostro segno fate molta attenzione poiché truffe e raggiri sono assai probabili. Veniamo ora all’incognita Marte, poiché il pianeta della guerra ma anche della passione farà lunghe escursioni nell’opposto segno dello Scorpione e precisamente dal 4 gennaio al 5 marzo e dal 24 maggio al 1° agosto questi periodi potrebbero mettere alla prova la vostra proverbiale pazienza, potrebbero accendere la gelosia e la possessività tipiche del vostro segno rendendo le relazioni piuttosto burrascose; se riuscirete ad incanalare l’energia di Marte sul sesso anziché sul desiderio di controllo, avrete trovato la via migliore per scaricare il transito, potreste anche vincere la proverbiale pigrizia e dedicarvi ad uno sport in cui scaricare l’eccesso di energia. Potreste anche tendere ad eccedere nel cibo, vostra grande passione, ma vi trovereste ben presto in sovrappeso poiché sia Giove che Nettuno favoriscono l’accumulo dei grassi e dei liquidi, Marte è uno scatenatone di incidenti ma voi siete prudenti robusti per natura, ma esso diminuisce le difese immunitarie e facilita le infiammazioni quindi vi troverete spesso col mal di gola o senza voce, nulla di grave ma…meglio portarsi avanti coi lavori e poi questa è l’unica incognita in un anno tutto speciale!

GEMELLI

DAL 21 MAGGIO AL 21 GIUGNO
Elemento: Aria
Colore: azzurro
Fiore: mimosa
Giorno della settimana : Mercoledì
Pietra: opale

Saturno nell’opposto segno del Sagittario, almeno per i nati di maggio e fino al 7 giugno vi chiede di crescere, di assumervi responsabilità, di abbandonare gli atteggiamenti adolescenziali qualsiasi età voi abbiate e, questo, proprio non vi va giù, ma una soluzione la dovrete trovare, siete molto creativi, inventatevela o trovate un compromesso, in questo siete bravissimi, scomparite e riapparite come se niente fosse, inoltre siete bravissimi a dire bugie con la naturalezza della più assoluta verità.. Dal 12 settembre arriverà Giove in Bilancia e vi aiuterà a togliere le castagne dal fuoco, ma fino ad allora dovrete arrangiarvi da soli, tanto più che Giove, fino ad allora è dissonante dalla Vergine e la fortuna proprio guarda da un’altra parte! Un discorso ancora diverso meritano i nati ad inizio giugno che, complice la quadratura di Nettuno, dovranno tenere sotto stretto controllo i conti poiché Nettuno espone a fregature/perdite, e, visto che molti di voi hanno il vizietto del gioco è meglio evitare, ma il pianeta favorisce il nascere di relazioni vissute spesso al di fuori della realtà e dove la componente fantastica ed emotiva gioca un ruolo preponderante, potreste attribuire all’amore quell’aureola di meraviglioso che, spesso, nulla a che fare con la realtà, non giocatevi quindi una relazione stabile anche se un po’ noiosa per un nuovo amore che, molto probabilmente, è solo nella vostra testa, potreste trovarvi con un pugno di mosche in mano. Il migliore sponsor di tutti voi Gemelli è Urano che, dall’Ariete accende la vostra parte più originale, trasgressiva, inventiva e un po’ rivoluzionaria, per tutto l’anno, soprattutto per i nati nella seconda e terza decade e, naturalmente anche per coloro che hanno pianeti in questa posizione, metterà una gran voglia di cambiamenti anche se le idee sono tutt’altro che chiare, almeno fino a tutto agosto. Se Nettuno agisce principalmente sulla psiche Urano ha sempre effetti pratici, concreti, spesso legati al lavoro ed è particolarmente favorevole agli, artisti, attori ed addetti alla comunicazione. ai giornalisti, a coloro che si occupano di immagine, moda, satira, viaggi e commercio con l’estero, nonché attività linguistiche ed a tutto ciò che è legato alle nuove tecnologie, alla rete, all’informatica, e a tutto ciò che riguarda la comunicazione. Le relazioni nate sotto l’egida di Urano si fanno proficue ed intellettualmente stimolanti, ma caratterizzate da scontri verbali. La vera esplosione si avrà dal 12 settembre, quando anche Giove sarà in Bilancia, l’umore e la fiducia virano vero l’alto, allora la mente sarà sollecitata ed eccitata e così vi sentirete sempre più attratti dalle idee nuove e rivoluzionarie ma anche da amici fuori dal comune. Urano è pratico e fa vedere le opportunità, così risolverete situazioni che stagnavano da mesi e sembravano irrisolvibili tanto che potrete riconsiderare il tutto da una prospettiva del tutto nuova.
A questo punto è indispensabile menzionare Marte che sarà in opposizione dal Sagittario dal 6 marzo al 23 maggio e ancora dal 2 agosto al 29 settembre; questa configurazione può risultare particolarmente irritante e difficile per i nati negli anni il 43, 44 e 45 e 63, 64 e 65, a causa di configurazioni generazionali. Se praticate sport fate attenzione poiché Marte è un provocatore di incidenti, vi sentirete piuttosto tesi e nervosi e potreste prendere decisioni avventate. Scaricate l’eccesso di energie in uno sport non troppo violento ed evitate inutili attriti.
Mercurio pianeta governatore del vostro segno vi sosterrà mentalmente dandovi maggiore lucidità mentale dal 12 febbraio al 5 marzo, dal 23 marzo al 5 aprile, dal 13 al 30 giugno, e dal’8 al 26 ottobre.
Venere accentuerà il vostro fascino giovanile risvegliando in voi l’innata propensione al gioco della seduzione dal 18 febbraio al 12 marzo, dal 6 al 30 aprile, dal 24 maggio al 6 giugno, dal 13 luglio al 5 agosto, dal 31 agosto al 23 settembre ed infine dal’8 al 31 dicembre.

CANCRO

DAL 21 GIUGNO AL 22 LUGLIO
Elemento acqua
Colore : bianco
Fiore: giglio
giorno della settimana: lunedì’

Giove dal segno della Vergine è molto armonico e, poiché sarà immensamente rafforzato da un lunghissimo anello di sosta di Marte nel segno amico e complice dello Scorpione, l’effetto sarà dirompente in particolare dal 4 gennaio al 5 marzo e dal 24 maggio al 2 agosto Giove alza l’autostima e la fiducia e Marte vi darà quella grinta che spesso vi manca, ma Marte è anche Eros, il dio dell’amore e amante di Venere, quindi sotto l’effetto di queste configurazioni si possono presentare opportunità inaspettate ed occasioni improvvise, imperdibili, guadagni, nuovi lavori e promozioni, opportunità di viaggi di studio e di lavoro all’estero. Possono nascere nuovi amori all’improvviso. Dopo aver assolto ai vostri compiti per i due anni in cui Saturno ha fortemente influenzato il vostro senso del dovere, ora la quadratura di Urano vi rende indipendenti, cominciate a cambiare il vostro look, accentuate la vostra bellezza, e dopo i primi sei mesi scoprirete che siete cambiati anche dentro, vi sentirete più liberi e consapevoli. E’ anche il momento ideale per vincere la pigrizia e praticare una attività sportiva anche se non competitiva, sarete inoltre insolitamente determinati nelle questioni sentimentali e più propensi agli appetiti sessuali, sapete quello che volete e sapete come prenderlo. E’ possibile l’incontro con amanti determinati ed intraprendenti, ma probabilmente anche gelosi. L’importante è che l’energia espressa dal transito venga indirizzata su obiettivi precisi. Dal 27 maggio inoltre Lilith, la Luna Nera anch’essa in Scorpione fino alla fine dell’anno, è forse il momento per sganciarvi da dinamiche che vi tengono ancorati alla madre e dai sensi di colpa che essa suggerisce. I primi due mesi dell’anno possono rallentare un po’ i vostri progetti poiché il lavoro, le situazioni legate ad esso sono un po’ complicate, potreste prendere multe ed essere un po’ distratti, ma prevalgono gli aspetti favorevoli. Plutone è dissonante solo verso i nati fra il 4 e 11 luglio può innescare conflitti di potere, con capi nell’ambito del lavoro, in particolar modo in autunno quando Giove sarà dissonante dalla Bilancia, allora dovrete ascoltare il vostro intuito e muovervi con maggiore circospezione.
Coloro che ancora non hanno tagliato il cordone ombelicale rischiano di ripiegarsi sotto il peso di una evoluzione impedita da una situazione famigliare troppo strutturata o limitante ma timorosa di uscire dal guscio protettivo e sicuro. Questo può portare alcuni ad una soluzione narcisistica e dar luogo ad atteggiamenti alterni caratterizzati da scatti di ribellione seguiti dalla tendenza alla rinuncia.
Se, all’inizio dell’anno la sosta di Mercurio in Capricorno può essere foriera di piccoli contrattempi, al contrario, la seconda, che avviene nel segno del Toro fra il 6 aprile ed il 12 giugno sarà una vera manna dal cielo per quasi tutti voi poiché il pianeta tocca tutti, ma proprio tutti i gradi del segno. In questo periodo si concretizzeranno soprattutto obiettivi materiali e concreti, spesso legati a compravendite immobiliari, chi opera nel commercio vedrà espandere i propri affari, i giovani porteranno a casa importanti successi nello studio e probabilmente potranno avere un primo approccio al lavoro.
Ancora fra il 3 luglio ed il 7 ottobre sempre Mercurio, questa volta in Vergine, darà ancora un contributo concreto su tematiche pratiche e lavorative.
Nettuno che influenza assai positivamente i nati ad inizio luglio è invece un pianeta di creatività e misticismo, di musica, di arte e di grandi emozioni, da solo è difficile da definire, ma i suoi transiti hanno effetti profondi sulla psiche, sull’intimo e, dopo due o tre anni, tanto durano i suoi transiti, ci si scopre meno rigidi e maggiormente aperti al nuovo e al diverso, ci si avvicina a nuove discipline ed interessi e si scoprirà di essere più empatici e meno inclini al giudizio, ma i suoi effetti sono lenti e impercettibili.
Chiudiamo l’esame dei transiti del 2016 con Venere, pianeta assai affine al segno del Cancro che inciderà parecchio sulle emozioni, sul romanticismo innato del segno, sul perenne bisogno di conferme affettive; il pianeta dell’amore, dell’arte, della bellezza sarà in aspetto importante dal 13 marzo al 6 aprile, dal 1° al 24 maggio, specialmente dal 7 giugno al 12 luglio, dal 6 al 31 agosto, dal 24 settembre al 14 ottobre; in tutti questi periodi possono fiorire nuovi amori, oppure si potrebbe rincontrare un vecchio amore e rivivere momenti importanti ritrovando una nuova complicità.

LEONE

DAL 22 LUGLIO AL 22 AGOSTO
Elemento: Fuoco
Colore: arancione
Fiore: Girasole
Giorno della settimana: Domenica
Pietra: Diamante

Il 2016 sarà un anno dove predominano i segni di fuoco e voi, fra i tre, siete quelli che ne beneficiano maggiormente, perché Urano in Ariete è molto dirompente ma voi ne ricevete l’aspetto che, in astrologia, è considerato perfetto: il trigono. Altrettanto dicasi per Saturno che in Sagittario è analogamente armonico ma equilibrato e costruttivo e poi Marte o Eros l’amante di Venere, che si fermerà in Sagittario dal 6 marzo al 24 maggio, e, nuovamente, dal 2 agosto al 20 settembre. Fuoco! Il fuoco purifica e, di questi tempi di purificazione c’è tanto bisogno!
Prima di entrare nel dettaglio vorrei soffermarmi sull’importanza di Giove che, dal 12 settembre entrerà in Bilancia, segno d’aria e, si sa, l’aria alimenta il fuoco! Preparatevi quindi a vivere un anno che, vi assicuro ricorderete a lungo!
Urano, pianeta rinnovatore, ha un suo ruolo sia nello sviluppare la creatività che il senso di opportunità, ma chiede anche di liberarsi dei vecchi schemi, e dalle dipendenze di qualsiasi genere, di slegarsi dalle dinamiche famigliari e dai sensi di colpa, spesso inconsciamente creati ad arte già dall’infanzia, da padri e madri che hanno limitato la vostra autonomia di pensiero.
In questa opera di rielaborazione vi aiuta Saturno che, dal Sagittario il terzo dei segni di fuoco, vi farà vedere la realtà senza fronzoli né voli pindarici, poiché la generosità leonina spesso porta a sentirsi obbligati ad assumervi delle responsabilità che talvolta impediscono la realizzazione dei vostri desideri a volte per debolezza ma anche per eccessivo senso di protezione.
Ora, con Urano in trigono, è possibile prendere il volo, ampliare la propria cultura, scoprire nuovi interessi ed essere attratti da persone originali e libere da schemi. Questo aspetto favorisce l’incontro con i segni d’aria Gemelli, Bilancia e Acquario e sarà particolarmente efficace per i nati nella seconda e terza decade, gradi occupati ora da Urano.
La natura dei tre segni di fuoco differisce in quanto il fuoco dell’Ariete è violento come la nascita il cui simbolo è raffigurato nel glifo, il Leone è caratterizzato dal fuoco della passione della piena maturità. Il Sagittario invece è il fuoco più resistente, quello della fiammella che arde a lungo prima di trasformarsi in cenere. Il glifo del Sagittario è rappresentato dal centauro animale teriomorfo saggio e docente dei figli degli dei.
Questo per chiarire che nel 2016 vi sarà un poco delle tre tipologie di fuoco e come il Leone ne tragga i maggiori benefici.
Saturno arriverà fino al 16° grado del Sagittario quindi i nati fra il 24 luglio ed il 12 agosto e, naturalmente coloro che hanno pianeti ivi collocati saranno quelli che ne trarranno i maggiori benefici in quanto a conferme stabilità, successo duraturo e maturità consapevole. I giovani si laureeranno con successo ed alcuni potranno occuparsi stabilmente, qualcuno si sposerà e qualcun altro vincerà una controversia legale.
Il 2016 si presenta come un periodo in cui tenderete inevitabilmente a pensare in grande, come poi è nella vostra natura, istintivamente sarete portati a mettervi in mostra e a ricercare più attenzioni. Si tratterà di una fase assai creativa e produttiva specie per chi lavora nello spettacolo, nel teatro, nella moda, nelle attività riconducibili all’intrattenimento, all’arte e all’insegnamento.
L’anello di sosta di Mercurio in Toro fra il 6 aprile ed il 12 giugno può rappresentare una fase un po’ fastidiosa soprattutto in relazione a proprietà immobiliari, a compravendite, la comunicazione può essere carente e potrete con facilità spazientirvi o avere problemi di alimentazione, data la natura del segno in cui il pianeta soggiorna e la sua stretta correlazione con l’intestino. E’ anche possibile prendere multe e spendere più del previsto o subire qualche furtarello.
Marte sarà in Scorpione, quindi disarmonico, dal 4 gennaio al 5 marzo e dal 24 maggio al 1° agosto; in questo contesto perderete con facilità la calma e potreste avere rapporti tesi con Toro e Scorpione, possibili gelosie e frequenti bisticci; prendete le distanze e scaricate le eccessive energie in attività sportive e sessuali, ma è veramente l’unico scoglio da superare durante tutta la navigazione in acque per lo più tranquille.
Venere accenderà la passione vi regalerà un pizzico di fascino ed anche di fortuna in più fra il 1° ed il 20 gennaio, fra il 6 ed il 30 aprile, fra il 13 luglio ed il 6 agosto, fra il 31 agosto ed il 23 settembre, ed infine fra il 14 ottobre ed il 12 novembre

VERGINE

DAL 23 AGOSTO AL 22 SETTEMBTRE
Elemento: Terra
Colore: giallo
Giorno della settimana: Mercoledì
Fiore: Giacinto
Pietra: Topazio

La situazione del vostro segno quest’anno è una delle più complesse e va attentamente analizzata con suddivisioni ben nette a seconda dei gradi di interesse. Negli oroscopi generalizzati si dice che questo è l’anno della Vergine solo perché Giove sta transitando nel segno, in realtà le componenti astrali in gioco sono molte e voi per natura siete analitici, concreti e un po’ diffidenti e difficilmente vi lasciate abbagliare dai facili entusiasmi di Giove.
Nettuno, dai Pesci, la cui natura confusa e poco chiara mal tollerate, coinvolge nell’opposizione i nati fra la fine di agosto e l’8 di settembre e coloro che hanno pianeti ivi collocati. Nettuno è elastico e voi site rigidi e programmatori, lui porta confusione, cosa che detestate, è spesso illusorio, fate quindi attenzione a non cadere in truffe o inganni, evitate speculazioni finanziarie, poiché il rischio di subire grosse perdite è assai alto e ve ne renderete conto quando ormai è inutile!
Per tutto l’anno questi soggetti saranno attratti da viaggi spirituali che possono arricchire l’anima, ma portarvi lontano dal seminato.
Nettuno e pure Giove hanno una natura espansiva e dilatano ogni cosa, quindi anche la ricettività e la fertilità femminile sono decisamente amplificate, e, se avete una situazione che lo consente, godetevi la eventuale e molto probabile generazione di cose nuove; se invece state vivendo una storia poco concreta potreste trovarvi a gestire eventi non desiderati poiché è nella natura di Nettuno far prendere lucciole per lanterne, ma esso è anche il pianeta che più facilmente porta a sperimentare vie di fuga mentali. Per affrontare bene Nettuno è utile fare meditazione e praticare yoga, restate invece assolutamente lontani dal gioco.
Per sintetizzare, Giove vi protegge e vi sostiene fino a metà settembre ma poi, con l’ingresso del pianeta in Bilancia nella vostra seconda casa, quella delle finanze, sarà bene fare il punto della situazione. Un supporto in più, e questo proprio per tutti i nati del segno, viene dai tre anelli di sosta di Mercurio che avvengono sempre nei segni della stessa natura, quest’anno saranno appunto in Capricorno dal 6 gennaio al 13 febbraio, nel Toro dal 6 aprile al 12 giugno, e, ancora più importante perché proprio in Vergine, dal 3 luglio al 7 ottobre. In questo periodo che precede e segue il compleanno tenderanno a concentrarsi, nel bene e nel male, gli eventi più importanti dell’anno.
Mercurio è il pianeta signore del vostro segno e accentuerà la chiarezza mentale e l’amore per il dettaglio, creerà situazioni di movimento, potreste cambiare sede o tipo di lavoro, partecipare a corsi e concorsi, sarà, comunque un enorme supporto, potrete firmare ottimi contratti, fare affari e compravendite immobiliari. Mercurio chiuderà l’anno ancora in Capricorno riproponendo situazioni analoghe a quelle di dicembre 2015.
Vorrei portare l’attenzione sul Nodo Lunare nord che sarà nel segno tutto l’anno passando da 24° a 4°, questo aspetto riguarda il karma ed indica che questo è l’anno per sciogliere nodi e dipendenze.
Saturno dal Sagittario chiede tagli e rinunce forse sofferti ma necessari per liberarsi da abitudini troppo radicate e da dipendenze, questo passaggio però coinvolgerà soprattutto la seconda decade.
Proprio i nati nella seconda decade ben supportati da Plutone troveranno nuove sicurezze dentro di loro, da fragili, un po’ ipocondriaci, spesso affetti da eccessiva attenzione all’alimentazione, grazie molto probabilmente all’analisi ma anche all’autoanalisi potranno superare ostacoli e ed uscire da vecchi schemi comportamentali e psichici.
Il Nodo Nord, o testa del dragone, nell’astrologia kahrmica rappresenta l’obiettivo da raggiungere lasciando alle spalle la zavorra del passato rappresentata dal nodo sud o coda del dragone.
Possono nascere amori intriganti che vi faranno superare le pudicizie tipiche del segno. A questo darà un enorme contributo Marte che si soffermerà in Scorpione dal 4 gennaio al 5 marzo, e dal 24 maggio al 2 agosto e infine, in Capricorno dal 20 settembre al 9 novembre, accenderà passioni ad alto grado di coinvolgimento sessuale, saranno super favoriti i rapporti con i segni dello Scorpione, del Toro e del Capricorno, possono nascere storie importanti, ma se avete già una relazione stabile, vi troverete di fronte ad un bivio.
Riuscite a lasciare il solito tran tran ? Credo proprio di sì, perché Plutone dà una sicurezza intima che mai avete provato. Ma Marte in retrogradazione occuperà anche i gradi fra 0 e 8 di Sagittario, di conseguenza i nati di agosto e primi di settembre e naturalmente coloro che hanno pianeti ivi collocati, dovranno affrontare le dinamiche irrisolte all’interno dei rapporti familiari e, se è possibile, eliminate gli antichi rancori, liberatevi dell’inutile, di tutto ciò che proviene dall’ infanzia e che si è rivelato per voi una sorta di freno. Da qui scatta un nuovo rapporto con voi stessi e una nuova autostima, è quindi il momento di sganciarsi dal passato, lo stress sarà alto e, come sempre, tenderete a somatizzarlo a livello dell’intestino, usate le potenti energie in modo attivo e rilassatevi con lo yoga, la meditazione ed ogni tecnica da voi conosciuta.
Nei rapporti professionali potrebbero sorgere controversie o qualcuno potrebbe fare il doppio gioco o tenere comportamenti poco chiari.

BILANCIA

DAL 23 SETTEMBRE AL 22 OTTOBRE
Elemento: Aria
Fiore: Narciso
Colore: Rosa
Giorno della settimana: Venerdì
Pietra: Corallo rosa

Per tutto il 2016 il miglior alleato che possiate avere è Saturno, sì, proprio il signore del vostro segno che, transitando per tutto l’anno nel segno amico del Sagittario fino al 16° grado, regala stabilità ed un certa sicurezza ai nati fino all’ 8 ottobre, e, naturalmente anche a coloro che hanno pianeti collocati su quei gradi.
Dal 12 settembre poi entrerà nel segno Giove e allora la cose saranno assolutamente più semplici e più facili in linea generale. A questo punto merita un’attenzione particolare Marte che, dal 6 marzo al 23 magio sarà in Sagittario fino al grado 8, per i nati di settembre e primi di ottobre sarà una vera forza della natura che ritornerà nuovamente dal 2 agosto al 20 settembre, tenderà ad accelerare e ad amplificare ogni situazione in essere. Tutto quello che accadrà sarà improvviso ed inaspettato, potreste dover decidere in pochissimo tempo di fare un viaggio assai lontano, di cambiare lavoro, di accettare un trasferimento, ma Marte è anche Eros amante di Venere, potrà essere responsabile di molti incontri e flirt, colpi di fulmine, forse anche di brevi passioni nate durante un viaggio o con uno straniero, caratterizzate però da gelosie e possessività ma, quanto alla durata non è certo garantita, comunque valgono la pena di essere vissuti per la carica erotica che hanno.
Questo periodo è particolarmente proficuo per avvocati, giornalisti, operatori turistici, traduttori ma anche insegnanti ed aspiranti magistrati, potreste anche vincere una vertenza legale stagnante da anni-.
I nati fra il 12 ed il 17 ottobre debbono ancora affrontare le rispettive opposizioni e quadrature di Urano e Plutone, pianeti che richiedono tagli netti, scelte nonché, spesso, distacchi bruschi e questo è un bel problema per i Bilancia che di scelte e cambiamenti non ne vogliono sapere, non amano cambiare nulla, nemmeno il proprio look restano uguali negli anni fin quando non sono proprio costretti ma, quando persistono nell’immobilismo e nell’indecisione, spesso sarà la vita o gli altri a decidere in loro vece. Ma Plutone è insidioso anche sul piano psichico, possono riemergere antichi rancori mai elaborati, ascoltate il messaggio del saggio Giove: guardate avanti! Approfittate del transito di Urano, liberatevi di un compagno che vi influenza e vi mortifica, o che è troppo possessivo o vi usa per la vostra immagine, fate qualcosa di assolutamente nuovo e diverso: approfondite l’apprendimento dell’informatica, createvi un blog di style in cui siete maestri, prendete il coraggio a quattro mani e fate un viaggio da soli, quasi certamente non lo avete mai fatto, tagliatevi i capelli o cambiate colare, troppo traumatico? Sarebbe già aver sacrificato qualcosa, tanto poi i capelli ricrescono e ci sono parrucchieri ovunque! Fatevi un bel training autogeno per allentare un poco l’autocontrollo, insomma fate qualcosa di diverso e strano, potrebbe pure piacervi! In questo periodo non ci sarà il tempo per valutare o soppesare le varie opportunità, le cose accadono e basta.
I due anelli di sosta di Mercurio in Capricorno nei primi due mesi dell’anno e poi nuovamente a dicembre possono inasprire ulteriormente l’immobilismo e rendere tesi i rapporti con i collaboratori giovani e con i figli, un incaponimento su alcuni principi che, se ci pensate bene, non sono poi così irrinunciabili potrebbero inquinare un rapporto, In questi periodi sarà in gioco anche il prestigio personale e, forse anche il denaro, soprattutto se siete fra coloro che ancora sono in lotta con Plutone, potreste vivere in modo eccessivamente frustrante una situazione che, se affrontata con maggiore elasticità potrebbe risultare meno castrante. Potrebbe anche trattarsi di un vecchio genitore verso il quale vi sentite in obbligo in quanto, fin da piccoli, ha ben lavorato sui vostri sensi di colpa creandoli ad arte, non fatevi soffocare, fate il vostro dovere ma nulla di più, e, se necessario, per la prima volta nella vostra vita ribellatevi! Vi sentirete sicuramente più leggeri, non siete un po’ stufi di essere sempre i figli perfetti? Tanto, più fate e meno vi verrà riconosciuto, non sarà mai abbastanza! Ma se siete coinvolti dal quadrato di Plutone le fregature di tipo economico sono possibili, quindi tenete gli occhi bene aperti e tutelate i vostri diritti . A questo punto occupiamoci di Venere, l’altro pianeta governatore del segno, così importante per voi che, anche a 90 anni continuate a sognare l’amore perfetto, la perfetta armonia, le cose belle e preziose e, soprattutto firmate, anche se, in realtà, riuscite a sembrare raffinati principi e principesse anche con uno straccetto, ma la moda che passione! E allora Venere vi darà gratificazioni sentimentali oltre ad un pizzico di fascino in più, dal 1° al 24 gennaio, dal 18 febbraio al 12 marzo, dal 24 maggio al 6 giugno, dal 13 luglio al 5 agosto, e, soprattutto da 31 agosto al 23 settembre, dal 14 ottobre al 13 novembre ed infine dal’8 dicembre a fine anno.

SCORPIONE

DAL 23 OTTOBRE AL 22 NOVEMBRE
Elemento: Acqua
Colore: Nero
Fiore: orchidea
Pietra: ematite corallo nero

Quest’anno è proprio il caso di dire Scorpione, che passione! Dopo due anni di regime di Saturno, di doveri, di regole, di scelte e di responsabilità, ora arriva Marte ecco perché, prima ancora di analizzare gli importanti pianeti che vi coinvolgono parto subito da Marte, pianeta governatore del vostro segno che resterà a lungo, davvero molto a lungo con voi ed esattamente dal 3 gennaio al 6 marzo e ancora dal 24 maggio al 2 agosto accendendo le tinte forti che tanto amate, accentuando il vostro spirito combattivo, il gusto del rischio calcolato, la trasgressione a tutti i costi, ma soprattutto Marte è Eros, l’amante appassionato di Venere e, per nessun segno nello zodiaco è importante il sesso quanto per voi. Possono quindi nascere amori importanti caratterizzati da una forte attrazione sessuale, ma anche flirt e avventure di breve durata, il rischio è che, data la vostra natura gelosa e possessiva si possano innescare tensioni tentativi di manipolazione psichica per eccesso di possessività e gelosia specie, in primavere qualora vi trovaste coinvolti con l’altrettanto passionale segno del Toro. che quanto a gelosia e possessività non scherza, il rischio, specie se appartenete alla seconda decade, coinvolta dagli aspetti di Plutone è che ne nasca un rapporto distruttivo. Per tutta la durata di questo transito risulterete piuttosto aggressivi e sono facilmente prevedibili uno spirito caustico e competitivo portato all’estremo. Scaricate le energie in eccesso in qualche attività sportiva ma fate attenzione poiché Marte tende a provocare incidenti ed infiammazioni, per cui potreste con facilità ferirvi o contrarre qualche malattia, siate quindi anche prudenti, pur sapendo che questa parola non rientra nel vostro lessico. Anche Mercurio, altro pianeta legato al vostro segno , sarà in Capricorno nei primi due mesi dell’anno ed anche a dicembre, e questa è. per voi, una vera manna dal cielo, potreste avere qualche opportunità unica, ricevere una notizia foriera di entrate economiche o anche vincere al gioco, fra il 3 luglio ed il 7 ottobre Mercurio vi darà uno spiccato senso dell’umorismo, spesso dissacrante, ma anche una perfetta lucidità mentale e la capacità di decisioni rapide, oltre, naturalmente al sangue freddo, necessario ad affrontare sfide tanto che darete il meglio di voi proprio nelle situazioni difficili. In questi periodi potreste avere ottime intuizioni per mettere a segno affari incredibilmente fruttuosi, ma si tratta un periodo particolarmente favorevole anche per chi si occupa di marketing e anche di attività artistiche e creative, di teatro, di spettacolo, di cinema e di fotografia, sono inoltre favorite le speculazioni ed il gioco d’azzardo.
Quando invece Mercurio sarà in opposizione dal segno del Toro, la vostra testa poco presente potrebbe esporvi ad errori anche di valutazione, a dire bugie poco attendibili che verranno scoperte, mentre gli strumenti tecnici ed elettronici potrebbero dichiararvi guerra così, se non siete stati attenti a salvare alcuni dati, potreste perderli, oppure potreste essere presi in castana per un messaggio arrivato al momento sbagliato.
Giove in Vergine fino al 14 settembre servirà a riportarvi coi piedi per terra poiché, per natura, tendete a volare alto.
Nettuno amplifica la creatività e la fantasia, il contatto con il mondo del mistero e del mistico, degli angeli e delle visioni, soprattutto per i nati fra il 1° ed 7 novembre, ma poiché dovrete guardarvi dagli eccessi. Nettuno, signore delle acque e delle profondità marine, può farvi venire voglia di affrontare quel mondo silenzioso e incantato dove le creature si muovono sospese in una danza perenne fra cielo e acqua.
Il terzo pianeta e signore del vostro segno è Plutone che occhieggia e invita i nati fra l’8 ed il 12 novembre a rinnovarsi, stimola l’ambizione e la competitività tipica del segno, ma Plutone è anche legato al denaro ed al potere, qualcuno potrebbe essere attratto dal mondo della politica e della speculazione o trovare una collocazione nelle Banche, nelle assicurazione e, soprattutto i primi due e l’ultimo mese dell’anno possono offrire serie possibilità di concretizzare queste ambizioni.
Plutone è anche il pianeta dell’occulto, della magia, della cabala e naturalmente potreste essere attratti da queste materie che potrebbero farvi correre il rischio di lasciare un lavoro sicuro ma noioso per proiettarvi in qualcosa di nuovo.
Sicuramente i nati nella seconda decade hanno una forte spinta verso attività individuali e maggiormente gratificanti e questo può essere l’anno giusto in cui fare il salto di qualità.

SAGITTARIO

DAL 21 NOVEMBRE AL 21 DICEMBRE
Elemento: Fuoco
Fiore: Margherita
Colore: Blu
Giorno della settimana: Giovedì
Pietra: Lapislazzuli

Giove e Nettuno sono i governatori del vostro segno e ahimè sono entrambi dissonanti : il primo dal segno della Vergine e l’altro da quello dei Pesci. Giove cambierà posizione il 12 settembre e questa per voi è una bellissima notizia poiché la situazione diverrà un po’ più chiara, fino ad allora i due pianeti potrebbero far leva sulla vostra ingenuità e farvi correre rischi di sottovalutazione delle difficoltà. In particolare i nati fra gli ultimi giorni di novembre ed il 6 dicembre, sollecitati da Nettuno, specie nella prima parte dell’anno, potrebbero avere le idee piuttosto confuse e sviluppare troppo il lato mistico ed una certa ingenuità, ma Marte, nel segno, che passeggerà a lungo sui primi 8 gradi ed esattamente dal 6 marzo al 23 maggio e, nuovamente dal 2 agosto al 20 settembre, potrebbero portare investimenti sbagliati o truffe e raggiri.. Fate molta attenzione a questi particolari periodi, in cui potrebbero anche nascere amori idealizzati ma probabilmente frustranti, poiché la vostra natura non accetta la passione senza un coronamento importante ed ufficiale, se riuscirete a godervi la forte componente sessuale dell’aspetto senza implicazioni e complicazioni avrete scaricato un transito un po’ forte.
Giove e Nettuno hanno entrambi un effetto dilatante, è quindi assai importante per le donne, poiché tendono ad amplificare anche la ricettività e la fertilità quindi sono probabili le gravidanze. I due pianeti sono entrambi legati all’accumulo dei grassi e dei liquidi, quindi, fate molta attenzione a non eccedere col cibo, nonostante poi Saturno, al contrario tenda ad asciugare.
In questi periodi siate anche molto attenti alla guida e nelle attività sportive, poiché, nonostante abbiate gambe forti, il rischio è alto e, poiché voi siete, per natura, viaggiatori e navigatori, in questi stessi periodi siate molto prudenti, potreste correre pericoli d’acqua o subire furti all’estero. O a casa di acquisti in rete sbagliati.
Giove in Bilancia dal 14 settembre fino alla fine dell’anno e oltre, passerà e ripasserà influenzando tutte le decadi, questo è il momento per chiedere un aumento di stipendio, per fare quegli investimenti che vi daranno buonissimi frutti, per cambiare qualcosa nel proprio look. Anche perché allora avrete recuperato il buon umore ed avrete anche voglia di qualche frivolezza in più, con Giove in Bilancia avrete nuove opportunità di vita sociale, potrete fare incontri interessanti durante vernissage e mostre d’arte oppure nel campo della moda. Saturno transiterà fino al grado 16 del segno e potrebbe indicare qualche conseguenza legale. Per i più giovani invece Saturno ha un effetto benefico, può premiare un lungo impegno con il conseguimento di una laurea prestigiosa ed una collocazione nel mondo del lavoro, oppure può rappresentare la scelta di condividere la vita, un matrimonio o una convivenza. Certo Saturno mette un freno all’aspetto gioviale e giocoso e inclina alla saggezza ed alla maturità. E poi c’è il trigono di Urano, imprevedibile pianeta dei cambiamenti radicali che sollecita i nati fra il 10 ed il 18 novembre a mettere in atto dinamiche maggiormente opportunistiche. Urano è sempre legato a cose concrete, al lavoro, alle svolte, spesso fa vedere delle opportunità che sino a poco prima non si erano considerate, inoltre il pianeta dà un grande desiderio di indipendenza , spesso spinge a prendere le distanze da una famiglia troppo strutturata e limitante o da un partner che non ci gratifica, è indicato per ogni sorta di nuovo progetto, l’inizio di un nuovo lavoro, un viaggio importante, e , ancora per allargare la cerchia sociale, per frequentare corsi ed aprire la mente a nuovi intessi, potreste approfondire la conoscenza di internet e della tecnologia. E’ anche possibile che nasca una relazione piacevole in rete, specie dal 6 aprile al 5 maggio, dal 17 luglio al 5 agosto e fra il 14 ottobre ed il 13 novembre proprio alle soglie del vostro compleanno .
Con l’appoggio di Urano, osate è il momento delle sfide! E con lo zampino di Giove i progetti si moltiplicheranno ed anche le opportunità di viaggio e di esperienza di ogni tipo; il buon coordinamento fra muscoli e cervello, potrebbe farvi raggiungere vette di successo assai importanti negli sport in cui riuscire meglio e sono quelli che comportano l’uso delle vostre forti gambe, come la corsa, lo sci e l’equitazione.

CAPRICORNO

DAL 22 DICEMBRE AL 21 GENNAIO
Elemento: Terra
Colore: Marrone
Giorno della settimana: Sabato
Pietra : Ambra

Il 2016 inizia con alcune belle configurazioni ma anche altre piuttosto conflittuali. Quella più importante è l’anello di sosta di Mercurio nel segno, pianeta assai importante per tipi razionali, metodici acuti ed intelligenti come voi, in particolare dal 6 gennaio al 14 febbraio il pianeta della comunicazione, della razionalità e delle opportunità da cogliere al volo, nonché messaggero degli dei, ma anche ladro di bovi e spione di sogni, passeggerà avanti e in retrogradazione nel segno, questo creerà molto movimento, vi arriveranno notizie, lettere, telefonate di cui però avevate già sentore a dicembre 2015 e che avranno poi ripercussioni a dicembre 2016. Questo può essere un importante trampolino di lancio per i più attenti e coraggiosi, anche perché Marte, altro pianeta che è forte per voi che lo avete nel DNA, vi sostiene dal segno amico dello Scorpione tutto febbraio e fino al 6 marzo. Questi primi mesi dell’anno saranno fondamentali a 360° ma soprattutto per il lavoro, le conoscenze, le opportunità, i contatti ed i contratti e, se sarete attenti osservatori, a dicembre 2016 vi sarà qualcosa di analogo o a conclusione di queste nuove ed eccitanti esperienze.
Voi siete tipi prudenti e rigorosi ma è d’obbligo segnalare che ogni medaglia ha il suo rovescio, ed essendo Mercurio nella seconda parte di gennaio congiunto a Plutone, da un lato riuscirete ad intuire cose anche molto nascoste ed impercettibili, ma ricordate che i due pianeti sono anche ladri, quindi siate prudenti negli investimenti e.. occhi aperti,! Finché analizziamo la prima parte dell’anno, che è poi la più importante, occorre dire che Venere entrerà a far parte del gruppo dal 24 gennaio al 18 febbraio, di conseguenza la natura dei tre pianeti così strettamente legati all’eros, nella fattispecie Venere e Plutone che è poi anche Tanatos, e, in qualche Modo anche Mercurio, ma più come spione/guardone, si possono prevedere scintille dal punto di vista erotico, ma potreste trovarvi al centro di qualche scandalo o pettegolezzo che tipi riservati come voi, di solito, rifuggono. Ancora Marte, dopo una escursione in Sagittario rientrerà in Scorpione, pronto a sostenervi sia emotivamente che fisicamente dal 25 marzo al 2 agosto.
Soprattutto i giovani avranno molte chance di terminare con successo gli studi e, forse, di avere già qualche opportunità di lavoro, sempre Mercurio che, dal 6 aprile al 12 giugno, si soffermerà nuovamente nel segno del Toro, in aspetto perfettamente armonico, sarà assai importante per voi, potreste fare investimenti immobiliari di una certa rilevanza firmare contratti assai vantaggiosi nel Nord ed Emilia Romagna, questo transito è particolarmente favorevole per agronomi, coloro che si occupano di cibo, chef, produttori di materie, i giovani potranno trovare occupazione nel settore alberghiero e della ristorazione, ma anche coloro che si occupano di arte, fotografia, restauri, di musica, di canto e dei settori attinenti all’edonismo in generale ne trarranno enorme beneficio.. Poiché, a mio modesto avviso i tre anelli di sosta di Mercurio sono la vostra chiave segreta per il 2016, seppur conditi in sala Giove/Nettuno/Plutone, ma di questo parleremo dopo, passo direttamente all’analisi della terza passeggiata del birichino Mercurio nel segno affine della Vergine che avviene fra il 3 luglio ed il 7 ottobre, noterete come questi anelli di sosta coprano archi di tempo oltre i 2 mesi ciascuno, ecco perché sono così importanti da poter essere assimilati al transito di Giove, che, peraltro è trigono dalla Vergine fino al 12 settembre.. Quest’ultima quindi avviene in un segno più “modesto” e qui saranno favoriti i giovani contabili,i ragionieri, gli amministratori, gli esperti di informatica e di tutto ciò che attiene alle nuove tecnologie, al verde, al settore infermieristico, ai servizi alla persona e servizi sociali, alla farmacia e alla botanica, nonché all’artigianato e alle attività manuali in genere. Concludiamo col ritorno di Mercurio in Capricorno il 4 dicembre fino a fine anno che chiuderà degnamente un anno assai importante per tutti i Capricorno, un po’ come era cominciato. A questo punto il grande Giove potrebbe offendersi ad essere stato menzionato per secondo: Giove resterà in Vergine, come già detto fino al 12 settembre, è un segno con cui non ha molte affinità ma trattandosi di un pianeta benefico ed espansivo fa prevedere un anno in cui il lavoro e l’occupazione giovanile dovrebbe crescere, ma questo effetto espansivo e benefico,sarà maggiormente avvertito da voi Capricorno, che Giove lo avete in trasparenza, secondo la teoria morpurghiana, e dai Toro che lo hanno nel DNA, mentre la Vergine è troppo diffidente per credere ad un beneficio così improvviso e senza essersi spaccata la schiena per ottenerlo, spesso non osa rischiare ma il carattere dilatante ed espansivo di Giove aumenta anche la fertilità e la ricettività femminile quindi le donne che desiderano coronare un sogno di maternità sono facilitate.
Nettuno influenza assai positivamente i nati fra il 1° e l’8 dicembre, smussa sicuramente gli angoli del carattere , porta ad avere nuove curiosità, ad ampliare gli orizzonti, coloro che hanno tendenze artistiche le svilupperanno maggiormente, ma Nettuno è lentissimo e, agendo per alcuni anni sugli stessi gradi i cambiamenti, che prima si manifestano solo come sensazione e idee, si noteranno in tempi più lunghi, guardandosi in retrospettiva.
E poi ci sono i nati fra il 7 ed il 13 gennaio che sono sollecitati da Urano a mettere in atto un cambiamento radicale, a sganciarsi da qualsiasi tipo di dipendenza o di abitudine, potrebbe trattarsi di uscire da una famiglia limitante o troppo strutturata a cui restate agganciati per un eccessivo senso del dovere o di un partner che non ha permesso un vera evoluzione personale o di un lavoro mortificante dove non ci sono prospettive. Non perdete le occasioni che via via, nel corso dell’anno si presenteranno, osate è il momento delle sfide! Siate pronti per riprendere il timone della vostra vita, vincete l’avarizia e investite su voi stessi! I progetti si moltiplicheranno ed anche le opportunità di viaggio e di esperienza di ogni tipo, tutto ciò che, in questo importantissimo anno avrete costruito si rifletterà sul vostro futuro. Date spazio all’intraprendenza e non limitatevi in nulla, a parte…. il cibo: la vostra struttura fisica è massiccia per natura, siete delle buone forchette ed adorate il cibo, sarà facile però, durante gli aspetti di Giove e Nettuno accumulare peso poiché i due pianeti, per natura, favoriscono l’accumulo dei grassi e dei liquidi. Grazie ad Urano, Marte e Mercurio che consente un perfetto coordinamento fra muscoli e cervello, potreste raggiungere vette di successo assai importanti negli sport dove la tenuta e la resistenza insieme alla concentrazione sono le necessità peculiari

AQUARIO

DAL 22 GENNAIO AL 20 FEBBRAIO
Elemento: Aria
Fiore: ortensia
Colore: azzurro
Giorno della settimana: sabato
Pietra: Ametista

Urano, pianeta governatore del vostro segno sta fortemente sollecitando i nati fra il 4 ed il 13 febbraio a mettere in atto cambiamenti e tagli drastici, voi ai cambiamenti non opponete troppa resistenza, anzi li affrontate con un certo spirito di avventura, il DNA di Urano è dentro di voi, la noia e la piattezza sono ciò che più odiate, quindi qualsiasi cambiamento è bene accetto. Urano è il ribelle, fonte e riferimento di ogni genio creativo, ispiratore di quella forza che portò Prometeo, archetipo del segno dell’Aquario, a rubare il fuoco della conoscenza agli dei per darla agli uomini, riconoscendo in loro una natura parimenti divina. Così sollecitati è assai probabile che vi sentiate portati ad intraprendere un’attività umanitaria. Sicuramente nel corso del 2016, probabilmente tra gennaio e agosto, avrete la notizia di un inaspettato cambiamento anche di lavoro e forse con un trasferimento all’estero. Frenate un attimo, Marte sta preparando per voi un grande trappolone, sarà dissonante dallo Scorpione dal 3 gennaio al 6 marzo e, nuovamente dal 24 maggio al 2 agosto. Visto che vi infiammate con facilità potreste essere spinti a prendere decisioni non sufficientemente ponderate per insofferenza, per spirito di contraddizione (siete notoriamente dei bastian contrari) o perché è scattata una passione travolgente ma sulla cui durata, dovreste nutrire da subito seri dubbi. Vivetevi la vostra storia per quello di bello che vi può dare ma non investite e, soprattutto, non abbiate fretta di buttare all’aria tutto prima di aver verificato cosa vi aspetta, Di qualunque cosa si tratti, in tutto questo periodo, sarete piuttosto nervosi ed irascibili pronti a scattare come se vi avesse morso una tarantola per un nonnulla. Marte è però uno scatenatore di incidenti, siate quindi il più prudenti possibile sia alla guida sia nelle attività che comportano rischio. In tutto questo periodo vi ammalerete facilmente: Marte provoca spesso infiammazioni e, poiché contribuisce a scoordinare i riflessi vi taglierete e sbruciacchierete con facilità! Saranno molto più tranquilli e riflessivi invece i nati fra fine gennaio ed il 5 febbraio che, coinvolti dal bel sestile di Saturno e quello di Urano lo hanno recentemente archiviato, tendono invece a costruire cose che durano nel tempo, qualcuno si laureerà con successo e probabilmente si occuperà, molto probabilmente all’estero, altri penseranno al matrimonio o alla convivenza, altri realizzeranno un progetto sociale o un commercio con l’estero, La prima parte dell’anno sarà più dedicata mettere ordine nella propria vita, la seconda sarà quella che darà le maggiori soddisfazioni poiché Giove in Bilancia rende tutto più bello e gratificante e, da settembre a dicembre Giove toccherà tutte e tre le decadi prima di assumere il moto retrogrado. Tornando a Marte che sarà fra 1° e 8° di Sagittario f a il 6 marzo ed il 23 maggio e, nuovamente dal 2 agosto al 20 settembre, può essere un grande incentivo per i nati di gennaio ma ad alto rischio per chi appartiene agli anni 43,44 e 45 nonché 63,64 e 65 a causa di configurazioni generazionali. Solo quando Marte arriverà in Aquario il 10 novembre si potrà, come si suol dire, ragionare a “bocce ferme! I pianeti veloci non offrono particolari supporti, anzi, per voi Aquari la sosta di Mercurio in Toro fra il 6 aprile ed il 12 giugno può significare scarsa lucidità mentale, multe e dimenticanze, perdite di oggetti e denaro per sbadataggine e contestazioni per questioni economiche e di proprietà, se riuscite in questo periodo tenere un profilo basso vi terrete fuori da inevitabili guai.. Avrete decisamente migliori chance fra il 3 ed il 6 gennaio, fra il 14 febbraio ed il 13 marzo, fra il 24 maggio ed il 30 giugno, fra il 31 agosto ed il 23 settembre e dal’8 dicembre a fine anno grazie al passaggio di Mercurio e Venere in posizioni più armoniche.

PESCI

ELEMENTO: ACQUA
Colore: Blu
Fiore: Gelsomino
Giorno della settimana: Giovedì
Pietra: Acquamarina

Cari, romantici, ansiosi Pesci, trepidanti e sempre in ansia per qualcosa o per qualcuno, non ascoltate che vi dice che quest’anno butta male perché Giove è in opposizione, è vero Giove sta transitando in Vergine ma questo non è totalmente negativo, significa solo che, mentre di solito, sognando un amore romantico e lontano aspettate che qualcuno tolga le castagne dal fuoco per voi, ora vi renderete conto che avete molta confusione in testa e nella vostra vita e cercherete da soli di mettere ordine! Ma chi vi dà l’energia? Marte, molto forte e stimolante dallo Scorpione già dal 3 gennaio al 5 marzo e nuovamente dal 24 maggio al 1° agosto in aspetto di trigono, l’aspetto perfetto in astrologia, non solo vi farà sentire in forma perfetta ma darà sicurezza ed anche carisma, e forse, invece di sognare il principe azzurro incontrerete un vero maschio alfa che vi farà conoscere il lato più intenso della passione, poiché Marte non è solo il dio della guerra ma è anche Eros, l’amante di Venere che in modo intrigante e trasgressivo vi potrà far dimenticare di lamentarvi per ogni piccolo malanno. Non è detto che questo amore duri, ma, comunque resterà un’esperienza importante. Inoltre, per vostra fortuna, Mercurio, il pianeta della comunicazione, dei viaggi, il messaggero degli dei farà due importanti anelli di sosta nei primi due mesi dell’anno in Capricorno e fra il 6 aprile ed il 12 giugno nel concreto segno del Toro, per poi tornare a dicembre in Capricorno e riproporre, forse, le stesse tematiche di gennaio e febbraio. Queste positive influenze dai segni di terra sono estremamente positive poiché hanno effetti sulla lucidità mentale, sulle facoltà razionali, amplificano la capacità di comunicare e posso favorire esperienze concrete di studio e di lavoro. Potrete fare parecchi piccoli viaggi, di lavoro e non e può rappresentare l’inizio di una nuova fase di impegni , se siete studenti si può trattare di un periodo di studi all’estero, e, anche se siete un po’ più maturi potreste sviluppare il desiderio di apprendere meglio qualche lingua o la conoscenza dell’informatica, questo potrebbe migliorare la vostra posizione economica. Si potrebbe anche trattare della nascita di un amore durante un viaggio o con uno straniero, forse più giovane o anche di amicizie o amori in rete. Diversamente per i soggetti meno evoluti, con una eccessivo attaccamento ai valori materiali, potrà esserci un forte scossone per il distacco da una famiglia eccessivamente strutturata quando si farà sentire la quadratura di Saturno che chiede di crescere e di assumere delle responsabilità. Se farete le cose a cuor leggero, più per divertimento che per guadagno, ogni cosa non potrà che andarvi per il verso giusto, guadagnandoci pure e, soprattutto, sperimentando e divertendovi. Se riuscirete a cogliere il senso delle influenze dei pianeti riuscirete a liberarvi da ogni scoria psichica e/o condizionamento e, alla fine, scoprirete di essere più liberi e autonomi che mai. La prima sosta di Mercurio in Capricorno favorirà chi si occupa di tecnologia e di economia e potrebbe portarvi in Giappone, mentre con la seconda sosta in Toro potrete decidere di usare la casa dei genitori o alcune stanze della vostra per gestire un bed and breakfast, in quel periodo quasi certamente dovrete occuparvi di proprietà di famiglia, di compravendita di immobili, forse più in campagna che in città, o forse si tratta dell’eredità di un nonno. Quando Marte va in retrogradazione in Sagittario, fino a 8° saranno soprattutto i nati di febbraio a farne le spese e sono fra l’altro i più confusi poiché strettamente coinvolti dal transito di Nettuno e sarà esattamente dal 6 marzo al 23 maggio, non dovrete lasciarvi prendere dal panico, state molto attenti alla gestione finanziaria, poiché Nettuno provoca spesso perdite, fate quindi attenzione agli acquisti in rete poiché Nettuno rappresenta anche la navigazione sul web, ma potrebbe anche trattarsi di una delusione d’amore, non piangetevi troppo addosso, forse avevate idealizzato troppo quella persona che non meritava il vostro amore, non disperatevi, non appena Marte rientrerà in Scorpione il 24 maggio potrete voltare pagina, fare nuovi incontri ritrovare dentro di voi nuove infinite risorse. Nettuno che è domiciliato in Pesci ed ora i nati di febbraio ne sperimentano l’aspetto trasformatore è il pianeta del mistero e del sublime, della musica e della danza, dell’arte in generale, talvolta però anche dell’illusione,il suo potere è quello della fantasia, del sogno, della fuga dalla realtà che spesso dà origine alla massima espressione creativa, artistica, musicale, poetica. Molti geni della musica sono nati sotto questo segno, sotto questo transito potreste avere voglia di fare esperienze nove e creative, non date retta a chi vi dice che non serve a niente, è importante per voi, Nettuno lavora sull’inconscio, sul profondo e misterioso come le profondità marine che rappresenta e come le memorie nascoste, si risvegliano l’intuito e la chiaroveggenza. Negli individui più evoluti può risvegliare personalità magnetiche. Il suo ruolo è di far entrare il soggetto in contatto con un piano spirituale ed estremamente creativo, nel caso di una errata gestione delle potenzialità espresse dal pianeta e nel caso di un basso grado di consapevolezza, c’è il rischio che l’individuo non riesca a separare la fantasia dalla realtà e si perda in fantasie inutili,accentuando l’ipersensibilità e l’ipocondria tipiche del segno. Nessuno come il Pasci ha il timore panico delle malattie. Chi, fra questi riuscirà a trarre il massimo da questo passaggio, grazie alla complicità di Marte in Scorpione e senza cedere al panico quando Marte diventa dissonante, può dare il meglio di se realizzando qualcosa di veramente buono. Avendo però il pianeta un effetto dilatante ed espansivo profondamente legato alla fertilità ed al liquido amniotico, infatti Nettuno è come una Luna moltiplicata per mille, specie nel transito su tema femminile amplifica la fertilità e può favorire gravidanze e riuscire con facilità a procreare, in special modo, nella prima parte dell’anno fino a tutto agosto col contributo dell’opposizione di Giove che ha analoghe simbologie. In caso di ripetuti tentativi di inseminazione artificiale questa prima parte del 2016 ha alte probabilità di riuscita, ma i periodi indicati con Marte dissonante dal Sagittario richiedono particolare prudenza per non compromettere il buon esito. A chi interessa approfitti di queste indicazioni, nel caso però di storie ancora non collaudare conviene prendere provvedimenti poiché ci si potrebbe trovare con una gravidanza indesiderata che, anziché unire potrebbe compromettere un rapporto. Nel periodo in cui Saturno e Nettuno si guarderanno in cagnesco e cioè durante il mese di luglio sarà bene tenere un profilo il più basso possibile specie se ci si trova tra due figure di potere perché anche Mercurio in anello di sosta in Vergine non vi aiuta ad avere la mente pronta e potreste lasciavi scappare qualche parola di troppo; inoltre, gli strumenti elettrici ed elettronici potrebbero dichiararvi guerra, la macchina lasciarvi a piedi o trovarvi al centro di un pettegolezzo o di un contrasto con i colleghi. Siete sempre pessimisti anche se spesso è un modo scaramantico per esorcizzare i vostri timori, comunque questo è il vero scoglio da superare, dopo di che, arrivati al 20 settembre con Marte in Capricorno e Giove già in Bilancia , tutta la buriana sarà passata e tutta la vostra vita avrà preso una svolta positiva, ma si sa, per voi, qualsiasi cambiamento è destabilizzante. Ciononostante in dicembre con Mercurio nuovamente in Capricorno come a gennaio potrete avere rinnovati contratti e, partecipare a concorsi e selezioni, iscrivervi a corsi ed a seminari utili per migliorare la vostra posizione.

http://masadaweb.org



MASADA n° 1717 25 dicembre 2015 CHI L’HA DETTO CHE NON SI PUO’ RIDERE DEL NATALE?

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MASADA n° 1717 25 dicembre 2015 CHI L’HA DETTO CHE NON SI PUO’ RIDERE DEL NATALE?

Il nazzismo ha stravvinto – Il Natale e la crisi – Il fantasma del Natale cazzaro – Cantone più Cantone – Vecchi e nuovi troll nella suburra di face book – Guerra e precariato, le comuni verità di Luttwak e Poletti – Emergenza di stato – Il commizzaro – Groundhog war – Quel pomeriggio d’un sindaco da cani – Er Natale in Famijia

C’è qualcosa di buono il 25 dicembre. Ed è che quando è mezzanotte non siamo più a Natale. (Viviana)
.
Ivan Zazzaroni
L’Italia è come il Natale: un magna-magna generale.
.
È Natale e a Natale si può darla di più!
~ Tipico canto natalizio
.
Orpo, che pacco!
~ Babbo Natale in mutande davanti allo specchio.

La mia famiglia era così povera che a Natale mio padre usciva di casa e sparava un colpo di pistola; poi rientrava dicendo: Babbo Natale si è suicidato.
.
A Natale siamo tutti più buoni. Se uno ti ruba il posto auto, non rigargli la fiancata… scrivigli Buone Feste!

« La vita quotidiana è difficile e impone grandi tensioni: nelle famiglie, sul lavoro e nella società, quante energie gli esseri umani sono obbligati a comprimere in se stessi per affrontare e sopportare tutto ciò che si esige da loro! E di tanto in tanto si ha bisogno di liberare queste energie. Gli Iniziati lo avevano capito: ecco perché da tempo immemorabile hanno istituito feste popolari in certi momenti dell’anno che corrispondono a determinate configurazioni astronomiche. Anche le feste cristiane, per la maggior parte, non sono che il sopravvivere – sotto un’altra forma e con un altro significato – di antiche feste pagane.
All’avvicinarsi delle ricorrenze, si organizzano festeggiamenti: si accumulano vettovaglie, si preparano decorazioni, abiti per l’occasione o anche travestimenti. Ma istituendo tali feste, gli Iniziati avevano anche un altro obiettivo: volevano portare gli esseri umani a cercare, in regioni più sottili, delle energie per rigenerare e vivificare il loro cuore e la loro anima. In quell’atmosfera di scambi gioiosi e benefici, le entità luminose vengono ad attingere energie di cui poi si servono per continuare il loro lavoro attraverso il mondo. Volete aiutarle in questo lavoro? Potete, coscientemente, affidare a loro la vostra gioia e tutta la ricchezza spirituale che una festa vi procura, affinché altri possano beneficiarne. Questa gioia e questa ricchezza torneranno a voi ancor più amplificate
. »
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Auguri!
Annarita

Carissima Viviana, con lo stesso interesse con il quale ti leggo, condivido con te una poesia che ogni Natale emerge. Si conclude con una frase, una frase bella ( quanto banale è l’aggettivo bello spesso usato in maniera sproporzionata e superficiale) e significativa.

auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati
.”

I regali, il materialismo di quello che siamo circondati che non riesce a renderci felici, ma ci mette sempre in una condizione di inferiorità rispetto ad altri e mette a rischio la scomparsa del desiderio spesso identificato erroneamente con un bisogno di facile soddisfazione invece che una spinta pulsionale e motivazionale a migliorare e a raggiungere qualcosa-qualcuno .
L’ideale è complesso e va vissuto, ti porta a soddisfazioni che raramente o quasi mai il materiale ti riesce a dare.

I miei migliori auguri di buone feste
Buon Natale

A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati
.

Alda Merini

Giacamomo Gasparetto

http://pandemica-mente.blogspot.it/

Buon Natale a tutti dal Panda!
Ben conscio che in quei “tutti” ci stanno pure un miliardino di islamici, un altro miliardino di induisti, mezzo miliardino di buddisti, ecc… ecc… senza scordare atei e agnostici (come il sottoscritto) a cui, tecnicamente parlando, del Natale potrebbe importare assai poco (per così dire). Un paradosso?
No! Solo… un buon Natale!
In fin dei conti siamo tutti uguali. Piaccia oppure no, apparteniamo tutti ad un unica grande famiglia.
La grande famiglia dei capitalisti e dei consumisti. Ed il Natale è indubbiamente la nostra festa per eccellenza in questo senso. Il resto sono solo trascurabili caratterizzazioni frutto di un lontano ed insignificante passato.
Certo, al posto di “buon Natale” si potrebbe cercare un augurio meno “caratterizzato” in senso cristiano e un po’ più attuale e moderno (in fin dei conti Natale è ormai vecchiotto con i suoi 2.000 anni). Si potrebbe allora tentare con qualcosa di più frizzante e, non dico contemporaneo, ma almeno più moderno.
Ah ecco! Ci sono!
In quest’era “globale” si potrebbe augurare a tutti un felice… “Arbeit macht frei!”, come dicevano quei “simpaticoni” dei nazzi, ovvero il “Il denaro rende liberi”… o qualcosa del genere. Lo so, lo so a qualcuno usare uno slogan nazzi potrebbe far storcere il naso. Per quella storiucola dei 70 milioni di morti e dei campi di concentramento ecc…
Beh, ma perché essere tanto schizzinosi?
I nazzi avranno pur perso la Seconda Guerra Mondiale militarmente, ma hanno vinto culturalmente e pure alla grande. Certo, nessuno ‘in vista’ ama fregarsi del marchio nazzista, ma a parte qualche svastichina, qualche ridicola marcia a passo di papera e qualche assurdo baffetto… Voglio dire: guardatevi in giro. Vedete molta tolleranza? Vedete democrazia (quella vera, non quella da “esportare”)? Vedete fratellanza e amore e rispetto per la cultura? Vedete integrazione? Vedete solidarietà verso chi soffre?
Il nazzismo ha stravinto.
E, ammettetelo, la maggior parte di voi non se n’è nemmeno accorta!
Non poteva che andare così. La Seconda Guerra Mondiale è stata combattuta sostanzialmente da tre parti: 1) quella germanica apertamente nazzista; 2) quella occidentale che la pensava più o meno uguale a quella germanica, fatta eccezione per qualche folkloristico aspetto secondario, ma che se l’era presa a morte perché quel fetente di Hitler, aveva attaccato i suoi territori -alias mercati e mezzi di produzione – anziché aggredire direttamente ed esclusivamente quelli sovietici come pareva implicito nei generosi aiuti concessi dal capitalismo al regime nazzista ante-guerra; 3) infine c’era la parte sovietica (appunto), ideologicamente già estinta all’epoca della ascesa al potere di quel despota assoluto di Stalin ed estinta poi in ogni possibile senso con la caduta del muro di Berlino. Tre contendenti e tre diverse forme di dispotismo. Poteva finire in modo diverso? Ha prevalso il nazismo discreto del liberismo consumistico attuale. I campi di concentramento sono scomparsi ed interi continenti hanno finito per assomigliarvi in modo impressionante grazie a strani aiuti umanitari internazionali dal fortissimo retrogusto acido della peggiore usura concepibile. Ed eccoci qua! 70 anni dopo. Non cerchiamo più “sporchi ebrei” e gli “sporchi negri” (o per lo meno la maggior parte di noi ha smesso), ma stiamo allegramente iniziando a cercare gli “sporchi islamici”! Beh, sì, per ora la maggioranza parla ancora di “sporchi terroristi islamici”, ma date tempo al tempo. In fin dei conti non abbiamo nemmeno mai veramente smesso di dare la caccia agli “sporchi zingari” e agli “sporchi omosessuali”. 70 milioni di morti, una guerra fredda costantemente in bilico verso l’olocausto nucleare (ancora possibilissimo), la devastazione ambientale e culturale dell’intero pianeta, ecc… ecc… tutto per cosa? Per far finta di dare la caccia prima ad al-Qaeda ed ora all’ISIS? Un gran passo avanti, non c’è che dire.
Decenni di democrazia ininterrottamente esportata in posti come il Vietnam, la Cambogia, tutto il Sud America, l’Afghanistan e l’intero Medio Oriente. Decenni di “danni collaterali”, di “sacrifici duri ma necessari”, di “tasse ben spese”, di “necessità militari plurimiliardarie”, di “servizi segreti deviati”, di “strategia della tensione”, di “operazioni ombra”, di “diritti civili sacrificati all’altare della crescita economica” oppure della “sicurezza nazionale”, ecc… ecc… ecc… E ancora ci caschiamo!
Perché non essere sinceri? Almeno una volta. Almeno sotto Natale!
Perché non salutarci con un genuino e veritiero “Arbeit macht frei” ?
Non sarà carino, ma almeno ci rappresenta per quello che siamo diventati. E se siamo troppo spaventati per vedere quello che siamo diventati o se anche solo abbiamo il sospetto che quel che ho detto possa essere vero, allora un problemino direi che lo abbiamo ugualmente, no?
Un saluto affettuoso e sincero a voi tutti dal Panda

PRESTAZIONI
In diciotto ore consegna doni a circa duecentomila famiglie, impiegando circa 0,0012 secondi per casa, il che implicherebbe che viaggi ad una velocità superiore della luce. Secondo le più moderne teorie fisiche Babbo Natale sarebbe quindi composto da tachioni e avrebbe una massa immaginaria.
Ricordiamo inoltre che porta i regali solo ai bambini ricchi, e più ricchi sono, più belli sono i regali. Perché? Mai sentito parlare di conflitto d’interessi?

CURIOSITA’

Anche i grandi hanno diritto ad un regalo. Ed ecco Babbo Natale mentre distribuisce bambole gonfiabili.

Babbo Natale non può avere figli, poiché viene una volta all’anno e pure con le renne.

Babbo Natale suona la chitarra negli ZZ Top insieme a Il Suo Gemello, che suona il basso.

Di recente Babbo Natale è stato al centro di una bufera giudiziaria mossagli contro da Gig, Mattel e Giochi Preziosi dichiaratesi parte lesa dalla concorrenza sleale del malvagio vecchietto; la vicenda, approdata in cassazione, è tuttora al vaglio della magistratura.

Ha avuto una parte sostanzialmente inutile, se non dannosa, nella pellicola Le Cronache di Narnia, in cui il simpatico vecchietto impersona sé stesso e distribuisce armi ai bambini protagonisti, che ovviamente hanno già la skill per utilizzarle.

Il 25 dicembre oltre a essere la nascita di Gesù bambino e Paolo Maldini, è ora anche l’anniversario della morte di Babbo Natale.

Si crede che Babbo Natale sia il responsabile dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, poiché la notte di natale del 1939, la slitta con i regali si staccò e cadde in mezzo al mare. La mattina dopo tutti i bambini del mondo si svegliarono senza i regali, e diedero la colpa ai tedeschi (Babbo Natale riuscì a consegnare i regali solo in Germania prima dell’incidente).

Babbo Natale ha un oscuro complice che ruba per lui i regali: Gigi Buffon.
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Santa vs Jesus – Arma Natale

CRISI

C’è così tanta crisi che Babbo Natale invece delle letterine riceve curriculum.
jerico73
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C’è così tanta crisi che quest’anno, piuttosto che comprarti un regalo, tua moglie te la darà.
LVIX

C’è così tanta crisi che l’angelo sul presepe sta reggendo la scritta “Cazzi vostri”.
mr_pac

C’è così tanta crisi che Gesù ha detto: “Quest’anno il compleanno non lo festeggio”.
eligio piergianni

C’è così tanta crisi che nel calendario Pirelli c’è la Merkel.
brigante lucano

RISPARMIATECI ALMENO QUESTO

Raskol’nikov II
E comunque con tutti i crolli dei soffitti che ci sono stati, anche io non farei più cantare il “Tu scendi dalle stelle” a scuola.
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La Busta
La Gelmini canta “Tu scendi dalle stelle” ricordando che ha finanziato lei il tunnel che porta dalle stelle a Betlemme,
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Donna Felicità
La mente degli attentati a Parigi Abaaoud avrebbe confidato alla cugina : “Vedrete cosa faremo per Natale”. Ok, ma vuoi mettere il cenone di mia suocera?

Pirata 21
Renzi fissa un Consiglio dei ministri alla vigilia di Natale. Non sopporta che Gesù gli rubi la scena.

I pezzi seguenti sono tratti da http://www.carmillaonline.com/

IL FANTASMA DEL NATALE CAZZARO
Alessandra Daniele

Esistono due macrocategorie di Cazzari: una sfrutta soprattutto le paure degli elettori, l’altra le speranze. Bastone e carota.
Se l’orripilante Donald Trump è un Cazzaro Bastone, Matteo Renzi è un Carota, un Cazzaro per il tempo di pace, fatto per i meeting festaioli, i summit patinati, le televendite Apple. Infatti in queste cupe settimane è stato l’ombra di se stesso.
Allineato al Capo Carota Obama, è rimasto defilato dal fronte, apparendo sempre più diafano e inconsistente.
La Leopolda di quest’anno è stata un patetico flop.
Samantha Cristoforetti ha rifiutato l’invito perché di vuoto assoluto le è bastato quello dello spazio.
L’intervento di Renzi è stato fiacco, lagnoso, inefficace.
Renzi è scarico, e il clima è irrimediabilmente ostile al suo brand di cazzate, a causa dei venti di guerra e dei miasmi tossici prodotti del marciume strutturale del sistema capitalistico, del quale il salvataggio delle banche truffaldine, compresa quella di papà Boschi, è solo l’esempio italiano più recente.
Infatti, benché le classi dirigenti abbiano la possibilità di farsi le leggi su misura, non riescono a smettere di infrangerle.
L’intero sistema legale e giudiziario è concepito per favorire i loro appetiti, eppure non riescono a fare a meno di delinquere.
Il potere, il denaro, l’impunità che già hanno non gli bastano.
Non gli bastano mai.
Come uno zombie che continua a sbranare carne che non potrà mai digerire, continuano a razziare capitali che non riuscirebbero a spendere in dieci vite, continuano ad accumulare poltrone che non potrebbero occupare con dieci culi.
Non si sazieranno mai, non smetteranno mai di ingozzarsi, non molleranno mai la presa volontariamente.
Continueranno ad atteggiarsi contemporaneamente a sovrani strafottenti e a vittime perseguitate, e a ritenersi indiscutibili, irremovibili, intoccabili per diritto divino.
Invocare il fantasma della Legalità è inutile.
Non c’è verso di sottomettere una classe dirigente corrotta a una legge che può sistematicamente riscrivere, adattandone i limiti alla velocità della sua fuoriserie che accelera di continuo.
Non si può battere il banco con le regole del banco.
Lo stesso apparato che gestisce ogni ulteriore restrizione securitaria delle nostre libertà fondamentali continuerà ad allargare indefinitamente le maglie sui reati finanziari di cui s’abbuffa.
Non c’è nessuna possibilità di rinnovare per via giudiziaria una classe dirigente che, come gli zombie, si riproduce per contagio, corrompendo innanzitutto gli stessi giudici che dovrebbero giudicarla e gli stessi media che dovrebbero denunciarla.
Una classe dirigente che costruisce e manovra la sua stessa presunta opposizione, facendone una canea fascista che si scaglia contro i profughi, e applaude gli sfruttatori.
Non c’è maxiretata, maxinchiesta, maxiprocesso che possa liberarcene, se Tangentopoli ci ha insegnato qualcosa è stato questo. Dalle ceneri di Craxi è nato Berlusconi, dalle ceneri di Berlusconi è nato Renzi, dalle ceneri di Renzi rinascerà un altro Cazzaro.
Le classi dirigenti riprodurranno sempre un nuovo garante della loro impunità, fin quando non sarà il sistema economico che gli consente di accumulare potere e ricchezza senza limiti a essere cambiato.

CANTONE DI NATALE
Alessandra Daniele

Per celebrare degnamente il Natale, baluardo della Civiltà Occidentale e pilastro dell’Identità Nazionale, il governo Renzi ha annunciato l’invio di truppe italiane in prima linea a Mosul, in Iraq.
L’Italia però non sta ancora facendo tutto ciò che potrebbe e dovrebbe per partecipare attivamente allo scontro epocale in atto. Disponiamo infatti d’una grande risorsa che continuiamo egoisticamente ad impiegare soltanto in Patria, dimenticando che in realtà oggi i confini ideali della Patria si estendono fin dove la minaccia alla Civiltà Occidentale ha origine. Questa formidabile risorsa è il Commissario Cantone.
Per quanto la corruzione e il malaffare siano bersagli sacrosanti, non possiamo continuare a limitare ad essi l’azione dei suoi straordinari poteri, dobbiamo schierarlo là dove ce n’è più bisogno, contro i Nemici più pericolosi. La scienza ci fornisce gli strumenti per moltiplicare la sua presenza intervenendo all’estero senza sguarnire il fronte interno: possiamo clonarlo.
Siamo in grado di creare un’intera poderosa e inarrestabile armata di Cant-cloni che sbarchi sulle coste libiche, e avanzi come una gagliarda ruspa padana fino all’Iraq, spazzando via ogni resistenza, e ripristinando Democrazia e Legalità Occidentali in tutta l’area.
Un esercito di Cant-cloni cyber-implementati, interconnessi via wi fi, mente collettiva di un’unica immensa arma modulare componibile, un Commissformer che ci guiderà all’immancabile vittoria finale.
Chi fosse tentato di considerare tutto questo irrealistico, ricordi che niente è impossibile per il nostro giovane, deciso, e illuminato governo.
Non è forse stata sconfitta la crisi grazie alle Riforme che hanno stroncato fannulloni, gufi e disfattisti, ridando vigoroso impulso all’Economia? Non è forse il Parlamento, un tempo aula sorda e grigia, diventato adesso un moderno ed efficiente Decretificio? Non è forse oggi l’Italia il paese più ammirato, invidiato, rispettato, e seguito dell’Occidente?
Chi ha detto no?
Identificatelo e arrestatelo immediatamente.

VECCHI E NUOVI TROLL NELLA SUBURBA DI FACEBOOK
Mauro Baldrati

Un tempo c’erano i blog. Fu una piccola rivoluzione, siti liberi e gratuiti, individuali o collettivi, che permettevano una comunicazione immediata e transnazionale, una sorta di editoria di base autogestita. Alcuni ci hanno scritto su dei saggi impegnativi, evidenziando, per esempio, il fatto che se nell’era precedente, quella delle fanzines ciclostilate e della new wave, fossero stati disponibili i blog, davvero certe istanze affermative ultrarealiste del ’68 sarebbero esplose in forma compiuta. I blog erano definiti interattivi, orizzontali, perché si basavano su un rapporto democratico tra autore e lettore, che comunicavano, si scambiavano informazioni e linguaggi.
Sì, è il caso di dirlo, una rivoluzione c’è effettivamente stata, ma poi tutti ci siamo resi conto che il dannato mondo continuava a non cambiare. A non migliorare. Per cui i conti non tornavano. E nella sezione dei commenti sono spuntati i personaggi che usavano i blog per esprimere certe dinamiche aggressive e negative, che qualcuno ha avuto la brillante idea di definire “Troll”.
I Troll erano erranti, ma più spesso stanziali. Talvolta autori loro stessi di un blog, si insediavano in un sito più autorevole, con molti lettori e commentatori, e scatenavano tutta l’aggressività di cui erano pervasi. Tentavano di stroncare qualunque articolo, di qualunque genere e scritto da chiunque. Attaccavano anche l’autore, cercando di farlo apparire come un ignorante rimbambito, indegno di scrivere anche solo una lista della spesa. Erano piuttosto bravi, scaltri, subdoli e a loro modo studiosi. Infatti, non appena riuscivano a individuare un errore, un riferimento sbagliato, un dato incompleto, si avventavano sul malcapitato coprendolo di epiteti del tipo “sei un insulto alla letteratura” e similari. I Troll per alcuni erano diventati un incubo, e sappiamo per certo che per causa loro qualche scrittore ha smesso di intervenire in un determinato sito.
Nel retro sportello di qualche blog si discuteva animatamente su quale atteggiamento tenere coi Troll. Alcuni redattori sostenevano che i commenti andavano chiusi, o quanto meno moderati con mano ferma, perché, oltre al danno creato dalla violenza verbale, non era giusto offrire uno spazio agli sproloqui di psicopatici. Altri invece sostenevano che i Troll erano a modo loro un prodotto deviato di quella rivoluzione, e che occorreva affrontare il rischio e il disagio, perché sarebbe stata contraria all’ispirazione del sito qualsiasi forma di censura.
Poi i blog sono diventati obsoleti, perché sono spuntati i social, che hanno travolto in poco tempo quasi tutti i siti, molti dei quali hanno chiuso, mentre altri resistono, dopo avere adottato riforme strutturali per renderli sempre più simili a vere e proprie riviste.
Facebook, il principe dei social, ha fagocitato quasi tutto lo spazio dei blog, aspirando i commentatori e i lettori, che sono diventati dei nuovi bloggers rifondati, alimentandosi a vicenda col sistema dei “mi piace”, che ricevono dopo averli dati alle pagine di altri “amici”. La rete si è allargata, globalizzata, fino a raccogliere milioni di utenti.
Ma i Troll non sono scomparsi. Anzi, sono mutati, si sono per così dire incattiviti, liberando senza freni forme di aggressività violenta, di razzismo, di fascismo, di misoginia e omofobia che nella precedente versione in fondo erano tenute sotto controllo, pena l’eliminazione dei commenti e la radiazione dalla lista dei commentatori. Insomma, tutti i sentimenti più bassi, in una sorta di esplosione di demenza e negatività. Il problema etico dello spazio ai deliri di psicopatici non si pone, perché il sistema si sostiene e cresce sugli “utenti”, aumentando la propria forza contrattuale nella raccolta di pubblicità con la potenza di un parco utenti poderoso. Al massimo a qualcuno tra i più estremi può capitare di ritrovarsi la pagine bloccata per un mese, quando la violenza e la qualità degli insulti può diventare pericolosa, per le denunce. Ma quando tornano sono più inferociti di prima.
Da una ricognizione, che non ha la pretesa di essere una vera e propria ricerca sociologica con una ipotesi, una tesi e una sintesi, emergono comunque dei dati sbalorditivi, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra i social-blogger e gli “amici”.
Per esempio, un certo “personaggio pubblico” posta una frase composta di 5 parole: “Cosa farò a Natale? Rinascerò”. Il lettore si chiede: Ma crede di essere Gesù Cristo? Uno che scrive un simile aforisma è un Troll? Ma non è questo il dato più eclatante: La frase ha totalizzato 21.207 “mi piace”, 1.289 commenti, 1.270 condivisioni. Tra i commenti leggiamo ringraziamenti alla “musa ispiratrice”, e aggettivi superlativi di lettori entusiasti. Il ricercatore strabuzza gli occhi, fatica a credere a ciò che legge.
Ma qui siamo comunque nel campo “soft” del mainstream, il problema è costituito dagli aggressivi violenti. Ci sono post costituiti esclusivamente da dichiarazioni di odio, con auguri di incidenti e malattie mortali. Sono lì, liberi, trionfanti, senza freni. Senza riprodurli, perché siamo dell’idea che sia eticamente riprovevole offrire uno spazio ai deliri di psicopatici (non solo per il pubblico ma anche per loro stessi), abbiamo letto insulti, infarciti di bestemmie, ai musulmani (molto diffusi), con invocazione di prosciutto e salame introdotti in vari orifizi, agli “hippies” rincoglioniti che contestano Salvini, con incitamenti alla polizia di massacrarli tutti, ai gay (con altre invocazioni di tipo sessuale sadiche), agli ebrei, ai “negracci”, agli “zingari di merda”, e alle donne, molto popolari: minacce di stupri/omicidio alla Presidente della Camera, ad alcune esponenti della politica, e sembra di avvertire anche fisicamente la violenza di queste parole contundenti, delle minacce.
Ma quanti sono? Difficile stabilirlo, anche perché la maggioranze delle pagine è consultabile solo con gli account degli amici, o degli amici degli amici. Una sorta di rete simil-sotterranea della follia. Dalla nostra ricognizione emerge con prepotenza un dato: tutti i violenti sono maschi, in maggioranza giovani, under-trenta, mentre le donne sembrano partecipare al gioco da una strana posizione di complicità. Per esempio, sotto alcuni post particolarmente sessuofobi, con affermazioni del tipo “Puttana, puttana” seguite da invocazione di stupri con seguito di snuff-movie, spuntano dei commenti di lettrici che apostrofano il titolare del post con “fantastico”, “sei sempre un grande” e così via. E anche qui il ricercatore non riesce a credere a ciò che legge.
In definitiva cosa si può fare? Nessuno lo sa con precisione. E tanto meno il reporter-ricercatore, la cui missione è fornire un rendiconto dei fatti, e una indagine dei retroscena. Di sicuro si ha l’impressione di assistere al macabro spettacolo di individui che hanno fatto la scelta (coatta fino a un certo punto) di uscire dalla specie, per diventare dei “walkers”, attraverso il gate del fascismo, del razzismo, dell’omofobia e della misoginia. Tutti i sentimenti più “bassi” della specie insomma, che vengono scatenati in un gioco fatale di auto alimentazione, che costituiscono una sorta di plusvalore per le destre e per i detentori dei “parchi utenti”. In definitiva è un’uscita dal reale, e un’entrata nel nulla, del quale si nutrono tutte le metafisiche di questo mondo.
L’unica possibilità per arginare la moltiplicazione dei Troll, almeno nel medio periodo, è cercare di riflettere sulle cause di queste mutazioni, comprenderle, anche alla luce del vippismo ossessivo propagandato dai media, uno spettacolo di fronte al quale sentirsi anonimo, sentirsi niente e nessuno, scatena odio e violenza. E di fronte a questa continua, nevrotica negazione, recuperare la vocazione affermativa e anti-metafisica dei movimenti, per i quali la vera rivoluzione era “essere ciò che si è”. E al centro di ogni filosofia non c’erano realtà superiori, disgiunte dal mondo reale, divinità da adorare per “riscattare” noi stessi, ma questa vita, la nostra, in tutte le sue forme.
Insomma, trasformare il “era” in “è”; e il “c’era” in “c’è”.

PACCHETTO DI NATALE
Alessandra Daniele

Ebenezer Scrooge fu svegliato di colpo da un rumore secco e violento di legno spezzato. Aprí gli occhi, e si trovò di fronte una sinistra figura senza volto. Si chinò a raccogliere una delle scarpe accanto al letto, e gliela tirò contro, dicendo:
– Basta con questa stronzata! Tutti gli anni la notte di Natale qualcuno di voi viene a rompermi i coglioni per cercare di farmi entrare nello spirito natalizio. Per tutto il resto dell’anno non ve ne frega un cazzo che io sia uno sfruttatore, anzi mi chiamate “valido rappresentante della piccola e media impresa”, solo a Natale vi coglie questa fregola di provare a redimermi, e venite a raccontarmi che morirò triste e solo, se non mi sbrigherò a comprarmi una badante ucraina. Ma andate affanculo e lasciatemi dormire, fantasmi di merda!
La figura in nero si tolse il casco.
– Quali fantasmi? Noi siamo dell’Antiterrorismo. Ci è stato segnalato che ti rifiuti di festeggiare il Natale, baluardo della Civiltà Occidentale e pilastro dell’Identità Nazionale. Quindi siamo venuti a controllare i tuoi documenti, il tuo appartamento, e la tua cronologia Internet.
Attraverso la porta scardinata un gruppo di agenti entrò nella stanza.
– Dobbiamo perquisire tutto in cerca di armi da fuoco, chimiche, e batteriologiche.
Due degli agenti sollevarono il letto di Scrooge, ribaltandolo. Scrooge rotolò sul pavimento.
L’agente gli puntò ill manganello contro.
– Dov’è il presepe?
Scrooge si alzò da terra, sistemandosi il pigiama.
– Quale presepe?
– Non ti piace il presepe? Preferisci la Sharia?
– Non c’è una terza opzione?
– Una via di mezzo? Vuoi fare il presepe islamico? Vuoi mettere il velo alla Madonna?
– La Madonna ce l’ha già il velo.
– Vuoi fare il presepe senza maiali?
– Non ci sono i maiali nel presepe.
– Certo che ci sono, c’è il maiale, c’è la mucca, c’è il cavallo…
– Quella è la Vecchia Fattoria.
– Cerchi di fare lo spiritoso? Fai una battuta sull’ISIS se hai coraggio.
– Per far ridere lei?
– Non hai il presepe – tagliò corto l’agente – c’è l’arresto immediato per apologia di terrorismo.
– Da dove spunta questa legge?
– Stava nel Pacchetto Sicurezza del governo. Non guardi i talk show?
– È obbligatorio pure questo?
– Sì, quelli antiterrorismo, e senza cambiare canale durante la pubblicità perché sarebbe vilipendio delle vittime.
– Cosa c’entra?
– Che fai, protesti? E non ti vergogni, in questo momento così difficile per la Civiltà Occidentale, unica garanzia di Democrazia e Libertà?
Gli altri agenti continuavano a perquisire, buttando all’aria mobili e suppellettili in giro per la stanza.
– Ci sono le aggravanti per resistenza all’arresto – l’agente afferrò Scrooge, ammanettandolo.
– Non potete arrestarmi, sono un valido rappresentante della piccola e media impresa!
– Stronzate, sappiamo che la tua ditta è fallita, altrimenti non saremmo qui.
– È colpa della crisi.
– La crisi è finita – scandì imperioso l’agente – i consumi devono ripartire, a costo di prenderli a calci in culo. Per te c’è il rimpatrio in Siria.
– Ma io sono nato qui.
– Sticazzi, ti spediamo in Siria lo stesso.
Scrooge cercò di divincolarsi.
L’agente lo strattonò con violenza. Lo spinse davanti alla finestra.
– Senti, tu domani sarai in prima pagina. Come preferisci, “Sgominata cellula dormiente” o “Imprenditore suicida per debiti”?…
Scrooge chinò la testa.
– Bene – commentò l’agente, trascinandolo via – Andiamo ragazzi, qui abbiamo finito. Buon Natale a tutti quanti.

EMERGENZA DI STATO
Alessandra Daniele

Mentre la Francia entrava in Stato d’Emergenza permanente, anche la capitale amministrativa e politica dell’Unione Europea è stata militarizzata e messa in totale stato d’assedio.
Uffici e scuole chiuse, strade deserte, metropolitana bloccata, pattuglie armate e mezzi blindati ovunque, rastrellamenti, perquisizioni, retate.
Ai cittadini è stato prescritto di non affacciarsi alle finestre, e se l’avessero fatto, di non comunicare a nessuno ciò che avrebbero visto.
Non è la trama d’un episodio di Black Mirror, né del prequel di The Walking Dead, è successo a Bruxelles, sta in gran parte ancora succedendo, ed è stato giustificato con la caccia a un singolo presunto terrorista, del quale non si sa bene neanche se sia ancora affiliato o già dissociato e in fuga anche dall’ISIS, e che comunque non è stato trovato.
Nessuno ha protestato più di tanto per la clamorosa sospensione della democrazia e dello stato di diritto, seguita ai roboanti proclami sull’imperativo categorico di difendere a ogni costo le conquiste della Civiltà Occidentale come la democrazia e lo stato di diritto.
Le prove tecniche di golpe sono perfettamente riuscite.
Non che le classi dirigenti abbiano davvero urgente bisogno d’un golpe militare vecchio stile, ormai la democrazia in Europa è appena un sipario, e neanche di velluto pesante, è una tendina della doccia di plastica trasparente.
Comunque adesso sappiamo per certo che in nome d’una sicurezza impossibile gli europei sono prontissimi a buttare nel cesso anche questa tendina, e consegnarsi a una dittatura militare che, nel loro interesse, gli vieta anche di affacciarsi alle finestre.
Intanto in Italia, Renzi promette di controbilanciare il giro di vite poliziesco con qualche elemosina alla “Cultura”.
“Per ogni telecamera nuova che viene installata vogliamo un nuovo regista teatrale che sperimenti” ha detto testualmente il nostro Cazzaro in Capo. Magari un nuovo regista che metta in scena una versione sperimentale di “1984” durante la quale tutti gli spettatori vengano schedati.
Non ci resta che aspettare che le telecamere di controllo riprendano uno scambio di bustarelle, perché le classi dirigenti italiche riscoprano la sacralità del garantismo, e l’inviolabilità della privacy. La loro.
Dopo il teatro sperimentale, quale altro baluardo della nostra Cultura il governo s’impegnerà a sostenere in funzione antiterrorismo? In questi giorni Salvini e Sallusti hanno molto insistito nel dire che il crollo della Civiltà Occidentale cominci nelle scuole che non fanno il presepe. “Uno dei principali Valori dell’Occidente” l’ha testualmente definito Sallusti di fronte a un’accigliata Gruber in giubbotto di pelle steampunk. Renzi potrebbe quindi decretare il presepe obbligatorio in tutti gli edifici pubblici e privati. Il decreto Cupiello.
A sostenere il vero principale Valore dell’Occidente, lo shopping più o meno natalizio, ci penserà l’indotto del giro d’affari bellico.

GUERRA E PRECARIATO, LE COMUNI VERITA’ DI LUTTWAK E POLETTI
Giorgio Cremaschi

Chissà perché in questi giorni ho finito per associare Edward Luttwak a Giuliano Poletti. Sono due persone diversissime per storia cultura e esperienze, l’uno intellettuale militante dell’imperialismo USA, l’altro burocrate un poco rozzo del pentitismo comunista. Sono persone normalmente lontanissime eppure le loro uscite di questi giorni sui mass media italiani me li hanno fatti sembrare assai vicini. Il primo a La7 ha rivendicato con orgoglio il sostegno degli Stati Uniti ai talebani e a ciò che ne è seguito. È stato un buon affare comunque, ha detto, perché in Afghanistan è crollata l’Unione Sovietica è così l’Occidente ha visto sconfitto il suo principale nemico. Il secondo ha dichiarato inutili le lauree con alti voti, magari conseguite in ritardo, e poi ha rivendicato la necessità di superare il concetto stesso di orario di lavoro, sostituendolo con la retribuzione a prestazione. Io trovo che entrambi abbiano brutalmente descritto la verità. Per Luttwak la guerra si fa per conquistare potere e chi la vince, qualsiasi mezzo usi, ha sempre ragione. Non troveremo in lui le ributtanti ipocrisie sulle guerre umanitarie e democratiche. Le guerre servono a tutelare precisi interessi e per questo devono essere astute e spietate. Le guerre di Luttwak sono quelle del capitalismo liberista e globalizzato di oggi, quello santificato da George Bush padre allorché dichiarò: il nostro sistema di vita non è negoziabile e verrà difeso in tutti i modi.
Giuliano Poletti deve esercitare qualche ipocrisia in più, vista la professione, ma alla fine non scarseggia in brutalità. Il suo attacco al 110 e lode corrisponde ad un mercato del lavoro nel quale i giovani laureati vanno a fare le polpette ai MCDonald, naturalmente nascondendo il titolo di studio altrimenti non verrebbero assunti. A che serve studiare tanto se i lavori che vengono offerti non corrispondono minimamente alla cultura acquisita? Poco tempo fa ho conosciuto un ricercatore universitario che, stufo di fare la fame, aveva rilevato la bancarella del padre ai mercatini. Poletti sta semplicemente cercando di adeguare le aspettative scolastiche alla realtà del mercato del lavoro. Nel quale serve soprattutto una piccola istruzione di base adatta alla nostra società mediatica e consumista. Solo ad una élite rigidamente selezionata, quasi sempre su basi censitarie, sarà consentito di lavorare esercitando le competenze apprese in lunghi studi. Per la maggioranza dei giovani studiare troppo è tempo buttato. Come aveva lamentato Berlusconi, non può essere che anche l’operaio voglia il figlio dottore. Le controriforme della scuola di Gelmini e Renzi hanno cominciato ad adeguare, con i tagli, il sistema formativo al mercato del lavoro fondato su precariato e disoccupazione di massa. Meglio studiare meno e prepararsi ai lavoretti precari che verranno offerti, piuttosto che accumulare rabbia per una laurea non riconosciuta da nessuno.
Anche sull’orario di lavoro Poletti ha in fondo detto la verità. La globalizzazione finanziaria, l’euro, le politiche di austerità hanno progressivamente distrutto le secolari conquiste del mondo del lavoro. Che per avere un orario definito per la propria prestazione e ridotto a dimensioni umane e legato ad una retribuzione dignitosa, ha speso 150 anni di lotte e miriadi di vittime. Oggi tutto è in discussione e non perché il lavoro non abbia più bisogno delle tutele conquistate, ma perché il capitale ha trovato la forza di distruggerle. Consiglierei a Poletti, che non pare persona particolarmente colta, la lettura di Furore di John Steinbeck. È la storia di una famiglia che, durante la crisi degli anni 30 negli USA, è costretta a migrare e a trovare lavoro a cottimo. E arrivano in una azienda ove si raccolgono le cassette di arance a cinque centesimi l’una, senza orario di lavoro e se non va bene via.
Il New Deal keynesiano di Roosevelt si rivolse anche contro quel sistema di sfruttamento, che oggi non a caso viene invece riproposto nell’Europa in cui, con l’austerità, trionfa il liberismo e si distruggono lo stato sociale e i diritti del lavoro.
Luttwak e Poletti sono dei reazionari, la loro visione del mondo fa venire i brividi e fa tornare indietro di secoli, ma non hanno inventato nulla. Ciò che dicono corrisponde a ciò che si fa realmente nelle nostre società malate. Quindi più che per le loro parole conviene mostrare scandalo per la realtà che cinicamente descrivono e difendono. E soprattutto conviene, quella realtà, provare a cambiarla.

GROUNDHOG WAR
Alessandra Daniele

Dieci giorni dopo il sanguinoso raid di Parigi, è difficile trovare qualcosa da dire su questa guerra che non sia già stato detto.
Venticinque anni fa.
Sono infatti già passati un quarto di secolo e almeno mezza dozzina di crisi analoghe dall’operazione Desert Storm, ufficialmente organizzata per “liberare il Kuwait”, che oggi è fra i principali finanziatori dell’ISIS.
E ancora una volta tutti i commenti sono identici.
Da una parte si continua a fomentare la paranoia xenofoba, e ad invocare il fuoco redentore dei bombardamenti, come se non si fosse già mille volte dimostrato prevedibilmente capace solo di diffondere l’incendio che dovrebbe estinguere, sterminando ben più civili degli attentati terroristici, e allargando sempre di più il campo di battaglia.
Dall’altra, quella a me più vicina, si continua pazientemente a denunciare tutte le complicità economico-politiche fra presunti nemici, le strumentalizzazioni repressive e golpiste dello Stato d’Emergenza permanente, e si continua ad evidenziare le differenze nel mondo islamico fra minoranze bellicose e maggioranze pacifiche, benché l’opinione pubblica occidentale abbia già mille volte dimostrato di fottersene totalmente di verità, giustizia, logica, ragionevolezza, ed essere interessata solo alle bufale sulle armi chimiche di Al Baghdadi, e sulle false suore kamikaze in agguato per il Giubileo, che già circolavano nel 2000.
Mentre i media embedded continuano a spacciare ogni attacco terroristico come una Pearl Harbour completamente inattesa, una “dichiarazione di guerra” improvvisa e unilaterale da parte d’una (eterogenea) fazione che l’Occidente sta in realtà direttamente bombardando da venticinque anni, dopo averla direttamente creata in funzione anti URSS.
Alcuni di noi hanno scritto queste cose per la prima volta in un tema scolastico.
Altri di noi non erano ancora nati, e non hanno mai conosciuto un mondo senza Scontro di Civiltà.
Gennaio 1991.
Schillaci giocava in Nazionale.
Il World Wide Web non esisteva, c’era il Televideo.
Il presidente del consiglio era Andreotti.
Il presidente degli USA era George Bush. Padre.
Antonio Lubrano spiegava su Raitre come usare una maschera antigas, mentre su Canale 5 arrivava in Italia la prima originale serie di Twin Peaks.
Venticinque anni.
In quale Loggia Nera siamo prigionieri, condannati a rivivere in eterno il debutto del Tg4 di Emilio Fede che esulta “hanno attaccato”? Quale degli inferni paralleli del Bardo Thodol ci siamo meritati, e c’è ancora qualcosa che possiamo fare per uscirne?
È questo che dovremmo chiederci. Non se rischiamo la vita, ma se non siamo in realtà già morti. Da almeno venticinque anni.

Il COMMIZZARO
Alessandra Daniele

Berlusconi ci aveva provato con la Protezione Civile di Bertolaso, il suo ras delle Grandi Opere e dei Grandi Eventi per il business del ventunesimo secolo: un Italia da trasformare interamente in un lucroso enorme luna park per turisti.
Varie ed eventuali implicazioni criminali di quel tentativo a parte, dal punto di vista politico-economico anche Matteo Renzi sembra pensare ad un progetto del genere, almeno fin da quando ha sostituito Lupi alle Infrastrutture (ex Lavori Pubblici) con il suo fedelissimo Delrio.
Non sorprende quindi che abbia appena conferito alla Protezione Civile poteri straordinari, dopo aver affondato Marino consegnando il Giubileo al renziano Team Expo, del quale ogni giorno i media embedded tessono le lodi con toni agiografici.
Anche il Vaticano sembra partecipare attivamente al programma. Millenario fiuto per gli affari. E l’odore dei soldi inasprisce la guerra fra bande. Oltretevere come nel PD.
Per il riutilizzo dell’area Expo sono già in arrivo almeno duecento milioni di euro.
Non ci sarebbe stato bisogno in realtà di nessun Vatileaks per sapere che la Chiesa Cattolica è una delle multinazionali più avide e corrotte del pianeta. E la gestione delle attrazioni e dei flussi turistici è sempre stata una delle sue specialità.
Renzi è un animatore turistico, e fare dell’Italia il suo villaggio probabilmente è proprio il compito che gli è stato assegnato. Perché il progetto in realtà non è soltanto berlusconiano. Questa è anche l’idea che le classi dirigenti d’Europa e del resto del mondo hanno dell’Italia: un resort di loro proprietà dove venire ad ammirare panorami, monumenti, e culi, al dolce canto dei tenorini di Sanremo.
Quindi il premier che gli serve in Italia è un curatore, un commissario, come Monti, ma con un’immagine mediatica più accattivante. Un commissario cazzaro.
E gli serve una Costituzione truccata come una Volkswagen apposta per mantenere il Commizzaro al suo posto il più possibile.
Secondo gli ultimi sondaggi, in un eventuale ballottaggio il Movimento 5 Stelle batterebbe il PD. L’Italicum sarà quindi modificato in modo che assegni la maggioranza assoluta dei seggi al perdente.
Poi il Team Expo sostituirà Camera e Senato con due padiglioni.
Alla maggioranza del resto degli italiani resteranno i ruoli di cameriere stagionale, sguattero precario, guida turistica abusiva. Pizzaiolo. Cubista. Sfondo da selfie.
Agli intellettuali, quello di posteggiatori. Meno i turisti capiranno l’italiano, più apprezzeranno i loro stornelli.
Messina avrà il plastico del ponte prima dell’acqua potabile.
Mentre il Commizzaro s’impegnerà a dimostrare ai Casamonica d’essere un giostraio più abile di loro.

QUEL POMERIGGIO D’UN SINDACO DA CANI
Alessandra Daniele

Il negoziatore prende il telefono.
– Ignazio, non c’è bisogno che nessuno si faccia male. Rilascia gli ostaggi, e vieni fuori.
La voce all’altro capo suona stridula.
– No! Io sono il sindaco, e rimango al mio posto!
– Sei decaduto. I consiglieri si sono dimessi.
– Solo perché quel cazzaro li ha ricattati. Non vale, io resto in carica in virtù della mia superiorità morale.
– Ti stanno indagando per peculato.
– È una trappola! Mi crocifiggono per due cene pidocchiose perché vogliono sbranarsi il banchetto del Giubileo indisturbati. Ma io li sputtano!
– Il più sputtanato sarai tu.
– Sticazzi! – Ridacchia – Hai sentito? Ho imparato la lingua, non me ne vado. Devo supervisionare il Giubileo, me l’ha chiesto il Papa.
– Stronzate, Bergoglio ti odia per il registro delle unioni civili.
– Non è vero! Papa Francesco non è omofobo. E si fida di me. M’ha chiesto di operarlo.
– Per rimuovere il tumore?
– No, vuole cambiare sesso.
– Basta Ignazio, arrenditi, è nell’interesse dei cittadini.
– I cittadini mi amano! Io ho sconfitto la mafia, ho estratto Excalibur, ho ucciso Voldemort, ho chiuso Malagrotta! Malagrotta! Ripetete! – Ordina agli ostaggi, che accennano un coro biascicante.
– Malagrotta… Malagrotta…
Il negoziatore chiude il microfono. Dà un’occhiata all’agente dei Nocs accanto a lui.
– Siete pronti per fare irruzione?
Il Nocs annuisce.
– Sì. Continui a distrarlo.
Il negoziatore riapre il microfono.
– Ignazio, rilascia gli ostaggi. Almeno le donne.
– Pensi che le donne siamo più deboli? Vuoi farmi sembrare sessista? È un’altra trappola, come gli scontrini!
– Allora rilascia … non c’è una donna incinta? Qualcuno che si sente male?
– Sì, c’è un tizio con un sospetto ictus. Ma non lo rilascio – la voce sale ancora di tono – lo opero!
La risata stridula è interrotta da un crepitio.
I Nocs irrompono nel Campidoglio.
Abbattono il sindaco con una raffica.
Il sindaco crolla di schianto fra le urla degli ostaggi.
Uno dei Nocs avverte via radio il comando che la missione ha avuto successo.
Alle sue spalle, lentamente, il cadavere del sindaco si rialza.
Con gli occhi vuoti s’avvicina al Nocs, e lo azzanna alla gola.
Gli ostaggi ricominciano a urlare.

RITORNO AL CAZZARO
Alessandra Daniele

Marty McFly indica la prima pagina.
– Guarda, non ha funzionato, siamo nel 2001!
Doc afferra il giornale, e legge il titolo : ”Meno tasse per tutti”. Controlla la data.
– 21 ottobre 2015? Com’è possibile che qui ci sia ancora Berlusconi al governo?
– Forse siamo in un 2015 alternativo.
– Come il 1985 del Biff Tanner miliardario?
Doc si mette le mani ai capelli.
– Grande Giove! Cosa abbiamo sbagliato stavolta?
Fissa la foto sotto il titolo del giornale.
– Come ha fatto Berlusconi a ringiovanire?… Aspetta, questo non è Berlusconi, qui c’è scritto “il premier Matteo Renzi”.
– Ma dice esattamente le stesse cose di Berlusconi. Il traduttore universale è chiarissimo: meno tasse per tutti, l’economia è in ripresa, la stampa e la sinistra remano contro… le uniche differenze sono il nome e la faccia, che comunque è simile.
– Allora deve essere per forza un futuro alternativo. Dobbiamo tornare indietro nel tempo, e capire cosa abbiamo fatto per generare questa timeline anomala.
Marty scuote la testa.
– Ma non siamo mai stati in Italia prima.
– Effetto butterfly, Marty! Dobbiamo aver innescato una catena di eventi che ha gravemente alterato il futuro di questo paese.
Marty prende il giornale, e dà un’occhiata al resto della prima pagina. Poi sfoglia le altre, esaminandole col traduttore universale.
– No Doc. Non credo che sia colpa nostra. Pare che questo sia proprio il modo in cui funziona l’Italia.
– Vuoi dire che qui hanno avuto due Berlusconi di seguito spontaneamente, senza nessuna anomalia spazio-temporale? Grande Giove! Mi piacerebbe studiare quest’involuzione antropologica, però è meglio ripartire. Trova un po’ di spazzatura per ricaricare il motore a riciclaggio infinito.
Marty appallottola il giornale, e lo infila nel serbatoio.
– Sai Doc, non invidio gli italiani. Qui il viaggio nel tempo non è impossibile, è inutile.
Sale sulla DeLorean accanto a Doc, e riparte.

TRILUSSA
ER PRESEPIO

Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa ? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…

Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto,senza ascolto.

La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso ,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore

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ER NATALE IN FAMIJA
https://laleciocci.wordpress.com/2007/12/17/er-natale-in-famija/

Ebbene si, stanno pe arriva’ le feste de Natale…sò tutti contenti, sò tutti felici… sò tutti piu’ boni…invece a me me rode er culo! A Natale te se riempie casa de parenti, zii, zie, cugini, cugine, nipoti,nonni, pro-zii, pro-zie, de tutto, tutta gente che vedi solo pe 2 motivi, le feste o i funerali. Tocca mettese i cartellini sul petto pe ricordasse i nomi.
Insomma se comincia er 24, dalla mattina appena me arzo, mi madre parte co la tiritera….Scenno, manco me siedo pe fa colazione che parte la lagna…
‘Ricordate che er 24 e’ Vigilia, quindi er 24, PESCE…’ me la guardo ancora nel sonno e je dico ‘A ma’ stò a fà colazione, posso magna’ i biscotti o nellatte ce devo inzuppà la spigola??’ Insomma a casa ce stà n’armata de affamati, gente che pare che nun magna da naà vita, aspetteno er Natale cor veleno, da metà Novembre stanno a insalatine pe non rovinasse l’appetito, insomma oramai a casa mia non fanno piu’ la spesa ar dettaglio.
L’anno scorso hanno preso 123 mq de mediterraneo e 83 mq de mar baltico…te dico solo che mi nonna stava pe infarinà e frigge er capitan findus, sto cojone stava a passa nello spazio de mare che s’eravamo comprati, lui co quel cazzo de peschereccio azzurro. C’e’ gente che pe magna’ conosce i peggio trucchi… de solito a cena dopo un par de portate se slacceno la cinta… mi zio l’anno scorso pe frega’ i parenti s’e’ presentato in tuta: cosi’ non comprime e po magna’ de piu’!
La cena score, se finisce de magna’ ed e’ l’ora dii regali… In tutte la famije ce sta quella che vole fa l’istruita, pure che ha fatto pe puzza la seconda elementare… e allora senti mi zia che da il regalo al marito della sorella e je dice… ‘tieni, un bel CARDIGAN’, che mi zio c’aveva paura fosse un cane da riporto del Caucaso, ha aperto col terrore…Poi co un sospiro je fa: ‘ah! un majone coi bottoni… m’ero preso na paura’.
Fiuuu! pericolo scampato! Sempre lei e’ quella che fa i regali impegnati ai nipoti, viene e te fa… ‘tieni un bel libro, che la cultura e’importante!’.’A zì, sara’ pure importante ma si me regali ‘I 3 moschettieri’ che c’ho 45 anni, che cazzo de cultura voi che me faccio…’ Ma la cosa piu’ bella, che va contro tutto quello che che viene detto in televisione, so i regali della nonna. Sò anni che sentimo di che co l’euro tutto e’ aumentato: quelle che erano 5 mila lire, mo nella nostra mente, sò 5 euro… sì, er cazzo che te se frega…Mi nonna me regalava 50 mila lire prima, mò uno se aspetta 50 euro… e invece no!! Te se presenta co un pezzo da 20, un pezzo da 5 e 50, 20 e 10 centesimi… te verrebbe da daje na sediata. Mi nonna e’ la vera risposta italiana al problema euro!Poi la gente se ne va a casa, ma er peggio deve ancora da venì. Er peggio e’il 25!
La notte io non ce dormo… so’ teso… nervoso… I preparativi per il 25 partono dall’Immacolata. Se riuniscono le donne e se mettono a decide… che famo che non famo…
agende co le ricette, puntate registrate della prova del cuoco… poi alla fine se finisce sempre a magna’ le stesse cose. Te alzi la mattina, entri in cucina, e le vedi lì, manco stessero a sperimenta’ la fusione a freddo. Appena provi a entra’ te fanno ‘CHE VOI?’… ‘niente, che vojo, un bicchiere d’acqua’… ‘NO, mo aspetti…’manco i Vietcong ereno cosi’. Poi pare sempre che e’ successo qualcosa, so
tutte co la faccia disperata…
Te spaventi, ce stai male e domandi ‘che e’ successo?’…
‘lascia stà…’ ‘…come lascia sta? Vojo sape’! Ahò, se so cose della famija, c’ho il diritto de sapello’… Te guardano co la faccia distrutta…e te dicono ‘…la besciamella ha fatto i grumi…’ MA ANNATEVENE A FAN CULO VOI E LI GRUMI!
Da 30 anni, er 25 c’ha er menu fisso… e non solo quello.
La cosa peggio che po’ succede e’ il doppio tavolo: uno pei grandi e uno pei piccoli. Me dava ar cazzo da ragazzino… ma adesso me fa proprio smadonnà… L’anno scorso se semo ritrovati al tavolo che er piu’ piccolo c’aveva 25 anni… Gente che e’ annata in guerra, gente cò 2 divorzi…
pero’ sempre relegata al TAVOLO DEI PICCOLI. L’unica cosa e’ che da 2 anni a sta parte ce danno pure i coltelli. Poi nel mentre che se magna, noti che er fratello de zio, che er 24 c’aveva la tuta, oggi s’e’ presentato co la tunica che ha fregato a un lavavetri al semaforo. Sotto e’ rigorosamente nudo, che le mutande segano! E c’ha la faccia contenta.
Hai capito sì che stratega, er Bonaparte del colesterolo!
Er pranzo finisce, se contano i superstiti, se sparecchia, se lavano i piatti e poi… poi… se gira a tovaja che da bianca diventa verde… se comincia a gioca’ a carte! E a che se gioca? a sette e mezzo? NO! Se gioca a BESTIA! Er gioco dell’infamita’, tutti contro tutti. Er tipico momento arriva co un piatto de na quarantina de euri. Comanda coppe. Te c’hai er 3 secco…. bussi… sei de mano te senti un leone…bussa solo tu nonna. Te dici…. ‘nonna me vò bene, m’ha cresciuto, sto tranquillo…’, cambi 2 carte. Non t’entrano altre briscole ma t’entra un carico. Un po’ de paura ce l’hai, ma ostenti sicurezza. La vecchia non deve intravedere il minimo turbamento in te, so come i cani… sentono si c’hai paura. Allora parti: lanci er carico a denara. Tu nonna te lo magna col 2 de coppe.
Cominci a sudà freddo e te dici ‘no, non ce lo po ave’, no, non me po’ dì cosi’ sfiga….’ E invece che fa? Cala er COPPONE…. Poi co lo sguardo finto dispiaciuto te dice: ‘ Bello de nonna tua e’ er gioco…’Butti er 3 smadonnante e lei non contenta butta er 5 a spade, che te c’avevi er 4. Insomma tu nonna t’ha mannato in bestia… ‘cci suaa! A me m’ha fermato mi padre appena in tempo, je la stavo pe da na lamata…Gia’ me fai i regali pidocchiosi poi te li ripii pure… Poi dici li metti all’ospizio!Comunque, giocando giocando se fa ora de cena e parte la domanda retorica:’qualcuno cena?’ E c’e’ gente che ancora c’ha er coraggio de dì de sì..Poi che vordi’ sta divisione cena-pranzo-cena… Io sò sicuro che l’anno scorso mi zio s’e’ messo a sede er 24 e s’e’ rialzato er 2…Ma alla fine arriva l’ora de salutasse… e la solita manfrina: ‘Se vedemo troppo poco. Tocca organizza’ piu’ spesso…’
Vedi tu nonno che se fa du conti e dice… ‘Aho’ contando che er Natale vie’ na volta l’anno, la prossima occasione deve da esse….’ Ed e’ allora che parte un sonoro ‘ANNATEVENE UN PO’ AFFANCULO TUTTI QUANTI!’
Che bello er Natale in famiglia…
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La viggija de Natale
Gioacchino Belli

Ustacchio, la viggija de Natale
tu mmettete de guardia sur portone
de quarche mmonziggnore o ccardinale,
e vvederai entrà sta priscissione
.

Mo entra una cassetta de torrone,
mo entra un barilozzo de caviale,
mo er porco, mo er pollastro, mo er cappone,
e mmo er fiasco de vino padronale.

Poi entra er gallinaccio, poi l’abbacchio,
l’oliva dorce, er pesce de Fojjano,
l’ojjo, er tonno, e l’inguilla de Comacchio.

Inzomma, inzino a nnotte, a mmano a mmano,
tu llí tt’accorgerai, padron Ustacchio,
cuant’è ddivoto er popolo romano.

http://www.musicroom.it/articolo/canzone-contro-natale-sbanca-su-youtube/21537/

http://masadaweb.org


Andrea Scanzi : Raffaele Cantone è il Chuck Norris del governo Renzi

MASADA n° 1718 28-12-2015 L’ITALIA E’ FUORI DALLE SECCHE ?

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MASADA n° 1718 28-12-2015 L’ITALIA E’ FUORI DALLE SECCHE ?

L’Italia scende dal 5° al 22° posto tra i Paesi industriali – 45.000 morti in più come in una guerra – Sono 92 giorni che non piove. Lo smog è altissimo – L’arroganza dei governanti – La Troika vuol requisire i risparmi dei cittadini- Sarebbe meglio occupare militarmente le banche – Dopo l’attacco ai risparmiatori, l’attacco ai pensionati – La resa al capitalismo della sx europea – Sostituzione dell’economia finanziaria all’economia reale – Esproprio dei risparmi dei cittadini – Conseguenze nefaste della deregolamentazione finanziaria – Bisogna tornare alla divisione tra banche di risparmio e banche di investimento – La Glass-Steagall Act – Sta per scoppiate la bolla dei derivati

(Nelle immagini le foto peggiori dell’anno)
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Le soluzioni per la crisi sono poche, sarebbero immediatamente produttive, farebbero immediatamente stare meglio i popoli europei, ma chi governa non le vuole, perché è al soldo di quella piccola cricca di magnati che possiede il 90% della ricchezza occidentale e se ne frega della crisi e della rovina dei popoli europei.

Le soluzioni sono:
-dividere di nuovo banche di risparmio da banche di investimento;
-vietare l’uso dei derivati nelle banche di risparmio e negli enti locali;
-combattere in ogni modo i paradisi fiscali e realizzare una vera giustizia nel campo fiscale con una reale lotta alla grande evasione;
-difendere i lavoratori, i risparmiatori, i malati e i deboli;
-opporsi a qualunque riduzione dello stato sociale;
-difendere le Costituzioni democratiche;
-aumentare il grado di democrazia in Europa e nei singoli Stati;
-togliere il comando della Germania sui Paesi europei;
-staccare l’Europa dagli ordini del Fondo Monetario;
-farla finita con l’austerità e il pareggio del bilancio a favore di una campagna roosveltiana di investimenti pubblici, come nel New deal per far riprendere produzione, lavoro e consumi.
-passare gradualmente dalla democrazia parlamentare alla democrazia diretta;
-dare agli elettori il diritto del recall sui politici disonesti.
..
Non è stato D’Alema a dire che: «Il Pd è diventato un partito di spartizione del potere»?
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Istituto Cattaneo sulle ultime politiche: «La maggior parte dei voti finiti al M5S viene dagli ex sostenitori del Pd. In maniera più marcata, questo è avvenuto, nelle città tradizionalmente più rosse. A Bologna, il Pd ha regalato il 48% degli elettori a Grillo; a Firenze il numero si è alzato ulteriormente, arrivando fino al 58%. Generalmente, ad essere stati attratti dai lidi a cinque stelle sono stati gli elettori del csx. Non è significativo (quasi nullo al nord) l’apporto dato dagli elettori azzurri al M5S».


(Le ruspe all’attacco)

Rob
sotto Natale si è fermata la Metro mezza giornata, e i grandi media italiani “fedeli alla riga” non hanno alzato neppure un sopracciglio. Tutto un meraviglioso scodinzolare.
Fosse capitato un bordello simile con quell’infelice di Marino sarebbe stato lapidato (ma visto che ci sono gli uomini di Renzi al comando…).
Sono a distanza di sicurezza da Roma, ma preoccupato lo stesso per un Paese in larga parte senza coscienza delle sue necessità e delle sue aspirazioni.
Battiato è sempre attuale (“quanti perfetti e inutili buffoni”)…la primavera intanto, tarda ad arrivare..
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Prima della crisi, nella classifica delle economie di tutto il mondo, l’Italia occupava il 5° posto, ora siamo sprofondati al 12° (Wall Street Italia).
Va meglio di noi persino il Brasile. Lo dice anche il Fm.
“L’Italia, con le condizioni attuali, non è un paese per cui si possa assicurare un futuro radioso, o quantomeno sereno”, ha detto il direttore esecutivo Fmi, Andrea Montanino, presentando il bilancio del nostro paese. “La crescita potenziale dell’Italia di fatto crolla per gli anni futuri, siamo inchiodati allo 0,5%”. Il consiglio del Fm, purtroppo, è di tagliare le pensioni. Tutti i pensionati piddioti avranno una brutta sorpresa.
“L’Italia al rallentatore rischia di uscire dal G8 delle maggiori al mondo.”, lo dice uno studio del Center for Economics Business and Research inglese.
“A pesare sull’Italia è la crescita piatta, che la rende l’economia con la crescita più lenta fra i paesi avanzati. L’Italia ha inoltre il secondo debito più alto nell’area euro, al 132% del pil, dopo la Grecia.
Grazie Renzi!! Il peggior presidente che l’Italia abbia mai avuto!
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Alessandro
Renzi ci distrae a difendere la Boschi. Intanto il debito pubblico è arrivato a ottobre a 2.211 miliardi di euro che comporta un interesse di 80 miliardi di euro l’anno, di tasse, tolti ai servizi pubblici essenziali.
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Bric 44
“Resta il fatto che c’è una “coda lunga” che oggi vota PD convinta di votare Pci-Ds-Pds così come “… si va a letto con una ottantenne, pensando che a 20 anni era una gran gnocca!”
(Aggiungerei che l’ottantenne è decrepita e ha pure la gonorrea).

(La Boschi al mare)

MISERICORDIA PER GLI UOMINI
Paolo De Gregorio

Rifletto sulle statistiche ISTAT pubblicate da Repubblica: nei primi 8 mesi dell’anno 2015 ci sono stati 45.000 morti in più rispetto ai primi 8 mesi del 2014. Per avere un episodio analogo si deve tornare al 1943.
La sensazione, non certo scientifica, è che si sommano diversi fattori: la diminuita capacità del Servizio Sanitario Nazionale di soddisfare le richieste di accertamenti diagnostici, con attese di mesi e anche di anni, gli aumenti dei ticket, le voci insensate di chi rinuncia alle vaccinazioni, il consumo di cibi scelti non con criteri di una alimentazione sana ed equilibrata, ma scelti per il prezzo basso e spesso dimenticando frutta e verdura, la rinuncia alle cure odontoiatriche che come si sa costano un occhio.
Se aggiungiamo la venefica aria che si respira nelle città e il clima che ormai ci riserva picchi di caldo e di freddo, ecco emergere le cause di tutti quei morti: la crisi economica e l’inquinamento prodotto dalla follia di uno “sviluppo” insostenibile, con porcherie che troviamo nell’aria, nell’acqua, nella terra, nei cibi, che colpisce soprattutto i più poveri.
Inceneritori, discariche, terra dei fuochi dove si bruciano rifiuti tossici del nord industriale, concorrono a formare, nei giovani soprattutto, la sensazione di non avere un futuro, proprio in termini di sopravvivenza e queste statistiche (che verranno immediatamente minimizzate e distorte), secondo me parlano di un mondo ammalato terminale.
Eppure i responsabili di questo disastro hanno nomi e cognomi, sono le multinazionali dei combustibili fossili che vedono nelle energie rinnovabili la loro fine, sono le multinazionali del cibo spazzatura, pieno di chimica e coloranti cancerogeni, che fabbricano obesi e malati per la gioia ed i profitti delle multinazionali farmaceutiche, che vedono nell’agricoltura biologica e nella prevenzione delle malattie la loro fine.
Papa Francesco, che parla tanto di “misericordia”, provasse ad invocare misericordia ai consigli amministrazione delle multinazionali, comprese quelle delle armi, per la vita e la salute degli uomini della terra, trattati senza pietà da coloro che si arricchiscono sulla malattia e sul dolore!

(Renzi e Orfini alla play station)

OLTRE LA MISERICORDIA
Paolo De Gregorio

Desidero dare seguito alla mia riflessione di ieri 26 dicembre, sulle cause dell’aumento anomalo della mortalità tra la popolazione italiana nel corrente anno 2015, pubblicato dall’Istat.
Anzitutto si tratta di un allarme che doveva essere dato da chi avrebbe il compito istituzionale di proteggere la salute degli italiani rivelatosi un organismo affarista, composto da politici anziché da funzionari del Ministero della salute, intenti solo a truffare lo Stato con le convenzioni tra pubblico e privati, a trescare con esponenti di Comunione e liberazione per mettere i loro esponenti nei posti chiave, disinteressati alla salute dei cittadini fino al punto di non aver istituito un registro dei tumori, che consentirebbe di avere un quadro certo del rapporto tra territorio, inquinamento, e incidenza delle patologie tumorali, ben sapendo che questi dati sono indispensabili ai magistrati per procedere penalmente contro gli inquinatori.
Ciò dimostra, oltre ogni dubbio, quanto la politica sia subalterna al modo di produrre le merci, cercando in ogni modo di non disturbare gli inquinatori, che, oltre a dare il lavoro, decidono della vita, della salute, spesso della morte di moltissime persone, lasciando a pochi valorosi magistrati l’immane compito di cercare di fermare questa logica criminale.
Se comprendiamo a fondo questo meccanismo e allarghiamo lo sguardo al mondo globalizzato, vediamo che le grandi multinazionali che dominano un mondo, che solo i ciechi definiscono democratico, si muovono nella stessa logica malvagia, contro la salute umana, contro l’ambiente, contro la pace.
E continuiamo a bestemmiare definendo l’America democratica, quando è evidente che la maggior parte dei deputati, repubblicani o democratici (fa lo stesso) sono finanziati da gruppi economici che pretendono tassativamente che non sia toccato il sistema delle assicurazione della sanità privata (che lascia 40 milioni di americani a crepare senza aiuto), dimostrando che il presidente Obama non conta nulla, che non sia toccato il libero commercio delle armi malgrado le stragi, che non sia toccata la politica estera americana basata su 900 basi militari all’estero ed un bilancio spaventoso delle spese militari, che non sia toccato il potere delle banche in mano soprattutto alla lobby ebraica, che non sia toccata l’oligarchia capitalista che possiede tutto il sistema televisivo con cui riesce ancora a far passare per democrazia la feroce dittatura delle multinazionali.
Nessun progresso sarà possibile nel mondo fino a quando ogni paese non uscirà da alleanze militari di qualunque tipo, avrà come strategia l’indipendenza energetica con le rinnovabili, l’indipendenza alimentare con cibi biologici prodotti a km zero, la prevenzione delle malattie per abbattere i costi statali della sanità, l’educazione sanitaria, sessuale, alimentare nelle scuole, la diminuzione dell’orario di lavoro per “lavorare meno, lavorare tutti”, la pensione a 60 anni, utilizzando tutto il denaro che si butta negli eserciti e negli sprechi di ogni tipo, a cominciare dall’8 per mille alle religioni.
L’anno prossimo saremo sommersi nei media dalla interminabile parodia della democrazia, in occasione della elezione del nuovo presidente USA, che spero sia guardata con occhi nuovi, con contorno di risate di scherno in grado di uccidere qualsiasi retorica che inneggia alla “libertà”, rendendosi finalmente conto che il cittadino è un suddito che non conta nulla, il politico è un servo venduto, tutte le decisioni vengono prese nei santuari del potere multinazionale e capitalista, che, consapevolmente, uccide uomini e creato.

(A colloquio col ministro Madia)

StepBack
In Italia non si avverte alcuna mancanza di “un cdx “classico”, liberale e liberista, nonché limpidamente conservatore”.
In Italia esiste una immarcescibile dx di cacciatori di froci e di lettori di Mein Kampf, che conta esattamente come la “sx sx”, cioè una cippa. In Italia moderati, conservatori, etc furono, sono e sempre saranno democristiani. Ricordo solamente un’altra puttanata altrettanto sesquipedale del “non moriremo democristiani” di Pintor, ovvero la decouberteniana “si gioca per partecipare”.
A Pintor sfuggì il trascurabile dettaglio che in Italia, da circa 1.700 anni, c’è il Vaticano. Per i primi 40 anni repubblicani i Democristiani si sono “limpidamente” chiamati democristiani. A fine ‘80/inizio’90 l’establishment finanziario internazionale (corsi e ricorsi) si stufa di interessi sul debito pubblico oltre al 20% (mio padre ci ha estinto il mutuo), andazzo più consono ad una dittatura da isolotto caraibico che alla settima potenza industriale del pianeta. Invitano pertanto i democristiani ad accomodarsi in sala d’attesa con cortese sollecitudine. Nasce quindi il Berlusconismo, unicum assoluto ed irripetibile nella storia patria. Il Berlusconismo rappresenta infatti quanto di più simile ad “un centrodx “classico”, liberale e liberista, nonché limpidamente conservatore” che l’Italia possa permettersi. Ovvio, niente a che spartire coi Tories britannici o con la CDU tedesca. Loro sono noiosi barbogi, noi schioppettanti e improvvisatori, santi e navigatori. Il Centrodx berlusconiano ha avuto quale linea guida il perizoma di Belen, più che la cofana della Thatcher. Ma, incontrovertibilmente, NON è stato democristiano, al punto di guadagnarsene sul campo il meritato riconoscimento sotto forma di espliciti strali della CEI e di Famiglia Cristiana. Nel frattempo grazie (o per colpa) ai vincoli imposti dall’establishment finanziario, il colossale debito pubblico ed i relativi interessi hanno assunto proporzioni da paese europeo. Berlusconi non serve più, possono tornare i democristiani. Renzi è più democristiano di Forlani, il quale aderiva all’ideologia di non avere ideologie. Renzi, di volta in volta, aderisce all’ideologia cui il potere sopra di lui gradisce che egli aderisca. E agli italiani, democristiani sino ai gangli del sistema nervoso periferico, povera buonanima di un Pintor, sono felici e contenti di quel buco nero di ignoranza che li rappresenta senza essere stato eletto.

(La donna carota di Sgarbi)

Carletto
Per continuare a governare, la minoranza parassitaria nepotistica lobbystica ricca e ladra, e legiferare contro gli interessi legittimi del 75% della popolazione europea, non potrà che continuare ad esacerbare le divisioni fra questo 75%, con strategia della tensione, minacce esterne (presunte o vere o create apposta e creazione ed uso del terrorismo), xenofobia e separatismi ed appoggio della potente lobby degli omosessuali ricchi con il contestuale uso e raggiro avverso gli omosessuali poveri e degli anticlericali o atei o di religioni minoritarie.
Ma stavolta dovrà anche aggiungerci riforme elettorali come il porcellum o peggio l’italicum, come già si sta portando avanti in Italia con il renzismo (dato che in Italia già era tutto predisposto: dalla debolezza delle istituzioni democratiche ed infiltrazioni derivate dal programma P2 in tutte le istituzioni di garanzia ed alla stampa asservita) e per dare una maggioranza che possa governare al 25% dello scarso 50% dei votanti che ancora andranno a votare per loro interessi (cioè lo scarso 10% della popolazione effettiva, i ricchi, si daranno per legge il diritto di governare contro il 90% della popolazione).
Cosa ne deriverà? Autoritarismi, violenze contro la maggioranza, ulteriori limitazioni di libertà di stampa e libertà personali (con la scusa del terrorismo) ritorno al passato di welfare, diritti, distribuzione delle ricchezze, differenze sociali, violenza guerre e rivolte, insicurezza e persecuzioni.
La trasformazione di questa farsa di democrazia in una dittatura della minoranza va sempre più avanti.
Altro che grillismo (questo è il vero fascismo nazismo, ciò che sottende il renzismo o la dittatura della finanza e delle banche)! Altro che populisti o giustizialisti! Questa è la vittoria della minoranza dei disonesti e delinquenti immorali sulla maggioranza degli onesti.

(Il senato salva dal carcere Azzollini)

E diciamole una volta per tutte la parole giuste per definire il Pd. “Nuovo carrozzone di DX, più che di cdx”, l’unica vera dx italiana al momento in Italia e con l’aggravante di tendenzafascistoidorenzianobancaria (sì che da una finta sx socialista di dx esce sempre fuori il fascismo del leader che mette alla berlina gli oppositori purgandoli come giornalisti disfattisti, gufisti, fossilizzati antiprogressisti), contrapponendosi a loro come avanguardisti, futuristi, progressisti ed uomini del fare. Meno male che ci siete voi e per voi che ci siano loro, sennò da un pezzo vi si sarebbero arenate le alleanze amministrative e tutte le vostre controriforme di stampo destrofascista, ad iniziare dalla vostra auspicata legge elettorale peggiorativa di quella di mussoliniana memoria e di tutte le proposte antisciopero ed antiliberi sindacati (per voi andrebbero bene i fasci e le camere del lavoro dei vostri alleati e ben pagati della triplice, con l’autorizzazione preventiva a scioperare solo quando lo direte voi).
E guai a non allinearsi che subito si viene additati da gufi disfattisti, contro l’uomo del fare, contro le avanguardie futuriste della italica grandezza delle grandi opere, del’expo, della tav.
Pubblicamente si mettono alla berlina i giornali colpevoli di non leccare e si pagano unità strafritte per comprarsi propaganda giornalistica.
Non credevo che avrei avuto la possibilità nella mia vita di ritornare a sentire la vecchia retorica degli avanguardisti e degli uomini del “partito”, neanche dei repubblichini, ma di quelli della prima ora, snocciolata dai figli degeneri di incroci bastardi del Pci con la dx.
Siete molto più vicini voi al fascismo, di loro. (con l’aggravante che lo state già praticando e sdoganando. Del resto l’italicum, la buona scuola, la futura buona università, il beil in, la deresponsabilizazione degli amministratori delle banche, gli 80 euro, i 500 euro ai diciottenni (mance elettorali) degne della singola scarpa del destro Lauro, jobs act la regolamentazione restrittiva degli scioperi, la mancia ai pubblici dipendenti con stipendi bassi ed il mantenimento di scatti anzianità prebende, indennità, premi di produzione e risultato a go go, recupero di inflazione più un supplemento automatici e diritto alla carriera e ufficio, inamovibilità e libertà di esercizio per i pubblici dipendenti di casta (non contrattualizzati, da 3000€/mese in su e senza obbligo di presenza) ed esclusione nei fatti per ora solo per loro dal jobs act (le caste non contrattualizzate ed ad es: prof universitari, magistrati, ff.o, militari, boiardi di stato ). Per ultima la legge mancia, ex finanziaria.
Riduzione: tasse obblighi fiscali e sui trasferimenti monetari, carcere cautelare, per loro stessi e gli amichetti loro, e favori ad evasori imbroglioni armaioli petrolieri editori amici i proprietari di beni di lusso barche di lusso e case di lusso ecc. Riduzione di politiche di welfare sanità e pensione e stipendi detrazioni e deduzioni in favore di soggetti deboli.
Mi sa che qualificano questo governo a sx e di sx esattamente come lo era quello di Berlusconi. Nei fatti perfino più a dx, dato i tempi in cui si attivano queste politiche di favoritismi, tempi i cui sarebbe più giusto togliere a chi a di più per dare a chi ha di meno invece del contrario (proprio in virtù della crisi) e favorirne l’uscita aumentando la domanda interna e sanzionando più gravemente i malversatori finanziari e la corruzione.

(Razzi)

Denunciò le spese allegre dentro Ferrovie Nord. Per premio lo mettono a fare il passacarte
Annamaria

Esautorato il funzionario che presentò l’esposto sugli sprechi nella controllata della Regione Lombardia. Il capo dei revisori (tra gli indagati) lo avvertì: “Te l’avevo detto di non insistere, ora sei messo male”. Grazie a lui i ladri sono stati cacciati da Ferrovie Nord Milano. Grazie a lui le spese pazze per auto, quadri, scarpe, viaggi e pranzi sono state scoperte dai magistrati e l’ex presidente Norberto Achille è indagato per peculato e truffa. Per premio, il funzionario dell’audit Andrea Franzoso è stato messo fuori gioco. Niente più controlli per lui, ma un incarico da passacarte. E nelle intercettazioni il capo dei revisori (indagato e costretto alle dimissioni) si lasciava andare a sgangherati paragoni con il campo di sterminio di Auschwitz…”(Marco Lillo, il FQ).
Ecco, appunto. A proposito di nazismi e di ‘come’ vengono evocati da parte della feccia avvezza a mestare nella merda dei tombini, per intimidire e distruggere chi si permette di denunciare e di apprezzare cose come onestà e pulizia. Così siamo messi. E’ la logica del potere, bellezza…Ehi, dico, non staremo mica qui a far storie e scandalizzarci…
Il tombino è caldo, il tombino è confortevole e il tombino è protetto da disdicevoli intromissioni. Chi non si adegua è solo un nazista da distruggere. Chiaro?

(Il funerale dei Casamonica)

Alessandro
Dice il presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia, esponente della minoranza Pd: “Si chiude un periodo non facile, ma in grado di dare una sferzata al Paese in un momento molto delicato”. Una sferzata in tutti i sensi: Renzi taglia ancora alla Sanità e l’Italia ha la pressione fiscale più alta d’Europa.
Renzi ci distrae a difendere la Boschi. Intanto il debito pubblico è arrivato a ottobre a 2.211 miliardi di euro che comporta un interesse di 80 miliardi di euro l’anno, di tasse, tolti ai servizi pubblici essenziali.
E, a differenza di quello che dice Renzi, aumenta il numero di persone senza fissa dimora. Alla Caritas fanno sempre più ricorso impensabili concittadini del ceto medio. Inoltre, dice l’ISTAT: oltre 1 italiano su 4 resta a rischio povertà o esclusione.
Ora, grazie alle dissennate politiche di austerità imposte dalla Troika e supinamente applicate da Renzi, una persona su quattro in Italia è a rischio povertà o esclusione sociale. E’ il 28,3% della popolazione, secondo la stima dell’Istat, un dato stabile rispetto al 2013. In particolare il 19,4% è a rischio povertà, l’11,6% vive in famiglie gravemente deprivate e il 12,1% in famiglie a bassa intensità lavorativa… e Renzi dice che va tutto bene!

(Salvini re magio)

Mortalità, impennata misteriosa nel 2015: “Quei 45mila scomparsi come in una guerra”

Istat: Nei primi 8 mesi dell’anno i morti sono stati 45.000 in più rispetto ai tempi precedenti. decessi aumentati dell’11%, ai livelli degli anni 40. E gli esperti si interrogano: ci ammaliamo di più o ci curiamo peggio? Come durante la guerra, ma senza la guerra. Come se vivessimo sotto i bombardamenti. Nel 2015 il numero di morti nel nostro Paese è salito dell’11,3%. In un anno sarebbero 67mila decessi in più rispetto al 2014, con un aumento che non si vedeva da decenni. E’ qualcosa di abnorme! Il numero è impressionante. Per trovare un’analoga impennata della mortalità, con ordini di grandezza comparabili, si deve tornare al 1943 o agli anni 15-18.
(E’ questa la famosa ripresa di Renzi-Poletti?)

SONO 92 GIORNI CHE NON PIOVE. LO SMOG E’ ALTISSIMO

I grandi responsabili della trappola smog sono due assenti: il vento e delle leggi sul trasporto pubblico. Il vento è stato inghiottito dal cambiamento climatico che ce lo restituisce raramente, spesso in forma violenta, qualche volta come tromba d’aria. Il problema del traffico è sempre stato snobbato dai vari governi, privando gli italiani di un’alternativa di trasporto dignitosa e rinchiudendoli in una nuvola di polveri sottili che corrodono i polmoni. Ma come è stato possibile ignorare per tanti anni la legge a tutela della salute pubblica? E come mai i venti sono cambiati in modo così radicale? Il direttore di Legambiente Stefano Ciafani e Riccardo Valentini, membro dell’Ipcc, la task force degli scienziati Onu che studiano il clima, ci aiutano a ricostruire la ragnatela delle dimenticanze colpose.
A Milano, alla fine è dovuta intervenire la magistratura condannando la città per più di un mese a tagliare i trasporti.
Perché è sparito il vento? È cambiata la circolazione dei venti di alta quota che danno un contributo determinante al clima. L’allargamento dell’area tropicale li ha spostati verso Nord, creando in Italia una situazione di alta pressione che ormai è stabile da un tempo anomalo, eccezionalmente lungo. Le alluvioni in Gran Bretagna, nell’area ancora esclusa dalla tropicalizzazione che ha investito il Mediterraneo influenzando gli anticicloni, costituiscono l’altra faccia dello stesso fenomeno.
Una novità imprevista? Al contrario. Rientra nel quadro di evoluzione climatica disegnato da più di 20 anni dall’Ipcc. Ma per fermare il caos climatico servono misure drastiche di diminuzione dell’uso dei combustibili fossili. Solo con l’approvazione dell’accordo di Parigi sul clima, si sono create le premesse politiche che potrebbero portare al cambiamento delle politiche energetiche in direzione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza.
Quanto tempo abbiamo avuto per metterci in regola con i limiti violati da molte città? Un tempo molto lungo. La direttiva europea che vieta di superare per più di 35 giorni all’anno il tetto di 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo è del 2002. In Italia è stata recepita con un decreto entrato in vigore il primo gennaio 2005. Ma è stato un atto formale: si è fissato un obiettivo e si è continuato a spendere in direzione opposta.
Gli esempi di trasporto innovativo messi in campo da alcune città non sono serviti?
Hanno ottenuto buoni risultati a livello locale, ma non sono riusciti a cambiare verso alla spesa pubblica. A Milano la decisione di introdurre l’ingresso a pagamento in centro ha ridotto le emissioni nocive: meno 38% di polveri sottili nel 2014 rispetto al 2010, meno 59% di black carbon. Non è bastato. Come non sono bastate le zone con il limite a 30 km all’ora a Torino e i rigorosi standard energetici imposti a Bolzano sulle nuove costruzioni per abbattere il consumo energetico.
Quanto abbiamo investito in questi anni per pulire l’aria delle città? Molto poco. Nel periodo 2012-2014 la legge obiettivo ha destinato il 66% dei finanziamenti a strade e autostrade, il 15% alle metropolitane, il 12% alle ferrovie, il 7% all’alta velocità. Del programma “mille treni per i pendolari”, lanciato dal governo Prodi nel 2006, si sono perse le tracce: una buona quota dei 3 milioni di pendolari continua a essere costretta a usare la macchina.
Si potrebbe invertire la rotta? Certo. Basterebbe invertire gli investimenti. In Italia tre quarti del trasporto merci avviene sulla gomma, imputato numero uno per lo smog: bisognerebbe riallinearsi con l’Europa scendendo al 50%. Ma da un decennio i governi hanno distribuito circa 400 milioni di euro l’anno (250 nell’ultima legge di stabilità) in sgravi fiscali, riduzione del costo del carburante e minori pedaggi a vantaggio dei camion. Con i 4 miliardi di euro di fondi pubblici girati al trasporto su gomma si sarebbe potuto costruire una rete di tram in tutte le principali città: 200 chilometri.
Cosa rischia l’Italia? L’Italia è stata messa in mora dall’Ue nel 2014 per aver disatteso le direttive sulla qualità dell’aria. Se non correggiamo le politiche di trasporto e di edilizia spenderemo sempre di più in costi sanitari aggiuntivi e in multe. Pagheremo di più per respirare peggio.

(La Santanchè alla Scala)

L’ARROGANZA DEI GOVERNANTI
Berluscameno (sunto)

Giubileo. Papa Francesco: “Dio libererà il popolo dall’arroganza dei governanti”. Il Papa apre la Porta Santa con un monito contro “l’arroganza dei governanti”. “Davanti a soprusi non prevalga la stanchezza: Dio libererà il suo popolo”.
Possibile che si parli solo della guerra all’Isis e non si faccia niente per la nostra sicurezza in materia economica? Il Governo dovrebbe autorizzare Polizia e Finanza a prendere il comando effettivo di tutte le nostre BANCHE !
Qualcuno sa che le banche italiane non prendono ordini operativi dal nostro Governo ma ubbidiscono a una ‘associazione privata’ a delinquere e straniera? quale è di fatto la UE con le relative BCE e BRI.
Dal 1° gennaio 2016, in caso di fallimento di una banca italiana, si applicherà il BAIL-IN, la nuova disposizione UE, coinvolgendo gli azionisti, gli obbligazionisti e i titolari dei conti correnti sopra i 100 mila euro. Ma se alla Banca verranno a mancare i soldi, non è previsto un “adeguato fondo di garanzia”, per cui si colpiranno tutti correntisti anche sotto i cento mila euro. C’è solo uno Stato al mondo che ha previsto un autentico fondo di garanzia per tutti i correntisti, sopra e sotto i 100 mila dollari: gli USA, tramite l’intervento diretto della FED che può stampare denaro. Ma, guarda caso, BANKITALIA il diritto di stampare moneta non ce l’ha.
Siamo proprio in buone mani … straniere!
Eppure non abbiamo perso nessuna guerra …almeno recentemente.

(Il mitologico sindaco di Albettone con il suo inseparabile fucile: mister Joe Formaggio)

ATTACCO AI RISPARMIATORI
Berluscameno

Secondo i TECNOCRATI NEO-FEUDALI del Fm, per ridurre l’enorme debito nazionale, i governi hanno il diritto di requisire direttamente i risparmi dei cittadini. Non importa che si tratti di risparmi, di assicurazioni o di immobili, almeno il 10% potrebbe essere espropriato. E, dato che il debito pubblico dei paesi dell’Eurozona, impoverita disastrosamente dalla recessione economica indotta dalla moneta unica, è aumentato più del 90% del Pil, tutta la popolazione dovrebbe sacrificare i propri risparmi, per “salvare” lo Stato lasciato in bolletta dall’euro. Come al solito, la “ cupola politico-finanziaria europea “ esegue fedelmente: già a gennaio, la Bundesbank ha aderito al progetto del Fm, concentrandosi su una “tassa sulla ricchezza”. “Nella situazione eccezionale di un ‘imminente fallimento dello Stato’ – ha dichiarato – un ‘prelievo di capitale una tantum’ potrebbe rivelarsi un taglio più conveniente rispetto a qualsiasi altra opzione”, nel caso in cui aumenti delle tasse o altre drastiche limitazioni della spesa pubblica non fossero sufficienti a soddisfare i bisogni.
A giugno, il Fmi ha preparato un altro progetto, per estendere d’imperio la scadenza delle obbligazioni: cedole biennali potrebbero diventare ventennali. «Semplicemente, tu non puoi riscattare la tua obbligazione”. I tuoi soldi se li tengono in ostaggio loro,naturalmente con lo stesso tasso di interesse. E la stampa non spiegherà mai i rischi reali di certe notizie: sono troppo noiose.
Quindi, nei paesi in cui ci sono delle pensioni da lavoro, ci si potrebbe svegliare improvvisamente e scoprire che si sta pagando un contributo al governo – che ringrazia per il patriottismo. Una cosa è certa: per anni, tutti i fondi pensione hanno comprato titoli di Stato perché erano considerati tranquilli e senza rischi. Ma non sarà più così. E il crollo dei debiti sovrani potrebbe mandare in crash anche i mercati finanziari. Chi decide? Il Fm, purtroppo. Il Fmi è una dittatura non eletta da nessuno, che però può gestire la vita della gente.

E ora la Lagarde presenta il nuovo profilo della sua strategia: tutti i debiti pubblici – per la prima volta nella storia moderna – dovranno trovare una copertura, come se lo Stato fosse una famiglia o un’azienda, e non un’autonoma istituzione finanziaria pubblica. Questo è un ordine di liquidazione del debito pubblico a spese degli obbligazionisti e a loro insaputa.
Per salvarsi la poltrona, gli euro-leader stanno con gli oligarchi del Fm, guardandosi bene dal tutelare i cittadini. Così presto l’Eurozona sarà colpita direttamente.
Secondo gli analisti, la situazione è gravissima: la soluzione finale prospettata dalla Lagarde potrebbe produrre anche dei disordini civili, ma solo dopo che il fatto sarà avvenuto. Questo taglio corto fatto ai creditori privati è una sorta di condizione preliminare che gli Stati in bancarotta devono rispettare prima di ottenere ulteriori prestiti.
Prendere o lasciare. “E’ quanto il Fmi sta facendo in Ucraina o che hanno fatto a Cipro.
Se lo Stato non controlla più il debito, avendolo ceduto agli usurai della finanza privata globale, il carico fiscale diventerà così opprimente che ci avvicineremo rapidamente al crollo della democrazia. Milioni di ignari pensionati saranno letteralmente rapinati dai signori del Fmi.


(Marino)

LA RESA AL CAPITALISMO DELLA SX EUROPEA E LA DISTRUZIONE DELLO STATO
Berluscameno

Tutti i partiti di sx in Europa sono diventati neoliberisti, ciòè sostengono la libertà del mercato e l’impresa privata, diminuendo sempre più l’opera pubblica dello Stato. Abbracciano entusiasticamente la teoria dello stato minimo. Il fatto è incredibile! La teoria economica globalista dall’élite del Potere finanziario e bancario globale (1 % dell’umanità che ha il 99% della ricchezza) impone la propria visione neoliberista anche a chi dovrebbe combatterla! Quella élite distrugge sistematicamente i diritti e i poteri degli stati nazionali sovrani, pretendendo il dominio assoluto e schiavistico dei popoli della Terra.
Nell’Ue tutti i partiti presenti nel parlamento si professano ‘neo liberisti’ come la Merkel e Schaeuble e impongono la teoria neo-mercantilista tedesca di marca nazista. Ci chiediamo come sia possibile che il Pd, alleato in UE con i socialisti tedeschi stia anche con il partito CDU della Merkel e Schaeuble. Il loro neoliberismo non ha nulla a che vedere col grande economista liberale Milton Friedman. Eppure i danni macroscopici della teoria errata dell’ Austerity e del Rigore in presenza di recessione, deflazione e con enorme disoccupazione stanno sotto gli occhi di tutti! Ed è nazismo puro!
Oggi tutti chiedono la libertà del mercato e considerano lo Stato sovrano una forza inerziale, troppo grosso e pesante per fungere da motore dinamico. Eppure è lo Stato l’imprenditore più audace, l’innovatore più prolifico, quello che finanzia la ricerca e che produce le tecnologie più rivoluzionarie, quello che spinge settori come la green economy, le telecomunicazioni, le nanotecnologie, la farmaceutica. È lo Stato, nelle economie più avanzate, a farsi carico del rischio d’investimento iniziale all’ origine delle nuove tecnologie. Sono i finanziamenti pubblici che possono creare nuove attività produttive con alti rendimenti reali. È lo Stato a finanziare ampiamente lo sviluppo di nuovi prodotti. Ed è lo Stato il creatore di tecnologie rivoluzionarie come quelle che rendono l’iPhone così ‘smart’: internet, touch screen e gps. E’ lo Stato che finanza la rivoluzione verde delle energie alternative.
Ma se lo Stato è il maggior innovatore, perché allora tutti i profitti provenienti da un rischio collettivo finiscono ai privati?
Ormai la finanza globale ha preso il sopravvento sulla produzione reale. Wall Street ha battuto sei a zero Main Street. Commerciando prodotti finanziari taroccati come i derivati.

(Caduta di Berlusconi)

IL MERCATO FINANZIARIO HA SOSTITUITO L’ECONOMIA REALE

Le banche non finanziano più la produzione di beni reali. Ci guadagnano poco e rischiano molto. E se poi i prestiti finanziari effettuati alle PMI non vengono restituiti? Nella realtà il recupero delle somme investite dalle BANCHE nelle PMI è di difficile effettuazione se l’economia reale rimane in recessione e in deflazione di fatto. Ma senza investimenti monetari l’economia reale muore!
La finanza può procurarsi tutta la moneta necessaria per giocare con i derivati e ha deciso di guadagnare solo con quelli, impiegandoci cifre folli, e usando le banche ombra con sede nei Paradisi Fiscali, dove può fare operazioni finanziarie tutte rigorosamente in NERO.
La produzione non serve più alla ‘finanza globale’.
.
Ma un nuovo pensiero economico si sviluppa in Gran Bretagna.

Mariana Mazzucato, docente di Economia dell’innovazione nell’università del Sussex, fa parte della squadra di consulenti economici d’élite, da Joseph Stiglitz a Thomas Piketty, chiamata da James Corbyn a delineare le proposte di politica economica del partito laburista nuova versione, quello che sfiderà i Tories per il governo britannico. “La chiave del nostro nuovo messaggio economico per la G.B. è semplice: la Gran Bretagna cresce, ma noi vogliamo che questa crescita sia più omogenea, più inclusiva, con meno finanza e più industria e soprattutto meno diseguaglianze”.
“Lei è stata citata dal cancelliere ombra John McDonnel alla Labour Conference per il suo libro sullo Stato “entrepeneur”: qualcosa di più di imprenditore, uno Stato che ha la mentalità e la vocazione dell’industriale.” “Lo Stato non è un’entità molesta nel business privato, che lasciato a se stesso ed al libero mercato farebbe meglio. Va sfatato il mito dello Stato lento e polveroso contro l’impresa dinamica e moderna. Cameron si lasciò scappare l’espressione “il civil servant è nemico dell’impresa”, poi l’ha ritirata ma la mentalità resta quella. A certe condizioni, lo Stato deve essere un partner con pari se non maggior dignità dei soci privati, e assumere una funzione guida nella politica industriale. Purché sappia dove andare. (Non certo dove vuole andare la Merkel e Schaeuble con la loro politica economica errata del Rigore e dell’Austerity non adatta per i paesi deboli della UE !). Vanno fissati obiettivi precisi di politica economica, con una visione. La Silicon Valley (USA)è nata perché con interventi pubblici si è perseguita l’eccellenza nell’hi-tech, l’attuale mole di investimenti nelle nuove energie in Germania deriva dalla scelta “verde”. C’è una sostanziale presenza dello Stato negli investimenti importanti”. In fondo è quello che ha detto ‘Obama’ alla Fiat di Montezemolo: “prenditi la Chrysler (che era stata salvata dal governo Usa ) però investi nei motori ibridi”.
Per tutto questo servono ministeri, agenzie e dipartimenti, ben strutturati con personale dello stato qualificato, forte e coerente”.

(Salvini-day a Roma)

LA DEREGOLAMENTAZIONE FINANZIARIA
Berluscameno

Nel 1998 un signore di nome Sandy Weill riuscì a far cambiare una legge americana per introdurre il Gramm-Leach-Bliley Act del 1999, detto così dal senatore Gramm, che ricevette sostanziosi aiuti dal settore finanziario. La legge ebbe sostegni politici anche dal democratico Rubin, già co-chairman di Goldman Sachs. La norma consentì la nascita di Citigroup col fine di estendere le proprie attività finanziarie che precedentemente costituivano illeciti. Questa storia insegna come sia stato facile far nascere le regole che hanno fatto crescere l’industria finanziaria, quell’industria che ha distrutto migliaia di posti di lavoro per l’avidità di pochi individui. La deregolamentazione ha consentito la diffusione di strumenti come le auction rate securities che svolgono la stessa funzione del credito ordinario senza essere assoggettate alle regole tradizionali, sono gli strumenti usati anche dalla Lehman Brothers. La recessione che stiamo vivendo nasce, cresce e si sviluppa per l’effetto di questa deregolamentazione finanziaria che ha consentito di truffare risparmiatori e investitori per accentrare ricchezze nelle mani di pochi. Nel 2007 il “sistema bancario ombra” diventa molto più grande e pesante del sistema tradizionale e condiziona le scelte politiche globali e nazionali.
Cito da un disegno di legge presentato in parlamento:
“Chiediamo la riforma dell’ordinamento bancario attraverso la separazione delle attività bancarie commerciali da quelle speculative, al fine di tutelare le attività finanziarie di deposito e di credito inerenti l’economia reale e differenziarle da quelle legate all’investimento e alla speculazione sui mercati finanziari
E’ in atto una grave crisi economica globale che ha minato e sta minando, oltre ai salari delle famiglie, la base produttiva delle imprese. Assistiamo al collasso delle imprese e delle famiglie, alla revoca dei crediti, al no da parte delle banche ai nuovi crediti, ad un aumento vertiginoso delle procedure concorsuali e a disastrosi tagli occupazionali.
Si tratta di una crisi che ha un carattere strutturale e trova la sua radice nelle disfunzioni del sistema bancario-finanziario e nel suo contrastato rapporto con l’economia reale. Gli organi di vigilanza nazionali e internazionali e i mercati finanziari hanno contribuito a generare la crisi principalmente attraverso la creazione di un eccesso di rischio e a prolungarla attraverso l’assorbimento di fondi pubblici destinati ai salvataggi bancari che avrebbero potuto avere una diversa e migliore destinazione. Il funzionamento del sistema bancario, con le sue pericolose ripercussioni sull’economia reale, rappresenta uno dei più seri problemi strutturali.
Con l’ondata di fusioni e di acquisizione rese possibile dalla deregolamentazione, gli istituiti bancari sono diventati grandi a tal punto che il loro fallimento viene considerato come una eventualità tanto disastrosa da utilizzare i soldi dei contribuenti per evitarlo.
Le banche hanno abdicato alla funzione di sostegno all’economia per dedicarsi alla finanza speculativa, alimentata da banche di investimento internazionali, e consentita nel recente passato da alcune zone di ombra di applicazione delle norme prudenziali. I problemi nel sistema bancario e creditizio sono nati proprio quando le banche hanno smesso di fare le banche ed hanno cominciato a fare i “TRADERS”.
Per questo motivo bisogna ritornare al più presto alla netta separazione tra banche commerciali e banche d’investimento: le prime devono tornare a raccogliere il denaro dei risparmiatori a favore del credito alle piccole imprese ed investire i risparmi depositati dai correntisti a servizio della economia reale remunerando i depositi e concedendo i prestiti; le seconde dedicarsi a fare le loro scommesse e le loro speculazioni senza rischiare a scapito dei correntisti.

Dopo lo scoppio della questione riguardante il Monte dei Paschi, il tema della separazione tra funzioni commerciali e quelle di investimento di una banca è tornata prepotentemente di attualità. Anche la Bce si è fatta carico del problema, tanto da decidere di accelerare sulla strada di una chiarificazione che sembra ormai ineludibile, con il chiaro obiettivo di evitare che i salvataggi riguardanti il sistema bancario vadano a riverberarsi sui contribuenti e di fare in modo che le banche non possano usare i depositi dei risparmiatori nell’espletamento di operazioni che comportino rischi.
Va ricordato che il tema non è discusso solo nel vecchio continente, ma anche al di là dell’oceano, tanto che Sandy Weill, fautore dell’abrogazione della legge Glass-Steagall, che prevedeva la separazione bancaria, alcuni mesi fa non ha avuto eccessive remore ad ammettere lo sbaglio compiuto tanto da auspicare il ritorno ad una separazione netta e completa tra le banche d’affari e quelle commerciali.
Fu Roosewelt nel 1933, dopo la grande depressione, a volere la legge detta Glass-Steagall Act, che pose fine agli eccessi finanziari e volle contenere gli eccessi della finanza e l’azzardo morale dei banchieri, la cui avidità e sete di guadagno ha causato la crisi più grave del 1929. La legge divideva banche di affari da banche di risparmio, perché la loro unione era stata la principale causa della crisi del 19, e averla abrogata ha portato alla crisi attuale. Da quando è esplosa la bolla dei derivati, strumenti puramente speculativi completamente slegati dagli investimenti produttivi, dirottando risorse dall’economia reale ad un vera e propria bisca mondiale, il rischio del fallimento delle banche ha portato i Governi e le banche centrali ad una serie di salvataggi a spese della collettività.
Ora urge rimettere in funzione quella divisione tra banche. Di guai ne ha fatti abbastanza. Occorre anche vietare drasticamente che gli enti locali investano in derivati i soldi nostri amplificando il debito.

In mancanza di norme vigenti, nel 2012 abbiamo assistito ai seguenti scandali finanziari: JP Morgan 2 miliardi di dollari di perdite in scommesse derivate; in USA venne scoperta la
manipolazione del Libor/Euribor (il tasso di sconto che regola tutti i prestiti dai mutui a quelli al consumo in USA -libor -ed in Europa – Euribor -) da parte delle grandi banche per finanziare le perdite dei derivati, venne alla luce che Honk Kong Shangai Banking (HSBC) riciclò 7 miliardi di narcodollari (scandalo rivelato da una commissione del Senato Usa)
In Italia con il Testo Unico Bancario del 1993 è stata di fatto rimessa in piedi una commistione tra Banche commerciali e Banche d’affari, abolendo la Legge Bancaria del 1936 con cui fu introdotto in Italia lo standard americano della Legge Glass–Steagall. In particolare con il processo che va dalla legge Amato (1992) alla legge Draghi (1998) si è passati ad un regime in cui, abolite le specializzazioni, le Banche sono diventate Banche universali, e cioè fanno tutto, compresa l’attività bancaria di affari. Le porcherie che sono successe sarebbero state limitate se ci fosse stata una regolamentazione bancaria, se ci fosse stata una divisione totale e netta tra i due rami operativi di una banca, 1° perché non ci sarebbero stati fondi per concludere tali operazioni, 2° non avrebbe coinvolto i depositi costituiti con le attività produttive reali (industria e commercio).
Il governo deve solo proteggere gli investimenti nell’economia fisica (reale) e non fornire linee di credito alle banche senza che queste abbiamo preventivamente separato le loro attività. Es. 3,9 Miliardi di Euro erogati a MPS.
Prima il governo sottopone MPS ad una “radiografia” finanziaria per porre in luce le attività speculative e commerciali, poi si divide in due la banca, quindi la parte commerciale riceve fondi pubblici per garantire depositi e prestiti erogati, l’altra parte verrà fatta fallire in modo controllato (gran parte dei debiti dovranno essere “cancellati”).
L’Italia può iniziare una nuova fase tornando all’origine

La separazione tra le banche ordinarie (commerciali) da quelle (di affari) che operano sui mercati speculativi, oltre ad evitare che famiglie, imprese e comuni risparmiatori possano pagare il conto per l’avidità dei banchieri adusi a generare bolle speculative mondiali, avrebbe la funzione di far uscire il Paese dalla cultura del guadagno facile giocando d’azzardo sui mercati, vera e propria ubriacatura collettiva che ha catturato i legislatori di tutto il mondo al mito della ricchezza senza sacrifici, con o spregiudicato utilizzo dei derivati e la creazione del denaro dal nulla. L’economia reale, ed il sudore del risparmio non possono essere fagocitati dalla finanza speculativa; per questo è urgente più che mai ripristinare quella muraglia cinese che separi la finanza speculativa di banche e banchieri di affari, che hanno fatto affari con i soldi dei correntisti e dei risparmiatori, dalle banche commerciali che prestano all’economia reale.

Se le Banche venissero nuovamente separate, come disponeva il testo unico bancario del 1936, si creerebbe un nuovo ordine finanziario e gli speculatori sarebbero lasciati alla loro sorte senza compromettere i flussi finanziari connessi alle attività della economia reale ed i nuovi crediti emessi non finirebbero nel grande gioco d’azzardo della finanza speculativa. Per far fronte alla crisi economica in atto è urgente garantire l’accesso al credito alle famiglie ed alle imprese e ridimensionare, con gli opportuni strumenti legislativi, il potere della finanza speculativa.

Samuele
C’è un problema di fondo molto importante, che rende ambigua la posizione di Podemos e ha alla fine provocato la resa di Tsipras: assumere una posizione chiara sulla moneta unica. Pare che questo argomento debba essere per definizione della dx radicale, mentre la Sx (quella vera) avrebbe tutte le ragioni per reclamare il ritorno alle monete nazionali – ma attenzione! Non in un’ottica da barricata ed erezione di muri alle frontiere, ma proprio per avviare un REALE discorso di integrazione europea, basato sulla collaborazione e non sulla competizione sfrenata e sulla gara a “chi ce l’ha più lungo” come è stato fino ad oggi.
In questo momento nei paesi dominanti non pare ci sia l’interesse ad andare in questa direzione – e a questo punto sarebbe da capire quanto si può massacrare i propri paesi per seguire regole assurde, di stampo puramente neoliberista. Ma ad ogni modo il punto di partenza non può che essere abbandonare la moneta unica, qualunque sia la direzione da intraprendere, che deve venire dopo.
Podemos non ha una posizione chiara sul tema. Tsipras non l’ha avuta e si è visto. E persino il M5S ondeggia e ogni tanto si nasconde. Perché lasciare in mano a Le Pen e Salvini questo argomento cruciale?
L’euro non è solo un’unità di misura, ma col suo sistema di regole e con i vincoli che impone è un evidente strumento politico.
La moneta, come diceva Marx, è un “rapporto sociale”

(Fassino-Natale)

Berluscameno
Cosa fanno ora le banche? Ci dice il Prof. Pezzani – insegnante alla BOCCONI di Milano – che i problemi che stanno investendo il mondo della finanza e del credito negli ultimi anni e la “recente situazione fallimentare di alcune banche locali italiane con conseguenti drammi sociali, vengono visti e commentati con una miopia sconcertante, incapace di capire le vere cause che ci hanno portato ad essere ostaggio di un ‘modello socioculturale collassato. Le vere radici di questo “disastro culturale, sociale e finanziario” dipendono dal ruolo che la finanza -con epicentro a Wall Street – ha cominciato ad assumere nel tempo diventando “sovra- ordinata all’ economia reale” e totalmente deregolamentata.
Il vento della finanza che vuol dominare sull’ “economia reale” è stato alimentato da decenni di deregolamentazione, preparati dai Nobel degli anni novanta e dalla Fed che nel 1999 ha contribuito ad abbattere il muro che con fatica Roosevelt aveva eretto per dividere il campo di attività delle “banche d’affari loro “ dai tradizionali istituti di credito.
Alan Greenspan (al comando della FED) in quell’anno aveva condiviso l’abolizione della “Glass – Steagall Act” pensata da un italoamericano – Ferdinand Pecora, legale della commissione bancaria del Senato Usa al tempo della Grande Depressione – ed adottata dal governo Roosevelt nel 1933 per porre un freno alla ‘speculazione finanziaria’ che aveva creato la Grande Depressione. La legge aveva due finalità determinanti per stabilizzare i mercati finanziari e teoricamente, ‘rafforzare il ruolo della Fed a controllore’ come la sua finalità istitutiva le aveva assegnato.
“a)-La prima finalità della legge era l’istituzione del “Federal Deposit Insurance Corporation” per garantire i depositi e prevenire le possibili corse agli sportelli in caso di panico dei risparmiatori”.
b)-La seconda era funzionale a separare l’attività delle banche d’affari e gli istituti di credito tradizionali per evitare che le due attività non fossero contemporaneamente esercitate dallo stesso intermediario ed evitare che l’ “economia reale fosse esposta alla ‘pura speculazione’ finanziaria”.
I fatti che avevano generato la ‘Grande Depressione’ erano legati all’ eccesso di attività speculativa “collocando la finanza sopra l’economia reale”, erodendo i risparmi esattamente come si sta verificando oggi.
Roosevelt, con la collaborazione di Keynes, aveva avviato un percorso virtuoso che sarebbe servito a ricomporre il sistema sociale frammentato e preparare il grande sviluppo del dopoguerra fondato sull’ economia reale, chiudendo così con una speculazione fine a se stessa.
L’abrogazione della “Glass- Steagall Act” che separava l’ambito di attività delle due differenti categorie di banche avviene nel 1999, sostituita dalla “Gramm-Bliley Act”, ricreando le condizioni che avevano portato alla ‘Grande Depressione’: scatenando la bufera finanziaria con i ‘derivati ‘ ed i sub-prime e tutto il resto dell’ “armamentario di una finanza tossica ed amorale”.
Greenspan (FED) deregolamentò i derivati e gli altri prodotti tossici come i sub-prime perché li considerava un’innovazione finanziaria positiva per il funzionamento del libero mercato, vantaggiosi per i consumatori (!) e senza conseguenze.
Infatti la crescente deregulation – affermava – sarebbe stata temperata dalla razionalità (con la inesistente concorrenza ) dei mercati”.
Come si è puntualmente visto, quando un organo ufficiale come la Fed legittima l’attività speculativa fine a se stessa, alimenta nei mercati aspettative di crescita infinita ed illusoria, ed a quel punto il mercato dei derivati è esploso.
La strada dell’occupazione della finanza e delle banche d’affari era già stata preparata nel 1971 quando gli Usa, unilateralmente, dichiararono finito il tempo della convertibilità del dollaro in oro, 20 dollari ogni grammo d’oro. La moneta venne sganciata dall’ economia reale (ossia dall’ ORO) potendo assumere un volume non controllato e quindi infinito con la stampa della moneta di carta: la Fiat Money.
Da lì il percorso è stato breve e devastante perché la finanza è diventata dominante sull’economia reale dando a tutti l’impressione di ‘essere nel campo dei miracoli, esattamente quello che il gatto e la volpe indicano a Pinocchio per sotterrare le monete d’oro e far crescere la pianta dello zecchino d’oro.
Il fine della massimizzazione del profitto ha giustificato sia la deregulation che un liberismo sfrenato (senza concorrenza) che alla fine fa vincere i più forti e ricchi – non i migliori – e fa perdere gli altri. Un liberismo finanziario senza regole- eretto come fine – ha fatto saltare tutti i controlli giustificando la normalizzazione di comportamenti illeciti (l’ Italia attuale docet!). Le immagini del crollo della Lehman nel 2008 erano solo la punta dell’iceberg come si è poi visto: i controllori sono diventati collusi con i controllati e così è saltato tutto.
(La Banca Centrale d’Italia cosa ha controllato prima che le quattro banche fallissero?)
“Quis custodiet ipsos custodes?”
Quel modello di finanza ha consentito alle banche d’affari (Loro) di riprendere il ruolo speculativo alimentato dal mantra “creare valore per gli azionisti” che fino al 1999 era stato mitigato dalla Glass-Steagall Act. Il neo-liberismo finanziario della Èlite globale dominante col suo neo-mercantilismo schiavistico tedesco di matrice nazista ha poi separato il capitale dal lavoro delocalizzandolo per rincorrere l’infinito aumento dello stesso e mettere la ricchezza reale dei Paesi dominati in una dimensione sovranazionale, per cui si deve distruggere la sovranità degli stati nazionali e soggiogare così ed in modo definitivo i popoli schiavizzati in quanto non più difesi dalla sovranità di uno Stato moderno.

(Berlusconi senza trucco)

Berluscameno
I cittadini italiani -a cui i signori Banchieri italiani hanno provveduto ad annullare (ossia rubare) i risparmi depositati in banche AMICHE’, e agli ordini della BCE, devono sapere alcune cose che –forse – i loro avvocati non hanno potuto spiegare molto bene.
Nel mondo attuale i mercati finanziari globali -comprese tutte le banche e relativi banchieri – sono stati trasformati in un “casinò dalla speculazione “che compra e vende in continuazione.
Il “trading” finanziario ad elevata frequenza è diventato un commercio elettronico basato su modelli matematici che prendono le decisioni in un mondo infinito dove le scommesse non s’incrociano mai con la realtà ma finiscono sempre per distorcerla per orientare e manipolare i mercati, e creare un progressivo processo di indebitamento globale per tenere sotto scacco le politiche e le decisioni globali e assoggettare a un solo potere gli stati sovrani.
“Quando lo sviluppo del capitale di un Paese diventa un sottoprodotto delle attività di una casa da gioco, è probabile che ci sia qualcosa che non va”, ricordava nel 1931 Keynes, ma l’avidità dell’uomo ha sempre la memoria corta.
La finanza d’affari e la cultura del mercato hanno scardinato il sistema americano e poi hanno invaso come uno tsunami gli altri Paesi, a partire dalla vecchia Europa la cui cultura era opposta perché legata al sistema di welfare e non a quella del mercato come gli Usa.
I burocrati di Bruxelles (UE) non hanno voluto capire l’onda dello tsunami che stava per arrivare e hanno subito passivamente la nuova colonizzazione culturale che andava contro la storia cancellandola con un colpo di spugna.
L’onda ha poi colpito il nostro Paese Italia in cui la cultura millenaria del risparmio, dell’economia reale e delle Casse di Risparmio avevano consentito la tenuta dei conti bancari fino allora.
La cultura dominante è diventata verità assoluta da non mettere mai in discussione, da imitare stolidamente –e i “derivati di Stato del 1993” in Italia ne sono l’esempio evidente.
Quella cultura, assunta in modo acritico, ha cominciato a produrre i primi danni a partire dalla più antica banca del Paese, il Monte dei Paschi di Siena, che in 5 anni di derivati’ ha vuotato il raccolto del risparmio fatto nei 450 anni precedenti.
È saltata la linea di faglia che divideva le banche d’affari dagli istituti di credito tradizionali in un Paese che non aveva la cultura e le competenze per farlo; per incanto ci siamo trasformati da artigiani vincenti straordinari in finanzieri perdenti, senza cultura e competenza a vendere prodotti finanziari governati e quindi controllati da altri paesi.
Nessuno ha avuto il coraggio di provare a fare un minimo di autocritica, così i media hanno fatto di ogni erba un fascio accomunando nel termine di banca sia quelle che hanno mantenuto la vecchia strada innovandola continuamente e consolidandosi come nei fatti, sia quelle che hanno fatto e fanno risultato più con la finanza che con l’economia reale.
Oggi è necessario chiarire ai cittadini la DIFFERENZA che intercorre tra banche preposte al credito per l’economia reale in periodi lunghi e banche con una visione della finanza d’affari in una logica di breve o brevissimo tempo, con rischi sistemici sempre più alti.
È necessario definire in modo rigoroso le specifiche aree di attività e di prodotto e di scopo per le differenti tipi di banche e le responsabilità correlate. Occorre che per legge il governo delle Banche italiane sia sotto lo stretto controllo di ufficiali della guardia di finanza. Gli ordini alla dirigenza bancaria nazionale dovranno pervenire tramite disposizioni del governo nazionale e non più da un governo straniero come l’UE o una sua appendice come la BCE.
E questo per dare una certa garanzia e credibilità bancaria ai cittadini italiani risparmiatori.
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Convengo sulla debolezza di Podemos e Tsipras nella critica alle attuali istituzioni europee (Troika, finanzcapitalismo, predominio delle banche più forti europee e strapotere invasivo delle banche d’affari americane e dei circuiti gas-petroliferi militari che risolvono le crisi in sempre nuove guerre).
Proprio su questo punto (Troika) abbiamo misurato l’incapacità di Tsipras di liberarsi dal giogo della Merkel col mozzato slancio di Podemos che non riesce a proporre un cambio totale e innovativo nelle relazioni europee e a convincere del tutto come una radicale e rivoluzionaria forza di mutamento.
E’ chiaro a tutti il fallimento della sx di Tsipras che ha tradito il suo stesso mandato elettorale e le sue stesse radici ideologiche permettendo alla fine la cessione totale del suo Paese, ma anche la limitatezza della visione rivoluzionaria di Iglesias che non oltrepassa i paradigmi economici e di pratica politica attuali, e l’alterità assoluta, invece, del M5S rispetto alle etichette tradizionali dx/sx, rispetto alla tradizionale visione partitica, rispetto alla corrosione tragica della sovranità popolare delle tutele dei diritti e valori democratici e rispetto all’asservimento dei Paesi mediterranei alla Germania.
Per cui dei tre il M5S si presenta, alla fine, come la vera rivoluzione contro un quadro tetro di ipertrofia capitalista.

Viviana Vivarelli
Il M5S si radica in quel no-globalismo che finora è stato il maggior movimento mondiale contro l’ipercapitalismo, la finanziarizzazione del mondo e il dominio delle multinazionali, esso richiama la parte migliore e più colta del Paese, si appoggia a premi Nobel dell’economia, e ha dei rappresentanti eletti che saranno pur giovani ma sono al momento i più forti contestatori del regime in corso in nome di qualcosa di totalmente innovativo e rivoluzionario come la democrazia diretta, che è l’unica novità certa contro un parlamentarismo europeo ormai fatiscente e malato, pregno di corruzione, incapace di produrre governi stabili o partiti di forte maggioranza e volto solo alla distruzione sistematica dei principi, dei valori e delle tutele della democrazia, in un parlamentarismo illegittimo e confuso dove socialismi e sociademocrazie hanno perso tutti i loro caratteri primari di difensori dei popoli per diventare le stampelle dei ducetti di turno, proni ai vertici finanziari di una Europa delle banche e dei poteri neri.
Può essere che la democrazia diretta sia un concetto in teoria facile da capire ma difficilissimo da fare (e gli svarioni del duo Renzi-Casaleggio lo provano), ma a me pare, stando ai fatti, che credere nella possibilità di una democrazia diretta che rovesci le falsità del parlamentarismo attuale richieda un livello di coscienza e di capacità critiche ben maggiori di quelli dimostrati nei fatti dalle sinistre-sinistre, gran parolaie ma che alla fine in Italia mettono i loro voti nell’alveo oscuro e indifferenziato del csx renziano, dove tutte le vacche sono nere, e non sto nemmeno a parlare di quante ideologia etica o critica ci siano in Monti, Salvini, Casini, Verdini, Alfano e compari vari.
Non mi sembra proprio che Islanda e Svizzera, che sono al momento le uniche due democrazie dirette esistenti al mondo, una antica di 35 anni, l’altra nuovissima e ancora in fieri, diano esempi di populismo interclassista, basso livello di coscienza e basse capacità critiche delle masse.
Mi piacerebbe molto che certi stereotipi falsi e ripetuti a manetta venissero a cessare e che certuni cominciassero a farsi una sana autocritica, sempre, si intende, che le loro vie neuronali non si siano incistate in circuiti ormai standardizzati e irrecuperabili a reali livelli di coscienza etica e critica.

E MATTARELLA CONTINUA AD APPOGGIARE LE ORRENDE RIFORME DI RENZI
Viviana
Siamo la terra della mafia, della ‘ndrangheta e della camorra, il paese che ha il più alto indice di corruzione politica e con la classe di governo peggiore di tutta Europa, con la bellezza di 80 parlamentari condannati o inquisiti, e in carcere abbiamo ‘solo’ 11 persone condannate per corruzione contro gli 8700 della ligia Germania!!!! E con un Renzi che i criminali li depenalizza e i bancari truffatori li premia!!!! E tu ci vieni a parlare di grande responsabilità e di massima severità!!!???? Ma ci volete proprio prendere per scemi?????
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Alessandro
Dice Luciano Gallino: “Le riforme di Renzi si collocano tra il dramma e la barzelletta. Rispetto alle dimensioni del problema, alla gravità della crisi, il Jobs Act è una stanca ricucitura di vecchi testi dell’Ocse pubblicati nel 1994 e smentiti dalla stessa Ocse: la flessibilità non aumenta l’occupazione. Abbiamo perso il 25% della produzione industriale, il 10-11% di Pil, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono penosamente modesti.
I giochetti delle riforme sono l’apoteosi preoccupante del fatto che il governo non ha la più pallida idea dei problemi reali del paese; o forse ce l’hanno ma procedono per la loro strada di passiva adesione alle politiche di austerità.”
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L’EFFERATEZZA DELLE BANCHE ITALIANE
Viviana Vivarelli

Qui abbiamo dei criminali che con la connivenza di governi corrotti hanno tessuto delle reti truffaldine con chiaro intento di frode. Addirittura i cosiddetti consulenti hanno plagiato gli stessi impiegati delle banche.
Un istituto di credito deve essere affidabile, deve obbedire a leggi certe di tutela del risparmiatore e deve avere un’onestà di base. Non è una bisca clandestina. Il risparmio è garantito e protetto addirittura dalla Costituzione. Una banca non è un casinò segreto della mafia dove si fanno scommesse illegali. E pure quello, se viene scoperto, deve essere punito. Questa gente ha calpestato anche il minimo della correttezza. Ha nascosto verità eclatanti che era tenuta a dire. Ha ingannato sapendo di ingannare. Ha concesso crediti ai politici oltre ogni misura di ragionevolezza. Ha sforato ogni regola esponendo i risparmi che aveva avuto in affidamento comportandosi come un clan criminale. E, mentre truffava e imbrogliava, mandando scientemente in fallimento la banca, i vertici si davano premi e regali oltre ogni dire. Schiere di auto blu. Consulenze milionarie. Premi al fallimento. Un jet addirittura! La spudoratezza di questa gentaglia è sotto gli occhi di tutti. E Renzi che fa? Si precipita a depenalizzarli e a vietare ogni ritorsione dei truffati ai vertici colpevoli che si godranno il bottino e la reputazione senza subire alcun danno!!! Tutto ciò, fatto o no con la connivenza dell’Ue che altro non è che una cricca di grandi banche, è immorale, illegittimo e dovrebbe essere anche illegale. Se la Troika voleva mostrare in chiaro la sua natura criminogena, con questa legge ci è riuscita.

(Fico-Razzi-Malgioglio. Il tridente delle meraviglie)

Berluscameno
I nostri nemici sono le Banche ed i banchieri Tedeschi ed italiani.
La Ue e la Bce sono potenze straniere (entrambe associazioni private con scopi molto loschi ) che ci vogliono solo ‘distruggere’ ,in quanto non siamo abbastanza ubbidienti e silenziosi quando ci operano nel didietro!
Le banche ed i banchieri italiani (da ottimi traditori ed agenti del nemico) prendono gli ordini solamente dalla Bce e dalla Bri. Hanno ordinato (per legge o per ordine superiore ) che la nostra guardia di finanza (Ufficiali fedeli alla Patria e di alto grado) possa controllare gli ‘affaracci LORO’ dei banchieri italiani. E ciò in particolare in merito al ‘riciclaggio di denaro’ più o meno sporco! Col silenzio assoluto sulle LORO Banche Ombra situate nei paradisi fiscali e sui giochini di società- con i denari dei nostri risparmiatori- (depositati ingenuamente nelle loro banche in Italia) nel mercato infido e perverso dello’ Shadow Bancking’. Noi –popolo italiano-non dobbiamo essere ‘SOLO’ controllati e diretti.
Occorre che possiamo disporre di tutte le conoscenze possibili per non far passare nel “silenzio COMPLICE” tutti gli abusi sfacciati compiuti da ‘LORO’ contro il nostro INTERESSE .
Coloro che siedono ‘IN ALTO LOCO ‘ compiono spudoratamente ogni giorno operazioni economiche bancarie e finanziarie che risultano per NOI sempre estremamente ‘DANNOSE ‘.
Dobbiamo diventare seri e competenti in tutte le materie per cercare di impedire a ‘LOR SIGNORI’ di sfruttarci selvaggiamente senza darci MAI nulla in cambio.
Il risparmio vuol dire FIDUCIA … ma COSA NON VA NELLA FINANZA?
Goldman Sachs ed i fondi comuni (derivati) degli hedge funds stanno spingendo “la leva finanziaria” fino al punto di non ritorno.(Si avvicina a mille. Ossia con ‘un euro di capitale proprio si scommette per mille euro’ !).
Negli ultimi anni, i grandi ‘hedge fund’ e le banche “too big to fail” (con i relativi Banchieri) hanno preso in prestito denaro per fare profitti enorm i(compreso i Banchieri tedeschi). Ma quando si usa il debito per moltiplicare potenzialmente i propri profitti, si crea anche la possibilità che le perdite si moltiplichino se i mercati si rivoltano contro.
Quando ci sarà il prossimo crollo del mercato azionario e la gigantesca piramide del rischio, del debito e della leva finanziaria di Wall Street (e Berlino) comincerà a crollare, le banche con alte leve finanziarie come Goldman Sachs chiederanno al governo federale di intervenire in loro aiuto?
L’utilizzo della leva finanziaria è una delle più grandi minacce al nostro sistema finanziario e tuttavia la maggior parte delle persone non sa nemmeno cosa sia.
Ecco la definizione di base di “leva finanziaria” in ‘Investopedia’: “L’uso di diversi strumenti finanziari o di capitale preso in prestito per aumentare i potenziali rendimenti di un investimento”. La leva finanziaria permette di fare scommesse sui mercati finanziari molto più grandi di quanto potrebbero fare altrimenti e, a questo punto, Goldman Sachs e i grandi ‘hedge fund ‘stanno spingendo la leva a estremi ridicoli ma enormi per dimensioni.
Quando i mercati finanziari crescono e vincono con quelle scommesse, possono vincere davvero tanto. Per esempio, i ricavi di Goldman Sachs sono aumentati di circa il 30% nel 2014 e le azioni Goldman sono salite di più del 40% negli ultimi 12 mesi. Sono numeri strabilianti. Ma la leva finanziaria è un’arma a doppio taglio. Quando i mercati cambieranno, Goldman Sachs e molti di questi grandi hedge fund potrebbero affrontare perdite astronomiche. Purtroppo, sembra che Wall Street (e Berlino) non abbiano imparato alcuna lezione dalla crisi finanziaria del 2008.
Gli ‘hedge fund’ hanno un effetto leva aumentato fino a livelli folli che non si vedevano da prima del crollo dell’ultimo mercato azionario.
Quello che segue è un estratto di un recente articolo di ‘Bloomberg’ intitolato
“La leva degli Hedge Fund sale al massimo dal 2004“…
Gli ‘hedge fund ‘stanno prendendo in prestito di più per comprare azioni mentre i prestiti da parte dei broker della Borsa di New York raggiungono il livello più alto in quattro anni, segni di maggiore fiducia dopo che gli investitori professionali hanno inseguito il mercato dal 2008. La leva tra i gestori che speculano sull’ aumento e il calo delle azioni è salita al livello più alto dal 2004, secondo i dati raccolti da Morgan Stanley. Il margine di debito delle aziende della Borsa di New York è salito nel mese di novembre 2015 al livello massimo dal febbraio 2008, mostrano i dati’ NYSE Euronext’.

Alcuni studiosi della materia bancaria – con riguardo alla prossima ed inevitabile bolla dei derivati- hanno fatto notare la ‘quantità assurda di esposizione dei derivati che alcune di queste banche troppo grandi per fallire (anche tedesche!) hanno rispetto al loro patrimonio complessivo …Secondo il Comptroller of the Currency, 4 delle più grandi banche statunitensi stanno camminano sul filo del rasoio di rischio, leva finanziaria e debito per quanto riguarda i derivati. E’ sufficiente vedere quanto sono esposti …

“JPMorgan Chase”. Attivo totale: $ 1,812,837,000,000 (poco più di 1.800 miliardi di dollari)
Esposizione totale ai derivati: $ 69,238,349,000,000 (più di 69.000 miliardi di dollari)
“Citibank”. Attivo totale: $ 1,347,841,000,000 (un po’ più di 1.300 miliardi di dollari)
Esposizione totale ai derivati: $ 52,150,970,000,000 (più di 52.000 miliardi di dollari)

“Bank Of America”. Attivo totale: $ 1,445,093,000,000 (un po’ più di 1.400 miliardi di dollari). Esposizione totale ai derivati: $ 44,405,372,000,000 (più di 44.000 miliardi di dollari)

“Goldman Sachs”. Attivo totale: 114.693 milioni dollari (un po’ più di 114 miliardi di dollari – sì, avete letto bene). “Esposizione totale ai derivati”: $ 41,580,395,000,000 (più di 41.000 miliardi di dollari).

Date un’altra occhiata alle cifre di Goldman Sachs. Se fate i conti, ‘Goldman Sachs’ ha un’esposizione verso contratti derivati “362 volte superiori “al totale dell’attivo. “Questa è follia assoluta, ma non abbiamo ancora avuto un “crollo dei derivati” e quindi tutti possono continuare facendo finta che il re sia, in effetti, vestito”. Quando arriverà la “crisi dei derivati”, il crollo sui mercati finanziari (anche tedeschi)avverrà alla velocità della luce.
Un recente articolo pubblicato su “goldsilverworlds.com “ spiega che un incidente derivati può accadere … Quando una grande banca dovrà affrontare qualche difficoltà le banche con la più grande esposizione ai derivati (si pensi a JP Morgan, Citygroup, Goldman Sachs) si renderanno conto che la banca controparte non sarà più adeguata. Tutto ad un tratto la posizione coperta diventa una posizione scoperta. La posizione netta diventa una posizione lorda. Il rischio esplode istantaneamente. I mercati si rendono conto che le loro posizioni coperte in realtà non sono più coperte, e tutti i partecipanti al mercato iniziano a vendere quasi contemporaneamente. L’intero settore bancario e il sistema finanziario si bloccano.
Potrebbe iniziare in Asia o in Europa, nel qual caso gli americani si sveglieranno al mattino per scoprire che i loro mercati non funzionano più; i mercati azionari rimangono chiusi, il denaro presso le banche diventano inaccessibile, ecc. Ma per ora la festa continua.
Goldman Sachs e molti dei grandi ‘hedge fund ‘stanno facendo palate di soldi. Infatti, secondo il ‘Wall Street Journal’, Goldman Sachs ha recentemente dato ad alcuni dei suoi dirigenti 65 milioni di dollari in azioni vincolate … ‘Goldman Sachs Group Inc.’ ha passato ai soci tra cui l’amministratore delegato Lloyd Blankfein e i suoi luogotenenti un totale di 65 milioni di dollari in azioni vincolate poche ore prima che i tassi d’imposta più elevati di quest’anno entrassero in vigore. La società di intermediazione mobiliare di New York ha dato a 10 dei suoi amministratori e dirigenti un anticipo di interessi su 508.104 azioni precedentemente liquidate come parte del compenso anni precedenti, secondo una serie di documenti depositati presso la “Securities and Exchange Commission” lunedì scorso.
“E i bonus che i dipendenti di Goldman ricevono sono assolutamente osceni”.
Un recente articolo del Daily Mail spiega che i dipendenti di Goldman nel Regno Unito si aspettano di ricevere bonus da record quest’anno … “L’esercito di banchieri britannici riaccenderà la furia pubblica per i premi sontuosi, come il personale di Goldman Sachs che prevede di premiare se stesso con 8,3 miliardi di sterline di bonus mercoledì”.
La banca d’affari americana, che impiega 5.500 persone in Gran Bretagna, sarà la prima a svelare i suoi premi in cifre da numero telefonico – una media di 250.000 sterline a persona – come parte dell’ultima tornata di aggiornamenti di bonus. L’aumento, rispetto alle 230.000 sterline dello scorso anno, arriva nel momento in cui le “famiglie britanniche” stanno ancora lottando per far quadrare il bilancio 5 anni dopo che le banche hanno portato l’economia sull’ orlo del tracollo.
Non piacerebbe anche a voi ottenere un bonus del genere?
La vita è bella per queste imprese, mentre i mercati stanno salendo. “Ma cosa succederà quando la festa sarà finita?”
Cosa succederà se i mercati crolleranno nel 2016?
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1719 6-1-2016 UNA COSCA DI BANCHE

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MASADA n° 1719 6-1-2016 UNA COSCA DI BANCHE

Il 2016 comincia con la sua serie di guai – Attacco all’Unione europea – Checco Zalone e la resilienza – Reddito minimo di cittadinanza – L’espulsione di Serenella Fuksia – La Corea del nord ha la bomba nucleare – Come avvenne per ordine della Bce l’insediamento di Monti – La progressiva dittatura della Bce sulle sovranità nazionali

Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi; la macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità. Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità, la vita è violenza, e tutto è perduto.”
Charlie Chaplin discorso all’ umanità
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Aldo Antonelli
Non abbiamo ancora finito di scambiarci gli auguri di un buono e felice anno che la cronaca nera continua; continua ad essere scritta con il sangue delle guerre e del terrorismo, delle recriminazioni e delle vendette, delle morti imposte, programmate e financo invocate.
Ad un’amica che ieri mi chiedeva se si potesse sperare in un anno migliore rispondevo che la Speranza ha le ali dei nostri sogni e i piedi delle nostre azioni: potrebbe volare alta come pure strisciare come un verme. Dipende dalle nostre scelte, se sono all’altezza delle nostre utopie! Il che spesso non avviene….

Era il 1928 quando Ungaretti scrisse questa amara lirica:

L’uomo, monotono universo,
crede allargarsi i beni
e dalle sue mani febbrili
non escono senza fine che limiti.
Attaccato sul vuoto al suo filo di ragno,
non teme e non seduce
se non il proprio grido.
Ripara il logorio alzando tombe,
e per pensarti, Eterno,
non ha che la bestemmia.

Auguri!
Nonostante e testardamente!
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Blog di Grillo
L’Italia cresce meno di tutti i Paesi che hanno adottato l’euro e, in Europa, l’area euro cresce meno dell’area non euro. I tassi di crescita di Polonia, Danimarca e Gran Bretagna (Paesi che conservano le loro monete nazionali) non sono casualmente più alti di quelli di Italia, Spagna e Francia. Su questi Paesi, vige ancora lo stato di sovranità monetaria e le decisioni fallimentari della Commissione e della BCE non possono essere applicate.
Per analizzare questo fenomeno si prenda il caso delle tre economie scandinave che, per molti tratti, hanno delle profonde similitudini. Finlandia, Svezia e Norvegia hanno, tuttavia, tre diversi approcci nel relazionarsi con l’Europa. La Finlandia è in Europa e la sua moneta è l’euro. La Svezia è in Europa ma non ha l’euro. La Norvegia non è in Europa e non ha l’euro. Dal 2012 al 2014, il PIL in questi tre Paesi è andato così: Finlandia -2,9%, Svezia +3,9, Norvegia +5,9%.
Con l’euro non ci sarà mai la luce in fondo al tunnel. L’euro è la gabbia della crescita economica, ma faranno di tutto per convincerci dell’opposto. Qualche esempio? Ricordate il trucco per gonfiare il PIL dei Paesi europei? Inserendo le attività illecite nel calcolo della ricchezza di una nazione, con droga e prostitute, speravano di rendere più forte l’economia italiana, ma non è stato così. Il copione si sta ripetendo adesso con il calcolo dell’inflazione: la Commissione Economia del Parlamento europeo sta discutendo il nuovo indice dei prezzi al consumo con l’obiettivo di nascondere il fallimento delle politiche monetarie della BCE e della sua lotta alla deflazione. I dati possono essere cambiati, ma la povertà dei cittadini no!
L’Italia è fanalino di coda nell’occupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni con un tasso del 15,1% contro il 28% della Francia, il 43,8% della Germania, il 48,8% del Regno Unito. Anziché puntare su investimenti strutturali in cultura e istruzione secondaria per incentivare i giovani a concludere gli studi universitari, il governo promuove spot inutili come la carta studenti che non regalano un futuro dignitoso. (VV. Poletti ha anche la faccia di dire che è meglio che uno abbia voti bassi ma esca in fretta dall’università). Un laureato trova lavoro più facilmente e guadagna di più rispetto a un suo coetaneo che non ha completato gli studi e, invece, in Italia il numero dei laureati è drammaticamente in calo.
L’Italia è il Paese dei rassegnati. Per loro il M5S propone il reddito di cittadinanza condizionato alla formazione e al reinserimento lavorativo così da evitare che diversi milioni di italiani finiscano nell’abbandono sociale e nella disperazione.
Nel 2016 l’unica ripresa la vedranno gli affaristi e i grandi detentori di capitale amici dei banchieri. Per loro il governo ha preparato privatizzazioni e grandi opere inutili e dannose per i risparmi degli italiani… perché tutti i prestiti bancari per realizzarle sono garantite dai risparmi degli italiani (tramite conti correnti, azioni e obbligazioni) e dalla Cassa Depositi e Prestiti (soldi investiti in certificati di credito postale). Se la ripresa non arriva è colpa dell’euro e di questo governo completamente asservito a questa Europa che parla solo tedesco.”

UNA COSCA DI BANCHE
Viviana Vivarelli

Hanno creato una Unione europea che è solo una cosca di banche, dove si persegue solo l’interesse e la protezione di pochi grandi soggetti finanziari, una Unione dove esiste solo il dissennato gioco della speculazione sfrenata dei derivati e dei titoli spazzatura, un gigantesco casinò per i potenti dell’Occidente. Unione dominata dalle Banche più forti, a loro volta in congrega con le grandi banche americane e pronte a divorarsi anche tra loro in un gioco di puro cannibalismo. E non è mai esistito un soggetto che sia stato tanto antidemocratico, cinico e delinquenziale come questa ganga di affaristi senza scrupoli che domina l’Occidente e che ha asservito i governi di 28 Paesi, calpestando i diritti e distruggendo il futuro di 500 milioni di persone. Questa Unione scellerata sta rovinando i popoli europei, annienta la produzione di beni, i consumi di base, la protezione dei cittadini, l’equità fiscale, i diritti fondamentali, le costituzioni, la sovranità nazionale, la democrazia stessa, per trasformare l’Europa in un enorme tavolo da gioco per far arricchire pochi speculatori sadici e senza coscienza.
L’Unione europea ha tradito tutti i suoi assunti di base per trasformarsi nel bordello di una enorme plutocrazia: il governo dei più ricchi e più perversi uomini della Terra, che hanno imposto un neoliberismo disumano, il cui fallimento teorico è più che dimostrato, ma che si regge solo su una dittatura subita supinamente da governi che hanno delegato il loro potere sovrano per un piatto di lenticchie e ingannano i loro popoli tradendo il loro compito e la stessa verità. E questi ricchi avidi e senza scrupoli stanno distruggendo miliardi di capitali in una corsa sfrenata e irresponsabile che ci travolgerà tutti.
Sono appena fallite 4 piccole banche italiane, corrose dalla loro stessa corruzione,e molte seguiranno, e la Bce, invece di correre ai ripari con controlli più duri, invece di separare banche di speculazione da banche di risparmio, come fece Roosevelt dopo il ‘29, invece di proteggere, come suo dovere, il risparmio dei cittadini e porre un freno alle transazioni finanziarie ciniche e ai derivati assassini, ordina “di tutelare i banchieri criminali e di punire i risparmiatori ingannati”!
E davanti a questa sfacciata difesa dei corrotti e beffa per i cittadini europei, c’è ancora chi si chiede se sia il caso di uscire o no dall’euro?!
Vi siete dimenticati dei danni fatti da Monti?
Come si può tollerare ancora l’anacronistico vincolo del 3% nel rapporto tra deficit e PIL? mentre con il PSC (che è tutt’altro che un Patto di Stabilità e Crescita) si è imposto l’obbligo a tutti i paesi UE di ridurre del 60% il rapporto tra debito complessivo e PIL in 20 anni?
I Parlamenti nazionali dei Paesi deboli ormai possono fare solo una cosa: aumentare le tasse per ubbidire agli ordini della Bce.
Ma la Bce è una banca che favorisce solo banche private.
Monti è stato imposto dalla Troika (Bce + Commissione europea + Fondo monetario, 3 poteri nessuno dei quali è stato eletto dai popolo). Monti ubbidiva agli interessi della Troika che ordinava di aumentare massicciamente le tasse agli Italiani, auto, casa, pensioni, imposte dirette e indirette, bolli, addizionali, tagli alle pensioni…
Ma ci siamo dimenticati i danni immani della Fornero? E ancora Monti e la Fornero hanno la faccia di presentarsi in tv? E Renzi porta avanti il loro stesso programma?
Eppure le dichiarazioni di Monti erano ben chiare, non lasciavano dubbi su quali interessi stava difendendo: IL PROFITTO DEI BANCHIERI, soggetti insaziabili e sregolati che pensano solo alle loro speculazioni e hanno usurpato la sovranità nazionale.
Ma davvero pensate ancora che una simile porcheria detta Ue debba sopravvivere?
Per uscire dalla crisi c’è un solo modo: INVESTIRE E FAR RIPRENDERE LA PRODUZIONE. Fare massicci investimenti pubblici, per es. nel recupero idrogeologico del territorio, nella cura delle scuole, nella conversione verde dell’energia, nella banda larga, nella meta di rifiuti zero, nel risanamento della terra dei fuochi, nell’abolizione dell’amianto, nella lotta all’inquinamento. Investimenti pubblici come fece Roosevelt per far uscire l’America dalla crisi del 29. Ma l’Ue ci vieta di investire e ci penalizza. E quei deficienti di Pd/Pdl sono stati così stupidi da mettere, loro per primi in Europa, il pareggio di bilancio addirittura in Costituzione, che è stato come mettersi una pietra al collo per suicidarsi prima, tagliando qualsiasi possibilità di interventi dello Stato e dunque di ripresa economica, per cui lo Stato, dopo quella gigantesca fesseria, può fare solo due cose: aumentare le tasse e tagliare i servizi, il che, visto come va il fisco in Italia, si traduce in un incremento dell’evasione fiscale dei furbi (siamo a 120 miliardi con un Renzi che esalta il grande evasore furbo Marchionne) e in un aggravio di sofferenza per mancanza di lavoro e caduta dello stato sociale per i più poveri, in un circuito perverso senza fine che rende il popolo sempre più povero, finché allo Stato non resta che svendere per due lire i suoi beni pubblici, come ha fatto la Grecia che sta passando di proprietà alla Germania e come sta facendo sempre più Renzi (che si è appena liberato per 3 miliardi del 40% di Poste italiane, quando sarebbe bastato un fisco appena più equo per averne molti di più).
Ormai siamo alla follia pura!
In questo mondo dominato solo dai giochi finanziari, dove diritti e tutele del singolo stanno progressivamente scomparendo, mentre i grandi speculatori imperversano incontrollati e sregolati con le loro manovre omicide e suicide (vedi la frenata azionaria della Cina che ha portato a un crac del 7% alle borse mondiali), i popoli muoiono, perdendo una a una tutte quelle libertà e quelle tutele per cui avevano lottato per secoli e che erano il vanto dell’Occidente e il cuore della democrazia.
Da una parte gli Stati europei non potranno mai arrivare al pareggio del bilancio ma potranno solo aumentare il deficit a causa delle regole scellerate imposte dalla Commissione Europea, dall’altra la miseria aumenterà col diminuire della domanda di beni, portando al collasso l’economia reale, mentre nessuno pensa minimamente a porre rigide regole alle banche o alla speculazione delle borse. Tutto corre dunque rapidamente verso il disastro.
Monti è arrivato anche a dire cinicamente: “Bene. Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale”. E’ un bene distruggere la domanda interna aumentando le tasse????!!!
E lo abbiamo visto, dalla Gruber, con che cautela evitava di giudicare l’assenza di controllo di Bankitalia e di Consob su anni e anni di politiche bancarie criminali che hanno portato al fallimento Banca Etruria e le sorelle rovinando migliaia di risparmiatori!
Monti i suoi sodali sono ormai in preda ad un delirio di onnipotenza, visto che si compiacciono di aver abbattuto i salari, aumentato le tasse e distrutto la domanda interna. E questo secondo lui sarebbe ‘aumentare la competitività”??? Questo aumenterebbe le esportazioni??? Centinaia di suicidi, 10 milioni di poveri, una generazione di giovani quasi tutti disoccupati, quasi 5 milioni di Italiani fuggiti all’estero e 60.000 morti in più in un solo anno per miseria sono il risultato delle sue politiche assassine. Altro che migliorare la concorrenza!!!
I detrattori del M5S continuano a dire che “i 5stelle saranno anche onesti, ma dov’è la loro competenza?. E i ‘competenti’ sarebbero i Monti, i Passera, le Fornero, i Padoan, i Draghi, i Renzi, i professoroni bocconiani che hanno rovinato l’Italia o i banchieri neoliberisti che stanno rovinando l’Europa??
Monti ha avuto la faccia di elogiare “il grande successo dell’euro”!! E quale sarebbe il ‘grande successo dell’euro’??? L’idra bancario che divora ogni cosa e alla fine divorerà anche se stesso? La distruzione sistematica di ogni democrazia? La rovina della Grecia? L’impoverimento dei popoli europei? O l’enorme e incontrollato potere della Germania?
Altiero Spinelli, uno dei promotori dell’Ue, diceva che facendo l’Unione europea non si voleva rafforzare uno dei poteri esistenti ma solo creare un potere democratico maggiore che unisse più popoli. Vi pare che sia stata creata una grande democrazia di 28 Stati? NO. Si è imposta una cricca di banche in cui il paese che ha le banche più forti, la Germania, domina tutti gli altri e in cui i vari governi nazionali vendono la loro sovranità e i diritti dei loro popoli per una poltrona.
Siamo arrivati alla DITTATURA DELLE BANCHE!
E una banca è la cosa più lontana dalla democrazia che si possa immaginare.

Diceva Jacques Attali: “Ma cosa credeva la plebaglia europea, che l’Euro fosse stato creato per la sua felicità?
Ora lo vediamo per cosa è stato creato l’euro, e questo orrore dovrebbe risultare intollerabile ad ogni persona di buon senso che abbia a cuore se stesso e il proprio Paese!

LA RESILIENZA E CHECCO ZALONE
Viviana Vivarelli
Resilienza, parola bellissima che vuol dire capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. È la capacità di ricostruirsi, restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità.
Persone resilienti sono quelle che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti o a cambiare in meglio se stessi.
In questa Italia sciagurata e scellerata, i verri eroi sono milioni di persone ‘resilienti’ che sanno che la battaglia sarà lunga ma che grazie a loro potremo avere un futuro migliore.
In un mondo di disperazione può rinascere la speranza.
Zalone non è il tamarro che si rappresenta, è laureato in legge, non è uno stupido né un volgare intenzionale, e ha un buon senso dello spettacolo leggero, ha sintonia col pubblico e ritmo, il suo approccio è molto gradevole, è molto versatile e ha una certa creatività. Piace perché è gentile, simpatico e dà alla gente messaggi di speranza e bonomia. Non vedo perché si debba considerarlo dall’alto da intellettuali boriosi con la puzza al naso e schifarlo ‘a prescindere’.
Io non spendo per vederlo al cinema, ma se mi capita in televisione lo guardo volentieri e mi mette allegria. Il mondo è così triste e disperato che ogni tanto, pur senza perdere la gravità dei problemi che ci attorniano, ridere un po’ di un personaggio ingenuo che nei problemi di tutti ci sguazza ma non perde il suo sorriso, fa bene anche a chi si sente tirare in fondo e ha bisogno anche di guardare le nuvole.
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Sono passate già due Finanziarie ma nemmeno una parola sull’enorme evasione fiscale (più di 120 miliardi) e sulla possibilità di un fisco più equo e controllato, trasparente e all’americana, con scarico fiscale delle fatture, anzi Renzi ha la faccia di legiferare (ormai le leggi non le fa più il Parlamento che fa il passacarte ma il Capo del Governo, alla faccia della democrazia!) per creare ulteriori protezioni agli evasori e ai grandi furbi. Dobbiamo assistere alla bestemmia di veder alzata la soglia di “illegalità consentita”. Dopo aver assistito sbigottiti a un Pil europeo che per farsi bello introietta droga, traffico d’armi e prostituzione, ci mancava giusto qualche nuova legge salva-evasori che, come il fantomatico Ponte di Messina o i 500 euro ai diciottenni, mostrano che Renzi se le inventa tutte per acchiappare qualche elettore.
Con questa bella pensatina della ‘soglia di evasione consentita’, l’evasione non è più considerata reato. Così Renzi salva l’ex patron di Emmelunga, l’ex ad di Sisal, l’ex consigliere delegato di Ilva… e persino lo showman Luca Laurenti. Questo è il governo che protegge ladri, delinquenti, bancari falliti, malfattori, e penalizza onesti, poveri, disoccupati, pensionati e malati. Alleluia! I valori sono rovesciati! In alto il Male e in cacca il Bene. Con Renzi gira così. Abbiamo già 122 miliardi di evasione fiscale su un totale di 1000 dell’intera Ue fatta da 29 Paesi. Però ora non avremo nemmeno quei 200 miseri condannati per reati fiscali. Se le casse dello Stato sono vuote, ci penserà Renzi a svuotarle ancora di più. Poi però i nemici del M5S passano le giornate a chiamare ‘grande evasore’ Grillo per una denuncia di 800 euro condonata! Ma non basta! il caro Renzi vuole che non si consideri più reato la violazione delle norme antiriciclaggio. L’Italia è già il Paese più corrotto d’Europa, con un costo per corruzione stimato in 60 miliardi, metà della corruzione europea. Ora è il Terzo Mondo che ci aspetta. E il M5S quando si decide a occuparsi un po’ di fisco? O il caro Casaleggio non vuole?
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Arturo
L’allievo supera il maestro. E’ riuscito nell’impresa di approvare una legge sul falso in bilancio peggiore di quella di Berlusconi. Ha incentivato l’evasione fiscale. Tutte leggi che inducono a commettere reati più gravi. Ha approvato una legge sulla RAI peggiore della Gasparri. Manca giusto una legge sul conflitto d’interessi peggiore di quella già ridicola di Frattini. Legalità game over.
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Cuauhtemoc
O si combatte la criminalità, potenziando le pene e garantendo la condanna.
Oppure si fa come questo regime e si depenalizzano i crimini.
Questo regime sta invitando i cittadini italiani ad evadere e commettere più crimini possibile.
Sembra una bugia ma siamo diventati la famosa isola dei pirati dove gli unici ad essere penalizzati sono coloro che provano a vivere onestamente.
Ma un regime basato sul ladrocinio è destinato a scomparire.

VIDEO DI SCANZI SU BANCA ETRURIA

https://triskel182.wordpress.com/2015/12/24/andrea-scanzi-raffaele-cantone-e-il-chuck-norris-del-governo-renzi/

REDDITO MINIMO DI CITTADINANZA

La boiata di una cretina. Cristina: “Il reddito minimo di cittadinanza è di destra”

Ormai alla querelle “questo è di dx, no è di sx” mi parte lo sbadiglio, “sta fesseria nun ‘a reggo cchiù”, ma immagino che qualche testa a pera morirà con questa divisione incrollabile incisa nel cranio, che gli permette di valutare il mondo secondo un bipolarismo tanto obsoleto quanto demenziale, divisione tanto facile quanto erronea e ormai arcaica ma che funziona ormai come un alibi eterno per i non pensanti.
Sarebbe meglio chiedersi “questo è giusto o non è giusto?”, ma tant’è, con alcuni ormai è inutile ragionare. Moriranno inchiodati al pregiudizio, come Tantalo alla rupe. Sono come i cani di Pavlov che, se vedono il quadrato sbavano e se vedono il cerchio latrano. Una riflessione più seria è esclusa a priori. Per cui saremo costretti a risentire in eterno le solite obiezioni stantie contro il RMC finché una legge non lo introdurrà anche in Italia e la faremo finita con queste fesserie a ripetizione.
Tra parentesi, il RMC era nel programma delle politiche di TUTTI i partiti, compresi il Pd e Sel, ma poi, quando si è arrivati al voto, gli hanno votato tutti contro, questo tanto per dire la serietà dei partiti della cosiddetta sx, la stessa, immagino, che applaude Marchionne e non dice verbo quando Renzi introduce la soglia dell’ “evasione consentita”, permette alle grandi aziende di taroccare il fisco per il 3% o accetta come inevitabile che il governo faccia leggi solo per evasori fiscali, ladri di stato, banchieri assassini e politici corrotti. E questa protezione palese della delinquenza cos’è? Di dx o di sx? Ma possibile che le vostre categorie scattino solo contro gli aiuti ai più deboli ed entrino in coma quando la cosiddetta sx dà aiuti macroscopici ai più ricchi e lazzaroni del mondo?
Dunque, tanto per ripetere cose stradette, il reddito minimo di cittadinanza è una conquista di civiltà di tutti i Paesi civili e in Europa tutti i Paesi ce l’hanno, meno l’Italia, la Grecia e l’Ungheria. L’Europa ci chiede di applicarlo dal 1992, cioè da ben 24 anni, come sostegno per le fasce più deboli della popolazione. E la Risoluzione 2010/2039 del Parlamento Ue ha sempre sottolineato “il diritto fondamentale della persona a disporre di risorse e prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana”. DIGNITA’ !!!!! Capito, Cristina? E’ di dx o di sx la dignità??????
Ciò è perfettamente conforme alla nostra Costituzione, che non è di dx o di sx, ma è ‘umana’ e ‘civile’, anche e soprattutto nelle parti che in questi 70 anni non sono state mai applicate!
PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE
ART. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
ART. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale
del Paese.
Nella lettera inviata il 5 agosto 2011 a Berlusconi, la Bce chiese nuovamente di introdurre “un sistema di assicurazione dalla disoccupazione” e tra i 39 punti aveva indicato la necessità di “rivedere il sistema dei sussidi di disoccupazione, oggi molto frammentario, entro la fine del 2011″. Tutti appelli caduti nel vuoto.
Il 26 giugno 2013 è arrivata la proposta di legge del M5S,http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/milano/area_stampa_1/comunicati_stampa/coPROPOSTA%20DI%20LEGGE%20reddito%20di%20cittadinanza.pdf
ed è subito scattata la reazione pregiudiziale negativa di tutti i partiti che si sono rimangiati tutte le loro promesse e la stessa Costituzione per attaccare come un corpo unico il M5S, solo per dimostrare che aveva torto ‘a prescindere’.
Senato: “181 votano contro (Pd, Pdl, Scelta civica), 50 a favore (M5S, Sel). Astenuta Lega”. Sel votò a favore (capito, Cristina?).
La legge proposta dai 5stelle si appella ai principi fondamentali sanciti dall’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, nonché dei principi sanciti agli articoli 2, 3, 4, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 38 della Costituzione.
La legge dei 5stelle dice:
“Il Reddito di cittadinanza è finalizzato a contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale nonché a favorire la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro e alla formazione attraverso
politiche finalizzate al sostegno economico e all’inserimento sociale di tutti i soggetti in pericolo di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro”.
“.. ha lo scopo di scopo di promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro e alla sua libera scelta, all’istruzione, all’informazione, alla cultura sottraendo ogni individuo dall’ambito della precarietà al fine dell’ottenimento della redistribuzione della ricchezza e della salvaguardia della dignità della persona.. è rivolto al sostegno al reddito per tutti i soggetti residenti sul territorio nazionale che hanno un reddito inferiore alla soglia di povertà al fine di garantire la pari dignità sociale e la partecipazione al progresso della Nazione”
La legge prevede altresì un salario minimo garantito.
Per l’anno 2013 si prevede per il beneficiario, unico componente di nucleo familiare, il raggiungimento, anche tramite integrazione, di un reddito annuo netto pari a 7.200 euro stabilito in ordine alla soglia di povertà relativa, quantificata a partire da 600 euro mensili netti.
“Il reddito di cittadinanza viene erogato per il periodo durante il quale il beneficiario si trova in una delle condizioni previste. Per il beneficiario maggiorenne in età non pensionabile, la continuità dell’erogazione del reddito di cittadinanza è subordinata al rispetto degli obblighi di cui segue… deve fornire immediata disponibilità al lavoro presso i centri per l’impiego territorialmente competenti…deve entro sette giorni intraprendere il percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo tramite le strutture preposte ..deve comunicare tempestivamente agli enti preposti ogni variazione della situazione reddituale, lavorativa, familiare o patrimoniale che comporta la perdita del diritto a percepire il RMC o che comporta la modifica dell’entità del suo ammontare anche in costanza di diritto al benefici o è tenuto a rinnovare la domanda di ammissione annualmente…è obbligato ad offrire la propria disponibilità per attività utili alla collettività da svolgere presso il comune di residenza che istituisce progetti ai predetti fini compatibilmente, nel caso di disabili e anziani, con le loro capacità…deve mettere a disposizione della collettività un minimo di quattro ore settimanali da ritenersi esclusivamente prestate a titolo di volontariato.”
Voglio ricordare per l’ennesima volta che il reddito di cittadinanza non solo era stato presentato nei vari programmi politici, anche del Pd (Bersani), ma fu uno dei 20 punti programmatici fondamentali del M5S che era stato offerto a Bersani da Grillo e che proprio Bersani rifiutò in blocco in quell’incontro grottesco e ipocrita in cui Bersani chiedeva a titolo gratuito l’appoggio del M5S senza dare niente in cambio e con esternazioni pubbliche tipo “Fossi matto a mettermi con loro!”
Per i più poveri il Pd proponeva 500 euro mensili, Sel 600.
Diciamo subito che il nome RMC è sbagliato. Il reddito di cittadinanza (‘basic income guarantee’) è un sussidio universale e non condizionato che dovrebbero ricevere tutti, per un tempo indefinito e indipendentemente dalla loro ricchezza o da altri redditi, lo dovrebbe avere tanto Lapo Agnelli quanto un barbone o un dipendente appena licenziato, il che è assurdo. Invece il reddito minimo garantito (‘guaranteed minimum income’) è un programma universale condizionato a precise regole e rivolto solo ai più poveri, ma ormai il nome sbagliato è entrato nell’uso e chiusa lì. Il reddito di cittadinanza generalizzato ovviamente non esiste in nessun paese del mondo (forse solo in Alaska). Il reddito minimo garantito invece è diffuso da almeno 20 anni in tutta Europa con vari nomi ma stessa finalità di sostegno ai più deboli e riguarda sia chi non ha un lavoro che chi ce l’ha ma viene pagato troppo poco, sia chi in passato abbia lavorato sia chi non lo abbia mai fatto. Mentre oggi abbiamo ammortizzatori sociali e una giungla di mance, mancette, aiutini vari e discrezionali (tipo gli 80 euro o i 500 ai diciottenni o i bonus bebé, o le pensioni sociali), che ovviamente sarebbero assorbiti nel nuovo sistema e impedirebbero ai vari capipartito di ottenere voti in cambio di mancette o marchette, come impedirebbero ai datori di lavoro di strozzare o ricattare con offerte miserabili o richieste inique chi ha bisogno di un lavoro. ‘Dignità’ vuol dire anche questo!
Il RMC comunque è limitato nel tempo e condizionato alla disponibilità del beneficiario ad accettare un’offerta di lavoro o a partecipare a programmi di formazione finalizzati al suo reinserimento nel mercato e prevede ore di volontariato a servizio degli enti locali (mi pare che sia grande bisogno del recupero del territorio), ore che possono anche essere aumentate.
Nella proposta del M5S, costerebbe circa 19 miliardi l’anno (valutazione che la Corte dei Conti ha stimato corretta). Si consideri che in Germania è di 19 miliardi e la Germania ha 80 milioni di abitanti contro i nostri 60, ma la Germania ha anche aiuti di Stato di vari tipi che comprendono abitazioni, bollette, mezzi di trasporto ecc.
I cittadini italiani che potrebbero usufruirne sarebbe 10 milioni.
La legge del M5S prevede 20 fonti di copertura:
-tagli all’8×1000 della Chiesa
-una patrimoniale, quella che è sempre stata chiesta da Rifondazione Comunista. (E allora, Cristina, questo sarebbe di dx o di sx?). La patrimoniale sarebbe calcolata sui beni superiori al 1.500.000 euro, escluse le prime case e i beni strumentali, ma incluse le “auto, le imbarcazioni e gli aeromobili di valore”
-una tassa sui capital gain (guadagni sulle compravendite finanziarie)
-una tassa sulla speculazione finanziaria
-2,7 miliardi verrebbero da un aumento di tasse sulle slot machine
-2,5 mld da tagli alla Difesa
-c’è anche un contributo di solidarietà dalle pensioni d’oro che arriva al 32% per quelle sopra i 50 volte al minimo
-è previsto un aumento al 18 per mille dell’imposta di bollo sui beni scudati, cioè sui fondi neri che rientrano dai paradisi fiscali
-previsto anche un taglio su tutti i ministeri, tra gli 1,5 e i 2 miliardi di euro ma anche tagli, ad es., sugli stipendi degli ambasciatori o delle cosiddette ausiliarie del personale dell’esercito
-e tagli all’editoria (mi pare che Renzi le abbia regalato nuovamente 120 milioni)
Si pensi che abbiamo appena stanziato 15 miliardi per gli F35, inutili e difettosi che sono stati stornati da tutti i committenti europei meno l’Italia e che dovrebbero servire a trasportare le bombe atomiche dell’America nelle sue guerre di conquista. E non si vede a quale intervento sulla crisi italiana questa spesa enorme dovrebbe servire, tanto più che la nostra Costituzione vieta le guerre aggressive. Si pensi che gli 80 euro ci sono costati 11 miliardi di aumenti di tasse. Si pensi che Renzi ha appena buttato un miliardo di mancette e regaletti sparsi a pioggia. Mentre, se adempissimo veramente all’ordine della Bce di eliminare le inutili e costose Province, avremmo immediatamente 17 miliardi ogni anno da destinare ai poveri (mentre le Province sono rimaste malgrado tutte le millanterie di Renzi). E i miliardi diventerebbero di più equiparando i costi del nostro Parlamento, del nostro Quirinale e degli alti giudici ai costi medi europei ed eliminando le spese eccessive della Casta.
Nelle proiezioni di San Precario Il RMC costerebbe 21 miliardi all’anno a cui però bisogna sottrarre 15,5 miliardi oggi spesi per le indennità di disoccupazione e la cassa integrazione. Perché l’introduzione di un reddito minimo prevede la riforma del sistema fiscale, degli ammortizzatori sociali e dell’Inps, separando l’assistenza e la previdenza oggi concentrati nel mega-ente aspiratutto. Sottrando le voci doppie, il reale costo del reddito minimo sarebbe di soli 6 miliardi l’anno.
Per evitare che si rifiuti un lavoro di poco superiore ai 600 euro, basta mettere nella legge le clausole richieste dai 5stelle che lo limitano nel tempo e lo tolgono nel caso il soggetto rifiuti un lavoro o non sia iscritto alle liste di collocamento. In tutti i Paesi civili queste clausole ci sono e funzionano benissimo. Ma sarebbe bene anche che lo Stato, se è giusto, controllasse meglio le forme di sfruttamento di lavoro in nero o non.
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Dopo la prima boiata “il reddito minimo è di destra”, vediamo una seconda boiata: “Il Reddito di cittadinanza è inutile.”

Un commento tanto sciocco questo blogger se lo poteva risparmiare anche per rispetto alla propria intelligenza
Prima di tutto il reddito minimo di cittadinanza è un aiuto dello Stato ai più poveri ed è per questo che è stato adottato da molto tempo in tutti i Paesi europei meno l’Italia e la Grecia e rifiutarlo vuol dire sputare in faccia alla miseria e avere una pietra al posto del cuore. Uno Stato saggio non può consentire che ci siano cittadini che muoiono di fame e deve soddisfare dei requisiti minimi di protezione e di sopravvivenza, senza di che non si può nemmeno parlare di democrazia. In Italia il livello di povertà assoluta è del 7,4% delle famiglie, mentre quella di povertà relativa è del 12,7%. In Calabria la povertà relativa è del 27,4% delle famiglie e nel Mezzogiorno e la povertà assoluta è pari al 12,6% delle famiglie. Sono dati da terzo mondo che ci coprono di vergogna e nessuna delle ultime finanziarie si è preoccupata veramente di diminuire la miseria o di incentivare il lavoro. Gli attuali ammortizzatori sociali sono spesso indecenti e alimentano una platea di furbi senza risolvere il problema della miseria.
Poi esso è un volano fondamentale per la ripresa occupazionale ed economica perché alimenterebbe quell’aumento della domanda di beni che darebbe la spinta alla crescita in tutti i settori.
Ma ovviamente se a uno fa piacere che l’Italia vada sempre peggio, che gli aiuti siano dati solo ai corrotti, agli evasori o ai banchieri assassini e gli fa piacere che i milioni di poveri aumentino posso solo dirgli che è una bestia e posso solo augurargli di diventare uno di questi poveri così che possa capire di persona con la sofferenza quello che evidentemente nella sue condizioni attuali di benessere e di stupidità non riesce a capire.

SERENELLA FUKSIA ESPULSA PER REFERENDUM DAL M5S

-Vota 253 volte diversamente dal proprio gruppo
-Vota contro l’autorizzazione a procedere per istigazione al razzismo su Calderoli che ha paragonato il ministro Kyenge a un orango
-Vota contro i 5stelle sulla rendicontazione dei partiti
-E’ assente nel voto sul Senato e nelle 2 votazioni di bilancio 2014 e 2015
-E’ contraria sulla riorganizzazione della PA
-Esprime più volte critiche al M5S ed è favore a Renzi
-Lavora spesso con i parlamentari espulsi dal M5S
-E’ assente quasi a una votazione su 3
-Fa i complimenti alla Boschi per il suo discorso alla richiesta di sfiducia presentata proprio dai 5stelle
-A differenza di quanto deciso dal suo gruppo,si oppone fino all’ultimo all’arresto di G. Bilardi(Ncd) per le spese pazze in Calabria
-A marzo 2014 viene sfiduciata dal suo meet up di base che la valuta distante dai problemi del territorio e non idonea a rappresentarli in quanto parla solo per esprimere la propria opinione
-A marzo 2014 Grillo e Casaleggio la salvano dall’espulsione
– Sul suo blog ci sono 750 commenti, banna in modo permanente tutti i detrattori e ne restano solo 50
-Firma un emendamento che dice che le coppie anche dello stesso sesso possono firmare un’unione civile “a patto che abbiano la stessa residenza e convivano ininterrottamente da almeno 3 anni”.Interrogata su questa astrusità,dice di non saperne niente.Subito dopo aggiunge che la residenza non ha senso mentre il domicilio sì(chissà perché)
-Partecipa a una cena con Uber e parlamentari del PD
-Nel 2014, sempre in ritardo con la rendicontazione dichiara che farla è difficile e lei ha altro da fare
-E’ da giugno che,contro ogni sollecito, non dà quanto deve, si scusa dicendo che il suo portaborse è malato
-E’ a favore del jobs act,della cancellazione dell’art.18,della buona scuola e della Boschi,
come farebbe una renziana infiltrata. Da oggi, almeno, voterà nello schieramento giusto e con lo stipendio pieno. E probabilmente era a questo che mirava.

Ricordo che negli enti locali i piddioti espulsi in solo un anno e mezzo per avere criticato i vertici sono 519. Ma stranamente di questo i media nazionali non parlano mai. E cosa si deve dire di Renzi che quando qualche commissione si oppone a una sua riforma ne sostituisce i m embri con altri? E’ democrazia questa? Si pensi all’Italicum, minoranza Pd contraria: tutti cacciati da commissione alla Camera. Ad essere sostituiti sono Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Rosy Bindi, Andrea Giorgis, Enzo Lattuca, Alfredo D’Attorre, Barbara Pollastrini, Marilena Fabbri, Roberta Agostini e Marco Meloni.

DANIELE MARTINELLI
Scena: in Aula il ministro Maria Elena Boschi si salva dalla mozione di sfiducia dei 5 stelle, sgranando la sua patetica recita sul conflitto di interessi che la inguaia assieme al suo babbo, vicepresidente di Banca Etruria, spolpata da un manipolo di delinquenti che hanno lasciato i risparmiatori con le pezze al culo. La senatrice 5 stelle Serenella Fucksia plaude su Facebook: «Possiamo dire, al di là di tutto, che questo discorso merita gli applausi di tutti?». Come no! Vallo a dire ai simpatizzanti grillini che quello è «un giudizio obiettivo su un discorso che ho apprezzato per chiarezza, misura ed eleganza. Una immagine positiva: in un Parlamento a volte pieno di scalmanati che si insultano, lei è stata sui fatti». Serenella è fatta così. Ama la ribalta ribaltata, e non perde occasione per cercare di farsi espellere dal Movimento. Il suo sogno? Essere epurata e accolta nel Pd come agnello (o capra) sacrificale. Da quando è arrivata in Senato, nel marzo 2013 grazie a Grillo, si è distinta in più occasioni. Arrivò in ritardo per il voto sull’espulsione del condannato Silvio Berlusconi (si era incantata alla bouvette). Si oppose all’impeachment per Giorgio Napolitano in quanto “i pilastri su cui si regge sono deboli“. Si fece paladina della causa persa di Laura Boldrini quando Grillo postò il video satirico dell’autista che sfotteva una sagoma di cartone raffigurante la presidente della Camera. Quando il Movimento boicottò le finte consultazioni di Napolitano per portare Renzi a Palazzo Chigi, Serenella tuonò: “Sbagliato!“. Ebbene, quando Renzi s’infilò a Palazzo Chigi senza nemmeno un voto e carico di balle stratosferiche, Serenella si disse favorevole all’approccio “laico” col Pd, sognando un esecutivo coi dem: «Chi vivrà, vedrà…“, sussurrò. Del resto, parrole sue, “Dobbiamo essere contro Renzi a prescindere ma io su molti temi la penso come lui“. Infatti, piuttosto che votare contro il buffone di Rignano, preferì astenersi sul voto al Jobs act, del quale «condivido quello che c’è nella delega parola per parola, è l’unica cosa che Renzi ha fatto bene. Il Movimento, in questo caso, non ha fatto un buon servizio ai lavoratori». Oggi sappiamo cos’è stato il Jobs act: è costato 3 miliardi di euro per aver prodotto 2 mila posti di lavoro.
Ma Serenella è fatta così. Rivendica la libertà di polemizzare alla “Fassina chi” nei 5 stelle lanciandosi in lodi sperticate al Pd Roberto Giachetti per aizzare i commenti acidi degli attivisti, e ricordare che «non ho motivo per uscire dal Movimento, ma non mi va nemmeno di andare avanti così all’infinito». Ecco l’invito: buttatemi fuori! Sul ddl delle unioni civili della Pd Cirinnà, Serenella è riuscita a presentare emendamenti ritirati dai 5 stelle in quanto “esprimono posizioni personali non in linea col Movimento“. C’era da votare a favore dell’arresto del senatore Ncd Bilardi coinvolto in Rimborsopoli? Serenella era “l’incertezza in casa grillina perché ha voluto consultare gli esperti giuridici del suo gruppo“. Che tradotto, significa un paziente lavoro di chiarimenti da parte del senatore Giarrusso che si sarebbe volentieri risparmiato. Sarà cattiva fede? Eppure proprio Serenella non escludeva che «nel Movimento ci siano persone in cattiva fede», a proposito del senatore Vacciano, quello che votò a favore dell’elezione di Piero Grasso alla presidenza del Senato. Serenella è fatta così. E’ tutta un volemose bene appassionatamente e mescolati, senza espulsioni. Infatti, s’immolò per la senatrice Adele Gambaro, espulsa per il suo sfogo in tv contro Grillo “reo dello scarso successo al voto delle comunali”. Serenella non votò l’espulsione lamentando le poche ore concesse alla consultazione “adatte solo ai fanatici della rete perché io lavoro“. Poi cambio di parere: “L’espulsione della Gambaro è stata una vittoria” perché “alzare il livello dello scontro non paga“. Infatti oggi i 5 stelle sono dati al 30%. Mentre il meet-up della sua città, Fabriano, l’ha già sfiduciata da un pezzo, Serenella riaccoglierebbe nel gruppo grillino Mastrangeli.
Proporrebbe un restution day con la cifra totale senza badare a chi restituiva di meno. Era lei che lamentava “problemi tecnici” nella rendicontazione, evidentemente perché «tutti in Parlamento sempre», non dava tempo di rendicontare. Serenella lo ripete spesso: “Non ho paura di essere cacciata“. E’ quello che vuole da ormai 3 anni, visto che non ha altre strategie per farsi notare da giornali e tivù. Quelle che «Per politica della passerella in tv deve andare solo il pool di eletti? Se dobbiamo essere tutti fighetti costruiti alla DIBA (il più amato dalle italiane, il santo subito…) allora noi siamo più adatti per Mediaset che per le piazze e la gente!». La stoccata al DIBA, è una vendetta contro il deputato del direttorio che non se la filava fin dai primi tempi in cui per Serenella il DIBA era bravissimo. Oggi è perentoria: I “divi” del direttorio offuscano i contenuti di un Movimento in cui «così è tutto pilotato» da una comunicazione di Casalino, arrivato lì “per una ‘botta de lato B” e di una Loquenzi “con una carriera lampo degna di Speedy Gonzales. Su un’isola avrebbero cornice adeguata“. Se ci aggiungiamo che per Serenella, il candidato sindaco di Bologna «Bugani è una persona inadatta», capiamo i cosiddetti commenti poco misurati su Facebook a lei rivolti: Le scrivono «indegna senatrice quando te ne vai?» o «quanto ti pagano?». La risposta? «Commenti inopportuni, che, quando non sono attacchi strumentali, sono frutto di un fanatismo da contenere». Eccola qua la senatrice del controsenso, segatrice di consenso. Fassina le fa una pippa (Civati).
..
Sergio BOSCHIAN manda:

L’Albero degli Amici

Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici
per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino.
Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco,
vedendo molte lune passare,
gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro.
Tutti li chiamiamo Amici e ce sono di molti tipi.
Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno
dei nostri Amici.

Il primo che nasce è il nostro Amico Papà e la nostra Amica Mamma,
che ci mostrano cosa è la vita.
Dopo vengono gli Amici Fratelli, con i quali dividiamo il
nostro spazio affinché possano fiorire come noi.
Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che
rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.

Ma il destino ci presenta ad altri Amici che non
sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino.
Molti di loro li chiamiamo Amici dell’Anima, del Cuore.
Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene,
sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi Amici dell’Anima
si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo “innamorato”.
Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra,
salti ai nostri piedi.

Ma ci sono anche quegli Amici di passaggio, talvolta una
vacanza o un giorno o un’ora. Essi collocano un
sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.

Non possiamo dimenticare gli Amici distanti, quelli
che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento
soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra.
Il tempo passa, l’estate se ne va, l’autunno si
avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono
l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni.

Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute
continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria.
Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando
incrociarono il nostro cammino.

Ti auguro, foglia del mio albero, Pace
Amore, Fortuna e Prosperità.
Oggi e sempre… semplicemente perché ogni persona che
passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi.
Ci saranno quelli che prendono molto,
ma non ci sarà chi non lascia niente.

Questa è la maggior responsabilità della nostra VITA e
la prova evidente che due anime non si incontrano
per caso.

Paul MONTES
Missionario Sud-Americano.

LA COREA DEL NORD HA LA BOMBA NUCLEARE
DORIANA GORACCI

Cinque anni fa (forse qualcuno di più) scrissi una favoletta per adulti e oggi che ho saputo che la Corea del Nord ha reso noto di aver condotto con successo un test con una bomba nucleare all’idrogeno e che le autorità sudcoreane e il Servizio geologico americano poco prima avevano rilevato un sisma di magnitudo 5.1 a 49 km a nord di Kilju, l’area dei test nucleari nordcoreani, ho deciso di ripubblicarla. Niente di particolare, è solo una favoletta…Tanto tanto tempo fà, la Guerra sembrava essersi ammalata, sembrava una incurabile dama, in là con gli anni, molti amanti e molti mariti, signori, servi, ancelle, schiavi, figli adottati e naturali, avevano investito montagne di soldi per renderla sana e seducente, avevano incaricato le migliori menti per cercare di darle una vita infinita e un aspetto attraente. La signora insaziabile non si piaceva più, aveva un aspetto mortifero e puzzava di cadavere. Qualcosa alla fine del xx secolo poi accadde. La grande e ricca famiglia, ormai mondiale, si riunì al capezzale e pensò al da farsi… Arrivò l’idea geniale e fu un gran giubilo in casa e con un patto di sangue si giurò in segreto di non rivelare mai l’inganno. La vestirono di bianco, lei la Guerra, d’arcobaleni, la profumarono d’incenso e fecero costantemente volare colombe bianche che distraevano, con il loro battito d’ali, gli sguardi più attenti alle rughe. I suoi signori, i signori della guerra,finalmente poterono di nuovo indossare caschi e tute, imbracciare le armi e ripartire per le loro missioni.Lei regina e dominatrice, continuò ad usare il suo potere dal letto. Pareva ringiovanita, le guance avevano ripreso colore, anzi tanti colori, si divertì a lanciare appelli e canzoni, rimaneva ferma e autorevole, le dissero di apparire così, le giovava assai. Non violenta e presente. Il mondo cominciò a pensare che la Guerra non c’era più, la pace stava arrivando, c’erano tanti portatori di pace, c’erano tante missioni di pace. La pace sarebbe stata infinita, come una volta la guerra. E allora tutti presero a darsi la mano e a fare girotondi e ad invocare quella signora invisibile e vincente. Era bellissimo gridare: pace pace pace, in cielo ed in terra. Arriviamo ai nostri giorni, care bambine e bambini ormai cresciuti, prima della guerra durante la guerra dopo la guerra, in guerra. La Guerra è diventata invisibile come la pace, è di nuovo palesemente malata come la pace: vissute da troppo insieme, si sono cibate una dell’altra. Al capezzale della signora Guerra, oggi ci sono i suoi martiri e i suoi eroi, i suoi fedeli parenti e ammiratori. La sorveglia e la cura la pace, quella finta, perché se morisse, la Pace quella vera tornerebbe visibile e sulla Terra tutti dovrebbero imparare a camminare da soli, senza aiuti umanitari e democratici.
Quindi, come non credete alla Befana non credete neanche alla pace, quella santarella rifatta e costruita, che vi dice cosa fare e non fare. Siete voi che dovete imparare a praticarla la Pace, che non è fantasia, ma è lotta, piccola e grande, solitaria e collettiva e soprattutto non è una favola, così come voi non siete invisibili anche se il mondo non vi vede.
Vi diranno che nessuno lo sapeva, nessuno vi ha visto, nessuno vi ha sentito… il mondo della guerra tiene le bocche cucite, il patto di sangue è stato rinnovato.
Sta a noi non scordarlo mai: “Senzatomica. Il disarmo parte da me”

COME AVVENNE PER ORDINE DELLA BCE L’INSEDIAMENTO DI MONTI
berluscameno
In data 9 novembre 2011, dunque, prima che il Premier italiano avesse rassegnato le dimissioni, alcuni ispettori della BCE venuti a verificare con mano l’adempimento dell’Italia alle imposizioni di cui alla lettera di agosto 2011, nel corso di un incontro con la’ Commissione Bilancio del Senato’, avrebbero addirittura dichiarato:
“Verrà fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete?”, Se voi non sostenete il Governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi, e voi andate in fallimento !”.
Tale circostanza, di carattere palesemente ’ estorsivo e quindi ricattatorio ‘, sarebbe stata narrata dal senatore della ‘Lega Nord’ Massimo Garavaglia.
Occorre accertare compiutamente i fatti perché sono assolutamente dirimenti ai fini di comprendere il successivo “COLPO DI STATO “ di cui all’ inizio descritto.
Sempre in data 9.11.2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con una coincidenza temporale davvero sorprendente, provvedeva all’immediata nomina di Mario Monti quale senatore a vita della Repubblica Italina. ale nomina non trovava alcuna valida spiegazione.
In pari data si verificava, altresì, un vero e proprio ‘crollo delle azioni’ delle principali aziende di Silvio Berlusconi tra cui Fininvest S.p.a. e Mediaset S.p.a. (ininvest SPA perdeva in un solo giorno il 12 % !).
Fininvest S.p.a., che nel 2010 aveva avuto un utile netto di circa 160 milioni di Euro, alla fine del 2011 riportava un ‘crollo’ tale da registrare utile per soli 7,5 milioni.
“Tre giorni dopo Berlusconi cedeva effettivamente alle minacce di BCE, UE e dei mercati presentando le proprie dimissioni”.
Il Presidente della Repubblica conferiva proprio allo stesso Mario Monti l’incarico di formare il nuovo Governo, scelto dalla Bce per “ l’esecuzione delle misure di austerità previste allo scopo di ottenere dall’Italia la cessione di ulteriori fette di sovranità ed indipendenza”del popolo italiano.
Cessioni ovviamente avvenute sempre in assenza di condizioni di reciprocità.
Correva il giorno 13.11.2011, una data che rimarrà indelebile nella storia di questo paese, quanto la data dell’inizio della prima o della seconda guerra mondiale.
“I danni già subiti dall’Italia a causa dalla politica dell’austerità economica sono infatti paragonabili solo a quelli cagionati da un evento bellico”.
Da notare che Mario Monti, di cui sono ampiamente noti i rapporti di collaborazione con ambienti bancari e finanziari stranieri quali Goldman Sachs e Moody’s, al momento di accettare l’incarico di Presidente del Consiglio giurando fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione italiana a norma dell’art. 1, comma 3, legge n. 400/88 (“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”), faceva ancora parte, con mansioni dirigenziali, di organismi quali il “gruppo Bilderberg” e la “Commissione Trilaterale”, che riuniscono annualmente esponenti del mondo politico, imprenditoriale, finanziario e scientifico occidentale. Dette organizzazioni costituiscono, a giudizio di un numero crescente di osservatori e studiosi, una forma di “governo oligarchico della élite di potere transnazionale”, caratterizzato dalla segretezza e da meccanismi di cooptazione, che di fatto si sovrappone alle aule parlamentari dei rappresentanti del popolo democraticamente eletti, esautorandoli dalle loro funzioni.
I fatti sopracitati si sono sposati perfettamente (e non può essere una mera coincidenza) con l’immediato intervento del” Consiglio Europeo” che su proposta della Commissione Europea:
-in data 8.11.11 inasprisce con regolamento n. 1177/11 il sistema sanzionatorio ed i vincoli di bilancio di cui al precitato Reg. CE n. 1467/97;
-in data 16.11.11 modifica con il regolamento CE n. 1175/11 il Reg. CE n. 1466/97 sempre nel senso di una maggiore obbligatorietà della disciplina di bilancio;
-sempre in data 16.11.11 il regolamento CE n. 1173/11 legiferava ulteriormente in merito all’effettiva esecuzione della sorveglianza di bilancio nella zona euro;
-nello stesso senso si colloca la Direttiva n. 2011/85/UE relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri.
Trattasi del cosiddetto “Six Pack”.
La ‘Commissione Europea’ non si ferma qui ed in data 23.11.11 emana altre due proposte:
il cd. “Two Pack”.
Esso si riferisce ad una proposta di regolamento sul “rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri e di un’altra recante disposizioni comuni in materia di monitoraggio e valutazione del bilancio”.
Tradotto in parole povere con il ‘Two Pack’ossia la “legge di stabilità” – provvedimento che in Italia sostituisce la vecchia “legge finanziaria” e definisce l’ammontare della spesa e degli investimenti pubblici – viene sottoposta al “potere di veto e decisionale di Bruxelles”.(Ossia di Schaeuble e della Merkel).
Il ‘PSC’ (patto di stabilità e crescita) diviene così completo in tutta la sua violenza trattando le nazioni, “spogliate completamente della propria indipendenza e sovranità nella totale ignoranza dei cittadini”, complice il velo di silenzio calato dai mass media, come soggetti che devono” unicamente obbedire alla Commissione Ue “ (posto che le leggi sono state materialmente redatte dalla stessa) sotto pena sanzioni e forme di commissariamento.

Ecco ” LE MISURE di AUSTERITA’ e RIGORE” in periodo economico di recessione, deflazione ed alta disoccupazione nei paesi deboli della UE.
E’ bene limitarsi ad elencare i dati ufficiali della ‘catastrofe’ Greca.
Nel 2008 la Grecia aveva un debito pubblico pari al 99,19% del PIL. Dopo l’austerità il dato è schizzato al 178,3% nel 2013, dato che continua a peggiorare. Desolante.
Nello stesso periodo il PIL che aveva segnato il massimo nel 2008 è sceso fino a 176,6 miliardi ovvero ha avuto un calo del 23%. Ma ovviamente il dato più drammatico, che evidenzia il “CRIMINE INSITO NELLE MISURE di AUSTERITA” , è il dato occupazionale.
La Grecia nel 2008 aveva un tasso di disoccupazione pari al 7,68% passato già nel 2011 al 14,62%. Il dato della disoccupazione in Grecia è arrivato nel 2013 al 27,3% e continua a salire. Trattasi dello specchio esatto di quanto sta accadendo in Italia con le politiche di consolidamento fiscale ‘inaugurate’ da Monti nel 2011. Quanto compiuto in Grecia dunque non è un successo dell’euro ma “un crimine contro l’umanità”.
Viene citata ancora un’ultima dichiarazione, facilmente rinvenibile su vari canali you tube, in cui Monti ‘confessa la commissione di delitti contro la personalità dello Stato’:
“Io ho una distorsione che riguarda l’Europa ed è una distorsione positiva, anche l’Europa, non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi e di “GRAVI crisi” per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione ‘cessioni di parti delle sovranità nazionali’ ad un livello comunitario” . “E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini, ad una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico di non farle diventa superiore al costo del farle, perché c’è una ‘crisi in atto’ visibile e conclamata”.
Certamente occorrono delle autorità di costrizione che si facciano rispettare che siano indipendenti e che abbiano risorse e mezzi adeguati.
Oggi abbiamo in Europa troppi Governi che si dicono “liberali” e che come prima cosa hanno cercato di attenuare la portata della capacità di azione delle risorse quale l’indipendenza delle autorità: risorse che si sposano necessariamente al mercato in un’economia anche solo liberale”.
Abbiamo un contesto normativo in cui l’UE è stata via via trasformata da strumento di sviluppo e pace, in una dittatura finanziaria e dei Banchieri dalla quale solo la magistratura, l’unico potere ancora realmente libero nel nostro paese (e non a caso oggetto, come l’avvocatura, di recenti attacchi per minarne l’indipendenza), potrà –se vuole – finalmente salvarci”.
Il Senatore Monti, in piena coerenza con il proprio dichiarato obiettivo di RIDURRE LA SOVRANITA’ NAZIONALE attraverso una grave CRISI ECONOMICA indotta con l’aumento della pressione fiscale e conseguente distruzione della domanda interna, ha condotto l’Italia alla promulgazione delle seguenti leggi di ulteriore limitazione della sovranità e dell’indipendenza del paese.
Leggi approvate dal Parlamento Italiano che dunque ha assunto anche le conseguenti piene responsabilità civili e soprattutto penali:
– Il Parlamento ratifica, con legge promulgata da Napolitano il 23.07.2012 il “Trattato sulla stabilità” il coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria, meglio noto come “Fiscal Compact” che eleva a fonte primaria del diritto UE il ‘PSC’ già approvato con i regolamenti del 2011 della commissione europea (six pack e two pack);
– Con legge Costituzionale n. 1 del 20 aprile 2012 sono state riformate, limitando la sovranità dello Stato Italiano in favore dell’Unione Europea alcuni articoli della Costituzione.
La norma che più rileva è ovviamente la modifica dell’art. 81 Cost. che ‘introduce il pareggio in bilancio ‘ che oggi recita:
“Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.
Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale”.
Con Legge 23 luglio 2012 n. 116 il Parlamento ha ratificato il Trattato che istituisce il ‘Meccanismo Europeo di Stabilità ‘(MES) redatto a Bruxelles il 2 febbraio 2012, legge promulgata dal Presidente della Repubblica e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale in data 28.07.2012.
“Trattasi di una norma che sottrae un’altra fetta altrettanto importante della nostra sovranità nazionale”.
Nulla , proprio nulla doveva essere dimenticato per posizionarci nella posizione di ‘schiavi’ dei tedeschi !

IL BOOM DELLE PISTOLE LOW COST
Claudio S. Martinotti Doria
NRC Handelsblad Amsterdam-La Ekol Tuna

Man mano che i governi inaspriscono le leggi sul porto d’armi, i criminali aggirano il problema utilizzando armi non letali modificate clandestinamente. Così il mercato delle pistole scacciacani ha ricevuto un impulso formidabile.
A dieci anni Massimo Tanfoglio già costruiva pistole nella fabbrica paterna. Oggi, a 57 anni, dirige la Fratelli Tanfoglio di Gardone Val Trompia, nel nord Italia. Percorrendo le strade di questa cittadina spiccano ovunque insegne con su scritto “armi”, “fucili”, “munizioni”. Da cinquecento anni i 12mila abitanti di Gardone vivono grazie all’industria delle armi, che sfrutta il ferro, il legno e l’energia idroelettrica prodotti dalle loro montagne. A Gardone ci sono circa 80 fabbriche, da quelle a gestione familiare alla celebre Beretta.
Le pistole Tanfoglio, apprezzate soprattutto dagli sportivi, sono un punto riferimento per gli esperti di armi. Negli ultimi anni, infatti, nei soli Paesi Bassi sono stati commessi oltre 1.500 delitti con le pistole scacciacani modello Gt 28, una pistola a buon mercato che viene trasformata in arma letale nelle officine clandestine del nord del Portogallo. I recenti omicidi nei Paesi Bassi hanno riportato d’attualità il problema del controllo delle armi da fuoco. Pistole a gas e scacciacani sono sempre più diffuse in tutta Europa. A un delinquente offrono parecchi vantaggi: sono a buon mercato, vengono vendute liberamente in numerosi paesi e modificarle è molto semplice. Non essendo registrate, inoltre, la polizia ha parecchie difficoltà a stabilirne la provenienza. Più la legge per sul porto d’armi si inasprisce, più la criminalità fa ricorso ad armi che non necessitano di alcuna registrazione. Massimo Tanfoglio sa bene che i delinquenti fanno un cattivo uso delle sue scacciacani a basso prezzo (100 euro). Secondo la polizia olandese, trasformarle in armi offensive è un gioco da ragazzi: un fresatore esperto riesce facilmente a bucare il tappo collocato all’estremità della canna e a sostituirlo. “La polizia francese e quella tedesca mi hanno rivolto alcune domande sulle nostre scacciacani”, spiega Tanfoglio che per non macchiare la propria reputazione ha deciso di togliere la Gt 28 dalla linea di produzione. Tramite l’importatore portoghese della Tanfoglio, le scacciacani partivano legalmente per il Portogallo, ma da lì in poi la strada che imboccavano si faceva confusa. Erano modificate illegalmente in alcune piccole officine nei pressi di Valença do Minho, al confine con la Spagna. Nel 2005 la polizia portoghese ha chiuso gli stabilimenti e nel 2006 la legge sul porto d’armi è stata inasprita. In Portogallo ormai le scacciacani e le pistole a gas sono illegali. Ma non in Spagna: a Siviglia nell’ottobre 2008 la polizia ha arrestato una banda che si faceva modificare le pistole in Portogallo e le reimportava clandestinamente. Nel gergo della mala spagnola queste armi sono chiamate ancora oggi “portoghesi”.
Ottanta euro per una pistola
Anche in Spagna si modificano armi. Per esempio, la polizia di Murcia è dovuta intervenire contro una banda che aveva un proprio stabilimento nel sud del paese. Secondo Alfredo Perdiguer, del sindacato della polizia spagnola, su internet si trova un numero incredibile di offerte di modifiche per le pistole in questione, a partire da soli 80 euro. Dato che la ditta Tanfoglio è fuori dal giro, ai trafficanti si aprono solo strade laterali: la polizia svedese ha confiscato un lotto considerevole di pistole a gas di fabbricazione turca, modificate in Kosovo. In alcuni caffè di Pristina i trafficanti chiedono 80 euro per micro-armi che stanno nel palmo di una mano. Il mercato delle armi turche è in forte crescita. L’Ekol Tuna, fabbricata a Istanbul da Ekol Voltran, è quasi identica alla Tanfoglio Gt 28, modello non brevettato, a differenza delle componenti. La polizia olandese sospetta che Tanfoglio abbia venduto il progetto e forse anche alcuni macchinari ai turchi, ma lui smentisce categoricamente. Per gli italiani il successo delle armi turche è una sfida. Con gran danno degli abitanti di Gardone, i turchi hanno rilevato perfino la fabbrica della rispettabile famiglia Bernardelli, mantenendone il prestigioso nome. Ormai la Turchia, insieme alla Germania e all’Italia, è uno dei tre maggiori fabbricanti d’armi d’Europa. Crisi o non crisi, il 2009 è stato un anno record per i venditori turchi di armi e le loro esportazioni sono aumentate del 16 per cento. Ekol Voltran ogni anno guadagna tra 1,3 e 3 milioni di euro grazie a questo commercio, in buona parte grazie alla vendita di pistole ad aria compressa e scacciacani.
Il responsabile delle esportazioni delle Ekol Voltran, Mesut Cakici, rimane sconcertato davanti alle fotografie della Tanfoglio e di una Ekol Tuna modificate. Come spiega l’incredibile somiglianza tra la sua scacciacani e quella italiana? Poi ammette senza batter ciglio che l’Ekol Tuna è una copia perfetta della prima. “Lo sanno tutti che noi vendiamo copie. Sono i clienti a chiedercelo”.
Nello stesso modo altre aziende sue concorrenti producono imitazioni perfette di Beretta, Browning e tutti i più celebri modelli. Il brevetto scade dopo 25 anni, dopodiché ognuno può farne ciò che vuole. Cakici è a conoscenza del fatto che la sua Ekol Tuna modificata nei Paesi Bassi circola come arma vera e propria? “Mentirei se affermassi di non aver mai sentito parlare di queste cose”. In Europa ogni arma fabbricata o importata deve essere collaudata e munita di una documentazione ufficiale. In Turchia non c’è una legge del genere: l’unico obbligo per Cakici è trasmettere il numero di serie delle sue pistole due volte al mese alla polizia turca. “Per i turchi le procedure sono tutte più semplici”, commenta Massimo Tanfoglio. “L’Unione europea, invece, ci impone regole sempre più severe.
La polizia controlla tutte le autorizzazioni e ogni arma da fuoco che esce dal nostro paese è munita di un documento di identità. I delinquenti però se ne fregano. Basta guardare quel che accade in Gran Bretagna: dal 1998 la vendita di armi da fuoco è vietata, ma gli episodi di violenza non fanno che aumentare”. Così s’inverte un ciclo storico: 500 anni la guerra di Venezia contro i turchi aveva fatto nascere l’industria delle armi di Gardone. Adesso, invece, gli abitanti della cittadina italiana sono battuti dai turchi. E per di più con le loro stesse armi. (traduzione di Anna Bissanti)
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1720 11-1-2016 CRISI E MORTE DELLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE

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MASADA n° 1720 11-1-2016 CRISI E MORTE DELLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE
Blog di Viviana Vivarelli

(Nelle foto immagini bizzarre)

Il finanzcapitalismo che sa solo ‘estrarre’ denaro – I 473 megastipendi – Crisi e morte della democrazia parlamentare- Renzi vuol comprare con 45.000 euro le vittime di Bolzaneta- Caso del 5stelle di Quarto ammanicato con la camorra. Il M5S espelle il consigliere coinvolto e chiede le dimissioni del sindaco – Gli elenchi dei corrotti del Pd e del Pdl –Il Pd tutela i delinquenti ma caccia 510 piddini dagli enti locali per critiche alla linea di partito – Come vengono usati i soldi ceduti dal M5S per le piccole e medie imprese- Il mercantilismo tedesco contro le sovranità nazionali – Casi in cui un reato viene contestato a un parlamentare – Non sappiamo più raccontare le favole – Un imprenditore lascia un regalo ai suoi 280 dipendenti- L’aumento della miseria e la moltiplicazione delle disparità

Io donna
io profugo
io disoccupato
io vittima
io non votante
io ignaro
io ignorante
io plagiato


io il più povero dei poveri
io il più inutile e dissennato
se le cose non le so
se non penso
se non scelgo
se non conosco
la parola contraria
il pensiero che è solo mio
l’arma del linguaggio forte
il sogno e la visione
io che non conosco
i miei diritti
il mio valore
il mio potere
io che sto su questa Terra
come un coatto
un senza niente
uno sventurato
uno che si aggrappa
e non cammina
uno che non è degno di avere
un posto

un’anima
io che mi sono
suicidato da solo..

Viviana
.
Fabtravel
Citando Umberto Galimberti:
Quando il denaro diventa la forma unica dell’economia, e l’economia diventa la forma del mondo, si sviluppa una qualità di pensiero che guarda solamente vantaggi e svantaggi, profitti e perdite, che si configura esclusivamente nell’utile. Qui è l’essenza del «pensiero unico» dove i criteri di valutazione sono «produttività», «efficienza», «calcolo», accanto ai quali non ci sono pensieri alternativi o, se ci sono, sono pensieri marginali, ciò intorno a cui non accade mondo. Penso ai pensieri «filosofici», «teologici», «poetici». Sono pensieri possibili, gratificanti, ma il mondo non si organizza a partire da questi pensieri. Allora qui la prima domanda che si pone è questa: siamo consapevoli che la diffusione anzi l’egemonia dell’economia, indicata esclusivamente dal denaro, possa costituire l’unica forma di pensiero a cui educare tutta l’umanità? E ancora: non è proprio qui il luogo decisivo del fallimento etico? Se tutti pensiamo in termini economici, che spazio c’è per un pensiero altro che non sia quello economico? E l’etica è un pensiero altro. Non disponiamo di un’etica all’altezza della tecnica e dell’economia globale. Qui bisogna incominciare a pensare.”
.
Luciano Gallino
«…vediamo i deliri cinici, e a volte addirittura clinici, del mercatismo… un sistema economico basato sull’azzardo morale e sull’irresponsabilità del capitale, sul debito che genera debito e sul denaro che produce denaro fino al capolinea drammatico: la completa svalorizzazione del lavoro, la devastazione delle risorse industriali e naturali, la desolazione di una massa di donne e di uomini che ormai non sono più “ceto medio”, ma “classe povera”»
Gallino ricostruisce tutto il processo che ha cambiato i connotati di quel sistema detto capitalismo. Lo segue a partire dalle mega-macchine sociali, quelle grandi organizzazioni gerarchiche che usano masse di esseri umani come “componenti”, mentre genera mostri nell’arco dei millenni: dalle piramidi egiziane costruite col sangue degli schiavi all’Impero Romano, dalla fabbrica di sterminio del Terzo Reich nazista all’universo concentrazionario del comunismo sovietico. Ora siamo alla fase più evoluta: il finanzcapitalismo, sviluppato allo scopo di massimizzare e accumulare, sotto forma di capitale e potere, “il valore estraibile sia dal maggior numero possibile di esseri umani, sia dagli ecosistemi”. Questa estrazione di valore è diventata il meccanismo totalizzante e totalitario che ormai abbraccia ogni momento e ogni aspetto dell’esistenza.
Si produce valore quando si costruisce una casa o una scuola; si estrae valore quando si impone un aumento dei prezzi delle case manipolando i tassi di interesse.
Si produce valore quando si crea un posto di lavoro stabile e ben retribuito; si estrae valore quando si assoldano Co.co.pro. mal pagati o si aumentano i ritmi di lavoro a parità di salario.
Continua Massimo Giannini: «Se la “mega-macchina” del vecchio capitalismo industriale fordista aveva come motore l’industria manifatturiera, la “mega-macchina” del “finanzcapitalismo” ha come motore l’industria finanziaria. La prima “girava” grazie al lavoro, che generava reddito, diritti, cittadinanza. La seconda “gira” grazie al denaro, che genera altro denaro, e poi ancora denaro, e sempre e solo denaro. “Finanza creativa”, abbiamo imparato a chiamarla…non ci siamo accorti che, nel frattempo, è diventata “finanza distruttiva
”».
Secondo l’economia finanziaria, il «lavoro» non è più una «ricchezza», ma un costo da abbattere. Fare soldi con i soldi è il nuovo trend: le transazioni finanziarie hanno sostituito gli investimenti.

Acconciatura aerea

473 stipendi
Ci sono manager che incassano in un giorno quanto un loro dipendente guadagna in un anno. Prendiamo il 2012, ovvero un anno di piena crisi economica.
Il record è toccato a Giovanni Perissinotto che, grazie a una sostanziosa buonuscita, ha incassato da Generali quasi 11,6 milioni, 458 volte lo stipendio annuo di un impiegato nel settore assicurativo (circa 25.300 euro). Al secondo posto c’è Sergio Marchionne: il Ceo di Fiat Chrysler ha incassato 7,38 milioni, esclusi i bonus e le azioni. Un metalmeccanico
(anche se Fiat non riconosce il contratto collettivo) guadagna circa 15.600 euro l’anno, 473 volte meno del manager italo-canadese. Sul terzo gradino del podio Luca Cordero di Montezemolo, con 5,5 milioni (354 volte un operaio Ferrari). Scorrendo la classifica, troviamo ancora Generali. Nel 2012 Sergio Balbinot ha guadagnato 4,26 milioni (168 volte la paga di un dipendente). Enrico Cucchiani, Ad di Intesa, 3 milioni (75 volte i 40 mila euro lordi portati a casa da uno sportellista). E nel settore bancario, Cucchiani non è un eccezione: secondo la Uilca, negli istituti italiani lo stipendio medio di un amministratore delegato è stato 53 volte quello di un lavoratore del settore. Un dato che fa arrossire, ma che segna un calo rispetto al 2011, quando i compensi dei manager erano 80 volte superiori.
L’Ocse evidenzia come la disuguaglianza di reddito da lavoro sia aumentata (+0,65%) tra il 2007 e il 2011 principalmente a causa dei contratti atipici che non ha pari nell’area Ocse, con retribuzioni inferiori rispetto ai contratti tradizionali. In Italia il 40% degli occupati nel 2013 lavorava con contratti atipici contro il 33% medio Ocse.(Al. An.)

CRISI E MORTE DELLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE
Viviana Vivarelli

Inutile girarci attorno.
Finanzcapitalismo e democrazia sono termini opposti e irriducibili.
Nella storia recente i movimenti del potere politico possono essere solo due: dai molti ai pochi o dai pochi ai molti, dalla sovranità popolare alla monocrazia (governo di uno o di una casta o classe o governo della finanza), e all’opposto democrazia rappresentativa che tenta di passare il più possibile il potere al popolo, garantendo i suoi diritti.
Io sono una no global e dunque sono per la democrazia progressivamente
allargata, contro ogni forma di dispotismo. Mi rendo conto delle enormi difficoltà che questo progetto comporta e dei giganteschi poteri neri contro cui deve lottare ma considero questo tentativo come l’unico, oggi, in grado di portare un aumento di benessere e di dignità ai popoli. Per questo voto M5S perché è l’unico che oggi difenda ancora un’idea di politica in cui il popolo è il soggetto attivo di una democrazia di fatto, contro le falsità e gli inganni di un sistema parlamentare che è diventato ormai vuoto di sostanza e che in Italia sintetizza tutto nel decisionismo di una sola persona (principato di fatto).
Questo principato era lo scopo di Berlusconi che non aveva mai osato quello che Renzi ha realizzato col voto inerte e acritico del Pd e l’appoggio di Sel e NDC. Il progetto di assolutismo dentro un fasulla cornice democratica nasceva dal Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli, che ordinava espressamente di tenere in piedi tutte le istituzioni dello Stato parlamentare, svuotandole nel loro interno e rendendole di sola apparenza nominale e fasulle, così da defraudare il popolo di tutti i suoi poteri. Quel piano in soli due anni è stato realizzato da Renzi, che ha reso più difficile il referendum, ha eliminato il diritto di eleggere i presidenti di Provincia e di Senato, ha svuotato di potere la Camera riducendola a un passacarte, ha aumentato il numero dei nominati dall’alto, ha depenalizzato i reati della casta, ha messo le briglie alla magistratura, ha asservito la stampa e ha reso dittatoriale il settore scolastico. Da ultimo, ma primo per importanza, ha eliminato lo Statuto del lavoro, i diritti dei lavoratori e il potere dei sindacati (per la prima volta con Renzi si sono fatte leggi sul lavoro senza nemmeno sentire i sindacati). Infine Renzi ha reso antidemocratico il sistema elettorale, riproducendo con l’Italicum le stesse incostituzionalità del Porcellum, sia con l’eliminazione delle preferenze che con l’abnome premio di maggioranza, con un sistema di voto che crea solo classi di nominati, permette a una minoranza di governare ed esclude che la casta di potere sia responsabile penalmente dei suoi reati e sia soggetta al controllo dei cittadini. Ci aggiungiamo che con Renzi (ma già con Berlusconi) è aumentato in modo degradato il potere del Governo, che ha fatto fuori il Parlamento e legifera ormai in sua vece, lasciando alla Camera solo il potere di vidimare quanto il premier ha deciso autarchicamente. L’eccesso di decretazione, l’eccesso di voti alla fiducia, l’uso strumentale e illegale di canguri, ghigliottine, estromissioni, destituzioni, firme troppo facili e scontate del Presidente della Repubblica, nominati, rei difesi dalla magistratura con veti alle intercettazioni e ai processi… tutto l’operato di Renzi marcia in senso antidemocratico e assolutistico. Ci aggiungiamo che, quando le commissioni parlamentari decidono in modo difforme da Renzi, lui ne destituisce i membri sostituendoli con altri a lui favorevoli. Tutto questo distrugge la divisione dei poteri che è il fondamento primo della democrazia, sbilanciando nel senso di un premierato assolutista il sistema italiano. Oltre a ciò Renzi ha messo la RAI sotto il suo volere, con un pesante condizionamento del sistema mediatico. E tenta di coartare in modo univoco anche la Consulta.
Mentre queste aberrazioni avvengono, ogni Finanziaria decurta lo stato sociale, quando già nei primi Cento Punti di Renzi si diceva chiaramente che il welfare doveva sparire a favore di un sistema di assicurazioni privato.
Questo è neoliberismo puro, o, se volete cambiargli il nome massoneria finanziaria. Tutto fuorché socialdemocrazia. Tutto fuorché democrazia.
Ricordo che libertà di stampa, referendum, sindacati, preferenze elettorali, voto libero dei cittadini, equilibrio tra poteri, autonomia della Magistratura e osservanza dei diritti civili sono i capisaldi di una democrazia sana che si rispetti
Ma con Renzi tutto questo è stato assaltato e distrutto.
Dalla fine del 1700 ad oggi, in alcuni Paesi, la storia dei Paesi migliori è andata nel senso di allargare sempre più la democrazia creando istituti di rappresentanza popolare, partendo dalla monarchia o dalla dittatura verso varie forme di socialdemocrazia o democrazia parlamentare. In altri Paesi il tentativo di allargare i poteri e i diritti dei popoli attraverso il comunismo è fallito, producendo il sorgere di dittature: in luogo della sovranità popolare si sono avute monocrazie o nomenclature chiuse che hanno ristretto o negato i diritti del popolo. Oggi di socialdemocrazie si sente parlare sempre meno ed esse funzionano solo in pochi Stati del nord. Come ha giustamente detto Gilioli, quelli che ieri in Italia si dicevano di sx oggi non si riconoscono nella socialdemocrazia e sostengono Renzi che distrugge gradatamente i diritti politici dei cittadini, favorendo la Troika, le banche e la casta, rovesciando il senso del progresso democratico e negando ai cittadini quei diritti per cui tanti hanno combattuto e sono morti. Ma anche nel resto dell’Occidente non va meglio, i sistemi parlamentari hanno preso ad andare in senso opposto alla direzione democratica, ricattando i popoli con la minaccia del terrorismo e tagliando i loro diritti con l’alibi di una crisi concertata e voluta a tavolino da pochi magnati della finanza.
A questo punto una sola cosa resta da fare: combattere per una democrazia diretta, costi quello che costi.
Alla fine del 1700 nacque il concetto di repubblica parlamentare, che era un grosso passo avanti rispetto alle monarchie del tempo. Oggi, dopo due secoli e nella degradazione delle repubbliche parlamentari, non più rappresentative dei cittadini ma di gruppi di potere che sovrastano i cittadini e i governi, dobbiamo lottare per una nuova idea di democrazia:
LA DEMOCRAZIA PARTECIPATA o DIRETTA.
E’ ormai evidente che i governi cosiddetti democratici del mondo sono ostaggio consenziente delle multinazionali e delle lobby del crimine (finanza, banche, armi, farmaci, droga, guerra, depredazione di risorse, petrolio, nucleare, chimica…
Il neoliberismo ha ucciso la democrazia e l’ha ridotta a una parvenza senza più significato.
Lo Stato o l’unione di Stati sono sempre più succubi di interessi diversi e in contrasto con quelli collettivi. I diritti sociali, civili e del lavoro hanno subito una regressione allucinante.
Massimamente dobbiamo lottare per una democrazia diretta in Italia, dove le istituzioni sono state svuotate di sostanza, è stato rotto l’equilibrio delle funzioni, un golpe strisciante ha accentrato tutti i poteri nelle mani del Presidente del Consiglio, l’opinione pubblica è sempre più manipolata e il Parlamento, grazie al furto della sovranità popolare, non rappresenta più i cittadini ma 5 capipartito e le loro lobby.
Con Renzi la situazione è precipitata irreversibilmente e non resta più tempo prima che le ultime roccaforti democratiche siano distrutte: referendum, ultima stampa libera, opinione pubblica non embedded, sindacati, scuola, movimenti e diritti civili, magistratura non comprata, movimenti giovanili, volontariato…
La repubblica parlamentare è stata trasformata di fatto in una repubblica presidenziale, senza contrappesi.
Il tradimento dei valori della Resistenza e della democrazia con un Pd che si è asservito alla casta partitica e alla distruzione dei diritti del lavoro, dei diritti civili e dei diritti umani, senza nerbo di fronte ai progressivi passi del dispotismo e incapace di rinnovarsi nel suo interno e di darsi ideali e valori, ha prodotto il degrado. I tradimenti concentrati dei partiti, da dx, da sx e dal centro, hanno portato lo Stato italiano alla sua rovina, politica, economica, etica, nazionale e internazionale.
Ma, quando un flusso negativo è arrivato abbastanza oltre, nasce inevitabilmente un contro flusso positivo, destinato ad opporsi ad esso per produrre sviluppo nuovo.
Nel decadimento della democrazia parlamentare, con un Parlamento che è ormai una corte di servi proni a interessi particolari nell’abbandono di un interesse generale, urge CHE LA DEMOCRAZIA SIA DEMOCRATIZZATA.
CHE SI ABBANDONI LA DEMOCRAZIA INDIRETTA O PARLAMENTARE PER UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATA O DIRETTA
Il 1° passo per realizzare questo progetto è la moderazione di quei partiti che, da volano per gli interessi e i bisogni popolari, si sono trasformati in Casta autoreferenziale fine a se stessa, i cui atti ormai deflagrano contro ogni rappresentanza democratica, contro ogni salvezza della Nazione, contro ogni sinecura dei più deboli.

RENZI TENTA DI COMPRARE LE VITTIME DI BOLZANETA CON 45.000 EURO
Viviana Vivarelli

Il Governo italiano prova a comprare l’impunità. Lo fa offrendo 45.000 € alle vittime delle torture a Bolzaneto, durante il G8 di Genova.
Questo governo turpe offre il prezzo della vergogna per sanare quella che Amnesty definì “la più grave violazione dei diritti umani in Europa dalla seconda guerra mondiale”.
Ma a introdurre come reato la tortura non ci pensa nemmeno! Eppure le Nazioni Unite ce lo chiedono da decine di anni!
45000 € per i due detenuti torturati ad Asti. 45000 € per i 31 torturati a Bolzaneto.
Ma perché i cittadini italiani dovrebbero dare i loro soldi per questo infame ricatto?
Perché non devono essere i promotori di quelle torture a pagare? E cioè Berlusconi, Fini, Scajola, Francesco Colucci questore di Genova, De Gennaro capo della polizia e coloro che nelle forze armate perpetrarono questi delitti e furono compensati con immunità, premi e promozioni?
La Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o è uno strumento internazionale per la difesa dei diritti umani, sotto la supervisione dell’ONU. Prevede una serie di obblighi per gli Stati aderenti, fra i quali: autorizza ispettori dell’ONU e osservatori dei singoli Stati a visite a sorpresa nelle strutture carcerarie per verificare l’effettivo rispetto dei diritti umani e stabilisce il diritto di asilo per le persone che al ritorno in patria potrebbero essere soggetti a tortura.
L’Italia ha sottoscritto la Convenzione, ma, nonostante molti solleciti anche a livello internazionale, il Parlamento italiano non ha ancora approvato la legge di ratifica e conseguentemente la Convenzione non è ancora operante in Italia, che ha anche sinora disatteso all’obbligo assunto di introdurre il reato di tortura nel Codice Penale, nonostante più petizioni popolari. Dopo il voto del 10 aprile 2015 alla Camera, un ddl è in attesa di ultima lettura e approvazione definitiva al Senato: introduce il reato di tortura con l’aggravante se commesso da pubblico ufficiale, o se un pubblico ufficiale istiga un altro a commettere atti di tortura.

PERCHE’ SCATTA IL CASO SOLO PER IL 5STELLE DI QUARTO?
Viviana Vivarelli

Quarto è un Comune che negli ultimi 20 anni è stato sciolto due volte per camorra. I suoi affari maggiori sono acquedotto e fognature. Nelle ultime amministrative ha vinto il M5S ma è esploso un caso per un consigliere (poi indagato), De Robbio, che avrebbe fatto pressioni politiche sul sindaco a 5stelle Rosa Capuozzo per affidare i lavori alla camorra. Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, il De Robbio avrebbe utilizzato la fotografia di un presunto abuso edilizio del sindaco per minacciarlo pur essendo del suo stesso partito. Il M5S ha espulso il De Robbio e ora chiede le dimissioni del sindaco a 5stelle Rosa Capuozzo, perché ha fatto lavorare una impresa che era interdetta per mafia e, quando è stata costretta a sciogliersi da questo contratto, ha affidato il proseguimento dei lavori a un’altra impresa del gruppo precedente. Giustamente il M5S chiede dimissioni del sindaco, scioglimento del Comune e nuove elezioni.

Nell’aprile 2014, e cioè 21 mesi fa erano un centinaio i piddini rei di qualche reato

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/02/pd-indagini-partito-ogni-sospetto/1560140/

Saviano ha chiesto l’espulsione del sindaco di Quarto. Il giudice Imposimato invece la difende.
Il giudice IMPOSIMATO: “Caro Saviano, stavolta ti sbagli, contro Capuozzo si sta consumando un’ingiustizia”, scrive il magistrato. “Un giudizio di incapacità politica non può essere espresso dopo soli 5 mesi, in un Comune sciolto per camorra da anni, nel quale erano state rilasciate nel corso degli anni passati da ‘amministratori arrestati per associazione a delinquere e abuso d’ufficio 400 concessioni edilizie a presunti esponenti di clan della camorra e speculazioni delle quali avrebbero beneficiato gli amministratori comunali’ di precedenti amministrazioni”.
“Non credo- aggiunge Imposimato- che una persona collusa con la camorra o la corruzione, come si cerca di far credere sia Rosa Capuozzo, avrebbe inviato una lettera all’amministratore infedele (il consigliere M5s poi espulso Giovanni De Robbio, ndr), sottolineando ‘che il suo comportamento ha violato in modo grave, ripetuto e sostanziale gli obblighi assunti all’atto dell’accettazione della candidatura’, costringendolo alle dimissioni sapendo di essere da lui ricattabile perché complice”.
Quanto all’accusa di essersi “presentata come parte offesa e non come amministratrice inadeguata”, aggiunge Imposimato citando ancora Saviano, “questa è stata una decisione doverosa del Pm di Napoli, sulla base di dati obiettivi e prove documentali, e non una scelta del sindaco di Quarto”. Infine il giudice boccia la tesi di Saviano secondo cui “la camorra si schiera sempre a fianco di chi vince”. E aggiunge un altro elemento a favore della sindaca: “Rosa Capuozzo si ribellò alla presentazione di una lista di non residenti a Quarto che avrebbe alterato l’esito delle elezioni, e io la sostenni in questa battaglia di democrazia e di legalità che ci concluse con l’accoglimento del ricorso della Capuozzo da parte del Consiglio di Stato”.

Mariapia Caporuscio
“Il troppo stroppia in ogni cosa” diceva mio nonno e aveva ragione. Anche il troppo amore può risultare dannoso certe volte, come pure la troppa onestà quando si ha a che fare con la delinquenza organizzata. Questo tipo di delinquenza si dice “organizzata2 proprio perché sa bene come muoversi per ottenere ciò che vuole e noi tornando alle elezioni facciamo il loro gioco: pagheranno per far vincere chi li agevolerà nei loschi affari e tornando a votare consegniamo Quarto alla mala. Se siamo pienamente coerenti con i nostri principi, la stessa cosa non possiamo dirla nei confronti dei cittadini che hanno votato il M5S per strappare la loro città alla malavita. In ogni azione c’è sempre il rovescio della medaglia e se una cosa è giusta per una parte non può esserlo per l’altra parte.
Mi dispiace ma io avrei riflettuto e molto prima di condannare una persona colpevole di essere innocente, quindi vittima due volte rischiando di fare molto male ai cittadini di Quarto e solo per mantenere il punto o per un eccesso di perfezionismo.
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Viviana
Se i media avessero fatto sui piddini colpevoli la stessa bagarre del consigliere di Quarto, peraltro subito espulso, con Grillo che chiede anche le dimissioni del sindaco, forse la massa di anziani, cerebrolesi o ignari che continua a votare Pd ci ripenserebbe, ma l’informazione è corrotta e giustamente Renzi, dopo aver proclamato l’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria, ha regalato altri 120 milioni ai giornali embedded. Perché i servi si pagano
Così, grazie a lui, siamo scesi di altri 24 posti nella libertà di informazione.

Questo è l’elenco dei condannati che stazionano belli tranquilli al potere :
http://www.lincredibileparlamentoitaliano.yolasite.com/
e si capisce come mai il nostro sia considerato il parlamento più corrotto d’Europa.
Come si vede, il Pdl la fa da padrone anche sul crimine, ma anche il Pd ha la sua bella parte. In ogni Paese civile questi rei sarebbero cacciati dai loro posti ben retribuiti e nessuno si permetterebbe più di ricandidarli, anzi altrove basterebbe molto meno per cacciare qualcuno dalla politica. Ma in Italia il reato fa curriculum e le leggi ad personam sono il 1° obiettivo di questa marmaglia.

http://www.lincredibileparlamentoitaliano.yolasite.com/

Ovviamente la lista di indagati, processati e condannati del Pd in questi 21 mesi si è ulteriormente allargata rispetto all’elenco fatto, grazie anche alla connivenza di Renzi, tutto intento a depenalizzare reati, bloccare processi, vietare intercettazioni, intimidire giudici, oscurare conflitti di interessi e riscuotere voti faziosi e ripugnanti peggiori di quelli sulla nipote di Mubarak. E fa bene Renzi a proteggere i rei,perché sennò si farebbe il deserto in parlamento e perché,se in Italia si applicasse una giustizia punitiva sui politici rei come in Europa,lui per primo se ne dovrebbe andare,seguito da brave persone come Alfano o Verdini
Ma il Pd non li caccia,caccia invece chi critica i superiori e qui siamo a più di 519 espulsi, nel silenzio, ovvio, dei media.
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Ne hanno di faccia i piddioti e anche i vili degli altri partiti a fare questo attacco inaudito contro il M5S, che non ha perso tempo a cacciare il consigliere sospettato di combutta con la camorra e ora chiede le dimissioni del sindaco di Quarto, quando Napolitano chiese e ottenne la distruzione delle prove sul patto tra Stato e mafia e quando il caro Renzi fa decreti a raffica per depenalizzare reati, troncare migliaia di processi, impedire sentenze e proteggere rei e malfattori.
Se si passa poi a quante volte il parlamento ha negato l’uso giudiziale delle intercettazioni o gli arresti domiciliari per proteggere uno dei propri rei, l’ipocrisia di questa gentaglia fa proprio disgustare.
Nel luglio 2015, il Senato salvò Azzollini (NCD), complice di aver finanziato con soldi pubblici la clinica privata Divina Provvidenza per 350 milioni. Due giorni prima, la Lorenzin tagliava 2,3 miliardi alla Sanità Pubblica. Non so tra i due chi sia stato peggio.
Il Senato salvò Azzollini a scrutinio segreto con 189 no, 96 sì e 17 astenuti. Naturalmente, fra i 189 no, c’erano quelli del Pd, amico di Azzollini e nemico dei cittadini.
La regola è omertà mafiosa e il liberi tutti!
La Serracchiani disse che l’alternativa era far vincere Salvini o Grillo!? Dunque l’alternativa tra la giustizia e la protezione ai corrotti nemmeno si poneva.
Insomma: salviamo la poltrona salvando gli impresentabili
Alla domanda “si dimetterà da parlamentare?”, Azzollini rispose: “La legge non lo prevede”. Massima vergogna. I baci e gli abbracci festanti al nuovo salvato non mancarono, con Zanda in prima fila.

Ecco l’elenco dei graziati dal 1996 al 2015:
– Cesare Previti, FI
– Gaspare Giudice, 0FI
– Marcello Dell’Utri ,FI
– Giancarlo Cito, FI
– Amedeo Matacena, FI
– Raffaele Fitto, FI
– Vittorio Adolfo, UDC
– Giorgio Simeoni, FI
– Nicola Di Girolamo, PDL
– Salvatore Margiotta, PD
– Antonio Angelucci, PDL
– Alberto Tedesco, PD
– Nicola Cosentino, PDL
Chi dovrebbe stare in galera detta legge.
Chi difende la giustizia e l’onestà è attaccato dai media.
Quelli “giusti”, invece, hanno tra cdx e csx ben 80 indagati in Parlamento.
In Italia si puniscono i deboli e si graziano i potenti. La normalità è la libertà illegale.
(da un articolo di Giona Panarello)

COME VENGONO USATI I SOLDI CEDUTI DAL M5S PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Poiché le banche tendono a non far credito alle piccole e medie imprese, nel 2000 il Ministero ha istituito un Fondo per garantire sulle loro richieste di credito. Sul fondo ci sono 40 milioni di fondo,10 di questi, dunque il 25%, derivano dal taglio degli stipendi del parlamentari del M5S. Il Fondo di Garanzia per le PMI è uno strumento istituito con Legge n. 662/96 (art. 2, comma 100, lettera a) e operativo dal 2000. La sua finalità è quella di favorire l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e spesso si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese. Rivolgendosi al Fondo, l’impresa non ha un contributo in denaro, ma ha la concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) sugli importi garantiti dal Fondo. Secondo le ultime rilevazioni, oltre il 99% delle imprese ha avuto accesso al finanziamento con la copertura del Fondo in assenza della presentazione di garanzie reali.
Nel 2014, le richieste di accesso al Fondo sono state 89.904 rispetto alle 83.286
dell’anno precedente.
Nei primi nove mesi del 2015, le richieste di accesso al Fondo sono state 77.309. Ogni PMI che partecipi al bando riceve circa 30.000 euro dei quali 22.000 derivano dal fondo ministeriale e 8000 dal fondo del M5S.
Il report del 10 maggio 2015 parlava di più di 5.000 domande in sole 72 ore per un totale di 20 milioni prenotati a fronte di una disponibilità complessiva di 40 milioni. L’ importo medio dei finanziamenti – riferisce il Ministero dello Sviluppo economico – è di 24.000 euro. Dei 20 milioni prenotati, già 2 milioni risultavano confermati a seguito della presentazione dei progetti, da parte delle imprese interessate, presso uno degli istituti che effettuano prestazioni di microcredito. Nel dettaglio, gli utenti registrati sono stati 4.863; le domande di prenotazione presentate 5.016; l’importo totale dei finanziamenti per i quali è stata prenotata la garanzia pari a 120.701.497 euro; l’importo medio dei finanziamenti di 24.063 euro; l’ importo delle garanzie prenotate di 96.561.198 euro (80% dei finanziamenti); le risorse prenotate 20.277.851 euro; 88 le prenotazioni confermate di cui 41 hanno come soggetto finanziatore Unicredit e 14 Cooperfin.

Annamaria
“Banca Etruria, perquisite 14 società. Anche del settore outlet, in cui ex presidente Rosi era in affari con papà Renzi” (Il FQ) E anche di mamma Renzi.
Oggi l’inchiesta su questa gravissima faccenda ha fatto un importante passo avanti.
Una banca che rubava i soldi di risparmiatori e pensionati per finanziare a fondo perduto -cioè CON CERTEZZA di non restituzione- società in affari con i dirigenti stessi della banca e con la tenera famigliola perbene del nostro premier perbene, mentre papà Boschi – anche lui tanto perbene- era ai vertici della banca. Una banca perbene governata da persone perbene che con metodi perbene truffava e ammazzava un po’ di gente.
Eppure, oggi di questa cosa non s’è sentito quasi niente: glissare, attutire, smorzare i toni, minimizzare, far finta di nulla.
‘QUARTO QUARTO QUARTO QUARTO QUARTO!!’, urlano dappertutto, anche in questo blog, i sicofanti di regime che però non fanno una piega, e non hanno MAI fatto una piega per i fatti di cui sopra. Così come non hanno MAI fatto una piega (ma è solo un esempio tra centinaia che se ne potrebbero fare) per ‘come’ e con i voti di ‘chi’ è stato eletto presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca:

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/politica/15_maggio_07/saviano-nelle-liste-de-luca-c-tutto-sistema-gomorra-f48eb2c8-f4da-11e4-bfb0-e77b97ed633c.shtml

“Alla domanda se nelle liste a sostegno di De Luca ci sarebbe (o meno) Gomorra, Saviano risponde: «Senza giri di parole: assolutamente sì». «Nel Pd e nelle liste c’è tutto il sistema di Gomorra, indipendentemente se ci sono o meno le volontà dei boss. Il Pd nel Sud Italia non ha avuto alcuna intenzione di interrompere una tradizione consolidata”.
Ehilà, s’è mai turbato qualcuno, per ‘cosette’ di questo tipo, tra i tanti sicofanti di regime?
‘QUARTO QUARTO QUARTO QUARTO QUARTO!’-urla indignato (l’indignazione del ‘giusto’) Vincenzo De Luca.

MAMMA CHE SCANDALO
Bruno di Napoli

Il “sistema” PD si mette in moto non appena si presenta l’occasione per infangare gli avversari politici e nascondere i molteplici fallimenti di partito e di governo collezionati in questi due lunghissimi anni.
Il M5S non ha nessun problema a sciogliere il comune di Quarto.
Per chi non conosce la storia di Quarto bisogna ricordare che prima del trionfo pentastellato il Comune era stato commissariato da anni e che diversi consiglieri del centro destra erano collusi con i clan camorristici della zona per aver violato pesantemente il piano urbanistico. Fece scalpore che uno dei consiglieri maggiormente votati era in galera nel momento della consacrazione.
Il Comune di Quarto per anni è stato completamente abbandonato dallo Stato, il territorio in balia di violazioni edilizie ed inquinamento, le imprese e i lavoratori onesti soffocati dalla prepotenza della camorra che tramite la politica prese il controllo delle attività più redditizie quali quelle dello smaltimento dei rifiuti e delle costruzioni .
Dov’era il PD in quegli anni mentre gli attivisti pentastellati si battevano per il ritorno della legalità? Dov’era il super eroe Cantone?
Il Comune è uscito da una situazione di stallo grazie solo all’azione di volontariato dei cittadini e alla testardaggine della parte sana dell’amministrazione e delle forze dell’ordine che non si sono arrese ed hanno continuato a lottare negli anni per salvaguardare il territorio.
Quelli del PD escono con le ossa rotte dopo che mezza giunta del Comune di Roma è in galera per associazione mafiosa, dopo i milioni di euro distribuiti a pioggia nella città capitolina grazie ai decreti governativi d’urgenza, dopo i funerali con l’elicottero al boss dei Casamonica e tutto nella capitale “blindata” con migliaia di soldati, poliziotti e sotto l’occhio “vigile” dello Stato.
Ma fate silenzio!
.
Marco Barbon
Il partito Democratico dice che Il MoVimento 5 Stelle deve fare chiarezza sul comune di Quarto. Giustissim! Accade che nel percorso intrapreso capiti un virus e ora bisogna dimostrare di avere gli anticorpi per distruggerlo. Se fossi chiamato io a decidere, chiederei al Pd cosa dobbiamo fare per fare chiarezza, mi farei indicare un metodo da loro perché tutto avvenga nella massima trasparenza, un metodo durissimo da usare nel Comune di Quarto, così poi potremmo usarlo per fare chiarezza sui casi futuri e passati, sulla TAV Firenze, TAV Piemonte, Sistema Sesto San Giovanni Stalingrado d’Italia, Mose di Venezia, Expo di Milano, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Etruria, infiltrazioni alle primarie in Liguria, infiltrazioni a Ercolano, De Luca presidente Campania, Ottaviano Del Turco ex presidente Abruzzo, il debito di Roma, di Torino, di Venezia, del Piemonte e di tutte le regioni, poi Mafia Capitale e via, a partire da Ozzimo del partito Democratico vincitore del premio ‘Primo condannato 2016’ fino ad arrivare alle tangenti del compagno K Primo Greganti e ai suoi amici che andava a trovare ultimamente a Camera e Senato…il tutto possibilmente senza cambiare le leggi, se non per inasprirle, dato che non c’è un politico in prigione, nella massima trasparenza. Era ora, è una vita che aspetto qualcuno che faccia chiarezza!


Tastiera tedesca di legno

Lux deluxe
Io sono contraria alle mancette di Renzi, meglio sarebbe, ove si trovassero i soldi, aumentare i servizi, tagliare le liste di attesa negli asili nido e negli ospedali, far passare più frequentemente i mezzi pubblici, abbassare i ticket sanitari. Per le ultime analisi di routine ho pagato quasi cento euro, ne vogliamo parlare?
Tutti temi cari al M5S, a cui la “sinistra” ha abdicato da tempo. Chi è causa del suo male, pianga se stesso, senza sprecar tempo a cercare col lanternino le pagliuzze negli occhi dei concorrenti politici, per distogliere l’attenzione dalle proverbiali travi nei propri.
Al PD gliene arrestano un paio al giorno, ma il problema di tutta Italia sembra diventato l’episodio di Quarto, peraltro ancora tutto da chiarire, ma già ampiamente strumentalizzato dalle cannoniere mediatiche di regime (e dai fan del web, a quanto pare).
Magari il M5S non sarà la soluzione, ma appare ormai evidente anche ai più inveterati sostenitori che il PD fa certamente parte del problema.

IL MERCANTILISMO TEDESCO CONTRO LE SOVRANITA’ NAZIONALI
Berluscameno

Il reddito minimo garantito dovrebbe prevedere il RIENTRARE in POSSESSO DELLA NOSTRA SOVRANITA’ MONETARIA.
Solo la ‘restituzione ai Paesi deboli della UE ‘della loro ‘SOVRANITA’ MONETARIA’ -depredata dalla UE tramite contratti mercantili ‘fasulli’ – potrebbe scongiurare il pericolo di un attacco finanziario proditorio compiuto in mala fede (ma organizzato dal Governo tedesco) contro il valore dei Buoni del Tesoro emessi a suo tempo dallo Stato Sovrano italiano. I buoni del tesoro italiani potrebbero probabilmente essere oggetto di pesante attacco dei mercati finanziari – tramite l’aumento ingiustificato dello’ Spread ‘ rispetto ai Bund germanici esattamente come è già avvenuto nel passato recente !
Nel documento inviato al Bundestag, il ministro delle finanze Schaeuble propone che l’Euro-zona anticipi la ‘regolamentazione internazionale’ nel riconoscere la ‘specifica rischiosità dei titoli del debito sovrano’. In pratica, lo Stato UE (privo della sua sovranità monetaria e quindi debole) sarebbe definitivamente privato di tutte le ‘sue restanti sovranità’ e costretto a comportarsi come una semplice azienda, agli ‘ORDINI DEL PADRONE TEDESCO &C.’ con i conti in attivo o almeno in pareggio, come vuole il dogma NEO –MERCANTILISTA tedesco di matrice nazista – tutto il tesoro al sovrano, ossia alla Merkel o a Schaeuble – tecnica finanziaria che negli ultimi 40 anni ha lavorato incessantemente per’ demolire’ la finanza pubblica.
Questo mercantilismo tedesco si è spacciato per ‘neo–liberismo di Milton Friedman’, ma ha lasciato i governi dei Paesi deboli della UE alla mercé dei “mercati” liberi (?),ma senza più un soldo (infatti la BCE non finanzia gli Stati UE, ma dà denaro Fiat Money solo alle Banche UE, sue vere ’ socie non occulte’) da impegnare in investimenti per famiglie, aziende e lavoro, sotto forma di spesa pubblica -deficit positivo -ossia investimenti pubblici produttivi fondamentali per sostenere l’economia reale(PMI) e quindi determinare finalmente la relativa diminuzione della disoccupazione nei Paese deboli della UE, con annesso aumento della domanda e della produzione di beni per il mercato!
“Una volta che sia stato stabilito che i titoli pubblici ‘sono a rischio ’ come tutti gli altri”, “le banche centrali UE dei paesi deboli della UE (prive della loro sovranità monetaria ormai ‘derubata’ dalla UE) saranno incoraggiate a ridurre l’ammontare di titoli di Stato che detengono, rompendo il circolo vizioso che ha caratterizzato la crisi economica recessiva attuale , col ‘finanziamento del debito pubblico’ che minacciava la stabilità bancaria e viceversa”.
Secondo il ‘documento di Berlino’, i paesi deboli dell’Eurozona dovrebbero anche ridurre, in modo permanente i loro livelli di debito pubblico sul Pil.
“Per poterlo fare, Berlino -ossia Schaeuble – ‘vuole impedire ‘che ciascun paese invochi clausole di flessibilità”.
In particolare, la richiesta italiana di flessibilità ha ottenuto un certo cedimento da parte della Commissione Europea durante i negoziati.
La Francia non si pone nemmeno il problema di ottenere l’autorizzazione per le sue generose politiche fiscali.
Nelle trattative coi primi ministri dell’Eurozona, il presidente della Commissione Europea Juncker è stato costretto a scegliere tra :
A)-autorizzare i governi dei Paesi deboli della UE in carica ad ampliare i loro deficit per ogni sorta di ragioni oppure,
B)-“ fomentare i movimenti populisti anti-europei che vogliono mandare all’aria l’intera unione monetaria”.
Questa specifica “debolezza” nel coordinamento delle politiche fiscali a’ livello centralizzato’ è proprio quella che raccomandava il ‘caro Hitler ‘ai suoi tempi !
E questo fatto “ha convinto le autorità tedesche a chiedere la ‘decentralizzazione dei rischi’ e un ‘controllo centralizzato’ ma depoliticizzato”.
Deve nascere il ruolo di “sola sorveglianza della Commissione UE “(ossia di ‘Spia del REGIME’), dice il documento sottoscritto da Schaeuble, e “non deve più limitarsi a degli obiettivi solo politici”.
Per rendere il giudizio di Bruxelles “indipendente dalle convenienze politiche”, Berlino mira a separare la funzione di supervisione svolta dalla Commissione UE dal suo ruolo nell’orientare le scelte politiche. In alternativa, il “controllo FERREO delle politiche fiscali DEI Paesi deboli della UE” potrebbe essere consegnato ad una”nuova istituzione tecnica e indipendente” come aveva a suo tempo caldamente raccomandato nel suo piano europeo dei paesi conquistati con le sue armate il sempiterno Hitler!.
“Se questi meccanismi dovessero ancora ‘fallire’ -nel tenere a freno il debito pubblico dei paesi deboli della UE – allora la ‘minaccia di ‘un semplice meccanismo automatico di ristrutturazione del debito’ farà ‘il trucco geniale’ già studiato dai nazisti : “i mercati diventeranno subito estremamente sensibili alla mancanza di disciplina fiscale, e puniranno ciò che i politici perdonano sempre, ma solo quando sono di fronte al plotone di esecuzione delle nuove SS naziste!”.
(Grecia docet!). E avremo nella UE ancora più rigore ed ancora più austerity, ossia più tasse, meno lavoro e più schiavitù per tutti (ma i ‘conti della Germania rimarranno in ordine’, proprio come vuole il “venerabile” Schaeuble. E tutto con il fine di ingraziarsi il ‘PADRONE o sovrano’ al potere della élite globale finanziaria di matrice nazista che vuole estrarre sempre più oro dai sudditi.
Una considerazione finale semplice ma –forse -efficace. Ai sudditi il ‘Regime ‘ dà qualche fine plausibile da dover raggiungere e qualcosa che il popolo ha paura di perdere se lo ha già ottenuto. Il ‘Regime’ sa che se vengono a mancare gli ‘incentivi al popolo’ a stare calmo, prima o poi si trasformerà in una mandria imbufalita e ingestibile. ‘Ossia si creerà il caos totale. L’anarchia totale’. E ci stiamo avvicinando a grandi passi … al burrone.
Tempo al tempo e scopriremo quali sono le ‘naturali difese immunitarie di un corpo sociale troppo debilitato’. Quando scopriremo cosa vuol dire avere ‘tanti vecchi ‘ sui luoghi di lavoro. Quando i giovani scopriranno cosa vuol dire non avere più i nonni che aiutano a crescere le famiglie. Quando ci si accorgerà che le famiglie non hanno più risparmi con cui aiutare le generazioni future. Quando non converrà più fare un lavoro qualsiasi, in quanto tutti ‘remunerati con una miseria’ a tempo indeterminato . Quando si scoprirà il ‘vero potere di acquisto’ dei futuri pensionati. E quali sarebbero i servizi ‘realmente dati dagli stati sovrani ‘ai propri cittadini contribuenti! Quando chi ora studia per anni, capirà per cosa lo ha fatto e per ottenere quale potere d’acquisto futuro.
Tempo al tempo … alla lunga tutti i nodi verranno al pettine e poi potremo finalmente tirare le somme.
Già .Questo è proprio il ‘giochino furbetto’ studiato da Schaeuble, Merkel &C. Infatti , Noi – in quel tempo, anche se lo speriamo lontano -non ci saremo più!


8 gusti diversi

SITUAZIONE IN CUI UN REATO VIENE CONTESTATO A UN PARLAMENTARE
Viviana Vivarelli

Si chiedono le dimissioni del sindaco di Quarto, ma cosa avviene quando un reato viene contestato a un parlamentare?
Egli, nell’ambito di un’indagine penale, non può essere privato della libertà personale, né sottoposto a perquisizione personale o domiciliare senza l’autorizzazione della Camera di appartenenza. E’ la cosiddetta immunità parlamentare, stabilita dall’art. 68 Cost.
Il caso più frequente è che prove a carico di un parlamentare siano scoperte durante una intercettazione regolarmente disposta, nell’ambito di un’indagine, su un altro soggetto.
Interviene allora la legge ordinaria del 20 giugno 2003 n. 140. Il suo art. 6 è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale con sentenza 23 novembre 2007 n. 390. Per utilizzare queste intercettazioni su un parlamentare casualmente scoperto in reato occorre l’autorizzazione della sua Camera; se non c’è, l’intercettazione viene distrutta e la prova di reato è come se non fosse mai esistita.
Se un giornale scopre il contenuto di questa telefonata e lo rivela, viene punito ma con questo si attacca la base della democrazia, che è la conoscenza dei fatti, perché solo con la conoscenza si può esercitare una scelta. In una democrazia l’interesse pubblico risulta ben maggiore della protezione di un parlamentare. Gli elettori devono potere controllare gli eletti e hanno dunque ogni diritto di sapere se sono onesti o no. Se abbiamo uno dei sistemi mediatici peggiori del mondo, se i nostri giornali e le nostre televisioni sono solo al servizio di chi comanda e oscurano ai loro utenti la verità, se Renzi in soli due anni ci ha fatto scendere di 24 posti nella classifica della libertà di stampa, di quale democrazia possiamo parlare?
Azzollini, Tedesco, Cosentino sono tanti esempi di come la casta difenda se stessa contro ogni vergogna e di come della giustizia penale e della dignità proprio se ne freghi.

Sauro manda:
NON SAPPIAMO PIU’ RACCONTARE LE FAVOLE
Massimo Gramellini

Un saggio americano dice: solo gli inglesi riescono a inventarle. Non hanno paura del lato oscuro.
La rivista letteraria The Atlantic, americana, ha condotto un’inchiesta dettagliata ed è giunta alla conclusione che in quest’epoca di ansie assortite e lettori bisognosi di cure affabulatorie, soltanto gli inglesi siano ancora capaci di popolare l’immaginario dei bambini di ogni nazione ed età. Alla notizia che l’Inghilterra, magari con l’aggiunta dell’Irlanda, detenga l’esclusiva delle favole qualcuno storcerà il naso e opporrà le sue eccezioni, però è un fatto che il più formidabile parto fantastico degli ultimi decenni è stato il maghetto Harry Potter, britannico, la cui saga si inserisce in un filone avviato dai personaggi di Tolkien e C.S Lewis, britannici anch’essi. Sarà il rapporto più stretto con la natura e con i miti fondativi pagani, l’assenza di una religione troppo moralista e inibente, la passione diffusa per i saperi esoterici, ma gli inglesi (e gli irlandesi) sembrano avere conservato un seme di conoscenze antichissime e la capacità di diffonderle attraverso un codice di immagini e archetipi che non parla all’emisfero razionale del cervello, ma si rivolge direttamente al subconscio di tutti gli esseri umani.
Uno dei momenti più emozionanti della mia vita è stata la scoperta che, accanto al significato letterale, le favole ne celavano un altro simbolico. Uno dei momenti più tristi è stato accorgermi che di questa scoperta non importava niente quasi a nessuno. Eppure mi vengono ancora i brividi quando penso agli artisti illuminati che dalla notte dei tempi hanno rivestito i segreti dell’esistenza e persino le future rivelazioni della fisica quantistica con le metafore dei racconti per l’infanzia. Quando penso che la Bella e la Bestia è la storia dello spirito che si riconcilia con la materia. Che la spada nella roccia è un simbolo fallico e la sua estrazione da parte del giovane Artù un rito di iniziazione sessuale. Che il bacio del principe azzurro alla bella addormentata è la metafora di quel risveglio consapevole che sta alla base di ogni antica tradizione spirituale. Che la rinuncia al simbolo del potere – sia esso l’anello elfico che Frodo va a gettare nel vulcano di Mordor o la bacchetta di sambuco che Harry Potter decide di spezzare dopo averla vinta a lord Voldemort nel duello finale – è l’atto supremo di distacco che completa l’evoluzione interiore dell’eroe.
Non è importante comprenderli con la mente, certi significati reconditi. L’emozione della favola li porta egualmente là dove devono andare: al di sotto della corteccia dell’Ego, nel regno della coscienza che Jung chiamava il Sé. La lettura delle favole procede su due livelli. Il subconscio infatti non comprende le parole. Il suo alfabeto è fatto di immagini e suoni. Mentre il piccolo lettore ascolta le avventure di principi e principesse, da qualche parte dentro di lui si forma l’immagine simbolica su cui potrà fare affidamento per il resto della vita. Quando, smarrita la sbornia di “realtà” tipica dell’età dello sviluppo, sentirà il bisogno di attingere a una conoscenza eterna per lenire le proprie paure e sviluppare i propri talenti.
Tutto questo gli inglesi non lo hanno dimenticato. E hanno avuto la forza di ricordarlo al mondo. Non è solo questione di lingua. Anche gli americani scrivono in inglese, ma le loro trame per l’infanzia esprimono un intento educativo, e dunque pragmatico, che smorza sul nascere lo sbrigliarsi della fantasia. Huck Finn è un capolavoro e Mark Twain un genio, ma si tratta di un capolavoro e di un genio intrisi di realtà. Persino la metafisica Moby Dick di Melville è appesantita da decine di pagine francamente noiose sulle varie tipologie di balene, quasi che lo scrittore avesse voluto rimarcare la base scientifica della sua straordinaria creazione. La cultura nordamericana ha compresso l’irrazionale fin dalle origini, assieme ai nativi indiani che ne sarebbero stati i naturali cantori. La concretezza etica della società fondata dai Padri Pellegrini ha spinto i compositori di favole a interpretarle non come una vacanza del pensiero, ma come il rivestimento zuccheroso di una medicina fatta di regole morali da impartire sotto forma di apologo con morale incorporata.
E gli italiani? Avendo copiato gli americani praticamente in tutto, non potevamo che seguirli anche in questa strage della fantasia immolata sull’altare della cosiddetta realtà. Pinocchio è un gigante della narrativa universale, eppure fu ignorato per un certo periodo persino dai suoi contemporanei. Le biografie di Collodi pubblicate dai giornali dopo la sua morte liquidano il burattino in poche righe. L’autore stesso non ebbe piena consapevolezza della sua opera, che toccò a Benedetto Croce sdoganare almeno dal punto di vista letterario. Collodi era un massone e non c’è pagina di Pinocchio che non contenga un riferimento alchemico (a cominciare dal nome del protagonista che si rifà alla ghiandola pineale, il “terzo occhio” di cui ogni tradizione esoterica si ripropone l’attivazione). Ma non ha lasciato eredi. Oggi si scrivono favole anche molto poetiche, intasate soprattutto di animali che parlano e ragionano come gli umani, ma manca la magia della spiritualità che in un Paese cattolico come il nostro viene ancora associata esclusivamente alla religione. Mentre il misticismo pagano che è alla base delle fantasie immortali degli inglesi si nutre di boschi, di orfani e di lettori che abbiano voglia di lasciarsi lambire dalla loro ombra a costo di perdervisi.


L’acquario nella lampadina

UN IMPRENDITORE LASCIA UN REGALO AI SUOI 280 DIPENDENTI
Viviana Vivarelli

“Un premio in busta paga da migliaia di euro, più o meno corposo a seconda dell’anzianità, a tutti i dipendenti. E’ l’inaspettato regalo di Natale ricevuto dai lavoratori della Enoplastic di Bodio Lomnago, in provincia di Varese. Ultimo dono che il fondatore dell’azienda, Piero Macchi, scomparso a luglio, ha voluto fare a chi ha lavorato per e con lui. Insieme al denaro una commovente lettera scritta dalla moglie di Macchi, Carla.
Sono stati gli stessi dipendenti a raccontare a varesenews.it della generosità di Macchi, la cui storia imprenditoriale iniziò nel 1957. Oggi la sua Enoplast, che conta 280 dipendenti e filiali negli Usa, in Spagna, in Australia e in Nuova Zelanda, è leader nella produzione di capsule, tappi e chiusure per l’industria enologica. “Ci siamo sempre considerati una grande famiglia e questo regalo di Natale è un segno di tutto questo”, commentano alcuni dipendenti dello stabilimento di Bodio Lomnago”.
Il gesto di quest’uomo mi ha commossa tanto più che scelte simili sono rare o quasi uniche in un Paese come l’Italia dove la cultura generale è improntata al più bieco egoismo e dove al massimo si provvede al clan famigliare
In altri Paesi, invece, gli Stati uniti, per esempio, gli atti di benefattori, sponsor, mecenati, finanziatori, sono frequenti e tutte le grandi associazioni umanitarie sono beneficate da uomini potenti che danno parte della loro ricchezze per l’aiuto del mondo
L’Italia è un Paese cattolico ma la sua fede religiosa è evidentemente più di superficie che di sostanza e non tocca il mondo dei più ricchi, sempre più aggrappati ai loro privilegi e volti a rapine ulteriori, e sempre più incuranti del bene dei loro dipendenti, della salvezza dei più poveri, degli aiuti a giovani.
Da questo punto di vista, sembriamo a un popolo che ha perso il senso della partecipazione come della carità.
Se i simboli della nostra epoca sono Marchionne, Bagnasco, Berlusconi o Renzi, possiamo aspettarci pochi atti positivi che siano di incoraggiamento agli altri per un futuro migliore.
Un altro esempio eclatante di beneficenza (ovviamente all’estero) è quello di due degli uomini più ricchi del mondo, Bill Gates e Buffet che hanno lanciato una sfida agli altri miliardari: mettere insieme 600 miliardi di dollari, una cifra pari alla metà del Pil dell’India.
Il patrimonio di Gates raggiunge i 54 miliardi di dollari: si vive bene anche con la metà. E 27 miliardi sono un mucchio di soldi che potrebbero andare per combattere la povertà o per sostenere la ricerca, la cultura, la tutela dell’ambiente.
Si tratta convincere i 400 uomini più ricchi degli Stati Uniti presenti nella lista della rivista Forbes a impegnarsi – seriamente e ufficialmente – a devolvere almeno il 50% del loro patrimonio in opere benefiche nel corso della loro vita o come volontà testamentaria.
I due sono convinti dell’effetto virtuoso del loro esempio e della cosiddetta “pressione dei pari“. In altre parole, se io metto mano al portafoglio convincerò anche i miei colleghi miliardari a farlo. Per convinzione, per “immagine”, o solo per non essere da meno.
Dubito che un simile esempio possa avere molto seguito da noi. Per cui l’esempio dell’imprenditore Piero Macchi assume anche più valore, come una voce nel deserto.

I NUOVI BARBARI
Berluscameno

“Stiamo a custodire un bidone della civiltà rimasto vuoto, proprio come quello dell’agente della Cia che voleva difendere lo Stato di diritto negando lo Stato di diritto …”(Gilioli).
No, Gilioli, la nostra civiltà presente e passata non è e non sarà mai un ‘BIDONE VUOTO’.
I ‘nuovi barbari ‘alle nostre porte ed ormai in casa nostra in pianta stabile, non aggiungeranno (purtroppo) mai NULLA alla nostra civiltà millenaria.
Ma si debbono rassegnare .’NOI non vogliamo diventare come loro’.
E non desideriamo rinunciare per nulla alle conquiste fatte (anche dai nostri padri)sui diritti umani. a per questo solo fatto non li dobbiamo ignorare, voltandoci dall’ altra parte !
Ed ora ‘SI AVVICINA A GRANDI FALCATE LA FINE DEL RENZISMO, PATETICO CREPUSCOLO di UNA SECONDA REPUBBLICA da DIMENTICARE’.
Ho scoperto adesso che anche ‘Spinelli’ faceva parte del ‘Bilderberg’. Infatti solo un personaggio che fa parte di tali consessi può partorire “certi progetti”di Europa unita sotto il ferreo tallone germanico. Spinelli era infatti membro del Bilderberg e fondatore insieme ad Agnelli dell’Istituto per gli Affari Internazionali italiani. Non sappiamo se fosse sua la condivisione degli interessi degli Agnelli alla mondializzazione del mercato, o il suo odio per la Nazione Italia a spingerlo su posizioni europeiste assolute.
Non per nulla un‘ala dell’edificio del Parlamento Europeo è proprio intitolata a Spinelli.
Nel ‘manifesto di Ventotene’ dice : ”… non può esserci progresso né libertà, né sviluppo senza “cessione di sovranità al progetto europeo ….”
La figlioletta –Barbara Spinelli —pare abbia partecipato al ‘Bilderberg nel 1993’….
Tale padre, tale figlia (buon sangue non mente )— è forse un caso che Tsipras -di cui lei era esponente -si sia rivelato solo un misero ‘ bluff’ ?
E Il tutto è accaduto con la benedizione dei “compagni” comunisti.
A proposito, non è strano che quasi tutti gli economisti di “impostazione marxista ” (tipo Padoan ed i ‘rintanati’ nel MEF) siano sostanzialmente “pro euro”….Forse sognano – cioè – una nuova internazionale tramite il collante della moneta unica …
Da bravi comunisti –leninisti (cioè in verità da ‘autentici fascisti’ ) si son scelti come vessillo “una moneta“, l’EURO, che paradossalmente è lo stemma neo-nazista dell’oppressione:
ossia il ‘manganello UE funzionale’ alla” distruzione delle economie nazionali ed alla “neo -proletarizzazione dei popoli”.
Che dire? Sono proprio entusiasticamente e profondamente ‘comunisti –leninisti’!
Ed in fin dei conti sono anche coerenti: la loro storia è sempre stata caratterizzata dal ‘parlare bene’ e puntualmente ‘razzolare male’ : oppressione dei popoli, omicidi sociali, abbruttimento totale, sangue …. furti, ecc.
Oggi mentre la dittatura burocratica UE (e dei governi dei Paesi deboli succubi della UE) mostra il suo volto feroce disintegrando il risparmio privato di tutti quelli che portano la colpa di fidarsi ancora delle banche, Matteuccio Renzi trova il coraggio di fare la faccia feroce con la potentissima frau Merkel, signora e padrona dei nuovi ‘sudditi’ europei.
E’ possibile intravedere una qualche connessione (non sentimentale) tra le due faccende?
Fino a quando il sistema di potere, con annessi battimani mediatici e delle amene sortite dell’ISTAT con insabbiamento delle inchieste scomode, ha fatto gli occhi dolci al pinocchietto fiorentino, il nostro’ furbo premier’ ha ritenuto conveniente farsi piacere perfino quella specie di neo Hitler in gonnella di nome Angela Merkel.
Adesso però, finita la luna di miele fra Renzi e i soliti ‘potentati occulti padroni della élite finanziaria globale che manipolano l’informazione e stabiliscono le priorità, tutto cambia.
La Merkel, lodata fino a poco tempo fa quale esempio di classe dirigente responsabile e benedetta, alla stregua di barriera contro il riemergere del tanto odiato populismo, finisce improvvisamente sul banco degli imputati. Ma davvero Matteuccio si è accorto solo adesso che i tedeschi usano due pesi e due misure? Ma davvero l’ex boy scout- che somiglia a mister Bean – prova empatia per i poveri greci costretti a regalare alcune infrastrutture strategiche ai teutonici (vedi aeroporti nelle isole greche) pur di sopravvivere? Ma se fosse davvero così saremmo a cavallo.
Che bisogno avremmo di faticare tanto nella speranza di costruire dal basso una alternativa politica degna di questo nome dal momento che perfino il nostro premier sposa e abbraccia le nostre battaglie politiche ideali?
Il problema è che le cose non stanno così. A Renzi non gliene frega niente né dei pensionati, né dei risparmiatori, né dei greci e neanche dei filippini.
A Renzi interessa continuare a governare, prendendo per il naso il più a lungo possibile un popolo oramai disabituato al ragionamento politico critico.
E siccome per governare sulla menzogna è indispensabile che qualcuno le menzogne continui a coprirle con una certa scientificità e costanza, Renzi strilla adesso nella speranza di ricostruire e ritrovare l’equilibrio perduto.
Alcuni solidarizzano con Maria Elena Boschi, madonnina del renzismo trovatasi improvvisamente alla prese con le disavventure di un padre divenuto d’un tratto ingombrante. Non sarà forse più corretto chiedersi se, casomai, Maria Elena Boschi, madonnina del renzismo, e ministro giovanissimo pur in assenza di grandi qualità, debba in parte la sua folgorante carriera proprio al fatto di essere la figlia di un padre che era ingombrante ed importante anche prima che scoppiasse lo scandalo banca Etruria, in cui ora risultano coinvolti anche il Padre e la Madre di Renzi?
Si sa che tra il Pd e il mondo della finanza amorale (Banchieri ladri!), leggi Monte dei Paschi di Siena, ecc., esistono collaudate ed efficienti camere comunicanti, utilissime nel riproporre all’ infinito schemi vecchi e putridi, recitati però sempre da volti freschi e giovani.
Ora è arrivato il turno di giostra di Maria Elena e Matteuccio.
Si, ma quanto durerà la corsa sulle montagne russe?
Matteuccio è cinico ma non è stupido, e temendo che la gita al Luna Park della politica italiana possa finire prima del previsto ha pensato bene di alzare la posta.
Come? Colpendo al cuore l’architrave del sistema massonico -mafioso che governa la UE, (cioè l’élite mondiale che governa la finanza globale !) già traballante in seguito alle elezioni polacche prima e francesi poi. Convinto di poter strappare qualche strapuntino in più minacciando di riposizionare l’Italia sulla scia dei Paesi che disobbediscono a neonazi – Merkel e Schaeuble , Renzi si è avventurato in una sortita certamente ‘temeraria’.
Se si conosce appena un po’ come ragiona il gotha ossia l’élite del potere tecnocratico, nessuna concessione verrà riconosciuta al rottamatore da rottamare.
Per quelli come Draghi , Renzi è poco più che un maggiordomo, issato alla guida dell’Italia per il tramite di Napolitano al solo scopo di servire con zelo gli interessi della genia malefica finanziaria globale dominante. E un maggiordomo che si ribella non viene mai promosso al ruolo di interlocutore, guadagnandosi il più delle volte solo una sonora bastonatura. Renzi non è stato votato da nessuno e deve il suo potere solo alla gentile concessione di un mago che ha deciso di trasformare una zucca in carrozza. A mezzanotte però, di regola, l’incantesimo svanisce. Matteuccio farebbe bene a dare un’occhiata all’orologio.
Attualmente sono le 23 in punto …

Rifiuto

LA MOLTPLICAZIONE DELLE DISPARITA’
SEMPRE LADRA E’ LA MISERIA

Aldo Antonelli

La degenerazione del sistema avanza incontrastata. L’imbarbarimento è sotto gli occhi di tutti. Occorre reagire perché la povertà ruba la speranza, la dignità e i diritti.

Sulle pagine del New York Times, Paul Krugman, premio Nobel per l’economia 2008, ha presentato ‘Il Capitale nel XXI secolo’, il saggio pubblicato da Thomas Piketty nel 2013,con queste parole: «Il libro più importante dell’anno e forse del decennio. Un’opera superba, che cambierà il modo in cui pensiamo la società e ci occupiamo di economia».
In effetti, il lavoro dell’economista francese è uno studio consistente e molto documentato sulla distribuzione della ricchezza. Già nell’introduzione, senza tanti preamboli, si afferma in maniera categorica: «La questione della distribuzione delle ricchezze è oggi una delle più rilevanti e dibattute». E poi, subito dopo, l’autore pone la domanda delle domande: «La dinamica dell’accumulazione del capitale privato comporta inevitabilmente una concentrazione sempre più forte della ricchezza e del potere in poche mani come pensava Marx nel XIX secolo? Oppure la crescita, la concorrenza e il progresso tecnico determinano una riduzione spontanea delle diseguaglianze e un’armonica stabilizzazione dei beni, come pensava Kuznets nel XX secolo?».
Dall’approfondita elaborazione e analisi dei dati raccolti, Piketty giunge ad affermare che Karl Marx è stato più vicino a descrivere il funzionamento del capitalismo di quanto non sia stato Simon Kuznets, economista e premio Nobel. Nel teorizzare la «riduzione spontanea delle disuguaglianze» e «un’armonica stabilizzazione dei beni», questi non aveva tenuto conto che quella equiparazione era dovuta alle condizioni contingenti del periodo (tra le due guerre) e non alla «mano invisibile » teorizzata da Adam Smith. Smith aveva creato la metafora della «mano invisibile» per rappresentare la Provvidenza (in qualche modo immanente), grazie alla quale nel libero mercato la ricerca egoistica del proprio interesse gioverebbe tendenzialmente all’interesse dell’intera società e mirerebbe a trasformare quelli che costituiscono «vizi privati» in «pubbliche virtù».
Successivamente, con Léon Walras e Vilfredo Pareto, è stata normalmente intesa come metafora dei meccanismi economici che regolano l’economia di mercato in modo tale da garantire che il comportamento dei singoli, teso alla ricerca della massima soddisfazione individuale, conduca al benessere della società. Oggi il concetto di mano invisibile non viene più utilizzato. Forse perché è davanti agli occhi di chiunque l’imbarbarimento della vita socioeconomica. Che tutti i dati confermano.
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L’Europa e i suoi 342 miliardari
Sono 342 i miliardari presenti in Europa. Essi vantano un patrimonio complessivo pari a 1.340 miliardi di euro. Al contrario sono ben 123 milioni le persone, dunque un quarto della popolazione totale europea, a rischio povertà o esclusione sociale (Un’Europa per tutti, non per pochi, rapporto Oxfam del 15 settembre 2015).
Per avere un quadro più articolato della situazione è utile ricorrere alla distinzione tra «rendimento da capitale» e «rendimento da reddito».
Il rendimento da reddito comprende i redditi da lavoro: lavoro salariato soprattutto, ma anche lavoro non salariato. Il rendimento da capitale, invece, assume forme differenti: affitti, dividendi, interessi, bonus, profitti, plusvalenze, ecc.
Quando il tasso di rendimento del capitale supera regolarmente tutti gli altri tassi, il capitalismo produce automaticamente diseguaglianze insostenibili e arbitrarie.
«Per definizione, la disuguaglianza dei redditi, in ogni società, è il risultato della somma delle due componenti: quella dei redditi da lavoro e quella dei redditi da capitale. Più è disuguale la misura in cui si spartisce ciascuna componente, più è alta la disuguaglianza finale. In assoluto, potremmo anche immaginare società in cui la disuguaglianza determinata dal lavoro sia molto alta e la disuguaglianza determinata dal capitale sia molto più bassa, oppure società in cui sia vero il contrario, oppure, infine, società in cui la disuguaglianza sia molto alta in entrambe le componenti o, viceversa, sia molto alta l’uguaglianza» (id. pp. 371-372).
Di norma, le disuguaglianze determinate dal lavoro appaiono in qualche modo disuguaglianze prestabilite, modulate, quasi ragionevoli. Mentre, al confronto, le disuguaglianze determinate dal capitale sono sempre disuguaglianze estreme.
«Per esempio, per quanto riguarda la disuguaglianza determinata dal lavoro, si rileva che nelle società più ugualitarie, come i paesi scandinavi negli anni settanta-ottanta del Novecento (da allora, nell’Europa del Nord, le disuguaglianze sono leggermente cresciute, anche se i paesi scandinavi continuano a essere i meno disuguali), la distribuzione si presenta più o meno nel seguente modo. Se consideriamo l’insieme della popolazione adulta, la fascia di popolazione che percepisce i redditi da lavoro più alti (il 10%) percepisce poco più del 20% della massa totale dei redditi da lavoro (in pratica, la massa dei salari), la fascia pagata meno bene (il 50%) percepisce circa il 35% e la fascia intermedia (il 40%) percepisce circa il 45% del totale. Non si tratta certo di un’uguaglianza perfetta…».
Il divario tra ricchi e poveri nei 34 paesi dell’area Ocse non è mai stato così alto, ha denunciato il segretario generale dell’Organizzazione, lo spagnolo Angel Gurria: il 10% più ricco della popolazione dell’area Ocse ha un reddito di 9,6 volte superiore al 10% più povero. Un divario che era di 7,1 volte negli anni Ottanta e di 9,1 volte negli anni Duemila.
La ricchezza risulta sempre più concentrata in poche mani: oggi in Usa il 10% più ricco si accaparra il 50% del reddito e l’l% il 20%, e anche il divario tra le retribuzioni alte e quelle basse è aumentato in modo spropositato.

La deriva: dalla «produzione del valore» alla «estrazione del valore»
A partire dagli anni Ottanta, con l’avvento delle politiche liberiste di Reagan negli Stati Uniti e della Thatcher, scomparsa nel 2013, in Gran Bretagna, abbiamo assistito, spesso anche collaborando, ubriacati del nuovo dictat «più mercato e meno stato», allo smantellamento dello stato sociale, allo sventramento della «politica» e all’intronizzazione del liberismo più spinto che ha dato la stura a quello che poi sarebbe stato chiamato «turbocapitalismo».
Gli stati e la loro «politica» hanno fatto a gara a spalancare le porte al capitale, comunque e a qualsiasi condizione, anche «asfaltando» la dignità del lavoratore. Consegnandosi a mani alzate a quello sviluppo senza regole così come è richiesto e preteso dal sistema finanziario internazionale: «ambiente criminogeno», lo ha definito Massimo Giannini (Repubblica, 31 ottobre 2013), che ha annientato l’economia reale cannibalizzando il lavoro, distruggendo i diritti, destrutturando la democrazia.
La nostra critica all’economia capitalistica e finanziaria non parte dal rimpianto di paradisi perduti e di fatto mai esistiti e ad oggi inesistenti; ma da una presa d’atto che evidenzia l’aggravarsi della realtà, il preoccupante deterioramento della vita sociale, l’ampliarsi della forbice che divide, a livello mondiale e all’interno delle nazioni, i pochi ricchi sempre più pochi e sempre più ricchi dai molti poveri sempre più numerosi e sempre più poveri.
Scrive Vandana Shiva: «La crescita illimitata è il sogno degli economisti, degli uomini d’affari e dei politici. È considerata una misura del progresso. In conseguenza il Prodotto interno lordo (Pil), inteso come misura della ricchezza delle nazioni, è emerso sia come la cifra più potente, sia come il concetto dominante del nostro tempo. Tuttavia la crescita economica cela la povertà che essa crea attraverso la distruzione della natura che a sua volta conduce a comunità prive della capacità di provvedere a se stesse» (Qualevita, n. 154, dicembre 2013). E aggiunge: «Il concetto di crescita è stato proposto come misura di mobilitazione di risorse durante la seconda guerra mondiale. Il Pil è basato sulla creazione di confini artificiali e fittizi, presupponendo che se si produce ciò che si consuma, non si produce. In effetti la “crescita” misura la conversione della natura in denaro e dei beni comuni in merci. Così i meravigliosi cicli naturali di rinnovamento dell’acqua e delle sostanze nutritive sono definiti non produzione. I contadini del mondo, che forniscono il 72 per cento del cibo, non producono; le donne che allevano i figli e compiono la maggior parte dei lavori di casa non rientrano nel paradigma della crescita neppure loro. Una foresta vivente non contribuisce alla crescita, ma quando gli alberi sono abbattuti e venduti come legname, allora abbiamo crescita. Le società e le comunità sane non contribuiscono alla crescita, ma la malattia crea crescita attraverso, ad esempio, la vendita di medicinali brevettati. L’acqua disponibile come bene comune condivisa liberamente e protetta da tutti provvede a tutti. Tuttavia non crea crescita. Ma quando la Coca Cola crea un impianto, estrae l’acqua e riempie di essa bottiglie di plastica, l’economia cresce».


Mela
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L’Italia povera
Nel 2014, 1 milione e 470 mila famiglie (5,7% di quelle residenti) è in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni 102 mila persone (6,8% della popolazione residente). La povertà assoluta è sostanzialmente stabile sul territorio. Si attesta al 4,2% al Nord, al 4,8% al Centro e all’8,6% nel Mezzogiorno. L’incidenza di povertà assoluta scende all’aumentare
del titolo di studio. Tra le famiglie con stranieri la povertà assoluta è più diffusa che
nelle famiglie composte solamente da italiani.
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1721 17-1-2016 IL CASO DI QUARTO

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MASADA n° 1721 17-1-2016 IL CASO DI QUARTO
Blog di Viviana Vivarelli

La ricostruzione del caso di Quarto a Bersaglio mobile: una rappresaglia politica – Ma davvero si può continuare ad andare avanti così?

Ormai in Italia ci sono solo due dibattiti:
Checco Zalone
e il caso Quarto.
Solo questo ci dovrebbe far precipitare di altri 24 posti nella libertà di stampa.
Ma ci dovrebbe dare anche il primato europeo per le patologie mentali.
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“L’uomo è fatto di quello in cui crede”
(Ma parecchio anche di ciò che gli fanno credere)
(Viviana)
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Per farsi dei nemici non è necessario dichiarare guerra, basta dire la verità”.
(Lincoln)
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Il potere corrompe, ma il potere assoluto corrompe assolutamente.”
(Montesquieu)
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Un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri, traditori, non è vittima, è complice.”
(George Orwell)

La corruzione è una tassa occulta, frena gli investimenti esteri, distorce i mercati, umilia il merito e calpesta la cittadinanza.”
(Ferruccio de Bortoli)
(Però anche lui sta dalla parte dei corrotti).
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Il complice del crimine della corruzione è spesso la nostra stessa indifferenza.”
(Bess Myerson)

Elezioni politiche del 2013 : 11,6 milioni di elettori non votano
Elezioni europee 25 maggio 2014 : il 42 % degli elettori non vota
Elezioni regionali del 2015 : il 47, 8 % degli Italiani non vota
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Settimo comandamento: non rubare. Dio ci ha fatto un trattamento di favore, perché ha scritto questo comandamento proprio per noi italiani, è una norma ad personam, anzi pare lo abbia scritto direttamente in italiano. E’ quello al quale si obbedisce di meno, in Italia lo capiscono anche i bambini, ma forse solo quelli. Oggi essere ladri non fa più nessun effetto, eppure vendere la propria anima è il punto più basso della storia dell’umanità.
(Roberto Benigni)
(Ma non è rimasto della parte dei ladri pure lui?)
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In un popolo generalmente corrotto, la libertà non può esistere a lungo.”
(Edmund Burke)
Depenalizziamo il reato. Resteremo ‘diversamente liberi’.
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Agghiacciante. Gli ho chiesto: “Ma perché vuoi emigrare in Australia?”. Ha risposto: “Perché quando un uomo odia la gente tra cui vive, non gli resta che andarsene”.
(Viviana)
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Le gare d’appalto sono, per alcune persone, una vera passione. Appena ne sentono parlare, partono per la tangente!
(Anonimo)
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L’Italia è un paese che si basa sul voto di scambio, la tangente e l’omertà.
Ti sarò fedele finché dura il mio interesse.
(Viviana)
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Ormai non ci sono alternative.
O diventi come loro, o vai all’estero, o ti droghi.
La prima e la seconda che ho detto si equivalgono.
L’opzione straordinaria è restare in Italia e combattere per l’onestà, anche se diventa ogni giorno più difficile.
Ci regge la convinzione che sono state le soluzioni più combattute quelle che poi hanno vinto nella storia.
(Viviana)
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LA RICOSTRUZIONE DEL CASO DI QUARTO A BERSAGLIO MOBILE
UNA RAPPRESAGLIA POLITICA E UNA ENORME DISTRAZIONE DI MASSA

Protagonisti:
Mentana, Valeria Ciarambino (maggiore rappresentante 5stelle nel Consiglio regionale campano), Stefano Esposito (senatore piddino che si dichiara non renziano, supercommissario ad Ostia e che Renzi impone alla giunta di Marino per affossarlo), Vincenzo Iurillo (giornalista di IFQ che parla per primo di Quarto e che il 23 dicembre pubblica integralmente le intercettazioni), Franco Bechis (vicedirettore di Libero, che ha riaperto la vicenda con nuove scoperte).

Tutto comincia nel giugno 2014 quando a Quarto, piccolo Comune di 44.000 abitanti, commissariato due volte per mafia, il M5S vince col 70,6 % il ballottaggio e fa diventare sindaco Rosa Capuozzo. Un consigliere, De Robbio, comincia a ricattarla minacciandola di rivelare un abuso edilizio fatto dal suocero e chiedendole in cambio del silenzio la carica di presidente del consiglio, incarichi di assessori a persone collegate alla camorra e che lo Stadio sia assegnato al clan dei Cesarano, allo stesso imprenditore funerario che curò i funerali del capoclan dei Casamonica. A un certo punto il De Robbio fa arrivare ai consiglieri di Quarto un dossier che mostra l’abuso edilizio attraverso delle foto aeree. Un altro candidato del M5S si era ritirato due mesi prima le elezioni proprio per un abuso edilizio. Il suocero della Capuozzo aveva fatto un allargamento del piano terra dove è situata la tipografia del marito, chiedendo e ottenendo un condono edilizio, ma sembra che al momento della richiesta non avesse ancora completato il sotto tetto dell’estensione.
Tutti i fatti cruciali si svolgono in un mese, dai primi di novembre ai primi di dicembre
Il 6 di gennaio (giorno della Befana), Renzi decide di ‘scatenare l’inferno’.
Segue una vicenda giudiziaria che porterà alla luce una serie di intercettazioni, tutto è pubblico e anche oggetto di denunce, ma fa scattare una indagine del pm Woodcock, già autore di molte inchieste roventi. L’oggetto del contendere è minimale: un piccolo condono edilizio con qualche data taroccata, ma il 6 gennaio scatta una gigantesca campagna mediatica per distruggere moralmente il M5S. I fatti erano sotto gli occhi di tutti, addirittura su facebook, ma la campagna denigratoria parteil caso scatta quando Renzi, il giorno della Befana, decide di farne un caso nazionale, con decine di articoli sulla stampa, interrogazioni parlamentari, dibattiti su tutti i talk show… La Capuozzo aveva pubblicato quasi tutto: la lettera anonima, la documentazione, il ricatto… ma ciò non bastava.

Paolo Celata ricostruisce i fatti così: il 4 novembre, durante la trasmissione Ballarò, dopo che Di Maio era stato intervistato e un sondaggio aveva mostrato che in un ballottaggio col Pd, il M5S avrebbe vinto e che stava sopravanzando il Pd, il piddino (ex di Scelta Civica) Andrea Romano aveva detto oscuramente: “A Quarto la sindaca del M5S è stata presa con le mani nella marmellata e ha cercato di sanare un abuso edilizio con un geometra ammanicato con la camorra (il De Robbio). E’ uno dei casi di malgoverno dei 5stelle”.
Il giorno dopo, 5 novembre, il Fatto Quotidiano, insieme al Mattino e all’Unità, riprende la cosa: “La Capuozzo nei guai per la casa del marito”.
Iurillo di IFQ scrive: “Ditemi che caciara avrebbero fatto i grillini, se fossero stati all’opposizione in un Comune dove il sindaco e il marito vivono e lavorano in una palazzina il cui condono edilizio viene gestito da un tecnico implicato in un’indagine di mafia. Sarebbe una valanga di interrogazioni e richieste di dimissioni, forse anche da Grillo”.
Il M5S minaccia querele. La Capuozzo si dice estranea alla vicenda ed è pronta a querelare chi scrive falsità.
Lo stesso giorno 5 novembre il Pd presenta una interrogazione parlamentare di Esposito e di Rosaria Capacchione (la giornalista campana minacciata di morte dalla mafia). Il Pd parte con un attacco frontale. I parlamentare 5stelle reagiscono e in un primo momento difendono la Capuozzo; sono solo fango e dossier costruiti ad arte. Nel direttorio a 5stelle ci sono 4 campani (Fico, Di Maio, Sibilia e la Ruocco). Dicono di non sapere nulla, ma non li leggono i giornali? Perché sui giornali la storia su De Robbio è già uscita. Com’è possibile che nessuno li abbia informati di quel che si sta scatenando contro Quarto, unico baluardo del M5S in Campania?
Di Maio e Fico in quelle elezioni ci hanno messo la faccia, sostenendo la Capuozzo. Quarto doveva essere il fiore all’occhiello del M5S. L’accusa per loro è di aver sottostimato tutto, essendo il fatto in sé insignificante. Richiesta sull’abuso edilizio, la Capuozzo li aveva tranquillizzati dicendo che col condono era a posto e le avevano creduto. Così, per quanto il ricatto del De Robbio stesse sui giornali, il direttorio a 5stelle non fece niente subito e aspettò a prendere posizione. Sulla stampa si parlava di altro: era il momento delle dimissioni di Marino, cominciava il Giubileo… in Campania si parlava di De Luca o della candidatura di Bassolino.
Il 14 dicembre De Robbio, indagato dalla magistratura, viene espulso dal M5S.
Intanto arriva il crack delle 4 banche e il decreto di Renzi che le salva con quasi 4 miliardi. Il 14 dicembre i 5stelle chiedono le dimissioni della Boschi per conflitto di interesse. Ed ecco che il caso Quarto torna improvvisamente a galla.
Il 24 dicembre, IFQ e Il Mattino danno gli aggiornamenti. Si profila il reato di voto di scambio mafioso, il pm Woodcock interroga per 5 volte la Capuozzo, anche per 5 ore di fila. Vengono fuori altri particolari, escono le intercettazioni in cui la Capuozzo viene ricattata dal De Robbio. Le dichiarazioni della Capuozzo cambiano nel tempo, nello sconcerto del direttorio grillino che non sa cosa fare.
Arriviamo a Natale. Il Parlamento va in pausa e anche la stampa. Il giorno della Befana, 6 gennaio 2016, Renzi convoca i suoi e alle 4 del pomeriggio lancia l’attacco congiunto al M5S. La Stampa pubblica: “La camorra vota il M5S, portate al voto anche le ottantenni”. “Le intercettazioni dicono: Hanno vinto. E ora rispettino gli impegni!”
Ruotolo pubblica le intercettazioni che raccontano i rapporto tra la Capuozzo e i 5stelle che evidentemente sono all’oscuro di tutto. Ma è chiaro che la camorra si è infiltrata nella gestione del Comune. Il patto è stato sottoscritto dal De Robbio ma i voti sono andati alla Capuozzo. In cambio dei voti offerti, la camorra sarebbe entrata nella gestione del Comune, De Robbio se ne faceva garante.
De Robbio è stato espulso ma il nuovo direttorio 5stelle non sa cosa fare con la Capuozzo (non si può licenziare un sindaco per un piccolo condono edilizio non in regola deel suocero) e cambia le decisioni via via che arrivano nuove informazioni. Il 6 dicembre la difendono anche sul blog, considerandola parte lesa, ma le sue dichiarazioni cambiano e vengono fuori altri elementi. Tutti i piddini intanto attaccano a fronte unito: la Serracchiani, Esposito, Romano, Bonafé, Orfini.. Il M5S si arrocca in difesa e attacca il Pd “che con la mafia ci è andato a braccetto e ha candidato De Luca, condannato e pulir indagato che si presenta con una ammucchiata sostenuta da De Mita. Senza parlare di Orfini, colpevole non solo di aver trascinato Roma nel fosso, ma soprattutto di aver difeso fino all’ultimo il presidente di Ostia, Andrea Tassone, legato a clan mafiosi. Dal 91 ad oggi c’è stato un continuo di Comuni gestiti dal csx commissariati per infiltrazioni mafiose e si ha anche il coraggio di dispensare lezioni di democrazia? La verità è che sono decenni che la mafia è infiltrata nella politica e col Pd e FI ci ha fatto affari. Quando ha provato ad avvicinarsi al M5S, è stata messa alla porta. E De Robbio è stato espulso prima di essere indagato.”
L’8 gennaio il blog difende ancora la Capuozzo ma circola lo sbigottimento. Ma come? Si salva la Capuozzo quando, per molto meno, Pizzarotti è stato emarginato e tanti parlamentari sono stati espulsi? Non è stato Casaleggio a Cernobbio a mettere l’onestà al primo posto e a chiedere leggi contro la corruzione?
Il 9 gennaio Saviano chiede le dimissioni della Capuozzo. Il 10 un nuovo post di Beppe Grillo detta la correzione di linea: la Capuozzo si deve dimettere ma è ancora considerata una vittima. La macchia che ha intaccato la purezza del Movimento deve essere cancellata in ogni modo. Lei rifiuta. Grillo le toglie l’uso del simbolo. La giunta è con lei, poi cominciano le defezioni. Lei si rivolge a Fico e Di Maio senza successo, poi i due assieme a Di Battista fanno il famoso comunicato della panchina, piuttosto pietoso. Sono contriti e imbarazzati. “L’errore è stato non aver preso subito le distanze dalla Capuozzo che resta una vittima, ma il voto a Quarto è stato inquinato”. Sono pronti a querelare chi dice che loro sapevano.
Il 12 gennaio Toninelli parla in tv, il 13 Giulia Grillo, poi Di Battista ecc.
Grillo dice seccamente: “Dite tutto quello che volete. Il caso Quarto è chiuso”.
Sul blog attacca il Pd, “partito degli indagati. Renzi che non vede quello che gli accade attorno… fino alla sorella del premier accusata di difendere un politico indagato…” Saviano è invitato a guardare in casa Pd. Lo scontro diventa sempre più duro.
Di vicende come quella di Quarto ce ne sono state a centinaia, ma questa colpisce il Movimento e va sfruttata. I campioni dell’onestà sono fatti a pezzi.

La Ciarambino dice: “Avete montato ad arte una notizia che non c’era, perché il Pd potesse dire “Siete come noi”. Invece risulta chiaramente cosa è il Pd e quali sono i suoi valori. E’ falso che i vertici sapessero tutto. Quando è venuto fuori l’abuso edilizio, la sindaca disse che era stato condonato da suo suocero e presentò una denunzia contro ignoti. Nel frattempo la sindaca dichiara di aver avvertito Di Maio e gli altri dei fatti (quali?). Loro smentiscono. Ai primi di dicembre la Capuozzo incontra Fico che è già stato sentito dal pm. Ma escono le intercettazioni che evidenziano il reato di scambio politico mafioso. De Robbio viene iscritto nell’albo degli indagati. Ma la sua espulsione era già avvenuta da parte del M5S che oraparte con la richiesta di dimissioni per la Capuozzo. I cittadini di Quarto assistono rassegnati.
Grillo passa dal dichiarare che “i voti della camorra non sono stati determinanti” a “bisogna dire No anche per un solo voto della camorra”. Nessuna delle richieste della mafia è stata realizzata. La Capuozzo ha detto No su tutto. Dal M5S la camorra ha ottenuto ZERO.

(Mentana: “Ma se uno pensa di non aver fatto nulla di male, di aver resistito e di non aver danneggiato il suo partito, perché chiedere le sue dimissioni? )
Perché, dice la Ciarambino, è stata eletta anche coi voti della camorra, perché chi ha votato lei ha votato un progetto che era contro ogni mafia.
Ma il 12 gennaio escono le intercettazioni che convalidano il ricatto e le dimissioni le vengono chieste per non averlo denunciato. (Obiezione: ma come poteva farlo senza prove, visto che non sapeva delle intercettazioni? Avrebbe rischiato una denuncia per calunnia).

Iurillo: “La Capuozzo è stata sottovalutata per tutto il mese che va da ottobre a novembre, quando ci fu il primo tentativo di ricatto di De Robbio con le aereofotogammetrie. Quando poi il dossier esce sui giornali, le foto sono esibite pubblicamente. Quello che succede in quel mese smentisce la Ciarambino, quando dice che le carte del condono erano a posto. Fu presentata una integrazione di condono firmata 21 ottobre, e dunque successiva alla prima foto e venne allegata alla pratica. La perizia giurata era di un geometra coinvolto in un’inchiesta di camorra con accusa di falsificazione di perizia. Ciò fa pensare che la famiglia della Capuozzo abbia cercato di sanare la situazione nel mese intercorso tra l’inizio del ricatto e la pubblicazione del dossier. Il sindaco dunque non aveva detto tutto. I documenti la smentivano.”

Esposito: “Il M5S si presentava come un campione di purezza contro gli altri partiti che erano descritti come covi di malfattori. Il M5S governa 16 amministrazioni comunali. Di fronte a un problema abdica. Ma la politica non è il web. La politica è la realtà.”
(Mentana obietta che il Pd a Roma ha fatto lo stesso, ma Esposito risponde che a Roma la giunta si dimise).
“Il M5S ha mitizzato la selezioni dei candidati onesti sul web. Il risultato è l’infiltrazione della camorra. E’ evidente, dice Esposito, che le informazioni c’erano nel mese tra ottobre e novembre.”
Chiede come mai se certe cose accadono al Pd, Grillo dice che il Pd è marcio, e se accadono al M5S allora il Movimento è parte lesa.

Ciarambino allora domanda cosa intende fare il Pd col voti di scambio di Caputo, uno degli europarlamentari del Pd più votati, e come mai sui giornali non se ne parla e non si sono chieste né dimissioni né espulsioni. “Capisco che avere 84 indagati e arrestati è un problema. Mi rendo conto che per voi la questione morale non esiste. Siete solo degli opportunisti senza regole e agite secondo la convenienza del momento, come avete fatto con Marino che avete fatto dimettere dopo un anno e davanti a un notaio.
Questo è solo un gioco mediatico che avete montato ad arte per buttare fango su chi è pulito. Il M5S, quando ha anche solo un sospetto, butta fuori le persone. Non fa patti con la camorra. Il Pd è pieno di arrestati e non parliamo di mafia capitale dove il partito è stato decapitato, a partire dal presidente del Municipio di Ostia e dal presidente del Consiglio comunale. Ci avete messo un anno a dimettere Marino”. (Mentana: E nemmeno loro si erano accorti delle infiltrazioni).
“Chiedo ad Esposito, dice la Ciarambino, come il Pd intende affrontare la propria corruzione (al momento Renzi l’ha depenalizzata!) e come intende affrontare il tema della legalità. Il massimo di legalità di cui il Pd è stato capace è stato mandare la Picierno con dei cartelli con su scritto “Onestà” a Quarto. La mandassero a Bruxelles, visto che lì non c’è mai! Ora il M5S comincerà un tour in tutti i Comuni dove il Pd è indagato.”
Ma qual’è il peccato che il M5S ha commesso, visto che quando scopre la camorra, la butta fuori? O butta fuori un sindaco perché non denuncia un ricatto?

Esposito cita l’imprenditore legato alla camorra che vota per la Capuozzo e nelle intercettazioni ciò risulta.

Ciarambino: “Perché non parliamo degli 84 indagati o arrestati del Pd che invece alla mafia hanno detto di sì? Perché Esposito non parla di un passo delle intercettazioni in cui si dice che la prima scelta di Cesarano era Mario Ferro, ex assessore del Pd? Poi non fu candidato e la lista del Pd non poté andare al voto perché conteneva firme false.
Dice Cesarano: “Noi avremmo dovuto votare Mario”, perché l’illegalità del Pd spazia su tutta la gamma del codice penale, ma Mario Ferro non c’era. La camorra sceglie il suo elementi di riferimento privilegiato, ma non c’è e allora infiltra De Robbio. Questo si vede anche dai numeri, quando tra comunali e regionali c’è una differenza di 2000 voti che vanno al Pd.”
(Mentana: “Dunque, anche senza Ferro, la prima scelta sarebbe stata il Pd”).
De Robbio, tra l’altro, venne contattato dallo stesso Ferro che gli passa le richieste dalla camorra. Ferro è indagato da Woodcock, ma nemmeno Ferro è stato espulso dal Pd.”

Bechis: “A prescindere dai fatti, che sono esigui, il caso è politico. Il M5S aveva attaccato la Boschi, come se le colpe di un padre ricadessero sui figli, ora abbiamo le colpe di un suocero che ricadono sulla nuora. (Sì, però l’entità del reato è molto diversa!).
Il M5S ha chiesto le dimissioni della Boschi. Questa feroce campagna mediatica è la risposta di Renzi. Una rappresaglia politica!”
(Mentana: “Non è un caso che il giorno della Befana, alla stessa ora, 4 del pomeriggio,arrivano tutte le dichiarazioni di tutti i membri di spicco del Pd sullo stesso tema “Scatenate l’inferno” (come nel film ‘Il gladiatore’), una sorta di rappresaglia politica per la Boschi. Era troppo ghiotto che il marito di un sindaco 5stelle fosse indagato.
La Campania ha una forte presenza di criminalità organizzata. Quando la Capuozzo vince in un Comune che per due volte è stato sciolto per mafia, accade un fatto strano: si tenta di entrare in una scuola dove sono raccolte pratiche edilizie e, non riuscendoci, si abbatte un muro e non si capisce cosa venga sottratto. Ma siccome si votava, si suppone che il peccatuccio dell’abuso edilizio in famiglia fosse su molte spalle. E chi è quel candidato che si ritira perché lo ha fatto qualcuno in famiglia? Su questo anche la Capuozzo tace. E dimostra una cosa evidente: che la selezione perfetta del candidato perfetto non esiste.
Tanto meno è impossibile dire: io non prendo i voti della mafia in una zona come quella ad alta densità camorrista (Mentana aggiunge: “Ma ha senso dire: se hai un voto della camorra non puoi essere eletto?”)
Non è quello il peccato. Il peccato, o meglio il reato, è fare l’accordo prima. Ma non si può fare la guerra dicendo: tu hai preso i voti della mafia. (Mentana: “I voti della mafia li hanno presi tutti”. Se a Quarto la lista maggiore era quella del M5S, là la camorra si infilava. Ma il M5S, quando arriva la prima lettera anonima, perché non ha chiamato la Capuozzo e non l’ha interrogata?”).

Iurillo: “E perché il Pd si sveglia solo il 6 gennaio dopo che le intercettazioni erano state pubblicate un po’ dappertutto e lascia passare 14 giorni prima di occuparsi del caso? Lo fa per distogliere l’attenzione da altre cose che erano successe. Mi sembra abbastanza strana una reazione tanto forte dal momento che in Campania era successo molto di peggio.

Ma Esposito dichiara che lui e la Capacchione si erano mossi ben prima del 24 in Commissione antimafia.

“vien da pensare- osserva Iurillo, una strumentazione del caso legata a quanto era successo e veniva a detrimento di Renzi: Il crack delle 4 banche, Banca Etruria e il padre della Boschi, Ostia, Roma capitale ecc. in cui, anche con l’assunzione di responsabilità del Pd, si erano sentiti dire che erano dei mascalzoni. Il caso Quarto veniva molto utile per distogliere l’attenzione pubblica dal Pd.”

Mentana ribadisce che tutti sapevano tutto.
Di fronte all’articolo su La stampa di Ruotolo si decide di partire all’attacco del M5S. E in quel pomeriggio Renzi decise di scatenare l’inferno e dà la stura di un twitter. I suoi partono all’attacco.

Mentana: “Ma 4 membri del direttorio grillino sono campani. Questo crea delle difficoltà. Non ci sono indagini su di loro, ma il pm potrebbe sentirli come persone informate dei fatti. Capuozzo negli interrogatori e nelle intercettazioni dice di non aver detto loro niente, di aver parlato sì con Fico e Di Maio ma di altre cose. Loro non sapevano del ricatto.”
Il procuratore Giuseppe Borrelli coordina l’inchiesta sul voto di scambio e dice che tutto si chiuderà in poche settimane e che la Capuozzo è stata sentita solo per puntualizzare alcuni aspetti delle sue dichiarazioni che erano rimasti vaghi.

Ciarambino: “Perché il Pd si sveglia il 6 gennaio? Tutto quanto è successo a Quarto dimostra che la camorra dal Pd aveva avuto quello che voleva e che il M5S era l’unico partito che le si era opposto. E’ stata una campagna mediatica diffamatoria creata ad arte per distogliere l’attenzione dai problemi che il Pd si trovava ad affrontare: Banca Etruria, migliaia di risparmiatori truffati, il governo che dava soldi alle banche e non ai risparmiatori, la riforma costituzionale che distrugge le democrazia di questo Paese, i sondaggi che davano il M5S vincitore ai sondaggi e il gradimenti di Di Maio che superava quello di Renzi, il bisogno di attaccare perché loro difendono le lobby e il M5S difende i cittadini… così hanno cercato di buttare addosso del fango ma questa cosa gli si ritorcerà contro. La camorra non dà i suoi voti a caso, vuole un utile. Là dove la camorra trova un NO, la prossima volta i voti non li dà più. Questo diventa un presidio ulteriore per la tutela della legalità, perché ora la camorra ha la certezza che votarci non serve a niente.”

Esposito mette in dubbio la capacità del M5S di governare il Paese:
“Quando è sorto un problema, siete scappati. La realtà è una cosa diversa da un blog”.

Ciarambino: “Mi rendo conto che per voi governare con la camorra è normale. In Campania avete candidato un presidente plurindagato e condannato di cui noi abbiamo chiesto le dimissioni. Ora De Luca è addirittura coinvolto in una indagine sulla presunta corruzione del giudice che gli ha consentito di restare sulla sua poltrona. E il Pd non ha detto una parola. Il Pd a Quarto si è stracciato le vesti con cartelli che inneggiavano all’onestà. Noi ora chiederemo la sfiducia su De Luca. Voglio vedere se in aula il Pd ha intenzione di liberare la mia regione dall’illegalità.”

Iurrillo alla Ciarampino: “Ma quando in un paginone del Mattino sono uscite le due aerofotogrammetrie con il confronto della casa tra maggio 2003 e adesso ed è uscito il dossier, non le è venuto in mente che c’era qualcosa che non andava, che non si stava parlando di un banale condono edilizio ma c’era sotto il reato di voto di scambio? non le è venuto in mente di andare a controllare di persona?

Lei: “Noi abbiamo chiesto alla Capuozzo ma ci aveva rassicurati e aveva detto che c’era stato un condono. Fico l’ha incontrata e non aveva elementi di valutazione. Ci è stato risposto che era tutto in regola e l’abuso riguardava il suocero. (Del resto un abuso edilizio è solo un illecito amministrativo, non è un voto di scambio che è un grave reato penale).

Mentana: “Eppure la Capuozzo l’8 novembre scrive una lettera al Mattino spiegando chiaramente che stava subendo un dossieraggio. Nessuno ha pensato che un dossier sottintende un ricatto? Perché il M5S non ha reagito subito?

Lei. “Ma noi le abbiamo chieste e Rosa ha risposto e ha anche fatto una denuncia contro ignoti. Questo per noi era sufficiente. Ai primi di dicembre abbiamo espulso De Robbio. Sulla sindaco abbiamo deciso via via che si presentavano le notizie e la vicenda si chiariva.”
(Mentana: “Io non l’avrei fatta dimettere).

Bechis: “C’è stata una titubanza da parte di 5stelle, Non sarà questo a cambiare la storia, con le banche che perdono il 3% in un giorno, con le prospettive nere per l’economia.. In Gomorra questo piccolo caso avrebbe occupato due righe. Dei 5stelle possiamo solo dire che hanno perso il tempo del gioco. MA ALLA FINE HANNO FATTO LA COSA GIUSTA.

Esposito lancia un elogio al sistema informativo italiano (???)

Mentana: “Diciamo piuttosto che ci siamo fatti una bella dormita. Veramente quando Bechis è andato a vedere su facebook cosa aveva postata la Capuozzo, ha sgranato gli occhi perché c’era già tutto, eppure tutti, a cominciare dai 5stelle, si sono comportati come se non sapessero niente.

Biechi: “Io mi dicevo: eppure questo io l’ho già letto da qualche parte. La cosa era già emersa. ALLA FINE I 5 STELLE HANNO FATTO LA COSA GIUSTA, PUR TENTENNANDO UN PO’. E QUESTA COSA GIUSTA NON E ARRIVATA IN TEMPI BIBLICI”. .

Ciarambino: “Abbiamo parlato di onestà e legalità. E ora incalzeremo il Pd perché le faccia. Hanno 84 indagati negli enti locali. Vedremo cosa faranno. Noi le abbiamo messe in pratica. Loro?”

Esposito: “Ma lo sapete quanti sono i Comuni amministrati dal Pd? 5000. Cosa volete che siano 84 indagati o arrestati su 5000! (ah, beh, allora…)
Bechis ribatte che l’anno prima erano anche il doppio e gli indagati sono l’80% dei consiglieri, ma Esposito insiste che la legalità loro la praticano in migliaia di Comuni. (come se bastasse citare gli onesti per scagionare i colpevoli).

Chiude Iurillo, giornalista de Il Fatto Quotidiano: “Il M5S è arrivato alla risposta giusta nel modo sbagliato, lasciando la sindaco sola per due mesi a resistere alle pressioni della camorra. LEI, PERO’, SI DEVE DIRLO, è RIMASTA FERMA NELLE SUE POSIZIONI CON GRANDE CORAGGIO NEL TERRORE DI QUESTO RICATTO E NON HA CEDUTO MAI.
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“Chiedere ai 100 parlamentari indagati per corruzione di votare la legge contro la corruzione è come chiedere a Giovanna D’Arco di andare a far legna per il falò.”
(Maurizio Crozza)
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1722 18-1-2016 L’INSOSTENIBILE CORRUZIONE DEL PD

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MASADA n° 1722 18-1-2016 L’INSOSTENIBILE CORRUZIONE DEL PD
Blog di Viviana Vivarelli

I numeri della corruzione pubblica italiana – La persecuzione del M5S – Il servilismo abietto della stampa – L’elefantiasi del caso di Quarto – La corruzione dilaga e Renzi la ‘depenalizza’!? – I pesanti reati penali che Renzi ha trasformato in ‘illeciti amministrativi’ – Quanto ci costano i ritardi di Stato? – Dieci cose sul caso Quarto – Ma quanti sono i senza-tetto in Italia? – Il microcredito e il M5S – 261 Comuni sciolti per mafia – Manovre di distrazione di massa – L’agonia del parlamentarismo- L’asservimento mediatico- L‘orrenda televisione italiana- Bipartitismo e bipolarismo, il suk ideologico

I DATI SULLA CORRUZIONE ITALIANA
Viviana Vivarelli

Ma davvero oggi in Italia ci sono solo due argomenti di cui parlare, Checco Zalone e il caso di Quarto?? Non ci posso credere! E’ questo il livello in cui siamo caduti??
L’Italia è considerata il paese più corrotto d’Europa. Ma la corruzione non ci costa 60 miliardi, cioè quanto la metà di tutta la corruzione europea, come è stato scritto, bensì 100 miliardi!
(http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/01/corruzione-in-italia-perche-non-costa-60-miliardi-lanno-forse-100/1554155/)
E anche l’evasione fiscale non è di 120 miliardi come dichiarato ma superiore. E fatichiamo per pagare 90 miliardi ogni anno solo per gli interessi del debito! Con Monti, Letta e Renzi il debito pubblico è aumentato di 300 miliardi. E Renzi sa solo aumentare le tasse, oscurare i diritti e tagliare lo stato sociale!
Malgrado ciò, la corruzione viene ferocemente tutelata dai politici italiani considerati i peggiori d’Europa e Renzi li batte tutti appoggiando i colpevoli, depenalizzando i reati e troncando i processi!
E c’è ancora chi lo difende!?

Con Renzi l’Italia è scesa in soli 2 anni di ben 24 punti nella libertà di stampa e l’indecenza e la falsità dei media aumentano di giorno in giorno. Il caso di Quarto è eclatante.
261 Comuni sono stati sciolti per mafia. Il primato della collusione mafiosa se lo contendono alla pari Pd e Pdl.
120 membri del Pd sono stati cacciati dagli enti locali non per reati ma per aver mosso critiche ai capi, a Renzi o alla nuova linea del Pd che più pidduista di così non si può.
Un anno fa erano 235 i parlamentari voltagabbana ‘acquisiti’ da altri partiti, di questi 185 sono stati ‘acquisiti’ dal Pd (scoutizzati? il neologismo è di Bersani).
Intere commissioni parlamentari sono state licenziate da Renzi per averi opposto veti ai decreti indecenti e sostituite con yesman.
Non passa giorno che qualche capetto del Pd non sia indagato per corruzione.
E Renzi che fa? DEPENALIZZA il reato di corruzione assieme all’evasione fiscale fino al 3% dell’imponibile, la guida senza patente, la truffa delle banche che hanno ingannato i risparmiatori, chi licenzia senza giusta causa, le lesioni personali colpose, la somministrazione a minori di veleni, il riciclaggio, l’appropriazione indebita, il commercio di medicinali guasti, la corruzione di minore, il disastro doloso, la frode processuale, il furto, l’intralcio alla giustizia, le lesioni personali, la violenza privata.. Dice che lo fa per alleggerire i processi visto che le direttive dell’Ue contro di noi fioccano per malagiustizia ed eccesso di carcerati. Renzi depenalizza i reati penali ma non fa nulla per allungare le prescrizioni, diminuire i gradi di giudizio, assicurare le pene, combattere la corruzione o l’evasione fiscale, dare più risorse a forze dell’ordine e magistratura, combattere la mafia, eliminare i corrotti dalla casta…
Mancano ancora leggi su
E IL PROBLEMA DI CUI TUTTI PARLANO SAREBBE QUARTO?? Ma ci prendete per scemi?

Questi sono i corrotti! Quelli che erano peccatori come tutti noi, ma hanno fatto un passo avanti, come se fossero proprio consolidati nel peccato: non hanno bisogno di Dio, loro stessi si sentono Dio”.
(Papa Francesco)
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QUANTO CI COSTANO I RITARDI DELLO STATO
Da repubblica

Sintetizzando più fonti economiche, la Ccga di Mestre (ottima nel fare le analisi economiche) mette in fila i principali ritardi della cosa pubblica:
-i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti dei fornitori ammontano a 70 miliardi
-il deficit della logistica e delle infrastrutture penalizza il nostro sistema economico per 42 miliardi ogni anno
-il peso della burocrazia grava sulle Piccole e medie imprese per 31 miliardi l’anno
-il costo del carrozzone dello Stato non fa che aumentare e ci sono 24 miliardi di spesa pubblica in eccesso che non ci consentono di ridurre le tasse per riportarle alla media europea
-solo nella sanità gli sprechi e la corruzione ci costano 23,6 miliardi l’anno
-la lentezza della nostra giustizia civile costa al sistema Paese 16 miliardi di euro l’anno.

http://www.repubblica.it/economia/2016/01/09/news/pa_inefficienze_corruzione_debiti_fornitori-130883613/
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Come era nella previsione di Grillo, il duo Grillo-Casaleggio sta uscendo progressivamente dalla gestione del Movimento.
Al contrario, Renzi sta progressivamente distruggendo la democrazia (e lo stravolgimento del Senato con la terza eliminazione del voto dei cittadini va nella stessa direzione).
Ma i cani con la catena al collo delirano su collari inesistenti ai cani che girano liberi e, non riconoscendo la propria schiavitù, millantano su una servitù presunta dei cani liberi e senza collare.
Così avviene a volte nelle patologie psichiche: che quello che non si riesce a riconoscere su di sé lo si proietta sugli altri.
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? (Luca 6, 41). Come può un renziano delirare sulla democrazia, se è qualcosa che non riesce nemmeno a capire, dal momento che applaude ogni atto di Renzi che la sta assassinando?
(Viviana)

La corruzione italiana è un fenomeno che deriva direttamente dall’estraneità dello Stato rispetto al popolo, dall’esistenza d’una classe dirigente barricata a difesa dei suoi privilegi, dall’appropriazione delle risorse pubbliche da parte dei potenti di turno, dal proliferare delle corporazioni con proprie deontologie, propri statuti, propri privilegi; dalla criminalità organizzata e governata da leggi e codici propri.”
(Eugenio Scalfari)
(E pure lui nella difesa del Pd non scherza. “Poscia, più che ‘l dolor poté ‘l digiuno”.
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Ecco la traduzione di un articolo francese su Le Monde :
“Il Partito Democratico (PD) intende utilizzare questo caso per mostrare che il Movimento 5 Stelle non è così “puro” si dice di essere. “Lui non ha il monopolio della morale”, apertamente felice che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sostenere Capuozzo Rosa nel suo rifiuto di dimettersi. Attivisti PD denunciano “omertà” all’interno dei M5S. In risposta, Beppe Grillo pubblica sul suo sito web l’elenco di tutte Partito Democratico eletto del condannato o posto sotto inchiesta. Ha chiesto il maggior numero di figure dei media M5S a partecipare a ogni possibile trasmissioni televisive per condurre un’offensiva contro.Dietro la battaglia di Quarto, in realtà, è davvero è il destino delle elezioni comunali di giugno che si gioca. Questi si svolgeranno in 1.000 città tra cui Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma. La capitale d’Italia, martoriato da caso capitali mafiosi è considerata “può vincere” dai sondaggisti ed esperti elettorali del Movimento 5 stelle. Reputazione forniti fino a quel momento senza macchia, del partito di Beppe Grillo resiste lontano.”
Philippe Ridet

QUARTO, UN TEST DI DEMOCRAZIA
Paolo De Gregorio

In questi giorni si parla moltissimo dei fatti del paesino campano di Quarto, dove la sindaca 5stelle è stata sfiduciata dal Movimento perché non aveva denunciato il ricatto con pressioni ricevute dal consigliere De Robbio (esponente dello stesso M5S che lo ha espulso) in odore di rapporti con la camorra.
Tale campagna mediatica è stata guidata da tutti i giornali, televisioni, partiti con in testa il PD e con la tesi di fondo che finalmente il M5S è diventato un partito come gli altri, visto che la sua onestà faceva veramente paura ai politicanti vecchi e nuovi.
Senza entrare nel merito del fatterello di Quarto, che in una zona ad alta densità camorrista è un evento quasi normale e prevedibile, ciò che diverte è vedere il teatrino messo su dai partiti e dai loro trombettieri nei giornali e TV, che mette in scena nella parte dei moralisti dirigenti politici che vantano nelle loro organizzazioni decine e decine di indagati per i più vari reati commessi utilizzando le proprie funzioni politiche, per fustigare una sindaca che al massimo ha omesso di denunciare pressioni ricevute.
Ma, se vogliamo ragionare da persone serie, bisogna ammettere che è quasi impossibile impedire infiltrazioni di ogni tipo nelle organizzazioni politiche e l’unica differenza tra partiti seri e partiti marci è che quelli sani buttano fuori immediatamente le mele marce, mentre gli altri se le tengono strette pensando ai pacchetti di voti che portano.
Sono rimasto profondamente colpito dal fatto che un giornalista, non asservito, del livello di Travaglio abbia parlato della esigenza di una migliore selezione del personale politico del M5S, come se il giudizio degli iscritti sul territorio non fosse la migliore garanzia per l’elezione nei Comuni, nelle Regioni, in Parlamento di coloro che con loro iniziative, idee programmi, si sono fatti conoscere nei territori di appartenenza.
Immaginare di togliere agli iscritti del M5S questo potere, squisitamente democratico e sconosciuto a tutti gli altri partiti, significa tentare di demolire questa organizzazione che è l’unica a cercare di praticare la democrazia, questa sconosciuta nella politica italiana.
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DIECI COSE DA SAPERE
Andrea Scanzi

Dieci cose sul caso Quarto.
1. Il M5S ha impiegato troppo tempo a chiedere le dimissioni del sindaco. Di Battista, stamani sul Fatto, mi dice: “Se la stessa cosa fosse accaduta a un sindaco Pd, avremmo chiesto le dimissioni? Sì”. Appunto: non c’era bisogno di aspettare una settimana, come non c’era bisogno di fare quel primo post autoassolutorio sul blog di Grillo.
2. Bruttino anche il video in cui tre dei cinque del Direttorio parlano seduti su una panchina. A non convincere non è tanto il contenuto, quanto la “resa visiva”. Di Battista è l’unico convincente, mentre Fico è imbarazzatissimo e Di Maio pare Tyrell Biggs dopo la mattanza con Tyson alla settima ripresa. A volte la comunicazione dei 5 Stelle sembra in mano agli stessi che commissionarono il leggendario “Lo smacchiamo!” della bersaniana Geloni.
3. Per i M5S, il caso Quarto è una sorta di fine dell’età dell’innocenza. Dimostra che, per quanto ci si provi (e loro ci provano), le infiltrazioni fanno breccia qua e là anche laddove c’è una forza che prova a restare pulita. Anche per questo la reazione dei 5 Stelle doveva essere immediata e netta. Dire che “il Pd ci ha messo un anno con Mafia Capitale e noi solo una settimana” non basta: superare il Pd sulla questione morale è come superare Bondi in coerenza. Son capaci tutti. Avendo tutti contro, il M5S non può sbagliare neanche una virgola.
4. Il sindaco Rosa Capuozzo si è opposta alle pressioni e ha agito nel giusto, stando almeno a oggi. Lo ha detto anche Cantone. E’ onesta, ma “nel M5S essere onesti non basta” (cit.). Altrimenti non avrebbe avuto senso chiedere le dimissioni di Marino. Non dico che sia gusto o sbagliato, anzi capisco la rabbia della Capuozzo: ma la spina andava staccata subito. Per loro non c’erano altre strade. E’ stata giusta la “soluzione finale”, però tardiva e mal comunicata.
5. Secondo giornali e tivù, i 5 Stelle a Quarto erano a braccetto con la camorra col beneplacito di Fico e Di Maio. Un delirio generalizzato e interessato. Non si capisce bene poi perché Di Maio “doveva sapere per forza” e per questo “si deve dimettere” (è la tesi, tra i tanti, di Fabris Orfini e del capezzone debole Andrea Romano). Ieri, a Otto e mezzo, Damilano sosteneva più o meno che Di Maio doveva accorgersi immediatamente della vera natura di De Robbio e che la sua dabbenaggine dimostra la sua inadeguatezza. Può essere, ma da cosa doveva capirlo? Dagli astri, dalla cabala, dalla fisiognomica? De Robbio – innocente fino a prova contraria – era incensurato e pure pluridecorato. Boh. Se poi Di Maio è una sorta di ebete perché doveva sapere, allora Renzi cos’è, visto che in un anno gli indagati piddini – tra sindaci e consiglieri – son più di 80?
6. Il Pd, spesso bipolare, prima demolisce Saviano se attacca De Luca e poi lo reinventa intellettuale se attacca il M5S. Idem la Commissione Antimafia presieduta della Bindi, ora vile e ora divina. Il bipolarismo è testimoniato anche dalla Picierno, intendo non solo dalla sua esistenza ma anche dal suo manifestare per le dimissioni della Capuozzo. La Picierno intende per caso chiedere le dimissioni anche del sindaco di Como (e mille altri)? Notevole anche Renzi: dice che la Capuozzo non doveva dimettersi, però doveva denunciare il ricatto. Ha ragione, ma ha detto lo stesso al suo amico De Luca quando la Squadra Mobile perquisì gli uffici della Regione Campania il 19 ottobre? Due Renzi e due misure.
7. Esaltante l’erezione di quasi tutti i media, infoiati come ricci erotomani, nel trasformare il caso Quarto nello scandalo del secolo. Sono gli stessi media che hanno minimizzato il caso Boschi, il caso banche, gli scontrini di Firenze e i Rolex arraffati. E’ lo stesso giornalismo che trova vergognoso se una forza subisce un caso (respinto) di infiltrazione in sei anni, mentre si gira dall’altra parte per Mafia Capitale, per le cene di finanziamento con Buzzi o per i tanti indagati piddini ancora al loro posto. Ed è quello stesso giornalismo che spesso non dice che la camorra ha provato a cannibalizzare i 5 Stelle (senza riuscirci) solo perché il M5S, con un ricorso, aveva eliminato dalla contesa politica il referente primo della malavita a Quarto. E quindi non restavano che loro. Volete sapere chi fosse quel “referente primo”? Il Pd. Ops.
8. Renzi dice che la Capuozzo era stata eletta dal popolo. Probabilmente ne è geloso, perché lui al massimo è stato eletto come Paciocco Mannaro del Mese. In ogni caso, se basta essere investiti dal voto popolare per governare a prescindere, urge rimettere Marino al suo posto. Grazie.
9. Paragonare Quarto a Mafia Capitale, oppure equiparare M5S a Pd è esercizio di una disonestà intellettuale senza pari. Sono fatti gravi, ma non sovrapponibili. Anche se fa molto comodo raccontarli così.
10. Il Direttorio (soprattutto Di Maio, Fico e Di Battista) conta ormai più di Grillo e Casaleggio: il secondo, se comandasse davvero, avrebbe cacciato la Capuozzo dopo 7 secondi netti. Questo provocherà sempre più mugugni nel M5S, che perderà consensi e sarà costretto a porsi ulteriori domande su come gestire una crescita enorme. E’ però un Movimento che, anche nella difficoltà, non attacca i magistrati, non demonizza le intercettazioni (anzi ne domanda la pubblicazione integrale), chiede (anzitutto a se stesso) un controllo ancora più spietato delle liste, allontana subito indagati e “chiacchierati”, preferisce la coerenza alle poltrone (Quarto, Gela). Forse ci riesce e forse no, ma che gli altri – quelli che blindano De Luca, che promuovono gli indagati sottosegretari del Governo, che bruciano le intercettazioni, etc. – siano migliori o anche solo più credibili: boh, la vedo un po’ complicata come tesi.
Buona Picierno a tutti.
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Ministri, gente di direzione, industriali, gente incriminata in tangenti, in furti, una schifezza; tanto che sui giornali fanno più presto a fare la lista dei ministri che quel giorno non hanno rubato.
(Dario Fo)

Viviana
Mi immagino la scena se la Capuozzo fosse stata del Pd.
Prima di tutto avrebbe preso il voti della camorra e zitta, concedendo qualche appaltino o appaltone (tant’è che il primo referente della camorra doveva essere un piddino ma il Pd non ha potuto avere il piacere di favorire la camorra essendo stato escluso dalle elezioni per liste irregolari. Cominciava bene!). Poi, se ci fossero stati dei guai, Renzi avrebbe chiuso tutti e due gli occhi e magari, se i guai erano belli grossi, avrebbe candidato la Capuozzo a governatore della Campania. E tutti i piddini beoti a ululare: “Bravo, bravo, bis!”
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Nel finanziarsi per via illecita, ogni centro di potere non era sfiorato da alcun senso di colpa, perché per la propria morale interna, ciò che era fatto nell’interesse del gruppo era lecito, anzi benemerito, in quanto ogni gruppo identificava il proprio potere col bene comune; l’illegalità formale, quindi, non escludeva una superiore legalità sostanziale.”
(Italo Calvino)
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Viviana
Per la serie ‘un chiodo scaccia un altro’, cosa resterà nella storia?
Che il grande scandalo italiano del 2016 fu un allargamento abusivo di piano terra, in nome del quale si ricattò un sindaco 5stelle di un piccolo paesino, Quarto, che il ricattatore fu espulso subito, la ricattata solo dopo una settimana. Mentre rimase oscurato il fatto che 4 banche avevano truffato 2.500 risparmiatori rubando loro i soldi investiti e Renzi ha disposto per le banche assassine 3,6 miliardi penalizzando per centinaia di milioni i piccoli risparmiatori e rimase oscurato che nel fataccio ci stavano dentro la vicepresidente Boschi e suo padre.
Hanno tentato di coprire una voragine con uno sputo.
Spero solo che lo sputo gli torni contro, affogandoli tutti.
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Lorenzo
Immaginiamo se lo spazio che è stato dato dai media al caso Quarto… venisse dato a tutti gli inquisiti in casa PD.
Una sera la notizia di apertura sarebbe quella del sindaco di Como del PD indagato, poi quella del sindaco di Brenta del PD arrestato, poi quella del consigliere del PD di Marsala indagato per voto di scambio, poi quella dell’euro deputato PD Caputo indagato per voto di scambio.
In questo modo il partito sparirebbe nel giro di un paio di settimane.
Se il PD, partito non più di centrosinistra ma della conservazione di un sistema e dei privilegi che comporta, è ancora in vita… lo si deve a dei media faziosi e schierati che riportano solo alcune notizie in modo eccessivo e altre per nulla.

Non abbiamo sconfitto i corrotti, abbiamo solo selezionato la specie.”
(Piercamillo Davigo a proposito di “Mani Pulite”)
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Annamaria
La Quarto del Pd si trova ad appena 25 chilometri di autostrada e si chiama Villa di Briano (Caserta). Ma non vi scorgerete le folle dei cronisti e le dirette di piazza. Qui tutto è avvolto nel lavoro di una commissione prefettizia che è arrivata a ottobre in silenzio, senza crepitii mediatici. Qui, infatti, non si poteva dare addosso ai grillini, nessuna loro responsabilità in una giunta democrat che si è sciolta in estate dopo le dimissioni del sindaco, quindi le inchieste sul voto di scambio politico mafioso e le infiltrazioni della camorra nelle amministrazioni comunali non fanno notizia. Nemmeno se tra gli indagati c’è un europarlamentare, Nicola Caputo, promosso a Strasburgo con 85.897 voti dopo quasi due legislature nel consiglio regionale campano.”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/14/camorra-leurodeputato-pd-nicola-caputo-indagato-per-voto-di-scambio-tra-feste-voti-e-clan/2375224/
Nicola Caputo chi???Nicola Caputo cosa??? Nicola Caputo dove???
Già, Nicola Caputo dove?
Al Parlamento europeo, bellezza. Che vuoi che sia, essere rappresentati in Europa da un europarlamentare sotto indagine per voto di scambio politico mafioso e per infiltrazione camorristica…E’ una cosa del tutto irrilevante e naturale, una cosa che non fa, anzi, NON DEVE FARE notizia.
Infatti, nessuno ne sa nulla. A parte pochi ‘consumatori abusivi di ossigeno’ amanti del rischio, la notizia non la dà nessuno, meno che mai il plotone di esecuzione del Tg3, organo ufficiale del nuovo PNF.
Il silenzio è d’oro, in questi casi. Vero carissimi (o carissime, fa lo stesso) sicofanti di stretta osservanza renziana più o meno manifesta? Sssss..
QUARTO QUARTO QUARTO QUARTO QUARTO!!
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La corruzione dilaga»: i moralisti tripudiano e la gente se n’infischia.”
(Roberto Gervaso)

MA QUANTI SONO I SENZA TETTO IN ITALIA?
Viviana

Mentre i media, i troll e i partiti si sgolano per far diventare il topolino di Quarto una montagna, in una campagna feroce e sciagurata, per impedire l’avanzata del M5S, continuano ad aggravarsi i già gravissimi problemi di troppi italiani emarginati da una civile sopravvivenza.
Pisapia a Milano promette 450 € a ogni famiglia che ospiti “un profugo”.
A gennaio 2015, dunque un anno fa, a Milano, prima città d’Italia, i senzatetto “registrati” e di cui è “certificata” la presenza erano 2.263 e da allora il numero è solo aumentato!
La cosa più tragica, e di cui nessun tg parla e nemmeno il furbastro Salvini, è che la maggior parte di questi senzatetto non sono profughi ma ITALIANI !
Lo sapete che quando uno non ha residenza lo Stato gli toglie anche l’assistenza sanitaria e se uno non vive in una casa non ha nemmeno una residenza?
Quante persone senza tetto ci sono in Italia?
Perché non è su questo che i media si sgolano in un’inchiesta durissima invece di fare articoli falsi pro Pd?
Lo sapete che basta una separazione e dover pagare degli alimenti ai figli per buttare sul lastrico una persona? Lo sapete che basta un piccolo reato, un licenziamento, una malattia, un lavoro precario e mal pagato (in Italia non c’è nemmeno il salario minimo garantito) per impedire a chicchessia di mantenersi un alloggio? E che trovare un alloggio in affitto è spesso più difficile che trovare un ago nel pagliaio? E che nessuna finanziaria prevede più nulla sulle case popolari o l’aiuto agli indigenti? Lo sapete che ci sono 10 milioni di poveri in Italia? Uno ogni 6 persone!
Quanta gente non ha casa e vive nella massima precarietà e senza assistenza sanitaria in tutta Italia?
E si ha ancora la faccia di negare il reddito minimo di cittadinanza e di fare regali e regaletti dati come mancia elettorale!?

Un miliardo buttato solo nell’ultima finanziaria agli amici e agli amici degli amici!
11 miliardi con gli 80 euro!
250 milioni la mancetta ai diciottenni!
Un miliardo e mezzo il bonus bebé!
3,6 miliardi alle banche!

Poi lo scandalo sarebbe Quarto!??

C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente, cioè chiedendoli a chi li aveva in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori, in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo di una sua autonomia.”
(Italo Calvino)
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Mi scuso per aver scritto che c’erano dubbi sugli appalti della Capuozzo, sindaco di Quarto. La notizia era sul Fatto Quotidiano (Travaglio) ma era falsa. Cantone sugli appalti ha escluso ogni irregolarità. Mi sono fidata del Fatto Quotidiano credendolo onesto e mi sono sbagliata. Altro che dire che IFQ è l’organo del M5S! E’ accanito contro di lui come gli altri!
Vi posto il magnifico intervento di Di Battista a Piazza Pulita, mitragliato dalle interruzioni a raffica malevoli di Formigli e De Bortoli (Sull’empietà cinica di Formigli non avevo dubbi, ma anche De Bortoli mi ha schifata, un altro che credevo migliore. Del resto, non solo i media italiani con Renzi sono scesi di altri 24 posti nella classifica della libertà e verità in soli 2 anni ma per la paura di perdere i finanziamenti e i benefit pubblici hanno un vero odio contro il M5S e si vede.)

Hanno fatto di tutto per non far parlare Di Battista e martellarlo in modo smisurato. Non era un’intervista; era un plotone di esecuzione. Tutta la mia ammirazione per l’energia, la pulizia morale, la dignità e la bravura di Di Battista.
E magari altri partiti avessero personaggi come lui! Ne ha dette di cose! E pure senza riferimenti a De Luca o ad altri piddini chiaramente collusi con mafia e camorra o indagati dalla magistratura a cui il Pd ha dato una difesa ad oltranza, sbattendosene le scatole della moralità, della giustizia e della lotta alla mafia! Com’è che su quei personaggi del Pd i modi di Formigli e di De Bortoli (e non parliamo di Vespa che è vergognoso) sono totalmente diversi?

Questa è un’intervista precedente di Alessandro Di Battista da Vespa.


13/01/2015

Notate come il metodo unanime di questi servi del potere sia quello di non far mai finire al 5stelle la sua risposta, stoppandolo sempre mentre sta chiarendo i fatti come un bavaglio costante che si tenta di mettere sulla sua bocca per non farlo parlare? Mentre gli altri si ascoltano in religioso silenzio.
Bello Di Battista, intelligente, pulito, eroico!
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Tanto per sottolineare la falsità e l’abiezione dei media, riporto il famoso video su Quarto di Fico, Di Maio, Di Battista, video che tutti i media hanno tempestato, attaccando ‘i tre scolaretti’, l’eccessiva ‘semplicità’ della comunicazione, i suoi errori ‘tecnici’, i difetti di immagine, mentre nessuno è intervenuto sulla sostanza, come se il quid della situazione consistesse solo nel ‘modo’ con cui la comunicazione veniva data, nella sua apparenza formale e non sul suo oggetto, e nessuno ha rettificato invece sulle calunnie mediatiche, che le dichiarazioni dei tre 5stelle facevano a pezzi.
Si sposta l’attenzione su qualcosa di secondario, come la forma comunicativa, per oscurare qualcosa di essenziale: la verità dai fatti. Un po’ come i calzini turchesi del giudice Mesiano che dovevano distrarre l’attenzione dai processi di Berlusconi.

La grottesca difesa di Craxi fu: “Perché volete punire noi come ladri, se tutti rubano?”
Nel 2011 un italiano onesto, Giorgio Bocca, in un’intervista si sentiva chiedere: “Vede analogie tra il Pd e i tempi d’oro del Psi piglia-tutto?” e rispondeva: “Macché analogie! Vedo un’assoluta identità. Craxi diceva: I mariuoli ci sono ma i soldi servono ai partiti. L’unica cosa che si capisce da questa vicenda è che la sinistra è la stessa cosa della destra, quanto a onestà. Rubano tutti. Tutti i politici hanno lo stesso interesse: avere il potere e fare soldi. La via è comune.”
Ieri la cosiddetta sx di Craxi diceva: “Se tutti rubano, nessuno è ladro”.
Oggi la ‘diversamente sx’ di Renzi dice: I voti mafiosi fanno bene a tutti. I voti della mafia li pigliano tutti e dunque perché espellere Di Robbio o la Capuozzo? Se li pigliano tutti, è come se fossero tutti innocenti”.
“Con la mafia bisogna convivere”, come disse Lunardi. E il Pd ci convive senza ombra di vergogna. Per questo il M5S gli sta tanto sulle scatole e si fa di tutto per far passare il messaggio che esso è corrotto come il Pd. Se passa quel messaggio, cade l’onorabilità del Movimento e diventa tutto una notte in cui tutte le vacche sono nere.
Oggi il Pd attacca il M5S e Renzi dice che la Capuozzo non doveva dimettersi né il M5S doveva cacciarla (e probabilmente De Robbio, se fosse un piddino sarebbe ancora al suo posto, perché il Pd i collusi con la mafia li sostiene quando non li candida. E intanto il pm inquisisce anche Di Maio e Di Battista come fossero complici in reato.).
Ma i media cosa attaccano? Forse il ricatto o la camorra? No, certo. Attaccano gli errori di ‘comunicazione’ formale di Di Maio, Fico e Di Battista!!??
A questo è ridotta la Repubblica? A portare ogni attenzione sugli artifici della comunicazione televisiva, allontanando dalla verità dei reati? Davvero una bella lezione di civiltà da parte di chi il senso della giustizia e della verità lo ha perduto da tempo!

QUARTO, A CHE SERVONO QUESTI GRILLINI?
Marco Travaglio

Nella commedia A che servono questi quattrini, Eduardo De Filippo racconta un apologo: “Una volta a un contadino cinese fuggì il cavallo. E tutti vennero a fargli le condoglianze. ‘E chi vi dice che sia una disgrazia?’, rispose il contadino. Infatti il cavallo tornò con altri sette. Tutti tornarono per congratularsi. ‘E chi vi dice che sia una fortuna?’, rispose il contadino. Infatti, cavalcando uno dei sette cavalli, il figlio cadde e si ruppe una gamba. Tutti tornarono a fare le condoglianze al contadino, che rispose: ‘E chi vi dice che sia una disgrazia?’. Infatti scoppiò la guerra e il figlio, grazie alla gamba rotta, fu riformato”. La storia pare scritta per i 5Stelle, ma anche per quei partiti che volessero eventualmente fare tesoro del “caso Quarto”.
C’era una volta un’avvocatessa, Rosa Capuozzo, che voleva cambiare le cose nella sua città, Quarto, Comune inquinatissimo alle porte di Napoli. E scelse il M5S che predicava legalità e trasparenza. Il Meet up locale la candidò, Grillo e Casaleggio le concessero il simbolo. Il capobastone Alfonso Cesarano, che faceva il bello e il cattivo tempo in città, si preoccupò e si diede da fare per sostenere il Pd, con cui si era sempre trovato bene, scartando Forza Italia ma solo perché era in crisi nera e non poteva vincere. Il Pd però presentò liste irregolari e fu escluso dalle elezioni. Mentre tutti facevano le condoglianze al boss, uno che la sapeva lunga lo consolò: “E chi ti dice che sia una disgrazia?”. Infatti il clan chiese aiuto a un ex consigliere Pd, Mario Ferro, per avvicinare un candidato M5S, Giovanni De Robbio, e cooptarlo in cambio di 900 voti. La Capuozzo stravinse il ballottaggio col 70% e De Robbio fu il consigliere più votato. Mentre il capobastone si fregava le mani, il solito bene informato lo gelò: “E chi ti dice che sia una fortuna?”. Infatti la Capuozzo cominciò a governare all’insegna della legalità. Il ras si disperò, ma il solito amico lo rincuorò: “E chi ti dice che sia una disgrazia?”. Infatti saltò fuori che la sindaca viveva nella casa del suocero con una mansarda abusiva e subito la cosa finì in un dossier distribuito a consiglieri e giornali. De Robbio la avvicinò minacciando altre rivelazioni se lei non avesse affidato un impianto sportivo e regalato nomine ai compari.
Convinto di averla in pugno, il capobastone stappò lo spumante, ma il consigliori lo ammonì: “E chi ti dice che sia una fortuna?”. Infatti la Capuozzo negò i favori richiesti, la Procura scoprì i rapporti di De Robbio (e di Ferro) con il clan e i 5Stelle lo espulsero.
Il boss prese a testate il muro, ma l’amico lo rallegrò: “E chi ti dice che sia una disgrazia?”. Infatti la sindaca commise l’errore di non denunciare il ricatto ai pm, che però lo scoprirono dalle intercettazioni. Il caso deflagrò su giornali e tv, con la grancassa del Pd cui non sembrava vero di rivendicare non la propria trasparenza (non esageriamo), ma almeno l’altrui connivenza. Infatti, dopo qualche giorno, i 5Stelle chiesero alla Capuozzo e alla sua giunta di dimettersi per rispedire Quarto alle urne. Il capobastone era al settimo cielo. Ma ecco il guastafeste: “E chi ti dice che sia una fortuna?”. Infatti la Capuozzo & C. decisero di resistere. “E chi ti dice che sia una disgrazia?”, sibilò il consigliori al boss ricaduto in depressione. Infatti, più i ribelli restano in carica, più diventa improbabile un’altra vittoria dei 5Stelle.
La storia finisce qui in attesa delle prossime puntate. Il M5S si lecca le ferite. Ha perso un punto nei sondaggi e soprattutto – come scrive compiaciuta la stampa governativa – “la verginità”. Ma chi gli dice che sia una disgrazia? Chi ha trasformato in caso nazionale questo scandaletto locale sperava di veder uscire con le ossa rotte Di Maio e Fico. I quali invece hanno dimostrato che mai avevano saputo del ricatto alla Capuozzo: non demonizzando le intercettazioni, ma chiedendo di pubblicarle tutte e giocando d’anticipo con l’esibizione degli screenshot con tutti gli scambi di messaggi con la sindaca. Tant’è che, persa la speranza di liberarsi del pericoloso rivale Di Maio, lo stesso Renzi ha dovuto chiudere il caso con la tragicomica difesa della Capuozzo. Casomai però i 5Stelle fossero tentati di festeggiare lo scampato pericolo, qualcuno dovrebbe domandargli: “E chi vi dice che sia una fortuna?”. Perché, è vero, Di Maio e Fico non sapevano nulla del ricatto, ma per troppo tempo hanno sottovalutato il caso politico che stava esplodendo a Quarto, anziché precipitarsi sul posto a informarsi e risolverlo. Ed è vero che il M5S ha confermato la sua diversità espellendo il consigliere colluso e la sindaca reticente, ma è pure vero che le espulsioni arrivano sempre tardi. Specie in zone così inquinate dalla criminalità organizzata, non solo i 5Stelle, ma tutti i partiti che davvero schifano i voti mafiosi devono studiare meccanismi più efficaci per selezionare i candidati e tener fuori non solo i collusi, ma anche gli avvicinabili e i ricattabili, con filtri molto più stretti. I meet up e il web non bastano.
Un tempo i partiti avevano strutture sul territorio capaci di sapere tutto di tutti. Oggi non più, e per giunta i 5Stelle non vogliono diventare partito. Ma possono replicare su scala regionale l’esperimento del direttorio, dando a persone fidate l’ultima parola sulle candidature: per tener d’occhio una giunta votata dal 70% in zone ad alta densità mafiosa; per respingere una brava donna che vuol fare il sindaco, ma abita in una casa con sospetti abusi edilizi; per dirimere le beghe locali che inevitabilmente sorgono quando si governa da soli contro tutto e contro tutti. Il che può essere una fortuna, ma anche una disgrazia.
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Secondo lei quanti sono i corrotti in Italia?”
“Intende al metro quadro?

(Origone)

Viviana
Magari sarebbe meglio che i vari troll ricordassero che Quarto è stato sciolto per ben due volte per infiltrazione camorristica, nel 1992 e nel 2013, come territorio di riferimento per le attività criminali del clan Polverino-Nuvoletta. E il Pd intanto che faceva? E risulta che in due anni Renzi abbia fatto qualcosa per contrastare la mafia?
Copio da un post:
“Quando un partito politico riconosciuto come il più corrotto d’Europa si spinge oltre i limiti della decenza, come sta facendo il PD, significa che ciò che viene reso noto della collusione tra politica e mafia è solo la punta dell’iceberg. Solo a partire da mafia capitale, gli indagati e condannati del PD sono un piccolo esercito che si è infiltrato come una piovra nei gangli delle istituzioni facendo da cavallo di Troia per le organizzazioni criminali. Tutto ci saremmo aspettati tranne che vedere un partito che dovrebbe essere sciolto per mafia, salire sul pulpito del moralismo, dell’etica e della legalità…Per il Pd un indagato (non imputato!) della parte opposta è colpevole, mentre un loro indagato è innocente. C’è nel Partito democratico di Renzi una combriccola di inquisiti che resiste.”

Ecco la tribù dei mascalzoni del Pd alle prese con grane giudiziarie:
https://it-it.facebook.com/LatiumMCM/posts/876616482413009:0
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Questa società italiana appare putrefatta e moralmente fiacca. Tutta, non soltanto il governo e il sottogoverno: tra chi sta dentro il palazzo e chi sta fuori c’è una corrispondenza. La corruzione dei politici e dei loro manager è una costante della vita politica italiana e forse non soltanto italiana: nasce soprattutto dal bisogno di procurarsi l’enorme quantità di soldi che i partiti e le loro correnti divorano, coinvolge tutti o quasi, creando una ragnatela di reciproci ricatti.”
(Norberto Bobbio)

IL POSTO FISSO
Viviana
Gli Italiani quando pensano al posto fisso hanno in mente quei fancazzisti degli impiegati statali che non sono mai dove dovrebbero essere e sbafano lo stipendio facendo timbrare il cartellino dal collega. A un sondaggio del tg di Sky se chi falsifica i timbri del cartellino dovesse essere licenziato in 48 ore, il 97,5 % (!!) ha risposto di sì.
La percentuale è così alta che persino gli stessi impiegati di Stato devono aver risposto di sì :-)
Ma stiano tranquillo che ora Renzi assieme alle Madia sta per fare la riforma della PA e dopo il battibecco con Junker su chi fa più flessibilità, ho forti timori sul “posto fisso” degli impiegati dello Stato!!
Ho paura che il film di Zalone diventerà emblematico di una svolta molto pericolosa in questo campo.
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MICROCREDITO
Luigi Di Maio, Mattia Fantinati e Carla Ruocco – portavoce M5S Camera

Il M5S non ci ha messo solo i soldi degli stipendi degli eletti. Ma con il Microcredito ha messo in campo una vera e propria manovra economica, un modello di sviluppo alternativo. Abbiamo intessuto accordi con i consulenti del lavoro, con gli istituti di credito, siamo in fase di dialogo avanzato con l’Ordine dei commercialisti. E teniamo il fiato sul collo delle banche affinché applichino condizioni effettivamente vantaggiose a chi richiede il finanziamento.
Il M5S ha curato ogni aspetto del meccanismo, ha battuto palmo a palmo il Paese e le categorie professionali coinvolte per spuntare le migliori condizioni possibili in favore dei piccoli imprenditori, dei professionisti, dei giovani senza Rolex che vogliono provarci.
Intesa Sanpaolo, a partire dal 18 gennaio, offrirà dunque un tasso fisso davvero vantaggioso: al 5,50% (Taeg 5,894%) indipendente dalla valutazione del merito di credito. Non ci sono spese di istruttoria e non è richiesta alcuna garanzia reale. In più, l’istituto aiuterà gratuitamente il beneficiario nella valutazione della fattibilità dell’idea, nella redazione del business plan e, via via, nella fase di avanzamento dell’attività. Dal 25 gennaio, poi, saranno disponibili anche un call center (800.303306) e un canale web dedicati al Microcredito, per ogni richiesta di informazione.
Governo e partiti hanno messo il Paese al servizio delle banche. Con il M5S le banche tornano al servizio dell’economia reale.

Viviana
Schengen ormai non esiste più di fatto.
Francia, Gran Bretagna, Austria, Svezia, Finlandia, Danimarca …
Era il più significativo risultato dell’Unione europea e ora aumenta il numero di Paesi che mettono barriere al passaggio degli uomini da uno Stato all’altro.
L’Unione europea sta andando in pezzi.
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COMUNI SCIOLTI PER MAFIA
Viviana Vivarelli

L’accanimento mediatico su Quarto è veramente miserabile, sia da parte della stampa che dai partiti che dei troll a libro paga dei medesimi col solo scopo di sputtanare il M5S. Capisco che in guerra e in amore tutto sia permesso, ma qui si esagera.
Sono 261 i Comuni, oltre alle Asl, commissariati in 25 anni: 88 in Campania, 76 in Calabria e 62 in Sicilia; il primo al Nord fu Bardonecchia in Piemonte. Tra Pd e Fi se la giocano alla pari anche nei comuni sciolti per mafia. Nel 2015 sono state 7 le amministrazioni rispedite a casa (6 Comuni più il Municipio romano di Ostia): 4 del csx, 3 del cdx, Arzano poi, commissariato nel 2008 quando era guidato dal cdx, è passata al csx, anche quello commissariato. E, per legge, avrebbe dovuto essere sciolta per mafia anche Roma. Tra il 2012 e il 2013 i Comuni sciolti furono 24. In tutto sono stati sciolti 261 Comuni in 25 anni senza contare le Asl. Tra questi anche capoluoghi di provincia, come Reggio Calabria. Ci sono Comuni che “in 25 anni sono stati governati più da commissari che da rappresentanti eletti. Con sindaci sciolti che, spesso, tornano in sella”
I record spettano a 8 Comuni che vantano ben 3 scioglimenti: Casal di Principe, Casapesenna, Grazzanise, Melito di Porto Salvo, Misilmeri, Roccaforte del Greco, San Cipriano d’Aversa e Taurianova. Ma ci sono anche 38 Comuni che sono stati sciolti due volte. Se aggiungiamo le proroghe (che possono arrivare a 48 mesi) si capisce che in Comune spesso il sindaco è stato una presenza sporadica.
Quarto è stato già sciolto due volte, nel 1992 e nel 2013 (più due proroghe del commissariamento).
A Taurianova ci fu un delitto di ’ndrangheta particolarmente efferato: nel 1991 un uomo fu decapitato e la sua testa venne usata per un tiro a segno. Ecco, qualcuno che faceva parte dell’amministrazione sciolta all’inizio degli anni 90 era ancora nelle stanze del potere al secondo scioglimento nel 2009 (il terzo arrivò nel 2013).
Carlo Esposito (all’epoca Pd) sindaco di Crispano: il Comune viene sciolto nel 2005, ma lui si candida nel 2010 e vince ancora. Altri amministratori sciolti per mafia sono finiti sulla scena politica nazionale. Non sarebbe questo lo scandalo, eh??? altri che Quarto!
Abbiamo di tutto: sindaci che costruiscono case abusive davanti al municipio, capi dei vigili urbani che lavorano part-time per il Comune e per i clan. Intere cittadine abusive. Nel 75% dei Comuni infiltrati si era di fronte a fenomeni di devastazione ambientale: abusivismo ed
ecomafie impegnate nel business dei rifiuti.
Disse una volta Pietro Grasso: “Ci sono Comuni in cui a infiltrarsi dovrebbe essere lo Stato”. L’elenco per regioni mostra che il record di amministrazioni sciolte spetta alla Campania (98 di cui 10 annullate), quindi Calabria (84 di cui 8 annullate), Sicilia (66 e 4 annullate), Puglia (9), Piemonte (3, il primo Comune sciolto per mafia al Nord è Bardonecchia nel 1995), Lazio (2), Liguria (2 di cui 1 annullata), Lombardia (1), Basilicata (1). E mi volete dire che lo scandalo sta a Quarto??
La protervia, l’ipocrisia e la corruzione dei guastatori piddini non è più tollerabile!
Ma come? Il Pd ha una lista lunghissima di Comuni e di Assl sciolti per mafia, difende i mafiosi in pieno Parlamento e li salva dalle intercettazioni e dalle sentenze, conserva nelle Camere ben 84 indagati&condannati, persino la capitale avrebbe dovuto essere sciolta per mafia e si è salvata solo per il veto di Renzi, e si ha la sfacciataggine di fare questa aggressione feroce senza pudore al Comune di Quarto dove il sindaco 5stelle ha resistito ai ricatti della camorra, dove il consigliere De Robbio è stato immediatamente espulso e dove con estremo rigore si chiedono persino le dimissioni del sindaco innocente???? Ma voi siete davvero i peggiori della Terra! Siete proprio la feccia delle bestie! I difensori del Male che lo sostengono a tutti i costi e sanno solo aggredire l’onestà!! Voi siete il peggio del peggio e meritate di cadere solo in basso nel demerito di tutti gli Italiani!!
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Questo è un elenco dei comuni sciolti per mafia fino al 2015.
http://www.wikimafia.it/wiki/index.php?title=Consigli_Comunali_sciolti_per_infiltrazione_mafiosa

Non ti fa riflettere il fatto che Renzi per acquisire qualsiasi tipo di voto abbia regalato un miliardo, abbia depenalizzato reati gravissimi e addirittura la corruzione e abbia riaperto persino le promesse sul Ponte di Messina? Ponte fortemente voluto dalla mafia siciliana e dalla ‘ndrangheta calabrese che si sono già spartite gli appalti?
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Ho sentito un uomo onesto dire:
Invidio gli americani perché possono comprare liberamente un fucile. Non andrei a fare una strage in una scuola o in un supermercato, ma direttamente a Roma“.
(Viviana)

GRANDI MANOVRE DI DISTRAZIONE DI MASSA
Viviana Vivarelli

Di fronte alle violente inquisizioni sul M5S mi cadono proprio le braccia. Ma soprattutto mi cadono su una stampa allineata ferocemente sul caso di Quarto per distogliere l’attenzione dal piano malefico che sta cadendo sull’Italia, perpetrato dalle banche maggiori USA e Ue, sotto ordine di Schauble.
Io capisco che i piddini o sono ormai immersi in una collusione senza scampo col peggio, da difendere fino alla morte, o sono degli idioti che non capiscono nulla di criminalità finanziaria, ma ci sono dei limiti anche all’idiozia e non è accettabile che continuino a osannare un Renzi, un Padoan, un Visco, che non hanno mai mosso un dito per difendere i loro risparmi o i loro diritti tutelati dalla stessa Costituzione, con un Governo succube alla Troika e complice di organi di non-controllo bancario delinquenziali che ora mettono a rischio i risparmi dei cittadini senza battere ciglio, mentre il governo Pd difende a spada tratta i banchieri gangster e le loro figlie passate alla politica.
Ma sembra che il grande scandalo di cui tutti parlano sia l’infiltrazione della camorra a Quarto (40.000 abitanti), mentre si stanno perpetrando delitti ben più atroci sull’intero Paese (60 milioni di abitanti). E anche Salvini, invece di pensare solo ai furti dei migranti, mettesse qualche felpa per attaccare i furti dei Bankster non sarebbe male, salvo che la Lega, tra le porcherie della Banca di Lodi, le rapine sulle casse di partito e i fondi neri esportati all’estero non è che ci faccia una bella figura, per non parlare di Berlusconi, le sue mega evasioni fiscali, i suoi acquisti parlamentari da suk arabo, i magistrati comprati, le sue assicurazioni rapinose e i sequel di leggi ad personam. Per cui ci sono tutti dentro fino al collo e fanno tutti egualmente schifo. C’è proprio poco da osannare!! Renzi, per primo è sotto accusa, come un Giuda traditore. E Padoan e Visco a ruota, come gli assassini di questo Paese! Altro che fare processi alla Capuozzo!! Per questo fa più gioco riempire le pagine dei giornali con lo scandalo di Quarto e tacere sul capestro Ue che ci rapinerà i risparmi di una vita e manderà nel burrone l’Italia. Altro che aumento dello 0,7 vagheggiato da Renzi! Il ladruncolo extracomunitario o lo stupratore di Colonia diventano sulla stampa più importanti della grande rapina della Bce e della Germania sui conti di 28 Paesi, perché così va il mondo. I citrulli guardano le cose inferiori e si distraggono da quelle superiori, a prova di quanto deboli siano le teste e di quanto poco funzioni l’intelligenza umana.
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L’AGONIA DEL PARLAMENTARISMO
Francesco Maria Toscano
http://www.ilmoralista.it/2016/01/05/lagonia-del-parlamentarismo/

Un tabù ormai da rompere riguarda l’intangibilità del sistema parlamentare’ quale unico modello possibile per regolare la vita di un Paese.
In linea di principio, l’idea di costruire un luogo che risulti essere lo specchio fedele della volontà popolare è sacrosanta.
Fino a poco tempo fa il concetto di democrazia camminava di pari passo con il desiderio di “parlamentarizzare” il dissenso, con la diffusione di sistemi volti ad affidare responsabilità di governo anche a partiti e gruppi ‘storicamente esclusi dai processi decisionali’.
La vittoria finale del ‘socialismo riformista’ su quello ‘più marcatamente rivoluzionario ‘ è il frutto più evidente di una prassi dimostratasi capace di assorbire progressivamente i fermenti “anti-sistemici”, prima depotenziati per il ‘tramite di crescenti ed interessate concessioni’ , poi completamente annichiliti all’ indomani della caduta del Muro di Berlino e della fine in Europa dello ‘spauracchio bolscevico’.
Una volta disarticolati a dovere i ‘nemici di classe’, i padroni e i BANCHIERI hanno potuto tranquillamente mostrare il loro vero volto- famelico, cinico, ipocrita e violento- restaurando quello stesso modello classista ed elitario di fine Ottocento, sempre pronto ad auto-legittimarsi ricorrendo all’ occorrenza alle baionette brandite da macellai e carnefici come ‘Bava Beccaris’.
Cosa è, a parte la retorica, oggi il Parlamento?
Un luogo di bivacco, popolato da mediocri, idioti, saltimbanchi e opportunisti, pronti a passare da un partito all’ altro per mero calcolo ed interesse contingente, sostenuti e facilitati nel prostituirsi dalla “assoluta mancanza di una qualsivoglia idea di società possibile ”.
In nome e per conto di chi parlano i ‘tanti nullafacenti’ che, alleggeriti dalla responsabilità di dover rappresentare gli interessi legittimi di gruppi organizzati, si dimenano senza costrutto a Montecitorio?
In nome di niente e di nessuno, difesi solo da una valanga di consuetudini e luoghi comuni tenuti in vita dall’altrui pigrizia e indolenza, essendo evidente e innegabile il ‘carattere profondamente autoritario ‘ed eversivo di un ‘modello di comando ’ che, non avendo mai avuto rispetto per la sostanza, “non si preoccupa ora neppure di salvare le forme”.
Se il parlamentarismo è oggettivamente agonizzante, non meno ‘ridicolo’ sarebbe riproporre al giorno d’oggi il mito della ‘dittatura del proletariato’.
A parte il ‘fallimento storico del socialismo reale’, rivelatosi nei fatti uguale e forse peggiore dei sistemi capitalisti e liberisti, è il caso di prendere atto della scomparsa in radice del concetto stesso di “proletariato”, suggestione divenuta oggi più che mai oltremodo evanescente.
Chi sono gli “ultimi” contemporanei? Gli operai? Non lo crediamo.
Conosciamo realtà dove molti giovani farebbero a pugni pur di ottenere
un ‘posto da metalmeccanico ‘retribuito con poche centinaia di euro al mese.
La situazione è così disperata da trasfigurare persino l’immagine di quelle che una volta erano considerate e avvertite quali “classi subalterne”,
adesso guardate ‘quasi con invidia ‘da una miriade di disoccupati, piccoli commercianti falliti, partite Iva senza una lira e senza prospettiva, tutti ridotti in una condizione così pietosa da far apparire “privilegiati” quelli che fino a ieri avremmo a buon diritto definito “sfruttati” .
Non a caso sono proprio le “organizzazioni tipiche del proletariato novecentesco”, a partire dalla Cgil, quelle che si ergono a bastione e sentinelle di un sistema che ’usa i penultimi per bastonare gli ultimi’, dando vita ad una sorta di ‘corporativismo politico e sindacale‘ che trova la sua ‘perfetta e malefica sintesi ‘in governi di ‘sedicente sinistra ‘ come quelli di Monti, Letta e Renzi, tutti non a caso benedetti da un ‘ex comunista senza scrupoli’ come Giorgio Napolitano.
Per queste ragioni non dobbiamo da soli limitare il nostro potenziale spazio di manovra e di intervento, rivolgendo il nostro appello all’unità non soltanto alla classe lavoratrice,’ tradita e venduta dai capi di quelle stesse organizzazioni sindacali ‘ che banchettavano allegramente con Monti e Fornero, ma più in generale a tutti i ‘nuovi poveri e non garantiti’.
Non ha più senso chiedere di ‘espropriare i mezzi di produzione’.
Ha senso invece “spostare la battaglia dal piano dell’economia reale“ a quello più “specificatamente finanziario e bancario ” (che tanti danni –con l’impossibilità di ottenere o conservare il credito o fido bancario – sta provocando nel mondo reale delle PMI!) – riconsegnando nelle “mani del popolo i principali centri speculativi bancari e assicurativi”, divenuti al tempo stesso strumento di controllo dei bilanci delle PMI e quindi di comando di fatto e di sopraffazione.
E questi ultimi sono ‘STRUMENTI PERICOLOSI ED INVASIVI ‘ proprio perché “riservati” esclusivamente a ‘LORO‘ (Concorrenza ? Quale concorrenza ?) e sono di fatto ‘disconosciuti’ al resto della popolazione .
Ma arriverà -e forse è molto vicino – il giorno del ‘redde rationem’ anche per ‘LORO.

Mario Mincarini
Se la corruzione continuerà a dilagarsi come un pericoloso virus e senza trovare il giusto vaccino c’e’ il rischio che somiglierà più a un nuovo mestiere piuttosto che a un fattore illegale.”
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VERSO UN’ECOLOGIA DELLA MENTE
Viviana Vivarelli

Concordo sull’agonia del parlamentarismo.
Sull’asservimento mediatico, penso che l’abietta degenerazione televisiva ne sia un’appendice importante, specie per gli anziani, i poco colti e le casalinghe, uno dei tanti strumenti per l’uccisione progressiva della democrazia, in quanto l’antidemocrazia del Principato ha bisogno di teste non pensanti, manipolate e consenzienti, private dell’abitudine a funzioni critiche e morali. Come diceva Lac, “Il potere odia l’essere pensante”. Tutto questo svuotarsi mediatico di conoscenza, bellezza e moralità è organico a quell’instaurazione di fatto di un Principato (non ancora istituzionale ma quasi) che ormai viene denunciato anche da costituzionalisti importanti e osservatori ben maggiori di me. “PRINCIPATO” è il termine esatto. Si cominciò a parlarne con Berlusconi, ma con Renzi questa forma di potere monocratico sta soverchiando la repubblica italiana come una melma in piena (avete presente la fanghiglia nera di Blob?).
Il Principe si avvale di una corte e il sistema mediatico italiano è da tempo solo la sua corte, con scopi di slinguazzamento, vacuità e rimbambimento generale. I media sono gli spot pubblicitari del governo e, se si confronta l’Unità di Gramsci con quella di Erasmo d’Angelis, o l’Espresso quando era un quotidiano su cui scriveva Pasolini ed esplodevano inchieste roventi col settimanale su cui scrivono Giampaolo Pansa, Giorgio Bocca, Umberto Veronesi o Luigi Zingales, e si consiglia il migliore yacht o vino o il ristorante a 6 stelle, una notevole differenza la marchiamo.
Da qui i tg ridotti ormai a pochi minuti di assenza di informazione e formazione o l’inflazione dei talk show insulsi e monopartitici, dove il vacuo pappagallume italiano si spreca o i tempi maggiorati a manetta della pubblicità quotidiana ormai invasiva, priva di qualunque contenuto morale o estetico (e non mi dite che ciò è paradossale perché all’estero riescono a dare degli spot di buon livello con piccoli apologhi persino etici).
Insomma la televisione è un vuoto a perdere, anzi, peggio, è uno strumento letale di scemizzazione di massa che agisce sui teleutenti più assidui con una specie di rimbambimento, come una droga quotidiana e letale.
Tolte le grancasse, le esagerazioni, le finzioni, le balle trionfali, le disinformazioni, le falsificazioni, le stupidaggini assolute, quel che resta è il buio.
Casaleggio ha insegnato a Grillo che il cambiamento può avvenire usando un mezzo di comunicazione diverso dai giornali (che il M5S non ha) e dalla televisione (che il M5S non controlla). Ma la presa televisiva sulle teste degli Italiani è talmente grande che anche Grillo si è dovuto convincere che, non entrando nel video televisivo, i 5stelle avrebbero avuto meno chance. “Se non li puoi battere, usa i loro stessi strumenti e rivoltaglieli contro”. Mi pare che questo aggiustamento abbia cominciato ad andare in onda, dopo le ingenuità e le impreparazioni iniziali (l’es. dello sciocchissimo Favia docet). E, come i 5stelle sono entrati in tv, i loro sondaggi sono migliorati. Il luddismo autarchico del primo Grillo che scassava un televisore ha lasciato posto a strategie più avvedute. L’auto può anche inquinare, ma se vai a un appuntamento a piedi, puoi anche non arrivare mai. Ecologici sì, ma non idioti.
Come esiste un’ecologia dell’ambiente, così dovrebbe esserci un’ecologia della mente, che renda più sano e meno inquinato il nostro modo di pensare e lo sottragga al colonialismo mentale.
Se l’uomo è ciò in cui crede, occorre far sì che ciò che l’uomo crede non vada nel verso del suo sfruttamento e della sua rovina.
Per questo l’evoluzione verso il futuro passa necessariamente attraverso l’ecologia della mente. Mi si scusi se prendo questo termine da un grandissimo antropologo contemporaneo, Gregory Bateson, il quale diceva che “le idee sono in certo modo esseri viventi, soggette a una peculiare selezione naturale e a leggi economiche che regolano e limitano il loro moltiplicarsi entro certe regioni della mente”.
Batheson diceva anche che “Stiamo imparando sulla nostra pelle che l’organismo che distrugge il proprio ambiente distrugge sé stesso.”
Ebbene, lo Stato che distrugge la produzione del pensiero, distrugge la propria libertà.

LA TELEVISIONE ITALIANA
Viviana Vivarelli

Credo che quella italiana sia una delle peggiori televisioni d’Europa. Berlusconi ha un po’ smesso con la pornografia, le trasmissioni da bordello, i nudi quasi integrali, le barzellette demenziali, ma i talk show impazzano in modo insopportabile inframezzati da spot inguardabili e da telenovele da quarto mondo. Credo siano pessime anche le televisioni spagnola e francese. Non so nulla di quella tedesca. E’ di livello molto basso la tv inglese, anche se la BBC ha un canale dedicato solo all’informazione con tg lunghissimi sempre aggiornati e a ciclo continuo, e i suoi documentari sulla natura sono bellissimi e ripetibili, come i suoi splendidi film sulla storia dell’Inghilterra e i programmi per bambini sono buoni e distinti per età e in genere istruttivi e interessanti e senza spot pubblicitari.
Ma la televisione italiana non fa che declinare verso il peggio. E’ squallida quando pretende di divertire. E’ falsa quando si propone di informare. E’ ripetitiva in modo ossessivo, riproponendo anche per 5 volte lo stesso serial, per risparmiare. Ha una produzione quasi ridotta a zero e non fa che comprare format altrove, rinunciando a far lavorare i suoi 14.000 dipendenti e rincretinendo con i suoi programmi di quiz a premi, i falsi riabbracci, le telenovele sterminate, i film ormai scaduti e visti mille volte, i ripescaggi dal passato persino dal cinema muto, ma soprattutto il livello indecente dei talk show, l’invenzione più deteriore dell’era moderna per manipolare i cervelli e renderli passivi e non pensanti.
Forse la televisione migliore in Europa è quella svizzera (ne vorrei conferma) e sicuramente è sulla televisione svizzera che ho visto dei servizi bellissimi, delle inchieste scottanti, dei bellissimi film, e mi chiedo se, anche qui, non ci sia un rapporto preciso tra democrazia diretta e modo di far televisione.

BIPARTITISMO E BIPOLARISMO, IL SUK IDEOLOGICO
Viviana Vivarelli

Il mio docente di Scienza della politica, Giovanni Sartori, diceva che i due partiti maggiori statunitensi erano come due bottiglie con lo stesso contenuto ma etichette diverse, lo diceva mezzo secolo fa, ma non credevamo che l’esempio americano sarebbe dilagato anche in Italia.
La storia ha provato che in certi settori (come quello sanitario) Obama sembrava essere diverso da Bush, ma in altri (guerre in Medio Oriente) ha prodotto una politica identica. L’unica diversità eclatante fu nei due discorsi di insediamento e forse il Nobel per la pace Obama lo ebbe grazie a quello, perché poi gli atti successivi non confermarono le sue promesse.
Sia gli Stati uniti d’America che la Gran Bretagna sono sistemi bipartitici, cioè hanno due partiti maggiori che si alternano al potere più un terzo che oscilla attorno a loro come un satellite.
In Italia sembrava prevalere il bipartitismo, ma la decadenza di Berlusconi e l’ascesa del M5S hanno disegnato un sistema a tre, scompaginando le carte, e, mentre furbizia vorrebbe che il nuovo sistema elettorale si orientasse piuttosto sul bipolarismo, ovvero sul governo delle coalizioni, Renzi al momento è fisso sull’Italicum, basato sui partiti e non sulle coalizioni, un sistema che aumenta i motivi di incostituzionalità del Porcellum marciando in senso contrario alla democrazia (assenze di preferenze, abnorme premio di maggioranza, assassinio programmato della sovranità popolare) e non risolve il problema della governabilità.
Nell’annullamento di una Camera fatta ormai di nominati e dove la compravendita ha sostituito l’ideologia, il Senato era rimasto il punto debole del potere dove la contrapposizione ideologica poteva mettere in crisi il governo. Così la pretesa riforma costituzionale non è stata certo finalizzata a un risparmio economico quanto a menomare la forza oppositiva del Senato, il quale resterebbe al suo posto, con ben scarso guadagno economico e un vero aggrovigliamenti nell’iter legislativo, ma sarebbe devitalizzato nei confronti di un Governo che sta concentrando tutto su di sé, surrogando la funzione legislativa del Parlamento, nella formazione progressiva di un Principato che spezza l’equilibrio dei poteri, pernio essenziale di ogni democrazia.
I sistemi bipartitici puri sono rari nel mondo. In Europa, è la situazione stessa, col progressivo annullamento ideologico di dx e sx e la carenza di un partito veramente trascinante che catturi l’elettorato, a produrre situazioni complesse e faticose.
In Gran Bretagna si è prodotto un bipartitismo tendenziale, non di rado condizionato proprio dalle coalizioni di piccole formazioni locali che riescono a mandare al potere i loro rappresentanti spesso a scapito di partiti più robusti.
In USA abbiamo storicamente una polarizzazione del consenso attorno a democratici e repubblicani che sono prioritari, ma ciò non ha impedito l’avanzata di movimenti e candidati outsider (si pensi a Ross Perot).
L’Europa è dominata da un pluripartitismo particellare con aumento dell’astensione, e siamo arrivati al paradosso per cui in Grecia come in Germania chi vuole governare può farlo solo unendosi a forze di opposizione. Nel caso italiano, le forze maggiori sono tre e l’Italicum risulta abbastanza bizzarro perché punta sul partito e non sulla coalizione, sul bipartitismo e non sul bipolarismo, mentre sarebbe immediata la vittoria di Renzi unendo il Pd al cdx, cosa che ormai non è ostacolata da alcuna differenza ideologica, visto che, a parte alcune quisquilie di facciata, Renzi sta realizzando un programma totalitario di destra, anzi sta realizzando proprio il piano pidduista di Licio Gelli.
L’Italicum vuole imporre un modello di bipartitismo là dove l’evidenza mostra tutt’altro. Ormai l’opinione pubblica italiana, col suo 47% di assenteismo elettorale e le sorprese che possono uscire dai tre partiti maggiori, è andata ben oltre la contrapposizione dx-sx. E l’affermarsi del M5S come seconda forza politica separata dal Pd solo da un punto ha scombinato tutte le carte (si ricordi che nel voto interno, senza gli Italiani all’estero, il M5S prese 44.000 voti più del Pd).
Il mondo moderno acutizza la contrapposizione secolare tra capitale e lavoro ma la cosiddetta sx italiana non si muove più da tempo a tutela dei diritti del lavoro, anzi è proprio la forza che li uccide, per la sua mancata opposizione alla distruzione dell’articolo 18, ai licenziamenti ormai senza freni, alla scomparsa del posto fisso, ai grotteschi lavori precari ‘a tutele crescenti’, allo spregevole jobs act che santifica i licenziamenti senza giusta causa, alle leggi sul lavoro fatte senza i sindacati, alla scomparsa di investimenti pubblici, alla progressiva menomazione dello stato sociale. Se ci aggiungiamo gli aiuti paradossali alle banche e la dipendenza dalla grande finanza, la succubannza alla Troika, il meschino attacco alla poltrona dei membri del potere e il loro cinismo morale, i conflitti di interesse del premier e della sua vice, abbiamo un quadro squallido di opportunismo e rampantismo senza colore né forma, in cui tutti gli espedienti di arrampicata politica sono possibili con tutte le unioni contro natura possibili.
Dove le ideologie latitano, resta solo il peggio del suk.
E in Italia nel suk politico ci siamo dentro con tutti i piedi.
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http://masadaweb.org



MASADA n° 1723 21-1-2016 SCATENATE L’INFERNO BANCARIO

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MASADA n° 1723 21-1-2016 SCATENATE L’INFERNO BANCARIO

Blog di Viviana Vivarelli

Renzi-Boschi e la P2, P3, P4…- Il padre di Renzi è il gran signore della Massoneria toscana – Papà Renzi e papà Boschi in combutta coi massoni – La gonfiatura dell’affare di Quarto per coprire lo scandalo delle banche – In arrivo un’ondata di scandali bancari – Le Borse in profondo rosso. Milano peggio di tutti – Il terzetto malefico: La P2 sopra lo Stato – Flavio Carboni – La crisi di Banca Etruria voluta da Renzi per favorire un interesse privato – L’Ue attacca il sistema bancario italiano – le grandi banche distruggeranno quelle piccole e noi saremo perduti – Crisi di Renzi
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Federico Rampini: “I banchieri sono i grandi banditi del nostro tempo. Nessun bandito della storia ha mai potuto sognarsi di infliggere tanti danni alla collettività quanti ne hanno fatti i banchieri».
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Luciano Gallino: “Il colpo di Stato di banche e governi. L’attacco alla democrazia in Europa“.
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Fabrizio Centofanti
Qualcuno ci spiega perché le banche sono sempre al primo posto nella scala delle priorità e nella gerarchia universale dei valori? C’è un motivo per cui si debbano salvare istituti che consumano veri e propri crimini e non le persone che ne sono vittime, costrette a pagare, con le tasse, le malefatte altrui? Perché lo Stato dovrebbe restaurare e riportare in vita le lobbies che coi loro sporchi giochi alimentano la peggiore crisi degli ultimi decenni? La finanza, da strumento, è diventato fine. E nessuno si azzarda a contestare le trame oscure di società segrete in combutta coi più alti poteri dello Stato.
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Gad Lerner: “L’ambiente governativo olezza sempre più di massoneria toscana. Ora spuntano anche le visite di papà Boschi a Flavio Carboni!”.
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Gianmario Ferramonti: “Carboni mi disse di aiutare Etruria su richiesta di Boschi” – Repubblica.it
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Ma è una mossa opportuna per il padre di un ministro, con una poltrona che conta nell’Etruria, rivolgersi a Carboni per avere consigli sulle nomine bancarie?

« Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. »
(Errico Malatesta)
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Un’apposita legge, la numero 17 del 25 gennaio 1982, sciolse definitivamente la P2 e rese illegale il funzionamento di associazioni segrete con analoghe finalità, in attuazione del secondo comma dell’articolo 18 della Costituzione Italiana, che dice: “Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.”
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MASSONERIA AVANTI!
Mariele
“Per risolvere la crisi di Banca Etruria il padre della Boschi fa una riunione di massoneria, con tre grembiulini della P2: Valeriano Mureddu, Flavio Carboni e Gianmario Ferramonti? E’ normale che il Pd, per salvare una banca in cui Pierluigi Boschi diventa vicepresidente appena la figlia è fatta ministro, accetti senza batter ciglio che la sorte di migliaia di persone sia decisa in un convegno di tre grembiulini della P2? Sarebbe questo affiliato alla P2 “persona tanto perbene”? Ci siamo dimenticati che far parte di una associazione segreta come la P2 è reato?
Oggi, l’altro carissimo amico di Renzi, il Carrai, è stato messo a capo dei servizi e controllerà direttamente le intercettazioni. Se il giorno si vede dal mattino…
Scrive Davide Vecchi su IFQ a proposito della riunione di Pierluigi Boschi con membri della P2 su Banca Etruria: “Ci sono tutti: Flavio Carboni, faccendiere, ‘generale’ della presunta loggia (deviata) P2, Denis Verdini (affogato nello scandalo della P3, associazione segreta finalizzata al pilotaggio di appalti, sentenze e al dossieraggio), Valeriano Mureddu, massone dichiarato molto amico di Matteo Renzi come di papà Boschi, Gianmario Ferramenti, storico amico di Gelli tanto da essere presente ai suoi funerali.
Mancava solo Bisignani della P4, associazione a delinquere che faceva nomine
nella pubblica amministrazione e nella giustizia!
P2, P3, P4 ecco cosa significa quel P del Partito Democratico!
Ed ecco perché i servetti del Pd puntano tanto su un sottotetto a Quarto!
E’ per nascondere i reati che ci sono sotto il tetto del Pd e che stanno per rovesciare la baracca.
P2, P3, P4.. Renzi non si fa mancare niente.”
..
Da lettera 43
Nei siti di controinformazione papà Renzi, ex consigliere comunale della Margherita, viene addirittura definito «gran signore della Massoneria in Toscana», nel feudo del Valdarno. Per Verdini invece Repubblica ha parlato di «lunga militanza massonica», confermata anche dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi. Lo stesso Raffi che rivelò l’esistenza, nel Pd, di almeno 4 mila affiliati «su quasi 21 mila iscritti in 744 logge, il 50% dei quali concentrati in Toscana, Calabria, Piemonte, Sicilia, Lazio e Lombardia, con la maggiore densità assoluta a Livorno e Firenze».
(Quanta sporcizia c’è nel sottotetto del Pd?)

PAPA’ RENZI E PAPA’ BOSCHI IN AFFARI COI MASSONI
Daniela Santagata

Loggia P2, lista P3: tutta bella gente, il più pulito è dietro le sbarre. Ma a spiccare, in questa seconda lista, che altro non è se non una Loggia P2 rivisitata e corretta, è Flavio Carboni, 84 anni, in passato in rapporti con personaggi del calibro del boss mafioso Pippo Calò, di Silvio Berlusconi, di vari esponenti della banda della Magliana, oltre che di Licio Gelli.
Sembra che questa personcina per bene, il nuovo re dei faccendieri, nell’estate del 2014, abbia ospitato nel suo studio romano di via Ludovisi, alcune riunioni con i vertici di Banca Etruria. Presenti, dunque, l’allora presidente Lorenzo Rosi, attualmente indagato ed il vicepresidente, papà Boschi ai quali Carbone avrebbe elargito preziosi consigli: le conseguenze le abbiamo viste tutti.
Sì, esattamente Boschi, quel signore che sua figlia, ministro della Repubblica di Pulcinella, ha descritto alla Camera, come galantuomo d’altri tempi.
Ma non finisce qui. A mettere in contatto Pier Luigi Boschi con il faccendiere Carboni, sarebbe stato tale Valeriano Mureddu, anche lui massone, che vive a pochi passi dalla residenza di papà Renzi, con cui pare abbia fatto diversi affarucci.
Finora dal governo non una sillaba di smentita sulla questione, ma, se, come appare in tutta evidenza, la cosa dovesse rivelarsi fondata, ci troveremmo di fronte ad una verità sconfortante, quanto presagita: un governo dove il più pulito ha la rogna. Nella Repubblica di Pulcinella, d’altra parte, cosa potremmo aspettarci se non un governo di burattini, mossi da mani luride?
In un paese serio, le dimissioni, da parte del presidente Renzi e della sua bella addormentata nei Boschi, sarebbero immediate. Ma siamo in Italia e dunque tutto tace, con la speranza, per altro fondata, che il tempo faccia dimenticare tutto, che la notizia passi sotto banco.
Noi, però, non dimentichiamo, caro signor presidente burattino Renzi. Noi, all’interno delle istituzioni, vogliamo gente pulita, onesta e capace. Ma abbiamo fiducia, ci arriveremo.

DALLA P2 ALLA B2
Alberto Statera da Repubblica
La Banca Etruria dagli anni 70 era chiamata la banca di Licio Gelli, perché gli affiliati della Loggia P2 ci versavano le proprie quote. La Banca Etruria, per la quale sono state richieste le dimissioni della Boschi, è all’insegna di «indicibili accordi massonici» tra l’ala massonica e quella cattolica della finanza e del potere locale. Prima con i massoni al comando e i cattolici a fare da sponda, poi, dopo il “golpe bianco” del 2009, con gli ex democristiani al potere e i massoni di scorta. Ma attenzione, ad Arezzo, una delle capitali massoniche d’Italia, spesso vige la doppia affiliazione in quel groviglio d’interessi e di solidarietà trasversali che hanno prosperato intorno alla Banca per 130 anni
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Dice nulla che i primi sostenitori di Matteo Renzi erano l’Opus dei, la Compagnia delle Opere e Berlusconi tramite Verdini?

LA GONFIATURA DELL’AFFARE DI QUARTO
Viviana Vivarelli

I servi di regime si alternano vergognosamente in tv in un lavoro a catena di diffamazione del M5S. Costoro tentano, con stupidità e scelleratezza, di far credere che il M5S si sia sputtanato per un condono malfatto del suocero di un sindaco a 5stelle, e tentano ancor più protervamente di far credere che un illecito amministrativo sia un reato addirittura peggiore delle malefatte di Renzi e dei reati, quelli sì penali, di 84 membri del Pd in presenza di un centinaio di amministrazioni piddine chiuse, quelle sì, per mafia.
Sono tutti lì a sbrodolarsi addosso merda pura come “Persa la purezza del M5S”,”Il M5S non può fare la morale a nessuno”,”Il M5S si è smarcato da una purezza ariana” (L’Unità), “Caduto il mito della purezza razziale”(Il Foglio),”Vertici in silenzio su Quarto”, “L’onestà si è fermata a Quarto” e altre facezie simili.
Silenzio assoluto sui 250 Comuni sciolti per mafia, sugli 84 membri del Pd arrestati o indagati, sulla truffa di Renzi/Visco ai risparmiatori con la complicità alle 4 banche, la dissoluzione dei dritti dei lavoratori e della democrazia, il furto ai risparmiatori.
Il fumo della persecuzione ammorba l’aria e serve, oltre che a fini elettorali e a sgamare il sorpasso del M5S sul Pd nei sondaggi, con Di Maio che assomma più preferenze di Renzi, a creare una gigantesca opera di distrazione di massa che distolga l’attenzione dal problema, enorme e centrale, che solo i più sciocchi non vedono e che sta nei perversi giochi della finanza, che di democrazia, diritti civili e futuro della Nazione proprio se ne sbatte.
Franco Bechis affaccia l’ipotesi che Consob, Bankitalia e governo renziano siano stati complici per lasciare impuniti i bankster assassini, chiudendo tutti e due gli occhi sui diritti dei risparmiatori, con lesione gravissima dell’art. 47 della Costituzione, che dice solennemente: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla ..”, là dove di disciplina, coordinamento e controllo non c’è stata nemmeno l’ombra.
Scrive dunque Bechis: Le banche in crisi potevano essere salvate. Si poteva evitare in altri modi la procedura fallimentare. Ma se il Governo renziano, Bankitalia e Consob hanno lasciato che le cose travalicassero a tal punto, aumentando le sofferenze senza controlli, lasciando che i debiti inesigibili diventassero una montagna e ubbidendo poi, addirittura un mese prima, alla feroce disposizione della Bce di penalizzare non i fautori bancari della grande truffa ma gli ignari risparmiatori, salvando i banchieri assassini e lasciando loro intatto il bottino, ciò ha seguito gli interessi di qualcuno che
-prima ha fortemente guadagnato sul percorso fallimentare, frodando i 250.000 obbligazionisti, poi coi giochi speculativi e il decreto sulle Popolari e la frode dell’identità tra controllori e controllati che del conflitto di interessi proprio se ne frega
-e che domani ci guadagnerà ancora di più comprando con forte svalutazione i conti in rosso( la bad bank), cioè le cambiali a vuoto e addirittura le stesse banche in crisi col loro valore crollato al minimo.
Oggi IFQ lancia l’ipotesi che siano gli Emirati arabi la potenza oscura pronta a comprare Banca Etruria (e si sa che nel business Isis o terrorismo scompaiono).
Sia Bechis che IFQ, ma oggi anche Repubblica, hanno cominciato a parlare dei rapporti del padre della Boschi con la P2.
E sarebbe bello che le indagini sulla loggia massonica che sta dietro a questi giochi finanziari portassero a risultati tangibili.
Si dice che Qatar e Abu dhabi potrebbero essere i possibili acquirenti di Banca Etruria. Appare il solito mediatore, certo Mureddu, quello stesso che portò papà Boschi da Flavio Carboni, un Mureddu che si dice far parte dei servizi segreti e che è grande amico di Tiziano Renzi, Matteo Renzi e Pier Luigi Boschi (bel terzetto!).
Il puzzle si compie. I fili svelano la trama.
Finanza e P2 sono andate sempre a braccetto.
Licio Gelli è morto ma i suoi epigoni non mancano.
Berlusconi fu l’uomo-immagine di Licio Gelli. Renzi gli succede nella primogenitura.
Questo è lo scandalo. Altro che Quarto!

Da 10 giorni i media non fanno che parlare di Quarto ed è proprio strano, perché Quarto è un paesino di 40.000 abitanti e non ha senso tanto furore mediatico su un abuso edilizio tutto sommato piccolo, che riguarda il suocero del sindaco, su cui la camorra ha impiantato un ricatto locale peraltro respinto dal sindaco stesso. Ma perché si è voluto che questo fatterello andasse in prima pagina?
La cosa è troppo esigua per meritare tanto accanimento mediatico e in un Comune sciolto due volte per mafia e in una Regione dove non esiste una famiglia senza abusi edilizi come la Campania è del tutto sproporzionata e grottesca. La Campania e i sindaci piddini hanno visto ben di peggio! I Comuni sciolti in Italia per mafia e per reati penali (non certo per condoni di famigliari) sono 250 con 84 membri del Pd arrestati o indagati per reati penali, altro che illeciti amministrativi! Come mai tanta attenzione solo a Quarto? I 5stelle sono attaccati in modo feroce ma non si capisce nemmeno che abbiano fatto Di Maio o Di Battista o Fico di tanto terribile.
Il fatto è che le cose per Renzi vanno male. Nei sondaggi il Pd batte in testa, il 12 gennaio EMG-Tg, per La7, dava il M5S al 52% e il Pd al 48%. Il 30 dicembre, per Piepoli, Di Maio superava col 40% Renzi al 39. Ciò in parte spiega perché Renzi abbia dato fuoco alle polveri per rovesciare la tendenza che vedeva tutti i partiti in discesa e l’odiato M5S che invece aumentava nel favore degli italiani. E lo spreco di cannoni mediatici in parte è giustificabile. Anzi desta meraviglia che nel Movimento il peggio che sono riusciti a trovare sia una cosa tanto minuscola come un sottotetto difettoso per la data dalla richiesta di condono. Se il massimo di accuse che i piddini riescono a trovare è un condono edilizio pasticciato, vuol dire che questo M5S è una perla di onestà! E la sfilza di servi che in tv si sbraca per attaccarlo risulta ridicola e senza pudore.
Certo tra 2 mesi ci sono le amministrative e i favori del governo ai banchieri truffatori e i 250.000 risparmiatori truffati non aumentano il consenso.
Ma per il giornalista Iannulli di IFQ c’è di peggio: si sta creando un diversivo perché si avvicina un’ondata di scandali bancari che li travolgerà tutti. Iannuli è sicuro che siamo alla vigilia di una tempesta bancaria di misura enorme. Il danno di Banca Etruria sprofonderà tutte le banche italiane come un domino e i conti correnti di tutti i risparmiatori saranno a rischio. Finora lo Stato pagava per salvare le banche in crisi e copriva il rosso coi nostri soldi. Bankitalia dava soldi alle banche all’1%, queste lo davano al credito al 12% e si rifacevano con la differenza. Ma ora, col bail in, la Bce vieta questo giro di soldi. Stop agli aiuti di Stato. E quando una banca andrà troppo in rosso, i debiti, per legge, saranno pagati dai correntisti. Ma questo apre la rivoluzione. E’ un fatto gravissimo che manda all’aria il risparmio. Renzi ha tentato di tamponare la crisi delle banche col decreto salvabanche, ma la Bce glielo vieta. Tra Renzi e l’Ue i rapporti hanno cominciato a stridere. Non è vero, come dicono i giornali, che si stanno litigando sui migranti. Non è vero che le banche possono fare un Fondo interbancario (e con quali soldi se non ne hanno nemmeno per i loro debiti?). Non è vero che Bankitalia, Consob, Corte dei Conti e Ministero del Tesoro sono in grado di fermare la frana. Sta per arrivare il finimondo. Ed ecco che salta fuori che Renzi, suo padre e il padre della Boschi erano in combutta col peggior delinquente d’Italia, quel Flavio Carboni, mafioso e della P2, coinvolto in tutti i peggiori scandali d’Italia, che detta le nomine di Banca Etruria, in perfetto stile pidduista. Com’è che salta fuori ora? Si vuole affossare Renzi?
Scoppia una finta lite tra Renzi e quel protettore di fondi neri e di evasori fiscali di Juncker. Volano parole grosse. Juncker tratta Renzi male, come non aveva mai trattato nessun capo di governo europeo. I compari si litigano sul bottino? Juncker tratta a pesci in faccia Renzi. E quand’è che Juncker si è arrabbiato così tanto con un capo di Governo? Scalfari (un altro buono! accusato anche lui di stare nella P2) accusa Renzi di ‘scarso europeismo’. E quando mai? Visto che, a differenza del primo Tsipras, Renzi ha applicato di corsa, senza discuterle e anzi in anticipo, tutte le porcate che la Bce e l’Unione europea hanno addossato ai poveri cittadini euro! Anzi il bail in Renzi lo ha applicato un mese prima! Così come il Pd è stato il primo in Europa a mettere il pareggio del bilancio in Costituzione!
Che sta succedendo? Sentono tutti puzzo di cadavere? Il castello bancario sta franando? Ma il popolo non deve sapere. Se si scopre che i conti correnti sono in pericolo come in Argentina, ci sarà la corsa agli sportelli come a Cipro. Allora si cercano freneticamente i più vari espedienti di distrazione di massa. E intanto le borse cedono, la speculazione perde miliardi ogni mattina, la finanza vacilla. L’Europa delle banche traballa. Altro che Quarto!
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Questo disse a ‘Bersaglio mobile’ Esposito: “Sapete quanti Comuni a guida Pd ci sono in Italia? 5000. Cosa volete che siano 120 Comuni Pd sciolti per mafia e 84 arrestati/indagati?”
Sarebbe come se uno dicesse: “Sapete quanti sono i padri di famiglia in Italia? E cosa volete che sia se un bambino su 5 ha subito molestie sessuali?”
Indecente!


(Flavio Carboni)

Marco e basta
Il PD sta da tempo precipitando dal baratro delle centinaia tra arrestati, indagati e processati. La verità sul “caso Quarto” è che la camorra aveva da tempo una solida collaborazione col PD, ma, per irregolarità nelle presentazione delle liste, il PD non poteva presentare candidati, per cui la camorra ha tramite il piddino Ferro cercato di avvicinare un candidato (De Robbio) riuscendoci grazie alla promessa di dirottare molti voti sul suo nome. Il M5S ha vinto con 9500 voti, di cui 800 di De Robbio, l’unica lista civica ammessa.
Al voto solo 4000, quindi i voti a De Robbio non sono stati determinanti per l’elezione del sindaco Capuozzo. Successivamente De Robbio ha provato a fare pressioni per far assegnare l’appalto per lo stadio e le assunzioni al cimitero agli “amici” non riuscendoci, ed ecco che è passato dalle pressioni politiche ai ricatti, da cui la decisione di espellerlo, ben prima che venisse ufficialmente indagato dal pm Woodcock. Dalla vicenda si evince che comunque la camorra uno disposto a farsi corrompere lo può trovare ovunque, ci mancherebbe altro, siamo tutti essere umani più o meno corruttibili, ma la differenza tra il M5S e un PD qualsiasi (che si chiami PD, PDL, FI o SEL, tanto siete tutti uguali) è che mentre a voi non fa specie candidare alla presidenza della regione un condannato, anche col sostegno della camorra tramite Cosentino, il M5S espelle chiunque sia anche solo indagato.

IL TERZETTO MALEFICO-LA P2 SOPRA LO STATO

Dunque Matteo Renzi, suo padre Tiziano Renzi e il padre della Boschi, Pierluigi Boschi, sono GRANDI AMICI DI FLAVIO CARBONI. Segnatevelo! Per la serie: dimmi con chi vai e ti dirà chi sei.
Flavio Carboni, già inquisito per rapporti con la mafia, è uno degli italiani peggiori di tutti i tempi ed entra in tutti i grossi scandali italiani.
Ebbe rapporti con l’agente segreto Francesco Pazienza, il capo della P2 Licio Gelli, il boss mafioso Pippo Calò, l’ex gran maestro della massoneria Armando Corona, e fu socio di Berlusconi in Sardegna. Carboni e Gelli si occupavano di investire il denaro sporco di Pippo Calò (clan dei Corleonesi). Per dichiarazione del pentito Antonio Mancini della banda della Magliana, Carboni era l’anello di raccordo tra la banda della Magliana, la mafia di Pippo Calò e la P2 di Gelli. Davvero una brava persona!
Nel 1982 Carboni subisce numerosi arresti, sconta brevi periodi di pena, è imputato di molti crimini, come l’omicidio di Roberto Calvi, ma, grazie a leggi permissive e giudici compiacenti, viene sempre assolto, soltanto è condannato a 8 anni e 6 mesi per concorso nel fallimento del Banco Ambrosiano, poi, grazie a varie amnistie, anche qui, liberato.
Nel 2010 è arrestato di nuovo per gli appalti dell’eolico in Sardegna e (in base alla legge Anselmi sulle società segrete) è accusato di aver costituito la P3, organizzazione segreta sospettata di condizionare le istituzioni.
Nel 1997, i magistrati di Roma collegano Carboni e Pippo Calò all’omicidio del banchiere Roberto Calvi. Il Carboni avrebbe ricettato la borsa di Calvi, rivendendola a un alto prelato, che ha così nascosto le magagne finanziarie del Vaticano, ma che è stato scagionato “per ragioni di Stato”. Carboni è accusato e poi assolto per l’omicidio di Calvi, mentre la magistratura inglese emette un verdetto definitivo con cui dichiara che la causa della morte non è il suicidio ma uno strangolamento fatto da più persone. La borsa coi documenti di Calvi, guarda caso, ce l’ha il Carboni, che la rivende al Vaticano. Nel processo per il crack del Banco Ambrosiano, Flavio Carboni è condannato a 8 anni, Umberto Ortolani e Licio Gelli a 12, Francesco Pazienza a 8 anni. Ma poi Carboni il carcere non lo fa perché la giustizia italiana è un colabrodo. Licio Gelli nemmeno.
Nell’inchiesta sull’eolico in Sardegna, Flavio Carboni è insieme al Presidente della Sardegna Cappellacci e al coordinatore PdL Denis Verdini. E’ stato lui a mettere come presidente dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, Ignazio Farris, anch’egli indagato. Gli incontri avvenivano alla presenza di Dell’Utri (poi condannato a 9 anni per mafia). Nel processo risulta che il Carboni comprometteva le sentenze e faceva pressioni sulla Consulta per una sentenza favorevole a Berlusconi.
Fu sempre Carboni che fece riammettere nella lista del Pdl, malgrado le liste truccate, Formigoni, che poi diventò Governatore della Lombardia, malgrado gli imbrogli. Fu lui che sostenne Cosentino come Governatore della Campania (camorra), lui che screditò Caldoro e che fece i dossier su Marrazzo. E sempre lui che favorì, come presidente della Corte d’appello di Milano, Marra.
Ora ritroviamo questo bel soggetto nello scandalo di Banca Etruria, come migliore amico, guarda caso, di Renzi, di suo padre e del padre della Boschi.

Lo capite ora perché tanta grancassa sullo ‘scandalo’ di Quarto? Ma credono davvero di buttare contro il M5S un piccolo condono edilizio per coprire un gigantesco cumulo di corruzione e di menzogne?
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Franco Bechis
Direi che il banchetto massonico consumato su Etruria dai vertici dell’epoca, Pierluigi Boschi compreso, sia assai più interessante e rilevante per la democrazia italiana delle piccole cose di Quarto.”

Il 24 settembre 2014, Ferruccio de Bortoli lascia Il Corriere con un editoriale che resta famoso:

IL NEMICO ALLO SPECCHIO

Devo essere sincero: Renzi non mi convince. Non tanto per le idee e il coraggio: apprezzabili, specie in materia di lavoro. Quanto per come gestisce il potere. Se vorrà veramente cambiare verso a questo Paese dovrà guardarsi dal più temibile dei suoi nemici: se stesso. Una personalità egocentrica è irrinunciabile per un leader. Quella del presidente del Consiglio è ipertrofica. Ora, avendo un uomo solo al comando del Paese (e del principale partito), senza veri rivali, la cosa non è irrilevante.
Renzi ha energia leonina, tuttavia non può pensare di far tutto da solo. La sua squadra di governo è in qualche caso di una debolezza disarmante. Si faranno, si dice. Il sospetto diffuso è che alcuni ministri siano stati scelti per non far ombra al premier. La competenza appare un criterio secondario. L’esperienza un intralcio, non una necessità. Persino il ruolo del ministro dell’Economia, l’ottimo Padoan, è svilito dai troppi consulenti di Palazzo Chigi. Il dissenso (Delrio?) è guardato con sospetto. L’irruenza può essere una virtù, scuote la palude, ma non sempre è preferibile alla saggezza negoziale. La muscolarità tradisce a volte la debolezza delle idee, la superficialità degli slogan. Un profluvio di tweet non annulla la fatica di scrivere un buon decreto. Circondarsi di forze giovanili è un grande merito. Lo è meno se la fedeltà (diversa dalla lealtà) fa premio sulla preparazione, sulla conoscenza dei dossier. E se addirittura a prevalere è la toscanità, il dubbio è fondato.
L’oratoria del premier è straordinaria, nondimeno il fascino che emana stinge facilmente nel fastidio se la comunicazione, pur brillante, è fine a se stessa. Il marketing della politica se è sostanza è utile, se è solo cosmesi è dannoso. In Europa, meno inclini di noi a scambiare la simpatia e la parlantina per strumenti di governo, se ne sono già accorti. Le controfigure renziane abbondano anche nella nuova segreteria del Pd, quasi un partito personale, simile a quello del suo antico rivale, l’ex Cavaliere. E qui sorge l’interrogativo più spinoso. Il patto del Nazareno finirà per eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica, forse a inizio 2015. Sarebbe opportuno conoscerne tutti i reali contenuti. Liberandolo da vari sospetti (riguarda anche la Rai?) e, non ultimo, DALLO STANTIO ODORE DI MASSONERIA. Auguriamo a Renzi di farcela e di correggere in corsa i propri errori. Non può fallire perché falliremmo anche noi. Un consiglio: quando si specchia al mattino, indossando una camicia bianca, pensi che dietro di lui c’è un Paese che non vuol rischiare di alzare nessuna bandiera straniera (leggi troika). E tantomeno quella bianca. Buon lavoro, di squadra.
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Perché il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli attacca così frontalmente il premier Matteo Renzi? Perché evoca la troika, i segreti del patto del Nazareno e, a questo proposito, sente lo “stantio odore della massoneria”?

CLAUDIO MARTELLI, POCHI GIORNI FA

Onorevole Claudio Martelli, lei ha conosciuto Gelli e ne è stato anche vittima. Cosa resta, 35 anni dopo, di quel ciclone politico-istituzionale che fu suscitato nel maggio del 1981 dalla pubblicazione della lista degli iscritti alla Loggia P2, sequestrata due mesi prima, a Castiglion Fibocchi nella villa di Licio Gelli?
«35 anni dopo c’è ancora un tramestio di legami sospetti, coperti, tra gruppi di interesse, grande finanza e politici. Poi, a parte, ci sono delle continuità locali, per esempio in Toscana. Penso anche all’articolo con cui Ferruccio de Bortoli si è congedato dal Corriere della Sera con l’accenno, tutt’altro che mascherato, all’odore stantio di logge massoniche. Dunque, uno dei più autorevoli giornalisti italiani ci dice che, 35 anni dopo, i vertici del potere politico puzzano di massoneria, deviata o non deviata che sia».
“C’erano carte di gran lunga più compromettenti che non fecero scandalo. Ad esempio, quelle che riguardavano il patto di spartizione della stampa italiana, patto siglato tra Licio Gelli e Caracciolo, editore di Repubblica ed Espresso, interessatissimo all’acquisizione del Messaggero. Tra le carte della P2 spiccavano quelle sul Banco Ambrosiano. Tra queste carte c’erano fogli compromettenti per il Psi, per De Benedetti e per lo stesso Scalfari. Secondo gli appunti di Gelli, in cambio del silenzio stampa, Calvi avrebbe garantito un miliardo a settimana al gruppo editoriale Caracciolo. In istruttoria il giudice Squillante escluse responsabilità di Scalfari»

Berluscameno
Renzi mente sapendo di mentire? Ha cambiate tutte le garanzie a favore delle Banche.
Le Banche sono solo Enti inutili, o meglio molto utili per chi di mestiere è uso a riciclare i fondi ricevuti da esportare nei paradisi fiscali ! Spiegatemi perché un cittadino qualunque (anche piccolo imprenditore, PMI) che investe in una azienda dando lavoro e creando ricchezza, che per qualsiasi motivo, non truffaldino e premeditato, vada in disgrazia, ci rimetta tutti i suoi averi e anche quelli familiari, debba essere abbandonato, non solo, ma anche vessato dallo stato e dalle banche. Mentre se una “banca fallisce” debba essere salvata con aiuti di stato (cioè da noi, con i soldi pagati attraverso il prelievo fiscale) o attraverso l’assorbimento da parte di un altro istituto di credito (che vive con i nostri risparmi). Il Renzi dice: “abbiamo salvato posti di lavoro”. Quali? Quelli di coloro che per paura di perdere il posto di lavoro” hanno truffato vecchi e sprovveduti”, vendendo carta straccia, quindi aiutando il sistema bancario (ossia i banchieri ladri ) a fottere le persone? Complimenti a tutti questi personaggi! Qualcuno al posto di Renzi avrebbe mandato tutti quei ‘gaglioffi impuniti ‘a pascolare le pecore, senza stipendio e facendogli pagare personalmente i danni creati, con relativo sequestro dei loro beni e degli emolumenti, trattamento di fine rapporto e pensionistici. Così capirebbero che cosa vuol dire comportarsi secondo etica (come fanno tutti i cittadini onesti) e cosa consegue se si tradisce il principio che a essa si lega, rientrando –in tal modo – nella ‘categoria dei vigliacchi’, cioè quelli che per salvare il loro deretano fottono quello degli altri.
C’è un documento ‘fatto circolare dal ministero delle finanze tedesco’, che recita:
“È di fondamentale importanza minimizzare i rischi a carico dei contribuenti di un paese Ue. Occorre assicurare un credibile bail-in, invece di ‘mettere in comune di tutti i paesi deboli della UE’ i rischi bancari”.
Berlino ‘teme di dover pagare per salvare le banche italiane e dà mandato alla Commissione UE di essere ‘inflessibile’. E Renzi sta attaccando la Merkel da diverso tempo su tre punti:
1)-banche,
2)- migranti
3)-politica energetica.
Le tensioni sono venute allo scoperto all’ultimo vertice dei capi di Stato e di governo
Renzi dice alla Merkel: “Non potete raccontarci che state donando il sangue all’Europa!”
Merkel continua ad accusare l’Italia di barare sulla nazionalità dei migranti per scaricarli sui paesi nordici. Dice che non ci stiamo sbrigando a preparare i centri d’accoglienza, dove si deve procedere all’identificazione di ognuno prima dello smistamento.
Renzi ha risposto: “I numeri di migranti della redistribuzione sono inaccettabili. Siamo al 50% dei centri e allo 0,2% dello smistamento”. Contesta anche i ‘tre miliardi da dare alla Turchia’, con contributi anche nostri, che servirebbero ad evitare l’arrivo di due milioni di siriani soprattutto in Germania.
Poi c’è la questione energia: la Ue a trazione tedesca ha bloccato il gasdotto ‘South Stream’ che avrebbe trasportato il metano russo attraverso i Balcani e l’Italia. Ma lascia che si faccia il gasdotto ‘North Stream’, che passerà invece per la Germania. Una evidente contraddizione. Berlino si attende che tutti gli stati Ue prolunghino le sanzioni economiche alla Russia senza fiatare, salvo procedere essa stessa al raddoppio del gasdotto.
Ma è la questione delle banche europee, la bomba atomica pronta ad esplodere in Italia qualora non si trovasse un accordo politico.
UNIONE BANCARIA UE: I primi due passi sono stati fatti, e cioè abbiamo una sorveglianza bancaria unica e uguale per tutti e un criterio condiviso per risolvere la crisi di un istituto: se si vuole salvare una banca in fallimento con del denaro pubblico, bisogna prima eliminare in tutto o in parte il valore di azioni e obbligazioni secondarie e dei depositi in conto corrente nella parte eccedente i centomila euro. Questo dal prossimo 1° gennaio.
Renzi acconsentì con la Merkel in cambio della promessa che poi si sarebbe messo in piedi un terzo pilastro, ossia “una ‘garanzia comune dell’area euro su tutti i conti correnti della banche UE di importo inferiore a 100.000 euro.

Berluscameno
Ora Renzi teme il referendum contro le sue riforme.
Mentre – in piena catastrofe Euro-zona – il presidente della Repubblica indica l’evasione fiscale come il vero problema del disastro economico che sta retrocedendo l’Italia (folle super-tassazione imposta dalla moneta unica, e quindi crollo del Pil, fallimenti, chiusure, licenziamenti), Renzi porta avanti la favola dell’esaltazione ridicola di quel +0,8% di Pil con cui si chiuderà il 2015 (dopo 4 anni di segni meno, e in presenza di circostanze eccezionalmente favorevoli come il quantitative easing della Bce e il tracollo del prezzo del petrolio) e guarda al referendum confermativo sulla sua riforma costituzionale che sostanzialmente abolisce la Costituzione nata dalla Resistenza, quella a cui lo stesso Mattarella non manca di rendere continuamente omaggio.
Inutile stare a ricordare che quelli che Renzi considera successi sono solo macelleria sociale, a partire dal Jobs Act e dall’abolizione dell’articolo 18, che hanno consegnato la vita e la dignità di ogni singolo lavoratore dipendente al capriccio delle singole imprese o addirittura dei singoli capetti e caporali.
Inutile anche insistere sulla nauseante vicenda delle quattro-banche salvate, sacrificando i correntisti più ingenui, truffati allo sportello con l’offerta di obbligazioni-carta-straccia.
“Renzi lo abbiamo messo lì noi”, rivendicò allegramente Marchionne “per distruggere definitivamente il patto costituzionale del dopoguerra, già duramente sfibrato dal ventennio berlusconiano e dalla lenta scomparsa di una qualsiasi rappresentanza politica di sx.
Dunque Renzi legherà al referendum d’autunno il suo destino politico.
Ma non c’è solo il nefasta proposito di legare il proprio nome a una svolta reazionaria di portata storica, che disegna una Terza Repubblica repubblichina in cui soltanto i ‘CETI BANCARI E FINANZIARI DOMINANTI ‘ (con le loro varie Lobby) possono disporre di rappresentanza e accedere ai palazzi del potere. C’è anche la probabile certezza di una catastrofe del Pd alle elezioni amministrative di primavera. Soprattutto in quelle città dove il partito del premier è quasi scomparso dalla scena politica: Roma e Napoli. Due città opposte, con Roma che ha visto il Pd gestire l’amministrazione all’interno di Mafia Capitale, e Napoli che lo aveva espulso già 4 anni fa, scegliendo De Magistris anziché uno dei tanti maneggioni del Pd.
Il rottamatore quindi lascia che siano i suoi uomini a gestire e forse perdere la partita di primavera, svalutandone il significato politico generale 5 mesi prima delle elezioni.
E cerchia in rosso la data del referendum per stabilire se la reazione – con lui al balcone – avrà davvero vinto o no.
Sarà una partita complicata, perché la retorica del nuovo che avanza (le riforme, i giovani ministri sempre sorridenti, le facce ignote che ammoniscono il popolo ogni giorno dallo schermo) ha in genere facile gioco contro tutto quello che viene racchiuso sotto l’etichetta del vecchio. Ma non c’è nulla di più vecchio di una società in cui chi non possiede una grande impresa reale o bancaria non ha nemmeno diritto di parola. Non c’è nulla di più preistorico di un rapporto di lavoro in cui il lavoratore deve essere sempre flessibile e muto, liquido e sostituibile in ogni istante. È il mondo disegnato dalla èlite finanziaria e bancaria multinazionale del potere globale e dall’Ue complice, a cui Renzi presta temporaneamente solo la faccia e le battutine.

SU DE LUCA
Carletto
Non potremmo dire che la sx è diventata la dx perché a forza di cogestire il potere e tramandarlo in eredità nepotistica in tutti i settori, coloro che hanno gustato troppo a lungo poteri e privilegi hanno deciso che il pensiero destro sia più conveniente per quelli che detengono beni (accumulo e accentramento) nei confronti del pensiero sinistro (solidarietà e redistribuzione) ovvero “ora che facciamo parte del club guai a ci tocca il nostro maltolto”.
Come dice Grillo, non bisogna consentire a nessuno di stare al potere troppo a lungo.
Vincenzo de Luca è il classico esempio 20 anni di amministrazione del condominio Salerno ed ora oggettivamente i cittadini di Salerno si ritrovano che prima avevano un Comune con un ricchissimo patrimonio di beni immobili e mobili e un bilancio in attivo, spiagge luoghi pubblici parcheggi gratuiti, sottosuolo pubblico ed aziende pubbliche di trasporto funzionanti, e ora hanno parcheggi a 3 euro l’ora, posti auto per residenti a pagamento, sottosuolo svenduto per farne box privati venduti poi a prezzi da appartamenti, patrimonio immobiliare sfitto e a prezzi da capogiro e lavoratori e famiglie sfrattate per fine locazione, edilizia residenziale pubblica nulla, housing sociale affidato con regalo di superfici pubbliche in periferie degradate alle famigerate cooperative che poi fittano a 600 euro/mese appartamenti da 65 metri quadrati realizzati in modo indecente, spiagge occupate da colate di dighe foranee per porticcioli da diporto o con colate di cemento dei lidi e con il più bel lungomare d’Italia deturpato da mostri di cemento che sono connessi per proprietà societarie ai parenti di de Luca e ai figli, patrimonio immobiliare e mobiliare totalmente svenduto e nullo, partecipate che offrono servizi indispensabili in monopolio a prezzi da furto, disoccupazione a crescita esponenziale, tranne per i pochi amici degli amici e a carico di soldi pubblici, suolo pubblico regalato agli amici, bilancio in rosso con la necessità di vendere la centrale del latte e i residui di immobili pubblici, le tasse più alte di Italia, seconda a Napoli (ma considerando il costo dei servizi indispensabili riversati a carico dei cittadini al primo posto assoluto) e da ulteriormente innalzare causa sfascio totale dell’economia comunale, giustizia totalmente asservita, ticket sanitari alle stelle e chiusura di pressi ospedalieri e crollo perfino del sistema di assistenza dell’emergenza sanitaria.
Se De Luca fosse un amministratore i condominio e non un sindaco, i condomini lo aspetterebbero sotto casa per costringerlo a restituire il maltolto, altro che presidente abusivo della regione in virtù della non pronuncia del sistema giudiziario!
Il paradigma della sx sarebbe in realtà l’unico che potrebbe salvare l’economia mondiale, ma è rifiutato da tutti perché la politica mondiale è in mano al 10 % della popolazione mondiale a cui le cosa van meglio così e in nessun luogo delle democrazie occidentali si e mai praticata una democrazia di sx. Ne tanto meno in Cina o in Russia.
Tant’è che Grillo viene tacciato di essere di dx e populista oltre che giustizialista da quelli che praticano politiche di dx e propaganda populista: Berlusconi Renzi Salvini ecc. e proprio di una onesta giustizia hanno più paura.

LA POLITICA USA
Berluscameno

Ma dobbiamo proprio aspettare che i tradimenti dell‘Élite del potere globale bancario e finanziario ci riducano solo a polvere per farci finalmente coraggio e ribellarci a questo crudele ed inutile destino ?
I BANCHIERI Rothschild-Rockefeller guidano il Cartello della Federal Reserve, che a sua volta controlla le valute mondiali e le banche della potente élite finanziaria globale.
Inoltre giungono notizie sull’Isis, Cia, Mossad e sui vari gangster al potere con Obama.
Perché il mondo dovrebbe preoccuparsi della politica estera americana?
La risposta è piuttosto semplice: se morirete mentre siete a casa vostra, se sarete fatti a pezzi insieme alla vostra famiglia, probabilmente sarà stata l’America ad uccidervi.
Gli americani sono consapevoli di tutto questo.
La maggioranza della popolazione USA non approva la folle politica estera americana, ma l’opposizione costituita dalla dx repubblicana (guidata dai famosi neo-con) non solo la sostiene, ma crede che Obama non stia ammazzando a sufficienza – e certamente non ovunque sia necessario. Il mondo, di conseguenza, è costretto a vivere e a morire all’ombra della politica di Washington, minacciato dalle spaventose politiche di Obama (che rappresenta, oltretutto, il punto di vista moderato negli USA) e da una dozzina di pazzi che, dietro le quinte, è in attesa sia degli eserciti promessi dagli americani in Africa e in Medio Oriente che dell’imposizione dell’egemonia statunitense in tutta l’Asia – oltre che dell’annientamento nucleare di tutti coloro che osassero disapprovare.
E’ un pezzo di storia che si sta ripetendo.
Le migliori informazioni che potete trovare là fuori, i dettagliati rapporti investigativi trapelati dal governo degli Stati Uniti, indicano tutti che le vicende del 9/11/2001 ( N.Y-torri gemelle) furono una congiura internazionale e che, sì, l’Arabia Saudita era pienamente coinvolta.
Nel maggio del 2014, quando i documenti prodotti dalla Russia furono pubblicati (peraltro solo da “Veterans Today”, dopo essere stati rifiutati dalla Cnn), nessuno prestò attenzione a quello che non voleva sentirsi dire. Quei documenti facevano riferimento non solo all’Arabia Saudita, ma anche ad una cabala costituita da leader politici e finanziari americani, canadesi, israeliani e sudafricani – sostenuta dai gruppi-canaglia presenti nella Cia e nel Pentagono, ma anche dai servizi segreti sauditi e israeliani. In quei documenti non si parlava degli Stati estremisti islamici (e nemmeno di Osama Bin Laden), ma si faceva il nome di alcuni personaggi riservati e potenti, come ad esempio Bronfman o Netanyahu. Nessuno si nascondeva nelle caverne, non i veri colpevoli, gli stessi che oggi sostengono l’Isis. Questo gruppo terroristico segreto proviene dalle sale di rappresentanza di Zurigo e Londra, non dai tunnel sotto Mosul.
La ragione per cui ancora una volta occorre tornare su questa vicenda USA del 9/11/2001 è che l’era Bush potrebbe ripetersi. Suo fratello Jeb è uno dei capofila nelle prossime elezioni presidenziali statunitensi. Anche Donald Trump potrebbe essere eletto e, insieme a lui, anche degli altri … ma lavorano tutti per la Koch Brothers e per il losco padrone israeliano del gioco d’azzardo, Sheldon Adelson. Sono tutti alla ricerca di una nuova guerra mondiale. Hanno tutti questa cosa in comune, vogliono dichiarare guerra alla Russia. Vogliono che il mondo diventi uno Stato di polizia caratterizzato dalla sorveglianza universale ed auspicano (fatto che si capisce ancor meno) il collasso ambientale che, a sua volta, porterebbe inesorabilmente allo spopolamento del mondo.
La ragione per cui vengono qui citati gli eventi USA del 9/11/2001 ed alcuni fatti largamente provati (l’esplosivo posto sulle ‘tre torri’, l’arresto in tutta New York di personaggi appartenenti al Mossad, il disturbo ed il blocco delle trasmissioni-radio, la fuga dal paese delle persone sospette, i due aerei carichi di sauditi e israeliani etc.), è che quelle vicende si stanno ripetendo. Vengono raggruppate sotto il nome di ‘Isis’, ma si tratta della stessa ‘unione’ fra i servizi segreti israeliani e sauditi che abbiamo visto all’ opera in USA il 9/11/2001 e che questa volta coinvolge anche il prode Erdogan.
Lavorando a stretto contatto con la Cia ed il Pentagono, l’unione comanda le unità dell’Isis, le rifornisce di armi e paga il petrolio in contanti, nell’ ambito di quell’enorme commercio che è stato provato dalla Russia, ma di cui tutti sapevano da molto tempo.
I protagonisti sono sempre gli stessi, che si parli di Isis, di Ucraina, di Boko Haram o di al- Shebab in Kenya e in Africa Orientale, di guerra allargata in Afghanistan o di guerra al terrore in Europa e negli Stati Uniti. E allora, che ha a che fare tutto questo con la politica americana e con Barak Obama?
Sette anni fa, Obama, entrando sulla scena politica, si rivolse al mondo offrendo ai musulmani la pace e agli americani una migliore giustizia sociale ed una nuova direzione.
In America, la sua politica interna ha portato a relativi successi economici – Obama ed il Partito Democratico hanno lottato per i diritti dei lavoratori, per la salute, per l’istruzione e, in generale, per un ritorno dei diritti degli elettori.
Sotto la sua presidenza, tuttavia, gli omicidi commessi dalla polizia sono notevolmente aumentati. Le Primavere Arabe hanno portato centinaia di milioni di persone verso il disastro politico e infine una nuova Guerra Fredda, basata sull’ ennesimo complotto fra Mossad e Cia, questa volta in Ucraina, incombe spaventosa su di noi.
Quelle che sono delle cose un po’ da pazzi sono le mosse che il presidente Obama sta facendo in direzione opposta: l’accordo nucleare con l’Iran e il recente accordo in Siria con la Russia, tanto per citarne due. E così, se da un lato Obama e Kerry sputano le bugie più goffe ed evidenti perseguendo delle palesi politiche genocide (in particolare verso Iran, Siria, Russia e Cina), dobbiamo prendere atto che, poco tempo dopo, si presentano al tavolo delle trattative con iniziative competenti e razionali! Questa è schizofrenia allo stato puro.
Ad esempio, non c’è dubbio che la Russia sia stata letteralmente spinta a tracciare una linea di demarcazione in Siria, contro l’aggressione americana. Ma quelli che sono più preoccupati per lo Stato Islamico sono gli stessi che l’hanno fondato e lo sostengono. E non stiamo parlando solo di Israele, Arabia Saudita e Turchia, ma anche della dx NEO-CON americana, di quelle stesse persone che hanno contribuito agli eventi USA del 9/11/2001 per creare un clima di paura.
Infine, chiediamoci: qual’é la differenza fra la Nsa (National Security Agency), che intercetta le comunicazioni mondiali, e la Google Corporation? Nessuna.
Il presidente Obama, in sette anni, non è riuscito a portare l’America alla pace. Al contrario, ha spinto il mondo verso una nuova Guerra Fredda ed ha precipitato l’Europa in un periodo di follia politica.
Ancor oggi sono gli stanchi protagonisti di allora ad esercitare il potere reale: i gangster politici americani, il cartello McCain- Romney legato alla famiglia messicana dei Salinas, l’impero Adelson di Macao e infine i BANCHIERI “Rothschild-Rockefeller “che guidano il Cartello della Federal Reserve, che a sua volta controlla le valute mondiali e le banche.
Questo è ciò a cui che stiamo vedendo: un’ America governata dai criminali e dagli ‘SCAMSTER’ (coloro che ingannano gli altri per prendere i loro soldi, ossia li truffano), dagli interessi dell’industria del petrolio, della difesa, delle assicurazioni, dell’energia nucleare e del carbone, dei cartelli della droga e di alcune potenti famiglie, come quella del gruppo Walton-Walmart.
E dietro a tutto questo non c’è l’America in quanto tale, ma un ‘fronte’ sottile (dell’ 1 % ) che vuol porre la potenza militare americana nelle mani della “CRIMINALITA’ ORGANIZZATA GLOBALE” .

IL BAIL IN
Marcello Foa

Dal 1 gennaio 2016 è entrato in vigore il meccanismo del bail-in, in base al quale saranno i correntisti a pagare in caso di fallimento di una banca e non lo Stato. Marcello Foa, AD del gruppo editoriale svizzero Corriere del Ticino-Media Ti e docente di Comunicazione e Giornalismo, evidenzia i rischi della sua introduzione.
“Immaginiamo uno scenario da incubo, immaginiamo che la banca in cui avete i vostri conti vada in difficoltà, ecco voi in quel momento rischiate, senza saperlo, di perdere una parte anche importante dei vostri conti.
Fino ad oggi se una banca falliva, logica voleva che, intendo se aveva grosse difficoltà di bilancio, che a subirne le conseguenze fossero soprattutto, innanzitutto, o esclusivamente gli azionisti e gli obbligazionisti perché gli azionisti sono i proprietari della banca e gli obbligazionisti sono persone che hanno preso dei bond, delle obbligazioni della banca stessa e sono parte in causa. Purtroppo il risparmiatore pensa, quando compra delle obbligazioni, di prendere un prodotto sicuro ed invece non è sempre così. Lo abbiamo visto nel caso dell’Argentina e altre volte, quando importanti banche sono fallite, gli obbligazionisti hanno perso soldi come gli azionisti.
Col bail-in si introduce un concetto nuovo e molto pericoloso. Se la banca sbaglia con operazioni molto pericolose come quelle che ci sono state nelle banche statunitensi nel 2007-2008, che molti ricorderanno perché hanno causato un vero e proprio Tsunami sull’economia mondiale, ecco, dal 1 gennaio a pagare saranno non più solo gli azionisti e gli obbligazionisti ma anche i correntisti con più di 100mila euro sul conto.
Questo è un principio molto pericoloso e poco democratico perché il correntista è un semplice cliente e dovrebbe essere semmai tutelato fino in fondo. Questa tutela da ora in avanti non ci sarà!
Il problema è che la maggior parte dei cittadini non lo sa. Se molti casi, come Monte Paschi di Siena, piuttosto che Banca Etruria, fossero esplosi dopo il 1 gennaio probabilmente i danni che già oggi molti risparmiatori lamentano sarebbero di gran lunga superiori.

BERLUSCAMENO
Bail in. Ecco come la Germania si salva e umilia l’Italia
A metà del 2014, la Commissione Ue programmò cinicamente le regole Ue del bail in, su precisi ordini della Germania e stabilì che, a partire dal gennaio 2015, non ci sarebbero stati più salvataggi bancari con soldi pubblici. I Tedeschi decisero che ciò ostacolava la concorrenza, cioè loro. Per questo la Bce ordinò che le banche sarebbero state salvate coi soldi degli azionisti, obbligazionisti subordinati e correntisti con più di 100 mila euro. Ciò avvenne in due tappe: dal 1°gennaio 2015 le banche centrali nazionali sarebbero diventate le esecutrici del bail in per le banche minori, dal 1° gennaio 2016 si sarebbero rapinati i soldi dei privati. La Germania ha usato sfacciatamente un criterio di doppi pesi e doppie misure, per arricchire se stessa e rovinare le banche piccole, nel modo più anti-europeo e anti-solidale immaginabile. Prima del bail in concesse alla proprie banche aiuti di Stato per 238 miliardi (8,2% del pil tedesco), contro un solo miliardo dell’Italia (UNO!), interamente restituito. Gli altri Paesi fecero lo stesso e dettero generosi aiuti di Stato alle banche, tra il 2008 e il 201. La Spagna 52 miliardi, l’Irlanda 42, la Grecia 40, l’Olanda 36, l’Austria 28, Portogallo 19, il Belgio 19. NOI UNO!!! Non solo. Tra il 2008 e il 2014 la Commissione Ue dette 450 autorizzazioni di aiuti pubblici nazionali a favore delle banche, per 3.800 miliardi.
Intanto l’Italia dormiva! Dormivano i governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi, così come dormiva Bankitalia e Abi, che potevano servirsi degli aiuti di Stato, e non l’hanno fatto. Del resto nella Commissione Ue l’Italia valeva come il due di picche (Renzi ai convegni europei non lo invitano nemmeno più). Ora le regole sono cambiate, hanno introdotto il bail in e gli stress test e l’Italia è fregata! Le maggiori banche europee e mondiali hanno preparato un grande attacco contro le banche italiane deboli, acquisendo per poco quelle più solide e appropriandosi del risparmio italiano, uno dei più ricchi al mondo. Una crisi sistemica, di cui la banca Etruria e le altre tre di cui si discute sono solo l’antipasto.

Mario
Ricordo a tutti che negli ultimi anni i vari governi che si sono succeduti (Monti, Letta ed ora Renzi) hanno NOTEVOLMENTE DISINCENTIVATO IL RISPARMIO.
Portare la tassazione sugli interessi maturati dal 12.5% di 6-7 anni fa agli attuali 26% non è certo INCENTIVARE il risparmio. STANNO RASTRELLANDO GLI ULTIMI SPICCIOLI DELLA POVERA GENTE, quelli che hanno alti capitali depositati li hanno messi da tempo al sicuro. Possiamo tranquillamente fare un paragone tra grande industria/PMI e
“magnate”/piccolo risparmiatore. Sappiamo tutti che l’Italia economicamente sta a galla grazie alle PMI, non certo alle grandi industrie. Allo stesso modo, i “magnati” (cioè chi dispone di grandi capitali) non li investe risparmiando sui prodotti italiani, ma li investe e/o li nasconde all’estero (sui conti correnti cifrati), il piccolo risparmiatore investe nei prodotti statali e deposita i propri guadagni in banche italiane (anche perché ormai obbligato da anni ad avere un conto ove il datore versa lo stipendio, così come i pensionati per le loro pensioni). Però quando si deve accoltellare qualcuno alle spalle il governo che fa???
Accoltella le PMI ed accoltella i piccoli risparmiatori.
.
Lino Viotti
Poche chiacchiere. Se vogliamo salvare gli Italiani (e i nostri soldi ) bisogna fuggire dalle grinfie dell’UE (e dell’Euro ovviamente), riprenderci la Sovranità Nazionale (e la Sovranità della moneta con una Banca Centrale Statale ). Occorre:
a) respingere il debito pubblico in modo unilaterale
b) nazionalizzare le banche
c) creare una garanzia di sopravvivenza per tutti con un reddito minimo di cittadinanza di1000 euro al mese.
Il Debito Pubblico non è cresciuto negli anni recenti a causa dell’eccesso di spesa . . .
Es.: Tra il 1980 e il 2011, la spesa è stata più bassa di 484 miliardi, rispetto agli introiti delle tasse, ma i pagamenti dell’interesse (sul debito di 2141miliardi) che dovevamo pagare in quel periodo, ci hanno resi poveri !! E il debito aumenterà sempre di più !!.
In Islanda, Argentina, Ecuador, Russia, ecc. il rifiuto del debito pubblico ha salvato i cittadini con successo .

Claudio
Facciamo un po’ di chiarezza. Partiamo dal fatto che Bankitalia e BCE sono due associazioni a delinquere PRIVATE che hanno il potere di attivare il bail in… basandosi su cosa? sulla base di parametri patrimoniali decisi da chi? dai cittadini tramite referendum? dai sindaci? No, dai banchieri e ministri dell’economia mondiali (tutti banchieri, ex o next) che tramite il comitato di Basilea impongono alle banche cosa fare dei propri soldi.
Quindi appurato che alcuni banchieri, i più grossi, decidono per gli Stati e per le banche più piccole le norme relative alla emissione e gestione della moneta, il bail in sarà una frode che metterà in ginocchio la rimanente industria italiana e gli enti locali.
Chi pensate che possa avere più di 100.000€ sui propri conti correnti? a parte pochissimi privati, è sufficiente una azienda con 10 dipendenti (o un Comune, una regione) per trovarsi esposti al rischio bail in, e quindi fallimento.
Ricapitolando: basta che Bankitalia o la BCE decidano di alzare, modificare, o inventare valutazioni farlocche come con lo scippa/salva banche, e interi comuni e imprese vanno gambe all’aria per una norma voluta da banchieri e lobbisti multinazionali.
Altro che i C/C: questi ci stanno fottendo il Duomo di Milano, il Colosseo, le spiagge e pure l’aria!

Il problema della Germania. Che è anche nostro
Maurizio Blondet

La Germania accumula un avanzo commerciale enorme ogni anno. Lo fa dal 2002, ossia da quando esiste l’euro: che gestisce come la sua moneta nazionale e non come la moneta comune europea. Esporta moltissimo – anzi ogni anno di più – portando via quote di mercato ai suoi concorrenti che hanno avuto la stoltezza di farsi chiudere nell’euro, moneta non loro. Non è questa però la versione che i tedeschi accettano: nella loro versione, esportano più di tutti gli altri paesi europei, perché loro sono efficienti formiche mentre gli altri sono fannullone cicale. Loro sono frugali, gli altri spreconi. Loro onesti, gli altri no; loro sono efficienti, gli altri mantengono un sacco di parassiti, e per questo importano più di quanto esportano, perdendo quote di mercato. Se quelli hanno dei disavanzi, dunque, rientrino dai debiti, spendano meno, riducano i salari interni, paghino i debiti crescenti a forza di austerità.
Questa versione – a cui l’Europa deve la grave recessione-deflazione in corso – conferma i tedeschi nella convinzione che la loro ricchezza dipende esclusivamente dalle loro virtù morali. Ciò ha un vantaggio non da poco: che possono rifiutarsi, per alti motivi morali ed educativi, di condividere con gli altri europei le loro ricchezze in surplus.
Eppure glielo imporrebbero le normative europee, oltre che le regole dell’economia di una zona monetaria: la quale viene destabilizzata non solo se dei paesi accumulano troppo a lungo dei passivi commerciali troppo forti (come Grecia, Portogallo, Francia, Italia…), ma anche se alcuni paesi accumulano degli attivi, ossia esportano troppo per troppo tempo. Come la Germania. Sono nove anni (diconsi 9) ormai che la Germania sistematicamente “sfora”, come Grecia, Francia, Portogallo o noi; solo che se noi sforiamo per disavanzo, lei sfora al contrario, perché supera l’attivo commerciale fissato dalla UE al 6% del prodotto interno lordo. Chi sfora per 3 anni di fila, secondo le regole, deve incorrere in sanzioni ed essere obbligato a correggere; ma la Germania le sanzioni le impone agli altri, lei le sfugge. Già anni fa ha fatto aumentare il limite (originariamente fissato al 4% del Pil) a suo vantaggio, facendolo alzare al 6; e nel 2013 ha aumentato al suo eccesso di attivo al 7,3%; nel 2015 toccherà l’8 % del Pil.
Cifre colossali accumulate, cifre colossali che la Germania incamera ogni anno: 195 miliardi di euro nel 2013, saliti a 217 nel 2014, cresciuti a 250 nel 2015….in nove anni di accumulo, ha messo da parte almeno 1500 miliardi.
Che cosa dovrebbe fare per correggere lo squilibrio? Darne un po’ agli altri. Indirettamente, ossia importando un po’ di più dai paesi vicini; lanciando lavori pubblici; accrescendo i consumi interni attraverso l’aumento dei salari e quindi del potere d’acquisto dei suoi lavoratori. Anzi, a dirla tutta, per fare dell’euro una zona monetaria vera, Berlino dovrebbe trasferire denaro ai paesi del Sud e alla Francia; nelle zone monetarie vere si fa così, in Usa gli Stati in attivo trasferiscono a quelli in passivo; in Italia il Nord trasferisce al Meridione 50 miliardi di euro annui; piaccia o non piaccia, chi vuole “Più Europa”, chi aspira ai mitici Stati Uniti d’Europa, deve porre il tema dei trasferimenti della Germania agli altri. Tanto più che la Germania è in infrazione.
Sapete come ha risposto la Germania? “I nostri soldi agli altri? Mai! Mettere al comune i debiti pubblici di noi onesti e virtuosi coi fannulloni che vivono alle nostre spalle? Nein, nein, nein! Sono nostri soldi, mica vostri! Li abbiamo guadagnati con le nostre virtù! E’ il nostro tessoro!”.
Che cosa ha fatto del suo tesoro, la Germania? Ovviamente l’ha messo in banca, come comuni risparmiatori. Sono “i nostri risparmi”, infatti, per il gretto popolo tedesco. Tutte le centinaia di miliardi che hanno lucrato con l’export, gli esportatori l’hanno affidati alle banche, anno dopo anno. E precisamente nelle virtuose, oneste, efficienti banche tedesche. Eccovi “i nostri risparmi”, li diamo a voi, i soli di cui ci fidiamo. Perché li facciate fruttare ancor di più, sempre di più. Non bastano 1500 miliardi tesaurizzati; devono rendere, crescere ancora. Ora, quando le banche ricevono depositi, sono obbligate a investirli finanziariamente per farli rendere. Per la banca, un deposito è un “passivo” (perché ci deve pagare un interesse al risparmiatore depositante), e le è utile solo se lo presta, moltiplicato per dieci, a qualcuno che ha bisogno di soldi e paga alla banca gli interessi – solo allora la banca ha un “attivo”.
Già questo dovrebbe farvi intuire che per un sistema bancario, ricevere 1500 miliardi di depositi è quasi una maledizione: come investire la cifra moltiplicata per 10? Chi indebitare per ricavarne interessi? Ecco come hanno “investito” le splendide banche tedesche: ve lo dico copiando-incollando un articolo di Icebergfinanza:
http://icebergfinanza.finanza.com/2016/01/06/germania-lora-del-senno-di-poi/
“…Durante il boom del debito i banchieri tedeschi sono andati oltre i loro standard, ma solo fuori dalla Germania. Hanno prestato i soldi per i mutuatari subprime americani, per gli speculatori del boom immobiliare in Irlanda, per il magnate bancario islandese che ha fatto cose che nessun tedesco avrebbe mai fatto. Le perdite tedesche sono all’ultimo conteggio di 21 miliardi di dollari con le banche islandesi, 100 miliardi di dollari con le banche irlandesi, 60 miliardi di dollari per vari subprime statunitensi e ancora non si bene per i titoli greci. Nel loro paese, tuttavia, questi banchieri apparentemente folli all’estero si sono comportati con moderazione. Il popolo tedesco non ha permesso loro di comportarsi diversamente. Quello che le loro banche hanno fatto con i soldi dei tedeschi tra il 2003 e il 2008 non sarebbe mai stato possibile farlo in Germania, perché non c’era nessuno ad abboccare e prendere a prestito tutti questi soldi come facevano in California o in Grecia. Hanno perso ingenti somme dal 2003 in tutto ciò che hanno fatto fuori dalla Germania.”
La finanza di Wall Street per anni ha inventato “strumenti finanziari complicatissimi”, praticamente per spacciarli a caro prezzo alle banche tedesche, ossessionate da quella montagna di depositi da far rendere. “E’ stato come mettersi improvvisamente a giocare a poker grosse somme con dei giocatori professionisti. Il risultato era prevedibile. Quando quelli di Goldman Sachs hanno aiutato John Paulson, fund manager di fondi hedge a costruire dei bonds contro poi scommettere andando short, dei bonds che Paulson sperava e contava andassero in default, il compratore dall’altro lato era una banca tedesca chiamata IKB. IKB, insieme ad un altro idiota famoso al tavolo da poker di Wall Street chiamato WestLB, ha sede a Düsseldorf, è per questo che, quando si chiede ad un astuto trader di Wall Street di obbligazioni e derivati esotici chi stava comprando tutto questa spazzatura (” shit ” in inglese di Wall Street) durante il boom, in genere si dice semplicemente “Degli stupidi tedeschi di Düsseldorf”.
(…) Erano ancora li a comprare quando il mercato si è schiantato.
“Solo oggi nel 2015/2016 a distanza di oltre quattro anni, quotidianamente l’informazione “mainstream” vi mette a conoscenza del senno di poi, solo ora che tutto ciò comporta un rischio evidente per le nostre banche, …le loro banche.
Salvare le banche tedesche è costato il 7% del Pil
È uno dei paradossi più eclatanti della Germania Uber Alles. All’economia strutturalmente più forte dell’eurozona corrisponde uno dei sistemi bancari tra i più fragili, puntellato costantemente dalla mano pubblica che ha sorretto le proprie banche, dall’avvio della crisi nel 2008, con la bellezza di 197 miliardi di denaro pubblico, tra aumenti di capitale e titoli tossici rilevati dallo Stato federale o dai vari Land. Una cifra che vale oltre il 7% del Pil tedesco. Se poi alle iniezioni di denaro pubblico si aggiungono le garanzie statali e le linee di liquidità offerte la cifra balza addirittura a 465 miliardi: ossia il 17% della ricchezza annua prodotta. Un’enormità che disvela la particolare struttura del sistema creditizio teutonico.

Tanto per cominciare, è evidente che le banche tedesche non sono in buona salute. L’ultimo siluro piovuto sul sistema bancario tedesco riguarda Deutsche Bank. L’indagine interna commissionata dal nuovo ceo, l’inglese John Cryan, ha preso atto che il «buco» delle operazioni della filiale di Mosca è di almeno 10 miliardi di euro. Gli ammanchi sono legati a operazioni tese a consentire l’esportazione illegale di capitali da parte della clientela privata russa. Si tratta dell’ultima infrazione, al termine di un anno nero, che ha visto l’ammiraglia del sistema del credito tedesco coinvolto, in pratica, in tutte le indagini contro gli illeciti bancari condotti dalle autorità Usa ed europee.
Ciò fa sì che Icebergfinanza chiami la Deutsche Bank “un buco nero con una banca attorno”. Definizione perfetta, quando si ricorda che “l’ammontare di strumenti derivati in mano alla Deutsche Bank abbia raggiunto la stratosferica cifra di 54.700 miliardi di euro, pari a venti volte il Pil tedesco e cinque volte quello dell’eurozona.
Ora, vero è che Berlino ha tassato tutti noi europei allo scopo di salvare le banche tedesche dai loro “investimenti” demenziali e rovinosi (per “salvare la Grecia”, ossia perché la Grecia restituisca alle banche tedesche i soldi che le hanno stupidamente prestato, noi italiani abbiamo cacciato 80 miliardi…). Ma capite che con queste cifre, nessun salvataggio basterà. Le banche tedesche sono in bancarotta.
Hanno sprecato, distrutto, volatilizzato i “sudati risparmi” che i virtuosi esportatori tedeschi avevano affidato loro. E l’hanno fatto prestando in modo non solo irresponsabile, ma incompetente e truffaldino. Hanno prestato denaro facile a Islanda, Irlanda, Grecia, Stati Uniti, a debitori inaffidabili: senza la minima intelligenza, hanno alimentato “le varie forme di follia consumistica e speculativa”, senza valutare minimamente se quelli che indebitavano sarebbero stati capaci di “servire il debito”, restituendo ratei e interessi.
Hanno finanziato le Cicale, quelle che l’opinione pubblica tedesca disprezzava, e che i banchieri gli hanno insegnato a disprezzare. L’hanno fatto di nascosto dalla stessa opinione pubblica tedesca. Così questa e loro, le banche, hanno potuto mantenere davanti a se stesse l’immagine di rettitudine, proporsi a modello agli altri stati e popoli spreconi e neghittosi. Una classica doppia morale, una ipocrisia molto protestante. Nel 2011 le virtuose banche tedesche hanno scaricato in massa i titoli pubblici italiani nei loro portafogli – per far cadere Berlusconi e dire che non si fidano più del paese-Cicala – mentre avevano prestato per i subprime americani e gli “strumenti finanziari” inventato apposta dai furboni di Wall Street, il Gatto e la Volpe anglo-ebraici, per spennarli.
Le banche tedesche, come polli al tavolo di poker, si sono giocate i “sudati risparmi” dei tedeschi virtuosi – che poi tanto virtuosi non erano, come comprova la truffa per cui la Volkswagen dovrà pagare decine di miliardi agli Stati Uniti.
Sono loro che li hanno scialacquati al casinò globale, da scemi, e li hanno persi. Invece di saltare al collo dei banchieri loro – come hanno fatto ad esempio gli islandesi – il governo tedesco nasconde la falla, il buco nero, ed accusa gli altri europei. Pretende che stringano la cinghia, e detta le norme, avendo come scopo una sola cosa: che gli restituiscano i quattrini. Chiamare questo “mafia” è dir poco. Ci hanno trascinato nella deflazione, il che rende ancor meno possibile pagare servire i debiti; ma nulla servirà. Quei soldi sono perduti. Lo si vedrà quando la deflazione si aggraverà ancora un po’.. Basta che succeda qualcosina, e i derivati in pancia alla Deutsche, ti prosciugano in un lampo l’intero Pil tedesco.
Ora, viene da dire che se avessero “trasferito” i soldi agli altri paesi europei, se avessero ”messo i debiti pubblici in comune”, i loro soldi sarebbero stati impiegati meglio: perché si trattava di una forma di finanziamento alla clientela. La crescita degli altri avrebbe aumentato virtuosamente il benessere tedesco. Invece hanno voluto ”tenersi tutto”, ammucchiare, non fare parte a nessuno. Capisco che la cifra può far paura: Sapir ha calcolato che per fare dell’euro una zona monetaria reale, i paesi del Nord dovrebbero trasferire dai 280 e 320 miliardi l’anno ai paesi del Sud, e la Germania dovrebbe sostenere l’80 % della spesa, ossia tra l’8 e il 12 % del Pil. Ma quanto del Pil tedesco ha dilapidato la sola Deutsche Bank, per tacere delle altre banche germaniche che si sono fatte spennare al casinò di Wall Street? Senza produrre sviluppo? Se solo i tedeschi avessero condonato il debito ai greci (una trentina di miliardi, una briciola) staremmo tutti meglio, forse la UE non avrebbe crisi; e loro ci avrebbero guadagnato vendendo più VW e BMW a tutti noi. No, i loro banchieri hanno voluto i soldi indietro: il risultato è che ci sono costati 300 miliardi, e la Grecia è in rovina.
San Bernardino da Siena – il più grande economista del Medio Evo – insegnava (nelle sue prediche ai fiorentini, in mano ai loro banchieri) –che a forza di “ragunare”, ossia di accumulare con l’usura, di non dare agli altri, il denaro si sarebbe trasformato in quello che in fondo: in sterco del dimonio. Senza valore, perché il valore non sta in esso, ma nello scambio e nel consumo.
Ma l’Europa oggi è laicamente lontana da queste “superstizioni”. Noi laicissimi e razionali, mettiamo i soldi in banca e crediamo che siano davvero lì, a nostra disposizione. Mica siamo superstizioso, noi. L’oro accumulato diventa sterco del demonio?! Ma non fateci ridere! Noi siamo al servizio di Bundesbank, del popolo Gollum. La gretta tirchieria germanica che ci ha rovinato, è per noi una virtù, un modello.
Noi non crediamo più alle favole con la morale, ad Esopo, a Fedro. A San Bernardino, figuriamoci.
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MauriB
Purtroppo era proprio questa l’Europa che i tecnocrati come Draghi, Monti e Prodi avevano in mente negli anni 90.
E sono riusciti a costruirla.
Per anni ci hanno raccontato che un’unione economica e monetaria avrebbe inevitabilmente portato all’unione politica. Ovviamente mentivano sapendo di mentire. Nel frattempo hanno lavorato per l’allargamento a est e hanno creato i presupposti per l’Europa dei 28, stroncando di fatto nella culla qualunque possibilità di unione politica. Oggi l’UE è un guscio vuoto che ha depotenziato gli Stati nazionali, creando un vuoto di potere di cui hanno approfittato i mercati, le mafie e gli Stati Uniti, che in teoria dovrebbe essere, economicamente e geopoliticamente, un nostro acerrimo rivale.

Berluscameno
L’Ue “che si picca con tracotanza di non dover rispondere ai cittadini europei (Gilioli)”, come è attualmente concepita, l’hanno voluta così proprio i Banchieri! E’ l’Europa delle Banche e non dei Popoli dei Paesi UE.
La TRUFFA in doppio petto realizzata dai Banchieri è questa: tramite la leva bancaria che per l’Italia è 18, possono creare MONETA ELETTRONICA dal nulla senza chiedere il permesso a nessuno! E’ un potere che si sono autoattribuiti .
Un risparmiatore che deposita mille euro su un suo conto corrente bancario riceve zero interessi sulla somma depositata. Il Banchiere è autorizzato però dalla legge a prestare 18 volte (leva bancaria) la somma che il risparmiatore ha depositato in banca (ovviamente senza dirgli nulla!). A un tasso di interesse medio del 10% il Banchiere alla fine dell’anno ricava 1.800 euro di interessi dalle mille euro del risparmiatore, cioè (senza nulla dare al risparmiatore) guadagna il 180% di interessi. Ma che bella vita! Guadagnano cifre folli “SOLO “ con il denaro fornito dai risparmiatori e tutto in perfetta legalità !
In Italia MANI PULITE E’ SERVITA PER DECRETARE IL PREDOMINIO DEL POTERE dell’élite del potere globale FINANZIARIO e BANCARIO SU QUELLO DEMOCRATICO e POLITICO. E DA ALLORA NULLA E’ CAMBIATO.
O predomina il potere politico, legittimato dal consenso conferito nelle urne dal popolo sovrano, o comanda il potere dell’ èlite globale economica finanziaria dei Banchieri, molto bravi nell’ organizzarsi (vedi la attuale UE) secondo rituali e schemi occulti.
In Italia la “rivoluzione” di Mani Pulite, è servita soltanto a sancire il ‘primato del potere privato’ su quello pubblico, con la realizzazione di un sommovimento reazionario ed elitario pensato ed attuato con il preciso e dissimulato obiettivo di comprimere gli spazi democratici e sterilizzare la capacità delle masse di influenzare i processi decisionali.
Il ‘Parlamento e i partiti continuano debolmente a rappresentare una cinghia di trasmissione tra rappresentanti e rappresentati, mentre il “gotha oligarchico – massonico e finanziario – bancario poggia il proprio dominio (anche nella UE) sull’uso sapiente e mai casuale di due potenti strumenti: il potere mediatico e il potere giudiziario.
Non a caso, al tempo in cui venivano strumentalmente fucilati i partiti storici e i vertici della massoneria mondiale si incontravano sul Britannia per spartirsi i nostri gioielli di Stato (Privatizzazioni a go-go), entrò in voga l’uso di una fortunata immagine: “il corto circuito politico-giudiziario”. Oggi, a distanza di oltre venti anni, non è cambiato nulla.
Quelle stesse forze che ‘depredarono allora la ricchezza italiana’ (chi ricorda le famose “privatizzazioni all’ italiana”?) grazie alla complicità interessata di alcuni, continuano a dettare legge nell’ ombra.
Durante il biennio 92/93, acme della restaurazione oligarchica, quelli come Craxi venivano mandati in esilio, mentre quelli come Napolitano acquisivano benemerenze agli occhi dei padroni dell’ èlite globale finanziaria; quelli come Galloni finivano con l’essere depotenziati e isolati, mentre quelli come Draghi (ex direttore generale del Tesoro) imbandivano la tavola guadagnandosi future ricompense.
Da allora i premier susseguitisi al governo hanno recitato perlopiù la parte dei burattini manovrati a distanza, costretti ad applicare ricette e politiche decise all’interno di consessi tecnocratici, antidemocratici ed anti stati nazionali (attuale UE) autonomi e sovrani.
Da qualche anno, da quando cioè Draghi ha preso gusto ad inviare lettere minatorie ai diversi capi di governo (vd lettera inviata dalla Bce a Berlusconi nell’agosto del 2011) non si salvano neppure le forme.
Viviamo schiacciati da una dittatura UE felpata di banchieri in doppiopetto.
Nessuno, per giunta, ha più né la voglia né il tempo di negarlo (pensate al tragicomico referendum greco sulle politiche di austerità indetto da quel pagliaccio di Tsipras).
Un proverbio cinese dice che la “giustizia è come una lampada. Fa luce solo nel punto in cui si decide di posizionarla”; e siccome la lampada ce l’hanno in mano i vertici della élite mondiale bancaria finanziaria e massonica, i cui principali portavoce visibili in Europa sono Draghi, Schaeuble e la Merkel, i politici restii ad eseguire gli ordini rischiano sempre presto o tardi di finire al centro di inchieste o scandali.
Il potere attuale dei Banchieri abbraccia un concetto di verità molto relativo da brandire strumentalmente per legittimare agli occhi dei terzi operazioni basate soltanto sulla forza.
Messe così le cose, si può analizzare la proposta di Renzi circa il possibile ed imminente avvio di una “COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA CHE INDAGHI -A PARTIRE DAL 2010 -SULLE BANCHE “.
Per caso- il nostro prode Renzi – ci avrà già ripensato ?
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MASADA n° 1724 21-1-2016 MA COS’E’ UNA FAMIGLIA CRISTIANA?

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(Murillo)

MASADA n° 1724 21-1-2016 MA COS’E’ UNA FAMIGLIA CRISTIANA?
Blog di Viviana Vivarelli

Padre Balducci e la sua analisi di famiglia cristiana ai tempi della lotta per la legge sul divorzio. Argomentazioni che possono essere applicate anche oggi a un concetto pregiudiziale di famiglia come viene sventolato dagli integralisti cattolici per negare i matrimoni gay.

Un grazie a Don Aldo Antonelli che riporta una Conferenza che Padre Ernesto Balducci tenne all’Isolotto nel marzo del 1974, in occasione del referendum sul divorzio.
Sono passati 42 anni ma le parole di Balducci restano valide tutt’ora mentre attaccano gli stereotipi di un certo cattolicesimo che vengono puntualmente contestati!

Padre Balducci fu una delle personalità di maggior spicco nella cultura cattolica italiana nel periodo che accompagnò e seguì il Concilio Vaticano II, rappresentante del cattolicesimo democratico e di sx vissuto a Firenze tra gli anni 50 e 90. Nei primi anni 1950 Padre Balducci fondò il ‘Cenacolo’, un’associazione che univa l’assistenza caritatevole a una forte attenzione ai problemi politici e sociali nonché ai temi teologici e spirituali. L’ostilità della Curia diocesana allontanò Padre Balducci da Firenze. Esiliato a Frascati e poi a Roma, seguì gli eventi legati al pontificato di papa Giovanni XXIII, al rinnovamento del Concilio Vaticano II, di cui fu attento sostenitore.
Nel 63 Padre Balducci scrisse un articolo in cui difendeva l’obiezione di coscienza come don Lorenzo Milani e subì un processo, concluso con la condanna per apologia di reato e la denuncia al Sant’Uffizio.
Citiamo il suo apostolato all’Isolotto, a Firenze. L’Isolotto era una striscia di terra sull’Arno di fronte alle Cascine. Ci costruirono un villaggio di case popolari, un dormitorio, senza servizi. Qui si sviluppò il movimento rinnovatore della Chiesa di Padre Balducci – prima con il gruppo del Cenacolo e dal 1958 con la rivista ‘Testimonianze’ collegata a di Don Milani e alla sua scuola per operai e contadini a S. Donato a Calenzano prima dell’esilio a Barbiana del 1954.

La nuova parrocchia dell’Isolotto intraprese un progetto che accentuava l’orizzontalità nel rapporto sacerdote-fedeli. Nella Chiesa si svolgevano le Assemblee, riunioni dove la Comunità alla lettura delle sacre scritture affiancava la discussione su problemi sociali e sviluppava riflessioni politiche.
Morto Papa Giovanni, la comunità continuò la sua riflessione su problemi politici e non solo etici, facendo coesistere analisi economiche e sociali ai temi spirituali.

Le lotte sociali del quartiere portarono alla nascita di una scuola elementare. All’Isolotto ci furono i primi comitati di soccorso durante l’alluvione e si crearono Case Famiglia per gli orfani. All’Isolotto si discuteva sulle lotte operaie per il salvataggio della Pignone e della Galileo. E’ in questo ambiente che nasce questa prolusione di Padre Balducci in relazione alla battaglia per il divorzio. E molte delle sue riflessioni sono attuali anche per i legami che ci possiamo trovare per la battaglia attuale a favore delle coppie gay e le coppie di fatto. (Nel testo riportiamo solo stralci del discorso originario).

SVELARE LE MISTIFICAZIONI E LE MENZOGNE
Padre Ernesto Balducci

Vogliamo svelare tutte le mistificazioni, le menzogne, concretizzate e dissimulate all’interno di certi principi suggestivi. Parlando da cristiano a gente che in gran parte si ritiene tale, ci tengo a dire che il momento che stiamo vivendo è proprio il momento in cui dobbiamo abbattere l’ideologia cattolica, come ideologia di copertura del mondo borghese, il quale mondo borghese trova vantaggio nel coprire i suoi obiettivi di conservazione sociale con dei valori cosiddetti cristiani che hanno ancora una grandissima forza di suggestione nelle coscienze. La difesa della famiglia cristiana è un aspetto dell’ideologia cattolica che, molto di più di quanto potremmo pensare, nasconde la volontà di conservare un certo tipo di società e un certo tipo di sistema di rapporti di proprietà. Alzare quindi questo velo è in un sol momento recuperare la possibilità di un rapporto più liberatorio col Vangelo e smascherare le reali intenzioni della classe dominante.
Che cosa si nasconde dietro il modello cristiano della famiglia? È lecito attribuire al messaggio cristiano un modello di famiglia ereditato dal passato che ancora sopravvive? NO. Si tratta appunto di una menzogna.
Non esiste la ‘famiglia cristiana’, essa è un falso valore. Io vorrei mostrarvi come possiamo liberarci da questa falsificazione, ricercando anche le ragioni per cui essa è nata.
Che cosa intendiamo quando si parla di modello cristiano della famiglia? Noi possiamo riferirci o al particolare ordinamento giuridico della famiglia, quello che è stato elaborato lungo i secoli dalla Chiesa cattolica, oppure ad un particolare concetto etico, morale della famiglia, che si è fatto valere da parte della società italiana. Per cui si dice che la famiglia tipica italiana è una famiglia di formazione cristiana.
Non dobbiamo affatto ritenere che si tratti della traduzione giuridica di un ideale evangelico. E’ una creazione storica, precisamente databile, di cui è responsabile la Chiesa cattolica.
I primi cattolici non avevano un ordinamento giuridico proprio della famiglia. Vivevano la vita di famiglia secondo il costume del tempo. Non c’era il matrimonio in chiesa; non c’era un’anagrafe o un tribunale ecclesiastico per i matrimoni, non c’era il prete al matrimonio. I cattolici si sposavano come tutti gli altri. Non sentivano alcun bisogno di dare al loro matrimonio un ordinamento giuridico particolare all’interno della società romana.
Ad es., là dove erano le famiglie a stabilire il matrimonio dei figli, i primi cristiani facevano come gli altri: il padre di famiglia destinava alla figlia un dato marito, d’accordo con la famiglia del promesso sposo, senza che i due interessati potessero aggiungere nulla, perché questo era il costume. Inutile quindi andare a cercare nei primi cristiani un modello di ‘famiglia cristiana’. Ugualmente neri primi secoli non esiste un concetto etico specificamente cristiano di famiglia. La prassi familiare si modellava sul costume morale del tempo. Anche se è chiaro che il cristianesimo impose un rigore morale, un rifiuto di certe forme di depravazione, una condanna di certe degenerazioni; però non disse cose diverse da quelle che poteva dire l’etica del tempo.
Solo quando la Chiesa, con Giustiniano, acquista una responsabilità di tipo sociale, per cui tutti i momenti della vita sociale vengono gestiti dal clero, incomincia a formarsi un ordinamento matrimoniale cristiano che si è poi accresciuto, si è arricchito, si è accreditato in ogni modo fino a trovare il suo sigillo nel Concilio di Trento e a diventare anche un modello di ispirazione per molti ordinamenti giuridici civili. Il codice napoleonico fu in gran parte tributario di questa tradizione giuridica della Chiesa medioevale. La cosiddetta famiglia cristiana, con tutti i connotati giuridici ritrovabili nel codice canonico, con tutti i connotati etici ritrovabili nel costume esemplare, è un prodotto storico e, come tale, relativo. Per cui io non riesco a capire che significhi difendere in una società pluralistica un modello cristiano di famiglia, perché non so quale sia questo modello.
La famiglia cristiana, se noi la conserviamo come prodotto storico ereditario, nasconde invece in sé particolari pregiudizi, particolari difformazioni, particolari rapporti sociali legati allo sfruttamento che sono tutti da rifiutare.
Innanzitutto è chiaro che l’unità della famiglia cristiana poggiava su un dato economico: l’unità patrimoniale. Il padre di famiglia era l’unico responsabile del patrimonio familiare, era lui l’unica figura economica della famiglia. E quindi l’unità della famiglia, anziché essere il prodotto della scelta cosciente dei coniugi, era un portato fatale del patrimonio.
A reggere l’indissolubilità della famiglia, oltre a questa ragione economica, serviva un ambiente a cultura unica, per cui tutti gli elementi ambientali spingevano a ricercare la propria identità nella famiglia di appartenenza. Una donna non aveva un suo mondo culturale. I figli non avevano un mondo culturale autonomo. Non c’erano spazi diversi per l’esperienza di vita. La famiglia era il luogo normale e continuativo dell’esperienza culturale. L’unità quindi si manteneva perché mancavano forze centrifughe, aperture di orizzonti diversi per i componenti della famiglia. Pensate, ad es. al legame quasi fatale fra il lavoro del padre e del figlio. Poi c’era la subordinazione della donna all’autorità maritale, come norma assoluta. L’attività pastorale della Chiesa ha in questo una specifica responsabilità, perché il modello che si forniva alla donna era un modello di subordinazione al marito. La ‘donna cristiana’ è quella che dice sempre di sì al marito, che non ha in nessun campo iniziativa propria, le cui virtù sono tutte una garanzia alla tirannide maschile e i cui compensi mistificanti sono l’essere l’angelo del focolare.
Perfino san Paolo porta riflessi della condizione sociale della donna dei suoi tempi, quando dice che la donna deve essere sottoposta al marito, o deve coprirsi il capo quando entra in assemblea perché il capo della donna è l’uomo. San Paolo assume norme di comportamento della società ebraica. Ma la fedeltà alla parola di Dio non è fedeltà ai modelli sociologici legati ad una certa fase dello sviluppo storico. La parola di Dio non assolutizza, non rende normativi quei modi di comportamento, ci esorta anzi a liberarcene.
Infine c’era il pessimismo sessuale, che svuotava la famiglia di ogni significato positivo di comunione spontanea a tutti i livelli e relegava la vita sessuale a una funzione di servizio. Il matrimonio è per i figli. Pensate che, nel passato, il consenso libero della donna al matrimonio era una circostanza neanche presa in considerazione. La donna aveva così radicalmente accettato il modello impostole dalla società e dalla Chiesa che aveva perfino vergogna a dire che desiderava prender marito. Doveva essere senza iniziative e con un’etica del comportamento femminile che voi conoscete bene. La stessa definizione della donna era di tipo biologico. La donna era vergine o madre. Non persona, come l’uomo, capace di decidere della propria vita in modo indipendente, ma legata strettamente alla sua funzione biologica, con delle mortificazioni terribili, per cui la donna non sposata, la zitella, era considerata una donna fallita.
Oggi lo sviluppo della società ha messo in crisi le componenti strutturali che sorreggevano un certo tipo di famiglia. Abbiamo la crisi della famiglia cristiana, che è la crisi della famiglia tradizionale e niente altro. Allora, un credente, quali doveri ha in questo momento? Non di stringersi, di far quadrato attorno a un modello di famiglia che non ha più nessuna ragione storica di continuare, ma rifarsi all’esigenza evangelica, interrogarsi di fronte ai Vangelo.
Ora, secondo me, il Vangelo, non ci dà nessun esempio di famiglia precisa. Anche la sacra famiglia è un invenzione posteriore, borghese, perché la famiglia di Nazareth non è un modello di famiglia, per il semplice fatto che Maria e Giuseppe non erano autenticamente marito e moglie. Quindi, presentare come modello di famiglia un modello in cui proprio l’aspetto principale non era integro, significa fare una mistificazione.
Occorre domandarsi piuttosto in che senso il Vangelo si apre a questa esperienza particolare della vita che è l’amore nella famiglia, nella linea della liberazione, cioè nella crescita secondo il disegno di Dio. A me pare che ci siano dei punti fermi, a cui fare riferimento in questo tentativo di recupero del significato evangelico che può avere la vita nell’amore, la vita familiare. Innanzi tutto, è sicuramente un’affermazione di fondo del Vangelo che dinanzi a Cristo non c’è nessuna differenza fra l’uomo e la donna, dinanzi a Cristo non c’è né maschio né femmina.
In secondo luogo, secondo il Vangelo, la fedeltà non è il risultato di una legge esterna che costringe, ma è un’espressione dell’amore. Un’altra esigenza interna allo spirito evangelico è il rifiuto della strumentalizzazione, rendere l’altro uno strumento di sé. Espressioni bibliche quali ‘la persona umana è fatta a immagine di Dio’, ‘amate i vostri mariti come la Chiesa ama Cristo’, ‘amate le vostre mogli come Cristo ama la Chiesa’, per un credente sono un invito decisivo a rifiutare di fare dell’altra persona uno strumento di sé, si tratti dei rapporti fra coniugi, si tratti di rapporti familiari.
Questo rispetto della persona significa garanzia del rapporto veramente comunitario, perché tra rapporto comunitario e rapporto di società stabilito dalla legge c’è una differenza di qualità: il rapporto comunitario in tanto è, in tanto vive, in quanto trova la sua sorgente nel libero consenso e nel rispetto spontaneo della coscienza verso l’altro; i rapporti societari invece sono quelli che si stabiliscono per forza di legge.
Ultimo punto. Ogni espressione dell’uomo, ma la famiglia in particolare, in quanto si innesta nei rapporti sociali generali, ha bisogno di istituzionalizzarsi, di tradurre in norma esterna la responsabilità di fronte alla società intera.
Però, non è con questo momento istituzionale che si definisce la famiglia. Il momento istituzionale è quello in cui l’esperienza della famiglia assume rapporti e responsabilità con la società e questa ha bisogno di tutelare la famiglia, di farsene garante in qualche modo, di proteggerne e favorirne lo sviluppo. Ma ciò è del tutto legato alle condizioni storiche e varia a seconda del mutare di esse; perciò oggi c’è bisogno di una nuova istituzionalizzazione della famiglia.
La famiglia è una creazione continua. Nella Bibbia c’è la poligamia, poi si è acquisito il concetto di famiglia monogamica. Però non si deve dire che è la natura che l’ha voluto, perché questo significa attribuire alla natura astratta delle conquiste storiche. Forse la famiglia dovrà cambiare ancora forma e struttura. Il concetto del diritto naturale appartiene all’immobilismo borghese, con cui si sono voluti rendere eterni e immutabili alcuni rapporti che erano funzionali alla società borghese.
E qual è il criterio con cui la famiglia deve cambiare struttura? È quel di più di libertà che l’uomo deve avere. Quando diciamo libertà non parliamo della libertà soggettivistica identica al libero arbitrio, ma di una libertà in cui veramente l’esistenza dell’uno sia garanzia e condizione della libertà di tutti gli altri.
Questa crescita della famiglia presuppone un nuovo diritto familiare in cui dovrà essere anche previsto il caso in cui la fedeltà reciproca di indissolubilità non è più possibile. Cioè la clausola del divorzio come verifica di un fallimento dell’esperienza e come legittima dei due, che hanno portato a termine un esperienza fallita, di crearsi un’esistenza coniugale. Questo la legge lo può fare e lo deve fare. Però il diritto di famiglia non è questo. Ecco perché dovremo, una volta superata la battaglia sul referendum, considerarci continuamente mobilitati per favorire in Italia una modificazione profonda del diritto di famiglia, perché esistono le condizioni di coscienza generali e perché certe norme giuridiche della tradizione siano abolite e superate.
E naturalmente, quando si fa questa battaglia per un nuovo tipo di famiglia, si deve fare anche una battaglia per un nuovo tipo di società, perché se i rapporti economici rimangono quelli che sono poco vale il modificare i rapporti giuridici. Al più avremmo un aggiornamento neo-capitalistico della famiglia. In ogni caso la battaglia che si apre con il referendum non si chiude con il referendum. Ma noi, in quanto cristiani, non abbiamo nessun modello nostro da difendere. Noi dobbiamo ricercare con gli altri un modello giuridico ed etico di famiglia, perché non abbiamo privilegi di nessuna sorta come credenti. Come credenti ci compete l’onere e il privilegio di essere fedeli alle ispirazioni evangeliche fondamentali; ma queste ispirazioni non sono da tradurre come modello etico-giuridico, poiché sono una spinta continuamente trasformante della realtà storica, disponibili a sempre nuove forme di ordinamento familiare.
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MASADA n° 1725 23-1-2016 LA PASQUA E IL CARNEVALE

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MASADA n° 1725 23-1-2016 LA PASQUA E IL CARNEVALE
Blog di Viviana Vivarelli

Ricevo e volentieri pubblico.
Pagine tratte dal libro ‘Mesi Miti Mysteria’, di Guido Araldo, pubblicato da Bastogi Libri, nel mese di novembre 2015.

L’UOVO, IL SERPENTE E IL DRAGO

Era nota la predilezione da parte degli Arlecchini per l’uovo, simbolo della vita che si rinnova. Nei riti del ‘cantar maggio’ o del ‘cantar le uova’ in tempo quaresimale, l’uovo era ed è il dono più comune e più gradito: la sua offerta è un gesto inequivocabile di buon augurio, nella speranza di un buon raccolto, come esattamente accadeva nell’antichità.
La festa celtica corrispondente alla Pasqua e, più ancora, all’equinozio di primavera, era l’Ostera, nel corso della quale venivano offerti alla dea della fertilità tre omaggi: un ramo gemmato, un muschio di lepre e un uovo dipinto di rosso che alludeva al sole, sempre più possente in cielo con l’addentarsi nella bella stagione; il principale regalo per i bambini. È da quest’allegoria, di buon augurio, che trae origine il tradizionale uovo di Pasqua. Ancora oggi in molte regioni dell’Europa Centrale sussiste l’abbinamento di uova e lepre, quest’ultima sovente sostituita dal coniglio.

La lepre, a sua volta, corrisponderebbe a
un’antichissima raffigurazione della luna dell’equinozio di primavera, quando comincia a declinare fino a scomparire sugli orizzonti boreali del nostro emisfero. In Alsazia l’appellativo ‘osterahs’ viene ancora usato per indicare la lepre di Pasqua. La festa celtica dell’Ostera è rimasta nella parola inglese ‘easter’, che significa Pasqua.
In merito all’uovo va ricordato che in alcune valli alpine occidentali, dove maggiormente si sono conservate antiche tradizioni, è consuetudine porgere l’uovo come offerta funebre, insieme a una candela. L’uovo come simbolo di rinnovamento, di rinascita, di metempsicosi, d’immortalità dell’anima; la candela allo scopo di fornire al defunto la luce necessaria per addentrarsi nel mondo dei morti.
È perlomeno curioso l’accostamento uovo e serpente, che diventa l’uroboro: il serpente che si morde la coda formando un cerchio e, non a caso, l’uovo si trovava al centro delle tonde ciambelle pasquali!
Orapollo, scrittore egiziano del IV secolo d.C. autore dell’Hieroglyphica: libro scoperto in un’isola greca nel 1419 e subito acquistato da Cosimo de’ Medici, così descrive l’uroboro: «Quando gli Egizi vogliono descrivere il Mondo, pingono un Serpente che divora la sua coda, figurato di varie squame, per le quali figurano le Stelle del Mondo…»

Nell’antico Egitto il dio Kneph, fonte di fertilità per la valle del Nilo, era rappresentato come un serpente con un uovo in bocca: simbologia che si è protratta nei secoli e nei millenni.
In epoca bizantina l’uovo fu sostituito da un uomo e il serpente da un drago, e diventò l’insegna di un reparto di cavalleria corazzata bizantina. Proprio dal vessillo con il drago, quei cavalieri presero il nome di ‘dracones’ (il drago che divora il nemico) ai tempi del dux Flavio Belisario: cavalieri all’epoca famosi, che furono stanziati in Val Padana durante la devastante ‘guerra gotica’ descritta da Procopio di Cesarea (535 – 553 d.C.).
Dai ‘dracones’ derivarono in seguito i reparti di cavalleria dei Dragoni (inizialmente cavalieri armati di archibugio) e derivò anche il toponimo di Dronero, all’imbocco della Val Maira, dove un reparto di cavalieri bizantini corazzati era dislocato.
I Visconti di Milano adottarono quel vessillo come simbolo della loro casata, che in seguito divenne simbolo della città ambrosiana.

Recentemente il drago o serpente è approdato negli schermi televisivi, come ‘logo’ di Canale 5, dove l’uomo divorato dal drago è stato sostituito e ingentilito da un fiore rosso a otto petali che, a ben vedere, è un simbolo antichissimo di armonia cosmica presente in molte raffigurazioni e simbologie medievali.


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(La nave dei folli. Bosch))

ASPETTI MENO NOTI DEL CARNEVALE

A Carnevale ogni scherzo vale.” e, anche, “A Carnevale ogni legge vale“.
Sostanzialmente il Carnevale è la componente caotica dell’uomo che per uno o per più giorni affiora e trionfa sulla sua parte razionale: uno sfogo irrazionale necessario, un abbandono delle regole in una società rigidamente codificata. Una necessità fisiologica percepita a livello d’inconscio, che proprio per questo dove trovare una momentanea esternazione, per quanto caduca.
L’origine del Carnevale è indubbiamente arcaica: lo si potrebbe definire un ‘residuato storico’ persistente nella civiltà occidentale, che traeva origine dalla reminiscenza del Caos greco. Ne sarebbero testimonianza i Saturnali romani e le manifestazioni medioevali dalle caratteristiche inquietanti, organizzate in concomitanza del carnevale, quali ‘il giorno dei folli’ e la ‘festa dell’asino’. Ai Romani le feste note come i ‘Saturnali’ si prospettavano come momenti di follia collettiva o, più precisamente, come ‘gaudium semel in anno’ (allegria una volta all’anno) liberatorio di energie singole e collettive altrimenti incontrollabili.

Esattamente come accadeva nei carnevali medioevali, anche nei Saturnali
era contemplato il ‘giorno dei folli’ in cui le regole sociali venivano alterate: il mondo, insomma, si rovesciava. Ecco riaffiorare l’allegoria del Caos: un momentaneo stravolgimento dell’armonia cosmica, determinato dal ribaltamento dei valori tradizionali.
In tempi passati il popolo si esaltava, si eccitava per la palese alterazione del mondo in cui era costretto a vivere. L’allegria si faceva contagiosa, mentre le autorità istituite, poco importava se laiche o ecclesiastiche, per un giorno volgevano lo sguardo da un’altra parte. I balli sfrenati, le acclamazioni fittizie del ‘princeps’ nei Saturnali e dei ‘re’ e delle ‘regine’ nel Carnevale, scelti bizzarramente per un giorno, di solito tra gli strati più bassi della società, i rituali dissacranti, se non blasfemi, favorivano una sorta di liberazione corale che l’autorità istituita tollerava, consapevole di non poterla reprimere per tutto l’anno.
Il ‘dies principis’ dei Saturnali corrispondeva al solstizio d’inverno: il momento in cui gli schiavi acquisivano la libertà per un giorno e, addirittura, potevano impartire ordini ai loro padroni; tenendo però presente che, finita la festa, avrebbero pagato le conseguenze di gesti eccessivamente audaci. Il princeps veniva solitamente sorteggiato secondo eccentrici rituali, proprio come sarebbe accaduto in seguito ai ‘re’ e alle ‘regine’ dei carnevali medioevali: usanza protrattisi fino all’epoca barocca e illuministica. In base alle
scarse testimonianze pervenutaci, il princeps indossava una divisa regale, solitamente sgargiante, preferibilmente rossa, che rievocava il dio Kronos – Saturno custode dei semi nella terra, prossimi a sbocciare in primavera.


(Pietro Brueghel)

Nel Medioevo in area francofona e germanica ‘la festa dei folli’ si spingeva a esagerazioni estreme; come il conferimento a uno schiavo ribelle, se non a un criminale, delle insegne del comando, seppure per poche ore, con tutto quello che ne conseguiva; salvo poi, in alcuni casi, eseguire la condanna a morte dello stesso schiavo o del criminale, quando la festa era finita. A questo punto ‘l’ordine’ s’imponeva nuovamente sul caos, ristabilendo l’armonia delle istituzioni e delle tradizioni, per un altro anno.
I Saturnali, come attestato dal loro stesso nome, erano festeggiamenti organizzati in onore del dio italico Saturno, per certi versi l’equivalente del greco Kronos: il dio del tempo che divora implacabile le ore e le stagioni, figli compresi.
Nei giorni antecedenti il solstizio d’inverno il dio Kronos – Saturno, signore del tempo, rievocava la mitica età dell’oro in cui sarebbe vissuta l’umanità in un’imprecisata epoca remota, nella speranza che questa favolosa età felice tornasse ad affacciarsi sul mondo. I Saturnali si svolgevano tra il 17 e il 24 dicembre, periodo che corrisponde alle giornate più corte dell’anno, e si configuravano come ‘festeggiamenti in attesa dell’avvento del solstizio’, della rinascita del sole che il 25 dicembre riprendeva ad allungare il suo cammino in cielo: Solis Invicti dies natalis. Ecco, inequivocabile, l’origine del Natale!
I Saturnali in ambiente cristiano corrispondono agli ultimi giorni dell’Avvento: il tempo liturgico trascorso in attesa della nascita del Messia.

Ai Saturnali si assommavano i Brumalia, nei quali non era soltanto commemorato Saturno, ma venivano coinvolti Cerere (Demetra) e Bacco (Dioniso): la dea del pane e il dio del vino, in previsione di un anno ricco, caratterizzato d’abbondanti raccolti.
In merito a Demetra e Dioniso, ‘i signori dei Brumalia’, vale la pena ricordare che a queste due ataviche divinità, micenee se non minoiche, erano dedicati il pane e il vino: simboli che riaffiorarono inequivocabilmente nella ritualità cristiana. A mediare questa traslazione furono probabilmente i riti misterici di Eleusi, focalizzati anch’essi sulla simbologia del grano e del vino, con l’aggiunta di un viaggio iniziatico negli inferi, prima di emergere a ‘riveder le stelle’.
Dioniso, diversamente dal banale Bacco, non era soltanto il dio del vino e dell’ebbrezza, ma della forza della natura incontrollabile, irrazionale, soggetta a leggi inalterabili. La stessa legge che spinge i frutti a maturare, le giovani coppie ad abbracciarsi e anche i vulcani a eruttare. Forse non è un caso se Dioniso non era gradito sull’Olimpo, proprio per questa sua irrazionalità ingestibile. Gli Dei lo preferivano in giro per il mondo con il suo carro trainato da bestie feroci, colmo di cornucopie, attorniato da sileni e satiri ubriachi,
lascive baccanti e invasate menadi.
È noto che durante i Brumalia e i Saturnali venivano uccisi i maiali, importante fonte di sostentamento nel periodo invernale, e si tenevano grandi riti purificatori nei granai; inoltre, era spillato il primo vino.
L’augurio più ricorrente durante i Brumalia era: “Vives annos!” (Vivi per anni!). Un augurio
particolarmente pertinente dopo l’introduzione del calendario giuliano, che stabilì l’inizio dell’anno alle calende di Giano, ovvero il primo di gennaio.
In epoca bizantina le feste dei Brumalia e dei Saturnali duravano addirittura un mese dal 24 novembre al 24 dicembre: parallele al periodo dell’Avvento cristiano, ma occasione di banchetti e festeggiamenti accompagnati da brindisi benaugurali per le sementi nei campi, più pagani che cristiani. Per questo motivo l’imperatore Giustiniano le abrogò d’imperio.
Durante i Saturnali i commensali si auguravano reciprocamente benessere e prosperità, e accompagnavano quegli auguri con le strenne: i regali. Esattamente come avviene ancora oggi; anzi, nella società contemporanea questa antichissima tradizione si è trasformata in un’importante occasione commerciale.
Ai tempi dell’antica Roma durante i Saturnali le strade erano percorse da imponenti e chiassose processioni al seguito del princeps, nelle quali la convivialità poteva acquisire aspetti orgiastici: in realtà erano rituali popolari di buon auspico per l’anno nuovo, soprattutto per quanto riguarda la salute e i raccolti.
Occorre però tener presente che nei Saturnali, per quanto irriverenti e lussuriosi, la connotazione religiosa era prioritaria rispetto a quella di una festa fine a se stessa.
Nei primi giorni dei Brumalia, alle Idi di dicembre, si credeva che le divinità del sottosuolo, ctonie e telluriche, molte delle quali di origine etrusca, emergessero dalla terra ormai assonnata e vagassero in corteo per le necropoli o lungo le strade disseminate di sarcofaghi. Era pertanto opportuno propiziarsele con doni: così, quando sarebbero tornate nel sottosuolo, si sarebbero ricordate degli umani e avrebbero protetto le sementi, soprattutto in occasione delle micidiali gelate primaverili, favorendo un buon raccolto.
Per quanto riguarda la Grecia antica, le feste dionisiache, note come antesterie, corrispondevano ai Saturnali, ma erano organizzate in occasione dell’equinozio di primavera, con l’allestimento di un fastoso carro alludente all’armonia del cosmo instaurata dal dio Kronos, dopo il caos primordiale.
In questo caso l’origine è ancora più antica.
È noto che a Babilonia si teneva un’analoga processione concomitante con l’equinozio di primavera, quando cominciava l’anno nuovo: una cerimonia religiosa ma anche orgiastica che rievocava la lotta di Marduk, dio dell’armonia cosmica, contro il drago Tiamat, simbolo del caos primordiale. In questa lotta il dio Marduk, salvatore dell’umanità, moriva ma risorgeva dopo tre giorni sotto la luna piena di primavera e, non a caso, le cerimonie equinoziali a Babilonia duravano tre giorni. In quel maestoso corteo sfilavano i carri
del sole, della luna e dei segni zodiacali (ecco l’origine dei carri allegorici), attestanti il divenire del tempo e l’armonia intrinseca nel cielo. Questa festa era nota come l’Akitu e si trattava di una solenne cerimonia propiziatoria per un anno dagli abbondanti raccolti e di benessere.
Anche nella festa equinoziale babilonese i festeggiamenti consentivano una libertà sfrenata, inconcepibile in altri momenti dell’anno, con il momentaneo capovolgimento dell’ordine sociale e morale.
Lo storico delle religioni e maestro d’esoterismo, il rumeno Mircea Eliade, annotava “I Saturnali e le orge che li caratterizzavano denotano elementi tipici connessi alla fine dell’anno e all’attesa dell’anno nuovo: un momento di passaggio mitico dal Caos alla Cosmogonia”.
Le feste carnevalesche diffuse presso i popoli indoeuropei, mesopotamici e anche in altre civiltà racchiudono una valenza purificatoria e dimostrano il bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente, abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la Cosmogonia”.
L’orgia connessa ai riti Saturnali è una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale che, in quanto tale, precede ogni creazione e l’anno nuovo corrisponde sostanzialmente a una nuova creazione”.
A livello cosmologico l’orgia corrisponde al Caos…”.
Nell’orgia era insito lo sconvolgimento delle convenzioni sociali, come lo schiavo promosso padrone o come il giullare che diventa re.
I riti babilonesi, le antesterie greche, i saturnali romani, il carnevale cristiano traggono origine dalla stessa rievocazione cosmica: la ciclicità della natura, il rincorrersi degli anni e, anche, il principio del caos e la fine cosmica, ora individuata nel diluvio universale ora nell’apocalisse, ma con successiva rinascita.
Per quanto i cristiani avessero maturato un giudizio profondamente negativo verso il paganesimo, il subconscio o, se si preferisce, l’archetipo collettivo non fece tabula rasa del passato, come avrebbe preteso la nuova teocrazia dominante il mondo, e accadde così che molte tradizioni ancorate all’inconscio collettivo lentamente riaffiorarono. Come già ribadito, si trattò di un processo di riappropriazione culturale lento e progressivo, ma inarrestabile.
L’usanza delle maschere carnevalesche è molto antica. Lo scrittore romano Lucio Apuleio nell’XI libro delle Metamorfosi riferisce che nell’ultimo giorno dell’anno, consacrato alla dea Iside (alla quale era connesso il mito di rinascita del fratello Osiride, l’anno nuovo) Roma era percorsa da cortei mascherati al seguito di un uomo camuffato da caprone, noto come Mamurio Veturio, percosso con fronde. Il nome Veturio lascia trasparire un’origine sabina di questa usanza, e il personaggio animalesco corrisponde all’anno vecchio espulso dalla città, per far posto all’anno nuovo.
A proposito delle maschere, val la pena di segnalare che sovente racchiudono profondi significati apotropaici: chi le indossa assume le caratteristiche dell’essere ‘soprannaturale’ o ‘bestiale’ rappresentato dalla maschera. Se poi la maschera raffigura uno scheletro, ecco affiorare l’allegoria delle anime dei morti che tornano a visitare i vivi. Ma in alcune maschere c’è dell’altro: le deformità tipiche della bestialità sono legittimate a manifestarsi e possono essere esteriorizzate in concomitanza del Carnevale. Si può supporre che le maschere ‘bestiali’, se non ‘demoniache’, quasi sempre scelte in piena libertà, lascino pubblicamente trasparire la vera natura profonda di chi le indossa, senza la minima consapevolezza da parte dell’interessato e dello spettatore. In tal caso la maschera, che dovrebbe occultare il volto esteriore dell’individuo, finisce per palesare il suo vero volto interiore.

Nel ‘giorno dei folli’, concomitante all’elezione del ‘re’ e della ‘regina’ del Carnevale, la festa diventava particolarmente irriverente, alla quale, in molti casi, anche il basso clero diventava partecipe di atteggiamenti sconvenienti, disdicevoli e scurrili, prendendo di mira le stesse autorità, soprattutto le gerarchie ecclesiastiche. Accadeva addirittura che la liturgia fosse ribaltata e dissacrata.

Diversa e più inquietante ‘la festa dell’asino’, nel corso della quale un asino veniva introdotto in chiesa, dove gli era riservato un posto d’onore, persino di fronte all’altare, per ricevere attestati di devozione in un clima d’ilarità generale. In un simile contesto le forze brute della natura, simboleggiate dall’asino, soppiantavano gli stessi santi. Parodie sacrileghe, straordinarie in un’epoca di generale intolleranza, costituivano un momentaneo ribaltamento della società, salutare all’intera società.

Nei bestiari medioevali la figura di questo docile e umile animale acquisiva valenze stereotipate negative; non a caso era ed è presente, in contrapposizione al bue, nell’ambientazione del presepe, dove il bue e l’asinello simboleggiano rispettivamente le forze positive e negative della natura. Per certi versi lo stesso Gesù in groppa all’asino nel suo ingresso trionfale a Gerusalemme allude al trionfo terreno delle forze malefiche: un trionfo caduco e fuorviante, poiché il vero regno del Salvatore non è di questo mondo.
Più pertinente, il racconto dell’asino d’oro (asinus aureus), meglio noto come ‘Le Metamorfosi’, dello scrittore Lucio Apuleio (II secolo d.C.), artefice del primo romanzo a noi pervenuto: un romanzo esoterico, parallelo per certi versi a Pinocchio. In questo romanzo il personaggio regredisce da uomo a bestia, similmente a Lucignolo di Pinocchio, in seguito ad una magia finita male. E in quale bestia lo sventurato s’incarna? In un asino! Con tutte le valenze negative che lo caratterizzano. Soltanto dopo molte peripezie,
alcune veramente scurrili, se non sconce, l’incauto Lucio rinasce uomo, come Pinocchio che da burattino diventa bambino. La metamorfosi avviene tramite l’ingestione non casuale di una ghirlanda di rose consacrate a Iside. A questo punto, come non ricordare che durante ‘la festa dei folli’ i partecipanti indossavano un copricapo dalle lunghe orecchie, che evocava quelle dell’asino?

Il Carnevale era una festa ‘caotica’, proveniente da tradizioni ancestrali e sussisteva in essa una teatralità oggi perduta.
Nel tardo Medioevo e soprattutto in epoca rinascimentale si cominciò a contenere e poi sopprimere le manifestazioni più lascive, irriverenti e grottesche. Accadde allora che si assistesse a un ‘rigurgito’ della stregoneria e della negromanzia.
Nel Rinascimento, considerato un periodo radioso dell’intelligenza umana, si verificò un’autentica espansione della stregoneria in dimensioni precedentemente ignote. Nel contempo andavano affievolendosi ataviche feste triviali, grasse e grossolane, per loro stessa natura innocue e per lungo tempo tollerate. Sempre di più affioravano deliranti ‘sabba stregoneschi’, dove tutto avveniva ‘al rovescio’, per certi versi come nel ‘giorno dei folli’, ma ormai privi dei Landmark che sostanzialmente li delimitavano.
Al posto delle grottesche processioni medioevali, fiorirono eleganti processioni: a Ferrara i carri noti come ‘i trionfi’, rievocanti i Tarocchi; a Firenze le processioni con i canti carnascialeschi invitanti alle danze. Il fenomeno ebbe una tale diffusione che lo stesso Lorenzo il Magnifico si cimentò nella composizione di uno di questi canti: ‘Il trionfo di Bacco e Arianna’.

(Mantegna)

A Roma, invece, si tenevano la ‘corsa dei berberi’ ovvero dei cavalli arabi, e ‘la gara con gli zoccoletti’ durante la quale, dopo il tramonto, i partecipanti cercavano di spegnere reciprocamente i ceri accesi che tenevano in mano.

Nella società contemporanea, sempre più identificabile nel villaggio planetario, queste profonde tracce del passato, per quanto anacronistiche, affiorano saltuariamente in maniera non più codificata, con caratteristiche caotiche, sconfinanti nella superstizione.
Lo stesso Carnevale, che spudoratamente s’inoltra sempre di più nella Quaresima, va progressivamente perdendo i suoi caratteristici tratti psicologici, culturali e sociali, riducendosi a triste e monotona esibizione di maschere tra carri allegorici ridondanti di musica, dove lo sballo individuale, a cominciare dall’ubriacatura, subentra alla gioia collettiva, ridotta a pura facciata. Come negare che, a parte i bambini, il Carnevale non suscita più l’interesse delle folle e si è ridotto, laddove persiste, a puro evento turistico?
Di fronte all’attenuarsi dello ‘sfogo’ insito nell’antica carica ‘anarchica e caotica’ collettiva, il disordine si va spalmando su tutto l’anno e in tutto il mondo. Il caos soggettivo e collettivo sembra assumere progressivamente una diffusione spaziale e temporale dilagante: ne è un esempio la progressiva decadenza dei programmi televisivi, dove il ‘carnevale’ è quotidiano, senza nessuna decenza di ‘quaresima’ alternativa.
Molte feste religiose, un tempo importanti appuntamenti annuali, sono scomparse. Molte di esse, non soltanto feste religiose, sembrano aver smarrito la propria identità, riducendosi a simulacri di ciò che erano in passato: prive di ‘senso estetico’ e del pathos che le permeava, ridotte a mera funzione commerciale.
Siamo di fronte a profonde trasformazioni, per la verità assai poco rassicuranti. Da un secolo il mondo sta cambiando sempre più vertiginosamente, come mai è successo in passato, a tutte le latitudini e longitudini. Questo mondo nuovo di ‘randagi senza radici’ si va caratterizzando progressivamente in un sinistro ‘carnevale perpetuo’ senz’anima, che richiama, sotto molti aspetti, gli ultimi tempi dell’impero romano.
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IL BAL DO SABRE
Un ballo non necessariamente connesso al carnevale è il ‘bal do sabre’, anche se solitamente si svolgeva nel periodo carnevalesco proprio per gli ancestrali retaggi che lo collegano all’inizio della primavera.
Le danze armate sono retaggi antichissimi, risalenti all’origine della civiltà e presenti un po’ in tutte le culture. Sussistono echi di danze armate precristiane propedeutiche alle battaglie o commemorative di scontri vittoriosi; più ancora di riti agresti propiziatori di una buona stagione agricola.
Il bal do sabre era una tradizione che coinvolgeva la Provenza, il Delfinato, il Piemonte e al Ponente Ligure, similmente alla pittura gotico – provenzale del XV secolo, diffusa in cappelle e chiese. Un’area peculiare europea estesa sulle Alpi Occidentali, con i territori circostanti.
In provincia di Cuneo si hanno testimonianze del bal do sabre a Bagnasco in Valle Tanaro, a Briaglia, villaggio prossimo a Mondovì; a Castelletto Stura, non lontano da Cuneo, e a Limone Piemonte; con varianti, ovviamente, da paese a paese.
Pur trattandosi di una ‘danza armata’, l’uso della spada acquisisce un valore simbolico e non viene usata per simulare combattimenti, ma per collegare le evoluzioni dei danzatori. Quattro le figure predominanti: la rosa di spade ingegnosamente intrecciate per innalzare il condannato; il cerchio, la treccia e la catena che si formano e si dissolvono al ritmo cadenzato del tamburo. Figure che alludono al fluire del tempo, alla vita e alla morte, alle stagioni che si rincorrono, al figlio che subentra al padre…
Il bal do sabre era tradizionalmente composto da 12 danzatori, con campanellini appesi a grandi cappellacci; più vari personaggi che differiscono da luogo a luogo: il Giullare o Arlecchino che solitamente si configura come il capo del corteo, il Senatore scortato da uno o più arcieri, i Mori, il Tamburino e svariati suonatori di violino, fisarmonica, ghironda, flauto… In alcune varianti il bal do sabre si concludeva con ‘il processo ad Arlecchino’, accusato di tradimento dai Mori e processato dal senatore. Condannato a morte, Arlecchino compilava il suo testamento protestando la propria innocenza: testamento letto Pubblicamente.
Ma, dopo essere stato giustiziato, Arlecchino riappare e torna festante in scena: un riferimento palese alla natura che si rinnova all’inizio della primavera.
Non a caso i danzatori sono dodici, come i mesi dell’anno, e dodici i nastri che si intrecciano alla fine della danza attorno all’albero. L’abbondanza dei colori rimanda al risveglio primaverile. La partecipazione del Giullare o Arlecchino, con un atteggiamento palesemente burlesco, ricorda che nessuno ha facoltà di domare il destino imprevedibile; ma il buon’umore e la tenacia, tipici delle genti contadine, aiutano a vivere meglio, a sopravvivere con dignità.
Ai significati benaugurali del bal de sabre si sono assommati ricordi traumatici di remote scorrerie saracene, arabe, moresche, turche. Ecco motivata la presenza dei Mori nel corteo, a volte di scorta al condannato, altre volte incatenati, altre volte delatori.
A Castelletto Stura sembra che il bal do sabre abbia un riferimento storico preciso: un’incursione di pirati barbareschi sbarcati probabilmente alla ‘baia dei Saraceni’ nel 1539. Dopo aver devastato il sovrastante borgo bizantino di Varigotti, osarono spingersi nell’entroterra superando la Colla di San Giacomo. Favoriti dalla sorpresa, dilagarono nei territori dell’Oltregiogo dei Marchesi Del Carretto: un’incursione fulminea, in cerca di saccheggi e stupri. Sull’onda della facile razzia, evitando castelli e borghi fortificati chiusi a riccio, senza incontrare resistenza arrivano fino a Castelletto Stura, alle porte di Cuneo.
Qui, in un assalto notturno, s’impossessarono del vecchio castello in località Ruset, sterminandone gli occupanti; poi, all’alba, minacciarono di dar fuoco al paese se non avessero ricevuto 3.000 ducati d’oro e 12 giovani fanciulle carine da trascinare via come preda di guerra, da stuprare a piacimento. Era il 3 luglio: il grano era stato mietuto. Un certo Revello, contadino che stava lavorando in un campo tra i covoni, disperato poiché gli stavano portando via la figlia, affrontò un moro con la falce da grano e lo uccise. Immediatamente la popolazione lo seguì, legando falci e roncole sulle pertiche, improvvisando alabarde: sopraffecero i Saraceni e decapitarono il loro capo che si chiamava Selim. In commemorazione di quella leggendaria ‘cacciata del turco’ furono allestite due rappresentazioni, che durarono nei secoli: il ‘Regiment di Spiantà’,
rievocante l’aspra battaglia, e il Bal do sabre, che festeggiava la vittoria.

A Bagnasco il bal do sabre rimanda a un’invasione più antica, che non fu soltanto una scorreria: lo stanziamento dei Saraceni in Val Tanaro nel IX secolo, giunti dalla località provenzale di Frassineto, presso Saint-Tropez. Anche a Bagnasco la riscossa sarebbe stata guidata da un contadino del luogo: un certo Protasio Gorrisio. Scintilla che avrebbe avviato la liberazione e riconquista dell’intera vallata da parte del mitico marchese Aleramo.

L’ORSO DELLE ALPI MARITTIME

Sulle Alpi Marittime si hanno notizie di cortei carnevaleschi con la presenza degli orsi: Uomini coperti di paglia di segala, goffamente ciondolanti, dotati di artigli protesi minacciosi. Erano tenuti al guinzaglio con corde o catene da r’imperatur (il re del carnevale), nel quale si può ravvisare l’autorità costituita, che si distingueva per un cappellaccio dalle larghe falde, impreziosite con cocci di vetro colorato. L’orso allude alla
fine del letargo invernale (il lungo gelo prossimo a essere addomesticato dallo zefiro primaverile), ma anche alla forza della natura prossima a ridestarsi. Ormai la luce del giorno comincia a prevalere sulla notte.
La tradizione dell’orso di carnevale persiste tuttora nel paese di Valdieri in Valle Gesso, dove uomini con il volto annerito, coperti di paglia di segala, si aggirano nelle strade: spaventano i bambini, fuggono da chi finge di catturarli, importunano le donne, evitano l’acquasanta d’improvvisati frati esorcisti. Una fuga di breve durata, poiché la corsa dell’orso ben presto rallenta, si fa debole come l’inverno prossimo a finire e che
ormai non fa più paura.
Euclide Milano, ricercatore storico della città di Bra, annotava che «Il carnevale a Valdieri era un tempo molto complesso e comprendeva: una pubblica abbuffata di gnocchi, l’elezione degli Abbà, il taglio della testa d’un gallo, il testamento del Carnevale prossimo a finire sul falò e l’irruzione della Quaresima».
Durante l’ultimo ballo attorno al ‘pupazzo del carnevale‘ trasformato in falò, l’orso vantava il privilegio di ballare con le donne più ambite del paese. In alcuni luoghi si teneva anche il ‘processo al carnevale’: una forma pubblica di denuncia di vizi, malefatte o incongruenze presenti nella comunità. E sovente, prima di finire sul rogo, il fantoccio del carnevale ‘faceva testamento’.

Modi di dire, riferiti al carnevale, nelle Alte Terre Langasche:
avej tropi carvé = avere troppi carnevali: essere troppo vecchio
fè carvé = fare baldoria
cera da carvé = faccia rubiconda
l’amur d’ carvè u-düra figna à ra quaresima = l’amore sbocciato a carnevale dura fino alla quaresima:
è caduco.
chi u-fâ nent ër gadola a Carvé, u-lu-fâ d’ Quarescima = chi non fa il pazzerello a Carnevale, lo farà di Quaresima.
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MASADA n° 1726 25-1-2016 NON SIAMO UN PAESE CIVILE

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MASADA n° 1726 25-1-2016 NON SIAMO UN PAESE CIVILE

Manifestazione in 98 città d’Italia per le unioni civili dei gay – Testo di legge Cirinnà – Legami tra banche corrotte e massoneria deviata – La repubblica è morta: siamo in un Principato – Il femminicidio di Colonia – Il duello USA- Russia – David Bowie – 35 miliardi fatti investire forzosamente in obbligazioni – Il killer di Banca Etruria è Renzi

(Le foto sono della manifestazione di un milione in piazza per le unioni civili dei gay).
Maroni ordina che le finestre del Pirellone scrivano Family day.

[Dopo la morte del compagno senza unione civile] “Leo sente allora l’interezza della propria vita abissalmente separata dai grandi accadimenti del vivere e del morire. Come se avesse sempre vissuto in una zona separata della società. […] I padri e le madri, la chiesa, lo stato, gli uffici d’anagrafe ristabilivano il loro possesso. Riordinavano, seppellivano, consegnavano tutto alla polvere azzerante degli archivi. Tutto meno l’insignificante dolore di un ragazzo estraneo.” (Pier Vittorio Tondelli)
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Negli Usa ci sono sempre più famiglie di fatto così: con due mamme, o con due papà. Uno studio pubblicato dal New York Times ha dimostrato che i figli di questo tipo di famiglie sono mediamente equilibrati, ben inseriti nella società: ormai nel mio Paese è diventata una cosa normale.” (Julianne Moore)
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Obama ha fatto una scelta coraggiosa. In Italia siamo talmente indietro che credo sarà premiato chi sarà capace di aprire questa partita dei diritti in modo concreto. A parole, ad esempio, c’è una grandissima intesa sul tema delle unioni civili, però nessuno ha il coraggio di trasformare questi progetti in qualcosa di concreto. Tutto ciò che riguarda la sfera dei diritti delle persone, da noi, non arriva mai ad una conclusione pratica. Per questo dovremmo prendere esempio da Obama. In un momento in cui puoi garantire poco alle persone sui temi sociali, del welfare e dell’assistenza, perché c’è la crisi, ci sono dei diritti immateriali che garantiscono alle persone più felicità, che non costano niente, ma che cambiano la vita delle persone”. (Flavia Perina)

Credo che il matrimonio sia un grande istituto: penso che aiuti le persone a prendersi responsabilità e impegni, a dire che si prenderanno cura e vorranno bene a qualcuno. Penso aiuti le persone a mettere da parte l’egoismo e pensarsi come unione, insieme all’altro. Il matrimonio mi appassiona molto e penso che se funziona per gli eterosessuali come me, dovrebbe funzionare per tutti: per questo dovremmo avere i matrimoni gay e per questo li introdurremo”. (David Cameron)
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La Commissione Europea deve andare avanti e provare a far sì che tutti gli stati membri della Ue accettino i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Tutti gli Stati membri dovrebbero avere la decenza di rispettare le decisioni degli altri paesi di riconoscere i matrimoni omosessuali. Penso sia una vergogna che una coppia dello stesso sesso quando si trasferisce in un altro paese si trova ad affrontare problemi idioti, che una coppia non dello stesso sesso non si troverebbe mai a dover affrontare”. (Frans Timmermans)
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Il matrimonio omosessuale, per favore, è più vecchio del mondo. Ci sono stati Giulio Cesare o Alessandro Magno, per favore. Affermare che sia moderno, per favore, è più antico di noi tutti. E’ un dato di realtà oggettiva, esiste. Per noi, non legalizzare significa torturare le persone senza ragione”. (Pepe Mujica)
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Lesbiche, gay, bisessuali e transgender americani sono nostri colleghi, insegnanti soldati, amici, i nostri cari e sono cittadini a tutti gli effetti, uguali a noi e meritano i diritti di cittadinanza. Questo include il matrimonio”. (Hillary Clinton)
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Nel corso degli anni ho potuto parlare e conoscere gente del mio staff con partner dello stesso sesso, che ha cresciuto i figli insieme. Quando penso ai nostri soldati, ai nostri aviatori, ai nostri marinai che hanno dovuto lottare tanto per i loro diritti. Sì, a un certo punto ho concluso che per me personalmente è importante andare avanti e affermare che le coppie dello stesso sesso hanno il diritto di sposarsi”. (Barack Obama)
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Nessuna unione è più profonda del matrimonio, dato che contiene gli ideali più alti di amore, fedeltà, devozione, sacrificio e famiglia. Unendosi in matrimonio, due persone diventano qualcosa di più grande rispetto a cos’erano prima, separatamente. Come hanno dimostrato alcuni dei querelanti in questo caso, il matrimonio implica un amore che può durare anche oltre la morte. Affermare che questi uomini e queste donne non rendono onore all’ideale di matrimonio sarebbe irrispettoso. Lo rispettano a tal punto che lo desiderano per sentirsi pienamente realizzati. La loro speranza è quella di non essere condannati a trascorrere la vita in solitudine, esclusi da una delle più antiche istituzioni umane. Chiedono di essere trattati davanti alla legge con la stessa dignità delle altre persone. La Costituzione dà loro questo diritto”. (Anthony Kennedy)
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Questo diritto continua ad essere negato da una inammissibile prepotenza parlamentare, che ignora un suo preciso obbligo e subordina un diritto fondamentale alla congiunzione tra fondamentalismo di destra e “prudenza” di sinistra”. (Stefano Rodotà)

PREGIUDIZI

I pregiudizi sono la nostra rovina
sono i macigni che non fanno volare il mondo
i pesi a piombo che ci portano verso l’inferno della Terra
Siamo attaccati ai pregiudizi
scambiandoli per poteri, per diritti
cammuffandoli per valori
spendendoli come moneta sovrana
in nome di una cupa massificazione delle coscienze
che sui pregiudizi fondano
diritti di gruppo sporchi e innominabili
Servono i pregiudizi solo a dividere gli uomini
e a scagliarli gli uni contro gli altri
a creare sovranità presunte
superiorità di facciata
i vecchi sopra i giovani
gli etero sopra i gay
gli uomini sopra le donne
i ricchi sopra i poveri
gli indigeni sopra i forestieri
quelli del nord contro quelli del sud
quelli di sopra contro quelli di sotto
chi ha il potere contro chi non ce l’ha
così che ognuno abbia il proprio campo
da cui può scacciare l’altro
e credersi qualcuno
così che ognuno abbia il proprio reame
iniquo o stolto
in cui credersi potente
mentre mostra solo la natura miserabile
del divisore
del diavolo che è il grande separatore
e incita l’uomo a separarsi da se stesso.

(Viviana)
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Cristina
Riconoscere oggi il diritto di un altro e di altri significa mettere una solida ipoteca sul fatto che domani ci sarà qualcuno che difenderà i miei, anche se non gli servono e ne può fare a meno.
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Maurizio
Non è mai limitando un diritto che se ne ottengono degli altri
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Il 23-4-2013 il M5S presentò tre disegni di legge a favore delle nozze gay e dei diritti LGBT.
Il primo chiedeva una modifica del codice civile per permettere “l’eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate dallo stesso sesso”. La stessa legge che altri paesi come la Spagna, l’Olanda, il Portogallo e il Belgio hanno già approvato e di cui la Francia sta discutendo in questo momento .. Nella legge ci sono anche clausole riguardante il riconoscimento della figura di genitori in una coppia gay
Gli altri due disegni di legge riguardavano in maniera più generale i diritti LGBT: la lotta all’omofobia e la possibilità di cambiare il proprio genere sessuale anche a livello giuridico. “Quest’ultima proposta parte da un principio: ogni persona può sentirsi di non appartenere più al sesso attribuitole dalla nascita e, di conseguenza, una legge deve favorirne il cambio di identità.”
Beppe Grillo si è dichiarato sempre a favore dei matrimoni gay. (Il sondaggio sugli iscritti ha confermato questa posizione).
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Il Pd presenta ora una nuova legge sulle unioni civili (primo firmatario: Cirinnà).
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Alessandro M.
Bellissime piazze multicolori, con la parte migliore di questo paese a difendere il diritto a perseguire la propria felicità (già sancito a fine Settecento nella costituzione degli USA). Sono commosso, non credevo avessero così successo. Lo dico da etero. Andiamo avanti, difendiamo la laicità dello Stato contro i bigotti oltranzisti!
Sono lombardo da generazioni, ma oggi mi sono vergognato della mia giunta.
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Emanuele
Questo scontro progressisti/conservatori mi ricorda molto (l’ho studiato, non l’ho vissuto, precisiamo) la prima metà degli anni ’70 con la legge sul divorzio e la riforma del diritto di famiglia, anche allora c’erano nutriti gruppi di persone che vedevano nel dare alla donna gli stessi diritti dell’uomo (perché ricordiamo che, prima del 1975, la madre non aveva “patria potestà” sui figli) come uno “snaturamento della famiglia su cui si fonda la società”. La storia ha dato loro torto, come darà torto ai conservatori del 2016.

Valentina_P
A leggere certi commenti c’è gente che nel 2016 ha paura dei gay? Di cosa avete paura? Che vi tolgano l’ossigeno? Che vi tolgano la possibilità di sposarvi? Cosa vi cambia se due persone dello stesso sesso si sposano? Io l’ho fatto e non c’è stato nessun omosessuale che mi ha impedito nulla oppure pensate di ritrovarveli sotto casa e che vi costringano a diventare tutti gay?
Gli unici che si trovano sotto casa ad orari improbabili sono i testimoni di Geova.
Cercate di vivere la vita al meglio e non impedite agli altri di essere felici, di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Io amo mio marito? Ci saranno tanti uomini che ameranno i loro partner e tante donne che ameranno le loro compagne. Nulla cambierà, né nella mia vita e né nella vostra.
Siate più leggeri e arrabbiatevi per le cose serie, non fossilizzatevi sulla vita privata degli altri. Ognuno ha il diritto di condividere il letto con chi vuole e non deve dar conto a nessuno. Leggo messaggi di persone spaventate, ma di cosa? Io sono andata liberamente in comune e sono convolata a nozze, lo farei altre mille volte.
Se un gay vuole compiere il mio stesso passo, ma che male c’è? Dov’è la differenza tra il mio amore e il suo?

Peterdem
Un grande ceffone in faccia a Maroni e all’indegna scritta che ha fatto comporre sul Pirellone. E che si affermi con forza la differenza fra istituzioni e politica di bassa lega.
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Sintesi disegno di legge Cirinnà all’esame del Senato.

ASSISTENZA: Il testo Cirinnà riconosce alla coppia diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, subentro nel contratto d’affitto, reversibilità della pensionee i doveri previsti per le coppie sposate.
COSTITUZIONE UNIONE CIVILE: Nel testo Cirinnà si sottoscrive di fronte a un ufficiale di stato civile, alla presenza di due testimoni e viene iscritta in un registro comunale. È certificata da un documento che attesti la costituzione dell’unione e che deve contenere: dati anagrafici; regime patrimoniale; residenza. Si può scegliere uno
dei due cognomi o decidere di adottare entrambi i cognomi.
CAUSE IMPEDITIVE: L’unione civile non potrà essere realizzata se una delle parti: è ancora sposato; è un minore, salvo apposita autorizzazione; ha un’interdizione per infermità mentale; ha un legame di parentela; è stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell’altra.
ADOZIONI: Il testo Cirinnà estende alle unioni civili la cosiddetta stepchild adoption, ossia l’adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due, prevista dall’articolo 44 della legge sulle adozioni. Nessuna modifica al testo sulla fecondazione assistita
REGIME GIURIDICO: Per quanto riguarda il regime giuridico ovvero diritti e doveri reciproci, figli,residenza, concorso negli oneri, abusi familiari, interdizione, scioglimento dell’unione nel testo Cirinnà si applicano gli articoli del codice civile.
Area degli allegati
Visualizza anteprima video YouTube Unioni civili, Cirinnà: “Momento storico anche in Italia. Daremo i diritti del matrimonio a tutti”.

Assenteismo. Continua lo scandalo dei dipendenti pubblici che timbrano il cartellino per sé e per altri e poi non vanno a lavorare. Emblematico il vigile di San Remo Alberto Muraglia che abita al piano di sopra della macchina timbratrice. Va a timbrare in mutande e poi va al mare. Ma la videocamera immortala l’impresa. Peccato non poterlo vedere in faccia e sputargli davanti quando lo si incontra per la strada. Lui giura di non aver mai fatto un solo giorno di assenza. Andava a lavorare in mutande? In quel caso licenziamolo per condotta oscena e vilipendio al corpo dei vigili urbani. Oltre tutto ha fatto decine di contravvenzioni fuori del suo tempo di lavoro. Peggio di così…

Ode per l’Uomo in Mutande

Nun ‘o sapevi, che a timbra’ er cartellino
seminudo a le cinque der mattino,
te avrebbe esposto a la condanna e a l’esecrazzione
da ‘a parte più intransiggente de ‘a Nazione??
Ma nun l’immagginavi quanti strali
da l’Onorevoli sempre puntuali,
grondanti de sudore e de fatica
pe’ l’importante serviggio reso ar Paese
de spinge n’ bottone tre/quattro vorte ar mese???

Eppure te ‘o dovevi immaginare,
che quanno sta pe’ anda’ tutto a puttane,
trovà quarche Statale furbacchione
da indicà ar ludibrio de ‘a Nazzione,
è ‘n rimedio giusto, ‘na benedizzione;
è quello de sbatte er mostro ne la Televisione
pe’ ferma’ ‘a rivoluzzione,
pe’ tene’ bono er popolo cojone:
quello che ‘a pija ner culo co’ dedizzione ,
fottuto sempre, ma ridendo pe’ Zalone;
Ora, te starai a maledi’ pe’ ‘a cojonata fatta,
pe’ quer lavoro buttato a l’ortica
che pure nun te costava troppa fatica;
Fancazzista, truffatore, sparaballe, mentitore??
Nun te devi preoccupa’, nun te devi fa’ da parte:
gioca bene ‘e tue carte,
che co’ simili referenze,
poj pure fa’ er Sindaco de Firenze….

Harry Haller

Ma non è che i parlamentari si stravacchino di troppo lavoro

Per non parlare dei pianisti, cioè di quei parlamentari che votano per sé e per altri. Anche su questi ci sono prove fotografiche schiaccianti, Ma mai che le Camere abbiano messo nel loro regolamento delle pene per questi pagliacci della politica!

Per 15.000 euro al mese cosa pretendi? Che stiano anche svegli? E che siano presenti di persona quando risultano presenti solo grazie a mani amiche?
Questi si ammazzano proprio dalla fatica!

Il potere assolutista di Renzi schiaccia la rai mettendola sotto un unico padrone. Addio pluralismo!
846
In Polonia la riforma della Tv pubblica prevede che i vertici siano nominati dal governo. I direttori dei canali si sono licenziati in massa ed è scoppiato un caso europeo.
In Italia la riforma della Tv pubblica prevede che i vertici siano nominati dal governo. I dirigenti dei canali si sono adattati al nuovo padrone. La RAI è una tv di regime.
Non spaventatevi e tutto normale!
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Giampaolo
Sapete perché in questo paese non cambia mai nulla?
Per il semplice motivo che qualunque cosa storta, diventa fascista.
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Harry Haller
Fascisti? Stronzisti!
“Stronzisti”, effettivamente, je va a pennello…..
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Antonio
Dicono che non licenzieranno in 48 ore chi timbra il cartellino a trucco anche per chi non c’è, ma licenzieranno anche i superiori che dovevano controllarli.
Ora, licenzieranno anche i “pianisti”?
E licenzieranno anche quelli che dovevano controllarli?
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Vito Asara
Ma perché i politici dopo un po’ diventano tutti brutti e vecchi? Obama sembra un ottantenne. La Boschi era una bella ragazza adesso sembra un mulo.
Harry Haller: Perché sta vicino a n’asino, è normale…..
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L’Italia dovrebbe uscire dall’euro, come molti italiani dovrebbero uscire dalla neuro creata dai mezzi d’informazione.
Antonio Cataldi

Beppe segnala:
(Amartya Sen premio Nobel per l’economia nel 1998):”L’euro è stato un’idea orribile. Lo penso da tempo. Un errore che ha messo l’economia europea sulla strada sbagliata. Una moneta unica non è un buon modo per iniziare a unire l’Europa. I punti deboli economici portano animosità invece che rafforzare i motivi per stare assieme. Hanno un effetto-rottura invece che di legame. Le tensioni che si sono create sono l’ultima cosa di cui ha bisogno l’Europa”
“Quando tra i diversi Paesi hai differenziali di crescita e di produttività, servono aggiustamenti dei tassi di cambio. Non potendo farli, si è dovuto seguire la via degli aggiustamenti nell’economia, cioè più disoccupazione, la rottura dei sindacati, il taglio dei servizi sociali. Costi molto pesanti che spingono verso un declino progressivo”
“La Germania ha sicuramente beneficiato della moneta unica. Oggi abbiamo un euro-marco sottovalutato e un euro-dracma sopravvalutato
”.
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Di Battista
Banca Etruria è una delle vicende bancarie più brutte e sporche a cui si è assistito in Italia.
Un governo che calpesta e disprezza i risparmiatori mentre tutela la casta dei banchieri con un decreto “Salvabanche”, doppiamente casta nel suo intreccio di parentele coi ministri. Banchieri che, invece di supportare le imprese del Paese, cercano di mettere il risparmio dei cittadini truffati in mano a massoni e faccendieri, lasciando scegliere a mestatori da Prima Repubblica i dirigenti di una banca già in condizioni disastrose.
Cose già viste, riciclate, aggiornate, e persino se possibile peggiorate: tutto il marcio degli antichi rapporti clientelari tra banche, partiti, lobby e certa (im)prenditoria, all’ombra di un maestoso conflitto di interessi.
Il MoVimento 5 Stelle al governo, avrebbe adottato soluzioni del tutto diverse partendo da due principi: la discontinuità col passato delle clientele e l’eliminazione del conflitto di interessi. Ora vanno salvati i 150mila risparmiatori truffati, accertate le responsabilità dei vertici bancari e rimessa completamente in discussione questa vigilanza assente e lacunosa rimuovendo Giuseppe Vegas dalla Consob.

CHI E’ IL KILLER DI BANCA ETRURIA? E’ RENZI
FRANCO BECHIS

Chi è il killer dei piccoli risparmiatori di Banca Etruria? Ha un nome e un volto non equivoco: quello del presidente del Consiglio, Matteo Renzi e del suo governo. Tutto quel che è accaduto intorno al capezzale di Etruria ha sempre avuto una regia esterna, ora del governo e ora della Banca d’Italia. Fin dall’agosto 2014, quando fu imposto come advisor Mediobanca dopo l’inconcepibile rifiuto di vendere Etruria alla Banca popolare di Vicenza. Alla Etruria fu chiesto di fare una maxi pulizia dei crediti che non aveva eguali in altri istituti.Perché? Per renderla appetibile per un compratore, un mister X che qualcuno aveva già in mente. Però la banca non era vendibile in quel momento: nelle popolari ogni azionista vale solo un voto, indipendentemente dalle azioni possedute. Il problema lo risolve il governo, con il decreto popolari che ricomprende Etruria. E che ci sia un compratore lo si capisce dal titolo in borsa: qualcuno sa, e il titolo sale in 15 giorni del 67%, il doppio di tutti gli altri interessati al decreto. Poi arriva il commissariamento in tempi record (il Tesoro quindi sapeva già), la pulizia di bilancio e alla fine il famoso decreto risoluzione che mette ko gli obbligazionisti subordinati. Chi paga per la vicenda Etruria? Solo i piccoli risparmiatori, perché alle banche è stata confezionata una operazione che le farà rientrare di ogni centesimo provvisoriamente messo nella separazione fra bad bank e nuova Banca Etruria. Questa ultima è stata ripulita di ogni problema, un boccone meraviglioso per mister X. Esistono banche che non abbiano nemmeno un centesimo di sofferenza? No: esiste solo Etruria accompagnata dalle altre tre banche “salvate”. Si poteva lasciare nei loro bilanci un po’ di sofferenze fisiologiche? Certo che sì, e in quel modo non si sarebbe lasciato in mutande nessuno dei risparmiatori. Ma la nuova banca sarebbe stata solo un buon e non un ottimo affare per il compratore. Renzi però ha deciso così: buttiamo a mare i piccoli risparmiatori e facciamo un regalone mai visto a Mister X…
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(Franco Bechis, laureato in filosofia, esordisce come giornalista economico, lavora per Sole 24 Ore, la pagina economica del Sabato, è redattore capo di «MF Milano Finanza». Ha scritto vari libri, tra cui “Onorevole l’arresto”, sulle autorizzazioni a procedere per Tangentopoli (851 atti di accusa, 447 parlamentari coinvolti : quasi la metà degli eletti: ecco il parlamento più inquisito della storia d’Italia, tutta la storia e il bilancio completo di due anni di “Mani pulite”), “Le signore delle tangenti” insieme a Monica Mondo e “RubeRai”, storia di 40 anni di sprechi nella tv di Stato. Dal 2002 al 2006 è direttore responsabile del «Tempo». Dal 2006 al 2009 dirige «Italia Oggi», mentre dall’agosto del 2009 è vicedirettore di Libero.
Scrive nei suoi twitter col nome di Luca Canale: “Il killer dei risparmiatori di Banca Etruria è Renzi”.
Direi che il banchetto massonico consumato su Etruria dai vertici dell’epoca, Pierluigi Boschi compreso, sia assai più interessante e rilevante per la democrazia italiana delle piccole cose di Quarto.”
La prossima volta chi ci mette all’Unità #Renzi, il suo fruttarolo?.”
Banca Etruria Le prove: si è servito di un massone. Papà Boschi, l’ultimo enorme guaio
Microcredito M5S (25-35mila€ 0 garanzie reali) anche presso 4300 sportelli Intesa-Sanpaolo.”


(Torino)

Mi è piaciuto Di Battista a Piazza Pulita: “La mafia è una montagna di merda”.

Banca Etruria: peggio di così non si sarebbe potuta gestire. E’ stata fatta fallire mettendo in braghe di tela i risparmiatori, e soprattutto gli obbligazionisti subordinati per esclusiva decisione del governo, e sospetto che ciò sia stato fatto per darla a qualche altro grande gruppo.
Il padre di Maria Elena Boschi, Pierluigi Boschi, è stato membro del comitato esecutivo di quella banca nel 2013 e poi vicepresidente nel 2014. Ha partecipato a tutte le decisioni importanti, perché aveva il 97% di presenze sui fidi concessi. Alcuni di quei fidi sono sicuramente irregolari ed in conflitto di interessi. Non vedo come sia possibile che non sia iscritto nel registro degli indagati. Ma quell’avviso non si vede. La Boschi finge di non saperne niente e certo non si dimetterà per questo, ma ci si è dimessi per molto meno.
In pratica il padre della Boschi è stato scudato con il decreto Salvabanche con cui si blocca l’azione dei creditori sociali che invece in altri casi era possibile. Ma per i risparmiatori questo scudo non è stato messo, anzi alla fine pagano solo loro. Perché solo sulla carta il fondo interbancario di garanzia ha messo dei soldi ma quei soldi se li riprenderà vendendo i crediti deteriorati, e poi la nuova banca sarà pulita e vergine. Quindi ci guadagneranno parecchio. Chi paga il conto? 250 milioni di obbligazionisti subordinati. Questo non è accettabile, e vanno rimborsati tutti.
Allora oggi non abbiamo una vera legge sul conflitto di interessi, ma per la Boschi c’è.
Il Governo ha deciso tutto per salvare le 4 banche, e in particolare Banca Etruria. Eppure si potevano salvare con altri tipi di operazioni, ma si è scelto di non farlo. Io sono convinto che ciò sia stato fatto per favorire qualche compratore.
Bisognerebbe fare una legge sul conflitto di interessi. I vigilanti su Banca Etruria, quelli della Consob, sono finiti in Banca Etruria un secondo dopo aver lasciato il lavoro in Consob. I controllori sono assunti dai controllati. Il segretario generale della Consob è andato a fare il presidente del collegio sindacale, l’ex direttore generale della Consob. Non è accettabile.
La Banca d’Italia ha pasticciato parecchio, ci sono cose tecniche avvenute soprattutto negli ultimi giorni prima del commissariamento che fanno pensare, per es. hanno imposto Mediobanca come advisor per un matrimonio che poi non s’è fatto, hanno fatto svalutare i crediti di Banca Etruria molto più del necessario, perché non bisogna essere al 90% di copertura, nessuna banca italiana lo è, hanno commissariato la banca, hanno fatto fare l’operazione ai vecchi vertici il giorno dopo, quando non dovevano essere più in carica, e i commissari di Bankitalia non l’hanno controfirmata. Troppe stranezze.
Moti personaggi, e sicuramente De Benedetti con la sua Romed, hanno speculato su Banca Etruria nel gennaio 2015. Sapevano due cose che noi non conoscevamo, che Banca Etruria stava pulendo molto i bilanci per qualcuno che probabilmente doveva comprarla, e che quel titolo sarebbe stato inserito a sorpresa nel decreto Popolari di Renzi. Tant’è che Banca Etruria in 15 giorni dal 16 gennaio, quando Renzi disse alla direzione PD “Voglio fare un provvedimento sulle Popolari”, al 30 gennaio, ha guadagnato il 67%. Tutte le Popolari hanno guadagnato, ma la seconda ha guadagnato il 30. Quindi c’era qualcuno che sapeva da prima le cose che erano preparate per Banca Etruria. De Benedetti ha certamente realizzato un buon guadagno, ma c’è un intermediario di Londra che ha fatto 10 milioni in un colpo solo: lì forse l’indagine andrebbe un po’ indirizzata.
Il governo deve risarcire i creditori frodati anche perché quei creditori sono stati frodati. Quelle obbligazioni subordinate non avevano gli avvisi necessari, avevano addirittura i tassi di interesse dei Btp quindi erano costruite apposta per fregare il piccolo risparmiatore che non era neanche attratto da grandi guadagni, era convinto che fossero titoli sicuri. Non si può far altro che rimborsarli tutti, e io credo che man mano che arriveranno gli avvisi di garanzia, la polemica politica crescerà. Ricordo che l’operazione su Etruria stava per essere venduta dopo il decreto Popolari. Ma c’è stata gran sollevazione del Parlamento sulla Boschi e il conflitto di interessi e hanno detto agli amministratori di Banca Etruria “Stiamo calmi, non è il momento di fare l’operazione”. Quel pressing aiuterà i risparmiatori.
Più vigilanza ed eliminare i conflitti d’interesse
Stanno per scoppiare altri casi e occorrerà una vigilanza pubblica reale. Se si riesce a vigilare davvero, a riportare la struttura di Bankitalia (che non è di gradissimo livello in questo momento, anche nel settore della vigilanza) della Consob, fuori da tutti i conflitti di interesse (basta non mettere politici ed ex politici ai vertici di organi che devono essere di garanzia!) si potranno aumentare i controlli. Se non c’è questo controllo non c’è nessuna possibilità di evitare casi del genere.


(Milano)

BANCHE E MASSONERIA DEVIATA
Viviana Vivarelli

La legge 17, 25-1-1982, sciolse definitivamente la P2 e rese illegale le associazioni segrete con analoghe finalità, attuando il 2°o comma dell’art.18 della Costituzione, che dice: “Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”.

Renzi, suo padre e il padre della Boschi sono in combutta con i peggiori elementi della P2 (Flavio Carboni ) e si fanno dettare da loro le cariche delle banche.
E’ una vergogna senza precedenti che va smascherata con la massima durezza.
Per Quarto Renzi ha ordinato ai media di pompare un fatto insignificante per timore della crescita del M5S in modo da sputtanarlo.
Su Quarto i corrotti giornali italiani hanno scritto più pagine dell’attentato di Parigi.
A questa gente ormai il potere ha dato alla testa.
Ma il puzzo delle logge massoniche e la crisi delle banche e della borsa stanno per travolgerli tutti.
Se il cittadino italiano vuole uscire dalla sua inerzia da schiavo, deve cominciare a capire qualcosa di ciò che succede nella finanza e deve uscire dai pregiudizi e dalle idee sballate che i media gli hanno messo in testa.
Tutto il risparmio italiano è in pericolo.
La Banca Etruria è solo l’anticipo della guerra assassina contro le banche italiana che la Merkel ha sferrato per farle fallire e mangiarsele in un boccone.
Renzi balbetta e vacilla ma Juncker glielo ha detto chiaramente che “In Italia non c’è un interlocutore”. Più chiaro di così: lui non è nessuno.
E’ da tempo che i grandi d’Europa fanno i loro incontri senza nemmeno chiamarlo. Non lo hanno chiamato nemmeno quando dovevano discutere del Mediterraneo.
Renzi ha ubbidito passivamente a tutti gli ordini perversi della Troika. Il Pd si è comportato come il cagnolino della Merkel e ha messo addirittura primo in Europa il pareggio del bilancio in Costituzione, quel nodo scorsoio per cui lo stato non può fare nessun investimento e Renzi ha applicato il bail in un mese prima.
Ma la nostra morte è segnata.
Risparmio addio!

Non bastava che le banche fossero sotto l’egida dei politici, ora per sceglierne i vertici si fanno riunioni con membri della P2, riunioni massoniche come quella di Pierluigi Boschi (tanto brava persona!) con Valeriano Mureddu, Flavio Carboni e Gianmario Ferramonti, per chiedere ai signori della Loggia “chi mettere ai vertici di Banca Etruria!” Ma in che mani siamo?
Ed evidentemente la corrente della massoneria europea (a cui appartiene Draghi come Padoan) non è d’accordo con la piccola P2 italiana (a cui appartengono Matteo Renzi, suo padre Tiziano Renzi, la Elena Boschi e suo padre Pierluigi Boschi) e tra i due gruppi di predoni c’è una guerra all’ultimo sangue in cui Renzi fa la parte della preda e viene calpestato senza ritegno.
Ma davvero il bulletto di Rignano credeva che bastasse applicare tutte le porcherie della Troika con lo zelo del servitore muto e cretino per accumulare meriti? Crede davvero che ai potenti importi qualcosa del tappetino su cui si puliscono i piedi?
Ma non vi sembra strano che in questa guerra tra bande di finanzieri e speculatori, il caro ministro delle Finanze Padoan non apra mai bocca, non faccia la minima dichiarazione, non batta ciglio davanti allo sconquasso di 150.000 risparmiatori italiani falciati come erba da fieno sotto la trebbiatrice dei grandi speculatori finanziari?
Non vi sembra strano che non sia lui ad andare in Europa e ci mandi quel pivello rimbambito di Renzi che è stato finora usato come uno straccetto per la polvere e a cui il capo della Commissione Europea Juncker ha detto sui denti: “Non c’è nessun interlocutore in Italia!”?
Non vi ha fatto accapponare la pelle questa frase brutale di Juncker che dice papale papale a Renzi:”Tu per noi sei meno di una cacca”?
Capite ora perché alle riunioni europee nemmeno lo invitavano?
Questa frase di Juncker è peggiore del risolino della Merkel e di Sarcozy su Berlusconi e consacra la sconfitta di Renzi come capo del governo italiano per sempre. Renzi non è finito perché gli elettori lo hanno bocciato, non è finito perché per trovare voti deve bussare cassa ai verdiniani, gli alfaniani e i peggio brutti ceffi d’Italia e deve promettere il Ponte di Messina e depenalizzazioni a raffica a corrotti e mafiosi. Non è finito perché butta i soldi dello Stato sulle banche truffatrici fregandosene dei risparmiatori. Non è finito perché sta uccidendo la Costituzione e trasformando la Repubblica in un principato. Non è finito perché non sa più chi prendere come yesman e fruga ormai tra i compagni dell’asilo.
E’ finito perché i burattinai che lo hanno messo sul palco come un burattino, ora non hanno più bisogno di lui. E cambieranno pupazzo molto presto.
Quando il gioco si fa duro, i duri giocano e i tappetini li mettono al cesso.

Alla riunione di Roma per sapere chi mettere a capo di Banca Etruria, c’erano tutti i compari di merende: quella brava persona del padre della Boschi (per la quale solo il M5S ha chiesto la sfiducia rifiutata in blocco da un vergognoso Pd con un voto peggio di quello sulla nipote di Mubarak),quello scellerato di Flavio Carboni, bieco faccendiere e generale della P2 infilato in tutti gli scandali italiani dal Banco Ambrosiano alla Banda della Magliana, Denis Verdini, il berlusconiano superindagato per una serie infinita di reati (P3) ma a cui Renzi è appiccicato come la colla perché senza i suoi voti non gli passa lo stupro alla Costituzione, e c’era Valeriano Mureddu, pidduista amicissimo dei due Renzi, e infine Gianmario Ferramenti, il migliore amico di Gelli e figurarsi se non era della P2! Magari hanno telefonato per consiglio anche a Bisignani, l’esperto delle nomine occulte.. perché in Italia,come dicono a manetta i troll piddini, “Occorre la competenza, occorre la professionalità, occorre il merito”! E questi cari signori di competenza in truffe e reati ne hanno fin troppa!
Ma cosa dicono tutti i media ammanicati e servili? Che a Quarto il M5S “ha perso la purezza!” ?? Il M5S??
Ma vi rendete conto di quali bestemmie vomitano questi coglioni?!


(La Spezia)

Alessandro Di Battista
1. Banca Etruria perde milioni. Li perde perché i boss della banca danno denari ad amici degli amici (anche alle fondazioni renziane).
2. Nel frattempo Banca Etruria prende per il culo migliaia di italiani. Gli vende obbligazioni rischiosissime facendogli credere che siano titoli sicuri.
3. In Banca Etruria è consigliere di amministrazione PapàBoschi, quella gran brava persona di PapàBoschi.
4. PapàBoschi diventa vice-presidente dopo che sua figlia, Maria “Etruria”, diventa Ministro del governo Renzi.
5. PapàBoschi viene multato da Bankitalia per gravi inadempienze.
6. PapàBoschi andava a chiedere aiuto per Banca Etruria ad un massone della Prima Repubblica, amico di Licio Gelli, condannato per il crac del Banco Ambrosiano (quello per cui venne “suicidato” Roberto Calvi) e attualmente sotto indagine per l’associazione segreta P3. Sotto indagine insieme a lui anche Denis Verdini, quel Verdini che ha dato i suoi voti alla riforma della Costituzione targata Maria “Etruria” Boschi e che in cambio ha già ottenuto qualche poltrona prestigiosa in Senato.
7. PapàBoschi venne accusato qualche anno fa (poi prosciolto) per estorsione e turbativa d’asta. Di mezzo c’è la vendita di una grande tenuta.
8. Il giudice che archiviò il caso, Roberto Rossi, venne promosso Procuratore di Arezzo dopo l’archiviazione.
9. Il giudice Roberto Rossi divenne consulente di Palazzo Chigi sotto Letta. Ovviamente confermato da Renzi. E’ lui il giudice che segue attualmente il caso Banca Etruria.
10. Al CSM (consiglio superiore della magistratura) Rossi disse di non conoscere PapàBoschi
Queste sono solo alcune delle informazioni che riguardano Banca Etruria, la banca riconducibile alla famiglia Boschi. Ora spetta a noi dimostrare di essere cittadini e non SUDDITI!
Questa gente deve pagare per il dolore che ha causato a migliaia di italiani


Roma)

Pantomima rossa
La ciliegina sulla torta è che una manica di massoni come questa si arroga il diritto di fare anche la riforma della Costituzione.
E gli italiani li lasciano pure fare.
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Diceva uno: “Perché sono emigrato in Australia? perché quando uno odia la gente tra cui vive, non gli resta che emigrare!”
E avanti così, cari piddini, mi raccomando, avanti così fino al fondo del baratro, per la rovina di noi tutti!
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LA RIFORMA COSTITUZIONALE E’ LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE
Domenico Gallo

Attraverso una profonda riforma della Costituzione il modello di Repubblica definito dai Padri costituenti è stato decretato obsoleto e mandato in archivio, con grandi espressioni di giubilo da coloro che hanno dichiarato che aspettavano questa riforma da 70 anni. Il 2016 consacrerà la fine della Repubblica nata 70 anni fa e il consolidamento del principato renziano. Il regime renziano, come dice, Viroli – è un principato perché con l’entrata in vigore dell’Italicum e della riforma costituzionale Renzi avrà sul Parlamento, ridotto ad una sola camera deliberativa, un potere di fatto senza limiti. A restringere il potere della maggioranza restano il Capo dello Stato e la Corte Costituzionale, ma sono deboli argini.
In effetti l’impostazione di fondo che c’è dietro questo progetto di grande riforma (comprensivo della riforma elettorale), non è quello della revisione della Costituzione, ma del suo superamento, cioè dell’abbandono del progetto di democrazia costituzionale prefigurato dai padri costituenti per entrare in un nuovo territorio, dove le decisioni sono più “semplici”, perché, per legge, il governo è attribuito ad un unico partito, sciolto dagli impacci di dover mediare con partiti e partitini di una coalizione; dove il Parlamento è ridotto ad un’unica Camera (che legifera e dà la fiducia, mentre l’altra Camera, il Senato, ha un ruolo sostanzialmente decorativo), sottoposta ad un ferreo controllo da parte del Governo del partito unico, al quale la legge elettorale garantisce una maggioranza assicurata e la riforma costituzionale garantisce il controllo dell’agenda dei lavori parlamentari, dove le istituzioni di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte costituzionale) sono deboli e non possono interferire con l’esercizio dei poteri di governo che, invece, sono “forti”.
Ma la fine della Repubblica nata 70 anni fa non è per niente scontata, questo progetto può essere arrestato e rovesciato nel suo contrario. Grazie alla lungimiranza dei Costituenti l’ultima parola, quando nel Parlamento non vi è concordia sulle scelte di revisione, spetta al popolo sovrano.
Come disse Raniero La Valle per la riforma Berlusconi del 2005: “Cadute le linee di difesa del patto costituzionale, venuti meno i pastori posti a presidio dei cittadini, il popolo rimane ora l’ultimo depositario della legittimità costituzionale e l’ultima risorsa, l’ultima istanza in grado di salvare la democrazia rappresentativa nel nostro paese. Esso non dovrà semplicemente “difendere” la Costituzione del 48, ma dovrà instaurarla di nuovo. Non dovrà solo sottrarla all’oscuramento cui oggi è condannata, ma riscoprirla ed illuminarla come mai ha fatto finora.”
E’ stato costituito il Comitato per il No al referendum costituzionale, che questo Comitato, che raccoglie i più autorevoli esponenti della cultura democratica, oggi inizia il suo percorso pedagogico mettendo a fuoco il discorso sui valori ed i principi della democrazia costituzionale, discorso che deve animare la battaglia che le associazioni, i soggetti politici e sindacali condurranno per convincere i cittadini italiani a votare No.
Quello a cui saremo chiamati è un referendum sui valori della Repubblica, sulla democrazia costituzionale, non sul Governo o sulla sorte di un Capo politico.
Bisogna respingere questa mistificazione, evitare che i contenuti del voto siano oscurati e che il referendum venga trasformato in un plebiscito volto ad acclamare un Capo politico.
Per questo il Comitato ha scritto a tutti i parlamentari invitando coloro che si oppongono alla riforma e votano no ad impegnarsi a chiedere, immediatamente, un minuto dopo la votazione finale, il referendum previsto dall’art. 138 Cost, in modo che sia chiaro che si tratta di un referendum oppositivo, chiesto dall’opposizione per chiamare il popolo a bocciare la riforma.
Deve essere respinto il mantra del conflitto fra riformatori (che vogliono modernizzare le istituzioni) e conservatori (che vogliono difendere i privilegi della casta).
Solamente la cancellazione della memoria può consentire di far passare come innovazione delle riforme istituzionali che tendono a restaurare forme di potere autocratico superate dalla storia. Soltanto attraverso la cancellazione della memoria si può far passare per innovativa una legge elettorale che restaura gli stessi meccanismi manipolatori della legge Acerbo.
La grande riforma si compone di due capitoli che costituiscono due facce dello stesso progetto: la revisione della Costituzione e la riforma elettorale.
Se possiamo dare per scontato che il popolo sarà chiamato a pronunciarsi sul referendum relativo alla riforma costituzionale, non è per niente scontato che il popolo possa pronunciarsi con un referendum anche sulla legge elettorale.
Per questo, un gruppo di cittadini ha depositato in Cassazione la richiesta di due referendum abrogativi relativi all’Italicum. Il primo quesito è volto ad abrogare il meccanismo dei capilista bloccati e delle pluricandidature, restituendo ai cittadini italiani la facoltà di scegliere i loro rappresentanti, il secondo quesito è volto ad abrogare il premio di maggioranza ed il ballottaggio, restaurando l’eguaglianza dei cittadini nell’esercizio del diritto di voto e la rappresentatività delle assemblee elettive.


(Genova)

IL FEMMINICIDIO DI COLONIA
Marcello Foa

“Provate a immaginare una donna che cammina per strada e che ha solo una colpa: veste all’occidentale e non è accompagnata da un uomo appartenente alla sua famiglia. Improvvisamente viene circondata da un gruppo di uomini, dieci, venti talvolta di più. Alcuni la circondano, altri fanno da palo e sviano i curiosi. Dal gruppo si staccano tre o quattro che iniziano a toccare i seni della poveretta, le toccano il sedere, se ha la sventura di portare la gonna, gliela alzano, le strappano le mutande e le infilano le mani nelle parti intime tra risa e scherni. In internet gira il video di una donna filmata durante questa pratica: se ve la sentite ascoltate il suo urlo. E’ agghiacciante. Le più fortunate vengono lasciate andare, le altre vengono violentate dal branco. La pratica si chiama Taharrush ed è segnalata nei Paesi del Golfo, a cominciare dall’Arabia Saudita, ma anche in Tunisia, in Egitto, in Marocco, soprattutto al termine del Ramadan ma in genere in occasione di grandi assembramenti. Perché la folla è ricercata dagli uomini che praticano le molestie di gruppo, la folla aiuta, nasconde, relativizza, la folla aiuta a punire le donne non velate. Come quelle che festeggiavano l’avvento del nuovo anno a Colonia e nelle altre città tedesche la notte di Capodanno. La Bild l’altro giorno ha pubblicato i verbali delle donne che sono state aggredite. E’ un resoconto dell’orrore. A tutte hanno cercato di infilare dita nelle parti più intime. A tutte sono stati palpati seni e sedere. Tutte sono state circondate, umiliate, derubate. Alcune sono state violentate. Ricorda qualcosa? Sì lo avete capito. Nelle piazze tedesche è stato praticato il Taharrush, il “gioco” dello stupro e non è una supposizione giornalistica ma la conclusione a cui è giunta la Polizia federale tedesca, che ora è molto preoccupata perché teme il ripetersi di questi episodi. Dovremmo esserlo anche noi, ma scommetto che pochi di voi, cari lettori, avrete letto grandi titoli al riguardo. Come è avvenuto sin dall’inizio di questa drammatica vicenda, nei grandi media prevalgono l’imbarazzo, il silenzio, la compiacenza del politicamente corretto, dunque il desiderio ricorrente di non offendere il “diverso”. Nemmeno se è un criminale. E qui occorre puntualizzare. Nessuno pensa che tutti gli islamici pratichino il Taharrush. Al contrario: nel Maghreb le autorità arabe e la maggior parte degli Imam condannano e perseguono il comportamento disumano compiuto da piccole minoranze. Dunque non si tratta di criminalizzare l’Islam, né tutti gli immigrati, bensì di capire, segnando il confine tra l’accoglienza e l’abuso, tra l’integrazione e l’arroganza
La Svizzera insegna che un percorso di integrazione armonioso e ancorato al territorio permette di accogliere felicemente persone di diverse etnie, culture e religioni. Oggi nella Confederazione elvetica vivono profughi kosovari, iracheni, etiopi, afghani, arabi senza gravi problemi e i loro figli si sentono ticinesi, vodesi o zurighesi. Un percorso di straordinario successo, perché graduale e controllato.
Quando invece si permette a centinaia di migliaia di persone di arrivare simultaneamente in un Paese, seppur grande e federalista come la Germania, senza preparazione, senza un adeguato percorso, il risultato è antitetico rispetto alle lodevoli intenzioni. Non si fa del Bene, si promuove il Male. Si incoraggia una massa enorme di giovani non ad adeguarsi ai costumi e alla cultura del Paese, ma a imporre la propria visione degenerata del mondo. E la vista, il contatto con donne occidentali diventa per molti di loro irresistibile.
Possiamo accettarlo? La risposta dovrebbe essere scontata, ma di questi tempi non lo è; a molti apparirà come un atto di coraggio o come un inaccettabile affronto al politicamente corretto. E allora diciamolo forte. La risposta è no, e non per istigare all’odio religioso ma per difendere la nostra civiltà e i nostri valori. Perché se si tace passa il messaggio sbagliato ovvero che in questa Europa tutto è possibile. Anche stuprare una donna nel corso di una notte di festa. Una donna impura, una donna occidentale.


(Milano)

Berluscameno
Dice Donald Trump: “l’Isis deve tutto a Obama e a Hillary Clinton”.
“Lei Hillary era il segretario di Stato e Obama il presidente: due autentici geni”.
Intervistato da “Fox News”, il candidato repubblicano Donald Trump, ovvero il politico “impresentabile” che sta crescendo nei sondaggi con la sua violentissima polemica anti-Islam, ha incolpato Hillary Clinton e Barack Obama come primi responsabili del disastro in Medio Oriente, regione devastata dal ‘terrorismo direttamente promosso dagli Usa’. Trump accusa l’ex segretario di Stato e l’attuale presidente, indicandoli come ‘responsabili del conflitto in Siria e della carneficina in Libia’, ”responsabili della morte di centinaia di migliaia di siriani e di libici”. ‘Colpa loro l’ascesa dell’Isis’.
Ed è stata la Clinton “a causare questo problema, con le sue stupide politiche”, ha dichiarato testualmente Trump a “Fox News Sunday”. “Guardate quello che ha fatto in Libia e quello che ha fatto con la Siria: è stata veramente uno dei peggiori segretari di Stato della storia del nostro paese. E’ stata lei a far uccidere centinaia di migliaia di persone con la sua stupidità”.
Alla fine, “alcune verità vengono fuori anche nel marasma della disinformazione e della ‘becera propaganda’ condotta dai grandi media”, persino grazie a un “mostro” politico come Trump. “La guerra in Siria, realizzata mediante l’appoggio di alcuni paesi occidentali e di alcuni paesi arabi ai terroristi sostenuti ed armati dall’ estero, ha causato la morte di oltre 250.000 persone fino al momento attuale”. “La narrazione dei media occidentali aveva cercato di presentare il conflitto siriano come una “guerra civile”, ignorando il fatto che in Siria erano stati infiltrati decine di migliaia di mercenari jihadisti, di varie nazionalità, ‘armati dagli Usa e finanziati dalle monarchie del Golfo’ (Arabia Saudita, Qatar e Kuwait), sulla base di un progetto concepito dal Pentagono per rovesciare il regime di Assad”. Ecco il vero ‘Obiettivo occulto degli Usa’, “arrivare ad uno smembramento del paese arabo per facilitare il controllo delle risorse e creare uno stato sunnita sotto la “protezione” saudita e occidentale, isolando la parte sciita e filo-iraniana del paese”. I terroristi dei vari gruppi jihadisti “erano stati inizialmente addestrati in appositi campi creati dalla Cia nel 2012 in Giordania, successivamente in Turchia, con l’obiettivo di rovesciare il governo di’ Bashar al-Assad’, giudicato ostile agli interessi degli Usa e delle potenze regionali come (fra gli altri) l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia”, continua Lago. “I servizi di intelligence Usa già da anni avevano finanziato i ‘gruppi radicali sunniti della Siria’ per sobillare un conflitto inter-confessionale e provocare una rivolta popolare all’ interno del paese”. A questo scopo “avevano fatto infiltrare, nel 2011, diversi loro agenti con il compito di creare scontri a fuoco ed episodi di rivolta, in modo da screditare il governo di Assad e provocare una rivolta popolare”.
Le cose però non sono filate lisce: il piano ha trovato un forte ostacolo nella resistenza della popolazione siriana e nella dura reazione dell’esercito di Damasco “contro i gruppi terroristi inviati dall’estero, veri e propri taglia-gole al servizio dei monarchi sauditi”. Anche la creazione dello’ Stato Islamico’ e del suo esercito jihadista, sembra certo che abbia trovato la collaborazione della Cia, della Dia e dei servizi israeliani, prosegue l’eccellente analista. Il tutto sotto la copertura degli Usa, “interessati a creare il pretesto per l’intervento militare della Nato e per attuare il piano di divisione dei due paesi-chiave della regione, ‘Siria e Iraq’, entrambi collegati con l’Iran”. Poi è arrivato l’intervento militare russo, iniziato il 30 settembre.
La mossa di Putin “ha guastato i piani del Pentagono, oltre a quelli dell’Arabia Saudita e della Turchia che già contavano di spartirsi il territorio e le risorse della Siria”. L’intervento russo “ha impedito il crollo del regime siriano e ha imposto un alt all’avanzata dello Stato Islamico che, in teoria, “le potenze occidentali dichiaravano di voler combattere” ma che contava su forti complicità e sul patrocinio delle monarchie del Golfo”.

“… viene il dubbio che da Noi siamo ancora in una fase di sbornia post-ideologica“, dice Gilioli. Se il dubbio riguardasse solo questo aspetto ‘ideologico’ DELLA QUESTIONE sarebbe una cosa di poco conto. Il fatto INCREDIBILE è che in Italia la ‘sx al Governo’ non sappia ancora cosa costituiscono nella realtà per gli USA i loro “NEO-CON“ della dx USA .
‘LORO’ sono il ‘cervello pensante’ ad uso e consumo della ‘élite del Potere Globale bancario e finanziario negli USA ed in esercizio sperimentale anche all’ interno della ‘Governance dell’UE’ (tramite i suoi QUISLING )per realizzare il futuro E PROSSIMO controllo del potere finanziario mondiale!
Ma cosa è l’attuale ‘UE’ ?
La sua moneta comune, l’euro, è stata creata a suo tempo dai ‘gangster nazisti’ per’ devastare’ l’Europa.
L’UE,ci dice Meyssan (uno che se ne intende), “non è stata voluta per unire il continente europeo, ma per dividerlo, scartando definitivamente la Russia”.
“Questo è ciò che De Gaulle aveva denunciato mentre perorava un’ Europa da Brest a Vladivostok”.
Gli “unionisti” dei Paesi UE assicurano che il “progetto europeo” ha consentito la pace in Europa per 65 anni? “Ma parlano dell’appartenenza all’Unione o del loro ‘vassallaggio’ nei confronti degli Stati Uniti? In realtà è questo che ha garantito la pace tra gli Stati dell’Europa Occidentale, pur mantenendo la loro rivalità al di fuori dell’area Nato”.
IL SISTEMA- EURO ,CHE IMPONE DIKTAT A “ STATI UE NON PIU’ SOVRANI “,
ricorda ‘in modo sinistro’ i meccanismi decisionali del ‘PIANO di DOMINIO HITLERIANO’. ‘Infatti Meyssan cita ‘Walter Hallstein’, alto funzionario nazista tedesco, l’uomo che curò per conto di Hitler la redazione del progetto nazista di Europa federale.’ “SI TRATTAVA di DISTRUGGERE GLI STATI EUROPEI E di FEDERARE LE POPOLAZIONI PER ETNIE ATTORNO AL GRANDE REICH ARIANO “.
L’insieme sarebbe stato sottoposto alla “dittatura di una burocrazia non eletta”, controllata da Berlino ‘allora’ nazista. “Con la fine della guerra e dopo la Liberazione, ‘HALLESTEIN’ mise in opera il suo progetto con l’aiuto degli anglosassoni”.
Ora -non ancora soddisfatti -i capi pazzi dei ‘NEO-CON USA’ “unitamente all’élite europea del potere finanziario globale di marca neo-nazista ” vogliono ‘semplicemente’ … una guerra atomica!
Il collasso dell’Unione Sovietica nel ‘1991’ ha dato vita ad una “pericolosa ideologia statunitense chiamata “neo- conservatorismo”. L’Unione Sovietica era servita fino ad allora come vincolo alle azioni unilaterali da parte degli Usa. Con la rimozione di questo vincolo su Washington, i ‘neoconservatori ‘hanno intrapreso il loro piano di egemonia statunitense sul mondo. Gli Usa erano improvvisamente diventati “l’unica superpotenza”, “l’unico potere”, che avrebbe potuto agire “senza limiti, ovunque nel mondo”.
Il giornalista ‘neo-conservatore’ del “Wahington Post” Charles Krauthammer ha riassunto la “nuova realtà” ‘neo- con USA ’ come segue: “Abbiamo uno schiacciante potere a livello mondiale. Siamo i custodi designati dalla storia del sistema internazionale”.
“Quando l’Unione Sovietica è caduta, è nato qualcosa di nuovo, qualcosa di totalmente nuovo – un ‘mondo unipolare dominato da una sola superpotenza’ scevra dal controllo di rivali e con possibilità di raggiungere ogni angolo del globo”.
(E’ il ‘super potere militare’ dell’élite finanziaria e bancaria globale che domina attualmente la finanza mondiale e consiste nel dominio dell’1% dell’umanità sul prossimo e restante mondo dei ‘sub-umani ‘!). Questo è uno sconvolgente sviluppo nella storia umana , mai visto dai tempi della caduta dell’impero di Roma.
Per i ‘NEO –CON USA ’ persino la ‘potenza globale dell’impero romano’, ossia la ‘ Roma Imperiale’ (di circa 2000 anni fa !) non può essere presa a modello di quello che rappresentano gli Usa oggi”. ‘L’incredibile potere unipolare che la storia ha dato a Washington deve essere protetto ad ogni costo’.
Nel 1992 uno dei massimi ufficiali del Pentagono, il sottosegretario Paul Wolfowitz, ha scritto la “Dottrina Wolfowitz”, la quale è diventata la base della politica estera degli Usa. “La Dottrina Wolfowitz sentenzia che il “primo obiettivo” della politica estera e militare degli Stati Uniti è quello di “prevenire il riemergere di un nuovo rivale, sia sul territorio dell’ex Unione Sovietica o da qualche altra parte, che possa creare minaccia -alle azioni unilaterali degli Stati Uniti- nell’ ordine di quella creata precedentemente dall’ Unione Sovietica”. “Questa considerazione è fondamentale per sottolineare la ‘nuova strategia di difesa regionale’ e richiede uno sforzo atto a prevenire che ‘qualsivoglia potenza ostile possa controllare una regione’, le cui risorse potrebbero, se sfruttate a dovere, essere sufficienti a generare un potere globale”. (Una “potenza ostile” è una nazione abbastanza forte da avere una politica estera indipendente dai dettami di Washington. Quindi è sottinteso che la ‘UE germanica’ non dovrà mai diventare una potenza ostile agli USA !).
La dichiarazione unilaterale del potere statunitense è iniziata seriamente durante l’amministrazione Clinton, con l’intervento in Yugoslavia, Serbia, Kosovo e la “no- fly zone” imposta sull’ Iraq. Nel 1997 i ’neoconservatori USA ed i Quisling dell’UE‘ hanno stilato il “Progetto per un nuovo secolo statunitense”.
Nel 1998, tre anni prima dell’11 Settembre 2001, i “neo-con” hanno inviato una lettera al presidente Clinton chiedendo un cambio di regime in Iraq e “la rimozione di Saddam Hussein dal potere”. I ‘neo -conservatori USA ‘hanno preparato un programma per rimuovere sette governi in cinque anni. Gli eventi dell’11 Settembre 2001 sono considerati dalla ‘gente informata sui fatti ‘come “la nuova Pearl Harbor”, che i ‘neo-con USA ’ hanno definito come necessari per iniziare le loro guerre di conquista in Medio Oriente.
La Storia umana continua implacabile … ‘Neo-con USA ’ e ‘UE’.
Paul O’Neil, il primo segretario del Tesoro del presidente George W. Bush, ha dichiarato pubblicamente che il programma del primo meeting con il suo gabinetto riguardava’ l’invasione dell’Iraq’. Questa invasione era stata pianificata prima dell’11 Settembre 2001. Dall’11 Settembre 2001 Washington ha distrutto in toto o in parte 8 nazioni e ora si oppone alla Russia sia in Siria sia in Ucraina.
La Russia non può permettere che un ‘Califfato jihadista’ si stabilisca nell’ area tra Siria e Iraq, perché sarebbe la base per esportare le destabilizzazioni nella parte musulmana della Federazione Russa. Henry Kissinger stesso lo ha detto ed è abbastanza chiaro ad ogni persona dotata di buon senso.
‘Comunque i ‘neo-con USA‘ , fanatici e impazziti per il potere, che hanno controllato le amministrazioni Clinton, Bush e ora controllano l’amministrazione Obama, sono così presi dalla loro stessa arroganza che per pungolare la Russa sono stati disposti a far abbattere un aereo russo da un loro burattino, la Turchia, e a rovesciare un governo eletto democraticamente in Ucraina, il quale era in buoni rapporti con la Russia, sostituendolo con un governo fantoccio, controllato dagli Usa’. Con questo background, possiamo capire che la ‘situazione pericolosa ‘a cui si affaccia il mondo è il prodotto delle arroganti politiche dei “neo-conservatori di egemonia statunitense e dell’ ‘UE’ germanica sul mondo”. La mancanza di giudizio e i pericoli nei conflitti siriano e ucraino sono conseguenze stesse dell’ ‘ideologia neo- conservatrice’, falsamente definita come ‘neo –liberista ’ in economia .
Mentre è ’solo la vecchia politica mercantilista guerrafondaia ottocentesca in auge negli stati europei di allora ’ poi trasformata in teoria economia “neo- mercantilista tedesca di matrice nazista”.
Per perpetuare l’egemonia, i neocon hanno gettato al vento le garanzie che Washington aveva dato a Gorbachev che la Nato non si sarebbe spinta nemmeno di un centimetro verso est. Questi hanno fatto in modo che gli Usa si tirassero fuori dal Trattato anti-missili balistici (Abm), il quale specificava che né Usa né Russia avrebbero sviluppato o dispiegato missili anti-balistici.
I neo –con USA hanno riscritto la dottrina militare statunitense e innalzato le armi nucleari dal loro ruolo di minaccia a forza di attacco preventiva. Hanno iniziato a posizionare basi Abm ai confini russi, sostenendo che le basi servivano per difendere l’Europa da ‘inesistenti missili balistici intercontinentali (Icbm) iraniani.
La Russia e il suo presidente Putin sono stati demonizzati dai neo – con USA e dai loro burattini del governo e dei media (anche UE!). La Clinton ha definito Putin “il nuovo Hitler”. Un ex ufficiale della Cia ha inneggiato all’omicidio di Putin.
I ‘candidati alle presidenziali di entrambi gli schieramenti ‘ litigano per chi sarebbe più aggressivo nei confronti della Russia e il più scurrile contro il presidente russo.
L’effetto è stato la “distruzione della fiducia tra potenze nucleari”.
Il governo russo ha imparato che Washington non rispetta le proprie stesse leggi e men che meno il diritto internazionale e che –quindi -non può essere considerata affidabile nel rispettare gli accordi già presi. Questa mancanza di fiducia, unita alle aggressioni contro la Russia vomitate da Washington e dai media prostituiti, ripetuti a pappagallo nelle capitali dei paesi europei della UE, hanno preparato il terreno per “una guerra nucleare”. Dato che la Nato (di base negli gli Usa) non ha la possibilità di sconfiggere la Russia in una guerra convenzionale, ancor meno in caso di alleanza Russia – Cina, la guerra sarebbe totalmente nucleare. Per evitare la guerra, Putin evita le rappresaglie e mantiene un basso livello quando risponde alle provocazioni occidentali. Il comportamento responsabile di Putin, comunque, è mal interpretato dai ‘ neo – con USA ‘ come segno di debolezza e paura. Questi suggeriscono al presidente Obama di mantenere la pressione sulla Russia, per farla arrendere.
Putin, tuttavia, ha dichiarato chiaramente che non intende mollare.
Il messaggio è stato mandato in più occasioni.
Per esempio il 28 settembre 2015, al settantesimo anniversario delle Nazioni Unite, Putin ha affermato che la Russia non può più tollerare la situazione a livello mondiale. Due giorni dopo Putin ha preso il comando della guerra contro l’ Isis in Siria. I governi europei, specialmente Germania e Regno Unito, sono complici del declino verso una guerra nucleare. Questi due stati vassalli degli Usa spingono l’aggressione senza sosta da parte di Washington contro la Russia, ripetendone la propaganda e supportandone le sanzioni e gli interventi militari contro altri paesi. Fino a che l’Europa non sarà altro che un’appendice di Washington, la prospettiva dell’Apocalisse sarà sempre più concreta.
A questo punto della storia una guerra nucleare può essere evitata solo in due modi.
Uno è che Russia e Cina si arrendano ed accettino l’egemonia di Washington.
L’altro è che un leader indipendente in Germania, Regno Unito o Francia decida di abbandonare la Nato. Ciò scatenerebbe un fuggi-fuggi dalla Nato, la quale è il primo mezzo che Washington possiede per creare conflitto con la Russia e, dunque, è la forza più pericolosa sulla faccia della Terra ‘per qualsiasi nazione europea e per l’intero globo. Se la Nato continuerà ad esistere, questa soluzione militare unita all’ideologia neo-conservatrice di egemonia statunitense (accompagnata dalla ideologia economica della UE germanica detta del neo – mercantilismo tedesco di matrice nazista, truccato e spacciato come neo- liberismo della élite globale finanziaria, renderanno la guerra nucleare inevitabile.
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Per farvi ridere un po’ un pezzo di grandissima bravura romana
Gigi Proietti e la sauna

DAVID BOWIE
Addio all’uomo delle stelle
Marco Bercella

L’uomo che cadde sulla terra è tornato, infine, da dov’era venuto: “Look up here, I’m in heaven, I’ve got scars that can’t be seen, I’ve got drama, can’t be stolen, everybody knows me now”. Un incipit, quello del nuovo singolo “Lazarus”, che diventa l’epitaffio di una vita vissuta come un’opera d’arte, l’uscita di scena di un musicista preveggente, che ha saputo come nessun altro giocare con i cliché del rock, abbattendone le barriere, creando un’estetica.
Lo ha fatto forgiando personaggi memorabili, che si sono instillati nell’immaginario in modo se possibile ancora più prepotente delle sue canzoni (e che canzoni!). “There’s old wave, there’s new wave, and there’s David Bowie”, recitava la locandina dell’etichetta RCA nell’anno del lancio di “Heroes”, e mai slogan pubblicitario fu più azzeccato, giacché Bowie era un’antenna capace di captare segnali, di riprogrammarli restituendoli al mondo in nuove, abbaglianti fattezze. Bowie era, ed è, la sempiterna terza via con cui, volenti o nolenti, si doveva e si dovrà fare i conti.
Con lui il folk diventa teatro, il glam bisessuale e cosmico, il soul androgino e plastico, il crooning gelido ed emaciato, l’ambient e il kraut-rock improvvisamente fruibili, il new-pop romantico e truccato, il funky cotonato e bianco, il drum ‘n’ bass non più materia per danze impasticcate, ma per copertine di riviste patinate, e si potrebbe continuare.
In cinquant’anni di carriera abbiamo fatto i conti col menestrello psych-folk, conZiggy (non ci sono personaggi equiparabili… Ziggy è Ziggy, e nessun altro…), poi è stata la volta del sottile e drogatissimo Duca Bianco, dell’esistenzialista teutonico, del pierrot new romantic, del frontman che più stiloso non si può, del rocker ben vestito, dell’eroe post-industriale e infine, nell’ultimo decennio e forse più, con l’artista che si leva la maschera mostrandosi uomo con un pudore sempre più impercettibile, sempre meno trasfigurato.
E infatti, piano piano, progressivamente negli ultimi vent’anni, nella sua musica ha iniziato a prendere piede un’inquietudine diversa, l’ossessione per il tempo che passa, la crescente consapevolezza che il mondo non fosse più il palco per cui imbastire delle geniali e sgargianti messinscene.
Ma anche se lo specchio non restituiva più personaggi da inventare, né tendenze da veicolare, David Bowie è persino riuscito a farci credere che anche il grave malore che lo ha colto nel 2004 facesse parte del suo spettacolo: quel rimanere dietro le quinte per quasi dieci anni, e ritornare dopo essersi nascosto dietro a un silenzio assoluto, prima dimesso con “Where Are We Now?” e poi brioso con l’album che ne è seguito, aveva per certi versi stemperato la tensione.
“Hai visto? Bowie è tornato, anche questa volta…!”. Ecco, ce lo siamo ripetuti anche all’annuncio dell’uscita di “Blackstar”, e ormai rinfrancati siamo tornati ad attribuire tutte le ombre che contiene all’ennesimo dei suoi travestimenti. E invece no, questa volta ci stava dicendo che era finita per davvero, che questo era un addio ma che, anche questa volta, sarebbe stato lui a decidere il come e il quando.
David Robert Jones lo ha davvero deciso alla sua maniera, due giorni dopo il suo compleanno, due giorni dopo l’uscita del suo testamento artistico: l’eroe per un giorno è anche riuscito a scegliere il modo con cui consegnarsi all’eternità.
Maggiore Tom, comincia il conto alla rovescia, accendi i motori, controlla l’accensione, e che Dio ti assista.
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ALDO ANTONELLI
«Se noi commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica»! E’ quanto diceva Cassiodoro, scrittore latino cristiano del VI secolo.
La citazione mi torna in mente in questi tempi tristi e bui…!
Non è che il trionfo del rumore, della distrazione, del brutto a cui assistiamo sia il segno di questa verità?
La mancanza di giustizia ci toglie la musica….
E il rimando non può non essere al Vangelo di domenica prossima: il racconto di Gesù che durante un pranzo di nozze riporta gioia e rianima la festa trasformando l’acqua della ferialità in vino dell’allegria. Gesù che risveglia il gusto della fraternità gioiosa in persone che la realtà aveva impoverito rendendole orfane di futuro e di speranza.
Viviamo in una società nella quale si indebolisce sempre più la radice cristiana dell’amore disinteressato. Spesso l’amore è ridotto a uno scambio vicendevole, gradevole e utilitaristico, in cui ognuno ricerca il proprio interesse.
E noi preti, in questo commercio laido non facciamo eccezione.
E’ triste che si abbia a dire di noi cristiani ed anche di noi preti: “Non hanno più vino”!
C’è qualche Donna in giro che ci dica: “Fate quello che Lui vi dirà”?
Solo così potremo ritrovare il “vino della gioia”!
..
Ricevo da peacelink questa lettera (è in inglese e questa è la mia pessima traduzione)

“Spero davvero di chiarire qualche punto: agli Stati Uniti non può importare un c…o di quello che sta succedendo all’estero, soprattutto in Europa o nel Mediterraneo. Ero a New York questa estate per il mio teatro e non c’è opinione migliore delle persone che si incontrano per strada, al lavoro, in spiaggia, in qualunque posto. Siamo considerati un museo obsoleto (ricordate Nixon che voleva usare le bombe contro le persone, ma avrebbe lasciato intatti i monumenti?) E qualunque sia il nostro problema, è il nostro problema, dobbiamo pensarci da soli. Si riferiscono alle torri gemelle, come se fosse una sorta di data epica in cui gli americani hanno dovuto diventare più rigorosi, morali e poveri. Quindi, se si dorme in strada, ogni 4 cantieri nel centro di New York, in un certo senso si sentono eroi-vittime dell’11 settembre. Con questo tipo di lavaggio del cervello ogni americano sta andando a votare per qualcuno contro la guerra. Quando li interrogavo, non sapevano nemmeno cosa fosse la NATO o dove stava, proprio come se dovessi spiegare ai Romani dove sta il Vaticano. C’è un tale carico di ignoranza e ingenuità, il tutto sotto l’incantesimo: trovare un lavoro, la sua fattibilità, noleggiare un letto, sopravvivere, queste sono le speranze per i più, farcela..
Come sempre spero di sbagliarmi, ma credo che solo gli americani all’estero rendo conto di cosa diavolo gli USA stiano facendo nel mondo.
Pilar

Alessandro P.
Praticamente Junker e Renzi hanno fatto a gara per rivendicare il merito della distruzione dei diritti dei lavoratori…. e senza mostrare alcuna vergogna nemmeno di fronte agli inesistenti effetti sull’occupazione.
Il problema dei cosiddetti paradisi fiscali è che aziende operanti in più Stati (multinazionali) approfittano della diversa fiscalità per eludere le tasse: la soluzione banale è creare una tassa specifica per le aziende con sede all’estero (alzare tasse sul fatturato, irap) oppure creare un’immensa cooperativa di milioni di italiani con sede all’estero in modo tale che il vantaggio non sia riservato ai soliti corruttori.
Alla fine il tanto vilipeso idraulico che non fattura una riparazione è moralmente superiore alle multinazionali e ai loro volgari trucchi per l’elusione fiscale.
L’Italia non resta a guardare ma supporta attivamente questa allegra politica economica internazionale dei paradisi fiscali di cui approfittano amici e finanziatori di partiti (insomma i conti in tasca ai politici tornano sempre).
Ricordiamo che lo stesso Berlusconi è stato condannato per frode fiscale perché utilizzava un’azienda off-shore per gonfiare artificiosamente costi e immagazzinare ingenti fondi neri a danno dei suoi stessi soci azionari…. quindi anche chi ha sede in Italia a volte approfitta della creatività finanziaria che leggi demenziali favoriscono.
p.s. Nel caso Apple (nota azienda di tablet/telefoni cinesi a prezzi occidentali) le tasse completamente evase sono state pagate per un terzo senza alcun tipo di ulteriore sanzione… tutti i partita iva italiani ci metterebbero subito la firma a un simile generosissimo trattamento e non si capisce a cosa si debba tanta generosità (ma i sospetti vengono).

35 MILIARDI FATTI INVESTIRE IN OBBLIGAZIONI
Berluscameno

Non so Voi, ma io sono anni che mi trovo in “EMERGENZA PERMANENTE“.
E non posso nemmeno attribuirne la colpa agli ‘immigrati’ .
Ora sono subissato da ‘cartelle ‘ di pagamento e non so neppure più dove prendere i soldi per pagarle.
Ma ormai abbiamo capito tutti che voi siete possessori di prestigiosi ‘posti fissi’ e quindi –giustamente – siete molto preoccupati dall’ esistenza – sul ‘suolo patrio’ – del ‘pericolo degli immigrati’ variamente classificati e di varie provenienze etniche.
Ed allora mi sento affascinato dal quesito di trovare un modo per potermi
difendere (non dagli immigrati ) ma dalle ‘rapaci grinfie della finanza bancaria’ ossia di una ‘truffa’ di origine propriamente ‘autoctona’ .
C’è un piccolo paese dell’entroterra toscano, in cui un’intera comunità di trecento famiglie si è trovata in una notte con i risparmi di una vita totalmente azzerati.
E con la drammatica scoperta che quel funzionario di quell’ unica banca che incontravano tutti i giorni – che nella comunità locale era uno dei punti di riferimento cui affidarsi – li aveva coinvolti in un giro di investimenti ad alto rischio, finito nel peggiore dei modi.
Naturalmente, quel funzionario non era diventato improvvisamente malvagio:
stava solo cercando di eseguire al meglio il suo lavoro, essendo, ormai da anni, la sua efficienza contrattualmente misurata in base a quanti prodotti finanziari aveva collocato presso i propri concittadini. Vero è che fino al 2009, quando una banca proponeva ad un cittadino un investimento in obbligazioni subordinate, aveva l’obbligo di comunicare gli scenari probabilistici dello stesso.
Ma sono arrivati gli anni della crisi, e il mandato di Bankitalia ad una forte ricapitalizzazione delle banche ha spinto queste ultime, data la fuga dei classici investitori istituzionali, ad inondare i cittadini di prodotti finanziari: ed ecco allora la Consob eliminare prima l’obbligo di comunicazione degli scenari probabilistici, poi, dal 2011, persino la comunicazione facoltativa degli stessi.
Solo per fare un esempio, ai cittadini che hanno investito in ‘obbligazioni subordinate’ della Banca dell’Etruria e del Lazio nell’ottobre 2013, nessuno ha comunicato una probabilità pari al 62,7 per cento di perdere la metà del capitale.
E, naturalmente, quanto prescritto dalla normativa europea in merito alla “profilatura del cliente”, ovvero alla sua conoscenza e propensione agli investimenti finanziari, è stato facilmente aggirato, facendo risultare, nell’ ultimo caso delle banche coinvolte, il 75 per cento dei cittadini come grandi conoscitori degli strumenti finanziari.
Il via libera alle banche verso la spoliazione dei cittadini ha fatto da specchio alle contestuali gestioni del credito da parte delle stesse, che, in molti casi, le ha portate al fallimento.
Come sempre, ad ogni scoppio del bubbone, la prima reazione a tutti i livelli è lo scarico delle responsabilità verso l’anello superiore od inferiore della catena, a cui segue una levata di scudi generale in direzione di drastiche misure affinché non accada mai più. Fino all’ormai classica conclusione in cui il nuovo scandalo viene riclassificato nella categoria di “mela marcia in albero sano”.
Che le cose non stiano affatto così ce lo dicono i dati: in questi ultimi 7 anni sono oltre 35 i miliardi fatti investire ai cittadini in obbligazioni subordinate e, mentre le quattro banche, ormai famose, vengono salvate dai provvedimenti governativi, sono ad oggi altre 12 quelle commissariate per gli stessi motivi.
Per farsi un’idea di cosa sia strutturalmente diventata l’attività di gestione del risparmio, basti vedere cosa scrive Consob (procedimento 20638/14) in merito all’attività di Poste Italiane, ovvero la società a cui si rivolge la parte più semplice dei risparmiatori: “Vendite di prodotti in conflitto di interesse con la rete Banco Posta, strutture commerciali pressate per raccogliere volumi e incentivi legati al budget, forme di marketing scorrette, poche e ottimistiche profilazioni di clienti che permettevano al 74,5 % di essi di sottoscrivere strumenti complessi -come le opzioni “certificates” su sottostanti derivati cartolarizzati.
Siamo dunque di fronte ad una crisi “di sistema” che, aldilà delle situazioni specifiche, può essere affrontata solo con proposte sistemiche.
La prima delle quali non può che essere una legge che sancisca la “netta separazione tra banche commerciali e banche d’investimento (finanza)”, avviata con un immediato provvedimento di divieto totale di vendita di prodotti finanziari agli sportelli; in secondo luogo, occorre una drastica inversione di rotta sulla trasformazione delle banche popolari in SpA ed una loro reale riforma, che ne sancisca la territorialità, attraverso la gestione partecipativa dei lavoratori e delle comunità locali; il terzo filone non può che riguardare l’inversione di rotta sulla privatizzazione di Poste Italiane e sulla trasformazione di Cassa Depositi e Prestiti, da avviare con la separazione, e relativa immissione in un circuito pubblico, partecipativo e sociale, del risparmio postale; in quarto luogo, provvedimenti in favore del risparmio etico e della diffusione di tutte le esperienze, anche auto organizzate, che vanno in quella direzione.
Perché o si mettono in campo con la mobilitazione diffusa misure che disegnano un’altra società basata sulla mutualità cooperante, o niente e nessuno ci salverà da un modello che ci vuole tutte e tutti immersi nella solitudine competitiva.
Siamo nell’ epoca delle ‘privatizzazioni selvagge’; quindi parlare di banche pubbliche o di separazione tra banche commerciali e banche d’affari può sembrare un’eresia;
ma aver trasformato le ‘banche in pseudo -aziende industriali ‘che devono fare profitti ad ogni costo ha avuto come risultato ‘crack finanziari e bolle devastanti’ ( mercato USA docet!).
Se la politica non fosse controllata dalla finanza dei ‘Banchieri ladri’ , si potrebbe FORSE invertire la rotta e ricondurre le banche al servizio della crescita e dello sviluppo dell’ economia reale (PMI)e dei cittadini e delle famiglie- come dovrebbe essere – ma che proprio la BCE e l’UE(ed i loro Quisling italiani) non vogliono fare (ossia di autorizzare la BCE a fare direttamente prestiti allo Stato italiano per creare investimenti pubblici in opere produttive al fine di aumentare prioritariamente il PIL nazionale e quindi l’occupazione ), come si evince –del resto -dai Trattati UE .
Ma ormai, temiamo che -ogni proposta in tal senso- giunga troppo tardi.

RIDIAMARO : – )

a.mazed
Bagnasco sostiene che le unioni civili non siano una priorità. E quando mai per il Vaticano qualcosa di civile lo è stato.
.
fdecollibus
Ho capito. Lo chiamano Family Day perché “Fanatici cattolici altomedievali oscurantisti e integralisti” non ci entrava tutto sullo striscione.
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Marcthulhu
Unioni civili, Bagnasco: “Problemi veri dell’Italia sono altri”. Tipo che siamo tra gli ultimi paesi in Europa a non avere le unioni civili.
.
Pirata 21
Bagnasco: “Sulla famiglia si fonda la società”. Vabbè anche l’Italia sulla carta è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

RIFLESSIONI

Perché qualche volta siamo assolutamente certi di una verità? Eppure potrebbe essere il nostro errore più grande. Ma come potrebbe avanzare il progresso senza quell’assoluto senso di verità?
..
Attraverso i millenni abbiamo perso la capacità di ‘tornare a casa’ (che hanno per esempio i topi, i gatti, i cani, i pesci…). Ma negli ultimi tempi abbiamo perso anche la capacità di salvare la nostra casa.

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MASADA n° 1727 26-1-2016 LA BELLISSIMA STORIA DI PETER NORMAN

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MASADA n° 1727 26-1-2016 LA BELLISSIMA STORIA DI PETER NORMAN

L’UOMO BIANCO IN QUELLA FOTO

by Riccardo Gazzaniga

Le fotografie, a volte, ingannano.
Prendete questa immagine, per esempio. Racconta il gesto di ribellione di Tommie Smith e John Carlos il giorno della premiazione dei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico e mi ha ingannato un sacco di volte.
L’ho sempre guardata concentrandomi sui due uomini neri scalzi, con il capo chino e il pugno guantato di nero verso il cielo, mentre suona l’inno americano. Un gesto simbolico fortissimo, per rivendicare la tutela dei diritti delle popolazioni afroamericane in un anno di tragedie come la morte di Martin Luther King e Bob Kennedy.

È la foto del gesto storico di due uomini di colore. Per questo non ho mai osservato troppo quell’uomo, bianco come me, immobile sul secondo gradino.

L’ho considerato una presenza casuale, una comparsa, una specie di intruso. Anzi, ho perfino creduto che quel tizio – doveva essere un inglese smorfioso – rappresentasse, nella sua glaciale immobilità, la volontà di resistenza al cambiamento che Smith e Carlos invocavano con il loro grido silenzioso.
Invece sono stato ingannato. Grazie a un vecchio articolo di Gianni Mura, oggi ho scoperto la verità: l’uomo bianco nella foto è, forse, l’eroe più grande emerso da quella notte del 1968.

Si chiamava Peter Norman, era australiano e arrivò alla finale dei 200 metri dopo aver corso un fantastico 20.22 in semifinale. Solo i due americani Tommie “The Jet” Smith e John Carlos avevano fatto meglio: 20.14 il primo e 20.12 il secondo.
La vittoria si sarebbe decisa tra loro due, Norman era uno sconosciuto cui giravano bene le cose. John Carlos, anni dopo, disse di essersi chiesto da dove fosse uscito quel piccoletto bianco. Un uomo di un metro settantotto che correva veloce come lui e Smith, che superavano entrambi il metro e novanta.
Arrivò la finale e l’outsider Peter Norman fece la gara della vita, migliorandosi ancora. Chiuse in 20.06, sua prestazione migliore di sempre e record australiano ancora oggi imbattuto, a 47 anni di distanza.
Ma quel record non bastò, perché Tommie Smith era davvero “The jet” e rispose con il record del mondo. Abbatté il muro dei venti secondi, primo uomo della storia, chiudendo in 19.82 e prendendosi l’oro.
John Carlos arrivò terzo di un soffio, dietro la sorpresa Norman, unico bianco in mezzo ai fuoriclasse di colore.
Fu una gara bellissima, insomma.

Eppure quella gara non sarà mai ricordata quanto la sua premiazione.
Non passò molto dalla fine della corsa perché si capisse che sarebbe successo qualcosa di forte, di inaudito, al momento di salire sul podio.
Smith e Carlos avevano deciso di portare davanti al mondo intero la loro battaglia per i diritti umani e la voce girava tra gli atleti.
Norman era un bianco e veniva dall’Australia, un paese che aveva leggi di apartheid dure quasi come quelle sudafricane. Anche in Australia c’erano tensioni e proteste di piazza a seguito delle pesanti restrizioni all’immigrazione non bianca e leggi discriminatorie verso gli aborigeni, tra cui le tremende adozioni forzate di bambini nativi a vantaggio di famiglie di bianchi.
I due americani chiesero a Norman se lui credesse nei diritti umani.
Norman rispose di sì.
Gli chiesero se credeva in Dio e lui, che aveva un passato nell’esercito della salvezza, rispose ancora sì.
“Sapevamo che andavamo a fare qualcosa ben al di là di qualsiasi competizione sportiva e lui disse “sarò con voi” – ricorda John Carlos – Mi aspettavo di vedere paura negli occhi di Norman, invece ci vidi amore”.
Smith e Carlos avevano deciso di salire sul podio portando al petto uno stemma del Progetto Olimpico per i Diritti Umani, un movimento di atleti solidali con le battaglie di uguaglianza.

Avrebbero ritirato le medaglie scalzi, a rappresentare la povertà degli uomini di colore. E avrebbero indossato i famosi guanti di pelle nera, simbolo delle lotte delle Pantere Nere.
Ma prima di andare sul podio si resero conto di avere un solo paio di guanti neri.
“Prendetene uno a testa” suggerì il corridore bianco e loro accettarono il consiglio.
Ma poi Norman fece qualcos’altro.
“Io credo in quello in cui credete voi. Avete uno di quelli anche per me?“ chiese indicando lo stemma del Progetto per i Diritti Umani sul petto degli altri due. “Così posso mostrare la mia solidarietà alla vostra causa”.
Smith ammise di essere rimasto stupito e aver pensato: “Ma che vuole questo bianco australiano? Ha vinto la sua medaglia d’argento, che se la prenda e basta!”.
Così gli rispose di no, anche perché non si sarebbe privato del suo stemma. Ma con loro c’era un canottiere americano bianco, Paul Hoffman, attivista del Progetto Olimpico per i Diritti Umani. Aveva ascoltato tutto e pensò che “se un australiano bianco voleva uno di quegli stemmi, per Dio, doveva averlo!”. Hoffman non esitò: “Gli diedi l’unico che avevo: il mio”.
I tre uscirono sul campo e salirono sul podio: il resto è passato alla storia, con la potenza di quella foto.
“Non ho visto cosa succedeva dietro di me – raccontò Norman – Ma ho capito che stava andando come avevano programmato quando una voce nella folla iniziò a cantare l’inno Americano, ma poi smise. Lo stadio divenne silenzioso”.

Il capo delegazione americano giurò che i suoi atleti avrebbero pagato per tutta la vita quel gesto che non c’entrava nulla con lo sport. Immediatamente Smith e Carlos furono esclusi dal team americano e cacciati dal villaggio olimpico, mentre il canottiere Hoffman veniva accusato pure lui di cospirazione.
Tornati a casa i due velocisti ebbero pesantissime ripercussioni e minacce di morte.
Ma il tempo, alla fine, ha dato loro ragione e sono diventati paladini della lotta per i diritti umani. Sono stati riabilitati, collaborando con il team americano di atletica e per loro è stata eretta una statua all’Università di San José.

In questa statua non c’è Peter Norman.
Quel posto vuoto sembra l’epitaffio di un eroe di cui nessuno si è mai accorto. Un atleta dimenticato, anzi, cancellato, prima di tutto dal suo paese, l’Australia.
Quattro anni dopo Messico 1968, in occasione delle Olimpiadi di Monaco, Norman non fu convocato nella squadra di velocisti australiani, pur avendo corso per ben 13 volte sotto il tempo di qualificazione dei 200 metri e per 5 sotto quello dei 100.
Per questa delusione, lasciò l’atletica agonistica, continuando a correre a livello amatoriale.
In patria, nell’Australia bianca che voleva resistere al cambiamento, fu trattato come un reietto, la famiglia screditata, il lavoro quasi impossibile da trovare. Fece l’insegnante di ginnastica, continuò le sua battaglie come sindacalista e lavorò saltuariamente in una macelleria. Un infortunio gli causò una grave cancrena e incorse in problemi di depressione e alcolismo.
Come disse John Carlos “Se a noi due ci presero a calci nel culo a turno, Peter affrontò un paese intero e soffrì da solo”.
Per anni Norman ebbe una sola possibilità di salvarsi: fu invitato a condannare il gesto dei suoi colleghi Tommie Smith e John Carlos, in cambio di un perdono da parte del sistema che lo aveva ostracizzato. Un perdono che gli avrebbe permesso di trovare un lavoro fisso tramite il comitato olimpico australiano ed essere parte dell’organizzazione delle Olimpiadi di Sidney 2000.
Ma lui non mollò e non condannò mai la scelta dei due americani.
Era il più grande sprinter australiano mai vissuto e detentore del record sui 200, eppure non ebbe neppure un invito alle Olimpiadi di Sidney. Fu il comitato olimpico americano, una volta scoperta la notizia a chiedergli di aggregarsi al proprio gruppo e a invitarlo alla festa di compleanno del campione Michael Johnson per cui Peter Norman era un modello e un eroe.
Norman morì improvvisamente per un attacco cardiaco nel 2006, senza che il suo paese lo avesse mai riabilitato.
Al funerale Tommie Smith e John Carlos, amici di Norman da quel lontano 1968, ne portarono la bara sulle spalle, salutandolo come un eroe.

“Peter è stato un soldato solitario. Ha scelto consapevolmente di fare da agnello sacrificale nel nome dei diritti umani. Non c’è nessuno più di lui che l’Australia dovrebbe onorare, riconoscere e apprezzare” disse John Carlos.
“Ha pagato il prezzo della sua scelta – spiegò Tommie Smith – Non è stato semplicemente un gesto per aiutare noi due, è stata una SUA battaglia. È stato un uomo bianco, un uomo bianco australiano tra due uomini di colore, in piedi nel momento della vittoria, tutti nel nome della stessa cosa”.
Solo nel 2012 il Parlamento Australiano ha approvato una tardiva dichiarazione per scusarsi con Peter Norman e riabilitarlo alla storia con queste parole:
“Questo Parlamento riconosce lo straordinario risultato atletico di Peter Norman che vinse la medaglia d’argento nei 200 metri a Città del Messico, in un tempo di 20.06, ancora oggi record australiano. Riconosce il coraggio di Peter Norman nell’indossare il simbolo del Progetto OIimpico per i Diritti umani sul podio, in solidarietà con Tommie Smith e John Carlos, che fecero il saluto del “potere nero”.
Si scusa tardivamente con Peter Norman per l’errore commesso non mandandolo alle Olimpiadi del 1972 di Monaco, nonostante si fosse ripetutamente qualificato e riconosce il potentissimo ruolo che Peter Norman giocò nel perseguire l’uguaglianza razziale”.
Ma, forse, le parole che ricordano meglio di tutti Peter Norman sono quelle semplici eppure definitive con cui lui stesso spiegò le ragioni del suo gesto, in occasione del film documentario “Salute”, girato dal nipote Matt.
“Non vedevo il perché un uomo nero non potesse bere la stessa acqua da una fontana, prendere lo stesso pullman o andare alla stessa scuola di un uomo bianco.
Era un’ingiustizia sociale per la qualche nulla potevo fare da dove ero, ma certamente io la detestavo.
È stato detto che condividere il mio argento con tutto quello che accadde quella notte alla premiazione abbia oscurato la mia performance.
Invece è il contrario.
Lo devo confessare: io sono stato piuttosto fiero di farne parte”.

Giuseppe
Sono un fotoreporter freelance e ricordo bene questo scatto. Uno tra gli scatti più carico di contenuti mai esistito nel mondo “contemporaneo”.Per chi, come me, visse quel periodo ha un grande significato e ha contribuito anche a formarne il pensiero se non il carattere. Come molte volte accade certe storie secondarie, ma che secondarie non sono di certo,vengono alla luce dopo anni un po’ per caso ma in parte anche per volontà. Quando emergono però la loro forza esplode più di quanto fosse stata se raccontata come notiziola di cronaca. E allora non sono più notizia ma STORIA dell’umanità.
.
Giuseppe Bellinaso
Io sono del 55, e anch’io tenevo quella foto appesa nell’armadio.
Ero piccolo e rimasi colpito da bellezza di quel gesto.
Da 40 anni sono insegnante di educazione fisica, ma ancora adesso appena posso racconto quella storia ai ragazzi in palestra.
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roberto martinelli
…grazie a questa “assenza”… ora so chi era Peter Norman e capisco che non si potrà mai parlare di “diritti umani” fin quando si escluderà qualcuno …..questa statua fa …”meditare”!
.
Max
Racconterò questa storia ai miei figli ai quali stiamo insegnando che rispetto ed amicizia sono tra i veri valori da seguire nella vita.
.
Stefano Vicini
Conoscevo la storia ma fa bene ricordarla. Eroi solitari e silenziosi. Bella l’immagine dei due vecchietti Tommie e Jonh che portano il corpo di una persona che evidentemente hanno sentito come un vero amico.
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MASADA n° 1728 27-1-2016 RIFLESSIONI DI UN’ANIMA SOLA

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MASADA n° 1728 27-1-2016 RIFLESSIONI DI UN’ANIMA SOLA
Si va a momenti
come le luci intermittenti
Viviana Vivarelli

BUIO
Il buio in cui viviamo è così profondo che chiunque si dichiari portatore di luce desta speranze e confusi timori e ci offre anche rischi concreti.
In fondo chi non è pronto a seguire il primo luminaio che passa? …specie se è belloccio.
.
GENTILEZZA
La miglior cosa che possiamo fare per essere gentili con noi stessi è essere gentili con tutti.
…e prenderli per il culo?

MARE
Il corpo è solo
L’anima
si perde nel mare.

Qui mi cerco un bagnino
che mi insegni a nuotare.

STELLE
Chissà se siamo ancora dominati dal desiderio, infantile, della falena verso la stella.
Normalmente ci accontentiamo della luce del cellulare.

Diogene, cerchi l’Uomo?
No, cerco sto casso di buco della serratura ché si è rotta la luce delle scale.
.
RIDERSI
La razionalità ti frega, ma il senso dell’umorismo ti salva. In fondo l’umorismo è una specie di poesia.
Averlo…! Avete notato quanti poeti si suicidano per scarsa propensione al ridersi addosso?
.
ISTINTIVA UNITA’
Dobbiamo conseguire una istintiva unità verso l’universo.
Il dubbio amletico è se conservare l’istintiva unità verso l’io. O lasciarsi andare al viaggio sconosciuto verso il dove.
DOOOVE???

LUCE
Come diceva quel bambino, possessore di una torcia rotta:
“Vedeteci! Vedeteci! Gente, io sono Dio. Luce! Luce! Vedeteci! Vedeteci!”
Ho provato anch’io, pure con la pila nuova.
Ma luce non fu.
.
FREGARE
Io lo so che tu mi ruberai, mi tradirai, mi offenderai, mi sfrutterai. Piccolo o grande, la bestia è in agguato dentro di te. Ma a che serve che altri mi dicano questo, quando il mio desiderio va all’uomo che non c’è? E non è forse vero che i desideri del cuore vanno rispettati?
Però, anche a farsi sempre fregare c’è un limite.
.
ATTRARRE
La capacità di attrarre gli altri deve essere una comprensione senza confini anche in una solitudine priva di ombre viventi.
Okei, okei, ma poi ‘a me’ che me ne viene?

ABBRACCIO
Abbracciare tutti è il primo
comandamento.
Ricordarsi di abbracciarsi per primo
l’ultimo.
Acc, la nota della spesa l’ho lasciata di nuovo a casa.
.
FILOSOFIA
Se tu sei povero e mi aiuti e mi rubi anche su quello che ti do, quella è la miseria più grande. Se tu mi abbandoni, perché ti credi da me dimenticato, questa è l’anafettività più grande. E capirla è per me il compito più grande.
…ma sempre compiti. Non c’è mai: “E’ qui la festa”?

..già: se gli dei cattivi ti mandano la sfiga, tu ridi! Non dargli la soddisfazione!

POETI
E’ proprio quando la prosaicità della vita ci avvilisce, che dobbiamo salvare la poesia dentro di noi. Noi siamo i custodi della poesia del mondo. Chi ci darà poesia se noi lo dimentichiamo?
E chi questo e chi quello, e chi una mazza!

PRECE
Dio, assistimi nei momenti della noia, perché nei momenti della disperazione mi do da fare da sola.
.
CHE ORA E’
E’ dove il buio è più buio che possiamo assistere al sorgere del sole.
Ma è quasi mezzogiorno. Quando cavolo la accendono questa luce?
.
AN PAS PIO’ (dialetto bolognese = non ne posso più)
Da schiavi nel buio a liberi nella luce. A questo servono la conoscenza e l’amore.
(Ma come sono brava a scrivere! Quasi quanto una sega a vivere!)
.
PICCOLE COSE
Fai della tua vita una poesia vivente. Se non sai come, comincia dalle piccole cose. Intanto riordina questo casino!
.
MA TE CI VEDI?
Siamo sempre tesi in un’oscurità invisibile,
mentre dentro di noi la luce riposa nella pace.

Ma un interruttore ogni tanto?
Spalancare la finestra di giorno?
Fare i fuochi di artificio di notte?
..un orgasmo piccolo piccolo…
..’sta luce mi sa che è proprio morta.
.
LAVORETTI
Quando siamo ipertesi perdiamo il senso del significato. Sarebbe meglio allora fare un grosso lavoro di concentrazione su un lavoro molto piccolo per riacquistare nel dettaglio il senso delle proporzioni.
Sono 74 anni che faccio lavori piccoli. Le avrò imparate queste proporzioni, o no? Sembro il piccolo scrivano fiorentino. Col computer. Il significato è che ho due palle così.

LUNE
Quando tutta la vita è passata
e il vuoto ci circonda
la completezza della vita
appare
come una luna piena.

“Guarda che oggi siamo all’ultimo quarto!”
.
IL TEMPO CHE NON C’E’
I giovani sono sempre troppo avanti nel tempo
i vecchi sono troppo attaccati a un tempo che non è più
Vaga il tempo come una dea beffarda
che sembra per sempre irraggiunto.

E c’ho pure l’orologio rotto!

VECCHI E GIOVANI
I vecchi hanno paura dell’inesperienza dei giovani
non vedono che la loro esperienza ha seminato gli errori
che ai giovani hanno ucciso ogni futuro.

E fra tutti e due, crepi il migliore!
.
BEATA SOLITUDO
Sono circondata da una solitudine attiva
cerco di riempirla di persone amiche
vive o morte non importa
presenti o lontane
parlo con loro
sono circondata
da mille voci della memoria
come un volo di rondini emigrate.
Sarò scema o ho perso il telefono?

ORDINE
Come riempirò di pazienza
il tempo che mi resta
che mi separa dalle nostre nozze
del poi
Il mondo è in ordine
Come può essere in ordine
il mondo mio
senza di te?
Ho capito, però anche quando c’eri, diciamocela tutta, eri sempre da qualche altra parte. Non è che mi sia cambiato poi chissà cosa.
..
PER STRADA
Facendo un passo
bisogna fare attenzione
alle crepe del suolo
alle connessure
alle buche
ai monticelli
senza perdere di vista
i passanti
per cogliere o dare
un sorriso
Faremo questo cammino residuo
come l’atleta
che si prepara
alle Olimpiadi.

Più che altro
per non inciampare in una cacca.

ORDINE
Tengo in ordine la mia casa
come fosse la mia testa
un ordine scrupoloso
impeccabile
per quel che posso
non perché ne abbia voglia
ma come un custode
che deve serbare
la coscienza
di sé
fino all’ultimo tramonto.

.. veramente non è proprio vero vero
Vietato aprire quei cassetti!
Possono mordervi.

ATTENZIONE
Ci deve essere attenzione
nel gesto e nella parola
il valore non è mai
intrinseco
è quello con cui fai la vita
come fosse il tuo pane.

E la Nutella?

VADE RETRO, APE
Chiusa nella mia stanza
Emily
ricerca la memoria
dell’ape
nell’esatta parola
che innalzava
le maiuscole sacre
Il nulla diventata aureo
come il più profondo
segreto del vivere.

.. e la vorrei vedere un’ape vera che mi entra pure in casa, che sfracelli!
.
BENE BENE BENE
Se fai tutto bene
se metti in fila le cose
se riordini il tuo angolo di mondo
se ricrei una qualche fuggevole forma di bellezza
forse gli Oceani non traboccheranno
i Fulmini non ti colpiranno
le Orche marine se ne andranno al largo
e sarà più chiaro
il Buio tremendo della Notte.
Oppure
più che altro
troverai subito questo maledetto cellulare.

PREZIOSA
Se la solitudine è tutto
quello che hai
le devi mettere in conto come preziosa
Se la calma vuota è tutto
quello che hai
la devi aspettare come una perla rara
Corrono migliaia di uomini spezzati
folle che rigurgitano passi disperati
tu chiusa nella tua stanza
sospiri.
Manco una volta in discoteca sono andata!
E uno spinello?
…l’orgasmo poi lasciamolo perdere….
.
IL SE’
Ci sono maree dentro l’uomo
che salgono a travolgerlo
fuochi fatui che non illuminano
e salgono dalle cose morte
tifoni
sulla tua piccola isola
Serrato è il Sé
come una scatola chiusa
non spande
chiarore.
.. e aprilo, ‘sto Sé! Che sarà mai? Manco un pacco di Vanna Marchi!

VISIONI
Cosa vede il poeta
che guarda
più lontano
Cosa vede nel mondo oltre il mondo
oltre il tempo e la vita
Parte del suo cuore un ponte
verso l’eterno
e la sua dolcezza disperata
culla
l’ultima illusione.
…ma russi pure? Porca Eva!
.
TRE NOTE
Un tocco di pianoforte
culla il silenzio
tre note
che si ripetono
alzarsi vestirsi andare tornare spogliarsi
e in mezzo
nulla che meriti memoria
come quelle tre note spezzate
di cui quella in mezzo
sorda.

Dopo un quarto d’ora di questa solfa
vorrei essere sorda anche io
Ma quand’è che la piantate di suonare
‘sto maledetto piano di m….?

FARFALLA
Vorrei che entrasse
una farfalla nella casa
Come può entrare
se le finestre sono tutte chiuse?

In effetti, c’è puzzo di stantio.
.
PAROLE
Mi sono circondata
da un girotondo di parole
per illudermi
di non essere sola.
La vera morte è smettere
di pensare.

Mi fa paura il rimbombo?

SOMMARIO
…insomma…
faccio quello che posso
perché la vita
non mi caschi addosso.

saludos :- )
Viviana

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MASADA n° 1729 28-1-2016 I GUARITORI DI CAMPAGNA

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MASADA n° 1729 28-1-2016 I GUARITORI DI CAMPAGNA

Relazione sul libro di Paola GiovettiI guaritori di campagna. Tra magia e medicina”, Mediterranee Edizioni.

Questo libro riporta una delle prime inchieste di Paola Giovetti, che comparve inizialmente come una serie di articoli pubblicati sulla Domenica del Corriere negli anni ‘80, poi raccolti in un libro, che fu ripubblicato più volte, anche perché è unico nel suo genere e fu anche usato come testo di lettura all’università di antropologia di Roma.
Le cose dagli anni ’80 non sono cambiate poi molto. Tradizioni antichissime sono tutt’ora operanti, specie nel Sud, in Emilia Romagna e in Sardegna, anche se un tempo erano più diffuse, perché nelle campagne la medicina ufficiale non arrivava o, se arrivava, era troppo costosa. Pertanto molti ricorrevano a questo tipo di cura a carattere magico-religioso, in cui le cause delle malattie erano fatte risalire a malocchi, fatture, oppure a un evento che veniva chiamato ‘l’anima caduta’ e implicava la caduta delle difese organiche per cui il corpo si ammalava.

Intervenivano allora riti antichissimi, pagani o sciamanici, a cui i tempi avevano sovrapposto santi cristiani, ognuno dedito alle proprie guarigioni specifiche, ognuno adatto a curare certi tipi di disturbi.

Come si designano i guaritori?
Importantissimi nel rito le parole magiche come i gesti rituali, che erano segreti e non si potevano riferire salvo che a persone adatte, scelte dal guaritore, spesso nella sua stessa famiglia, a cui veniva trasmesso, la vigilia di Natale, il sapere segreto.
La scelta dei successori avveniva in genere in base a caratteristiche personali di empatia e di umanità, e nessuno di loro chiedeva soldi. A volte vogliono che si metta una candela alla Madonna. A volte sono pagati in natura. Alcuni di loro vanno a fare le loro segnature anche lontano e magari tornano a casa con due uova.
Come fa uno ad accorgersi di essere un guaritore? Molti vengono designati alle guarigioni in quanto nascono con la camicia, nascono ‘vestiti’ dal sacco amniotico. La levatrice stabilisce così che il nascituro diventerà un guaritore e sarà capace di guarire una certa malattia.
Ci sono guaritori che portano sempre con sé il sacco amniotico come fosse una reliquia. Uno lo perse in un bombardamento e considerò la cosa una vera tragedia personale. Sembra che col tempo esso si secchi come una pergamena.
La levatrice poteva mettere in mano al bambino nato con la camicia dei chicchi di grano o dei fiori o del carbone e dedicarlo a un santo particolare, insegnando alla mamma le frasi rituali che avrebbe poi passato al bambino, una volta cresciuto. Nei primi anni era la madre col bambino in collo a segnare, poi sarebbe stato lui.
Poteva essere scelto come guaritore anche ‘il settimo’, cioè il nato maschio dopo sette figlie femmine.
Una volta fatta la scelta, che poteva avvenire in seno alla stessa famiglia del guaritore precedente, le parole rituali gli venivano trasmesse la vigilia di Natale (solstizio d’inverno, che indica la forza che riprende).

I riti sono basati sulla magia simpatica, di tipo analogico (rami di fico, steli di grano.. dai tempi più antichi il fico è considerato l’albero del demonio. Si dice che Giuda si impiccò a un albero di fico). Si pensa di poter trasferire la malattia sul ramo di fico e questo poi sarà bruciato o distrutto portando il male con sé.
I riti si compiono a digiuno e sono poi ripetuti secondo il numero tre, numero che è presente anche nelle fiabe e appare come cifra sacra e simbolica. Possono comprendere segni di croce e vengono fatti con luna calante (l’energia della luna è sempre stata importante per lo svolgimento del rito: con luna crescente di fanno i rituali di accrescimento, con luna piena si raccolgono i risultati e si rafforzano la volontà e il potere, con luna calante si fanno rituali di distacco e allontanamento, con luna nuova si iniziano cose nuove).

Cosa curano i guaritori?
In genere disturbi comuni, come storte, sciatica, vermi, bruciature, fuochi di S. Antonio…anche allergie; non curano solo gli uomini ma anche gli animali, perché in passato se per i contadini poveri era difficile avvalersi di un medico, figuriamoci di un veterinario…

Come sono?
In genere i guaritori sono persone di scarsa cultura ma di forte personalità e grande calore umano, sono semplici ma molto sicuri di sé, controllati, calmi, tranquilli, con una grande forza interiore, credenti, con una gran fede. Dicono tutti che bisogna ‘credere’ per guarire, perché la fede è alla base di tutto.

Dove si trovano?
Molti di questi guaritori sono in Emilia Romagna. Fanno la ‘verza’, con cui un tempo curavano anche vacche o somari o cavalli.
Si usa un piatto e un pentolino, che una volta era di terracotta ed era sempre lo stesso. Arriva uno che si è fatto male a una gamba. La guaritrice bolle l’acqua nel pentolino e la versa sul piatto Se il calore risucchia l’acqua, il malato ha solo una storta che si può curare, sennò ha una rottura e viene mandato all’ospedale.
Anche qui nel rito compaiono le crocette fatte con fili di grano legati e di queste crocette se ne mettono 3 o 4 nell’acqua. Con queste crocette il guaritore segna la parte malata, borbottando le sue formule segrete. Il malato deve tornare tre volte di seguito. Più è lontano il momento della storta, più avrà bisogno di giorni per guarire.
Tutto questo sembra bizzarro, eppure dai guaritori ci sono andati anche intere squadre di calcio.

I personaggi
Le persone intervistate dalla Giovetti sono molto bizzarre,
In Sardegna zio Palmerio cura i porri. Li unge con grasso di pecora dicendo formule magiche e caccia poi questo grasso in un fosso, gettando così via il male. Tanto tempo ci mette il grasso a sciogliersi nel fosso, tanto tempo ci vuole al porro per guarire.
Il rito sardo per curare la sciatica si fa con tre rami di fico, sempre in luna calante. Il guaritore passa i rami di fico lungo la gamba affetta da sciatica e ripete l’operazione per tre giorni di seguito. Poi brucia i rami di fico.
Da zio Palmerio vengono malati anche dal continente ed è considerato infallibile.
C’è anche il sindaco di un paesino sardo che toglie il malocchio. Qualsiasi problema può essere addebitato al malocchio: la vacca che non figlia, l’albero che non fa frutti, il grano che viene male, i pesci che non si fanno pescare….
Il guaritore sindaco usa una antica medaglia che butta nell’acqua assieme al sale e ascolta il suono che fa. Se fa ‘cloc’, allora c’è il malocchio.

Le ritualità possono essere di ogni genere. I mezzi usati sono l’acqua, il carbone, il grano, l’olio, i fiori…
Nel napoletano c’è un rito che cura ‘il giallo’, cioè i mali del fegato, o ‘a meuza’ la milza. Per i mali della milza si ritaglia dalla corteccia di un albero una forma grande come un piede che poi si distrugge. Si fa questa cosa per tre volte in giorni successivi. La corteccia porta il male con sé.
Per il fegato si usa un fiorellino giallo sempre per tre giorni. Si mettono i petali nella calza, così il giallo del fegato passa nella calza e il fegato guarisce.
A Sarsina si usano fiori, chicchi di grano, cuoricini con dentro le reliquie. Questi oggetti sono messi nelle fasce dei neonati così che il prete, senza saperlo, li benedice quando benedice il bambino e il guaritore può portarli con sé.
Una cura che forse le vostre nonne vi hanno fatto è la cura dell’orzaiolo, che viene ‘cucito’, a volte con l’ago che non c’è e il filo che non c’è, oppure con una simulazione con ago e filo vero, e sparisce: “Scappa, orzaiolo, che te lo cucio”.
Ad Arezzo, Borghini cura le bruciature con un metodo aggressivo, le brucia di nuovo con un fiammifero e così guariscono in pochissimi giorni. Strano ma vero.
C’è anche una lieve signora che cura il mal di schiena facendo stendere i pazienti sul pavimento a pancia in già e correndo avanti e indietro sulle loro schiene con scarpe e tutto, sempre con le sue parole magiche.
Un guaritore romagnolo, un bidello che si credeva molto fascinoso, curava ‘le maglie’ degli occhi, che sono quei puntini che volte si vedono ballare nelle pupille. Nato con la camicia, l’aveva conservata tutta la vita portandola con sé. Prende un gomitolo di lana e dei ferri da calza e monta sul ferro tante maglie quante sono i pallini nell’occhio, poi dice: “Ora dovrò fare un brut guel” (ora dovrò fare una brutta cosa) e sputa nell’occhio. Alla Giovetti disse, convinto del suo potere magnetico: “Lei non sarà capace di reagire ai miei occhi”. Ma la Giovetti piuttosto cercava di evitare lo sputo.
Bianca Gallesi cura ‘le storte a distanza’. Prende uno stelo di grano, guarda dove ha i nodi e individua il punto della gamba dov’è la storta, e fa lì i suoi riti di guarigione sempre a distanza.

I vermi dei bambini
Qui in Romagna hanno un rito bellissimo che chiamano ‘Al simiot’, lo scimmiotto.
In passato capitava spesso che i bambini piccoli fossero denutriti, magrolini, pallidi, ‘color del muro’. E andavano dalla guaritrice che faceva un rito stupendo: preparava della pasta da pane, la divideva in tre panetti, segnava la croce sopra. Ogni mattina scioglieva uno di questi panetti nell’acqua e con questa pasta sciolta e olio ungeva il bambino, passandolo davanti al caminetto. Per due giorni la madre doveva vestire il bambino mettendogli tutti i vestiti a rovescio. Alla fine del terzo giorno il bambino stava meglio. Forse anche ungerlo con la pasta di pane e l’olio lo fortificava. Forse la madre fatta più serena lo accudiva meglio con la sua energia.

Guaritori
Paola Giovetti fu ‘iniziata’ a Soliera da Nerina, donna di una fede grandissima che una vigilia di Natale volle per forza trasmetterle le parole magiche per guarire le bruciature e i vermi e le passò ‘la verza’.
Soliera è un Comune rosso, ma lei diceva: “Sono tutte comuniste, ma quando stanno male, la fede ci viene”.
Un sito suggestivo per le guarigioni è a Cancelli (Foligno), dove vive una sola famiglia: i Cancelli, in cui tutti i maschi sono guaritori. Guariscono la sciatica secondo una tradizione famigliare antichissima di 2000 anni che risale ai santi Pietro e Paolo.
Sembra dunque che i due santi passarono di lì e furono ospitati dagli avi della famiglia Cancelli, che erano carbonai, e che, malgrado la loro povertà, divisero con loro il poco cibo che avevano. Per ringraziarli, i due santi fecero loro il dono di guarire la sciatica, un dono che vien ereditato di padre in figlio. Ora al posto di quella primissima abitazione c’è una cripta dedicata ai santi Pietro e Paolo.
Ma la famiglia Cancelli ha anche una dispensa vescovile col permesso del Vescovo di Foligno per poter andare a curare la sciatica anche fuori del loro territorio, così i maschi della famiglia andavano in tutte le parte d’Italia.
Pio IX aveva saputo della loro fama e siccome soffriva di sciatica, li mandò a prelevare. Così un giorno l’uomo dei Cancelli trovò le guardie del Papa che lo presero, sporco di carbone com’era, e lo portarono a Roma, nel palazzo del Papa, lo lavarono e rivestirono e andò a curare Pio IX. Si dice che il Papa gli chiese: “Cosa devo fare io mentre mi curi?” “Santità abbiate fede!” rispose il Cancelli.
Quando la Giovetti andò a Cancelli, c’erano in famiglia tre uomini, tra essi anche un bambino e sarebbe diventato un guaritore pure lui.
Molti guaritori risanano il Fuoco di Sant’Andrea con segnature o con crocette fatte un tempo col carbone. Oggi si usa la biro dicendo: “Non uscire da lì”.

Ci sono stati anche guaritori che cambiano il tempo, per esempio allontanando dal proprio campo i nuvoloni carichi di grandine e mandandoli a scaricarsi sui campi vicini.

Gli antropologi si sono interessati a questo libro. I riti sono stati definiti ‘antropologia della medicina’.
Qualcosa di questo antico mondo sopravvive anche ora ed è un patrimonio da salvare. La scienza moderna non ha mai esaminato a fondo la tematica della magia.
Non sappiamo a che attribuire le guarigioni. Può darsi che alcuni di loro siano pranoterapeuti. Certo ci sono forti legami tra mente e corpo.

Certo è che alcuni riti sono molto belli e i guaritori sono anch’essi figure molto belle, con grande carisma personale e una grande umanità.
La suggestione del rito a cui il paziente crede con gran forza suscita qualche fattore ignoto della nostra psiche. E’ questo che dovrebbe essere studiato. Perciò gli antropologi parlano della necessità di recuperare i saperi perduti per capire il meccanismo di rigenerazione della vita.
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MASADA n° 1730 29-1-2016 L’EUROPA E’ FINITA, VIVA L’EUROPA

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MASADA n° 1730 29-1-2016 L’EUROPA E’ FINITA, VIVA L’EUROPA
Blog di Viviana Vivarelli

(Nelle foto i miei migliori amici)

Fortemente cambiati i dati sulle famiglie – Omofobia e Family Day – Dati statistici sui genitori dello stesso sesso – M5S in Europa e banche – Pericolo per i risparmiatori – Derivati e banche USA – Di Battista contro la mafia – Il fallimento dell’Unità – Un Comune può staccarsi da Equitalia – La truffa del tetto sui superstipendi – Disinformazione assassina – Goldman Sachs finanza l’Unione europea – La Lega prende i bambino come ostaggi – Quel che resta di Benigni

La natura, come la mente, come la politica, aborrisce il vuoto. Quando c’è un vuoto di democrazia, di equità, di diritti, di valori… non accade mai che un potere negativo si assolutizzi e possa riempire tutti gli spazi e dominare tutti i territori, qualcuno inevitabilmente soccombe o si fa servo, ma si produce, come contraria, la contrapposizione necessaria che rigenera democrazia, equità, diritti, valori….e rinasce la lotta.
Viviana
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Ma quel giorno che a Roma fecero il Patto per l’Unione Europea non potevano farsi una canna?
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Dopo il Patto della Crostata
quello dei Grembiulini
Quando arriviamo
all’Alka Seltzer, chiamatemi!

RIMPIANTI
Una volta c’era la Banda della Magliana
Oggi abbiamo Banda Etruria
Un tempo, sì, che c’erano bande serie!
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Nel mondo bisogna guardare le cose con la prospettiva giusta.
E qual è la prospettiva giusta?
Quella che ti fa soffrire di meno.
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BEI TEMPI
Una volta avevamo il Troller
Oggi abbiamo la Troika.
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Roberto Bello
“Molti italiani di destra di centro di sinistra starebbero come in una seconda pelle in un nuovo fascismo. Pidduini e berluschini, in fondo avete solo il governo che meritate e cui consapevolmente o no anelavate e che, naturalmente, avete, col vostro voto, determinato.”

Crozza: “Per non offendere Rouhani abbiamo trasformato la Venere capitolina in una scarpiera dell’Ikea.”
“Le nozze gay, la legge le chiama ‘formazioni sociali specifiche’, pur di non confonderle con il matrimonio. E la cerimonia come la chiamano? Adunanza parentale elegante?. E la torta? Me la chiami stratificazione pannosa pupazzata?
Ma, voi del Lgbt, siete proprio sicuri di volervi sposare? Perché con le unioni civili, poi arrivano le suocere civili, i parenti rompicoglioni civili…”
“Guarda Giova che il Family Day è importante perché difende la famiglia tradizionale, quella che deriva direttamente dalle Sacre Scritture. Ricordi la famiglia di Abramo? Quello che voleva accoltellare il figlio Isacco. Anzi, quella di Giacobbe, che aveva quattro mogli. Ok, meglio di no. Ma c’è sempre quella di Giuseppe e Maria. Lui 70 anni, lei 16 per non parlare di come hanno concepito il figlio!”.
“Ma quali sono le famiglie tradizionali oggi? Oggi di famiglie tradizionali sono rimaste quella della Barilla, quella del dado Knorr e i Boccasana del Tantum Verde”.

Viviana
Cinque erano le enormi notizie del momento:
-l’ulteriore scempio della Costituzione con la mortificazione del Senato e la trasformazione della nostra democrazia in un principato
-un milione di persone in 98 città italiane per i diritti civili delle coppie gay per chiedere una legge di civiltà che viene rimandata da ben 30 anni dagli incivili governi italiani
-la truffa assassina delle banche italiane con la connivenza della Troika sulla carne e il sangue dei risparmiatori
-la connivenza dei direttori di Banca Etruria con la P2, e il fatto che sia il presidente del consiglio Renzi che la sua vice presidente Boschi sono figli di due delinquenti ammanicati con la massoneria deviata
-lo scippo per cui il capo di un partito si è impossessato totalmente del servizio di informazione pubblico e lo gestisce in modo fascista.
Di queste 5 notizie bomba la Rai italiana non ha detto una sola parola.

IL NUOVO EDITTO BULGARO DEL PD

… E IL FASCISMO AVANZA
I REALISTI SONO PIU’ REALISTI DEL RE
Massimo Giannini conduttore di Ballarò ha destato uno scandalo per aver definito ‘incestuoso’ il rapporto Boschi-Banca Etruria.
Anzaldi del Pd, segretario in Vigilanza Rai, chiede il suo licenziamento. “E’ il nuovo editto bulgaro del Pd”.
Anzaldi dichiara: “È un’affermazione vergognosa che avrà risvolti giuridici pesanti. Mi auguro che Boschi lo quereli. Qualcuno ora deve rispondere: Giannini stesso, ma anche Maggioni, Verdelli e Vianello. Qualcuno mi spieghi perché i super dirigenti Rai che guadagnano quattro volte più del premier non intervengono. Hanno mandato a casa Azzalini per molto meno”. “Ballarò non è più una trasmissione di qualità e anche gli ascolti lo dimostrano (veramente con più di un milione e mezzo di ascolti dimostrano in contrario e Ballarò resta il talk show più seguito). “Il servizio pubblico dovrebbe tranquillizzare chi ha perso i propri risparmi, non fomentare”. (Frase gravissima!)
Saviano risponde: “Il Pd tramite Michele Anzaldi, emana un nuovo editto bulgaro chiedendo il licenziamento di Massimo Giannini, auspicando querele e sperando che la Rai tranquillizzi gli italiani piuttosto che fare servizio pubblico. Tutto a dimostrazione che ciò che sotto Berlusconi era inaccettabile adesso è grammatica del potere. È questa la ‘nuova’ Rai di Renzi? Cacciare chi non è allineato?”.

DUE PICCIONI CON UNA FAVA
mondoallarovescia
Gli attuali governanti sono tutti onesti al pari dei loro parenti. Detto questo, posso dare un consiglio a eventuali delinquenti che governeranno in futuro?:
1° Mettete parenti ed amici nel consiglio di amministrazione di una banca
2° svuotate la banca elargendo “prestiti temerari” ad altrettanti amici e parenti
3° Quando la banca è quasi morta affogata, “””SALVATELA””” con denaro pubblico e gridate che avete preservato posti di lavoro e risparmi dei correntisti.
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OMOFOBIA
Viviana
Ci sono sempre state persone emarginate e demonizzate: cristiani, pagani, eretici, donne, streghe, ebrei, musulmani, comunisti.. oggi è il turno dei gay.
Ogni volta, uomini di basso livello morale hanno cercato di innalzare il proprio potere schiacciando qualcun altro e negando i suoi diritti di persona.
Ogni volta le Chiese, in luogo di produrre progresso morale e civile, hanno mestato a fianco dei demonizzatori, hanno aumentato il disordine e la disunione del mondo.
Non fa eccezione la Chiesa cattolica di Roma, piegata al più bieco sessismo, una Chiesa che strumentalizza le diversità sessuali che la Natura ha messo nell’umanità come fossero una tara o una colpa, una Chiesa che sugli omosessuali ripete l’anatema dell’esiziale DEL nazismo e del più feroce comunismo, una Chiesa, talmente nemica del Cristo e del suo messaggio d’amore, che merita solo di sparire.
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“Dio è amore, amore a perdere. Riguardo all’enigma della sessualità, cos’è questo moralismo? La sessualità è un dono di Dio, ma è un enigma, come si fa a capire fino in fondo? E allora rispettate i gay, l’eterosessuale, l’omosessuale, il transessuale. Basta che ci sia amore, amore a perdere.”
Don Gallo

E sul sacerdozio femminile dice: “Certo che sono d’accordo, fino a che la donna nella Chiesa è in subordine non c’è Cristo vero. Gesù non dice: voi siete i miei fratelli ma le donne un po’ meno.”

FAMIGLIE
Viviana Vivarelli

Qualcuno sembra vivere fuori dalla realtà. Un po’ di dati:
LE FAMIGLIE con un solo genitore sono ormai una caratteristica evidente di molte società odierne. In molte parti del mondo demografi e sociologi si chiedono perché il
nucleo tradizionale formato da marito, moglie e figli venga sostituito da altri tipi di famiglie. I professori di sociologia Simon Duncan e Rosalind Edwards fanno notare che “stanno avvenendo cambiamenti a lungo termine nella struttura della famiglia e nei rapporti fra i sessi”. Alcuni osservatori dicono che è la conseguenza delle scelte di vita delle persone, in un contesto di cambiamenti economici, culturali e sociali.

Negli Usa, dal 1970 al 2000 il numero delle madri sole è aumentato dai 3 ai 10 milioni
In Irlanda, la percentuale delle famiglie con un solo genitore è salita dal 5,7 % nel 1981 al 7,9 % nel 1991. “Il fallimento del matrimonio continua a essere uno dei motivi principali per cui le donne si ritrovano ad allevare i figli da sole.”
In Gran Bretagna, la percentuale delle famiglie con un solo genitore ha superato per la prima volta il 25%.
In Francia, dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, la percentuale delle famiglie con un solo genitore è aumentata di oltre il 50 %.
In Germania, negli scorsi vent’anni il numero dei genitori soli è raddoppiato. In quasi
tutte le famiglie con un solo genitore il capofamiglia è la madre.
In Giappone, dagli anni ’70 del secolo scorso le famiglie in cui è rimasta solo la madre sono aumentate. Nel 1997, nel 17 % dei casi il capofamiglia era la madre.
In Grecia, dal 1980 il numero delle madri non sposate è aumentato del 30 %. E secondo i dati forniti dall’Unione Europea, nel 1997 la percentuale dei bambini nati al di fuori del matrimonio è stata del 3,3 %, mentre nel 1980 era solo dell’1,1 %
In Australia, circa 1 bambino su 4 vive con uno solo dei genitori biologici. Questo succede di solito perché il matrimonio o la relazione dei genitori fallisce. Secondo le stime, nell’arco di 25 anni le famiglie con un solo genitore aumenteranno dal 30 al 66% (questi dati sono del 2014 anni fa e tutti i numeri detti sono aumentati).
Ma di che famiglia stiamo parlando?
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L’American Psychological Association, l’American Psychiatric Association, e la National Association of Social Workers hanno studiato le capacità genitoriali di persone gay e lesbiche e i risultati sono stati positivi. Le principali associazioni di esperti in quest’area dichiarano un consenso professionale sul fatto che i figli cresciuti da genitori lesbiche o gay non differiscono in alcuna considerazione importante da coloro che sono cresciuti da genitori eterosessuali.
Prof.Judith Stacey, della New York University: “Raramente si è avuto un consenso tale in una qualsiasi altra area delle scienze sociali come nel caso dell’omogenitorialità, motivo per il quale l’American Academy of Pediatrics e tutte le maggiori organizzazioni professionali con esperienza nel benessere del bambino hanno proposto rapporti e risoluzioni in sostegno ai diritti dei genitori gay e lesbiche”. Tra queste principali organizzazioni ricordiamo, negli Stati Uniti l’American Psychiatric Association, la National Association of Social Workers, la Child Welfare League of America, l’American Bar Association, il North American Council on Adoptable Children, l’American Academy of Pediatrics, l’American Psychoanalytic Association, l’American Academy of Family Physicians,[57] nel Regno Unito, il Royal College of Psychiatrists,[58] e in Canada, la Canadian Psychological Association
Scientificamente non esistono prove che avere genitori dello stesso sesso produca una educazione o una cura peggiori dall’vere genitori di sesso diverso
Questo timore è solo un irrazionale e infondato PREGIUDIZIO.

MA CHE BELLE FAMIGLIOLE!

La cara Vicepresidente del Consiglio Maria Elena Boschi è figlia di un bancario accusato di vari reati finanziari per aver fatto fallire dolosamente la banca Etruria 4e di dipendenza dalla P2, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è figlio di Tiziano Renzi, accusato di bancarotta fraudolenta.
L’ultimo socio di Governo, Denis Verdini è plurinquisito per corruzione, per aver gestito appalti in maniera illecita, per associazione segreta illecita, per abuso d’ufficio, per truffa bancaria e per bancarotta.
Ettore Verdini, fratello del senatore Denis, è stato condannato dal tribunale di Firenze a 5 anni di reclusione con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Sua figlia Serena è stata condannata a 4 anni e 3 mesi. La vicenda riguarda il fallimento, nel 2011, di una ditta edile, la Arnone srl. Secondo i pm, Ettore e Serena Verdini avrebbero concorso alla distrazione di 450 mila euro dalle casse della società. Il titolare della società, Ignazio Arnone, accusato di aver distratto oltre un milione di euro, ha patteggiato una pena a un anno e otto mesi di reclusione. Nell’ambito di un altro procedimento penale fiorentino collegato al fallimento di società legate ad Arnone, nel luglio 2015 è stato rinviato a giudizio anche Denis Verdini: l’accusa riguarda una triangolazione di denaro per coprire parte di un debito da 4 milioni di euro che la Arnone srl aveva con il Credito Cooperativo fiorentino, presieduto fino al 2010 dall’attuale senatore di Ala. Ettore e Serena Verdini sono stati condannati in qualità di amministratori della ‘Srl Castello di Signa’, destinataria di un bonifico da 450 mila euro da parte della Arnone srl, che già si trovava in stato di insolvenza.

INTERVENTO DEL M5S IN EUROPA

“Vi ricordate cosa accadde in Grecia o la propaganda del Governo vi ha completamente offuscato la mente? Le lunghe code ai bancomat, la disperazione delle persone coi conti correnti congelati. Tsipras venne ricattato, la Troika intimidì le istituzioni e il popolo ellenico, in una delle più brutte pagine di storia “democratica” dell’Unione Europea. L’Euro si rivelò al mondo per quello che è: non una moneta unica, ma un vero e proprio “sistema di controllo”. Ciò che è successo in Grecia sta per avvenire in Italia. Le borse crollano, alcune banche sistemiche perdono il 20% ogni giorno. La speculazione si mangia le menzogne del Governo e le sofferenze degli istituti di credito non possono più essere nascoste. Si parla di 200 miliardi di Euro di crediti deteriorati secondo le fonti di Bankitalia, ma alcuni analisti indipendenti parlano di oltre 400 miliardi. Ovvero, 1/4 del PIL italiano.
Sei banche italiane sotto controllo BCE
I battibecchi tra Renzi e Juncker sono finti. Le soluzioni del Governo italiano e dell’Europa sono le stesse. Il governo piddino ha sostenuto tutte le vergogne della Commissione Europea e viceversa. Ora, però, quest’ultima si appresta a bocciare la legge di stabilità e il disgustoso aiuto di stato costruito dopo l’attuazione del salva-banche. Gli istituti di credito sono messi talmente male che chiudere un occhio è impossibile. La BCE ha messo sotto controllo sei banche italiane considerate sistemiche: UniCredit, Monte Paschi Siena, Gruppo Carige, Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
Se le banche saltano arriva il prelievo forzoso
A questi istituti gli ispettori della BCE revisioneranno il portafoglio crediti, e c’è da scommettere, come accaduto di recente con la vicenda Banco Espirito Santo/Novo Banco e le banche greche, che gli ispettori di Mario Draghi chiederanno ulteriori svalutazioni delle sofferenze in bilancio alle banche. Cosa significa? Molto semplice: oggi in media le banche italiane valutano a bilancio i loro crediti deteriorati al 40% del loro valore nominale, cioè su ogni Euro di credito deteriorato contano di recuperare 40 centesimi. Se la BCE decidesse di applicare le stesse valutazioni imposte al “salva-banche” di dicembre, i crediti deteriorati verrebbero svalutati magari fino al 17% del loro valore nominale. Questo farà emergere i buchi nei bilanci delle banche.
VIDEO Col bail in via libera al prelievo forzoso
Una volta che questi buchi saranno generati, non rimarrà che attuare le soluzioni drammatiche che lo stesso PD ha votato al Parlamento Europeo. O si attuerà un aumento di capitale (molto difficile), o si verrà svenduti ad una banca estera o si attuerà l’ormai tristemente famoso bail-in. I soldi dei risparmiatori saranno prosciugati per evitare il collasso definitivo del sistema. Verrà attuato di fatto un prelievo forzoso che a confronto quello del 1992 sembrerà di pochi spicci. Un crimine e una violenza inaudita che si abbatterà sui cittadini, colpevoli solo di essere stati raggirati dalle stupidaggini trasmesse dai media di regime.
I nostri risparmi sono in pericolo, anche sotto i 100.000 euro
UniCredit, Monte Paschi Siena, Gruppo Carige, Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e Banca Popolare dell’Emilia Romagna sono istituti a rischio. Siamo tutti in pericolo! Anche i risparmiatori con meno di 100mila euro sul conto corrente lo sono. Il fondo di garanzia, quello che dovrebbe tutelare i risparmiatori da possibili collassi e “ripagare” i conti correnti, è finanziato dallo stesso sistema bancario privato e ha una dotazione di circa 4 miliardi di Euro a fronte di depositi che avrebbero diritto a garanzia pari a oltre 500 miliardi di euro: lo 0,8%. Come si può pensare che i nostri risparmi, anche i c/c sotto i 100mila euro siano al sicuro? Che succederebbe alla garanzia in caso di crisi sistemica e fallimento di una grande banca? Chi metterà i soldi nel fondo? Senza la garanzia della banca centrale, i nostri soldi non sono al sicuro.
Il Pd servo della Troika
Il Governo è recidivo nell’attuare le politiche della Troika. Qualche giorno fa, nella plenaria a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha votato il Report Balz. Il testo votato comprende due paragrafi interessanti che PD, Forza Italia e NCD, con tutta probabilità, non hanno nemmeno letto. Nella prima parte si inneggia alla bontà del bail-in, nella seconda parte si prende atto del contributo del Comitato di Basilea per ridurre l’esposizione bancaria al debito sovrano. Nel paragrafo 24 si è ancora più espliciti: l’Unione Bancaria deve affrontare le interdipendenze tra rischio sovrano e rischio bancario e ridurre i rischi attraverso un’azione congiunta. Avete capito? Vogliono che i titoli di stato non siano più considerati risk-free, cioè a rischio zero. L’impatto sulle banche italiane di un simile provvedimento sarebbe disastroso. I nostri istituti, secondo i dati Banca d’Italia di novembre, hanno in pancia più di 400 miliardi di euro di titoli di stato. Non considerarli più risk-free equivale ad aprire voragini nei bilanci, perché i titoli a rischio zero hanno un coefficiente di ponderazione zero (secondo approccio RWA, cioè Risk-Weighted-Asset) e non richiedono assorbimento di capitale. In soldoni: se detengo titoli di stato a bilancio, non devo accantonare riserve patrimoniali.
Il governo senza soluzioni
Il Governo italiano parla, dichiara, ammonisce, ci chiama gufi, sposta l’attenzione dei media perché non ha soluzioni. L’unico modo per liberarsi da questo sistema di governo dell’Europa è liberarsi dalla catena che lo rende possibile: la moneta unica. Essa rappresenta non solo un vincolo di cambi fissi ancorato alle economie del Nord, ma anche un metodo “strutturato alla perfezione” di oppressione dei popoli e della democrazia. I vincoli secondo cui la banca centrale non può fungere da prestatore d’ultima istanza (come è la FED per gli Stati Uniti d’America) strangolano i cittadini europei nella morsa dell’austerità. La mancanza di una netta separazione bancaria tra istituti tradizionali e speculativi (secondo un moderno Glass-Steagall Act) dona in pasto alla speculazione finanziaria interi sistemi economici nazionali.
Fuori dall’euro per salvare l’Italia
E’ arrivato il momento, per il M5S, di fare un appello al Governo. La moneta unica ci sta portando al collasso, non abbiamo più il tempo di discutere sui massimi sistemi e sulle supercazzole del premier. Non è questo il tempo per mentire ancora ai cittadini italiani. Non c’è alcuna speranza di miglioramento all’interno di questo sistema criminale, che prima ha messo in ginocchio la nostra economia e ora si vuole appropriare dei nostri risparmi e poi commissariarci. E’ E’ tempo di agire e affrancarsi dalle catene dell’Euro, altrimenti quanto successo in Grecia potrebbe accadere a breve in Italia. Stretti nella morsa della crisi e dell’incapacità del Governo, ci costringeranno a chiedere aiuto al MES (il fondo salva-stati), arriverà la Troika e saremo definitivamente commissariati. Tagli alle pensioni, ai salari, alla sanità, ai servizi, aumento delle tasse e privatizzazioni: è la loro ricetta, ciò che ci aspetta se non agiamo. Esattamente il contrario di quanto scritto nella nostra bellissima Costituzione, che questi criminali hanno deturpato. Noi cittadini italiani dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e riprenderci la sovranità che ci è stata derubata.”

M5S Europa

DI BATTISTA CONTRO LA MAFIA A QUINTA COLONNA

http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2016/01/19/battista-quinta-colonna-contro-mafia/

Di Battista: “Se la mafia prova a infiltrarsi, siamo disposti a perdere la poltrona pur di dire di no. Sottoporremo le nomine anche al controllo antimafia e abbiamo presentato una proposta di legge affinché TUTTE le liste dei partiti vengano vagliate dalla direzione distrettuale antimafia. La campagna mediatica scatenata contro il M5S col caso Quarto è stata fatta per distrarre l’opinione pubblica dallo scandalo delle banche che ha fatto soprattutto il Pd. Ora, fermo restando che è impossibile evitare in assoluto i tentativi di infiltrazione e contaminazione (non sarà Grillo né Casaleggio né il M5S ad eliminare il Male dal mondo non c’è riuscito neanche Cristo), i partiti hanno fatto di tutto per dimostrare che il M5S è sporco come loro, con una enorme campagna di delegittimazione. Viceversa i partiti saranno come il M5S quando ridurranno al minimo la possibilità di contaminazione.
Noi candidiamo soltanto incensurati e se un incensurato commette un illecito, lo sbattiamo fuori, le altre forze politiche candidano anche condannati,arrestati o indagati (84 il Pd) che se vengono poi pizzicati con le mani nella marmellata, fanno carriera.
Oggi la paura del Pd di essere superato dal M5S nei sondaggi è fortissima per cui cercano di distrarre l’opinione pubblica.
Loro saranno uguali a noi quando per es. candideranno solo incensurati, quando riusciranno a stare dalla parte dei cittadini truffati dalle banche e non delle banche, quando riusciranno a tagliare le pensioni aumentando quelle minime, il 13,8% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese, a questi pensionati che gli interessa il caso Quarto? Il 31% ha mille euro al mese e 33.000 pensioni sono d’oro e costano 3,3 miliardi di € l’anno al contribuente e dicono che sono diritti acquisiti, ma quelli del pensionato minimo non sono diritti acquisiti? Noi denunceremo anche la stampa che è corrotta e controllata grazie ai finanziamenti pubblici. Noi però non abbiamo nessun giornale di partito. Hanno lottizzato la Rai anche peggio di prima, è una cosa indegna, anche il tg1: falsità e menzogne, proteggendo sistematicamente il malaffare. Io un tempo votai per il Pd ma oggi la sua ipocrisia e il suo malaffare ha fatto schifezze peggiori di quelle del cdx negli ultimi 20 anni. Lo vedo ogni giorno. Ma noi non molleremo mai.
I cittadini truffati devono alzare la voce contro il Governo che non sta facendo nulla e al più darà loro una mancetta. Tra l’altro sta uscendo un fatto nuovo di cui sta parlando solo Libero. In passato spesso non sono stato d’accordo con questo quotidiano e Belpietro, ma oggi Bechis sta facendo ottime inchieste. Qua risulta addirittura che il padre della Boschi per trovare l’amministratore delegato di Banca Etruria si sia rivolto ad ambienti della massoneria e a tale Flavio Carboni, che ha un passato torbido e compare in quasi tutti gli scandali della repubblica, non ultimo la P3 loggia massonica che ha superato la P2. Ci rendiamo conto che questa è la banca che è stata di fatto salvata, è stata ripulita ed è stato creato una sorta di gioiellino che venderanno probabilmente a Intesa San Paolo o Unicredit, e questo gioiellino è stato creato utilizzando i risparmi di tutti questi risparmiatori e obbligazionisti truffati.
La Boldrini mise una ghigliottina al M5S in aula per imbavagliare l’opposizione e far passare un decreto che ha permesso elargizioni di 7,5 miliardi alle banche private che detengono tra l’altro quote azionarie di Banca d’Italia, la quale non è pubblica, non vigila ed è di fatto controllata dalle banche private. Successivamente Renzi/Boschi hanno emanato un decreto sulle Popolari che ha aumentato considerevolmente il valore delle Banche Popolari, tra cui Banca Etruria (io: il decreto del governo Renzi le trasformava in società per azioni, con sostanziosi rialzi). Tra l’altro, facendo guadagnare un bel po’ di soldi a De Benedetti (io: Un’informativa della Guardia di Finanza, riportata da Il Giornale e ora all’esame della Procura di Roma, approfondisce gli acquisti di azioni da parte della Romed, di proprietà dell’Ingegnere, con una plusvalenza di 600mila euro in pochi giorni. I pm valuteranno l’ipotesi di reato di abuso di informazioni privilegiate. Renzi avrebbe informato De Benedetti prima del decreto e De Benedetti ha ordinato ai suoi di investire nelle Popolari che, grazie al decreto di Renzi ebbero rialzi dal 21 al 65%=Banca Etruria). E’ una malefatta e la Boschi fa parte del Governo che l’ha fatta. Io non chiedo le dimissioni della Boschi per quel che ha fatto il padre, ma per far parte di un governo che ha favorito le Popolari di cui fa parte il padre della Boschi.
Negli ultimi anni si sono fatte leggi (depenalizzazioni, prescrizioni più facili, sconti della pena..) sostanzialmente per salvare e salvaguardare dei politici corrotti, queste leggi che hanno ridotto la certezza della pena sono sfruttate anche da delinquenti normali. Nelle ultime settimane sono stati depenalizzati fior di reati da Renzi, nel silenzio assoluto dei media. Renzi disse: un euro in sicurezza, un euro in cultura. Dopo i fatti di Parigi per una settimana c’erano i militari per strada. Poi ci si dimentica. E tutto svanisce. Io non credo ai dati che vengono da Renzi, gli stessi dati che parlano quotidianamente di una ripresa, del Paese che riparte, anzi questi dati fanno arrabbiare i cittadini. Lui ha instaurato la dittatura dell’ottimismo: la disoccupazione è in calo, la povertà è in calo, i furti sono in calo.. I cittadini invece vivono un’altra realtà quotidiana, si pensi solo alle periferie delle città che sono totalmente degradate e abbandonate. Per es. il M5S vuole il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan. Ha senso continuare a spendere milioni e milioni in una guerra che ci è già costata 5 miliardi di euro, un milione di euro al giorno! quando le nostre forse di sicurezza qui hanno delle difficoltà? se pure ci fossero patti internazionali che ci obbligano a stare là, i soldi ci sono, è una balla dire che i soldi non ci sono. Anche in un territorio completamente cementificato dove ogni pioggia è assassina perché produce sfracelli non ci hanno mai messo un euro. Anche il dissesto idrogeologico è sicurezza. Possibile che non si possono trovare i soldi? Il Tav sono miliardi di euro buttati e per muovere merci, neanche cittadini: merci (Io: e per prendere voti Renzi ha ritirato di fuori il Ponte di Messina!), le opere inutili, gli appalti truccati, quando invece occorrerebbero opere per dissesto del territorio e aiuti alle forze dell’ordine.

PERICOLO PER I RISPARMIATORI
Viviana Vivarelli

Una volta partito il bail in, siamo a rischio tutti, peggio dell’Argentina.
Gli analisti finanziari dicono chiaramente che non abbiamo nessuna garanzia e che a rimetterci non saranno solo i conti sopra i 100.000 € per cui TUTTI i risparmiatori devono sentirsi in pericolo, perché il provvedimento può aprire la strada a soglie via via sempre più basse.
In Germania, ad es., il tetto è già di 30mila €, una cifra che inquadra ben altra platea di contribuenti e risparmiatori.
E’ quello che succederà se le banche si troveranno con perdite troppo alte e questo si sta avvicinando sempre più.
Qualcuno mi spiega come mai le piccole banche tedesche sono esenti dalle regole stringenti della Bce e da noi non se ne salva nessuna?
E come mai in questi anni tutti sapevano cosa sarebbe successo e i nostri professoroni super-esperti no? E come mai tutti gli altri Paesi Ue hanno messo in regola le loro banche spendendoci pure decine di miliardi e noi no? Qualcuno mi spiega cosa aspettiamo a chiedere la separazione delle banche di famiglia da quelle di speculazione come in Germania? E cosa aspettiamo a mettere un freno ai derivati? O almeno a vietarli tassativamente per i soldi investiti dal Tesoro e dagli enti locali?
Lo sapete che nei conti dello Stato c’è un buco di 45 miliardi perché il Tesoro ha investito in derivati finanziari? E’ quasi la metà degli interessi che dobbiamo pagare sul debito.
Sarebbero questi i famosi superesperti e professoroni della finanza? Quelli che scommettono i soldi dello Stato che il prezzo del petrolio sale e poi ci fanno rimettere miliardi perché scende? E sarebbero quelli del M5S gli ignorantoni sprovveduti??
Il caro Padoan non apre bocca e non dà spiegazioni, ma quanti miliardi ci ha fatto perdere anche costui come del resto i suoi predecessori? Lo stesso che ha mandato a picco Argentina e Grecia e che è stato fortemente voluto da Napolitano. E ha la faccia di dirci che per le pensioni minime o i malati non ci sono soldi? Ma non paga mai nessuno di questi cialtroni al potere?

Leggere che la soglia sotto cui i conti correnti non saranno toccati è di 100.000 euro non ci tranquillizza affatto. In Germania hanno già abbassato la soglia a 30.000 euro- Provate a pensare a quanti italiani hanno sul conto corrente 30.000 euro e quanto deve avere per le sue transazioni su un conto corrente un qualsiasi produttore o commerciante.
Questi malfattori ci vogliono depredare tutti. E’ un piano cinico di depredazione a cui Renzi e il Pd hanno dato finora il massimo consenso.
Ora hanno preso di mira il risparmio. Del resto il risparmio italiano è uno dei maggiori del mondo. Più di 1500 miliardi sono fermi su conti correnti e depositi ed è un bottino che fa gola ai nuovi Attila finanziari.
Nella loro famelica opera di distruzione e depredazione, i grandi finanzieri della Troika, della Fed e delle grandi banche americane e tedesche, prima hanno ordinato ai governi corrotti come il nostro la distruzione dei capisaldi delle Costituzioni democratiche, poi hanno ordinato lo smantellamento dei diritti dei lavoratori (Juncker e Renzi si sono anche litigati su chi ne aveva fatto di più!), poi hanno cominciato a demolire lo stato sociale, infine hanno comandato la svendita dei beni pubblici e ora stanno facendo fuori le banche dei paesi mediterranei per ricomprarle a basso prezzo e ridurci come l’Argentina.
E gli Italiani sono anche così fessi da farsi distrarre da faccenduole come Quarto!
Non si accorgono che sono nelle mani dei loro assassini e che i media ormai sono da loro tutti prezzolati per tosarli prima e senza reazione?

DERIVATI E BANCHE USA

Le banche commerciali USA sono esposte ai derivati, ossia a titoli spazzatura, per 237.023 miliardi di dollari.
Le banche USA più esposte sono 4: Jp Morgan, Citibank, Goldman Sachs e Bank of America. Queste 4 banche hanno derivati pari a 219.798 miliardi di dollari, ossia quasi un terzo di tutti i contratti derivati esistenti nel mondo. Il loro patrimonio al 31 dicembre 2013 ammontava a 4.831 miliardi di dollari, più del doppio del PIL italiano del 2013. I contratti in derivati posseduti da queste 4 banche ammontavano a 219.798 miliardi di dollari, 45 volte il valore del loro patrimonio!
Quando la bolla dei derivati esploderà non una, ma molte delle principali banche statunitensi saranno esposte al fallimento e le ripercussioni saranno a livello mondiale. Il mondo e particolarmente l’occidente, con USA ed Europa in testa, sono alla vigilia di una grande crisi economica che può esplodere da un momento all’altro.
Se un terzo di tutti i contratti in derivati del mondo è detenuto da 4 banche USA significa che i tassi di guadagno stanno scendendo negli USA e quindi a rifugiarsi nella speculazione è proprio il capitale USA.
L’analisi dell’andamento dei profitti delle imprese USA mostra che solo dal 2013 al 2014 le imprese USA hanno perso 198 miliardi Se cadono i profitti delle imprese, il capitale USA continuerà a rifugiarsi in mercati e paesi che garantiscono maggiori tassi di guadagno e aumenterà la speculazione e per conseguenza i derivati.
Stiamo in pratica assistendo al tracollo degli Stati Uniti.
Ma anche al nostro.
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In Italia è lo stesso Tesoro che ha investito in derivati cioè in titoli tossici e ci ha perso 45 miliardi. Lo sapete che gli enti locali hanno investito i nostri soldi in derivati (cioè in scommesse sul futuro, per es. sul fatto che il prezzo del petrolio salga o scenda o che il Pil italiano peggiori) per 25 miliardi?
Ma vi sembra una cosa legittima che i contribuenti siano torchiati con le tasse più esose del mondo e che l’ammontare di queste tasse sia usato nei giochi viziosi di Borsa di chi questi soldi dovrebbe utilizzarli per il bene comune? E che poi si dice costretto a tagliare i servizi ai cittadini “perché i soldi mancano”?

COSE CHE L’ESTREMA SINISTRA DOVREBBE RICORDARE

Tsipras ha tradito il suo popolo. lo ha svenduto alla Merkel e si è associato alla destra. La Barbara Spinelli era gradita ospite del Bilderberg e dopo un mese dalla nomina europea si è dimessa. Vendola era in combutta con gli assassini dell’Ilva e in ottimi rapporti con la Chiesa e la Marcegaglia. Tutti I voti della sinistra.sinistra confluiscono nel gran calderone del csx. Una vera e forte opposizione al disastro di Renzi in Parlamento da parte di Sel non si è mai vista.
Ma questi residuati del comunismo cosa li votano a fare ? E a che scopo continuano nel loro odio dissennato contro il M5S?
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Antonino Marrara
“Non solo Banca Etruria è legata alla massoneria deviata. Ora su papà Boschi arrivano anche i sospetti, carte della DDA alla mano, di aver fatto affari con uomini legati alla ‘ndrangheta. A questo punto il ministro Maria Elena Boschi deve rassegnare le dimissioni, perché una pesantissima e insopportabile ombra politica aleggia sulla sua famiglia ed anche su tutte le false riforme che hanno distrutto la Costituzione repubblicana. Del resto la deforma Boschi non sarebbe mai passate senza gli accordi ed i voti del plurinquisito Denis Verdini”. Lo scrive in una nota il capogruppo M5S Senato Mario Giarrusso, “dopo la pubblicazione delle notizie che nel 2007 Pierluigi Boschi portò a termine un grosso affare immobiliare insieme a un socio calabrese, Francesco Saporito, che secondo la DDA di Firenze era legato alla ‘ndrangheta crotonese”. Giarrusso fa riferimento ad un’inchiesta pubblicata dal settimanale Panorama. “Di questo argomento se ne dovrà far carico anche la Commissione d’inchiesta parlamentare antimafia”
(ANSA)
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IL FALLIMENTO DEL QUOTIDIANO L’UNITA’

L’Unità è tornata in edicola dopo aver campato dal 1990 con 152.000.000 di euro di finanziamenti di Stato e dopo che i suoi debiti sono stati pagati con i nostri soldi: 107 milioni di euro pubblici. Purtroppo anche la nuova gestione si sta rivelando fallimentare, nessuno compra la propaganda Pd, neppure gli stessi piddini: si vendono meno di 9.000 copie al giorno. Una macchinetta del fango agli ordini del Bomba che non può durare. I nuovi proprietari vogliono già venderla: troppi debiti. Pagheranno di nuovo i cittadini per la propaganda di regime?
da Lettera43
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Equitalia riesce a riscuotere solo il 7% del capitale da recuperare. Malgrado ciò, ha dato ai suoi 93 dirigenti un premio da un milione e mezzo.
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CI SI PUO’ STACCARE DA EQUITALIA

C’è una legge che permette a un Comune di staccarsi da Equitalia.
Esempio: Calalzo di Cadore, paesino di 2250 abitanti sulle Dolomiti bellunesi, è uno dei “Comuni de-equitalizzati” che hanno sfruttato la legge 166/2011 che permette di rinunciare ad Equitalia come agente di riscossione dei tributi.
La legge dice che possono essere i Comuni a riscuotere i tributi a livello locale bypassando quindi Equitalia. Il Comune di Calalzo ha risparmiato 20mila euro l’anno che ha destinato in sussidi, bonus bebé, bonus libri ecc.
Il sindaco ha detto: “Il servizio di riscossione dei tributi era esternalizzato proprio a Equitalia, sia per quanto riguarda i tributi ordinari, tipo la tassa sui rifiuti e quant’altro, sia per le riscossioni coatte. Noi abbiamo subito deciso di tornare a occuparci direttamente dei tributi ordinari, e già così abbiamo calcolato un risparmio di circa 20mila euro all’anno. Abbiamo incaricato la Comunità montana Valbelluna, che già da anni lavora nel campo. E però, di fatto, il cittadino può venire qui, in Comune, a parlare della sua eventuale situazione di difficoltà”.
Anche Santo Stefano di Cadore, Perarolo e Domegge, e tutti i Comuni della Comunità Montana Feltrina e Agordina sarebbero intenzionati ad abbandonare il servizio nazionale della riscossione dei tributi per affidarsi alla CM Valbelluna.
Se la cosa si diffondesse, Equitalia e i suoi sprechi colossali perirebbero da soli.

Ditelo alle amministrative!!

LA TRUFFA DEL TETTO AI SUPERSTIPENDI

Le leggi di Renzi sono fatte col buco.
E nel buco la casta si ingrassa come prima.
Cinque anni fa il direttore di Equitalia Befera portava a casa 700 mila euro. Nello stesso anno il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, ne prendeva 300 mila.
Renzi ha detto di aver abbassato il tetto dei superstipendi a 240.000 euro. Ma, guarda caso, la Rai ha pensato bene di emettere una obbligazione, così LA MAGGIONI PUÒ CONTINUARE A INCASSARE 366MILA EURO, CAMPO DALL’ORTO 650MILA. SENZA ALCUN LEGAME CON I RISULTATI: SE LA RAI VA A ROTOLI, LUI PRENDE LO STESSO
Insomma è bastato un trucchetto per aggirare la legge.
La Rai ha avviato il collocamento di un bond da 350 milioni. Addio tetto. La nuova riforma renziana non si era posta il problema. Fatta la legge, avviato l’inganno. Ma un correttivo no, eh?
Scrive Fraccaro dei 5stelle per gli stipendi in Parlamento: “Ovviamente si trattava solo dell’ennesimo trucco perché sommando indennità, oneri e incentivi vari gli emolumenti arrivavano a circa 400mila euro in totale. Bene, abbiamo scoperto che la Commissione sui contenziosi del Senato, l’organo a larghissima maggioranza Pd che si occupa dei ricorsi del personale, ha deciso che anche questa misura di facciata va eliminata. Il Pd ha bocciato la decisione del Pd: niente limite fisso alle retribuzioni, neppure fittizio, gli stipendi d’oro non vanno nemmeno sfiorati. Renzi ha ingannato i cittadini, i privilegi che dovevano essere cancellati vengono ripristinati integralmente: prima ha annunciato il tetto agli stipendi d’oro, poi ha introdotto un tettuccio decapottabile ed infine lo ha eliminato del tutto.”
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Bellissimo Video
Brian di Nazareth

ASSENTEISMO PARLAMENTARE
Mariapia Caporuscio

A proposito di assenteismo dei dipendenti pubblici, dove i politicanti si mostrano scandalizzati come se loro vestissero l’abitino immacolato del battesimo. Ce ne vuole di spudoratezza a scandalizzarsi di assenteisti a milleduecento euro al mese dimenticandosi dei peccati “mortali” a trentamila euro al mese commessi da lor signori. Oltretutto non gli bastano tant’è che passano il tempo a studiare come “arrotondare” lo stipendio: concedono appalti pubblici (per opere mai portate a termine costate miliardi di soldi pubblici) in cambio di mazzette, assumono amici, parenti e conoscenti incassando non bustarelle ma bustoni gonfi di euro, arrivano a scambiare favori con la criminalità organizzata pur di riempirsi le tasche.
Ma di cosa si scandalizzano se sono marci fino al midollo? Ora stanno spartendosi 45 milioni di euro di rimborsi elettorali (che un referendum aveva proibito) per non parlare delle scorte e delle auto blu. Questi strozzini hanno preso le istituzioni e i cittadini come una vacca da mungere per vivere una eterna dolce vita.
Quanti tra loro svolgono due, tre, quattro incarichi contemporaneamente, incamerando due tre quattro lauti stipendi? Come fanno ad essere presenti in tutti i posti come pretendono dagli altri? Posseggono il dono dell’ubiquità come padre Pio? Oppure non si sentono dipendenti pubblici ma divinità? Dovremmo chiederci per quale ragione devono essere pagati trenta quaranta volte più degli altri quando non rispondono mai di nulla, neppure dei crimini che commettono. Questo comportamento invita all’emulazione anche i piccoli dipendenti pubblici e va punito, ma deve valere anche per questi parassiti, che sfruttano senza pietà la classe lavoratrice, privando i lavoratori addetti alla catena di montaggio, persino di dieci minuti per riposare le loro povere ossa.
Per risanare questa società dovremmo trasformarci tutti in giustizieri della notte, altro che scandalizzarci!

Alessandro
Vota la balla del 2014 di Renzi.
– “L’articolo 18 è un totem ideologico, inutile discuterne”
– “Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone”
– “Nessuna preoccupazione sui conti pubblici”
– “Mai più larghe intese e chi vince governa cinque anni”
– “Antimafia? Porterò questo tema anche sui tavoli del semestre europeo”
– ” Il bonus sarà allargato”
– ” Lavoriamo per una ripresa col botto a settembre”
– ” Nel Jobs Act ci sarà il salario minimo”
– ” La spending review la faremo lo stesso anche senza Cottarelli”
– ” Sulle unioni civili ci sarà una proposta ad hoc del governo sul modello tedesco”

DISINFORMAZIONE ASSASSINA
Viviana Vivarelli

Una volta il potere rendeva schiavi i corpi degli uomini, oggi si cerca di minare tutte le loro sicurezze, avvelenando la mente con una disinformazione mirata e martellante.
La precarietà era per l’uomo primitivo uno stato così abituale da non farci neanche caso. Ma in secoli di lotte gli emarginati e gli oppressi hanno attuato un lungo cammino verso un progresso fatto di sicurezze e di riconoscimento di diritti.
Ora il bisogno di sicurezza e la necessità dei diritti è per l’uomo moderno così pressante che la precarietà e la negazione sono diventate gli scopi primari del cattivo potere. Ci rendono deboli rubandoci ciò che ci spetta e per cui per secoli abbiamo combattuto. Vogliono ricacciarci in un passato buio e disperato. Ma non è possibile che quel passato ritorni per gli abusi dei potenti. Un tempo morivano come mosche, eravamo sempre in guerra, vivevamo immersi nell’ingiustizia, eravamo omologati per incapacità di pensiero. E la mente dei più reagiva agli eventi con un senso di fatalità e quasi senza reazione.
Poi il pensiero e la speranza hanno mosso i popoli, hanno creato storicamente la necessità dei diritti, hanno sollevato la dignità morale delle persone. Siamo passati dall’essere schiavi all’essere capaci di scelte e dotati di potere. E, una volta destata questa fiamma, l’uomo non è stato più lo stesso e non ha potuto più fare a meno di difendere quello che aveva conseguito.
Oggi poteri neri tentano di ricacciarci nel fatalismo di chi subisce tutto e non decide nulla, sottraendoci a poco a poco la partecipazione politica, il diritto elettorale, l’anelito a una vita migliore, la protezione dello Stato, la fiducia nei nostri figli, la speranza del futuro. Il senso stesso del progresso umano e sociale viene svilito e rovesciato nel suo contrario. Il pregiudizio avvelena l’uomo e il potere tende a ridurlo di nuovo alla condizione di schiavo.
Ma non possiamo cancellare il cammino che è stato fatto. Non possiamo suicidarci per l’avidità di pochi e la viltà di molti.

GOLDMAN SACHS FINANZIA L’UNIONE EUROPEA
DIEGO FUSARO

Non è un mistero il fatto che molti grandi potentati bancari e finanziari d’oltreoceano stiano aiutando e sostenendo il progetto dell’Unione Europea. Ovviamente non con parole e teorie filosofico-politiche, affidate invece agli europeisti che anche di fronte alle tragedie più clamorose causate dalla dittatura eurocratica dei mercati continuano a ripetere, come tarantolati, il refrain del “ci vuole più Europa”: l’aiuto fornito dalle banche è un aiuto economico.
In particolare, le grandi banche americane stanno foraggiando a flusso continuo le massicce campagne pubblicitarie contro “Brexit”, ossia contro il possibile distanziamento della Gran Bretagna dalla Ue. Goldman Sachs ha inaugurato il modello, donando – così pare – oltre mezzo milione di sterline alla campagna “Britain Stronger in Europe”. Hanno successivamente aderito alla campagna anche Morgan, Morgan Stanley e Bank of America: anch’esse hanno messo mano al portafoglio per aiutare questa “nobile” causa, mossi indubbiamente, come sempre avviene quando vi sono di mezzo le banche, da disinteressati e filantropici sentimenti.
Sono qui necessarie, credo, due considerazioni generali. In primis, i flussi della finanza – è superfluo ricordarlo – non si muovono mai accidentalmente, ma sempre seguendo la logica del profitto e del potenziamento della dittatura bancaria già divenuta realtà. Non è, dunque, difficile capire dove sia ubicato il potere, quali siano i suoi interessi, quali le sue battaglie: basta, in fondo, seguire le tracce dei foraggiamenti e dei flussi finanziari dei grandi magnati della finanza. Tutte le cause politiche finanziate dalle banche devono quanto meno destare sospetti sulla loro reale natura. Le “rivoluzioni colorate” e la vicenda dell’Ucraina dovrebbero pur averci insegnato qualcosa.
I tanti difensori dell’Unione Europea, che stentano a capire come essa sia la negazione completa della nobile idea di un’Europa di Stati fratelli e democratici, dovranno pur porsi delle domande se nelle loro battaglie per il “ci vuole più Europa” e per frenare gli “euroscetticismi” dilaganti si trovano, di fatto, dalla stessa parte della barricata con Goldman Sachs, Morgan, Morgan Stanley e Bank of America. O sono diventate filantrope le banche, o sono gli “euroinomani” del “ci vuole più Europa” a fare, volenti oppure no, gli interessi della finanza che sta uccidendo il lavoro e i diritti sociali in nome del “fiscal compact” e del vangelo della competitività. Tertium non datur.
Seconda considerazione, altrettanto brevemente. Vi è una collaudata pratica tesa a silenziare gli euroscettici e chiunque, non appagato dalla superficie, cerchi di mostrare il volto del potere e delle oligarchie neofeudali che lo gestiscono: è la pratica della demonizzazione per mezzo della categoria di “complottismo”.
Secondo la neolingua orwelliana oggi dominante, “complottista” non è solo chi vede in modo paranoico complotti ovunque (ossia chi complottista è a tutti gli effetti): è, per estensione, chiunque non si accontenti della versione dei fatti ufficiale e cerchi una verità nascosta dietro il vitreo teatro delle ideologie e delle costruzione retoriche del potere. Secondo questo “uso largo” della categoria, sarebbero, peraltro, liquidati come complottisti anche “maestri del sospetto” come Freud, Nietzsche e Marx.
Ora, da quanto tempo sentiamo ossessivamente silenziati come “complottisti” quanti sostengono che dietro l’Unione Europea si nascondono in realtà gli interessi delle grandi banche e delle compagnie finanziarie? Ormai è un cliché. Un cliché che, tuttavia, alla luce di questi ultimi eventi legati al “Brexit” pare inconsistente. A meno che non si continui a usare la categoria di complottista ai danni di chiunque non accetti serenamente la nuova dittatura finanziaria e classista dell’èlite oligarchica che governa a proprio vantaggio il nuovo ordine mondiale.

CANNIBALISMO
Viviana Vivarelli

Con danno e beffa di chi il capitalismo lo difende dissennatamente (ed evidentemente crede che le sue finanze e il suo cinismo glielo consentano), un mondo dove l’inflazione incontenibile dei derivati finanziari ha raggiunto un valore superiore a dieci volte il Pil globale, è un mondo condannato a morte certa
Prima i grandi magnati finanziari hanno distrutto i diritti dei popoli, i governi e la democrazia, poi hanno annichilito la produzione e l’economia reale, ora le grandi banche si mangeranno quelle più piccole mandando a picco le Borse. Poi i famelici colossi si sbraneranno tra loro. Alla fine scoppieranno come buchi neri incapaci di produrre qualcosa e buoni solo a divorare oltre quello che possono contenere.
L’era dei grandi capitalisti finirà come sono finiti i dinosauri per una semplice legge dell’evoluzione, che fa fuori i meno adatti alla sopravvivenza.
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E, tra i canti di colombe dal candido piumaggio, vidi calare dal Cielo l’oro a me destinato: che era impalpabile e purissimo e scintillante, come ogni dono di Dio. Il mio cuore fu ricolmo di gioia. Ma, subito dopo, grande fu la mia angoscia: vidi spuntare dalla terra, tra scintille e miasmi infernali, un’immensa massa puteolente, che dava sgomento e orrore a guardarla. Mi coprii gli occhi e mi tappai il naso. E, mentre ero lì, pietrificata dalla mostruosa visione che persisteva sotto alle mie palpebre sbarrate e nelle mie tormentate narici, un angelo mi sussurrò all’orecchio: ‘Quello è l’oro degli altri’.”
Ildegarda da Bingen
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Scrive Simone Boemio: “Oggi nella Ue nulla ha un senso ed in essa Portoghesi, Italiani, Greci e Spagnoli sono considerati maiali, «PIGS» come gli abitanti del sud Italia ai tempi del risorgimento. In essa gli aspetti criminali spacciati come operazioni necessarie per l’unificazione, iniziano a mostrare la vera natura dell’Eu – il caso greco è solo il primo, gli altri PIGS si aspettino lo stesso trattamento. La Germania procede indisturbata. La cessazione della democrazia e della giustizia,l’impoverimento del ceto medio, l’annientamento dei diritti delle persone, il tutto a vantaggio della élite finanziaria (sempre più a trazione teutonica) sono un fatto indiscutibile e chi crede che sia iniziato il declino dei vincenti si sbaglia di grosso – come chi crede che il solo Euro sia all’origine di tutti i mali. La dittatura europea finirà quando le masse torneranno a sentirsi popoli capaci di autodeterminarsi. Non c’è nulla che possa accomunare i popoli europei e, l’Ue è un’invenzione che dimostra nuovamente ciò che la storia ci insegna da secoli: Il tasso di democrazia di uno Stato è inversamente proporzionale alle sue dimensioni.
L’Europa è solo un disegno su una mappa senza una cultura comune. Non c’è nemmeno una lingua comune. E, proprio a causa delle profonde diversità tra i popoli europei, a meno di una azione di forza, mai potranno realizzarsi i necessari trasferimenti di risorse, tra le aree più floride a quelle più deboli, necessarie per sostenere economicamente una federazione di Stati – ce li vedete i Bavaresi accettare una tassazione in favore dei Calabresi? Dunque, come pensate possa finire una unione forzata di popoli sottomessi ad una oligarchia e senza radici ed interessi comuni?
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Sei Paesi rifiutano Schengen: Danimarca, Svezia, Norvegia, Austria, Germania e Francia. L’Unione europea sta andando in pezzi.
Nel 2014 l’Europa ha espulso 470mila migranti e nel 2015 le stime parlano di oltre mezzo milione di rimpatri. I più severi restano i francesi, con 86mila allontanamenti, seguiti dai greci con 73mila e britannici con 65mila. L’Italia si piazza ottava, con 25.300 espulsi. «Ma attenzione — spiegano dal Viminale — una cosa sono le espulsioni, altra i rimpatri effettivi». È qui il trucco. «Con le espulsioni gli Stati membri intimano agli irregolari di lasciare il Paese — precisa Carlotta Sami, portavoce Unhcr per il Sud Europa — ma poi quasi mai questi si allontanano. Con i rimpatri invece il migrante viene effetti-vamente riportato nel Paese d’origine. Senza accordi di riammissione non si muove nulla». Non è un caso se la Commissione Ue nel settembre scorso scriveva: «Meno del 40% degli irregolari a cui viene ingiunto di lasciare l’Unione è effettivamente partito». «I rimpatri procedono al rallentatore», confermano al Viminale: in Italia nel 2015 sono stati 15.979. «Colpa degli accordi di riammissione — spiega Simona Moscarelli dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni — ossia i trattati con i quali gli Stati di provenienza dei migranti si impegnano a riaccogliere i propri cittadini. Pochi quelli stipulati a livello di Unione europea (solo 17). Negli altri casi ogni Paese fa da sé con accordi bilaterali».
Chi ci rimette è l’Italia, la Grecia e la Spagna.
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Eurispes denuncia che il Pil ufficiale è di 1500 miliardi ma accanto ad esso ci sono 540 miliardi di sommerso a cui corrispondono 270 miliardi di evasione (baby sitter, insegnanti di ripetizione, collaboratori domestici, badanti, giardinieri, muratori, idraulici, elettricisti, falegnami e, con una percentuale del 50%, i medici specialisti..

L’EUROPA E’ FINITA. VIVA L’EUROPA
Da unoenessuno.blogspot.it

L’Europa è finita, mettiamoci il cuore in pace.
Esiste solo per tenere assieme gli interessi dei paesi più forti, quelli del nord.
Per il resto, è tutto finito, con la decisione, un paese alla volta, di non rispettare Schengen, di chiudere le frontiere, della linea dura contro i richiedenti asilo.
La solidarietà tra i ricchi paesi del nord, ben lontani dai profughi e quelli del sud che invece dovranno sempre più arrangiarsi con i disgraziati che sfuggono da guerre e fame. Per l’Europa possono girare solo merci (specie se serve a fare un danno ai paesi del sud) e i soldi.
Rimarrà in piedi solo uno un simulacro di Unione Europea, che rappresenterà i pochi che ancora vanno a votare. Come in Italia del resto.
Dove, dopo i fatti di Parigi, avevamo promesso che non avremmo rinunciato ai nostri valori, che avremmo risposto al terrorismo con la cultura.
E poi abbiamo coperto le statue per non infastidire il presidente iraniano.
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ELITE FINANZIARIE E TUTTI GLI ALTRI
Berluscameno

Mio padre mi raccontava che un bravo carpentiere edile, ai suoi tempi, guadagnava uno stipendio di importo corrispondente a quello ricevuto da un professore universitario. Questo -se succedesse oggi in Italia – sarebbe di … sinistra ?
Perché oggi ,“I perdenti economici ‘reali sono in aperta rivolta ‘contro le ricche élite al Potere globale finanziario e bancario”. Ormai sappiamo che anche i perdenti possono votare. La democrazia è questo, ed è giusto che sia così.
Se si sentono sufficientemente imbrogliati e umiliati, voteranno per Donald Trump negli Stati Uniti, per Marine Le Pen in Francia o per Nigel Farage nel Regno Unito.
Sono quelle persone, specialmente negli ‘strati popolari autoctoni’, che si lasciano sedurre dalle sirene di politici che mettono insieme il’nativismo’ dell’estrema destra, lo ‘statalismo’ dell’estrema sinistra e l’ “autoritarismo “ di entrambe.
Sopra ogni altra cosa, queste persone rigettano le ricche élite finanziarie e bancarie (che senza rischiare di perdere i capitali propri –magari in operazioni economiche azzardate- operano – indisturbati per legge – con i capitali altrui, carpiti con le “bubbole più disparate “, ma rigorosamente sempre lontane dal vero) e queste élite segrete dominano la vita economica e culturale dei loro rispettivi Paesi.
E sono le stesse élite economiche finanziarie e bancarie che la settimana scorsa si sono riunite a Davos per il Forum economico mondiale. Le possibili conseguenze fanno paura.
Le potenti élite segrete bancarie finanziarie dovrebbero elaborare risposte intelligenti, e potrebbe già essere troppo tardi. L’ala destra della classe dirigente dell’élite globale porta avanti da tempo un progetto fatto di aliquote fiscali basse, apertura all’immigrazione, globalizzazione, limitazione dei costosi programmi di welfare, deregolamentazione del mercato del lavoro e massimizzazione del valore per l’azionista.
L’ala sinistra che si batte per raggiungere il potere (ove sia all’opposizione) porta avanti un progetto fatto di apertura all’immigrazione, multiculturalismo, laicismo, diversità, libertà di scelta sull’aborto e diritti civili, uguaglianza di razza e di genere.
I ‘libertarians’ sposano le cause di entrambi gli schieramenti: è per questo che sono una minoranza minuscola.
Pian piano, le élite finanziarie e bancarie si sono distaccate dalle Realtà e dagli interessi nazionali, dando vita a una super-élite globale visionaria e con mete millenaristiche (costruire il super Reich millenario !).
Non è difficile capire perché le persone comuni, in particolare se di sesso maschile e native del luogo, si sentono alienate. Loro sono i perdenti, almeno in senso relativo:
non ricevono una parte equa dei benefici. “Si sentono usati e abusati”.
Dopo la crisi finanziaria e il lento recupero del tenore di vita, le élite bancarie e finanziarie sono viste come una “massa di predatori incompetenti”. Non c’è da stupirsi che in tanti siano arrabbiati, ma c’è da stupirsi al contrario che in tanti non lo siano.
Branko Milanovic, ex economista della Banca mondiale, ha dimostrato che fra il 1988 e il 2008 solo due segmenti della distribuzione del reddito a livello mondiale non hanno guadagnato praticamente nulla, in termini reali: i 5 percentili più poveri e quelli situati fra il 75° e il 90° percentile. In quest’ultima fascia è compreso il’ grosso della popolazione dei Paesi ad alto reddito’.
Analogamente, uno studio dell’ ‘Economic Policy Institute di Washington ‘dimostra che la ’retribuzione dei lavoratori ordinari ‘da metà anni 70 in poi è cresciuta molto meno della produttività.
Le spiegazioni sono un miscuglio complesso di innovazione tecnologica, liberalizzazione degli scambi, cambiamenti nella governance delle aziende e liberalizzazione finanziaria. Ma il fatto è indiscutibile: negli Stati Uniti (ma anche, in misura minore, in altri Paesi ad alto reddito), i frutti della crescita si concentrano al “vertice della piramide sociale ”. Infine, la quota di immigrati sulla popolazione è aumentata sensibilmente. È difficile sostenere che questo abbia portato importanti benefici economici, sociali e culturali alla ‘massa della popolazione’. “Ma è indubbio che abbia portato benefici ai più ricchi, aziende bancarie e finanziarie comprese.
Nonostante sostenga prestazioni sociali che dovrebbero stare a cuore alle ‘classi popolari autoctone’, la sinistra rispettabile perde sempre di più il loro consenso.
Vale in particolare per gli Stati Uniti, dove i fattori razziali e culturali hanno rivestito e rivestono particolare importanza. La ‘southern strategy’ dell’ex presidente repubblicano Richard Nixon, che puntava a procurarsi il consenso dei bianchi del Sud, ha generato risultati politici. Ma la strategia di fondo dei dirigenti del suo partito (sfruttare la rabbia della classe media – in particolare gli uomini – di fronte ai cambiamenti nei rapporti tra le razze e i sessi e di fronte ai cambiamenti culturali) ‘sta dando frutti avvelenati’. “ L’ossessione per i tagli delle tasse e la deregolamentazione porta scarsi benefici alla larga maggioranza della base repubblicana”.
Trump, lamentano gli ideologi del partito, non è un conservatore autentico.
Ma è proprio questo il punto. “Trump è un populista”. Come gli altri candidati di primo piano, propone ‘tagli delle tasse insostenibili’, che fanno apparire assurda l’idea che i Repubblicani siano ostili ai disavanzi di bilancio. Ma – e questo è l’elemento cruciale – “Trump è protezionista sui commerci e ostile all’immigrazione”. Sono posizioni che fanno presa sui suoi sostenitori, consapevoli di avere un unico bene prezioso: la loro cittadinanza. Ed è un bene che non vogliono condividere con un numero indefinito di gente che viene da fuori. Lo stesso vale per i sostenitori della Le Pen o di Farage.
“I populisti nativisti non devono vincere”. È una storia che già conosciamo, e va a finire sempre molto male.
Nel caso degli Stati Uniti, l’esito avrebbe conseguenze preoccupanti per il mondo intero. L’America è stata la fondatrice e resta la garante del ‘nostro ordine liberale globale’. Il mondo ha un disperato bisogno che l’America sia governata da gente bene informata. Trump non risponde a questo profilo. I risultati potrebbero essere catastrofici. Ma anche se per quest’anno si riuscisse a evitare un risultato simile, le élite sono avvertite. “ L’ala destra si sta prendendo grossi rischi ad “attizzare la rabbia popolare” per assicurarsi meno tasse, più immigrazione e meno regolamentazione”.
Anche l’ala sinistra si sta prendendo grossi rischi a dare l’impressione che “sia disposta a sacrificare gli interessi e i valori di una massa di cittadini in difficoltà” sull’altare del relativismo culturale e di un controllo lasco dei confini nazionali.
I Paesi occidentali sono democrazie.
Sono gli Stati che forniscono le fondamenta legali e istituzionali dell’ordine economico globale. Se le élite bancarie e finanziarie occidentali non terranno in alcun conto i timori di tanti, quei tanti ritireranno il loro consenso ai progetti dell’élite.
Negli Stati Uniti, le ‘élite di destra’ hanno seminato vento e sembra che stiano raccogliendo tempesta. Ma è potuto succedere solo perché le ‘élite di sinistra ‘hanno perso la fedeltà di ampi strati della classe media autoctona. Non da ultimo, “democrazia significa governo di tutti i cittadini”.
Se i diritti di residenza, e ancor più di cittadinanza, non verranno tutelati, questo risentimento pericoloso crescerà.” In molti posti è già cresciuto”.

Il Paese di Capozzella e dei ministri scaricabarile
Antonio Padellaro

Diciamo la verità, possiamo inscatolare Prassitele e occultare Pietro da Cortona, ma l’Arte di cui l’Italia può menare vanto ed esibire orgogliosa le vestigia è quella sopraffina dello Scaricabarile. Autentici virtuosi del tutto a mia insaputa, cado dalle nubi, perbacco come è potuto accadere, i nostri governanti trovano sempre un Capozzella da prendere metaforicamente a calci, anche se non sempre porta bene. Capozzella, così si chiamava il mitico comandante della compagnia Celio che, nella notte tra il 14 e il 15 agosto 1977, si fece sfilare sotto il naso il criminale nazista Herbert Kappler, nascosto dalla gentile consorte in un valigione. Anche se l’allora ministro della Difesa Vito Lattanzio dormiva alla grande, malgrado strenua resistenza non riuscì lo stesso a evitare le dimissioni.
Per il semplice fatto che se uno è ministro, oltre a pavoneggiarsi e a tagliare nastri, ha in carico la responsabilità politica degli eventuali svarioni dei sottoposti. Pensate un po’, lo pagano pure per questo. Oggi, il Capozzella di turno si chiama Ilva Sapora, non ha nulla di marziale ed è il capo del cerimoniale di Palazzo Chigi. La signora non vive un momento felicissimo dopo l’indecorosa rissa (rivelata su queste pagine) nella delegazione italiana in visita in Arabia Saudita onde arraffare i preziosi orologi donati da Re Salman. Ma che ora, come sembra, il ministro Franceschini in combutta con il premier Renzi (altro provetto scaricarogne) cerchino di addossargli per intero la figuraccia cosmica delle statue capitoline celate per non turbare il presidente iraniano Rouhani, non ci sembra affatto gentile. Non pretendiamo, figurarsi, che premier e ministro seguano l’esempio del povero Lattanzio e se ne tornino a casa.
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I NUOVI OSTAGGI
Chiara Saraceno

Mentre ci si avvia al Family day succedono cose davvero strane e in palese contrasto con la difesa dei diritti dei bambini e proprio da parte di esponenti di un partito che è tra i sostenitori più entusiasti del Family day e delle sue parole d’ordine: “Salviamo i nostri figli” e “I bambini hanno diritto ad avere un padre e una madre”.
La sindaca leghista di San Germano Vercellese ha deciso che i figli di genitori che non pagano, pur potendolo, le imposte comunali e le rette per la mensa non verranno più ammessi non solo alla mensa e ai centri estivi, ma persino ai parchi giochi, con buona pace del diritto (anche) al gioco solennemente sancito dalla Dichiarazione internazionale dei diritti del fanciullo.
Non è chiaro come verrà fatto osservare il divieto: forse obbligando i bambini a portare un segno distintivo ben in vista, in modo da essere immediatamente identificati ed espulsi non appena si avvicinano agli scivoli e alle altalene?
Un altro sindaco leghista, quello di Corsico, alza ulteriormente il tiro. Dopo aver escluso dalla refezione scolastica i bambini dei genitori in debito con l’amministrazione, ora minaccia di non lasciarli iscrivere alle scuole comunali (nidi e materne, immagino). I bambini diventano così, a tutti gli effetti, ostaggi delle amministrazioni, utilizzati per fare pressione sui genitori.
Qualcuno dice che queste iniziative sono state prese in funzione anti-immigrati, perché tra questi non solo si anniderebbero i più poveri, ma anche sarebbero anche più frequenti i contribuenti illegittimamente morosi. Lasciamo il beneficio del dubbio, ed anche il sospetto che non stiamo parlando dei grandi evasori, di quel mezzo milione di mancati contribuenti totali o parziali che il fisco quest’anno ha stanato, che fruiscono della sanità, della scuola, delle infrastrutture ecc. senza contribuire pur non essendo poveri, anzi. Partiamo dall’ovvia constatazione che un Comune, come lo Stato, non può semplicemente ignorare che ci sono contribuenti morosi i cui consumi di beni collettivi sono a carico della collettività. Pagare le tasse e le rette, se dovute, è un obbligo non solo legale, ma civile. Non pagarle, se dovute, costituisce non solo un indebito sfruttamento della solidarietà collettiva, ma anche un atto diseducativo nei confronti dei propri figli, che in questo modo non possono imparare che l’appartenenza ad una comunità comporta sia diritti sia doveri e che tutti debbono contribuire ai beni comuni secondo i propri mezzi. Chi ritiene di non poterselo temporaneamente permettere dovrebbe avere accesso a procedure tramite le quali presentare le proprie ragioni. Se queste procedure non ci sono, o non funzionano adeguatamente, occorre darsi da fare perché vengano approntate. È dovere di una pubblica amministrazione definire in modo equo le proprie imposte e tenere conto della loro sopportabilità per i singoli. Ma è anche diritto della pubblica amministrazione, a livello nazionale come locale, perseguire gli evasori con ogni mezzo lecito.
Non rientra, tuttavia, tra questi mezzi rivalersi sui figli per punire i genitori. I figli non sono pure appendici dei genitori. Sono soggetti con diritti propri (maggiori, mi verrebbe da dire, proprio perché più vulnerabili degli adulti). Se si vuole, si deve punire gli adulti dopo aver esperito tutte le procedure di moral suasion e conciliazione, si possono pignorare le auto o altri beni non essenziali, rivalersi su una quota dello stipendio o altro ancora, ma senza intaccare i diritti fondamentali dei bambini, tra cui il diritto all’istruzione, alla salute, al gioco. Invece, troppo spesso i bambini, specie i più svantaggiati, sono considerati pure appendici dei genitori, senza diritti propri, che si tratti di punire, appunto, i genitori, o di mettere a punto politiche di contrasto alla povertà o di concedere il diritto d’asilo o al ricongiungimento famigliare.

BENIGNI, QUEL CHE RESTA DI LUI
Andrea Scanzi

Leggo che Benigni, quello che anni fa in tivù recitava i suoi sermoni laici sulla sacralità della Costituzione, voterà sì al referendum che vuol sancire lo sfascio della Costituzione di cui sopra: quando si dice la coerenza.
Caro Roberto, ti ho voluto bene, e tutto sommato sempre te ne vorrò, perché certe tue cose resteranno: dal Cioni Mario a tutti gli Ottanta, fino al tuo ultimo apice La vita è bella. Siamo pure concittadini, e fino a un certo punto ce l’hai avuto eccome quell’approccio da guastatore toscano, da provocatore sboccato: da pazzo tanto esilarante quanto (in realtà) lucidissimo. Per carità: non potevi fare sempre la stessa cosa, e mettersi a toccare la “patonza” della Carrà a sessant’anni sarebbe stato un po’ ridicolo. Lo so. E pazienza – voglio essere buono – se un tempo prendevi in braccio Enrico e poi Mastella. Pazienza.
Qui però non siamo più all’incendiario che si fa pompiere: siamo al satirico che si fa mesto turibolo del Potere. Siamo al guitto che rinuncia totalmente al suo ruolo: e questa, per un artista, è la colpa più grave. Perdonami, ma vederti passare da “Berlinguer ti voglio bene” a “Renzi mi piaci tanto”, o dal “Woytilaccio” che fu all’attuale “Volevo fare il Papa da grande”, mette una tristezza che non hai idea. Lo scrivo con dolore, senza dimenticare l’affetto e la gratitudine, ma in tutta onestà era difficile per te invecchiare peggio di così. Peccato.

LETTERE
Su sky e il serial Manhattan

SU SKY IL SERIAL ‘PROGETTO MANHATTAN’

Piero
La storia del Progetto Manhattan è una delle tante mie passioni.
Già la storia è parecchio impressionante.
Ma la cosa più stupefacente è che si maneggiava una cosa – l’atomo – di cui fino a trenta anni prima non si sapeva praticamente nulla.
Diciamo che si sapeva che esisteva, ma non si aveva la più pallida certezza su come fosse fatto e quali fossero le sue proprietà.
Ebbene, trenta anni dopo si costruiva il primo reattore nucleare (grazie a Fermi e alla sua fuga in America per motivi razziali ), poi, neanche tre anni dopo, la bomba atomica. Cioè quello che anche oggi è uno dei più alti concentrati di tecnologia del mondo.
Un po’ come se trenta anni dopo il primo volo con l’aereo si fosse arrivati sulla luna.
E poi, a costruire la bomba atomica, oltre a Fermi, un genio come Oppenheimer.
Grande scienziato, meno di quaranta anni, progressista fino quasi alle soglie dell’accusa di comunismo. Ma anche -.e questa è forse la parte più intrigante della sua mente complessa -grande amante e conoscente delle filosofie orientali e della dottrina indù. Aveva sempre il Bhagavadgita sul comodino e diceva di aver concepito la bomba pensando alla danza di Shiva, che distrugge il mondo per ricrearlo.
“Sono diventato Morte, il distruttore di mondi”, commentò angosciato dopo il Trinity test di Alamogordo, che aveva concluso il progetto Manhattan. Era una frase del Bhagavadgita.
Costruttore e poi però nemico feroce delle armi atomiche. Si rifiuterà sempre di partecipare alla costruzione della bomba H, infinitamente più potente della bomba A, che infatti sarà poi costruita da Teller, scienziato guerrafondaio..
Consapevole di avere scatenato i demoni senza avere la forza di imbrigliarli, Oppenheimer si tormenterà per questo nel resto della sua vita.

RIFLESSIONI SU CANI E GATTI

Credo che i gatti siano spiriti venuti sulla terra. Un gatto, ne sono convinto, può camminare su una nuvola.
(Jules Verne)

Non si possiede mai un gatto. Semmai si è ammessi alla sua vita, il che è senz’altro un privilegio.
(Beryl Reid)

Ho molto studiato i filosofi e i gatti. La saggezza dei gatti è infinitamente superiore.
(Hippolyte Taine)

Il gatto non fa nulla, semplicemente è, come un re.
(Claudio Magris)

Con i gatti non si sa bene dove finisce il normale e dove inizia il paranormale.
(Fernard Mèry)

Il gatto esamina il lungo filo colorato ed invisibile di cui è fatto il vento.
(Ernest Thompson)

Io non mi meraviglio affatto quando il gatto fa qualcosa di misterioso, mi meraviglio quando fa cose normali.
(Gino Paoli)

Forse i gatti sono qui per insegnarci questo: a vivere l’attimo in modo così completo, con un totale coinvolgimento, che lo faccia durare in eterno.
(Jeffrey Moussaieff Masson)

Il mio piccolo cane – un battito di cuore ai miei piedi.
(Edith Whart)

Il mio cane come cane è un disastro,
ma come persona è insostituibile.
(Johannes Rau)

I cani, che non sanno niente, comprendono ciò che noi diciamo, e noi che sappiamo tutto, non siamo ancora riusciti a comprendere ciò che dicono.
(Octave Mirbeu)

Il cane è la conquista più notevole e completa che l’uomo abbia mai fatto nella storia.
(Charles Cuvier)
Il cane ha un solo scopo nella vita: donare il suo cuore.
(Joe Randolph Ackerley)

“Ma che bel cane, di che razza è?”
“Amore puro”.
(Anonimo)

Date all’uomo un cane e la sua anima sarà guarita.
(Ildegarda di Bingen)

Per il mondo, sei qualcuno.
Per qualcuno, sei il mondo.
(Erich Fried)
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HAIKU

L’anno nuovo!
Il domani apporta gioia
Spalancando le imposte
entra un dolce profumo
I pruni fioriti.

KEIKI
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1731 31-1- 2016 FAMILY DAY E MONDO GAY

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MASADA n° 1731 31-1- 2016 FAMILY DAY E MONDO GAY

Manifestazione a Roma contro il decreto Cirinnà per le unioni civili degli omosessuali – L’universo gay – Minority stress- L’omofobia interiorizzata- Tutti uguali – L’autoaccettazione – Difficoltà di una coppia gay – Coming out e outing

(Nelle immagini, foto del Family Day di Roma)

Don Gallo: “La sessualità è un dono, rispettate gli omosessuali e i transessuali”.

L’amore è come un dono degli dei che si muove sulle ali del vento sempre inafferrabile e sempre inseguito; l’amore non è mai là dove lo cerchiamo e vola via da dove lo crediamo. Proprio per questo e dell’amore e degli dei dobbiamo imparare a fare senza“.

Un amore terminato è peggio di un impero devastato, tutto un tramonto verso i secoli bui.” (Pier Vittorio Tondelli)
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I guai, vedi, sono la definizione generica delle cose nelle quali Dio esiste.”
(J. Kerouac)
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Non bisogna avere paura dell’altro, perché tu rispetto all’altro, sei l’altro“.
Cammilleri

Già …il confine tra gli uomini del ‘Cottolengo’ e i sani era incerto: cosa abbiamo noi più di loro?” (Italo Calvino)
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Andrea Favaro
La disoccupazione, la povertà, le banche, la Costituzione rasa al suolo. E questi scendono in piazza contro le unioni civili!”
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:- ) Roma. Folla per il Family day: un milione in piazza. Drastico calo delle violenze domestiche. (arsenale k)
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Artur Rombò
Bagnasco:”Sulla famiglia si fonda la società.” È la stessa cosa che mi ha detto Riina a cena.
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fdecollibus
Ho capito. Lo chiamano Family Day perché “Fanatici cattolici altomedievali oscurantisti e integralisti” non ci entrava tutto sullo striscione.

Pirata21
Unioni civili, il governo rinvia ancora. Tanto ormai millennio indietro in più o millennio indietro in meno è uguale.

fdecollibus
Io comunque la capisco la Chiesa Cattolica. Se passano le unioni civili, poi è un attimo che ti trovi costretto ad accettare pure l’eliocentrismo.
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Pirata21
Sulle adozioni Governo frenato da sondaggi che vedono molti italiani contrari. Per fisco e lavoro non sembrava un problema.

Radio_ZEK
Oggi sono SEI mesi dalla condanna della Corte Europea dei Diritti Umani all’Italia per la mancata tutela delle #coppiegay #svegliatitalia
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AMNESTY
Ma l’Europa. che doveva difendere i diritti civili non dice nemmeno una parola?
Solo Amnesty fa sentire la sua voce?
Il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, ha rivolto un appello al Senato della Repubblica affinché il disegno di legge su “disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili”, che sarà discusso dal 28 gennaio, sia approvato in modo tale che le tutele e i diritti previsti nel testo non siano diminuiti e siano eliminati alcuni profili discriminatori nella sua applicazione. In particolare, Amnesty International Italia considera fondamentale la possibilità di adottare i figli del partner (cosiddetta stepchild adoption), che pertanto non dovrebbe essere eliminata dal testo attuale.
La richiesta del matrimonio egualitario è stata disattesa dal parlamento, tuttavia l’unione civile è un fondamentale passo in avanti verso una maggiore tutela e una diminuzione della discriminazione nei confronti delle persone LGBT.
Amnesty considera fondamentale la possibilità di adottare i figli del partner (stepchild adoption) e chiede che non sia eliminata dal testo attuale.

Per la terza volta in dieci anni i difensori della famiglia tradizionale tentano di bloccare una legge sui diritti delle coppie omosessuali. Obiettivo dichiarato: “Rallentare il percorso del ddl Cirinnà e pesare sull’iter del disegno di legge”. Se il Circo Massimo sarà pieno, il Pd non forzerà la mano sugli emendamenti e tutto il ddl potrà slittare e impantanarsi. Così la piazza di oggi diventa il termometro per le scelte del governo e per il riconoscimento dei diritti civili nel Paese.
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Tutti lì a voler entrare, ognuno bandiera di qualcun altro, nessuno, semplicemente di se stesso.” (Pier Vittorio Tondelli)

Il sordo peggiore di quello che non vuol sentire e’ quello che non ti fa neppure aprire bocca perché è convinto di sapere già tutto.” (Dino Basili)
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luca.m
Potevate rendervi utili ma ormai è troppo tardi. C’erano da “mutandare” le statue capitoline, ovviamente aggratise. Invece l’operazione ci è costata circa 15 mila euro.

La famiglia tradizionale raccontata a suo tempo da Berlusconi, Fini e Casini.

Corrida asmodeus
“No! lui è scappato, inorridito da questa umanità fuori controllo, e fuori dalle sue aspettative di esseri pensanti. Forse era meglio dare la parola alle belve…”.

Secondo il più grande studio mai realizzato al mondo sull’argomento – i figli e le figlie di genitori dello stesso sesso hanno un maggior stato di salute e benessere rispetto alla media dei loro coetanei. Lo studio è stato condotto a partire dal 2012 da un gruppo di ricercatori dell’università di Melbourne, in Australia, su 315 genitori e su 500 bambini tra zero e 17 anni, con l’obiettivo di misurare il loro stato di salute, ossia il loro benessere fisico, mentale e sociale. Lo studio si basa sulla definizione di “salute” data dall’OMS, intesa non semplicemente come “assenza di malattia o infermità”.Gli indicatori utilizzati per i questionari avevano a che fare con autostima, emotività, tempo trascorso con i genitori, stato di salute e coesione familiare. In particolare i risultati mostrano che i bambini cresciuti in una same-sex family ottengono i punteggi più alti (del 6 % superiori a quelli della popolazione in generale) per quanto riguarda la salute e la coesione familiare. Questo avviene soprattutto perché i genitori dello stesso sesso sfuggono ai cosiddetti ruoli di genere
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stefano
Vorrei solo capire:
Per ogni coppia di gay sposata, una coppia etero è obbligata a divorziare?
deve essere così, altrimenti perché si parla di distruzione della famiglia tradizionale?

L’esercito del Family Day è in marcia. Oggi, per la terza volta in dieci anni, tenterà di sventare il riconoscimento delle unioni civili rivendicando il primato della famiglia tradizionale. Con Italo Treno e lo sconto, in pullman o in autostop poco importa: confluiranno al Circo Massimo le tante anime del variopinto popolo che sfila contro il ddl Cirinnà, atteso martedì alla prova dell’aula. Raduno dalle 12 e svolgimento dalle 14 alle 16.30, niente più cortei fino in piazza San Giovanni che gli organizzatori ritengono troppo piccola per contenere il milione di persone che sperano di mobilitare grazie alle associazioni, ai movimenti cattolici e alla campagna della Conferenza episcopale, soverchiante rispetto al profilo defilato del Pontefice. Qualche motivo di ansia per gli organizzatori però c’è, tra defezioni, presenze ingombranti e quel tratto distintivo dell’evento che incrocia etica privata, morale pubblica e ragion politica. E vai a sapere, ogni volta, l’effetto che fa. L’edizione di sei mesi fa in piazza San Pietro, per dire, strombazzava un milione di presenze e furono 400mila. Ma contribuirono a impaludare il vecchio ddl Cirinnà in Senato, poi ripescato per spedirlo direttamente in aula.
Sul sito ufficiale della manifestazione l’elenco delle “adesioni istituzionali” è vuoto: “Pagina in aggiornamento”, si legge. Ma è una dicitura ingannevole perché il toto-adesioni si rincorre da giorni. In prima fila le associazioni di sempre: Non si tocca la famiglia, ProVita, Giuristi per la Vita, Comitato Articolo26 e i neocatecumenali. Alcuni pezzi dell’artiglieria pesante invece avanzano di lato o arretrano. L’azione cattolica e Cl, su tutti, hanno aderito senza appoggiare formalmente l’evento, lasciando liberi di partecipare o meno i propri associati. Era successo anche il 20 giugno 2015, segno forse del poco interesse a incoraggiare l’effetto referendario su un esecutivo a trazione catto-scoutista come quello renziano. Sembra lontanissima – del resto – l’edizione 2007 in cui i berlusconi-boys tentavano con la piazza la spallata al governo Prodi. Quello attuale, del resto, ricambia la cortesia: ha rimandato il voto al 2 febbraio e non per caso, ma proprio per vedere quale impatto avrà la manifestazione di oggi. Se la piazza sarà tiepida, il Pd forzerà la mano per saltare gli emendamenti e approvare la legge. Se – al contrario – sarà strapiena, ripiegherà su più miti consigli. Così la piazza di oggi diventa il termometro per le scelte politiche del centrosx. Non è dietrologia ma il progetto dichiarato del promotore della manifestazione, Massimo Gandolfini: “Il rallentamento del percorso del ddl Cirinnà, con la prima votazione martedì prossimo, rende ancora più determinante il risultato della nostra manifestazione, che non potrà non pesare sull’iter del disegno di legge”.
C’è poi il fronte della politica nella politica, cioè quello tutto interno al Pd e al governo. Da giorni si segnano le presenze come punti al pallottoliere del ddl sulle unioni di civili. Con particolare attenzione, ovviamente, a pezzetti rilevanti dell’area cattolica. Se il fronte dem si frantuma, se si riapre la vecchia ferita tra cattolici e laici, non c’è soccorso che tenga. Alfano l’ha detto: non ci va, non sulle proprie gambe “perché ministro”. Fa sapere però che ci va con il cuore. Molti alfaniani ci andranno con tutto il corpo, pur tenendo il piede nel governo. Ad esempio la portavoce nazionale del Nuovo Cdx, Valentina Castaldini, che ieri ha esortato colleghi e sostenitori di partito a marciare al Circo Massimo. E’ da vedere quanti risponderanno oggi, dopo che il governo ha concesso un’infornata di poltrone al partito di Angelino, compreso un ministero per gli Affari Regionali “con delega alla famiglia”. Non è dato sapere se Enrico Costa sarà in piazza. Ce n’è però un altro, Giuseppe Galletti, che ha rivendicato la libertà di dissentire dal disegno (di legge) del suo stesso governo. Al suo fianco Beppe Fioroni. Mancano quelli del “vorrei ma non posso”, ala cattolica: Rosy Bindi, Franco Monaco, Francesco Garafani ed Ernesto Preziosi, quest’ultimo promotore del documento dei parlamentari cattodem per lo stralcio della della stepchild adoption. Assenze giustificate dall’esigenza di evitare tensioni nel Pd, soprattutto dopo la riunione che in Senato ha dato l’ordine di scuderia sul voto favorevole e unanime all’impianto del ddl Cirinnà. Per la categoria opposta dei “non posso ma voglio”, si segnala Antonio Tajani, vicepresidente del Parlamento europeo.
Tra i centristi hanno dato l’adesione o comunque il loro sostegno Maurizio Sacconi, Eugenia Roccella e ancora il presidente del Comitato parlamentari per la famiglia Alessandro Pagano, Rocco Buttiglione, Lorenzo Cesa, Paola Binetti, Gianpiero D’Alia, Angelo Cera, Giuseppe De Mita e Antonio De Poli. Tra i fuoriusciti, Gaetano Quagliariello, fondatore di Idea, chiederà il voto segreto in aula sul ddl Cirinnà, ma ha già dichiarato ufficialmente di voler partecipare al Family Day. Forza Italia e Lega saranno in prima fila ma senza leader, viste anche le biografie da divorziati di Berlusconi e Salvini. A dare tutte le sfumature possibile arrivano, non ultimi, quelli di Casa Pound e Forza Nuova. E’ stato Roberto Fiore in persona ha rivendicare per l’estrema destra il diritto a difendere “la legge divina e naturale” dall’attacco di un ordine “radicalmente immorale e rivoluzionario”. Parole che sono andate di traverso a Gandolfini, presidente del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, promotore del Family day. Di fronte all’adesione convinta dell’estrema destra xenofoba, ha risposto con un certo imbarazzo e ha spiegato come le adesioni di questi gruppi non sono ufficialmente arrivate al comitato e di non condividere le loro “modalità d’azione ed espressione”. Nulla più di questo. Anche una testa rasata, del resto, fa numero.

“…Tutte istantanee che i nostri bambini avrebbero guardate un giorno con stupore, convinti che i loro genitori avessero vissuto una vita liscia, ben ordinata, delimitata nella cornice di quelle fotografie e si fossero alzati al mattino per incamminarsi orgogliosi sui marciapiedi della vita, senza sognare la stracciata pazzia e la ribellione della nostra vita reale, l’inferno di essa, l’insensata strada piena di incubi. Tutto questo dentro un vuoto senza principio e senza fine.” (J. Kerouac)

BENVENUTI AL FAMILY DAY
Paolo De Gregorio

Per le persone che ragionano senza preconcetti è veramente pesante sopportare i ridicoli argomenti con cui preti e destra politica (sempre uniti nel momento del bisogno) tentano di giustificare la loro avversione alla regolarizzazione delle coppie di fatto, etero o gay che siano, e, per questi ultimi, il diritto di poter adottare gli eventuali figli nati da precedenti rapporti.
I milioni di persone che vivono rapporti stabili al di fuori del matrimonio (alla faccia di preti e benpensanti) esistono, sono sempre di più, come sono sempre di più i divorzi, e si sono già sottratti ai diktat cattolici, vivendo liberamente le proprie naturali inclinazioni sessuali, senza considerare la cosa un peccato, ma una realizzazione personale, una scelta consapevole di vita.
Quale fastidio recano queste persone ai benpensanti cattolici che praticano la scelta della famiglia tradizionale, visto che non si propongono come modello ma desiderano solo alcuni diritti? Perché la Chiesa deve stabilire regole senza tener conto che esistono milioni di laici, e che negare loro certi diritti assomiglia più a una vendetta che alla difesa della famiglia? Sotto sotto mi viene da pensare che le gerarchie pretesche non si fidano troppo della saldezza etica e morale delle proprie pecorelle, e che vedere divorziati e gay vivere accettati e felici, con tutti i diritti, possa incrinare antiche certezze e respingere regole che ti propongono sofferenze, infelicità, menzogne, tradimenti.
Non sarebbe più giusto che il Vaticano si occupasse a tempo pieno dei propri fedeli e cercasse di farli comportare da cristiani secondo quelle regole che essi hanno accettato, a cominciare dai suoi dirigenti, spesso omosessuali o pedofili da lasciar sposare ed avere una vita sessuale normale e manifesta? Che dire delle donne discriminate nel sacerdozio, relegate quasi sempre nel ruolo di ancelle o dame di carità? E il grande lavoro da fare nel grande, immenso comandamento del “non uccidere”, da cui i cristiani non dovrebbero MAI deviare, né nel fabbricare armi, e tanto meno nell’usarle, e ritirare ogni collaborazione dei preti come cappellani militari negli eserciti?
Credo che avrebbero da fare per parecchi secoli e non perderebbero tempo a stabilire regole e divieti per i laici, che andrebbero perfettamente d’accordo con dei veri cristiani in un clima di reciproco rispetto e, tanto per esagerare, va chiesta l’abolizione dell’8 per mille e dei trattati tra Stato laico e Chiesa che sono entità che è meglio siano completamente autonome tra loro.
La sintesi è molto semplice: non ci sia ingerenza dei cattolici nella vita dei laici, come nessun laico si permette di criticare la vita della famiglia tradizionale. Il pensiero unico, tipico delle dittature, non è possibile in democrazia, le differenze culturali, religiose, di orientamento sessuale esistono, nessuno deve essere penalizzato da qualsiasi integralismo.

RIFLESSIONI SULL’OMOSESSUALITA’

MINORITY STRESS

C’è bisogno di molti più visionari, di persone che sappiano lavorare per i loro sogni.” (KILLING JOKE)

In particolare si mostra come lo sviluppo psicologico della maggior parte delle persone omosessuali sia segnato da una dimensione di stress continuativo,macro e micro traumatico, conseguenza di ambienti ostili o indifferenti, episodi di stigmatizzazione, casi di violenza.
Questo fenomeno va sotto il nome di minority stress.
Vittorio Lingiardi, Citizen gay

Tondelli:
Lui si sente in pace solo nella sua solitudine, accudito dagli amici più cari. Quello che sta facendo è il tentativo di formarsi una famiglia, una strana famiglia senza donne né figli, ma i cui vincoli tra i componenti sono altrettanto forti e consapevoli: Rodolfo, Eugenio, Michael sono oggi la sua famiglia”.

Solo nel futuro, solo fra molti anni, forse qualcosa cambierà. Nasceranno persone che tenteranno in altri modi di mettere in contatto i mondi diversi nei quali ognuno continua a vivere. Nascerà finalmente qualcuno per cui la memoria dell’entità “Leo-e-Thomas” verrà accettata e custodita come un valore da cui trarre vita e speranza. Solo in futuro. Forse soltanto tra centinaia di anni”. (Camere Separate, p. 115).

Queste poche parole di Tondelli sono un Bignami della società. Mi commuovono ogni volta che le leggo;
Forse soltanto tra centinaia di anni”.

La guerra, la vera guerra, dice Klaus, è questa: non l’odio che getta le persone l’una contro l’altra, ma soltanto la distanza che separa le persone che si amano”. (da Ragazzi a Natale, ne L’Abbandono. Racconti dagli anni Ottanta)

ENRICO

Molte persone L (lesbian) G (gay) B (bisexual) T (trans) Q (queer) hanno percorsi a volte molto tormentati.
In pratica è come se esistessero due mondi, anzi tre.
Il mondo etero maschilista, che vuole l’uomo al centro dell’universo, la donna ai suoi piedi, e gli omosessuali derisi. Un mondo eterosessuale, spesso, troppo spesso, egocentrico, nel senso che secondo loro esistono ed hanno diritto di esistere solo loro.
Poi è venuto il ’68, che qualcosa ha scardinato.
Ma si sta tornando all’indietro, mi sa, se accadono episodi come quello di Ambera, la ragazzina che ha detto che Igli ha fatto bene a fare quello che ha fatto (in pratica un delitto di pseudo onore) e che l’aspetterà fino a quando Igli non uscirà di galera.
Il mondo omosessuale – lesbico – bisessuale – transessuale – queer. Una galassia variegata, composita, a volte anche problematica.
Gli asessuati. Quelli che o perché non hanno stimoli sessuali, o perché vedono troppo difficile e complicato vivere il mondo gay lesbico trans lasciano perdere tutto e vivono in castità tutta la loro vita come monaci.

L’OMOFOBIA INTERIORIZZATA

Le occasioni della vita sono infinite e le loro armonie si schiudono ogni tanto a dar sollievo a questo nostro pauroso vagare per sentieri che non conosciamo”. (Pao Pao)

Uno dei più grandi tormenti per il mondo LGBTQ è l’omofobia interiorizzata. Non bastano corsi su corsi come hanno fatto tanti per liberarsene completamente.
L’omofobia interiorizzata è assimilabile per certi versi al maschilismo latente di cui soffrono molte donne. In sostanza, da quando siamo bambini, la società ci martella che due uomini che si baciano sono reietti, pervertiti, che non va bene, che non è una cosa normale e via di questa musica.

Molto spesso non siamo affatto noi a scegliere le nostre letture, i nostri dischi o i nostri amori, ma sono gli accadimenti stessi che vengono a noi in un particolare momento, e quello sarà l’attimo perfetto, facilissimo e inevitabile: sentiremo un richiamo e non potremo far altro che obbedire.” (Tondelli)

La mente un bambino o una bambina è impregnata di una profonda omofobia che gli viene inculcata, a dosi più o meno massicce, a seconda che il bambino o la bambina siano nati in Norvegia anziché in Marocco.

Si era davvero troppo ingenui per non chiedersi come mai si facessero battaglie per liberare tutto e tutti, gli analfabeti e i disperati delle favelas, il popolo cileno e quello delle borgate romane, e non ci fosse una parola, nemmeno una giaculatoria, per liberare da quell’insopportabile e devastante peso un ragazzino di sedici anni travolto interiormente dalla propria diversità: potevano liberarsi i popoli e gli stati, si poteva proclamare la rivoluzione permanente, ma sempre purché si fosse al di là dell’oceano. Quanto a noi, nessuna liberazione interiore, nessuna rivoluzione in nome della felicità. E il Medioevo trionfava, sotto la cintura”. (Tondelli)

Ma la sostanza non cambia: l’omofobia è stata instillata. E da quel momento lavora nelle teste del bambino, che poi diventerà un adolescente, e poi in adulto.
Il primo passaggio per una persona LGBTQ è fondamentale: l’auto accettazione.
Accettare che la sua sessualità possa essere diversa da quella che nella società in cui vive è la regola: l’eterosessualità.
Il secondo passaggio fondamentale è la lotta alla propria omofobia interiorizzata.
I due passaggi serviranno a raggiungere un processo di auto realizzazione.
Nella nostra mente abbiamo bisogno di avere degli ideali, dei valori, degli obiettivi. Quando non ne abbiamo di nostri, tendiamo a seguire quelli che ci vengono proposti dalla società: il lavoro prestigioso, una bella casa, una posizione sociale alta, una bella macchina, la moglie, i bambini.
Per una persona LGBTQ il processo di auto realizzazione è assai più difficile da realizzare: si ferma ad alcuni soltanto dei valori condivisi dal mondo etero, ma a volte, nemmeno a quello. Come la donna è ancora discriminata nel mondo del lavoro, così le persone LBGTQ. Come? Quando le donne fanno il coming out sul mondo del lavoro, per esempio, non è sempre detto che ciò sia conveniente. In ambienti maschilisti assolutamente no. Ne può risentire il percorso professionale, ovvero i possibili sviluppi di carriera. Anche se in alcuni settori, vedasi call center o grandi aziende come Ikea, il personale LGB (no Q no T) è quasi spesso preferito al personale eterosessuale (no bambini, no famiglia = più disponibilità ai turni).
Le persone transessuali non trovano nessun lavoro, in Italia, se non battere. Ovviamente qualche eccezione è sempre possibile.
Mancano quindi nel nostro paese riferimenti “positivi” delle persone gay lesbiche trans bisessuali. Sono rari i casi di persone famose, che possano essere un esempio positivo. Uno dei pochi è Tiziano Ferro. Ma si tratta di ben poca cosa in un paese di 60 milioni di persone in cui il potenziale della popolazione LGBTQ potrebbe aggirarsi su una stima di 3.000.000, stando al canonico 5% della popolazione, ma la stima percentuale è da rivedere al rialzo, secondo alcune fonti.
Le poche coppie gay per esempio che ci sono, spesso vivono in segreto la loro vita di coppia, quasi in una sorta di segregazione. Hanno grosse difficoltà a fare vita sociale, a relazionarsi con altre coppie, come possono invece fare, volendo farlo, le coppie etero. Hanno difficoltà perché 1) ci sono poche coppie gay 2) ed è difficile instaurare un rapporto per motivi di gradimento che non è sempre detto possa esserci tra tutti e quattro le persone.
Il mondo gay lesbico fa molta fatica ad entrare nella logica della coppia. Per tanti motivi. Sicuramente il fatto che non vi sia una legge dello stato che riconosca l’unione di coppie dello stesso sesso è un grosso limite, oltre che pratico, anche psicologico nel mondo gay lesbico, che non si vede riconosciuto dalle altre componenti della società.
Tutto questo ovviamente dà poi luogo, in un circolo vizioso, a fenomeni di pericolosa discriminazione e bullismo, in tutti i luoghi.
Dalla scuola, al mondo del lavoro, fino alla strada, mentre si cammina.
Tutto ciò premesso, il percorso che un ragazzo gay ha davanti a se è delicato e sarebbe opportuno fosse seguito da personale esperto. Persone che possano rassicurarlo, aiutarlo ad accettarsi con percorsi mirati, aiutarlo ad integrarsi con i suoi simili.
Per parlare di omosessualità con discernimento è necessario partire dal concetto di sesso biologico, identità di genere, per poi arrivare all’orientamento sessuale. Per farlo traggo spunto da uno spettacolo molto bello visto qualche anno dal titolo “Tutti uguali”.

TUTTI UGUALI

Si tenta, si soffre, si lotta ma le persone non sono di nessuno, nel bene o nel male.”
(Pier Vittorio Tondelli)

Interpreti: Stella Gori, Matteo Grotti, Andrea Fiori, Leonardo Lambruschini, Eleonora Ciampelli.
Luci: Alberto Rinnovati
Regia: Francesco Botti
A partire dalla pubblicazione dell’importante volume: “L’identità sessuale a scuola. Educare alla diversità e prevenire l’omofobia”, (a cura di F. Batini e B. Santoni, edito da Liguori), la Compagnia Nausika ha lavorato per un anno intero sotto la guida del regista Francesco Botti al fine di rappresentare le varie forme e modalità che l’attrazione può assumere. ‘Tutti Uguali’ è l’atto unico frutto di questa ricerca. La seduzione, l’attaccamento, il bisogno, come anticamera dei sentimenti amorosi. Uno spaccato sulle relazioni “primitive” che intercorrono fra tutti gli esseri umani. L’attrazione tra gli esseri umani è stata, per lungo tempo, governata da regole che escludevano l’esperienza di centinaia di migliaia di donne e uomini che non si ritrovavano nelle “categorie” classiche e nei legami previsti dalla “morale vigente”. L’attrazione è una componente primitiva dell’essere umano che muove i sensi, le emozioni, l’intelligenza. Gli studi più recenti delle neuroscienze ricompongono la netta divisione tra razionalità ed emozioni. ‘Tutti Uguali’ rappresenta le varie forme e modalità che l’attrazione può assumere, con una messa in scena fisica, concentrata sulle emozioni e sull’attrazione che accomuna tutti gli esseri umani.
‘Tutti Uguali’ non è una storia, ma un’azione teatrale che vuole indagare e rappresentare il sentimento d’attrazione fisica che intercorre fra i corpi umani. La seduzione, l’attaccamento, il bisogno come anticamera dei sentimenti amorosi. Uno spaccato sulle relazioni “primitive” che intercorrono fra TUTTI gli esseri umani, cercando di evitare la confusione tipicamente italiana tra sesso biologico, identità di genere, ruolo di genere e orientamento sessuale.
La sessualità moderna dice: sei gay se ti innamori di una persona del tuo stesso sesso, non sei necessariamente gay se ci fa solo sesso, senza innamoramento; opinabile, ma questa è la moderna teoria della sessuologia. Ma per rendere più chiaro il concetto, riprendo un pezzo dello spettacolo “tutti uguali”, in cui, ad un certo punto dello spettacolo, ciascun attore comincia a declamare, con calma, sillabando bene le parole.
Paolo: io sono un uomo (sesso biologico) mi sento uomo (identità di genere), ed amo le donne (orientamento sessuale).
Elisabetta: io sono donna (sesso biologico), mi sento donna (identità di genere), ed amo gli uomini (orientamento sessuale).
Federico: io sono uomo (sesso biologico), mi sento uomo (identità di genere), ed amo gli uomini (orientamento sessuale).
Lidia: io sono donna, (sesso biologico), mi sento donna (identità di genere), ed amo le donne (orientamento sessuale).
Flavio: io sono uomo (sesso biologico), mi vesto da donna (identità di genere), ma amo le donne (orientamento sessuale).
Roberta: io sono donna (sesso biologico), mi sento uomo (identità di genere), ed amo gli uomini.
E il gioco delle variabili può proseguire.
Fase determinante per la persona è il momento della comprensione della sua identità di genere, che cosa si sente, al di là del suo sesso biologico.
Un corpo da uomo, in cui si viene a trovare una identità di genere femminile, beh è chiaro che la persona viene ad incontrare dei grossi problemi. Sociali e personali. Una volta compresa la propria identità di genere, ad esempio “io mi sento un uomo”, altrettanto importante è la scoperta del proprio orientamento sessuale. Scevro da condizionamenti esterni, cosa purtroppo assai difficile oserei dire impossibile. Io sono un uomo, mi sento un uomo, amo gli uomini è la presa classica di consapevolezza di un omosessuale. Parliamo, in termine tecnico, di “autoaccettazione”. Passagio delicato e determinante. Tanto più è libera, precoce e sicura la propria autoaccettazione, tanto più equilibrata sarà la psiche e la sessualità di quella persona. Tanto più lunga, tribolata, sofferta, quanto non negata, la propria autoaccettazione, tanto più quella persona avrà problemi, di vario genere. Compresa la vita affettiva. Lo capite da voi, che una persona non autoaccettata difficilmente accetterà un’altra persona come lei. Una volta superato diciamo così lo scoglio dell’auto accettazione si arriva, inevitabilmente allo scoglio del coming out. Cioè del far sapere agli altri la propria diversità del proprio orientamento sessuale. Questo scoglio, così come l’autoaccettazione, fanno differenza tra il vivere serenamente la propria omosessualità ed il viverla tra tormenti, dubbi, sofferenze. Come diversi sono i valori dell’autoaccettazione (poco o per niente autoaccettato, parzialmente autoaccettato, totalmente autoaccettato), altrettanto diversi sono i possibili livelli di coming out che la persona decide di fare.

Le occasioni della vita sono infinite e le loro armonie si schiudono ogni tanto a dar sollievo a questo nostro pauroso vagare per sentieri che non conosciamo.” (Tondelli)

Capita spesso di sentire parlare indifferentemente di coming out o di outing. Non sono assolutamente la stessa cosa. Il coming out = dire agli altri che io sono gay-lesbica-trans è una azione che compie il soggetto di sua spontanea volontà, c’è quindi la volontà del soggetto. Paolo fa coming out in famiglia, ovvero dice ai suoi genitori, o ad uno solo dei due, che è gay. Paolo dice ad alcuni colleghi di lavoro, o a tutti i colleghi di lavoro, che è gay. Paolo dice ai suoi amici della sua compagnia che è gay. Questo è il coming out.
L’outing è qualcun altro che non è il soggetto, che dice che Paolo è gay. In questo caso Paolo viene ad essere la vittima di una decisione che non era la sua volontà. L’outing può essere causa di numerosi problemi, quando di non serie minacce anche di vita, se fatto in paesi dove l’omosessualità viene perseguita a termini di legge.

Il passaggio del coming out è delicato. Va fatto sono quando ritenuto necessario dal soggetto. Non va fatto ad ogni costo, potrebbe rivelarsi un boomerang. Spesso vi sono coming out “parziali”, fatti solo con uno dei due genitori, solo con alcuni amici, quelli più fidati, solo con alcuni colleghi. Le persone più auto accettate, quelle più sicure, tendono a farlo con tutta la società, ovvero con tutti quelli che incontrano. Nell’ambiente si parla di una “sfranta” per definire una persona appariscente, che non nasconde il fatto di essere gay, ma anzi, lo sbandiera e se ne fa un vanto. Viceversa si definisce una “velata” una persona che notoriamente nell’ambiente è gay, ma assolutamente non lo vuole far sapere, per nessun motivo.

A me sembra che, sia agli uomini che alle donne, manchi il lato femminile di Dio.” (Tori Amos)

Purtroppo in Italia scontiamo il fatto che non abbiamo quasi nessun testimonial, salvo rare eccezioni come Tiziano Ferro, di importanti persone dello spettacolo che abbiano fatto coming out. Di molte nell’ambiente o sui giornali di gossip si fanno illazioni, nomi di importanti cantanti o attori o calciatori. Ma questi nomi non si possono scrivere, o si rischia di prendere una querela.
Il fatto però di non avere testimonial non aiuta le persone a prendere il coraggio a quattro mani, a vincere la propria ritrosia o le proprie paure. Sarebbe molto importante avere nel nostro paese testimonial importanti del calibro di Elton John, che non nasconde il proprio orientamento sessuale e di conseguenza il fatto di avere un compagno, o di Ricky Martin. Anche in campo politico europeo esistono molti casi di personaggi come ministri o sindaci che hanno pubblicamente ammesso il loro orientamento sessuale gay. Questi esempi aiutano le persone ad uscire allo scoperto. Viceversa in un paese come il nostro viene ad essere favorito il ruolo della “velata”. Anche se devo dire che la tendenza, tra i giovani, è piuttosto generalizzata verso il coming out, fregandosene bellamente della mancanza di un testimonial. Come a dire “ssseeee, se aspettiamo anche qui in Italia un testimonial, buonanotte!”.

Nessuno può tenere distanti due persone che si appartengono e che si stanno cercando, forse anche da molto tempo e da molto distante”.
(Pier Vittorio Tondelli)
.
La cosa più difficile, uno degli ostacoli più grandi che si trova a dover affrontare la comunità LGBT in Italia è la mancanza del concetto di OMO-AFFETTIVITA’. Non esistono, se ci fate caso, esempi importanti di storie d’amore, tranne che nella cinematografia, peraltro non italiana.
E soltanto negli ultimi anni.
Poche persone, davvero evolute, la comprendono appieno.
Molte altre la comprendono, ma spesso fanno fatica.
Molte altre non la comprendono affatto.
Nelle persone LGBT (Lesbian – Gay – Bisex – Trans) vedono solo un atto sessuale per loro “contro natura”.
Quando la maggior parte della popolazione avrà consapevolezza dell’esistenza di amore anche tra persone LGBT, tutta la società ne trarrà giovamento.
A cominciare dalla stessa comunità LGBT, ora spesso costretta a vivere situazioni omo affettive nell’ombra, repressa.

Com’è possibile vivere senza le cose che sono la nostra vita? Spogli del nostro passato non ci riconosciamo. Fa niente, non c’è posto, bisogna lasciarlo, bruciarlo.” (John Steinbeck) “Furore”
.
http://masadaweb.org


MASADA n° 1732 2-2-2016 BATTAGLIE DI CIVILTA’

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MASADA n° 1732 2-2-2016 BATTAGLIE DI CIVILTA’

La Chiesa deve sempre chiedere perdono per qualcosa – Paesi europei che riconoscono le unioni civili – E Freud, Jung e Hilman sugli omosessuali come la pensavano? La storia terribile di Alan Turing . La lenta marcia dei diritti omosessuali nel mondo – Storia del matrimonio nel cristianesimo – Storia del celibato dei preti – Chi sono gli omofobi della piazza? – Difendete i vostri figli dall’intolleranza! – Banche a rischio fallimento nel mondo – Benigni vota sì allo stupro sul Senato. Confronta l’art. 79 prima e dopo Renzi – Elite finanziaria e banchieri. Ma che vadano a comandare nelle patrie galere! – Anno giudiziario: migliaia di processi troncati dalla prescrizione. La giustizia negata – Elezioni americane: lo Iowa

Poco dopo si è qui come sai bene,
fila d’anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene
.

Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare
. “

(Mario Luzi)

Sempre meno capisco quelli che governano il mondo. C’è metodo nella loro follia”.
Viviana
.
Ci sono persone che, in nome della religione,si aggrappano a concezioni fuori moda del passato nella maniera più letterale, e queste hanno grossi problemi. Ci si può dispiacere per loro, fintanto che non cercano di appioppare la loro follia agli altri individui che hanno la capacità di pensare” – I.A.
.
I cattolici rivendicano la loro libertà in base ai nostri principi (quelli laici) e negano le nostre libertà in base ai loro principi (quelli religiosi)”!
Mi sono ricordato di questa citazione, che qualcuno dice sia di Gaetano Salvemini, a ridosso della manifestazione del Family Day.
Non ho seguito le cronache non solo perché ero fuori sede ma anche e soprattutto perché non mi interessava e non volevo avvelenarmi più di tanto.
Finché i cattolici (cosiddetti o sedicenti tali) non imparano a convivere con chi le pensa diversamente da loro e a partecipare a lotte “comuni”, resteranno sempre e solo una fazione!
Pace e bene!”

Don Aldo

Gaber
Non insegnate ai bambini

non insegnate la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
forse una grave imprudenza
è lasciarli in balia di una falsa coscienza.
Non elogiate il pensiero
che è sempre più raro
non indicate per loro
una via conosciuta
ma se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita.
Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all’amore il resto è niente.
Giro giro tondo cambia il mondo.

LA CHIESA CHIEDE SEMPRE PERDONO PER QUALCOSA
Da un articolo di Dario Pretini

La Chiesa ha chiesto perdono per troppe cose: le crociate, le guerre di religione, le persecuzioni contro gli ebrei, il tifo per il colonialismo, la discriminazione etnica, quella sessuale, i silenzi sulle ingiustizie sociali. Wojtyla si era chiesto se l’Olocausto non fosse stato “facilitato dai pregiudizi antigiudaici presenti in certi settori cristiani”.
Nel 2000 l’arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa, spinse la Chiesa argentina alla pubblica penitenza per le barbarie commesse dalla dittatura.
Nel 2010 Benedetto XVI, condannò i comportamenti del fondatore dei Legionari di Cristo, Ma la Chiesa cattolica continua sempre a schierarsi contro le battaglie di libertà. Appena c’è odore di libertà, si fiondano dalla parte opposta. Quando le libertà devono essere estese, difese, tutelate, rivendicate, la Chiesa che conta si contrappone, resiste o, più spesso, sceglie il silenzio. E in certi casi, dopo decenni, dopo secoli, quando magari non se lo ricorda più nessuno, tocca chiedere anche scusa. Come Wojtyla. Come Bergoglio. Come Ratzinger.
Si pensi alla caccia alle streghe, all’Inquisizione, a Giordano Bruno, a Galilei, alla collusione della Chiesa con Hitler, con Mussolini, con Franco. Al silenzio sull’Olocausto.
Si pensi a Romero, il vescovo di El Salvador, che è stato fatto beato ben 35 anni dopo il suo assassinio. O a Escrivà, fondatore della famigerata Opus dei, che nessuno pensava si potesse beatificare. Si pensi alla battaglia sul divorzio.
Per due volte negli ultimi quattro giorni il capo dei vescovi italiani, che su altri temi (la corruzione, la mafia, la vendita di armi delle aziende italiane o magari gli scandali nelle diocesi) si affida al silenzio quasi perfetto, ha ribadito che non si può equiparare il matrimonio alle unioni omosessuali. Ma non sono equiparabili, dicono i vescovi, “perché la Costituzione parla di matrimonio tra uomo e donna” (e la dottrina?). Chissà quando qualcuno si deciderà a spiegare al cardinale Bagnasco che proprio la Consulta ha fatto a brandelli la legge sulla fecondazione assistita perché violava 6 articoli della Carta e 2 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Era proprio la legge che fu blindata da Ruini, predecessore di Bagnasco e suo buon maestro, che invitò i cattolici a non presentarsi alle urne per far fallire il referendum.
La Chiesa dice sempre di no al progresso civile, dal testamento biologico all’eutanasia fino alla fecondazione assistita.
Chi manifesta al Family Day manifesta a favore di una cosa che c’è già e che nessuno ha intenzione di toccare. La questione è matematica: dare più diritti allarga la platea dei cittadini pienamente compiuti e inclusi, mentre il Family Day difende solo una parte di cittadini. E forse crede che i valori (sulla vita, sulla morte, sull’amore) siano un bagaglio solo dei credenti, mentre i non credenti – empi, privi della luce – si lasciano guidare dal caos, dal cinismo, dalla moda del momento, dal nichilismo.
Mentre è solo una questione di libertà. E le battaglie di libertà sono battaglie per tutti, perché estendono i diritti di tutti senza limitare i diritti di nessuno. Lasciano fuori (cioè dentro le chiese) i precetti di una fede perché possano essere comprese non solo tutte le fedi, ma anche le persone che non ne hanno nessuna. La legge deve essere per tutti e non derivare dai testi sacri di una parte. Si potrebbe consigliare agli uomini che hanno sposato la Chiesa cattolica e ne sono diventati principi di abbassare il tono della voce, per una volta, di aprire le orecchie, gli occhi, le finestre almeno. Si potrebbe, ma le speranze – ancora una volta – rischiano di restare tali. Al massimo toccherà aspettare qualche secolo.

E Freud, Jung e Hilman sugli omosessuali come la pensavano?
La lenta marcia dei diritti omosessuali nel mondo
LA STORIA TERRIBILE DI ALAN TURIN
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La psicoanalisi ai primi del ‘900 era ai suoi esordi. Freud aderiva alle mentalità puritana del suo tempo e pensò all’inizio che l’omosessualità fosse una perversione sessuale grave da curare, considerandola una fissazione pulsionale, poi arrivò a dire che l’omosessuale era sottoponibile a terapia solo se le sue pulsioni gli procuravano sofferenza (e il riscontro sociale?). Nel 1935 scrive in una lettera alla madre di un gay: “L’omosessualità non è di certo un vantaggio, ma non c’è nulla di cui vergognarsi, non è un vizio, non è degradante, non può essere classificata come una malattia, riteniamo che sia una variazione della funzione sessuale, prodotta da un arresto dello sviluppo sessuale. Molti individui altamente rispettabili di tempi antichi e moderni sono stati omosessuali, molti dei quali sono stati grandi uomini“. Ma dopo di lui molti freudiani ebbero atteggiamenti negativi e persecutori nei confronti del mondo gay.
Jung dell’omosessualità proprio non si occupa.
Solo negli anni ’80 il panorama comincia a cambiare: sull’onda del crescente successo del movimento di liberazione gay, i primi analisti omosessuali cominciano a uscire allo scoperto, denunciando l’ipocrisia e il conformismo istituzionale. Con l’inizio degli anni ’90 l’ammissione delle persone omosessuali alla formazione analitica viene liberalizzata, e agli analisti omosessuali viene concessa visibilità.
Nel 1987 Musatti (Chi ha paura del lupo cattivo?) afferma una tesi condivisa ormai dall’assoluta maggioranza degli psicoanalisti: l’omosessualità non è una patologia e un analista non può cercare di porsi come obiettivo la trasformazione dell’omosessuale in eterosessuale.
Per Hillman noi siamo molto più che un insieme di proteine e amminoacidi (DNA), siamo fatti anche dalla società in cui viviamo, dalla nostra cultura, dall’apparato spirituale cui aderiamo, dall’insieme delle esperienze fatte e da quelle non fatte, dall’accettazione o dal rifiuto che gli altri possono avere verso di noi. Insomma, non c’è solo la natura, ma è forte il peso della cultura e dell’ambiente sociale.
Oggi la psicoanalisi si è aperta ad una visione più ampia. Quello che la Chiesa più bigotta pensa e tenta di imporre è un oscurantismo crudele e obsoleto, rifiutato dalle persone colte e di buon senso, siano o no cattoliche.
Il bel saggio di Musatti mette in maniera drastica e irrevocabile la parola fine alle cosiddette terapie riparative, che insistono crudelmente nel voler vedere nell’omosessualità un peccato mortale o un’orribile perversione (vedi quanti oggi tentano di equipararla alla pedofilia) e tentano di riportare l’omosessuale a una identità di genere che non gli appartiene.

Ricordiamo la storia terribile e recente di ALAN TURING, uno dei più grandi matematici e scienziati del ‘900 che contribuì in maniera decisiva alla sconfitta del nazifascismo nella seconda guerra mondiale. Egli riuscì a decifrare il codice segreto, detto Enigma, con cui le forze tedesche dominavano l’Atlantico, determinando la vittoria degli alleati. Ma Alan Turing era omosessuale e in Gran Bretagna per tutti gli anni 50 l’omosessualità era un reato, penalizzato o col carcere o con la castrazione chimica. Era l’accusato a decidere la sanzione. Turing, dopo un breve periodo di carcerazione, accettò la castrazione chimica, un devastante bombardamento ormonale che sviluppò le sue parti femminili, facendogli crescere il petto. Turing si trasformò in un’altra persona, sgradevole e odiosa, in una situazione di tale sofferenza che il 7 giugno 1954 si suicidò mangiando una mela al cianuro. Non stiamo parlando del Medioevo, ma del 1954, appena 60 anni fa, e della civile Gran Bretagna.
Turing fu riabilitato (termine sovietico), nel 2009 da Gordon Brown, che disse: «Per quelli fra noi che sono nati dopo il 1945, in un’Europa unita, democratica e in pace, è difficile immaginare che il nostro continente fu un tempo teatro del momento più buio dell’umanità. È difficile credere che in tempi ancora alla portata della memoria di chi è ancora vivo oggi, la gente potesse essere così consumata dall’odio, dall’antisemitismo, dall’omofobia, dalla xenofobia e da altri pregiudizi assassini….”
E oggi è la civile e unita Italia di oggi, cattolica e progressista, che sventola la bandiera dell’omofobia sotto l’incitamento della Chiesa peggiore.
Che un figlio cresca bene, sufficientemente bene, non dipende forse in primo luogo dalla personalità, dalla qualità morale e dall’amore dei genitori, omosessuali che siano oppure eterosessuali?

In Inghilterra nel 1533 Cromwell aveva imposto Il Buggery Act, che condannava tutti coloro che praticavano atti sessuali non procreativi all’impiccagione. La pena fu abolita solo nel 1861, quando molti Paesi civili avevano decriminalizzato gli atti omosessuali. L’ultima impiccagione per sodomia in Gran Bretagna fu nel 1831.
Oscar Wilde fu accusato di ‘Grande Indecenza’ e condannato a due anni di carcere, ma la sua vita sociale era finita e morì pochi anni dopo in miseria e grande depressione.
Ancora ai primi del 1900 si potevano prendere 20 anni di carcere per sodomia. Nel 1927 il fascismo italiano condannava i gay al confino.
Ma dopo il 1927 la cultura gay prende a diffondersi in America. Il nazismo significò la persecuzione degli omosessuali che nei lager furono torturati, usati come cavie e trucidati. Essi erano spediti nei gulag in URSS, ma forse nessuno sa che quando gli alleati vinsero e liberarono i superstiti dei campi, gli omosessuali furono spediti in galera a scontare il resto della pena, in base al paragrafo 175. Dopo il 1942, fine della guerra, i Paesi più civili cominciano a decriminalizzare l’omosessualità: Islanda, Svizzera, Svezia, Paesi Bassi, Polonia, Danimarca… Nel 1951 la Grecia.
Nel 1957 lo psicologo Evelyn Hooker pubblica uno studio che mostra come gli omosessuali siano psicologicamente sani quanto gli altri, fattore fondamentale per l’Associazione Psichiatrica Americana, che rimuoverà per prima, nel 1973, l’omosessualità dal suo manuale di disturbi mentali, ma fino al 1969 eminenti autorità psichiatriche applicarono ‘terapie di conversione’ molto aggressive sugli omosessuali, che non erano non solo inefficaci ma anche dannose. Rimasero attivi i fanatici di alcune religioni, primariamente islamici e cattolici.
Nel 1958 la Corte Suprema americana vota a favore del Primo emendamento per i diritti di una rivista gay (prima legge positiva a favore degli omosessuali).
1961: Il Vaticano dichiara che a chiunque sia “affetto dall’inclinazione perversa” non dovrebbe essere permesso di prendere i sacramenti religiosi né essere ordinato nella Chiesa Cattolica Romana (l’ipocrisia è al massimo).
1968-69 il comportamento omosessuale viene decriminalizzato in Germania est, Canada, Polonia…
Il 10 settembre 1970 Il Messaggero pubblica l’articolo «Furore», di Guido Maria Baldi, che parla di «simboli demoniaci della nostra età: la bomba atomica e l’orgoglio spavaldo della omosessualità»: «di fronte ad un siffatto verminoso male, quali sono i rimedi? I gendarmi e le carceri o magari la forca e la frusta?». Baldi è contrario a «l’inaudita richiesta di profanare il matrimonio consentendo un crisma legale ad unioni abominevoli contro natura».
L’omosessualità viene decriminalizzata in Austria, Costa Rica e Finlandia. I Paesi Bassi cambiano l’età di consenso omosessuale a 16 anni, la stessa per quella eterosessuale.
Nel 1993 anche la Russia decriminalizza l’omosessualità.
1991: la Norvegia diviene il primo Stato al mondo ad emanare una legge che prevenga la discriminazione contro gli omosessuali.
1985, per la prima volta, dopo 40 anni, qualcuno parla dell’olocausto nazista degli omosessuali.
1988: Doriano Galli «contrae nuova convivenza legale» con Pino Cavallo. Il caso dimostra, erroneamente, all’opinione pubblica che «mentre i vari movimenti gay italiani si accaniscono per avere una legge sulle convivenze civili, questa legge già c’è: basta chiedere che venga applicata». Galli fa la richiesta, e il cancelliere della Pretura di Roma riconosce la convivenza «more uxorio»; il 28 maggio il Comune di Roma accetta la sua «domanda di partecipazione al Bando per la categoria Famiglie di Nuova Formazione… per l’assegnazione ad equo canone ed a canone sociale di alloggi comunali». Si tratta però di un caso una tantum e voluto per propaganda dalle autorità, dato che nulla si sa riguardo ad altri casi simili.
Gli Emirati Arabi fanno una legge secondo cui “Chiunque commetta violenza sessuale su una donna o sodomia con un uomo sarà punito con la morte”. Molti emiri applicano la lapidazione.
La Svezia è la prima nazione ad approvare leggi che proteggono gli omosessuali riguardo ai servizi sociali, alle tasse e all’eredità.
1992, in Italia, le elezioni politiche danno un deputato apertamente gay, Nichi Vendola (RC), accusato infondatamente nell’87 di pedofilia dalla democristiana On. Silvia Costa.
1993, abolizione dell’articolo 121 in Russia. Le ultime condanne in base a questa legge furono nei confronti di 227 uomini nel 1992.
Il Canada garantisce asilo politico agli omosessuali non benvenuti nelle loro nazioni.
Il famigerato Paragrafo 175 viene revocato in Germania dopo 123 anni.
La corte suprema israeliana definisce i diritti della coppia omosessuale equivalenti a qualsiasi comune legge sui diritti di una coppia.
1995: la Svezia legalizza le unioni civili, seguono l’Islanda e l’Ungheria, la Gran Bretagna, l’Australia, la California, la Francia, Israele…
Nel 2001 il matrimonio omosessuale entra in vigore quasi dappertutto.
Nel 2016 la parità del matrimonio omosessuale è pratica comune di quasi tutti i Paesi del mondo. L’Italia è ancora fuori.

https://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_della_storia_LGBT_nell’Et%C3%A0_contemporanea

COS’E’ IL PROGRESSO
Viviana

Variazione delle leggi o riforma non vuol dire necessariamente progresso.
Civiltà è ampliamento della sfera dei diritti per un numero maggiore di persone, diritti che non ledano la sfera di libertà altrui.
Aver lasciato alle spalle la schiavitù è stato un progresso.
Il voto alle donne è stato un progresso.
Sostituire la diplomazia alla guerra, dove è stato fatto, è stato un progresso.
Che il pater familias non avesse più diritto di proprietà su mogli e figli è stato un progresso.
Che le nozze non fossero ordinate dalle famiglie ma scelte dagli sposi è stato un progresso.
Il parlamentarismo al posto della democrazia è stato un progresso.
E anche riconoscere uguali diritti ai neri.
Come dare dei diritti di tutela ai lavoratori.
Dare riconoscimento giuridico alle unioni civili e farla finita con questa demonizzazione e emarginazione degli omosessuali sarà finalmente un altro progresso.
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ADOZIONI: Il testo Cirinnà estende alle unioni civili la cosiddetta stepchild adoption, ossia l’adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due, prevista dall’articolo 44 della legge sulle adozioni. Nessuna modifica al testo sulla fecondazione assistita.
Questo è stato previsto per tutelate il minore figlio di uno dei due in caso di morte del genitore biologico.
Perché i cattodem continuano ad insistere su adozioni fantasmatiche e uteri in affitto?
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Utero in affitto. Bibbia
“Siccome Sara non ha figli offre al marito Abramo la propria schiava; da questa unione nasce Ismaele”.
Appellarsi alla Bibbia non sempre giova.

MATRIMONIO E CRISTIANESIMO

Ma di quale matrimonio cristiano stanno parlando i cattodem? Per i primi mille anni del cristianesimo, il matrimonio non fu un sacramento ma solo un patto privato fra due interessati, come nel diritto romano, non avveniva in chiesa né era amministrato da un sacerdote.
Nel 1184 (Concilio di Verona) il matrimonio divenne un sacramento ma solo nel 1215 (Concilio Lateranense IV) la Chiesa cattolica regolò la liturgia e gli aspetti giuridici.
facendo derivare il sacramento del matrimonio cristiano dalla Genesi 2,24 (indissolubilità del vincolo coniugale e complementarità di uomo e donna).
Col Concilio Lateranense IV nel 1215, la Chiesa cattolica regolamentò il matrimonio:
impose l’uso delle pubblicazioni (per evitare i matrimoni clandestini), ribadì l’indissolubilità del matrimonio per evitare divorzi o ripudi, chiese il consenso libero e pubblico degli sposi, impose un’età minima (per evitare il matrimonio di bambini),
regolò le cause di nullità del matrimonio (violenze, rapimento, non consumazione, matrimonio clandestino…).
Queste regole furono poi riprese nel matrimonio civile, istituito in Francia nel 1791 durante la rivoluzione francese. Le regole non esistono ab aeterno, sono nate col tempo.

IL CELIBATO DEI PRETI

Nei primi secoli del cristianesimo come non esiste il matrimonio cristiano, non esiste nemmeno il celibato dei preti, tanto che molti preti, vescovi o papi avevano moglie e figli. Anche tra i 12 discepoli alcuni erano sposati e si parla della suocera di Pietro.
Nel 306, il Concilio di Elvira dichiarò che ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi era proibito avere relazioni sessuali con le proprie mogli e generare figli ma il celibato al più era ‘consigliato’. Per molto tempo si fecero chierici anche gli sposati e il popolo non si scandalizzava se vescovi o papi avevano mogli, concubine e figli (si pensi al papa Borgia). Nell’Impero bizantino l’imperatore Giustiniano I proclamò la nullità degli eventuali matrimoni di chierici negli ordini maggiori ma in Occidente essi restarono validi fino al 1139, quando il Concilio Lateranense II li dichiarò nulli. In Oriente addirittura il matrimonio era obbligatorio prima dell’ordinazione dei chierici. Se un chierico diventato vedovo, doveva dimettersi. Questo dovere restò nella chiesa russa per 163 anni.
Papa Leone IX (1049-1054), oltre a deporre vescovi che avevano comprato la loro nomina, riaffermò il divieto dei rapporti coniugali ai presbiteri e ai diaconi e ordinò che le concubine (!) del clero di Roma fossero confinate al palazzo Lateranense come serve. Nel 1322, papa Giovanni XXII chiese che non si facesse sacerdote un uomo sposato “senza il consenso della moglie”. Il Concilio di Trento (1545-1563) vietò che ci si potesse sposare dopo l’ordinazione.

CHI SONO GLI OMOFOBI IN PIAZZA

Contro il ddl Cirinnà si agitano nel Pd pezzetti rilevanti dell’area cattolica. Se il partito si frantuma, si riapre la vecchia ferita tra cattolici e laici.
Poi ci sono gli alfaniani, un piccolo gruppo di ex berlusconiani che alle europee passa a malapena il 4% (dopo i troppi scandali non gli resta altro che attaccarsi alla famiglia!) con in testa la portavoce Valentina Castaldini. Alle amministrative si presenta con il Pd, ha percentuali bassissime ma Renzi dà loro 3 ministri, 2 viceministri e 7 sottosegretari e ora ha fatto altri regali. In questo momenti i senatori alfaniani non ancora passati a Verdini sono 31, i deputati sono (forse) 29. Renzi non li può perdere o scontentare sennò il Governo cade, per cui ha regalato loro un’infornata di poltrone da sottosegretario più un ministero per gli Affari Regionali “con delega alla famiglia”! La sorte della legge sulle unioni civili dipende da loro.
Con loro Beppe Fioroni (quello che si è fregato i soldi della Margherita!).
Mancano dalla piazza i “vorrei ma non posso”: Rosy Bindi, Franco Monaco, Francesco Garafani ed Ernesto Preziosi (promotore del documento dei parlamentari cattodem per stralciare la stepchild adoption). Non sono andati in piazza per evitare tensioni nel Pd, dopo l’ordine di Renzi al Senato di votare il ddl Cirinnà. Si rifaranno col voto segreto, se ci sarà.
Tra i centristi hanno dato l’adesione Maurizio Sacconi (quello che sputava sopra i lavoratori), Eugenia Roccella, il presidente del Comitato parlamentari per la famiglia Alessandro Pagano, Rocco Buttiglione (quello buttato fuori dall’Europa per la sua omofobia), Lorenzo Cesa (indagato per finanziamento illecito), Paola Binetti (quella dell’Opus dei che porta il cilicio), Gianpiero D’Alia (uno che voleva oscurare i blog), Angelo Cera (condannato a sei mesi per falsi rimborsi), Giuseppe De Mita (famoso per corruzione). Nnon proprio belle persone!. Ha partecipato Quagliarello.
Forza Italia e Lega erano in prima fila ma senza leader, viste anche le biografie da divorziati di Berlusconi e Salvini (e vogliamo parlare delle nozze celtiche di Calderoli?). Poi ci sono quelli di Casa Pound e Forza Nuova.
Roberto Fiore in persona, capo di Forza Nuova, rivendica per l’estrema dx il diritto a difendere “la legge divina e naturale” attaccando un ordine “radicalmente immorale e rivoluzionario”.Insomma c’è tutta l’estrema dx fascista, xenofoba e omofoba. I promotori del Family day non hanno fatto una piega: anche una testa rasata fa numero
L’Italia delle piazze ha toccato ieri uno dei suoi livelli più bassi, per la nostra vergogna europea!

Reznor
Certo che avere dalla propria parte il gotha della peggior politica italiana (Giovanardi, Gasparri, Brunetta, Alfano, Schifani, Maroni, Meloni, Toti, Santanchè, Capezzone…nonché l’imbarazzante Casapound) dev’essere un piacere immenso! Son soddisfazioni eh!
E non dimentichiamo Adinolfi che da solo ha alzato la media spettatori e, se si fosse stato anche Ferrara, avrebbero occupato buona parte della piazza!
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Free.jack
Chi sostiene il “FAMILY DAY” esprime la presunzione di sapere come Dio intende la famiglia. Affidarsi al Vecchio e Nuovo Testamento è pericoloso, anche ammettendo una improbabile ispirazione divina, e richiederebbe una lettura filologicamente corretta e storicamente situata. Tale interpretazione potrebbe raccontare una storia completamente diversa da quella che tanti credono (vedi gli studi di Mauro Biglino). Il concetto di famiglia e società è cambiato tantissimo nei corso dei secoli e i conservatori più ottusi hanno sempre considerato la situazione loro contemporanea come quella definitiva e giusta o anche eterna nel tempo. Dare diritti alle minoranze non significa perdere i propri. Quando vedo certe prese di posizione ottuse e bigotte, spero sempre che dietro ci siano umanissimi interessi personali o di parte perché altrimenti sarebbe una offesa all’intelligenza umana. Quando poi certe idee vengono sostenute dalle donne che, nella visione di famiglia biblica, valevano meno di una capra e lo stesso San Paolo invitava a tacere in questioni spirituali, le braccia, per non essere volgare, mi cadono per terra.
E’ curioso notare come ad una coppia che vuole adottare un bambino vengano richieste caratteristiche molto restrittive e selettive; mentre qualsiasi idiota può procreare, e spesso lo fa, in maniera abbondante, complice di un concetto, quello del “crescete e moltiplicatevi”, sicuramente mal interpretato.
Consiglio la divertente lettura del racconto di C. M. Cornbluth, Gli Idioti In Marcia: nel futuro la stragrande maggioranza della popolazione terrestre è composta da idioti, discendenti degli strati meno colti di popolazione che hanno continuato a moltiplicarsi esponenzialmente. Il pianeta va avanti solo grazie al lavoro dei pochi discendenti di un ristretto gruppo di genetisti che aveva capito la situazione e il destino verso cui l’umanità stava precipitando.

Condivido e faccio mia la LETTERA APERTA DI AGEDO AI PARTECIPANTI DEL FAMILY DAY
DIFENDETE I VOSTRI FIGLI DALL’INTOLLERANZA
Agedo Nazionale

Cari manifestanti del Family Day,
come soci dell’A.GE.D.O. (Associazione di genitori, parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender ) vogliamo, insieme alle altre associazioni (Lgbt e non) che firmano questo appello, lanciarvi un messaggio a poche ore dall’avvio del vostro corteo.
Noi, prima di essere attivisti, siamo madri e padri che, ad un certo momento della loro vita, hanno dovuto fare i conti con l’orientamento sessuale o con l’identità di genere dei propri figli. Per alcuni il coming out dei propri ragazzi e ragazze è stato un momento di gioia, per altri di disorientamento, per altri ancora di disagio, paura e vergogna ed è stato necessario un cammino a volte anche lungo per comprendere . Per tutti è, o dovrebbe essere, il momento in cui un genitore fa sapere al proprio figlio che sarà sempre amato per quello che è.
Oggi sarete in piazza in migliaia; nonostante facciate fatica ad immaginarlo, è statisticamente sicuro che tra i vostri figli vi siano molti ragazzi e ragazze che, anche se non vi hanno mai confidato nulla, sono gay, lesbiche, bisessuali e transgender e che, in questo momento, si stanno chiedendo se avranno una vita felice come tutti i loro fratelli e amici, oppure no.
Quali stati d’animo pensiate possano prevalere quando vi sentiranno urlare in piazza che c’è una sola famiglia e che essere omosessuali, bisessuali, transessuali, “non è naturale”? Da anni una delle principali attività del nostro movimento è combattere contro il bullismo nelle scuole: pensiamo che quella dei giovani che soffrono e in qualche caso arrivano al suicidio perché vittime di pregiudizi sia una realtà intollerabile che dovrebbe scandalizzarci e mobilitarci tutti. È molto difficile però intervenire a sostegno di ragazzi e ragazze che non possono raccontare ai genitori cosa subiscono perché temono che i sentimenti che provano vengano giudicati sbagliati, perversi, da condannare.
Per questo vi diciamo oggi: se come dite voi volete difendere i vostri figli, astenetevi dal chiedere allo Stato di negare la possibilità ai giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender di avere gli stessi diritti dei loro coetanei eterosessuali. Sono parole che non fanno male solo a noi, ma, prima di tutto, fanno male alle migliaia di giovani italiani che ancora non hanno il coraggio di dichiararsi nelle loro famiglie e non riescono a vivere serenamente e alla luce del sole la loro affettività.
Voi siete in piazza perché dite di difendere la famiglia tradizionale. Noi vorremmo che tutte le famiglie che ci sono oggi, concretamente, in Italia, fossero rispettate per quello che sono. Per voi domani è il Family Day, per noi ogni giorno è buono per far crescere il rispetto e la comprensione dentro ogni famiglia e per ogni famiglia.

Agedo – Famiglie Arcobaleno-Arcigay-ARC Cagliari- Cild –Condividilove –Arci – Gay Center -Rete Genitori Rainbow – Gaynet Italia – Certi Diritti -Coordinamento Torino Pride – Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli – Azione gay e lesbica -Equality Italia –Edge -La Fenice gay –Ireos – Circolo Tondelli –Anddoss
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Questi sono i paesi europei che, come l’Italia, non hanno ancora una legge per il riconoscimento dei diritti legali alle unioni civili:
Albania, Bulgaria, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Lettonia, Lituania, Moldavia, Monaco, Montenegro, Polonia, Macedonia, Romania, Serbia, Slovacchia,Turchia,Ucraina, Città del Vaticano
Credo non ci sia bisogno di commentare.
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La questione delle unioni civili è uno dei principi cardine dell’UE: “Tutti i cittadini dell’Unione hanno gli stessi diritti, indipendentemente dalla loro origine, nazionalità, condizione sociale,credo religioso o orientamento sessuale.” Già dal 1994 la Comunità Europea ha emanato una risoluzione per la parità dei diritti dei gay e delle lesbiche.
Oltre alla richiesta di favorire il riconoscimento di coppie delle coppie di fatto, eterosessuali od omosessuali, l’Ue ha sollecitato gli Stati membri ad attuare il diritto al matrimonio e all’adozione di minori da parte di persone omosessuali (punto77).

Riconoscono le unioni civili:
Austria, Belgio, Croazia, Estonia, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Inghilterra, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Danimarca, Islanda, Andorra, San Marino, Svizzera, Norvegia…
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Sauro
La gente fa fatica a quadrare i conti
Molti non ce la fanno
Gli stipendi medi sono da morti di fame a cominciare dal mio
Il lavoro non c’è se una persona di 53 anni come me perde il lavoro è fottuto
Le pensioni non ce le daranno più
La sanità fa ogni giorno più schifo
Il degrado avanza
Il sistema bancario scricchiola…. con i rischi del bail-in
Il sistema scolastico crea ignoranza e mostri… Ma
con tutto questo il problema sono i diritti della minoranza dei gay….??
E riescono a smuovere due milioni di persone che nemmeno la CGIL nei tempi migliori….!?
Se fossi un investitore estero scommetterei sul fallimento di un paese simile!

Ieri sera mia madre guardava le tristi immagini proposte dal TG3 di profughi, non si capiva provenienti da dove e diretti dove, girovagavano in un improbabile paese dell’est europeo.
Le immagini mostravano persone, uomini, donne, vecchi e bambini, che camminavano a piedi come una sorta di zombie, portando pacchi, valigie, in mezzo alla nebbia. L’impressione è che la temperatura fosse rigida, erano tutti quanti intabarrati.
Mia madre ha soltanto detto: “Beat qui qui guèrdàn chi hàn i pì sattà una tèvlà. Povrà zànt”. (“Beati quelli che guardano e che hanno i piedi sotto una tavola. Povera gente”).
Le immagini mi stridevano alquanto, il servizio successivo mostrava spezzoni relativi ai campi di concentramento.
Non è che dopo tutto quello che è successo in quegli anni dell’Olocausto l’umanità sia poi tanto migliorata, se favorisce un fenomeno come quello della massa di persone che fuggono disperate da situazioni di guerra come quella che l’occidente (cioè NOI) ha provocato in paesi come la Siria.
Sentendo interviste di superstiti dei campi di concentramento, che raccontavano le loro atroci sofferenze e allucinanti esperienze nei campi, il mio pensiero è andato alla storia del film “La finestra di fronte”, e mi sono commosso…

CRISI DELLE BANCHE OCCIDENTALI

Se noi piangiamo, gli altri non ridono
Standard Chartered taglia 4mila posti di lavoro
La banca britannica soffre il rallentamento delle economie asiatiche dove opera maggiormente. Previsto un piano di taglio dei costi da 400 milioni, per recuperare dopo aver perso il 40% di valore sul mercato. Stop alla divisione ‘global equities’, saracinesche su 100 filiali
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LE BANCHE A RISCHIO COLLASSO NEL MONDO

Deutsche Bank in Germania. Banco Santander in Spagna. Banif in Portogallo. Fino a JpMorgan e Citi negli Usa. Gli istituti più a rischio dall’Ue all’America.
Francesco Pacifico

La Bce ha inviato in Italia i suoi ispettori per scoprire l’impatto degli oltre 200 miliardi di sofferenze.
In Germania si scommette da tempo sulla necessità di un fallimento pilotato con le regole del bail in per dividere gli oneri di risanamento del settore con i correntisti.
Gli investitori (i fondi comuni come gli Hedge funds) scommettono contro realtà – Monte dei Paschi, Carige – che mantengono un forte radicamento con il territorio.
OCCHI PUNTATI SULL’ITALIA. Non passa giorno che le grandi istituzioni o gli ambienti finanziari internazionali non lancino allarmi sulle banche italiane, che nonostante abbiano resistito alla grande crisi, sono ormai considerate il buco nero nel quale sprofonderà l’Europa dopo i fallimenti di Etruria, CariMarche, Carichieti e Carife.
Ma a ben guardare non è che le cose vanno meglio nel resto d’Europa o del mondo.
In fondo non ha torto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, quando scrive che «quasi in ogni altro Paese d’Europa si sono verificate ben più gravi crisi bancarie con forti interventi di salvataggio dei rispettivi Stati».
DEUTSCHE BANK HA PERSO 6 MLD IN UN ANNO. Tra questi c’è il governo tedesco, lo stesso che vuole bloccare la creazione di una garanzia sui depositi sotto i 100 mila euro e vuole aumentare gli interessi dei titoli pubblici dell’area mediterranea detenuti dagli istituti di Italia, Spagna o Portogallo.
Nella Germania dove il contribuente ha pagato 144 miliardi di euro per il salvataggio di istituti piccoli e colossi del settore (64 miliardi gli interventi diretti) fanno paura non poco le condizioni di Deutsche Bank. Che nonostante l’ingresso del governo ha perso 6 miliardi in un anno, ha dovuto accantonare 1,2 miliardi per i contenzioni legali e ha svaluto asset per oltre 600 milioni. E in fondo le cose non potrebbero andare diversamente visto che in pancia titoli l’istituto ha derivati del valore di quasi 55 miliardi. Un record a livello mondiale.
PREOCCUPANO LE LANDSBANK. Soltanto gli interventi pubblici evitano il crac, che la Ue permette se nel capitale delle banche sono presenti governi o enti locali.
Ma nel Paese locomotiva d’Europa c’è, sul versante bancario, un’altra mina che potrebbe esplodere da un momento all’altro: le Landsbank, che hanno esposizioni su titoli spazzatura vicini ai 30 miliardi di euro.
A rendere le cose più complesse c’è anche il fatto che la Bce non può esercitare la vigilanza su questi istituti. Ultima a fallire, in questo sistema magmatico e poco trasparente, è stata la NordBank di Amburgo. A salvarla, va da sé e senza fare affidamento al bail in, la cancelliera di Berlino.
Altro Paese che non ha lesinato fondi pubblici alle sue banche è stata la Spagna.
Qui sono piovuti circa 100 miliardi dal Fondo Salva Stati, mentre il governo è dovuto intervenire iniettando 54 miliardi di euro.
LA CRISI DI SANTANDER. Nonostante questo fa molta paura il futuro del colosso Santander (secondo fonti finanziarie molto attivo sul dossier Mps). Lo scorso anno ha lanciato un aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro per frenare il declino iniziato con la morte dello storico presidente, Emilio Botin, per anni azionista forte di Generali.
L’ultimo stress test effettuato sull’istituto, quello della Fed e riferito alla sede americana, ha messo in risalto «ampie e sostanziali debolezze nei piani di capitale», l’incapacità nel prevedere perdite e valutare rischi, eccessivi dividendi per la casa madre e gli azionisti in generale.
Sorvegliato speciale anche il vicino Portogallo. Qui, dopo il crac del Banco di Espirito Santo costato ai contribuenti 4,99 miliardi, le autorità locali e quelle comunitarie si sono dimostrate a dir poco rigide. Infatti sono stati coinvolti nel fallimento anche gli obbligazionisti senior ben prima dell’introduzione del bail in pur di alleggerire il conto della newco e la clientela retail.
IN PORTOGALLO ARRANCA BANIF. Sempre sul territorio lusitano, e parallelamente, il governo segue il salvataggio del Banif (Banco Internacional do Funchal). L’istituto di Madeira, tra i primi dieci del Paese, ha già visto un’iniezione pubblica di quasi 2,3 miliardi di euro e una ristrutturazione che, dopo la cessione degli asset più problematici, ha portato alla cessione delle attività al Santander. Ma potrebbe non bastare.
Sull’altro versante dell’Atlantico, in America, torna lo spettro del “too big to fail”. Al Congresso democratici e repubblicani discutono se dare il potere al governo di effettuare spezzatini di banche e assicurazioni per ridurre i rischi sistemici.
Intanto la crisi borsistica cinese (mercato legato a doppio filo con quello statunitense) ha fatto perdere circa 130 milioni di dollari ai titoli delle prime sei banche del Paese. E la cosa rischia di incidere non poco sulle stesse realtà protagoniste nel crac del 2008 (JpMorgan, Citigroup o Well Fargo), che guadagno molto, ma capitalizzano poco.
IL PARALLELO TRA AMERICA E CINA. Proprio guardando alla grande crisi c’è chi fa non pochi paralleli tra l’America e la Cina.
La Bce ha ipotizzato che le banche dell’ex Celeste Impero dovranno chiedere al mercato, con emissioni apposite, capitale cuscinetto pari a 500 miliardi di euro.
E la cosa non deve sorprendere perché il denaro pompato nell’economia dalla People Bank of China è servito soltanto a riempire i cassieri degli istituti, che a loro hanno finanziato le operazioni a scoperto in Borsa.
Il sistema finanziario con i suoi 15 miliardi vale quasi il doppio di quello manifatturiero (meno di nove miliardi). E se da un lato questa crescita è dettata dalla voglia dei cinesi di fare soldi in fredda, dall’altro ci sono le varie province che non lesinano emissioni di debito, senza che ci sia un sistema di rating affidabile ad accompagnarle.
Non a caso parliamo di un Paese dove ormai ci sono più borsini che iscritti al locale partito comunista.

Twitter @FrrrrrPacifico

Sauro: “Occhio, nel 2008 per il fallimento della sola LEHMAN BROTHERS il sistema del CREDITO andò in tilt. Per una sola banca!
Provate a fare un esercizio di fantasia di che cosa potrebbe, MALAUGURATAMENTE, accadere se qualcuna, anche solo una, di queste banche importanti….
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BENIGNI, L’YES MAN DI RENZI
PANCHO PARDI

Benigni ha dichiarato che voterà Sì alla deformazione costituzionale del Senato. Ricordo che Benigni ha svolto in TV un programma di illustrazione della “Costituzione più bella del mondo”. Voglio sperare che non abbia letto una riga del testo che modifica la Costituzione. Se l’avesse letto voglio sperare che non avrebbe parlato così. Lo sfido a leggere davanti al suo pubblico l’articolo 70 originale e subito dopo la sua modifica. Ecco qui sotto il confronto tra i testi. Forza Benigni, provaci!

Art. 70 originale:
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due camere.

Art. 70 modificato:
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali in materia di referendum popolare, per le leggi che autorizzano la ratifica dei trattati relativi all’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, per le leggi che danno attuazione all’articolo 117, secondo comma, lettera p), per la legge di cui all’articolo 122, primo comma e negli altri casi previsti dalla Costituzione. Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati, entro i successivi venti giorni, si pronuncia in via …definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata. Per i disegni di legge che dispongono nelle materie di cui nelle materie di cui agli articoli 114, terzo comma, 117, commi secondo, lettera u), quarto, sesto e decimo, 118, quarto comma, 119, 120, secondo comma e 132, secondo comma, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei suoi componenti. I disegni di legge di cui all’articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. Per tali disegni di legge le disposizioni di cui al comma precedente si applicano solo qualora il Senato della Repubblica abbia deliberato a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni.”
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Qualunque paragone tra la Costituzione come la scrissero i Padri Costituenti, semplice, bella, chiara, democratica, comprensibile a tutti e perfettamente applicabile, e gli stupri successivi lascia sbigottiti.

ELITE FINANZIARIA E BANCHIERI. (MA CHE VADANO A ‘COMANDARE’ NELLE PATRIE GALERE!”
berluscameno

Vorrei una Petizione popolare per arrestare i Banchieri che si appropriano dei risparmi dei cittadini. Oggi si chiama “bail-in”, una volta si chiamava “TRUFFA” .
Già negli anni 20 e 30 la JP Morgan e altre banche USA truffarono i propri clienti, inducendoli ad acquistare titoli della loro banca che stava per dichiarare fallimento. Alcuni banchieri andarono in galera per questo, grazie ad un decreto di Roosevelt. Ma ora il contesto è cambiato e i banksters hanno i loro rappresentanti nei governi, con i politici che sono fiduciari dei banchieri e stanno sul libro paga delle grandi banche ed istituzioni finanziarie.
Si dovrebbero arrestare i banchieri e i loro complici per essersi organizzati nel furto ai risparmiatori per salvare le banche.
Qualche anno fa, le principali banche spagnole, inclusa Santander, hanno tentato la stessa truffa vendendo ai propri clienti obbligazioni di banche in via di fallimento, imponendo enormi perdite ai clienti. La truffa fu scoperta e denunciata grazie dai comitati a difesa dei risparmiatori. All’inizio dell’anno, a Portorico, alcune delle principali banche, incluse UBS e, di nuovo, Banco Santander, sono state colte con le mani nel sacco mentre cercavano di rifilare ai propri clienti obbligazioni tossiche. Se la cavarono con una multa.
Da noi in Italia lo stesso Tesoro si è premurato di acquistare ‘DERIVATI TOSSICI’
facendoci perdere 98 miliardi di euro! Ma quando mai il Tesoro può giocare al Casinò con i nostri soldi?
I Banksters perdono il pelo ma non il vizio, quello di truffare i risparmiatori.
In Italia 4 banche (fra cui Banca Etruria e Banca Marche) sono state salvate confiscando i risparmi di 10 mila clienti, grazie alle leggi predisposte dal governo Renzi- Padoan- Boschi, complice dei banchieri, che ha escluso, per legge, la responsabilità degli amministratori e dirigenti. Questa pratica fraudolenta è divenuta legale da quando, dal 1° gennaio 2016 i salvataggi delle banche non vengono più finanziati dallo Stato, bensì dagli istituti stessi, cioè in prima battuta dagli azionisti, poi dagli obbligazionisti, infine dai correntisti con depositi superiori ai 100 mila euro.
Il testo recepisce 56 direttive e 9 decisioni quadro della Ue, con un’ulteriore riduzione delle procedure d’infrazione a carico dello Stato. La norma è stata emanata da Bruxelles sotto dettatura della Germania che, dopo aver salvato le sue banche con soldi pubblici, pretende di poter addossare ai risparmiatori dei paesi deboli, come Italia, Spagna e Portogallo, l’onere del salvataggio delle banche oberate da debiti inesigibili. Questo risulta tanto più grave in quanto le stesse banche tedesche si erano giovate del Fondo Salva Stati per cui l”Italia aveva dovuto sborsare circa 63 miliardi. In realtà il fondo era destinato a salvare dalla bancarotta le banche tedesche e francesi.
La lunga crisi ha fatto salire enormemente il numero dei debiti non onorati, finanziamenti e mutui, per cui le banche italiane, che una volta erano solide, sono entrate in sofferenza, oltre che per le allegre gestioni clientelari fatte erogando prestiti ad amici e clienti politici (vedi Monte dei Paschi di Siena e Banca Etruria).
Il vero ed unico scopo del provvedimento è trasferire gli effetti delle crisi prodotte dalla incompetenza italiana e europea ai piccoli risparmiatori, quelli che le autorità avrebbero dovuto tutelare come prescrive la Costituzione (art. 47).
Così vengono penalizzati i risparmiatori e le famiglie, che già erano state messe a dura prova dalla recessione economica e dall’incapacità dimostrata dalle autorità di gestire la crisi. Questo avviene per proteggere i conti pubblici ed evitare di sforare i limiti stabili del bilancio. In sostanza, per permettere al governo Renzi di fare una bella figura in Europa (rimanendo nei limiti del 3% del bilancio) ed eseguire alla lettera le direttive della Commissione, si getta quindi la croce sui piccoli risparmiatori.
Oltre al danno la beffa: l’effetto prevedibile di questo provvedimento sarà, fra gli altri, quello di aumentare il costo dei servizi prestati dalle banche visto che queste dovranno costituire ora un fondo presso l’organismo di tutela dei depositi, e un onere imprevedibile per quanto riguarda il possibile utilizzo. Facile scommettere che le banche trasferiranno l’onere in forme più subdole alla clientela per ricostituire il rendimento del loro capitale ed evitare i contraccolpi negativi sulla loro capacità di concedere credito alle imprese produttive e all’ intero sistema economico. Di conseguenza tenderà a diminuire la remunerazione del risparmio ed aumenterà il costo dei servizi prestati, che in Italia è già record se confrontato con gli altri paesi europei.
Lo stesso accade in America, anche se la maggior parte degli americani è così povera che non ha neanche dei risparmi da farsi sottrarre. Quasi il 62% degli americani non ha nulla per le emergenze e il 57% di quelli che avevano dei risparmi prima del crac del 2008 li ha spesi. E’ la situazione finale che si prospetta in Italia: un sistema omologato al modello americano dove la gente vive sempre più indebitata e sottoposta al salasso delle banche in modo da essere sempre più docile, disponibile ad adattarsi ai lavori umili, sottopagata e ricattabile dai poteri pubblici.
Intanto l’oligarchia finanziaria-bancaria con le crisi e la speculazione è divenuta sempre più ricca. L’1 % diventa più ricco, il 99% più povero.

ANNO GIUDIZIARIO
L’allarme dei magistrati: “Migliaia di processi troncati dalla prescrizione”

A causa della prescrizione nuovamente accorciata da Renzi, a Roma sono stati cancellati in un anno il 30% dei processi, a Venezia il 49%.
Il procuratore generale di Roma dice: “Interi settori della legalità quotidiana sono sommersi dalla prescrizione”. A Napoli si parla di “amnistia strisciante”.
Anche a Palermo l’argomento più scottante è la prescrizione. Sempre più processi si concludono con l’estinzione del reato. Sono stati 1.692 i procedimenti eliminati dai Gip o Gup, 1.569 i processi eliminati dai Tribunali e 280 in Corte di Appello. Per la maggior parte si è trattato di fatti che hanno richiesto lunghe attività d’indagine o una lunga istruttoria dibattimentale in primo grado. Per l’appello, il fattore determinante è stato il ritardo nel deposito della sentenza o nella trasmissione del fascicolo del primo giudice. “È stato più volte sottolineato – dice Natoli – che i termini di prescrizione dovrebbero decorrere ex novo ad ogni passaggio processuale, senza limiti temporali massimi, se non quelli correlati alla fase o al grado di processo in corso”.
“Interi settori dell’illegalità quotidiana sono sommersi dalla prescrizione arrivando alla vanificazione della sanzione penale e della sua stessa minaccia, proprio nelle aree di maggior interesse per il cittadino”.
A Milano, boom di cause dei risparmiatori contro le banche e a Palermo.
Sempre da Palermo allarme sull’aumento del numero dei reati legati al fenomeno dell’immigrazione clandestina, tanto da richiedere l’istituzione presso la Procura della Repubblica di Palermo di un apposito gruppo di lavoro. Aumentano del 160% i procedimenti per riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani.
Le indagini della Dda di Milano hanno consentito di accertare il definitivo radicamento della ‘ndrangheta in Lombardia perseguendo centinaia di persone affiliate. Le indagini svolte hanno quasi sempre riscontrato la presenza di figure riconducibili alla cosiddetta borghesia mafiosa, costituita anche da imprenditori, professionisti, pubblici funzionari e politici”.
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Ecco come i Tedeschi ci prendono anche per i fondelli spiegandoci nel modo più chiaro e divertente che cosa sono austerità e crisi e a cosa serve il debito

ELEZIONI AMERICANE
Primo round nel piccolo stato dello Iowa. Clinton-Sanders alla pari. Trump è terzo.

Berluscameno

Gli Stati Uniti devono temere l’ascesa di Donald Trump, ma l’Europa deve preoccuparsi della miopia di Angela Merkel.
Si può definire la campagna elettorale attuale USA come la più pazza delle campagne elettorali di sempre! È la prima volta che un candidato chiede il bando dagli Stati Uniti di una intera religione, un miliardo di Musulmani. Ed è la prima volta che, dopo questa proposta, Trump continui ad essere il capoclassifica e ad essere trattato seriamente dai media. L’estremismo diventa sistema. Estremisti ce ne sono dappertutto ma qui i media trattano Trump come un candidato legittimo.
Alcuni lo hanno a lungo relegato nel settore intrattenimento. Poi hanno dovuto ricredersi. Ogni volta che Trump viene nominato si ripete come un mantra che è un sessista e razzista, e si cercano nuovi modi per denunciarlo. E’ stato fatto, ad es., un video con un ragazzo di 13 anni, che ha raccontato perché non vuole crescere nell’ America di Trump. Una testimonianza molto emozionante, che ha raccolto 2.2 milioni di visite. Trump, come tutti i demagoghi, fa appello alla paura. Il nostro è un tempo di grande transizione, siamo nel mezzo della terza e forse quarta rivoluzione industriale e i salari della classe media non sono cresciuti, mentre è cresciuta la diseguaglianza, e poi gli Usa hanno perso due guerre, in Afganistan e in Iraq; è la fine della Super America. Ma quante probabilità ci sono che Trump diventi Presidente? Ciò significherebbe un grande fallimento del Partito Democratico e dell’establishment, che non ha capito le paure e le ansie di milioni di americani. Quando Obama ed altri dicono che l’economia va bene, sanno che in realtà non è vero. I salari sono troppo bassi e che la gente è molto provata, anche mentalmente.
I media dicono che la divisione fra dx e sx è obsoleta. Le grandi questioni del nostri tempo, clima, disuguaglianza, rivoluzione tecnologica, non sono né di dx né di sx, ma hanno a che fare con la stabilità del mondo. Ma so finge di non capirlo..
Sanders parla ai giovani, ai ‘millennials’ (i giovani nati intorno al giro del secolo), che chiedono un paese più giusto, meno diviso. In Usa c’è ancora forte l’idea che Wall Street non abbia pagato per la distruzione di case e pensioni di milioni di Americani. I millennials sono la forza maggiore di Sanders, un 70enne come Corbyn in Uk. Sanders è percepito come una persona autentica, Hillary no.
Quando si vuole fare il Presidente si fa uso di tutto, ma molti in USA vorrebbero sapere meglio quel che Hillary sostiene, dove traccia la sua linea, quali sono le cose su cui non accetterà mai compromessi. Con Sanders è chiaro, con Hillary no. E tuttavia Hillary è molto brava, ha grande appoggio delle donne, e un grande patrimonio a cui attingere. Può vincere anche se perde nello Iowa e nel New Hampshire.
La stampa liberal USA pensa che la posizione tedesca in Europa sia insostenibile ed esecra la distruzione della Grecia. E’ pensiero comune che non si possa crescere e sviluppare l’economia solo tagliando le spese senza fare forti investimenti nella produttività e nel mercato. E poi che il Fondo monetario della Lagarde voglia che l’Italia e la Grecia applichino oggi un altro taglio alle pensioni è inumano, oltre che un disastro tragico: quelle pensioni servono a mantenere (durante questa crisi bestiale) anche le altre generazioni. Se l’UE prende misure che destabilizzano la Grecia e l’Italia, e l’ultima è quella sui migranti, cosa si ottiene? La Merkel non piace per la sua mancanza di comprensione della storia e della realtà contemporanea. Se la Germania non avesse potuto cancellare a suo tempo il suo debito immane, non avrebbe mai avuto il suo miracolo economico! Ora nega il futuro agli altri. E il sogno della Merkel è solo quello di costruire la Grande Germania sulle macerie di tutti gli altri con la tassativa distruzione economica degli Stati nazionali. E questa è solo un’autentica ‘schifezza’ politica!

RIDIAMARO : – )

I RACCONTI DI FANTAPOLITICA
DI ALESSANDRA DANIELE

Una nuova serie che mescola fiction e cronaca per raccontare un pezzo di storia del nostro paese.
Trama: una banda di giovani rampanti e famelici, sostenuti da loschi appartenenti ai poteri occulti, dà la scalata alla capitale.
Personaggi principali:
Matteo detto Er Bomba, il capo. Parlantina facile, manie di grandezza, e una passione per le serie USA e l’inglese maccheronico degna del Nando Moriconi di Sordi.
Maria Elena, ‘A Giaguara. Figlia d’arte e fashion victim, considerata la Jackie Kennedy della banda.
Graziano, Er Patriarca. Nove figli e un solo credo. Braccio destro e consigliori di Matteo.
Marianna, ‘A Perla de Labuan. Riccioli d’oro e nervi d’acciaio, ammanigliata oltretevere.
Deborah detta Frangetta, e Luca Er Lampadina, capi del gruppo di fuoco. Fedelissimi di Matteo, che li usa per rottamare e rimpiazzare i vecchi boss della zona.
Pier Carlo, Er Cravatta, cassiere della banda. Coriaceo come una tartaruga centenaria.
Flavio, Er Carbonaro. Faccendiere piduista, consulente del padre di Maria Elena per il fallimento della Banca Etruria.
Silvio, Er Nano. Istrionico miliardario puttaniere e piduista, fra i principali sostenitori di Matteo attraverso i suoi uomini più o meno doppiogiochisti, Denis Er Tassinario, e Angelino detto Igor.
Pippo il Roscio. Primo pentito della banda, e neo alleato di Sergio Er Cinese, uno dei vecchi boss scalzati da Matteo, tutti in cerca di vendetta.
Accanto ai protagonisti, una schiera di personaggi di contorno, spie, affaristi, scribacchini, leccaculo, cardinali, primedonne, speculatori, e faccendieri, non meno importanti per la caratterizzazione di un’epoca e d’un ambiente all’apparenza così pittoreschi, e in realtà così brutali e oscuri.
Matteo piazza i suoi uomini ovunque, ad occupare bulimicamente ogni posto di potere visibile e invisibile, ma quanti di questi uomini (e donne) sono davvero suoi, e quanti appartengono invece a quei poteri più o meno occulti che lo stanno usando come lui cerca d’usare loro?
Matteo è davvero il burattinaio, o piuttosto uno dei burattini, il più esposto sulla scena, e quindi in fondo il primo a logorarsi e dover essere rimpiazzato, come una gomma liscia o un fusibile bruciato?
Nei flashback sgranati come un vecchio VHS, lo spettro di Enrico Er Nipote, una delle prime vittime di Matteo, continua a ricorrere come un sarcastico memento mori.
Uno dei principali punti di forza della serie consiste nell’accurata ricostruzione d’epoca, da scenografia e costumi, alla colonna sonora. Particolarmente azzeccato l’uso di alcuni dei brani, per esempio “Space Oddity” come commento straniante e beffardo alla sanguinosa eliminazione al rallenty di Ignazio Er Marziano da parte di Matteo, o “Sympathy for the Devil” per il patto col Nano, nell’episodio “Er Nazareno”.
Nel finale di stagione, dopo un’ascesa fulminante e un declino altrettanto rapido, la banda tenta il tutto per tutto con un colpo in banca che fallisce disastrosamente.
Er Bomba si trova così ad affrontare l’ira della temibile boss internazionale Angela, detta Kaiser Sise.
Romanzo Cazzaro sarà rinnovato?

[La maggior parte dei soprannomi è autentica]
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Uccelli

il vento è un’aspra voce che ammonisce
per noi stuolo che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti, viola
scavato nel viola inesauribile,
miniera senza fondo dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell’azzurro che s’apre oltre l’azzurro,
nel tempo ch’è di là dal tempo; alcuni
mandano grida acute che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia è il moto delle cime
nell’ora – quasi non si può pensare
né dire – quando su steli invisibili
tutt’intorno una primavera strana
fiorisce in nuvole rade che il vento
pasce in un cielo o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia, la schiarita.

(Mario Luzi)
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1733 4-2-2016 LA MORTE BELLA

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MASADA n° 1733 4-2-2016 LA MORTE BELLA
Viviana Vivarelli

Vorrei darvi la mia testimonianza sulla morte, perché credo che ogni cosa che ci accade nella vita abbia uno scopo e che lo scopo di certe esperienze sia quello di essere raccontate.
Sono una insegnante e ho passato tutta la vita a insegnare e a studiare, in questi ultimi 34 anni della mia vita ho insegnato soprattutto psicoanalisi junghiana, ma ci sono cose che ho imparato attraverso vie strane, che non erano quelle dell’insegnamento o dello studio.
Per 29 anni sono stata una sensitiva, forse non una grandissima sensitiva, ma, come accade a molti, mi si sono aperte vie paranormali, senza che lo richiedessi.
Secondo il dottor Piero Cassoli, che ha studiato il paranormale per tutta la vita, sarei stata una sciamana naturale.

La parola ‘sciamano’ viene dal tunguso šaman, a sua volta dal pali samana, derivato dal sanscrito sramana che significa ‘monaco’. Da notare la radice indoeuropea sa, legata al verbo ‘sapere’ e mánu con significato di ‘uomo’. Lo sciamano è una persona che ‘sa’ in modo immediato qualcosa che per gli altri uomini è ignota. E non c’è nulla di più ignoto della morte.
Si dice che lo sciamano abbia doti paranormali fin dalla nascita oppure perché è morto e rinato, è un ‘nato due volte’. Spesso è qualcuno che è morto e poi tornato in vita, ma quel ritorno ha significato l’apertura di una consapevolezza maggiore, accompagnata da doti di chiaroveggenza. Andare nell’altro mondo e tornare in questo è una esperienza molto strana che cambia le persone.
Io non sono morta nel senso medico del termine, ma a 35 anni ho ricevuto una diagnosi di morte a breve termine, perché le mie capacità respiratorie si erano troppo aggravate e, secondo i medici, potevo al massimo sopravvivere due mesi se mi fossi spostata da Milano a una città più a sud con l’aria meno inquinata. I dottori non potevano fare più nulla per me, perché avevo 4 bronchi per una malformazione congenita e irrisolvibile. Dopo la broncoscopia, il primario di Ornago chiamò gli altri medici del sanatorio mostrando le lastre dei miei bronchi come fossi un fenomeno da baraccone. E mi dette la diagnosi funesta con modi spicci, per cui le sue parole furono un vero trauma.
Solo che in quel momento accadde qualcosa di inaspettato e inspiegabile: guarii di colpo. Nessuna ha mai potuto spiegare cosa successe. Un momento prima uscivo da 35 anni di salute precaria con gravi difficoltà respiratorie, un momento dopo ero risanata, guarita, senza più nessuna malformazione, nulla di quello che mi aveva avvelenato la vita per 35 anni.
La lastra ai bronchi successiva mostrò che avevo due bronchi normalissimi come tutti gli altri. E da quella diagnosi in sanatorio uscii guarita e non ebbi più bronchiti croniche o asma, nulla.
Posso chiamare questa cosa solo con la parola ‘miracolo’, ma, nel momento stesso in cui il mio corpo veniva risanato e io ero riportata in vita, la mia mente è cambiata, ho cominciato a percepire cose che fino allora non vedevo e, tra le altre cose, ho cominciato a vedere i morti e a produrre vari effetti speciali che hanno attirato a me un fiume di persone, col passa parola, da tutte le parti d’Italia. Purtroppo non ho mai accettato questo improvviso aprirsi di nuove percezioni. Quello che vedevo e sentivo mi spaventava, pensavo di essere schizofrenica, e ho fatto di tutto per chiudere la porta che si era spalancata. Dopo 29 anni, casualmente, ci sono riuscita, per cui adesso non ho più gli effetti speciali, non vedo più i fantasmi, non sono più una sensitiva con effetti fisici.
Mi è rimasta solo una cosa: parlo con mio marito, che è morto tre anni fa e che, se richiesto, può dirmi delle cose anche su chi mi sta davanti ma devo dire che anche questa cosa sta lentamente svanendo.
Ovviamente, la prima cosa che gli ho domandato è cosa fosse la morte. Poi gli ho chiesto previsioni di vari tipo che finora si sono avverate, come se lui vedesse quello che io non vedo e avesse cognizione anche del futuro. Il contatto è mentale. Io chiedo qualcosa, la sua voce, col tono e l’inflessione che aveva da vivo, nella mia mente risponde, poi devo verificare se quello che dice è vero.

Prima dei 35 anni, avevo un’idea della morte come fine totale, non ho mai capito bene la resurrezione dei corpi, mi sembrava strana l’idea di paradiso, purgatorio e inferno e accettavo genericamente che ognuno di noi avesse una sola vita, secondo le credenze occidentali.
Dopo l’apertura improvvisa al paranormale e il mio ingresso nei 29 anni di sensitività, le mie concezioni sono cambiate di colpo e la mia idea della morte ha subito un profondo mutamento. Anche adesso io non so cosa la morte sia, ma una cosa so con certezza: che la morte è bella.
Dopo la mia trasformazione fisica e mentale, ho allucinato in una specie di rivissuto ad occhi aperti tre vite precedenti, due morti e una prigionia, qualcosa che non era un sogno, ma come un film che si srotola e in cui avevo modi di pensare e di vedere molto diversi dai miei attuali. Le tre esperienze mi hanno turbato molto, per cui ho cominciato a leggere ogni sorta di libro sulla reincarnazione, con testimonianze specialmente indiane e ho cominciato a fare domande ai bambini, quando mi capitavano.
Nella prima allucinazione: “Sono un bambino di otto anni, scuro di pelle, olivastro, con capelli scuri, lunghi e untuosi, in un’isola tipo la Melanesia. Quasi nudo, con qualcosa intorno ai fianchi. Corro con grandissimo piacere su una spiaggia lunga e arcuata, come una falce di luna, bianchissima, molto bella. Fa caldo, il mare e il cielo sono di turchese. So che in qualche modo il mare mi è proibito, perché rischio troppo per la mia età, ma il suo richiamo è troppo grande. Mi vedo che nuoto sott’acqua con grandissimo piacere, con le braccia aderenti al corpo, taglio l’acqua come fossi un pesce e fendo dei branchi di pesciolini piccolissimi argentati, mentre i capelli mi vanno tutti indietro. Poi la scena cambia di colpo e divento una presenza incorporea che guarda dall’alto. Guardo in modo neutrale una scena che mi riguarda o che riguarda il mio corpo, da cui sono staccato: il bambino è morto affogato e un uomo porta in braccio il corpicino che cade giù, cadono i capelli bagnati, la testa. L’uomo sale degli scalini naturali fatti un po’ di sassi, un po’ di radici che vanno dal mare a un piccolo villaggio. Le case sono aguzze, di legno grigio, tutte storte e misere. Arriva molta gente. Una donna grida e piange con i capelli sconvolti. Forse è mia madre, ma non mi importa gran che”.
Questa è la prima morte per affogamento.

“Anche la seconda morte è per affogamento. Sono una ragazza russa di 17 anni, potrei chiamarmi Sonia. Non sono granché bella, di altezza media, senza nessun carattere speciale. Ho un vago innamoramento per un giovane che ha un nome che suona come Alecsiei o Alioscia, forse è un militare, perché lo penso in divisa, è più grande di me, l’ho visto qualche volta ma non credo mi ricambi.. Mi piacciono le canzoni molto sentimentali, quelle che si suonano con una specie di chitarra rotonda. Io stessa suono un po’ il pianoforte non molto bene, questo fa parte della mia educazione perché sono di famiglia benestante. Porto un abito bianco lungo, non molto largo, con delle gale in quadrato sul davanti del corpetto. Ho una fascia alta in vita col fiocco dietro. I capelli sono un po’ ricci, castani, legati dietro, molto comuni.
Siamo nel 1917 in una città che si chiama allo stesso tempo Pietroburgo e Pietrogrado, mi sembra che questa cosa del doppio nome sia importante. E’ novembre ma non fa ancora freddo. Il cielo è bigio. Vedo la nostra sala da pranzo, grande e un po’ austera, non molto illuminata, la famiglia sta seduta attorno a un tavolo rettangolare per il pranzo. Dicono che ci sono disordini in città e io chiedo se abbiamo distribuito ai poveri il pane avanzato come il solito. Sentiamo tumulti. Io sono in piedi e vado sulla veranda. Ci sono delle colonne dei grandi vasi con delle felci. Vedo una folla di gente molto povera, con abiti grigi e scuri, molte barbe, silenziosi e disperati. Ho paura. Mi accuccio in terra dietro le felci. Poi non vedo più nulla. Ma so che quella gente uccide tutta la mia famiglia e che io vengo affogata nel fiume. Posso vedere il fiume dall’alto, un fiume molto ampio con ampie curve, dal nome breve, di due sillabe.
Di altro posso dire che quando ero piccola, tutte le mie bambole si chiamavano Sonia, che chiedevo a mia madre che era sarta di cucirmi delle casacche bianche abbottonate sulla spalla, col collo dritto e sottile. A 14 anni ho letto con morbosità Dostoievski, mi interessava particolarmente la vita borghese dei salotti, come una cosa che avevo già conosciuto, immaginavo i samovar, i divani, le canzoni molto tristi e sentimentali. La musica della balalaika mi fa piangere ancora. In un convegno a Riccione ho comprato una cassetta di voci medianiche in cui una signora canta vecchie romanze norvegesi e russe; la registrazione è penosa ma l’ho sentita un sacco di volte per lo struggimento che mi procura quando canta in russo.
I miei incubi infantili, quando avevo la febbre alta erano sempre scene di affogamento, affogavo in un fiume gelato e sentivo l’acqua fredda saturarmi la gola.
La paura dell’affogamento esattamente ‘nel fiume’ è sempre stata così forte da impedirmi di imparare a nuotare. A Pavia camminavo con terrore sul marciapiede opposto ai canali, dove peraltro l’acqua è profonda solo poche decine di cm. , ma ciò bastava a darmi un terrore fobico.
Insieme a questo, ricordo delle scene confuse, come degli spezzoni: il giorno di Natale si andava in slitta in chiesa, vedo il riflesso rosso delle fiaccole sulla neve azzurra, sento i campanellini. Era bellissimo.
Oggi Pietroburgo si chiama Leningrado. Io ci sono stata nel ‘78. Ho visto la bella città color pastello, barocca e neoclassica, molto simile alle città europee, ho visto la Neva, ampio fiume largo e freddo con grandi curve. Ho cercato invano qualcosa che avesse un significato per la mia memoria. Sono andata giù sul fiume in battello in un crepuscolo rosa. Non mi ricordavo nulla di quello che vedevo, ma quando sono ripartita da Leningrado avevo una gran voglia di piangere.

Nella terza memoria vivo un momento di grande crisi. Sono un uomo piuttosto alto e corpulento, con spalle a scivolo e un po’ di pancia, tra i 40 e i 45 anni, un inglese, di pelo biondo rossiccio, vedo la peluria sulle mie mani. Le mie iniziali sono O.W., il che farebbe pensare a Oscar Wilde, ma Oscar Wilde non avrebbe mai portato abiti così andanti. Porto un abito grossolano di lana, forse di tweed, e un panciotto con orologio a catena. Sono chiuso in una piccola stanza. I mobili sono al minimo: un letticciolo, un piccolo tavolino con materiale da scrivere, una sedia, una stufa di ghisa nera a botticella. La finestra è piccola e con sbarre nere. Si vede una campagna mossa a collinette d’erba, senz’alberi, nessuna forma di vita.
Vivo un momento di disperazione. Sono stato accusato e condannato e ora sono distrutto. So che la mia vita è finita. Penso parole molto belle e accorate che ora non sono in grado di ripetere; penso che ho voluto provare tutto nella vita, anche cose non consentite dalla morale, perché mi sentivo libero e potente, sopra la morale comune, so che ora questa mi condanna per qualcosa che riguarda un adolescente, ma io non ho fatto nulla per fare del male, volevo solo provare tutto, conoscere tutto, per curiosità, per sensualità, per amore della bellezza. Sembra che questo amore della bellezza sia molto importante per me. Di tante parole che dico mi ricordo una frase: “Volevo sentire la stilla della vita che scendeva nel calice”. Lo dico in modo molto visivo, immaginando di essere una calla, fiore leggermente femmineo, simile a una vulva delicata e spessa, color crema, la stilla che le cade dentro è miele, assaporo le parole come fossero un godimento sensuale. Ho un profondo senso della musicalità e della perfezione delle parole, che sgorgano da sole come fossero atti voluttuosi. Le parole hanno una grande vivezza visiva e percettiva, sono immediate sensazioni, come di persona per cui le esperienze percettive sono estremamente importanti e che è in grado di gustare sfumature sottili ed intense. La sensazione è insieme mentale e fisica e si muove sull’onda delle parole, anche in un momento di disperazione. Il termine che mi viene in mente per questo tipo di pensiero è ‘squisito’”.
Non so se costui sia veramente Oscar Wilde, il grande dandy e drammaturgo inglese, che fu rinchiuso in carcere per atti di sodomia con un giovane aristocratico e la cui vita fu distrutta per questo. Ma ho saputo poi che veramente la calla era il suo fiore preferito, e lo stesso il colore crema, aveva voluto una casa tutta color crema. Altre cose forse non significative: ho sempre avuto la passione per gli aforismi, le mie fiabe preferite erano ‘Il gigante egoista’ e ‘Il principe povero’, odio però le commedie teatrali e il teatro in genere da cui mi sono sempre tenuta lontana…
In molti paesi del mondo la reincarnazione fa parte delle credenze abituali e faceva parte anche della cultura dei primi cristiani per almeno tre secoli; fu eliminata nel 553 d.C. nel Concilio di Nicea che volle differenziarsi dal paganesimo, ma riferimenti alla reincarnazione appaiono in vari passi della Bibbia e degli stessi Vangeli.
La maggior parte delle persone di questo mondo credono alla reincarnazione o perché essa appartiene alla loro fede o per esperienza personale. I bambini prima dei 10 anni hanno spesso reminiscenze di vite precedenti.

La mia amica Anna che è neurochirurgo è a tavola coi due figli ragazzini. Il più piccolo, Francesco, di colpo si mette a urlare contro di lei: “La colpa è tua, perché non mi hai controllato e quella volta mi hai fatto morire in mare sotto la barca!” Tutti restano a bocca aperta ma il ragazzino non riesce a spiegare quello che ha detto. Pochi giorni dopo vanno a trovare un’amica a Genova. Ha una figlia della stessa età di Francesco. Lo vede per la prima volta e subito esclama: “Tu sei quello che è andato a nuotare e sei morto sotto l’elica della barca!”

Una volta chiesi a un gruppo di bambini molto piccoli di cosa erano morti. Ebbi le risposte più strane. Ricordo quella di una bambina di 5 anni che disse: “Mi hanno incatenato a una ringhiera. Mi hanno sbranato i cani”.

Oggi io faccio fare agli altri varie esperienze e anche di regressioni con un rilassamento profondo e senza ipnosi e possono riemergere reminiscenze di vite precedenti. A volte queste possono essere collegabili a problemi o malattie della vita attuale, a volte i collegamenti non sono affatto chiari. Queste reminiscenze sono in genere più forti nei bambini e scompaiono dopo i dieci anni, oppure si accendono in certe situazioni o luoghi come dejà vu, ma possono riemergere nel rilassamento profondo. Ovviamente è solo una ipotesi. Potrebbero esserci casi in cui una vita precedente sono successe delle cose che si riverberano sulla vita attuale. Jung aveva in sé tracce di vite precedenti di cui aveva avuto dei ricordi da piccolo e pensava di essere un personaggio del 1700 di cui vedeva gli abiti, le scarpe, la carrozza. Credeva anche di essere la reincarnazione di Paracelso, e come lui, fu fortemente attratto dall’alchimia. Scrisse che certe malattie come la tisi potevano derivare da altre vite. E c’è un analista junghiano inglese, Roger Woolger che unisce il pensiero di Jung alle filosofie orientali e usa la reincarnazione per risolvere i problemi dei pazienti. E’ uno psicoterapeuta che basa il suo lavoro sulla ricerca di vite passate e sostiene che esse influenzano il nostro presente. Il paziente può soffrire di ansie immotivate, insicurezze e anche disturbi fisici oppure, può avere fobie, paura di essere abbandonato, paura degli spazi aperti o viceversa dei luoghi stretti ecc.. Se si potesse ritornare alle vite precedenti e rivivere i traumi che hanno originato quelle paure, forse i problemi psichici attuali potrebbero sparire. Freud chiamerebbe questo ‘abreazione’, emersione di emozioni connesse a situazioni traumatiche del passato, solo che Freud si limitava a eventi di questa vita, i reincarnazionisti risalgono ad altre vite. L’analista che lavora sulle vite precedenti tratta questa memoria arcaica come fa coi contenuti rimossi nell’inconscio, porta a galla eventi in genere traumatici che sono stati dimenticati, così che il soggetto rivive le emozioni ad essi collegate e in questo modo si libera della loro energia disturbante. La regressione può far arrivare alle radici del problema e, in molti casi, una volta che la coscienza ha visto la causa del trauma, le conseguenze psico-somatiche sulla vita attuale potrebbero sparire. Ma, lo ripeto, sono solo ipotesi.
Uno dei casi più interessanti dei pochi che ho sperimentati è quello di Franca.
Franca è una signora cicciottella che non era capace di mantenere una dieta. Ci provava ma qualcosa la bloccava per cui doveva interromperla.
Messa in una situazione di grande rilassamento psicofisico, disse, con un filo di voce, di essere un soldato inglese rinchiuso in un campo di prigionia giapponese. Descriveva le condizioni di grande sofferenza del campo, le esecuzioni pubbliche, la ferocia dei suoi aguzzini. Diceva che spesso gruppi di prigionieri venivano fatti salire su un camion con la scusa di far legna nella foresta ma poi non ritornavano e di come lui si era salvato rannicchiandosi sul fondo di un fusto vuoto di benzina. Era in condizioni stremate, di enorme fame. Poi mi sono vista questa signora cicciottella che moriva di fame davanti ai miei occhi. La sua anima balzava in alto e, ormai indifferente alle sorti terrene, si rendeva conto che il campo non era così isolato ma nei pressi c’era un piccolo villaggio con chiese dalle cupole d’oro, e che sarebbe stato possibile evadere. Ma ormai di queste cose non gli importava più nulla.
Se prendessimo questa storia come una memoria di vita precedente, potremmo trovare qui il motivo per cui Franca non poteva fare nessuna dieta, molto controindicata per uno che in un’altra vita è morto di fame.
Qualche volta, però, le memorie non si spingono così lontano.
Anna (non ricordo il nome) era una giovane e bella e sana e non si capiva perché non potesse avere figli, visto che anche il marito era giovane e sano,
Anche qui l’induzione fu “Va’ all’origine del tuo problema!”. Entrata nel rilassamento profondo, la voce di Anna cambiò, divenne quella di una bambina di pochi anni. Piangeva, era disperata. Da quel che diceva, era successo qualcosa in casa di terribile, era morto il fratellino down, teneramente amato da tutti, e la famiglia era piombata in un grave shock. In quel momento di disperazione nessuno si era ricordato dalla piccola Anna, e lei si era rannicchiata ai piedi di un albero, in giardino, e piangeva, perché non capiva cosa stesse succedendo e nessuno la consolava nella sua paura e nel suo stato di abbandono.
Anna si svegliò rapidamente, ancora con le guance bagnate di lacrime. Rapidamente si riprese e scappò via.
Dopo poco tempo rimase incinta..
Sarebbe facile dire che il blocco alle sua gravidanza era il timore di avere anche lei un bambino down, invece era bastato sbloccare le emozioni impedite in un momento cruciale della sua vita e l’energia a bloccata aveva ripreso a fluire.
Roger Woolger narra di una donna inglese che ne soffriva da sempre di depressione, senza che ci fossero cause visibili: «Ho iniziato a farla parlare della sua vita, finché mi ha raccontato della partenza di suo figlio per il college. Non c’era nessuna particolare emozione nella sua voce, ma l’ho invitata ugualmente a rivivere quel giorno, tenendo gli occhi chiusi». L’arrivo alla stazione, le valigie sul treno, il finestrino abbassato e il figlio che la saluta dicendole che si rivedranno a Natale. Poi i singhiozzi. Che succede? «Sento che non lo rivedrò mai più», dice la donna in lacrime. La scena cambia, emerge un’altra vita: il treno è pieno di ebrei ed è diretto verso i campi di concentramento. Madri e figli vengono divisi, e lei non rivedrà mai più il suo. In quella vita era morta due settimane dopo e quel dolore si era impresso nella sua anima alla morte, ripresentandosi nella depressione attuale.
Qualcosa di simile potrebbe accadere nei bambini, spesso molto piccoli, che hanno incubi notturni o presentano schegge di memoria che sembrano appartenere ad altre vite. A volte i genitori raccolgono queste indicazioni, fanno ricerche e scoprono persone che hanno avuto quel nome, o quella morte o quelle vicende traumatiche. E, quando questi riscontri arrivano, il bambino smette di avere quegli incubi, è come se si adattasse meglio alla sua vita attuale.

Una volta accettata la teoria della rincarnazione, resta il problema: cos’è la morte? Cosa accade tra una vita e l’altra?
Per rispondere alla prima domanda, devo raccontarvi che durante i miei 29 anni di sensitività ci fu un’estate molto dolorosa in cui mi ritrovai da sola, abbandonata dal marito, in una casa in affitto a Zocca, era appena morta mia madre, io caddi in una profonda depressione e per un mese mi tornò la tosse. Era una tosse secca e nervosa soprattutto notturna che non mi permetteva di dormire e che mi spaventava molto, dal momento che proprio per problemi bronchiali dovevo morire. Di notte tossivo, di giorno ero sfinita dalla mancanza di sonno e, siccome sono anche diabetica, come pranzavo, cadevo addormentata. Per un mese ogni giorno, dopo pranzo, si ripeté la stessa esperienza anormale: io ero morta, senza un corpo, e viaggiavo a grandissima velocità in una profonda oscurità verso una zona di luce che mi attraeva. Mi pareva di essere in un tunnel, perché ne vedevo le pareti circolari segnate da sprazzi velocissimi di luce e mi sembrava di avere dietro di me, alla mia destra, una figura protettiva. Ciò che mi attraeva a folle velocità era qualcosa di circolare e palpitante, come una luce giallo chiaro rosata, un neon pallido, che sembrava viva e si muoveva dolcemente. Quella luce era la cosa più amorosa e bella che avessi mai visto, mi attraeva a sé come un grande amore, come una grande Madre protettiva e calda. Ma, poco prima di raggiungerla, venivo ritirata violentemente indietro come un elastico e risalivo nel mio corpo, con grande orrore, con tutta la sensazione di chi è costretto a ributtarsi in una forma inferiore, come se risalissi in un pozzo emergendo in una lucertola, un rettile, comunque una forma di vita inferiore. Lo schifo di questo rientro nella vita terrena era enorme, come se io fossi stata vomitata in qualcosa di spregevole, mentre il tunnel, ovvero l’essere morti, e la chiara luce che mi aspettava al suo termine erano la cosa più bella del mondo. So che l’esperienza che ho provato per tutto un mese di seguito è stata raccontata da molti, e si chiama il ‘tunnel della morte’, ma in genere viene raccontata da persone che sono state dichiarate morte.
C’è anche un dipinto di Bosch che rappresenta questo tunnel. È l”Ascesa all’Empireo” di Hieronymus Bosch (1450-1516), uno dei quattro pannelli con le “Visioni dell’aldilà”, datati intorno al 1500 e conservati nel Museo di Palazzo Grimani a Venezia.

Devo dire anche altre cose. Ho conosciuto mio marito il primo giorno del liceo quando avevano entrambi 14 anni e l’ho amato per 57 anni. Il fatto strano è che non l’ho mai considerato un marito, ma una sorella. E la prima volta che l’ho visto, a scuola, non ho visto un ragazzone alto di un metro e 88, ma una donna bionda, giunonica, con un gran seno, e una treccia di capelli biondi, ed era la mia sorella maggiore, mi proteggeva e mi faceva da mamma. Non l’ho vista mentalmente, ma proprio fisicamente. Per 15 anni gli ho detto che non potevamo sposarci, “perché lui per me era come una sorella”.
Mio marito è morto da tre anni. E’ stato malato per 4 anni con il cancro che veniva operato o curato ma che risorgeva in varie parti del corpo finché lo ha preso all’anca e ne aveva sette nell’intestino. Il primo attacco fu alla laringe per cui divenne muto, poi vennero gli altri così che l’ultimo anno era muto e fermo in un letto senza possibilità di movimento. Io l’ho accudito per tutti e 4 gli anni, di giorno e di notte, e sono stata accanto a lui anche in ogni ricovero ospedaliero, senza lasciarlo mai, giorno e notte, e imparando ciò che deve fare una infermiera. Purtroppo produceva in continuazione dei fluidi che dovevano essere svuotati con una macchina o soffocava, giorno e notte. L’ultimo anno fu molto faticoso. Mio marito ha combattuto sempre con la convinzione che avrebbe vinto la malattia, ma due giorni prima di morire capì che non poteva combattere più e si arrese. Io capivo quello che diceva con le labbra e ho cercato fino all’ultimo di dargli coraggio. Mi disse con le labbra: “Questa volta mi sa che non ce la faccio”. Non so come ho fatto a reggere quasi senza dormire per tutto l’ultimo anno, so che non riuscivo più a mangiare nulla, salvo le barrette Kinder, perché mi si era chiuso lo stomaco. Due notti prima che morisse, io gli stavo stesa accanto a lui a mezzo metro, appoggiata su un fianco e mi sono addormentata di colpo per pochi minuti. Tenevo la luce del bagno accesa, e intravedevo il profilo del suo stomaco contro quel debole chiarore e lo guardavo ogni tanto per la paura di non vederlo più alzarsi e abbassarsi nel respiro. A un certo punto, come ho riaperto gli occhi, ho visto una enorme luce giallo rosata che stava tra me e lui. Sono balzata di colpo in piedi, spaventata, e sono corsa nell’altra camera dove dormiva mia figlia, che era venuta da Londra per assistere il padre e che aveva deciso di annullare il volo del ritorno, vedendo che si era molto aggravato. L’ho svegliata e le ho detto: “Ho visto un angelo”. Solo più tardi ho realizzato che quella luce dolcissima che avevo visto era la stessa che avevo visto in fondo al tunnel della morte.
Il giorno seguente mio marito sembrava caduto in un sonno profondo. Ma, quando apriva gli occhi, si illuminava e sorrideva fissando qualcosa di bellissimo che vedeva solo lui.
Gli siamo state accanto fino all’ultimo, io gli tenevo una mano, la figlia accoccolata sul letto gli teneva l’altra. Lo abbiamo guardato finché non ha fatto tre lunghissimi respiri e poi più niente. Per un’ora ancora lo abbiamo tenuto per mano e gli abbiamo parlato ricordando le cose più belle della vita con lui. Ci sembrava che dovessimo tenergli compagnia, perché non si sentisse solo nella nuova esperienza. Mio marito era alto un metro e 88 ed era arrivato a pesare 120 chili. Era molto bello, ma i 4 anni di malattia lo avevano scarnificato. All’ultimo non aveva capelli e il viso sembrava un teschio di avorio giallo. La morte lo aveva lasciato con gli occhi aperti e la bocca aperta e non siamo riuscite a chiuderli. Poi abbiamo chiamato la dottoressa per redigere il certificato di morte e lo abbiamo lasciato solo per un po’. Quando siamo tornate da lui, gli occhi erano chiusi, la bocca era chiusa, la pelle del viso era rosea e fresca e un sorriso meraviglioso lo illuminava tutto come se vedesse qualcosa di bellissimo. Abbiamo chiesto alla dottoressa dell’ANT se quel ritorno dell’espressione fosse una cosa che avveniva meccanicamente dopo la morte, ma non ha saputo rispondermi.
Poi il suo corpo è stato cremato e io e mia figlia siamo andate in un parco che a lui piaceva tanto e abbiamo sparso le sue ceneri su una collinetta d’erba.
Quando tutti sono andati via e sono arrivata al primo mattino da sola, ecco che l’ho sentito accanto. La sua presenza era vivissima e talmente colma di felicità da far girare la testa. Era stato malato per 4 anni e per tutti un anno era rimasto immobile in un letto in preda a spaventosi dolori, insopportabili, malgrado la morfina. E ora stava bene, era vivo, era in un posto bellissimo, poteva muoversi come gli pareva e il posto in cui era fantastico. Era talmente felice del suo nuovo stato che mi girava attorno come una trottola, mi produceva suoni e movimenti in tutta la casa con una ebbrezza totale, era talmente forte che alla fine gli ho chiesto di smetterla e tutti gli effetti speciali si sono calmati di colpo.
Ma potevo parlargli e lui rispondeva mentalmente, anche se rideva delle mie domande e spesso, quando gli chiedevo come fosse l’al di là, mi rispondeva: “Tu non hai gli strumenti per capirlo”. Ma varie cose erano certe: lui vedeva non solo tutto quello che facevo, ma vedeva anche il futuro e le cose che ma erano nascoste, e tuttavia non aveva giorno e notte, oggi o domani, era fuori del tempo, era senza tempo ma vedeva tutti i tempi, tanto che se gli facevo domande su cose che dovevano accadere, mi dava brevi risposte, per cui, da allora, ogni volta che viene da me qualcuno per un incontro io gli chiedo di dirmi qualcosa su di lui. Ma, per esempio, se perdo qualcosa in casa, mi dice dove si trova o se sono in crisi con qualcuno, mi dice cosa devo fare. Per ora ci sono sempre stati dei riscontri sulle sue predizioni su me o su altri. Oltre a questa chiaroveggenza, mi ha detto che ‘lavorava, perché anche nell’al di là ci sono dei compiti. Ha cercato di spiegarmi questi compiti ma è stato come se noi viventi fossimo le piante di un giardino e loro, i morti, i nostri giardinieri, si prendono cura di noi, ci proteggono, ci aiutano, ci sono sempre vicini. Noi possiamo parlare con loro ogni volta che vogliamo e possiamo farci aiutare da loro in ogni cosa.
Io ho studiato radioestesia e ho visto con l’antenna rabdomantica e lavorando sulle foto che l’energia dei morti è enormemente superiore a quella dei vivi. I morti sono potenti. Vedono tutto e possono fare tanto. Quando ci muore una persona cara, dovremmo ricordare che solo il suo corpo non è più con noi, ma resta l’amore e chi muore perde i difetti e le mancanze che aveva in vita per diventare un’altra cosa, estremamente pura e forte. Dovremmo continuare ad amare le persone che abbiamo amato quando erano sulla Terra ma capire che esse non sono più quello che erano prima e hanno adesso caratteri e poteri diversi e maggiori.
Poco tempo fa ho chiesto a mio marito se si era reincarnato, e lui ha detto di sì: “In una bambina cinese”. Ne ho provato un sottile piacere perché in vita non ha mai capito i diritti delle donne. Ma lui ha detto: “Sono molto amata”. Qualche sera dopo gli ho chiesto se poteva vederla. E mi è apparsa mentalmente l’immagine di una bambina dai tratti mongoli ma con un visino lungo lungo e non tondo, come uno si aspetta da un neonato. La madre era giovanissimo e molto sottile con un viso lungo lungo come la bimba, la teneva in collo e la guardava con infinito amore. Penso che fosse della Cina nordoccidentale, Mongolia o qualcosa di simile, e non vivesse in una città, perché portava un abitino blu a fiori molto stretto di foggia antica. Ho chiesto a mio marito come fosse possibile che lui fosse lì che parlava con me e allo stesso tempo fosse rinato in quella bambina, e mi ha risposto: “L’anima è multipla”. Ho capito così che un’anima ti può parlare e insieme può rinascere in una o più creature nuove e che tutte le limitazioni che noi poniamo al corpo fisico per l’anima non esistono. Non c’è nemmeno il senso dell’identità personale come lo conosciamo in questa vita.
Io sono contenta di questo contatto con mio marito, solo che io lo voglia, ma era come se anche quello non mi bastasse. Eppure i segnali sono stati tanti. Da vivo, quando stava bene, lui tornava ogni sera a casa alle sette e voleva che la cena fosse pronta. Dopo morto, tornava lo stesso a casa ogni sera alle sette e io sentivo uno schianto sul tavolino basso di noce che aveva costruito lui. Questo tavolino mi segnala con uno schianto quando arriva o quando ha qualcosa da dirmi. Per molti mesi il tavolino ha fatto il suo schianto ogni sera alle sette, ma una sera il suono è arrivato alle sette e mezzo, al che io ho detto: “Sei in ritardo” e ho sentito la sua mano che mi accarezzava la guancia come a chiedere scusa. Il fenomeno è durato tutto il primo anno, poi è cessato.
Mio marito è morto il 28 febbraio, ma il 28 febbraio dell’anno successivo io mi ero dimenticata questa data. Ero distesa sul divano e ho sentito il profumo del suo dopobarba sotto il naso. In genere sempre per il suo compleanno gli regalavo questo dopobarba della Atkinson. Ma di solito un dopobarba lo senti lì per lì, poi svanisce subito invece quello durò per un’ora, fortissimo, poi come mi alzai dal divano, scomparve.
I segni sono stati tanti. Nelle pratiche di successione quando non trovavo il tale documento mi indicava in quale parte della casa cercare. Subito mi trovai i conti in banca bloccati e mi disse di aprire un certo cassetto e trovai una busta con su scritto “A Viviana” con dentro 200 euro e non ho mai capito quando e come ce li avesse messi e come mai non li avessi trovati prima.
Ma io non ero ancora contenta di queste manifestazioni che era vivo e che mi stava accanto e allora accadde un’altra cosa strana. Io non ho mai fatto in vita mia riti o cose simili, ma durante un mio corso venne fuori che due allievi avevano fatto il rito del Santo Daime, ovvero la cerimonia dell’Ayahuasca, che è antichissima, proviene dalle foreste amazzoniche e mette in contatto diretto col mondo dell’aldilà.
Avevo sentito parlare di questa cerimonia alla Biblioteca di parapsicologia di Bologna dal dottor Bruno Severi, che col dottor Bianchi è stato 4 volte in Amazzonia, risalendo grandi fiumi fino alle tribù amazzoniche dove avevano sperimentato l’uso dell’Ayahuasca nelle cerimonie sacre. L’Ayahuasca è una bevanda psico-attiva derivata di una liana che produce allucinazioni. Il dottor Severi ne aveva parlato e io avevo avuto una corrispondenza con lui per avere altri particolari, era stato gentilissimo e prodigo di particolari ma si era rifiutato di dirmi quello che aveva visto di personale.
Mentre i due allievi parlavano di questa esperienza, ho sentito nella mia mente la voce di mio marito molto allegra che diceva: “Vacci vacci!”, e così, senza nemmeno pensare, sono andata ad Assisi per partecipare a una cerimonia sciamanica. Lo scopo era precisamente quello di comunicare più chiaramente con mio marito. Ma il risultato è stato così scioccante che dopo mezz’ora volevo scappare e sono rimasta lì proprio a forza.
L’esperienza ha stravolto tutto quello che pensavo della morte e di mio marito stesso.
Prima mi ero preparata, avevo letto un libro bellissimo ed esaustivo di Walter Menozzi. “L’Ayuahuasca, la liana degli spiriti” e avevo fatto ricerche su internet.
Il luogo dove si teneva la cerimonia era un capannone gelido, in campagna, vicino a un casolare malandato. I gestori erano delle signore portoghesi molto anziane e gentili che parlavano male l’italiano. C’erano molti visitatori tutti vestiti di bianco. Il tutto è gratis. Il luogo è arredato con simboli cristiani e quel che avviene è una specie di messa con preghiere, incenso e poi i cori in cui si inneggia a Cristo e alla Madonna. Poi comincia la distribuzione dei bicchierini di Ayuahuasca e, dopo una mezzoretta, quando si tengono gli occhi chiusi cominciano le allucinazioni.
La cerimonia è una specie di messa cristiana che inizia con tre preghiere, Ave Maria, Padre Nostro ecc. e finisce 5 o 6 ore dopo con altre tre preghiere, sempre in portoghese.
Nel tempo intermedio si cantano ininterrottamente degli inni sacri in portoghese (ti danno il libriccino degli innari) a volte in piedi, a volte seduti. La musica è ossessiva e ripetitiva per facilitare la trance. Ogni tanto le persone si mettono in due file ai lati verso l’altare di fondo e a ognuno è dato un bicchierino di yagè. La cerimonia si chiama del SANTO DAIME, perché gli inni cominciano tutti nella stessa maniera: “Santo, dai a me la pace, dai a me l’amore….!”
Come io chiudo gli occhi, precipito in una visione fortemente perturbante, tridimensionale con una intensità di colori vivissima. Dicono che quando sogniamo a colori molto forti, questi sogni provengano dall’inconscio profondo e in questo caso quello che vedo è così intensamente colorato, quasi impossibile da definire, che deve per forza provenire dalla parte più profonda di me, ma quelle immagini che si ripetono anche se in forme sempre diverse sono impossibili da gestire e diventano intollerabili. Io ‘odio’ le cose ripetute, ma per ore dovrò affrontare questa tortura delle immagini che si ripetono e si ripetono fino allo spasimo. Le immagini sono come un enorme caleidoscopio tridimensionale dove un certo motivo si ripete in ogni parte come un mandala, i cui colori sono soprattutto il cremisi del velluto cardinalizio e il nero, sembrano enormi rose pressate tra di loro in incredibili e diverse forme cangianti, ma è come se mi assalissero. La visione è fortissima, i colori lussureggianti, le forme perfette come in mandala regali di grande effetto scenico, ma quella successione violenta e dai colori fortissimi mi è insopportabile. La voce di mio marito mi dice che sto guardando il mio cervello, che sto guardando il mio EGO che si riflette in mille schegge su se stesso, un EGO dominatore e smisurato, preda di se stesso, ma la cosa è talmente ossessiva da darmi grande sofferenza, per cui faccio scatti col capo per respingerla, tossisco, sbadiglio fino a slogarmi le mascelle, ho movimenti bruschi. Allo stesso tempo sento tutta l’ossessione dei versi ripetuti ossessivamente degli inni che mi danno tutti lo stesso altissimo di sofferenza. Vorrei sfuggire a questo incubo che si ripete, e se apro gli occhi, le immagini spariscono, ma sono troppo stanca per stare con gli occhi aperti e, come li richiudo, il caleidoscopio ricomincia. Ogni tanto sbircio Mirna che sta sempre con gli occhi aperti, canta come può gli inni portoghesi e si muove dondolando. O sbircio Yuri, che sta nella parte degli uomini e che è come svenuto, col capo riverso all’indietro e un sorriso beato. E’ tutto vestito di bianco e il suo viso sembra fatto di luce. Ma se guardo un altro giovane con la felpa e il cappuccio dietro il tavolo vedo un viso che si deforma in modo orribile (e anche Mirna dirà di averlo visto deformato e mostruoso).
Mi rifiuto di prendere un altro bicchierino di Ayahuasca e anche di stare in piedi quando si deve, sono troppo debole e vorrei solo andare via, vorrei che tutto finisse. Anche Mirna, che non chiude mai gli occhi, vorrebbe scappare ma ci diranno che non possiamo per non disturbare l’energia totale.
Yuri beve fino a 6 bicchierini e ha cominciato a scivolare verso il basso, alcuni aiutanti sono accorsi a prenderlo prima che finisse in terra, lo hanno portato dietro il paravento e lo hanno steso sul materasso coprendolo con un panno di lana. Yuri è sprofondato in un sonno profondo da cui tenteranno varie volte di svegliarlo e lui racconterà ciò che è successo confusamente come una grande gioia, come un momento in cui ha fatto domande molto importanti a Dio e ha ricevuto grandi risposte. Ogni tanto si sentiva la sua voce da dietro il paravento che ripeteva in tono stupito a voce alta qualcuna di queste risposte, ma più tardi lui non ne ricorderà nessuna.
Io stavo molto male, volevo che il caleidoscopio finisse e mi dava noia tutto, sentivo le cose attorno come deformate, i colori continuavo a perseguitarmi in modo massacrante. Era tutto insopportabile. Una vecchia signora dai capelli bianchi è venuta a chiedermi com’era e io ho detto: “Orribile!”. Mi ha chiesto se mi piacevano i canti. E io ho risposto: “Non li sopporto!”
Sembrava che tutto questo non finisse mai. Allo stesso tempo mi veniva impartita una lezione di cui ogni tanto sentivo le parole ma che più che altro agiva dentro di me e quella lezione era che io passavo la vita a dire: “Questo non mi piace! Questo lo odio! Questo non lo sopporto!” ma non era così che dovevo vivere. Dovevo sviluppare L’ACCOGLIENZA anche di ciò che non mi piaceva, soprattutto di ciò che mi sembrava insopportabile. E quel dolore alla nuca, alla testa dietro che avevo avuto per i sette anni di depressione e quel dolore alla spalla sinistra che avevo avuto per due anni erano solo tensioni a cui mi costringevo per non accogliere il mondo. Bastava che io sviluppassi l’accoglienza e sarebbero passate.
L’ACCOGLIENZA E’ PARTECIPAZIONE”, diceva la voce. Ma io non ero capace. E mi pentivo amaramente di aver respinto in quei giorni una povera ragazza che aveva bisogno di aiuto. Quello che provavo era terribile, insopportabile. La purga che avveniva dei miei difetti era immane. L’ayahuasca viene chiama ‘la purga’. Non sapevo come farla smettere, poi ho scoperto che, se passavo in un certo modo, la mano sopra gli occhi chiusi, il caleidoscopio rosso e nero finiva e vedevo una enorme cascata che cadeva dalla destra e, quando passavo la mano sugli occhi, sulla cascata si formava un arcobaleno. E questo mi ha dato un po’ di pace.
Ma io avevo chiesto di parlare con mio marito. Ed ecco che si è aperto un libro enorme, color carne fatto di pelle umana, e al centro del libro c’era come un crocifisso stilizzato e ho sentito la voce di mio marito che rideva come se mi prendesse in giro e diceva: “Ma credevi davvero che mi avresti visto come ero da vivo?” e poi ancora: “Tu chiedi sempre, chiedi sempre, mi chiami perché vuoi sapere, vuoi avere…” E io dicevo: “Ma, allora, come mi devo rapportare a te?” E lui rispondeva: “CON AMORE INCONDIZIONATO”.
Ma io non capivo. E ricordavo solo che ogni volta che mi abbracciava, gli puntavo una mano contro. E lui mi diceva, allora, che io “MI OPPONEVO ALL’AMORE DATO, ALL’AMORE RICEVUTO. Ma davanti all’amore non ci si oppone. Ci si abbandona.“
Ma io scoprivo con orrore che non ero capace di farlo.
E allora compariva a destra una grande montagna nera e in alto si apriva un foro e fluiva giù una cascata di luce calda molto bella… ma io ero a sinistra, in basso, come schiacciata, come fossi una macchia nera di catrame o simile e la luce scendeva, scendeva, ma non riusciva a raggiungermi, perché ero proprio io che non lo permettevo.
Allora io ero disperata e non sapevo cosa fare. E capivo che il problema era tutto per come ero fatta, per le mie resistenze all’amore. “LASCIATI ANDARE” diceva la voce, ma non ne ero capace. Ed ero così disperata per il fatto che quella luce calda non mi raggiungeva che ho cominciato a piangere dentro di me e a dire “Santo Daime, Santo Daime, aiutami! Abbi pietà di me! Io sono imperfetta! Sono limitata! Più di così non so amare! Aiutami”. E non sapevo più se parlavo con mio marito o col Santo Daime. E ho chiesto: “Ma sei tu?” E la voce ha risposto: “IO SONO UNO, MA SONO TUTTI!” E io vedevo una piccola sagoma nera di uomo che diventava tutto il mondo.
Avevo chiesto anche quale fosse il mio compito negli ultimi anni della mia vita. E la Voce ha risposto: “DEVI ESSERE LA MADRE CHE ABBRACCIA!
E mi pareva che intendesse ‘anche fisicamente’. Non c’è sempre bisogno delle parole, a volte si deve andare oltre le parole e accogliere il pianto degli altri e basta, e allora mi sono girata e ho abbracciato Mirna e le ho detto di chiudere gli occhi e di sollevare il viso verso l’alto (perché me lo aveva detto la Voce) e Mirna finalmente lo fatto e subito si è messa a piangere, e tutte e volte che chiudeva gli occhi, ancora le lacrime sgorgavano giù.
E la Voce mi diceva: “PERCHE’ NON HAI PIANTO QUANDO SONO MORTO? ANCHE IL PIANTO E’ SENTIMENTO”.
Così alla fine l’effetto ha cominciato a svanire e ho aperto gli occhi. E mi sembrava tutto un sogno molto strano e terribile, da cui però io non avevo avuto beneficio fino in fondo, come un lavoro fatto a metà, per colpa mia. E per tutto il tempo ho avuto un forte desiderio di vomitare e forse sarebbe stato meglio perché avrei tirato fuori qualcosa che voleva uscire. Tutto questo è durato 6 ore.
Dopo, Mirna ha spiegato che lei, ogni volta che ha cominciato a chiudere gli occhi, vedeva la morte di sua madre ed era intollerabile e capiva che questo significava qualcosa di profondo che lei doveva superare ma non ce la faceva.

Dopo la cerimonia, ho cercato di interrogare chi era vicino a me su quello che aveva provato. Tutti erano scossi ma molti erano restii a parlare. Un uomo giovane mi ha detto di essere stato un eroinomane per molti anni e l’Ayahuasca lo aveva guarito di colpo. Ci sono molti giovani tossicodipendenti che vanno lì solo per guarire e dicono che questa sostanza è meravigliosa. Una giovane e bassissima signora brasiliana che veniva da Vienna ci ha dato un resoconto meraviglioso della sua prima volta. Ha detto che per anni era stata preda di una depressione terribile che le dava dolori in tutte le parti del corpo e nessun medico o analista aveva potuto trovarne le cause e guarirla. Nella cerimonia, aveva visto arrivare davanti a lei il ‘Divino’, così come ogni religione se lo rappresenta Buddha, Cristo, Visnù…, poi attorno a lei si è formato un cerchio con tutte le persone importanti della sua vita, aveva perdonato ognuna di loro e ne era stata perdonata. A quel punto una schiera infinita di uccelli era venuta fino a lei da ogni parte del mondo e quando le arrivavano vicino si trasformavano in angeli e l’avevano abbracciata. Queste immagini sono bellissime ma ogni persona ha una esperienza diversa.
Quando lei si era svegliata dalle allucinazioni, la sua depressione dolorosa era sparita. Era guarita.
Da allora, ogni tanto, quando può, ripete l’esperienza, anche, se, per farla, deve fare lunghi viaggi. In Brasile danno qualche goccia di Ayahuasca anche ai bambini.

Ho sentito varie volte porre la domanda: “Ma come mai uno ha capacità paranormali e un altro no? “ oppure: “Ma com’è che abbiamo fenomeni paranormali in alcuni momenti della nostra vita ma non sempre? “
Io ho avuto la sorte di avere 29 anni di fenomeni paranormali, ma siccome non li avevo dalla nascita e mi sono arrivati dopo i 35 anni, non ero abituata e non li ho presi bene, ho creduto di essere schizofrenica e ho fatto sette anni di depressione. Poi è andata un po’ meglio ma non mi sono mai adattata a quelle esperienze. Le trovavo perturbanti e invasive e ho fatto di tutto per eliminarle finché ho scoperto un espediente nella radioestesia e sono sparite. Ho chiuso la porta. Dopo, ero molto spaventata, perché credevo che, siccome le avevo avuti insieme al miracolo della guarigione, rifiutando il pacchetto, sarei morta. Ma non è successo niente e ora mi è rimasto solo il colloquio con mio marito e una specie di intuizione quando devo parlare di uno sconosciuto davanti a me, ma non è più la chiaroveggenza di prima e non ho più l’antica certezza.
Per 29 anni mi sono arrovellata a cercare qualche risposta e nel corso del tempo ho fatto varie ipotesi sulla domanda “Perché alcuni sì e altri no? Perché in certi momenti sì e in altri no?”. L’ultima ipotesi è un po’ strana e ve la do per quel che vale e l’ho trovata proprio studiando l’ayahuasca.
Mi hanno spiegato che ogni organismo produce delle sostanze che normalmente sono tenute a freno da fattori inibitori, i quali ci impediscono di avere percezioni paranormali. Il succo dell’ayahuasca solleva la soglia di questi inibitori, liberando le capacità di ognuno di mettersi in contatto con lo spirito della pianta, come direbbero in Amazzonia, ovvero col nostro Sé superiore o Dio, come lo chiamano i credenti, o la dea della foresta, come credono gli indio amazzonici.

Come dice Walter Menozzi: “In natura due principi attivi sono su due piante diverse e distinte, l’Ayahuasca li unisce con estrema precisione. Ora, come abbiano fatto degli uomini praticamente “primitivi” a mischiare i due fattori giusti per avere l’effetto allucinogeno è un mistero che ha del magico o del divino. Uno è il principio attivo della DMT o dimetiltritptamina, che normalmente la nostra ghiandola pineale secerne durante il sonno e produce i sogni, è contenuta nella liana, ma viene bloccato, se assunta per via orale, da un enzima MAO nello stomaco che lo blocca e digerisce. Solo assumendo un MAOINIBITORE che è contenuto in un’altra pianta, impediamo questo blocco e abbiamo gli effetti allucinogeni”.

Io sono una studiosa di Jung e lo insegno nei miei corsi. Quando l’infarto lo colpì, a 69 anni, Jung visse per tre settimane tra sogno e estasi. Aveva visioni splendide, scenari di verdi colline. Disse: “Tutto è legato a tutto, fino all’ultimo anello della catena, e la vera essenza di Dio è presente tanto in alto, quanto in basso, in cielo e terra, e nulla esiste al di fuori di Lui” (Sohar).
Jung disse: “È impossibile farsi un’idea della bellezza e dell’intensità dei sentimenti durante quelle visioni. Furono la cosa più tremenda che io abbia mai provato. E quale contrasto il giorno! Ero tormentato e con i nervi a fior di pelle, tutto m’irritava, tutto era troppo materiale, crudo, rozzo, limitato… La vita era una sorta di prigione, fatta per scopi ignoti, che costringeva a credere che essa fosse la realtà… Sebbene in seguito abbia ritrovato la mia fede in questo mondo, pure da allora non mi sono mai liberato dall’impressione che la vita sia solo un frammento dell’esistenza, che si svolge in un universo tridimensionale, disposto a tale scopo“.
La vita terrena gli appariva come una gabbia virtuale costruita per scopi ignoti, con un potere ipnotico, che costringeva a credere che essa fosse la realtà, nonostante fosse conosciuta con evidenza la sua nullità. Definì la sua esperienza dell’eternità come una realtà obiettiva, una condizione non-temporale nella quale presente, passato e futuro, morte e vita, sono una cosa sola, e tutto ciò che avviene nel tempo sta insieme contemporaneamente in un tutto obiettivo, iridescente e indefinibile.
La morte è bellissima, ma noi non lo sappiamo. Finché siamo vivi crediamo in questo sogno che è la vita, crediamo nella sua realtà. Poi ci sveglieremo a una realtà più grande.
Quando ho usato la scrittura automatica, mio marito ha dettato questo:
“Stai a sentire. Non puoi parlare di cose che non sai e non capisci. Capisco il tuo desiderio di mettere in parole l’ignoto. Ma è una perdita di tempo per la vita che conduci. Io non posso parlare di quello che vedo e sento. Tu non puoi capire. Anche nel mondo dove mi trovo ci sono i problemi, le pene, il lavoro, la fatica. Solo che qui tutto è vissuto su una nota più alta che non entra nel tuo universo. L’unica cosa che puoi fare nella vita è viverla: dobbiamo vivere ogni vita in cui siamo, nel modo che ci è concesso, meglio che possiamo, io dove sono, tu dove sei.
Non ti devi preoccupare per ciò che non capisci né forzarti la testa. Tutto verrà a suo tempo. Ma quando capirai non servirà a niente, perché non potrai comunicarlo agli altri. Ma ogni cosa ha la sua ragione e il suo ordine e si può solo accettarla. In realtà la comunicazione è la cosa più difficile che ci sia. Lo sai bene che siamo stati insieme 57 anni senza conoscerci, ma non conoscere l’altro e non comunicare bene con lui è una cosa che deve rientrare nella tua pazienza e nella tua accoglienza. Anche accettare la nostra impotenza è un buon punto di vita. Non ti preoccupare dunque tanto del capire. Non il capire ti chiediamo, ma l’amore
”.

Vorrei finire con una frase non mia ma di profonda bellezza:

Alla fine della nostra vita, non conteranno le nostre prestazioni e le opere compiute, non ci verrà chiesto se eravamo cattolici o protestanti o cos’altro, le testimonianze di esperienze di premorte ci dicono che prima di tutto e soprattutto dovremo chiederci quanto abbiamo amato. Nulla è permanente, niente è duraturo, ma questo è proprio ciò che noi esseri umani non riusciamo ad accettare. Percorrendo un cammino esoterico si comincia improvvisamente a cogliere la fugacità e ci rendiamo fulmineamente conto di quanto ci aggrappiamo alle cose, teniamo alle idee, siamo tormentati da paure, ci accorgiamo dei paraocchi che indossiamo nella nostra vita. Sono convinto che noi esseri umani ci evolveremo fino al punto da non temere più la morte, ma di rallegrarci per l’esistenza successiva. Riconosceremo nella morte la grande trasformatrice e le daremo il benvenuto”.

Chiudo con una riflessione bellissima di S. Agostino

La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia
d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace
”.
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HAIKU

Tumultuosamente
il torrente sbatte contro la roccia
più in là l’acqua è tranquilla
e riflette la luna

YAMABE NO AKAHITO

Noi non sappiamo ancora cosa chiamare morte e cosa rinascita.

Ora vediamo come in uno specchio in maniera confusa. Ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente come anche io sono conosciuto.”
San Paolo (Corinzi 13,12)
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http://masadaweb.org


MASADA n° 1734 9-2-2016 ATLANTIDE

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MASADA n° 1734 9-2-2016 ATLANTIDE
Blog di Viviana Vivarelli

« La ricerca di Atlantide colpisce le corde più profonde del cuore per il senso della malinconica perdita di una cosa meravigliosa, una perfezione felice che un tempo apparteneva al genere umano. E così risveglia quella speranza che quasi tutti noi portiamo dentro: la speranza tante volte accarezzata e tante volte delusa che certamente chissà dove, chissà quando, possa esistere una terra di pace e di abbondanza, di bellezza e di giustizia, dove noi, da quelle povere creature che siamo, potremmo essere felici… »
(L.Sprague de Camp)

È bene che Atlantide resti un mistero. È giusto che l’uomo, guardando l’oceano, si inquieti pensando ad un lontano e imperscrutabile regno inghiottito in un giorno e in una notte dalle acque e dal fuoco; all’orgoglioso sogno di un’eternità infranta dal risveglio della Natura. Le civiltà nascono, crescono ed, infine, muoiono. Prepariamoci a questo. Atlantide non è mai esistita! È in ogni luogo. “
(Pierre Benoît)

Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d’Ercole, c’era un’isola. E quest’isola era più grande della Libia e dell’Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. […] In tempi posteriori […], essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte […] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l’isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve”. (Platone)

Ricerca sulle ipotesi possibili su Atlantide, o, più genericamente, su ciò che nei tempi più antichi c’era o si credeva ci fosse oltre le colonne d’Ercole (attuale stretto di Gibilterra), poste «a ciò che l’uom più oltre non si metta» (Dante), simbolo in passato dei limiti del mondo conoscibile.
Molti sono i miti o i frammenti che parlano del ‘Giardino delle Esperidi’, o delle ‘Terre dei Beati’, o ‘Isole fortunate’, postulando che oltre le colonne d’Ercole, andando verso ovest i navigatori potessero incontrare delle terre emerse, o addirittura un intero continente come si favoleggia per ATLANTIDE.

Nel quarto secolo a. C. Platone, attingendo a tradizioni passate, racconta in due dialoghi, il Timeo e Crizia, di questa grande isola leggendaria, il cui nome deriverebbe da Atlante, leggendario governatore dell’Oceano Atlantico, figlio di Poseidone e primo re.
Platone dice che Atlantide era una grande potenza navale che, 9000 anni prima di Solone, mandò i suoi ‘Popoli del mare’ a conquistare parti dell’Europa occidentale e dell’Africa settentrionale e narra di una immane catastrofe con cui il dio del mare Poseidone sprofondò Atlantide nel mare “in un singolo giorno e notte di disgrazia”. Gli egiziani, affermava Platone, descrivevano la capitale di Atlantide come un’isola composta per lo più di montagne nella parte settentrionale e lungo la costa, “mentre tutt’intorno alla città vi era una pianura, che abbracciava la città ed era essa stessa circondata da monti che discendevano fino al mare, piana e uniforme, tutta allungata, lunga tremila stadi (555 km) sui due lati e al centro duemila stadi (circa 370 km) dal mare fin giù. A 9 km c’era un monte non alto.”

Nel Timeo Platone narra che Solone, giunto in Egitto, era venuto a sapere da alcuni sacerdoti egizi di un’antica battaglia avvenuta tra gli Atlantidei e gli antenati degli Ateniesi, che avrebbe visto vincenti i secondi. Secondo i sacerdoti, Atlantide era stata una monarchia assai potente, con enormi mire espansionistiche. Situata geograficamente oltre le Colonne d’Ercole, controllava politicamente l’Africa fino all’Egitto e l’Europa fino all’Italia. Proprio nel periodo della guerra con gli Ateniesi, un immenso cataclisma forse di origine sismica o vulcanica o prodotto dall’impatto di uno o più enormi meteoriti, aveva fatto sprofondare l’isola nell’Oceano, distruggendola per sempre.
Nel dialogo Crizia, Platone racconta che il dio Poseidone s’innamorò di Clito, una fanciulla dell’isola, e «recinse la collina dove ella viveva, alternando tre zone di mare e di terra in cerchi concentrici di diversa ampiezza, due erano fatti di terra e tre d’acqua», rendendola inaccessibile agli uomini. Rese inoltre rigogliosa la parte centrale, occupata da una vasta pianura, facendovi sgorgare due fonti, una di acqua calda e l’altra di acqua fredda.
Atlantide era una monarchia ricca e potente. L’isola era divisa in dieci zone, ognuna governata da uno dei figli del dio del mare e dai relativi discendenti. La terra generava beni e prodotti in abbondanza, e sull’isola sorgevano porti, palazzi reali, templi e altre maestose opere. Al centro della città vi era il santuario di Poseidone e Clito, lungo uno stadio, rivestito di argento al di fuori e di oricalco, oro e avorio all’interno, con al centro una statua d’oro di Poseidone sul suo cocchio di destrieri alati, che arrivava a toccare la volta del tempio.

Ognuno dei dieci re governava la propria regione e tutti erano legati gli uni agli altri dalle disposizioni previste da Poseidone, incise su una lastra di oricalco posta al centro dell’isola, attorno a cui si riunivano per prendere decisioni che riguardavano tutti.
Crizia descrive anche il rituale da eseguire prima di deliberare, che prevedeva una caccia al toro (vedi i legami con la civiltà minoica o cretese o con la corrida spagnola), armati solo di bastoni, e una libagione con il sangue dell’animale ucciso, seguita da un giuramento e da una preghiera. La virtù e la sobrietà dei governanti durò per molte generazioni, finché essi caddero preda dei eccessiva avidità, scatenando l’ira di Zeus, il quale chiamò a raccolta gli dèi per deliberare sulla loro sorte e dettare la loro condanna.
Platone si rifà probabilmente alla tradizione greca e forse egizia. Il suo intento era di paragonare una città buona ad una corrotta ma già al suo tempo il mito di Atlantide era molto impallidito tant’è che Aristotele liquida tutta la storia come una fantasia mitica.
Il primo commentatore di Platone, Crantore da Soli, allievo di Senocrate che era stato allievo di Platine, crede invece nella realtà storica di Atlantide e così molto più tardi Posidonio di Rodi. Anche lo storico Teopompo di Chio narrò di una terra in mezzo all’oceano conosciuta come Meropide (ovvero terra di Merope), parlando di uomini alti il doppio del normale che abitavano due città sull’isola di Meropis. Racconta che un’armata di dieci milioni di soldati attraversò l’oceano per conquistare Iperborea, ma essi abbandonarono questo proposito quando si resero conto che gli Iperborei erano il popolo più fortunato del mondo.
Lo storico romano del IV secolo d.C. Ammiano Marcellino scrive che secondo i Druidi della Gallia parte degli abitanti erano migrati lì da isole lontane e secondo Diodoro Siculo, i Celti che venivano dall’oceano adoravano gli dei gemelli Dioscuri che apparvero loro provenienti dall’oceano (del resto troviamo anche collegamenti con ‘la doppia dea’, un archetipo presente presso molti popoli).

Alla fine dell’Ottocento, le idee sulla natura leggendaria di Atlantide si combinarono con storie di terre perdute come Mu e Lemuria. Helena Blavatsky scrisse nel suo libro La dottrina segreta (1888) che gli Atlantiani erano eroi culturali (contrariamente a Platone, che li descrive dediti principalmente alle cose militari), e che erano la quarta “Razza radicale” a cui successe la “Razza ariana“. Rudolf Steiner scrisse dell’evoluzione culturale di Mu o Atlantide. Il sensitivo americano Edgar Cayce menzionò Atlantide per la prima volta nel 1923, ipotizzando che fosse un’antica civiltà, altamente evoluta, ora sommersa, dotata di forze navali e aeree mosse da una misteriosa forma di cristallo di energia. Egli predisse inoltre che delle parti di Atlantide sarebbero riemerse nel 1968 o 1969. La Bimini Road, una formazione rocciosa sommersa con pietre rettangolari appena al largo di North Bimini Island, è stata descritta come una possibile prova di questa civiltà.

Il concetto di Atlantide attrasse anche i teorici nazisti. La teoria del ghiaccio cosmico (1913) di Hanns Hörbiger aveva conquistato un vasto appoggio popolare in Germania e fu promossa dal regime nazista per le sue implicazioni razziali. Hörbiger riteneva che la Terra fosse soggetta a periodici cataclismi provocati della caduta di una serie corpi celesti che da comete erano diventati satelliti; la sommersione di Atlantide e di Lemuria sarebbero state provocate dalla cattura dell’attuale satellite della Terra, la Luna. I periodi di avvicinamento dei satelliti avrebbero provocato (per diminuzione della gravità) la nascita dei giganti di cui parlano molte mitologie. Alfred Rosenberg (Mito del XX secolo, 1930) parlò di una razza dominante “nordico-atlantiana” o “ariano-nordica“. Nel 1938 l’alto ufficiale Heinrich Himmler (allora capo supremo delle forze dell’ordine del Terzo Reich) organizzò una ricerca in Tibet allo scopo di trovare le spoglie degli Atlantidei bianchi. Julius Evola, in Rivolta contro il mondo moderno (1934), identifica in Atlantide uno dei molti riferimenti presenti nelle opere antiche alla sede iperborea, luogo d’origine degli esseri ‘più che umani’ che regnavano nell’età dell’oro e lo situava in un polo nord non colpito da un clima rigido, ma anzi regione definita ‘solare’.

Una tra le teorie più singolari, studiata e approfondita nella prima metà del Novecento, sostiene che il mito di Atlantide non sarebbe altro che la memoria, deformata e ingigantita, della Civiltà minoica (civiltà cretese dell’età del bronzo), che ebbe fine intorno al 1450 a.C., in circostanze non ancora conosciute. La causa potrebbe essere l’esplosione del vulcano dell’isola di Tera o Thera, attualmente Santorini, che provocò lo sprofondamento parziale dell’isola con giganteschi terremoti: l’esplosione di Thera avrebbe propagato nel Mediterraneo una terrificante onda anomala in grado di spazzare via gli insediamenti lungo le coste (le onde si sarebbero diffuse in tutto il bacino dell’Egeo in sole due ore, raggiungendo un’altezza di circa trenta metri), a cui sarebbero seguite per giorni le ceneri riversate dall’esplosione vulcanica. Altri studiosi ritengono comunque improbabile il riferimento al vulcano di Thera, perché mille anni sono troppi per mantenere il ricordo preciso di un evento.
Il cataclisma (sia esso un terremoto marino con sprofondamento dell’isola o un maremoto prodotto da un meteorite) avrebbe fatto fuggire migliaia di abitanti che si sarebbero riversati in varie zone del Mediterraneo, attaccando i popoli insulari o costieri. In Sardegna il popolo che edificò i nuraghi coinciderebbe col misterioso popolo dei Shardana o Šerden, provenienti da Atlantide. Altri ‘popoli del mare’ invasero l’Egitto e occuparono la Grecia.

Molti autori antichi, dunque, favoleggiano di una terra incantata, una specie di paradiso, dalla meravigliosa vegetazione, che sorgeva dal mare al di là della fine del mondo.
Qualcuno ha pensato anche che parlassero delle Canarie.
Comunque siamo portati a credere che la navigazione degli antichi popoli fosse molto più ampia di quello che pensiamo. Alle Canarie sono state trovate prove archeologiche concrete di tracce fenicie risalenti al primo millennio a. C..
E sappiamo che in alcuni momenti dell’anno c’è un insieme di venti e correnti marine che permetterebbe a certi tipi di imbarcazioni di arrivare in America in 15 giorni.
Il giornalista Cravero cita il ritrovamento dei resti di un relitto romano con semi di girasole (che viene solo dall’America) e nelle mummie egizie è stata trovata cocaina (che esiste solo in America). Spesso gli archeologi oscurano queste notizie per non disturbare certe loro teorie ma è certo che gli antichi sapevano molte più cose di quello che ci dicono e che noi tendiamo a sottovalutarli.
Se gli antichi Romani erano arrivati in America, potevano aver fatto sosta in terre emerse intermedie.
C’è però anche chi identifica Atlantide con Santorini, un’isola dell’Egeo, la maggiore delle isole Cicladi, di origine vulcanica, che ha al centro un piccolo vulcano.
WIKIPEDIA: “L’isola di Santorni fu distrutta in parte da un’apocalittica eruzione vulcanica intorno al 1627 a.C. e invasa poi quasi tutta dal mare. Fu la più imponente eruzione avvenuta in Europa in epoca storica e, secondo alcune teorie, avrebbe avuto conseguenze devastanti per la civiltà minoica, portandola al suo declino. Secondo studi recenti, l’eruzione del vulcano provocò dapprima una pioggia di pomici e ceneri, poi piovvero massi più grossi e infine la caratteristica pomice rosa che ha reso celebre l’isola. Quindi il vulcano esplose: un getto di materiali compressi e di gas surriscaldati raggiunse la stratosfera a una velocità di 2000 km/h facendo udire i suoi boati dall’Africa alla Scandinavia, dal Golfo persico a Gibilterra. Le ceneri furono sparse per molti chilometri e trasformarono il giorno nella notte più cupa e alterarono, probabilmente, albe, tramonti e condizioni meteorologiche.
Alcune teorie basate sul rinvenimenti archeologici trovata a Creta indicano che uno tsunami, probabilmente associato all’eruzione, colpì le aree costiere di Creta e può avere duramente devastato gli insediamenti minoici costieri, anche se una più recente teoria ipotizza che molto del danno provocato ai siti minoici fosse dovuto a un grande terremoto che precedette l’eruzione di Thera.
Nel 1967 nella località di Akrotiri, gli archeologi riportarono alla luce un’antica città, quasi completamente intatta come Pompei e ricoperta da antiche ceneri. Fu una delle scoperte più importanti dell’archeologia. Molte riportate alla luce presentavano un sofisticato sistema idraulico, con tanto di bagni e acque correnti che defluivano in un perfetto sistema fognario, una delle prime forme di ingegneria urbana mai scoperte nella storia.”

Widmer Berni ha scritto: “Haou Nebout. I popoli del mare”.
Copio: “Con “Haou-Nebout”, gli antichi Egizi chiamavano i popoli del mare, che provenivano da un luogo ai confini nord-occidentali del mondo, un misterioso universo di isole densamente popolate, situate nel cuore dell’Oceano. In un excursus appassionante che copre diecimila anni di storia, dal Neolitico all’Età del Ferro, gli autori evidenziano alcune delle contraddizioni della storiografia ufficiale e aprono nuovi interrogativi. Da dove arrivarono i Minoici, i Troiani, i Micenei? Da dove gli Etruschi e tutti i popoli italici pre-romani? E i Filistei, i Frigi o gli stessi Egizi? Seguendo una intuizione confermata dalle acquisizioni della linguistica e della datazione al radiocarbonio, gli autori cercano di dare una risposta a queste domande, proprio a partire dallo studio del significato del termine “Haou-Nebout”. Una visione rivoluzionaria della preistoria dell’uomo che finalmente riconosce al mare e ai suoi popoli un ruolo da protagonisti nella nascita della civiltà”.

Nella storia egizia sappiamo che tra il 1300 e il 1100 a. C. masse enormi di popolazioni si mossero via terra e via mare spinte dalla fame e lasciandosi alle spalle una catastrofe. I testi egizi li chiamano ‘i popoli del mare’ o ‘popoli del grande verde’. Questa migrazione portò al crollo di altri popoli quali Micenei o Hittiti. Gli Egizi si salvarono perché riuscirono a batterli in una famosa battaglia. Platone dice che i predecessori degli Ateniesi li vinsero, ma ciò è dubbio, visto che la religione misterica e lunare delle Grandi Madri fu soppiantata da una religione solare e razionale, che doveva diventare la religione Olimpica.
Gli invasori avevano navi da alto mare con cui solcavano gli oceani e si lasciavano dietro una civiltà notevolmente avanzata, avevano armi più moderne e vinsero i popoli costieri del Mediterraneo, fermati solo dagli Egizi. Dilagando nel Mediterraneo, ne influenzarono i popoli e le civiltà.
A queste migrazioni di popoli dobbiamo aggiungere una storia del Mondo più antica che riguarda i grandi cambiamenti climatici.
Si deve ricordare che la storia della Terra è stata attraversata da lunghe glaciazioni durate milioni di anni. L’ultima iniziò 3 milioni di anni fa e finì 10.000 anni fa.

Wikipedia: “Ci sono stati almeno tre periodi ciclici di riscaldamento e raffreddamento all’interno dell’attuale periodo interglaciale. L’’ottimo climatico’ raggiunse il suo picco 7.000 anni fa, quando la temperatura media dell’aria, dedotta dal volume di ghiaccio, era di 1,11 °C più alta del presente. È proprio quel periodo che lo studioso indiano B.G. Tilak indica come la data più recente possibile per la composizione dei Veda (arrivo nell’India settentrionale della migrazione degli Ari), quando l’Equinozio di Primavera era in Orione (vedi l’importanza di Orione nella civiltà egizia). La sua ipotesi dell’origine polare dei popoli Indo-europei (bianchi), tuttavia, non esclude la datazione ad un più antico ciclo di precessione. I due lunghi cicli di riscaldamento che si sono verificati da 4.000 a 8.000 anni prima dell’attuale possono avere poco a che fare con l’effetto serra che si sostiene causato dalla produzione industriale di biossido di carbonio. Una piccola era glaciale cominciò circa 650 anni fa e durò fino al diciannovesimo secolo. Da allora la Terra si è riscaldata lentamente, ma la temperatura media non si è mai avvicinata all’ottimo di 7.000 e 4.500 anni fa. Le ragioni di questi trend climatici più brevi non sono tutte ancora pienamente comprese. Tra i tanti fattori che occorre prendere più attentamente in considerazione ci sono la posizione della Terra nella Galassia, i mutamenti nelle emissioni solari, le variazioni cicliche più piccole nell’orbita terrestre e le correnti oceaniche.”

I fattori da considerare per spiegare le grandi migrazioni sono molti: i cambiamenti del clima, le eruzioni vulcaniche, le meteoriti, i terremoti, i maremoti, lo slittamento tettonico, lo spostamento dell’asse terrestre… per cui possiamo pensare che negli Oceani e nei mari ci siano state in tempi antichissimi terre che erano emerse, dando luogo a grandi civiltà, e che in seguito siano scomparse, producendo lo spostamento di grandi masse di persone con conseguenti guerre, invasioni, arrivo di nuove culture e mescolanze di civiltà diverse.
In particolare, per le ipotesi su Atlantide ci chiediamo da dove provennero le grandi migrazioni di popoli (‘Hou Nebout’) che travolsero Micenei come Hittiti con violenti cambi culturali del Mediterraneo. E cosa accadde dalla fine dell’ultima glaciazione al neolitico.
E’ possibile anche che una meteora o più meteore abbiano spostato l’asse terrestre, producendo giganteschi cambi climatici e sprofondamento di grandi isole.
Con la più terribile di queste glaciazioni scomparve la megafauna, mammut, dinosauri, tigre dai denti a sciabola ecc..
In archi lunghissimi di tempo le catastrofi climatiche furono molte. E molte le migrazioni di popoli. Le ultime grandi migrazioni furono queste dei ‘popoli del mare’ che cambiarono la storia mediterranea.
Gli Egizi che li vinsero ci danno i loro nomi e tra essi c’erano gli Shardana, da cui provennero i Sardi (e in Sardegna abbiamo dei bronzetti con guerrieri che portano elmi con corna); con loro inizia l’era nuragica. Anche in alcune incisioni egizie troviamo guerrieri con elmi con corna. Un bassorilievo egizio a Medinet Habu, tempio funerario di Ramses III, rappresenta una battaglia tra egizi e popoli del mare rappresentati appunto con elmi e corna (1365 a. C.).

Nel 1350 a.C. nelle lettere di Amarna, Rib-Hadda di Biblo e il faraone Akhenaton, scrive al faraone, l’arrivo di un imminente pericolo che giunge dal mare, uomini senza scrupoli, pirati che saccheggiano le loro navi e minacciano le loro coste, questi guerrieri mercenari si chiamano Šrdn/Srdn-w, o più comunemente Shard-en on Shardana.
Nel 1278 a.C., Ramses II sconfisse gli Shardana che avevano tentato di saccheggiare le coste egiziane assieme ai Lukka (L’kkw, forse identificabili in seguito con i Lici) e i Shekelesh (Šqrsšw), in uno scontro navale lungo le coste del Mediterraneo (nei pressi del Delta Egiziano). Il faraone successivamente arruolò questi guerrieri nella sua guardia personale. Un’iscrizione di Ramses II incisa in una stele ritrovata a Tanis, descrive le loro incursioni e il pericolo costante che la loro presenza portava alle coste egiziane: « I ribelli Shardana che nessuno ha mai saputo come combattere, arrivarono dal centro del mare navigando arditamente con le loro navi da guerra, nessuno è mai riuscito a resistergli »
L’iscrizione di Qadesh, riporta che 520 Shardana fecero parte della guardia personale del faraone nella battaglia di Qadesh fra Egizi ed Ittiti. Gli Shardana facenti parte della guardia reale sono rappresentati con il tipico elmo cornuto sul quale è presente nel mezzo una sorta di sfera o palla, lo scudo è tondo mentre le spade in dotazione sono le spade tipo Naue II. Anni dopo, una seconda ondata di popoli del mare, e tra essi anche gli Shardana, venne respinta dal figlio di Ramses II, Merenptah. In seguito Ramses III venne impegnato in un’importante battaglia con gli stessi il cui resoconto è raffigurato presso il tempio di Medinet Habu a Tebe. Gli Shardana sconfitti vennero quindi catturati e arruolati nell’esercito del faraone: « I Shardana e i Wešeš del mare fu come se non esistessero, catturati tutti insieme e condotti prigionieri in Egitto, come la sabbia della spiaggia. Io li ho insediati in fortezze, legati al mio nome. Le loro classi militari erano numerose come centinaia di migliaia. Io ho assegnato a tutti loro razioni con vestiario e provvigioni dai magazzini e dai granai per ogni anno » (dal Papiro Harris).

Breve excursus storico:
2450: nasce la dinastia Sargonide
2300-2000: in Mesopotamia, scoppia una terribile carestia durata più di 300 anni, che provoca l’emigrazione verso Occidente, (Sardegna compresa). La Tribù di Abramo esce da Ur dei Caldei e dopo un vagabondare attraverso i monti della Siria si stabilisce sulle rive del Mar Morto.
1800: Stonehenge, tempio megalitico, sarebbe costruito da popolazioni arrivate dall’Asia Minore.
1700: gli Hiksos, di razza indoeuropea con mescolanze di razza semitica, invadono l’Egitto. Sono i “Popoli del Mare”? Nello stesso periodo nelle Baleari una catastrofe cancella una Civiltà e contemporaneamente c’è la distruzione della prima Civiltà Cretese, intorno al 1800 l’incendio di Troia IV (ad opera degli stessi Popoli del Mare?). Periodo Biblico: Carestia, Ebrei in Egitto, Giacobbe.
1600: Hattusilis fonda l’impero Ittita. Nascita di Micene (Akwasa, Akaiasa, Achei).
1568-1545: Il faraone Amon-Mose caccia gli Hyksos dall’Egitto.
1530-1520: Tuthmosis I sconfigge il Mitanni e la Siria fra le cui fila militano contingenti Shardana.
1500-1400: il bronzo è lavorato in Sardegna con tecniche già di rara bellezza e perfezione. La Corsica e le Baleari sono conquistate da un Popolo proveniente dalla Sardegna.
1500-1470: L’isola di Thera (Santorini) sparisce in seguito a un’eruzione vulcanica, comincia la decadenza di Creta.
1400: gli Akawasa e i loro alleati distruggono Creta e l’Impero Minoico. I Shardana conquistano Lemno e Imbro, passano in Laconia, rapiscono le donne ateniesi, e si stabiliscono a Creta.
1355: ambasciatori dei Popoli del Mare portano doni al faraone Amenophe IV e alla regina Nefertiti, invitandoli a tornare al culto dell’Unico Grande Dio (della Grande Dea).
1294: battaglia di Qadesh: Ramses II si salva dall’attacco degli Ittiti con l’aiuto di mercenari Shardana. Altri Shardana combattono al fianco degli Ittiti stessi, Ramses li chiama Shardana del mare, dal cuore ribelle.
1290: un attacco micidiale è portato all’Egitto di Ramses da parte dei Popoli del Mare.
1278: Esodo. Un gruppo numeroso di perseguitati religiosi e alcune tribù semitiche stanziate ai confini orientali, al comando di un principe egiziano, forse seguace del culto di Akenathen, lasciano l’Egitto. Con loro parte probabilmente un contingente numeroso di mercenari Shardana (Danai) e Tjeker (Teucri) che li difenderanno nel lungo cammino. Mosè li include nella misteriosa tribù di Dan. I Tjeker (Teucri) formeranno le tribù di Issacar e Aser. Ma anche Zabulon appartiene ai Sher-Dana.
1250: un’incursione dei Popoli del Mare distrugge Tirinto e un’altra devasta l’abitato circostante Micene.
1235: una grande carestia devasta l’Anatolia in seguito alle incursioni dei Popoli del Mare, Meneptah invia navi cariche di grano.
1231: Meneptah deve affrontare una guerra con i re libici spalleggiati da alcune tribù identificate nei Popoli del Mare: Akawasa (Achei), Thursha (Etruschi), Sakalasa (Siculi), Wasasha (Corsi?) e Shardana. Questi ultimi provvedono anche al vettovagliamento e al trasporto truppe via mare.
1210: Meneptah ottiene una decisiva vittoria nel deserto occidentale sui Libu e i loro alleati delle Isole Straniere.
1200-1180: l’invasione più devastante e definitiva dei Popoli del Mare, (durerà probabilmente più di 50 anni), ai soliti Shardana, Akawasha ecc. si sono aggiunti nel frattempo Denen, Sakssar, Phelets. Distrutte Ugarit e Corinto, gli imperi Ittita e Miceneo sono cancellati, intere città sono rase al suolo e gli abitanti passati a fil di spada (Atene sarà stranamente risparmiata). I Shardana e i loro alleati si riversano sull’Asia Minore mettendo tutto a ferro e a fuoco. Lo stesso Egitto è attaccato (1183), ma Ramses III trova un accordo con la mediazione dei mercenari shardana al soldo delle truppe regie. Si vanterà poi di aver sconfitto per la prima volta i più terribili e fantastici guerrieri del passato.
1180: Troia VII è distrutta da una coalizione di Popoli venuti da Occidente (Grecia e isole mediterranee), circa nel 1220-1200 a.C.. La datazione delle varie città è piuttosto incerta, ma Troia I esisteva nel bronzo antico, intorno al 2700 a.C. , fu incendiata nel 2300 a.C., Troia VI, ricca e potente, rinacque ma fu distrutta da un terremoto intorno al 1280 a.C. – Troia VII durò quasi un secolo ed è probabilmente la città di Priamo cantata da Omero. Il poeta menziona nella sua opera Tjeker (Teucri) e Liku (Lici) sul fronte troiano, e Akawasa (Achei) e Danai (Denen, Danuna, Shar-dana), sul fronte greco. Periodo Biblico: Giudici, insediamento dei Phelets (Filistei) e Tjeker (Teucri) in Palestina.
1100: “l’Onomastico di Amenemope” parla della presenza in Palestina dei Popoli del Mare e in particolare dei Pheleset (Filistei), Shardana (Sardi) e Tjeker (Teucri).
1080: “Il viaggio di wenamun” definisce la città di Dor, sulla costa della Palestina, “città dei Tjekker”.
1050: i Phelets colonizzano il territorio che da loro prenderà il nome di Palestina, si insediano in Gaza, Ashdod, Gath, Ekron, saccheggiano Shiloh e sconfiggono Saul, re di Israele, nel 1005. Periodo biblico: i Giudici.
1000: fondazione di Sardi e ricostruzione delle città fenicie, che cominceranno le loro avventure sulle antiche rotte tracciate dai Popoli del Mare, fondando nuove colonie.
945: un generale dei mercenari Libu (Libici) appartenente ai Popoli del Mare, Shesonk, si impadronisce del trono in Egitto e fonda la XXII dinastia. I mercenari Shardana sono schierati coi Libu.
900: i Lidi (una parte della popolazione), governati dagli Eraclidi, sbarcano in Italia e si uniscono agli Umbri (Erodoto) – I loro lucumoni (Etruschi) sono designati fra i dignitari Sardi .
814: fondazione di Cartagine ad opera di colonizzatori provenienti da Tyro in Fenicia.
753: Roma è fondata a opera di un gruppo di giovani pastori, fra cui Romolo che ne sarà il primo leggendario Re.
685: Gyge si impadronisce del potere in Lydia, uccidendo Candaule l’ultimo dei re Eraclidi 616-509: Roma è sottomessa e governata da re Etruschi (Thursha, Tirreni).
540: Malco, generale cartaginese, sbarcato in Sardegna con un potente esercito di 80.000 uomini è sconfitto in battaglia campale da un esercito sardo. Nello stesso periodo avviene la battaglia navale nel Mare Sardo tra gli abitanti di Aleria, colonia greca in Corsica, e la flotta etrusca di 60 navi, rinforzata con altre 60 navi cartaginesi.
530: Tartesso è distrutta dai Cartaginesi.
480: Asdrubale e Amilcare, figli di Magone, sbarcano in Sardegna con un potente esercito. Asdrubale muore in combattimento.
350: Saccheggio di Roma da parte dei Celti (Keltoi, Galli, Galati), la loro origine era, secondo Erodoto, nell’alto Danubio.

Tra i popoli del mare c’erano i Tusci =Etruschi, i Fehlset =Filistei, in Palestina o Terra di Canaan. Nella Bibbia il re David rappresenta l’etnia cananea, mentre Golia è un Filisteo.

Da quale civiltà venivano questi popoli?
Ricordiamo la civiltà megalitica, con enormi pietre, dolmen o menhir, quelli di Stonehenge o Karnak.
La Sardegna è piena di megaliti, pietre gigantesche spostate e raddrizzate con tecniche a noi ignote, le stesse che troviamo in Corsica o a Malta. Malta è uno sputo di roccia lontanissima da tutte le rotte, perché fu scelta come un santuario? E’ piena di straordinari templi megalitici. Assurdo pensare che dei contadini abbiano voluto colonizzarla per motivi agricoli. In Sicilia invece non ci sono megaliti. Ma come fecero a innalzarsi senza la ruota, il cavallo e spesso anche il ferro?

Strutture simile a Stonehenge sono in tutto il mondo, anche in Giappone. Nessuno ha capito come sia stata costruita Stonehenge; il cerchio interno, formato dalle pietre blu, raccoglie pietre che vengono da 300 km di distanza. Vi ritroviamo la stessa struttura a cerchi concentrici che si favoleggia fosse di Atlantide. Ma prim’ancora di Stonehenge ci furono cerchi di pali infitti. Stonehenge è antichissima, viene nominata anche da Plinio, anche se diventa famosa ai primi del 1900. Era in parte crollata, poi è stata rimessa su in modo molto giusto con enormi gru. I Giapponesi ne hanno fatto una ricostruzione in polistirolo che è crollata poco dopo. E’ un mistero anche come faccia a stare in piedi.

A Malta troviamo la spirale doppia e anche l’unico tempio rovesciato, sotterraneo, esistente al mondo, l’Ipogeo di Ħal-Saflieni, una struttura sotterranea scavata circa tra il 3600 a.C. e il 2500 a.C. Si pensa che in origine fosse un santuario, ma divenne una necropoli in tempi preistorici.

A Malta e Gozo i templi megalitici a partire dal 3800 a. C. sono trilobati, cioè ripartiti in tre celle.

Anche nella penisola anatolica (Turchia) c’è una Stonehenge ancora più antica. Göbekli Tepe, con il più antico esempio di tempio in pietra: iniziato attorno al 9500 a.C., la sua erezione dovette interessare centinaia di uomini nell’arco di tre o cinque secoli.

Le più antiche testimonianze architettoniche note in precedenza erano le ziqqurat sumere, datate 5000 anni più tardi.
E certamente il Medio Oriente fu la culla di molte civiltà: Sumeri, Hittiti, Israele.
Il primo popolo che si stabilì alle Canarie fu il popolo dei Guanci che poi scomparve, sterminato dai conquistadores spagnoli. I Guanci, popolazione pacifica, parlavano lingue differenti a seconda dell’isola di appartenenza e incomprensibili tra di loro. Non conoscevano la navigazione ed è possibile che fossero anche etnicamente molto differenti da isola a isola. Erano nudi, salvo per un sottanino di palma, con l’eccezione dei capi, che vestivano indumenti in pelle caprina tinti di giallo e rosso e cuciti con budella. Conoscevano l’allevamento (capre, pecore e cinghiali) e l’agricoltura, coltivando frutta (soprattutto fichi), ortaggi e legumi, frumento, orzo e biade da cui ricavavano farina che però consumavano sciolta nell’acqua, non conoscendo il pane. Vivevano in case costruite di pietre squadrate e legno e imbiancate all’interno. Adoravano una divinità maschile con in mano una palla, la cui statua fu trafugata dalla spedizione e portata in Portogallo assieme ad alcuni degli abitanti. In seguito la popolazione Guanci fu quasi interamente sterminata durante la guerra di conquista operata dai Castigliani dal 1464 al 1496.

Si favoleggia che qui ci fossero le Torri di Kronos.
La storia delle sette isole delle Canarie è strana. Sicuramente le frequentarono i Fenici come i Cartaginesi. Sia Plinio il Vecchio sia Claudio Tolomeo ne parlano in maniera sommaria. Si pensa che le Isole Canarie abbiano dato origine al mito greco del Giardino delle Esperidi. Secondo altri, l’arcipelago sarebbe quello che rimane della mitica Atlantide, per via della posizione geografico/geologica.

I misteri del mondo antico si accrescono a causa della scoperta di antichissime mappe che mostrano nell’Oceano Atlantico una grande terra, chiamata a volte Terra degli Iperborei. Potrebbe essere questa la mitica Atlantide. Come potrebbe essere Creta, in cui si produsse la straordinaria e raffinatissima civiltà minoica, sempre caratterizzata dalle corna di toro. Oppure Creta sarebbe stata un avamposto marittimo di popoli che venivano da terre lontane.
Abbiamo un portolano dove appare il profilo dell’America del nord in un tempo precedente Colombo, ed esso era ispirato a portolani ancora più antichi. Interessantissima la mappa di Piri Reis.

Il 9 novembre 1929, il direttore dei musei nazionali turchi, Halil Etem Eldem scoprì, facendo un inventario nel famoso Topkapi, l’antico palazzo imperiale di Istambul, un frammento di una carta geografica della Terra con 24 iscrizioni, redatte in turco, Su una di queste è scritto: “Questa carta è stata disegnata da Piri Re’is Ibn Aji Mehmed, nipote di Kemal Re’is, a Gelibolu (Gallipoli) nel mese di Moharrem dell’ anno 919 (tra il 9 marzo ed il 7 aprile 1513)”. Il personaggio citato, Piri, ammiraglio, figlio del pellegrino Mehmed, è più conosciuto col nome di Piri Reis. Discendente da una famiglia di illustri navigatori turchi, fu nominato ammiraglio dopo aver partecipato alle battaglie di Modon e di Lepanto e poi elevato al rango di comandante in capo della marina egiziana. L’ammiraglio era un navigatore ed un condottiero colto ed intelligente. Conoscendo e parlando perfettamente il greco, lo spagnolo, il portoghese e l’italiano, poté consultare, nel loro insieme, le mappe esistenti a quell’epoca e stendere una sintesi di tutte le conoscenze geografiche del suo tempo, due carte del mondo, una nel 1513 (quella che ci interessa), l’altra nel 1528. E’ noto ai navigatori del suo paese per il “Kitabi Bahriye” (Il libro della marina), un volume di memorie che è un vero e proprio trattato sulla navigazione nelle acque del Mediterraneo, comprendente 207 carte disegnate dallo stesso Piri Reis. Da queste risulta che Colombo non scoprì l’America, ma la riscoprì e quando andò nella sua direzione lo fece a colpo sicuro, cosa confermata in una lettera da suo fratello Bartolomeo. Ne era informato da un documento databile ai tempi di Alessandro Magno, dice Piri Reis. Secondo lui l’America era stata già scoperta dai Vichinghi, San Brandano, il portoghese Nicolas Giuvan, Antonio il Genovese ed altri ancora. Reis scrive:”Questa sezione mostra come è stata disegnata la carta. Attualmente nessuno possiede una carta come questa, da me tracciata ed ora completata. L’ho tratta da una ventina di carte e dalle “Mappe Mundi” (sono carte disegnate ai tempi di Alessandro, signore dei Due Corni, che mostrano le parti abitate del mondo: gli Arabi le chiamano “Djaferye”); da otto djaferye di questo genere e da una carta araba dell’ Hind; da carte di recente disegnate da quattro portoghesi, che mostrano i paesi dell’ Hind, del Sind e della Cina disegnati geometricamente; e da una carta della regione occidentale disegnata da Colombo. Riducendole tutte alla stessa scala, sono arrivato alla forma finale: la presente carta è tanto corretta e sicura per i sette mari quanto la carta dei nostri paesi è ritenuta corretta e sicura dai marinai“.
Che cosa intendeva Piri Reis per “carte disegnate ai tempi di Alessandro”? Con tale espressione voleva indicare mappe stese da contemporanei del grande conquistatore o si riferiva a quelle di Alessandria, conservate nella più famosa biblioteca del mondo antico e forse miracolosamente scampate all’ incendio ordinato da Giulio Cesare?
Nessun cartografo dell’ antichità, da Eratostene (275?-194 a.c.) a Claudio Tolomeo (II secolo d.C.), a Marino di Tiro (pure del II secolo), a Pomponio Mela (I secolo), ha rappresentato l’ America e l’ Antartide. Invece la carta a colori di Piri Reis, realizzata su una pelle di gazzella di 85x 60 centimetri, mostra le coste occidentali dell’Africa e dell’Europa, comprese le isole nell’ Atlantico Settentrionale e certe dell’ Atlantico Meridionale, Cuba e le isole dei Caraibi, la costa atlantica dell’ America Meridionale, da Capo Frio su a nord, fino all’ Amazzonia, e l’ isola di Maracà, due isole misteriose e sconosciute, una delle quali è chiamata Antilla, mentre l’ altra si estende in una zona in cui, ai giorni nostri, esistono solo i piccolissimi isolotti rocciosi di Saint-Pierre e Saint-Paul, una parte della catena delle Ande, la costa orientale inferiore dell’ America del Sud, da Bahia Blanca a Capo Horn, le isole Shetland meridionali, le isole Falkland, una parte del continente antartico, tra cui la Terra della Regina Maud. Tra le numerose illustrazioni e miniature che ornano questa carta, sono riprodotti un lama ed un puma nella parte raffigurante l’ America Meridionale.

La carta di Tolomeo

Se, tra i naviganti precursori di Colombo, Piri Reis cita vari personaggi i quali però non conoscevano che una parte dell’ America Settentrionale e ignoravano la costa sudamericana. Colombo aveva esplorato solo una parte del Mare dei Caraibi e delle coste dell’America Centrale. E bisognerà aspettare i Conquistadores per sapere delle Ande, dei puma e dei lama.
L’Antartide è rappresentata libera dai ghiacci. Ma fu riscoperta solo all’ inizio del XIX secolo, e soltanto nel 1958, durante l’Anno Geofisico Internazionale, è stato stabilito il tracciato delle sue coste originarie, sondando sotto i ghiacci.
Insomma gli enigmi sono molti.
Poco dopo la scoperta, la carta di Piri Reis fu esaminata da studiosi di una certa fama, ma essi giunsero frettolosamente alla conclusione che “non era una carta di Cristoforo Colombo“! Essa li disturbava, rimettendo in discussione troppi principi universalmente accettati.
Un etnografo appassionato di cartografia antica, il capitano Arlington H. Mallery studiò a lungo le carte dell’America Settentrionale e della Groenlandia disegnate dai Vichinghi. Esaminata la mappa, osservò immediatamente che la sua parte meridionale rappresentava isole e baie della costa antartica ora nascoste dai ghiacci, e fu il primo ad affermare che qualcuno doveva aver fatto tali rilievi anteriormente alla comparsa dei ghiacci stessi, quindi in un periodo in cui l ‘Antartide era ancora accessibile all’ uomo e le sue risorse ancora sfruttabili. Gli studiosi si divisero ma ci fu anche chi definì questo come “la più scandalosa ipotesi cartografica e storica del suo tempo”.
Hapgood si convinse che alcune carte di navigazione comparse nell’ antichità e nel medioevo fossero assai più precise di quelle disegnate originariamente nella stessa epoca e che quindi, dovessero essere redatte su documenti più vecchi, stesi da cartografi che possedevano conoscenze ben più ampie e più esatte.

Un portolano del Mediterraneo

Nelle carte di Piri Reis, il Rio delle Amazzoni è disegnato due volte, è rappresentata in modo corretto l’ isola di Marajo, scoperta solo nel 1543. Mancano 900 miglia di costa tra Capo Frio e Bahia Blanca, ma le Falkland (scoperte nel 1592) sono perfettamente riprodotte. Non si vede sulla mappa lo stretto di Drake, che separa Capo Horn dal continente antartico, ma vi figurano le isole Shetland dell’emisfero meridionale. E dell’Antartide sono facilmente visibili la Penisola di Palmer, la Terra della Regina Maud e numerosi picchi montagnosi sub glaciali al largo delle coste, identificati come tali dalla spedizione antartica norvegese-svedese-britannica nel 1954. Ha disegnato solo a metà Cuba, rappresentandone la parte occidentale sotto forma di un insieme di isolotti. Ma il professor Hapgood dice che tale parte era, in tempi remoti del tutto sommersa.
Tra gli interrogativi posti dalla mappa di Piri Reis c’ è quello di una misteriosa isola di notevoli dimensioni situata nell’Atlantico, dove oggi si levano gli isolotti di Saint-Pierre e Saint-Paul, chiamata “Antilla”. Hapgood ritiene trattarsi di una riproduzione “artificiale” della favolosa Atlantide, ma altri sono propensi a credere ad una rappresentazione più o meno fedele dell’ ultimo lembo di terra rimasto emerso dopo la sommersione del continente (o meglio, del vasto arcipelago) scomparso negli abissi oltre diecimila anni fa.
Se il caso di Piri Reis è sbalorditivo, non è certo l’ unico nella storia della cartografia.

Abbiamo una carta della Cina incisa sulla pietra nel 1137. L’ interno del grande territorio è raffigurato in maniera straordinariamente precisa, se si eccettuano lievi differenze per quanto concerne il Fiume Giallo. Ma sappiamo quanto i fiumi possano cambiare la sede del loro letto nel corso dei secoli o dei millenni. Per quanto concerne i metodo di proiezione, tale carta, come altre, è basata sula trigonometria sferica: tutto tende a provare che la civiltà posta agli inizi era una civiltà mondiale.

Nel 1380 i fratelli veneziani Niccolò ed Antonio Zeno possedevano una carta molto antica che mostrava la Groenlandia senza la calotta glaciale. Questa carta avrebbe permesso loro di effettuare un viaggio nei mari nordici, scoprendo molte isole. La geografia di quella carta si accorda perfettamente con le scoperte effettuate dalla spedizione francese di Paul-Emile Victor dal 1947 al 1949.

I maggiori dettagli delle coste scandinave ci vengono dalla carta di un italiano, Andrea Benincasa (1508) mentre per trovare la prima raffigurazione dell’ Australia (scoperta agli inizi del 1600) non dobbiamo aspettare che un paio di anni: la vediamo nella mappa di Reinel (1510), con parte dell’ Oceano Indiano. Una delle sorprese più grandi è data però dalla carta di Oronteus Finaeus (1532), la quale ci presenta l’ Antartide in tutta la sua completezza. Essa è tanto precisa da segnare esattamente il Polo Sud e da essere sovrapponibile, per quanto concerne le linee costiere, ad una carta dei nostri giorni.

A sinistra la mappa cinese di Yu Chi-fu redatta nel 1137, a destra una carta moderna con le indicazioni corrispondenti

La mappa di Oronteus Finaeus

Anche Hadji Ahmed ci mostra l’ Antartide, ma con grossi errori di proiezione, mentre traccia perfettamente il profilo delle coste americane (1559), compreso un ponte di terra Alaska-Siberia esistito soltanto durante l ‘era glaciale.

La mappa di Hadji Ahmed

Citiamo Jacques Victoor e il portolano di Jehudi Ibn Ben Zara, di Alessandria d’ Egitto. “E’ il migliore di tutti, ma presenta tre anomalie: la foce del Guadalquivir (attualmente un delta) è raffigurata come una baia, il Mar Egeo formicola d’ isole, mentre oggi ne conta un numero assai minore; infine, Ibn Ben Zara disegna ghiacciai in Irlanda ed in Inghilterra. Questi tre dettagli suggeriscono l ‘idea che la carta originale risalga alla fine dell’ ultima glaciazione”. Così scrive lo studioso e conclude:”Una civiltà di portata mondiale, non ancora identificata, sarebbe dunque dovuta esistere da 6 a 10 mila anni fa. Questa civiltà conosceva il volume della Terra, come pure la sua geografia completa. Essa era in grado di calcolare con esattezza le longitudini e le latitudini ed applicava alla cartografia la trigonometria piana e la trigonometria sferica.
Era dunque una civiltà brillante, dotata d’importanti mezzi tecnici. Le carte sopravvissute alla scomparsa di questa civiltà possono essere finite nella biblioteca di Alessandria d’Egitto ed in quella di Cartagine, entrambe distrutte da incendi. I Fenici ed i geografi di Alessandria usarono quindi questo materiale. I portolani che ne risultarono sono disseminati in tutto il mondo. Non può dunque sorprendere il fatto che Piri Reis, Cristoforo Colombo ed altri siano giunti in possesso di documenti tanto preziosi
“.

Anche in relazione a terre più vicine a noi,le conoscenze degli antichi sono tali da lasciarci sbalorditi.
L’Almagesto di Tolomeo“, scrive Andrew Thomas, “riporta tutti i dati geografici noti nel II secolo d.C. L’ astronomo egiziano descrive l ‘Africa equatoriale, l’ alto corso del Nilo e le catene montane nel cuore dell’ Africa stessa. E’ chiaro che questo scienziato sapeva molto più di quanto fosse a conoscenza dei cartografi della prima metà dell’ Ottocento.
“Quando l’esplorazione dell’ Africa centrale, nel secolo scorso, rivelò l’ esistenza delle catene in questione, con cime coperte di neve, e le relazioni geografiche furono presentate alla “Royal Geographical Society” di Londra, i dotti membri dell’ istituto trovarono la cosa molto divertente. Neve all’equatore? Sciocchezze!

Il dottor Livio C. Stecchini dichiara: “Fui tanto fortunato da imbattermi in documenti egizi conosciuti ma trascurati, i quali provano che al tempo della prima dinastia (5.000 a.C.) gli egizi stessi avevano accuratamente misurato la latitudine e la longitudine di tutti i punti principali del corso del Nilo, dall’equatore al Mediterraneo. Seguendo questa prima traccia, scoprii una serie di testi (tutti precedenti agli inizi della scienza greca) che, partendo dall’ Egitto, fornivano dati di posizione comprendenti la maggior parte del “vecchio mondo”, dai fiumi Congo e Zambesi alla costa norvegese, dal Golfo di Guinea all’Indonesia, includendo luoghi incredibili, come picchi svizzeri e nodi stradali della Russia centrale. Tali dati sono così precisi da costituire quasi una fonte di disagio. Ho cercato disperatamente di trovare errori, ma non ne ho trovati, non ho potuto constatare un errore di latitudine maggiore di 1′ o un errore di longitudine maggiore, al più di 5′ in dieci gradi”
Concludiamo con Arlington Mallery: “All’epoca in cui le carte furono stese, non solo dovevano esistere esploratori, ma anche tecnici idrografici particolarmente competenti ed organizzati, poiché non è possibile tracciare carte di continenti o di territori estesi come l’America se si è soli o anche un piccolo gruppo. Sono necessari esperti che conoscano tanto l’astronomia quanto i metodi indispensabili ai rilievi. Non si riesce a comprendere come si siano potute disegnare quelle carte senza l’ausilio dell’aviazione. Inoltre, le longitudini sono assolutamente esatte, come noi siamo capaci di calcolarle solo da due secoli
“.
Volendo giungere a conclusioni definitive del suo studio sulla carta di Piri Reis, dimostrando a livello mondiale di un sofisticato sistema di carte risalente ad un’epoca pregreca, Hapgood prese ad esaminare un gran numero di mappe antiche provenienti da oriente e da occidente. Non dimentichiamo che la Carta di Piri Reis non giunse integra fino a noi e che mancano il bacino del Mediterraneo, l’Europa, l’Asia e gran parte dell’ Africa. Hapgood sperava di trovare le parti mancanti, o almeno, una carta analoga. I suoi sogni si avverarono quando poté consultare la mappa di De Canerio del 1502, che rappresenta esattamente tutta l’Africa, il Mediterraneo e una parte dell’Asia. Un’altra carta turca, quella di Hadji Hhmed, del 1559, non manca di sorprendere. Il tracciato delle coste dell’ America Settentrionale è interessantissimo e si fatica a credere che sia il risultato di osservazioni effettuate nel XVI secolo.
Le stesse numerose sorprese furono riservate ad Hapgood dalle antiche carte dell’Estremo Oriente e dall’ Oceania. Quella del portoghese Jorge Reinel presenta il primo tratto dei contorni di un’isola immensa nel punto in cui si trova l’Australia, in un’epoca in cui questa terra era completamente sconosciuta.
Si noti che la mappa di Piri Reis disegna anche i confini dell’Antartico, in un tempo in cui le terre non erano ancora coperte dai ghiacci. L’Antartico divenne tale alla fine della glaciazione.

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L’emisfero meridionale rappresentato nella carta del geografo cretese Giorgio Calopodio (1537); l’Antartide è disegnato con una precisione sconvolgente

Lo studio approfondito della mappa cinese di Yu Chi-fu, chiamata “Carta delle tracce di Yu il Grande“, che si ritiene sia stata incisa su pietra nel 1137, benché si supponga più antica, confermò l’esattezza delle conclusioni di Hapgood fornendo la verifica delle ipotesi di Mallery: “essa fornisce la prova dell’esistenza, in epoche remotissime, di una civiltà mondiale i cui cartografi hanno virtualmente steso i contorni di tutto il globo a un livello tecnologico uniforme, con gli stessi metodi, le stesse conoscenze matematiche e, probabilmente, gli stessi strumenti“.
Non si potrebbe essere più chiari e più precisi, e le prove addotte da Hapgood sembrano decisive, anche se infliggono un duro colpo alle nostre convinzioni sul progresso e sulla continuità. Non si può negare l’ evidenza: deve essere esistita, in un passato molto lontano, una civiltà che, grazie ad un livello scientifico e tecnologico elevatissimo, avrebbe avuto la possibilità di tracciare mappe assai più esatte e complete di quelle pervenuteci. Misteriosamente questa civiltà scomparve, ma lasciò ai posteri documenti che, giunti in possesso di alcune famose biblioteche, riuscirono a sfuggire alle distruzioni. Vari popolo utilizzarono tali frammenti di altissimo livello e li rielaborarono coi loro mezzi limitati, integrandoli con le loro limitate conoscenze.
Nasce un interrogativo ancora più inquietante. Questa civiltà scomparsa aveva raggiunto un livello scientifico se non superiore almeno uguale a quello dell’ Europa del XIX secolo: lo testimoniano le carte ed i viaggi, un governo ben strutturato, una società con mire imperialistiche, o quanto meno, privilegiante gli scambi commerciali. Bisogna quindi abbandonare l ‘idea dello sviluppo lineare e progressivo delle civiltà. Può darsi che, 20.000 anni fa, convivessero tribù paleolitiche e culture più avanzate che si lanciarono alla scoperta del pianeta.
Ogni cultura ha in sé il germe della sua distruzione, che finisce per travolgerla. Ogni civiltà sembra svilupparsi fino a che non è in grado di crearsi i mezzi per autodistruggersi. Più una cultura è evoluta, più la sua distruzione sarà facile e lascerà meno tracce.
Il mondo delle conoscenze scientifiche degli antichi, a sua volta, è stato distrutto dal fanatismo degli uomini. La stessa cosa è accaduta a tutto quanto avrebbe potuto danneggiare varie religioni.
Non è quindi impossibile il fatto che anche il più pallido ricordo di una grande civiltà sia svanito.

(vedi https://web.infinito.it/utenti/m/mysteryworld/mappe.html)
.
http://masadaweb.org


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